Fight like a brave

di mugsy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Anteprima ***
Capitolo 2: *** Ouverture ***
Capitolo 3: *** HAI UNO SPINELLO, AMICO?/DANNATI MUSICISTI ***
Capitolo 4: *** Destinazione Red Hot ***
Capitolo 5: *** CHE SUCCEDE RAGAZZI? ***
Capitolo 6: *** OCCHIO AL TUO CULO MOSTRICIATTOLO! ***
Capitolo 7: *** Le favole di Amanda ***
Capitolo 8: *** Fuori di matto, fuori di cervello ***
Capitolo 9: *** IL MISTERIOSO CHUCKY ***
Capitolo 10: *** Batsa canne! Amanda è in pericolo! ***
Capitolo 11: *** UCCIDIMI STRONZO! ***
Capitolo 12: *** UN TRISTE PASSATO ***
Capitolo 13: *** UN caffé AL TAVOLO 666! ***
Capitolo 14: *** UNA GRANDE AMICIZIA ***
Capitolo 15: *** VOGLIO UN GELATO! (ARRIVO A LOS ANGELES) ***
Capitolo 16: *** UNO SPIACEVOLE IMPREVISTO ***
Capitolo 17: *** IL TERRIBILE AL GELATONE /MEG SCENDE IN CAMPO ***
Capitolo 18: *** LOTTA SENZA QUARTIERE ***
Capitolo 19: *** NON FINISCE QUI, MALEDETTI! ***
Capitolo 20: *** Interruzione ***
Capitolo 21: *** Ripresa ***
Capitolo 22: *** UN AIUTO INASPETTATO ***
Capitolo 23: *** ROMA IN AVVICINAMENTO ***
Capitolo 24: *** FEDERICA L’ASTRONAUTA ***
Capitolo 25: *** OCCHIO! BIMBEMINKIA A ORE 12! ***
Capitolo 26: *** CRIBBIO! L’OTTAVO NANO! ***
Capitolo 27: *** UN’OSPITE POCO GRADITA ***
Capitolo 28: *** A.A.T.H.R (ASSOCIAZIONE ANTI TOKIO HOTEL RIUNITI) ***
Capitolo 29: *** INIZIA LA RICERCA ***
Capitolo 30: *** AIUTO! UN MOSTRO SPAVENTOSO! ***
Capitolo 31: *** Un problema del c... ***
Capitolo 32: *** Un ragazzo in fuga ***
Capitolo 33: *** Il Principe dei Truzzi ***
Capitolo 34: *** JIMMY E TINETTA: COPPIA IMPERFETTA PER UN DISASTRO PERFETTO ***
Capitolo 35: *** Tre contro quattro ***
Capitolo 36: *** The iron man ***
Capitolo 37: *** UNA CENA COI FIOCCHI ***
Capitolo 38: *** PER UN PUGNO DI SPINELLI ***
Capitolo 39: *** DUE ENORMI CIAMBELLE DI SALVATAGGIO ***



Capitolo 1
*** Anteprima ***


Ho cazzeggiato con Bender a Woodstock '69 perchè è la prima cosa che mi è passata per la testa
e ora sono all'altezza di Chuck Norris! (cosa non si fa per farsi venire qualche idea)

I buoni libri dicono che dovete reprimere
I buoni libri dicono che dovete confessare
Ma chi se ne frega di quello che dicono i buoni libri
(Red Hot Chili Peppers-Catholic School Girls Rule)

                                                        

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Capitolo 2
*** Ouverture ***



Questa è una storia strana e particolare
che per il lettore sarà orrenda o spettacolare
Narra di Mugsy, uno strano mostriciattolo
che viveva da solo in un angusto bugigattolo
e di Amanda, bambina dai  rossi capelli
accompagnata da Fairy, fata che amava gli spinelli
insieme compirono un viaggio lungo e periglioso
per rimediare ad un misfatto terribile e obbrobrioso
infatti dei maledetti musicisti per le loro copertine li hanno usati
e ne con soldi, ne con fiori li hanno ringraziati
per questo cercavano quei disgraziati maledetti
per farsi pagare, o per farli diventare dementi

Buon viaggio e buona fortuna, ragazzi!

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Capitolo 3
*** HAI UNO SPINELLO, AMICO?/DANNATI MUSICISTI ***



Sembrava una giornata come le altre a Stamford, patria dello sport-spettacolo.
Mugsy camminava tranquillo, coccolando la sua piccola chitarra Gibson, che, nonostante le sue dimensioni, era comunque più grande di lui. Mugsy era infatti un mostriciattolo alto si e no 80 cm, con dei capelli bianchi come quelli di un vecchio, pochi denti e una lingua più lunga di lui (praticamente, era più lingua che corpo). Stava come sempre ascoltando con il suo Mp3 la sua canzone preferita, Fight Like a Brave “questa canzone spacca” ripeteva sempre “vorrei stringere la mano alla band che la suona, se solo sapessi qual‘è” Il mostriciattolo, infatti, non aveva la minima idea di chi suonasse quella canzone “Fight Like a Brave, don't be a slave … CHE CANZONE!”
era talmente impegnato ad ascoltarla, che non si accorse che una ragazzina lo stava osservando
“mi scusi signore” disse con una voce flebile, che ovviamente Mugsy non udì
“devi urlare più forte, Amanda” “ok, Fairy. Uno, due, tre … MI SCUSI, SIGNOREEEEEEEEEE!” numerosi vetri si ruppero “chi diavolo mi urla nelle orecchie?” “mi scusi, ma non mi sentiva” “e tu chi saresti?” “mi chiamo Amanda, e lei è la mia fata Fairy” “molto piacere, amico” “mi spiegate cosa volete da me?” “è un po’  imbarazzante …” “ hai uno spinello?” la interruppe Fairy
“una fata che si fa le canne. Questa dovevo ancora sentirla. Comunque, non ne ho gia pronte. Se mi dai il tempo di prepararla …” “non abbiamo fretta, non preoccuparti” disse Amanda
“così ne approfitto per fumarne una anche io. Questa è l’ultima prima della partenza” disse il mostro
“dove va, signore?” “dov’è che vai amico?” “mi chiamo Mugsy” “ecco … dov’è che andresti?”
“è un po’ lunga da spiegare” “ce lo spiegherai con comodo mentre mi prepari lo spinello”
Mugsy iniziò il racconto …




“dovete sapere che, qualche anno fa (tre-quattro anni fa) un gruppo musicale mi propose di utilizzare la mia immagine per la copertina del loro primo album, in cambio di qualche soldo.
In quel periodo avevo perennemente bisogno di quattrini, così accettai. Purtroppo, però, i soldi non li ho visti nemmeno col binocolo, e dunque voglio trovare questi tizi per farmi dare ciò che mi spetta” “ma non sai che fine abbiano fatto” “il caso, Amanda, ha voluto che sti tizi diventassero ricchi e famosi, e giuro su mia madre che li troverò, visto che sono riuscito finalmente a comprare questa magnifica chitarra elettrica” “a me e Fairy e successa la stessa cosa una decina di anni fa, e nemmeno a noi hanno dato nulla. Maledetti bastardi. Ma anche io, che finalmente sono riuscita a comprare questa pianola che cercavo da anni, potrò finalmente mettermi sulle loro tracce”
“ma che gruppo è?” “i Red Hot Chili Peppers” “noooooooooooo … sono gli stessi. È lo stesso gruppo” “visto che le cose stanno così” intervenne Fairy “perché non andiamo a cercarli tutti e tre insieme? Potremo aiutarci a vicenda, e potrò fumarmi tutti gli spinelli che voglio” “mi sta bene,
ma dove lo metto l’occorrente per prepararli?” “lo porterò io, non temere. Piuttosto, dovremo cercare di rubare una macchina” “rubare? Fairy, ma sei pazza?” “non rompere le scatole, Amanda. Vuoi trovare i Red Hot o no?” “si, ma …” “niente ma. Un po’ di decisione, cazzarola”
“scusa se te lo dico, ma poi chi la guida. Io sono troppo basso, e lei è una ragazzina” “questo non è un problema per me” Fairy si trasformò in una donna di mezz’età, brutta, grassa, piena di rughe e con la sigaretta in bocca “ma una trasformazione più decente non c’era?” “mi spiace, mostriciattolo. So trasformarmi solo così. E anche così resto sempre più bella di te” “simpatica come un dito nel culo”

Subito dopo, i tre entrarono in un concessionario di auto usate “va bene questa, Fairy?”
“perfetta, Amanda”  “sbrighiamoci. Il commesso è troppo impegnato a parlare col cliente per badare a noi” “finalmente hai detto qualcosa di sensato, mostriciattolo. Andiamo”
Fairy mise in moto la macchina, che, dopo molti tentativi, partì “FOTTETEVI!” urlò Mugsy “FUCK!” “bravo, mostriciattolo. PRENDETEVELA NEL CULO!” “ho l’impressione che finiremo in grossi, grossissimi guai” Amanda ovviamente
L’auto sfondò la vetrata del concessionario e sfrecciò a tutta velocità
“PREPARATEVI! STIAMO ARRIVANDO!”


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Capitolo 4
*** Destinazione Red Hot ***


“senti, mostriciattolo” “dimmi” “ma quella canna che mi hai promesso prima … l’hai fatta?”“che palle che sei” Mugsy, sbuffando, prese lo spinello e lo accese “tutto tuo, fumata che non sei altro” Fairy lo fumò“ahhh … che paradiso” “Fairy, lo sai che fanno male quelle cose” “Amanda, lo sai che di queste posso fumarmele quante voglio, perché non mi fanno male. È la droga pesante che devo evitare … purtroppo” Mugsy rise “che hai da ridere?” “rido perché io posso prendere tutta la droga che voglio: cocaina, crack, persino l’eroina, perché a noi Demoncelli non fa nulla la droga” “che sono i Demoncelli, Mugsy?” chiese Amanda “sono i mostri come me” “SEI UN CULATTONE!” urlò Fairy “io sono resistente solo alla Maria. Uffaaaaaaaaa!” “perché non guardi dove vai, piuttosto? Non dirmi che sta gia facendo effetto …” “te l’ho gia detto, la Marijuana non mi fa nessun effetto. Anche se fumassi dodici canne di seguito, resterei lucida. Comunque, ti odio. Tu puoi provare tutta la droga del mondo, io No. UFFAAAAAAAAAAAAAAAAA!” “povera me” disse Amanda sconsolata “sono in compagnia di due drogati. Dio santissimo” “dai, ragazzetta, non frignare. Se vuoi te ne diamo un po’” Fairy si alterò “non dirlo nemmeno per scherzo. Amanda è ancora una ragazzina. Prova a ripeterlo a mi incazzo come una bestia … e in questa forma umana posso farti molto male” “che paura” “dannato” “smettetela voi due” li interruppe Amanda “sembrate due bambini. Non ti preoccupare, Mugsy, non me la sono presa. Ho subito di peggio” “che intendi, ragazzina?” “non sono certo affari tuoi, mostriciattolo. Piuttosto, in che città dobbiamo andare per raggiungere quei dannati dei Red Hot?” “il loro prossimo concerto sarà a Los Angeles tra una settimana” “non è proprio dietro l’angolo, ma dovremmo farcela. IN MARCIA, RAGAZZI. Destinazione Red Hot”

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Capitolo 5
*** CHE SUCCEDE RAGAZZI? ***


I tre erano usciti dalla città e si erano immessi in una strada provinciale
“credo che ci vorrà parecchio ad arrivare” “lo so, mostriciattolo. Los Angeles è praticamente dal lato opposto degli Stati. Tuttavia, se vogliamo che ci vengano riconosciuti i giusti diritti, dobbiamo assolutamente arrivarci” “ma Amanda che combina?” “non badarci. Quando suona la sua pianola, si isola dal mondo” “esattamente quando suono la mia Gibson, o quando ascolto Fight Like a Brave” “che canzone è?” “ascolta” Mugsy mise l’mp3 nell’orecchio di Fairy “carina. Chi sono questi?”  “Sicuramente dei geni” “addirittura?” “che vuoi farci, adoro sta canzone”

All’improvviso, dei tizi alti e massicci sbucarono dalla strada “mani in alto, stronzi. Questa è una rapina” “dannati criminali. Comunque, non abbiamo niente di prezioso da darvi” “ah no? E quella chitarra? E la macchina?” “capo, c’è anche questa pianola” “ascolta, se non vuoi morire, lascia stare quella pianola” disse Fairy “cos’è, una minaccia? Non sei nelle condizioni di minacciare nessuno, Troia. E tu dammi questa pianola del cazzo, forza” “presto, mostriciattolo, a terra” “perché?” “non fare domande. Sbrigati” non appena  tolsero la pianola ad Amanda, dalla sua bocca uscì un terribile grido, che distrusse completamente le macchine di quei tizi, oltre alla macchina dei nostri
“VIA! FILIAMOCELA!” i criminali, impauriti, scapparono a gambe levate “ma che diavolo è successo?” “devi sapere che Amanda è gelosissima delle sue cose, tanto che appena gliele toccano una …” “mamma mia, mi guarderò bene dal toccarle quella pianola, allora” “c’è un problema, però. Anche la nostra auto è andata a puttane” “cazzo. E ora come faremo ad arrivare a Los Angeles?”
I tre si erano cacciati in guai seri: erano soli, senz’auto in una strada poco frequentata. Nel frattempo Amanda, che non aveva capito nulla di quello che era successo, disse:
“ehi, che succede Ragazzi?”

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Capitolo 6
*** OCCHIO AL TUO CULO MOSTRICIATTOLO! ***


“succede che siamo nei guai, Amanda. La macchina si è completamente disintegrata”
“mi spiace, temo che sia colpa mia” “la colpa è di quei balordi che volevano fregarcela.
Non preoccuparti” disse Fairy per tranquillizzarla “il problema adesso è che siamo a piedi”
Proprio in quel momento, un‘automobile, con a bordo una bella signorina, si fermò
“serve aiuto, gente?” “lei va a Los Angeles?” chiese Mugsy “certo. Vi porto dove volete” “che bello, che fortuna ragazzi” “ad una condizione, però” li interruppe la ragazza “che mi facciate inculare quel bel mostriciattolo”
Amanda e Fairy si guardarono sbigottite, mentre la ragazza si trasformò in un uomo di altezza ridotta, vestito come un mago “maledetto. Ora ho capito chi sei” esclamò Mugsy “quel pervertito di Arturo il mago trasformista” “non mi trattare così, Mugsuccio. Lo sai che adoro il tuo culo peloso”
“ che cosa squallida” “lo so, Amanda. Pensa che sono anni che mi da la caccia”
“comunque, tu non inculerai proprio nessuno” Fairy e Amanda cercarono di intervenire, ma vennero bloccate dalla magia del mago “ahahahah. Non riuscirete mai a fermarmi ora che siete immobili. E ora, vieni qui, Mugsuccio” “ho capito, mi sa che ci vuole l’intervento di Federica”
“chi sarebbe?” “la lingua amica” Mugsy tirò fuori la sua lunga lingua, con cui avvolse Arturo completamente “lasciami, mostro. Lasciami. Mi stai sbavando tutto. Che schifo” “con molto piacere”  il mostro fece roteare Arturo di qua e di la, poi lo lanciò lontano “a mai più rivederci, coglione” poi, con il suono della sua chitarrina, liberò Amanda e Fairy dall’incantesimo paralizzante del mago “grazie tante, Mugsy. Ci hai salvato. Meriti un bacio” “niente male, mostro. Allora anche tu servi a qualcosa. Inoltre, il tuo amico ci ha lasciato anche un dono”
Detto questo, i tre saltarono sull’auto del mago e ripartirono




I commenti (anche negativi, anzi soprattutto negativi J) sono ben accetti

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Capitolo 7
*** Le favole di Amanda ***



Era passato più di un giorno ormai da quando i nostri avevano lasciato Stamford, e stavano percorrendo una strada in mezzo al deserto. Oltre a loro, le uniche forme di vita erano due cactus (che facevano a botte per l’acqua) e due scorpioni (che facevano a botte per scoparsi una bella scorpioncina che sculettava audacemente)
“tutto questo mi fa venire in mente una favola” esordì Amanda, rompendo il silenzio che da qualche ora regnava sovrano “che favola, Amanda?” “stai zitto, mostriciattolo. Non ci cascare”
“la favola delle nuvole del deserto” “mi hai incuriosito. Racconta” “nooooooooooo. Ci è cascato!”
“volentieri, Mugsy. Allora, come ben sai, nel deserto non piove quasi mai. E sai perché accade tutto questo?” “perché?” “che pirla che è quel mostro” penso Fairy “le favole di Amanda sono tremende. Meglio che fumi per dimenticare” “perché, Mugsy” continuò Amanda “per qualche motivo ignoto, il deserto rende le nuvole litigiose. Esse infatti litigano su chi debba coprire il sole, e, visto che perdono tempo a litigare, nessuna di loro lo copre alla fine” “carina sta favola, Amanda” “si, questa è carina, mostrillo. Aspetta di sentire le altre …” “senti questa, Mugsy: allora, c’era una volta un re, seduto sul sofà …” “NO, TI PREGO, AMANDA, QUELLA DEL RE E DELLA REGINA SCEMA NO, TI PREGO!” “zitta, Fairy. Falla parlare” “dicevo … c’era una volta un re, seduto sul sofà che chiese alla regina di raccontarle una storia. E la regina incominciò <>“ e andò avanti così per una buona mezz’ora. Mugsy ne aveva ormai piene le tasche “BASTA!” “ti avevo avvertito, mostriciattolo. Ora continuerà minimo per altre cinque ore. Meno male che ho messo i tappi nelle orecchie” “NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!” e Amanda, imperterrita “c’era una volta un re …”


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Capitolo 8
*** Fuori di matto, fuori di cervello ***



Improvvisamente, il deserto fu scosso da un rumore infernale “cazzarola. Chi è che sta maltrattando così un povero basso?” “non ne ho idea, mostriciattolo. So solo che è un completo incapace”
“aiuto, Fairy. Ho paura”  da sotto la sabbia, apparve uno strano individuo, con i capelli arruffati, i pantaloni stracciati e petto nudo. Affianco a lui, c’era una biondona con una faccia poco raccomandabile “oddio, quella ha una faccia da peripatetica” “cioe, Amanda?” “sembra na zoccola”
“ah, adesso ho capito. Si, in effetti hai ragione” “CHI OSA SVEGLIARE IL NOSTRO SONNO?”
esordì il tizio “NEMMENO DA MORTI CI SI Può DROGARE IN SANTA PACE” “ma chi diavolo siete?” chiese Mugsy “lo so io chi sono” intervenne Fairy “conosco solo una persona con quel look e che sa suonare così male. Vero, Sid?” “ci conosciamo?” la fata riprese il suo aspetto originario “ah, sei tu Fairy” “lo conosci?” “si, Amanda. Lui è una leggenda del rock, oltre ad essere una gran testa di cazzo. Il suo nome è Sid Vicious” “quel Sid Vicious? Quello dei Sex Pistols?”
“proprio lui, mostriciattolo. E la tipa al suo fianco è Nancy, la sua ragazza. A quanto pare, pure nella morte ti porti quella stronza, eh Sid?” “come ti permetti, fata dei miei stivali? Lei è l’amore mio”
“e anche quella che ti ha rovinato. Io ti avevo avvertito, ma non hai voluto darmi retta. Se sei morto, buona parte della colpa è sua” “di che cianci? Non è affatto vero. Lo sai benissimo che il mondo non mi meritava, e non meritava nemmeno lei” “purtroppo esserti stata vicina non ti è servito, Sid.
Ti ha fatto partite il cervello senza che te ne rendessi conto” “ma insomma, Fairy. Vuoi spiegarci?”
“hai ragione, Amanda. Come ben sai, prima di diventare la tua fata, avevo fatto la tutrice ad altri individui. Ti ricordi quando ti parlavo di un mio grande fallimento?” “ebbene?” “è lui il mio grande fallimento. Malgrado non sapesse suonare, era diventato un musicista di successo, ma per colpa di quella donnaccia al suo fianco, si è autodistrutto, e non sono riuscito ad impedirglielo. Questi che avete davanti sono i loro fantasmi” “anche io so la storia” disse Mugsy “in effetti, da molti quella donna è additata come la vera causa dell’annichilazione di Vicious”
“ADESSO BASTA!” esclamò Nancy “sono stanca di essere insultata. Sid, da loro una lezione indimenticabile” “con piacere, amore mio. Preparatevi ad essere sommersi” “DANNAZIONE! RAGAZZI, FILIAMOCELA! TEMO CHE VOGLIA USARE IL SUO BASSO PER CREARE UNA TEMPESTA DI SABBIA!”  “non avevi detto che non sapeva suonare?”
“appunto. Le sue terribili note scateneranno la furia degli elementi” Fairy si ritrasformò velocemente, poi mise in moto la macchina, mentre Sid iniziò a suonare “addio, fata fallita”
La “musica” di quel pazzo provocò una notevole tempesta “state a terra. Cercherò di condurvi fuori da qui” l’impresa non fu delle più facili. La tempesta era molto potente

“accidenti, che caos che ha provocato quel coglione. Meno male che è sparito” “Fairy, ma dov’è Amanda?”

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Capitolo 9
*** IL MISTERIOSO CHUCKY ***


“dove diavolo sono finita?” “finalmente ti sei svegliata” “chi sei? Cosa mi è successo?”
“calmati, qui nella mia tenda sei al sicuro. Ti ho trovata qui vicino. Eri priva di conoscenza. Comunque, mi chiamo Chucky” “piacere, Amanda” “è un bel nome, come te del resto”
Amanda arrossì “grazie per il complimento” “ALLORA, RAGAZZI, SIETE PRONTI A SCATENARVI? IL RADUNO DEL DESERTO STA PER INIZIARE!” “ma cos’è sto casino fuori?” “nulla, è solo un Rave” “cioè?” “una sorta di mega festa con la musica a tutto volume, in cui si balla e ci si sballa” “insomma, sesso, droga e ballo” “esattamente. Ma non preoccuparti, sei al sicuro qui, sempre che tu non voglia parteciparvi” “no, grazie” “come vuoi. Allora è meglio che rimanga qui. Non si sa mai cosa può succedere” “grazie, ma se vuoi andare vai pure”
“preferisco stare qui con te” “se proprio insisti …”


“ma dove sarà finita quella? Dannazione” “a me lo chiedi, Fairy?” “tutta colpa di Sid.
Se non fosse gia morto, lo ammazzerei con le mie mani a quel bastardo” “calmati”
“CALMARMI? COME FACCIO A CALMARMI? AMANDA È  SPARITA E NON HO LA MINIMA IDEA DI DOVE SIA!” “ssssssss. Zitta” “NO, NON STO ZITTA, MOSTRICIATTOLO!” “non hai capito, scema. Sento rumore di musica” Fairy drizzò le orecchie
“hai ragione” “potrebbe essere finita li. Andiamo a vedere” “d’accordo, mostriciattolo”

Nel frattempo, Amanda e Chucky fecero amicizia. A quanto pare, il ragazzino aveva avuto una vita difficile e piena di problemi. Raccontò infatti di essere stato abbandonato quando aveva tre anni, e di aver vissuto come uno sbandato da allora, tra stenti, violenze e poco affetto
“senti, perché non vieni con me? Conosco un posto molto romantico qui vicino”
“volentieri” i due uscirono dalla tenda, incuranti del casino del Rave Party, mentre la notte iniziava a calare.

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Capitolo 10
*** Batsa canne! Amanda è in pericolo! ***



“ma che razza di posto è questo? Pare il ritrovo dei fumati” “è un Rave Party, mostro. Non hai idea di quanto bendiddio giri qui” “non mi pare il caso di pensare alle canne ora” nemmeno aveva finito di dirlo, che vide Fairy con una decina di canne in mano, fregate a chissà chi “razza di fumata! Ti sembra il momento di pensare alla Maria?” “visto che hai finito la scorta …”
“sei incorreggibile. Piuttosto, cerchiamo di capire se Amanda è realmente qui” Mugsy chiese informazioni ad un passante “l’ho vista andare nella valle della tristezza in compagnia di un ragazzo” “la valle della tristezza? E dove sarebbe?” “uscite dalla zona del Rave ed andate sempre dritto. Non potete sbagliare” “grazie” “VIVA IL BURUNDI, AMICO! PEACE AND LOVE!” “allora, che ti ha detto quel fumato?” “vieni con me, Fairy. Dobbiamo sbrigarci”

Nel frattempo, Chucky stava cercando di sedurre Amanda “lo sai che sei molto bella?” la ragazzina arrossì “dai … Non fare il casanova. Chissà a quante hai detto così” “niente affatto. Tu sei la prima”
“mi spiace  interrompere questa scena melodrammatica tratta direttamente da Sentieri ma credo sia il caso che la signorina venga con noi” “MUGSY! FAIRY! COME SONO CONTENTA DI RIVEDERVI!” “ferma, Amanda. Tu non vai da loro. Tu resti qui con me”
“Chucky, lasciami andare” “niente affatto.Si da il caso che mi servi come merce di scambio, troietta” Chucky prese una pistola e la puntò alla testa di Amanda “cosa vuoi fare, pazzo?” “nulla, Mugsuccio. Se tu accetterai di farti inculare, non succederà proprio nulla. NON AVVICINATEVI O SPARO!” “allora … sei Arturo” “DANNATO. Lasciala andare immediatamente” “volentieri, fatina. Ma solo se avrò il culo del tuo amico”
Arturo sorrise beffardo, convinto di averli messi alle strette, ma Amanda lo scioccò “SPARAMI PURE. VOGLIO MORIRE”

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Capitolo 11
*** UCCIDIMI STRONZO! ***



“Amanda, ma cosa dici?” “perdonatemi, ma non ne posso più di questa vita di merda. Non voglio più soffrire” “ma cosa dici? E la nostra missione? L’hai dimenticata? Io non vado a  Los Angeles senza di te” “non fare cazzate, ti prego. Posso sacrificare il mio culo, se vuoi. ”
“sei molto carino, ma era da tempo che ci pensavo. La vita mi ha causato solo sofferenze, e Fairy lo sa molto bene. È stato bello conoscerti, comunque”  “non puoi arrenderti così. Mi stai deludendo” “mi spiace, ma …” “ascolta: lo sai quante sofferenze ho subito io? Questo non è il mio mondo: sono finito qui per colpa di una distorsione spazio-temporale. Secondo te è stato facile farsi accettare? Per nulla. Se ti dicessi tutte le angherie che ho subito e tutte le botte che ho preso, non basterebbe un libro intero” “davvero?” “davvero. Eppure sono ancora qui, e questo perché ho continuato a lottare. La vita è dura, ma può essere anche meravigliosa. Pensaci”
“insomma, mi avete scocciato con questi discorsi” intervenne Arturo “uccidimi pure, mago, ma prima voglio che tu esaudisca il mio ultimo desiderio” “dimmi pure” “te lo dico in un orecchio”
il mago tese le orecchie, pronto ad ascoltare. Amanda si avvicinò “voglio che …”
un istante dopo, Arturo si accasciò al suolo, svenuto “arrivederci, mago dei miei stivali” “diavolo. Cosa gli è successo?” “nulla, Mugsy. Gli ho solo dato una bella sventagliata di ultrasuoni” “AMANDA! VIENI QUI” Fairy l’abbracciò piangendo “perdonami, ti giuro che non penserò più ad uccidermi” “tutto è bene quel che finisce bene” “grazie, mostriciattolo. Mi hai fatto capire tante cose con quelle poche parole” “di nulla. Torniamo alla macchina, ora” “anche perché mi devo fumare tutte le canne che ho fottuto a quei tapini dei raver”  “FAIRY! SEI SEMPRE LA SOLITA!”

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Capitolo 12
*** UN TRISTE PASSATO ***


Si era ormai fatta notte, e quei tre squinternati decisero di accamparsi e di accendere un fuoco
“datti da fare con quel fiammifero, mostriciattolo” “che palle che sei. Un attimo. Non sono mica Superman” “non rompere e …”  Fairy si addormento accasciandosi al suolo “si è gia stancata?
Che tipo” “diciamo che le canne hanno fatto il loro effetto” “ma non aveva detto che le canne le facevano un baffo?” “si, ma fino a dodici. Dalla tredicesima in poi, anche una fata come lei inizia ad avvertirne l’effetto” Amanda iniziò a preparare da mangiare “mi aiuti?” “ok” Mugsy era piuttosto teso. Da quando erano riusciti a sfuggire alle grinfie del mago, il mostro aveva solo una cosa in testa: fare all’amica delle domande riguardo il suo passato, che a quanto pare era stato molto doloroso
“senti, Amanda. Non so se vorrai rispondermi, ma te lo chiedo lo stesso: perché volevi ucciderti?”
“te l’ho gia spiegato: La mia vita non è stata tutta rose e fiori, anzi, tutt’altro” “vuoi parlarmene?”
La ragazzina rimase in silenzio, fissando Mugsy, poi disse “sono un orfana. Mio padre è morto per un incidente stradale: portava in ospedale mia madre per farla partorire, mentre mia madre morì dandomi alla luce” “tutto qui?” “magari. I primi anni della mia vita furono abbastanza normali, grazie alle amorevoli cure delle infermiere dell’ospedale. Infatti, visto che nessuno voleva adottarmi, rimasi a vivere li fino ai cinque anni” “e poi?” “in seguito fui adottata da una famiglia del posto. Sembravano tanto carini e gentili, e le infermiere si fidarono di loro. Invece si rivelarono tutt’altro che affidabili” “perché?” “quei maledetti appartenevano a una setta satanica e volevano sacrificarmi a Lucifero, e mi trattavano in una maniera inumana. Ed è qui che entrò in gioco Fairy. Fu lei a salvarmi dalle grinfie di quei due pazzi. Ne abbiamo passate tante insieme, abbiamo subito tante mazzate, ma siamo ancora qui a lottare. Anche se, a volte, vorrei non aver sofferto tanto.
Per questo volevo uccidermi: per resettare tutto, capisci? Speravo che il buon Dio prendesse la mia anima e la portasse lontano, in un luogo senza sofferenze, senza problemi. Ma, per fortuna, le tue parole hanno impedito che facessi una sciocchezza. Grazie Mugsy” “ad esser sincero, non so nemmeno come mi siano uscite quelle parole” “hai parlato col cuore, non col cervello. Non finirò mai di ringraziarti” Amanda abbracciò il mostriciattolo “stai arrossendo” sorrise “allora anche i mostri hanno un cuore”

All‘improvviso, arrivarono due tipi strani “e voi chi sareste?” “scusate l’interruzione, ma vorremmo chiedervi una cortesia” “dite pure” “potremmo unirci al vostro banchetto? Vedo che avete delle salsicce” “vi prego, abbiamo fame” “servitevi pure”
“grazie, siete davvero gentili. Mi presento, io mi chiamo Francesca e sono una suora” “io mi chiamo Enrico, ma potere chiamarmi Mr.Caffelatte” “mi spiegate che ci fate in questo deserto?” “un pellegrinaggio spirituale. Che c’è di meglio di un deserto per ritrovare Dio?”
In breve, i due nuovi arrivati fecero amicizia coi due, mentre Fairy continuava a dormire

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Capitolo 13
*** UN caffé AL TAVOLO 666! ***



“che buone ste salsicce! Che bontà” “ti piacciono, Francesca?” “da morire. Ci voleva una bella mangiata” “per sdebitarci, vi offriremo il caffé che abbiamo portato” “dai, non è il caso”
“insisto. Anche perché il mio caffé non è come gli altri. Perché credete che mi chiamino Mr.Caffelatte?” “se proprio insisti …” i due presero la bevanda dai loro zaini, la prepararono e la versarono a Mugsy e Amanda “È DAVVERO BUONISSIMO”  “sono contento che vi piaccia” disse Francesca “anche perché contiene sonnifero. Fatevi una bella dormita, creduloni”
“che diavolo …” Mugsy e Amanda non ebbero nemmeno il tempo di rispondere che si addormentarono all’istante “ahahahahahah, che pirle. Ci sono cascati come due deficienti”
“presto, Caffelatte. Prendiamo il mostriciattolo. Satana sarà felice di questo dono”
Francesca, infatti, non era una suora come le altre: era una suora satanica. Da piccola aveva avuto delle brutte esperienze con i preti, che, a causa della sua bellezza, l’avevano toccata o addirittura violentata. Per reazione, ingrassò non poco (mantenendo comunque un viso carino) e si avvicinò al satanismo, iniziando un lungo pellegrinaggio per l’America in cerca di vittime da sacrificare al suo “dio”, in compagnia di Caffelatte, ex barista, diventato un satanista per seguire l’amica.
Dopo qualche ora, Amanda si svegliò “accidenti. Ma cosa mi è successo? Mugsy? Mugsy? Dove sei?” nessuna risposta. Oltre alla ragazzina, li c’era solo Fairy, ancora bloccata nel mondo dei sogni
“ora ricordo. Sono stati quei due bastardi di Francesca e Caffelatte a rapirlo. Certo che non ci si può più fidare di nessuno. Meno male che almeno non hanno preso la macchina” Amanda salì sull’auto, riuscendo, con qualche difficoltà, ad accenderla “accidenti. Io non ho mai guidato una macchina. Ma non importa. Devo assolutamente salvare Mugsy da quei due pazzi. STO ARRIVANDO, MOSTRICIATTOLO! CERCA DI RESISTERE ANCORA UN po’!”

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Capitolo 14
*** UNA GRANDE AMICIZIA ***


“ricordi cosa devi fare, vero ?” “certo Francy. Mentre tu preghi Satana, io devo preparare il
mostro per il sacrificio” “perfetto. Vado a meditare. Non fare errori” “non preoccuparti”
Caffelatte si avvicinò a Mugsy “mostriciattolo, mi senti? Sveglia” “accidenti, che sonno che mi è venuto. Dove sono?” “in un incubo. Stai per essere sacrificato a Satana” “COSAAAA?”
“ssssst. Stai zitto. Non vorrai che Francesca si svegli dal suo torpore meditativo” “cosa me ne importa? Voglio andare via da qui!” “se vuoi, puoi andare pure” quest’affermazione sorprese non poco Mugsy “come vai pure?” “si, non preoccuparti. Vai pure. Sbrigati” “un momento. Voglio sapere” “non essere troppo curioso” in quel momento, arrivò Amanda “oh, No. Non adesso” l’auto fece un fracasso tale da destare Francesca “chi osa interrompermi?” “io, maledetta imbrogliona. Vi siete presi gioco di noi e della nostra buona fede. Maledetti” “ora ti faccio vedere io! Beccati questo” Francesca lanciò un incantesimo, che però Amanda evitò con prontezza “vieni con me, mostro” disse Caffelatte “così ti spiegherò tutto. Sono troppo impegnate a lottare per badare a noi” i due andarono sulle rive di un laghetto, dove il ragazzo iniziò a raccontare “io e Francesca siamo amici da quando andavamo alle elementari. Mi ricordo che era una ragazza così bella, allegra e solare, e soprattutto aveva una grande fiducia nel prossimo. Ma chi aveva sicuramente la sua massima fiducia era sicuramente Dio: di Lui si fidava ciecamente, e di riflesso si fidava anche della chiesa. Tuttavia, la sua fiducia venne meno quando subì una serie di angherie dai preti: da uno di loro fu addirittura violentata. Immagina che effetto deleterio ha avuto tutto questo su di lei. Non poteva credere che Dio avesse permesso tutto questo. Decise quindi di rinnegare il Signore e la chiesa, e si avvicinò al satanismo. Per testimoniare questo cambiamento, ingrassò notevolmente” “e tu?” “io sapevo quanto avesse sofferto, e all’inizio cercai di dissuaderla dal seguire la rotta di Satana, ma alla fine rinunciai, e quando decise di compiere un pellegrinaggio lungo tutta l’America in cerca di vittime da sacrificare al suo malefico dio, la seguii, cercando anche di evitare che uccida qualcuno” “che intendi?” “semplice. Poco prima del sacrificio, mentre lei è impegnata a pregare, io faccio scappare la vittima e al suo posto ci metto un fantoccio, precedentemente preparato” “e se lo scoprisse?” “non farmici pensare. Ma cerca di metterti nei miei panni: non posso certo permettere che ammazzi delle persone, ma non posso nemmeno deluderla così. Per questo ogni volta faccio questa messinscena. So che è sciocco, e so che prima o poi lo scoprirà e ne soffrirà, maledicendomi
per averglielo nascosto. Ma non mi interessa. Vai via ora. Le dirò che mi sei scappato. Sbrigati”
“sei un bravo ragazzo, Caffelatte. Spero che prima o poi riesca ad esser felice con Francesca” in quel momento, arrivò Amanda “Mugsy, sono riuscita a bloccarla. Scappiamo adesso” “subito, Amanda. ADDIO, CAFFELATTE! BUONA FORTUNA!” “ANCHE A VOI, RAGAZZI!”
“Buona fortuna,amico” “ma che fai, lo saluti? E piangi pure?”

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Capitolo 15
*** VOGLIO UN GELATO! (ARRIVO A LOS ANGELES) ***


“Fairy, svegliati” “oh, che c’è?” “dobbiamo ripartire. Hai dormito fin troppo, fumata” “ma che ore sono?” “le otto passate. Se ci muoviamo ora, entro stasera dovremmo arrivare a Los Angeles” “ok” disse la fata, ritornata pimpante “partiamo subito” il resto del viaggio, per fortuna, fu privo di imprevisti, e i tre arrivarono alla città californiana in serata “ma quanto è bella questa città?” disse Amanda, stupita. Anche Mugsy e Fairy, che in genere non si stupiscono di nulla, rimasero scioccati da ciò che videro. Tutto era spumeggiante, vivace, pieno di vita “non ho mai visto una città così bella. E dire che ne ho visti di posti …” “per una volta, sono d’accordo con te mostriciattolo”
“scusate se interrompo la vostra religiosa contemplazione, ma abbiamo una missione da compiere”
“hai ragione, Amanda. Dobbiamo chiedere in che hotel alloggiano quei quattro, così potremo ottenere quello che ci spetta” “chiediamo a quel chiosco che vende gelati” “buona idea, Mugsy.
Così potrò pure prendere un gelato. Sono secoli che non ne mangio uno” “Amanda, non mi sembra il caso di perdere tempo” “dai, Fairy. Mi compri il gelato?” “no, non te lo compro. Dobbiamo fare in fretta” “dai dai dai dai” “ho detto no” Amanda iniziò a piangere
“VOGLIO IL GELATOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO. LO VOGLIO!” il suo urlo spaccò tutti i vetri nelle vicinanze “ok, ok, te lo compro” disse una stordita Fairy “mi scusi” chiese al padrone di un  chiosco “come lo vuoi, Amanda?”
“puffo e pantera rosa” “ma che razza di gusti … mi può fare un gelato …” “mi scusi, signora, ma non posso farglielo” “come no?” “non posso più vendere gelati. Stavo giusto chiudendo il chiosco” “ah, e come mai?” “vi prego, non posso dirvelo” “come sarebbe?” “non insistete” e il gelataio scappò a razzo, lasciando Mugsy, Amanda e Fairy impietriti

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Capitolo 16
*** UNO SPIACEVOLE IMPREVISTO ***


“che diavolo è preso a quello?” “non ne ho idea, mostriciattolo. Sembrava davvero spaventato a morte” “proviamo a un altro chiosco” “ok, Amanda” ma, purtroppo, il risultato non cambiò ne a quello dopo, ne all’altro ancora. Sembrava che fosse diventato vietato vendere dei gelati.
“come cacchio è possibile? È una cosa assurda! Non è possibile che siano scappati tutti. Ci hanno preso per dei mafiosi?” “perché non proviamo in una normale gelateria, Fairy?” “buona idea, mostriciattolo. Finalmente hai fatto funzionare il cervello. Andiamo”
detto questo, Mugsy Amanda e Fairy si infilarono nella prima gelateria che trovarono. Ad accoglierli trovarono una ragazza molto carina e gentile.
“salve, vorremmo un gelato” “che gusti, signora?” “puffo e pantera rosa” disse Amanda “subito” “wow, finalmente qualcuno che ci vende dei gelati” “che intende, signora?” “che in tutti i chioschi che abbiamo trovato non ci hanno voluto vendere nulla. Appena ci vedevano, scappavano come se avessero visto un fantasma” “temo che nemmeno qui comprerete nulla … in tutta sincerità, i prezzi sono davvero proibitivi. Guardate” la ragazza non aveva tutti i torti. Il gelato più economico costava dieci dollari “oddio! Ma ho sbagliato negozio? Sembra di essere in una gioielleria” “lo so, signora, ha ragione, ma …” “ho l’impressione che questo enorme aumento dei prezzi sia in qualche modo collegato con la fuga dei proprietari dei chioschi” “infatti è così” disse la ragazza “un imprenditore senza scrupoli vuole mettere le mani sul mercato e, per farlo, ha fatto chiudere con la forza moltissimi carretti dei gelati e ha comprato molti gelatai” “a che scopo?” chiese Amanda “semplice. Per ottenere il monopolio e praticare i prezzi che vuole. Per questo molti sono scappati: avevano paura che se, vi avessero venduto qualcosa, sarebbero stati bersagliati dai suoi orridi sgherri”
“ma è assurdo. Bisogna fermarlo” “veramente, Amanda, non siamo venuti qui per fermare un pazzo. Siamo venuti qui per trovare i Red Hot” “Mostriciattolo, sarà meglio che facciamo come dice lei. Io non ho soldi a sufficienza per comprare questi gelati costosissimi, e se quella non ne mangia sarebbe capacissima di radere al suolo la città” “oddio … VABBENE, vorrà dire che ci penseremo noi a sistemare quel merdoso” “se volete, vi accompagno” disse la ragazza “mi sono stancata di essere alle dipendenze di quell’individuo” “va bene, guidaci tu …” “Meg. Mi chiamo Meg” “ok, Meg, guidaci tu. Costringeremo quel bastardo a tirar fuori i gelati. STIAMO ARRIVANDO!”

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Capitolo 17
*** IL TERRIBILE AL GELATONE /MEG SCENDE IN CAMPO ***



Nel frattempo, in uno dei palazzi più imponenti della città, un uomo grasso, tarchiato, puzzolente da far schifo e con la faccia da stoccafisso imbalsamato, se la rideva di gusto “ahahahahah … come godo, mio fedele Kinsky” “a cosa dobbiamo questa felicità, incommensurabile Mr.Gelatone?”
“ma che domande sono, idiota di un leccaculo? Ma è ovvio. Sono felice perché finalmente tra poco avrò il monopolio dell’intera industria gelatiera di questa città. Sai cosa significa?” “che potrete praticare i prezzi che volete?” “NO, IMBECILLE! Certo, è una gran cosa, ma lo sai che il mio vero scopo è un altro” “quale?” “poter finalmente mangiare tutto il gelato che voglio. È da quando ero piccolo che aspetto questo momento. Nessuno più mi dirà <>. ANDATE A FANCULO, DIETOLOGI! AL GELATONE SE NE FOTTE DI VOI! VI PISCIA IN TESTA! AHAHAHAHAH!” Kinsky applaudì, da bravo leccapiedi “bravo, signore, bravo” “più entusiasmo. Lo sai che ti ho assunto come lecchino perché è il mestiere che più ti si addice” “BRAVO, BRAVO” “va meglio”
All’improvviso, però, nella stanza irruppero Mugsy, Amanda, Fairy e Meg “e voi chi sareste?”
“SIAMO QUELLI CHE TI FERMERANNO!”



“bella frase, ad effetto, Fairy” “questi sono ancora i postumi delle canne del rave” “sei disgustosa” “lo so, mostriciattolo, e me ne vanto” “MALEDETTO, NON LA PASSERAI LISCIA” urlò Amanda “per colpa tua non ho potuto mangiare nemmeno un gelato. Me la pagherai” “come avete fatto ad entrare?” “non è stato difficile” intervenne Fairy “è bastata la chitarrina di Mugsy e qualche promessa da marinaio a fermare i tuoi uomini. A quest’ora credo che stiano ancora saltando come dei canguri scemi” Al Gelatone chiamò le guardie, ma dal telefono uscirono solo parole come “datemi uno spinello” “voglio scopare la moglie di McMain” o “la ragazza che è entrata con quei tre squilibrati è proprio bona” “MALEDETTI. NON MI AVRETE! KINSKY, ATTACCALI” “con vero piacere” Kinsky si spogliò, mostrando ai quattro le sue braccia possenti e il suo fisico palestrato “avete visto quanto è bono? Oltre ad essere muscoloso, fa dei pompini divini e ha un culo fantastico e un cazzone asinino” “RISPARMIACI I DETTAGLI, PER PIACERE” urlò Mugsy
“DISINTEGRALI” “ora ti faccio vedere io” “no, Fairy” “intervenne Meg” “voglio vendicarmi di quel bastardo di un leccaculo. Per costringermi a cedere la mia gelateria ad Al Gelatone, ha minacciato di uccidere mio padre” “ma, Meg, non puoi farcela. Hai visto quanto è grosso?”
“non preoccuparti. Negli ultimi mesi, mi sono allenata parecchio nel karate, in cui gia ero un portento, proprio per vendicarmi di lui” “ok, ma mi raccomando, stai attenta” “non ti preoccupare. SEI PRONTO, KINSKY?” “cosa credi di fare, scricciolo? Ricordati che ti ho gia massacrata una volta” “sono molto migliorata da allora, bestione” “fammi vedere quanto sei migliorata. Sono proprio curioso” “vediamo se le lezioni del signor Park Ti Man sono servite a qualcosa”  pensò Meg nervosamente “FATTI SOTTO, KINSKY! VEDIAMO SE SEI DAVVERO FORTE! TI  Distruggerò, BASTARDO!”

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Capitolo 18
*** LOTTA SENZA QUARTIERE ***


“buonasera, gentili telespettatori. Qui è il vostro Vince che vi parla. Stiamo trasmettendo direttamente da Palazzo Gelato un avvincente incontro di arti marziali che vedrà impegnati Meg, la gelataia, e Kinsky, il leccaculo di Al Gelatone. Attenzione … INIZIA L’INCONTRO!” “FORZA MEG, FORZA” “Meg parte subito bene con una velocissima serie di calci ravvicinati, ma il suo avversario è bravissimo a schivarli tutti e a partire in contropiede … WOW! La colpisce in pieno con un pugno in pieno stomaco … CALCIO IN TESTA! CALCIO IN TESTA DA PARTE DI KINSKY. QUESTA L’HA SENTITA. Infatti Meg cade a terra, ma riesce a rialzarsi. Kinsky però continua ad attaccare. La gelataia è in seria difficoltà” “MEG, CORAGGIO, NON TI ARRENDERE. PUOI FARCELA. NON PUOI DELUDERCI COSì”
“ATTENZIONE: Le parole dei suoi amici hanno galvanizzato Meg, che evita l’offensiva di Kinsky e passa al contrattacco … WOW! POTENTE CALCIO NELLO STOMACO! Ma il leccaculo rimane in piedi  … UN ALTRO CALCIO NELLO STOMACO! Nulla, barcolla ma non molla, anzi spicca un gran balzo … VUOLE FINIRE LA SUA AVVERSARIA CON UN CALCIO VOLANTE! Meg evita … CALCIO ROTANTE! CALCIO ROTANTE! CALCIO ROTANTE! KINSKY è AL TAPPETO … E L’ARBITRO LO DICHIARA K.O! MEG VINCE! CHE GRANDE INCONTRO! CHE SPETTACOLO!” “BRAVA, MEG, CE L’HAI FATTA” “non ci sarei mai riuscita senza di voi”
Al Gelatone tentò la fuga “DOVE CREDI DI ANDARE?” “oh oh, beccato” “ascolta, se non vuoi che ti faccia passare un brutto quarto d’ora, dovrai restituire tutte le gelaterie ai loro legittimi proprietari, chiaro?” “d’accordo … lo farò” “ricorda che ti controllo”

Usciti dal palazzo di Al Gelatone, Meg ringraziò i tre “Grazie a voi, il commercio dei gelati è salvo e non sarà sottoposto alle angherie di quel tipo” “non è necessario che ci ringrazi. In fin dei conti, hai fatto tutto da sola” “insisto. C’è qualcosa che posso fare per voi?” “no nulla, va bene così” “coff coff … veramente” disse Amanda “qualcosa  che potresti offrirci ci sarebbe …”

“sei un ingorda, Amanda. Hai preteso che Meg ti preparasse gratis un gelato con venti gusti. Che figura di merda” “Mi dovevo rifare di tutto il gelato perso, Mugsy” “Attenta” Amanda andò a sbattere con una persona, e l’urto fece cadere a terra l’enorme gelato
“MA INSOMMA … perché NON GUARDATE DOVE ANDATE?” “Amanda … ma questi scemi sono …” “si, sono proprio loro”

“i RED HOT CHILI PEPPERS!”

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Capitolo 19
*** NON FINISCE QUI, MALEDETTI! ***


html> “e voi chi sareste?” disse Antony, il cantante “ehi, Antony, io questi qui li ho gia visti” “hai ragione, Flea. Non sono facce nuove” “io mi ricordo solo della ragazzina con la fatina” disse Chad, il batterista “MA CERTO! SONO FAIRY E AMANDA, MENTRE IL MOSTRO ALTRI NON è CHE MUSGY!” “chi?” “non te li ricordi, Flea? Li usammo come modelli per delle copertine di due nostri vecchi album” “ah, si. Red Hot Chili Peppers, il nostro primo album, che facemmo con quel pirla di Jack Sherman e con Cliff, e One Hot Minute, in cui eravamo io, tu, Chad e Navarro”
“ma insomma, ragazzi, volete spiegarmi?” “c’è poco da spiegare, John. Tu non c’eri quando chiedemmo a questi tre di farci da modelli per quelle due cover” “uffa, ma perché me le perdo sempre ste cose?” “perché sei un cretino, caro il mio Frusciante” “coff, coff, scusate” intervenne Amanda “questa discussione è molto divertente, ma non siamo venuti qui per questo. Se ben vi ricordate, non ci avete pagato per quelle copertine” “infatti. Fuori i soldi” i quattro musicisti li squadrarono, poi iniziarono a ridere a crepapelle. Non riuscivano più a smettere “AHAHAHAHAHAHAH … PAGARVI … RIDICOLI! Perché SECONDO VOI DOVREMMO PAGARVI?” “perché CI SPETTA, DANNATI BASTARDI” “sentite, non abbiamo tempo da perdere ora. Anche perché siamo in ritardo, l’aereo ci aspetta” “gia, dobbiamo essere a Roma per domani mattina. Tra quattro giorni abbiamo un concerto” in quel momento, passò la loro macchina “addio, cari” “DANNATI! VENITE QUI!” troppo tardi. I quattro erano gia scappati via

“e ora che si fa?” “semplice, Amanda: andiamo anche noi a Roma” “con quali soldi?” “non ti preoccupare, la scappatoia si trova” disse Fairy facendo l’occhiolino “D’ACCORDO! A ROMA ALLORA! QUEI MALEDETTI NON LA PASSERANNO LISCIA” “POSSIAMO FARCELA RAGAZZE” “LI ROMPEREMO IL CULO!”

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Capitolo 20
*** Interruzione ***



A quanto pare la storia non è ancora finita
poiché la giustizia non è stata ristabilita
ora quei dannati bastardi a Roma andranno
un mega concerto in quel luogo terranno
ma i nostri eroi non si vogliono arrendere
con le cattive li costringeranno a rendere
ciò che loro spetta, fino all’ultimo quattrino
anche a costo di fare qualche gran casino

A Roma vivranno altre avventure strane
e sicuramente avranno altre grane
conosceranno persone assai diverse
che potranno essere gentili o perverse
In ogni caso, consiglio di seguirli (anche ai disfattisti)
perché ci sarà di sicuro tanto da divertirsi

ROMA SIA!

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Capitolo 21
*** Ripresa ***



L’aereo da Los Angeles proveniente
a Fiumicino sta atterrando imminente
Ormai non dovrebbe mancare tanto
al suo prossimo potente impatto

Eccolo, ora è finalmente arrivato
dal personale dell’aeroporto è presidiato
non ci sono problemi, è davvero un bene
altrimenti avremmo dovuto passare le pene
dell’inferno, ma per fortuna è andata
anche la mia collega è davvero sollevata

Mugsy, Amanda e Fairy sono ormai sbarcati
come dei clandestini sono saliti
per fortuna nessuno li ha notati
altrimenti indietro sarebbero stati spediti

“siamo arrivati, siamo a cavallo”
“mostriciattolo, scendi dal piedistallo
perché non sappiamo cosa fare
siamo lontani da dove dobbiamo andare”

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Capitolo 22
*** UN AIUTO INASPETTATO ***



“ah gia, dimenticavo che l’aeroporto è lontanuccio dal centro città” “che bravo, non l’hai scordato. Ora il problema è come fare per raggiungere Roma” “perché, non siamo gia a Roma?”
“no, Amanda, siamo a Fiumicino, non siamo ancora nella capitale italiana” “UFFA! CHE PALLE!” Amanda lanciò uno dei suoi soliti urli “piantala, ti avrà sentito pure il Papa, porca vacca”



Nello stesso momento, a S.Pietro “cos’era quel rumore? Qualcuno che mi vuole morto? Giovanni Paolo Secondo che ha deciso di resuscitare?” “no, santo padre, è solo un urlo lontano” “ah, bene, meglio così … zzzz”

 
“insomma voi due, smettetela di fare le sceme. Piuttosto, pensiamo a come arrivare a destinazione”
all‘improvviso, una voce femminile disse “posso esservi d’aiuto, ragazzi?” Mugsy appena la vide rimase incantato: era una ragazza davvero stupenda, con un bel viso e un sorriso stupendo. Ma ciò che lasciava di più a bocca aperta erano le sue tette: infatti, nonostante il suo fisico minuto, la ragazza aveva un seno davvero prominente “si, grazie. Siamo appena atterrati qui, ma non abbiamo la minima idea di come si arrivi a Roma” “tutto qui? Se volete  posso aiutarvi io. Vi Posso accompagnare dove preferite” “davvero? Grazie mille signorina …” “Federica, mi chiamo Federica. E voi come vi chiamate?” “io sono Fairy, questa ragazzina pestifera è Amanda e … quel mostriciattolo che non vi toglie gli occhi di dosso è Mugsy. MUGSY, CI SEI?” “eh, cosa c‘è?” “smettila di fare il porco” “oh, mi scusi signorina” il mostro diventò rosso, mentre Federica gli sorrise “dai, non preoccuparti. Faccio a tutti questo effetto la prima volta che mi vedono, anzi, che LE vedono” disse alludendo alle sue tette. Mugsy, rosso più che mai, si mise a ridere, e con lui anche Federica e Fairy.
L’unica a rimanere un po’ corrucciata fu Amanda



Da questo capitolo (anzi, in realtà gia dal precedente) i nostri protagonisti sono arrivati a Roma...dove combineranno ancora più casini di prima,vivendo tante avventure surreali. Ringrazio coloro che han letto, anche solo di sfuggita, chi ha messo questa storia tra i preferiti ed anche chi ha commentato. Anche se siete pochi, la vostra sola presenza mi rincuora

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Capitolo 23
*** ROMA IN AVVICINAMENTO ***



“dov’è la tua macchina Fede?” “veramente, non ho la macchina. Mi sposto in moto”
La moto in questione era una splendida Kawasaki Ninja verde “che bella moto!” esclamò Fairy
“è come la padrona” disse Mugsy “adulatore” “ma smettila! Andiamo, piuttosto”
“piccolo problema, Amanda: come ci saliamo li sopra? Quella moto può portare al massimo due persone, e noi siamo in quattro” “non credo sia un problema, Fairy. Basterà reggersi forte per evitare di cadere, e rendere invisibile te stessa e Amanda in modo da non avere noie con gli sbirri” “accidenti, Mugsy. Ma voi siete capaci di farlo?” “certo che siamo capaci Fede, cosa credi?”

I quattro salirono sulla Ninja: Amanda e Fairy, invisibili, erano aggrappate a Mugsy, che a sua volta si teneva stretto a Federica “mi senti attraverso il casco?” “si, Fede. Dimmi” “ma voi tre non siete italiani, vero?” “no” “e come mai siete qui in Italia?” “vedi, è una lunga storia …”


“capisco, quindi siete qui per i Red Hot. Sicuramente sono qui per il festival” “il festival?” “Devi sapere che qui a Roma ogni anno allo stadio olimpico si tiene il festival del Rock, in cui parteciperanno stelle del calibro di Ligabue, Vasco Rossi, Gianna Nannini, I Vanadium, ma anche i Metallica, i Dream Theater, gli Iron Maiden, i Rolling Stones … perfino gli AC/DC”  “caspita: il fior fiore della musica mondiale” “gia, ma a rovinare la festa ci saranno i Tokio Hotel” “chi cappero sono?” “è un gruppo rock che … ma non è il caso che te lo spieghi. Capirai da solo”
Proprio in quel momento, si trovarono di fronte ad un corteo di fan urlanti “accidenti, chi sono ste dementi?” “sono le bimbeminkia fan dei Th. Tieniti forte” e Federica accelerò, mentre Mugsy, con grande piacere, si stringeva di più a lei


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Capitolo 24
*** FEDERICA L’ASTRONAUTA ***


“eccoci arrivati a casa mia” “perché ci hai portato a casa tua, Fede?” “vi ospito io, non preoccupatevi” “cosa? Ma dai, non è necessario” “si che lo è, Mugsy” disse Fairy sottovoce
“no, dai, non vogliamo disturbarti” “disturbati pure” “AMANDA! MA TI SEMBRANO MODI” “ha parlato l’esperto di buone maniere” “non voglio sentire scuse. Vi ospito io” “GRAZIE MILLE!” dissero i tre in coro



“vi avverto che casa mia è un po’… stravagante. Non ci badate” “non credo che sia peggio di quello che abbiamo passato fin ora” “concordo, Fairy” ma, non appena Federica aprì la porta, capirono di aver sbagliato. E di grosso, pure



“AZZO! MA  È  UNA CASA O LA SEDE DELLA NASA?” i commenti del mostro non erano esagerati: la casa della ragazza aveva un aspetto davvero spaziale, con mini razzi che volavano dappertutto, tute spaziali a perdita d’occhio e interi sistemi solari dipinti sulle pareti “diciamo che il mio sogno è diventare astronauta, infatti sto studiando per diventarlo” “addirittura?” “eh,si. È il mio sogno fin da quando ero bambina. Ho sempre adorato i pianeti e le stelle.  Spesso quando ero piccina guardavo fuori dalla finestra per vederli” “spero tu riesca a realizzare il tuo sogno
“lo spero …” “be, noi usciamo” disse improvvisamente Amanda “infatti. Dobbiamo cercare i Red Hot” “Ma non conoscete la città. Vi perderete” “in effetti …” “ho io la soluzione. Tamara” “chi è, Fede? Una tua amica?” “in realtà, è il mio navigatore satellitare. Con lei sicuramente non vi perderete” “ok, grazie” “vi segno sul navigatore la via dove abito. Mi raccomando, occhio ai truzzi, e alle bimbominkia” “non preoccuparti. Saremo prudenti” “buona fortuna”
 i tre uscirono dalla casa “truzzi? E che diavolo sarebbero?” “temo che lo scopriremo presto, Amanda. Speriamo di non incrociarne qualcuno. GIUSTO, MUGSY?” “ah, si. Giusto” “OK, ANDIAMO”

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Capitolo 25
*** OCCHIO! BIMBEMINKIA A ORE 12! ***


“allora, fammi capire mostriciattolo. Questo coso che ci ha dato la tettona ci permetterebbe di non perderci?” “esattamente. Si chiama navigatore satellitare” “chissà perché lo chiama Tamara” “che ne so, Amanda. Quella è tutta matta. Anche se bisogna ammettere che è stata gentile” “bene, Fairy. Cosa proponi di fare ora?” “io, mostriciattolo, proporrei di rubare una bella macchina, ma per far questo ho bisogno di trasformarmi di nuovo” “per favore, cerca di trasformarti almeno in una ragazza carina. La trasformazione che usi di solito è tremenda” “ahahah, spiritoso. Guarda che faccio del mio meglio” Fairy si trasformò, e per fortuna stavolta il risultato fu migliore dell’altra volta “lo vedi che se ti impegni ci riesci?” “che simpatico. Pensiamo piuttosto … ODDIO!”
“che succede?” “che razza di capelli ha quel tizio?” davanti a loro c’era un ragazzo con degli stranissimi capelli “ che razza di capelli ha quello? Sembrano argentati” “ Fairy! Ma ti pare il caso di …” Mugsy non riuscì nemmeno a finire la frase, poiché un gruppo di ragazzine sciroccate li travolsero al grido di “BILL! FACCI UN AUTOGRAFO! BILL SEI IL MIGLIORE. Madò QUANTO SEI BONOOOOOOOOOOOOO! TI AMIAMO BILL! SPOSACI! SCOPACI!”
“chi diavolo ci è passato sopra? Una mandria di bufali inferociti?” “ma chi cavolo era quello? Mi sa che è uno famoso da queste parti” “non ne ho idea, Amanda” “è Bill Kaulitz, il cantante dei Tokio Hotel” “chi ha parlato?” “io” davanti a loro si presentò un uomo sulla quarantina, con un’aria molto saggia “chi sei?” “voi siete Fairy, Amanda e Mugsy, vero?” “come conosci i nostri nomi?” “l’autore di questo racconto mi ha pregato di aiutarvi” “chi?” “lasciamo stare. Comunque mi chiamo Marzio, e sono venuto qui per darvi manforte. Dovete sapere che quel ragazzo che avete visto poco fa è Bill, il cantante dei Tokio Hotel” “ancora loro? Che palle sti qui” “hai ragione, Mugsy, ma che vuoi farci, le ragazzine li adorano” “mi spieghi che ci sei venuto a fare qui?” disse Fairy “nulla, sono venuto ad aiutarvi. Dovete sapere che non è facile orientarsi in una città come questa. Roma è molto bella, ma anche molto caotica. Ecco, tenete” “cos’è?” chiese Amanda “il mio biglietto da visita” Amanda lesse “MARZIO CAMILLO, RISOLVO PROBLEMI” “esatto. Per qualsiasi evenienza, basta chiamarmi e io ci sarò. Comunque, per precauzione, vi lascio anche questo” “cos’è?”
“il mitico dizionario Zingarelli, il massimo per chi vuole avere informazioni su questo paese meraviglioso. Ve lo cedo volentieri, così potrete orientarvi meglio. E non preoccupatevi, non voglio nulla in cambio. Scusate, ma ora devo andare. Buona fortuna. E mi raccomando, occhio al nano” “aspetta … troppo tardi, sparito” “che tipo strano” “però è stato gentile Fairy. Quel dizionario era proprio quello che ci occorreva” “ha detto attenti al nano, chissà cosa intendeva?” “OCCHIO AMANDA” troppo tardi. Amanda era andata a sbattere contro un tizio “ahio, che male” “MA CRIBBIO! NON POTETE STARE Più ATTENTI?” ancora non lo sapevano, ma di li a poco avrebbero capito l’avvertimento di Marzio …

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Capitolo 26
*** CRIBBIO! L’OTTAVO NANO! ***



VERAMENTE È LEI CHE DEVE STARE Più ATTENTO. MA perché NON GUARDA DOVE VA?” “è normale che non guardi dove Va, Amanda. È talmente basso che non ci riesce” disse Mugsy. Fairy e Amanda osservarono quel tizio: in effetti, per essere un normale essere umano era davvero di dimensioni infinitesimali “ODDIO, HA PURE POCHI CAPELLI. È UN NANO PELATO!” e Il mostriciattolo si mise a ridere “scusi, mi consenta … MA COME SI PERMETTE DI INSULTARMI? SI CONTENGA! LEI SA CHI SONO IO?” “chi sarebbe lei?” chiese Fairy
“si dia il caso” disse il nanetto “che io Silvio Berlusconi, il presidente del consiglio di questo paese” “chi sarebbe il presidente del consiglio?” “un attimo, Fairy. Consulto lo Zingarelli. Così potremo utilizzare il dono che ci ha dato Marzio” Amanda sfogliò le pagine del dizionario “trovato. Allora, leggo … In Italia il Presidente del Consiglio dei Ministri (correntemente anche se scorrettamente denominato anche premier, in analogia con la figura britannica del premierato, differente per origine e costituzione, ma simile per rappresentatività dello Stato) è uno degli organi monocratici che compongono il governo. Secondo la Costituzione "dirige la politica generale del governo e ne è responsabile. Mantiene l'unità di indirizzo politico ed amministrativo, promovendo e coordinando l'attività dei ministri" (art. 95). Il presidente del Consiglio dei Ministri è un organo a rilevanza costituzionale, in quanto previsto dalla Costituzione negli articoli 92, 93, 94, 95 e 96, ed un organo costituzionale, in quando concorre alla definizione dell'indirizzo politico dello stato in posizione di indipendenza. È comunemente percepito come la più importante carica della Repubblica Italiana, dal punto di vista del potere effettivamente detenuto, anche se, dal punto di vista protocollare, è considerato la quarta” “cioè, mi stai dicendo che questo cialtrone è il presidente italiano?” “temo di si” “GUARDIE! ARRESTATELI!” “ODDIO! SCAPPIAMO!” e i tre iniziarono a correre a perdifiato per le vie della capitale “accidenti a te, mostriciattolo. È tutta colpa tua” “ma come potevo immaginare che quel deficiente …” “Mugsy, ricorda che i potenti spesso sono tizi del genere” “FERMI!” “accidenti. Ma è lontana la casa di Federica?” “ti sembra il momento di pensare alla tettona?” quando tutto sembrava perduto, all’improvviso una ragazza sbucò dal nulla “presto, seguitemi” “e tu chi sei?” “e perchè ci vuoi aiutare? Vuoi qualcosa in cambio?” “sentite, meno domande. Venite con me e state zitti”
i tre, costretti dalle circostanze, seguirono la misteriosa ragazza “speriamo bene”


(la definizione di “presidente del consiglio” è tratta da Wikipedia. So che non è il massimo dell’affidabilità, ma mi scocciava alzarmi  apposta dal mio comodo letto per prendere lo Zingarelli. Se ci tenete, il significato preciso cercatevelo da soli.
Con poco affetto e tante botte           Pignamentepersa)

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Capitolo 27
*** UN’OSPITE POCO GRADITA ***



Mentre quei tre erano impegnati a sfuggire al nano, Federica, intenta a cucinare qualcosa di buono ai suoi ospiti, fu interrotta dal citofono “possibile che quei tre siano gia tornati?” la ragazza rispose “chi è?” “posta” “uffa, che palle sta postina” e aprì. Pochi minuti dopo però, fu il campanello della porta a suonare “arrivo” aprì “ma tu non sei la postina. Tu sei …” “brillante deduzione, Federica. È da un po’ che non ci vediamo, eh?” “mi spieghi che ci sei venuta a fare qui? Vuoi umiliarmi come al solito tuo?” “No. Voglio solo che la smetti di comportarti come una bambina” “BAMBINA? IO SAREI UNA BAMBINA? NON VOI CHE MI AVETE COSTRETTA  A TRASFERIRMI A 500 KM DA CASA?” “costretta?” “certo. Costretta con la vostra arroganza e la vostra cattiveria. Costretta perché non volevo fare quello che volevate voi . Costretta da anni di umiliazioni, sofferenze, paragoni inutili, sgridate, prese per il culo … devo continuare? Non ho nessuna voglia di stare a sentire le vostre patetiche scuse. Mi avete stancata e mi avete stracciato le palle”
“ma …” “VAI FUORI DA QUI MANUELA! FUORIIIIIIIII!” e, senza nessun indugio, Federica sbattè violentemente la sua ospite fuori di casa

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Capitolo 28
*** A.A.T.H.R (ASSOCIAZIONE ANTI TOKIO HOTEL RIUNITI) ***


“ecco, qui sarete al sicuro” Mugsy, Amanda e Fairy furono portati in uno strano scantinato
“Kate, chi sono sti tizi?” “potrebbero esserci utili, Spillo” “cosa?” “dai, non fare il rompi. Persone in più fan sempre comodo, no?” “se lo dici tu …” “senti” intervenne Fairy “vorrei chiederti una cosa” “dimmi pure” “hai uno spinello?” “…” “FAIRY!” “uffa, che volete voi due? Da quando siamo in Italia non ne ho fumato uno. Sono in astinenza da troppo tempo” “D’accordo.
Mara, prepara una canna per la nostra nuova socia” “ok Kate” “scusate” intervenne Amanda “socia? Volete spiegarci cosa succede?” “scusate, avete ragione. Allora, come avrete capito, io mi chiamo Kate, mentre loro sono Spillo e Mara. Insieme a Carlotta ed Paolino (che ora sono fuori) formiamo gli A.A.T.H.R” “cos’è? L’Associazione Assenteisti Tossici Hotel Royal?” “No. Vuol dire Associazione Anti Tokio Hotel Riuniti” “Uffa, ancora questi qua?” “avete avuto modo di conoscerli?” “purtroppo, e non è stato piacevole, specialmente per colpa delle fan” “stupide bimbeminkia” Amanda prese il dizionario “allora … bimbominkia: esemplare sempre più comune sul web - e non solo - negli ultimi anni. Maschio o femmina, tipicamente di età compresa fra i 9 e i 18 anni (ma ci sono delle eccezioni) si riconosce principalmente per il suo modo di scrivere in chat e per i luoghi virtuali dove lo si può trovare: ha uno sprezzo totale dello stile classico di molti  vecchi programmi e servizi , ai quali preferisce cose luminose, rumorose, colorate e lampeggianti con le quali può allegramente scartavetrare i coglioni al prossimo. Solitamente adora dire in giro che ascolta i Finley o i Tokio Hotel, TH per i veri fan, li sogna perennemente single ed eterosessuali sperando (inutilmente) che anche lui (o lei) possa essere nei loro pensieri, ed è disposto a tutto per difendere i suoi beniamini. Passa gran parte del suo tempo a tirarsela. Si comporta da tipica e fastidiosissima palla al piede e cerca sempre di dimostrare la propria superiorità nei tuoi confronti” “che più Amanda?” “la definizione va avanti, ma è troppo lunga. Comunque, sono degli esseri terribili. Mamma mia”
“per questo noi vogliamo sabotarli: ne abbiam piene le tasche di questi gruppi del cazzo che sfondano grazie alle ragazzine deficienti” “ok, Kate, ma noi che centriamo?” chiese Mugsy
“be, ho visto con che coraggio avete affrontato il nanetto. Affrontare un politico senza aver paura delle conseguenze non è cosa da tutti” “mi sa che è meglio non dirle che abbiamo agito così perché non sapevamo chi fosse quel tizio” “concordo Amanda” “abbiamo proprio bisogno di gente come voi per far si che i Th non partecipino al festival del rock. Allora, ci state?” “ci conviene accettare, ragazzi, in primis perché al festival ci saranno anche i Red Hot, e poi ho proprio voglia di dare un dispiacere a quelle oche bimbeminkia” “sono d’accordo con te, Fairy” “anche io lo sono, per una volta” “ok, Kate, accettiamo” “GRANDI RAGAZZI!” “KATE, È  PRONTO LO SPINELLO” Fairy si fiondò nell‘altra stanza  “ARRIVO, BAMBINO MIO!”



(la definizione di Bimbominkia è tratta da Nonciclopedia)

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Capitolo 29
*** INIZIA LA RICERCA ***


Nel frattempo, all’Ambasciatori Palace Hotel, uno degli hotel più importanti della capitale

“oh, Bill. Finalmente sei qui. Dov’eri finito?” “ho dovuto fronteggiare il solito assalto delle fan.
Sai com’è, di fronte ad un figo come me …” “ma stai zitto, lo sai che il più figo sono io”
“ma se sono sempre stato io il bello della famiglia, fratello” “ah, si? E da quando?” “smettetela di litigare” “TACETE, ANONIMI!” Gustav e Georg, i due Anonimi, feriti dalle parole dei loro compagni, si misero a piangere “non è giusto. Facciam parte anche noi del gruppo. CATTIVI!”

“chi sarebbero sti Anonimi, Kate?” “praticamente, Amanda, sono i due componenti dei Tokio Hotel senza capelli strani. Vengono chiamati così perché non sono certo loro ad attirare l’attenzione”
“diciamo che sono i due sfigati del gruppo” “esatto, Mugsy. Comunque, il nostro scopo è quello di
fare in modo che non partecipino al festival del rock. Non ha senso che quei cosi ci partecipino”
“hai proprio ragione, Kate” “chi è che parla?” “io”  nello scantinato entro una ragazza piuttosto curiosa: aveva dei corti capelli neri ed era vestita quasi come una punk, tuttavia era comunque bella a vedersi. Ciò che colpiva in particolare erano gli occhi azzurro cielo “Manuela? Che ci fai qui?”
“nulla. Ero solo venuta a vedere che combinavate. A quanto pare, avete altri soci” “eh si”
“piacere, io sono Amanda” “Mugsy, piacere” “ma guarda che grazioso mostriciattolo” e gli tirò un buffetto che però Mugsy non gradì molto “piacere, Fairy” “che fai, fumi una canna?” “ne vuoi un po’?” “volentieri” Manuela fece un lungo tiro “ah … ci voleva. Senti Kate, ma state ancora a fa sta crociata contro i Tokio Hotel?” “certo che si, e non ci tireremo certo indietro” “non cambierete mai. Avete sempre odiato la musica finta. Pure quando eravate piccoli tu, Mara, Spillo, Carlotta e Paolino” “gia, è vero. Peccato che siano usciti. Ti avrebbero salutato volentieri. Ah, ma stai ancora cercando gente per quel gruppo?” “gia. Mi manca ancora qualche elemento: bassista, chitarrista e voce” “capisco. Ma non puoi chiedere a …” “no, lascia stare. Non è il caso” “scusate l’interruzione” intervenne Amanda “ma che dovremmo fare ora?” “andate in perlustrazione. Se trovate i Th, cercate di sabotarli con ogni mezzo lecito” “signorsì signora” risposero in coro i tre, prima di andarsene



“allora, dobbiamo cercare quei quattro coglioni, giusto?” “ sei perspicace, Musgy”
ma, all’improvviso “AHHHHHHH! UN MOSTRO!”

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Capitolo 30
*** AIUTO! UN MOSTRO SPAVENTOSO! ***


“AIUTOOOOOOOOOOO! UN MOSTRO! SCAPPATE” “ma che succede?” “andiamo a vedere”
davanti a loro c’era una scena assurda: un povero drago stava chiedendo aiuto a dei passanti. Anzi, più che un drago, pareva un lenzuolo per quanto era deperito “è il caso di intervenire”
“Amanda, perché non ci facciamo i cazzi nostri?” troppo tardi. La ragazzina era gia partita a razzo
“mostriciattolo, parlare con lei è come parlare ad un muro quando si tratta di aiutare gli altri. Dovresti saperlo”  Amanda andò dal drago “che ti succede, amico?” “finalmente c’è qualcuno che mi ascolta. Ti prego, dammi una mano. Sono senza forze. Ho bisogno di mangiare” “ come ti posso aiutare?” Proprio in quel momento, passarono di lì Berlusconi e i suoi leccapiedi “Mugsy, usa la tua chitarra contro il nano” “di nuovo lui? Lo sai che ci fa arrestare, vero?” “mostriciattolo, fa come ti dico” il mostriciattolo, usando la chitarra, bloccò il nano e i suoi fedelissimi “mangiali pure, drago”
la creatura non se lo fece ripetere due volte  e li ingoiò, seguito dagli applausi dei presenti
“ah … che buoni” “be, perlomeno quel tipo è servito a qualcosa” commentò Fairy
“grazie mille … vi sono debitore. Cosa volete in cambio?” “abbrustolire i To …” “stai zitto, Mugsy.
Allora, visto che sei comunque ancora debole e non posso certo chiederti la luna, direi … mangiare tutti politici di qui, visto che a quanto pare sono tutti più o meno come quel nano” “nient’altro?”
“ah … anche un’informazione: dove alloggiano i Tokio Hotel?” “chi, i quattro scemi? È un hotel in Via Veneto. Vi segno l’indirizzo”

Poco dopo, i due erano davanti all’hotel “cosa facciamo ora?” “ma dai, Amanda. Useremo la tattica di sfondamento che gia adoperammo a Los Angeles. Siete pronti?” “ok Fairy”
“quando vuoi, fumata” “Uno, Due … ALL’ASSALTOOOOOOOOOOOOOOOO!”

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Capitolo 31
*** Un problema del c... ***


Mentre i nostri erano pronti ad agire, un individuo sospetto li stava spiando
“devo assolutamente riuscire a rapire quel mostro. Mi serve assolutamente il suo sangue. Altrimenti, la mia reputazione sarebbe rovinata per sempre” il tizio in questione altri non era che uno dei più grandi attori italiani di tutti i tempi, famoso per le sue capacità di immedesimazione: Rocco Siffredi. Lo stallone italiano aveva bisogno dei poteri di Mugsy per risvegliare il suo strumento di lavoro, logorato da anni di duro (in tutti i sensi) lavoro.

“siete pronti, ragazzi? Al mio tre …” “FERMI VOI!” “chi è che scassa?” “io”
“chi è sto tipo?” “non ne ho idea” disse Amanda “chi sono non ha importanza. Mi serve il mostriciattolo. Voglio il suo sangue” “a che pro?” “semplice: io sono un attore porno, ed ultimamente ho qualche problema di … tenuta” “usare il viagra no?” “non basta. Mi serve tutto il sangue di un mostro come te. Su, vieni con me” “ma che sei matto? Ragazze …” ma a Rocco bastò spogliarsi per bloccare Amanda e Fairy “che diavolo …?” “sorpreso? Il mio cazzo è magico. Ogni ragazza (ovviamente etero) ed ogni gay rimangono di sasso quando lo vedono” “dovrai vedertela con la mia chitarra” Mugsy provò a suonare la sua Gibson, che però non emetteva alcun suono “anche le cose inanimate rimangono abbagliate” “ho capito, c’è solo una cosa da fare … AIUTO! UN MANIACO!” “Dove?” per fortuna di Mugsy, proprio in quel momento dei poliziotti si trovavano in zona “ehi, che stai facendo? Lo sai che non si gira nudi per la città?”
Rocco fu costretto, suo malgrado, alla fuga
“tutto bene?” “abbastanza. Ma cos’è successo?” “be, diciamo che c’è stato un pericolo del cazzo” le due amiche risero
Ma all’improvviso, videro un ragazzo che stava scappando …

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Capitolo 32
*** Un ragazzo in fuga ***



“VI PREGO, DOVETE AIUTARMI” il ragazzo era davvero molto agitato “ci sono dei tizi che vogliono picchiarmi. Vi scongiuro, portatemi lontano da qui” “d’accordo” “ma, Amanda, e la missione?” “quei deficienti degli Shangai House possono aspettare” “ehm, Tokio Hotel”
“si, è uguale. Dobbiamo salvare sto povero ragazzo” “andiamo allora” disse Mugsy
 
I tre lo portarono in una piazza li vicino “allora, tutto bene?” “si. Per fortuna sono ancora vivo. Quelli volevano farmi fuori” “esagerato. Piuttosto, come mai ti inseguivano?” “perché sono diverso da loro, ecco perché. A loro non piace come mi vesto, come mi comporto, eccetera. Per questo fanno così” Amanda si rabbuiò “che bastardi. Ma non tenere, ci siamo noi a difenderti” “ma Amanda …” “non voglio sentire scuse, Fairy. Abbiamo un problema più serio da risolvere”
“senti, non mi pare il caso di soccorrere tutti gli sfigati che incontriamo” “ho capito, a mali estremi …AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!”


“cari fratelli e sorelli, occi … oddio ma che cos’è sto fratsuono terribile? Inzomma non si può nemmeno preparare un discorso in santa pace” “mi scusi, santo padre. Era un urlo lontano. Nulla di grave comunque” “d’accordo. Allora, riprendiamo … occi … zzz”

“oddio, ma quanto diavolo urla la vostra amica?” “è questo è nulla. Può fare molto peggio” “va  bene” disse Mugsy “ti aiuteremo a farti rispettare” “grazie. Grazie di tutto cuore” “quindi ti inseguivano perché non eri come loro, giusto …” “ Mario, mi chiamo Mario. Gia, loro erano degli sfigati metallari, ed erano invidiosi di me perché io sono un truzzo” “truzzo hai detto?”
Fairy ripensò alle parole di Federica “<> aveva detto la tettona” si rivolse poi a Mugsy “senti, mostriciattolo. Non pensi che …” “penso che sarà meglio stare in guardia, Fairy. Non mi fido di lui” “nemmeno io. Speriamo che non ci crei problemi”


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Capitolo 33
*** Il Principe dei Truzzi ***



I timori di Mugsy e Fairy non si rivelarono infondati. Mario si rivelò infatti una persona decisamente poco raccomandabile: ascoltava house, sfotteva quelli che riteneva sfigati e sosteneva di essere un figo della madonna “io si che sono un figo, non come quei metallari sfigati” diceva “non avete idea di quante donne mi sia fatto nella mia vita, e tutte loro ancora oggi raccontano in giro le mie straordinarie performance. AVETE DI FRONTE A VOI IL PRINCIPE DEI TRUZZI” “avevate ragione, ragazzi. Avrei dovuto ascoltarvi” “ormai è tardi per rimediare. Pensiamo piuttosto ad un modo per liberarci di questo individuo”



Nel frattempo, a casa di Federica
“firulì firulà quant’è bello cucinar … uff ma dove sono finiti quei tre?” Fede aprì il frigo
“AHHHHHHHHH! UN MANIACO!” “calmati. Sono io, Marzio” “accidenti a te, Camillo. Mi farai morire di infarto un giorno. Mi spieghi cosa ci facevi nel mio frigorifero?” “vedevo se c’era qualcosa di buono da mangiare” “sempre il solito. Mi spieghi cosa vuoi da me?” “nulla, solo avvertirti che i tuoi ospiti ci metteranno ancora parecchio. Stanno cercando i Tokio Hotel”
“come mai?” “diciamo che sono entrati a far parte dell’A.A.T.H.R” “vuoi dire che si sono fatti coinvolgere da quella svaporata di Kate?” “proprio così”


“TREMATE, GENTE! IL PRINCIPE DEI TRUZZI STA ARRIVANDO!” “oddio, non lo reggo più. Che facciamo?” Amanda sfogliò il dizionario “dunque … Truzzi:una sottospecie animale di Homo Sapiens Neanderthaliensis, della famiglia degli ominidi, di cui rappresenta un ramo filogenetico sviluppatosi per degenerazione spontanea. Esistono numerosissime varietà di truzzo che si distinguono in base all'area geografica in cui questi attecchiscono. In epoca moderna, per truzzo si intende genericamente la fauna che popola habitat quali discoteche, discopub e luoghi limitrofi. Sono caratterizzati da un aspetto simile e noiosamente ripetitivo, dalle stesse routine all'interno del branco, omologazione di pensiero a livello formicaio, da una serie di simboli tribali identici e ricorrenti. Pur trattandosi di animali fondamentalmente statici, ricorrono talvolta a spostamenti per recarsi da una disco ad un'altra, preferendo come mezzo per tale transumanza qualsiasi cosa non abbia i finestrini e invece possegga un impianto stereo a cui hanno dimenticato tutto eccetto i bassi. Nei casi più evoluti di truzzaggine tale mezzo è anche provvisto (nell'ordine) di: marmittone-fracassone, adesivi sulle fiancate/cofano e luci al neon. Si riconoscono perché emanano un alone di musica merdosa. Curiosità: la femmina è spesso molto più volgare dell'uomo … Viene utilizzato dai Metallari come oggetto di svago nelle ore piu noiose della giornata” “GIUSTO, I METALLARI. Era proprio da quelli che stava scappando. Probabilmente lo stavano pestando perché non lo stavano reggendo più” “d’accordo, Fairy, ma dove troviamo dei metallari?” “fammi pensare, mostriciattolo”
proprio in quel momento passò da lì uno dei più famosi cantanti metal italiani: Pino Scotto
“ehi, Principe, guarda quello” Mario si girò “oddio, un metallaro sfigato. Quasi quasi lo sfottò … EHI, COGLIONE. IL METAL FA CAGARE”  NON L’AVESSE MAI DETTO:  Pino infatti captò gli insulti e reagì al grido di “VAI A FARE IN CULO, STRONZO!” Mario, non contento, rincarò la dose “SCOMMETTO CHE NON HAI NEMMENO IL CORAGGIO DI PICCHIARMI” “NON MI SPORCO LE MANI PER QUELLI COME TE” “FIFONE, FI …” all’improvviso, il truzzo si accorse di avere due metallari alle spalle, che lo spinsero a terra e iniziarono a picchiarlo, mentre Mugsy, Fairy e Amanda si diedero alla fuga


“menomale che siamo riusciti a scappare” “infatti” “meglio tornare a quel hotel” purtroppo, i guai non erano ancora finiti
“AIUTOOOOOOOOOO! UN MOSTRO SPAVENTOSO!” “BASTA! POSSIBILE CHE NON SI PUO STAR TRANQUILLI?” “ci penso io. Sarà il drago di prima” 
Purtroppo, Amanda si sbagliava di grosso …



(la definizione di truzzi e tratta da nonciclopedia)

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Capitolo 34
*** JIMMY E TINETTA: COPPIA IMPERFETTA PER UN DISASTRO PERFETTO ***



Infatti a provocare tutto quello scompiglio non era stato il drago di prima, ma uno enorme squalo bianco senza denti, capace di camminare e di star fuori dall’acqua “che diavolo è quel coso?” “non ne ho idea, Amanda” all’improvviso, una voce di ragazzina attirò l’attenzione dello strano essere
“bravo, Pasqualo. Stai facendo un ottimo lavoro” “grazie, padrona Tinetta” “chi diavolo è quella ragazzina?” “se volete, ve lo spiego io” la voce di Marzio fece sobbalzare i tre “accidenti a te. Mi spieghi da dove sbuchi?” disse Fairy “dovrete abituarmi alle mie incursioni. Comunque, quella ragazzetta si chiama Tinetta e, come avrete capito, non è del nostro mondo” “E da dove viene?”
“dal mondo dei cartoni animati. Quello che non mi spiego e come abbia fatto ad arrivare fin qui e che ci sia venuta a fare, dato che quella tizia è tutto, tranne che ostile” “se proprio ci tenete, ve lo dirò io” “chi ha parlato?” all’improvviso apparve un mostriciattolo di corporatura completamente diversa da Mugsy: era infatti alto, magro ed aveva un occhio nero “ci incontriamo di nuovo, eh Mugsy?” “Jimmy? Mi spieghi che cacchio ci fai qui?” “non è difficile: sono qui per portare un po’ di scompiglio e distruzione” “mostriciattolo” intervenne Fairy “conosci questa specie di mucchio d’ossa?” “purtroppo si. Si chiama Jimmy e una volta eravamo amici. Io e lui eravamo arrivati insieme in questo mondo. Eravamo molto legati, perché ognuno di noi sapeva di poter contare solo sull’altro per sopravvivere. Addirittura, lui quella famosa copertina dei Red Hot la fece insieme a me” “te la ricordi, eh, Mugsy? Bei tempi quelli” disse ironico Jimmy “taci, giuda” “cos’è successo poi? Come mai avete litigato?” “lui era un bravo inventore, ed era riuscito a costruire un curioso marchingegno: il perturbatore dimensionale. Con quell’affare, avremmo potuto ritornare nel nostro mondo” “ma?” “ma quel bastardo decise di usare quel marchingegno solo per se stesso. Praticamente, mi abbandonò qui” “l’ho fatto, caro il mio Mugsy” lo interruppe Jimmy “perché io sono un criminale, e se fossimo tornati insieme nel nostro mondo, mi avresti sicuramente messo i bastoni tra le ruote. Inoltre, il perturbatore si è dimostrato molto utile: grazie ad esso, avrei potuto  passare da una dimensione all’altra in men che non si dica. L’unico problema è che non potevo fare tutto da solo. Avevo bisogno di complici. E così sono andato nella dimensione dei cartoni animati” “e perché hai arruolato proprio Tinetta? Non credo sia il massimo come complice, svampita com’è” disse Marzio “be, quando l’ho incontrata era molto triste perché il suo amato Johnny si era messo con la sua amica Sabrina, e l’ho convinta che il mondo dei cartoni era regolato da quello che scrivevano i terrestri” “insomma, le hai fatto credere che è colpa delle persone di questo mondo se lei è infelice” “esatto. Lo squalo Pasqualo, poi, l’ho arruolato nel mondo alla rovescia” “coff, coff, senti, Jimmy” “oh, Tinetta cara. Dimmi” “ mi spieghi che fine ha fatto Silvestro? Non lo trovo più?” “chi diavolo è Silvestro?” chiese Amanda “il drago maldestro” rispose Tinetta “l’ho perso e non riesco più a trovarlo. UAAAAAAAAAA!” l’urlo della ragazzina spaccò tutti i vetri nel raggio di 3 km “accidenti, ma è peggio di te, Amanda”
“Ho la sensazione che il drago di cui parla quella scema sia lo stesso che abbiamo incontrato prima” pensò Amanda
Proprio in quel momento, arrivo il drago “SILVESTRO!” Tinetta urlò dalla gioia “dove eri finito?” “rieccomi, padrona Tinetta. Cosa devo fare?” “distruggi quegli stronzetti” disse Jimmy, indicando i nostri “oddio, che facciamo?” “tranquilli, ragazzi” disse Amanda “se ho visto giusto, non ci attaccherà”

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Capitolo 35
*** Tre contro quattro ***



In effetti, Silvestro si rivelò essere il drago che Amanda aveva aiutato precedentemente
“padrona Tinetta, mi faccia capire: dovrei distruggere … loro?” “esatto. Dai, fai quello che ti ha detto Jimmy” “io … non posso” “non puoi?” “no, non posso. La ragazzina coi capelli rossi … mi ha salvato. Non posso attaccarla” dalla faccia di Tinetta uscirono dei grossi lacrimoni “UAAAAAAAAAA! TRADITORE! STUPIDO! STUPIDO!” Jimmy, irritato, decise allora di passare alle maniere forti “a me gli occhi, Silvestro. A me gli occhi” il drago rimase ipnotizzato
“allora, tu distruggerai quei tre coglioni frocetti bastardi, hai capito?” “si, padrone Jimmy. Farò ciò che mi chiede” nel frattempo, Pasqualo, impaziente, chiese quando avrebbero ricominciato a distruggere tutto “vai con Pasqualo, Silvestro. Vai e sfragna quei tre” il drago ubbidì, lanciando una grossa fiammata contro Mugsy “mi sa che il tuo amico ha deciso di schierarsi contro di noi, Amanda” “lo vedo. E va bene. Faremo a modo nostro. ALL’ASSALTO, RAGAZZI!”
Tinetta e Jimmy salirono in groppa rispettivamente al drago e allo squalo “vai, Paki. Distruggili”
“quanto lo odio quando mi chiama Paki” “TEMPESTA D’ACQUA!” i nostri riuscirono a evitare l’attacco, ed attaccarono a loro volta. Tuttavia, i loro attacchi si rivelarono inefficaci. Quei due mostri erano troppo veloci per essere colpiti dalle magie di Fairy, troppo grossi per esser bloccati dalla chitarrina di Mugsy, troppo duri d’orecchio per crollare agli urli di Amanda “è inutile che urli, ragazzina. A furia di sentire le mie urla, si sono abituati” disse Tinetta. I tre erano ormai sull’orlo della sconfitta “accidenti. Siamo perduti ragazze” Mugsy sembrava aver perso ogni speranza

“siamo davvero contenti di averla incontrata, signor Scotto. Lei è il nostro guru, lo sa?”
gli A.A.T.H.R avevano incontrato per strada il loro idolo, Pino Scotto. Ex cantante dei Vanadium, la più importante band metal italiana (con cui si riunirà un ultima volta in occasione del festival del rock), Pino è anche famoso per condurre, su Rock Tv, una trasmissione in cui si scaglia contro la musica costruita (Tokio Hotel in primis) e contro lo schifo che ci circonda
(Lucignolo, il Cummenda, Uomini e Donne e minchiate simili). Ovvio che per gli A.A.T.H.R sia diventato un autentico mito “ehi, ragazzi” disse all’improvviso Spillo “ma quelli lì non sono i nuovi  soci della nostra associazione?” “si, e sono nei guai fino al collo. Ragazzi, dobbiamo aiutarli”
“e come?” “quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare” intervenne Pino, che uscì la sua chitarra “avanti, ragazzi. Facciamo vedere a quei culoni quanto può essere cattiva la musica”
i ragazzi, galvanizzati dalle parole del cantante, decisero di andare a suonargliele

“Mugsy, ma quelli sono Kate e i suoi amici” i ragazzi imbracciarono le chitarre e attesero gli ordini del signor Scotto “conoscete Smoke On The Water, vero?” alla loro risposta affermativa, Pino e gli A.A.T.H.R riempirono l’aria con le note della celeberrima canzone dei Deep Purple. I due mostri non riuscirono a resistere a quella melodia e caddero a terra, svenuti. Fu a quel punto un gioco da ragazzi catturare Tinetta, mentre Jimmy, grazie al perturbatore cristallino, riuscì a scappare

“grazie per averci aiutato, ragazzi. Ho avuto davvero paura di lasciarci la lingua, stavolta” “dovreste ringraziare anche Pino. E stato lui a dirci come fare a battere quei mostri” “è sempre un piacere aiutare i nemici dei Tokio Hotel” disse Pino “ma ora che ne sarà di quei mostri?” “ho trasformato” disse Fairy “Pasqualo in un topo e Silvestro in un portachiavi” “portachiavi?” “eh, si. Amanda si era affezionata. Se non lo avessi fatto, avrebbe frignato tutto il tempo. E allora si che erano cazzi”




(messaggio per coloro che mi seguono: scusate il ritardo pauroso. Cercherò di accelerare la pubblicazione dei capitoli da oggi in poi)

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Capitolo 36
*** The iron man ***


Tempo prima, in un’altra dimensione …

“caro cantastorie, io in genere non do altre possibilità a nessuno, ma tu sei stato piuttosto buono nella tua vita, per cui un’eccezione per te la posso benissimo fare” “dimmi tutto, Dio. Cosa devo fare per avere questa chance? Scalare l‘Everest a mani nude? Affrontare Satana? dimmi”
“niente di tutto ciò. Dovrai semplicemente affrontare la Morte. Se vincerai, potrai essere reincarnato in un altro corpo, altrimenti, vivrai qui in eternità. Anche se non capisco il perché della tua richiesta. Si vive tanto bene qui in paradiso: sei coccolato, accudito, viziato all‘inverosimile” “diciamo che  ho i miei buoni motivi” Dio sorrise: in realtà Lui sapeva il perché dell’ostinazione dell’ ex scrittore, e fu contento di constatare che avrebbe fatto di tutto per realizzare quello che desiderava.
La Morte, nel frattempo, si avvicinò ai due “allora” chiese “il terrestre ha accettato?” “certo” disse il cantastorie “sono pronto a giocarmela” “va bene. Allora ti sfido ad un incontro di wrestling” “che stipulazione?” “60 minutes iron man match. Chi otterrà nell’arco di un’ora più schienamenti (mettere l’avversario spalle al tappeto per tre secondi) o sottomissioni (far cedere dal dolore l’avversario) a proprio favore avrà vinto. Per garantire l’imparzialità della sfida, Dio farà da arbitro” “ci sto. Vinca il migliore”

“buonasera, signori e signore. È il vostro Vince che vi parla. Stiamo trasmettendo in esclusiva per Aldilà Tv le immagini di questo incontro di Wrestling tra la Morte e l’anonimo cantastorie. Ricordiamo che questo incontro è un iron man match: chi schienerà o sottometterà più volte il proprio avversario nell’arco di un’ora sarà il vincitore della contesa. La posta in gioco è alta: infatti, se il cantastorie vincerà, potrà tornare sulla terra, anche se reincarnato in un altro corpo. Ma ecco che i due contendenti si posizionano al centro del quadrato. Dio ricorda ai due contendenti le regole. Suona il gong … Partiti! Ecco che i due iniziano a studiarsi … NO! La Morte non vuol perdere tempo e parte subito all’attacco. Una serie di pugni contro l’avversario … E SUBITO LO ATTERRA CON UN MICIDIALE SUPER KICK! CHE BOTTA RAGAZZI! Va per lo schienamento … 1-2-3! Incredibile! Gia 1-0 per la Morte. Il cantastorie è rimasto davvero sbalordito dal potente attacco dell’avversario. Si ricomincia. Stavolta il terrestre decide di rimanere più nascosto alla vista dell’avversario … ATTENZIONE! IMPROVVISO ATTACCO! Il terrestre si lancia letteralmente contro l’avversario … attenzione … la morte cade a terra … IL TERRESTRE TENTA DI APPLICARE LA Sharpshooter, MOSSA DI SOTTOMISSIONE RESA CELEBRE DA BRET HART (si tratta, in pratica, di una mossa che agisce sulle gambe)! MA LA MORTE NON SI ARRENDE … SI! CEDE ORA! CEDE! CHE INIZIO DI INCONTRO. 1-1. PALLA AL CENTRO”


“incredibile quello che sta avvenendo qui all’Heaven Palace di Paradise City. I due lottatori al cinquantanovesimo minuto di incontro sono ancora sull’uno a uno. Attenzione! La Morte sta per connettere col Super Kick … IL CANTASTORIE SI SPOSTA E AFFERRA LA GAMBA DELL’AVVERSARIO! La morte, a causa dello sbilanciamento, cade … ANKLE LOCK! ANKLE LOCK (mossa di sottomissione che, come suggerisce il nome, interviene sulla caviglia dell’avversario). MANCANO SOLO 10 SECONDI … LA MORTE CERCA DI RESISTERE … 6 … LA MORTE NON CEDE … 3-2-1 … E L’INCONTRO FINISCE IN PARITà. INCREDIBILE!”
“dannazione” disse il cantastorie “complimenti, amico. Sei un grande” la Morte, sportivamente, gli strinse la mano “grazie, ma purtroppo non sono riuscito a vincere” “non preoccuparti, scrittore. Hai comunque disputato un grandissimo incontro, degno di ricordare quel grande incontro che fu Bret Hart contro Shawn Micheals. Per questo ho deciso comunque di riportarti sulla terra, e addirittura col tuo normale aspetto da terrestre. Sarai una sorta di ibrido tra un vivo e un morto, perché potrai apparire dove vuoi e dove desideri, e potrai rimanere lì per almeno centocinquantacinque anni. Tuttavia, non potrai innamorarti di nessuna. Ricordati che comunque non sei del tutto vivo. Sei un semi-vivo, diciamo. Quindi, niente sesso ne relazioni sentimentali. Amicizia, si. Quella è consentita” “grazie, Dio. Grazie” “non ringraziarmi. Scoprirai che rispettare le condizioni che ti ho imposto non sarà facile. Buona fortuna, comunque” il cantastorie tornò sulla terra, mentre Dio pensò “buona fortuna, ragazzo. Ne avrai bisogno”

(se ho detto qualche castroneria nella descrizione delle mosse, chiedo perdono ai fan di wrestling e
a Chuck Norris)

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Capitolo 37
*** UNA CENA COI FIOCCHI ***


“firulì firulà quanto è bello la musica ascoltar” Federica, tutta intenta ad ascoltare il suo album preferito, non si accorse della porta che suonava “FEDERICAAAAAAAAAA! APRI! SIAMO NOI!” urlava Mugsy “uffa, non ci sente” “ci penso io” disse all’improvviso Marzio “e tu da dove sbuchi?” chiese Fairy “perché sei scappato prima, quando abbiamo affrontato quei mostri” “dice il saggio: quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare, i furbi a scappare” “lasciamo perdere. Piuttosto, mi spieghi che vuoi da noi ora?” “si dia il caso” disse Marzio “che io Federica la conosco molto bene. Non sai quante volte ho mangiato la sua squisita pasta aglio e olio” “speriamo che ne sia rimasta un pochino. Ho una fame che non ci vedo più” “per forza, Amanda. Oggi non abbiamo toccato cibo” Marzio urlò “FEDE! APRI!”  
alla fine la ragazza aprì “finalmente siete tornati. Sono ore che vi aspetto” “scusaci” si giustificò Mugsy “ma oggi è stata una giornata assurda. Ci sono successe un sacco di cose” “beh, perché non me le raccontate?”

“quindi avete conosciuto gli A.A.T.H.R.” “gli conosci?”  “conosco Kate da quando era piccola. Lei e i suoi amici vivevano tutti nel mio paese di origine, Aprilia. Poi decisero di trasferirsi qui, chi per lavoro, chi per studio (si fa per dire)” “chiaro come il sole” disse Mugsy
“Comunque” continuò Fairy “abbiamo deciso di rivederci domani per decidere la strategia da utilizzare per far fessi quei coglioni. Tanto sappiamo in che hotel alloggiano. Dobbiamo assolutamente riuscire a sabotarli prima dell’inizio del festival, che sarà tra tre giorni”
“ancora non ho capito perché sta cosa vi sta tanto a cuore a voi tre” “per tre motivi” intervenne Amanda “primo, perché Kate ci ha salvato dalle grinfie del nanetto (che purtroppo è riuscito a uscire dallo stomaco del drago insieme a tutti gli amici suoi pecoroni); secondo, perché vogliamo dare un dispiacere alle bimbeminkia, e terzo, perché al festival ci saranno anche i Red Hot” “chiaro come il sole” disse Federica sorridendo. Un sorriso che fece sciogliere il cuore di Mugsy

“Fede, vedi che è pronto” “ok Marzio. Servi pure” “arrivo”  “Signori e signore, direttamente da Aprilia, con la gentile collaborazione di Mr.Marzio Camillo … La Pasta aglio e olio di Federica, aspirante astronauta. Assaggiatela perché è una vera squisitezza, una delizia per il palato”
dimenticando le loro preoccupazioni, tutti i commensali si servirono
“CHE BUONA!” dissero in coro


(capitolo di pura transizione, ma se non mi lasciate commenti non proseguo)

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Capitolo 38
*** PER UN PUGNO DI SPINELLI ***



Il giorno dopo, Mugsy Amanda e Fairy si alzarono di buon mattino. A svegliarli fu un invitante profumo di brioche proveniente dalla cucina “buongiorno Fede” “buongiorno ragazzi” “Marzio dov’è?” chiese Amanda “è sparito come sempre. Quel cristiano ha l’abitudine di spuntare come i funghi e di sparire con altrettanta rapidità” “capisco” “be, siete pronti per la missione?” “si. Dobbiamo incontrarci con Kate e gli altri alle 10:00”  i tre mangiarono la colazione con gusto: Federica aveva preparato una colazione davvero superba, e la mangiarono come si deve

“Fede, allora noi andiamo” “d’accordo. Buona fortuna. Mi raccomando, se vi perdete consultate Tamara” “non preoccuparti. A dopo” e, detto questo, uscirono dall’abitazione

“sentite, prima di andare dagli altri, fatemi fare una cosa importante” “cioè, Fairy?” “preparare una bella canna” ovviamente, la fata non riuscì a prepararla “dai qua” disse Mugsy “tu gli spinelli li sai solo fumare. Ringrazia che io sono capace a farli. In cambio però me ne devi far fumare metà”
“metà? Cosa? Ma sei pazzo?” “metà, altrimenti non te lo preparo” Fairy, indispettita, sbuffò, ma fu costretta ad accettare la proposta del mostriciattolo “va bene, rompicoglioni” all’improvviso, però, la canna che Mugsy stava preparando sparì “che minchia … chi è stato? Vieni fuori, ladro” dall’ombra sbucò fuori una strana creatura, il cui corpo era formato da due enormi labbroni rosso fuoco “ma tu guarda” disse “la fatina tossica e la sua amichetta” “Swasty?” esclamò Amanda “dannata. Che ci fai qui?” “conoscete sta stronza?” “purtroppo, si. Ci ha creato parecchi problemi, in America” “comunque, non sono sola” disse Swasty. Infatti apparve anche uno strano essere dal naso enorme “ma guarda un po’” disse Fairy “c’è anche Squeezy. E scommetto che c’è anche Swipsy” “indovinato” disse proprio il tizio chiamato in causa, che era una bambola con una strana voce maschile “ma chi sono sti scemi?” chiese Mugsy “porta rispetto, mostriciattolo” disse Swasty “noi siamo le creature più pericolose e spregevoli che esistano” “e anche le più ladre” disse Fairy “vi fottevate sempre le mie povere creature, comprate ed allevate con tanto amore” “ma di che parla?” “è ovvio, Mugsy. Delle canne” il mostriciattolo inorridì “cioè, mi stai dicendo che …” “che la mia amica li odia perché si fregavano i suoi spinelli”  Mugsy, perplesso, disse “ma tutti voi li trovate i tipi strani! In ogni caso, dovremo toglierli di mezzo. Siamo in mega ritardo. Sei pronta Amanda?” “quando vuoi, Mugsy”


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Capitolo 39
*** DUE ENORMI CIAMBELLE DI SALVATAGGIO ***



“SIETE PRONTI, PEZZENTI? Vi schianteremo come delle mele marce” “non ne sarei così sicura, Swasty. Ricorda che io e Amanda vi abbiamo ciullato più di una volta” “ciullato? Ma come cazzo parli?” “… INCULATO. VI ABBIAMO INCULATO! VA BENE ORA?” “oh, drogata, non te scaldà” “io drogata? Ma se eravate voi tre frocetti a fregarmi le canne”
“ORA BASTA! RAGAZZI ALL’ATTACCO!” Swasty, Swipsy e Squeezy si lanciarono all’attacco
“ATTACCO TRIPLA S!” dissero in coro. Fairy e Amanda furono all’improvviso colpite da una strana sostanza marrone “oddio, ma che roba è?” disse Amanda “diciamo” rispose Squeezy “che è il risultato dei nostri pasti in America” “culoni che non siete altro, non mi dite che questa è …” “merda, esatto. Voglio proprio vedere come vi muoverete, adesso” “CHE SCHIFO!” urlarono le due amiche, schifate “mi sa che c’è bisogno del mio intervento. LINGUA AMICA!” la lingua di Mugsy però non appena sentì la puzza di cacca si ritirò nella bocca del mostro “senti” disse la lingua “ho affrontato di tutto, ma farmi fare un bagno nello schifo è troppo anche per me” “lingua traditrice. VA BENE, vorrà dire che userò la mia chitarrina … oddio!” “che succede Mugsy?”
“l’ho dimenticata a casa!” “MOSTRICIATTOLO, SEI UN PIRLA!”

Nel frattempo, a casa di Federica
“mi devo sbrigare. Tra un po’ inizia la lezione all’università e sono ancora qui” all’improvviso, la ragazza notò una minuscola chitarra abbandonata “qui c’è scritto Mugsy. Cazzo, allora è sua. Devo restituirgliela”

“sei in nostro potere, mostriciattolo. Sei pronto ad essere riempito di merda prodotta dalla Tripla S Production?” “e che sarebbe?” “noi. Preparati. Ti smerderemo” per fortuna, proprio in quel momento arrivò Federica “MUGSY! MUGSY! HAI DIMENTICATO LA TUA CHITARRA!” “Federica! Non hai idea di quanto sia contento di rivederti” “ma cosa è successo … oddio che è sto schifo?” “poi ti spiego. VAI, GIBSON. COMPI IL TUO DOVERE!” ma, stranamente, quei tre rincoglioniti di Swasty, Swipsy e Squeezy erano gia bloccati “non capisco perché, ma sembrano … abbandonati. Meglio così. Vorrà dire che la mia chitarra provvederà a scacciarli via” la chitarrina di Mugsy, infatti, col suo suono scacciò i tre scemi e liberò Fairy e Amanda dalla poltiglia “ti dobbiamo un altro favore, mostriciattolo” disse la fata

“che batosta che abbiamo preso, ragazzi” disse Swasty “dobbiamo assolutamente ritrovarli” “anche perché” pensò “vorrei sapere … chi diavolo era quella bellissima ragazza?”
Ma non fu la sola a pensarlo


(se ancora non l’avete capito, il titolo è riferito ai due grossi “canotti” che Federica ha in dotazione. A buon intenditor, poche parole)

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