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di Account di tutti
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il progetto ***
Capitolo 2: *** LA PALESTRA ***
Capitolo 3: *** Il triangolo ***



Capitolo 1
*** Il progetto ***


IL PROGETTO
 



Viktor cominciava seriamente a perdere la pazienza. Era da più di mezzora che aspettava la seconda parte della presentazione del progetto, ovvero quella di cui doveva occuparsi Jayce. Aveva fatto avanti e indietro per la stanza almeno cinque volte. Non che fossero tantissime, ma per lui che zoppicava e doveva affidarsi a un bastone per camminare erano abbastanza. Si sedette ormai rassegnato a completare la presentazione da solo, quando all’improvviso la porta si aprì e quell’idiota di Jayce fece la sua entrata.
-Eccomi, Viktor, scusa il ritardo!- si avvicinò a passo svelto al tavolo e tirò fuori il computer dalla valigetta, come se niente fosse.
-Jayce- iniziò a dire Viktor con un tono fin troppo calmo -Dovevi essere qui trenta minuti fa. Hai idea di quanto sia importante questo progetto?-
Il compagno gli mise una mano sulla spalla con fare rassicurante. Viktor odiava quando lo faceva, ma era troppo educato per farglielo presente.
-Stai tranquillo, ho avuto un contrattempo ma non accadrà più. Al momento non c’è niente di più importante per del nostro progetto!-
Viktor non poté fare a meno di notare il succhiotto fresco fresco che aveva sul collo. Il contrattempo doveva chiamarsi Mel Medarda.
-Bene…- si limitò a rispondergli. Se mai un giorno avesse deciso di smettere con il finto buonismo e quel lasciarsi scivolare le cose addosso solo per quieto vivere, probabilmente lo avrebbe ucciso.
La presentazione di Jayce era benfatta per fortuna. Quel ragazzo era incredibile: riusciva ad avere ottimi voti, a frequentare gli amici, ad avere una ragazza e persino avere un fisico allenato. Viktor non riusciva a fare tutte quelle cose, per lui era fondamentale dedicarsi in tutto e per tutto allo studio, non aveva tempo per il resto o il suo rendimento sarebbe calato. Era duro ammetterlo, ma Jayce aveva una marcia in più, altro motivo per avercela con lui.
-Sai amico, dovresti prenderti una pausa- gli disse all’improvviso -Mi sembri più pallido e dimagrito, non starai studiando troppo?-
Viktor stava scrivendo su un blocco per gli appunti, ma dopo quelle parole non riuscì a fare ameno di sbattere sonoramente la penna sul tavolo, forse un po’ troppo.
-Viktor?- fece Jayce in tono preoccupato. Era davvero un idiota perché non riusciva nemmeno a capire di star infastidendo una persona.
-Jayce, io ho bisogno della borsa di studio per studiare in questa accademia. Non posso permettermi il lusso di fare una pausa!-
-Sciocchezze, tu sei lo studente migliore dell’accademia! Il professore Heimerdinger di ha addirittura preso come assistente, non devi preoccuparti troppo!-
Ora Viktor voleva davvero ucciderlo. Era facile parlare quando si era il rampollo di una famiglia importante.
-Stasera ci sarà il concerto della band dell’accademia, vieni a vederlo con me! Ti piace la musica dal vivo, giusto?- e di nuovo gli posò la mano sulla spalla, sfoderando un sorriso incoraggiante.
Viktor lo stava davvero odiando, almeno quanto odiava la musica dal vivo.
-E va bene- e allora perché aveva accettato il suo invito?







NoteDegliAutori: Come avete potuto vedere l'immagine non c'entra un cavolo XD ci saranno molte coppie in questa storia: JayVik, CaitVi, Mordekaiser/Ezreal, Senna/Lucian/Thresh, Jinx/Ekko, Riven/Irelia, Akali/Evelyn e molte altre! Fidatevi di noi e... ve ne pentirete amaramente XD grazie per aver letto!

 

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Capitolo 2
*** LA PALESTRA ***


LA PALESTRA



-E calmati!- fece la segretaria in tono scocciato.
-Sono calmissimo signorina!- rispose il grosso uomo che si trovava dall’altra parte della reception -Solo che mi sono fatto più di mezzora di autobus per venire qui! Mi hanno dato appuntamento per partecipare alla lezione di kabaddi!-
-Non ne so niente- ribadì la ragazza con sufficienza.
-Senta, è stato Sett, il proprietario della palestra, a dirmi di venire per questa prova. Quindi ora lei me lo chiama, altrimenti io da qui non me ne vado!-
-Ok. Chissene- si limitò a rispondere la segretaria mentre apriva Instagram dal suo cellulare.
L’uomo glielo tolse dalle mani velocemente e disse: -E questo lo riavrà quando avrò parlato con il responsabile!-
La ragazza emise un verso annoiato e si alzò per andare a chiamare il suo datore di lavoro. Sarà stata alta un metro e quaranta, e invece di camminare sembrava quasi che zampettasse. Arrivò abbastanza velocemente davanti all’ufficio del suo capo.
-Sett!- fece scocciata aprendo la porta.
-Ehi Vex!- disse l’energumeno mentre sollevava un bilanciere sulla panca piana -Che c’è?-
-Un tale ti vuole parlare!- la ragazza sembrava davvero infastidita di dover fare il suo lavoro.
-Non posso, sono alla terza serie! E poi devo passare agli stacchi! Sai, per mantenere tutto questo…- e mentre continuava a sollevare il bilanciere iniziò uno dei soliti sproloqui su quanto fosse forte e potente. Vex si richiuse immediatamente la porta alle spalle. Non era una che mostrava molte emozioni a parte disgusto, noia o fastidio, ma sembrò quasi felice quando vide l’insegnate di Kick Boxing lungo il corridoio.
-Vi!- disse -C’è uno che…-
-Il corso di kabaddi, lo so!- Vi la superò per aprire la porta del suo datore di lavoro.
-Maledetto idiota!- gli disse -C’è un altro tizio a cui hai detto di presentarsi per un corso che non abbiamo!-
Sett sbuffò e disse: -Ma che razza di sport è il kabaddi? Almeno esiste?-
-Ma che diamine ne so! Non è questo il punto! Il punto è che non puoi dire alle persone di presentarsi per fare prove di corsi che in realtà non abbiamo!-
Sett continuava a sollevare il bilanciere.
-Io non riesco a capire perché diamine fai così, Sett! Che razza di problemi mentali hai?-
-Nessun problema mentale! Li ho risolti tutti quando andavo all’accademia, grazie al dottor Braum!-
Vi alzò gli occhi al cielo mentre Vex commentò con un annoiato e sarcastico: -Si vede…-
-Ma di che parli Sett? Dai ora vieni…- iniziò a dire Vi, ma Sett la interruppe.
-Il dottor Braum! Lo psicologo dell’accademia! Un nome e una garanzia! Guarda cosa ha saputo fare di me!- si alzò dalla panca e cominciò a fare svariate pose di bodybuilding. Ormai lo avevano perso.
Vi scosse la testa mentre usciva dall’ufficio. Non che si aspettasse nulla da Sett, del resto era lei a mandare avanti la baracca da quando l’aveva assunta. Si chiese se davvero ci fosse uno psicologo all’accademia.

 

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Capitolo 3
*** Il triangolo ***




-Sei un coglione!-
-Perdonami Senna!-
Il dottor Braum appuntava le parole che i due si scambiavano per farsi un’idea generale della loro situazione.
-No, Lucian! Devi decidere, non puoi stare con un piede in due scarpe!-
-Ma non è colpa mia, Senna!-
-E allora dobbiamo parlare con lui!-
-Lui chi!?- chiese finalmente il dottor Braum. La seduta andava avanti da circa un’ora senza che avesse capito minimamente quale fosse il problema di coppia per il quale i ragazzi si erano recati da lui, rinomato psicologo dell’Accademia.
-Thresh!- dissero i ragazzi all’unisono.
-Ok, ci pensa lo zio Braum!- fece entusiasta il dottore -Portatelo da me!- e si scrocchiò le dita sonoramente.
Lucian sgranò gli occhi dicendo: -Zio, non so cosa tu abbia in mente, ma non si può risolvere con la violenza!-
-Ah!- fece Senna alzandosi dalla sedia -Allora ti preoccupi per lui!-
-Ma cosa? Senna… no, è solo che picchiarlo forse…-
Il dottor Braum interruppe bruscamente: -Ma quale picchiarlo? Penseresti mai che io, il dottor Braum, possa mai far male a una mosca!? Tanto meno a un mio potenziale paziente!-
-E quindi che intenzioni ha?- chiese Senna che non avrebbe mai e poi mai chiamato “zio Braum” quel pelatone coi baffi e novanta chili di muscoli.
-Ragazzi dovete accettare che la vostra non è più una terapia di coppia, è una tripletta!-
-COSA!?- fece Senna, che non era affatto sicura che si trattasse di una “tripletta”.
Lucian aveva uno strano tic all’occhio. L’unica cosa che riusciva a pensare era il motivetto: “Il triangolo no! Non lo avevo considerato!”.
-Tranquilli- dissi il dottor Braum che con uno scatto si avvicinò a loro a una velocità incredibile, poggiando le grandi mani sulle piccole spalle dei suoi giovani pazienti -La mia laurea in psicologia è qui per voi!-
Senna e Lucian si guardarono scioccati e confusi, ma il dottor Braum era troppo grosso perché trovassero il coraggio di contraddirlo.
-Portate qui il vostro… “amico”. Devo parlare anche con lui! Domani a quest’ora vi voglio qui tutti e tre!-
-Ma zio, Thresh domani alle tre lavora!- Lo informò Lucian.
-E tu come fai a saperlo!?- Si infuriò Senna.
-No, è che magari ha altro da fare, Senna- balbettò Lucian.
-Non si preoccupi dottore- disse Senna alzandosi e andando verso l’uscita da sola -Ce lo porto io qui, cascasse il mondo! Ci penso io!- e dopo quelle parole si chiuse la porta alle spalle facendo sobbalzare persino quella montagna del dottor Braum.
Lucian si portò le mani alla fronte e iniziò a scuotere la testa disperato. Peggio di così non poteva andare.
-Suvvia nipote, non c’è niente di cui preoccuparsi, tu stai dietro allo zio Braum e tutto si sistemerà per il meglio!-
Lucian pensò che proprio quello fosse il problema. Sconsolato, si alzò per lasciare il posto al prossimo paziente. Due ragazze, apparentemente normali, una dai capelli corti e rosa e l’altra con due lunghe trecce blu, entrarono dopo di lui. Quando si chiuse la porta Lucian sentì soltanto una frase: -Pensa che io sia pazza? Le presento mia sorella!-

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