Bloom of emotions

di SherryMercurio
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** KanaoXTanjiro ***
Capitolo 2: *** Zenitsu X Nezuko ***



Capitolo 1
*** KanaoXTanjiro ***


SPOILER ULTIMI CAPITOLI DEL MANGA















Quando un fiore le sfiora la guancia con il suo tocco vellutato e le cade fra le mani, Kanao alza lo sguardo verso le larghe fronde dell’albero, cercando il ramo con lo sguardo. Un po’ pensa che gli assomigli, rappresenta lei che ha lasciato il suo comodo guscio composto da non-emozioni per cominciare a vivere, anche lei sarebbe potuta morire come farà presto esso, ma ce l’ha fatta. Vede, con il suo unico occhio ancora funzionante e l’aiuto di Kaburamaru, l’arrivo di Tanjiro, colui che è riuscito a scogliere gli impenetrabili strati intorno al suo cuore, come nemmeno Kanae e Shinobu erano riuscite a fare. Gli si avvicina sotto il grande ciliegio situato nel cortile della case delle farfalle, Vittoria, sotto cui le è sempre molto piaciuto sedersi durante gli allenamenti per riposarsi o anche solo per bere il tè. 

Gli sorride, gli chiede se si vuole accomodare accanto a lei per farle compagnia e quando lui accetta, chiacchierano e ridono per ore, che le sembrano soltanto pochi minuti. Ha pensato che sarebbe stato impossibile ridere, essere nuovamente felice dopo il massacro derivante dalla lotta con Muzan, la morte delle sue sorelle, ma comprende che forse potrebbe aver avuto torto. Al tramonto, guardato in parte insieme, si separano, con la promessa di andare insieme a Nezuko al festival tenuto nel villaggio vicino per la fioritura dei fiori di ciliegio, lui aveva già chiesto il permesso e le loro ferite non sono così gravi da poter sostenere una risposta negativa. Sentono entrambi di aver bisogno di quel piccolo svago, hanno promesso di tornare in un paio d’ore, di un pezzo di mondo dopo le cose non stiano andando male. 

La proprietà è piena di cassetti strabordanti di yukata, già indossabili date le alte temperature e la tarda apertura dei boccioli, e obi, fra cui fa scegliere anche Nezuko. Finito di indossarli, uno a base azzurra con un disegno a onde per Kanao e uno arancione con delle farfalle per l’altra, abbinati con due obi verdi, si incontrano all’ingresso, da cui raggiungeranno a piedi il posto dove ha sede, dista giusto pochi chilometri. Una volta giunti, assaltano la bancarella dei takoyaki e degli okonomiyaki, nonostante le insistenze di Aoi sul restar leggeri poiché ancora convalescenti, hanno troppa fame per poterselo ricordare. Mentre la sorella si dirige a procurare dell’acqua per tutti e tre, Kanao e Tanjiro vanno verso gli alberi per cercare un posto per la coperta, inspiegabilmente imbarazzati, la parlantina del pomeriggio dispersa nel nulla. Pensa che fra tutte le cose che gli vorrebbe dire c’è n’è una in particolare, che avrebbe dovuto riferirgli molto tempo prima, ma che non ha mai avuto la possibilità o il coraggio di farlo. 

“Tanjiro, ti devo dire una cosa..” Se ne esce lei all’improvviso prendendolo di sorpresa.
“Va bene.” Risponde lui con una faccia preoccupata, come se si stesse preparando al peggio.
“Ti devo ringraziare, non lo ho mai fatto, ma per me è importante. Ogni singolo momento sin da quando sono stata adottata dalle mie sorelle fino a quando ti ho incontrato, è stato caratterizzato dalla mia più totale indifferenza per qualsiasi cosa, che mi riguardasse o no. Quando hai tirato quella moneta, per quell’ultima domanda che a primo impatto sarebbe potuta sembrare stupida, mi hai finalmente aiutata a superare tutto quello che ho passato, a venirci a patti, ad affrontare i miei sentimenti. Per me ha veramente significato molto.”  Lo dice tutto ad un fiato, le parole assomigliano a un fiume in piena mentre escono dalla sua bocca e arrossisce violentemente.

Tanjiro prende le mani di Kanao fra le sue, come quella volta nel cortile della casa delle farfalle prima della sua partenza. Ha degli occhi pieni di fiamme, quelle che bruciano nel suo animo, con cui la guarda nei suoi intensamente. “Non devi ringraziare me, hai fatto tutto da sola, io non ho meriti!” Gli risponde, facendo diventare anche il suo stesso viso paonazzo. Kanao ride rasserenata alla visione del suo volto, mentre una folata di vento fa cadere gli ormai cresciuti boccioli al suolo. Aveva torto, come non se ne ha spesso. Pensa che la vita nonostante tutto continuerà a sbocciare nuovamente, come i fiori in primavera, sperando che lui sarà lì a vederli con lei.

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Capitolo 2
*** Zenitsu X Nezuko ***


SPOILER ULTIMI CAPITOLI DEL MANGA
 
 
 
 
 
 
Gravato dai venti chili del sacco di riso che porta sulla schiena, sfessura appena la porta di carta di riso, giusto per vederla al centro della stanza, china a rammendare un suo vecchio kimono, in faccia un sorriso che potrebbe appartenere solo alla persona più felice al mondo, che ultimamente sembra essere. È alla inesorabile discesa di scintillanti lacrime che lascia scorrere completamente il pannello, non è mai riuscito a guardare nessuna donna, in particolare lei, in quello stato.
 
 
Un enorme sorriso e lacrime. Una stranezza, di quelle che ormai albergano da un po’ in casa loro. Nezuko che sta male ogni mattina e che il pomeriggio si deve stendere a riposare ma che sembra esserne in qualche modo felice, che continui a indossare quel leggero yukata nonostante la discesa della temperatura vertiginosa degli ultimi giorni, che non abbia voluto assaggiare il sakè regalatogli dopo il matrimonio. Il fatto che nonostante le insistenze del marito non si voglia far visitare da un medico e che frequenti molto più assiduamente di prima, quasi ogni giorno, la casa delle farfalle, con quella che sa essere la scusa di fare visita al fratello e badare al giovane nipotino, aiutare Kanao, imparare qualche nuova particolare ricetta.
 
 
Nel momento in cui si alza per recarsi probabilmente di nuovo al bagno, si accorge della sua presenza e sembra dirgli qualcosa, ma Zenitsu non riesce a captare per il suo basso tono. Nota come sia sfibrata, stanca anche solo dopo faccende che non le erano mai pesate così. La guarda solamente negli occhi, angosciato dalla comunicazione venuta a mancare ultimamente nel loro rapporto, oscurata da quello che lei sembra non volergli assolutamente rivelare e che lo fa penare mentre si allontana. Tornata, lo saluta, lo prende per mano e lo porta a sedersi all’esterno, in silenzio, sulla panca, dove solitamente bevono il tè il mattino mentre guardano il sole salire in cielo. Una fredda soffiata di vento, segno dell’autunno imminente, gli fa agguantare una sciarpa con cui le cinge il collo.
 
 
Prima che Zenitsu possa porle qualsiasi domanda, lo zittisce con lo sguardo che usa quando non vuol essere assolutamente interrotta e ricomincia a sorridere, lasciandolo interdetto.
 “Zenitsu, ti devo dire una cosa importante” gli comunica con un tono allegro. “Sono incinta! Stamattina sono andata da Kanao e me lo ha confermato definitivamente.”
Inizialmente pietrificato, le prende le mani fra le sue, mentre si dà mentalmente dello scemo, chiedendosi come non avesse potuto capirlo prima. La stanchezza, le nausee, tutto finalmente quadra e cerca di comprendere la portata di quella affermazione, il fatto che fra qualche mese la loro vita subirà quel massiccio cambiamento, che nulla sarà più come prima. Realizza che nonostante la paura che evidentemente entrambi provano, non la può lasciare da sola, non arretrerà come ha sempre fatto davanti a imprevisti e difficoltà. Cerca di immaginarsi un mini sé stesso, una mini Nezuko correre in quelle stanze. Per ora sa soltanto una cosa.
 
 
 “È straordinario, sono felicissimo!” le risponde abbracciandola, porgendo particolare attenzione al ventre, dove da lì a otto mesi sarebbe cresciuto lui, il loro bambino. Non ha mai avuto una vera e propria famiglia se non suo nonno Jigoro, qualcuno che lo amasse incondizionatamente e quando ne aveva trovata una nei suoi amici, era finalmente uscito da quel baratro di infelicità, quello che gli faceva pregare ogni singola ragazza che incontrava di stare con lui, di amarlo, di riempire quel vuoto e l’inevitabilità del restar solo per sempre. Si promette mentalmente che suo figlio non dovrà mai passare attraverso quello che è accaduto a lui perché lui ci sarà, fino alla fine.
 
 

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