Ti piaceva la vita fatta a pezzi

di Gaia Bessie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ossi di seppia ***
Capitolo 2: *** Satura ***
Capitolo 3: *** Le occasioni ***



Capitolo 1
*** Ossi di seppia ***


Doverosa premessa: sono sparita da Efp, lo so, non so dire se aggiornerò presto o se tornerò in certi fandom, diciamo che se volete avere la certezza matematica dei miei aggiornamenti vi conviene controllare Wattpad/Ao3 o aggiungermi sui social, che lascio qua sotto.
Questa storia ha un senso che mi sfugge, quindi taccio nella speranza di risultare più profonda di quanto non sia: preciso che il titolo della raccolta e i singoli titoli delle tre drabble provengono da Montale. Libera interpretazione sul significato di queste citazioni che, nella mia testa, rappresentano un percorso (watch me quando mi dimenticherò di spiegare che percorso, a fine terza drabble).
La protagonista è Kiyoko Shimizu, sapete tutti dove andrò a parare, o forse no. Ringrazio chi leggerò, Frei per la challenge, Maqry per avermi ricordato che era anche ora di iniziare a scrivere e niente, vi voglio bene. Un po'.
Vi aspetto in giro, nei commenti o nelle varie chat.
Gaia

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Ti piaceva la vita fatta a pezzi
 
1. Ossi di Seppia
 
[Sabbia]

 
 
Avevi paura del mare – e di te.
Ti piaceva saltare, nel vuoto, anche se cadere era annegare.
Le impronte lasciate sulla sabbia, fosse spiaggia o la pista della corsa a ostacoli, ad asciugarsi tra mattina e mezzogiorno.
Avevi paura delle cose intere – inspiegabili – e di quegli ossi di seppia lasciati a macerare sul bagnasciuga, che poi divenivano sabbia bruna, appiccicosa.
Sulla suola delle scarpe, lì, c’è ancora scritto chi sei (e chi sei diventata).
Che avevi paura di tornare a saltare, che faceva male lo schianto contro l’ostacolo, quello basso, sulla caviglia.
Avevi paura del mare – gli ossi di seppia sbriciolati, il giorno in cui decidi di tornare a saltare.
 
(110 parole)

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Capitolo 2
*** Satura ***


Secondo giro, secondo prompt: segnalo che la frase "Svelti, per favore, si chiude" l'ho presa in prestito dalla seconda sezione de La terra desolata di T.S.Eliot, mentre Satura è un'altra raccolta di Montale.
La storia è ambientata alla fine del manga, nel timeskip, no spoiler significativi. Solo una reference implicita che ovviamente coglierete solo avendo letto il manga.
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2. Satura
 
 
[Orologio]
 
 
E invece il tempo non lo temevi – davvero, non ho niente, stasera sono stanca: sì, esatto.
Svelti, per favore, si chiude.
 
Un giorno ti ho vista dalla vetrina che ti eri arrampicata su una vecchia scala. Cercavi di sistemare l’orologio vicino alla cassa: forse si sono scaricate le pile, posso farlo da sola.
Una madre indicava un paio di scarpe al figlio.
Svelti, per favore, si chiude.
 
Che quel ticchettare scoordinato ti masticava il cervello – il tempo non lo temevi, perché non hai mai saputo misurarlo (tutti quei sogni di carta straccia).
Svelti.
Ho alzato una mano, mi hai visto.
Si chiude.
Non hai risposto, mentre riavviavi l’orologio.
Per favore.
 
(110 parole)

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Capitolo 3
*** Le occasioni ***


E siamo qui: quest'ultima drabble voleva, per me, rappresentare il superamento delle prime due, quando finalmente Kiyoko vieni a patti con le sue due grandi paure (le occasioni perse e il passato), riuscendo finalmente a crescere.
Spero di essere riuscita a rappresentare degnamente questo concetto.
Nel mentre ringrazio Frei e Mari per la challenge, e tutte le altre partecipanti, è stata una bellissima occasione di scambio.
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3. Le occasioni
 
 [Silenzio]
 
C’erano poi tutte quelle volte (tantissime, in verità) in cui eri rimasta in silenzio.
Perché avevi ancora paura di una marea di cose, dicevi.
Ma non dell’acqua, quando tutti quegli ossi di seppia rimanevano ancora a macerare nel sale, o del tempo: l’orologio ormai s’è rotto. E nemmeno di te.
 
Hai detto: forse non salterò più, quel tempo ormai è passato.
E nemmeno cercherò di rimettere in moto le lancette, perché meglio muti che sempre soli. Con tutte quelle occasioni che hai perso, senza dire una parola, finché da quel silenzio hai dovuto ricostruire i tuoi stessi pensieri.
 
Oggi non salto, dici. Non so che ora sia.
Domani ti andrebbe?
 
(110 parole)

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