Vuotipienirotti
Questa poesia è una bugia.
È silenzio grattato via
dall'angolo di un sorriso
– non inganno mai nessuno.
È facile
giocare ai fraintendimenti
quando non c'è nemmeno uno specchio in cui
(inciampare)
(ingannare)
(fingere)
(trovare).
Metto in fila
versi sgraziati
senza cura
solo per riempire il silenzio
di parole a cui neanche io do importanza.
Questa poesia è il pianto
che nascondo sotto le coperte
per sentirmi ancora un po' bambina
(dove sono gli abbracci?)
e credere
che un grido
abbia sempre delle conseguenze.
Questa poesia è un'accusa
densa di aggressività passiva
– quando vuoi sono qui, bugie in prosa –
per sentirmi ancora un po' adolescente
coi margini a brandelli
coi vuotipienirotti a dissanguarsi
(lentissimi).
Gioco
e rido
(amarissima)
mi concedo il disprezzo
– mio per te, tuo per me –
e il compatimento
è un accessorio vezzoso
da appuntare all'occhiello
della mia disperazione.
– ti cerco ancora ti penso ancora ti cerco sempre ti penso sempre ti parlo nella mia testa –
Questa poesia è una lettera che non spedisco
(la lascio sul tavolo, leggilaleggilaleggila)
grido parole
che mi disprezzano
come un bambino disperato
che coi capricci cerca
solo attenzione.
(sterilità)
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