D'estate la notte è più nera

di Soul Mancini
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Disgelo ***
Capitolo 2: *** Conta di chi non conta ***
Capitolo 3: *** Guerriera ***
Capitolo 4: *** Mostri che nessuno vede ***
Capitolo 5: *** Quante? ***



Capitolo 1
*** Disgelo ***


Disgelo
 
 
 
 
Quella patina opaca, brina,
forse il tempo non l’ha scalfita
e i raggi dorati che la squagliano
capiranno che nulla infine è cambiato.
 
Non è cambiato il mio viso,
ha solo qualche cicatrice in più;
ferite ancora doloranti, tagli
che mi sono inflitta con le unghie
e l’angoscia.
 
Non sono cambiati i miei occhi,
sono solo più stanchi,
affaticati da uno schermo
dietro il quale si nascondono;
stufi di mentire, come me.
 
Non è cambiato il mio corpo,
è solo un po’ più scavato,
deperito, povero di realtà,
affamato d’esperienze,
deprivato di sogni.
 
Non è cambiata la mia pelle,
è solo un po’ più pallida,
fredda, bucata dalle ossa;
non ricorda più il brivido
di dita estranee che la percorrono.
 
Non è cambiato il mio cuore,
fa solo un po’ più male,
reduce di colpi, batoste, lutti,
sede di un dolore muto
che conosce solo il mio petto.
 
Non sono cambiata io,
ho solo un affetto in meno
e una lapide in più;
non ho ancora amato
e nessuno mi ha ancora amata;
non sapevo dove andare
e non so dove andrò.
 
Non è cambiato niente,
sono solo spaventata.
Non è cambiato niente,
sono solo un po’ più triste.


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Capitolo 2
*** Conta di chi non conta ***


Conta di chi non conta  
 
 
 

Una,
la vita che possiedo e mi scivola davanti.
Due,
le uniche facce che vedo ogni giorno.

Tre,
le strade che mi è concesso percorrere.
Quattro,
le mura che mi imprigionano e mi nauseano.
Cinque,
i polpastrelli su cui posso contare i miei rimpianti.
Sei,
i fazzoletti pieni di lacrime che ho appallottolato.
Sette,
i chili che ho perso senza farci caso.
Otto,
i treni che ho lasciato passare senza salirci.
Nove,
gli anni dall’ultima volta che son stata bambina.
Dieci,
le dita che mi si chiudono attorno alla gola.
 
Troppe,
le catene che mi tengono legata.
Zero,
le volte in cui me ne sono liberata.
 
 

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Capitolo 3
*** Guerriera ***


Guerriera
 
 
 
 
Vorrei essere la tua guerriera,
l’armatura contro le tue insicurezze;
vorrei essere le armi
con cui combatti il mondo,
con cui distruggi i tuoi demoni.
Vorrei brandire una spada
Affilata, come la tua voglia di lottare,
e starti a fianco, difenderti,
combattere, macchiarmi di sangue,
guardarti le spalle, tener lontano
ogni brutto male da te.
 
Vorrei essere il cuscino soffice
a cui affidi i tuoi pianti;
vorrei essere il tocco sulla tua pelle,
le dita tra i tuoi capelli,
l’abbraccio in cui ti rifugi,
la tenerezza che meriti.
Vorrei essere fortezza, riparo
da ogni dolore, ogni paura;
vorrei costruire per te un mondo nuovo,
migliore, fatto solo d’amore.
 
Vorrei essere lo schiaffo
che ti scrolla quando sei a terra,
la voce che ti grida contro
quando ti stai arrendendo;
vorrei rimproverarti tutte le volte
in cui ti piangi addosso, e pensi
di essere inferiore, di non valere abbastanza,
di non essere in grado, di non meritare niente.
E vorrei arrabbiarmi, prenderti a pugni
e poi tirarti in piedi e urlarti: cammina,
che sulle tue sole gambe puoi prenderti il mondo.
 
Vorrei che per un attimo ti vedessi
con i miei occhi, come ti vedo io:
donna meravigliosa, forte e fragile,
sensibile e leale, un delicato dono
che solo i più attenti sanno apprezzare.
Vorrei farti capire che in te
Non c’è niente che non vada,
che anche quando avrai tutte le vie sbarrate
sarai in grado di costruire la tua strada,
perché in fondo siamo uguali, io e te:
anche io a volte crollo, sono fragile
e tu sei la mia bellissima guerriera.
 
 

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Capitolo 4
*** Mostri che nessuno vede ***


Mostri che nessuno vede
 
 
 
 
Vorrei svegliarmi un giorno
e non avere più alcun dolore,
non sentir zoppicare il mio cuore.
Vorrei continuare a dormire
per non accorgermi dell'ansia
che mi maciulla la gabbia toracica.
 
E come faccio a smettere di contare i respiri,
temendo che ognuno sia l'ultimo?
Temendo la crudeltà di un destino
che non mi ha mai minacciato davvero.
 
Non so stare tranquilla;
la mia mente gioca scherzi e poi ride,
ride di me, del mio terrore,
mi tormenta con mostri che nessuno vede
e mi ruba la gioia, la forza, le ore.
 
La vita mi sta scivolando addosso
senza che niente me la strappi davvero via.
Mi dicono di stare calma, ma come posso?
Nessuno sa che brutale gabbia è l'ipocondria.
 
 

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Capitolo 5
*** Quante? ***


Quante?
 
 
 
 
Quante lame ci vogliono
per spezzare un amore?
Come tela di ragno,
il filo sottile che ci lega:
forte – dicevamo – ma così sottile,
salvezza e prigione.
 
Quante pugnalate può sopportare
un cuore che mai ha sobbalzato?
Io, sincera, il filo stretto tra le dita,
con mani goffe l’ho strattonato,
ma – sono abituata – nessuna Arianna
mi ha portato fuori dal labirinto.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
NdA:
Decisamente fuori stagione, visto che l’estate è terminata da un pezzo, eccomi con l’ultima poesia della raccolta.
Nemmeno io mi aspettavo questa conclusione, ma la poesia è seguire il proprio cuore, e D’estate la notte è più nera è stata creata per contenere tutta me stessa.
Ringrazio di cuore chiunque si sia fermato a leggere questi versi senza grazia né spiegazioni. Nelle poesie riesco a dire tutto ciò di cui non mi va di parlare, perciò vi ringrazio per aver trovato le parole per commentare nonostante tutto.
Alla prossima ♥
 
 

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