Father and son

di misslegolas86
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** You have to call him ***
Capitolo 2: *** Stew and truth ***
Capitolo 3: *** Your ability to love ***
Capitolo 4: *** We are both here with you ***
Capitolo 5: *** She needs you ***
Capitolo 6: *** It was me ***
Capitolo 7: *** I will be by your side ***
Capitolo 8: *** Thank you, son ***
Capitolo 9: *** Bae is complicated ***
Capitolo 10: *** Don’t leave him alone ***
Capitolo 11: *** I’m dying ***
Capitolo 12: *** The hour of the end has come ***



Capitolo 1
*** You have to call him ***


“Rumple, dovresti chiamare tuo figlio”
Erano passati ormai due giorni dal ritorno da Neverland e padre e figlio non ancora si erano incontrati da soli. Neal era preso da Henry e dal chiarire la sua posizione con Emma e Rumpelstiltskin era rimasto in disparte non volendo imporre o forzare il figlio ad instaurare un rapporto con lui. Eppure ne soffriva era chiaro, a Belle non poteva mentire.
“No, Belle” rispose Rumpelstiltskin riponendo una elaborata penna in una delle vetrine del negozio “Baelfire ha altro a cui pensare. Ci sarà tempo” aveva cercato di imporre alla sua voce un tono distaccato ma lo sguardo che gli lanciò Belle gli fece capire di non essere riuscito ad ingannare la ragazza
“E poi non ho il suo numero. Ma ti prometto che appeno lo vedo in giro gli parlerò” concluse ben sapendo che non frequentando Granny’s e restando sempre rinchiuso nel suo negozio non avrebbe avuto quell’occasione.
“Questo è il suo numero” riprese Belle porgendogli un foglietto
“Ma come….” la guardò sorpreso  Rumpelstiltskin
“L’ho chiesto ad Emma” rispose semplicemente Belle, non era mai stato facile ingannarla e ora che lo conosceva così bene per Rumpelstiltskin non c’erano speranze di riuscita.
“Rumple, tocca a te il primo passo. Non hai nulla da temere. A Neverland hai dimostrato con i fatti a Baelfire di essere diverso dall’uomo che lo ha abbandonato. Ora devi solo lasciare che tuo figlio rientri nella tua vita. Non dirmi che dopo tutto quello che hai fatto per tuo figlio fargli una telefonata è un problema”
“E se lui non volesse che facessi parte della sua vita?” domandò con un sussurro Rumpelstiltskin. Ecco erano arrivati al cuore del problema, la paura che aveva gravato sul suo cuore fin dallo sbarco a Storybrooke della Jolly Roger, il timore che lo aveva tenuto lontano da Baelfire.
Belle prese la sua mano e la strinse nelle sue “Anche se non volesse tu non ti arrenderai. Con il tempo riuscirai a farlo tornare da te come è successo con me. Ma sono sicura che non sarà necessario. Devi solo tentare e vedrai che Baelfire non aspetta altro”
Rumpelstiltskin restò silenzioso, poi cominciò a comporre il numero di telefono che Belle gli aveva dato
“Ciao, Bae” disse dopo un paio di squilli. Belle continuò a tenergli la mano incoraggiandolo a continuare con il suo sguardo pieno di fiducia
“Che ne dici di passare per il mio negozio appena puoi?” continuò Rumpelstiltskin sentendo l’ansia aumentare nel suo petto ad ogni parola. Lanciare i più oscuri incantesimi o le più crudeli minacce non era mai stato difficile come pronunciare quelle poche parole. Seguì qualche attimo di silenzio poi riprese “Mi trovi qui tutto il pomeriggio”
Chiuse la telefonata respirando con animo più leggero
“Te l’avevo detto che avrebbe accettato” sorrise felice Belle mentre lo abbracciava. Rumpelstiltskin la strinse a se aggrappandosi a lei come un naufrago in mezzo al mare. Quante volte sarebbe annegato senza di lei.
 
***
Rumpelstiltskin si stava ormai preparando a chiudere il negozio. Belle dopo la telefonata a Baelfire era tornata in biblioteca e Rumpelstiltskin aveva passato l’intero pomeriggio senza combinare nulla in uno stato di completa agitazione. Ma suo figlio non era passato. Rumpelstiltskin in cuor suo sapeva che non poteva aspettarsi niente di diverso. Baelfire giustamente aveva trovato di meglio da fare piuttosto che passare del tempo con l’uomo che aveva reso la sua vita un inferno. Stava spegnendo le luci nel retrobottega quando senti il campanello del negozio tintinnare.
“Il negozio è chiuso” disse con voce infastidita mentre si avviava a vedere chi veniva ad importunarlo a quell’ora
“Scusa l’orario”
“Bae!” esclamò sorpreso vedendo suo figlio lì al centro del negozio
“Henry mi ha fatto fare tardissimo tenendomi incollato in una partita di videogiochi” continuò scusandosi il ragazzo. L’imbarazzo piombò su di loro come la sera che avanzava diminuendo la luce
“Forse è meglio se passo un altro giorno” disse Baelfire riaprendo la porta
“No, Bae, aspetta! Vista l’ora potresti venire a casa…a casa mia…se sei libero…se ti va” Rumpelstiltskin non riuscì a celare l’incertezza e il timore per quell’invito. In quel momento era meno che mai il Signore Oscuro ma era solo il timoroso filatore della Foresta Incantata. Con suo figlio non c’erano maschere che potessero nasconderlo.
“Ok” disse semplicemente Baelfire e lo aspettò mentre chiudeva a doppia mandata la porta del negozio.
Rumpelstiltskin si guardò intorno.
“Che c’è? Non vuoi che gli abitanti di Storybrooke ti vedano con qualcuno? Rovinerebbe la tua reputazione da Oscuro Signore?” chiese a bruciapelo il ragazzo
“Cercavo Belle. Chiudiamo alla stessa ora il negozio e la biblioteca” rispose semplicemente Rumpelstiltskin
“E andate via insieme? Quindi ora sta da te?”
Rumpelstiltskin annuì “Tra una crisi e l’altra” aggiunse. Era vero da quando si erano ritrovati erano stati pochi i momenti in cui poter essere semplicemente felici. Baelfire rimase silenzioso e per la prima volta pensò a quanto doveva essere costato a suo padre partire per Neverland abbandonando lì a Storybrooke Belle con la certezza di non rivederla più.
Proprio in quel momento la ragazza attraversò la strada
“Ehi” li salutò “Rumple scusami ma stasera mi aspetta Ruby da Granny’s”
“Ok” disse sorpreso Rumpelstiltskin non sapendo nulla dell’impegno serale di Belle “Vuoi che ti passi a prendere più tardi?”
“No, no non preoccuparti. Sai come sono le serate di Ruby. Si sa quando iniziano ma non si sa mai quando finiscono. Resto da Granny’s stanotte. Ci vediamo domani” rispose Belle allontanandosi.
Rumpelstiltskin restò pensieroso a guardarla mentre se ne andava, la sensazione nitida che la ragazza gli avesse nascosto qualcosa.
“Che dici andiamo?” lo riscosse Baelfire
 
SPAZIO AUTRICE
Adoro il rapporto Rumple/Baelfire ed è stato un vero peccato che in OUAT ci siano state ben poche scene tra i due. Per non parlare poi della scelta che non ho per niente condiviso di far morire Bae. Insomma avevo voglia di far stare insieme un po’ padre e figlio e quindi da questo è nata questa fanfiction. I tempi sono appena successivi al rientro da Neverland. Volevo solo regalare a Rumple un po’ del suo tanto desiderato happy ending con il suo ragazzo per cui tanto ha sacrificato e sofferto. Se vi va lasciate un commento e buona lettura

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Capitolo 2
*** Stew and truth ***


“Se hai intenzione di preparare qualcosa per cena non accetterò nulla che non sia il tuo speciale stufato” disse Baelfire entrando in cucina e guardandosi intorno curioso. L’ultima casa di suo padre in cui era stato era la capanna di un filatore in cui si cucinava con la legna. Ora lo ritrovava in una villa con una cucina supertecnologica.
“Bae, sai che ci vorrà un sacco di tempo!” disse sorpreso Rumpelstiltskin
“Perché hai fretta?” ribattè suo figlio
“Certo che no. Pensavo che tu…” ma Rumpelstiltskin non concluse la frase. Non poteva credere che suo figlio davvero volesse passare del tempo con lui ma quella era la realtà. Si tolse perciò giacca e cravatta, slacciò i gemelli arrotolando le maniche della camicia e si mise ai fornelli mentre Bae prendeva una bottiglia di vino, la apriva e versava due bicchieri di vino con naturalezza, come se avesse sempre vissuto lì.
“Quindi vediamo” cominciò Baelfire mentre osservava suo padre sminuzzare le erbe per lo stufato “Qui hai imparato a guidare un’auto, fai il negoziante e hai una ragazza”
“Già” confermò Rumpelstiltskin. Non era mai stato lui il più loquace tra i due.
“E hai lasciato tutto questo deciso ad andare a morire sull’Isola che non c’è” non era una domanda da parte di suo figlio ma una sorpresa constatazione.
Rumpelstiltskin annuì non aggiungendo altro. Ma Baelfire era abituato ai suoi silenzi che non lo avevano mai fermato però
“Raccontami di tuo padre o di Peter Pan o insomma di come lo chiami tu”
“Bae, non è necessario”
“Credi davvero che sono qui per lo stufato?” sbottò il ragazzo “Sono qui perché voglio conoscere l’uomo che sei ora e anche l’uomo che eri perché a quanto pare non ti ho davvero capito in tutta la mia vita”
Rumpelstiltskin restò basito con il coltello usato per tagliare le erbe ancora in mano. Lo sguardo di suo figlio era fiero e deciso così uguale a quello del ragazzino che tanto da fare si era dato per trovare il fagiolo magico che li avrebbe salvati entrambi. Gli doveva almeno la verità dopo avergli rovinato la vita.
Versò tutti gli ingredienti nella pentola che mise sul fuoco. Poi prese il bicchiere di vino che Baelfire gli aveva versato e si sedette davanti a lui all’isola della cucina. L’odore della menta, della salvia, del rosmarino aleggiavano tra di loro proveniente dalle mani di Rumpelstiltskin
“D’accordo, come vuoi figliolo. Questa volta faremo a modo tuo” bevve un sorso di vino per darsi coraggio e tormentando l’anello dalla pietra blu che portava sempre al dito da quando era giunto a Storybrooke  iniziò “Mio padre mi abbandonò scegliendo di vivere a Neverland eternamente giovane perché mi incolpava per la miseria della sua vita. Mia madre se n’era andata per colpa mia e lui era rimasto solo”
“Come poteva incolparti per la sua morte?” chiese il ragazzo
“No, Bae è decisamente più complicato” Rumpelstiltskin girò lo stufato prendendosi quanto più tempo gli era possibile, ma sapeva che non poteva nascondere più nulla. Ormai suo figlio era un uomo e aveva il diritto di conoscere la storia della sua famiglia anche se riviverla per Rumpelstiltskin era una tortura.
“Mia madre non è morta. Preferì il potere dell’oscurità a me. Mi lasciò in fasce senza darmi neanche un nome e divenne la Fata Nera. Per mio padre fui da subito solo un peso, una fonte di infelicità. Per questo scelse di diventare Peter Pan senza legami, senza responsabilità. Mi fece portare lontano dalla sua ombra invece di stare con me. Sono stato cresciuto da delle zie filatrici per questo filare era l’unico lavoro che sapessi fare”
Baelfire era inorridito dal racconto. Mai avrebbe immaginato quanta sofferenza suo padre aveva vissuto. Ripensò all’abbandono di Milah e al folle gesto di diventare il Signore Oscuro pur di proteggere suo figlio e non lasciarlo morire nella guerra degli orchi. Capì all’improvviso il disperato bisogno di amore di suo padre e la paura di perdere tutto ciò a cui teneva, una paura che lo aveva tormentato per una vita intera.
 “Perché non mi hai mai detto niente di tutto questo?” riuscì a chiedere
“Bae, eri un ragazzo che cosa avrei potuto dirti? Questo era il mio dolore non doveva essere il tuo”
“Ma almeno avrei capito, avrei…” Baelfire si fermò che cosa doveva dirgli? Che sarebbe stato meno duro, meno intransigente con lui? Si pentì per averlo sempre accusato e condannato senza sapere nulla di lui.
“Potevi dirmelo quando sei venuto a New York” aggiunse e tornò alla memoria del ragazzo la sua sfuriata quando suo padre gli aveva confessato che non c’era maggior dolore del rimpianto di averlo lasciato. Qual’erano state allora le parole che gli aveva sputato in faccia? “Prova con l’abbandono”. Quanto apparivano stupide e crudeli quelle parole adesso alla luce della verità. Ma anche allora suo padre non aveva provato a trovare una giustificazione, aveva sopportato in silenzio la frustrazione del figlio. Sarebbero bastate poche parole “L’ho provato l’abbandono, da sempre” e invece Rumpelstiltskin era rimasto ad ascoltare la sua rabbia senza reagire supplicandolo solo di perdonarlo.
“Non devi sentirti in colpa, Bae. Non ce n’è bisogno. Il mio passato non mi assolve anzi mi rende ancora più colpevole. Dopo tutto quello che ho vissuto ho fatto esattamente come i miei genitori. Ho scelto il potere al posto di mio figlio e l’ho abbandonato. Non sono diverso da loro, anzi sono molto peggiore di loro. Hai ragione ad odiarmi.”
Calò il silenzio interrotto solo dal borbottare dello stufato sul fuoco. Baelfire guardò l’uomo che aveva davanti vedendolo per la prima volta veramente senza maschere di potere o timori da codardo
“Ma come puoi dire questo? Tu sei tornato da me. Hai fatto di tutto per proteggermi e per ritrovarmi. Sei diventato un mostro pur di non lasciarmi morire in guerra. E tutta quella cittadina che vedi dalla finestra è qui a dimostrare che sei stato disposto a tutto pur di seguirmi. Tu non sei per niente come i tuoi genitori, non lo sei mai stato.”
Pensò alla vita d’inferno che Rumpelstiltskin aveva vissuto nella Foresta Incantata per proteggere lui e poi alla nuova vita che suo padre aveva lì a Storybrooke a Belle e alla sua nuova felicità che aveva di nuovo sacrificato partendo per Neverland per salvare Henry. Davvero non aveva mai capito niente di suo padre
“E sbagli non ti ho mai odiato, papà.”
“Bae” riuscì solo a sussurrare Rumpelstiltskin. Quante volte aveva sognato quel chiarimento in tutti quegli anni passati a cercarlo solo per avere un’altra possibilità
“Ancora non capisco perché cerchi di apparire sempre peggiore di quello che in realtà sei. Ma chi ti vuole bene non si rassegnerà mai a perderti”
Si abbracciarono “Sei sempre stato speciale con me, Bae” disse Rumpelstiltskin e gli sembrò quasi di essere tornato nella Foresta Incantata quando stringeva a sé il suo ragazzo
“Sai perché ti ho chiesto di prepararmi lo stufato?” disse poi Baelfire
Rumpelstiltskin scosse la testa
“Da quando ho lasciato la Foresta Incantata l’ho sempre ricordato come il profumo e il sapore di casa”
“A proposito credo proprio che sia pronto. E penso che hai aspettato abbastanza anni. E’ tempo di metterci a tavola” disse Rumpelstiltskin cominciando a riempire i piatti.
“E’ ancora più buono di quello che ricordavo. Non hai perso la mano in cucina” esclamò con entusiasmo Baelfire mangiando con appetito. Rumpelstiltskin restò a guardarlo con soddisfazione per un po’ poi chiese “Allora da quello che ho capito va tutto bene con Henry?”  
“Sì è un ragazzino sveglio. Ma è tutto così nuovo per me.”
“Te la caverai ne sono sicuro. Sei pur sempre suo padre. E che mi dici della signorina Swan?”
“Con lei la situazione è parecchio più complicata. Anche io ho commesso qualche errore” rispose contrito Baelfire
“Il vostro legame è stato voluto dal fato, Bae. Hai vissuto abbastanza tempo con me per sapere che non è facile sfuggire al fato prescritto per ognuno di noi”
“Ci vorrà molto di più per convincere Emma a fidarsi di nuovo di me purtroppo”
“Non avrai intenzione di arrenderti!”
“No di certo! Non ho mai dimenticato Emma. Non smetterò mai di lottare per lei”
“Ascolta Bae. Penso che resterai per un po’ qui a Storybrooke Perché non ti trasferisci qui? Non è necessario che tu stia da Granny’s come un ospite. Fino a che non sistemerai la tua situazione con la signorina Swan questa è casa tua.”
“No, papà non voglio crearti problemi. Ora hai Belle”
“La casa è enorme e non ci darai nessun fastidio. Belle sarà anche lei felice di averti qui. È stata lei che mi ha convinto a telefonarti oggi. Lei ha chiesto il tuo numero ad Emma”
Baelfire restò pensieroso poi riempiendo di nuovo i bicchieri di vino aggiunse “Quando parli di Belle davvero ti trasfiguri. Non lasciartela scappare, papà”
“E’ un errore che ho già commesso in passato. Non ho intenzione di ripeterlo. Ora so che non riuscirei a vivere senza di lei”
Baelfire guardò suo padre tra il divertito e l’imbarazzato. Era strano parlare con suo padre di Emma e di Belle eppure anche se si erano separati quando Baelfire era appena un ragazzino ed erano stati lontani centinai di anni il loro legame si era immediatamente ricostituito in quelle poche ore. Il loro rapporto era sempre stato più speciale di quello padre figlio. Era qualcosa di unico forgiato dall’essere due anime sole che per anni avevano potuto contare solo l’una sull’altra.
Rumpelstiltskin cominciò a sparecchiare, Baelfire aveva svuotato il suo piatto, era sempre stato di buon appetito.  Ma mentre Baelfire si versava un altro bicchiere di vino non sfuggì all’occhio attento di Rumpelstiltskin il suo sbadiglio
“Bae, ti riaccompagno. Mi dispiace dopo la giornata ai videogiochi con Henry ti ho fatto fare tardissimo. Dimentico che non tutti sono insonni come il Signore Oscuro”
“Continui a non dormire?” chiese Baelfire mentre indossava la giacca
Rumpelstiltskin annuì “Lo sai al Signore Oscuro non serve. Ma invece di fare magia o di filare adesso leggo molti libri”
“Ottimo così potrai parlarne con Henry. E’ fissato con la lettura! A proposito domani devo andare a prenderlo a scuola e poi pranza con me. Che dici ci vediamo da Granny’s all’una?”
Rumpelstiltskin lasciò cadere uno dei gemelli della camicia che stava appuntandosi a terra e lo guardò sorpreso “Dici davvero?”riuscì a biascicare
“Che c’è di strano? Hai presente tre generazioni sedute allo stesso tavolo? Si chiama pranzo in famiglia, papà” lo prese in giro Baelfire. “E poi mi dovrai dare un passaggio per portare le mie poche cose qui.”
“Domani pomeriggio non aprirò il negozio. Sarò a tua completa disposizione” disse Rumpelstiltskin non credendo alle sue orecchie. Bae accettava di tornare a vivere sotto il suo stesso tetto
“Ma non è necessario, papà. E’ davvero poca roba non ci vorrà molto”
“Insisto. E poi così avrò tempo per preparare anche la cena”
“Non avrai intenzione di mettermi all’ingrasso! Lo sai che alla tua cucina non so dire di no”
“Beh ho parecchio tempo da recuperare. Lasciami fare, figliolo”

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Capitolo 3
*** Your ability to love ***


Rumpelstiltskin osservò suo figlio entrare nel bed e breakfast di Granny. Si sentiva leggero come non era mai stato in tutta la sua vita. Il ritorno di Bae al suo fianco era quello che più aveva desiderato e sperato in tutti i secoli della sua oscura e lunga vita ed ora finalmente era accaduto. Eppure qualcosa lo impensieriva. Belle quella sera era stata troppo strana. Rimise in moto la macchina e senza esitazioni si avviò verso la biblioteca. Un dubbio si era fatto spazio nella sua mente e aveva bisogno di trovare conferma.
Estrasse il suo mazzo di chiavi e prese quella della biblioteca. Belle gliene aveva fatta una copia in caso di necessità così come lei aveva quella del negozio di pegni. La infilò nella toppa, aprì ed entrò.
Le luci erano accese come aveva sospettato
“Belle, sono io” disse annunciandosi per non spaventare la ragazza. Ma sentì comunque un piccolo urlo soffocato proveniente da dietro uno degli scaffali. Belle fece capolino con una coperta sulle spalle e un libro in mano
“Rumple, mi hai spaventata! Che ci fai qui?” gli chiese
“Sweathearth, chiedo lo stesso a te” ribattè lui divertito avendo capito già la situazione così continuò senza dare tempo a Belle di rispondere “Ho riaccompagnato Bae da Granny’s. Puoi tornare a casa. Ho capito che non c’era nessuna serata con Ruby. Hai solo fatto in modo che io e Bae restassimo soli” Davvero non meritava quell’angelo accanto a lui pensò Rumpelstiltskin.
“Non volevo mentirti” disse Belle “ma era l’unico modo”
Aveva ragione come sempre.
“Allora per quanto vuoi tenermi sulle spine? Come è andata?” chiese ansiosa Belle
“Domani Bae si trasferisce da noi” rispose Rumpelstiltskin non riuscendo a nascondere la felicità eppure sentendosi un po’ in colpa per aver deciso tutto senza parlare con la ragazza. Aveva dato per scontato che per Belle non sarebbe stato un problema anche se pensandoci bene quello era un suo desiderio
Belle lasciò cadere il libro e la coperta e gli corse incontro abbracciandolo “Oh Rumple, sono così felice!” disse sincera come sempre “Non poteva andare meglio. Sapevo che tu e Bae avreste risolto i vostri problemi!”
“E’ solo merito tuo, darling. Che cosa farei senza di te?” disse Rumpelstiltskin respirando a pieni polmoni l’odore di cannella dei suoi capelli e stringendola a sé. I loro cuori battevano veloci persi in quel momento di pura felicità che avevano sperato di vivere fin dagli anni del Castello Oscuro
Belle si sciolse dall’abbraccio e avvicinò la sua fronte a quella di Rumpelstiltskin “No, Rumple. E’ tutta opera della tua capacità di amare. Meriti anche tu il tuo happy ending. Hai lottato tanto per averlo ora devi solo viverlo”
Rumpelstiltskin unì le sue labbra a quelle della ragazza. La baciò sentendosi, finalmente, pienamente felice.
 

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Capitolo 4
*** We are both here with you ***


“Ehi Rumple tutto ok? Sei così silenzioso!”
Erano nel salotto di villa Gold a godersi un rilassante dopo cena a base di vino Porto per lui e Baelfire e the freddo per Belle. La prima cena della sua famiglia riunita sotto lo stesso tetto era stata perfetta. Belle e Baelfire erano andati subito d’accordo come aveva sempre pensato Rumpelstiltskin, non poteva essere diversamente entrambi erano entusiasti, ottimisti e con un cuore pieno di luce.
Eppure Rumpelstiltskin non riusciva ancora a credere ai suoi occhi. Aveva sognato così tante volte negli anni di disperazione e solitudine di avere le due persone che amava al mondo, felici al suo fianco e adesso che erano lì non riusciva a crederci. Non si stancava di contemplare quella visione quasi temendo che scomparisse come un’allucinazione da un momento all’altro. Era da uno di questi momenti di distrazione che Belle lo aveva riscosso
“Scusa, darling” rispose contrito Rumpelstiltskin tornando alla realtà. Lo sguardo che gli lanciò Belle gli diede la certezza che lei aveva capito perfettamente quello che passava nella sua mente, lei era sempre riuscita a capirlo come nessun altro.
“Bae mi stava raccontando della tua disapprovazione per la mise di Ruby oggi da Granny’s” disse divertita la ragazza cercando di riportare il suo uomo nel discorso
“Eppure non mi era sembrato che quando era con te appena tornati da New York fosse così puritano” disse Baelfire stuzzicando il padre.
“Ehi quella non ero io ma Lacey” precisò Belle senza perdere però il suo buon umore
“Lacey comunque non avrebbe cambiato il suo guardaroba solo perché a me non piaceva. Era testarda quanto Belle” ammise Rumpelstiltskin ricordando con orrore quei minivestiti così volgari
“Ti mancherà mica? Dovrei essere gelosa?” scherzò Belle non dubitando in realtà minimamente dell’amore di Rumpelstiltskin
“La verità è che ero io geloso” ammise con sincerità Baelfire “Pensavo che dopo tutto il casino che avevi fatto per riportarmi qui, papà, ti saresti fatto vivo e invece non facevi che stare con quella Lacey crogiolandoti nella tua oscurità”
“Cercavo di evitare che facesse qualche guaio con lo sceriffo di Notthingham e chissà chi altro. E con la quantità di alcool che beveva era meglio tenerla sott’occhio” disse Rumpelstiltskin
“Non ho capito niente neanche allora” disse sconsolato Baelfire “Credevo che l’amavi perché con lei potevi essere te stesso visto che palesemente le piaceva il tuo lato oscuro”
 “Certo sarebbe stato facile stare con Lacey, lei adorava la magia e la mia crudeltà. Ma in realtà io volevo solo trovare un modo per riportare indietro Belle” confessò Rumpelstiltskin. La ragazza guardò l’uomo che amava e pensò per la prima volta a come dovevano essere stati difficili per Rumpelstiltskin quei giorni con Lacey. Per tenerla unita a sé si era immerso pericolosamente di nuovo nell’oscurità vacillando sul baratro che faticosamente aveva risalito in tutti quegli anni. Lo aveva fatto per riportarle i suoi veri ricordi, per aiutarla a tornare se stessa e per questo aveva messo da parte anche il suo amato figlio.  
“In quei giorni ho pensato davvero che avevo fatto bene a non perdonarti. Non eri cambiato per nulla anzi eri addirittura peggiorato. Sai che per me era più facile immaginarti con un tipo come Lacey e non come  Belle vero?” chiese sincero Baelfire
Belle sorrise incoraggiante a Rumpelstiltskin, era arrivato il momento di far capire a suo figlio che cosa lo aveva spinto ad innamorarsi. Baelfire aveva il diritto di sapere quanto diverso era il Rumpelstiltskin di Storybrooke rispetto all’uomo che aveva rotto il patto con suo figlio.
“Vedi, Bae, Belle è arrivata nella mia vita quando ero più oscuro di quanto tu possa mai immaginare. Avevo fatto così tante malvagità e mi ero arreso senza alcun limite al male che per me non c’era più alcuna speranza. Eppure lei è riuscita a vedere in me qualcosa di buono quando io stesso non ero capace di vederlo. Come abbia fatto non l’ho mai capito. Ha portato un raggio di luce nella mia oscurità facendomi desiderare per la prima volta di essere un uomo migliore. Ora so di averla amata fin dal primo giorno nel Castello Oscuro. Se sono un uomo migliore di quello che ero lo devo solo a lei. Perciò, figliolo, non ho pensato neanche per un attimo di tenermi Lacey”
Baelfire guardò ammirato suo padre. Più imparava a conoscerlo più si rammaricava di aver dato troppe cose per scontate in passato
“Comunque a Lacey sicuramente non sarebbe piaciuto se le avessi regalato una biblioteca” intervenne allegra Belle cercando di portare un po’ di leggerezza nella conversazione e aiutando così Rumpelstiltskin ad uscire dall’imbarazzo per quella confessione a cuore aperto con suo figlio
“In effetti penso che mi avrebbe tirato dietro ogni singolo libro se lo avessi fatto” rispose Rumpelstiltskin scoccandole un’occhiata di gratitudine, quella ragazza lo leggeva come un libro stampato
“Ma potevi regalarle una bella cantina piena di vini. Ti avrebbe amato all’istante” ribattè Belle e scoppiarono tutti a ridere.
Belle era davvero una ragazza speciale. A Baelfire non erano sfuggiti gli sguardi pieni di complicità e amore che quei due si erano scambiati per tutta la serata. Anche senza la confessione di Rumpelstiltskin non poteva avere dubbi sul profondo legame che esisteva tra di loro. Il loro amore doveva lottare ogni giorno contro la più grande oscurità esistente ed era nato e cresciuto nonostante la magia, il potere, le debolezza e il dolore. Era un amore forgiato nelle più dure difficoltà e per questo era qualcosa di potente ed unico.
“Scusate è il mio telefono” disse all’improvviso Baelfire scattando al suono della suoneria
“Ciao, Emma” disse dopo aver risposto “Certo. Ok. Vengo subito”
“C’è qualche problema, Bae?” chiese preoccupato Rumpelstiltskin quando ebbe chiuso la telefonata
“No, solo Henry che non si decide ad andare a letto se non finisce l’ultimo quadro del suo videogioco. Se vado a dargli una mano dimezzeremo i tempi per mandarlo a letto” rispose il ragazzo
“Bae ricordati le chiavi. Ti ho lasciato la tua copia sul mobile dell’ingresso” disse Rumpelstiltskin al figlio ormai già arrivato alla porta
“Non ti preoccupare, papà” ma sentirono che tornava indietro a prenderle avendole dimenticate.
“E’ sempre stato tremendamente distratto” lo giustificò Rumpelstiltskin con Belle mentre sentirono la porta chiudersi. La ragazza poggiò la testa sul petto dell’uomo ascoltando il suo cuore battere forte per la felicità.
“Belle, se è un sogno non svegliarmi” le sussurrò Rumpelstiltskin stringendola a sé.
“E’ tutto vero, Rumple. Siamo entrambi qui con te”.

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Capitolo 5
*** She needs you ***


Rumpelstiltskin chiuse il libro che stava leggendo e lo pose senza far rumore sul comodino alla sua destra. Contemplò per un po’ Belle addormentata al suo fianco poi dopo averle delicatamente lasciato un bacio sulla fronte senza farla svegliare si alzò e si vestì evitando di far rumore. Dopo 28 anni chiusa nella cella di Regina senza tende e con i neon fissi la ragazza non aveva nessun problema a dormire con la luce accesa che consentiva a lui di starle accanto mentre dormiva e leggere visto che come Signore Oscuro il sonno era un piacere effimero e davvero breve.
Era da poco passata l’alba e il sole cominciava a rischiarare le stanze di villa Gold quando Rumpelstiltskin scese in cucina
“Bae? Che cosa ci fai già sveglio a quest’ora?” chiese sorpreso trovando suo figlio già in piedi
“Preparo la colazione. Toast, spremuta di arancia, frutta fresca. E visto che sei qui metto su il caffè”
Ma ci voleva ben altro per ingannare Rumpelstiltskin. Aspettarono in silenzio finchè il caffè fu pronto. Ma visto che Baelfire non si decideva a parlare Rumpelstiltskin prese in mano la situazione
“Che è successo con Emma?” chiese dopo aver sorseggiato il caffè
“Ma come diavolo….” Scattò Baelfire
“Bae, sono tuo padre e ho vissuto qualche anno più di te. Non c’entra niente la magia” lo tranquillizzò Rumpelstiltskin “Allora?”
Baelfire si riempì di nuovo la tazza di caffè prendendo ancora tempo
“Bae” insistè Rumpelstiltskin dopo un po’
Ma Baelfire continuò a restare muto
“Per l’amore del cielo dimmi che cosa ti preoccupa” Non era mai stato facile far parlare suo figlio
“Emma ha iniziato a prendere lezioni di magia da Regina” alla fine confessò il ragazzo “Che ne parliamo a fare? Immagino tu sia d’accordo” continuò Baelfire sbattendo la tazza del caffè sul tavolo per la frustrazione.
Rumpelstiltskin sospirò, sapeva quanto suo figlio odiasse la magia, aveva rovinato la sua vita. Perciò impiegò un po’ di tempo prima di rispondere, doveva scegliere attentamente le parole, quello era un argomento ostico con lui.
“Bae, non lasciare che il mio pessimo esempio ti rovini il futuro. Io scelsi la magia, la magia oscura e ad essa mi sono abbandonato. Ma questo non è il caso di Emma. Lei è il frutto del Vero Amore, è la Salvatrice. La magia è parte di lei. Ma tutto ciò non ha niente a che vedere con l’orrore che tu hai vissuto con me. La sua è magia di pura luce che lei avendo un’anima incorrotta userà solo per il bene.”
“Figurati se non ti schieravi per la magia!” ribattè testardo Baelfire
“Figliolo, Emma non ha scelta” continuò Rumpelstiltskin senza rispondere all’accusa del ragazzo “Tu la ami e devi accettarla così come è, magia compresa.”
“Mi sembra che per 28 anni ha vissuto la sua vita senza bisogno di magia” replicò Baelfire
“I suoi poteri attivi erano bloccati dall’incantesimo oscuro che Henry le ha permesso di spezzare. Da quel momento Emma non ha recuperato solo la memoria ma è tornata ad essere pienamente se stessa, magia compresa. Inoltre proprio tu dovresti sapere bene che la magia comunque ha agito sulla sua vita. Credi sia un caso il vostro incontro? L’amore che vi ha unito? La nascita di Henry?”
Baelfire ascoltava in silenzio tormentando un pezzo di ananas nel piatto. Suo padre era l’autorità massima in materia sapeva che aveva ragione. Eppure lui in fondo non voleva altro che una vita tranquilla senza complicazioni magiche.
“Bae, non scegliamo noi il nostro destino purtroppo. A noi tocca solo fare delle scelte che condizioneranno poi tutta la nostra vita. Tu ami Emma e avete un figlio. La tua scelta l’hai fatta molti anni fa. Ora devi solo avere il coraggio di accettarne tutte le conseguenze. Emma avrà bisogno dell’appoggio dell’uomo che ama mentre impara a conoscere e controllare una parte di sé che la spaventa e affascina allo stesso tempo. Non crearle anche tu dei problemi”
“A me non sembra per niente convinta di volermi con lei” disse Baelfire confessando l’altra preoccupazione che gravava sul suo cuore
“Dalle tempo. Sei entrato e uscito dalla sua vita senza che lei ne avesse il controllo ogni volta. E’ questo che fa paura ad Emma Swan. Ma non ha mai smesso di amarti”
“Usi di nuovo il tuo potere di veggenza?” chiese sospettoso Baelfire
“No uso semplicemente gli occhi. Sono stato avvelenato a New York ma non ero mica cieco. Quando vi siete ritrovati lì nulla era cambiato tra di voi. Se ben ricordi lo disse anche a te che con Tamara era una perdita di tempo”
Baelfire annuì ricordando il rifiuto di Rumpelstiltskin all’epoca di passare del tempo con la sua fidanzata “Scusa, papà. Non dovevo accusarti” disse poi mortificato
“ Non è un problema, Bae. Lo so, è più forte di te non fidarti ancora di me.”
“No, io mi fido, davvero”
“Con la mente ma il tuo cuore ha sofferto tanto a causa mia. E a questo reagisci ogni volta che le emozioni prendono il sopravvento. È normale, ci vorrà del tempo. Ma di una cosa devi essere sicuro, io ho scelto la magia e ne sono ormai dipendente ma non la imporrò mai a te. So che l’hai rifiutata tanti anni fa e continuerò a rispettare la tua scelta. Non userò mai nessun potere o incantesimo tra di noi”
“Ti voglio bene, papà” disse semplicemente Baelfire
Rumpelstiltskin  gli scompigliò i  capelli “Va a letto ora, figliolo. Hai proprio una pessima cera. Tra un po’ io e Belle andiamo in città. Tu riposati visto che non hai chiuso occhio stanotte. Se hai bisogno di me mi trovi in negozio.”

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Capitolo 6
*** It was me ***


Erano passate settimane di relativa calma a Storybrooke. Baelfire aveva fatto proprio il consiglio di suo padre e non aveva creato problemi ad Emma nei suoi tentativi di padroneggiare la magia. Tutto sembrava procedere per il meglio. Così Rumpelstiltskin fu sorpreso di vedere piombare suo figlio in negozio sbattendosi la porta alle spalle
“Bae, che cosa è successo?”
Baelfire gli si avvicinò porgendogli un acchiappasogni ma senza dire nulla. Rumpelstiltskin lo prese ma guardò preoccupato suo figlio, il ragazzo era chiaramente sconvolto
“Ma che cosa….”
“Sai farlo funzionare no? E allora che aspetti?” lo interruppe Baelfire
Visto che questa era la volontà di suo figlio Rumpelstiltskin non si oppose e utilizzando la magia lo attivò. Davanti ai suoi occhi scorsero le immagini dell’omicidio di Beowulf a cui era stato costretto da Baelfire tanti e tanti anni prima. Rivide il modo in cui aveva modificato i ricordi del figlio rimuovendo quell’evento dalla sua memoria grazie alla pozione dell’oblio
“Da dove viene quest’acchiappasogni?” chiese Rumpelstiltskin al termine, immaginando già la risposta
“Emma” rispose prevedibilmente Baelfire
“Dimmi come è successo” disse Rumpelstiltskin
“No, sono venuto qui perché tu risponda alle mie domande non per rispondere alle tue” replicò brusco il ragazzo
“Baelfire, per una volta farai quello che dico io” Rumpelstiltskin usò un tono deciso che sorprese perfino suo figlio cresciuto considerando suo padre più un compagno di viaggio che non un’autorità a cui obbedire “Parlavi con Emma del vostro passato? Rispondi” lo incalzò Rumpelstiltskin
“Sì, stavamo ricordando i tempi in cui ci eravamo conosciuti e progettavamo di trasferirci a Tallahassee quando nella mente ho visto quelle immagini” replicò il ragazzo indicando l’acchiappasogni
Rumpelstiltskin annuì pensieroso. Magia collaterale di un’apprendista senza il controllo delle sue emozioni. Che diavolo stava insegnando Regina a quella ragazza? Tenere distinta la magia dalle emozioni era la prima cosa da far apprendere. Non c’erano dubbi solo la magia poteva sbloccare gli effetti della pozione dell’oblio riportando a galla quel ricordo che Rumpelstiltskin tanto si era affaticato a cancellare. Non aveva mai pensato che aiutare suo figlio a riavvicinarsi alla signorina Swan avrebbe avuto quel prezzo.
“Hai, poi, chiesto ad Emma di estrarre il ricordo?”
“Certo! Voglio la verità e tu sei l’unico che può darmela visto che riguarda anche te! Allora quella roba è vera?” chiese brusco Baelfire
Rumpelstiltskin non rispose subito. Per un attimo pensò di mentire ancora una volta ma ormai il tempo dei sotterfugi con suo figlio erano finiti
“Bae, quando sei tornato a stare da me qui a Storybrooke ti ho promesso che non ti avrei mai più mentito né imposto la magia. Rispetterò quella promessa. E’ tutto vero” disse in sussurro appena percepibile tornando al tono dolce che sempre aveva riservato a suo figlio
Baelfire indietreggiò inorridito “Sono stato io? Io ti ho reso il mostro che sei?”
“Bae, aspetta” cercò di intervenire Rumpelstiltskin
“Mi hai ingannato!” urlò il ragazzo passandosi le mani nei capelli totalmente fuori di sé “La mia vita è stata tutta una menzogna!”
“Bae”
“Non capisci! Non so più neanche chi sono! Ho sempre pensato di essere colui che ha rifiutato quel maledetto potere che aveva cambiato mio padre. Di essere colui che ha respinto l’oscurità disprezzando la magia! Ti ho odiato perchè tu invece ti eri arreso subito! E invece sono io che ho ceduto per primo!”
“Baelfire, basta!” 
“Tu mi hai stregato!”
“Sì e l’ho fatto per evitare tutto questo!” urlò a sua volta Rumpelstiltskin “Sono tuo padre era mio dovere proteggerti”
“Mentendomi!?” gridò il ragazzo
“Facendo qualsiasi cosa per evitare che ti autodistruggessi con i sensi di colpa come stai facendo adesso!”
“Non voglio più ascoltarti” disse Baelfire avviandosi verso la porta
“Baelfire, aspetta, dove vai?” Rumpelstiltskin lo rincorse afferrandolo per un braccio
“Lasciami!” urlò a pieni polmoni il ragazzo
“Bae, dobbiamo parlare. Sei sconvolto”
“Lasciami” ripetè Baelfire strattonando il braccio per liberarlo. Spinse via il padre e imboccò la porta uscendo dal negozio.
Rumpelstiltskin perse l’equilibrio per il colpo subito dal figlio e cadde battendo il volto su una delle vetrine.
“Maledizione!” imprecò scagliando un vaso di porcellana che volò per tutto il negozio e si infranse sul bancone di fondo in una pioggia di vetro, legno e porcellana
“Rumple!” la voce di Belle riecheggiò a sorpresa nel negozio “Che succede?” disse preoccupata accorrendo al suo fianco “Ma tu sei ferito!”
Dal riflesso di una delle vetrine Rumpelstiltskin notò un taglio sanguinante sullo zigomo e un occhio che velocemente stava diventando viola.
“Non è niente, ho solo sbattuto cadendo” disse tranquillizzante “Ma che ci fai qui?” chiese poi alla ragazza
“Sono entrata dal retro. Ero passata per chiederti se volevamo andare a pranzo insieme ma ho sentito urlare e poi il fragore di vetri rotti. Che è successo?”
“Il mio passato è tornato a perseguitarmi come al solito” rispose amareggiato Rumpelstiltskin rialzandosi. Raccolse l’acchiappasogni finito a terra e dopo averlo riattivato con la magia lo porse a Belle. Non aveva la forza di raccontare tutto
“Emma senza volerlo ha annullato l’effetto della mia pozione dell’oblio” aggiunse solo Rumpelstiltskin dopo la fine della visione da parte di Belle.
La ragazza non disse nulla ma semplicemente lo abbracciò.
Con Belle non c’era bisogno di aggiungere altro, lei aveva sempre capito l’amore assoluto che nutriva per quel figlio per cui aveva sacrificato qualsiasi cosa accettandone persino l’odio pur di proteggerne l’anima.
 
SPAZIO AUTRICE
In questa storia totalmente incentrata su momenti padre/figlio Rumple Bae avevo voglia di farli discutere un po’. A me sono piaciuti tanto quando hanno battibeccato nella 2x19 quando Bae interviene per salvare il dottor Whale da Rumple e Lacey. Il legame mi piace troppo Rumple/Bae perché qualunque cosa succeda, fanno o dicano alla fine si ritrovano comunque.
Inoltre oltre alla voglia di farli discutere con un Rumple decisamente più autoritario con suo figlio volevo anche che alla fine Bae sapesse del ricordo che Rumple ha rimosso per proteggerlo (puntata 6x13 non voglio fare spoiler). E in fondo quel ricordo cambia tutta la concezione che Bae ha di se stesso non può lasciarlo indifferente. Insomma ho voluto portare alla rottura Bae e vedere la reazione di Rumple. Questo è stato il senso di questo capitolo. Buona lettura

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Capitolo 7
*** I will be by your side ***


Belle rientrò a villa Gold che ormai era buio. Trovò Rumpelstiltskin a luci spente in salotto
“Non è tornato, Belle” disse non appena la ragazza entrò
“Neanche a Storybrooke si è visto. Ho chiesto ad Emma e a Ruby. Niente” disse lei a sua volta, sconsolata
“Non userò la magia come gli ho promesso. Ma devo trovarlo. Non posso restare qui”
“Hai qualche idea su dove cercarlo?”
“C’ho pensato tutto il pomeriggio. Se Neal Cassidy non è così diverso da Baelfire credo di sapere dove trovarlo”
Il parco di Storybrooke era immerso nel silenzio mentre Rumpelstiltskin si avvicinava al lago che si trovava al suo centro.
 “Come accidenti mi hai trovato?” scattò il ragazzo
“Quando eravamo nella Foresta Incantata ed eri arrabbiato o impaurito ti rifugiavi sempre in riva al lago che era a poca distanza da casa nostra. Ti è sempre piaciuto guardare le acque calme. Questo è la cosa più simile di Storybrooke a quel lago. Sapevo che ti avrei trovato qui” disse Rumpelstiltskin al giovane seduto sull’erba umida sotto un grande gelso sulle rive dello specchio d’acqua.
“Come vedi non ho usato la magia. Ti ho promesso che con te non l’avrei mai utilizzata. Ho rispettato la mia parola”
Baelfire notò l’occhio nero e il taglio sul viso di suo padre che lui non aveva curato tramite i suoi poteri. Non aveva utilizzato la magia per impedirgli di lasciare il negozio, né per ritrovarlo e neanche per sanare la ferita sul volto che per colpa sua si era procurato “Mi dispiace di averti ferito” gli disse
“Non è niente, Bae”
Rumpelstiltskin sedette accanto al ragazzo e rimasero così in silenzio per un po’. Fu Baelfire ad iniziare a parlare “Non ho fatto altro che pensarci tutto il giorno. Sono stato davvero un pessimo figlio. Ti sei martellato un piede sacrificando la tua salute e il tuo onore per tornare da me, per non lasciarmi orfano. Sei diventato l’Oscuro Signore per non lasciarmi morire nella guerra degli orchi sacrificando la tua anima all’oscurità. E per una vita intera mi hai fatto credere di essere speciale e forte molto più di te che avevi ceduto all’oscurità sopportando in silenzio il mio disprezzo. Invece è stata tutta colpa mia. Io ho ceduto molto prima di te all’oscurità e non sono riuscito ad essere forte per entrambi come tu speravi. Non ho fatto altro che accusarti per l’unica debolezza che hai avuto sul baratro di quel maledetto vortice in una vita che hai interamente sacrificato a me. Ho sbagliato tutto con te.” 
“Figliolo, io ho portato quel maledetto pugnale nelle nostre vite. Non ho capito la tentazione a cui ti esponevo, è stato un mio errore anche quello. Non farti distruggere da colpe che non hai. Lascia che continui io a portare questo peso”
“No, papà. Non sono più un ragazzino. Ora mi è tutto così chiaro. Hai scelto quel pugnale solo per proteggermi. E me lo hai consegnato perché ti fidavi di me, ti fidavi che avrei fatto la scelta giusta per entrambi. Mi avevi affidato la tua vita e la tua anima e invece mi è bastato così poco per essere inebriato dal potere e fare le scelte sbagliate. Ora finalmente capisco. Sono stato io che ti ho gettato nel baratro dell’oscurità togliendoti qualsiasi speranza di poter resistere a quell’immenso potere malvagio. Se tuo figlio che veneravi come una persona dal cuore puro e pieno di luce aveva ceduto così facilmente come potevi resistere tu che ti ritenevi debole e dipendente dalla magia? Ti ho fatto perdere insieme la speranza di salvezza e la possibilità che qualcuno ti fermasse prima di precipitare nel male senza limiti. Tutto per colpa mia. Avresti dovuto mettermi davanti alla verità delle mie azioni”
“E a che prezzo, Bae? Facendoti vivere un’esistenza di rimorsi? Lasciando che la tua anima fosse macchiata dall’oscurità? No, figliolo, tu dovevi avere la tua vita piena e felice. Sarei stato io a portare qualunque peso”
“Anche quello del mio odio?”
“Mi bastava che tu fossi incorrotto e innocente.”
“E intanto la tua anima senza più alcun freno e speranza sprofondava sempre di più nell’oscurità. Ho pensato per una vita intera che tu e i tuoi poteri mi avevate rovinato la vita e invece sono stato io a rovinare la tua.”
“Ma che dici, Bae? Smettila! Tu sei la cosa migliore della mia vita. Non mi pento di nulla tranne di non essere venuto con te in quel vortice. Non cambierei null’altro.”
“Perderesti di nuovo la salute, l’onore, l’anima e la speranza per me?”
“Sempre” rispose senza alcuna esitazione Rumpelstiltskin
Baelfire si strinse al petto di suo padre. Rumpelstiltskin sentì la camicia bagnarsi per le lacrime del ragazzo mentre lo stringeva a sé così come tante volte aveva fatto nella Foresta Incantata quando erano solo loro due contro il mondo intero. Rimasero così per un po’, Rumpelstiltskin lasciò che suo figlio sfogasse tutto il dolore, la frustrazione, il vuoto che aveva nel cuore, conosceva bene quel baratro che ti divora l’anima
“Bae, se vuoi posso cancellare di nuovo quel maledetto ricordo. Tornerai ad essere quello che sei sempre stato, senza questo grande dolore” disse, poi. Non era mai riuscito vederlo soffrire
“No, papà. Non voglio più dimenticare anche se fa male.” rispose deciso Baelfire guardandolo negli occhi “Sappiamo entrambi che l’oscurità è ancora in te e continuerà a portarci problemi. Ma questa volta non affronterai tutto da solo. Farò quello che avrei sempre dovuto fare fin dall’inizio. Starò al tuo fianco qualunque cosa accada finalmente senza giudicarti. Porteremo insieme il peso di quel pugnale.”   
 “Sei sicuro figliolo? Non devi preoccuparti per me. Voglio solo che tu sia felice”
“Sono felice, papà perché finalmente ho capito quanto sono fortunato ad averti come padre”
Rumpelstiltskin rimase senza parole per un po’ assimilando il balsamo dolcissimo dell’amore incondizionato del suo ragazzo, senza risentimenti, senza odio. Ma il progetto di Baelfire non avrebbe funzionato
“Bae, sai che rovinerò tutto come sempre” disse perciò Rumpelstiltskin “Cerco di essere un uomo migliore ma sono sempre dipendente dal potere e dalla magia. Non posso farne a meno. Non ho la forza di rinunciare adesso a tutto questo. E’ giusto che vediamo la realtà, sono e resto l’Oscuro Signore. Ma tu devi trovare il tuo happy ending con la signorina Swan. Lei è la Salvatrice e la sua magia di luce e la mia magia oscura fatalmente arriveranno sempre ad uno scontro. Non lascerò che tu sia diviso tra l’amore per Emma e l’amore per me. Ti deluderò ogni volta che farò del male, e sappiamo che questo accadrà. Lasciami nelle tenebre, Bae, e vivi la vita di luce che ho sempre voluto per te”
“Non hai capito, papà, non mi serve il tuo consenso. Ormai so qual è la mia strada. Io sono l’unico che conosce la verità sul perché sei diventato l’Oscuro e so, purtroppo, come è difficile resistere al potere del pugnale essendone stato irretito io stesso. Mi hai protetto quando ero un ragazzino ma ora è tempo che io condivida il peso della scelta che mi ha salvato dalla guerra degli orchi.”
“Bae, che cosa hai in mente?” chiese sinceramente confuso  Rumpelstiltskin
“Sarò sempre al tuo fianco e anche se non accetterò il male che commetterai non ti giudicherò più. Affronteremo insieme l’oscurità e questa volta sarò forte per entrambi. Ma qualsiasi cosa farai dovrai essere sincero con me”
“Figliolo, fuggirai e tornerai ad odiarmi appena ti troverai davanti alle mie azioni”
“Non questa volta. So bene che non riuscirai sempre a resistere all’oscurità. Non ti sto chiedendo di cambiare o di rinunciare al tuo potere. Ti chiedo solo di non ingannarmi.”
“Questo posso prometterlo. Ma non credo che funzionerà, Bae”
“Lo vedremo ”
***
La mezzanotte era ormai passata da tempo ma Belle era ancora sveglia in attesa del ritorno di Rumpelstiltskin. Aveva cercato di leggere ma su ogni singola pagina del libro riusciva solo a vedere le immagini di quel ricordo visto nell’acchiappasogni. Rumple controllato dal figlio, l’omicidio, l’oblio che Rumple aveva creato per il ragazzo, la colpa che si era preso e la delusione sorta negli occhi di Baelfire. Quello era il momento iniziale in cui il legame padre figlio aveva iniziato a lacerarsi. 
Belle aveva compreso fin dai tempi del Castello Oscuro lo smisurato amore di Rumpelstiltskin per suo figlio. Con il tempo lì a Storybrooke Rumpelstiltskin le aveva raccontato il modo in cui era diventato zoppo e poi il motivo che lo aveva spinto ad abbracciare l’oscurità. Tutto per il suo ragazzo. Belle aveva capito subito che il loro legame era qualcosa di molto più complesso di un legame padre figlio. Dopo l’abbandono di Milah si erano sostenuti l’un l’altro superando insieme il dolore dell’abbandono e costruendo un legame speciale. Era stata la cosa più naturale del mondo per Rumpelstiltskin fare qualsiasi cosa per non perdere il suo ragazzo, perfino scegliere l’oscurità. E averlo poi abbandonato non aveva fatto altro che accrescere l’attaccamento a quel legame oltre ogni misura. Lo aveva portato alla follia e a sacrificare un intero mondo e tutti i suoi abitanti per ritrovare suo figlio grazie alla maledizione oscura.
Eppure quando Belle credeva ormai di aver capito l’uomo che aveva scelto di amare ancora una volta il passato di Rumpelstiltskin l’aveva lasciata stupefatta. Era stato capace di sacrificare anche l’amore e il rispetto di suo figlio pur di tenerlo al sicuro.
Le immagini viste nell’acchiappasogni continuavano a presentarsi agli occhi della ragazza mozzandole il respiro. Rivedeva il dolore di Rumpelstiltskin nell’assistere alla perdizione di suo figlio e poi il suo estremo atto di amore, cancellare il ricordo e accollarsi la colpa di tutto. Anche se faceva sempre la cosa sbagliata nessuno era capace di amare così profondamente e quest’amore assoluto era l’unica cosa che aveva tenuto in vita la parte umana del mostro per tanti anni. Lei si era innamorata proprio di tutto questo.
Rumpelstiltskin trovò Belle addormentata con il libro ancora in grembo. Mancavano poche ore all’alba e la ragazza era crollata per la stanchezza. Si distese accanto a lei senza avere la forza neanche di spogliarsi. La tensione, il dolore e il sollievo per quella giornata gli erano alla fine piombate addosso.
Belle avvertì la sua presenza e si strinse a lui. Aprì gli occhi mentre le loro fronti si univano e i nasi si sfioravano “Baelfire?” subito chiese preoccupata
“E’ qui. L’ho riportato a casa” rispose Rumpelstiltskin “Scusa, darling, lo so è un casino stare con me”
“Rumple, non vorrei essere con nessun altro”
Rumpelstiltskin la baciò e fu come una boccata di aria pura. Belle e Bae erano le uniche persone che lo avevano tenuto legato in tutti quegli anni alla luce…alla vita.
 
SPAZIO AUTRICE
Avevo troppa voglia di far chiarire definitivamente Bae e Rumple. Finalmente il figlio capisce tutto quello che suo padre ha fatto per lui e decide di smettere di recriminare, accusare e condannare. Capisce che se il padre deve lottare ogni giorno contro l’oscurità e il potere è solo perché anni prima si è sacrificato per salvare la sua vita. Così decide di condividere con lui il peso del pugnale cioè sarà l’unico che nonostante quello che Rumple farà cercherà di capirlo e aiutarlo. So che è abbastanza OC con il Baelfire che abbiamo conosciuto pronto sempre ad accusare prima e poi cercare di capire. Ma non ho resistito nel rimettere insieme padre e figlio uniti senza più ostacoli. State tranquilli Baelfire non diventerà malvagio né accetterà il male che farà suo padre ma non gli volterà più le spalle. Lo so è un po’ complicato ma prometto che nel prossimo capitolo vedremo come si svilupperà la nuova unione padre/figlio. Avverto solo che, come è chiaro ormai, la storia si sta sviluppando parallela ma diversa da quella che abbiamo visto nella serie ed era inevitabile avendo nella mia storia fatto vivere Baelfire che quindi entra a far parte di eventi che abbiamo visto in OUAT in modo nuovo.

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Capitolo 8
*** Thank you, son ***


Baelfire era appena tornato in città insieme ad Henry. Era stato a New York per diverse settimane per chiudere tutto ciò che aveva ancora in sospeso in quella città e recuperare le sue cose visto il suo trasferimento definitivo a Storybrooke.  Ma al ritorno aveva trovato la cittadina in fermento. Emma gli aveva raccontato non appena aveva riaccompagnato Henry da lei l’ultimo casino che aveva combinato Rumpelstiltskin di come aveva ingannato tutti per ottenere ancora maggior potere utilizzando il cappello dello stregone. Perciò il ragazzo non si sorprese di trovare un messaggio di suo padre sul cellulare
Ti aspetto oltre il confine
Baelfire si mise in macchina e attraversò la linea invisibile all’altezza del segnale “Leaving Storybrooke”.   Rumpelstiltskin era lì seduto su un masso
“Papà, che hai combinato?” disse subito il ragazzo scendendo dall’auto. Rumpelstiltskin si alzò e iniziò ad avvicinarsi ma fatti un paio di passi malfermi perse l’equilibrio. Baelfire fu pronto ad afferrarlo prima che cadesse a terra “Zoppichi di nuovo” gli disse sostenendolo e portandolo verso la macchina
“Non c’è magia oltre il confine” disse affranto Rumpelstiltskin
“Ti riporto indietro” disse subito Baelfire
“No, figliolo. Belle mi ha bandito da Storybrooke. Ha usato il pugnale. Non posso tornare” ogni parola era più dolorosa di una coltellata ma aveva promesso a suo figlio, quella notte di molti mesi prima in riva al laghetto di Storybrooke, che sarebbe stato sincero con lui.
Sedettero in macchina entrambi ma Rumpelstiltskin non riuscì a guardare suo figlio, la vergogna per quello che aveva fatto era davvero cocente. Aveva messo in pericolo persino Emma nel suo delirio di onnipotenza nella ricerca del potere e della felicità.
Eppure Baelfire era lì accanto a lui
“Perché nonostante tutto sei qui?” chiese Rumpelstiltskin con un filo di voce
“Perché mi hai chiamato. Credevi che non sarei venuto?” rispose il ragazzo
Rumpelstiltskin annuì
“Papà, quante volte devo dirtelo? Qualunque cosa tu possa fare questa volta non ti lascerò solo” replicò Baelfire stringendo la spalla di Rumpelstiltskin che finalmente alzò lo sguardo su suo figlio “Non potevo andarmene senza salutarti” gli sussurrò.
Non sfuggì al ragazzo che l’uomo davanti a lui era a pezzi, prostrato da un dolore immenso, gli occhi rossi di pianto. Aveva perso tutto, la sua preziosa magia e l’amore della sua vita, Belle. Non aveva più nulla.
“Che cosa cercavi di fare?” gli chiese
“Cercavo di ottenere sia il potere che l’amore”
“Anche cedendo all’oscurità”
“Mi conosci, Bae. A qualunque prezzo”
“Spiegami perché” lo incalzò Baelfire. Sapeva che le azioni di suo padre non potevano essere sorrette solo da gratuita malvagità. Faceva sempre del male per perseguire qualche contorto scopo egoistico. Rumpelstiltskin lo guardò sorpreso, davvero il ragazzo voleva cercare di capire le ragioni che lo avevano portato a quella follia, senza giudicarlo o disprezzarlo come aveva gli promesso mesi prima. Perciò cominciò a parlare ammettendo per la prima volta anche con se stesso quello che aveva gravato sul suo cuore.
“Trovai lo scrigno dell’apprendista nella casa in cui Belle aveva organizzato la nostra luna di miele. Mi sembrò un segno del fato. Potevo liberarmi del pugnale ma senza perdere i miei poteri.”
“Non sono state semplici per te le settimane che hai passato sotto il controllo di Zelena” intervenne Baelfire
“Sono state tremende. Non essere padrone delle tue azioni e avere il potere immenso del Signore Oscuro è terribile. La paura che Zelena mi ordinasse di uccidere te o Belle mi ha quasi portato alla follia. Non volevo mai più essere soggetto ad un tale controllo. Ma lo sai non sono neanche disposto a rinunciare alla magia. Quel cappello mi era sembrata la soluzione perfetta a tutti i miei problemi. Avrei mantenuto i poteri, sarei stato libero e non sarei stato una minaccia per voi, le persone che amo di più al mondo.”
Baelfire restò in silenzio. Anche lui aveva controllato suo padre con il pugnale costringendolo ad uccidere Beowulf, poteva capire quale tentazione irresistibile era stata per lui la possibilità di liberarsi per sempre da quella forma di sottomissione “Ma una volta che ti sei immerso nell’oscurità non sei riuscito più a trovare un limite” poi gli disse
“Era come tornare a bere dopo un lungo periodo di astinenza. Era inebriante” ammise Rumpelstiltskin
 “Mi ero illuso di poter ottenere tutto ciò che volevo ma la realtà è che non avevo speranza di poter resistere al male. Per l’Oscuro Signore quel cappello dell’apprendista era una minaccia da talmente tanti secoli che il desiderio di utilizzarlo per eliminare ogni pericolo per la sua sopravvivenza era smisurata. Ho iniziato a perdere il controllo fin dall’inizio. Ho ricominciato a stringere i più crudeli accordi, a mentire, a manipolare le persone. Non ho risparmiato neanche Belle. L’oscurità è cresciuta in me giorno dopo giorno portandomi fuori da ogni limite. Non sarei mai riuscito a fermarmi se non lo avesse fatto Belle” Rumpelstiltskin fu costretto a fermarsi. Baelfire lo lasciò tranquillo ad assimilare l’orrore al confine che lo aveva portato all’esilio. Essere controllato e cacciato dall’amore della tua vita era una punizione di gran lunga sufficiente per tutto quello che aveva combinato.
“Che cosa intendi fare ora?” gli chiese dopo un po’ Baelfire “Se non puoi stare a Storybrooke…” il ragazzo si fermò, solo allora focalizzò che stava perdendo di nuovo suo padre
“Vado a New York” rispose Rumpelstiltskin
“A New York?”
“Devo trovare un modo per tornare a Storybrooke. E lì c’è qualcuno che potrebbe essermi utile”
“Che hai in mente, papà?”
“Non chiedere, figliolo, è meglio. Ma tornerò a Storybrooke. Non ho intenzione di perderti di nuovo. E qui c’è Belle.”
“Credi che riuscirà a perdonarti?”
“No, questa volta no. Sono andato troppo oltre. Dovrò davvero iniziare a cambiare per riaverla con me. Adesso so che non ho scelta, lei non amerà mai il mio lato oscuro ma io non posso vivere senza di lei. La mia strada è tracciata e non funzionerà nessuna scorciatoia questa volta.” Rumpelstiltskin c’aveva pensato tutta la notte e sapeva che quella era la verità
“Ok allora New York sia.” disse Baelfire con entusiasmo, sapeva, visto tutto quello che aveva fatto per lui, che suo padre non si sarebbe mai arreso fino a che non avrebbe raggiunto i suoi scopi. E se per stare con Belle questi scopi prevedevano una limitazione dell’oscurità non poteva non venirne fuori qualcosa di buono “Ti accompagno”
“No, no Bae. Tu devi restare qui con tuo figlio ed Emma. Non rovinerò la tua vita con i miei casini. Riuscirò a cavarmela come sempre”
Allora Baelfire estrasse dal cruscotto un mazzo di chiavi “Prendile, sono del mio appartamento a New York. Sarò più tranquillo a saperti con un tetto sulla testa”
“Bae” provò a parlare Rumpelstiltskin ma suo figlio continuò mettendo in moto l’auto “Ti accompagno almeno alla più vicina stazione di pullman. Sei senza magia. Non penso tu voglia arrivare fino a New York a piedi. E a proposito ti servirà un nuovo bastone. Almeno questo posso farlo?”
Rumpelstiltskin annuì mentre gli occhi si riempivano di lacrime “Grazie, figliolo”
 
SPAZIO AUTRICE
Da questo capitolo la storia segue la linea narrativa della 4 stagione parte 2 di OUAT. Si tratta di una rilettura degli eventi introducendo Baelfire che comincerà anche a stare accanto a suo padre, realizzando quello che aveva promesso nel capitolo precedente sul bordo del laghetto di Storybrooke.
Insomma un what if delle vicende che hanno coinvolto Rumple ma con la presenza del figlio. Si parte con il post cacciata di Rumple al confine…Buona lettura!!

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Capitolo 9
*** Bae is complicated ***


“Papà, hai ingannato di nuovo Belle per riprenderti il pugnale! E non mi hai detto che eri tornato qui” Baelfire questa volta era giunto al limite della sopportazione per rimanere fedele alla sua promessa di non mollare suo padre. Era sempre così complicato avere a che fare con Rumpelstiltskin!
“Scusami Bae, non volevo che tu mentissi per me con tutti gli altri. Non sono venuto meno al mio patto di essere sincero con te. Piuttosto che non dirti la verità ho preferito non farti sapere che ero di nuovo qui” rispose Rumpelstiltskin. Era il tipico comportamento contorto di suo padre si ritrovò a pensare Baelfire.
Entrambi erano al pozzo nella Foresta. Baelfire dopo aver saputo la verità da Belle ed Emma sul ritorno di Rumpelstiltskin lo aveva chiamato mettendolo con le spalle al muro. Aveva temuto che riprendesse a mentirgli, invece, Rumpelstiltskin aveva semplicemente ammesso di essere a Storybrooke e gli aveva dato appuntamento lì al pozzo.
“Allora che stai combinando?”
“Bae, è complicato. Non ti piacerebbe. Sappi solo che quello che faccio non è per uno scopo malvagio”
Baelfire non insistette. Il nuovo rapporto con suo padre era come camminare sulla lama di un coltello. Costringerlo a dire quello che aveva in mente avrebbe portato a nuove frizioni. Sapeva fin dall’inizio che il percorso sarebbe stato lungo e complicato. Per ora Baelfire si accontentò di non avere menzogne da suo padre e volle fidarsi di lui. I metodi sarebbero stati poco ortodossi e contorti lo sapeva ma volle dargli fiducia per il risultato.  
“Belle sarà furiosa per come l’ho ingannata” disse Rumpelstiltskin cambiando argomento “Ma dovevo riprendere il pugnale. E lei da eroina quel’è non me l’avrebbe mai dato temendo quello che posso combinare a Storybrooke”
Baelfire non aggiunse nulla. Si chiese cosa sapeva suo padre di Belle e dei mesi trascorsi senza di lui
“Fa sul serio con quel ragazzetto? Will mi pare” continuò Rumpelstiltskin che era ben a conoscenza della nuova storia di Belle
“Non lo so. Si vedono da poco. Belle è stata davvero male quando te ne sei andato. È da poco che si è rivista in giro per Storybrooke” disse con sincerità Baelfire. Non ebbe alcun dubbio che suo padre non avrebbe mai potuto fare del male alla donna che amava anche se lei usciva con un altro. Era diventato davvero un uomo diverso
“E’ felice?” chiese Rumpelstiltskin
“Mi ha detto Emma che sembra serena ed è tornata a ridere” replicò Baelfire.
Rumpelstiltskin poggiò i gomiti sul pozzo e si perse nei ricordi. In quell’angolo di foresta aveva vissuto uno dei momenti più felici della sua vita sposando Belle ma per colpa del suo egoismo era stato solo un sogno di breve durata “Merita di essere felice. Spero che Will riesca dove io ho fallito” disse, poi, riscuotendosi. Baelfire lo guardò meravigliato, era convinto che suo padre fosse tornato  a Storybrooke soprattutto per riconquistare Belle.
“Ho fatto molto male a Belle da quando ci siamo conosciuti. Per colpa mia ha vissuto una vita difficile piena di dolore e delusione. Non la biasimo per essersi stancata di me e dei miei casini. Lo avrei fatto anche io e molto prima di adesso.” Riprese  Rumpelstiltskin rispondendo ai dubbi non espressi da suo figlio “Non ho mai capito perché una ragazza così speciale perdesse tempo con uno come me. Adesso finalmente può vivere la vita che sogna e che merita”
“E tu, papà?”
“Io cercherò di essere un uomo migliore come lei desiderava. Non per riconquistarla ma perché ormai non posso fare più a meno di quel raggio di luce che lei ha riacceso in me nonostante tutta l’oscurità”
Baelfire non aggiunse nulla ma capì quanto Belle era riuscita a penetrare nel cuore di suo padre. Lui la amava in modo così assoluto da lasciarla andare pur di saperla felice. Rinunciava a lei per non negarle di realizzare la vita che aveva sempre desiderato e che lui non era riuscito a darle.
 
SPAZIO AUTRICE
Questo what if moment si colloca dopo la puntata 4x15 quando Gold recupera il pugnale con l’inganno da Belle e tutti a Storybrooke vengono a sapere del suo ritorno. Nella mia storia Bae non può non chiamare il padre e chiedere chiarimenti. E poi volevo che Rumple parlasse con qualcuno della nuova storia di Belle e chi meglio che suo figlio?

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Capitolo 10
*** Don’t leave him alone ***


“Baelfire!”
Belle attraversò la strada proprio quando lo scuolabus era partito e Baelfire, che aveva accompagnato Henry, si stava allontanando. Il ragazzo si voltò e attese di venire raggiunto.
“Possiamo parlare?” chiese Belle quando fu davanti a lui.
“Ma certo” rispose avviandosi al suo fianco verso la biblioteca ma Belle aveva troppa premura per temporeggiare ancora
“Ho visto tuo padre” disse. Baelfire si fermò con il cuore oppresso. Possibile che si era sbagliato su Rumpelstiltskin? Possibile che aveva fatto del male anche alla donna che amava?
“Mi ha restituito il mio cuore” riprese Belle.
“Che cosa?!”
“Regina lo aveva preso. Rumple ha collaborato con Will per recuperarlo” Belle ancora non credeva alle parole che pronunciava ma era la realtà.
Baelfire sorrise sollevato
“Anche tu non sei sorpreso” disse la ragazza “E’ proprio da Rumple, vero?”
“Ha mille difetti ma è capace di fare di tutto per le persone che ama” ammise con un certo orgoglio Baelfire. Suo padre aveva mantenuto la parola, si era prodigato per assicurare la felicità a Belle, anche se era al fianco di un altro uomo.
Belle annuì pensierosa. Era quella la parte che l’aveva fatta innamorare di Rumpelstiltskin, ma non era separata purtroppo dalla parte oscura. Il principe non esisteva senza la bestia.
“Puoi stare tranquilla, Belle, non ti darà alcun fastidio. Vuole solo che tu sia felice, anche se con Will” la riscosse dai suoi pensieri Baelfire.
“Non ho mai avuto paura di Rumple. So che non mi farebbe mai del male” replicò Belle “Come sta?” chiese, poi, non riuscendo a fermarsi. Era quello il motivo che l’aveva spinta a cercare il ragazzo
“Non so che piani intenda realizzare…” replicò Baelfire ma venne subito interrotto
“Non volevo sapere questo. Tu sei la persona che gli è più vicina…come sta?” era davvero preoccupata per Rumpelstiltskin aveva intuito nei pochi momenti che aveva passato con lui nel negozio insieme a Will che qualcosa di profondo lo tormentava
“Lo sai come è. E’ difficile capire quello che gli passa per la mente” replicò Baelfire, che cosa avrebbe mai potuto dire alla ragazza? Non poteva rovinare a Belle l’occasione di felicità che suo padre gli aveva regalato. Aveva capito da parecchio che l’uomo soffriva terribilmente per la mancanza di Belle ma aveva deciso di sacrificarsi pur di dare a lei una vita diversa.
“Baelfire, non lasciarlo solo” disse Belle, dibattuta nel suo sentimento per Rumpelstiltskin e la sua rabbia per il modo in cui l’aveva manipolata per tanto tempo.
“Belle, non ti preoccupare per lui. Sii felice con Will”
“Ho deciso di non vedere più Will” si costrinse a confessare la ragazza
“Ma perché?”
“Non ho mai amato, Will. E quando Rumple mi ha restituito il cuore tutto è diventato così chiaro” Era vero. La ragazza non si era ancora liberata dalla sensazione che aveva provato quando Rumpelstiltskin le aveva rimesso il cuore nel petto che era tornato a battere forte per il suo Vero Amore, il suo Rumple. Will non aveva nessuna speranza.
“Ma non dire niente a tuo padre, Baelfire.” Si affrettò però ad aggiungere Belle “Il dolore è ancora troppo vivo per me. Potevamo essere felici se solo avesse creduto in noi. E invece…”
Invece come al solito suo padre aveva rovinato tutto, pensò con amarezza Baelfire. Era capace di sacrifici enormi ma alla fine vanificava tutto facendo sempre la scelta sbagliata.
“Non devi giustificarti con me, Belle. E’ un uomo difficile da amare nessuno può capirti meglio di me” disse sincero Baelfire.
“Eppure non si riesce a non amarlo” replicò Belle allontanandosi e lottando per trattenere le lacrime che già le inondavano gli occhi
 
SPAZIO AUTRICE
Il capitolo nasce da due esigenze: far parlare Baelfire e Belle a me piacciono molto insieme e condividono l’amore x Rumple. Non mi stanco mai di creare dialoghi tra di loro con oggetto Rumple ovviamente! E l’altro spunto del capitolo è scrivere della reazione di Belle solo accennata nella serie alla restituzione del cuore da parte di Rumple (puntata 4x20). Mi piaceva l’idea che Belle ancora ferita per come Rumple l’ha tradita ma preoccupata per lui cercasse di sapere qualcosa da Baelfire.

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Capitolo 11
*** I’m dying ***


“Papà, hai torturato August!” Baelfire era andato dritto filato a casa di Rumpelstiltskin non appena Emma gli aveva detto quello che era successo a Pinocchio.
“Ormai questa è una storia vecchia di settimane, Bae” ribattè poco attento Rumpelstiltskin mentre andava avanti e indietro nel salotto di villa Gold
“Emma l’ha appena scoperto visto che tu ti sei ben guardato dal dirmelo! Certo davanti alla tortura sapevi che non sarei rimasto zitto!”
“Non esagerare, Bae, è un pezzo di legno. Non può provare lo stesso dolore di un essere umano”
“Papà! Ma ti ascolti?!” sbottò Baelfire sentendo la rabbia crescere
“Conosci meglio di me August per quello che ti ha fatto allontanandoti da Emma. È un bugiardo. Senza una piccola spinta non avrebbe mai parlato”
“Non provare a manipolarmi con il mio passato!” La voce di Baelfire si alzava sempre di più mentre per contrasto quella di Rumpelstiltskin si abbassava
“Non esagerare, Bae”
“Ah quindi sarei io a fare una tragedia per la tua innocente chiacchierata con August!”
“Sta bene no? È vivo”
“E’ inutile sono io lo stupido a credere ogni volta che con te sarà diverso”
“Ti avevo detto che ti saresti allontanato da me appena avessi conosciuto le mie azioni. Ti avevo avvertito”
“Non sperare di liberarti così facilmente di me, papà”
“Non sono io che ho un problema con te, Bae” 
“Non rigirare le mie parole! Adesso basta! Voglio sapere che cosa hai in mente”
“Bae”
 “In tutti questi mesi non ti ho chiesto nulla. Ora invece lo faccio”
 Rumpelstiltskin fermò il suo andirivieni ma non si voltò verso il ragazzo. Era chiaramente dibattuto tra il non voler confessare i suoi piani e la sua promessa di non mentire mai a suo figlio
“Che cosa cercavi da August?” lo incalzò Baelfire. Ma Rumpelstiltskin continuava a mantenere il silenzio
“Che diavolo stai combinando? Hai lasciato andare Belle, hai riportato a Storybrooke quelle tre pazze di Crudelia, Malefica e Ursula. Passi tutto il tuo tempo con loro. Pensavo fossi tornato per me e per Belle e invece te ne stai per conto tuo senza farti vedere”
Rumpelstiltskin ancora di spalle guardava fuori dalla finestra ma non si decideva a parlare
“Papà, parla! Perché fai tutto questo?”
“Sto morendo, Baelfire!” sbottò alla fine Rumpelstiltskin voltandosi verso il ragazzo. Calò il silenzio mentre i due restarono a guardarsi negli occhi. Baelfire non ebbe dubbi sulla sincerità di quelle parole e sentì un peso gravare sul suo cuore.
“Come…perché?” disse, infine, incerto Baelfire non sapendo se voleva davvero affrontare quell’argomento. Tutto si sarebbe aspettato ma non quello. Non era pronto a perderlo.
Rumpelstiltskin spinse la mano sul suo petto ed estrasse il cuore, un pezzo nero con un piccola luce rossa lampeggiante “Secoli di male lo hanno reso così. I mesi passati lontano da Storybrooke in un mondo senza magia hanno aggravato il processo di peggioramento. Manca poco e poi la mia parte umana scomparirà per sempre. Resterà solo l’Oscuro Signore, senza alcun limite. E capisci questo cosa significa vero? Che tu e Belle sarete in pericolo come tutti gli altri, anzi forse anche più degli altri. Non posso permettere che questo succeda. Per questo sono tornato a Storybrooke. Devo trovare l’Autore l’unico che possa darmi una seconda opportunità e fermare il dominio dell’oscurità. E August poteva avere qualche informazione su di lui”
“Papà” Baelfire si avvicinò a Rumpelstiltskin ponendo la mano sulla sua spalla. Poteva solo immaginare la paura in cui si era dibattuto in quei mesi suo padre, in passato avrebbe ceduto all’oscurità più assoluta. Non era stato così adesso. Alla luce di questa notizia sconvolgente Baelfire era obbligato a vedere con altri occhi l’interrogatorio ad August.  
“Se avessi fallito con l’Autore te l’avrei detto, Bae. Non ti avrei lasciato in pericolo”
“Non è per questo, papà. Avrei voluto saperlo per non farti affrontare tutto questo da solo”
“Ma non sono stato solo, Bae. Tu ci sei sempre stato in questi mesi. Ma dovevo trovare io una soluzione. Sono io che con le mie azioni ho reso il mio cuore così oscuro. Lo sai ogni magia ha un prezzo e il mio conto è il più pesante di tutti”
“Vedrò di sapere da Emma e Regina che cosa hanno scoperto sull’Autore”
“Non vorranno mai aiutare l’Oscuro”
“No, ma se non lo sapranno?” disse cospirativo Baelfire
“Mentiresti per me?” Rumpelstiltskin chiese incredulo
“Molte azioni oscure che hanno macchiato il tuo cuore le hai fatte per salvare me o per ritrovarmi. Non ti lascio questa volta, papà.”
“Bae, non voglio rovinare la tua vita. Ora finalmente hai Emma e poi c’è Henry. Non ne vale la pena”
“Papà, ma quando lo capirai che per me non esiste un happy ending se non sei compreso anche tu? Lascia acceso il cellulare. Appena scopro qualcosa ti faccio sapere”
 
SPAZIO AUTRICE
Finalmente Rumple confessa a suo figlio la realtà sul suo cuore malato. Baelfire ha dovuto faticare per far parlare suo padre ma il loro rapporto è speciale proprio perché nessuno dei due si arrende mai e lottano sempre l’uno per l’altro. Temporalmente il dialogo si svolge dopo la puntata 4x20. Il riferimento all’interrogatorio di August si riferisce agli eventi della 4X15

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Capitolo 12
*** The hour of the end has come ***


Baelfire entrò nel negozio di pegni. Rumpelstiltskin era lì pallido e poco stabile sulle gambe
“Bae, grazie per essere venuto” disse non appena vide il ragazzo
“Papà, Henry ha fatto la cosa giusta. Non poteva fare diversamente”
“Lo so, figliolo, devi essere fiero di lui” disse sincero Rumpelstiltskin anche se con le sue azioni Henry aveva mandato in fumo i suoi piani condannandolo alla morte
“Ormai per me manca poco tempo. Perciò voglio che tu abbia questo” riprese Rumpelstiltskin ed estrasse da sotto la giacca il pugnale dell’Oscuro Signore “Prendilo tu così potrai controllarmi quando non ci sarà più nulla di umano in me”
Baelfire lo guardò addolorato. Sapeva che per arrivare ad un simile gesto suo padre non aveva più nessuna speranza.
“Ma deve esserci ancora qualcosa che possiamo fare” disse disperato. Al di là dell’astrusità del piano che aveva architettato Rumpelstiltskin con Isaac una parte di Baelfire aveva sperato che fosse una soluzione.
“Bae, mi dispiace. Non sono riuscito a trovare un rimedio. Ora l’unica cosa che posso fare è mettere al sicuro te e Belle. Con il pugnale non avrai nulla da temere”
“Papà” Baelfire non trovò cosa dire. Capì che quello era un addio e questa volta definitivo. C’erano talmente tante cose che voleva dirgli ma la realtà era che non era pronto per lasciare andare l’uomo più importante della sua vita. Lo abbracciò sentendo il cuore del padre battere nel petto sempre più flebile.
“Bae, ascolta. Promettimi che quando avrai davanti l’Oscuro Signore non ti lascerai  irretire dalle sue menzogne. Non sarò più io l’essere che ti parlerà perciò sii implacabile. Il nostro addio è questo” sussurrò Rumpelstiltskin al suo ragazzo.
“Non ce la faccio, papà. Non sono pronto”
“Lo so, Bae ma non abbiamo scelta”
“Papà”
“Almeno abbiamo potuto salutarci un’ultima volta”
Ancora così stretti l’uno all’altro li trovò Belle che si era precipitata al negozio sperando di trovare Rumpelstiltskin ancora in vita.
Rumpelstiltskin asciugò le lacrime dal volto di suo figlio. Baelfire lasciò una carezza sul volto dell’uomo poi si ritirò nel retrobottega per lasciarlo solo con Belle. Quei due dovevano chiarire molte cose e avevano poco tempo per farlo. Suo padre non aveva ancora detto a Belle tutto quello che gli stava succedendo.
Rumpelstiltskin si avvicinò alla ragazza ma ormai era troppo debole per stare in piedi e appena lasciò l’appiglio ad una delle vetrine del negozio crollò a terra. Belle gli fu subito accanto
“Ehi che ti succede?” chiese
“E’ colpa del cuore. L’ultima traccia di umanità sta scomparendo”
“La tua capacità di amare”
“Almeno alla fine ne ho avuto un assaggio. Nel libro eravamo felici ed eravamo innamorati”
“Ma io ero già innamorata. Tutto quello che avevi in quel libro avresti potuto averlo qui. Potevi essere un uomo onesto con un matrimonio da favola. Perché questo non ti bastava?”
“Perché non mi sembrava vero. Chi avrebbe potuto amarmi”
“Sapevo a cosa andavo incontro, Rumple, io non intendevo tirarmi indietro”
“Ma è proprio quello che ti ho fatto fare. C’è un mondo intero là fuori, Belle ed è per te. Ora va da Will
“Io non amo Will e non ti lascerò qui a morire da solo”
Rumpelstiltskin la accarezzò con tenerezza ma non osò baciarla. Sapeva di averle fatto troppo male da quando si erano sposati. Poi dopo una nuova dolorosissima fitta al petto perse conoscenza
“Rumple! Rumple!”
Le urla di Belle fecero accorrere Baelfire nel negozio. Rumpelstiltskin giaceva a terra privo di sensi. L’ora della fine era arrivata.
 
SPAZIO AUTRICE
Ed ecco l’ultimo capitolo che ricalca il finale della serie puntata 4x22 quando Rumple perde i sensi nel negozio di pegni. Mi sono limitata ad inserire Baelfire. Mi piaceva anche mostrare come Rumple avesse pensato a difendere le persone che ama lasciando il pugnale nelle mani di suo figlio come ha già fatto in passato. Il finale è lasciato volutamente in sospeso e può proseguire come è stato sviluppata la serie nella 5 stagione. Grazie a tutti coloro che sono arrivati a seguirmi fino all’ultimo capitolo! Alla prossima storia!

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