Di culle, bambini e altre avventure

di crazy lion
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Piccolo grande shopping ***
Capitolo 2: *** La prima volta ***
Capitolo 3: *** Piccoli monelli ***
Capitolo 4: *** Bambini e capelli ***
Capitolo 5: *** I bambini e la neve ***
Capitolo 6: *** Pannolini e prima parola ***
Capitolo 7: *** Il secondo dentino ***
Capitolo 8: *** Primi passi ***



Capitolo 1
*** Piccolo grande shopping ***


Twin-babies-room

Piccola prefazione



Non era previsto che io scrivessi ancora sui BTS, ma sono capitata su un file di prompt che avevo sul Desktop e mi sono detta:
"Perché no?"
Così ho ripreso i miei personaggi della storia Our Family e ho iniziato questa raccolta. Non so quanti prompt farò, se tutti e cinquanta o meno e non sto seguendo l'ordine dal primo all'ultimo, ma dato che questo è un periodo difficile e che non riesco ancora a riprendere Cuore di mamma (è troppo complessa e non ne ho le forze) intanto lavoro su queste storielle.
Spero vi piaceranno tanto quanto piacciono a me.


Di culle, bambini e altre avventure


 
 
 

Piccolo grande shopping

 
L'assistente sociale che Jungkook e Taehyung avevano contattato aveva fatto incontrare loro, qualche settimana prima, due bambini di sette mesi: William e Courtney. I gemelli avevano una brutta storia alle spalle, ma quando erano usciti da quella casa i due adulti avevano capito subito di volerli adottare. Ora stavano facendo degli incontri settimanali per abituarli alla loro presenza, ma presto li avrebbero portati a casa. In tutto questo Audrey, la figlia maggiore adottata tre anni prima, aveva detto "No" quando i genitori le avevano proposto di venire agli incontri.
"Voglio vederli per la prima volta quando li porterete a casa."
I genitori avevano capito perché: venire nella casa di una famiglia affidataria avrebbe portato alla mente di Audrey tristi ricordi, quindi non l'avrebbero forzata in alcun modo.
Quella mattina stavano facendo la colazione inglese.
"Papà, queste uova sono buonissime!" esclamò Audrey a bocca piena, un'abitudine per lei dura a morire.
"Non si parla così" la rimproverò bonariamente Taehyung.
Lei mandò giù.
"Scusate."
"Comunque grazie, sono felice che ti piacciano. E il pane tostato e il succo d'arancia come sono?" chiese Jungkook.
"Ottimi" fece sapere la bambina.
Finalmente, dopo essere stati ai fornelli, anche i genitori riempirono il loro piatto e il bicchiere e cominciarono a mangiare.
"Stamattina pensavo di fare un po' di shopping" disse Taehyung. "Audrey dovrà andare a scuola e noi al lavoro, ora che ci penso, ma potremmo farlo nel pomeriggio."
"Shopping per chi? Ho già tutto quello che mi serve" osservò la bambina.
"Per i tuoi fratellini" disse Jungkook.
"Aww, sì, voglio venire anch'io!"
I genitori sorrisero.
Bastava davvero poco per farla sciogliere.
La mattina passò più in fretta di quanto tutti e tre si sarebbero aspettati e nel pomeriggio andarono in un negozio e nel reparto bambini. Avevano già acquistato vestitini e pannolini a sufficienza, ora dovevano pensare al resto.
"Guardate che bel passeggino doppio!"
Audrey aveva occhi solo per quell'oggetto. In effetti era molto bello. Il primo sedile era blu, il secondo rosa, perfetto per loro.
"Mi piace" dichiarò Jungkook.
Quello, però, era da esposizione e non potevano portarlo via. Ne cercarono uno inscatolato che fosse simile o uguale al passeggino che avevano visto e dopo’ un po' la trovarono.
"Perfetto!" esclamò Jungkook. "Ora il fasciatoio."
Per quello ci misero meno tempo. Ne cercarono uno già inscatolato. Mancava il lettino. Girarono un po' per il negozio, guardandosi intorno. C'erano dei vestitini davvero carini in tanti tessuti e per età diverse.
"Quanto sono belle queste scarpine?"
Audrey ne stava toccando un paio.
"moltissimo," disse Taehyung, "ma sono per i bambini di un anno, troppo grandi per i tuoi fratellini."
Per far felice Audrey ne presero un paio di più piccole, adatte all'età dei bambini, anche se in realtà sotto quel punto di vista avevano già tutto.
“Mio Dio, ma sono piccolissime!”
Audrey se ne innamorò all’istante.
Quando arrivarono alla sezione dei lettini la bambina aveva gli occhi a cuoricino.
"Quella copertina dev'essere morbidissima!" esclamò correndo a toccarla.
Il materasso del lettino era estremamente soffice e la coperta ancora di più, sembrava una nuvola.
"Ne prendiamo uno simile a questo?"
Stava praticamente implorando i genitori di farlo.
Taehyung e Jungkook avevano deciso di mettere un lettino accanto a un lato del loro letto e un altro vicino al secondo lato, perché non c'era spazio per fare altrimenti. E come potevano dire di no ad Audrey quando li guardava con quegli occhi da cucciolo?
Dopo aver trovato lettino e copertine, erano davvero a posto.
Tornarono a casa, aprirono gli scatoloni e, con l'aiuto della figlia, iniziarono a montare tutto.
"Amo quello che stiamo facendo” disse la bambina.
"Non ti stanca? Io sto sudando."
"No papà Taehyung, mi diverte."
Una volta finito di montare tutto, erano davvero stanchi ma felici. Sul fasciatoio Taehyung aveva messo un asciugamano e sopra ancora un giocattolo per far divertire i bambini e un pacco di pannolini. Audrey accarezzò il pupazzetto e guardò il pacchetto. Non vedeva l'ora di iniziare la sua nuova vita assieme ai fratellini. Avrebbe aiutato i genitori a cambiarli e a dar loro da mangiare, e ci avrebbe giocato tanto insieme. Non stava più nella pelle e quella sera, a letto, espresse un desiderio.
"Signore, fa' che vengano a casa presto!"

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Capitolo 2
*** La prima volta ***


La prima volta

 
Il grande giorno era arrivato. Audrey non aveva dormito tutta la notte pensando a quanto sarebbe accaduto la mattina dopo. Non sarebbe andata a scuola, il che era già una bella cosa. Non che la scuola non le piacesse, anzi, aveva delle amiche e si era inserita bene nel gruppo classe, prendeva buoni voti, ma saltare un giorno ogni tanto era sempre bellissimo. E poi lo faceva per un motivo importante.
"A che ora andate? A che ora andate?" chiese ai genitori entrando in camera come un uragano.
"Audrey, porca miseria, sono le sette di mattina. Lasciaci dormire un altro po' e torna a letto" mugugnò papà Jungkook nel sonno.
"E poi non si entra in camera così, mentre gli altri stanno dormendo" la rimproverò Taehyung, alzando la voce.
"Scusate. Mi perdonate?"
"Sì, basta che tu non lo faccia più" dissero all'unisono.
"Uffa!"
La bambina non aveva più sonno, così decise di scendere in cucina. Aprì il frigo e prese una bottiglietta di tè freddo, poi si versò una ciotola di  cereali che i genitori avevano messo sul tavolo la sera prima, dato che era in quell'occasione che preparavano le cose per la colazione. Mangiò e bevve a sazietà, godendosi ogni morso e sorso di tè. Una volta finito, corse in camera e guardò cos'aveva scritto nella lista che si era fatta il giorno prima. Di solito non accadeva, ma per quell'occasione si era scritta nell'ordine quali cose avrebbe dovuto fare.
Mangiare diceva la prima cosa sull'elenco e quello era a posto.
Vestirsi c'era scritto poi e la bambina guardò cos'aveva nell'armadio. Era marzo e la primavera era appena sbocciata, ma non era ancora ora di vestirsi con le maniche corte. Optò per una tuta da ginnastica, comoda e confortevole, e con un po' di fatica se la infilò. Per lei non era facile vestirsi da sola, stava ancora imparando. Si infilò un paio di calzini e di scarpette entrambi rosa e ora era davvero pronta.
Aspettare che i papà tornino a casa diceva la lista, ma stavano ancora dormendo.
L’ultima cosa era Prendere in braccio i miei fratellini e giocare con loro.
Dopo un po' si svegliarono, fecero colazione e, prima di partire, aspettarono che Mi Sun arrivasse.
"Grazie per quello che stai facendo per Audrey oggi" disse Taehyung alla sorella.
"Ma figurati, sono felice di stare con la mia nipotina."
"Zia!"
Audrey le si gettò fra le braccia.
"Ciao, piccola. Che accoglienza"”
"Oggi arrivano i miei fratellini" dichiarò, come se tutta la famiglia non lo sapesse già. "Sono tanto contenta."
"Mi fa piacere, tesoro. Giochiamo?"
"Secondo te sarò una brava sorella maggiore? Non ho mai avuto fratelli. Anche nelle case delle famiglie affidatarie da cui sono stata non c'erano altri bambini, a parte nell'ultima, ma ci sono rimasta poco."
"Guardami." Solo quando Mi Sun ebbe la completa attenzione di Audrey parlò: "Tu sarai una perfetta sorella maggiore. E lo sai perché?"
"Perché?"
"Perché sei dolcissima, buona, sensibile e hai pazienza, una qualità che pochi bambini hanno."
Audrey sorrise, poi fece un puzzle con la zia mentre aspettava, ma la sua mente era da un'altra parte. Si domandava se i genitori fossero già arrivati a quella casa o se stessero tornando  o si trovassero ancora lì.
Quando sentì il campanello si precipitò ad aprire la porta ma non il cancello, perché Taehyung e Jungkook le avevano insegnato a non farlo, spiegandole che era pericoloso. Ma quando vide i suoi padri scendere dall'auto aprì anche quello.
"Torna in casa, ora arriveranno" disse Mi Sun alla nipotina.
Lei obbedì e si risedette sul divano. Poco dopo vide entrare i n cas i genitori con il passeggino doppio che avevano comprato.
"Vieni qui, Audrey" disse Taehyung.
La bambina si avvicinò, cauta, e vide quattro occhietti che la guardavano curiosi. I bambini rimasero in silenzio, ma Audrey sorrise.
"Sono bellissimi!"
Erano vestiti una di rosa e l'altro di azzurro, con due  dei vestitini che avevano comprato loro.
"Posso toccarli?" chiese.
Erano piccoli, non come neonati, ma comunque se li sarebbe aspettati più grandi.
"Ma certo!" esclamò Jungkook.
Lei sfiorò una mano della bambina, che le sorrise e le strinse un dito, mentre il bambino le afferrava l'altra mano.
"Come si chiamano? Non me lo ricordo più."
"William e Courtney" disse Mi Sun.
"Sono due bellissimi nomi. Posso prenderli in braccio?"
Aveva la pelle d'oca, faceva fatica a contenersi. Se non li avesse spaventati, si sarebbe messa a saltare e a correre per la casa come una pazza, tanto era felice.
"Sì, ma uno alla volta, altrimenti ti cadranno."
Jungkook, che aveva appena parlato, mise un cuscino a destra di Audrey e uno a sinistra, per sicurezza, poi prese Courtney in braccio e la diede, con delicatezza, alla sorella.
"Tienile le braccia sotto le ascelle. Così, brava."
"Io sono Audrey, la vostra sorella maggiore" disse la bambina con orgoglio.
Courtney la guardò e fece alcuni versetti che la sorella trovò adorabili.
Le strinse di nuovo un dito, poi rimase tranquilla. Audrey non smetteva di guardarla. Era bellissima. E le era capitato di prendere in braccio  bambini piccoli, ma non erano suoi fratelli, quindi quella era per lei un po' la prima volta.
Quando Taehyung le fece prendere William, questo si dimostrò più scatenato della sorella. Mentre Courtney gattonava per il salotto, lui rideva e muoveva braccia e gambe. Avevano due caratteri molto diversi, o forse Courtney era così tranquilla perché doveva ancora abituarsi alla casa e a lei.
"Brrr, mmmbrrr, mmmbrrr, brrr" disse il bambino, facendo bolle di saliva che gli bagnarono il mento e il vestitino.
"Che schifo!" esclamò Audrey.
"È normale alla loro età, basta asciugare" disse Mi Sun, che andò a prencdere un asciugamano e sistemò ogni cosa.
William  tirò i capelli di Audrey che si lamentò.
"È piccolo, perdonalo dai" disse Taehyung.
"Ma mi ha fatto male!"
"Lo so, ma lui non se ne rende conto."
"Ah, okay, allora ti perdono" gli disse, dandogli un bacino sulla testina bionda.
Passò tutto il giorno ad inseguirli mentre gattonavano, a giocare con loro con dei pupazzi, a muovere un sonaglio dicendo:
“Venite, venite” per incitarli a gattonare.
Quella sera, a letto, pensò che aveva due creature da amare e proteggere, due bambini che avevano bisogno di lei come sorella. Ed era stato meraviglioso prenderli in braccio la prima volta.
"Sapete," disse ad alta voce, anche se loro dormivano già e non avrebbero potuto sentirla, "credo che ci divertiremo molto insieme."

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Capitolo 3
*** Piccoli monelli ***


Piccoli monelli

 
Era passata una settimana da quando Taehyung e Jungkook avevano portato a casa William e Courtney e i bambini si divertivano con la sorellina quando tornava da scuola, mentre rimanevano con Taehyung per il resto del tempo. Jungkook, invece, andava a lavorare. Adesso, però, era tornato a casa.
"Sai," gli disse Taehyung, "anch'io non ti ho detto una cosa riguardo me."
L'altro sbarrò gli occhi e, per un secondo, non guardò i bambini che, poco prima di mangiare, giocavano sul tappeto. Anni prima gli aveva confessato di essere stato adottato, quale segreto potreva avere Taehyung? E perché non gliel'aveva detto allora? Forse non era pronto.
"Cioè?"
"Quando avevo diciotto anni e non ero ancora sicuro della mia omosessualità, sono stato con una ragazza. Si chiamava Addison, era bellissima. Siamo stati insieme un anno, poi lei è rimasta incinta e me l'ha detto. Io avrei voluto che tenessimo il bambino, lei no, era decisa ad abortire." Taehyung scoppiò a piangere, tremando, e la sua voce uscì roca. "E così l'ho lasciata, perché non potevo più starle accanto dopo una cosa del genere, e lei ha abortito."
Le lacrime si stavano moltiplicando mentre quei ricordi e il dolore lo invadevano.
"Taehyung," disse Jungkook con voce dolce, "mi dispiace tanto."
L'altro tirò su col naso.
"Anche a me." La sua voce rischiò di spezzarsi. "Lei aveva già deciso tutto, capisci? Non lo voleva perché desiderava andare al college, non rovinarsi la vita, così ha detto. Non mi ha lasciato voce in capitolo. Ero anche pronto a prendermene cura io da solo, se fosse stato necessario, a farmi dare la custodia, ma lei non ne ha voluto sapere. Se fossimo in tanti non lo direi, ma qui dico che sono contro l'aborto, sono contro l'uccisione di una creatura. Perché quelle cellule sono comunque un bambino. Che deve ancora nascere, ma è un bambino." Sospirò. "Comunque ora abbiamo tre figli e sono felice di aver scoperto la mia omosessualità."
"Ed io sono contento che tu mi abbia parlato di questo. Non dev'essere stato facile, per te."
"Non lo è stato affatto, sono perfino andato in psicoterapia perché mi tenevo tutto dentro e non riuscivo a esprimere le mie emozioni a riguardo. La psicoterapeuta mi ha aiutato con la tristezza, il dolore e la rabbia."
"Mi fa piacere che la psicoterapia ti abbia aiutato. Certo, anche per lei non dev'essere stato semplice arrivare a quella decisione."
"Se me l'avessi detto a diciassette anni o diciotto ti avrei mandato a fanculo e basta, oggi ti dico che hai ragione, ma poteva scegliere. I miei genitori ci avrebbero aiutati, me l'hanno detto e io ho provato a convincerla, ma non c'è stato nulla da fare." Si prese un momento per respirare, aveva parlato a macchinetta. "Dicono che un figlio è per sempre, anche quando non lo fai nascere. Quindi io lassù ho un bambino e ne ho qui due, una tornerà a breve. Ho una famiglia e sono felice."
Jungkook sorrise.
"La nostra famiglia" disse e Taehyung gli strinse la mano.
Poco dopo, lo scuolabus con cui a volte tornava Audrey si fermò davanti a casa loro e i genitori, che avevano guardato dallo spioncino, aprirono la porta.
"Com'è andata a scuola?" le chiesero, mentre riponeva la cartella in un angolo.
"Bene, che c'è da mangiare? Sto morendo di fame."
"Minestra. L'ho già messa nei piatti. Sbrigati, che si fredda" disse Taehyung.
La bambina corse a lavarsi le mani e poi andò oin cucina.
Intanto, i suoi fratellini cominciarono a piangere. William aveva infilato un pugnetto in bocca, ma poi lo tolse e strillò come un'aquila, la stessa cosa che stava facendo sua sorella.
"Credo abbiano fame" disse Taehyung.
Poco dopo Audrey arrivò e si sedette al proprio posto. Tae iniziò a dar da mangiare a Courtney e Jungkook a William. Loro avrebbero mangiato dopo. La bambina continuava a muovere le braccia e a gorgogliare. Taehyung le mise in bocca un cucchiaio di minestra con l'omogeneizzato, che lei assaporò prima di mandare giù. Ma il secondo cucchiaio finì in faccia alla piccola, che lo prese e se lo tirò addosso. Anche William aveva fatto così.
"Poveri noi!" esclamò Jungkook.
I bambini misero la manina nella minestra calda e la spalmarono sulle facce dei genitori, poi presero possesso del cucchiaio e, prima che Taehyung o Jungkook potessero fare qualcosa, versarono una cucchiaiata di minestra sulle maglie dei loro papà. I due ripresero il controllo della situazione e riuscirono a nutrirli, mentre Audrey rideva.
"Vorrei vedere te, con la faccia sporca di minestra" le disse Taehyung.
Gli venne da ridere per l'assurdità della situazione, guardandosi e vedendo che Courtney era tutta sporca. Anche Jungkook rise forte e a loro si aggiunsero i tre bambini.
Dopo pranzo, i due adulti non lavarono i piatti, ma fecero un bagnetto ai bambini, uno alla volta. Courtney rimase tranquilla, mentre William giocò con l'acqua e ne buttò anche per terra.
Dopo averli fatti addormentare e messi a lettoo, mentre Audrey faceva i compiti, i due andarono a fare una doccia.
Quella sera, a letto, mentre i due bambini dormivano e Audrey era sotto le coperte da un pezzo, i due risero.
"Abbiamo proprio dei piccoli monelli in casa" commentò Taehyung, poi si fece serio. "Scusa se non ti ho detto quella cosa anni fa, non ero pronto."
"Tranquillo. E comunque sì, sono proprio dei monelli. Non mi aspettavo un disastro simile, prima non era mai successo."
"Dicono che c'è sempre una prima volta per tutto."
I due si addormentarono abbracciati, felici della loro famiglia e domandandosi quali altre cose meravigliose avrebbe riservato loro il futuro.

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Capitolo 4
*** Bambini e capelli ***


Bambini e capelli

 
Courtney e William avevano nove mesi e presto sarebbero andati all'asilo nido. Ma per ora erano ancora a casa e quel giorno, assieme a Taehyung, c'era anche Audrey. Aveva mal di testa e non si sentiva molto bene, così aveva chiesto di poter stare a casa.
"Solo per oggi, però" le aveva detto papà Jungkook prima di andare al lavoro.
"Promesso."
Dopo aver fatto colazione, Audrey tornò a letto e si chiuse le orecchie per non sentire le grida dei suoi fratellini che giocavano, poi si addormentò.
Si svegliò dopo qualche ora, più riposata.
"Come stai?" le chiese papà Taehyung, andandole vicino e circondandole le spalle con un braccio.
"Molto meglio, grazie."
Lui le misurò la temperatura, per sicurezza, ma non aveva febbre.
La bambina si avvicinò ai fratelli e, seduta sul divano, prese in braccio Courtney. I genitori non volevano che li prendesse stando in piedi per paura che le cadessero. La bambina la guardò, poi le passò le dita fra i capelli. Anche lei ne aveva, ma non certo lunghi quanto Audrey, e la bambina si chiese cosa la sorellina pensava che fossero. Sorrise a quel pensiero e continuò a tenerla in braccio finché la piccola si stancò e, piangendo, chiese di essere messa giù per tornare ai suoi giocattoli. Audrey esaudì quel desiderio, ma arrivò William, gattonando, e le si avvinghiò a una caviglia con tutta la forza che aveva.
"Sì, sì, ora ti prendo" disse la bambina e rise.
Lo sollevò e se lo sistemò sulle gambe. Lui si spinse all'indietro e si appoggiò meglio al suo petto, ma anziché giocare in tranquillità con i suoi capelli come aveva fatto la sorella, lui glieli tirò forte.
"Ahi!" fece Audrey e, prima che papà Jungkook dicesse qualcosa, aggiunse: "So che è piccolo e non capisce, ma papà, questa volta ha tirato davvero tanto."
"Mi dispiace. Vuoi darla a me?"
"No, non importa, la tengo io. Dammi un gioco, magari la faccio divertire."
Jungkook le passò uno scoiattolo di peluche.
"E questo chi è? Un tuo amico?" le chiese Audrey, accarezzandolo. "È carino, sai?"
La bambina la guardò, poi si concentrò sul pupazzetto e si mise in bocca una delle sue zampe, dpoi la tirò fuori e buttò il giocattolo per terra.
"No, non si fa" le disse papà Taehyung, guardandola.
Lei, come se avesse capito, fece un faccino triste talmente adorabile che Audrey sorrise. Courtney le prese una ciocca di capelli, ma stavolta non la tirò. La tenne lì, nella sua manina, con una stretta salda. La sorella si stupì di quanta forza potessero avere i bambini e un ricordo la colpì.
Qualche giorno prima stava ascoltando la radio con papà Taehyung mentre i fratellini giocavano sul tappeto e Jungkook era andato a stendere i panni. Una persona aveva richiesto una canzone che era iniziata subito dopo. Era di un'artista il cui nome d'arte era Plumb e si intitolava I Want You Here. Parlava di una mamma che aveva perso il suo bambino quand'era molto piccolo e del dolore che ciò le provocava. Aveva fatto piangere Audrey, che si era messa a pensare ai suoi genitori. Il papà l'aveva consolata. Ma in quel momento non stava pensando a una cosa triste, bensì a un paio di versi della canzone.
Your hand so small
Held a strand of my hair so strong
Era proprio quello che stava facendo Courtney e che aveva fatto quel bambino. Audrey sorrise e si domandò se anche lei avesse fatto così da piccola. Si rispose di sì, tutti i bambini si comportavano in quel modo, a detta dei suoi papà. Lei stava ancora imparando a conoscere i fratellini e a scoprire ogni giorno cose nuove su di loro.
Liberò la ciocca di capelli dalla stretta della sorella e mosse le gambe in su e in giù per farla ridere. Era bello quando sorrideva, perché le si formavano due fossette sulle guance.
"Voglio loro molto bene, papà" disse.
"Lo so, tesoro."
"Anche se mi tirano i capelli o ci giocano."
Taehyung sorrise e lo ece anche Audrey. I suoi fratelli erano lì e non avrebbe voluto essere da nessun'altra parte al mondo.

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Capitolo 5
*** I bambini e la neve ***


I bambini e la neve

 
Era febbraio e Courtney e William erano da qualche giorno a casa con i loro nuovi padri, Taehyung e Jungkook e la sorella Audrey, che li adorava.
Quella mattina tutti si svegliarono trovando il giardino tutto bianco. Non per la grandine, per fortuna, ma a causa della neve. Il clima mite di Los Angeles spesso non permetteva a quella sostanza bianca di cadere, ma quell'anno era stato più freddo dei precedenti.
"Sta anche continuando a nevicare!" esclamò Audrey.
Ci saranno stati già cinque centimetri per terra.
"Ci andiamo? Ci andiamo?"
Era domenica e tutti erano a casa, anche Taehyung perché la fioreria era aperta dal lunedì al venerdì.
Audrey saltellava e ripeteva "Ci andiamo?" come la bambina piccola che più non era.
"Sì, tranquilla, ci andremo, ma dopo colazione" disse Taehyung.
Jungkook scaldò il latte ad Audrey e le diede i suoi cereali  preferiti, mentre Taehyung si occupò di preparare i due biberon di latte per i bambini, aggiungendo poi dei cereali che si scioglievano a contatto con il calore. Li sbatté un po', poi prese in braccio Courtney e Jungkook William e i due presero a succhiare con avidità.
"Guardateli, papà" disse Audrey. "Come divorano! Che golosi."
I genitori risero.
"Hanno fame, come te" disse Taehyung.
"E anche tu stai divorando la tua colazione" aggiunse Jungkook.
Finito di nutrire i piccoli, li misero sul tappeto a giocare, mentre loro si oncessero un caffè bello caldo con qualche biscotto.
"Ci vorrebbe la cioccolata calda, con una giornata come questa" disse Audrey.
"Buona idea! Nel pomeriggio la faremo" disse Jungkook.
Poi tutti si prepararono. I genitori vestirono i bambini più piccoli con tute pesanti e un giubbotto da inverno, più i guanti e Audrey si abbigliò allo stesso modo, poi Taehyung e Jungkook si infilarono a loro volta qualcosa di pesante.
"Ecco, ora siamo pronti!" esclamò Audrey.
"Eh?" dissero insieme William e Courtney quando videro la neve.
Dovevano di sicuro domandarsi cos'era quella roba bianca che vedevano per terra e che i genitori stavano calpestando.
"È la neve, piccoli miei, si chiama così. E' acqua ghiacciata che scende dal cielo" disse Taehyung,
"No, è la pittura deli angeli" disse Audrey. I genitori la guardarono straniti, così si affrettò a spiegare. "Mi piace pensare che, quando nevica, gli angeli dipingano la terra di una sostanza bianca per purificare i cuori delle persone."
"È un pensiero molto bello" disse Taehyung e anche Jungkook ne rimase colpito.
Uscirono dal loro giardino e andarono in strada. Il traffico cittadino erarallentato a causa della neve, In poco tempo arrivarono a un paroco, chiusero il cancello dietro di loro e coinciarono a divertirsi, Audrey si piegò, fece una palla di neve e la tirò a Jungkook, che fu colpito a una gamba. Taehyung ne tirò una a lei, ma la bambina riuscì a schivarla.
I bambini erano incuriositi da ciò che i genitori e la sorella stavano facendo e furono deliziati quando Taehyung e Jungkook li fecero sedere sulla neve. Courtney rprese un po' di quella roba. Era fredda, ma le piaceva. Fece un versetto adorabile, mentre William provava ad assaggiarla.
"No, non si mette in bocca" disse Taehyung al bambino. "Ci hanno camminato sopra altre persone, è sporca."
Il piccolo si accontentò di toccarla con le mani. Courtney riuscì a togliersi un guanto e a sfiorare la neve con la mano. Era ancora più fredda di quanto si aspettasse e scoppiò a piangere. Papà Taehyung fu subito da lei.
"Ma perché ti sei tolta il guanto, eh?" le chiese, asciugandole la manina con un fazzoletto prima di rimetterle il guanto. Ai due bambini, che ancora no sapevano camminare, piacque molto gattonare nella neve e sentire il rumore che faceva sotto le scarpe dei genitori e della sorella.
Nel pomeriggio Taehyung e Jungkook prepararono la cioccolata con i marshmallow e fecero assaggiare un po' di quella scura bevanda anche ai bambini, che la gradirono molto.
Fu per tutti una giornata piacevole, e una volta a letto gli adulti e Audrey si augurarono di viverne altre così belle.

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Capitolo 6
*** Pannolini e prima parola ***


Pannolini e prima parola

 
Courtney stava guardando incuriosita Yoongi. Lui era uno scrittore, anche se la  bambina non poteva saperlo, e il suo primo romanzo era uscito da poco. Adesso stava lavorando al secondo e aveva quattro mesi per scriverlo, gli aveva detto la casa editrice, ma le parole sembravano non voler uscire.
"Che dici, Courtney, sarà la pressione che mi mettono addosso questi quattro mesi? È poco, sai, per scrivere un romanzo."
La bambina fece un versetto adorabile e poi lui continuò a scrivere e cancellare. Era mattina e, come al solito, Jungkook era a casa. Arrivò con William in braccio, che aveva appena cambiato.
"Quando li manderete all'asilo nido?"
"Abbiamo deciso di mandarli direttamente all'asilo a tre anni, così possiamo passare più tempo con loro."
"Io li avrei mandati, ma i genitori siete voi, quindi… Comunque, uffa!"
Yoongi sbuffò, chiuse il  file e il computer con un colpo secco e poi lo lasciò lì.
"Un altro blocco dello scrittore?"
"Già. Certa gente non ci crede, ma io sì."
"Perché non utilizzi come secondo romanzo quella storia che hai scritto su di noi? Cambi i nomi ed è fatta, non credo che Taehyung avrà qualcosa da ridire in proposito."
"Non è una cattiva idea, anche se dovrò revisionarla e fare editing."
"Chissà quale sarà la loro prima parola" disse Jungkook, pensoso.
Di solito era mamma, ma in quel caso avrebbero dovuto dire papà, giusto?
"Oppure puoi scrivere sui bambini."
"Un giorno potrei lavorare a un sequel di quella storia inserendo anche i piccoli, ma quel momento è ancora lontano."
Il ragazzo riaprì il computer e cercò il file, poi si mise a rileggerlo e ad apporre varie correzioni stilistiche e grammaticali. Tolse il libro dal sito di scrittura amatoriale dove l'aveva messo, perché se fosse stato pubblicato avrebbe dovuto non comparire in rete o sotto altre forme.
"Yoongi, cambi tu il pannolino a Courtney?" disse Jungkook.
Cosa doveva fare  lui?
"Perché non lo fai tu?"
"Vado ai fornelli a preparare un caffè."
"Va bene, ma tieni d'occhio William."
Yoongi portò la bambina in bagno, le tolse il body, le tirò su la maglia e le levò i pantaloncini scoprendo il pannolino.
"Bene piccola, fin qui ci siamo."
"Mmm" fece lei e sorrise.
"Sorridi, sorridi, ma non so se sarò in brado di farlo."
I bambini erano in quella casa da tre mesi, ormai Taeyung e Jungkook erano degli esperti nel cambio dei pannolini, per lui era la prima volta.
"Devo staccare le alette, credo" disse.
Parlare ad alta voce gli serviva per orientarsi passo dopo passo.
"Fatto."
Poi tolse il pannolino sporco e, ignorando il tanfo, lo gettò in un cestino con il coperchio lì vicino. Non si mosse di un passo, sapeva che bisognava stare vicini ai bambini quando li si cambiava, perché non erano dei bambolotti e non stavano fermi.
"Yoongi, puliscila dalle parti intime verso l'ano" si raccomandò Jungkook.
"D'accordo, l'avrei fatto comunque, ma perché?"
"Perché in questo modo impedisci la proliferazione dei batteri. Me l'ha detto Taehyung, che di bambini ne sa più di me, visto che sono figlio unico e lui ha una sorella più piccola."
Yoongi ripulì la bambina e le mise il pannolino pulito. Courtney rimase quasi sempre ferma durante il cambio, fu bravissima.
Quando Taehyung tornò a casa per pranzo - sarebbe ritornato al lavoro subito dopo -, i bambini guardarono i genitori per qualche momento ed esclamarono insieme:
"Papà!"
"L'hanno detto davvero?" chiese Jungkook, che non riusciva a crederci.
Era troppo bello per essere vero.
"Sì, Jungkookie, l'hanno detto sul serio" disse Yoongi.
"Oh mio Dio, piccoli miei!"
Taehyung si precipitò ad abbracciarli e a riempirli di baci e Jungkook fece lo stesso, sentendo il cuore battere come impazzito e sorridendo come un ebete, la stessa espressione che appariva sul volto di Taehyung.
"Non credevo sarebbe stato così emozionante" confessò Jungkook all'amico.
"Nemmeno io, è stato bellissimo" disse Taehyung.
"Ora manca solo che camminino ed è fatta" commentò Yoongi.
"Hanno undici mesi, manca poco" osservò Taehyung.
"Sapete che ci sono bambini che saltano il gattonamento e iniziano a camminare subito?" domandò Jungkook. "Ma non è stato il caso dei nostri."
Quando Audrey tornò da scuola e i genitori le dissero ciò che i fratellini avevano fatto, ne fu felicissima.
"Su tesoro," disse Taehyung a Courtney, "di' papà."
"Tata" rispose la piccola, indicando Audrey.
"No amore, papà."
E si indicò.
"Papà!" esplose quest'ultima, con un'esclamazione tanto accorata che anche il fratellino, che giocava tranquillo, lo disse.
"Che bello!" esclamò Audrey.
Quella sera, a letto, la bambina pensò che i suoi fratellini stavano crescendo e lei non era pronta a questo. Li ricordava ancora quando erano venuti a casa, piccoli e  spaesati, mentre adesso giravano gattonando senza problemi.
"Ti prego, Signore, fa' che crescano lentamente.”

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Capitolo 7
*** Il secondo dentino ***


Il secondo dentino

 
Taehyung era a casa con i bambini. Courtney gattonava per il salotto, mentre William si aggrappava alla stoffa del divano e si alzava in piedi. Anche la sorella sapeva farlo, ma era più pigra di lui sotto quell'aspetto e i genitori e Audrey cercavano sempre di stimolarla.
A un certo punto, entrambi scoppiarono a piangere. Red, che era vicino a William, gli sfiorò una guancia con una zampina come per consolarlo. Taehyung trovò estremamente tenero quel gesto.
"Grazie, Red, ora ci penso io. Va' a dormire con Star, d'accordo?"
Il gatto miagolò in risposta e, proprio come se avesse capito, andò nella sua cuccia vicino a quella di Star, che dormiva della grossa.
Nel frattempo, Taehyung aveva preso in braccio prima William e poi Courtney per capire quale fosse il problema. Non  erano né bagnati né sporchi. Provò a dar loro del latte da bere, ma non vollero nemmeno quello e non avevano intenzione di dormire, anzi, strepitavano e strepitavano.
"Che cos'avete? Fatemelo capire, vi prego!"
I due bambini avevano un pugnetto in bocca. Sbavavano visibilmente e avevano gli occhietti lucidi. L'uomo passò la mano sulla fronte dei piccoli e poi ci appoggiò le labbra. Non era fresca come al solito, forse avevano qualche linea di febbre.
"Che facciamo? Andiamo al pronto soccorso?"
Ma andarci da solo, con due bambini, non sarebbe stato facile. D'altra parte, i loro pianti duravano da oltre due ore.
Guardò loro le gengive. I primo dentino c'era già, era spuntato verso i sei mesi, prima che lui e Jungkook conoscessero loro due, mentre il secondo stava venendo fuori, visto che la gengiva era tagliata. Avevano le gengive gonfie e rosse.
"Okay, prima andiamo in farmacia."
Li aveva messi nel passeggino doppio, cosa che sembrava averli calmati un po', quando qualcuno bussò alla porta. Era una vicina con la quale né lui né Jungkook avevano contatti, a parte qualche occasionale saluto.
"Buongiorno" le disse l'uomo, sorridendole cordiale.
"Buongiorno un cazzo" rispose la donna, piccata. "Faccia smettere di piangere quei bambini. Danno fastidio."
"Ci sto provando da due ore, mi creda, ora li porto da qualche parte. E comunque un bambino non si può spegnere come uno stereo, lo sa? Quando mettono i denti è naturale  che piangano. La saluto."
E le chiuse la porta in faccia.
Che stronza! pensò, poi uscì con i bambini.
Per prima cosa andò in farmacia. Sapeva che esistevano delle cose chiamate anelli da dentizione. Ne chiese due confezioni.
"Ce n'è già uno freddo in ognuno dei pacchetti" gli disse la farmacista. "L'altro va messo in frigo."
"Va bene, grazie."
Tornato a casa, con i bambini che stavano ancora piangendo inconsolabili, misurò loro la febbre.
"Trentasette e cinque per entrambi" mormorò.
Chiamò il pediatra che volle vederli e disse che era solo un po' di febbre legata ai dentini. Prescrisse loro comunque la Tachipirina in sciroppo e gli disse quanta darne ai piccoli.
Quando Taehyung rientrò, Jungkook era già a casa.
"Che succede? Dov'eravate?"
E l'altro gli raccontò quello che era accaduto, poi ognuno prese in braccio un bambino e gli mise in bocca l'anello da dentizione freddo. I piccoli lo mossero facendolo andare più in profondità in bocca, provando sollievo.
"Cantiamo loro qualcosa?" chiese Jungkook. "Così si addormentano prima."
"Direi che è una buona soluzione."
Si accordarono su quale ninnananna cantare e cominciarono.
"Twinkle, twinkle, little star,
How I wonder what you are!
Up above the world so high,
Like a diamond in the sky.
Twinkle, twinkle, little star,
How I wonder what you are!
 
When the blazing sun is gone,
When the nothing shines upon,
Then you show your little light,
Twinkle, twinkle, all the night.
Twinkle, twinkle, little star,
How I wonder what you are!
[…]"
"È una canzone molto bella, vero?" domandò Taehyung mentre i bambini sprofondavano nel sonno.
"Sì," disse Jungkook mentre li mettevano sotto le coperte nei loro lettini, "bellissima."
 
 
 
CREDITS:
Twinkle, Twinkle, Little Star è una ninnananna la cui melodia è francese, intitolata Ah! Vous Dirai-Je, Maman, di M. Bouin. Le parole, invece, sono state scritte per la prima volta da Jane Taylor in una poesia intitolata The Star.

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Capitolo 8
*** Primi passi ***


Primi passi

 
Jungkook e Taehyung erano a casa. Quella domenica avevano deciso di starsene per conto loro con i bambini. Mentre Audrey finiva i compiti in cucina, loro guardavano William e Courtney. Giocavano sul tappeto. Lei cercava di dargli in mano le bambole, ma lui si girava e preferiva le macchinine o i soldatini di plastica che i genitori gli avevano comprato.
A un certo punto Courtney, stufa che il fratello la ignorasse, si avvicinò al divano e si aggrappò alla sua stoffa.
"Sta cercando di alzarsi in piedi" disse Taehyung. "Lasciamola fare e vediamo che succede."
La piccola si tirò su e il fratello la imitò. Poi lui lasciò la stoffa del divano con una mano e con l'altra e non cadde. Courtney, intimorita, ci mise qualche secondo in più a fare la stessa cosa. I bambini si girarono e rimasero per qualche minuto in quella posizione. Non si decidevano a muovere il primo passo.
"Aiutiamoli, dai" disse Jungkook e prese per mano Courtney, mentre Taehyung fece lo stesso con William.
"Prima la destra e poi la sinistra, avanti" li incoraggiò Jungkookm camminando assieme a Taehyung.
Tenendo la mano dei genitori, i bambini si sentirono più sicuri ed iniziarono a muovere i primi passi.
"Jungkook, li hai visti? Sono così bravi!" esclamò Taehyung, emozionato.
"Sì, sono bravissimi. E lo diventeranno sempre di più."
"Posso accompagnarne uno io?" chiese Audrey, che nonostante la porta scorrevole chiusa della cucina aveva sentito tutto.
"Hai finito i compiti?" le chiese papà Jungkook.
"Sì."
"Tutti? Sei sicura?"
"Sì, ma puoi controllare se vuoi" disse serenamente.
"No, mi fido."
"Comunque sì, puoi tenerne uno tu" gli disse Taehyung, facendole prendere per mano Courtney.
Le due bambine camminarono per un po' insieme.
"Si muovono bene" osservò Audrey.
"Sì, è vero, mettono giù i piedi nel modo corretto" disse Jungkook.
In un paio di giorni migliorarono tantissimo, tanto che un pomeriggio fu proprio Courtney, che di solito era la più timida, a lasciare la mano del padre e a camminare da sola arrivando al divano. Il fratello fece lo stesso e i genitori applaudirono.
"Bravissimi! Bravissimi!" esclamarono e anche Audrey si unì alla loro gioia.
Per i genitori, il fatto che i bambini avessero cominciato a muovere da soli i primi passi era motivo di orgoglio e Audrey era contenta.
"Venite qui, dai" li incitò la bambina, seduta su una poltrona di fronte al divano.
I bambini iniziarono a camminare incerti, mentre lei li ciamavacon la voce e battteva le mani e quando arrivarono li abbracciò.
"Vi voglio bene" disse, con tutta la dolcezza di cui era capace.
"Bisogna festeggiare."
Jungkook andò in cucina e riempì due calici di vino per lui e Taehyung, un bicchiere di aranciata per Audrey e due biberon di acqua per i bambini. Tutti brindarono e bevvero, felici di vivere quei bei momenti insieme come la famiglia che erano. Applaudirono ancora i bambini e giocarono molto con loro e Audrey e la sera, stanchi, crollarono ognuno nel proprio letto.
Audrey pensò che ne era passata di acqua sotto i ponti da quando i genitori l'avevano adottata, ma era felice di vivere in quella famiglia e soprattutto di avere due fratellini.

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