Come le foglie d'autunno (il nostro amore brucia) di Kokus (/viewuser.php?uid=1243860)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 1 *** 1 ***
1a
1. Passeggiare in una foresta di aceri rossi
Era maestoso.
Il paesaggio che li avvolgeva in un abbraccio rosso fuoco splendeva baciato dal sole del primo pomeriggio.
Circondato dagli aceri rossi, mentre muoveva un passo dopo l'altro
verso il cuore della foresta, Ryoken provò quasi un senso di
devota soggezione.
L'aria profumava di autunno e lui lasciò che gli riempisse i polmoni.
Poi si voltò verso Yusaku, che camminava accanto a lui, e a riempirsi questa volta furono gli occhi, di meraviglia pura e assoluta.
Yusaku non se ne rendeva nemmeno conto, ma era in grado di spiccare anche laddove l'incanto regnava sovrano.
(I suoi occhi verdi soprattutto).
Ryoken non disse nulla.
Semplicemente lo prese per mano e continuarono ad avanzare insieme.
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Capitolo 2 *** 2 ***
2a
2. Stare al caldo sotto una coperta morbida mentre fuori piove
Quel giorno pioveva.
Era un pomeriggio autunnale come
tanti altri, ore di piombo alle quali ci si doveva ancora abituare, e
Yusaku non faceva certo eccezione.
Seduto sul divano con le gambe
incrociate e un libro aperto tra le mani, cercava di memorizzare una
sequenza di codici che gli sarebbero tornati utili per il test
imminente, ma con scarsi risultati.
Era un po' stanco e odiava sprecare il tempo in quel modo, fissando per ore sempre e solo le stesse pagine.
Per questo si sorprese quando Ryoken gli sfilò il libro di mano e lo poggiò sul tavolo del salotto.
Dovrei studiare,
avrebbe voluto dirgli, ma quel pomeriggio era stato così
infruttuoso che quell'argomentazione non avrebbe sicuramente retto.
(Ryoken che
prendeva posto accanto a lui sul divano e avvolgeva entrambi con una
coperta morbida e profumata, invece, reggeva qualsiasi giustificazione
al mondo).
Con il capo poggiato al petto del
suo amato e gli occhi socchiusi, Yusaku si lasciò cullare dal
suono ritmico della pioggia che picchiettava sui vetri delle finestre e
dalle carezze delicate di Ryoken.
Andava tutto bene.
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Capitolo 3 *** 3 ***
3a
3. Bere la prima cioccolata calda
dopo la calura estiva
Quando il profumo della cioccolata calda invase la cucina, Yusaku si
lasciò scappare un sospiro colmo di sollievo.
Gli era mancata quella
sensazione.
Gli era mancata proprio
tanto.
Le giornate avevano iniziato ad accorciarsi e, cosa migliore fra tutte,
il freddo faceva sempre più capolino in città,
pronto a insidiarsi in ogni via per tutto il periodo autunnale e
invernale.
E Yusaku non vedeva l'ora.
L'aveva atteso per mesi interi e finalmente avrebbe potuto rivivere
tutti i momenti che più amava: addormentarsi sotto le
coperte calde, stare accoccolato a Ryoken la sera sul divano mentre
guardavano un film, le zuppe autunnali, la perenne e costante ricerca
del calore umano che tanto bramava, perché abbracciare
Ryoken era la cosa più bella del mondo.
Ma oltre a questo c'era anche la prima cioccolata calda, quella che
sanciva l'inizio della stagione fredda e che Ryoken aveva preparato
abbondando con la panna.
Era deliziosa, proprio come Yusaku la ricordava.
Era in procinto di bere il secondo sorso quando Ryoken gli
sfilò la tazza dalle mani e la poggiò sul tavolo,
lontano dalla sua portata.
Yusaku avrebbe voluto protestare, ma non ne ebbe il tempo: nel giro di
un attimo Ryoken poggiò le labbra sulle sue ed entrambi si
lasciarono cullare dalla dolcezza di quel bacio che sapeva di panna e
cioccolato.
Frattanto, fuori aveva ricominciato piovere.
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Capitolo 4 *** 4 ***
4a
4. Camminare sotto la pioggia
Aveva perso l'autobus.
Di nuovo. Per
l'ennesima volta.
Con un sospiro, Yusaku
si avviò a piedi verso casa, conscio che anche quel giorno
avrebbe fatto ritorno tra le sue quattro mura in ritardo.
Come se ciò
non bastasse, aveva da poco iniziato a piovere e non aveva l'ombrello
con sé.
(Ottimo, perfetto, non chiedevo
di meglio).
Nell'ultimo periodo le
cose non stavano andando per il verso giusto e lui non capiva come mai.
Desiderava solo una
tregua, poter tornare a respirare come un tempo e lasciarsi tutto alle
spalle.
Il passato soprattutto.
Quel passato che si
faceva ogni giorno sempre più lontano, ma per nulla sbiadito.
Sempre pronto a
ricordargli ciò
che erano stati un tempo.
Camminare sotto la
pioggia e pensare a lui
erano due azioni che non voleva compiere in contemporanea, ma era
proprio ciò che stava facendo.
Quantomeno la pioggia
avrebbe nascosto le sue lacrime, fidate compagne di notti solitarie e
insonni.
(Si scordava sempre di
dimenticarlo, era più forte di lui).
Per questo si
irritò quando avvertì che qualcuno lo stava
proteggendo sotto il proprio ombrello.
Qualcuno che si era
silenziosamente avvicinato a lui e che sperava di compiere una buona
azione.
(Vattene, voglio solo piangere
in santa pace).
Ma quando si
voltò, ecco che tutto ebbe un senso.
E forse quel giorno
perdere l'autobus non era stato un caso.
E forse quel giorno la
pioggia era arrivata all'improvviso per un valido motivo.
E forse quel giorno
ripensare a lui così tanto l'aveva reso reale.
Come se l'avesse
inconsciamente chiamato.
«Ryoken…»
Era lì. Era
proprio lì, vicino a lui, con il suo ombrello bianco simile
alle ali di un angelo che lo proteggeva dalla pioggia.
Era lì,
dopo mesi di assenza, che lo guardava in un modo che Yusaku non avrebbe
mai dimenticato.
(Bellissimo
e tormentato al tempo stesso).
«Non ce la faccio,
Yusaku. Non riesco a stare senza di te».
Tracciamo un punto e non
voltiamo pagina.
Cambiamo
direttamente il libro, scriviamone uno nuovo.
Sotto
la pioggia.
Insieme.
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Capitolo 5 *** 5 ***
5a
5. Preparare una zuppa calda per
qualcuno che è ammalato
Ryoken aveva la febbre.
Aveva impiegato mezza
mattinata ad ammetterlo, ma finalmente se n'era fatto una ragione e ora
riposava sul divano, le mille scartoffie da compilare nascoste in un
cassetto e gli occhi socchiusi.
Yusaku stava
preparando una zuppa calda per aiutarlo a rimettersi in sesto e non
poté fare a meno di pensare a quanto il suo ragazzo fosse in
realtà fragile.
(Sicuramente molto
più di quanto volesse lasciar intendere).
Una volta versata la
pietanza in una ciotola, si diresse in salotto, sedendosi accanto a
Ryoken.
«Ti ho
preparato una zuppa di miso» disse, mescolandola con il
cucchiaio. «Vedrai che presto starai meglio».
Ryoken parve
rinvigorirsi un po' e sorrise.
«Come farei
senza di te?» domandò mentre prendeva in mano la
ciotola.
Yusaku
arrossì.
«Non
lasciare che si raffreddi» disse con fare quasi sbrigativo,
alzandosi in piedi.
Notando il suo
imbarazzo, Ryoken si lasciò sfuggire un sorrisetto divertito.
«Te ne vai
di già? Non ti va di imboccarmi?»
Se possibile, Yusaku
divenne ancora più paonazzo.
«Arrangiati!»
borbottò mentre si dirigeva in cucina a grandi falcate.
E Ryoken non
riuscì a non ridere.
Anche se questo
significava avere a che fare con la tosse.
Ma Yusaku che sbottava
imbarazzato ne valeva sicuramente il prezzo.
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