Poisonous Lily di Miss_Slytherin (/viewuser.php?uid=80972)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Slytherin and Chanel ***
Capitolo 2: *** How to kill a hero ***
Capitolo 3: *** A very abnormal little girl ***
Capitolo 4: *** Trick or treat? ***
Capitolo 5: *** Lessons ***
Capitolo 6: *** You are like.... ***
Capitolo 7: *** Unexpected ***
Capitolo 8: *** Christmas ***
Capitolo 9: *** My eyes in your eyes ***
Capitolo 10: *** What I want, when I want ***
Capitolo 11: *** Queens ***
Capitolo 12: *** A day with Scorpius ***
Capitolo 13: *** Smiles and tears ***
Capitolo 14: *** Parents ***
Capitolo 15: *** Revenge ***
Capitolo 16: *** Invitations ***
Capitolo 17: *** Ball ***
Capitolo 18: *** Waiting for summer ***
Capitolo 19: *** End...? Nooo... ***
Capitolo 20: *** Holiday ***
Capitolo 21: *** Welcome to the world! ***
Capitolo 22: *** Three years later... ***
Capitolo 23: *** I hate you! ***
Capitolo 24: *** Kiss ***
Capitolo 25: *** To gravitate... ***
Capitolo 26: *** A step forward, ten steps back... ***
Capitolo 27: *** The most wonderful creature on earth... ***
Capitolo 28: *** Before leaving... ***
Capitolo 29: *** During the trip ***
Capitolo 30: *** Saint Patrick Magic College ***
Capitolo 31: *** First american day ***
Capitolo 32: *** I try to understand ***
Capitolo 33: *** Party ***
Capitolo 34: *** Confusion ***
Capitolo 35: *** I miss you ***
Capitolo 36: *** Werewolf ***
Capitolo 37: *** Surprise! ***
Capitolo 38: *** AVVISO ***
Capitolo 39: *** Per voi ***
Capitolo 40: *** Incoherence ***
Capitolo 41: *** Fire ***
Capitolo 42: *** Halloween and clarifications ***
Capitolo 43: *** Halloween and clarifications (parte seconda) ***
Capitolo 44: *** Truth ***
Capitolo 45: *** A terrible memory ***
Capitolo 46: *** Earthquake ***
Capitolo 47: *** Consequences of a disaster ***
Capitolo 48: *** Wake up! ***
Capitolo 49: *** Parents and children ***
Capitolo 50: *** Awareness ***
Capitolo 51: *** Return to normality ***
Capitolo 52: *** Love is in the air ***
Capitolo 53: *** In the memories of Scorpius ***
Capitolo 54: *** Changes ***
Capitolo 55: *** Come back to Great Britain ***
Capitolo 56: *** Forgive me ***
Capitolo 57: *** New entry ***
Capitolo 58: *** Very special Christmas holidays ***
Capitolo 59: *** Grandma, can I invite someone to dinner here, tonight? ***
Capitolo 60: *** Villa Malfoy ***
Capitolo 61: *** An unforgettable Christmas ***
Capitolo 62: *** Happy new year! (parte prima) ***
Capitolo 63: *** Happy new year! (parte seconda) ***
Capitolo 64: *** Rage ***
Capitolo 65: *** Cassiopea's New Year's Eve ***
Capitolo 66: *** Glorya's New Year's Eve ***
Capitolo 67: *** A lovely Talk ***
Capitolo 68: *** AVVISO ***
Capitolo 69: *** St.Valentine's Day ***
Capitolo 70: *** Brothers and sisters ***
Capitolo 1 *** Slytherin and Chanel ***
CAPITOLO 1
Slytherin and
Chanel
Lily
Luna Potter era letteralmente terrorizzata, ma mai e poi mai avrebbe
lasciato
che questo sentimento trapelasse dai suoi lineamenti alteri. Eppure
come non
sentirsi intimoriti di fronte alla leggendaria Hogwarts, teatro di
quella
battaglia, indelebile nella memoria dei maghi, che aveva visto Lord
Voldemort
cadere per mano di Harry James Potter? Come non alzare lo sguardo
meravigliati
sulle alte Torri ricostruite dopo la guerra, sul portone di quercia che
aveva a
lungo cercato di proteggere gli abitanti del castello, sul grande e
scuro Lago
e su tutto ciò che circondava la più grande e
prestigiosa scuola di Magia e
Stregoneria?
Lily
sospirò, riportando l’attenzione sulla figura
gigantesca di Hagrid, che ancora
traghettava gli studenti del primo anno attraverso il Lago.
-…e
non
preoccupatevi! Se cadete in acqua, qualcuno verrà a
riprendervi, prima o poi!!-
concluse il mezzogigante guardando sorridente la piccola folla di
bambini.
Forse sperava di tranquillizzarli con quelle parole, ma non ottenne il
risultato desiderato: molti piccoli maghi lo guardavano con occhietti
sbarrati.
Hagrid allora riprovò facendo un occhiolino, ma i piccoletti
continuavano a
guardarlo spaventati. Lily ovviamente no: non si faceva turbare da
sciocchezze
come la traversata del lago, che anzi esercitava su di lei uno strano
fascino,
con quelle sue acque scure.
-Bene,
allora possiamo andare! Disponetevi a gruppetti di cinque e cercate di
salire
sulle barchette senza farvi male, loro sanno dove portarvi-
esclamò Hagrid
indicando loro una schiera di scialuppe mezze malandate, che li
aspettavano
tranquille arenate sulla riva del lago.
I
maghetti fecero come era stato ordinato, anche se dalle espressioni di
molti si
poteva capire che non si fidavano per niente di quel mezzo di
trasporto; Lily
invece era più indignata che altro. Insomma, potevano dare
una ripulita alle
barche no? pensò mentre posava il piedino destro sul fondo
di una di esse
seguita da altre quattro ragazzine. Essendo salita per prima, ebbe modo
di
osservare ancora l’ambiente circostante. La Foresta
Proibita si estendeva
inquietante alla destra del lago, mentre tutto attorno lo scenario era
di prati
ed alberi luccicanti alla luce della sera. Le fate erano tornate ad
abitare
Hogwarts solo molto tempo dopo la fine della guerra, e Lily fu grata
che
avessero scelto quell’anno per il loro ritorno.
Il
muoversi delicato della barchetta distolse Lily dalle sue osservazioni.
-Oddio
oddio mi sento male…sono sicura che
vomiterò…oddio oddio…- disse una
bambina
dai lunghi capelli castani, aggrappandosi al bordo della scialuppa.
-Dai,
il
tragitto dura poco…-intervenne l’altra al suo
fianco per tranquillizzarla, con
voce gentile che ben si addiceva al suo viso rotondo.
-E se
cado nell’acqua?? Quell’Hagrid ha detto che era
possibile!- ribatté
Miss-Vomito-Tutto.
-Mannòò
queste barche sono sicure!- disse una terza streghetta con fare sicuro,
come se
Hagrid fosse una fonte affidabile di informazioni.
-…ehm…come
ti chiami?- chiese una di loro a Lily, che aveva seguito lo scambio di
battute
delle altre con fare annoiato.
-Lily
Luna Potter- rispose lei con sufficienza.
Le sue
compagne di viaggio, compresa Miss-Vomito-Tutto che aveva un colorito
sempre
più verdastro, spalancarono le loro boccucce in una o
perfetta.
-Ma tu
sei la figlia di Harry Potter!!!- esclamò l’unica
delle quattro che non aveva
ancora parlato.
-Così
pare- rispose Lily annoiata. Aveva già visto migliaia di
volte
quell’espressione a metà fra l’ammirato
e lo stupito, sui volti della gente, e
non le faceva alcun effetto essere la figlia dell’eroe dei
maghi.
In
quel
momento, la barchetta toccò dolcemente la riva opposta e
Hagrid li incitò a scendere
veloci e a mettersi in fila.
Eccola,
finalmente. Hogwarts. L’unica e inimitabile.
Hagrid
li
condusse al portone, che si aprì magicamente al suo tocco.
Era
spettacolare. Il soffitto incantato rimandava loro l’immagine
del cielo
stellato, le candele illuminavano la Sala
Grande come una scia di lucciole e gli stendardi
delle Case
ornavano i muri. Ma Hagrid non sembrava volerli condurre lì,
ed infatti deviò
verso una saletta poco distante dalla porta appena socchiusa della Sala.
-Bene
miei piccoli amici!!! La professoressa McGranitt vi
raggiungerà tra poco!!!
Buon anno scolastico!!!- disse poi l’omone sospingendoli in
quella specie di sala
d’attesa. I quaranta maghetti stettero per un attimo in
silenzio, come
intimoriti, poi il chiacchiericcio esplose.
-Ooooh,
hai intravisto la Sala Grande??
Deve essere meravigliosa…!!!!-
-…e
tutto
quel cibo!!! Mio fratello mi ha raccontato che appena qualcosa finisce,
subito
appare qualcos’altro!!!-
-Chissà
come sono le lezioni…mia sorella è sempre
indietro con i compiti! Ma forse è
perché è un po’ tonta…-
Lily
ascoltava distratta i suoi futuri e probabili compagni di scuola, ma
non
prendeva parte a nessun discorso, troppo impegnata ad assorbire ogni
particolare di Hogwarts anche se quella piccola stanza offriva ben
poche cose
da memorizzare.
La
porta
si spalancò di colpo e l’eterna professoressa di
Trasfigurazione Minerva
McGranitt fece il suo ingresso. Il passare del tempo su di lei
trapelava solo
dal suo severo chignon ormai grigio scuro, dalla ragnatela di rughe
sulle mani e
dal bastone da passeggio che stringeva nella sinistra. Ma il cipiglio
severo
che aveva terrorizzato generazioni di studenti era rimasto identico e
la voce
imperiosa e intransigente non aveva perso di tono. Sebbene fino
all’anno
precedente aveva svolto il ruolo di Preside, da quest’anno
sarebbe tornata ad
occupare il suo posto di insegnante di Trasfigurazione, con sommo
orrore degli studenti.
-Benvenuti
ad Hogwarts- esordì zittendoli di colpo. –A breve
vi condurrò in Sala Grande,
dove avverrà il vostro Smistamento. Per chi non lo sapesse,
lo Smistamento è il
processo mediante il quale verrete assegnati alla vostra Casa.
È una cerimonia
estremamente importante, perché per tutto il tempo di
permanenza qui ad
Hogwarts, la vostra Casa sarà un po’ come la
vostra famiglia. Ogni trionfo che
otterrete le farà guadagnare punti, ogni violazione del
regolamento gliene farà
perdere. Le quattro Case sono Grifondoro, Corvonero, Serpeverde e
Tassorosso.
Bene, spero sia tutto chiaro. Andiamo- concluse. Nel silenzio
più totale-
probabilmente erano troppo intimiditi per pronunciare anche una sola
sillaba-
il gruppetto lasciò la saletta.
*****
-Ma
quanto ci mettono?!?! Voglio sapere subito in quale Casa
verrà Smistata
Lily!!!- sbuffò James Potter, un metro e ottanta di fascino,
strafottenza e
ironia. E in questo momento anche impazienza.
-Strano
che tu non ti stia lamentando per la fame…-
ribatté suo fratello Albus che gli
sedeva accanto al tavolo dei Grifondoro. James gli fece una linguaccia.
-Eddai
James, non essere agitato, che mandi in agitazione pure me..!! Sono
sicura che
Lily ci raggiungerà presto a
Grifondoro…è pur sempre sorella vostra!!!!-
intervenne Rose Weasley, che però guardava anche lei con
apprensione le porte
della Sala Grande, in attesa di suo fratello Hugo.
-Rosie,
per mandare in agitazione te basta un compito della McGranitt- la
zittì suo
cugino, che per tutta risposta si prese una gomitata nelle costole.
- Che
ne
sai tu dei compiti della McGranitt che non ne hai visto uno neanche con
un
binocolo!- gli rispose poi Rose, non contenta della botta che gli aveva
rifilato.
-Cara,
io
non ne ho bisogno! Sono talmente intelligente che li faccio con il
pensiero i
compiti..!-
-…eccoli
che iniziano…pietà…- sbuffò
di sottofondo una ragazzina con una lunga treccia bionda
e gli occhi chiari. Era Angelica Weasley, anch’essa
imparentata con la famiglia
Potter, come d’altra parte tutti i Weasley. Nata
dall’unione di Charlie Weasley
con Eleanor Duncan, non aveva preso nessuna delle caratteristiche
Weasley, se
non una spruzzata di lentiggini che la rendevano ancora più
graziosa. Quello
sarebbe stato il suo secondo anno ad Hogwarts, ed ormai aveva fatto
l’abitudine
ai continui battibecchi di James e Rose. Albus scambiò con
lei uno sguardo di
compassionevole comprensione, essendo anche lui vittima di quella
tortura, e
poi spostò gli occhi verdi sul portone della Sala Grande,
che finalmente si
stava aprendo.
La
professoressa McGranitt fece il suo ingresso portando con sé
i piccoli del
primo anno. Collocò uno sgabello davanti al tavolo degli
insegnanti, sul quale
apparve il leggendario e sempre più malconcio Cappello
Parlante. Dopo che
quest’ultimo ebbe intonato la solita filastrocca rimata,
estrasse una lunga
pergamena e iniziò a chiamare maghetti e streghette pronti
ad essere Smistati.
Sissy
Brown finì immediatamente a Tassorosso- Casa alla quale
probabilmente avrebbe
dovuto appartenere anche sua madre, visto che non era stata abbastanza
furba da
tenere legato a sé il padre della bambina- e subito dopo
Cecyl Clifford venne
mandata a Corvonero; poi Zack Dunaway ancora a Corvonero e Mark Fuller
a
Serpeverde. La prima Grifondoro fu Adrianna Hallen, la compagna di
viaggio di
Lily che aveva rischiato di rovesciare il contenuto del suo stomaco nel
lago, seguita
poi da un bimbetto dai fluorescenti capelli biondi di nome Tommy Jane.
Vennero
Smistati altri man mano che la professoressa proseguiva, e con grande
sorpresa
di tutti sotto la lettera M spuntò una Cassiopea Sofia
Malfoy, sorella minore
di Scorpius e secondogenita di Draco Lucius Malfoy e Astoria
Greengrass. La
bambina dai lunghi e boccolosi capelli biondo platino raggiunse con
passo
sicuro lo sgabello, vi si sedette mantenendo la schiena ben eretta e un
secondo
più tardi si alzò, dopo che il Cappello Parlante
aveva strillato:
-Serpeverde!-
Mentre
al
tavolo delle Serpi applaudivano, James sussurrò ad Albus:
-Ma
questi Malfoy non finiscono mai?? Sono peggio degli nomi da giardino di
nonna
Molly…-
Albus
fece spallucce, mentre la professoressa McGranitt chiamava: -Lily
Luna
Potter!-
Nella
Sala Grande scese il silenzio, mentre tutti guardavano con attenzione
Lily che
si metteva il Capello prendendolo con la punta delle dita.
Evidentemente tutti
si stavano chiedendo se avrebbe rispettato la tradizione Potter venendo
assegnata alla casa di Grifondoro.
Lily
ascoltò con attenzione il Cappello, che le stava sussurrando
nella testa:
“Bene
bene…un’altra
Potter…vediamo…che sorpresa fanciulla mia, vedo
ambizione,
desiderio di gloria…intelligenza
anche…poi…uno spiccato senso di
autoconservazione…e se non mi sbaglio quella dovrebbe essere
una punta di
cattiveria mista ad astuzia…cara mia, tuo padre non ne
sarebbe per nulla
contento, ma temo proprio di doverti mettere a…”
-SERPEVERDE!!!!-
urlò poi
il vecchio cimelio. Lily
nascose un sorrisetto compiaciuto mentre se lo sfilava, conscia dello
stupore
del resto della Sala. Con estrema calma si alzò, raggiunse
il tavolo delle
Serpi che avevano lentamente cominciato ad applaudire con scarso
entusiasmo, e
vi si sedette.
A
Grifondoro, sconcerto più totale. James non riusciva ad
articolare alcun suono,
dato che la sua mandibola viaggiava alla velocità della luce
dal pavimento alla
mascella; Albus fissava con sguardo attonito il Cappello Parlante come
se si
aspettasse che da un momento all’altro
dicesse:-Scherzavo!Grifondoro!- mentre
Rose si era immobilizzata nell’atto di applaudire le mani,
certa che il suo
applauso si sarebbe prolungato per la neogrifondoro Lily.
-…ho…ehm…capito
bene? Lily è a Serpeverde…?- azzardò
piano Angelica, per risvegliare i suoi
cugini dallo stato catatonico nel quale erano finiti.
-Pare…di
sì- le rispose Rose, la prima a riprendersi, almeno per
battere le mani a suo
fratello Hugo che si era appena unito a loro.
Lo
Smistamento si concluse con Glorya Zabini che si sedette anche lei al
tavolo
delle Serpi, accanto a Lily Potter. Il livello del rumore si
alzò
immediatamente mentre il cibo appariva davanti agli studenti, che vi si
gettarono sopra chi più chi meno voracemente. Il discorso
del Preside era ormai
da molti anni rimandato a dopo cena, come anche la presentazioni dei
nuovi
insegnanti e l’enunciazione del regolamento scolastico.
Lily
stava mangiando tranquilla, quando qualcuno le disse:
-Passami
il succo di zucca-.
Lily
alzò
gli occhi sorpresa e vide che a parlarle era stato un ragazzino sui
tredici
anni, con i capelli biondo chiarissimo e due occhi grigio ghiaccio da
far
spavento. Era Scorpius Malfoy, e Lily ricordava di averlo visto alla
stazione
di King’s Cross due anni prima, quando aveva accompagnato i
suoi fratelli a
prendere il treno.
Non le
aveva posto la domanda con gentilezza, neanche con finta cortesia:
glielo aveva
ordinato.
-Prenditelo
da solo- gli rispose a tono Lily, elegantemente scortese, e
allontanò la
caraffa quanto più possibile da Malfoy. Scorpius storse la
bocca indignato e
ripeté, testardamente:
-Ho
detto
di passarmi il succo di zucca-.
Lily
rise, una risata falsa e sarcastica, e lo guardò di nuovo.
-Aaah…ho
capito. Scusa. Sapevo che voi Malfoy siete un po’ tardi di
comprendonio, ma non
pensavo fino a questo punto. Ripeto lentamente allora:
prenditelo-da-solo-
rispose tagliente, scandendo bene le ultime tre parole.
Qualcuno
esplose in un’altra risata, ben più sincera di
quella di Lily:
-Beh
fratellino, pare che tu sia stato appena rimesso al tuo posto!-
Era
Cassiopea, la sorella di Scorpius. Lily la guardò
leggermente sorpresa mentre
lei passava il succo di zucca al fratello. L’unico tratto che
avevano in comune
erano i capelli: Cassiopea aveva occhi di un particolarissimo verdemare
che
sembrava tendere all’azzurro e l’espressione meno
presuntuosa rispetto a suo
fratello; se non li avesse avuti entrambi vicino non li avrebbe
definiti
fratelli. Ma d’altra parte neanche lei assomigliava a James o
ad Albus: crescendo
i suoi capelli erano diventati di un lucente rosso scuro, simile al
rubino, e i
suoi occhi avevano assunto un’inquietante tonalità
a metà fra il blu scuro e il
viola; se da piccola era la fotocopia di sua madre, ora non sembrava
neanche
appartenere alla famiglia Potter. Albus invece era identico ad Harry,
tranne
che per gli occhiali e la cicatrice che aveva reso famoso il suo
progenitore,
mentre James era una sorta di incrocio, con i suoi capelli neri e gli
occhi
azzurri di Ginny.
Improvvisamente
Lily sentì che qualcosa di freddo le si stava allargando sul
petto, tingendo la
sua camicia bianca di uno sgradevole color arancio. Stava per strillare
inorridita, quando sentì la risatina sarcastica di Scorpius:
-Oh,
come
mi dispiace! Scusa Lilian, mi era parso di capire che anche tu volessi
del
succo…non era così?- le disse poi il biondo con
un sorrisino ironico.
-Chiamami
Potter- disse lei a denti stretti.
Uno
pari,
palla al centro.
La
cena
si concluse senza altri particolari incidenti, fra risate, chiacchiere
e
racconti estivi. Al tavolo dei grifoni Albus e James non avevano ancora
spiccicato parola, limitandosi a mugugni incomprensibili, mentre Rose,
sebbene
ancora abbacchiata, partecipava alla gioia di suo fratello Hugo per
essere
stato assegnato alla sua stessa Casa. Qualche tavolo più in la Molly
Weasley socializzava con
i suoi nuovi compagni di Corvonero, sebbene avesse un’aria un
po’ spaesata,
seduta accanto a suo cugino Louis che aveva tre anni più di
lei e frequentava
il quarto anno con Dominque, James e Fred. Entrambi ogni tanto
lanciavano
occhiate apprensive alla schiena ben eretta di Lily, senza
però fare alcun
commento. A Tassorosso Sissy Brown aveva già conquistato le
attenzioni delle
altre pupattole, istruendole su cosmetici e abitini alla moda; mentre a
Serpeverde
Lily non si faceva coinvolgere dalle conversazioni che scorrevano
accanto a
lei. Di tanto intanto sentiva su di sé lo sguardo astioso di
Malfoy, ma non alzò
mai i suoi occhi violetti su di lui.
L’insistente
tintinnio di una forchetta contro un calice impiegò ben
cinque minuti a mettere
a tacere la scolaresca, ma finalmente calò il silenzio.
Dal
centro del tavolo degli insegnati si alzò una strana figura
vestita interamente
di bianco, se non per una stella rossa sulla punta del cappello.
Sembrava
essere piuttosto alto –perché di un uomo si
trattava, data la barbetta arrotolata
a spirale, anch’essa candida- ma la sua carnagione era
talmente chiara che si
confondeva con i suoi abiti. Sembrava una massa di panna, data anche la
sua
mole imponente. Una massa di panna a forma di armadio. Con una
ciliegina.
-Mi
sta
facendo venire voglia di dargli un morso sulla
pancia…-sussurrò James con aria
funerea che contrastava con la sua battuta. Angelica scoppiò
a ridere
silenziosamente con un movimento convulso delle spalle che coinvolse
anche Rose
ed Albus nella risata, proprio mentre lo strano omino si schiariva la
gola:
-Buona
sera ragazzi- disse con un tono di voce autoritario e perentorio, che
sorprese
tutti.
-io
sono Isaac
Galileus Ryan Linton, nuovo preside di questa prestigiosa scuola di
Magia e
Stregoneria. Sono onorato per il ruolo di grande importanza che mi
è stato
conferito-.
Tacque,
ma la sua espressione non lasciava trasparire questa emozione di cui
stava
parlando.
- Il
signor Gazza…- e più di uno studente finse di
volersi suicidare al nome del
vecchio custode, che si ostinava a non morire- mi ha chiesto di
comunicarvi che
potrete trovare il regolamento attaccato alla porta del suo studio. Al
momento
ha raggiunto mille divieti, a quanto mi dicono.
Bene,
detto questo, diamo il bentornato ai nostri vecchi e cari insegnanti:
la
professoressa McGranitt reinserita all’insegnamento della
Trasfigurazione…il
professor Lumacorno per Pozioni, il professor Vitious per Incantesimi,
il professor
Paciock per Erbologia…- applausi entusiasti si levarono per
Neville, aumentando
di volume al nome di Hagrid per Cura delle Creature Magiche, per poi
esaurirsi
ad un cenno del Preside Linton.
-Mi
duole
comunicarvi che gli insegnanti da me assunti per Divinazione e Difesa
Contro Le
Arti Oscure non possono essere presenti. Arriveranno qui al castello in
tempo
per l’inizio delle lezioni. Ricordo che l’ingresso
alla Foresta Proibita è
vietato a chiunque e che non si possono fare magie nei corridoi.
Buonanotte- e
li congedò seccamente. Gli studenti, sorpresi da quel saluto
così improvviso,
impiegarono qualche istante per capire che potevano andare, ma poi un
grattare
di panche e il chiacchiericcio si diffusero.
Anche
Lily si alzò, cercando di coprire la vistosa macchia di
succo con il mantello, e
si apprestò a seguire la Prefetto
di Serpeverde Regina Howe fuori dalla Sala Grande.
-Freddo
Lilian?- le chiese sarcastico Scorpius Malfoy alle sue spalle. Sapeva
benissimo
che portava il mantello solo per coprire la chiazza arancione, il
maledetto.
-A
dire
il vero sì Malfoy. Penso che ad Hogwarts dovrebbero alzare
la temperatura-
rispose lei falsa come Giuda, sottolineando ben bene l’uso
del cognome. Quasi
tutti la chiamavano Lily, i suoi parenti più stretti a volte
anche
affettuosamente Lils, ma nessuno Lilian. E poi per Malfoy le doveva
essere
Potter, altrochè nome di battesimo!
Regina
Howe intanto li aveva condotti nei sotterranei, per poi fermarsi di
fronte ad una
parete posta infondo al lungo corridoio.
-La
parola d’ordine è Serpens- disse, e dietro di lei
apparve magicamente una
porta. Entrarono così nella Sala Comune di Serpeverde, che
era (*)un
sotterraneo lungo e basso con le pareti e il soffitto di pietra, da
cui, appese
a delle catene, pendevano lampade rotonde e verdastre. Di fronte a loro
in un
camino dalle sculture elaborate, scoppiettava un fuoco contro cui si
stagliava
il profilo di molti ragazzi, seduti tutt’intorno su sedie
scolpite; c’erano
inoltre alcuni divani verde smeraldo.
-Bene-,
Regina Howe richiamò ancora la loro attenzione, -la porta a
destra conduce al
dormitorio dei ragazzi, quella sinistra a quello delle ragazze.
Buonanotte- e
si congedò frettolosamente per raggiungere un ragazzo
semisdraiato su un
divano. Se la genetica non ingannava, doveva trattarsi del fratello di
Glorya
Zabini. Come lei infatti, aveva lucenti capelli corvini, occhi nocciola
e
lineamenti leggermente appuntiti; Glorya ovviamente portava i capelli
lunghi,
lisci, sciolti sulla schiena, come un mare d’inchiostro. Da
sotto la frangetta
faceva capolino una carnagione sorprendentemente chiara, ma non
malaticcia;
sembrava fatta di porcellana. Fu proprio dietro di lei che Lily si mise
per
raggiungere il loro dormitorio, affiancata dall’altera
Cassiopea Malfoy, seguita
poi da Isabelle Blackwell e Melissa Summers.
Le
cinque
pupattole entrarono in una stanza di forma esagonale, dentro la quale
vi erano
cinque larghi letti coperti da quelle che sembravano calde trapunte di
lana,
color verde scuro; a giudicare dalla temperatura e
dall’umidità che c’era la
sotto, Lily capì perché avevano trapunte
così pesanti già a settembre. Prese il
suo baule fra quelli posti accanto all’ingresso, lo mise
davanti al primo letto
che le capitò, e si buttò a sedere.
Sempre
senza rivolgere parola a nessuno, prese la pesante vestaglia da notte
di
ciniglia color panna firmata Chanel, e iniziò a prepararsi
per andare a
dormire. Notò con sorpresa che Glorya e Cassiopea avevano
occupato i letti rispettivamente
a sinistra e a destra del suo e che anche loro avevano cominciato a
sistemare
le loro cose.
-E
così,
un Potter a Serpeverde…- disse Glorya rivolta a lei. La sua
voce non sembrava
beffarda, sarcastica o neanche infastidita; era semplicemente curiosa.
-Sì-
le
rispose Lily, senza riservarle il sarcasmo che in genere propinava a
tutti.
-È…-
-Strano?
Controcorrente? Anormale?- la precedette la rossa, ma senza usare un
tono
seccato.
-Stavo
per dire curioso- concluse Glorya, per nulla infastidita dalle parole
di Lily.
E pensava davvero quello che stava dicendo: la stava infatti studiando
come un
raro animale da collezione.
-Inaspettato-
disse Cassiopea senza alzare gli occhi dal suo baule, dal quale stava
estraendo
delle morbide pantofole abbinate alla sua camicia da notte blu scuro;
anche
sulla sua vestaglia, Lily notò la firma Chanel.
Lily
era
sinceramente sorpresa: come mai due discendenti delle più
antiche famiglie di
Purosangue quali Malfoy e Zabini, con due più o meno
convinti Mangiamorte come
capostipiti, non guardavano lei, Lily Luna Potter, figlia di colui
che aveva
salvato il mondo magico e successivamente sbattuto in cella maghi
oscuri su
maghi oscuri, con disprezzo?
-Inaspettato…non
tanto, sapete. Non è il Cappello a scegliere la Casa,
ma noi- rispose Lily pensierosa. Ricordava
che Albus le aveva confidato, quell’estate, che suo padre
Harry era stato
inizialmente destinato alla casa di Serpeverde ma che, conoscendo la
nomea
degli Slytherin, aveva pregato il Cappello di metterlo a Grifondoro.
-…sarà,
ma a tuo fratello James stava per venire un travaso di bile-
replicò Cassiopea,
strappando il primo vero sorriso a Lily. A sorpresa, anche Glorya le
degnò di
una risata e, dopo essersi infilata una vestaglia rosso fragola Chanel
aggiunse:
-Già,
e
pareva che Albus avesse visto il Barone Sanguinario ballare la samba-.
Immaginandosi
la scena, a Lily venne ancora più da ridere e
così iniziò la lunga ed eterna
amicizia fra Glorya, Cassiopea e Lilian. Nel dormitorio di Slytherin,
fra una
risata e vestaglie Chanel.
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Capitolo 2 *** How to kill a hero ***
CAPITOLO
2
How
to kill a hero
Harry
Potter pensava di poter sopportare tutto nella vita. Numerose
e varie ferite fra cui la ricostruzione di un braccio nel giro di una
notte,
sfuggire alle fiamme incandescenti di un Ungaro Spinato, rischiare di
morire di
stenti in una tenda sperduta in mezzo alla natura, e-non da ultimo-
sconfiggere
Lord Voldemort. Si riteneva dunque, a buon ragione, una persona
indistruttibile.
Ma
quando, quella mattina del due settembre, lesse la lettera che
suo figlio James gli aveva inviato da Hogwarts, rischiò
seriamente la vita.
Altrochè Lord Oscuro e Mangiamorte, a ucciderlo sarebbe
stato un pezzo di toast
a colazione. O meglio, il pezzo di toast che sua figlia Lily gli fece
andare di
traverso. Perciò era lei l’assassina,
un’infima..
-….Serpe!!!
Mia figlia, la mia adorata bambina, è finita in quel
covo di vipere!- esclamò inorridito appena riuscì
a parlare, dopo aver
sputacchiato tutto.
Ginny,
che si stava versando il caffè con aria insonnolita,
sbatté
le palpebre confusa, poi chiese al marito:
-Cosa?
Ho sentito bene? Lily è stata assegnata a….-
-Slytherin!
Serpeverde! Il covo della progenie di Satana! Chiamalo
come vuoi!- esclamò di nuovo Harry rischiando questa volta
una sincope. Già si
immaginava il titolo sulla Gazzetta del Profeta: “ Harry
Potter, Colui che
Sconfisse Lord Voldemort, trovato morto nella sala da pranzo di casa
sua. Causa
apparente della morte: soffocamento da cibo”.
-Harry
caro…calmati….-tentò di consolarlo sua
moglie,
assomigliando pericolosamente a sua madre Molly.
-Calmarmi??
Calmarmi?? Ginny!!! Stiamo parlando della nostra
venerata bambina!!! Slytherin, Slytherin…SLYTHERIN!-
ripeté flebilmente Harry.
-Caro,
non è una tragedia…-. Ginny era sempre stata
ottimista.
-Non
è una tragedia?! Me la trasformeranno in un mostro…non
sarà
mai più il mio tenero batuffolino rosso…-
-Harry
Potter! Ora basta! Ti proibisco di far sentire nostra
figlia Lily in colpa solo per essere stata Smistata a Serpeverde!-.
Ginny aveva
assunto ora un tono imperioso, come se avesse appena pescato Harry con
le mani
nel vasetto di marmellata.
Harry
tacque per un attimo, e poi…
-Ma
Serpeverde Ginny!- e via di nuovo a respirare affannosamente.
Mentre
Harry cercava di arginare l’iperventilazione, con sua
moglie che gli sventolava un giornale davanti al viso, dal piano di
sopra della
loro villetta situata nell’elegante quartiere londinese di
Mayfair si udì un
tonfo, e pochi secondi dopo Teddy Remus Lupin fece il suo ingresso in
sala da
pranzo. Rotolando.
-Aaaaah…-gemette
rialzandosi.
Alto,
almeno 1.80, capelli castano scuro (come dovevano essere un
tempo i capelli di suo padre), occhi di un colore indefinito, questo
era Teddy.
O meglio, era Teddy quando non prendeva l’aspetto di
un’arruffata palla che si
muoveva alla velocità della luce, cozzando ovunque e
procurandosi una serie
infinita di lividi e graffi. Da sua madre Ninfadora, oltre la
capacità di
modificare alcune parti del suo corpo, aveva preso anche la
goffaggine…
-Buongiorno
caro…- gli disse Ginny, cercando di ridargli un
aspetto umano. Quel rito si ripeteva da circa vent’anni, tre
volte a settimana,
cioè ogni volta che Teddy si fermava a cena, e poi a
dormire, a casa loro.
Quando era piccolo, necessitava di una sorveglianza continua,
soprattutto
quando Harry accompagnava lui e James a giocare ad Hyde Park o a
Kensington
Gardens: i giardini sembravano i luoghi più pericolosi per
il piccolo Teddy,
che riusciva a farsi male persino stando seduto su una panchina; James,
con l’esuberanza
che lo aveva caratterizzato sin dalla più tenera
età (aveva cercato di cavare
un occhio allo zio Percy a soli tre mesi
d’età…) non aiutava di certo lo
pseudo-cugino. Con il tempo, la goffaggine made-in-Tonks non era
migliorata,
anzi, se possibile era peggiorata e così Ginny era ormai
abituata a dover
prestare opera di pronto soccorso-riassestamento.
-Buo-buon-giorno
anche a voi…-sbadigliò Teddy, poi vedendo la
faccia sconvolta di Ginny e lo stato di apparente morte celebrale in
cui
versava ora Harry, chiese:
-Che
succede…?-
Dato
che il leggendario signor Potter non sembrava più essere in
grado di intendere e di volere, Ginny rispose al posto suo:
-Lily.
Serpeverde-.
Boom.
Teddy era caduto dalla sedia.
****
Urlava,
urlava senza
sosta. Glorya osservava impotente sua madre Cruciare Derek, che la
proteggeva
con il suo corpo. Voleva dirgli di smetterla, di smetterla di fargli
del male.
Derek era il suo angelo custode, l’unico che si era sempre
occupato di lei. Fra
un padre assente, sempre impegnato nel suo studio o in conferenze in
giro per
il mondo, e una madre alcolizzata che sapeva assumere una facciata
patinata di
perfezione solo in occasione di feste mondane alle quali doveva
accompagnare
suo marito, Glorya aveva solo Derek. Derek che in quel momento la stava
difendendo dagli attacchi di sua madre, che in preda ai fiumi
dell’alcool, era
in grado di far del male a chiunque la tenesse lontana dalla bottiglia
di
Whisky Incendiario.
-Basta
mamma,
basta…basta…-piangeva la piccola Glorya, nascosta
dietro Derek che si prendeva
incantesimi al posto suo. E strillava,
strillava…contorcendosi strillava…
-Basta…BASTA!
-Glorya!
Glorya svegliati! Glorya!-
Una
voce proveniente da molto lontano strappò Glorya Zabini
dalla
suo mondo onirico fatto di incubi e Maledizioni Senza Perdono.
Toccandosi una
guancia ancor prima di aprire gli occhi, Glorya scoprì che
era bagnata di
lacrime.
-Glorya….?-
ancora quella voce, così distaccata eppure così
velatamente preoccupata.
Glorya
non voleva aprire gli occhi, non voleva vedere la
compassione sul volto di una delle sue nuove compagne di Casa, non
voleva
svegliarsi e basta. Ma doveva. Spalancando di colpo gli occhi nocciola,
si
trovò il viso di Lily Potter a pochi centimetri dal suo.
Perfettamente
impassibile.
-Farai
tardi a colazione- le disse semplicemente la rossa. Poi le
voltò le spalle e si immerse nel suo baule, alla ricerca di
qualche abito da
indossare per quella giornata di esplorazione di Hogwarts. Scelse un
paio di
jeans chiari (che erano costati a suo padre un occhio della testa), un
paio di
bianche scarpe da ginnastica firmate e una maglietta dello stesso
colore a
maniche corte; vi abbinò una felpa verde scuro. A soli
undici anni Lily aveva
già il senso della moda e del gusto.
Anche
Glorya nel frattempo si era alzata e vestita, scegliendo una
mise simile alla sua, con l’unica eccezione della felpa che
era rosso scuro. Si
sorrisero brevemente, il sorriso aristocratico di chi sa quanto
è costato
l’intero abbigliamento, e in sincrono si diressero verso il
letto di Cassiopea.
La bionda Malfoy stava ancora dormendo allegramente, rannicchiata a
palla, con
tutti i boccoli sparsi sul cuscino. E, udite udite, il pollice infilato
fra le
labbra.
-Dovremmo
svegliarla…- sussurrò Glorya. Non vi era traccia
sul suo
viso chiaro dell’incubo che aveva sconvolto la sua prima
notte ad Hogwarts, né
i suoi occhi erano arrossati. Sembrava una normale undicenne che aveva
appena
riposato serenamente.
-Si,
dovremmo, ma…è così…-
rispose Lily sempre sottovoce
osservando la sua nuova amica.
-…tenera?-
concluse Glorya.
-Sì!
Tenera!- ribatté Lily e sorrise pensando che se suo padre
l’avesse sentita definire tenera una Malfoy sarebbe
probabilmente morto
d’infarto.
-Non
credo che la sua espressione rimarrà così anche
quando
scoprirà che non può fare colazione
però…- rifletté Glorya. Lily
annuì e così
insieme si cimentarono nella difficile impresa di svegliare Cassiopea.
Impresa
che richiese loro ben mezz’ora e tanta tanta fatica, ma alla
fine la
Malfoy le degnò di uno
sguardo assonnato dei suoi occhi verdemare. Non prima di aver finemente
imprecato.
-
L’abbiamo fatto per il tuo bene…- le
spiegò Glorya venti minuti
più tardi (tale infatti fu il tempo che Cassiopea ci
impiegò per rendersi
presentabile) mentre insieme a Lily raggiungevano la Sala
Grande.
Lily
stava per sedersi e consumare la tanto sospirata colazione,
quando due braccia la tirarono indietro all’improvviso. Si
ritrovò così seduta
su una panca del tavolo che si trovava dietro quello di Serpeverde,
ovvero
Grifondoro. Ed infatti ad acciuffarla era stato suo fratello James.
-James!
Ti sembra il modo?- esclamò Lily contrariata,
aggiustandosi il cappuccio della felpa che suo fratello le aveva
sgualcito.
-Lily,
ti sembra modo?- la imitò James, in falsetto. Lily strinse
i denti: che odioso che era suo fratello quando si comportava in
maniera così
infantile!
-Il
modo di cosa?- chiese irritata, mentre anche Albus insieme a
Rose, Hugo e Angelica li raggiungevano. Saggiamente, gli Weasley si
sedettero
leggermente lontano rispetto a loro, ed intavolarono una conversazione
con
Dominque, appena tornata dalle vacanze che aveva trascorso in Francia
dai
parenti della madre.
-Il
modo di venire Smistata! Piccola traditrice…- rispose James
avvilito.
-….neo
Vipera…- aggiunse Albus, teatralmente addolorato.
-
..serpe in seno…-
-…chi
avrebbe mai detto che proprio tu, piccola e tenera Lily, ci
avresti fatto questo…-
-…avresti
inflitto un tale dolore ai tuoi fratelli…-
-…che
tanto ti hanno amata…-
-Okay,
adesso basta!- li interruppe Lily. Sapeva benissimo che sarebbero
stati in grado di continuare per ore, aggiungendo magari lacrime di
coccodrillo. Decisamente preferiva fare colazione, anziché
sopportarli.
Albus
e James interruppero all’istante la loro recita, per
assumere un’espressione da cucciolo abbandonato. Le
strapparono un tiepido
sorriso, che si trasformò in una risata leggera quando
cominciarono a fingere
di singhiozzare uno sulla spalla dell’altro.
-
Non sono stata io a decidere. È stato il Cappello-
spiegò Lily,
ma sapeva di star mentendo. Era inevitabile che finisse a Slytherin. E
lo
sapeva benissimo.
-
Potevi chiedergli di cambiare…- replicò Albus.
-
Si, avresti dovuto far di tutto per stare con noi…- gli
diede
manforte James, ancora calato dentro il ruolo di fratello tradito. Ma
Lily
sapeva di non averlo ingannato. Sapeva che James si era accorto del suo
cambiamento, del suo diventare man mano sempre più diversa
dal resto della
famiglia, così diversa da finire a Slytherin.
-Si,
e se mi volete davvero bene….- Lily lasciò in
sospeso la
frase.
-…se
ti vogliamo davvero bene?- chiese Albus.
-…lasciatemi
fare colazione!- esclamò lei, e se ne tornò a
Serpeverde, dove Glorya e Cassiopea le avevano riservato un posto in
mezzo a
loro.
Ma
non era destino che facesse colazione in santa pace, dato che
Scorpius Malfoy le si era appena seduto di fronte, accompagnato da
Derek Zabini
e dai gemelli Edward e Thomas Nott. Gemelli per modo di dire,
pensò Lily,
guardandoli. Se Edward era alto per i suoi tredici anni, e un viso che
prometteva un futuro da dongiovanni, con i suoi occhi verdi e capelli
castano
ramato, Thomas si presentava come un probabile sfigato, dato che pesava
almeno
il doppio di suo fratello e aveva il visto coperto di efelidi e brufoli.
-Buon
giorno ragazze, ciao Glorya- disse Zabini educato, salutando
prima le amiche di Glorya e poi sua sorella.
-Ehi-
esclamò all’improvviso Thomas Nott, dopo qualche
minuto di
tranquilla conversazione fra fratelli e sorelle, -ma tu sei una Potter!-
Il
suo tono, al contrario di quello che assumevano Glorya e
Cassiopea, era chiaramente disgustato, come se Lily si trattasse di una
specie
particolarmente viscida di rana. Evidentemente l’idea di
trovarsi a tavola con
una Potter lo ripugnava.
-Si
Thomas, lei è la Straniera- rispose
Scorpius Malfoy al posto suo, scrutandola
maligno.
-Malfoy,
ti ringrazio per la tua premura, ma so rispondere da
sola. E comunque sì, Chiunque Tu Sia, sono Lily Potter. La
cosa ti disturba?- chiese
Lily sarcastica.
-Io
mi chiamo Thomas Nott!- ribatté Thomas oltraggiato, come se
Lily l’avesse appena insultato gravemente. Però,
che acume! si disse la rossa
osservandolo a sua volta come se si trattasse di un insetto raro e
ributtante.
-Che
maleducati, non ci siamo neanche presentati…Edward Nott-
intervenne il suo gemello, rivolgendosi a Lily. Lei si
adattò immediatamente al
suo tono, e rispose con cortesia:
-Lily
Luna Potter-.
-Benvenuta
a Slytherin- le disse lui con un sorriso.
-Sei
il primo che me lo dice…- fece notare Lily, con
un’occhiata
alle sue neoamiche.
-Ehi,
noi ti abbiamo rivolto parola!- esclamò Cassiopea sentendosi
tirata in causa.
-Già,
e io ti ho fatta ridere- rincarò Glorya, come se farla
ridere contasse come benvenuto.
-Oh,
come ho potuto scordarlo! Che sciocca!- si rimproverò Lily,
sorridendo tiepidamente. Era il massimo che concedesse.
-Allora
ragazze, cos’avete in programma per questi giorni?-
domandò Derek, gentile. Lily notò che sia lui che
Glorya riuscivano ad essere
cortesi eppure distaccati, come se in realtà non facessero
parte del mondo al
quale partecipavano quotidianamente. Sembravano dire con lo sguardo:
“io sono
qui, tu sei la, e vedi di restarci anche se sto parlando con
te.”
-Oh,
io pensavo di esplorare un po’ il castello…meglio
abituarsi
subito, no?- rispose Glorya.
-Già-
concordò Lily, -e poi io non voglio arrivare in ritardo il
primo giorno di lezioni-.
-Sentitela,
non vuole arrivare in ritardo…che diligente signorina,
la nostra Lilian!- la prese in giro Malfoy cattivo e subito dopo Thomas
rise
della sua battuta, seguito da altri Serpeverde che evidentemente non
gradivano
la presenza di Lily.
-Malfoy,
mi domando come tu possa soffrire di memoria a breve
termini a soli tredici anni. Non ti avevo forse detto di chiamarmi
Potter?-
ribatté Lily, senza scomporsi. Cassiopea seguiva il loro
scambio di battute,
senza abbassarsi neanche per sbaglio a difendere il fratello.
-Lilian,
posso capire che da tarda quale dimostri di essere tu non
colga certe cose ma…io faccio quello che voglio. Chiaro?- .
Ora
Scorpius era serio, quasi minaccioso. Non sapeva che Lily
aveva sviluppato sin dalla tenera età un forte spirito
combattivo, che molti
definivano testardaggine. Tuttavia non trovò niente di
meglio da rispondere e
così si rivolse a sua sorella:
-Cassiopea,
sono contenta che tu non sia come tuo fratello. Se
vuoi, unisciti a me e a Glorya…-
La
bionda Malfoy le strizzò l’occhiolino e pochi
minuti dopo si
stavano apprestando ad iniziare la scoperta di Hogwarts; Edward,
vedendole
andar via, disse loro:
-Se
volete posso accompagnarvi…non vorrei mai che vi perdeste
negli infiniti meandri di Hogwarts- aggiunse poi con un sorrisino. Eh
sì, pensò
Lily, mentre accettavano l’invito di Edward, avrà
proprio un futuro da
dongiovanni…
E
così, le piccole Slytherin accompagnate da un gentile Edward
Nott, da un sorridente Derek che cercava di non scoppiare a ridere di
fronte
all’espressione ingrugnita del suo migliore amico Scorpius
Malfoy, coinvolto
contro la sua volontà nella spedizione dagli occhietti
supplicanti di sua
sorella, lasciarono la Sala Grande.
Lily
era strabiliata. Non avrebbe mai immaginato che Hogwarts
fosse
così…così…così magica.
Aveva
sentito parlare della Foresta Proibita, dato che James si
era fatto pescare lì dentro almeno una decina di volte
durante i suoi quattro
anni, del campo da Quidditch al quale la maggior parte della sua
famiglia, tolta
forse Rose, non vedevano l’ora di ritornare per poter
scorrazzare in santa pace
sulle loro scope, delle serre che sua cugina Dominque venerava
letteralmente.
Ma nessuno le aveva parlato di quell’aria di magia che si
respirava anche nei
semplici corridoi, dell’antichità che trasudava da
armature e pareti di pietra;
nessuno aveva saputo descriverle il senso di familiarità che
si sentiva appena
si metteva piede nella Sala Grande.
Più
di ogni altra cosa, a Lily piacque il Lago, che già
l’aveva affascinata
la sera prima; stava infatti osservando la scure acque nere, quando
qualcuno le
disse:
-Stai
pensando già di annegartici?-
Dio,
se esisti, salvami da questo supplizio! pensò Lily,
riconoscendo la voce strascicata di Scorpius Malfoy.
-No
Malfoy, in compenso potrei tentare di annegarci te. Cosa ne
pensi?- gli rispose seccata. Era mai possibile detestare
così profondamente
qualcuno che conosceva neanche da ventiquattro ore?
-Penso
che sarebbe divertente guardare uno scricciolo di
bambinetta cercare di sopraffare me-
ribatté lui alludendo alla corporatura di Lily. Era infatti
piuttosto bassa e minuta
per la sua età; di certo, gracilina com’era,
avrebbe avuto serie difficoltà a
spingere Scorpius, che pur avendo solo tredici anni, era già
alto e ben piantato.
-Oh
Malfoy, non ho detto che lo farò adesso…infondo
ho ben altri quattro anni per eliminare la tua
fastidiosa persona- replicò la piccola Potter, sorridendogli
velenosa.
-Ehi
voi due…non riuscite stare due minuti senza litigare?-
domandò Cassiopea, che li aveva appena raggiunti.
Più in là, seduti su un
tronco messo di traverso, Derek e Glorya parlavano, con le teste
corvine
vicine, mentre Edward chiacchierava con alcune ragazzine del secondo
anno, che
lo guardavano adoranti; non visto, Thomas li scrutava malevolo.
-Cosa
vuoi farci, questi Potter hanno l’arroganza nel
sangue…- le
rispose suo fratello con sufficienza.
-Cosa
vuoi farci, Malfoy ha sviluppato in tenera età manie suicide
temo- disse Lily,
facendo sorridere
Cassiopea.
-Mi
spiace correggerti, ma è manie omicide…in questo
particolare
momento verso di te- ribatté Scorpius, e sembrava serio.
Lily
alzò le spalle con altezzosità, senza degnarlo di
una
risposa, e fece per raggiungere Edward, quando di
nuovo sentì qualcosa di freddo e bagnato
allargarsi questa volta
sulla sua schiena. Era acqua. Acqua del Lago, che Malfoy le aveva
lanciato
addosso con un semplice incantesimo di levitazione. Non si sporcava
certo le
mani, lui!
-Nessuno
mi gira le spalle quando sto parlando, chiaro Lilian?- le
disse, prima che lei potesse fare o ribattere alcunché. La
guardò con i suoi
occhi di ghiaccio per un momento, prima di andarsene seguito da Thomas,
sotto
lo sguardo impassibile di Cassiopea.
-Malfoy…stai
attento-
gli disse semplicemente lei, prima di accettare il mantello che Edward
le
offriva in sostituzione, del suo ormai fradicio. Scorpius non diede
segno di
averla sentita, e continuò a camminare verso il castello.
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Capitolo 3 *** A very abnormal little girl ***
CAPITOLO 3
A very abnormal little girl
Le
normali ragazzine di undici anni leggono ancora i fumetti
magici, giocano con le zuccherose bacchette di marzapane, si divertono
a
giocare alla strega rubando i libri d’Incantesimi ai
genitori; si lasciano
vestire dalla mamma e arrivate ad Hogwarts, indossano ciò
che trovano nel loro
baule, accuratamente rifornito di abitini anonimi. La maggior parte di
loro
cerca di impegnarsi a scuola e, salvo qualche caso raro, pensano che
ottenere
buoni voti, non farsi notare dai professori, confondersi
con la massa in sostanza, siano le cose più
importanti.
Lily
Luna Potter no. Aveva già capito, sedendosi a colazione al
tavolo degli Slytherin il primo giorno di lezioni, quali fossero le
cose che
contavano ad Hogwarts. Non l’essere i migliori nelle arti
magiche, non studiare
con diligenza, ma la popolarità, la fama, l’essere
sulla bocca di tutti nel
bene e nel male. Aveva appreso questo fondamentale concetto con una
sola occhiata,
lanciata alla Sala Grande prima di mettervi piede.
Hufflepuff:
ragazze mediocri, banalmente carine o brutte, che
cercavano di darsi tono con volgari rossetti Babbani e smalti
appariscenti;
vestiti che non meritavano neanche uno sguardo, talmente erano nella
norma. Ragazzine
del primo anno destinate dunque a fare quella fine, crogiolandosi
nell’autoconvinzione che l’onestà e la
lealtà fossero meglio di tutto il resto.
Ravenclaw:
stile ragazza studiosa. Le Corvonero avevano un modo di
vestirsi e atteggiarsi del tutto uniforme: divisa rigorosamente
perfetta,
capelli legati a coda o tirati indietro da un cerchietto,
così che non fossero
d’ostacolo allo studio, borse di spessa pelle, orribili,
adatte a contenere i
numerosi libri di testo. Persino sua cugina Molly, Ravenclaw da soli
due giorni,
presentava già le caratteristiche di un inevitabile declino
verso quello stile
di vita: una matita dalla punta perfetta sull’orecchio, le
calze bianche della
divisa tirate su fino al ginocchio; aveva raccolto i capelli castano
scuro in
una stretta treccia, dalla quale non sfuggiva neanche
una ciocca.
Gryffindor:
look casual, stile
porto-i–capelli-in-questo-modo-perché–potrebbe-essere–che-
oggi-io-debba-salvare-il-mondo. Divisa leggermente spiegazzata, gonna
poco
sopra il ginocchio, gilet leggermente più scollato. Niente
trucco: il coraggio
è al naturale, ragazzi!
Arroganza
che trasuda da tutti i movimenti, persino nelle
pupattole del primo anno, che avevano già acquisito la
camminata da Grifondoro
orgoglioso, proprio per il fatto che si trovavano in quella Casa;
uniche
eccezioni Rose Weasley, mancata Corvonero, forse perché il
gene paterno aveva
prevalso su quello materno, e sua cugina Angelica, troppo occupata a
nascondere
la propria presenza per ricordarsi di pavoneggiarsi in stile Gryffindor.
Ed
infine Slytherin, patria di eleganza e raffinatezza, se non
altro perché un cospicuo conto alla Gringott permetteva
anche la forma più
basilare di ricercatezza; e tutti gli Slytherin avevano come
minimo patrimoni più che ingenti. Inoltre le
Vipere riuscivano
a superare la loro innata avversione per i Babbani e per tutto
ciò che derivava
dalla loro cultura quanto bastava per mettere i loro aristocratici
piedini
nelle boutique Chanel, Prada e Gucci; la moda è moda
infondo. Perciò maglioncini
grigi Armani, gonna in stile scozzese collezione Versace 2000, e per
quanto
aberrante fosse non indossare nulla che non fosse all’ultimo
grido, quella era
l’unica che somigliasse quanto bastava
all’originaria gonna della divisa,
accorciata naturalmente di qualche centimetro, mocassini Prada. Glorya
Zabini
aveva già provveduto alle modifiche necessarie, anche per
Lily e Cassiopea. Le
Slytherin dovevano trasudare ricchezza a qualsiasi
età.
-Cassiopea…farai
tardi! Lily è già scesa!-
Quella
era la terza volta che Glorya Zabini cercava di svegliare
la mini Malfoy; poi vedendo che la sua amica non dava cenni di vita,
decise di
lasciar perdere e lasciò il dormitorio, non prima di essersi
specchiata
un’ultima volta; meglio cominciare subito a far capire alla
popolazione di
Hogwarts di che pasta era fatta.
A
tavola trovò Lily seduta distante dagli altri Serpeverde; il
più
vicino era suo fratello Derek, una decina di posti più in
là. Gli rivolse un
breve cenno di saluto, per poi raggiungere la sua amica.
-Buon
giorno- le disse, senza aspettarsi una risposta. Infatti
Lily sollevò appena gli occhi su di lei, per poi continuare
la lettura della
Gazzetta del Profeta che- ahimé - esisteva ancora.
-Cassiopea…?-
chiese la rossa poco dopo, sorseggiando con calma il
suo tè.
-Dorme-
sospirò l’altra rassegnata, guardando indecisa le
pietanze
sulla tavola.
-Farà
tardi- osservò Lily.
-
Gliel’ho detto, ma ho seri dubbi riguardo al fatto che mi
abbia
sentita-.
-Sarà
il caso di andare, sono le otto e venticinque…- stava
dicendo
la giovane Potter, proprio quando la bionda Malfoy si sedette accanto a
loro,
naturalmente perfetta anche se un po’ affannata. Non le
salutò, mangiò al volo
due biscotti integrali, li innaffiò con un po’ di
succo di mela, poi sempre
senza dire nulla si alzò e aspettò le due amiche,
che avevano seguito lo
svolgersi della colazione in stile Cassiopea entrambe con un
sopracciglio
leggermente inarcato.
-Succo
di mela?- domandò Lily perplessa, mentre si incamminavano
verso le serre, dove avrebbero seguito la prima lezione di Erbologia
insieme ai
Grifondoro.
-Sì…!
Senza quello non so come iniziare la giornata…- rispose
Cassiopea osservando schifata una Tassorosso del settimo anno con la
camicia
macchiata di non si sa quale cibo trangugiato a colazione; pur essendo
una
bambinetta di undici anni al primo, Cassiopea riuscì a fare
arrossire la Hufflepuff.
-Presupponendo
che tu ti sia alzata dal letto, intendi vero?-
chiese Glorya sarcastica. Quando però entrarono nella serra
numero 3, dove un
sorridente professor Paciock li aspettava, le tre pupattole
sbiancarono. Ad
attendere gli studenti, ordinatamente preparati accanto ad ogni
postazione di
lavoro, c’erano malconci grembiuli più o meno
puliti, stivali di gomma, e
guanti di lattice.
-Cosa?
Io dovrei mettere quella roba?
– sibilò Lily orripilata, attirandosi gli sguardi
degli altri
primini.
-Ti
sconvolgerà saperlo Potter, ma è così-
disse una voce che Lily
non seppe riconoscere.
Apparteneva
a Vanessa Blindsworth, Grifondoro primo anno. La
ragazzina dai chiari occhi verdi e capelli biondo grano, la guardava
sostanzialmente male. Lily la
conosceva di vista: sua madre, Selena Cooper in Blindsworth, lavorava
nella
stessa squadra di Auror di cui facevano parte suo padre, sua zia
Hermione e suo
zio Ron. Lily ricambiò l’occhiata, prima di dirle:
-Questa
roba da proletari andrà bene per te,
Blindsworth, ma di certo non per me-.
Poi
le voltò le spalle e pretese che il professor Paciock
perlomeno le disinfettasse gli indumenti; Neville, un po’
perché era troppo
stupito nel constatare un atteggiamento così snob nella
figlia del suo amico,
un po’ per evitare risse fra studenti al primo anno, e un
po’ perché voleva
solo iniziare la lezione, l’accontentò, salvo poi
riservare lo stesso
trattamento a Zabini e Malfoy.
Rivolgendo
un sorrisetto trionfante a Vanessa, Lily si voltò per
iniziare a seguire la lezione.
Due
ore più tardi, Lily aveva deciso che detestava
Erbologia. Odiava sporcarsi, anche se in minima parte, di
terra e altre sostanze fuoriuscite dalle piante, trovava inquietante il
muoversi di foglie e prolungamenti vegetali e non le piaceva nessuno
degli
odori che aveva respirato nella serra 1. Nonostante questo, si
sforzò di
seguire ogni parola detta dal professore, perché voleva
essere la migliore, la
più brillante; e ci riuscì. Dando la risposta
esatta a tre domande di fila,
ottenne 15 punti per Serpeverde, che Neville concesse a malincuore; il
ricordo
dell’antica
–tuttavia
attuale- disputa fra Slytherin e Gryffindor era ancora
vivido.
Dopo
Erbologia, ebbero un’ora di Trasfigurazione con i Corvonero,
durante la quale Lily ebbe modo di verificare di persona la
severità della
professoressa McGranitt; ed infine due ore di Pozioni con i Tassorosso.
Appena
ebbe messo piede nel sotterraneo dove si trovava l’aula di
Pozioni, Lily sentì che quello era il suo regno.
Era strano, ma non insolito, considerando i suoi geni: suo padre era
stato
totalmente imbranato in Pozioni, sua madre Ginny non aveva mai brillato
particolarmente, ma Lilian Evans in Potter, sua nonna, era stata una
genio in
quella materia. Ad attenderli c’era ancora il vecchio e
sempre più largo
professor Lumacorno, che a quanto si vociferava, non aveva smesso di
cercare
accoliti per il suo “Lumaclub”: aveva tentato di
accalappiare James, che aveva
rifiutato con sdegno, avendo ereditato il non-talento paterno in
Pozioni, e poi
aveva provato con Albus, che dopo aver partecipato ad una festa
più che per
cortesia che per altro, ne era scappato a gambe levate. A buon ragione
Lily si
aspettava che Lumacorno cercasse di assoldare anche lei.
Per
iniziare, dopo alcune nozioni teoriche, Lumacorno assegnò
una
semplice Lozione Anti-Fruncolosi, che sebbene fosse utile, emanava un
odore
particolarmente sgradevole. Quella di Sissy Brown, che in teoria doveva
sapere
di tutto e di più su cosmetici e altro, era giallo-marrone,
anziché verde
chiaro, e puzzava talmente tanto che Lumacorno dovette fare un
Atmosferico per
creare un po’ di vento che alleggerisse l’aria;
Glorya se la cavò bene, come
Cassiopea e insieme portarono altri 10 punti alla loro Casa. Ma la vera
sorpresa fu Lily, che terminò il compito assegnato ben
mezz’ora prima, e si era
messa a leggere qualche pagina da Pozioni Elementari.
-Potter!
Cosa sta facendo, di grazia?- le domandò Lumacorno, con
un tono a metà fra il seccato e lo stucchevole;
evidentemente era infastidito
dal fatto che Lily fosse nullafacente, ma d’altra parte
voleva ingraziarsela.
-Leggevo
Pozioni Elementari, professore. Ho già terminato la Lozione
Anti-Fruncolosi-
rispose lei tranquilla. Un minuto dopo, venti smeraldi cadevano nella
clessidra
di Slytherin. A fine lezione, le toccò declinare
cortesemente l’invito di
Lumacorno ad un festino di inizio anno organizzato dal Lumaclub.
Fu
a cena che Lily vide per la prima volta Caroline Anastasye
Cavendish.
La
Slytherin
al settimo anno
sedeva accanto a Clarissa Dixon, la Caposcuola,
ed a un’altra ragazza che Edward le
aveva presentato con il nome di Grace Salinger. Sedeva perfettamente
composta e
teneva il tovagliolo sulle gambe snelle, come se si trovasse in un
ristorante
di lusso. La divisa era chiaramente modificata e Lily poteva persino sentire quanto fosse morbido il
cachemire del suo maglioncino ed immaginare soltanto in quale boutique
esclusiva avesse acquistato il resto del suo abbigliamento. Quella sera
portava
i chiari capelli biondi stretti in uno chignon elegante dal quale
fuoriuscivano
casualmente alcuni riccioli fatti ad
arte; portava un fiore nero sull’orecchio sinistro, non
troppo vistoso, non
troppo anonimo. Aveva poi adottato un leggero trucco: matita nera a
sottolineare gli occhi azzurri ed un velo di fard ad imporporarle le
guance
chiare, ottenendo l’effetto vento: leggermente rosate, come
se fosse appena
entrata dopo aver corso sotto la pioggia. Guardandola, Lily
pensò che in tutta
Hogwarts non esistesse una ragazza più elegante, raffinata e
di classe di lei.
-Ehi,
ti vuoi unire anche tu alla schiera di corteggiatori di
Caroline Cavendish?-
Cassiopea
aveva interrotto in maniera poco carina il filo dei
pensieri di Lily che evidentemente stava fissando la Cavendish
da un po’.
-Simpatica…tu
sai chi è quella ragazza?- le chiese Lily,
indicandole la Slytherin
“perfetta”.
-Certo,
mio fratello non fa altro che parlarne, come d’altra parte
tutta la fauna maschile di questo posto…quella è
Caroline Cavendish, la Regina di Slytherin-
rispose Cassiopea, seguendo il suo sguardo.
-Regina?-
Lily era perplessa.
-Oh
sì, tutto quel che avviene qui dentro, avviene
perché lei lo ha deciso.
Sa tutto di tutti, non
perché sia una sciocca pettegola, ma perché
conoscendo i punti deboli della
gente, li può sfruttare. Così ottiene quello che
vuole: che siano i compiti
fatti dal secchione di turno, un po' di tutto, insomma. È ambita, ammirata, temuta:
una sua parola può distruggerti. Ogni ragazzo la desidera,
ma lei sta attenta a
scegliersi gli amanti: si prende ciò che le interessa,
quando le interessa,
soprattutto se l’oggetto in questione è ricco e
purosangue. Non che il conto
alla Gringott dei suoi non sia ingente, solo, le piace il potere- le
spiegò
Cassiopea.
Lily
era sbalordita, sia da Caroline Cavendish, sia da Cassiopea,
che sembrava destinata a diventare l’Informatrice ufficiale.
-E
tu come le sai tutte queste cose?- le domandò giustamente
Glorya, che aveva seguito la spiegazione della Malfoy con altrettanto
interesse.
-Oh,
segreto professionale- le blandì Cassiopea, prima di
gettarsi
elegantemente sulla cena; aveva stile persino nel trafiggere senza
pietà il
tacchino.
Lily
mise da parte il piatto appena vuoto, pensierosa. Spostava lo
sguardo da Caroline Cavendish al resto della Sala. Le parole di
Cassiopea
sembravano veritiere: tutti, almeno una volta, avevano guardato la Regina
di Slytherin, chi
ammirato, chi con invidia negli occhi, chi bramoso. Tuttavia a nessuno
era
stato concesso un sorriso o una semplice occhiata di sfuggita; di certo
una
Regina non degnava di attenzione la semplice plebe! I pochi che avevano
il
privilegio di sederle accanto erano Clarissa Dixon, Grace Salinger,
più quelle
che sembravano le sue dame di corte. Di fronte a Caroline invece,
doveva
trovarsi l’amante del momento, a giudicare dagli sguardi che
il ragazzo le
lanciava.
Come
faceva? pensò Lily, come aveva fatto a rendersi
così potente?
E soprattutto, prima di continuare la cena, Lily si chiese come avrebbe
fatto a
rubarle il posto. Non si chiese se ci sarebbe riuscita, si chiese
solamente come. E quando…
*****
-James,
giochiamo a scacchi?-
-No…-
-Allora
vuoi accompagnarmi alla Gufiera?-
-No,
sono stanco…-
-Ehi
James, un asino giallo a pois viola!-
-Ma
dai, salutamelo…-
Beatrice
Venci sbuffò, seccata. Non sapeva più come
distrarre il
suo migliore amico, che non faceva altro che starsene disteso sul suo
divano
preferito in Sala Comune a fissare le fiamme. D’accordo che
vedere sua sorella
seduta al tavolo verde-argento poteva essere un duro colpo, ma non era
il caso
di deprimersi così! E poi, era solo il primo giorno di
lezioni, ne aveva di
tempo per abituarsi…
-James!
Basta!- urlò all’improvviso la mora Grifondoro,
ottenendo
l’effetto sperato: James infatti sussultò
spaventato, chiedendo:- Cosa?! Chi??
Che è successo??-
-È
successo che è arrivato il momento di smetterla si
comportarsi
come un’ameba- gli rispose lei calma.
-Ma
sei matta?? Urli così per questo stupido motivo?- le
domandò
allibito James. A volte la sua migliore amica era strana,
d’accordo, ma il
mettersi a urlare all’improvviso era nuovo!
-Stupido motivo? Fissi il
fuoco come se stessi decidendo se buttartici o meno!- lo
rimbeccò lei,
sostenuta. Beatrice aveva il classico temperamento da italiana, quale
infatti
era. Lei e la sua famiglia si erano trasferiti dall’Italia
circa una decina
d’anni prima, adattandosi perfettamente alla
società inglese, ma alcune tracce inconfondibili
delle sue origini si potevano ancora scorgere, a partire da un leggero
accento
e a finire con il suo aspetto mediterraneo. Aveva scuri capelli lisci,
una
carnagione perennemente abbronzata e caldi occhi castani; non era poi
la
classica anoressica. Era allegra, vitale e spensierata, e soprattutto
ribelle:
proprio per questo lei e James erano subito diventati amici, o meglio,
soci in
marachelle e scherzi, degni eredi dei gemelli Weasley, o anche di Harry
Potter
con il suo Trio Miracoli, a pensarci bene.
-Più
o meno…-
-E
allora buttatici, almeno la pianti!-
-Beatrice!-
esclamò lui sconvolto, - sei senza cuore! Mia sorella
è a Slytherin!-
-Okay
e io ho la pelle più scura della tua, e allora? Non
è mica
una tragedia!-
-Aaaah
tu non capisci…- James sventolò una mano, come
per
allontanarla, procurandosi gli sguardi ammirati di alcune secondine che
passarono di lì ridacchiando – ha già
assunto caratteristiche tipicamente
slytherinesche!-
Beatrice
scoppiò a ridere di gusto, poi gli domandò: - E
sarebbero
queste caratteristiche slytherinesche???-
-Punto
primo: guardare tutti dall’altro verso il basso. Punto
secondo: trattare tutti come se fossero inferiori a te…ha
preteso che Neville
le pulisse la roba di Erbologia!!!- la informò lui sempre
più sconsolato.
-Ah…-
fu il commento pensieroso di Beatrice, che poi fu distratta
dal leggero beccare di un gufo sul vetro della finestra. Era Musa, la
sua
civetta bruna, che probabilmente le portava una lettera
dall’Italia. Mentre la
leggeva sorridendo leggermente, James s’immerse di nuovo
nelle sue riflessioni
su sua sorella. Quando Hugo, che aveva assistito alla scena di
Erbologia, gli
aveva riferito l’accaduto dopo aver premesso che Lily gli era
passata davanti
senza nemmeno salutarlo accompagnato dalla Zabini e dalla Malfoy, James
non
poteva crederci. Né al fatto che Lily non l’avesse
salutato –da bambini Hugo e
sua sorella erano stati molto legati, per via
dell’età- né che fosse arrivata a
lezione con una Malfoy e con una Zabini e soprattutto che avesse preteso
un trattamento speciale da Neville. Eppure anche Davide Venci, il
fratellino di
Beatrice, gliel’aveva confermato, sostenuto dai commentini
sarcastici di
Vanessa Blindsworth di sottofondo. Dunque era vero che Lily si era
comportata
in quel modo così Slytherin, così come era vero
che evitava sistematicamente
sia lui, sia Albus, sia gli Weasley da quando erano arrivati ad Hogwarts.
Perché?
Cos’era successo –da due anni a quella parte- alla
bambina che l’aveva salutato
in lacrime alla sua partenza per la scuola? Che temeva di finire a
Slytherin,
non che sorrideva compiaciuta – perché lui
l’aveva notato il luccichio fatuo
nei suoi occhi- quando il Capello Parlante l’aveva assegnata
a quella Casa?
-Ehi
James!-
James
perse di nuovo il filo dei suoi pensieri, questa volta a
causa di sua cugina Angelica che era appena passata dal buco del
ritratto
insieme alla sua migliore amica Susan Sims, che in effetti aveva avuto
non
poche difficoltà per via del suo peso non proprio lieve.
-Mi
puoi prestare il tuo gufo? Devo assolutamente rispondere a mia
madre, ma ho perso la chiave della gabbia di Svolazzo…- gli
chiese lei
preoccupata, un po’ per il fatto che non riusciva a liberare
il suo gufo reale,
un po’ per la reazione che sua madre avrebbe avuto se non
avesse ricevuto sue
notizie nel giro di un’ora. Eleanor Duncan, squinternata
ex-cantante di un
gruppo folkoristico romeno – probabilmente Charlie si era
innamorato di lei
proprio per il fatto che le mancava qualche rotella- era quello che si
suol
dire una madre ansiosa. E
iperprotettiva nei confronti della sua adorata bambina.
-Certo,
prendilo pure, è su nella Gufiera…- le rispose
lui un po’
assente.
-Ehi
Angelica aspetta, vengo anch’io, devo spedire una
lettera…-
disse Beatrice, che poi seguì la piccola Weasley e la sua
amica alla Gufiera,
lasciando James da solo.
Questi,
decidendo che effettivamente era ora di darsi una
svegliata, si alzò e andò a rubare i compiti a
suo fratello, giusto per
divertirsi un po’ e mandarlo nel panico.
-Simpatica
la
Potter…- commentò Edward
Nott, buttandosi sul suo letto nel
dormitorio maschile del terzo anno di Slytherin. Poco dopo
sentì un tonfo:
anche Thomas l’aveva imitato.
-
Macché, ha sempre quell’espressione
annoiata…- ribatté suo
fratello, contrariato.
-Come
tutti noi Slytherin…- lo corresse Edward, malizioso.
-È
odiosa- sentenziò Scorpius, entrato in quel momento con
Derek
Zabini. Entrambi si erano attardati in Sala Comune a chiacchierare con
le
rispettive sorelle, e Lily aveva rivolto a Malfoy solo parole
taglienti,
riservando la cortesia per Zabini.
-Solo
perché ti risponde a tono…- lo
rimbeccò quest’ultimo
sarcastico. Scorpius gli fece una faccia indignata, che fece sorridere
mestamente il suo migliore amico. Poco dopo i quattro Slytherin si
misero a
letto, ognuno pensando in modo diverso a Lily Potter.
Nota
dell’autrice: (oooh che effetto scrivere autrice :P)
Ringrazio
vivamente Lady
Lynx per la recensione lasciata, sei stata gentilissima!
In
effetti generalmente ci si aspetta una Lily simile ai suoi
genitori, e proprio per questo ho voluto renderla diversa. Sono
contenta che la
storia ti piaccia e spero di poter aggiornare presto…ancora
grazie mille, baci!!!
|
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Capitolo 4 *** Trick or treat? ***
CAPITOLO 4
Trick or treat?
Con
l’arrivo di ottobre, Lily credette seriamente che sarebbe
morta congelata, lì, nel dormitorio di Slytherin. Insomma,
non era normale che si stessero
formando delle stalattiti
ghiacciate sui muri della Sala Comune! E non era neanche ammissibile
che lei
dovesse perdere dieci minuti ogni mattina a cercare di infilarsi quanti
più
maglioni possibili, stando attenta ai colori e ai modelli, cercando
disperatamente di non sembrare una barbona…si stava
lamentando proprio di
questo, quando quel 15 ottobre si recò in Sala Comune, ad
attendere come tutte
le mattine che Cassiopea si degnasse di alzarsi dal suo caldo lettuccio.
-…qui
bisogna fare qualcosa…cioè, non è
possibile…sembra che io
sia stata gonfiata da una fattura Salta-in-Aria talmente tanta roba ho
addosso…- borbottava la piccola Slytherin, seduta di fronte
al fuoco –che lei
aveva il sospetto fosse un arredo scenico- sfregandosi le manine
bianche una
contro l’altra.
-…e
questo fuoco poi! Farebbero meglio a tenerlo spento, tanto il
risultato è lo stesso! Sembra più una presa in
giro!-
-Ci
siamo alzate male questa mattina Lilian? Oppure la
schizofrenia ha finalmente fatto la sua comparsa in te, spingendoti a
parlare
con un altrettanto irritante tuo ego?
È
matematico, pensò Lily. Quando ti alzi con il piede storto,
quando patisci il freddo più del solito, è
naturale che la prima persona che
vedi al mattino sia Scorpius Malfoy. Non la tua cara amica Glorya, non
il
gentile Edward, ma l’odioso, straordinariamente irritante e
pieno di sé
Scorpius Malfoy, che il quel momento la stava fissando con il suo
classico
ghigno sarcastico, avvolto in quello che sembrava un caldissimo
cappotto nero.
-Malfoy,
forse tu sei così poco umano
da non sentire il freddo, ma qui si congela…!- lo
rimbeccò
lei seccata, soffiando fiato caldo sulle dita intirizzite.
-…disse
la ragazza dal cuore più tenero del mondo…-
completò
sottovoce lui, ignorando la frecciata.
Lily
stava per ribattere, ma finalmente Glorya e Cassiopea la
raggiunsero, la prima perfettamente sveglia e avvolta in un maglione
color
panna di lana largo, la seconda con l’aria ancora non troppo
presente. Così
Lily si limitò a lanciare un occhiataccia a Malfoy, che per
tutta risposta si
strinse ancora di più nel suo cappotto, come a sottolineare
quanto tenesse
caldo rispetto allo strato di vestiti di Lily. Maledicendo lui e tutta
la sua
famiglia, Lily lasciò la Sala
Comune
pronta ad iniziare una nuova giornata di lezioni.
Quella
mattina avevano due ore di Difesa Contro Le Arti Oscure con
i Tassorosso, e Lily ne era contenta:
primo perché in quel branco di ignoranti non c’era
nessuno che potesse
oscurarla e secondo perché a Lily piaceva abbastanza
il nuovo insegnante, assunto da Linton proprio quell’anno.
Si
trattava di Daniel Stevens, giovane e quanto mai espertissimo ex
Pedinatore; a pochi era nota la sua storia, ma Lily, grazie a suo padre
e ai
suoi contatti, aveva scoperto che aveva personalmente seguito giorno e
notte
tutti i maghi oscuri che avevano sterminato la sua famiglia ai tempi
della
guerra, quando lui aveva appena tredici anni. Con le sue sole
abilità, li aveva
trovati, stanati, catturati e spediti ad Azkaban dove aveva ottenuto
per loro
la condanna al Bacio. Come premio per la sua astuzia e la sua
abilità, era
stato assunto come Pedinatore –cioè le spie del
Ministero, che si occupavano di
scovare criminali più o meno pericolosi, detti anche i
“segugi” del Ministero- a
soli vent’anni. Adesso, dodici anni più tardi,
aveva accettato di insegnare a
giovani ragazzi tutti i segreti e le tecniche del mestiere.
Lily
lo apprezzava- o perlomeno non lo disprezzava completamente-
per la perseveranza che aveva tenuto nel conseguire la sua vendetta
–perché di vendetta
si trattava.
Stevens
li attendeva in classe, seduto sulla cattedra come di
consueto. Le ragazze più grandi – a quanto aveva
sentito dire Lily, o meglio
Cassiopea, sempre attenta a tutto- lo consideravano un
bell’uomo, e
probabilmente avevano ragione: era alto, aveva un fisico asciutto e
tonico e
gradevoli lineamenti, incorniciati da chiari capelli castani, nei quali
erano
incastonati due scuri occhi marroni.
-Buon
giorno ragazzi…ah, noto che a Slytherin ci si iberna ancora
come ai miei tempi- aggiunse poi ironico notando
l’abbigliamento delle Serpi.
Lily fece una smorfia a quelle parole: ci mancava solo che infierisse!
Glorya
sorrise vedendola per poi spostare lo sguardo su Cassiopea che sembrava
di
nuovo in procinto di addormentarsi, con la testa poggiata sui gomiti e
lo
sguardo fisso.
-Dunque,
proseguiamo il nostro programma, parlando dei Pallens.
Qualcuno di voi ne ha mai vagamente sentito parlare?- chiese
alla classe, che quasi all’unisono
scosse la classe. Vedendo che nessuno parlava, Lily intervenne senza
alzare la
mano:
-I
Pallens, cioè i Pallidi, sono creature metà
notturne e metà
diurne. Nella fase iniziale della loro vita si muovono di notte,
cercando di
assumere quanta più possibile energia vitale che consenta
loro di mostrarsi
alla luce del sole- spiegò con calma, senza far sembrare che
avesse inghiottito
un libro di testo. Non voleva di certo essere una copia di Rose!
-Esatto
Potter- convenne il professore e poi, con uno svolazzo di
bacchetta, fece apparire alla lavagna il disegno animato di quella che
sembrava
una massa informe biancastra.
-Questo
è un Pallens appena nato. È bianco, come potete
vedere,
perché totalmente privo di calore ed energia-
spiegò Stevens, e poi con un
altro tocco di bacchetta, la figura si trasformò in un umano.
-Ma
è un umano!- esclamò stupidamente Sissy Brown,
sussultando. Il
suo compagno di banco, Joe Farland, un bambinetto che a stento spuntava
da
dietro il banco, invece si era coperto la bocca con fare scioccato.
-Ovvio
che no, signorina Brown; signor Farland, la smetta di
cercare di soffocarsi. Il Pallens sembra un umano, ma solo quando ha
raggiunto
il quantitativo di energia sufficiente. Deve però continuare
a nutrirsi di essa
per poter mantenere questo aspetto, altrimenti regredirebbe alla forma
iniziale- chiarì Stevens, divertito dalle reazioni dei due
Tassorosso.
-Come
lo si distingue da un umano? E come si fa a capire che in
realtà si tratta di un Pallens?- domandò Isabelle
Blackwell, compagna di
dormitorio di Lily. Quest’ultima non la trovava
particolarmente simpatica, dato
che Isabelle si ostinava a non voler stare in stanza quando
c’era lei. Anche
Isabelle, come Glorya e Cassiopea, proveniva da una famiglia di noti
Mangiamorte, ma a differenza di Draco Lucius Malfoy e di Blaise Zabini,
Morris
Blackwell non aveva avuto la fortuna di scamparsi il carcere.
Il
professore rispose alle domande di Isabelle e a tutte le altre
che gli studenti posero e così la lezione scivolò
via, serena e proficua. Un’ora
e un quarto più tardi, Lily e gli Slytherin entrarono
nell’aula di
Trasfigurazione, dove i Corvonero avevano già preso posto.
Lily notò che sua
cugina Molly sedeva di nuovo in prima fila, e che stava leggendo il
capitolo
successivo a quello assegnato dalla professoressa sottolineando con la
matita i
concetti più importanti. Quando la vide, Molly
alzò gli occhi su di lei e le
sorrise a mo’ di saluto, ma Lily fece finta di non vederla e
le voltò le spalle
per andare a sedersi in ultima fila. Così facendo, non
poté notare la delusione
che colmò gli occhi scuri di Molly. Anche lei, come Hugo,
era stata molto
legata a Lily quando erano bambine, ed insieme avevano formato un trio
scatenato e combina guai, che più di una volta aveva fatto
mettere le mani nei
capelli ad Harry, Ron e Percy (che non riusciva a spiegarsi
l’animo indomito di
sua figlia). Ora Lily faceva finta di non conoscerla.
Arrivò
la
McGranitt, che dopo un rapido appello,
iniziò subito a
spiegare come un treno. Di tanto in tanto poneva qualche domande alla
classe,
ottenendo risposte o da Molly Weasley o da Lily, Cassiopea e Glorya. Fu
quando
pose una domanda appena più difficile sulla Prima Elementare
Legge della
Trasmutazione che Molly fece un grosso errore. Non avendo visto che la McGranitt
aveva fatto
cenno a Lily di dare la risposta, rispose al posto suo, interrompendola
sul
nascere:
-La Prima
Elementare
Legge della Trasmutazione recita che…- iniziò a
sproloquiare la piccola
Weasley.
Lily
serrò le mani sul banco talmente forte da farsi sbiancare le
nocche. Come osa? pensò la rossa Slytherin, come osa
interrompermi mentre sto
parlando? Pensa forse di essere migliore di me?
Il
culmine dell’irritazione di Lily arrivò quando la
professoressa
McGranitt assegnò ben venti punti a Corvonero per la
perfetta spiegazione di
Molly, aggiungendo:
-Ottimo
Weasley! Non è da tutti conoscere la Prima
Legge Elementare della
Trasmutazione già al primo trimestre!
-Piccola
serpe!- sbottò
Lily a bassa voce, in modo che potessero udirla solo le sue due
compagne di
banco- appena ha potuto, mi ha messa da parte, esponendo al mondo
intero la sua
super intelligenza made in Weasley!-
-Già,
e quei corvacci si sono presi anche 20 punti…- aggiunse la Zabini
mentre la
McGranitt faceva qualche
chiarimento sulla Legge enunciata da Molly, per i più duri
di comprendonio.
-Gongola
anche…-notò Cassiopea, vedendo Molly che
sorrideva alla
sua vicina di banco.
-Non
le lascerò passar liscio questo sgarbo…-
sibilò Lily,
osservandola.
-E
cosa intendi fare?- le domandò Glorya interessata, mentre la
campanella suonava, segnalando la fine della lezione. Naturalmente
né Glorya né
Cassiopea si sognarono di farle notare che essendo Molly sua cugina,
magari
poteva lasciar correre. Forse non era stampato nei geni Slytherin il
concetto
di affetto.
-Oh,
stai certa che qualcosa mi inventerò…- rispose
Lily con una
luce maliziosa negli occhi violetti. Era una persona estremamente vendicativa.
Lily
passò tutto il resto della giornata a cercare un modo per
farla pagare a Molly, ma l’idea vincente le venne solo quando
vide uno scuro
foglietto svolazzarle davanti al naso. Stava per lasciar perdere e
proseguire
verso la Sala
Comune,
quando notò una scritta arancione fluorescente spiccare
sullo sfondo nero. Lo
raccolse e capì subito che si trattava di un invito alla
festa di Halloween,
che si sarebbe tenuta in Sala Grande venerdì 31 ottobre.
Alla parola Halloween
gli occhi di Lily brillarono. Molly sarebbe stata vittima di un
machiavellico trick or treat?
-Ho
trovato il modo- annunciò quella sera Lily a cena, con un
sorrisetto estremamente soddisfatto. Cassiopea e Glorya capirono
immediatamente
a cosa si stava riferendo e la Malfoy chiese
interessata:
-Cosa
ti è venuto in mente?-
-
Dunque, io so che Molly ha un pulcino di peluche che si chiama
Twicky. È il suo preferito, e se la conosco bene se lo
sarà portato anche qui
ad Hogwarts- iniziò la piccola Potter e si interruppe alla
vista delle facce
disgustate delle due Purosangue; quale ragazzina sana di mente avrebbe
mai
fatto una cosa del genere?
-Lo
so, è sconvolgente. Dicevo comunque…ha questo
pupazzetto con
cui dorme da quando è nata. Ora, se io rapissi Twicky, lo
riempissi di pozione
Metamorfica animale, riuscendo a trasformarlo in un pipistrello
gigante, che è
l’animale che lei odia di più, capite che a Molly
verrà un infarto quando se lo
troverà nel letto-.
Silenzio.
E poi…
-Ommiodio,
sei perfidamente geniale!- esclamò Cassiopea
entusiasta; anche Glorya la gratificò di un sorriso a
trentadue denti, ma poi
tornando seria le disse:
-Ci
sono alcune cose a cui non hai pensato….primo: come entrare
e
uscire dal dormitorio di Ravenclaw? E poi, dove trovi la pozione
Metamorfica?
Si studia al secondo anno credo…-
-Aaaah…-
Lily era compiaciuta- tu non tieni conto di Edward…- le
disse, e tutte e tre le testoline si voltarono verso il più
carino dei gemelli
Nott, fermo vicino al portone della Sala intento a chiacchierare con
alcune
ragazzine di…Ravenclaw.
-Per
entrare a Corvonero basta fingere di voler parlare con mia
cugina e qualcuno mi lascerà passare. Una volta entrata
perderò dieci patetici
minuti a parlare con lei, poi avvelenerò Twicky con la
pozione che Edward mi
avrà cortesemente
preparato-.
Detto
questo si specchiò in un cucchiaino per controllare il suo
aspetto. Lily Potter aveva imparato sin dall’età
di sei anni che, se fai due
moine, sbatti un po’ le ciglia, mostri un sorrisino a
trentadue denti, gli esseri
maschili ti concedono qualsiasi cosa tu voglia. Indipendentemente dalla
loro
età: aveva funzionato con suo nonno Arthur, con suo padre,
con i suoi
zii…avrebbe funzionato anche con Nott. Era tutto a posto e
così Lily si alzò,
sotto lo sguardo divertito di Glorya e Cassiopea che volevano vederla
all’azione. Raggiunse Edward, non si curò
minimamente delle sue interlocutrici
ed interrompendole con falsa cortesia disse al suo amico:
-Edward!
Hai cambiato taglio di capelli? Ti stanno benissimo…!-
Nott
la guardò un po’ sorpreso da
quell’improvvisa interruzione,
ma si riprese subito, le sorrise e rispose:
-Si
in effetti sì…il parrucchiere di mio padre
è bravissimo!!!-
-Lo
vedo…magari mi ci accompagni un giorno…-
sorrisino a trentadue
denti- senti, volevo chiederti un favore, sai tu sei sempre
così gentile con
me…-
Edward
non se lo fece ripetere due volte e, dopo aver congedato le
Ravenclaw con un gesto noncurante della mano, la prese per un gomito e
la
condusse in un angolo più appartato. A Lily non
sfuggì l’espressione indignata
delle due ragazzine.
-Dimmi
tutto, per te qualsiasi cosa…- disse Nott sorridendole.
-Sai,
avrei bisogno di una pozione Metamorfica animale ma non sono
ancora capace di prepararla…- gli spiegò lei,
adottando la tattica della
fanciulla in difficoltà. Funzionò: Edward, da
bravo Slytherin non le chiese a
cosa le servisse, ma annuì dicendole:
-Certo,
non è una pozione difficile, te la posso preparare anche
in un pomeriggio…ma va usata calda, per quando ti serve?-
-Ooooh
vediamo…per Halloween. Riusciresti?- Lily lo
guardò con
occhioni adoranti.
-Sicuramente…!-
-Grazie
mille Edward, tesoro…allora
ci vediamo!- esclamò Lily facendolo arrossire; poi si
tornò dalle sue amiche
esultando.
-Fatta.
Edward non resiste ad aiutare una fanciulla in
difficoltà…-
spiegò a Glorya e Cassiopea, che fecero un brindisi al suo
perfido piano.
*****
-Lily…!-
Una
voce familiare fermò Lily Potter che si stava dirigendo
verso
il dormitorio per posare la borsa dei libri; per quel 31 ottobre, aveva
finito
di portarseli in spalla.
A
chiamarla era stato Edward Nott, appena entrato dalla porta
invisibile. Tra le mani guantate –la temperatura dei
sotterranei si era
abbassata ulteriormente- teneva una piccola ampolla rotonda ricolma di
un denso
liquido nero.
-È
la tua pozione, l’ho appena finita…farà
effetto fra circa sette
ore. Come mi avevi detto ci ho aggiunto una piuma di pipistrello.
Bloody non è
stato molto contento quando gliele ho staccate- aggiunse, al ricordo
degli
strilli acuti che il pipistrello di Scorpius aveva lanciato quando gli
aveva
strappate.
-Malfoy
ha un pipistrello
come ha animale domestico? Allora un po’ di cervello ce
l’ha…- osservò Lily,
stupita, mentre Edward le passava la bottiglietta. Era calda al tatto e
Lily ne
trasse un po’ di calore.
-Bene
Edward, ora vado…devo usarla quando è calda no?-
e senza
aspettare risposta si diresse verso l’uscita. Mentre pensava
al piano che stava
per attuare, Lily sorrideva compiaciuta: così Molly impara a
pestarmi i piedi!
si disse salendo l’ultima rampa di scale che conducevano alla
Torre di
Ravenclaw. Fu fortunata: da dietro la statua che fungeva da guardia era
appena
sbucato Louis Weasley, stracarico di libri.
-Louis!-
lo apostrofò Lily, facendolo sussultare. A Louis caddero
un paio di volumi, sia per lo spavento che per lo stupore: dopo due
mesi di
indifferenza, non si aspettava che Lily gli parlasse.
-Lily!
Cosa ci fai da queste parti?-
-Oooh…-
la
Potter
assunse un espressione afflitta- stavo cercando Molly. Sai
l’altro giorno
abbiamo avuto una piccola discussione, e allora volevo
scusarmi…sai per caso
dov’è?-
Lily
che si scusa?? si chiese piacevolmente colpito il Ravenclaw,
prima di rispondere:
-Certo!
L’ho vista giusto adesso mentre andava in
dormitorio…se
vuoi ti faccio entrare, così puoi parlare-.
-Saresti
gentilissimo! Ci tenevo proprio a chiarire subito…-
replicò Lily stringendo di più le dita
sull’ampolla che teneva dietro la
schiena.
In
effetti Molly si trovava nella sua stanza; Lily la trovò
seduta
sul letto quando entrò dopo aver bussato.
-Lily!
Cosa ci fai qui?- anche la piccola Weasley era stupita di
trovarsela davanti.
-Ecco,
ero venuta per fare due chiacchiere…sai, da quando
è
iniziata la scuola non ho avuto molto tempo…-
-Ah…-
Molly, che era troppo buona, non le fece notare che era
stata lei a evitarla deliberatamente- certo, ne sono contenta!-
-Solo
che mentre venivo qui ho incontrato Hugo, che mi ha detto di
chiedergli se potevi prestargli gli appunti di
Incantesimi…sai, lui è sempre
distratto! Dovresti portarglieli subito però, credo voglia
iniziare a studiare
qualcosa- le spiegò Lily, guardando famelicamente Twicky che
se ne stava beato
sopra il cuscino.
-Ah,
d’accordo, vado subito…mi aspetti un attimo qui?-
rispose la
Weasley prendendo delle
pergamene da un libro. Beata ingenuità, pensò la Potter
prima di
risponderle:
-Certo!
Mi guardo un po’ intorno, se non ti spiace…-
Appena
Molly fu uscita, Lily prese Twicky e gli face un piccolo
buco dietro la testolina gialla senza tanti complimenti. Poi vi
versò la
pozione con cura, stando attenta a non macchiarlo, né a
sporcare il copriletto;
infine richiuse il foro con un semplice Reparo. Rimise il peluche al
suo posto
appena in tempo: mentre fingeva di fare un giretto per la stanza, Molly
tornò
indietro, ancora con gli appunti fra le mani:
-Che
strano, non ho trovato Hugo…forse ha preso gli appunti di
qualcun altro- ipotizzò Molly sedendosi sul letto.
Dopo
un quarto d’ora di pesante conversazione, Lily
lasciò il
dormitorio femminile di Ravenclaw; nella sua borsa si trovava una
piccola
ampolla vuota.
La Sala
Grande era addobbata splendidamente:
tante piccole zucche illuminate formavano luminosi sentieri che
conducevano
alle varie tavolate, decorazioni animate facevano la loro figura sulle
pareti e
gli insegnanti avevano stregato scheletri pescati da chissà
dove affinché si
aggirassero fra gli studenti. Alcune chiassose Tassorosso stavano
appunto
fuggendo da essi e una di loro andò a sbattere contro Lily
che stava entrando
accompagnata da Glorya e Cassiopea.
-Potresti
guardare dove vai, imbranata?- la freddò Lily, facendola
scappare ancora più veloce.
La
cena era squisita, più delle altre sere, ed infatti persino
Lily – che solitamente faceva finta di mangiare- si
riempì lo stomaco ben bene.
Cassiopea poi fece il bis di tutto, con nonchalance ovviamente, sotto
lo
sguardo allibito delle due amiche.
-Che
c’è?- chiese ingenuamente alla seconda porzione di
torta ai
frutti di bosco.
-Come
diavolo fai a mangiare così tanto senza ingrassare???- le
chiese esterrefatta Glorya.
-Mmmh,
fortuna mia cara-.
-Sarà,
ma io mi sento male solo a guardare
tutta la roba che ti sei mangiata…!- esclamò
Lily, che di
tanto in tanto lanciava occhiate al tavolo dei Ravenclaw.
-Si
beh, tu ti senti male solo a pensare al cibo a dire il vero-
sottolineò la Malfoy
acida, continuando decisa ad attaccare il dessert.
-Io
invece sto male ogni volta che vedo al tavolo Lilian-
intervenne Scorpius, che era di nuovo seduto di fronte alla Potter.
-Sì
certo Malfoy, allora perché ti siedi sempre di fronte a me?-
-Mi
ci costringono questi due, mia cara,
se fosse per me starei anni luce lontano da te- la rimbeccò
lui, indicandole Derek ed Edward, che chiacchieravano tranquilli con
altri
Slytherin.
Il
banchetto proseguì così, fra battutine
sarcastiche e
chiacchiere allegre, sino a quando i maghetti del primo anno dovettero
tornare
ai rispettivi dormitori. Per quelli dal terzo anno in su, il coprifuoco
era
stato prolungato fino a mezzanotte, ma per i primini invece era alle
dieci e
mezza.
Era
mezzanotte e mezzo quando Molly Weasley scappò urlando dal
suo
dormitorio. Irruppe nella sala Comune strillando terrorizzata, mentre
un enorme
pipistrello nero la inseguiva.
-Basta!!
Vattene, vattene schifoso coso!!!- gridò sotto lo sguardo
allibito di Louis e di altri Ravenclaw. Con lui c’erano anche
James, Albus,
Rose, Angelica e Dominque, venuti a concludere la festa di Halloween
con altri
amici Ravenclaw.
-Molly!
Calmati!- esclamò Rose, fermando la corsa sfrenata della
piccola cugina. Ma il pipistrello non sembrava volerla lasciar perdere,
e solo
dopo che James l’ebbe colpito ripetutamente con un candeliere
trovato su una
scrivania stramazzò al suolo.
-Era
solo uno scherzo, su non piangere…- tentò di
consolarla
Angelica; Molly infatti stava singhiozzando spaventata, seduta ora in
braccio
ad Albus.
-Io
od-odio i pip-pi-pistrelli!- balbettò fra un singhiozzo e
l’altro la piccola Ravenclaw.
Il
pipistrello svenuto stava intanto cambiando colore: dal nero,
era passato ad un marroncino chiaro, fino a che diventò
giallo acceso; mentre
tutti lo guardavano stupiti, si trasformò lentamente
in…
-Twicky!!!-
esclamò Molly, cogliendo a raccoglierlo. Mentre lo prendeva
tra le mani, notò che appeso ad una sua ala c’era
un bigliettino.
-Cosa
dice??- chiese James impaziente; voleva capire chi aveva
fatto uno scherzo così di cattivo gusto.
Molly,
sempre più sorpresa, lesse:
“Anch’io
conoscevo la Prima Legge
Elementare della
Trasmutazione. Se non avessi fatto la saputella, l’avrei
spiegata anche meglio
di te”.
-Cosa
significa?- chiese Rose perplessa. Molly d’improvviso
capì:
aveva guadagnato 20 punti per la sua Casa grazie a quella legge, e lo
ricordava
bene perchè i suoi compagni erano stati molto fieri di lei.
Ma ricordava anche
che, mentre sorrideva alla sua amica per una battuta, aveva colto lo
sguardo
astioso di sua cugina Lily. Evidentemente se l’era presa
perché non aveva
potuto rispondere lei!
Mentre
Molly, che era una ragazzina molto intelligente,
ricostruiva la scena nella sua mente, gli occhi scuri le si riempirono
di nuovo
di lacrime: non poteva credere che Lily fosse così perfida
da sfruttare la sua
paura più profonda, eppure il bigliettino non lasciava
spazio ai dubbi!
-Molly!!!
Perché piangi ora?? Spiegaci!!- la esortò Louis,
che la
guardava sempre più preoccupato.
-È
stata Lily!!! Mi ha fatto questo perché….- e
spiegò ai cugini
cos’era accaduto a lezione di Trasfigurazione circa due
settimane prima.
Mentre
cercavano di calmarla, James ed Albus si scambiarono uno
sguardo allibito: non avrebbero mai pensato che Lily fosse capace di
queste
azioni. Eppure tutto quadrava: doveva essere per forza stata lei.
Il
mattino dopo, a colazione, James ed Albus ne ebbero conferma.
Erano
vicini al tavolo dei Ravenclaw a fingere di chiacchierare
con Louis, quando Lily si avvicinò a Molly, che mangiava
mogia mogia. Senza
degnare nessuno di un’occhiata, disse alla cugina:
-Come
sta Twicky?- e sorridendo cattiva, se ne andò con calma al
tavolo degli Slytherin.
L’unica
cosa che James pensò, era che Lily voleva
che sapessero che era stata lei.
Spazio
dell’autrice:
Allooora…ringrazio
tantissimo Lady
Lynx e 970: se non fosse
per voi
due avrei già sospeso la fanfiction e sono contentissima che
vi piaccia.
Grazie!!! Spero mi direte cosa ve ne pare dello scherzetto di
Lily…
Lady
Lynx:
vedrai, Lily
riuscirà benissimo…ma non voglio anticipare nulla
:P
970:
uhm, brava, sulla
faccenda di Voldie ci hai quasi preso!!!!
Grazie
ancora ragazze, e allora prossima spero!! Baci
|
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Capitolo 5 *** Lessons ***
CAPITOLO 5
Lessons
Hugo Weasley si
svegliò
canticchiando, con grande disappunto dei sui compagni di dormitorio.
Non
importava che fuori il sole non splendesse, che gli uccellini
non cinguettassero e le vecchiette non cincischiassero agli angoli
delle
strade; per lui il 10 novembre era un giorno perfetto. Il motivo di
tanta
ilarità era semplice: dopo quasi tre mesi di ritardo,
finalmente sarebbero
iniziate le lezioni di volo. Non vedeva l’ora di arrivare ad
Hogwarts solo per
quello e aveva subito una grande delusione quando aveva scoperto che il
campo
da Quidditch era chiuso a causa di lavori di ristrutturazione; per
questo anche
il campionato sarebbe partito in ritardo, così come le
lezioni per i primini.
Ma
finalmente il giorno tanto atteso era arrivato, e il fatto che ci
fossero almeno quindici gradi sotto zero non lo impensieriva per
niente. Era
impaziente di diventare bravo come James, velocissimo Cercatore,
robusto come
suo cugino Fred che sparava dei bolidi micidiali…oppure
anche astuto come
Dominque, che parava l’impossibile; in sostanza, voleva
ricoprire tutti i ruoli
lui. L’unica minuscola pecca era che la lezione si sarebbe
tenuta di
pomeriggio: questo significava passare sei lunghe ore seduto dietro ad
un banco
di scuola, con lo sguardo agognante rivolto verso la
finestra…ah, meglio non
pensarci, si disse il rosso Weasley, indossando già la tuta
giusto per portarsi
avanti con il lavoro. Anche l’orario non era male tutto
sommato: Cura delle
Creature Magiche con i Corvonero, Incantesimi con Tassorosso e Storia
della
Magia con…ah, Serpeverde. Leggendo quest’ultimo
abbinamento, Hugo storse la
bocca. Serpeverde voleva dire Lily, e Lily voleva dire indifferenza,
che lo
feriva, considerati tutti i loro trascorsi. Accantonò anche
questo pensiero,
scendendo a colazione, per evitare che gli si chiudesse lo stomaco.
-Ehi
Hugo! Allora oggi lezioni di volo eh?- Rose lo affiancò
mentre passava attraverso il buco del ritratto. Hugo sorrise a
trentadue denti
e le rispose:
-Sì!
Non vedo l’ora! Magari anch’io sarò
talmente bravo che mi
ammetteranno nella squadra di Grifondoro anche se sono solo al primo
anno…con
lo zio Harry è successo!!!-
-Mmmmh…-
mugugnò Rose, pensando che se Hugo aveva ereditato le
capacità motorie da sua madre allora era sistemato per le
feste.
-Non
voglio fare lezione di volo…- si lamentò Lily per
la
millesima volta nel giro di dieci minuti. Lo aveva detto appena
sveglia, mentre
si vestiva, mentre acconciava i capelli in una lunga treccia, mentre
scendeva a
colazione, mentre andavano a Pozioni…
-Mi
sembra di averla già sentita questa frase…-fece
Glorya rivolta
a Cassiopea, che si finse pensierosa:
-Sì,
anche a me…l’avrà ripetuta
almeno…uhm…duecento…-
-…trecento…-
-…cinquecento
…-
-…o erano mille
volte?-
concluse Glorya.
Lily
fece loro una buffa smorfia e ribatté:
-Parlate
bene voi, non soffrite certo di vertigini!
E non vi viene l’orticaria solo a sentir parlare di
manici di scopa…tuo padre era Cercatore di
Serpeverde…- aggiunse rivolta a
Cassiopea, -e tuo padre, cara la mia Zabini,
Portiere! E i vostri fratelli? Giocano a Quidditch!-
-Si
invece a quanto ne so io…Harry Potter era campione di
Gobbiglie…Ginny Weasley è passata alla storia
come la persona più a-ginnica del
suo anno…- elencò Glorya, e Cassiopea le diede
man forte:
-E
per non parlare di James ed Albus Potter! Dicono che una volta
entrambi siano finiti in Infermeria perché avevano sfiorato
una Nimbus
2030…orrore!-
-Okay…-ammise
Lily con disappunto, - probabilmente quelle
persone erano o sono brave a
Quidditch…ma vedrete, cadrò dalla scopa,
riducendomi in fin di vita, e voi
dovrete venire a piangere al mio capezzale…-
-Cosa?
Piangere al tuo capezzale? Probabilmente verrò per ballarci
la conga Lilian-.
Lily
non si voltò nemmeno, sapendo già chi aveva
pronunciato
quella perla di saggezza; infatti poco dopo la sfavillante chioma
biondo
platino di Scorpius Malfoy apparve nel suo campo visivo.
-Malfoy,
sai bene che sopravviverei solo per farti dispetto- lo
informò lei con un sorrisino zuccheroso.
-Sarà
Lilian, ma stai pur certa che oggi verrò ad assistere alla
tua rovinosa caduta dalla scopa, per deriderti malignamente-
ghignò lui,
insieme a Thomas Nott, che più passava il tempo e
più non poteva sopportare
Lily, come molti altri Slytherin. Riteneva che fosse un affronto che la
figlia
del salvatore dei maghi fosse stata assegnata nella Casata di Salazar
Serpeverde, che quelli con il suo sangue dovessero stare a Grifondoro;
molti di
loro non mancavano di ribadirle questo concetto chiamandola Straniera,
secondo
la moda lanciata da Malfoy. Una volta Lily aveva trovato un grifone di
cartoncino impiccato al baldacchino del suo dormitorio, che si
contorceva con
tanto di effetti sonori. Allora lo aveva preso, era andata in Sala
Comune, che
essendo le nove di sera era piena di studenti, e aveva chiesto in tono
ammirato:
-Scusate,
vorrei sapere chi ha messo questo schifo sul mio
letto…volevo fargli i miei complimenti, non
c’è fine migliore per un grifone-.
Dopo
quell’episodio la maggior parte degli Slytherin
l’avevano
rivalutata, ma alcuni come Malfoy e Nott rimanevano della loro idea.
-Malfoy,
se morirò durante la lezione di volo, il mio fantasma
tornerà a tormentarti tutte le notti, sappilo- lo
minacciò lei, e lo sorpassò,
diretta all’aula di Incantesimi.
Nonostante
tutto Lily pregò per tutta la mattinata che un
qualsiasi imprevisto ritardasse ulteriormente la lezione di volo
–andavano bene
meteoriti giganti caduti proprio sul campo, un’epidemia
improvvisa di
spruzzolosi o anche il ritorno di Lord Voldemort- ma inevitabilmente il
momento
tanto temuto arrivò. Decise almeno di uscire di scena
vestita adeguatamente e
così si presentò a lezione con indosso una tuta
di pesante ciniglia nera di una
nota marca sportiva Babbana più la sciarpa verde-argento per
proteggersi dal
freddo d’autunno. Appena mise piede in campo, alzò
lo sguardo verso gli spalti,
per vedere se veramente Malfoy sarebbe stato presente ed effettivamente
era
così: la sua chioma bionda si sarebbe distinta anche in una
notte di tempesta e
fulmini.
A
tenere lezione c’era ancora Madama Bumb, i cui capelli si
erano
ormai ingrigiti, che tuttavia era sempre in forma.
-Sappiate
che è stato piacevole conoscervi- sussurrò la
piccola
Potter a Glorya e Cassiopea, che alzarono gli occhi al cielo
esasperate: quanto
la faceva lunga!
Intanto
madama Bumb aveva spiegato le solite e banali regole base
del volo ed ora era il momento di pronunciare il fatidico su! accanto
alla
propria scopa.
Lily
vi si posizionò a sinistra, tese la mano sopra di essa,
prese
un bel respiro mentre si ricordava di non aver fatto testamento e
disse: -Su!-
insieme a tutti gli altri studenti.
Con
suo grande disappunto, tutte le altre scope saltarono in mano
ai propri proprietari, tranne la sua. Possibile che io sia
l’unica? si chiese
mentre la sua paura di volare si trasformava in
qualcos’altro. Rabbia. Rabbia
per non esserci riuscita, rabbia perché non era risultata la
migliore, rabbia
perché evidentemente esisteva qualcosa in cui non era brava.
Persino
quell’idiota di Sissy Brown ci era riuscita! Per non parlare
di Vanessa Blindsworth,
che la guardava trionfante mentre stringeva il suo manico nella mano
destra.
-Potter,
la scopa non ti è saltata in mano?-
Madama
Bumb era meravigliata: si aspettava che da due giocatori
formidabili come Ginny Weasley e Harry Potter uscisse un altro asso del
Quidditch, che emulasse i famosi genitori.
Lily
godette del suo tono sorpreso: voleva sì essere la migliore,
ma non per rispettare la tradizione Potter come James ed Albus.
Più era
diversa, atipica rispetto alla sua famiglia, più era
contenta. Voleva
sottolineare la sua estraneità
alla
famiglia Potter in tutti i modi.
-Eppure
mi sarei aspettata…- continuò la Bumb
girandole attorno, come
se il fatto che non fosse riuscita a farsi obbedire dalla scopa fosse
dovuto ad
un fattore fisico. Lily storse le labbra: che la osservasse pure, la
sua
diversità non stava nel suo corpo.
Lily
trascorse tutto il resto delle due ore a guardare gli altri
che svolazzavano raso terra o a qualche metro di distanza dal suolo,
pensando
ad un modo sia per vincere le sue vertigini sia per imparare a volare.
Sì, lei
voleva imparare per dimostrare agli altri ma soprattutto a
sé stessa che era la
migliore in tutto, ma non per poter giocare nella squadra verde-argento
rischiando la vita ad ogni partita.
Qualcuno
deve insegnarmi come si fa, si disse la piccola Potter e
questo pensiero le causò una grande amarezza.
-Volare
sarà bello, ma ti scombina tutti i capelli….-
commentò
Glorya ravvivandosi i lunghi capelli corvini mentre insieme a Cassiopea
e Lily
tornava al castello per la cena.
-Si,
e non so a te, ma a me fanno male le gambe…-
-Voglio
imparare a volare!-
La
Malfoy
e la
Zabini la guardarono
allibite. Lily Potter, colei che le aveva tormentate tutto il giorno
con la sua
paura delle altezze, aveva appena detto voglio
imparare a volare?
-Prego…?-
chiese Glorya credendo appunto di aver sentito male.
-Ho
detto che voglio imparare a volare!- ribadì Lily.
-Ti
sei lamentata tutto il giorno per la lezione di volo…- disse
Cassiopea.
-….prevedevi
di fare una grave caduta….
-….e
successivamente ti vedevi morta…-
-…ci
hai detto addio…-
-…noi
avremmo dovuto compiangerti…-
-…e
ora ci dici che vuoi imparare a volare?!- chiese Glorya
esterrefatta.
-Siete
fastidiose quando vi completate le frasi a vicenda, lo
sapete?- fece notare Lily, mentre le tre Slytherin si sedevano a
tavola. La Sala
Grande era molto calda quella sera:
evidentemente Linton aveva deciso che era meglio mantenere la
scolaresca in
vita.
-Lily
Luna Potter, io ti uccido. Hai rotto le scatole tutto il
giorno per questa storia!- continuò Glorya ignorando il suo
commento.
-Si,
e io provvederò a far sparire il tuo cadavere e a fornire a
Glorya un alibi- aggiunse Cassiopea, aggiustandosi un boccolo biondo
sfuggito
dalla sua coda, come se l’omicidio di una delle sue migliori
amiche non la
toccasse minimamente.
-Si
lo so, sono strana. Ma è stato umiliante vedere che tutti ci
riuscivano!- spiegò loro Lily, guardando indecisa il buffet;
alla fine optò per
un po’ di insalata con dell’arrosto.
-Okay,
pensi di volare bendata? No perché in caso contrario credo
che ti accorgeresti di trovarti a più o meno quindici metri
d’altezza- la
informò la Malfoy
che era misteriosamente già al dessert.
-Non
mi importa, supererò questa paura. Solo che non so a chi
chiedere di insegnarmi…- rispose Lily pensierosa.
-Credo
che mio fratello non avrebbe problemi a darti una mano-
suggerì Glorya indicandole Derek che proprio in quel momento
si stava sedendo
poco distante da loro. Ma appena lo osservò con
più attenzione, Glorya sbiancò.
-Derek!
Cos’hai fatto al braccio?!- gli chiese, dato che Zabini
portava il braccio destro appeso alla spalla, fasciato interamente.
-Oh,
oggi durante l’allenamento mi sono stirato un paio di muscoli
e mi sono slogato un polso. Credo che non potrò giocare la
prima partita- rispose
il moro Zabini afflitto; a Lily dispiaceva più per se stessa
che per Derek.
-Okay, Derek escluso-
concluse Lily.
-Qualcuno
della tua….famiglia?- propose Cassiopea pronunciando con
cautela l’ultima parola; la risposta di Lily fu
un’occhiataccia. Lily fece
vagare lo sguardo sulla tavolata di Slytherin –ovviamente gli
studenti delle
altre case non erano neanche da prendere in considerazione- alla
ricerca di
qualcuno che potesse aiutarla. Da escludersi anche i gemelli Nott,
tutti quelli
del primo anno…
-Oh
no- sospirò Lily affranta, rendendosi conto che
c’era una sola
persona in grado di aiutarla. Naturalmente lei voleva imparare dal
migliore e
per quanto le dolesse ammetterlo il più bravo era lui; lo sapeva perchè dopo la
lezione di volo si era fermata ad assistere
agli allenamenti della squadra.
-Cosa
c’è?- domandò Glorya servendosi di
tè caldo; Lily non capiva
come facesse a berlo a fine pasto.
-So
a chi devo chiedere…-
-Chi?-
-Scorpius-
Lily quasi sputò fuori il nome con disgusto.
-Lo
sai che ti riderà in faccia?- la informò
Cassiopea conoscendo
bene il fratello.
-Che
ti prenderà in giro per sempre…- aggiunse la Zabini.
-Sì-
rispose Lily –ma a quanto pare da quando
c’è lui in squadra
Slytherin ha sempre vinto la coppa con un largo margine di
vantaggio…- aggiunse
e decise di chiederglielo subito, per togliersi il dente avvelenato.
Cercando
di non pensare a cosa stava facendo, si alzò, percosse un
tratto del tavolo
fino a raggiungere Malfoy e gli si sedette accanto. Scorpius indossava
una tuta
verde scuro con alcune strisce argentate; aveva le guance pallide
leggermente
arrossate, dato che era appena tornato dall’allenamento.
Doveva essere stanco o
più apatico del solito, perché non chiacchierava
con nessuno, nemmeno con il
suo stuolo di ammiratrici.
-Ehm…Malfoy?-
lo chiamò Lily con voce sicura. Okay che stava per
chiedere un favore alla persona che detestava di più al
mondo, ma conservava
sempre la sua dignità di Slytherin, e perciò
niente esitazioni e voce
tremolante.
-Lilian?-
rispose Malfoy stupito: da quando era iniziata la
scuola, Lily non gli aveva mai rivolto parola di sua spontanea
volontà. Lei si
morse la lingua per non correggerlo, e disse diretta:
-Mi
devi insegnare a
volare-.
Le
labbra di Scorpius si tesero lentamente in un sorriso sarcastico,
ma non finse di non aver capito la richiesta: aveva assistito anche lui
alla
lezione di volo di quelli del primo.
-Perché
dovrei?- chiese semplicemente.
-Tu
odi mio fratello James giusto?- domandò lei di rimando.
-Sì…-rispose
lentamente Scorpius, non capendo seriamente dove
voleva arrivare Lily. Ma aveva ragione: detestava con tutte le sue
forze quel
tronfio pallone gonfiato d’un Grifondoro con il quale non
perdeva occasione per
attaccare rissa.
-Bene…pensa
come si arrabbierebbe, se vedesse me,
la sua cara ed innocente sorellina undicenne, sulla scopa con te, Scorpius Malfoy,
figlio di Draco Malfoy, acerrimo nemico di Harry
Potter…- gli spiegò lei con una luce maliziosa
negli occhi, certa che Malfoy
odiava James più di quanto detestasse lei; più
volte suo fratello era finito in
presidenza per risse e duelli magici con il suddetto biondo.
-Se
vedesse che ti sorrido, che entro in Sala Comune con te…ti
picchierebbe certo, ma si arrabbierebbe ancora di più quando
io ti difenderò…-
proseguì la perfida Potter e
poi tacque, per dare a Malfoy il tempo di assaporare la gloria che ne
ricaverebbe da una situazione del genere. La richiesta lo incuriosiva
effettivamente, sarebbe stata un’ottima occasione per
provocare James senza
finire in Presidenza…
Lily,
capendo dalla luce che brillava ora negli occhi argentati di
Malfoy che era vicina a convincerlo, dette l’ultima stoccata:
-Pensa
alla rabbia che gli provocheresti quando capirà che ho
preferito te, a lui…-
-È
fatta Potter- la interruppe lui e Lily sorrise, un sorriso
scaltro che Scorpius gelò dicendole:
-ma
sta attenta, non voglio toccare troppo la tua pelle
mezzosangue…-
-Tranquillo
Malfoy- lo rimbeccò lei minimamente scalfita dalle sue
parole, -neanch’io voglio stare troppo a contatto con te,
dicono che l’idiozia
sia contagiosa- e detto questo se ne andò, con un sorrisetto
trionfante sulle
labbra.
*****
Caroline
Anastasye Cavendish aveva un problema. Strano a dirsi, ma
anche la perfetta, impeccabile, glaciale e crudele Regina di Slytherin
aveva i
suoi crucci. Non erano compiti o materie ostiche, non erano questioni
di cuore
–sempre che ce l’avesse un cuore- ma era una
questione dinastica a tormentarla.
Quello era il suo settimo anno ad Hogwarts, al termine del quale
avrebbe
lasciato la scuola...ed insieme ad essa lo scettro. Il problema era
quello: a
quale delle patinate e pressoché tutte identiche ragazze di
Slytherin lasciare
il ruolo di Regina una volta che lei non avrebbe più potuto
ricoprirlo?
Era
a questo che la
Regina stava
pesando
seduta su un soffice sofà di velluto verde in Sala Comune,
mentre osservava una
delle sue dame di corte, Samantha Lindsey del suo stesso anno, che le
svolgeva
la relazione di Trasfigurazione, con un tizio di cui non conosceva il
nome che
le massaggiava le gambe snelle.
Che
dovesse passare lo scettro a qualcuna era indubbio. Ci voleva
una Slytherin a dettare moda, a farsi temere e rispettare, ad impartire
lezioni
a sciatte Tassorosso, perfettine Corvonero e spudorate Grifondoro. Le
Slytherin
dovevano mantenere il loro rango.
Ma
chi? si chiese Caroline osservando la Sala
Comune dove la maggior parte delle
ragazze concludeva la serata. Scartò Susan Miller, sesto
anno: sebbene fosse
una ragazza molto bella, con i suoi riccioli ramati e occhi verde
chiaro, non
aveva la freddezza necessaria per calpestare la gente; una volta
l’aveva vista
piangere per una sciocchezza come l’amore.
Eliminò dalla sua immaginaria lista anche Misha Tennyson del
quinto: ricca, con
una famiglia di farmagi alle spalle, aveva commesso l’errore
di rubarle l’amante
qualche tempo prima; non meritava di prendere il suo posto.
Fu
mentre eliminava altre possibili candidate che Lilian Luna
Potter fece il suo ingresso, attirando la sua attenzione grazie ad un
grazioso
cerchietto violetto che le tratteneva la chioma rubina leggermente
ondulata per
via della treccia che aveva sciolto poco prima.
La
osservò mentre si dirigeva verso Edward Nott, seduto sul
bracciolo di una poltrona: per avere solo undici anni aveva una
camminata
decisa e leggermente sinuosa, che con il tempo avrebbe potuto diventare
ancheggiante
e sensuale. Aveva già un ottimo gusto nel vestire: jeans
leggermente sbiaditi,
ma non troppo, un dolcevita di lana dello stesso colore del cerchietto,
appena
appena sformato, una sciarpa di cachemire rosa antico, che richiamava
la
tonalità degli stivaletti dalla punta rotonda firmati Prada.
Non male, pensò
Caroline, mentre Lily sorrideva cortese, ma non troppo partecipe, per
qualcosa
che Nott le stava raccontando.
Ripensò
poi a quando Lily era entrata in Sala Comune con il
fantoccio del grifone fra le mani e alle sue parole: una che rifiutava
la sua
stessa famiglia non poteva che acquistare punti ai suoi occhi. Prima di
iniziare ad istruirla affinché prendesse il suo posto,
Caroline decise che
l’avrebbe tenuta d’occhio ancora per un
po’ di tempo. Se nell’arco di dicembre
si fosse dimostrata all’altezza, l’avrebbe presa
sotto la sua ala protettiva.
Sì, avrebbe sguinzagliato spie ed informatori ovunque, che
la tenessero
costantemente aggiornata su tutto quello che diceva e faceva la piccola
Potter.
Lily
continuò a chiacchierare con Edward ancora per un
po’, poi
decise che era il caso di andare a dormire e così si diresse
verso la porta del
dormitorio, sempre sotto l’occhio vigile di Caroline.
Non
sapeva che da quel momento in poi sarebbe stata costantemente
sotto la sua sorveglianza.
*****
Sabato
mattina, Lily Potter si svegliò sentendo una certa
agitazione a livello dello stomaco. Aveva appuntamento con Scorpius al
campo da
Quidditch alle dieci per la prima lezione di volo –Scorpius
prevedeva che per
renderla in grado di volare decentemente e autonomamente ce ne
sarebbero volute
almeno una decina- ed era comprensibile che si sentisse impanicata:
nessuno le
aveva assicurato che Malfoy non avrebbe cercato di menomarla in
qualsiasi
maniera giusto per il gusto di farle un dispetto…
Non
aveva previsto di incontrare James ed Albus prima
della lezione di volo, ma il caso
volle che se li trovò fuori dalla porta della Sala Comune.
Anche loro
indossavano la tuta, che a differenza di quella di Lily rosso ciliegia,
portava
i colori della loro Casa. Lily provò a sorpassarli, ma James
ovviamente non
glielo permise.
-Dobbiamo
parlare- esordì Albus, che era indubbiamente il
più
diplomatico fra i suoi fratelli.
-Io
non ho nulla da dirvi- replicò Lily, calma.
-Ah
no? Vogliamo parlare del fatto che eviti noi e i nostri cugini
da quando è iniziata la scuola? Dello scherzo che hai fatto
a Molly per
Halloween? Dell’amicizia che hai stretto con una Zabini e una Malfoy?-
esplose James. Era davvero arrabbiato, e Lily lo capiva dal modo in cui
si
passava ripetutamente le mani fra i capelli corvini; evidentemente
voleva dirle
quelle cose da un po’ di tempo.
-Non
sono affari che vi riguardano, pensate ai fatti vostri- li
rimbeccò Lily, seccata; erano le nove e mezzo e lei doveva
ancora fare
colazione!
-Tu
sei affar nostro Lily!- intervenne Albus, non poi così
diplomatico; la sua irritazione trapelava dal rossore in zona orecchie
made in
Weasley.
-Non più. Buona
giornata- li congedò lei freddamente, come se fossero due
estranei.
-Scriverò
a mamma e papà…- sussurrò Albus,
mentre guardava la
chioma rubina di Lily che si allontanava sempre di più.
-Sei
in ritardo, Lilian-
Malfoy
batté un dito sul quadrante scuro del suo costosissimo
orologio, che segnava le dieci e un quarto.
-Una
signora si fa sempre aspettare, Malfoy. Allora, cominciamo?
Quale scopa devo usare?- lo rimbeccò Lily sbrigativa.
-Eccezionalmente
la mia. Vedi di non rovinarmela, è costata un
occhio della testa- le rispose lui, tendendole uno scuro manico di
scopa, al
fondo del quale riluceva la scritta dorata Nimbus 2030.
-Non
ti facevo così borghesemente attaccato ai soldi- disse Lily
con sufficienza, accettandolo.
Dopodichè
smisero di beccarsi, anche perché Malfoy aveva stabilito
di fare un ripasso delle regole basilari, cosa che occupò
loro buona parte del
tempo. Quando fu il momento di inforcare la scopa, il sole splendeva
già alto
nel cielo, riscaldando l’aria.
-Allora,
sei pronta?- le domandò Malfoy aggiustandole la posizione
della mano destra.
-Certo-
rispose Lily sicura, ma evidentemente Malfoy si accorse
del leggero tremolio della sua voce. La osservò per un
attimo, indeciso: poteva
lasciarla volare da sola, certo che si sarebbe schiantata quasi subito
e
avrebbe poi dovuto trascinarla in Infermeria in fin di vita, oppure
poteva
salire con lei, evitandole una brutta fine. Fare la Serpe
fino infondo o no? In
quel momento notò James Potter entrare in campo con il resto
della squadra, e
decise.
-Fammi
spazio Lilian, salgo con te. Così sono sicuro che tornerai
a terra sana e salva- le disse.
-Come
sei premuroso Malfoy, quasi mi commuovo- replicò lei
sarcastica, ma gli fece ugualmente posto. Un attimo dopo si trovavano a
dieci
metri d’altezza ed era…meraviglioso.
Furbamente, visto l’esempio di Glorya, Lily aveva legato i
capelli in una coda
alta, cosicché non le dessero fastidio; la scopa filava
veloce e sicura, senza
sbandare o tremare, dato che era Malfoy a portarla. Era tutto perfetto,
non
pensava neanche minimamente alle vertigini.
-Wow…-si
lasciò sfuggire Lily.
-È
fantastico, lo so- commentò Malfoy, e quelle erano le prime
parole che si scambiavano senza ironia.
-Vai
più veloce, più veloce…-gli
intimò lei e per una volta Scorpius obbedì, senza
ribattere.
Solo
dieci giri più tardi Lily permise a Scorpius di riportarla a
terra, ma appena ebbero posato entrambi i piedi al suolo,
l’uragano James si
diresse a passo di marcia verso di loro, con l’evidente
intenzione di ridurre
Malfoy in cenere.
Sei
così prevedibile James caro…pensò
Lily, mentre suo fratello
urlava:
-Malfoy,
che diavolo stavi facendo con mia sorella? Se avessi voluto che
ti uccidessi sarebbe bastato dirlo!-
Prima
che Scorpius potesse ribattere, Lily si frappose fra i due e
disse:
-Ho chiesto io a Malfoy di aiutarmi, lasciaci in pace-.
-Cosa?
Non ci credo!!!- gridò ancora James, arrabbiato
più che
mai, e fece per colpirlo con un portentoso destro. Lily però
fu più veloce di
lui, e gli bloccò la mano a mezz’aria, sotto lo
sguardo estremamente stupito
degli altri e soprattutto di Malfoy: Lily aveva sì promesso
di difenderlo, ma
da Vipera qual era Scorpius si sarebbe aspettato che lo facesse colpire
ugualmente da James.
-Ti
ho detto di lasciarlo stare James, sei così stupido da non
capire le mie parole?- ribadì Lily abbassandogli il braccio.
-Sì
Potter, sei così stupido da non capire che ha preferito
rivolgersi a me piuttosto che a te?- sottolineò Scorpius
perfido e
godette nel vedere James sbiancare. Che soddisfazione!
gongolò il giovane
Malfoy. Decise poi di dare il colpo di grazia a James e, allontanandosi
dal
campo sapendo di avere lo sguardo addosso di Potter e della sua
squadra, passò
amichevolmente un braccio intorno alle spalle di Lily, la quale lo
lasciò fare
sorridendo compiaciuta.
Spazio
dell’autrice:
Beh,
personalmente questo capitolo non mi piace granché, ma mi
serviva per sottolineare che a) Lily vuole distaccarsi in tutto e per
tutto
dalla sua famiglia e b) che per ottenere ciò che vuole
è disposta a servirsi di
chiunque, anche di Malfoy. Volevo far emergere anche quanto gli
Slytherin siano
opportunisti: anche Scorpius alla fine pur di provocare James mette da
parte
l’antipatia per Lily. Beh ditemi cosa ne pensate… J
Oltre
Lady Lynx, 979
e la “new entry”
red_apple,
volevo ringraziare anche chi ha messo la mia fanfiction fra i
preferiti…che
sono ben 11!!! Wow, sono
emozionatissima!!! Vorrei però che mi diceste cosa ne
pensate (anche se già il
fatto che l’abbiate messa fra i preferiti o le seguite
–ben 10!!!!- per me
significa
tantissimo!!!!) o se avete osservazioni, critiche o
suggerimenti…sono aperta a
qualsiasi cosa. Ma ripeto, grazie comunque.
Lady
Lynx: siii Harry e Ginny lo scopriranno, e se già Harry ci
stava rimanendo secco quando ha saputo che la sua bambina era stata
messa a
Slytherin, ti lascio immaginare cosa succederà quando
verranno a sapere tutte
queste cose… :P
Red_apple:
si il pairing è Lily/Scorpius ma ci vorrà un
po’ prima
che succeda qualcosa tra di loro…spero che avrai pazienza
sufficiente J
ti ringrazio per la
recensione, spero di vederne una tua anche al prossimo capitolo!!!
979:
wow, bella e soprattutto lunga recensione! Grazie ale!! Sì,
il mio intento nel finale di Trick or Treat era proprio quello che hai
detto
tu: far capire alla sua famiglia che lei è diversa…sono
contenta che ti sia piaciuta l’ultima sua perfida battuta J
Grazie
ancora a tutte (non smetterò mai di dirlo, anche a costo di
sembrare patetica) e al prossimo capitolo!! Baci
|
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Capitolo 6 *** You are like.... ***
CAPITOLO 6
You are like…
Albus
Severus Potter era una persona paziente. Aveva sopportato
per anni gli scherzi e le prese in giro di suo fratello James senza
lamentarsi
più di tanto, in quanto era un accanito sostenitore del
principio filosofico
del mantenere il quieto vivere.
Aveva
subito le battutine sarcastiche dovute al suo secondo nome
–che effettivamente
non piaceva neanche a lui-, ed era notoriamente considerato dai suoi
compagni
di scuola come un ragazzo pacato e sereno. Dunque per farlo arrabbiare
ci si
doveva mettere proprio di impegno, cosa che sua sorella Lily non aveva
mancato
di fare.
Aveva
taciuto di fronte alla sua assegnazione a Slytherin, non
aveva voluto sgridarla per lo scherzo fatto a Molly, non aveva battuto
ciglio
quando gli era stato riferito l’episodio del grifone
impiccato e non aveva
cercato di inseguirla per urlarle addosso quando l’aveva
vista andare via dal
campo con Malfoy quel 10 novembre. Tuttavia non aveva ancora scritto ai
suoi
genitori perché, da ottimista qual era, aveva creduto che
Lily potesse
redimersi, qualora si fosse resa conto di aver ferito tutte le persone
che
l’amavano. Ma un giorno anche la sua pazienza aveva avuto
fine, a causa di un episodio
relativamente senza peso se paragonato a tutto il resto.
Sapeva
che il dolce preferito di Lily era la crostata alla crema
di lamponi, e che chi pensava anche solo lontanamente di rubargliene un
pezzettino poteva andare incontro ad una morte molto lenta e dolorosa.
Lily non
aveva mai diviso quel particolare cibo con nessuno, neanche con loro o
con i
suoi genitori.
Una
sera di inizio dicembre, Albus stava passando fra il tavolo
dei Grifoni e quello delle Serpi per consumare una tanto sospirata cena
–dopo
uno sfiancante allenamento i suoi desideri si riducevano a cibo, letto,
calore-
e si ritrovò seduto di schiena a Lily, essendo quello
l’unico posto libero. A
fine pasto, chiacchierando con Rose, l’occhio gli cadde sul
piatto di Lily, dove
c’era ancora qualche pezzetto di crostata al lampone. Non si
sarebbe soffermato
più di tanto ad osservarla, se Lily non avesse offerto il
resto del suo dolce alle
sue amiche Glorya e Cassiopea. Quel gesto lo fece restare di sasso. Era
una
sciocchezza, ma la
Lily
che conosceva lui non avrebbe mai
ceduto spontaneamente gli ultimi rimasugli di crostata ai lamponi a
nessuno.
Fu
per quello che, nonostante la stanchezza, Albus quella sera si
sedette in Sala Comune, prese pergamena, piuma ed inchiostro, e
iniziò a
scrivere:
Cari
mamma e papà,
come
state? Qui ad
Hogwarts le cose procedono abbastanza bene. Finalmente abbiamo iniziato
gli
allenamenti di Quidditch, anche se ora che è arrivato
dicembre non ne sono più
così contento…comunque penso seriamente che
quest’anno riusciremo a battere
Serpeverde!
Come
avrete saputo
James è riuscito a finire in punizione per la decima volta
nel mese, insieme
alla sua fida compare Beatrice, e l’ultima volta ha persino
trascinato con sé
anche la povera Angelica che non c’entrava niente. Ma non
è James a
preoccuparmi, ormai ho fatto l’abitudine a vederlo in
castigo…a preoccuparmi è
Lily. Da quando siamo arrivati ad Hogwarts, non è
più la stessa. Sembra
diventata snob, cattiva, quasi senza cuore. Forse sto esagerando, ma ci
evita,
mostra disprezzo per tutto ciò che noi Potter siamo, a
partire dalla Casa di appartenenza
e a finire con il nostro passato…vi dico solo che le sue
migliori amiche sono
Glorya Zabini e Cassiopea Malfoy. Quando ci vedremo a Natale io e
James, che è
ancora più incredulo e ferito di me se è
possibile, vi racconteremo tutto nel
dettaglio, ma voglio accennarvi alcuni episodi. Ad Halloween
è riuscita a far
piangere Molly con uno scherzo davvero cattivo e ci è giunta
voce che abbia
detto che l’essere impiccati è la fine che tutti i
grifoni dovrebbero fare.
Pensate che mi stia preoccupando inutilmente? Non credo, la Lily
che conoscevamo non
avrebbe mai fatto o detto cose del genere. Abbiamo provato a parlarle,
ma lei
ci ha detto chiaramente che non sono affari nostri.
Non
vedo l’ora di
rivedervi, e anche James, anche se fa finta di no; in realtà
gli mancano i tuoi
abbracci stritolatori mamma, ed è da un mese che strepita
per farti vedere
delle nuove mosse che ha imparato per prendere meglio il Boccino,
papà.
Con
affetto, Albus
Sebbene
si odiasse per il ruolo di spia che era costretto a ricoprire,
Albus aveva capito che era necessario che i suoi genitori fossero
informati,
altrimenti avrebbero stentato a riconoscere Lily quando fossero
arrivate le
vacanze natalizie. Così, dopo un breve sospiro, si
alzò ed andò alla Gufiera
per spedire la lettera.
*****
Cassiopea
Sofia Malfoy tremava.
Era letteralmente terrorizzata dai temporali e non poteva farci nulla.
Suo
padre le aveva insegnato che i Malfoy non devono avere paura di niente,
ma in
quel momento, con la pioggia che sbatteva violenta contro la finestra
ed i
tuoni che scoppiavano all’improvviso, Cassiopea stava
mandando a quel paese
quello stupido precetto. E che diamine, aveva sette anni! Era pur
legittimo
avere quella piccola paura, no? Eppure tanto piccola non era, dato che
la bambina
aveva appena infilato i piccoli piedini nelle costose ciabattine,
pronta a
lasciare la sua stanza in cerca di qualcuno che la rassicurasse. Prese
la
vestaglietta di calda lana, e sobbalzò indossandola:
l’ennesimo tuono aveva
fatto tremare i vetri. Sentì una lacrima scenderle lungo la
guancia e così non
esitò ad aprire la porta e ad uscire.
Camminò
svelta per i corridoi di
Malfoy Manor, stringendosi
la vestaglia
addosso. Aveva freddo, era impaurita, e…aveva appena visto
un’ombra sul
pavimento!
Da
“camminata svelta” la sua
modalità di movimento passò a “corsa
spaventata”, mentre cercava di raggiungere
velocemente la camera di suo fratello. Giunta di fronte alla sua porta,
la
spalancò senza tanti complimenti e si fiondò sul
morbido letto a baldacchino.
-Checcossucced..?-
furono le
confuse parole pronunciate da un assonnato Scorpius Malfoy. -Cassiopea!-
esclamò poi, quand’ebbe preso
coscienza del fatto che la sua piccola e, a giudicare dai movimenti
inconsulti
delle spalle minute, tremante sorella si era appena infilata a razzo
sotto le
sue coperte.
-Ho paura dei
temporali- fu
l’inutile giustificazione della piccina.
-Lo
vedo…- borbottò Scorpius, un
po’ seccato.
-Posso
restare qui con te…?- gli
chiese Cassiopea mentre l’ennesimo fulmine squarciava il buio
della notte.
Per tutta
risposta, Scorpius alzò
il braccio sinistro: in mezzo secondo, Cassiopea aveva appoggiato la
testolina
bionda sul suo petto.
-È
l’ultima volta però…- aggiunse
circondando le spalle della sua sorellina.
Cassiopea
sorrise nel buio: suo
fratello diceva sempre così, ma poi alla
fine…Chiuse gli occhi e, anche se era
arrivato il tuono a seguito del fulmine, riuscì a non
tremare.
Quando
Scorpius Malfoy cercò di girarsi su un fianco,
scoprì che non poteva a causa di
un ostacolo caldo e morbido. Tastando con una mano, mezzo insonnolito,
accanto
a sé, scoprì che si trattava di un corpo. Un
corpo?!
Scorpius
si svegliò di colpo e i suoi occhi ci impiegarono qualche
secondo ad abituarsi
al buio; appena riuscì a scorgere qualcosa nella penombra,
individuò lunghi boccoli
biondi sparsi sul suo cuscino. Sentendo il temporale che imperversava,
capì
perché Cassiopea fosse nel suo letto. Sospirò e,
per un riflesso quasi
condizionato, le passò un braccio intorno alle spalle; sua
sorella, senza
svegliarsi ed ancora con un pollice infilato fra le labbra, vi
appoggiò
automaticamente la testa. Così posizionati, i Malfoy
passarono l’ennesima notte
di tuoni e fulmini nello stesso letto.
-Lily!!-
Lily
Potter fu brutalmente strappata dal mondo dei sogni dalla voce alquanto
agitata
di Glorya Zabini. Imponendosi di non insultarla, Lily disse, con voce
impastata
dal sonno, senza aprire gli occhi:
-Eh…?-
-Ci siamo
perse Cassiopea!-
-Cosa?!- la Potter
si tirò su di colpo
e gettò uno sguardo al letto a destra del suo. Vuoto.
Spostò
poi gli occhi su Glorya, seduta sulla sponda del suo baldacchino, che
la
fissava leggermente agitata. Ovvio che Cassiopea non poteva essere
uscita dal
castello, ma comunque non trovarla nel letto non era cosa da tutti i
giorni.
-Allora,
usiamo la logica- disse la Potter mettendosi a
sedere, -a meno che non sia fuggita in
pigiama, cosa che ritengo improbabile, prima o poi tornerà
qui a cambiarsi-.
-Sì-
annuì Glorya convinta: non ce la vedeva proprio Cassiopea a
fuggire senza
essersi messa addosso qualcosa di adatto all’occasione.
-Io
propongo di vestirci, sto già congelando con questa misera
vestaglietta, e poi
se non è ancora tornata l’aspettiamo a
colazione…fidati, neanche l’Apocalisse
terrebbe Cassiopea lontana dal cibo- proseguì Lily
pragmatica e Glorya,
ritenendolo un buon piano d’azione, decise di seguirlo.
Mentre si chinava sul
suo baule alla ricerca dell’ennesimo maglione da indossare
sopra quello della
divisa, Lily notò che sul comodino di Glorya
c’erano alcuni fazzoletti usati.
Dopo la
prima mattina ad Hogwarts, Lily aveva trovato Glorya che piangeva
addormentata
altre volte, ma non le aveva mai chiesto il perché. Una
qualsiasi altra
ragazzina avrebbe insistito per sapere, per conoscere, ma non Lily.
Infondo la prima
regola degli Slytherin era: farsi gli affari propri. Tuttavia non
poteva fare a
meno di essere leggermente preoccupata…Glorya era sua amica,
e benché fosse
sempre tranquilla, Lily ormai sapeva che dentro di sé si
portava un segreto, un
segreto talmente terribile che riusciva a farla piangere di notte.
-Ci hai
visto giusto- disse la Zabini
quando, venti minuti più tardi, scesero a colazione;
Cassiopea era già seduta
al tavolo verde-argento ed era intenta a scolarsi chissà
quale numero di
bicchieri del suo prezioso succo di mela.
-Buongiorno!-
le salutò la Malfoy
allegra quando le si sedettero accanto. Glorya e Lily non risposero, ma
si
limitarono ad alzare entrambe il sopracciglio destro, come a dire: beh?
Non ci
devi dire nulla?
-Brutto
tempo oggi eh?- ritentò Cassiopea, senza ottenere successo:
le sue due amiche
continuavano a guardarla mute, il sopraciglio ancora perfettamente
inarcato.
-E va
bene…sono andata a dormire da Scorpius- ammise la biondina.
-Così
va
meglio….e perché ci saresti andata?- le
domandò Glorya, dedicandosi finalmente
al suo prezioso tè caldo.
-Ecco
io…diciamo che…ehm…-
tossicchiò imbarazzata Cassiopea.
-Dai,
diccelo…dillo a Lily e Glorya tue…-la
esortò la Potter, come si fa con
un
bambino che non vuole confessare di aver mangiato lui tutto il
barattolo della
marmellata.
-Ho paura
dei temporali e sono andata nel suo letto- disse Cassiopea
d’un fiato.
-Brava,
almeno non ti è venuta la geniale idea di svegliare me,
credo ti avrei uccisa-
approvò Glorya, mentre Lily si faceva pensierosa. Non
avrebbe mai detto che
Scorpius fosse quel tipo di fratello protettivo…e
così anche lui ha un cuore,
si disse Lily mentre lo osservava, seduto poco lontano da lei: aveva
sempre
quella perfetta maschera di indifferenza. In quel momento Malfoy si
girò, e la
pescò in flagrante a fissarlo:
-Non
resisti al mio fascino? Eppure hai solo undici anni, dovresti pensare
alle
bambole…-l’apostrofò ironico, come se
averne tredici lo rendesse molto più
grande di lei.
-In
questo momento sto pensando a come deturpare il tuo
faccino…- fu la velenosa
risposta di Lily.
-Ah,
attenta Lilian…non vorrai mica che la tua scopa oggi si
rivelasse maledetta
no?- la minacciò velatamente Scorpius, alludendo alla quarta
lezione di volo
che avrebbero fatto quel pomeriggio.
-Attento
tu Malfoy, verrà il giorno in cui non mi sarai
più utile…-
anche Lily non era da meno quanto a minacce. Gli altri
Slytherin seguivano lo scambio di battute divertiti: i loro battibecchi
erano
sempre un buon modo per iniziare la giornata.
-Tremo
già dalla paura…- la prese in giro Scorpius,
simulando dei brividi.
-E fai
bene- approvò Lily e si alzò, per poi gettargli
un’ultima occhiata:
-Alle
cinque. Sii puntuale- e se ne andò.
-….disse
l’orologio umano…-borbottò Malfoy prima
di tornare alla sua colazione.
-Ti tiene
testa- osservò Derek seduto affianco a lui; aveva ancora un
braccio fasciato e
per questo aveva qualche difficoltà a mangiare.
-E anche
bene- aggiunse Edward, che stava ancora seguendo con lo sguardo Lily.
-Zitti
voi due- li rimbeccò Scorpius, facendoli ridere
sommessamente.
*****
Quando
Lily Potter aveva espresso il desiderio di imparare a volare, non aveva
tenuto
conto di un particolare piuttosto rilevante: il freddo. Se a novembre
un
dolcevita di lana abbinato ad una felpa foderata di pelliccia
più la sciarpa riuscivano
a tenerla al caldo senza impacciare più di tanto i suoi
movimenti, arrivato
dicembre Lily scoprì che la sua tenuta da volo improvvisata
non era neanche
lontanamente sufficiente a riscaldarla.
-Maledizione,
avevo appena imparato a non sbandare così
vestita…e ora mi tocca rifare tutto
da capo…- borbottò la piccola Potter infilandosi
anche un cappotto di maglia
nera con sciarpa e cappello coordinati. Aveva ragione a lamentarsi:
sicuramente
tutta quella roba avrebbe disturbato il delicato equilibrio che aveva
faticosamente raggiunto nelle quattro lezioni precedenti. Secondo
Scorpius era
molto migliorata, ma Lily non si sentiva ancora sicura: solo durante le
due
ultime volte era riuscita a volare da sola senza ritrovarsi con il
faccino ad
un millimetro da qualche albero.
Così
equipaggiata raggiunse il campo da Quidditch, dove Malfoy la stava
già
aspettando; passando vicino alle tribune, non notò la figura
di Madama Bumb
intenta a chiacchierare con il professor Paciock.
-E poi
dici a me di essere puntuale…- disse Malfoy acido appena la
vide, facendole
notare come al solito l’orario sul suo prezioso orologio:
cinque e venti.
-Senti,
non è colpa mia se ho dovuto perdere tempo a coprirmi
decentemente…vuoi mica
che io mi ammali?- rispose Lily fintamente dolce, sbattendo gli
occhioni
violetti.
-Ovvio
che no Lilian, come potrei mai desiderare il tuo male?- fu la
falsamente
preoccupata risposta di Scorpius.
-Tu che
sei così una brava persona…- concluse Lily e poi
gli prese senza tanti
complimenti il manico di scopa dalle mani; non era ancora riuscita a
trovare il
modo di averne uno suo e la cosa la infastidiva alquanto.
-Ma
prego, fai pure…- commentò Malfoy sarcastico e
poi finalmente la lezione ebbe
inizio.
Le due
Serpi non sapevano che Madama Bumb, nonostante avesse finito di parlare
con il collega
e nonostante stesse anche lei congelando, era rimasta ad osservarli.
Guardando
Lily volare, pensò che c’era nel suo stile
qualcosa di Ron Weasley. Ricordava
con orrore i suoi primi allenamenti e soprattutto le prime disastrose
parate,
che avevano fatto vergognare la professoressa McGranitt di essere la
direttrice
di Grifondoro. Rabbrividì ripensando ai coretti da stadio di
cui era stato
oggetto…ma poi era migliorato, era diventato più
sicuro di sé e del suo talento
e si era progressivamente trasformato in un ottimo Portiere. Anche Lily
Potter,
secondo l’insegnante di volo ed arbitro, era sulla buona
strada per diventare
anche lei un’eccellente giocatrice di Quidditch come la
maggior parte della sua
famiglia.
Quando
Potter e Malfoy le passarono accanto finito l’allenamento,
Madama Bumb pensò
che l’espressione di Lily fosse davvero abbattuta; in
realtà era solo
congelata. Decise di rincuorarla, credendola triste per i risultati
ottenuti:
-Complimenti
Potter, ho notato dei progressi nel tuo modo di
volare…assomigli a tuo zio
Ron…sapessi com’era imbranato
all’inizio! Ma poi è migliorato…-
A quelle
parole, Scorpius vide il volto di Lily sbiancare momentaneamente e
farsi di
pietra; un attimo dopo però era tornata normale, anche se fu
con una certa
rigidità che rispose a Madama Bumb:
-La
ringrazio per l’incoraggiamento, Madama Bumb- poi le
voltò le spalle, e seguita
da uno Scorpius alquanto confuso, lasciò il campo.
Lily si
sforzò di mantenere un certo contegno per tutta la strada
che fece assieme a
Malfoy diretta alla Sala Comune di Serpeverde, ma appena fu giunta nel
suo
Dormitorio e dopo che si fu assicurata che non ci fosse nessuna delle
sue
compagne, si permise di dare sfogo alla rabbia. Sferrò un
calcio al suo baule,
facendosi per altro molto male al piede sinistro, e come se non
bastasse scaraventò
all’aria tutto ciò che c’era sul suo
comodino. Si lasciò poi andare sul letto,
si sfilò lo stivale scamosciato color caramello e dopo
averlo lanciato, si
afferrò il piede dolorante per controllarne le condizioni.
Niente
sarà mai sufficiente! si disse la Potter
rabbiosa, niente di tutto quello che mostrerò
a questa massa di superficiali riuscirà
a far capire loro
che razza di persona sono!
Ricordò
le
parole che suo zio George aveva detto due anni prima, quando, di
ritorno dal
binario nove e tre quarti dal quale James ed Albus erano appena
partiti, avevano
incontrato lui e sua moglie Angelina venuti ad accompagnare Fred e
Roxanne alla
stazione.
Vedendola
ancora in lacrime, George le aveva chiesto, gentile, approfittando del
fatto
che Angelina stesse chiacchierando con Harry, Ginny, Ron ed Hermione:
-Lily,
perché piangi?-
Lily
l’aveva guardato, incerta se rispondere o meno, e alla fine
aveva detto:
-Albus e
James stanno andando ad Hogwarts!-
George
aveva riso, ma poi i suoi occhi si erano velati di malinconia.
-Sai,
anche tua madre pianse quando, tanto tempo fa ormai,
accompagnò me e Fred a
prendere l’Espresso…sei proprio uguale a lei in
questo momento…-
Lily
aveva smesso per un attimo di singhiozzare, e l’aveva
guardato perplessa:
evidentemente suo zio pensava che lei stesse piangendo per Albus e
James…invece
era così afflitta per il fatto che avrebbe dovuto aspettare
ancora due anni per
poter andare ad Hogwarts anche lei!
Fra la
tristezza
e la perplessità di quel momento, in Lily era sbocciato un
altro sentimento, un
sentimento chiamato rabbia, che sarebbe stato determinante per gli anni
successivi.
Sei proprio
uguale a lei…assomigli
a tuo zio Ron…
Spazio
dell’autrice:
Allooora…eccomi
di nuovo qui! Diciamo che questo breve capitolo è sia di
transizione –dopo di
questo penso che ci sarà quello incentrato sul Natale- sia
“esplicativo”…mi
spiego: ho voluto rendere Lily un pochino più umana dato che
come mi ha fatto
gentilmente notare 979 (che
ringrazio moltissimo per questo suggerimento!) forse stava assumendo un
carattere troppo perfido per la sua giovane età; per questo
motivo ho
introdotto la sua preoccupazione per Glorya e per la momentanea
sparizione di
Cassiopea. Inoltre si inizia a capire qualcosina della motivazione per
la quale
Lily si comporta in questo modo, anche se premetto che Lily
è effettivamente
una stronza serpeverde, ma tuttavia ci sono anche altri fattori che
hanno
contribuito a renderla così…so che è
un po’ incasinata come cosa, ma spero
abbiate capito J
spero anche che vi sia piaciuto lo sprazzo di vita familiare di
Cassiopea e
Scorpius, è un pezzo secondo me venuto bene (io
sì che sono modesta :P)…beh
aspetto con ansia le vostre recensioni!! Ho notato con piacere che i
preferiti
sono diventati ben 15 e le seguite 12…grazie mille a tutti! Sono
commossa J se proprio
volete rendermi
un’autrice ancora più felice di quanto io lo sia
già, lasciatemi qualche altro
commento…pliiiiiis J
(con occhietti adoranti). Scherzi a parte, grazie
anche a chi legge senza commentare (non vorrei sembrare
presuntuosa… J ).
Bene,
dopo questo po’ po’ di introduzione, passiamo alle
recensioni che Rebby, Red_Apple, BlackFra92,
979 e Lady
Lynx mi hanno gentilissimamente (non so se questo
superlativo
esista) lasciato:
Rebby:
benvenuta nel “mondo delle recensioni”, ti
ringrazio per il commento che mi ha
fatto molto piacere e colgo l’occasione per rassicurarti: non
lascerò la
fanfiction incompleta, piace troppo anche a me :P per la reazione di
genitori e
parenti, credo dovrai aspettare il prossimo capitolo, che spero
recensirai
ancora…grazie di nuovo, baci!
Red_apple:
siii c’è mancato poco che James ci
restasse…e devo dire che Scorpius ce l’ha
messa tutta per far sì che questo succedesse :P grazie della
recensione, al
prossimo capitolo!!!
BlackFra92:
benvenuta anche a te nel “mondo delle
recensioni”!!! la tua era lunghissima e
non sai quanto mi abbia fatto piacere leggerla (ti confesso che
l’ho riletta
tre volte J).
Detto sinceramente anch’io mi ero stufata della solita Lily
descritta nelle
altre fanfiction (con tutto il rispetto) ed è per questo che
ce la sto mettendo
tutta per renderla diversa…sono contenta di sapere di star
riuscendo
nell’intento! Per quanto riguarda Lily e Scorpius posso solo
dire che per ora
sono utili l’uno all’altra, ma chissà
che succederà fra loro poi… :P grazie
ancora, spero di vedere un’altra bella e lunga recensione (ma
anche corta va
bene :P) al prossimo capitolo…baci!
979: ale
grazie ancora per il suggerimento che ho prontamente messo in pratica J come vedi
alla fine Lily è
entrambe le cose, è sostanzialmente diversa dalla sua
famiglia, ma ci sono
anche altre motivazioni…cioè, spero si veda J baci, al
prossimo capitolo!!!
Lady
Lynx: nooo non sbagli, anche se ora è più odio
che amore fra Lily e Scorpius.
Ti confesso che ho avuto la tentazione di far colpire ugualmente
Scorpius da
James, non mettendo l’intervento di Lily, ma poi mi sono
detta che se lei non
avesse rispettato il patto, Scorpius non l’avrebbe
più aiutata. Per quanto
riguarda l’orgoglio, anch’io avrei voluto che non
si abbassasse a chiedere
aiuto, ma anche qui mi è venuto in mente che Lily ha solo 11
anni e che
generalmente a quell’età si tende ancora a cercare
aiuto…spero di non averti
delusa J al prossimo
capitolo, baci!!!
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Capitolo 7 *** Unexpected ***
CAPITOLO 7
Unexpected
-Sarebbe
troppo chiederti una lettera, di tanto intanto?-
Cassiopea guardò Lily con i suoi occhioni verdemare, capaci
persino di
sciogliere il cuore di ghiaccio di Scorpius Malfoy.
-Mmmh…magari
potrei rispondere se mi scrivi…- fece Lily
pensierosa, strizzando l’occhio a Glorya, che le sorrise di
rimando.
Il
22 dicembre era stato l’ultimo giorno di lezioni, con grande
gioia di tutti gli studenti; quella sera la maggior parte di loro
sarebbe
tornata a casa, chi con l’Espresso, chi con la Polvere
Volante messa a
disposizione per l’occasione. Questo era il caso di Lily e
della famiglia
Potter-Weasley, che sarebbe approdata al completo direttamente nella
cucina
della Tana, dove avrebbero trascorso le vacanze natalizie tutti
insieme. Questa
prospettiva rendeva Lily particolarmente depressa, ma cercò
di non darlo a
vedere; non sapeva che anche Glorya non era poi così
contenta di tornare a
Villa Maelle. La giovane Zabini sapeva infatti che ad attenderla
c’erano solo
sua madre, probabilmente attaccata alla bottiglia per via dello stress
che i
vari party natalizi in società comportavano, suo padre
arrivato all’ultimo
minuto con costosi doni acquistati da chissà quale delle sue
numerose e carine
segretarie e una sfilza di tediosi parenti e influenti conoscenti di
fronte ai
quali avrebbero dovuto mantenere la facciata di perfetta famigliola.
L’unica
cosa che l’aiutava a sopportare tutto ciò era
Derek.
Stesso
destino attendeva Cassiopea, con una sostanziale
differenza: i suoi genitori. Astoria Greengrass avrebbe probabilmente
criticato
all’istante ogni cosa di sua figlia, a partire dalla coda in
cui aveva
sistemato i boccoli biondi e a finire con i risultati scolastici;
avrebbe iniziato
a dire che avrebbe potuto prendere Eccezionale anziché Oltre
Ogni Previsione,
che Scorpius aveva saputo fare meglio e bla, bla, bla…tutte
cose trite e
ritrite. Ma a rincuorarla ci sarebbe stato il sorrisino nascosto
all’angolo
delle sottili labbra di suo padre, Draco Lucius Malfoy. Facciata di
austera
nobiltà davanti a tutti, stesso viso aristocratico di
sempre, stesso ghigno
sarcastico che lo aveva caratterizzato ai tempi della scuola, stesso
fascino da
bello-e-maledetto che aveva fatto cadere ai suoi piedi stuoli di
ragazzine
quand’era giovane (e di donne ora che era divenuto un uomo)
Draco Malfoy sapeva
però quand’era il caso di concedere un sorriso
alla sua bambina, stra venerata
oltre tutto.
Così
le tre amiche si separarono, ognuna con la mente ormai
rivolta alle varie feste natalizie alle quali sarebbero state costrette
a
partecipare.
-Ehi
Lilian, fatti regalare un manico di scopa per Natale, sono
stufo di dover togliere le tue sudice impronte dal mio…-
E
ti pareva, si disse Lily, bloccandosi nell’atto di aprire la
porta dello studio della professoressa McGranitt, dal quale sarebbero
partiti.
Poteva mai mancare il saluto di Malfoy…
Si
voltò, trovandosi il primogenito di Draco Malfoy a qualche
passo di distanza. Anche lui era pronto per partire, avvolto in un
pesante
cappotto; Lily si chiese se fosse venuto sin lì solo per
darle fastidio.
-Buon
Natale anche a te Malfoy- si limitò a dirgli; non era in
vena per minacce e sarcasmo. Detto questo entrò
nell’ufficio della McGranitt,
dove erano rimasti solo più James e Al; evidentemente il
resto della sua
famiglia aveva già raggiunto la Tana.
-Come
mai ci hai messo così tanto? Stavamo aspettando te- le disse
James appena la vide.
-Salutavo
un amico-
rispose Lily, sapendo che James aveva sentito la voce di Malfoy; in
realtà il
solo pensiero di considerare Malfoy un amico era surreale.
Non
gli diede modo di ribattere, afferrò una manciata di Polvere
da un barattolo posto sulla scrivania e, infilando un piede nel camino,
disse
forte e chiaro:- La Tana!-
Un
attimo dopo il familiare salotto di casa Weasley, già
stracolmo
di gente, si aprì ai suoi occhi: nonna Weasley attaccata ai
fornelli con
indosso un grembiule sporco che Lily notò subito, nonno
Arthur intento ad
accendere il secondo cammino secondo metodi Babbani quali i fiammiferi,
zia
Hermione e zia Penelope affaccendate intorno alla tavola, Rose fra le
braccia
di suo padre, Hugo intento a descrivere le meraviglie di Hogwarts alla
piccola
Lucy, che lo ascoltava pendendo dalle sue labbra, Teddy e Victoire che
si
abbracciavano seduti sul divano.
Il
tutto condito da un calore familiare soffocante.
-Lily!-
urlò sua madre, correndo ad abbracciarla. In
realtà Lily
capì che si trattava di sua madre solo quando
riuscì a staccarsene. Ginny,
avvolta in un caldo maglione sformato made in Nonna Molly Weasley-
ebbene sì,
li fabbricava ancora- la guardava con i chiari occhi azzurri ricolmi
d’affetto.
Lily non volle ricambiare il suo sguardo, e per fortuna (o sfortuna?)
in quel
momento fu sommersa dagli abbracci del resto dei suoi parenti, primo
fra tutti
Harry James Potter che aveva cercato sin da subito segni della
contaminazione
Slytherin sul volto della sua bambina. Lily dovette reprimere
l’impulso di
tornarsene indietro di corsa.
-Lily,
cara!- questa era sua Nonna- sei dimagrita! Ma mangi a
scuola?- Lily si domandò come avesse fatto a capirlo, dato
che non aveva ancora
avuto modo di togliersi il montoncino color malva.
-Lily,
tesoro! Guarda, sono riuscito ad accendere il fuoco senza
magia!- questo invece era Nonno Weasley, che sventolava orgoglioso una
scatoletta di fiammiferi.
E
poi zia Hermione che volle sapere come se la cavava a scuola, Lucy
accorsa a tartassare di domande anche lei su Hogwarts, zio Ron che le
lanciava
battutine su Grifondoro e Serpeverde, il tutto in una girandola di voci
che
fecero scoppiare a Lily un gran mal di testa nel giro di
mezz’ora.
L’unica
parente che Lily era passivamente contenta di vedere era
sua zia Fleur, che nonostante fosse stata inglobata dalla famiglia
Weasley da
molti anni ormai, manteneva sempre un certo stile e una certa finezza
di modi.
Infatti quando la vide non la soffocò con un abbraccio, ma
le diede un finto
bacio sulla guancia. Aveva conservato anche l’antica
bellezza: i suoi lunghi
capelli brillavano ancora di luce propria e il suo fisico slanciato non
mostrava i segni di tre gravidanze.
-Chéri, ti trovo bene!-
le disse poi osservandola, -quel colore si sposa benissimo con i tuoi
capelli!-. Solo per averle detto questo si meritava un tiepido sorriso.
Entro
le otto di sera i Potter- Weasley erano al completo seduti a
tavola; Lily non aveva avuto ancora un minuto per sé stessa
da quando era
arrivata, e ciò aveva peggiorato il suo umore.
-E
allora, come ti trovi a scuola?- le chiese Teddy seduto accanto
a lei; Lily notò che aveva uno stupido cerotto in fronte e
che Victoire lo
stava guardando con affetto. La rossa si prese un minuto buono,
fingendo di
mettersi altra insalata nel piatto, prima di rispondere:
-Bene
grazie-.
Teddy
rimase un po’ stupito dalla brevità della
risposta, e così
le chiese ancora:
-Hai
fatto amicizia con qualcuno in particolare?-
-Sì,
con Glorya Zabini e
Cassiopea Malfoy…ma ci
sono anche
Edward Nott e Derek, il fratello di
Glorya…- disse Lily osservando compiaciuta suo padre che
irrigidiva
impercettibilmente la mascella e le orecchie di zio Ron farsi rosse.
-E
le lezioni di volo? Ti sono piaciute? Ricordo che il talento di
tuo padre si mostrò già alla prima volta in cui
prese in mano un manico di
scopa…- le chiese sua zia Angelina, che aveva fatto parte
della squadra di
Grifondoro ai tempi di Harry. Aveva poi continuato a giocare a
Quidditch a
livello regionale, ma aveva dovuto smettere quando era rimasta incinta
di Fred.
-Veramente
odio volare- la gelò Lily.
-A
me invece piace tantissimo! Non vedo l’ora di poterlo fare di
nuovo!- intervenne Hugo con il suo tipico entusiasmo, rompendo
l’atmosfera
leggermente fredda.
-Menomale
Hugo, temevo che avessi preso da tua madre…-
commentò
Ron, beccandosi uno schiaffo sulla nuca da parte di sua moglie.
-Ahia!
Ma è vero che non eri capace!- si difese massaggiandosi il
collo. Nel corso degli anni Ron ed Hermione non erano cambiati di una
virgola,
sempre a beccarsi, sempre eternamente innamorati. Solo Hermione si era
fatta
più bella: i capelli crespi si erano misteriosamente
trasformati in bei boccoli
ben definiti ed aveva perso quei chili leggermente di troppo dovuti
alla
crescita.
-Sì,
ricordo che hai cercato di imparare a memoria tutto Il
Quidditch attraverso i secoli…- gli
diede man forte Harry ed anche a lui non fu risparmiato un calcio sullo
stinco
destro da parte di Hermione.
Qualche
posto più in là James stava raccontando a George
i nuovi
passaggi segreti che aveva scoperto, con il supporto di suo cugino
Fred, altro
suo compare con Beatrice, e si stava facendo spiegare come introdurli
sulla
sempre più decrepita Mappa del Malandrino; di fronte a lui
Nonna Weasley stava
cercando di costringere Eleanor Duncan a mettersi un maglione, visto
che girava
in top dalle bretelline sottili in pieno dicembre, dopo aver
rimproverato
Charlie per la lunghezza dei suoi capelli.
-Ma
insomma! Non è questo il modo in cui un uomo sposato deve
andare in giro!- esclamò Molly Senior, afferrando una lunga
ciocca rossiccia
della coda del suo secondogenito.
-Molly,
lascialo stare, io lo trovo più seducente così!-
lo difese
Eleanor, facendo arrossire sua suocera. La romena dai lunghi capelli
castano
scuro, dagli occhi verdi e dal fisico minuto, aveva la straordinaria
capacità
di dire cose assolutamente fraintendibili con ingenua innocenza.
Percy
invece, seduto accanto a sua moglie Penelope Light, che
aveva ancora voluminosi riccioli neri ma aveva dovuto mettere gli
occhiali per
una progressiva miopia, stava tediando suo padre e la stessa Penelope
su una
relazione che aveva dovuto consegnare all’ancora ministro
Kinglsey Shacklebolt;
le sue figlie Molly e Lucy ridacchiavano di lui.
Osservando
la lunga tavolata, Lily si sentì estremamente fuori
posto. Sentiva di non avere nessun legame con tutti loro, le sembrava
che
parlassero una lingua diversa dalla sua, incomprensibile per lei. Li
studiava
con distaccato interesse, come se si trovasse di fronte a degli
sconosciuti che
ancora le dovevano ancora essere presentati. La ragazza chiamata Rose
aveva
scelto un pessimo abbinamento di colori, quella a fianco a lei,
Dominque,
avrebbe potuto essere più carina se avesse valorizzato di
più il taglio degli
occhi…
Si
voltò per comunicare quelle impressioni, credendo di avere
affianco Glorya, e rimase delusa quando invece si trovò
Albus.
-Lily….?-
le chiese quest’ultimo, vedendo che lei aveva aperto la
bocca come per dire qualcosa; lei però scrollò le
spalle e tornò a concentrarsi
sull’arrosto troppo spezziato con il quale giocherellava da
un quarto d’ora.
*****
-Cassiopea!
Hai dimenticato di mettere il tovagliolo sulle gambe-
disse Astoria Greengrass in Malfoy. La bella strega indossava un lungo
abito di
raso color pesca, legato dietro il collo, con sopra una stola abbinata,
benché
si trattasse di una cena informale alla quale partecipavano solo Draco,
Scorpius e Cassiopea. Aveva raccolto i lisci capelli castano chiaro in
uno
stretto chignon, ed aveva adottato una leggera matita per valorizzare
gli occhi
verdi.
-Scusa,
mamma- disse Cassiopea abbassando gli occhi; sua madre era
l’unica in grado di farla sentire così maleducata
a sciatta.
-E
potevi cambiarti prima di scendere a cena, ti sembra il modo di
presentarti a tavola?- la rimproverò poco dopo, mentre la
loro elfa domestica
Trixie serviva gli antipasti. In verità Cassiopea si era
cambiata, sostituendo
il vestito porpora con il quale era arrivata a Malfoy Manor con un
completo
giacca e gonna marrone fumè, ma evitò di farlo
notare a sua madre.
-Mea
culpa, ho voluto vederla appena arrivata- intervenne Draco
Lucius Malfoy, riscaldando il cuore di sua figlia con quelle poche e
fredde
parole. Astoria storse leggermente le labbra perfette, per poi
rivolgersi a
Scorpius, che aveva seguito lo scambio di battute senza particolare
espressione
sul volto:
-Scorpius,
tesoro…vuoi ancora del caviale?-
-No,
ti ringrazio madre- fu la rigida risposta del giovane Malfoy.
Un
pesante silenzio cadde sulla lussuosa sala da pranzo,
interrotto talvolta dal tintinnio di posate e calici o dai rintocchi
del grande
orologio situato nell’anticamera.
*****
Glorya
Zabini osservava cinica sua madre Lysa Stanford. Quando si
curava riusciva davvero ad essere una bella donna, peccato che
generalmente si
trascurasse. In quel momento infatti –in casa
c’erano solo i suoi figli e
qualche elfo domestico- i lunghi capelli corvini che Glorya e Derek
avevano
ereditato da lei le scendevano aggrovigliati e scomposti lungo la
schiena; gli
occhi nocciola che avevano saputo incantare Blaise Zabini erano rossi e
gonfi,
come se avesse appena pianto, e il maglione di lana nero le pendeva
letteralmente addosso, come se al di sotto vi si trovassero solo ossa.
Quando
Derek e Glorya erano arrivati, naturalmente Lysa era in
cucina, intenta ad aprire una bottiglia sul cui retro era attaccato
un’etichetta con su scritto ”acqua”, come
se bastasse quel semplice trucchetto
a dissimularne il contenuto. Tuttavia quella doveva essere la prima
bevuta
della giornata, stranamente, perché quando rivolse loro
parola era abbastanza
in grado di parlare. Evidentemente però aveva dimenticato di
ordinare agli elfi
di riscaldare l’ambiente- e loro naturalmente non avevano
preso l’iniziativa,
troppo timorosi di incorrere nella sua ira- perché a Villa
Maelle faceva più
freddo che nel dormitorio di Slyhterin quando il fuoco era spento.
-Glorya,
Derek tesoro…! Siete arrivati!- aveva esclamato contenta
quando li aveva visti. E contenta lo era davvero, ma il suo amore di
madre era
tranquillamente capace di trasformarsi in odio profondo quando
cercavano di
aiutarla, di staccarsi dall’alcool. Ed era questo a fare
più male…vedere negli
occhi di tua madre l’odio.
Li
aveva poi fatti sedere in salotto, con l’intenzione di
parlare
tranquillamente con loro, mentre aspettavano che Blaise arrivasse per
mettersi
a tavola; a Derek non era sfuggito che aveva portato con sé
la bottiglia
“d’acqua”.
-Derek,
ma cos’hai fatto al polso?- domandò Lysa,
osservando d’un
tratto con più attenzione suo figlio maggiore. Derek infatti
aveva solo più il
polso fasciato, mentre il resto dell’arto era guarito
perfettamente.
Derek
non poté fare a meno di scorgere una certa ipocrisia nella
preoccupazione di sua madre, come se lei non fosse mai stata causa di
fratture
e lividi. Tuttavia cercò di rispondere cortesemente:
-Nulla, me lo sono slogato giocando a Quidditch…-
-Oh
caro!- esclamò Lysa con gli occhi ricolmi d’ansia;
Glorya dovette
mordersi con forza l’interno della guancia sino a farla
sanguinare per non
rispondere.
-Glorya,
cara, com’è andata la scuola? So che sei stata
assegnata
a Serpeverde, tuo padre ne era molto fiero!- si rivolse poi Lysa a sua
figlia,
dopo qualche attimo di silenzio.
-Mi
trovo bene, Slytherin è perfetta per me…-
iniziò a dire Glorya,
ma le sue parole si persero nel rumore di una porta che veniva aperta.
Un
attimo dopo Blaise Zabini fece il suo ingresso in salotto, seguito a
ruota da
un elfo domestico pronto a prendere il suo cappotto.
Blaise,
migliore amico di Draco Malfoy, era stato non meno playboy
ai temi della scuola, e tutt’ora lo era. I capelli scuri
casualmente tirati
all’indietro, gli ammalianti gli occhi blu e un metro e
ottanta di fascino
riuscivano sempre a conquistare qualunque donna gli si parasse davanti.
Zabini
Senior però preferiva le segretarie, scelte, tu guarda,
sempre giovani e
carine. Ennesimo colpo alla fragile
Lysa…
-Derek,
Glorya, ben tornati- li apostrofò Blaise raggiungendo Lysa
sul divano.
Glorya
cercò invano negli occhi di suo padre quel sentimento
chiamato affetto.
*****
Lily
si infilò la vestaglia sopra il pigiama, poi si sedette
davanti allo specchio per pettinare i suoi lunghi capelli. Era stata
messa
nella stessa stanza con Rose, Dominque ed Angelica, e la cosa non le
piaceva
per niente. Le sue tre cugine non facevano che parlare, qualche volta
cercavano
anche di coinvolgerla nei loro discorsi, ma dopo alcuni tentativi
avevano
lasciato perdere. A Lily già mancavano i silenziosi
preparativi di Glorya e
Cassiopea, che come lei consideravano il momento di andare a dormire
come un
momento di raccoglimento personale. Ma quelle tre peppie
invece…
Un
lieve bussare interruppe la conversazione fra Rose, Dominque ed
Angelica, che sdraiate sui vari letti si stavano raccontando
chissà che cosa. A
bussare era stata Ginny, che si avvicinò a Lily, ancora
intenta a spazzolare la
chioma vermiglia.
-Lily,
va tutto bene? Ti ho vista silenziosa questa sera a cena…-
Passandosi
meccanicamente il pettine fra i capelli, Lily rispose,
tenendo lo sguardo fisso di fronte a sé:
-Si
mamma grazie, ero solo un po’ stanca-.
Ginny
non era una persona che si poteva fregare facilmente, era
intuitiva, ed aveva ereditato da sua madre la capacità di
fiutare le bugie a
chilometri di distanza. Ma quella sera preferì non indagare,
non ancora. Lei ed
Harry erano rimasti alquanto basiti di fronte alla lettera che Albus
aveva
mandato loro quasi due settimane prima, ed Harry aveva già
intenzione di
tartassarla di domande appena Lily fosse arrivata, ma Ginny,
saggiamente, aveva
deciso che avrebbero aspettato di vedere con i loro occhi questi
cambiamenti
che le erano stati riferiti. Aveva osservato per tutta la cena sua
figlia, come
anche Harry, ma a parte una certa apatia e un sguardo indifferente non
avevano
notato nient’altro. Se durante le vacanze natalizie avessero
riscontrato un
effettivo cambiamento in negativo di Lily, gliene avrebbero sicuramente
parlato.
Ma
per quella sera, c’era già un altro argomento di
cui parlare
con i suoi figli, e fu per questo che disse a Lily, prima di lasciare
la
stanza:
-Io
e tuo padre dobbiamo parlarvi di una cosa, vieni in camera
nostra… dillo anche a James ed Albus- e detto questo si
chiuse la porta alle
spalle.
Lily,
leggermente perplessa, si chiese di che cosa sua madre
dovesse parlar loro, ma dopo un attimo di incertezza posò la
spalla, uscì dalla
stanza e andò a chiamare James ed Albus che si trovavano
nella camera di
fronte. Appena ebbe aperto la loro porta, venne colpita in faccia da
qualcosa
di morbido e pesante, che le fece lacrimare gli occhi.
-Ahi!
Razza di scemi, che state facendo?- esclamò contrariata,
afferrando al volo l’oggetto che l’aveva centrata,
e cioè un cuscino. Infatti
Lily aveva appena interrotto la battaglia a suon di piume che James ed
Albus
avevano ingaggiato con Hugo e Fred.
-Ooops,
scusa Lily, non volevo beccarti- si scusò suo cugino Fred,
dispiaciuto. Era in tutto e per tutto identico a suo padre, tranne che
per gli
occhi castani che aveva ereditato da sua madre; per avere quattordici
anni era
già alto e ben piazzato, ed infatti anche lui faceva parte
della squadra di
Quidditch.
Lily
si limitò a gelarlo con lo sguardo, e poi disse ai suoi
fratelli, che cercavano di trattenere le risate di fronte alla sua
espressione
seccata:
-La
mamma vuole parlarci, dobbiamo andare in camera loro-
Albus
e James si scambiarono uno sguardo perplesso, ma dopo aver
fatto spallucce, la seguirono.
Ginny
ed Harry erano già in pigiama, o meglio, Ginny navigava in
una camicia da notte più grande di lei di almeno tre volte,
mentre Harry se ne
stava seduto sul letto in pantaloni della tuta e t-shirt. Essendo
sposati,
Nonna Molly aveva ritenuto saggio dargli una stanza tutta per loro.
-Beh?-
chiese Lily sgarbata, visto che nessuno dei suoi genitori
accennava a parlare: aveva sonno e voleva solo andare a dormire.
-Ehm…sedetevi,
è meglio- iniziò Harry cauto; Lily
notò che
sembrava piuttosto imbarazzato.
I
tre giovani Potter fecero come era stato loro detto, sedendosi
sul grande letto matrimoniale coperto da una lisa trapunta multicolore.
-Beh,
non so da dove iniziare…né come iniziare a dirvi
una cosa di
questo tipo…- cominciò a parlare Ginny,
stringendo forte una mano del marito.
-Hai
il cancro?- chiese Lily a bruciapelo, lasciando i suoi
genitori allibiti.
-Ma…no!
Certo che no!- esclamò Ginny stupita.
-Ah
bene, temevo fosse una cosa di questo tipo- replicò Lily,
senza peraltro mostrarsi preoccupata.
-No,
no…è una cosa di….tutt’altro
genere, ecco- precisò Harry
guardando un punto impreciso della parete. Da quello si capiva quanto
fosse a
disagio.
-E
allora cosa c’è? Sembra che dobbiate dirci
chissà che cosa!- li
esortò anche Albus, cominciando anche lui a pensare che
fosse successo qualcosa
di grave.
Harry
e Ginny si guardarono ancora una volta, poi il Bambino
Sopravvissuto disse:
-Bene…ecco
insomma…voi eravate a scuola…-
-…e
noi avevamo la casa tutta per noi…-
-…senza
scope volanti a gironzolare…- aggiunse Ginny, e James
guardò casualmente da un’altra parte.
-…e
i nostri vicini erano in vacanza…-
-…e
Teddy non veniva più tanto spesso, sapete ora che lui e
Victoire fanno coppia fissa…-
-Sì,
ma tutto questo cosa….?- chiese James sempre più
stranito;
non aveva mai visto i suoi genitori così in imbarazzo, forse
solo quella volta
in cui era uscito a correre per le strade dicendo: Teddy cambia colore!
-Il
fatto è….- riprese Ginny, ma non parve voler
andare avanti e
così Lily perse la pazienza:
-Mamma,
ho sonno, ho freddo, mi fa male un occhio perché Fred mi
ha tirato un cuscino in faccia, voglio solo infilarmi a letto, anche se
non
sono sicura che quella cosa bitorzoluta che sfiora il pavimento sia un
letto,
perciò ti vuoi muovere a dire quello che devi dire?- disse
irritata, con tono
seccato che mai aveva usato prima contro i suoi genitori. Evidentemente
fu
quello che pensarono anche loro, perché Harry disse, mentre
James ed Albus si
scambiavano uno sguardo di rassegnata intesa:
-Lily!
Non è questo il modo di rivolgerti a tua madre!-
-Scusa-
soffiò allora la piccola Potter da un angolo della bocca,
senza mostrarsi minimamente dispiaciuta.
-Scuse
accettate- disse Ginny, e poi dopo aver preso un altro
lungo respiro proseguì:
-Sono
incinta-.
Spazio
autrice:
Allooora…questo
capitolo avrebbe dovuto esclusivamente trattare
del Natale, ma ho preferito spezzarlo in due per dare il giusto spazio
alla
reazione dei parenti al comportamento di Lily, che nel prossimo
capitolo- che
sarà davvero sul Natale- si mostrerà in tutta la
sua…ehm….cattiveria? e anche
per darvi un’idea del Natale in casa Malfoy e Zabini. Se
avessi messo tutto ciò
in un solo capitolo credo che sarebbe uscito troppo lungo e pesante.
Quindi per
i vari attacchi di cuore di Harry dovrete aspettare ancora un
po’ :P spero che
comunque questo capitolo vi sia piaciuto lo stesso…e ditemi
cosa ne pensate
delle ultime quattro righe :P
Ringrazio
chi ha messo la storia fra le preferite o i seguiti, che
sono saliti rispettivamente a 17 e 14 e spero che ci saranno nuove e
tantissime e lunghissime e bellissime recensioni :P
Passiamo
ora a chi ha gentilissimamente (mi piace troppo questo
superlativo) e cortesissimamente recensito il capitolo precedente, ovvero BlackFra92, Red_Apple,
Rebby e 979.
BlackFra82:
io ti ADORO! La tua recensione è di nuovo lunghissima
(cosa per cui ti ringrazio abbracciando le tue ginocchia :P) e
soprattutto
articolata. Grazie grazie grazie!!!
Allora,
devo dire che hai colto appieno la personalità di Lily,
che vuole sentirsi unica, che è stufa di essere data per
scontata, di sentire
la frase “sei come…”, che insomma vuole
liberarsi di queste etichette che le
pesano. Non so se si è capito, ma Lily è felice
di poter mostrare com’è
veramente, cioè snob (considera che i Potter sono molto
ricchi), cattiva,
perfida, sostanzialmente Slytherin; quindi il suo essere Lily
è sia il
risultato di un fattore determinante (che prima o poi scoprirete J)
ma anche la sua vera
natura. Scorpius invece…si il suo risentimento verso Lily
nasce appunto dal
crederla una Potter uguale a tutti gli altri, e quindi considerati i
trascorsi
fra Potter e Malfoy non può che prenderla in antipatia, ma
man mano, assistendo
ad altri episodi come quello con Madama Bumb, forse si
ricrederà…o forse no,
chissà :P spero che questo capitolo ti sia piaciuto, e ti
stra ringrazio ancora
per il tempo che hai speso a recensire…vero che anche a
questo mi lascerai un
bel commento? (me ti guarda speranzosa) in ogni caso, al prossimo
capitolo!
Red_Apple:
ebbene sì, anche Malfoy ha un cuore e anche lui come
Lily indossa una maschera, chissà cosa ci si cela
dietro…anch’io trovo dolce la
parte che ho scritto io stessa (renditi conto del mio stato di salute
mentale)
e l’ho scritta con l’intento di sfatare un
po’ il mito del Malfoy gelido,
com’era stato per suo padre. Lui è sì
freddo, altero, superbo, ma è anche
capace di sentimenti, un po’ come Lily. Spero ti sia piaciuto
anche questo
capitolo e che me lo recensirai come tutti gli altri J
(ma non sentirti
assolutamente obbligata). Ti ringrazio, al prossimo capitolo, baci!
Rebby:
grazie per la recensione!! Si anche Lily avrà delle
debolezze, infondo è umana, anche se sto cercando di
renderla diversa da tutte
le ragazzine della sua età…pian piano si
scoprirà quale. Grazie ancora, e al
prossimo capitolo! J
979:
io sono prostrata ai tuoi piedi…mi hai messo fra gli autori
preferiti! Grazie grazie grazie grazie grazie…okay basta, se
no non rispondo al
resto della recensione :P altrochè scusarti
perché ti sei dilungata, più ti
dilunghi più sono contenta! E no il tuo suggerimento non mi
ha per niente
offesa, anzi se hai altre osservazioni sarò felice di
leggerle e magari di
metterle in pratica J
Come
ho detto prima nella risposta a BlackFra92 il mio intento è
proprio quello che avete detto, “staccare”
l’appiccicosa (e fastidiosa)
impronta Potter da Lily. Mi auguro che anche questo capitolo ti sia
piaciuto, e
ti aspetto al prossimo (nel quale continuerò a prostrarmi ai
tuoi piedi) un
bacio!!!
|
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Capitolo 8 *** Christmas ***
CAPITOLO 8
Christmas
Lily
provò una decina di sensazioni contrarie e diverse appena
sua
madre disse quelle due parole. Incredulità, per il fatto che
a rispettivamente
35 e 36 anni sua madre e suo padre non sapessero cosa fossero i
contraccettivi,
una certa ilarità derivata dall’immaginarli
nell’atto della procreazione ed
infine un prevalente disgusto.
-Lo
sapete vero che fare tanti figli è da proletari?- fu
l’unica
cosa che riuscì a dire, con voce sorprendentemente fredda.
-E
poi, non so se lo sapete, ma hanno inventato i preservativi-
aggiunse in tono pratico da laureata in medicina che sta spiegando a
due poveri
ignoranti come evitare un disastro come una gravidanza.
I
suoi genitori spalancarono le bocce in due perfette
circonferenze, scioccati, mentre James ed Albus si guardavano con muta
rassegnazione: solo una persona come Lily, o meglio solo
Lily era in grado di dire una cosa così cattiva in una
circostanza del genere. I due fratelli dal canto loro, a parte un
iniziale
stupore, erano contenti: chissà che ne fosse uscita una
sorella migliore di
quel piccolo diavolo che avevano affianco o un fratello da crescere a
loro
immagine e somiglianza.
-Lily!-
esclamò il Bambino Quasi Sopravvissuto- dato che sentiva
che da un momento all’altro il suo cuore avrebbe cessato di
battere- con
incredula sorpresa,- non hai nient’altro da dire?-
Lei
finse di pensarci su:- Riguardo all’agglomerato di cellule
che
cresce nel suo grembo…?- chiese poi, indicando sua madre.
Anche
Ginny era negativamente meravigliata: -Agglomerato di cellule?
Si chiama bambino!-
-Chiamalo
come vuoi, è sempre un agglomerato di cellule…-
Lily
fece spallucce.
-Ehm,
mamma…noi siamo contenti eh…- tentò di
rassicurarla James,
dandole impacciate pacche sulla spalla: non era mai stato il massimo
quanto a
esprimere i suoi sentimenti.
-Cioè,
sì…insomma…è un
po’ strano, ma…wow che bella notizia!- gli
diede manforte Albus, ma Harry e Ginny non li stavano ascoltando. I due
coniugi
avevano improvvisamente aperto gli occhi: Albus non aveva esagerato nel
descrivere il cambiamento di Lily, ora lo capivano.
La
Lily
che avevano cresciuto
loro non avrebbe mai detto parole così distaccatamente
fredde, non si sarebbe
mai presentata alla Tana con adesso più di mille galeoni di
abbigliamento, non
avrebbe mai guardato dall’altro in basso tutti i componenti
della loro famiglia
–ora gli sguardi e le espressioni di Lily durante la cena
avevano acquistato il
giusto valore ai loro occhi- non si sarebbe mai, in breve, comportata
come solo
i purosangue ricchi e snob sapevano fare. E come un lampo ricostruirono
nella
loro mente brevi flashback delle due ultime estati…Lily che
voleva vestiti
sempre più costosi, che pretendeva tagli di capelli
all’ultima moda pur essendo
solo una bambina…Lily che aveva iniziato a sfuggire dai loro
abbracci, che si
faceva sempre più distaccata…
-Cosa
ne hai fatto di mia figlia…- sussurrò Harry
incredulo, come
se Lily fosse posseduta da uno spirito particolarmente perfido e gelido.
-Papà?-
Lily era perplessa, -stai bene?-
-Io???-
esplose a quel punto il Bambino Sopravvissuto,- mi chiedi
se IO sto bene? Tu stai bene, Lily? Ti sei sentita mentre parlavi?-
-Harry
caro…calma…-intervenne Ginny flebilmente, mentre
James
sussurrava ad Albus:
-…ora
gli parte una coronaria…-
-…James,
non è il caso di scherzare!-
-…si
ma guarda come sta diventando bordò! Se gli prende un
infarto
che facciamo….?
-Ma
cosa ho detto?- stava intanto chiedendo Lily sinceramente stupita: non aveva semplicemente
chiarito un concetto puramente biologico?
-Cosa
hai detto? Anziché mostrare felicità per questo
nuovo
bambino, anziché essere contenta per noi e per la tua
famiglia, cosa sai dire,
con tono così superficiale? Che si tratta di un agglomerato
di cellule!-
-Ma
è vero…- borbottò Lily fra
sé e sé, continuando a non capire.
-Non
volevo credere a quello che Albus ci ha scritto…-
iniziò a
dire Ginny dopo un attimo di pausa, con sguardo stranamente fisso,
mentre il
secondogenito dei Potter si guardava le scarpe imbarazzato,- ma a
quanto pare
non stava esagerando…-
-Esagerando
su cosa?- domandò Lily ora interessata alla
discussione.
-Su
di te. Ci ha detto che hai fatto piangere Molly…- rispose
Harry osservandola attentamente.
-Molly?
Per cosa…- iniziò a dire la rossa, ma poi un
lampo di
improvvisa comprensione accese i suoi occhi violetti, -aaah per lo
scherzo di
Halloween…beh non è mica colpa mia se non sa
stare al suo posto…e poi
io non vi devo nessuna giustificazione- aggiunse,
ripensandoci.
James
contò con le dita fino a tre, beccandosi un pestone da
Albus, e poi…
-Nessuna
giustificazione??? Nessuna giustificazione??-
esplose Harry che davvero non capiva davvero
più chi fosse quella ragazzina che somigliava a sua figlia.
-Non
saluti più i tuoi fratelli, fai scherzi di cattivo gusto a
tua cugina alla quale volevi bene, ti comporti come se fossi la padrona
del
mondo…e ho notato sai il modo in cui osservavi tutti noi a
tavola, come se
fossimo insetti di fronte a te…come hai arricciato il naso
di fronte ad ogni
portata che tua Nonna ti posava davanti, come stringevi gli occhi
osservando
tuo Nonno giocare con oggetti Babbani, come se fosse un
mentecatto…e come
goccia che ha fatto traboccare il vaso…agglomerato
di cellule!-
Harry
tacque, e nella stanza cadde un silenzio pesante, mentre il
suo petto si alzava ed abbassava velocemente. Ginny non avrebbe voluto
che il
discorso prendesse quella piega, ma sapeva che era inevitabile; James
ed Albus
dal canto loro si aspettavano che i loro genitori facessero qualcosa
per Lily,
ma non credevano che già alla prima sera alla Tana sarebbe
accaduto il
putiferio…e Lily, Lily era contenta.
-Bravo
papà, complimenti- disse sorridendo.
Ginny
non credeva che le sorprese avrebbero mai avuto fine, quella
sera del 22 dicembre. Dopo una sfuriata del genere che cosa faceva la
sua bambina? Non si giustificava,
non
tentava di negare, ma anzi confermava tutto ciò che suo
padre aveva appena
detto con un complimenti. Era
esterrefatta, e delusa: tutto ciò che avevano cercato di
insegnarle non
sembrava aver fatto presa su di lei.
Anche
Harry sembrava provare gli stessi sentimenti di sua moglie,
perché chiese, con voce stranamente atona:
-Complimenti?-
-Sì-
annuì Lily- complimenti perché finalmente ci
siete arrivati. Io non sono voi. Io
disprezzo ciò che
voi siete. Sono fiera di essere una Slytherin, fiera di avere Glorya
Zabini e
Cassiopea Malfoy come mie amiche, figlie di coloro che voi avete
più odiato ai
tempi della scuola, fiera del mio modo di vestire, della mia classe,
del mio
stile. Fiera di non saper volare e di aver chiesto a Scorpius
Malfoy di aiutarmi, fiera di essere un genio in Pozioni,
fiera di aver fatto piangere Molly che mi aveva pestato i piedi, fiera
di non
dover più trattare Albus e James con finta dolcezza, fiera
di guardare tutti
dall’alto in basso, trattandoli come se fossero i miei elfi
domestici, fiera di
non essere né buona né brava, fiera di tutto
ciò che ho fatto in questi tre
mesi, fiera di essere come sono, di
non essere una Potter.
-Ve
ne stupite? Ne siete delusi? Me ne compiaccio- disse poi con
tono calmo, eppure goduto, senza agitarsi ma essendo segretamente
soddisfatta.
E detto ciò, se ne andò, senza sbattere la porta;
non sarebbe stato da lei
urlare e strepitare come aveva fatto suo padre.
Dopo
che Lily fu uscita dalla loro stanza, Harry e Ginny non
ebbero il coraggio di guardare in faccia James ed Albus, che non
sapendo cosa
fare per consolarli, deciso di lasciarli soli, per parlare. Se ne
tornarono
silenziosamente nella loro camera, dove si misero subito a letto, per
non dover
spiegare a Fred e Hugo le loro espressioni ferite. Trattare
James ed Albus con finta dolcezza…
Rimasti
soli, per un po’ i coniugi Potter non seppero cosa dirsi;
fu Harry il primo a rompere il silenzio:
-Dov’ero,
Ginny? Dov’ero mentre Lily diventava così?-
-Nello
stesso posto in cui mi trovavo anch’io. Nel mondo delle
illusioni- rispose lei, abbracciandosi le ginocchia e lasciando che i
lunghi
capelli rosso fiamma le coprissero il volto. Non voleva che Harry la
vedesse
così, lui che l’aveva sempre vista forte.
-Ha
solo undici anni…come può aver deciso ora cosa
essere?-
-Avevo
dieci anni quando ti ho visto, quando ho capito che saresti
stato l’uomo della mia vita, Harry. Credo che anche per Lily
sia stato così-
gli rivelò, ricordandosi di quel primo settembre di tanti
anni fa, quando era
rimasta affascinata da quel ragazzino dall’aria un
po’ spaesata che cercava di
raggiungere il binario nove e tre quarti.
-Avevi
undici anni…- proseguì poi Ginny, andando
indietro con la
memoria, -quando affrontasti per la prima volta Lord Voldemort, quando
guardandoti nello Specchio delle Brame scopristi che l’unica
cosa che volevi
era fermarlo. Quando iniziasti ad essere l’uomo meraviglioso
che sei ora. Ricordi
cosa ti disse Silente, dopo che mi salvasti dalla Camera dei Segreti?-
-Sono le scelte
che facciamo che dimostrano quello
che siamo veramente- disse Harry risentendo la voce del
vecchio e amato
preside nella testa.
****
-Scorpius!!!
Scorpius, sveglia!!!-
C’erano
certi momenti in cui Scorpius Hyperion Malfoy desiderava
essere figlio unico.
La
mattina di Natale era uno di quelli ad esempio: come non
desiderare di essere l’unico erede dei Malfoy quando la tua
undicenne sorella è
appena saltata sul tuo letto schiacciandoti i gioielli di famiglia solo per comunicarti che
c’erano i
regali da aprire?
-E
nevica!!! Guarda, sta nevicando!- aggiunse Cassiopea,
saltellandogli addosso, come per svegliarlo completamente. Scorpius
pensava
seriamente che sua sorella soffrisse di doppia personalità:
per la maggior
parte del tempo si mostrava la parte Malfoy di lei, ovvero quella
altera,
superba e piena di sé, ma c’erano anche altre
volte in cui si lasciava andare ad
attacchi di entusiasmo. La mattina di Natale, o meglio le prime ore
della
mattina di Natale, quando Cassiopea era sicura che sua madre stesse
ancora
dormendo e che quindi non potesse rimproverarla, apparteneva a
quest’ultima
categoria di personalità della piccola Malfoy.
-Non
ti importa vero che io stessi dormendo?- borbottò Scorpius
seccato, mettendosi a sedere.
-No,
dovrebbe?- gli chiese ingenuamente Cassiopea, senza per altro
accennare a togliersi dalle sue delicate parti basse.
-Cassiopea,
un giorno ti piacerebbe diventare zia?-
-Si-
rispose la biondina, un po’ sorpresa da quella domanda.
-Bene,
e allora levati di lì!- le intimò Scorpius,
cercando di
apparire minaccioso, ma Cassiopea non batté ciglio.
-Mi
levo solo se ti alzi e vieni con me ad aprire i regali- disse,
ritornando ad essere la Vipera
che era, e per enfatizzare il ricatto si sedette più
comodamente su di lui.
Sbuffando,
Scorpius annuì, conquistandosi uno dei rari veri
sorrisi di Cassiopea, che dopo un’ultima schiacciatina, si
alzò dalla sua
postazione.
*****
Gli
Zabini facevano colazione in silenzio. Glorya teneva lo
sguardo fisso sulla sua tazza di tè, che continuava a girare
pur prendendolo
senza zucchero, Derek si faceva spalmare della marmellata di ciliegie
su fette
di pane tostato da un elfo domestico, Lysa invece fingeva di
sorseggiare del
caffè –corretto con chissà cosa- mentre
Blaise leggeva con artificiale
interesse la
Gazzetta
del Profeta, che continuava ad essere pubblicata con sommo dispiacere
di tutti.
-
Quest’oggi saremo a pranzo da tua madre, Blaise-
annunciò Lysa
con occhi spenti. Blaise si limitò ad annuire indifferente.
-Posso
usare il tuo gufo, papà?- chiese Glorya, sperando che suo
padre alzasse almeno gli occhi su di lei; invano, Zabini Senior
annuì ancora
sempre leggendo la Gazzetta.
-Mi
serve una nuova scopa, me la compri?- fu il turno di Derek di
cercare di portare Blaise fra loro.
-Ordinala,
dirò a qualcuno dei miei dipendenti di pagarla- rispose
Zabini Senior noncurante, come se stesse parlando del tempo
anziché di spendere
più di mille galeoni per una cosa assolutamente non
necessaria.
-A
chi vuoi scrivere, Glorya?- chiese Lysa, giusto per
interrompere la pesantezza del momento.
-A
Lily Potter, la mia migliore amica- rispose la mora Zabini,
credendo che al nome Potter Blaise avesse una qualche reazione; ai
tempi della
scuola suo padre e Draco Malfoy avevano odiato il Bambino Sopravvissuto.
-Potter?-
chiese Blaise, con una vaga perplessità sul bel volto,
-la figlia di Harry Potter?-
-Sì,
lei. È stata assegnata a Serpeverde con me-
replicò Glorya, esultando
per aver ottenuto risposta; quella era la conversazione più
lunga che avesse
sostenuto con suo padre nell’arco di mesi.
-Ah,
che smacco per il Bambino Sopravvissuto…- fu il commento del
bel Zabini, ma poi tornò a concentrarsi sulla sua lettura.
Per quel Natale era
stato persino troppo presente, considerando che negli ultimi tre anni
era
sempre stato via, fra lavoro, amanti e Merlino sa cos’altro.
*****
Lily
era seduta a tavola, pronta a subirsi il tradizionale pranzo
di Natale che l’avrebbe rimpinzata come un pollo pronto al
macello, quando due
gufi planarono con grazia sul davanzale della cucina della Tana. Nonna
Molly,
l’unica ancora in piedi dato che si ostinava a servire
personalmente ogni
componente della famiglia, che puntualmente fingeva di protestare per
quell’inutile servilismo, posò il pentolone pieno
di chissà quale unta cosa e
andò a staccare dalle loro zampe le lettere che avevano
portato.
-Sono
tutte e due per te, Lily cara- disse un po’ sorpresa, dopo
aver letto il nome sulle buste. Se aveva saputo del litigio fra Lily e
i suoi
genitori, non lo dava a vedere e continuava a trattarla come aveva
sempre
fatto.
Lily
si alzò, e ricordandosi di ringraziarla con un cenno del
capo, le prese le missive dalle mani, per andare subito a leggerle in
salotto,
lontano dagli sguardi curiosi dei suoi cugini; poco importava se la
prima
portata si sarebbe raffreddata, tanto Nonna Molly aveva sicuramente
preparato
triple porzioni di ogni cosa.
La
prima lettera era di Cassiopea e Lily lo capì senza neanche
leggere il nome; solo la Malfoy
infatti poteva possedere pregiate pergamene che profumavano di mela.
Buon
Natale, Vipera!
Solo
per farti morire
di invidia, ti comunico che mio padre mi ha appena regalato
Parfum de Pureté, quel buonissimo
profumo che Caroline
Cavendish usa sempre e che tu hai desiderato appena l’hai
sentito. Se ti
degnerai di rispondermi, può essere che te ne conceda
qualche goccia…
Comunque,
ora vado, la
mia entusiasmante famiglia mi attende. Se non morirò di
noia, credo ci
rivedremo presto, ma non sperarci troppo.
A
presto.
P.s
Scorpius vuole che
ti comunichi che sta sperando in un tuo non ritorno ad Hogwarts,
altrimenti
provvederà lui, dice. Ma non dargli retta (questo lo
aggiungo io), in realtà è
un agnellino…
Lily
sorrise, leggendo la breve lettera di auguri di Cassiopea, ma
era anche un po’ invidiosa: voleva anche lei ricevere Parfum de Purité!!!
Maledicendola, passò alla seconda busta, che
doveva esserle stata mandata da Glorya. Infatti riconobbe la sua
scrittura, ed
avendo ancora un sorrisino sulle labbra, si apprestò a
leggerla:
Tanti
auguri di buon
Natale alla mia Slytherin preferita!
Prima
di tutto, non
fare la snob e vedi di rispondermi, ho perso cinque minuti del mio
prezioso
tempo a pensare a cosa scriverti…alla fine mi sono arresa
alla banalità del
buon Natale.
Credo
di aver preso
almeno dieci chili, con tutto quello che sto mangiando, e pensare che
Cassiopea
può rimpinzarsi quanto vuole senza prendere un etto
rattrista ancora di più
queste vacanze natalizie. Ma mi consola il pensiero che anche te
attende il mio
stesso destino…credo che dovremmo fare un po’ di
attività fisica tornate ad
Hogwarts.
Aggiungo
anche gli
auguri di Derek, che ha ancora il polso fasciato.
A
presto.
Lily
decise di rispondere subito, per non dover ritornare
immediatamente in sala da pranzo; così, presi pergamena,
inchiostro e piume, si
sedette al tavolo malconcio che occupava quasi tutto il salotto.
Auguri
anche a te,
Serpe!
Siccome
ti sto
rispondendo, voglio almeno metà della tua boccetta di Parfum
de Purité; sappi
che te l’avrei presa comunque…
Anche
la mia vita è
messa in serio pericolo da questa massa di persone chiamate parenti,
credo che uscirò
seriamente ferita da queste vacanze…pensa, mia madre
è pure incinta! Bleh, ci
mancava solo questa.
Comunque,
un
indicibile zuppa di qualcosa mi sta aspettando, quindi concludo qui la
mia fin
troppo lunga lettera. Per quanto riguarda Scorpius, digli che non si
libererà
facilmente di me.
Rilesse
il tutto, vi aggiunse un “A presto”,
piegò la lettera e la legò alla zampa del gufo
più
scuro, che ripartì subito dopo. Si dedicò poi a
quella per Glorya:
Slytherin
adorata!
Auguri anche a te e all’infortunato Derek!
Sì,
consolati pure
pensando a me, costretta a mangiare ogni cosa che mia Nonna mi mette
nel
piatto…anzi doppia porzione di tutto, dice che mi vede
troppo magra…ma
considera che per lei il peso giusto sarebbe intorno ai settanta chili!
Dici di
fare attività fisica? Hai ragione, ma aspettiamo la
primavera…odio stare fuori
al gelo, basta già l’ibernamento della nostra Sala
Comune. Non vedo l’ora di
ritornare ad Hogwarts, odio trovarmi qui!!!
A
presto.
Soddisfatta
di quello che aveva scritto, arrotolò la pergamena e
la consegnò al secondo gufo, che era di un bellissimo color
grigio sporco, che
volò via diretto a Villa Maelle.
Con
un sospiro, Lily tornò in sala da pranzo, dove evidentemente
Ginny aveva appena annunciato la lieta novella al resto della famiglia,
a
giudicare dallo stato di eccitazione e commozione di tutti.
Nonna
Weasley stringeva fra le braccia la sua ultimogenita,
cercando di nascondere le lacrime, mentre Nonno Arthur dava soddisfatte
pacche
sulla schiena di Harry, che era vagamente a disagio. James ed Albus
invece si
erano già lanciati insieme a Rose, Angelica e Dominque sulla
scelta dei nomi,
anche se non sapevano ancora di che sesso sarebbe stato il futuro
nascituro.
Ron
lanciava frecciatine sulla virilità del suo migliore amico,
mentre
Percy si congratulava con non si sa bene chi del contributo
all’incremento
delle nascite che Harry e Ginny avevano dato; infine Eleanor stava
raccontando
a due interessantissime Fleur e Penelope dei riti propiziatori alle
nascite che
facevano nel suo paese.
-Cosa
ci sia da gioire proprio non capisco…- disse Lily, credendo
di non essere udita; ma vicino a lei c’erano Molly, Lucy e
Roxanne, che stavano
facendo uno stupido balletto intorno al tavolo, sul quale giacevano i
resti dei
primi piatti. Roxanne, la secondogenita di George ed Angelina,
evidentemente
l’aveva sentita, perché sbattendo stupita gli
occhioni azzurri presi da suo
padre, le chiese:
-Ma
come Lily, non sei contenta? Anch’io vorrei tanto che mamma e
papà mi facessero un altro fratellino o una sorellina!-
-Certo che sono
contenta- replicò Lily con pesante sarcasmo nella voce, -
chi non lo vorrebbe
un altro Potter stereotipato in giro…-
Mentre
pronunciava queste parole non si era accorta che il livello
di rumore in sala si era progressivamente calmato, cosicché
la sua frase fu
udita da tutti. Così Lily si trovò innumerevoli e
di diverse tonalità paia di
occhi puntati addosso. Tutti evidentemente scioccati.
-Cristo-
esclamò Ron, orripilato -sembra una frase alla Draco
Malfoy-.
*****
Lily
trascorse tutto il resto delle vacanze a cercare di irritare il
più possibile i suoi genitori e i suoi fratelli. Prima di
tutto appese
stendardi dai colori verde argento su tutte le pareti della sua camera
nella
villetta di Mayfair, poi casualmente frantumò la teca dove
suo padre teneva i
resti della sua vecchia Nimbus 2000, distrutta al suo secondo anno dal
Platano
Picchiatore, ed infine spese fior di galeoni in giornali di moda e in
vestiti
nelle migliori boutique di Diagon Alley e Londra, sotto lo sguardo
impotente di
suo padre. Harry non sapeva cosa fare con lei, e non sapeva nemmeno se
voleva
fare qualcosa. Si limitava a vederla sempre più distante,
sempre più fredda,
sempre meno Lily.
James
cercava di non pensare alla bambina che adorava coccolare
quando era piccola, la cui prima parola non era stata mamma o
papà, ma il suo
nome; Albus non voleva ricordare quando le aveva insegnato a leggere e
a
scrivere, non voleva ricordare la gratitudine sul suo visetto tondo e
paffuto.
Lily
dal canto suo non pensava minimamente a loro, si limitava a
conviverci come faceva con Isabelle Blackwell e Melissa Summers, le sue
compagne di dormitorio con le quali aveva scambiato si e no quattro
parole
nell’arco di tutto il primo trimestre. Ogni tanto coglieva su
di sé gli occhi
verdi di suo padre, che continuavano a studiarla, o lo sguardo ferito
di sua
madre, che non smetteva di chiedersi dove avesse sbagliato con lei; si
era
convinta che Lily fosse diventata quello che era diventata solo per via
di
qualche immaginario suo errore, e non riusciva ad accettare che quella
invece
fosse la vera Lily.
Fu
con grande gioia che Lily ritornò ad Hogwarts il 7 gennaio,
certa ormai di aver segnato una invalicabile linea fa sé e
gli altri
Potter-Weasley.
Spazio
Autrice:
Ed
ecco il capitolo natalizio!!! Allora, c’è da dire
che ho
trovato molto difficile scrivere la prima parte, soprattutto
perché temevo da
un lato di renderla troppo pesante o esagerata, dall’altro perché non
volevo però renderla troppo
leggera. Insomma, spero di aver trovato il giusto equilibrio fra il
tragico e
il comico J
mi auguro vi sia piaciuto, perché mi
ci sono impegnata molto…bella roba, direte voi, per averci
messo così tanto! J
aspetto come sempre
critiche, complimenti, osservazioni, suggerimenti…tutto
ciò che vi va di
segnalarmi insomma. Ho notato con piacere che il numero di preferiti e
di
seguite aumenta costantemente e non sapete quanto io sia contenta ogni
volta
che vedo il numero salire! Grazie, grazie davvero a tutti. Passiamo
allora a
chi ha recensito il precedente capitolo (che ovviamente si è
guadagnato tutta
la mia gratitudine) e cioè Rebby,
CherryLu (benvenuta!!!), BlackFra92, 979
e Lady Lynx.
Rebby:
fidati, Lily non diventerà mai una brava ragazza, anzi :P
dopo attenti calcoli matematici ho convenuto che Ginny potesse essere
ancora in
grado di rimanere incinta e così mi son detta:
perché non portare un po’ di
scompiglio? (muamuamua, risata demoniaca). Ti aspetto al prossimo
capitolo,
grazie della recensione J
CherryLu:
ciao, benvenuta nell’universo di Poisonous Lily! Oddio
non sai quanto io sia stata contenta di leggere che hai letto tutta la
fanfiction d’un fiato, grazie grazie grazie!!! Ho deciso di
renderla diversa
dalle solite Lily, anche perché mi stuzzicava
l’idea di crearla maleficamente
controcorrente e sono felice di sapere che ti piaccia il modo in cui la
sto
descrivendo. Spero di ricevere una recensione anche per questo
capitolo,
intanto ti ringrazio tantissimissimissimo per quella che hai lasciato a
questo.
Baci J
anzi, p.s: siii ti prego intasami di recensioni!!! (me ti guarda
in ginocchio) J
BlackFra92:
mia adorata!!! J
come potrò mai
strapparmi i capelli di fronte alle tue recensioni?!?!?! Giammai :P ma
passiamo
al tuo lunghissimo e bene accettatissimo (lo so, questo non
è italiano)
commento: si in mezzo alla bolgia dai capelli rossi alias la famiglia
Weasley
ho voluto mettere almeno un parente che Lily non odiasse e chi meglio
di Fleur,
che da come l’aveva presentata la zia Row
all’inizio sembrava che se la tirasse
un sacco ed era ultra snob? Appunto J
Spero
che la reazione di Harry, che mi pare vagamente di aver
capito non sopporti molto :P; ti sia piaciuta; confesso che volevo
farlo finire
al San Mungo, ma mi sono trattenuta…
Non
disperarti per il nuovo/a potterino/a, chissà che Lily non
riesca ad influenzarlo/a maleficamente…poooi, sì
autorizzazione per Cassy
concessa :P lei subisce molto questo paragone, ma non per questo odia
Scorpius,
anzi fra loro c’è sincero affetto, come credo si
sia capito, semmai odia sua
madre, Astoria…ho letto anch’io molte fanfiction
dove veniva descritta come una
serpeverde atipica che fa perdere la testa a Draco, ma nella mia
fanfiction ho
preferito descriverla come la moglie imposta dalle famiglie per la
purezza di
sangue, ed ecc…da notare la sua preferenza per Scorpius :P
Draco invece ho voluto
renderlo un pelo più umano, io immagino che voglia essere un
padre diverso da
quello che è stato Lucius per lui…ed infine
Glorya, poverella! È una brutta
situazione, ma ho intenzione di farla uscire fortificata, come hai
detto tu, da
tutto ciò. Bene, solo la risposta a te ha occupato mezza
pagina (ma va bene,
vuol dire che tu hai taaanto taaanto da commentare J)
e ringraziandoti
ancora concludo…anzi no, concludo dicendoti al prossimo
capitolo!!!
979:
siiii abbasso le famiglie alla peace and love, dove tutti si
amano, si vogliono bene….bastaaa!! non le sopporto manco io
(e si vede :P), non
è vero che i purosangue sono tutti brutti e cattivi, anzi
forse sono più
sinceri nella loro freddezza (quando si tratta di freddezza) che non
gli
sdolcinati Weasley…Si è visto che tutto
ciò ti piace, ma ti prego, ti
scongiuro, continua a farmelo vedere J
spero che le varie
reazioni ti siano piaciute, e aspetto ansiosa la tua prossima
recensione (che
ci sarà…vero? J)
un bacio, grazie grazie grazie…
Lady
Lynx: per maschio o femmina dovrai aspettare ancora un bel
po’…(okay, ammetto che persino io devo ancora
deciderlo :P) Eh sì, anch’io sono
di parte quando si parla di Draco….come non esserlo??? Lui
è così…Draco :P
Blaise
invece ho voluto renderlo un po’ libertino perché
ho letto
molte fanfiction dove interpretava il ruolo del grillo parlante, da
coscienza
dello sregolato Malfoy, e così nella mia ho voluto che fosse
un po’ diverso,
che i due si scambiassero i ruoli….spero ti sia piaciuto
comunque, come anche
questo capitolo, e ti aspetto al prossimo (sembra un po’ una
minaccia lo so :P)
un bacio!
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Capitolo 9 *** My eyes in your eyes ***
CAPITOLO
9
My eyes in your eyes
Beatrice
Venci non aveva mai visto il suo migliore amico James con
un’espressione così abbattuta sul bel volto. Per
tutto il primo giorno di
lezioni se n’era stato zitto zitto, aveva rinunciato a
prendere in giro gli
Slytherin, non aveva organizzato nessuno scherzo per festeggiare il
nuovo anno
(e successivamente finire in punizione) e quella sera non se
n’era andato in
giro a caccia di quattordicenni da irretire, ma anzi se ne stava seduto
di
fronte al fuoco, con le ginocchia strette al petto.
Beatrice
non gli aveva chiesto nulla, né aveva interpellato Fred,
l’altro componente del nuovo Trio Miracoli; aspettava che
fosse lui a dirle
qualcosa. Ma visto che non sembrava averne intenzione, gli si sedette
accanto,
mangiucchiando una sfogliatella al caramello fumante come post dessert,
e gli
chiese:
-James…stai bene?-
Lui
distolse lentamente gli occhi azzurri dal fuoco, e con diretta
sincerità le disse:
-No-.
Beatrice
ne fu sorpresa: si sarebbe aspettata una battuta
scherzosa che anche se riuscita male avrebbe cercato di deviare la sua
attenzione dalla domanda.
-Che
cosa è successo?- gli domandò accorata,
guardandolo negli
occhi, castano nell’azzurro.
-Credevo
che le vacanze di Natale avrebbero aiutato Lily a
riavvicinarsi a noi e invece…- e le raccontò
cos’era successo la sera della
vigilia, e il giorno dopo…e il modo in cui erano continuate
le vacanze.
-…ha sempre finto…-
ripeté, continuando a fissarla, come se distogliendo gli
occhi dai suoi sarebbe
successa una catastrofe.
Beatrice
era stupefatta: aveva trascorso qualche settimana dai
Potter durante le vacanze estive del loro secondo anno, quando Lily
aveva
ancora nove anni. L’aveva trovata una bambina molto vivace,
allegra, che le
aveva fatto un sacco di domande sull’Italia; ci si era
affezionata anche lei.
Ed ora…
-James-
disse in un soffio la bruna italiana, e spalancò le
braccia. Non sapeva cosa dire per consolarlo, ma avrebbe potuto
donargli un po’
del suo calore.
James
la osservò ancora per un attimo, e poi senza esitazione, si
tuffò nel suo abbraccio.
*****
-Io
ti venero, lo sai?-
Glorya
Zabini fissava estasiata la sua migliore amica Lily Potter
che, come Cassiopea Malfoy, se ne stava finemente stravaccata sul suo
letto.
Generalmente non parlavano molto prima di andare a dormire, ma per
quella sera
avevano fatto un’eccezione, per raccontarsi le vacanze.
-Cioè,
i tuoi ti dicono che stai per avere un nuovo fratello o una
nuova sorella e tu dici “ lo sapete che esistono i
preservativi??”- proseguì la Zabini,
dato che la
Malfoy non era in grado di
porre domande, essendo scossa dalle risate.
-Beh,
sì…cosa dovevo dire? Evviva balliamo la samba??-
rispose
Lily con un mezzo sorriso, sniffandosi un polso; aveva già
rubato un po’ del
nuovo profumo di Cassiopea e non riusciva a smettere di annusarsi.
-No…però…-
Cassiopea di sforzò di mettere insieme due parole di
senso compiuto, -potevi dire…che so…bravi!-
-Sì
bravi…magari li abbracciava pure…- la
rimbeccò Glorya, al
posto di Lily.
-No
adesso non esageriamo…!- ribatté Cassiopea,
seria, fingendo di
tremare.
-Ah,
e poi io esclamo “chi non lo vorrebbe in giro un altro Potter
stereotipato…” e mio zio Ron fa:
“cristo, sembra una frase alla Draco Malfoy!”-
e dopo questa ci vollero almeno una decina di pacche sulla schiena di
Cassiopea
per evitare che si strozzasse per le troppe risa. Se lo immaginava suo
padre
dire una cosa del genere alla vista di un altro mini Potter in giro.
-E
le vostre, di vacanze invece?- chiese poi la Potter,
quando la
Malfoy si fu ripresa.
-Ho
quasi castrato mio fratello- annunciò Cassiopea, fiera.
-Tu
sei il mio idolo- l’approvò Lily.
Glorya
le guardò mentre discutevano di altre menomazioni a cui
sottoporre l’ignaro Scorpius, indecisa se rivelare il segreto
suo e di Derek.
Era sicura che Cassiopea l’avrebbe stretta a sé
per un brevissimo momento,
essendo un tantino più espansiva di loro, mentre Lily
l’avrebbe guardata dritto
negli occhi, senza fare nient’altro. Ma poteva? Poteva
liberarsi di questo
peso, dividendolo con loro? Sì.
-Io
ho spezzato in due la bacchetta di mia madre. Voleva provare
su Derek un nuovo incantesimo di cui non oso neanche immaginare le
conseguenze…-.
Le
sue due amiche rimasero un attimo in silenzio, poi Lily chiese
con voce calma:
-Perché
voleva fare del male a Derek?-
-Vedete…-
Glorya iniziò esitante, -mia madre beve, tanto e di
tutto. E quando è ubriaca, non si rende conto di
ciò che fa-.
Cassiopea
e Lily reagirono esattamente come Glorya si era
aspettata: la biondina l’abbracciò di slancio, ma
la lasciò andare quasi
subito, per tornare a sedersi a gambe incrociate mentre Lily aveva
incastrato i
suoi occhi viola in quelli nocciola della Zabini. Non
l’avrebbe abbracciata, né
le avrebbe detto parole consolatorie, ma sarebbe rimasta lì
immobile, un punto
fermo. Stabile.
Glorya
aveva bisogno di entrambe, aveva bisogno che Cassiopea la
mantenesse umana, con i suoi brevi slanci di affettuosità,
ed aveva bisogno che
Lily continuasse a guardarla, che le dicesse io
sono qui.
*****
-Perché
hai di nuovo un braccio ingessato?- chiese Scorpius
Malfoy, senza accennare ad aiutare Derek che aveva qualche
difficoltà a
mettersi il pigiama.
-Perché
anziché di stare lì a fissarmi non alzi il tuo
regale
sedere e mi aiuti?- lo rimbeccò Zabini cercando in tutti
modi di infilarsi la
manica destra.
-Sì,
se aspetti Scorpius puoi anche andare a dormire nudo…-
intervenne Edward, che dopo aver aggiunto dieci cuscini in
più al suo letto
decise di dare una mano a Derek.
-Grazie,
non ci speravo più!- esultò il suddetto invalido
guardando astiosamente Scorpius.
-Beh,
ho visto che ti stava già aiutando Edward e non ho ritenuto
saggio alzarmi…perché hai il braccio ingessato?-
insistette Scorpius; sapeva
essere estremamente testardo…ma anche rompipalle come
definizione andava bene.
-Due
parole: mia madre- disse Zabini e non ebbe bisogno di
aggiungere altro, perché sia Scorpius che Edward sapevano.
Si guardarono per un
breve istante, ghiaccio, nocciola e verde fusi insieme, e poi Edward
per alleggerire
la tensione del momento disse:
-Spacchiamo
la clessidra del Grifondoro senza farci beccare?-
Scorpius
e Derek la giudicarono un’ottima idea e così si
misero a
pianificare una nuova diabolica retata ai danni dei grifoni.
Thomas
che stava fingendo di dormire nel suo letto, aveva in
realtà seguito la loro conversazione, chiedendosi di che
cosa mai stessero
parlando quei tre. Thomas aveva un’unica qualità:
era un bravo attore. Sapeva
fingersi amichevole quando era con Derek, Scorpius e Edward, ma dentro
di sé
covava una bruciante rabbia. Li guardava scambiarsi anche solo poche
frasi e
capiva quanto fossero legati. Sebbene nessuno dei tre, da bravi
purosangue
com’erano, fosse portato a gesti d’amicizia,
c’erano brevi attimi in cui
coglieva lo spesso filo che collegava quei tre ragazzi apparentemente
diversi.
Scorpius, il più freddo di tutti, algido, superbo, privo di
emozioni; Edward,
lo scaltro dongiovanni, tagliente e ironico, che stava già
allungando le mani
su Lily Potter, benché fossero entrambi giovincelli ed
infine Derek, riservato,
scostante, cortese, eppure in fondo all’animo perfido. Legati
da un’empatia che
non era immediatamente visibile. Bastava anche solo vedere il loro modo
di
camminare alla stessa velocità, di stare seduti, vicini
eppure lontani allo stesso
tempo, di studiare allo stesso tavolo della biblioteca senza parlare
eppure
consci della presenza altrui per coglierla.
E
poi c’era lui Thomas, non bello, non furbo, non perfido
quanto
loro, solo una figura marginale, che si muoveva ai lati delle loro
personalità
emergenti.
Con
chi Thomas Nott avrebbe potuto fondere i suoi spenti occhi
verdi in uno sguardo di complicità?
****
Caroline
Cavendisch sfogliava annoiata le pagine di Fabulous Witch,
alla ricerca di qualche abito decente da far ordinare ad Hogsmade.
Mmmh, magari
quel pantalone di raso nero, si disse osservando con più
attenzione la seconda
pagina.
Qualcuno
ebbe l’ardire di interrompere quell’importantissima
attività della Regina rivolgendole la parola:
-Caroline…?-.
Era Clarissa Dixon, sua presunta amica. La slanciata
Slytherin dal corto caschetto biondo cenere e dagli occhi color
cioccolato
aspettava di ricevere un qualche cenno. Caroline
dal canto suo sollevò appena un delicato sopracciglio biondo
ad indicarle che
la stava ascoltando.
-
C’è Mike Gallowey che vorrebbe uscire con te
questo week end- la
informò la Dixon,
indicandole un tipo abbastanza aitante che la fissava come un ebete
dall’altro
capo della Sala Comune di Slytherin. Caroline lo osservò
cinica, come si studia
un animale in gabbia: abbastanza alto, capelli neri accuratamente
acconciati
con il gel, occhi castani poco profondi; la sua famiglia possedeva una
catena
di ristoranti di lusso sparsi in tutto il paese.
-
Sbaglio o me l’aveva già chiesto?-veva già chiesto?possedeva
una catena di ristoranti sparsi in o
abbastanza aitante aspettava
di ricevere
un qualche cenno.pers Caroline si
rivolse a lei come ci si rivolge ad un dipendente ed
infatti Clarissa le rispose da brava segretaria:
-Sì,
una
il 20 novembre alle 20:53 e una il dodici dicembre alle 18:36. Cosa
devo
riferirgli?-
Caroline
fece finta di pensarci su, conscia che Mike Gallowey la stava ora
guardando
speranzoso e poi disse distaccata:
-Digli di
ritentare il mese prossimo, magari sarà più
fortunato. E segnati la data e
l’ora di oggi- aggiunse, prima che Clarissa partisse in
quarta per riferire il
messaggio allo sfortunato Gallowey.
Caroline
tornò soddisfatta alla lettura del giornale, poi, decidendo
che quel pantalone
di raso le piaceva proprio, ordinò a Grace Salinger di
telefonare alla filiale
di Hogsmade di Fabulous Witch affinché gliene tenessero uno
da parte. Estrasse
uno specchietto brillantinato dalla borsa e diede una rapida occhiata
alla
situazione trucco: sì, gli occhi celesti che ricambiarono il
suo sguardo erano
perfetti.
*****
Dominique
Weasley stava rileggendo tranquilla gli appunti di Incantesimi in vista
dell’interrogazione del giorno seguente, anche se conosceva a
memoria ogni
parola che vi era scritta.
Sebbene
avesse ereditato gli occhi celesti di sua madre, i suoi capelli
però erano di
una strana tonalità a metà fra il tipico rosso
Weasley e il biondo dei
Delacour, un mix che sapeva affascinare i ragazzi. Era una brava
studentessa,
ligia al dovere e allo studio, com’era stata sua madre ai
tempi di Beauxbatons,
dato che oltre ad essere straordinariamente bella aveva anche un
cervello. A
differenza di Fleur però, possedeva una vena malandrina,
forse presa
trasversalmente da suo zio George, che la rendeva più
sbarazzina della sua progenitrice.
Come
Remus Lupin era stata la coscienza del primo quartetto Malandrino della
storia,
così Dominique fungeva da moderatrice di James, Fred e
Beatrice, evitando sia a
loro che a sé stessa una punizione al giorno. La tentazione
di unirsi ai loro
scherzi era stata sempre troppo forte da reprimere, ma visto che aveva
deciso
di cedervi, perché non farlo con un minimo di giudizio?
Indubbiamente era più
furba di James e Fred che, messi insieme, avevano zero sale in zucca e
per i
quali bastava che un piano fosse divertente e possibilmente pericoloso.
Il suo
consueto ripasso serale fu interrotto dall’arrivo di Bea, che
si buttò
sgraziatamente sul suo letto, sparpagliando per terra tutte le
pergamene.
-Tu
sì
che sai cosa vuol dire sedersi con grazia- osservò Dominique
ironica, capendo
che ormai non avrebbe concluso più nulla. Aveva un
leggerissimo accento
francese, che dava una strana cadenza musicale al suo modo di parlare.
Beatrice
le fece una buffa smorfia, poi tornò seria. Dominique,
vedendo la sua espressione
cambiare, le chiese:
-Tutto
bene?-
-Mmmh…-
fece l’italiana-.
-Suuu…-
la esortò Dominique, sapendo che quando Beatrice attaccava
con quei tipi di
mugugni poteva continuare in eterno.
-Mmmh…-
-Ti
avviso, non ho tutto il tempo di questo mondo-
l’avvertì Dominque, sperando in
quel modo di accelerare il percorso di confessione della sua migliore
amica.
Beatrice
la guardò, mischiando il castano dei suoi occhi
all’azzurro di quelli di
Dominique, e dopo un teatrale sospiro, annunciò:
-Credo
che mi piaccia James-.
Ci
mancò
poco che Dominque appiccasse accidentalmente fuoco ai suoi preziosi
appunti.
-È
il tuo
migliore amico!-
-Lo
so…-
sospirò Beatrice afflitta.
-Non ti
guarda neanche come ragazza!-
-Tu
sì
che sai come consolarmi…-
-Lascialo
perdere, è un idiota e ti farà soffrire-
proseguì imperterrita Dominque sebbene
stesse parlando di suo cugino. Okay, sarà stato anche suo
cugino, ma era
comunque un’idiota che avrebbe fatto soffrire Beatrice.
Passarono tutta la sera
a discutere di lui, ma quando Beatrice si mise a letto, era sempre
più convinta
di essersi presa una colossale cotta per James Sirius Potter.
*****
-Complimenti
Ginny, questa sera hai davvero superato te stessa!- disse Hermione
lasciandosi
andare contro lo schienale della sedia e tenendosi la pancia come se
stesse per
scoppiarle da un momento all’altro. Quel venerdì
sera lei e Ron erano stati
invitati a casa dai Potter per la consueta cena che si teneva
settimanalmente a
MayFair e Ginny li aveva sorpresi con un mix di cibi giapponesi,
indiani e messicani;
sebbene lei non potesse mangiarli per via del bambino, si era impegnata
per
loro.
-Già,
pensavo ci avresti avvelenati ed invece…-
commentò Ron, battendosi lo stomaco
soddisfatto. Per quel commento si prese un tovagliolo in faccia da
Ginny che
intanto sorrideva per quei complimenti; da quando era rimasta incinta
si era
dovuta allontanare dal lavoro presso il giornale sportivo per cui
scriveva e di
conseguenza aveva molto più tempo da dedicare ai suoi hobby.
-Sì,
ora
che ne direste di assaggiare il dolce di Hermione?- propose il Bambino
Sopravvissuto, adocchiando bramoso la torta che i Weasley avevano
portato come
dessert.
Mentre le
due donne erano in cucina ad occuparsene, Ron borbottò:
-Potevi
non proporlo, sta sicuro che ora vomitiamo tutto quello che abbiamo
mangiato…-
-Dai Ron,
dobbiamo darle un po’ di fiducia…-
sussurrò l’ex Prescelto guardando Hermione
che amorevolmente suddivideva in parti uguali quello che sembrava un
informe
confuso ammasso di cioccolato, panna e Merlino solo sa
cos’altro.
-La
pensavo anch’io così ma…Hermione come
casalinga è negata! Vorrei ricordati
quegli orribili cosi di lana che lei spacciava per abiti da regalare
agli elfi
di Hogwarts per liberarli…- fece Ron, con tono cospiratorio;
se sua moglie
l’avesse sentito tessere un quadro così poco
lusinghiero delle sue doti
domestiche sarebbero stati guai.
-Eh, come
scordarseli…- convenne Harry e poi si interruppe di colpo,
all’arrivo delle due
signore. Hermione pose davanti a loro i piatti con la loro porzione, e
li
osservò mentre assaggiavano il primo boccone, sfidandoli a
dire qualcosa.
Ad Harry
e Ron quella roba sembrò peggio della Pozione Polisucco che
erano stati
costretti a bere al secondo anno, l’unica differenza era che
questa volta non
potevano correre al lavandino a sputare tutto. Si sforzarono entrambi
di
mandare giù l’impasto malefico, ed Harry
trovò persino il coraggio di
bofonchiare:
-Ehm…buono!
Brava Hermione!- mentre Ron si limitò ad annuire con fare
convinto. Hermione,
forse per premiare i loro notevoli sforzi per soddisfarla, disse con un
sorriso:
-Okay
potete ficcarvi un dito in gola e rimetterla…-
L’ex
Trio
Miracoli si guardò, in un turbinio di smerlando, azzurro
cielo e castano
dorato, e poi scoppiò a ridere, complice. Erano
sopravvissuti insieme a Lord
Voldemort e ai suoi Horcrux, avevano battuto Mangiamorte e creature
demoniache,
avevano riso, pianto e sofferto insieme, si erano odiati a volte, altre
avevano
sentito l’incessante bisogno l’uno
dell’altro, eppure erano ancora lì, seduti
alla stessa tavola, ancora in grado di ridere.
*****
-Sei un
coglione-.
Draco
Lucius Malfoy buttò il fumo fuori dalle sensuali labbra,
direttamente in faccia
ad uno scocciato Blaise Zabini, che si sventolò una mano
davanti al viso.
-Cazzo
Draco, soffia quello schifo da un’altra parte! E poi qui non
si può neanche
fumare- sbottò, puntando il dito sulla parete opposta, dove
torreggiava un
divieto di fumo grande quanto una casa.
I due ex
Slytherin sedevano ad un elegante tavolino posto in un
separè del Dissolue Âme
Club, sorseggiando un
aperitivo in attesa della cena; Draco vi aveva aggiunto la consueta
sigaretta,
che insieme al completo giacca pantalone nero, la costosa camicia
grigia dai
primi tre bottoni aperti, gli conferiva un’aria elegantemente
seducente. Se
possibile, l’età l’aveva reso ancora
più affascinante, con le sue leggere rughe
intorno alla bocca.
Blaise
non era da meno ed entrambi si attiravano gli sguardi delle poche
signore
presenti, essendo il Dissolue Âme
Club un
luogo di ritrovo per nobili purosangue.
-Non
cambiare discorso. Sei un vigliacco. L’hai visto bene il
braccio di tuo figlio,
e hai fatto finta di niente-.
-Non sono
cazzi tuoi- fu la gentile risposta di Zabini.
Draco
assottigliò gli occhi color del ghiaccio, e si
avvicinò pericolosamente al
volto di quello che, pur essendo un emerito imbecille immaturo,
rimaneva pur
sempre il suo migliore amico:
-Ascoltami
bene. Se io vedo di nuovo che Derek ha anche solo un graffio o che
Glorya sta
piangendo fosse anche solo per un cazzo di Troll a scuola, io ti vengo
a prendere
dovunque tu sia e ti spacco la faccia chiaro? Sei un padre, comportati
come
tale- e detto questo, lo fissò ancora a lungo, blu nel
ghiaccio, per
imprimergli bene il messaggio. Fu Zabini a distogliere gli occhi per
primo,
imbarazzato. Draco aveva ragione. Draco sapeva cosa voleva dire avere
un padre
assente. Draco sapeva e per questo metteva da parte il suo naturale
menefreghismo verso tutti e tutto per prenderlo per i capelli e porlo
di fronte
alla realtà.
Gli amici
fanno anche questo. Si fanno odiare per le parole veritiere che dicono,
vorrebbero poter girare la faccia dall’altra parte,
fregarsene, lasciare che ti
rovini la vita con le tue stesse mani. Ma non si comportano
così, perché sono
veri amici. E Draco Lucius Malfoy, sebbene altero, freddo, era un vero
amico.
Nel bene e nel male.
Spazio
Autrice:
Sono
consapevole del fatto che questo capitolo fa pena. Non succede niente
di
particolarmente utile alla storia e si tratta più che altro
di una raccolta su
vari momenti di diverse amicizie, della Next e della
“Old” generation. L’ho
introdotto perché mi serviva una breve pausa fra gli
avvenimenti dei capitoli 7
ed 8 e quelli che succederanno in quelli seguenti. Mi auguro vi sia
piaciuto lo
stesso…
Allora, a
costo di essere ripetitiva, ringrazio chi ha messo la mia fanfiction
fra
preferiti e seguite anche se non lascia commenti, anche se mi
piacerebbe sapere
cosa ne pensate. Grazie! Poi, passiamo alle recensioni sul capitolo
“Christmas”, lasciatemi da Rebby,
Red_Apple, 979,
BlackFra92 e Lady
Lynx; inserisco anche UCB,
che si è letta d’un colpo tutta la
fanfiction (graziee) e che ha lasciato una recensione al capitolo
“Slytherin ad
Chanel”.
Rebby:
hai ragione!!! Ho sbagliato i calcoli…ma ahimè la
matematica non è decisamente
il mio forte, sigh! Sospetto anch’io che la nascita di Ginny
sia un miracolo
della natura, ma sai com’è, alla zia Row tutto
è concesso!!! Sono contenta che
il capitolo ti sia piaciuto, aspetto un tuo commento anche a questo
nono J grazie per
la recensione, baci!!!
Red_apple:
noo non chiedermi perdono, io sono già ultracontenta per
tutte le altre
recensioni che mi hai lasciato!!! :) lieta di aver soddisfatto le tue
aspettative riguardo la reazione di Lily…ma
d’altra parte in quale altro modo
avrebbe potuto reagire la nostra eroina del male?? :P ed Harry che
rischia
l’infarto non potevo proprio non
metterlo…muamuamua (risata diabolica). Ripeto,
a costo di essere pallosa, sono strafelice che la fanfiction ti piaccia
e spero
che questo nono capitolo sia all’altezza di tutti gli
altri…e soprattutto di
aver postato velocemente :) baci, alla prossima!!!
979:
allooora premetto che ho dipinto volutamente Lily come un mostro
all’inizio del
capitolo (comunque, ti rassicuro, so che non vuoi certo offendere la
mia
fanfiction e le reazioni che hai avuto sono quelle che volevo suscitare
:) )
perché infondo lei è ancora una bambina, e se da
una parte è perfida e
insensibile per natura, dall’altra è ancora
immatura e come tale ha delle
reazioni immature. Sono contenta che però nella seconda
parte si sia “ripresa”,
ho inserito le lettere proprio per abbassare un po’ il
livello di acidità della
parte precedente. Confesso che ci ho messo un bel po’ a
scrivere la parte di
Harry e Ginny soli, ma almeno il mio sforzo è stato ripagato
:P per quanto
riguarda Gossip Girl confesso che non l’ho mai visto quindi
mi sembra insolito
che a molte persone la mia fanfiction lo richiami alla mente, ma
finché è una
cosa positiva ben venga!!! Ti ringrazio per la recensione, e ti aspetto
alla
prossima! Baci!!
BlackFra92:
my darliiiiing (che figo questo termine, lo voglio usare
anch’io!!!)
Come al
solito non mi hai delusa, lasciandomi le mie adorate recensioni
chilometriche…grazieeee!!!! Temevo che
“agglomerato di cellule” fosse un po’
forte come espressione, ma a quanto pare no…che bello, sei
rimasta in stato
comatoso per l’idiotissima uscita di Ron.
Sìì, me felice!!! Poi, ho notato con
piacere che ti sei accorta della “citazione dotta”
che ho preso dalla
filastrocca del Cappello Parlante al primo anno di
Harry…proprio pensando a quei
versi ho deciso di mettere in evidenza come Lily, Cassy e Glorya si
stiano
legando da un’amicizia vera e profonda; spero ti sia piaciuto
il pezzo su loro
tre di questo capitolo!! E siccome non sono stata abbastanza
ripetitiva, ripeto
appunto: sono contenta che il natale in casa Malfoy ti sia piaciuto, ho
cercato
di rendere Scorpius un po’ più umano e Cassiopea
come una normale bambina di
undici anni, sebbene un attimo dopo ritorna Vipera; e anche che Glorya
e Derek
appaiano più maturi rispetto alla loro età,
proprio a causa della madre. In
conclusione sono strafelice di tutta la tua lunghiiiiiiiiiissima
recensione : )
okay, anche questa volta ho occupato mezza pagina di
word…perciò, esigo
un’altra recensione così per questo capitolo!!! :P
un bacio enorme, alla
prossima!
Lady
Lynx: sìì che bello anche te condividi la mia
antipatia per Ginny!!! Ho sperato
fino all’ultimo che Harry rinsavisse e scegliesse
un’altra, ma purtroppo la zia
Row non ci ha concesso questa grazia e ce la dobbiamo
tenere…sigh!
Volevo
mettere una vendetta in stile Lily per Albus, ma mi sono detta che Lily
l’aveva
già bastonato abbastanza per questo capitolo e
così mi sono astenuta :) mi
auguro di trovare un’altra delirante recensione a questo
capitolo, un bacio!
UCB:
ciao!!! Davvero la mia fanfiction ti ha tenuta incollata al pc tutta la
sera?!?!? Wow, è fantastico….grazie grazie
grazieee!!! Sono contenta che il
modo in cui rendo Lily ti piaccia, anche perché ce la sto
mettendo tutta per
renderla originale e diversa rispetto alle altre, essendo che a me in
prima
persona non piace come la descrivono in altre fanfiction. Concordo sul
fatto
che ci sia un po’ di Lily in tutti noi (me per prima, se no
come mi verrebbero
in mente certe cose?!) e sono felice che sia anche un personaggio
attuale, in
cui ci si possa rispecchiare. Perciò ancora grazie! Ti
confesso che anche a me
all’inizio non piacevano quelle sulla next, anche
perché la maggior parte
tratta di Rose e Scorpius, ed è per questo che ho deciso di
scriverne una un
po’ più innovativa…in conclusione,
ancora grazie per la recensione, spero che
questo nono capitolo ti sia piaciuto e di ricevere anche solo due
parole di
commento (ma non sentirti assolutamente obbligata!). Baci!!!
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Capitolo 10 *** What I want, when I want ***
CAPITOLO 10
What I
want, when I want
Una
delle cose che Lily Luna Potter detestava di più sulla
faccia della terra era doversi muovere in mezzo ad una folla. Di
qualsiasi
tipo, non le importava che si trattasse della stazione di
King’s Cross, di un
centro magicommerciale o di un autobus (sul quale era stata costretta a
salire
una sola e penosa volta nella sua vita). A infastidirla era il trovarsi
schiacciata in mezzo ad altre persone, specialmente se Babbani, che le
pestavano i piedi, che la spingevano, che le tossivano
addosso…detestava
doversi muovere a rilento, adattarsi alla loro modalità di
spostamento. Se
fosse stato per lei, in ogni luogo pubblico avrebbe dovuto essere
affisso un
cartello con su scritto: vietato accalcarsi.
Fu
per questo motivo che arricciò il suo aristocratico nasino
quando, un mattina di fine gennaio, passò davanti alla
bacheca degli studenti
affissa vicino al portone della Sala Grande. O meglio, cercò
di passarvi,
perché una fastidiosa folla di persone le ostacolava il
passaggio. Non avendo
alcuna intenzione di infilarsi in quell’ammasso di corpi
umani più o meno
profumati, sbottò a voce alta e seccata, di modo che la
sentissero tutti:
-Beh?
State aspettando la venuta degli alieni per togliervi di
lì?-
La
maggior parte degli studenti si voltò verso di lei, per
vedere
chi aveva parlato con tono così scocciato, ma a risponderle
fu Vanessa
Blindsworth, che come gli altri stava leggendo un annuncio appeso
lì sulla
bacheca.
-Ci
scusi sua Maestà Potter, non volevamo intralciare il suo
cammino!- disse la bionda Grifondoro con pesante sarcasmo nella voce.
Lily
la scrutò dall’altro verso il basso, facendola
arrossire
lievemente, e poi replicò:
-Brava,
suddita, fai bene a invocare il mio perdono. Ora ti vuoi
levare?-
Vanessa
strinse le labbra indignata per il tono superiore che la Potter
aveva usato con lei,
mentre la maggior parte della gente iniziava a spostarsi per farla
passare. Lily
si era fatta già una buona fama di persona estremamente
vendicativa, ed in
molti ritenevano non fosse saggio contrariarla.
Lily
fece finta di ringraziare, dispensando sorrisini gelidi qua e
la, e poi si avviò tranquilla verso la Sala
Grande; passando a due centimetri dalla bacheca
però, capì
come mai in molti si erano soffermati di fronte ad essa. Una pergamena
affissa
lì con un chiodo a forma di freccia annunciava che per
domenica 6 febbraio era
stata organizzata un’uscita ad Hogsmeade. Si stava
già immaginando piena di
sfavillanti sacchetti contenenti i suoi numerosi acquisti fatti nelle
prestigiose boutique del villaggio di maghi più famoso,
quando si ricordò che
agli studenti dei primi due anni non era concesso partecipare
all’uscita.
Stava
pensando ingrugnita ancora a quella stupida regola, quando
si sedette al tavolo degli Slytherin per fare colazione. Non
degnò nessuno
neanche di mezzo saluto, neppure Glorya e Cassiopea, che stranamente
era scesa
a colazione prima di lei.
-Cos’è,
ti è morto il gatto?- l’apostrofò la Zabini,
vedendo che Lily
non dava cenni di vita.
-O
peggio, i capelli non stavano come volevi tu?- la corresse la
biondina affianco a lei.
-Tz!
Fosse quello!- sbottò Lily.
-E
allora?- domandò ancora Glorya.
-Non
avete visto l’annuncio in bacheca?-
Le
due amiche si guardarono leggermente confuse, cosa che fece
capire a Lily che probabilmente quando camminavano erano troppo intente
a
specchiarsi nelle armature per notare qualsiasi altra cosa.
-Domenica
6 febbraio c’è l’uscita ad Hogsmeade!-
chiarì Lily,
seccata per il fatto che non lo avessero capito subito.
-E…?-
la incalzò la Malfoy, che proprio non
capiva il motivo della sua
irritazione.
-E
noi non possiamo andarci!-
-Che
peccato Lilian, vorrà dire che scatteremo tante foto da
farti
vedere- commentò ironico Scorpius Malfoy, lasciando
momentaneamente da parte la
fetta biscottata che stava sgranocchiando.
Lily
si trattenne dal digrignare poco finemente i denti e stava
già per rispondergli a tono, quando le venne improvvisamente
in mente che…
-Tu
fai il terzo anno!- esclamò, puntandogli contro un dito
dall’unghia smaltata di rosso scuro.
-Sì-
rispose Malfoy, -però, non ti facevo così
sveglia…- aggiunse
poi, sarcastico, non comprendendo il motivo di quella sua affermazione.
-E
se tu hai tredici anni, vuol dire che ad Hogsmeade ci puoi
andare…- rimuginò Lily più rivolta a
sé stessa che ad un alquanto perplesso
Malfoy, - e se puoi andarci tu…allora anche
Edward…-
Con
il volto tutto illuminato, Lily si voltò verso le sue
amiche,
ed annunciò:
-So
come andare ad Hogsmeade!-
Cassiopea
e Glorya la guardarono confuse, non avendo colto il
lampante collegamento fra Edward e Hogsmeade.
-Pensi
di infilarti nella borsa di Edward?- le domandò Cassiopea,
con lo stesso sarcasmo di Scorpius. Il diretto interessato si trovava
qualche
posto più in là, a chiacchierare con Derek; non
si era accorto di essere
improvvisamente diventato l’oggetto dell’attenzione
di Lily.
-Figurati…semplicemente
userò il Mantello dell’Invisibilità di
mio
padre, ed Edward mi porterà con sé- rispose la
rossa, mentre nella sua mente
stava già prendendo forma il resto del piano.
Niente
l’avrebbe tenuta lontano dallo shopping. Le mancavano
giusto quelle cinque o sei paia di jeans, poi necessitava di un paio di
nuovi
stivali…e a pensarci bene meglio prendere anche due o tre
felpe…e perché no,
qualche maglioncino…
-Bello,
ma il Mantello dove lo trovi?- chiese Glorya, strappandola
brutalmente dalle sue fantasie.
-Se
conosco bene James, l’avrà trafugato da casa
nostra già al suo
primo anno. Me lo farò dare- rispose, dopo averci riflettuto
un attimo. James
non avrebbe mai potuto rifiutarle nulla…
-Certo,
sono sicura che te lo offrirà su un piatto
d’argento, dopo
tutto ti sei comportata come uno zuccherino ultimamente…-
osservò Cassiopea,
facendole storcere le labbra. Lily non sapeva che Scorpius aveva
continuato ad
ascoltare la loro conversazione, e che stava già pensando a
come rovinarle il
piano…
-Donne
di poca fede, sappiate che se il mio piano funziona, non vi
porterò con me- ribatté Lily, ed immediatamente
Cassiopea mise su la faccia da
cucciolo che adottava quando voleva ottenere qualcosa da Scorpius.
-E
non mi guardare così tu, sono incorruttibile- la
stroncò subito
Lily e un attimo dopo l’espressione di Cassiopea si era
ricomposta.
Dopo
cinque ore di lezione, Lily aveva già una tattica pronta, e
la attuò a pranzo.
Cercando
di non mostrarsi troppo schifata, si avvicinò al tavolo
di Grifondoro attirandosi immediatamente gli sguardi stupefatti delle
sue
cugine Weasley; era risaputo che Lily le evitava come la peste.
Spintonando
delicatamente qui e là, riuscì a sedersi vicino a
James che essendo impegnato nella difficilissima attività di
parlare e mangiare
contemporaneamente non l’aveva notata; di fronte a lui si
trovava Beatrice, che
appena la vide, tacque per poi schiarirsi la gola imbarazzata.
-Beh?
Perché ti sei zittita?- le domandò James e poi
seguendo la
traiettoria del suo sguardo, si trovo Lily seduta affianco. Ci
mancò poco che
saltasse via dalla panca, a giudicare dall’espressione
stupefatta che aveva.
-Lily!-
-James,
caro- rispose lei, amabile. Caro?
si chiese James, osservando ora diffidente sua sorella.
-Che
cosa vuoi?-
-Fare
due chiacchiere- rispose lei, con naturalezza. Cosa c’era di
più normale che voler parlare un po’ con il
proprio fratello?
-Fare
due chiacchiere- ripeté James, stringendo gli occhi azzurri
sospettoso.
-Okay,
no lo ammetto, non voglio fare due chiacchiere- ammise
Lily, rendendosi conto che James non l’avrebbe bevuta.
-E
allora che vuoi?-
-Vedi…-
iniziò Lily e poi si avvicinò a lui con fare
cospiratorio,- hai presente Caroline Cavendish…-
-Sì,
quella stragnocca della tua Casa…- annuì James
con gli occhi
già a forma di cuore; la Regina
era amata da tutti, indipendentemente dalla Casa. Lily, a differenza di
James,
notò lo sguardo ferito di Beatrice che si era resa conto che
anche su James la Regina esercitava un
certo
fascino.
-Ecco
lei…vedi ho sentito in Sala Comune che vorrebbe uscire con
te, ma che sai, non vorrebbe farsi vedere subito con te…-
gli raccontò lei e
godette nel vedere la sua bocca spalancarsi per la sorpresa, in
contemporanea
con quella di Beatrice che si era invece serrata sino
all’inverosimile.
-Davvero?-
chiese il più grande dei Potter.
-Davvero,
ti trova affascinante- annuì Lily, dandogli mentalmente
dello sciocco. Come se la Regina potesse mai
abbassarsi ad uscire con un Grifondoro,
per di più del quarto anno! O come se fosse una di quelle
che spifferano i loro
fatti ai quattro venti…
-Allora
io le ho detto che tu hai un Mantello
dell’Invisibilità…-
aggiunse, facendogli credere di essere in grande sintonia con la Cavendish,-…perché
tu ce
l’hai vero?-
James
annuì vigorosamente, non accorgendosi del tranello in cui
stava per cadere.
-Bene…le
ho detto che tu hai questo Mantello e che saresti stato
sicuramente disponibile ad usarlo per uscire con
lei…capisci, lì sotto nessuno
vi vedrebbe…- proseguì, con James che pendeva
dalle sue labbra.
-Ma…-
-Ma?!
Che ma?!- la interruppe James, spaventato all’idea che la
sua possibilità di provarci con la Regina
svanisse.
-Lei,
che è astuta, ha detto che non crede al fatto che tu
possiedi il Mantello, e che ci avrebbe creduto solo se lo avesse visto-
concluse lei, e tacque furbamente per dargli modo di riflettere sulla
cosa. Da
una parte James sapeva che un’occasione come quella non gli
sarebbe mai più
capitata dall’altra però…
-Ma
come faccio a farglielo vedere? Cioè, se non vuole essere
vista con me subito, non posso mica avvicinarmi a lei…-
-Giusto-
approvò Lily fingendo di ammirare il suo acume, -ma io ho
deciso che per questa volta ti darò una mano. Vedi, se tu
dai il Mantello a me,
io posso senza problemi mostrarlo a Caroline. Infondo siamo nella
stessa Casa e
per di più amiche, nessuno si
insospettirà…-
-Davvero
faresti questo per me?-
domandò James speranzoso lanciando occhiate
bramose alla Regina che
proprio in quel momento si voltò verso di lui. Beatrice
intanto stava
stringendo sempre di più la presa sul tavolo, tanto da farsi
sbiancare le
nocche.
-Ma
certo! Sono pur sempre tua sorella…- rispose Lily, come se
fosse ovvio. James sembrò dimenticarsi che Lily non si
comportava come tale da
cinque mesi, che li evitava, perché si vedeva già
seduto ad un tavolino
appartato con Caroline, che lo guardava adorante…le avrebbe
preso la mano…e
poi…Probabilmente fu quel “e poi”
prodotto dalla sua fertile immaginazione che
lo spinse a dire a Lily:
-Grazie!
Allora più tardi ti do il Mantello, così lo puoi
fare
vedere a Caroline. Ma solo a lei, mi raccomando! Solo pochi possono
sapere
della sua esistenza!-
-Ovvio…un
oggetto così prezioso…- commentò Lily,
e poi lanciando
un’occhiata soddisfatta a Beatrice- avendo capito che
l’italiana era cotta del
suo migliore amico- si alzò dal tavolo dei grifoni.
*****
Con
una scusa o con un’altra, Lily aveva evitato la consegna del
Mantello fino alla domenica mattina. Se infatti James
gliel’avesse dato subito,
Lily avrebbe teoricamente mostrarlo subito a Caroline e poi
riconsegnarglielo;
invece Lily aveva preferito arruffianarsi per tutta la settimana
Edward, che
questa volta non era stato molto facile da convincere. Sebbene volesse
passare
la domenica pomeriggio con Lily, temeva che in qualche modo li
avrebbero
scoperti. Non voleva finire in punizione, era uno Slytherin, per cui
non ci si
doveva aspettare atti di coraggio da lui. Ma alla fine Lily
l’aveva spuntata,
sfoderando tutte le armi di persuasione in suo possesso:
l’aveva lusingato per
il suo bel faccino, lodato per la sua infinita perfidia
–l’unica dote
apprezzabile in un Serpeverde- e, vedendo che i suoi complimenti non
stavano
sortendo l’effetto sperato, aveva detto, il sabato sera in
Sala Comune, con
tono noncurante:
-Beh…se
non lo farai tu…lo chiederò a qualcun
altro…chissà…magari
anch’io troverò il mio primo amore durante il mio
primo anno…a molti succede
così sai…- e aveva condito il tutto con il suo
tipico sorrisino da serpe made
only in Lily.
A
quelle parole il giovane Nott aveva drizzato le orecchie, e non
volendo farsi scappare l’opportunità di tenersi
Lily buona per una eventuale
futura storia, aveva detto:
-E
va bene! Sappi che se ci scoprono…-
-Non
ci scopriranno- l’aveva interrotto Lily, prima che lui
potesse aggiungere una qualche minaccia; non voleva essere costretta a
rimettere anche lui al suo posto, le serviva per andare ad Hogsmade.
Così,
terminata l’opera di convincimento di Edward, la domenica
mattina del sei febbraio, Lily si era recata tutta giuliva di fronte al
quadro
della Signora Grassa, dove suo fratello le avrebbe dovuto dare il
mantello.
Come d’accordo, James la stava aspettando con la schiena
appoggiata al muro, posizione
scelta apposta per nascondere un certo manto argentato.
Appena
Lily lo vide si stampò in faccia un’espressione da
sorellina contenta di rendersi utile e gli si avvicinò con
passo sicuro.
-Ciao
James!- lo salutò sforzandosi di apparire allegra e bisogna
dire che Lily Luna Potter era un’ottima attrice: nessuno
guardando il suo
sorriso avrebbe mai detto che stava fingendo,
-finalmente
posso far vedere il Mantello a Caroline! Sai, lei è
molto impegnata e ti giuro che
questa
settimana non ha avuto un buco di tempo….povera
stella, ha i M.A.G.O quest’anno…-
aggiunse, mentre suo fratello la guardava
tutto estasiato.
-…e
sai com’è, non volevo certo rischiare di rovinare
il Mantello
o perderlo! Meglio che tu me l’abbia dato solo oggi, Caroline
mi aspetta nel
suo dormitorio dopo pranzo, mi ha detto…-
proseguì, glissando naturalmente sul
fatto che proprio per l’ora di pranzo Gazza si sarebbe
appostato davanti al
portone di Hogwarts per controllare gli studenti in uscita.
-Certo,
certo…allora tienilo, cerca di mostrarlo subito a
Caroline!- la interruppe lui, impaziente. Già si immaginava
di poter passare un
braccio intorno alle esili spalle della Regina, con lei che lo
guardava,
socchiudendo le labbra in attesa di…
-Bene!!-
Lily lo strappò brutalmente dalle sue fantasie,
prendendogli dalle mani il liscio mantello color argento scuro,
compagno e
complice delle tante avventure di Harry Potter,
-Allora
vado, dopo pranzo le faccio vedere che il Mantello esiste
davvero…e lei vorrà sicuramente uscire con te!
Anzi, posso già dirti con
sicurezza che ti aspetterà sotto il Mantello vicino al
Portone, verso le tre…ma
per sicurezza ti faccio arrivare un messaggio, d’accordo?-
disse Lily, sperando
che suo fratello non vedesse la bramosia nei suoi occhi.
-D’accordo!
Ah Lily…- rispose lui, fermandola prima che si
allontanasse.
-Sì?-
fece la
Potter, pregando che si muovesse. Doveva
prepararsi
adeguatamente per la sua prima uscita ad Hogsmade!
-Grazie,
per tutto- le disse lui con sincerità. Se Lily avesse
posseduto una coscienza, si sarebbe sentita in colpa per aver sfruttato
e
manipolato in quel modo James, ma dato che lei una coscienza non ce
l’aveva, il
problema non si poneva neanche. Così con finta modestia
replicò:
-Ma
di niente!- e detto questo riuscì finalmente ad andarsene.
Appena
ebbe svoltato l’angolo, il sorriso sparì dalle sue
labbra.
*****
Scorpius
Malfoy era incazzato. Primo, non avrebbe potuto fare una
soffiata ai
professori avvertendoli che Lily Potter aveva intenzione di uscire dal
castello
pur essendo troppo piccola, perché altrimenti sarebbe finito
nei guai anche
Edward; secondo, come se ciò non bastasse a fargli alzare la
pressione
sanguigna, avrebbe dovuto trascinarsela dietro per tutto il pomeriggio.
Come
gli aveva fatto notare Edward, lui non poteva di
certo andare da solo ad Hogsmeade con lei- benché
avesse voluto-
perché vedendolo parlare apparentemente da solo, qualcuno si
sarebbe potuto
insospettire. Aveva così coinvolto anche Derek, che non
nutrendo una
particolare antipatia nei confronti della giovane Potter, aveva
acconsentito ad
andare con lui. E così Scorpius si era visto costretto ad
aggregarsi, con suo
sommo orrore.
Non gli
era sfuggito il sorrisino trionfante che Lily gli aveva rivolto a
colazione: la
maledetta Vipera sapeva che lui
aveva
avuto intenzione di arrecarle danno, ma sapeva anche che non poteva farlo. Era infatti consapevole
che Lily non si sarebbe fatta alcuno scrupolo a confessare che Edward
avrebbe
dovuto aiutarla nella realizzazione del suo piano criminale, pur di
fargliela
in qualche modo pagare. Stava cominciando a capire come funzionava la
mente di
quella piccola serpe ed era solo per non doversi sopportare un Edward
arrabbiato con lui – e quando ci si metteva sapeva essere
davvero
insopportabile- per un mese intero a causa di una punizione che lui, Scorpius, gli aveva volontariamente
procurato, che si era infine deciso a tenere la bocca chiusa.
Così,
alle tre di quello sfortunato pomeriggio, Scorpius lasciò la Sala
Comune al seguito di Derek, Edward e
qualcun altro non immediatamente visibile, con un’espressione
alquanto
incazzosa stampata sul suo bel visino. Tuttavia gli venne da
ridere,
quando passando vicino al portone, vide un alquanto agitato James
Potter che
sussurrava furtivo ai muri:
-Caroline…?
Caroline, ci sei? Non ti vedo!-
Lily
infatti aveva provveduto a mandare un fittizio messaggio a James,
confermandogli l’appuntamento con la Cavendish,
di modo che non si accorgesse subito
di essere stato bellamente imbrogliato.
-Che
idiota…- commentò Scorpius schifato, mentre con
tranquillità sorpassavano
Gazza, che aveva riservato loro lo stesso sguardo arcigno e sospettoso
che
rivolgeva a tutti, senza però accorgersi che erano in
realtà quattro e non tre.
Mezz’ora
più tardi, Lily metteva piede ad Hogsmeade.
Dopo la
guerra, le vie del famoso villaggio di maghi avevano cambiato nome; le
autorità
avevano ritenuto doveroso dare un tributo ai caduti per la salvezza dei
maghi e
così ora ci si poteva ritrovare a passeggiare per
Moony’s street o a sostare su
una panchina di Moody’s Square. Come ulteriore omaggio, era
stata posta infondo
alla principale via della cittadina un monumento ai caduti raffigurante
un mago
in ginocchio con la bacchetta spezzata sul quale erano incisi tutti i
nomi di
coloro che avevano dato la vita per la libertà della
comunità magica.
Ma a Lily
non interessava tutto questo, non interessava che ci fosse
lì il nome di suo
zio Fred o quant’altro; a lei interessavano i negozi. Si
fermò davanti a
Fabulous Witch e sbucò da sotto il Mantello, costringendo
anche Edward, Derek e
Scorpius a bloccarsi.
-Allora-
esordì Lily e Scorpius notò che stranamente
portava un cappuccio a coprirle i
capelli,
-io oggi
sarò tua sorella- proseguì puntando un dito
contro Edward, e liberò la lunga
chioma. Con sorpresa, il bel rosso rubino era diventato un castano
ramato in
tutto e per tutto uguale alla tonalità di capelli di Edward;
ad uno sguardo
poco attento, sarebbe potuta effettivamente passare per la sorella
minore di
Nott.
-Io e te
siamo venuti qui con il permesso dei genitori, ricchi e facoltosi, che
mi hanno
lasciato molti galeoni per soddisfare i miei desideri- aggiunse,
facendo
tintinnare la borsa di maglia.
-Tu pensi
che io abbia voglia di stare tutto il giorno dietro te e i tuoi
capricci?-
intervenne a quel punto Scorpius, che già si immaginava un
interminabile
pomeriggio seduto a osservare le sfilate di Lily. Lei lo
degnò a malapena di
un’occhiata, come se non si fosse neanche accorta della sua
presenza e rispose:
-No
Malfoy, vai pure. Meno ti sto vicino e meno mi irrito-.
Gli occhi
di Scorpius si fecero di pietra. Come si permetteva quella stupida
sanguesporco
di rivolgersi a lui in quel modo, trattandolo come un domestico da
congedare?
Pensava forse di poterlo trattare come uno zerbino, alla stregua di
tutti
quelli che avevano stupidamente iniziato a rispettarla e temerla?
In un
lampo, si avvicinò a lei, spingendola senza toccarla contro
il muro di pietra
della stradina. Con il volto ad un centimetro da quello di avorio della
Potter
sibilò, come un serpente estremamente velenoso:
-Non
osare mai più rivolgerti a me in quel modo, chiaro?-
Sebbene
la via fosse piena di studenti, fra di loro era calato un silenzio
pesante;
sembrava che anche Edward e Derek stessero trattenendo il respiro, in
attesa di
vedere come si sarebbe evoluta la situazione.
Lily non
batté ciglio, né il suo cuore accelerò
i battiti; solo un lievissimo rossore
sulle guance di neve tradiva un certo nervosismo. Non era sicura che
Scorpius
non le avrebbe fatto del male, pur essendo lei una bambina e lui un
ragazzino.
-Io mi
rivolgo a te come voglio, intesi?- replicò dura.
Scorpius
le posò una mano sulla spalla e strinse; da lontano poteva
sembrare che la
stesse accompagnando all’interno del negozio, in
realtà ce la stava trascinando
di forza.
Sebbene
la sua presa le facesse male, Lily non disse nulla né lo
strattonò; non voleva
farsi notare.
Lily
trascorse un magnifico pomeriggio passando da una scintillante vetrina
all’altra, aggiungendo pacchetti su pacchetti, acquistando di
tutto e di più.
Lo spiacevole episodio con Scorpius era stato registrato e accantonato
in un
angolo della mente, in attesa di essere recuperato e analizzato. Malfoy
dal
canto suo aveva fatto il possibile per rovinarle lo shopping,
sostenendo che
tutto ciò che Lily vedeva o esaminava era da stracciona
Babbana o da
proletaria, ma nonostante questo non la scalfì minimamente.
Tutto sommato
persino Derek e Edward si divertirono con lei ad aiutarla nella scelta
o a
seguire lo scambio di battute acido fra Lily e Scorpius; erano
adorabilmente insopportabili.
Ritornarono
al castello proprio mentre i capelli di Lily ritornavano del loro
consueto
rosso rubino. Nonostante l’intento della Potter fosse
trascorrere tutto il
tempo in boutique, aveva “concesso” loro di andare
ai Tre Manici di Scopa dove
Derek le aveva gentilmente offerto un tè caldo alla
cannella- il suo preferito-
mentre loro si scaldavano con della crema al caramello con panna alle
nocciole;
di certo loro non bevevano della volgare Burrobirra. Li aveva poi
accompagnati
al Ramo D’oro, negozio di articoli sportivi, dove Derek
doveva ritirare la sua
nuova scopa da corsa; anche Edward e Scorpius avevano fatto degli
acquisti e
così i quattro Slytherin tornarono nella loro Sala Comune
carichi di sacchetti.
Glorya e
Cassiopea guardarono invidiose tutti i nuovi acquisti della loro amica;
non
avevano potuto aggregarsi alla spedizione perché essendo
entrambe più alte di
Lily non riuscivano a stare sotto il Mantello. Le lasciò ad
ammirare il suo
morbidissimo golf di lana smeraldina e andò a riconsegnare
il Mantello al
“legittimo” proprietario; lo trovò
seduto nella Sala Comune di Grifondoro,
dov’era riuscita ad entrare grazie a Rose che ne stava
uscendo.
-Tieni-
disse, avvicinandosi alla poltrona dove James Sirius Potter stava
mollemente
buttato; vicino a lui si trovavano Beatrice, Fred e Dominque con le
guance
ancora arrossate per il freddo, essendo appena rientrati.
James
alzò gli occhi su di lei, e prese il Mantello senza dire
nulla. Non ottenendo
alcuna reazione, Lily fece per andarsene, quando Bea la
bloccò dicendo:
-Ehi,
piccola serpe, non hai niente da dire a tuo fratello?-
Lily,
divertita dal suo tono arrabbiato, fece finta di pensarci su e poi
replicò:
-Mmh…grazie?-
-Grazie?!-
tuonò Beatrice, mentre gli altri tre Malandrini tacevano,
pronti a godersi la
sfuriata in stile italiano; o meglio, Fred e Dominique avevano tutta
l’intenzione di godersela, sebbene indignati quanto Bea per
l’inganno di Lily.
-Okay,
allora…mi è stato tanto utile?-
riprovò Lily, gongolando nel vederla incazzata.
-L’hai ingannato,
inventandoti la storia di
Caroline, sfruttando il debole che tutti hanno per quella Vipera, solo
per
ottenere il Mantello e andartene ad Hogsmeade a spendere di tutto e di
più, e
dopo tutto ciò ti presenti qui con quel tuo odioso sorrisino
snob e sai dire
solo grazie?! Ma non ti vergogni?- esplose allora l’italiana.
-Ma
guardatela la nostra Bea, che difende a spada tratta il suo principino
dei
grifoni…- la canzonò allora Lily, sapendo di
colpire il punto giusto; infatti
Bea avvampò e tacque.
-Aah,
ingenua…-
Lily si avvicinò a lei, e sebbene fosse più bassa
di parecchi centimetri
sembrarono alla stessa altezza, -non l’hai ancora capito che
io mi prendo ciò
che voglio quando lo voglio? Non mi importa di chi calpesto. E dovresti
fare
anche tu così, cara la mia innamorata, se lo
vuoi…- disse cattiva, facendola
ora sbiancare.
E detto
questo, la
Principessa
delle Serpi se ne andò.
Spazio
autrice:
Salve a tutti! Eccomi qui
con un nuovo
capitolo…spero di essere stata abbastanza veloce : )
Allora mi
auguro che questo decimo vi sia piaciuto, personalmente ho adorato
scriverlo,
specialmente l’ultima parte. Mi rendo conto che
l’inganno ai danni di James può
apparire abbastanza idiota (come lui d’altra parte) ma pur
spremendo bene le
mie povere meningi non mi è venuto in mentre nessun altro
modo per consentire a
Lily di mettere le manine sul Mantello. Perciò recensite,
criticando in massa
la mia idiozia : )
Ringrazio chi mette
questa storia fra preferiti e seguite, chi la legge senza commentare
(spero adorandola) e chi
invece è così gentile da lasciarmi un commento: iceathena, sunflower_,
Lady Lynx, BlackFra92
e 979.
Iceathena: ciao a te
ice!!! Sono contenta che
la mia fanfiction ti piaccia, mi ero stufata di tutte le altre Lily
melense e
ingenue e così mi è venuta la malsana idea di
crearne una totalmente diversa,
perfida e vipera : ) spero ti sia piaciuto anche questo capitolo,
aspetto una
recensione :P grazie per il commento, baci!
Sunflower_ :
Ommiodioo!!! Ma che
strafantatiscamente bella e divertente (ti confesso che ho riso per due
ore) è
la tua recensione!?!?! (che ho riletto non so quante volte) Grazie
grazie
grazie grazie grazie grazieeeee (me ti bacia i piedi riuscendo in
qualche modo
anche prenderti le mani in stile Papa che benedice).
Il fatto
che tu riesca ad identificarti in Lily mi rassicura: pensavo di essere
solo io
a sentirmi soffocata da tutti i miei innumerevoli parenti (sto
già tremando in
vista del Natale, l’occasione in cui tutti voglio
sbaciucchiarti, tirarti le
guance e torturarti in qualsiasi altra maniera conosciuta alla specie
umana) ma
a quanto vedo anche tu :P potessimo fare come Lily senza rischiare la
catastrofe….ahhh (sospira sognante)
Ma
torniamo alla recensione ehm ehm (si schiarisce la gola con tono serio)
Come non
amare Malfoy già solo per il fatto che si chiama Malfoy?
appunto. Amo anch’io
il mio Scorpius (e da ciò dovresti renderti conto di quanto
io sia malmessa) ma
amo di più il tuo:P (aaah sto ancora aspettando il prossimo
capitolo post
bacio!!!! me ti guarda con rimprovero)
E per
quanto riguarda Blaise…rileggendo i capitoli mi scopro ad
odiarlo pure io che
l’ho creato, ma ci voleva il
cazz…l’insensibile padre di turno senza cuore :P
(ma mi unisco comunque ai tuoi rimproveri…e sghignazzo
rileggendo “vola basso e
schiva i sassi…”)
E
Thomas…sì sì lui è il
classico pazzo psicopatico dei film, tutto chiuso ed
introverso che alla fine se ne salta fuori con un bazoka e stermina
tutti (ma
cercherò di non far finire in maniera così
tragica la fanfiction) o anche il
brutto anatroccolo con lingua di serpente che nessuno ama se preferisci
:P
E
giungiamo a James…credo che si prenderà qualche
bastonata in testa da parte tua
(ti sto immaginando armata di randello) per come si comporta in questo
capitolo…poi dimmi se ho azzeccato ç_ç
Bene, spero
di aver risposto in modo esauriente alla tua recensione (io ti adoro,
sappilo)
e soprattutto vero che me ne lasci un’altra
cosììì? (me ti guarda con occhioni
speranzosi da piccola fiammiferaia, congiungendo le manine in una
preghiera)
Ma
soprattutto sono contenta di piacerti, è bello sapere che il
mio modo di
scrivere piace a una delle mie autrici preferite…e non
scusarti! Più ti
dilunghi, più ti guadagni la mia gratitudine (per quel che
vale)
In
conclusione: w le persone logorroiche!!
Lady Lynx: io adoro Draco con te : P
anch’io ho
immaginato che da grande Draco non volesse ripetere gli errori e
vedendo che
quella testa di ca…volo di Blaise li sta commettendo, non
può che minacciarlo
:P spero ti sia piaciuto questo capitolo, un bacio grande, alla
prossima!
BlackFra92: tu sei
matta a metterti a
recensire con la febbre a 40!!!! (me ti punta contro un ditino in stile
mamma)
e non osare scusarti se la recensione non è lunga come le
altre!!! Già solo il
fatto che ti sei messa al pc pur stando male per me conta moltissimo! :
)
(anche se mi preoccupa immaginarti vestita con quei gonnellini orribili
e il
reggiseno di metallo di Xena)
Ho il
sospetto che James si prenderà in testa il tuo pc per il suo
comportamento…o
sbaglio? O_O
E beh,
Hogwarts non poteva stare senza Malandrini, ci volevano :P
Spero che
il capitolo ti sia piaciuto, ma soprattutto spero che tu ora stia
meglio e che
la febbre ti sia passata (dimostrando che la suina non è
mortale)
Ti
aspetto alla prossima recensione, un bacio my darling!
979: non scusarti,
a me vanno bene
anche solo due parole in croce!!! : ) l’ultima parte
l’ho inserita perché
soprattutto in questo periodo la sento molto vera, e sono contenta che
ti sia
piaciuta : ) grazie per la recensione i complimenti, alla prossima!!!
Un bacio
enorme
|
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Capitolo 11 *** Queens ***
CAPITOLO 11
Queens
-Va
avanti- ordinò perentoria la Regina.
Caroline
Anastasye Cavendish si osservò una mano con aria critica:
quell’incompetente di un estemagica le aveva fatto una
pessima manicure.
-…e
allora Lily Potter ha detto che tu avresti voluto vedere il
Mantello dell’invisibilità di Potter,
così che lui glielo consegnasse…-
proseguì Grace Salinger, raccontando per filo e per segno
quale diabolico piano
Lily Potter avesse architettato ai danni di suo fratello. Uno dei suoi
informatori si era trovato al tavolo dei Grifoni il lunedì
precedente, ed aveva
ascoltato la conversazione fra la piccola Potter e suo fratello; sempre
la
stessa persona era stata presente alla scenata che Beatrice Venci aveva
fatto
alla Principessa di Slytherin nella Sala Comune rosso-oro. Appena era
venuta a
sapere l’episodio fin nei minimi dettagli, Grace Salinger era
accorsa a
raccontarlo a Caroline, che ora la stava ascoltando con
un’espressione
indecifrabile sul bel volto di dea.
La
Regina
di Slytherin si
sentiva arrabbiata ma anche stranamente soddisfatta. Lily Potter aveva
osato
utilizzare il suo altolocato nome per i suoi intrighi, facendola
passare, anche
se stava fingendo, per una delle sue complici; d’altra parte
il piano
architettato sarebbe stato degno persino di lei, Caroline. Aveva
sfruttato i
punti deboli dell’avversario, tralasciando il fatto che si
trattasse di suo
fratello, senza il minimo scrupolo; aveva lusingato e finto per
conquistarsi
l’appoggio di Edward Nott traendo vantaggio dal suo debole
per lei. E tutto per
i suoi scopi. Si era dimostrata, in breve, una degna erede.
Grace
Salinger osservava preoccupata gli occhi glaciali della
Regina, in attesa di una sua risposta; si augurava che Caroline non
scatenasse
le sue ire su di lei. Tutti sapevano che diventare la vittima della
Regina
incazzata era cosa da non augurare neanche al proprio peggior nemico.
Fu
con sommo stupore che Grace vide le perfette labbra della
Regina stiracchiarsi in un sorriso compiaciuto. Si stava appunto
domandando se
potesse avere l’ardire di chiederle per quale motivo
apparisse così soddisfatta,
quando Caroline parlò:
-Voglio
parlare con Lily Potter. Trovamela e portamela qui.
Subito-
Grace
Salinger scattò in piedi e si diresse rapida verso la porta
del dormitorio del settimo anno di Slytherin; quando la Regina
comandava, bisognava
obbedire.
*****
Lily
Luna Potter, alias la Progenie di Satana,
sedeva tranquilla ad un
tavolo della biblioteca ed era intenta a leggere il quarto capitolo del
tomo di
Trasfigurazione. Il giorno seguente avrebbe avuto
un’interrogazione, e voleva
essere ben preparata; perciò si trovava da sola.
-Lily?
Lily Potter?-
Lily
alzò gli occhi scocciata dalla pagina che stava studiando, e
si trovò davanti uno dei bracci destri della Regina, alias
Grace Salinger, che
la fissava con i suoi grandi occhi scuri; lunghi boccoli neri le
incorniciavano
il volto pallido facendola assomigliare ad una bambola di porcellana.
-Sì?-
rispose Lily con la giusta quantità di irritazione; va bene
che Grace era molto vicina alla Regina, ma aveva comunque interrotto il
suo
studio.
-Caroline
vuole vederti- annunciò con un tono da bravo segretario
del primo ministro; ci mancava solo che tirasse fuori un proclama da
recitare
ad alta voce.
-Quando?-
chiese Lily cercando di non mostrarsi sorpresa, benché
l’annuncio recatole da Grace l’avesse lasciata un
attimo perplessa.
-Ora-
replicò Grace, aspettandosi che Lily scattasse in piedi da
buon soldato. Tuttavia la Potter rimase seduta,
studiandola per qualche attimo, e poi
le domandò ancora:
-Cosa
vuole?-
-Non
lo so! Devi subito andare da lei- rispose la Salinger
oltraggiata,
come se Lily le avesse posto una domanda intima…che ne
sapeva lei dei piani
della Regina? Il suo ruolo era quello di ambasciatrice e basta. Anzi,
stava già
impiegando troppo tempo, e così decise di sollecitare quella
che tutti avevano
iniziato a chiamare la Principessa di Slytherin:
-Beh?
Cosa aspetti? Andiamo!-
-Puoi
riferire a Caroline che in questo momento sono impegnata e
che sarò lieta di incontrarla quando avrò
terminato di studiare- rispose Lily
e, senza più degnarla di uno sguardo, tornò a
studiare Trasfigurazione.
Grace
Salinger rimase lì impalata ancora per ben dieci minuti,
scioccata. Lily Potter osava anche solo pensare di non accorrere
immediatamente
alla convocazione di Caroline? Ma chi pensava di essere?
Aspettandosi
a buon ragione che Caroline non avrebbe gradito una
risposta di quel tipo e che probabilmente se la sarebbe presa con lei
anche se
non c’entrava nulla, Grace insistette gentilmente:
-Forse
non mi hai capita. Caroline vuole vederti subito-.
Lily
la osservò, chiedendosi se aveva qualche ritardo mentale, e
poi ripeté, come qualche volta faceva con quella testa dura
di Malfoy:
-Sì,
ho capito. Caroline vuole parlare con me, ma io sono
impegnata, perciò le dirai che quando avrò finito
di studiare la incontrerò volentieri-
e per la seconda volta tornò a concentrarsi sui suoi appunti.
Con
la morte nel cuore, Grace Salinger si avviò di nuovo verso la Sala
Comune di Serpeverde, ben sapendo che la Regina
non sarebbe per
niente stata contenta del messaggio che aveva da riferirle.
Rimasta
sola, Lily Potter alzò la testa dal libro e si mise a
guardare fuori dalla finestra, pensosa. Che cosa poteva mai volere
Caroline
Cavendish da lei? Possibile che si interessasse agli intrighi e agli
inganni
che Lily organizzava quotidianamente, che prestasse attenzione a
ciò che lei
combinava? In cuor suo la giovane Potter avrebbe voluto correre a
sentire che
cosa la
Regina
aveva da dirle, ma sapeva che se si fosse comportata in quel modo
avrebbe perso
di dignità. Doveva dimostrarle che lei non era come tutte le
dame di corte che
l’attorniavano, pronte ad eseguire ogni suo ordine; doveva
capire che Lily era
una sua pari e che come tale andava trattata.
Risvegliandosi
dai suoi pensieri, tornò a studiare, la questione
della Cavendish accantonata in un angolo della mente; avrebbe
affrontato ogni
cosa a suo tempo.
Lily
rimase in biblioteca fino alle sette di sera, ovvero fin
quando non fu sicura di essere ben preparata. Poi, con estrema calma,
andò in
dormitorio, posò i libri, diede una spazzolata ai capelli e,
dopo essersi
assicurata di avere un aspetto decente, uscì per recarsi
nella stanza privata
della Cavendish.
Bussò
lievemente, senza insistenza, e attese che qualcuno le
rispondesse dall’interno. Stava quasi per andarsene, non
ricevendo alcun segno
di vita, quando una voce disse:
-Avanti-.
Lily
aprì la porta ed immediatamente una leggera zaffata di
prezioso profumo femminile le arrivò alle narici. La stanza
di Caroline
Cavendish rispecchiava l’eleganza e la raffinatezza con cui la Regina
era solita
comportarsi e vestirsi: toni chiari sul panna e bianco per moquette e
pareti,
leggermente più scuri per gli interni; l’unica
nota di colore era la trapunta
verde scuro.
-Lily
Potter- disse la
Regina, sdraiata sul letto intenta a sfogliare
pigramente una
rivista. Quel sabato non aveva avuto molta voglia di fare vita sociale
e così
aveva dedicato l’intero pomeriggio alla cura del corpo.
Lily
non disse niente, ma per tutta risposta fece un passo avanti,
non sapendo che in questo modo si stava offrendo ad un esame accurato
della
Regina. Per quel pomeriggio di studi Lily aveva optato per una tenuta
casual,
sebbene ricercata: un vestitino trasversale di pesante lana color
porpora,
calze scure e ballerine intonate al vestito; aveva raccolto i capelli
in una
coda alta dalla quale aveva lasciato scendere alcune ciocche che le
dessero
un’aria distratta.
Caroline
prese nota di tutto ciò, e poi disse:
-Mi
hanno riferito molte cose interessanti su di te…-
Lily
tacque ancora, aspettando che Caroline proseguisse. Immaginava
che la
Regina
si sarebbe arrabbiata per il ritardo con cui Lily si era presentata
nella sua
stanza, ma il volto da dea della Cavendish sembrava sereno, o quanto
meno
indifferente.
-Voglio
che tu sia la prossima Regina- annunciò Caroline, diretta,
guardandola in volto. Se si aspettava che Lily si mostrasse sorpresa o
quant’altro, rimase delusa.
-Perché?-
fu l’unica cosa che la giovane Potter chiese.
-Questo
posto ha bisogno di una Regina. Ha bisogno di qualcuno che
crei un’elité di gente che conta che tutti possano
invidiare, ha bisogno che ci
sia una ragazza a dettare moda e legge, che faccia sospirare i ragazzi
al suo
passaggio, che faccia morire di invidia le altre ragazze. Questo posto
ha
bisogno di mantenere la sua fama di scuola per snob e ricchi- rispose
Caroline,
senza smettere di osservare il viso di Lily in cerca di qualche
emozione.
-Questo
lo so- replicò Lily, cercando di non sembrare troppo
scocciata,- intendevo dire perché io- aggiunse. Sapeva
benissimo perché, ma
voleva che la
Regina
glielo spiegasse. Se Caroline sapeva che Lily era consapevole di essere
la sua
naturale erede non lo diede a vedere, e rispose:
-Ti
ho osservato. Hai undici anni, ma ti comporti come se fossi
già adulta: vesti come un’adulta, gestisci le tue
relazioni come un’adulta. Hai
classe, e stile, eppure sei perfida…io sono a conoscenza di
qualsiasi cosa che
tu abbia fatto da quando sei arrivata qui. E soprattutto sei Slytherin-.
Lily
ora era davvero sorpresa. Si era aspettata di doversi
conquistare il ruolo di Regina con le unghie e con i denti, di dover
progressivamente rubare la scena a Caroline. Ed ora era Caroline stessa
ad
offrirle il suo posto.
-Sei
ancora imperfetta tuttavia- aggiunse Caroline, e notò che
Lily strinse leggermente le sottili labbra, -hai bisogno di essere
istruita, di
conoscere ogni anfratto di questo castello, che ti siano svelati tutti
i
segreti dei suoi abitanti…io posso fare questo. Io posso
rivelarti i punti
deboli di ogni studente, di ogni professore, di modo che tu possa
sfruttarli
quando ne avrai bisogno. Conosco ogni luogo, ogni stanza…so
tutto-.
Ammaliata.
Lily era ammaliata ora. Ascoltava Caroline parlare, con
quella sua voce suadente da cobra che sta per attaccare, e davanti ai
suoi
occhi si aprivano scenari meravigliosi: feste in cui lei prevaleva
sulle altre
in bellezza e potere, dove i ragazzi cadevano ai suoi piedi, dove le
ragazze la
guardavano ammirate. S’immaginava di camminare tronfia per i
corridoi, con il
suo stuolo di dame al seguito, di poter ottenere tutto ciò
che desiderava con
uno schiocco delle dita. Si vedeva mentre con una sola occhiata
suscitava
brama, desiderio, gelosia, invidia…sentiva già di
godere del potere che avrebbe
saputo esercitare sulle persone…
Hogwarts
poteva offrire questo. All’apparenza era una scuola di
magia, nella quale venivano tramandati i segreti dell’arte
magica, ma in realtà
era lo scenario di amori, tragedie, lacrime, risate, invide e intrighi.
Passerella
per le reginette, teatro di corteggiamenti ed innamoramenti, dietro le
cui
quinte si muovevano secchioni e snob, ragazze bellissime e ragazze
anonime,
ragazzi invisibili e affascinanti, coloro che inseguivano la gloria
della
popolarità e coloro i quali invece ne portavano lo stendardo
con arroganza.
Hogwarts
era tutto questo, e lei, Lilian Luna Potter stava per
diventarne la
Regina.
Vanità.
Il peggior peccato
di uno Slytherin. Lily ne era già schiava.
-Pensi
di essere all’altezza?- domandò Caroline, che
l’aveva
osservata in silenzio, scorgendo chiaramente nei suoi occhi violetti
ogni
pensiero che le era passato per la testa.
-Ovvio-
rispose Lily con sufficienza. Un tiepido sorriso da parte
di Caroline Anastasye Cavendish suggellò il patto di
insegnamento che avrebbe
condotto Lilian Luna Potter ad essere l’Imperatrice assoluta
della Scuola di Stregoneria
e Magia di Hogwarts.
*****
La
mattina seguente, Hogwarts vide Caroline Anastasye Cavendish
entrare in Sala Grande accompagnata da Lily Potter. Accompagnata,
e non seguita.
Fu questo particolare che fece spalancare parecchie mascelle: da quando
la
Cavendish aveva messo
piede ad Hogwarts non era mai
entrata
in Sala camminando al fianco di qualcuno. Sempre attorniata da dame di
compagnia e corteggiatori, si trovava sempre un passo davanti a loro,
come a
sottolineare che per quanto potessero sembrare vicini a lei, in
realtà
sarebbero sempre rimasti un passo indietro.
Naturalmente
quell’ingresso era stato programmato accuratamente,
di modo che fosse lampante agli occhi di tutti il suo significato: Lily
Potter
era nelle grazie della Cavendish. Ad indicare questo legame
c’erano i vestiti
abbinati, il passo coordinato, persino l’acconciatura simile.
L’unica
differenza era costituita da un foulard: quello che Caroline aveva al
collo era
rosso scuro, mentre Lily ne portava uno legato in vita, a mo’
di cintura sui
suoi jeans Cavalli, di una tonalità più sfumata.
Il
loro arrivo scatenò reazioni e commenti differenti nei vari
tavoli, persino a quello dei professori ci fu chi commentò a
bassa voce,
temendo di essere udito dai colleghi: -Oh mio dio, finita la dittatura
della
signorina Cavendish inizierà quella della signorina Potter?-
James
Potter guardò sua sorella al fianco di Caroline e chiese, un
po’ stupidamente:
-Ma
allora si conoscevano davvero…?-
Beatrice,
intenta a spalmarsi della marmellata su un toast lo
guardò impietosita per poi rispondergli:
-Ovvio
che no idiota!-. Dal canto suo non sapeva se mettersi a
ridere o a piangere: James moriva ancora dietro alla Cavendish, e
questo non
andava per niente bene, ma
d’altra
parte il fatto che quello sarebbe stato l’ultimo anno di
permanenza di Caroline
a scuola e che il suo ruolo sarebbe passato a Lily era molto
positivo: James non si sarebbe di certo innamorato della
nuova Regina…Beatrice Venci sapeva essere una persona molto
paziente, quando
voleva, e soprattutto quando il suo cuore glielo consentiva. Le altre
Gryffindor invece guardarono la nuova “coppia” con
il disgusto di chi
apparentemente si rifiuta di sottomettersi all’egemonia
sociale di una
Slytherin, ma segretamente la maggior parte di loro sarebbe corsa a
comprare il
foulard che Regina e Principessa portavano in quel momento.
A
Tassorosso ci fu qualche ragazza che scoppiò a piangere,
vedendo
il suo sogno di diventare Regina sfumare d’improvviso; a
Corvonero invece si
diffuse un sentimento di quieta rassegnazione, di chi si sta preparando
a
seguire la moda della nuova Regina ma anche di chi ha messo da parte la
segreta
ambizione di poterlo essere lei stessa. Non è scritto da
nessuna parte che
anche le intelligenti e colte Ravenclaw non desiderassero spiccare per
bellezza
e fascino.
Slytherin
invece fu patria di sentimenti più contrastanti. I volti
delle ragazze dal sesto anno in giù si accesero di invidia
mentre lo stesso
pensiero attraversava le loro menti:cosa aveva fatto di tanto speciale
quella
Lily, tanto da potersi meritare l’onore di camminare con la Cavendish?
Che cosa la
rendeva degna di diventarne l’erede?
I
ragazzi invece squadravano la Potter, immaginandosela
cresciuta, già donna…
L’unico
a storcere le labbra fu Scorpius Hyperion Malfoy. Benché
fosse un ragazzo e di conseguenza lui di dittature al femminile e di
egemonie
sociali non ne capisse un benemerito cavolo, aveva colto ugualmente il
significato nascosto dietro l’arrivo di Caroline con Lily.
Come
in tutti i ragazzi, anche in Scorpius Caroline risvegliava
certi istinti che a tredici anni non si dovrebbero neanche possedere, e
questo
bastava per meritarsi il nome che tutte le avevano affibbiato.
Naturalmente lui
non si sarebbe neanche sognato di correrle dietro come un volgare
Grifondoro,
ma questo non escludeva che non la trovasse una Purosangue
affascinante, di
classe ed elegante. Ma spostando poi i suoi occhi grigi su Lily Potter,
che nel
frattempo aveva raggiunto Glorya e Cassiopea, si chiese se la Cavendish
fosse
impazzita. La volgare sanguesporco come futura tiranna di Hogwarts? Ma
stava
scherzando? Quella spocchiosa, arrogante, presuntuosa, testarda piena
di sé
ragazzina di undici anni in cui lui non trovava nulla di speciale, anzi
semmai
la considerava l’undicesima piaga d’Egitto, era
destinata a far cadere ai suoi
piedi ogni essere possedente cromosoma Y della scuola? Descrivendo
nella sua
mente Lily Potter, Scorpius non si accorse di aver descritto la sua
fotocopia.
*****
-Ehi Vipera, mi passi
quell’enorme
volume polveroso denominato Incantesimi per Principianti?-
Cassiopea
Malfoy alzò appena gli occhi verdemare su Lily Potter,
alias la
Serpe,
quando le espresse quella richiesta. Lily le passò il volume
continuando a
scrivere sulla sua pergamena, sulla quale stava svolgendo una relazione
per
Lumacorno; a fianco a lei Glorya Zabini di tanto in tanto sbuffava
sulle carte
astrali.
Si
era ormai a fine febbraio e le tre Slytherin stavano occupando
il pomeriggio facendo i compiti.
-Basta-
annunciò la Zabini seccata,
spingendo via il saggio di astronomia; quando
era stufa di qualcosa o era particolarmente irritata, si ravvivava la
chioma
corvina con un gesto secco della mano e così fece anche in
quell’occasione. Cassiopea
la imitò e dopo aver messo un punto conclusivo, chiuse anche
lei libri e
pergamene. Lily cercò di continuare a studiare, ma
sentendosi due paia d’occhi
puntati addosso, esclamò:
-E
va bene! Chiudo anch’io- e mise da parte i compiti di
Pozioni.
I
volti di Glorya e Cassiopea si aprirono in due identici sorrisini
perfidi e poi la
Zabini,
voltandosi verso Lily, iniziò a dire:
-È
giunto il momento di fare un discorso, cara la mia
Slytherin…-
e Cassiopea annuì convinta.
-Ebbene,
abbiamo notato che Caroline Cavendish nutre una certa…-
-Simpatia?-
le venne in aiuto la Malfoy.
-Sì,
simpatia. Ora, ci tenevamo a chiarire alcuni punti
fondamentali…- proseguì Glorya, e Lily le
guardò stranita.
-Cioè?-
chiese, vedendo che né la biondina né la moretta
accennavano a continuare.
-Io
non ti porterò mai i libri- annunciò Cassiopea,
riferendosi
evidentemente a Grace Salinger, che era stata vista più
volte camminare carica
di libri non suoi.
-Né
prenderò appuntamenti per te, neanche fossi la tua
segretaria!- aggiunse Glorya sdegnata, pensando a Clarissa Dixon nota
scrivana
di corte.
-E
tanto per la cronaca, io avrò sempre un profumo
più buono del
tuo- questa era di nuovo Cassiopea.
-E
se voglio camminare un passo davanti a te, lo farò!-
sottolineò
la
Zabini
alzando il mento altezzosa. Lily spostò lo sguardo da una
all’altra e lentamente
sorrise: le stavano facendo capire che, se anche fosse diventata
Regina, loro
avrebbero mantenuto un ruolo di parità rispetto a lei. Le
stava bene: al
contrario di Caroline, Lily pensava che le amiche fossero ben
più che semplici
serve; inoltre Cassiopea era già diventata il capo degli
informatori, mentre
Glorya si faceva recapitare almeno una decina di riviste di moda
diverse.
-In
breve, trovati altre dame di corte- concluse Cassiopea e Lily
questa volta scoppiò a ridere, per il suo tono serio.
-Tranquille,
siete troppo intelligenti per svolgere un ruolo così
di bassa lega- disse poi, e si sorrisero complici.
Spazio
Autrice:
Okay,
potete uccidermi. Anzi, fatelo. Me lo merito, dato il
mostruoso ritardo con cui posto. E poi, detto sinceramente questo
capitolo fa
pena. È solo che sono stata risucchiata dal vortice della
scuola, delle
relazioni sociali…l’ispirazione mi è
mancata e…va bene, basta, la smetto. Non
ci sono giustificazioni per questa schifezzuola. Non oso neanche
sperare che vi
piaccia.
Mi
rifarò con il prossimo, giurin girello! (me con la mano sul
cuore)
Sono
un po’ di fretta, perciò passo subito a
ringraziare sunflower_, Rebby, Iceathena,
979, BlackFra92,
Kattiva97 e Red_Apple
per le recensioni a What I
want, when I want. Ah, dimenticavo, mi scuso sin da ora per eventuali
errori
grammaticali o di impaginazione, ma davvero non ho avuto il tempo di
rivedere e
correggere!! Sorry!
Sunflower_:
nooo non oserei mai
picchiarti, altrimenti se ti spezzo le manine come fai a darmi la mia
droga,
alias Unsuspecting Lovers? Ecco appunto.
James
è un maschio, dunque non può che essere stupido,
insensibile, senza cuore, privo di tatto…e privo di neuroni;
solo lui poteva
essere così tonto da chiedersi in questo capitolo: ah ma
allora si conoscevano
davvero? …infatti. Beatrice è persino troppo per
lui ma si sa, noi ragazze
amiamo fare carità e ci prendiamo a cuore i casi
più disperati…
Penso
seriamente di essere anch’io una Slytherin (in inglese fa
più figo, non trovi?) convinta questo spiegherebbe come mai Lily
diventa sempre più
adorabilmente stronza…purtroppo a noi Serpi del mondo
Babbano, non è concesso
snobbare la famiglia e dunque ci tocca sorbirsela…e magari
anche i miei fossero
simpatici come i Weasley! Macchè…vabbè
lasciamo perdere queste questioni familiari,
sigh *_*
Non
penso che Scorpius possa essere bigamo e di certo non oserà
tradire me per fare altri pargoli con te…mi spiace, arrivi
tardi (ma poi te hai
uno Scorpius centomila volta più figo del mio, prendili lui
prima che te lo
frego io :P)
So
che come risposta alla tua deliziosamente ironica recensione fa
pena, ma ahimè anch’io son di fretta : ( grazie
mille, al prossimo
aggiornamento! Baci!
Rebby:
non
ti scusare cara,
anch’io come vedi vado di fretta perciò chiedo
perdono se non posso rispondere
adeguatamente, ma mi devo limitare a ringraziarti di cuore : ( al
prossimo cap,
baci!
Iceathena:
oddio se Lily potesse ti
ucciderebbe per quel
Dolores Umbridge! :P ma comando io, quindi di ringrazio tantissimo per
la
recensione e ti confesso che anch’io sono indecisa sulle
questioni di cuore di
Lily…chissà cosa deciderà di fare la
mia mente malata d’autrice! : ) ancora
grazie mille, ti aspetto al prossimo cap con un’altra bella
recensione! Baci!!
979:
si
ora Lily è la
figlia del Diavolo, ma pian piano spodesterà suo padre :P
sono contenta che il
cap scorso ti sia piaciuto, grazie mille per la recensione (e scusa per
la
risposta scarna) baci! Alla prossima!
BlckFra92:
my
darliiiiing! Questa
volta sono io ad invocare in ginocchio il tuo perdono, dato che non ho
materialmente il tempo di rispondere passo per passo alla tua
strabellissima,
lunghissima, perfettissima, simpaticissima recensione!!! Prometto che
alla
prossima dedico un’intera pagina di word solo per te! Scusa
scusa scusa!!!
Rinnovo
la speranza che la suina non ti abbia uccisa, mi prostro
ai tuoi piedi per le tue recensioni che non riusciranno mai ad
uccidermi (mi
spiace, dovrai continuare a lasciarmene :P) ti abbraccio le ginocchia
con fare
pietoso per invocare ancora la tua clemenza e spero nonostante tutto lo
schifo
di risposta che ti dedico per questo capitolo di vederti al prossimo!
Baci
e…scusa scusa scusa!!!!
Kattiva97:
ciao!!! Sono
contenta che la ff ti piaccia, spero che anche questo capitolo sia
stato
all’altezza degli altri!!! Grazie mille per la recensione,
spero me ne lascerai
tante altre!!! Baci!!!
Red_Apple:
ahahaha ammetto che
ho goduto anch’io a scrivere quella frase, la
sadicità di Lily dovrà pur
derivare da qualcosa no!? :P ti ringrazio ancora tantissimo per la
recensione,
che come tutte le altre tue (non sono sicura che questa frase sia
grammaticalmente corretta) mi fa davvero tanto piacere leggere!! Grazie
grazie
grazie!!! Alla prossima, un bacio enorme!!!
|
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Capitolo 12 *** A day with Scorpius ***
Dedico
questo capitolo a Zia, che anche se non è ancora riuscita a
recensire, ascolta
i miei continui scleri su Lily, Scorpius e tutti i protagonisti di
Poisonous
Lily…grazie. Ti voglio bene.
CAPITOLO 12
A day with
Scorpius
Il
bambino sedeva
tranquillo al grande tavolo del salone e studiava attento la
scacchiera. Di
fronte a lui, una bimba di all’incirca cinque anni era seduta
composta, con la
stessa espressione seria sul viso. Infine mosse una pedina, e il re
bianco
saltò via dalla scacchiera indignato.
-Scacco
matto!-
annunciò trionfante la giovane Cassiopea Sofia Malfoy, con
un sorrisino
soddisfatto sulle labbra di bambina. Aveva appena cinque anni, ma era
già un
asso degli scacchi.
Scorpius
Hyperion
Malfoy storse la sua bocca da bambino di sette anni, e strinse gli
occhi grigi
sorprendentemente simili a quelli del suo progenitore.
-Ancora!
Voglio giocare
ancora!- pretese Scorpius testardo. Era inaccettabile che la sua
sorellina
minore lo battesse sempre!
-Uffa
Scorpius, è già
la quinta volta che vinco io- replicò Cassiopea incrociando
le braccine sul
petto. La loro discussione riguardo al proseguimento del gioco venne
interrotta
dall’arrivo dell’affascinante Astoria Greengrass in
Malfoy, che veleggiò nella
sala con grazia inaudita. Apparentemente ignorò la bambina
bionda che aveva
sollevato gli occhioni verdemare su di lei e si rivolse al figlio
maggiore:
-Scorpius
tesoro, tuo
padre vuole parlare con te. Ti aspetta nel suo studio- e gli
scoccò un sorriso
affettuoso; nessuno parve notare che Cassiopea era tornata a fissare
insistentemente la scacchiera.
Stranito,
Scorpius attraversò
gli innumerevoli corridoi di Malfoy Manor che separavano la sala
ricevimenti
dallo studio di suo padre. Studio che era un luogo vietatissimo per
Scorpius e
Cassiopea: suo padre, uno degli alchimisti più famosi e
bravi del paese, vi
lavorava giorno e notte; lì erano conservati ingredienti
rari e preziosi, testi
perduti o banditi da secoli, ed era naturale che Draco Lucius Malfoy
desiderasse che i suoi adorati figli tenessero alla larga le loro
zampine da
lì.
Quando
arrivò, lo
studio era vuoto: evidentemente suo padre doveva essersi
momentaneamente
allontanato per prelevare qualche altro ingrediente dagli altri armadi
di
provviste sparsi per il castello. Così Scorpius si sedette
sulla poltrona,
attendendo paziente il ritorno di suo padre. Ma i minuti passavano, e
di Draco
neanche l’ombra. Decise così di alzarsi e di fare
un piccolo giro esplorativo
della stanza. Osservò ammirato i liquidi contenuti nelle
varie ampolle e
boccette, lesse con la boccuccia spalancata titoli che mai avrebbe
immaginato
di vedere ed infine si fermò davanti ad un alto armadio di
legno scuro. Le ante
erano semi aperte e così Scorpius poté
intravedere quello che riconobbe come un
Pensatoio. Sapeva quale fosse la funzione di quell’oggetto
perché aveva letto
qualche informazione in uno dei libri che sua madre lo obbligava a
leggere
mensilmente; Astoria Greengrass voleva che suo figlio fosse il migliore
in
tutto.
Scorpius
non aveva
assolutamente intenzione di ficcare il nasino aristocratico nei ricordi
o nei
pensieri di suo padre –che lui vedeva come l’essere
più perfetto sulla Terra-
ma inevitabilmente venne risucchiato dal trasparente liquido vorticoso
del
Pensatoio.
Gli
sembrò di
precipitare in un tunnel scuro per anni quando finalmente
batté il regale
fondoschiena su un duro pavimento di pietra. Guardandosi velocemente
attorno
capì di trovarsi nella Sala Comune di Serpeverde: vi erano
molti studenti,
intenti a studiare ai grandi tavoli, a chiacchierare seduti sulle
poltrone o
semisdraiati su divanetti verdi. Con sommo stupore, fra questi
riconobbe suo
padre, o meglio suo padre ai tempi della scuola. A giudicare dal suo
aspetto
doveva avere all’incirca quindici anni; dunque doveva
frequentare il quinto
anno.
Era
alto –le gambe che
spuntavano dal divanetto erano molto lunghe- e aveva già un
fisico asciutto e
ben modellato; gli allenamenti di quidditch dovevano avergli giovato.
Ma ad
attrarre l’attenzione di Scorpius fu il viso di Draco: un
espressione da re del
mondo stampata sul volto, le labbra tese in un mezzo sorrisino ironico,
gli
occhi argentati che scrutavano altezzosi tutti gli altri studenti.
Emanava
fascino regale, con quella sua aria da Purosangue perfetto.
Apparentemente
stava parlando con una ragazza - che era completamente ammaliata da
lui: pendeva
dalle sue labbra, lo fissava adorante, in attesa anche solo di una sua
carezza –
ma intanto si guardava intorno, come se stesse cercando qualcosa.
L’oggetto
della sua attenzione entrò qualche attimo dopo: tredici anni
di bellezza
infantile, Astoria Greengrass fece il suo ingresso in sala comune.
Scorpius era
affascinato: aveva l’opportunità di vedere i suoi
genitori quando ancora non
sapevano che sarebbero diventati tali.
-Ehi
Greengrass!-
l’apostrofò Draco con un tono che al piccolo
Scorpius sembrò arrogante. Astoria
si voltò, e quando individuò il proprietario
della voce che l’aveva chiamata,
storse le labbra seccata.
-Che
vuoi Malfoy?-
Draco
sogghignò
dell’irritazione chiaramente percepibile nella voce di
Astoria e poi domandò:
-Allora,
anche oggi
sei riuscita ad incendiare il laboratorio di Lumacorno?-
Scorpius
si sarebbe
aspettato di tutto, ma non che suo padre prendesse in giro sua madre
con
cattiveria; e soprattutto non avrebbe mai creduto umanamente possibile
che sua
madre arrossisse. Eppure fu quello che accadde: le guance di Astoria si
tinsero
di rosso, mentre lei lottava per non abbassare gli occhi umiliata.
Draco allora
rise, vedendo che era riuscito a metterla in difficoltà:
-Aaah
cara la mia
Astoria, sai che sei l’unica Serpeverde così tanto
imbranata da non riuscire a
mettere insieme quattro ingredienti senza rischiare di far cadere
questa
catapecchia di scuola in un solo attimo?-
Questa
volta Astoria
si fece forza e tentò di rispondere:
-Fatti
gli affari tuoi
Malfoy!- ma non ebbe l’effetto sperato, ovvero quello di
mettere a tacere
Draco, che per tutta riposta la prese ancora in giro, facendole il
verso:
-Fatti
gli affari tuoi
Malfoy!- ripeté con vocetta stridula. Astoria allora gli
dette le spalle, e
cercando di mantenere un minimo di dignità, se ne
andò verso il dormitorio.
Scorpius
si sentì risucchiato
verso l’alto e un attimo dopo si ritrovò nello
studio di suo padre; ma Draco
non era ancora arrivato e così ebbe modo di tornare a
sedersi. Mentre aspettava
l’arrivo di suo padre, Scorpius decise che da grande sarebbe
diventato bello,
affascinante, arrogante e presuntuoso come lui.
*****
Scorpius Malfoy si svegliò di cattivo umore.
Ringhiò in
modo poco umano quando Edward tentò di rivolgergli parola e
fissò truce Derek
che aveva avuto l’ardire di augurargli il buon giorno.
-Buon
giorno un cavolo!- replicò, ritenendo che non fosse ancora
il caso di prenderlo a parolacce.
-Ci
siamo svegliati male?- domandò allora Edward, sistemandosi
il
cravattino della divisa davanti allo specchio.
Scorpius
grugnì, infilandosi la camicia nei pantaloni. Quello era
il massimo che potevano sperare di ottenere.
I
motivi di tale incazzatura erano vari. Punto primo: orario
catastrofico. Due ore con la McGranitt, che sembrava
averlo preso di mira –eredità di suo
padre forse?- poi Erbologia con quell’idiota del professor
Paciock che nutriva
un’aperta antipatia per lui ed infine Cura delle Creature con
quel decerebrato
di Hagrid. Punto secondo: punizione con Gazza, perché era
stato beccato a far
prendere vita alla divisa di un Grifondoro, dandogli
l’aspetto dell’animale che
quegli stupidi veneravano tanto, ovvero un grifone. Inoltre il giorno
prima
avevano anche perso la seconda partita di campionato con i Corvonero,
perché
quell’idiota del loro Portiere si era fatto squalificare alla
fine per un’insignificante
spintarella al Cercatore
avversario e così avevano dovuto mettere in porta una
riserva alquanto
deludente. Non c’era dunque da stupirsi che Scorpius avesse
le balle in
giostra.
Scese
in Sala Comune senza guardare dove andava, talmente era
preso dai suoi crucci, e andò a sbattere contro qualcuno.
-Ehi,
razza di idiota, non guardi dove vai?- domandò seccato
Scorpius fulminando con gli occhi grigi il malcapitato. La malcapitata,
sarebbe
meglio dire, dato che la ragazza che Scorpius aveva quasi scaraventato
a terra
era niente meno che Lily Luna Potter. E ti pareva, si disse Malfoy
continuando a guardarla male, quando una giornata inizia male non
può che
continuare male. Infatti. La prima persona a capitargli a tiro doveva
proprio
essere quell’irritante sanguesporco!
-Guarda
tu dove vai, non è mica colpa mia se quella chioma
platinata che ti ritrovi ti finisce davanti agli occhi impedendoti di
camminare
come una persona normale, anziché come una scimmia cieca!-
ribatté lei,
seccata. Merlino, quanto non la sopporto! pensò Scorpius
chiedendosi se fosse
il caso di mandarla al Diavolo.
-Ma
va al Diavolo Lilian- esclamò dieci secondi dopo Scorpius,
sorpassandola.
Raggiunse
la Sala
Grande
senza altri particolari incidenti –se non si conta la
matricola finita dentro
un’armatura a causa di un’occhiata che a Malfoy non
era piaciuta- con
espressione perennemente incazzata sul volto. Per la serie le sfighe
non
vengono mai da sole, aveva appena cominciato a rilassare il cipiglio
severo
grazie alla sua giornaliera dose di caffeina, quando una vocetta
stridula
–ulteriore danno al suo mal di testa- lo distrasse
dall’assunzione della sua
droga, alias il caffè.
-Buongiorno
Scorps! Ti vedo sbattuto, tutto bene caro?-
Ancora
prima di sollevare gli occhi grigi dalla tazza, Scorpius
seppe di chi si trattava.
Melissa
Summers, Slytherin primo anno, compagna di dormitorio di
sua sorella Cassiopea.
Era
il tormento di Scorpius sin dalla nascita: sua madre, Samantha
Fisher in Summers era stata grande amica di sua madre, Astoria, ai
tempi della
scuola e, anche da sposate, avevano mantenuto un rapporto
d’amicizia tale per
cui riuscivano a passare insieme almeno le vacanze estive in una delle
tante
tenute dei Malfoy o dei Summers. Detestata sia da Cassiopea, che la
riteneva
una sciocca bambina viziata –e per meritarsi questo giudizio
da Cassiopea Sofia Malfoy bisognava
davvero
essere fuori dal comune- sia da Scorpius, del quale si era perdutamente
innamorata alla tenera età di sei anni, Melissa era la
ragazzina più petulante
e fastidiosa sulla faccia della terra. Finita a Serpeverde
probabilmente per
via del sangue che le scorreva per le vene, aveva deciso di fare della
persecuzione di Scorpius l’unico scopo della sua vita.
Cercava di seguirlo
ovunque, ossessionandolo, e sbucava da ogni anfratto del castello,
accompagnata
dalla sua migliore amica Isabelle Blackwell –che nutriva una
non tanto velata
infatuazione per Derek- solo per chiedergli come stava o tormentarlo
con altre
inutili questioni. Scorpius sopportava tutto questo per due semplici
motivi:
primo, essere messo su un piedistallo era ciò che il giovane
Malfoy preferiva
sopra ogni altra cosa, vanesio com’era; secondo riteneva che
tenersi buona
Melissa fosse un ottimo punto di partenza per crearsi uno stuolo di
ammiratrici
degno di questo nome, essendo Melissa una “trascinatrice di
masse”. Melissa
Summers era per Scorpius, in conclusione, ciò che Pansy
Parkinson era stata per
Draco.
Prima
ancora che potesse rispondere, Scorpius sentì qualcuno
sogghignare silenziosamente; Lily Potter aveva evidentemente colto
“Scorps” e
“caro”.
-Bene
Melissa, ma gradirei che non strillassi: fortunatamente non
sono ancora sordo ma al momento un gran mal di testa mi affligge-
rispose poi
freddo, sperando che Melissa cogliesse il messaggio. Speranza vana,
Melissa attaccò
a parlare con un tono superiore ai centomila decibel, non curante degli
orchi
che sbattevano le clave contro le pareti celebrarli di Malfoy.
L’aiuto
venne proprio da Lily che, non curandosi di Melissa, si
piazzò di fronte a Scorpius, con la sua tipica espressione
di chi è disgustato
da tutto e tutti, per interrompere lo sproloquio della compagna di
dormitorio.
-Malfoy,
non vorrei disturbare ma, sai, avrei qualche problema con
la pozione assegnata da Lumacorno a noi del primo…- disse,
con tono da falsa
damigella in difficoltà – Lily era un genio
in Pozioni- spiazzandolo completamente. Lily Potter di sua spontanea
volontà
faceva qualcosa per un’altra persona? E non una persona
qualsiasi, ma Scorpius Malfoy.
Quest’ultimo non perse
occasione per liberarsi di Melissa e, cogliendo la palla al balzo,
replicò,
come se anche lui fosse un mostro di generosità:
-Certo,
se vuoi posso aiutarti anche ora…-
Chiunque
avesse conosciuto sul serio Lily e Scorpius, avrebbe
capito al volo che stavano fingendo: nessuno dei due si sarebbe mai
comportato
così civilmente l’uno con l’altra,
soprattutto non dopo che la Potter era stata mandata
al
Diavolo proprio da Scorpius.
Così
Lily e Scorpius lasciarono il tavolo di Slytherin e con esso
una Melissa alquanto perplessa e seccata per il fatto che
l’oggetto dei suoi
desideri le era stato appena soffiato via da sotto il naso; appena
furono fuori
dalla portata degli altri studenti, Scorpius chiese diretto:
-Avanti
Lilian, che cosa vuoi in cambio per avermi salvato dal
carcere, nel quale sarei finito per l’omicidio di Melissa
Summers?-
Scorpius
sapeva infatti che Lily Potter non faceva mai niente per
niente e dunque si aspettava a buon ragione che lei chiedesse un favore
in
cambio. Lily finse di pensarci, stringendo gli occhioni violetti, e poi
disse:
-Sai,
il mio guardaroba è spaventosamente
vuoto, perciò se riuscissi a venire con te a
Hogsmade ti sarei
infinitamente grata…ma sai, qualora non volessi, potrei fare
una
chiacchieratina con Melissa…- e condì il tutto
con il sorrisino made in Lily
Potter.
Dieci
minuti dopo Scorpius si avviava a Trasfigurazione dopo
l’ennesimo patto stretto con Satana.
-Perché
parlavi con Lily?- gli chiese Edward sedendosi accanto a
lui, prima che la McGranitt
arrivasse; a Scorpius parve di scorgere una punta di gelosia nella voce
dell’amico.
-Cos’è,
segui tutti i suoi spostamenti?- lo rimbeccò Scorpius,
più
sgarbatamente di quanto fosse solito fare. In realtà sapeva
che Edward aveva un
debole per Lily sin dall’inizio e che aspettava solo che
fossero un po’ più
cresciuti per provarci.
-Ovvio-
ammise Edward e Scorpius fece per rispondere quando
qualcuno disse:
-Quando
il signor Malfoy ci degnerà della sua attenzione, forse
potremo iniziare la lezione-. Ecco, la McGranitt
era arrivata ed era appena iniziata la tortura.
Naturalmente Scorpius la degnò appena di
un’occhiata, prima di mettersi a
seguire con espressione di chi sta concedendo un enorme favore.
D’altronde
trattava tutti così, come se il solo fatto che stesse ad
ascoltare o parlasse
con qualcuno fosse una grazia divina. Non erano solo gli occhi di
Scorpius ad
essere di ghiaccio, ma anche il suo carattere: era freddo, altero,
snob,
arrogante, spocchioso e scorbutico; ci voleva una gran pazienza per
essere suo
amico e sopportare l’umore nero o l’indifferenza
che mostrava perennemente,
eppure tutti sembravano fare a gara per essere vicini a lui. Il nome
Malfoy
incuteva ancora un certo rispetto, e l’aspetto
dell’algido erede di Draco non
faceva altro che mantenere e aumentare la fama di
bello-stronzo-e-maledetto
made in Malfoy. Della serie più sei bastardo, più
ti amano.
Sebbene
Scorpius apparisse in tutto e per tutto uguale a suo
padre, c’erano però alcune differenze fra loro,
meno evidenti ma altrettanto
radicate. Draco non aveva nutrito un particolare amore per la musica,
mentre
Scorpius era in grado di passare ore e ore a suonare il pianoforte,
totalmente
immerso in sé stesso e in ciò che le sue dita
producevano; Scorpius poi
apprezzava la buona letteratura magica e in generale le forme
d’arte, mentre a
Draco di tutto ciò non avrebbe potuto fregare di meno.
L’amore per la cultura
sembrava essere l’unico tratto preso da Astoria, dato che poi
erano i geni
Malfoy a prevalere in lui.
Dopo
Trasfigurazione, Scorpius si trascinò a Erbologia, resa
divertente unicamente dal fatto che lui, Derek ed Edward passavano
tutto il
tempo a ridere del professore, che nonostante li detestasse
cordialmente era
restio a punirli e togliere loro punti. Divertimento che
proseguì a Cura delle
Creature Magiche dove, anziché disprezzare apertamente
Hagrid, Scorpius
preferiva metterlo in difficoltà facendo una serie infinita
di domande
sull’argomento che stavano studiando, scatenando le risatine
delle altre Serpi,
che ormai da tre anni assistevano a quel teatrino.
Ci
sono tuttavia incidenti destinati a verificarsi di generazione
in generazione.
Hagrid
aveva appena finito di spiegare che gli Ippogrifi vanno
trattati con gentilezza perché una minima scortesia
può scatenare la loro ira
quando Scorpius, con lo scopo di far arrabbiare il Mezzogigante e di
metterlo
in cattiva luce, esclamò sprezzante:
-Io
scommetto che racconta un sacco di palle…vediamo come sono
irascibili questi Ippogrifi!- ed entrò nel recinto dove
Hagrid teneva la prole
dell’ormai defunto Fierobecco, ovvero uno splendido esemplare
femmina di
Ippogrifo, che possedeva magnifiche piume blu azzurrine e penetranti
occhi
scuri. Scorpius avanzò a passo deciso verso di lei, e Fiamma
–così Hagrid
l’aveva presentata loro- sentendosi minacciata si
alzò sulle zampe posteriori
per poi ricadere in avanti così velocemente che Scorpius non
ebbe neanche il
tempo di capire che un suo artiglio gli aveva appena strappato la
divisa e
ferito un fianco. Con sommo orrore vide il sangue sgorgare ma a
disgustarlo di
più fu il fatto che Hagrid lo sollevò fra le
braccia per trasportarlo in
infermeria più rapidamente.
******
Melissa
Summers entrò in Sala Comune gridando al morto,
attirandosi l’attenzione di mezza Slytherin riunita
lì per un meritato
pomeriggio di relax dopo le lezioni del mattino.
-Chi
si è ferito?- domandò Richard Morrison, ricciuto
Serpeverde
del quinto anno, distogliendo momentaneamente la sua attenzione dalla
pozione
che stava preparando in un angolo.
-Scorpius!
Scorpius Malfoy!- ripeté Melissa, indignata dal fatto
che non si fosse subito capito.
-Cosa?!
Mio fratello?- domandò Cassiopea, prestando per la prima
volta in sette mesi attenzione a Melissa.
-Sì,
sì! Quell’Hagrid ha portato un Ippogrifo a lezione
che ha
fatto uno squarcio enorme sul fianco di Scorpius!- spiegò
Melissa concitata e
subito maledizioni e insulti all’indirizzo di Hagrid si
diffusero per la Sala Comune.
Cassiopea
intanto si era affrettata a raggiungere l’infermeria,
seguita da Glorya Zabini lievemente preoccupata, e da Lily, che non
vedeva
l’ora di sapere come Malfoy avesse fatto a ferirsi in modo
così idiota.
Quando
Scorpius riaprì gli occhi, era ancora più
incazzato di
quando si era svegliato.
Non
era bastato perdere a Quidditch, finire in punizione, fare
colazione con Melissa Summers che gli strillava nell’orecchio
e successivamente
venire salvato dalla Potter, ora doveva anche finire in infermeria per
colpa di
quel deficiente che portava a lezione animali altamente infiammabili!
La
prima cosa positiva della giornata fu il sorriso di Cassiopea,
che sua sorella gli scoccò quando si accorse che si era
svegliato. Accanto a
lei, sedeva Lily Potter che si stava facendo raccontare per filo e per
segno
l’accaduto da Derek, con Edward che commentava di sottofondo;
Glorya,
guadagnandosi in questo modo l’eterna gratitudine di
Scorpius, stava cercando
invece di tenere fuori dall’infermeria Melissa e le sue
amichette urlanti, che
strepitavano per fargli visita.
-E
così, da genio quale sei, hai avuto la brillante idea di
avvicinarti ad un Ippogrifo senza neanche fargli
l’inchino…- disse Cassiopea,
mettendo su un’espressione da mamma preoccupata che poco si
addiceva al suo
regale viso.
-Malfoy,
vorrei farti notare che per quanto Hagrid racconti
generalmente un sacco di frottole dato che è sprovvisto di
cervello, aveva
ragione quando diceva che gli Ippogrifi sono particolarmente
irascibili- questa
era Lily, che invece se la godeva un mondo a sbeffeggiarlo.
-Certo,
se avessi avuto un minimo di sale in zucca, ora non
necessiteresti di una trasfusione…- aggiunse Glorya, con
tono di rimprovero; Scorpius
era molto protettivo –anche se non l’avrebbe mai
ammesso neanche sotto tortura-
anche con lei, oltre che con Cassiopea. Per due estati infatti Scorpius
aveva
trascorso parte delle vacanze estive dai Zabini, sviluppando
così una singolare
amicizia anche con Glorya. Non era un legame lampante, eppure
c’era.
-Avete
finito?- domandò Scorpius seccato. Non aveva bisogno certo
di altri rimproveri!
-Se
sei stupido…- commentò Derek, dando man forte
alle tre
Slytherin.
-Se
pensi che gli Ippogrifi abbiano gli artigli per sport…-
proseguì Edward, sogghignando ironico.
-Smettetela
di rompere- ordinò perentorio Malfoy, ma nessuno se lo
filò neanche di striscio e tutti continuarono allegramente a
prenderlo in giro.
È
proprio vero, si disse il giovane rampollo di casa Malfoy,
mentre qualche ora più tardi cercava di prendere sonno in
infermeria
–operazione resa difficile da un Tassorosso pieno di piaghe
che russava nel
letto affianco- quando una giornata inizia male, non può che
finire peggio.
Spazio
Autrice:
Salve!
Vorrei subito premettere una cosa, prima di passare al
capitolo e alle recensioni.
Lo
scorso capitolo per un mio errore di traslazione da word
all’html non sono immediatamente apparse le rispose alle
recensioni di iceathena, BlackFra92, 979,
Kattiva97 e Red_apple.
Essendomene accorta il giorno dopo ho avuto modo di
correggere la dimenticanza solo il pomeriggio successivo e per questo
domando
scusa: non vorrei mai che pensaste che non ho voluto spendere neanche 5
minuti
per le risposte alle vostre bellissime recensioni! Non mi passerebbe
neanche
per la testa di non buttare giù almeno due righe di
ringraziamento, sarebbe
davvero scorretto e ingiusto nei vostri confronti, dato che
è grazie alle
vostre recensioni se continuo a postare e non ho lasciato perdere sin
dall’inizio…Comunque poi ho aggiunto la parte che
mancava, spero ve ne siate
accorte! In ogni caso, chiedo perdono per questo mio inconsapevole
errore.
Okay,
detto questo passiamo a questo dodicesimo capitolo. Ho
voluto scrivere questo capitolo su Scorpius per darvi un’idea
più precisa di
lui e per evitare che sembrasse la fotocopia di Draco. Padre e figlio
sono sì
molto simili (entrambi hanno un brutto rapporto con gli Ippogrifi
direi…) ma ci
sono alcune differenze fra loro che rendono Scorpius un po’
più unico. Spero si
veda e che questo capitolo vi sia piaciuto.
Ringrazio
chi mette la storia
fra seguite e preferiti, chi legge senza recensire e chi invece mi
lascia
commenti che apprezzo tantissimo ovvero, a questo capitolo, Iceathena, Lady
Lynx, e _Le_3_Sclerate_The_Best.
Iceathena:
sono contenta che
continui a piacerti e soprattutto che tu recensisca : ) grazie!!! Ah,
spero di
essere stata anche abbastanza veloce :P baci!!!
Lady
Lynx:
eeh sì, devo dire
che in futuro Lily e Caroline non andranno più tanto
d’accordo, questa è la
classica quiete prima della tempesta : ) per quanto riguarda Glorya e
Cassiopea
sarebbe stato davvero ingiusto farle diventare semplici cagnolini da
riporto
mentre Beatrice è paziente (beata lei!!!). Grazie per la
recensione, alla
prossima!!
_Le_3_Sclerate_The_Best:
ben venute!!! Vi ringrazio tantissimo per
la duplice recensione, che mi ha fatto davvero tanto piacere leggere.
Spero mi
diciate cosa ne pensate anche di questo capitolo…ma passiamo
a quello precedente:
Per
Ashley: si Lily/Scorpius è il pairing principale, quindi
posso
dirti con una certa sicurezza che prima o poi accadrà
qualcosa…bisogna vedere
quanto prima e quanto poi :P mentre James non può che essere
tonto quanto il
padre in questioni di cuore! Sono contenta che la storia ti piaccia,
alla
prossima! Baci!!
Per
Mary: anch’io detesto Roseeee!!!! Non si è ancora
visto in
questi capitoli, ma prima o poi tutta l’antipatia che nutro
per lei verrà
fuori!! Grr!! Altrochè clemente, io sono contentissima per
la recensione che mi
hai lasciato, spero di trovarne tante altre in futuro! Grazie mille,
baci!!!
|
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Capitolo 13 *** Smiles and tears ***
CAPITOLO 13
Smiles
and tears
-Una
cosa non mi è chiara…- iniziò Scorpius Malfoy
chiaramente ironico, -come hai detto che farai a venire ad Hogsmeade con
me?-
Lily
sbuffò roteando gli occhi. Perché Malfoy
è così tardo? si
chiese, ravvivandosi i lunghi capelli rubini con un gesto della mano
distratto.
Lei e Scorpius si stavano dirigendo verso la Sala
Grande, lui proveniente dall’aula di
Incantesimi, lei da Difesa Contro le Arti Oscure; camminando vicini in
mezzo
alla folla di studenti, era poco probabile che altri udissero cosa si
stavano
dicendo. Per questo Lily l’aveva raggiunto quella mattina
dopo la fine delle
lezioni, con l’intenzione di esporgli il nuovo piano che
l’avrebbe condotta ad
Hogsmeade. Con l’avvicinarsi della primavera necessitava
assolutamente di altri
vestiti ed inoltre si era accorta di non possedere un gufo. Di certo
non si
sarebbe mai abbassata ad usarne uno della scuola, quei cosi erano
sicuramente
portatori di malattie pestilenziali e germi! Così si era
fatta mandare altri
galeoni dal suo papino –Lily sinceramente non capiva come mai
suo padre non
avesse smesso di sovvenzionarla- adducendo la necessità di
acquistare un
animale. Poco importava che insieme a quella richiesta fosse incluso il
rifacimento del guardaroba…infondo i Potter erano, sono, e
sarebbero sempre
stati ricchi. Come se non bastasse l’ingente somma che Harry
percepiva come
Auror, lo stipendio di sua madre che come giornalista sportiva non
guadagnava
certo male, il Ministero aveva deciso di versare una quota mensile come
“risarcimento per i danni morali e fisici causati al signor
Harry James Potter
dalla lotta contro il male”. Personalmente Lily considerava
tutto ciò assurdo
–e probabilmente anche Harry – ma evidentemente il
Ministero continuava a
sentirsi in colpa per tutte le ingiurie che il Bambino Sopravvissuto
aveva
subito grazie a precedenti e alquanto inadatti Ministri. Dunque la
giovane
Potter non si faceva alcuno scrupolo a chiedere continuamente altri
soldi.
-Onestamente
non capisco come tu faccia ad essere così tonto-
rispose poi Lily e subito dopo aggiunse, per non dare modo a Scorpius
di replicare,
-voleremo-.
-Cosa?!?!?!?-
ci mancò poco che a Scorpius si staccasse la
mandibola per la sorpresa, -io dovrei portarti ad Hogsmeade volando? Dico, ma sei fuori di cervello?
Hai idea di quante persone
potrebbero vederci, magari mentre atterriamo proprio in piazza? Pensi
che il
Preside ci batterebbe una mano sulla spalla se ci scoprisse?!-
Lily
si era aspettata quella reazione: Scorpius, come lei d’altra
parte, era una Serpe e ciò equivaleva ad evitare ogni atto
di coraggio o di
stupidità come la peste.
-È
ovvio che prima
berremo qualche sorso di Soluzione Camaleontica. Come ben saprai,
pozionista da
quattro soldi, grazie a qualche sua goccia diventeremo del colore
dell’ambiente
che ci circonda…- ripose Lily, come se stesse spiegando ad
un bambinetto particolarmente
stupido che uno più uno fa due.
-Lo
so cos’è una Soluzione Camaleontica- la interruppe
Scorpius
seccato per non averci pensato lui stesso: effettivamente grazie a
quella
pozione avrebbero assoluto la stessa tonalità
dell’aria, visto che si trattava
di volare, e in questo modo nessuno li avrebbe visti.
-Bene,
allora visto che sai cos’è, saprai anche come
prepararla. Credo
che tre gocce bastino, infondo per arrivare ad Hogsmeade con la scopa
non
dovremmo impiegare più di tre quarti
d’ora…considera che ogni goccia equivale a
mezz’ora…-
-Genio,
come pensi di portare indietro tutti gli acquisti che
intendi fare?- fece Scorpius ironico, sperando in questo modo di
metterla in
difficoltà. Ma le sottili labbra di Lily si tesero in un
sorrisino compiaciuto,
prima che la
Figlia
di Satana rispondesse:
-Dio
Malfoy, come fai a essere a Slytherin, visto che non possiedi
un grammo di furbizia? Basterà un incantesimo
Stringi-e-Compatta e li metterò
in borsa. Lo sai vero che ci differenziamo dai Babbani per
l’uso della magia?-
Scorpius
afferrò Lily per un braccio, facendola fermare, e la
trascinò dietro un’armatura, mentre il resto della
scolaresca li sorpassava. A
Lily non sfuggì che Scorpius aveva irrigidito la mascella,
come quella volta in
cui si erano scontrati di fronte a Fabulous Witch; evidentemente era un
gesto
che faceva involontariamente ogni volta che era irritato.
-Stammi
bene a sentire. Non osare più trattarmi come un
mentecatto, come un essere inferiore a te- disse duro, senza lasciarle
il
braccio.
-Lasciami-
gli intimò lei fissandolo negli occhi ma per tutta
risposta lui strinse di più.
-Ho
detto lasciami- ripeté lei severa mentre il polso iniziava a
dolerle; in qualche modo Scorpius se ne accorse e allentò la
presa.
Interpretandolo come un cenno a proseguire, Lily disse, cercando di non
sembrare troppo saputella:
-Dell’Incantesimo
Stringi e Compatta posso occuparmene io, ci è
stato appena insegnato, ma alla pozione dovrai pensarci tu-.
Scorpius
allora le lasciò il braccio e, rilassandosi, chiese:
-L’altra
volta hai finto di essere la sorella di Edward…ma ora?
Edward ha la febbre alta-.
Non
stava mentendo: da tre giorni Edward non si presentava a
lezione per via di una brutta influenza che lo costringeva a stare in
infermeria, con suo sommo giubilo.
-Non
serviranno spiegazioni, se ricordi l’ultima volta nessuno ci
ha chiesto nulla- fece lei con un’alzata di spalle, ed aveva
ragione: alla
vista dell’ingente somma di galeoni nessuna commessa aveva
osato piantare
grane.
-D’accordo,
ma ricordati che sto facendo tutto questo solo perché
tu saresti benissimo in grado di incollarmi Melissa Summers peggio di
quanto
non faccia già- concluse Scorpius e Lily sorrise falsamente
dolce:
-Esatto
Malfoy. Buon appetito- gli augurò poi, visto che avevano
nel frattempo raggiunto la Sala Grande.
Si andò a sedere fra Glorya e Cassiopea, che le chiese
sospettosa:
-Di
cosa parlavate tu e Scorpius?-
-Oh-
Lily fece spallucce, -Affari-.
Cassiopea
fece per chiederle di che affari si trattassero
–sicuramente qualcosa di criminale, visti i due soggetti
–quando una voce la
batté sul tempo:
-Glorya?
Ti devo parlare-.
Era
Derek Zabini, il bel volto adombrato dalla preoccupazione; gli
occhi nocciola identici a quelli della sorella tradivano anche un certo
nervosismo. Glorya lo guardò sorpresa, ma era come se allo
stesso tempo fosse
rassegnata e prima di alzarsi disse alle due amiche: -Ci vediamo in
cortile-.
Detto
questo seguì Derek, che per tutto il tragitto fino al
secondo piano non aprì bocca. Solo quando furono dentro
un’aula ormai non più
utilizzata, suo fratello la guardò e le disse:
-Papà
vuole parlare con noi-.
Glorya
spalancò i suoi occhioni da cerbiatta, letteralmente
basita.
-Cosa?
Papà non parla con noi neanche quando siamo a casa,
perché
dovrebbe farlo ora?- chiese, senza nascondere la rabbia che quelle
parole le
avevano suscitato. Bel presuntuoso suo padre, che credeva di poter
imporre loro
la sua presenza quando più gli pareva!
Derek
la guardò ancora, per poi abbassarsi lo sguardo sulle mani;
Glorya sapeva che quando faceva così non aveva il coraggio
di dire qualcosa e
così lo esortò:
-Derek?
Sai qualcosa che io non so?-
Il
bel Zabini prese un lungo respiro e poi rispose, guardandola
dritta in faccia, con un’espressione che non avrebbe mai
dovuto comparire sul
viso di un ragazzino di tredici anni:
-Stanno
divorziando-.
Glorya
sentì che le gambe le cedevano, mentre tutto il mondo
iniziava a vorticare. I suoi genitori si stavano separando. Questo
voleva dire
che Lysa sarebbe stata ancora più instabile, ancora
più disturbata ed aggressiva
di quanto non fosse già, e che questa
aggressività si sarebbe riversata sulle
persone più vicine a lei. Derek e Glorya. Derek e Glorya che
assomigliavano
così tanto a Blaise, per i loro capelli corvini, i
lineamenti fini, la
carnagione chiara. Somiglianza che Lysa non sarebbe stata in grado di
tollerare, giorno dopo giorno.
No.
Non poteva star succedendo. Suo padre non poteva distruggere
quel poco che ancora restava in piedi.
-Oh
Dio- sussurrò solamente Glorya e poi fu fra le braccia di
Derek, che la strinse forte a sè. Affondò il viso
contro il suo petto, i lunghi
capelli corvini sparsi sulla linda camicia bianca, e serrò
la presa intorno
alla sua schiena.
Non
seppero mai dire per quanto rimasero così, stretti
l’uno
all’altra.
*****
Passarono
due settimane prima che Glorya decidesse di parlare a
Scorpius. Lo trovò in Sala Comune un sabato di
metà marzo, evidentemente
diretto ad Hogsmeade, data la tenuta casual. Indossava un paio di
pantaloni neri
sportivi, ovviamente griffati, un paio di scarpe da ginnastica bianche
costate
più di tutto l’arredamento della Sala e una
t-shirt di una nota marca Babbana;
sul braccio sinistro stava appoggiata la felpa della tuta, mentre fra
le mani
stringeva un’ampolla dorata.
Glorya notò
poi che poco distante si trovava la sua scopa da corsa, ma decise di
non porsi
domande al riguardo e andò dritta al sodo, dopo averlo
raggiunto:
-Scorpius.
Ho bisogno che tu scriva a tuo padre-.
Se
il giovane Malfoy era sorpreso non lo diede a vedere; l’unico
particolare che tradiva un certo stupore erano gli occhi grigi
socchiusi.
-Perché?-
le domandò semplicemente, benché chiedere la
ragione di
qualcosa fosse contrario alla sua natura.
-Mio
padre vuole lasciare mia madre. Draco è l’unico
che può farlo
ragionare, e lo sai- disse Glorya, guardandolo negli occhi. Una Zabini
non
avrebbe mai abbassato lo sguardo di fronte a niente o a nessuno. Mai.
-Se
pensi che possa servire, gli scriverò- fu la risposta di
Scorpius e Glorya, sollevata, fece per andarsene, quando lui la
trattenne per
un braccio. Una stretta delicata, che sapeva di amicizia.
-Glorya…non
farlo da sola- disse semplicemente. Glorya
inizialmente non comprese, ma quando sentì le lacrime
pizzicarle gli occhi,
capì cosa Scorpius aveva voluto dire.
Glorya
Zabini non avrebbe voluto piangere sulla spalla di Malfoy,
nel suo dormitorio.
Non
avrebbe mai voluto piangere per suo padre.
Voleva
mostrarsi forte, indistruttibile.
Ma
Glorya Zabini aveva solo undici anni e aveva solamente bisogno
che qualcuno le dicesse che suo padre non se ne sarebbe andato. Che
sarebbe
rimasto, per quanto fosse una presenza fantasma.
Glorya
Zabini aveva semplicemente bisogno di essere rassicurata.
Per
quanto fosse impacciato –non aveva mai avuto bisogno di
consolare Cassiopea, quella era allergica alle lacrime- Scorpius
cercò di fare
del suo meglio. Tentò di non pensare che Glorya gli stava
inzuppando di lacrime
la maglietta e che avrebbe dovuto poi spiegare perché avesse
il letto pieno di
fazzoletti usati, ma le diede goffe carezze sui morbidi capelli
corvini,
sperando che servisse. Quando finalmente Glorya ebbe recuperato un
umore
decente, Scorpius era in ritardo di mezz’ora
all’appuntamento –se si poteva
chiamare appuntamento quella sorta di uscita forzata in cui era stato
invischiato- con Lily, ma si disse che con tutte le volte che era
arrivata
tardi lei avrebbe solo dovuto tacere. Naturalmente Lily era sempre in
ritardo,
ma giusto quella volta era arrivata in orario, e lo stava aspettando
seduta sul
bracciolo di una poltrona.
-Ci
facciamo attendere eh Malfoy?- l’apostrofò appena
lo vide, a
mo’ di rimprovero.
-Muoviamoci
Lilian, penso che questo pomeriggio sarà il più
lungo
della mia vita- ribatté Malfoy e le ficcò fra le
mani una boccettina contenente
un po’ di liquido dorato.
-E
se volessi avvelenarmi?- chiese Lily, scrutando sospettosa la
pozione. Non era per niente sicura che Malfoy non cogliesse
quell’occasione per
liberarsi di lei…
-Piantala
e bevi, se volessi ucciderti prima ti torturerei a
lungo, credimi- fece Scorpius secco e in un sol sorso mandò
giù la sua porzione
di Soluzione Camaleontica. Lily fece lo stesso ma un attimo dopo si
rese conto
che non vedeva più Scorpius, essendo che si era mimetizzato
con le pareti del
corridoio antecedente al Portone. Istintivamente tese una mano davanti
a sé- ossia
dove si era trovato Scorpius prima di diventare invisibile- e con sua
grande
sorpresa si trovò a stringere quello che sembrava un
braccio.
-Che
diavolo fai?-
Sì,
effettivamente era il braccio di Malfoy che, sebbene
abbastanza seccato, la prese per mano onde evitare che si perdessero.
Un quarto
d’ora dopo, Scorpius e Lily si libravano nel cielo chiaro di
metà marzo,
diretti ad Hogsmeade. Era sconvolgente la sensazione di
libertà che Lily
provava, invisibile agli occhi altrui, lontana da tutti, lontana dai
giudizi.
-Se
stringi ancora un po’ credo che ad Hogsmeade ci
arriverò
cadavere- sibilò Scorpius ironico, alludendo al fatto che
Lily si stava tenendo
alla sua vita con una forza alquanto eccessiva. Evidentemente la
giovane Potter
non aveva ancora superato del tutto la sua paura di volare…
-Non
illuderti, quando deciderò di farti fuori lo farò
con molto
più stile- ribatté Lily allentando la presa solo
per tenere ferme alcune
ciocche vermiglie che le erano sfuggite dalla coda; anche lei come
Malfoy aveva
scelto una tuta griffata per quella giornata di shopping, solo che la
sua era
giallo ocra.
Scorpius
decise furbamente di atterrare vicino alla Stamberga
Strillante, di solito disabitata. Anche Lily cercò di
scendere con la stessa
grazia di Malfoy, ma appena mise piede a terra sentì la
testa girarle
pericolosamente e così barcollò; tese le braccia
in cerca di un appiglio
capendo che stava per svenire.
-Vedi
di non spaccarti il tuo bel faccino, non ho voglia di
riportarti al castello tutta insanguinata- le disse Scorpius
sostenendola per
la vita per evitare che cadesse. Era strano come il contatto con lui
non
infastidisse Lily, abituata a sfuggire baci, abbracci e persino strette
di mano
di qualsiasi persona si trovasse davanti. Aveva smesso di cercare il
calore
degli abbracci di sua madre all’età di sette anni.
-Meglio?-
chiese Scorpius dopo averla fatta sedere su un masso; a
Lily parve di scorgere un filo di allarmismo nella sua voce.
-Sì…credo-
fece lei titubante e provò ad alzarsi in piedi.
Sì,
effettivamente ogni cosa restava al suo posto, dunque il calo di
pressione era
passato.
-Andiamo-
disse allora Scorpius, segretamente sollevato. Si
immaginava già a tornare a Hogwarts con Lily mezza svenuta
fra le braccia,
scatenando così le ire del clan Potter…James
armato di randello che lo
inseguiva…Naa, fortunatamente la Vipera
si era ripresa, ed ora lo stava trascinando quasi di
peso ad Hogsmade.
-È
orribile, sembra un tappeto- commentò Scorpius
un’ora più
tardi, mentre osservava Lily che si provava una gonnellina di flanella
a stampe
floreali. Erano arrivati ad Hogsmade da quasi due ore, due ore di
interminabili
camerini, abiti, scarpe, borse…Scorpius pensava seriamente
che non si sarebbe
mai più ripreso da quell’esperienza
traumatizzante. Lei si guardò critica, da
ogni angolazione, e facendo una smorfia convenne con lui:
-Non
pensavo che l’avrei mai detto, ma hai ragione- e detto questo
sparì nel camerino per togliersi quell’orrore di
dosso.
-Oh,
questo sì che ha stile- disse Lily con espressione di pura
gioia tenendo fra le mani un corpetto cosparso di perline e paillette
ad
intreccio di un bianco purissimo.
-Io
venero Gucci- aggiunse poi senza riuscire a staccargli gli
occhi di dosso.
-Ci
manca poco che lo baci! Dio, quanto sei borghese…-
commentò
Malfoy sprezzante.
-Tutta
invidia Malfoy- fece lei ironica aggiungendo anche il top
alla pila di abiti messi da parte.
-Invidia?
Io non mi abbasserei mai a baciare una sanguesporco come
te- replicò Malfoy con disprezzo nella voce. Lily non si
fece minimamente
scalfire dal suo disgusto e replicò a sua volta:
-Menomale
Malfoy, così non dovrò
respingerti…dicono che un rifiuto
ferisca molto l’ego di un ragazzo. Se poi parliamo di te, che
sei più vanesio
di una ragazza…-
Un
quarto d’ora dopo uscirono dal negozio, fra battutine
sarcastiche e frecciatine. La Potter fece per
trascinarlo verso l’ennesima boutique, quando
Scorpius decise che non ne poteva più.
-Basta!-
esclamò, fermandosi in mezzo alla strada di colpo. Lily
fece ancora qualche passo, prima di accorgersi che Malfoy non
l’aveva seguita.
Quando lo vide lì fermo, tornò indietro e gli si
piazzò davanti con le mani sui
fianchi:
-Beh?
Già stanco Malfoy? Eppure da campione del Quidditch quale
sei dovresti avere una resistenza fisica maggiore della
mia…-lo schernì sarcastica.
-Lilian,
ora ti spiego un concetto fondamentale. Io sono un
maschio. Non sono programmato per fare maratone di shopping
interminabili,
guardando un numero indefinito di abiti e accessori. Il mio cervello
dopo un
po’ si scollega- le spiegò lui esasperato.
Femmine! Aveva ragione suo padre a
dire che erano un’inutile peso per un uomo!
Inaspettatamente
Lily rise. Non risate finte, di educata cortesia,
ma vere risate. Non stava recitando: stava davvero ridendo come
Scorpius non
l’aveva mai vista fare da quando la conosceva. Ed era davvero
buffa quando
rideva, non sembrava neanche più la rigida e snob Lily che
Hogwarts era
abituata a vedere. Scorpius si sarebbe aspettato di tutto da quella
giornata-
compreso un duello magico fra lui e la Potter
terminato con la morte di uno dei due-
tranne che Lily ridesse così di gusto per qualcosa che lui, Scorpius Malfoy, aveva
detto. E si sorprese a pensare
che, quando Lily rideva mostrando i suoi denti bianchissimi, era bella.
-Oddio
Malfoy…- lei intanto di stava riprendendo, tenendosi una
mano sulla pancia,- avevi un’espressione così
stupida, così maschile che non ho
potuto fare a meno di ridere-.
-Certo,
infondo io sono qui per farti da pagliaccetto, lieto di
servirla madame!- ribatté lui seccato facendole persino un
finto inchino.
-Oh
oh un inchino…attento Malfoy potrei abituarmici-
commentò
Lily, tornata ora ad essere sé stessa.
-Non
te ne darei il tempo, ti ucciderei prima. Allora, vogliamo
andare a comprare questo maledetto pennuto? Meno sto con te
più sono contento- fece
lui brusco. Mentre si dirigevano verso Palle
di Pelo e Altri Animali, a Scorpius
parve di scorgere un piccolo
sorriso all’angolo della bocca della Potter. Per
l’acquisto di un animale
domestico ci volle un’ora, ora in cui Malfoy
scoprì di essere allergico a
praticamente ogni tipo di pelo, ma alla fine Lily trovò
quello che cercava.
Quando raggiunse Malfoy fuori dal negozio –era dovuto uscire
per i troppi
starnuti- reggeva fra la mani una gabbietta in cui si trovava un enorme
gufo
reale con due occhi rossi come il sangue che mettevano inquietudine. Il
pelo
era di un bellissimo violetto che non poteva essere naturale.
-Che
diavolo gli è successo?- domandò Scorpius
guardandolo
stranito. Lily lo guardò con superiorità come se
fosse un’esperta zoologa e
Malfoy un ignorante.
-È
un gufo americano, è ovvio
che sia viola!- ribatté sdegnata e il gufo tubò
come a sottolineare l’ovvietà
dell’affermazione.
-E
come l’avresti chiamato, di grazia?- le domandò
Malfoy
camminando a otto metri di distanza da lei mentre si dirigevano verso i
Tre
Manici di Scopa. Si erano quasi fatte le sette, ora di tornare a
Hogwarts, ma
Malfoy necessitava assolutamente di un caffè. Non avrebbe
retto altri tre
quarti d’ora sulla scopa dopo un pomeriggio così
estenuante.
-Si
chiama Stramonio- rispose Lily e questa volta fu Scorpius a
ridere:
-L’hai
chiamato come un veleno?!?!- domandò seriamente divertito.
Lily fece spallucce, girando svogliatamente il suo thè alla
cannella e replicò:
-Perché
no?- chiese stranita, specchiandosi con la coda
dell’occhio nella vetrata del locale per osservarsi di
profilo. Sì, stava
proprio bene in quella posizione…
-Beh,
allora sappi che Stramonio se ne torna al castello volando,
io non ce lo voglio quel coso starnazzante che mi fa starnutire- disse
Scorpius
sorseggiando goduto il suo caffè.
-I
gufi non starnazzano, per tua informazione, e comunque è
ovvio
che torna al castello volando, i gufi hanno le ali per questo sai?-
ribatté lei
acidamente sarcastica. Scorpius sentì
l’irritazione gonfiargli le viscere per
via del tono che lei aveva usato. Era semplicemente odiosa,
con quella sua aria da regina e quel sorrisino gelido che
non aveva nulla a che fare con il vero sorriso che aveva avuto modo di
vedere
prima.
Volando
con lei di ritorno ad Hogwarts, Scorpius realizzò che la
personalità di Lily aveva varie sfaccettature, invisibili ai
più, che si
fermavano solo al suo essere perfidamente stronza. Come faceva
lui…
*****
-Quanto
odio queste ragazzine modelle…tutte uguali!-
Questa
frase esclamata con disgusto percepibile ebbe il potere di
fermare Cassiopea Sofia Malfoy, che si stava dirigendo camminando con
quella
sua aria da Purosangue verso la biblioteca. Aveva la vaga impressione
che chi
l’aveva pronunciata ce l’avesse con lei e
così si voltò di scatto per
individuarne l’emissario. Un ragazzino che sembrava avere
tredici anni stava
appoggiato ad una colonna e guardava apertamente lei. La prima cosa che
la
bionda Malfoy notò era lo stemma della sua Casa, ovvero
Grifondoro, e poi passò
ad esaminare il resto. Aveva capelli castani, ricci e scompigliati, due
occhi
color cioccolato che la fissavano beffardi, il tutto incorniciato da
una
carnagione ambrata; non portava la cravatta della divisa ed aveva
arrotolato le
maniche della camicia. Tutto ciò gli conferiva
un’inconsapevole aria distratta.
Cassiopea
lo guardò fredda e chiese:
-Prego?
Dici a me?-
-Dico
a te, Barbie- ribadì lui senza staccarle gli occhi di dosso.
-Bar
che?- chiese Cassiopea educatamente stupita. La stava forse
insultando?
-Barbie
ho detto…ah già, ma tu da Purosangue quale sei
non sai
neanche che cosa sia- rispose lui sarcastico. A questo punto Cassiopea
non
aveva più dubbi: quello stupido Grifondoro la stava
disprezzando per il suo
lignaggio e per il suo aspetto fisico.
-E
immagino che tu invece da maleducato quale sei non sappia che
quando si parla con uno sconosciuto prima ci si presenta- lo
rimbeccò la Malfoy acida.
-Invoco
il suo perdono!- la schernì lui e poi fece per tenderle la
mano dicendo:
-Shane
Burke, al suo servizio principessa!-
La
Malfoy
guardò la sua mano,
schifata, e senza stringerla disse:
-Io
non tocco degli sporchi Grifondoro, per di più Babbani.
Perché
sei Babbano no? Il tuo non è un cognome da mago- .
Shane
la guardò, il sorriso canzonatorio congelato, e rispose a
denti stretti:
-Esatto-.
-Lo
sapevo!- esclamò la Malfoy trionfante, poi
aggiunse fiera- Io sono Cassiopea
Sofia Malfoy. Te lo dico così sai con chi scusarti-.
-Io
scusarmi con una Purosangue? E per quale motivo?- chiese Shane
riacquistando la sfrontataggine di prima.
-Per
aver anche solo osato guardarmi- replicò la Malfoy
altezzosa, e detto
questo si allontanò. Anche senza voltarsi a guardare, sapeva
cha Shane la stava
fissando; si sentiva i suoi occhi castani puntati sulla schiena.
Spazio
Autrice:
Salve
gente! Eccomi qui con un nuovo capitolo…beh che
dire…ho
volutamente introdotto la crisi di pianto di Glorya e quella di risa di
Lily
per mostrare che, sebbene queste due ragazzine si comportino da donne,
hanno in
realtà solo undici anni e che come tali ogni tanto hanno
questo tipo di
reazioni. È anche comparso questo Shane, che darà
del filo da torcere a
Cassiopea…ma non voglio anticiparvi nulla!!! Ringrazio chi
mette la mia storia
fra preferiti e seguite, chi la legge in silenzio, e passo ora a
rispondere
alle recensioni al capitolo precedente.
DarlingAry:
ciao! Sono contenta che il mio modo di scrivere ti
piaccia, e ci tengo a spiegare che sto rendendo Lily così
stronza e cattiva
proprio perché non la vedo uguale agli altri Potter. Mi
auguro che continuerai
a seguirmi anche se questo aspetto del suo carattere non ti piace
molto…baci e
grazie per la recensione!
Zia
Alice: a te rispondo di persona…
979:
tranquilla, recensisci pure quando puoi, per me è importante
che la storia continui a piacerti! Ti confesso che la mia paura
è proprio
quella di rendere troppo banale la storia, calcando solo il ruolo da
stronza di
Lily e così ho introdotto il flashback su Scorpius nel
capitolo precedente e la
storia familiare di Glorya e il personaggio di Shane in
questo…spero ti sia
piaciuto questo capitolo, grazie per la recensione! Baci, alla prossima!
_Le_3_Sclerate_The_Best: ciao!!! Grazie
per la
recensione! In effetti nei prossimi capitoli Lily e Caroline andranno
tutt’altro che d’accordo, due
personalità cosí simili dovranno per forza
scontrarsi! E sempre nei prossimi capitoli, tutto il mio odio si
scaglierà su
Rose : ) alla prossima recensione, un bacio!
Red_apple:
sono felice di averti resa felice (scusa il gioco di
parole idiota) !!! spero che la giornata ad Hogsmade di Lily e Scorpius
sia
come te l’eri aspettata, premetto solo che non ho voluto
mettere troppo scontro
fra i due per non renderla troppo banale…mi dirai poi cosa
te ne pare, spero :
) Il particolare del sorriso di Cassiopea non è stupido o
irrilevante anche se può
sembrarlo, e sono felice che tu l’abbia notato:
l’ho inserito proprio per
sottolineare come Cassiopea e Scorpius siano legati anche se di norma
le
famiglie Purosangue sono alquanto aride di affetto…NON
preoccuparti di essere
ripetitiva, più mi ripeti che sono brava più mi
autoconvinco che non sto
facendo proprio schifo come autrice…grazie davvero, di
cuore! Alla prossima!
BlackFra92:
Darliiing!!! Che gioia vedere la tua lunghissima
recensione!!! Grazie grazie grazie!!! Per quanto riguarda Astoria la
prima
ipotesi è la più azzeccata: essendo lei stata
impacciata e timida a scuola, non
vuole che la figlia sia come lei e così cerca di spingerla
ad essere sempre più
perfetta con questo suo comportamento distaccato…ma non sa
che la nostra Cassy
ci soffre per questo, povera! : (
Che
te ne pare di Lily e Scorpius a Hogsmade? Volevo farli
prendere a capelli, ma mi sono detta che due Purosangue come loro non
si
abbasserebbero mai a risse alla Babbana…spero ti sia
piaciuto!!! Grazie ancora
per la recensione e aspetto con ansia la prossima che tu mi lascerai di sicuro! Un bacio darling, alla
prossima!
|
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Capitolo 14 *** Parents ***
CAPITOLO 14
Parents
Il
tiepido raggio di sole filtrò attraverso la finestra
lasciata
socchiusa e Astoria Greengrass in Malfoy aprì lentamente gli
occhi. Tese un
braccio alla sua sinistra ed incontrò quella che le
sembrò una spalla.
-Hai
la mano gelida-.
Astoria
sorrise senza voltarsi, richiudendo gli occhi. Draco
Lucius Malfoy non avrebbe mai imparato a dire buongiorno e questa, nel
bene e
nel male, era una consapevolezza che accompagnava Astoria da circa
vent’anni. I
primi risvegli con lui nel dormitorio di Slytherin, quelli a Malfoy
Manor,
quelli da fidanzati e quelli da sposati erano stati tutti
caratterizzati da una
frase apparentemente sarcastica che in realtà nascondeva un
messaggio: io, con la mia strafottenza, sono
ancora
qui.
Draco
socchiuse un occhio argentato, sentendo la mano di Astoria
che si spostava, lasciando una scia di brividi freddi. Astoria aveva
sempre
avuto le mani ghiacciate. La ricordava da studentessa, quando la
sbirciava
mentre se le scaldava vicino al fuoco con i lunghi capelli castani a
coprirle
il viso e quando era lui invece a scaldargliele, tenendole fra le
proprie.
Ricordava le mille paia di guanti che le aveva regalato, persi nei
meandri di
Slytherin prima e in quelli di Malfoy Manor dopo. La ricordava il
giorno delle
nozze, in una bellissima domenica di giugno, il cui sole non era stato
in grado
di modificare la temperatura delle mani della sposa che gli stava di
fronte.
Ricordava tante notti con le sue mani sulla schiena, ghiacciate eppure
roventi
di passione. E ricordava serate all’opera, a teatro, a cena
dai parenti e
conoscenti, sempre con le sue mani fredde sulle proprie. E giornate con
i
bambini, con Scorpius che non voleva mai darle la mano
perché diceva che
avrebbe ibernato pure le sue e con Cassiopea che invece agognava quella
stretta
nonostante la freddezza.
I
bambini…ricordava quand’era nato Scorpius,
l’orgoglio che aveva
invaso il suo petto, l’emozione nel vedere i propri occhi
argentati incastonati
nel visino pallido di suo figlio,
la
fierezza di mostrarlo al mondo come l’erede di Malfoy,
l’amore per il suo
essere semplicemente Scorpius. E poi Cassiopea che aveva rivolto il suo
primo
sorriso sdentato a lui, la cui prima parola era stata il suo nome, i
suoi
boccoli biondi, gli occhi di Astoria…sua figlia,
colei che gli aveva rubato il cuore e l’aveva chiuso nel
proprio .
Quel
giorno li avrebbe rivisti,
sarebbe andato ad Hogwarts insieme ad Astoria. Dovevano
aiutare altri due
figli, altri due bambini, che erano stati dimenticati dai propri
genitori.
*****
Fu un leggero
solletichio a svegliare Harry James Potter.
Ginny si era
addormentata con la testa appoggiata sul suo
petto con i lunghi capelli rossi legati in una coda, ma alcune ciocche
dovevano
esserle sfuggite durante la notte. Un inconsapevole sorriso
piegò le labbra del
Bambino Sopravvissuto mentre poggiava delicatamente una mano sul ventre
di sua
moglie. Una nuova vita stava crescendo lì dentro, il
cuoricino di suo figlio o
di sua figlia batteva al di sotto di quella pelle tesa. Improvvisi
flashback di
James, Al e Lily gli invasero la mente mentre carezzava la pancia
rigonfia di
Ginny.
James a un
anno, che combinava la prima di una lunga serie
di malefatte, con i capelli neri spettinati, gli occhi azzurri vispi e
il
sorriso da malandrino che avrebbe reso fiero suo nonno e fatto mettere
le mani
nei capelli a sua nonna…la prima scopa giocattolo, che Harry
gli aveva regalato
consapevole di averne posseduta una anche lui quando ancora aveva due
genitori…le
risse con gli altri bambini all’asilo…Ginny che lo
sgridava mentre Harry
sorrideva di nascosto…gli scherzi ad Al e le coccole a
Lily…la partenza per
Hogwarts, gli occhi emozionati quando era salito
sull’Espresso…
Albus che
appena nato l’aveva fissato con occhi identici
ai suoi, nei quali Harry si era sentito perduto…il suo
essere pacato e sereno,
logico e razionale tanto quanto suo fratello era scatenato e
indomabile…la
ricerca segreta di affetto, di un bacio, di un abbraccio, di
rassicurazioni… …l’ammirazione
per James e i fiori che puntualmente regalava a Lily e a
Ginny…galante e
romantico già a sette anni… l’affetto
che talvolta nascondeva ai genitori…la
paura di deluderli, di non renderli orgogliosi di lui…il non
voler finire a
Serpeverde per questo…la gioia nell’essere
assegnato a Grifondoro come loro
due…
Lily neonata
cicciotella e morbida, inguaribile curiosona
che aveva imparato a camminare a soli nove mesi per la voglia di
scoprire il
mondo…il suo rannicchiarsi a palla in braccio ad Harry, il
suo voler per forza
pettinare i capelli a Ginny…le gare di corsa con James che
la lasciava vincere
perché altrimenti si metteva a piangere…le
passeggiate con Albus che se la
teneva per mano timoroso di perdersi la sua sorellina…e poi
il cambiamento
graduale, da maschiaccio a signorina, da bambina espansiva a ragazzina
chiusa,
riservata, scostante…ed infine a seguace della moda, astuta
e scaltra Serpe, a
raffinata ed elegantemente snob studentessa di Hogwarts.
Quel sabato
Ginny avrebbe potuto tentare di abbracciare
James, che avrebbe sicuramente sfuggito il contatto temendo di essere
visto dai
suoi amici, Albus li avrebbe subissati di parole –come se non
bastassero le
lettere- mentre Lily…chissà, era
un’incognita.
-Buon giorno
tesoro-.
Ginny lo
strappò dolcemente dalle sue riflessioni,
illuminandolo con un sorriso. Harry ricambiò, e la strinse a
sé. Ancora un
momento di perfetta immobilità.
*****
Blaise Zabini
si alzò piano dal letto per non
svegliare…Sara? Cinthia? Oppure Leila? Non ricordava bene
come si chiamasse la
giovane assistente con cui era andato a letto la sera prima.
L’importante era
non svegliarla, altrimenti avrebbe dovuto subirsi il solito terzo
grado: perché
vai via, dove vai, quando ci vediamo…tutte cose trite e
ritrite per l’ex Serpe.
Mezz’ora
dopo rientrava a Villa Maelle, dove trovò Lysa
addormentata sulla poltrona, i lunghi capelli scuri a coprirle il viso.
Blaise
la guardò e non provò nulla, se non una certa
pietà.
Non amava sua
moglie, né l’aveva mai amata. Il loro era
stato un matrimonio combinato, dove i sentimenti dei due sposi non
erano stati
assolutamente tenuti in considerazione. Lysa era la classica ragazza
purosangue
di buona famiglia, che Laurence Zabini aveva ritenuto perfetta per suo
figlio,
e così Blaise l’aveva sposata senza battere
ciglio. Quello che suo padre
ordinava doveva essere fatto. C’era però una
sostanziale differenza fra Blaise
e Lysa: lei con il tempo aveva imparato ad amarlo, era diventata
dipendente da
lui, fragile ed insicura com’era sempre stata, mentre Blaise
no. Si era
limitato ad adempiere ai suoi doveri, dando un erede maschio che
continuasse il
nome degli Zabini ed aveva poi “concesso” a sua
moglie un secondo figlio, o
meglio figlia, che Lysa aveva a lungo desiderato. Si era sempre
premurato di
mantenere alto il nome degli Zabini e che economicamente parlando non
mancasse
nulla alla sua famiglia, ma i suoi compiti di marito e padre finivano
lì. Mantenendo
una reputazione da perfetto uomo sposato padre di famiglia, si era
segretamente
creato un vasto harem di ragazze che lo
“distraessero” dal lavoro e dai
continui impegni mondani. Nel corso degli anni aveva avuto numerose
relazioni
preoccupandosi che Lysa lo venisse a sapere nella speranza che lo
lasciasse, ma
la bella e delicata Stanford non lo aveva lasciato andare, si era
aggrappata
ferocemente a lui credendo che un giorno le cose sarebbero cambiate. Ma
non era
stato così.
Per questo
motivo Blaise stava ora per compiere l’unico
gesto paterno della sua vita. Divorziando da Lysa, i ragazzi avrebbero
sicuramente avuto vita migliore, senza un padre che fosse fonte di
dolore e
squilibrio per la loro madre. E così, libero da ogni impegno
familiare, avrebbe
potuto rifarsi una vita…
Blaise Zabini
passò davanti a sua moglie per raggiungere
la sua camera personale. Si cambiò d’abito e,
presa una manciata di Polvere Volante,
partì per Hogwarts.
*****
-Stai per
spaccare il calice- fece notare Cassiopea Malfoy
disinteressata.
Glorya Zabini
sollevò lo sguardo di scatto su di lei,
rendendosi poi conto che la sua amica non stava mentendo: teneva le
dita
serrate intorno al calice con eccessiva forza,
tant’è che le sue nocche erano
sbiancate. Lasciò andare la presa, ma il macigno sullo
stomaco restava. Quel
giorno, 25 marzo, suo padre sarebbe venuto ad Hogwarts ad annunciarle
che la
vita come lei l’aveva conosciuta stava per finire. Era
naturale che si sentisse
agitata, ma per tutta la mattina non aveva lasciato che questo
sentimento
trapelasse; lei era Glorya Zabini
ed
era forte.
-E tu se non
mangi qualcosa finirai per svenire- fece ancora
la bionda Malfoy, rivolta questa volta a Lily Potter, che continuava a
giocherellare con il cibo da un quarto d’ora senza toccare
nulla neanche per
sbaglio.
Lily
sollevò un sopracciglio e disse, sarcastica:
-Mammina,
menomale che ci sei tu!-
Cassiopea per
tutta risposta le fece una brutta smorfia,
che si pietrificò quando vide due persone a lei note entrare
in Sala Grande. Draco
Lucius Malfoy e sua moglie Astoria avevano appena fatto il loro
ingresso ed ora
si stavano guardando intorno, cercando qualcuno. Il loro sguardo si
soffermò su
Cassiopea e Scorpius che sedevano vicini e a quel punto i due coniugi
Malfoy si
avviarono a passo spedito verso di loro; alcuni dei vecchi insegnanti
li
avevano riconosciuti ed avevano fatto loro un cenno di saluto
accompagnato da
un gesto della mano che stava a significare che avrebbero parlato dopo.
-Papà!
Mamma!- fece Cassiopea sorpresa, passandosi
nervosamente una mano fra i boccoli biondi; se avesse saputo che sua
madre
sarebbe venuta a trovarli si sarebbe messa qualcosa di più
adatto…
-Cassiopea,
Scorpius…- fece Draco scoccando un sorriso di
sbieco a sua figlia, mentre Astoria stava salutando il suo primogenito;
il suo
sguardo cadde poi sulla persona seduta alla sinistra di sua figlia
ovvero…
-Una Potter? A Slytherin?-
esclamò Draco Lucius con un
evidente sorpresa nella voce strascicata. Lily, sentendosi chiamata in
causa,
sollevò la testa verso di lui incontrando così
occhi del tutto identici a
quelli di Scorpius.
-Lieta di
conoscerla signor Malfoy, Lilian Luna Potter-
disse Lily affabile tendendogli una mano da perfetta signorina educata.
Draco,
forse troppo stupito per poter articolare alcun pensiero coerente, la
strinse
mormorando come un automa:
-Piacere mio,
signorina Potter…-
Mentre stava
realizzando che Lilian Luna Potter,
figlia di Harry James Potter, era
seduta affianco a sua
figlia, Cassiopea Sofia Malfoy,
Scorpius intervenne dicendo, evidentemente sarcastico:
-Che
maleducati, non abbiamo neanche fatto le
presentazioni…papà, questa è Lily
Potter-.
-Ti ringrazio
Malfoy, ma come vedi ho già fatto da sola-
replicò Lily con un tono così chiaramente ironico
che Draco non poté fare a
meno di sorridere. Con Cassiopea ci avrebbe parlato dopo riguardo
l’argomento
“amicizie”…
-Cassiopea!-
intanto Astoria stava criticando sua figlia,
-non vorrai mica dirmi che usi quella roba per andare in giro per
Hogwarts!?-
le disse indicando il suo abbigliamento.
-Parla di
quel bellissimo dolcevita, signora Malfoy? Io lo
trovo adorabile- intervenne Glorya, a difesa dell’amica a cui
fece un
microscopico occhiolino; Astoria strinse le labbra guardandola, ma non
replicò
nulla.
Il Portone
della Sala Grande si spalancò di nuovo dopo
neanche dieci minuti e questa volta a rimettere piede ad Hogwarts
furono i
coniugi Potter.
Ginny Weasley
ebbe appena il tempo di guardarsi intorno
con nostalgia che subito i suoi due figli corsero ad abbracciarla,
facendo
attenzione a non schiacciarle il ventre rigonfio; Harry invece
dispensò carezze
sui capelli corvini di James ed Al prima di volgere lo sguardo al
tavolo degli
Slytherin alla ricerca di una chioma rossa a lui familiare. La
individuò
accanto ad un uomo alto, dai capelli biondo platino che gli ricordavano
pericolosamente…Draco Lucius
Malfoy?!
-Ehi! Un
momento! Che diavolo ci fa il Platinato vicino a
mia figlia?!- esclamò costernato riconoscendo il suo peggior
nemico dei tempi
della scuola. Subito si diresse a razzo verso il tavolo degli
Slytherin,
incurante delle occhiate adoranti e degli urletti ammirati che
seguirono il suo
passaggio e, piazzandosi a fianco a sua figlia, disse:
-Lily!-
Sentendosi
chiamare Lily si voltò e, riconosciutolo, fece,
non senza una certa sorpresa nella voce:
-Papà?
Che ci fate voi qui?-
-Siamo venuti
a parlare con te e i tuoi fratelli…tu
guarda, il tavolo degli Slytherin non è cambiato di una
virgola- rispose Harry
ironico, alludendo all’espressioni apatiche e talvolta
maligne delle Serpi.
-Già,
siamo sempre gli stessi adorabili snob- replicò Lily
sorridendogli melensa e di fianco a lei una ex Serpe a caso rise.
-Pienamente
d’accordo…signor Potter- disse Draco salutando
Harry con un cenno del capo; Harry ricambiò il suo saluto e
poi tornò a
rivolgersi a sua figlia:
-Ti
aspettiamo a Grifondoro. Io e tua madre dobbiamo
parlarvi- e fece per allontanarsi, ma Lily lo bloccò dicendo:
-Io a
Grifondoro non ci vengo. Se volete parlare con me lo
faremo da un’altra parte…non vorrei uscirne
contaminata da quella Sala- e il
suo tono era chiaramente sprezzante. Udendo quelle parole, Draco
credette
seriamente che lo Sfregiato stesse per schiattare, ma con evidente
self-control
Harry replicò rigido:
-Bene, ci
vediamo in cortile- e detto questo le diede le
spalle, di modo che lei non potesse vedere la sua espressione.
-Però,
che lingua biforcuta signorina Potter-.
Draco si
rivolse a lei, questa volta sorpreso
positivamente; forse era giunto il giorno in cui un Potter-Weasley
mostrasse un
minimo di sale in zucca.
-Non sai
quanto, papà- fece Scorpius guardando malevolo la
rossa che per tutta risposta gli sorrise velenosa.
Fu in quel
momento che il Portone della Sala Grande si
aprì per la terza volta per lasciare entrare
un’altra ex Serpe. Blaise Zabini
non degnò nessuno di neanche mezzo sguardo finché
non giunse al tavolo verde
argento dove con sua grande sorpresa trovò il suo migliore
amico con rispettiva
consorte.
-Draco,
Astoria…che piacere vedervi qui- disse loro
recuperando la sua tipica compostezza.
Salutò
poi Glorya, che si era irrigidita fino
all’inverosimile quando l’aveva visto, e Derek che
al suo contrario si era
sforzato di apparire meno teso. Lily colse tutto ciò e per
cercare di
rassicurare l’amica le diede l’ultimo pezzetto di
crostata ai lamponi.
-Bene,
vogliamo cercare un posto tranquillo…?- propose il
bel Zabini ai suoi figli che, sempre senza una parola, si alzarono e
fecero per
seguirlo.
-Concordo e
propongo il Lago- rispose Draco sfrontato,
imponendo la sua presenza all’amico; Blaise provò
ad opporsi ma Astoria, che
sapeva essere strafottente quanto il marito, lo prese per un braccio
dicendo:
-Ottima idea,
il Lago mi sembra perfetto…-
*****
-Allora…come
procedono le cose qui a scuola? Il
campionato?- chiese Harry tutto interessato mentre si sedeva sul prato
accanto
ad Albus; Lily aveva steso a terra una coperta e vi si era seduta sopra
per non
sporcarsi i pantaloni grigi a vita bassa di erba.
-Alla grande,
pa’! L’altra volta ho preso il Boccino con
una presa che neanche tu ti saresti mai inventato…- disse
James tutto eccitato,
passandosi una mano fra i capelli corvini, e partì in quarta
con il racconto
dell’ultima partita in cui avevano stracciato Tassorosso, con
il supporto dei
commenti di Albus. Mentre gli uomini parlavano di sport Ginny,
benché volesse
partecipare alla discussione, si rivolse a Lily, che si guardava
intorno con
aria annoiata:
-Lily…tutto
bene cara?-
-Sì
mamma, va tutto alla perfezione- fu la risposta della
piccola Potter e non ci fu verso di cavarle altro dalla bocca, se non
monosillabi. Lily era distratta, oltre a non aver nulla da dire con il
resto
della sua famiglia: pensava a Glorya, che in quel momento stava
affrontando un
discorso ben più difficile delle chiacchiere leggere che
attorniavano lei…
-Allora,
mamma, com’è andata l’ecografia?- chiese
Albus a
Ginny, distraendola dalle sue riflessioni su Lily.
-Bene!
È tutto a posto, sappiamo anche qual è il sesso
del
bambino…- rispose la signora Potter, con gli occhi
illuminati di gioia.
-Davvero? Che
figata queste tecnologie Babbane!!! E cosa
aspettate a dircelo?- domandò James tutto allegro anche lui;
dopo un iniziale
stupore, James ed Albus erano stati presi dalla contentezza per questo
nuovo
bambino.
-Che dici
Harry, glielo diciamo?-
-Mmmhh…-
il Bambino Sopravvissuto fece finta di pensarci,
-ma no…secondo me meglio l’effetto
sorpresa…-
-Già,
ora che mi ci fai pensare…perché rovinargli
questo
momento?- ribatté Ginny perfida.
-Eddai!
Ditelo! Non è giusto che voi lo sappiate e noi
no!- fece James capriccioso.
-…e
io che pensavo che avesse superato la fase del pesto i
piedi per terra se non fate come dico…- commentò
Lily acida di sottofondo, ma
Harry la sentì e il suo sorriso si congelò
momentaneamente; quella ragazzina lo
stava ferendo quasi più di quanto aveva fatto
Voldemort…
-E va
bene…visto che insistete…ve lo dico…-
acconsentì
Ginny, che pur avendo sentito le parole di Lily aveva deciso di
ignorarle.
Quest’ultima dal canto suo si decise a prestarle attenzione
solo in quel
momento: se proprio doveva avere un altro fratello/sorella era meglio
prepararsi psicologicamente all’evento…
-Sono due!
Due gemelli!- annunciò Ginny e come previsto ad
Albus e James la mandibola partì verso il suolo alla
velocità della luce; Lily
si limitò ad inarcare un sopracciglio.
-Lo sapevo io
che reagivano così…occhio James, una talpa
si è beccata in testa la tua mandibola…-
sghignazzò Harry osservando divertito le facce
dei suoi due figli; aveva
deciso di non guardare Lily.
-Due?
Cioè, non bastava uno…- chiese la piccola Potter
distaccata –e cosa
sarebbero, di
grazia? Due maschi, due femmine…-
-Un maschio e
una femmina…- rispose Ginny, accigliata.
Aveva sperato in una reazione più entusiasta da parte di
Lily: credeva che
avendo avuto mesi per abituarsi alla novità avrebbe potuto
cambiare idea. E
invece…sua figlia le diede il colpo di grazia dicendo:
-Mamma, vuoi
fare come Nonna Weasley? Così, per sapere…se
hai intenzione di fermarti a cinque…-
-Ora basta-
disse Harry serio –non ho intenzione di
tollerare questi tuoi comportamenti-.
Lily lo
guardò, sorpresa: ora prendeva questo tipo di
decisioni?
-E cosa
vorresti fare, papino? Schiaffeggiarmi?- chiese
ironica.
-Oh
no…non lo farei mai….farò di
peggio…- rispose Harry,
sorridendo pericolosamente; a Ginny venne in mente che
quell’espressione di
solito era accompagnata da una malandrinata…
-Cara la mia
Lily, scordati il rifornimento mensile di
galeoni. Non credo che tu te li stia meritando- disse Harry maligno e
osservò
compiaciuto il volto della sua piccola Satana pietrificarsi.
-Cosa?!-
esclamò orripilata Lily- vuoi togliermi i soldi?
Non puoi farmi questo!- strillò poi indignata; ai suoi
genitori ricordò tanto
la piccola Lily, che strepitava quando non otteneva ciò che
voleva.
-Oh
sì che posso. E lo farò…- rispose
Harry goduto. James
e Al si sorrisero trionfanti: la giustizia esisteva!
*****
-Voglio che tu mi
porti a vivere con te-.
Glorya Zabini
fissò suo padre dritto negli occhi. Sentì
Derek che si irrigidiva al proprio fianco, evidentemente sorpreso: non
avrebbe
mai creduto che sua sorella potesse fare una richiesta del genere.
Anche Blaise
evidentemente, perché la fissò con tanto di bocca
socchiusa. Draco e Astoria la
guardarono, sinceramente dispiaciuti: a nulla erano valse le parole
dure che
Draco aveva rivolto a Blaise, cercando di convincerlo a non lasciare
Lysa.
Sapeva che l’avrebbe devastata, ma Blaise ormai aveva deciso:
non poteva andare
avanti così. Draco si era incazzato, aveva urlato, aveva
tirato fuori la
Serpe velenosa che era in
lui, ma non aveva potuto nulla contro la testardaggine di Blaise.
L’unica cosa
che lui e Astoria potevano fare ora era stare vicino a Lysa, cercando
di
proteggere Glorya e Derek.
-Glorya
tesoro…forse non ci siamo capiti…-
provò a dirle
Blaise, credendo che sua figlia non avesse compreso le sue precedenti
parole.
-Oh
sì che ho capito, papino…tu
vuoi liberati di mia madre, di Derek e di me. Non ci hai mai voluti e
non ti
sei mai dato pena di nascondercelo. Sbaglio?- chiese Glorya, tagliente.
Blaise
abbassò gli occhi senza dire nulla e così Glorya
proseguì:
-No, non
sbaglio a quanto pare. Ma sappi una cosa…io con
quella pazza di mia madre non ci resto, chiaro? Cadrà in
depressione, e lo sai,
e tenterà di farmi del male. Derek dovrà
proteggermi e così sarà lui a
prendersi Schiantesimi al posto mio…e non mi guardare
così, sai benissimo cosa
succede quando ti chiudi la porta alle spalle- aggiunse, vedendo la
sorpresa
dipingersi sul volto del suo pseudo-padre.
-Beh, sai una
cosa? Io non ci sto. Perciò tu mi porterai
con te- disse poi la piccola Zabini, risoluta. Il nervosismo che
l’aveva presa
quella mattina era scomparso ed ora Glorya aveva solo voglia di urlare,
spaccare qualcosa, gridare al mondo che suo padre era un emerito
bastardo. Ma
non lo avrebbe fatto, lo avrebbe punito imponendogli la sua presenza.
-Glorya…non
penso che tu sia nella posizione per potermi
dire cosa fare…- le fece notare Blaise, quasi ammirato: sua
figlia aveva
coraggio da vendere, al suo contrario.
-No?- chiese
Glorya sarcastica, -tu pensi che se io
raccontassi ad un giudice tutto quello che mia madre fa, non mi
affiderebbero a
te? Lo credi davvero? Sei un illuso papà-.
Derek non
sapeva cosa fare. Glorya aveva perfettamente
ragione a desiderare che il loro inferno personale finisse, ma Lysa era
pur
sempre sua madre…non poteva abbandonarla.
-Glorya…non
puoi abbandonare nostra madre…- le sussurrò
Derek, sperando di convincerla.
Glorya lo
perforò con i suoi occhi scuri, pieni di
disillusione. Occhi di una bambina cresciuta troppo in fretta, di una
bambina
che aveva imparato troppo presto che le favole non esistono, che la
realtà è
più dura di quanto immaginassi, e che solo chi sa restare in
piedi può andare avanti.
-Posso, e lo
farò- annunciò Glorya e detto questo
voltò le
spalle a suo fratello, che la guardò allontanarsi con il
cuore dalle parti dei
piedi, e a suo padre, che non aveva previsto questo insospettabile
carattere di
ferro di Glorya Zabini, undicenne.
Spazio
Autrice:
Salve, eccomi
qui con un nuovo capitolo! Prima che mi
dimentichi vorrei ringraziare LaPazza7 che mi ha messa fra gli autori
preferiti!!! Grazie grazie grazieee!!
Okay, passo
subito a ringraziare anche chi mi mette fra
preferiti e seguite…vedere quel numero che sale mi da sempre
tantissima forza!
Grazie anche a voi!!!
Ed ora le
rispose alle recensioni…ah, mi scuso se sono
breve e se non riesco a dire neanche due parole esplicative su questo
capitolo
che è comunque bello spesso…ma ho una montagna di
roba da studiare! Sorry!!!!
BlackFra92:
Darliiing!!! Non ti preoccupare se non puoi
lasciarmi recensioni lunghissime!! Per me vanno bene anche solo due
parole in
croce, davvero!!! Ti capisco benissimo, anch’io sono oberata
di cose da studiare…perciò
mi posso limitare solo a ringraziarti di cuore per la
recensione…grazie!!! Al
prossimo capitolo, baci!!!
Zia alice: io
ti lovvo, faccia da… :P
_Le_3_Sclerate_The_Best:
Mary: ahah
sì non c’è più religione in
questo mondo…un
Malfoy che si fa battere in pozioni da una Potter!!!! Sono contenta che
il
capitolo ti sia piaciuto, grazie per la recensione, spero me ne
lascerai
un’altra anche a questo!!! Baci!!
Ashley: sono
stra contenta che il capitolo ti sia
piaciuto, e non preoccuparti se non riesci a recensire ogni volta,
l’importante
è che continui a seguirmi!! Purtroppo non ho moltissimo
tempo per risponderti,
perciò chiedendo perdono posso solo augurarmi che anche
questo capitolo ti sia
piaciuto e ringraziarti per la recensione! Grazie grazie grazie!!! E
sorry per
la brevità della risposta!!!
DarlingAry:
già, comunque venga descritta Lily
è…Lily.
Sono d’accordo con te. Si il finale dell’altro
capitolo è l’inizio di un altro
pezzo e mi è servito per introdurre Shane che come hai detto
tu rivedremo ben
presto…grazie per la recensione, al prossimo capitolo
spero!!! Baci!!!
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Capitolo 15 *** Revenge ***
CAPITOLO 15
Revenge
-Ehilà
Barbie-.
Cassiopea
Sofia Malfoy decise di ignorare quella voce e di proseguire la sua
passeggiata
verso il Lago in solitudine. Glorya era stata rapita da Derek che
voleva
tentare di farle cambiare idea nonostante fossero due settimane che la
mora
Zabini gli ripeteva che sarebbe andata a vivere con suo padre, mentre
Lily
aveva deciso di imparare a giocare a poker di modo da farsi un
po’ di soldi con
le partite che si svolgevano il sabato sera nella Stanza delle
Necessità. Così la Malfoy
aveva deciso di
rilassarsi un po’ in riva al Lago in quel tiepido pomeriggio
di aprile, libera
di stare con sé stessa.
Ma
evidentemente Merlino, Dio o chi per lui aveva deciso che non fosse
destino,
mandandole il flagello di nome Shane Burke. Il Grifondoro infatti
l’aveva vista
passare e aveva deciso di tormentarla un po’.
-Non far
finta di non avermi sentito, biondina Purosangue!-
Niente,
si disse Cassiopea, non mollava proprio!
-Che
diamine vuoi?- gli chiese seccata voltandosi di scatto.
-Oh oh
oh…che modi principessina!- la schernì Shane,
approfittando del fatto che si
era fermata per raggiungerla.
-I miei
modi educati li uso con chi è mio pari- fece Cassiopea
sprezzante, riprendendo
a camminare; chissà che trattandolo male l’avrebbe
lasciata in pace.
-E che
lingua velenosa, Slytherin è proprio la tua casa!-
A quanto
pareva nulla da fare.
Cassiopea
provò allora la tattica del silenzio: non
spiccicò parola per tutto il tempo
che impiegarono per raggiungere il lago, stendere una coperta sulla
riva e
sedersi di fronte alle acque scure.
Shane la
osservò, mentre messa di profilo cercava di ignorarlo. Aveva
il naso lungo il
giusto, e ben dritto, le sopracciglia chiare ben disegnate, la pelle
d’avorio e
diafana; i lunghi boccoli biondi lasciati liberi sparsi lungo la
schiena, gli
occhi verdemare fieri e fissi di fronte a lei.
-Beh
potresti anche sforzarti di fare un po’ di conversazione
eh…- commentò lui
ironico. Cassiopea lo degnò appena d’uno sguardo,
prima di tornare a guardare
avanti a sé.
-Potresti
spostarti? Questa è la mia
coperta,
il mio pomeriggio di relax e dunque
sei l’ultima persona con
cui ho
voglia di fare conversazione, senza contare che temo che tu mi possa in
qualche
modo infettare-.
Shane
rise, incurante degli insulti che lei gli aveva rivolto e si
spostò di soli
dieci centimetri, di modo da non essere più sulla sua
coperta ma abbastanza
vicino a lei.
-Contenta,
mademoiselle?-
-Rimangono
sempre il mio pomeriggio di relax e la tua fastidiosa persona- lo
rimbeccò lei
e, tanto per sottolineare quanto le fosse sgradita la presenza di
Shane,
estrasse dalla borsa un romanzo appena iniziato e si mise a leggerlo.
Lui
rimase a fissarla ostentatamente sapendo che avere il suo sguardo su di
sé
l’avrebbe infastidita. Infatti cinque minuti dopo
abbassò il libro e gli piantò
le sue pozze d’oceano addosso.
-Non hai
niente di meglio da fare che stare qui a darmi fastidio?-
-No- fece
lui strafottente.
-Nulla da
studiare?-
-Nah…-
-Nessuna
azione stupida da Grifondoro da fare con i tuoi amici?-
-Nada-
ribadì lui sorridendole.
-Svolazzare
qui e là per il campo con la scopa?- ci riprovò
Cassiopea speranzosa.
-Non mi
piace volare- rispose Shane.
-Beh,
provaci lo stesso, così vai a schiantarti e libererai il
mondo dalla tua
inutile esistenza- gli consigliò lei acida e
tornò alla sua lettura.
Era
appena riuscita a concentrarsi sulla vicenda che la stava pian piano
appassionando, quando sentì qualcosa di leggero e appuntito
solleticarle il
collo. Si grattò elegantemente e, senza neanche sforzarsi a
ricercare la fonte
di quella molestia, disse seccata a Shane:
-Piantala.
Mi stai stancando sul serio, Babbano della malora-.
Sapeva di
essere molto cattiva e stronza, ma pur di liberarsi di quella piaga
avrebbe
fatto e detto di tutto.
-Che
palle, sei noiosa eh…- sbuffò lui roteando i
caldi occhi castani.
-Appunto,
sono noiosa, quindi cercati qualcosa di più divertente da
fare e fammi la
grazia di levarti di torno- ribatté la Malfoy
stizzita.
Cassiopea
Sofia Malfoy non sapeva quanto Shane Burke potesse essere testardo e,
purtroppo
per lei, lo avrebbe imparato a sue spese negli anni avvenire.
*****
Lily
osservò le carte dubbiosa. Non le sembrava proprio che
quella combinazione
fosse vincente…
-Quanto
sei lenta! Ti facevo più sveglia!- soffiò
Scorpius Malfoy seccato.
Lily
digrignò i denti e rispose irritata:
-Scusa
tanto se non ho mai giocato!-
-Sì
carina, ma questa è la
settima partita
che facciamo oggi, senza contare tutte le altre…- la prese
in giro Malfoy,
tamburellando le dita annoiato sulla scrivania del dormitorio femminile
di
Slytherin. Lily infatti, dopo lunghi e complessi ragionamenti, era
giunta alla
conclusione che, se voleva continuare ad avere un reddito personale,
avrebbe
dovuto procurarselo da sola. Era venuta a sapere quasi per caso delle
partite
di poker che si svolgevano nella Stanza delle Necessità e,
avendo escluso fare
la squillo d’alto borgo e andare ad elemosinare per strada,
aveva deciso di
imparare a giocare per guadagnarsi il minimo necessario.
C’era un’unica pecca
nel suo grandioso piano: non aveva mai preso in mano un mazzo di carte.
Così
si
era rivolta al Malfoy, con il quale ormai vigeva un tranquillo scambio
di
favori. Solo non sapeva ancora cosa le avrebbe chiesto Scorpius in
cambio delle
lezioni che le stava dando.
-Basta.
Per oggi ci rinuncio- annunciò Lily mollando le carte sul
tavolo; si stiracchiò
e diede un’occhiata all’orologio sul comodino che
segnava le sette di sera.
-Fossi in
te rinuncerei per sempre…sei negata, ammettilo! E poi
perché mai la straricca
Lily Potter dovrebbe aver bisogno del poker per tirare su galeoni?- le
chiese
Scorpius tagliente, parlando come se lui fosse un poveraccio.
-Affari
miei Malfoy- ribatté Lily sulla difensiva, ma Scorpius aveva
tutta l’intenzione
di scoprire la verità e così le ordinò:
-Dimmelo.
O smetto di aiutarti-.
-Non mi
stai aiutando dato che è prevista una ricompensa per quello
che stai facendo-
replicò lei prendendo una boccetta di smalto rosso fuoco e
iniziando ad
applicarlo sul pollice destro.
-Potrei
decidere che la mia ricompensa è sapere perché lo
fai- ghignò Malfoy, sapendo
che l’avrebbe messa in difficoltà: Lily, la
ragazzina più riservata sulla
faccia della terra, sarebbe così stata costretta a
rivelarglielo.
-Ti ho
mai detto che non ti sopporto Malfoy?- chiese lei ironica.
-Credo
questa sia la duecentesima volta, ma la cosa non mi ferisce
minimamente. Ora
parla- rispose Scorpius perentorio. Lei sbuffò roteando gli
occhi violetti: non
voleva proprio confidare a quella Serpe velenosa che suo padre le aveva
tagliato i fondi! Ma se non lo avesse fatto lui non avrebbe continuato
ad
“aiutarla” e così addio vestitino estivo
di Chanel che aveva visto in quella
vetrina…
Un
momento! Nessuno la obbligava a dire la verità,
così con espressione che lei
riteneva convincente disse:
-E va
bene!!! Voglio fare un regalo a James per il suo compleanno ma non
voglio
chiedere soldi ai miei…sarebbe come se glielo facessero loro
in questo modo!- e
sfoderò la sua migliore espressione da sorellina amabile.
Scorpius
la fissò attentamente e per un unico e glorioso attimo Lily
credette di averlo
convinto.
-Bugiarda.
Il compleanno di tuo fratello è stato a gennaio. Ricordo che
una delle stupide
ochette di prima piangeva a colazione perché voleva
partecipare alla sua
festa-.
No.
Evidentemente Scorpius non era proprio stupido.
-Inventane
una migliore-.
Appunto.
-Sei
odioso- fece Lily seccata.
-Lo so-
replicò lui con faccia angelica, -su, parla!-
Non
vedendo via d’uscita da quella spiacevole conversazione, Lily
si decise a dire
la verità, intuendo che Scorpius non l’avrebbe
lasciata andare finché non
avesse parlato. E non era escluso che le propinasse del
Veritaserum…
-Okay, i
miei mi hanno tagliato i fondi, ma io devo assolutamente avere quel
fantastico
abitino di Chanel che ho visto…così pensavo di
guadagnarmi i soldi con il
poker- confessò la piccola Potter, con la faccia di una che
è appena stata
condannata al patibolo. Come previsto, Scorpius le rise in faccia per
poi commentare:
-Povera
piccola Lilian…come farà ora? Come
comprerà il suo adorato vestitino dato che
non riesce a tenere neanche in mano le carte? Oh, come sono
dispiaciuto…- e la
sua faccina sadica diceva tutto il contrario. Ricordandosi che aveva
una vita
davanti che non voleva passare ad Azkaban, Lily evitò di
strangolarlo con le
sue stesse mani in quel preciso momento. Decisione difficile da
mantenere,
visto che ora l’infimo Malfoy stava dicendo:
-Che vita
dura…non poter avere ciò che più si
desidera….fortuna che a me non è mai
successo…mio padre non mi farebbe mai una cosa del
genere…-
-Taci!-
gli intimò Lily riuscendo per un pelo a non macchiarsi la
pelle intorno
all’indice di smalto.
-Tacere?!-
Scorpius si finse sconvolto, -perché dovrei farlo ora che ho
l’occasione di
vendicarmi per tutte quelle volte che mi hai fregato?-
La Potter lo
fulminò con lo sguardo ma,
sotto i suoi occhi, l’espressione di Scorpius si
trasformò da perfida e ilare a
perfida e furba. Quale idiozia sta per partorire la sua mente malata
ora? si
domandò Lily un filo preoccupata mentre lo osservava.
-Ehi
Lilian…-
-Potter-
lo corresse lei automaticamente ancora chiedendosi cosa stesse
architettando
Malfoy.
-Cosa
saresti disposta a fare per quel vestito?- le chiese Scorpius
socchiudendo gli
occhi argentati.
-Tutto,
altrimenti non avrei sacrificato i miei preziosi pomeriggi liberi dallo
studio
con te Malfoy. Che razza di domanda è?- rispose Lily
scettica.
-E se
anziché giocare tu stessa, facendo una pessima figura e
facendoti fregare quei
miseri galeoni che ti sono rimasti, vincessi io per te…?- le
domandò Scorpius
scrutandola attento. Sapeva che Lily non si sarebbe fatta raggirare
facilmente,
ma essendo stato più volte ad Hogsmeade con lei sapeva anche
che la sua brama di
abiti all’ultimo grido non era da sottovalutare…
-Malfoy,
mi consideri così scema da cascare in qualsiasi cosa tu stia
pensando di
combinare?- fece infatti Lily in risposta.
-Oh no,
non mi permetterei mai Sua Maestà…solo
che…sai…se giocassi io vincerei di sicuro e tu
avresti il tuo vestito- replicò
Scorpius e Lily si ritrovò a pensare che era bravo quasi
quanto lei nel
persuadere le persone.
-So
perfettamente che sei la persona più egoista del paese,
quindi perché dovresti
farlo? Cosa vuoi in cambio?-
-Vedi…c’è
il mio amico Thomas…- iniziò Malfoy e subito
davanti agli occhi di Lily apparve
il viso brufoloso e cicciotto del gemello di Edward, che la scrutava
malevolo.
Con il passare dei mesi l’odio di Thomas nei confronti di
Lily non era affatto
diminuito, anzi andava sempre più aumentando e Lily ormai si
era fatta un paio
di teorie al riguardo. Oltre a non sopportare che ci fosse una Potter a
Slytherin, oltre ad odiarla per essere così popolare, Thomas
era geloso di
tutte le attenzioni che Edward le dedicava, come se per correre
appresso a lei
sottraesse tempo al fratello. Oppure avrebbe voluto essere lui
l’oggetto dei
sorrisini e delle battute amichevoli di Lily? Mistero. Certo era che
l’antipatia di Thomas era perfettamente ricambiata da Lily
che lo considerava
amorfo, spregevole e sostanzialmente inutile. Cosa che la perfida
Potter non
mancava di fargli notare, con il suo ormai leggendario sarcasmo.
-Sì,
ho
presente l’essere di cui stai parlando. E allora?- chiese
Lily, ora vagamente
interessata osservandosi le mani compiaciuta.
-Ecco,
lui ha un debole per te. Ecco perché ti tratta sempre male,
pensa di
conquistarsi la tua attenzione così facendo. E si vede
lontano un miglio che è
geloso di Edward perché è tuo amico…-
le disse Scorpius e Lily, pur sforzandosi
di trovare una qualche falla in quello che le stava dicendo non
trovò nulla che
non fosse perfettamente logico. In questo modo si sarebbe spiegato il
comportamento che Thomas aveva tenuto con lei per tutti quei mesi.
-E con
questo?- Lily non era minimamente orgogliosa del fatto di essersi
conquistata
il cuore del più brutto dei Nott.
-Se tu
passassi un pomeriggio con lui, Thomas ne sarebbe davvero contento. Tu
avresti
il vestito…-
-E tu
cosa ne guadagneresti, Mister Egoismo?- lo interruppe Lily parlando
come se lei
fosse Madre Teresa di Calcutta.
-Smetterebbe
di lamentarsi con me perché tu non lo sopporti, e
ciò gioverebbe molto al mio
sonno. Thomas ed Edward sanno diventare molto stressanti e il mio
fisico ne sta
risentendo- rispose Malfoy, dandole ad intendere che per gli affari di
cuore di
Thomas ci aveva perso il sonno.
Lily
stava già per dire di sì: si sarebbe fatta
acquistare il vestito da Malfoy e
poi, con una scusa o con un’altra avrebbe dato buca a Thomas.
Come se lei non
avesse nient’altro di meglio da fare che subirsi una patetica
dichiarazione
d’amore da parte di quel ammasso di tessuto adiposo ambulante!
-Ah,
ah…lo so cosa stai pensando cara. Sappi che non avrai il
vestito finché Thomas
non mi avrà detto di aver passato un intero pomeriggio con
te- la bloccò subito
Malfoy, come se le avesse letto nel pensiero.
-E come
faccio io ad essere sicura che il vestito tu me lo comprerai? Non sei
esattamente la persona più onesta del mondo-
domandò Lily risentita.
-Appena
avrò vinto i soldi, lo potrai vedere e toccare- rispose
Scorpius, ormai certo
di aver preso Lily in trappola.
-E ti
avverto- aggiunse poi Scorpius precedendola, -se farai assumere a
qualche
malcapitata anima una Pozione Polisucco contenente i tuoi capelli me ne
accorgerò. Allora, accetti?-
Lily
incrociò le braccia sul petto, offesa. Maledizione a Malfoy!
Come diavolo aveva
fatto a prevedere ogni idea che le era venuta in mente?
Dicendosi
che avrebbe comunque trovato un modo per raggirarlo, Lily
annuì di malavoglia.
*****
Una Lily
alquanto seccata si diresse a passo lento verso il parco di Hogwarts.
Scorpius
sembrava aver mantenuto la sua parola: aveva vinto a poker la somma che
gli
serviva, battendo più di una volta quelli del settimo che si
erano trattenuti a
stento dal cercare di accoppare quel terzino che li aveva svaligiati, e
si era
poi recato ad Hogsmade a comprare il vestito per Lily. Glielo aveva
mostrato ed
aveva osservato la gioia pura che aveva illuminato il volto della
Vipera mentre
stringeva fra le mani la sottile e preziosa seta.
Per
questo motivo ora Lily si stava accingendo a passare uno dei pomeriggi
più
penosi della sua vita, in compagnia di un ragazzo che considerava
assolutamente
superfluo nella sua vita.
Lo
trovò
seduto su una panchina di pietra, a guardarsi intorno cercando
qualcuno.
Thomas
aveva cercato di rendersi più presentabile: si era ingellato
i capelli,
acutizzando la sua somiglianza con una mucca, si era autosbiancato i
denti con
un incantesimo così potente che ora sembrava un riflettore
da stadio ed aveva
cercato di contenere i chili in più con un completo nero.
Conclusione: sembrava
un maiale pronto per andare ad un funerale. Con una torcia in bocca.
Lily dal
canto suo non si era data tanta pena ed aveva adottato un jeans, una
camicetta
nera e un paio di ballerine coordinate per quella perdita di tempo.
-Thomas!-
lo chiamò lei con fare schifato. Non avrebbe certo
modificato il suo modo di
comportarsi solo perché aveva stretto un patto con Malfoy.
-Lily-
rispose lui e la
Potter
notò che era la prima volta che non la chiamava per cognome.
Inoltre sembrava
aver perso i suoi modi sprezzanti e scostati, come se davvero si fosse
trattato
di una maschera che aveva portato per tutto quel tempo.
-Io…ecco…sono
qui- disse Lily sedendosi sulla panchina il più lontano
possibile da lui.
Furono le
tre ore più interminabili che Lily Potter avesse mai vissuto.
Thomas
era noioso e non sembrava aver molta voglia di parlare di altri
argomenti che
non fossero la purezza di sangue dei suoi genitori, il castello dei
suoi
genitori, i soldi dei suoi genitori e di quanto fossero stati perfetti
Slytherin i suoi genitori. A quel punto sapeva più cose Lily
sul conto di
Theodore e Pansy che i coniugi Nott stessi.
-Bene!-
disse Lily stancamente quando ormai il sole stava calando -io ora
dovrei
proprio tornare al castello…- e
detto
questo, senza aggiungere neanche un falso “è stato
un piacere” dette le spalle
a Thomas, non accorgendosi che Nott aveva ora uno strano sorrisino
compiaciuto
sul volto.
-Ehi Vipera!-
si sentì chiamare Lily appena ebbe messo piede nella Sala
Comune di Slytherin e
dal tono riconobbe subito Cassiopea.
-Ehi
Serpe- l’apostrofò la Potter
raggiungendola. Cassiopea sembrava stranamente contenta, anche se
quella
mattina si era alzata alquanto incazzata per un qualcosa che le aveva
combinato
un certo Shane Burke, che Lily sapeva essere un compagno di casa di
Rose.
-Guarda
cosa mi ha regalato mio fratello! Io lo amo
quando se ne esce con questi regalini a sorpresa…- le disse
la bionda Malfoy e
da un sacchetto firmato Chanel estrasse fuori un corto abitino di seta,
sulle
sfumature del viola, che si intrecciava su schiena e collo. Con orrore
Lily capì
di aver appena perso inutilmente quattro ore con Nott.
Maledetto
Malfoy! imprecò Lily marciando furiosa verso la Sala
Grande, dove era certa di trovare Scorpius
già a cena. L’aveva ingannata, con
l’aiuto di quel viscido di Nott, che ora
Lily sapeva non essere minimamente interessato a lei.
Scorpius
doveva aver avuto già intenzione di regalare
l’abito a Cassiopea sapendo che
Lily a quel punto non avrebbe più potuto fare niente per
averlo e aveva deciso
di punirla facendole perdere un pomeriggio con l’essere che
Lily odiava di più
dopo di lui. Più ci pensava, più sentiva crescere
la voglia di fargli
seriamente del male.
Lo
trovò
seduto a tavola, ma non stava mangiando. Sembrava che la stesse
aspettando, con
le braccia conserte e un evidente ghigno di soddisfazione stampato sul
bel
volto regale. Anche se stava per ucciderlo, Lily non poté
fare a meno di notare
come tutte le altre Slytherin lo guardavano più o meno
adoranti. Affianco a lui
si trovavano Edward e Thomas; quest’ultimo sembrava ancora
più compiaciuto di
Scorpius.
Prima
Lily che lo insultasse con tutti gli epiteti in suo possesso, Malfoy le
disse
ironico:
-Hai
visto che bel vestito ha ricevuto mia sorella? Erano giorni che diceva
di
volerlo e così mi sono detto: perché non farla
contenta?-
Lily
strinse talmente tanto le labbra –unico segno che stava ad
indicare quanto
fosse incazzata- che Malfoy pensò che se le fosse incollate.
-Sì,
ho
visto Malfoy…che fratello adorabile che sei! Chi
l’avrebbe mai detto…- disse
con il veleno intrinseco nella voce e poi decise di infierire su Thomas
– visto
che non poteva far nulla per farla pagare a Malfoy- dicendo ad Edward:
-Thomas
mi ha detto che avete un bellissimo castello in Scozia. Sarei
felicissima se
quest’estate tu me lo facessi visitare Edward…-
E
osservò
Thomas impallidire leggermente, mentre Edward sfoderava un bellissimo
sorriso
all’indirizzo di Lily:- Ma certo…quando vorrai
sarò a tua disposizione-.
Se non
poté far nulla per vendicarsi di Malfoy –che
questa volta era riuscito a
fregarla ben bene- Lily poté almeno prendersi una piccola
rivincita su Thomas,
che la guardò sedersi con Edward con occhi nuovamente
astiosi. Era ormai certa
che non fossero le sue attenzioni quelle che Thomas agognava di avere.
Spazio
Autrice:
Okay, so
di essere in mostruoso ritardo. Non dirò che è
colpa della scuola- anche se un
po’ è così- se posto così
tardi, perché mentirei. Il fatto è che la mia
ispirazione sembrava essersi andata a fare un viaggio alle Maldive e
così ho
avuto una specie di blocco creativo. Alla fine mi sono decisa a buttare
giù
questo schifo di capitolo, sperando che non vi faccia troppo vomitare e
che non
vi induca a cancellare la mia storia da preferiti e seguite. Sono
inoltre
consapevole che qui non succede niente di interessante, ma davvero, non
sapevo
più come andare avanti…siate clementi : (
Che altro
dire…beh, niente…no comment a questa
schifezzuola. È troppo chiedervi di
recensirlo comunque…? Me vi guarda con occhietti
speranzosi!!
Ringrazio
chi ha solamente letto, chi ha messo la mia fanfiction fra preferiti e
seguite
e passo ora a rispondere alle recensioni allo scorso
capitolo…erano un po’
pochine : ( sigh
Lenina blu: grazie
davvero di cuore per i
complimenti, mi hanno fatto un sacco piacere e sono stracontenta che il
mio
modo di scrivere ti piaccia. Ma ti ringrazio anche per la
“critica” (in senso
positivo spero) che mi hai fatto: rileggendo i capitoli passati mi sono
effettivamente accorta che Malfoy non prevaleva mai sulla nostra eroina
del
male e così, come vedi, in questo capitolo gli ho fatto
prendere la sua piccola
vendetta. Spero che mi dirai cosa ne pensi e intanto ti ringrazio di
nuovo per
la recensione! Baci, alla prossima!
Rebby: ciao!!!
Grazie mille per la
recensione!!! In effetti Harry era un po’ troppo
passivo…insomma, ha sconfitto
Lord Voldemort e non riesce a tenere a bada Lily?! E invece, come hai
visto,
anche lui ha deciso di farsi valere tagliandole i fondi…e
come lui, anche Glorya
ha tirato fuori i cosiddetti attribuiti : ) sono contenta che la sua
parte ti
sia piaciuta, e spero mi dirai cosa ne pensi di questa cosa che io oso
definire
capitolo…baci!
979: grazie per
la recensione, che
devo dire mi è piaciuta tantissimo. Confesso che ho paura di
rendere il tutto
troppo banale, così cerco di movimentare un po’ la
situazione presentando più
personaggi diversi…e sono contenta di esserci un
po’ riuscita : ) Concordo con
te sull’amare Voldy…dai, come si potrebbe
preferirgli Harry?! Eppure ho dovuto
farlo svegliare un po’, ahimè :P Ti ringrazio in
particolare per “l’ancora
brava” (elemosino continuamente complimenti, lo so) e spero
mi dirai cosa ne
pensi di questo “capitolo 15”,
che è un po’ insulso, lo so. Baci!!!
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Capitolo 16 *** Invitations ***
CAPITOLO 16
Invitations
-Scorpius!!!
Scorpius caro!!!-
Scorpius Malfoy avrebbe tanto voluto continuare a
studiare in santa pace, soprattutto perché detestava
Trasfigurazione con tutto
il suo essere e per riuscire bene doveva impegnarsi più del
solito. Perciò
sentire la vocetta irritante di Melissa Summers perforargli il cervello
distraendolo dalle Mutazioni Intraspecie non gli piacque per niente.
Sentire
poi un grattare di sedia sul pavimento gli piacque ancor meno, come
anche la
zaffata di profumo femminile che gli arrivò alle narici.
-Non
vorrei disturbare…- proseguì Melissa e Scorpius
si trattenne
a stento dal dirle poco finemente: e allora levati dai…
-…ma
mi stavo chiedendo se mi porteresti con te al Ballo dei Fiori
di Maggio…sai cos’è vero?- gli chiese
come se fosse lei al terzo anno e non
Scorpius.
-Certo
che lo so- fece Scorpius seccato. Se anche non avesse
frequentato Hogwarts per tre anni, sarebbe stato comunque impossibile
ignorare
quel particolare evento. C’erano ovunque volantini color
pesca, sparsi per
tutto il castello, che annunciavano che il sei maggio si sarebbe tenuto
il
famoso ballo. Per non parlare poi delle ragazze, tutte eccitate in
vista
dell’evento, che non facevano altro che scambiarsi
informazioni top secret su
abiti, scarpe e accessori.
Poco
importava che mancassero tre
settimane alla festa.
I
ragazzi d’altro canto –tranne i pochi popolari come
Scorpius che
non avevano certo di questi problemi- erano già a caccia di
una dama da portare
con sé, onde evitare di presentarsi accompagnati dal proprio
migliore amico
inviando così segnali errati sul proprio orientamento
sessuale. Naturalmente il
giovane Malfoy, come anche Edward e Derek, non doveva certo abbassarsi
a
cercarsi un’accompagnatrice: oltre Melissa,
un’altra ventina di ragazze, anche
più grandi, erano venute a supplicarlo di invitarlo.
Scorpius godeva nel
ricevere tutte queste attenzioni e soprattutto nel rifilare un no a
tutte, per
poi guardarle allontanarsi con la coda fra le gambe.
-Ecco,
bene…allora, mi ci porti?- gli chiese Melissa spalancando
gli occhioni cercando forse di fargli pena. Naturalmente quelle del
primo e del
secondo anno non avrebbero potuto partecipare se non accompagnate da
uno
studente più grande.
-Mmmh…-
fece Scorpius fingendo di pensarci su, mentre Melissa
sembrava avesse intenzione di scorticarsi le unghie tanto era in ansia.
Al
giovane Malfoy dispiaceva quasi doverla rifiutare, o meglio, provava un
pochino
meno soddisfazione rispetto alle altre volte, vedendola così
tesa e si ritrovò
ad inventarsi una giustificazione al posto di rifilarle il solito no
secco:
-Vedi,
io ci vado già con…- iniziò a dire
pensando freneticamente con
chi potesse essere ipoteticamente già impegnato.
-Con?!-
lo esortò Melissa, quasi con le lacrime agli occhi.
-Con…Lily
Potter!- esclamò Scorpius sparando un nome a caso,
avendo visto passare la Potter
con dei libri in mano proprio in quel momento.
-Lily
Potter!?- fece Melissa schifata: come molte altre Serpi, non
avrebbe mai mandato giù la presenza
dell’ultimogenita di Harry Potter a
Serpeverde. Inoltre sotto al disgusto c’era anche un pizzico
di invidia per la
popolarità che Lily aveva acquisito, grazie alla sua classe,
al suo stile, al
suo essere vendicativa e, non da ultimo, grazie al fatto di essere
nelle grazie
dell’attuale Regina.
-Sì,
proprio lei…- confermò flebilmente Scorpius,
mentre si
rendeva conto di aver fatto una colossale stro…cavolata. Lui
detestava Lily Potter, gli veniva
l’orticaria al solo sentirla nominare ed ora, grazie alla sua
geniale trovata,
avrebbe dovuto andare con lei al ballo! Senza contare che sicuramente la Potter
aveva già trovato
qualcuno che l’accompagnasse e che, anche se così
non fosse stato, avrebbe
preferito andarci con Pix piuttosto che con lui…come diavolo
gli era venuto in
mente di dire Lily Potter, con tanti altri milioni di studentesse?
Come????
-Ma…ma…Scorps!
Non puoi
preferire lei a me!- si stava indignando ora Melissa asciugandosi gli
occhi con
un fazzolettino e non poteva immaginare quanto Scorpius volesse darle
ragione:
per quanto fosse petulante e la sua somiglianza con un’oca
starnazzate si
facesse ogni giorno sempre più marcata, Melissa era una
compagnia sicuramente
migliore dell’acida e perfida Lily, che cercava un giorno
sì e l’altro pure di insultarti
il più possibile con il suo sarcasmo velenoso.
*****
-Penso
che sia ora che tu scelga con chi andare al Ballo- disse
Caroline Anastasye Cavendish gettando un’occhiata a Lily
Potter prima di
tornare a rimirarsi nello specchio. Per quella serata aveva un
appuntamento ad
Hogsmade con un facoltoso studente di Medimagia e desiderava
affascinarlo sin
dal primo momento; il fatto che non si potesse uscire dalla scuola se
non in
giorni programmati non impensieriva minimamente la Regina.
-Credo
anch’io- convenne Lily, osservandola mentre si infilava un
tubino di raso nero, che contrastava splendidamente con la sua
carnagione
chiara. Pur frequentandola da mesi ormai, Lily non smetteva
segretamente di
stupirsi ogni volta di quanto la Regina fosse perfetta,
almeno fisicamente. Caratterialmente
però Lily sentiva che sarebbero arrivate presto ad un punto
di scontro, solo
che non immaginava che sarebbe avvenuto proprio quella sera. Caroline
era
autoritaria, prepotente e testarda; dopo un iniziale rispetto nei suoi
confronti, Caroline aveva iniziato a pretendere che Lily facesse tutto
ciò che
lei le ordinava senza battere ciglio, come se fosse una semplice dama. La Potter
dal canto suo aveva
sopportato tutto ciò nascondendo l’ira dietro una
perfetta facciata di cortesia
solo perché Caroline le era utile. Le aveva mostrato ogni
anfratto del
castello, passaggi segreti compresi, di modo che potesse in un futuro
scegliere
quale fosse il luogo più adatto per feste più o
meno private e le aveva
consegnato dei veri e propri dossier contenenti vita, morte e miracoli
di ogni
essere vivente nel castello; l’aveva resa ancora
più stronza di quanto non
fosse già, polverizzando i suoi alquanto latenti scrupoli
mostrandole che solo
manipolando e utilizzando la gente a proprio piacimento si poteva
ottenere ciò
che si voleva. Se Lily non si era ancora staccata da lei –e
comunque non
sarebbe stato saggio inimicarsela a un mese dalla fine della scuola-
era solo
perché Caroline aveva ancora qualcosa da insegnarle. Inoltre
Lily non poteva
negare che camminare affianco a lei per i corridoi, attirandosi ancora
più
sguardi di quanti non ne attirasse già da sola, la faceva
sentire potente. Nonostante
questo però, era stato difficile non mandarla
all’inferno quando Caroline le
aveva chiesto di liberarsi di Glorya e Cassiopea. Sosteneva che
l’amicizia
fosse un’inutile peso –quasi come
l’amore- che le impediva di essere la Regina
perfetta, che un
giorno questi suoi sentimenti nei confronti della Zabini e della Malfoy
le
sarebbero stati d’ostacolo. Doveva perciò
rimpiazzarle con ragazzine senza
cervello che non si rifiutassero di trattarla come una padrona, ma Lily
si era opposta
categoricamente.
Lei,
Glorya e Cassiopea erano unite da un legame indissolubile
che andava oltre tutto
ciò.
Solo
mostrandole di possedere un cuore di pietra Lily era riuscita
ad evitare una lite- con una conseguente rottura del loro
“patto”- conservando
così intatta sia la sua amicizia con Glorya e Cassiopea sia
il favore di
Caroline.
-Ebbene?
Quale dei ragazzi che ti hanno invitata ritieni adatto ad
accompagnarti?- le domandò Caroline scrutando attentamente
le numerose paia di
scarpe allineate perfettamente nell’armadio. Il suo cavaliere
sarebbe stato
Richard McLynter, Slytherin Purosangue al settimo anno e Capitano della
squadra
di Serpeverde.
-Non
saprei, nessuno mi sembra alla mia altezza…- fece Lily
seria,
ripensando a tutti i ragazzi che avevano chiesto il suo braccio.
-Scorpius
Malfoy non ti ha invitata?- chiese Caroline voltandosi a
guardarla.
-Ma
certo che no- rispose la Potter fissandola
scandalizzata.
-Lui
sarebbe un buon partito. È lo studente del terzo
più popolare
a ambito, senza contare la sua discendenza. Non credo dovresti andare
oltre i
tredici anni: quelle che si fanno accompagnare da ragazzi troppo
più grandi non
si fanno una buona fama, credimi- replicò Caroline
fissandola attentamente.
-Sono
d’accordo ma…-
-Niente
ma- la interruppe la Cavendish facendo
contrarre l’angolo sinistro
della bocca di Lily per l’irritazione –fai in modo
che Malfoy ti inviti, sarete
sicuramente sulla bocca di tutti-.
-Non
ho intenzione di elemosinare le sue attenzioni- fece Lily
dura, sapendo di rischiare molto.
-Infatti
una futura Regina non deve elemosinare…ho detto che devi
fare in modo di farti invitare, non di buttarti ai suoi piedi come una
sciocca-
ribadì Caroline.
-Caroline,
sono sicura che ci siano altri migliori di lui- disse
allora Lily, cercando di farle capire che non avrebbe ceduto, non dopo
lo
scherzo del vestito di Chanel. Se prima fra loro vigeva un tranquillo
scambio
di “favori”, dopo quell’episodio Lily non
si era mai più rivolta a Scorpius,
così come aveva evitato di parlargli; se l’aveva
fatto, le sue erano state parole
taglienti. Il loro rapporto era così regredito al puro odio
dell’inizio
dell’anno. Mai pestare i
piedi a
Lily Luna Potter.
Se
anche Caroline stava pensando che effettivamente ci potessero
essere altri migliori di Scorpius, non lo diede a vedere e decise di
impuntarsi. Non aveva dimenticato la questione Zabini-Malfoy, ci era
solamente
passata sopra, ed ora voleva vedere fino a che punto Lily era disposta
ad
arrivare pur di mantenere ciò che voleva.
-Lily,
tesoro, voglio
che tu ci vada con Malfoy- disse allora la Cavendish
caparbia, fissandola dritto negli
occhi. Se si aspettava che Lily avrebbe abbassato lo sguardo, rimase
delusa. La
Potter la fissò di rimando.
-D’accordo,
Caroline- disse infine Lily, premurandosi di farla
sembrare una concessione. D’altra parte, mettendo da parte i
suoi trascorsi con
Scorpius, Lily dovette ammettere con sé stessa che Caroline
aveva ragione:
tutta la scuola sapeva che loro due si detestavano sin dal profondo e
perciò
quale modo migliore per suscitare pettegolezzi se non presentarsi al
Ballo con
colui che odiava di più al mondo?
*****
-Ehi
Glorya con chi vai al ballo?- chiese Cassiopea Sofia Malfoy
mentre insieme a Glorya e Lily raggiungevano l’aula di
Incantesimi, la prima
lezione di quella calda giornata di aprile.
La
Zabini
si fece pensierosa e
si ravvivò la chioma corvina prima di rispondere:
-Non
saprei…a dire il vero io odio ballare- confessò
poi
arrossendo vagamente. Un momento!!! Glorya Zabini che arrossiva??
-Cosa
vedo? Un rossore?- esclamò infatti Cassiopea, mentre Lily si
faceva di colpo pensierosa sentendo l’argomento
“ballo”.
-E
tu con chi ci vai invece?- chiese Glorya di rimando, con la
speranza di deviare il discorso.
-Io…-
iniziò a dire la Malfoy, ma una voce
beffarda la sovrastò:
-Ci
viene con me!-
-Prego?-
fece Cassiopea all’indirizzo di Shane Burke, che stava
passando accanto alle Slytherin diretto a Difesa.
-Ma
sì, non ricordi di aver accettato il mio
invito….?- disse
Shane, mentre i suoi amichetti Grifondoro ridacchiavano di sottofondo.
Cassiopea
lo guardò fredda, mentre Lily e Glorya aspettavano che
rimettesse al suo posto il Sanguesporco, e poi replicò:
-Io
non ricordo che tu me l’abbia chiesto e nel caso in cui ti
stia passando per la mente di farlo ora ti risparmio la fatica: io non
vado al
ballo con un NatoBabbano- e detto questo gli voltò le
spalle. Mentre si stavano
allontanando, sentirono Shane che diceva agli amici: -È
già cotta di me…-
-Imbecille!-
ruggì Cassiopea sbattendo i libri sul banco dopo che
si furono accomodate nell’aula.
-Su
Cassiopea, non te la prendere…si sa che ai Babbani mancano
persino i neuroni…- cercò di consolarla Glorya
mentre nell’aula iniziava a
vigere il caos dato che Vitious non era ancora arrivato.
Cassiopea
fece un sospiro rassegnato e poi, chiese a Lily che se
n’era stata zitta zitta per tutto il tempo:
-E
tu?-
-Io
cosa?- rispose Lily facendo la finta tonta; in realtà sapeva
che Cassiopea voleva sapere chi sarebbe stato il suo accompagnatore.
-Con
chi ci vai al ballo?- disse infatti la Malfoy
diretta.
Evidentemente quello doveva essere il giorno dei miracoli, si disse la
biondina, dato che anche le guance di Lily si erano appena tinte di un
tenue
rossore.
-Io
dovrei andarci con
tuo fratello- annunciò Lily e come si era aspettata i
sopraccigli destri di
Glorya e Cassiopea scattarono verso l’alto
all’unisono.
-Questa
è buona- commentò Glorya, credendo che Lily
stesse
scherzando.
-Non
è una battuta…- fece Lily avvilita, mentre del
loro
professore di Incantesimi neanche l’ombra.
-Lo
so- fece Glorya furba e dopo essersi scambiata un’occhiata
con
Cassiopea proseguì:
-Infatti
mi stavo riferendo ad una cosa…che ho sentito dire da
Melissa Pettegola Summers…-
-E
cioè?- chiese Lily ora vagamente interessata: se si parlava
di
Melissa si poteva star sicuri che Scorpius sarebbe saltato fuori.
-Si
stava lamentando con la sua amichetta Isabelle del fatto che
Scorpius l’ha rifiutata…- cominciò
Glorya e Cassiopea concluse:
-E
a quanto pare il mio geniale fratellino ha usato te come
scusa-.
-Me?!-
ci mancò poco che Lily si smandibolasse per la sorpresa.
-Ah,
ah…le ha detto che era già impegnato con te, per
levarsela di
torno- annuì Glorya estraendo una lametta per le unghie
dalla borsa, pensando
che fosse il caso di impiegare quell’ora buca in modo utile.
-Davvero…?-
chiese Lily interessata, socchiudendo gli occhi.
Cassiopea, che ormai sapeva riconoscere quell’espressione,
chiese, giustamente
preoccupata:
-Cosa
hai intenzione di fare…?-
-Io?
Assolutamente nulla- fece Lily con aria innocentina che non
ingannò le due amiche. Tuttavia un sorrisino soddisfatto le
increspò le labbra:
non avrebbe dovuto umiliarsi a chiedere a Malfoy di invitarla,
l’avrebbe fatto
lui stesso.
*****
-Ehi
Jamie con chi vai al ballo?- chiese Fred Weasley al suo
migliore amico mentre costruiva amorevolmente un aeroplano di carta.
-Non
saprei…mi piacerebbe invitare Lynda
Sunders…oppure Cordelia
William…o che ne dici di quella Michelle, la
francesina…?- rispose James
indeciso, riferendosi alle due Grifondoro compagne di dormitorio di Bea
e
Dominique e alla nuova Corvonero arrivata quell’anno dalla
Francia. I Ravenclaw
stavano seguendo Pozioni con loro e così Fred
lanciò un’occhiata alla diretta
interessata, che pendeva dalle labbra di Lumacorno.
-Mmh…secondo
me quella non ci viene con te…troppo snob sti
francesi!- commentò Fred notando che la bella francese dai
capelli castani e
gli occhi verdi sedeva da sola, lontana dalle altre compagne.
-Mi
sa che hai ragione…- convenne James arricciando il nasino
alla
Harry Potter –allora mi butto su Lynda? Quella è
cotta di me sin dal primo
anno!-
-Ma
perché invece non ti butti dalla Torre di Astronomia,
Signorino Le Ragazze Amano Tutte Me?- lo prese in giro Dominque dalla
fila
dietro la loro, sporgendosi sul banco. Sapeva infatti che sentire James
parlare
così avrebbe ferito Beatrice.
-Ah,
ah…e parlando del ballo, chi vorrebbe venirci con te?- le
chiese James, come se Nicky non fosse una delle ragazze più
corteggiate di
Hogwarts.
-Scemo,
la domanda giusta sarebbe con chi voglio andarci io!- lo
corresse Nicky, facendo ridere sommessamente Fred e Bea.
-…comunque
credo che accetterò l’invito di Christopher-
aggiunse
la bella Delacour riferendosi ad un compagno di dormitorio di James e
Fred.
-Quel
pallone gonfiato? Ma dai Nicky ce ne sono cento meglio di
lui!- intervenne Fred, protettivo; sapeva che Christopher Wayden era un
dongiovanni e non voleva che la sua adorata cugina nonché
migliore amica
corresse il rischio di essere un’altra delle sue conquiste.
-Mica
se lo deve sposare, ci va solo al ballo!- intervenne
Beatrice a sua difesa.
-Eh
si, si comincia con un ballo, poi si va a fare una passeggiata
in giardino…e poi lo so io come finiscono queste cose!-
replicò James, che come
Fred credeva che Dominique fosse una damigella sprovveduta bisognosa di
protezione.
-Piantatela!-
li sgridò Dominique sorridendo di nascosto e mentre
Beatrice chiedeva a Fred:
-E
tu chi vuoi invitare?-
-Boh…non
ho molta voglia di sbattermi a cercare una che venga con
me…ci vieni te?- rispose lui svogliato. Quando si trattava
di ragazze Fred era
alquanto timido, al contrario di suo padre, e cercava di nascondere
questa sua
timidezza dietro un’apparente pigrizia.
Beatrice
rimase un attimo interdetta. Sperava segretamente che ad
invitarla fosse James, ma da quanto aveva capito lui non aveva nessuna
intenzione di farlo…e allora perché non accettare
l’invito di Fred? Era uno dei
suoi migliori amici e non avrebbe così corso il rischio di
rimanere sino
all’ultimo senza cavaliere.
-D’accordo-
ripose Bea e Fred le dedicò un sorriso; con suo grande
disappunto, l’italiana notò che James non era per
nulla infastidito.
*****
-Ehi
Rose, dici che se ci presentiamo al ballo insieme facciamo la
figura degli sfigati?- chiese Albus un filo preoccupato mentre si
dirigeva con
sua cugina e migliore amica Rose Weasley alle serre per due ore di
Erbologia.
-Eh,
direi di sì…però io non sono ancora
stata invitata da
nessuno- rispose la Weasley
facendosi triste. Sapeva di essere piuttosto anonima: corporatura
media,
nessuna traccia della quarta di seno di sua madre, capelli rosso fiamma
dei
Weasley con tanto di lentiggini e gli occhi dorati di Hermione. Non era
né
particolarmente bella né particolarmente brutta,
semplicemente una delle tante.
Una delle tante che stava per andare al ballo con suo cugino.
-Dai
non fare quella faccia…- disse Albus, accorgendosi di aver
toccato un nervo scoperto, -neanch’io ho ricevuto inviti!-
aggiunse, credendo
così di consolarla.
-Certo,
sono i ragazzi che devono farli!- replicò Rose, ora un
pochino acida.
-Beh,
James è stato subissato…- commentò
Albus infilandosi i
guanti da lavoro mentre aspettavano che Neville arrivasse; a Rose parve
di
scorgere una vena di gelosia nella voce di Albus. Eppure lui non aveva
nulla da
invidiare a James, almeno fisicamente: Rose pensava che gli occhi verdi
di
Albus fossero più belli di quelli di James;
l’unica differenza fra loro era che
James era arrogante e strafottente, mentre Albus no. Probabilmente era
per quel
motivo che il fratello maggiore riscuoteva più successo.
-Sì,
ma James è James!- ora era Rose a voler consolare Albus.
-Dai
Rose, facciamoci una promessa: entro sta sera dobbiamo aver
trovato qualcuno con cui andare al ballo, non importa che tu sei una
ragazza!-
disse Albus riprendendosi.
Non
sapeva che tanto tempo prima anche i loro padri si erano fatti
una promessa del genere.
*****
-Voglio
invitare tua sorella al ballo- annunciò Edward a Derek
mentre loro due si sedevano al tavolo degli Slytherin con Scorpius,
stranamente
pensieroso, e Thomas in grugnito per il fatto che tutte le ragazze che
aveva
invitato avevano rifiutato.
-Mia
sorella?- il bel Zabini era perplesso –pensavo volessi
chiederlo a Lily- aggiunse poi servendosi del primo; Scorpius
pensò che fosse
il caso di intervenire, prima che Edward cambiasse idea. Tuttavia non
capiva
come mai non volesse chiederlo a Lily: il suo debole per lei era ben
noto a
tutti loro.
-Inviterò
io Lily- affermò attirandosi gli sguardi dei suoi amici:
Edward e Derek esterrefatti, Thomas astioso.
-Credo
di non aver sentito bene- fece Derek, giusto per infierire
un po’.
-Già,
neanch’io…ha detto Lily?- gli diede man forte
Edward.
-Sì,
ho detto Lily! E allora?- ribadì Scorpius seccato.
-E
allora!? Stiamo parlando di Lily Potter! Per quale motivo
vorresti andare al ballo con la tua più acerrima nemica?-
disse il moro Zabini,
sinceramente stupito. La risposta di Scorpius fu uno sguardo lanciato a
Melissa
Summers, fortunatamente seduta ben lontana da loro.
-E
soprattutto…ha accettato?- domandò Edward, e
ancora una volta
Scorpius tacque.
-Non
gliel’hai chiesto!- esclamò poi trionfante Thomas.
-Ti
conviene muoverti…sarà già piena di
inviti- gli suggerì Derek,
tornando a concentrarsi sul suo pranzo.
Scorpius
Malfoy impiegò tutto il resto della giornata a
convincersi a chiederlo a Lily il suo stesso comportamento gli dette
fastidio:
lui era abituato a schioccare le dita per avere tutte le ragazze che
voleva e
invece era costretto a sentirsi impacciato come uno stupido primino!
Lui,
Scorpius Hyperion Malfoy, che non sapeva come invitare una ragazza!
Mai
come in quel momento odiò Melissa: se non fosse stato per
lei
sarebbe stato libero di andare con chi voleva. Invece ora doveva
andarci con
Lily, anche perché Melissa era riuscita a farsi invitare al
ballo da chissà
quale sprovveduta e dunque avrebbe subito notato se Scorpius si sarebbe
presentato
con Lily.
Così
quella sera, cercando di mantenere la sua solita espressione
di strafottente indifferenza, Scorpius raggiunse Lily che stava
leggendo seduta
su una poltrona in Sala Comune; non sapeva di essere seguito dallo
sguardo
estremamente soddisfatto di Caroline Cavendish, seduta poco distante.
-Verrai
al ballo con me- annunciò Malfoy arrogante appena fu a
portata d’orecchio di Lily, con tono perentorio. Okay che
stava per invitare la
ragazzina più odiosa della scuola, ma ciò non
implicava mettere da parte le sue
buone maniere.
Lily
alzò gli occhi violetti su di lui, avendo cura di mostrarsi
sorpresa, come se non si fosse aspettata quell’invito.
-Prego?-
chiese, con un malcelato sorriso perfido; aveva tutta
l’intenzione di rendere il compito di Scorpius il
più arduo possibile.
-Hai
sentito bene- disse lui a denti stretti.
-Non
credo…mi sembra che tu abbia detto che devo
venire al ballo con te. Non può essere giusto-
replicò Lily
calcando sul verbo “dovere”.
-Non
fare la finta tonta, hai sentito benissimo- ribadì Malfoy,
cominciando a spazientirsi.
-Sai,
oggi a Incantesimi abbiamo fatto l’Incanto Sonorus, credo mi
abbia danneggiato un timpano- gli spiegò Lily, falsa come
Giuda, dato che
Vitious non si era presentato a lezione.
-Ti
detesto- affermò Scorpius mettendoci tutto l’odio
possibile.
-Lo
so ma non è questo il modo migliore per convincermi a venire
al ballo con te- fece Lily velenosa come non mai.
-Ah,
hai sentito! Bene, siamo d’accordo allora, verrai con me-
annunciò Malfoy trionfante e detto questo le diede le
spalle, non lasciandole
possibilità di replica.
Spazio
Autrice:
Salve
a tutti! Prima di dire qualcosa su questo capitolo, devo
assolutamente ringraziare rei__ che
mi ha messo fra gli autori preferiti!!! Grazie grazie grazie, non sai
quanto mi
ha resa felice!!!
Bene
detto questo, passiamo a questo capitolo 16 anche se
effettivamente non c’è molto da dire se non che
personalmente mi piace più
dell’altro…spero mi diciate anche voi cosa ne
pesante!
Devo
ringraziare anche chi mi ha messo fra le seguite, mentre noto
con dispiacere che il numero dei preferiti non sale più,
sigh : ( con questo
non vorrei assolutamente insinuare nulla, anzi, sono contenta che la
mia
fanfiction piaccia a così tante persone!!! Ci metto un
grazie generale : )
Allooora…passo
ora a ringraziare chi ha recensito il capitolo
precedente, ovvero Rebby, 979, BlackFra92,
Lady Lynx e Lenina
blu:
Rebby:
eeeh sì, anche Lily ha i suoi punti deboli e quel malefico
di Malfoy non ha esitato a sfruttarlo…e per questa volta
Lily non ci ha potuto
far nulla e resterà senza vestito, poverina!
Mi
auguro che ti sia piaciuto anche questo capitolo, grazie mille
per la recensione (non smetterò mai di ringraziarti :P )
alla prossima! Un
bacio!
979:
ti ringrazio tantissimo per l’ultima recensione, ti confesso
che mi ha davvero rincuorata e sollevata sapere che a tutti capitano
capitoli
non tanto venuti bene…non che pensassi di essere
l’unica, solo che è strano
avere la consapevolezza di aver fatto un brutto capitolo, non so se mi
spiego…beh,
in ogni caso, mi sei stata davvero d’aiuto, non so come
ringraziarti!
Spero
questo capitolo ti piaccia, a me è piaciuto
scriverlo…beh,
fammi sapere cosa ne pensi e ancora grazie!!! Un bacio!
Aspetta…grazie ancora!
: )
BlackFra92:
Darliiiing!! Allora ci sei, pensavo ti avesse
risucchiato un buco nero!!! Scherzo, capisco benissimo che la scuola
faccia
brutti tiri, ne sono continuamente vittima anch’io!!! : )
Grazie
per gli incoraggiamenti, ero abbastanza abbattuta per il
capitolo 15…
Neanche
a me Thomas fa compassione ed è così imbranato
che non
riesce manco a vendicarsi tutte le offese che subisce a causa di
Lily…infatti
alla fine è lei che lo frega :P al contrario di Malfoy che
sta volta riesce
davvero a rifarsi per tutte le volte in cui la nostra eroina del male
l’ha
messo nel sacco!! La vendetta di Lily non si è fatta
attendere come vedi, spero
ti sia piaciuta!!!
Non
posso che ringraziarti per la recensione e augurarmi che me ne
lascerai un’altra…e che Hidden Guy venga
aggiornata :P un bacio, alla prossima!!!
Lady
Lynx: grazie per la recensione e non scusarti: so anch’io
cosa voglia dire non avere tempo… : ( sono contenta che la
storia continui a
piacerti!
Volevo
solo chiarire una cosa: a Thomas Lily per ora non piace, è
geloso delle attenzioni che Edward le dedica. Alla fine storce le
labbra perché
teme che davvero Lily andrà a visitare il loro castello,
sottraendogli ancora
le attenzioni del fratello…e appoggia Scorpius
perché Lily, oltre ad avere
l’attenzione di Edward, l’ha sempre trattato male.
Lily, intuendo tutto ciò,
non rinuncia ad infierire…se no non sarebbe Lily :P
Spero
che anche questo cap ti sia piaciuto, grazie ancora per la
recensione!! Alla prossima!!!
Lenina
blu: grazie mille per la recensione e per il
“bravissima”,
sarò poco modesta ma mi fa sempre piacere quando me lo sento
dire :P visto che
Malfoy s’è ripreso? Non poteva continuare
così…e di mezzo oltre Lily
c’è andato
Thomas, che se l’è anche un po’
cercata!!! Mi auguro che questo capitolo ti sia
piaciuto, spero mi farai sapere cosa ne pensi!!! Grazie ancora per la
recensione, alla prossima!!!
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Capitolo 17 *** Ball ***
CAPITOLO 17
Ball
-Nonna,
quando ti sei
accorta di essere innamorata di Nonno Arthur?- chiese la piccola Lily,
che per
i suoi cinque anni di vita aveva una lingua sin troppo lunga, al
contrario
delle sue gambette che penzolavano dalla sedia. Era estate e Lily era
stata
parcheggiata dai nonni da Harry e Ginny, entrambi al lavoro.
Molly
smise di
lavorare l’impasto della crostata che stava preparando per la
nipotina e, dopo
aver controllato che James fosse ancora -stranamente- addormentato
sulla
poltrona e che Arthur non si fosse perso Albus, disse alla nipotina:
-A undici anni-.
-Ooooh…undici?-
fece
Lily spalancando occhietti e boccuccia in contemporanea.
-Sì,
tesoro…l’ho visto
inciampare mentre si dirigeva al tavolo dei Grifondoro e ho capito che
saremmo
stati insieme- rispose Molly, con lo sguardo perso. La risatina di Lily
interruppe il corso dei suoi ricordi:
-Ma
Nonna! Undici anni
sono pochi! Io a undici anni voglio ancora stare qui con te a mangiare
crostata!!!-
Anche
Molly rise e
tornò al suo dolce ancora con il sorriso sulle labbra; non
sapeva che poco più
tardi Lily avrebbe posto la stessa domanda a sua madre…
-Mamma,
quanti anni
avevi quando ti sei innamorata di papà??- chiese Lily,
attaccandosi alle gonne
di Ginny, che stava cercando di preparare la cena guardando
contemporaneamente
Harry sommerso dai suoi figli, che volevano a tutti costi giocare con
il padre.
-La
nonna aveva undici
anni!!!- annunciò poi la piccina fiera di possedere
quell’informazione.
-Beh,
anch’io…-
rispose Ginny e la bocca di Lily si spalancò in una perfetta
o per la seconda
volta in quella giornata.
-Anche
tuuuu??- chiese
allungando l’ultima vocale per la sorpresa.
-Sì…avevo
visto tuo
padre alla stazione di King’s Cross quando ne avevo dieci, e
da allora…-
replicò Ginny e raccontò quel primo incontro alla
sua bambina troppo curiosa e
troppo sveglia per la sua tenera età. La sua Lily che non
sapeva che era
tradizione delle donne Weasley trovare l’amore della propria
vita a undici
anni…
-Scorpius!
Dammi la
mano, immediatamente!- ordinò Astoria rivolgendosi ad un
bambinetto biondo che
era già pronto ad andare a giocare ai giardini.
-Ma
mamma, tu sei
fredda! Fai venire freddo anche a me!- replicò il piccolo
Scorpius caparbio.
Draco, che stava avvolgendo una sciarpa blu pervinca al collo di una
bella
bambina boccoluta, sorrise fra sé e sé e disse,
rivolto al figlio:
-Su,
Scorpius dai la
mano a tua madre…piuttosto mettiti i guanti!- aggiunse
ironico.
Astoria
lanciò
un’occhiataccia al marito, che avendo finito di vestire con
cura Cassiopea li
raggiunse. Il bambino piantò gli occhi argentati nei suoi e
disse caparbio:
-Piuttosto
la do a
te!- e infilò la sua piccola manina in quella del padre
mentre alle loro spalle
Cassiopea afferrava quella di sua madre e si incamminavano con loro.
-Povera
Cassiopea…secondo me torna a casa con le mani tutte blu!-
fece Scorpius
gettando un’occhiata alla sorellina e facendo così
ridere il padre.
-Sai
Scorpius…bisogna
sempre diffidare dalle donne con le mani fredde…sono le
più furbe!- disse poi
Draco Lucius Malfoy guardando a sua volta le due donne della sua vita;
Astoria
gli sorrise, seguita a ruota da Cassiopea, riscaldandogli il cuore.
A
quel tempo il
giovane Scorpius Hyperion Malfoy non sapeva ancora quanto suo padre
avesse
ragione…lo avrebbe scoperto molti anni dopo, a sue spese.
*****
-Non
so assolutamente che cosa mettermi- annunciò Lily Luna
Potter con una lieve nota di panico nella voce. Era la sera del cinque
maggio,
vigilia del tanto atteso Ballo dei Fiori di Maggio e Lily, come ogni
ragazza
presente ad Hogwarts, stava provando abiti e accessori per il grande
evento. O
meglio, le altre stavano provando, lei stava andando in crisi, di
fronte al suo
armadio spalancato. Cassiopea le lanciò
un’occhiata stranita, mentre Glorya la
stava aiutando ad allacciare i numerosi intrecci del famoso abitino
Chanel, che
avrebbe indossato la sera successiva. Naturalmente la Malfoy
aveva rifiutato
“l’invito” di Shane Burke, e sarebbe
andata al ballo accompagnata da Derek che,
a furia di rifiutare inviti, si era ritrovato senza dama. Il loro era
uno
scambio di favori: lui la salvava da Shane Burke, lei dal presentarsi
senza
dama.
-Hai
l’armadio stracolmo- le fece notare ironica.
-Non
c’è nulla di adatto!- protestò Lily.
-Concordo-
questa era Glorya, che ora si stava infilando un
abitino senza maniche marroncino sfumato, che si intonava perfettamente
ai suoi
occhi. Alla fine, dopo una estenuante guerra di persuasione, Glorya si
era
decisa a partecipare al ballo ed aveva accettato l’invito di
Edward.
-È
inutile che tenti di farti bella, sfigurerai accanto a
Scorpius- intervenne Melissa Summers, guardando Lily con odio. Odio che
la sua
amica Isabelle nutriva per Cassiopea che le aveva
“rubato” il cavaliere, nonché
oggetto dei desideri, Derek Zabini.
-Cara
la mia Melissa, intanto al Ballo con lui ci andrò io-
replicò Lily perfidamente disinteressata, sfogliando fra gli
abiti; dallo
specchio vide Melissa fremere per la rabbia, prima di tornare a
concentrarsi
sui suoi preparativi.
-Bello
quel vestito- decise di inferire ancora Lily –preso al
mercatino dell’usato?-
Melissa
digrignò i denti, stringendo fra le mani il sottile raso
del suo abito giallo canarino e fece per rispondere, ma un bussare alla
porta
la bloccò.
-Avanti!-
sbraitò in compenso. Chantal Ferwort, Slytherin terzo
anno, fece il suo ingresso reggendo fra le mani una grossa scatola
rettangolare, sui cu torreggiava un fiocco nero.
-Lily
Potter?- chiese la biondina dal corto caschetto, facendo
vagare gli occhi blu per la stanza, alla ricerca della destinataria del
pacco.
-Sono
io- rispose Lily incerta, facendo un passo avanti. Chantal
le consegnò la scatola e poi tirò fuori dalla
tasca del mantello un bigliettino
ripiegato in quattro. Fece per andarsene ma Lily, avendo dato una
veloce
lettura al fogliettino per vedere se era firmato la bloccò
dicendo:
-Ehi!
Chi lo manda?-
Chantal,
con la mano già sulla porta, fece spallucce e, voltatasi,
se ne andò.
-Beh?
Apri no?- la esortò Cassiopea, mentre Lily dopo aver posato
la scatola sul letto, se ne stava ferma a fissarla. Seguendo la sua
esortazione
Lily, con la testolina di Glorya appoggiata su una spalla,
sollevò il coperchio
e spalancò gli occhi violetti.
Si
trattava di un abito. Il più bell’abito che Lily
avesse mai
visto. Era di uno sfolgorante rosso rubino, che riprendeva la
tonalità dei
capelli di Lily, la quale prendendolo fra le mani sentì che
era liscio e setoso
al tatto. Lo aprì e portandoselo davanti agli occhi vide che
era composto da un
casto corpetto cosparso di perline senza spalline e da una gonna
sfasata,
trasversale, di pura seta.
-È…è…magnifico-
fu il commento di Lily, dopo attimi di
interminabile silenzio.
-Provalo-
le disse Glorya, ammirandolo a sua volta; Cassiopea
invece stava leggendo il bigliettino, abbandonato sul letto, con le
sottili
sopracciglia corrugate.
-Ma
cosa vuol dire?- chiese la biondina perplessa, mentre Lily si
toglieva velocemente la divisa.
-Se
magari ce lo leggi…- suggerì Glorya sarcastica,
mostrando a
Lily un paio di decoltè abbinate al vestito, con il tacco
basso, anch’esse
rosso rubino.
-Immaginando che tu fossi in
crisi non sapendo cosa metterti, ti regalo
quest’abito…che spero ti piaccia di
più di quello perduto- lesse Cassiopea e poi
chiese:- Ma cosa vuol dire?
Cos’è quello perduto?-
Ma
Lily stava sorridendo fra sé e sé. Era Scorpius
il mittente e
l’abito perduto a cui si riferiva era quello di Chanel che
Cassiopea indossava
in quel momento.
-Wow…ti
sta benissimo!- esclamò Glorya, guardando Lily. Aveva
ragione: l’abito era perfetto per il corpo di undicenne di
Lily, non era né
troppo volgare ma neanche troppo infantile. Lily avrebbe fatto morire
di
invidia tutte le altre ragazze, con quel vestito che sembrava essere
stato
cucito apposta per lei.
-E
ti ha anche abbinato le scarpe…-osservò Cassiopea
porgendole le
decoltè. Lily le infilò, guadagnandosi
così qualche centimetro in più
d’altezza
e si ammirò nello specchio.
Compiaciuta
di ciò che vedeva, si tirò su con una mano i
lunghi
capelli rubini, lasciando cadere qualche ciocca, che
immaginò boccolosa, e il
suo sorriso si allargò.
-Sono
bellissima- sussurrò, seria, e Glorya e Cassiopea
scoppiarono a ridere.
-…e
vanitosa!- aggiunse la Zabini.
-…e
modesta!- concluse la Malfoy.
Poco
più tardi, dopo aver rimesso vestito e scarpe nella scatola,
Lily sedeva sul suo letto a gambe incrociate e pensava. Si chiedeva
come mai
Scorpius avesse fatto
un gesto
così carino nei suoi confronti,
sempre che poi non avesse preteso qualcosa in cambio. Forse temeva
davvero che
Lily sfigurasse al suo fianco, non avendo trovato qualcosa di adatto.
Eppure
non poteva essere: tutti sapevano che Lily, sulla scia di Caroline,
aveva
imparato ad indossare sempre l’abito adatto ad ogni
occasione. Inoltre Scorpius
sapeva che Lily aveva buon gusto, avendola accompagnata a fare
shopping, e
dunque non poteva aver pensato che non fosse in grado di scegliere
adeguatamente cosa indossare. Scartata questa ragione, la mente di Lily
vagò
alla ricerca di altre spiegazioni. Ma, pur sforzandosi, non ne
trovò altre.
Lily
non riusciva a immaginare che Scorpius avesse semplicemente
voluto essere gentile con lei.
*****
-Sei
uno schianto!- esclamò Dominique osservando Beatrice.
L’italiana indossava un abito di taffettà bianco,
con scollo a barca, che
contrastava splendidamente con la sua carnagione scura e metteva in
risalto le
sue curve prosperose.
-Già-
fece Beatrice amara –ma tanto James non si
accorgerà mai di
me-.
-Uffa!!!
Stai diventando una lagna!!!- sbuffò Dominique,
specchiandosi a sua volta: aveva optato per un vestitino corto, celeste
sfumato,
che metteva in mostra le sue belle gambe chiare e richiamava il colore
dei suoi
occhi.
-Parli
bene tu!!! A te basta schioccare le dita per avere chi
vuoi!- ribatté Bea, cercando di non sembrare invidiosa.
Eppure quante volte
aveva desiderato di essere bella come Nicky, con quei suoi lucenti
capelli
biondi e il sorriso ingenuo…
-Invece
tu sei cieca! Se solo la smettessi di pensare solo a
James, noteresti che i ragazzi guardano anche te- replicò
Nicky, un po’
risentita.
-A
me non interessano gli altri ragazzi, interessa James!-
ribatté
Beatrice, chinandosi ad allacciare le scarpe chiare.
-Dovresti
cercare di farlo ingelosire un po’ secondo me- le
consigliò allora la bella Weasley, provando a vedere come
stava con i capelli
raccolti. No, meglio lasciarli sciolti sulla schiena…
-E
come? E soprattutto con chi?- domandò Bea, ora interessata.
Forse Dominique non aveva tutti i torti…
-Non
saprei con chi…ma magari domani sera al Ballo cerchiamo uno
abbastanza passabile da usare come cavia- rispose Nicky, attivando il
suo
cervello da malandrina.
-Cosa
ne dici di Fred?- propose Bea. Infondo sarebbe stato il suo
cavaliere per la serata…
-No-
disse Nicky dopo averci pensato un attimo –è il
nostro
migliore amico!!! James non lo vedrebbe mai come un potenziale
rivale…e poi non
puoi ferirlo-.
-Ferirlo?
Se non è interessato a me il fatto che io ci flirti un
po’ non dovrebbe farlo soffrire…-chiese Beatrice
perplessa e così, fra scarpe, gioielli
e trucchi, le due Malandrine misero a punto il piano
Facciamo-Morire-Di-Invidia-Quel-Tonto-Di-James.
*****
Sei
maggio.
La
sera del Ballo tanto atteso era arrivata. L’eccitazione si
percepiva nell’aria, nei sussurri frenetici delle ragazze,
negli sguardi
lussuriosi degli studenti, nelle occhiate colme di nostalgia dei vecchi
insegnanti.
-Io
vorrei sapere dove diavolo sono finite- sbuffò Scorpius
Malfoy
seccato, appoggiando al muro della Sala Comune di Slytherin.
-E
piantala, sono due ore che ti lamenti!- lo sgridò Edward,
guardando ancora una volta il proprio riflesso in uno specchio. Sia lui
che Derek
che Scorpius facevano la loro figura, con completi neri classici:
Edward e
Derek avevano però optato per due camice candide, mentre
Scorpius per una
grigio sfumato; portavano tutti e tre la cravatta, con loro sommo
disappunto.
Anche Thomas aveva adottato la loro stessa mise, ma il risultato non
era certo
lo stesso. D’altra parte lui sarebbe stato accompagnato da
Monica Spring, una
bassa bambinetta di Corvonero che sembrava malata di Spruzzolosi; era
stata
l’unica ad accettare il suo invito e Thomas sperò
che avesse tentato di
rendersi presentabile.
-Mi
lamento perché come al solito non sono puntuali!-
ribatté Scorpius
testardo guardando ancora una volta l’orologio: il Ballo era
già iniziato da tre
quarti d’ora ma delle loro dame neanche l’ombra.
-Eccole-
sussurrò Derek qualche attimo più tardi e i loro
occhi si
posarono su tre principesse.
Glorya,
una perfetta bambolina di porcellana, con i lunghi capelli
neri stretti in uno chignon, la carnagione chiara e il suo vestito
marronicino;
Cassiopea, una ninfa delle acque, i biondi boccoli lasciati liberi
sulla
schiena, l’abito violetto e gli occhi sorridenti…e
infine Lily.
Una
Regina. Il viso altero, messo in mostra dai capelli rubini
raccolti in un elegante nodo sulla cima della testa, dal quale
sfuggivano
alcuni ricci fatti ad arte, gli occhi violetti, fissi su Scorpius e la
pelle
d’avorio che risaltava grazie al capolavoro di moda che
indossava. Undici anni
di infantile e perfetta bellezza.
Nessuna
delle tre mostrava più anni di quanti ne avessero:
semplicemente avevano la consapevolezza di essere a metà fra
l’essere una
bambina e l’essere una donna e come tali si comportavano.
Scarpe non troppo
alte, non un filo di trucco, vestiti scollati e corti il giusto.
-Bene-
disse Malfoy rigido, conscio del fatto che Lily lo stava
ancora guardando –possiamo andare-. Offrirono il braccio alle
loro tre dame,
con Thomas sempre più ingrugnito, e lasciarono la Sala
Comune in uno strano silenzio.
La
Sala
Grande
era stata totalmente
trasformata.
Tolti
i quattro tavoli e quello dei professori, erano stati
disseminati divanetti, poltroncine e tavolini rotondi
tutt’intorno ad una pista
da ballo. Sulle pareti facevano bella mostra di sé vari
fiori color pesca, al
soffitto erano state appese tante piccole lucine soffuse che sembravano
stelle nei cielo
scuro. Le solite pareti di
pietra sembravano ora fatte di lisci mattoni color arancio tenue, che
avevano
svecchiato di molto il tutto. Chiunque avesse preparato la Sala,
aveva fatto un ottimo
lavoro.
La
maggior parte degli studenti era già presente. Lily
intravide
Dominque al braccio di Christopher Wayden, tutto orgoglioso di averla
come dama;
Beatrice che si guardava intorno come alla ricerca di qualcosa, Fred e
James
già attaccati agli alcolici fatti entrare di
straforo…e ancora Rose imbronciata
in un angolo, Albus che chiacchierava con Vanessa Blindsworth, Caroline
Cavendish, radiosa e irraggiungibile, attorniata dal suo seguito,
ascoltava a
malapena ciò che il suo cavaliere le sussurrava. E poi tante
altre coppie, più
o meno ben assortite, affollavano la pista, sotto lo sguardo di
professori e
preside.
Entrando
al braccio di Scorpius, Lily ottenne l’effetto
desiderato: lentamente scese il silenzio, mentre molti voltavano le
teste per
guardarli. Avanzarono con calma, lasciandosi avvolgere dai commenti
scatenati
dal loro ingresso:
-Ooooh…guarda
la
Potter! È con Malfoy!-
-Non
ci posso credere! Scorpius Malfoy
con Lily Potter!-
-Hai
visto il vestito? Le sarà costato un occhio della
testa….-
-La
solita bambinetta odiosa! È riuscita a farsi invitare da
Malfoy!-
-Com’è
che Malfoy si becca sempre la più carina…?-
Lily
sorrise compiaciuta, cercando con lo sguardo Caroline
Cavendish: anche le sue labbra erano tese in un ghigno soddisfatto.
Oltre ai
bisbigli degli studenti c’erano anche quelli dei professori.
Minerva McGranitt
si disse che era finalmente arrivato il giorno in cui un Malfoy e un
Potter non
si prendessero a pugni –anche se a giudicare dallo sguardo
assassino di James
questo stava per succedere comunque- mentre Neville sussurrò
al vecchio
Vitious: -Quando lo saprà Harry…-
Solo
mezz’ora più tardi l’attenzione per la
coppia del momento
cominciò a scemare, in contemporanea con le note di un
lento, che iniziarono a
diffondersi per la Sala.
-Vuoi
ballare?- chiese Edward galantemente a Glorya, che dopo un
iniziale delizioso rossore accettò la mano che lui le
tendeva.
-Credo
che dovremmo fargli compagnia…- disse Derek a Cassiopea, la
quale sorrise –conscia di essere seguita dallo sguardo di
Shane Burke, che
infatti non le aveva staccato gli occhi di dosso da quando era arrivata
con
Zabini- e lasciò che Derek l’aiutasse ad alzarsi.
Rimasti
soli al tavolo che avevano occupato, fra Lily e Scorpius
scese un inaspettato e quanto mai imbarazzato silenzio. La maggior
parte degli
studenti –tranne gli sfigati come Rose- si stringevano,
dondolando sulla pista
e si godevano il lento; pochi erano rimasti a lato a guardare.
-Tutti
stanno ballando- fece notare Lily disinteressata.
-Già-
convenne Scorpius. Silenzio. Ancora silenzio…
-Beh,
aspetti l’ispirazione divina per invitarmi a ballare?- disse
Lily seccata. Scorpius si voltò a guardarla, colto di
sorpresa.
-No,
ovvio che no. Stavo solo aspettando che tu fossi così
impaziente da propormelo- replicò, ironico. Poi si
alzò e, con tutta l’eleganza
che solo un Malfoy sapeva sfoggiare, le porse la mano domandandole:
-Vuole
ballare con me, signorina Potter?-
Lily
gli rivolse un breve e artificioso sorriso, prima di
accettare la sua mano. Scorpius si accorse che la sua era gelata e
d’improvviso
gli vennero in mente le parole che suo padre gli aveva rivolto anni
prima: “Bisogna sempre diffidare
dalle donne con le
mani fredde…sono le più furbe!”
Accantonandolo
come un pensiero stupido, Scorpius condusse la sua
dama al centro della pista, mentre un varco si apriva naturalmente al
loro
passaggio. Le mise una mano sulla schiena, intrecciò
l’altra con la sua destra
ed iniziò a muoversi con lei, con movimenti fluidi.
-Sei
bravo a ballare- notò Lily, non senza una certa sorpresa
nella voce.
-Fa
parte dell’educazione di un buon Purosangue- fu la fredda
risposta di Scorpius. Tacquero entrambi, ognuno perso nei propri
pensieri, finché
Lily non parlò di nuovo.
-Non
ti ho ringraziato per il vestito-.
Scorpius
distolse gli occhi dal suo viso, per guardare altrove.
-Vestito?-
chiese sperando di sembrare distaccato.
-Sì,
il vestito che indosso. So che me l’hai regalato tu- rispose
Lily, mentre un dubbio le si insinuava nella mente. Anche Thomas era a
conoscenza del vestito di Chanel probabilmente, quindi avrebbe potuto
benissimo
essere stato lui a mandarle l’abito che ora
portava…
-Io
non ti ho regalato nulla. Non spenderei mai i miei soldi per
una sanguesporco come te- disse Scorpius, dicendosi che fino a quel
momento era
stato sin troppo gentile con lei.
-Malfoy,
Malfoy…- fece lei canzonatoria –non vuoi ammettere
di
avere un cuoricino anche tu?-
-Io?
Un cuore? Sta sera sei in vena di battute, Lilian?- replicò
lui sarcastico, tornando a guardarla. Aveva le labbra sottili tese in
un
sorriso ironico, gli occhi socchiusi ad analizzarlo, cercando di capire
se
stesse mentendo.
-Io
lo sento battere però…- e gli posò una
manina bianca e gelata sul
cuore.
-Puro
muscolo involontario. Come il tuo-.
-Così
mi offendi! Io non sono mica fredda come te…-
-Peggio!-
esclamò lui, facendola sorridere.
-Touché-
commentò Lily e solo allora si accorse di quanto fossero
simili, lei e quel ragazzino di tredici anni, spocchioso, scorbutico e
pieno di
sé.
Scorpius
pensò che quello fosse il lento più lungo della
storia
della musica, dato che non accennava a finire.
-Questo
lento non finisce più- commentò infatti. Lei
sorrise
maliziosa.
-Non
ti piace ballare con me?-
-Per
nulla. Sei talmente ghiacciata che penso mi verrà
l’influenza. E il tuo profumo è troppo forte-
rispose Scorpius duro, ma il
sorriso di Lily si allargò:
-Qualcuno
dice le bugie…-
-Chi?-
chiese lui, fingendo di guardarsi intorno alla ricerca di
un possibile bugiardo.
-Melissa
Summers vuole uccidermi con lo sguardo- commentò lei,
lasciando cadere il discorso, mentre Scorpius le faceva fare una
giravolta.
-Non
è l’unica- replicò Malfoy, compiaciuto:
sapeva che molte
delle ragazze presenti avrebbero voluto essere al posto di Lily.
-Caro,
anche tu rischi un bel po’ di Avada Kedavra-.
-E
per quale motivo? Per te? Ma fammi il favore…sei solo una
piccola nana, con una massa di capelli rossi che colpiscono come un
pugno
nell’occhio e il naso all’insù- rispose
pesantemente ironico.
-Malfoy,
Malfoy…- disse di nuovo lei, minimamente ferita dalle sue
parole –verrà il giorno in cui vorrai che questa
piccola nana ti baci…e io ti
rifiuterò- aggiunse sadica. Lui smise di ballare, facendo
fermare anche lei. Si
fissarono negli occhi, Lily ancora con una mano sul suo cuore, lui a
tenerla
stretta a sé.
-Mai-
disse sicuro Scorpius.
-Vedrai-
Lily era altrettanto sicura.
L’ultima
nota del lento li trovò così, stretti
l’uno all’altra, a
guardarsi negli occhi. Uno sguardo duro, argento nel viola, quasi di
sfida.
Poco
più in là due occhi castani stavano per velarsi
di lacrime.
Beatrice
Venci, con il capo appoggiato alla spalla di Fred
Weasley, vide James chinarsi su Lynda Sunders, di parecchi centimetri
più bassa
di lui, per baciarla. Le portò una mano sulla guancia rosea,
ad accarezzarla
dolcemente, mentre lei gli passava le braccia intorno alla vita,
rispondendo al
bacio. Bea sentì il cuore andare in mille pezzi. Vederlo
provarci con tutte,
flirtare con qualsiasi ragazza carina era un conto, ma vederlo
così, davanti ai
suoi occhi, baciare un’altra…era
tutt’altra cosa. Chiuse gli occhi e si lasciò
andare contro Fred.
Altrochè
cercare di farlo ingelosire! Prima doveva rimettere
insieme i cocci del suo cuore.
Anche
Dominque, stretta a Wayden, vide la scena ed immediatamente
cercò la sua migliore amica con lo sguardo, per trovarla
quasi accasciata su
Fred che, se anche si era accorto delle lacrime che avevano iniziato a
bagnargli la camicia, continuò a tenere stretta a
sé Beatrice, come a volerla
consolare.
Dall’altra
parte della Sala Rose stava decidendo se lasciare il
Ballo o meno. Che inutile perdita di tempo era stata!!! Mettersi un
bell’abito,
domare i capelli, mettersi un po’ di matita per cosa? Per
sentirsi inferiore
alle altre? Per vedere la sua bella e perfetta e odiosa cugina Lily
attirarsi
tutte le attenzioni? Per osservare invidiosa Dominque, che sapeva
incantare
tutti e faceva battute intelligenti? Si odiò per essere
stata gelosa di Nicky,
sempre buona e gentile con tutti. Eppure…lei non veniva mai
notata. Aveva
ereditato sì il cervello di sua madre ma se avesse potuto
scambiarlo con la
bellezza di una qualunque delle sue cugine lo avrebbe fatto volentieri.
Solo
due anni più tardi Rose avrebbe cambiato idea ma
lì, a quel Ballo, ignorata da
tutti i ragazzi –ad eccezione di suo cugino Albus che, pur
avendo ballato con
Vanessa era poi subito tornato al suo fianco- avrebbe dato
l’anima per ricevere
anche solo un’occhiata interessata.
-Sei
bellissima- disse Richard MacLynter, chinandosi a sussurrare
all’orecchio di Caroline.
Quest’ultima
sorrise compiaciuta, ma sapeva già che avrebbe
scaricato Richard a fine serata. Troppo dolce, melenso…le
stava facendo venire
il diabete!!! Naturalmente a Caroline i complimenti facevano sempre
piacere e
quella sera ne aveva ricevuti molti, che avevano aumentato la sua
spropositata
vanità. Ma d’altra parte una Regina non si sarebbe
mai stancata di ricevere
apprezzamenti da parte dei suoi sudditi…
-Ehi
Shane, ma non avevi detto che la Malfoy era cotta di te?-
chiese Thomas Clintwood, Grifondoro terzo anno, al suo migliore amico
Shane
Burke. Quest’ultimo cercò con lo sguardo
Cassiopea, che stava ridendo per
qualcosa che Derek le aveva detto, e poi rispose al suo amico:
-Certo
che lo è…solo che non lo sa ancora-.
Thomas
guardò a sua volta i due Slytherin e poi fece, dubbioso,
rivolto a Shane:
-Mah…a me non sembra proprio. E poi lo sai come sono fatti
‘sti Purosangue…se
ne stanno sempre fra di loro, chiusi nelle loro elite…che ci
perdi a fare tempo
con quella? Sarà pure carina…-
-Ma
cosa ne capisci te di ragazze…- lo canzonò Shane
e i due
presero a punzecchiarsi, sotto lo sguardo stranito delle loro
accompagnatrici.
E
così, fra risate, sguardi intensi, lacrime, sorrisi e
invidie,
il Ballo trascorse sin troppo velocemente.
Lily
tornò al Dormitorio soddisfatta di sé stessa.
Cassiopea
sentendosi ancora addosso lo sguardo di un certo
Grifondoro.
Glorya
stupita di quanto le piacesse ballare.
Beatrice
con il cuore a pezzi.
Rose
con l’autostima sotto i piedi.
Dominique
con il desiderio di prendere a pugni James.
James
vantandosi con Fred della sua ultima conquista.
Caroline
per nulla dispiaciuta di aver scaricato Richard senza
tanti scrupoli.
Shane
pensando a quella deliziosa e sfuggente Purosangue.
E
Scorpius…
Spazio
Autrice:
Salve
a tutti!!! Eccomi qui con il capitolo sul tanto atteso
Ballo…devo confessare che avrei voluto rendere meglio la
parte su Lily e
Scorpius, ma pur spremendo il mio povero cervellino non sono riuscita
ad
immaginarmeli in modo diverso…spero che vi sia comunque
piaciuto, come il resto
del capitolo. Ringrazio chi ha solo letto, chi ha messo la mia storia
fra
preferiti e seguite e passo ora a rispondere a chi ha gentilmente
recensito
l’ultimo capitolo, ovvero BlackFra92,
Scorpioncina e Lady
Lynx.
BlackFra92:
Darliiiing ho letto Hidden Guy appena hai aggiornato
ed ovviamente ti ho lasciato una recensione :P
Che
te ne pare dei nostri amati Lily e Scorpius al Ballo? Non sono
volate troppe scintille però…a me sembra di
averli resi bene : )
E
la nostra Bea….ha subito l’ennesimo colpo!!! Mi
è quasi
dispiaciuto scrivere la sua parte…
Beh,
che altro dire….fammi sapere cosa ne pensi di questa mia
ultima creazione!!! Grazie mille per la recensione, un bacio!!
Scorpioncina:
ciao!!! Sono contentissima che la mia ff ti piaccia,
spero continuerai a seguirmi e a recensirmi!!! Un bacio, grazie mille
per la
recensione!!!
Lady
Lynx: eeeh sì quei due piuttosto che abbassarsi a chiedersi
gentilmente un favore si farebbero cruciare!! Il Ballo è
stato all’altezza
delle tue aspettative? Spero di sì…
Come
vedi anche qui Rose ed Albus non hanno avuto un ruolo molto
felice, ma io proprio non riesco a vederli in altro
modo…chissà, magari in un
futuro le cose cambieranno per loro.
Beh,
spero che tu mi dica cosa ne pensi di questo capitolo e ti
ringrazio moltissimo per la recensione all’ultimo!!! Alla
prossima!!!
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Capitolo 18 *** Waiting for summer ***
CAPITOLO 18
Waiting for
summer
-Nicky, sai cos’ha Bea?-
Come
sempre, James Sirius Potter stava mantenendo fede alla sua
natura di studente scansafatiche e distratto. Infatti,
anziché sorbirsi una
pallosa lezione di Storia della Magia, aveva appena fatto un bellissimo
e
quanto mai astratto disegno raffigurante la scopa perfetta ed ora,
terminata
quella difficilissima occupazione, aveva deciso di infastidire la sua
compagna
di banco, ovvero Dominque Weasley. La bionda finì di
scrivere una frase,
facendo un rimando al testo, e si voltò a guardarlo.
-Perché?-
chiese, e non glielo stava domandando perché in
realtà
non capiva la motivazione di tale domanda. Sapeva benissimo anche lei
che
Beatrice da due settimane a questa parte, ovvero dalla sera del Ballo,
evitava
sistematicamente James. Non partecipava più alle loro
escursioni notturne, non
prendeva parte alle varie marachelle e anche a lezione si metteva il
più
lontano possibile da lui. Infatti in quel momento sedeva in prima fila,
affianco al secchione di turno di Corvonero. Inoltre era sempre triste,
non più
la spensierata e un po’ pazza italiana che tutti conoscevano.
Benché Dominique
pensasse che aveva tutte le ragioni del mondo a non voler
più frequentare James,
non riusciva comunque a vederla così abbacchiata e
taciturna.
-Boh
non so…è un po’ che non parliamo-
rispose James, guardando la
schiena della sua ex? migliore amica.
-Ma
dai…non me ne ero accorta- fece Dominque ironica. James
alzò
un sopracciglio nero e le chiese:
-Mangiato
pane e simpatia questa mattina?-
-Bevuto
la pozione Fumo-Negli-Occhi quest’anno?- ribatté
Dominque
sempre più sarcastica. Aveva promesso a Bea che non si
sarebbe messa in mezzo
ai suoi affari d’amore, ma questo prima che James giocasse al
tiro a segno con
il suo cuore.
-Cosa
intendi dire?- ora James non stava più scherzando, lo si
poteva capire dal modo in cui aveva incatenato i suoi occhi celesti in
quelli
di Nicky.
-James,
non ho intenzione di ficcarmi in mezzo agli affari altrui
ma…ti voglio dare un consiglio. Vai a parlare con Bea.
È la tua migliore amica,
non puoi permettere che fra voi si creino distanze, per qualsiasi
motivo-
rispose Dominque, a sua volta seria; accanto a lei Fred aveva seguito
la loro
conversazione, annuendo di tanto in tanto.
-Tu
ne sai qualcosa?- chiese James a quest’ultimo.
Fred
fece spallucce:- Non vedo, non sento, non parlo-.
-Ahhh…siete
impossibili- replicò il giovane Potter sottolineando
la sua esasperazione con un gesto della mano.
-Sei
tu che sei impossibile, James- ribatté Dominque e detto
questo tornò a seguire Ruf, chiudendo fuori il cugino dalla
sua mente.
Per
questo motivo, quando la campanella suonò James, dopo aver
raccolto le sue cose, si affrettò a raggiungere Beatrice,
seguendo il consiglio
di Fred e Nicky. James era fatto così: quando aveva in mente
di fare qualcosa,
fosse pure un piano non ancora definito, sentiva il bisogno di agire,
un
impulso ad attuare i suoi progetti che spesso lo portava a compiere
azioni
sconsiderate. Affiancata Beatrice, che si stava impegnando ad
ignorarlo, James
andò dritto al punto:
-Bea,
hai qualche problema con me?-
Solo
allora l’italiana sollevò gli occhi scuri e, falsa
come
Giuda, rispose:
-No,
James…cosa te lo fa pensare?-
-Il
fatto che mi stai praticamente evitando da due settimane-.
-Io?
Non credo proprio- Beatrice non voleva cedere, ma James
sapeva essere estremamente testardo quando ci si metteva, come tutti i
Potter.
-Non
puoi fingere con me, lo sai- le disse infatti, fermandosi in
mezzo al corridoio. Anche Beatrice si fermò, lasciando che
gli altri studenti
li superassero, e lo fissò:
-Io
non fingo. Io sono sempre stata cristallina con te James, solo
che tu non sai andare oltre te stesso- rispose, con voce indifferente,
mentre
il suo cuore sanguinava.
-Bene-
affermò James, con la faccia di uno che ha architettato una
trappola –allora se non c’è nulla che
non va, non avrai problemi ad accettare
l’invito dei miei genitori-.
-Di
che invito stai parlando?- gli domandò Beatrice, ora
vagamente
interessata, senza guardarlo in faccia.
-Vorrebbero
che passassi qualche settimana da noi, quest’estate.
Mi avevano incaricato di chiedertelo già una settimana fa,
ma visti gli ultimi
avvenimenti…- replicò James, osservandola
attentamente.
Beatrice
era letteralmente confusa. Non che fosse strano che i
coniugi Potter la invitassero da loro per l’estate, era
già successo. Solo
che…non sapeva se accettare. Così decise di
prendere tempo, dicendogli:
-Ah…molto
gentile da parte loro. Scriverò ai miei genitori per
chiedergli cosa ne pensano e poi ti farò sapere.
D’accordo?-
-Perfetto-
replicò James, senza smettere di fissarla con estrema
attenzione, come alla ricerca di qualche segnale. Fu Beatrice ad
interrompere
il contatto visivo, voltandogli le spalle.
*****
-Ehi
Vipera, che farai quest’estate?- chiese
Cassiopea Sofia Malfoy, senza curarsi del fatto che tutti stavano
provando
l’Incanto Locomotor a parte tre Slytherin a caso.
-Mmmh,
non saprei…credo che i miei vorranno andare alla solita
casa sul lago, come tutti gli anni- rispose Lily, ripulendo con cura la
sua peraltro
già scintillante bacchetta da eventuali impronte.
-Deve
essere una noia tremenda- commentò Glorya, che invece stava
scrutando attentamente il proprio viso in uno specchietto per eliminare
ogni
possibile impurità.
-Non
dirlo a me…e ovviamente ci saranno i miei zii con Rose e
Hugo…e James porterà sicuramente
quell’italiana…i nonni verranno a farci
visita, come se una casa loro non ce
l’avessero…Teddy si istallerà per
almeno
un mese con mia cugina Victoire, una delle poche persone passabili
della mia
famiglia insieme a sua madre…bleh, ci sarà un
sacco di gente come ogni anno-
replicò Lily, annoiata al solo pensiero.
-Più
che una casa sul lago, il tuo sembra un hotel- fece
sarcastica Cassiopea, pensando alla sua povera amica in mezzo a quella
bolgia.
-E
tu invece?- le domandò Lily, sapendo già che le
vacanze della
sua amica sarebbero state sicuramente migliori delle sue.
-Penso
staremo qualche mese nel nostro castello in
Irlanda…visiteremo qualche posto di cultura, ovviamente non
Babbano…e poi mia
madre, stanca di tutto questo, vorrà starsene a casa a
riposarsi. Grazie al
cielo quest’estate niente Melissa!- replicò
Cassiopea sollevata.
-Le
mie vacanze saranno le più belle di tutte-
affermò invece
Glorya, attirandosi gli sguardi interrogativi delle due Slytherin.
-E
perché, di grazia?-
-Perché
mio padre ha acconsentito a tenermi con sé per tutta
l’estate e considerando che per lui estate vuol dire
andarsene in qualche posto
esotico con la sgualdrina di turno…io avrò la sua
villa tutta per me!- rispose
Glorya, allegra.
-Sei
stramaledettamente fortunata! E Derek?- esclamò Lily
invidiosa.
-Derek
è stato invitato dai Nott per qualche settimana, poi
starà
con mia madre e verso agosto verrà da me…- disse la Zabini,
ora rattristata: il
fatto di passare così tanto tempo lontana da suo fratello
scalfiva
profondamente la sua gioia. Ma d’altra parte doveva
abituarcisi, visto che lui
non voleva abbandonare sua madre mentre Glorya era decisa a non vederla
per
almeno tre mesi. Le aveva fatto troppo male, lasciato cicatrici troppo
profonde
per poter essere cancellate con un paio di settimane di
tranquillità. E d’altra
parte Lysa era troppo depressa per il divorzio in atto per accorgersi
che sua
figlia le mancava.
In
quel momento la campanella suonò, coprendo la voce del
povero
professor Vitious, che stava cercando di assegnare degli esercizi per
la
prossima lezione. Tutto inutile: gli studenti avevano la mente rivolta
alle
vacanze estive e degli esercizi di Incantesimi non importava nulla a
nessuno.
D’altra parte anche nelle altre classi, salvo forse quella
della McGranitt, il
clima era lo stesso: c’era profumo di libertà, di
fine della scuola, di
vacanze. Gli unici a non poter partecipare alla gioia collettiva per la
fine
dell’anno scolastico –che si sarebbe concluso fra
poco meno di due settimane,
erano gli studenti del quinto e del settimo anno, che dovevano
affrontare
rispettivamente i G.U.F.O e i M.A.G.O. e anzi guardavano
l’avvicinarsi della
fine di maggio con terrore.
Ma
quanto non era un problema di Lily che, ignorando bellamente il
professore, uscì dall’aula seguita da Cassiopea e
Glorya. Camminando in mezzo
agli studenti, Lily colse qualche commento che la fecero sorridere
soddisfatta:
-Guarda
che bel cerchietto ha la Potter…secondo
te dove l’ha preso?-
-Ehi!
Ma lei porta le ballerine al posto dei mocassini! Lo voglio
fare anch’io!-
-Io
mi chiedo come faccia ad avere i capelli sempre a posto…i
mie
sembrano una balla di fieno!-
-A
volte mi capita di pensare a come sia essere Lily
Potter…oppure
la
Malfoy o la Zabini!
Piene di soldi…-
-Si
ma guarda come camminano! Si credono chissà chi quelle
principessine viziate…quanto mi stanno sullo stomaco!-
commentò una Grifondoro
piuttosto tarchiata mentre Lily le passava accanto.
-Perché
sorridi?- chiese Glorya, accorgendosi del sorrisino che
era comparso sul volto di Lily.
-Perché
ho ottenuto ciò che volevo- replicò Lily,
posizionandosi
di fronte al suo calderone, pronta per la lezione di Pozioni. Ed aveva
ragione:
il fatto che le altre ragazze guardassero come lei fosse vestita o
portasse i
capelli significava che lei e Caroline aveva compiuto la loro missione,
ovvero
renderla la prossima Regina. Ed anche le critiche erano bene accette:
purché si
parlasse di lei, tutto andava bene.
*****
-Benvenuti,
studenti di tutta Hogwarts, alla finale del campionato
scolastico di Quidditch!!!!-
La
voce di Luke Byron , Ravenclaw quinto anno nonché
commentatore
ufficiale, risuonò per tutto il campo, arrivando ad ogni
angolo amplificata.
Lo
stadio era gremito di studenti, accorsi a vedere l’ultima
partita di campionato, che avrebbe decretato la squadra vincitrice fra
Grifondoro e Serpeverde. Sarebbe stata sicuramente una bella sfida,
all’ultimo
colpo di Bolide, e nessuno dei giocatori si sarebbe risparmiato; in
particolare
James Potter e Scorpius Malfoy, che prendevano lo sport molto
sul personale.
Persino
Lily, che solitamente detestava assistere alle partite,
dato che significava venire sballottolata qui e là dalla
massa di tifosi, si
era degnata di venire ed ora se ne stava seduta fra Glorya e Cassiopea,
aspettando che le due squadre entrassero in campo.
-Signori,
sarà sicuramente una bella gara…ed ecco che la
squadra
dei grifoni fa il suo ingresso: Capitano e Cercatore James Potter!!!- e
il suo
nome venne accompagnato da un grande boato da parte della folla, - e
poi Dominique
Weasley, Portiere…Fred Weasley e Mark Bearsdey
Battitori…- altri applausi – e
ancora i tre Cacciatori:- Jennifer Powell, Denny Baston e Therese
Peakes!!!- concluse
Byron, mentre la squadra rosso-oro sfrecciava nel cielo salutata dai
tifosi.
-Ed
ora Serpeverde, capitanata da Richard McLynter….!!!- il
boato
questa volta si levò dalla curva verde-argento, che salutava
il suo capitano –Derek
Zabini, Battitore con Lewis Jenkins…E ancora Charisma
Lockart, Brianna
Aberfield e Adrian Bletchley Cacciatorii….! E infine,
signori e signore,
Scorpius Malfoy, Cercatooore!!!- urla e applausi si scatenarono
all’ingresso
dell’ultimo e più amato giocatore, che fece due
giri di campo alla velocità della
luce a mo’ di saluto.
-Che
buffone- commentò Cassiopea affettuosa, riferendosi al
fratello.
Pochi
minuti dopo Pluffa, Bolidi e Boccino vennero liberati da
Madama Bumb, segnando così l’inizio della partita.
Da
subito lo scontro si fece duro: Derek e Fred sparavano Bolidi
micidiali in continuazione mentre sia Scorpius che James vennero
ammoniti per
aver trattenuto i rispettivi manici di scopa per la coda allo scopo di
frenare
la corsa dell’altro.
Dopo
mezz’ora di gioco Serpeverde era in vantaggio di trenta punti
ma Grifondoro aveva tutta l’intenzione di rimontare:
-…ecco
Jenny Powell che come una scheggia accelera…prende la Pluffa
a Bletchley che le
fa un gesto poco carino…e sfreccia…supera
Lockart, svicola da Aberfield…arriva
di fronte alla porta…tiraaaa…eee noooo!!!
McLynter para…- disse velocissimo
Byron, senza scandire bene le parole nella fretta di seguire
l’azione. Applauso
per la parata di McLynter da parte dei Serpeverde che intonarono un
“buuuuu”
all’indirizzo dei grifoni.
-…Grifondoro
in possesso di Pluffa…Therese Peakes evita per un
pelo un Bolide micidiale tirato da Zabini…ne schiva un altro
di Jenkins…passa la Pluffa a
Baston…che
accelera con Brianna Aberfield alle calcagna…ehi! Ma cosa
stanno facendo i
Cercatori???- si interruppe Byron, spostando l’attenzione di
tutto lo stadio su
James e Scorpius, che sembrava si stessero rincorrendo girando in
circolo come
un cane che cerca di mordersi la coda.
-Signori!
Pare che il Boccino si sia incastrato…fra
i rami della coda della scopa di Malfoy?!-
Ecco
spiegato il motivo per cui James cercava di acchiappare di
nuovo la coda di Malfoy, il quale scappava cercando allo stesso tempo
di
prendere il Boccino dalla propria scopa.
-E
continuano a girare in tondo…mai visto un Boccino
così strano!
Ma attenzione, Grifondoro segna!!! Therese Peakes ha decisamente colto
l’occasione!- urlò Byron, segnalando i tre goal
che Therese, Denny e Jennifer,
approfittando della disattenzione degli altri giocatori, avevano
infilato in porta.
-Malefici!-
commentò Lily, alludendo ai tre Cacciatori rosso-oro
che stavano ricevendo ovazioni. Intanto il Boccino pareva essersi
sfilato dalla
scopa di Malfoy ed era sparito, lasciando i due Cercatori alla sua
ricerca.
Dopo quasi un’ora di gioco, il punteggio era di 80 a
110 per Grifondoro,
che cominciava a guardare
impaziente verso James, affinché concludesse la partita.
Allo stesso modo le
Serpi stavano cercando di far volare il Boccino da Scorpius con la
forza del
pensiero, tanto lo stavano fissando.
-…Aberfield
in possesso di Pluffa…vola a
velocità folle scambiandosela con
Bletchley…Baston cerca di fregargliela senza
successo e beccandosi un Bolide di striscio…Lockart scatta
in avanti…riceve la Pluffa da
Aberfield…accelera…scarta di lato per evitare un
Bolide di Weasley…perde la Pluffa!!!!
La riacciuffa…-
-Se
continua ad urlare così gli prende un infarto- fece Glorya
sarcastica, riferendosi a Byron che stava per sputare le corde vocali a
furia
di urlare.
-E
segna! Serpeverde segna!!!! Accidenti, che finale
quest’anno!- gridò
Luke, mentre la curva verde argento andava in giubilio.
-Signori!
Sbaglio o i Cercatori stanno effettuando una picchiata
spaventosa?!- chiese un attimo dopo Byron, spostando nuovamente
l’attenzione di
tutti su Scorpius e James che effettivamente si stavano dirigendo alla
velocità
della luce verso il suolo, evidentemente inseguendo il Boccino.
-Si
spaccheranno il naso!- esclamò Cassiopea che, a differenza
di
Lily, era preoccupata per il fratello.
-Già-
replicò Lily distaccata, senza staccare gli occhi dai due.
-Che
botta!- fece Byron. Infatti James e Scorpius si erano appena
schiantati al suolo entrambi e non davano cenni di vita.
Attimi
di totale silenzio da parte della folla, che aspettava con
il fiato sospeso che i due si muovessero. Lentamente, sotto gli occhi
di studenti,
professori e del Preside Linton che stava quasi per intervenire, James
e
Scorpius si rialzarono, l’uno tenendosi il naso sanguinante,
l’altro con un
vistoso taglio sulla fronte e…il Boccino nella mano sinistra.
-Malfoy
prende il Boccino! Signori, Serpeverde vince!- gridò
Byron, che fu a malapena sentito, dato che la curva verde argento era
esplosa
in urla di giubilio.
*****
Lily
strinse la maniglia, indecisa se entrare o meno.
Sapeva
che al di là di quella porta c’era Scorpius,
probabilmente
addormentato dato che la botta che aveva preso durante la partita gli
aveva
procurato una leggera commozione celebrale, che madama Chips aveva
guarito in
un batter d’occhio intimandogli però di
trascorrere la notte in infermeria.
Sapeva che se l’avessero beccata in giro per il castello a
quell’ora di notte
l’avrebbero messa in punizione per tutta la seguente
settimana e sapeva anche
che se qualcuno fosse venuto a sapere che aveva fatto visita a Malfoy
probabilmente le avrebbero riso in faccia per sempre,
però…sentiva che doveva
vedere come stava, se non altro per ricambiare l’atto di
gentilezza che lui
aveva compiuto nei suoi confronti regalandole l’abito per il
Ballo.
Così,
dopo aver preso un bel respiro, spinse la porta ed entrò.
L’oscurità
era quasi totale all’interno dell’infermeria,
l’unica
fonte di luce che le permetteva di vedere qualcosa erano i raggi di
luna, che
filtravano dalla finestra lasciata aperta.
A
parte Madama Chips, addormentata dietro la sua scrivania
–probabilmente era stata troppo stanca per mettersi a letto
–un ragazzino
biondo era l’unico occupante dell’infermeria.
Lily
avanzò piano, stando bene attenta a non far rumore, e chiuse
la porta dell’ufficio di Madama Chips, per poi dirigersi
lentamente verso il
letto dove Scorpius Hyperion Malfoy riposava.
La
giovane Potter si sedette accanto a lui, dopo aver gettato
un’altra occhiata alle sue spalle.
Scorpius
dormiva sereno, con un’espressione così pacifica
sul
volto pallido che, se non lo avesse conosciuto, Lily
l’avrebbe definito un
angioletto. Aveva un taglio rosso non del tutto rimarginato sulla
fronte, che
Lily sfiorò piano con la punta delle dita fredde. Rimase a
guardarlo,
chiedendosi se stesse sognando…
Passarono
secondi, minuti, ore di silenzio prima che Lily si
decidesse ad alzarsi per tornare al suo Dormitorio. Era quasi giunta
alla porta
quando un sussurro la bloccò:
-Buona
notte Lilian-.
Lily
sentì il sangue defluirle dalle guance, conscia del fatto
che
a parlare poteva essere stato solo Scorpius. Così, senza
voltarsi, anche lei
sussurrò:
-Buonanotte…Malfoy-.
*****
I
festeggiamenti, e i conseguenti sfottò
all’indirizzo dei
Grifondoro che avevano perso per un pelo, per la vittoria di Serpeverde
continuarono per una settimana intera, manco si fosse trattato della
Coppa del
Mondo di Quidditch. A testimoniarlo il fatto che al posto della Signora
Grassa
il quadro che fungeva da passaggio per la Sala
Comune dei Grifondoro rappresentava
ora un serpente avvolto intorno ad una coppa con un grifone che sputava
fuoco
verde (per l’invidia, ovviamente) in un angolo. I
responsabili non furono mai
trovati e puniti ufficialmente, ma erano stati talmente bravi che per
rimuovere
quell’impiastro fu chiamato un restauratore da Hogsmade. Non
mancarono poi le
ritorsioni personali: Cassiopea Malfoy sprecò dieci minuti
del suo prezioso
tempo a confezione una finta coppa di argilla che appena la toccavi si
liquefaceva per poi riformarsi che fece consegnare a Shane Burke, il
quale capì
immediatamente dal sorriso velenoso della biondina chi fosse il
mandante mentre
Lily Potter scrisse per la prima ed ultima volta ai suoi genitori un
semplice
biglietto che diceva: “altrochè
campione
di Quidditch, il vostro James, si è fatto battere da un
Malfoy!”.
Ma
come tutte le cose, anche l’eccitazione per questa vittoria
passò,
in concomitanza con la fine della scuola.
Era
un bellissimo pomeriggio di giugno, l’ultimo che avrebbero
passato a Hogwarts per quell’anno, e Lily, Glorya e Cassiopea
sedevano di
fronte al Lago, una sorta di punto di ritrovo per loro tre.
-Sembra
strano che l’anno stia già per finire-
commentò Glorya,
gli occhi scuri fissi sulle acque tranquille che aveva di fronte.
-Già,
a me sembra che tutto debba ancora iniziare- concordò
Cassiopea, riandando con la mente alla sua traversata verso Hogwarts,
il senso
di eccitazione che aveva provato scorgendo il profilo
dell’antico castello che
si avvicinava…
-Ma
tutto deve ancora
iniziare. Questo non è stato altro che un anno
di…preparazione- affermò Lily che
come loro guardava dritto davanti a sé.
In
un lampo le passò davanti l’anno trascorso ad
Hogwarts: lo
Smistamento a Serpeverde, così tanto desiderato,
l’amicizia creatasi con le due
Slytherin che le stavano accanto, così distanti fra loro
all’apparenza eppure
così unite nel profondo, il progressivo ed ora definito
distacco dal clan
Potter-Weasley, il “patto” Caroline
Cavendish…lo strano rapporto d’odio con
Scorpius Malfoy…tutto ciò l’aveva
portata a crescere, ad essere la Lily
Potter che aveva sempre voluto
diventare. La Lily Potter
che nei sei anni a venire avrebbe dettato legge ad Hogwarts.
Spazio
Autrice:
No,
non sono morta. Ci sono!
So
che sono passati molti giorni dall’ultimo aggiornamento, ma
davvero in questa settimana non ho avuto un attimo di tempo per
mettermi
davanti al pc e scrivere con calma.
Così
è venuto fuori questo capitolo un po’ scialbo, ne
sono
consapevole, che però mi serve per introdurre
l’ultimo capitolo riguardante il
primo anno di Lily e compagnia bella ad Hogwarts. Dopodichè
credo inserirò un
diciannovesimo capitolo riguardante alcuni momenti delle vacanze estive
(fra
cui la nascita dei gemelli Potter), al termine del quale ci
sarà un ventesimo
capitolo contenente una carrellata sugli avvenimenti riguardanti il
secondo, il
terzo e il quarto anno di Lily a scuola. Avremo così un
veloce salto in avanti
di tre anni e la storia vera e propria, con una narrazione continua,
riprenderà
con Lily, Glorya e Cassiopea al quinto anno, mentre Scorpius e tutti
quelli del
suo anno saranno al settimo e ahimè, James e altri avranno
lasciato Hogwarts. Ma
non temete! La storia fra James e Bea avrà una conclusione,
non posso mica
lasciarli così!!! Tutto ciò, ovvero questo primo
anno e il quinto saranno
inclusi in una sola fanfiction, ovvero Poisonous Lily. Intendo dire che
il
quinto anno di Lily non verrà separato da Poisonous Lily e
messo in un’altra
fanfiction…okay, so che probabilmente non si capisce molto
di quello che ho
intenzione di far accadere ma come si suol dire…chi
vivrà vedrà! In questo
caso, chi leggerà vedrà…
Bene
dopo questa alquanto ingarbugliata spiegazione sui prossimi
capitoli, passo a rispondere alle recensioni all’ultimo
capitolo, che sono ben 10!!!! Davvero,
non sapete quanto mi
abbia resa contenta vedere così tanti
commenti…grazie, grazie davvero, di
cuore!!! Se non fosse per il sostegno che mi date con le vostre
recensioni,
penso che avrei abbandonato Poisonous Lily già da un
po’…ma grazie a voi non è
stato così. Ovviamente ringrazio anche chi ha messo la mia
ff fra preferiti e
seguite e chi ha solo letto…
Iceathena:
ciao!!! Non preoccuparti se non riesci a recensire,
l’importante è che la mia storia continui a
piacerti!!! Spero di non averti
fatta aspettare troppo e intanto ti ringrazio molto per la recensione,
che mi
fa sempre tanto piacere!!! Un bacio, alla prossima!!!
Hibernia:
benvenuta!!! Grazie mille per la recensione, sono
davvero contenta che la mia Lily versione Slytherin e tutti gli altri
personaggi che ho “creato” ti
piacciano…spero continuerai a seguirmi, ancora
grazie mille il commento!!! Baci, alla prossima!!
Lenina
blu: i tuoi mille “brava” che non si possono
scrivere mi
fanno davvero molto piacere, non so come ringraziarti per tutti i
complimenti!!
Non
ho intenzione di far succedere tutto troppo velocemente sia
fra Lily e Scorpius che fra Cassiopea e Shane, sia perché
come dici tu (infatti
concordo pienamente con te) la storia si rovinerebbe sia
perché 11 e 13 anni
sono troppo pochi affinché possa succedere qualcosa di
“serio” fra di loro…ma
ovviamente le loro situazioni si evolveranno, eccome se si
evolveranno!!
Ti
ringrazio ancora per la recensione e spero continuerai a
seguirmi!!! Baci, alla prossima!!
BlackFra92:
Darliiing!!! Anche tu sei frequentatrice di splash
latino?!? Noi senza di lui non sapremmo come fare nelle versioni in
classe!!! È
una manna dal cielo…comunque, lasciando perdere questi
metodi illegali per
raggiungere la sufficienza, devo ovviamente ringraziarti per la
recensione! Non
posso che ripetere quanto sono contenta che la mia ff ti piaccia,
soprattutto
il mio Draco tenerone…dai, non poteva essere un pezzo di
ghiaccio come era
stato Lucius per lui, sarebbe stato davvero una gran testa
di…legno a non
imparare dagli errori di suo padre!!! E ammetto che è
piaciuto molto anche a me
scrivere i due flashback iniziali, secondo me fanno capire molto come
si
evolveranno le cose fra Lily e Scorpius…come anche fra Cassy
e Shane, il nostro
Grifondoro non ha certo intenzione di lasciarsela scappare!! E infine,
come
vedi James forse si sta dando una svegliata…ma forse!!! :P
Grazie
ancora per la recensione, ancora complimenti per Hidden Guy
che aggiornerai presto vero?? Un bacione, alla prossima!!!
Le_3_Sclerate_The_Best: ciao!!! Non
preoccuparti se
non riesci a recensire sempre, l’importante è che
la mia ff continui a piacerti
: ) Fortuna che hai aggiunto il “quasi” davanti a
mi commuovo per Rose!!!
Povera piccola, fa “quasi!” pena anche a me che
l’ho descritta così…QUASI!!! :
) comunque, grazie mille per la recensione, alla prossima spero!!!
Baci!!!
979:
grazie mille per la recensione, non può che farmi piacere
sapere
che il modo in cui costruisco i capitoli ti piace : ) i flashback che
ho
introdotto all’inizio servivano proprio a far capire che
probabilmente l’unica
cosa in cui Lily assomiglierà a sua nonna e a sua madre
è il trovare l’amore
della vita a 11 anni…ma meglio non anticipare nulla :P sai
il mio timore è
proprio di rendere Lily un po’ troppo perfetta, come dici tu,
anche se è
proprio ciò che lei aspira ad essere…per questo
motivo questo capitolo non è
troppo incentrato su di lei…mi auguro ti sia piaciuto
comunque anche se non
succede quasi nulla… tengo molto alla tua opinione : )
questo non vuole farti
sentire obbligata a recensire sempre, anzi colgo l’occasione
per dirti di non
farti alcun tipo di problema ma è solo per farti sapere che
mi fa sempre molto
piacere leggere le tue recensioni. Perciò ti ringrazio molto
e ti aspetto al
prossimo capitolo : ) baci!!!
Ly4ever:
ciao!!! Grazie mille per la recensione, mi fa davvero
molto piacere sapere che la mia ff ti piace : ) per Lily e Scorpius
dovrai
aspettare ancora un po’…spero tu abbia la pazienza
di seguirmi!!! Grazie ancora
per la recensione, alla prossima!
Kattiva:
grazie mille per la recensione: ) per quanto riguarda
Lily e Scorpius credo ci sarà una piccola svolta nel
diciannovesimo capitolo,
l’ultimo che li vede rispettivamente al primo e al terzo
anno…ma non anticipo
nulla : )
Confesso
che anche a me non è piaciuta molto la mia scelta di far
andare Cassiopea al ballo con Derek e Glorya con Edward, ma purtroppo
non ho
avuto tempo di creare altri personaggi o di inventarmi altre
coppie…peccato : (
grazie ancora per i complimenti, alla prossima!
Lady
Lynx: ti dico, anch’io avrei volentieri messo tutti gli abiti
che ho creato : )
Come
vedi ho deciso di riscattare un po’ James, aprendogli gli
occhi su Bea…almeno in parte…e sicuramente nei
prossimi capitoli la loro
situazione si evolverà, forse in meglio, forse no. Sono
contenta che la storia
continui a piacerti, nonostante Lily non sia proprio come te
l’eri immaginata e
un po’ troppo cattiva, e spero continuerai a lasciarmi le tue
impressioni e i
tuoi commenti che mi aiutano sempre a vedere il mio scritto da un punto
di
vista più esterno…perciò ti ringrazio
e ti aspetto al prossimo capitolo!!
Rebby:
Lily e Scorpius sono nati per stare insieme, ma ci metteranno
un po’ a rendersene conto : ) Rose fa quasi pena anche a
me…ma quasi! :P
Ti
ringrazio per la recensione, al prossimo capitolo spero!!!
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Capitolo 19 *** End...? Nooo... ***
CAPITOLO 19
End…?
Nooo…
-Certo
che sei incredibile…alla fine sei riuscita a finirmelo
tutto Parfum de Pureté!!!-
esclamò
Cassiopea Sofia Malfoy alquanto contrariata, osservando con occhi
socchiusi una
boccetta semivuota.
-Io?-
fece Lily Potter, con espressione che sembrava tutto fuorché
innocente, piegando con cura un vestitino di lana nera, per poi riporlo
nel suo
baule.
Erano
le sette dell’ultima sera che avrebbero trascorso ad
Hogwarts; il mattino seguente tutti gli studenti avrebbero preso
l’Espresso,
che li avrebbe condotti verso la libertà delle vacanze
estive. Così le tre
Slytherin stavano finendo di preparare i bagagli, prima di scendere al
bacchetto conclusivo, durante il quale sarebbe stata assegnata la Coppa
delle Case e
Serpeverde avrebbe ricevuto la Coppa di Quidditch.
-Tu,
tu…non fare la santarellina!- la rimbeccò la Malfoy,
ma non era
contrariata.
-Ehi,
avete visto la mia sciarpa di cachemire grigia…?- le
interruppe Glorya Zabini, che dopo lunghe ricerche non aveva trovato la
pregiata sciarpa regalatale da Derek a Natale.
-Ehm…ti
riferisci a questa?- chiese Cassiopea, porgendole con aria
colpevole un foulard che aveva appena scovato sotto una pila di suoi
abiti; era
una ragazzina estremamente disordinata ma, chissà come, i
suoi vestiti erano
sempre perfettamente stirati, come se non avessero giaciuto
appallottolati per
settimane chissà dove.
-Sì,
proprio quella!- rispose Glorya afferrandola, mentre Lily
ridacchiava di sottofondo.
-E
poi sarei io quella che frega la roba agli altri!! Chissà
per
quanto l’ha cercata Glorya quella sciarpa…-
-Taci!-
le intimò Cassiopea, cercando di rimanere seria senza
successo: la risatina di Lily contagiò anche lei ed
immancabilmente pure Glorya
vi si unì.
-Allora…cosa
metterete questa sera?- domandò la Zabini
quando si furono
riprese; alludeva al festino che si sarebbe tenuto nella Stanza delle
Necessità
–opportunamente modificata da quelli del settimo- per
festeggiare la fine
dell’anno. Nonostante fosse una Stanza
“pubblica” gli Slytherin se l’erano
aggiudicata interamente per loro e Caroline Cavendish aveva steso in
persona la
lista degli invitati. Si sarebbe trattata della festa più
esclusiva dell’anno e
solo la gente “che conta” avrebbe potuto
parteciparvi. Naturalmente Lily era la
prima della lista, seguita a ruota dalle sue due amiche. Oltre alle
elite
Purosangue di Slytherin, ci sarebbero stati anche James ed Albus,
famosi non
solo per essere i figli di Harry Potter, Dominique Weasley, una delle
ragazze
più corteggiate dopo Caroline e tanti altri fra ragazzi
popolari, ragazze belle
e tirate e personaggi “in vista” del corpo
studentesco. Inutile dire che gente
del calibro di Rose Weasley non era stata neanche presa in
considerazione.
-Mmmh
io pensavo alla gonna vinaccia di Armani, quella tagliata
trasversale, con sopra quel top floreale di Gucci che ho preso un paio
di mesi
fa…- replicò Lily, che aveva messo tutto in
valigia tranne gli abiti che le
sarebbero serviti per la festa e per il viaggio del giorno seguente.
-Io
a quel vestito blu pervinca di Ferragamo, sai quello che mi ha
portato mio padre dall’Italia…- disse invece
Cassiopea, che era tutto fuorché
prossima a terminare i preparativi.
-Io
il tubino di raso pesca…- replicò Glorya che, in
anticipo come
al suo solito, si stava già adoperando per legare i capelli
in un elegante
nodo.
-E
tu Isabelle? Cosa indosserai? Derek ti ha invitata?- disse Lily
rivolta ad Isabelle Blackwell che, stranamente sola senza Melissa,
stava
mettendo le ultime cose in valigia. Lily sapeva benissimo che a)
Isabelle non
era abbastanza importante per essere invitata al festino e b)che Derek
non la
considerava minimamente. Infatti Isabelle, guardandola con odio con i
suoi
occhi verdi stretti a fessura, le rispose secca:
-Non
sono stata invitata-.
-Nooo?
Ma come!!! Io pensavo di sì!- replicò Lily
fintamente
scandalizzata.
-E
la tua amica Melissa dov’è? A supplicare Scorpius
di scriverle
durante l’estate?- chiese ancora la perfida Potter, mentre
appoggiata allo
stipite della porta con Glorya aspettava che Cassiopea riemergesse dal
suo
armadio per scendere a cena; sarebbero tornate al Dormitorio dopo per
cambiarsi.
-È
già scesa- replicò ancora Isabelle a denti
stretti; come la sua
amica Melissa, non poteva sopportare Lily, ancor meno
Cassiopea…ed anche
Glorya, con quella sua aria da finta cerbiatta spaurita.
-Capisco…beh,
peccato che tu non possa venire alla festa! Ci sarà
un sacco di gente…-
Cassiopea
le diede l’ultima stoccata passandole accanto e poi, con
Lily e Glorya, lasciò il Dormitorio diretta a cena.
Il
banchetto trascorse fin troppo lentamente, a detta di Lily, che
non vedeva l’ora che iniziasse il festino.
-Dio,
che noia!!! Linton non si fa mai sentire e proprio ora deve
fare un discorso chilometrico??- sbuffò infatti la Potter
sottovoce,
riferendosi al Preside che, in piedi da quasi un quarto
d’ora, non la smetteva
di parlare su G.U.F.O, M.A.G.O, l’anno trascorso…e
non si decideva a
concludere, con l’assegnazione delle Coppe.
-Insomma
Lily…è tutta la cena che ti lamenti!- le
sussurrò Edward,
seduto accanto a lei, con un sorrisino nascosto all’angolo
della bocca.
-Mi
lamento perché non si dà un mossa!- lo
rimbeccò lei, che
quando ci si metteva sapeva essere davvero seccante.
-…ed
ora, passiamo all’assegnazione della Coppa delle
Case…- stava
dicendo Linton, conquistandosi per la prima volta dall’inizio
del banchetto
l’attenzione della scolaresca.
-Al
quarto posto, con soli 300 punti troviamo…- Linton estrasse
un
foglietto dalla veste, inforcò un paio di occhiali, e poi
proseguì:-…Tassorosso!!!-
Un
boato di delusione si levò dal tavolo degli Hufflepuff,
condannati
in eterno a finire al quarto posto; se c’era qualcosa di
sicuro in questa vita,
oltre alla morte e alle tasse, era Tassorosso in ultima posizione.
-A
seguire…ecco…vediamo…ah! Pari merito
fra…- e tutta Hogwarts,
insegnanti compresi, trattenne il fiato, -Grifondoro e Serpeverde, con
350
punti!!!-
Si
scatenò il putiferio: Serpi indignate e schifate, Grifoni
quanto mai incazzati per quel secondo posto da dividere con i nemici di
sempre,
James e Scorpius che si promettevano vendetta per la fine del
banchetto…
-E
questo vuol dire che ad aggiudicarsi la coppa quest’anno
è
Corvonero, con ben 470 punti!!! Complimenti!- annunciò
Linton, cercando di
sovrastare il caos che si era scatenato.
-Ragazzi…ragazzi…calma!!!-
tuonò il preside, insidiato dal vago
sospetto che la cerimonia stesse per finire male, dapprima con tono
basso, poi
con un urlo che aveva un che di isterico, mettendo così a
tacere gli studenti.
-Bene.
Se avete finito di comportarvi come delle scimmie
urlatrici, passiamo ora alla premiazione della squadra di Serpeverde,
che ha
vinto il campionato di Quidditch- disse Linton, soddisfatto di aver
riportato
l’ordine. Uno ad uno i giocatori di Slytherin sfilarono fra i
tavoli, sino a
raggiungere quello delle autorità, dove ricevettero una
medaglia.
Primo
fra tutti il Capitano, Richard McLynter e poi Brianna
Aberfield, alta e slanciata, la chioma corvina lucente, chinare il capo
con un
sorrisino soddisfatto, seguita da Charisma Lockart, piccola e veloce
come una
scheggia, e dall’altro Cacciatore Adrian Bletchley, con il
setto nasale deviato
a causa di un Bolide preso lo scorso anno; Derek Zabini, applaudito dal
suo
stuolo di ammiratrici, capeggiato da Isabelle Blackwell, che lo
guardava
adorante, e con lui Lewis Jenkins, altro Battitore, sicuramente meno
ammirato e
popolare. E per ultimo Scorpius Malfoy che ricevette una vera e propria
standing ovation per il modo spettacolare con cui aveva preso il
Boccino. Alto,
sottile ma muscoloso, con i capelli biondi che sembravano catturare la
luce e
gli occhi grigi, freddi eppure profondi, Scorpius si alzò
conscio di essere
ammirato e desiderato dalla popolazione femminile di Hogwarts, e
raggiunse il Preside
con camminata spavalda e tronfia. Persino nel chinare il capo mantenne
la sua
regalità e, rialzatosi ancora applaudito, cercò
con lo sguardo una certa
Slytherin dagli occhi violetti. Lily e Scorpius non si erano
più parlati dopo
che la
Potter
era stata al suo “capezzale” per ore, la notte
seguente la partita. Era come se
lui non avesse più voglia di prenderla in giro, di
sbeffeggiarla, e lei di
infierire, di usare il suo tagliente sarcasmo con lui. Non erano
imbarazzati,
due come loro non sapevano neanche cosa
fosse l’imbarazzo, di granito com’erano,
ma sentivano che per il momento le
cose dovevano andare così.
Finita
la cerimonia di premiazione, augurato ancora una volta
buone vacanze, il Preside congedò la scolaresca, che si
disperse alla velocità
della luce.
-Era
ora!!! Ci vogliamo dare una mossa, branco di lumache
paralitiche?- esclamò la Potter
irritata, che cercava di raggiungere il Dormitorio il più
velocemente
possibile, cosa che le era impedita dalla folla di persone in uscita
dalla Sala
Grande.
Con
grande sdegno di Lily, ci impiegarono ben dieci minuti a
raggiungere il sotterraneo, dieci preziosi minuti sottratti agli
accurati
preparativi per la festa.
-A
che ora dobbiamo essere nella Stanza delle Necessità?-
chiese
Glorya, intenta a far scivolare il tubino color pesca sul suo corpo
diafano.
-Uhm…all’incirca
fra mezz’ora- le rispose Cassiopea, consultando
il suo microscopico e quanto mai griffato orologio da polso. Lily, che
da
quando aveva iniziato a vestirsi non aveva proferito verbo,
rischiò di morire
soffocata, tanto aveva stretto il laccetti del top che si stava
mettendo,
quando udì che aveva solo mezz’ora per rendersi
splendida.
Nonostante
le sue funeste previsioni, Lily fu pronta in tempo ed
era, se possibile, ancora più bella di quanto era stata al
Ballo dei Fiori di
Maggio; naturalmente lei si vedeva orribile e non smise di ripeterlo
finché
Cassiopea non la minacciò di darla in pasto a Vermicoli
Carnivori se non
l’avesse piantata nel giro di tre secondi.
-Lily…incantevole-
disse una calda voce conosciuta. Voltandosi,
Lily vide Edward, affascinante nella sua ricercata tenuta casual,
composta da
grigi pantaloni gessati, camicia candida e scarpe coordinate, arrivare
con il
gemello –Thomas non era naturalmente paragonabile a lui- e
con Derek.
-Mio
fratello?- chiese Cassiopea stranita, notando l’assenza del
terzo membro del trio Slytherin.
-Oh,
penso si stia picchiando con Potter…- fece Derek noncurante,
passando tre volte di fronte alla parete per far sì che la
porta della Stanza
delle Necessità apparisse.
-Io
non attaccherei mai briga come i Babbani-.
Scorpius
Malfoy non si era fatto attendere poi così tanto. Splendido
ed elegante quanto bastava, era apparso alle loro spalle silenzioso
come un
gatto.
-Certo,
hai troppa paura che ti venga deturpato quel tuo bel
faccino- lo schernì Cassiopea, ironica; per tutta risposta
Scorpius le fece una
brutta smorfia, prima di sorriderle. Ignorando Lily, si
complimentò
galantemente con Glorya, per poi passare a chiacchierare con i suoi
amici. Dal
canto suo Lily si premurò di fare la smorfiosetta con
Edward, di lodare Derek
per la vittoria a Quidditch e di analizzare e criticare con Glorya e
Cassiopea
ogni ragazza che aveva la sfortuna di passare davanti a loro.
Quando,
mezz’ora più tardi, Lily entrò nella
Stanza delle
Necessità, ebbe l’impressione di entrare nella
sala da ballo di un locale degli
anni Sessanta. Un orchestra suonava in un angolo, divanetti dai toni
scuri e
tavolini rettangolari circondavano la pista da ballo, mentre sulle
pareti erano
appesi ritratti in bianco e nero di vecchie star del cinema Babbano,
fra cui
Audrey Hepburn, Clark Gable e altri; evidentemente chi aveva allestito
il tutto
aveva un particolare gusto nel prelevare solo gli elementi migliori
dalla
cultura dei non-maghi. Luci soffuse illuminavano la sala, irradiandosi
da
rotondi lucernari che pendevano dal soffitto, mostrando gruppi di
ragazze
intente ad individuare il miglior partito da accalappiare, ragazzi
sorseggiare
chissà quale cosa alcolica e, non da ultimo, Caroline
Cavendish –regina
indiscussa della serata- attorniata dal suo harem.
Indossava
un abitino vintage, bianco con neri disegni geometrici,
corto e senza spalline, con abbinate un paio di decoltè
bianche. Portava i
capelli acconciati con la riga di lato e una coda di cavallo che
terminava in
un unico boccolo dorato; il tutto sembrava apparentemente tenuto fermo
da un
paio di occhiali da sole bianchi che non stonavano per nulla. Era
splendida e,
se provava una certa nostalgia per la fine del suo percorso ad
Hogwarts, non lo
dava a vedere e sorrideva e scherzava con tutti. Quando la scorse,
Caroline si
diresse verso di lei e, raggiuntala, le disse:
-Lily
cara…sei arrivata! Incantevole questa gonna di Armani!-
Lily
le sorrise artificiosamente e replicò:
-Ti
ringrazio, Caroline, ma nulla di più di un semplice
straccetto…piuttosto, quest’abito!-
E
via dicendo così, chiacchierarono sotto gli occhi
più o meno
attenti di tutti, fino a che la festa non entrò nel vivo.
-Balliamo?-
Lily,
che stava sorseggiando qualcosa di analcolico appoggiata al
bancone delle bevande, alzò gli occhi su Edward, che le
tendeva una mano
sorridendole sornione.
-Ma
certo, con piacere- rispose la rossa, accettando il suo
invito.
Vorticando
stretta a lui in pista, Lily vide suo fratello James
litigare con quella che riconobbe come Lynda Sunders, Richard McLynter
provarci
con una ragazzina del terzo, evidentemente già sbronzo e
Scorpius Malfoy
ballare con…Melissa Summers?
-Ah,
così è riuscita ad entrare…- disse
Lily, rivolta più a sé
stessa che a Edward, che tuttavia la sentì e seguendo la
traiettoria del suo
sguardo individuò il suo migliore amico con la Summers.
-Scorpius
dici? Penso volesse farsi perdonare per non essere
andato con lei al Ballo di maggio…-
Lily
rise sarcastica, prima di rispondergli:
-Scorpius
che vuole farsi perdonare? Ma per favore…-
-Gelosa,
Lily?- la punzecchiò Edward, ma sotto l’ironia
Lily
scorse qualcos’altro. Così, agendo spinta dal suo
senso degli affari, replicò
guardandolo negli occhi:
-Perché
dovrei, quando sto ballando con il più bel cavaliere della
festa?-
Il
bel Nott le sorrise e, se non lo avesse conosciuto Lily avrebbe
detto rassicurato ma, avendo capito già da tempo di che
pasta era fatto Edward,
preferì definirlo scaltro. Edward era bello, e popolare, e
come tale voleva la
ragazza più bella e popolare. Lily Potter. Poco importava
che avrebbe dovuto
aspettare…
-Ti
dispiace se bevo qualcosa? Qui dentro fa un caldo…- gli
disse
Lily al terzo giro di danze; per quanto Edward fosse una compagnia
piacevole,
sentiva il bisogno di ritrovare Glorya e Cassiopea, che non vedeva
più
dall’inizio della festa, probabilmente perché
anche loro come lei erano state
rapite per una serie infinita di balli da chissà chi.
Sforzandosi
di non pestare i piedi agli altri con eccessiva forza,
Lily riuscì a tornare al banco delle bevande dove, oltre che
dissetarsi, godeva
anche di una vista panoramica della sala, essendo situato su un piccolo
rialzo.
Intravide Glorya seduta su un divanetto, a chiacchierare con un certo
Ryan
Hamilton, Ravenclaw terzo anno, rampollo di una famiglia che possedeva
scuderie
di prestigio, mentre Cassiopea stava ballando, nonché
ridendo, con Adrian
Bletchley, Cacciatore della squadra di Quidditch, Slytherin al quarto
anno. Non
era l’unica dunque, a possedere un certo occhio per le
conquiste…
-Annoiata?-
Scorpius
Malfoy le si era affiancato, un leggero velo di sudore a
imperargli la fronte, dovuto forse alla temperatura della sala
piuttosto elevata,
ed un bicchiere fra le dita.
-Oh,
non direi…Edward è una compagnia davvero
piacevole- rispose
Lily, senza guardarlo.
-Già-
fece Malfoy, senza una particolare espressione sul viso.
-Tu?
Melissa è una persona…senza dubbio loquace- gli
chiese lei
dopo qualche secondo di silenzio.
-Oh,
oh cosa sento…sbaglio o la nostra Potter è
gelosa?- fece
Scorpius; Lily notò con piacere che era tornato ad essere la
serpe fastidiosa e
tagliente di prima.
-Merlino
ti ringrazio. Vedo che, dopo nove mesi, hai imparato a
chiamarmi per cognome. È proprio vero che la speranza
è l’ultima a morire…- lo
rimbeccò lei, ironica.
-Io
vedo che invece più passa il tempo, meno ti reggo- disse
Scorpius, acido.
-Nessuno
ti obbliga a parlare con me Malfoy- gli fece notare Lily,
logica.
-Hai
proprio ragione!- esclamò lui, irritato non si sa per quale
motivo, voltandole le spalle. Un secondo dopo era di nuovo sparito fra
la folla
e Lily, rimasta a fissare per un attimo il punto in cui lui si era
trovato, si
chiese come mai si fosse comportato così. Persona volubile
Malfoy…
Facendo
spallucce, tornò alla festa, senza sapere che per il resto
del tempo sarebbe stata seguita da un paio di occhi argentati.
*****
-James!!!-
James
Sirius Potter riemerse dal suo baule, dentro il quale stava
cercando di infilare tutta la sua roba che inspiegabilmente sembrava
essersi
moltiplicata, sentendo la voce di Beatrice Venci, appena entrata nel
Dormitorio
maschile.
-Ehi…già
finiti i bagagli?- l’apostrofò lui mentre Bea si
sedeva
sul suo letto.
-Stranamente
sì…vedo che invece tu come al solito sei in alto
mare!!- replicò l’italiana, gettando
un’occhiata al caos che circondava la
valigia del bel Potter.
-Già…-
mugugnò lui, seccato; detestava fare i bagagli, doveva
sempre saltarci sopra per riuscire a chiuderli!!
-Comunque…i
miei hanno detto che posso venire da voi, finita la
scuola- disse Beatrice e sul volto di James comparve un largo sorriso.
Di
riflesso, anche lei sorrise, dicendosi che forse grazie al tempo che
avrebbero
passato insieme, James si sarebbe accorto dei suoi
sentimenti…
*****
-Scrivi!-
Cassiopea
Sofia Malfoy, con le mani sui fianchi a mo’ di mammina
apprensiva fissava astiosamente Lily Potter che, per tutta risposta si
aggiustò
il foulard con cui teneva i capelli legati.
Il
sole splendeva alto in un cielo terso quella mattina di giugno
e gli studenti di Hogwarts lo guardavano dai finestrini
dell’Espresso che,
correndo veloce lasciandosi alle spalle una nuvola di vapore, li stava
conducendo alla stazione di King’s Cross.
Lily,
Glorya e Cassiopea, dopo aver costretto tre studenti del
sesto anno a trasportare i loro bagagli nello scompartimento che
più le
aggradava, si erano sistemate comodamente e si stavano godendo il
viaggio di
ritorno ognuna persa nei propri pensieri.
Lily
stava appunto riflettendo sui vari modi in cui avrebbe potuto
rendere la sua estate più piacevole –alias come
rompere le scatole a suo padre-
quando Cassiopea, che sembrava in trance profetica da più di
un’ora, se n’era
uscita con quella frase, rivolgendosi alla rossa Potter.
-Ehm…cosa
dovrei scrivere?- chiese quest’ultima, inseguendo ancora
il filo dei propri pensieri; Glorya, seduta accanto a lei,
sollevò gli occhi
dal romanzo che stava leggendo per seguire la loro conversazione.
-Ora
niente!!! Intendo, quest’estate, scrivi!- replicò la Malfoy,
inspiegabilmente
irritata.
-Okay…-
fece Lily esitante, studiandola –ma perché devi
essere
seccata nell’impormi quest’obbligo…?- le
chiese poi.
-Aaaah,
non capisci nulla…- sbuffò la biondina,
voltandosi a
guardare nuovamente il finestrino. Lily e Glorya si scambiarono uno
sguardo
stranito, prima di fare spallucce e di tornare ognuna alle proprie
occupazioni.
Ma Cassiopea non stava realmente guardando il paesaggio scorrere,
così come
Glorya non stava leggendo e Lily non si stava ripassando lo smalto
scuro. Non
l’avrebbero mai ammesso ma tutte e tre stavano pensando alla
stessa cosa.
Mi
mancheranno? Riusciremo davvero a vederci ogni tanto come ci
siamo promesse, prima di tornare a scuola? O quest’anno
passato insieme finirà
nel dimenticatoio, rendendoci così estranee l’una
all’altra?
Lily
ripensò alla risata di Cassiopea, al banchetto di inizio,
alle lacrime di Glorya, alle confidenze, ai rari gesti
d’affetto, ai pomeriggi
passati insieme a fare i compiti…e le prese in giro, le
passeggiate nel parco
di Hogwarts, le chiacchierate in riva al Lago…e ancora, ai
preparativi mattutini
con Glorya, ai vani tentavi di svegliare Cassiopea, per poi osservarla
mangiare
tutto alla velocità della luce…ricordò
quando si era trovata a difendere
quest’amicizia da Caroline, a quanto le fosse costato mettere
da parte il suo
naturale egoismo e la sua diffidenza verso tutti e tutto per creare il
primo
vero rapporto umano con le due ragazzine che, silenziose, viaggiavano
con lei.
Glorya
rivide il volto di Lily, china su di lei, quando l’aveva
trovata a piangere nel sonno…i suoi occhi violetti
all’apparenza duri che in
realtà le stavano comunicando tutto l’affetto che
nascondevano…ricordò il
calore dell’abbraccio di Cassiopea, i lunghi discorsi che si
erano fatte prima
di decidersi a far capire a Lily che non volevano essere messe da parte
per
un’effimera
popolarità…ricordò quanta forza ci era
voluta per svelare loro la
sua realtà familiare ed il senso di leggerezza provato
quando si erano
comportate esattamente come si era aspettata…sorrise al
pensiero del loro
strano modo di starle vicine, non soffocanti, non apprensive,
semplicemente Lily e Cassiopea, con la loro freddezza, con il
loro volerle bene,
l’essere pronte a curare le ferite del suo cuore.
Cassiopea
ricordò la prima volta che aveva visto Lily Potter,
altera e algida, seduta sullo sgabello con il Cappello Parlante in
testa,
l’inspiegabile senso di contentezza che l’aveva
presa quando era stata
assegnata a Slytherin…l’iniziale diffidenza verso
Glorya che, sebbene
conoscesse da sempre per via dell’amicizia fra i loro padri,
si era sempre mostrata
come una ragazzina chiusa e scostante…i primi passi verso
un’amicizia sincera,
in cui Cassiopea poteva essere semplicemente se stessa, non doveva
sforzarsi di
piacere a nessuno, lontana dagli occhi di sua
madre…ripensò con un sorriso alle
loro espressioni preoccupate quando non l’avevano trovata a
letto, la notte in
cui aveva dormito con Scorpius…le buffe facce che facevano
ogni mattina quando
la vedevano mangiare come un leone a dieta…la gioia nel
constatare che, da
qualche parte, esistevano altre due anime affini alla sua.
Un
anno di Lily, Glorya e Cassiopea passò davanti ai loro occhi.
-Che
silenzio fanciulle, vi è morto il gufo?-
Edward
aveva aperto la porta del loro scompartimento senza che
nessuna delle tre se ne accorgesse e si era, con Derek e Scorpius,
accomodato
sul sedile accanto a Cassiopea.
-Sarà
l’effetto viaggio di ritorno…- ipotizzò
Derek, visto che
nessuna delle tre dava cenni di vita.
-L’effetto
viaggio di ritorno?- gli chiese Glorya, stranita.
-Sì…ne
presentate i sintomi: sguardo perso nel vuoto, attività
interrotte, espressioni impassibili…- elencò
Edward, studiandole con attenzione
come se fossero tre casi irrecuperabili.
-Si,
ma cosa sarebbe questo effetto, di grazia?- domandò ancora
Lily, curiosa.
-Aaah…non
ve lo possiamo dire, lo scoprirete da sole- replicò
Derek, con fare saccente.
-Piuttosto,
Bloody ti ha mangiato la lingua?-
Cassiopea
si rivolse al fratello che non sembrava mentalmente
presente; intanto il treno stava rallentando, segno che stavano per
giungere a
King’s Cross.
-Ah-ah-
fece Scorpius ironico, senza però darle una risposta.
-Spero
che comunque tu sia in grado di tirare giù i nostri bauli-
gli disse Lily, stiracchiandosi annoiata; naturalmente lei non poteva
certo
rovinarsi le unghie afferrando il suo bagaglio, che come minimo pesava
un
quintale!
-Prego?
Mi auguro di non aver sentito bene- replicò Scorpius
minaccioso, occupandosi solo delle valige di sua sorella,
così come stava
facendo Derek.
-Aaah
Lily dà qui…lascia perdere Scorpius, il solito
maleducato…-
disse Edward, aiutando la Potter.
Così,
fra battutine e sbuffi di fatica, i sei Slytherin –Edward
non riteneva che fosse il caso di cercare suo fratello- scesero dal
treno e,
prima di avviarsi ognuno verso i propri genitori, si fermarono per
salutarsi.
-Allora
buone vacanze ragazze, ci si vede a settembre!- si congedò
Edward, sfiorando la guancia di ognuna con un bacio, anche se si
soffermò una
frazione di secondo di più su quella di Lily, -sempre se
ritrovo Thomas…- lo
sentirono borbottare mentre si avviava verso Pansy e Theodore, un pelo
affranto.
-Quello
se non sbaglio è l’autista di
papà…- mormorò Glorya, che
un attimo dopo venne stritolata da Derek; non si sarebbero rivisti per
almeno
un mese. Quando riuscì a districarsi dalle braccia del
fratello, che raggiunse
l’elfo domestico di Lysa senza più voltarsi a
guardarla, Glorya si ritrovò gli
occhi di Lily e Cassiopea puntati addosso.
-Sì,
ho capito! Se soffrirò di solitudine, ve lo farò
sapere!!!-
esclamò irritata e per la seconda volta nel giro di un
minuto venne catturata
in un abbraccio stritolacostole, nel quale suo malgrado si
trovò coinvolta
anche Lily.
-Ehi
Lily, muoviti! Mamma e papà ci stanno aspettando!-
-Un
attimo, James!- sbottò Lily seccata, all’indirizzo
di suo
fratello che con Albus, Bea che evidentemente aveva accettato
l’invito dei
Potter, e i numerosi cugini Weasley, le passò accanto
dirigendosi verso Ginny,
Harry e gli altri genitori.
-Pare
che io debba andare- disse allora Lily, rivolta più a
Cassiopea che a Scorpius.
-Già…-
le rispose la biondina.
Lily,
che detestava gli arrivederci, fece per voltarsi, quando si
sentì afferrare per un braccio.
-Non
potevi scampare!- l’apostrofò Cassiopea,
stringendola a sé.
-Uffa,
la solita sentimentale!- sbuffò Lily, sorridendo nascosta.
Cassiopea
la lasciò andare e, individuato suo padre, si diresse
verso di lui lasciando –volutamente?- Scorpius con Lily.
-Beh,
buone vacanze Malfoy- disse quest’ultima, scorgendo i cenni
impazienti che sua madre le rivolgeva da lontano.
-Lo
saranno sicuramente, dato che non ti vedrò per tre mesi!-
replicò Scorpius, fingendosi sollevato.
-Idem!-
lo rimbeccò Lily e fece per superarlo, ma lui le
sbarrò il
passo.
-Buone
vacanze anche a te, Lilian- le disse, serio, sfiorandole
rapido una guancia con un dito; prima che Lily avesse il tempo di
capire cosa
fosse successo, lui era già scomparso.
Spazio
Autrice:
Salve
gente!!!! Spero di non avervi fatto attendere troppo…bene,
ecco il capitolo che segna la conclusione del primo anno ad Hogwarts di
Lily.
Come già detto alla fine del precedente capitolo, ora
inserirò uno o due
capitoli con alcuni momenti delle vacanze estive più uno con
il riassunto del
secondo, terzo e quarto anno di Lily e company, per poi passare a
raccontarvi
come io immagino il suo quinto anno ad Hogwarts.
Che
altro dire…beh, spero che questo capitolo vi sia piaciuto,
devo dire che a me sembra un po’ troppo pesante in alcuni
punti, ma lascio a
voi il giudizio! : )
Ringrazio
chi ha messo la mia storia fra preferiti e seguite, chi
ha solamente letto e passo ora a rispondere alle 8
recensioni lasciatemi a “Waiting for summer”.
Amber_green:
grazie mille per la recensione, fa sempre piacere
sapere che la mia Lily piace!!! Un bacio, alla prossima!!!
Aislin:
mi sento molto onorata per il fatto che tu abbia deciso di
recensire la mia storia e non può che farmi piacere sapere
che hai passato
tutta la serata a leggerla!! Davvero, non smetto mai di stupirmi per il
fatto
che ciò che scrivo piaccia alla
gente…perciò non posso che ringraziarti per la
recensione ed augurarmi che questo capitolo sia all’altezza
di tutti gli
altri!!! Grazie mille, alla prossima!
Hayley_Gin91:
grazie davvero per la recensione, come vedrai
durante l’estate ne succederanno in casa Potter, proprio a
causa della nostra
Lily cattiva e Serpeverde!!! Spero di aver postato abbastanza in fretta
e mi
auguro continuerai a seguirmi!! Grazie ancora per il commento, alla
prossima!
Alexandra_Potter:
wow, il tuo “bravaaaaaaa” mi ha fatto un sacco
piacere, così come gli aggettivi con cui hai descritto la
mia ff!!! Grazie mille
per la recensione, spero me ne lascerai altre!! Alla prossima!
Le_3_Sclerate_The_Best:
innanzi tutto ti ringrazio per la
recensione e rispondo subito alla tua domanda, che non è per
nulla scema,
tranquilla!!! Sì, come ho scritto Lily va da Scorpius
apparentemente per una
sorta di debito nei suoi confronti, ma, come emergerà
più avanti, anche perché
loro due sono irrimediabilmente attratti l’uno
dall’altra…solo che ancora non
lo sanno, ce ne vorrà prima che lo capiscano!! Spero di
averti chiarito il dubbio,
ti ringrazio per la recensione e spero di vederne tante altre!! Baci,
alla
prossima!!!
Francy_Malfoy:
sono davvero contenta che la mia Lily ti piaccia,
personalmente per descriverla così cerco di immaginarmi come
mi sentirei io se
mi “costringessero” ad omologarmi a tutti gli
altri…e sapere che il modo in cui
scrivo piace anche ad altre persone mi fa davvero felice.
Perciò non posso che
ringraziarti per la recensione e augurarmi di essere stata abbastanza
veloce
nell’aggiornare!! : ) ancora grazie, alla prossima!!
Ly4ever:
aaah a chi lo dici…mi sa che per ora dobbiamo
accontentarci delle vacanze natalizie!!! : ) comunque, passando alla
ff, posso
dirti con sicurezza che Glorya darà del filo da torcere a
suo padre, così come
Draco ha tutta l’intenzione di rompergli le scatole. E per
Lily e Scorpius…eh
si, mi sa che ci sarà da aspettare, ma come vedi sono
già sulla buona strada!!
Ti
ringrazio moltissimo per la recensione, alla prossima!! Baci!!
Aleu:
davvero hai letto la mia ff tutta in un pomeriggio?!?! Wow,
che emozione!! Sul serio, sono troppo contenta di sapere che la mia
storia
piace così tanto da tenere incollati al pc per un
pomeriggio!!! : ) ti confesso
che a Scorpius avrei voluto far dire qualcosa di più non
so…malfoyesco, ma poi
mi sono detta che una frase del genere avrebbe fatto più
effetto : )
Ti
ringrazio moltissimo per la recensione e per avermi rincuorata,
spero di essere stata abbastanza veloce nell’aggiornare!! Un
bacio, alla
prossima!! : )
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Capitolo 20 *** Holiday ***
CAPITOLO 20
Holiday
-Allora?
Come va con Lynda?
Beatrice
Venci cercò di apparire il più naturale possibile
nel
porre la domanda, ma dentro di sé le sue viscere stavano
ballando la samba.
James,
aggiustandosi gli occhiali da sole sui capelli, rispose con
noncuranza:
-Oh,
l’ho scaricata alla festa di fine anno-.
Bea
esultò segretamente e non poté impedirsi si
sorridere.
Lei
e James stavano facendo una passeggiata intorno al lago, sul
quale i Potter avevano una villetta a tre piani. Dì
lì a poco sarebbe arrivati
anche Dominique, Louis, Victoire con Teddy, che avrebbe passato due
settimane
lì, mentre Bill e Fleur si concedevano una seconda luna di
miele dopo più di
vent’anni di matrimonio. Andati via loro, sarebbe stato il
turno di Rose ed
Hugo, che non vedevano l’ora di riposarsi un po’
dallo sfiancante tour per
città culturalmente interessanti che Hermione li costringeva
a fare ogni
estate.
Tuttavia,
ora Beatrice aveva James tutto per sé, ormai da una
settimana, e stava cercando di “lavorarselo” ben
bene. Prima di tutto, non
aveva ancora indossato una cosa che non fosse corta e
scollata…non era da lei
vestirsi in quel modo, ma d’altra parte in amore vale ogni
cosa. E a quanto
pare stava funzionando: più di una volta aveva pescato James
a guardarla non
proprio negli occhi…Punto secondo, per via del il fatto che
spesso stavano a
prendere il sole in riva al lago, gli chiedeva più di una
volta di metterle la
crema solare; a dirla tutta, con tutta la lozione che si era fatta
spalmare,
non si sarebbe ustionata neanche se fosse stata sotto il sole per
ventiquattro
ore consecutive. Il punto terzo del piano era far ingelosire James e ci
stava
riuscendo con successo: aveva fatto amicizia con Luke, il figlio dei
vicini di
villa dei Potter, un sedicenne dongiovanni che aveva messo gli occhi
sulla
bella italiana non appena era arrivata.
Il
punto quarto era mostrarsi interessata, senza essere troppo
indiscreta, alla vita sentimentale di James, cosa che Bea stava facendo
proprio
in quel momento.
-Oh…e
come mai?- gli chiese, mostrandosi un minimo dispiaciuta.
James
fece spallucce, prima di rispondere:
-A
dire il vero non è che mi interessasse
granché…e poi voleva una
cosa troppo seria-.
Bene,
si disse Bea, non fargli intendere che vorrei sposarlo…
-Perché
me lo chiedi?- le disse poi lui.
-Oh…ecco…l’ho
vista piangere in bagno, sul treno- si inventò Bea
sul momento; in realtà Lynda si era già consolata
con un certo Tassorosso…
-Ah…senti
un po’, a te piace davvero quel Luke? Io l’ho
sempre
trovato un po’ troppo pieno di sé…-
chiese James, qualche secondo dopo, vedendo
appunto il suddetto corteggiatore steso su un asciugamano a prendersi
il sole
tutto beato.
-Perché
lo vuoi sapere?- fece Beatrice, senza rispondere alla
domanda.
-Così…sai,
è uno che ci prova con tutte!- rispose James, pettegolo
coma una portinaia, come se lui fosse un santo.
-Ma
sentilo! Ha parlato Mister Castità!- lo prese in giro Bea,
bagnandosi
un po’ i piedi nell’acqua fresca del lago. Quel 10
giugno faceva davvero caldo,
e la bella italiana stava pensando di farsi un bel bagno…
-Ehi!
Mi potrei sentire offeso!- si difese James, mettendo su un
adorabile broncio.
-Tu?
Offeso? Ma per favore!!!- rise Bea, soprattutto per la sua
faccia.
-Ah!
E così mi ritieni senza sentimenti eh?!- la
rimbeccò lui, e
poi, all’improvviso, la sollevò fra la braccia,
come se fosse leggera come una
piuma, e corse con lei dentro l’acqua.
-No,
no, no James non farlo!!!- lo implorò Bea, tempestandogli il
petto di pugni.
-Cosa?
Questo?- le domandò James ed un secondo dopo
l’aveva
mollata nell’acqua.
-Sei
un maledetto!!! Ora ti faccio vedere io…- lo
minacciò
Beatrice e prese a schizzargli acqua a raffica negli occhi.
Ingaggiarono una
vera e propria lotta a suon di schizzi, come due bambini, osservati da
lontano
dai coniugi Potter.
-Quella
ragazza è cotta di tuo figlio- commentò Ginny,
comodamente
sdraiata con la pancia al sole e il capo all’ombra; un
po’ di calore avrebbe
fatto bene ai bambini.
-Dici?
Io non me ne sono accorto…- rispose Harry, tutto intento a
costruire un castello di sabbia, come se non fosse un uomo adulto. Ma
d’altra
parte quando era stato bambino, non aveva avuto la
possibilità di comportarsi
come tale.
-Ovvio
che non te ne sei accorto, sei un maschio!- lo rimbeccò
Ginny, accarezzandosi la pelle tesa del ventre; uno dei due gemelli era
piuttosto irrequieto, a giudicare dai calci che stava sferrando.
-Ehi
signorina, cosa vorresti dire con questo?- le chiese Harry,
fintamente minaccioso.
Ginny
rise del suo tono, prima di rispondere:
-Intendo
dire che voi esseri dotati di cromosoma Y non siete
geneticamente programmati per capire questo genere di
cose…infatti ci hai messo
sei anni a capire che mi piacevi!-
-Beh,
allora speriamo che James non abbia preso da me in
questo…quella povera ragazza diventerà vecchia
altrimenti!- scherzò Harry,
facendo ridere di più Ginny.
-Ehi
Ginny, qualcuno lì dentro è parecchio
agitato…- notò il
Bambino Sopravvissuto che, terminata la sua grande opera
d’arte fatta di
sabbia, si era steso accanto alla moglie ad abbronzarsi.
-Direi
di sì, guarda come scalcia! Ehi Harry…dovremmo
decidere i
nomi- replicò la signora Potter, rilassata e felice. Era
ormai di otto mesi ed
era probabile che i gemelli sarebbero nati prematuri, come Lily e
James. Solo
Albus aveva rispettato la data prevista per il parto: probabilmente non
voleva
disturbare troppo sua madre venendo al mondo in anticipo, al contrario
di Lily
e James, che se ne erano fregati ed erano nati quando volevano.
-Vi
prego, non scegliete nomi appartenuti a qualche defunto!-
Eccola.
Lily Potter, in bikini nero con coordinato coprisole e
ciabattine abbinate e occhiali da sole a tenerle ferma la chioma
rubina, aveva
fatto la sua comparsa, all’alba delle undici del mattino. La
piccola Potter
aveva preso la bella abitudine di alzarsi tardi e di scendere in
spiaggia
quando voleva.
-Anche
perché credo siano finiti gli amici morti da cui prendere
il nome…- commentò poi, dopo essersi stesa su una
sdraio accanto a suo padre.
-A
meno che non vogliate chiamare la bambina Ninfadora! Totalmente
aberrante…- proseguì, incurante delle facce dei
suoi genitori.
-Dacci
qualche idea tu allora Lily…- disse Harry, duro. Non gli
era piaciuto per niente il tono con cui Lily aveva parlato.
-Mmh…non
saprei…cosa ne pensate di Miuccia? Come Prada! O
Donatella, come Versace? O perché non Chanel? E per il
bambino…Giorgio, come…-
-Armani?-
fece Ginny esitante.
-Brava
mamma, esatto!- approvò Lily, spalmandosi la crema sulla
sua delicata pelle chiara.
-Lily,
dimmi che non stai parlando sul serio…- fece Harry
supplicante, ma a giudicare dall’espressione di sua figlia
non sembrava che
stesse scherzando.
-Allora
sentiamo i vostri, di nomi!- replicò Lily, rassegnata da
una sfilza di Minerva, Dobby, Edwige e quant’altro. E
così, battibeccando su
nomi e nomignoli, Lily passò per la prima volta del tempo
con i suoi genitori
senza litigare…eccessivamente.
*****
Glorya
Zabini si stava godendo una bellissima mattinata di puro e
sano relax. Prendeva il sole sul bordo della piscina che suo padre
aveva fatto
installare qualche anno prima e di tanto in tanto leggeva qualche
pagina di un
romanzo piuttosto interessante. Si era fatta servire la colazione
lì dai suoi
personali elfi domestici che, insieme a Harold il maggiordomo,
costituivano la
sua unica compagnia. Suo padre infatti era partito due giorni prima,
dopo
appena cinque giorni di convivenza con sua figlia, e questo significava
totale
e beata solitudine. O almeno questo era quello che pensava la bella
Zabini,
finché una voce femminile –che decisamente non
poteva appartenere al vecchio
Harold- non la strappò dalla riflessione riguardante gli
acquisti necessari per
l’estate.
-Oh!
Tu devi essere Gloryà!-
Glorya
aprì gli occhi di scatto, sia per l’orribile modo
in cui
era stato storpiato il suo nome, sia per capire da dove provenisse
quella voce
di donna decisamente troppo acuta.
Nel
suo campo visivo apparve una stangona di circa un metro e
settanta, dai capelli castano scuro, mossi, e occhi verdi. Era pallida
e aveva
il tipico nasino alla francese. Poco dietro di lei Glorya scorse un
paio di
valige e riportando gli occhi sulla sconosciuta, notò che
sembrava vestita da
viaggio, con pantaloncini grigi e un top bianco.
-Glorya,
non Gloryà- preciso la mora Zabini, per poi chiede
neanche tanto educatamente:
-E
tu chi saresti?-
-Glorya,
lei è Camille. Camille, ti presento mia figlia Glorya-.
Blaise
Zabini era appena entrato in giardino, e avanzava verso di
loro a grandi passi; Glorya non faceva altro che spostare gli occhi
allibiti da
lui alla francesina che torreggiava su di lei.
-Camille?-
chiese Glorya esterrefatta, senza accettare la mano
fresca di manicure che Camille le stava tendendo.
-Sì,
è…-
-…la
sua fidanzata!- concluse la francese al posto di Blaise.
Ci
mancò poco che Glorya morisse d’infarto a soli
undici anni.
Fidanzata???
pensò mentre si alzava di scatto e correva in casa,
sotto lo sguardo allibito di suo padre e di Camille.
Ha
lasciato mia madre perché non voleva legami!!
urlò dentro di sé
Glorya infuriata sbattendosi la porta della sua stanza alle spalle per
poi
andare a buttarsi sul letto.
Come
diavolo ha potuto pensare di portare qui la sgualdrina del
momento, sapendo che ci sono io? Pensa forse di convincermi ad
andarmene,
mancandomi così di rispetto? Queste erano le domande che
Glorya si poneva,
senza che una sola lacrima solcasse il suo volto chiaro. Pensa di
liberarsi
così facilmente di me?? Si sbaglia di grosso!
Nessuno
può trattare Glorya Zabini in questo modo, si disse, e
giurò che avrebbe reso la vita di suo padre e di quella
Camille un inferno.
*****
-Cassiopea,
c’è una lettera per te- disse Scorpius Hyperion
Malfoy, entrando nella stanza
di sua sorella. Cassiopea, che stava mettendo le ultime cose in
valigia, si
voltò a guardarlo sorpresa. Era passato troppo poco tempo
perché Lily le
scrivesse e sapeva che Glorya non aveva ancora a disposizione un gufo
con cui
mandarle una lettera; non capiva perciò di chi potesse
essere la missiva che
Scorpius le aveva portato.
-Sei
sicuro che sia per me?- gli domandò, prendendogliela fra le
mani.
-So
ancora leggere- le fece notare Scorpius ironico, meritandosi una
linguaccia.
Quando
Cassiopea ebbe letto il mittente, riuscì ad evitare per un
pelo di cacciare un
urlo furibondo. Ma l’ira che le si era riversata nello
stomaco doveva essere in
qualche modo trapelata dal suo volto perché Scorpius, che
stava per andarsene,
le chiese:
-Tutto
bene?-
-Bene?!-
chiese Cassiopea con un che di isterico della voce, -bene?! Questo
maledetto
idiota di un sanguesporco babbano della malora deve perseguitarmi anche
d’estate!!!
Ma ti rendi conto?? Potrei denunciarlo! Come osa?! Dico, non sono stata
abbastanza chiara?? Come accidenti si permette!!- urlò poi,
pestando un piede a
terra come una bambina capricciosa che non è stata
accontentata. Scorpius,
abituato ad una Cassiopea imperturbabile e abbastanza impassibile, la
guardò
con tanto d’occhi e, immaginando di dover far qualcosa per
calmare sua sorella,
tornò sui suoi passi.
-Di chi
staresti parlando, di grazia?- le chiese con tutta la calma di cui era
capace,
intuendo che non bisognava darle altri pretesti per esplodere; fuori
discussione usare il sarcasmo, dunque.
-Di Shane
Burke!! Di chi altri sennò? Ma puoi anche chiamarlo
Flagello!- gli rispose lei
sgarbata; reprimendo l’impulso di sgridarla per come gli si
era rivolta,
Scorpius le domandò ancora:
-Che
sarebbe…?-
-Grifondoro
terzo anno, la cui unica passione sembra essere farmi venire
l’esaurimento
nervoso nel giro di un anno- replicò Cassiopea a denti
stretti, lanciandogli la
lettera.
Alla mia
Purosangue preferita…-
iniziò a leggere Scorpius ed
immediatamente strinse le labbra: come osava scrivere preferita a sua
sorella?!
Doveva forse staccargli le dita una ad una, così non avrebbe
potuto più
scriverle un bel niente??
Le vacanze
sono iniziate da poco
ma, avendo saputo che le avresti trascorse lontana
dall’Inghilterra, ho deciso
di scriverti prima che partissi. Allora, ti manco? Tu mi stai
mancando…mi manca
prenderti in giro, mi manca vedere le tue guance imporporarsi per la
rabbia, mi
mancano persino le battutine sarcastiche che mi fai quando ti rivolgo
la
parola!
Devo dire
però che qui ci sono
delle Babbane persino più carine di te…ah,
dimenticavo di dare un’ubicazione
precisa al “qui”. Mi trovo in Costa Azzurra, in un
villaggio turistico pieno,
come ti stavo dicendo, di belle Babbane più bendisposte di
te a far due
chiacchiere…peccato non poter far vedere loro delle vere
magie! Beh, ora devo
andare, volevo solo augurarti buone vacanze dato che –non
riesco proprio a
capire come mai- cerchi sempre di evitarmi.
A presto, con
ironia
Shane Burke
Scorpius
alzò gli occhi dalla lettera, per guardare Cassiopea, e poi
sibilò, mortalmente
serio:
-Io lo
ammazzo. Come diavolo osa parlare in questo modo a mia
sorella? Chi si crede di essere?-
-Eh no,
se Shane Burke deve morire voglio essere io ad ucciderlo!- disse
Cassiopea,
calmatasi un pochino.
-Allora,
sediamoci- propose Scorpius, più diplomatico di quanto non
fosse mai stato in
vita sua,
-raccontami
tutto di questo tizio, devo sapere più cose possibili
riguardo la mia vittima-.
-Cosa
vuoi che ti dica? Un bel giorno camminavo per i corridoi di Hogwarts,
quando
questo idiota mi spunta alle spalle e comincia a parlare con me. Avendo
intuito
subito dal suo cognome che era un Babbano, gli ho subito fatto capire
che
doveva lasciarmi stare, ma lui nulla. Da allora continua a
perseguitarmi,
voleva persino che andassi al Ballo con lui!- gli raccontò
Cassiopea, iniziando
di nuovo ad irritarsi. Non aveva mai conosciuto nessuno di
più irritante in
tutta la sua breve esistenza!
*****
-Lily,
posso entrare?-
Albus
Severus Potter, dopo aver educatamente chiesto permesso,
entrò nella stanza di
sua sorella. Lily era seduta alla sua scrivania e stava aspettando che
la cena
fosse pronta scrivendo qualcosa. Quando Albus aveva bussato, aveva
messo via il
tutto, ed ora lo stava osservando mentre si sedeva sul suo letto.
Guardandolo,
pensò che Albus avrebbe tranquillamente potuto prendere il
posto di dongiovanni
di James all’interno per Hogwarts: gli occhi smeraldini
magnetici, il sorriso
gentile ma accattivante, i capelli neri ed una certa pelle ambrata gli
conferivano una bellezza non comune. Quello che ad Albus mancava erano
l’arroganza e la spavalderia di James, che lo rendevano
popolare e desiderato;
Albus passava sicuramente in secondo piano. Riflettendo su queste cose
nel giro
di un secondo appena, Lily si disse che avrebbe anche potuto dare una
mano ad
Albus, una volta che fosse diventata Regina…sempre che ne
ricevesse qualcosa in
cambio.
-Allora…volevi
parlami?- chiese Lily, visto che suo fratello non si decideva a
parlare. Albus,
che stava studiando con molta attenzione le sue infradito,
sollevò timidamente
gli occhi su di lei e poi rispose:
-Sì,
volevo chiederti…alcune cose-.
-Bene-
rispose
a sua volta Lily, cercando di non mostrarsi troppo irritata, anche se
il fatto
che Albus dicesse una parola ogni mezz’ora la stava alquanto
seccando.
-Vedi
Lily, ti ho osservata da quando siamo arrivati qui e ho avuto modo di
dedurre
alcune cose- iniziò Albus, guardandola ora in viso. Lily,
piuttosto
incuriosita, lo incalzò:
-Cosa
avresti notato?-
-Beh…lontana
da Hogwarts sei meno snob e fredda di quanto mostri a scuola.
Sì, ogni volta
che devi scendere in spiaggia sembra che tu debba fare una sfilata,
quando
cammini ti atteggi a dea scesa in terra e non so come tu abbia fatto ma
sei
riuscita ad ottenere di nuovo galeoni da papà
ma…a parte questo sembri un po’
più umana. Così mi sono detto che
forse…il tuo comportamento ad Hogwarts è
tutto montato- disse lui lentamente, senza fretta, come se le stesse
esponendo
un teorema, con tanto di tesi e dimostrazione.
Lily lo
fissò e lentamente sul suo volto comparve un sorriso.
-Albus,
tu sei troppo ottimista. Vuoi vedere del buono in ogni persona, anche
dove non
ce n’è e così ti sei convinto di quello
che mi hai appena detto. Ti piace
pensare che sia Slytherin ad avermi resa quella che sono, che in fondo
anch’io
non sono poi così cattiva e che anche in me ci sia un
po’ dei Potter. Ma non è
così. Qui forse mi comporto in maniera diversa
perché ho capito che solo così
evito che papà mi tagli di nuovo i fondi. È qui
che sto fingendo Albus, non ad
Hogwarts-.
Albus la
osservò ancora, con quei suoi occhi verdi che sembravano
volerti trapassare
l’animo, e stava per ribattere, quando un urlo femminile lo
batté sul tempo:
-Harry!!!
Harry corri!! Mi si sono rotte le acque!!!
Ginevra
Potter Weasley era appena entrata in travaglio.
Spazio
Autrice:
Lo so, lo
so. Devo chiedervi perdono in ginocchio sui ceci…e penso non
basterebbe. Sono
troppo dispiaciuta per il fatto che sono passate più di due
settimane
dall’ultimo aggiornamento, ma sono stata senza pc per un
po’ e perciò mi sono
ritrovata a scrivere questo capitolo tutto in un
pomeriggio…e i risultati sono
questi : ( .Oltre a postare in tempi rapidi, avrei anche voluto farvi
gli
auguri di natale ma, ahimè, mi sa che potrò solo
augurarvi un felice 2010. Cosa
dirvi…beh, ecco un nuovo “capitolo”,
come potete vedere. Spero che come al
solito mi diciate cose ne pensate anche se so di avervi fatto aspettare
un bel
po’…scusate
davvero tanto : (
oltretutto ho pochissimo tempo, quindi devo subito passare a
ringraziare chi mi
mette fra seguite e preferiti, chi legge solamente e chi ha recensito
lo scorso
capitolo:
Aislin: grazie
mille per la
recensione!!! Devo dire che mi è piaciuta molto
perché essendo dettagliata, mi
ha aiutata a capire quali sono i “punti di forza”
di questa fanfiction e quali
invece potrebbero essere le cose da
migliorare…perciò ti ringrazio ancora
moltissimo, e spero continuerai ad aiutarmi tramite i tuoi commenti : )
Me_Emo: grazie
tantissimo per la
recensione!!! Eh sì, il nostro Scorpius doveva in qualche
modo scombussolare
Lily…sono contenta che la mia storia ti piaccia, grazie
ancora!! Alla prossima
Kalahary: davvero non
ti stanchi mai di
leggere cosa la mia mente malata produce?? Wow, sono contentissima che
il mio
modo di scrivere ti piaccia, e soprattutto di aver creato qualcosa che
non sia
troppo banale…ti ringrazio moltissimo per la recensione e mi
scuso se ti ho
fatta aspettare troppo per un altro
aggiornamento…cercherò di essere più
veloce
: )
Emma95: eeh
purtroppo non ho aggiornato
tanto presto, in ogni caso sono molto felice che la mia storia ti
piaccia e
spero recensirai ancora!!! Grazie mille per la recensione, alla
prossima!!!
Aleu: eeeh
sì, Scorpius sta
cominciando a capire che la nostra Lily non gli è proprio
indifferente e la
cosa lo irrita abbastanza!!! Grazie mille per la recensione, alla
prossima!!!
979: prima di
tutto ti ringrazio per
la recensione, poi devo assolutamente chiederti perdono per aver
postato così
in ritardo e in terzo luogo ti confesso che vorrei già
essere arrivata a
scrivere il quinto anno ma…non devo cadere in tentazione
sorvolando su eventi
come la nascita dei gemelli o la situazione Glorya-Blaise.
Perciò dovremo
aspettare ancora un po’ : ( grazie ancora per la recensione,
alla prossima!!!
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Capitolo 21 *** Welcome to the world! ***
CAPITOLO 21
Welcome to the world!
-Ma
da quanto se ne sono andati???-
Hermione
Jane Granger si torturava le mani, seduta nell’asettica
cucina bianca della villa sul lago. Dall’altro lato del
tavolo suo marito Ron
misurava la stanza a grandi passi, mentre Rose ed Hugo facevano idiote
scommesse sui nomi che Harry e Ginny avrebbero affibbiato ai gemelli.
Lily
invece tamburellava annoiata le dita sul tavolo, sorreggendosi il mento
con la
mano sinistra.
Questa
scenetta andava avanti da circa due ore, ovvero da quando
le acque di Ginny si erano rotte ed erano stati chiamati Ron e
Hermione, in
procinto di partire per la Danimarca,
affinché custodissero la casa e Lily, che di
andare in ospedale come James, Bea ed Albus non ne voleva proprio
sapere. Così
la piccola Potter aveva avuto solo il tempo per avvisare Glorya e
Cassiopea del
“lieto evento” prima che due zii alquanto ansiosi
le piombassero in casa a
tormentarla con le loro domande. Aveva cercato di spingere Ron ad
andare in
ospedale da sua sorella e dal suo migliore amico ma nulla: suo zio
aveva
affermato di essere allergico alle sale da parto. Lily allora aveva
provato a
togliersi dai piedi almeno sua zia Hermione ma quest’ultima
–non consapevole di
essere una pessima cuoca- aveva ribattuto che qualcuno avrebbe pur
dovuto
occuparsi di preparare la cena, e che avrebbe assolto lei questo
compito.
Risultato: Lily stava morendo dalla fame dato che non aveva avuto il
coraggio
di assaggiare quella roba che sua zia spacciava per purè di
patate con carne,
si stava innervosendo a causa dell’ansia che i due adorati
parenti esternavano
in vari modi e avrebbe tanto voluto far fuori Hugo e Rose che avevano
cominciato a scavare nell’albero genealogico di ogni
conoscente morto in guerra
alla ricerca del nome perfetto.
Stava
appunto per alzarsi con l’intenzione di afferrare un
coltello da cucina, quando la porta di casa si spalancò ed
Albus accompagnato
da suo padre, fece il suo ingresso.
-Harry!!-
Hermione era balzata addosso all’ex Bambino
Sopravvissuto, seguita da Ron e da Rose ed Hugo, che evidentemente
erano più
interessati alla loro scommessa.
-Allora!!!
Come sta Ginny? Com’è andato il parto??- disse
Hermione
nel giro di tre secondi neanche, senza riprendere fiato.
Harry,
un po’ affannato, si diresse in cucina dove si
gettò
stancamente su una sedia, imitato da Albus che si premurò di
prendere acqua e
ghiaccio per sé e per suo padre.
-È
andato tutto bene- rispose Harry, dopo aver bevuto un sorso e
poi decise di fornire altri dettagli visto le facce assassine dei suoi
due
migliori amici:
-Ginny
sta bene, nonostante il parto prematuro, ed anche i gemelli
sono perfettamente sani-.
-Oooooh…-
esalò Hermione sollevata, mentre Ron affibbiava pacche
fraterne sulla spalla di Harry.
-Sì,
ma allora, come li avete chiamati?- si intromise Lily,
cercando di non mostrarsi troppo curiosa.
-Beh,
io avrei voluto chiamarlo Percival …- iniziò
Harry esitante,
ma sua figlia lo interruppe orripilata:
-Mio
Dio! Dimmi che non lo hai fatto!-
-No…tua
madre, per quanto ammirasse Silente, ha deciso di passare
al suo quarto nome, ovvero…-
-Brian?-
chiese Ron, incuriosito ed Harry annuì.
-Merlino
grazie- commentò Lily un pochino più rilassata:
Brian le
sembrava accettabile e inoltre stava bene con il cognome Potter.
-Si
però come secondo nome ho messo Remus!- esclamò
Harry con un
gran sorriso, mentre Lily fingeva di pugnalarsi l’addome.
-E
la bambina?- chiese Hermione.
-Meredith-
rispose Harry e quattro paia d’occhi si sgranarono
contemporaneamente.
-Meredith?-
domandò Ron perplesso, poi aggiunse:
-Nessuna
nostra parente/conoscente si chiamava Meredith-.
-Lo
so…ma ho voluto dare ascolto a Lily, per una volta-
replicò
Harry, spostando gli occhi su sua figlia, che lo guardò
sinceramente stupita.
-Me?-
chiese infatti.
-Sì…credo
che ci sia bisogno di un nuovo inizio, di segnare una
piccola linea fra noi e il passato. Meredith sarà la prima
della nostra
famiglia a chiamarsi in questo modo- spiegò l’ex
Prescelto, gli occhi
smeraldini fissi in quelli violetti –anomali, fuori dal
comune- di sua figlia.
Lily
stette in silenzio, pensierosa. Apprezzava il gesto di suo
padre: per quanto non avesse desiderato una sorella, si era ritrovata
più volte
ad augurarsi che la piccola nuova Potter avesse la
possibilità di essere altro,
non omologata a tutti gli altri,
possibilità che a lei, Lily, era stata negata e che aveva
dovuto conquistarsi
mostrando a tutti la sua vera natura, andando controcorrente.
-Benvenuta
Meredith- sussurrò poi Lily, impercettibilmente,
così
che nessuno potesse udirla.
*****
-Altri
Potter? Ma non finiscono mai?- chiese Draco Lucius Malfoy, decisamente
sorpreso
e probabilmente anche disgustato. Stava cenando nella grande sala da
pranzo del
pittoresco e antico castello irlandese appartenente alla famiglia
Malfoy da
secoli, quando un gufo violetto, che Cassiopea e Scorpius riconobbero
come
Stramonio, era planato delicatamente sulla finestra e aveva
picchiettato sul
vetro con il becco.
Cassiopea
allora aveva preso la lettera, gratificato il gufo della sua amica con
delle
briciole di pane ed era tornata a tavola, dove aveva aperto e letto la
missiva.
Alla sua
esclamazione: -Oh, sono nati!!- suo padre aveva voluto sapere di cosa
stesse
parlando; la biondina si era allora ritrovata a raccontare della
nascita dei
gemelli, diventato ora l’argomento di conversazione.
-A quanto
pare…- borbottò Scorpius, completamente concorde
con suo padre; s’immaginava
già un’altra mini Lily a piede libero per
Hogwarts, pronta a terrorizzare tutta
la popolazione femminile, o un altro James in miniatura, spocchioso e
pieno di
sé…orrore!!
-Mi
auguro assomiglino a Lily…- disse invece Cassiopea,
continuando a leggere fra
sé e sé le parole poco entusiaste della sua amica.
-Per
carità!- esclamò Scorpius orripilato
–ci manca solo una sua fotocopia
altrettanto fastidiosa, arrogante e vanitosa!-
Draco e
Astoria lo guardarono, per poi scambiarsi uno sguardo perplesso. Come
mai tutta
questa veemenza nel parlare di una ragazzina che, a quanto sembrava,
non poteva
sopportare? Perché non la solita indifferenza che il loro
principino di
ghiaccio riservava in genere a tutti coloro che non fossero
così fortunati da
godere del suo centinellato affetto?
-Su
Scorpius non dire così…la disprezzi tanto eppure
sei sempre seduto di fronte a
lei, siete andati al Ballo insieme e in autunno le hai persino dato
lezioni di
volo!- lo punzecchiò infatti la sorella sorridendo furba;
alle sue parole ci
mancò poco che Draco sputasse in modo molto poco
aristocratico tutto il vino
che stava bevendo mentre Astoria guardò il suo primogenito
con tanto d’occhi spalancati.
Ai tempi della scuola nutriva un particolare odio per Potter, che
riusciva
sempre in qualche fortunato modo a soffiar via la Coppa
delle Case a
Serpeverde e che era particolarmente abile a far vincere Grifondoro a
Quidditch; il suo amor di Casa non le permetteva assolutamente di
averlo anche
solo vagamente in simpatia. Per non parlare della nota antipatia di
Draco…
-Tu cosa?!- chiese infatti
quest’ultimo al
figlio. Non poteva certo passar sopra a forme di contatto
così ravvicinate con
la figlia del nemico! Un conto era Cassiopea, ma
Scorpius…insomma, era un maschio!
E se, in futuro molto oscuro si
fosse innamorato di lei?? Disonore!
Si immaginava già a dover chiedere a Potter Senior la mano
di sua figlia…con lo
Sfregiato che ghignava malefico…no no! Doveva impedire tutto
ciò! Per quanto
Lily gli fosse sembrata diversa dalla sua famiglia, più
Slytherin di quanto
fossero stati molti suoi compagni di Casa, ed avesse quasi
esclusivamente
sangue di mago nelle vene, rimaneva pur sempre la figlia del suo
peggior
nemico.
-Brutta
vipera spiona…- sussurrò irritato Scorpius a sua
sorella, che sorrise
compiaciuta, prima di rivolgersi al padre:
-Padre,
è
solo per una serie di sfortunate coincidenze se mi trovo spesso seduto
accanto
alla suddetta Progenie del Diavolo e se sono stato costretto ad
invitarla al
Ballo; riguardo alle lezioni di volo, ho deciso di impartirgliele
semplicemente
per far irritare suo fratello maggiore con il quale non corre
decisamente buon
sangue-.
Draco
ascoltò questa spiegazione con occhi socchiusi, la
analizzò sospettoso ed
infine domandò:
-Quindi
non è tua amica?-
-Assolutamente
no!! È Cassiopea quella che ci va d’accordo,
sgrida lei!- ribatté Scorpius
offeso.
-Non la
trovi…come dire…carina?-
-Padre!-
Scorpius ora era scandalizzato, -certo che no! È esattamente
l’opposto del mio
prototipo di…fidanzata- concluse, un filo imbarazzato.
-Mmmh…bene-
commentò Draco, per ora soddisfatto delle risposte del
figlio, accantonando la
questione. Mentre i suoi genitori non guardavano, Scorpius fece una
brutta
smorfia a Cassiopea, che rise soddisfatta.
****
-Sono
adorabili!!!- esclamò Molly Weasley, con il naso appiccicato
alla vetrata che
separava le incubatrici dal resto del reparto. Due giorni dopo il
parto,
l’intera famiglia Potter-Weasley, compresa Lily, era andata a
far visita alla
neo mamma e ai due pargoli; mentre cinque o sei rimanevano in stanza
con Ginny,
gli altri visitavano i piccoli, e a turno si davano il cambio, dato il
numero
piuttosto elevato di parenti. Lily si trovava appunto con i suoi nonni,
Percy e
famiglia, Charlie con Angelica ed Eleanor nella nursery, mentre Ron,
Hermione e
i loro figli chiacchieravano con Ginny nella sua camera; Harry invece
aveva
portato Albus, James e Bea a pranzo fuori, dato che dopo un giorno di
cibo made-in-Hermione
rischiavano di morire di fame.
-Guardate
che nasino a patatina ha il nostro Brian!!- continuò Nonna
Weasley, estasiata.
Era stata molto contenta che per il piccolo Potter fosse stato scelto
uno dei
nomi di Silente, ma aveva socchiuso gli occhi riguardo invece Meredith.
Probabilmente si aspettava che la chiamassero Ninfadora, come Tonks,
alla quale
era stata molto legata, e si era trattenuta a stento dallo spalancare
la bocca
sbalordita quando le avevano annunciato che la piccina si sarebbe
chiamata
Meredith. Povera la mia sorellina, si era detta Lily che aveva
assistito alla
scena, sei appena nata e già ci sono delle aspettative su di
te…
Superato
l’iniziale stupore tuttavia, Molly aveva iniziato a lodare
anche Meredith,
sostenendo che i suoi capelli avevano già assunto la
perfetta tonalità rosso
Weasley e che i suoi occhi –sebbene indefiniti come quelli di
tutti i neonati-
fossero già azzurri come quelli di Ginny e James. Per questo
Lily si era
ritrovata a sperare con tutte le sue forze che la genetica si
annullasse,
donando a Meredith tratti diversi da quelli dei Potter-Weasley,
com’era stato
per i suoi occhi blu-viola, che neanche lei sapeva da dove provenissero.
Guardando
ora i suoi fratellini appoggiata al vetro come tutti gli altri, Lily si
ritrovò
a pensare che di Brian non le importasse molto. Lui poteva essere
quello che
voleva, anche il perfetto Potter, se era quello che desiderava, ma
Meredith…avrebbe dovuto essere diversa, non Potter. Poco
importava che non
fosse neanche simile a lei, doveva semplicemente essere altro.
Fissando intensamente la neonata, le sue guanciotte rosse e
paffute, i piedini morbidi e le manine arricciate, Lily le
giurò che sarebbe
sempre stata al suo fianco, qualsiasi strada avesse deciso di
intraprendere.
Certo, meglio se non fosse stata la solita scontata Potter…
*****
-Allora…ci
siamo intese, Tanya?- domandò Glorya Zabini
seria. Seduta di fronte a lei si trovava una ragazza russa, bionda con
gli
occhi azzurri, la pelle candida e un metro e ottanta
d’altezza, che la piccola
Slytherin aveva contattato tramite un annuncio trovato su un giornale;
ventiquattro ore dopo averla assunta, Tanya Belova aveva bussato alla
porta,
convinta di trovarsi il solito vecchio bavoso bisognoso di
“compagnia”. Ad
aprirle invece era stata una ragazzina alta poco più di un
soldo di cacio, con furbi
occhi nocciola e un sorriso che non prometteva nulla di buono. Quando
poi
Glorya –questo era il suo nome- le aveva spiegato che
l’avrebbe pagata 500
galeoni l’ora solo per fingere di essere la fidanzata di suo
padre, Tanya non
aveva potuto fare a meno di domandarsi se quella ragazzina avesse tutte
le
rotelle a posto. Insomma, chi ordinava una squillo di lusso per far
lasciare il
proprio padre con la nuova fidanzata?? Ma, dicendosi che
purché venisse pagata
–e a giudicare dalla villa gli Zabini dovevano essere ricchi
sfondati- Tanya
aveva deciso di accettare. Così si era ritrovata a stilare
un piano d’attacco
insieme a Glorya, che stava per essere attuato. Infatti, Blaise e
Camille erano
stati tutto il giorno fuori a fare shopping e sarebbero rientrati da un
momento
all’altro; a quel punto Glorya con molta naturalezza avrebbe
annunciato al
padre che la sua cara “amica” Tanya era finalmente
arrivata. Con perfetto
tempismo, Tanya sarebbe dovuta balzare addosso a Blaise, sotto gli
occhi di
Camille, con indosso solamente un telo da doccia. Di fronte a questa
scena,
Camille non avrebbe potuto far altro che girare i tacchi, dopo aver
rifilato
uno schiaffo al caro Blaise. E Glorya avrebbe ottenuto la prima,
piccola
vendetta…
-Si, tutto
chiaro!- replicò Tanya, per la centesima volta,
in perfetto inglese.
-Bene, vai in
doccia, mio padre e la sua…fidanzata- disse
Glorya arricciando il naso nel pronunciare l’ultima parola,
-saranno qui a
momenti-.
La bionda
annuì e, preso il “costume di scena”
lasciò la
stanza. Glorya, rimasta sola, si ritrovò a pensare a quanto
fosse triste
ritrovarsi costretta a comportarsi in maniera così meschina.
Draco non avrebbe
mai e poi mai agito in questo modo, anche qualora lui e Astoria si
fossero
separati, ed avrebbe continuato ad amare i suoi figli qualunque cosa
fosse
successa. Anche il padre di Lily, per quanto non comprendesse e
soffrisse per
il modo in cui sua figlia si era comportata –Glorya sapeva
che al signor Harry
Potter gli atteggiamenti di Lily non piacevano per nulla- le voleva
bene. E
allora perché suo padre doveva essere diverso dagli altri
padri? Perché non
poteva semplicemente amarla?
A distrarre
la moretta da queste cupe riflessioni, fu il
rumore di una chiave che girava nella toppa. Prima di scendere e
mettere in
atto la sua farsa, Glorya si stampò in faccia
un’espressione naturale, così che
suo padre non sospettasse nulla e che Camille cascasse nella trappola.
Resasi
presentabile, scese di corsa di sotto ed annunciò sorridente:
-Papà!
La tua amica Tanya è arrivata!!-
Sul bel volto
di Blaise si dipinse un’espressione di pura
sorpresa, mentre Camille si faceva sospettosa.
-Tanya? Io
non conosco nessu…- iniziò a dire Zabini
Senior, ma fu interrotto da una bionda strepitosa che gli
volò fra le braccia,
con indosso un asciugamano bagnato.
-Tesoro! Da
quanto non ci vediamo!! Che meraviglia, che
meraviglia essere qui!!!- urlò gioiosa Tanya, stampando baci
a raffica sulle
guance di Blaise, mentre Camille spalancava la bocca inorridita e
Glorya nascondeva
un sorrisino soddisfatto; Blaise, forse troppo stupito per poter
reagire con
prontezza, se ne stava inerme fra le braccia della russa che se lo
spupazzava
ben bene.
-Sei un
verme!- strillò a quel punto Camille e dopo aver
schiaffeggiato un Blaise sempre più imbambolato
–proprio come aveva immaginato
Glorya- corse via quanto più le consentivano i suoi tacchi
da dodici
centimetri.
Immediatamente
Tanya mollò Blaise mentre Gloria andava a
controllare, spiando dalla finestra, che Camille se ne stesse davvero
andando.
Sì, la francese era montata sulla sua decappottabile grigia
e stava sgommando
via. Infine, dopo essere stata pagata ed aver battuto il cinque con la
sua
piccola datrice di lavoro, non senza una certa soddisfazione, anche
Tanya levò
le tende.
Rimasti soli,
Glorya e Blaise si fissarono a lungo, in
silenzio. Silenzio che fu interrotto da Zabini Senior:
-Adesso tu mi
spieghi cosa diavolo è appena successo-.
Sua figlia lo
fissò, impassibile, prima di ribattere:
-Forse tu mi
devi spiegare un paio di cose, papà.
Ad esempio come ti è passato anche solo per
l’anticamera del cervello di
portare qui quella Camille, la tua fidanzata, dopo aver divorziato da
neanche
un mese da mia madre. E sapendo che qui ci sono io! Oppure come tu
possa vivere
sereno senza vedere tuo figlio da almeno sei mesi, Derek
papà, te lo ricordi
Derek? O anche come tu possa ignorarmi in questa maniera, ferirmi,
incurante
dei miei sentimenti. Ho solamente undici anni Dio santo! E sono tua
figlia!-
urlò Glorya, ordinando categoricamente alle sue lacrime di
non uscire,
-spiegami questo, papà! Spiegami come tu possa alzarti
tranquillo ogni mattina
e guardarti allo specchio senza farti schifo per il modo vergognoso in
cui stai
conducendo la tua vita!-
Blaise
taceva, scrutandola in volto. Rimasero così per
molto tempo, a fronteggiarsi, lui silenzioso e granitico, lei con il
volto
chiaro arrossato ed il petto che si abbassava e si sollevava
velocemente. Dopo
infinito tempo, Blaise si diresse lentamente verso sua figlia, senza
smettere
di studiarla, e inaspettatamente, l’abbracciò.
Glorya,
spiazzata, con le lacrime che premevano per
uscire, ricambiò l’abbraccio, stringendo con forza
le braccia intorno all’ampia
schiena di suo padre.
Era il primo
vero abbraccio che Blaise donava a sua
figlia. Tempo due secondi, e sentì la sua camicia bagnarsi
lentamente.
*****
-Aaah, sono
stanca morta…- esclamò
Beatrice, buttandosi sul letto della
sua stanza a villa Potter; lo stesso fece James, che però
preferì sedersi al
suo fianco.
-A chi lo
dici…sono state delle giornate piuttosto
intense- replicò quest’ultimo, ripercorrendo con
la mente gli avvenimenti
accaduti e le sensazioni provate nelle ultime settantadue ore.
-Già,
anche se questa non è la mia famiglia, è stato
comunque…splendido, essere presente ad un momento
così emozionante come la
nascita di Brian e Meredith- convenne Beatrice, sincera. Era stato
davvero bello
vedere James commuoversi alla vista dei due neonati, sfiorare
delicatamente la
pelle dei due gemelli…anche se non erano suoi fratelli.
-Dai, ormai
è come se fossi di famiglia!- ribatté James
sorridente, ma poi, facendosi pensieroso, aggiunse:-…anche
se….-
-Anche se?-
domandò Beatrice incuriosita, tirandosi su e
poggiando tutto il peso sul gomito destro, a mo’ di romano
sul triclino.
-Non
è che io ti consideri proprio una sorella- disse
James, fissandola negli occhi.
Beatrice si
sentì sciogliere sotto la potenza di quello
sguardo azzurrino, che ricambiò smarrita.
-E cosa
sarei….?- ebbe la forza di dire sperando che la
sua voce non suonasse troppo roca per l’emozione.
La risposta
di James non si fece attendere. Si chinò
lentamente su di lei, come per darle modo di tirarsi indietro, qualora
l’avesse
voluto, e delicatamente, senza staccare gli occhi dal suo volto,
posò le labbra
sulle sue. Beatrice si sentì percossa da una scarica di
corrente ad alto
voltaggio e solo allora realizzò cosa stava accadendo. James
Sirius Potter, suo
migliore amico nonché detentore del suo cuore da un anno, la
stava baciando!
-Cosa vedono
i miei occhi! Sono scioccata!- disse una voce
in tono palesemente sarcastico. Lily Potter, un metro e trenta di
ironia e
perfidia, aveva appena spalancato la porta, ritrovandosi
così davanti quel
quadretto romantico. Sia James che Beatrice sobbalzarono, per poi
voltandosi a
guardarla con espressioni imbarazzate e colpevoli.
-Beh, cosa
sono quelle facce?- domandò Lily fissandoli,
poi, visto che non stava ottenendo cenni di vita dai due, fece
spallucce, e
disse:
-Comunque ero
venuta a dirvi che il pranzo è pronto –ha
cucinato papà grazie a Merlino –e che poco fa
hanno chiamato i tuoi genitori
Beatrice-.
-Ah…ecco…grazie-
replicò l’italiana, con il volto in
fiamme.
-Ma che bel
colorito! Hai preso molto sole vero?- la
punzecchiò Lily, facendola avvampare ancora di
più, mentre James, che non
sapeva neanche cosa fosse l’imbarazzo, si fissava i piedi.
Osservandolo
con il sopracciglio destro inarcato, Lily lo
fissò perplessa.
Non capiva
come si potesse perdere tempo in sciocchezze
come baci e smancerie…e non sapeva che solo tre anni
più tardi avrebbe
decisamente cambiato idea.
Spazio
Autrice:
Salve
gente!!! Eccovi il nuovo capitolo…cosa ve ne pare? E
soprattutto, cosa ne
pensate dei nomi che ho scelto per i gemelli Potter? Naturalmente Harry
non
poteva rinunciare del tutto alle tradizioni di famiglia e
così al povero
piccolo è toccato Brian, ma d’altra parte
l’esperienza avuta con Lily gli ha
insegnato qualcosa e per questo ho deciso di chiamare la bambina con un
nome
che con la storia passata non c’entra nulla, ovvero Meredith
(che personalmente
mi piace un sacco …). Spero che
“approviate” la mia scelta, come anche tutto il
resto del capitolo, che è molto denso di avvenimenti, e che
mi lascerete
qualche commento, sia positivo che negativo. Colgo
l’occasione per rinnovarvi
gli auguri per un buon 2010 e ringrazio chi mi ha aggiunta ai preferiti
e alle
seguite, Aislin, Ellaella
e Kattiva97 che mi hanno messa
addirittura fra gli autori preferiti
(grazie davvero di cuore!) e passo ora a rispondere alle recensioni al
capitolo
“Holiday”.
Kalahary:
grazie mille per la recensione!! So che l’ho già
detto, ma sono contenta che la
fanfiction ti piaccia e mi auguro che anche questo capitolo sia stato
all’altezza degli altri!! Grazie ancora, buon anno e alla
prossima!!!
Ellaella:
ti ringrazio ancora sia per la recensione, sia per avermi inserita fra
gli
autori preferiti…non sai che emozione!! Grazie!! Spero di
non averti fatta
attendere troppo e che questo capitolo ti sia piaciuto!! Ancora buon
anno, alla
prossima!
979: non
posso che essere d’accordo con te riguardo ai
nomi…quando nell’epilogo ho letto
che i figli di Harry si chiamavano come suo padre, sua padre, Silente e
Severus
ci sono rimasta davvero male, per non parlare di Rose ed
Hugo…orrore!! Sorvolo
poi sui vari Fred, Molly e
quant’altro…perciò spero di aver fatto
di meglio,
anche se Brian è uno dei nomi di Silente (il meno
obbrobrioso a mio parere
comunque….). Bene, non mi resta che ringraziarti come sempre
per la recensione
e augurarti (di nuovo, lo so, ma oggi è proprio
31…) buon anno. Alla prossima!
P.s ho
letto “Sgáth, che significa
oscurità” che mi è piaciuta davvero un
sacco…comunque ti ho lasciato una recensione : )
Lady
Lynx: allora, cosa
te ne pare dei nomi
che ho scelto?? Remus è comparso comunque :P mi interessa
molto sapere anche
cosa ne pensi degli sviluppi fra Bea e James e Glorya e suo
padre…si intravede
un po’ di lieto fine…o magari no : ) ti ringrazio
moltissimo per la recensione
e ti rinnovo l’augurio di un buon anno…alla
prossima!!
Aislin:
che
dire, se non che sono contentissima di questa abitudine di recensirmi
che hai
preso?? : ) e, come penso di averti già detto, le tue non
sono solo semplici
recensioni, ma anche un modo per migliorare sempre di più e
per questo non
posso che ringraziarti. Mi auguro che ti sia piaciuta soprattutto la
parte su
Glorya, ho cercato di perfezionarla il più possibile e sono
sicura che mi dirai
cosa te ne è parso. Ah, quasi dimenticavo: ancora grazie per
avermi inserita
fra gli autori preferiti!! Ne sono stata davvero felice. Ti auguro
ancora buon
anno, ti ringrazio per la recensione e ci
“sentiamo” al prossimo capitolo.
Emma95:
ti ringrazio ancora per avermi messa fra gli autori preferiti, per
questa
recensione e spero che la mia storia continui a piacerti!! Al prossimo
capitolo!
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Capitolo 22 *** Three years later... ***
CAPITOLO 22
Three years later…
-Brian,
smettila di tirarmi i capelli!!!-
James
Sirius Potter, diciotto anni di cazzate in libertà e
malandrinate, stava bisticciando da
un’ora con un bambinetto di tre anni che, avvinghiato a lui
come un koala all’albero, stava allegramente tentando di
renderlo calvo
strappandogli i capelli uno ad uno. Il pargolo in questione per tutta
risposta
gli rivolse un sorrisino sdentato –non si capiva come mai, ma
gli mancavano
ancora alcuni dentini- e si sistemò più
comodamente fra le braccia del fratello
maggiore.
-James,
se tu ogni tanto lo lasciassi camminare quel povero
bambino, anziché portartelo sempre a spalla, a
quest’ora non ti starebbe
facendo lo scalpo!- esclamò Ginevra Weasley Potter che,
chinatasi, stava
legando una minuscola Nike bianca ad una bella bambina di tre anni. Le
preghiere di Lily erano state accolte: Meredith aveva lisci capelli
biondo
miele –che sua sorella adorava- e un paio di stupefacenti
occhi ambrati. Nonno
Weasley aveva giurato che gli occhi di sua madre fossero della stessa
tonalità,
forse per rassicurare Harry e Ginny che non vedevano alcuna somiglianza
fra
Brian e Meredith. Infatti Brian aveva i classici capelli corvini dei
Potter, ma
occhi di due colori diversi: uno azzurro e uno smeraldino; a primo
impatto
questa eterocromia poteva lasciare spiazzati ma, una volta fatta
l’abitudine, risultava
persino affascinante.
-Dai
mamma, siamo in ritardo!! Il treno partirà fra poco, non
posso certo perderlo! Sono Caposcuola ora!!! E Rose sarà
già arrivata!- la
esortò un bel ragazzo di diciassette anni, con neri capelli
corvini e occhi
smerlando, sistemandosi una spilla sul petto.
-Si,
Albus, abbiamo capito che sei Caposcuola, ma ci stai facendo
venire un attacco d’ansia!- lo rimproverò suo
padre, alias Harry James Potter, facendo
levitare dietro di sé tre valige mentre si dirigeva a passo
spedito, per quanto
glielo consentisse la folla di persone ammassata a King’s
Cross, verso il
binario nove e tre quarti.
-Lily!
Lily! Hai perso quetto!-
Una
ragazza di all’incirca quindici anni, con lunghi e boccolosi
capelli rosso rubino, pelle diafana che il sole non era riuscito a
scurire
neanche un po’, si tolse un paio di occhiali Gucci, scoprendo
così due
magnifici occhi violetti, per guardare ciò che Meredith, la
sua sorellina, le
stava tendendo.
-Grazie-
le disse Lily, prendendole dalle manine cicciotte un
orecchino di perla che evidentemente le era caduto. Si
rialzò lentamente, sotto
gli occhi attenti della bambina, che la squadrava. Decoltè
Prada nere dal tacco
basso, jeans Cavalli stretti, top bianco senza spalline , unghie
perfettamente
smaltate, pelle perfetta e capelli scomposti ad arte, Lily Potter si
apprestava
ad iniziare il suo quinto anno ad Hogwarts. Altera come solo lei aveva
sempre
saputo mostrarsi, era stata seguita dallo sguardo di tutti, appena
aveva messo
piede in stazione, ma non aveva degnato nessuno di
un’occhiata, impegnata a
cercare due sole persone in tutto quel marasma di gente. Due persone
che non
stava trovando.
-Ma
dove si saranno cacciate…- borbottò infatti fra i
denti e, con
perfetto tempismo, venne travolta da qualcosa di caldo e morbido.
Questo
qualcosa era la sua migliore amica, alias Cassiopea Sofia Malfoy, che
la stava
praticamente soffocando con i suoi boccoli biondi che il sole aveva
schiarito
leggermente. Alta per i suoi quindici anni, slanciata, con la pelle
dorata, Cassiopea
salutò la sua migliore amica con occhi verdemare
scintillanti dalla gioia.
-Cassy!!!-
Meredith, che aveva sviluppato una vera e propria
passione per la bionda Malfoy, reclamò la sua dose di
coccole e attenzioni, che
Cassiopea le somministrò sollevandola fra le braccia e
stampandole due baci al
lucidalabbra sulle guanciotte rosee.
-Ehilà,
vogliamo fare strage di cuori??- l’apostrofò
“Cassy”,
alludendo alle belle trecce in cui i capelli mielati di Meredith erano
stati
acconciati.
-Gliele
hai fatte tu, vero?- chiese poi la Malfoy,
rivolgendosi a
Lily, che annuì in risposta.
-Glorya?-
chiese poi la
Potter, visto che non c’era nessuna
traccia dell’altra sua
migliore amica.
-Mmhh…penso
di averla vista di sfuggita fra la folla, inseguita da
quello zotico scozzese che ha baciato quest’estate-
replicò Cassiopea che,
messa giù Meredith, le stava aggiustando la gonnellina di
jeans.
-Ah
allora ci conviene salire…immagino ci vorrà un
po’, prima che
se ne liberi- commentò sarcastica Lily e poi, stranita,
chiese a Cassiopea:
-A
proposito di persecuzioni…e Shane??-
La
Malfoy
si fece rigida di
colpo, sentendola nominare il suo Flagello di sempre, e rispose, secca:
-Perché
dovrei sapere dove si trova?-
Lily
fece un sorrisetto furbo mentre, dopo aver preso le proprie
valige per poi appiopparle ad uno del settimo affinché le
portasse sul treno,
stava cercando con lo sguardo la sua famiglia almeno per rivolgere un
blando
cenno di saluto.
-Forse
perché quest’estate è venuto in Irlanda
apposta per vedere
te ed è stato preso a pugni e incantesimi da qualcuno?-
chiese poi, palesemente
ironica, senza specificare il “qualcuno”. Cassiopea
agitò la mano fresca di
manicure, come a scacciare via quell’osservazione e poi,
scorgendo una ben nota
chioma corvina, esclamò:
-Oh,
ecco Glorya!- e, agguantata anche la Zabini,
la soffocò in un
abbraccio; Meredith, ancora appesa al braccio della Malfoy, decise di
mollarla
per attaccarsi alla gonna di lino estiva di Glorya.
Quest’ultima, liberatasi di
Cassiopea, prese a sua volta fra le braccia la piccola Potter che,
godendosi
tutte le attenzioni, le passò le braccina paffutelle intorno
al collo.
-Così
la vizierete!- esclamò Lily, facendo ridere le sue due
amiche.
-Ah
sì?? E chi è stato a regalarle un vestitino da
500 galeoni per
il suo secondo compleanno?- le chiese Glorya, dopo aver stampato sulla
guancia
di Lily un bacio.
-E
chi è che ogni mattina sottopone questo povero angioletto ad
acconciature impossibili, sfilate di moda, creme per bambini e
quant’altro?-
incalzò Cassiopea, mentre Lily si riprendeva Meredith, che
appariva molto
contenta di venire sballottolata qui e la come una palla.
-D’accordo,
d’accordo…avete ragione! Voi iniziate a salire,
riporto Meredith ai miei e vi raggiungo- disse poi e, allontanatasi, si
diresse
verso i suoi genitori; Ginny stava cercando con tutte le sue forze di
staccare
Brian da James, mentre Harry aiutava Albus a portare i suoi bauli
–solo lui
poteva riempire un altro bagaglio solo di libri-
sull’Espresso.
-Io
vado- annunciò Lily, attirandosi la loro attenzione.
Posò
Meredith a terra, che però rimase a guardarla con occhi da
micina, come a dire:
“Beh? Non mi dai neanche un bacino?!”
Così, dicendosi che quella bambina la
stava decisamente addolcendo, le sfiorò una guancia con le
labbra, strappandole
un sorriso luminoso; salutò velocemente anche i suoi
genitori, James e Brian e
infine salì sul treno, che decise di mettersi in moto
proprio in quel momento,
come se avesse aspettato solo lei. Si fece largo fra gli studenti che
non
avevano ancora trovato posto e aveva quasi raggiunto lo scompartimento
dove
aveva intravisto Glorya e Cassiopea, quando la strada le venne sbarrata
da un
alta figura ben conosciuta.
Le
previsioni di Lily riguardo a Edward Nott si erano rivelate
azzeccate: il suo “amico” –in
realtà erano ben quattro anni che si stuzzicavano
l’un l’altra in maniera tutt’altro che
amichevole- era diventato uno schianto. Alto,
muscoloso senza apparire volgare, capelli bronzei che catturavano la
luce e due
occhi verdi a dir poco ammalianti, Edward le si parò davanti
in tutta la sua
bellezza.
-Lily,
tesoro- la salutò
e all’improvviso l’attirò a
sé passandole le braccia abbronzate intorno alla
sua sottile vita. Lei aprì la bocca come per protestare
–tolta Meredith,
nessuno aveva il diritto di toccarla senza averle chiesto il permesso-
ma una
volta che una studentessa le fu passata affianco, Edward la
lasciò andare.
-Intralciavi
il passaggio- fu la sua inutile spiegazione.
-Certo,
altrimenti perché mai avresti dovuto abbracciarmi?- fece
Lily ironica e anche abbastanza seccata. Tuttavia Edward le sorrise e
così la
sua espressione si addolcì giusto un filo.
-Infatti.
Ci si vede…- replicò lui, falso come Giuda, e la
superò,
dopo averle rivolto uno sguardo tutt’altro che casto. Lily
era consapevole di
essere…maturata. Trenta centimetri in più
d’altezza, ventre piatto e una soda
prima di seno, costituivano quello che i ragazzi di Hogwarts chiamavano
“corpo
da stupro”…di cui lei andava piuttosto fiera.
-Edward?-
lo richiamò lei.
-Sì?-
disse lui voltandosi.
-Va
bene che l’occhio vuole la sua parte…ma non
esagerare- lo
punzecchiò lei, maliziosa, e gli voltò le spalle.
Raggiunto lo scompartimento
giusto, aprì la porta e vi entrò senza guardare
bene chi vi fosse seduto.
-Quell’Edward…al
mattino mangia pane e malizia! E ciò lo rende
piuttosto…interessante-
disse poi, buttandosi su un sedile libero.
-La
solita egocentrica- commentò una voce sarcastica che ormai
Lily aveva imparato a riconoscere. Seduto accanto a sua sorella,
Scorpius
Hyperion Malfoy la squadrava con le sue pozze d’argento
ghiacciato. Come lei,
anche Scorpius era cambiato. Più alto, più
muscoloso eppure più sottile, più
sexy al contempo più duro, Scorpius era diventato il sogno
più o meno proibito
di tutta la popolazione femminile di Hogwarts. Irraggiungibile come
solo lui
sapeva essere, sapeva però scioglierti con una sola occhiata.
-Malfoy,
la solita presenza sgradita- lo rimbeccò lei, gelida;
spostando lo sguardo, accanto a lui individuò un bel ragazzo
moro, con profondi
occhi nocciola, che le sorrise.
-Caposcuola
Zabini- disse Lily, cortese, in risposta; non poté
tuttavia fare a meno di gettare uno sguardo a Glorya, che si ostinava a
non
guardare suo fratello.
-Siamo
d’accordo, allora?- chiese Cassiopea a Scorpius, che
annuì
senza tuttavia togliere gli occhi da Lily. In quel momento, la porta
scorrevole
si aprì di nuovo per la seconda volta nel giro di due minuti
e Edward fece
capolino.
-Eccovi!-
esclamò, rivolgendosi ai suoi due amici, -inutile dire
che vi stavo cercando-.
-Perché
non riesci a vivere senza di noi o per qualche motivo
particolare?- chiese Derek, ironico, ma con una certa
rigidità della voce.
-Ah,
ah! Vi cercavo per riferire che è appena arrivata una
strafica da paura…ma se non vi interessa, vado a presentarmi
da solo!- replicò
Edward, prendendo posto, tu guarda, vicino a Lily. Questa, di colpo
interessata, domandò:
-Prego?
Strafica da paura? E chi sarebbe?-
-Deve
trattarsi di Marìkaa Stewart- commentò Cassiopea
disinteressata e, ad un’occhiata di Lily,
proseguì: -Americana, di buona
famiglia, arrivata qui quest’estate per terminare i suoi
studi ad Hogwarts,
dato che suo padre, Phil Stewart, noto commerciante di tessuti
pregiati, ha
pensato che l’Inghilterra fosse un terreno più
fertile per i suoi commerci-.
-Ancora
non mi spiego come tu faccia a sapere tutto di tutti-
osservò Glorya, prendendo per la prima volta parola; Lily,
che notava tutto
senza guardare nessuno, constatò un certo velo di tristezza
negli occhi
nocciola solitamente brillanti della sua amica. Derek doveva
assolutamente
lasciare quello scompartimento.
*****
-Vedrai,
Hogwarts ti piacerà! È assolutamente adorabile!-
squittì
Sissy Brown, che in teoria stava parlando con Marìkaa
Stewart, in pratica
blaterava da sola. Aveva agguantato la giovane straniera appena aveva
messo
piede sull’Espresso e non aveva taciuto da quando il treno
aveva cominciato a
sferragliare tranquillo fra le campagne inglesi. Le aveva parlato di
insegnanti, lezioni, materie, le Case (cercando di far apparire
Tassorosso in
una luce migliore, approfittando dell’ignoranza della sua
interlocutrice) e
adesso stava per attaccare con l’argomento: “elite
e gente che vale la pena
frequentare”, sapendo ovviamente che erano tutte persone
fuori dalla sua
portata. Infatti, Sissy Brown aveva mantenuto alta la reputazione di
sua madre:
ragazza frivola, poco portata per lo studio, in cerca sempre di qualche
bel
giovane con cui farsi vedere in giro (e magari combinare anche
qualcos’altro…)
era la studentessa più sciocca di Hogwarts, attorniata da
amiche del suo stesso
spessore intellettuale e sicuramente poteva solo guardare da lontano
gente del
calibro di Lily Potter.
-Naturalmente
potresti avere qualche difficoltà ad inserirti, ma
tranquilla!! Ti aiuterò io!!- stava dicendo ora Sissy,
incurante del fatto che
Marìkaa aveva smesso di ascoltarla all’incirca tre
minuti dopo l’inizio del suo
sproloquio.
Marìkaa
aveva infatti capito all’istante che difficilmente lei e
Sissy –o una qualunque delle altre ragazze presenti nello
scompartimento-
avrebbero potuto essere amiche. Primo, Marìkaa era una
ragazza piuttosto chiusa
ed introversa, che all’apparenza poteva sembrare superba; in
realtà era affetta
da quella che lei definiva “riservatezza cronica”.
Secondo, non aveva mai visto
–neanche nei quartieri più equivoci di Las Vegas-
una ragazza più volgare di
Sissy. Aveva guardato perplessa l’abbigliamento della Brown,
confrontandolo
mentalmente con il proprio, costituito da un paio di Converse malandate
azzurro
chiaro, jeans sbiaditi e una T-shirt dello stesso colore delle scarpe,
e alla
vista della mini striminzita, del top fantasma e dei sandali di Sissy
si era
ritrovata a sperare che le altre inglesi si coprissero di
più. E terzo, la
vocetta acuta di quella tizia le stava facendo venire un gran mal di
testa. Per
questo motivo, disse, educata:
-Io…dovrei andare in bagno-.
-Ma
certo! Vai pure cara!- rispose Sissy, neanche fosse sua madre,
e Marìkaa uscì dallo scompartimento piuttosto
sollevata. Il corridoio era
deserto e ciò la rallegrò: per quanto avesse
sempre desiderato essere più
estroversa, la solitudine continuava a piacerle molto. Si
appoggiò con la
fronte al finestrino e guardò prati e campi scorrere
placidi. Sospirò, triste.
La sua vecchia vita le mancava già e quel treno la stava
conducendo sempre più
lontana da essa. Aveva pianto, urlato, quando suo padre le aveva
annunciato
l’imminente trasferimento, ma a nulla era valso. Non sapeva
perché non volesse
lasciare l’America, dato che a scuola non aveva amici; forse
per pura
abitudine.
-Tu
devi essere la yankee- disse una voce dura, che fece sobbalzare
Marìkaa distogliendola dai propri tristi pensieri. Di fronte
a lei si trovava
un ragazzo biondo, dal viso aristocratico in cui erano incastonati due
occhi
grigi che fecero sentire subito Marìkaa in soggezione.
-Ehm…sì-
rispose Marìkaa, sentendosi osservata.
Non
sapeva se fosse bella o meno. Nessuno le aveva mai fatto un
complimento, ma non
l’avevano mai nemmeno disprezzata. Dal finestrino opaco
poteva vedere i folti
ricci castani, i grandi occhi celesti, il
naso all’insù, le labbra sottili. La bilancia le
rivelava che era leggermente
sotto peso, la luce del giorno che era troppo pallida.
E tutto ciò in quel momento era oggetto dell’esame
del ragazzo dagli occhi
grigi, che continuava a fissarla. Un rossore imbarazzato tinse le
guance chiare
di Marìkaa, che si guardò i piedi, timorosa.
Scorpius
si stava chiedendo se Edward avesse per caso preso una
botta in testa. Quella era la strafica di cui parlava? Ma se sembrava
un
cerbiatto spaurito capitato per caso nella Foresta Proibita! Era
singolare
però, nella sua bellezza decisamente non comune. Si accorse
che era arrossita e
ne dedusse che fosse piuttosto timida.
-Benvenuta
in Inghilterra- disse, sfoderando un sorriso che
l’abbagliò e lei balbettò un grazie che
Scorpius faticò a cogliere. Perplesso,
rimase a fissarla, per poi chiederle:
-Quanti
anni hai?-
-Diciassette-
fu la risposta di Marìkaa e Scorpius si ritrovò a
pensare che non li dimostrava per nulla. Constatò, nel giro
di mezzo secondo,
che se si fosse trattato di qualsiasi altra persona, probabilmente
l’avrebbe
già demolita con una battuta sarcastica. Stranamente non gli
sembrava il caso
di mortificare quella ragazza che assomigliava ad Alice nel Paese delle
Meraviglie.
-Malfoy!
Hai già terrorizzato la nostra new entry?-
Marìkaa
spostò lo sguardo sulla ragazza apparsa alle spalle di
Scorpius. La prima cosa che pensò guardandola fu:
è ricca. Lo si notava dal
perfetto taglio dei jeans, dalla minuscola firma sul top, dal suo
aspetto
curato o più semplicemente dalla sua aria da chi
è abituato ad avere tutto e di
conseguenza se la tira. Dedusse che ci aveva impiegato ore a sistemare
quei
boccoli rossi, che avesse perso un intero pomeriggio con
l’estemagica per
ottenere quelle mani così perfette e che avesse evitato il
sole come la peste
per mantenere quella carnagione diafana. Da
quest’osservazioni le venne il
secondo aggettivo con cui definire la modella che aveva davanti:
patinata. In
ultimo, rimase colpita dai suoi occhi violetti: magnifici
all’apparenza, duri
nel profondo.
Anche
Lily stava osservando Marìkaa; in realtà aveva
colto
l’occasione di seguire Malfoy –cosa che altrimenti
non avrebbe mai fatto
neanche sotto tortura- solo per poterla vedere. Immediatamente la
catalogò come
la classica ragazza della porta accanto, acqua e sapone; fu questo a
farle arricciare
il naso, oltre allo stato pietoso delle scarpe della ragazza. Scorpius,
che
ormai conosceva Lily come le sue tasche –che la cosa gli
piacesse o meno, era
sua compagna di Casa da quattro anni- capì immediatamente,
dal modo in cui la Potter squadrava
Marìkaa,
che l’aveva già classificata come innocua. E
decise.
-In
realtà no Lilian, riservo il meglio di me a te-
replicò
Scorpius, ironico; Lily gli rivolse un brillante sorrisino velenoso,
prima di
avanzare verso Marìkaa.
-Che
maleducata! Non mi sono neanche presentata. Lily Luna
Potter- le disse, tendendole la mano, che Marìkaa
accettò spiazzata. Quella era
la figlia di Harry Potter? Del mago che- come aveva letto sui libri di
Storia
Contemporanea- aveva sconfitto Lord Voldemort?
-Marìkaa
Stewart- rispose l’americana, arrossendo.
Lily
Potter era esattamente
il tipo di ragazza in grado di farla sentire una perfetta
nullità.
*****
Lo
Smistamento dei primini si concluse con Lucy Weasley che- in
perfetta tradizione –venne assegnata a Grifondoro; la piccola
moretta dagli
occhi blu –fotocopia di sua madre- si sedette al tavolo dei
Grifoni con un
sorriso soddisfatto sulle labbra.
-Patetica-
commentò Lily, al tavolo di Slytherin, che aveva
osservato lo Smistamento piuttosto annoiata, battendo con poca
convinzione le
mani ad ogni nuovo membro acquisito dalla sua Casa.
-Con
chi ce l’hai?- le chiese Cassiopea, che guardava
Marìkaa
Stewart dirigersi goffamente verso lo sgabello; anche lei sarebbe stata
sottoposta al Cappello parlante.
-Con
mia cugina- disse Lily, a denti stretti, osservando a sua
volta l’americana.
-Ha
messo la cravatta male e il suo maglioncino è spiegazzato-
commentò Glorya, acida; Lily fece fatica a non mostrarsi
stupita per il tono
della sua amica. Non che fosse una perla di dolcezza Glorya, ma
solitamente era
la meno pettegola fra le tre e di rado iniziava a criticare qualcuno
senza
motivo, al contrario di Cassiopea e Lily. Da questo la Potter
si accorse che c’era
decisamente qualcosa che non andava.
Dall’altro
lato della Sala, Marìkaa Stewart ascoltava ciò
che il
Cappello le sussurrava con il volto il fiamme, dato che aveva gli occhi
dell’intera scolaresca addosso; in particolare aveva notato
Lily Potter che non
aveva smesso di esaminarla, e quel ragazzo, Scorpius che invece la
guardava come
se si stesse facendo chissà quali progetti su di lei. Mentre
il Cappello
Parlante strillava: -Corvonero!- Marìkaa non poteva sapere
quanto avesse
ragione riguardo i pensieri di Malfoy.
Una
volta Smistata anche la Stewart, la cena
iniziò, con sommo giubilio di
tutti, e l’allegro chiacchiericcio non tardò a
diffondersi.
-A
che punto siamo con i preparativi per la festa? Summers, gli
alcolici?- disse Lily, in tono di comando, a Melissa.
Quest’ultima aveva deciso
di ingoiare l’odio profondo nei confronti della Potter in
quanto aveva capito
che solo cercando di farsela amica avrebbe potuto conquistarsi una
posizione
decente all’interno di Hogwarts; Lily dal canto suo,
perfettamente conscia del
fatto che Melissa pur di avere un po’ di
popolarità era disposta a fare
qualunque cosa, la sfruttava come più le piaceva. Ad esempio
Melissa, che aveva
conoscenze piuttosto giuste nel campo dell’alcool, era molto
utile per il
rifornimento in occasione di feste.
-Tutto
a posto, li ho messi nel solito luogo- sussurrò Melissa,
sapendo che la voce del party non doveva arrivare ad orecchie
indesiderate.
-Bene.
Lizzie, la lista?- Lily, accantonata Melissa, si rivolse
ora ad una ragazza del settimo, tale Elisabeth Kenneth, che aveva il
delicato
compito di selezionare la gente adatta a partecipare
all’evento che si sarebbe
tenuto la sera successiva.
-Eccola-
le rispose Elisabeth, tendendole una pergamena
all’apparenza intonsa; ad un suo colpo di bacchetta, apparve
un elenco di nomi.
Lily,
insieme a Glorya e Cassiopea, lo scorse con attenzione e di
tanto in tanto eliminava qualche nome che non le era gradito.
-Voglio
che Marìkaa Stewart venga aggiunta- ordinò quando
ebbe
finito di leggerla.
Lizzie
si limitò ad inarcare un sopracciglio rossiccio, come i
suoi ricci, e poi aggiunse con un tocco di bacchetta il nome dettole.
-Per
quale motivo hai invitato la sciatta?- chiese Cassiopea, alla
quale non era sfuggito nulla dell’aspetto
dell’americana. Lily le fece uno
strano sorriso, prima di risponderle:
-Devo
capire che tipo di persona è…mai sottovalutare le
ragazze che
sembrano pie e ingenue-.
Cassiopea
aggrottò le sopracciglia, perplessa, ma poi decise di
lasciar perdere la questione tornando ad occuparsi del suo dolce al
caramello.
Il
delicato ticchettio di un cucchiaio contro un calice
richiamò
l’attenzione degli studenti al tavolo delle
autorità: Linton, sempre più
grassoccio e sbiadito, si apprestava a tenere il solito discorso di
benvenuto.
-Bentornati
ad Hogwarts. Mi duole annunciarvi che da quest’anno in
poi la professoressa McGranitt non potrà più
insegnare Trasfigurazione a causa
di alcuni problemi di salute. Per questo motivo ho assunto la qui
presente
professoressa Yung, eccellente conoscitrice delle arti magiche
occidentali e
non-. Dal fianco di Linton si levò una donnina bassa e
minuta, dai tratti
orientali che ricevette l’applauso degli studenti con
espressione severa, che
faceva presagire una rigidità pari se non superiore a quella
della cara
Minerva.
-Oltre
alla professoressa Yung, un’altra figura storica di
Hogwarts è purtroppo venuta a mancare. Mi riferisco
naturalmente al signor
Argus Gazza-. Se Linton si aspettava una qualche forma di commozione
per la
scomparsa del custode, rimase deluso; dato che nessuno accennava a
parlare,
proseguì indisturbato.
-Come
custode, ho deciso di inserire il signor Chilsom, che
prenderà servizio lunedì. Do infine il mio
caloroso bentornato a tutti i nostri
vecchi insegnanti…- un applauso poco caloroso si
levò dai quattro tavoli –e
concludo augurandovi un buon anno scolastico. Buonanotte-.
La
conclusione, brusca come al solito, autorizzò gli studenti
ad
alzarsi e a lasciare lentamente la Sala chiacchierando.
Lily,
che come tutti gli altri si stava apprestando ad uscire,
venne malamente spinta da qualcuno che evidentemente andava piuttosto
di fretta.
Colta alla sprovvista, perse l’equilibrio, e sarebbe caduta
se non avesse avuto
alle spalle qualcuno pronto a prenderla.
-Non
dovresti indossare i tacchi, se non sai portarli-.
Il
suo salvatore non poteva essere altri che Malfoy.
-Un
idiota mi ha spinta, Malfoy, e sfortunatamente sono caduta
addosso a te- replicò Lily stizzita, sia per il fatto che
qualcuno avesse osato
spingerla, sia per essere finita proprio fra le braccia di Scorpius,
che tra
parentesi non accennava a mollarla; teneva infatti ancora le dita
intorno ai
fianchi di Lily, come per trattenerla. Era la seconda volta nel giro di
ventiquattr’ore che qualcuno la stringeva a sé in
quel modo, che le piacesse o
meno.
-Che
sfortuna…- commentò Malfoy, con voce ironica e
roca,
guardandola negli occhi. Le sue mani parvero a Lily stranamente
bollenti,
mentre vi poggiava sopra le sue con l’intento di liberarsi i
fianchi.
-Già-
ribadì la Potter, sciogliendo la
stretta. Lily, avendo ormai via
libera, si allontanò, sentendosi ancora barcollante per via
del piccolo
incidente con il maleducato.
O
forse per qualcos’altro…
Spazio
Autrice:
Ebbene,
rieccomi! Su questo capitolo non c’è molto da
dire, lascio
a voi i commenti…che saranno numerosi, vero? (me
speranzosa). Perciò, anche a
causa dello scarso tempo a mia disposizione (quel flagello chiamato
scuola
purtroppo è ricominciato…) passo subito ai
ringraziamenti: a chi mi ha aggiunta
fra preferiti e seguite, a Jacopo25 che mi ha messa fra gli autori
preferiti
(grazieeee) e a chi ha recensito lo scorso capitolo, ovvero Kalahary, Lady
Lynx, Aleu, Hayley_Gin91, emma95, rebby, 979
Kalahary:
tocca
anche a me
essere ripetitiva, perciò non posso che ringraziarti per la
recensione e
augurarmi che me ne lascerai altre : ) alla prossima!!!
Lady
Lynx:
grazie mille per la
recensione!!! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, come ormai
avrai
capito tengo molto alla tua opinione : ) ancora grazie, alla prossima!!
Aleu:
innanzitutto ti
ringrazio per la recensione…e poi, come hai detto tu, la
nostra Lily non sa che
l’aspetta anche se, come vedi, c’è aria
di cambiamento sotto quel punto di
vista… : ) grazie ancora, alla prossima!
Hayley_Gin91:
grazie mille per la
recensione!! Si effettivamente Brian e Meredith sono nomi abbastanza
comuni ed
infatti li ho scelti proprio per quello: volevo che fossero qualcosa di
diverso
dai soliti nomi del passato…per quanto riguarda invece Lily
femminista non
saprei, diciamo che lei proietta tutte le sue speranze su Meredith
perché vuole
che almeno lei, l’unica altra femmina della famiglia Potter,
possa scegliere di
essere quello che vuole, senza la costrizione delle
tradizioni…certo lei la
preferirebbe più lontana possibile dallo stereotipo Potter
ma qualsiasi cosa
Meredith sarà le andrà bene : ) spero di aver
risposto in modo esauriente alla
tua domanda, ti ringrazio di nuovo tantissimo per la recensione e spero
di
riceverne altre!! Alla prossima
Emma95:
grazie mille per la
recensione, è bello vedere che me ne lasci sempre una : )
sono contenta che il
capitolo ti sia piaciuto e mi auguro che questo non sia da meno!!!
Grazie
ancora, alla prossima!!
Rebby:
grazie mille per la
recensione, fa sempre piacere trovare qualche tuo commento : ) eh
sì in questo
capitolo si vede l’attaccamento di Lily a Meredith e
viceversa, spero che anche
questo ti sia piaciuto!! Ancora grazie, alla prossima
979:
devo innanzitutto
esprimerti quanto apprezzi ogni volta le tue recensioni, riesci sempre
a
cogliere esattamente quello che voglio dire…grazie davvero :
) spero ti sia
piaciuto soprattutto il pezzo iniziale riguardante Meredith e Lily, ho
cercato
di far capire quanto Lily si sia affezionata alla sorellina
(contrariamente a
quanto si aspettava) ma come resti lo stesso quella di sempre. E si,
decisamente anch’io apprezzo più i Malfoy dei
Potter…non s’era capito, vero? :P
ancora grazie per la recensione, alla prossima!!!
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Capitolo 23 *** I hate you! ***
CAPITOLO 23
I
hate you!
Shane
Burke si stava seriamente domandando perché in quel momento
si trovasse appoggiato ad un umido muro del sotterraneo che ospitava la Sala
Comune di Serpeverde.
Insomma,
erano anni che Cassiopea Malfoy lo respingeva, lo
insultava, lo evitava, rifiutava tutti i suoi inviti ad andare ad
Hogsmade, non
rispondeva alle sue lettere, e- quando quest’estate era
andato in Irlanda per
lei e si era preso un pugno da suo fratello- si era limitata a dirgli
che ben
gli stava. Perché si ostinava a perdere tempo con una snob
Purosangue,
interessata solo a quelli del suo stesso rango e che di certo non si
sarebbe
mai abbassata a stare con uno come lui? Di certo non era
perché non avesse
altre ragazze a disposizione. Sebbene non fosse all’altezza
di ragazzi come
Malfoy e Nott, Shane poteva vantare comunque un certo successo fra le
studentesse. Quei suoi ricci castani sempre un po’
scompigliati, gli occhi
scuri brillanti, la divisa spiegazzata con la cravatta allentata e quel
suo
essere buffone sexy gli garantivano un numero non indifferente di
conquiste. Ma
nonostante questo, la sera di quel
sabato
2 settembre, stava aspettando che Cassiopea uscisse per dirigesi al
party che
aveva organizzato con Glorya e Lily (che lui detestava nel profondo)
sperando
che lei lo degnasse di uno sguardo. Non era da lui comportarsi da
zerbino-cagnolino –non si sarebbe mai sognato di adottare
quest’atteggiamento
con altre ragazze- ma quando vide la Malfoy
si disse che per averla avrebbe fatto questo ed altro.
Era semplicemente divina: slanciata
e
sottile, il corpo snello fasciato in un abito color cielo dallo scollo
quadrato, i biondi capelli sistemati in una ordinata piega, che li
faceva
assomigliare ad una cascata di puro oro e i bianchi denti che facevano
capolino
fra le labbra rosate lo mandarono in estasi. Com’era
possibile che gli facesse
un tale effetto? E come sarebbe potuto andare avanti senza averla al
proprio
fianco? Certo,
Cassiopea aveva i suoi
difetti come tutti: era dannatamente testarda, viziata come una
bambina,
insensibile nei confronti dei problemi altrui e sapeva essere veramente
cattiva, ma nonostante questo, era e sarebbe sempre stata
l’unica a tenere il
cuore di Shane fra le dita…graffiandolo continuamente.
Mentre si avvicinava a
lei, a Shane venne in mente un vecchio detto che sua nonna gli diceva
sempre,
con aria saggia: al cuor non si comanda, figliolo…
-Barbie!-
la chiamò, aspettandosi la solita occhiata di fuoco.
Infatti: Cassiopea, avendolo riconosciuto, sembrò volerlo
incenerire con un
solo sguardo.
-Ti
andrebbe di venire alla festa con me?- le chiese,
strafottente.
Con
un notevole autocontrollo, Cassiopea si rivolse a Glorya e
Lily:
-Voi
andate pure, vi raggiungo subito-.
Rimasta
sola con lui, Cassiopea gli rispose, con tono di chi
avrebbe voluto sputare fuoco:
-Sono esterrefatta. Tu stai
invitando
me alla festa che io
ho organizzato?-
-Esatto-
replicò lui con faccia…di bronzo.
Alla
Malfoy stavano per cadere le braccia.
-D’accordo-
disse, dopo un attimo di silenzio in cui aveva
raccolto tutta la pazienza –generalmente scarsa- a sua
disposizione, -ora
ascoltami attentamente, perché non lo dirò
più.
Io
non ti sopporto. Odio il tuo atteggiamento perennemente
strafottente, il tuo ostinarti con me, il fatto che tu stia pensando
che prima
o poi cadrò ai tuoi piedi…beh, non è
così! Io detesto il modo ebete con cui
sorridi, detesto il tuo seguirmi sempre come un un’ombra,
detesto il tuo modo
disordinato di vestire, detesto i tuoi capelli che non stanno mai come
dovrebbero e detesto persino le tue unghie rosicchiate! Te lo vuoi
mettere in
testa? Cercati un’altra ragazza! Una Grifondoro magari, che
sicuramente adora
il tuo modo di fare e che ricambi il tuo amore…è
così difficile?-
Shane
la fissò, mentre respirava piuttosto affannosamente a causa
dell’enfasi che aveva messo nel suo monologo. Era
bellissima…terribile, ma
bellissima.
-Non
posso- rispose alla fine.
-Non
posso perché non c’è una cosa di te che
a me non piaccia. Mi
piace il tuo viso, altero, mi piacciono i tuoi occhi freddi, i tuoi
capelli
sempre perfetti, mi piace il tuo vestire alla moda, mi piace il modo in
cui
cammini. Non riesco ad odiarti neanche quando mi parli così,
facendomi sentire
una perfetta nullità dal sangue Babbano. E non riesco a fare
a meno neanche di
osservarti sempre, quando so che non mi vedi: a pranzo, mentre mangi il
triplo
di qualsiasi altra persona, inspiegabilmente mantenendo la linea,
quando sei
presa dallo studio, quando ridi, con quelle minuscole fossette buffe
agli
angoli delle labbra, quando osservi qualcosa in vetrina, valutandone la
qualità
e la modernità…persino quando parli, normalmente,
senza cattiveria, con le tue
amiche, le uniche persone che si siano meritate il privilegio di vedere
il tuo
sorriso. Non sai cosa farei, Cassiopea Sofia Malfoy, per poter ricevere
anche
un solo tuo sorriso. Questo
è così
difficile da capire, per te?- disse Shane, calmo, anche se il suo cuore
batteva
a mille. Vedendo che lei non accennava a parlare, le chiese ancora,
approfittando di questa rara occasione per dirle tutto quello che
pensava:
-E
credi sia facile, vederti calpestare continuamente il mio cuore
con i tuoi tacchi da dodici centimetri? Credi che non vorrei desiderare
qualcun’altra,
che non mi faccia soffrire così, respingendomi di continuo?
Credi che sia
bello, essere ossessionato in questo modo da te da cinque anni? Credi
davvero
che io possa smettere di volerti? Beh, sai cosa ti dico? Se avessi
avuto altra
scelta, ti avrei lasciato perdere ma…non è
così. Non posso scegliere- concluse,
rendendosi conto di aver appena detto la verità. Sapeva, nel
suo cuore, che non
avrebbe mai potuto amare
nessun’altra, se non Cassiopea Sofia Malfoy. La voglia di
andare alla festa gli
era passata, così le voltò le spalle, lasciandola
impalata in mezzo al
corridoio, completamente spiazzata.
*****
Marìkaa
Stewart era confusa. Insomma, non le sembrava di aver
fatto una buona impressione a Lily Potter, quando si erano incontrate
sul
treno, eppure ora si trovava davanti allo specchio del Dormitorio di
Corvonero,
a fissarsi con occhio critico. Quando aveva provato ad indossare dei
jeans
appena più curati, con una maglietta che aveva giudicato
seria e le care
Converse, Molly Weasley, sua compagna di Casa nonché cugina
della suddetta
“Regina”- Marìkaa non faceva fatica a
comprendere la ragione di quel nome-
l’aveva guardata con tanto d’occhi.
-Pensi
di andare a quel party così?- le aveva detto, con tatto.
Marìkaa l’aveva guardata perplessa e aveva
timidamente fatto sì con la testa.
-Marìkaa…giusto?
Non vorrei offenderti ma…ecco, quello non è
esattamente l’abbigliamento per una festa organizzata da
Lily- aveva proseguito
Molly, delicata.
-No…?
E cosa dovrei mettere?- le domandò allora
l’americana, in
crisi. Non sapeva perché, ma sentiva il bisogno di
“redimersi” agli occhi della
Slytherin, avendo un aspetto decente. E questo la infastidiva, anche:
non aveva
mai sentito la necessità di cambiare anche solo la
più piccola parte di sé
stessa per piacere a qualcuno. Un qualcuno che, a quanto aveva sentito
dire in
quel primo giorno ad Hogwarts, le appariva piuttosto superficiale.
-Non
saprei, non sono mai andata a quel tipo di festa…- le stava
intanto dicendo Molly e Marìkaa parve di scorgere una nota
di tristezza nella
sua voce.
-Ma
non è tua cugina?-
-Sì…-
riecco quella nota nella voce di Molly.
-E
non ti ha mai invitato?- ora era Marìkaa ad essere
perplessa.
-No…vedi
Lily è un po’ particolare, te ne accorgerai.
Comunque, se
vuoi ti posso prestare questo, se non hai nulla di adatto- rispose
Molly,
tirando fuori dal suo baule un semplice tubino nero, -dovrebbe andarti,
siamo
più o meno simili- aggiunse, tendendoglielo.
Aveva
ragione: sebbene Marìkaa fosse più sottile della
Weasley,
bastò un semplice incantesimo per stringere
l’abito; Molly le diede anche un
paio di scarpe e l’aiutò a truccarsi.
Marìkaa le era grata: in America non
aveva mai ricevuto simili gentilezze, data la mancanza di amiche.
Così,
incoraggiata da Molly e tuttavia ancora piuttosto insicura,
Marìkaa uscì dal Dormitorio, un po’
traballante per via dei tacchi alti.
Cinque
minuti dopo era seduta su un gradino di una scala che aveva
cambiato percorso all’improvviso, a causa di una storta ma
non solo…non aveva
messo in conto di non saper raggiungere il luogo della festa. Vagamente
disperata, si guardò intorno dicendosi che avrebbe fermato
il primo studente
per chiedergli qualche informazione.
Fortuna
volle in quel momento passasse di lì un ragazzo, piuttosto
alto, con una chioma corvina scompigliata, in giacca e camicia.
-Ehi!-
disse Marìkaa, alzando la voce. Quello si voltò,
piantandole addosso due smeraldi.
-Sì?-
rispose cortese.
-Ecco
io stavo cercando…la Camera del
Bisogno…ehm no non si chiamava così…-
gli disse, maledicendosi per aver scordato l’invito in
stanza. Ma il ragazzo le
sorrise, replicando:
-Forse
intendi la
Stanza delle Necessità-.
-Esatto!-
ribatté Marìkaa, sorridendo a sua volta.
-Vieni,
ti ci accompagno, anch’io sto andando
lì…a proposito, sono
Albus Potter- si presentò il ragazzo, aiutandola ad alzarsi,
avendola vista
piuttosto in difficoltà.
-Potter?
Sei anche tu parente di Lily?- domandò Marìkaa,
stranita:
possibile che in quella scuola fossero tutti imparentati?
-Sì,
sono suo fratello in effetti- replicò Albus, nascondendo un
sorriso:
altrochè figlio dell’eroe dei maghi, ormai lo
riconoscevano per la parentela
con Lily!
Così,
fra una chiacchiera e l’altra, Albus e Marìkaa
giunsero
insieme in quella che era stata trasformata per l’occasione
in una sala in
stile Ballo delle Debuttanti. Due scale laterali, in marmo bianco, che
conducevano al piano superiore, si diramavano dal pianterreno, decorato
in
pieno stile Lily Potter: elegante, ricercato, curato; in fondo si
trovavano
divanetti e sedie, per chi non avesse il dono della danza. La Regina
della serata stava
chiacchierando con qualcuno vicino ad un tavolo –con una
leggera musica di
sottofondo- ma quando vide arrivare Marìkaa
spostò la sua attenzione su di lei
e le si avvicinò.
-Marìkaa…lieta
di vederti- l’accolse, con un sorriso tirato mentre
registrava ogni più piccolo particolare del suo aspetto con
una sola occhiata:
vestito preso in prestito, scarsa attitudine a camminare su tacchi,
femminilità
zero.
-Ehm…grazie
per avermi invitata- fu la risposta farfugliata
dall’americana, che a sua volta studiava Lily. Impeccabile
come sempre: abito
dal corpetto grigio perla, stretto, come ad evidenziare il suo
decoltè sotto il
quale spiccava una rosa, ma dalla larga gonna di tulle, dalle
tonalità più
scure; vi erano coordinati dei sandali alti, neri, che le si legavano
intorno
alle caviglie. Aveva il viso truccato quel che bastava, capelli
raccolti in uno
chignon, dal quale sfuggivano alcuni riccioli, con i quali lei giocava.
-Infondo
devi inserirti ad Hogwarts…e quale occasione, se non questa
semplice festa?- le stava dicendo Lily, attorcigliandosi una ciocca
intorno al
dito, con fare distratto. È un’attrice,
pensò Marìkaa, che sa come ammaliare il
suo pubblico.
-Lily…non
mi presenti la tua amica?- intervenne un ragazzo,
avvicinatosi a loro.
-Edward,
ti presento Marìkaa…Marìkaa, Edward-
disse prontamente la Potter, come se fosse la
padrona di casa; ed in effetti lo era. Guardando il modo in cui Edward
aveva
posato con familiarità una mano sul braccio di Lily, a
Marìkaa venne da pensare
che fra i due ci fosse qualcosa; d’altra parte insieme
facevano la loro figura.
-Lieto
di conoscerti, Edward Nott- le disse il ragazzo, porgendole
una mano, che Marìkaa accettò un po’
imbambolata. Possibile che in quel posto
non ci fosse un ragazzo brutto o una ragazza che non somigliasse ad una
fotomodella? Facevano dei provini, prima di ammetterti ad Hogwarts? Ma
osservando l’ambiente intorno a sé,
Marìkaa capì che probabilmente la gente
mediocre non era stata invitata. Per la seconda volta, si chiese
perché Lily la
volesse lì.
Cercò
di chiacchierare senza balbettare con i due e ci stava quasi
riuscendo, quando il ragazzo dagli occhi grigi del treno fece il suo
ingresso. Era
elegante: pantaloni neri dal taglio perfetto, camicia candida con i
primi due
bottoni sbottonati, che facevano intravedere il collo, giacca scura
aperta sul
davanti. E, naturalmente, oltre ad essere elegante, era dannatamente bello: capelli biondo chiaro appena
più
lunghi sul davanti, occhi che sapevano catturati anche mentre non ti
stava guardando,
labbra sottili eppure piene…con suo sommo imbarazzo,
Marìkaa si immaginò come
sarebbe stato baciarle. Appena ebbe formulato quel pensiero,
avvampò. Insomma!
Lei non era il tipo di ragazza che faceva pensieri poco puri su un
ragazzo
appena conosciuto, che per di più le sembrava il classico
tipo bello e
maledetto che tutte adorano, dunque pieno di sé!
-Aaaah…abbiamo
la nostra yankee, qui- disse Scorpius Malfoy,
raggiungendo Edward e Lily.
-Non
credo di essermi presentato ufficialmente…Scorpius Hyperion
Malfoy- aggiunse poi, tendendole una mano.
-Marìkaa
Stewart- rispose l’americana, accorgendosi con orrore che
la sua voce assomigliava al pigolio di un pulcino bagnato….e
che soprattutto il
suo cuore stava pompando il triplo del sangue necessario.
-Mia
sorella?- Scorpius si rivolse ai due; Edward fece spallucce,
ma Lily rispose:
-Credo
si stia accapigliando con Shane Burke-.
Malfoy
strinse impercettibilmente le labbra, al nome del
Grifondoro. Possibile che non avesse ancora recepito il concetto?
Doveva forse
usare una qualche Maledizione Senza Perdono, affinché
capisse che Cassiopea non
era alla sua portata?
-Piuttosto…Derek?-
disse a sua volta Edward.
-Con
Glorya- fu la risposta di Scorpius e questa volta fu Lily ad
irrigidirsi. In quel mentre, il volume della musica passò da
soft a “a palla”,
segnalando così l’inizio della festa; le luci si
abbassarono e l’elite di
Hogwarts si riversò in pista.
-Ti
andrebbe di ballare?- chiese galantemente Edward a Marìkaa,
la
quale pur possedendo la grazia di un ippopotamo che si lava nel fiume,
fu
costretta ad accettare per buona educazione.
Lily
rimase ferma invece, ad osservare la sua opera: tutto era
perfetto, come lei l’aveva predisposto.
-Cosa
succede fra quei due?- domandò Scorpius, socchiudendo gli
occhi come faceva quando qualcosa gli sfuggiva.
-Mmh…mi
sembra stiano ballando- rispose Lily, credendo si
riferisse ad Edward e Marìkaa.
-Intendevo
fra Glorya e Derek!- ribatté Scorpius, seccato per il
fatto che lei non avesse colto al volo. La Potter,
risentita, lo rimbeccò:
-Scusa
tanto se non sai mettere un soggetto, un verbo e un
predicato che diano senso logico alla frase!-
-Mi
inchino di fronte alla sua intelligenza, o mia Regina!- fu la
rispostaccia di Scorpius.
Inutile:
dopo cinque anni, eccoli ancora lì a beccarsi come due
bambini.
-E
fai bene, cos’altro potresti fare con me, se no?-. Lily non
era
da meno quanto a veleno. Scorpius le piantò addosso le sue
pozze d’argento, e
avvicinandosi in un lampo a lei, disse, con voce estremamente bassa:
-Questo-.
Prima che Lily potesse
rendersene conto, le passò le braccia forti intorno alla
vita, attirandola a
sé; si chinò su di lei e le soffiò del
fiato caldo sul collo, che le fece
scendere brividi lungo la schiena, prima di deporvi un unico bacio.
L’uno
poteva sentire il battito del cuore dell’altro, stretti
com’erano finché…
-Lasciami
immediatamente- disse lei fredda e perentoria, ma
Scorpius si limitò a scostarla leggermente da sé,
affinché potessero guardarsi
negli occhi.
-Perché?
Ti infastidisce che io ti tocchi, temi che possa sciupare
la tua bellezza sfiorandoti? Non sei fatta di marmo, Lily
Potter…- le sussurrò,
ad un centimetro dal suo viso e, come a confermare la
veridicità delle sue
parole, le passò le labbra su una guancia candida. La
sentì irrigidirsi contro
di sé e avvertì delle unghie piantate sui
fianchi, con forza.
Ma
un inaspettato sorriso spuntò sul volto di Lily:
-Neanche
tu, Scorpius Malfoy…- e passò delicatamente con
le dita
dalla schiena al braccio, dal braccio alla nuca, dalla nuca ad una
guancia e dalla
guancia passò alle labbra, che sfiorò
impercettibilmente. Lui le schiuse,
guardandola con sfida, come a dirle: osa Lily Potter, osa…
Fu
lei a cedere, rompendo ogni contatto fra loro.
-Ti
brucerai con il fuoco, Lilian, se non stai attenta-
l’avvertì
Scorpius, prima che lei sparisse in mezzo alla folla.
*****
-Cosa
vuoi, Derek?-
Glorya
Zabini, splendida nel suo abito color champagne dallo
scollo generoso sulla schiena, fissava impaziente suo fratello, Derek
Zabini,
anch’esso perfetto nel suo abito elegante.
Appena
l’aveva intravista in sala, Derek l’aveva quasi
presa di
peso e trascinata fuori, con somma irritazione di Glorya.
-Secondo
te cosa posso volere, Glorya?- rispose lui, secco,
enfatizzando il nome della sorella, come se fosse
un’estranea. E ormai lo era
diventata…
-Dimmelo
tu, visto che non ti sei degnato di parlarmi per quattro
anni ed ora mi trascini fuori di peso, ignorando completamente la mia
volontà-
ribatté lei, altrettanto dura.
-Certo,
perché invece tu da quando hai preso quell’assurda
decisione ti sei forse degnata di parlarmi?-
-Mi
hai fatto chiaramente capire che non ti interessava sapere le
mie ragioni- gli ricordò Glorya ironica.
-E
infatti non mi interessano neanche ora. Ti volevo solo
comunicare che nostra madre è finita in ospedale- le disse
Derek, tendendole il
biglietto mandatogli dal San Mungo poche ore prima.
Glorya
inarcò un sopracciglio, senza prenderlo.
-E
allora?-
-Allora?!
È pur sempre tua madre, Glorya!- esplose Derek, sempre
più incazzato per l’indifferenza che sua sorella
mostrava.
-Ha
smesso di essere mia madre quando mi ha spaccato un labbro nel
momento in cui le ho comunicato che avrei vissuto da papà.
Ha smesso di essere
mia madre quando mi ha chiamata puttanella da quattro soldi dopo avermi
vista
baciare un ragazzo. Ha smesso di essere mia madre quando ha dato fuoco
a tutti
i miei vestiti prima che mi trasferissi. Ha smesso di essere mia madre
da
quando ti ha Cruciato la prima volta. Lysa Stanford non
è mia madre- rispose Glorya, pacata, con il bel
volto inespressivo.
-Ah
sì? E chi ti fa ora da madre?- chiese Derek ironico, -Blaise
forse?-
-Non
ho bisogno di una madre, ho imparato a far senza Derek.
Dovresti fare anche tu così- gli suggerì Glorya,
con finta saggezza.
-Davvero,
dovrei fare anch’io come te, correre da quello che
chiami padre, a farti riempire di abiti e galeoni, dimenticandomi che
è stato
lui far impazzire mia madre, a tradirla? Cancellare gli anni in cui non
c’è
stato, i compleanni dimenticati, i regali comprati dalle segretarie,
gli
abbracci mai ricevuti? Dovrei far finta che sia un padre meraviglioso?-
inveì
Derek, sempre più fuori di sé.
-E
io dovrei dimenticare le ossa rotte, i tagli, i lividi, le
Maledizioni Senza Perdono, le centinaia di bottiglie d’alcool
che abbiamo
buttato, lei ubriaca, lei folle? Mi dispiace, ma non posso. Blaise non
è il
padre migliore del mondo, ma non urla, non mi picchia, non mi insulta
semplicemente perché la sua vita non è andata
come voleva, non scarica su di me
le sue frustrazioni! Sei
tu il folle
Derek, tu che continui a giustificarla, a credere che le cose
cambieranno, che
smetterà di prendersela con te…credi che non
abbia notato ogni ferita che ti è
stata inferta da lei? Stalle ancora vicino, e di te non
rimarrà nulla- disse
Glorya, calma tanto quanto il fratello era arrabbiato. Fece per
andarsene,
quando lui le urlò:
-Sei
una vigliacca!-
Si
voltò a guardarlo, prima di rispondere, con un sorrisetto:
-Meglio
viva e vigliacca, che martire e morta-.
*****
Erano
le quattro del mattino e Lily camminava lentamente, sola,
con le scarpe in mano, per la scuola deserta; inutile far finta che
dopo una
serata passata a ballare i piedi non le dolessero.
Ora che la festa era finita e tutti erano
tornati nei propri letti, Lily poteva permettersi di scendere per un
solo attimo
dal suo piedistallo, camminando scalza, incurante del freddo marmo
sotto i
piedi. Non sapeva dove fossero Glorya e Cassiopea: la prima,
probabilmente
avendo litigato con Derek, non era più tornata al party,
mentre la seconda dopo
essersi presentata e aver raccontato della lite con Shane aveva
dichiarato di
essere troppo arrabbiata per poter rimanere. Così ora Lily
tornava al
Dormitorio in solitudine, beandosi del silenzio attorno a lei.
Le
piaceva Hogwarts addormentata, forse perché per pochi
istanti
non doveva essere sotto gli occhi di tutti impeccabile e perfetta,
forse perché
poteva, di tanto in tanto, scoprirsi.
…Ti
brucerai con il
fuoco, Lilian, se non stai attenta…
Sì,
brucerò con il
fuoco Malfoy, se ti permetterò ancora di avvicinarti
così al mio corpo, di
sfiorarmi come se fossi tua…ma brucerai anche tu con me.
Spazio
autrice:
Salve!!
Questa
volta sono stata super veloce…ehm…confesso di
aver avuto già il capitolo pronto
^_^
Beh, cosa
dirvi su questo capitolo… l’unica cosa che vorrei
sottolineare, anche se penso
si sia capita, è che Lily ogni tanto si permette di provare
emozioni, pur
nascoste che siano, come una normale ragazza di certo non immune al
fascino di
uno come Scorpius (…o di Edward?) e che a volte desidera
lasciarsi andare,
anche osare…ma che alla fine rimane sempre se stessa. Okay,
rileggendo mi
accorgo che non si capisce molto cosa intendo, ma nei prossimi capitoli
cercherò di esprimere meglio questa sua
personalità multipla (che sembra molto
una malattia psichiatrica). Bene, detto questo ringrazio chi mi ha
aggiunta
alle preferite e alle seguite, chi legge senza commentare e chi invece
mi
lascia recensioni che apprezzo sempre davvero tanto e cioè: Lady Lynx, Rebby,
Sunflower_,Kalahary,
Aislin, Le_Tre_Sclerate
e 979:
Lady Lynx: tu hai
capacità veggenti? No,
perché fra Marìkaa e Albus effettivamente
qualcosa succederà…! Sì Lily
è
odiosa, ma il fatto è che ama esserlo ^_^
Non
scusarti per la brevità della recensione, per la quale ti
ringrazio, per me è
già tanto che tu me ne abbia lasciata una…grazie
davvero! Alla prossima
Rebby: grazie per
la recensione!!! Come
vedi Scorpius ha fatto una piccola breccia nel cuore di
Lily…spero ti sia
piaciuto il pezzo su di loro : ) per rispondere alla tua domanda
sì, Lily ha
avuto delle storie, ma le inserirò più in
là magari con dei flashback…ancora
grazie per la recensione, alla prossima!!
Sunflower_: ciao!!! Mi
ha fatto molto
piacere trovare la tua recensione, non me l’aspettavo!!
Grazie grazie grazie!!!
Ho detto grazie, vero? In realtà non so bene cosa
risponderti, se non che a)
forse Blaise si salverà dalla tua ira (che sarebbe
terribile, ne sono certa!!)
come il povero James che l’ha scampata per un pelo, b) Edward
aspetta da anni
di mettere le mani su Lily, si farà avanti
vedrai… sempre che Scorpius non lo
freghi :P c) Marìkaa forse senza volerlo
combinerà non pochi disastri, credo
odierai anche lei ed infine Lily…ovviamente non smette di
atteggiarsi, ma in
questo cap l’ho fatta giusto un filo più umana,
spero ti sia piaciuta. Ti
ringrazio in particolare per i complimenti sul mio modo di scrivere,
che
davvero ho apprezzato tantissimo…grazie : ) okay, ora
concludo, spero di
trovare entro questo secolo un’altra tua
recensione…scherzo, recensisci quando
vuoi e puoi, non farti problemi : ) alla prossima!
Kalahary: grazie per
la recensione!!!
Inutile dire che l’apprezzo moltissimo, vero?
Spero che il pezzo su Lily e Scorpius ti sia piaciuto,
decisamente
qualcosa si è smosso…ti ringrazio anche per il
complimento sul mio modo di
scrivere, è bellissimo sapere che a qualcuno piace : ) alla
prossima, ancora
grazie!!
Aislin: davvero, le
tue recensioni mi
lasciano stupefatta (nel senso buono ovviamente). Cogli perfettamente
ciò che
intendo dire, il modo in cui vorrei mostrare le cose, anche se spesso
non ci
riesco…Grazie!! Spero di aver aggiornato abbastanza in
fretta e che Glorya ti
sia piaciuta, come nei capitoli passati : ) ti ringrazio anche per il
modo
accurato in cui commenti, mi fai notare cose di me stessa che non
pensavo ci
fossero e questo non può che essere positivo…di
nuovo grazie!! Lo so sono
ripetitiva, ma non ci posso fare nulla, sono davvero contenta per i
tuoi
commenti…alla prossima!!
Le_Tre_Sclerate_The_Best: grazie
mille per la recensione,
non preoccuparti se non recensisci sempre, l’importante
è che la storia ti
piaccia : ) spero di essere stata abbastanza veloce ad aggiornare e che
mi
dirai cosa te ne pare di questo capitolo…ancora grazie
mille, alla prossima!!
979: ciao ale!!!
Grazie mille per la
recensione, trovarne una tua è sempre un piacere…
: ) come vedi la nostra Lily
vacilla un po’ sotto le mani di Malfoy, ma anche lui non
è di certo
indifferente a lei…che si sciolgano a vicenda? E anche qui
Marìkaa –che tu
guarda non è insensibile a Malfoy- e Lily continuano a
studiarsi, anche perché
è per questo che Lily l’ha voluta alla
festa…per ora c’è quiete…la
classica
prima della tempesta : ) ancora grazie, alla prossima!
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Capitolo 24 *** Kiss ***
CAPITOLO 24
Kiss
-E te ne
sei andata? Non gli hai lanciato neanche una piccola maledizione?-
Lily
Potter non riusciva a credere a ciò che Cassiopea Malfoy le
stava raccontando
fra un sorso di succo di mela e l’altro, quella mattina a
colazione. Era il
primo giorno di lezioni e le tre Slyhterin sarebbero state molto
più depresse
se il pomeriggio precedente non fosse circolato il seguente avviso:
“Tutti gli
studenti del quinto anno e del settimo anno sono pregati di fermarsi in
Sala
Grande lunedì 4 settembre, causa avviso generale”.
Così ora se la stavano
prendendo piuttosto comoda, fra racconti del sabato sera e supposizioni
per
l’avviso che avrebbero ricevuto da lì a poco.
-Ti giuro
che non sapevo cosa fare!! Completamente paralizzata!-
esclamò la Malfoy, sotto lo sguardo
scettico delle due amiche.
-Mmh…io
un incantesimo sulla schiena gliel’avrei fatto
comunque…- commentò Glorya,
guardando l’amica come in cerca di qualche sintomo. Cassiopea
che non gliela
faceva pagare in qualche modo? Non stava bene!
-Sì,
ma
se ci fossi stata tu al mio posto non so mica se avresti avuto i
riflessi
pronti…- la rimbeccò Cassiopea, punta sul vivo.
-Guarda
che stai parlando con Miss Granito, a momenti si batte a duello con suo
fratello e non dice nulla!- osservò Lily, che non aveva
ancora iniziato a
mangiare, alludendo al litigio fra Glorya e Derek, di cui la Zabini
non aveva detto
nulla a nessuno.
-Ecco
appunto…parliamo di questo. Cosa voleva Derek?-
incalzò Cassiopea, un filo
apprensiva: sapeva che i rapporti fra i due Zabini erano ormai freddi
da tempo
e che le uniche volte in cui parlavano finivano per litigare.
Glorya
fece spallucce, continuando a masticare lentamente il suo toast alla
marmellata
di ciliegie; solo quand’ebbe finito si degnò di
rispondere:
-Voleva
che io andassi a trovare Lysa in ospedale…credo che si sia
sentita male sabato
pomeriggio, sul tardi. Io mi sono rifiutata e così abbiamo
iniziato a discutere
delle solite cose…-
Lily e
Cassiopea tacquero: qualsiasi cosa avesse detto o fatto Glorya, loro
sarebbero
sempre state dalla sua parte; inoltre era più che
comprensibile che non volesse
andare a trovare sua madre, dopo tutti i trascorsi. Allo stesso modo se
avesse
deciso di andare a farle visita, l’avrebbero accompagnata
senza battere ciglio.
-E
comunque…- passato l’attimo di tristezza, Glorya
aveva recuperato il suo solito
buon umore, -ho saputo che una certa rossa ha ballato con un certo
Malfoy…-
insinuò la mora, con un luccichio negli occhi.
-Non
abbiamo affatto ballato! C’è stato solo un momento
di…ecco…contatto- ribatté
subito Lily, con più veemenza di quanta ne usasse di solito;
fu questo a far
insospettire la
Malfoy
e la
Zabini.
-Ah
sì?
Eppure a me invece hanno riferito che c’è stato
anche un bacio…- proseguì
Cassiopea, stravolgendo la storia giusto per far incazzare ancora un
po’ Lily.
-Un
bacio?! Assolutamente no! Scorpius ha solo osato sfiorarmi la
guancia…- si
difese Lily, dicendo per altro la verità.
-Scorpius?
Uh,uh! Da quando siamo passate dal cognome al nome?- domandò
Cassiopea, divertita.
-Aah…siete
impossibili!- sbuffò Lily, roteando gli occhi.
-No, tu sei impossibile! Guarda che i ragazzi
non trasmettono la Spruzzolosi…se
li baci, non ti ammali!- la rimproverò Glorya,
riferendosi al fatto che Lily parlasse di baci come se si trattassero
di
malattie particolarmente contagiose e mortali.
-Lo so
benissimo questo…infatti non ho mai detto di non aver
baciato qualcuno- disse
Lily, calma, prevedendo già la reazione delle due
amiche…
-Cosa!?!?!?!??!-
Appunto.
Cassiopea rischiò di soffocarsi con il succo di mela, mentre
Glorya lasciò
cadere la caraffa con cui si stava riempiendo la tazza, allagando il
tavolo.
-Hai
baciato qualcuno e non ce l’hai detto?! E poi sarei io Miss
Granito!- questa
era la
Zabini,
completamente sbalordita.
-Ma…chi?
Come? Dove? Perché?- questa invece era Cassiopea, ovviamente
interessata ai
dettagli.
-Quante
domande…- commentò Lily, blanda.
-Lily
Luna Potter hai esattamente tre secondi per raccontarci tutto di questo
maledetto bacio, altrimenti finirai in pasto ad uno Schiopodo Sparacoda
che non
mangia da un anno!- la minacciò Cassiopea, con espressione
molto seria.
-D’accordo,
d’accordo! Come siamo violente…-
Lily stava
tentando disperatamente
di chiudere la sua valigia. Aveva decisamente acquistato troppi abiti
durante
le molte visite ad Hogsmeade effettuate in quel quarto anno ed ora,
dovendo
necessariamente fare i bagagli in vista del ritorno a casa per le
vacanze
estive, aveva qualche piccola difficoltà a far stare tutto
nei tre bauli che si
era portata. Stava pensando seriamente di saltarci sopra quando una
voce la
distrasse dai suoi machiavellici piani riguardati i suoi bagagli:
-Cassiopea?
Scorpius vuole sape…-
Edward Nott
si bloccò a metà della
frase: una quattordicenne Lily Potter gli stava davanti praticamente
mezza
nuda. Indossava una sottile canottiera bianca, senza reggiseno, che
metteva sin
troppo in evidenze le curve del seno che le stava crescendo,
così come il
fondoschiena fasciato in un paio di short grigi risaltava in modo
davvero poco
casto; poteva così vedere le gambe, sottili e aggraziate, un
filo di ventre piatto
lasciato scoperto dal top, la nuca che faceva capolino fra i capelli
legati…
-Edward!
Cercavi Cassiopea?-
Lily intanto
si era voltata,
beccandolo in pieno a squadrarla; infatti un sorrisino malizioso le
distendeva
le labbra mentre gli poneva la domanda.
-Io…ecco…dunque…sì,
cercavo
Cassiopea…Scorpius le deve chiedere…qualcosa-
rispose lui, esitante e
abbastanza rosso in viso. Era abituato ad una Lily sempre
molto…vestita, ecco.
Non si aspettava certo di trovarsela nell’abbigliamento che
evidentemente
utilizzava quando era in stanza. Effettivamente faceva piuttosto caldo
lì
dentro…o era una sua impressione?
-È
in biblioteca- gli disse Lily,
ancora sorridente.
-Chi?- Edward
non ricordava perché
fosse andato nel Dormitorio femminile, a dirla tutta.
-Cassiopea!
Cercavi lei no?-
esclamò la Potter,
ora seriamente divertita. Aveva naturalmente imparato a cogliere certi
tipi di
sguardi, e quello di Edward lasciava ben poco
all’immaginazione…
-Sì,
giusto…ma può aspettare. Ti
serve una mano?- replicò Edward, spostando lo sguardo sulla
valigia di Lily,
che giaceva completamente aperta sul suo letto; ovviamente stava
cercando di recuperare
la sua solita compostezza.
-A dire il
vero sì, non riesco
proprio a chiuderla…- gli rispose Lily, in tono da damigella
indifesa. Sperava
che Edward l’aiutasse, sia perché si immaginava
seriamente a ricorrere alla
magia oscura per risolvere il problema, sia perché le era
venuta voglia di
giocare un po’ con gli ormoni dello Slytherin…
-Nessun
problema possiamo usare…-
-Non
c’è nessun incantesimo che
possa esserci utile. Ci ho già pensato io- lo
bloccò Lily, mentendo, -mi sa che
dovremo chiuderla con la forza- aggiunse poi, pensosa. Prendendola in
parola,
Edward si mise davanti al baule dispettoso e facendo forza sulle
braccia, tentò
di ricongiungere le due parti. Notando che, pur con tutta la buona
volontà, non
stava ottenendo successo, Lily pensò di aiutarlo. Si mise
così di fianco a lui,
con le braccia che si sfioravano, a spinse a sua volta. Il baule,
evidentemente
seccato per tutta quelle pressione, esplose letteralmente, spedendo
all’aria
sia tutti gli indumenti contenuti sia Edward e Lily, che caddero uno
sopra
l’altro.
Edward
guardò Lily, sentendola
sotto di sé in tutta la sua pienezza. Gli occhi violetti lo
fissavano, come in
attesa di qualcosa…lo stesso qualcosa che Nott desiderava
fare da quando aveva
visto Lily per la prima volta, con il Cappello Parlante in testa.
Lily
guardò Edward, immobilizzata
sotto di lui dal suo peso. Sentiva il calore del suo corpo, il suo
respiro
caldo sul viso e…lo sguardo inevitabilmente le cadde sulle
labbra, belle e
piene.
Accadde
così. Lentamente Edward si
chinò su di lei sino a colmare la distanza, sino a catturare
la bocca di Lily
con la sua, unendo le labbra in un bacio che sapeva di lamponi e di
sigarette,
di estate e di passione. In un bacio che si fece da subito meno dolce
eppure
non meno bello.
Edward le
passò una mano fra i
capelli, come ad avvicinare maggiormente il viso di lei al suo, in un
tentativo
di approfondire ancora di più quel bacio che lo stava
mandando letteralmente in
estasi. La reazione di Lily non si fece attendere: accarezzò
leggera la nuca di
Edward per poi premere, premere…solo quando sentì
l’eccitazione di lui contro
il ventre, pensò di staccarsi.
Erano
entrambi senza fiato e
spiazzati. Edward perché non avrebbe mai e poi mai
immaginato che la fredda e
distaccata Lily Potter potesse essere così passionale,
mentre Lily era rimasta
stupita dal suo stesso corpo. Si era più volte figurata il
suo primo bacio come
qualcosa di veloce e sfuggente, conscia di non essere il tipo di
ragazza che si
fa prendere dal momento e pensava che anzi le avrebbe dato fastidio
essere così
vicina ad un’altra persona e invece…le era
piaciuto. Indubbiamente Edward era
un bravo baciatore ma…non si sarebbe mai aspettata che
sarebbe andata così.
-Dobbiamo…-
Edward si schiarì la
voce, roca, -rifare tutto da capo, penso- concluse, indicando i vestiti
sparpagliati a terra.
-Penso di
sì- concordò Lily,
recuperato il suo solito self-control. Così, ancora un
po’ disorientati per
l’accaduto, riempirono il baule in silenzio.
-Hai dato
il tuo primo bacio ad Edward Nott?!- esclamò Cassiopea,
appena Lily ebbe finito
di raccontare.
-Non
è
evidente?- ribatté Lily retoricamente.
-E poi?
Cosa è successo?- chiese Glorya, che aveva seguito tutto il
racconto con il
fiato sospeso.
-Poi
nulla…sono iniziate le vacanze ed eccoci qui- concluse Lily,
spiccia; non le
piaceva parlare di certe esperienze, forse per riservatezza, forse per
imbarazzo.
-Nulla?
Nessun contatto, niente lettere…nulla di nulla?-
indagò Cassiopea, perplessa;
considerando che Edward era cotto di Lily sin dal primo anno, era
strano che
non l’avesse cercata durante le vacanze.
-Mmmh
sì…qualche lettera me l’ha mandata, ma
non ho risposto- replicò Lily, pensosa.
-E
perché?- chiese Glorya che pur non essendo la ragazza
più romantica del mondo,
pensava che un bacio non dovesse cadere così nel vuoto.
-Ci siamo
baciati, mica abbiamo fatto un contratto prematrimoniale!-
spiegò Lily, come se
fosse ovvio. Cassiopea stava per ribattere qualcosa, ma la loro
attenzione
venne attratta dal Preside Linton che, alzatosi dalla sua postazione al
centro
del tavolo degli insegnanti, aspettava che gli studenti del quinto e
del
settimo rimasti in Sala la smettessero di ciarlare.
-Sarò
breve e coinciso, di modo da non sottrarre troppo tempo alle lezioni
giornaliere- esordì Linton, brusco come al suo solito, -io e
il corpo
insegnanti abbiamo deciso di offrirvi una grande opportunità
per i vostri
studi, in vista degli esami che dovrete sostenere alla fine di
quest’anno. Come
ben saprete sia i G.U.F.O che i M.A.G.O sono prove impegnative, che
necessitano
di una preparazione accurata e per aiutarvi a superare al meglio
ciò che vi
aspetta, ci siamo accordati con il Saint Patrick Magic College di San
Francisco,
per uno scambio interculturale- spiegò il preside, e come
previsto si scatenò
un putiferio. Gridolini eccitati da parte delle ragazze, commenti
scurrili su
ciò che avrebbero fatto alle studentesse statunitensi da
parte dei ragazzi e
giubilio in generale furono le reazioni che Linton ottenne.
-Lo
scambio…- disse, ottenendo immediatamente silenzio,
-riguarderà tutti voi e
avrà una durata di tre mesi circa. La partenza è
prevista per lunedì 1 ottobre
e soggiornerete al Saint Patrick fino all’inizio delle
vacanze natalizie. Spero
vi rendiate conto che si tratta di un occasione per conoscere una nuova
cultura,
incantesimi e pratiche magiche a noi poco note, se non del tutto
sconosciute e
che non state di certo andando in campeggio. Le vostre famiglie sono
state già
avvisate ed hanno accolto di buon grado l’iniziativa. Grazie
dell’attenzione-
concluse Linton, conscio che per una volta gli studenti
l’avevano ascoltato con
totale attenzione.
-Uno
scambio…- commentò Cassiopea pensosa, mentre si
dirigeva a Incantesimi con gli
Slytherin e i Ravenclaw del quinto.
-Mi
sembra una buona cosa, infondo sarà interessante vedere
altre realtà magiche-
disse Glorya, che vedeva in questo scambio anche un modo per
allontanarsi dalla
sua vita.
-Già…e
poi, ci pensate ai negozi?!- domandò Lily, con un luccichio
quasi maniacale
negli occhi, trasmettendo entusiasmo anche alle altre due. Quello che
non
sapeva, era che in America avrebbe trovato qualcosa di più
di qualche capo
griffato.
*****
-Mi stai
dicendo che hai baciato Lily Potter alla fine dell’anno
scorso-.
Scorpius
Malfoy, Edward e Thomas Nott, che la crescita non aveva affatto
migliorato, e
Derek Zabini stavano trascorrendo un’ora buca (cosa che
rendeva il primo giorno
di lezioni meno traumatico) sotto il tiepido sole di settembre,
all’ombra di un
grande faggio.
Derek
aveva appena finito di raccontare le sue varie avventure estive
–ogni anno
facevano il resoconto delle varie conquiste, come una specie di rito
propiziatorio- ed era ora arrivato il turno di Edward. Non sapendo a
cosa stava
andando incontro, il bel Nott aveva descritto per filo e per segno
quanto
avvenuto nel Dormitorio femminile di Slytherin a inizio giugno,
esaltando il
bacio con Lily come la cosa più paradisiaca che gli fosse
mai successa.
Thomas
l’aveva guardato ingrugnito come al solito, nascondendo la
gelosia sotto la
consueta espressione maligna, mentre Derek aveva esclamato tutto
orgoglioso di
essersi sempre aspettato che fra loro due prima o poi sarebbe accaduto
qualcosa. La reazione più strana era stata tuttavia quella
di Scorpius, che
l’aveva guardato senza battere ciglio, prima di formulare
quella che sembrava
più un’affermazione che una domanda.
-Sì-
rispose lentamente Edward, chiedendosi se per caso Scorpius avesse
preso
un’insolazione talmente forte da ritardargli le
facoltà cognitive.
-E che
lei non ti ha respinto- disse ancora Scorpius.
-Sì…-
ripeté
Edward, che stava iniziando a preoccuparsi. Insomma, non era
normale…
Lo
sguardo di Scorpius divenne puro ghiaccio. Così tagliente
che Edward vacillò
sotto la potenza di quegli occhi solitamente amichevoli con lui.
-E da
quando sei così in confidenza con lei?-
Ci
mancò
poco che a Edward- così come a Derek e Thomas- cadessero le
braccia.
Dove
diavolo era stato Scorpius in tutti quegli anni, quando Edward ci
provava
spudoratamente con Lily, sotto gli occhi di tutti, assecondandola in
ogni suo
desiderio, cercando di conquistarsi la sua stima e la sua attenzione?
Aveva
avuto per caso il prosciutto nelle orecchie, ogni qual volta Nott
diceva che
Lily si stava facendo sempre più bella, che stava solo
aspettando l’occasione
giusta per farsi avanti con lei?
-Scorps,
stai bene? Non sembri tanto in te…- osservò
giustamente Derek, scrutando con
occhio critico l’amico.
-Certo
che sto bene, perché non dovrei star bene? Ti sei fatto Lily
Potter, mica mia
sorella- rispose Scorpius, sin troppo tranquillo. C’era
decisamente qualcosa
che non andava.
-Sembri
in stato di shock- replicò Edward, perplesso.
-Shock?
Ah, ah! Shock…che
stronzata- rise Scorpius, tutt’altro che allegro
o sarcastico come al suo solito. Detto questo, si alzò,
lasciando gli amici
totalmente stupefatti, e si allontanò fischiettando un
motivetto stonato.
-Quale
diavolo di spirito si è impossessato del corpo di Scorpius
Malfoy?- domandò
Derek esterrefatto, osservando la schiena dell’amico che si
allontanava.
*****
Albus
Severus Potter si sentiva stranamente felice. Non che generalmente non
fosse un
ragazzo allegro e di buona compagnia ma quella mattina, nonostante ci
fossero
molte cose che avrebbero potuto metterlo di cattivo umore, si sentiva
molto
molto felice. Non sapeva neanche lui da dove gli venisse quella
contentezza
eppure si svegliò –e trascorse tutto il resto
della mattinata- sorridendo.
-Hai
tracannato per sbaglio una Felix Felicis?- gli domandò Rose
Weasley, guardando
il sorriso ebete del cugino, quando si sedettero a pranzo e Albus
iniziò a decantare
le lodi del cibo.
-Perché?-
le domandò lui, seriamente perplesso.
-Perché?!
Sono quattro ore che sorridi senza farti venire una paralisi facciale!-
esclamò
lei in risposta. Anche Rose era cambiata negli anni: aveva imparato a
definire
i suoi ricci cespugliosi, aveva perso qualche chiletto e aveva deciso
di non
farsi più accompagnare da sua nonna a fare shopping. Non che
fosse cambiato
moltissimo nella sua vita sociale, ma almeno aveva avuto qualche
appuntamento
in più. Nonostante questo rimaneva la solita acida
so-tutto-io.
-Davvero?
Non me ne sono accorto!-
Rose,
spalancando gli occhi, decise di lasciarlo perdere e tornare a
concentrarsi
sulle ridotte quantità di cibo nel suo piatto. Dal canto suo
Albus sapeva cosa
lo rendesse così di buon umore: Marìkaa Stewart.
Sebbene la conoscesse da poco
più di tre giorni, Albus sentiva che lei era diversa da
tutte le altre ragazze
che ci avevano provato –inutilmente- con lui in tutti quegli
anni, attratte
solo dal suo nome e dalla fama di suo padre. A parte il breve ballo con
Nott,
Marìkaa ed Albus avevano trascorso tutto il resto della
serata seduti a
chiacchiera, incuranti della musica alta. La domenica pomeriggio erano
stati
per tutto il tempo insieme, con la scusa di farle visitare Hogwarts e
quel
lunedì avevano condiviso ben due lezioni!
E non
poteva certo dire che Marìkaa non fosse
bella…certo, non possedeva il fascino
che sua sorella Lily sembrava esercitare su tutti gli esseri maschili
che non
fossero suoi parenti, ma a suo modo sapeva essere attraente.
Probabilmente non
era consapevole dell’effetto che gli faceva…
Albus non
aveva mai avuto successo con le ragazze, ma sapeva che se voleva avere
qualche
possibilità con Marìkaa non doveva farle capire
di essersi seriamente preso una
cotta per lei.
La stava
appunto cercando con gli occhi, quando la individuò
appoggiata allo stipite
dell’ingresso, intenta a chiacchierare con…
-Scorpius
Malfoy!- sbottò Albus, irritato. Rose lo guardò
di nuovo, seriamente
preoccupata.
-Malfoy?
Per una volta non sta facendo nulla di male…se tralasciamo
il fatto che sta
rimorchiando la nuova studentessa-.
-Appunto!-
ringhiò Albus, arrabbiato. Perché diavolo Malfoy
doveva provarci proprio con
l’unica ragazza che gli piaceva? A differenza di James e
Lily, Albus non aveva
mai nutrito un particolare odio nei confronti di Scorpius, essendo
dell’opinione che non sempre le apparenze o le discendenze
corrispondano a
verità, ma era prontissimo ad iniziare quell’anno
a detestarlo con tutte le sue
forze.
Al tavolo
degli Slytherin qualcun altro osservava i due che continuavano a
chiacchierare,
con espressione decisamente furente.
-Ma cosa
pensa di fare quella lì con Scorps? Pensa forse di essere
alla sua altezza?-
sbottò Melissa Summers, eternamente innamorata persa del
biondo, guardando
l’americana con astio.
-Che vuoi
che ci faccia…vorrà portarsela a letto- le
rispose la sua amica Isabelle, che
non aveva perso le speranze su Derek, alludendo alla fama di donnaiolo
di
Scorpius.
-Ma chi,
la verginella? Quella non gliela da neanche a pagarla…-
intervenne Amelia
Raynolds, Slytherin sesto anno, che aveva già capito di che
pasta fosse fatta la Stewart. Mentre
anche Lizzie Kenneth
ci metteva la sua dose di cattiveria nello spalare di
Marìkaa, una voce disse:
-Di che
state parlando, male lingue?-
Lily
Potter, seguita da Glorya e Cassiopea, si erano appena sedute al tavolo
e
avevano immediatamente percepito un brusco sbalzo del livello di
acidità delle
Slytherin.
-Marìkaa
Stewart, è lì che fa la svenevole con Malfoy da
due ore- la informò la Raynolds,
indicandole i
due. Individuatoli, Cassiopea rise leggera:
-Semmai
è
mio fratello che ci sta provando con la novità del momento,
scommetto che vuole
assaggiare gusti diversi…-
Osservandoli
a sua volta, Lily si sentì strana. Non era da Malfoy
chiacchierare così
amabilmente con una ragazza, come se non la considerasse solo la
prossima su
cui mettere le mani, per poi gettarla via il mattino dopo. Spinta da
neanche
lei sapeva quale istinto, si alzò e, intravedendo Edward
passare proprio in
quel momento vicino a Marìkaa e Scorpius, si
affrettò a raggiungerlo e gli diede
un lieve bacio sulle labbra. Tre paia d’occhi la fissavano
spalancati: Edward,
che non si sarebbe aspettato un tale gesto da lei, Marìkaa
che aveva trovato
conferma dei suoi sospetti e Scorpius, che
l’apostrofò, sentendosi irritato:
-Lilian,
da quando ci diamo a certe effusioni in pubblico?-
-Malfoy,
da quando vuoi portarti a letto una ragazza socialmente inferiore? Ti
facevo
più schizzinoso- lo rimbeccò lei, infastidita dal
suo tono.
Edward li
guardava perplesso: da quando a Lily importava chi Scorpius si facesse?
E da
quando a Scorpius faceva così il puritano?
Spazio
Autrice:
Ta-daaa!!!
Ecco il primo bacio di Lily!! Spero abbiate apprezzato, come tutto il
resto del
capitolo. Personalmente mi è piaciuto molto scriverlo e
spero di non essere
stata esagerata con i particolari “fisici” del
flashback e di aver descritto
bene la reazione di Scorpius…ma ovviamente il giudizio che
conta di più è il
vostro e spero mi diciate sia le cose negative sia positive.
Ringrazio
chi mi ha aggiunta ai preferiti e alle seguite, chi legge senza
commentare e
passo ora a rispondere alle recensioni allo scorso capitolo, che sono
state ben
9!!! Sono davvero contenta per tutti
questi commenti, ma ringrazierò una per una Kalahary,
BlackFra92, MarauderPad,
Le_Tre_Sclerate_The_Best, Hayley_Gin91,
sunflower_, 979,
Aislin e mv3028:
Kalahary: ti giuro,
ho riso io per
mezz’ora davanti alla tua recensione, per cui ti ringrazio
moltissimo!! : ) mmh
forse con Glorya ho esagerato un po’, ma mi sembrava giusto
doverle fornire
qualche motivazione più che seria per abbandonare
definitivamente sua madre…cosa
te ne pare di Lily e Scorpius? Qui si sono tenuti uno a distanza
dall’altra, ma
qualcosina è successa comunque…beh non mi resta
che ringraziarti ancora e
sperare di trovare tante altre tue recensioni lunghe come questa :
)grazie
mille, alla prossima!!!
BlackFra92:
darliiiiiiing!!! Non sai che
piacere trovare una tua lunghissima e bellissima recensione!!! Non
scusarti, so
bene anch’io quanto la scuola possa essere pesante e che non
sempre si ha il
tempo necessario per recensire…ma sono contenta che tu ora
l’abbia fatto : )
Cosa
risponderti? Ovviamente ho riso come una scema di fronte a tutti i tuoi
commenti, ad “Albie” che come vedi
s’è preso una cotta per Marìkaa, che a
sua
volta se l’è presa per Malfoy, che è
geloso di Lily, che è gelosa di lui…aaah
ho confuso me stessa ^_^
Cassiopea
invece è rimasta abbastanza spiazzata, ma naturalmente
reagirà, così come tra
Glorya e Derek potrebbe pian piano tornare il sereno. James
è più grande di un
anno di Albus e di tre di Lily se non sbaglio…i calcoli non
sono il mio forte
:/ beh, ancora grazie per la recensione, alla prossima!! Kiss
P.s:
quasi dimenticavo! Grazie per avermi aggiunta agli autori preferiti!!!
MarauderPad: ciao!!!
Grazie mille per la
recensione e rispondo volentieri alle tue domande : )
Allora,
su Bea e James ci sarà un capitolo in futuro o comunque una
parte di capitolo
che racconterà cosa è accaduto loro una volta
finita la scuola (anche se non so
bene quando lo inserirò), Lily come vedi oltre a far la Regina
si è anche lavorata
Edward ben bene sino al loro bacio e naturalmente le conseguenze di
questo
bacio si faranno sentire durante il corso di quest’anno. Ti
ringrazio anche per
i commenti positivi sul mio modo di scrivere, che mi hanno fatto
davvero tanto
piacere e spero di aver risposto in modo esauriente alle tue
domande…grazie
ancora, alla prossima!!!
Le_Tre_Sclerate_The_Best: ciao mary,
grazie mille per la
recensione!!! Sono davvero contenta che la storia ti piaccia e
ovviamente man
mano che si va avanti ci saranno sempre più parti
Lily/Scorpius, per la tua (e
anche la mia) gioia ^_^ ancora grazie per il commento, alla prossima!!
Hayley_Gin91: grazie
davvero tanto per la
recensione, mi fa sempre piacere trovarne una tua. Diciamo che Scorpius
è come
i gamberi, fa un passo avanti provocando Lily alla festa, e tre
indietro
“provandoci” con
Marìkaa…sembra interessato a lei sì,
ma potrebbe avere un
secondo fine…mmh non ti anticipo nulla : )grazie ancora per
la recensione, alla
prossima!
Sunflower_ : confesso di
essermi ispirata al
rapporto odio-amore dei coniugi Potter per Shane e
Cassiopea…eh sì, sarà
tenero, ma prima o poi Cassiopea esploderà davvero e allora
tutta Hogwarts
dovrà mettersi in salvo sull’arca di Noe :P per
Glorya e Derek la ragione non
sta mai da una sola parte, ma adorando lei tendo a presentare il suo
punto di
vista come il più favorevole…ehm, non sono di
parte io! ^_^
Sto
rileggendo ancora ora la tua recensione e non posso fare a meno di
ridere come
una cretina da sola davanti al pc di fronte a: “lo so che la
vuoi baciare, lo
so!!!” davvero, non so come ringraziarti per questi tuoi
commenti sempre
accurati e allo stesso tempo divertenti.
Giuro che
troverò il tempo per recensire US (aggiornaaa…ne
sono fisicamente
dipendente!!!) sia The Wedding che essendo una tua opera non
può che piacermi J : ) ti
ringrazio ancora per la
recensione, alla prossima!!!
979: ciao ale,
grazie mille per la
recensione!!! Si forse nel capitolo precedente Scorpius si è
esposto di più
rispetto a Lily, ma questa volta è lei ad agire come se
fosse gelosa di
lui…cioè, il mio intento è di non far
mai pendere la bilancia da nessuna delle
due parti, descrivendo il loro interesse reciproco allo stesso modo.
Personalmente adoro Shane e tra un po’ cederò alla
tentazione di renderlo un
po’ contento penso : ) ancora grazie per il commento, alla
prossima!!
Aislin: giuro che
sono rimasta impalata
davanti al pc e più precisamente alla tua recensione per
più di un quarto d’ora
a leggerla e rileggerla, talmente mi era piaciuta. Spero che il tuo
esame sia
andato bene e se non sono troppo invadente mi piacerebbe sapere in cosa
ti stai
laureando…sono un po’ curiosa (un po’
tanto) ma se non vuoi dirmelo non importa
: ) passiamo alla tua recensione…purtroppo situazioni alla
Glorya Zabini si
verificano tutti i giorni ed anch’io lo so tristemente troppo
bene, ma almeno
nel mondo fantasioso che ho creato le cose si risolveranno per il
meglio. Fortunatamente
Glorya ha affianco due amiche speciali ad aiutarla e spero di rendere
sempre
meglio il rapporto che le lega. Non mi resta che ringraziarti davvero
di cuore
per il sostegno e gli stimoli a far sempre meglio che mi dai tramite le
tue
recensioni…davvero grazie, alla prossima!
Mv3028: ciao!!!
Sono molto contenta che
la mia storia ti piaccia e soprattutto che tu abbia vinto la tua
naturale
timidezza per lasciarmi una recensione che mi ha fatto davvero piacere.
Ti
capisco perché anch’io all’inizio
pensavo di lasciare commenti banali e
inutili, ma ora che sono anche autrice oltre che lettrice capisco che
anche
solo due parole di commento possano rendere felice chi scrive.
Ovviamente non
mi hai annoiata e sarei davvero contenta se anche in futuro mi dicessi
cosa ne
pensi dei vari capitoli. Grazie davvero tanto, alla prossima!
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Capitolo 25 *** To gravitate... ***
CAPITOLO 25
To gravitate…
Cassiopea
Sofia Malfoy non era mai stata una persona insicura.
Sin da
bambina, aveva sempre avuto le idee chiare, non c’erano mai
stati troppi dubbi
nella sua mente, di qualsiasi scelta si trattasse. Ma ora, a distanza
da una
settimana dalla dichiarazione di Shane Burke, Cassiopea era
letteralmente indecisa.
Cosa fare? Evitarlo? Continuare a trattarlo male, come aveva sempre
fatto?
Poteva agire in questo modo ora che sapeva cosa lui provasse realmente
per lei?
Oppure doveva dargli un’opportunità?
Insomma…lui era un Nato Babbano, per di
più Grifondoro! Suo padre sarebbe morto di infarto se avesse
saputo che la sua
adorata bambina aveva concesso anche solo un appuntamento ad un ragazzo
proveniente da una classe sociale nettamente inferiore alla sua. In
realtà,
Cassiopea non sapeva neanche più cosa provava nei suoi
confronti…lo odiava
davvero così tanto o il suo comportamento era stato un puro
riflesso dettato
dall’irritazione che quel ragazzo le causava? Se avesse
provato a passare del
tempo con lui, sarebbe stato così spiacevole?
Non lo
sapeva. E questo stato di indecisione la stava uccidendo, lei che era
sempre
stata sicura di sé e delle sue azioni.
-Sei
pensierosa-.
Scorpius
Malfoy stava scrutando sua sorella, con un libro di Antiche Rune aperto
davanti
agli occhi. Mancavano poco più di due settimane alla
partenza per l’America e i
due fratelli stavano studiando insieme in biblioteca. Lily stava poco
bene e
così era rimasta a riposare in Dormitorio mentre Glorya si
stava esercitando in
Incantesimi in un’aula vuota; Derek aveva bisogno di sfogare
la sua perenne
rabbia facendo giri di campo a velocità folle sulla scopa
mentre Edward…non si
sapeva dove fosse.
-Senti
chi parla- rispose Cassiopea, alzando gli occhi da un saggio di
Trasfigurazione
particolarmente difficile; come avevano previsto gli studenti, la
professoressa
Yung non era certo meno severa della McGranitt.
-Ti
sbagli-.
-Anche
tu-.
I due
fratelli rimasero a fissarsi, come per sfida a chi avrebbe ceduto
prima;
sapevano entrambi di star mentendo.
-D’accordo!
Hai ragione…sono piuttosto distratta- ammise Cassiopea alla
fine, non riuscendo
a sostenere gli occhi indagatori di Scorpius. Quando erano bambini,
Scorpius le
faceva il solletico fino a farla morire, così Cassiopea era
costretta a dirgli
sempre tutto ciò che voleva sapere; d’altro canto
Scorpius non aveva mai saputo
resistere agli occhioni da cerbiatta che Cassiopea sfoderava quando
voleva
ottenere qualcosa.
-Come
mai?- le domandò Scorpius. Solo con sua sorella si concedeva
di mettere via
l’ironia, il sarcasmo e la freddezza che caratterizzavano
anche il suo modo di
parlare.
-Beh…la
sera della festa, Shane è venuto a parlarmi…e mi
ha detto delle cose che mi
hanno davvero mandata in confusione- gli confessò la piccola
Malfoy a bassa
voce, per non disturbare i pochi studenti che avevano scelto di passare
il
pomeriggio a studiare.
-Del
tipo?-
-Ha detto
che gli piace ogni cosa di me, che non riesce più a guardare
altre ragazze da
quando ci sono io…che non ha altra scelta. Parlava come se
fosse condannato ad
essere innamorato di me per sempre ed era…frustrato. Sa che
io lo detesto,
eppure non riesce a fare a meno di gravitare intorno a me- rispose
Cassiopea,
risentendo nella mente le parole appassionate del Grifondoro.
-Ed
io…-
proseguì,-non so cosa fare. È un NatoBabbano,
Grifondoro, irritante come pochi,
disordinato, strafottente, buffone…ma soffre per me-
concluse infine la
biondina, e dalla sua voce traspariva incertezza allo stato puro.
-E tu?
Tocca a te ora dirmi cosa ti affligge- lo incalzò Cassiopea,
sapendo certo che
suo fratello non aveva alcun consiglio da darle; anzi, sarebbe stato
meglio se
non si fosse proprio espresso sulla faccenda Shane, dato che nutriva un
odio
viscerale per lui.
Scorpius
sapeva di dover rispondere. Sua sorella si era confidata con lui ed ora
lui
doveva ricambiare la sua fiducia. Ma era dannatamente
difficile…
-C’è
una
ragazza…- iniziò esitante, e gli occhi di
Cassiopea si accesero di interesse,-…insomma,
è bella. Davvero bella, talmente bella che mi fa male
guardarla a volte- disse
poi, senza un apparente filo logico. Cassiopea lo ascoltava, perplessa:
non
aveva mai sentito suo fratello dire ad alta voce quanto una ragazza gli
piacesse. Di solito se la faceva e basta, se poi era particolarmente
carina le
concedeva l’onore di dividere il letto con lui per
più di una volta.
-Fattela-
gli disse Cassiopea pratica, visto che lui non accennava a parlare.
-Non
posso. È anche straordinariamente irritante, cattiva, acida,
testarda, viziata,
arrogante, spocchiosa, piena di sé…che mi
verrebbe voglia di strangolarla. La
odio- rispose lui, cambiando completamente espressione, mentre gli
occhi si
facevano rabbiosi. Cassiopea pensava seriamente che soffrisse di doppia
personalità: un momento prima decantava la bellezza di
questa fanciulla e
l’attimo dopo diceva di volerla uccidere. Era preoccupante.
-Non
credo di aver capito…insomma, la odi o è bella?-
gli chiese giustamente lei.
-È
entrambe le cose! Una volta l’ho vista
sorridere…ed era ancora più bella di
quanto non sia normalmente-.
-E tu
falla sorridere allora- gli suggerì allora sua sorella.
-Sembra
che io sia in grado solo di irritarla- replicò Scorpius e a
Cassiopea parve di
scorgere nella sua voce come una vena di…tristezza?
*****
-Ti va di
staccare un po’…? Magari facciamo un giro intorno
al Lago…-
Albus
Severus Potter ci aveva messo molto impegno nel sembrare naturale
mentre
invitava la
Stewart;
in realtà si vedeva lontano un chilometro che stava andando
in tachicardia.
Marìkaa
tuttavia non aveva occhio per queste cose e così, decidendo
che non ne poteva
più di studiare, annuì. Insieme al bel Potter
raccolse i suoi libri,
sparpagliati per tutto il tavolo, e si apprestò ad uscire.
Prima però gettò
un’occhiata a Scorpius, che a pochi metri da lei, stava
parlando a bassa voce
con quella che ricordava esserle stata presentata come sua sorella. Non
ci
poteva fare nulla: ogni volta che lui casualmente la guardava, il cuore
di
Marìkaa accelerava follemente e lei arrossiva come una
dodicenne.
Stava
ancora pensando a lui mentre camminava accanto ad Albus, che vedendola
persa
nel suo mondo, le chiese:
-Tutto
bene? Sembri fra le nuvole…-
-Eh?
Sì
tutto bene…solo…- disse Marìkaa, poi
si interruppe. Albus era il suo primo e
vero amico e con lui Marìkaa sentiva di poter dire tutto;
lui sapeva ascoltare
senza giudicare e questo era uno dei tratti che all’americana
piaceva di più
del carattere di quello che aveva iniziato a considerare il suo
migliore amico.
Anche sua cugina Rose non era male, tendeva solamente ad essere un
po’ troppo
acida, cosa che impediva a Marìkaa di aprirsi con lei.
Trovava poi che Angelica
Weasley fosse una ragazza davvero piacevole e dolce, come anche Molly:
passava
del tempo in loro compagnia con molto piacere.
-Albus…dimmi…che
tipo di persona è Scorpius Malfoy?- chiese alla fine
Marìkaa, rendendosi conto
di aver lasciato la frase in sospeso. Le parve di cogliere un fulmineo
lampo di
rabbia negli occhi smeraldini dell’amico, che scomparve
così com’era apparso,
mentre lui rispondeva:
-Beh non
mi piace giudicare le persone, penso che le apparenze in fondo non
siano
tutto…posso dirti solo ciò che obbiettivamente ho
notato in questi anni: piace
molto alle ragazze, avrai notato che fanno a gara per conquistarsi le
sue
attenzioni…ed infatti a quanto mi dicono ne cambia una al
giorno. Però…-
-Però?-
Marìkaa ascoltava con attenzione ogni parola di
Albus,cercando di farsi un’idea
più chiara del ragazzo per il quale sentiva di essersi presa
una cotta.
-C’è
qualcosa fra lui e Lily. Non si nota immediatamente, anzi, per chi non
osservi
con attenzione potrebbe sfuggire all’occhio questo strano
filo che li lega.
Sembra che nonostante si odino non riescano a star lontani
l’uno dall’altro…è
come se fosse per loro inevitabile gravitare al di fuori delle
rispettive
orbite- proseguì Albus e non stava parlando in questo modo
per allontanare
Marìkaa da Scorpius: pensava seriamente che Lily e Scorpius
fossero da sempre
destinati a stare insieme, solo che si ostinavano a non rendersene
conto.
Osservando
gli occhi chiari della sua amica, capì di averla ferita in
qualche modo: li
teneva bassi ed evitava di mostrarglieli, come se nascondessero un
segreto.
-Perché
mi hai fatto quella domanda?- le chiese con gentilezza.
-Oh…curiosità…-
rispose lei sempre senza guardarlo ed Albus capì che se
voleva davvero
conquistarla, avrebbe dovuto combattere contro il mito di Scorpius
Malfoy,
l’affascinante, intrigante, seducente, popolare Scorpius
Malfoy.
******
Lily si
sentiva la testa scoppiare. Continuava a girarsi e rigirarsi nel letto,
tentando di addormentarsi, ma il dolore le impediva di prendere sonno.
Madama
Chips era stata a visitarla e le aveva somministrato qualche pozione
che però
non aveva avuto alcun effetto; Lily aveva poi provato qualche
antibiotico
babbano, dopo pranzo, ma nulla aveva funzionato e così non
era andata a
lezione. Qualche ora prima si era anche misurata la febbre, che era
risultata
piuttosto alta; inoltre subiva continuamente sbalzi di temperatura, che
la
facevano tramare dal freddo o scoppiare dal caldo a seconda del
momento. In
quel preciso instante era infagottata in tre pigiami, avvolta in due
coperte e
stava comunque congelando.
Aveva
appena infilato la testa sotto il cuscino, come per riscaldare anche le
orecchie, quando sentì la porta del Dormitorio aprirsi
piano.
-Lilian…?-
chiese una voce che colse Lily completamente di sorpresa.
-Sono
qui…-disse
debolmente lei e Scorpius Hyperion Malfoy si fece lentamente largo fino
al suo
baldacchino, dove si sedette.
-Come
stai?- le domandò, quasi gentile, individuando i boccoli
rossi sparsi sul
cuscino, l’unica cosa che fosse visibile di lei, in mezzo a
quel groviglio di
piumoni. Gli fece quasi tenerezza, minuscola e magra, con il viso
struccato,
imbacuccata in felpe e quant’altro. La osservò e
non vide la Regina
Lily Potter, che si
atteggia per i corridoi, che sbeffeggia, critica, analizza, seduce,
eppure si
tiene a distanza da lui, ma vide una ragazzina con la febbre, gli occhi
lucidi
e le gote arrossate. Eppure era bella.
Anche così. Anche semplicemente Lily.
-In
questo momento mi sembra di vivere in un igloo, la testa mi scoppia e
sento che
la gola inizia a bruciarmi- replicò lei, ma non era ironica
nell’elencare i
suoi mali: stava semplicemente rispondendo alla domanda del biondo.
-Posso…?-
disse Scorpius, sollevando una mano e avvicinandola al suo viso; lei
annuì
piano e così Scorpius le sfiorò delicatamente la
fronte, come a controllarne la
temperatura.
-Scotti…-
osservò.
-Sì,
ho
la febbre alta credo- confermò Lily, che pur avendo la testa
pesante, non
riusciva a fare a meno di chiedersi cosa ci facesse Malfoy
lì.
-Hai la
mano fredda…effettivamente sei tutto gelido- aggiunse poi
lei, sentendo ancora
la sua mano fresca sulla fronte. Senza dire una parola né
tanto meno chiederle
il permesso, Scorpius si distese accanto a lei, senza interrompere il
contatto.
Lily si sorprese a rimanere in silenzio, senza respingerlo,
anzi…si sentiva
grata per le sue dita fredde che davano sollievo al suo viso accaldato,
sebbene
tutto il resto del corpo tremasse. Non aveva la forza di interrogarsi
su quella
strana situazione, né sul perché sentisse il
bisogno di appoggiare la testa sul
suo petto, di avere il suo braccio intorno alle sue spalle avvolte in
strati e
strati di lana. Voleva che fosse lì. E basta.
-Lilian…-
disse lui dopo attimi di silenzio, o forse dopo anni.
-Sorridi?-
le domandò lui con semplicità disarmante. Lei
girò piano la testa, per
guardarlo.
Non era
lo Scorpius Malfoy che conosceva. Non era colui che l’aveva
detestata sin da
primo giorno, che l’aveva fatta sentire una straniera a
Slytherin, che la
punzecchiava dalla mattina alla sera, che giocava un po’ con
lei, che osava,
con ironia e forse anche cattiveria…non era quel Malfoy. Era
semplicemente
Scorpius, che forse era preoccupato per lei, che forse in lei vedeva
altro, che
ora le stava chiedendo solo un piccolo sorriso. E lei cedette.
Pian piano
tese gli angoli delle labbra, con dolcezza, sino a che i denti bianchi
e
regolari non fecero capolino, solo per lui.
E,
inaspettatamente, Scorpius la ricambiò.
La
guardò
ancora per un attimo, con occhi grigi ora…nostalgici. Sapeva
che quel momento
non sarebbe più tornato, che una volta guarita sarebbero
tornati ad essere
Malfoy e Potter, non più Lilian
e Scorpius. E lo sapeva anche lei.
Sapeva
che quei momenti erano rari, che il giorno dopo si sarebbero trattati
con la
stessa freddezza, gli altri sarebbero tornati a far parte delle loro
vite, impedendo che accadesse ciò
che era naturale.
Non
capivano che potevano essere altro.
Rimasero
così, stretti l’uno all’altra, cercando
di trattenere quel momento, cercando di
non pensare all’irrazionalità di quello che stava
succedendo, cercando di
essere sé stessi.
*****
Glorya
sedeva da sola sul parapetto della Torre di Astronomia.
Guardava
il vuoto di fronte a sé eppure non ne era spaventata: traeva
conforto da quella
solitudine. Aveva bisogno di pensare. Aveva bisogno di interrogare se
stessa.
Stava facendo bene? Era giusto far finta che Lysa non fosse mai
esistita? Quella
donna l’aveva messa al mondo…sebbene poi avesse
cercato di distruggere la sua
opera.
-Ehi, hai
una sigaretta?-
A
distogliere la
Zabini
dalle sue cupe riflessioni, fu una voce maschile che non apparteneva a
nessuno
dei suoi conoscenti. Voltandosi, si trovò davanti un ragazzo
di circa diciassette
anni, piuttosto alto, con limpidi occhi verdi e capelli castano chiaro.
Chi
era? Non le sembrava di averlo mai visto.
-No, non
ce l’ho- rispose, troppo stupita per rendersi conto che
qualcun altro usava il
suo stesso rifugio.
-Peccato-
replicò lo sconosciuto e senza chiederle il permesso, si
sedette accanto a lei
con gesti veloci, come se fosse abituato a scavalcare muretti per
sedersi con
le gambe penzoloni nel vuoto.
-Glorya
Zabini…sembri triste- disse poi il ragazzo, dopo qualche
attimo di silenzio.
Questa volta Glorya spalancò lievemente le labbra: come
faceva a conoscere il
suo nome?
-Come fai
a…?- domandò appunto la moretta, facendo
sorridere lo sconosciuto.
-A sapere
come ti chiami? E chi non lo sa? Sei sempre al centro
dell’attenzione…grazie
anche alle persone che frequenti- replicò lui, eppure non
sembrava sarcastico:
affermava semplicemente ciò che era ovvio.
-E tu chi
sei? Non mi sembra di averti mai visto- chiese a quel punto Glorya,
incuriosita, dimentica completamente di sua madre. Era affascinata da
quello
strano ragazzo, che sembrava distante da tutto e da tutti, senza
apparire snob,
e che aveva un modo particolare di parlare: lento, riflessivo, eppure
intrigante.
-Liam
Mackenzie, al vostro servizio- si presentò il ragazzo, con
fare cavalleresco.
-Vieni
spesso qui?- le chiese poi, come se anche lui fosse interessato a lei.
-Diciamo
di sì…-
-Anch’io.
Mi aiuta a pensare, a riflettere…è magica questa
Torre- replicò Liam, senza
guardarla; Glorya invece non riusciva a staccare gli occhi dai suoi
tratti,
delicati, quasi evanescenti, che agivano su di lei come una calamita.
-Già-
disse solamente lei facendo uno sforzo sovrumano per tornare a
rivolgere lo
sguardo al tramonto di settembre. Era sconvolgente l’effetto
che Liam aveva su
di lei. Possibile che non l’avesse mai notato?
-A quale
Casa appartieni?- chiese Glorya, non sopportando il silenzio. Era come
se
avesse bisogno di ascoltare la voce di quel ragazzo, di
Liam…anche se lo aveva
appena conosciuto.
-Corvonero.
Non sono quel tipo di persona che potrebbe interessare alla tua amica
Lily
Potter…è per questo che non mi hai mai visto in
giro- replicò Liam, come se le
avesse letto la mente.
Nella sua
voce non c’era amarezza per il fatto di essere escluso
dall’elite di
Hogwarts…era come se lui fosse oltre tutto ciò,
oltre la realtà.
-Probabile-
commentò Glorya, giusto per dire qualcosa. Solitamente non
era una
chiacchierona, non le piaceva parlare per dare aria ai denti, ma non voleva stare in silenzio con lui. Non
sapeva perché, ma sentiva che solo parlandogli lui non
sarebbe andato via.
Era surreale quanto stava accadendo.
-Dicono
che questa sia la
Torre
delle anime sole- disse ancora Liam, dopo attimi che a Glorya
sembravano
interminabili.
-Anime
sole…?-
-Sì.
Generazioni e generazioni di studenti sono venuti qui a riflettere,
pensare…quando sentivano che il mondo era diventato troppo
chiassoso per loro-
spiegò il ragazzo dagli occhi verdi e le sue parole
sembravano ipnotizzare
Glorya. Nessun ragazzo l’aveva mai affascinata in quel modo.
-Il mondo
è troppo chiassoso per te, Glorya Zabini?- le
domandò Liam, guardandola in viso
per la prima volta da quando le si era seduto accanto.
-Sento
che a volte mi urla nelle orecchie- ammise la mora, facendo di nuovo
sorridere
Liam, di quello strano sorriso lento e un po’ misterioso.
-Bella
questa…-osservò, mentre giocherellava con un
anello che portava al medio
sinistro. Era una fede spessa d’argento, sulla quale erano
incastonati una
volpe e una rosa intrecciati fra loro; sembrava lo stemma di
un’antica casata
di maghi.
-Ora devo
andare- annunciò poi Liam, alzandosi con lentezza, come se
temesse di cadere giù.
-È
stato…interessante conoscerti, Glorya Zabini- aggiunse,
prima di voltarle le
spalle e scomparire giù per le scale.
*****
-Ehi, tu!
Dico a te, nanerottolo!-
Cassiopea
Sofia Malfoy si rivolse ad un minuscolo bambinetto che era appena
passato per il
ritratto della Signora Grassa. Quello, fissandola terrorizzato, forse
per il
suo tono autoritario, le disse, balbettando:
-S-sì?-
-Voglio
che torni dentro a chiamarmi Shane Burke. Ora!- gli ordinò
Cassiopea,
sorridendo segretamente mentre il bambinetto scattava ad eseguire
quanto gli
era stato detto.
Un
secondo dopo uno scarmigliato Shane Burke sbucava dal ritratto, senza
cravatta,
con la camicia mezza sbottonata, come se si fosse vestito in fretta.
-Ciao-
gli disse Cassiopea, sicura di sé. Dopo aver passato tutta
la cena a pensare e
ripensare –con Lily malata, Glorya persa in un altro mondo e
Scorpius svanito
nel nulla non le restava nessuno che fosse degno di parlare con lei-
aveva
deciso che sarebbe andata da Shane, una volta uscita dalla Sala. Aveva
notato
che non si era seduto al tavolo dei Grifondoro e così aveva
immaginato che
avesse saltato la cena e che dunque si trovasse in Dormitorio.
-Ciao-
replicò Shane, del tutto colto di sorpresa. Aveva deciso di
lasciarla un po’ in
pace, da dopo la sera della festa, conscio che la biondina dovesse
riflettere
su quanto era accaduto fra loro, ma non si sarebbe mai aspettato che la Principessa
di
Ghiaccio si abbassasse ad avvicinarsi anche solo lontanamente alla
Torre dei
Grifoni.
-Non
fraintendermi ma…cosa ci fai qui?- le domandò
giustamente, cercando di non far
sembrare che la volesse cacciare.
Cassiopea
fece un minuscolo sorriso, prima di replicare: -Sono venuta a chiederti
se ti
andava di…fare due chiacchiere-.
Ci
mancò
poco che Shane stramazzasse al suolo. Cassiopea
Sofia Malfoy che chiedeva a lui, Shane
Burke, di fare due chiacchiere? Per di più dopo il
coprifuoco?
-Certo
che mi va- rispose il Grifondoro, che di certo non dava importanza alle
regole.
Con un colpo di bacchetta si sistemò la camicia, spinto dal
desiderio di
apparirle meno caotico.
Un minuto
dopo si stavano incamminando verso la Stanza
delle Necessità che si trasformò in un
accogliente
salotto non appena vi misero piede. Seduti su un comodo
sofà, Cassiopea e Shane
trascorsero una piacevole ora chiacchierando del più e del
meno, senza insulti
da parte della Slytherin o apprezzamenti non richiesti da parte del
Grifone.
Era stupefacente quanto Cassiopea potesse detestarlo un momento e
trovarlo
piacevole l’attimo dopo…
Solo
un’ora dopo Cassiopea fece ritorno al Dormitorio di
Serpeverde, dove trovò
Glorya stesa a fissare vacuamente il soffitto –cosa che aveva
fatto anche
durante la cena- e Lily appallottolata sul letto, con un fazzoletto
bagnato
sulla fronte.
-Ehilà,
moribonda…come ti senti?-l’apostrofò
Cassiopea, andando a sedersi accanto a
lei.
-Mmmh…come
se un tir mi avesse investito- mugugnò la rossa, per poi
spostare lo sguardo su
Glorya, come a chiedere alla Malfoy che diavolo le fosse preso. La
biondina
fece spallucce e, dopo essersi scambiata un’occhiata
d’intesa con Lily, chiese
alla Zabini:
-Ehm…Glorya? Sei fra di noi?-
Glorya
spostò lentamente lo sguardo su di loro, come se le vedesse
per la prima volta,
e disse, senza un apparente filo logico:
-Ho conosciuto un ragazzo, oggi. Si chiama Liam Mackenzie, è
di Corvonero-.
-Ah! Ecco
spiegati gli occhi da pesce lesso…ti piace?-
bofonchiò Lily con voce rauca,
facendo emergere la testolina dalle coperte. Conservavano ancora il
profumo di
Scorpius…
-Sì-
ammise Glorya, semplicemente e sinceramente, sbalordendo le sue amiche.
Generalmente
prima che la
Zabini
si affezionasse a qualcuno o lo trovasse anche solo vagamente
interessante,
dovevano passare settimane e settimane, durante le quali analizzava e
studiava
la persona in questione, per valutare se potesse essere una buona
compagnia o
meno. E invece questo ragazzo sconosciuto era riuscito a rapirle il
cuore in
meno di un’ora…cos’aveva di speciale?
-Io ho
appena trascorso un’ora nella Stanza delle
Necessità con Shane Burke- annunciò
Cassiopea, visto che quella sembrava la serata delle sorprese. Infatti
Lily e
Glorya –che ora che aveva parlato di Liam sembrava tornata in
sé- la guardarono
con tanto d’occhi.
-E non vi
siete picchiati?- pigolò Lily, il cui tono di voce variava
da rinoceronte
africano a pulcino spelacchiato.
-No…-
-Non
l’hai insultato?- domandò Glorya, stupita. Ma
stava bene Cassiopea?
-Neanche-
replicò la Malfoy
con uno strano sorriso, -semplicemente ho voluto vedere se sotto quei
capelli
cespugliosi e dietro quell’aria strafottente ci fosse
dell’altro-.
-Okay…visto
che siamo in vena di rivelazioni…- cominciò Lily,
per poi interrompersi causa
tosse, -oggi Scorpius è venuto qui-.
-Scorpius?!
Intendi mio fratello???- domandò Cassiopea, doppiamente
sorpresa.
-Quanti
altri Scorpius conosci?- replicò retoricamente Lily.
-E cosa
è
venuto a fare…?- questa era Glorya, non meno meravigliata
della Malfoy.
-A vedere
come stavo, credo- fu la risposta di Lily, che non aveva ancora ben
realizzato
che lei e Scorpius si fossero abbracciati in quello stesso letto quasi
con
dolcezza solo poche ore prima. Le sembrava che quel pomeriggio fosse
stato solo
il frutto di una qualche allucinazione prodotta dalla febbre.
-Allora
sei tu!!!!- esclamò Cassiopea, come colta da
un’illuminazione.
-Io
cosa?- fece Lily, perplessa.
-Sei tu
la ragazza di cui mio fratello mi ha parlato oggi in biblioteca!!!-
-E
cos’avrebbe detto?- s’informò Glorya,
interessata. Forse era giunto il momento
in cui quei due testoni l’avrebbero smessa di ignorare la
realtà delle cose…
-Ha detto
queste testuali parole: “é
davvero bella,
talmente bella che mi fa male guardarla a volte…è
anche straordinariamente
irritante, cattiva, acida, testarda, viziata, arrogante, spocchiosa,
piena di
sé…che mi verrebbe voglia di
strangolarla”. Si stava riferendo a te!!!-
citò Cassiopea, esultante.
-Certo
che è lei!- confermò Glorya, elettrizzata dagli
sviluppi, mentre Lily le
ascoltava frastornata. Possibile che Scorpius avesse parlato di lei in
questo
modo? Possibile che lei fosse contenta per
il fatto che la trovasse bella?
Spazio Autrice:
Salve
gente!!! Innanzitutto vi comunico che alla vista delle dieci recensioni
allo
scorso capitolo sono quasi svenuta…non ne avevo mai ricevute
così tante!!!
Grazie!!! Poooi…spero di aver aggiornato abbastanza in
fretta e che questo
capitolo sia di vostro gradimento…diciamo che ho voluto
mostrare un altro lato
di Lily, Glorya, Cassiopea e anche di Scorpius che generalmente
appaiono un po’
troppo distaccati…volevo far capire che anche loro come
tutti gli esseri umani
provano sentimenti, emozioni, sono insicuri…insomma,
rileggendo i capitoli
passati mi era sembrato di averli resi troppo di ghiaccio. Spero di
essere
riuscita nell’intento…ma se il capitolo dovesse
farvi pena non esitate a
dirmelo, come sempre sono aperta a critiche di qualsiasi tipo.
Bene…non
mi resta che ringraziare chi ha aggiunto questa storia alle seguite e
ai
preferiti, chi ha solamente letto senza commentare e ringraziare una
per una le
persone che mi hanno resa strafelice con le loro recensioni, ovvero Aleu, 979,
Red_93, Aislin,
sunflower_, emma95,
iceathena, Hayley_Gin91,
Le_Tre_Sclerate_The_Best
e mv3028
Aleu: grazie
mille per la
recensione!!! Sì presto inserirò anche qualche
capitolo su Bea e James, ce l’ho
già pronto da parte… : ) purtroppo
Marìkaa e Albus in questo momento hanno solo
funzione di far capire a Lily e Scorpius cosa provino l’uno
per l’altra, come
anche Edward che per ora è solo uno
“strumento” di Lily…ma non è
detto che
questi tre personaggi poi non servano ad altro : ) sono contenta che il
mio
modo di scrivere ti piaccia, grazie ancora per la recensione!! Alla
prossima,
un bacio!
979: maledetti
virus, flagello dei
pc…se non ne ricevo uno al giorno non è una
giornata normale….comunque,
passando al capitolo, non posso che essere contenta che ti sia piaciuto
così
tanto : ) per Albus e Marìkaa ci sarà da
aspettare ancora un po’, lei è persa
di Malfoy e ancora non sa di essere totalmente senza
speranze…e Albus non potrà
che assistere a tutto ciò. Ti ringrazio come sempre per la
recensione, alla prossima!!!
Red_93: grazie
mille per la recensione!!
Devo dire che mi hai fatto piuttosto ridere con le varie
divinità e triadi…ho
apprezzato molto, anche perché non posso che essere
d’accordo con te : )
naturalmente sono contenta che la mia storia ti piaccia, spero
continuerai a
recensire con infinite liste di cose che adori…accrescono il
mio ego di
scrittrice :P grazie ancora per il commento, alla prossima!!
Aislin: io ormai ti
adoro…e la tua
recensione è quella che aspetto con molta ansia. Per quanto
riguarda la
previsione hai azzeccato: per Lily Edward non è altro che lo
strumento per
farsi un po’ di esperienza, e soprattutto per aprire gli
occhi a Scorpius…Lily
stessa non se ne rende conto, ma cerca inconsciamente di far ingelosire
Scorpius in quanto è anche l’unico ragazzo che non
la “venera” apertamente come
Regina di Hogwarts…anche se ormai stanno cedendo pian piano,
ce ne vorrà ancora
molto prima che possano “amarsi” apertamente: i
vecchi pregiudizi saranno duri
a morire e Edward e Marìkaa (sebbene quest’ultima
non sia proprio combattiva)
non vorranno certo farsi portare via l’oggetto dei loro
desideri. Spero
vivamente che questo capitolo ti sia piaciuto, come vedi Cassiopea da
brava
adolescente in crisi esistenziale prima rifiuta Shane, poi si sente in
colpa e
lo va a cercare…tipico, credo : ) bene non mi resta che
dirti nuovamente quanto
ogni tua recensione mi faccia cogliere cose che neanch’io
avevo intravisto in
ciò che scrivo e ringraziarti con tutto il cuore...grazie!
alla prossima : )
P.s più ti
dilunghi, più sono contenta : )
Sunflower_: ovviamente
di fronte alla tua
recensione non ho potuto che piegarmi in due dalle
risate…edward che ispira
sesso non me lo sarei mai aspettato, come la fila di
cigodocigodo…davvero, come
sai essere ironica tu non lo è nessuno. Ma andiamo per
ordine, se no fa a
finire che non rispondo coerentemente…fanculo Malfoy?!! tu
che dici fanculo
Malfoy?! tu che mi hai fatto attendere ben 22 capitoli per un
appuntamento?! (
tra l’altro…sei geniale ^_^) e tra
l’altro pure demente…ovviamente hai colto
l’essenza di Scorpius :P
poooiii Edward
ancora non lo sa, ma finirà a far la parte dello zerbino che
pur di tenersi
Lily…ahh non ti anticipo nulla :P comunque, grazie mille per
la recensione, ti
confesso che è stato uno dei pochi momenti di una giornata
pessima…perciò
grazie ancora, alla prossima : )
Emma95: grazie per
la recensione…e non
scusarti se non hai potuto recensire gli altri, l’importante
è che la storia
continui a piacerti : ) grazie ancora, alla prossima!
Iceathena: grazie
davvero tanto per la
recensione, spero di non averti fatta aspettare troppo e che il
capitolo ti sia
piaciuto…il povero Edward perde terreno, anche se ancora non
lo sa, ma farà di
tutto per tenersi stretta Lily…beh, ancora grazie per la
recensione, alla
prossima!!
Hayley_Gin91: grazie
mille per la recensione,
mi fa sempre molto piacere riceverne di così entusiaste : )
ancora grazie, alla
prossima!
Le_Tre_Sclerate_The_Best: spero di
non averti fatta
aspettare troppo : ) mi auguro anche che, sebbene lo scorso capitolo ti
abbia
colta un po’ di sorpresa, ti sia piaciuto
ugualmente...comunque grazie mille
per la recensione, spero mi dirai le tue impressioni anche su questo!!
Grazie
ancora, alla prossima!
Mv3028: non
scusarti per la brevità
della recensione, per me è importante anche solo che tu me
l’abbia
lasciata…perciò non posso che ringraziarti e
sperare che me lascerai altre…tra
l’altro, non sbagli: sono gelosi eccooome!!! Grazie ancora,
alla prossima!!!
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Capitolo 26 *** A step forward, ten steps back... ***
CAPITOLO 26
A step forward,
ten steps back…
-Opporco
Merlino!!!!-
Una
figura balzò via dal letto, alla terza volta che la sveglia
suonò e per
l’impeto dell’azione andò a sbattere
contro il comodino, inciampò in quelle che
sembravano due ciabatte a forma di Snaso e per finire diede una
violenta
spallata contro lo stipite della porta. Seppur piuttosto malconcia,
Beatrice
Venci riuscì a raggiungere la cucina dove si
accasciò su una sedia per
controllare le condizioni del piede che aveva subito un incontro
ravvicinato
con il mobile.
-Tu
proprio non riesci ad alzarti come le persone normali senza rischiare
la vita
ogni mattina, vero?-
Dominique
Weasley, una splendida bellezza bionda di diciotto anni, stava versando
con
cura del caffè per la sua acciaccata amica che le
rifilò un’occhiataccia al di
sotto della frangetta scura che le copriva gli occhi.
Le due
amiche, una volta finita Hogwarts, avevano deciso di affittare un mini
appartamento insieme che fosse abbastanza vicino alla
facoltà di Scienze
Magiche, dato che la bella Weasley aveva deciso di intraprendere la
carriera di
medimaga mentre l’italiana di conseguire un dottorato in
zoomagia.
-Ah,
ah…ti
sembra il caso di inferire?- fece acida Beatrice, massaggiandosi le
dita che
andavano gonfiandosi.
-Beh sai
all’inizio mi facevi troppo ridere, ora posso dedicarmi
tranquillamente
all’ironia…- commentò Nicky divertita.
-Ehi, ti
va di guardare la posta? Ne è arrivata un sacco questa
mattina…- aggiunse poi,
indicandole un fascio di lettere poggiato sul tavolo.
-Ma sono
in ritardo…!- protestò Beatrice, che stava
trangugiando biscotti alla velocità
della luce.
-No che
non lo sei, ti ho messo io la sveglia avanti per farti alzare prima,
sapendo
che ci metti secoli a prepararti…-
spiegò
Dominique, osservando sempre più divertita la sua migliore
amica che
borbottando come una pentola di fagioli aveva agguantato la posta e la
stava
sfogliando.
-Mmh…qualcuno
ci invita ad un matrimonio!! Guarda qui, due inviti…- disse
Beatrice porgendo a
Dominique una pesante busta color vaniglia, decorata con disegni
intrecciati,
di cui lei aveva una copia. All’interno vi era un foglio
nello stesso stile che
recitava:
Teddy
Remus Lupin
Victoire
Gabrielle
Weasley
Sono
lieti di annunciare il loro matrimonio
che si
terrà nella chiesa elisabettiana di WestCastle, Somerset,
domenica sei aprile alle ore
12:30
Appena
ebbe finito di leggere, Dominique scoppiò in una risata
leggera:
-Tipico di mia sorella, la solita esibizionista…spedisce un
invito formale
persino a me!-
Beatrice
invece fissava la pregiata pergamena confusa, ma non tanto per cosa vi
era
scritto: conosceva l’intera famiglia Weasley da molti anni
ormai e avendo
trascorso molto tempo a Villa Conchiglia per via della sua amicizia con
Nicky,
non era così strano che Victoire l’avesse inclusa
nella lista degli invitati.
Sapeva inoltre che la primogenita di Bill e Fleur aveva la tendenza a
fare
sempre tutto in grande e che dunque non avrebbe mai rinunciato ad una
cerimonia
in grande stile con più di quattrocento ospiti ad
assistervi. A lasciarla
perplessa erano le domande che le erano balenate nella mente leggendo
quelle
parole: lui sarebbe stato presente?
E
se sì, come avrebbe dovuto comportarsi? In caso
contrario…
-Bea,
Bea, alt. Lo so a cosa stai pensando- Dominique interruppe il filo dei
pensieri
dell’italiana, sapendo ormai leggerle nella mente.
-Ti
sbagli-.
-Invece
no. So che ti stai chiedendo se James verrà
perché Teddy è sempre stato
praticamente come un fratello per lui, anche se da quella volta in cui
si sono
presi a botte non si sono mai più parlati…ti
chiedi se sarà presente anche solo
per sua cugina Victoire, della quale onestamente non gli è
mai importato
nulla…e ti chiedi come ti comporterai qualora dovesse
esserci. Sbaglio?- chiese
Dominique retoricamente e, prendendo il silenzio di Beatrice come un
invito a
proseguire, aggiunse:
-Bea,
smettila.
Vi siete baciati quando avevate quattordici anni, avete provato a stare
insieme, poi James ha scoperto che non era pronto per quel tipo di
relazione,
tu l’hai aspettato per due anni –comportandoti da
suora tra l’altro- sino a che
lui non è tornato da te…a quel punto avete di
nuovo tentato di stare insieme,
ma poi tu l’hai beccato a fare sesso nell’aula di
Incantesimi con una
sgualdrina Serpeverde e hai deciso di mollarlo, per poi evitarlo come
la peste
per tutto il resto dell’anno scolastico. Peccato che tu sia
ancora perdutamente
innamorata di lui e sei inconsciamente convinta che prima o poi
metterà la
testa a posto, vi sposerete, farete un sacco di figli e vivrete felici
e
contenti come nelle migliori favole. Ho omesso qualcosa?-
-Mmmmh…fammi
pensare…forse che in tutto questo gli ho donato quanto di
più prezioso avevo e
lui lo ha gettato nella spazzatura come un orsacchiotto rotto?-
concluse
Beatrice, con un’espressione amara sul volto. La
verità era che lei aveva
sempre fatto maledettamente sul serio con James, lui no.
*****
Sangue,
sangue dappertutto.
George Albert
Mackenzie non sapeva
più dove guardare mentre sedeva in un angolo
dell’ampio salone, completamente
sotto shock… ogni cosa era ricoperta dal vitale liquido
vermiglio. Evelyn, la
sua adorata e bellissima bambina, giaceva in una pozza scura, gli occhi
verdi
ormai spenti, il corpo scomposto, come una bambola di pezza lasciata da
parte.
Katherine
Elaine McDonell in
Mackenzie piangeva disperata, il corpo scosso dai singhiozzi. Vorrebbe
avvicinarsi alla sua Evelyn, scuoterla, sentirsi dire che non
è vero, che la
sua bambina sta bene, che si riprenderà. Che la sua bambina
non è stata
barbaramente uccisa, che non sorriderà mai più,
non saltellerà più per casa
portando allegria e gioia ovunque. Non potrà mai andare ad
Hogwarts, la scuola
che aveva sempre desiderato frequentare, non imparerà mai ad
usare la
magia…Evelyn non farà mai nulla di tutto
ciò.
Intorno al
corpo si affannavano
Auror, Medimagi, Investigatori del Corpo speciale, tutti intenti a
esaminare,
analizzare, raccogliere prove. Prove che avrebbero dovuto condurre
all’assassino della piccola Evelyn Mackenzie, rampolla di una
delle famiglie
più in vista dell’intera Scozia.
Tutto
inutile, pensava George, con
lo sguardo ora fisso sui propri pregiati pantaloni, tutto inutile. Non
lo
prenderanno mai, perché io farò in modo che sia
così. Non potrei sopportare di
perdere anche l’unico figlio che mi sia
rimasto…anche se ha ucciso la cosa più
bella che mi sia mai capitata.
Non
è colpa sua…non era in
sé…non
poteva controllarsi…
George
iniziò a tremare
violentemente, preda di questi cupi pensieri. Un medimago gli si
avvicinò, una
pozione incolore fra le mani. Un tranquillante, dice. Ma George non
può
permettersi di riposare. Deve agire, deve trovarlo, deve tutelarlo.
È l’unica
cosa da fare. Insieme a nascondergli la verità. Non potrebbe
mai sopportare di
essere l’assassino di Evelyn, la amava più di
altra cosa al mondo…non deve mai
venire a sapere nulla. E d’altra parte chi potrebbe scoprire
la verità? Io solo
sono a conoscenza del suo segreto. Non Kath, ma io, io che me lo
porterò sin
nella tomba.
Un anno dopo
la tragica morte di
Evelyn Mackenzie, ciò che restava della famiglia si
trasferì in Inghilterra.
L’assassino non fu mai trovato, il caso chiuso. Katherine,
impazzita per il
dolore, venne internata nel reparto psichiatrico del San Mungo, mentre
suo
marito George portò con sé a Londra
l’unico figlio rimasto, Liam Mackenzie, che
dalla morte della sorella viveva come in uno stato di trance. Solo
l’ingresso
in una delle più prestigiose scuole della Gran Bretagna
parve ridare vita al
giovane Mackenzie…
*****
-Ehilà,
rossa…-
Lily si
sentì appellare in questo modo non appena si fu seduta,
piuttosto stanca, su
uno dei divanetti smeraldini della Sala Comune di Serpeverde. Era stata
una
mattinata piuttosto intensa, considerando l’ora di
Trasfigurazione, le due di
Pozioni e quella di Cura delle Creature Magiche, seguita da un pranzo
piuttosto…interessante. Glorya che fingeva di non star
guardando Liam Mackenzie
mentre in realtà si stava facendo venire il torcicollo a
furia di girarsi verso
il tavolo dei Corvonero, Cassiopea e Scorpius che si sibilavano addosso
rabbiosi –alias stavano litigando- per quella specie di
appuntamento che la
biondina aveva avuto con Shane, mentre era in corso
l’ennesima lite fra Melissa
e Isabelle che tanto per cambiare si erano fatte lo stesso ragazzo.
Così Lily
se n’era stata zitta zitta, guardandosi bene dal mettersi in
mezzo a Cassiopea
e Scorpius…che sembrava evitarla sistematicamente dal famoso
pomeriggio in cui
le aveva tenuto compagnia quando era malata. Onestamente non riusciva a
capire
il suo comportamento: prima andava da lei, faceva tutto il tenero, le
chiedeva
sorrisini e la trattava quasi con dolcezza e poi si comportava come se
non
fosse mai successo nulla? Questo suo modo di agire avrebbe ferito
qualsiasi
ragazza più ingenua di Lily, che da cinica e fredda Vipera
qual era non si era
aspettata certo che Scorpius la chiedesse in sposa. Non che le
interessasse poi
così tanto…solo che amava avere tutto
sottocontrollo, poter definire con
esattezza le persone che la circondavano. Glorya e Cassiopea erano le
sue
migliori amiche, gente come Lizzie Kenneth e Amelia Raynolds utili
conoscenze, Edward
il ragazzo che aveva baciato per primo…ma Scorpius,
cos’era? Un amico?
Assolutamente no! Un conoscente? Non lo si poteva proprio definire
tale…allora
un potenziale fidanzato? Scorpius? Ma andiamo, le veniva da ridere solo
all’idea…
Lily si
stava appunto immaginando un ridicolo pomeriggio smielato fra
fidanzatini –cosa
che lei e Scorpius non si sarebbero mai sognati di fare, neanche nella
lontana
e remota ipotesi che potessero piacersi in quel
senso- quando qualcuno aveva interrotto il filo dei suoi
pensieri.
-Edward…dimmi-
replicò la Potter,
voltandosi verso l’affascinante Nott. Dopo quella sottospecie
di bacio che si
erano dati in Sala Grande, non c’erano stati altri contatti
fra loro, almeno
non fisici.
-Ho
qualcosa da proporti…- disse Edward, accomodandosi accanto a
lei, con le gambe
che decisamente sfioravano troppo quelle di Lily, che la corta gonna
della
divisa (ultra modificata) lasciavano scoperte quel che bastava per
attirare l’attenzione
senza essere volgare.
-Sentiamo-
rispose Lily, sentendo il suo calore, benché si stessero
solo sfiorando…ma come
faceva Edward, ad essere così magnetico?
-Questo
sabato, alla Sirena…c’è una serata
piuttosto interessante. Sai, roba da bere
seria, musica del momento…gente notevole…ti
interessa?- spiegò Edward,
alludendo all’ex Testa di Porco che qualche anno dopo la
guerra era stato
chiuso per essere rimodernato e trasformato in un locale
all’ultimo grido. A
dirigerlo non era più Aberforth Silente, ritiratosi ormai in
campagna, ma una
certa Lady Kalista, misteriosa e quanto mai eccentrica, che aveva
sempre il
locale strapieno.
-Mmh…potrebbe…-
mormorò Lily, pensierosa.
-Naturalmente
prima ti accompagnerei in giro per negozi…Lily Potter non
può certo partire per
San Francisco senza essersi adeguatamente rifornita- aggiunse Edward,
sorridendole
birichino. Anche a Lily venne da sorridere di riflesso: Edward aveva
ormai
imparato a conoscerla e sapeva bene quali fossero i tasti giusti per
addolcirla.
-Mi
tenti, Edward ma…non vorrei dar certo
l’impressione di stare con te-
fu la risposta di Lily, che sottolineò le ultime tre
parole come a metterne in evidenza
l’impossibilità.
Il
sorriso di Edward si incrinò appena: sapeva che Lily non era
come tutte le
altre ragazze…Lily era una categoria a parte, di cui faceva
parte solamente
lei. Ma nonostante questo, si era aspettato una minore
rigidità da parte
sua…errore che, solitamente fanno gli sciocchi innamorati. E
Edward Nott era
totalmente, perdutamente, eternamente innamorato di Lily Potter. Anche
se
faceva di tutto per nasconderlo, ed apparire imperturbabile e libertino
come
era sempre stato.
-Lily,
Lily…non ti ho detto che andremo in giro mano per mano
sbaciucchiandoci ad ogni
angolo…una cosa del genere disgusta persino me! Ti sto solo
offrendo un
pomeriggio di shopping, magari una cena e poi una serata
originale…è troppo
impegnativo per te?- la schernì Edward, dandole ad intendere
che non sarebbe
assolutamente stato un appuntamento in piena regola, cosa che invece
intendeva
fare.
-Se la
metti così…- iniziò a dire Lily e
Edward credette seriamente che stesse per
cedere, -allora non ci sarà nessun problema ad estendere
l’invito a Glorya e
Cassiopea- concluse la Potter,
mettendo a dura prova la pazienza di Nott.
-Naturalmente-
convenne Edward, rigido: la conversazione non stava proprio prendendo
la piega
che lui aveva sperato. Lily lo osservò, con i suoi occhi
violetti indagatori,
per poi scoppiare a ridere leggera, come solo lei sapeva fare.
-Andiamo,
Edward! Ti sto prendendo in giro…penso che il tuo programma
sia accettabile-
disse poi, divertita: Edward era la sua cavia preferita.
Lui
evitò
di insultarla e di prorompere in un grosso sospiro di sollievo, mentre
replicava:
-Sei
diabolica, sappilo-.
Lily rise
ancora, poi fece per alzarsi:
-Devo
andare, fra poco ho Divinazione…ci metto secoli per arrivare
lassù con un
aspetto decente- disse, alludendo alle migliaia di gradini che
conducevano alla
Torre. Stava per andarsene, quando Edward la trattenne per un polso,
una
stretta delicata eppure ferma,
attirandola veloce sulle sue ginocchia.
-Quanta
fretta…- sussurrò ad un millimetro dalle sue
labbra. Come per il loro primo
bacio, Lily lo fissava negli occhi, come a sfidarlo. E Edward raccolse
la
sfida: lieve, posò le labbra su quelle di Lily che sapevano
di fragola…per poi
dischiuderle piano con la lingua. Lei lo lasciò fare, ma
quando il bacio si
stava facendo troppo profondo, lo allontanò.
-Edward,
Edward…non dovresti prenderti certe libertà con
me- gli disse, alzandosi e
sistemandosi la gonna che si era lievemente sollevata per
l’impeto della presa
di Edward. Gesto che il bel Nott non mancò di osservare con
la dovuta
attenzione…
-Hai
ragione, Lily…dovrei fare qualcosa in più-
rispose lui malizioso, per nulla
offeso. E velocissimo si alzò e la lasciò
lì sola, con uno strano sorrisino
sulle labbra.
*****
È
furioso,
pensò Marìkaa Stewart guardando Scorpius Malfoy
dirigersi alla velocità della
luce verso il suo banco di lavoro, dopo che aveva sbattuto la porta
della serra
numero 4. Lo osservò perplessa, mentre si accomodava di
fronte a lei e
cominciava a tirare fuori la sua roba con gesti rabbiosi. Nonostante il
suo
chiaro umore nero, Marìkaa decise comunque di parlargli.
-Ciao,
Scorpius- azzardò timida, temendo che la sua ira si
riversasse anche su di lei.
Scorpius alzò di scatto gli occhi grigi incazzati, per poi
rispondere con un
tono che rasentava la maleducazione:
-Ciao,
Stewart-.
-Tutto
bene…?- domandò Marìkaa, mentre
iniziava a dissotterrare i Tranquillini,
pacifici semini bianchi che avevano molte proprietà
curative. Fortuna che il
professor Neville non aveva assegnato nessuna pianta ostile che avrebbe
potuto
peggiorare l’umore di Scorpius…
-Non va
bene un cazzo- sbottò Scorpius arrabbiato, lasciando
Marìkaa stupefatta. Non
pensava che Scorpius fosse così…così
bello anche se chiaramente incazzato.
Da parte
sua Scorpius si rese conto di essere stato troppo veemente, forse. Ma
che
diavolo, come poteva essere tranquillo, dopo tutto quello che gli era
successo
quella mattina?
Sua
sorella che se ne usciva fuori dicendo che forse quel dannato Burke non
era
così male, perché ci aveva parlato e
l’aveva trovato tutto sommato
piacevole…uno sporco NatoBabbano, spocchioso Grifondoro piacevole! Il mondo stava proprio girando
al contrario…e quando lo
avrebbe saputo suo padre! Ci sarebbe stato da ridere, e poi sicuramente
da
piangere…per non parlare di Astoria, la Serpeverde
più snob che sia mai esistita. In
conclusione, Scorpius non aveva mangiato per il nervoso, si era diretto
alle
serre per poi scoprire che aveva scordato la roba. Incavolato, era
tornato
indietro e stava per entrare in Sala Comune, diretto al dormitorio dove
aveva
dimenticato il necessario per Erbologia, quando si era bloccato sulla
porta, immobilizzato
dalla scena che gli si era presentata e che lo innervosiva al solo
ricordo: la
proposta di Edward…il consenso di Lily…Lily sulle
ginocchia di Edward. Edward
che la guardava con quello sguardo ammaliatore che Scorpius
l’aveva visto usare
con centinaia di ragazze, Lily che lo ricambiava con quegli occhi che
sapevano
catturare qualsiasi ragazzo e poi…il bacio. Quel lieve,
maledetto, sensuale
bacio. Si era sentito prendere da una rabbia irrazionale,
ingiustificata, che
lo aveva spinto ad allontanarsi senza farsi notare. Ma
perché era arrabbiato,
poi? A lui di Lily non fregava assolutamente nulla, giusto? Quel
pomeriggio
aveva solo pensato di andarla a trovare, stava male
infondo…quello che era
successo dopo non contava. Non contava quanto si fosse sentito bene
accanto a
lei, non contava che il suo sorriso l’avesse sciolto, non
contava che aveva
desiderato poterla sempre vedere così. Lei era Lily Potter,
dannazione!
E allora
perché ti senti
contorcere le viscere al solo pensiero di lei fra le braccia del tuo
migliore
amico? gli
domandò un’infame vocina interiore. Taci! gli
intimò Scorpius, incazzato
persino con la sua coscienza, sotto lo sguardo perplesso di
Marìkaa che lo
osservava frantumare senza pietà i Tranquillini, che avrebbe
dovuto invece
riporre in un barattolino.
Un
momento…Marìkaa! Ma certo, come aveva fatto a non
pensarci prima…
-Vieni ad
Hogsmade con me il prossimo sabato?- domandò Scorpius a
bruciapelo, senza
curarsi di essere gentile. Sapeva che l’americana era cotta
di lui…ed infatti
la vide arrossire, balbettare un timido sì e pugnalare
involontariamente un innocuo
Tranquillino per l’emozione; il poveretto pigolò
debolmente per protesta, poi
si accartocciò su se stesso.
Scorpius
sorrise soddisfatto: nessuno poteva permettersi di giocare con lui
senza
subirne le conseguenze.
*****
-Bionda!
Ehi, bionda!-
Cassiopea
Sofia Malfoy, pensando giustamente che nessuno avrebbe mai osato
rivolgersi a
lei in modo così poco carino, continuò a
camminare tranquillamente verso l’aula
di Incantesimi, ovvero la seconda ed ultima lezione pomeridiana. Lily
era corsa
a riprendere la bacchetta lasciata a Divinazione, mentre Glorya si era
attardata a parlare con la professoressa Yung, incontrata in corridoio.
-Bionda!
Parlo con te, Cassiopea Sofia Malfoy!-
A questo
punto il richiamo era impossibile da ignorare: Cassiopea si
voltò, seccata, per
poi ritrovarsi davanti Shane Burke che si era distaccato dal suo
gruppetto di
Grifondoro idioti per raggiungerla.
-Bionda?! Bionda?!
Dico, ma con chi pensi di parlare?- sibilò Cassiopea
sprezzante.
Il
sorrisino di Shane si incrinò appena: sapeva di sbagliare
sempre qualcosa con la Malfoy, ma insomma quel
piccolo nomignolo non gli sembrava così offensivo!
-Comunque,
cosa volevi? Avrei lezione, sai- lo incalzò la Malfoy,
ancora arrabbiata
con suo fratello. Avevano discusso a pranzo proprio a causa di Shane
–Scorpius
ovviamente lo disprezzava nel profondo ed esigeva che Cassiopea lo
lasciasse
perdere all’istante, come se fra di loro ci fosse qualcosa-
ed ora ritrovarselo
davanti non era proprio il massimo.
-Uh,
uh…quanto veleno. Volevo solo chiederti se ti andava di
venire ad Hogsmade con
me, questo sabato- replicò Shane, non riuscendo ad essere
gentile. Lui era
così: sbruffone, allegro e talvolta irritante. Peccato che
questo suo
atteggiamento gli fece guadagnare un bel:
-No!-
Cassiopea
gli voltò le spalle, lasciandoselo dietro perplesso: qualche
sera prima erano
riusciti a chiacchierare tranquillamente, ed ora lei gli volgeva le
spalle dopo
averlo rifiutato seccamente. Cosa c’era di sbagliato in lui,
in lei, in loro?
*****
Liam
Mackenzie stava rimettendo lentamente i libri nella scura
borsa di pelle.
La campanella
era appena suonata, segnalando così la fine
delle lezioni pomeridiane, e tutti i suoi compagni Corvonero si erano
affrettati a lasciare l’aula di Storia della Magia,
desiderosi di farsi una
bella doccia, per togliere ogni rimasuglio della precedente lezione di
Erbologia. Tutti tranne lui, che era rimasto seduto a scrivere, sino a
che il
fantasma Ruf non lo aveva sollecitato –se il suo debole
sussurro poteva essere
considerato come un sollecitamento- a lasciare l’aula.
Si sentiva
osservato, mentre riponeva anche la piuma, ed
era una sensazione che l’aveva accompagnato per tutta la
giornata, come se una
silente figura lo avesse pedinato in ogni suo spostamento. Era
piuttosto
improbabile che qualcuno lo avesse seguito davvero: Liam non era
riuscito a
farsi degli amici durante i sei anni ad Hogwarts, o forse sarebbe
meglio dire
che non voleva avere amici. Era
consapevole che la sua condizione
non
gli consentiva di avere alcuna relazione con altre persone ed aveva
accettato
quasi con rassegnazione questo dato di fatto: quelli come
lui, condannati alla solitudine, finivano con
l’accettarla
come una buona compagna.
Eppure…dopo
tanti anni, quel giorno si era ritrovato a
desiderare che una persona in
particolare gli si avvicinasse. Sapeva che non sarebbe dovuto
succedere, che
non aveva il diritto di sperarci,
ma
per un attimo quella mattina si era ritrovato a desiderare che Glorya
Zabini
andasse da lui. Con una scusa stupida, un qualsiasi motivo idiota, non
aveva
importanza…voleva solo averla vicino per un istante. Erano
pensieri
irrazionali: la mora Glorya era una
ragazza bella, popolare, ambita, con una vita perfetta, non adatta
–come
nessuna lo sarebbe mai stata- a lui, eppure…aveva percepito
in lei una grande
tristezza, che lo aveva indotto a pensare che forse la sua vita non era
poi
così perfetta.
Come evocata
dai suoi pensieri, Glorya passò davanti
all’aula di Storia della Magia –probabilmente
tornando da Incantesimi- e
scorgendolo lì dentro solo soletto, si fermò.
-Liam…?-
lo chiamò, quasi esitante.
-Glorya-
rispose Liam, piuttosto sorpreso. Hogwarts era
davvero un posto magico…
-Non torni a
Corvonero?- chiese Glorya, sentendosi ancora
irrimediabilmente attratta da Liam, che emanava quel senso
di…disperazione, di
muta accettazione, che lo aveva reso diverso ai suoi occhi. Cosa
nascondeva il
bel Ravenclaw? Cos’era quell’alone di sofferenza
intorno a lui? Cosa lo aveva
reso distante dal mondo?
-Sì,
ora vado…- annuì Liam e, messosi la borsa in
spalla,
la raggiunse sullo stipite.
Si
ritrovarono a vagare apparentemente senza meta, nessuno
dei due aveva più l’intenzione di tornare ai
rispettivi dormitori. E
inevitabilmente finirono sul cornicione della Torre di Astronomia,
vicini
eppure lontani anni luce, a scambiarsi brevi stralci d’anima.
Spazio Autrice:
Ehm…so
che è passata una settimana, lo so. E so anche che vi ho
fatto aspettare troppo
ma…la scuola mi ha risucchiata, letteralmente.
Perciò posso postare solo ora,
invocando il vostro clemente perdono. Che dire su questo
capitolo…beh il
titolo, che potrebbe risultare un po’ equivoco si riferisce
al fatto che sia la
relazione Lily/Scorpius sia quella Cassiopea/Shane dopo alcuni
progressi nei
capitoli precedenti, stiano ora retrocedendo un
po’…perciò “un passo avanti,
dieci indietro” (spero vivamente di aver scritto giusto la
versione inglese).
Ecco poi il pezzo Bea/James…ho descritto
cos’è successo e spero vi sia piaciuto
nonostante James non fosse presente direttamente.
Cos’altro…ah sì! Oltre a
questo, penso ci saranno ancora altri due capitoli ambientati a
Hogwarts,
dopodichè i nostri eroi si ritroveranno al fatidico Saint
Patrick…(tra l’altro,
mi scuso per eventuali errori di battitura, ma sono davvero di
fretta…) Bene,
fatti questi tre appunti, devo assolutamente ringraziare chi ha
inserito
Poisonous Lily fra le seguite e le preferite, e soprattutto inginocchiarmi
per la gratitudine di fronte alle 13 recensioni
ricevute allo scorso capitolo…davvero grazie!
Non sono svenuta giusto perché
ero seduta quando le ho viste… : ) naturalmente ora passo a
rispondere
singolarmente a: BeaTheBest, GinevraLovesArmand, Alexandra_Potter,
Kalahary, mv3028,
Aleu, Rebby,
Hayley_Gin91, 979,
Le_Tre_Sclerate_The_Best, Aislin,
Red_93 e Iceathena.
BeaTheBest: ciao! Ti
ringrazio per la
recensione, sono davvero felice che la mia fanfiction ti
piaccia…spero solo di
non averti fatta aspettare troppo : ) alla prossima, ancora grazie!!
GinevraLovesArmand:
ciao!!! Ti
ringrazio per la
recensione, mi ha fatto molto piacere riceverla…spero che tu
non sia morta nell’attesa
di questo capitolo, ne sarei molto dispiaciuta : ) scherzi a parte,
sono
contentissima che la mia fanfiction e il modo in cui la sto costruendo
ti
piacciano e spero che la love story Lily/Scorpius non la renda meno
bella per
te…ti confesso che per me è difficile far
avvicinare due personaggi che tendono
a stare da soli, ma me li vedo troppo bene insieme… : ) ti
ringrazio ancora per
il commento, spero di poterne leggere altri!! Alla prossima
Alexandra_Potter
: grazie mille
per la recensione,
mi è piaciuta davvero molto…soprattutto il finto
dispiacere per Marìkaa :P
spero che questo capitolo sia stato all’altezza del
precedente e naturalmente
mi farebbe molto piacere cosa ne pensi : ) ancora grazie per il
commento, alla
prossima!!!
Kalahary: non
scusarti se non hai potuto
recensire, assolutamente! Anzi mi scuso io per aver postato solo
ora…comunque,
venendo alla tua recensione sono contenta di averti fatta commuovere (a
momenti
anche tu facevi commuovere me commuovendoti tu…okay
è confuso come concetto,
spero tu abbia capito lo stesso :P ) e non posso che sperare che anche
questo
capitolo sia all’altezza dell’altro. Purtroppo
tutti i passi avanti fatti prima
sono stati un po’
“cancellati”…in ogni caso, grazie ancora
per la recensione,
alla prossima spero!!!
Mv3028: tranquilla,
recensisci quando
puoi e vuoi : ) spero di essere stata abbastanza veloce
(ehm….lo so che in
realtà ci ho messo un sacco) a postare e soprattutto che
questo capitolo ti sia
piaciuto quanto gli altri. Ancora grazie per la recensione, alla
prossima!!!
Aleu: penso che
anche Scorpius si
sarebbe seriamente arrabbiato se avesse saputo che Cassiopea ha
riferito a Lily
quanto confidatole…ma fortunatamente per Cassiopea, lui non
lo sa :P per quanto
riguarda Lily e Scorpius non ho inserito volutamente battutine
sarcastiche
proprio per sottolineare che quel momento è diverso da tutti
gli altri in cui
solitamente si prendono in giro…ogni tanto anche loro fanno
le persone serie :
) spero questo capitolo ti sia piaciuto, ti ringrazio ancora per la
recensione
e spero di riceverne tante altre…alla prossima!!!
Rebby:
ehm…ti ho fatta aspettare
troppo, mi sa…mi dispiace : ( spero che comunque questo
capitolo ti sia
piaciuto, spero mi farai sapere cosa ne pensi…grazie per la
recensione, alla
prossima spero!!!
Hayley_Gin91: ciao!!!
Grazie mille per la
recensione, naturalmente sempre graditissima, e spero questo capitolo
sia stato
all’altezza degli altri…anche se sono in mostruoso
ritardo : ( l’unica cosa che
posso dire è che il povero Albus perde terreno,
Marìkaa è sempre più infatuata
di Scorpius…e che Shane come al solito viene trattato male :
) ancora grazie
per il commento, alla prossima!!!
979: grazie
mille per la “sofferta”
(considerati i virus che ti hanno attaccata) recensione : ) ti
dirò, penso che
tante volte siano i gesti più semplici, come andare a
trovare una persona che
sta male, stare con lei, sentirla vicina, sono quelli che unificano
maggiormente…e ho cercato di trasmettere
questo…comunque, sono contenta che il
capitolo ti sia piaciuto, ti ringrazio come sempre per la recensione
(di nuovo)…alla
prossima!!!
Le_Tre_Sclerate_The_Best: sono felice di averti fatta
felice e spero tu
non ti sia fatta male facendo le capriole :P spero di non averti fatta
aspettare eccessivamente e che questo capitolo abbia lo stesso successo
di
quello precedente…grazie mille per la recensione, alla
prossima!!!
Aislin:
allooora…da dove iniziare. Prima
cosa un grazie grande quanto una casa (nel caso non si fosse ancora
capito
quanto io ti sia grata per ogni singola cosa che mi scrivi) per la tua
puntuale, dettagliata e attesissima
recensione…sarò ripetitiva, ma le apprezzo
davvero tanto. Secondo, anche se fra loro non c’è
stato molto contatto, spero
tu abbia gradito le parti su Glorya e
Liam…quest’ultimo è un personaggio che
ho
immaginato molto complicato, perciò per sviluppare bene la
loro storia ci vorrà
del tempo, spero tu abbia pazienza a sufficienza per seguirmi : )
quello che
sta diventando il triangolo “Scorpius/Lily/Edward”
si sta ingarbugliando sempre
più e di mezzo ci finiscono pure Albus e
Marìkaa…mi spiace quasi per la sorte
che gli sto riservando :P insomma, spero che questo mix di Bea/James,
Lily/Scorpius e tutti gli altri ti sia piaciuto e che la tua attesa non
sia
stata perciò vana… : ) oltre a ringraziarti per
la milionesima volta (tra un
po’ inizierai a non poterne più di me) non posso
che aggiungere un grazie
speciale per quel tuo “mi emozioni” che mi ha resa
davvero, davvero felice.
Okay ora concludo questa risposta che ha occupato mezza pagina di word
e ti
aspetto alla prossima recensione!!! : )
Red_93: nessuno
l’avrebbe mai
sospettato, ma sì…un cuore ce l’hanno
anche loro :P allora,
cosa te ne pare di questo capitolo
postato con mostruoso ritardo? Come vedi anche Cassiopea ha i tuoi
stessi dubbi
riguardo Shane questa volta l’ha trattato davvero male,
povero. Per quanto
riguarda Liam sì l’ho descritto bello ma dietro di
lui c’è anche una storia che
emergerà pian piano…spero ti siano piaciute le
parti su lui e Glorya. Sono
contentissima ti sia piaciuta la parte su Lily e Scorpius e, oltre a
ringraziarti per la recensione, mi auguro di trovarne tante
altre…grazie
ancora, alla prossima!!
Iceathena: la tua
recensione mi ha fatta
morire dal ridere, a partire dal sorrisino ebete e a finire con il
“ti
adorooo”…ti ringrazio davvero tanto anche
perché è arrivata alla fine di una
giornata piuttosto deprimente…perciò una risata
ci voleva davvero. Mi dispiace
di averti fatta aspettare così tanto e mi auguro che questo
capitolo sia
“apoteotico” (ehm, lo so che questo termine non
esiste, ma non importa…) quanto
l’altro : ) purtroppo Liam non posso spedirtelo, dovrai
accontentarti
dell’immaginazione (come facevo io con Draco Malfoy quando
non avevo visto i
film…)…comunque, ancora grazie per la recensione,
alla prossima spero!!!
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Capitolo 27 *** The most wonderful creature on earth... ***
CAPITOLO 27
The most
wonderful creature on earth
-Se
vuoi domani ti posso accompagnare ad Hogsmade…ti
piacerà
sicuramente, è un paesino molto caratteristico…-
stava dicendo Albus Severus
Potter, mentre accompagnava Marìkaa Stewart alla Torre di
Corvonero. La cena
era appena terminata e così Albus, con il desiderio di
passare ancora qualche
attimo con lei, aveva deciso di seguirla fino al dormitorio; in
realtà, voleva
chiederle di uscire, ma non aveva trovato il coraggio fino a quella
sera, che
precedeva l’uscita ad Hogsmade. Pensava che lei non avesse
altri impegni e che
dunque non ci sarebbe stato problema anche se l’avesse
invitata all’ultimo;
invece, con sua grande sorpresa l’americana
arrossì, prima di replicare:
-Ecco,
io veramente…ho già qualcuno con cui andare-.
-Ah…in
effetti avrei dovuto immaginare che Angelica e le altre ti
avrebbero invitata al loro pomeriggio di shopping- commentò
Albus, senza
tuttavia perdersi d’animo: era abituato a sorbirsi pomeriggi
fra ragazze,
avendo ben pochi amici maschi…
Marìkaa
tuttavia aveva ora abbassato gli occhi, come con fare
colpevole:
-In
realtà…ecco…vado con Scorpius Malfoy-
disse, imbarazzatissima.
Non sapeva perché, ma aveva l’impressione che lo
Slytherin non fosse
particolarmente simpatico ad Albus, anche se quest’ultimo
aveva affermato di
non nutrire una particolare antipatia per lui.
-Oh-
fu l’unica risposta di Albus, che era rimasto senza parole.
Malfoy che chiedeva appuntamenti? Ma non era abituato a portarsele
direttamente
in camera?
-Beh
allora…buonanotte- aggiunse poi il Potter, non sapendo
cos’altro dire. Gli sembrava di lottare contro i mulini a
vento: Scorpius
sarebbe sempre stato un passo avanti a lui, il più
affascinante, il più
seducente, il più popolare…il più
tutto.
Marìkaa
lo guardò andare via, percependo chiaramente che
c’era
qualcosa che non andava. Ma cosa? Non seppe trovare una risposta, con
la mente
già rivolta al pomeriggio successivo…un momento!
Cosa avrebbe dovuto mettersi?
Insomma, qual era l’abbigliamento adatto per Scorpius Malfoy?
Di certo non le
Converse malandate, o i soliti jeans sbiaditi…accidenti!
Perché diavolo le
stava venendo in mente Lily Potter? Perché doveva per forza
domandarsi cosa
avrebbe indossato lei se fosse stata al suo posto? Erano infondo
domande
sciocche: Lily Potter sarebbe stata perfetta ed elegante anche se fosse
andata
in giro in pigiama. E Marìkaa lo sapeva dannatamente
bene…e per questo non
poteva fare a meno di sentirsi in competizione con lei. Una
competizione in cui
sicuramente Lily vinceva su tutti i fronti. Andiamo! si disse
Marìkaa
buttandosi disperata sul suo letto, è sempre maledettamente
perfetta! Mai un
capello fuori posto, mai abiti spiegazzati, mai fuori
luogo…come posso sperare
di competere con lei? Sembra fatta di plastica!!
Si
alzò e si diresse verso il suo baule, alla disperata ricerca
di
qualcosa che non la facesse sembrare una barbona…possibile
che io mi sia
portata solo jeans e magliette?! si chiese in preda al panico quasi
un’ora
dopo, con tutti i suoi abiti sparpagliati in giro.
Non
sapeva che, qualsiasi cosa avesse indossato, fosse stato anche
un abito di Prada, agli occhi di Scorpius non sarebbe mai parsa
all’altezza di
Lilian Luna Potter.
*****
-Ehi
amico, che fai domani pomeriggio?- domandò Edward Nott,
tranquillamente
svaccato sul suo letto, rivolgendosi a Scorpius Malfoy, che invece
stava
controllando la sua scorta di camicie stirate. Gli piaceva essere
sempre in
ordine, sempre impeccabile, e per questo faceva puntuali controlli del
suo
guardaroba; per via di questa sua mania, spesso Derek lo accusava di
essere
peggio di una femmina, mentre Edward l’aveva pregato
più volte di insegnargli a
mettere ordine nel suo armadio, che generalmente assomigliava ad un
campo di
battaglia vietnamita.
-Porto la Stewart
ad Hogsmade-
rispose Scorpius, con tono impassibile, come se la cosa non lo toccasse
minimamente.
-Ma dai,
perché perdi tempo con quella? Se ne sta sempre con quei
Grifondoro della
malora, non si cura…sembra che neanche ci provi a
pettinarsi!- esclamò Edward,
che dopo un’iniziale e fatuo interesse (alias il commento
fatto sul treno al
fine di ingelosire Lily) per Marìkaa, l’aveva
lasciata perdere. D’altra parte
quando puoi avere Lily Potter perché abbassarsi con una
ragazza del genere?
-E tu
perché perdi tempo con Lily?- sbottò Scorpius,
ben più acidamente di quanto
avrebbe voluto. Si maledisse per il tono che aveva usato: Edward
avrebbe potuto
–erroneamente- credere che
lui fosse
geloso. Infatti il bel Nott si era sollevato su un gomito e lo stava
osservando
con gli occhi verdi socchiusi per il sospetto:
-Perché
non dovrei? Oltre che a essere uno schianto, dà pure certi
baci…- replicò
Edward, malizioso, ripensando a quanto era accaduto in Sala Comune il
pomeriggio
precedente. Inevitabilmente anche a Scorpius venne in mente la scena e
di nuovo
si sentì preso da una tale rabbia che rischiò
quasi di spaccare una pregiata
cintura.
-Uh, uh e
da quando tu ti accontenti di casti bacetti? - replicò il
bel Malfoy e alle sue
stesse orecchie le sue parole sembravano…invidiose. Per
quale diavolo di motivo
si stava immaginando al posto di
Edward?
-Ucci
ucci sento odor di gelosia…- lo canzonò Edward,
non sapendo quanto le sue
parole fossero veritiere.
-Ma che
cazzo dici…io geloso di Lily? E perché poi? Lo
sai che la detesto!- proruppe
Scorpius, irato non sapeva bene neanche lui per quale motivo.
-State
litigando? Aspettate, prendo i pop corn!- disse Derek Zabini, entrando
in quel
momento nella stanza; sembrava piuttosto di buon umore, contrariamente
a quanto
era stato da quando era iniziata la scuola.
-Ehilà,
Mister-sono-sempre-incazzato, come
mai
così allegro?- l’apostrofò ironico
Edward, mentre Scorpius fingeva ancora di
occuparsi dei suoi abiti. Incredibilmente l’algido Derek
Zabini arrossì come
uno scolaretto beccato a copiare e si guardò imbarazzato le
scarpe; d’altra
parte, non poteva non pensare a…
-Io?
Allegro? Nooo…- glissò Derek e per evitare altre
domande si fiondò in bagno e
aprì l’acqua della doccia a mille.
-Quello
non me la racconta giusta- commentò Edward, rivolto a
Scorpius, apparentemente
dimentico del loro piccolo diverbio; Scorpius dal canto suo, era ancora
arrabbiato e non riusciva a capire che la causa della sua rabbia era
proprio il
suo vecchio amico Edward.
*****
Lily
Potter si aggiustò il costoso foulard color sabbia dorata
intorno al collo, per
ripararsi dal freddo vento di fine settembre che caratterizzava lo
splendido
pomeriggio di sole teatro dell’uscita ad Hogsmade.
-Freddo?-
le domandò Edward, sfiorandole appena una mano mentre
camminava accanto a lei,
con fare quasi premuroso.
-Giusto
un po’- replicò Lily e casualmente la seta della
sua sciarpa divenne caldo
cotone, senza perdere d’eleganza.
-Incantata-
aggiunse la
Potter
all’indirizzo di Nott, con un breve sorriso a distenderle le
labbra sottili;
sorriso che si congelò letteralmente quando vide Scorpius
Hyperion Malfoy
camminare con Marìkaa Stewart nella direzione opposta alla
loro. Stavano
chiacchierando e Lily poteva giurare che Scorpius stesse persino sorridendo. Inspiegabilmente, Lily si
bloccò in mezzo alla strada ad osservarli, preda di una
decina di sensazioni
diverse. Incredulità, sorpresa e…rabbia?
Possibile che vedere Scorpius
sorridere ad una ragazza le causasse rabbia?
-Sbaglio
o quello è Malfoy?- domandò ad Edward, tanto per
essere certa di non avere
avuto una gigantesca allucinazione; una pessima,
gigantesca allucinazione.
Edward,
che si era fermato di fronte ad una vetrina in cui erano esposti
notevoli
completini intimi, si voltò e, seguendo la direzione dello
sguardo di Lily,
individuò la chioma platinata di Scorpius accanto a quella
scompigliata della
Stewart.
-Ah
sì,
mi aveva detto che oggi sarebbe uscito con lei…-
replicò blando, non giudicando
la cosa di particolare interesse. Lily invece continuava a fissarli,
fermi di
fronte alla vetrina di Magic Clothes.
-Voglio vedere quella
vetrina- annunciò Lily
imperiosa e senza aspettare Edward si diresse verso la scintillante
vetrina,
fingendo tuttavia una certa nonchalance. Infatti, quando si
trovò a dieci
centimetri di distanza da loro, si stampò
un’espressione di finta sorpresa in
volto ed esclamò:
-Marìkaa!
Vedo che Scorpius ha provveduto ad accompagnarti ad Hogsmade-.
Naturalmente
Scorpius era stato bellamente ignorato e dato che la cosa non sembrava
piacergli molto, batté Marìkaa sul tempo e
rispose al suo posto:
-Come non
farle vedere un posto così carino…e tu cosa ci
fai qui sola soletta, Lilian?-
le domandò, come se fosse preoccupato per lei.
-Malfoy!
Non ti avevo notato…- replicò Lily, gelida,
conscia del fatto che era la prima
volta che si parlavano dopo quel fatidico pomeriggio; poi, come se
Malfoy
avesse solo funzione scenica, tornò a rivolgersi a
Marìkaa.
-Hai
forse bisogno di qualche consiglio per gli acquisti? Non mi sembra che
tu te la
stia cavando molto bene con gli abiti…- disse, squadrando
apertamente quello
che un tempo doveva essere stato un vestito abbastanza passabile.
Marìkaa non
sapeva se essere rassegnata o offesa: Lily –con il suo tono
falsamente cortese
e la sua finta offerta d’aiuto- le aveva fatto chiaramente
capire che sembrava
esattamente ciò che Marìkaa aveva fatto di tutto
per non sembrare, alias una
barbona. Eppure quel vestito le era sembrato così bello
quando Molly- la sua
eterna salvatrice- gliel’aveva mostrato…
-Sei
gentilissima, ma…- iniziò a dire
Marìkaa, ma Scorpius la interruppe ancora:
-Può
farcela benissimo da sola, è incantevole anche
così- disse, con un tono
volutamente adorante. Sia Marìkaa che Lily avvamparono: la
prima per
l’emozione, la seconda preda di una furia fuori dal comune,
che nascose dietro
ad una perfetta maschera di ghiaccio.
-In
questo caso sarà meglio che torni da Edward…-
iniziò a dire ma, come evocato
per magia, il bel Nott li raggiunse in quell’istante,
stringendo fra le mani un
sacchettino dorato che aveva tutta l’aria di contenere un
regalo.
-Scorpius,
Marìkaa…volete venire con noi ai Tre Manici di
Scopa? Avrei giusto voglia di un
Whisky Incendiario…- propose, allegro. La sua giornata stava
andando alla
perfezione: era con Lily, l’avrebbe portata a cena, avrebbe
ballato con lei
tutta la notte, lontani dagli occhi di Hogwarts…cosa poteva
chiedere di più?
-No-
esclamò Lily e Scorpius all’unisono disse:
-Sì!
Veniamo molto volentieri…- e prese Marìkaa per
mano, sotto gli occhi ridotti a
fessure di Lily. Quest’ultima, diventata intrattabile,
afferrò a sua volta la
mano di Edward, e stringendola fermamente fra le sue, si
apprestò a seguirlo.
Il locale
era pieno come al solito e riuscirono per miracolo a trovare un
tavolino libero
all’angolo della sala. Marìkaa avrebbe voluto
sprofondare sotto terra: si
trovava seduta accanto al ragazzo di cui era stracotta, con di fronte
il figlio
della lussuria in persona e la ragazza più ambita e ammirata
di tutta la
scuola. Come diavolo faceva a sentirsi a suo agio, soprattutto dopo le
battute
che Lily e Scorpius si erano scambiati?
Lily dal
canto suo aveva riacquistato padronanza di sé ed ora giocava
deliberatamente
con Edward, conscia di avere gli occhi di Malfoy addosso.
-Allora
Marìkaa…come ti stai trovando ad Hogwarts?-
chiese Edward gentilmente,
sorseggiando il suo tanto agognato Whisky. Sotto il tavolo la sua mano
era
posata sul ginocchio di Lily, la quale stava passando con lentezza le
dita sul
suo braccio, facendogli venire la pelle d’oca…
-Beh,
è
davvero dura come scuola, i professori pretendono moltissimo
ma…mi piace.
Insomma, mi trovo bene- rispose l’americana, stranamente
senza balbettare o
arrossire.
-Ho
notato che passi molto tempo con mio fratello- commentò Lily
con distacco,
girando con lentezza la sua cioccolata con doppia panna, crema al
caramello e
un velo di nocciole, l’unico strappo che si concedeva ad una
dieta ferrea.
-Sì,
Albus è davvero fantastico- replicò
Marìkaa e a quelle parole Lily alzò di
colpo gli occhi su di lei; a Scorpius parve di scorgere una certa
durezza in
quello sguardo violetto, come se non avesse gradito la risposta di
Marìkaa.
-Lo
è e
mi auguro che tu sappia…trattarlo con la dovuta cautela-
replicò lentamente la Potter e le sue parole
suonarono agli occhi di tutti stranamente possessive. Di rado Lily
parlava o
aveva contatti con i suoi famigliari all’interno di Hogwarts
ma negli ultimi
anni aveva preso ad occuparsi silenziosamente di Albus, senza che
nessuno se ne
accorgesse. Che le fosse rimasto un rimasuglio di affetto per lui,
oltre che
per la stravenerata Meredith?
-Vi
spiace scusarmi?- aggiunse poi Lily, in tono leggero; posò
il tovagliolo che
aveva tenuto sulle gambe e si diresse con grazia verso il bagno.
Entrata, chiuse
la porta e vi si appoggiò contro. Doveva assolutamente
calmarsi. Lily Potter
non prova emozioni violente e soprattutto non le fa trasparire, si
disse,
osservando la propria immagine allo specchio. Aveva le guance chiazzate
di
rosso e questo particolare stonava sul suo viso solitamente diafano. Ma
per il
resto era perfetta. Come sempre. Boccoli rubini lasciati liberi sulle
spalle, occhi
violetti appena truccati di nero, labbra velate da rossetto chiaro. La
ragazzina che la stava fissando era decisamente bella. E ben vestita:
stivali
scamosciati color caramello, salopette marroncino terra, dolcevita di
una
tonalità appena più scura e la sciarpa sabbia
dorata a completare il tutto…era
impeccabile. E allora perché
diavolo
Malfoy era seduto con una che sembrava appena uscita da un marciapiede
alla
periferia di Londra? E soprattutto perché
diavolo la cosa la faceva irritare da morire?
-Anche la
nostra Regina ha i suoi momenti di debolezza?-
l’apostrofò sarcasticamente
Scorpius Malfoy, entrato a sua volta alla toilette, ignorando
bellamente il fatto
che era riservato alle donne.
-Ovviamente
no, ripassavo il trucco- ripose Lily prontamente senza guardarlo, con
un tono
che le sembrò sufficientemente distaccato.
-Ma
certo, devi essere impeccabile per Edward- commentò
Scorpius, appoggiato con le
braccia incrociate al muro, fissandola sfrontato.
Lily,
alla quale era parso di cogliere una sospetta rigidità nella
voce del biondo,
sfoderò un sorriso scintillante:
-Sì,
sai…Edward non esce con ragazze che non siano alla sua
altezza- replicò,
alludendo chiaramente all’aspetto di Marìkaa.
Scorpius parve cogliere il
paragone, perché serrò la mascella e
ribatté:
-Se
è per
questo, Edward non esce neanche con ragazze vergini- e detto questo, si
staccò
dal muro e avanzò di qualche passo verso di lei, senza
sapere neanche lui con
l’intenzione di far cosa. Il sorriso di Lily non
vacillò, ma anzi si allargò:
-Perché,
tu sì Malfoy? È per questo che esci con la Stewart?
È l’unica vergine rimasta ad Hogwarts e
non te la vuoi far scappare?-
A questo
punto anche Scorpius sorrise, un sorriso che aveva un che di lupesco, e
ad un
centimetro da lei rispose:
-E tu non
saresti pura e casta, Lilian?-
Inspiegabilmente
il cuore di Lily prese a battere più velocemente del solito,
con le labbra
sottili di Scorpius ad un centimetro dalle sue. L’aria si
poteva tagliare come
un coltello, talmente era tesa, mentre i due si fissavano negli occhi.
Alla
fine Lily, decisa a non perdere quello scontro verbale,
replicò:
-Perché
ti interessa Malfoy? Vuoi forse testare di persona?- e detto questo lo
aggirò,
non senza avergli sfiorato il petto con le dita sottili, e
tornò al tavolo.
******
La musica
le pulsava nelle vene, nella testa, stordendola piacevolmente. O forse
si
sentiva così leggera per i cocktail alcolici che aveva
bevuto? Lily non lo
sapeva, sapeva solo che si stava divertendo da morire, probabilmente
anche
perché era sicuramente brilla: ballava sfrenata in mezzo
alla pista della
Sirena, piena di gente più grande e molto più
interessante, e sentiva che
sarebbe potuta andare avanti così per ore, senza stancarsi
mai, con l’alcol
come carburante.
In quel
preciso momento era stretta ad Edward, che sembrava divertirsi quanto
lei.
Decisamente alticcio a sua volta, con i capelli leggermente bagnati di
sudore e
la camicia bianca semiaperta sul davanti, era da togliere il fiato.
Anche se
lui preferiva togliere il fiato a Lily in ben altri modi…
-Allora!?-
le urlò lui cercando di sovrastare il frastuono, -ti stai
divertendo?-
Lily, che
aveva afferrato le sue parole, per tutta risposta gli buttò
le braccia nude al
collo, attirandolo a sé. Per la serata si era portata un
cambio ed ora
indossava un’aderente abito nero, senza spalline che arrivava
a malapena al
ginocchio, brillante grazie alle migliaia di pailettes luccicanti che
lo
ricoprivano; vi aveva abbinato un paio di decoltè dal tacco
vertiginoso, che
slanciavano la sua figura e le consentivano di fissare Edward negli
occhi.
Occhi
che, la stavano spingendo a poggiare le labbra su quelle di
Nott…e perché no?
si disse Lily, mentre si lasciava prendere dall’istinto. Si
stava divertendo,
aveva scoperto che l’alcol le piaceva molto, era in compagnia
del ragazzo più
sexy che avesse mai conosciuto…allora perché non
lasciarsi andare? La notte era
giovane, lei era giovane e voleva
che
quella serata non finisse mai.
Seguendo
ciò che i suoi ormoni le suggerivano, alzò una
gamba per avvinghiarla al fianco
di Edward, che le posò svelto una mano sulla coscia, per
facilitarle il
movimento. La strinse forte a sé, sentendo il suo seno
piccolo e sodo contro il
petto, e tornò a baciarla, in un vortice di tequila, vodka e
solo il barista
del locale sapeva cos’altro.
Accidenti,
quanto la desiderava! Era così bella, tutta scarmigliata per
il gran ballare,
con gli occhi brillanti e il sorriso facile, quell’abito
stretto che lasciava
poco all’immaginazione…e lei, da gatta qual era,
se n’era accorta e giocava
deliberatamente con lui, aumentando ancor di più il
desiderio che provava nei
suoi confronti.
Mentre le
passava una mano nei boccoli rubini, Edward vide con orrore che il suo
orologio
da polso segnava le quattro. Dannazione! pensò, mentre a
malincuore si staccava
da Lily, la prendeva per mano e cercava di aprirsi un varco fra la
folla,
dovevano essere ad Hogwarts almeno un’ora fa! La Pozione
Polisucco
che aveva fatto assumere a due primini affinché prendessero
le sembianze sue e
di Lily era già svanita e se per caso qualcuno avesse
controllato avrebbe
scoperto che non erano nei Dormitori.
Fuori dal
locale si fermò un attimo, non sentendosi molto bene. Aveva
davvero bevuto
troppo ed anche Lily, appoggiata al muro e traballante sui tacchi, non
sembrava
passarsela meglio. D’altra parte quella doveva essere la sua
prima sbronza…
-Lily…dobbiamo
andare!- biascicò Edward, rabbrividendo per il freddo della
notte. La rossa annuì,
più pallida di quanto fosse in genere, e fece per muore
qualche passo verso di
lui, ma barcollò pericolosamente e tornò ad
appoggiarsi al muro.
Con la
mente annebbiata dai troppi cocktail e il mondo che continuava a girare
vorticosamente, Edward non sapeva cosa fare. Gli veniva da vomitare,
Lily non
sarebbe stata di nessun aiuto conciata com’era e loro
dovevano assolutamente
rientrare al castello il più presto possibile!
Stava
cercando di farsi passare la nausea, quando due figure scure apparvero
nel suo
campo visivo. Terrorizzato, stava per afferrare Lily e trascinarla di
nuovo nel
locale –dato che di usare la bacchetta non se ne parlava
neanche, devastato
com’era- quando riconobbe una familiare chioma bionda al di
sotto del cappuccio
del mantello di uno dei due personaggi. Quando i due furono abbastanza
vicini,
Edward riconobbe anche Derek, che a passo svelto li stava raggiungendo
insieme
a Scorpius. Evidentemente si erano accorti che non erano ancora tornati
e
pensando che ci fosse qualcosa che non andava erano venuti a cercarli.
-Maledetto
idiota! Che cazzo ci fai ancora qui fuori?- sbottò Derek,
passandogli un
braccio intorno alle spalle per aiutarlo a raddrizzarsi. Edward
borbottò
qualcosa di incomprensibile, fissando ostentatamente un punto fisso
nella
speranza che i lampioni e i palazzi restassero al loro posto.
Poco
più
dietro, Lily aveva preso a ridere istericamente, del tutto instabile su
quei
maledetti tacchi da dodici centimetri e con lo stomaco che sembrava una
distilleria di whisky grezzo.
All’improvviso
si sentì afferrare da due braccia forti, che evidentemente
le evitarono di
rovinare a terra nel tentativo di muovere qualche passo. Sempre con un
sorrisino innaturalmente idiota stampato sulle labbra, Lily riconobbe
Scorpius.
-Oh
Scorps! Che bello, ci sei anche tu!- trillò allegra, del
tutto fuori di sé.
Scorpius
la guardò con tanto d’occhi spalancati. Lily che
lo chiamava Scorps?! Osservandola
meglio, Scorpius
capì un istante dopo che Lily era completamente andata e, a
giudicare dal fiato
dolce che gli arrivava alle narici, la Potter
doveva aver scoperto le gioie della
tequila.
-Lilian,
sei in grado di camminare?- le chiese titubante, mentre Derek ed Edward
avevano
iniziato ad incamminarsi verso la strada che li avrebbe ricondotti ad
Hogwarts.
-Ma
certo! Guarda! Queste scarpe sono fantastiche!- rispose la rossa con
voce
squillante, staccandosi dalle sue braccia e camminando davanti a lui
ancheggiando sensuale, come una modella in passerella. Peccato che dopo
neanche
mezzo metro il tacco le si infilò in un tombino facendole
perdere l’equilibrio.
-Visto
che brava?!- commentò contenta, mentre Scorpius, avendo
capito che di questo
passo non sarebbero andati da nessuna parte, le si era avvicinato con
l’intenzione di prenderla in braccio.
-Ehi,
Scorps! Che fai?! Mi palpi?!- protestò
Lily con un risolino, mentre Scorpius la sollevava facilmente da terra,
con una
mano dietro la sua schiena e una dietro le ginocchia nude, non velate
da
collant. Però, pensò Scorpius, ignorando Lily che
cianciava di cose senza
senso, ha una pelle così morbida…e
quell’abito?
A
interrompere il filo dei suoi pensieri, fu l’improvviso
silenzio.
Lily
aveva poggiato la testa sulla sua spalla e aveva chiuso gli occhi;
cullata dal
movimento regolare della camminata di Scorpius, si era poi addormentata
come un
angioletto.
Era…mozzafiato.
E dolce, così accoccolata a lui, con
un’espressione innocente sul visino
pallido.
Istintivamente,
piegò il collo per poterle poggiare le labbra sulle sue, in
un lieve bacio.
Lily
incurvò le sue in uno strano sorriso ma poi prese a
borbottare qualcosa
inconsciamente; le uniche parole che Scorpius riuscì a
cogliere e che lo
lasciarono letteralmente pietrificato dallo stupore furono:
-…più
bella…iiiio…di
‘arìkaa…-
E
così,
con Lily Potter addormentata fra le braccia e quelle parole impresse a
fuoco
nella mente, Scorpius sgattaiolò piano all’interno
della scuola silenziosa,
dirigendosi il più velocemente possibile verso il Dormitorio
di Slytherin.
Fortuna volle che non incontrò nessuno e che una delle
ragazze aveva lasciato
la porta aperta.
Sempre
facendo attenzione, si fece strada fino al baldacchino di Lily,
scostò con una
mano le coperte e ve la adagiò sopra. Stava per andarsene,
quando si rese conto
che forse doveva metterle il pigiama. Più che per piacere
che per dovere –anche
se in seguito si sarebbe detto che l’aveva fatto giusto per
terminare l’opera
di salvataggio- Scorpius tornò sui suoi passi e, facendosi
luce con la
bacchetta, afferrò la prima camicia da notte che
trovò nel baule della rossa.
Le sfilò prima una decoltè, poi
l’altra, imponendosi di non sfiorarle
le gambe con le dita e passò poi all’abito. Sapeva
di
non doverle guardare il ventre piatto, gli slip scuri coordinati ad un
reggiseno di pizzo, ma non poté farne a meno mentre le
sfilava il vestito dalla
testa.
Solo
quella notte, mentre le faceva indossare una camicia da notte color
pervinca,
Scorpius si rese conto che Lilian Luna Potter era la creatura
più bella sulla
quale avesse mai posato gli occhi.
Spazio Autrice:
No, non sono
un miraggio e neanche
un fantasma…e questo che vedete è un vero
aggiornamento! Come avevo detto
nell’annuncio pubblicato la scorsa settimana, avrei
aggiornato in questi giorni
e come vedete, ci sono riuscita, nonostante stia vivendo una situazione
non
facile. Vi informo che d’ora in poi posterò un
po’ più lentamente per cause che
purtroppo non posso controllare…mi dispiace davvero tanto.
Purtroppo non ho
avuto neanche molto tempo per rileggere il capitolo, perciò
vi prego di
perdonare eventuali errori di battitura o impaginazione. Bene, detto
questo
passiamo al capitolo…come vedete è incentrato
quasi tutto su Lily e Scorpius,
sia per mia scelta, sia perché la situazione Glorya-Liam ha
bisogno di molto
spazio per essere scritta bene sia perché volevo dare un
po’ di tregua e Shane
e Cassiopea. Nonostante le circostanze poco favorevoli, mi sembra sia
venuto
bene ma sta a voi giudicare…spero di non aver deluso le
vostre aspettative.
Passo ora a
ringraziare chi ha
aggiunto la mia fanfiction alle preferite e alle seguite e soprattutto
coloro
che hanno recensito il capitolo 26 (ben 16 recensioni!!! Wow!!! Sono al
settimo
cielo!!!) e che hanno lasciato un commento all’avviso,
dandomi il loro
sostegno…grazie di cuore, davvero.
MarauderPad: ti
ringrazio davvero di cuore
sia per la “recensione” (se così posso
chiamarla) al mio avviso, sia per la
vera e propria recensione al capitolo 26. Adoro la coppia Lily/James e
non ho
potuto fare a meno di trasferirne le caratteristiche in
Cassy/Shane…e che te ne
pare di Lily e Scorpius in questo capitolo? Spero ti siano piaciuti e,
per
rispondere alla tua domanda, sì ho pensato di associare dei
volti ai miei
personaggi ma ahimè non so come caricare le foto su efp : (
sperando che il
capitolo ti sia piaciuto, ti ringrazio ancora : )
Ellaella: ciao,
grazie mille per la
recensione all’ultimo “vero” capitolo,
spero che anche questo ti sia piaciuto!!
Ancora grazie!!
Kalahary:
ti ringrazio moltissimo
per la recensione e mi dispiace se non ho ancora approfondito
Liam…ma verrà
anche il suo tempo :P anche Shane è stato lasciato un
po’ in pace per far
spazio a Lily e Scorpius e mi auguro che questo capitolo sia stato
all’altezza
di tutti gli altri : ) ancora grazie per la recensione, alla prossima!!!
Ps. Meno sei breve, più sono contenta :P
BeaTheBest: ti
ringrazio moltissimo per la
recensione allo scorso capitolo, mi dispiace se ti ho fatta aspettare
un po’…ma
spero ne sia valsa la pena : ) ancora grazie, alla prossima!!!
Le_Tre_Sclerate_The_Best: per prima
cosa ti ringrazio per
aver lasciato un commento al mio avviso…grazie : ) che mi
dici di Lily e
Scorpius in questo capitolo? Come vedi anche Lily non è
indifferente a
Scorpius, anche se per ora non si nota molto…beh spero ti
sia piaciuto, ancora
grazie, alla prossima!!
979:
innanzitutto grazie mille per il
commento al mio avviso, mi ha molto rincuorata vederlo…e
poi, grazie per la
recensione allo scorso capito, che ahimè risale a molto
tempo fa.
Per Liam dovrai aspettare ancora un po’, ma mi auguro che
questo capitolo sia
di tuo gradimento : ) ancora grazie, alla prossima.
Ps. Scusa se non sto più recensendo la tua ff, ma davvero
non ho il tempo : (
sappi che la sto adorando sempre di più e che la seguo
costantemente!!
Red_93: grazie per
il commento lasciato
al mio avviso, mi ha fatto davvero molto piacere trovarlo…e
soprattutto grazie
per la tua lunghissima recensione!!!Purtroppo ho pochissimo tempo e non
posso
rispondere in modo dettagliato, ma sappi che mi fa sempre molto piacere
leggere
i tuoi commenti e sapere cosa ne pensi della mia opera : ) ancora
grazie, alla
prossima!!
Lady
Lynx: che piacere
trovare un’altra tua
recensione!!! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto e ti posso dire
che la
situazione Scorpius-Marìkaa si rivelerà ben
più complessa di quanto possa
sembrare…beh ancora grazie mille, alla
prossima!!
Mv3028:
anch’io sono di fretta, perciò
non posso far altro che ringraziarti per la recensione e augurarmi che
questo
capitolo ti sia piaciuto quanto l’altro…ancora
grazie!! Alla prossima!!
Mikyvale: per prima
cosa ti ringrazio per
aver lasciato un commento al mio avviso, e come seconda cosa grazie per
aver
recensito lo scorso capitolo…mi ha fatto piacere trovare un
tuo commento e
spero che la storia continui a piacerti, anche se ti ho fatto attendere
un bel
po’ : ( ancora grazie, alla prossima!!
Rein94: prima di
tutto, grazie per aver
lasciato un commento al mio avviso e seconda cosa…ho adorato
la tua
stralunghissima recensione!!! Davvero, se me ne lasciassi tante altre
così
lunghe faresti di me l’autrice più felice del
mondo!!! Purtroppo ho pochissimo
tempo e non posso che chiederti scusa se non rispondo in modo
dettagliato, ma
davvero sono di frettissima…scusa scusa!! ci avrai messo un
sacco a scrivere
quella recensione e io non posso rispondere come vorrei (me si sente un
mostro). Non mi resta che dirti ancora un colossale grazie e sperare
che tu
recensisca ancora…GRAZIE!!
Aislin: ti
ringrazio moltissimo per il
“commento” lasciato al mio avviso, ma soprattutto
per l’immancabile e attesa
recensione all’ultimo vero capitolo. Mi scuso se ci ho messo
così tanto a
postare, e soprattutto mi scuso per non poter rispondere come vorrei
alla tua
recensione…posso limitarmi solo ad un grazie sincero e di
cuore e a dirti che
anche la mia vicina è come la tua, ho tutte le piante piene
delle sue
stramaledette briciole!! Grr che odio!!! Comunque, ancora grazie per
tutto e
spero recensirai ancora : ) alla prossima!!
Iceathena: wow mi hai
lasciato ben due
recensioni!!! Ti rassicuro subito su Bea: prima o poi il suo orgoglio
italiano
verrò fuori e allora saranno caz…problemi di
James!!! E poi sì, il motivo della
lite fra Teddy e James verrà fuori…prima o poi :P
ancora grazie per le
recensioni, alla prossima spero!!!
Hayley_Gin91: prima cosa,
grazie per aver
lasciato un commento al mio avviso…e seconda, grazie per la
recensione allo
scorso capitolo!! Come vedi fra Edward e Scorpius cominciano a crearsi
le prime
tensioni a causa di Lily e purtroppo ci saranno degli scontri fra i due
amici…e
per quanto riguarda Liam, tutto verrà spiegato naturalmente
: ) grazie ancora
per “le” recensioni, alla prossima spero!!!
GinevraLovesArmand: ti
ringrazio tantissimo per la
recensione e spero questo capitolo ti sia piaciuto quanto gli altri,
anche se
Liam non compare…la sua è una storia molto
complessa quindi ho ritenuto più
giusto dargli più spazio : ) ancora grazie per la
recensione, alla prossima spero!!!
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Capitolo 28 *** Before leaving... ***
CAPITOLO 28
Before
leaving
-È
permesso?-
Liam
Mackenzie aspettò di ricevere una conferma da parte del
preside Linton prima di entrare nel suo ufficio.
L’ufficio
del Preside aveva subito vari cambiamenti nel corso del
tempo: dagli strani e curiosi oggetti di Silente, ai vezzosi gattini
rivoltanti
della Umbridge, alla raccolta completa di tutto lo scibile sulla
Trasfigurazione ai tempi della McGranitt; ora, si era
nell’epoca di Linton, e
l’ufficio si era adattato al nuovo padrone. Tutto era
completamente bianco:
poltrone, sedie, pareti, librerie; persino la teca del Capello Parlante
mandava
bagliori biancheggianti. Le uniche note di colore erano le copertine di
libri,
che naturalmente variavano di tonalità, e la strana stella
rossa che Linton era
solito portare sul cappello. Sembrava che Linton non conoscesse altre
tinte
all’infuori del bianco, del quale continuava a circondarsi, e
che il rosso
smagliante della stella a cinque punte fosse una straordinaria
eccezione.
Liam
aveva ormai fatto l’abitudine a quello strano ufficio ed ora
se ne stava compostamente seduto di fronte al Preside, aspettando che
quest’ultimo finisse di compilare chissà quale
pergamena. Finalmente Linton
posò la piuma d’oca, chiuse gli occhi e si
massaggiò le tempie; dopo un attimo
li riaprì e rivolse tutta la sua attenzione a Liam.
-Allora,
Liam…come mai sei qui?-
-A
dire il vero Preside…avrei cambiato idea, riguardo quella
cosa-
rispose Liam lentamente, mentre una fugace visione di una chioma
corvina e di
due occhi nocciola gli invadeva la mente. Maledetta Glorya
Zabini…
Linton
intanto lo stava fissando con tanto d’occhi. Le aveva
provate tutte per convincere Liam a partire con tutti gli altri per lo
scambio,
ma il ragazzo non aveva voluto sentir ragioni: riteneva che sarebbe
stato
troppo pericoloso rinunciare alla sicurezza che Hogwarts gli dava, che
la
scuola americana non sarebbe stata sufficientemente attrezzata per trattenerlo, che sarebbe potuto accadere
l’inevitabile…
-Ne
sono lieto!- esclamò sinceramente contento il Preside. Per
quanto all’apparenza potesse sembrare brusco e rigido, in
realtà aveva a cuore
ognuno dei suoi studenti e si prodigava non meno di Silente
affinché tutti
nella scuola si sentissero sereni e a casa. Come il vecchio e tanto
amato
Preside, anche Linton aveva una mentalità piuttosto aperta
nei confronti degli
studenti…fuori dal comune, sia in senso positivo che
negativo, e non avrebbe
mai chiuso le porte di Hogwarts a nessuno.
Neanche a quelli come Liam. Soprattutto a
quelli come Liam, che non avevano alcuna colpa e non potevano
controllarsi.
-E, se
non sono indiscreto, posso chiederti le ragioni di questo cambio di
decisione?-
domandò poi il Preside, rovistando in un cassetto della
scrivania alla ricerca
di una pergamena pulita, su cui avvisare il preside del Saint Patrick
su ciò
che avrebbe dovuto fare per accogliere adeguatamente Liam.
Quest’ultimo
arrossì leggermente e di nuovo Glorya Zabini si fece
prepotentemente spazio fra
i suoi pensieri. Sarebbe stato ipocrita da parte sua negare che
l’aveva fatto
per lei, per poterle stare accanto, per non starle lontano durante i
mesi dello
scambio interculturale. La parte razionale di lui continuava ad
urlargli di
stare alla larga da lei, di lasciarla perdere, di
proteggerla…ma Liam non ci
riusciva. Da quando avevano iniziato a parlare sulla Torre di
Astronomia, si
sentiva sempre più attratto da lei, dai suoi sorrisi sempre
un po’ tristi, dai
suoi occhi nocciola, dalla sua presenza…
-Ecco…preferirei
non parlarne- ripose alla fine Liam, sapendo che il preside non si
sarebbe
offeso. Durante tutti quegli anni il suo rapporto con Linton si era
fatto
sempre più stretto, a causa del problema
di Liam; spesso, quando sentiva di non farcela più cercava
aiuto presso di lui.
-Non importa,
non importa…ciò che conta è che tu
abbia deciso di fare quest’esperienza
insieme a tutti i tuoi compagni. Sembra quasi che tu ti sia deciso ad opporti a te stesso…-
commentò il
preside, rivolto più a se stesso che a Liam; fece un
sospiro, per poi aggiungere:
-Bene. Ti
consiglio di andare a preparare i bagagli, sempre che tu non
l’abbia già fatto,
dato che come ben saprai la partenza è domattina. Per il
corso di studi che
intraprenderete lì vi serviranno molte cose e
sarà bene portarsi dietro tutto il
necessario- disse ancora Linton, a mo’ di congedo. Liam si
alzò, sentendosi
profondamente grato. Ed anche, in un qualche modo felice. Ah, la
felicità…non
l’aveva più provata dopo che
Evelyn…sì, dopo che la sua sorellina era morta.
Ma
ora, ora sentiva che forse per lui c’era ancora speranza, o
meglio, voleva
credere che per lui ci fosse ancora speranza, nonostante ciò
che era.
Spinto da
un istinto quasi primordiale, si diresse verso i sotterranei, sperando
in
qualche modo di riuscire a entrare nella Sala Comune di Slytherin e che
Glorya
vi si trovasse. Giunto di fronte al muro giusto però
sembrò che nessuno stesse
per uscirvi né per entrarvi; stava appunto per tornare sui
suoi passi, quando
vide una chioma rossa venire nella sua direzione.
-Lily
Potter?- chiamò esitante e la ragazza in questione si
voltò, con una domanda
negli occhi:
-Sì?-
-Ti
spiacerebbe farmi entrare con te in Sala Comune?- le chiese, ancora con
un tono
incerto.
Lei lo
trapassò da parte a parte con i suoi occhi violetti a raggi
X. Lo osservò per
parecchi minuti: la divisa perfetta, i capelli in ordine, gli occhi
chiari
limpidi eppure tristi…guardandolo, Lily capì cosa
intendesse Glorya quando
parlava di lui: era come se intorno alla figura di Liam Mackenzie ci
fosse una
costante ombra di malinconia. Liam a sua volta osservava Lily: la
conosceva di
vista e per sentito dire, ma non aveva mai avuto l’occasione
di trovarsi così
vicino a lei da squadrarla bene. Per una volta le dicerie di Hogwarts
corrispondevano a verità: tutto in lei parlava di grazia e
finezza, di eleganza
e soldi, di astuzia e sensualità. Era affascinante e
attraente, anche se su di
lui non aveva alcun ascendente.
-Oppure…potresti
chiedere a Glorya di uscire?- aggiunse Liam, visto che Lily non
sembrava voler
proferir verbo.
-Sì…-
rispose lentamente lei –aspetta un attimo, le dirò
che sei qui- e detto questo
gli voltò le spalle, sussurrò qualcosa rivolta
alla parete, che si aprì per
lasciarla passare.
Dopo
istanti che a Liam parvero interminabili, Glorya Zabini
sbucò fuori. Sembrava
provenire dal suo Dormitorio, a giudicare dal suo abbigliamento:
portava un
paio di pantaloni della tuta bianchi, una maglietta dorata leggermente
slargata
e un paio di ciabatte; il tutto firmato naturalmente. Aveva i lunghi
capelli
legati in una coda di cavallo disordinata eppure perfetta e il viso
senza un
filo di trucco. Era da togliere il fiato.
-Liam- lo
salutò con un sorriso sincero, -che fai qui?- aggiunse,
sperando di non
sembrare fredda come al suo solito; era felice che lui fosse andato da
lei
così, all’improvviso.
-Passavo…-
mentì lui: nessuno passava per caso per i sotterranei,
-disturbo?- aggiunse
poi, un filo preoccupato.
-No, no
ho appena finito di mettere le ultime cose in valigia…- si
affrettò a
rispondere Glorya.
-Allora…ti
andrebbe di venire con me?- le chiese Liam, sapendo perfettamente che
il
coprifuoco era scattato da un pezzo.
-Certo-
rispose Glorya, -lascia solo che prenda una felpa- aggiunse e
ricomparve trenta
secondi più tardi con la felpa addosso e un paio di nike ai
piedi.
Mentre
camminava accanto a lei, Liam ebbe il coraggio di sfiorarle una mano
con la
sua…
******
-E tu
cosa staresti facendo?- domandò Lily Potter che aveva appena
avuto il tempo di
posare la borsa e sfilarsi gli stivali prima di notare Cassiopea mezza
nuda che
marciava su e giù per la stanza; portava solo un paio di
pantaloni grigi a
sigaretta e un reggiseno color perla ed era a piedi scalzi.
-Sssh!-
la zittì Cassiopea e Lily si chiese seriamente se per caso
non avesse subito
una fattura.
D’un
tratto la biondina di fermò, rilassò le spalle e
con gli occhi chiusi sorrise
beata…e a quel punto Lily si tranquillizzò.
Cassiopea faceva sempre così quando
doveva prendere una decisione importante: faceva il solco sul pavimento
a furia
di camminare, sbuffava, borbottava qualcosa e poi, quando era
finalmente giunta
ad una conclusione, si fermava di botto, sospirava e sorrideva. Ma era
una
novità il fatto che avesse iniziato a svolgere questo rito
mezza svestita.
-Ebbene?-
le chiese garbatamente Lily, sapendo che non era il caso di metterle
pressione;
quando si trovava in questo stato di grazia era meglio non riportarla
troppo
bruscamente alla realtà.
-Ho
deciso- annunciò Cassiopea, infilandosi al volo un paio di
ballerine bianche e
prendendo un maglione di lana dello stesso colore dal confuso ammasso
di
vestiti che costituiva il suo armadio. Tutt’intorno
c’erano ancora un sacco di
cose che Cassiopea non aveva ancora messo in valigia –Lily
era certa che si
sarebbe dimenticata qualcosa- ed infatti la biondina rischiò
di inciampare in
un flacone di shampoo ai fiori di karitè mentre si muoveva
per la stanza.
-Sì,
me
ne sono accorta…hai assunto la tua solita espressione beata.
Ma cos’avresti
deciso?- ribatté Lily, iniziando a togliersi la divisa.
-Penso
che mi scuserò con Shane- annunciò Cassiopea e
Lily per poco non si soffocò con
il maglioncino che si stava togliendo dalla testa.
-Tu cosa?! Ma è un Grifondoro! Non
avresti
neanche dovuto parlarci quella volta nella Stanza delle
Necessità ed ora vuoi
addirittura abbassarti a scusarti?-
sbottò incredula la Potter
e Cassiopea rise ironica.
-Non
capisco perché tu e Scorpius non vi siete ancora messi
insieme…parlate
esattamente nello stesso modo!- commentò, eludendo la
domanda dell’amica.
-Non
cambiare discorso, Cassiopea Sofia Malfoy e spiegami da dove ti viene
questo
sprazzo di gentilezza!- la rimproverò Lily, che era riuscita
a districare i
capelli anche dalla camicia.
-Ma io
sono sempre gentile…- provò ad obiettare la
biondina, perfettamente consapevole
di star mentendo, -solo che l’ultima volta l’ho
trattato davvero male e…-
-Ascoltami.
Tu tratti tutti male. Ti diverti a mortificare le primine, rispondi
scazzata a
qualsiasi cosa che non sia di tuo interesse, calpesti ogni ragazzo che
mostra
un vago interesse per te, sai essere acida persino con me! Tu non ti scusi
con la gente!
Tu ridi se hai fatto loro del male!- replicò Lily, come se
stesse parlando ad
un malato di mente che avesse perso la memoria.
-Lo so!
Senti,
non so perché lo sto facendo, ma penso sia corretto dirgli
che mi
dispiace…almeno un po’…infondo
è stata tutta colpa di Scorpius se gli ho
risposto male…- si giustificò la Malfoy,
pettinandosi i boccoli.
-Per una
volta Malfoy ha fatto qualcosa di giusto!- ribatté Lily,
odiandosi per il fatto
che stava dando ragione al suo peggior nemico, ma Cassiopea
agitò una mano a
mo’ di congedo verso di lei e si chiuse la porta alle spalle.
Per i
corridoi, pensò che Lily e Scorpius avevano davvero ragione.
Avrebbe dovuto
veramente troncare quella specie di rapporto con Shane,
perché era uno sporco
Grifondoro Mezzosangue, e non importava che si fosse combattuta una
guerra per
abbattere quei pregiudizi, lei aveva sempre voluto che suo padre fosse
fiero di
lei. E Draco Lucius Malfoy non sarebbe stato per nulla soddisfatto
della sua bambina
se in quel momento avesse potuto vederla.
Si disse
che lo stava facendo giusto per dare una conclusione a qualsiasi cosa
ci fosse
fra di loro e che dopo avrebbe ripreso ad evitarlo…infondo
era una ragazzina
ben educata e le era stato insegnato a chiedere scusa quando sbagliava;
preferì
non pensare che da quella regola erano esclusi gli esseri socialmente
inferiori
a lei.
Di nuovo
tranquilla con sé stessa, Cassiopea percorse
l’ultimo tratto di corridoio che
la separava dal ritratto dietro il quale si trovava la Sala
Comune di Grifondoro.
Il caso
volle che Angelica Weasley passasse di lì in quel momento e
che da ragazzina
gentile e disponibile qual era la face passare dietro di lei.
Era la
prima volta che Cassiopea metteva piede alla Torre dei Grifoni ed
immediatamente percepì la differenza di temperatura:
lì faceva piacevolmente
caldo, a Slytherin si congelava anche in piena estate.
Non
notata dagli altri studenti, che erano troppo impegnati nelle loro
occupazioni
per notare che una delle Serpi si era appena intrufolata nel loro
territorio,
Cassiopea fece vagare lo sguardo per tutta la stanza alla ricerca di
Shane. Era
abbastanza certa che si trovasse lì ed infatti dopo qualche
istante di
perlustrazione lo individuò vicino a una delle finestre che
davano sul parco,
accanto a…Vanessa Blindsworth, maturata nel tempo in una
graziosa ragazza.
Chiacchieravano con le teste molto vicine ed un braccio di Shane era
tranquillamente poggiato sulle spalle della Blindsworth; poi, come se
avesse
atteso l’arrivo di Cassiopea per baciarla, Shane le prese il
volto fra le mani
e posò le labbra sulle sue.
Cassiopea
era scioccata. Lui le aveva giurato eterno amore, proclamato ai quattro
venti
che non poteva vivere senza di lei, era quasi riuscito a farla sentire
in colpa
per il modo in cui l’aveva trattato in tutti quegli anni e
ora baciava quella
stupida, insignificante Grifondoro proprio mentre lei si era finalmente
decisa
a mostrargli un po’ di gentilezza?
Non aveva
alcun senso tutto ciò. Infuriata e ferita, Cassiopea
girò sui tacchi e stava
per andarsene quando Rose Weasley la riconobbe e commentò
acidamente ad alta
voce:
-Una
Malfoy a Grifondoro? Ehi serpe, non hai paura di contaminarti qui?-
A quelle
parole Shane Burke si staccò immediatamente da Vanessa e,
vedendo Cassiopea
ferma sulla soglia del ritratto, rimase letteralmente paralizzato.
-Ehi
Weasley, fatti una forchettata di fatti tuoi, non ti hanno insegnato a
tenere
la bocca chiusa di fronte a chi ti è superiore?- la
rimbeccò Cassiopea da vera
stronza e senza aspettare la replica della Weasley passò
attraverso il buco.
Shane,
intuendo che non l’avrebbe mai più potuta avere
–sempre che avesse mai avuto
una possibilità con lei- se non avesse immediatamente fatto
qualcosa, le corse
dietro e la raggiunse proprio mentre stava svoltando un angolo.
-Cassiopea!-
le urlò, afferrandola per un polso. Lei si voltò
di scatto, gli occhi verdemare
duri e fieri, e gli disse, più fredda di quanto non fosse
mai stata:
-Lasciami
immediatamente, sporco Babbano, non
voglio essere toccata da te-.
Shane
tuttavia non mollò la presa e Cassiopea, anziché
divincolarsi, rimase ferma,
consapevole che il ragazzo era molto più forte di lei.
-Devo
spiegarti…- iniziò lui, ma lei lo interruppe,
velenosa come poche:
-Pensi
che mi interessino le tue parole? Ti stai sbagliando. Non me ne frega
niente di
quello che hai da dirmi, penso che alle persone come te dovrebbe essere
vietato
rivolgere parola ai maghi…ai veri
maghi, intendo. Perciò perché non mi lasci
così posso correre a disinfettare il
punto in cui mi hai stretta?-
Shane
avrebbe voluto urlare per la frustrazione. Neanche quando erano agli
inizi
della loro “conoscenza” Cassiopea si era comportata
così da razzista purosangue
ed ora invece gli stava parlando con quel tono freddo, piatto, calmo e
disinteressato
come se non fosse mai stato fatto nessun progresso fra loro. Come
diavolo gli
era saltato in mente di baciare la Blindsworth
in quel momento e davanti a tutti?!
Okay, aveva voglia di spassarsela quella notte con lei e
perciò aveva pensato
bene di addolcirla con qualche bacetto prima, ma se avesse saputo che
Cassiopea
sarebbe arrivata proprio in quel momento non avrebbe mai e poi mai
agito in
quel modo.
-Devi
ascoltarmi! Non è come pensi…non mi interessa
affatto Vanessa!- sbottò infine
il Grifondoro, ma Cassiopea parve non averlo minimamente ascoltato.
-Sì,
sì
d’accordo…ora mi lasci o devo tirare fuori la
bacchetta? Sai, preferirei non
usare qualche terribile incantesimo su di te, non mi si
addicerebbe…- chiese
placida e lontana anni luce da lui.
Ora Shane
avrebbe voluto schiaffeggiarla per il modo in cui gli stava parlando.
Dannazione, come poteva anche solo lontanamente pensare che lui
l’avesse
dimenticata e sostituita con quella sciocca Blindsworth? Non le aveva
dimostrato in tutti quegli anni quanto fosse innamorato di lei?
Guardandola,
Shane capì che qualsiasi cosa avesse detto o fatto, non
sarebbe servita a
riportare Cassiopea sui suoi passi. Nel tempo aveva imparato a
conoscerla e
sapeva quanto sapeva essere testarda quando si impuntava su
qualcosa…così la
lasciò andare e rimasero fermi per un lunghissimo istante, a
squadrarsi. Lei
una vera principessa, i boccoli ordinati, gli occhi chiari, il corpo
snello e
il portamento fiero; lui, l’orco che le aveva appena
calpestato l’orgoglio.
Poi Cassiopea, dopo avergli
gelato il cuore con un’ultima, fredda occhiata, gli dette le
spalle e sparì
dietro l’angolo.
*****
Rimasta
sola in Dormitorio –non aveva idea di quale letto Isabelle e
Melissa stessero
scaldando- Lily si sedette sul letto, indecisa. Poteva aspettare che
Glorya e
Cassiopea tornassero, per fare un po’ di sano spettegolamento
con loro, oppure
poteva controllare di aver messo ogni cosa in valigia –un
controllo
perfettamente inutile- oppure avrebbe potuto ripassarsi lo
smalto…ma la verità
era che non aveva voglia di stare da sola. Così si
infilò un paio di jeans, una
felpa bianca, scarpe da ginnastica candide e uscì in Sala
Comune, sempre piena
a quell’ora della sera. Chiacchierò per qualche
minuto con Lizzie e Amalia, osservò
divertita i primini che cercavano di ambientarsi, sprecò
qualche minuto a fare
la conoscenza del rampollo di una famiglia molto potente proprietaria
di vari
laboratori in cui si intagliavano Pensatoi ed infine si sedette sul
bracciolo
del divano sul quale Edward stava mollemente sdraiato. Non ricordava
quasi
nulla della serata che avevano trascorso insieme, dato che la mattina
dopo si
era svegliata con un gran mal di testa, e sapeva solo che si era
ubriacata e
che Derek e Scorpius li avevano riportati al castello.
-Ciao,
dolcezza…-
la salutò Edward, mentre Derek, perso in chissà
quale mondo, le rivolse un vago
sorriso.
-Ma sta
bene?- domandò Lily a Edward, riferendosi al moro.
-Mah…a
me
non sembra. È così da una settimana ormai e non
vuole dirci che cosa gli
prende…- replicò Edward facendo spallucce.
-E il
biondastro dov’è?- chiese poi Lily
involontariamente, notando l’assenza di
Scorpius; due secondi dopo si era pentita di aver posto quella domanda,
perché
la risposta non le arrivò dalla voce di Edward:
-Cosa
c’è, Lilian cara, non riesci a vivere senza di
me?- chiese una voce sarcastica.
Eccolo lì, Scorpius Malfoy, aria un po’ scombinata
di chi ha appena fatto
sesso.
-Ovviamente
Malfoy, Edward mi stava giusto impedendo di tagliarmi le vene-
ribatté Lily
pesantemente ironica. Scorpius le rivolse un sorrisetto divertito,
prima di
accomodarsi a sua volta sul divano.
-Ehi
Edward, tutto a posto per…?- chiese Scorpius sottovoce,
ignorando Lily, che
curiosa, aguzzò le orecchie.
-Sì,
sì
tutto fatto…- sussurrò Edward in risposta e Lily
a quel punto volle sapere di
che diavolo stessero parlando. Così inarcò un
sopracciglio perfetto in una muta
domanda e Edward, abituato a darle quello che voleva, mimò
con le labbra la
parola alcool.
Lily
sorrise al ricordo del buon sapore della tequila
–preferì invece dimenticare il
gran mal di testa che le aveva causato- e domandò, nel suo
orecchio:
-Tequila?-
Edward
annuì e poi, dopo averle dato un bacio pericolosamente
vicino alle labbra se ne
andò, mentre Scorpius li osservava. Sembravano
così in confidenza, così
abituati l’uno all’altra…
-Ehi, se
dovete dirvi cose sconce fatelo in privato- sbottò, una
volta rimasto solo con
lei, prima che potesse controllarsi.
-E
perché
mai
Malfoy? Tu
non ti sei minimamente curato di aggiustarti prima di venire in Sala
Comune…sembri appena uscito da un’orgia- lo
rimbeccò Lily mentre sentiva lo
stomaco attorcigliarsi dolorosamente. Che avesse mangiato qualcosa di
indigesto
a cena? Non avrebbe dovuto arrischiarsi ad assaggiare quella nuova
torta al
ribes…
-Sbaglio
o qualcuno è invidioso?- chiese Scorpius, sorridendole
sornione.
-Invidiosa
IO? E di chi? Della povera sgualdrina di turno alla quale hai concesso
l’onore
di dividere il tuo letto? Per favore…non ci tengo certo a
venire usata come una
bambola da te- replicò Lily, con eccessiva veemenza. Che
diavolo le prendeva?
Da quando si accalorava così per una discussione con
Scorpius?
-A
sentire come parli, si direbbe tutto il contrario! Ma non
agitarti…io non
chiudo la porta a nessuno- la provocò Scorpius malizioso, e
con suo grande
stupore scorse un lieve e delizioso rossore sulle guance candide di
Lily.
-Non ci
sperare. Quando vorrò darmi alla pazza gioia sessuale non
verrò di certo a
cercare te!- ribatté Lily, cercando di darsi un contegno.
Doveva assolutamente
ritornare alla sua abituale indifferenza, altrimenti Scorpius avrebbe
potuto
pensare che lei fosse davvero interessata
a lui…
-Ah
sì? E
pensi che invece Edward ti tratterebbe diversamente? Anche lui usa le
ragazze!-
sibilò Scorpius, iniziando ad arrabbiarsi anche lui, anche
se non l’avrebbe mai
dato a vedere.
-E a te
che cosa te ne importa? Ti preoccupi per me? Ma come sei carino
Scorpius! Pensa
piuttosto alla tua Marìkaa…- fece Lily tagliente
e nella sua mente passò una
veloce immagine di Scorpius a letto con la suddetta americana, seguita
subito
dopo da un’altra immagine in cui l’americana
giaceva a terra sgozzata con lei
che le premeva un tacco sulla gola…ehi! Perché
mai avrebbe dovuto voler fare
del male a quella povera sempliciotta?
-D’accordo,
d’accordo! Allora quando Edward si vanterà con noi
di aver fatto sesso con te,
io verrò da te e ti riderò in faccia,
malignamente!- rispose
Scorpius, che a differenza di Lily
mascherava perfettamente la sua rabbia, dietro una facciata di freddo
sarcasmo.
Lily
fremette interiormente dalla rabbia e non sapendo più cosa
rispondere si alzò,
fronteggiando Scorpius, ancora seduto.
-Vedremo
Malfoy…ora se vuoi scusarmi ho altro da fare-
annunciò, cercando di apparire
fiera come al suo solito e fece per andarsene, conscia di avere lo
sguardo
argentato di Scorpius addosso, quando decise di prendersi una piccola
rivincita. Si voltò nuovamente verso di lui e prima che il
biondo potesse fare
qualcosa, si chinò su di lui e gli diede un bacio molto vicino alle labbra, come aveva
fatto Edward con lei. Lo vide
irrigidire le spalle, mentre sentiva stranamente
il suo cuore sbattere furiosamente contro le costole, e
spiegò, fintamente
tranquilla:
-Il
bacino della buonanotte- e detto questo, gli dette definitivamente le
spalle
sapendo tuttavia di essere seguita dai suoi occhi.
E
così,
la notte della vigilia della partenza per l’America
arrivò.
Lily la
passò ad agitarsi nel letto, nervosa e confusa, con impressi
nella mente gli
occhi grigi di una certa serpe.
Glorya
fissava
il soffitto, riandando con la mente alla serata appena trascorsa, con
un
sorriso dolce a distenderla le labbra.
Cassiopea
non riusciva ad addormentarsi, ancora troppo incazzata e troppo delusa,
e così
decise di vedere se le altre dormivano.
-Lily…Glorya…?-
sussurrò e giunsero immediatamente due risposte diverse:
-Che vuoi
Vipera?- questa era Lily, acida come sempre.
-Cassiopea…dormi-
questa era invece Glorya, con la voce un po’ impastata dal
sonno.
Non si sa
bene come, ma le tre Slytherin passarono la notte a chiacchierare tutte
nello
stesso letto –di Lily, con suo grande disappunto- e a
fantasticare sul viaggio
che avrebbero intrapreso il giorno dopo.
Ma ognuna
di loro aveva in mente tre ragazzi diversi…
Spazio
Autrice:
Salve gente!
Sono stata
abbastanza veloce??
Come vedete
siamo giunti
all’ultimo capitolo ambientato ad Hogwarts, dal prossimo in
poi lo scenario
sarà il Saint Patrick. Vi avviso che ci vorrà un
po’ per il prossimo
aggiornamento, devo ancora rifinire i dettagli della nuova scuola e di
tutto
ciò che la riguarda…
Comunque,
cosa ve ne pare di
questo capitolo? Lily si è finalmente scoperta un
po’, anche perché ormai non
riesce più a nascondere la gelosia, mentre invece Shane e
Cassiopea…disastro :/
ho lasciato qualche indizio in più sul passato di Liam,
sarei felice di ascoltare
le vostre teorie al riguardo… : )
Ringrazio chi
ha messo la mia
storia fra le preferite e le seguite, chi ha solamente letto ed ecco le
risposte ai commenti dello scorso capitolo:
Blondie: benvenuta
nel mondo di Poisonous
Lily!!! Sono stra contenta che la mia storia ti piaccia e spero di
essere stata
abbastanza veloce ad aggiornare : ) grazie mille per la recensione,
alla
prossima spero!!
GinevraLovesArmand: ecco qui
qualche notizia in più
su Liam, anche se non è che si capisca molto in
effetti… :P spero di aver
postato abbastanza presto e che il capitolo sia stato di tuo gradimento
: )
grazie mille per la recensione, alla prossima!!
Alexandra_Potter: *si inchina
commossa di fronte a
tutti gli applausi* sono molto contenta che sia valsa la pena di
aspettare il
capitolo e ti ringrazio per la recensione : ) i miei problemi si stanno
lentamente risolvendo per fortuna, ti ringrazio per
l’interessamento…grazie.
Che altro dire…spero che anche questo capitolo sia stato
all’altezza delle tue
aspettative, alla prossima spero!!! : )
Hayley_Gin91: eeeh
purtroppo sì ci vorrà
ancora un po’ prima che quei due testoni di Lily e Scorpius
capiscano
finalmente di amarsi, spero tu abbia la pazienza di seguirmi :P oltre
agli
ormoni, a Lily ha dato alla testa la tequila…che continua a
piacerle molto però
^_^ ti ringrazio per la recensione, alla prossima spero!!
BeaTheBest: diciamo che
Marìkaa fa un po’
pena anche a me che l’ho creata, ma ci
voleva…altrimenti Lily come fa a capire
che è gelosa marcia di Scorpius? :P mi auguro che il
capitolo ti sia piaciuto,
di essere stata abbastanza veloce a postare e soprattutto di trovare
tanti
altri tuoi commenti : ) grazie mille per la recensione, alla prossima!!!
Mikyvale: ti dico,
è proprio rileggendo la
mia storia che mi sono accorta che l’allontanamento totale da
tutti i suoi
famigliari non era convincente che ho deciso di farla riavvicinare
almeno ad
uno di loro e la scelta non poteva che cadere su Albus, che
generalmente mi
piace come personaggio…lieta che la mia scelta sia piaciuta
anche a te…e
provvederò a non trattarlo male, dispiacerebbe persino a me
: ) ti ringrazio
per la recensione, più sono lunghe e più mi
piacciono ^_^ alla prossima spero!!!
Rein_94: *me svenuta
ai tuoi piedi dopo
essere caduta dalla sedia*… tu non sai quanto mi hai resa
felice con la tua
stralunghissima recensione!!!! Davvero, non finirò mai di
ringraziarti, come
anche per il fatto di avermi messa fra gli autori preferiti!! *me che
si
asciuga commossa gli occhi* e poi…citare le frasi
più belle…* me si soffia
rumorosamente il naso*…davvero, ho riletto la tua recensione
come minimo dieci
volte e ogni volta mi dicevo: io adoro questa ragazza!!! Cooomunque,
svenimenti
a parte, cosa te ne pare del capitolo? Proprio seguendo il tuo
suggerimento, ho
deciso di dare un po’ più spazio anche a
ciò che Lily inizia a provare nei
confronti di Scorpius, anche se comunque è ancora indietro
rispetto a lui:
Scorpius almeno si rende conto di essere geloso di lei, lei invece
pensa solo a
Marìkaa morta e a stupirsi di queste reazioni…
Edward intanto non demorde :P in
ogni caso spero ti sia piaciuto il capitolo : ) ancora grazie mille per
la
recensione, alla prossima!!!
Aislin: prima di
passare alla
fanfiction, devo esprimerti tutta la mia gratitudine per il sostegno
che mi dai
e fortunatamente le cose stanno andando lentamente a
posto…grazie davvero.
Un piccolo spoilerino sulla ff però te lo posso dare: con
l’arrivo in America
si intrometteranno altri personaggi fra Lily e Scorpius, come anche fra
Cassiopea e Shane, mentre credo che sarà sempre
più palese qual è il problema
di Liam…anche se non vi svelerò tutto
così facilmente…e per Derek forse amore :
) per il resto, anche se sembra una cosa un po’ scema, quando
parlo di Lily
cerco proprio di immaginarla come se fosse reale e mi chiedo come
reagirebbe in
situazioni simili a quelle che poi descrivo…mi sto
affezionando alla mia
protagonista (e qui penserai che sono pazza) e cerco di renderla reale
in ogni
modo, anche rubando stralci di personalità a persone che
realmente esistono…e
vedere che riesco a trasmettere tutto ciò mi gratifica
immensamente.
Naturalmente Lily e Scorpius non si distruggeranno, anzi, ho
già in mente un
possibile seguito con una nuova generazione :P concludo ringraziandoti
ancora
di cuore, alla prossima!!
979: nella mente
di Lily, Marìkaa sta
per fare una brutta fine e penso proprio che la rivalità si
inasprirà ancora di
più :P ho lasciato qualche indizio su Liam, spero
però di non essere stata
troppo criptica…in ogni caso spero come al solito ti sia
piaciuto, ti prometto
che troverò il tempo di recensirti (Cissy ha avuto tutta la
mia comprensione
nell’ultimo capitolo) e ti ringrazio per i minuti che tu
invece spendi a
recensire me…grazie davvero.
MarauderPad: sai che ho
pensato sempre di più
alla tua idea di mettere le foto? Per ora ho trovato solo la persona
adatta per
Lily, ma sarei felice di ricevere qualche tuo suggerimento in proposito
se
vorrai…dopodichè troverò il modo per
metterle qui su efp :P tornando alla
fanfiction i pensieri omicidi su Marìkaa si sono
effettivamente
verificati…chissà quando li metterà in
pratica…^_^ ti ringrazio tantissimo per
la recensione, alla prossima!!!
Iceathena: grazie per
il sostegno,
fortunatamente le cose stanno andando pian piano a posto…: )
sono contenta che
il piccolo pezzettino su Albus ti sia piaciuto, ho in mente di farli
riavvicinare ancora un po’…infondo mi spiaceva
lasciarlo lì in un angolino ^_^
per il resto sono molto felice di aver creato una Lily così
originale e cerco
di far di tutto per non farla diventare mai banale…concludo
ringraziandoti
tantissimo per la recensione, alla prossima!!!
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Capitolo 29 *** During the trip ***
CAPITOLO 29
During
the trip
-Un
momento…mi state dicendo che ci aspettano dieci ore di volo
a
bordo di quella cosa?!-
esclamò
Lilian Luna Potter, decisamente orripilata, tenendo gli
occhi fissi su una dozzina di carrozze ferme al centro del parco di
Hogwarts.
Era la mattina della partenza per San Francisco e le classi del quinto
e del
settimo anno erano state radunate, con tanto di bagagli, per ricevere
le ultime
istruzioni…fra cui la modalità con la quale
avrebbero viaggiato.
-A
quanto pare sì Lily!- sbottò Cassiopea ancora
piuttosto
incazzata nemmeno lei sapeva perché. Era di quest’umore intrattabile
sin dalla sera prima, per causa di
Shane. Il pigiama party con Lily e Glorya era riuscita a distrarla sul
momento,
ma ogni volta che ci pensava a mente lucida sentiva lo stomaco
attorcigliasi
per la rabbia.
-Non
voglio!- annunciò Lily, trattenendosi a malapena dal
picchiare a terra il piede destro avvolto in uno stivaletto di pelle
nero, che
sostituivano i classici mocassini della divisa. Insomma, aveva superato
la sua
paura di volare ma…dieci ore su una carrozza che avrebbe
volato sospesa nel
nulla?! Era decisamente troppo!
-Allora
resti qui? Merlino grazie per questo miracolo!- commentò
una voce sarcastica alle sue spalle; Scorpius Malfoy, che aveva
l’incredibile e
alquanto irritante capacità di trovarsi sempre al posto
sbagliato nel momento
sbagliato, aveva udito la conversazione fra le due amiche.
-No
Malfoy sono decisa a perseguitarti fino alla fine dei miei giorni!-
lo rimbeccò Lily, mentre il Preside Linton stava continuando
a blaterare
qualcosa riguardo il viaggio.
-Considerando
la tua nausea da volo, è già tanto se non decedi
sulla carrozza- ribatté Scorpius ironico.
-Non
scomodarti a venire al mio funerale, in tal caso- fu la
gelida risposta di Lily. Scorpius stava per replicare a sua volta,
quando un
Edward piuttosto scarmigliato si fece largo fra gli studenti sino a
raggiungerli.
-…‘fanculo
Scorps, potevi svegliarmi!- disse rivolto al suo
migliore amico, mentre cercava di riprendere fiato, con le mani sui
fianchi e
il respiro veloce.
Lily
gli si avvicinò e, senza dire una parola, chiuse i bottoni
della camicia candida che Edward aveva infilato di fretta,
aggiustò la cravatta
che era stata a malapena buttata intorno al collo e con un veloce
incantesimo
stirò i pantaloni che probabilmente avevano giaciuto
accartocciati sulla sedia
per giorni interi. Finito di prendersi cura dei vestiti, gli
passò una mano fra
i capelli con l’intento di aggiustarglieli, dato che non
versavano in uno stato
neanche lontanamente decente ed infine osservò la sua opera
soddisfatta.
-Ora
sei presentabile- gli disse altezzosa, conquistandosi un
sorriso da parte del bel Nott.
-Ti
è presa la sindrome della mogliettina?- si intromise
Scorpius,
che non aveva badato al commento dell’amico.
-Scorpius
piantala di darle fastidio!- lo sgridò Cassiopea, che
quel giorno non aspettava altro che sfogare le sue ire su qualcuno.
-E
tu cos’hai? Ti ha morso la tarantola?- replicò il
fratello
acido, puntando gli occhi argentati sulla sorella; per tutta risposta
Cassiopea
gli rifilò un’occhiataccia, prima di tornare a
concentrarsi sulla sua
incazzatura.
-Ehi,
con chi sta parlando Glorya?- domandò poi Scorpius, con tono
neutro, mentre Edward era scappato di nuovo in Dormitorio, dato che
aveva
dimenticato le valigie. Da quando Glorya e Derek avevano smesso di
comportarsi
come fratello e sorella, Scorpius aveva preso a comportarsi in modo
piuttosto
protettivo nei confronti della piccola Zabini, come avrebbe dovuto fare
Derek.
Perciò, vedendola chiacchierare con un ragazzo che non gli
sembrava di
conoscere, assunse immediatamente la modalità pseudo
fratello geloso.
-Liam
Mackenzie- rispose Lily, dato che Cassiopea, l’informatrice
ufficiale del gruppo, si era chiusa in un ostinato silenzio.
-E
chi sarebbe, di grazia? Ha una buona reputazione oppure è un
puttaniere?- chiese Scorpius, come se lui non appartenesse a
quest’ultima
categoria, -devo andare a spaccargli la faccia? Non mi piace per niente
come la
guarda…- continuò imperterrito Malfoy, osservando
Liam che portava una lunga
ciocca di capelli dietro l’orecchio di Glorya, con fare
delicato.
-Piantala
Malfoy!- lo interruppe Lily, esasperata da tutte quelle
domande, -è un bravo ragazzo, a differenza tua, e non sta
facendo niente di
male!-
-Mmh…-grugnì
Scorpius poco convinto, mentre finalmente gli
studenti delle prime file iniziavano a salire sulle varie carrozze. A
quella
vista Lily sbiancò letteralmente, mentre tragiche immagini
di carrozze che
precipitavano nel vuoto le invadevano la mente. Chiuse gli occhi,
concedendosi
un breve momento di debolezza, e non li riaprì neanche
quando sentì una mano
stringere la sua, immaginando che si trattasse di Cassiopea o di Edward.
-Okay,
ce la posso fare…ce la posso fare…-
mormorò più rivolta a
sé stessa che ad altri, e sentì che la sua mano
veniva lasciata; questo le
causò uno strano senso di vuoto, che Lily cercò
di scacciare con una scrollata
di spalle. Si avviò poi con passo funereo verso la carrozza
che le spettava,
seguita da Cassiopea ancora imbronciata e da Glorya, che in vista della
partenza aveva salutato Liam per raggiungere le sue amiche. Vedendo che
anche
Scorpius, come Derek e Edward si stava apprestando a salire sulla sua
stessa
carrozza, Lily commentò:
-Che
cosa staresti facendo Malfoy, di grazia? Non vai a tenere
compagnia a Marìkaa?-
-Perché
dovrei, c’è già il tuo adorato
fratellino con lei!-
ribatté Scorpius, sistemandosi comodamente accanto a lei,
alias occupò mezzo
sedile spaparanzandosi a suo piacimento.
Scorpius
aveva detto la verità: Albus stava galantemente aiutando
l’imbranata Marìkaa a salire su un’altra
carrozza, insieme a Rose, Molly ed
altri loro amici. Alla vista dell’americana, di nuovo le
viscere le si
attorcigliarono dolorosamente…possibile che il solo guardare
quella chioma
scompigliata di ricci e le Converse malandate le procurasse un bruciore
allo
stomaco?
Autoconvincendosi
di odiare la yankee esclusivamente
per il rapporto d’amicizia che la legava a suo
fratello, Lily diede un elegante spintone a Scorpius
affinché le facesse posto.
Il
viaggio iniziò in uno strano silenzio.
Lily,
troppo occupata a fingere di star bene quando in realtà
sentiva la colazione ballare la salsa nello stomaco, teneva la bocca
chiusa per
evitare di mostrare a tutti cosa aveva mangiato quella mattina,
Cassiopea se ne
stava con le braccia serrate rigidamente intorno al corpo e le labbra
strette
in una smorfia buffa e Glorya invece fissava il cielo limpido con occhi
sereni.
Suo fratello Derek di tanto intanto la osservava, ma il suo era uno
sguardo
nostalgico e triste più che arrabbiato, mentre Edward seduto
accanto a lui
stava rovistando nella sua borsa di pelle alla ricerca di qualcosa che
sicuramente aveva scordato in Dormitorio nella fretta di raggiungere
gli altri
nel parco. Infine Scorpius, dopo aver lanciato un’occhiata
perplessa al resto
della comitiva, domandò con il suo solito fare scocciato:
-Beh?
Avete lasciato l’uso della parola a terra?-
-Ah,
ah simpatico Scorps…no, per colpa tua ho lasciato a terra il
mio fantastico orologio da polso!- lo rimbeccò Edward, che
infine aveva
rinunciato alla ricerca.
-Colpa
mia?! Sei tu che non ti sveglieresti neanche se venisse giù
tutta Hogwarts di colpo!- ribatté Scorpius, che
effettivamente quella mattina
aveva tentato con tutte le sue forze di tirare giù
l’amico dal letto, senza
riuscirvi.
-Io
non ti ho sentito!-
-E
allora se sei sordo non è colpa mia!-
Probabilmente
sarebbero andati avanti a beccarsi ancora per un bel
po’ se Cassiopea non fosse intervenuta urlando istericamente:
-Bastaaa!
Piantatela! Siete peggio di due bambini!-
Edward
e Scorpius tacquero di colpo, probabilmente scioccati dal
fatto che Cassiopea, solitamente così composta, come si
conviene ad una
signorina del suo status sociale, avesse urlato come una volgare
Babbana.
-Sentì
un po’- l’apostrofò Scorpius con gli
occhi argentati
ridotte a fessure, mentre Derek e Glorya sembravano persi nel loro
mondo (che
fossero innamorati?) e Lily stava diventando sempre più
esangue per la nausea,
-che cosa ti prende? È da stamattina che sei intrattabile!-
-Ha
parlato Mister Gentilezza!- fu l’acida risposta di Cassiopea.
-Adesso
o la pianti immediatamente e mi dici che cazzo ti prende
oppure io riduco in cenere con un incantesimo irreversibile il tuo
baule pieno
di abiti. Sai che lo farò- la minacciò Scorpius,
serissimo.
Di
fronte alla prospettiva di perdere per sempre i suoi preziosi
abiti, Cassiopea si decise a raccontare che cos’avesse,
seppur controvoglia.
Lily,
per nulla intenzionata a perdersi la confessione dell’amica
–la sera prima Cassiopea non aveva voluto raccontare nulla
riguardo
l’incursione nel Dormitorio rosso-oro e lei e Glorya non
l’avevano forzata-
cercò di distogliere la sua attenzione dai propri mali per
ascoltare la
biondina.
-Sei
un rompipalle Scorpius! Una spina nel fianco, come tutti i
ragazzi! Prendiamo Shane Burke: una continua rottura di scatole per
cinque
anni! E tu mi piaci, e tu sei bellissima, e io non posso vivere senza
di te, e
sei il mio sole- cominciò a sproloquiare Cassiopea, imitando
il tono di Shane
con un crescendo d’ira, - e io che lo tratto male, lo
rifiuto, lo disprezzo e
poi? Che fa l’imbecille quando finalmente mi decido a
mostrargli un minimo di
cortesia? Che fa? Si fa trovare avvinghiato a quella sgualdrina di
Vanessa
Blindsworth, appolipato come se non toccasse carne femminile da un
secolo!-
concluse, con le chiare gote arrossate per la rabbia.
-Io
lo ammazzo!-
-Io
lo affatturo!-
Lily
e Scorpius si guardarono in faccia e ci mancò poco che si
sorridessero per le due esclamazioni quasi simili; ma loro erano Lily Potter e Scorpius Malfoy,
perciò non si
sorrisero.
-Cioè,
mi stai dicendo che tu non ti sei filata questo tizio per
cinque anni e poi ti arrabbi se lui si fa un’altra?- chiese
Edward, logico. Non
avesse mai detto una frase del genere: Cassiopea gli pestò
con violenza un
piede, prima di replicare:
-È
un Nato Babbano, Edward! Per di più Grifondoro! Quale
Slytherin
Purosangue sana di mente penserebbe mai di avvicinare un essere del
genere?-
A
quelle parole Edward le diede ragione, seppur con i lacrimoni
agli occhi per il violento pestone, mentre Scorpius, che come fratello
era uno
schifo a consolare, le domandò:
-E
tu invece per quale diavolo di motivo avevi pensato di essere
gentile con lui?-
Lily
annuì, ma consapevole che in questo modo stava dando ragione
a Scorpius, si bloccò a metà del gesto; Glorya,
interessata anche lei ora al
mondo che la circondava, notò Lily e le fece un mezzo
sorriso.
-Perché
io, a differenza tua, ho un cuore-
lo gelò Cassiopea e Scorpius si irrigidì
impercettibilmente
a quelle parole; Cassiopea era una delle pochissime persone in grado di
ferirlo.
Un
pesante silenzio calò nella carrozza dopo le parole della
bionda Malfoy.
-Beh,
ma infondo un cuore a che serve?- disse Lily pragmatica, per
spezzare l’atmosfera tesa. Ottenne l’effetto
sperato: Cassiopea finalmente
sorrise, Glorya e Edward scoppiarono a ridere, Derek tese le labbra nel
suo
tipico sorriso distaccato e Scorpius sollevò appena
un angolo delle labbra perfette.
-Sempre
la solita acida! Chissà che Edward non riesca ad
addolcirti prima o poi…- commentò poi Glorya, con
un sorrisino furbo.
Cassiopea, che conosceva bene suo fratello, lo vide pietrificare la Zabini
con lo sguardo e per
evitare una qualsiasi sua
reazione intervenne dicendo:
-Come
sta facendo un certo Liam Mackenzie con te?-
Glorya
arrossì e replicò con poca convinzione:
-Liam
è solo un amico!-
-Sì
come no…- commentò Lily con aria di chi la sa
lunga; poi
avvertendo un conato di vomito in arrivo si premette le mani sulla
bocca e
chiuse gli occhi.
-Lily!
Tutto bene?- domandò Edward preoccupato mentre Derek con un
incantesimo inumidiva un fazzoletto da metterle sulla fronte.
Lily
annuì senza aprire gli occhi né togliere le mani
dalla bocca;
nel frattempo Cassiopea le stava detergendo la fronte sperando che
questo la
facesse star meglio.
-Forse
dovremmo fermare la carrozza. Non vorrei mai che sporcasse
tutto rigettando la colazione- propose Scorpius, del tutto indifferente
al
fatto che Lily stesse male.
-Se
Lily resiste ancora un po’ non dovrebbe esserci bisogno di
fermare la carrozza: il Preside Linton ha detto che ci sarà
una sosta in Scozia
prima della traversata più lunga verso l’America ed ormai sono quasi le
dieci- ribatté Glorya,
controllando l’orologio da polso grigio perla. Aveva ragione:
tempo un quarto
d’ora e la carrozza iniziò una lenta discesa verso
il territorio scozzese, dove
avrebbe sostato per una mezz’oretta. Lentamente tutti gli
studenti scesero
dalle carrozze, per prendere un po’ d’aria e
sgranchirsi le gambe, come anche
Cassiopea che corse dal Preside per avvertirlo che una studentessa
stava poco
bene.
Linton
immediatamente si diresse verso Lily e dopo averla
esaminata con calma disse:
-Sarebbe
meglio che la signorina Potter restasse
sdraiata…provvederò anche ad oscurare i
finestrini della carrozza, di modo che
non veda il vuoto sotto di sé. Nel frattempo consiglio di
assumere queste
pastiglie ogni due ore- aggiunse posando accanto a Lily, che stava
sdraiata su
un telo posto sull’erba con gli occhi chiusi e le orecchie
tappate (sintomo di
svenimento) un sacchetto di pillole scure.
-Credo
anche che avere troppe persone attorno le tolga
l’aria…disponetevi nelle altre carrozze di modo da
lasciare con la signorina
Potter una sola persona- ordinò poi, prima di allontanarsi
per sequestrare un
paio di Caccabombe che aveva intravisto nelle mani di un Tassorosso del
quinto
anno.
Rimasti
soli, Cassiopea, Glorya, Edward, Derek e Scorpius si
guardarono l’un l’altro chiedendosi con lo sguardo
a chi sarebbe toccato il
gravoso compito di vegliare un’apparente moribonda Lily.
-Ecco,
se vedessi Lily vomitare credo che vomiterei anch’io subito
dopo…- iniziò a dire Edward, che avrebbe davvero
voluto rimanere con Lily, ma
proprio non avrebbe resistito alla visione del contenuto del suo
stomaco.
-Eh,
anch’io sono piuttosto sensibile al rigetto- ammise
Cassiopea, che effettivamente sin da bambina al solo sentire odore di
succhi
gastrici si sentiva male.
-Non
credo che Lily gradirebbe avere me accanto- commentò Derek,
riferendosi all’amicizia poco profonda che lo legava alla
Potter.
-Non
è che io non ci tenga a stare accanto a Lily,
ma…mi sembra
che anche qualcun altro abbia bisogno di me- disse Glorya, notando Liam
appoggiato ad un albero, in disparte e solitario.
-Ho
capito! Ci rimango io con lei! Begli amici però!-
sbottò
Scorpius, notando che per un motivo o per un altro tutti si erano
tirati
indietro. Non sapeva che, almeno per
quanto riguardava sua sorella e Glorya, il defilarsi faceva parte di un
machiavellico piano…
Così,
sotto lo sguardo deluso di una Marìkaa che lo osservava da
lontano, Scorpius aiutò una Lily semi incosciente ad alzarsi
e la riportò sulla
carrozza.
*****
Quando
Lily riaprì gli occhi, non capì immediatamente
dove si
trovava. Sentiva di essere sdraiata e avvolta in qualcosa di caldo, ma
il buio
non le permetteva di riconoscere l’ambiente intorno a lei. Ci
volle qualche
secondo prima che si ricordasse che erano in viaggio per
l’America a bordo di
orribili carrozze volanti e che lei si era sentita male dopo neanche
un’ora
dalla partenza.
-Qualcuno
accenderebbe la luce?- domandò, sentendosi stupida; non
sapeva se ci fosse qualcuno in ascolto. Sentì un sussurro e
la carrozza
s’illuminò di colpo, rivelando Scorpius Malfoy
seduto sul sedile di fronte al
suo. Si era allentato la cravatta della divisa e aveva sbottonato i
primi due
bottoni della camicia; i capelli chiari, appena più lunghi
sul davanti, erano
leggermente scompigliati, come se vi avesse passato una mano in
mezzo…era da
togliere il fiato, ma in quel momento non sembrava essere consapevole
della sua
bellezza.
Lily
si sentì improvvisamente
brutta, cosa che non aveva mai pensato di sé in
tutta la sua vita.
Non
osava immaginare lo stato del suo viso, o peggio ancora dei
suoi capelli; sapeva per esperienza che la nausea da vertigini
sconvolgeva il
suo aspetto.
-Ben
svegliata, bell’addormentata- disse Malfoy ironico,
interrompendo il filo dei suoi pensieri. Lily lo guardò
confusa: per quale
diavolo di motivo si trovava da sola con lui, al buio, senza
maglioncino della
divisa, la camicetta semiaperta e a piedi scalzi?
Evidentemente
Scorpius notò il suo cipiglio perplesso, perché
disse:
-Se
ti stai chiedendo come mai sei in questo stato pietoso e
perché qui ci sono solo io, ti rispondo che a) sei stata
colta dalla tua
patetica nausea da volo, perciò sei stata male e sei
svenuta, b) Linton ha
voluto che solo uno di noi rimanesse con te e la sfortuna ha voluto che
toccasse a me questo gravoso compito e c)ti ho tolto il maglioncino e
aperto la
camicia per farti respirare meglio-
-Scorpius
Malfoy: un futuro da medimago- annunciò Lily sarcastica,
e prima che lui avesse modo di replicare, aggiunse:
-Quanto
manca all’arrivo?-
-Mi
hai preso per l’ufficio informazioni?- ribatté
Scorpius
scocciato ma poi, dopo aver controllato l’ora, rispose:
-ancora cinque ore al
massimo-.
-Cosa?!?!
No, io voglio scendere!!! Voglio scendere!!!- si lamentò
Lily, in tono capriccioso. Apparentemente la nausea si era calmata ma
aveva
bisogno di aria, di un bagno e di cambiarsi d’abito.
-Certo,
aspetta, vado a chiedere a Linton di fermarci, perché Lily
Potter è una piaga di prima categoria!- la zittì
Scorpius, che già non la
sopportava più. Perché Lily quando dormiva era
così tenera, così bella che gli
faceva venire voglia di stringerla a sé e cullarla, e invece
quando si
svegliava diventava la persona più odiosa al mondo?
-Davvero
lo faresti? Che carino che sei Malfoy!- fu la risposta di
Lily, che insieme alla salute aveva recuperato anche tutto il suo
veleno.
-Come
no, tutto per la
Regina di Slytherin!- ribatté
Scorpius, sempre più sarcastico
e irritato.
Lily
aprì bocca per replicare ma, sentendo una nuova ondata di
malessere in arrivo, la richiuse, sbiancando d’un colpo.
Scorpius
immediatamente estrasse una pillola scura dal sacchetto datogli da
Linton e,
avvicinatosi in un lampo a Lily, la aiutò a ingerirla con un
po’ d’acqua dopo
averla fatta sedere.
-Meglio?-
le chiese, mentre teneva ancora un braccio intorno alla
sua sottile vita e l’altra mano fra i capelli a sorreggerle
la testa. Lily per
lunghi momenti rimase immobile, ma sentendo che la pastiglia stava
facendo
effetto, annuì lentamente.
A
quel punto Scorpius avrebbe dovuto aiutarla a stendersi,
coprirla con una coperta termica che la raffreddasse un po’ e
tornare a sedersi
di fronte a lei, ma non lo fece. I
suoi
capelli erano così morbidi, così
profumati…e la sua vita così sottile,
così
fragile…
Lily
avrebbe dovuto delicatamente staccarsi da Scorpius, tornare a
sdraiarsi e magari dormire, ma non lo
fece. Le sue braccia intorno a lei erano così
solide, così calde…la sua
mano fra i capelli così piacevole…e il suo
respiro sul collo così fresco…
-Scorpius…-
disse piano Lily e non era la solita Lily acida,
sarcastica, arrogante e piena di sé, ma una ragazza che
stava male e aveva
bisogno di conforto.
-Sì?-
rispose lui, non rigido, non ironico, non distaccato, ma
tranquillo.
-Posso
appoggiarmi a te?- chiese Lily, ma senza aspettare un suo
consenso, posò la testa sulla sua spalla e chiuse gli occhi.
Sapeva che
Scorpius non l’avrebbe respinta: c’erano quei rari,
rarissimi e preziosi
momenti in cui smettevano di essere Potter e Malfoy, di detestarsi e di
litigare, per essere semplicemente Lily e Scorpius.
Scorpius
per tutta risposta tolse la mano dai suoi capelli, per
passargliela intorno alle spalle; così sistemati, entrambi
si addormentarono,
sentendosi in un certo modo completi.
Sei ore più tardi, le magiche carrozze di
Hogwarts toccarono il
suolo americano.
Spazio
autrice:
Come
annunciato qualche
giorno fa, ecco a voi il ventinovesimo capitolo.
Mi rendo conto che questa cosa non possa neanche essere definita
capitolo e non
mi stupirò se le vostre recensioni –sempre che ce
ne siano- saranno piene di
“che schifo” e “ritirati!”
Ci tengo a precisare un paio di cose: Cassiopea e Glorya hanno lasciato
sola
Lily con Scorpius non perché non gliene importasse nulla
della salute della
loro amica…ma per un piano che hanno ideato e che nei
prossimi capitoli
spiegherò. Derek è effettivamente innamorato di
una ragazza, ma anche questa storia
verrà delineata meglio nei prossimi capitoli,
così come quella di Glorya e
Liam, che per ora sembra avviata bene ma in futuro
incontrerà non pochi
ostacoli e che in questo capitolo ho lasciato un po’ da parte.
Se Scorpius e Lily vi sembrano sulla buona strada, vi
sbagliate…e non
dimenticatevi di Edward e Marìkaa, che faranno di tutto per
tenersi stretti i
loro amati.
Bene, mi sembra di aver detto tutto quello che c’era da dire
su questa
schifezza e ora passo a cose più serie.
Ringrazio davvero di cuore tutti coloro che mi hanno mostrato il loro
sostegno,
con le loro “recensioni”: può sembrare
stupido, lo so, ma in momenti come
questi è confortante sapere che voi ci siete, anche se non
ci conosciamo.
Grazie davvero, grazie.
Mi devo inoltre scusare con tutte le persone che hanno recensito
l’ultimo
capitolo da me postato: dalla prossima volta in poi spero di riuscire a
rispondere alle vostre recensioni e vi chiedo perdono se questa volta
non
riesco a farlo. Scusatemi, davvero.
Nonostante io faccia pena come autrice, spero ci sia ancora qualcuno
che mi
recensisce…mi farebbe davvero piacere vedere se la storia
piace ancora o meno.
Bene, dopo avervi annoiati a sufficienza (immagino siate svenuti di
fronte a
questo lungo e noioso commento) chiudo qui il mio sproloquio,
ringraziandovi e
scusandomi ancora.
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Capitolo 30 *** Saint Patrick Magic College ***
CAPITOLO 30
Saint Patrick Magic College
-È
spettacolare…-
Albus
Severus Potter non poté trattenersi dal esprimere tutto il
suo stupore di
fronte all’imponente costruzione del Saint Patrick Magic
College.
Scesi
dalle carrozze, gli studenti di Hogwarts erano stati raggiunti da
un’insegnante
del Saint Patrick –una certa Krista Cromwell, insegnante di
Tecnica Magica, una
donna piuttosto attraente sulla trentina che si era attirata gli
sguardi di non
pochi ragazzi hogwartsiani - che li aveva condotti di fronte ai
cancelli della
sua scuola; prima di farli entrare aveva voluto scambiare due parole
con il
preside Linton e così ora gli studenti avevano tutto il
tempo di osservare la
scuola in cui avrebbero vissuto per tre mesi.
Il Saint
Patrick Magic college sorgeva su una verdeggiante collina della Noe
Valley:
alle sue spalle si estendeva tutta la città di San
Francisco, una vista che
sapeva togliere il fiato, insieme a tutto ciò che la
circondava. Ma a
sorprendere di più gli studenti di Hogwarts era il fatto che
il Saint Patrick
fosse un grattacielo. O meglio, una
serie di tanti altissimi, luccicanti e vetrosi grattacieli, posti
l’uno accanto
all’altro; doveva avere almeno una ventina di piani.
-Incredibile,
vero? Quando vivevo qui in America per me i grattacieli erano
all’ordine del
giorno, ma ogni volta che ci passavo davanti non smettevo mai di
chiedermi se
sarebbero davvero arrivati al cielo- commentò
Marìkaa Stewart, vedendo
l’espressione incantata di Albus. Quest’ultimo si
risvegliò dalla sua trance
contemplativa, per rispondere all’amica:
-Beh io
invece ho quasi sempre vissuto nel mondo dei maghi…raramente
i miei genitori ci
portavano in quello Babbano. E devo dire che queste
costruzioni…i rattafeli?
sono davvero bellissime-.
Marìkaa
rise di fronte alla pronuncia sbagliata dell’amico e
rivolgendo di nuovo lo
sguardo al Saint Patrick lo corresse:
-Grattacieli
Albus, non rattafeli. Anche se non sono nata proprio in questa
città devo
ammettere che l’aria americana mi è
mancata…-
Poco
più
in là, anche Lily stava osservando la nuova scuola: doveva
ammettere che aveva
un certo fascino, anche se non quanto Hogwarts, che per lei restava il
luogo
più bello al mondo. Ricordava ancora la prima volta che
l’aveva vista…
-Ehi
Edward, sbaglio o i tuoi hanno mandato qui tuo fratello Thomas?- la
voce di
Derek Zabini interruppe le riflessioni di Lily, che si voltò
per ascoltare la
risposta di Edward. Thomas, il suo gemello, aveva lasciato Hogwarts al
loro
terzo anno, ma Lily non aveva mai saputo né
perché né dove fosse stato mandato.
E ovviamente non aveva perso il sonno ad interrogarsi sulla fine
dell’anonimo,
sgradevole e acido Thomas Nott.
-Sì,
si
trova qui…- rispose Edward, apparentemente indifferente; in
realtà, per quanto potessero
essere diversi, lui era sinceramente legato al gemello.
Il
chiacchiericcio meravigliato degli studenti venne interrotto dal
Preside Linton
che voleva dire due parole ai suoi alunni prima del tanto atteso
ingresso nella
scuola americana:
-Bene
ragazzi, eccoci qui. Mi auguro vivamente che considererete questo
scambio come
un’ottima occasione per allargare i vostri orizzonti e per
apprendere quante
più cose su una cultura a noi sconosciuta. Sarò
profondamente dispiaciuto se il
vostro comportamento arrecherà in qualche modo disonore a
Hogwarts e fastidio a
questa prestigiosa scuola che gentilmente ci ospita. Adesso
l’illustre collega
Cromwell ci condurrà all’interno, dove ci
verrà offerto un sontuoso banchetto
di benvenuto-.
Appena
mise piede all’interno del grattacielo centrale,
l’intera scolaresca di
Hogwarts non poté trattenersi dall’esclamare
all’unisono un: -oooooh!!!!- di
meraviglia.
Il Saint
Patrick all’interno era identico ad un castello
settecentesco. Se da fuori il
suo aspetto poteva apparire moderno essendo il grattacielo una
costruzione
tutto sommato recente, all’interno tutta
l’antichità di quella scuola veniva
rivelata dalle alte pareti in pietra, dai soffitti affrescati, dai
preziosi
lampadari; evidentemente quella del grattacielo era solo una facciata
per non
destare sospetti sulla sottostante città babbana.
-Ma
com’è
possibile? Da fuori sembrava davvero un grattacielo eppure ora mi
sembra di
essere dentro un vero castello!- esclamò Molly Weasley
sottovoce. Mentre lo
stesso quesito serpeggiava più o meno da tutte le parti, la
professoressa
Cromwell li aveva condotti lungo uno stretto corridoio e si era fermata
davanti
ad una parete che ospitava tre porte. Una era di colore viola scuro,
con una H
bianca sullo stipite, quella al centro era invece blu scuro, con una S
azzurra
mentre l’ultima di sinistra era verde scuro con una D verde
erba; la
Cromwell si era fermata
sulla porta di destra.
-Benvenuti
al Saint Patrick Magic College. Lascerò il piacere di
illustrarvi la nostra
storia e le nostre consuetudini alla Preside Dalton e mi
limiterò a dirvi poche
cose riguardo queste porte. Questa porta viola alle mie spalle conduce
a quello
che noi chiamiamo il Refettorio, ovvero il luogo dove si svolgono i
pasti e, in
occasioni speciali, i balli scolastici. La porta blu scuro invece
è l’accesso
alle aule scolastiche, alle biblioteche, alle aule sportive e a tutto
ciò che
compete all’istruzione; infine, la porta verde scuro conduce
alle stanze degli
studenti e agli uffici dei professori. Il nostro castello si compone
inoltre di
tre torri, un largo spazio verde per le materie come Biomagia, e di un
lago.
Spero vivamente che vi troviate a vostro agio qui da noi e che il
vostro
soggiorno sia il più piacevole possibile- concluse la
professoressa Cromwell,
con un sorriso che fece intendere agli studenti che dietro gli occhi
azzurri, i
capelli biondi e la giovane età doveva esserci
un’insegnante piuttosto
temibile. Detto questo posò una mano sulla porta viola e
quella si aprì al suo
tocco, rivelando una grande sala circolare.
-Siamo
finiti alla Tavola Rotonda di Re Artù?- chiese Scorpius
ironico, osservando
circospetto la sala; aveva l’innata tendenza ad essere
diffidente verso le cose
a lui sconosciute e di certo una sala che si configurava in modo del
tutto
anomalo non rientrava nelle sue conoscenze.
-Sempre
il solito…guarda com’è strana!- gli
rispose Glorya, che cercava di cogliere
ogni dettaglio di quella particolare “Sala Grande”.
I tavoli erano rotondi e
non rettangolari come quelli di Hogwarts, e non erano disposti a
formare lunghe
tavolate, ma erano staccati l’uno dall’altro e
raggruppati in tre lunghe file;
il tavolo delle autorità era posto al centro. Il
raggruppamento di tavoli di
sinistra aveva tovaglie verde scuro, quello centrale blu mentre quello
di
destra viola; questi tre colori sembravano rappresentare ciò
che il rosso oro,
il verde e l’argento, il blu e l’argento e il nero
e il giallo e il nero
rappresentavano per Hogwarts.
Al loro
ingresso si scatenò un applauso, con tanto di standing
ovation, mentre quella
che doveva essere la Preside
veniva loro incontro.
La Preside Dalton era una
donna non troppo anziana, sulla
cinquantina, con una variopinta veste e lunghi capelli brizzolati
lasciati
liberi; aveva profondi occhi verdi che comunicavano bontà e
gentilezza.
-Benvenuti
a Saint Patrick. Vi prego di accomodarvi ovunque troverete posto:
è nostra
abitudine mischiare gli studenti e infatti qui da noi nessuno si siede
mai nel
posto in cui si è seduto il giorno prima. Prego lei, Preside
Linton, di
seguirmi invece al tavolo dei professori-.
Lily
guardò le sue amiche con stupore: a Hogwarts ognuno aveva
una sorta di “posto
fisso” al proprio tavolo e si scatenavano vere e proprie
lotte per la conquista
dei posti più ambiti.
-Questa
scuola è decisamente…strana- commentò
Cassiopea, facendo vagare lo sguardo fra
i tavoli alla ricerca di tre posti liberi vicini; li
individuò ad un tavolo
dalla tovaglia verde, occupato per metà da due ragazzi e due
ragazze.
-Ci
sediamo lì?- chiese alle amiche, indicandoglielo. Glorya
annuì, mentre Lily
fece spallucce; era più impegnata a studiare gli abitanti
del castello che non
il castello stesso.
Com’era
sua abitudine, Cassiopea non chiese il permesso ai quattro ragazzi per
sedersi:
semplicemente lo fece e si mise a scrutarli altezzosa, come fecero per
altro le
sue amiche.
-Benvenute
ragazze!- esordì uno dei due ragazzi con fare amichevole;
aveva ridenti occhi
castani, la barba un po’ sfatta e ricci capelli
anch’essi castani.
Lily lo
gelò con gli occhi violetti, non essendole piaciuto il suo
tono, ma rispose con
fredda cortesia:
-Grazie
mille, tu sei…?-
-Oh che
scemo! Non mi sono neanche presentato…Christopher Sendler-
replicò lui, senza
perdere il sorriso di fronte alle espressioni delle tre Slytherin.
-Logan
Farrel, al vostro servizio madam- intervenne il ragazzo seduto accanto
a
Christopher, con tono non meno allegro; Logan aveva invece i capelli
biondo
cenere e dietro le lenti rettangolari c’erano chiari occhi
azzurri.
-Beh,
manchiamo solo noi con le presentazioni! Piacere di conoscervi, sono
Rebecca
Weston- disse la ragazza accanto alla quale si era seduta
–forzatamente-
Glorya.
Rebecca
era piuttosto carina: sembrava avere un fisico minuto, lisci capelli
neri e
occhi blu dal taglio allungato. La ragazza seduta accanto a lei doveva
essere
sua sorella, o quanto meno una parente, perché aveva i suoi
stessi occhi e lo
stesso modo di sorridere, ma aveva capelli biondo scuro ed era
leggermente più
in carne; infatti si presentò con il nome di Nora Weston.
Cassiopea
scambiò un’occhiata ironicamente divertita con le
due amiche, prima di
annunciare altezzosa:
-Cassiopea
Sofia Malfoy-.
-Cassiopea!
Che bel nome…- esclamò Nora, genuinamente
convinta; ricevette dalla Malfoy un
sorriso di circostanza.
-Glorya
Zabini-
si presentò Glorya con il suo tipico modo di essere gentile
ma mettendo al
contempo una barriera fra sé e gli altri.
-E tu,
rossa?- chiese Logan a Lily, vedendo che quest’ultima non
accennava a
presentarsi; sentendo quel fastidioso appellativo, Lily fu tentata di
freddarlo
con una delle sue battute ma imponendosi di essere quantomeno
beneducata
replicò:
-Lilian Luna
Potter-.
-La
figlia di Harry Potter?!- chiese Rebecca sorpresa; la storia del famoso
Bambino
Sopravvissuto era nota anche a loro.
-In
persona- rispose Lily, del tutto indifferente alla
popolarità del padre.
Rebecca
stava per dire qualcos’altro riguardo Harry Potter, quando la
voce della
Preside Dalton richiamò la loro attenzione.
-Diamo di
nuovo il nostro caloroso benvenuto agli studenti di Hogwarts.
Affinché il
vostro soggiorno risulti essere il più piacevole e
istruttivo qui, è necessario
conoscere alcune delle nostre regole, e soprattutto la struttura della
nostra
scuola- iniziò a dire la Preside
e Lily sentiva già la sua attenzione scemare;
immaginava che sarebbe stato un discorso lungo e noioso e lei voleva
solo
mettere qualcosa nello stomaco, andare a dormire e dimenticare il
disastroso
viaggio in carrozza. Nonostante ciò si convinse ad ascoltare
almeno qualche
parola:
-I nostri
studenti iniziano la scuola a dieci anni e nella maggior parte dei casi
la
terminano a diciotto, con la consegna dei M.A.G.O, che immagino
conosciate
molto bene anche voi. Sono divisi in tre sezioni che corrispondono,
come mi ha
spiegato il Preside Linton, alle vostre “Case”: noi
abbiamo i Falcoviola, dall’antico
gaelico Hawk Mhark, le Volpiblu dall’antico gaelico Sionnach
Gorm ed infine i
Delfiniverdi dall’antico gaelico Deilf Glas. Sappiamo bene
che sono nomi
difficili da ricordare, perciò sono stati semplicemente
ridotti a Hawk per i
Falcoviola, Sionnach per le Volpiblu e Deilf per il delfini. La scelta
viene
operata tramite un libro, molto antico, che risale ai nostri fondatori;
al
tocco dello studente, esso si apre magicamente alla pagina riguardante
una
delle tre sezioni…- stava dicendo la Preside
Dalton ed in sala regnava un insolito
silenzio. Era comprensibile che gli studenti di Hogwarts fossero
attenti alle
parole della Dalton, ma era strano che gli studenti americani se ne
stessero
zitti zitti ad ascoltare cose che già sapevano. Vigono per
caso orribili
punizioni su chi chiacchiera? si chiese Lily perplessa, facendo vagare
lo
sguardo qui e la tanto per far qualcosa. Intravide Edward seduto
accanto al
fratello, ad un tavolo dalla tovaglia blu, insieme a Derek e Scorpius,
che
sembrava parecchio annoiato. Casualmente al tavolo dietro il suo dalla
tovaglia
verde, era seduta Marìkaa che non stava ascoltando
propriamente quanto si stava
dicendo. Serrando le labbra con forza, Lily distolse lo sguardo e
tornò ad
ascoltare la
Preside.
-…sul
piano scolastico, le materie attraverso le quali formiamo i nostri
allievi sono
Tecnica Magica, Difesa contro le Arti Oscure, Biomagia, Pozioni, Arte
della
Trasmutanza, Storia della Magia, Scienze della Magia e obbligatoria
solo fino
al terzo anno Preveggenza; facoltativamente si possono praticare degli
sport,
di cui vi parlerò in seguito. Prima di lasciarvi al tanto
agognato banchetto,
vi comunico come si svolgerà la vostra vita qui al Saint
Patrick. Per favorire
l’integrazione fra le scuole, ma anche fra le sezioni/case di
ogni scuola,
abbiamo deciso che verranno formati dei gruppi misti, naturalmente
basati per
età. Scordatevi Gryffindor, Slytherin, Hufflepuff e
Ravenclaw voi hogwartsiani,
e voi le vostre sezioni, cari i miei alunni: è importante
fare nuove conoscenze
e nuove esperienze con altre persone. Per quanto riguarda il
pernottamento,
siete liberi di scegliere fra le stanze che vi abbiamo riservato. Bene,
dopo
questo lungo discorso, vi auguro una buona cena!- la Dalton
concluse il suo
eccessivamente lungo monologo sedendosi e, come avveniva anche a
Hogwarts, il
cibo apparve magicamente su ogni tavola.
-Mioddio
non la finiva più di parlare…- sbuffò
Lily, mettendosi nel piatto un po’ di
insalata con carne. Prima di iniziare a mangiare però, si
tolse la sciarpa di
Slytherin dal collo: lì dentro faceva decisamente
caldo…ehi! Quella sciarpa non
era la sua…e a giudicare dal profumo sembrava appartenere a
Scorpius. Si voltò,
quasi automaticamente, per cercarlo con gli occhi. Lo vide seduto con
Derek,
Edward e quello che le sembrò Thomas Nott; stava sorridendo
leggermente per
qualcosa che era stato detto ma, come se si sentisse osservato, smise
di ridere
per guardarsi intorno. Per una millesima frazione di secondo, gli occhi
viola
di Lily rimasero incatenati in quelli di Scorpius; poi entrambi
distolsero lo
sguardo e tornarono alle proprie conversazioni.
-È
peggio
di Linton quando attacca a parlare prima di cena…- aggiunse
Cassiopea che stava
già finendo il primo.
-O del
professor Paciock quando si lancia nei suoi monologhi sulle piante!-
commentò
Glorya che stava ancora decidendo cosa mangiare.
Nessuna
delle tre sembrava far caso agli altri quattro commensali, che vollero
però
rendere palese la loro presenza.
-Scusate,
non siete molto carine a parlare così- intervenne
timidamente Nora Weston.
-Da
quando bisogna essere carine?- chiese sfacciatamente Lily. Nora
arrossì e parve
non trovare più nulla da ribattere, ma Christopher si eresse
a suo paladino:
-Da
quando state parlando con degli estranei- disse, senza nessuna traccia
del
sorriso di prima.
-Ecco,
appunto, degli estranei- sottolineò Cassiopea, che quando
mangiava desiderava
essere lasciata in religioso silenzio.
-Ma
guarda te ‘ste snob…- fece Logan, allibito; se
tutti gli studenti di Hogwarts
erano come loro, il soggiorno sarebbe stato davvero davvero molto
lungo…
Qualche
tavolo più in là, Shane Burke non riusciva a
staccare gli occhi da Cassiopea.
Non aveva avuto più il coraggio di parlarle, dopo che lei
l’aveva beccato a
baciare Vanessa e d’altra parte sentiva che qualsiasi
approccio sarebbe stato
inutile. Ma soffriva così tanto all’idea di averla
persa…anche se sapeva che
non era mai stata sua. Eppure ricordava quanto era stato bello parlare
con lei
nella Stanza delle Necessità, com’era simpatica
lei quando lasciava da parte la
rigida maschera da snob…perché si era comportato
in quel modo? Perché diavolo
aveva sentito la necessità di una ragazza proprio quella
sera?
-Ehi, sei
tra noi?-
Il filo
dei pensieri di Shane venne interrotto da una ragazza con voluminosi
ricci rosso
acceso, che gli sventolò una mano davanti agli occhi. Shane,
il suo amico Tom e
Dirk Zeeman, un altro Grifondoro, si erano seduti ad un tavolo dalla
tovaglia
viola e avevano subito socializzato con i tre ragazzi seduti; quando
però Shane
si era incantato a guardare Cassiopea si era come estraniato dal mondo.
Shane
rivolse un sorriso forzato alla ragazza, che si chiamava Lorein, e
replicò:
-Sì,
certo…stavo guardando la forma particolare di questa sala-.
-In
effetti può sembrare strana per chi non è
abituato- commentò l’amico di Lorein,
un tale Jason Cassel, un ragazzo cicciotto, con tenere guanciotte rosee
e
occhiali rotondi; sembrava un angioletto paffuto, per via degli occhi
azzurri e
dei capelli biondi.
-Già,
sapete come mai è stata costruita così?- chiese
Tom, addentando famelico un
dolce alla panna.
-Beh, qui
molte cose hanno forma rotonda, come i nostri tavoli, perché
qui a Saint
Patrick vige il principio dell’ugualità. Ogni
studente ha gli stessi diritti
degli altri e così, siccome il cerchio è da
sempre simbolo di uguaglianza, è
stato scelto come forma base- spiegò gentilmente
l’ultima componente del
tavolo, tale Karen Terrent, che sembrava la classica sfigata: anonimi
capelli
lisci, brufoli sparsi sul viso e occhi castani poco profondi. Sembrava
però una
ragazza molto intelligente e informata e parlare con lei era piacevole.
-Che cosa
interessante!!! E cosa ci dite delle vostre Sezioni? A Hogwarts ogni
Casa ha
delle caratteristiche…- domandò interessato Dirk
Zeeman, che intanto si
guardava intorno alla ricerca di qualche ragazza carina. Non era quello
che si
definiva propriamente un “bel ragazzo”, con
l’apparecchio ai denti e i pochi
centimetri d’altezza, ma lui non aveva perso le speranze
d’incontrare l’anima
gemella.
-In
realtà non so da dove derivino i nomi delle nostre Sezioni,
ma posso dirti che
non ci sono molte differenze fra noi…il Libro sceglie
casualmente dove assegnarci,
sempre per il famoso principio di uguaglianza- rispose Lorein con un
sorriso,
finendo il suo purè di patate.
-Magari
fosse così anche da noi!- esclamò Shane
malinconico, pensando a quanti
pregiudizi esistevano nella loro scuola, soprattutto fra Serpeverde e
Grifondoro…
-Perché, da voi
come vanno le cose?- chiese incuriosito
Jason, che sembrava a dieta, data la poca quantità di cibo
nel piatto.
-Da noi
veniamo assegnati nelle Case tramite un antico Cappello Parlante che
beh…quando
ci viene messo in testa guarda dentro di noi e capisce come siamo
fatti, com’è
il nostro carattere…e in base a questo ci mette nelle varie
Case- iniziò a dire
Shane, che si stava ostinando a guardare verso Jason per non fissare in
continuazione la Malfoy.
-Oooh! E
descriveteci le vostre Case…!- lo incoraggiò
Karen piuttosto stupita dalla
storia del cappello che guarda nella testa delle persone.
-Beh i
coraggiosi di cuore, i prodi e i nobili vengono assegnati a Grifondoro,
che
sarebbe la nostra Casa- cominciò a spiegare Shane con
orgoglio.
-Poi
c’è
Corvonero, per quelli più intelligenti e
svegli….o per i più secchioni, se
preferite- aggiunse Tom, facendo sorridere gli americani.
-Serpeverde
invece è la Casa
degli astuti, dei furbi, degli snob, delle persone perfide e cattive di
natura,
dei bastardi dentro…- disse Shane, mettendoci tutti i
peggiori aggettivi
possibili nel descrivere Slytherin.
-Questa
Casa non sembra esservi molto simpatica- notò infatti Lorein.
-Non
molto, da tempi immemori c’è sempre stata molta
rivalità fra Grifondoro e
Serpeverde…- confermò Dirk, per poi aggiungere:
-…e
poi
c’è Tassorosso, per quelli di buon carattere e di
buona volontà, anche se tutti
dicono che lì ci finiscono quelli che non trovano
nessun’altra collocazione-.
Mentre i
Grifondoro socializzavano, altri Slytherin facevano nuove conoscenze e
ne
riscoprivano un’altra. Edward si era infatti seduto al tavolo
di Thomas, con i
suoi amici, e Derek e Scorpius l’avevano seguito; avevano
quasi finito di cenare,
quando Thomas domandò al gemello:
-E allora
Edward? Sei riuscito a conquistare Lily Potter alla fine?-
Edward
sorrise al fratello, che trovava molto cambiato. Sembrava
più sicuro di sé,
forse perché era riuscito a perdere i chili di troppo e la
sua acne era
decisamente migliorata; non era bello quanto il gemello, ma almeno
adesso
riusciva a trovare qualche ragazza di tanto in tanto e lì al
Saint Patrick si
era fatto molti amici.
-Beh
fratellino, diciamo che sono sulla buona strada…- rispose
poi il bel Nott, con
un sorriso biricchino.
-Sì?
Raccontami qualcosa…me lo merito, dopo tutte le chiacchiere
che ho ascoltato su
di lei quando ero a Hogwarts!- ribatté Thomas, per poi
aggiungere:
-A
proposito, dov’è seduta? Non mi sembra di averla
vista…-
-È
lì-
replicò Scorpius lapidario, indicando la schiena di Lily,
riconoscibilissima
per la sua inconfondibile chioma rosso rubino. Gli stessi capelli che
aveva
accarezzato poco prima…
-Carina
la tipa!- esclamò uno degli amici di Thomas, un certo Ethan
Sheldon, un tipo
abbastanza aitante, che sembrava piacere alle ragazze, a giudicare da
come lo
guardavano desiderose le sue compagne di Casa, le Volpiblu, e non solo.
-Già-
commentò Edward con tono secco, come a marcare la
proprietà; poi rispose al
fratello, che ancora aspettava:
-Beh sai
siamo una specie di coppia…usciamo a Hogsmade insieme, la
porto a ballare…e
come bacia bene!-
-Non
direi che tu e Lily siete proprio una coppia- intervenne freddo
Scorpius,
cercando di sembrare impassibile di fronte all’entusiasmo di
Edward.
-Ah no?-
ribatté Edward, con il sorriso smorzato.
-No. Non
vi ho ancora visti andarvene in giro mano nella mano, sbaciucchiarvi
agli
angoli, fare la classica coppietta…- replicò
Scorpius, disgustato alla sola
idea.
-Da come
me la ricordo, Lily non mi sembrava proprio una ragazza tutto miele e
zucchero-
commentò Thomas, per smorzare la tensione che sembrava
essersi creata fra
Edward e Scorpius. Era un’atmosfera che non aveva mai visto
fra i due: amici
inseparabili da sempre, erano legati nel profondo.
-Direi
proprio di no!- disse Derek con una risatina, pensando invece alla
ragazza che
gli occupava la mente da tutta l’estate…lei
sì che sapeva essere dolce…
E
così,
fra il chiacchiericcio generale e tentativi di conversazione, la prima
cena al
Saint Patrick Magic College si concluse; fu con immensa gratitudine
verso
chiunque ci fosse lassù nel cielo, che Lily poté
lasciare il Refettorio insieme
a tutti gli altri studenti per seguire i Coordinatori del Saint
Patrick, che
erano simili ai Prefetti e ai Caposcuola di Hogwarts. Con sua grande
sorpresa, Christopher
Sendler e, udite udite, Thomas Nott, o meglio, Thomas Nott che
finalmente
somigliava al gemello.
-Ehi
Albus, quel tizio assomiglia a Edward Nott di Serpeverde!-
esclamò Marìkaa,
seguendo i Coordinatori verso il quarto piano, dove c’erano
le camerate degli
studenti più anziani.
-Ovvio
che gli somiglia, è il suo gemello!- replicò
Albus con un sorriso, che divenne
una risata di fronte all’espressione imbarazzata di
Marìkaa. Era così tenera
quando arrossiva…eppure percepiva ogni giorno di
più quanto Marìkaa fosse
infatuata di Scorpius, e non riusciva a fare a meno di starci male.
Primo,
perché sentiva che si stava innamorando di lei, secondo
perché sapeva che
Scorpius Malfoy non si sarebbe mai e poi mai interessato a lei, preso
com’era
da…Lily! Albus dovette trattenersi dal battersi una mano
sulla fronte, dandosi
dello scemo…come aveva fatto a non pensare a Lily?! Avrebbe
potuto aiutarlo…
La
cercò
con lo sguardo in mezzo a tutti gli altri studenti, che stavano
ricevendo le
ultime istruzioni prima di suddividersi nelle varie camere, e la
individuò
vicino alle sue amiche e a Edward Nott; spostando un po’ lo
sguardo, trovò
immancabilmente anche Scorpius e l’altro amico, Derek. Un
momento, Derek non
era lo stesso ragazzo che qualche sera fa aveva visto parlare con sua
cugina…?
Scacciando il pensiero con una scrollata di capo, tornò a
concentrarsi sulle
proprie questioni di cuore. Anche Albus Severus Potter, quando voleva,
sapeva
essere machiavellico come una serpe. E forse l’unico tratto
che lui e sua sorella
avevano in comune, era una certa ostinazione
nel perseguire i propri obiettivi.
Spazio
Autrice:
Salve a tutti!
Con mia
grande (e forse anche
vostra) sorpresa, sono riuscita a postare abbastanza
velocemente…e il merito di
questo veloce aggiornamento va alle vostre recensioni, che mi hanno
fatta
sentire ancora una volta apprezzata come scrittrice in un momento in
cui mi
sento completamente vuota, oltre ad avermi dato un sostegno
importantissimo per
me. Prima di passare ai ringraziamenti, vorrei però dire due
parole sul
capitolo…diciamo che, anche se ci sono dei pezzi riguardanti
i nostri
personaggi, si tratta di un capitolo incentrato più che
altro sulla nuova
scuola. Siccome la storia sarà ambientata al Saint Patrick
per un po’ di
capitoli (non so ancora quanti) mi sembrava giusto dare una descrizione
del
grattacielo/castello, delle abitudini della scuola ecc…spero
che non sia stato
troppo noioso per voi il discorso della Preside Dalton : ) come ho
detto, i
rapporti fra i personaggi sono rimasti più o meno invariati
dallo scorso
capitolo, anche se il nostro Albus ha deciso di smettere di compatirsi
e di
attivarsi per strappare Marìkaa dalle grinfie di Scorpius.
Mi auguro davvero
che il capitolo vi piaccia, insomma.
Ringrazio
ancora una volta tutti
voi per il sostegno che mi date, chi ha messo la storia fra preferiti,
seguite
ricordate e me (ancora non ci credo!) fra gli autori preferiti e
finalmente,
dopo mesi e mesi, passo a rispondere alle recensioni di Tugs,
Rein94,
Ellaella, Alexandra_Potter, Lily
Malfoy, MarauderPad,
Aislin, Maltrerio, Blondie,
Malika, Zakurio
e gelidovednto:
Tugs: ti
ringrazio mille per la
recensione, se non sbaglio è la prima che mi lasci e ne sono
molto contenta. A
volte in effetti Lily è insopportabile ma…che ci
vuoi fare, amo il mio
personaggio così : ) sono felice che comunque il mio modo di
descriverla ti
piaccia e ti ringrazio per i complimenti. Alla prossima spero!
Rein94: ciao!!! Mi
sento piuttosto in
colpa nei tuoi confronti perché ho ben 2 recensioni a cui
rispondere…cosa che
faccio molto volentieri ora : ) per quanto riguarda le tue ipotesi
sulla natura
di Liam ti posso dire che la prima che hai fatto (probabilmente non te
la
ricordi neanche più) è quella che più
si avvicina alla verità…e per il resto ti
ringrazio per quella recensione. Ovviamente ti ringrazio anche per
l’ultima che
mi hai lasciato che anche se la definisci breve a me è
piaciuta un sacco : )
grazie mille, alla prossima!!
Ellaella: grazie per
la tua perseveranza
nel seguire la mia storia e ovviamente ti ringrazio anche per la
recensione : )
alla prossima spero!!
Alexandra_Potter: grazie
mille per la recensione,
spero che la nuova scuola ti piaccia, come anche il resto del capitolo,
anche
se non ho più accennato al piano di Glorya e
Cassiopea…che salterà fuori nei
prossimi capitoli : ) grazie mille, alla prossima spero!
Lily
Malfoy: ciao! Per
prima cosa ti
ringrazio anche per la recensione che avevi lasciato al ventinovesimo
capitolo
alla quale, purtroppo, non aveva più potuto rispondere.
Naturalmente ti
ringrazio anche per quest’ultima recensione e spero ti sia
piaciuto il
capitolo…ho messo qualche indizio sulla fiamma di Derek,
mentre sul piano di
Glorya e Cassiopea ancora mistero : ) grazie ancora, alla prossima
spero!!!
MarauderPad: felicissima
di essermi trovata una
fun : ) ti ringrazio moltissimo per la recensione anche se appunto come
avevo
annunciato il capitolo non era dei migliori…spero davvero
che questo ti sia
piaciuto di più, è stata una faticaccia
inventarmi tutto della nuova scuola : )
e ho anche disseminato qualche indizio sulla ragazza di Derek : )
ancora grazie
per la recensione, alla prossima spero! Ah, quasi dimenticavo di
ringraziarti
per la recensione che avevi lasciato al capitolo
ventinove…era lunghissima e mi
è piaciuta un sacco!! Mi piace l’attore che avevi
suggerito per Edward come
anche l’attrice per Glorya…mi piacerebbe davvero
mettere delle immagini ma
anche se ci ho provato mille volte ho fallito miseramente : ( se ti va
puoi
contattarmi tramite il “contatta” di efp per
aiutarmi a caricare queste
maledette immagini, te ne sarei grata!!! Grazie mille : )
Aislin: ti confesso
che la tua
recensione era una delle più attese ma anche delle
più temute. Temute perché
pensavo che non so, per via dell’ultimo capitolo e del
passare del tempo,
avessi perso interesse per la mia storia o che il mio modo di scrivere
non ti
piacesse più…magari sembra stupido ma mi sarebbe
dispiaciuto perdere una “fan”
come te, che riesce a capire ciò che voglio esprimere e mi
fa sorridere con le
sue recensioni, sempre dettagliate e quanto mai apprezzate. Invece
sembra che
così non sia e ne sono davvero felice…grazie!!
Passando alla recensione (ti
ringrazio anche per quella che avevi lasciato al ventinovesimo
capitolo) mi
sembra che non ci sia molto da dire, se non che mi stupisci sempre di
più con
le tue osservazioni accurate e dettagliate…spero che anche
quest’ultimo
capitolo ti sia piaciuto! Ancora grazie, anche per il sostegno sul
piano
personale…
Maltrerio: ti
ringrazio soprattutto perché la
tua recensione mi ha fatta davvero sorridere e far sorridere e far
sorridere me
in questo periodo non è affatto facile, perciò
grazie davvero! E poi, altroché
non contare nulla! Ogni singolo lettore per me è importante
e spero sempre di
riuscire a “regalare” capitoli che siano belli e
che sappiano
coinvolgere…perciò sono felice del fatto che tu
continui a seguirmi. Grazie!
Alla prossima, spero! Ps. grazie anche per la recensione al capitolo
ventinove!
Blondie: grazie
mille per la recensione,
spero che questo capitolo ti sia piaciuto e che mi farai sapere cosa ne
pensi!!! Alla prossima : )
Malika: grazie
mille per la
recensione!!! Su Cassiopea hai azzeccato, anche se ne
passerà prima che si
accorga di amare Shane! Per Glorya e Liam forse è un
po’ più facile, ma fra
loro ci saranno ben altri problemi…il tuo ragionamento su
Lily/Scorpius/Marìkaa
e Edward è piuttosto contorto, ma rileggendolo un paio di
volte sono riuscita a
capirlo : ) ti ringrazio ancora, alla prossima spero!!
Zakurio: credo
proprio che sia la prima
volta che recensisci e sono proprio felice che la mia fan fiction
meriti una
recensione, perciò ti ringrazio!! Ho aggiornato troppo
presto per i tuoi gusti
: ) scherzo…spero il capitolo ti piaccia comunque, alla
prossima!!
Gelidovednto: il tuo
commento era tutt’altro
che opportuno, anzi mi ha fatta davvero sorridere, perciò
grazie!! Sono molto
contenta che la mia fan fiction ti abbia spinta a lasciare una
recensione, e
spero che questo evento si ripeta : ) grazie per le parole di sostegno,
in questo
periodo ne ho davvero bisogno…alla prossima spero! Baci
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Capitolo 31 *** First american day ***
CAPITOLO
31
First american day
Come
Lilian Luna Potter avrebbe imparato nelle settimane a
seguire, le lezioni al Saint Patrick iniziavano alle otto, e non alle
nove come
a Hogwarts. Fu per questo che quando sentì qualcosa di caldo
e morbido
atterrarle addosso, facendola svegliare di soprassalto con un urlo
molto poco
fine, per un attimo si chiese se non le stesse crollando
l’edificio addosso.
Impiegò
un minuto buono per capire che la cosa calda e morbida
appallottolata sul suo stomaco era Cassiopea Sofia Malfoy.
-Che
diavolo ci fai sulla mia pancia?!- sbottò Lily a
metà fra
l’incazzato e l’assonnato. Cassiopea, a sua volta
piuttosto confusa la guardò
come se non sapesse spiegare neanche lei il motivo della sua posizione
piuttosto scomoda.
-Oh…-
iniziò a dire perplessa, -credo che stessi cercando di
raggiungere il bagno e di essere inciampata su qualcosa- concluse.
-Tu
ringrazia di essere mia amica da cinque anni, altrimenti penso
che il pezzo più grande che resterebbe di te sarebbero le
orecchie- la minacciò
Lily, soffocando uno sbadiglio; poi, notando che Cassiopea non
accennava ad
alzarsi dal suo stomaco le chiese garbatamente ironica:
-Cassiopea
tesoro, ti potresti alzare ora?!-
-Ah!
Sì in effetti ora che mi ci fai pensare sarebbe meglio che
mi
alzassi- convenne l’amica tranquilla, stiracchiandosi con
lentezza mentre
finalmente il sangue di Lily ricominciava a circolarle nella cassa
toracica.
-Ehi,
siete sveglie per fortuna!-
La
porta della loro stanza si era appena aperta, facendo entrare
una Glorya Zabini perfettamente pettinata, truccata e vestita con un
paio di
jeans a dir poco aderenti, basse ballerine rosse e una camicetta di
raso dello
stesso colore; era più bella del solito, con i capelli neri
legati in un’alta
coda e gli occhi nocciola brillanti.
Lily
Potter si chiese seriamente cosa ci fosse che non andava in
quella mattinata. Cassiopea che le piombava addosso in stato
decisamente
confusionale –non che solitamente appena sveglia connettesse
granché- e Glorya
perfettamente vestita alle sette del mattino…c’era
decisamente qualcosa che non
andava.
-Okay-
iniziò Lily con una certa logica, -tu perché sei
già
vestita?-
Glorya
la guardò con tanto d’occhi.
-Perché
dobbiamo scendere a fare colazione!! Ieri sera non hai
sentito che qui le lezioni iniziano alle otto?-
-Cosa?!-
gridò un ammasso informe di capelli biondi e vestaglia da
notte accoccolata in un groviglio di coperte e lenzuola, alias
Cassiopea Sofia
Malfoy che era andata a ributtarsi del suo letto dopo aver soavemente
svegliato
Lily.
-Eh
sì, non so voi a cosa steste pensando ma Thomas ieri prima
di
congedarci ha detto che iniziano alle otto- confermò Glorya,
mettendo alcune
pergamene nuove nella borsa di pelle nera.
-E
tu svegliarci??- le chiese Lily, irritata per il brusco
risveglio, alzandosi di corsa dal letto. Aveva bisogno almeno di
quaranta
minuti per prepararsi e doveva almeno bere una tazza di
caffè, prima di
presentarsi a lezione!
-Ero
appunto venuta a compiere questa difficile azione, quando vi
ho trovate in posizioni compromettenti- replicò Glorya
sarcastica, sedendosi
sul suo letto per aspettarle.
La
sera prima Lily, Glorya e Cassiopea si erano conquistate
–alias
avevano costretto tutte le altre a rinunciarvi- l’unica
camera da tre
disponibile, riuscendo finalmente dopo cinque anni a liberarsi della
presenza
ossequiosa di Melissa Summers e della sua amica Isabelle Blackwell;
così ora
avevano tranquillamente invaso ogni angolo possibile di quella camera
dotata di
tre letti, tre armadi e un bagno neanche troppo piccolo.
Mentre
osservava divertita Cassiopea e Lily che si preparavano
alla velocità della luce, Glorya lasciò vagare i
suoi pensieri verso Liam. Stava
così bene con lui…il giorno prima avevano
trascorso tutto il viaggio in
carrozza a parlare e per la prima volta Glorya aveva accennato dei suoi
problemi famigliari a qualcuno che non fossero Lily, Cassiopea e
Scorpius. Allo
stesso modo Liam le aveva rivelato qualcosa del suo passato
–non molto, a dire
il vero- e dalle sue parole Glorya aveva potuto intuire che il bel
Corvonero
avesse subito una grave perdita da non molti anni. Ciò che
affascinava Glorya
di Liam era il modo in cui lui si muoveva. Sempre attento a non
sfiorala con
troppa schiettezza, come se avesse paura
di farle del male, mai una mossa troppo azzardata che li
avvicinasse
troppo…cosa c’è che non va in me? si
chiese Glorya, l’attenzione per i
preparativi delle sue amiche ormai svanita. Glorya sapeva di essere una
ragazza
estremamente bella, ma non le veniva naturale ostentare la sua bellezza
come
faceva Lily, o mostrala con indifferente orgoglio come Cassiopea. E
sapeva, per
esperienza, che i ragazzi tendono a metterti le mani addosso appena
possono…le
era successo più di una volta nel corso degli anni, e lei
aveva sempre
rifiutato con fermezza quel tipo di contatto. Spesso si sentiva
piuttosto
fragile, probabilmente a causa dei maltrattamenti subìti da
Lysa, e il solo
vedere qualcuno avvicinarsi troppo a lei la mandava nel panico. Eppure
questo
con Liam non succedeva, come se lui percepisse la sua paura di essere
maltrattata ancora. O di essere trattata come un semplice oggetto dai
ragazzi.
Ma questa sua accortezza anziché rassicurarla, impensieriva
Glorya. Perché Liam
non tenta un approccio più deciso? Forse non è
attratto da me fisicamente, mi
vede solo come un’amica…ipotizzò la Zabini
intristendosi. Lei era fisicamente e mentalmente
attratta da Liam, e il pensiero che lui non ricambiasse i suoi
sentimenti la
spaventava.
-Ehi,
sei caduta in trance? Noi siamo pronte- la informò
Cassiopea, sventolandole una mano davanti agli occhi. Era vero:
Cassiopea era
estremamente carina, con i boccoli lasciati liberi, una gonna sfasata
blu e un
dolcevita bianco, mentre Lily si stava infilando la decolté
nera destra che
avrebbe completato il suo abbigliamento insieme ai pantaloni neri a
vita bassa
e ad una maglia violetta dallo scollo a barca.
Le
tre Slytherin –non avrebbero scordato nemmeno per un attimo
di
appartenere a quella Casa per mescolarsi a tutti gli altri -
impiegarono
qualche minuto a ritrovare la porta viola del Refettorio e una volta
individuatala fecero il loro ingresso.
La
sala rotonda era ancora quasi del tutto piena, sia perché si
stava svolgendo ancora la colazione, sia perché le classi
del quinto e
dell’ultimo anno di Hogwarts e del Saint Patrick avrebbero
dovuto aspettare lì
per essere suddivisi nei famosi gruppi misti.
Lily
si accorse con suo immenso piacere che anche in America il
suo ingresso era seguito con attenzione da molte persone e,
estremamente
compiaciuta, raggiunse il tavolo dove aveva intravisto Edward e gli
altri;
altroché socializzare, lei stava bene in mezzo ai suoi
Slytherin.
-Buon
giorno ragazze- salutò Edward gentile, cogliendo al volo
l’occasione per chinarsi a sfiorare l’angolo della
bocca di Lily con la
propria; la
Slytherin
tuttavia voltò impercettibilmente il capo, così
da ricevere un semplice bacio
sulla guancia. Edward la guardò perplesso e irritato, ma
nascose questi
sentimenti dietro il solito sorriso da dongiovanni.
-Thomas
Nott, che piacere rivederti- esordì Lily rivolta al
gemello di Edward, che eccezionalmente, essendo Coordinatore, aveva
potuto
unire due tavoli, cosicché ora oltre che essere seduto
insieme agli Slytherin
potesse stare anche con gli amici.
-Lily
Potter, piacere tutto mio- ribatté lui, con lo stesso tono
ironico di Lily.
-Ti
trovo dimagrito, più gentile e quasi quasi più
carino-
commentò la Potter,
sfoderando il suo sorriso Slytherin.
-Tu
invece resti sempre la solita altezzosa snob, a quanto vedo-
la rimbeccò Thomas, sperando di far vacillare il sorriso
della rossa; inutile,
non sarebbero mai potuti andare d’accordo.
-Fiera
di esserlo Thomas, sempre e comunque- confermò Lily,
versandosi del tè.
-Ehi
Thomas, non ci presenti le tue amiche?- intervenne Ethan
Sheldon, che aveva adocchiato Lily già la sera prima.
-Ma
certo…loro sono Lily Potter- disse Thomas indicando loro la
rossa, che sorrise a ciascuno dei Volpeblu con cortesia, -Glorya Zabini
e Cassiopea
Malfoy- concluse Thomas, presentando la Malfoy,
che strinse con forzata gentilezza la
mano a ciascuno di loro, e Glorya, che invece si disse lieta di
conoscerli con
fare pensieroso.
-Ragazze,
vi presento Ethan Sheldon- proseguì, indicando loro il
ragazzo dai magnetici occhi verde smeraldo e dai corti capelli neri che
aveva
parlato per primo, -Nathaniel Mayer- un ragazzo non meno attraente del
primo, grazie
ai suoi capelli rossicci e gli occhi d’ambra sorrise al loro
indirizzo, -e Maximilian
Roche- concluse Thomas, presentando loro l’ultimo componente
del tavolo, un
ragazzo piuttosto silenzioso e dal volto imperscrutabile.
-Se
abbiamo finito con le presentazioni gradirei fare colazione in
silenzio- intervenne Scorpius Malfoy, irritato da tutto quel parlare.
-Il
solito maleducato Malfoy…lascia che Thomas ci presenti i
suoi
interessanti amici- ribatté Lily, che pronunciando
“interessanti” guardò Ethan.
-E
tu lasciami mangiare in pace, senza inquinare le mie orecchie
con la tua fastidiosa voce come fai da cinque anni- fu la risposta di
Malfoy;
Cassiopea e gli altri Slytherin si scambiarono uno sguardo rassegnato,
ma Ethan
disse:
-Scorpius, non si trattano male le belle ragazze…- e sorrise
a Lily; Edward,
con fare possessivo, aggiustò una ciocca di capelli sfuggita
dalla treccia della
Potter.
Malfoy
lo gelò con lo sguardo e solo perché sapeva che
la famiglia
di Ethan era molto potente si trattenne dal mandarlo a fanculo al
secondo
giorno; invece replicò:
-Oh
caro Ethan…tu non conosci Lily. Sa renderti la vita un
inferno, se lo vuole-.
-Peccato
Malfoy che io desideri rendere un inferno solo la tua
vita- commentò la Potter zuccherosa, -e so
essere piuttosto…piacevole…con
chi
capisce come trattarmi- aggiunse, sciogliendo la treccia, conscia che i
suoi
capelli avevano sempre un certo fascino.
-Qui
si mette male…- sussurrò Glorya a Cassiopea,
notando ch Ethan
sembrava ammaliato da Lily, che Scorpius probabilmente avrebbe ridotto
in
briciole il bricco del latte e che Edward osservava con occhi poco
rassicuranti
l’amico di Thomas.
-Già,
troppe api vicino allo stesso fiore…- sussurrò
Cassiopea di
rimando, osservando la scena.
-Dobbiamo
fare attenzione- disse Glorya pensosa.
-Molta
attenzione- convenne Cassiopea. Intanto la conversazione
intorno a loro si era spostata su un altro tema, che interessava molto
gli
Slytherin.
-…il
party inizierà alle undici, giusto Thomas?- stava dicendo
Nathaniel Mayer.
-Sì,
mi sembra che Diana mi avesse detto così- rispose Thomas, e
poi aggiunse rivolto al fratello:
-È
una specie di party di benvenuto che il Club ha organizzato per
voi di Hogwarts…in teoria per tutti, in pratica è
piuttosto esclusivo-.
-Il
Club? Che cosa sarebbe?- chiese Cassiopea interessata.
-Beh
non so se ricordate Caroline Cavendish e il suo
seguito…Diana
Calender è la nostra Caroline Cavendish, detto molto
semplicemente- spiegò
Thomas.
-Oh,
oh…abbiamo delle elites anche qui allora,
altroché ogni
studente è uguale all’altro!- commentò
Lily decisamente contenta.
-Sì
mia cara…e qui
l’elites siamo noi- confermò Ethan, sicuro di
sé.
Lily
stava per chiedergli di mostrarle questa Diana Calender,
quando la Preside Dalton
si alzò in piedi con il chiaro intento di fare un altro
discorso.
-Buon
giorno a voi, cari ragazzi!!! Spero che abbiate passato una
piacevole notte- esordì la Preside
e Lily scambiò un sorriso complice con le sue amiche: erano
rimaste sveglie
fino alle tre a spettegolare a più non
posso…altroché dormire!
-Affinché
le lezioni non inizino con troppo ritardo, vi comunico
subito le nuove “classi”, formate apposta per
questo scambio interculturale…-
proseguì la Dalton
e, dopo aver estratto una pergamena giallina dalla colorata veste a
pois,
iniziò a leggere i nomi degli studenti.
Con
suo grande disappunto, Lily venne separata dalle sue amiche:
Glorya era stata infatti assegnata al gruppo denominato semplicemente
“A”,
insieme a Nora Weston, Jason Cassel (rispettivamente Falcoviola e
Delfinoverde),
Maximilian Roche (Volpeblu) e un’altra decina di studenti,
fra i quali
comparivano Cecyl Clifford di Corvonero, Adrianna Hallen di Grifondoro
e Mark
Fuller di Serpeverde, mentre Cassiopea fu inserita nel gruppo
“B” di cui
facevano parte Zack Dunaway di Corvonero, Vanessa Blindsworth
(Cassiopea
avrebbe voluto mettersi ad urlare per la rabbia quando la
sentì nominare dopo
il suo nome) di Grifondoro, Duke Morrison di Serpeverde ed altri del
Saint
Patrick che non conosceva. Profondamente delusa e arrabbiata, Lily si
trattenne
a stento dal pestare i piedi mentre aspettava di venire chiamata a sua
volta. I
suoi compagni di gruppo erano Melissa Summers (troppo bello illudersi
di
essersi liberata di lei), Molly ed Hugo Weasley, Sissy Brown, Lorein
Steiner più
altri fra studenti di Hogwarts e Saint Patrick.
-Pretendo
che i gruppi vengano cambiati- annunciò Lily alle sue
amiche, dalle quali non era stata ancora separata dato che dovevano
essere
comunicati i gruppi del settimo anno.
-Vengo
a protestare con te- concordò Cassiopea
incazzata…le
toccava stare anche con quella sgualdrina della Blindsworth!
-Zitte!
Stanno formando il primo gruppo del settimo…- disse loro
Glorya, che sebbene fosse dispiaciuta quanto loro per la suddivisione
nelle
classi, voleva sapere in quale gruppo sarebbe finito Liam…e
infondo infondo
anche Derek.
Il
primo ad essere chiamato fu proprio il bel Zabini, che venne
assegnato al gruppo D, con Rose Weasley, Karen Terrent, Thomas Nott,
Chantal
Ferworth di Serpeverde, Logan Farrel dei Falcoviola ed altri; quando fu
il
turno di Edward, Lily ebbe modo di vedere la famosa Diana Calender
nominata da
Thomas. Con suo grande disappunto, Diana era davvero bella.
Aveva
gambe toniche e slanciate, ventre piatto con una generosa
terza di seno ed emanava classe ad ogni passo; i capelli neri
sembravano
brillare di luce propria e gli occhi erano di un impressionante grigio
ghiaccio. La cosa che colpiva maggiormente Lily era che Diana
dispensava veri
sorrisi a tutti e mentre passava fra i tavoli per raggiungere il suo
gruppo
salutava persone con molta naturalezza. Era indubbiamente la Regina
di quella scuola, ma
sembrava portare lo scettro con gentilezza e simpatia,
anziché con arroganza e
perfidia.
-E
così il nostro Edward è finito nel gruppo di
questa Diana
Calender…- commentò Cassiopea, mentre venivano
chiamati anche Christopher
Sendler, Nathaniel Mayer, Albus Severus Potter, Dirk Zeeman, Brianna
Aberfield
di Serpeverde e una del settimo anno di Corvonero di nome Cornelia
Bloom.
Rimasto
solo al tavolo, Scorpius capì che il suo gruppo sarebbe
stato il peggiore di tutti: se non aveva fatto male i calcoli, gli
toccavano
Shane Burke (che sarebbe morto di lì a poco), Ethan Sheldon
(un altro che non
avrebbe fatto una bella fine), Liam Mackenzie (almeno avrebbe avuto
modo di
osservarlo), Rebecca Weston (che gli era stata descritta da sua sorella
come
una tipica Grifondoro) e uno sfigata di Tassorosso che aveva preso per
il culo
sin dall’alba dei tempi, di nome Sarah Addams; fortunatamente
c’era Charisma
Lockart della sua Casa (con la quale era anche stato a letto un paio di
volte)
e Marìkaa Stewart, che appena capì di essere
stata assegnata al suo stesso
gruppo sorrise gioiosa.
E
così, fra il disappunto di alcuni e la gioia di altri, le
lezioni del primo giorno al Saint Patrick College iniziarono.
*****
Lily
Potter arrivò per ultima nell’aula di Tecnica
Magica, che
sarebbe stata l’ultima lezione di quella penosa e lunghissima
mattinata. Non
aveva alcuna intenzione di sopportarsi ancora Melissa Summers e
così si sedette
da sola, mentre la professoressa Cromwell faceva alcuni appunti
introduttivi
per verificare che la classe fosse allo stesso livello.
Lily
non l’ascoltava: era arrabbiata per essere stata separata
dalle sue amiche, irritata per l’incessante chiacchiericcio
di Melissa,
preoccupata per i gruppi del settimo anno e incuriosita da Ethan
Sheldon. Era
sicuramente un bel ragazzo e Lily aveva voglia di fare nuove
esperienze: chissà
che Ethan non fosse interessato alla cultura inglese…
-Mi
scusi, signorina…?-
-Potter-
rispose Lily, risvegliandosi dalla sua trance.
-Potter,
sarebbe così gentile da ripetermi l’ultima frase?-
chiese
la professoressa Cromwell che l’aveva beccata in piena
disattenzione; se aveva
capito di aver di fronte la figlia dell’eroe dei maghi non lo
diede a vedere.
Lily
tacque, non avendo ovviamente idea di che cosa stessero
parlando, e si aspettava che la Cromwell le togliesse
dei punti; poi si ricordò di essere al
Saint Patrick dove non esistevano punti. Tuttavia fu ripresa e questo
non fece
che peggiorare il suo umore, disastroso in partenza; per evitare di
essere
sgridata nuovamente, si mise a prendere appunti, anche se loro avevano
già
affrontato l’argomento di cui stavano parlando. In questo
modo il tempo sembrò
passare più velocemente (non veloce come avrebbe voluto
Lily) e proprio quando la Potter stava per gettare
la
spugna e posare la testa sul banco, la campanella suonò.
Estrasse
uno specchietto dalla borsa per controllare che fosse
tutto apposto, passò una mano fra i capelli per smuoverli un
po’ ed infine,
quando ormai tutti avevano lasciato l’aula, uscì
anche lei. Se fosse stata ad
Hogwarts avrebbe raggiunto la Sala
Grande
in meno di cinque secondi, ma era al Saint Patrick e perciò
non aveva la più
pallida idea di come tornare al Refettorio.
-Ci
siamo perse, Alice nel paese delle meraviglie?-
Lily
si voltò e neanche a farlo apposta si trovò
davanti uno degli
oggetti dei suoi pensieri: Ethan Sheldon si trovava a pochi metri da
lei,
appoggiato alla parete con le braccia conserte, e la scrutava con occhi
attenti
e un sorriso sornione.
-In
effetti sì…- ammise Lily, avvicinandosi a lui;
aveva un buon
profumo, tipicamente maschile e da vicino si notava una piccola
cicatrice
all’angolo delle labbra.
-E
dove vorresti andare?- le chiese ancora Ethan, che la superava
di ben venti centimetri.
-Se
non vuoi che ti svenga fra le braccia, dovresti gentilmente
accompagnarmi a pranzo- rispose Lily, sapendo bene che quella era una
frase a
doppio senso.
-E
se io volessi che tu mi svenga fra le braccia?- azzardò
Ethan
malizioso.
-Avresti
modi ben meno dolorosi del lasciarmi morire di fame per
farlo…- replicò Lily, e sorrise anche lei
maliziosa. La tensione sessuale era
altissima fra loro e probabilmente sarebbe accaduto qualcosa se
studenti
provenienti da altre classi non stessero passando di lì in
continuazione.
-Mmh…per
questa volta credo che mi priverò del piacere di averti
fra le braccia e ti accompagnerò a pranzo. Avremo tempo per
conoscerci,
infondo- ribatté Ethan e, mettendole una mano sulla schiena,
la sospinse nella
direzione giusta. Chiacchierando di argomenti neutri, Lily ed Ethan
raggiunsero
il Refettorio, dove la maggior parte della scolaresca era
già riunita.
Individuate
immediatamente Cassiopea e Glorya le raggiunse dopo
aver chiesto ad Ethan di unirsi a loro per pranzo; non aveva
dimenticato il
party di cui avevano parlato a colazione e voleva saperne di
più. Ethan fu ben
felice di sedersi al loro tavolo e incurante degli amici che lo
chiamavano la
seguì.
-E
allora, stamattina stavi parlando di un party…-
iniziò a dire
Lily senza giri di parole; Cassiopea e Glorya la guardarono
estremamente
compiaciute per aver portato Ethan al loro tavolo.
-Ah
sì…è stato organizzato per sabato
prossimo- rispose Ethan,
sgranocchiando un pezzo di pane, -e naturalmente voi siete invitate-
aggiunse,
sorridendo a ciascuna di loro.
-Gentilissimo-
anche Lily sorrise al suo indirizzo, -ma dove si
terrà? Non conosciamo ancora bene la scuola, come avrai
capito- aggiunse,
alludendo all’episodio di poco prima.
-Già-
fece Ethan, con gli occhi verdi scintillanti,- si terrà nei
dormitori del settimo anno comunque. In genere togliamo i letti e le
pareti per
fare un’unica grande sala, insonorizziamo la stanza e la
chiudiamo con un
incantesimo dall’interno…la può aprire
solo chi ha fatto l’incantesimo di
chiusura- spiegò poi alle tre Slytherin.
-Quasi
meglio della nostra Stanza delle Necessità-
commentò
Cassiopea con noncuranza, ma d’improvviso il suo sguardo si
fece brillante e
domandò a Ethan:
-Sapresti
dirmi chi è quel ragazzo?-
Ethan,
seguendo la direzione del suo sguardo, rispose:
-Ah,
lui…è Sebastian Calender, il fratello gemello di
Diana. Avete
conosciuto Diana, a proposito? Ha organizzato lei il party-.
-L’ho
intravista questa mattina, mentre ci suddividevano in
classi…è molto bella- commentò Lily,
celando molto bene i suoi pensieri.
-Oh,
lo è indubbiamente…ma non è solo
quello che la rende
popolare. Sa accattivarsi le persone in una maniera unica-
ribatté Ethan, con
aria sognante che spinse Lily a dire:
-Sbaglio o abbiamo qualche trascorso amoroso fra te e Diana?-
Ethan
sorrise sornione e rispose:- No, non sbagli cara Lily…-
Chiacchierando
del più e del meno i quattro continuarono a
pranzare ed erano quasi arrivati al dolce quando Lily si
sentì battere sulla
spalla.
Voltandosi,
vide che si trattava di suo fratello Albus, che dopo
aver salutato educatamente gli altri commensali, chiese alla sorella:
-Lily,
posso parlarti un attimo?-
Lily
lo osservò attentamente, con curiosità. Albus era
diventato
davvero un ragazzo attraente e aveva il fascino di chi non sa di
possedere tale
bellezza.
-Sì,
certo- gli rispose quasi
gentile Lily e scusandosi con gli altri, si alzò per
seguirlo.
Stettero
in silenzio finché Albus non l’ebbe condotta in
un’aula
vuota del secondo piano (ma come faceva ad aver imparato già
la strada? si
chiese Lily) e, una volta dentro, chiuse la porta.
-Lily-
esordì serio.
-Albus-
fece lei altrettanto seria, sedendosi con le gambe
accavallate sul banco.
-So
che tu ci odi…intendo noi Potter…-
iniziò a dire Albus, ma
Lily sentì il bisogno di interromperlo:
-Io
non vi odio!-
-Ah
no? E allora perché in tutti questi anni ci hai trattato con
freddezza, quasi con disgusto?-
-Perché
ancor prima di nascere avevo cucita addosso una
personalità che non era la mia- rispose Lily secca,
riandando con la mente alla
sua infanzia, quando aveva iniziato a sentirsi diversa da tutti i suoi
famigliari, inadeguata quasi, e ripensò alla fatica e alla
sofferenza che
probabilmente aveva causato per strapparsi di dosso il marchio Potter
ed essere
semplicemente Lily.
-Comunque
non era di questo che volevi parlarmi, giusto?- disse
ancora Lily prima che Albus potesse ribattere.
-No,
no, infatti…volevo parlarti di Marìkaa- rispose
Albus e a
quel nome Lily sentì automaticamente il pranzo venirle su.
-Ecco,
lei…mi piace. Sì, insomma…la trovo
carina, simpatica,
disponibile, gentile…-
-Mi
hai portato qui per decantarmi le sue lodi?- lo interruppe
Lily più acidamente di quanto avrebbe voluto. Albus si
accorse della sua
irritazione e sorrise: se Lily reagiva così al solo sentirla
nominare…
-No,
ovviamente no! Sono qui per chiederti di aiutarmi- disse il
bel Potter, arrivando al nocciolo della questione.
-Aiutarti?
E in cosa?- chiese Lily seriamente interessata.
-A
conquistarla- rispose Albus.
-Mi
hai preso per Cupido? No perché sai fra me e lui
c’è un bel
po’ di differenza…-
-Altroché!
Al massimo tu sei Satana…- disse
Albus ed entrambi scoppiarono a ridere;
Lily aveva dimenticato quanto suo fratello potesse essere cattivo, se
lo
voleva.
-Parliamoci
chiaro, Lily: a te piace Scorpius- riprese Albus,
tornato serio, facendo sussultare Lily per la schiettezza delle sue
parole.
-Cosa!?
A me non piace Malfoy! Lo detesto! È l’essere
più
irritante e fastidioso e idiota e senza cervello
e…e…- esplose lei,
farneticando come una quattordicenne in piena esplosione ormonale.
-Dai
Lily non prendermi in giro! Senti come ne stai parlando!!!
Sii sincera almeno con te stessa…- la schernì
Albus, al quale veniva da ridere
di fronte alla faccia in fiamme della sorella.
-Non
mi piace!- ribadì lei decisa.
-D’accordo,
d’accordo non ti piace!!! Però, metti che ti
piacesse…Marìkaa sarebbe un ostacolo- concesse
lui e osservò Lily farsi di
nuovo attenta e scaltra.
-Perché?-
-Perché
lei è innamorata di Scorpius- ammise Albus a malincuore.
-Okay,
ricapitoliamo: tu sei innamorato di Marìkaa, che
è
innamorata di Scorpius, che è innamorato di…-
-Te-
concluse Albus al posto suo e Lily tacque: sapeva che anche
se avesse cercato di far capire ad Albus che fra lei e Scorpius non
poteva
esserci altro che odio, lui non ci avrebbe creduto. E d’altra
parte non ne era
così convinta neanche lei, nel suo inconscio…
-Mettiamo
che le cose stiano così. Io che cosa dovrei fare?-
concesse alla fine Lily, giusto per sentire cosa voleva Albus da lei.
-Dovresti…come
si dice…soffiare Scorpius a Marìkaa- concluse
Albus
e Lily scoppiò a ridere di gusto, di fronte
all’espressione seria del fratello.
-Stai
parlando sul serio?- chiese Lily, vedendo che Albus non si
metteva a ridere dicendo “scherzo!”
-Certo
che sì- rispose Albus, attendendo paziente che Lily
tornasse seria.
-Punto
primo non ho alcuna intenzione di sedurre Scorpius, punto
secondo Scorpius non si farebbe sedurre da me e punto terzo come
diavolo pensi
che questo aiuterebbe te?- domandò allora Lily, che quando
voleva sapeva essere
davvero cieca di fronte all’evidenza.
-Lily,
Lily mi meraviglio che una serpe come te non ci sia ancora
arrivata…riflettici un attimo…- la
esortò Albus, e tacque. Tempo dieci secondi
e Lily esclamò:
-Albus
Severus Potter non ti facevo così diabolico e soprattutto
così perfido da sfruttare la sofferenza di una fanciulla con
il cuore in pezzi
per conquistarla!-
-Vedo
che ci sei arrivata. Allora, mi aiuti?- domandò Albus e
osservò sua sorella riflettere. Doveva ammettere che la
bambina dai cespugliosi
capelli rossi e gli occhi strani era diventata una vera principessa,
con i suoi
lineamenti regali; improvvisamente gli venne voglia di abbracciarla
forte, ma
sapeva che Lily non avrebbe gradito.
-Vedrò
cosa posso fare Albus- disse infine Lily. Non era da lei
aiutare qualcuno tanto per essere generosa, ma in quel caso anche lei
avrebbe
avuto il suo vantaggio…
Spazio
Autrice:
Ebbene,
a
soli tre giorni dall’ultimo aggiornamento, eccovi un nuovo
capitolo. Sembra che
l’ispirazione mi sia tornata e perciò è
meglio sfruttarla finché dura…
Cosa
dirvi su questo
capitolo…beh si stanno delineando nuovi personaggi che
renderanno la vita
difficile ad alcuni dei nostri protagonisti: fossi in voi terrei
d’occhio Ethan
Sheldon e Sebastian e Diana Calender (che è stata assegnata
al gruppo di
Edward…)…
A parte questo, finalmente Albus scopre le sue carte e chiede a Lily di
aiutarlo…chissà se i due riusciranno nel loro
intento : )
Tolti questi due avvenimenti, non succede molto altro in questo
capitolo ma
spero vi sia piaciuto ugualmente. Passo allora a ringraziare chi ha
messo la
mia storia fra seguite, preferite e ricordate e rispondo alle
recensioni (che
mi rendono sempre felice) di MarauderPad, Kalahary,
Blondie,
gelidovednto, Aislin, fire91,
Circe, Lily Malfoy,
Malika e maltrerio:
MarauderPad:ciao!!
Ti ringrazio
per la recensione e su tua richiesta posso dirti che le Volpiblu sono
molto
simili agli Slytherin (come credo si sia capito), i Falcoviola ai
Grifondoro
mentre i Delfinoverde ai Tassorosso…ma comunque al Saint
Patrick non sono molto
importanti queste divisioni, anche se ci sono le elites…come
un po’ ovunque
alla fine : P ancora grazie per la recensione, alla prossima!!!
Kalahary:
ciao! Grazie mille
per la recensione…spero che questo capitolo ti sia piaciuto,
anche perché Albus
mette in chiaro le sue intenzioni, anche se poi non era così
difficile
immaginare cos’avesse in mente di fare : ) alla prossima,
ancora grazie!
Blondie:
ho postato
abbastanza presto? : ) scherzi a parte, grazie mille per la
recensione…come al
solito spero che me ne lascerai altre : ) un bacio!
Gelidovednto:
uuh non mi parlare
di madame bovarie…la detesto con tutta me stessa non posso
che essere contenta
di essere mooolto diversa da flaubert : P scherzi a parte, grazie per
la
recensione spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto : ) un
bacio!!
Aislin:
inutile dirti quanto
mi faccia piacere trovare la tua recensione : ) in questo capitolo si
delinea
il piano di Albus, che tanto santarellino non è alla fine e
tramite questa
“scena” si vede una Lily diversa dal solito, un
po’ più aperta e che si lascia
andare più facilmente alle emozioni…e si vede
anche un po’ di Liam e Glorya,
anche se non direttamente. Credo che ormai si sia capito che Liam non
è
propriamente umano ma in ogni caso fra poco ci sarà un
capitolo dedicato quasi
esclusivamente a loro…in conclusione spero che il capitolo
ti sia piaciuto : )
alla prossima e naturalmente grazie per la recensione!
Fire91:
prima
cosa grazie
mille per la luuunghisima recensione, che mi è piaciuta un
sacco : ) per
Scorpius e Lily (tra l’altro così tanti mi hanno
parlato di Gossip Girl per la
mia ff che alla fine mi sono andata a vedere tutti gli episodi) non ti
deprimere: sono così lunatica che una volta li descrivo
vicini, un’altra che si
odiano, come in questo capitolo…ma d’altra parte
penso che sarebbe troppo
facile farli vivere felici e contenti : P comunque ancora grazie per la
recensione, alla prossima spero!
Circe:
che piacere
ritrovarti!!! Hai cambiato nick vero? Comunque, grazie mille per la
recensione,
mi fa sempre molto piacere trovarne una tua…alla prossima : )
Lily
Malfoy:
grazie per la
recensione, ovviamente : ) se posso chiedere, a chi avevi pensato per
Derek?
Tra poco ci sarà spazio anche per lui comunque : ) ancora
grazie, alla prossima!
Malika:
in effetti ho
pensato di mettere una scena come quella che hai descritto, ma mi son
dovuta
trattenere : P su Derek potresti averci azzeccato, ma non svelo nulla
per
ora…se no che gusto c’è a leggere i
prossimi capitoli? : P non è che Albus
abbia bisogno di una balia ma da mancata serpe sa che bisogna sfruttare
anche
gli altri per arrivare ai propri obiettivi…e chi meglio di
Lily per eliminare
il suo rivale? : ) comunque grazie mille per la recensione, alla
prossima!!
Maltrerio:
ho postato
abbastanza presto? : ) altroché sopportarti, le tue
recensioni mi fanno un
sacco piacere e ogni volta che posto spero sempre che tu sia una di
quelle che
hanno recensito…mi auguro che questo capitolo ti sia
piaciuto quanto gli
altri…alla prossima, un bacio!!
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Capitolo 32 *** I try to understand ***
CAPITOLO 32
I
try
to understand
Scorpius
Malfoy si svegliò sentendo qualcosa solleticargli il naso.
Infastidito, aprì
gli occhi di scatto e cercò di individuare qualcosa nella
penombra della
stanza, ancora quasi del tutto buia dato che erano appena le cinque e
mezzo del
mattino. Fanculo, pensò irritato, qualsiasi cosa sia stata a
privarmi di un’ora
di sonno merita la morte…
Allungò
una mano accanto a sé e con sua grande sorpresa
incontrò quella che gli
sembrava una spalla. Una spalla?! si chiese ora del tutto sveglio.
Richiuse gli
occhi con il chiaro intento di ricordare per quale motivo potesse
esserci una
spalla nel suo letto e un improvviso flash gli invase la mente.
Ricordava di
essere andato nella stanza di tre americane, con altri Slytherin, e di
aver
bevuto una roba babbana chiamata birra che aveva decisamente un buon
sapore; se
non sbagliava una delle tre ragazze gli aveva anche passato una canna
fatta sempre
con roba non-magica che gli aveva piacevolmente annebbiato il cervello.
E a
quel punto…probabilmente aveva chiesto ad una di loro se
aveva voglia di
divertirsi e lei, ben disposta, doveva averlo seguito nella camera
singola che
Scorpius aveva finalmente ottenuto dopo sette anni di dormitorio
condiviso.
Sì,
deve
essere andata sicuramente così, si disse il biondo Malfoy
capendo che a
solleticargli il naso dovevano essere i capelli della tizia. Tizia che,
decise
Scorpius, andava svegliata e rimandata immediatamente nel suo letto,
cosicché
lui potesse dormire ancora un po’.
Così,
con
la tipica gentilezza che lo caratterizzava (?) Malfoy iniziò
a scuotere la
ragazza, che per tutta risposta gli russò in faccia.
Guardandola meglio per
cercare almeno di capire che faccia avesse, Scorpius perse un paio di
battiti
di cuore. Aveva capelli rossi e ricci che gli ricordavano quelli
di…Un secondo
dopo Scorpius si convinse che non poteva essere lei,
perché il profumo era completamente diverso, i capelli
così
stopposi e…no, i postumi della sbronza della sera prima
dovevano avergli
annebbiato anche i sensi. Di fronte alla realtà, Scorpius
provò uno strano
senso di vuoto e di delusione. Ma delusione per cosa, poi?! si
domandò il
biondo rabbioso, tornando alla difficile impresa di svegliare la tipa
senza
nome; come se io avessi mai anche solo immaginato di…si
disse poi, cominciando
ad incazzarsi sul serio perché il cadavere accanto a lui non
dava segni di
ripresa.
-Ehi!-
urlò alla fine Scorpius nell’orecchio della
ragazza, che finalmente si svegliò
sobbalzando.
-Alla
buon ora!- aggiunse seccato.
-Che ci
faccio qui?- chiese la ragazza confusa con alito che sapeva di erba.
-Che
cazzo ne so io, ma vedi di andartene- le rispose Scorpius di malo modo
e
quella, offesa dalle sue parole, gli disse:
-Stronzo!-
-Se io
sono uno stronzo, tu sei una puttana. Ora fammi il piacere di vestirti
e di
andartene, che magari riesco ancora a dormire- la rimbeccò
il biondo, e detto
questo, tornò a posare la testa sul cuscino. Gli parve di
sentire un singhiozzo,
mentre la ragazza si alzava e raccattava i suoi vestiti sparsi per la
stanza,
ma se ne fregò altamente, come aveva sempre fatto. Quella
scena l’aveva già
vissuta mille volte nel corso degli anni: si svegliava con una ragazza
sconosciuta nel letto, ricordava di essersi bevuto e fumato qualcosa,
di
essersi portato qualcuna in camera con cui aveva fatto del sano e
semplice
sesso e una frazione dopo capiva di dover mandare via la sgualdrina di
turno.
Qualche volta accettavano di buon grado di essere state semplicemente
usate
come passa tempo e se ne andavano zitte e tranquille, ma la maggior
parte delle
volte scoppiavano in lacrime quando capivano che Scorpius desiderava
solo una
botta e via. Ma d’altra parte che cosa si può
pretendere da una che te la da
dopo neanche un’ora che vi siete conosciuti? si chiese
Malfoy, che pur essendo
rimasto solo non riusciva comunque a riaddormentarsi. Nella sua giovane
vita
aveva incontrato solo ragazze così, pronte a concedersi
essendo ammaliate dagli
occhi argentati e dal viso da diavolo tentatore, e pur sforzandosi a
Scorpius
venivano in mente ben poche ragazze che non fossero semplici troie. Una
era
sicuramente Glorya, che lui non aveva mai preso neanche lontanamente in
considerazione come preda, per il senso di amicizia e protezione che lo
legava
a lei; non si sarebbe mai sognato di scoparsela come fosse una semplice
bambola. L’altra era Marìkaa Stewart che lui
considerava come la classica
verginella: se voleva farsela, come in effetti aveva intenzione di
fare, doveva
lavorarsela ben bene, lusingarla con complimenti e regalini, facendola
pian
piano innamorare di sé; solo allora avrebbe potuto
portarsela a letto. E poi
c’era…Lily. Lily che non poteva essere inserita in
nessuna categoria. Lily che
– quanto gli costava ammetterlo con sé stesso-
riusciva a provocarlo con una
sola occhiata. Lily che era così diafana e fragile che gli
faceva venire voglia
di metterla sotto una campana di vetro e proteggerla…anche
se l’unica persona
da cui avrebbe dovuto essere protetta era proprio Scorpius. Lily, il
cui solo
pensiero gli aveva provocato un’erezione.
-Dannazione
a lei!- esplose Scorpius, sapendo di essere solo, mentre si metteva a
sedere di
scatto. Si prese la testa fra le mani, e chiuse gli occhi.
Non
poteva andare avanti così, in quello stato di perenne
confusione. Un momento
prima sentiva di voler baciare Lily senza fermarsi mai, mai e poi mai,
mentre
il momento dopo lei faceva o diceva qualcosa di irritante che
trasformava il
suo desiderio/qualcos’altro in puro odio.
Doveva
decidersi. O la amava o la odiava. Non poteva continuare a provare
entrambe le
sensazioni, era una cosa che lo distruggeva. Mentre era lì a
interrogarsi sulle
sue questioni di cuore, notò che erano già le
sette; decidendo che durante il
giorno avrebbe osservato più attentamente Lily per capire
cosa sentiva
realmente, iniziò a vestirsi, l’espressione
pensierosa.
Quando
Scorpius Malfoy entrò in Refettorio, si sentì
immediatamente osservato e,
voltando appena il capo, vide un gruppo di ragazze Delfinoverde
fissarlo con
astio e, ne era certo, con desiderio. Mentre tirava dritto gli parve di
scorgere in mezzo a loro la tizia di quella mattina, ma non ritenendolo
un
pensiero importante lo accantonò nel giro di due secondi,
alias il tempo che
gli ci volle per raggiungere Edward e Derek.
-Buon
giorno, Mister Sorrido Sempre- l’apostrofò Edward,
mentre Derek gli chiedeva:
-Beh?
Com’è andata con la tizia di ieri sera?-
-Me la
sono fatta, ovvio- rispose Scorpius con orgoglio, mentre si versava del
caffè.
-E voi?
Ad un certo punto vi ho persi di vista- chiese a sua volta, scegliendo
un
croissant alla crema.
-Mah, la
tipa con i capelli biondi insisteva e così…sono
andato in camera sua- rispose
Derek, ma non sembrava fiero e la cosa stranì Scorpius:
sebbene Derek non fosse
puttaniere come lui, in passato aveva sempre accettato con piacere
avventure da
una notte.
-Non
sembri soddisfatto…che c’è, la ragazza
misteriosa è una bomba del sesso?- notò
infatti Edward, alludendo alla ragazza segreta che sembrava occupare i
pensieri
di Derek da qualche mese. Derek per tutta risposta fece spallucce e
spostò
impercettibilmente lo sguardo a cercare l’oggetto dei suoi
desideri; come
sempre sedeva in compagnia del clan Potter ed in particolare sembrava
intenta a
chiacchierare con l’americana di Hogwarts.
-E tu
Edward? Sei andato in bianco?- Scorpius si rivolse all’amico,
che stava finendo
il suo toast alla marmellata di fragole.
-In
realtà…sì- ammise Edward, un filo
imbarazzato; al pari di Scorpius, Edward era
solito andare a letto con una ragazza diversa ogni sera, ma da quando
il suo
rapporto con Lily si era fatto
più fisico sembrava aver
perso interesse per
le altre.
-Oh, oh
cosa sentono le mie orecchie!!! Edward-Mi-Sbatto-Tutte non si
è fatto
nessuna!!- lo prese in giro Scorpius perfido, per poi chiedergli:
-E come
mai? Non eri in vena?-
Per tutta
risposta, Edward spostò lo sguardo alle spalle di Scorpius,
che per seguirne la
traiettoria voltò la testa: insieme a sua sorella e a Glorya
Zabini, Lily
Potter stava facendo il suo ingresso. Era perfetta nella sua
semplicità,
bellissima nella sua mise scolastica: indossava un paio di jeans chiari
e
sbiaditi al punto giusto, un dolcevita di lana nero,
dall’ampio collo a risvolto
e ai piedi portava caldi stivali di pelle nera firmati Jimmy Choo;
aveva
lasciato i capelli boccolosi liberi, privi di cerchietti o elastici,
così come
il suo viso non recava traccia di trucco. Era disarmante nella sua
semplicità.
-Stamattina
Lily si è preparata di fretta- commentò Edward,
mentre le tre ragazze li stavano
cercando con lo sguardo; alludeva chiaramente al fatto che Lily
sembrava aver
dato meno peso al suo aspetto, di solito più ricercato.
Né
Derek
né Scorpius fecero in tempo a rispondere perché
le tre Slytherin si erano
appena sedute al loro tavolo; Malfoy non riusciva a staccare gli occhi
dalla
Potter.
-Buongiorno!-
salutò Cassiopea briosa e soprattutto piena di vita, cosa
strana per una Malfoy
appena sveglia.
-Ti sei
drogata?- le domandò infatti il fratello, perplesso.
-Oh no!-
rispose
Cassiopea allegra e i tre Slytherin non poterono fare a meno di
guardare
sorpresi Lily e Glorya.
-Non
è
normale- commentò Derek, osservando la Malfoy
con occhio critico.
-Oh lo
sappiamo…eppure non ha assunto sostanze stupefacenti-
replicò Glorya e Lily
aggiunse:
-Né
si è data
alle gioie dell’alcol-.
-E allora
cosa le prende? Tutti sanno che Cassiopea al mattino è
attiva quanto un ghiro
in letargo- domandò
Edward a sua volta
sinceramente stupito.
-Non lo
sappiamo. È così da ieri pomeriggio- rispose
Lily, come se Cassiopea non fosse
neanche presente, e poi chiese a Scorpius:
-Mi
passeresti il tè Scorpius?-
Questi la
guardò con tanto d’occhi spalancati: Lily che lo
chiamava per nome? Dopo anni
ed anni passati ad apostrofarlo come “Malfoy”? E
soprattutto Lily che non
ordinava qualcosa ma lo chiedeva? Ma quella mattina Lily e Cassiopea si
erano
sniffate cocaina alle spalle di Glorya?
Senza
parole, Scorpius prese la teiera ancora bollente e, nel passarla a
Lily, le
sfiorò le dita con le sue; lei parve accorgersene, ma non
fece commenti.
-Allora,
avete saputo del party di sabato?- domandò Glorya a sua
volta abbastanza di
buon umore; l’unica cosa che scalfiva la sua allegria era la
prospettiva di
passare un’altra mattinata con Isabelle Blackwell
e…Liam. La sera prima si
erano attardati in biblioteca a parlare insieme, ma lui non
l’aveva sfiorata né
presa per mano; era come se stesse facendo un passo avanti e tre
indietro.
Stavano bene insieme, ma Liam sembrava considerarla
un’amica…
-Oh
sì,
me ne ha parlato direttamente Diana- rispose Edward, con fare
disinvolto,
attirandosi lo sguardo curioso di Lily.
-Diana?
Siete già passati a chiamarvi per nome?- chiese la Potter
con leggerezza,
osservandolo con attenzione.
-Beh ieri
si è seduta vicino a me e mi sembrava educato presentarmi-
rispose Edward,
sulla difensiva, mentre esultava interiormente; sbagliava o Lily era gelosa?
-Da vero
gentleman- commentò Lily, tornando alla sua colazione, un
filo irritata; ciò che era suo
doveva restare suo.
Scorpius
intanto spostava lo sguardo dall’uno all’altra,
cercando di decifrare il loro
comportamento. A Edward interessava davvero questa Diana oppure
–come faceva qualcun altro-
voleva solo far
ingelosire Lily? E Lily, era davvero gelosa di Edward oppure no?
Colto da
un’ispirazione, Scorpius disse, con nonchalance:
-Fortuna
che invece nel mio gruppo c’è Marìkaa,
altrimenti mi toccherebbe starmene tutto
solo ad annoiarmi…-
-Non
c’è
nessuno di tuo gradimento nel tuo gruppo, Malfoy?-
domandò Lily, visto che tutti gli altri sembravano persi nei
propri mondi.
-Direi
proprio di no…se mi sedessi accanto a Burke rischierei di
ammazzarlo- ribatté
Scorpius con tranquillità.
-In
effetti Marìkaa è una compagnia piuttosto
interessante- commentò allora la Potter,
con pesante
sarcasmo.
-Già,
molto
interessante- confermò Scorpius e con suo grande
compiacimento vide Lily
serrare le labbra, prima di replicare:
-E cosa
ne pensi di Ethan Sheldon? È un ragazzo molto piacevole e
affascinante-.
Maledetta!
esplose interiormente Scorpius, mentre esteriormente rispondeva con
calma:
-Lo trovo
piuttosto noioso…ora, se mi scusate, vado:
Marìkaa mi ha chiesto di aiutarla
con Pozioni e io ho gentilmente accettato- disse poi rivolto agli
altri,
alzandosi da tavola.
-Scorpius
sembra davvero interessato a Marìkaa- commentò
Derek, osservandolo mentre si
allontanava.
-Già,
non
l’ho mai visto prodigarsi così tanto per una
ragazza con cui non è ancora
andato a letto- aggiunse Edward.
-Dite che
non se l’è ancora fatta? E per quale motivo allora
le sta ancora dietro?-
intervenne Glorya, mentre Lily seguiva il loro scambio di battute in
silenzio.
-Proprio
perché non gliel’ha ancora data-
ribatté sicuro Derek.
-A me
questa Marìkaa non sembra per niente il tipo di mio
fratello. È così anonima,
scialba, noiosa…- disse Cassiopea, ora presente al mondo che
la circondava. Ma
d’altra parte come si poteva pretendere che stesse con i
piedi per terra dopo
aver conosciuto Sebastian Calender? Ricordava ancora quando il
pomeriggio precedente
lo aveva incontrato: non era stato un incontro così speciale
ma Cassiopea era
rimasta decisamente ammaliata…
Cassiopea
stava camminando per i
corridoi del Saint Patrick, di ritorno alla sua stanza dopo le lezioni
pomeridiane. Non era molto sicura della direzione che aveva intrapreso
ed
inoltre la borsa era piuttosto pesante; così si sedette su
un gradino per fare
un incantesimo di alleggerimento ai libri, di modo da non lussarsi una
spalla
nel disperato tentativo di tornare all’ala delle stanze.
-Serve
aiuto?- le aveva chiesto
una voce maschile, e Cassiopea alzando gli occhi sul ragazzo lo
riconobbe come
Sebastian Calender, indicatole come il fratello di Diana quella mattina
a
pranzo da Ethan.
-Oh…no,
grazie. Sto solo cercando
di alleggerire la mia borsa, è davvero troppo pesante-
rispose lei con
gentilezza. Cassiopea Sofia Malfoy era raramente gentile, ma di fronte
a quegli
occhi color ghiaccio non riusciva ad essere scortese.
-Non sembra
che tu ci stia
riuscendo…- le fece notare Sebastian con garbo, indicandole
dei libri che
anziché rimpicciolirsi si erano ingigantiti.
-Hai ragione,
non sono molto brava
con questo tipo di incantesimo- ammise Cassiopea con un sorriso.
-Allora hai
bisogno di una mano-
ribadì il ragazzo sorridendole a sua volta; aveva candidi
denti e un modo di
sorridere che fecero venire voglia alla Malfoy di baciarlo. Scema! si
disse da
sola, non devi pensare a queste cose, ti viene la faccia da ebete!
-Okay, lo
ammetto…ti sarei grata
se tu mi aiutassi- confessò la Malfoy
zittendo la sua vocina interiore e poi, da brava
Purosangue educata, si alzò in piedi e tendendogli la mano
disse:
-Io sono
Cassiopea Sofia Malfoy,
lieta di conoscerti-.
-Come siamo
formali…io sono
Sebastian Calender, al suo servizio mia dama- la prese in giro lui,
adattandosi
al suo tono rigido.
-Allora
Sebastian…mi aiuteresti?
Temo che altrimenti tornerei in stanza con una spalla slogata- gli
chiese lei,
sperando di non essere troppo sfacciata.
-Speravi di
tornare ai dormitori
da qui?! Ma sei lontana chilometri! Comunque, aggiustiamo prima questi
libri,
poi vedremo come ricondurre questa principessa al suo
castello…- disse lui
ironico ma non sarcastico. Con un tocco veloce di bacchetta Sebastian
si occupò
dei libri di Cassiopea, che la bionda ripose nella borsa, ora
alleggerita.
-Meglio?- le
domandò lui mentre la
osservava mettersi la tracolla; quella ragazza era incantevole.
-Sì
grazie…ora mi faresti da
guida? Se devi essere un servitore, siilo fino in fondo!-
scherzò lei, leggera
e non sarcastica; sembrava che questo ragazzo avesse succhiato via il
suo
veleno per sostituirlo con la simpatia.
-Ha ragione,
mia principessa. Le
posso offrire il braccio affinché il cammino sia
più agevole per lei?- le
domandò Sebastian allegro, calandosi nella parte del
cavaliere senza macchia e
senza paura. E così, continuando a parlarsi in quel modo
buffo, Sebastian
riportò Cassiopea sulla retta via; una volta giunti di
fronte alla porta della
sua stanza, le fece un cavalleresco inchino.
-Grazie per
avermi aiutato- disse
Cassiopea, seria.
-Di niente,
è stato un piacere-
rispose Sebastian; entrambi tacquero, non sapendo come salutarsi.
-Beh…allora
ci si vede in giro
Cassiopea- disse infine Sebastian un filo imbarazzato; lei
annuì e lo osservò
allontanarsi finché non ebbe svoltato l’angolo.
-Come
siete pettegoli! Penso che andrò in aula anch’io- stava dicendo Lily livida in
volto, mentre si
toglieva il tovagliolo dalle gambe e si alzava, sotto lo sguardo
piuttosto
stupito degli amici.
Mentre
passava fra i tavoli Lily notò Scorpius parlare con
Marìkaa fermi vicino alla
porta, mentre Albus li osservava da lontano…si era quasi
dimenticata di lui e
della sua richiesta! si accorse Lily fermandosi di colpo. Non
l’aveva molto
considerata in effetti: le sembrava un piano così assurdo
che non pensava
avrebbe avuto successo e così aveva accantonato la questione
in un angolo della
mente.
-Ehi
bellezza, non riesci neanche ad uscire dalla sala?-
Ethan
Sheldon l’aveva appena raggiunta, ma non aveva posto la
domanda con il tipico
sarcasmo che invece avrebbe usato Scorpius.
-Pare
proprio che io non sappia orientarmi- rispose Lily, con un mezzo
sorriso.
-Allora
un esperto conoscitore del Saint Patrick come me non può che
esserti utile-
ribatté Ethan, sfilando dalla borsa di Lily
l’orario delle sue lezioni.
-Vediamo…alla
prima ora hai Arte della Trasmutanza…sì, credo
proprio di doverti accompagnare,
è un’aula così sperduta…-
disse ironico, dando un’occhiata al foglio.
-Oh, e
cosa posso fare per ringraziarti del tuo aiuto? Non tutti i ragazzi
sarebbero
così gentili da farmi da Cicerone- chiese lei, conscia di
star offrendo a Ethan
un’arma a doppio taglio. Ma non poteva farne a meno: quel
ragazzo le suscitava
certe sensazioni che le facevano venir voglia di provocarlo.
-Direi
che possiamo cominciare con questo…- rispose Ethan e,
chinatosi su di lei, le
sfiorò l’angolo delle labbra con le proprie.
-E
poi…penso che presentarti con me alla festa di sabato
sarebbe sufficiente-
aggiunse il moro, non desiderando altro che approfondire la conoscenza
con la
bella inglese.
-Direi
che mi sembra un compenso accettabile- replicò Lily
incamminandosi con Ethan
verso l’uscita, mentre non sapeva di avere addosso gli occhi
di Malfoy.
Quest’ultimo, decisamente irritato, domandò alla
sua interlocutrice:
-Ti
andrebbe di venire ad una festa con me, questo sabato? È
solo per gente
importante…-
Marìkaa
sentì le sue guance imporporarsi di colpo e, cercando di
calmarsi, rispose:
-Sì,
mi
farebbe molto piacere…anche se temo di aver lasciato tutti
gli abiti adatti a
Hogwarts-.
-Non
sarà
un problema, fidati. Ora conviene andare a lezione…- disse
Scorpius, gli occhi
ancora fissi su boccolosi capelli rossi che si allontanavano.
*****
Liam
Mackenzie non stava capendo nulla di quello che l’insegnante
di Storia della
Magia –che fortunatamente era un ometto allegro e soprattutto
vivo, a
differenza del loro professor Ruf- stava spiegando alla classe. Era
vagamente
consapevole che stava parlando di complessi intrighi politici
riguardanti gli
accordi fra maghi e Babbani, ma a parte questo non avrebbe saputo
ripetere
niente di quanto era stato detto. Il motivo di tale disattenzione non
poteva
essere che Glorya Zabini.
Il
pomeriggio precedente, spinto dalla voglia di vederla, era passato
dalla sua
camera a chiederle se le andava di accompagnarlo in biblioteca e lei
aveva
accettato con piacere; quella che doveva essere una breve visita si era
poi
trasformata in un lungo pomeriggio di parole, risate e confidenze. Come
quando
lui gli aveva confessato di avere una tremenda paura dei clown e lei
non aveva
potuto fare a meno di riderne…com’era bella Glorya
quando rideva di gusto!
Tuttavia, una volta tornato nella sua camera, Liam si era fatto
pensieroso: con
Glorya era troppo facile scordarsi di essere ciò che era,
troppo semplice
ritenersi un normale diciassettenne, troppo bello poter credere di
meritare
l’amore di qualcuno. Ma lui sapeva che non poteva permettersi
di essere
felice…come sapeva che sarebbe stato con lei;
d’altro canto, sapeva che lei
meritava di avere un fidanzato normale.
-Scusa,
hai capito cos’ha appena detto il prof? Credo di essermi
perso- chiese il
ragazzo seduto accanto a Liam, credendo che lui stesse seguendo.
-Ehm…veramente
no, ero sovrappensiero- rispose Liam, con gentilezza.
-Ma tu
sei di Hogwarts…?- chiese ancora Shane Burke, dicendosi che
era evidente che il
suo compagno di banco non stesse seguendo. Potevo scegliermene uno
più furbo
quando mi sono seduto qui questa mattina…si disse il
Grifondoro, che aveva
stranamente deciso di mettersi a studiare in vista degli esami;
tuttavia non
riusciva a stare concentrato per più di cinque minuti a
causa di Cassiopea e
della sua maledetta testardaggine.
-Sì,
sono
di Hogwarts…- rispose Liam sottovoce, per nulla offeso dal
fatto che il ragazzo
non lo riconosceva: era consapevole di non essere così
popolare.
-Strano,
non ti ho mai visto. Comunque, piacere di conoscerti: sono Shane Burke-
si
presentò il Grifondoro, tendendo una mano a Liam.
-Piacere
mio, Liam Mackenzie…sei di Grifondoro?- chiese Liam, notando
il polsino
rosso-oro al braccio destro del ragazzo.
-Sì
e tu?
Hai l’aria da Corvonero- domandò Shane a sua
volta, facendo sorridere Liam che
annuì dicendo:
-Hai
indovinato-.
-Ehm…non
vorrei fare il secchione di turno, ma credo proprio che dovremmo
seguire…non
studio mai io, però ho deciso di fare il bravo studente per
una volta- annunciò
Shane orgoglioso e Liam rise:
-Hai
ragione…-
Dall’altra
parte dell’aula, Malfoy sedeva da solo; o meglio, fingeva di
sedere da solo, ma
in realtà accanto a lui c’era Ethan Sheldon che,
arrivato all’ultimo momento a
lezione, si era visto costretto a sedersi accanto al biondo.
Malfoy
trovava la vicinanza di quell’essere piuttosto seccante: non
solo aveva tracce
del leggero profumo di Lily sui vestiti, ma al polso portava un
elastico nero,
che Scorpius aveva visto centinaia di volte fra i capelli della Potter.
-Che
espressione truce- l’apostrofò
l’americano.
-Che
faccia da culo- lo rimbeccò Scorpius, non preoccupandosi
minimamente di
offenderlo; teneva lo sguardo fisso sui capelli di Marìkaa,
seduta di fronte a
lui, per non degnare di attenzione l’americano.
-Hai
qualche problema con me?- gli domandò Ethan per infastidirlo
ancora di più,
minimamente toccato dalla risposta dell’inglese.
-La tua
esistenza è un problema, ma se taci e non mi rompi le palle
sono disposto a
passarci sopra- lo rimbeccò Scorpius con la tipica freddezza
Malfoy.
-È
carina
la tua amica- disse Ethan, come se Malfoy fosse disposto ad una
tranquilla
chiacchierata.
-Che
amica?-
-La
rossa…Lily-
-Non
è
mia amica- precisò Scorpius.
-Strano,
siete sempre seduti allo stesso tavolo- commentò Ethan.
-È
amica
di mia sorella, perciò mi tocca sopportarla. E torno a
precisare di farti i
cazzi tuoi-.
-Allora
se non è tua amica non
te ne frega se
me la faccio- annunciò l’americano con tono di
sfida.
-Toccala
e ti spac…e il mio amico Edward ti spacca gambe e braccia
rendendoti
perennemente invalido- lo minacciò direttamente Scorpius,
modificando
all’ultimo il soggetto della frase; per tutta risposta Ethan
gli rivolse un
sorrisino enigmatico, ed infine decise di lasciarlo stare.
*****
-Oddio,
credevo che questa giornata non finisse più!
Cioè, questi prof continuavano a
parlare e per di più mi facevano delle domande!-
sbuffò Vanessa Blindsworth,
raccogliendo il suo materiale di Scienze Magiche, l’ultima
lezione alla quale
lei e quelli del suo gruppo avevano partecipato.
-Ti
sembrerà strano Blindsworth, ma i professori di tutto il
mondo fanno domande-
disse acidamente Cassiopea Sofia Malfoy, incenerendo con la bacchetta
una piuma
d’oca rotta.
-Chi ti
ha chiesto niente, Malfoy!- la ribeccò Vanessa,
infiammandosi all’istante;
ricordava ancora quando Shane, avendo visto Cassiopea nella loro Sala
Comune,
l’aveva piantata in asso per correrle dietro. Inoltre, dopo
quel bacio, fra lei
e il bel Grifondoro non c’era stato più nulla, e
Vanessa ne attribuiva la colpa
alla biondina. Era naturale che le due si odiassero.
-Sai
com’è, quando sento tante cazzate in
libertà mi viene naturale intromettermi-
fece Cassiopea ancora più velenosa, chiudendo la sua borsa.
-Io non
dico cazzate!- precisò Vanessa rabbiosa, avviandosi verso
l’uscita sempre
tenendo d’occhio la Malfoy;
da una serpe ci si doveva aspettare anche incantesimi alle spalle.
-Non solo
le dici, ma le fai anche…come baciare Shane Burke- disse
Cassiopea tranquilla e
godette nel vedere il volto della Grifondoro avvampare.
-E
perché, Miss-Stronza-So-Tutto–Io-Malfoy baciare
Shane sarebbe una cazzata?- le
domandò Vanessa con aria di sfida, mentre tutti gli altri
studenti, anche
quelli che passavano in corridoio e le avevano sentite urlare-
seguivano il
loro scambio di battute con sincero interesse.
-Perché
tanto lui è innamorato di me, illusa di una sporca
Mezzosangue! Lo sanno tutti:
mi venera!- infierì Cassiopea con cattiveria. Aspettava quel
momento da
settimane ed ora finalmente poteva sfogare tutta la sua ira.
-E
intanto ha baciato me, brutta Vipera!- replicò Vanessa
trionfante.
-Solo
perché io sono troppo in alto per lui! E stai certa che se
lo volessi me lo
potrei prendere!- affermò la bionda con convinzione.
Nella
frazione di secondo in cui Vanessa cercava disperatamente qualcosa da
ribattere, Shane si trovò a passare di lì con i
suoi amici e, vedendo le sue
due “spasimanti” urlarsi contro si fermò
e chiese:
-Cosa
succede qui?-
-Niente
che ti riguardi- rispose Cassiopea sprezzante e girò sui
tacchi per andarsene:
non aveva fatto più di mezzo metro che la Malfoy
si sentì tirare forte per i capelli; era
stata Vanessa, che ora sembrava volerle farle lo scalpo.
Urlando
ma senza lacrime agli occhi, Cassiopea le ficcò un calcio
sullo stinco per
scrollarsela di dosso; Vanessa si piegò in due ma con uno
scatto veloce si
riattaccò ai capelli della Malfoy, strattonandoli
furiosamente. Quest’ultima
sfoderò la bacchetta e aveva già formulato un
incantesimo d’attacco quando
venne di colpo liberata dalla presa di Vanessa.
-Non
osare mai più toccarla. È chiaro?- sibilò
Shane Burke minaccioso all’indirizzo della Blindsworth; poi,
senza guardare in
faccia nessuno e soprattutto senza badare alle proteste della diretta
interessata, prese Cassiopea fra le braccia e la portò
lontano dalla folla
ammutolita.
-Mettimi giù,
brutto idiota!- gli intimò
Cassiopea e con sua grande sorpresa venne accontentata; peccato che la
superficie sulla quale Shane l’aveva poggiata fosse un letto
e, per la
precisione, il suo letto.
-Ti fa
male?- le domandò Shane preoccupato, indicando la testa
riccioluta.
-No-
rispose la
Malfoy
con aria di sfida, anche se in realtà le sembrava che i
capelli stessero per
cadere da un momento all’altro.
-Non
mentire- le suggerì Shane gentile; era la prima volta da
settimane che si
trovava così vicino a lei e l’intensità
del suo profumo lo colpì allo stomaco.
-Non sto
mentendo! E ora me ne vado, sono stata fin troppo a contatto con te-
ribadì la Malfoy e fece per
andarsene, ma Shane la trattenne per un braccio, facendola di nuovo
sedere sul
letto.
-Aspetta…devo
parlarti- le disse, senza lasciarla.
-Non ho
nessuna intenzione di starti a sentire- lo rimbeccò
Cassiopea, voltando la
testa per non guardarlo negli occhi.
-E invece
lo farai. Aspetto da troppo tempo questo momento- ribatté
Shane, mettendole una
mano sotto il mento per farla voltare verso di sé.
-Se ti
ascolto poi mi lasci andare?- domandò Cassiopea dura.
-Sì-
-E allora
parla, avanti!- lo esortò lei, seccata.
Shane
prese un bel respiro prima di parlare, come per farsi coraggio, e poi,
guardandola dritta negli occhi iniziò:
-Lo so
che mi detesti perché ho baciato Vanessa…anzi, mi
detestavi anche prima, a
pensarci bene. So che non vuoi più avere più
niente a che fare con me, che se
potessi mi elimineresti dalla faccia della terra…so tutto
questo. Lo so e ci
sto male, ci sto davvero male. Quello che non so è cosa
avrebbe potuto esserci
fra noi se io non avessi fatto quella cazzata…e mi
piacerebbe saperlo. Mi
piacerebbe sapere anche cosa eri venuta a fare quella maledetta sera,
cosa
avresti voluto dirmi…perciò Cassiopea, anche se
poi tornerai a ignorarmi,
potresti darmi queste risposte?-
Cassiopea
ascoltò in silenzio le sue parole, riflettendo su quello che
avrebbe dovuto
fare. Shane non le stava chiedendo nulla di eccessivo e
d’altra parte anche lei
avrebbe voluto avere delle risposte dal
Grifondoro…perciò non c’era nessun male
ad esaudire la sua richiesta.
-Non lo
so neanch’io cos’avrebbe potuto esserci fra
noi…anche se me lo sono chiesto
spesso.
So solo
che quella sera, per la prima volta nella mia vita, ero venuta a farti
delle
scuse, per il modo in cui ti avevo trattato quando mi avevi invitata ad
uscire
ad Hogsmade. Sapevo di essere stata scortese senza motivo e
stranamente…mi
sentivo in colpa, sentivo di doverti delle scuse. Perciò,
ignorando Lily e
ancor di più mio fratello, sono venuta da te e…ti
ho trovato avvinghiato a lei,
a baciarla in un modo che…Perché Shane?- chiese
la biondina, senza più
distogliere gli occhi da quelli del Grifondoro,- perché se
davvero ami me, come
hai cercato di farmi capire in tutti questi anni, hai baciato lei?
Perché se
non vedi altre all’infuori di me eri attaccato a lei?-
Shane
chiuse gli occhi, sotto il peso di tutte quelle domande; stette
così per
qualche istante, ma poi, li riaprì per affrontare ancora
Cassiopea.
-Tu mi
hai sempre fatto sentire rifiutato in tutti questi anni, Cassiopea. Mi
hai
respinto, insultato, denigrato, sminuito…ed io ho sopportato
tutto questo
perché sono innamorato di te. Le cose sono inaspettatamente
migliorate, abbiamo
persino passato intere ore nella Stanza delle Necessità a
parlare, parlare…ma
poi, quando finalmente sembrava ti fossi decisa a conoscermi meglio, a
provare
a vedere se potevo piacerti, sei di nuovo tornata sui tuoi passi, a
respingermi
ancora. Per l’ennesima volta mi hai ferito ed io avevo
solamente bisogno di
qualcuno che per una notte non mi facesse sentire come
l’essere più ributtante
sulla terra, di qualcuno che per una notte mi amasse come non hai mai
fatto tu.
Ecco perché ho baciato Vanessa…ma se avessi
saputo che baciare lei avrebbe comportato
perdere te non l’avrei mai e poi mai fatto- le
spiegò il Grifondoro, con il
cuore che batteva a mille per la vicinanza di lei e per lo spessore
delle
parole che le stava dicendo.
Cassiopea
si passò una mano fra i capelli, per massaggiare il cuoio
capelluto
indolenzito, e abbassò lo sguardo sulle pieghe della sua
gonna di tweed color
terra. Infine, prese un bel respiro e, alzando gli occhi su di lui,
disse:
-Credo di
dover andare ora-.
Shane
annuì ma prima che lei se ne andasse le domandò:
-Tu credi a quello che ti ho detto?-
-Io…non
lo so. Devo pensare…devo capire…- rispose la
bionda e, senza che ci fosse più
nulla a trattenerla, si alzò, aprì la porta e se
la chiuse alle spalle. Rimasto
solo, Shane continuò a fissare il punto in cui fino ad un
attimo prima era
stata seduta Cassiopea, non sapendo più cosa fare per
conquistarla.
Spazio
Autrice:
Mio
Dio, non avevo
mai scritto un capitolo così lungo e in soli quattro
giorni!!!
Non so come sia venuto, ma personalmente per una volta non lo reputo
una totale
schifezza…
Forse è meglio andare con ordine e mettere le solite note
esplicative (che poi
magari nessuno legge)…
Allora, ho
deciso di scrivere un
capitolo così lungo e di metterci dentro molte storie
diverse, come
Scorpius-Lily-Edward, Glorya-Liam e Sebastian-Cassiopea-Shane, per non
spezzettarlo. Nel senso: siccome il prossimo capitolo
tratterà del famoso
party, mi sembrava più giusto accorpare tutti questi
avvenimenti in un solo
capitolo anziché suddividerli anche nel
prossimo…ammetto che detta così la cosa
non ha molto senso, ma spero abbiate capito : ) a parte questo lascio a
voi i
commenti sulle varie situazioni che ho creato, senza
“influenzarvi” su nulla e
passo a ringraziare e a rispondere a chi ha recensito lo scorso
capitolo,
ovvero fire91, Blondie, MarauderPad, Lady Lillithcullen, gelidovendto,
Aislin,
Kalahary e maltrerio:
fire91: allooora
come vedi ho dato un
po’ più di spazio a Cassiopea e Shane, spero ti
sia piaciuta la parte su di
loro : ) onestamente neanche a me piace Marìkaa (e dire che
me la sono
inventata io…) ma poveretta, dovrò pure accasarla
con qualcuno no? : p scherzi
a parte, ti ringrazio per la recensione e spero che anche questo
capitolo ti
sia piaciuto…alla prossima!!
Blondie:
ohnnòòò non posso sopportare di
averti sulla coscienza, e così ho postato il prima possibile
: P scherzi a
parte ti ho fatta aspettare troppo? E cosa ne pensi di questo capitolo?
Intanto grazie mille per la recensione, alla prossima spero!!
MarauderPad:
Miss_Slytherin ha ritrovato il
suo “muso” ispiratore, per questo riesce a produrre
qualcosa di decente : P
facendo la seria, ti ringrazio per la recensione e sono mooolto curiosa
di
sapere cosa te ne pare di questo ultimo capitolo : ) grazie ancora,
alla
prossima!!
Lady
Lillithcullen: uuuh una
nuova recensitrice (che
poi questa parola non esiste neanche) come sono contenta!!!
Sono contenta
che la mia storia ti piaccia e mi è piaciuto soprattutto
“attimi squisiti con
la tua bellissima prosa”…wow! Grazie mille!!!
Spero mi dirai cosa ne pensi di
questo capitolo, intanto ti ringrazio ancora!! alla prossima
Gelidovednto: Diana per
ora se ne sta buona
buona, ma naturalmente non durerà molto questo suo
comportamento : P Scorpius
qui è ancora più geloso, spero ti sia piaciuta la
sua parte come tutto il resto
del capitolo, naturalmente : ) grazie per la recensione, alla prossima!
Aislin: premettendo
che Alice nel Paese
delle Meraviglie è il mio cartone animato preferito, ti
ringrazio per la
recensione : ) sono molto curiosa di sapere cosa ne pensi di questo
capitolo,
soprattutto perché ho cercato di portare avanti
più storie contemporaneamente
senza sminuire nessuno dei sentimenti e delle emozioni dei miei
personaggi…non
so se ci sono riuscita, anche perché non ho mai trattato
più di due vicende per
storia…è probabile che ne sia venuto fuori un
miscuglio senza senso di
avvenimenti, ora che ci penso : / comunque, indipendentemente da
questo,
aspetto con ansia la tua recensione, uno degli stimoli più
importanti nella
creazione di questa storia : ) un bacio, alla prossima!
Kalahary: grazie
mille per la recensione,
spero che il capitolo ti sia piaciuto anche se non parlava del party e
di
Diana… : ) un bacio, alla prossima!!
Maltrerio: mi sento
profondamente in colpa
per le ustioni di quinto grado che il tè bollente ti
avrà procurato : ( per
assolvere i miei sensi di colpa ti ho postato questo capitolo in soli
quattro
giorni…sono stata troppo lenta? : ) scherzi e modestia a
parte, spero ti sia
piaciuto il capitolo, mi sono molto divertita a scriverlo : ) grazie
mille per
la recensione, spero che la prossima non ti costi qualche altro danno
fisico :
) alla prossima, un bacio!!
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Capitolo 33 *** Party ***
CAPITOLO 33
Party
LILY’S
POV
Mi guardo
allo specchio, contemplandomi in silenzio.
So di
essere bellissima e la bellezza è infatti il mio vanto, ma
questa sera ho dato
il meglio di me. Indosso un abito di puro raso verde smeraldo, di un
raso così
leggero ed impalpabile che mi sembra di non aver nulla addosso.
È corto, molto
corto, per mettere in evidenza le mie gambe, slanciate dalle
decolté nere tacco
quindici che porto ai piedi. È molto aderente, mi avvolge
come una seconda
pelle, ed è senza spalline; sotto il mio seno esaltato da un
reggiseno push up
ho legato un nastro di seta nera, che termina davanti in un fiocco
perfetto. Sono
seducente, ma non volgare. Lily Potter non si veste mai in modo
popolaresco, né
inadeguato. Per questo motivo ho passato sulle labbra un semplice
lucidalabbra
rosato, che quando sorrido fa risaltare i miei denti naturalmente
bianchi;
niente ombretti né fard, ma una semplice matita nera.
Mi passo
una mano fra i capelli, per smuoverli un po’, prima di
legarli in un’alta coda,
dalla quale farò sfuggire alcuni dei miei boccoli per natura
morbidi ed
elastici. Dopo aver sistemato i capelli, mi passo sul collo qualche
goccia del
mio profumo all’essenza di vaniglia ed infine mi guardo
ancora.
Sono
perfetta. Non ho mai visto una ragazza più bella di me.
Eppure, mentre un
sorriso soddisfatto mi distende le labbra, mi chiedo a quanto serva.
Quanto
serve essere perfette, se nessuno guarda dentro di te? Quanto serve
apparire
bellissime, se a nessuno interessa la tua anima? Questi pensieri
spengono il
mio sorriso, che torna vivo non appena vedo Cassiopea e Glorya
terminare di
prepararsi. Le mie amiche, le mie sorelle,
sono divine: per la prima volta da quando la conosco Cassiopea ha
scelto un
abito nero, più lungo sulla gamba destra e più
corto su quella sinistra, che si
lega dietro il collo formando così uno scollo a forma di
cuore sul seno
perfetto della mia bionda preferita. Ai piedi indossa vertiginose
scarpe blu
notte, coordinate alla borsetta e soprattutto ai suoi occhi, in quel
momento
così scuri. Accanto a lei, Glorya sembra appena uscita da
una passerella: ha
arricciato i suoi capelli naturalmente lisci in una massa di lucenti
boccoli,
che coprono in parte la schiena, altrimenti lasciata nuda
dall’abito di lamé
bronzeo che cade largo attorno al suo sottile corpo, mettendone in
evidenza le
curve in questo modo.
-Ehi,
stasera volete fare strage?- dico loro, avvicinandomi a Cassiopea per
aiutarla
a stringere lo chignon nel quale ha raccolto i suoi capelli.
Glorya
ride, ma è una risata un po’ triste:
-Non so
neanche se Liam ci sarà- ammette, guardandosi le punte dei
suoi sandali alla
schiava color terra.
-E poi
senti chi parla! Chi hai intenzione di conquistare, così
vestita?- mi chiede
Cassiopea attorcigliandosi una mia ciocca rubina intorno al dito.
Non so
rispondere alla sua domanda: non so se voglio che Ethan mi baci
finalmente, non
so se voglio ancora ammaliare Edward di modo che resti mio, non so se
voglio
provocare Scorpius sino a farmi stringere forte…
-Chiunque
io reputi degno della mia attenzione- rispondo altezzosa, ma loro mi
conoscono
e non posso ingannarle: lo capisco dallo sguardo che si scambiano fra
loro, prima
di guardare me scettiche.
-Se lo
dici tu…- replica Cassiopea e quasi per ripicca le domando:
-E tu?
Vuoi conquistare Sebastian?-
Lei mi
sorride scaltra, un sorriso così terribilmente Purosangue
che a mia volta
incurvo le labbra.
-Ci
mancava solo una Malfoy a caccia, oltre che a una Potter in calore!-
esclama
Glorya paragonandoci ad animali in fase di accoppiamento, mentre si
lega in
torno al collo uno splendido ciondolo di topazio che le ha regalato il
padre.
-Beh
certo che se restiamo qui al massimo conquistiamo gli armadi. Ci
conviene
andare- dice Cassiopea controllandosi per l’ultima volta allo
specchio; la
imito, sempre più soddisfatta di quello che vedo, e poi
seguita da Glorya
lascio la stanza. Camminando dietro di lei lungo lo stretto corridoio,
scorgo
sulla sua schiena pallida alcune piccole cicatrici chiare. So cosa
sono: i
segni degli incantesimi che sua madre le lanciava quando era
piccola…quando era
indifesa. Odio con tutta me stessa Lysa Stanford per aver danneggiato
così
profondamente una delle persone più importanti per me su
questa terra. Così
come odio Astoria Greengrass –oltre che per il fatto che ha
messo al mondo un
certo Scorpius- per il senso di profonda inadeguatezza che ha impresso
nell’animo di Cassiopea, una delle creature più
meravigliose, a mio avviso.
Ma questa
sera voglio divertirmi, essere come sempre al centro
dell’attenzione e
ammaliare qualsiasi persona io incontri, perciò accantono i
brutti pensieri in
un angolo della mia mente e mi stampo in faccia un sorriso falso e
artificioso,
che si allarga non appena scorgo Ethan Sheldon fermo davanti alla porta
del
Refettorio. Sta aspettando me e non appena mi scorge mi rivolge un
sorriso
tutt’altro che casto, mentre mi squadra. Il suo sguardo
è chiaramente lascivo,
cosa che mi fa gongolare. Adoro essere l’oggetto della
venerazione di qualcuno,
specie se è un ragazzo che reputo affascinante. Ed
affascinante Ethan lo è
sicuramente: indossa un paio di jeans sbiaditi ad arte, una camicia
candida che
risalta la sua pelle naturalmente abbronzata ed eleganti scarpe da
ginnastica
bianche. I suoi occhi verdi mi attirano ogni volta che incrocio il suo
sguardo,
come in quel momento.
-Buonasera
Lily- mi saluta con un bacio sulla guancia tutt’altro che
innocente, per poi
salutare educatamente anche Glorya e Cassiopea.
Insieme a
Ethan –che ha passato con indifferenza un braccio alla mia
vita sottile-
raggiungiamo il luogo del party, con Glorya che continua a pensare a
Liam e
Cassiopea decisamente speranzosa di incontrare Sebastian.
Appena
metto piede nella “sala”, vengo investita da una
forte musica babbana sparata
ad alto volume e dall’odore di fumo; nonostante il fastidio
mi concentro sulla
stanza, per giudicarla e paragonarla ad Hogwarts.
I
Dormitori maschili sono stati trasformati in una perfetta discoteca
babbana,
con tanto di angolo alcolici, luci psichedeliche, pochi divani sparsi
qua e la
e soprattutto un’immensa pista da ballo. Storco il nasino di
fronte alla
volgarità dell’ambiente che mi circonda e mi pongo
seri dubbi sul gusto dell’organizzatrice
della festa, alias Diana Calender. Non ho avuto ancora modo di
conoscerla, ma
non mi sembra per nulla simile all’idea di Regina che ho io.
-Disgustosamente
commerciale- commenta al mio fianco Cassiopea, anche lei allibita di
fronte
alla “discoteca”.
-E per
nulla raffinato- aggiunge Glorya, decisamente concorde con noi.
-Devo
dedurre che il locale non sia di vostro gradimento- dice Ethan, per
nulla
offeso dai nostri commenti; è troppo Volpeblu per
prendersela per queste cose.
-Naturalmente
no- rispondo da perfetta snob, -ho visto sale arredate in modo migliore-
-Ma
infondo noi siamo qui per divertirci e ballare, poco importa cosa ci
circonda-
afferma Ethan, guardandomi dritta negli occhi. Annuisco, di ghiaccio
come
sempre, e noto a malapena Sebastian Calender che ci ha raggiunte.
È un ragazzo
molto carino, anche se non esercita su di me alcun fascino, e si
presenta in
modo educato; ci sforziamo di fare conversazione prima che lui rapisca
Cassiopea.
-Sarà
meglio prendere da bere, ho l’impressione che questa serata
sarà molto lunga- annuncia
Glorya, prima di partire a razzo verso il bar. Come me ha da poco
scoperto le
gioie che un buon alcolico ti può regalare, e sono sicura
che ha appena mandato
giù un bicchierino di vodka alla pesca.
-Allora…cosa
ne pensi di ballare?- mi propone Ethan fissandomi intensamente, come se
fossi
l’unica donna della sala. In effetti so di essere
l’unica donna degna di essere
guardata.
-Penso
che sia un’idea estremamente buona- rispondo, distaccata come
sempre, anche se
quando Ethan mi posa una mano sulla schiena sento un brivido lungo la
spina
dorsale.
Non so
che mentre lo seguo in pista, due occhi grigi non smettono di
osservarmi.
SCORPIU’S
POV
Lily
è
appena arrivata. Senza accorgersene è passata poco distante
da me, che
appoggiato alla parete devo confondermi con lo sfondo per via del mio
completo
interamente nero. Non mi dispiace che non mi abbia notato,
perché in questo
modo posso osservarla non visto.
È
da
togliere il fiato, con quel vestito verde smeraldo che lascia poco
all’immaginazione, nonostante sia estremamente raffinato.
Come lei d’altra
parte.
Ha
raccolto i capelli in un’altra coda, che lascia scoperto il
suo delizioso
collo, e mentre parla con mia sorella e Glorya, si arriccia un perfetto
boccolo
intorno al dito. Sono rapito da ogni suo movimento e mi accorgo solo in
un
secondo momento che accanto a lei c’è Ethan
Sheldon.
Evidentemente
non ha capito le mie minacce, a giudicare dal modo in cui la guarda
bramoso, da
come le parla in un orecchio, da come le tiene con disinvoltura un
braccio
intorno alla vita…mi accorgo di essere geloso.
Mai come
in quel momento voglio stringerla a me sino a farle male, per poi
baciarla con
tutta la passione che sa suscitarmi…mai come in quel momento
voglio sentire le
sue braccia che mi avvolgono, scioglierle quei dannatamente lussuriosi
capelli
rossi per passarci la mano in mezzo, ancora ed ancora.
Questi
miei desideri provocano il risveglio dell’amico dei piani
bassi, cosa che mi procura
un certo fastidio, dato che Lily ha appena seguito quel troglodita
sulla pista.
Afferro
la prima ragazza che mi capita a tiro –in questo caso una
biondina niente male-
che mi segue docile in mezzo alla folla.
Mi piazzo
poco distante da Lily ed inizio a ballare con la ragazza senza staccare
i miei
occhi dalla chioma rubina della Potter.
Come se
si sentisse osservata, Lily sposta gli occhi violetti dal suo
accompagnatore,
per incatenarli al mio volto.
Sostengo
il suo sguardo con l’amico sempre più agitato,
senza mostrare alcuna emozione.
Anche il
suo viso sembra di pietra, sino a quando non incurva le labbra sottili
in un
sorriso che sa di lussuria e innocenza.
Con
deliberata lentezza faccio scivolare il mio sguardo su di lei, sul suo
corpo
sottile e sensuale, sul suo viso da angelo tentatore, sul vestito e su
quello
che c’è sotto. Nonostante la penombra, scorgo un
certo rossore sulle sue
guancie pallide, che scompare non appena lei si rende conto di aver
mostrato
un’emozione.
In quel
momento Ethan richiama la sua attenzione per bisbigliarle qualcosa e,
quando
lei annuisce, la lascia per sparire in mezzo alla folla.
È
il mio
momento. Mollo la tipa senza tante cerimonie e raggiungo Lily, che
sapeva che
l’avrei fatto.
Senza
dirle nulla mi avvicino a lei evitando di toccarla, fino a quando il
mio viso
non è a due centimetri dal suo, che grazie ai tacchi
vertiginosi è all’altezza
del mio.
Iniziamo
a ballare una danza senza contatto eppure dannatamente coinvolgente,
senza mai
distogliere lo sguardo l’uno dall’altra; posso
quasi sentire l’aria crepitare
intorno a noi per l’alta tensione.
A cercare
il contatto fisico è lei, nonostante mi facciano quasi male
le mani per lo
sforzo di non toccarla: mi mette una mano dietro il collo e sento le
sue dita
fredde accarezzarmi la nuca.
-Sei
gelida- le dico, certo che lei mi comprenda nonostante la musica alta.
-Dovresti
saperlo che non ho un cuore a pomparmi sangue nelle vene- mi risponde
Lily
seria, fissandomi dritto negli occhi.
-Molto
bene…il cuore è solo un ostacolo, certe volte- la
lodo, come se io fossi un
professore e lei un’alunna particolarmente brillante.
-Mai
detta una cosa più saggia…Scorpius- mi dice la
figlia di Satana, chiamandomi
ancora per nome. Sulle sue labbra il mio nome ha un suono strano,
stridente ma
allo stesso tempo dolce, quasi ipnotico. Voglio che lei mi chiami
ancora così,
ogni volta che mi rivolge parola, ogni volta che parla di me, ogni
volta che pensa a me…
Seguendo
l’istinto, l’afferro per i fianchi e la stringo a
me, sino a sentire i suoi
piccoli seni premuti contro il petto, fino a che il mio naso non sfiora
il suo.
Lei non
mi respinge, ma per tutta risposta passa le braccia intorno alla mia
vita per
far combaciare i nostri bacini.
-Ma qui
c’è del movimento…- commenta, per nulla
scandalizzata; sembra anzi godere della
mia eccitazione.
-Merito
tuo…o forse dovrei dire colpa- le confesso, scrutando la
profondità dei suoi
occhi.
-Dipende…-
sussurra criptica e mi viene spontaneo chiederle:
-Da
cosa?-
-Da noi-
risponde ed in quel momento sento crollare la maschera.
Non mi
importa che io sia un Malfoy e lei una Potter, non mi importa che io
l’abbia
odiata con tutto me stesso per anni, non mi importa che lei mi abbia
insultato
e disprezzato in ogni modo possibile, non mi importa di averla fatta
sentire
indesiderata…non mi importa più un cazzo di tutto
questo. Conta solo lei fra le
mie braccia, conta il suo profumo che mi avvolge, conta il suo corpo
contro il
mio, contano le sue labbra a due centimetri dalle mie.
Decido di
mandare a fanculo ogni razionalità e poso le labbra sulle
sue. Non aspetto di ricevere
un consenso e insinuo la mia lingua fra quei petali di rosa, in un
bacio che sa
di conquista e cattura, di vittoria e di resa, di me e di lei.
La
reazione di Lily non si fa attendere. Risponde al bacio con una
passione fredda
e rovente, con un impeto che solo un diavolo tentatore come lei
può avere, con
una violenza che è solo sua.
Non
desidero altro che ardere con lei.
EDWARD’S
POV
Ciò
che
più temevo è accaduto ora sotto i miei occhi.
Sto
ballando con una Slytherin del mio anno che non credevo di aver mai
conosciuto,
ma intanto non tolgo gli occhi da Lily. Non ho smesso di osservarla da
quando è
arrivata con le sue fide amiche e quel deficiente di Ethan Sheldon.
L’ho
osservata mentre parlava con loro, mentre seguiva l’americano
in pista, mentre
ballava con lui in un modo decisamente sensuale.
L’ho
osservata rimanere da sola e l’avevo quasi raggiunta quando
Scorpius, il mio amico Scorpius, mi
ha battuto sul tempo.
Con il
cuore a mille li ho guardati bisbigliarsi qualche frase, mentre lei gli
passava
una mano fra quei capelli biondi che hanno incantato centinaia di
ragazze. Ho
seguito quasi ipnotizzato il movimento delle mani di Scorpius che
andavano a
cingere la vita di Lily, per stringerla in una morsa dalla quale lei
non può
sfuggire, non vuole sfuggire.
E in quel
preciso istante, li ho visti baciarsi. Sì, baciarsi con una
passione tale che
avrebbero potuto incendiare il locale con il loro fuoco.
E ho
sentito qualcosa dentro di me spezzarsi. La fiducia.
Fiducia
in Scorpius, che sapeva quanto io tenessi a Lily, quanto ho patito per
averla,
quanto ho dovuto aspettare per avere anche solo un dannato bacio.
Scorpius che
sapeva tutto questo e se n’è altamente sbattuto,
perché è un fottuto egoista
che pensa sempre e solo a sé stesso.
Che
sciocco sono stato! Che illusione credere che lui in nome
dell’amicizia potesse
lasciar stare l’unica ragazza con cui desiderassi avere
più di una botta e via!
Che illusione credere che lei, Lily, potesse accontentarsi
dell’adorazione di
un solo ragazzo, di essere l’oggetto
dell’attenzione di un unico cuore!
Sapevo
che Lily non era come le altre e credo di amarla proprio per questo, ma
avevo
sperato come un idiota che lei volesse solo me. Ed ora, proprio davanti
ai miei
occhi, ho la conferma della mia stupidità.
Mi stacco
dalla Slytherin che ha preso a strusciarsi contro di me senza ritengo,
e
spintonando con forza gli altri sulla pista, raggiungo il bancone del
bar.
Ordino un
Whisky Incendiario forte e mentre il tizio è girato gli
frego anche una
bottiglia di rum. Non ho mai mischiato questi due alcolici insieme, ma
per ogni
cosa c’è una prima volta.
Sto per
mandare giù la mia miscela da coma etilico, quando Diana
Calender mi si
avvicina.
È
stupenda nel suo abito di paillettes bianche e con i capelli corvini
lasciati
liberi, per non parlare dei suoi occhi grigi che mi fissano divertiti.
-Vuoi
andare al Creatore questa sera?- scherza, guardando le due bottiglie
fra le mie
mani.
-È
un’idea- urlo per farmi sentire.
-E
cos’è
successo di così grave per farti desiderare la morte?- mi
grida lei nell’orecchio.
-Quello
che uccide tutti gli uomini: l’amore- rispondo, certo ormai
che lei mi capisca.
Mi toglie
le bottiglie di mano con un gesto deciso e, senza aspettare una mia
reazione,
mi afferra per un braccio. Mi guida attraverso la barriera umana che ci
separa
dai divanetti e quando riusciamo a raggiungerne uno, ci sediamo
l’uno di fronte
all’altra.
Diana
è
proprio bella, penso guardandola mentre si scosta la frangetta dagli
occhi. Non
è il fascino pericoloso di Lily, ma è qualcosa di
più puro, di più innocente ma
sicuramente non casto. È diversa. Diversa da colei che ha
appena spezzato il
mio cuore con le sue unghie sempre perfettamente smaltate.
-Raccontami-
mi ordina Diana, con un tono a metà fra il perentorio e il
gentile.
E non so
perché, mi ritrovo a svuotare la mia anima con una ragazza
che conosco a
malapena.
ALBUS’POV
Sono
decisamente soddisfatto mentre osservo mia sorella stretta a Malfoy.
Fossi
stato James, probabilmente ora avrei invaso la pista per prendere a
pugni il platinato,
ma io non sono James. Non sono figo, arrogante e presuntuoso come lui.
Non
fraintendete, voglio bene a James, esattamente come ne voglio ancora a
Lily, ma
purtroppo siamo diversi.
Ed
è
proprio perché siamo diversi che io sto per fare una cosa
che il leale e
coraggioso James non avrebbe mai fatto. Batto sulla spalla di
Marìkaa- che
quella sera è davvero carina con un abito azzurro che le ho
regalato io- per
richiamare la sua attenzione:
-Guarda!-
le dico, fingendo uno stupore che in realtà non provo.
Sapevo benissimo che
Lily sarebbe riuscita nel suo intento, sono sempre stato convinto che
mia
sorella fosse destinata a finire fra le braccia di Malfoy.
Marìkaa
segue la direzione del mio sguardo sino ad incontrare le figure
allacciate di
Scorpius e Lily. La vedo sbiancare quando si rende conto che i due si
stanno
baciando e quasi mi dispiace per lei. Se non fosse che in questo modo
posso
consolarla…
Non perdo
tempo e le propongo in tono gentile:
-Se vuoi
possiamo uscire…-
Lei
annuisce senza dirmi niente e da questo capisco quanto stia
soffrendo…un motivo
in più per passarle un braccio intorno alle spalle con fare
rassicurante.
Scorto la
mia damigella fuori dalla discoteca improvvisata e senza che nessuno
dei due
dica qualcosa la scorto in biblioteca. Il bello di questa scuola
è che le
biblioteche sono aperte sempre e soprattutto che non ci sono guardiani
rompipalle a scrutarti come avvoltoi non appena ti avvicini ad un libro.
Ci
sediamo su un morbido divano su cui giacciono alcuni libri abbandonati
ed istintivamente
attiro Marìkaa a me, affinché possa poggiare la
testa sulla mia spalla.
Dopo
alcuni secondi sento la camicia bagnarsi di lacrime ed a quel punto
sono
davvero dispiaciuto. D’accordo, volevo che Marìkaa
si dimenticasse di Scorpius
–che non l’avrebbe decisamente meritata- ma non
pensavo che lei avrebbe
sofferto così tanto.
-Marìkaa…non
piangere, ti prego- cerco di consolarla, asciugandole una guancia con
la mano.
Lei tira
su con il naso in un modo che mi fa tenerezza e dopo aver preso un paio
di bei
respiri mi dice:
-Tutti voi mi avevate detto che fra Lily e Scorpius c’era
qualcosa…lo so
questo. Ma non so perché…ho continuato a sperare
che il suo interesse per me
fosse sincero. Come sono stata stupida a credere di poter battere la
perfetta
Lily Potter…-
Questo
non posso sopportarlo. Non voglio che lei si senta inferiore a
Lily…lei è cento
volte meglio di mia sorella! Come può solo pensare di essere
da meno? È così
dolce, gentile, disponibile, simpatica…bella.
-Marìkaa!
Non devi paragonarti a mia sorella…- cerco di dirle, ma lei
mi interrompe con
una risata amara che non le ho mai sentito:
-Vedi? Lo
pensi anche tu! Anche tu credi che lei sia insuperabile…-
Accidenti,
ha frainteso quello che intendevo dire! Mi do dell’imbecille
mentre cerco di
rimediare:
-Ma cosa
stai dicendo? Tu sei migliore di lei, non lo capisci? Mia sorella
è una stronza
menefreghista che calpesta la gente per ottenere ciò che
vuole, usa il suo
fascino per ammaliare chiunque, è un’egocentrica
inguaribile convinta che il
modo giri intorno a lei…come puoi invidiare una persona del
genere, tu che sei
così…così…- mi mancano le
parole, perché ora che ne ho la possibilità mi
manca
il coraggio per dirle ciò che provo per lei.
E a
giudicare dalle sue parole ho fatto bene a tacere, perché
Marìkaa ribatte:
-Ma lei
ha Scorpius. Se è davvero questo mostro, perché
lui vuole Lily?-
Non le
rispondo. Non so cosa risponderle. Oppure sì, potrei dirle
che Scorpius può
stare solo con Lily perché sono uguali. Ma lei non mi
crederebbe, continuerebbe
a considerare Malfoy l’essere più perfetto sulla
terra.
Mi rendo
conto che per conquistarla non basta asciugare le lacrime che lei versa
per
quell’emerito bastardo.
DEREK’S
POV
Osservo
mia sorella buttare giù l’ennesimo bicchierino di
vodka mentre balla sfrenata
con Cassiopea. Non so neanche quando e dove mia sorella abbia bevuto il
suo
primo alcolico. Non so se ha mai baciato qualcuno, se si è
mai innamorata, se è
ancora vergine…non so più nulla di Glorya e
questo pensiero mi spinge a
chiudere gli occhi, sofferente.
Non
riesco ancora a credere che io e la deliziosa bambina dagli occhi da
cerbiatta
ci siamo allontanati così tanto. Eravamo così
uniti, così intimamente legati…ed
ora siamo due estranei.
-Stai
pensando a lei, vero?-
La musica
è davvero alta, ma io e Rose siamo distanti dalle casse e
per questo non ho
difficoltà a sentire le sue parole.
La guardo
a lungo prima di risponderle.
Rose
Weasley è sbocciata in una meravigliosa farfalla, dopo i
primi quattro anni di
scuola passati in un bozzolo. I suoi capelli non sono più
pel di carota e
cespugliosi, ma tinti di una tonalità mogano e perfettamente
ordinati. Ha perso
quei cinque chili che guastavano la sua figura ora per me perfetta ed
ha
imparato come fare shopping…tant’è che
ora indossa uno stretto tubino dallo
scollo quadrato che richiama il color cioccolato dei suoi occhi.
Ricordo
ancora come ci siamo avvicinati, io e la Weasley
che meno sopportavo.
Poco
prima della fine del sesto anno ero a studiare in biblioteca e per la
precisione mi stavo dannando su un teorema di Trasfigurazione
particolarmente
ostile. Era notte tarda e stavo cercando di finire il mio saggio e
probabilmente mi sono addormentato.
A
svegliarmi è stata proprio lei, che come me era rimasta a
studiare fino a tardi
e doveva avermi visto poggiare la testa sul tavolo con fare disperato.
Mi
toccò
su una spalla con gentilezza, facendomi notare che mi ero appisolato e
non
appena fui in grado di connettere mi chiese se mi serviva una mano. La
cosa mi
stupì: Rose Weasley aveva fama di essere
un’insopportabile So-Tutto-Io che pur
di non farti copiare i suoi compiti ti taglierebbe le mani con un
incantesimo
permanente. E quella Rose Weasley invece passò il resto
della notte a cercare
di aiutarmi con i compiti di Trasfigurazione. Anche se ero una Serpe.
Anche se ero
uno Zabini. Anche se non ci eravamo mai calcolati neanche di striscio
in sei
anni di scuola.
Non seppi
mai perché lo fece, ma fu così che nacque quella
che io consideravo
un’amicizia. Passammo tutta l’estate a scriverci ed
una volta ci incontrammo a
Diagon Alley per comprare insieme il materiale scolastico. Ricordo quel
pomeriggio come uno dei più belli della mia vita, anche se
avevamo
semplicemente acquistato dei libri e mangiato un banale gelato insieme.
Torno a
rivolgere la mia attenzione alla Rose di adesso, che sta ancora
aspettando una
risposta alla mia domanda. Ha capito che stavo pensando a Glorya,
perché stiamo
imparando a conoscerci molto bene…anche se non nel modo che
vorrei io. Già,
perché io Derek Zabini, perfetto Slytherin Purosangue,
nonché bello e dannato,
mi sto innamorando perdutamente di Rose Weasley, la Grifondoro
denominata
“Secchia Universale”.
-Hai
indovinato- le rispondo con un mezzo sorriso nostalgico.
Rose mi
sorride a sua volta e quel sorriso spazza via ogni pensiero triste,
anche se
sto ancora guardando mia sorella che ora cerca di far capire ad uno del
Saint
Patrick che con lei non c’è storia.
-Perché
non cerchi di riavvicinarti a lei? Vedo la sofferenza nei tuoi occhi
ogni volta
che la guardi…- mi suggerisce Rose, sinceramente preoccupata
per me. Il suo
tono ansioso mi scalda il cuore. Nessuno, a parte Edward e Scorpius, si
è mai preoccupato per
me. Tanto meno una
ragazza.
-Non so
Rose…Glorya è una ragazza molto difficile. Ma
adesso basta con i pensieri
tristi…ti va di ballare?- le chiedo e vedo che abbassa lo
sguardo con fare
imbarazzato.
-Ecco
io…non sono granché come ballerina- confessa,
fissando intensamente la punta
delle sue scarpe.
Istintivamente
le prendo una mano e stringendola fra le mie le dico:
-Non
preoccuparti, sono un perfetto imbranato anch’io!-
Lei ride
di gusto e la sua risata è così contagiosa che
rido anch’io. Senza più nessuna
preoccupazione io e la mia Grifondoro ci buttiamo in pista a divertirci
incuranti del mondo.
CASSIOPEA’S
POV
Ballo da
sola, dato che Glorya sta cercando in tutti i modi di scrollarsi di
dosso un
tizio che non ha capito l’antifona e Sebastian ha lasciato la
festa perché si
sentiva poco bene.
Ho
intravisto Lily ballare con quello che mi sembrava mio fratello, ma non
ne sono
molto sicura perché io e Glorya ci siamo fatte fuori una
bottiglia di vodka in
due.
Mi sto
divertendo, a ballare come una matta senza freni, conscia di attirare
lo
sguardo di molti ragazzi grazie ai miei capelli biondi che si muovono
di qua e
di la, ai miei occhi verdemare che molti scambiano per innocenti e al
fisico
esile che ho ereditato da mia madre.
Mi
dispiace che Sebastian sia andato via…magari fra noi sarebbe
potuto succedere
qualcosa, chissà.
Proprio
perché so che Sebastian ha lasciato la festa, mi irrigidisco
stupita quando
sento due mani cingermi i fianchi da dietro.
Mi volto,
senza che lo sconosciuto molli la presa sulla mia vita, e nonostante
l’alcool
riconosco nel mio attentatore Shane Burke.
Poso le
mie mani sulle sue con l’intento di liberarmi dalla stretta,
ma lui fraintende
il gesto e mi si avvicina ancora di più.
Mi guarda
con gli occhi pieni di desiderio e non posso fare a meno di ripensare
alle
ultime parole che ci siamo scambiati. Sembrava davvero pentito di aver
baciato
quella sgualdrina, così dispiaciuto di avermi
ferito…ma io sono una Malfoy e
non dimentico. E soprattutto non perdono.
-Lasciami!-
urlo per farmi sentire da lui, che per tutta risposta mi stringe di
più.
Allora
gli pesto con violenza un piede con il mio tacco dodici, ma lui
stoicamente
resiste al dolore e non mi molla.
Non ho la
bacchetta con me e così sto per fracassargli i gioielli di
famiglia con una
ginocchiata quando improvvisamente lui si china su di me e mi bacia.
Serro
rigidamente le labbra, non voglio che il mio primo bacio avvenga
così, mentre
sono mezza ubriaca, e soprattutto non voglio donarlo a lui.
Shane
però insiste, cercando di schiudermi la bocca con la lingua,
e a quel punto non
mi resta altro che mordergliela. Lui si stacca di colpo, con una
smorfia di dolore
sul viso, ed io colgo l’occasione per sfuggirgli. Ho paura
che mi riacciuffi e
così, pestando piedi e spintonando, cerco di allontanarmi il
più possibile da
lui.
Mi faccio
largo fra la gente sino a raggiungere il bancone del bar, dove mi
appoggio e chiedo
al barista dell’altra vodka.
Mando
giù
veloce due bicchierini e l’energia torna a scorrermi nelle
vene insieme
all’alcol.
Cerco con
lo sguardo Glorya, ma di lei non sembra esserci nessuna traccia per un
attimo
mi spavento. Che il tizio stia cercando con la forza di farle fare
qualcosa?
Mi
rassicuro dicendomi che anche Glorya, come me, è
perfettamente in grado di
difendersi, bacchetta o non bacchetta.
Poso sul
bancone il terzo bicchierino, mi sciolgo i capelli dallo chignon e
torno in
pista a divertirmi, anche se sento che c’è
qualcosa che non va.
Non so
che la mia inquietudine ha nome Shane Burke.
LILY’S
POV
Sono
decisamente ubriaca.
Scorpius
ha rubato al barista un’intera cassa di tequila e
l’abbiamo portata in camera
mia, anche se a dire il vero lo sforzo più grande
l’ha fatto lui, dato che io
con questi trampoli non sarei in grado di trasportare neanche una piuma.
Abbiamo
iniziato a giocare a che beveva più bicchierini nel minor
tempo possibile e
adesso lui sta ridendo come uno scemo perché io sono caduta
nel tentativo di
fare cento saltelli con i tacchi come punizione per aver smesso di bere
prima
di lui.
Resto per
terra, scossa da stupide risate a mia volta e non ho alcuna intenzione
di
alzarmi…si sta così bene qui per terra!
-Ehi
Lils! Alzati!- mi ordina lui chiamandomi con il nomignolo che odio di
più.
-No!-
ribatto con un risolino.
-E invece
sì! Abbiamo ancora…uhm…quattro
bottiglie!- insiste Scorpius e si alza dal letto
per venire a prendermi. Peccato che sia appena inciampato in una delle
mie decolté
che ho scalciato via una volta piombata a terra.
Cade
accanto a me e io prendo a fargli il solletico ovunque con dita
leggere.
Leggere come me, che mi sento così piacevolmente vuota e
così artificialmente
felice. Non sono la Regina
di ghiaccio, di Slytherin, di quello che volete voi, sono una
quindicenne che
si è scolata da sola una bottiglia di tequila e che per
questo ora è
decisamente fuori di testa.
-Aaaah!
Basta! Piantala!!!- cerca di dire lui fra una risata e
l’altra ma io continuo
imperterrita con la mia tortura.
Scorpius
a quel punto decide di usare la bruta forza e mi blocca le braccia con
un gesto
repentino.
Sono
stesa sopra di lui e non so come mai abbiamo smesso di ridere e la
testa mi
gira di meno.
Mi guarda
negli occhi e io sento dentro di me qualcosa bruciare che non
è alcol.
Gli
restituisco lo sguardo con una serietà che
un’ubriaca non dovrebbe avere e mi
sento irrimediabilmente attratta da quelle labbra…e
perché resistere? Sono
giovane, bella, brilla…e ho sotto di me il ragazzo
più bello che io abbia mai
visto. Chi se ne frega che io sia Lily Potter, chi se ne frega che lui
sia
Scorpius Malfoy, chi se ne frega che ci odiamo e sopratutto chi se ne
frega del
mondo!
Lo bacio.
E lo bacio ancora…ed ancora…e sento le sue mani
che vagano impazienti sulla mia
schiena, fra i miei capelli sciolti, lungo i miei fianchi. Avverto la
pelle
tesa degli addominali e mi rendo conto che è senza camicia.
Ma quando se l’è
tolta? mi chiedo. Ma me ne frego anche di questo e smetto di baciarlo
sulle
labbra per iniziare a tracciare una scia di baci lungo il suo petto.
Lui
rabbrividisce e noto che chiude gli occhi. Faccio su e giù
con le labbra su
quel torace muscoloso e candido e a quel punto qualcosa si risveglia ai
piani
bassi.
Torno a
baciarlo sulle labbra, sempre più coinvolta e lui sta per
abbassare il bordo
del mio vestito quando sento un rumore in corridoio.
Mi stacco
allarmata ed anche lui si mette in ascolto. Sentiamo dei passi che si
allontanano, ma ormai l’attimo è passato. Ci
guardiamo ancora negli occhi e poi
lui chiede:
-Quanta
tequila reggi prima di andare in coma etilico?-
-Non lo
so…ma possiamo sempre scoprirlo. Passami la bottiglia!-
Spazio Autrice:
Ebbene
sì.
È
successo quello che aspettavo di
scrivere da trenta capitoli…non so cosa ne pensiate voi, ma
a me è piaciuto
scrivere queste “scene” e ho cercato di dare il
meglio di me.
Non so cosa
pensate neanche di
questa nuova –per me s’intende- tecnica di
scrittura, ovvero la stessa scena
descritta da diversi punti di vista, tutti in prima persona.
Dal prossimo
capitolo ovviamente
tornerò alla mia amata terza persona, ma per una volta ho
voluto cementarmi
nella prima persona…magari sono uno schifo a narrare in
questo modo, ma bisogna
provare di tutto no? Ah, se vi interessa, per questo particolare
capitolo ho
avuto due canzoni “ispiratrici”…se vi va
di ascoltarle sono Tik Tok di Kesha
per il primo POV di Lily e All the right moves di One Republic per il
POV di
Scorpius (magari poi non ve ne frega nulla…)
A parte
questo, non dico nulla sul
capitolo, lascio a voi i commenti (sempre che ce ne siano, ed io lo
spero
vivamente) e passo a ringraziare chi ha aggiunto
questa storia fra le preferite,
le seguite e le ricordate, chi
magari legge senza commentare
(anche se mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, voi lettori di
passaggio) e
rispondo alle recensioni dello scorso capitolo di BeaTheBest,
Kalahary,
Lady Lillithcullen, Ellaella, Maltrerio,
MarauderPad e
Blondie:
BeaTheBest: ciao! Come
sono contenta di trovare
una tua recensione! Purtroppo per Liam dovrai aspettare ancora un
po’…non ti
stanchi vero di seguirmi in attesa di questa rivelazione? : ) grazie
mille per
la recensione, alla prossima spero!
Kalahary: cosa ne
pensi di questo
capitolo? Altro che seguire semplicemente il piano di Albus, Lily
l’ha messo in
pratica alla grande credo : ) e il povero Shane si è beccato
l’ennesimo due di
picche, ma non demorderà! Spero ti sia piaciuto il capitolo,
grazie mille per
la recensione! Alla prossima!
Lady
Lillithcullen: che dici,
c’è stato abbastanza
“movimento” nella coppia Lily-Scorpius?
Spero ti sia piaciuto il capitolo, grazie mille per la recensione!!
Alla
prossima!
Ellaella: quante
domande, spero di aver
soddisfatto almeno un po’ la tua curiosità con
questo capitolo! : ) cosa te ne
pare? Mi auguro ti sia piaciuto…grazie mille per la
recensione, alla prossima
spero!
Maltrerio: non
c’è niente di peggio di una
pizza indigesta e sono contenta che il mio capitolo sia stata la
conclusione di
una serata non andata molto bene, a quanto mi è parso di
capire : )
Cosa mi dici, Scorpius ha trattato come una ragazza Lily in questo
capitolo? :
P non posso che sorridere felice e con espressione ebete di fronte alla
tua
meravigliosa recensione, che mi spinge sempre a far
meglio….grazie di cuore,
davvero! Alla prossima spero!
MarauderPad:
l’amore misterioso di Derek era
chi pensavi tu? E cosa ne pensi di questi Lily e Scorpius meno umani e
più
ubriachi? Spero davvero che il capitolo ti sia piaciuto, tengo molto
alla tua
opinione (sia che sia positiva che negativa)…intanto ti
ringrazio per la
recensione, alla prossima!!!
Blondie: sono stata
abbastanza veloce? :
) e cosa ne pensi di questo capitolo lungo lungo? Mi auguro ti sia
piaciuto,
grazie per la recensione! Alla prossima!
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Capitolo 34 *** Confusion ***
CAPITOLO 34
Confusion
Per
la seconda volta nel giro di pochi giorni, Scorpius Hyperion
Malfoy venne svegliato a causa dei capelli di una ragazza.
Non
appena aprì gli occhi li richiuse con dolore, essendo la
luce
un serio nemico della sbronza.
Cazzo,
ma non c’è una cazzo di tenda in ‘sta
stanza? si domandò lo
Slytherin alzando una mano per massaggiarsi le tempie, sperando
così
inutilmente di alleviare il mal di testa post alcol.
Cercò
di mettersi a sedere, anche se ciò probabilmente avrebbe
comportato vomitare l’anima, ma non ci riuscì per
via di un corpo strettamente
avvinghiato al suo. Un corpo coperto da un vestito di raso verde
decisamente
sgualcito, un corpo sottile e diafano, un corpo che gli ricordava
quello
di…Lily Potter.
Lily
Potter!? esclamò mentalmente Scorpius, mentre
d’istinto
rimaneva immobile per non svegliare la ragazza abbarbicata a lui.
Okay,
niente panico, ci sarà una ragione per cui sono mezzo nudo
nel letto di Lily Potter…
Nonostante
la sbronza paurosa, i ricordi cominciarono ad affiorare
nella mente di Scorpius. Ricordava il party, Lily mozzafiato con il suo
vestito
smeraldino, i baci in pista e…sì! Ricordava di
aver rubato una cassa di tequila
che poi lui e Lily si erano scolati in allegria.
Tutto
tornava. Rassicurato, Scorpius tornò a sdraiarsi, non prima
di aver dato uno sguardo alla sua compagna di letto.
Lily
era sconvolgente, con i capelli rubini sparsi sul cuscino,
tutti in disordine, il trucco sbavato, una buffa smorfia sul viso e
soprattutto
con il vestito mezzo abbassato. Seguì come ipnotizzato la
linea del collo,
delle spalle, per arrivare al suo seno, piccolo e sodo. Mentre dormiva
l’abito
doveva essersi spostato ed ora intravedeva il bordo di pizzo del
reggiseno di
Lily. Fu colto dalla voglia irrefrenabile di togliere tutto
ciò che lo separava
dalla pelle di lei, ma al contrario fece una cosa che non aveva mai
fatto in
tutta la sua vita. Anziché spogliare
una ragazza, Scorpius la coprì.
Proprio
così. Sollevò con delicatezza il bordo del
vestito di Lily, sino a che tutto
ciò che poteva suscitargli cattivi pensieri non fu nascosto
alla sua vista.
Dopodiché spostò un boccolo dalla guancia candida
della rossa –della giusta
rossa- e, con una grande pace
interiore, tornò a dormire dopo essersela stretta ben bene
addosso.
Trenta
minuti dopo un’altra figura aprì gli occhi in
quella stessa
stanza.
Lily
Potter spalancò le sue gemme violette sul mondo ed
immediatamente venne colpita da una potente emicrania,
l’emicrania che lei
chiamava post tequila.
Ma
a stupirla di più non fu il sapore dolciastro del suo
alcolico
preferito in bocca, ma il fatto di avere la guancia posata sul petto
nudo di un
ragazzo e che ci fossero due braccia possenti a stringerla.
Tequila.
Ragazzo mezzo nudo. Lei fra le braccia del ragazzo mezzo
nudo. Che diavolo era successo??
Sollevò
piano la testa, puntando il mento sul pettorale scolpito
del suo sconosciuto amico, per cercare di capire chi egli fosse. Le
bastò
individuare capelli biondi, molto biondi, per riconoscere Scorpius
Malfoy.
Certo,
era normalissimo svegliarsi nel letto del suo peggior
nemico, con il sapore di tequila e addosso un abito che in
realtà non meritava
questa definizione, si disse Lily, cercando di non andare nel panico
più
totale. Inutile, fu presa dal terrore più irrazionale. Che
cosa faccio? Me ne
vado? Resto qui? E cosa succede se si sveglia? E se mi dice che
abbiamo…
Lily
rabbrividì al pensiero che potesse aver fatto sesso con
Scorpius sotto l’effetto dell’alcol.
Ricordava
di averlo baciato alla festa –e che bacio!- in quanto in
quel momento era ancora sobria, ma l’ultimo ricordo che
conservava era lei che
lo seguiva da qualche parte mentre lui la trascinava in mezzo alla
folla
tenendola per mano. Era evidente che dovevano essere andati in camera
sua,
avevano bevuto e…? E cosa? Che cosa abbiamo fatto poi? si
domandò ancora Lily.
Decise
che non voleva saperlo. Non voleva essere ancora lì mentre
Scorpius si svegliava.
Per
la prima volta in vita sua Lily aveva paura di Scorpius. Paura
di quello che avrebbe potuto dirle, che avrebbe potuto ammettere che
aveva
fatto sesso con lui…paura delle sue reazioni da sobria,
paura di come il suo
corpo avrebbe potuto reagire di fronte a quello di Scorpius.
Non
era pronta per affrontare la realtà. Non era pronta per
affrontare le conseguenze che quella notte avrebbe potuto avere. Non
era
pronta. E
così fece l’unica che una
Serpe avrebbe potuto fare: si districò delicatamente dalle
braccia di Scorpius,
temendo ad ogni movimento di svegliarlo, e si alzò dal
letto. Afferrò il primo
paio di jeans che le capitò fra le mani, un maglione di
lana, quelli che le
sembrarono stivali e soprattutto la sua bacchetta. Con i vestiti fra le
mani-
neanche fosse un’amante sorpresa sul fatto- aprì
la porta e sgattaiolò in
corridoio.
Camminò
senza meta per una buona mezz’ora alla ricerca di
un’aula
vuota in cui cambiarsi e la trovò solo dopo aver superato il
passaggio che
divideva le camere dalle aule e dopo raggiunto il sesto piano. Vi
entrò, si
chiuse la porta alle spalle con un incantesimo a prova di bomba e
appoggiatasi
con le spalle al muro scivolò piano contro la parete sino a
sedersi per terra.
Vi
rimase per momenti interminabili, con le ginocchia strette al
petto e la testa appoggiata sopra, i capelli a coprirle interamente il
volto.
Lilian
Luna Potter era confusa.
Aveva perso il controllo delle sue emozioni, aveva mandato a quel paese
la
razionalità che l’aveva sempre caratterizzata, si
era permessa di dare ascolto
al cuore e non alla testa. Ed ora si ritrovava seduta per terra, come
una
bambina spaventata, a chiedersi che cosa avrebbe dovuto fare. Doveva
andare
avanti a fingere –perché fingere era quello che
aveva sempre fatto con
Scorpius- e a negare che qualcosa in lei era cambiato? Che se ora
pensava a
Scorpius non riusciva più a disprezzarlo ma lo desiderava
con tutta se stessa?
Oppure doveva essere coraggiosa- cosa che in vita sua non aveva mai
fatto,
aveva sempre lasciato l’ardore ai suoi parenti- e ammettere
che sì, a lei
Lilian Luna Potter, piaceva Scorpius Malfoy? Che cosa doveva fare
dannazione?
Tutte
queste domande si affollavano nella mente di Lily, che
oltretutto si sentiva la testa scoppiare e aveva lo stomaco sottosopra.
Quando
iniziò a sentire le gambe nude congelarsi per il prolungato
contatto con il pavimento, Lily decise di iniziare a mettere ordine a
ciò che
poteva controllare. Il suo aspetto.
Con
un tocco di bacchetta fece apparire un grande specchio (si era
fatta spiegare da Albus gli incantesimi più utili alla
cosmesi) e
successivamente anche una trousse.
Tolse
il vestito per indossare i jeans- che si accorse
appartenevano a Glorya, a giudicare dal suo lieve profumo che il
tessuto
emanava- e notò di avere addosso un reggiseno scuro che il
tessuto bianco del
maglione non avrebbe coperto. Cambiò il colore da bianco a
nero e, soddisfatta,
indossò gli stivali. Si pettinò, rendendo i
boccoli ordinati come sempre, e
diede un po’ di tono al suo viso grazie alla matita nera e ad
un rossetto rosso
ciliegia.
Si
guardò allo specchio. Esteriormente era la solita
impeccabile
Lily Potter. Vestiti firmati, insopportabile aria da snob e sorrisino
ironico
sulle labbra. Interiormente non sarebbe
mai più stata la stessa.
*****
-Dici che
dovremmo andare a vedere se è viva?-
Glorya
Zabini pose la domanda con curiosa perplessità, mentre
cercava di reprimere uno
sbadiglio. La notte prima lei e Cassiopea erano crollate a dormire
nella stanza
di Charisma Lockart dove erano andate insieme ad altre Slytherin per
concludere
il party iniziato nella “discoteca babbana”. Si
erano ritrovate addormentate
l’una addosso all’altra e si erano svegliate
all’alba delle due del pomeriggio
grazie a Mathilda Deep che era andata a sbattere contro la porta del
bagno e
aveva fatto un rumore bestiale.
Ci
avevano messo un po’ a connettere per via
dell’eccesso di vodka e appena si
erano riprese si erano fiondate a pranzo, dato che secondo Cassiopea
non c’era
modo migliore per far passare la sbronza che rimpinzarsi di cibo.
Non
trovavano Lily dalla sera prima, cioè da quando la Malfoy
l’aveva vista
ballare con suo fratello, ed ora, sedute ad un tavolo per due, si
stavano
appunto domandando cosa fare.
-Mah…prima
o poi ci troverà lei- rispose Cassiopea attaccando con
decisione un tacchino.
-Il tuo
menefreghismo è impressionante- commentò Glorya
studiandola come un raro
animale.
-Sto
mangiando- rispose Cassiopea a mo’ di giustificazione.
-Lo vedo-
ribatté Glorya piccata, che in realtà non aveva
toccato quasi nulla.
Mentre
Cassiopea continuava a mangiare tranquilla, con Glorya che la osservava
sempre
più stupita, le due Slytherin vennero raggiunte da un
alquanto trafelato Tom
Clintwood, l’amico di Shane.
Cassiopea
e Glorya lo guardarono come se fosse una specie particolarmente viscida
di
rana, mentre Tom cercava di riprendere fiato, aspettando che desse una
qualche
motivazione per la sua presenza al loro tavolo.
-Ehm…Malfoy…c’è
ecco…Shane che vuole suicidarsi- disse pallido in volto,
ancora con il fiato
corto.
-Che
cosa?! E tu hai lasciato da solo un suicida, sempre che suicida sia?!-
esclamò la Malfoy esterrefatta.
-Eh…diceva
che se non venivo a chiamarti si sarebbe ammazzato subito!- si
giustificò il
Grifondoro, con una mano sulla milza. Sembrava che avesse appena corso
la
maratona di New York.
-Ma sei
fuori di testa?! Vai a chiamare un insegnante no!- disse Cassiopea
sempre più
esterrefatta mentre scattava in piedi.
-Non
vuole! Dice che vuole parlare solo con te!- ribatté Tom,
seriamente
preoccupato.
-Andiamo
allora no? Dove si trova?-
-Ti ci
porto!- rispose Tom obbediente e, seguito da una Cassiopea visibilmente
agitata, lasciò il Refettorio.
Shane
Burke si trovava sulla Torre dove gli studenti americani studiavano il
cielo,
ma non sembrava per niente intenzionato a buttarsi giù dal
ventesimo piano.
Sedeva
tranquillo per terra, appoggiato al parapetto, e non appena la vide si
lasciò
sfuggire un enorme sorriso.
-Non stai
per ammazzarti…dovevo aspettarmelo- constatò
Cassiopea secca, mentre Tom –tu
guarda caso- si dileguava alla velocità della luce.
Era
arrabbiata con lui per il modo in cui aveva cercato di baciarla, per il
modo
possessivo con cui l’aveva toccata, per…tutto. Era
arrabbiata e non sapeva
neanche lei perché.
-Ovvio
che non sto per ammazzarmi- ribatté Shane con la tipica
faccia di bronzo che lo
caratterizzava.
-Bene.
Visto che non devo salvarti posso andarmene- annunciò
Cassiopea, ma il
Grifondoro disse:
-Senti
Cassiopea…mi dispiace per il mio comportamento di ieri sera.
So di esserti
sembrato piuttosto…ehm…violento.
Perciò volevo proporti una cosa-.
-Propormi
una cosa?- chiese la Malfoy
incredula. Ma come poteva pensare che lei avesse anche solo la
più minima
intenzione di considerare quello che lui aveva da proporle?
-Sì.
Volevo chiederti se potevamo ricominciare da capo…- Shane
era visibilmente a
disagio sotto gli occhi glaciali della Malfoy –far finta che
non sia successo
tutto quello che è successo, intendo-.
-Non
penso sia possibile- lo stoppò subito Cassiopea.
-E
perché
lo pensi? Il passato si chiama passato proprio perché
è…passato!- insisté
Shane, accalorandosi e impappinandosi con le parole.
-Lo so
cos’è il passato. E ti sto dicendo che non sono
disposta a dimenticare- replicò
Cassiopea fredda.
-Almeno
concedimi un appuntamento. Un solo appuntamento. E se non
andrà bene ti giuro
sul mio onore da Grifondoro che la smetterò di tormentarti.
Per sempre- disse
allora Shane fissandola dritto negli occhi.
-Un
appuntamento? Qui? E dove pensi di portarmi?-
-Lo
scoprirai solo accettando di uscire con me- rispose Shane sibillino.
Cassiopea
lo fissò a lungo, soppesando le sue parole. L’idea
di poterselo togliere
finalmente dai piedi era allettante, ma d’altra parte come
avrebbe giustificato
quell’uscita alle sue amiche e specialmente a suo fratello?
L’avrebbero
crocifissa. Però…se fosse andata
male…la tortura chiamata Shane avrebbe avuto
fine. Era un pensiero, troppo, troppo
stuzzicante.
-D’accordo-
disse alla fine la bionda e quasi si sentì in colpa per il
lampo di gioia che
aveva attraversato gli occhi di Shane.
-Ti
concedo un solo appuntamento. Giocatelo bene- aggiunse seria, prima di
voltargli le spalle.
Non
appena la
Malfoy
si fu chiusa la porta della torre alle spalle, Shane si
lanciò in una sfrenata
danza di ringraziamento.
*****
Rimasta
sola al tavolo, con lo stomaco ancora praticamente vuoto, Glorya decise
di
tornare nella sua stanza per farsi una doccia. Aveva la sensazione di
avere una
balla di fieno aggrovigliata al posto dei capelli e soprattutto
l’odore di fumo
sembrava essersi incollato addosso; era già un miracolo che la Zabini
avesse accettato di
scendere a pranzo in quelle condizioni.
Perciò
rubò un pezzo di pane da portar via –probabilmente
era l’unica cosa che potesse
mangiare senza rimetterla- e lasciò il Refettorio
mangiucchiandolo.
Avendo un
senso dell’orientamento decisamente superiore a quello di
Lily, che era in
grado di perdersi persino nel loro Dormitorio, Glorya
impiegò pochissimo tempo
a raggiungere la sua camera e quando vi entrò si
trovò davanti uno spettacolo
decisamente…singolare.
Scorpius
Malfoy sembrava caduto in un sonno fatato, a giudicare da come dormiva
beatamente stravaccato sul letto di Lily, e probabilmente neanche lo
scoppio
della Terza Guerra Magica l’avrebbe svegliato. Come se
trovare Scorpius nel
letto di Lily non avesse fatto planare la mascella di Glorya sino al
pianterreno, il biondo Malfoy era persino a torso nudo.
La sua
camicia giaceva appesa alla porta del bagno –come ci era
finita lì era un
mistero della fede- e poco distante c’erano le sue scarpe,
accanto ad un paio
di decolté ben note alla Zabini.
Disseminate
per la stanza c’erano varie bottiglie di tequila vuote e fu
grazie a questo che
la bella mora riuscì a ricostruire nella sua mente cosa
doveva essere accaduto
la sera prima.
Semplicemente,
dimenticandosi anni di puro odio, Lily e Scorpius si erano ubriacati
insieme
–dopo essersi baciati, cosa che non era sfuggita neanche a
Glorya- e Malfoy era
crollato a dormire nella loro camera. E Lily? si chiese Glorya un filo
preoccupata, mentre decideva di non svegliare il
bell’addormentato e cercava di
raggiungere il bagno superando vari ostacoli- Lily che fine ha fatto?
Era quasi
giunta alla sua meta sana e salva, quando Glorya venne afferrata
saldamente per
un braccio da Malfoy, che si era svegliato di colpo in quel momento.
Sembrava
spiritato, con i capelli sparati in tutte le direzioni e le occhiaie
pesanti.
-Dove
pensi di andare?- le chiese il biondo con un tono a metà fra
il minaccioso e il
fuori di testa.
Okay, se
i pazzi bisogna assecondarli, figuriamoci i Malfoy
sbronzi…si disse Glorya,
mentre con notevole self control rispondeva:
-Ehm…in
bagno-.
Scorpius
strabuzzò gli occhi sorpreso e –come se il suo
risveglio fosse stato solo
apparente- ricadde in un sonno profondo, che indusse la Zabini
a chiedersi se per
caso non fosse morto.
Tuttavia
il battito del suo cuore era regolare e, tranquillizzata, Glorya
riuscì ad
entrare nel benedetto bagno, dicendosi che il mondo non avrebbe mai
smesso di
stupirla.
Mezz’ora
dopo Glorya si sentiva di nuovo sé stessa. I capelli tornati
lucenti e lisci,
l’odore di fumo e alcol sparito, la sbronza passata grazie
alla doccia
fredda…il mondo acquistava di nuovo senso agli occhi della
Zabini, che
decisamente rilassata si infilò un delizioso e quanto mai
attillato abito di
lana rosso ciliegia dallo scollo storto e diede sollievo ai suoi piedi
con un
comodo paio di stivali di pelle.
In pace
con sé stessa, Glorya –sempre attenta a non destar
il Malfoy che dorme- decise
di andare a trovare Liam. Erano alcuni giorni che non riuscivano a
parlarsi, e
voleva raccontargli di Malfoy, della festa, di come stava…e
soprattutto sapere
come stava lui.
Non
dovette faticare molto a cercarlo: Liam sedeva solo soletto nella
biblioteca
più piccola del primo piano, deserta a quell’ora
della domenica pomeriggio,
soprattutto della domenica pomeriggio che seguiva un festino devastante
come
quello della sera prima.
-Ehi-
l’apostrofò Glorya sedendosi accanto a lui;
emanava un lieve profumo di menta
che colpì immediatamente la Zabini.
-Ciao-
rispose Liam, ma non sembrava contento di vederla. A dirla tutta non
sembrava
neanche star bene fisicamente: era più pallido del normale,
con profonde borse
sotto gli occhi (che non erano sicuramente dovute ad una sbronza) e
sembrava
far fatica a stare sveglio.
-Tutto
bene?- gli chiese infatti Glorya, scrutandolo attentamente.
-Sì,
certo- replicò lui rigido, evitando di guardarla negli occhi.
-Beh…sembri
piuttosto…stanco- osservò lei con delicatezza,
per non dire “malato”.
-Ho detto
che è tutto a posto- ribadì Liam secco e Glorya
quasi si ritrasse fisicamente
al tono duro del Corvonero.
-Okay-
disse solamente e fra i due cadde un silenzio imbarazzato.
-Cercavi
qualche libro?- domandò allora Glorya nel disperato
tentativo di far
conversazione; neanche nei primi giorni di conoscenza Glorya si era mai
sentita
così in imbarazzo e a disagio con Liam.
-No- fu
la risposta del silenzioso Ravenclaw, che continuava a fissare davanti
a sé,
come se Glorya non fosse neanche presente. Quest’ultima,
decisamente abbattuta
e con l’umore sotto terra, si alzò lentamente
dicendo:
-Beh,
io…vado. Ciao-.
Sentendo
quelle parole, Liam parve risvegliarsi dallo stato catatonico in cui
sembrava
versare e alzando gli occhi su di lei le disse:
-No,
Glorya aspetta…dobbiamo parlare-.
-Non
sembri averne molta voglia- commentò la Zabini
con la giusta dose di tagliente ironia.
-Non ho
voglia di parlare di sciocchezze…devo dirti qualcosa di
più importante- ribatté
Liam per nulla offeso dal tono della mora.
-D’accordo-
replicò Glorya tornando a sedersi, -ti ascolto-.
Liam si
voltò interamente verso di lei, poterla guardare dritto
negli occhi; Glorya si
sentì inquieta sotto quello sguardo, c’era
qualcosa di diverso, di strano.
-Non
possiamo più frequentarci…sì,
insomma…non possiamo più vederci,
parlarci…non
possiamo più…questo- esordì,
accompagnando le sue parole con un ampio gesto
della mano che indicava loro due.
A Glorya
sembrò di vivere un orribile, insensato e familiare
deja-vue: le sembrava di
essere tornata ai suoi undici anni, quando Derek, con la stessa
tristezza negli
occhi che ora mostrava Liam, le aveva annunciato che Lysa e Blaise
avrebbero
divorziato. Era la stessa identica e terribile sensazione di abbandono.
Glorya
Zabini non era una Slytherin per puro caso però.
Così, con una freddezza
incredibile e volto impassibile che servivano a mascherare le sue
emozioni,
domandò:
-Perché?-
Perché
sono un dannato mostro Glorya, un dannato mostro che da qui a una
settimana si
trasformerà in qualcosa che non puoi controllare, in
qualcosa che ti farà
male…ed io non voglio farti male, Glorya, non a te, non anche a te, si disse Liam mentalmente, ma
a lei rispose:
-Io non
sono la persona giusta per te. Non posso negare che fra noi ci
sia…qualcosa, perché
mentirei. Ma non posso lasciare che questa cosa diventi qualcosa di
più-.
-Capisco.
Non ti chiederò altro. Se ritieni di non essere adatto a
me…rispetto il tuo
pensiero- replicò solamente Glorya. Non aggiunse altro, non
sarebbe stata in grado di aggiungere altro
senza
mettersi ad urlare. Lo guardò un’ultima volta,
certa che sarebbe davvero stata
l’ultima: per Liam sarebbe stato estremamente facile sparire
alla sua vista,
tornare a confondersi in mezzo alla folla come aveva fatto per tutti
quegli
anni.
-Mi
dispiace- disse lui, dopo quelli che sembrarono attimi infiniti di
eternità.
Glorya si
limitò ad annuire, sostenendo il suo sguardo, prima di
alzarsi e lasciare la
biblioteca con passi lenti e decisi.
Non
appena fu certa di aver messo chilometri fra sé e Liam,
Glorya si mise a
correre furiosamente, senza curarsi degli altri studenti, sino a
trovare un
ripostiglio vuoto. Vi si chiuse, con un’unica domanda a
martellarle la testa: perché tutti
finiscono per abbandonarmi?
Perché?
*****
Erano le
cinque del pomeriggio quando Scorpius Hyperion Malfoy si
svegliò per la terza
ed ultima volta.
La prima
cosa che percepì fu di essere da solo. Significava che Lily
si era alzata prima
di lui e che aveva deciso di andarsene.
La
seconda percezione era di tipo fisico: qualcuno gli aveva gettato una
coperta
addosso, evidentemente per evitargli il congelamento, dato che era a
petto
nudo.
Terza ed
ultima sensazione era di star per vomitare l’anima, ma quello
era irrilevante.
Si mise a
sedere lentamente, evitando bruschi movimenti, e prese dal comodino
quelle che
riconobbe come le sue sigarette. Se ne accese una e, appoggiandosi
comodamente
alla spalliera del letto, si mise a fumare pensieroso.
C’era
da
aspettarselo che Lily avrebbe reagito così. A differenza di
lui la piccola
Potter non aveva ancora le idee ben chiare, era decisamente confusa e
perciò
stava scappando da lui.
Scorpius
invece sapeva benissimo quello che voleva: voleva lei. Ora. Sempre. In
ogni
momento.
E, che
Lily fosse d’accordo o meno, Scorpius avrebbe raggiunto il
suo scopo.
Perché
un Malfoy ottiene sempre
quello che desidera.
Spazio
Autrice:
Lo so, lo so,
sono passati più di
dieci giorni dall’ultimo aggiornamento e molti di voi avranno
pensato che sono
scomparsa di nuovo. Invece no, semplicemente ero stata risucchiata dal
vortice
maledetto delle interrogazioni e verifiche pre-maturità.
Proprio per questo
penso che aggiornerò più lentamente, ma lo
farò, state tranquilli : )
Su questo
penosissimo e cortissimo
capitolo non c’è molto da dire, perciò
lascio a voi i commenti, sia positivi
che negativi, sempre che vogliate sprecare cinque minuti del vostro
tempo a
lasciarmi una recensione : )
Sono di
frettissima, perciò mi
scuso con tutti quelli che hanno recensito, ma non ho neanche un
dannatissimo
secondo di tempo per rispondervi : ( mi perdonate vero? Sappiate che
ogni
singola recensione per me è importantissima e che non
potervi rispondere mi
uccide. Mi posso solamente limitare a un gigantesco GRAZIE e sperare
che
continuiate a recensire nonostante io sia una pessima
“autrice”. GRAZIE
GRAZIE GRAZIE A
TUTTI VOI!
Con affetto
Miss_Slytherin.
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Capitolo 35 *** I miss you ***
CAPITOLO
35
I miss you
-Ragazze…state
dormendo?-
Il lieve
sussurro di Glorya Zabini ebbe il potere di svegliare Lilian Luna
Potter, che
generalmente si destava anche per la caduta di uno spillo, ma non
Cassiopea
Sofia Malfoy che continuò a dormire della grossa.
-Io
sì…indovina chi invece sta ancora ronfando?-
rispose Lily accendendo con un
tocco di bacchetta la candela sul suo comodino; sebbene al Saint
Patrick
avessero le cosiddette “lampade”, lei preferiva i
vecchi metodi.
-Cassiopea?-
-Esatto.
Ma aspetta, ci penso io…le devo ancora un brusco risveglio-
replicò Lily e con
un sorrisino sadico si lanciò con tutto il suo corpo addosso
alla Malfoy, che
per tutta risposta urlò come una banshee stitica dicendo:
-Aaaah!!!
No ti prego non farmi del male, ti ridò le caramelle!-
Senza
darle tregua Lily prese a farle il solletico –magari era una
cosa genetica- e
Cassiopea iniziò a contorcersi in modo convulso strillando:
-Non le
ho mangiate! Lo giuro!-
Dovette
intervenire Glorya per staccare Lily da Cassiopea e per convincere
quest’ultima
che nessuno pretendeva indietro le caramelle, operazione che
costò alla Zabini
molto tempo e soprattutto molta fatica.
Quando
Cassiopea si fu ripresa e Lily fu soddisfatta della sua vendetta, erano
ormai
le due di notte e Glorya aveva decisamente un aspetto sconvolto.
-Siamo
sveglie- annunciò Cassiopea inferocita, lanciando
un’occhiataccia a Lily, che
per tutta risposta le rivolse un sorriso di puro veleno.
-Parliamo…?-
propose a quel punto Glorya con una timidezza che non le era propria;
aveva
però un assoluto bisogno di confidare a qualcuno quanto era
successo con Liam
pochi giorni prima e chi meglio di Lily e Cassiopea?
-Certo-
rispose Lily, mentre la Malfoy
ruggiva:
-E tu mi
svegli alle due per parlare?! Ma io ti uccido, piccola infame
d’una Zabini!-
-Suuu…non
fare così…non sei contenta di esserti svegliata
con me addosso?- la blandì Lily
come si fa con un bambino capriccioso.
-Liam mi
ha…lasciata- esordì Glorya con tono piatto,
intuendo che solo un’affermazione
di quel genere avrebbe impedito a Cassiopea di ammazzare Lily con le
proprie
mani. Ottenne l’effetto sperato: Cassiopea
abbandonò all’istante la sua
espressione da orango tango selvaggio mentre il sorriso ironico di Lily
svanì
dal volto della rossa.
-Come…ti
ha
lasciata?- chiese la Malfoy
ora del tutto seria, fissandola dritto negli occhi.
-Mi ha
lasciata. Ha detto che non è la persona adatta a me-
replicò Glorya e solo
allora, solo con le sue amiche, lasciò che una lacrima
scendesse lenta e
solitaria lungo la sua guancia candida.
-In che
senso, non è adatto?- domandò Lily, razionale
come sempre, mentre tirava fuori
dal comodino una stecca di cioccolato fondente ripiena alla crema di
arance, il
dolce preferito di Glorya. Lo tese all’amica, che lo
accettò dicendo:
-Non
so…non ho avuto il coraggio di chiedergli cosa intendesse.
Ma da quando lo
conosco, ho sempre avuto una strana sensazione…-
-Di che
tipo?- intervenne Cassiopea, mangiucchiando una Patatina Scoppiettante
alla
paprika.
-È
difficile da spiegare. Liam non mi ha quasi mai toccata, se non per
prendermi
la mano, e quando lo faceva sembrava esitante, come se non fosse sicuro
di
quello che faceva…come se avesse paura di qualcosa. Di cosa
non lo so. Però mi
ha sempre dato quest’impressione…-
spiegò Glorya, esitante. Non sapeva quanto
avesse ragione.
-Magari
non voleva spingersi oltre per rispetto tuo- suggerì Lily,
che si era unita al
Dolce-Party con una Liquirizia Fragolina.
-No, non
è per quello, ne sono certa. Magari vi sembro pazza, ma
penso che Liam nasconda
qualcosa…-
-Se lo
pensi, ci sarà un motivo. Se vuoi posso indagare- propose
Cassiopea, pratica;
non a caso era l’informatrice del gruppo.
-Passami
una liquirizia Lily…sì, ti prego, indaga ma sii
discreta- acconsentì Glorya,
che moriva dalla curiosità di capire Liam.
-Discreta?
A me? Ma lo sai con chi stai parlando? La chiamavano la Donna
Invisibile!-
si vantò Cassiopea con modestia pari a zero.
-Sì,
come
no…Donna Invisibile passami una patatina
va’…- la schernì Lily e mentre si
tendeva verso la
Malfoy
per prendere il sacchetto delle Scoppiettanti vide a terra un pacchetto
di
sigarette vuoto. Alla sua vista, a Lily tornò in mente il
risveglio con
Scorpius, a com’era stato bello aprire gli occhi fra le sue
braccia…prima di
lasciarsi prendere dal panico.
Dato che
sembravano essere in vena di confidenze, Lily si decise a raccontare
alle
amiche cos’era successo e soprattutto a cercare consiglio da
loro.
-Ragazze…vi
ricordate che sabato sono andata via dal party con
Scorpius…- iniziò la Potter
esitante e Cassiopea
annuì, mentre Glorya aggiungeva:
-Dopo che
vi siete baciati-.
-Eh…esatto-
confermò Lily arrossendo al ricordo. Brutto segno, brutto
segno arrossire! le
suggerì una vocina interiore, che Lily mise a tacere.
-Ecco,
dopo siamo venuti qui…e abbiamo bevuto…e ci siamo
baciati ancora penso…e poi…-
-E poi?
Non fare come al tuo solito, parla!- la esortò Cassiopea
agitata.
-Eh
parlerei se mi ricordassi cos’è successo dopo! Il
fatto è che non so se io e
Scorpius…abbiamo…sì,
insomma…- confessò Lily alla fine e pur di non
guardare le
sue amiche negli occhi si mise a leggere gli ingredienti delle patatine
sul
retro del sacchetto, anche se erano scritte in finlandese.
Glorya e
Cassiopea si guardarono con un lampo negli occhi estremamente
soddisfatto. Una
parte del loro piano era stata già realizzata, e senza
neanche troppi sforzi…
1 settembre
2024
Glorya Zabini
e Cassiopea Sofia
Malfoy sedevano da sole nello scompartimento dell’Espresso di
Hogwarts,
aspettando che Lily finisse di salutare i parenti e le raggiungesse.
Avevano perso
di vista Scorpius,
risucchiato dal suo stuolo di ammiratrici, e di Edward e Derek non
c’era
traccia. Così Cassiopea si decise ad esporre una teoria che
aveva meditato
durante l’estate:
-Credo che
mio fratello si sia
proprio innamorato di Lily- disse, sfogliando con noncuranza una
rivista di
moda. Glorya, che si stava ripassando la matita, per poco non si
accecò:
-Eh?! E per
quale motivo la tua
mente bacata ha partorito questo pensiero?-
-Sono stata
molto attenta, mia
cara. Prima di tutto ogni tanto lo trovavo in camera mia fermo di
fronte alla
parete delle foto, a guardare quella dove Lily è seduta su
una pietra della
Stamberga Strillante, con aria molto pensierosa e assorta, e poi arrivo
io con
del gelato alla fragola e le sporco la guancia…fortuna che
non hai fotografato
il momento in cui ha cercato di spiaccicarmi il resto del gelato in
faccia…-
-Beh, vai
avanti! Fin ora mi hai
detto solo che guarda questa foto, ma può essere benissimo
che lo faccia perché
ritiene divertente vedervi giocare a sporcarvi come due bambine di
cinque
anni…- la incitò Glorya, smontandola subito.
-Se mi dai il
tempo, proseguo!
Durante l’estate quando arrivavano le vostre lettere mi
chiedeva sempre come
stavi tu, come ti andavano le cose…e poi anche di Lily!
Insomma, se non gliene
fregasse niente, perché interessarsi? A mio fratello non
frega di nessuno a parte
che di se stesso, quindi perché dovrebbe prendersi il
disturbo di chiedermi di
Lily?-
-Mmh…magari
per…- tentò di dire
Glorya, ma il ragionamento di Cassiopea filava.
Perché
sbirciare di tanto in tanto
la foto di Lily? Perché chiedere di lei, se davvero la
odiava? Se non sopporti
una persona, l’ultima cosa che desideri è sentir
parlar di lei persino in
vacanza.
-Aggiungici
tutte le volte che per
un motivo o per un altro la portava al ballo con sé, che
acconsentiva a
portarla ad Hogsmade anche da soli…tutte le prese in
giro…- disse ancora
Cassiopea convinta delle sue idee. Andiamo, si vedeva lontano un miglio
che suo
fratello si era preso una bella cotta. O meglio, lo vedeva lei, che lo
conosceva bene, ma di certo per il resto del mondo, al quale Scorpius
sembrava
tutto meno che un ragazzo innamorato.
-Okay,
mettiamo che a Scorpius
piaccia Lily…ma Lily? Lo sappiamo che lo detesta davvero!-
ribatté Glorya.
-Aaaah…Lily
crede di odiarlo, ma
nel profondo sa che non è così. Bisogna solo dar
loro una mano a capire i
propri sentimenti…-
E fu
così che ebbe inizio il
malefico piano che, secondo le menti geniali di Glorya Zabini e
Cassiopea Sofia
Malfoy avrebbe condotto Lily e Scorpius a stare insieme.
-In
pratica non sai se avete fatto sesso o meno- concluse Cassiopea pratica.
-E
scommetto che una volta sveglia sei fuggita via alla
velocità della luce perché
temevi che Scorpius ti rivelasse che invece lo avete fatto- aggiunse
Glorya,
conoscendo molto bene l’amica.
-Già-
confermò Lily, che avendo riacquistato un colorito normale,
aveva abbassato il
sacchetto di patatine.
-Chiediglielo-
suggerì Cassiopea, non capendo come mai non lo avesse
già fatto.
-Certo.
Domani vado lì e gli dico “Ciao Malfoy, come va?
Scusa tu ti ricordi se per
caso abbiamo fatto sesso? No, perché sai io ero troppo
sbronza e ora ho il
vuoto nella mente!”…ma dai, non posso!-
ribatté Lily, ritenendola un’idea
assurda.
-Allora
tieniti il dubbio per tutta la vita- affermò Glorya, essendo
d’accordo con
Cassiopea.
-E se mi
dice di sì?- domandò Lily spaventata dalla
prospettiva di non ricordarsi la sua
prima volta. Non che la considerasse tutta questa gran cosa
–a differenza della
maggior parte delle ragazze- ma almeno ricordarsela…
-Vuol
dire che l’avete fatto- rispose Cassiopea logica, che era
passata a sbranare le
Gommine Gommose alla ciliegia.
-Grazie
per questa tua brillante conclusione, Cassiopea. Non ci sarei mai
arrivata
senza il tuo aiuto!-
Glorya
stava per intervenire a sua volta, quando sentirono un forte tonfo
fuori dalla
porta, seguito da altri rumori molesti e da urla. Spaventate,
afferrarono le
loro bacchette ed uscirono in corridoio a vedere cosa stava succedendo.
Scorpius
Malfoy e Edward Nott se le stavano dando di santa ragione alla maniera
babbana.
Erano entrambi a terra e ognuno cercava di far più male
possibile all’altro. E
a giudicare dal labbro spaccato di Edward e dal naso grondante di
sangue di
Scorpius ci stavano riuscendo benissimo.
Le tre
Slytherin
rimasero letteralmente pietrificate di fronte a quello spettacolo, ma
qualcuno
doveva far qualcosa per dividerli –Scorpius aveva appena
rifilato un destro
micidiale sulla guancia di Edward- altrimenti si sarebbero seriamente
ammazzati.
Così
Lily
alzò la bacchetta e pronunciò la prima formula
che le venne in mente:
-Incarceramus!-
Corde
magiche apparvero dal nulla e andarono a legare Scorpius Malfoy, che
non
essendosi reso conto di quanto era accaduto, tentò ancora di
sferrare un calcio
sullo stinco destro di Edward, ma non ci riuscì. Prima che
Edward potesse
approfittarsi della situazione per infierire ancora su Scorpius, Lily
ripeté lo
stesso incantesimo su Nott, cosicché anche lui non potesse
più muoversi.
-Sei
impazzita?! Liberami subito!- urlò Malfoy furibondo.
-Certo,
così potete ammazzarvi! Ma falla finita!- lo
rimbeccò Lily.
-Non
intrometterti, piccola sgualdrina,
sono affari nostri!- gridò Edward a sua volta, con tono
duro, trattandola come
se non l’avesse mai amata. L’Edward che conosceva
lei non l’avrebbe mai
apostrofata in quel modo così volgare. L’Edward
che conosceva lei, al quale
aveva dato il suo primo bacio, non l’avrebbe mai guardata con
occhi così
freddi.
Gli occhi
di Lily si fecero di pietra a quell’epiteto, l’aria
si fece tagliente ed il
mondo silenzioso, come se l’intero universo aspettasse la
reazione di Lily.
Si
avvicinò lentamente a lui e guardandolo dall’alto
in basso –dato che Edward era
seduto a terra- disse, con tutto il disprezzo e il gelo di cui era
capace:
-Se fossi
una sgualdrina sarei già venuta a letto con te-.
Glorya e
Cassiopea avrebbero voluto batterle le mani, ma dato che non sembrava
il caso,
si avvicinarono a loro volta a Edward, pensando bene di portarlo nel
mini
pronto soccorso del Saint Patrick.
-Facciamo
un Levicorpus fino al pianterreno, poi lo trasciniamo…ci
manca solo che
prendiamo una punizione per lui- propose Cassiopea, come se Nott non
fosse
neanche presente, e Glorya annuì eseguendo poi
l’incantesimo.
Così,
con
Edward protestante sollevato sopra le loro teste, Cassiopea e Glorya si
allontanarono, non prima di aver trasfigurato i loro pigiami.
Rimasta
sola con Scorpius legato come un salame, Lily gli chiese, estremamente
fredda:
-Se ti
slego lo rincorri e finisci di ucciderlo?-
-Penso
rimanderò l’omicidio a un altro momento- rispose
lui con il suo stesso tono, il
sangue gocciolante sulla camicia candida.
-Mi
fido…ma non troppo- replicò Lily e, afferratolo
per le spalle, lo trascinò –con
grande disappunto di Malfoy- sino in camera loro, che fortunatamente
distava
pochi metri dal luogo della rissa.
Una volta
dentro, chiuse la porta alle sue spalle con un semplice incantesimo, a
solo
allora pronunciò la formula che avrebbe sciolto le corde.
-Siediti-
gli ordinò Lily, indicando il proprio letto.
Scorpius
eseguì, mentre lei rovistava nel suo baule alla ricerca di
disinfettante e
batuffoli di cotone. Non era per nulla brava con gli incantesimi di
guarigione,
e così portava sempre con sé rimedi Babbani, per
quanto la cosa la
infastidisse.
-Che vuoi
fare con quei cosi?!?- le domandò Scorpius giustamente
preoccupato, dato che
non aveva mai sentito parlare di medicine non magiche.
-Ti
pulisco il sangue, cosa vuoi che faccia? Almeno quando ti farai
aggiustare
dall’infermiere di questo posto non sembrerai appena uscito
da un campo di
battaglia- rispose Lily con fare ovvio, sedendosi di fronte a lui.
Avrebbe
potuto usare un semplice Tergeo
–almeno quello era in grado di farlo- ma qualcosa le
suggeriva di agire in quel
modo.
Oltre al
naso, Scorpius aveva un sopracciglio spaccato e le gote arrossate,
segno dei
pugni che aveva ricevuto; si teneva in oltre una mano sullo stomaco,
Edward
evidentemente l’aveva colpito anche lì.
-Perché
vi siete picchiati?- chiese Lily, imbevendo un batuffolo di
disinfettante e
iniziando a tamponare delicatamente il sopracciglio sinistro.
-Non sono
affari tuoi- fu la gentile risposta di Scorpius.
Lily lo
fissò dritto negli occhi e, con un sorrisino sadico,
premette con più forza il
batuffolo contro la fronte di Scorpius.
-Ah,
brucia questo affare! Fai piano!- esclamò lui, irritato.
-Soglia
del dolore bassa, eh Malfoy? Ora mi dici perché vi siete
picchiati?- domandò
ancora Lily e Malfoy, vista la minaccia del batuffolo di cotone, si
decise a
dirle la verità…non tutta ovviamente.
-Questioni
di uomini- sputò quasi infastidito, senza guardarla negli
occhi.
-Sei un
pessimo bugiardo- commentò Lily, passando a pulire un occhio
dai contorni
insanguinati.
-Almeno
non sono un vigliacco, io-
replicò
Scorpius alludendo chiaramente alla mattina del party.
-Non so a
cosa tu ti stia riferendo- si difese Lily impassibile, concentrandosi
eccessivamente su ciò che stava facendo. Il suo corpo
però, rispondeva a quello
di Scorpius a pochi centimetri dal suo, come se fossero due poli di una
calamita separati. Con suo grande imbarazzo sentì la punta
dei capezzoli
inturgidirsi pensando a Scorpius senza camicia, sotto di lei…
Piantala!
si ordinò Lily mentalmente e per la troppa tensione premette
di nuovo con forza
il batuffolo sulla pelle di Malfoy, che questa volta non se lo meritava.
-Vuoi
uccidermi o disinfettarmi?- domandò quest’ultimo
con distaccato interesse.
-Non
tentarmi, potrei scegliere la prima opzione- replicò Lily,
mentre gettava il
primo batuffolo sporco e ne preparava un altro.
-Che
strano, sembra che io invece ti stia suscitando altre
tentazioni…- commentò
Malfoy con voce bassa, da seduttore incallito, fissando apertamente il
seno di
Lily con occhi maliziosi, ben visibile sotto la camicia da notte bianca.
Lily si
impose di non arrossire ancora, sarebbe stata la conferma di
ciò che Malfoy
stava pensando; eppure sapeva che anche Scorpius era facilmente
eccitabile da
lei…
Così,
ridusse al minimo la distanza fra di loro e Scorpius chiaramente
fraintese le
sue intenzioni, perché chinò lievemente il capo
verso di lei; Lily invece
mirava al suo naso, sul quale iniziò a passare il
disinfettante, anche se il
suo corpo urlava con tutte le sue cellule di saltare addosso al biondo.
-Non mi
hai ancora detto perché tu e Edward vi stavate picchiando-
chiese lei, con la
chiara intenzione di cambiare discorso.
-E se ti
rispondo, cosa mi dai in cambio?- le propose Scorpius, affascinato dai
capelli
di lei, lasciati liberi sulla schiena.
-Non
è
una risposta così importante per me- replicò
Lily, che aveva quasi finito la
sua opera. Fra poco Scorpius avrebbe lasciato la sua stanza, e lei non
aveva
ancora trovato il coraggio di chiedergli cos’era successo
quella fatidica
notte.
-Peccato,
sarebbe stato interessante…contrattare- commentò
Scorpius, bevendosi ogni
particolare del volto di Lily, a pochi centimetri dal suo.
Fatto. Il
viso di Scorpius ora era pulito, anche se piuttosto
gonfio…ma ciò non scalfiva
minimamente la sua bellezza. Mentre si incantava a fissare il contorno
del
viso, Malfoy iniziò a togliersi la camicia.
-Che stai
facendo?- gli domandò Lily con un filo di isterismo nella
voce. Già era
difficile resistergli quando era vestito, figurarsi senza
camicia…
-Mi tolgo
la camicia così possiamo pulirla con un incantesimo. Secondo
te non desterei
sospetti andandomene in giro con la camicia sporca di sangue?- rispose
Malfoy
logico e dato che Lily non accennava a muoversi, le prese la bacchetta
e
puntandola contro la camicia mormorò un incantesimo che la
sbiancò all’istante.
Vederlo a
petto nudo ricordò a Lily la “loro”
notte, la notte che aveva sconvolto ogni
cosa, la notte di cui non conosceva la conclusione.
Si era
quasi decisa a porre la tanto sofferta domanda a Malfoy, ma lui, che si
era
rimesso la camicia, si alzò dal letto dicendo:
-Beh,
grazie per la tua opera da infermierina. Buonanotte-.
Ora o mai
più, Lily! dissero ben due voci all’unisono, che
assomigliavano terribilmente a
quelle di Glorya e Cassiopea.
-Scorpius…aspetta!-
disse Lily, quando lui si era quasi chiuso del tutto la porta alle
spalle.
-Sì?-
chiese Malfoy interrogativo, che se ne stava andando per non strappare
di dosso
a Lily quella dannata camicia da notte e farla sua, lì e
subito.
-Abbiamo
fatto sesso la notte scorsa?- domandò Lily a bruciapelo e
dovette sforzarsi per
non chiudere gli occhi in attesa della risposta.
Malfoy
incurvò le labbra sottili e dannatamente sensuali in un
sorrisino malizioso e,
fissandola sin nel profondo dell’anima, rispose:
-Chissà…-
Detto
questo se ne andò, lasciando Lily completamente sbalordita.
*****
-Ehi
Glorya…devo confessarti una cosa…-
Dopo aver
scaricato Edward in infermeria, Glorya e Cassiopea stavano tornando
nella loro
stanza cercando di non farsi beccare. Per Cassiopea, quello era il
momento
perfetto e soprattutto la persona giusta per confessare che aveva
accettato di
uscire con Shane. Preferiva parlarne prima Glorya, dato che Lily
l’avrebbe
sicuramente giudicata male e suo fratello avrebbe tentato di
sequestrarla pur
di non farla andare all’appuntamento…dopo averla
ovviamente cazziata di brutto.
Ma Glorya la pensava diversamente riguardo la purezza di sangue e
quant’altro:
sebbene fosse stata educata come una perfetta Purosangue, aveva ormai
da tempo
smesso di seguire gli insegnamenti dei genitori, dato che loro avevano
smesso
di comportarsi come tali.
Sì,
Blaise adesso era un padre sicuramente più presente, ma solo
perché lei negli
anni aveva sempre dovuto lottare con le unghie e con i denti per
tenerlo
stretto a sé. Avevano costruito un rapporto che non fosse
semplicemente di
convenienza –lui la manteneva, lei cercava di starsene fuori
casa il più
possibile- e, sebbene non fosse il padre che tutte le ragazze sognano,
era pur
sempre un padre. Un padre che però non poteva permettersi di
imporle assurde
regole di comportamento, dato il suo modo di agire.
Per
questo Glorya l’avrebbe quantomeno capita, pensava Cassiopea,
ed infatti quando
disse all’amica: -Shane mi ha chiesto per
l’ennesima volta di uscire e io ho
accetato-, Glorya non batté ciglio e si limitò a
commentare:
-E
c’era
bisogno di inscenare un suicidio per chiedertelo?-
-A quanto
pare deve sempre fare il buffone. Ma mi ha promesso che se
andrà male me lo
toglierò dai piedi per sempre…ecco
perché ho accettato- replicò Cassiopea con
un’alzata di spalle.
-Sarebbe
anche ora, sono anni che ti tormenta!- osservò Glorya con un
sorrisino
divertito al ricordo di tutte le maledizioni che Cassiopea aveva
lanciato
all’indirizzo del Grifondoro durante gli anni.
Stavano
salendo le scale del secondo piano parlando e scherzando
sull’argomento
Flagello Shane –Cassiopea faceva di tutto per far ridere e
distrarre Glorya dal
pensiero di Liam- quando videro venir loro incontro Derek Zabini,
piuttosto
affannato e ancora vestito.
-Avete
visto Scorpius e Edward?- domandò loro decisamente
preoccupato.
-Edward
è
in infermeria, e di mio fratello se ne sta occupando Lily
credo…tu sai perché
si stavano picchiando?- rispose Cassiopea, dato che Glorya si era fatta
di
pietra all’arrivo del fratello. La Malfoy
sapeva che a Glorya Derek mancava terribilmente e che
anche Derek soffriva per lei; non riusciva a capire perché i
due fratelli non
mettessero da parte l’orgoglio per tornare a volersi bene
come prima. Okay,
Derek aveva difeso Lysa sino all’estremo, cosa che aveva
fatto incazzare Glorya
a morte, oltre che ad averla delusa, e Derek non perdonava a Glorya di
aver
scelto Blaise al posto della madre, ma era terribilmente ingiusto che
l’odio
fra i genitori fosse riuscito anche a distruggere il sincero affetto
che c’era
fra i due fratelli.
-Si sono
picchiati?!- stava chiedendo Derek stupito.
-Ehm
sì…non so perché ma erano fuori dalla
nostra porta a pestarsi a sangue, così li
abbiamo divisi ed io e Glorya abbiamo portato Edward in infermeria
mentre Lily
si occupava di Scorpius. Stanno entrambi bene, penso. Ma tu sai quale
potrebbe
essere il motivo della lite?- spiegò la bionda a Derek,
mentre per evitare di
essere beccati in giro per il castello a notte fonda si intrufolavano
in
biblioteca. Okay, il Saint Patrick aveva un regolamento meno rigido
rispetto a
Hogwarts, ma vagabondare alle due del mattino costava una punizione
anche lì.
-Penso
per Lily- replicò Derek pensoso e dimenticandosi del mutismo
che adottava
sempre di fronte al fratello Glorya esclamò:
-Per
Lily?!-
-Sì…quando
sono tornato in stanza stavano litigando di brutto perché Ed
accusava Scorpius di
avergli fottuto la ragazza. Scorpius si difendeva dicendo che non era
certo
colpa sua se Lily aveva preferito lui a Edward…ma siccome
non mi sembrava che
ci fosse pericolo di rissa sono andato a farmi una doccia e li ho
lasciati
soli. Quando sono uscito dal bagno ho fatto appena in tempo a vedere
che se ne
stavano andando, ma non immaginavo che si stessero per menare. Ero
venuto a
cercarli perché ormai sono passate tre ore da che li ho
sentiti discutere- disse
Derek ora più tranquillo: temeva sul serio che i suoi due
migliori amici
fossero in grado di farsi seriamente del male.
-Ah! Ora
è tutto chiaro! Beh puoi star tranquillo, Scorpius
sarà sicuramente in camera
vostra adesso e sette piani lo separano da Edward…che deve
solo ringraziare che
io non abbia con me il mio libro di maledizioni! Ma come si permette di
pestare
mio fratello?!- esclamò Cassiopea, che di certo non aveva
gradito vedere
Scorpius a terra sanguinante…come Scorpius non aveva gradito
venire a sapere
del “diverbio” fra la sorella e Vanessa
Blindsworth, alla quale casualmente
qualcuno pochi giorni dopo aveva fatto una fattura che aveva causato la
perdita
momentanea dei capelli.
-Sarebbe
meglio andare ora, è tardi…- propose Glorya
all’amica, che annuì e fece per
andarsene.
-Glorya
puoi aspettare un attimo?- chiese Derek alla sorella con estrema
gentilezza.
Sapeva che quella era forse l’unica occasione che aveva per
tentare di
aggiustare il loro rapporto.
Su
suggerimento –se subire un pestone neanche troppo delicato da
Cassiopea poteva
essere considerato un suggerimento- della bionda al suo fianco, Glorya
annuì e
tornò a sedersi accanto al fratello, mentre la Malfoy
augurava loro una
buonanotte e si dileguava.
Cadde un
silenzio imbarazzato, che venne interrotto da Derek:
-Senti
Glorya è da molto tempo che volevo parlarti…-
iniziò a dire, risentendo nella
mente tutte le parole di Rose che lo spronavano a riconquistarsi
l’affetto della
sorella.
-…ma
non
trovavo mai il modo e soprattutto il coraggio di avvicinarti-.
-Ora sono
qui- replicò Glorya con il cuore in gola. Quanto le era
mancata la parlata di
Derek, così calma e riflessiva, la sua presenza,
rasserenante e sicura…era
difficile credere che per tutti quegli anni lo aveva allontanato da
sé.
-Tu mi
manchi- disse Derek diretto guardandola negli occhi, -mi manchi davvero
tanto.
Mi manca confidarmi con te davanti ad una tazza enorme di camomilla,
come
facevamo da bambini, mi manca proteggerti, preoccuparmi per
te…mi mancano i
tuoi timidi sorrisi del buon giorno, gli abbracci che ci scambiavamo
quando
tutto intorno a noi andava a rotoli…mi manca sapere che tu
ci sei, sempre e
comunque. Mi manca mia sorella, la bambina dagli occhi dolci e il cuore
tenero
che mi faceva i disegni, che veniva da me per farsi curare un ginocchio
sbucciato…mi manca terribilmente tutto questo. So che
abbiamo fatto scelte
diverse, che ognuno di noi disapprova e non condivide quella
dell’altro ma…-
continuò Derek sempre più malinconico mentre
parlava, ma Glorya non gli diede
il tempo di finire la frase e gli gettò le braccia al collo.
-Sì
Derek. Vorrei anch’io provare a ricostruire ciò
che eravamo, nonostante il
nostro passato. Tu sei mio fratello…come posso voler
desiderare continuare a
ignorarti?-
Derek la
strinse a sé, sentendo che il suo cuore tornava finalmente
completo.
Sì,
non
sarebbe stato facile tornare alla normalità, ricominciare a
comportarsi come
fratello e sorella dopo anni di silenzio, ma ci avrebbero provato. E
quell’abbraccio che sapeva di lacrime ed affetto era il loro
nuovo inizio.
Spazio
Autrice:
Salve
gente!!! Eccovi
un nuovo capitolo, dopo soli cinque giorni di attesa : ) cosa ve ne
pare? Ho
deciso di far smettere di penare Glorya e Derek, infondo era troppo
tempo che
continuavano a ferirsi a vicenda con il loro comportamento e, anche se
non è
mai facile recuperare rapporti che per un motivo o per un altro si sono
deteriorati, i nostri due Zabini ci proveranno : ) ovviamente il titolo
del
capitolo è riferito a loro : ) poooi…come avete
visto Edward non è risultato
molto contento del fatto che “l’amico”
Scorpius si sia baciato la “sua” ragazza
e così si sono pestati…se vi state chiedendo (e
magari non lo state neanche
facendo) come mai non è andato a menarlo subito dopo la
festa…beh, lo
scoprirete nel prossimo capitolo : ) che altro…beh basta,
lascio a voi
eventuali altri commenti e passo a ringraziare chi ha aggiunto la mia
storia
fra preferite, seguite e ricordate
e soprattutto coloro
che continuano a recensire, per mia immensa gioia, ovvero HarryPotterianaDoc,
Malika, Rei_, BeaTheBest,
Blondie, gelidovednto,
Lady Lillithcullen, Maltrerio, Ellaella,
Tugs e Kalahary:
HarryPotterianaDoc: ciao!!!
Prima di tutto ti
ringrazio per aver recensito, è sempre bellissimo per me
trovare commenti
nuovi…soprattutto se lunghi come il tuo : )
Per l’appuntamento fra Cass e Shane dovrai aspettare il
prossimo capitolo,
spero avrai la pazienza di seguirmi, mentre Malfoy è stato
piuttosto criptico
con Lily…che ovviamente non si arrenderà :P come
vedi Edward ha reagito
maluccio e il povero Scorps per ora pensa a leccarsi le ferite e lascia
in pace
Marìkaa…non per sempre, ovvio, se no che Malfoy
sarebbe? : )
Spero di aver soddisfatto la tua curiosità e di essere stata
veloce ad
aggiornare…e naturalmente di trovare tante altre belle
recensioni : ) ancora
grazie, alla prossima!!
Malika: wow che
recensione lunghissima e
dettagliata! Grazie!!!
Come hai detto tu, non sarà così facile per Lily
e Scorpius mettersi
insieme…c’è ancora un luuungo anno
scolastico, dove succederanno taaante
cose…però intanto Lily un po’ di
coraggio (pochino pochino) l’ha mostrato,
anche se non ha ricevuto una grande risposta. Fra Glorya e Derek le
cose vanno
un po’ meglio, mentre fra Cassiopea e
Shane…chissà : ) ancora grazie per la
recensione, alla prossima spero!
Rei: ciao! Per
prima cosa ti
ringrazio per avermi messa fra gli autori preferiti ormai da un
po’ di tempo, è
una cosa che non smette mai di emozionarmi…perciò
grazie : ) ti ringrazio anche
per la recensione, mi sempre piacere distinguermi un po’
dalla massa che
descrive Lily come l’hai dipinta più, la mia fan
fiction è nata proprio dal
desiderio di creare un personaggio un po’ più
originale rispetto agli
altri…spero ti sia piaciuta la parte su Derek e Glorya, non
sarà facile
ricostruire il rapporto ma almeno ci proveranno : ) ti ringrazio ancora
per la
recensione, alla prossima spero!!
BeaTheBest:
altroché scusarti, non pensarci
neanche!! Mi fa sempre tantissimo piacere (che espressione
sgrammaticata…)
trovare le tue recensioni, che non reputo affatto banali, anzi! Spero
che
questo capitolo ti sia piaciuto e soprattutto di non averti fatta
aspettare
troppo : ) grazie ancora, alla prossima!!
Gelidovednto: a chi lo
dici, la maturità si
avvicina e io sono sempre più nel panico e sotto
stress…quindi ti capisco : )
spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, grazie mille per la
recensione!! Alla prossima!!
Blondie: ahaha
trovami chi non l’avrebbe
stuprato Scorpius :P che dici ho fatto abbastanza in fretta? Spero di
sì : )
cosa ne pensi del capitolo? Grazie mille per la recensione, alla
prossima!
Lady
lillithcullen: che ne
pensi della risposta di
Scorpius? Figurati se faceva l’onesto e le diceva subito la
verità :P sono
stata abbastanza veloce nell’aggiornare? Io ce la metto
tutta, ma cause di
forza maggiore (dannata scuola, grrr…) mi impediscono di
fare come
vorrei…intanto ti ringrazio per la recensione e spero che il
capitolo ti sia
piaciuto : ) alla prossima!
Maltrerio: ciao
Dafne!! Che bella
recensione mi hai lasciato, ne sono stata contentissima, grazie!!! Che
ne pensi
del capitolo? Ormai il tuo commento è uno di quelli che
aspetto con più ansia e
per questo spero ti sia piaciuto : ) un bacio, alla prossima!!
Ellaella:
eeeh per Cassiopea e Shane
bisogna aspettare il prossimo capitolo, intanto però Lily e
Scorpius si sono
parlati e…lei non ne ha cavato un ragno dal buco :P grazie
mille per la
recensione, alla prossima!!
Tugs: ciao!!!
Grazie mille per la
recensione e colgo l’occasione per farti i complimenti per
Odi et Amo, la leggo
sempre con molto piacere ma non ho mai il tempo di
recensire…perdonami : (
intanto spero che il capitolo ti sia piaciuto, su Liam e Glorya non
perdere le
speranze, c’è ancora un luuungo anno scolastico da
affrontare : ) grazie ancora
per la recensione, alla prossima!
Kalahary: non ti
scusare, per me sono
importanti anche solo due righe messe in croce di commento,
perciò figurati se
non apprezzo la tua recensione : ) chissà, magari anche Lily
capirà cosa vuole,
come Liam…tutto è da vedere (come sono sibillina
:P ) grazie per la recensione,
alla prossima!!!
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Capitolo 36 *** Werewolf ***
CAPITOLO 36
Werewolf
-Voglio
tornare a Hogwarts…- si lamentò Cassiopea Sofia
Malfoy,
poggiando la testa sconsolata sulle braccia. Era la mattina seguente
alla rissa
e le tre Slytherin facevano fatica a stare sveglie, essendo andate a
letto
tardi la sera precedente.
Normalmente
avrebbero saltato la prima ora –salvo poi costringere
qualcuno a passare loro gli appunti- per riposarsi in modo adeguato,
cosicché
potessero trascorrere il resto della giornata almeno con gli occhi
aperti.
Invece ora erano costrette non solo a frequentare ogni lezione, ma ad
alzarsi
pure un’ora prima del normale!!!! Ed erano solo a fine
settembre…l’unica cosa
positiva era che almeno lì in California non si svegliavano
con diciotto gradi
sottozero e non erano costrette a sfoderare pellicce e
quant’altro a fine
estate.
-Ti
seguo- commentò Glorya Zabini prendendo per la prima volta
nella sua vita del caffè a colazione, lei che era sempre
abbonata al tè.
-Riportatemi
a letto- aggiunse Lily Potter versando qualche goccia
di leggera pozione Risvegliante nella sua tazza.
-Ripetetemi
perché non abbiamo dormito- chiese la Malfoy,
che aveva deciso di
chiudere gli occhi, solo un pochino…
-Perché
quell’idiota di tuo fratello e Edward Nott hanno deciso di
menarsi- rispose Lily, gelida nel pronunciare il nome della sua ex
fiamma.
Probabilmente
avrebbero continuato a lamentarsi per il resto della
colazione, se la Preside Dalton
non si fosse alzata in piedi con la chiara intenzione di fare un
annuncio.
-Ci
mancava solo lei…- soffiò Glorya a bassa voce,
mentre la
Preside esordiva:
-Buon
giorno a tutti voi, cari studenti. Rubo pochissimo tempo
alla vostra tanto sospirata colazione per comunicarvi due veloci
annunci,
entrambi di vostro gradimento. Il primo riguarda la festa di Halloween,
che
come ogni anno verrà tenuta qui in Refettorio e alla quale
si può partecipare
solamente se mascherati. I miei studenti lo sanno ormai bene e mi
rivolgo a voi
hogwartsiani nel sottolineare che il costume è obbligatorio.
Il secondo
annuncio riguarda invece le uscite fuori dalla scuola. Come mi
è stato riferito
dal Preside Linton, a Hogwarts è consuetudine concedere agli
studenti dai
tredici anni in su un tot di uscite ad Hogsmade, il villaggio
circostante il
castello…ebbene, noi invece siamo soliti frequentare San
Francisco-.
Quest’ultima
frase suscitò grande stupore fra gli inglesi:
frequentavano una città babbana, dove non potevano usare la
magia né fare
acquisti magici? E se qualche Babbano avesse notato qualcosa di strano?
-Vedo
che la cosa vi lascia alquanto basiti- commentò la Dalton
sorridendo di fronte
alle espressioni stupite degli hogwartsiani, -ma le uscite hanno lo
scopo di
educare i nostri studenti alla cultura babbana, insegnando loro a
confondersi tra
i non maghi…mi auguro che queste uscite siano educative
anche per voi. Bene, vi
lascio alla colazione, buona giornata-.
-Ditemi
che non è vero- commentò Lily, tornando sempre
più
depressa al suo tè corretto, -la prima volta che usciamo da
questo dannatissimo
posto dobbiamo mischiarci con i Babbani?!
-Così
pare- commentò Glorya, anche lei con l’umore sotto
i piedi.
Anche se aveva appena ritrovato suo fratello, le mancava terribilmente
Liam e
non aveva la più pallida idea di come fare per aggiustare le
cose.
-Non
voglio- dichiarò Cassiopea, facendo i capricci come una
bambina piccola.
-Potremmo
sempre rimanere al castello- suggerì Glorya esitante, ma
un’occhiataccia da parte di Lily bastò a farle
dire:
-Okay,
scherzavo-.
Avevano
appena finito di far colazione, quando la campanella che
segnalava l’inizio delle lezioni suonò. Rendendosi
conto che molto
probabilmente sarebbero arrivate in ritardo, le tre Slytherin se la
presero con
comoda, e al diavolo la puntualità.
Per
grande fortuna di Lily, l’insegnante di Pozioni –la
prima
lezione di quel giorno- non era ancora arrivato, e così la Potter
ebbe tutto il tempo
di sistemarsi all’ultimo banco, vicino
all’ingresso, di pettinarsi i boccoli e
di passarsi la crema sulle mani.
-Ci
facciamo belle per il Professor Prescott??-
l’apostrofò una
voce a lei ben conosciuta. Voltandosi, Lily vide Ethan Sheldon
appoggiato allo
stipite della porta, che la fissava a metà fra il divertito
e il malizioso. Non
avevano ancora avuto modo di incontrarsi, da quando Ethan si era perso
–o era
volutamente scomparso?- in mezzo alla folla del party e se anche si era
accorto
del bacio fra lei e Scorpius e della loro conseguente fuga dalla festa
non lo
dava a vedere. O probabilmente non gli importava, purché
anche lui avesse modo di
divertirsi con Lily.
-Un
uomo decisamente affascinante- scherzò Lily ironica,
alludendo
al vecchio e rugoso insegnante americano.
-E
tu non hai lezione?- gli domandò poi, cercando di non
sbraitare
infastidita per il baccano che gli altri studenti stavano facendo.
-No
no, prima ora buca. Ho appena deciso di fare il bravo studente
andando in biblioteca per portarmi avanti con i compiti- rispose Ethan,
senza
staccare mai i suoi occhi da quelli di Lily.
-Lodevole-
lo schernì lei, mordicchiandosi piano il labbro
inferiore.
-Ma
non farti ingannare…non sono sempre così bravo-
le sussurrò
lui, entrando in aula e fermandosi vicino al suo banco.
-Ah
no? Eppure non ho ancora avuto l’occasione di scoprire il tuo
lato…oscuro- lo provocò Lily; se anche aveva
notato che Ethan se la stava
mangiando con gli occhi, non lo diede a vedere.
-Giusta
osservazione…ma possiamo sempre rimediare, se vuoi- le
disse Ethan, ed era talmente vicino a lei che Lily poteva sentire il
suo
profumo.
-Interessante…dove
e quando?- gli domandò, attenta a non mostrarsi
troppo vogliosa. Aveva voglia di giocare con Ethan, non di cascare ai
suoi
piedi come una qualsiasi sciocca.
-Stasera.
Nella mia stanza. Ti aspetto a mezzanotte- le rispose
Ethan e, dopo averle rivolto uno dei suoi sorrisi da squalo predatore,
uscì
dall’aula, salutando strafottente il vecchio professor
Prescott.
*****
Diana
Calender era sostanzialmente una brava ragazza. Andava bene a scuola,
si
occupava di volontariato, era sempre pronta ad aiutare le amiche, come
anche
gli sconosciuti in difficoltà e, a differenza di molte altre
ragazze, non era
una sgualdrina. Proprio per questi motivi –che a Hogwarts le
avrebbero valso la
fama di sfigata- gli studenti del Saint Patrick l’ammiravano
e l’avevano resa
una delle ragazze più ambite della scuola. Ciononostante
amava divertirsi, fare
tardi alle feste –spesso organizzate da lei- e lasciare che
ogni tanto qualche
ragazzo ci provasse con lei. Aveva avuto una sola storia seria, che le
aveva
lasciato il cuore in frantumi, durata un anno e mezzo. Inutile dire che
Ethan
Sheldon non fosse proprio il ragazzo più fedele della terra.
Proprio
per questo suo innato desiderio di rendersi utile, Diana raggiunse
velocemente-
o meglio, quasi rincorse- Edward Nott, che si allontanava alla svelta
dal Refettorio,
diretto chissà dove a fumarsi una canna. Da quando gli
inglesi erano arrivati
nel loro castello, Diana aveva avuto modo di conoscere Edward, suo
vicino di
banco durante le lezioni, e aveva iniziato a capire qualcosa di lui.
Tipo che
era innamorato perso di una certa Lily Potter, che alla festa del
sabato
precedente aveva baciato il suo migliore amico. Ed era stato proprio
grazie a
Diana se poi Edward non era immediatamente andato ad uccidere questo
presunto
“migliore” amico. Infatti, dopo avergli impedito di
bruciarsi il fegato con
quell’intruglio altamente alcolico che Edward si era
preparato, Diana l’aveva
trascinato in camera sua, dove, con molta pazienza, gli aveva fatto
vomitare
tutto quello che aveva bevuto durante la serata. Poi, per evitare
qualsiasi
malinteso, l’aveva messo a dormire con una potente Pozione
Sonnifera e se n’era
andata in camera della sua migliore amica Alexandra Marriot, la quale
si stava
piacevolmente intrattenendo con il suo fidanzato. Scacciato il
poveraccio,
Diana aveva trascorso lì la notte, per tornare nella sua
stanza il mattino dopo
e trovare Edward ancora in coma. Durante il pomeriggio non era stato
praticamente in grado di combinare nulla, devastato com’era,
e Diana si era
limitata a portargli qualcosa da mangiare e assicurarsi che non
tentasse il
suicidio.
Che cosa
avesse fatto poi Edward il giorno seguente, Diana lo ignorava, ma a
giudicare
da certi lividi sul volto del bel Nott, doveva aver “chiarito
le cose” con il
suo amico.
-Ehi,
Edward!- l’apostrofò quando lo ebbe raggiunto.
-Ehi,
ciao- rispose lui, ma non era tranquillo e spensierato come gli altri
giorni.
-Come
stai?- gli chiese Diana, mentre insieme si dirigevano verso
l’aula di
Trasmutazione.
-Sto-
replicò Edward vago. Era grato a Diana per averlo aiutato,
ma non aveva voglia
di parlare di quanto era successo. Soffriva da morire ogni volta che
intravedeva la chioma rubina di Lily da lontano –dato che non
aveva più osato
avvicinarsi a lei, dopo averla chiamata sgualdrina- e ancor di
più stava male
al pensiero di essersi preso a pugni con Scorpius, che da quando si
erano
picchiati si era fatto assegnare un’altra stanza. Derek si
faceva in quattro
per stare con entrambi, ma la situazione stava diventando insostenibile.
-“Sto”-
lo prese in giro Diana, scostandosi la frangetta scura dalla fronte.
-Senti-
disse Edward deciso, fermandosi in mezzo al corridoio e facendo
così arrestare
anche Diana, -tu salti mai le lezioni?-
-A meno
che io non sia mezza morta in un letto no- rispose Diana, non capendo
dove
voleva andare a parare Edward, -perché?-
-Perché
oggi io non ho nessunissima voglia di starmene in classe e
perciò ti propongo
di andare a farci una canna in qualche parte sperduta del castello-
fece lui
pratico.
Diana lo
guardò dall’alto in basso con i suoi occhi grigi
che, se lei voleva, sapevano
mettere in soggezione. Edward sembrava essersi vestito al buio,
talmente era
disordinato il suo aspetto, e probabilmente non si faceva la barba da
un mese.
Una canna non sembrava proprio la cosa più adatta a lui,
tuttavia…
-Togli la
canna, mettici qualcos’altro e ci sto- cedette infine Diana,
dicendosi che in
fondo saltare una lezione non l’avrebbe di certo uccisa.
Edward le
rivolse un debole sorriso e, presala sotto braccio, la guidò
lungo un corridoio
secondario, scoperto chissà come il giorno prima.
*****
-Ehi,
Mackenzie, che hai scritto qui? Non si capisce nulla!!!-
Shane
Burke stava cercando di decifrare la scrittura del suo ormai fisso
compagno di
banco Liam Mackenzie, che nonostante non sembrasse molto presente a
sé stesso
quella mattina, prendeva appunti con impeccabile precisione. Era
infatti molto
pallido e sembrava mortalmente stanco, come se si fosse appena rimesso
da una
brutta malattia.
Shane
Burke dal canto suo non aveva voglia di prendere appunti, dopo aver
trascorso
la prima ora buca a cazzeggiare allegramente, ma si stava sforzando
giusto per
non rompere il patto che aveva fatto con sé stesso alla
prima occasione. E poi
Cassiopea aveva finalmente accettato di uscire con lui! Cosa poteva
volere di
più dalla vita?
-Ho
scritto trasformazione che nella maggior
parte dei casi è irreversibile – gli
rispose Liam senza alzare gli occhi su
di lui. Shane non sapeva perché- dato che
l’amicizia fra lui e il Corvonero era
piuttosto recente- ma gli sembrava che ci fosse qualcosa che non andava.
-Tutto
bene?- gli domandò infatti, finendo di ricopiare con la sua
scrittura a zampa
di gallina quanto Liam gli aveva dettato.
-Certo,
perché?- mentì Liam, che sapeva fingere molto
bene. Infondo, aveva solo mollato
la ragazza che amava qualche giorno
prima, mica era la fine del mondo. Non era la fine del mondo non poter
più
guardarla negli occhi, stringere la sua mano fra le sue, chiacchierare
con lei
anche di stupidaggini…cosa c’era da star male?
-Mah,
sembri appena uscito dal coma- commentò Shane a bassa voce,
per non farsi
cazziare.
-Gentile
come sempre- ribatté Liam, con un sorriso spento.
-Tu
invece sembri felice come una Pasqua- osservò poi il
Corvonero, dopo qualche
minuto di silenzio durante i quali aveva tentato di seguire la prof.
-Certo
che lo sono!!! Cassiopea mi ha concesso l’onore di uscire con
me!- esultò
stupidamente Shane, felice come un bambino che fosse riuscito a vedere
Babbo
Natale.
-Come
sono contento…me ne parli talmente spesso che ormai la
conosco come le mie
tasche!- commentò Liam ironico, ed aveva ragione: Shane
aveva la pessima
abitudine di importunare chiunque gli capitasse a tiro tessendo le lodi
di
Cassiopea Sofia Malfoy.
-Scommetto
che tu invece sei così morto per una ragazza-
osservò Shane facendosi serio.
Liam fu
colpito dalla sottile capacità d’osservazione del
Grifondoro, che solitamente
tendeva solo a preoccuparsi di sé stesso.
-Più
o
meno- rispose Liam, tenendosi sul vago, cancellando una frase errata.
-Avanti,
spara! Cosa c’è che non va?- lo esortò
Shane. Si stava affezionando al suo
vicino di banco, sebbene Liam fosse un tipo riservato, e non gli
piaceva
vederlo così abbattuto.
Liam dal
canto suo non sapeva cosa rispondere. Non poteva certo confessare a
Shane di
essere un fottuto lupo mannaro e
che
aveva lasciato Glorya per timore di farle solo del male, ma
dall’altro lato
sentiva il bisogno di confidarsi con qualcuno che non fosse il Preside
Linton.
Così decise di dire una mezza verità:
-Diciamo
che…mi sono visto costretto a lasciarla, e ora soffro da
morire-.
-Perché
costretto?- indagò Shane, curioso.
-Beh…ho
paura di farla soffrire- ammise Liam.
-E come
fai a saperlo, se non ci provi neanche?- chiese molto schiettamente il
Grifondoro. Non bisogna sempre provare, per credere?
-Ho buoni
motivi per ritenere di aver ragione- affermò il Ravenclaw
con una certa
sicurezza. Zanne e artigli non erano un valido motivo?
-Se lo
dici tu…io comunque penso che bisogna afferrare la
felicità appena ne abbiamo
la possibilità. Non sai mai quando potrà
ricapitare l’occasione di essere
felice- concluse Shane e anche se non sapeva quale fosse il problema di
Liam,
le sue parole colpirono profondamente il Corvonero.
*****
-Ehi tu,
dove stai andando, così vestita?-
Cassiopea
Sofia Malfoy stava osservando piuttosto interessata la sua migliore
amica Lily
Potter, intenta a infilarsi un paio di jeans misura barbie.
-Sto
andando da Ethan- rispose Lily tranquillamente, fissando indecisa un
corpetto
verdemare e una maglietta grigio chiaro che lasciava completamente
scoperta la
schiena.
-Da
Ethan?! Ethan Sheldon? Ti sta ancora dietro, dopo il…bacio-
chiese Glorya,
piuttosto stupita, sollevando gli occhi dalla rivista che stava
leggendo. Era
dannatamente difficile tenere la mente occupata…ed il peggio
era andare a
letto, per questo era ancora sveglia nonostante fosse quasi mezzanotte.
-A quanto
pare, o non se n’è accorto, o non gli interessa-
rispose Lily, optando infine
per il corpetto. Sopra vi avrebbe abbinato la favolosa giacca Armani
che aveva
acquistato prima di partire…
-E…mio
fratello?- domandò esitante Cassiopea, rovistando nella
valigia alla ricerca di
chissà cosa.
-Tuo
fratello cosa?- ribatté Lily irrigidendosi. Non gli era
piaciuto per niente
–ancor meno del solito- il comportamento di Scorpius. Se lui
non intendeva
dirle cosa avevano fatto quella fatidica notte, lei avrebbe tentato di
tutto
per estorcergli la verità. Non poteva tenersi quel dubbio in
eterno!
-Beh…insomma…cosa
pensi di fare?- insistette Cassiopea.
-In
attesa di trovare il modo migliore per farmi dire ciò che
voglio, assolutamente
nulla. Non ho intenzione di rivolgergli parola- affermò Lily
decisa, afferrando
gli stivali Jimmy Choo neri che tanto adorava. Ed era assolutamente
convinta
delle sue parole: per quanto le costasse ammetterlo, era attratta da
Scorpius, non
poteva negarlo. Ma ciò non significava che sarebbe finita
nel suo letto (per la
seconda volta?) come le sue puttanelle di Hogwarts, né che
l’avrebbe pregato
per ottenere ciò che desiderava. Lei era Lilian Luna Potter
e perciò andava
corteggiata, conquistata, bramata a lungo, prima di cedere. Se avesse ceduto. E non era
assolutamente detto. Perciò, in attesa di elaborare il piano
perfetto, avrebbe
gelidamente ignorato il rampollo di casa Malfoy.
-Ci avrei
scommesso- commentò Glorya con un sorrisetto.
-Bene, io
vado…ci vediamo domani, probabilmente- le salutò
Lily, dopo essersi specchiata.
Dopo aver ricevuto vaghi cenni di saluto, si chiuse la porta alle
spalle, un
brivido lungo la schiena. Non aveva la minima idea di cosa sarebbe
accaduto con
Ethan e proprio pensando a lui, imboccò il corridoio di
sinistra con un leggero
sorriso sul volto.
-Dove
stai andando?-
Lily si
bloccò, colta di sorpresa. A quanto sembrava il suo
proposito di non rivolgere
parola a Scorpius Malfoy stava per andare a farsi benedire.
-Non vedo
perché dovrebbe interessarti- rispose lei, voltandosi.
Scorpius
se ne stava appoggiato al muro, braccia incrociate sul petto, camicia
appena
sbottonata sul davanti ed espressione gelida in volto.
Lily lo
osservò con attenzione e per un attimo ebbe la tentazione di
chiedergli ancora
se avessero fatto sesso o meno, ma sapendo che non sarebbe servito a
nulla,
decise di dargli le spalle nuovamente, per tornare ad ignorarlo.
-C’è
un
solo modo per sapere se abbiamo fatto sesso o meno-.
La voce
di Scorpius e soprattutto quanto aveva detto, ebbero il potere di
bloccare
ancora Lily, che sinceramente stupita gli si avvicinò e
chiese:
-E
sarebbe??-
Scorpius
la fissò dritto negli occhi, senza abbassare lo sguardo sul
suo abbigliamento,
sul suo corpo, come se a lui interessasse solo la sua anima, e poi
rispose:
-Venire a
letto con me-.
Spazio
Autrice:
Okay. Potete
insultarmi se volete.
Potete minacciarmi per e-mail, picchiarmi
virtualmente…potete fare qualsiasi
cosa e io non mi lamenterò, perché me lo sono
meritato. È quasi un mese che non
aggiorno, lo so, ma a mia discolpa posso dire che ho avuto la
maturità e che
poi mi ci è voluto un po’ per riprendermi
fisicamente/psicologicamente da tale
trauma. Cooomunque, per chi fosse ancora interessato alla mia storia e
non
l’avesse ancora rimossa dalla propria mente, maledicendo
l’autrice (e ne
avreste tutto il diritti) ecco il nuovo capitolo…non dico
nulla, lascio a voi
ogni commento/critica/fai schifo ritirati e oso sperare in qualche
piccola
piccola recensione…no, meglio di no, vero? : (
In ogni caso,
ringrazio chi ha
recensito l’ultimo capitolo, ovvero: Tugs,
Aislin, Karen94,
Lady LillithCullen, Malika, Blondie,
Lily Malfoy,
mattamaty, rei_, BeaTheBest,
Honey, le5,
jaily, MarauderPad e maltrerio
Tugs:
ciao!!! Grazie mille per la recensione, ma per Shane dovrai attendere
ancora un
po’…mi segui, vero, anche se sono una pessima
autrice? :) grazie mille e alla
prossima, spero!!!
Aislin:
ciao!!!
Scusa se rispondo solo ora, tra l’altro ho letto che sei
stata in
ospedale…spero tu ora stia bene e non sia nulla di grave : )
come al solito non
posso fare a meno di ringraziarti dal profondo del cuore per la
recensione, è
una delle poche cose che mi sprona ad andare avanti a scrivere anche
quando
l’ispirazione vien meno e la voglia di lasciar perdere tutto
è fortissima.
Proprio per questo motivo spero che tu continui a seguirmi, nonostante
tutta
l’attesa e il capitolo che non reputo uno dei migliori.
Grazie ancora, alla
prossima!!!
Karen94: ciao
Barbara!! Se non sbaglio è
la prima volta che recensisci e ne sono contentissima!!! Sono anche
molto
contenta che la storia ti sia piaciuta…ma no, Liam non
è un animagus : ) grazie
ancora, alla prossima spero!!!
Lady
LillithCullen: grazie
mille per la recensione e
scusa per il ritardo : ( alla prossima spero!!
Malika: ciao!!!
Grazie mille alla
recensione!!! Per rispondere alla tua domanda sì, Lily e
soprattutto Scorpius
scopriranno di Derek e Rose e la loro reazione non si farà
attendere :p grazie
ancora, alla prossima spero!!
Blondie: purtroppo
non ho postato tanto
in fretta, ma spero che mi perdonerai e mi lascerai una piccola
recensione : )
intanto grazie mille e alla prossima!!!
Lily
Malfoy: prima di
tutto non sei stupida,
la tua recensione mi ha fatto molto ridere : ) per molte delle cose che
volevi
sapere dovrai aspettare ancora un po’, purtroppo i nostri
personaggi sono un
po’ lenti di comprendonio : ) intanto grazie per la
recensione, alla prossima
spero!!
Mattamaty: ciao!!! La
tua recensione mi ha
fatto un sacco piacere, anche perché se non erro
è la prima che mi lasci!!!
Perciò sono contentissima e ti ringrazio : ) alla prossima
spero!!
Rei_ : ciao!!! Ti
ringrazio tantissimo
per la recensione, ma per il confronto Lily/Edward dovrai attendere
ancora un
pochino….ma comunque non mancherà : ) alla
prossima spero!!
BeaTheBest: rispondo
alla recensione doppia
: ) Sabri: in effetti Blaise è un perfetto deficiente, ma
purtroppo non tutti i
padri sanno essere padri…mistero Liam svelato, ora
chissà come andrà fra lui e
Glorya : ) grazie per la recensione, alla prossima spero!!
Bea: grazie
mille per la
recensione, lo sai che mi fa sempre tantissimo piacere riceverle??
Spero che me
ne lascerai un’altra, anche se ci ho messo un bel
po’ ad aggiornare : ) un
bacio!!
Honey: wow, che
bella recensione!!! E
anche lunghissima, proprio come le amo io :P devo dire che mi hai fatta
morire
dal ridere con le tue congetture, che tra parentesi non sono neanche
tutte
sbagliate…ma naturalmente non ti dirò quale hai
azzeccato :P grazie mille per
la recensione, spero me ne lascerai altre così lunghe e
divertenti : ) alla
prossima!!
Le5: penso che
sia tu a voler
uccidere me ora, dato che finalmente posto dopo tempo immemore :(
naturalmente
a me fa piacere ricevere recensioni, ma ciò che conta di
più è sapere che la
mia storia continua a piacere e che mi hai seguita anche se non hai
lasciato
nessun commento : ) ti ringrazio tantissimo per la recensione, alla
prossima
spero!!
Jaily: ciao!!!
Grazie mille per la
recensione, sono davvero stracontentissima che la storia ti piaccia e
spero che
continuerai a seguirmi anche se ci ho messo un po’ ad
aggiornare : ) un bacio,
alla prossima spero!!!
MarauderPad: ti devo
ringraziare invece!!! Mi
lasci sempre recensioni lunghissime, e per di più che mi
fanno morire dal
ridere :P grazie grazie grazie!!!
Maltrerio: se vuoi
puoi picchiarmi, dato
che questa volta non ho postato presto : ( me che ti chiede perdono in
ginocchio e abbracciandoti i piedi osa sperare che recensirai ancora :
(
intanto grazie per la recensione, sono sempre più contenta
quando ne trovo una
tua!! : ) alla prossima spero!!! Un bacio!!!
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Capitolo 37 *** Surprise! ***
CAPITOLO 37
Surprise!
Venire
a letto con me.
Venire
a letto con me…
Venire
a letto con
me!!!
Lilian
Luna Potter non riusciva ancora a credere a quello che
Scorpius Hyperion Malfoy aveva appena detto. Se ne stava impalata in
mezzo al
corridoio -ora deserto dopo che Scorpius se n’era andato
così come era venuto,
senza darle modo di rispondere alla provocazione- incapace di muoversi
né di
pensare coerentemente.
Infine,
fece dietro front e tornò in camera, dove Glorya e
Cassiopea stavano discutendo di quale fosse l’incantesimo
migliore per lisciare
i capelli.
-Ma
dico è completamente impazzito?! IO andare a letto con
LUI!?!?! Ma che diavolo gli passa per la testa! E poi per chi crede di
avermi
preso, per le puttane dei quartieri a luci rosse?!?! Già che
c’era poteva pure
allungarmi una banconota! Se vuole che IO! Vada a letto con
LUI…anzi no, se lo
può scordare! Non accadrà mai!-
sbraitò Lily entrando a passo di marcia nella
stanza.
Glorya
e Cassiopea la fissavano con tanto d’occhi. Era pazza?
-Lily
tesoro…forse è meglio che ti siedi-
azzardò Cassiopea
esitante, temendo che Lily riprendesse ad urlare come una matta.
-Sedermi
un cavolo! Hai idea di cosa significhi?-
-Lily
se non ci spieghi non potremmo mai avere id…-
iniziò a dire
Glorya tentennante, ma la furia Lily Potter la interruppe:
-Semplicemente,
quel decerebrato, troglodita, porco, maiale, imbecille
senza cervello, riccio in calore d’un Malfoy ha osato e
sottolineo ha osato
chiedermi di andare a letto con lui! Così, su due piedi,
neanche stessimo
parlando del tempo!- gridò incazzata come non mai.
Cassiopea
e Glorya ebbero la tentazione di correre a nascondersi.
In cinque anni non avevano mai visto Lily così
arrabbiata. Anzi, a pensarci meglio, non l’avevano mai vista arrabbiata.
-D’accordo.
Ricapitoliamo: hai incontrato mio fratello da qualche
parte e ti ha chiesto di andare a letto con lui?- chiese Cassiopea,
giusto per
tirare le fila di quel monologo leggermente scurrile.
-Esatto!-
-E
tu cos’hai fatto?- domandò Glorya un pelo
più sicura, ora che
Lily sembrava aver ripreso il controllo di sé stessa.
-Niente,
non ho potuto fare niente perché mi ha mollata in mezzo
al corridoio!- rispose la Potter con il respiro
affannoso.
Cassiopea
si scambiò uno sguardo con Glorya. Non era precisamente
il momento adatto per dire a Lily che il giorno dopo –ovvero
giorno dell’uscita
a San Francisco- sarebbe andata ad un appuntamento con Shane Burke.
Molto
probabilmente Lily le sarebbe balzata addosso e le avrebbe staccato la
testa a
morsi. O magari avrebbe estratto la bacchetta.
-Ehm…quindi…con
Ethan?- suggerì la Malfoy, gettando
un’occhiata all’orologio da polso che segnava ormai
mezzanotte e mezza.
-Chissenefrega!-
sbottò Lily buttandosi sul letto.
Okay.
Doveva calmarsi. Perdere il controllo in quel modo non era
da lei e sinceramente la cosa la spaventava un po’. Doveva
fare qualche lungo
respiro e poi mettersi a ragionare con
lucidità…aaaaah, al diavolo, sarebbe
andata da Malfoy e l’avrebbe strozzato con le sue stesse
mani!
No,
no, Lily, non fare così, le disse una vocina interiore, se
lo
uccidi, poi come fai a vendicarti?
Essendo
d’accordo con sé stessa, Lily si alzò
di scatto dal letto
e, raccattato il beauty-case dal fondo della valigia, andò
in bagno con
l’intento di farsi una bella e soprattutto calmante doccia
calda.
Una
volta sotto il getto d’acqua bollente, Lily iniziò
effettivamente a rilassarsi. I nervi le si distesero e, una volta
giunta ad
applicare il balsamo alla vaniglia ai capelli, era tornata
sé stessa. Il giorno
dopo sarebbe uscita con Glorya e Cassiopea a cercare un costume per
Halloween, si
sarebbe scusata con Ethan
per non essersi presentata –adducendo come scusa un
immaginario mal di testa- e
avrebbe fatto finta che Scorpius Hyperion Malfoy non fosse mai esistito
e non
avesse mai pronunciato quelle tre dannatissime parole. Lo odiava con
tutta sé
stessa per il modo in cui l’aveva trattata e a quel punto non
le importava
neanche più di sapere se fosse ancora vergine o meno.
Ciò che contava era
comportarsi come tale e vivere la sua prima volta con una persona
quantomeno
importante per lei. E non sarebbe mai
stata con Scorpius Hyperion Malfoy.
*****
Marìkaa
Stewart non avrebbe mai creduto di avere il coraggio di
fare ciò che stava per fare.
Con
passo che voleva essere deciso, si avvicinò al tavolo dove
Scorpius Malfoy stava facendo colazione in compagnia di Derek Zabini.
Trovò
strano che con lui non ci fosse anche quel ragazzo dai capelli ramati,
ma la
cosa stranamente la tranquillizzò: Rose si era confidata con
lei a riguardo di
Zabini e gliel’aveva descritto come un bravo ragazzo. Magari
non sarebbe
scoppiato a ridere quando lei…
-Ciao,
Scorpius- esordì Marìkaa sentendo come al solito
il cuore
batterle a mille; rivolse anche un timido sorriso di saluto a Derek che
la
ricambiò un po’ perplesso.
-Ciao-
rispose Scorpius sorpreso. Non aveva più pensato
–né
tantomeno considerato- Marìkaa da quando alla festa aveva
baciato Lily. Da quel
momento era stranamente esistita
solo
la
Potter
nella sua testa ed il proposito di usare Marìkaa come arma
era stato
accantonato in un angolo della sua mente.
-Posso?-
chiese la
Corvonero indicando la sedia vuota accanto a
Malfoy.
Quest’ultimo annuì decisamente perplesso, mentre
con la coda dell’occhio
osservava Lily entrare in Refettorio da sola e dirigersi verso un
tavolo vuoto.
-Beh
io vi lascio…- disse Derek, intuendo con molto tatto che
Marìkaa voleva parlare a quattr’occhi con
Scorpius. E poi doveva ancora
chiedere a Rose se voleva andare con lui a San Francisco…
Rimasti
soli, Marìkaa prese il coraggio a quattro mani e
iniziò a
dire:
-Tu
mi piaci…-.
Mentre
Scorpius ascoltava sempre più esterrefatto la sdolcinata e
vomitevole dichiarazione d’amore della Stewart, con tanto
d’occhi spalancanti,
dall’altra parte della sala Lily Potter venne raggiunta
dall’ultima –o sarebbe
meglio dire, penultima- persona con
cui avrebbe mai voluto parlare. Edward Nott si era appena seduto
accanto a lei
senza neanche chiederle il permesso.
-Ciao-
disse insicuro, ma naturalmente non ottenne risposta. Lily
continuò a spalmare con molta attenzione la sua marmellata
preferita su una
fetta di pane tostato.
-So
che non vuoi parlare con me, né probabilmente vedermi-
proseguì Edward, che si era aspettato quella gelida
accoglienza: Lily ora era
passata a girare il tè masticando lentamente, come se
accanto a lei non ci
fosse nessuno.
-…ma
vorrei scusarmi per il modo con cui mi sono rivolto a te. Non
avrei mai dovuto chiamarti…beh, penso che tu sappia come ti
ho chiamata. Ma ero
terribilmente arrabbiato e deluso che ho parlato spinto dalla rabbia.
Lo sai
che non penso quello che ti ho detto. E come potrei? Tu sei Lily, la
stessa
ragazza di cui mi sono innamorato al primo anno- continuò
fissando il suo
profilo regale. Mentre parlava, Lily aveva quasi finito di fare
colazione,
bevendo con lentezza la sua tazza di tè. Mandato
giù l’ultimo sorso, si asciugò
con eleganza le labbra con il tovagliolo e, ignorando completamente
Edward, si
alzò.
-Lily!
Almeno rispondimi!- la chiamò lui con un che di disperato
nella voce; da lontano Diana Calender lo osservava, ascoltando
distrattamente
suo fratello che le parlava di una certa biondina che avrebbe voluto
invitare
ad uscire con lui.
-Edward-
disse infine Lily Potter, con un tono così glaciale che
quasi Edward sobbalzò, -sei gentilmente pregato di non
rivolgermi mai più
parola e di sparire all’istante dalla mia vita-.
Detto
questo si allontanò da lui, senza un minimo di rimpianto per
quanto aveva appena detto.
Zigzagando
fra i tavoli cercando di raggiungere l’uscita, si
ritrovò
a passare a neanche mezzo metro di distanza dal tavolo di Scorpius
Malfoy che…stava baciando
Marìkaa Stewart.
Fu
presa da una rabbia inspiegabile, una gelida furia che le
gelò
lo stomaco, un’ira talmente potente che credette di esplodere.
Senza
pensare neanche a cosa stava facendo –e dieci minuti
più
tardi se ne sarebbe pentita amaramente- si avvicinò a passo
di marcia al tavolo
di Malfoy e, con voce tagliente, disse:
-Tanto
per la cronaca Malfoy, io a letto con te non ci verrò mai-.
Le
sue parole ebbero il potere di far staccare l’odiosa
americana
dal biondo, che si voltò verso di lei per incenerirla con lo
sguardo. Prima che
Scorpius ebbe il tempo di ribattere, Lily si rivolse a
Marìkaa e, sorridendole
zuccherosa, aggiunse:
-Bel
maglione, Stewart, preso in saldo?-
E
senza dar modo ai due di fare alcunché, voltò
loro le spalle con
un sorriso soddisfatto in viso. E il
cuore congelato.
*****
Cassiopea
Sofia Malfoy era consapevole del fatto che
presto l’ira di Lily Potter si sarebbe riversata sul di lei.
E molto
probabilmente anche quella di suo fratello. Forse proprio per questo
motivo non
aveva detto niente a nessuno dei due e, quando Lily –di umore
di nuovo pessimo
apparentemente senza motivo- le aveva chiesto come mai non andava con
loro a San
Francisco, si era inventata di stare poco bene. Pregava con tutta
sé stessa di
non incontrarla mentre era in giro con Shane.
Stava appunto
appellandosi a Merlino mentre raggiungeva il
punto d’incontro con Shane, che sarebbe arrivato a minuti;
mancava pochissimo
alle due del pomeriggio.
Si
appoggiò alla parete e nervosamente iniziò a
ticchettare con il piede per terra. Per l’appuntamento aveva
adottato dei
semplici jeans chiari, ai quali aveva abbinato una pesante ma elegante
camicia
di flanella lilla al di sotto di un maglioncino smanicato di una
tonalità più
scura ed un paio di stivali di pelle; aveva lasciato i boccoli liberi e
non si
era minimamente truccata.
-Ciao-.
Il saluto di
Shane la fece quasi sobbalzare. Il Grifondoro
sembrava invece averci messo molta cura nel prepararsi. I suoi jeans
scuri
erano perfettamente stirati, come anche il pullover nero al di sotto
del quale
si intravedeva una candida camicia e le scarpe da ginnastica bianche
non
avevano una macchia; i suoi capelli inoltre sembravano meno sconvolti
del
solito e si era degnato di farsi la barba.
-Ciao-
rispose Cassiopea arrossendo suo malgrado. Andiamo,
è Shane! si disse mentalmente mentre lo seguiva verso
l’uscita.
-Allora, come
stai?- chiese Shane con disinvoltura, come
se lui e Cassiopea fossero ottimi amici di vecchia data.
-Ehm…bene
direi. Tu?- rispose Cassiopea, impacciata come
non lo era mai stata.
-Anch’io,
grazie- replicò Shane, più imbarazzato che mai.
Possibile che ora che aveva finalmente ottenuto
l’appuntamento che desiderava da
sette anni non sapesse come comportarsi!?
-Tu…sai
dove stiamo andando, vero?- domandò Cassiopea
esitante, dopo che ebbero disceso la collina sulla quale sorgeva il
grattacielo-castello.
-Certo! Sono
stato qui in vacanza quest’estate, a trovare
dei parenti- ribatté Shane con sicurezza. D’un
tratto Cassiopea si accorse che
non sapeva nulla di lui. Insomma, aveva passato anni ad odiarlo, ma
infondo, lo
conosceva?
-Tu…hai
un fratello? Una sorella?- domandò improvvisamente
la
Malfoy,
mentre Shane la guidava attraverso vie fatte di vetrine scintillanti e
ristoranti alla moda.
-Oh…ecco,
sì…ho una sorella gemella, Kimberly, che studia
in Grecia, e un fratello molto più grande, Aaron, che tra
poco compirà
venticinque anni…e tu? A parte, insomma…Scorpius,
intendo- rispose Shane,
piuttosto colto di sorpresa dalla domanda della bionda.
-No, no, ne
basta già uno di fratello così!-
esclamò
Cassiopea e si accorse con imbarazzo di essere stata naturale,
non costruita.
-E come mai Kimberly
studia in Grecia?- chiese ancora, insaziabilmente
curiosa, mentre osservava con interesse un’enorme borsa rossa
esposta in una
vetrina.
-Beh, lei
vive con mia madre…ed io e Aaron no- ammise
Shane senza un filo di imbarazzo.
I suoi
genitori si erano separati praticamente subito dopo
la nascita sua e di Kimberly e, non appena ne aveva avuto
l’opportunità, sua
sorella era corsa a cercare la madre, trasferitasi dall’altra
parte del mondo.
Per quanto lo riguardava, non sentiva la mancanza di una figura
femminile e, se
Kimberly invece desiderava avere una madre accanto, non poteva certo
biasimarla. Voleva un mondo di bene alla sua gemella, era parte di lui,
e
niente avrebbe potuto cambiare questo fatto.
-Capisco. E
non vi vedete mai?-
-Ogni tanto
torna in Inghilterra, durante le vacanze
scolastiche. È sempre bello riaverla a casa- le
raccontò Shane, sfiorandole
casualmente la mano mentre camminavano. Cassiopea non diede segno di
essersene
accorta e non ancora sazia di risposte, chiese ancora, schietta, come
se la
possibilità che a Shane non andasse di parlarne non la
sfiorava neanche:
-Perché
i tuoi genitori non stanno insieme?-
-In
realtà, non lo so- confessò Shane e questa volta
un
lieve rossore gli tinse le guance. Essendosene accorta, Cassiopea
cambiò
argomento, con una delicatezza che non le era propria:
-Mi sta
venendo fame…conosci un posto dove poter mangiare
qualcosa di decente?-
Shane le
rivolse un breve sorriso di gratitudine, per poi
tornare ad assumere la sua solita aria da Grifondoro spaccone:
-Ma certo,
mademoiselle! Rimarrà incantata!-
La condusse
verso una sfarzosa pasticceria Babbana, con un
grazioso dehor dove i due studenti si accomodarono, in attesa che un
cameriere
venisse a prendere le loro ordinazioni.
Cassiopea,
malgrado tutto, si stava divertendo. Era
piuttosto affascinata dal mondo Babbano –anche se non lo
avrebbe mai ammesso
neanche sotto tortura- ed il modo principesco in cui Shane la trattava,
neanche
fosse una regina, stavano rendendo l’appuntamento
più piacevole di quanto si
aspettasse. Forse non sarebbe poi stato così male se Shane
l’avesse invitata
altre volte…
-…e
sono caduto in una buca…e mi è toccato stare a
casa un
mese con la gamba ingessata- concluse Shane, facendo ridere la Malfoy.
Dio, era così bella.
-Scusa
ma…che vuol dire…ingessata!?-
chiese la ragazza una volta ripresasi.
Erano passate
due ore da quando si erano seduti, ed
avevano consumato due cioccolate calde a testa. Shane ancora non si
spiegava
come fosse possibile mangiare così tanto e rimanere
così esili, ma
probabilmente non sarebbe stata una buona idea chiederlo a Cassiopea.
-Vuol dire
che…insomma, ti mettono una specie di cosa dura
intorno alla gamba per tenerla ferma, cosicché…-
iniziò a spiegare il
Grifondoro, ma una voce fastidiosamente acuta lo interruppe:
-Shane!!!
Tesoro mio!!! Cosa ci fai qui??-
Voltandosi,
si trovarono davanti ad una splendida bellezza
americana, dai fluenti capelli mogano e incantevoli occhi azzurro
cielo.
-Paige!!! Che
sorpresa!!!- esclamò Shane al settimo cielo
e si alzò per stringere la ragazza in un abbraccio
mozzafiato. Cassiopea
seguiva la scena con occhi di ghiaccio.
-Sono io ad
essere sorpresa!!! Allora, cosa ci fai da
queste parti?- ribatté la ragazza e, senza neanche chiedere
il permesso, si
sedette al loro tavolo. Shane, accortosi dell’espressione di
Cassiopea, disse
alla ragazza:
-Paige, ti
presento Cassiopea Sofia Malfoy…Cassiopea, lei
è Paige Hunter…ti spiace se si unisce a noi?-
Cassiopea
guardò con sufficienza la mano abbronzata che la
ragazza le tendeva e, alzatasi con molta grazia, disse:
-Non credo di
gradire la vostra compagnia- e prima che
potesse mettersi ad urlare come una pazza isterica, si
allontanò con passi
veloci ed eleganti.
Era talmente
arrabbiata che non badava neanche a dove
stava andando. Ma insomma, non ci si comportava così ad un
appuntamento! Non si
invitava una amica- o forse qualcosa di più? le
suggerì una vocina malefica
dentro di lei- ad unirsi al proprio tavolo, se si vuole almeno avere la
possibilità di un bacio!!! pensò Cassiopea
incazzata e, persa nei propri
pensieri, com’era prevedibile, andò a sbattere
contro qualcuno.
-Ehi, fai
più attenzione!- ringhiò all’indirizzo
dello
sconosciuto, ma la sua espressione cambiò visibilmente
quando riconobbe
Sebastian Calender.
-Ciao
Cassiopea- la salutò lui cordiale, come se lei non
lo avesse appena travolto.
Era davvero
bello, nei jeans casual e nella felpa bianca
più grande di lui, e Cassiopea non poté fare a
meno di guardarlo con interesse.
-Ciao
Sebastian! Scusami per prima…- aggiunse, un filo
imbarazzata.
-Oh, non fa
niente…ma sei da sola?- le domandò lui,
notando che con lei non c’era nessuno.
-Sì-
rispose lei, cercando di non pensare a Shane e al
loro appuntamento finito male.
-Beh, se vuoi
possiamo fare un pezzo di strada
insieme…dove stavi andando?- propose lui con gentilezza.
-Io…non
lo so. Non conosco bene la città e credo di
essermi persa- ammise Cassiopea con il volto sempre più
rosso. Com’è carina, pensò
Sebastian mentre
replicava:
-Allora anche
questa volta capito a pennello!!! Vieni,
conosco un posto tranquillo dove sedersi e bere qualcosa, se ti va-.
Lei lo
fissò indecisa. Da un lato voleva tornare al
castello per prendere a calci qualsiasi cosa le fosse capitata davanti,
dall’altro non voleva restare sola.
-D’accordo-
disse infine, e accettò il braccio che lui le
tendeva, come un vero cavaliere.
*****
-Glorya,
è tutto a posto?- domandò Lily Potter piuttosto
preoccupata.
Lei e Glorya
erano uscite a far compere a San Francisco
come la maggior parte degli studenti e, grazie ad una cartina che la Zabini
si era procurata
chissà come, erano riuscite a non perdersi. Ora sedevano in
un grazioso locale
a sorseggiare un comune tè, non essendosi arrischiate ad
ordinare qualcosa di
Babbano (=sconosciuto e potenzialmente pericoloso)ma
Glorya
sembrava più pallida del solito e continuava a
tossire.
-Penso di
sì- rispose la bella Zabini, ma fu scossa da un
nuovo attacco di tosse.
-Non sembra
proprio…vieni qui, voglio vedere se hai la
febbre- osservò Lily e posò una mano sulla fronte
dell’amica, che la guardava
perplessa. Scottava.
-Glorya! Ma
tu scotti!- esclamò Lily ora decisamente in
ansia.
-Ma no,
è tutto a posto!- protestò flebilmente la Slytherin,
cercando di
bere altro tè caldo che avrebbe potuto aiutarla.
-Non
è niente a posto! Dai, torniamo al castello- disse
Lily imperiosa e, gettati un po’ di soldi Babbani sul
tavolino, si alzò e aiutò
la sua amica.
Stavano
camminando lentamente, con Glorya moribonda e Lily
che tentava di capirci qualcosa nella cartina, quando una voce
familiare le
chiamò:
-Ragazze!
Dove andate di bello?-
Era Thomas
Nott, accompagnato da Maximilian Roche,
Nathaniel Mayer e…Ethan Sheldon; avevano qualche sacchetto,
segno del loro
pomeriggio di shopping maschile.
-Stiamo
tornando al castello, Glorya si sente poco bene-
spiegò Lily, per una volta non acida con Thomas.
-Lo
vedo…cosa ti senti, Glorya?- domandò Thomas con
gentilezza alla sua vecchia amica d’infanzia.
-Ho la testa
che mi gira e una tosse piuttosto fastidiosa-
replicò Glorya che faceva fatica a parlare. Lily si sentiva
gli occhi di Ethan
addosso, ma non aveva il coraggio di guardarlo.
Intanto
Thomas si era avvicinato a Glorya per scrutarla da
vicino e, notando che le due ragazze sembravano piuttosto in
difficoltà per via
dei molti pacchetti, propose:
-Se volete
possiamo accompagnarvi noi al castello…sembrate
piuttosto cariche di sacchetti-
Gli amici di
Thomas si dissero d’accordo, dal momento che
avevano fatto tutti gli acquisti necessari, e si occuparono di
dividersi i vari
pacchi delle due ragazze.
Con molta
delicatezza – o forse aveva messo gli occhi su
di lei?- Nathaniel si offrì di portare Glorya a spalle, ma
la ragazza protestò
e gli concesse al massimo di sostenerla per la vita.
Così
equipaggiati, si rimisero in marcia verso il castello
e casualmente Lily si
affiancò a
Ethan.
-Ethan…-
lo chiamò piano lei.
-Sì?-
rispose il ragazzo piuttosto freddo. E ne aveva
tutte le ragioni!
-Mi dispiace
per l’altra sera- disse Lily con schiettezza,
senza aggiungere nessuna scusa. Sentiva che Ethan se ne sarebbe accorto.
Lui la
fissò negli occhi per un lungo momento, come per
valutare se fosse sincera o meno ed infine disse:
-Non importa.
Abbiamo tempo, no?- aggiunse poi con una
certa malizia.
Lily gli
concesse un sorriso e replicò:
-Naturalmente…-
Chiacchierando
del più e del meno –Ethan si era intanto
impossessato della vita di Lily, che stringeva possessivamente- il
gruppetto
era quasi arrivato al castello, ma senza che se ne fossero accorti, i
due
avevano distanziato gli altri.
-Non vedo
più Glorya- osservò Lily cercando
l’amica in
mezzo alla folla.
-Stai
tranquilla, saranno più avanti…e poi sono sicuro
che
Nath la porterà al castello sana e salva- la
rassicurò Ethan, sfiorandole una
guancia con le dita calde.
-Lo spero,
altrimenti subirà le mie ire!- minacciò Lily
seriamente.
Ethan la
trattenne per il polso, facendola fermare di
fronte a lui.
-Le vuoi
molto bene- affermò, fissandola negli occhi.
-È
la mia migliore amica, insieme a Cassiopea. Ed io
proteggo sempre le persone a cui voglio bene- rispose Lily, decisa.
Lui sorrise.
-E chi
protegge te?- le chiese malizioso.
Anche Lily
sorrise, per nulla intimorita.
-So
difendermi da sola- replicò fieramente.
-Quanto
coraggio…- la schernì lui, mentre abbassava
lentamente il volto verso quello di Lily. Lei sentì il cuore
batterle
velocemente e chiuse gli occhi, in attesa di un bacio che non
arrivò.
-Forse non ci
siamo capiti- disse una voce minacciosa e
sorprendentemente tagliente.
Scorpius Hyperion
Malfoy li fissava con occhi gelidi a pochi passi da loro, o meglio,
fissava
Ethan. Non aveva degnato Lily di uno sguardo.
-Non so a
cosa ti riferisci- gli rispose Ethan altrettanto
freddo, voltandosi a fronteggiarlo.
-Allontanati
immediatamente da lei- gli ordinò Malfoy, con
un’espressione talmente torva che ricordava gli angeli
vendicatori dei libri.
-Altrimenti?-
lo provocò Ethan senza allontanarsi di un
millimetro da Lily, che osservava la scena impassibile.
-Non vorrei
scoprirlo, se fossi in te- replicò Scorpius,
riducendo al minimo la distanza fra lui e il suo rivale.
-Piantatela-
intervenne Lily a sorpresa, se possibile
ancora più gelidamente di Scorpius.
I due la
guardarono piuttosto sorpresi, come se si fossero
dimenticati di lei.
-Non ho
alcuna intenzione di assistere ad un’altra
rissa, né tantomeno di
riportarvi al castello moribondi. Finitela qui- disse in tono di
comando e, lasciandosi
alle spalle due ragazzi alquanto perplessi, si confuse in mezzo alla
folla.
Spazio
Autrice:
Salve a
tutti!!!
Sono
estremamente contenta per due motivi: primo, sono riuscita
a scrivere un capitolo abbastanza lungo (non dico decente) in soli
quattro
giorni!!! Spero ne siate contenti anche voi :P secondo, ho ricevuto ben
15 recensioni allo scorso
capitolo!!!
Wow, sono contentissima, non me l’aspettavo!!! Lasciando a
voi i commenti su
questo capitolo, passo subito a ringraziare chi ha aggiunto la mia
storia alle preferite, alle ricordate e alle seguite
e chi ha recensito, perché ahimè non ho molto
tempo…dopodomani infatti parto
per le vacanze e ritornerò l’8 di agosto e non
avendo con me un portatile, non
riuscirò proprio a postare : ( ma state tranquilli,
passerò il mio tempo a
pensare al nuovo capitolo, così quando torno lo scrivo in
due ore e non vi farò
aspettare tanto : ) coooomunque, fatto questo breve avviso, passo
subito a
ringraziare _Honey, Kalahary,
Eowyn, le5,
BeaTheBest, Haley_Gin91,
lady
lillithcullen, Maltrerio,
Blondie, mattamaty,
NaBiS, CherryLu,
Blu_Ice, Jaily
e MarauderPad:
_Honey: ciao!!!
Devo dire che la tua
recensione, oltre ad avermi fatta molto contenta, mi ha anche sorpresa:
sei la
prima fan di Ethan!!! Tutte lo odiano, tranne te : ) ma mi fa piacere,
vuol
dire che ho creato un personaggio in grado di affascinare quanto
Scorpius : )
mi fai sapere cosa ne pensi del capitolo, vero? Intanto grazie mille
per la
recensione, alla prossima!!
Kalahary: non
scusarti, sai che per me
sono importanti anche due parole in croce di recensione :P come da te
previsto
Lily non cederà facilmente, mentre
Liam…è un po’ più
determinato nelle sue
decisioni…intanto grazie mille per la recensione, alla
prossima spero!!
Eowyn: wow, che
bello, una nuova
lettrice!!! Mi sono accorta anch’io che Lily stava diventando
leggermente
fanatica, infatti ho cercato di ridimensionarla un
po’…e sono felice che invece
Scorpius e Cassiopea ti piacciano così come sono :) spero
che il capitolo ti
sia piaciuto e che mi lascerai tante altre belle recensioni come
questa, per la
quale ti ringrazio tantissimo!!! Alla prossima!
Ps. bel nik,
adoro il Signore degli Anelli : )
Le5: innanzi
tutto grazie mille per
la recensione, sono contenta di vedere che Ethan piace quasi quanto
Scorpius…quasi eh :P per Diana ed Edward dovrai aspettare
ancora un po’, anche
se in questo cap cerca di riavvicinarsi a Lily…in ogni caso
spero che il
capitolo ti sia piaciuto : ) alla prossima e grazie ancora!!!
BeaTheBest: ho i
lacrimoni agli occhi per la
tua recensione…giuro, mi ha fatto un sacco piacere e anche
ridere, un motivo in
più per impegnarmi a realizzare capitoli sempre
più belli, sul serio! Che te ne
pare di questo? Spero ti sia piaciuto e intanto mi prostro ai tuoi
piedi
ringraziandoti infinitamente!!! Un bacio, alla prossima!!!
Haley_Gin91: altrimenti
non sarebbe Malfoy,
no? :P grazie per la recensione, alla prossima!!
Lady_lillithcullen:
direi che una
pseudo scenata di
gelosia c’è stata, anche se senza spargimenti di
sangue :P in effetti il
capitolo scorso era un po’ di transizione, ma come hai detto
tu era
necessario…spero che questo ti sia piaciuto e ti ringrazio
per la recensione!!
Alla prossima!!
Maltrerio: dai, questa
volta non ti ho fatto
attendere tanto, spero : ) sono contenta che ti sia piaciuto il
capitolo
scorso, e spero che mi dirai cosa ne pensi della reazione di Lily :P
grazie
infinite per la recensione, alla prossima spero!!
Blondie: che ne dici,
mi sono fatta
perdonare?! Spero proprio di sì : ) che te ne pare del
capitolo? L’ho scritto
abbastanza di fretta ma credo sia venuto bene :P grazie mille per la
recensione, alla prossima!!
Mattamaty: sono
contenta che il finale ti
abbia fatto ridere, l’avevo scritto un po’ di getto
e non credevo che sarebbe
piaciuto…ma sono contenta di vedere che invece è
riuscito bene : ) spero di non
averti fatta aspettare tanto questa volta e ti ringrazio per la
recensione!!!
Alla prossima spero!
NaBis: no no non
mi ritirerò mai finché
continuo a ricevere recensioni che mi fanno capire che la fic infondo
piace : )
grazie mille per la recensione, alla prossima!!
CherryLu: ho
aggiornato abbastanza in
fretta? Spero di sì :P grazie mille per la recensione, alla
prossima spero!!!
Blu_Ice: che bello,
una nuova lettrice!!!
Yeee, io adoro le nuove lettrici!!! Sono stracontenta che la storia ti
piaccia,
e spero di non averti fatta attendere troppo : ) grazie mille per la
recensione, mi ha fatto molto piacere!! Alla prossima!!!
Jaily: spero che
le tue mani siano
ancora tutte intere, mi sentirei estremamente in colpa : ( spero di non
averti
fatta attendere tanto ma soprattutto che il capitolo ti sia
piaciuto…Ethan che
torna all’attacco, Scorpius che si intromette ma che
però bacia Marìkaa…insomma
ne sono successe di cose : ) grazie mille per la recensione, alla
prossima
spero!!!
MarauderPad: a te dico
solo un gigantesco
GRAZIE per la pazienza nel trovare le immagini (che mi sa che metteremo
nel
prossimo cap ormai) per il supporto, per il volermi difendere dal
linciaggio…grazie, grazie!!! Spero tanto che il capitolo ti
sia piaciuto : )
grazie grazie grazie!!!
BUONE VACANZE
A TUTTI!!!
|
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Capitolo 38 *** AVVISO ***
Buonasera a tutti.
Credo che molti di voi si
siano dimenticati di me e
della mia storia, cosa assolutamente comprensibile dato che non
aggiorno ormai
da mesi.
Non so se qualcuno di voi
ricorda che, molti mesi
fa, la storia aveva subìto già
un’interruzione a causa di miei gravi problemi
famigliari –per intenderci, ho perso qualcuno a me molto caro
–e che, con molta
fatica, avevo successivamente ripreso gli aggiornamenti. Purtroppo le
cose non
stanno più così. Questa perdita continua a pesare
su di me come un macigno, ed
io non sono più riuscita a scrivere nulla per mesi. Il
capitolo trentotto è
fermo a metà da settimane. Vi confesso che sono stata sul
punto di cancellare
tutto e non scrivere più nulla. Davvero, la tentazione
è stata fortissima…poi
però, sono andata a rileggere tutte le vostre 294
recensioni, ho guardato la
lista di persone a cui questa storia piace e ho deciso che no, non
potevo
cancellarla così, senza nemmeno provare a finirla.
Così questa sera ho ripreso
in mano la mia fan fiction e ho ricominciato a scrivere.
Non so se ci sarà
ancora qualcuno disposto a
seguirmi, ma se ci fosse anche un solo lettore, allora io
scriverò per quel
singolo lettore.
Non sarà facile,
assolutamente: la mia vita è più
incasinata che mai ed io mi sento sempre più priva di
ispirazione…ma non voglio
mollare.
Un altro motivo che mi ha
spinto a ricominciare a
scrivere è stata la scoperta di un probabile plagio a danni
miei e della mia
storia. Questa è una cosa che non posso sopportare, le mie
storie, per quanto
possano essere brutte, sono MIE e nessuno ha il diritto di rovinarmele.
Bene, credo di avervi detto
tutto e se non vi ho
annoiato, spero che ci sia ancora qualcuno disposto a seguirmi. Non me
lo
merito e sinceramente non credo che questa storia verrà
ancora letta, ma vale
la pena provarci.
Con affetto, Miss_Slytherin
|
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Capitolo 39 *** Per voi ***
CAPITOLO 38
Per
voi
-Come
stai?-
In
un primo momento, Glorya Zabini attribuì il fatto di aver
sentito la sua voce alla febbre.
Sì,
decisamente era colpa della temperatura altissima, che le provocava
allucinazioni
uditive piuttosto realistiche.
-Glorya?
Mi senti?-
Un
Liam Mackenzie piuttosto preoccupato guardava con occhi ansiosi
Glorya Zabini che, adagiata fra le mille coperte che
l’infermiere Hilton le
aveva procurato, sembrava caduta in un coma profondo. Solo quando un
occhio
nocciola velato a causa della febbre fece capolino
dall’ammasso di trapunte,
Liam si convinse che dopotutto non era in coma.
Si
sentì sollevato e subito dopo tremendamente in colpa.
Insomma,
aveva troncato qualsiasi cosa ci fosse stata –e
c’era ancora- fra lui e Glorya e adesso non aveva
alcun diritto
di precipitarsi al suo capezzale con lo stomaco stretto dalla paura al
pensiero
che potesse esserle successo qualcosa di grave. Ma la verità
era che, lupo
mannaro o meno, non appena aveva sentito Lily Potter aggiornare
Cassiopea
Malfoy sulle condizioni della Zabini, non aveva potuto fare a meno di
correre
in infermeria.
-Mi
sento come una che è stata appena torturata con un
tritacarne
gigante- rispose Glorya, richiudendo l’occhio che aveva
aperto con tanta
fatica.
-Non
dev’essere piacevole- commentò Liam con un lieve
sorriso.
Tra
loro cadde un silenzio imbarazzante. Glorya dal canto suo
sentiva di non avere neanche la forza per respirare, talmente era
malmessa,
mentre Liam, divorato da assurdi e quanto mai insensati sensi di colpa,
si
fissava le mani non sapendo dove altro guardare.
-Liam…non
fraintendermi ma…perché sei qui?- chiese alla
fine la
Zabini con delicatezza,
riaprendo gli occhi. Non che non fosse contenta, ma la presenza di Liam
la
destabilizzava non poco.
-Ecco…non
lo so- ammise infine il Corvonero, in un sussurro.
-Tu
sai che non si può andare avanti
così…che io
non posso andare avanti così- gli fece notare Glorya,
cercando
di trasmettergli con quelle poche parole tutto il dolore che la
lontananza da
lui le causava.
A
togliere d’impiccio Liam fu l’arrivo burrascoso di
Derek Zabini
che, accompagnato da una Rose piuttosto imbarazzata, fece letteralmente
irruzione in infermeria.
-Glorya!!!
Cosa ti è successo?? Cos’hai?? Vuoi che
avvisi…Blaise?-
le domandò a raffica il fratello, con appena un cenno di
incertezza nel
pronunciare il nome del padre.
-No,
Derek, tranquillizzati…sto bene. Cioè, se avere
quaranta di
febbre, una tosse fastidiosissima e un raffreddore da pinguino possa
essere
considerato star bene- rispose Glorya con un filo di voce, restia a
rinunciare
alla sua ironia made-in-Slytherin. Poi, posando con interesse gli occhi
su
Rose, chiese, con la sua solita educata eleganza:
-A
cosa devo la visita di ehm…Rose?-
La
Weasley
si guardò le orribili
(a detta di Glorya) scarpe color puzzola imbarazzatissima e, dato che
non
sembrava voler rispondere alla domanda postale, Derek intervenne al
posto suo:
-Mi
stava aiutando con dei compiti assegnati al nostro gruppo,
prima che venissi a sapere che ti avevano portato qui- disse, non senza
una
certa timidezza.
-Capisco-
fu l’unica parola che Glorya disse, e forse capiva
davvero. Anche se forse non c’era molto da capire, a
giudicare dal modo in cui
suo fratello e la Weasley
si guardavano di sottecchi.
-Beh,
io andrei…ciao, Glorya- si defilò Liam, che aveva
ancora in
mente l’ultima frase della Zabini; lei non lo
degnò di risposta.
-Derek…sarebbe
meglio che anch’io andassi, credo che fra poco
arriveranno gli altri amici di ehm…tua sorella-
esordì Rose, alludendo a sua
cugina &company. Non ebbe neanche il tempo di finire la frase
che Lily
Potter, fumante di rabbia repressa, Cassiopea Sofia Malfoy, se
possibile ancora
più incazzata dell’amica, Scorpius Malfoy con un
ghigno che la diceva lunga,
Edward Nott, venuto a far visita alla sua vecchia amica nonostante
rischiasse
il pestaggio da più di una persona e suo fratello Thomas,
con fidi compari al
seguito, fecero il loro rumoroso ingresso.
-Glorya!!!
Hai un aspetto orribile!- esclamò Cassiopea Sofia
Malfoy, in parte perché ancora incazzata ferocemente, in
parte perché non
sapeva come esternare la preoccupazione per la salute della sua amica.
-Grazie
Cassiopea, tu sì che sai come risollevare il morale della
gente- replicò Glorya piccata, ma con un sorriso nascosto
agli angoli delle
labbra. Avrebbe voluto chiedere alla Malfoy come fosse andato il tanto
segreto
appuntamento, ma qualcosa nella postura e nelle sopracciglia contratte
della
biondina le diceva che sarebbe stato meglio rimandare la questione ad
un altro
momento.
Lilian
Luna Potter, al contrario, fissava irrigidita sua cugina
Rose Weasley, che tentava inutilmente di nascondere la sua presenza. La
fissò
per un lungo momento, gli occhi gelidi puntati sulla sua figura poco
attraente,
prima di dire:
-A
cosa dobbiamo l’onore di averti qui, Rose?-
Rose
continuò a fissarsi le scarpe, non sapendo cosa ribattere.
Sapeva che quel momento sarebbe arrivato. Sapeva che Lily
l’avrebbe fatta
sentire a dir poco a disagio, come era sempre riuscita a fare negli
ultimi
dieci anni. Sapeva che avrebbe voluto scavarsi una buca e rimanervi
sepolta
viva, eppure non sapeva cosa dire. Generalmente Rose era una persona
coraggiosa, dalla battuta spesso sarcastica pronta, ma era come se una
gigantesca palla di piombo le si fosse bloccata in gola impedendole di
parlare.
Fu
allora che Derek Zabini decise di scatenare l’Apocalisse.
-Lei
è con me- annunciò, sollevando fiero il mento.
-LEI
È CON TE?!?!??!- esclamarono contemporaneamente Lily,
Scorpius, Edward, Cassiopea e Glorya, con le mandibole in piena caduta
libera
verso il pavimento.
-Non
starai dicendo che…- iniziò Scorpius sospettoso.
-…è
lei la ragazza per la quale…- continuò Edward,
completando la
frase dell’amico come non faceva da quando si erano quasi
ammazzati di botte,
-hai completamente perso la testa?!?!?!?-
Derek
rimase in silenzio, senza smettere di guardarli negli occhi.
-Dimmi
che stai scherzando- affermò serio Scorpius, ma Derek
scosse la testa.
-Andiamo
Derek! È Rose Weasley, la Secchia,
la
Sciatta, il Mostro...insomma,
l’abbiamo presa per il culo per sette anni!!!!-
rincarò Edward, senza
preoccuparsi minimamente di offendere Rose, che dal canto suo non
osò fiatare.
Cassiopea
scoppiò improvvisamente a ridere, con la sua tipica
risata fredda e cinica.
-Con
tutte le ragazze che potevi scegliere…proprio una Weasley,
Babbanofila e Sangue Sporco??- chiese.
A
quel punto fu il turno di Rose, che odiava la Malfoy
con tutta sé stessa,
più di qualsiasi altra persona al mondo, di ribattere:
-Parli
bene tu Malfoy!!! Ma oggi non sei forse uscita con Burke?-
Cassiopea
sbiancò. Non pensava di essere stata vista, e quella
stronza della Weasley sapeva bene come avrebbe reagito suo fratello!
-Tu
cosa?- chiese
infatti Scorpius, sentendo le viscere congelarsi, mentre fissava sua
sorella.
-Io…-
esordì incerta, mentre Rose sorrideva trionfante, e Derek
sentiva montare la collera verso i suoi amici. Come facevano a non
capire
quanto contasse Rose per lui? Era più importante la sua
felicità o degli
stupidi pregiudizi?
-Stai
dicendo che sei davvero uscita con quel maledetto bastardo
Grifondoro?- insistette Scorpius, anche se la risposta alla sua domanda
era
scritta sul volto di Cassiopea.
-In
realtà sì- ammise infine la Malfoy,
conscia che mentire non sarebbe servito a
nulla.
Nella
stanza scese il gelo.
Scorpius
non riusciva a distogliere lo sguardo disgustato dalla
sorella, Edward continuava a spostare gli occhi da Derek a Rose non
riuscendo
ancora a capacitarsi di quanto aveva appena appreso, Thomas
&company si
godevano lo spettacolo con identici ghigni sarcastici stampati in
faccia e
Glorya fissava Lily, pur sapendo che cosa avrebbe letto sul viso
dell’amica.
Lily
era pietrificata, il volto scolpito nel marmo. Cassiopea era
uscita con Shane Burke e non le aveva
detto niente. Sentì che qualcosa le si spezzava
dentro.
Senza
fiatare, voltò le spalle e uscì
dall’infermeria.
Scorpius
attese un attimo, ma poi, temendo di esplodere
letteralmente, la seguì fuori.
Cassiopea
li seguì con gli occhi e mosse impercettibilmente la
mano, come per trattenerli: resasi conto del suo gesto, e sentendo lacrime agli occhi, corse fuori dalla
stanza.
-Credo
sia meglio andare…- sussurrò Thomas agli amici,
che
annuirono e salutarono Glorya augurandole una pronta guarigione, prima
di
defilarsi a loro volta.
-Passo
a trovarti più tardi- disse Derek scombussolato alla
sorella,
che annuì; le baciò delicatamente la fronte e se
ne andò in silenzio, seguito
da Rose che non osava guardare la Zabini.
-Credo
sia meglio…- iniziò a dire Edward, rimasto solo
con la
malata.
-Sì-
sospirò Glorya, con l’umore sotto terra. Stava
male, vedere Liam
le aveva fatto a pezzi il cuore e le sue due migliori amiche avevano
appena
silenziosamente litigato: aveva decisamente bisogno di stare sola.
*****
-Smettila
di seguirmi- disse Lily continuando a camminare spedita,
non sapendo dove stava andando.
-E
tu smettila di correre- ribatté Scorpius, tentando di
affiancarla.
-Cosa
accidenti vuoi Malfoy eh? Posso sapere cosa diavolo vuoi
dalla mia vita?- perse il controllo Lily, fermandosi e voltandosi a
fronteggiarlo. Era sconvolta, e si vedeva: aveva le guance chiazzate di
rosso e
gli occhi lucidi, la consueta compostezza frantumata ai suoi piedi.
Scorpius
non rispose, intuendo che la rossa stava per esplodere.
Ed infatti Lilian riprese a parlare, senza aspettare una sua replica.
-TU
hai baciato Marìkaa Stewart sotto i miei occhi stamattina,
le
hai ficcato la tua maledettissima lingua in bocca e poi sei venuto ad
interrompere me ed Ethan! E fai il geloso, ti comporti come se io fossi
una tua
proprietà! Ma chi credi di essere, eh? Pensi di essere Dio?
Il Dio del sesso
magari? Beh ti sbagli!- urlò furiosa come lui non
l’aveva mai vista, -non ce
l’hai solo tu sai? Ed io sono stanca di te, stanca delle tue
stupidissime
proposte indecenti, stanca di non capire che cosa diavolo mi fai,
stanca di
tutto! E tua sorella, lei…lei…lei non
si
fida di me, ed io sono una stronza senza cuore che se ne sta
qui in
corridoio a gridare contro…contro…oh
Dio…- terminò esausta, lasciandosi
scivolare contro la parete. Due lacrime le rigarono il viso.
Scorpius
si aspettava di tutto, compreso il monologo furioso e
pressoché privo di connessioni logiche, ma non quello. Non si aspettava di veder
crollare Lily in quel modo, non lei.
Non
sapendo bene cosa fare, si sedette accanto alla ragazza, la
schiena contro il freddo muro di pietra ed una mano che le scostava i
boccoli
dal viso. Le due lacrime solitarie si erano trasformate in un pianto
convulso,
con tanto di singhiozzi a scuoterla, e lei non sembrava in grado di
smettere.
Aveva
appena messo insieme due parole che potessero consolarla,
quando udì in lontananza le allegre voci degli studenti di
ritorno dalla gita
fuori porta. Senza pensarci su due volte, passò un braccio
sotto le ginocchia
di Lily e l’altro intorno alle sue spalle, e se la
caricò addosso.
Prendendo
un corridoio secondario e solitamente deserto, la portò
nella sua stanza, dove la mise sul letto e chiuse la porta a chiave. Se c’era qualcosa che poteva
fare per
lei, era evitare che la sua reputazione andasse a puttane.
Lily
si rannicchiò in posizione fetale, come se sentisse freddo e
si asciugò piano le guance bagnate. Si sentiva svuotata e
stranamente leggera e
si domandò da quanto tempo non piangeva.
-Cassiopea
ha deluso anche me- esordì infine Scorpius, andando a
sedersi accanto a lei.
Lily
annuì, non sapendo cos’altro dire. Stranamente non
provava
vergogna, nel trovarsi lì, in quella camera, con gli occhi
gonfi per il pianto
e il mascara colato. In quel momento, era una normalissima,
dannatissima
quindicenne che provava per la prima volta i tumulti e gli
sconvolgimenti
dell’adolescenza.
*****
-Ma vi
rendete conto?! Mi ha baciata!!! Scorpius Malfoy mi ha baciata!!! Ha
baciato me!!!- trillò
per l’ennesima volta
Marìkaa Stewart, al settimo cielo.
-Si ce ne
stiamo rendendo conto, sarà almeno la centocinquantesima
volta che lo ripeti da
stamattina!- le rispose Rose, un po’ più acida del
solito, forse per quanto era
accaduto in infermeria.
-E non lo
trovi fantastico? Cioè, capita una sola volta nella vita!!!-
insistette
Marìkaa, attorcigliandosi felice un ricciolo castano intorno
al dito.
Lei,
Molly e Rose erano
nella loro stanza, le
prime due appena rientrate da San Francisco, la terza vi si era
rinchiusa a
pensare dopo aver salutato Derek. Stranamente mancava Albus, ed infatti
Marìkaa, dimentica per un momento della sua straordinaria
esperienza domandò:
-Ma
Albus?-
Molly
fece spallucce:
-Non
saprei- rispose, anche se in realtà sapeva benissimo dove
fosse Albus:
rinchiuso in camera sua a chiedersi come diavolo era potuto accadere il
bacio
fra Marìkaa e Scorpius. Insomma, sembrava che il piano di
Lily stesse riuscendo
alla grande ed anche se l’americana non era caduta
immediatamente fra le sue
braccia alla vista del bacio fra sua sorella e il biondastro non
significava
che non provava nulla per lui, no?
-Non lo
vedo da stamattina, in effetti- aggiunse Rose, pensierosa, mentre si
infilava
un paio di vecchi pantaloni della tuta per stare più comoda.
-Sarà
meglio che vada a cercarlo- disse Marìkaa, l’umore
un po’ meno gioioso.
Alla fine
trovare Albus non fu difficile: si trovavano in una scuola che non
conoscevano
bene ed anche se il secondogenito dei Potter aveva un ottimo senso
dell’orientamento non si arrischiava mai troppo a girovagare
per il college;
l’americana lo scovò nella sua stanza, intento a
studiare qualcosa.
-Ehi- gli
sorrise, sedendosi sul suo letto; gli altri suoi compagni evidentemente
non
erano ancora rientrati dalla gita.
-Ehi-
ribatté lui, tetro. Solo guardandola in volto, gli tornava
in mente l’immagine
di lei che baciava Malfoy.
-Va tutto
bene?- gli domandò Marìkaa, accorgendosi che
qualcosa non andava.
-Come no,
va tutto alla grande- rispose Albus, tornando alla sua pergamena.
-Non
sembrerebbe- osservò la Corvonero,
cercando di non sembrare troppo insistente-
-E
perché
non dovrei star bene?- chiese Albus, sempre senza guardarla.
-Non
saprei…dimmelo tu-.
Marìkaa
conosceva ormai bene il suo migliore amico, e quegli occhi verdi non
gliela
raccontavano giusta.
Dopo un
lungo attimo di silenzio, Albus infine alzò lo sguardo su di
lei, chiedendosi
cosa dirle. Per un attimo fu tentato di dirle la verità, di
confessarle i suoi
sentimenti; al pensiero del certo rifiuto cambiò idea.
-Ecco,
c’è una ragazza che mi piace…- disse
infine, optando per una mezza verità.
-Oh!
Sapevo che c’entrava una fanciulla!- esclamò
Marìkaa, sollevata; temeva di
essere lei, per qualche strana ragione,
la causa della tristezza di Albus.
-Già,
peccato che non ricambi il mio interesse- replicò lui,
fissandosi le mani, per
non mostrarle gli occhi.
-Ma solo
una scema potrebbe non interessarsi a te!- affermò
Marìkaa, sbalordita.
Una scema
o una ragazza innamorata di uno stronzo, pensò Albus, senza
avere il coraggio
di pronunciare quelle parole ad alta voce.
-A quanto
sembra mi vede solo come un amico- disse invece.
-Andiamo,
allora è proprio cieca!-
-Già-
confermò lui e nonostante la tristezza, fece un piccolo
sorriso. Se Marìkaa
avesse saputo che era proprio lei la ragazza in questione…
-Dai,
cerca di non pensarci e vieni di là con me!
Io e Molly abbiamo comprato un sacco di schifezze da
mangiare e non
abbiamo proprio idea di che cosa siano…magari tu puoi darci
una mano- gli disse
poi, cercando di risollevargli il morale.
-Ma
sì,
andiamo a spararci il colesterolo a mille…- annuì
Albus e, aprendole la porta
per farla uscire prima di lui, non poté trattenersi dallo
sfiorarle una mano.
I
corridoi del college erano ora piuttosto affollati e i due amici ebbero
non
poca difficoltà a farsi spazio. Il caso volle che passassero
accanto a Melissa
Summers e Isabelle Blackwell che, ferme nel bel mezzo della ressa
intralciavano
il passaggio; erano infatti intente a divulgare l’ennesimo
pettegolezzo ad una
folla di ochette ovviamente interessate.
-Sì,
e
con la
Weasley
c’era anche Derek, Derek Zabini!- stava dicendo la Blackwell,
distrutta al
pensiero del suo unico amore che baciava quella sfigata di Rose.
-Weasley?-
chiese Albus perplesso e, per la prima volta in sette anni rivolse
parola alle
due Slytherin:
-Di chi
state parlando?- chiese, piuttosto sospettoso.
-Ma come,
Potterino, non lo sai che tua cugina sta con il nostro amato Derek?-
gli
rispose la
Summers,
a metà fra il dispettoso, l’incredulo e il maligno.
-Stai
scherzando spero!- esclamò Albus, assolutamente sbalordito;
dal canto suo
Marìkaa si chiedeva come la storia fra Rose e Derek potesse
essere stata
scoperta.
-E credi
che scherzerei mai su una cosa del genere?- intervenne Isabelle, il cui
eterno
amore per Derek era noto persino al Grifondoro. Senza risponderle,
Albus voltò
loro le spalle, dirigendosi a passo di marcia verso la stanza delle
cugine. Una
volta che l’ebbe raggiunta, spalancò la porta,
fissò trucemente Rose e
dichiarò:
-Io e te
dobbiamo proprio fare due chiacchiere!-
Angolo
Autrice:
Salve a
tutti. So che è passato un bel po’ di tempo da
quando ho pubblicato il mio
ultimo (spero) avviso e che molti di voi si saranno dimenticati di me.
Non ho
parole per ringraziare le 38 meravigliose persone che, con le loro
parole,
hanno cercato (e vi assicuro che ci siete riuscite) di starmi vicino in
un
momento così difficile. Se oggi sto pubblicando questo
capitolo, è
esclusivamente merito vostro. Magari non è quello che vi
aspettavate (anzi,
sicuramente non lo è) ma, per quello che può
valere, è interamente dedicato a
voi, che mi avete sostenuto, incoraggiato, spronato. Il titolo, che non
c’entra
nulla con la storia, si riferisce proprio a voi, che avete fatto
sì che
Poisonous Lily continuasse. Grazie di cuore e buona lettura, mie
meravigliose
lettrici.
Con
affetto, Miss_Slytherin
|
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Capitolo 40 *** Incoherence ***
CAPITOLO 39
Incoherence
-Andiamo
Lily, non potresti proprio...?-
-No-.
-Sei
veramente testarda-.
-Lo so!-
-C'è
qualcosa che possa fare per...?-
-No
Glorya, non rivolgerò parola a Cassiopea per un tempo
sufficientemente lungo da
farle scordare il mio nome, chiaro? Ora possiamo
cambiare
argomento? Questo mi sta facendo passare la fame-.
Glorya
Zabini, tornata splendente e in perfetta forma, sbuffò e
tornò a concentrarsi
sulla sua colazione; accanto a lei Lily Potter, perfetta in leggins
beige,
ballerine scamosciate marroni e camicione in stile scozzese color
wenghè, si
scostò dagli occhi un ricciolo sfuggito dalla sua coda di
cavallo e riprese a
sorseggiare il tè con tranquillità. In
realtà, non era affatto tranquilla...e
come avrebbe potuto esserlo? Non parlava con Cassiopea da una
settimana, era
esplosa in urla furiose per poi successivamente scoppiare in lacrime di
fronte
a Scorpius Malfoy e come se non bastasse quella sera si sarebbe tenuta
la festa
di Halloween e lei non sapeva cosa accidenti mettersi.
-Come va
con Ethan?- ritentò la Zabini,
afflitta.
Stavano
facendo colazione insieme quel sabato mattina ed entrambi i fratelli
Malfoy non
si erano fatti vedere e, almeno per quanto riguardava Cassiopea, non
c'era da
stupirsi. Aveva saggiamente aspettato che fossero passati almeno tre
giorni
prima di tentare di rivolgere la parola a Lily, ma quando si era
azzardata a
farlo, non aveva ricevuto altra risposta che uno sguardo che avrebbe
fatto
scoppiare a piangere Satana. Aveva riprovato il giorno seguente,
ottenendo la
stessa gelida reazione. A quel punto Cassiopea riteneva di aver cercato
sufficientemente di scusarsi con Lily e aveva smesso di provarci,
così le due
avevano preso ad evitarsi sistematicamente. Glorya soffriva, sia nel
trovarsi
in mezzo a questa situazione assurda, sia nel vederle così
lontane. E anche
quelle due maledette testone testarde stavano male, ma non l'avrebbero
ammesso
neanche fra un milione di anni.
-Bene,
stasera mi accompagnerà alla festa e spero che questa volta
nessuno venga ad
interromperci mentre stiamo per baciarci!- rispose la Potter
seccata, togliendosi
delicatamente un grumo di marmellata dall'angolo delle labbra.
-A chi ti
riferisci?- chiese Glorya, un perfetto sopracciglio scuro inarcato.
-A
Malfoy, ovviamente! L'altra volta, mentre ti stavamo accompagnando al
castello,
io ed Ethan stavamo per baciarci...ma Malfoy è venuto a
interromperci, neanche
fossi la sua ragazza!- raccontò Lily, ancora infervorata al
solo pensiero del
biondo.
-Scusa,
ma non era lui che si stava baciando la Stewart,
sabato scorso?- domandò giustamente
perplessa l'altra, pronta a difendere la sua amica ad oltranza.
-Appunto!!!
Dovrei iniziare a chiamarlo Mr.Incoerenza...-replicò Lily,
finendo l'ultimo
sorso di tè.
-E tu?
Sbaglio o ho visto un certo Mackenzie, al tuo capezzale?- chiese poi.
-Non
sbagli e non so se dire purtroppo o per fortuna- rispose Glorya,
drappeggiandosi
meglio il foulard azzurro che, insieme ad un paio di pantaloni blu
scuro e ad
una camicia a righe bianche e cobalto, completavano il suo
abbigliamento.
-Dai,
racconta!- la esortò Lily. Nell'ultima settimana trascorsa
non avevano avuto la
voglia di raccontarsi le ultime novità: Lily era troppo
presa dal rielaborare
gli ultimi eventi, Glorya si era imposta di pensare prima alla sua
salute
fisica.
-In
realtà non c'è molto da dire, è solo
venuto a trovarmi...ed io non ho potuto
fare a meno di fargli notare che la cosa non aveva alcun senso, e che
mi
avrebbe solo fatta stare ancor più male. Poi...beh, siete
arrivati voi, e il
resto lo sai- disse, fissandosi ostentatamente le unghie smaltate di
blu
marine.
-Capisco...beh,
sarà meglio che vada, scorgo qualcuno che non gradisco
molto- commentò Lily,
vedendo la chioma bionda di Cassiopea in avvicinamento.
-Lily...-
-Ci
vediamo dopo, Glorya- la interruppe secca l'altra. Si era appena
confusa fra la
folla che quel 31 ottobre affollava il Refettorio, quando Cassiopea
prese il
suo posto accanto alla Zabini. Il suo abbigliamento si intonava alla
perfezione
con il suo umore: stivali Jimmy Choo grigi, abitino di cachemire nero,
cardigan
grigio aperto sul davanti e rosa nera fra i capelli; Cassiopea Sofia
Malfoy sembrava
pronta per un funerale, anche se splendida come al suo solito.
-...'giorno-
grugnì all'indirizzo di Glorya, afferrando subito il bricco
del succo di mela.
-Buongiorno,
Cass...come stai?- rispose l'altra, usando molta più
gentilezza del solito.
Sapeva che oltre Lily, anche Scorpius era arrabbiato con la sorella e
le
rivolgeva parola solo lo stretto necessario e, quando questo avveniva,
usava un
tono duro e distaccato.
-Domanda
di riserva, subito- ringhiò la bionda in risposta.
-Okay,
okay! Cosa ti metti stasera?- chiese la Zabini,
cercando un argomento neutro.
-Fantasma
di Cleopatra- rispose solamente Cassiopea, riassumendo in tre parole il
suo
travestimento per Halloween.
Glorya
sospirò afflitta, di fronte all'umore nero della Malfoy,
anche se non poteva
che capirla.
-Tu?-
aggiunse Cassiopea, preparandosi un toast alla marmellata di arance.
-Credo
una semplice vampira, sabato scorso non ero molto in grado di fare
acquisti-
rispose Glorya; alla parola "sabato" vide Cassiopea irrigidirsi e,
per distrarla subito dal ricordo della disastrosa giornata,
attaccò a
raccontare anche a lei di Liam.
Erano
solo le nove e mezzo del mattino del suo primo giorno di ritorno fra i
sani, e
Glorya già desiderava tornarsene in infermeria.
*****
-Ehilà,
che ci fai già in piedi a quest'ora? E soprattutto, cosa ci
fai in biblioteca
di sabato mattina?!- esclamò Liam Mackenzie alla vista di un
Shane Burke a dir
la verità piuttosto assonnato, chino su un libro.
-Potrei
farti la stessa domanda- ribatté Shane, senza la consueta
allegria nella voce.
Liam se ne accorse e si sedette di fronte a lui, senza però
tirare fuori i
libri dalla borsa.
-Per me
è
normale, ma per te...andiamo, non me la racconti giusta- rispose lo
scozzese,
chiudendogli il tomo di Trasfigurazione sotto il naso.
-Ehi!-
protestò l'altro, ma di fronte allo sguardo indagatore del
suo nuovo amico non
seppe resistere e cedette.
-D'accordo,
le cose con Cassiopea non vanno bene, anzi...non vanno affatto-
confessò,
ripensando alla disastrosa conclusione del loro unico appuntamento.
-E
perchè?- chiese Liam, curioso.
-Beh ecco
l'appuntamento stava andando alla grande!!! Insomma, lei rideva alle
mie
battutte e per le mie storielle e io ero così felice! Ma poi
è arrivata
Paige...-
-Uh, uh
Paige? Una new entry? Una ex fiamma?- lo prese in giro il Corvonero,
per farlo
sorridere un pò; per tutta risposta Shane gli
pestò le dita appoggiate sul
tavolo con il pesante libro che stava studiando.
-Macchè
new entry e new entry! Era
semplicemente mia cugina!!!!-
chiarì Shane, sorridendo alla vista delle mani rosse del suo
amico.
-E allora
perchè, se questa Paige era solo tua cugina, Cassiopea se
n'è andata?-
-Perchè
ovviamente ha frainteso tutto e non mi ha neanche dato modo di
spiegarmi! Ha
preso e se n'è andata, e naturalmente ora non mi rivolge
più parola e quando ho
tentato di avvicinarmi ha tentato di Cruciarmi, credo sul serio-
spiegò il
Grifondoro, tornando triste e preoccupato.
-Capisco...beh,
questa volta dovrai escogitare qualcosa di davvero straordinario per
farti
perdonare, più del finto suicidio!- commentò
Liam, massaggiandosi ancora le
dita.
-E la tua
Glorya? Si è ripresa?- gli chiese Shane, anche per
distogliere la mente dalla
Malfoy.
-Fisicamente
sì...ma credo di non aver fatto la cosa giusta, andando a
trovarla- rispose
Liam, ricordando le parole che Glorya gli aveva rivolto in infermeria.
-Dici?-
-Sì,
insomma...ho troncato con lei, non avevo il diritto di precipitarmi a
trovarla
ma...-
-Eri
preoccupatissimo per lei e volevi vedere di persona come stava-
concluse Shane al
posto suo.
-Già-
confermò l'altro, con un tono amaro.
-Liam,
davvero non riesco a capire perchè non puoi stare insieme a
lei. Insomma, lei
ti piace, tu le piaci, non desidera che tu muoia fra atroci sofferenze
come
invece Cassiopea spera per me e tu che fai? La molli!!! Ma
perchè?!?!-
insistette Shane, che riteneva Liam davvero fortunato a vedere i suoi
sentimenti ricambiati.
-Te l'ho
detto, la farei solo soffrire- rispose Liam, testardo.
-Ti
sembra che senza di te stia meglio?-
*****
-Andiamo
Derek...non possiamo continuare così!-
-Mmh...-
-Dai,
parliamone almeno!!!-
-Mmh....-
-D'accordo,
l'hai voluto tu!- disse Edward Nott vendicativo e, con tutta la sua
forza, si
lanciò dal suo letto per atterrare addosso a Derek;
quest'ultimo, per nulla
contento, urlò:
-Ma sei
impazzito? Mi hai appena smaciullato lo stomaco!-
-Era
l'unico modo per attirare la tua attenzione!- replicò
Edward, in tono tragico.
-D'accordo,
ti ascolto!- sbuffò Derek, spingendolo via di malagrazia.
-Ecco...non
potresti dimenticare quanto ho detto a riguardo di...ehm, Rose?-
iniziò Edward,
titubante come Derek non l'aveva mai visto. Tuttavia sapeva che stava
cercando
di scusarsi, per aver usato parole poco gentili nei confronti di Rose,
e per
non averlo saputo capire.
Non era
cosa da tutti i giorni, vedere Edward scusarsi: lui e Scorpius non si
rivolgevano ancora parola, perchè entrambi troppo orgogliosi
e superbi, per
"abbassarsi" ad ammettere che forse, e solo forse, entrambi potevano
aver torto. Se la situazione non si fosse in qualche modo smossa,
avrebbero
rischiato di rovinare per sempre un'amicizia bellissima.
-Uhm....dimenticare,
eh?- infierì Derek, che in cuor suo aveva già
deciso di perdonare Edward.
Sapeva che per i suoi amici non sarebbe stato facile accettare Rose, ma
già il
fatto che Edward fosse lì, a cercare di rimediare al danno
fatto, significava
molto per Derek. Scorpius non aveva neanche sollevato l'argomento....
-Beh,
sì,
far finta che io quel sabato non abbia mai parlato- replicò
Edward scontroso:
quanto aveva intenzione di tirarla per le lunghe, Derek?
-Mmh, non
saprei...- fece Derek titubante, ma, di fronte all'espressione
supplicante di
Edward, non seppe trattenersi dall'aggiungere:
-D'accordo,
ma piantala di guardarmi con quegli occhi da micio abbandonato!-
Per tutta
risposta Edward gli regalò un vero ed autentico sorriso, di
quelli rari da
vedere; Derek sorrise di rimando, prima di piantargli un pugno sulla
spalla.
-Ahi!-
-Il mio
povero stomaco reclamava vendetta- spiegò Derek, soddisfatto.
-Okay,
siamo pari- concesse Edward, massaggiandosi il punto colpito.
Nella
stanza cadde un silenzio rilassato, che venne interrotto poco dopo da
Derek.
-Edward,
senti...tu e Scorpius non vi parlate ancora, vero?- chiese.
-No-
rispose secco l'altro, cambiando atteggiamento.
-E quando
pensate di ricominciare a parlarvi?-
-Quando
lui ammetterà di essere stato uno stronzo menefreghista a
baciare la mia
ragazza sotto i miei occhi!- esclamò Edward rabbioso,
cercando di non ripensare
al disastroso party.
-Tecnicamente
Lily non era la tua ragazza- precisò Derek, anche se sapeva
che Edward aveva
ragione a sentirsi ferito. D'altra parte, era palese a tutti che prima
o poi
fra Lily e Scorpius sarebbe successo qualcosa...
-E cosa
c'entra??? Sapeva che mi piace, che ne sono innamorato, e cosa fa il
bastardo??
La bacia!-
-Sì,
ma
non ha fatto tutto da solo. Insomma, non mi sembra che Lily l'abbia
respinto...- osservò Zabini, sapendo che rischiava molto a
parlare di questo
argomento con Edward. Ma qualcuno doveva pur far capire a quei due che
stavano
facendo un enorme cazzata, a comportarsi in quel modo.
-Lo so!
Ma lui non avrebbe dovuto proprio avvicinarsi!-
-Andiamo
Edward, non potete distruggere la vostra amicizia per una ragazza! Puoi
averne
quante ne vuoi e lo sai, ma di amici veri ce n'è pochi-
sospirò alla fine
Derek, sconsolato per la reazione dell'amico.
-E ti
sembra un amico vero, uno che calpesta la tua fiducia senza
pietà?- domandò
retoricamente Edward.
Derek
aveva appena messo in piedi una risposta quasi decente, quando qualcuno
bussò
alla porta; dopo uno svogliato "avanti" di Edward, Diana Calender
fece il suo ingresso. Era decisamente bella, in jeans chiari Cavalli,
decoltè
di vernice bordeaux e maglioncino dallo scollo a v color vinaccia, e i
lucenti
capelli neri legati in uno chignon le lasciavano scoperto il volto
acqua e
sapone.
-Buongiorno
ragazzi! Che ci fate ancora a letto?- esordì allegra.
-Buongiorno
Diana...diciamo riunione fra maschi- le rispose cordiale Derek, che
trovava
Diana molto gentile e carina; Edward, non sapeva perchè, si
era incantato a
fissarla.
-Uhm...e
non vi andrebbe proprio di aiutarmi con l'organizzazione del party di
stasera?-
chiese, guardando soprattutto Nott.
-Ti
aiuterei volentieri ma ho...ehm, un impegno. Anzi, devo proprio
andare!-
esclamò Zabini, fingendo una fretta improvvisa; neanche il
tempo di
accorgersene, che era già fuori dalla porta.
-Non
resti che tu- disse a Edward, molto seria.
-Così
pare...okay, ti aiuto- replicò lui, fissandola dritto negli
occhi grigi. Detto
questo, si alzò dal letto e passando accanto a lei per
andare a recuperare un
maglione da infilarsi, le sfiorò la mano. Era calda, e
morbida e Edward provò
l'improvviso desiderio di stringerla; ma l'attimo passò e,
entrambi taciturni e
pensierosi, poco dopo lasciarono la stanza dei ragazzi.
******
-Scorpius!
Ehi Scorpius!-
Scorpius
Hyperion Malfoy si voltò, piuttosto seccato all'idea di
dover ritardare anche
solo di due minuti la sua sacrosanta sigaretta in cortile. Vide
Marìkaa Stewart
venirgli incontro e provò il desiderio di eclissarsi. Da
quando l'aveva baciata
era diventata fastidiosamente onnipresente: non che gli stesse sempre
fisicamente appiccicata, ma era costantemente nei paraggi, casualmente
si
trovava sempre dov'era lui, come se aspettasse che le rivolgesse
parola.
Naturalmente a lezione Malfoy le parlava -lo stretto necessario a dire
il vero-
ma solo per tenersela buona. E poi, con tutti i pensieri che aveva in
testa,
fra Edward, sua sorella e una certa rossa, non aveva proprio voglia di
fingere
il solito interesse per Marìkaa.
-Ciao-
gli disse, non appena l'ebbe raggiunto. A dire il vero era un
pò troppo vicina,
come se si aspettasse un altro bacio.
-Ciao- le
rispose, al confine con la scortesia.
-Come
stai?- domandò Marìkaa, sistemandosi nervosa le
pieghe della sua troppo lunga
gonna di tweed verde scuro, uno degli acquisti che aveva fatto durante
la gita
a San Francisco. Si sentiva carina quel giorno, con il capelli legati e
gli
stivali alti, e sperò di piacere a Scorpius.
-Alla
grande- rispose quest'ultimo pesantemente ironico, senza ricambiare la
domanda.
Marìkaa,
che a quel punto stava seriamente considerando l'idea di sotterrarsi,
dato
l'imbarazzo che provava a starsene lì in silenzio,
pensò di chiedergli ancora:
-Va...tutto
bene? Insomma, non sembri star bene...-
-Stewart-
iniziò Scorpius e Marìkaa sobbalzò
all'uso del cognome, -se dico che sto bene,
sto bene okay? Altrimenti direi che sto male, non pensi?-
Marìkaa
lo guardò ferita, senza tuttavia avere il coraggio di
voltargli le spalle e
andarsene.
-Malfoy,
Malfoy...non si trattano così le ragazze, non vedi che l'hai
ferita?-
Entrambi
si voltarono, per vedere Lily Potter che li fissava a neanche mezzo
metro di
distanza, seduta su una panchina dell'ampio cortile del Saint Patrick;
in mano
aveva un libro, non scolastico, segno del fatto che aveva deciso di
svagare un
pò la mente con una lettura leggera. Tuttavia, sentendo il
loro discorso, aveva
alzato gli occhi e li aveva osservati.
Come le
succedeva ormai spiacevolmente spesso, Lily non poté fare a
meno di notare
quanto fosse bello Scorpius, nei suoi ricercati pantaloni scuri e il
maglione
di raffinata lana grigia. Lo squadrò da capo a piedi,
cercando di non pensare a
quanto era stato gentile a portarla nella sua stanza, mentre piangeva.
L'aveva
stretta a sé, dopo, e Lily non poteva dimenticare quanto si
fosse sentita a
casa fra le sue braccia. Ma non poteva, non poteva cedergli, non poteva
essere
una delle tante. Così, quella settimana l'aveva evitato,
senza ringraziarlo,
cosa che peraltro non sarebbe minimamente stata nel suo stile. Ma ad
averlo
così vicino...
-Potter,
nessuno ha richiesto la tua opinione- ribatté seccato Malfoy.
Quella
mattina Lily aveva un certo nonsochè, che attirava ancora di
più il suo sguardo
su di lei.
-Penso
che la nostra Marìkaa sia d'accordo con me, non è
vero?- disse Lily
ignorandolo, e puntando i suoi occhi inquisitori sull'americana, che
avrebbe
decisamente voluto essere inghiottita dalle viscere della terra.
-Scorpius
è semplicemente di cattivo umore...- trovò il
coraggio di rispondere, con un
filo di voce.
-Dici?
Allora dovresti cercare di raddrizzargli la giornata, non
credi...magari con un
bel bacio- insinuò Lily, velenosa come una serpe,
avvicinandosi i due.
-Piantala-
le intimò Scorpius minaccioso, a due passi da lei;
Marìkaa spostava lo sguardo
dall'una all'altra, confusa e ferita.
-Ma come
Malfoy, vorresti dirmi che un bacio non ti farebbe spuntare un bel
sorriso?-
continuò Lily, sempre più vicina.
E
d'improvviso Scorpius capì. Lily lo stava provocando. Voleva
metterlo in
difficoltà e dannazione se ci stava riuscendo, con quegli
occhi da gatta e le
labbra tentatrici.
-O forse
Marìkaa non ha questo ascendente su di te? Forse
qualcun'altra riuscirebbe?-
chiese e, prima che Scorpius potesse rispondere, ma con la giusta
lentezza da
far capire a Marìkaa cosa stava per succedere, Lily lo
baciò.
Spazio
Autrice:
Buon anno
a tutte voi, mie meravigliose lettrici!!! Eccovi un nuovo capitolo,
lascio a
voi ogni commento e spero vivamente che vi piaccia :) grazie a tutte le
15 splendide
persone che hanno recensito lo scorso capitolo, credo abbiate
già ricevuto la
risposta ad ogni recensione, perciò mi limito ad un
gigantesco grazie generale
:)
con
affetto, Miss_Slyhtherin
|
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Capitolo 41 *** Fire ***
CAPITOLO
40
Fire
A
Scorpius Hyperion Malfoy sembrò di andare a fuoco.
Sentiva
che l'origine di quell'incendio erano quelle piccola labbra che
sapevano di fragola incollate alle sue. Ma, prima che avesse il tempo
di capire se desiderava bruciare in mezzo alle fiamme, l'incendio si
estinse e lui si ritrovò a guardare negli occhi Lilian Luna
Potter.
Nel
cortile, a quell'ora colmo di gente, scese il silenzio. Scorpius
sentiva su di sé gli occhi di Marìkaa e di tutti
gli altri
studenti, ma non gli importava. Gli importava solo di avere Lily a
pochi passi di distanza, vicina eppure non troppo. Nei suoi occhi
lesse una miriade di emozioni: soddisfazione, lussuria, malizia,
cattiveria...e le amò tutte. Tranne una: gli occhi violetti
di Lily
gli comunicavano che presto lei sarebbe fuggita, ancora. E infatti, a
conferma della sua previsione, la Potter indietreggiò di
qualche
passo, pronta a voltarsi e a scappare. Faceva sempre così
Lily, era
sempre pronta a fuggire, a nascondersi dagli altri, forse anche da
sé
stessa. Ma questa volta Scorpius era deciso a non permetterglielo.
L'afferrò per un polso, attirandola nuovamente a
sé; Marìkaa,
accanto a loro, teneva impietrita gli occhi sulla scena, come se non
riuscisse a distogliere gli occhi.
-Ah...pensavi
di scappare ancora, Lilian?- le domandò Scorpius, freddo nel
tono,
ma non negli occhi, e soprattutto non nel cuore.
Lily,
che non si aspettava che Scorpius l'avrebbe fermata, rimase in
silenzio.
-Non
ci siamo Lily, non ci siamo...- sussurrò Malfoy a pochi
centimetri
dal suo viso. E prima che Lily potesse anche solo immaginare quanto
stava per succedere, Scorpius si chinò su di lei. E non fu
un bacio
veloce e passeggero, no. Scorpius le passò un braccio
intorno alla
vita, per precluderle ogni possibilità di fuga, mentre con
la lingua
dischiudeva piano le labbra al sapore di fragola. Lily tentò
di
resistere, con il cuore che le batteva a mille e le inondava di
sangue le guance pallide, ma alla fine cedette. E si arrese a quel
bacio, a quelle labbra, che aveva a lungo desiderato dalla volta in
cui le aveva assaggiate. E si arrese alla passione, che la spinse ad
allacciare le braccia intorno al collo del suo odiato-amato nemico. E
infine si arrese a sé stessa.
Le
sembrò che l'eternità li avesse avvolti e che
sarebbe rimasta lì,
fra le sue braccia, per sempre. Ma la realtà
frantumò crudelmente
quell'illusione, nella persona di Marìkaa Stewart.
-Credo
che non ci sia più nulla da dire- disse, con voce tremante,
prima di
voltar loro le spalle e allontanarsi da loro. Non viste, due grosse
lacrime scivolarono sulle sue guance.
Le
parole di Marìkaa ruppero il silenzio e la magia che si era
creata
nel cortile: tutti tornarono alle proprie occupazioni, anche se molte
delle ragazze presenti, hogwartsiane e non, cominciarono a parlottare
a bassa voce di quanto era appena successo.
Lily
e Scorpius, immobili uno di fronte all'altra, continuavano a
guardarsi.
-Sei
soddisfatta, ora?- chiese Malfoy, senza togliere le mani dalla vita
sottile della ragazza.
-E
di cosa dovrei essere soddisfatta, di grazia?- chiese lei di rimando,
mentre sentiva il cuore tornare a battere a un ritmo normale.
-Di
aver fatto soffrire quella povera ragazza- rispose Scorpius, un
ghigno nascosto all'angolo delle labbra. Ora, era il suo turno di
giocare.
-Andiamo
Malfoy, vuoi farmi credere che ti interessa davvero quella sciocca
credulona? Devo ammettere che sei stato bravo, a farla innamorare di
te- replicò Lily. C'era qualcosa di profondamente
paradossale, nello
stare lì a parlarsi in tono gelido ma continuando a
stringersi l'un
l'altra.
-Nessuno
ha mai detto che lei non mi piaccia- affermò Scorpius, e
c'era una
tale serietà nella sua voce, che Lily staccò
istintivamente le
braccia dal suo collo, per arretrare di qualche passo.
-Ah
sì? E mi avresti baciata perché ti piace
un'altra? Mi hai invitata
a venire a letto con te perché ti piace un'altra? Vieni a
rompermi
le scatole con gli altri ragazzi perché ti piace un'altra?
Malfoy,
Malfoy...sei un filo incoerente- lo interrogò Lily, attenta
alle sue
reazioni.
-Lily,
Lily...hai mai pensato che io abbia fatto tutto questo solo per
dimostrarti che anche tu sei come tutte le altre, pronta a cadere ai
miei piedi? Hai mai pensato di essere solo una conquista più
difficile delle altre per me? Una sfida? Una trofeo, forse il
più
prezioso, ma comunque un trofeo, destinato a finire accanto a tutti
gli altri? Hai mai pensato di non essere speciale?-
la incalzò
Scorpius, avvicinandosi di nuovo a lei e costringendola ad arretrare
progressivamente.
Lily
era impietrita, e senza fiato. Dopo avergli regalato uno sguardo
pieno d'odio, si sottrasse alla sua presa, e fuggì dentro il
castello.
******
Una
volta sola in camera, Lily estrasse la bacchetta. Cominciò a
distruggere tutto ciò che le capitava a tiro, con dei
Reducto così
ben fatti che nulla rimaneva intero. Non pronunciò neanche
una
parola, non versò neanche una lacrima, durante
quell'insensata
distruzione. Probabilmente avrebbe ridotto in cenere tutta la stanza,
se qualcuno non avesse avuto la malaugurata idea di entrare.
Era
Cassiopea, che di fronte a quel disastro, istintivamente fece un
passo indietro; se ne sarebbe anche andata se Lily, avendo udito il
rumore della porta che si apriva, non si fosse voltata verso di lei.
Guardandola,
la Malfoy capì che era sconvolta. Senza pensarci su due
volte, si
avvicinò alla sua migliore amica che la fissò,
senza dir nulla.
-Lily-
disse Cassiopea, la voce poco più che un sussurro, -che cosa
è
successo?-
Lily
stette in silenzio, senza distogliere gli occhi dal viso della
bionda, come se non sapesse bene cosa dire. Dopo qualche attimo,
rispose:
-Nulla
che ti riguardi-.
Cassiopea
sospirò; si era aspettata una risposta del genere.
-Lily...-
-Lily
niente!- la interruppe l'altra, voltandole le spalle.
Cominciò a
sussurrare dei silenziosi “Reparo” e gli oggetti
intorno a lei
iniziarono ad aggiustarsi con lentezza.
Cassiopea
la osservava in silenzio, combattuta tra il desiderio di scappare
via, magari a cercare Glorya, e quello di rimanere lì, nella
speranza di riuscire a parlare seriamente con Lily. Seguiva con gli
occhi i piccoli pezzettini di uno specchio che tornava integro e si
chiese perché quell'incantesimo non potesse funzionare anche
con le
persone. Una semplice formula, e tutto tornava a posto.
-Puoi
anche fare finta che io non esista più per te, ma sai bene
che non è
così. E quando capirai che la vera amicizia è
rara da trovare,
forse per noi sarà troppo tardi- disse infine dura.
Lily
fece finta di non averla sentita e continuò ad aggiustare il
disastro che aveva combinato. Cassiopea sospirò e alla fine
uscì,
lasciandola sola con le macerie non solo di una stanza, ma anche di
un cuore.
Quando
la sua ex-migliore amica fu uscita, Lily smise all'istante di
aggiustare la camera. Si sedette sul letto, con la testa fra le mani
e si chiese, forse per la prima volta nella sua vita, dove
avesse sbagliato. Insomma, neanche due settimane prima era felice:
aveva ancora la sua migliore amica e Scorpius si comportava in modo
quasi normale per i suoi standard. Ora invece lei e Cassiopea non si
parlavano più e quel maledettissimo Malfoy aveva quasi messo
in
crisi le sue certezze. Non che credesse alle sue parole: sapeva di
essere bella e della sua bellezza ne aveva sempre fatto un vanto, non
aveva mai dubitato di essere meno che perfetta. Eppure, eppure...che
non bastasse, per lui?
*****
Rose,
Albus e Molly avevano appena progettato un'incursione in giardino,
dato che ovviamente tutti e tre avevano già fatto tutti i
compiti,
quando si videro arrivare una Marìkaa Stewart in lacrime.
Sbigottiti,
si risedettero al tavolo, e per qualche minuto non poterono fare
altro che osservare la loro amica piangere disperata, passandole
qualche fazzoletto.
-Tesoro,
che cos'è successo?- chiese Molly alla fine, cercando di
metterci
molta dolcezza. Marìkaa scosse la testa, sconsolata.
Albus
e Rose si scambiarono un'occhiata.
-C'entra
Malfoy- affermò la più grande delle Weasley quasi
ringhiando.
Marìkaa
si limitò ad annuire e Albus sentì crescere in
lui una prepotente
voglia di andare a cercare quella schifosa serpe per dargliele di
santa ragione.
-Che
cosa ti ha fatto? Ha abusato di te in qualche modo? Giuro che...-
-Al
piantala! Non vedi che è sconvolta? Lasciale almeno modo di
spiegare!- lo interruppe Rose, che pure voleva unirsi al cugino nel
pestaggio dello Slytherin a prescindere.
Un
quarto d'ora, tanti fazzoletti e qualche tazza di tè
bollente,
Marìkaa fu in grado di esprimere suoni comprensibili al
genere
umano.
-Si
sono baciati. Lui e...Lily, si sono baciati, davanti a me- disse alla
fine, con voce ancora rotta dal pianto.
-Cosa?!
Davanti a te? Quello stronzo ha baciato un'altra davanti a te?! Ma
non ha un minimo di sensibilità cavolo?- esplose Rose, che
se ne
fregava altamente della finezza.
-S-sì...e
non un'altra qualsiasi, ma Lily! Insomma lei
è...è...-
-Una
stronza anche lei!- concluse Molly furente, stupendosi della propria
rabbia.
-Beh,
non è che fosse una novità- commentò
Rose, facendo sorridere
lievemente Marìkaa.
Albus
non si diede la pena di difendere la sorella; si stava chiedendo che
diavolo stesse succedendo fra lei e Scorpius piuttosto, e se quello
che era appena accaduto avrebbe potuto essere d'aiuto. Soffriva anche
lui, a vedere Marìkaa ridotta in quello stato, ma non poteva
fare a
meno di dirsi che con quella mossa, Malfoy aveva decisamente perso
ogni possibilità con lei. Ed ora entrava in gioco lui...
-Dai,
non fare così...è evidente che Malfoy non ti
merita e soprattutto
non merita le tue lacrime!- le disse, passandole un braccio intorno
alle spalle con fare consolatorio.
-Lo
so, m-ma è stato t-terribile vedere come si baciavano!
Sembravano
davvero innamorati- replicò Marìkaa e via
un'altra serie di
singhiozzi.
Rose
e Molly si guardarono, e si capirono senza bisogno di parole:
entrambe da tempo pensavano che Malfoy non fosse decisamente quello
adatto per Marìkaa; insomma, lei era timida, dolce e
sensibile, lui
uno stronzo patentato che poteva andare bene solo per una come Lily,
altrettanto stronza e malvagia.
-Tesoro,
lo sappiamo che a te Malfoy piace tanto ma credici...senza di lui non
potrai che stare meglio- cercò di convincerla Rose.
-Fidati,
è così! Adesso tu la smetti di piangere e vieni
con noi, stasera
c'è una festa e tu devi essere bellissima e divertirti-
aggiunse
Molly, sorridendole.
-Esatto,
e non voglio più vederti piangere!- le intimò
Albus.
Marìkaa
li guardò e sebbene sentisse il suo cuore sanguinare, non
poté che
pensare che aveva degli amici davvero meravigliosi.
*****
-Beh,
direi che abbiamo quasi finito...voglio sperare, almeno- disse Edward
Nott, osservando soddisfatto la loro opera.
-Già,
mancano solo i pipistrelli, ma quelli li portiamo più tardi-
convenne Diana, scostandosi la frangetta dagli occhi.
Lei
e Edward avevano lavorato fianco a fianco per quasi due ore e il
risultato era una splendida sala addobbata magnificamente per la
festa di quella sera. Gli studenti ne sarebbero stati sicuramente
estasiati.
-Allora,
da che ti travesti?- domandò il bel Nott a Diana, mentre
eseguiva un
Incanto Locomotor su uno scheletro, giusto per vedere se avevano
montato tutte le parti correttamente. Beh, quel ginocchio non ruotava
proprio nel modo giusto...
-Non
lo so, mi inventerò qualcosa all'ultimo- rispose lei, che
invece
stava facendo brillare le zucche con dei Lumos molto potenti.
Edward
sorrise, non visto da lei. Probabilmente Lily aveva programmato il
suo travestimento da settimane, e quel giorno avrebbe passato ore a
prepararsi. Diana invece...era così spontanea, semplice e
genuina
che Edward si chiese per la prima volta se non avesse sbagliato
tutto.
-Tu?-
-Eh?
Cosa?- cadde dalle nuvole lui.
Diana
rise e Edward si ritrovò ad osservare piuttosto imbambolato
quanto
fossero bianchi i suoi denti.
-Da
cosa ti vesti, intendo-
-Ah,
io non brillo per originalità. Di solito mi vesto sempre da
Dracula-
rispose, una volta ripresosi.
-Hai
ragione, sei proprio poco originale! Ma stasera ci penso io a te!-
esclamò Diana ridendo ancora e il cuore di Edward perse un
battito.
Sapessi come vorrei occuparmi io di te...pensò Edward
malizioso, ma
si costrinse a dire:
-Oddio,
mi fai paura!-
-Scemo!
Voglio solo aiutarti...dai vieni con me, ti cerco un costume!- rise
Diana e lo afferrò per un braccio.
Mentre
lo trascinava per i corridoi del Magic College, con una mano nella
sua, Edward capì che si era proprio
sbagliato.
******
E
fu in quel momento che Scorpius si rese conto che i suoi amici gli
mancavano. Fu in quel momento, quando aveva il cuore in subbuglio e
la mente sottosopra, che desiderò poter andare da Edward a
dirgli
“Ho combinato un casino, cazzo...”
Teoricamente
avrebbe potuto andare da Derek, ma nella pratica si vergognava. Con
quale faccia poteva presentarsi dal suo amico, dopo avergli detto che
la sua ragazza lo disgustava e avergli voltato le spalle?
Per
la prima volta nella sua vita, Scorpius provò ribrezzo per
sé
stesso. Anni ed anni a credersi superiore, invincibile ed
indistruttibile, per poi ritrovarsi solo come un cane, con una voglia
incredibile di urlare e spaccare qualcosa.
Poteva
capire cos'aveva provato Lily, appena una settimana prima, e
comprendere le ragioni che l'avevano fatta crollare.
Desiderò poter
andare da lei, ma l'aveva appena umiliata e ferita. Esattamente come
aveva fatto con Cassiopea. Si era fatto terra bruciata attorno e
constatarlo lo fece solo stare peggio.
-Ehi,
che faccia da cadavere. Guarda che Halloween è stasera-.
Scorpius
alzò la testa di scatto e si ritrovò davanti
Glorya Zabini. Si era
sbagliato, forse qualcuno per lui c'era ancora.
-Ehi...-
rispose solamente. Glorya dovette capire che c'era qualcosa che non
andava, perché, pur non essendo stata invitata, si sedette
affianco
a lui.
-C'è
qualcosa che non va?- gli chiese gentilmente.
Scorpius
osservò ancora per un po' gli studenti americani che si
allenavano a
Quidditch nel grande giardino. A differenza di Hogwarts, lo stadio si
poteva usare solo per le partite, mentre per gli allenamenti tutte le
squadre potevano usare l'ampio cortile.
-Fai
prima a chiedermi se c'è qualcosa che va-
le rispose alla
fine.
Glorya
inarcò un perfetto sopracciglio, in una muta domanda.
-Il
fatto è che sono uno stronzo-.
Spazio
Autrice:
Salve
gente! Lo so, è passato quasi un mese...potete perdonarmi?
Ho avuto
un sacco di esami (il penultimo è domani, help!) e poco,
pochissimo
tempo per scrivere. E devo ancora rispondere alle vostre 19
meravigliose recensioni lo so, ma ho pensato che avreste preferito
avere prima il capitolo. Beh che dire...questo qui è
più che altro
uno dei famosi “capitoli di transizione”, che
servono a capire
meglio i personaggi. Spero davvero che vi sia piaciuto, non
è stato
facile per me caratterizzare Scorpius, né tanto meno Lily.
In genere
loro sono quelli forti, che fanno soffrire gli altri, più
che
soffrire loro. Insomma...spero che apprezzerete e che mi farete
sapere cosa ne pensate :)
Approfitto
di questo spazio per farmi un po' di pubblicità,
già che ci sono.
Ho pubblicato una nuova storia sui Malandrini, anche se ci sono
alcuni personaggi originali e se vi fa piacere andate a leggerla, ho
tanto bisogno di sapere se piace, perché è la
prima volta che
scrivo su di loro e beh...sono un po' emozionata, ad essere onesta.
Oookay,
siete morti dalla noia lo so, perciò ci si vede al prossimo
capitolo
:)
Con
taaanto taaaanto affetto e taaante taaaante scuse, Miss_Slytherin.
Ps:
chiedo scusa per eventuali errori di grammatica e battitura, non
ho davvero avuto tempo di ricontrollare il capitolo.
|
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Capitolo 42 *** Halloween and clarifications ***
CAPITOLO 41
Halloween
and clarifications
Quando
Cassiopea Sofia Malfoy tornò nella sua stanza erano ormai le
otto di
sera e lei aveva solo un'ora per prepararsi. Normalmente questo
l'avrebbe mandata nel panico, ma in quel momento la cosa la
lasciò
completamente indifferente. Estrasse dall'armadio la tunica candida,
monospalla, e i sandali marroni alla schiava che costituivano il suo
costume e li indossò. Si legò i riccioli biondi
in una coda
volutamente disordinata e passò un rossetto rosso accesso
sulle
labbra. Dopodiché si disegnò due piccoli segni di
morso (sapeva che
Cleopatra si era lasciata uccidere dal veleno di una vipera) su un
polso, dove attorcigliò un braccialetto che
trasfigurò con successo
in un innocuo serpentello.
-Che
schifo! Morde?-
Glorya
Zabini era appena entrata, anche lei con l'intento di prepararsi per
il party di quella sera.
-Ovvio
che no! Ma dove sei stata tutto il giorno? Dopo colazione ti ho
persa!-
-Stamattina
mi è toccato consolare tuo fratello e nel
pomeriggio sono
stata con mio fratello, avevamo un po' di cose da
raccontarci-
spiegò Glorya infilandosi un lungo abito di seta nera, che
metteva
in risalto il suo pallore.
-Consolare
chi?! Mio fratello?!- Cassiopea era basita.
-Eggià,
ha fatto la stronzata di dire a Lily che la considera soltanto un
trofeo. Dopo averla baciata. Poi, guarda caso, si
è reso
conto che forse questo poteva precludergli ogni
possibilità
con lei- raccontò la Zabini, passata ora ad applicarsi un
po' di
finto sangue agli angoli delle labbra.
-Si
sono baciati?!?! Tutto questo mi sconvolge-.
-Chi
sconvolge cosa?- chiese Lily facendo il suo ingresso, ma poi, resasi
conto che a parlare era stata Cassiopea, cambiò
immediatamente
espressione.
-Vuoi
che ti allunghi i canini con un incantesimo?- chiese a Glorya, che si
stava pettinando i lunghi capelli scuri.
-Grazie-
rispose quest'ultima e Lily mormorò
“Desangueo!” puntando la
bacchetta prima su un canino, poi sull'altro; questi si allungarono,
conferendole l'aspetto di una vera vampira.
-Bene
io ehm...ho finito, inizio ad andare!- esclamò Glorya e si
dileguò,
anche se mancava ancora mezz'ora all'inizio del party.
Rimasta
sola con Cassiopea, Lily iniziò a prepararsi in silenzio.
Per
quell'anno aveva deciso di adottare un semplice travestimento da
Banshee: indossò perciò uno sbrindellato (nei
punti strategici
ovviamente) abito verde ed una mantellina grigia sulle spalle; poi,
come voleva la tradizione, si disegnò alcune lacrime finte
sulle
guance e con il Collirio Per Magici Effetti rese gli occhi rossi di
pianto. Per concludere, si passò della cipria bianca sul
volto per
accentuare gli occhi arrossati ed un rossetto viola scuro sulle
labbra. Tutto questo sotto gli occhi di Cassiopea.
-Andiamo
insieme?-
Cassiopea
sussultò al suono di quelle parole: non poteva credere che
Lily si
fosse finalmente decisa a rivolgerle parola.
-Certo-
rispose dopo una piccolissima esitazione. In silenzio si
incamminarono lungo il corridoio, incontrando altri studenti dagli
improbabili costumi.
-Perché
non mi hai detto che saresti uscita con Burke?- chiese Lily a
bruciapelo; per perdonarla del tutto aveva bisogno di capire.
-Sapevo
che lui non ti piaceva e che probabilmente mi avresti fatto cambiare
idea. E avevo anche paura che non mi avresti capita e appoggiata-
disse Cassiopea, guardandola negli occhi. Si erano fermate a qualche
metro dall'ingresso della sala dove si teneva il party e la musica
arrivava fino a loro.
-Non
hai pensato che ci sarei stata male se lo avessi scoperto?-
domandò
ancora Lily senza commentare la motivazione dell'amica, forse
perché
sapeva che Cassiopea aveva ragione.
-Non
credevo che qualcuno avrebbe fatto la spia...contavo di dirtelo non
appena ritornata- si giustificò la Malfoy.
Lily
sospirò e tacque; per un lungo istante Cassiopea credette
che le
avrebbe voltato le spalle e avrebbe ricominciato ad ignorarla ma
invece, con sua grandissima sorpresa, Lily l'attirò a
sé e
l'abbracciò. Non era proprio un abbraccio in
realtà, dato che i
loro corpi si toccavano appena, ma quello era il massimo che Lily
potesse concederle.
-E
com'è andato l'appuntamento alla fine?- chiese Lily con
nonchalance,
come se non avesse appena fatto pace con la sua migliore amica e si
stesse semplicemente aggiornando sulle novità.
-Uno
schifo!- esclamò con veemenza Cassiopea, sentendosi il cuore
molto
più leggero. Così, raccontandole la tragica fine
di un appuntamento
iniziato bene, le due fecero il loro ingresso alla festa.
******
-Sìììì!!!
Hanno fatto pace!!!!- esclamò Glorya Zabini estremamente
contenta,
vedendo Lily e Cassiopea entrare insieme.
-Già-
commentò asciutto Scorpius Malfoy al suo fianco, con un
bicchiere di
Firewhisky in una mano e una falce nell'altra; si era infatti vestito
da Morte e un lunga veste nera completa di ampio cappuccio completava
il suo costume.
-E
tu?-
-Io
cosa?-
-Quando
pensi di fare pace con il mondo!- ribatté Glorya irritata.
-Non
lo so- sbuffò lui seccato, constatando con rabbia crescente
che
Ethan Sheldon si era appena accaparrato Lily per il primo ballo della
serata.
-Scorpius
Hyperion Malfoy, se tu ora non vai immediatamente da tua sorella a
dirle che sei stato uno stronzo, io rivelo a tutto il mondo che da
piccolo ti facevi la pipì addosso!- lo minacciò
terribilmente seria
Glorya e Scorpius impallidì:
-Non
puoi farlo!-
-Certo
che posso, e lo farò!- ribadì la Zabini e
qualcosa nei suoi occhi
scuri convinse Scorpius ad andare. Così, dopo essersi
scolato in un
solo sorso tutto il suo bicchiere, raggiunse sua sorella, che si era
appena servita un qualcosa di altamente alcolico; evidentemente gli
studenti del Saint Patrick sapeva trasfigurare molto bene il succo in
alcool.
-Ehi-
fece Scorpius.
-Ehi-
rispose Cassiopea.
Da
lontano, Glorya continuava ad osservarli e qualcosa, nel sorriso
radioso che Cassiopea rivolse al fratello le disse che quest'ultimo
aveva appena detto qualcosa di tipicamente malfoyesco che stava a
significare che tutto stava andando a posto. Sorrise Glorya, ma
questa volta il suo era un sorriso triste. Aveva fatto riappacificare
Cassiopea e Lily e convinto quel testone d'un Malfoy a perdonare la
sorella, mentre, secondo i loro piani, quella sera Derek avrebbe in
qualche modo costretto anche Edward e Scorpius a parlarsi.
Il
loro gruppo stava lentamente tornando integro, ma Glorya non riusciva
ad essere totalmente felice. C'era ancora quel piccolissimo, enorme
punto interrogativo chiamato Liam Mackenzie.
Lo
amava...e come avrebbe potuto non farlo? Era raro trovare un'anima
così affine ma Glorya era sicura che lei e Liam lo erano.
Eppure lo
odiava...e come avrebbe potuto non farlo? L'aveva lasciata, senza
neanche una vera motivazione e poi era venuto a trovarla, facendole
credere che gli importava ancora qualcosa di lei, e infine era
sparito di nuovo! Ma perché, per quale dannato
motivo, non
potevano stare insieme? Cosa c'era di così sbagliato in lei,
secondo
Liam?
-Ehi
Vipera, fissi quel bicchiere come un'ubriacona in astinenza-
Lily
l'aveva appena raggiunta, fra le mani un bicchiere di tequila.
-Disse
la tequila-dipendente- la rimbeccò Glorya con un sorrisetto;
Lily
rise, ma poi tornò a guardarla, o meglio, ad esaminarla.
-Pensi
a Liam- constatò alla fine.
-Dove
hai mollato Ethan?- sviò Glorya.
-Mmh,
è andato a recuperare qualche canna- rispose Lily, capendo
che alla
Zabini non andava di parlare di problemi di cuore. Ed infondo poteva
capirla: la sala era bellissima, con le sue decorazioni animate,
zucche che cantavano, pipistrelli che recitavano poesie a tutti i
malcapitati che avevano la sfortuna di avvicinarsi troppo, e il cibo
e soprattutto gli alcolici erano superbi...gli americani ci sapevano
decisamente fare, forse perché Halloween era una festa molto
sentita; era facile lasciarsi andare al divertimento e a non pensare
a nulla.
-Buono
a sapersi...beh, io andrei anche a ballare, non si sa mai che
incontri l'amore della mia vita- fece ironica Glorya, scomparendo poi
in mezzo agli studenti che affollavano la pista.
-E
dove hai lasciato il tuo cavaliere senza macchia e senza paura?-
Lily
seppe chi le aveva rivolto la domanda senza neanche voltarsi; proprio
per questo non rispose.
-Andiamo...non
ti sarai mica offesa? La Regina di Ghiaccio ha qualche problema di
orgoglio?- continuò imperterrito Scorpius Malfoy,
decisamente di
buon umore, dopo aver chiarito con sua sorella e aver ricevuto un
invito per un ménage à trois con due ragazze
Falcoviola.
Fu
allora che lei si voltò e lo guardò dritto negli
occhi, con un odio
così profondo che Scorpius perse il sorriso.
-Ascoltami
bene Malfoy. Tu per me non esisti più.
Perciò non devi
parlarmi, guardarmi, avvicinarmi, pensarmi. Non devi neanche
respirare nella mia direzione. Per te sono morta. Cercati qualche
altro prezioso trofeo da aggiungere alla tua
collezione- gli
disse con gelida calma, scandendo bene le parole per essere certa che
recepisse il messaggio; le sembrava di rivivere un orrendo
déjà vu.
-E
non mi interessa neanche più sapere se io e te abbiamo fatto
sesso o
meno. Tieniti pure il segreto. Non me ne importa più nulla
né di
te, né di tutto ciò che ti riguarda...il
gioco è finito-
concluse, prima di voltargli le spalle e raggiungere Ethan. Sapendo
benissimo di avere ancora i suoi occhi addosso, si strinse forte
all'americano -la cui reazione non si fece attendere- e, con sommo
orrore di Scorpius, lo baciò.
Scorpius
non riusciva a staccare gli occhi dalla scena, non riusciva a non
guardare il modo in cui una mano di Ethan scendeva lungo la schiena
sino ai glutei sodi di Lily, come le loro labbra danzavano, come Lily
si premeva forte contro di lui...era inorridito.
Non
poteva credere davvero che, qualsiasi cosa ci fosse stata fra lui e
Lily fosse finita, e tutto a causa sua.
*****
-Shane,
non ti sopporto più! O le vai a parlare o giuro che ti
chiudo in una
vasca piena di Schiopodi Sparacoda a dieta da un mese!-
esclamò
esasperato Thomas Clintwood da dietro la sua maschera da Scream. Era
una settimana che si sorbiva uno Shane depresso, arrabbiato e
abbattuto e non ne poteva più. Quindi o quella sera quel
testone
andava a dire a quella dannatissima Malfoy (maledetta lei e chi
l'aveva messa al mondo!) che Paige era solo sua cugina oppure lui
avrebbe commesso un omicidio.
-Sarebbe
inutile! Lo sai che non mi ascolta!- si lagnò Shane,
buffissimo nel
suo vestito da Jack Skeletron.
-Non
mi interessa! Urlaglielo nell'orecchio, scrivilo su un muro, fai
qualsiasi cosa, ma piantala di deprimere te e chi ti sta intorno!- lo
sgridò Tom. Shane, rassegnato come un condannato al
patibolo, si
diresse mogio mogio verso Cassiopea, che stava ballando con Sebastian
Calender (ma deve essere sempre in mezzo alle palle, quello?! si
chiese il Grifondoro).
Guardandola,
bellissima anche conciata da fantasma, Shane si disse che Tom infondo
aveva ragione. Non poteva farsela scappare. Non ora, che aveva
scoperto quanto potessero essere felici insieme. Non ora e
soprattutto non per uno stupido malinteso. Così, sentendosi
molto
stupido, si piazzò davanti a Cassiopea e prima che lei
avesse modo
di fare qualsiasi cosa, gridò:
-PAIGE
È
MIA CUGINA! SOLO MIA
CUGINA!-
Tanto
Sebastian quanto Cassiopea si fermarono in mezzo alla pista,
sbalorditi.
-Era.
Mia. Cugina. Capisci? Né la mia amante, né una ex
fidanzata né
niente- ripeté Shane lentamente.
-Tua
cugina- gli fece eco Cassiopea; Sebastian era sempre più
basito.
-Sì-
confermò Shane, guardando speranzoso la Malfoy.
-Mmh...Seb,
puoi scusarmi un attimo? Ho bisogno di prendere aria- disse infine la
bionda e Sebastian, seppur controvoglia, tolse le mani dai suoi
fianchi per lasciarla libera.
-E
tu non seguirmi- aggiunse rivolta al Grifondoro, che aveva
già mosso
qualche passo verso di lei.
Facendosi
largo fra la folla, Cassiopea riuscì a guadagnare l'uscita e
l'aria
fresca. Stava per svoltare un angolo diretta al bagno più
vicino,
quando vide passare la Preside Dalton e l'infermiere Hilton
trascinare un semi svenuto Liam Mackenzie. Si appiattì
contro il
muro: qualcosa le diceva che stava per venire a conoscenza del
segreto del Corvonero.
-Presto
Hilton, presto...credo che il ragazzo stia per trasformarsi, la luna
piena è vicina!- esortò la Preside e Cassiopea
spalancò la bocca,
inorridita. Liam Mackenzie era un lupo mannaro.
Spazio
Autrice:
Volevo
pubblicare questo capitolo domani a dire il vero, ma poi non ho
resistito e perciò eccomi qui...spero non vi dispiaccia :)
Beh
che dire, capitolo breve ma denso di avvenimenti...ma li
lascio commentare a
voi e corro a rispondere alle recensioni al capitolo scorso :)
con
affetto, Miss_Slytherin
|
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Capitolo 43 *** Halloween and clarifications (parte seconda) ***
CAPITOLO
42
Halloween
and clarifications (parte seconda)
Cassiopea
Sofia Malfoy era sconvolta. Aveva appena scoperto che Liam Mackenzie,
il ragazzo di cui Glorya era follemente innamorata, era un lupo
mannaro. Che cosa diavolo avrebbe dovuto fare adesso?
Quando
si fu ripresa dallo shock, decise di tornare dentro a cercare Lily.
Non sarebbe stata sicuramente una buona idea correre subito da Glorya
a rivelarle tutto, meglio prima parlarne con una persona razionale e
fredda.
Trovò
Lily ancora intenta a ballare con Ethan e gliela portò via,
con
grande disappunto dell'americano; poco distante intravide anche Shane
che la seguiva con gli occhi, ma non le sembrava proprio il momento
di pensare agli affari di cuore.
-Ehi!-
stava protestando intanto Lily, mentre Cassiopea se la trascinava
dietro alla ricerca di un posto appartato in cui parlare, -ero
impegnata io!-
-Chissene
frega Lily! Ho appena scoperto una cosa sconvolgente!- la interruppe
la bionda, chiudendosi alle spalle la porta della biblioteca, deserta
a quell'ora del sabato sera.
-Beh?-
l'apostrofò Lily e solo in quel momento la Malfoy
notò che era
leggermente brilla. Altro che persona razionale e
fredda!
-Credo
di aver capito come mai Liam Mackenzie non vuole stare con Glorya-
iniziò la bionda e subito lo sguardo un po' allucinato di
Lily si
fece più attento.
-E
perché?-
-Perché
è un lupo mannaro!-
-Cosa?!
Un lupo mannaro? Stai scherzando spero- commentò Lily dopo
qualche
attimo di silenzio.
-Temo
proprio di no. Poco fa ho visto la Preside Dalton e l'infermiere che
lo portavano via e la Preside ha esclamato “presto presto
credo
stia per trasformarsi, la luna piena è vicina!”
Quale altra
creatura si trasforma con la luna piena?- chiese retoricamente
Cassiopea, che pure faceva fatica a credere a quanto aveva appena
appreso.
-Questo
spiegherebbe anche perché ha sempre quell'aria
malaticcia...-
osservò Lily, ora completamente seria.
-Già....ma
ora che cosa dovremmo fare, secondo te? Dobbiamo dirlo a Glorya?-
-Pensi
che potrebbe sopportare una cosa del genere?- chiese a sua volta la
rossa, dubbiosa.
Dopo
la fine della guerra, Harry Potter aveva insistito con il Ministero
affinché fosse dato un lavoro e qualche aiuto economico a
quei lupi
che, come Remus J. Lupin, per anni avevano subito i pregiudizi della
gente ed erano stati tenuti lontano dalla comunità magica.
Per
questo motivo, a distanza di più di vent'anni dalla fine
della
guerra, i lupi mannari erano perfettamente integrati nella
società e
mai nessuno si sarebbe mai sognato di dire che erano persone diverse
dalle altre. Inoltre la pozione AntiLupo garantiva ormai la piena
sicurezza sia al lupo stesso sia a chi lo circondava e non c'era
più
motivo di temerli. Ogni tanto, soprattutto fuori dall'Inghilterra,
avvenivano casi di contaminazione, ma erano casi isolati ed il
Ministero provvedeva subito a imprigionare il lupo che si era reso
colpevole di aver morso un umano.
Quando
era piccola, Lily aveva sentito suo padre raccontare a Teddy la
storia di sua madre e suo padre. Di come lui si vergognasse di quello
che era e di come per molto tempo si fosse rifiutato di stare con
Tonks. E di come lei non avesse mai smesso di amarlo, di lottare per
lui, sino a quando Lupin non aveva ceduto. Nonostante Lily non fosse
decisamente il tipo che si commuoveva per storie di quel genere,
aveva comunque ammirato la perseveranza di quella donna, disposta a
tutto pur di raggiungere i suoi obiettivi.
Si
chiese se Glorya avrebbe reagito allo stesso modo.
La
domanda di Lily cadde nel silenzio, silenzio che fu interrotto
proprio dalla rossa.
-Credo
che in qualche modo dovremmo cercare di capire cose ne pensa Glorya
riguardo l'argomento- affermò pensosa.
-Si,
andiamo di là e le diciamo “Ehi Glorya cosa ne
pensi dei lupi
mannari? Adorabili vero? Hanno il pelo così
morbido!”- fece
Cassiopea ironica.
-Ovvio
che no, genio! Fra qualche giorno, quando ci saremo riprese dallo
shock e magari anche dall'alcool, cercheremo di intavolare una
conversazione...che ne so ci inventiamo che dobbiamo fare un tema per
Difesa!- ribatté Lily, che aveva voglia di tornare alla
festa e di
lasciare i problemi per il giorno dopo.
-Mah,
non è una cattiva idea...vabbè ho capito,
torniamo al party!-
sbuffò contrariata Cassiopea alla fine, guadagnandosi un
grato
sorriso da parte di Lily.
Certo
che Cupido è proprio bastardo, pensava la bionda mentre
seguiva la
sua amica fuori, ha fatto innamorare Glorya di un lupo mannaro, Lily
del mio Cuore-Di-Ghiaccio fratello e me...
******
-Toh,
guarda un po' cosa vedono i miei occhi...- fece Edward Nott
pesantemente sarcastico, nella sua veste di Frankestein molto
affascinante, affiancando Scorpius Malfoy. Quest'ultimo
sobbalzò,
sia perché non si era accorto che Edward l'avesse raggiunto,
sia
perché non si aspettava che gli avrebbe rivolto parola.
-Non
capisco a cosa tu ti stia riferendo- rispose freddo, non per Edward
ma per quanto stava accadendo a quella maledetta festa.
-Sicuro?
Quindi non stai fissando Ethan Sheldon appolipato a Lily Potter come
se non desiderassi altro che andare lì e
Avadakedravedizzarlo?-
insinuò Edward stupendosi per la tranquillità con
cui aveva
pronunciato il nome della sua ex (?) fiamma. Anche Scorpius parve
notarlo, perché si voltò a guardarlo con una
domanda negli occhi.
-Vorresti
dirmi che a te non fa né caldo né freddo?- gli
chiese, sapendo bene
che da quella risposta dipendevano le sorti della loro amicizia.
-Onestamente...no.
Ho trovato qualcuno che vale decisamente di più- rispose
Edward dopo
un attimo di esitazione, e seguendo la traiettoria del suo sguardo,
Scorpius capì che si stava riferendo a Diana Calender, ora
intenta a
ballare con suo fratello.
Scorpius
fu tentato di fargli notare che, anche se avesse nutrito ancora un
qualche interesse per Lily non avrebbe avuto più speranza
con lei in
ogni caso, ma poi, sia perché stavano inconsciamente facendo
pace,
sia perché anche lui non aveva più alcuna
possibilità con la
Potter, disse:
-Carina
la Calender-
-Tocca
anche lei e stavolta ti ammazzo- replicò
Edward, ma
sorrideva; Scorpius gli sorrise di rimando, per poi dire in tono
amaro:
-Non
corri pericolo...ho in mente tutt'altra persona-.
Prima
che Edward potesse replicare, vennero raggiunti da un Derek brillo e
scarmigliato, travestito da Barone Sanguinario.
-Allora?
Come mai siete ancora sobri?- chiese sospettoso, custodendo
gelosamente il suo rum recuperato chissà dove.
-Bella
domanda! Vado a prendermi qualcosa da bere- esclamò Edward e
un
attimo dopo era diretto a razzo verso il banco degli alcolici
camuffati.
-Rose
è...ehm, carina, stasera- si sforzò di dire
Scorpius, che quella
sera, involontariamente, si stava mettendo in pace con il mondo, come
gli aveva detto Glorya. Con il modo, ma non con l'unica
persona
con cui avrebbe voluto riconciliarsi.
-Andiamo
Scorpius, lo so che lei non ti piace. Ma non importa, a me va bene
così. Apprezzo che tu abbia fatto questo commento, comunque-
replicò
Derek, sincero. Sapeva che Scorpius aveva ben altri problemi per la
testa -a giudicare da come Lily si muoveva sinuosa appiccicata a
Ethan Sheldon, Scorpius aveva problemi molto
grossi- e perciò
apprezzò davvero il suo goffo tentativo di scusarsi.
-Ah,
meno male- sospirò Malfoy ed entrambi scoppiarono a ridere.
-Stai
rimpiangendo di aver lasciato la bacchetta in stanza-
constatò poi
Derek, una volta tornati seri.
-Perché
tutti pensano che io voglia ammazzare qualcuno!?- sbottò
Scorpius
infastidito.
-Perché
è vero!- esclamò allegra Glorya, raggiungendoli e
pestando
malamente un piede a suo fratello, tanto era instabile sui suoi
tacchi 15 cm.
-Ahi!
Non dovrebbero permettere alle ragazze di andare in giro su quei
trampoli! Sono pericolosi!- protestò Derek saltellando sul
piede
ferito.
-E
poi hai la faccia da assassino- aggiunse Glorya, ignorando
completamente il fratello e le sue lamentele.
-E,
non da ultimo, sei vestito da morte- commentò Derek.
-Vi
odio-
-Lo
sappiamo!- cinguettarono i due fratelli Zabini allegri.
A
loro si aggregarono anche Edward, ritornato stracarico di alcool per
la gioia degli amici, Cassiopea, con uno strano sorriso tirato sul
volto, e Rose, imbarazzatissima ma contenta che almeno non ci fosse
Lily lì in mezzo. Osservando il modo in cui Malfoy non
riusciva a
staccare gli occhi da sua cugina, Rose capì che
Marìkaa era
davvero, davvero senza speranze. Sperò
che Albus riuscisse a
conquistarla.
*****
-Ti
ho già detto che sei bellissima, stasera?-
-Sì,
ma puoi continuare a farlo, non mi dà fastidio- rispose Lily
con un
sorriso altezzoso. Ethan rise, e si chinò a baciarla. Lily
lo
ricambiò con passione, sperando che Malfoy li stesse ancora
guardando. Voleva ferirlo, farlo soffrire, proprio come lui aveva
fatto con lei. La considerava un trofeo? Bene, lei sarebbe stata un
trofeo che non avrebbe mai avuto. Non era niente di speciale per lui?
Bene, da quel momento in poi non sarebbe stata più niente,
in tutti
i sensi.
Si
staccò da Ethan, leggermente senza fiato; quel ragazzo ci
sapeva
decisamente fare, pensò Lily decisamente soddisfatta.
-Oh,
oh...qui qualcuno è senza fiato- la derise lui, ironico.
-Oh,
oh...qui qualcuno è eccitato- ribatté a tono
Lily, facendo scendere
lentamente una mano dal collo di Ethan giù verso l'addome.
Si fermò
sull'orlo dei suoi pantaloni da Gomez Addams e lui trattenne il
respiro.
-Avresti
dovuto vestirti da Eva, per quanto sei tentatrice- disse Ethan, con
il cuore in gola; non aveva mai conosciuto una ragazza più
sensuale
di lei.
-Non
sarebbe stato un costume adatto ad Halloween...- sussurrò
lei,
facendo risalire la mano verso una guancia di Ethan.
-Mmmh,
hai ragione...cosa ne pensi di...mmmh...continuare la conversazione
in separata sede?- le propose suadente.
-Penso
che sarebbe proprio un'ottima idea- convenne Lily, e
si lasciò
prendere per mano; sentiva che quella sera sarebbe accaduto qualcosa.
Ethan la guidò in mezzo alla folla che si accalcava sulla
pista e,
nel tentativo di raggiungere la porta, Lily si ritrovò,
di nuovo,
a pochi centimetri da Malfoy, che evidentemente aveva deciso di
abbandonare la festa.
Fu
un attimo e Scorpius capì, da come l'americano stringeva il
polso di
Lily, e da come lei sembrava aver fretta di andar via, che quei due
avevano intenzione di combinare qualcosa di assolutamente non
casto. E prima di poter ragionare, prima di
poter anche
solo capire cosa stava per fare, l'afferrò per il polso
libero.
Lei
si voltò, contrariata, per capire chi l'avesse bloccata e
quando
vide che si trattava di Scorpius, disse gelida:
-Lasciami-
-Non
ti lascerò andare a letto con questo depravato-
ribatté lui, mentre
Ethan, credendo di avere ancora Lily alle spalle, continuava a
scansare gente, allontanandosi.
-Ti
ho appena detto di lasciarmi. Non deve interessarti con chi vado a
letto. Io non sono affar tuo- ripeté
lei, cercando, invano,
di liberarsi.
-No-
affermò Scorpius deciso, stringendole ancora di
più il polso.
-No?!
No!?- fece Lily, con un sorrisino sadico, prima di piantare con tutta
la forza che aveva il suo tacco 15 nel piede di Scorpius. Lui
mollò
di scatto la presa, colto di sprovvista; Lily, senza perdere un
attimo, se ne andò, lasciandoselo alle spalle con un piede
dolorante
e gli occhi di ghiaccio.
Spazio
Autrice:
Non
so che cosa mi stia prendendo in questo periodo, non riesco a
smettere di scrivere!!! Incredibile.
Coooomunque...questo
capitolo non mi convince molto, diciamo che l'ho inserito solo per
far vedere che anche Scorpius e Edward alla fine hanno fatto pace e
che lui, nonostante Lily gli abbia appena detto di lasciarla in pace,
non riesce proprio a sopportare l'idea di lei con un un altro.
Sperando che vi sia piaciuto, vado a rispondere alle 10 bellissime
recensioni del capitolo scorso :)
Con
affetto, Miss_Slytherin
|
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Capitolo 44 *** Truth ***
CAPITOLO
43
Truth
-Stai
per affogare nel caffè- disse in tono leggero Cassiopea
Sofia
Malfoy, come se la morte per annegamento di una delle sue migliori
amiche non la toccasse minimamente.
-Mmh...-
-Non
credo che apprezzerai avere la faccia appiccicaticcia e maleodorante
di caffeina, dopo- aggiunse ancora la bionda, ma Glorya non diede
segno di averla sentita; al suo fianco Lily si stava ripassando il
lucidalabbra dopo aver finito di fare colazione.
Un
improvviso e quanto mai strano freddo era arrivato insieme a
novembre, e persino nella calda California avevano dovuto tirare
fuori gli indumenti pesanti. Quel lunedì mattina le
Slytherin, per
nulla entusiaste alla prospettiva delle lezioni, stavano come sempre
facendo colazione insieme. Ma non erano di molte parole, a parte la
Malfoy, che malgrado non se lo aspettasse, era stata felice che Shane
le avesse chiesto di uscire insieme, alla prossima gita fuori porta,
prevista per metà novembre. Naturalmente l'aveva fatto
penare un bel
po', prima di rispondere con un vago “vedremo”, ma
dentro di sé
aveva già deciso che avrebbe accettato.
Lily
invece in quei giorni era più scorbutica e scontrosa del
solito, e
nessuno, neanche le sue amiche, erano riuscite a cavarle di bocca il
perché del suo comportamento. Dal canto suo Glorya, per
quanto si
sforzasse di andare avanti e cercasse di interessarsi anche ad altri
ragazzi, proprio non riusciva a togliersi dalla mente Liam.
-Ho
sonno- annunciò Glorya, che di solito al mattino era sempre
fresca
come una rosa.
-Ma
dai, non ce n'eravamo accorte- commentò Lily ironica.
-Ma
che hai fatto ieri sera, invece di dormire?- domandò invece
Cassiopea curiosa. Fuori dalle finestre, grosse gocce d'acqua erano
sintomo dell'inizio di un temporale con i fiocchi.
-Ho
dovuto finire un tema lungo tre metri che ci ha dato la nostra prof
di Scienze della magia. Tre metri, vi rendete
conto!? Neanche
la McGranitt nei suoi impeti di severità massima ce li ha
mai
assegnati!- si lamentò la mora.
-E
che tema era?- s'informò Lily.
-Mah,
riguardava le origini, gli sviluppi, gli usi e tutto ciò che
si
collega alla Pozione Anti Lupo- rispose Glorya vaga e alle sue parole
Lily e Cassiopea si scambiarono un'occhiata.
-Ti
va se dopo ci incontriamo in biblioteca e mi aiuti? Devo fare una
cosa simile, ma per Difesa- disse Lily, cogliendo al volo
l'occasione. Glorya fece spallucce, prima di tornare ad accasciarsi
sul tavolo, mezza addormentata; sfortunatamente per lei poco dopo fu
riscossa dallo squillare della campanella, che segnalava l'inizio
delle lezioni. Svogliate, le tre Slytherin si salutarono fuori dal
Refettorio, prima che Cassiopea andasse a Biomagia -lanciando ogni
insulto possibile al fatto che la materia si svolgesse all'aperto,
dato il tempaccio- Glorya a Storia della Magia e Lily a Pozioni.
Quest'ultima
stava ascoltando distrattamente le chiacchiere di Melissa Summers,
che l'aveva affiancata per raggiungere insieme il Laboratorio n 3,
dove si sarebbe svolta la lezione di quella mattina; non era molto
interessata ai pettegolezzi, in quel momento.
Pensava
a Glorya, a come dirle la verità, e soprattutto non era
ancora
convinta che fosse giusto fargliela sapere. Proprio in quel momento
vide Liam, appoggiato alla porta dell'aula di Difesa, intento a
parlare con Shane Burke. Era un ragazzo carino, persino simpatico, se
ci si dava la pena di conoscerlo, e teneva a Glorya. E soprattutto
Glorya teneva a lui. Inconsciamente Lily aveva deciso che Glorya
avrebbe saputo, non importava se la
verità l'avrebbe fatta
soffrire più del silenzio.
Era
così assorta nei suoi pensieri, da non guardare neanche dove
andava
e prevedibilmente andò a sbattere contro qualcuno.
-Ehi,
razza di idiota, non guardi dove metti i piedi?- sbottò
ancora prima
di capire chi l'avesse quasi mandata a terra.
-Di
buon umore come sempre- disse la voce sarcastica di Scorpius Mafoy.
Lily
lo ignorò, e raccolti i libri che le erano caduti, si
allontanò.
Scorpius
la guardò andare via; poi, con un sospiro, raggiunse i suoi
amici,
che lo stavano aspettando per studiare insieme. Con loro c'era anche
Thomas, gemello di Edward, che aveva un'ora buca, a differenza degli
altri suoi compagni.
-Beh?
Cos'è quella faccia orribile?- lo apostrofò Derek
quando lo vide
arrivare scuro in volto.
-Niente-
sbottò lui, di malumore.
-Il
tuo niente si sta allontanando in direzione del laboratorio di
Pozioni?- chiese Edward con nonchalance.
-No!-
ribadì Scorpius seccato.
-E
non ha neanche indosso un vestito di lana verde smeraldo niente
male...-aggiunse Thomas. Da quando erano arrivati al Saint Patrick,
il loro rapporto era migliorato, forse perchè Thomas si
sentiva più
sicuro di sé, più “degno” di
far parte del loro gruppo.
-Ve
lo dico per l'ultima volta: non sono di cattivo umore a causa di Lily
Potter!- chiarì Scorpius, mentre occupavano un tavolo della
biblioteca, piuttosto vuota dato che la maggior parte degl studenti
era a lezione.
-Se
lo dici tu...- commentò Edward poco convinto.
-Anche
se è strano, che tu sia così acido da quando lei
ti ha detto che
non ne vuole più sapere di te...- aggiunse Derek.
-Tu
come sai che....?-
-Glorya-
rispose il bel Zabini.
-Siete
peggio delle pettegole- decretò Scorpius, aprendo un libro a
caso.
Edward
e Derek si scambiarono un'occhiata, per poi annuire. Era arrivato il
momento di far capire a quella testa di rapa come stavano le cose e
poco importava se li avrebbe riempiti di maledizioni.
-Scorpius...-
esordì Derek.
-Mmh....
-Noi
siamo amici vero?-
-Così
pare- rispose lui, senza alzare gli occhi dal tomo di Scienze della
magia.
-E
tu ti fidi di noi, no?- intervenne Edward.
-La
maggior parte delle volte sì-
-Bene,
perchè ora ci devi ascoltare e soprattutto ti devi fidare di
noi-
disse Derek serio, mentre Thomas ascoltava interessato il loro
scambio di battute. Sarebbe stato interessante vedere la reazione di
Scorpius!
-Mi
state mettendo paura. Che volete?- domandò Scorpius
prestandogli un
minimo di attenzione.
-Farti
aprire gli occhi sui quali da sette anni hai messo ostinatamente
orecchie di elfo- affermò Derek, domandandosi se quella non
fosse
solamente una perdita di tempo.
-Sono
seriamente spaventato. Di che cazzo state parlando?-
Scorpius
era sinceramente interessato: sembrava che quei due stessero per
annunciare il ritorno di Voldemort!
-Ti
sei innamorato di Lily Potter-.
Ecco,
la bomba era stata sganciata, dalle mani di Edward Nott.
Ci
furono attimi interminabili di silenzio, in cui Scorpius spostava lo
sguardo da Edward a Derek, Derek ed Edward guardavano Scorpiu e
Thomas guardava tutti e tre. E nessuno guardava i libri aperti
davanti a loro.
-Siete
impazziti. Io non sono assolutamente innamorato di Lily Potter!-
dichiarò Scorpius alla fine con una risata.
-Invece
sì. Tutti vedono il modo in cui la cerchi in mezzo alla
folla, il
modo in cui i tuoi occhi seguono sempre la sua figura...- disse Derek
serio.
-...e
soprattutto io ho visto il modo in cui la baci, come la desideri...-
aggiunse Edward.
-Okay,
non posso negare che non sia bella. Ma questo non vuol dire che ne
sia innamorato!- concesse Scorpius, che grazie alle parole dei suoi
amici si stava immaginando Lily senza vestiti.
-E
allora perché stai così male al pensiero che lei
non voglia stare
con te? Perchè desideri ammazzare a mani nude Ethan Sheldon
ogni
volta che le si avvicina? Perchè in questo stesso istante
non
vorresti essere qui, ma affianco a lei?- lo incalzò Derek.
-Beh
perché...perché...non voglio che altri tocchino
le mie cose!- si
giustificò Scorpius, ma dentro di sé sapeva di
star mentendo.
-Smettila
di prenderti in giro. Ne sei innamorato. Prima lo accetti, prima
potrai cercare di sistemare il macello che hai fatto chiamandola
“trofeo”- affermò Edward.
-Ma
da quando siete diventati psicomagi? Cazzo siete peggio di Freud!-
esclamò Scorpius, cercando di cambiare argomento.
-Non
siamo psicomagi, siamo tuoi amici, anche se per essere tuoi amici
dobbiamo per forza avere qualcosa che non va. E non cambiamo
discorso!- lo rimbeccò Derek, sentendo che erano vicini al
punto
della questione.
-Vuoi
sapere perchè hai avuto la brillante idea di chiamarla
trofeo,
umiliandola?- chiese poi retoricamente, ma Scorpius intervenne:
-Se
proprio dovete dirmelo...-
-Perchè
hai avuto paura. Paura di quello che senti per lei, paura che Lily
fosse riuscita ad entrare nel tuo cuore di pietra, paura che ti
ferisse. Allora hai alzato un muro di difesa, credendo che
allontanandola ti saresti accorto che la tua era solo una cotta,
sperando che sarebbe passata in fretta. Invece ora sai che non
è
così: stai soffrendo, e lei ti odia- spiegò
Derek, e Edward al suo
fianco annuì convinto.
-Non
avete capito un cazzo- disse Scorpius e afferrati i libri se ne
andò,
di umore ancora più nero.
-No
Scorpius...sei tu che non hai capito niente- mormorò Edward
guardandolo andare via, quando ormai non poteva più sentirlo.
*****
Molte
ore più tardi, Glorya Zabini fu di nuovo riscossa dal suono
della
campanella, che in quel caso segnalava la fine delle lezioni.
Aveva
passato quasi tutte le ore, compresa l'ultima di Storia della Magia,
a sonnecchiare appoggiata al banco, senza ascoltare nulla delle
spiegazioni. Perciò, prima di andare dalla sue amiche, si
fece dare
gli appunti da Isabelle Blackwell, li infilò nella borsa e
si
diresse come una sonnambula verso la biblioteca. Quel giorno non
riusciva proprio a stare sveglia, perciò decise che avrebbe
semplicemente dato il tema a Lily e se ne sarebbe andata a dormire
per il resto del pomeriggio.
Lily
e Cassiopea erano già arrivate, ed occupavano un tavolo in
fondo
alla biblioteca. Le raggiunse, salutandole con uno sbadiglio.
-Che
bello vederti così reattiva- commentò Cassiopea
ironica.
Glorya
la ignorò, consegnando il tema a Lily.
-Tieni,
fanne ciò che vuoi- le disse.
-L'hai
trovato difficile?- le chiese Cassiopea, cercando di avvicinarsi
all'argomento che più premeva loro.
-Non
molto, solo che era davvero troppo lungo, e verso la fine mi sono
ritrovata a ripetere sempre le stesse cose- rispose Glorya.
-In
effetti tre metri erano tanti...ma tu cosa ne pensi di questa pozione
Anti Lupo? A me richiedono anche un'opinione- s'inventò Lily
di sana
pianta.
-Beh
è molto utile. Se pensi che prima per i Lupi Mannari era
davvero
molto doloroso trasformarsi...invece grazie a questa pozione sono
animali come tutti gli altri- rispose Glorya, che se fosse stata un
po' più presente a sé stessa si sarebbe
insospettita per tutte
quelle domande.
-Animali
per quella notte, vuoi dire- commentò Cassiopea. Se Glorya
considerava i lupi mannari animali e non persone era un bel problema!
-Certo.
Alla fine credo che per il resto del tempo siano persone come noi.
No?-
-Assolutamente.
Infondo, non è colpa loro se sono stati morsi...- convenne
Lily e,
scambiandosi un'occhiata con Cassiopea, capì che quello era
il
momento giusto.
-Senti
Glorya, noi dobbiamo dirti una cosa- iniziò.
-Ditemi-
replicò Glorya, un po' più interessata.
-Vedi,
la notte di Halloween...ho scoperto il segreto di Liam. Crediamo sia
per questo che non vuole stare con te- disse Cassiopea, cercando di
essere il più delicata possibile.
Ora
avevano la completa attenzione di Glorya.
-E
perchè? Su ditemelo, non fatemi stare sulle spine!- le
pregò con il
cuore in gola.
-Liam
è un lupo mannaro- disse Lily e fra loro cadde un pesante
silenzio.
-Un...lupo
mannaro?- chiese Glorya, senza nessuna particolare espressione sul
viso.
-Sì-
confermò Cassiopea e le raccontò quanto aveva
udito la notte del 31
ottobre. Quando ebbe finito, Glorya rimase in silenzio.
-Prima
di dirtelo, volevamo capire cosa ne pensavi dei lupi
mannari...insomma, non è una cosa facile da accettare,
credo- disse
Lily, in attesa di una sua reazione.
Glorya
scoppiò a ridere.
-Santo
Merlino, credevo di non essere abbastanza io! Invece è
solamente un
lupo mannaro!- esclamò, e sorrideva.
Cassiopea
e Lily sospirarono, sollevate, non sapendo che la parte più
difficile doveva ancora venire.
Spazio
Autrice:
Ciao
a tuttiiii!!! Eccomi qui con un nuovo capitolo, scusatemi se vi ho
fatto attendere ben 11 giorni, ma fra la vita di tutti giorni e
un'altra storia in corso...a proposito, mi faccio ancora un po' di
pubblicità: ho iniziato da poco una nuova storia sui
Malandrini,
sarei immensamente felice se la leggeste e mi diceste cosa ne pensate
:)
Ma
venendo a questa storia...piaciuto questo capitolo? Spero di
sì, si
scoprono un po' di verità, come dice il titolo. Beh lascio a
voi i
commenti, positivi o negativi che siano, e ci vediamo al prossimo
capitolo :)
con
affetto, Miss_Slytherin
|
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Capitolo 45 *** A terrible memory ***
CAPITOLO 44
A terrible memory
-C'è
Ethan Sheldon che ti fissa- disse Glorya Zabini, osservando un punto
impreciso alle spalle di Lily.
-Ah
sì?- chiese quest'ultima piuttosto indifferente, prima di
esclamare:
-Expelliarmus!-
La
bacchetta di Cassiopea volò via e la bionda
protestò:
-Ehi
non stavo guardando! Non è leale!-
-Sono
o non sono una Serpe?- la rimbeccò Lily.
-Perché
non ti interessa?- chiese Glorya.
-Cosa
non mi interessa?- domandò Lily.
-Cosa
non interessa a chi?- intervenne Cassiopea dopo aver recuperato la
bacchetta.
Le
tre Slytherin si trovavano nella spaziosa e attrezzatissima Sala
Duelli del Saint Patrick, un'area in cui gli studenti potevano
allenarsi con gli incantesimi, preparandosi in questo modo alle prove
pratiche che si sarebbero tenute agli esami. Molti ragazzi
sfruttavano quest'opportunità ed infatti quel freddo
pomeriggio di
novembre la sala era piuttosto piena: c'era chi duellava, chi
usufruiva degli oggetti per incantarli, e chi semplicemente osservava
gli altri, chiacchierando. Glorya era fra queste, dato che si era
già
esercitata con Engorgio e Reducio,
facendo cambiare
varie volte dimensioni a un topolino bianco; Cassiopea e Lily invece
si allenavano con incantesimi offensivi e difensivi.
-A
Lily non interessa che Ethan la guardi. Perchè?-
chiarì Glorya.
-Già,
perché? Ti sta proprio fissando- aggiunse Cassiopea,
ovviamente
curiosissima.
-Diciamo
che non mi interessa più- rispose Lily tenendosi sul vago,
mentre
andavano a sedersi a lato, per osservare Derek che duellava con
Thomas; Lily ringraziò che Scorpius non fosse nei paraggi,
anche se
adesso anche lei poteva vedere Ethan dall'altro lato della stanza,
appoggiato al muro. La guardava proprio, e lei, per la prima volta in
vita sua, si sentì a disagio sotto gli occhi di un ragazzo.
-E
perchè? Alla festa di Halloween sembravate piuttosto presi-
osservò
Cassiopea.
Lily
non rispose subito, e si fece pensierosa. Non aveva detto a nessuno
cos'era successo quella notte, e capiva perchè. Non voleva
ammettere
di aver avuto paura, di aver perso il controllo. Eppure, era proprio
quello che era successo.
-Già...Ethan
lo era anche troppo- rispose Lily alla fine.
-Cosa
intendi con “troppo”?- insistette Glorya, ora un
filo
preoccupata. Non aveva mai visto sul volto di Lily quell'espressione
tipica di chi si vergogna di raccontare qualcosa.
-Non
era molto, come dire...in sè- replicò, ancora
vaga.
-Che
diavolo vuol dire non era in sé? Lily, sto seriamente
andando in
ansia, e non mi piace andare in ansia- disse Cassiopea, guardandola
attentamente. Intorno a loro c'era molto rumore, incantesimi gridati
a voce alta e oggetti infranti, ma loro due avevano orecchie solo per
Lily.
-Il
fatto è che Ethan...ha tentato di...andare oltre, troppo
oltre. Ed
io non volevo- spiegò alla fine Lily e ci mancò
poco che Glorya e
Cassiopea avessero un simultaneo attacco di cuore.
-Stai
scherzando?! Perchè non ce l'hai detto?!-
-Ti
ha fatto del male? Se ti ha fatto del male giuro che vado lì
adesso
e lo Avadakedravedizzo!-
-Calma,
calma! Apprezzo i vostri istinti omicida, ma non è successo
nulla di
troppo grave...solo, mi sono spaventata- cercò di
tranquillizzarle
Lily e senza dar loro modo di chiedere altre spiegazioni,
raccontò
quanto era successo.
-No?!
No!?- fece Lily, con un sorrisino sadico, prima di piantare con tutta
la forza che aveva il suo tacco 15 nel piede di Scorpius. Lui
mollò
di scatto la presa, colto di sprovvista; Lily, senza perdere un
attimo, se ne andò, lasciandoselo alle spalle con un piede
dolorante
e gli occhi di ghiaccio.
Ritrovò
Ethan fuori dalla porta, ad aspettarla. Si sorrisero, complici, e poi
Ethan la prese per mano, per guidarla lontano dalla festa.
Lily
percepiva una strana forza in quella presa, ma era troppo brilla per
accorgersene. Lo seguì, traballante sui suoi tacchi alti,
fino alla
sua stanza, due piani più sopra. Il silenzio era totale e
probabilmente c'erano solo loro due, in camera a quell'ora del sabato
sera.
Non
appena furono dentro, iniziarono a baciarsi. Lily sentiva il sapore
di alcool, ma non sapeva dire se fosse il gusto della tequila che
aveva bevuto lei, o quello del rum di Ethan, ma quel mix le piaceva.
E le piaceva lui. Soprattutto, a Ethan piaceva lei.
I
baci si fecero sempre più profondi, e quasi feroci. Lily si
ritrovò
a pensare che in Ethan c'era un'urgenza, una furia, che non le
sembrava di aver mai avvertito. Cercò di scacciare quella
strana
sensazione in fondo alla mente, e i cocktails che aveva bevuto
l'aiutarono non poco.
Senza
sapere bene come, si ritrovarono su un morbido letto; Ethan le era
sopra, e Lily sentiva la sua eccitazione crescere sempre
più.
Eppure, di nuovo, sentiva che c'era qualcosa di sbagliato. E di
nuovo, ignorò il suo istinto.
Ethan
prese ad accarezzarla, ma non lentamente, e sicuramente non con cura;
la sua mano passò velocemente dal viso al collo e
soprattutto, dal
collo al seno. Lily sussultò: quel tocco per nulla delicato
non le
era piaciuto. Non le aveva procurato alcuna sensazione positiva.
Cercò di spingere via Ethan, posandogli le mani sulle
spalle, ma lui
era troppo pesante e lei troppo gracile.
La
mano di Ethan le stava intanto percorrendo il ventre, ed a quel punto
a Lily fu sin troppo chiaro cosa stava per succedere. E si rese conto
che non voleva. Non voleva che succedesse in quel modo, non
lì, non
con lui.
-Ethan...no...-
disse, staccando le labbra dalle sue.
-No?-
fece Ethan confuso, una mano sul basso ventre, pericolosamente vicino
all'inguine.
-Non
voglio- disse ancora più decisa Lily. Ora lui si sarebbe
spostato,
lei si sarebbe alzata e sarebbe finito tutto così,
pacificamente.
Lily si sbagliava di grosso.
-Non
vuoi? Beh, mi sa che è troppo tardi per tirarsi indietro...-
fece
lui strafottente e Lily capì con terrore che a lui non
interessava
il suo parere, non importava che non fosse consenziente.
Iniziò ad
avere paura, e non poca.
-Troppo
tardi?- chiese con un filo di voce, cercando di non cadere nel panico
più totale. Non l'avrebbe certo aiutata a evitare uno stupro.
-Hai
voluto giocare con il fuoco...ed ora è il momento di
bruciare- disse
Ethan, respirando sulla sua bocca. Fece scivolare una mano
all'interno delle cosce di Lily, senza andare oltre per il momento.
A
Lily venne quasi da piangere per il sollievo, quando vide una
bacchetta sul comodino accanto al letto. Mentre Ethan era troppo
preso a baciarle il collo, si spinse lateralmente quel che bastava
per afferrarla. Prima che Ethan avesse modo di capire cosa stava per
accadere, gliela puntò contro, urlando il primo incantesimo
che le
veniva in mente:
-Stupeficium!-
Ethan
venne violentemente sbalzato via, e cadde semisvenuto; Lily non perse
un attimo di tempo e corse fuori dalla stanza, le scarpe in mano.
Solo
quando ebbe messo almeno due piani fra lei e quella maledetta stanza,
si lasciò scivolare contro il freddo muro di pietra.
Tremava,
scioccata.
-Oh
mio Dio!- esclamò Cassiopea alla fine, pallida; al suo
fianco Glorya
era sbiancata e non riusciva a spiccicare parola.
-E
poi cos'hai fatto? Non avevi paura che venisse a cercarti?- chiese
Cassiopea agitata; Ethan Sheldon continuava a guardare nella loro
direzione.
-Sono
rimasta lì' per un bel po' finché non ho
incontrato Albus...-
Albus
non amava particolarmente Halloween e quella sera si era lasciato
convincere ad andare a quella stupida festa da Molly e Rose solo
perché ci sarebbe stata Marìkaa. Tuttavia
quest'ultima si era
sentita poco bene e aveva dato buca, così Albus era rimasto
al party
quel tanto che bastava per non farsi rompere le scatole dalle sue
adorabili cugine. Alla fine si era defilato cercando di non farsi
vedere, e aveva imboccato i vari corridoi che l'avrebbero portato
alla pace della sua stanza. Era quasi arrivato, quando aveva visto
qualcosa- o meglio qualcuno- seduto per terra, schiena al muro.
Un'occhiata all'inconfondibile capigliatura rossa gli aveva detto che
si trattava di Lily e lui, allarmatosi all'istante, si era fiondato
da lei.
Era
pallidissima, sudata, con gli occhi fissi, e le spalle tremanti. Non
gli sembrava neanche lei.
-Lily!
Cosa ci fai qui? Perchè non sei alla festa?- le chiese,
accovacciandosi di fronte a lei. Lily non gli rispose, sollevando a
mala pena gli occhi su di lui.
-Lily
mi stai spaventando! Cosa ti è successo? Stai bene?-
insistette
ancora, senza ottenere risposta. Le posò le mani sulle
spalle, per
scuoterla, ma lei si ritrasse di scatto, come se l'avesse percossa
una scarica elettrica.
-Lily...dì
qualcosa ti prego...- le disse, squadrandola alla ricerca di ferite
non viste. Solo allora lei parve accorgersi della sua presenza, e gli
occhi le si riempirono di lacrime. Poi -e questo scioccò
Albus forse
più di tutto il resto- lei gli buttò le braccia
al collo,
stringendolo forte. Albus ricambiò l'abbraccio, stupito e
preoccupato, chiedendosi cosa diavolo l'aveva ridotta in quel modo.
Insomma, lei era Lily Potter!
Non
seppe mai per quanto rimasero lì, fratello e sorella stretti
l'una
all'altra; ad un certo puntò la sollevò fra le
braccia, e così,
con lei accoccolata contro il petto, la portò nella sua
stanza.
Lily
passò la notte lì, ma Albus non seppe mai che
cosa le era accaduto.
-Almeno
hai incontrato lui...- sospirò Glorya alla fine, sollevata
che non
fosse accaduto il peggio. Quella storia era agghiacciante di per
sé,
e le due Slytherin non si sentirono di condannarla per non averne
parlato subito con loro. Capivano che Lily aveva bisogno di risolvere
la cosa con sé stessa, di accettare quello che avrebbe
potuto
succedere – e che grazie a Dio non era avvenuto-
prima di
poterne parlare con loro.
-Già...-
disse Lily, e quesi sorrise al pensiero del fratello. Era stato
così
dolce con lei, e non le aveva fatto nessuna domanda; probabilmente se
ci fosse stato James al suo posto avrebbe smosso mari e monti per
cavarle di bocca la verità, ma Albus no. Albus le era stato
vicino,
silenzioso, e l'aveva lasciata andare senza chiederle spiegazioni.
-Io...devo
andare. Ci vediamo più tardi- disse all'improvviso
Cassiopea,
turbata. Glorya e Lily la guardarono andare via, stranite.
-Lily?-
-Sì?-
-Ho
voglia di abbracciarti- confessò Glorya. Lily sorrise.
-Beh,
per questa volta puoi farlo-.
******
Cassiopea
sapeva che se Lily fosse mai venuta a sapere quello che stava
facendo, l'avrebbe sventrata, scuoiata, cotta nell'olio bollente e
non le avrebbe parlato mai più. Necessariamente nell'ordine.
Eppure,
dopo quello che aveva appena raccontato loro e dopo aver notato la
luce maniacale negli occhi di Ethan alla luce dell'accaduto, aveva
capito. Lui la voleva. Ed in qualche modo -non voleva neanche
immaginare quale- l'avrebbe avuta. E aveva dimostrato che non
si
faceva scrupoli ad ottenere ciò che desiderava con la forza.
Lily
era sfuggita quella volta, grazie alla sua prontezza di spirito, ma
cosa sarebbe accaduto, se lui l'avesse trascinata in un angolo buio
del castello con la forza, quando non avevano le bacchette? Lily
aveva pur sempre solo quindici anni, e non pensava neanche
quarantacinque chili bagnati.
E
inoltre loro non erano sempre con lei: quella sera non c'erano.
Ci
voleva qualcuno che fosse in grado di proteggerla, che non si facesse
problemi a prendere a cazzotti qualcuno, che desiderasse che Lily
fosse al sicuro almeno quanto loro.
Lo
trovò in biblioteca, e non le parve strano: con Derek e
Thomas in
Sala Duelli, e Edward impegnato a correre dietro alle gonne della
Calender anche quel pomeriggio, non poteva essere altro che
lì.
Aveva
notato che ultimamente frequentava le ragazze solo di notte, e non si
circondava più delle ochette starnazzanti che solitamente
amava
avere intorno. Non era difficile capire il perché.
-Ehi-
l'apostrofò suo fratello, quando lei gli si sedette di
fronte.
-Ehi-
ribatté lei.
-Tutto
bene? Sei più pallida del solito- notò Scorpius.
Poteva essere il
ragazzo più odioso e bastardo della terra, ma era sempre
stato il
fratello migliore che Cassiopea avrebbe mai potuto desiderare.
-No,
non va bene. Devo parlarti...in un posto tranquillo- gli rispose,
alludendo al fatto che la biblioteca era piena di studenti.
-Okay,
andiamo nella mia stanza. Edward e Derek non ci sono- disse
immediatamente Scorpius.
Non
parlarono durante il tragitto e, anche se come al solito dal suo
volto non traspariva nulla, Scorpius era turbato. Raramente aveva
visto sua sorella così preoccupata.
-Allora?-
domandò, quando furono seduti l'uno di fronte all'altra sul
letto.
-Devo
chiederti un favore...riguarda Lily- esordì, e subito lo
vide farsi
più rigido.
-Lily
mi ha fatto capire chiaramente che non vuole più avere nulla
a che
fare con me- disse, freddo.
-Lo
so, però prima...ascoltami. È importante,
davvero- insistette lei e
prima che lui avesse modo di ribattere ancora, raccontò
quello che
aveva appena appreso.
Alla
fine, Scorpius era livido di rabbia.
-Vado
ad ammazzarlo. Spostati- disse furioso.
-No!
Calmati! Non puoi andare lì e prenderlo a pugni davanti a
tutti!-
esclamò Cassiopea, che pure sapeva che lui avrebbe reagito
in quel
modo.
-Ma!
Ha cercato di...quel bastardo schifoso, stronzo puttaniere del...-
-Lo
so! Per quale dannato motivo pensi che io sia qui? Non è
questo che
devi fare però- tentò di farlo ragionare
Cassiopea.
-E
cosa dovrei fare, sentiamo? Starmene buono buono a guardare quel
maiale putrido che cerca di nuovo di violentare la ragazza che...-
s'interruppe, ancora più turbato di quanto non fosse
all'inizio.
-Devi
proteggerla infatti. Io e Glorya la terremo d'occhio ovviamente e non
la lasceremo mai più da sola...però tu hai
lezione con lui, puoi
seguire meglio i suoi spostamenti...e se dovessi vederlo avvicinarsi
anche solo a distanza di due chilometri a Lily intervieni- gli
spiegò
Cassiopea, cercando di calmarsi, e di calmarlo.
-Lo
so che Lily ha detto che non vuole più vederti né
parlarti, lo so.
Ma so anche che è stata male per te, e che le manchi. E
soprattutto
so che lei manca a te. Siete due stupidi testoni ciechi e sordi,
però
è così. Farai questo per lei?- riprese,
fissandolo dritto negli
occhi.
Scorpius
non rispose subito, e fra loro cadde un silenzio carico di rabbia,
dolore e incertezza.
-D'accordo.
Lo farò- disse alla fine, e Cassiopea non poté
fare a meno di
lanciarsi su di lui, e di abbracciarlo forte.
-Sapevo
di poter contare su di te- gli sussurrò all'orecchio.
******
-E
allora? Come va con il tuo Slytherin?-
-Lo
so che aspetti solo che mi molli, ma va bene- ribatté Rose,
seccata.
-Non
voglio che vi molliate!- replicò Albus fingendosi
oltraggiato.
-Dai
Al non ti crede nessuno! Lo sappiamo che lo odi- intervenne Molly.
-E
che vorresti Cruciarlo ogni volta che lo vedi- aggiunse
Marìkaa.
-Siete
impossibili- decretò Albus alla fine, esasperato.
-Ah,
noi!- esclamò Rose, e tutti e quattro
scoppiarono a ridere.
I
quattro amici erano in Refettorio: al Saint Patrick, diversamente da
Hogwarts, veniva offerta la merenda delle cinque e così
chiunque
volesse, poteva servirsi del tè e accompagnarlo con dei
biscotti,
fra un'ora di studio e l'altra.
Loro
ovviamente approfittavano tutti i giorni di quella meravigliosa
occasione, ed era diventato ormai un po' il loro punto di ritrovo,
dato che erano stati divisi tutti in gruppi diversi; ogni tanto si
univa a loro anche Hugo, ma per lo più stava con quelli del
suo
anno.
-Mi
sa che devo abbandonarvi- annunciò poco dopo Rose,
adocchiando con
desiderio un biscotto al cioccolato.
-Dove
vai? Non hai già fatto i compiti?- le chiese
Marìkaa curiosa.
-Sì,
li ho fatti, ma tra un po' ho appuntamente con Derek in Sala
Duelli...- rispose lei, acchiappando il tanto desiderato biscotto
mentre si alzava.
-Ah
beh, sei hai appuntamento con Derek...- la derise
Albus,
beccandosi un'occhiataccia e un pugno sulla spalla.
-Ahi!
Sei violenta!- le urlò, ma lei si stava già
allontanando.
-Vado
anch'io va'...- disse anche Molly, stiracchiandosi pigra.
-Anche
tu ci abbandoni tristemente?- domandò Albus deluso.
-Sì,
aiuto una mia amica con un tema di Biomagia...- replicò
Molly, e
poco dopo erano rimasti solo Albus e Marìkaa.
-Che
cugine degeneri che mi ritrovo- borbottò lui.
-Smettila!
Sono adorabili- lo rimproverò Marìkaa con un
sorriso.
-Lo
penso anch'io, ma non dirglielo- confessò Albus con finto
tono
cospiratorio.
-Al...da
qualche giorno sei strano- commentò Marìkaa, dopo
qualche attimo di
silenzio. Aveva notato che la sua era una falsa allegria, come se si
volesse mostrare allegro e sereno mentre in realtà non lo
era.
-Strano?
In che senso?- fece lui, cercando di restare sul vago.
-Sembra
che tu lo faccia apposta, a essere allegro, ma in reltà
c'è
qualcosa che ti turba...ammettilo- rispose lei, studiandolo
attentamente.
-Riguarda
mia sorella...ma non mi va di parlarne- ammise alla fine Albus.
-D'accordo.
Lo sai che quando vuoi io sono qui- gli disse Marìkaa e
d'impulso
Albus l'abbracciò.
Lei,
stranamente, non si ritrasse.
Spazio
Autrice:
Buonasera,
miei adorati lettori!!! Come state? Spero bene, naturalmente :)
Eccoci
qui con un nuovo capitolo...ho da dire poche cose al riguardo, poi
lascio a voi ogni commento, positivo o negativo che sia.
Allora...primo, Cassiopea va da Scorpius a chiedergli quel favore non
perchè sia una pettegola o altro, ma semplicemente
perchè è
preoccupata per Lily e in qualche oscuro modo si sente in colpa per
non essere stata con lei al momento del fattaccio.
Secondo,
nel prossimo capitolo cercherò di parlare di più
delle altre
coppie, come Cassiopea/Shane e Liam/Glorya, ho notato che non sto
dando loro tutta l'importanza che meritano, e questo mi dispiace
immensamente. Terzo...Lily. Beh, che dire, credo che il non
confidarsi subito con le amiche sia in pieno suo stile però
non
vorrei che pensaste che io consideri una tentata violenza una cosa da
nulla, anzi. Fortunatamente non mi sono mai trovata in una situazione
del genere, perciò non so cosa si prova, però ho
cercato di rendere
al massimo la tragicità dell'avvenuto e spero di non aver
urtato in
alcun modo la sensibilità di ognuno di voi. Se
così fosse stato,
chiedo scusa già da ora.
Detto
questo, devo un ENORME GRAZIE a tutte le persone
che hanno
messo questa storia fra le preferite (125!!!!), le ricordate
(16!!!) e le seguite (121!!!!). Non lo
faccio da tempo
immemore, ed è una cosa vergognosa, perchè adoro
vedere il numero
delle preferite, delle seguite e delle ricordate che sale, e non vi
ho mai detto grazie per questo.
Soprattutto
devo un GIGANTESCO, SUPERGALATTICO
E
STRATOSFERICO GRAZIE a alle 28
meravigliose
persone che hanno messo me fra le autrici
preferite.
Davvero, è una cosa che mi rende felicissima, onoratissima e
chi più
ha superlativi più ne metta, e mi sono accorta solo ora di
non
avervi mai ringraziato, e questa è una cosa orribile. Potete
perdonarmi? Si vero? :)
Infine,
un grazie generale va alla 7
fantastiche persone che mi
hanno recensito l'ultimo capitolo, ovvero clau91,
blu_ice, Slab, Phoebe
Estelle Evans, RobertLove,
endy_lily95 e B a b i...ho
già risposto singolarmente,
ma ci tenevo a ringraziarvi pubblicamente :)
Bene,
credo di avervi detto tutto, percò non mi resta che
ricordarvi di
fare un salto alla mia storia sui Malandrini,We
were born, raised and died with them, ed
augurarvi un buon venerdì sera :)
con
affetto, Miss_Slytherin
|
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Capitolo 46 *** Earthquake ***
CAPITOLO 45
Earthquake
-Oh.Mio.Dio-
Isabelle
Blackwell guardò piuttosto stupita Glorya Zabini seduta
accanto a
lei. Stavano seguendo una lezione piuttosto interessante di Arte
della Trasmutanza, ma non le sembrava che le Trasformazioni Ibride
Irreversibili fossero così tanto affascinanti da meritarsi
un'esclamazione di quel tipo. Beh sì forse un uomo
metà lupo metà
umano faceva un po' impressione...
-Glorya?-
chiese interrogativa. Lei e la Zabini non si erano mai trovate troppo
simpatiche, ma essendo le uniche due Slytherin in quella classe,
avevano deciso di sedersi vicine.
Glorya,
tuttavia, non parve averla sentita.
Dopo
settimane, aveva capito.
Liam
era un lupo mannaro. E la cosa non era per niente “ah-ah-ah
che
vuoi che sia, ridiamoci su”. No.
Quando
Lily gliel'aveva rivelato, si era lasciata andare ad una risata -ora
lo sapeva- essenzialmente isterica. E poi la cosa di era depositata
sul fondo della sua mente, ed era rimasta lì, sepolta,
tranquilla.
Come se non l'avesse presa veramente sul serio. Come se la sua
reazione fosse stata un contorto meccanismo di difesa, che le aveva
permesso di non registrare immediatamente l'informazione in tutta la
sua gravità. Era stata sotto shock per settimane, e non se
n'era
neanche accorta. Certo, aveva come sempre pensato a Liam, ma solo a
Liam. Non a Liam il lupo mannaro. Solo
Liam, il Corvonero
introverso che le aveva rubato il cuore. Ed ora vedere quella
semplice immagine su un libro di testo, aveva riportato a galla
ciò
che il suo inconscio aveva sepolto sul fondo della mente. Come
un'epifania*, quella figura l'aveva trasportata in memorie non
lontane, non infantili. A una situazione reale.
Glorya
si sentì rabbrividire, e non per colpa del suo pullover
bianco
troppo leggero. No. Lei si era innamorata di un lupo mannaro.
-Professoressa-
disse con voce tremante.
La
professoressa Stebbins alzò gli occhi su di lei, un po'
seccata per
essere stata interrotta.
-Sì?-
-Non
mi sento bene, potrei uscire un attimo?- chiese Glorya, e ad un cenno
affermativo da parte dell'insegnante, si alzò e
lasciò l'aula.
Una
volta fuori, si appoggiò al muro. Non sapeva bene cosa
avrebber
fatto, né in quel momento, né nell'immediato
futuro.
Era
assolutamente, profondamente, totalmente, confusa.
-Glorya?-
Una
voce conosciuta la strappò alle sue cupe riflessioni, ed
alzando gli
occhi scuri, si ritrovò davanti Scorpius Malfoy.
-Che
ci fai qua fuori? Non hai lezione?- le chiese, perplesso.
-Ecco
io...sì, io ho lezione- rispose lei senza realmente sentire
le sue
stesse parole.
-Ah.
Bene...e, ehm...dunque? Perchè non sei in aula? Non stai
bene?-
insistette lui, osservandola ora vagamente preoccupato. Insomma,
Glorya era solitamente una ragazza razionale e logica, ma in quel
momento non sembrava nessuna delle due cose.
-Io...credo
che...sì, non sto tanto bene- ammise infine lei, realizzando
che
l'unica cosa che desiderava in quel momento era trovare le sue amiche
e subbissarle di paranoie.
E,
guarda caso, Scorpius per una volta poteva essere utile.
-Cassiopea
ha lezione, ora?- chiese, tornando in sé.
Lui
la fissò sempre più sorpreso.
-Non
lo so- ammise, studiandola in cerca di segni di avvelenamento. Che le
avessero versato qualche strano intruglio nel tè mattutino?
-Sei
decisamente inutile!- gli disse, e Scorpius spalancò gli
occhi
grigi. Glorya non stava evidentemente bene.
-Beh,
grazie. Vai in Infermieria se non stai bene- le disse piccato, prima
di svoltare verso la biblioteca.
Stava
ancora pensando a Glorya e a quanto fosse strana quel giorno, quando
qualcosa attirò la sua attenzione.
Una
ragazza bionda, con la divisa dei Delfinoverde, era appoggiata al
muro, per non dire incollata. Ethan Sheldon le stava di fronte, ad un
palmo di naso dal suo viso. Normalmente Scorpius avrebbe tirato
dritto, pensando agli affari suoi, ma dopo quello che aveva saputo
non aveva alcuna intenzione di farsi scappare un'occasione per
prendersela con quel bastardo.
Si
avvicinò quel che bastava per sentire quello che stavano
dicendo,
senza essere visto.
-...ti
ho detto no Ethan per favore...ho lezione...- stava dicendo la
ragazza, e a Scorpius parve che la voce le tremasse.
-Dai
Kelly non fare la sostenuta...so benissimo che lo desideri anche
tu...- replicò il viscido con voce suadente.
-Ethan
davvero...lasciami passare!- tentò ancora la bionda, ma
Ethan non
sembrava voler sentir ragioni. Si chinò ancora di
più su di lei,
per catturarle le labbra in un bacio, mentre con le braccia la teneva
ferma. Lei cercava di divincolarsi, ma pur essendo alta era troppo
magra per sovrastare la forza da diciassettenne in fiore di Ethan.
Decidendo
che aveva visto troppo, Scorpius estrasse la bacchetta e, puntandola
verso Ethan, pensò con intensità: Pietrificus
Totalus!
L'incantesimo
non verbale riuscì alla perfezione, perchè Ethan
cadde
immobilizzato con un tonfo sordo.
La
ragazza si guardò intorno disorientata, cercando il suo
salvatore;
ma Scorpius si era già allontanato, sul volto un sorriso
soddisfatto.
*****
-Sei
sicuro che non sbucherà nessun'altra cugina?-
-Sìììì!!!-
-Guarda
che hai ancora due giorni di tempo per dichiarare eventuali...-
-Eventuali
nulla! Andrà tutto bene!!!- dichiarò deciso Shane
Burke.
La
Preside Dalton, che teneva lezione di Storia della Magia in
sostituzione di una professoressa malata, gli lanciò
un'occhiataccia
per aver quasi urlato, ma non lo rimproverò.
-A
momenti mi facevi sgridare-
Liam
rise divertito: era sempre Shane a far casino, ed ora si lamentava
per una misera occhiataccia da parte della prof!
-E
tu? Nessun appuntamento galante sabato?- gli chiese poi, e Liam si
rabbuiò.
-No-
disse solamente, a bassa voce.
-Ehi,
perchè quella faccia? Se fossi gay, e credimi, non lo sono
per
niente, ci uscirei io con te!-
-Apprezzo
molto, ma non è per quello che non ho un appuntamento-
rispose, con
un microscopico sorriso.
-Ah
già. Non s'è ancora capito come mai, ma non vuoi
stare con Glorya
Zabini...che, se a me non piacesse Cassiopea, e credimi,
Cassiopea
mi piace proprio, me la acchiapperei io!- esclamò
il Grifondoro
contrariato. Liam gli piaceva e insieme si trovavano bene, ma non
capiva come mai doveva per forza fare il martire e non divertirsi per
nulla!
-È
complicato- rispose vago.
-Ma
cosa c'è di complicato? Lei ti piace, tu le piaci...chiedile
di
uscire!- insistette Shane.
-Avrà
sicuramente qualche altro impegno- mentì Liam.
-Non
ha impegni, ha solo in programma di fare shopping con quell'altra
serpe lì- gli rivelò Shane, che ormai sapeva sin
troppe cose sul
trio più snob di Hogwarts.
-Beh
per loro lo shopping sarà fondamentale- fece Liam
esasperato. Non
voleva rispondere male a Shane, che era l'unico ragazzo con cui
avesse stabilito un minimo di rapporto umano, ma stava diventando un
po' troppo impiccione!
-Vero-
concesse infine Shane, che aveva capito che Liam si stava irritando.
Che continuasse pure a fare l'essere infelice, se voleva. Lui aveva
ben altro a cui pensare...tipo, dove portare Cassiopea l'indomani.
Sapeva che quella era la sua ultima chance di conquistarla, e voleva
che fosse tutto perfetto. Nonostante lo scetticismo di Liam,
l'indomani non sarebbe spuntata nessun'altra ragazza mozzafiato a
rovinargli l'appuntamento, consanguinea o meno.
S'immaginò
quanto sarebbe stata bella Cassiopea, magari con i boccoli biondi
raccolti in una coda, il bel collo bianco scoperto....basta, doveva
smetterla di pensare a lei, anche perchè qualcuno ai piani
bassi si
stava risvegliando e la cosa poteva essere imbarazzante.
-Smettila
di pensare a Cassiopea, hai la faccia da ebete- lo prese in giro
Liam, riportando volutamente il tono della conversazione sullo
scherzoso.
-Eh
l'amour, l'amour....- sospirò Shane, storpiando quel poco di
francese che sapeva.
La
lezione di Storia non fu poi così noiosa, almeno per gli
studenti di
Hogwarts che erano abituati al fantasma di Ruf, e dopo aver detto
qualche altra cretinata i due tacquero, per prendere appunti.
Almeno,
Shane che era diventato spaventosamente diligente stava scrivendo, ma
Liam si era fermato a metà di una frase.
Continuava
a pensare alle parole del suo vicino di banco: “Lei ti piace,
tu le
piaci...” . Aveva ragione infondo. A lui Glorya piaceva
più di
quanto fosse lecito per un lupo mannaro, e, dalla sofferenza che
aveva visto negli occhi scuri di lei, aveva capito quanto Glorya
tenesse a lui. Sarebbe stato davvero così impossibile dirle
la
verità? Come l'avrebbe presa lei?
Per
un meraviglioso attimo Liam s'immaginò di poter passeggiare
mano
nella mano con lei in libertà, scostarle una ciocca scura
finitale
negli occhi, per poi chinarsi sulla sua bocca per baciarla...si
chiese che sapore avessero quelle labbra così sottili che lo
attiravano come una calamita.
Basta,
si disse. Smettila di sognare. Tu non puoi stare con lei, e non puoi
dirle la verità. Dimenticala, e lei prima o poi
farà lo stesso con
te. Con questi tristi pensieri, Liam tornò ad ascoltare la
Preside
Dalton parlare del quarto Congresso Internazionale dei maghi.
*****
Edward
Nott si svegliò con un sorriso, sentendo il suo
corpo caldo
accanto al proprio. Nell'aria della sua camera si avvertiva un
leggero profumo di lavanda, ed Edward sapeva di averlo anche sulla
pelle. E ne era felice. Troppo felice.
Diana
dormiva ancora, con un mezzo sorriso ad incresparle le labbra. Era
bellissima, struccata e con i lisci capelli scuri scomposti, ed
Edward non riusciva a credere di averla lì, ad un passo di
respiro
da lui.
La
sera prima, entro i limiti del coprifuoco, erano stati a fare una
passeggiata, nonostante l'aria fosse sin troppo fredda. Ricordava che
Diana aveva detto qualcosa a proposito di quella strana temperatura
gelida, ma lui era sempre stato concentrato solo sul suo viso per
ascoltare sino infondo le sue parole.
Erano
stati fuori appena prima che scattasse il coprifuoco, e poi erano
rientrati; a quel punto Edward non aveva resistito, a vederla con le
guance arrossate dal freddo, e l'aveva baciata. Con sua sorpresa
Diana non aveva opposto resistenza, e si era lasciata andare con una
passione così disarmante che Edward aveva voluto di
più. Molto di
più. E l'aveva ottenuto. E lei gli aveva regalato la
più bella
notte della sua vita, senza saperlo.
Si
sentiva in pace ora, come se avesse finalmente trovato il suo posto
nel mondo. Come se non avesse mai dovuto andare nient'altro che
lì.
Diana
era la sua oasi...e a quel punto, il sorriso di Edward scomparve.
Da
lì a qualche mese lui se ne sarebbe dovuto andare. Sarebbe
tornato
in Inghilterra, mentre lei sarebbe rimasta lì. Un oceano li
avrebbe
separati e questo pensiero quasi gli mozzò il respiro.
Non
credeva nelle relazioni a distanza. Si conosceva, sapeva che c'era il
rischio di non rimanerle fedele. Aveva diciassette anni, gli ormoni
in subbuglio ed una bellezza che avrebbe fatto cadere qualsiasi
ragazza avesse desiderato ai suoi piedi...come poteva pensare di non
cedere alla tentazione? Di accontentarsi di lettere?
Come
diavolo gli era venuto in mente di portarsela a letto?
Sì,
la desiderava, era bella, e lui voleva godersi ogni esperienza....ma
Diana non meritava di soffrire, e lui non voleva
farla
soffrire.
Si
sarebbe preso a pugni da solo.
-Ehi-.
Diana
si era svegliata, e gli sorrideva assonnata.
-Ehi-
disse Edward.
La
guardò, ed ogni problema scomparve.
*****
Scorpius
Malfoy credeva di impazzire.
Era
in biblioteca a studiare da un'ora, e con sua grande soddisfazione
stava persino capendo il complesso teorema di Pozioni che avevano
spiegato a lezione qualche giorno prima. Era bravo in Pozioni, ma il
programma del settimo anno era davvero complesso, e persino lui aveva
delle difficoltà.
Poi,
era entrata lei, portando con sé il suo
profumo di vaniglia.
Indossava
una camicetta di raso lilla, con qualche bottone di troppo lasciato
aperto, ed una gonna al ginocchio viola scuro. Un paio di stivali di
camoscio dello stesso colore le donavano altri centimetri d'altezza,
ed i capelli ricci erano liberi sulle spalle.
Era
bellissima, e lui non poteva fare a meno di guardarla.
Era
bellissima, e lei l'odiava.
Era
bellissima, e non avrebbe potuto alzarsi, avvicinarsi, e baciarla.
Si
era seduta, senza degnarlo di uno sguardo -eppure doveva
averlo
visto- ed aveva aperto un libro spesso; si era poi chinata
sulla
borsa per estrarre una pergamena nuova ed una piuma.
E
lui non era riuscito più a combinare nulla.
Come
diavolo gli era saltato in mente di dirle che era un trofeo? Come
aveva potuto lasciarsela scivolare via dalle dita nell'unico momento
in cui lei si stava per arrendere a lui?
Cosa
cazzo aveva in quella testa? Troppi teoremi di Pozioni, e poco
cervello evidentemente. Persino Derek era stato in grado di seguire
il suo cuore, andando contro tutto, pur di stare con la ragazza che
amava. E lui no. Lui doveva restare chiuso nel suo cazzo di
egocentrismo.
Pensava
a queste cose Scorpius Malfoy, ed aveva una voglia matta di
sfiorarla. Di toccare l'intoccabile.
Si
alzò, senza sapere bene cosa fare, e la raggiunse. Le sue
parole
velenose -velenose come lei- sarebbero state meglio
del nulla.
-Lily-
le disse e lei alzò gli occhi, senza rispondere.
-Posso
sedermi?- le chiese, pensando a come stava cambiando. Se in meglio o
in peggio non lo sapeva, e non gli importava. Stranamente
non
gli importava.
Interpretò
il suo silenzio per un sì, e si sedette di fronte a lei; non
aveva
notato che portava un fiore fra i capelli.
-Io...-
inizò, e si interruppe. Cosa diavolo poteva dirle, per farle
cambiare idea, anche solo per ottenere una reazione? Optò
per la
verità.
-Sei
bellissima stamattina- disse semplicemente.
Evidentemente
Lily si aspettava tutto ma non quello, perchè
spalancò la bocca
sorpresa.
Ma
Scorpius non seppe mai cosa stava per rispondergli.
Non
lo seppe mai, perchè in quel momento la terra tremò,
e
tutto il loro mondo crollò.
Spazio
Autrice:
Mi
vergogno profondamente a presentarmi qui con questo schifo di
capitolo, eppure eccomi qui. Non so cosa dire per giustificare tutto
questo ritardo, e preferisco essere sincera.
La
verità è che come scrittrice mi sento
demoralizzata. L'ultimo
capitolo di PL ha ricevuto poche recensioni, cosa che mi ha fatto
pensare che la storia non piacesse più. Questo mi ha buttato
giù
tantissimo, e ogni volta che mi sedevo di fronte al pc per scrivere,
mi bloccavo. Sono in un momento delicato: siamo a 45 capitoli, che
sono tanti, ed è facile perdere
l'ispirazione...perciò se ci siete,
se questa storia vi appassiona ancora come faceva all'inizio, se
invece pensate che stia diventando monotona e noiosa, ditemelo. Io ho
bisono di sentire la vostra presenza...mi ha sempre dato carica nei
momenti in cui i capitoli proprio non si volevano scrivere.
Anche
l'altra mia storia,Marauders:
quando la follia è all'ordine del giorno
,
sta avendo poco successo, e questo anche mi ha portata a scrivere
sempre meno, e male; se vi va, fateci un salto e mi renderete
contenta recensendo :)
Dopo
questo patetico sfogo, veniamo al capitolo...beh non c'è
molto da
dire. So che può sembrare strana la reazione di Glorya, ma
anche
nella vita reale ho visto persone seppellire un trauma nel fondo
della mente, per poi tirarlo fuori nei momenti meno
opportuni....può
succedere, e Glorya dovrà gestire questa cosa, anche se con
il
disastro che si è abbattuto su di loro non sarà
facile.
Scorpius
invece sente la mancanza di Lily: non sa che la sua è
nostalgia, ed
essendo la prima volta che prova questi sentimenti non sa come
gestirli: può sembrare che non sia più
l'adorabile bastardo di una
volta, ma state tranquille, non è così :)
Bene,
credo di avervi detto tutto....come sempre ringrazio le meravigliose
129
persone che hanno questa patetica storia fra le preferite,
le 18
che l'hanno messa nelle ricordate e le 122
che invece l'hanno inserita nelle seguite:
grazie a tutti voi, vedere questi numeri salire fa sempre un enorme
piacere!!!
Un
grazie pubblico va anche alle 5 stupende persone che hanno recensito,
ovvero RobertLove,
blu_ice,
Slab,
endy_lily95
e sundown_
:
ragazze, questo capitolo è anche merito vostro!!! :)
a
presto, con affetto, Miss_Slytherin
|
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Capitolo 47 *** Consequences of a disaster ***
CAPITOLO
46
Consequences
of a disaster
È
strano come nei momenti di panico certe persone si lascino prendere
dal terrore, e come altre invece rimangano impassibili.
Io,
Lilian Luna Potter, sono fra queste.
Come
a rallentatore vedo gli scaffali della biblioteca tremare
violentemente, i libri volare a terra scagliati lontano dalla forza
della scossa, gli studenti alzarsi e correre all'impazzata senza
meta. Osservo distaccata un pezzo di soffitto staccarsi, e andare a
schiantarsi sul tavolo di fronte a me. Il fragile legno non regge il
peso della pietra, che mi crolla sulla gamba sinistra.
Io
non riesco a muovermi: il sangue sgorga copioso, e sento l'osso
spezzarsi. Apro la bocca per urlare dal dolore, e le mie grida si
confondono con quelle degli altri studenti.
Qualcuno
mi afferra una mano e stringe forte, ma io non lo sento: il dolore
lancinante alla gamba ha risucchiato ogni altra sensazione.
È
Scorpius, che ha evocato un Protego su di noi. Mi chiedo se
riuscirà
a bloccare quei grossi pezzi di parete che stanno cadendo
tutt'intorno a noi.
Non
riesco a muovermi, e fisso la scena intorno a me come se ne fossi
fuori. Il dolore si sta affievolendo, ed io mi sento stranamente
leggera.
Credo
che Scorpius mi stia urlando qualcosa, ma io non riesco a sentirlo.
Lo vedo sempre più vicino a me, e poi mi sento sollevare da
terra.
Mi ha preso in braccio, perchè io, non ricordo come
mai, non
riesco a muovermi. Vedo un corpo a terra, poco distante dall'angolo
in cui Scorpius mi ha portata. È una ragazza bionda, riversa
sulla
schiena. Del sangue le cola dalla testa. Vorrei avvicinarmi, vedere
se è viva. Ma non posso muovermi. Anche se ho paura che sia
Cassiopea. Non ricordo che fosse in biblioteca con me, non so neppure
per quale motivo ci fossi io.
Come
se la vista del corpo avesse smosso almeno i miei occhi, vedo che ci
sono altre persone fra le macerie, mentre la terra trema ancora.
C'è
un ragazzo appoggiato al muro, ha una gamba schiacciata da un pezzo
di pietra e urla -come me- con le lacrime agli
occhi. Accanto
a lui, la bibliotecaria giace morta con il petto fracassato da un
altro pezzo di muro crollato.
Faccio
per muovere un braccio, ma Scorpius mi trattiene. Credo mi stia
abbracciando, perchè sento il suo calore.
La
terra smette di tremare in quell'istante.
-Lily...Lily...stai
bene?- mi dice lui, e la sua voce trema. È pallido,
spaventato, non
so perchè. Certo che sto bene, vorrei dirgli. Non vedi? Ma
non
riesco a parlare.
-Lily!-
grida Scorpius, e vorrei dirgli di non urlare, perchè mi fa
male la
testa.
-Non
preoccuparti, starai bene. Andrà tutto bene. Tu starai bene
okay?
Non preoccuparti...- mi dice isterico e io cerco di annuire, mentre
un allettante terpore mi chiama.
-Ora
io...io...- dice ancora, guardandosi intorno frenetico. Sta cercando
di capire chi fra i feriti della biblioteca sia il più
grave. Lui ha
un taglio sul braccio, ma non gli importa.
-Okay,
Lily ascoltami. Non chiudere gli occhi, per nessun motivo al mondo,
d'accordo? Vado a vedere se quei due ragazzi sono ancora vivi, e
torno subito da te va bene? Non mi lasciare, ti prego- mi dice, e
vedo che ha gli occhi lucidi. Non avrei mai pensato di vedere
Scorpius Malfoy piangere per me. La mia gamba -che io ho smesso di
sentire da un pezzo- deve essere davvero ridotta male. Io non voglio
guardarla.
Appoggio
la testa al muro, mentre lui si alza e cerca di farsi largo fra le
macerie. Usa strani incantesimi, che spostano le pietre per fargli
strada. Lo vedo chinarsi sulla ragazza bionda e puntarle la bacchetta
sul petto.
-Innerva!
Innerva!-
sta dicendo e al terzo tentativo lei apre gli occhi. È viva,
ma non
è Cassiopea. Scorpius le dice qualcosa, mi lancia
un'occhiata per
accertarsi che io abbia gli occhi aperti, e poi va verso il ragazzo.
Sa che per la bibliotecaria non c'è più nulla da
fare.
-Ferula!-
urla ora Scorpius, e delle bende sbucano dalla sua bacchetta,
avvolgendo la gamba del ragazzo. Si tingono di rosso, e lui continua
ad urlare. Io non ci riesco più. Ho solo tanto sonno, e
vorrei
dormire...
******
Quando
la terra ha tremato, ho visto con orrore Cassiopea venire trafitta da
una spada. L'ho trovata in Sala Duelli, dopo aver incontrato
Scorpius, e lei si stava allenando con Sebastian Calender.
Quando
la terra ha tremato, il palco su cui erano si è spaccato in
due, lui
ha perso l'equilibrio ed è caduto su Cassiopea. Con la spada
in
mano.
Quando
la terra ha tremato, lei ha cominciato a sanguinare dalla spalla. Io
ero sotto l'architrave e non ho osato muovermi per tutta la durata
della scossa. Non ricordo dove e quando l'ho letto, ma so che durante
un terremoto ci si mette o sotto le porte o sotto gli angoli. Non
crollano mai. Io invece, con i polmoni pieni di polvere e le lacrime
agli occhi, sto per crollare.
Credo
di essere illesa, così faccio per muovermi verso Cassiopea.
Non
mi importa di nessun altro in questa stanza, voglio solo
raggiungerla, dirle che sta bene, che non è nulla.
Non
ho la bacchetta con me, perciò devo scavalcare i grossi
massi che mi
separano da lei. Quando la raggiungo, vedo che ha gli occhi aperti e
fissa Sebastian, che le sta parlando.
Osservo
la sua spalla: il fioretto che lui stava usando l'ha trapassata da
parte a parte, ma non deve aver reciso nulla di importante,
perchè
non sanguina copiosamente.
Le
afferro una mano, e lei sposta gli occhi su di me.
-Glory....-
mi dice, ed usa quel nomignolo che da piccola odiavo a morte. Ma non
importa, non importa.
-Sono
qui Cass, sono qui. Andrà tutto bene, d'accordo? Ti fa male?-
-Sento
freddo, tanto freddo- mi dice e guardo Sebastian allarmata. Non
è un
buon segno.
Mi
sfilo immediatamente il mio pullover, e glielo metto addosso;
Sebastian ha fatto lo stesso.
-Glorya,
adesso vado a vedere se c'è qualcuno che ha bisogno d'aiuto.
Tu
resta qui con lei, e tienila sveglia, parlale...se sente freddo,
abbracciala e riscaldala. Non posso lasciarti la bacchetta- mi dice
Sebastian pratico, ed ammiro il suo sangue freddo. Io sono
paralizzata dalla paura, e anche se lei non me l'ha chiesto, mi
stendo vicino a Cassiopea, e l'abbraccio. Mi chiedo dove siano Lily,
Derek, Scorpius...Liam. Posso solo sperare con tutta me stessa che
stiano bene.
-Sai
Cass non te l'ho mai detto forse...ma io ti voglio bene. Noi non ce
lo diciamo, pensiamo che sia scontato...ma non lo è. Non lo
è per
niente. Ti voglio bene, d'accordo? Devi ricordartelo, perchè
sei la
prima a cui lo dico- le dico, e mi rendo conto che sto dicendo la
verità.
Cassiopea
stiracchia le labbra in un debole sorriso, che si spegne subito.
Sente troppo dolore.
-Dovremmo
dirlo anche a Lily...- sussurra.
-Sì.
Quando la troveremo, glielo diremo...anche se lei farà una
brutta
faccia, e ci dirà di non dire sciocchezze- rispondo.
-Glory?-
-Mmh?-
-Ci
voleva un terremoto per fartelo dire?- mi chiede, e poi mi sviene fra
le braccia.
******
Il
mio primo istinto è stato quello di gettarmi su Rose.
Quando
la scossa ha iniziato a propagarsi, eravamo nelle serre per Biomagia.
Il
mio corpo ha reagito ancora prima che potesse farlo la mia mente: mi
sono lanciato su di lei, e siamo atterrati con violenza a terra.
Credevo che ne saremmo usciti illesi -almeno lei- ma mi sbagliavo.
Una delle grandi cesoie che si usano per potare le piante
più
resistenti si è staccata dalla parete su cui era appesa. Mi
si è
conficcata sulla schiena, e sono scosso da tremori incontrollabili.
Sento il sangue colare e nonostante il dolore, nonostante il
bruciore, nonostante tutto ciò, sono contento che non sia
successo a
Rose. Un istante prima c'era lei in questo punto, e se io non le
avessi fatto scudo con il mio corpo, ora sarebbe lei ad avere uno
squarcio nella schiena.
Non
avrei mai pensato che sacrificarsi per qualcuno fosse nel mio
stile...
-Derek...-
mi sussurra lei da sotto il mio corpo. Non ho la forza di parlare.
-Derek
ti prego parlarmi...dimmi qualcosa...- mi prega e non so come sia
possibile, ma riesco a risponderle:
-Ci
sono Rosie...-
La
sento sospirare, anche se questo suo movimento mi causa altre fitte
lancinanti alla schiena. Mi domando quante gocce di sangue debbano
cadere prima di morire dissanguati. E mi chiedo dove sia mia sorella,
se sta bene, se è riuscita a trovare riparo.
-Derek
adesso cerca di alzarti, così vediamo di aiutare gli
altri...- mi
sta dicendo e un campanello d'allarme suona nella mia testa.
Non
posso muovermi. Non sento le gambe. E anche volendolo, non posso.
-Non
mi posso muovere Rosie...- dico a fatica. Ogni parola è per
me come
una pugnalata.
-Cosa?!
Perchè non ti puoi muovere?! Derek stai bene vero? Dimmi che
va
tutto bene!- mi chiede Rose impanicata.
-Rose
non ti spaventare ma...ho una cesoia conficcata nella schiena, credo-
le dico, e mi sorprendo della mia lucidità. Dicono che prima
della
morte non si senta più dolore, e che si diventa
più razionali.
Credo
che stia per succedere.
-Oh
Cristo Santo- esala Rose. Sento il profumo dei suoi capelli, e posso
quasi avvertire il rumore del suo cervello, alla frenetica ricerca di
soluzione.
-Okay...okay...io
so fare gli incantesimi non verbali. Se sposti un po' il braccio,
riesco a prendere la bacchetta...posso farti levitare- propone con
voce tremante dopo qualche istante. Ecco perchè amo questa
ragazza:
perchè sa sempre cosa fare.
-Ci
provo Rosie..- dico con un filo di voce. Mordendomi a sangue le
labbra, alzo con fatica il braccio, e Rose riesce ad estrarre la
bacchetta dalla mia tasca. Tutto quello che ricordo, è di
aver
pensato di non aver mai fatto l'amore con lei prima di morire.
******
I
miei sensi di lupo mannaro avevano avvertito le vibrazioni nell'aria
ancor prima che la terra iniziasse a spaccarsi.
Nonostante
questo, l'unica mia reazione è stata quella di afferrare
Shane per
un braccio e buttarlo a terra. Ci siamo ritrovati sotto i nostri
banchi, e Shane ha avuto la prontezza di evocare un Sortilegio Scudo.
Abbiamo
entrambi gli occhi sbarrati per la paura, anche se alla fine della
scossa siamo illesi. Attorno a noi i nostri compagni urlano, e la
Preside Dalton sembra ferita: vedo del sangue sgogare dal suo braccio
sinistro, ed un istante dopo capisco perchè. Il terremoto ha
frantumato la finestre, ed un grosso pezzo di vetro ha colpito la
Preside, che sino ad un istante prima faceva lezione con le spalle
rivolte al cielo.
-Mio
Dio...- sussurra Shane tremando, bianco in volto. Io sono incapace di
parlare. Da quando la terra ha smesso di muoversi -anni, secondi?
qualche mese fa?- un solo pensiero ha occupato la mia mente. Glorya.
Glorya che potrebbe avere la gola recisa da un pezzo di finestra come
la Dalton. Glorya che potrebbe essere morta schiacciata sotto un muro
crollato. Glorya, alla quale non ho mai detto ti amo. Glorya, alla
quale non ho neanche mai dato un bacio.
-Stanno
bene...vero?- dice Shane, e nei suoi occhi leggo la mia stessa paura.
Sta pensando a Cassiopea, si sta chiedendo se sta bene, se
potrà
ancora farla ridere, o farla arrabbiare con qualche scemenza.
-Devono
stare bene. Deve stare bene. Io...io devo dirle che
non
m'importa. Devo dirglielo- rispondo, mentre sento lo stomaco
attorcigliarsi sempre di più per l'ansia.
-Mi
hai salvato la vita- dice ad un tratto Shane. So che anche lui come
me non osa muoversi, e non importa che sia un Grifondoro: la paura
che la terra si possa muovere ancora ci tiene inchiodati al
pavimento, anche se potremmo essere d'aiuto.
-No,
tu me l'hai salvata. Hai fatto il Sortilegio Scudo- ribatto,
più che
altro per cercare di non pensare.
-Sì,
ma tu mi hai tirato giù ancora prima che il terremoto
iniziasse...come facevi a saperlo?- insiste, anche se non con troppo
interesse. Siamo due sordi, ai quali non interessano le risposte
dell'altro.
-Shane,
siamo vivi. Questo conta- rispondo. Non è il momento per
dirgli la
verità.
Lui
non mi chiede altro, e ciò è un bene,
perchè in questo momento
devo raccogliere le forze per pregare. Ho perso Evelyn, non posso
perdere anche lei.
******
È
strano come nei momenti di panico certe persone si lascino prendere
dal terrore, e come altre invece rimangano impassibili.
Io,
Scorpius Malfoy, sono fra le prime.
Quando
ho visto la gamba di Lily fracassarsi sotto il peso del tetto
crollato, ho sentito qualcosa spezzarsi dentro di me insieme alle sue
ossa.
Quando
l'ho vista perdere sangue, avrei voluto aprirmi una vena e dirle
tieni, prendi il mio. Quando ho capito che stava per svenire, ho
potuto solo tornare indietro di corsa da lei, ed offrile le mie gambe
come cuscino.
Le
ho tenuto il capo fra le mani, e le ho accarezzato i capelli. Le ho
sussurrato parole alle quali non credevo neanch'io.
E,
anche se ho cercato di mantenere la calma per tutta la durata della
scossa, anche se ho cercato di non cadere nella paura più
nera in
mezzo a tutti i morti ed i feriti, ora sento il terrore scorrermi
nelle vene.
Lei
è fredda fra le mie braccia, ed ha gli occhi chiusi.
È viva però.
Non so per quanto lo sarà, ma ora come ora il suo cuore
batte, ed il
mio con il suo.
Penso
a Cassiopea, a Derek e Edward, a Glorya...
La
biblioteca è inaccessibile. La porta è bloccata
da decine e decine
di massi pesanti, e non so quando verrano a tirarci fuori.
Forse
penseranno che fosse vuota - dopo tutto erano solo le nove del
mattino- o che ci fossero poche persone dentro. Forse crederanno di
poterci lasciare fra gli ultimi.
Non
so cosa fare. Il cuore mi batte all'impazzata mentre la mente vaga
frenetica alla ricerca di qualche incantesimo che possa far star
meglio Lily, e gli altri due ragazzi feriti. Ma non ne conosco. Non
sono bravo con gli incantesimi di cura, ho sempre pensato che nella
vita non mi sarebbero mai serviti.
Insieme
al terremoto sono crollate tutte le mie maschere, ed ora tutte le mie
emozioni sono visibili. Sono vulnerabile come non lo sono mai stato
in passato. È inutile fingere che non ami la ragazza che
giace fra
le mie braccia con le ossa spezzate, e che forse non si
risveglierà.
Spazio
Autrice:
L'autrice
non riesce più a scrivere, perchè è
svenuta di fronte alle vostre
20 – e dico 20!!!!!-
recensioni. Ragazze, io vi amo.
Grazie, perchè quando ho bisogno del vostro sostegno ci
siete
sempre, perchè avete saputo ritirarmi su il morale, e
perchè questo
mi dimostra che la fatica spesa per scrivere ogni capitolo è
stata
premiata. Siete meravigliose, e vi meritate questo capitolo, anche se
è un po' catastrofico...
Che
dirvi, spero vi sia piaciuto. Fortunatamente non mi sono mai trovata
in mezzo ad un terremoto, perciò non so con precisione (e
spero
onestamente di non saperlo mai) cosa si provi in momenti del genere.
Ho cercato di immedesimarmi il più possibile in ogni
personaggio, e
spero di esserci riuscita in modo decente. Se comunque doveste
pensare che sono stata poco realistica, o che abbia
esagerato/minimizzato certe cose, ditemelo, le critiche sono sempre
bene accette, come i commenti positivi :)
Lascio
perciò a voi ogni commento, e corro -anzi no, volo-
a
rispondere alle vostre 20 recensioni (sì,
continuerò a ripetermelo
per un po', perchè non ci credo ancora :P )...naturalmente
ringrazio
chi ha inserito questa storia fra i preferiti, che
ora sono
incredibilmente saliti a 134, alle ricordate,
20
(questo numero mi piace sempre di più) e alle seguite, 124....grazie
a tutti voi, inserirei uno per uno i vostri nomi, ma la cosa
diventerebbe un po' lunga :)
Vostra,
con affetto, Miss_Slytherin
P.s non so se l'ho mai detto, ma nella mia mente in America i maghi
vengano allenati anche a combattere con le spade, nel caso si dovessero
trovare in un combattimento senza bacchette...ecco perchè
Cassiopea e Sebastian stavano duellando con dei fioretti :)
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Capitolo 48 *** Wake up! ***
CAPITOLO
47
Wake
up!
Sembrava
serena, così addormentata. Tenera, in un certo senso, ed
indifesa.
Qualcuno
le aveva lavato il sangue dal volto e dalle braccia, e le aveva
pettinato i capelli. Il suo viso era ora pallido, rilassato, come se
si trovasse in un mondo dove il dolore che ancora regnava nella San
Francisco devastata dal terremoto non potesse più toccarla.
Scorpius
Malfoy si era allontanato solo due volte dal letto in cui giaceva
Lily Potter in coma.
La
prima era stata per assicurarsi che Cassiopea, nonostante la brutta
ferita alla spalla, stesse bene. Dormiva anche lei, ma di un sonno
naturale, forse aiutato da qualche antidolorifico.
La
seconda era stata per visitare Derek....ma preferiva non pensarci,
non in quel momento. C'è un limite alla sofferenza che una
persona
può provare, e Scorpius pensava di aver già
superato il suo.
Accanto
a lui c'era Albus Potter. Aveva solo qualche costola incrinata, e un
terribile mal di testa causatogli da un leggero trauma cranico. Per
questo, come Scorpius, poteva permettersi di passare interminabili
ore seduto accanto a Lily.
Spesso
li affiancava Glorya, che si divideva fra suo fratello e Cassiopea.
Ma per la maggior parte del tempo Scorpius e Albus erano soli,
silenti osservatori. Non parlavano quasi mai, non c'era bisogno di
parole.
-Perchè
sei qui?- chiese ad un tratto Albus. Erano passati tre giorni dal
terremoto, eppure Malfoy non si era allontanato quasi mai da sua
sorella. Perchè? Non era lui quello che l'odiava?
-Semplicemente,
non posso muovermi. È più
forte di me- rispose Scorpius,
serio.
-Eri
con lei vero, quando...- iniziò Albus titubante. Per tre
giorni non
aveva avuto la forza di parlare, troppo sconvolto da quanto era
successo. Dal vedere Lily così, pacificamente addormentata,
terribilmente lontana da loro. Eppure adesso sentiva in lui la voglia
prepotente di sapere in che modo era stata ridotta così.
-Sì.
Io ero proprio accanto a lei. Stavamo... - le avevo appena
detto
quanto fosse bella quella mattina pensò
Scorpius, ma proseguì: -...parlando. La scossa ha fatto
crollare
tutto, muri, scaffali, il soffitto...un grosso pezzo di pietra si
è
staccato, e si è andato a schiantare di fronte a lei. Sulla
sua
gamba. Dio...ha preso a sanguinare tantissimo. E mi è
svenuta fra le
braccia. Il resto lo sai- concluse, trovando difficile parlarne.
Intorno
a loro c'erano altri letti, altri feriti. Ciò che restava
dell'infermieria del Saint Patrick era stracolmo di ragazzi
sofferenti.
C'erano
stati trenta morti, e centinaia di feriti solo nella scuola. Avevano
perso il contatto con il mondo esterno, perciò non sapevano
cosa
stesse succedendo là fuori. Sapevano soltanto che gli
insegnanti non
gravi si erano messi subito all'opera per curare gli studenti,
insieme a Medimaghi arrivati da tutto lo Stato, e per ricostruire
quello che contava di più: l'infermieria e le cucine. Le
famiglie
erano state avvertite, anche se era stato consigliato loro di non
cercare di raggiungere l'America per almeno una settimana. C'era
ancora il rischio che la terra riprendesse a tremare.
-Quante
possibilità ci sono che si svegli?- domandò
Scorpius, teso.
-La
medimaga ha detto che nulla è certo. Potrebbe svegliarsi
adesso,
come potrebbe...-
-Non
svegliarsi mai più- concluse Scorpius al posto suo.
*****
-Voglio
che si svegli!-
-Lo
vogliamo tutti....-
Quelle
furono le prime parole che Cassiopea Sofia Malfoy udì
spalancando i
suoi meravigliosi occhi azzurro-verde sul mondo. La prima cosa che
vide fu invece il volto preoccupato di Shane Burke. Provò a
stendere
le labbra in un sorriso, e sentì che non faceva male.
-Pare
che ci abbia sentiti!- esultò il Grifondoro, e nel campo
visivo di
Cassiopea apparve anche il volto di Glorya.
Si
accorse immediatamente che mancava qualcuno.
-Dov'è
Lily? E Scorpius?- chiese, e si stupì della propria voce
flebile.
Vide
Glorya e Shane scambiarsi un'occhiata, e il suo cuore perse un
battito. Che fossero morti? No, Lily non poteva morire. Non in quel
modo. Non ora. Non così. E neanche Scorpius. Lui era suo
fratello,
la sua roccia, il suo punto di riferimento. Se fosse morto lo avrebbe
sentito.
-Sono
vivi vero? Ditemi che stanno bene!- insistette, e per la veemenza
mosse la spalla, facendosi un male atroce. Una smorfia di dolore
doveva averle attraversato il volto, perchè Shane si
chinò
immediatamente su di lei, ansioso.
-Tutto
bene? Ti fa male vero?-
Cassiopea
annuì, continuando a fissare Glorya.
-Allora?-
-Scorpius
sta bene, è nell'altra stanza- rispose lei alla fine, e solo
allora
Cassiopea vide che aveva gli occhi arrossati.
-E
voi? State bene? Dove mi trovo? Quanto ho dormito?- chiese frenetica,
scrutandoli alla ricerca di ferite non immediatamente visibili. Non
si era accorta che Glorya aveva sorvolato su Lily.
-Stiamo
bene, e ci troviamo in quello che rimane dell'infermieria...sono
passati tre giorni dal terremoto- le rispose Shane, e Cassiopea si
accorse di non essere sola. Altri ragazzi giacevano in letti accanto
al suo, alcuni dormivano, altri chiacchieravano con compagni ed amici
più o meno illesi. Vide una ragazza su una specie di sedia a
rotelle, ed un altro con due sbarre di ferro sotto le ascelle.
Ricordava di averle viste in un libro di Babbanologia, e che si
chiamavano stampelle.
-Abbiamo
subìto un terremoto- dichiarò, come se ne
prendesse atto solo in
quel momento.
-Già,
proprio così- confermò Glorya, sedendosi accanto
a lei.
-Non
è morto nessuno, vero?- chiese, avvertendo la spalla
pulsarle
dolorosamente. Ricordava Sebastian, il loro allenamento, la spada che
si piantava nella sua carne. E Glorya, accanto a lei.
-Sono
morti trenta ragazzi, e ci sono centinaia di feriti- rispose Shane,
la voce rotta.
-Dov'è
Lily? E Derek, Edward?- rincarò Cassiopea.
-Edward
ha un braccio rotto, è di là con Derek che...non
sta bene- rispose
Glorya, e Cassiopea vide i suoi occhi riempirsi di lacrime.
-Si
trovava nelle serre all'ora del terremoto, ed una forbice piuttosto
grande gli si è piantata nella schiena. Ha reciso molti
nervi e...-
la voce di Glorya si ruppe, -potrebbe non camminare mai più.
Rose ed
Edward non lo lasciano un momento- concluse.
-Mio
Dio! Shane tu dov'eri quando...- chiese Cassiopea sconvolta, senza
terminare la frase.
-Io
ero a lezione, con Liam. Mi ha salvato la vita- rispose Shane, e la
bionda riuscì ad avvertire la gratitudine nella sua voce.
-Cass
se hai bisogno di me, chiamami...torno da Derek- disse a quel punto
Glorya. Cassiopea le strinse forte una mano.
-Andrà
bene. Derek starà bene- le disse, e Glorya si
limitò ad annuire,
prima di allontanarsi e lasciarla sola con Shane.
-Shane...-
iniziò lei titubante.
-Sì?-
-Tu
sai cos'è successo a Lily? Perchè Glorya non
vuole parlarmene?-
chiese Cassiopea, fissandolo dritto negli occhi.
Shane
sospirò. Avava sentito il fratello di Cassiopea parlare con
Glorya
delle condizioni di Lily. Sapeva che era in coma. Sapeva che poteva
non aprire mai più gli occhi. Decidendo che prima o poi
Cassiopea
avrebbe comunque scoperto la verità, Shane scelse di optare
per la
verità.
-Lily
è...in coma. Potrebbe svegliarsi da un momento all'altro
però-
rispose cercando di sembrare ottimista.
Vide
Cassiopea sbiancare, e chiudere gli occhi. Quando li riaprì
erano
colmi di lacrime.
-Non
può essere- dichiarò, come se la forza delle sue
parole potesse
cambiare la realtà.
-È
assurdo, lo so...ma dobbiamo avere fiducia. Staremo tutti meglio-
replicò Shane, soffrendo con lei.
Per
un lungo momento Cassiopea non disse nulla, asciugandosi gli occhi
con il bordo della manica.
-Shane....-
-Sì?-
-Abbracciami.
Stringimi forte-
Shane
non credeva alle sue orecchie, ma prima che Cassiopea potesse
cambiare idea, fece come gli era stato detto.
Si
sdraiò accanto a lei, dal lato della spalla non ferita, e
con
attenzione le passò un braccio dietro il collo.
Cassiopea
si posizionò meglio, per posare la testa sul suo petto.
Chiuse gli
occhi, e lasciò che le lacrime scorressero libere lungo le
sue
guance.
******
Glorya
credeva che il suo cuore avrebbe presto smesso di battere.
Derek
rischiava la paralisi. Lily di non risvegliarsi mai più.
Cassiopea
era stata seriamente vicina alla morte per dissanguamento. Non
gliel'avevano detto, ma quando avevano sfilato il fioretto dalla sua
spalla, quella aveva preso a sanguinare copiosamente, come se la lama
avesse agito da tappabuchi. Ora sembrava fuori pericolo, ma c'era
stato un attimo in cui Glorya aveva avuto una paura folle anche per
lei.
-Glorya...-
si sentì chiamare, e voltandosi vide Liam che aiutava un
infermiera
a spacchettare confezioni di garze nuove.
-Ehi-
lo apostrofò, raggiungendolo.
-Come
stai?- le chiese, mentre la conduceva lontano dal caos
dell'infermieria. Glorya si posizionò sotto l'angolo della
stanza.
Le dava sicurezza.
-A
pezzi- rispose con sincerità. Era inutile fingere che
andasse tutto
bene, perchè niente stava andando bene.
-Immagino-
Liam la fissava con una tale preoccupazione che Glorya si chiese per
un momento come dovesse apparire dal di fuori. Non mangiava, non si
lavava, quasi non dormiva da tre giorni. Doveva sembragli il fantasma
di sé stessa.
-Tu
stai bene?- chiese, pur di sentire ancora la sua voce.
-Io...sì.
Cerco di dare una mano- rispose, anche se non c'entrava nulla con la
loro conversazione. Ricordava la disperazione nera che lo aveva
avvolto durante il terremoto, quando pregava affinchè stesse
bene,
affinchè ne uscisse viva. Non aveva dimenticato la promessa
che
aveva fatto a sé stesso, ed anche se quello non sembrava il
momento
più adatto, aveva tutte le intenzioni di mantenerla.
Così prese un
bel respiro, e disse:
-Lo
so che non è il momento più giusto, che siamo
circondati dalla
sofferenza e dalla paura. Lo so. Ma ora che ti ho qui davanti a me
sana e salva, viva, devo dirtelo Glorya-
-Dirmi
cosa?- chiese lei, vedendo uno spiraglio di luce in tutta
l'oscurità
che l'avvolgeva.
-Che
ti amo. Che ho una voglia matta di baciarti. Che durante il terremoto
non ho fatto altro che pensare a te, che chiedermi se eri al sicuro,
se stavi bene. Sei libera di voltarmi le spalle, di dirmi che
è
troppo tardi...ma volevo che tu sapessi la verità- rispose
Liam, la
voce che gli tremava per l'emozione.
Per
un lungo istante credette davvero che Glorya se ne andasse, a
giudicare dalla serietà con cui lo guardava. Invece,
inaspettatamente, si avvicinò a lui e, alzatasi in punta di
piedi, posò le labbra sulle sue. Avvenne così il
primo bacio di Glorya e
Liam. Avrebbe potuto succedere in mille altre occasioni più
liete,
più felici, ma fu perfetto così, in quella loro
realtà fatta di
paura e ansia per le persone che amavano.
Non
fu un vero e proprio bacio, appena un soffio d'amore. Ma il contatto
ci fu, e il sentimento anche.
Poi
lei gli prese la mano.
-Vieni
con me da mio fratello. Ho bisogno di averti accanto per sopportare
l'idea di non poterlo vedere camminare mai più-
******
-È
colpa mia-
-Ti
prego Rose! Smettila di dire che è colpa tua, non ti fa bene
tormentarti con questo pernsiero...-
-Ma
è così! Si è gettato su di me per
ripararmi, ed ora guardalo
Marìkaa! Guarda com'è ridotto! Non posso non
sentirmi in colpa!-
Marìkaa
Stewart sospirò, abbracciando forte Rose Weasley.
Quando
la terra aveva tremato lei era fuori in cortile, a rilassarsi con un
bel libro. Non aveva riportato ferite, e si era presa solo un gran
spavento. Era subito corsa alle serre, sapendo che Rose aveva lezione
lì, e aveva visto con i suoi stessi occhi Derek ridotto in
quello
stato pietoso. Con l'aiuto di Rose erano riuscite a sdraiarlo pancia
sotto, ma non avevano avuto il coraggio di fare nient'altro per
timore di peggiorare la situzione.
I
medimaghi avevano operato su di lui per quasi quattro ore, ed alla
fine le avevano informate di quanto fosse grave la situzione. Loro
avevano fatto il possibile, ora stava a chiunque ci fosse in cielo
decidere delle sorti di Derek.
Rose
si consumava di sensi di colpa da tre giorni. Si riteneva
responsabile di quello che era accaduto a Derek e nonostante Glorya
non le avesse detto nulla, sentiva i suoi occhi inquisitori addosso.
Anche lei evidentemente la riteneva colpevole.
Derek
dormiva in quel momento, e per questo motivo le due ragazze parlavano
a bassa voce. Marìkaa aveva anche trovato il coraggio di
andare da
Albus, per dargli il suo sostegno, anche se questo comportava
trovarsi a pochi centimetri da Scorpius. Le sanguinava il cuore a
vedere il modo in cui Scorpius teneva fra le sue una mano di Lily, ma
aveva deciso di dimenticare.
Era
evidente che non l'amava, ed Albus aveva bisogno di lei in quel
momento.
-Novità?-
chiese la voce di Glorya Zabini, arrivata in quel momento mano nella
mano con un Corvonero che Marìkaa e Rose conoscevano di
vista.
-Nessuna...dorme
da qualche ora, l'infermiera passerà a cambiargli le bende
quando si
sveglierà- rispose Rose, sempre tenendo gli occhi bassi.
-Rose-
disse Glorya, chiamandola forse per la prima volta per nome.
-Sì?-
-Non
devi sentirti in colpa. Derek avrebbe agito allo stesso modo se al
tuo posto ci fossi stata io, o Scorpius o Edward...lui è
fatto così.
Si sacrifica per le persone che ama, e tu sei fra quelle- le disse
Glorya convinta e a Rose venne quasi da piangere. L'aveva sempre
creduta una stronza senza cuore, come sua cugina e la Malfoy, e
invece ora eccola lì, a cercare di consolarla, nonostante
lei stessa
dovesse avere il cuore ridotto a brandelli.
-Io...non
so cosa dire. Grazie- disse semplicemente, sperando di farle capire
quanto avesse apprezzato le sue parole.
-Non
devi ringraziarmi- replicò Glorya, e sentì la
presa di Liam farsi
più forte, come a farle intendere che si era comportata nel
modo
giusto.
Si
sedette accanto a suo fratello, e strinse una mano fra le sue.
Lei
ci sarebbe stata, qualsiasi cosa fosse successa.
*****
Albus
era andato a recuperare qualcosa da mangiare per entrambi.
Scorpius
non credeva che sarebbe stato trattato con così tanta
gentilezza da
parte sua, eppure era stato così.
D'altra
parte provavano entrambi dolore, anche se in modo diverso, e questa
cosa li avrebbe uniti in un modo inaspettato.
Rimasto
solo con Lily, le accarezzò piano una mano. Continuava ad
essere
morbida.
Aveva
letto da qualche parte che parlare con le persone in coma poteva
aiutarle ad uscirne, ma non ci credeva molto.
Decise
tuttavia di provarci lo stesso, pur sentendosi molto stupido.
-Lily...non so se mi senti. In realtà non so neanche bene
cosa dirti
e mi sento davvero molto idiota a parlare da solo. Pensandoci, potrei
dirti la verità. Non abbiamo mai fatto sesso, anche se non
sai
quanto vorrei averlo fatto. Probabilmente rideresti sentendomelo
dire...io, Scorpius Malfoy, che mi dichiaro a Lily Potter! Eppure sta
succedendo, perchè mi piaci davvero. Mi spaventa un po'
questa cosa,
e sino ad ora non l'avevo ammesso neanche con me stesso. Ma mi piaci,
Lily Potter. Mi piaci da morire. E vorrei davvero che tu aprissi gli
occhi, per potertelo dire sapendo che lo capirai. Perciò devi
svegliarti-
Spazio
Autrice:
L'autrice
deve comunicare a gesti con il resto del mondo, perchè da
quando ha
visto le 19 -e vorrebbe sottolineare 19-
recensioni ha
perso l'uso della parola. Non sa neanche più come
ringraziarvi, e
vorrebbe tanto costruire un altarino a ciascuna di voi!
Scherzi
a parte, grazie davvero. Come sempre mi dimostrate
che si
siete, ed io ne sono davvero felicissima...non so cos'ho fatto per
meritarmi delle lettrici (parlo al femminile, se ci fosse qualche
maschietto mi perdoni) strafantastiche come voi!
Ma
veniamo al capitolo...naturalmente è ancora sul tragico
andante,
anche se ci sono delle buone notizie: finalmente Liam e Glorya
possono stare insieme, anche se li aspetta una bella chiacchierata
sulla sua natura di lupo mannaro, e Cassiopea capisce di tenere
davvero a Shane...forse non l'ho reso molto bene, ma lei era davvero
felice di averlo trovato vicino a lei al risveglio.
Poooi...Lily
e Scorpius. Okay, lo so che lui può sembrare disgustosamente
smielato, soprattutto nell'ultima parte, ma cercate di capirlo: la
ragazza che ama è in coma, lui crede di non aver
più la possibilità
per farle capire cosa prova, e allora si lascia andare a questa
dichiarazione sdolcinata. Spero lo abbiate apprezzato.
Lily,
Lily...allora, ci tenevo a precisare com'è finita in coma.
Non
studiando medicina purtropppo, mi sono rivolta alla cara Slab che
invece si sta laureando in tale magnifica disciplina, e lei mi ha
spiegato che, se viene colpita l'arteria femorale, è
possibile che
si verifichi un ictus, e di conseguenza un coma. Non so se ho capito
bene (dubito comunque) e se qualcosa non vi torna chiedete a lei, e
sentitevi liberi di criticarmi :)
Bene,
dopo questa sin troppo lunga spiegazione, non mi resta che lasciare a
voi ogni commento, e passare a ringraziare le 137
persone che hanno questa storia fra le preferite,
le 22 che
la tengono fra le ricordate e le 129
seguite...grazie
di cuore, vedere numeri così alti non può che
rendermi felice :)
Un
enorme GRAZIE va alle 31 PERSONE CHE
HANNO ME FRA GLI
AUTORI PREFERITI!!!! È un onore grandissimo, sul
serio!!!
Infine,
vi posto per l'ennesima volta (lo so che non ne potete più,
ma mi
devo fare un po' di pubblicità) il link alla mia storia sui
Malandrini, Marauders:
quando la follia è all'ordine del giorno, sperando
che troviate un po' di tempo per farci un salto e dirmi cosa ne
pensate :)
Bene,
vi ho detto tutto!!! :) A presto,
con
affetto, Miss_Slytherin
|
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Capitolo 49 *** Parents and children ***
CAPITOLO
48
Parents
and children
-Sembra
addormentata- disse Ginny Weasley, accarezzando con una mano i lunghi
capelli di Lily.
-Come
la bella addormentata nel bosco, mamma?- chiese Meredith, che essendo
alta poco più di un metro si era fatta prendere in braccio
da James
per riuscire a vedere la sorella. Brian stringeva la mano di suo
padre, e si guardava intorno curioso.
Erano
ormai passate due settimane dal terremoto che aveva distrutto vite e
speranze, e novembre stava per lasciare il posto a dicembre. Si
prevedevano nevicate, come se il clima naturale non si fosse ancora
riadattato al normale ciclo delle stagioni.
Al
Saint Patrick Magic College si lavorava ininterrottamente per
ricostruire, e per restituire una parvenza di normalità agli
studenti traumatizzati. Fuori, anche San Francisco stava lentamente
tornando alla normalità: gli edifici venivano ricostruiti,
gli
ospedali riaprivano, il governo s'impegnava al massimo per riportare
la città in uno stato di serenità.
Le
autorità, magiche e non, aveva ritenuto che fosse ora sicuro
consentire ai parenti delle vittime raggiungere la California, e
così
Harry Potter e famiglia si erano precipitati immediatamente nel nuovo
continente. Non erano gli unici: gli era parso di intravedere Blaise
Zabini e la moglie, Theodore Nott e Pansy Parkinson. Anche Ron ed
Hermione nonostante Rose ed Hugo non avessero riportato serie ferite
avevano voluto venire, così come Percy e Penelope, iper
preoccupati
per una semi illesa Molly.
-Perchè
dorme così tanto? È ora di pranzo ormai!- fece
notare Brian ed
Harry James Potter non seppe cosa rispondere di fronte a tanta
ingenuità.
-Perchè
Lily è stanca, tesoro. Quando avrà fame si
sveglierà- gli rispose
James, sperando di apparire credibile. Affianco a lui, Albus fece un
microscopico sorriso.
I
Potter erano arrivati quella mattina presto, e dopo aver parlato con
la medimaga che si occupava di Lily, non si erano più mossi
dal suo
letto, nonostante fosse difficile tenere buoni Meredith e Brian. Per
un po' erano stati con Hermione, ma poi erano voluti tornare da Lily:
avvertivano che c'era qualcosa che non andava nel sonno della
sorella, ma nella loro beata ignoranza non sapevano dire cosa.
-Non
ci posso credere....- sospirò Ginny, distrutta. Non riusciva
a
frenare le lacrime, per quanto si sforzasse di essere la stessa donna
forte che era sempre stata. Ma la sua bambina era in coma.
In
coma! E se non si fosse svegliata mai più? La vita le aveva
già
tolto un fratello, non poteva essere così crudele da
strapparle
anche una figlia. Semplicemente non poteva.
Sentì
Harry cingerle le spalle, ma la sua mano tremava.
-Non
dovevamo chiamarla Lily- disse serio.
I
suoi figli lo guardarono stupiti.
-Ma
cosa stai dicendo papà?- chiese Albus perplesso.
-È
evidente che non è un nome fortunato...- rispose Harry,
senza la
minima traccia di ironia nella voce. Sua madre era morta a
ventun'anni, insieme a suo padre. Quanto di più simile ad un
padre
avesse avuto se n'era andato quando lui aveva quindici anni. Che cosa
aveva fatto per meritarsi tutto questo? Se l'era chiesto molte volte
il Bambino Sopravvissuto, senza mai trovare risposta. Era arrivato
persino ad accettare che il dolore fosse una componente costante
nella sua vita, che alla sua anima mancasse per sempre il pezzettino
che la rendeva completa. Ma era riuscito a costruirsi una vita, ad
essere persino felice. E proprio quando credeva che tutto sarebbe
andato finalmente a posto, ecco che la Morte tornava a sfiorarlo. La
percepiva. Era lì, pronta a prendersi sua figlia. E lui non
poteva
farci nulla, non poteva tirare fuori all'ultimo un incantesimo
miracoloso, non poteva gettare un Protego su di lei, come aveva fatto
molte volte nel corso della sua vita per proteggere le persone che
amava. No, Lily era in coma, e lo sarebbe stata forse per sempre.
Harry James Potter non si era mai sentito così impotente in
tutta
la sua vita.
******
-Cassiopea...Cassiopea...-
-Ancora
cinque minuti Lily dai...-
Draco
Lucius Malfoy nascose a malapena un sorriso.
-Svegliati
su...non devi andare a lezione- ritentò, ed ebbe fortuna:
sua figlia
aprì gli occhi, e, riconosciutolo, gli fece un enorme
sorriso.
-Papà!
Siete venuti!- esclamò, e se avesse potuto gli avrebbe
gettato le
braccia al collo.
-Certo
che siamo venuti. Dovevo assicurarmi che la mia principessa stesse
bene- rispose Draco, con il cuore più leggero.
Si
era fatto raccontare da Scorpius quanto era successo, e sentire che
la sua bambina era quasi morta per dissanguamento gli aveva quasi
fatto prendere un infarto. Aveva dovuto sorreggere Astoria, che si
era fatta pallida ed era quasi svenuta.
-Come
va la spalla?- chiese proprio quest'ultima. Non riusciva a credere di
aver quasi perso sua figlia. La figlia che aveva sempre criticato,
che aveva fatto sentire inadatta, non degna del suo affetto. Come
aveva potuto non vedere quanto fosse bella
Cassiopea? Come
aveva potuto non darle la sua approvazione? Come aveva potuto essere
così simile a sua madre?
Draco
non era mai stato come lei: aveva imparato dagli errori di suo padre,
che in passato era forse stato troppo distante da lui, e ne aveva
fatto insegnamento: aveva cresciuto Scorpius e Cassiopea facendoli
sentire amati, protetti, forse come non si era sentito lui, costretto
dalla guerra a fare scelte più grandi di lui, costretto ad
arrivare
ad un passo dall'uccidere un uomo. Sì, Draco era cambiato:
non era
più lo spocchioso ragazzino di un tempo, ma un uomo in grado
di
amare, e di mostrare i propri sentimenti, come quel momento. Stava
cercando con tutta la delicatezza possibile di abbracciare Cassiopea,
senza farle male alla spalla ferita. Astoria sentiva gli occhi colmi
di lacrime, a vederla così, piccola e mal ridotta, fra le
braccia di
suo padre.
Scorpius
se ne stava in piedi in mezzo a loro, ma sua madre lo vedeva spesso
lanciare occhiate verso il fondo dell'infermieria dive Astoria aveva
visto la famiglia Potter riunita.
-Mi
fa malissimo. Ogni volta che cerco di muoverlo sento come se stesse
per spezzarsi- stava dicendo intanto Cassiopea, ma Draco
notò che
anche i suoi occhi ogni tanto correvano dietro quelli di Scorpius.
-E...i
vostri amici stanno bene, sì? A parte Derek- chiese Draco,
che si
ripromise di passare a trovare anche lui.
-In
realtà...- iniziò Cassiopea e, come spesso le
capitava in quegli
ultimi giorni, sentì gli occhi pizzicare -...Lily...Lily
Potter è
in coma- concluse, e Scorpius abbassò immediatamente lo
sguardo. Si
era dovuto allontanare dal suo letto per via
dell'arrivo delle
famiglie, ma i suoi occhi non potevano fare a meno di cercarla, come
se la forza del suo sguardo avesse potuto strapparla dal coma.
-Mi
dispiace, tesoro. So quanto siete legate- le disse Draco, ed era
sincero: per quanto non brillasse di felicità all'idea che
Cassiopea
fosse amica ormai da cinque anni della figlia dello Sfregiato, non
poteva non vedere il dolore negli occhi verdemare di Cassiopea. E se
lei soffriva, lui non poteva comportarsi diversamente.
Ciò
che lo incuriosiva era il comportamento di Scorpius: perchè
sembrava
stare male al pari della sorella?
-Scorpius,
stai...bene?- gli chiese infatti Astoria, il cui intuito di madre era
arrivato prima di quello di Draco.
-Benissimo-
rispose lui quasi in modo automatico.
I
coniugi Malfoy si scambiarono un'occhiata: era evidente che il loro
primogenito non stesse affatto bene, ma erano abituati al suo
carattere chiuso. Se non se la sentiva di parlarne, loro non
l'avrebbero forzato.
-Quanto
dovrai stare ancora in infermieria?- chiese Draco a Cassiopea, per
cambiare argomento e lasciare Scorpius con i suoi pensieri.
-Domani
mi dimettono. Dovrò continuare a prendere questa pozione
antibatterica, ma la medimaga dice che dovrei essere fuori pericolo
ormai- rispose Cassiopea, ed in quel momento videro Glorya venire
verso di loro di corsa.
-Camminerà!
Derek camminerà!- annunciò, felice come non lo
era da tempo.
Finalmente,
dopo settimane di agonia, era arrivata una buona notizia.
******
Rose
Weasley credeva che sarebbe scoppiata a piangere dalla gioia, cosa
che in effetti successe due secondi dopo. Avrebbe anche voluto
abbracciare il medimago Smith che aveva appena dato loro la buona
notizia: i nervi motori di Derek non erano danneggiati così
seriamente come avevano creduto sino a quel momento e lui sarebbe
tornato a camminare!!!
-Mio
Dio, sono così felice!- esclamò, abbracciando
Derek al posto del
medimago.
-A
chi lo dici, Rosie, a chi lo dici...- sospirò Derek
respirandola.
Aveva
passato momenti terribili, nella convinzione di dover passare la sua
vita in sedia a rotelle. Per quanto tutti avessero cercato di fargli
capire che non era la fine della sua vita, lui riusciva solo a
figurarsi un futuro nero. Si era anche quasi convinto a lasciare
Rose, che non meritava un ragazzo con il quale non avrebbe potuto
più
ballare, o correre, quando gli avevano detto che sarebbe stato bene,
che tutto sarebbe tornato alla normalità.
Era
così felice che si lasciò persino abbracciare da
suo padre, di
fronte al quale all'inizio aveva alzato un muro. Dubitava che gli
importasse qualcosa di lui, dopo tutto quello che era successo fra
loro, ma non poteva mandarlo via. Ora, la gioia che provava, gli
permise di provare indifferenza nei confronti di Blaise, e di
sentirsi al sicuro fra le braccia di sua madre.
Glorya,
che era andata a portare la buona notizia ai loro amici,
tornò con
Edward che, incurante delle persone intorno a loro, lo
abbracciò.
-Sapevo
che ce l'avresti fatta- gli disse, staccandosi da lui.
-Io
ho avuto i miei seri dubbi- ribattè Derek, ma sorrideva. La
vita era
tornata nei suoi occhi scuri.
-Per
quanto mi riguarda, era solo una questione di quando,
e non di
se, avresti ripreso a muovere le gambe- lo
apostrofò invece
Scorpius, che non riusciva ad avere tutta quella fiducia anche per
quanto riguardava Lily. Cercò di allontanare il pensiero di
lei, per
essere felice per Derek.
Sarebbero
rimasti tutti lì a coccolarselo, se il medimago non li
avesse
cacciati via, dicendo che aveva bisogno di riposo, e di non
affaticarsi. Costretti, lo lasciarono da solo, ma Derek non aveva
più
paura. Sarebbe andato tutto bene.
******
-Non
sei obbligato ad andartene-
Le
parole di Albus Severus Potter ebbero il potere di bloccare Scorpius
Malfoy. Si era fatta sera, e lui si stava avvicinando al letto di
Lily, quando si era accorto che tutta la famiglia era ancora
lì.
Notò una bambina bionda in braccio al famoso Bambino
Sopravvissuto,
ed un bambino con i capelli scuri seduto sulle gambe della signora
Potter. C'era anche James, seduto accanto al fratello.
Quando
Albus aveva parlato, tutti si erano voltati a guardarlo, e Scorpius
si sentiva leggermente a disagio, senza sapersi dare una motivazione.
-Sei...il
figlio di Malfoy? Scorpius, giusto?- gli domandò Harry,
senza
nessuna particolare inflessione nella voce.
-Sì,
signore- rispose Scorpius, educato. Si sentiva gli occhi di James
addosso, e sperò che non avesse voglia di attaccar briga.
Non
sarebbe stato decisamente il caso, ma ad ogni modo notò che
lui
stava stringendo la mano di Lily, e non sembrava avere intenzioni
bellicose.
-Albus
mi ha detto che eri con Lily, quando....- prese parola Ginny,
scrutandolo con attenzione.
-Sì,
io...ho visto tutto. Ho cercato di proteggerla...- le parole gli
scivolarono via di bocca prima che lui se ne fosse reso conto. Si
accorse di sentirsi in colpa.
-Sono
certa che hai fatto tutto il possibile- replicò Ginny,
seria. E lo
pensava davvero: riconosceva la luce negli occhi di quel
ragazzo...era la stessa che vedeva nei suoi occhi ogni qual volta il
suo sguardo si posava su Harry. Per questo era certa che Scorpius
avesse fatto tutto il possibile, perchè era innamorato di
sua
figlia.
-Grazie-
disse all'improvviso James.
-Se
tu non fossi intervenuto, forse lei...- proseguì, ma un nodo
alla
gola gli impedì di proseguire. Scorpius lo fissò
con tanto d'occhi:
anni ed anni passati ad odiarsi, e ora James aveva l'umiltà
di
ringraziarlo. Non se lo sarebbe mai aspettato, ma d'altra parte
tutti, intorno a quel letto, erano lì per lei,
solo per
lei.
-Se
vuoi, puoi sederti con noi- lo invitò Harry, evocando dal
nulla una
sedia con un tocco di bacchetta. Forse si era accorto del suo
imbarazzo, e cercava di metterlo a suo agio. Lui, che si preoccupava
dei sentimenti del figlio di Malfoy!
Scorpius
si ritrovò ad accettare, gli occhi curiosi della bambina
addosso.
-Ti
colori i capelli?- gli chiese Meredith, curiosa.
Scorpius
per poco non scoppiò a ridere.
-No.
Sono proprio di questo colore- rispose, pensando che a volte
l'ingenuità dei bambini può strappare un sorriso
anche nei momenti
peggiori.
-Posso
toccarli?-
-Meredith!
Non si chiedono queste cose...- la rimproverò Ginny, ma
Scorpius
alzò una mano per interromperla.
-Non
c'è problema, signora Potter. Sì, puoi toccarli-
disse, e si chinò
verso la piccola, che allungò curiosa una manina paffuta.
-Oooh!!!
Sono mobbidi!- esclamò Meredith, spalancando la bocca a
formare una
piccola o.
-Malfoy...non
sei un po' troppo grande per mia sorella?-
Lily
Potter si era svegliata.
Spazio
Autrice:
Ebbene
sì. Mi ero stancata di capitoli tristi e deprimenti,
perciò ho
deciso che era ora che le cose si mettessero a posto per tutti.
Dunque
Derek camminerà, Lily si è svegliata e vissero
tutti felici e
contenti...naaah, non sono ancora così stanca di
roba triste
e deprimente :P scherzi a parte, spero che il capitolo vi sia
piaciuto e aspetto come sempre i vostri numerosi commenti :)
Prima
di passare ai ringraziamenti, volevo precisare una cosa.
Leggo
molte storie in cui sembra che Lucius sia stato un pessimo padre per
Draco, e che questo abbia per sempre condizionato la sua vita. Per
come la vedo io, Lucius non deve essere stato il padre più
affettuoso del mondo (della serie, non me li vedo a giocare con gli
orsacchiotti insieme) però credo che volesse bene a Draco, e
che le
sue scelte, sbagliate o meno che fossero (e quella di farlo diventare
un Mangiamorte era certamente sbagliata) siano state dettate
dall'affetto per lui. Draco però si differenzia da lui nella
mia
mente,
e
spero si sia notato. Penso che lui sia uno dei personaggi
più
complessi della saga, e quando ne parlo temo sempre di andare fuori
tema....beh, detto questo ringrazio le 138 persone
che hanno
questa storia fra le preferite, le 25 che l'hanno
inserita
nelle ricordate e le 135 che l'hanno messa fra le
seguite...grazie di cuore, questi numeri così alti mi fanno
sempre
un immenso piacere!!!
Un
grazie speciale va alle 34 persone che hanno me fra
gli autori
preferiti: è sempre un
grandissimo onore!!!!
Grazie
anche alle 14 meravigliose persone che hanno recensito:
le vostre parole mi aiutano a dare sempre il meglio di me, e spero di
esserci riuscita anche questa volta!!!!
Infine,
vi invito ancora una volta a passare dalla mia storia sui Maladrini,
Marauders:
quando la follia è all'ordine del giorno
alla
quale tengo moltissimo, sperando che possa piacervi almeno quanto
Poisonous Lily :)
Anche
per questa volta ho detto tutto, e mi tocca concludere...ah no!
Volevo avvisarvi che fra meno di un mese ho il primo di una lunga e
odiosa serie di esami universitari, perciò potrei impiegarci
di più
ad aggiornare....ad ogni modo non abbandonerò questa storia,
e
cercherò di fare del mio meglio per tenere un ritmo regolare
:)
Basta,
ho finito. A presto, con affetto,
Miss_Slytherin
PS. Perdonate eventuali errori di battitura, torno
da un ponte rilassante, ma stancante :P
|
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Capitolo 50 *** Awareness ***
CAPITOLO
49
Awareness
-È
stato qui tutto il tempo, sai?-
-Chi?-
-Lo
sai di chi sto parlando- rispose Albus Potter, fissando intensamente
sua sorella.
Erano
trascorsi tre giorni da quando Lily aveva aperto gli occhi, tre
giorni passati con la sua famiglia, con Glorya e Cassiopea, che non
si erano fatte vincere dall'imbarazzo, ed erano state accettate con
loro grande sorpresa. Ora la folla intorno al letto di Lily si era un
po' sfoltita: i suoi erano dovuti ripartire quella mattina, e Glorya
doveva aiutare Derek a muovere i primi miracolosi passi con le
stampelle.
-Tu...ricordi
qualcosa?- chiese Albus, titubante.
-Dei
frammenti. Ricordo quasi tutto del terremoto, mentre del coma...poco-
rispose Lily, tremando al solo pensiero.
Non
poteva credere di essere stata ad un passo dalla morte.
-Scorpius
Malfoy ti ha salvata- ribadì Albus, che non aveva intenzione
di far
cadere il discorso. Non che fosse diventato il fan numero uno del
Platinato, però...
-Io...lo
so. Ricordo il Sortilegio Scudo, ricordo che mi ha portata lontano
da...lo so- replicò Lily a voce bassa; non si era ripresa
del tutto.
Fisicamente
andava meglio: le avevano ingessato la gamba rotta, e l'unica traccia
del coma era un'emicrania che andava e veniva.
Mentalmente
però era traumatizzata. Sentiva il letto muoversi quando in
realtà
era perfettamente immobile. Vedeva torce e lucernari ballare, anche
se non si stavano minimamente muovendo.
Continuava
a sognare il sisma, e lei intrappolata sotto le macerie, senza via di
scampo. In certi sogni compariva Scorpius, che le tendeva una mano:
ma più lei si sforzava di prenderla, più lui si
allontanava.
Stare
con la sua famiglia l'aveva aiutata, più di quanto Lily si
fosse
aspettata. Non ricordava quanto James riuscisse a farla ridere,
quanto fosse bello sentire le mani di sua madre fra i capelli, quanto
fosse caldo l'abbraccio di suo padre. Aveva persino concesso a Brian
e Meredith di infilarsi nel suo letto, quando i medimaghi non
controllavano!
Ma
i Potter erano partiti, e con loro anche il precario senso di
tranquillità che Lily si era creata. Riusciva a non andare
nel
panico solo quando con lei c'era qualcuno, come Glorya e Cassiopea o,
come in quel momento, Albus. Eppure...era come se le mancasse
qualcosa. Come se non fossero stati loro a strapparla via dal sonno
del coma.
-Al?-
-Sì?-
-Andresti
a chiamare Scorpius per me?- chiese Lily, titubante come Albus non
l'aveva mai vista.
-Certo.
Aspettami qui- le rispose, prima di avviarsi a grandi passi verso
l'uscita.
Lily
rimase sola, nell'infermieria quasi deserta. La maggior parte dei
pazienti si era ripresa, e quelli che ancora necessitavano di cure
riposavano in letti lontani dal suo.
Senza
quasi accorgersene, Lily sentì la paura crescere dentro di
lei. E se
la terra avesse ripreso a tremare? Nessuno avrebbe potuto
aiutarla...le sarebbe accaduto di nuovo qualcosa di terribile, ne era
certa.
-Lily?-
La
voce di Scorpius Malfoy la strappò alle sue angosciose
considerazioni, ed ebbe il potere di calmarla.
Ecco
cos'era.
Era lui il suo tranquillante. Lui che la faceva sentire al sicuro.
Lui
che l'aveva salvata.
-Ciao-
gli disse, e non si era mai sentita così in imbarazzo di
fronte a
lui. Non sapeva neanche perchè l'aveva fatto chiamare,
né cosa
dirgli. Semplicemente, sentiva il bisogno di averlo vicino.
-Come
stai?- le chiese, sedendosi senza essere stato invitato sul bordo del
suo letto. Gli sembrava incredibile poter parlare di nuovo con lei,
dopo il dolore, dopo le parole che la vista di lei in coma gli aveva
tirato fuori. Aveva ammesso di amarla. Aveva
amesso di amarla.
Ed ora lei era di nuovo lì, bella come non mai, con i
capelli in
disordine, il viso struccato, i tagli sulle braccia, la gamba
ingessata. Lily Potter ai suoi occhi non era mai stata più
bella di
così, perchè
era viva.
-Va
meglio...ogni tanto mi viene mal di testa, ma la medimaga ha detto
che è del tutto normale- rispose, fissandosi le mani.
Scorpius
non seppe cosa ribattere. Non ricordava di aver mai sostenuto una
conversazione civile con lei, senza insulti o prese in giro. E ora il
loro passato gli sembrava assurdo, perchè se il terremoto
aveva
portato anche una sola cosa buona beh, quella era la consapevolezza.
La consapevolezza di non voler litigare più con lei per cose
futili,
di non volersi ostinare a tenerla lontana a causa di uno stupido
orgoglio, di volerla
vivere.
Ma come spiegarle tutto questo? Lui era pur sempre Scorpius Malfoy, e
con le parole non era mai stato bravo.
In
un certo senso era stato facile dichiararsi quando sapeva che lei non
poteva sentirlo, che lei non poteva deriderlo, che lei non
poteva rifiutarlo.
D'un tratto capì cosa lo spaventava, cosa l'aveva spinto ad
allontanarsi dal suo letto non appena si era accertato che stesse
bene: la paura di essere rifiutato.
-Io...-
iniziò Lily, ma si interruppe. Come
diavolo si ringrazia il ragazzo che ti ha sempra fatto battere il
cuore per averti salvata?
-Tu?-
chiese Scorpius, che quanto a intuito faceva concorrenza ad un sasso.
-Io...credo
di...doverti ringraziare, ecco. Mettitelo bene in testa,
perchè non
lo ripeterò un'altra volta- disse infine, e si
sentì un po' la
vecchia sé stessa.
Scorpius
la fissò sorpreso. Era riuscita a ringraziarlo facendolo
quasi
sentire in debito con lei! Incredibile. Solo Lily Potter poteva
riuscire in una cosa del genere.
-Ti
assicuro che non potrei dimenticare questo momento per nulla al
mondo- ribattè lui, con un sorriso appena accennato.
*******
-Credo
che sia arrivato il momento di fare una chiacchierata, io e te- le
disse Liam, girandosi su un fianco.
Erano
giorni che Glorya non si fermava un momento. Passava gran parte delle
giornate con Derek, per aiutarlo, per assisterlo nelle sue minime
esigenze. Era vero che c'era anche Rose, ma lei era sua sorella:
aveva il diritto di sostenerlo, di stargli accanto.
Aveva
solo quindici anni Glorya, ma una forza d'animo pari a quella di
tanti grandi uomini.
Quando
non stava con suo fratello, era con Lily.
Era
così felice di vederla sveglia, viva, che non si stancava
mai di
starle vicino, di chiacchierare, di dimostrarle che c'era.
A dividere questo compito con lei c'era naturalmente Cassiopea, e
loro tre insieme -com'era
sempre stato-
si erano costruite insieme un'oasi di tranquillità, in cui
esorcizzare le paure.
Per
questi motivi, dopo il bacio, fra lei e Liam non c'erano stati molti
contatti. Lui non si sarebbe sognato neanche lontanamente di
reclamarla per sé, sapendo tutto quello che stava passando,
e questa
sorta di lontananza voluta gli aveva dato modo di riflettere. Non che
avesse intenzione di fare retromarcia, questo no: voleva solo mettere
in chiaro un paio di cose con sé stesso, prima di affrontare
lei.
Così,
quel pomeriggio le aveva chiesto se potevano passare del tempo
insieme, lontano da tutti. Glorya si era detta che con Lily c'era
Albus, e con Derek Rose: forse un momento per sé poteva
trovarlo, e
così l'aveva accontentato.
Ora
erano nella sua stanza: i suoi compagni non c'erano, perchè
alcune
delle lezioni erano già ricominciate.
Se
n'erano stati sdraiati abbracciati per un'infinità di tempo,
a
chiacchierare di tutto e di niente, sino a che Liam non aveva
pronunciato quella frase.
-Come
se sino ad adesso ce ne fossimo stati zitti- ironizzò
Glorya, con un
sorriso.
-Intendevo
di una cosa un po' più...seria- replicò Liam,
sorridendo a sua
volta.
Lei
si mise seduta a gambe incrociate, di fronte a lui.
Sapeva
che quel momento sarebbe arrivato. Sapeva che lui stava per rivelarle
la sua natura, anche se lei la conosceva già.
C'era
stato un tempo, prima del terremoto, in cui si era anche preparata un
discorsetto, una specie di reazione calcolata.
Ma
l'aveva dimenticato, ed ora le toccava andare d'istinto.
Non
amava molto l'istinto, Glorya: trovava che fosse pericoloso ed
infido, ma al momento era l'unica cosa che aveva.
-Ti
ascolto, allora- disse, sorreggendosi la testa fra le mani.
Vide
letteralmente Liam prendere un bel respiro, e si chiese se lui ne
avesse mai parlato con qualcuno. Probabilmente no: anche lei, per
quanto riguardava i suoi genitori, si era tenuta dentro tutto per
molto tempo, sino a quando non aveva incontrato Cassiopea e Lily.
Forse Liam non aveva avuto delle Cassiopee o delle Lily, forse non le
aveva volute.
-C'è
una cosa che devi sapere su di me. Forse ti farà scappare,
forse
no...ma è arrivato il momento che tu sappia. Non ho mai
provato per
nessuna quello che sto provando per te ora, ed è giusto che
tu
condivida di me anche questo, se vogliamo costruire qualcosa insieme-
iniziò Liam, osservandola attentamente. Forse si aspettava
che già
a quel punto lei fuggisse urlando.
Ma
lei annuì solamente.
-Hai
perfettamente ragione- convenne, calma.
-Quando
ero piccolo, io e la mia famiglia vivevamo in Scozia. La Scozia
è
per certi versi diversa dall'Inghilterra...ci sono meno controlli,
meno regole, forse.
Un
giorno ero a caccia con mio padre: ci piaceva passare interi week end
immersi nella natura, solo io e lui. Ci univa. Una notte, forse
attirato dalla carne di cervo che avevamo mangiato...incontrammo un
lupo mannaro. Trasformato- precisò Liam, e tacque, in attesa
di una
sua reazione. Ma ancora una volta Glorya rimase immobile, e lo
invitò
a continuare.
-Mio
padre tentò di tenerlo lontano da me, ma la sua bacchetta
era nella
tenda, e in poco tempo il lupo lo mise fuori combattimento. E mi
morse. Da quel giorno io...sono un lupo mannaro- concluse lui, e
rimase in silenzio. Era certo che ora Glorya si sarebbe alzata,
avrebbe lasciato quella stanza per non avvicinarsi mai più a
lui.
E
lei lo sorprese.
-Devo
essere sincera con te, Liam, come tu lo sei stato con me- disse,
allungando una mano sul copriletto per stringere la sua.
-Io
lo sapevo già. Non da molto...ma lo sapevo- gli
rivelò.
-Cosa?!
E come hai fatto a....?- Liam era decisamente sbalordito.
-Non
l'ho scoperto io direttamente, ma...- iniziò Glorya, e gli
raccontò
della notte di Halloween.
Alla
fine, lui era senza parole.
-Tu
lo sapevi, e quel giorno mi hai baciato lo stesso, in infermieria-
affermò, incredulo. Si sarebbe aspettato di tutto, ma non
questo.
-Sì.
E sai una cosa? Non
m'importa.
E con questo non voglio dire che io non abbia paura, credimi. Ho una
paura fottuta, e non so cosa farci. Il punto è...che quello
che
provo per te è più forte della paura.
Semplicemente, è
più forte.
A me piaci tu Liam: mi piaci perchè mi trasmetti sicurezza,
perchè
sei affascinante, perchè ci siamo capiti anche solo con uno
sguardo.
E il fatto che tu sia un lupo mannaro non sminuisce la persona che
sei.
Capisco
perchè tempo fa mi avevi lasciata: avevi paura di farmi del
male, è
comprensibile. Ma sai una cosa? Mi faresti più male
allontanandomi
da te, tradendomi, dicendomi che non vado bene per te, piuttosto che
con il tuo essere un lupo mannaro- disse lei, con una tale emozione
nella voce, che Liam non potè che crederle.
Visto
che non accennava a parlare, Glorya proseguì:
-Ed
essere lupi mannari oggi non è come esserlo un tempo.
Abbiamo la
pozione AntiLupo, leggi che vi proteggono, siete tutelati. Possiamo
farcela Liam, se lo vuoi. Possiamo farcela- ribadì.
-Io...non
so cosa dire- ammise lui, alla fine. Non riusciva ancora a credere
alle sue parole.
-Beh...-
disse Glorya, ed un lampo di malizia passò nei suoi occhi
scuri,
-non devi necessariamente parlare.
Potresti anche baciarmi...- suggerì, e Liam non se lo fece
ripetere
due volte.
Si
chinò su di lei, con lentezza. Poggiò le labbra
sulle sue, che si
schiusero piano. Fu il loro primo bacio, in un certo senso.
Perchè
avevano la consapevolezza
che sarebbe stato il primo di un lunga serie.
*****
-Mi
rimarrà la cicatrice- disse ad un tratto Cassiopea Sofia
Malfoy.
Il
medimago che si era occupato di lei le aveva consigliato di bere
molta acqua, e di stare all'aria aperta, per quanto il clima lo
consentisse; sosteneva che, insieme alle pozioni antibatteriche,
fossero ottimi rimedi.
Cassiopea
aveva sì bevuto molta acqua, ma sullo stare all'aria aperta
non
l'aveva molto ascoltato: con Lily ancora bloccata in infermieria, non
poteva prendersi la libertà di starsene in cortile.
Ma
quel giorno, quando si era avviata verso il suo letto, l'aveva vista
in compagnia di suo fratello: dicendosi che quei due avevano
decisamente
bisogno di un momento per loro, aveva deciso di passare a trovare
Derek, che però a sua volta era con Rose. Dato che Glorya
sembrava
essersi volatilizzata nel nulla, non aveva potuto fare altro che
cercare lui.
-Penso
di sì- rispose sinceramente Shane.
Cassiopea
ultimamente lo stava seriamente stupendo: prima lo abbracciava,
mormorandogli di tenerla stretta, poi si presentava alla sua porta,
chiedendogli -timidamente, avrebbe aggiunto lui, se non l'avesse
conosciuta bene- se per caso voleva passare un po' di tempo insieme.
Se
per caso voglio?
le avrebbe urlato Shane costernato, ma si era limitato ad annuire.
Così, ora si ritrovavano in cortile, a passeggiare sotto un
limpido
cielo invernale.
Lei
lo guardò, un po' ferita forse.
-Sai...ti
sembrerò superficiale...o più superficiale del
solito, pensarai
tu...ma questa cosa mi fa star male- ammise lei, piuttosto
imbarazzata.
Shane,
ovviamente, non capiva a cosa si stava riferendo.
-Questa
cosa cosa?- chiese infatti.
Lei
lo guardò, un tantino esasperata.
-Questa
cosa della cicatrice! Insomma...sono stata sempre abituata a sentirmi
perfetta. Ed ora...avrò un brutto segno, prima rosso, poi
bianco,
per sempre- rispose, e Shane percepì una grande tristezza
nella sua
voce. Non gli sembrava superficiale, e credeva che dietro le sue
parole non ci fosse solo la motivazione estetica. Forse lei stessa
non ci era ancora arrivata, ma quella cicatrice significava portarsi
per sempre dietro il ricordo del terremoto.
-E
cosa sarebbe cambiato, ora?- chiese, fermandosi e obbligando lei a
fare lo stesso.
-Come,
cosa sarebbe cambiato? Ti ho appena detto...- iniziò
Cassiopea, ma
lui la interruppe, avendo l'ardire di poggiarle un dito sulle labbra.
-Forse
non ti interessa ma...tu per me sarai sempre perfetta. Sempre,
cicatrice o non cicatrice. Sei bellissima, Cassiopea, e ai miei occhi
lo rimarrai sempre e comunque. Lo so, sono solo un Babbano, come dici
tu, ma io la penso così, anche se non mi tieni in grande
considerazione...-
Fu
lei ad interromperlo, questa volta. E lo fece con un timido bacio,
dato a fior di labbra.
Spazio
Autrice:
Ebbene,
come promesso, eccomi qui.
Prima
di dire due parole sul capitolo, ci tenevo a ringraziarvi
pubblicamente per le 20
recensioni.
20!!!
Ragazze, voi forse non vi rendete conto, ma è davvero una
grande
soddisfazione. E quando mi sento soddisfatta, scrivo...anche se
dovrei seriamente mettermi a studiare per l'esame di storia O_O molto
seriamente O_O
Comunque,
miei crucci universitari a parte, GRAZIE.
Solo questo.
Venendo
al capitolo....vorrei spendere due parole in particolare su Lily e su
Cassiopea.
Allora,
Lily. Può sembrare che non sia più quella di una
volta, e forse non
lo è, perchè semplicemente, per quanto a volte
non lo si possa
volere, si cresce e si cambia. E lei sta crescendo, sta capendo che
nella vita ci sono cose più importanti di un abito firmato,
o di un
paio di scarpe alla moda. Questo non vuol dire che andrà in
giro
come una stracciona (non sarebbe da lei :P) ma significa che sta
maturando, e questa maturazione comporta rivalutare la sua famiglia.
Ora che si è affermata come diversa, non ha più
bisogno di fare a
pezzi i suoi..questa trasformazione era già iniziata con il
rivalutare Albus, ed ora che i suoi le sono stati così
vicini,
riguarderà anche Harry e Ginny. Spero che il suo personaggio
continui a piacervi, lei è stata la mia prima creazione e ci
tengo
tantissimo. Anche con Scorpius le cose cambieranno un po': lui sa
ormai quello che vuole, lei...beh, si sente sicura vicino a lui, e
non dimenticherà mai che l'ha salvata. Aggiungeteci che sul
piano
fisico non le è mai stato indifferente...e vedremo cosa
succederà
:)
Ho
trovato difficile scrivere la prima scena di questo capitolo: volevo
che lei rimanesse sé stessa, ma che si notasse il
cambiamento che
sta avvenendo in lei, ma anche che non fosse un'ingrata totale...beh
non so che pasticcio ho combinato, sta a voi farmi sapere cosa ne
pensate :)
E
veniamo a Cassiopea...vorrei che non la giudicaste male per quello
che ha detto sulla cicatrice: la sua non è pura
vanità, per quanto
una cicatrice non sia mai una bella cosa. Semplicemente, come ho
cercato di far capire attraverso le riflessioni di Shane, quella
cicatrice le ricorderà per sempre che è stata ad
un passo dalla
morte, e dal perdere persone a lei care.
Bene,
se come al solito non siete crollati sulla tastiera di fronte a
questa nota chilometrica, passo a ringraziare le 138
persone
che hanno questa storia fra le preferite,
le 24
che la ricordano,
e le 140
che la seguono...grazie
di cuore, spero davvero che questi numeri continuino a crescere!!!
Un
grazie SPECIALE va ai 36
che mi hanno fra gli
autori preferiti...non
smetterete mai di avere la mia più grande gratitudine,
sappiatelo :P
Un
ulteriore grazie
(lo so, non ne potete più dei miei ringraziamenti, ma che ci
volete
fare, ve li meritate!!!) va alle 20
persone che hanno recensito
:)
Non
può ovviamente mancare l'invito a visitare i miei Malandrini
in
Marauders:
quando la follia è all'ordine del giorno
...spero
che ci entriate anche solo per esasperazione :P
Okay,
anche oggi ho concluso...se tutto va bene (ergo se riesco a studiare
decentemente durante il giorno di modo da potermi mettere almeno la
sera al pc), ci sentiamo sabato/domenica prossima :)
con
affetto, Miss_Slytherin
|
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Capitolo 51 *** Return to normality ***
CAPITOLO
50
Return
to normality
E
venne il giorno in cui Lily Potter, con il suo corpo magicamente
guarito e la mente sconvolta, lasciò l'infermieria.
Era
l'ultima paziente e, prima di chiudersi dietro le spalle quel
temporaneo rifugio che l'aveva ospitata, si guardò indietro.
Una
sola, breve volta. Ci fu un attimo in cui chiuse gli occhi, e si
chiese cosa l'aspettava. Forse credeva che si sarebbe trovata davanti
una scuola in rovina, piena di macerie. Invece, riaprendoli, vide
davanti a sé il castello perfettamente ricostruito. La magia
poteva
fare molte cose, e fra queste c'era riportare in piedi un edificio
così grande in poco meno di un mese.
-Sembra
che non sia successo nulla- disse, rivolta più a
sé stessa che a
Glorya e a Cassiopea, al suo fianco come sempre.
-Già-
replicò la Malfoy, lanciando un'occhiata distratta agli
studenti che
affollavano il corridoio.
Effettivamente,
la vita sembrava essere andata avanti per tutti: le lezioni erano
ricominciate, i campionati sportivi anche, così come le
altre
attività extra scolastiche. Il Saint Patrick sembrava
esistere al di
là del mondo esterno, un microcosmo perfettamente regolato,
in cui
l'ordine sembrava essere stato ripristinato, e la tragedia tenuta a
bada dalla memoria. Non sapevano come stessero andando le cose nel
mondo Babbano, e forse era meglio così: gli studenti
sembravano aver
bisogno di vedere le cose riprendere ad andare esattamente nello
stesso modo in cui stavano andando prima del terremoto.
-Sembrerà
strano, ma ho tantissima fame- annunciò Lily mentre,
guardata da
molti studenti, si mescolava con loro.
-Oddio.
Lily Potter ha appena ammesso di aver fame? Lei, la
Donna-Che-Non-Mangia-Mai?- ironizzò Glorya, e lo spirito
della
normalità iniziò ad aleggiare anche sulle tre
amiche.
-Il
coma deve averla trasformata- aggiunse Cassiopea, per poi lanciarle
un'occhiata vagamente preoccupata; non sapeva se Lily fosse pronta
per scherzare su quello che le era accaduto.
Ma
lei sorrise, e replicò:
-E
in peggio, direi. Non è una buona cosa avere una fame da
rinoceronte
come te, sai- e lanciò un'occhiata invidiosa alla linea
impeccabile
della bionda.
-Doni
del cielo, che ci vuoi fare- disse Cassiopea in tono teatrale.
-Modestia
portami via. Comunque, non è ora di quella specie di merenda
che
offrono qui?- chiese Glorya, e l'orologio le diede ragione. Erano le
cinque, ora in cui le cucine del Saint Patrick mettevano
quotidianamente a disposizione degli studenti una piccola merenda.
Molti
ragazzi sembravano aver avuto la loro stessa idea, perchè il
refettorio era decisamente affollato, e i piatti dei cibi si
svuotavano e riempivano in continuazione.
-C'è
Shane- osservò distrattamente Cassiopea, avendo colto il
cenno di
saluto da parte del Grifondoro, e subito Lily e Glorya le puntarono
gli occhi addosso.
-C'è
qualcosa che devi dirci?- indagò Glorya, e un lieve rossore
tinse le
guance pallide della Malfoy.
-Oh.
Mio. Dio. Cassiopea è arrossita. C'è decisamente
qualcosa che deve dirci- esclamò Lily e l'ostentato silenzio
da
parte dell'amica confermò la sua affermazione.
-Okay.
Adesso noi ci sediamo, mangiamo, e tu
racconti.
Intesi?- dichiarò Glorya piuttosto decisa, e Cassiopea non
potè
proprio opporsi.
Così,
fra un sorso di tè caldo e un biscotto al cioccolato,
Cassiopea
raccontò loro di quanto Shane le fosse stato vicino, e del
timido
bacio che si erano scambiati appena qualche giorno prima. Quando ebbe
finito le guardò, forse in attesa di un loro giudizio.
-E
brava la mia vipera. Io ero in coma, e lei si dava ad
attività
promiscue!- fu il commento sarcastico di Lily, che nel suo
personalissimo modo di esprimersi voleva dire che aveva agito bene.
-Già,
io facevo la crocerossina e lei se n'è andata in giro a
baciare
Grifondoro- si aggiunse Glorya con un sorriso.
-Siete
veramente odiose, sappiatelo- ribattè Cassiopea, ma in cuor
suo era
contenta delle loro parole.
-Ma
sbaglio o c'è qualcun altro qui che ha qualcosa da
confessare?-
aggiunse poi, e Lily subito si difese.
-Io
ero in coma. Non posso materialmente aver fatto nulla- disse, e
automaticamente fu Glorya a finire sotto il loro sguardo inquisitore.
-Non
vi si può proprio nascondere nulla eh?- chiese rassegnata,
ed un
minuto dopo anche lei era lanciata nel racconto del suo neo rapporto
con Liam. Le brillavano gli occhi mentre ne parlava, e, mentre
l'ascoltava, Lily non potè fare a meno di pensare che anche
Glorya
aveva fatto la scelta giusta.
-Siete
disgustosamente felici- commentò alla fine, e le altre due
scoppiarono a ridere.
Lentamente,
fra un pettegolezzo e l'altro, anche loro stavano tornando alla
normalità.
******
-Tua
sorella è uscita dall'infermieria?-
-Si,
oggi. Più tardi passerò a salutarla, magari-
rispose Albus, alzando
gli occhi dal libro di incantesimi. Gli insegnanti, seppur
cautamente, avevano ricominciato ad assegnare compiti, e ad Albus era
toccata una relazione sugli Schiantesimi.
Lui,
Marìkaa e Molly stavano studiando insieme in camera di
quest'ultima,
ma mancava Rose, sempre incollata al fianco di Derek. Tuttavia Molly
si era bellamente addormentata su Storia della Magia, ed aveva
un'espressione così tenera che né Albus
né Marìkaa avevano avuto
il cuore di svegliarla.
-Nonostante
tutto quello che è successo, sono contenta che stia bene-
disse
Marìkaa, ed Albus dovette trattenersi a forza dal baciarla.
Ma come
faceva ad essere così straordinaria? Nonostante non
sopportasse Lily
e nonostante avesse dovuto subirsi la visione di Scorpius sempre
appiccicato al letto di lei, gli era rimasta accanto, perchè
sapeva
che Albus aveva bisogno del suo supporto. Ed ora, sempre per puro
spirito di amicizia, gli diceva che era persino contenta che sua
sorella si fosse rimessa! Incredibile. Non aveva mai conosciuto
nessuna come lei.
-Grazie.
So che non deve essere stato facile per te rimanermi vicina, eppure
lo hai fatto- disse invece, sperando che lei non notasse il suo
rossore.
-Sono
tua amica, Al. Era il minimo che potessi fare- replicò lei
con
un'alzata di spalle, ed Albus pensò, amaro: già,
sei proprio
un'amica
per
me...
-Lo
so, però tu provi qualcosa per Scorpius- osservò
Albus, usando
volutamente il presente.
-Provavo,
perchè adesso ho capito che per lui esiste solo Lily. Sono
stata una
stupida a non essermene accorta prima, anche se voi cercavate di
farmelo capire in tutti i modi. Lo dimenticherò...non
sarà facile,
ma lo dimenticherò- rispose Marìkaa, e in cuor
suo sapeva che stava
dicendo la verità. Non poteva continuare a soffrire per un
ragazzo
che non l'aveva, né avrebbe, mai voluta.
Albus
non credeva alle sue orecchie. Non poteva essere vero!
Marìkaa si
era arresa finalmente all'evidenza, e ora lui poteva cercare di
conquistarla! Certo, non sarebbe stata una passeggiata, dato che lei
continuava a vederlo come un amico, però, ora che aveva il
cuore e
la mente liberi da Malfoy, forse per lui c'era una
possibilità.
Per
nulla intenzionato a farsela scappare, Albus disse:
-Hai
perfettamente ragione...potresti cominciare a darti un'occhiata
intorno, magari c'è qualcuno che potrebbe interessarti...-
suggerì,
speranzoso.
-Mah,
dopo questa batosta non credo di voler neanche veder un ragazzo per
almeno due mesi!- esclamò Marìkaa abbacchiata, e
ad Albus caddero
quasi fisicamente le braccia. Altro che mente e cuori liberi,
Marìkaa
li aveva sigillati!
Ancora
una volta decise di non darsi per vinto.
-Lo
immagino...ma a volte non c'è rimedio migliore ad un amore
finito
male che innamorarsi di nuovo- ritentò, in tono saggio, ma
Marìkaa
scosse la castana chioma riccioluta, e ribatté:
-Naaa,
non credo di essere quel tipo di persona...-
Beh,
pensò Albus rassegnato, non sarò un asso in
pozioni ma forse un
filtro d'amore riesco a prepararlo...
******
-Se
continua così, Derek mi farà venire il diabete-
osservò Scorpius
in tono da conversazione.
Lui,
Edward e Thomas erano in sala duelli, e osseravano Derek fare gli
esercizi motori che lo avrebbero progressivamente portato a
recuperare la totale funzionalità delle gambe. Nel primo
periodo era
stato aiutato dai medimagi, ma negli ultimi giorni era stato ritenuto
in grado di cavarsela da solo. Rose però non lo mollava un
momento e
spesso, fra un esercizio e l'altro, si scambiavano tenere effusioni.
-Già,
mi sento i denti cariati- convenne Edward, con una smorfia; il suo
braccio era perfettamente guarito e lui era in ottima forma.
-Come
se tu e la Calender passaste il tempo a giocare a carte-
ironizzò il
gemello, con una risatina. Edward gli rifilò una gomitata
piuttosto
violenta, e Thomas rise ancora di più.
-Idiota.
Comunque...qui c'è qualcuno che invece è proprio
allergico alle
ragazze, sei diventato insensibile al cromosoma X?- insinuò
Edward
malizioso, e Scorpius fece finta di guardare altrove.
-È
inutile che fai lo gnorri. Che ci dici di Lily?- lo
interrogò con
schiettezza l'amico.
-Non
c'è niente da dire- rispose Scorpius, deciso.
-Sì
sì, ed io sono Merlino. Dai, è il tuo momento!
Non ti può più
odiare, visto che l'hai salvata- lo prese in giro Edward, e Thomas
annuì in suo supporto.
Visto
che Scorpius continuava a tacere, Edward propose:
-Potresti
chiederle un appuntamento, sai. È così che fanno
le persone
normali, anche se tu non rientri decisamente in questa categoria-
-Cosa
dovrei fare io? Un
appuntamento?-
Scorpius era decisamente scettico. Ebbe un'improvvisa visione di lui
e Lily seduti ad un tavolino, in silenzio e imbarazzati.
Rabbrividì.
-Certe
volte mi chiedo se tua madre ti abbia fatto sbattere la testa per
terra, da piccolo. Come pensi di conquistarla, se non la inviti ad
uscire?- chiese Edward, retorico.
-Non
vale usare la Maledizione Imperius- sottolineò Thomas, e
Scorpius
gli lanciò un'occhiataccia.
-Derek
ha finito, sarà meglio aiutarlo a prendere le sue cose-
tagliò
corto poi, e si alzò per raggiungere l'amico.
Tuttavia,
Scorpius non dimenticò affatto il consiglio di Edward.
Passò il
resto del pomeriggio a rimuginarci sopra, e, arrivato l'orario di
cena, si era quasi convinto che non fosse poi un'idea così
cattiva.
Certo, c'era il problema di cosa fare, però...
Gli
venne quasi da ridere, quando si rese conto che voleva
davvero
passare del tempo con Lily. Se qualcuno, anche solo un anno prima,
gli avesse detto che sarebbe arrivato a chiederle un appuntamento,
probabilmente l'avrebbe schiantato. Ora invece, si ritrovava a
guardare verso l'ingresso del refettorio ogni dieci secondi, per
vedere se era arrivata.
Quando
gli stava ormai venendo un principio di torcicollo, Lily
arrivò,
accompagnata solo da sua sorella; aveva notato Glorya seduta accanto
a quel Mackenzie, in una sorta di cena romantica.
Aveva
un aspetto ordinario, eppure aveva attirato immediatamente il suo
sguardo. Indossava un semplice paio di jeans strappati ad arte, un
caldo dolcevita marrone, e stivali vellutati dello stesso colore.
Fisicamente, il terremoto non aveva lasciato tracce su di lei.
-Cosa
stai facendo ancora qui? Vai a chiederle di uscire!- lo
esortò
Edward in tono da mamma chioccia, e poi estrasse la bacchetta:
-se
non lo fai, ti affatturo. Sul serio- aggiunse poi, minaccioso.
-Ti
odio- rispose Scorpius,e ì, dopo qualche esitazione, si
alzò.
Cercò
di darsi un minimo di contegno perchè diavolo, lui era
Scorpius
Malfoy, e non avrebbe chiesto di uscire a Lily Potter con faccia
implorante e voce stridula. Anzi, non gliel'avrebbe chiesto,
l'avrebbe ordinato.
Così,
con passo sicuro raggiunse il tavolo che lei e Cassiopea avevano
occupato, e disse, con voce spavalda:
-Io
e te usciremo insieme. Non è una richiesta-.
Lily
lo guardò con tanto d'occhi. Le stava ordinando
di uscire con lui? E lei stava davvero pensando di accettare?
-Non
ti azzardare a portarmi in uno di quei posti smielosi per coppiette-
rispose, assumendo la sua stessa aria di sufficienza.
Lui
si limitò a ghignare, prima di allontanarsi, piuttosto
soddisfatto:
-Oh
no, non sono decisamente
il
tipo-
Quando
fu fuori portata d'orecchio, Cassiopea guardò Lily.
-Mio
fratello ti ha chiesto di uscire-
-Già-
-E
tu hai detto sì-
-Già-
-Non
ci posso credere-
-Figurati
io- borbottò Lily, con un piccolissimo sorriso.
Il
loro incredulo scambio di battute venne interrotto dalla Preside
Dalton che, sebbene se la fosse vista brutta a causa della ferita al
braccio, era guarita perfettamente, e sorrideva loro dal tavolo degli
insegnanti.
-Vi
prego di scusarmi per l'interruzione, cari ragazzi, ma ho un'annuncio
importante da farvi. Si dà il caso che la permanenza dei
nostri
graditi ospiti inglesi stia per terminare, e per tanto io e i miei
colleghi abbiamo ritenuto opportuno organizzare delle
attività per
verificare quanto effettivamente questo scambio sia servito.
Si
tratterà di alcune prove teoriche, che si svolgeranno al
mattino, e
di esercitazioni pratiche, che si terrano invece nel pomeriggio.
Prendetele un po' come delle simulazioni di prova
d'esame...impratichirvi con gli esami che dovrete affrontare non
può
che essere d'aiuto, non credete? Bene, continuate pure a godervi
questa deliziosa cena- disse, gettando nel panico più nero
la
scolaresca e facendo rimanere il boccone bloccato in gola a molti di
loro.
-Simulazioni
d'esame?! Ma io non so un tubo!- si lamentò Shane Burke, e
gemiti di
disperazione provennero dal suo amico Tom.
-Conviene
ripassare qualcosa...- disse invece Diana Calender, qualche tavolo
dietro il loro, e Edward, che l'aveva sentita, suggerì:
-Già,
studiamo insieme?- e le scoccò un sorriso malizioso.
-Non
in camera mia- rise Diana, avendo capito al volo cosa intendeva
Edward per “studiare insieme”.
Molly
Weasley quasi svenne a quell'annuncio, mentre Rose sfrecciò
verso la
propria camera, sotto lo sguardo perplesso di Derek, borbottando che
era già in ritardo con lo studio.
Con
l'umore decisamente sotto terra, gli studenti lasciarono il
refettorio un'ora più tardi, molti già diretti
verso i propri
libri.
Cassiopea
si era attardata a scambiare qualche parola con Shane, e Glorya
camminava accanto a Liam, così Lily si ritrovò da
sola, cosa che
non le piaceva per niente. Dal terremoto, evitava la solitudine.
Si
era quasi decisa ad affrettare il passo per raggiungere Albus, ben
riconoscibile data l'altezza e la chioma corvina perennemente
scompigliata, quando lo vide.
Ethan
Sheldon, uscito quasi indenne dalla catastrofe, era appoggiato ad una
colonna, e la stava fissando. Stava fissando proprio
lei, non c'erano dubbi.
Con
orrore, Lily si accorse di non aver recuperato la bacchetta dalla
stanza e che, ancora una volta, Cassiopea e Glorya non c'erano.
Cercò
di mantenere la calma, dicendosi che con tutta quella gente intorno
non poteva farle niente, ma il suo sguardo le metteva i brividi. Ma,
pensò con orrore Lily, la sua stanza era l'ultima del
corridoio. Se
l'avesse seguita sin lì?
Notando
che si stava avvicinando, Ethan si staccò dalla colonna e
fece
qualche passo verso Lily. Non aveva mandato giù il suo
rifiuto, ed
ora che gli studenti di Hogwarts stavano per tornanre in Inghilterra,
non aveva più molto tempo per prendersi ciò che
voleva. Era
determinato ad averla.
Lily
intanto si chiedeva inutilmente se ci fosse un percorso alternativo
per la sua camera, o anche se ci fosse una biblioteca, un
ripostiglio, qualcosa in cui nascondersi finchè lui non se
ne fosse
andato. Non era così stupida da credere di poterlo
affrontare
fisicamente, mingherlina e provata com'era.
Ma
non c'era nulla. Aveva già imboccato il corridoio diretto
alla sua
stanza, che non dava sbocchi su nulla.
Lily
aveva però notato in un angolo un'armatura dotata di lancia
appuntita, e stava pensando che, in caso estremo, avrebbe potuto
cercare di usarla come arma, quando una voce disse:
-Lily!
Non dovevi aspettarmi?-
Si
voltò, con il cuore che accelerava i battiti per la gioia.
Scorpius,
anche se Lily non poteva saperlo, l'aveva tenuta d'occhio per tutto
il tempo e, quando aveva visto Ethan a poca distanza da lei, li aveva
seguiti.
Ethan,
a pochi passi da loro si irrigidì. Maledetto inglese! Doveva
arrivare proprio in quel momento?
-Oh,
sì. Hai ragione. Vieni a prenderti quel libro che...dovevo
restituirti- s'inventò di sana pianta Lily e Ethan, vedendo
i suoi
piani sfumare- almeno per quella sera- si affrettò ad
andarsene.
-Ti
è preso il pallino dell'eroe?- chiese Lily a Scorpius,
quando erano
ormai rimasti soli.
Lui
si irrigidì, infastidito dal suo tono. Non solo si prendeva
la briga
di salvarla da quel maniaco, lei non lo ringraziava neanche!
-Eviterò
in futuro, allora- replicò piccato, e fece per mollarla
lì.
Lily
si accorse solo in quel momento che lui poteva aver frainteso le sue
parole, e gli posò una mano su un braccio, per trattenerlo.
Scorpius
la fissò, sorpreso.
-Aspetta.
Non ho detto di non averne bisogno- disse lei, in un contorto
tentativo di ringraziarlo.
-Potrei
farmi pagare sai, per questi servizi- la informò in tono
leggero,
riducendo la distanza fra loro.
-Ti
ho già concesso un appuntamento...non basta?-
replicò Lily,
maliziosa. Le era mancato quel gioco fra loro.
Per
tutta risposta, Scorpius si chinò su di lei e, senza alcun
preavviso, la baciò. Fu come riscoprire un antico sapore,
mai
dimenticato, eppure non del tutto conosciuto ed entrambi si
ritrovarono a volere di più. Fu Scorpius, ancora una volta,
a tirare
le redini, staccandosi da lei.
-Per
ora
mi basta- le disse, ad un soffio di labbra da lei. Sorrise Lily,
mentre Scorpius si allontanava.
Spazio
Autrice:
Buon
pomeriggio, miei venerati lettori! Come annunciato, eccovi un nuovo
capitolo. Devo dire che siamo in una fase delicata della
storia...Scorpius e Lily ormai si piacciono, è evidente, ed
entrambi
sono disposti a darsi una possibilità
però..però. Non sanno come
comportarsi. Abituati da sempre a trattarsi male e a dichiarare di
odiarsi, ora che le cose non stanno più così non
sanno bene cosa
fare...rimangono loro stessi, ma ora si vedono con un altro occhio e
non sanno gestire la cosa. Trovo che siano molto teneri in fase di
corteggiamento, perchè da un lato si vogliono mostrare duri
e
altezzosi, dall'altro non possono nascondere i loro desideri. Diciamo
anche che si sono un po' scambiati i ruoli...se prima era
più
Lily a condurre il gioco, ora è Scorpius a decidere le
mosse.
Beh,
spero che vi siano piaciuti :)
Fra
Liam e Glorya invece le cose vanno a gonfie vele, e per un po' ho
intenzione di lasciarli tranquilli...hanno penato anche troppo no? Le
parti che li riguarderanno saranno molto pucciose e zuccherevoli,
anche se non è da me scrivere di storie felici...ma
farò questo
sforzo :P
E,
a grande richiesta, è ritornata Marìkaa, pronta
per i vostri
insulti, insieme a Ethan, immagino...purtroppo non è morto
schiacciato :/
Infine,
Cassiopea e Shane...diciamo che lui non le è più
indifferente, però
neanche Cassiopea sa come comportarsi...soprattutto per lei
è
difficile passare dal non ti posso vedere, sparisci a massì,
proviamoci...dedicherò un po' più di spazio a
loro nei prossimi
capitoli.
Bene,
detto questo, ringrazio di cuore le 142
persone
che hanno messo la mia storia fra le preferite,
le 25
che la ricordano
e le 142
che la seguono:
spero davvero che la storia continui a piacervi!
Un
grazie
speciale
va alle 14
persone che hanno recensito:
mi rendete sempre felicissima!!!
Infine,
vi invito come sempre a fare un salto dalla mia storia sui
Malandrini, Marauders:
quando la follia è all'ordine del giorno
sempre
bisognosa di nuovi lettori :)
E
anche per oggi, ho finito. Se tutto va bene ci sentiamo
sabato/domenica prossima, anche se lo studio mi sta portando via
tantissimo tempo :(
con
affetto, Miss_Slytherin
|
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Capitolo 52 *** Love is in the air ***
CAPITOLO
51
Love
is in the air
Cassiopea
Sofia Malfoy non aveva mai studiato così tanto in vita sua.
Era una
di quelle persone che possedeva il dono dell'apprendimento senza
sforzo: le bastava seguire la lezione, ripassare una volta, ed il
gioco era fatto.
Ma
quando si era trattato di ripassare tutti i programmi, di tutte le
materie, questa sua attitudine si era volatilizzata nel nulla e
Cassiopea si era ritrovata nel panico più nero.
Anche
quel pomeriggio si era accaparrata un intero tavolo della biblioteca,
subito ricoperto di appunti, libri, piume e boccette d'inchiostro, ed
erano due ore che non si schiodava da lì.
Era
sola, in tutta quella confusione: Lily aveva deciso di ripassare
Trasfigurazione, e, armatasi di bacchetta e cavie, si stava
esercitando nella Sala Duelli; Glorya invece aveva scelto di iniziare
con Pozioni e, come molti, aveva ottenuto il permesso per poter
utilizzare i laboratori.
Così
erano due ore che la Malfoy non spiccicava parola con nessuno,
sebbene in biblioteca ci fossero molti suoi conoscenti.
Cominciava
ad impazzire, cercando di imparare dati e battaglie, guerre e opere
di personaggi storici importanti. Storia della Magia era il suo
tallone d'Achille: non capiva proprio a cosa servisse imparare nomi
su nomi, e studiare quella materia le risultava perciò
difficile.
-Ehi,
principessa, ti sta uscendo il fumo dal cervello- disse una voce
conosciuta, proprio quando Cassiopea aveva deciso di abbandonare la
testa bionda sui libri, in un gesto di disperazione.
Shane
Burke si era appena seduto accanto a lei, e le aveva fatto una
leggera carezza sui capelli.
Lei
sollevò piano la testa, sino a guardarlo di traverso.
-Non
ce la faccio più- annunciò funerea.
Shane
sorrise, intenerito.
-Quale
materia ti ha gettato in questo stato di disperazione?- chiese
incuriosito. Gli sembrava ancora così strano poter parlare
con lei
del più e del meno, poterle accarezzare i capelli senza
rischiare la
mutilazione...viverla, insomma. Eppure era così: il
terremoto
sembrava averla cambiata, aver rimesso in gioco le sue certezze, e da
allora Cassiopea, sebbene rimanesse la solita snob fredda e
sarcastica di cui lui si era innamorato, non lo aveva più
respinto.
E lui non poteva che ringraziare ogni giorno chiunque gliel'avesse
concessa. Dopo anni e anni di rifiuti, sofferenze e umiliazioni, lei
era sua. Alla faccia di chi dice che perseverare è
diabolico, pensò
Shane...
-Storia
della Magia. La detesto- rispose Cassiopea.
-Tu
come mai non stai studiando?- chiese poi sospettosa, stringendo gli
occhi chiari. Shane rise per quella sua buffa espressione, e
replicò:
-Ho
finito ora con Incantesimi, sto facendo una pausa prima di uccidermi
con Biomagia. Mi era venuta...voglia di vederti- aggiunse, quasi
timido. Non si era ancora abituato a poter mostrare, anche in minima
parte, i suoi sentimenti. La osservò, quasi aspettandosi che
lei
urlasse qualcosa del tipo “Mi stai facendo venire il diabete,
Burke!”, ma invece Cassiopea fece un sorrisino e
ribattè:
-Beh,
potevi almeno presentarti con cibarie e bevande...sto morendo dalla
fame!-
Shane
alzò gli occhi al cielo.
-Non
ti smentisci mai eh....piccola balenottera!-
-Ehi!-
s'indignò Cassiopea mollandogli un pugno sulla spalla, -sono
un
fuscello io!-
-Fuscello
eh? Vediamo....- e senza preavviso le passò un braccio sotto
le
ginocchia, uno dietro la schiena e la sollevò senza sforzo.
Lei
prese a ridere, tempestandogli le spalle di pugni, e scalciando
urlò:
-Mettimi
giù!!!!-
-Sssssh!!!!-
dissero in coro molti studenti, infastiditi da tutto quel baccano, e
Shane, strafottente, disse:
-Scusatela,
è fatta così....le piace fare casino!!!-
E
fra risate e sguardi indignati, Shane trascinò via
Cassiopea,
dimentichi di compiti e interrogazioni.
Fuori
dalla biblioteca la rimise a terra, e notò con piacere che
le
pallide guance di Cassiopea erano tinte di un tenero rossore.
-Allora
noi...sabato, usciamo?- chiese Shane dopo qualche attimo di silenzio.
Per sabato era stata infatti organizzata un'uscita a San Francisco:
gli insegnati avevano ritenuto giusto concedere
quest'opportunità di
svago agli studenti, e la città era ormai sicura.
-Mmh...anche
se mi hai chiamata balenottera e per questo meriteresti atroci
punizioni, direi di sì- rispose Cassiopea, sentendosi
stranamente
leggera.
D'improvviso,
si rese conto di essere felice: era bello poter stare con Shane senza
dover fingere ribrezzo, senza doverlo continuamente respingere. Lui
era cambiato, sembrava più maturo, ed anche in lei qualcosa
era
mutato. Il terremoto le aveva insegnato a cogliere ogni attimo di
felicità, e perchè non iniziare proprio con Shane?
******
Lily
Potter era estremamente seccata.
Insomma,
Trasfigurazione di solito le piaceva, anche se la sua materia
preferita era in assoluto Pozioni, e normalmente non aveva
difficoltà. Ma quel giorno evidentemente aveva la testa fra
le
nuvole o, cosa più probabile, la sua bacchetta aveva deciso
improvvisamente di smettere di collaborare. Erano due ore che ci
provava, ma non era ancora riuscita a far Evanescere quella maledetta
iguana, e la professoressa Young diceva sempre che l'Incanto
Evanescente era fra i più richiesti agli esami!
-Maledetta
bestiaccia, perchè non vuoi scomparire?!- chiese disperata,
dopo
l'ennesimo tentativo andato a male. L'iguana si limitò ad
osservarla
impassibile, facendola arrabbiare ancora di più.
-E
va bene, stai lì, stai lì! Non mi interessa-
aggiunse, sedendosi su
un banco. Poi, per evitare che la bestiaccia se ne andasse in giro a
far danni, disse: -Pietrificus
totalus!-
L'iguana
si immobilizzò, e Lily commentò, acida:
-Ti
sta solo bene-
Non
era l'unica che aveva deciso di esercitarsi in Sala Duelli, e il
vociare degli altri studenti le stava facendo venire un gran mal di
testa. Quel pomeriggio di studio non stava decisamente andando come
lei aveva previsto, e Lily Potter odiava quando le cose non andavano
nel verso giusto.
-Come
mai ti sei ridotta a parlare con un'iguana?- chiese curioso Scorpius
Malfoy, che aveva l'incredibile capacità di trovarla sempre
e
comunque, sbucando accanto a lei. Lily lo guardò male.
-Non
vuole Evanescere- rispose, irritata.
-Che
terribile colpa- commentò lui, ironico. Lily gli
rifilò l'ennesima
occhiataccia.
-Sei
venuto a irritarmi ancora di più, o volevi qualcosa?-
chiese,
voltandosi a guardarlo. Sembrava essere appena tornato da un giro
sulla scopa: aveva i capelli biondi scompigliati, le guance
leggermente arrossate e indossava la tenuta sportiva.
Era
bello. Semplicemente bello.
-A
dir la verità volevo qualcosa, ma anche irritarti non
è male-
replicò, con un sorrisetto divertito. D'un tratto Scorpius
si rese
conto di avere ancora indosso la tuta, e si chiese perchè
non fosse
passato a cambiarsi prima di andare a cercare Lily. Lei era come
sempre impeccabile: riccioli rossi sparsi ordinatamente sulle spalle,
camicia azzurra di raso perfettamente stirata, gonna blu coordinata
senza una piega e stivali scamosciati intonati.
-Ad
irritarmi ci ha già pensato l'iguana, ti prego non
mettertici anche
tu- disse lei in finto tono implorante, riportando la sua attenzione
sulla conversazione.
-Mmmh,
per questa volta posso lasciare stare i tuoi nervi- concesse lui, e
Lily si ritrovò a sorridere.
-Perchè
non stai studiando?- chiese poi.
-Perchè
sono un genio e non ne ho bisogno- rispose Scorpius, modesto.
-Ah,
ah, questa è bella. Sbaglio o voi Malfoy non avete un buon
rapporto
con Storia della Magia? Forse dovresti ripassare qualcosa-
suggerì
Lily, sarcastica.
-Non
sbagli. Comunque ho deciso di fare qualche giro sulla scopa per
rilassarmi un po'. Sai, non fa bene alla pelle del viso stressarsi
troppo- rispose lui, dandosi arie.
-Oh,
povero cucciolo, non sia mai che ti vengano le rughe!- lo
schernì
Lily, divertita. Non sapeva spiegare come, ma il loro modo di
scherzare stava cambiando: le loro battute non erano più
mirate ad
offendere e umiliare, ma semplicemente a prendersi in giro con
leggerezza. Lily non se lo sarebbe mai aspettato, dopo cinque anni
passati a farsi reciprocamente del male, ma le piaceva quel loro
nuovo modo di rapportarsi.
-Con
le rughe non ti piacerei più- disse Scorpius, guardandola
dritto
negli occhi. Il tono era serio, e il sorriso di Lily lentamente
scomparve, mentre il cuore accelerava i battiti.
La
vecchia Lily avrebbe ribattuto qualcosa come “Se è
per questo non
mi piaci neanche adesso”, mentre quella nuova stava cercando
un
modo per dirgli che lui le sarebbe piaciuto comunque, ma senza
esporsi troppo.
-O
non piaceresti più alle altre tue ammiratrici?-
replicò infine, per
metterlo alla prova.
-E
se ti dicessi che non mi interessa più piacere alle altre?-
ribattè
Scorpius, che voleva invece andare sino infondo. Ora che aveva fatto
chiarezza nel suo cuore, non avrebbe sprecato altro tempo.
-Mmmh...ti
direi che ne rimarrebbero molto deluse- insistette Lily,
avvicinandosi a lui inconsapevolmente.
-Oppure
che hai la febbre...fa sentire, magari sei davvero caldo- aggiunse,
sollevando una mano per appoggiargliela sulla fronte.
-Eppure
non sei caldo, che strano- commentò poi, abbassando
lentamente la
mano. Erano vicinissimi ora, ed il mondo intorno a loro sembrava
sbiadire lentamente. Non importava che Nora Weston avesse quasi dato
fuoco al suo gufo, a pochi metri da loro, o che Molly Weasley avesse
annaffiato completamente suo cugino Hugo con una fontana di vino che
aveva fatto apparire chissà come, proprio lì di
fronte: Lily e
Scorpius erano di nuovo entrati nella loro dimensione, dove niente e
nessuno contava se non il battere furioso dei loro cuori, ed i loro
respiri quasi intrecciati.
-Non
sono caldo perchè non ho la febbre, e le altre non mi
interessano
più perchè ora so cosa voglio...- disse Scorpius,
a pochi
centimetri dalla sua bocca.
-E
cosa vuoi?- domandò Lily, sentendo che da quella risposta
dipendevano molte cose.
-Te-
rispose lui, prima di baciarla. Le sue labbra si addattarono
immediatamente a quelle di lei, come se lui non avesse fatto altro
che baciarla, assaggiarla, gustarla...le loro lingue si incastrarono
alla perfezione, come se si conoscessero da tempo, come se non
avessero mai dimenticato le proprie fattezze. Baciarsi fu naturale ed
emozionanante allo stesso tempo, come se Lily e Scorpius non avessero
atteso altro che quel momento, come se non fossero vissuti solo per
quell'istante di perfetta armonia e pace.
Quando
lei si staccò delicatamente, erano entrambi senza fiato.
-Eri
venuto per questo?- domandò, notando con piacevole sorpresa
che le
braccia di Scorpius le circondavano la vita. Quando l'aveva
abbracciata così stretta?
-No.
Ero venuto a dirti che ti aspetto sabato alle due e mezzo precise,
fuori dal Refettorio- replicò Scorpius, e dopo averle fatto
una
carezza sulla guancia arrossata, si allontanò.
Lily
lo guardò lasciare la Sala Duelli ancora per un attimo, poi,
lentamente, riprese in mano la bacchetta, che giaceva abbandonata
accanto a lei. Fissò con decisione la sua iguana e dopo aver
mormorato un: -Finite
incantatem!-,
annunciò con decisione:
-Adesso
veniamo a noi due. Evanesco!-
L'iguana
svanì.
******
Glorya
Zabini osservava soddisfatta la propria Pozione Sonnifera. Aveva
seguito alla lettera le complesse istruzioni, ed ora un liquido
azzurro chiaro riluceva nel suo calderone. Prese una fialetta, vi
versò la densa miscela e la etichettò,
cosicchè durante il ripasso
non rifacesse per errore la stessa pozione. Sempre molto compiaciuta
di se stessa, fece evanescere con un tocco di bacchetta il resto
della pozione, di modo che il calderone fosse pronto per l'esercizio
successivo.
Pozioni
la rilassava. Come Lily e Cassiopea, eccelleva in quella materia,
perchè era così bello vedere gli ingredienti che
si addensavano
tutti insieme, vedere un informe intruglio trasfomarsi in un utile
strumento magico, osservare la pozione raggiungere l'esatta
gradazione...sì, Pozioni le piaceva proprio.
Riordinò
gli ingredienti che le erano serviti per la Pozione Sonnifera, ed
aveva appena afferrato il libro di testo per scegliere qualcos'altro
con cui esercitarsi, quando una voce disse:
-Sei
molto bella quando sei concentrata-
Con
un sorriso, Glorya alzò il viso verso Liam.
-E
quando non sono concentrata?-
-Lo
sei ancora di più-
-Adulatore!-
-Te
lo meriti- sorrise lui, attirandola a sé. Glorya
sospirò, felice.
Non
avrebbe potuto andare meglio di così.
-Sei
venuto a disturbarmi?- scherzò lei.
-Mmh
anche...a che punto sei con lo studio?-
-Ho
già ripassato Difesa e Incantesimi, ora mi stavo cimentando
con
Pozioni. Tu?-
-Io
ho iniziato con Trasfigurazione, poi sono passato a Storia della
Magia...e ora mi stavo chiedendo se questa bella ragazza aveva voglia
di chiacchierare un po' con me- rispose Liam, rilassato.
Il
fatto che Glorya lo avesse accettato per quello che era aveva tolto
un grosso peso dallo stomaco di Liam e lui, per la prima volta da
quando aveva perso Evelyn, sentiva di poter essere di nuovo felice.
Grazie a quello scricciolo dai capelli scuri che teneva fra le
braccia. Grazie al suo sorriso e al suo coraggio. Liam non sapeva che
cosa aveva fatto per meritarsela, ed ogni istante passato con lei gli
sembrava di sentire la propria anima ricostruirsi piano piano.
-Certo
che ne ho voglia. Pozioni mi piace, ma dopo di un po' tutti questi
odori iniziano a nausearmi. Hai voglia di un tè?- rispose
Glorya,
cominciando a riporre le sue cose nella borsa.
-Sì,
mi va- annuì Liam, aiutandola.
Dieci
minuti dopo, mentre l'orologio batteva le cinque, Glorya e Liam
lasciarono il laboratorio n.1 diretti verso il Refettorio, affollato
come sempre per la merenda.
Conquistarono
un tavolino vicino ad una grande finestra, e vi si sedettero con due
fumanti tazze di tè fra le mani.
-Allora,
sei preoccupata per le simulazioni?- domandò lui, versando
una
quantità spropositata di zucchero nella sua tazza.
-Un
po' per Trasfigurazione. Il programma di quest'anno è
davvero
difficile, ed io non sono mai stata una cima. Tu dovresti stare
tranquillo, invece- risposa Glorya, che invece preferiva il
tè con
il latte.
-Non
sono molto in ansia, in effetti. Se vuoi con Trasfigurazione posso
darti una mano, più tardi- rispose Liam, gentile.
Glorya
gli regalò un sorriso: -Volentieri. Così forse
evito di far
spuntare una doppia testa al mio topo-.
Liam
rise e Glorya, contagiata dalla sua risata, lo imitò.
-Senti
Glorya, stavo pensando una cosa...- iniziò Liam poco dopo,
improvvisamente imbarazzato.
Anche
Glorya smise di ridere, temendo che lui avesse cambiato idea su di
loro. Con Liam non si poteva mai dire, e lei aveva paura di soffrire
ancora.
-Cosa?-
chiese, sperando di non sembrare troppo ansiosa.
-Io
e te non abbiamo mai avuto un vero appuntamento- disse Liam, e a
Glorya venne quasi da sospirare per il sollievo.
-In
effetti è vero...- replicò invece, contenta di
saper controllare
così bene le proprie emozioni.
-Dovremmo
rimediare- propose Liam, fissandola intensamente. La sua mano,
appoggiata sul tavolo, corse verso quella di lei.
-Dovremmo,
sì- confermò Glorya, lasciando che lui le
stringesse la mano.
-Che
ne dici di sabato?-
-Dico
che è perfetto- rispose lei, e non potè evitare
di sorridere.
*******
Albus
Severus Potter di solito non aveva problemi a concentrarsi. Aveva
sempre ottenuto ottimi voti, anche grazie alla dedizione che dedicava
allo studio. Ma quel giorno non riusciva a tenere gli occhi sul libro
per più di dieci minuti.
Marìkaa
sedeva di fronte a lui. Indossava un paio di semplici jeans, le
solite Converse azzurre malandate ed un maglione dello stesso colore.
Il viso era privo di trucco, ed aveva infilato la bacchetta fra i
capelli in mancanza di un elastico. Albus la trovava bellissima,
nella sua semplicità, ed era a causa sua che non era ancora
riuscito
a studiare nulla. Accanto a lui c'era Rose, invece perfettamente
calata nel ruolo di studentessa modello, anche se qualche volta si
lasciava baciare da Derek Zabini. Albus si era dovuto ricredere su di
lui: si era rivelato un ragazzo piacevole, e non si poteva negare che
tenesse davvero a Rose. Così Albus aveva dato la sua
“benedizione”
alla coppia, accettando che Derek studiasse al loro tavolo.
-Tutto
bene, Al?- domandò Marìkaa, che lo aveva sorpreso
a fissare il
vuoto.
-Mmh,
sì- rispose lui, affrettandosi ad abbassare gli occchi sul
libro di
Storia della Magia.
-Sembri
distratto- osservò lei, sottovoce.
-Non
sono molto concentrato...- confermò Albus, sempre a voce
bassa.
-Come
mai?- chiese Marìkaa ed Albus sospirò: come dirle
che stava
cercando il modo migliore per chiederle di uscire, e non
da amici?
-Facciamo
due passi? Non ce la faccio più a star seduto-
Marìkaa
annuì, ed infilò una piuma nel libro di
Trasfigurazione, per tenere
il segno.
Si
alzarono e, passando davanti agli scaffali che contenevano i libri
sulle pozioni, videro Edward Nott e Diana Calender intenti a
baciarsi. Almeno loro non hanno problemi, pensò Albus
amaramente,
mentre seguiva l'amica
fuori dalla biblioteca.
-Allora?
Cosa ti preoccupa?- ritentò Marìkaa, alla quale
non piaceva vedere
Albus così abbattuto.
-C'è
un'uscita a San Francisco, sabato- replicò Albus, sviando la
domanda. Aveva deciso che il modo diretto era l'unica soluzione, e
sperava di non sbagliare.
-Sì,
lo so. Ma cosa...?-
-Verresti
con me?-
-Certo,
usciamo sempre insieme. Lo dico anche a Rose, Molly...-
-No-
la interruppe Albus, determinato, -intendevo solo io e te-
precisò.
Marìkaa
lo fissò sorpresa.
-Solo
io...e te? Proprio da soli?-
-Sì,
proprio
da soli-
confermò Albus, con il cuore in gola.
-Non
intendi...da amici?- chiese ancora Marìkaa, cominciando ad
aprire
gli occhi.
-No,
non intendo da amici. Non mi devi rispondere subito...pensaci, e
fammi sapere qualcosa- replicò Albus, che non avrebbe
sopportato un
no secco.
Si
allontanò, prima che lei avesse modo di rispondere, senza
avere modo
di vedere il rossore che aveva colorato le guance di Marìkaa.
Spazio
Autrice:
Lo
so, è passato ben più di un mese dall'ultimo
aggiornamento. Lo so,
sono vergognosa e non mi meriterei neanche gli insulti. Lo so, non
posso sperare che ci sia ancora qualcuno disposto a seguire questa
storia, figuriamoci a recensirla. A mia discolpa posso dire due cose:
come avevo preannunciato gli esami mi stanno mangiando viva, e ne ho
ancora uno a metà luglio. Qualcuno mi ha fatto notare che,
nonostante appunto io sia presa dallo studio, l'altra mia storia
(dalla quale se volete farmi contenta -e lo so che non volete dato
che sono un'autrice penosa e inaffidabile- potete passare cliccando
qui Marauders:
quando la follia è all'ordine del giorno)
è stata aggiornata, mentre PL no. E qui veniamo al secondo
motivo:
Poisonous Lily sta ormai giungendo alla fine, non mancano molti
capitoli, e questo comporta che a) ho una terribile paura di avervi
stancati ed annoiati, e che di conseguenza la storia non piaccia
più
e b) mancanza di ispirazione dovuta alla spropositata
quantità di
capitoli pubblicati. Questo ha portato a questo ritardo
inaccettabile, mentre per l'altra storia, iniziata da poco, ho ancora
delle idee. Non so se mi sono spiegata bene :(
Possono
sembrarvi scuse stupide, lo so, eppure è quello che
è successo.
Posso chiedervi scusa, con tutto il cuore, e sperare che non mi
odiate troppo :(
Venendo
al capitolo...che dire, tutti sembrano andare d'amore e d'accordo, e
credo che sia anche giusto dopo quello che hanno passato. So che
possono sembravi tutti molto zuccherosi e pucciosi, ma non posso
farci nulla: voglio dare un po' di felicità a questi poveri
personaggi che ho tanto maltrattato, e spero davvero che apprezziate
la piega che la storia sta prendendo. So anche che molti di voi si
aspettavano l'appuntamento di Scorpius e Lily già in questo
capitolo, ma prima di quello volevo far vedere come si stanno
evolvendo i “rapporti di coppia” e come stanno
cambiando i
personaggi.
Che
altro dirvi, a parte farvi ancora le mie più sentite scuse?
RINGRAZIO
TANTISSIMO
le 146
persone
che hanno questa storia fra le preferite,
le 25
che l'hanno fra le ricordate
e le 143
che la seguono:
sono pessima lo so, e voi siete meravigliosi!!!!
Un
GRAZIE
GRANIDISSIMO
va alle 15
da me stra-venerate persone che hanno recensito
l'ultimo capitolo: so che mi starete lanciando pomodori, cipolle e
quant'altro, ma vi amo lo stesso! Risponderò alle recensioni
fra
oggi e domani :)
Un
GRAZIE
ENORME va inoltre alle 40
stupende, fantastiche e stra meravigliose persone che hanno me
fra gli autori
preferiti:
è sempre un grandissimo onore, anche se non credo di
meritarlo!!!!
Ultima
importantantissima
cosa: questa storia, per quanto possa essere brutta, per quanto possa
non piacere, per quanto possa aver stancato e annoiato, resta
mia.
Non tollero plagi, neanche il più piccolo ed irrilevante. Mi
è
successo troppe volte, e adesso sono stanca. A buon intenditor, poche
parole.
Bene,
ho finito. Se lo vorrete ancora, pubblicherò il prossimo
capitolo
fra una settimana, massimo dieci giorni....e spero tanto che ci siate
ancora :)
Con
tantissimo affetto e miliardi di scuse,
Vostra,
Miss_Slytherin
|
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Capitolo 53 *** In the memories of Scorpius ***
CAPITOLO
52
In
the memories of Scorpius
-Non
ho le tette-
Lily
Potter fece questa apocalittica e stranamente realistica affermazione
una fredda mattina di dicembre, di fronte allo specchio.
-Lily
tesoro, tu non hai mai avuto le tette- osservò Cassiopea,
neanche
troppo gentilmente, alzando per un attimo gli occhi dal suo libro di
Storia della Magia, dal quale stava cominciando ad essere leggermente
ossessionata.
-Lo
so! Ma adesso mi sembra una tragedia!- ribattè lei,
tagliente,
osservandosi da diverse angolazioni. Mmmh, forse di fianco il seno
sembra più grosso, pensò poi.
Glorya
era stupita.
-Perchè
adesso è una tragedia, mentre sino a cinque minuti fa non lo
era?-
chiese, cercando di dare un senso al discorso.
Era
sabato mattina, e le tre ragazze erano salite in stanza dopo
colazione per studiare un po'. In realtà dovevano cambiarsi
per i
rispettivi appuntamenti, ma le simulazioni d'esame sarebbero
cominciate lunedì, e per questo motivo avevano dovuto
ridurre i
tempi di preparazione.
-Perchè
oggi esco con Malfoy!- disse, seccata per il fatto che non se lo
fossero ricordato, soprattutto perchè avevano passato una
settimana
intera a prenderla in giro. Cassiopea, in particolare, aveva scoperto
il proverbio Babbano “chi disprezza compra” e da
allora aveva
continuato a ripeterlo nell'orecchio di Lily a tradimento.
-Giusto.
E questo cosa c'entra con le tue tette...?- chiese Cassiopea,
perplessa. Certe volte era davvero difficile seguire i discorsi di
Lily.
-Beh...c'entra-
disse la rossa evasiva. Glorya e Cassiopea si scambiarono
un'occhiata, poi la Zabini domandò, cauta:
-Lily,
non sarai per caso nervosa?-
-Nervosa?
Io? Ma stai scherzando? Tzè, nervosa!- ribattè
Lily, con voce
troppo acuta per essere credibile.
-È
nervosa- concluse la Mafoy, alzando le spalle.
-Parecchio-
concordò Glorya, fissando una camicia azzura, indecisa se
indossarla
o meno per uscire con Liam.
-Non
siete d'aiuto- le rimbeccò Lily.
-Beh,
le possibilità sono due: o ti faccio una Fattura Pungente
alle tette
per farle crescere, così la smetti di lamentarti, oppure
accetti il
fatto che probabilmente a mio fratello non importa se hai il seno
grosse o meno- disse pratica Cassiopea, abbandonando definitivamente
gli studi per dedicarsi al suo baule stracolmo di abiti.
Lily
ci pensò su un attimo.
-Fattura
Pungente?- chiese infine.
Le
altre due scoppiarono a ridere, e la tensione che serrava lo stomaco
di Lily si allentò un po'.
-No,
niente Fattura Pungente. Sono perfetta così-
replicò poi, tirando
fuori la scarsa modestia che l'aveva sempre caratterizzata.
-Sì,
perfetta e modesta- concordò Glorya, optando alla fine per
un caldo
maglione di cachemire blu marine.
Lily
le fece una brutta smorfia, per poi tornare a specchiarsi.
Aveva
pensato a lungo a cosa indossare quel giorno, nonostante avesse
spesso il pensiero fisso sugli esami. Si era immaginata vari
abbinamenti, cercando di trovare quello che l'avrebbe fatta apparire
ancora più bella di quanto già non fosse agli
occhi di Scorpius. Ma
poi, in un orribile flashback, si era rivista in un letto
d'infermeria, appena uscita dal coma, con lui là di fronte.
Con gli
occhi così pieni di...non sapeva neanche come definire
quello che
aveva visto nello sguardo di Scorpius. E aveva capito che non gli
sarebbe importato, che non avrebbe neanche fatto caso a cosa
indossava.
Così,
mezz'ora prima, aveva afferrato un paio di jeans scuri a sigaretta,
vi aveva abbinato un dolcevita di lana color amaranto e aveva
infilato ai piedi gli stivali rasoterra scamosciati porpora scuro.
Si
era messa un filo di matita nera sotto gli occhi, e, all'ultimo,
aveva anche passato un rossetto rosso ciliegia sulle labbra.
-Vado-
annunciò a una Glorya in reggiseno e ad una Cassiopea in
slip grigi
che stavano finendo di vestirsi.
-Auguri!-
le disse la Malfoy con un ghigno, mentre Glorya più seria,
le
suggerì:
-Cosa
ne pensi di prendere cappotto e sciarpa? Siamo a dicembre, sai-.
Riconoscente,
Lily afferrò un caldo cappotto grigio e la sciarpa
coordinata.
In
corridoio, si fermò un attimo. Per un istante,
provò l'istinto di
voltarsi e scappare via. Stava davvero uscendo con Scorpius? Stava
davvero dandogli la possibilità di conquistarla, di tenere
il
proprio cuore fra le mani? E se lui l'avesse gettato a terra,
calpestato, per puro divertimento? Se avesse solo immaginato di
vedere nei suoi occhi solamente ciò che desiderava
scorgervi? Se si
fosse inventata tutto, se per lui fosse stata ancora e solo una tacca
da aggiungere, un trofeo da allineare accanto agli altri?
Presa
dal panico, fece per tornare indietro. Ma nell'istante in cui
appoggiò la mano sulla maniglia della porta, capì
che era troppo
tardi. Che c'era già dentro. Che l'unica cosa da fare era
mettere un
piede davanti all'altro e andare incontro a qualsiasi cosa sarebbe
accaduta.
******
Scorpius
era nervoso. Erano quasi le tre, e da mezz'ora stava aspettando Lily
appoggiato alla porta del Refettorio. Aveva visto passare centinaia
di ragazzi e ragazze, pronti a godersi la prima vera giornata di
svago, liberi dal ricordo del terremoto, liberi dalle più
normali
preoccupazioni degli esami, ma di lei non c'era ancora traccia. Stava
per andarsene, arrabbiato con il mondo, quando la vide arrivare da
lontano. La riconobbe per la chioma rosso scuro, che spiccava
chiaramente in mezzo alla folla. Amava quei capelli, nonostante in
passato avesse odiato il fatto di saperli riconoscere in mezzo a
tanti altri. La osservò farsi largo fra gli studenti,
infastidita
dalla massa, come lo era sempre stata. Notò che ad un certo
punto
spinse via senza tanti complimenti due ragazzine del primo anno, per
farsi spazio. Ed infine, eccola.
-Ciao-
gli disse, senza ovviamente accennare delle scuse per il ritardo.
-Cos'è
successo al tuo orologio?- le chiese, pignolo come sempre.
-Nulla,
perchè?- ribattè lei, stupita.
-Perchè
sei in ritardo come al solito, nel caso in cui non te ne fossi
accorta- le fece notare, infastidito. Ma Lily scoppiò a
ridere:
-Oh
insomma Malfoy! Credevo che te lo fossi aspettato e che anche tu
saresti arrivato alle tre!-
-Ma
perchè dovrei darti appuntamento ad un orario e poi
aspettarmi che
tu compaia in un altro?! Non è logico- sbottò,
irritato.
-Se
è per questo non è logico neppure che io stia
uscendo con te,
eppure eccomi qui. Hai intenzione di portarmi da qualche parte o
pensi di restare qui a farmi la predica sull'orario come un vecchio
bisbetico?- chiese Lily, sfoderando un sorriso malandrino.
-Credo
che opterò per la seconda opzione, ma solo per questa volta.
Non
abituartici- rispose, scorbutico. Tuttavia il malumore gli
passò
quando lei infilò delicatamente il braccio sotto il suo. Non
disse
nulla, ed insieme a qualche altro ritardatario si avviarono verso
l'uscita. Mentre respirava l'aria fredda dell'inverno, Lily vide poco
lontano Albus e...sbagliava o quella era Marìkaa? Suo
fratello era
riuscito finalmente ad ottenere un appuntamento? Toccando la
bacchetta che portava nella tasca interna del cappotto, Lily si
ripromise di scoprire come fosse andata la loro uscita. Con la mente
già proiettata su propositi di vendetta, si accorse solo
all'ultimo
istante che Scorpius non la stava guidando verso la città.
-Ma
dove stiamo andando? Non facciamo un giro a San Francisco?- chiese,
perplessa.
Scorpius
sorrise in un inquietante modo che non le piacque.
-No-
replicò, guidandola verso il parco della scuola,
praticamente
deserto dato che la maggior parte degli studenti aveva scelto la
città, e i restanti il caldo del castello.
-Mi
stai spaventando. Vuoi portarmi in un luogo appartato per occultare
il mio cadavere indisturbato?- domandò ancora, sospettosa.
Scorpius
scoppiò a ridere.
-Donna
di poca fede, aspetta e vedrai- disse poi, enigmatico.
Camminarono
ancora un po' fra gli alberi maestosi, fino a giungere in una piccola
radura. Con stupore, Lily notò che al centro vi era un
piccolo
gazebo, con un tavolo e alcune panchine bianche.
-Ma
cosa....?- stava iniziando a dire, quando qualcosa attirò la
sua
attenzione. Sul tavolo era posato un grosso bacile di pietra,
finemente intagliato, con eleganti scritte lungo l'orlo; Lily lo
riconobbe dopo qualche istante, perchè anche suo padre ne
possedeva
uno.
-Ma
che posto è questo? E cosa...cosa ci fa un Pensatoio qui
fuori?-
chiese infine, completamente spiazzata. Si sarebbe aspettata di
tutto, ma non quello.
Scorpius
sembrava molto compiaciuto per il suo stupore e mentre le afferrava
una mano per condurla verso le panchine rispose:
-Ho
scoperto questo posto grazie a Edward. Aveva passato qui una serata
con Diana e mentre me ne parlava mi è sembrato perfetto
per...per
venirci oggi. Diana gli ha spiegato che questo gazebo è
stato
costruito per la moglie di uno dei fondatori della scuola. Non
chiedermi date o nomi, so solo che la donna amava molto la natura e
che il marito le costruì questo posto per permetterle di
leggere in
mezzo al verde. Comunque, ora gli studenti possono venirci, ma gli
americani lo conoscono talmente bene che se ne sono stufati-
-E
perchè non fa freddo?- chiese Lily, notando che pur essendo
all'aria
aperta all'interno del gazebo vi era un piacevola calore.
-È
stregato. C'è un incantesimo che lo riscalda...quella
poveretta
sarebbe molta congelata se avesse deciso di venire qui fuori
d'inverno, e così il marito vi ha imposto una magia-
replicò Scorpius. Una volta scelto quel luogo per
l'appuntamento si era
documentato, per non fare brutta figura.
Lily
sembrava impressionata, e questo non poteva che fargli piacere...
-Non
mi hai ancora detto cosa ci fa un Pensatoio qui, però-
osservò,
dopo qualche attimo di silenzio.
Scorpius
sorrise, e si prese un attimo prima di risponderle.
L'idea
di usare un Pensatoio gli era venuta solo tre giorni prima. Era nel
panico più nero, perchè non sapeva dove portare
Lily e cosa fare
insieme. L'idea di loro due che si fissavano in silenzio senza sapere
cosa dirsi, seduti ad un tavolo di un'anonima caffetteria lo
spaventava, ed era alla disperata ricerca di qualcosa di originale da
proporle. Si era chiesto cos'avesse fatto suo padre a suo tempo, cosa
avesse organizzato per il primo appuntamento con sua madre...e
ta-daah! Gli era venuta l'idea. Gli aveva scritto, chiedendogli se
poteva spedirgli il Pensatoio, e suo padre, benchè
decisamente
perplesso e sotto sotto anche curioso, aveva acconsentito ad una
condizione: che Scorpius gli raccontasse a cosa sarebbe servito. Il
Pensatoio era arrivato con un gufo prioritario proprio quella
mattina, e Scorpius aveva avuto quattro ore per selezionare i
pensieri da riporvi. Era una fortuna che la formula necessaria per
quell'incantesimo venisse insegnata proprio al settimo anno, e
Scorpius se ne era servito non senza qualche difficoltà. Ma
ne
sarebbe valsa la pena, ne era certo.
-Se
vieni con me, non ci sarà bisogno di parole- le disse
infine,
porgendole una mano. Lily, sempre più perplessa e poco
tranquilla,
la accettò, non senza rivolgergli uno sguardo sospettoso.
Lily
non era mai stata nei ricordi di qualcuno, e trovò davvero
curiosa
quella sensazione di cadere nel vuoto che precedette il loro arrivo
nel primo ricordo di Scorpius.
Riconobbe
la Sala Grande di Hogwarts, e a giudicare dal Cappello Parlante che
la professoressa McGranitt stava portando via, doveva trattarsi del
primo settembre di chissà quale anno.
-In
che anno siamo?- chiese a Scorpius, che ancora le stringeva la mano.
Lui non rispose, e le fece cenno di guardare verso la tavola dei
Serpeverde.
Curiosa,
vide se stessa undicenne seduta fra Cassiopea Malfoy e Glorya Zabini;
mangiava tranquilla senza calcolare nessuno. Con un tuffo al cuore,
la Lily reale notò come la stava osservando Scorpius,
probabilmente
prima di rivolgerle la prima parola della loro storia. Sembrava
interessato, curioso, e di certo il suo viso non mostrava ancora il
disprezzo che da lì in avanti le avrebbe riservato. Poi, lo
udì
parlare:
-Passami
il succo di zucca- disse con una voce molto diversa da quella che
aveva ora. Lily sorrise: sapeva che cosa gli avrebbe risposto.
-Eri
proprio arrogante- disse allo Scorpius in carne ed ossa accanto a
lei.
-E
tu eri davvero odiosa- la rimbeccò lui, ma le strinse forte
la mano.
La
scena cambiò: erano nel dormitorio femminile di Slytherin, e
Lily si
vide sdraiata a letto, sotto una montagna di coperte. Accanto a lei
c'erano fazzoletti, pozioni e antibiotici babbani e così
Lily capì
che Scorpius le voleva mostrare il pomeriggio in cui lei aveva avuto
la febbre alta, e lui era venuto a trovarla. Infatti poco dopo lo
vide entrare, prima sedersi e poi sdraiarsi accanto a lei.
Vedere
loro due così vicini con un occhio esterno le fece capire
per quanto
tempo fossero stati ciechi: era cosi evidente quanto fossero legati,
quanto bramassero la vicinanza l'uno dell'altra...eppure si
ostinavano a negare.
La
scena sfumò, e si riformò ancora sotto gli occhi
sempre più
attoniti di Lily. Fino a quel momento lei aveva potuto conoscere a
pieno solo i propri sentimenti, mai
quelli di Scorpius.
Ma ora lui, con quel viaggio nei suoi ricordi, le stava dando modo di
capire.
-Dove
siamo?- chiese Lily, che questa volta non riusciva proprio ad
identificare lo scenario. Era buio, si vedeva una strada deserta e
poco illuminata, ma di lei o di Scorpius non c'era traccia.
-Aspetta,
tra poco si vede...- le disse lui, ed infatti poco dopo Lily si
scorse in lontananza. Indossava un abito nero corto e tacchi alti,
sui quali però sembrava instabile.
-Oh
Scorps! Che bello, ci sei anche tu!- si
sentì dire, con voce acuta e poco umana.
-Che
sta succedendo? Non mi ricordo questa scena!- chiese la Lily in carne
ed ossa, confusa. Perchè non rammentava nulla di quello che
stava
accadendo davanti ai suoi occhi?-
-Ci
credo, eri ubriaca persa- sghignazzò Scorpius, e lo Scorpius
del
ricordo chiese:
-Lilian,
sei in grado di camminare?-
Perplessa,
Lily si vide barcollare, inciampare in un tombino e rischiare di
cadere a terra. Ma Scorpius la prese al volo, e lei non cadde. Poi
-la vera Lily quasi svenne in quel momento- si vide dormire beata tra
le braccia di Scorpius, che la fissava incantato, prima
di...baciarla.
-Mi
hai baciato?!?! Mi hai baciato mentre dormivo, preda di una sbornia?!
Sei spregevole!- disse, cominciando a prenderlo a pugni. Scorpius
rise, cercando di ripararsi, mentre i due nel ricordo entravano
silenziosamente a Hogwarts. Lily smise di colpirlo, troppo curiosa di
vedere cosa sarebbe accaduto in quel momento.
Scorpius
entrò nel dormitorio, la appoggiò sul letto, poi
iniziò a
spogliarla.
-Non
ci posso credere!!! Mi hai anche spogliata! Questa non te la perdono,
Malfoy!- strepitò, indignata, mentre ricominciava a
picchiarlo.
-Ahi!
Smettila, ti stavo solo mettendo il pigiama!!! Però, non eri
niente
male...- rise lui, riparandosi la testa con le mani.
La
scena mutò nuovamente, e Lily smise di cercare di mutilarlo
per
guardare bene.
Si
trovavano di nuovo in un ambiente buio, che Lily stentò a
riconscere
sino a che si accese una bacchetta. Era una carrozza rotonda, e lei
si vide sdraiata, con Scorpius accanto.
-Stavamo
volando verso l'America, giusto?- chiese, per conferma, e Scorpius
annuì.
-Avevo
un aspetto orribile- disse, notando quanto fosse pallida e
sudaticcia.
-È
vero- confermò Scorpius, e Lily si voltò a
fissarlo con occhi di
fuoco, mentre i due nella scena stavano parlando.
-Dovevi
dire che io sono bella sempre e comunque!- esclamò,
indignata.
-Taci,
e guarda...- le disse Scorpius, e Lily vide come i protagonisti del
ricordo si stringessero, come se da quell'abbraccio dipendessero le
loro stesse vite. Ancora una volta, Lily si chiese come avesse fatto
ad essere così cieca, come avesse potuto non vedere la
verità, sin
da subito. La Lily del ricordo sembrava così in pace,
lì, fra le
braccia di Scorpius, che la Lily reale si sentì quasi in
imbarazzo.
E
ancora un altro ricordo: Scorpius in una sala piena di gente,
probabilmente ad una festa. Era vestito di nero e, appoggiato ad una
parete, sembrava aspettare qualcuno.
-Perchè
eri da solo ad una festa?- domandò Lily ironica, ma ancora
una volta
Scorpius le indicò di guardare senza rispondere.
E
poi Lily si vide entrare al braccio di Ethan Sheldon, splendida nel
vestito verde. Si vide ballare con quell'essere spregevole e poi- e
Lily sentì il cuore scoppiarle, quando capì cosa
stava per
succedere- Ethan la lasciò sola, e Scorpius colse
l'occasione per
avvicinarsi. Incantata, quasi stregata, Lily si vide danzare insieme
a lui, così vicini e stretti da sembrare una cosa sola. Vide
Scorpius chinarsi verso di lei, e poi baciarla. Questa volta la Lily
in carne ed ossa non protestò indignata, ma strinse forte la
mano
del suo accompagnatore, sentendo il cuore battere furioso.
-Siamo
belli, però- osservò Scorpius, mentre i loro del
ricordo lasciavano
la festa.
-Io
di più, indubbiamente- lo corresse Lily, ma era distratta.
Sentiva
di essere ad un passo dallo scoprire la verità sulla propria
verginità.
Con
il cuore in gola, vide se stessa e Scorpius sparire in una camera, ed
immediatamente Lily si affrettò a seguirli, senza neanche
stupirsi
per il fatto che riusciva ad attraversare i muri.
Si
stavano ubriacando, Lily ricordava le bottiglie di tequila. Ma i suoi
ricordi si fermavano lì, e lei non voleva perdersi neanche
un attimo
di quella scena. Scorpius, che sapeva già come sarebbe
finita, si
appoggiò beato ad una parete.
Si
scolarono una, due bottiglie...finirono a terra a baciarsi...Scorpius
fece per andare oltre, ma si fermò. Lily non ne
capì il motivo, ma
i due si rialzarono, per poi arrampicarsi sul letto e addormentarsi
abbracciati.
-E
così sono ancora vergine! Cosa ti costava dirmelo, infida
creatura?!- chiese Lily, quando comprese appieno il significato di
quel ricordo.
-Era
troppo divertente tenerti sulle spine- ghignò Scorpius,
meritandosi
un'altra raffica di esili pugni.
Il
loro viaggio nelle memorie di Scorpius continuò ancora,
avanti e
indietro nel tempo, e Lily era sempre più stupita, sempre
più
emozionata, sempre più desiderosa di andare avanti.
-Questo
è l'ultimo ricordo- le annuciò infine Scorpius, e
Lily osservò
meglio l'ambiente in cui si trovavano. Non le fu difficile
riconscerlo: era l'infermeria del Saint Patrick.
Lily
si cercò fra le varie persone ferite, e si vide nell'ultimo
letto
infondo, priva di conoscenza. Era il coma.
Questa
volta era ancora più interessata, perchè non
poteva razionalmente
ricordare nulla di quel periodo. Ebbe paura per se stessa, nonostante
ora fosse fuori pericolo, nel vedersi lì sdraiata, immobile.
Poi, e
il suo cuore per l'ennesima volta fece una capriola, Scorpius si
avvicinò al suo capezzale. Le prese una mano, guardandola
con occhi
tormentati. E fu in quel preciso momento, prima ancora di udirlo
parlare, che Lily capì che Scorpius l'amava. Puro e semplice
amore.
Non bramosia, non desiderio di conquista, ma limpido amore. Le gambe
le tremarono per il peso di quella consapevolezza, ma poi Scorpius
parlò:
-Lily...non
so se mi senti. In realtà non so neanche bene cosa dirti e
mi sento
davvero molto idiota a parlare da solo. Pensandoci, potrei dirti la
verità. Non abbiamo mai fatto sesso, anche se non sai quanto
vorrei
averlo fatto. Probabilmente rideresti sentendomelo dire...io,
Scorpius Malfoy, che mi dichiaro a Lily Potter! Eppure sta
succedendo, perchè mi piaci davvero. Mi spaventa un po'
questa cosa,
e sino ad ora non l'avevo ammesso neanche con me stesso. Ma mi piaci,
Lily Potter. Mi piaci da morire. E vorrei davvero che tu aprissi gli
occhi, per potertelo dire sapendo che lo capirai. Perciò
devi
svegliarti-
E
così com'era arrivata, Lily si sentì risucchiare
verso l'alto, e un
attimo dopo erano di nuovo seduti sulle panchine del gazebo.
Ci
fu silenzio. Per la prima volta in vita sua, Lily era senza parole.
Non sapeva cosa dire, era felicemente confusa e spaesata. Ora era
tutto chiaro. O forse lo era sempre stato.
-Io...-
iniziò, senza aver davvero trovato le parole. Scorpius
sembrò
capire, e le premette un dito sulle labbra per farla tacere.
Poi,
lentamente si chinò su di lei, ma Lily non lo
aspettò. Poggiò le
labbra su quelle di lui, e sin da subito fu un bacio violento,
passionale, quasi disperato. E in un certo senso fu il loro primo
bacio,
perchè era la prima volta che Lily lo baciava sapendo di
amarlo. E
sapendo di essere amata a sua volta. E non ci fu momento più
bello
di quello.
Spazio
Autrice:
*l'autrice
è svenuta di fronte alle 20
-e ci terrebbe a sottolineare 20-
recensioni. Rimane prova di sensi per lungo tempo, per fortuna
qualcuno ha il buon cuore di farla rinvenire*
*la
testolina dell'autrice si affaccia timidamente*
*l'autrice
si aspetta pomodori e cetrioli marci in faccia*
*appurato
che non c'è proprio nessuno -e consapevole di meritarselo-
Miss_Slytherin sbuca fuori camminando sui ceci*
Lo
so. L'ultimo aggiornamento risale al 27/06, e di conseguenza sono
passati almeno due mesi. Ma questa volta ho un valido motivo per il
mio ritardo: mi si è rotto il computer e credetemi, trovare
un tecnico a Torino in pieno agosto è come andare di notte
con gli
occhiali da sole.
Per di più, quando miracolosamente il mio catorcio
è tornato a
funzionare, ho scoperto che quel buon uomo mi aveva formattato tutto,
e ho perso il capitolo. Mi sono messa a riscriverlo più in
fretta
che potevo, ed eccomi qui. Mi scuso con tutto il cuore, ma in questo
caso non ho proprio potuto fare diversamente. In compenso, Babbo
Natale a dicembre mi porterà un portatile, pena la morte :)
Sperando
che possiate perdonarmi (ormai sarete stufi di sentirmelo dire, e vi
capisco, credetemi) passo al capitolo.
Finalmente
Lily e Scorpius sono usciti!!!! Dopo 50 e passa capitoli ce l'hanno
fatta. Ve l'aspettavate così? Io ce l'ho messa tutta per
rendere
questo appuntamento il più originale possibile, per la prima
uscita
dei miei personaggi non potevo cadere nel banale facendoli andare a
fare un giro in città. Spero davvero di non avervi deluso,
ho
spremuto a fondo il mio cervellino bacato per tirare fuori un'idea
decente.
Inoltre,
per non rendere il capitolo troppo lungo (e anche così mi ha
occupato 10 pagine di word) ho deciso di dividere questo sabato
pomeriggio ricco di uscite in due parti. Nel prossimo capitolo
vedremo dunque Glorya e Liam, Cassiopea e Shane e Albus con
Marìkaa.
Mi sembrava corretto dare il giusto spazio a Lily e Scorpius, infondo
anche se cerco di trattare tutti i personaggi allo stesso modo sono
sempre loro i protagonisti.
Bene,
detto questo lascio a voi ogni commento, sperando che ce ne siano,
anche se sono pienamente consapevole che mi considerate più
latitante di Gheddafi.
Voglio
ringraziare dal più profondo del mio cuore le 20-
ho già detto 20?
No??
Allora lo ripeto: 20!!!!!!!-
meravigliose persone che hanno recensito l'ultimo capitolo. Voi siete
stupende, e io non vi merito, ma ogni volta che leggo una delle
vostre stratosferiche recensioni mi commuovo, e sono sempre
più
felice di aver deciso, più di un anno fa, di aver iniziato a
postare
questa storia. Grazie.
Non so più come dirvelo, e purtroppo per le singole risposte
ci sarà
da aspettare qualche giorno (maledetti esami universitari) ma potete
stare sicure che risponderò, dovessi
stare alzata la notte.
Un
grazie va come sempre alle 150
persone che hanno questa ff fra le preferite,
alle 23
che la ricordano
e alle 149
che la
seguono: ve l'avrò detto
mille volte ormai, ma questi numeri mi rendono
davvero felice! Grazie anche alle 44
persone che hanno questa immeritevole e spregevole autrice fra gli
autori
preferiti:
sono e sarò sempre onorata di occupare questa posizione
nelle vostre
liste!
Credo
di aver detto tutto, vado a cercarmi un'armatura che sia abbastanza
spessa da ripararmi dai vostri sputi, pomodori, cetrioli e chi
più
ne ha più ne metta.
Con
tanta vergogna e tantissimo affetto,
Vostra,
Miss_Slytherin
|
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Capitolo 54 *** Changes ***
CAPITOLO
53
Changes
"Il
cambiamento non ci piace. Ci fa paura. Ma non possiamo impedirgli di
arrivare. O ci adattiamo al cambiamento, o rimaniamo indietro.
Crescere e’ doloroso. Chiunque dica il contrario mente. Ma
ecco la
verità: a volte più le cose cambiano,
più rimangono le stesse. E a
volte… Oh, a volte cambiare è una cosa buona. A
volte cambiare
è…tutto".
Meredith
Grey, Grey's anatomy
Se
a Cassiopea Sofia Malfoy qualcuno, anche solo un anno prima, avesse
detto che sarebbe finita ad uscire con Shane Burke, probabilmente lei
l'avrebbe affatturato.
Eppure,
ora le cose stavano proprio così e Cassiopea non smetteva di
meravigliarsi per i cambiamenti
che stavano avvenendo.
Erano
tornati alla caffetteria dove aveva avuto luogo il loro primo
disastroso appuntamento, ma Shane stava facendo di tutto per rendere
quell'uscita perfetta.
-C'è
una cosa che mi ha sempre stupito di te- disse ad un certo punto il
Grifondoro, posando sul tavolino la seconda tazza di cioccolata
calda.
-Sarebbe?-
chiese Cassiopea curiosa, mangiucchiando un biscotto al limone.
-Sei
bella. E su questo non c'è dubbio...però non hai
avuto molti
ragazzi- rispose Shane, e Cassiopea si ritrovò ad arrossire
per il
complimento. Non era abituata a quelle nuove sensazioni: il cuore che
batteva forte, le guance rosse per l'imbarazzo, il tremore alle gambe
quando lui la guardava. Le sembrava di essere più viva, ed
era quasi
spaventata.
-Beh...non
è che io non abbia avuto inviti o appuntamenti. È
solo
che...nessuno sembrava andare bene. Erano tutti terribilmente noiosi,
snob...-
-Sentirti
dare dello snob a qualcuno ha dell'incredibile- ironizzò
Shane, e
Cassiopea gli tirò un calcio da sotto la sedia.
-Cretino!
Io cercavo qualcuno che mi facesse ridere, ma ridere davvero-
proseguì poi, guardandolo dritto negli occhi.
-Ed
io...ci riesco?- domandò allora Shane, quasi temendo la
risposta.
-Certo.
Sei un tale buffone!- esclamò Cassiopea, appoggiando una
mano vicino
alla zuccheriera. Shane la vide e si chiese se fosse il caso di
prenderla...poi, visto che ormai si stava giocando tutto, decise di
allungare la mano verso quella di Cassiopea. La strinse, e quasi si
aspettava che lei la ritraesse. Ma Cassiopea non fece nulla, e Shane
sospirò di sollievo. Con lei ogni piccola conquista era un
grande
traguardo, e Shane non aveva intenzione di perdersi nessuna tappa,
anche la più insignificante.
-Messere
Burke, madame. Al vostro servizio!- scherzò, e Cassiopea
rise.
-C'è
una cosa che ha sempre stupito me, invece- disse poi Cassiopea,
tornando seria.
-Cioè?-
chiese Shane, giocherellando con la sua mano.
-Perchè
non mi hai mai lasciata perdere? Come hai fatto a perseverare per
così tanto tempo? Ammetto di essere stata odiosa, a volte-
spiegò
lei, ricordando le numerose occasioni in cui l'aveva trattato male.
-Solo
a volte?! Ahia, ahia! Smettila di prendermi a calci!- rise Shane, e
quando lei smise di cercare di rompergli un femore sotto il tavolo,
rispose:
-Non
lo so. A volte ci ho provato, a lasciarti stare...ad interessarmi ad
altre ragazze. Ma poi, ogni volta che ti vedevo, in Sala Grande, per
i corridoi...mi sentivo attratto. Non potevo farci nulla, era
più
forte di me- .
-Sei
un masochista, in pratica- affermò Cassiopea con un sorriso.
-Sì.
Però se non fossi stato così masochista ora non
saremmo qui-
convenne Shane, e Cassiopea annuì.
-Propongo
un brindisi allora!- propose la ragazza, sollevando la sua tazza di
cioccolata.
-Con
la cioccolata?! Non si brinda con la cioccolata!- esclamò
Shane
divertito.
-E
chi lo dice? Se io voglio brindare con la cioccolata brindiamo con la
cioccolata!- affermò Cassiopea testarda.
-D'accordo,
cioccolata sia- si arrese Shane, afferrando la tazza a sua volta, -a
cosa si brinda?-
-Si
brinda...ai masochisti e alle teste dure!- decise Cassiopea e fece
cozzare la sua tazza contro quella di Shane. Bevvero, e dopo qualche
attimo di silenzio, Shane chiese:
-E
se...brindassimo anche a noi?-
-Non
sarebbe una cattiva idea- replicò Cassiopea con un sorriso,
e per la
seconda volta fecero toccare le due tazze con delicatezza.
-A
noi- disse Shane prima di bere.
-A
noi- ripetè Cassiopea seria.
-Ti
va di cominciare ad andare? Ho un po' freddo- gli chiese lei poco
dopo, rabbrividendo nel suo cappotto di lana blu. Avevano scelto un
tavolino all'esterno nonostante la bassa temperatura, e dopo due ore
passate lì seduti era normale che quasi non si sentisse
più le
dita, nonostante la doppia cioccolata calda.
-Certo,
non vorrei mai che ti venisse la febbre...chi ti sopporterebbe da
ammalata?- scherzò Shane, alzandosi.
Cassiopea
gli fece una boccaccia.
-Tu
dovresti sopportarmi! È un tuo obbligo ormai- disse,
risoluta,
mentre Shane la prendeva sottobraccio per guidarla lungo la via
affollata, piena soprattutto di loro compagni di scuola.
-Ah
sì? Ora sono diventato anche infermiere? E cosa mi daresti
tu in
cambio delle mie preziose cure?-
-La
mia presenza mi sembra una ricompensa sufficiente- replicò
Cassiopea
altezzosa.
-E
se non mi bastasse? Se volessi, ad esempio...un bacio?- la
provocò
Shane, fermandosi e arrestando così anche la camminata di
Cassiopea.
La guardò negli occhi, in attesa di una sua risposta.
Con
il cuore che batteva furioso, Cassiopea decise di raccogliere la
provocazione.
-Direi
che si potrebbe fare- rispose, e l'attimo dopo Shane si
chinò su di
lei. Cassiopea non si tirò indietro, sapeva sin dall'inizio
che
sarebbe successo.
Le
labbra di Cassiopea sapevano di cioccolata e di panna, ed erano
morbide, troppo morbide per resistere alla tentazione di schiuderle
con la lingua. Lei non oppose resistenza, anzi, gli cinse la vita per
attirarlo a sé. Si sentiva accaldata, felice ed appagata.
Rispose al
bacio come non aveva mai fatto, e fu Shane a doversi staccare da lei.
-Wow-
esclamò, a corto di parole.
-Già...wow-
disse Cassiopea e non potè trattenersi dal rivolgergli un
gran
sorriso. Non dissero più nulla, ma la mano di Shane non
lasciò
quella di Cassiopea per tutto il tragitto fino al castello.
******
-Allora,
cosa te ne pare del Golden Gate Park?- chiese Liam a Glorya, mentre
passeggiavano sulla riva di uno dei due laghetti artificiali che
facevano parte del più grande parco di San Francisco.
Avevano
passato l'intero pomeriggio ad esplorarlo: avevano cominciato con il
Conservatorio dei Fiori, da cui Glorya era rimasta letteralmente
affascinata, ed avevano persino visto la mandria di bisonti racchiusa
in una zona recintata. Ora, esausti, avevano trovato una panchina di
fronte al lago, e vi si erano seduti per godersi il poco tempo che
restava prima di dover rientrare al castello.
-È
magnifico! È la prima volta che visito un giardino
così bello. E
poi l'hanno fatto interamente i Babbani!- rispose Glorya, entusiasta.
Liam
sorrise. Era contento di aver chiesto aiuto a Shane per l'uscita. Non
sapeva dove portare Glorya, e visto che cercava un posto un po'
particolare, Shane gli aveva suggerito quel parco. Era babbano di
nascita, e benchè fosse inglese, conosceva molto bene la
città
perchè vi abitavano dei suoi parenti.
-Sono
contento che ti sia piaciuto. Oggi volevo stupirti- rispose Liam,
sincero.
Glorya
gli sorrise.
-Ci
sei riuscito, te lo posso assicurare. Come facevi a conoscere questo
posto?-
-Me
ne ha parlato Shane. Alcuni suoi familiari vivono qui, e conosce bene
la città- spiegò Liam, passandole un braccio
intorno alle spalle.
Glorya appoggiò la testa sulla sua spalla, rilassata.
-A
proposito di familiari...non mi hai mai parlato della tua famiglia-
disse d'un tratto, e sentì Liam irrigidirsi.
-Io...non
ne parlo volentieri- rispose lui, in tono neutro. Glorya
capì di
aver toccato un tasto dolente, e cercò di fare marcia
indietro.
-Non
sei costretto a farlo, se non vuoi- disse con delicatezza.
Liam
sospirò. Non aveva mai parlato con anima viva di quello che
era
accaduto, persino con suo padre non era mai stato in grado di
aprirsi. Eppure, sentiva che si stava portando dentro quel peso da
troppo tempo, e per la prima volta dopo anni si ritrovò ad
aver
voglia di condividere con qualcuno la sua sofferenza. Decise di
fidarsi di Glorya, nel bene e nel male, perchè voleva
costruire con
lei qualcosa di duraturo, e senza sincerità e condivisone
non poteva
riuscirci.
-Mio
padre vive in Inghilterra. Mia madre è...internata al
reparto
psichiatrico del San Mungo. Io avevo anche una sorella, Evelyn, ma
ora non c'è più- disse, voltandosi a guardarla
negli occhi.
Glorya
trasalì, e non seppe cosa dire. Non volle fare domande su
Evelyn, su
cosa le fosse accaduto; sospettava che fosse legato alla natura di
lupo mannaro di Liam, e capiva che lui non era pronto a raccontarle
tutto. Apprezzò che lui avesse deciso di aprirsi, anche solo
in
minima parte, e decise di comportarsi nella stessa maniera.
-Anche
mia madre dovrebbe stare al San Mungo. Lei non sta bene, non
è più
in sé da quando mio padre l'ha lasciata. Mio fratello,
Derek, lo
conosci. Mia madre....ci maltrattava. Quando avevo undici anni sono
quasi scappata di casa, per andare a stare con mio padre. Lo odiavo,
ma almeno lui non mi ha mai torto un capello. E non era alcolizzato-
disse infine, guardando Liam negli occhi.
-Nessuno
di noi due ha avuto vita facile...- sospirò Liam,
stringendola a sé.
-Purtroppo
no- convenne Glorya, tornando ad appoggiare la testa sulla sua
spalla.
Rimasero
in silenzio fin quando il sole non scomparve completamente alla loro
vista. Si era creato fra di loro un legame che sarebbe stato
difficile spiegare e spezzare, ed entrambi lo sapevano.
-È
ora di andare...manca poco al rientro- disse Liam, alzandosi. Glorya
lo seguì, ed instintivamente gli afferrò la mano.
Sentiva il
bisogno di averlo vicino, di sentirlo accanto a sé, e non
sapeva
come farglielo capire. Ma non ci fu bisogno di parole. Liam
l'abbracciò forte, cercando di mettere in quel gesto tutto
il
sentimento che aveva dentro, e quando avvertì che stringerla
fra le
braccia non bastava, la baciò. Si erano già
baciati in passato, ma
quel bacio aveva un particolare sapore. Il sapore della condivisione,
del volersi aprire l'uno con l'altra, del cambiamento.
Liam e Glorya non erano più le persone pronte a portarsi un
segreto
nella tomba, riservate e schive, non erano un tu
ed io,
ma un noi.
E quel bacio, per loro, sapeva di futuro.
******
-Torniamo
al castello?- propose Scorpius a Lily, che annuì in
risposta.
Avevano
trascorso tutto il pomeriggio al gazebo, e le ore erano volate
così,
fra una chiacchiera ed un bacio. L'oscurità era
però calata, e così
Scorpius aveva appena rimpicciolito il pensatoio con un incantesimo
per poterlo riportare al castello e spedirlo indietro a suo padre.
Lily
e Scorpius camminavano vicini, e se Scorpius sembrava tranquillo e
rilassato, Lily invece si era fatta sempre più pensierosa
man mano
che si avvicinavano al portone. Erano fra gli ultimi a rientrare, e
non c'erano perciò molti studenti intorno a loro.
-Qualcosa
non va?- chiese Scorpius, vedendo che Lily si era bloccata appena
prima di varcare la soglia della scuola.
-Senti,
Malfoy...devi sapere che non sarò mai la ragazza perfetta-
esordì
d'un tratto, e Scorpius la guardò con tanto d'occhi.
-Scusa?
Non penso di aver capito- disse infatti, confuso.
-Ma
sì dai, non sarò mai una di quelle ragazze tutte
zuccherose e
smielate che a San Valentino si presentano con i cioccolatini, o si
aspettano le rose. Una di quelle che non sanno vivere senza il
fidanzato, o che lo seguono passo passo durante la giornata. Quelle
ragazze un po' maniache, che stanno tutto il santo giorno a baciare
il proprio ragazzo, o che considerano sprecata la giornata se non gli
hanno detto almeno una decina di volte all'ora quanto lo amano...ci
siamo capiti, no?- spiegò Lily senza riprendere fiato.
-Penso
che se tu fossi quel tipo di ragazza dopo due giorni ti avrei
già
uccisa- disse infine Scorpius, e fu il turno di Lily di rimanere
sbigottita.
-Non
voglio una ragazza maniaca, Lily. Voglio una ragazza stronza, un po'
menefreghista e decisamente altezzosa, che non mi stia sempre
addosso, ma che quando mi bacia ci mette passione. Poi, se vuoi farlo
tutto il giorno, io non mi lamento- aggiunse ironico alla fine.
Lily
gli mollò l'ennesimo pugno del pomeriggio:
-Stupido!-
lo apostrofò poi, riprendendo a camminare.
-Ahia!
Hai finito di farmi del male? Sei violenta!- si lamentò
Scorpius
ridendo, cingendole la vita con un braccio.
-Te
lo meriti. Io voglio essere chiara, e tu mi deridi- sbuffò
Lily, ma
sorrideva.
-Ti
derido perchè ti fai delle paranoie inutili. Vivi serena!-
la esortò
lui, rilassato.
Lily
tacque qualche minuto, di nuovo pensierosa, mentre imboccavano il
corridoio che li avrebbe condotti al Refettorio per la cena.
-Malfoy?-
-Mmmh?-
-Così,
giusto per sapere...cosa ne pensi delle tette piccole?- chiese Lily
in tono noncurante.
-Come
siamo arrivati alle tette piccole dalle ragazze maniache?- chiese
Scorpius cercando di dare un filo logico ai pensieri di Lily.
-Non
te lo domandare, rispondi e basta- gli intimò Lily seria.
-Penso
che siano fantastiche. Ora, seriamente, puoi smettere di farti le
seghe mentali?- la implorò lui, che, quando Lily si era
tolta il
cappotto per appoggiarlo alla sedia aveva capito come fosse arrivata
a chiedergli delle tette.
-D'accordo-
acconsentì Lily, scegliendo un tavolo al quale accomdodarsi
insieme
a lui. Poco dopo vennero raggiunti anche da Glorya e Liam, e da
Cassiopea con Shane. Quest'ultimo era parecchio restio al sedersi con
loro, e solo le più convincenti suppliche da parte di
Cassiopea
erano riuscite a convincerlo.
Iniziarono
a cenare, anche se a tavola c'era una strana atmosfera. Le tre
ragazze sembravano in un mondo tutto loro, anche se l'espressione
più
imbambolata ce l'aveva Cassiopea. Scorpius non smetteva per un attimo
di trucidare Shane con lo sguardo, e Shane cercava l'aiuto di Liam,
con scarso successo. Liam e Scorpius riuscivano a comunicare
abbastanza cordialmente, e Lily continuava ad osservare i tre
ragazzi. Quando ebbero finito di mangiare, Scorpius annunciò
minaccioso:
-Burke,
dobbiamo parlare-.
Shane
deglutì, ma se lo aspettava.
-D'accordo-
acconsentì, ed i due si alzarono. Cassiopea li scrutava
preoccupata,
così Lily le disse:
-Vado
con loro, forse è meglio-.
Cassiopea
le sorrise grata, e Lily si affrettò a seguire i due ragazzi
che
avevano lasciato il Refettorio.
Quando
li trovò, non si stavano sfidando a duello come lei aveva
creduto,
ma parlavano civilmente.
-...e
ha paura dei temporali, sappilo. Quindi la devi tranquillizzare, e
non devi prenderla in giro. E la mattina di Natale le piace aprire
tutti i regali, anche quelli che non sono i suoi; prova ad
impedirglielo, e cercherà di evirarti- stava dicendo
Scorpius.
Lily
era meravigliata. Lo Scorpius di un tempo probabilmente avrebbe
sottoposto Shane ad un interrogatorio in stile Inquisizione spagnola,
con correlate minacce. Il ragazzo che aveva davanti, invece, stava
dando consigli su come trattare Cassiopea.
Lily
sorrise. Anche lui, come lei, era cambiato.
-E
ricorda, se le fai versare anche una sola lacrima, ti verrò
a
cercare, userò su di te tutti gli incantesimi e le pozioni
che
conosco, e poi ti darò in pasto ai Dissennatori.
Dopodichè, visto
che il bacio del Dissennatore non ti uccide, ricorrerò alle
Maledizioni Senza Perdono. Ci siamo capiti?- aggiuse Scorpius.
Forse,
si disse Lily, non è poi così
cambiato.
******
-Rose?-
-Sì?-
-Oggi
sono uscita con Albus-
-E
cosa c'è di strano? Siete amici, no?-
Marìkaa
Stewart guardò indecisa Rose Weasley, concentrata sul libro
di
Storia. Le era venuto un dubbio, e logicamente doveva controllarlo;
non aveva perciò neanche alzato gli occhi sull'amica.
-Sì,
però...non siamo usciti come amici- disse infine
l'americana,
ottenendo così l'attenzione di Rose.
-Non...come
amici?- chiese, per esserne sicura.
-No-
confessò Marìkaa, imbarazzata.
-E...com'è
andata?- chiese la Weasley, decisa ad aspettare di sentire la
versione di Marìkaa, prima di andare in escandescenze o,
all'occasione, di scoppiare per la felicità.
-È
stato strano...all'inizio non sapevamo bene di cosa parlare, poi
Albus ha rotto il ghiaccio e la conversazione si è
sbloccata. Mi
sono divertita, ma...- raccontò Marìkaa.
-Ma?-
la esortò Rose.
-Ma
ho sentito una sensazione strana-.
-Quale
sensazione strana?-
-Ad
un certo punto avrei voluto baciarlo- ammise Marìkaa rossa
per la
vergogna. Non capiva neanche lei le sue sensazioni...insomma, non era
normale voler baciare quello che fino al giorno prima considerava il
suo migliore amico, no?-
-E
lo hai fatto?- indagò Rose, calma.
-Beh,
no! Non ne ho avuto il coraggio! E se lui non voleva la stessa cosa?
E poi siamo amici! Insomma, eravamo amici...forse non lo siamo
più...oddio Rose, non ci capisco più nulla!-
rispose Marìkaa in
totale stato confusionale, abbandonandosi sul letto dell'amica.
-Allora,
non siete amici ma non sai ancora se ti piace come ragazzo. Lo vuoi
baciare, ma temi di essere respinta. Secondo me, dovete farvi una
bella chiacchierata, solo così risolverai i tuoi dubbi- le
consigliò
Rose saggiamente, cercando di fare un po' di chiarezza. Non voleva
che Marìkaa facesse soffrire suo cugino, e forse lei non era
ancora
pronta a ricambiare i suoi sentimenti, anche se le basi per una
storia fra loro c'erano.
-Hai
ragione. Dobbiamo parlarne, non possiamo andare avanti
così...e tu?
Oggi sei stata con Derek?- chiese Marìkaa, cercando di
distogliere
la mente dall'appuntamento di quel pomeriggio, però...non
era
facile. Continuavano a tornarle in mente gli occhi verdi di Albus.
-Già.
Non me la sono sentita di uscire, però. Non si è
ripreso
completamente, e così l'ho convinto a restare qui al
castello-
rispose Rose, con un sorriso.
-Lo
ami davvero tanto- osservò Marìkaa, non senza un
filo di invidia.
-Sì,
è proprio così- confermò Rose, che pur
di stare con Derek avrebbe
vissuto anche in una grotta.
-Sono
felice per te, sai. Ti meriti davvero un ragazzo come Derek- le disse
Marìkaa, e Rose, d'impulso, l'abbracciò.
Era
proprio cambiata.
Non era più la ragazza acida e scontenta di sé
stessa. Grazie a
Derek era sbocciata in una ragazza felice, innamorata. E grazie a
Marìkaa conosceva il sapore di un'amicizia vera.
******
-Come
va la schiena?-
-Meglio,
grazie. La pozione sta facendo effetto, avverto ogni tanto delle
fitte- rispose Derek a Edward, che era appena salito in stanza dopo
cena. Di Scorpius non c'era traccia, ed i due amici non vedevano
l'ora che tornasse per bombardarlo di domande sul suo appuntamento
con Lily.
-Uscito
con Diana, oggi?- s'informò poi Derek. Edward
annuì, ma sembrava
triste.
-Perchè
quella faccia da cucciolo bastonato?- chiese allora.
Edward
sospirò. Non era bastato cercare di allontanare dalla mente
il
pensiero che di lì ad una settimana sarebbero partiti per
nonn avere
più dubbi o incertezze.
-Tra
una settimana torniamo a Hogwarts e...lei resta qui- disse, dopo
qualche attimo di silenzio.
-È
vero. Hai paura che non durerete quando saremo a casa?-
domandò
Derek, centrando immediatamente il problema.
-Già.
Derek, io la amo. Non è come con Lily...Lily era
un'ossessione, una
cotta. Ma con Diana è amore. Quando la guardo, mi immagino
di averla
accanto tutti i giorni, di portarla ad Hogsmeade, di farle conoscere
il mio mondo. È questo è impossibile. Forse
dovrei chiudere qui-
disse Edward, disperato.
-Non
so cosa dirti amico...non sarà facile, è vero,
questo non lo posso
negare. Ma tra poco faremo l'esame per la Smaterializzazione, e
quando l'avrai passato sarà più facile
incontrarvi. Abbiamo la
magia, per fortuna- cercò di rassicurarlo Derek.
-E
poi potrete passare le vacanze estive insieme. Dai, cerca di essere
ottimista! Se la ami davvero, vedrai che riuscirete a funzionare- lo
esortò poi, non vedendolo convinto. Da quando aveva
incontrato Rose
aveva imparato a vedere sempre il lato positivo delle cose. Lei lo
aveva cambiato,
e Derek ancora non riusciva a capacitarsene.
Anche
Edward non era più lo stesso di prima, lo vedeva. Diana lo
aveva
migliorato, l'aveva trasformato da ragazzo arrogante ma con il cuore
a pezzi a causa di Lily, in un ragazzo innamorato.
A
interrompere le riflessioni dei due amici fu Scorpius, che
varcò la
soglia della loro stanza in quel momento.
-L'hai
baciata?-
-L'idea
del Pensatoio le è piaciuta?-
-Cosa
le è parso del gazebo?-
-Ma
ora state insieme?-
-Alt!
Una domanda alla volta! Siete più pettegole delle ragazze!-
esclamò
Scorpius, buttandosi a sedere fra i due amici. Lo aspettava una lunga
serata.
Spazio
Autrice:
È
passato di nuovo un mese e mezzo, lo so.
Vi
siete stufati, e so anche questo. Devo di nuovo chiedervi scusa,
anche se avrete la nausea di questa parola. Mi dispiace deludere dei
lettori che mi hanno sempre seguita con passione e dedizione, che
hanno sempre mostrato di apprezzarmi anche quando io stessa non
credevo più in quello che facevo.
Devo
dirvi però che quando ho iniziato a pubblicare questa storia
andavo
alle superiori e, per quanto all'epoca mi lamentassi di quanto fosse
duro il liceo classico, ora posso dire che allora il tempo per
aggiornare con frequenza ce l'avevo. Adesso, non è
più così. Vi
posso dire che andare all'università e nel frattempo anche
lavorare
non è facile. Spesso torno a casa la sera, stanca, e mi devo
mettere
a studiare. Per carità, è una mia scelta e
comunque con voi lettori
non ho mai parlato espressamente di questa cosa, però a
questo punto
mi sento di darvi questa spiegazione. Fidatevi, dopo che lavori e
studi contemporaneamente in una giornata, per quanto tu possa amare
una storia, tante volte non hai la forza mentale di metterti al pc e
di scrivere qualcosa di decente. E qui veniamo ad un altro punto
centrale: io non pubblico mai se non sono convinta. Non mi piace
aggiornare tanto per tenere contenti i lettori, preferisco sempre la
qualità del capitolo alla quantità degli
aggiornamenti, se mi
capite. Detto questo vi chiedo ancora perdono
e scusa,
spero che dopo questa spiegazione lunghissima possiate capirmi almeno
un po', e avere la pazienza di seguirmi ancora. Non vi merito :(
Veniamo
al capitolo...di solito non metto mai citazioni, però amo
Grey's
anatomy con tutto il cuore e, cercando un modo per iniziare il
capitolo non ho potuto fare a meno di cercare ispirazione nelle cose
che amo di più. Come avrete notato il filo conduttore di
questo
capitolo è il cambiamento. Ho cercato di mostrare come tutti
i
personaggi siano cambiati, chi nel bene e chi nel male. Ho messo
anche gli appuntamenti Glorya e Cassiopea, e sono riuscita ad
infilare anche coppie meno protagoniste come Rose e Derek, Diana e
Edward e Albus con Marìkaa. Spero vi sia piaciuto, e
nonostante io
sia da prendere a sprangate, spero anche che mi vogliate far sapere
cosa ne pensate :(
Ringrazio
le 154
persone che hanno ancora questa storia fra le preferite
(non
mi stupirei se i preferiti si azzerassero di colpo, un giorno), le 26
che la ricordano
e le 156
che
la seguono.
Spero non vi siate scordati di me :(
Un
GRAZIE
ENORME,
come sempre, va alle 13
splendide
ed insuperabili persone che hanno recensito: risponderò ad
una ad
una nei prossimi giorni, abbiate ancora un po' di pazienza :(
domattina mi tolgo ben due denti del giudizio insieme, spero di non
essere troppo stordita per mettermi al pc :/
Anche
per questa sera, ho detto tutto.
Cercherò
di aggiornare con più regolarità, ma non
posso
promettere nulla :(
Con
tanto affetto, sempre vostra,
Miss_Slytherin
|
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Capitolo 55 *** Come back to Great Britain ***
CAPITOLO
54
Come
back to Great Britain
Le
simulazioni d'esame erano arrivate insieme ad una spruzzata di neve,
che preannunciava un Natale all'insegna del bianco almeno per gli
studenti americani.
C'era
chi aveva preso Eccellente in ogni materia, come Rose Weasley che era
arrossita compiaciuta di fronte alla faccia sbalordita di Derek, chi
aveva ricevuto un inaspettato Ogni Oltre Previsione come Cassiopea in
Storia della Magia, e chi aveva deciso che le iguane avrebbero dovuto
essere sterminate in massa come Lily, che il giorno della simulazione
di Trasfigurazione non era riuscita a far evanescere completamente
la sua. Si era consolata con il suo Eccellente in Pozioni, nonostante
Scorpius continuasse a prenderla in giro per il fatto che la sua
iguana si era bizzarramente spaccata a metà durante
l'esercizio. A
lui era andato quasi tutto bene, come a Glorya, ad eccezione di
Storia della Magia; a differenza di sua sorella non era riuscito ad
andare oltre l'Accettabile, e Lily naturalmente non perdeva occasione
per ricordarglielo.
E,
dopo le simulazioni, era arrivato il momento di partire.
C'era
chi non vedeva l'ora di rimettere piede sul suolo inglese come Lily
che sentiva la mancanza fisica di Hogwarts, e chi invece avrebbe
voluto incatenarsi al Saint Patrick come Edward, che non riusciva ad
accettare il fatto di dover lasciare Diana. Ma, volenti o nolenti,
per gli studenti inglesi era giunta l'ora di preparare i bagagli in
vista della partenza del giorno dopo.
-Com'è
possibile che io non riesca mai
a chiudere il mio baule?- chiese Lily disperata di fronte alla
propria valigia stracolma di vestiti.
-Chissà,
magari è perchè quando ti sposti la
quantità dei tuoi abiti tende
a raddoppiare- ipotizzò Glorya, che invece non aveva avuto
problemi
e ora stava riempiendo il beauty-case.
-O
forse perchè non sai ancora fare un incantesimo Estensivo
Irriconoscibile- suggerì Cassiopea, ancora intenta ad
appellare le
sue cose, che volavano per tutta la stanza rischiando di mutilare
gravemente le sue occupanti.
-Tu
lo sai fare?- chiese Lily sospettosa.
-No-
fece Cassiopea tranquilla.
-E
allora cosa critichi! Potreste aiutarmi, piuttosto- sbuffò
Lily, ora
seduta sul coperchio del baule nell'inutile tentativo di chiuderlo
con il proprio peso.
Glorya
e Cassiopea si misero immediatamente sulla difensiva: i bauli di Lily
tendevano sempre ad esplodere, e loro non volevano perdere la vita in
una così sciocca impresa.
-Io
devo passare per il laboratorio di Pozioni...ho dimenticato il mio
libro!- annunciò Glorya infilandosi di tutta fretta in
corridoio.
-Io...devo
andare a prendere il mio gufo. Sai, non posso lasciarlo qui...- disse
Cassiopea ed in un batter d'occhio anche lei era scomparsa.
-Infami-
sospirò Lily affranta.
In
quel momento Scorpius ebbe la malaugurata idea di entrare senza
bussare, e Lily immediatamente gli puntò un dito contro.
-Tu!-
esclamò minacciosa. Scorpius arretrò di un passo.
-Mi
fai paura quando fai così- disse, con voce fintamente
tramula.
-Aiutami
a chiudere il baule!-
-Non
voglio! Sono sicuro che mi farò male- si rifiutò
Scorpius e fece
per uscire dalla stanza, ma Lily fu più veloce di lui.
-Colloportus!-
disse, puntando la bacchetta contro la porta, che si sigillò
dall'interno.
-Mi
hai sequestrato!- esclamò Scorpius incredulo.
-Già.
E non ti lascerò andare finchè non mi avrai
aiutata- rispose Lily
compiaciuta.
Un'ora
e un quarto più tardi Scorpius aveva compiuto il miracolo:
non senza
qualche difficoltà era stato in grado di estendere il baule
di Lily,
che era riuscito a contenere tutto ed ora giaceva composto ai piedi
del comodino.
-Non
ci posso credere- commentò Lily lasciandosi cadere sul letto.
-Neanch'io.
Credevo sinceramente che saremmo morti fagocitati dalla valanga di
vestiti mangiamaghi- concordò Scorpius mettendosi accanto a
lei.
D'un
tratto Lily prese piena consapevolezza del fatto che lei e Scorpius
si trovavano da soli in una stanza sigillata. Certo, la porta l'aveva
stregata lei, ma non era sicura di voler rimuovere l'incantesimo.
-Cosa...cos'eri
venuto a fare, prima che ti rapissi?- chiese lei, per prendere tempo.
Il cuore le batteva forte...era la prima volta che si trovavano soli
in una situazione del genere da quando stavano insieme. Non riusciva
ancora ad accettare il fatto che Scorpius fosse il suo
ragazzo.
Non riusciva neanche a pensare quelle due parole vicine nella sua
testa.
-Ero
venuto a darti queste- rispose Scorpius, estraendo dalla tasca del
mantello un sacchetto di pastiglie.
-Cosa
sono?-
-Sono
le tue pillole per le vertigini. Ti serviranno domani per il viaggio
in carrozza- spiegò Scorpius.
Lily
chiuse gli occhi, sentendosi mancare. Non poteva sopravvivere ad un
altro viaggio sulle carrozze volanti.
-Vorrei
poter essere già capace di Smaterializzarmi- disse,
disperata.
-Sì,
così ti Spaccheresti come la tua iguana-
sghignazzò Scorpius,
beccandosi un esile pugno sulla spalla. Quella ragazza gli stava
facendo comparire un sacco di lividi, e non era sicuro che la cosa
gli piacesse.
-Ahia!
Mi stai dando più pugni che baci, non mi sembra giusto- si
lamentò,
indignato.
Lily
sorrise, avvicinando il volto a quello di lui.
-Hai
ragione. Forse è il caso di rimediare...-
sussurrò maliziosa prima
di baciarlo. In un attimo Lily si ritrovò sotto Scorpius, e
non potè
fare a meno di pensare che si sentiva completamente a suo agio, al
posto
giusto;
non c'era traccia del disagio che aveva provato con Ethan. Le mani di
Scorpius erano dolci sul suo viso, lente nei movimenti, accurate
nelle carezze. Sorrise mentre lui le depositava una scia di baci sul
collo, ma aggrottò la fronte contrariata quando lui si
staccò da
lei e rotolò di nuovo al suo fianco.
-Perchè
hai smesso?- chiese, perplessa.
-Fidati,
è meglio così- affermò Scorpius
deciso, con il respiro corto.
Sentiva che qualcosa ai piani bassi stava prendendo vita, ed era
meglio che salutasse Lily al più presto.
Si
alzò, mormorò un -Finite
Incantatem!-
alla porta e fece per uscire; a metà strada si
fermò, tornò
indietro, baciò ancora una volta Lily sulle labbra ed infine
sparì.
Lily,
completamente spiazzata, tornò a stendersi. Aveva appena
deciso di
andare in bagno a farsi una doccia, quando qualcuno bussò
alla
porta. Pensando che Scorpius fosse tornato sui suoi passi
andò ad
aprire con un sorriso, ma si trovò davanti la Preside Dalton
in
persona.
Decisamente
sorpresa, la salutò con rispetto:
-Preside
Dalton, buonasera-
-Buonasera,
signorina Potter. Mi dispiace disturbarla ma...deve venire con me-
replicò la Preside e Lily notò che la sua
espressione era molto
triste e preoccupata. Senza chiedere spiegazioni annuì,
infilò al
volo un paio di scarpe da ginnastica e la seguì fuori dalla
stanza.
-Cos'è
successo?- chiese mentre camminava accanto a lei.
-Le
spiegherò tutto nel mio ufficio...ci siamo quasi...eccoci-
replicò
la Preside, che dopo aver svoltato un ultimo angolo si fermò
davanti
ad una semplice porta nera. La sfiorò con un dito e quella
si aprì,
rivelando lo studio della Dalton.
Lily
non vi era mai entrata, naturalmente, ma ad una prima occhiata lo
giudicò banale. C'erano libri e libri e libri, una semplice
scrivania con una poltrona e una grande finestra che dava sul parco.
Ma
ciò che stupì Lily fu la presenza di suo fratello
Albus, che come
lei doveva essere appena arrivato e si guardava intorno spaesato.
La
Preside fece apparire due comode poltrone, sulle quali Lily e Albus
si accomodarono senza chiedere il permesso.
Anche
la Dalton si sedette, e con voce grave disse:
-Ho
appena parlato con il vostro Preside. Mi ha comunicato, non meno di
cinque minuti fa che...- s'interruppe, alla ricerca delle giuste
parole da dire e Lily sentiva il cuore battere sempre più
furiosamente mentre i secondi passavano, -...che vostro padre
è
rimasto gravemente ferito durante un'operazione con la sua squadra di
Auror- concluse, guardandoli negli occhi.
Albus
impallidì. Lily sentì il cuore fermarsi.
-Ferito...come?
Dove? Cos'è successo?- chiese Albus quasi urlando.
-Purtroppo
non conosco i dettagli, so solo che è stato colpito da un
incantesimo particolarmente potente- rispose la Preside, molto
turbata.
-Ma...sta
bene, no?- domandò Lily, stringendo forte i braccioli della
poltrona
per farsi forza.
-Non
lo so, ma dovete partire immediatamente. Ho predisposto una
passaporta per voi- disse indicando una vecchia forchetta
arrugginita,- a breve si attiverà e vi condurrà
in Gran Bretagna.
Vi auguro buona fortuna cari ragazzi, e spero con tutto il cuore che
vostro padre stia bene- disse poi con sincerità la Preside.
I
due fratelli annuirono, scossi, fissando il vecchio utensile.
Istintivamente Albus afferrò la mano di Lily, che la strinse
forte.
Quando la forchetta s'illuminò di una luce azzurra, i due vi
posarono sopra un dito, diretti verso quel destino che ancora una
volta stava cercando di portarsi via il Bambino Che è
Sopravvissuto.
*******
Dopo
un tempo che parve infinito, Lily e Albus toccarono terra e per la
violenza dell'atterraggio persero l'equilibrio e finirono una sopra
l'altro. Rialzatisi, capirono di trovarsi nel vecchio e caro giardino
della Tana, ed infatti un secondo dopo nonna Molly emerse dalla porta
della cucina e venne loro incontro.
-Ragazzi!
Venite, entrate...- disse loro con il viso ormai segnato dalle molte
rughe scuro per la preoccupazione.
-Cos'è
successo nonna?- chiese subito Albus mentre la seguivano in casa. In
cucina trovarono solo nonno Arthur, seduto in poltrona, e zio Bill,
che misurava la stanza a grandi passi.
Fecero
un cenno a Lily e Albus, che chiese di nuovo:
-Ci
volete dire che cosa sta succedendo? Dove sono tutti? James, Meredith
e Brian?-
-I
piccoli stanno dormendo di sopra, c'è Fleur con loro. James
è al
San Mungo, con tutti gli altri- rispose nonna Molly e sotto lo
sguardo insistente di Albus proseguì:
-Vedete,
vostro padre da tempo dava la caccia ad una banda di maghi oscuri che
prendevano di mira i bambini. Li rapivano, li torturavano e...-
s'interruppe, senza avere la forza di continuare. Fu il marito a
farlo per lei:
-Questa
sera erano finalmente giunti al loro nascondiglio. C'è stato
un
combattimento, e Harry...è stato colpito da uno
Schiantesimo. Ha
battuto forte la testa ed ha perso molto sangue prima che gli altri
Auror riuscissero a liberarsi dei nemici e a soccorrerlo-.
Lily
sentì le gambe tremare e solo la prontezza di spirito di zio
Bill,
che spinse una sedia sotto di lei, evitò che cadesse a terra.
-Voglio
andare subito da lui- disse perentoria e nessuno osò
contraddirla.
-Stavamo
aspettando voi per Smaterializzarci, Fleur potrà badare ai
bambini-
disse il maggiore degli Weasley. Senza aspettare altro, Albus si
avvicinò allo zio per afferrargli un braccio, mentre Lily si
mise in
mezzo ai due nonni. Un attimo dopo la cucina era deserta.
******
Ginny
Weasley in Potter non riusciva a credere a quello che stava
succedendo. Dopo tutto quello che Harry aveva passato, dopo tutti i
sacrifici che aveva dovuto fare e tutte le sofferenze che aveva
dovuto patire, era di nuovo in fin di vita. Proprio quando ormai
credeva che nulla avrebbe più potuto portarle via l'uomo che
aveva
desiderato sin da quando l'aveva visto, il destino ci si era messo di
mezzo di nuovo.
Pensava
a questo Ginny, nella sala d'attesa del San Mungo, con una tazza di
tè bollente fra le mani, seduta fra Hermione e James.
Ron
continuava a marciare davanti a loro, avanti e indietro, quasi come
se volesse consumare le suole delle scarpe; George fissava senza
vederlo davvero un manifesto sulla cura contro la Spruzzolosi, con
Angelina accanto a lui. Percy e Audrey erano andati a prendere
qualcosa per cena per tutti, dato che non avevano toccato cibo dal
pranzo.
Ginny
non sentiva gli altri rumori del caotico ospedale intorno a lei,
anche se poco distante c'era una donna che continuava a piangere e
strillare come una banshee, ed un bambino continuava a frignare
chiedendo della sua mamma; pensava ossessivamente a quando, ormai
molto tempo prima, aveva visto un Harry diciassettenne apparentemente
morto fra le braccia di Hagrid, con Voldemort che festeggiava la
vittoria. Ricordava il terrore che le aveva attanagliato le viscere,
il fresco e soffocante dolore per la morte di Fred...ricordava di
aver fissato quel corpo immobile pregando con tutta se stessa, con
ogni fibra del suo essere, che non fosse vero. Che Harry non fosse
davvero morto.
-Mamma!-
una voce resa acuta dalla paura la strappò a quei tristi
ricordi, e
sollevando gli occhi Ginny vide Lily e Albus venire verso di lei,
pallidi, seguiti dai suoi genitori e da Bill.
-Lily...Al...-
disse solamente alzandosi, e pochi istanti dopo si trovò
stretta fra
le braccia del suo secondogenito, diventato ormai più alto
di lei, e
sentiva la mano fredda e delicata di Lily sul braccio.
-Come
sta andando? Dov'è? Possiamo vederlo?- chiese Albus quando
l'ebbe
lasciata andare, stringendo forte il braccio di James.
-I
medimaghi stanno ancora operando...siamo qui da ore ad attendere che
ci dicano qualcosa di più preciso- rispose Hermione con la
voce
rotta, dato che né Ginny né James sembravano in
grado di parlare.
Lily
annuì, incapace di proferir parola, e si lasciò
cadere sulla sedia
lasciata vuota da suo fratello. Albus la imitò, mentre James
si unì
a Ron nella sua marcia disperata, troppo sconvolto per poter dire
qualcosa. Tornarono poco dopo Percy e Audrey con dei sandwich
dall'aria invitante che tutti presero, ma che nessuno mangiò
davvero. Lily sbriciolava il pane torturandolo, mentre Albus se lo
rigirava fra le mani ancora intatto.
Ginny
tornò a sedersi fra i suoi figli, e Lily, inaspettatamente,
le
afferrò una mano e gliela strinse forte.
-Andrà
tutto bene, vedrai- le disse guardando fissa la parete davanti a lei,
come se fosse compito suo, e non di Ginny, consolarla. Tutti si
voltarono a guardarla, stupiti. Non era da lei parlare in quel modo e
nessuno, nel profondo, si aspettava quel coinvolgimento emotivo da
parte sua.
-Deve
andare tutto bene...insomma, è papà.
È Harry
Potter.
Lui vince sempre, niente può fargli male-
continuò, con voce ferma,
con ingenuo ottimismo.
-Oh
Lily...- sospirò Ginny, desiderando disperatamente di
crederle; le
appoggiò la testa sulla spalla, e Lily continuò a
tenerle la mano.
Non erano mai state così unite come in quel momento.
Spazio
Autrice:
Buondì
:)
Eccomi
tornata con un nuovo capitolo, ci ho messo un po' a scriverlo...ma
che ci volete fare, la mia ispirazione era andata a farsi un giro per
il mondo insieme a Babbo Natale e alle sue renne. Io nel frattempo ho
avuto gli esami e si sa...è già tanto se si
arriva sani alla fine
della sessione O.O
Cooomunque,
mi
dispiace
di avervi fatto attendere molto anche questa volta, ma spero che
almeno ne sia valsa la pena e che questo capitolo vi possa piacere :)
Veniamo
appunto al capitolo. Lo so già che mi lancerete pomodori,
maledicendomi perchè sto facendo di nuovo soffrire questi
poveri
personaggi, ma io non so stare più di tre capitoli senza
tragedie :P
Qualcosa
di positivo però c'è: Lily e Scorpius a modo loro
sono ormai una
coppia, e alla fine si vede anche un importante momento fra Ginny e
Lily...diciamo che grazie a Slab mi sono accorta di non aver mai
dedicato abbastanza spazio al rapporto madre-figlia.
Beh...spero
che mi farete sapere cosa ne pensate, ne sarei molto felice :)
Nei
prossimi giorni risponderò a tutte le recensioni, abbiate
ancora un
po' di pazienza...ma nel frattempo urlo un GIGANTESCO GRAZIE a
tutti
quelli che recensiscono,
e che mi fanno capire che la mia storia vale
ancora qualcosa, anche se abbiamo passato i cinquanta capitoli. Vi
adoro, sempre e comunque.
Un
grazie come
sempre anche alle 154
persone che hanno la ff fra i
preferiti,
alle 28 che
la ricordano
e alle 168
che l'hanno fra le
seguite: non
smetterò mai di ringraziarvi :)
Bene,
per oggi ho finito. Spero di poter aggiornare un po' più in
fretta,
ma non posso assicurare nulla :(
Con
tanto affetto,
Vostra,
Miss_Slytherin
Ps:
non dimenticate di fare un salto anche alla mia altra storia,
Marauders:
quando la follia è all'ordine del giorno
,
che sta ricevendo davvero poche recensioni...ci tengo davvero tanto,
e mi piacerebbe molto che fosse più seguita :)
|
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Capitolo 56 *** Forgive me ***
CAPITOLO
55
Forgive
me
-Dov'è
Lily?-
-Non
lo so. Forse è andata in camera di Scorpius-.
Cassiopea
fece una smorfia dubbiosa di fronte alla risposta di Glorya. Tornate
in stanza avevano notato che Lily non c'era, e che anche se il suo
baule era chiuso, in bagno c'erano ancora i suoi prodotti, e sul
letto erano sparsi in maniera disordinata i vestiti che avrebbe
indossato il giorno dopo.
-Non
è da lei sparire così- osservò poi la
bionda, leggermente
preoccupata.
-In
effetti uno se lo aspetterebbe da te, che quando piove non
c'è santo
che tenga sparisci nel letto di tuo fratello- replicò Glorya
senza
sarcasmo.
Ancora
perplesse, misero le ultime cose in valigia, si prepararono per la
notte e s'infilarono a letto. Di Lily ancora nessuna traccia.
-Sono
in ansia- affermò Glorya quando l'orologio ebbe battuto la
mezza.
-Anch'io...ma
dove può essere andata? Solo da mio fratello, credo, a
questo punto-
replicò Cassiopea, resistendo alla tentazione di mangiarsi
un'unghia.
-Possiamo
andare a controllare da lui...almeno staremo più tranquille-
suggerì
Glorya, già scostando le coperte.
-Sempre
che non li becchiamo in atteggiamenti compromettenti-
commentò la
Malfoy infilandosi la vestaglia.
Dieci
minuti dopo stavano bussando alla stanza dei ragazzi e solo dopo che
ebbero quasi scardinato la porta a suon di pugni riuscirono a
svegliarli; venne loro ad aprire un Edward mezzo addormentato, che le
insultò prima di averle riconosciute.
-Ragazze...che
ci fate qui?- fece poi con la voce impastata dal sonno, mentre si
faceva da parte per farle passare.
-Non
troviamo Lily. È qui?- chiese Glorya, ma un'occhiata alla
camera le
fornì la risposta alla domanda.
-Come
non la trovate?- domandò Scorpius mettendosi a sedere.
-In
camera nostra non c'è e non sappiamo proprio dove possa
essere
andata! Di certo non è tipa da spuntini di mezzanotte,
né da
improvvise riunioni di famiglia con i cugini...siamo un po'
preoccupate- spiegò Cassiopea, mentre anche Derek si alzava
dal
letto.
-E
se...che ne so...stava venendo qui, ed ha incontrato Ethan Sheldon?-
ipotizzò Glorya dopo qualche attimo di meditabondo silenzio,
e
Scorpius subito si fece pallido.
-Sarebbe
strano che stesse venendo da me. Ci siamo visti dopo cena e l'ho
aiutata con i bagagli. Se avesse voluto dirmi qualcosa ne avrebbe
avuto l'occasione- disse, cercando di cancellare dalla mente
l'immagine di quel viscido essere.
-Giusto-
commentò Derek, mentre Glorya si sedeva accanto a lui.
-Magari
è nel letto di qualcun altro- suggerì Edward
malizioso, forse anche
per alleggerire la tensione venutasi a creare, e Scorpius gli
tirò
dietro una scarpa, beccandolo in testa.
-Ahia!
Mi hai fatto male!- si lamentò massaggiandosi il punto
colpito.
-Così
impari a dire cretinate- lo rimbeccò Scorpius guardandolo
ancora
male.
-Possiamo
chiedere ad Albus- disse poi, stupendosi della tranquillità
con cui
parlava del fratello di Lily.
-Buona
idea. Andate tu e Cass, io torno in stanza, magari è
ritornata-
approvò Glorya, e Cassiopea annuì. Una volta
usciti fuori, i due
Malfoy si diressero verso la camera di Albus, mentre Glorya
imboccò
il corridoio che l'avrebbe condotta alla loro stanza.
-Come
fai a sapere qual è la camera di Albus?- chiese Cassiopea al
fratello mentre lo seguiva a passo spedito.
-Quando
Lily era in coma ci davamo il cambio, e qualche volta sono salito a
chiamarlo- spiegò Scorpius, e quando furono davanti alla
porta
giusta iniziò a bussare. Continuò per dieci
minuti, ma nessuno
venne ad aprire.
-Non
c'è- osservò Cassiopea con ovvietà;
Scorpius la guardò
impietosito.
-Eh
no, direi di no!- sottolineò poi.
-È
davvero tutto molto strano- commentò Cassiopea, mentre
ritornavano
alla camera dei ragazzi. Non appena furono entrati, videro che c'era
un ospite: Rose Weasley sedeva sul letto di Derek, e sembrava
parecchio sconvolta; aveva gli occhi arrossati e non si era neanche
messa la vestaglia sopra il pigiama. Derek cercava di consolarla,
mentre Edward sembrava parecchio in imbarazzo.
-Che
succede?- domandò Scorpius all'amico.
-Rose
ha appena ricevuto un gufo prioritario da sua madre. Sembra che Harry
Potter sia stato ferito durante una missione Auror...e, insomma, sia
piuttosto grave- rispose Derek esitante, e a Rose
sfuggì
un singhiozzo. Lo zio Harry era il suo preferito, anche se questa
poteva sembrare una scelta banale. Ricordava (o per lo meno lo
facevano le foto per lei) dei giochi con lui, che la faceva saltare
sulle ginocchia mentre lei rideva felice. O di lui che faceva
scomparire di nascosto dai loro piatti il pessimo cibo preparato da
sua madre, mentre lei non guardava. O delle sue storie di Natale, che
tutti i nipoti aspettavano con impazienza, e che lui sapeva
raccontare così bene tanto da spaventarli. Anche se Rose,
che era
sempre stata molto sveglia e intelligente, ogni tanto scorgeva
un'ombra scura negli occhi verdi dello zio. Una lacrima le scese
lungo la guancia quando le tornò in mente il ricordo della
grande
caccia al tesoro che una volta zio Harry e zio George avevano
organizzato nel giardino della Tana, con tanto di scherzi magici a
sorpresa e prelibatezze culinarie di nonna Molly ad ogni tappa. James
si era bruciato entrambe le sopracciglia con uno strano intruglio, e
sembrava che Harry fosse più divertito che preoccupato. Rose
ricordava le tante risate di quel giorno, e ricordava soprattutto di
aver visto lo zio Harry tanto felice per quel semplice gioco, come se
da bambino non avesse mai giocato a niente. Ricordava poi di aver
visto zia Ginny e zio Harry baciarsi di nascosto nella vecchia camera
della zia, e di aver pensato che erano gli zii migliori del mondo.
La
voce sorpresa di Cassiopea la strappò ai ricordi,
riportandola alla
realtà.
-Ecco
perché sono spariti sia Lily che Albus! Devono essere
tornati di
gran fretta a casa!- esclamò Cassiopea, sollevata e ansiosa
allo
stesso tempo.
-Dev'essere
così- commentò Scorpius, preoccupato per Lily.
-Io...vado
dagli altri. Devono sapere, prima di...- disse Rose con voce
tremante, alzandosi. Derek le fu immediatamente accanto.
-Vengo
con te- disse, prendendole la mano. Lei si limitò ad
annuire, e poco
dopo nella stanza rimasero solo Cassiopea, Scorpius e Edward.
-Torno
da Glorya, così le spiego la situazione e possiamo
organizzarci per
stare vicine a Lily durante le vacanze- disse Cassiopea, e dopo aver
augurato la buonanotte ai ragazzi, lasciò a sua volta la
camera.
Scorpius
si rimise a letto, pensieroso. La spiacevole sensazione che provava
alla bocca dello stomaco era nuova per lui, e non riusciva a
decifrarla bene: era preoccupazione, ansia...ma nella sua vita non
c'era nulla che non andasse, non ora che aveva Lily. Lily...era lei a
stare male, ora. Era lei che era preoccupata, che stava soffrendo. E
Scorpius, in quell'istante, capì cosa volesse dire
sopportare un
dolore che non era il suo. Ma se Lily non stava bene, come avrebbe
potuto lui non stare male insieme a lei?
******
-Prendilo-
disse una voce gentile, ed una mano pallida apparve nel campo visivo
di Lily. Lei sollevò gli occhi, e si trovò
davanti Teddy Lupin.
Le
ore di attesa si stavano susseguendo senza notizie, e tutta la
famiglia stava raggiungendo livelli di insofferenza e di ansia
inimmaginabili: sua madre non aveva più aperto bocca, Ron ed
Hermione sedevano vicini, stringendosi convulsamente una mano nel
tentativo di farsi forza; James e Albus stavano in piedi l'uno
affianco all'altro, senza sapere cosa dirsi.
Teddy
stava porgendo a Lily un bicchiere di plastica pieno di un liquido
fumante, che lei scrutò con diffidenza.
-È
solamente tè. So che ti piace, e poi sei gelata- disse
ancora Teddy
e solo in quel momento Lily si accorse dei brividi che la stavano
scuotendo. Era arrivata in Inghilterra così di fretta e
così
preoccupata da non curarsi di prendere neanche un mantello o una
giacca.
Fece
una smorfia, che voleva essere un sorriso.
-Grazie-
replicò, afferrando la bevanda. Le bastò toccarla
perché un
piacevole calore le si diffondesse in tutto il corpo, e la situazione
migliorò quando Teddy le avvolse il proprio mantello sulle
spalle.
-Grazie-
ripeté come un'automa. Si sforzò di osservare
meglio Teddy: quel
giorno aveva i capelli neri e gli occhi verdi, e non ci volle grande
impegno per capire il motivo di quella trasformazione. Ma sotto gli
occhi chiari ed i capelli scuri, c'era un Teddy preoccupato, un Teddy
che soffriva, un Teddy che stava vedendo morire l'unica persona che
potesse definire padre.
Come
se le avesse letto nel pensiero, Teddy disse:
-Harry
è...non lo so. C'è sempre stato, sempre.
C'è stato quando ho
chiesto perché i miei genitori fossero morti, c'è
stato quando
dovevo partire per Hogwarts, ha asciugato le mie lacrime e gioito dei
miei sorrisi...è stato il primo a cui ho detto che amavo
Victoire e
lui mi ha semplicemente detto “é una ragazza
meravigliosa...ma
anche tu non sei niente male, Teddy”. Non...non posso perdere
anche
lui, Lily, non dopo aver perso mio padre e mia madre- concluse con
voce tremante.
Lily
sospirò. Tutti erano lì per Harry. Ron ed
Hermione, la prima
famiglia che suo padre avesse mai avuto. I nonni Molly ed Arthur, che
avevano cercato di crescerlo come se fosse figlio loro, l'avevano
nutrito ed accudito quando ne aveva avuto bisogno, l'avevano accolto
e nascosto quando Lord Voldermort gli dava la caccia.
E
gli zii, dal primo all'ultimo, dovevano a lui la serenità e
la pace
in cui avevano potuto crescere i propri figli.
E
poi c'era sua madre, che l'aveva atteso sin da quando aveva undici
anni, che l'aveva aspettato forse non sempre pazientemente fino a che
lui non si era accorto della ragazza meravigliosa che aveva di
fronte.
Come
sarebbero potuti andare avanti senza di lui?
-Vedrai,
ce la farà- disse solamente Lily con un filo di voce e lo
sguardo
spento.
-Ce
la deve fare, perché gli devo dire che gli voglio bene,
anche se non
sono stata la figlia che voleva, non una perfetta ed intrepida
Grifondoro ma una fredda Serpeverde, non un maschiaccio con le
ginocchia sbucciate ma una ragazzina dalle unghie smaltate...lo so,
che sono stata una delusione, per lui, per loro. So che li ho feriti,
che non sono stata all'altezza delle loro aspettative, che mi
avrebbero voluto diversa. Ma non ci posso fare nulla. Sono fatta
così- aggiunse poi, prendendo atto solo in quel momento
della
veridicità delle proprie parole.
-Oh,
Lily...non credo tu li abbia delusi. Certo, magari all'inizio sono
rimasti sbalorditi di fronte al tuo cambiamento, non capivano che
fine avesse fatto la bambina che eri da piccola...- disse Teddy,
comprensivo.
-Era
qui, dentro di me. Ma accanto a quella bambina ce n'era un'altra,
più
determinata, più aggressiva, più predominante.
C'era la vera me-
rispose Lily. Fra di loro cadde un silenzio non teso ed imbarazzante,
ma rilassato.
Teddy
stava per dire qualcosa, quando un giovane medimago con la
tradizionale divisa verde acido venne verso di loro.
-La
famiglia Potter?- chiese, stupito di fronte all'enorme
quantità di
persone.
-Sì-
rispose Ginny, balzando in piedi. Immediatamente James ed Albus
l'affiancarono, ed anche Lily si allontanò da Teddy per
avvicinarsi
a loro.
-Il
signor Potter è fuori pericolo. Ha rischiato molto, ma ora
sta bene-
disse il giovane con un sorriso ed immediatamente tutti tirarono un
enorme sospiro di sollievo. E poi fu la gioia: c'era chi si
abbracciava felice, chi crollava a sedere per la troppa tensione, chi
invece ringraziava silenziosamente non si sapeva bene chi.
Lily
cercò lo sguardo di sua madre, che, fedele alla propria
natura, non
stava piangendo. Istintivamente le afferrò una mano e disse:
-È
andato tutto bene, hai visto?-
-Sì.
Sì, è andato tutto bene- rispose Ginny con voce
tremante. Poi si
rivolse al medimago, che era rimasto lì a guardare lo
spettacolo di
una famiglia che festeggiava.
-Possiamo
vederlo?- gli chiese, speranzosa.
-È
ancora molto debole...- iniziò a dire titubante, ma di
fronte
all'occhiata di fuoco che Ginny gli lanciò aggiunse:-...ma
due per
volta potete entrare-.
-Bene,
ci faccia strada- gli intimò Ginny e istintivamente Lily si
fece da
parte.
-Andate
tu e James...io lo vedrò dopo- disse, di fronte allo sguardo
perplesso di sua madre.
-Non
dire sciocchezze. Andremo io e te, loro possono aspettare- la
contraddisse Ginny, che capiva tutto sempre e comunque, senza bisogno
di parole. Capiva che doveva essere Lily la prima a vedere Harry,
perché era lei ad aver bisogno del suo perdono, ad aver
bisogno di
chiedergli scusa, perchè era lei che più degli
altri aveva temuto
di perderlo senza avergli mai detto quello che sentiva.
James
ed Albus annuirono, forse perchè anche loro avevano intuito
quello
che c'era dietro le parole di sua madre.
Così
Lily si limitò ad annuire, e a seguire il medimago insieme a
sua
madre. Era un'altra Lily, quella che stava percorrendo i corridoi del
San Mungo in silenzio, una Lily che non sarebbe mai riuscita ad
esternare i propri sentimenti, che si sarebbe uccisa piuttosto che
versare una lacrima, che avrebbe continuato ad amare i vestiti
firmati e le arie da prima donna, una Lily che però, a modo
suo,
sapeva amare ed aveva bisogno di essere amata per quella che era
realmente.
Poco
dopo il medimago le condusse davanti alla porta di Harry, che
divideva la stanza con un addormentato mago anziano ed una bambina
piccola che giocherellava con delle figurine delle Cioccorane.
Harry
aveva gli occhi chiusi, ma quando Ginny gli toccò con
delicatezza un
braccio, li aprì lentamente. Sul suo volto c'erano dei tagli
freschi, mentre il resto del corpo era coperto da un candido
lenzuolo.
-Harry.
Come stai?- chiese semplicemente Ginny, e dietro quelle tre parole
c'era un amore infinito.
-Si
stava meglio prima- rispose debolmente lui, e riuscì persino
a fare
un piccolo sorriso. Lily lo guardava, e non parlava.
-Perdonami-
disse di punto in bianco.
-Ehm...non
capisco- ammise Harry guardando la moglie in cerca di spiegazioni, ma
lei si limitò ad annuire e a sorridere.
-Perdonami
se...non sono quella che volevi. Però...ti voglio bene,
ecco. L'ho
detto. E non provare mai più a tentare di morire!- lo
minacciò,
estremamente seria.
-Farò
del mio meglio- rispose Harry, ridacchiando nonostante la debolezza.
-E
comunque...sei perfetta così, Lily. E ti voglio bene
anch'io-
aggiunse, con un certo imbarazzo; in fondo anche Harry non era mai
stato un granché nell'esprimere i propri sentimenti e Lily
aveva
preso questo lato del carattere da lui.
-Ci
sono anche Albus e James che vogliono vederti- intervenne Ginny per
toglierli dall'imbarazzo, provando tuttavia un estremo orgoglio per
entrambi.
-Andiamo,
allora- disse subito Lily, e dopo averlo salutato lasciarono la
stanza.
-Forse
è meglio se vai a casa, sei pallidissima, dovresti riposare-
suggerì
Lily a Ginny mentre tornavano dal resto del parentado.
Lily
annuì, e si decise che lei e i nonni sarebbero ritornati
alla Tana:
Molly ed Arthur non avevano più il fisico per una nottata
del genere
ed avevano bisogno anche loro di una bella dormita; così,
come
avevano fatto per l'andata, Lily si mise in mezzo a loro e si
smateliarizzarono un attimo dopo.
Arrivati
alla Tana, nonna Weasley preparò una stanza per Lily con due
veloci
colpi di bacchetta, ma la ragazza, prima di andare a dormire, volle
passare a salutare Meredith e Brian. I due fratellini dormivano,
controllati da Fleur che, seduta su una vecchia sedia a dondolo nella
stanza che era stata di Ginny, leggeva una rivista.
-Come
sta Arrì?- chiese in un sussurro quando vide entrare Lily.
-Sta
bene, è fuori pericolo- rispose lei, avvicinandosi alle due
culle.
Meredith
si era scoperta nel sonno, ed aveva tutte le copertine aggrovigliate
ai piedi; Lily gliele sistemò con delicatezza, poi si
avvicinò a
Brian. Quest'ultimo dormiva con un pollice infilato fra le piccole
labbra e Lily, sapendo che non era una buona abitudine, glielo
sfilò
piano.
Sfinita,
salutò zia Fleur e tornò nella sua stanza; si
buttò sul letto
senza neanche svestirsi, ed un attimo dopo stava già cadendo
fra le
braccia di Morfeo.
Spazio
Autrice:
Ehm,
sì. So che non sembra vero, ma ci sono. So anche che
l'ultima volta
che ho aggiornato questa storia andavamo in giro con i maglioni e per
strada avevamo i pinguini.
Perdonatemi
per questo colossale ritardo, ma davvero, sono completamente senza
ispirazione e questo capitolo è stato un vero parto. Non ne
sono
neanche soddisfatta, ma alla fine ho deciso di pubblicarlo,
perché
tanto peggio di così non poteva venire.
Spero
che ci sia ancora qualcuno che si ricordi di me -anche se onestamente
ne dubito- e che questo capitolo non vi faccia poi così
schifo. Tra
l'altro, è di nuovo periodo di esami, e fra lo studio, il
lavoro,
una specie di vita sociale e quant'altro oltre al non avere
ispirazione (ovvero stare a fissare lo schermo come un ebete senza
sapere minimamente cosa scrivere) non avevo neanche tempo.
Non
mi aspetto recensioni, ma bensì tanti begli insulti conditi
con
pomodori marci e uova andate a male. Venghino signori venghino!
Miss_Slytherin è qui per essere picchiata :D
Comunque,
scherzi a parte, chiedo
ancora scusa
e cercherò di essere più veloce la prossima
volta, anche se non
posso davvero promettere nulla.
Venendo
al capitolo...bah, non c'è molto da dire. Volevo in qualche
modo far
vedere che Lily sta crescendo, che dopo la fase ribelle che
più o
meno tutti gli adolescenti passano sta finalmente cominciando a
maturare. Non cambierà il lato più profondo del
suo carattere, ma
non è neanche più quella di prima.
Spero
che non faccia poi così pena :/
Io
invece faccio pena e sono da pestare perchè non ho ancora
risposto
alle recensioni, ma giuro che fra oggi e domani (fra l'altro ho un
esame domattina e non dovrei assolutamente essere qui)
risponderò a
tutti personalmente. Intanto urlo un GRAZIE
GIGANTESCO
a tutti quelli che hanno recensito,
perché anche se non me lo merito qualcuno c'è ed
io ne sono
immensamente felice.
Ringrazio
anche chi preferisce/segue/ricorda
questa storia
(anche se mi aspetto che prima o poi questi numeri si azzerino di
colpo) e scusandomi ancora una volta per il mio essere così
pessima
vi saluto con tanto affetto, perché se qualcuno è
arrivato a
leggere queste note senza aver chiuso il capitolo va ringraziato con
tanto tanto amore.
Bene,
per oggi è tutto. Ci vediamo al prossimo capitolo, che
dovrebbe
arrivare vita natural durante.
Sempre
vostra,
Miss
Slytherin
|
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Capitolo 57 *** New entry ***
CAPITOLO
56
New
entry
Il
viaggio in carrozza degli studenti di Hogwarts era iniziato da
qualche ora, ma nel veicolo occupato da Scorpius e dai suoi amici
c'era un'atmosfera davvero tesa.
Edward
aveva costantemente sul viso una faccia da funerale davvero
deprimente, e tutti sapevano che stava pensando a Diana; Cassiopea e
Glorya, nonostante fossero sedute rispettivamente accanto a Shane e
Liam, erano in pensiero per Lily e non ne facevano mistero. Derek
stringeva una mano di Rose, che aveva gli occhi rossi e gonfi per il
pianto e continuava a guardare fuori dal finestrino, persa in un
mondo tutto suo.
Infine,
c'era Scorpius. Si rigirava fra le mani il sacchetto delle pillole
anti-vertigini di Lily, pur sapendo che a lei non sarebbero servite.
Gli
sembrava passata un'eternità da quando l'aveva vista, mentre
in
realtà non erano trascorse neanche ventiquattr'ore.
-Ma
stasera andiamo ad Hogwarts? E poi a casa?- chiese Glorya ad un certo
punto, non ricordando bene come si sarebbe svolto nei dettagli il
ritorno.
-Sì,
credo che ci sia un banchetto di ben venuto, poi domattina cominciano
le vacanze di Natale- rispose Cassiopea distratta, ed aveva ragione.
Si era ormai al ventidue di dicembre e la pausa natalizia era alle
porte.
-Non
ho molta voglia di festeggiare- mugugnò Edward, ed ha quel
punto
Scorpius disse, seccato:
-Insomma,
Edward! Ne stai facendo una tragedia! Dovresti solo essere felice che
tutti noi siamo sopravvissuti al terremoto, e invece stai lì
a
lamentarti tutto il tempo-.
Quelle
parole colpirono Edward, che non si aspettava una tale reazione
dall'amico.
-Si
può sapere che cos'hai invece tu? È da stamattina
che sei nervoso
ed intrattabile- ribatté alla fine Edward, indispettito.
Scorpius
si chiuse in un silenzio irritato, che solo Cassiopea, essendo sua
sorella, seppe interpretare. Anche lui era preoccupato per Lily, ma
non era abituato a mostrare le proprie emozioni, soprattutto qualcosa
di così complicato come l'amore.
Fra
di loro cadde di nuovo il silenzio; Shane e Liam non osavano
intromettersi nelle dinamiche di quel gruppo che conoscevano
relativamente da poco, anche se cominciavano a non reggere
più
quell'atmosfera così pesante. Inoltre erano in presenza dei
fratelli
maggiori delle proprie ragazze, e soprattutto Shane non aveva ancora
capito bene come trattare Scorpius, mentre Liam si sentiva abbastanza
a suo agio con Derek.
-Ehi
Cass...- fu Glorya ad interrompere quel pesante silenzio dopo circa
dieci minuti penosi.
-Sbaglio
o ieri ti ha scritto tua madre? Come sta? Spero di vederla durante le
vacanze - disse, cercando disperatamente un argomento di
conversazione.
-Oh
sì, è vero! Fra tutto questo trambusto mi era
passato di mente...-
rispose Cassiopea, mettendosi a rovistare nella sua costosa borsa di
pelle. Dopo qualche minuto ne estrasse un foglio di pergamena tutto
stropicciato, che porse a Scorpius.
-Leggi,
credo che ci sarà qualcosa di interessante...- disse poi al
fratello
con un sorrisetto.
Perplesso,
Scorpius prese la lettera e cominciò a leggere. Cassiopea lo
osservava divertita, sapendo già cosa vi fosse scritto,
mentre tutti
gli altri erano molto curiosi. Alla fine, Scorpius alzò gli
occhi
sulla sorella, e chiese, molto serio:
-Mi
stai dicendo che Claire sta per arrivare?- chiese.
-Così
sembrerebbe- rispose Cassiopea, enigmatica ma preoccupata nel
profondo. Glorya sospirò, sconfortata.
******
Fu
una carezza gentile a svegliare Lily, che, aprendo gli occhi, si
ritrovò il viso di James a pochi centimetri dal proprio.
-Buongiorno,
Lily...anche se forse essendo le cinque del pomeriggio dovrei dire
buonasera- disse, ironico.
Intontita,
Lily si tirò su a sedere e scoprì di trovarsi
nella vecchia stanza
di sua madre; qualcuno le aveva messo addosso una pesante coperta,
quella rossa di lana che lei adorava.
-Papà?-
chiese immediatamente, non appena il suo cervello ebbe ripreso a
connettere.
-Tutto
bene, anche se è ancora debole. Ti ho portato qualcosa da
mangiare-
rispose il fratello, sedendosi ai piedi del letto.
Lily
gettò un'occhiata al vassoio che James aveva sulle
ginocchia, e non
appena vide una grossa fetta di crostata alla crema di lamponi, che
era la sua preferita, si accorse di avere una gran fame.
Così, senza
dire nulla, iniziò a mangiare, osservata da suo fratello.
-Ma
che hai da guardare?- gli chiese afferrando un bicchiere di succo di
zucca.
-Oh
niente, pensavo che erano secoli che non ti vedevo mangiare un dolce-
rispose James, alludendo all'ossessione di Lily per la linea.
Quest'ultima fece spallucce, pulendosi elegantemente le labbra con un
tovagliolo.
-Avevo
fame- disse semplicemente.
-S'è
visto!- esclamò James con un sorriso, che Lily
ricambiò
timidamente.
-Mamma?-
chiese poi.
-Sta
riposando anche lei, è sfinita- rispose James, finalmente
rilassato; anche lui, come tutti gli altri, aveva avuto una paura
nera di non rivedere suo padre aprire gli occhi. E neanche qualche
mese prima, aveva provato la stessa paura per la ragazza che ora gli
stava davanti.
-Prima
mi ha detto una cosa però- aggiunse James, pensieroso.
-Cioè?-
-Ha
pensato che forse tu e Albus dovreste tornare a Hogwarts per questa
sera- rispose James, titubante.
-Cosa?
Ma non ha senso, domani iniziano le vacanze di Natale-
ribatté Lily,
perplessa.
-Lo
so, però ci sono Rose e tutti gli altri che non hanno
notizie di
papà. Fareste prima voi ad andare che non un gufo con una
lettera-.
-Non
mi sembra il caso, con papà al San Mungo. E poi non vedo
come
potremmo fare prima noi, dato che dovremmo comunque andare in
treno...-
-O
con una Passaporta- suggerì James, furbo.
Lily
non era convinta.
-E
poi non hai lasciato lì tutte le tue cose?- insistette
allora il
fratello.
-Non
lo so. Potrebbero addirittura essere ancora al Saint Patrick...-
rispose Lily, ricordandosi della sua partenza improvvisa.
-O
potrebbe essere che ehm...Malfoy te le abbia riportate-
insinuò
James, cercando di mantenere un tono neutro nel pronunciare il
cognome di Scorpius.
-Non
sono convinta- ammise Lily alla fine.
-Ma
dai Lily...in fondo qui cosa puoi fare? Non puoi andare a trovare
papà fino a domani, e qui non hai nulla neanche per
cambiarti. E non
puoi neanche lasciare Rose e gli altri nell'ansia...-
-Albus
che dice?- domandò allora Lily.
-È
d'accordo- rispose semplicemente James.
-E
per la Passaporta? Insomma, non la possono attivare da un momento
all'altro...-
-Dimentichi
che metà della nostra famiglia lavora al Ministero-
replicò James,
compiaciuto.
-Va
bene, allora- acconsentì infine Lily.
E
così, neanche due ore dopo, Albus e Lily erano di nuovo nel
giardino
della Tana, stretti l'uno all'altro, in attesa che un vecchio
candelabro arruginito si illuminasse d'azzurro.
******
-Finalmente,
cara dolce Hogwarts!- esclamò Cassiopea saltando
giù dalla carrozza
con grazia. Il viaggio era stato davvero pesante per tutti, e gli
studenti erano molto felici di trovarsi davanti alla loro amata
scuola.
Guidati
dalla professoressa Yung, che li aveva accompagnati durante il
viaggio, la scolaresca risalì il gradini e non senza una
certa
emozione, mise piede a Hogwarts.
Era
ormai ora di cena, perciò la Sala Grande era gremita di
ragazzi e
ragazze; le quattro tavolate erano però ancora prive di
cibo, dato
che si stava aspettando il ritorno del resto degli studenti. Infatti,
non appena i reduci dall'America fecero il loro ingresso,
scoppiò un
festoso applauso in loro onore, ed il Preside Linton si alzò
in
piedi per accoglierli.
-Ben
tornati a voi!- li apostrofò mentre il gruppo cominciava a
disperdersi, dato che tutti si stavano dirigendo verso i propri
tavoli.
-Hogwarts
è ben felice di riavervi fra noi, a maggior ragione dopo la
sventura
che vi è capitata in America. Ma sono certo che vi sarete
arricchiti
ugualmente, e che avrete tante esperienze da raccontarci. Ma prima di
tutto questo, dedichiamoci al banchetto che gli elfi domestici hanno
gentilmente preparato per noi!- li invitò poi il Preside,
dopo il
breve discorsetto.
Così
le pietanze apparvero sui tavoli, anche se i ragazzi del quinto e del
settimo anno capirono subito che cenare sarebbe stato difficile, dato
che tutti li bombardavano di domande sull'esperienza appena vissuta.
Si
era giunti alla seconda portata, quando il portone della Sala Grande
si aprì, e il custode Chilsom –un allegro
cinquantenne che gli
studenti adoravano, a differenza di quanto avevano fatto con Argus
Gazza, ma che tuttavia sapeva essere severo quando era necessario-
entrò a passo allegro seguito da Lily e Albus Potter.
Linton,
che naturalmente era stato avvertito del loro arrivo e si era
mostrato d'accordo viste le circostanze speciali, si alzò
nuovamente
in piedi per accoglierli.
-Ben
tornati anche a voi, signorina e signor Potter. Spero che vostro padre
stia meglio- disse quando li vide, e alle sue parole si levò
un chiacchiericcio. Harry Potter stava male? Cosa era accaduto?
Ovviamente
la maggior parte della popolazione magica lo venerava per quanto
aveva fatto negli anni passati, anche se ad Harry piaceva credere che
ormai il passato fosse stato dimenticato, ed era naturale che
ciò
che faceva e diceva fosse sempre sulla bocca di tutti. Per di
più la
notizia del suo ferimento non era ancora giunta agli studenti di
Hogwarts, che erano cresciuti con il suo nome sule labbra.
Fu
Lily, con la sua voce fredda e chiara a rispondere alla domanda del
Preside, dato che Albus era troppo timido per parlare in pubblico
senza arrossire o impappinarsi.
-Per
fortuna è fuori pericolo, signor Preside- disse, e Linton
annuì.
-Bene,
siamo tutti felici di sentirlo. Ora accomodatevi pure- li
invitò, e
così Albus si diresse al tavolo dei Grifondoro, dove venne
immediatamente assalito da Rose, Molly e tutti gli altri Weasley,
mentre Lily raggiunse quello di Serpeverde, dove Cassiopea e Glorya
le avevano fatto posto fra loro non appena l'avevano vista entrare
dal portone.
-Avete
recuperato la mia roba, vero?- fu la prima cosa che chiese, e le sue
amiche non poterono nascondere un sorriso; Scorpius, di fronte a lei,
la osservava silenzioso, e fu Lily a sorridergli in quel suo modo
particolare.
-Ci
abbiamo pensato, non ti preoccupare. È tutto su in
dormitorio- la
rassicurò Glorya. Non si abbracciarono, né le
chiesero come stesse.
Sapevano che sarebbe stata lei a parlarne quando e se avesse voluto.
Edward e Derek si dissero felici di vederla, e Lily apprezzò
quel
gesto.
-Tutto
bene il viaggio?- chiese poi, mettendosi nel piatto solo qualche
foglia di insalata.
-Sì,
dato che non c'era nessuno a vomitare- le rispose Scorpius,
salutandola a suo modo.
-Allora
ti sarai annoiato a non poter fare da infermiere- ironizzò
Lily, ed
i loro amici alzarono gli occhi al cielo: se avevano pensato che il
fatto che Lily e Scorpius stessero insieme li avrebbe cambiati, si
erano sbagliati grosso.
-A
morte- confermò lui, con uno scintillio negli occhi che
diceva
chiaramente che il fare l'infermiere non era l'unica cosa che gli
fosse mancata.
Il
banchetto stava ormai volgendo al termine, quando il custode Chilsom
entrò di nuovo in Sala, giunse fino al Preside e gli
sussurrò
qualcosa all'orecchio; Linton annuì e l'attimo dopo Chilsom
stava
uscendo da una porticina laterale.
Gli
ultimi dolci scomparvero dalle tavolate -con grande disappunto di
Cassiopea che non aveva toccato nemmeno una fetta di torta- ed il
Preside si alzò nuovamente in piedi, con l'aria di chi ha
qualcosa
di importante da dire.
La
scolaresca si zittì progressivamente, fino a che non ci fu
totale
silenzio.
-Mi
dispiace comunicarvi che Madama Bumb, da qualche mese purtroppo
malata, è venuta a mancare poche ore fa- disse, con voce
grave e a
quella notizia ci fu chi spalancò la bocca incredulo, chi
annuì con
l'aria di chi se lo aspettava e chi scosse la testa. Soprattutto i
ragazzi del quinto e del settimo anno erano stupefatti: essendo
mancati tre mesi, non avevano saputo nulla della malattia di Madama
Bumb. Quest'ultima, per quanto fosse severa, era comunque un'ottima
insegnante ed un arbitro corretto, e tutti, chi più e chi
meno,
furono dispiaciuti di sentire la notizia della sua morte.
-So
che è una brutta notizia per tutti noi: Madama Bumb ha fatto
una
splendida carriera, e la sua scomparsa è per noi una
terribile
perdita. La famiglia ha fatto sapere che i funerali si terranno in
Irlanda fra due giorni, e chi di voi vorrà potrà
parteciparvi
durante le vacanze- riprese Linton, estremamente serio.
-Per
questo motivo, ho purtroppo dovuto cercare un sostituto per le
lezioni di volo ed il campionato di Quidditch. La mia scelta
è
ricaduta su una giovane ex promessa di Quidditch, che si è
dovuta
ritirare dallo sport per un grave infortunio ed ha perciò
accettato
di insegnare qui da noi per un periodo. In Inghilterra non è
molto
conosciuta, ma in Australia sì. Sto parlando della signorina
Claire
Lewis- continuò il Preside, e pochi a quel nome ebbero una
reazione;
solo infatti chi era appassionato di Quidditch conosceva la storia di
quella giovanissima campionessa che aveva dovuto lasciare le
competizioni per un problema ad una spalla.
Lily
ovviamente non ne aveva mai sentito parlare, e perciò rimase
estremamente stupefatta di fronte alle reazioni di Cassiopea e
Scorpius. Cassiopea sbuffò e disse:
-Non
ci posso assolutamente credere. La mamma non mi aveva parlato di
questo!-
Scorpius
invece si alzò di scatto e lasciò la sala senza
nessuna
spiegazione. Stupita, Lily si rivolse a Glorya:
-Ma
cosa gli prende? Chi è questa Claire Lewis?-
-Oh,
è stata la prima e più dolorosa cotta di
Scorpius, nonché sua
prima volta, credo-.
Spazio
Autrice:
Ma
salve miei amati lettori!!!
Sono
miracolosamente tornata ancora una volta a tediarvi con i miei
patetici capitoli, anche se pure questa volta è passato un
mese
dall'ultimo aggiornamento. Come sempre chiedo perdono frustandomi da
sola, ma ormai credo che sappiate che casino sia riuscire a scrivere
fra esami, lavoro e tutto il resto.
Ma
veniamo a noi...cosa ve ne pare del capitolo? Io non ne sono
convintissima, soprattutto della prima parte. Non c'è molto
da dire,
se non che questa Claire Lewis porterà un bel po' di
scompiglio :D
Mi
è dispiaciuto sacrificare la povera Madama Bumb, ma d'altra
parte
era una dei pochi insegnanti della generazione di Harry rimasta ad
insegnare e quindi mi pareva più probabile che fosse lei a
morire...ed inoltre avevo bisogno di questa piccola mossa XD
Beh
che dirvi, anche per oggi ho finito e chiedendovi ancora scusa per il
ritardo, vi invito a rivolgermi i peggio insulti :P
Ringrazio
come sempre con il cuore chi ha la storia nei preferiti
(163),
nelle seguite
(185)
e nelle ricordate
(29).
Ma
soprattutto, il grazie
più
grande
e sincero
va a chi ha recensito,
perché nonostante io sia pessima e sia da prendere a
randellate
tutto il tempo, voi ci siete sempre ed io non so cosa farei senza le
vostre parole. Anche le scuse più sentite vanno a voi,
perchè non
vi ho ancora risposto, anche se giuro che fra oggi e domani ce la
farò. Per ora mi limito a ringraziarvi qui: Blondie,
Lhone,
Calliope,
Nipotina
(<3),
Luisa21,
Jeje_chan,
Federica
Malfoy,
e Black_phoenix95.
Grazie di cuore.
Un'ultima
cosa prima di lasciarvi, per oggi: BASTA
PLAGI,
vi prego. Non ne posso più, con quello che ho scoperto in
questi
giorni saranno tipo sette quelli che ho subìto. Dico solo
questo: a
buon intenditor poche parole.
E
anche per oggi, concludo.
Sempre
Vostra,
Miss_Slytherin
|
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Capitolo 58 *** Very special Christmas holidays ***
CAPITOLO
57
Very
special Christmas holidays
Lily
era decisamente perplessa.
Chi
diavolo era questa Claire Lewis? E perché lei non ne aveva
mai
sentito parlare? Perché nessuno le aveva mai detto nulla su
di lei?
Naturalmente,
disse una fastidiosa vocina nella testa di Lily mentre quest'ultima
si dirigeva pensierosa fuori dalla sala, non c'erano motivi per cui
lei avesse mai dovuto sapere qualcosa su questa Lewis. Scorpius non
aveva mai avuto ragioni per raccontarle dei suoi trascorsi amorosi,
dato che fino a due settimane prima non sapeva neanche cosa sarebbe
accaduto fra loro, mentre evidentemente la suddetta ragazza non aveva
avuto un ruolo particolare nella vita di Cassiopea e Glorya. Ma come
facevano a conoscersi? si chiese ancora Lily, scendendo le scale
dietro le sue amiche. Linton aveva detto che veniva dall'Australia, e
Lily proprio non riusciva a capire come un'australiana potesse aver
avuto qualcosa a che fare con i Malfoy e con gli Zabini. A meno che,
ragionò saltando abilmente uno dei tanti gradini birichini
delle
scalinate sotterranee di Hogwarts, poteva benissimo essere che questa
ragazza fosse per metà inglese.
Inspiegabilmente
infastidita, Lily decise di relegare i pensieri su Claire Lewis in un
angolo della mente; aveva cose ben più importanti a cui
pensare, e
poi, si disse compiaciuta, se c'era qualcuno che poteva raccontarle
vita, morte e miracoli su qualsiasi giocatore di Quidditch mai
esistito al mondo, quello era suo zio Ron. O anche James, a pensarci
bene. E Lily aveva tutte le vacanze di Natale per sottoporli a
qualsiasi tipo di domanda.
In
dormitorio, trovò tutti i suoi bagagli esattamente come li
aveva
preparati lei. Melissa ed Isabelle, le altre sue compagne di stanza,
quella sera erano particolarmente loquaci, e Lily mal sopportava il
loro chiacchiericcio.
In
silenzio, cominciò a prepararsi per la notte, imitata da
Glorya e
Cassiopea. Queste ultime, vedendola taciturna, decisero che era
arrivato il momento di chiederle di suo padre.
-Come
sta tuo papà?- chiese Glorya, circospetta.
-Sta
bene, per fortuna. Se l'è vista brutta, ma si
riprenderà- disse
solamente Lily, che non aveva voglia di parlare di sé
davanti a
Melissa e Isabelle. Cassiopea e Glorya parvero capirlo,
perché non
le chiesero altro e si misero a parlare del viaggio. Lily le
ascoltava distrattamente, lieta che avessero intrapreso un argomento
più leggero. Poco dopo si misero a letto, e Lily si
rannicchiò
sotto le pesanti coperte verdi. Stremata da tutte le emozioni vissute
nelle ultime quarantottore, scivolò ben presto nel sonno,
non prima
di aver ripensato all'espressione di Scorpius e al modo in cui aveva
lasciato la Sala Grande.
Dall'altra
parte della sala comune, quest'ultimo era pensieroso quanto Lily. Mai
e poi mai si sarebbe aspettato di trovarsi Claire Lewis a Hogwarts.
Ma a volte, si sa, il destino gioca brutti tiri.
Se
Edward aveva lasciato la testa in America e difficilmente si sarebbe
accorto di quello che lo circondava per un po' di tempo, a Derek
invece non erano sfuggite le reazioni di Scorpius -una piuttosto
plateale, in realtà- né le espressioni del suo
volto, che ormai
conosceva bene. Perciò, per cercare di saperne di
più con
discrezione, disse, in tono casuale:
-Incredibile,
eh? Claire Lewis a Hogwarts-.
-È
proprio quello che stavo pensando anch'io- borbottò
Scorpius,
aprendo il proprio baule.
-Sarà
interessante vederla arbitrare- intervenne Edward, vago.
-Già...anche
se credo che molti ragazzi troveranno difficile concentrarsi sulla
partita, con lei intorno. Me la ricordo nient'affatto brutta-
buttò
lì Derek malizioso. Naturalmente lui non aveva occhi che per
Rose,
ma voleva stuzzicare Scorpius, come avrebbe fatto Edward se fosse
stato un po' più presente a se stesso. Evidentemente
quest'ultimo
non era troppo altrove, perché disse, a conferma delle
parole di
Derek:
-Vero...e
magari con il tempo è anche migliorata-.
Scorpius
non disse nulla.
Non
aveva bisogno delle parole dei suoi amici per ricordarsi della
bellezza di Claire. Già a quattordici anni, con quei capelli
biondi
sempre sciolti sulle spalle e gli allegri occhi azzurri era apparsa
bellissima agli occhi del tredicenne Scorpius. E rideva sempre, come
se non avesse mai nessun problema al mondo, anche se già da
tempo
subiva pressioni da parte dei suoi genitori per via del suo talento
nel Quidditch.
Claire
era per metà inglese, e sua madre era un'amica di lunga data
di
Astoria, Draco e Blaise. Per questo lei e Scorpius, con Glorya,
Cassiopea e Derek, avevano trascorso insieme le tre estati dei suoi
tredici, quattordici e quindici anni, anche se Claire aveva un anno
più di Scorpius e Derek. Derek e Glorya non le avevano
prestato più
di tanto attenzione: ai tempi avevano i loro problemi a cui pensare,
e durante quelle estati avevano visitato poco casa Malfoy, anche se
avevano mantenuto naturalmente una fitta corrispondenza. E per quanto
riguardava Cassiopea, non era minimamente interessata a Claire, visto
i tre anni di età che le separavano. E così,
Scorpius era stata
l'unica compagnia che Claire avesse mai avuto durante le vacanze
inglesi, compagnia che aveva trovato estremamente interessante.
Tant'è che Scorpius si era preso la prima vera cotta della
sua vita:
Claire gli piaceva davvero tanto, e a quel tempo Lily Potter per lui
non era altro che una fastidiosa presenza da tollerare a Hogwarts,
sebbene spesso si divertisse a stuzzicarla e ad infastidirla. La sua
infatuazione per l'australiana era cresciuta con il tempo, tenuta
viva durante gli inverni con numerose lettere, sino a culminare una
notte di luglio dell'estate dei suoi quindici anni: mai come in quel
momento l'anno che Claire aveva più di lui si era fatto
evidente.
Approfittando dell'assenza dei rispettivi genitori, soli in casa, si
erano baciati, Scorpius con tenerezza e Claire con una certa malizia.
Ed il resto era venuto da sé, nonostante la loro giovane
età.
Nessuno, neanche i suoi migliori amici o sua sorella, aveva mai
saputo cosa fosse accaduto di preciso fra loro, e solo con il tempo
Scorpius aveva capito che quella non era stata la prima volta di
Claire, ma solo la sua. E poi tutto era cambiato. Due giorni dopo
Claire era partita, e lui non l'aveva mai più rivista. Le
aveva
scritto decine di lettere, senza mai ricevere risposta. Arrabbiato
con lei, con se stesso, con le ragazze e con il mondo, aveva
così
cominciato a fare conquista l'una dopo l'altra, usando in quasi due
anni le ragazze senza mai darsi la pena di conoscerle veramente,
quasi fossero loro le responsabili della scomparsa di Claire dalla
sua vita.
Ma
poi, all'inizio di quell'anno, qualcosa era cambiato fra lui e Lily.
Lily, che era stata l'unica a sapersi conquistare il suo amore dopo
Claire, che aveva scalzato completamente l'immagine dell'australiana
dalla sua mente per farsi prepotentemente posto, che ora era sua.
E Scorpius non avrebbe permesso a nessuno di portargliela via, tanto
meno ad un fantasma tornato dal passato dopo due anni di assenza.
A
strappare Scorpius dai suoi pensieri, fu ancora una volta la voce di
Derek, che disse, mentre si stavano mettendo a letto:
-Ho
visto Lily abbastanza provata, stasera a cena-.
-Anch'io.
D'altra parte non deve aver passato un momento facile fra ieri ed
oggi- commentò Edward con tranquillità. Era
meraviglioso poter
parlare e guardare Lily senza l'ossessione che aveva provato un
tempo.
D'un
tratto, Scorpius si rese conto di essere un perfetto idiota, e
sentì
il bisogno di comunicarlo ai suoi amici:
-Sono
un emerito imbecille- disse infatti.
-Beh,
noi lo abbiamo sempre pensato- ridacchiò Edward, mentre
Derek
chiedeva:
-Ehm,
perchè?-
-Perché
sì- rispose semplicemente Scorpius, rendendosi conto che,
pur
sapendo quanto doveva essere stata male Lily in quei giorni, quando
l'aveva vista non aveva saputo fare altro che guardarla sperando di
comunicarle il suo appoggio solo con lo sguardo, senza degnarsi
né
di abbracciarla né di dirle nulla. E poi, dulcis in fundo,
non
appena aveva sentito il nome di Claire, aveva ben pensato di alzarsi
e piantare lei e tutti gli altri in Sala Grande, senza nemmeno
fermarsi a posarle una stupida carezza sui capelli. Era quello il suo
modo di amarla?
Di
scatto, scostò le coperte del letto, si alzò,
prese la bacchetta
-pur non sapendo bene a cosa potesse servirgli- e sotto gli occhi
perplessi dei suoi amici, uscì in sala comune. Fortuna volle
che in
quel momento una ragazza del sesto anno stesse per entrare nei
dormitori femminili.
-Ehm,
Amanda?- la chiamò, sperando di azzeccare il nome; ebbe
successo,
perché la ragazza si voltò, compiaciuta che lui
la conoscesse.
-Sì?-
-Mi
faresti un grande favore, per piacere?- iniziò, cercando di
usare
tutto il suo fascino; ci riuscì, perché Amanda
arrossì ed annuì.
-Se
posso...-
-Mi
chiameresti Lily Potter, del quinto anno? È importante- le
chiese e
vide il sorriso di Amanda sgonfiarsi; tuttavia la ragazza decise di
aiutarlo, e dopo dieci minuti una Lily in camicia da notte e
vestaglia comparve in sala comune. Era ormai mezzanotte e c'erano
solo loro due.
-Ho
sonno- gli annunciò prima che lui potesse dire
alcunché.
-Immagino,
ma volevo vederti- replicò Scorpius, schietto.
-Oh-
disse solamente Lily, perplessa. Quella sera Scorpius aveva
decisamente qualcosa che non andava. A conferma di quel suo sospetto,
Scorpius azzerò la distanza fra loro per abbracciarla
stretta; poi
la baciò a lungo ed infine allontanò le labbra da
quelle di Lily,
continuando a tenerla vicino a sé.
-Come
stai?- le chiese poi, facendola sedere su un divanetto accanto a
sé.
-Distrutta-
fu la sincera risposta di Lily. L'attimo dopo si ritrovò a
dirgli
tutto quello che le era passato per la testa dal momento in cui la
Preside Dalton le aveva comunicato la notizia del ferimento di suo
padre fino a quando l'aveva visto disteso in un letto del San Mungo;
gli raccontò della paura e dell'ansia, della buona notizia e
della
sua richiesta di perdono, e Scorpius ascoltò quel fiume di
parole in
silenzio, stringendola forte a sé per farle sentire che lui
c'era.
-Non
ti avevo mai sentito parlare così tanto- disse alla fine.
-Non
avevo mai avuto così tanto da dire- replicò Lily.
*****
E
così le vacanze di Natale erano arrivate: la mattina
seguente la
Sala Grande era piena di gente che si salutava in vista della
partenza, fra bauli e animali ingabbiati. C'era chi sarebbe tornato a
casa con i propri genitori, e chi in treno. Fra questi ultimi c'erano
Glorya, Cassiopea e Lily, ma non Shane e Liam. Il Corvonero avrebbe
infatti passato le vacanze in Galles con suo padre e alcuni parenti;
lo stesso valeva per Shane, che avrebbe raggiunto la sorella in
Grecia accompagnato dal fratello maggiore. E così, le due
coppie si
stavano salutando in Sala Grande, mentre Scorpius e Lily attendevano
impazienti che si dessero una mossa.
-Mi
mancherai- stava dicendo Liam a Glorya, mentre si abbracciavano.
-Anche
tu- ammise Glorya, poggiando la testa sotto il suo mento.
-Fortuna
che hai un gufo velocissimo- scherzò Liam, alludendo al
nuovo gufo
reale che Glorya aveva ricevuto da suo padre all'inizio di quell'anno
in sostituzione del precedente morto inspiegabilmente durante
l'estate.
-Già,
ogni tanto mio padre fa regali utili- replicò Glorya, per
poi
baciarlo delicatamente sulle labbra.
Poco
distanti da loro, anche Cassiopea e Shane si stavano salutando, anche
se in tono decisamente meno smielato, soprattutto perché
Scorpius
fissava Shane con occhi ostili.
-Pensi
che tuo fratello mi affatturerà se ora ti bacio?-
domandò infatti
il Grifondoro alla propria ragazza.
-Potrebbe
essere, ma in tal caso incorrerebbe nella mia ira- rispose Cassiopea,
sorridendo.
-Mmh...non
credo che gli converrebbe, allora. Parlo per esperienza-
ghignò
Shane, beccandosi un buffetto sulla guancia.
-Idiota.
Baciami, prima che sia io ad affatturarti- lo invitò, e
Shane non se
lo fece ripetere due volte; Lily bloccò prontamente
Scorpius, prima
che quest'ultimo potesse intervenire.
Alla
fine, Liam e Shane si allontanarono dopo aver salutato anche gli
altri, e andarono incontro alle rispettive famiglie; Lily, Scorpius,
Cassiopea, Glorya con Derek e Rose ed Edward invece uscirono fuori,
per accaparrarsi una delle carrozze che avrebbe condotto i restanti
studenti in stazione.
Poco
dopo infatti si erano sistemati in un vagone dell'Espresso di
Hogwarts; il viaggio fu tranquillo e trascorse fra chiacchiere
leggere, anche se Rose parlò molto poco, data la presenza di
Lily
che riusciva ad intimorirla nonostante la maggiore fra le due fosse
Rose. Nessuno nominò Claire Lewis, e Lily aveva deciso di
non
chiedere nulla a Scorpius. Non voleva passare per la ragazza gelosa
che va in paranoia non appena una delle passate fiamme del proprio
fidanzato torna a farsi viva. E poi avrebbe avuto tempo per scoprire
da sola tutto ciò che c'era da sapere.
Man
mano però che si avvicinavano alla stazione di King's Cross
però
Lily si fece pensierosa. Come l'avrebbe salutata Scorpius davanti
alle famiglie Malfoy e Potter-Weasley? Pochi sapevano che ora stavano
insieme, e Lily non voleva certo sbandierarlo ai quattro venti. Con
particolare tempismo, Cassiopea disse al fratello:
-Chissà
chi viene a prenderci alla stazione...-
-Di
solito viene solo papà- replicò Scorpius e Lily
si sentì
sprofondare. Bene, il signor Malfoy in persona dunque!
Ci
mancava solo che per lei ed Albus ci fosse lo zio Ron, o peggio
ancora James. Si ritrovò a sperare in zia Hermione, cosa
probabile
vista la presenza di Rose e Hugo. Almeno lei era diplomatica...
Pian
piano, il treno iniziò a fermarsi e i ragazzi cominciarono a
prendere i bagagli (a dire il vero Scorpius dovette occuparsi del suo
e di quello di Lily) fino a che non giunse il momento di scendere.
Incerta,
Lily seguì Scorpius giù per la scaletta ai piedi
della quale si
fermarono, sia in cerca dei propri parenti, sia per salutarsi.
Le
preghiere di Lily erano state esaudite: aveva intravisto la crespa
chioma di zia Hermione, che era già stata raggiunta da Hugo.
Tuttavia,
poco distante c'era anche Draco Malfoy che si guardava discretamente
intorno alla ricerca della propria prole.
A
venire in aiuto di Lily fu Cassiopea, che disse, strizzandole
l'occhio:
-Lo
distraggo io, così potete salutarvi. Impara da me, fratello-
aggiunse poi, rivolta a Scorpius. L'attimo dopo si era fatta largo
fra la folla per andare incontro a suo padre, che soffocò
con la
propria nuvola di capelli biondi, in modo da impedirgli la vista.
Grati,
Scorpius e Lily si salutarono con un bacio, oggetto delle occhiate
stupite di molti studenti di Hogwarts.
-Beh,
allora...fatti viva- disse alla fine Scorpius, conscio che Cassiopea
non avrebbe potuto distrarre Draco ancora per molto.
-Anche
tu. Credo che a casa tua ci siano pergamene e piume- replicò
Lily
ironica. Scorpius sorrise, ed annuì. Alla fine si diresse
verso suo
padre, come Lily raggiunse la zia Hermione.
Quest'ultima,
quando la vide arrivare disse:
-Farò
finta di non aver visto nulla- e sorrise.
Poco
dietro di loro, camminavano i tre Malfoy, con Draco che scrutava
sospettoso Scorpius. Alla fine si decise a parlare:
-E
così la signorina Potter ha fatto centro, eh Scorpius?-
Scorpius
lo guardò, sorpreso.
-Non
siete stati esattamente discreti- aggiunse allora Draco, e Cassiopea
ridacchiò.
-Sì,
ha fatto proprio centro, papà- confermò Scorpius.
Draco
gemette. I suoi peggiori timori si erano avverati.
Spazio
Autrice:
Ma
salveeee miei cari lettori!!! Come vedete sono stata brava e ho fatto
passare solo dieci giorni dall'ultimo aggiornamento...mi premierete
con tante belle recensioni? Sì vero? ^_^
Scherzi
a parte, in questi giorni mi sentivo particolarmente ispirata e
così
per una volta il capitolo si è quasi scritto da solo. Mi
dispiace se
suonerà noioso o troppo descrittivo, ma mi sembrava giusto
spiegare
bene chi fosse questa Claire e quale ruolo ha avuto nella vita di
Scorpius. Se ci pensate i conti tornano: lei è sparita dalla
vita di
Scorpius quando lui ne aveva quindici, e quindi Lily ne aveva tredici
e fra di loro non c'era ancora nulla, se non qualche semplice
punzecchiatura. E così si spiega anche l'atteggiamento di
Scorpius
nei confronti delle ragazze: ne ho conosciuti alcuni che dopo essere
stati feriti una volta tendono poi a prendere in giro e a ferire a
loro volta. Comunque, spero che vi sia piaciuto lo stesso come
capitolo :)
Ringrazio
come sempre chi ha recensito e anche chi legge in silenzio. Corro a
scrivere il nuovo capitolo ^_^
Con
affetto,
Miss
|
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Capitolo 59 *** Grandma, can I invite someone to dinner here, tonight? ***
CAPITOLO
58
Grandma,
can I invite someone to dinner here, tonight?
-Allora?
Vieni o no?-
-Non
lo so-.
-Beh,
io sto per andare, quindi hai circa quindici minuti per deciderti-
disse Dominique Weasley abbastanza seccata per via dell'indecisione
dell'amica.
Era
la sera della vigilia di Natale e Dominique era pronta per
smaterializzarsi e raggiungere la famiglia alla Tana; l'anno prima
era stata in Francia a trovare i parenti della madre e
perciò non
aveva potuto festeggiare con la parte Weasley della famiglia. E
Dominique non aveva difficoltà ad ammettere che le era
mancato il
banchetto in stile Weasley e la serata piena di giochi e di risate
passata davanti al camino della vecchia e cara Tana.
Anche
Beatrice era stata invitata, perché Fleur aveva saputo che
la famiglia della ragazza avrebbe trascorso le vacanze in Italia, ma
che
Beatrice non era potuta andare con loro per via di alcuni importanti
esami. E non le era occorso molto tempo per comunicarlo a nonna
Weasley che aveva immediatamente obbligato Beatrice ad accettare
l'invito a trascorrere la vigilia con loro.
-Se
resti qui passerai la serata ad ingozzarti di pizza, per poi sentirti
in colpa per aver mangiato troppo- commentò con leggerezza
Dominique, cercando nell'armadio il suo cappotto preferito.
-Anche
alla Tana mangerei troppo- ribatté Beatrice, avvolta in una
pesante
coperta sul divano.
-Sì,
ma mia nonna cucina cose sane, cosa che la pizza del tunisino qui di
fronte non è- replicò Dominique, praticamente
mezza ficcata
nell'armadio, -ma dove accidenti...-
-Se
cerchi il cappotto bianco è in cucina- la informò
allora Beatrice
per spirito di amicizia.
-Oh,
grazie- la ringraziò Nicky tornando vittoriosa con il
suddetto
indumento in mano.
-Lo
so che non vuoi venire per James, ma non puoi evitarlo per tutta la
vita. E poi anche Fred sarebbe felice di vederti...e naturalmente
penso che sarebbe bello se tu esprimessi la tua vicinanza a mia zia
Ginny per quello che è successo allo zio Harry- riprese
Dominique,
iniziando a cercare anche la sciarpa ed il cappello coordinati al
cappotto bianco.
-Sono
stata a trovare Harry all'ospedale- fece notare Bea sulla difensiva.
-Se
pensi che basti...- buttò lì Nicky poco convinta.
-Sei
subdola- la informò Beatrice, cominciando a togliersi la
coperta di
dosso.
-Lo
so- ghignò Dominique, essendo ormai certa che Bea fosse
prossima al
cedimento.
-E
poi, mi è giunta voce che la cara Lily si sia messa con
Scorpius
Malfoy- aggiunse, ben sapendo quanto Bea impazzisse per i
pettegolezzi.
-Noo?!
Non ci posso credere! Ma da chi l'hai saputo?- esclamò
infatti
l'italiana, correndo a vestirsi. Aveva la certezza quasi matematica
che il Natale in casa Weasley sarebbe stato decisamente movimentato
quell'anno.
-Ah,
non rivelo mai le mie fonti...- disse la bionda Weasley, per poi
chiedere: -allora, vieni?-
-Dammi
ancora due minuti- annuì Bea, con un luccichio negli occhi.
******
-Nonna?-
-Dimmi,
caro-.
Albus
esitò, sedendosi su una delle vecchie sedie sgangherate
della cucina
della Tana. Sua nonna, sebbene avesse passato la settantina da
qualche anno, era ancora attiva in cucina e quel pomeriggio si stava
dando un gran da fare per preparare la cena della vigilia.
-Ti
dispiace se invito un'amica qui a cena, stasera? So che c'è
poco
preavviso, ma...ci terrei, ecco- disse alla fine Albus, incerto.
Molly
si voltò a guardarlo, con quei suoi occhi penetranti, ed
Albus fu
immediatamente certo che avesse capito tutto, come sempre.
-Non
c'è problema, caro. Sai che qui alla Tana dove si mangia
in...beh,
trenta, si mangia anche in trentuno. E poi Dominique mi ha appena
detto che anche Bea verrà, quindi non vedo perché
non ci dovrebbe
essere posto per la tua...amica. A proposito, come si chiama?-
rispose Molly, riprendendo ad impastare chissà cosa con
vigore,
mentre accanto a lei qualcosa si auto-mescolava in una pentola
usurata.
-Marìkaa..beh
grazie nonna, vado subito ad avvertirla!- disse Albus, e l'attimo
dopo era schizzato via dalla cucina.
-Di
niente, Albus!- gli gridò dietro Molly, ma probabilmente lui
non
l'aveva sentita.
Molly
riprese ad impastare, pensando a quanto quel gesto riuscisse ancora a
tranquillizzarla dopo molti anni. Riuscì persino a pensare a
Fred
con un vago sorriso, sebbene la parte di cuore che era appartenuta a
lui fosse morta da ormai molti anni.
La
tranquillità della cucina della Tana era però
destinata ad essere
infranta di nuovo, perché poco dopo, proprio sulla stessa
sedia
sulla quale si era seduto Albus neanche dieci minuti prima, si
accomodò James.
-Nonna...-
-Sì,
James caro?- rispose Molly serena, dando un'ultima impastata alla
massa informe che sarebbe presto diventata una crostata.
-Non
è che potrei invitare una ragazza, qui stasera?-
domandò di getto
il maggiore dei Potter. Molly si girò a guardarlo, stupita.
Non era
abituata al tono imbarazzato che avvertiva nella voce di James, e
nemmeno a non sapere tutto quello che avveniva ai membri della sua
numerosa famiglia.
-Sei
il secondo Potter che me lo domanda e al quale non posso dire di no-
rispose Molly, nascondendo un sorriso.
-Però
mi devi dire chi è- aggiunse poi, minacciosa.
-Ehm...si
chiama Elettra ed è una mia amica...dell'accademia- rispose
esitante
James.
-James
Potter, questa è la prima volta in diciotto anni che ti vedo
arrossire. È una cosa importante?- domandò allora
Molly,
indagatrice.
-Abbastanza,
sì- ammise James.
-D'accordo
allora. Sbrigati, va' ad avvertirla- lo incitò Molly, sempre
lieta
di aprire le porte della propria casa.
Quando
James ebbe lasciato la cucina, Molly decise che era ora di cominciare
a pelare le patate che le sarebbero servite per contorno all'arrosto.
Diede un'occhiata al sugo che si stava cuocendo auto-mescolato dal
suo eccellente incantesimo, uscì in giardino a prendere le
patate e
quando tornò in cucina vi trovò Lily, seduta
sulla sedia occupata
precedentemente dai suoi fratelli.
-Lily,
se vuoi chiedermi se puoi invitare qualcuno a cena questa sera, la
risposta è sì- l'anticipò Molly, con
un sorriso.
-Veramente
volevo chiederti dove posso trovare una coperta. La stanza della
mamma è troppo fredda...- rispose Lily stranita. Poi chiese:
-Perché,
chi ha invitato chi a cena stasera?-
-Allora,
Dominique e Fred hanno invitato Beatrice, Albus porta una ragazza che
si chiama Marìkaa e James una certa...Elettra, credo-
rispose Molly,
incantando un coltello affinché sbucciasse le patate al
posto suo.
-Ma
perché devo avere Marìkaa intorno anche a
Natale?- sbuffò Lily,
seccata, andando alla ricerca di qualche teglia di biscotti appena
sfornati. Ultimamente stava mangiando troppe schifezze, doveva darsi
una regolata.
-Oh,
la conosci?- chiese Molly, interessata.
-Sì,
è dell'anno di Albus, ma è di Corvonero- rispose
Lily, infastidita.
-Perché
non la sopporti?- domandò allora la nonna, ben conoscendo le
espressioni di Lily.
-Si
veste male- disse quest'ultima, facendo spallucce. Molly sorrise: non
sarebbe cambiata mai quella sua nipote!
-Che
imperdonabile crimine- disse ironica la voce di Rose, apparsa in quel
momento sulla soglia della cucina.
-Che
poi è anche il tuo- la rimbeccò Lily, acida.
Rose
decise di ignorarla, per andare a sbirciare cosa stesse cucinando la
sua adorata nonna.
-E
quando arriva invece la cara Bea?- chiese poi Lily, sottolineando con
sarcasmo la parola “cara”.
-Verso
le sette, immagino. Come anche...Elettra, credo- rispose Molly.
-Chi
è Elettra?- volle sapere Rose.
-Già,
chi è?- rincarò Lily, curiosa.
-Un'amica
di James- rispose Molly.
-Nonna,
mi stai dicendo che stasera avremo a cena Bea, James e la ragazza di
James?- domandò Rose, inorridita.
-Già-
-Ci
sarà da ridere- disse Lily, con un ghigno.
*******
E
così tutti gli ospiti erano arrivati per la grande cena
della
vigilia: c'erano Bill e Fleur, con una raggiante Victoire a braccetto
con Teddy, Dominique che si trascinava dietro Bea e Louis, Charlie
con la sempre scatenata Eleanor e la tranquilla Angelica, Percy e
consorte con Molly e Lucy imbacuccate in due identici cappottini
rossi, George ed Angelina, con Fred che si catapultò subito
addosso
a Bea, e Roxanne sempre su di giri, Ron ed Hermione con Hugo un po'
imbronciato (Rose aveva trascorso il pomeriggio alla Tana) ed infine
Ginny, appena tornata dal San Mungo con Brian e Meredith, che
l'avevano obbligata a portarli dal loro papà. Gli ultimi ad
arrivare
furono Albus e James, che era accompagnato da una ragazza piuttosto
minuta, dai fiammanti capelli rosso fuoco e occhi azzurro chiaro.
Però,
pensò Lily mentre James presentava a tutti la ragazza come
Elettra,
hai capito James...
Con
un gran trambusto, tutti si accomodarono a tavola, stretti come
acciughe in scatoletta, fra chiacchiere e risate.
Lily
era capitata fra Albus e zia Fleur, cosa che le andava abbastanza
bene, ma per ironia della sorte aveva di fronte James e la sua amica,
che a sua volta era fronteggiata da Bea; non appena si accorse di
come erano stati disposti, a Lily venne da sorridere. Aveva un'ottima
visuale del campo di battaglia e aveva tutta l'intenzione di godersi
la cena, sebbene non potesse fare a meno di pensare a suo padre,
tutto solo in ospedale; a giudicare dallo sguardo un po' spento di
sua madre, anche lei stava pensando la stessa cosa.
La
cena iniziò con una serie di squisiti antipasti, ai quali
persino
Lily trovò difficile resistere. In generale regnava
un'atmosfera
piuttosto allegra, anche se nella parte del tavolo dove sedeva Lily
l'aria si poteva tagliare con un coltello: Bea non riusciva a non
fulminare Elettra e James con lo sguardo, Fred e Dominique cercavano
in tutti i modi di fare conversazione e Albus si sforzava di
intavolare un discorso con Marìkaa. Lily semplicemente
mangiava in
silenzio, ben contenta che nessuno le rivolgesse la parola.
Ad
un certo punto però, decise che era ora di agitare un po' le
acque,
e così chiese, fintamente cortese, ad Elettra:
-Allora...Elettra,
da quanto tu e James state insieme? Questo testone di mio fratello
non mi racconta mai nulla!- si lamentò, fingendosi
indignata; James
la fulminò con lo sguardo, mentre Eletta rispondeva:
-Oh,
in realtà usciamo solo da qualche mese...ma mi fa piacere
essere
qui, stasera-.
-Capisco...beh
deve essere stato amore a prima vista!- esclamò, e vide che
Bea
sbiancava notevolmente. Decisamente l'amore non aveva soppiantato la
parte sadica del carattere di Lily, che si stava divertendo un mondo.
-Ehm...diciamo
di sì- disse Elettra, arrossendo; anche le guance di James
si
chiazzarono di rosso, per la rabbia, e quelle di Bea, per la gelosia.
Lily stava per aprire bocca e dire qualcosa di abbastanza tagliente,
quando ricevette un calcio sotto il tavolo, probabilmente da uno dei
suoi fratelli. Non lasciandosi intimidire, Lily proseguì
imperterrita:
-È
proprio una bella cosa! E dimmi, cosa ti ha colpito di James? Sai,
spesso noi sorelle non riusciamo a vedere i pregi dei nostri
fratelli...-
-Beh
James è brillante, divertente...mi fa fare sempre un sacco
di
risate!- replicò Elettra, che non si era accorta che le
domande di
Lily avevano il solo scopo di creare imbarazzo a tavola.
-Beh
sì, a volte sa essere divertente. Ma non ti crea imbarazzo
sapere
che qui stasera c'è anche l'ex fidanzata di James,
Beatrice?-
chiese, pregustando le reazioni che quelle parole avrebbero avuto.
Come si era aspettata, il viso di Bea perse definitivamente colore,
James trattenne rumorosamente il respiro ed Elettra rimase di sasso.
Tuttavia fu rapida a riprendersi:
-In
realtà, pensavo fossero solo amici- disse, lanciando a James
un'occhiata che chiaramente diceva:
dopo-mi-dici-tutto-e-guai-a-te-se-ometti-anche-solo-il-più-piccolo-particolare.
A
quel punto, James decise di intervenire, per porre fine a quel
pietoso interrogatorio.
-Lily,
cosa ci dici invece di Hogwarts? Qualche nuovo gossip? Sai, tu che
sei la regina del pettegolezzo dovresti sempre essere bene
informata...-
-Oh,
Hogwarts è abbastanza tranquilla di questi tempi, anche se,
come
sai, siamo appena tornati dall'America...- disse sbrigativa Lily e
stava per riprendere la sua tortura verbale su Elettra quando Bea
decise di renderle pan per focaccia.
-Ma
come? A me è stato detto che finalmente ti sei arresa a
Scorpius
Malfoy...se non è uno scoop questo!- esclamò,
sperando di vedere le
guance pallide di Lily tingersi di rosso. Invece, Lily rimase
impassibile, sebbene James si fosse quasi strozzato con l'acqua, e
rispose:
-Semmai
è lui che si è arreso a me, se proprio vogliamo
essere precisi-
puntualizzò, con un ghigno.
Fu
il turno di Marìkaa di sbiancare: sebbene stesse iniziando a
provare
più che amicizia per Albus, non era facile dimenticare la
colossale
cotta che si era presa per Scorpius, né tanto meno
l'umiliazione di
non aver capito sin da subito quanto fosse evidente e speciale il
legame che lo legava a Lily. Albus si accorse che Marìkaa
era a
disagio e decise che era ora di mettere un freno alla linguaccia di
Lily; tuttavia in aiuto di Albus arrivarono Meredith e Brian, che,
stanchi di starsene buoni e (relativamente) tranquilli nei loro posti
accanto a Ginny, decisero di disertare per arrampicarsi allegramente
una su Lily e l'altro su Albus. Le tre ospiti, Marìkaa,
Elettra e
Bea, grate dell'arrivo dei piccini, presero a vezzeggiarli e a parlare
con loro, cosicché la conversazione si spostò su
argomenti
decisamente meno spinosi.
La
cena proseguì senza particolari intoppi, e due ore dopo
tutti
iniziarono ad alzarsi dal tavolo, pieni da scoppiare.
Lily
era piuttosto accaldata, com'era normale che fosse, vista la
quantità
di persone stipata in un unico ambiente, e così decise di
fare una
passeggiata fuori in giardino, sia per prendere un po' d'aria fresca
sia per smaltire un po' delle calorie ingerite, anche se sapeva che
per quello ci sarebbero voluti mesi di dieta ferrea. Prese il
cappotto per evitare di ottenere l'effetto contrario, ovvero il
congelamento, e si diresse nel caotico e disordinato giardino della
Tana.
L'aria
fredda di dicembre era piacevole sul viso, e per qualche momento Lily
si sentì in pace, anche grazie al silenzio che regnava
intorno alla
casa dei nonni. Tuttavia la sua tranquillità non
durò molto: James
era appena sbucato dalla porta della cucina e veniva verso di lei con
un'espressione davvero poco rassicurante. Infatti, non appena l'ebbe
raggiunta, iniziò a parlare, e le parole che le rivolse
tolsero a
Lily tutta la quiete che si era costruita in quei pochi minuti.
-Sai
Lily, mi domando perché tu debba essere così
cattiva, soprattutto
dopo che avevo appena cominciato a pensare che tu fossi cambiata, e
in un certo senso migliorata-
le disse, con voce tagliente.
-Cattiva?
Ma che cosa stai dicendo?- domandò lei sinceramente
incredula, che
durante la cena pensava di aver tenuto un comportamento corretto,
almeno per i suoi standard.
-Che
cosa sto dicendo?! Ma ti senti quando parli? Per tutta la cena non
hai fatto altro che cercare di mettere in imbarazzo Elettra, con le
tue fastidiose domande. Ma la cosa peggiore è che lo facevi
soprattutto per ferire Bea!- l'accusò James, arrabbiato.
-Sono
davvero incredula. Sono io o sei tu, quello che per anni non ha fatto
altro che illudere Beatrice, facendole credere che per voi ci sarebbe
stato un futuro quando in realtà non te ne è mai
importato nulla?
Sono io o sei tu, quello che l'ha tradita e le ha fatto male
più
volte, che porta a cena la sua nuova fidanzata fregandosene altamente
di quello che Bea poteva provare? E dopo tutto questo, vieni a dire a
me
che io
ho
fatto di tutto per ferire Bea?- replicò Lily, con la voce
che si
faceva sempre più gelida man mano che proseguiva, -lo vedo
solo io
il paradosso in tutto questo, James? Fatti due domande, prima di
piombare qui a prendertela con me- concluse, dandogli le spalle.
-Ma
certo, perché tu invece sei perfetta. Tu invece non hai mai
ferito
nessuno, vero? Pensi che solo perché hai versato due lacrime
davanti
a papà in ospedale io possa dimenticare che per anni hai
fatto di
tutto per allontanarti da questa famiglia? Che a Hogwarts ci hai
sempre trattati come se non esistessimo? Credi davvero che tutto si
possa cancellare con un colpo di bacchetta, solo perché
adesso non
fai la faccia schifata di fronte a tutti noi Potter-Weasley? Beh, la
verità è che tu non cambierai mai Lily, e stasera
l'hai dimostrato
ampiamente, perché ancora una volta hai dimostrato che non
te ne
frega assolutamente nulla dei sentimenti di chi ti sta attorno- disse
James, muovendo qualche passo verso la porta, per andarsene. Ma Lily
lo trattenne per un braccio, decisa ad avere l'ultima parola; non si
era accorta che anche Albus era uscito in giardino, sentendoli
parlare ad alta voce.
-Ma
che stupida sono stata, a pensare che avessi cambiato idea su di me
vedendoti piangere davanti al mio letto quando mi sono svegliata dal
coma! Te lo ricordi il coma, James? Beh io no, perché sono
stata ad
un passo dalla morte! E tu eri lì, tutto sorrisi e abbracci,
a dirmi
quanto fossi felice che io stessi bene. Ho sbagliato a crederti,
perché ora è evidente che faresti volentieri a
meno di avere una
sorella come me- gli rinfacciò, con le guance rosse per la
rabbia.
Nemmeno lei, che aveva passato anni ad imparare a trattenere le
emozioni, poteva restare impassibile di fronte alle parole di veleno
che suo fratello le stava rivolgendo.
James
stava per aprire bocca per replicare ancora, quando Albus decise che
era ora di interrompere quella lite, prima che i due arrivassero a
dire qualcosa di cui si sarebbero pentiti l'attimo dopo.
-Adesso
basta. Credo che sia ora di rientrare- disse con un tono che non
ammetteva repliche, un tono che somigliava moltissimo a quello di
Harry.
-Non
ti intromettere, Al. Questa è una discussione che riguarda
me e
Lily- lo zittì James, infuriato.
-Ah
sì? Pensi che non mi riguardi? Credi che Lily stasera sia
stata
scorretta solo con te ed Elettra? Forse non lo sai, ma
Marìkaa era
innamorata di Scorpius Malfoy, e non è stato facile per lei
né
accettare che ora lui stia con Lily, né sentirne parlare
stasera a
tavola...- iniziò a dire Albus, ma venne interrotto da Lily:
-Ma
bene! Dai Albus, perché non inizi a dire quanto sono
orribile e
spregevole? Credo di non averne ricevuti ancora abbastanza di insulti
questa sera! Non è colpa mia se Scorpius ha scelto me e non
lei, e
se non sbaglio sei stato proprio tu a chiedermi di conquistarlo
affinché tu potessi avere campo libero con
Marìkaa!- lo provocò
Lily, mentre una voce incredula chiedeva:
-Tu
cosa?!-
Marìkaa era appena apparsa sulla soglia della porta con in
mano il
cappotto di Albus con l'evidente intenzione di darglielo dato che
quest'ultimo era uscito senza.
-Marìkaa
ti posso spiegare...- disse Albus avvicinandosi a lei, ma
Marìkaa
indietreggiò.
-No.
Non voglio sentire nulla- replicò con voce flebile prima di
smaterializzarsi. Albus fissò il punto in cui lei era
scomparsa,
poi, senza dire una parola, rientrò in casa.
-Spero
tu sia soddisfatta- commentò James prima di seguire il
fratello.
Lily
rimase da sola, proprio mentre copiosi fiocchi di neve cominciavano a
scendere giù dal cielo; tese la mano e l'aprì,
per prenderne
alcuni. Cercò di trattenere la fresca sostanza, ma quella si
scioglieva dopo pochi minuti, proprio come la serenità di
Lily.
Spazio
Autrice:
Lo
so, lo so. Questa volta ho battuto tutti i record. Sono
imperdonabile, ma a mia discolpa posso dire che sono appena
sopravvissuta ad un'estenuante sessioni esami (roba da tre esami a
settimana) e prima ancora ci sono state le vacanze...e insomma, sono
passati due mesi senza che io me ne accorgessi. Vi domando scusa e
spero che voi non siate troppo infuriati con me (faccina speranzosa
^_^).
Detto
questo, passiamo al capitolo.
Diciamo
che l'ultima parte non era prevista, ma poi ha iniziato a scriversi
da sola...mi sono resa conto che in effetti Lily e James non hanno
mai avuto uno scontro diretto, e che non si erano mai detti quello
che pensavano l'uno dell'altra. Mentre fra Lily e Albus le cose
stavano andando bene, fra Lily e James c'è sempre stato un
qualcosa
di irrisolto, forse perchè James non è mai
riuscito a capire fino
in fondo Lily. Beh, voi cosa ne pensate di questo litigio natalizio?
Chi ha ragione secondo voi?
Mi
devo scusare anche con chi ha recensito lo scorso capitolo: vi urlo
un grazie enorme, e giuro che entro questo week end
risponderò a
tutti i vostri meravigliosi commenti.
Bene,
anche per oggi è tutto. Spero di aggiornare presto ora che
sono un
po' più libera dagli esami, ma non assicuro nulla :)
Sempre
vostra, con affetto,
Miss
|
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Capitolo 60 *** Villa Malfoy ***
CAPITOLO
59
Villa
Malfoy
Lily
non riusciva a dormire, nonostante si fosse messa sotto le coperte da
più di un'ora, a giudicare dalla sveglia sul vecchio
comodino di sua
madre. Le parole di James continuavano a risuonare nella sua mente, e
benché ci stesse provando con tutte le sue forze Lily non
riusciva a
scivolare fra le braccia di Morfeo.
Sentiva
il disperato bisogno di parlare con Glorya e Cassiopea, ma sapeva che
gli Zabini passavano le vacanze sempre dai parenti di Blaise.
Però...Cassiopea doveva essere a casa. Si era lamentata per
giorni
della grande festa che i suoi avrebbero dato, sostenendo che per una
volta le sarebbe piaciuto passare un Natale normale.
E
naturalmente, dove c'era Cassiopea c'era Scorpius. Forse fu questo
che convinse Lily a scostare le coperte per scendere dal letto e
andare all'armadio; si infilò un paio di jeans, un caldo
maglione
rosso e gli stivali neri scamosciati, ed infine prese la bacchetta.
Cercando
di fare meno rumore possibile per non svegliare gli abitanti della
Tana, scese in cucina, che era deserta ma non completamente buia,
dato che i nonni lasciavano sempre un fuocherello acceso a riscaldare
l'ambiente.
Lasciò
vagare lo sguardo sulla stanza circostante fino ad individuare,
posato sul caminetto, il barattolo di Polvere Volante che i nonni
tenevano sempre pieno. L'aprì, ne prese una manciata e, dopo
essersi
posizionata ben centrata davanti al camino pronta a saltarci dentro
disse, con voce chiara:
-Villa
Malfoy!-
Non
viaggiava da tempo con la Polvere Volante e per questo fu molto
infastidita dalla sensazione di essere risucchiata da un enorme
imbuto; prese a girare velocemente, con un forte rombo
nelle orecchie e a quel punto, per esperienza, si ricordò di
tenere
gli occhi chiusi e le braccia strette al corpo, per evitare
spiacevoli urti. Dopo un tempo che le parve infinito, finalmente
toccò terra, suo malgrado non con molta grazia.
L'ambiente
in cui era atterrata era completamente buio e prima ancora di pensare
di alzarsi dal pavimento, Lily estrasse la bacchetta dalla tasca dei
jeans e sussurrò: -Lumos-.
La
punta si accese e Lily prese a puntarla sulla stanza intorno a lei
con circospezione; dopo qualche istante capì che si trovava
nella
sala da pranzo e decise che era il momento di alzarsi dal freddo
pavimento di pietra. A istinto, pensò che la camera di
Cassiopea
fosse al piano superiore, e così, cercando di essere il
più furtiva
possibile, uscì dalla sala da pranzo per avventurarsi al
piano
superiore. Tuttavia, lungo il corridoio c'erano almeno una mezza
dozzina di porte, tutte uguali; non c'era nessun segno particolare a
indicarle quale fosse quella di Cassiopea o quella di Scorpius.
Sarebbe
stato alquanto imbarazzante irrompere nella stanza dei signori
Malfoy...e magari beccarli in atti compromettenti! Cercando di non
pensare ai signori Malfoy intenti alla copulazione, Lily
avanzò
lungo il corridoio, interrogandosi sul da farsi.
Alla
fine, decise che avrebbe aperto una porta a caso, e che Merlino
gliela mandasse buona! Un po' agitata, posò la mano sul
pomello
della terza porta, e con delicatezza girò, pregando che
nulla
cigolasse. Evidentemente gli elfi di Villa Malfoy lavoravano bene,
perché
la porta si aprì senza cigolii inquietanti e l'attimo
dopo Lily si ritrovò immersa nell'ennesimo ambiente buio; si
fece
luce con la bacchetta ancora accesa, che gradualmente le
mostrò
l'interno della camera. Fortunatamente non era capitata in quella dei
signori Malfoy, a giudicare dal letto singolo che si trovava al
centro, ma da quella distanza non riusciva a capire chi fosse il suo
occupante.
Si
avvicinò con passo felpato, senza puntare la bacchetta
direttamente
sul viso del dormiente (non sarebbe stato certo un buon risveglio,
pensò Lily) e, quando fu a pochi centimetri di distanza,
capì che
si trattava di Scorpius.
Per
qualche minuto, Lily rimase a guardare i suoi lineamenti decisi, la
linea del naso ben dritto, le labbra così invitanti...per un
attimo,
il suo bisogno di sfogarsi con qualcuno passò in secondo
piano, e
così Lily si chinò su quello che effettivamente
ora era il suo
ragazzo, e sfiorò le sue labbra con le proprie.
Evidentemente
Scorpius doveva avere il sonno leggero (o si era addormentato da
poco) perché bastò quel leggero contatto per
fargli aprire gli
occhi. Si fissarono per qualche attimo, Lily con fare colpevole e
Scorpius confuso, poi lui la riconobbe.
-Lily?!
Come sei arrivata qui? Cos'è successo?- domandò,
tirandosi su a
sedere.
-Ho
usato la Polvere Volante da casa dei miei nonni. Io...avevo bisogno
di parlare e Glorya non c'è a casa, così ho
pensato a Cassiopea. Ma
non sapevo dove fosse la sua stanza e così sono entrata in
una a
caso e...-
-...ci
hai trovato me- concluse lui al posto suo con un sorriso.
-Dai,
vieni qui. O forse preferisci andare da Cassiopea?- chiese ancora,
attirandola a sedere sul letto. Per tutta risposta, Lily lo
abbracciò, lasciandosi andare alle sensazioni che provava in
quel
momento, anche se in generale lei e la spontaneità avevano
sempre
viaggiato su rette parallele. Forse fu quello che fece capire a
Scorpius quanto lei fosse sconvolta, e così la strinse
più forte,
aspettando che Lily iniziasse a parlare quando si fosse sentita
pronta.
-Ho
litigato con James...e credo di aver combinato un pasticcio con
Albus- disse infine Lily e sentì Scorpius irrigidirsi appena
fra le
sue braccia; lo lasciò andare, per poterlo guardare in viso
mentre
parlava.
-Devo
venire lì e sfidare qualcuno a duello?- scherzò
Scorpius, per farla
ridere. Lily rise, ma poi un brivido la fece tremare leggermente.
-Sai
che a casa tua si congela?- domandò retoricamente,
stringendosi le
braccia intorno al corpo.
-Puoi
infilarti sotto le coperte- le propose pomposo, come se le stesse
facendo una grande concessione.
-Quale
onore!- lo derise infatti lei, sfilandosi gli stivali per raggiungere
Scorpius sotto la calda trapunta.
Una
volta entrambi al calduccio, Lily poggiò la testa sul petto
di
Scorpius e gli raccontò della cena della vigilia.
Lui
l'ascoltò in silenzio, ma quando arrivò la parte
che riguardava
Marìkaa domandò, stupito:
-Cos'ha
fatto
Albus?! Ti ha davvero proposto una cosa del genere?-
-Sì.
Insomma, lui si era accorto che a te Marìkaa non piaceva
davvero, e
che io ero...come dire...-
-Cotta
di me?- si vantò Scorpius.
-Stavo
per dire interessata!- rise Lily, per poi concludere:
-...e
così ha solo pensato di volgere la situazione a suo
vantaggio-.
-Astuto,
per essere un Grifondoro- commentò Scorpius.
-E
quindi tu sei delusa per quello che ti ha detto James, e hai paura
che anche Albus ce l'abbia con te perché Marìkaa
ti ha sentito dire
quelle cose- riassunse poi, cercando di tirare le fila della
conversazione.
-Esatto.
Giuro che però non avevo visto Marìkaa! So che
Albus non mi
crederebbe, ma non volevo ferirla, anche se la detesto. Non me ne
sarebbe venuto nulla in tasca, ora che tu stai con me. Ed io non
faccio mai nulla senza avere il mio personale tornaconto-
spiegò
Lily, suonando cinica persino alle proprie orecchie. Eppure lei era
fatta così.
-Oh
lo so...e credo che lo sappia anche Albus- disse Scorpius, serio.
Tacquero
entrambi, Scorpius perchè pensava alla cosa più
giusta da dire o da
fare per far stare meglio Lily, lei perché riviveva nella
mente il
litigio di quella sera. Non riusciva a capire perché ci
stesse così
male...ma forse, era perché non era abituata a dare
così tanta
importanza a James, realizzò l'attimo dopo.
-Sai,
penso che James sia meno incline al perdono di Albus, e che per
questo lui non ti abbia davvero perdonato per essere quella che sei-
disse Scorpius, rompendo il silenzio. Da qualche parte nella casa
risuonarono i rintocchi di un orologio, dai quali Lily capì
che si
erano fatte le due del mattino. Non aveva idea di quando fosse
arrivata a Villa Malfoy, né di quanto tempo fosse passato da
quando
si era infilata sotto le coperte di Scorpius.
-Non
posso cambiare me stessa. Ci sto provando, credimi...tutta questa
storia del coma, e poi papà che a momenti moriva mi ha
davvero
scossa, e mi ha fatto capire quanto io sia legata a tutti loro.
Però...questo non può cambiare quello che sono
davvero. Non posso
passare dall'oggi al domani dall'essere una persona cinica e
fondamentalmente orribile ad essere una persona tutta zucchero e
sorrisi. Non posso, e non credo neanche di volerlo- replicò
Lily,
sistemandosi meglio addosso a lui.
-Non
puoi essere quella che non sei, Lily. Devi essere te stessa, a
qualsiasi costo, perché l'unica persona alla quale non
potrai mai
mentire sei proprio tu. E poi, non penso che mi piaceresti se
grondassi zucchero filato da tutti i pori!- sdrammatizzò
Scorpius,
per poi posarle un bacio fra i capelli. Lily rise, sentendosi
incredibilmente più leggera. Era abituata al fatto che
Scorpius
fosse sarcastico, decisamente testardo e permaloso e anche un po'
machiavellico a dirla tutta, ma non era abituata a quel suo lato
comprensivo, a quella sua capacità di starle vicino senza
invadere
mai i suoi spazi.
-Ti
posso chiedere una cosa?- domandò Lily, tornando seria.
-Se
proprio devi...comincio ad aver sonno, sai?- ribatté ironico.
Lily
ignorò le sue parole, e proseguì:
-Perché
mi hai quasi sempre chiamata Lilian, anche se il mio nome completo
è
Lily Luna?-
-Ci
sono milioni di Lily al mondo, è un nome molto comune. Ma
ragazze
come te...ce ne sono poche, e perciò ci voleva un nome raro.
E per
me sei sempre stata diversa da tutte le altre, che fossi una
seccatura come ai primi anni, o la ragazza che desideravo come negli
ultimi due...- rispose Scorpius, dopo un attimo di riflessione.
Lily
era stupita, non l'aveva mai vista in quel modo...senza sapere cosa
ribattere, alzò il viso verso di lui, in un chiaro invito,
invito
che Scorpius colse immediatamente.
Come
era accaduto neanche una settimana prima -anche se a Lily sembrava
trascorso un secolo da quando lei e Scorpius si erano trovati da soli
nella stanza del Saint Patrick- Lily prese piena consapevolezza del
fatto che in quel momento c'erano solo lui e lei in quella camera.
Con il cuore che batteva veloce mentre ricambiava il bacio di
Scorpius, Lily si chiese che cosa lui si aspettasse da lei. Confusa,
ma in pace con se stessa, aderì maggiormente al suo corpo,
lasciando
che fossero i sentimenti, e non la ragione, a guidare i suoi gesti.
Anche
Scorpius non sapeva cosa aspettarsi, mentre sentiva il corpo magro di
Lily contro il suo; anche se c'erano strati di vestiti a separarli,
gli pareva di poter percepire lo stesso il calore della sua pelle. Le
passò una mano fra i capelli, mentre Lily gliene posava una
dietro
la nuca per attirarlo maggiormente a sé.
Il
bacio si stava facendo sempre più profondo, e Scorpius si
accorse
con imbarazzo che qualcosa si stava muovendo...aprì un
occhio per
vedere se anche Lily aveva percepito la cosa, ma lei pareva
totalmente presa dal bacio. Alla fine Scorpius non resistette
più e
dolcemente allontanò le proprie labbra da quelle di Lily;
entrambi
avevano il fiato corto.
-Lily,
Lily...prima o poi mi farai impazzire- disse, con il cuore che
batteva veloce.
-È
proprio quello che voglio- affermò Lily, con un sorriso
malizioso.
******
A
Lily faceva male la nuca. Non era esattamente un mal di testa, era
come se si fosse addormentata con la testa posata sul legno
anziché
sul cuscino. E poi, sentiva eccessivamente caldo, considerando che
alla Tana c'era sempre qualche spiffero e che lei aveva l'abitudine
di scalciare via coperte e lenuzola in qualsiasi stagione si
trovasse. Confusa, aprì prima un occhio e poi l'altro, cosa
che la
portò ad una conclusione: non era nella sua stanza della
Tana.
Estremamente
perplessa, si tirò su a sedere, notando che indossava un
paio di
jeans ed un maglione al posto del solito pigiama di flanella che
teneva sempre alla Tana. Ed in un attimo, realizzò che
quella era la
stanza di Scorpius, nella quale lei si era introdotta la notte prima
alla ricerca di conforto dopo la lite con James.
-Non
mi sono addormentata qui- disse ad alta voce, cercando di convincere
se stessa. In quel momento le implicazioni di quella situazione le
piombarono addosso: sua madre che veniva a svegliarla e non la
trovava nel suo letto, Draco Malfoy che magari veniva a chiamare suo
figlio per la colazione e la beccava lì, i nonni impazziti
di
preoccupazione...
-E
invece sì. E devo dire che ti agiti molto durante il sonno-
le
rispose la voce di Scorpius, entrato in quel momento con un vassoio
fra le mani. Sopra vi erano poggiati una teiera d'argento, due tazze
di porcellana finemente ricamate, due bicchieri colmi di succo di
zucca e svariate leccornie, fra cui un piatto con dei biscotti al
cioccolato e tre o quattro fette di pane tostato con la marmellata di
fragole.
-Mi
hai portato la colazione! Ma che dolce...- esclamò Lily, con
gli
occhi che brillavano.
-Non
sono dolce. L'ho fatto perchè di certo non potevi scendere a
fare
colazione con noi. E poi ha preparato tutto l'elfo domestico-
cercò
di sminuirsi Scorpius, burbero.
-Ma
che ore sono? Devo tornare a casa, possibilmente senza essere
scoperta dai tuoi genitori e prima che a mia madre prenda un infarto
multiplo- disse Lily, infilandosi gli stivali e tentando di mangiare
una fetta di pane allo stesso momento. Le tende della camera di
Scorpius erano ancora tirate, perciò era impossibile
stabilire l'ora
guardando fuori dalla finestra.
-È
appena l'alba. Direi che abbiamo ancora un'oretta prima che casa mia
prenda vita- rispose Scorpius.
-E
cosa ci fai sveglio a quest'ora?- gli domandò Lily, che
aveva
rallentato i gesti per iniziare a fare una colazione normale.
-Non
mi hai fatto dormire per più di dieci minuti di fila! Sempre
a
muoverti, scalciare, agitarti...- si lamentò Scorpius,
esagerando un
po' per prenderla in giro.
-Addirittura!
E che sarà stato mai...- rise Lily, versando il
tè in entrambe le
tazze. Per un po' nessuno dei due disse nulla, e fecero colazione in
tranquillità. Quand'ebbero terminato, Scorpius
spostò il vassoio
semi vuoto sulla scrivania e si avvicinò a Lily.
-Cos'è
quella faccia seria? Stai per dirmi che hai una malattia terminale?-
gli domandò lei, con un sorrisino.
-Macchè!
Stavo semplicemente per dirti Buon Natale!- scoppiò a ridere
Scorpius.
-E
lo fai con la faccia adatta ad uno che si trova al capezzale di un
caro amico morente?- lo derise ancora Lily, prima di gettargli le
braccia al collo e dire a sua volta:
-Buon
Natale anche a te, comunque-.
-Grazie.
Ho un regalo per te- replicò Scorpius, tirando fuori dal
comodino un
sottile pacchetto avvolto in una carta color cremisi. Lily lo
fissò
stupita, ed anche un po' imbarazzata: lei non aveva certo con
sé un
regalo per Scorpius! E poi, dove lo aveva trovato? Quando l'aveva
incartato? Se fosse stata una cosa premeditata, le avrebbe dato il
regalo l'ultimo giorno di scuola, perchè di certo non poteva
prevedere che lei sarebbe piombata a casa sua nel bel mezzo della
notte di Natale.
-Oh.
Grazie- riuscì a dire solamente. Prese il pacchettino e lo
scartò
con delicatezza, per rivelare un sottile astuccio di legno scuro.
Sempre più sorpresa ed imbarazzata, lo aprì e a
quel punto spalancò
gli occhi per la sorpresa: dentro c'erano due bellissimi braccialetti
d'argento, intrecciati finemente l'uno all'altro a formare una
spirale; dal centro pendeva un ciondolo a forma di giglio, di un bel
rosso acceso. Era evidentemente stato stregato, perchè i
suoi colori
erano troppo vividi per poter essere di semplice pietra, ed inoltre i
petali si aprivano e si chiudevano delicatamente, come mossi da una
leggera brezza. Era semplicemente stupendo.
Lily
rimase senza parole per qualche momento, rapita dalla bellezza del
gioiello, ma Scorpius fraintese il suo silenzio.
-Non
ti piace? Perchè se non ti piace posso benissimo...-
iniziò a dire,
scrutandola vagamente ansioso.
-È
bellissimo, davvero. È...- lo interruppe Lily, senza sapere
trovare
le parole giuste nella fretta di rassicurarlo. Pensando che forse i
gesti l'avrebbero aiutata più delle parole, tese il polso
sinistro e
chiese:
-Me
lo puoi mettere, per favore?-
Rincuorato,
Scorpius annuì, per poi eseguire quanto gli era stato
chiesto con
molta delicatezza. Soddisfatta, Lily rimase a rimirare il dono con un
sorriso sulle labbra, finchè le tornò in mente
che lei non aveva
nulla con cui ricambiare il gesto.
-Io
temo...di non avere un regalo per te- ammise, piuttosto imbarazzata.
-Beh,
sei venuta qui- rispose Scorpius con un'alzata di spalle ed un
sorriso sghembo, -non avrei potuto chiedere di meglio-.
Note
dell'autrice:
Devo
ammettere che non so da dove cominciare.
So
che è passato un anno -oddio, un anno!- e che molto
probabilmente
non ci sarà nessuno a leggere questo nuovo capitolo di una
storia,
che, devo confessarlo, non pensavo avrei mai più aggiornato.
Posso
dire molte cose a mia discolpa, e sicuramente qualche spiegazione ve
la meritate, che ci siate oppure no. Prima di tutto ci sono gli
impegni che tutti noi abbiamo: nel mio caso mi sto per laureare
(speriamo, mancano due esami) ed è stato davvero un anno
intenso fra
esami, tesi di laurea ed esperienze all'estero (studio lingue
straniere); e purtroppo tutto questo, unito alla vita sociale ed i
problemi di tutti giorni ha sottratto davvero tanto tempo alla
scrittura. Ma oltre a questo, il vero motivo è che non
credevo più
nella storia, non la sentivo più come mia, non riuscivo
più a
immedesimarmi con Lily, cosa che mi aveva sempre permesso di scrivere
dandole quella personalità che tanto mi e vi piaceva. Mi
mancava la
fantasia, quell'inventiva che ci vuole per tirare fuori qualcosa di
decente, temevo di scivolare nel banale, e così ogni volta
che
scrivevo qualcosa pensavo: questo fa schifo, non posso ripagare tutta
l'attesa delle persone che mi leggono con questa roba! Qualche volta
ho pensato anche di cancellare la storia così, senza dire
nulla, ma
poi mi sono ricreduta...alla fine è stata la mia prima
storia qui su
EFP e dentro di me c'è ancora la voglia di finirla. Ho anche
creduto
che la storia avesse perso di fascino dopo tanti capitoli, e
più
passava il tempo più sapevo che non avrei avuto il coraggio
di
postare un nuovo capitolo (che ho scritto a metà mesi fa)
così ho
lasciato passare un anno, e di questo mi dispiace davvero tanto.
Vi
chiedo scusa per avervi fatto aspettare così tanto, senza
neanche
mettere un avviso, e non smetterò mai di dirvi quanto mi
dispiace.
Ma
ora sono qui, con un nuovo capitolo, che spero vi possa piacere.
Sarebbe
ipocrita da parte mia promettere che d'ora in poi sarò
regolare
nell'aggiornare, ma ci proverò davvero, oltre che per voi
anche per
me stessa, perchè questa storia merita un finale.
Detto
questo, devo chiedere scusa anche alle persone che un anno addietro
recensirono l'ultimo capitolo: non mi sono mai resa conto di non
avervi risposto, e questa è un'altra cosa di cui dispiacermi.
Credo
di aver finito, per oggi.
Con
affetto, ma soprattutto con grande rammarico e dispiacere, sempre
vostra
Miss_Slytherin
|
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Capitolo 61 *** An unforgettable Christmas ***
CAPITOLO
60
An
unforgettable Christmas
Per
la seconda volta nel giro di pochi minuti, Lily era rimasta di sasso
di fronte a Scorpius. Prima quel meraviglioso braccialetto, poi le
parole che aveva appena pronunciato, facendole chiaramente intendere
che lei era il suo regalo di Natale.
-Chi
sei tu e cosa ne hai fatto di Scorpius Malfoy?- chiese con voce che
sperò essere leggera, -sei troppo dolce per poter essere
lui-
aggiunse poi, con un sorriso spontaneo, che fece capire a Scorpius
quanto Lily fosse colpita da lui. Ne era contento, dato che era
proprio quello il suo scopo: continuava a sentirsi un idiota per come
aveva trattato Lily l'ultima sera ad Hogwarts, ed anche se poi si
erano incontrati in sala comune non si sentiva a posto con se stesso.
-Ah,
non ti ci abituare, è solo lo spirito del Natale-
tentò di
minimizzare; aveva pur sempre una reputazione da mantenere, lui!
-Mmmh
sarà, ma io sono convinta che sotto sotto tu abbia un cuore
tenero....- replicò Lily, prima di avvicinare il proprio
volto a
quello di Scorpius per ricevere un bacio. Venne accontentata, ed i
due erano talmente presi dalla faccenda da non accorgersi che la
porta della stanza si era spalancata e che Draco Malfoy stava facendo
il suo ingresso dicendo allegro:
-Sei
già sveglio Scorpius? Avrei bisogno di te per un...-.
La
voce gli morì in gola quando vide che suo figlio non solo
era in
dolce compagnia, ma stava anche occupando il suo tempo in maniera
decisamente ...promiscua. Lily e Scorpius si staccarono di colpo,
come fulminati da una scossa da mille watt, e nella camera cadde un
silenzio imbarazzato. Ci fu un lungo attimo in cui Draco
guardò
Lily, Scorpius guardò suo padre e Lily desiderò
semplicemente di
poter essere inghiottita da un gigantesco buco nero senza lasciare
tracce.
-Ehm,
papà, non so se ti ricordi di...- provò a dire
Scorpius in un
coraggioso tentativo di rompere il ghiaccio.
-Ricordo
benissimo la signorina Potter- replicò Draco, che era
segretamente
molto divertito da tutta la situazione.
-Mi
ricordo anch'io di lei, lieta di rivederla signor Malfoy- intervenne
a quel punto Lily con le guance in fiamme; poi, rendendosi conto che
non faceva certo una bella figura a rimanere nel letto di Scorpius
-non voleva neanche pensare a cosa avrebbe potuto credere
il signor Malfoy vedendola in quella posizione- decise di alzarsi,
ringraziando il fatto di essersi almeno infilata le scarpe.
-A
cosa dobbiamo la sua visita, diciamo...inaspettata?- chiese Draco,
con un sorrisino ironico.
-A
niente- replicò Scorpius, che di certo non aveva voglia di
spiegare
a suo padre tutta la faccenda.
-Ah,
dunque devo dedurre che la signorina Potter si sia trovata a
passeggiare casualmente dalle nostre parti- ribatté Draco, a
metà
fra l'esasperato e il divertito. Lily, che di certo non si sognava di
intervenire, decise di lasciare la patata bollente a Scorpius, e se
ne rimase zitta zitta ad osservarsi insistentemente le unghie.
-Sì,
più o meno. Infatti lei se ne stava andando, giusto?- la
interpellò
Scorpius, fulminandola con gli occhi per il suo prolungato silenzio.
-Giusto!
Io stavo...proprio...andando, sì- rispose Lily, chiedendosi
perché
non era ancora stata risucchiata da una voragine apertasi nella
terra.
-Ma
no, non c'è bisogno. Dato che è qui,
perché non resta a colazione
con noi? Sono sicuro che Cassiopea sarà felice di vederla-
disse
Draco, che non voleva privarsi così presto della
possibilità di
stuzzicare Scorpius.
-Veramente,
io...-
-In
realtà lei...- cominciarono a dire Lily e Scorpius
all'unisono, ma
Draco li interruppe deciso.
-Non
voglio sentir ragioni. Vado ad avvertire tua madre che abbiamo
un'ospite in più a tavola- disse, e girò i tacchi
prima che
Scorpius avesse modo di vedere il largo ghigno che gli era spuntato
in volto.
-Voglio
morire- dichiarò sinceramente Lily, che non riusciva ancora
a
credere di essere stata beccata non solo in casa Malfoy, ma anche
intenta a baciare il rampollo di famiglia.
-Anche
io. Con tutto il cuore- si aggregò Scorpius, che non osava
pensare
alla faccia che avrebbe fatto sua madre quando Draco le avrebbe
comunicato chi
era il loro ospite per colazione.
-Ehi,
ho incrociato papà per le scale, ma è vero
che...- disse la voce di
Cassiopea, mentre la porta della stanza di Scorpius veniva spalancata
con allegria nel giro di dieci minuti.
-Lily!
Allora è vero quel che mi ha detto papà! Ma che
ci fai qui? Tutto
bene?- domandò a raffica Cassiopea ancora in pigiama e con i
capelli
arruffati lanciandosi verso Lily per stringerla in un abbraccio che
la lasciò senza fiato per un minuto o due.
-Sì,
sì tutto bene...io...ieri sera ho avuto una discussione con
James, e
siccome non riuscivo a dormire ho pensato di venire qui a cercare te.
Solo che non sapevo quale fosse la tua stanza, così ho
aperto una
porta a caso e ho trovato Scorpius. A quel punto...- rispose Lily
riassumendo la situazione per sommi capi.
-A
quel punto hai deciso che preferivi la sua compagnia alla mia-
concluse per Cassiopea al posto suo, senza la minima traccia di
risentimento nella voce; poteva capire benissimo le ragioni di Lily.
-Naturalmente
sì- si pavoneggiò Scorpius, per poi aggiungere:
-L'idea
era di farla sgattaiolare via prima che qualcuno si accorgesse che
era stata qua ma...-
-Ma
tuo padre ci ha beccati mentre ci baciavamo, e mi ha praticamente
obbligata a rimanere a colazione- terminò Lily, arrossendo
al solo
ricordo.
Cassiopea
scoppiò a ridere di gusto, ripetendo ogni tanto un -Oddio,
non ci
posso credere!- fra un attacco di risa e l'altro.
-Merlino,
quanto avrei voluto esserci-
disse alla fine, con il fiato corto per il troppo ridere,
asciugandosi le lacrime dagli occhi.
-Beh,
io
non avrei voluto esserci di certo- osservò Lily a labbra
strette.
-Credo...credo
sia meglio scendere, a questo punto- suggerì Scorpius, che
non
vedeva motivo per rimandare la ghigliottina che li attendeva di
sotto.
-Ah
sì, vengo con voi- concordò Cassiopea, con un
gran sorriso sia per
la presenza dell'amica sia per la situazione in se.
E
fu così che Lily si ritrovò a colazione a casa
Malfoy la mattina di
Natale.
Fu
l'ora più lunga della sua vita: Cassiopea continuava a
sghignazzare
con la faccia sepolta nella sua tazza di tè, con Scorpius
che le
tirava calci sotto la sedia e la implorava con lo sguardo di fare
qualcosa;
il signor Malfoy aveva stampata in faccia un'espressione perennemente
divertita ed ironica, cosa che innervosiva Lily quanto sentire gli
occhi della signora Malfoy costantemente posati su di sé.
Per ovvie
ragioni non riuscì a mangiare nulla, e di certo le domandine
sarcastiche del signor Malfoy non aiutavano.
Ma
la domanda che affliggeva i signori Malfoy era: che diavolo ci faceva
lei lì? Erano troppo educati per poterglielo domandare
direttamente,
ma Lily sentiva la questione sospesa fra di loro.
Alla
fine, quando tutti ebbero terminato di mangiare e gli elfi domestici
avevano fatto sparire i resti della colazione e le stoviglie, Lily
decise che era giunto il momento di fornire almeno uno straccio di
spiegazione. Così, cercando di racimolare tutto il coraggio
che
aveva, si stampò in faccia un sorriso e disse:
-Non
era mia intenzione presentarmi a casa vostra così
all'improvviso,
ma...-
Fu
ancora una volta Draco Malfoy ad interromperla, seppur con
educazione:
-Sono
certo che ci fossero delle ragioni assolutamente valide, e siamo
stati lieti...- e qui le sue labbra si incurvarono nell'ennesimo
ghigno mentre spostava gli occhi da suo figlio alla signorina Potter,
-di averla avuta qui a colazione con noi. Abbiamo anche saputo
dell'increscioso incidente che ha coinvolto suo padre, e mi auguro
che possa rimettersi presto- aggiunse formale, tornando serio. In
fondo gli sarebbe dispiaciuto un po' sapere che lo Sfregiato era
stato sul punto di passare a miglior vita così presto.
Lily
fu colta alla sprovvista dalle gentili parole del signor Malfoy, ma
ricompose in fretta la sua espressione e replicò:
-Vi
ringrazio dell'ospitalità, ma credo proprio che sia giunto
il
momento di andare...all'ospedale, da mio padre, appunto-.
-Naturalmente.
È stato un piacere conoscerla, signorina Potter- intervenne
Astoria,
che aveva osservato Lily per tutto il tempo e non sapeva bene cosa
pensarne.
Dopo
molti altri convenevoli, i signori Malfoy si dileguarono, lasciando
Lily e Scorpius con Cassiopea.
-È
stata la mattinata più lunga della mia vita-
annunciò Scorpius,
occupato a cercare la Polvere Volante; non la usavano spesso, ma era
sicuro che in casa ce ne fosse ancora.
-A
chi lo dici! E la mia non è ancora finita...non oso
immaginare il
pandemonio che troverò alla Tana, se qualcuno dei miei si
è accorto
che non ho trascorso la notte in casa- sospirò Lily che,
sebbene non
temesse l'ira dei nonni, non voleva comunque aggiungere un'altra
preoccupazione alla lista di quelle che affliggevano sua madre.
Cassiopea
ridacchiò a quelle parole e disse:
-Ah
beh, nel caso tu dovessi venire esiliata, puoi sempre tornare qui-.
-Sì,
per essere torturata ancora un po' da tuo padre!- esclamò
Lily, che
si vedeva ancora davanti agli occhi il sorrisetto ironico del signor
Malfoy.
-Ah,
dai, ci è andato persino leggero con te! Beh, ora vado a
scartare i
miei regali: è tutta la mattina che aspetto di poterlo
fare!- disse
Cassiopea con entusiasmo infantile, e, dopo averla salutata con un
bacio schioccante sulla guancia, svanì in una nuvola di
capelli
biondi e allegria.
Rimasti
soli in salotto, Lily e Scorpius rimasero in silenzio per un attimo,
ripensando a tutto quello che era accaduto da quando Lily era
scivolata giù da quel camino.
-Ho
trovato la polvere- disse Scorpius, con una scatola nera in mano.
-Ah...bene.
Allora io...vado- replicò Lily, stranamente imbarazzata;
poi, mentre
prendeva una manciata di polvere, l'occhio le cadde sul braccialetto
appena ricevuto, e un lento sorriso le spuntò in volto.
-Grazie...per
il regalo. E per non avermi sbattuto fuori dal tuo letto- disse, a
metà fra il serio ed il divertito.
-Grazie
a te per aver trovato prima la mia camera, e non quella di Cassiopea-
replicò Scorpius, sorridendo a sua volta.
-Siamo
smielati- realizzò Lily a quel punto con orrore.
-Oddio,
sì- concordò Scorpius orripilato a sua volta, per
poi scoppiare a
ridere, seguito da Lily.
Una
volta esaurite le risate, Scorpius si avvicinò a lei per
salutarla
con un bacio, incurante della presenza dei suoi genitori in casa.
Tanto, peggio di così non sarebbe potuta andare...
Lily
ricambiò con entusiasmo e fu con dispiacere che si
posizionò
davanti al camino, pronta a saltarvi dentro.
-Fammi
sapere come ti accoglieranno a casa, d'accordo?- si
raccomandò
Scorpius. Lily annuì, e dopo averlo guardato un'ultima
volta, disse
chiaro e forte: -La Tana!-
*****
Il
viaggio in Metropolvere non fu affatto piacevole, forse anche
perché
si trattava del secondo in poche ore; in ogni caso, Lily fu ben
contenta di atterrare sul pavimento del salotto della Tana, anche se
non sapeva ancora chi avrebbe trovato ad attenderla.
Quando
vide chi erano gli occupanti del tavolo della cucina, non seppe
esattamente come sentirsi.
C'erano
Rose, Albus, James e Hugo intenti a fare colazione; accanto a loro
Meredith e Brian stavano allegramente spiaccicando con le manine il
loro cibo, ormai ridotto ad una poltiglia, su tutta la superficie del
tavolo su cui riuscivano ad arrivare. Considerando che erano solo le
nove del mattino, Lily non trovò la scena poi
così strana. Almeno
non ho incontrato mamma o i nonni, pensò, tirandosi su a
sedere per
scrollarsi via la cenere.
Tutti
si erano accorti dell'arrivo di Lily, ma solo Rose ed Hugo la
salutarono con un “buongiorno” piuttosto perplesso;
Hugo aveva
smesso ormai da tempo di considerare Lily una sua consanguinea, dato
il comportamento da lei tenuto negli ultimi anni, perciò non
era
minimamente interessato a sapere perché la cugina fosse
sbucata dal
camino la mattina di Natale. Invece Lily leggeva la
curiosità sul
volto di Rose, ma l'abisso che si era creato fra loro da tempo le
impedì di dire alcunché, a parte il saluto appena
mormorato.
Gli
unici contenta di vederla furono Brian e Meredith, che avevano preso
ad agitare le braccia paffutelle verso di lei non appena l'avevano
vista. In parte sollevata, Lily li baciò sulle guance e si
apprestò
a ripulire i loro volti e il disastro che avevano combinato sul
tavolo, il tutto in un silenzio carico di tensione. Forse non
sopportando quell'atmosfera così poco natalizia, Hugo e Rose
decisero saggiamente di dileguarsi, lasciando i cinque fratelli
Potter alla loro aria tesa. James era ancora troppo arrabbiato per
parlarle, Albus invece avrebbe voluto trovare un punto di contatto
con lei. Come la sorella, anche lui aveva passato buona parte della
notte a riflettere, ed era giunto alla conclusione che Lily non aveva
davvero visto Marìkaa, quando aveva pronunciato quelle
parole. Se
c'era qualcosa di cui era sicuro sul conto della sorella, era il
fatto che non faceva mai nulla senza il suo personale tornaconto, ed
in quel frangente non aveva alcun interesse a ferire
Marìkaa, o lui.
Così,
dopo essersi schiarito la voce disse:
-Noi
dopo fra poco andiamo a trovare papà, vuoi venire con noi?-
James
sbuffò ironico a quelle parole, mentre Lily alzò
gli occhi sul
fratello stupita, notando appena che Brian le aveva appena sporcato
il maglione con i resti di quello che un tempo era stato un biscotto
al cioccolato di nonna Molly.
-Sì,
naturalmente. Dove sono i nonni e la mamma?- replicò Lily.
-
I nonni sono andati a fare una passeggiata al villaggio, la mamma
è
di sopra, sta ancora riposando. Stanotte Meredith ha rimesso tutta la
cena, così sono rimaste alzate fino a tardi-
spiegò Albus, finendo
la colazione.
-Oh.
Saranno stati tutti quei dolcetti alla melassa che si è
mangiata
ieri sera- osservò Lily studiando la sorellina, che in
effetti era
insolitamente mogia.
-Ma
dai, hai avuto anche il tempo di far caso a cosa ha mangiato
Meredith, ieri?- intervenne a quel punto James velenoso.
Lily
non rispose, decidendo di lasciar correre, ma Albus tentò di
dire:
-Dai James, non puoi proprio...?-
-No,
non posso proprio- replicò il maggiore dei Potter, alzandosi
da
tavola per poi lasciare la stanza in una scia di risentimento.
Con
un sospiro impercettibile, Lily si sedette di fronte ad Albus; gli
unici rumori in cucina erano gli allegri borbottii di Meredith e
Brian.
-Senti
Lily...lo so che ieri non hai detto quella cosa davanti a
Marìkaa
per ferirla- disse Albus dopo aver riflettuto un attimo.
Lily
lo guardo sorpresa, e, pensò Albus, anche un po'
riconoscente.
-È
così infatti, non sapevo che fosse lì-
confermò, sincera.
-Quindi
ho fatto un casino, e ora non so come rimediare- ammise Albus,
togliendo dalla mani di Brian un coltello decisamente troppo
appuntito prima che il piccolo si mutilasse accidentalmente.
-Dovresti
semplicemente dirle come stanno le cose. Se è una persona
intelligente, cosa di cui onestamente non sono sicura,
capirà. Se
non lo è, come credo io, allora non avrai perso
granché- replicò
Lily tentando di consolarlo, anche se in modo decisamente poco
gentile. Albus sbuffò, ma apprezzò il gesto.
-Ora
toglimi una curiosità: perché sei sbucata dal
camino?- le domandò
poi, non a torto.
Lily
esitò: non si era mai confidata con Albus, e riusciva a
fatica a
farlo con le sue amiche...ma d'altra parte Albus poteva aiutarla a
coprire la sua fuga notturna, in caso di necessità.
-Beh
ieri ero talmente arrabbiata con James che non sono riuscita a
prendere sonno, così ho pensato che magari parlare con
Cassiopea
avrebbe potuto aiutarmi...così con la polvere volante sono
andata a
casa sua- spiegò, cercando di dimenticare la colazione a
villa
Malfoy.
-Capisco...e
ti è servito?-
-In
realtà sì- rispose Lily, non ritenendo saggio
scendere nei
dettagli; poi, prima che il fratello potesse farle altre domande
scomode si alzò e disse:
-Vado
a cambiarmi il maglione, così andiamo da papà. Ci
pensi tu qui?-
-Sì,
tengo d'occhio io le due pesti- le assicurò Albus,
sorvegliando
attentamente i due gemelli.
Un'ora
dopo la famiglia Potter era riunita nel giardino innevato della Tana
ad aspettare Ron ed Hermione, che si erano offerti di accompagnarli
al San Mungo con l'auto di famiglia, ovviamente anche per vedere
Harry; James e Lily evitavano accuratamente di guardarsi, Albus
teneva saldamente per mano Meredith e Brian e Ginny osservava
pensierosa la scena.
-Non
ho visto andar via la tua amica ieri sera, Albus...è
successo
qualcosa?- chiese, curiosa.
-Oh,
è dovuta andar via all'improvviso. Si scusa e ringrazia per
l'ospitalità- replicò Albus, e Ginny
notò che, chissà come mai,
le sue parole avevano fatto guadagnare a Lily un'occhiataccia da
parte di James. Perplessa, si rivolse al figlio maggiore:
-Ed
Elettra si è trovata bene, con noi?-
-A
meraviglia, mamma- rispose James pesantemente sarcastico, fulminando
ancora una volta Lily, che continuava ostinatamente a far finta di
nulla.
Tentando
ancora di far conversazione, Ginny chiese:
-Ho
visto Bea un po' abbattuta, invece. È tutto a posto?-
-Oh,
sta benissimo direi- intervenne a quel punto Lily, e James parve sul
punto di dire qualcosa, quando Ron ed Hermione arrivarono a bordo di
un'automobile alquanto sgangherata. In un atmosfera decisamente
strana i Potter vi salirono; Ginny era perplessa per via del
comportamento dei suoi figli, e se i coniugi Weasley si erano accorti
di qualcosa, non lo diedero a vedere.
Giunsero
al San Mungo relativamente in fretta, considerando il traffico
vacanziero, e, dopo aver attraversato la sala d'aspetto colma di
vittime di strani incidenti natalizi -c'era un signore abbacchiato
con un tacchino strettamente avvolto ad un piede, ed un'anziana che
non riusciva a smettere di cantare carole- salirono le scale fino al
piano dove si trovava Harry. Era solo in stanza: evidentemente i suoi
compagni erano stati dimessi, e forse fu per questo motivo che il
medimago di guardia consentì ai visitatori di entrare tutti
insieme.
Harry
era felicissimo di vederli: lasciò che Brian e Meredith gli
si
sedessero comodamente sul petto e chiacchierò vivacemente
con tutti
loro, senza mai lasciare la mano di Ginny, che si era accomodata su
una sedia accanto a lui.
-E
così Hermione mi ha regalato l'ennesimo paio di guanti in
pelle di
drago, anche se non capisco perché pensi di doverlo fare
ogni
anno...- stava raccontando Ron, in seguito allo scambio di regali con
Harry, con aria buffa.
-Forse
perché ogni anno tendi a far sparire quelli della volta
prima...- lo
interruppe Hermione seccata ed Harry sorrise, pensando che quei due
non sarebbero mai cambiati. Tuttavia si era accorto che fra i suoi
figli che qualcosa non andava, e con un'occhiata interrogò
Ginny, la
quale rispose con un'infinitesimale movimento delle spalle.
-Meredith,
Brian, scendete di là su, se no papà soffoca-
disse poi ai due
bambini, che la ignorarono; spazientita, li sollevò di peso
e li
mise a terra, ma i due scoppiarono a piangere disperatamente e
così
Ginny pensò di portarli fuori, anche per lasciare Harry solo
con i
suoi figli maggiori. Ron ed Hermione la seguirono, cogliendo
l'occasione per giocare un po' con i nipotini.
-Allora,
com'è andata la cena da nonna Molly, ieri sera?- chiese,
credendo
che quello fosse un argomento di conversazione neutrale.
Ottenne
tre reazioni diverse: Lily sbuffò spazientita, Albus lo
guardò con
occhi da cane bastonato e James esclamò sarcastico:
-Una
meraviglia!-
Perplesso,
Harry chiese ancora:
-Cosa
mi sono perso?-
-Ah,
nulla di che: James ci ha fatto conoscere la sua fidanzata- rispose
Lily, che si era seduta al posto di Ginny.
-Oh?
Che peccato non esserci stato, allora- replicò Harry,
sinceramente
dispiaciuto.
-Sì,
e poi ti sei perso lo spettacolo di tua figlia che si è
divertita a
mettere in imbarazzo tutti gli ospiti- ribatté a quel punto
James,
che proprio non riusciva a calmarsi.
-Ah...avete...ehm,
litigato per caso?- fece Harry preso in contropiede dalla risposta
rancorosa del figlio; Albus aveva optato per un diplomatico silenzio.
-No!-
esclamarono Lily e James all'unisono con troppa veemenza. Ginny, che
aveva sentito tutto dal corridoio, decise che era ora di intervenire,
prima che la situazione degenerasse. Lasciando Brian e Meredith con
Ron ed Hermione, che stavano educatamente fingendo di non aver
sentito quanto era stato detto nella stanza, rientrò e disse:
-Ragazzi,
ora dovremmo andare. Nonna Molly avrà sicuramente bisogno di
aiuto
con il pranzo di Natale-.
Contrariati,
i tre ragazzi annuirono e fecero per salutare Harry; erano quasi alla
porta, quando lui disse:
-Lily,
aspetta un attimo, per favore-.
Sorpresa,
Lily si fermò, mentre gli altri raggiungevano il resto della
famiglia in corridoio.
-Avete
davvero litigato la vigilia di Natale?- le chiese, dopo che Lily si
fu chiusa la porta della stanza alle spalle.
-Se
per litigato intendi che James mi ha chiaramente detto che
preferirebbe non avermi come sorella, allora sì- rispose
Lily,
sedendosi ancora una volta.
Harry
tacque un attimo, poi:
-Sono
certo che non intendesse...- provò a dire, ma Lily lo
interruppe:
-Intendeva
proprio, invece-.
-Tu
hai...fatto qualcosa per meritarti queste parole?- le
domandò a quel
punto.
-Potrei...aver
tirato un po' troppo la corda- ammise Lily, ed Harry fece un mezzo
sorriso.
-Non
credo che James mi voglia bene- aggiunse poi, e in quelle parole
Harry colse una nota di dispiacere.
-Forse
crede che tu
non ne voglia a
lui-
le fece notare, cogliendola alla sprovvista. Lily non disse nulla, ma
poi si chinò a baciarlo su una guancia; fu il turno di Harry
di
rimanere sorpreso.
-A
cosa devo questo? Al Natale?- chiese, in un tentativo di nascondere
la gioia che quel piccolo gesto gli aveva procurato.
-No,
lo devi al fatto di essere...tu- rispose Lily, con un mezzo sorriso.
Quel Natale era destinato ad essere memorabile.
Note
dell'autrice:
Ebbene
eccomi di nuovo qui!!! Sono stupita di me stessa: sono passati appena
dieci giorni dall'ultimo capitolo e sono di nuovo qua a rompervi le
scatole XD spero ne siate contenti, perchè è
grazie alle vostre
recensioni che sono riuscita a scrivere il capitolo in così
pochi
giorni...mi avete ispirata, ecco :) ci tengo a ringraziare
ancora una volta le persone che hanno recensito: senza le vostre
parole di incoraggiamento probabilmente mi sarei depressa e non avrei
scritto più una riga fino a Natale, come minimo :P
Volevo
anche ringraziare
le 172
persone che hanno la storia fra le preferite,
le 40
che la ricordano e le 194
che la seguono: grazie per l'infinita pazienza che avete con me,
davvero!!! :)
Venendo
al capitolo...beh che dirvi, è ricco di avvenimenti, direi
XD spero
che quanti attendevano un'apparizione del signor Malfoy non siano
rimasti delusi, ma soprattutto che il capitolo sia piaciuto a tutti
voi :) tra l'altro è lungo ben 10 pagine di word, un record
per
me!!! *.*
So
che non me lo merito, ma spero di ricevere i vostri pareri sul
capitolo e sulla storia in generale: le vostre recensioni sono
importantissime per me :)
Credo
di avervi detto tutto, a questo punto. Spero a presto, sempre vostra,
Miss
Slytherin
|
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Capitolo 62 *** Happy new year! (parte prima) ***
CAPITOLO
61
Happy
new year! (parte prima)
Il
resto delle vacanze natalizie passò in
tranquillità, o almeno senza
particolari turbolenze: Albus continuava ad aggirarsi per casa Potter
con aria abbattuta, avendo scritto parecchie lettere a
Marìkaa senza
ricevere mai risposta; James stava poco in casa, e quando c'era si
comportava come se Lily non esistesse, pur trattando normalmente gli
altri componenti della famiglia. Lily dal canto suo era ben contenta
dell'atteggiamento di James: non aveva nessuna voglia di litigare
ancora con lui e desiderava solamente trascorrere le vacanze in santa
pace. Inoltre gli insegnanti avevano caricato di compiti sia gli
alunni del quinto anno che quelli del settimo, in vista degli esami
G.U.F.O e M.A.G.O, perciò Lily ed Albus trascorsero parecchi
pomeriggi seduti al grande tavolo del salotto di casa loro, ognuno
preso dai propri temi ed esercizi. Entrambi volevano ottenere il
massimo dei voti agli esami, e perciò li si vedeva studiare
sodo.
Lily scrisse molto in quei giorni: gufi continuavano ad arrivare,
portando lettere da parte di Cassiopea (che continuava a prenderla in
giro per la colazione natalizia, e probabilmente avrebbe continuato a
farlo per il resto dei suoi giorni), di Glorya (estremamente felice
per la sorpresa che Liam le aveva fatto, raggiungendola a sorpresa a
casa sua una volta tornato dal viaggio con il padre; la Zabini
sorvolò elegantemente sul fatto che suo padre e il suo
fidanzato si
erano incontrati) e da parte di Scorpius, (che era perennemente
vittima delle persecuzioni verbali di suo padre, ben deciso a non
fargli mai più dimenticare le circostanze in cui aveva
conosciuto
ufficialmente la sua ragazza).
Cinque
giorni prima dell'ultimo dell'anno Harry venne dimesso dal San Mungo,
completamente ristabilito, e tutti i numerosi parenti colsero
l'occasione per venire a far visita alla famiglia Potter. La visita
finì per trasformarsi in una piccola festa, in cui tutti
mangiarono
molto ed Harry fu, suo malgrado, ancora una volta al centro
dell'attenzione. Lily si mantenne distaccata, mal sopportando tutta
quella gente in casa, anche se era contenta che suo padre avesse
lasciato l'ospedale. Ora che lui stava bene, Lily non vedeva l'ora di
tornare ad Hogwarts: le era mancato molto il castello, e la sua vita
lì; aveva sentito persino la mancanza della gelida sala
comune di
Serperverde. L'esperienza al Saint Patrick le aveva insegnato molto,
ma nessuna scuola sarebbe mai stata come Hogwarts.
La
mattina del 28 dicembre, Lily ricevette l'ennesima lettera da parte
di Glorya; stava facendo colazione quando il gufo di casa Zabini
planò dolcemente sul davanzale della finestra.
-Certo
che ricevi molta posta- osservò sua madre, che aveva
assistito al
continuo andirivieni dei pennuti.
Lily
quasi non la sentì, talmente era concentrata a leggere la
missiva
della sua amica, che recitava:
Lily,
notizia
incredibile! Mio padre mi ha lasciato casa libera per la notte del
31; pare che abbia intenzione di passare Capodanno con Sally, no,
forse con Amelia...bah, non mi ricordo come si chiama la sua
fidanzata. Comunque, darò una festa: prepara tacchi e
vestiti,
quest'anno festeggiamo insieme il nuovo anno!
Baci,
Glorya
Lily
non credeva ai suoi occhi: era la prima volta che si riusciva ad
organizzare una festa con le sue amiche al di fuori di Hogwarts. E
non una festa qualsiasi, ma Capodanno! Era felicissima: stava
già
pensando a che cosa mettersi, quando si rese conto che avrebbe dovuto
chiedere il permesso ai suoi.
-Beh,
le mie amiche mi scrivono molto- disse in risposta all'osservazione
di sua madre, anche se con parecchi minuti di ritardo.
-A
proposito di questo...- aggiunse, decidendo di togliersi subito il
pensiero, -Glorya Zabini mi ha invitato ad una festa, per Capodanno-.
Suo
padre e sua madre la guardarono un attimo, poi Harry chiese:
-Una
festa dove? Chi ci sarebbe? C'è qualche adulto?-
-A
casa sua, ci sarebbero tutti i miei amici...ed è invitato
anche
Albus!- mentì all'ultimo, -conta come adulto, no?-
Albus,
che sino a quel momento stava riflettendo sulle proprie disgrazie con
la faccia affondata nella sua tazza di porridge, alzò gli
occhi di
scatto, allarmato:
-Io?
Perchè sarei invitato ad una festa a casa di Glorya Zabini?-
Lily
gli pestò malamente un piede sotto il tavolo, facendogli
sfuggire un
gemito di dolore, poi spiegò ai suoi:
-Beh
perchè Rose ci andrà...sapete, sta con Derek
Zabini. E visto che
Rose va, vieni anche tu-.
L'ultima
frase sembrava più una minaccia che altro, ma nessuno parve
farvi
caso.
-Beh,
se Albus va...non dovrebbero esserci problemi- disse Ginny, che si
fidava molto più del figlio che della figlia. E poi, con la
sua
prole sparsa in giro, e Meredith e Brian messi convenientemente a
letto dopo cena, lei ed Harry avrebbero potuto godersi un po' di
pace. Inoltre, di Lily si potevano dire molte cose, ma non che non
fosse una ragazza con la testa sulle spalle.
Harry
non era convinto che mandare Lily in giro per l'Inghilterra fosse una
buona idea, ma poiché era contento di vedere Lily ed Albus
andare
così d'accordo dopo molto tempo, decise di concedere loro un
po' di
fiducia.
-D'accordo,
ma vi accompagno io con la Smaterializzazione. Giusto per stare
tranquillo- disse, e vide un enorme sorriso spuntare sul volto di
Lily. Se fosse stata un altro tipo di ragazza, probabilmente gli
sarebbe saltata addosso profondendosi in mille ringraziamenti; ma
poiché era pur sempre la Lily che conoscevano, si
limitò a dire:
-Grazie.
Vado a rispondere a Glorya!-
Una
volta in camera sua, prese un foglio di pergamena nuovo e una piuma e
scrisse:
Glorya!
Notizia
fantastica, ma devo chiederti un favore: puoi invitare anche Albus e
Marìkaa? Lo so, lo so, ti sto sconvolgendo, ma i miei mi
lasciano
venire solo se c'è Albus, e per convincere Albus bisogna
tirare di
mezzo pure la sciatta. Ci saranno Rose e Derek? Non che muoia dalla
voglia di ritrovarmi mia cugina fra i piedi pure a Capodanno, ma
potrebbe chiedere alla sua amica di venire, così Albus non
avrà
scampo.
Baci,
Lily.
Ps:
cosa ti metti? Qui bisogna fare shopping!
Finita
la lettera, Lily la legò alla zampa del gufo di Glorya, e lo
lasciò
partire poco dopo. Ora le toccava convincere Albus, cosa che si
accinse a fare immediatamente. Trovò il fratello nella sua
stanza,
buttato mollemente sul letto. La camera di Albus era ordinata, a
differenza di quella di James: per lo più c'erano molti
libri,
qualche foto e stendardi di Grifondoro.
-Ehi,
Al- lo apostrofò sedendosi accanto a lui. Albus la
guardò, con gli
occhi chiari sospettosi.
-Piccola
mente diabolica, sei qui per spiegarmi come mai sono stato coinvolto
nei tuoi malefici piani?- le chiese, suo malgrado divertito.
-Esatto.
E poi dovresti ringraziarmi, sto per farti un favore- rispose Lily,
con molta condiscendenza. Di colpo interessato, Albus
domandò:
-E
in quale machiavellico modo?-
-Beh,
ho chiesto a Glorya se alla festa ci saranno anche Derek e Rose.
Penso dirà di sì, e così le ho chiesto
di invitare anche te. Rose
potrebbe chiedere a Marìkaa di venire, così
potrai parlarle. Non ha
mai risposto alle tue lettere, vero?-
Albus
era esterrefatto.
-Tu
come fai a...?- iniziò a dire, poi scosse la testa e
ricominciò:
-E
hai pensato tutto questo nei quattro nano secondi intercorsi fra la
lettura della lettera e la domanda di mamma?- volle sapere, allibito.
-Naturale!
Con chi credi di avere a che fare?- esclamò Lily, con un
sorriso
compiaciuto.
-Rimango
sempre sbalordito di fronte alle macchinazioni che la tua mente
è in
grado di partorire. Comunque, non è una cattiva idea. Se
Glorya ti
risponde di sì, telefono a Rose e glielo dico- disse alla
fine
Albus. Ron ed Hermione avevano da tempo installato un telefono fisso
a casa loro, cosicché Hermione potesse parlare regolarmente
con i
suoi genitori, ed Harry e Ginny avevano seguito il loro esempio; la
magia aveva molti vantaggi, ma non si poteva negare che una
telefonata fosse molto più veloce di un gufo.
-Affare
fatto. Ti faccio sapere quando arriva la lettera di Glorya-
replicò
Lily, soddisfatta.
******
La
risposta di Glorya non tardò ad arrivare: l'amica le
assicurò che
Derek aveva già provveduto ad invitare Rose, e che non ci
sarebbero
stati problemi se si fossero aggregati anche Albus e
Marìkaa;
d'altra parte aveva già invitato un sacco di gente,
Slytherin per lo
più, e due persone in più non avrebbero fatto
differenza. E così
la serata venne organizzata: Albus convinse Rose ad invitare
Marìkaa,
che accettò senza sapere che anche lui sarebbe stato
presente, e
perciò Albus poté assicurare ai suoi genitori
senza mentire che
sarebbe andato con Lily, la quale era molto soddisfatta della buona
riuscita del piano.
-Albus,
sai cosa metterti vero alla festa?- lo interrogò il
pomeriggio del
30 dicembre, mentre stavano finendo gli ultimi compiti.
-Ehm...è
richiesto un abbigliamento particolare?- rispose lui, colto alla
sprovvista.
Lily
sospirò alzando gli occhi al cielo.
-Pensi
di venire in jeans e maglietta?-
Albus
arrossì, confermando i suoi peggiori sospetti.
-Ora
tu ed io andiamo a fare shopping e ti compri qualcosa di decente-
disse, senza lasciargli scampo.
E
fu così che Albus venne trascinato da Lily in lungo e largo
per i
negozi di Londra, finché la sorella non fu soddisfatta dei
suoi
acquisti, che comprendevano un paio di scarpe eleganti nuove, una
candida camicia della migliore qualità ed un completo giacca
e
pantalone nero casual. Inoltre la ragazza colse l'occasione per far
compere a sua volta (in realtà era quello il vero scopo
dell'uscita)
e fu con estremo compiacimento che caricò il fratello di
ulteriori
sacchi. Carichi di borse e pacchetti, fecero ritorno alla villetta di
Mayfair, rossi in volto per il gran freddo di dicembre ma in fondo
contenti della loro spedizione.
-Vi
siete dati alla pazza gioia?- li interrogò Ginny con un
sorriso
vedendoli tornare prima di cena.
-Mamma,
questa ragazza è terrificante: non so in quanti negozi mi ha
portato!- esclamò Albus esausto, lasciandosi cadere sulla
poltrona.
Ginny rise e gli scompigliò i capelli già
arruffati di loro:
-Beh,
era ora però. Saranno anni che metti sempre le stesse cose!-
gli
disse, mentre Brian e Meredith si erano già fiondati sulle
borse dei
fratelli, convinti che contenessero un regalo per loro.
-Albus
esagera, avremo sì e no visto una quindicina di posti per
trovare
qualcosa di adatto a lui!- intervenne Lily, togliendosi sciarpa e
cappotto.
-Ginny,
è pronta la cena?- domandò Harry raggiungendo la
famiglia in
salotto; poi, vedendo la quantità degli acquisti dei suoi
figli,
strabuzzò gli occhi:
-Avete
svaligiato la Gringott per comprare tutta questa roba?-
Albus
alzò le mani in segno di resa e disse:
-Non
guardare me, è stata Lily a fare tutto-.
La
diretta interessata sbuffò e replicò:
-Possibile che nessuno
capisca lo stato di rovina in cui versava il guardaroba di Albus? Una
cosa oscena!-
E
su questa battuta, lasciò la stanza per portare i propri
acquisti di
sopra, lasciandosi dietro due genitori ridacchianti ed un fratello
stanco morto per il gran camminare di quel folle pomeriggio di
shopping.
******
Il
31 dicembre arrivò dopo giorni di intense nevicate e
temperature da
Polo Nord; Lily si barricò in bagno a partire da dopo
pranzo, e
quando Albus ebbe l'ardire di chiedere che cosa stesse combinando
lì
dentro, l'unica risposta che ottenne fu: -Mi sto restaurando, torna
dopo!-
Che
cosa intendesse con queste parole Albus non lo seppe mai, ma sta di
fatto che il poveretto non potè entrare in bagno che quattro
ore
dopo, prossimo all'esaurimento nervoso.
-Finito?!-
domandò snervato alla sorella fuori dal bagno, ma lei si
limitò a
sgattaiolare in camera propria.
Lily
si mise davanti allo specchio, soddisfatta delle proprie fatiche:
doccia, shampo, capelli, unghie, sopracciglia e depilazione in
generale erano state portate a termine con successo, ed ora non le
restava che vestirsi, truccarsi e pettinarsi.
Con
un colpo di bacchetta arricciò i capelli, già
naturalmente mossi,
in una massa di lucenti boccoli rosso scuro; per il trucco invece
ricorse a metodi decisamente più babbani, ma ugualmente
efficienti.
E poi venne il momento di mettersi il vesitito, acquistato con Albus:
un tubino di raso verdeacqua scuro, senza spalline e con lo scollo a
cuore, con una fascia brillantinata sotto il seno; l'abito terminava
parecchio sopra il ginocchio e sul fianco sinistro c'erano piccole
pieghe a conchiglia, che le fasciavano perfettamente la vita.
Per
concludere, indossò un paio di vertiginose
decolletè e un soprabito
dello stesso colore; al polso aveva il braccialetto di Scorpius.
-Lily,
per caso hai visto...- disse Albus entrando in camera sua.
-Wow,
stai benissimo- concluse invece, guardandola.
-Grazie.
Che cosa cerchi?- rispose Lily, compiaciuta.
-La
mia bacchetta, l'ho appoggiata non so dove e...-.
-Ci
stava giocando Brian prima. Visto che scendi, chiedi a papà
se mi fa
un incantesimo di Estensione Irriconoscibile alla borsetta? Mi devo
portare un po' di cose!-
-Te
lo mando su!- le gridò il fratello, già a
metà delle scale,
diretto a salvare la propria bacchetta dalle grinfie di Brian.
Harry
salì poco dopo, e come Albus, le disse:
-Stai
davvero bene, Lily. Un po' troppo corto il vestito, però...-
-Dai
papà, mica posso andare in giro vestita in stile McGranitt!
Mi aiuti
con la borsetta? Ci devo infilare quella roba- replicò,
indicando
una pila di oggetti che aveva preparato sul letto, fra cui un paio di
scarpe di ricambio, tutto l'armamentario per rifarsi trucco e
parrucco, vestiti per ogni evenzienza e quant'altro.
-Fai
prima a portati una valigia- ironizzò Harry, per poi puntare
la
propria bacchetta sulla borsetta di Lily e mormorare:
Adduco Maxima!
Con un altro tocco vi fece entrare gli oggetti di Lily ed infine le
tese la borsa.
-Grazie.
Chissà se Albus è pronto, siamo in ritardo!-
-Ci
sono, ci sono!- esclamò quest'ultimo arrivando trafelato.
-Però
Al, sapevo che anche tu avresti potuto essere niente male, se
sistemato a dovere!- si complimentò Lily, rimirando il
fratello.
In
effetti, così vestito e sistemato, Albus faceva la sua
figura, anche
se i suoi capelli erano comunque senza speranza.
Dopo
aver salutato Ginny e i bambini, i due fratelli afferrarono un
braccio ciascuno del padre, pronti a smaterializzarsi, senza sapere
quanto lui fosse fiero di loro.
******
La
villa di Blaise era un enorme complesso dotato di piscina, giardino,
sala relax ed un numero infinito di stanze, salotti e bagni lussuosi.
Lily non aveva mai avuto occasione di entrarvi, e rimase abbastanza
di stucco di fronte all'imponente costruzione.
-Però,
mica male casa Zabini- commentò Albus, ammirato.
-Beh,
allora io vado. Mi raccomando, non fate casini, e se li fate, non ne
voglio sapere nulla. Vivrò meglio e più a lungo-
disse Harry,
pronto a smaterializzarsi nuovamente dopo aver portato la prole a
destinazione. Lily e Albus ridacchiarono per le sue parole, poi lo
salutarono e si avviarono verso il portone d'ingresso.
Bussarono,
e l'attimo dopo fu Glorya in persona ad aprire loro la porta.
Indossava un magnifico abito color vino, che risaltava splendidamente
la sua carnagione chiara; con uno stretto corpetto monospalla ed una
gonna a palloncino, le stava divinamente. Più alta e
slanciata
grazie alle scarpe altissime ed i capelli raccolti in uno chignon,
era davvero bella.
-Lily!
Questo abito è fantastico!- la accolse, per poi salutare
anche Albus
con educazione.
-Entrate,
mancavate solo voi praticamente- li esortò poi, e Lily
scoccò
un'occhiataccia ad Albus a quelle parole.
Il
salone dove si sarebbe tenuta la festa era già stracolmo di
persone:
lunghi divani e chiase-longue bianche costeggiavano le pareti, tranne
una dove erano stati posizionati tre tavoli pieni di cibarie e
soprattutto di alcol, prontamente serviti da camerieri in divisa; in
un angolo, una band musicale piuttosto nota diffondeva musica
moderna, che faceva di sotto fondo al chiacchiericcio degli invitati.
Glorya aveva fatto le cose in grande: c'era tutta Slytherin dal
quinto anno in su, comprese Melissa ed Isabelle, le loro compagne di
dormitorio, e Thomas Nott, tornato a casa per le vacanze natalizie;
per Grifondoro invece c'erano solo Rose, carina in un vestito azzurro
e raggiante al fianco di Derek, Albus, con gli occhi già
alla
ricerca di Marìkaa, una delle poche rappresentanti di
Corvonero
insieme a Liam, e Shane, che per nulla al mondo avrebbe rinunciato ad
un Capodanno con Cassiopea. Quest'ultima aveva appena avvistato Lily,
e facendosi largo fra la gente, la raggiunse per salutarla. Capelli
biondi lasciati liberi sulle spalle, abito azzurro cielo legato
dietro il collo e terminante in una gonna a balze, Cassiopea aveva
attirato non pochi sguardi.
-Stai
d'incanto!- l'apostrofò abbracciandola.
-Anche
tu, dove hai preso questo fantastico vestito?- le domandò
Lily,
contenta di vederla.
-Regalo
di Natale di Scorpius. A proposito, ti stava aspettando- le disse poi
indicandoglielo; si trovava vicino al tavolo degli alcolici, intento
a chiacchierare con Edward e Liam, che stranamente si sentiva a suo
agio. Lily si prese un attimo per osservarlo, prima che lui la
notasse: con il suo completo nero, la camicia grigio scuro appena
sbottonata sotto il mento ed i capelli biondi appena più
lunghi sul
davanti era da togliere il fiato. Quasi come se si fosse accorto del
suo sguardo, Scorpius distolse gli occhi da Edward e la
individuò.
La squadrò dalla testa ai piedi, e quello che vide gli fece
piegare
le labbra in un sorriso soddisfatto e brillare gli occhi; Lily si
sentì nuda sotto quello sguardo, e si sentì
arrossire mentre
rispondeva al suo sorriso.
-Merlino,
potrei sciogliermi qui- disse Cassiopea che aveva notato lo scambio
di sguardi, con finto disgusto; dicendosi che non aveva voglia di
assistere al saluto fra Lily e Scorpius si allontanò, pronta
a
salvare Shane dalle grinfie di alcune ragazze decisamente troppo
entusiaste. Lily non la sentì né la vide
allontanarsi, troppo
concentrata su Scorpius che, congedatosi dai due con cui stava
parlando, venne verso di lei con due calici colmi di chissà
cosa in
mano.
-Sei
arrivata, finalmente. In ritardo come sempre- l'apostrofò,
talmente
vicino a lei da poter sentire il suo respiro.
-Se
non mi facessi desiderare non sarei io- rispose lei, guardandolo
dritto negli occhi.
Scorpius
sogghinò.
-Ma
almeno è valsa la pena, aspettarti così a lungo,
se il risultato è
questo- disse, percorrendo ancora una volta la sua figura con lo
sguardo.
Per
tutta risposta, Lily si alzò sulle punte -anche con i
tacchi, gli
arrivava appena al mento- e con le labbra a due millimetri dalle sue
replicò:
-Sono
contenta che il vestito ti piaccia-.
-Eccome
se mi piace...- fu la risposta di Scorpius, prima di chinarsi a
baciarla con trasporto.
******
Dall'altra
parte della sala, Glorya osservava soddisfatta gli invitati che si
aggiravano intorno al tavolo delle cibarie e delle bevande.
-Hai
fatto un ottimo lavoro- disse Liam, comparendo al suo fianco e
passandole un braccio intorno alla vita.
-Hanno
fatto tutto gli elfi domestici, ma accetterò comunque il
complimento- gli rispose lei, poggiando il braccio sopra il suo.
Liam
rise, prima di darle un bacio sul collo.
-Ti
ho detto che sei bellissima, stasera?- chiese allora, senza
allontanare di troppo le labbra dalla sua pelle così morbida.
-Può
essere, ma puoi ripeterlo quante volte vuoi: non mi dà
fastidio-
replicò Glorya con un sorriso.
-Ti
fermi a dormire qui, vero? Gli altri prima o poi andranno via, e
rimarranno solo Lily, Scorpius, Cassiopea, Shane, Derek e
Rose...forse Edward e Thomas- gli chiese poi, voltandosi a guardarlo.
-Solo
pochi eletti, eh? Certo che sì, comunque...sarebbe la prima
notte
che passiamo insieme- rispose Liam, guardandola negli occhi.
Con
qualche secondo di ritardo Glorya capì che cosa lui
intendesse, o
almeno le parve di capirlo.
-Esatto.
Il mio letto è...molto comodo. E spazioso-
ribatté, ricambiando lo
sguardo.
-Non
vedo l'ora di provarlo, allora- fu la sibillina risposta di Liam.
Al
tavolo delle bevande, Shane stava riempiendo due calici di Whisky
Incendiario per lui e per Cassiopea.
-Non
credo di aver mai bevuto quella roba- disse la bionda, guardandolo
dubbiosa.
-Oh
fidati, ti piacerà. E poi mal che vada finisci ubriaca-
minimizzò
Shane, ironico.
-Ubriaca,
eh? Cosicché tu possa approfittarti di una povera fanciulla
incosciente?- insinuò lei, accettando comunque il calice.
-Chi,
io? Non farei mai una cosa del genere!- esclamò Shane,
fintamente
offeso.
-Come
no! Ti conosco, e soprattutto conosco i tuoi infidi metodi di
persuasione. Ti dirò solo: tu, una torre e un finto
suicidio!- gli
rammentò Cassiopea, ridendo.
-Ah,
ma quello è stato un inganno necessario...che ha avuto
successo,
direi- rispose Shane, passandole una mano fra i capelli; poi
aggiunse:
-E
poi credi che io abbia bisogno di farti ubriacare, per potermi
approfittare di te?-
-Dipende
se ho la bacchetta o no- rispose Cassiopea, a metà fra il
divertito
e il serio.
-Però
puoi cominciare a baciarmi, se vuoi ottenere qualcosa da me- lo
invitò l'attimo dopo.
-Chissà
com'è, ma finisce sempre che decidi sempre tutto tu!- disse
Shane,
per poi accontentarla con molto piacere.
-Chi
è il tipo che sta baciando Cassiopea? E quello con Glorya?-
chiese
Thomas Nott al gemello, anche loro nei paraggi degli alcolici.
-Quello
con Cass è Shane Burke, un Grifondoro del nostro anno.
Glorya invece
è con Liam Mackenzie, Corvonero anche lui del settimo-
rispose
Edward, ma era distratto.
Aveva
l'umore sotto i piedi: qualche giorno prima aveva ricevuto una
lettera di Diana, in cui lei gli diceva che non era sicura di volere
una relazione a distanza. Preferiva rimanere amici fino a che non
avessero avuto l'occasione per rivedersi, e si scusava per averglielo
detto via lettera.
-Tutto
bene, tu?- gli domandò Thomas, che conosceva bene il
fratello.
-Insomma.
Diana mi ha piantato, in pratica- rispose Edward, versandosi
l'ennesimo bicchiere di rum liscio.
-Oh...mi
dispiace- replicò Thomas, che in fondo se lo aspettava; al
Saint
Patrick era amico di Diana, e aveva captato qualcosa nell'aria
riguardo a Edward.
Quest'ultimo
fece spallucce, ad indicare che non ne voleva più parlare.
Ma non
era solo la lettera di Diana, ad occupare i suoi pensieri; c'era
anche Lily quella sera ad affollare la sua mente.
Vedendola
entrare con quel vestito da urlo, si era ricordato di quanto fosse
bella, ma soprattutto se lo era ricordato il suo cuore, che aveva
fatto le capriole quando l'aveva vista. Al Saint Patrick era stato
facile credere di aver seppellito la sua passione per lei, con Diana
al suo fianco a riempirlo di attenzioni e non solo. Ma ora, in quella
sala, a mille miglia dall'americana, tutti i sentimenti che aveva
provato per Lily si stavano risvegliando. E la cosa non gli piaceva
per nulla.
-Perché
fissi Lily in quel modo?- gli domandò Derek, apparso in quel
momento
al suo fianco; aveva lasciato Rose con Marìkaa per andare a
prendere
da bere e stava appunto notando che gli occhi di Edward erano fissi
sulla rossa che, al fianco di Scorpius, era al centro di un gruppetto
di Serpeverde e stava ridendo per qualcosa.
-Non
la sto fissando- si difese Edward, voltandosi a guardare l'amico.
-Sì,
invece. Perché?- insistette l'altro, appoggiandosi al tavolo
accanto
a lui.
-È
bella- fu la replica di Edward, e Thomas e Derek lo guardarono un
tantino sconvolti.
-Beh,
non si può negare che sia affascinante ma...Diana?- lo
interrogò a
quel punto Derek, seriamente preoccupato; ci mancava solo un ritorno
di fiamma.
Poiché
Edward non rispondeva, lo fece Thomas al posto suo:
-Diana
lo ha lasciato, ma non so se sia per questo che la sta fissando-.
-Chi
sta fissando chi?- domandò l'allegra voce di Scorpius, che
aveva
raggiunto i suoi amici in quel momento ed aveva sentito solo l'ultima
parte della frase.
-Nessuno,
nessuno fissa nessuno- rispose Edward stizzito, per poi allontanarsi,
fingendo di voler andare a parlare con Lizzie Kenneth, Serpeverde
sesto anno, e con gli altri suoi amici.
-Ma
cos'ha?- volle sapere Scorpius.
-Non
lo so proprio, davvero- mormorò Derek, che non prevedeva
nulla di
buono all'orizzonte...e la serata era ancora lunga.
Note
dell'autrice:
Salve
gente :) so che sarete sorpresi di trovarmi già di nuovo qui
con un
nuovo capitolo...ma che vi devo dire, mi sento parecchio ispirata e
quindi ho saggiamente deciso di assecondare questa ondata di fervida
immaginazione, finché dura...ne siete contenti vero? :) e
poi ho da
farmi perdonare un lungo anno di assenza, no? :)
Parlando
del capitolo...succedono un po' di cose, anche se la vera azione si
svolgerà nel prossimo. Qui ho solo seminato i primi indizi
su quanto
potrebbe (come no) accadere, quindi sono ben aperta a sentire la
vostre teorie...dopo tutto si sa, la notte di Capodanno ha sempre un
certo non so che, no? :)
Vorrei
chiedervi anche un parere: stavo pensando di modificare il colore
degli occhi di Lily. Rileggendo i primi capitoli (caspita quanto era
stronza! XD) mi sono accorta che in effetti questo blu-viola
è un
po' irrealistico, quindi stavo pensando di cambiarlo in
azzurro...cose ne pensate? Dovrei lasciarli così visto che
il
personaggio è nato in questo modo, oppure sarebbe una buona
idea
modificare solo quelle righe dove viene nominato il colore degli
occhi?
Aspetto
i vostri suggerimenti e le vostre idee in taaaante taaaante belle e
numerose recensioni *.* (me vi guarda con occhi da cucciolo).
Detto
questo, ringrazio le 9
meravigliose, incredibili ed insuperabili persone che hanno recensito
lo scorso capitolo: risponderò ad ognuna di voi nel week
end, ma
intanto ci tenevo a ringraziarvi pubblicamente per le vostre
bellissime parole e l'incoraggiamento.
Grazie
anche alle: 173
persone che continuano ad avere la storia fra i preferiti,
le 41
che la ricordano
e le ben 202
che la seguono, ma anche 61
(ommioddio 61!!!
Vi rendete conto?! *.*) persone che me come autrice
preferita,
per quanto io possa essere miseramente ritardataria :)
Grazie
a tutti voi, ma anche a quelli che leggono in silenzio,
perché so
che ci siete <3
A
presto, sempre vostra,
Miss
Ps: qualcuno di voi sa
precisamente come si fa a caricare le immagini? Ho trovato delle foto
per ciascuno dei miei personaggi e mi piacerebbe farle vedere anche a
voi, ma non so come si fa...magari è una cosa semplice, ma
dato che con la tecnologia sono negata sarebbe bello se qualcuno di voi
si offrisse di aiutarmi :)
|
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Capitolo 63 *** Happy new year! (parte seconda) ***
CAPITOLO
62
Happy
new year! (parte seconda)
Marìkaa
era furiosa.
In
primis, era arrabbiatissima con Rose, che l'aveva convinta a venire a
quella dannata festa senza prendersi la briga di dirle che ci sarebbe
stato anche Albus. Quest'ultimo era l'oggetto della sua ira
più
nera: risentiva ancora nella mente le parole di Lily, e non riusciva
a crederci. Anche Albus, proprio come Scorpius, si era preso gioco di
lei, aveva creduto di poterla manovrare a suo piacimento, e questo
feriva Marìkaa nel profondo. Proprio lui, Albus, il suo
migliore
amico, aveva giocato con i suoi sentimenti esattamente come Scorpius.
Al solo pensiero le venivano le lacrime agli occhi, ma per nulla al
mondo avrebbe pianto davanti a tutta quella gente.
In
ultimo, Marìkaa ce l'aveva con se stessa, per essersi fatta
ingannare una seconda volta, e per essere andata a quella stupida
festa. Perché l'aveva fatto? Glorya Zabini non le stava
nemmeno
simpatica, e poi sapeva benissimo che ci sarebbero stati anche Lily e
Scorpius. Eccoli lì infatti, stretti l'uno all'altra a
ballare un
lento suonato dalla band; li osservò, con il cuore pieno di
dolore.
Lily
rise per qualcosa che le aveva detto Scorpius, poi buttò la
testa
all'indietro, divertita. Lui le posò un bacio delicato
nell'incavo
della gola, e lei tornò ad appoggiare la testa sul suo
petto, beata.
Erano così perfetti, che Marìkaa non
riuscì a sopportare oltre
quella vista. Distolse lo sguardo, solo per ritrovarsi circondata da
coppiette felici: Glorya e Liam persi l'uno negli occhi dell'altra,
Shane e Cassiopea che si tenevano talmente stretti da sembrare una
cosa sola, Rose e Derek che si muovevano goffamente sulla pista,
circondati dalla loro bolla di felicità.
-Solo
a me sta per venire da vomitare?- le disse una voce conosciuta.
Edward Nott le si era appena seduto accanto su un divanetto,
disturbato come lei dalle coppie che li circondavano.
-Direi
proprio di no, potrei farti compagnia a breve- rispose
Marìkaa,
cortese. Trovava che Edward fosse simpatico e ricordava ancora di
aver ballato con lui alla sua prima festa ad Hogwarts.
Sentiva
lo sguardo di Albus su di sé, ed infatti lo vide poco
distante da
loro, intento a fissarli; o meglio, a fissare lei e ad incenerire
Nott.
-Magari
ti va di ballare, allora?- le domandò ancora Edward,
più per noia
che per reale interesse nei confronti della ragazza.
-Volentieri-
accettò lei, per lo stesso motivo.
Avevano
appena trovato posto sulla pista, quando Albus batté una
mano sulla
spalla di Edward:
-Ti
va di lasciarmi il posto, Nott?- domandò, anche se la sua
sembrava
più una minaccia che una richiesta. Poi, senza aspettare
risposta
aggiunse, fissando Marìkaa:
-Ti
devo parlare-.
Per
tutta risposta lei si strinse ad Edward, implorandolo con il
linguaggio del corpo di non mollarla fra le grinfie di Albus; poi,
per essere più chiara, disse:
-Non
abbiamo nulla da dirci-.
-Invece
sì. Nott, spostati per favore- ribadì Albus e
Edward, che non aveva
nessuna voglia di trovarsi invischiato nelle faccende di quei due, lo
accontentò con un'alzata di spalle.
Tenendola
saldamente fra le braccia e dondolando sul posto più che
ballando,
Albus disse a Marìkaa:
-Mi
dispiace per...tutto-.
-Ti
dispiace di aver convinto Lily a soffiarmi Scorpius o che io lo sia
venuta a sapere?- sottilizzò lei, ironica.
-Mi
dispiace di averlo fatto, e che tu l'abbia saputo in quel modo-
chiarì Albus, rendendosi conto che non stava facendo proprio
del suo
meglio per farsi perdonare.
-Capisco-
replicò Marìkaa tagliente, poi domandò:
-Ma
perché l'hai fatto, Al? Perché non sei stato
sincero con me?
Avresti potuto dirmi che...insomma, non c'era alcun bisogno di
ingannarmi in quel modo-.
-Ma
ci ho provato! Ho tentato in tutti i modi di farti capire che
Scorpius non faceva per te, che era palesemente innamorato di
Lily...e ti ho chiesto molte volte di uscire con me...ma tu nulla,
continuavi a far finta di non vedere!- esclamò Albus; il
lento si
era intanto esaurito per far posto ad un pezzo decisamente
più
ritmato e scatenato, ma loro due non parvero farvi caso.
-E
ho pensato che...che sarebbe stato più facile consolarti, se
tu
avessi rotto con lui, o lui con te, drasticamente- aggiunse,
dispiaciuto.
-Un
piano ingegnoso, non c'è che dire. Tutti ne avrebbero tratto
beneficio: Lily, Scorpius, tu...l'unica che invece ha sofferto sono
stata io- commentò Marìkaa, pericolosamente
vicina alle lacrime.
Avevano smesso persino di far finta di ballare, e se ne stavano in
mezzo alla pista, l'uno di fronte all'altra.
-Ma
io non volevo questo! Io volevo solamente che tu...che tu...-
iniziò
a dire Albus, impappinandosi con le parole per la troppa emozione.
-Che
io cosa, Al?- lo incalzò lei.
-Che
tu capissi che sono innamorato di te, che lo sono stato dalla prima
volta che ti ho visto- ammise finalmente Albus, guardandola negli
occhi.
Marìkaa
rimase di sasso. Insomma, aveva intuito che lui provasse qualcosa per
lei, ma non avrebbe mai immaginato che Albus fosse addirittura
innamorato.
-Ma
tu eri cieca. Avevi occhi solo per Scorpius, anche se con te si
comportava da stronzo. E non riuscivi proprio a capire che invece io
soffrivo per te, perché ti vedevo correre dietro ad uno che
non ti
meritava. E...non sapevo cosa fare, per aprirti gli occhi-
proseguì
Albus, senza attendere una sua risposta.
Marìkaa
non sapeva cosa pensare. Da un lato, sentiva di provare per Albus
qualcosa di più della semplice amicizia, dall'altro era
arrabbiata a
morte con lui. E c'era da dire che era dura dimenticare Scorpius.
-Non
so che cosa dire, Al. Insomma, mi hai ferita e questo non lo puoi
negare. E non so...non so che cosa provo per te. Sono confusa- ammise
lei.
-Non
puoi cominciare a perdonarmi e...vedremo cosa accadrà?-
chiese
Albus, che tentava di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno.
Insomma, forse ora non era innamorata di lui, ma magari con il
tempo...
-Ci
posso provare- rispose Marìkaa, che in cuor suo non voleva
perdere
Albus.
-Mi
basta- affermò Albus, stringendola a se in un abbraccio,
-...per
ora-.
******
-Sta
andando bene, vero?- domandò Glorya a Lily e Cassiopea. Le
tre
amiche erano fuori, a bordo piscina, con cocktail in mano a prendersi
una tregua dalla confusione della festa e ritagliarsi un momento solo
per loro. L'ambiente era stato magicamente riscaldato, e
così
potevano ammirare il cielo stellato comodamente sdraiate su dei
lettini senza patire il freddo. La festa stava andando a meraviglia:
tutti si stavano divertendo, ballavano e bevevano senza freni, ed il
fatto di appartenere a Case diverse non influiva quasi per nulla:
quella notte erano solo adolescenti in cerca di svago.
-A
meraviglia. Ottima tequila, comunque- confermò Lily,
già
piacevolmente brilla.
-Non
riesci proprio a stare sobria, vero?- le domandò Cassiopea
ridendo,
a sua volta parecchio allegra per via di tutto il Whisky Incendiario
che Shane le stava facendo bere.
-Io?!
Sicuramente più di te! So camminare in linea retta...o
almeno penso-
ribatté Lily, dubbiosa.
-Ma
se qui l'unica non ubriaca sono io!- le smentì Glorya, con
un
sorriso.
-Ed
è un male, cara! Cosa aspetti?- la sgridò
Cassiopea, bevendo con
piacere il suo cocktail.
-È
che Liam dorme qui stanotte...e vorrei ricordarmi tutto quello che
succede- si giustificò Glorya, che infatti aveva bevuto
pochissimo
nel corso della serata.
-Saggia
decisione. Non fare come me!- la ammonì Lily, constatando
con
dispiacere che il suo calice era vuoto.
-Perché,
che cosa pensi di combinare?- la interrogò Cassiopea,
curiosa.
Glorya
arrossì:
-Beh
niente...ma voglio essere presente a me stessa, per qualsiasi
evenienza- replicò, giocherellando con il suo bicchiere.
-Sai
che c'è? Voglio un altro Margarita. Quindi ora mi alzo
e...vado di
là, sì- annunciò Lily convinta,
alzandosi a fatica.
-Sempre
se riesci ad arrivarci, dentro!- le urlò dietro Cassiopea
con una
risata osservando Lily che si sentiva parecchio instabile sulle
gambe, in effetti.
Nel
salone faceva caldissimo, a causa di tutte le persone che vi erano
stipate, e per un attimo Lily vacillò per il gran caldo.
Ripesasi,
prese ad avanzare verso il tavolo degli alcolici, pestando non pochi
piedi con i suoi micidiali tacchi. Era appena giunta a destinazione,
e stava appunto accingendosi a bere il primo sorso del suo nuovo
cocktail, quando questo le venne abilmente sfilato di mano.
-Stai
bevendo troppo- l'ammonì Scorpius, che sebbene si stesse
divertendo
e stesse bevendo con i suoi amici, era ancora perfettamente sobrio.
-Perché
l'hai fatto?- gli domandò lei, mortalmente offesa.
-Perché
stai bevendo troppo- ribadì lui, tenendo convenientemente il
bicchiere fuori dalla portata di Lily.
-Sei
tu che stai bevendo troppo poco, semmai! Potresti cortesemente
ridarmelo?- chiese Lily, educata come sempre.
-Non
penso lo farò. Quando bevi troppo poi tendi a...non
ricordati le
cose- le fece notare Scorpius, divertito.
-Su
questo hai ragione. Comunque, di cosa ti preoccupi? Stasera potrebbe
succedere qualcosa di cui vorrei ricordami?- lo interrogò
Lily,
maliziosa.
-Chi
lo sa. Glorya ha molte camere da letto- osservò Scorpius,
nel tono
di chi commenta casualmente il tempo. Lily venne percorsa da un
brivido, a quelle parole, e replicò:
-È
la prima volta che vengo qui, non ne ho mai vista neanche una. Forse
potresti farmi da guida? Magari...ora?-
L'alcol
le aveva tolto parecchi freni inibitori, e Scorpius pensò
che fosse
adorabile, brilla e con le guance arrossate dal caldo.
-Ora?
Ma fra pochi minuti c'è il brindisi di mezzanotte-
sottolineò,
indicando con un cenno della mano il salone, ed aveva ragione: tutti
gli invitati erano confluiti in pista, sotto la postazione della
band, pronti a scandire gli ultimi secondi di quell'anno a ritmo
della voce del cantante.
Lily
intravide Glorya abbracciata a Liam, Shane che stringeva Cassiopea,
Derek che teneva una mano di Rose e persino Albus vicino a
Marìkaa,
a parlare tranquilli; e bravo Al, pensò Lily, osservandoli.
-Per
brindare mi servirà il mio calice, però. Su,
dammelo, così
raggiungiamo gli altri, facciamo un brindisi e poi...vedremo- lo
invitò Lily, e questa volta venne accontentata: Scorpius le
restituì
la coppa, per poi prenderla per mano e guidarla verso i loro amici,
proprio mentre iniziava il classico conto alla rovescia.
-Dieci!...nove!....-
Lily
incrociò gli occhi di Glorya e di Cassiopea, e rivolse loro
il suo
classico, minuscolo sorrisetto che stava ad indicare che era felice.
-...otto!...sette!...-
Liam
strinse più forte Glorya, Shane respirò il
profumo dei capelli di
Cassiopea e Scorpius abbracciò Lily, cingendole la vita da
dietro.
-....sei!...cinque!....-
Albus
desiderò di poter baciare Marìkaa, ma dovette
trattenersi,
nonostante non riuscisse a staccare lo sguardo da lei;
Marìkaa sentì
il cuore battere forte sotto quei limpidi occhi verdi.
-...quattro!...tre!...-
Edward
pensava a Diana, sentendo disperatamente la sua mancanza, ma i suoi
occhi continuavano a cercare Lily, a bersi la sua immagine, fra le
braccia del suo migliore amico...Thomas gli strinse un braccio,
avvertendo la sofferenza del fratello.
-....due!....uno!....zero!
Auguri genteeee! Felice anno nuovo!!!-
La
folla esplose, urlando auguri e facendo tintinnare i bicchieri nel
primo brindisi del nuovo anno.
*******
Gli
invitati avevano cominciato ad andarsene verso le quattro del
mattino, le ragazze tenendo fra le mani scarpe dai tacchi troppo
alti, i ragazzi sorreggendo qualche amico che aveva bevuto troppo;
gli elfi domestici stavano ripulendo pozze di vomito di qualcuno che
non aveva retto l'alcol e rimuovevano avanzi di cibo, la band
musicale smontava gli strumenti, fra una risata e l'altra. Le persone
non smettevano di congratularsi con Glorya per la bellissima festa,
dicendole che se ne sarebbe parlato a lungo ad Hogwarts. A lei faceva
male la faccia, a furia di ringraziare sorridendo, e quando l'ultimo
invitato se ne fu andato si sentiva la faccia rigida per il gran
sorridere.
-Quasi
tutti andati, finalmente- annunciò esausta, lasciandosi
cadere su un
divano accanto a Liam; affianco a lui Shane teneva in grembo la testa
di Cassiopea, comodamente rannicchiata su un fianco, mentre Lily e
Scorpius dividevano una chaise-longue, scomodi ma decisi a restare
vicini. Rose aveva abbandonato la testa su una spalla di Derek, e
teneva gli occhi chiusi, stanca ma contenta di essere riuscita a
divertirsi; Albus era andato via con Marìkaa, promettendo a
Lily che
sarebbe tornato a prenderla il giorno dopo.
-Chi
è rimasto?- domandò Cassiopea, quasi facendo le
fusa per via di
Shane che le accarezzava i capelli.
-Loro-
replicò Lily indicando con un cenno della mano Edward e
Thomas a
bordo piscina che chiacchieravano con un gruppetto di Slytherin, fra
cui Melissa Summers, Isabelle Blackwell, Duke Morrison e Mark Fuller
del quinto, Amanda Stevens e Jake Lockhart del sesto, Chantal
Ferworth e Brianna Aberfield del settimo.
-Perché
non se ne stanno andando? E poi quello sta troppo vicino a mia
sorella- borbottò Scorpius all'orecchio di Lily,
infastidito,
alludendo a Cassiopea e Shane; lei rise e sussurrò in
risposta:
-Piantala
di fare il fratello geloso! Guarda Derek, lui è
tranquillissimo-.
In
effetti Derek non aveva alcun problema con Liam, anzi nel corso della
serata avevano chiacchierato amabilmente.
Scorpius
sbuffò, non del tutto convinto, mentre Lily ripeteva,
all'indirizzo
di Glorya:
-Perché
non se ne stanno andando? Non hanno capito che a questo punto la
festa continua solo per quelli che contano...o quasi?- aggiunse
ripensandoci, lanciando un'occhiata a Rose; Cassiopea e Glorya
ridacchiarono, avendo intuito a chi si riferiva. Lily sarà
stata
anche innamorata, ma il suo carattere made only in Lily rimaneva
sempre lo stesso.
-Non
lo so, ma non posso certo cacciarli via- replicò poi Glorya,
ragionevole. In quella, il gruppetto entrò in sala, gli
ultimi
alcolici ancora fra le mani.
-Ehi
ragazzi, che ne dite del gioco della bacchetta alcolica?- propose
Jake Lockhart, noto festaiolo del sesto anno, un ragazzo dai capelli
biondo scuro e occhi castani ridenti, sempre pronto a far casino,
salvo poi scaricare la colpa sugli altri in caso di problemi con gli
insegnanti; il perfetto Serperverde medio, insomma.
-E
in cosa consisterebbe questo gioco?- domandò Brianna
Aberfield,
compagna di classe di Scorpius, Edward e Derek, una ragazza alta e
slanciata, con lunghi capelli neri ma con il trucco un po' sbavato.
-Dunque,
dovremmo sederci in cerchio sul pavimento e mettere al centro la
bacchetta di qualcuno, poi si estrae a sorte chi la ruoterà
per
primo. Prima di iniziare, il giocatore deve dichiarare a tutti la
posta in gioco, ovvero: obbligo o verità; se la
“vittima” non
risponde con sincerità oppure esegue male l'obbligo, deve
bere per
penitenza. Chi inizia, quindi, fa girare la bacchetta che al termine
del giro si fermerà con la punta orientata nella direzione
di uno di
noi, al quale la posta in palio è destinata...ad esempio
dovrà
rispondere ad una domanda o fare un obbligo. Naturalmente, dovrebbero
essere sempre un ragazzo e una ragazza a giocare...tipo, con tutto il
rispetto non bacerei mai Edward! - e indicò Nott, che si
finse
offeso,- comunque, il giocatore vittima diventerà poi a sua
volta
colui che ruota la bacchetta, e così via. Tutto chiaro?-
spiegò
Jake velocemente, e ci fu chi annuì entusiasta, tipo
Isabelle che
sperava in un'occasione con Derek, suo eterno amore, e chi si
prestò
di controvoglia, ad esempio Scorpius, che non voleva certo rischiare
di cedere Lily a chicchessia. Ad ogni modo, si disposero a cerchio e
si iniziò con un'imbarazzatissima Rose, che fece ruotare la
bacchetta verso Shane; per spirito di amicizia, dato che era suo
compagno di casa da quasi sette anni, si limitò a chiedergli
quale
fosse il suo piatto preferito, risposta che ottenne senza problemi.
Lieto di essersela cavata così facilmente, Shane diede il
giro alla
bacchetta che si fermò su...Scorpius.
-Oh,
Merlino, perché?- si chiese Cassiopea osservando il proprio
fidanzato scrutare pensoso il fratello.
-Burke,
occhio a quello che fai- lo minacciò quest'ultimo,
suscitando le
risate di tutti.
-Dunque,
scelgo...obbligo. Dovrai cantare “Un
calderone pieno di amor bollente”
di Celestina Warbeck, ma...- iniziò a dire Shane, facendo
ridere di
nuovo il gruppo, tranne Scorpius che a quelle parole stava
cominciando ad emettere fumo dalle orecchie, -saltando su un piede
solo- concluse, con un ghigno sadico.
-Ossignore,
ma Shane lo sa che Scorpius è stonato come una campana?-
domandò
Glorya a Cassiopea, le cui spalle erano scosse da tremori
irrefrenabili per il gran ridere.
-Non
credo, sai...che poi come fa a essere stonato se sa suonare il
pianoforte? Non è umanamente possibile- le rispose Lily al
posto
della bionda, incapace di parlare.
-Mi
rifiuto!- stava protestando Scorpius fra la delusione generale.
-Oh
dai Capitano! Non essere timido!- lo incalzò la Aberfield,
sua
compagna di squadra, estremamente divertita.
-Infatti,
Scorpius, non farti pregare, su. Sono proprio curiosa di vederti
esibire in questa performance- intervenne Lily sperando di riuscire a
convincerlo; tanto per rincarare la dose, gli sorrise e
sbatté le
ciglia, civettuola. Lui la guardò malissimo, e
replicò:
-Traditrice!-
ma poiché non sapeva resisterle, l'accontentò per
il giubilo del
pubblico.
-Grazie,
Scorpius, non lo dimenticherò mai- disse Lily al termine
dell'esibizione, piegata in due dal gran ridere come tutti gli altri.
La performance venne giudicata accettabile, e Scorpius non fu
obbligato a bere.
-Mi
vendicherò- minacciò lui all'indirizzo di Lily,
ma soprattutto a
quello di Shane.
Il
gioco proseguì e più si andava avanti
più il livello di cattiveria
degli obblighi e delle domande cresceva, così come il
livello di
alcol in circolazione; ma tutti si stavano divertendo. Dopo Scorpius
toccò proprio alla mente malata ideatrice del gioco, Jake
Lockhart,
il cui obbligo sarebbe stato baciare Isabelle Blackwell, ma il
ragazzo dichiarò solennemente che piuttosto preferiva
continuare a
bere sino a sentirsi male; poi fu il turno di Amanda Stevens, che per
rispondere alla domanda fattale da Jake fu costretta a raccontare
l'episodio più imbarazzante della sua vita, e di Duke
Morrison,
obbligato ad esibirsi in un movimentato tip tap...essendo astemio, il
povero ragazzo non ebbe altra scelta che impegnarsi.
A
quel punto, sfortuna volle che toccasse a Melissa Summers, che
dovette eseguire su se stessa un incanto Rallegrante, incantesimo
già
difficile di per sè, figurarsi se a usarlo era una alticcia
per via
di tutto l'alcol e non proprio un genio in Incantesimi; in ogni caso
il risultato fu che Melissa non riuscì a smettere di ridere
per un
quarto d'ora, rischiando di soffocare, sino a che Mark Fuller, per
solidarietà Slytherin, intervenne con un Finite
Incantatem!
Ripresasi,
Melissa diede il giro alla bacchetta, che si fermò davanti a
Lily.
-Quanto
ho atteso questo momento- annunciò Melissa, estremamente
compiaciuta; non aveva mai potuto soffrire Lily, a maggior ragione da
quando stava con Scorpius, ed ora aveva l'occasione di prendersi una
piccola rivincita.
-Ovviamente
scelgo obbligo...- disse, alla ricerca di una degna punizione,-...per
esempio un bel tuffo in piscina. Vestita così- decise alla
fine e
Lily sbiancò: si sarebbe rovinata il bel vestito, ed i
capelli
acconciati con tanta cura! Ovviamente Melissa sapeva quanto lei fosse
vanitosa, ed aveva scelto quella punizione per ferire il suo ego.
-Lily,
scegli l'alcol a prescindere- le suggerì saggiamente
Cassiopea, che
sapeva quali cupi pensieri stessero passando per la mente dell'amica.
-Ecco,
sì, scelgo l'alcol!- affermò Lily impanicata, ma
il gruppo non
volle sentir ragioni, soprattutto Scorpius, ben deciso a far pagare a
Lily la punizione da lui subìta a inizio gioco.
-Non
potete obbligarmi, datemi da bere! Summers, me la paghi questa! La
tua vita sociale a Hogwarts si ridurrà a zero!-
s'impuntò Lily, ma
gli altri insistettero.
-Possiamo
sempre portarcela di peso, in piscina. Quanto peserai? Trenta chili
bagnata?- ipotizzò Thomas, malevolo, e tutti i ragazzi si
offrirono
volontari per portare Lily a spalle.
-Scorpius.
Ti prego, fermali- implorò a quel punto Lily, sperando che
almeno il
suo fidanzato fosse dalla sua parte.
-Eh
no, tesoro. Un obbligo è un obbligo, come ho ben potuto
sperimentare
io stesso. Su forza, andiamo- ghignò Scorpius alzandosi per
afferrare Lily da sotto le braccia; venne aiutato da tutti gli altri
ragazzi (controllò attentamente dove appoggiassero le mani)
e così,
con Lily che scalciava ed il codazzo di ragazze al seguito la
buttarono allegramente in piscina.
-Vi
odio, vi odio tutti- affermò Lily dieci minuti dopo,
issandosi a
bordo piscina con i capelli bagnati tirati indietro e il vestito
appiccicato al corpo, una vista che Scorpius (ma non solo),
apprezzò
molto.
Entrò
a passo di marcia in casa, seguita dalle risate di tutti, comprese
Glorya e Cassiopea che sghignazzavano mentre l'accompagnavano in
bagno a farsi una doccia e a darsi una sistemata. Riemerse poco dopo,
con i capelli di nuovo in piega grazie ad un incantesimo di Cassiopea
(Merlino la benedica) e vestita decentemente, grazie a Glorya, che
recuperò la sua borsetta contentente i vestiti di ricambio
(Merlino
l'avesse in eterna grazia).
Il
gioco riprese, e la vendetta di Lily si consumò su un
malcapitato
Thomas, costretto a mangiare ben dieci Crostatine Canarine, che gli
causarono una mutazione spaventosa (convenientemente immortatalata
con decine di foto); tornato normale, girò la bacchetta che
si fermò
davanti a Edward.
-Ricordati
che sono tuo fratello- disse quest'ultimo, sulla difensiva.
-Giusto,
per questo sarò misericordioso con te. Diciamo
obbligo...cinque
minuti in sgabuzzino con una ragazza, scegli tu quale- concesse
Thomas, magnanimo.
-Perché
lui si becca gli obblighi facili? Se chiama Glorya poi lo sistemo io-
fece Liam a Shane, che fece spallucce e replicò, cupo:
-Guai
a lui se sceglie Cassiopea-.
Ma
Edward non aveva intenzione di scegliere Cassiopea, né
nessun'altra
ragazza del sesto o del settimo. Con un sorriso si voltò
verso
Scorpius e chiese:
-Mi concedi Lily per cinque minuti?-
Scorpius
lo osservò per un minuto buono, poi sapendo che l'amico
aveva in
mente solo Diana e che di lui poteva fidarsi (d'altra parte, disse a
se stesso, io
ho fregato Lily
a lui,
non viceversa) annuì e disse:
-Se
a lei non dispiace-.
Lily
fece spallucce, ancora meditando propositi di vendetta su Melissa per
la punizione che le era toccata, e seguì Edward in un
capanno delle
scope, in giardino.
Una
volta chiusa la porta alle spalle, i due si ritrovarono in una
condizione di semi oscurità.
-Beh,
che facciamo cinque minuti qui dentro?- chiese Lily, appoggiandosi ad
una parete.
-Non
saprei- replicò Edward, in uno stato di semi-ubriachezza;
tuttavia
non era preda di una sbornia allegra, bensì di quella
nostalgica e
malinconica.
-Mi
hai scelta tu. Ci deve essere un motivo- sottolineò Lily,
alla quale
a causa del bagno in piscina l'allegria da tequila era passata.
-Un
motivo c'è. Solo che non ti piacerà- rispose lui.
Stavano stretti,
in quel minuscolo ripostiglio, tanto che Lily poteva sentire il
profumo di Edward, lo stesso di sempre. Probabilmente anche lui
poteva fiutare l'odore dello shampoo ai fiori che Glorya le aveva
prestato per lavarsi i capelli.
-Perché
non dovrebbe piacermi? Sei parecchio strano, stasera, Edward- disse
Lily, perplessa. Non era in grado di distinguere bene i tratti del
suo viso, talmente era fioca la luce che filtrava da sotto la porta,
e d'un tratto Lily si sentì a disagio. Non sapeva a cosa
fosse
dovuta quella sensazione, forse alla distanza troppo ridotta, o al
tono con cui aveva parlato Edward, oppure al fatto che all'improvviso
sentiva il respiro del ragazzo sul proprio volto.
-Strano,
dici? Può essere...sai cosa c'è, Lily? Io penso
proprio di odiarti-
ribatté Edward, con una risata decisamente poco gioiosa.
-Odiarmi?
Ma cosa stai dicendo?- domandò Lily, giustamente confusa.
Che fosse
sotto l'effetto della Maledizione Imperius?
-Sì,
io ti odio. Vuoi sapere perché? Perché Diana mi
ha lasciato...-
-...cosa
c'entra questo con...- tentò di dire lei, invano.
-...mi
ha lasciato, dicevo. Ha detto che non se la sentiva, e aggiunto un
sacco di stronzate sulle relazioni a distanza...- proseguì
Edward,
ignorandola
-...non
è certo colpa mia se...- riprovò Lily, senza
successo, dato che per
Edward era come se non avesse aperto bocca.
-Ed
io ho il cuore a pezzi. Eppure, stasera, quando sei arrivata alla
festa...non stavo pensando a lei. Stavo pensando a te, a quanto eri
bella-.
-Edward,
stai esagerando. Cosa significa tutto questo? Onestamente non riesco
proprio a seguirti- disse Lily, che stava perdendo la pazienza.
Edward
tacque un momento, ma poi, anziché rispondere alla sua
domanda,
chinò repentinamente il viso verso quello di Lily, e la
baciò,
senza sentire la porta del capanno che veniva socchiusa proprio in
quell'istante.
Note
dell'autrice:
Salve
gente!!! Eccomi qui con un nuovo capitolo, a dieci giorni
dall'ultimo...siete contenti? Sono stata brava? :D
Oggi
condivido con voi la gioia di aver passato il penultimo esame che mi
separava dalla laurea, perciò sono estremamente di buon
umore :P
Venendo
al capitolo....diciamo che succede molto, soprattutto per quanto
riguarda Albus e Marìkaa ma anche Edward. Cosa ne pensate
della
variante magica del gioco della bottiglia? Spero di non avervi
annoiato con la spiegazione del gioco, ma d'altra parte non potevo
non metterla. Sono curiosa di sentire cosa ne pensate della parte
finale del capitolo, quindi mi aspetto taaaaante taaaaante recensioni
che mi dicano quanto io sia sadica a far succedere quello che
è
appena successo :D
Passando
alle recensioni...l'ultimo capitolo ne ha avute 14,
e sottolineo 14!!!
Sono tantissime per una che è stata latitante per un anno,
quindi ho
deciso che significa che mi avete perdonata XD scherzi a parte,
grazie di cuore alle 14 persone che hanno recensito, come sempre
risponderò personalmente a ciascuno di voi fra oggi e domani
<3
Grazie
come sempre alle
175
persone
che hanno la storia fra i preferiti,
le 41
che
la ricordano
e
le ben 203
che
la seguono
:)
Prima
di concludere ne approfitto per farmi un po' di pubblicità e
per
sponsorizzare BREATH
OF ETERNITY (
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1285251) che è
una raccolta di one-shot legata alla mia precedente storia WE
WERE BORN, RAISED AND DIED WITH THEM
(http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=648189&i=1).
Se amate i malandrini e se vi piace il mio modo di scrivere potreste
trovarla piacevole :) Faccio l'annuncio qui perché so che
alcune
lettrici di Poisonous Lily seguivano anche questa storia e magari
avrebbero piacere di sapere che ho ripreso ad aggiornare :)
Bene,
ho detto tutto.
Ci
vediamo fra una decina di giorni con l'aggiornamento di PL, e vi
aspetto numerosi anche per le altre mie creazioni :)
Sempre
Vostra,
Miss
|
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Capitolo 64 *** Rage ***
CAPITOLO
63
Rage
Come
alla maggior parte degli studenti di Hogwarts, a Scorpius piacevano i
prodotti dei Tiri Vispi Weasley, soprattutto quelli che potevano
aiutarlo a saltare una lezione quando non aveva voglia di seguire il
monotono borbottio di Rüf o le complicate spiegazioni della
Yung. Di
solito aveva sempre una scorta di Torrone Sanguinolento, Merendine
Marinare e Pasticcetti Svenevoli, pronti ad essere usati in caso di
necessità. Il caso aveva voluto che, chissà come
mai, all'ultima
spedizione che aveva fatto al negozio durante le vacanze di Natale,
Scorpius avesse acquistato anche un paio di Orecchie Oblunghe e che
in seguito le avesse dimenticate nella tasca interna del mantello
che, per uno scherzo del destino, aveva indosso anche la notte di
Capodanno.
Così,
quando Edward aveva scelto Lily per l'obbligo nello sgabuzzino,
Scorpius aveva pensato bene di seguirli, perché si sa,
fidarsi è
bene e non fidarsi è meglio; non credeva che Lily avrebbe
fatto
chissà che cosa, ma quanto ad Edward...
Allontanatosi
con una scusa dal gruppo, Scorpius aveva attraversato il giardino per
mettersi dietro la porta del capanno, con le Orecchie Oblunghe ben
posizionate.
Le
voci di Lily ed Edward gli arrivavano ben chiare, e Scorpius
intuì
subito che c'era qualcosa che non andava nell'amico, sensazione che
trovò una spiegazione quando lo sentì dire che
Diana lo aveva
lasciato. Perplesso, ascoltò il suo sproloquio, in un
crescendo di
costernazione che culminò in rabbia quando lo
sentì elogiare Lily
per la sua bellezza; sentì anche i vani tentativi della sua
fidanzata di interrompere Edward e fu quando percepì, dal
suo tono
di voce, che stava per perdere la pazienza che Scorpius decise di
aprire di qualche centimetro la porta dello sgabuzzino con
l'intenzione di porre fine a quello stupido gioco. Fu lieto di averlo
fatto in quel preciso istante: se avesse ritardato anche solo di un
secondo, non avrebbe mai visto l'espressione di assoluto
sbalordimento che balenò sul viso di Lily quando Edward
posò la
propria bocca su quella di lei. Alla vista delle loro labbra che si
toccavano, un velo di furia rossa calò sugli occhi di
Scorpius, che
si sentì invadere da una rabbia incontrollabile. Senza
pensare alle
conseguenze dei propri gesti -d'altra parte, Edward
ci aveva forse pensato?- fece irruzione nel piccolo ripostiglio,
palesando così la propria presenza ai suoi due occupanti.
Lily ed
Edward ebbero a malapena il tempo di spalancare la bocca, che
Scorpius aveva già afferrato quest'ultimo per il colletto
della
camicia e gli aveva sferrato un sinistro micidiale sulla guancia.
-Scorpius!-
esclamò Lily scioccata proprio mentre Scorpius sillabava
furente
all'indirizzo dell'amico:
-Tu
non ne hai alcun diritto!-
Con
uno spintone poderoso, Edward spinse Scorpius fuori dal capanno,
facendolo arretrare sul prato, e si preparò a caricare a sua
volta.
-Tu
non ne avevi alcun diritto! O te lo sei forse dimenticato?- gli
urlò
di rimando, alludendo a quando era stato Scorpius
a baciare Lily quando lei stava con lui.
Per
tutta risposta Scorpius gli saltò alla gola, ed i due
cominciarono a
darsela di santa ragione, alla maniera babbana.
Lily
era completamente paralizzata; come sempre, nelle situazioni di crisi
non era in grado di pensare lucidamente, non sapeva assolutamente che
cosa fare, ed era escluso che tentasse di mettersi fra i due. Come se
fosse una spettatrice esterna, non coinvolta nei fatti,
osservò
Edward che era riuscito a mettersi a cavalcioni su Scorpius e gli
aveva appena aperto un taglio sullo zigomo. Inorridita, vide il
sangue scorrere sotto l'occhio chiaro di Scorpius, ed una voce remota
in un angolo della sua mente le disse che doveva entrare dentro,
prendere la bacchetta e porre fine a quella violenta rissa con un
incantesimo. Ma era bloccata lì. Non poteva
fare alcunché.
Forse
attirata dalle grida dei due ragazzi sul prato -Scorpius aveva appena
urlato a Edward di essere un puttaniere in calore mentre con una
ginocchiata alle parti basse stava riuscendo a scrollarselo di dosso-
il resto della comitiva accorse in giardino, e alla vista del sangue
e di quanto stava accadendo Melissa strillò e Isabelle quasi
svenne;
la maggior parte degli altri era assolutamente sbalordita, compresa
Cassiopea che non riusciva a credere ai propri occhi. Gli unici ad
essersi ripresi in un tempo relativamente breve -impiegarono solo
qualche secondo a raggiungere i due lottatori- furono
inaspettatamente Liam e Shane, che, con uno sguardo di intesa, si
misero in mezzo ai due e afferrarono rispettivamente Scorpius e
Edward per dividerli.
Con
non pochi sforzi ci riuscirono, e nell'attimo di silenzio che
seguì
Derek domandò ad alta voce:
-Che
diavolo
è successo?-.
Né
Edward né Scorpius risposero; ansimavano entrambi, il primo
tenendosi lo stomaco nel tentativo di riprendere fiato dopo l'ultima
raffica di pugni ricevuta, l'altro tamponandosi lo zigomo ed il naso
sanguinanti. Edward e Scorpius si fissarono negli occhi per un lungo
attimo, attimo in cui nessuno osò aprire bocca, ed infine
Scorpius
annunciò, con voce tagliente:
-Tu
sei morto, per me-.
Detto
questo, si liberò dalla stretta di Liam ed entrò
in casa,
leggermente barcollante; dopo un attimo di esitazione Lily si
riscosse e lo seguì, sotto gli occhi interrogativi di tutti,
ma
soprattutto di Glorya e Cassiopea, che le chiedevano che cosa fosse
successo. Derek, decidendo che al momento era Edward ad aver
più
bisogno di lui, lo raggiunse e, afferratolo per un braccio, lo fece
sedere per poi iniziare a curarlo; il resto del gruppetto, avendo
intuito che ormai la festa era finita, cominciò a
dileguarsi, chi
con le scope, chi con la polvere volante o altri mezzi di trasporto.
Lily
intanto aveva raggiunto Scorpius, ma non osava dire nulla mentre lo
seguiva lungo il corridoio principale di casa Zabini.
Lo
vedeva camminare sulle gambe malferme, ma fu solo quando ebbe
raggiunto una liscia porta bianca che si fermò; entrata,
Lily ebbe a
malapena il tempo di notare che si trovavano in una camera da letto,
poi Scorpius crollò a sedere sul grande baldacchino al
centro.
-Stai....bene?-
chiese lei esitante, interrompendo il silenzio.
-Tu
me lo avresti detto?- l'aggredì lui guardandola serio, come
se lei
non avesse nemmeno aperto bocca.
-Cosa
intendi?- domandò Lily, cercando di apparire calma sotto
quegli
occhi inquisitori; lo zigomo di Scorpius continuava a sanguinare, ma
lui non parve darvi peso.
-Mi
avresti detto del bacio, se non l'avessi visto con i miei occhi?-
chiarì lui, inchiodandola con lo sguardo. L'aria fra loro
era
elettrica, e Lily dovette resistere all'impulso di indietreggiare.
-Ha
importanza?
Tu ci hai visto-
fu la risposta di Lily, ma dall'ombra che calò sul viso di
Scorpius
capì che non erano state le parole giuste da dire.
-Ha
importanza per me. Rispondi- le disse perentorio.
-Non
lo so. Forse- replicò Lily, evasiva, ma ancora una volta
doveva aver
detto qualcosa di sbagliato, perché Scorpius la
guardò quasi
deluso.
-Che
risposta sarebbe? O sì o no, Lily. Forse non è
accettabile-
ribatté, in un tono di voce così aspro da farla
trasalire.
-Che
cosa vuoi che ti dica? Non lo so se te lo avrei detto. Che cosa ne
avremmo guadagnato?-
-Che
cosa ne avremmo...- ripeté lui, incredulo, -ma ti senti
quando
parli? Non è sempre tutto una questione di guadagno, Lily!-
le urlò
contro, facendola sobbalzare. Che cosa gli prende ora? si
domandò
Lily sbalordita, perché se la sta prendendo con me? E
poi...quella
frase....ma
ti senti quando parli?
Era la stessa che le aveva urlato James, durante la loro lite
natalizia.
-No,
non te lo avrei detto, sei contento? Tu ci avresti solo sofferto, e
per me non ha significato niente. Non sarebbe servito a nessuno
parlarne- l'accontentò alla fine, cominciando ad arrabbiarsi
a sua
volta.
-Capisco.
E la parola
sincerità
non ti dice nulla?- le domandò ancora lui, alzandosi in
piedi per
fronteggiarla.
-Non
sempre la verità è la cosa migliore. Se non ci
avessi visti, ora tu
avresti ancora il tuo amico, ed io avrei ben presto dimenticato
quello stupido bacio che.Non.Ha.Significato.Nulla- sillabò,
per
fargli entrare il concetto in testa.
-In
questo momento mi sembra di non conoscerti. Mi sembra che tu sia
davvero quella che tutti credono che tu sia. Anche in questa
situazione, tu pensi solo a cosa ti è utile e cosa no, a
cosa ne
ricavi- le disse, tagliente.
-Stiamo
davvero litigando perché ipoteticamente
io non ti avrei detto del bacio? E perché lo ammetto?
Avresti
preferito che ti avessi mentito, dicendoti “ma certo
Scorpius,
ovvio che te lo avrei confessato!” anche se non è
quello che avrei
fatto?- domandò Lily, stupefatta; per lei quella discussione
non
aveva alcun senso.
-Stiamo
litigando perché mi stai dimostrando che non posso fidarmi
di te, o
che posso farlo solo quando sono sicuro che tu abbia qualcosa da
guadagnarci- le chiarì Scorpius, senza smettere di fissarla
negli
occhi.
-Tu
vieni a parlarmi di fiducia? Tu che ti sei appostato là
fuori per
controllare che...per controllare me? Non ti sembra che ci sia una
contraddizione? Eppure io non me la sarei neanche presa, se tu non
avessi fatto tutto questo rumore per nulla!- gli fece notare lei
irata, accorgendosi solo in quel momento di quanto le avesse dato
fastidio la mancanza di fiducia da parte di Scorpius.
-E
meno male che l'ho fatto! Perché altrimenti, grazie al mio
cosiddetto amico
e a te, che non mi avresti detto un accidenti di nulla, non avrei mai
saputo niente di questo bacio del cazzo!- gridò Scorpius di
rimando,
torreggiando su di lei, che si sentì improvvisamente piccola
e quasi
fragile a pochi centimetri dal suo petto ansimante. Ma non aveva
intenzione di cedere.
-Tutto
questo è assurdo. Non ho chiesto io quel bacio, non lo
volevo e non
ha significato nulla. Tu lo hai saputo, senza aver bisogno che te lo
dicessi io.
Non
ho intenzione di continuare a litigare con te per qualcosa di
così
insensato- dichiarò lei, facendo un passo indietro.
-Già,
non ne avresti
alcun
guadagno, vero?- frecciò lui sarcastico, forse con l'intento
di
ferirla, proprio come era stato ferito lui.
Lily
sbiancò a quelle parole, e serrò le labbra in una
linea dura, unici
segni della sua rabbia.
Senza
dire alcunché, girò sui tacchi e fece per
andarsene, ma Scorpius la
bloccò, trattenendola per un braccio.
-Non
te ne puoi andare così, nel mezzo di una lite-.
-E
tu non hai il diritto di parlarmi in questo modo, a prescindere da
tutto. Lasciami- ribatté lei, divincolando il braccio dalla
sua
presa.
-E
va bene, vattene. Nessuno mi assicura che infondo tu non lo volessi,
quel bacio- disse, pur essendo consapevole che Lily non si era
davvero aspettata che Edward si comportasse in quel modo. O almeno
credeva. Chissà che non stesse fingendo di essere stupita.
Ne
avrebbe ricavato
qualcosa, no? In quel momento, Scorpius sentiva di non sapere
più
nulla. Non sapeva chi fosse diventato il suo migliore amico, e
soprattutto non sapeva chi fosse davvero la ragazza che in quel
momento si stava allontanando in fretta da lui, con i capelli a
nasconderle il viso per non mostrare quanto fosse ferita.
******
Hogwarts,
una
settimana dopo
-Lily
non ci ha ancora detto perché mio fratello e Edward si sono
presi a
pugni. Di
nuovo-
affermò Cassiopea un freddo pomeriggio di inizio gennaio, il
primo
giorno di lezioni dopo che le vacanze di Natale erano terminate. Il
fatto di essere tornati a scuola da così poche ore non aveva
impedito agli insegnanti di assegnare una quantità
stupefacente di
compiti, così le due amiche avevano passato il pomeriggio
tappate in
biblioteca a studiare; dopo due ore passate chine sui libri erano
tornate in dormitorio, ma avevano perso le tracce di Lily da dopo
pranzo.
-Già.
Né perché lei e Scorpius sono così
freddi l'una con l'altro, oggi.
Sembra che abbiano litigato anche loro- rispose Glorya, socchiudendo
gli occhi mentre rivedeva nella mente piccoli frammenti di Lily e
Scorpius di quel giorno: loro che non
si salutavano quella mattina in sala comune,
non
si sedevano vicini né a colazione né a pranzo,
loro che soprattutto
non
si parlavano né si sfioravano.
-È
probabile che sia così, per quanto non siano due persone
espansive,
neanche loro sono mai stati così distanti. E poi Edward deve
aver
fatto qualcosa di davvero imperdonabile per meritarsi questo. Derek
non ti ha raccontato nulla?- domandò Cassiopea, sedendosi
sul
proprio letto e tirando fuori uno specchietto dal comodino con
l'intento di farsi le sopracciglia con leggeri colpi di bacchetta.
-No.
Se vuoi contare sulla discrezione di qualcuno, affidati a Derek-
replicò Glorya, ora con la testa ficcata nel baule alla
ricerca di
chissà cosa, alludendo alla leggendaria riservatezza del
proprio
fratello.
-Già,
quel ragazzo è una tomba, accidenti a lui-
imprecò Cassiopea, che
in quanto pettegola di prim'ordine detestava le persone che si
tenevano stretti i propri segreti.
-Vero.
Anche Edward non ha detto nulla, mentre davo una mano a Derek con lui
e mentre tu ti assicuravi che tutti si levassero di torno- convenne
Glorya, riemergendo infine con uno stivaletto solitario in mano.
-Neanche
Scorpius ti ha raccontato nulla?- chiese poi, decidendo di Appellare
il suo compagno, che sembrava introvabile.
-No.
A casa è stato di umore pessimo per il resto delle vacanze,
e quando
è così cupo è meglio non avvicinarsi a
lui- rispose Cassiopea, con
un sospiro.
Anche
se erano tornati sui banchi da sole ventiquattr'ore, tutta la
scolaresca era già venuta a conoscenza di quanto era
accaduto alla
festa di Capodanno -e Cassiopea sapeva bene chi ringraziare per
quella fuga di notizie -ed ora non si faceva che parlare del
perché
Scorpius Malfoy avesse pestato Edward Nott, e di cos'avesse fatto
quest'ultimo, e per caso c'entrava forse Lily Potter? E come mai la
coppia più spiata di Hogwarts si comportava come se non ci
fosse
alcuna relazione?
Come
se fosse stata evocata dalle voci delle due amiche, Lily
entrò in
stanza, le braccia cariche di libri e i capelli raccolti in una lunga
treccia.
-Ehi,
che fine avevi fatto?- la interrogò Glorya mentre Lily
sistemava i
voluminosi tomi sulla scrivania.
-Sono
stata trattenuta dalla Yung a fine lezione, voleva parlarmi del mio
tema di Trasfigurazione- rispose lei, sedendosi poi accanto a
Cassiopea.
-Lily,
non c'è proprio niente che devi dirci?- domandò
quest'ultima,
diretta come sempre.
-Per
esempio?- ribatté Lily, che in realtà si era
aspettata quella
domanda sin dal mattino ed anzi era stupita che le sue amiche
avessero atteso così tanto prima di metterla sotto torchio.
-Per
esempio che cosa è successo in quel capanno e cosa ha spinto
Scorpius e far rissa con Edward- spiegò Glorya, lieta del
fatto che
a quell'ora, poco prima di cena, non ci fossero anche Melissa e
Isabelle in camera.
-E
perché tu e Scorpius oggi siete stati freddi come due
ghiaccioli
l'una con l'altro- rincarò Cassiopea, schietta.
-Noi
non...- provò a dire Lily, ma la Malfoy la interruppe:
-Per
favore, non negare. E ora racconta!-
Lily
guardò le due amiche, rassegnata.
-Beh,
Edward era parecchio strano. Aveva bevuto e farfugliava cose senza
senso- cominciò alla fine, ma dovette suonare troppo vaga
alle
orecchie di Glorya e Cassiopea, poiché quest'ultima chiese
ancora:
-Che
tipo di cose? Dai Lily, non farti tirare fuori le cose di bocca con
le pinze- la esortò, esasperata.
Lily
sospirò, poi rendendosi conto che probabilmente quelle due
l'avrebbero tormentata finché non avessero ottenuto una
risposta
decente, disse:
-E
va bene. Mi ha detto che Diana lo aveva lasciato, e che stava male
per quello. Poi però ha aggiunto che ero bella, ma anche che
mi
odiava. Insomma, uno sproloquio sconclusionato-.
Glorya
e Cassiopea si scambiarono uno sguardo, carico di mille domande, e
l'attimo dopo Glorya chiese ancora:
-E
poi cosa è successo?-.
-E
poi....mi ha baciata- disse Lily, e poi tacque per godersi le
espressioni di assoluto stupore che balenarono sui volti delle due
amiche; le loro mascelle planarono verso terra ad una
velocità
supersonica, mentre le due cercavano qualcosa da dire. La prima a
riprendersi fu Cassiopea:
-Quella
serpe schifosa, viscida, traditrice ed infame! Come si è
potuto
permettere di fare una cosa del genere, a
te
poi!- imprecò, giustamente indignata a nome del proprio
fratello.
Glorya
annuì, concorde:
-E
ti credo che Scorpius volesse ridurlo ad una poltiglia. Ma come ha
fatto a sapere subito del fattaccio? Gliel'hai detto tu?-
-No.
Ci aveva seguiti e per qualche motivo di cui sono all'oscuro ha
aperto la porta del ripostiglio proprio mentre Edward mi stava
baciando. Il resto lo sapete- spiegò Lily, iniziando a
cambiarsi per
la cena.
-Astuto,
non c'è che dire. E comunque no, il resto non lo sappiamo.
Dimmi una
cosa Lily...- iniziò Cassiopea esitante.
-Sì?-
fece lei, fissando indecisa un abito di lana rosso ciliegia ed uno di
cotone verde chiaro.
-Tu
avresti detto a Scorpius del bacio, se non vi avesse beccati?-
concluse Cassiopea, sperando che quella domanda non avesse offeso
l'amica.
Lily
tacque un momento, riflettendo sulla risposta da dare, poi disse,
ironica:
-Voi
Malfoy siete proprio fatti con lo stampo. Scorpius mi ha fatto la
stessa domanda dopo, quando l'ho seguito in casa-.
-E
tu cos'hai risposto?- volle sapere Glorya.
-Che
non lo sapevo. Forse no, perché nessuno ne avrebbe
guadagnato nulla-
replicò Lily, usando le stesse parole che aveva scelto
quella notte;
poi, prima che le sue amiche avessero tempo di torchiarla
ulteriormente, vuotò il sacco di sua spontanea
volontà, raccontando
della lite.
-Dirlo
avrebbe significato attribuirgli un'importanza che non ha avuto-
convenne alla fine Glorya, che aveva capito il ragionamento di Lily e
non la riteneva meschina per questo; d'altra parte, capiva anche la
reazione di Scorpius.
-Ma
forse non è stato saggio dirlo a Scorpius, immagino come
abbia
reagito- commentò Cassiopea, che conosceva bene il proprio
fratello.
Non se la sentiva di biasimare Lily per come aveva agito
-chissà
come si sarebbe comportata lei in una situazione del genere- ma, al
pari di Glorya, poteva comprendere perché Scorpius se la
fosse
presa.
-E
quindi, ora voi...siete...cioè, come siete?-
domandò Glorya che,
seguendo l'esempio di Lily, si stava togliendo la divisa in favore di
qualcosa di più comodo.
-Non
lo so. Oggi l'ho evitato, e lui ha evitato me- rispose Lily, sentendo
una piccola fitta all'altezza del cuore nel dire quelle parole.
-Beh,
andiamo a cena? Qui qualcuno ha fame- propose poi, sia
perché non
voleva più parlare di quell'argomento, sia perché
lo stomaco di
Cassiopea aveva preso a brontolare rumorosamente già da un
po'; le
due amiche annuirono, e così lasciarono il dormitorio
dirette in
Sala Grande.
Una
volta lì Lily prese posto fra le sue amiche, come sempre, ma
di
fronte aveva Scorpius, che non le aveva tolto gli occhi di dosso sin
da quando era arrivata; accanto a lui sedeva Derek, mentre Edward si
trovava poco lontano, fra Brianna Aberfield e Duke Morrison, e teneva
lo sguardo fisso sul proprio piatto. La cena si svolse in
un'atmosfera strana: benché Derek e Scorpius
chiacchierassero
normalmente e le tre amiche si sforzassero di comportarsi in maniera
naturale l'aria fra tutti loro era comunque tesa.
Erano
appena giunti al dessert -Cassiopea se ne servì due porzioni
come
sempre, Lily lo evitò come la peste dato che non aveva
ancora
smaltito i chili presi a causa di nonna Molly- quando il preside
Linton si alzò in piedi e richiamò la loro
attenzione; la
scolaresca pian piano si zittì, cosicché lui
potesse parlare.
-Come
vi avevo annunciato prima della pausa natalizia, a causa della triste
dipartita di Madama Bumb ho dovuto assumere un nuovo arbitro
nonché
insegnante di volo, e la scelta è ricaduta su Claire Lewis,
come
potrete ricordare. Ebbene, in vista della partita di Quidditch di
questo sabato, la signorina Lewis è arrivata a Hogwarts
questo
pomeriggio, e si tratterrà fino alla fine dell'anno.
È dunque con
grande piacere che la accogliamo- disse Linton e a quelle parole una
delle porte a lato della sala si aprì.
Una
ragazza alta e snella, con lisci e lucenti capelli biondo grano e
occhi verde chiaro fece il suo ingresso, suscitando non pochi
commenti in sala. Raggiunse con grazia il tavolo degli insegnanti e
dopo aver rivolto un sorriso agli studenti, ringraziò Linton
per le
gentili parole e si disse onorata di poter insegnare e arbitrare in
una scuola così prestigiosa.
Se
i ragazzi erano certamente molto contenti della nuova insegnante, le
ragazze lo erano un po' meno, ma in ogni caso tutti la salutarono con
un applauso educato.
Scorpius
vide Lily irrigidirsi di fronte a lui, benché il viso della
ragazza
non mostrasse alcuna emozione, e se non fossero stati in lite forse
le avrebbe detto qualcosa per farle capire che era tutto a posto. La
vista di Claire non gli aveva fatto né caldo né
freddo, preso
com'era dalla situazione con la ragazza che gli sedeva di fronte e da
tutti i problemi derivati dalla notte di Capodanno; il solo posare
gli occhi su Edward gli faceva serrare le labbra in un'espressione
dura.
Al
termine del piccolo discorso di Claire Linton congedò la
scolaresca,
ben lieta di tornare ai propri dormitori dopo una cena abbondante e
una faticosa giornata scolastica.
Lily,
ritrovatasi quasi subito sola dato che Glorya e Cassiopea si erano
affrettate a raggiungere i propri fidanzati, decise di scambiare due
chiacchiere con Albus, e, senza quasi degnare Scorpius di una sola
occhiata, si diresse al tavolo di Grifondoro. Albus aveva appena
iniziato a raccontarle qualcosa, quando Lily vide che la suddetta
signorina Lewis si era fatta largo fra la folla in uscita, diretta
verso Scorpius che si era attardato a parlare con la Aberfield -forse
di Quidditch- la quale però si era appena allontanata; anche
Derek,
come Glorya e Cassiopea, era già andato via con Rose per
trascorrere
insieme un'oretta prima che scattasse il coprifuoco.
Ascoltando
distrattamente Albus senza ricordarsi più di cosa stessero
parlando,
Lily osservò molto attentamente Scorpius parlare con la
nuova
arrivata. Lei sorrideva molto e gli aveva appena posato una mano sul
braccio con nonchalance, braccio che Scorpius aveva educatamente
sottratto al suo tocco, mentre chiacchierava con lei con
un'espressione seria in volto. Lily strinse le labbra, scrutando
malevola l'australiana, poi decise di andare a presentarsi,
nonostante lei e Scorpius si fossero ignorati per tutto il giorno e
non si fossero scambiati una sola parola dopo la lite a casa Zabini.
Fra lei e Scorpius le cose potevano anche non stare andando a gonfie
vele, ma nessuna
doveva invadere il suo territorio.
-Scusami
Al, me lo finisci di raccontare domani, vuoi?- si congedò in
fretta
dal fratello, che ebbe a malapena il tempo di borbottare un assenso,
e raggiunse Scorpius e Claire.
-...e
così eccomi qui- stava dicendo la bionda quando Scorpius
vide
arrivare Lily.
-Capisco.
Oh, Lily...ciao. Ti presento Claire, una mia vecchia...conoscenza.
Claire, questa è Lily Potter, la mia.... ragazza- le
presentò
Scorpius, con appena un'esitazione prima della parola
“ragazza”;
se era sorpreso di vederla lì, non lo diede a vedere.
Lily
sorrise fredda, tendendole una mano.
-Piacere
di conoscerti, Claire- disse, cortese come sempre ma con una punta di
gelo nella voce; se l'altra lo notò non lo
mostrò, e le tese a sua
volta una mano.
-Piacere
mio, Lily- rispose, scrutandola attentamente. Lily sostenne
tranquillamente il suo sguardo, sapendo per certo di non avere nulla
da invidiare. Come sempre si era preparata con particolare cura
quella sera per scendere a cena, e così, con gli stivali di
pelle
nera, il vestito attillato di lana rosso scuro e la lunga treccia
posata su una spalla, sapeva di fare la sua figura. Poi fu il turno
di Lily di scrutare Claire, che sebbene fosse ben vestita con abiti
Babbani al posto della solita veste da strega, e le sorridesse
dall'alto del suo metro e settanta, arrossì appena sotto gli
occhi
calcolatori di Lily. Quest'ultima sorrise, soddisfatta di poter
ancora far vergognare qualcuno con una sola occhiata. D'altra parte
non era la Regina di Slytherin a caso, come aveva sperimentato ancora
una volta Melissa Summers, finita in punizione a causa di una
vendetta particolarmente cattiva architettata dalla rossa; Lily
l'aveva pur
avvertita che gliel'avrebbe fatta pagare per quel bagno in piscina, e
così era stato.
Scorpius,
apparentemente ignaro della battaglia non verbale che si stava
svolgendo sotto i suoi occhi, non seppe bene cosa dire, e stava
giusto pensando che fosse il caso di defilarsi, quando Lily lo
precedette:
-Ho
un tema di Incantesimi da finire, andiamo?- disse rivolta a lui;
Scorpius annuì, sempre più sorpreso nel
constatare cosa potesse
fare una ragazza per gelosia, poi disse a Claire:
-Beh,
è stato un piacere rivederti Claire. Ci si vede in giro,
magari-.
Claire
annuì e replicò:
-Certamente.
Lieta di averti conosciuto, Lily-.
-Altrettanto-
rispose Lily e poi, anche se in circostanze normali non l'avrebbe mai
fatto neanche sotto tortura, figurarsi in quel momento particolare,
afferrò la mano di Scorpius e si allontanarono; Lily
percepì
chiaramente gli occhi di Claire fissi sulla propria schiena.
-E
questo che cosa vorrebbe dire?- la interrogò lui non appena
si
furono lasciati la Sala Grande alle spalle; nonostante fosse
arrabbiato con lei, avrebbe voluto continuare a stringerle la mano,
ma Lily la sottrasse quasi subito.
Lily
non replicò, e fece per affrettare il passo per potersi
allontanare
da lui, ma Scorpius non era disposto a lasciar perdere così
facilmente; la trattenne per un braccio, e quando Lily si
voltò a
guardarlo, insistette:
-Allora?-
-Allora
arrivaci da solo. Non sono forse quella che non fa mai nulla per
nulla? Che deve sempre avere il proprio tornaconto in ogni
situazione?- rispose lei, dura, per poi liberare il braccio e
allontanarsi di gran passo lungo il corridoio che l'avrebbe condotta
ai sotterranei, lontana da lui e forse, lontana da loro.
Note
dell'autrice:
Okay,
non ammazzatemi. Lo so che le cose fra Lily e Scorpius stavano
andando bene...troppo bene, in effetti, e quindi da persona sadica
quale sono ho deciso di movimentarle un po' :D cosa ne pensate di
queste liti? Di quella fra Edward e Scorpius, ma soprattutto di
quella fra Lily e Scorpius? Chi ha ragione, secondo voi? Sono
moooolto curiosa di sapere cosa
ne pensate
:D
Il
tema dominante del capitolo, come dice il titolo, è la
rabbia, e
direi che qui ce n'è un bel po' XD inoltre mi sono
concentrata molto
su Lily e Scorpius, ma dal prossimo capitolo cercherò di
dare spazio
anche alle altre coppie, nel caso ne stiate sentendo la mancanza :)
Beh,
sul capitolo non ho altro da dire, toccherà a voi farmi
sapere cosa
ne pensate...e quindi passo a ringraziare:
-le
175
persone
che hanno la storia fra i preferiti
-le
41
persone
che
la ricordano
-le
ben persone 206
che
la seguono
-le
11
persone che hanno
recensito, come
sempre risponderò personalmente a ciascuna di voi fra oggi e
domani,
ma intanto sappiate che la storia è qui
per voi <3
Per
concludere, angolo
pubblicità:
vi invito come sempre a passare a leggere BREATH
OF ETERNITY
(
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1285251)
che è una
raccolta di one-shot legata alla mia precedente storia WE
WERE BORN, RAISED AND DIED WITH THEM
(http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=648189&i=1).
Se amate i malandrini e se vi piace il mio modo di scrivere potreste
trovarla piacevole, ed inoltre leggendole farete felice me :)
Bene,
ho detto tutto.
Ci
vediamo fra una decina di giorni con l'aggiornamento di PL, e
continuo ad aspettarvi numerosi anche per le altre mie creazioni :)
Sempre
Vostra,
Miss
|
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Capitolo 65 *** Cassiopea's New Year's Eve ***
CAPITOLO
64
Cassiopea's
New
Year's Eve
Lily
decise di immergersi nello studio per non pensare a Scorpius,
Scorpius di concentrarsi sul Quidditch per non pensare a Lily.
Erano
trascorsi già sei giorni dal loro ultimo scontro verbale, e
nessuno
dei due sembrava intenzionato a cedere.
Gennaio
si presentava freddo ed implacabile anche dal punto di vista
meteorologico, e raffiche di pioggia alternate a nevicate sferzavano
senza sosta le antiche mura di Hogwarts.
Quello
era l'anno dei G.U.F.O, e Lily era ancora ben determinata ad avere il
massimo dei voti in tutte le materie.
S'impegnò
sempre di più in tutte le discipline, soprattutto in
Trasfigurazione, arte con la quale aveva sempre avuto non poche
difficoltà. Quel venerdì mattina, la
professoressa Yung cominciò
con un breve ripasso degli argomenti affrontati fino a quel momento,
sia a Hogwarts che al Saint Patrick, e verso la metà della
lezione
chiese loro di esercitarsi con gli Incantesimi Evanescenti.
-Summers,
distribuisci queste lumache...non fare quella faccia schifata, su-
disse la professoressa consegnando a Melissa una vaschetta con una
ventina di lumache, che la ragazza dovette consegnare a ciascuno dei
Serpeverde e dei Tassorosso -Sissy Brown squittì disgustata
nel
ricevere la propria- che seguivano la lezione.
-Perché
le lumache, perché? Mai che ci faccia esercitare con qualche
animale
meno ripugnante- si lamentò Glorya, suscitando una risatina
in
Cassiopea.
Lily
accettò la propria senza lagnarsi, cosa abbastanza strana
per lei, e
subito cominciò a cercare di far svanire la propria cavia;
ma, per
quanto ci provasse, al quarto tentativo quella era a malapena
pallida. Glorya e Cassiopea invece furono più fortunate, ed
alla
fine dell'ora erano riuscite ad Evanescere le loro chiocciole, cosa
che indispettì abbastanza Lily.
Fortunatamente,
a Pozioni si occuparono della Bevanda della Pace, pozione che
rilassò
Lily in tutti i sensi. Non ebbe difficoltà a eseguirla, e fu
molto
piacevole trascorrere due ore fra i rassicuranti fumi della
soluzione.
-Adoro
la Bevanda della Pace. Dovrei berne un po' ogni volta che mi viene il
panico per Storia della Magia- commentò Cassiopea mentre
travasava
un po' del proprio composto dal calderone in una fialetta; sperava di
indurre Lily a partecipare alla conversazione, ma quest'ultima era
ostinatamente taciturna. Anche a pranzo fu di poche parole,
nonostante Glorya e Cassiopea cercassero in tutti i modi di distrarla
criticando questa o quella acconciatura e spettegolando di tutti
quelli che passavano; erano appena riuscite a coinvolgerla in una
discussione su quale fosse il miglior incantesimo per farsi le
sopracciglia-, quando l'arrivo di Scorpius la fece di nuovo chiudere
in un caparbio silenzio. Osservando il proprio fratello, che
nonostante si fosse seduto molto distante da loro non riusciva a
smettere di guardare Lily, e la propria amica che cercava in tutti i
modi di evitare quello sguardo, Cassiopea decise che dovevano proprio
smetterla di comportarsi così. Quindi, posando forchetta e
coltello,
esordì:
-Lily,
questa situazione fra te e Scorpius è davvero assurda. Tu
sembri
affetta da un mutismo patologico, lui si comporta come se gli fosse
morto il fidato cane amico di una vita. Perché non potete
semplicemente mettere da parte quanto è successo e andare
avanti?-
Glorya
osservò Lily, chiedendosi se l'amica avrebbe risposto o se
avrebbe
fatto finta di non sentirla, ma infine Lily disse:
-Non
si può “semplicemente” far finta di
nulla. Lui mi ha trattata
come se fossi una bugiarda di prim'ordine, una di cui non ci si
può
fidare...e non è solo questo. Mi ha parlato come ha fatto
James,
facendomi sentire una cinica senza cuore che calcola freddamente cosa
le è utile e cosa no. E io non sono
così...cioè sì -si corresse
di fronte alle occhiate scettiche delle sue amiche, -ma non lo sono
mai stata con lui. E che non l'abbia capito mi ferisce-.
-Tu
hai ragione, ma devi considerare che magari ha parlato spinto dalla
rabbia per Edward, senza pensare veramente a quello che diceva-
provò
a dire Glorya, ma Lily quasi la incenerì; spostò
da parte il
proprio piatto quasi pieno e replicò:
-Avrebbe
dovuto pensarci, soprattutto perché sapeva che infondo ci
sto male
per la situazione con James...ha persino usato le sue stesse precise
parole! E non aveva alcun diritto di prendersela con me, si
è
comportato come se fossi stata io a saltare addosso a Edward-.
-È
vero, però...- intervenne Cassiopea, ma Lily la interruppe:
-Sta
suonando la campanella, abbiamo Storia della Magia-.
Cassiopea
gemette sentendo nominare la materia che odiava più di
tutte, ma non
aggiunse più nulla sull'argomento Scorpius e si
limitò a seguire
Lily insieme a Glorya.
Mentre
le tre Slytherin si subivano una noiossisima lezione sulle guerre dei
giganti, anche Derek stava cercando di far ragionare Scorpius,
approfittando di un'ora buca che i due amici stavano trascorrendo in
biblioteca in compagnia di un tema di Pozioni particolarmente
difficile.
-Quando
hai intenzione di smettere di avercela con Lily?- gli chiese a
bruciapelo, non appena l'unico altro occupante della biblioteca se ne
fu andato.
Scorpius
sussultò appena per la schiettezza di quella domanda, e poi
si
limitò a rispondere:
-Quando
ammetterà di aver sbagliato-.
-Ma
sbagliato in cosa? Tu le hai fatto una domanda, e lei ti ha risposto
con sincerità. Non te la puoi prendere se poi la sua
risposta non ti
è piaciuta- ribatté Derek, logico come sempre.
-Non
è solo quello. Può comportarsi come una stronza
arrivista con chi
vuole, ma non con me. E il bello è che se io non mi fossi
arrabbiato, non si sarebbe neanche accorta di star dicendo delle cose
assolutamente assurde. Non avrebbe dovuto neanche pensare di non
parlarmene- cercò di spiegare Scorpius, già
spazientito.
-Per
me ti stai attaccando ad una sciocchezza, e penso che lo sappia anche
tu, solo che adesso non sai come riparare a quello che hai combinato.
E poi ricordati che Lily è fatta così, lo
è sempre stata e non ha
mai cercato di nascondere la sua natura. E tu l'hai voluta nonostante
questo. Ora non cercare di cambiarla- gli ricordò Derek e
seppe di
aver toccato un nervo scoperto perchè Scorpius
sbottò, nervoso:
-Andiamo
avanti con il tema o dobbiamo stare qui ad analizzare ogni singola
sfaccettatura di questa faccenda?-
Derek,
sapendo che se avesse insistito non avrebbe ottenuto nulla, si
limitò
a tacere e a sfogliare la sua copia di Pozioni
Avanzate livello M.A.G.O;
non aprirono più bocca fin quando non fu ora di andare ad
Incantesimi, l'unica lezione di quel pomeriggio. Arrivati in aula,
Derek dovette scegliere se sedersi accanto a Scorpius o a Edward, ma
dato che aveva appena trascorso l'ora buca con il primo decise di
accomodarsi accanto al secondo, che aveva un'aria decisamente
abbattuta. Stava fissando Scorpius, che si era seduto accanto a Liam,
con il quale andava abbastanza d'accordo. Come ogni volta che gli
capitava di posare lo sguardo su di lui -e in quella settimana era
successo spesso- sentì lo stomaco contrarsi per la vergogna
ed il
dispiacere.
L'attimo
dopo aver baciato Lily si era reso conto della madornale cavolata che
aveva fatto, ma ormai non c'era più modo di tornare
indietro. Quel
che era fatto era fatto, e poi anche se avesse voluto provare a
chiedere a Lily di non dire niente a Scorpius non aveva avuto modo di
farlo, dato che era stato lo stesso Scoprius in persona a beccarli. E
così ora Edward provava una vasta gamma di emozioni diverse,
tutte
spiacevoli: un radicato senso di colpa e dispiacere nei confronti di
Scorpius, soprattutto per via della rissa, desiderio verso Lily (suo
malgrado, non aveva potuto evitare di esultare interiormente vedendo
lei e Scorpius così distanti da dopo Capodanno), repulsione
verso se
stesso per quanto era accaduto ed infine una costante, sottile fitta
di dolore al pensiero di Diana. Ma non era solo questo, a
tormentarlo: quando aveva baciato Lily, lo aveva fatto in parte per
capire se da qualche parte dentro di lui ci fossero ancora dei
sentimenti per lei, ed aveva sperato che quel bacio lo avrebbe
aiutato a fare chiarezza. E lo aveva fatto. Solo, non nel modo che
lui avrebbe desiderato. Aveva immaginato che, nel posare le labbra su
quelle di Lily, si sarebbe reso conto che lei era solo un capriccio
dettato dall'alcol di quella sera e dalla delusione che provava per
Diana. Ma non era stato così, anzi. Baciandola, Edward si
era
accorto che Lily non era solo uno sfizio, ma era ancora la ragazza
che aveva desiderato -e perché no, anche amato- da sempre. E
ora era
ancora più desiderabile perché sapeva di non
poterla avere. E
questo desiderio aumentava in maniera spropositata il suo senso di
colpa verso Scorpius, che lo ignorava, e tutto era diventato una
spirale di dolore dalla quale non vedeva via d'uscita.
-Hai
l'aria di uno che sta pensando al suicidio- lo apostrofò la
voce di
Derek, tirando fuori la bacchetta ed il libro di Incantesimi.
-Ci
sono quasi- ammise lui, in un vago tentativo di fare ironia. Derek
come sempre era stato corretto nei suoi confronti, e stava cercando
di dividersi fra lui e Scorpius anche se di certo la situazione gli
causava imbarazzo; Edward in seguito gli aveva raccontato tutto.
-Dai,
Ed. Cerca di reagire però- tentò di incoraggiarlo
Derek.
-Ma
come faccio? Ho fatto una grandissima idiozia, a causa della quale
uno dei miei migliori amici probabilmente mi ignorerà fino
alla fine
dei nostri giorni. Diana mi ha mollato e quel che è peggio
non so se
sto più male per lei o perché sono ancora
innamorato di Lily o
perchè ho pestato Scorpius. Dio Derek, ho pestato Scorpius!-
rispose
Edward riassumendo i propri guai all'amico.
-Lo
so, c'ero anche io. Non è una situazione facile, ma
c'è ben poco
che puoi fare: non puoi convincere Diana a tornare con te, sempre che
sia questo quello che vuoi, e non puoi avere Lily, il che è
evidente. Puoi solo cercare di farti perdonare da Scorpius,
nonostante tutto- disse l'amico, saggiamente.
-Non
credo lo farà mai- sospirò l'altro abbattuto, ma
poi l'arrivo di
Vitious pose fine alla chiacchierata.
******
Nonostante
si fosse ripromesso di concentrarsi solo sul Quidditch, Scorpius non
stava riuscendo a condurre l'allenamento di quel pomeriggio come
avrebbe voluto. Era fondamentale che la squadra desse il massimo,
soprattutto perché avrebbero dovuto affrontare i Tassorosso,
che
quell'anno erano riusciti a metter su una squadra davvero temibile.
Ma per quanto si sforzasse non aveva la sua solita carica, e fu solo
grazie a Brianna Aberfield e a Derek se l'allenamento non fu un
completo fiasco. Dopo un'ora passata a cercare di volare sotto le
raffiche di pioggia battente, tentando di passarsi la Pluffa senza
farla cadere o di acchiappare almeno una volta il Boccino, Scorpius
decise di congedare la squadra, che non aveva mai visto il proprio
Capitano così svogliato. Rimasto solo a mettere a posto
l'attrezzatura, Scorpius si accorse che c'era qualcuno seduto sugli
spalti, un qualcuno che evidentemente aveva osservato tutto
l'allenamento. Sperando che non fosse un Tassorosso venuto in
ricognizione, Scorpius si avvicinò alla figura vestita di
nero; solo
quando fu a pochi passi vide che in realtà si trattava di
Claire.
-Da
quanto sei qua?- l'apostrofò sedendosi accanto a lei e
notando che
la pioggia era cessata proprio ora che lui aveva interrotto gli
allenamenti. Quando si dice oltre il danno la beffa...
-Da
quando avete iniziato a volare. Volevo vedere come ve la sareste
cavata con questo tempaccio- rispose lei, con un'alzata di spalle.
Scorpius la osservò, rendendosi conto che lei era davvero
molto
bella anche imbacuccata in un pesante mantello di pelliccia.
-Oggi
non è andata un granché. Di solito facciamo
meglio-.
-Lo
spero per te. Ieri ho osservato anche l'altra squadra, sono bravi-
lo informò Claire, confermando i suoi peggiori sospetti.
-Lo
temevo. Sei venuta a guardarci perché ti manca il Quidditch
o perché
ti stavi annoiando a morte senza avere nulla da fare?- le chiese,
contento di star parlando con qualcuno che non lo assillasse con
domande su Lily.
Lei
rise, poi rispose:
-Entrambe.
Poi con questo tempo non c'è davvero molto da fare...sei
migliorato,
rispetto all'ultima volta che ti ho visto giocare-.
-È
passato molto tempo- fu il commento di Scorpius.
-Già.
A proposito di questo...credevo che ce l'avessi con me per come mi
sono comportata- disse Claire, diretta come la ricordava lui.
-Avrai
avuto i tuoi buoni motivi e, come ho già detto, è
passato molto
tempo- replicò Scorpius, sentendosi i suoi occhi verdi
addosso.
-Quindi
non mi porti rancore- constatò lei, seria.
-No,
adesso no. Quel che è stato è stato, e ho smesso
da tempo di
interrogarmi sul perché sei sparita di punto in bianco-.
-Ne
sono contenta. Eravamo buoni amici prima di...-.
-Prima
che tu mi seducessi e abbandonassi- terminò lui al posto suo
con un
sorriso, per stemperare la tensione che avvertiva fra loro.
-Esatto,
ho corrotto la tua anima innocente e ne vado fiera- scherzò
lei,
pensando che le sembrava passato pochissimo tempo da quando
trascorreva le estati con lui, ridendo e scherzando; prima di tutto,
Scorpius era stato suo amico, e lei rivoleva quell'amico a tutti i
costi. Anche se, osservando il suo bel profilo, gli occhi chiari ed i
capelli biondi ancora spettinati per via del vento, si disse che
forse non era solo
amicizia
quella che voleva da Scorpius. Questo pensiero le fece venire in
mente la ragazza dai capelli rossi che lui le aveva presentato come
sua fidanzata.
-E
così hai una ragazza. State insieme da molto?- gli chiese,
ben
decisa a informarsi su quella Lily; lo vide irrigidirsi e
pensò che
non le avrebbe risposto, ma invece lui disse:
-No,
appena un mese. Ma abbiamo impiegato molto a capire che ci volevamo-.
-Capisco.
Non avrei mai detto che fossi un tipo da relazione seria. E le voci
che ho sentito da quando sono qui mi danno ragione- lo
stuzzicò
Claire.
-Non
lo ero. Ma Lily è....particolare- si limitò a
dire lui,
rabbrividendo appena per il freddo di gennaio.
-Ho
sentito parlare anche di lei. È molto popolare, da queste
parti-
commentò, stringendosi a sua volta nel mantello per
ripararsi dal
gelo.
-Già,
sa farsi notare. Ma, se non ti spiace, non mi va di parlare di lei.
Anzi, dovremmo rientrare se non vogliamo morire ibernati-
tagliò
corto Scorpius, alzandosi.
-Hai
ragione. Non so come facciate a sopravvivere con queste temperature
così rigide- convenne Claire alzandosi a sua volta e
decidendo di
lasciar perdere la questione “fidanzata”.
Chiacchierando
di argomenti più leggeri, rientrarono al castello insieme,
cosa che
non passò inosservata, e si separarono solo nei sotterranei,
dato
che Scorpius doveva togliersi la tuta. Prima di allontanarsi, Claire
gli disse:
-È
stato bello parlare con te oggi, Scorpius. Mi ha ricordato le nostre
estati-.
-Anche
per me. Ci si vede, allora- replicò sinceramente Scorpius,
che non
ricordava quanto Claire sapesse essere divertente e spumeggiante;
negli anni aveva demonizzato la sua figura, ricordandola solo come la
ragazza che gli aveva spezzato il cuore. Ma Claire non era stata solo
questo, e quella chiacchierata glielo aveva rammentato.
La
sala comune era quasi vuota a quell'ora, dato che la maggior parte
dei Serpeverde era già andata a cena, ma Scorpius
trovò Lily seduta
su un divanetto, intenta a leggere un libro. Scorpius non poteva
sapere che in realtà lei stava aspettando Glorya e
Cassiopea, le
quali avevano passato il pomeriggio rispettivamente con Liam e Shane
e si stavano ancora cambiando per la cena.
Osservandola
non visto, si accorse di quanto lei fosse bella, così
concentrata ed
ignara della sua presenza. Il tiepido fuocherello che scoppiettava
nel camino le disegnava giochi di luce ed ombra sul viso e conferiva
riflessi fiammeggianti ai suoi capelli lasciati liberi sulle spalle;
teneva accavallate le lunghe gambe fasciate in un paio di jeans, e
dondolava piano un piede senza accorgersene. Scorpius avrebbe voluto
solamente sedersi accanto a lei, prenderla fra le braccia e baciarla.
E, anche se gli costava ammetterlo, Derek aveva ragione:
ripensandoci, forse aveva sbagliato a prendersela con Lily, dato che
la colpa di tutto quel pasticcio era di Edward. Stava appunto
cercando la maniera giusta per introdurre un discorso di
riappacificazione con lei, quando Lily chiuse di scatto il libro,
alzò gli occhi e lo vide fermo accanto all'ingresso.
Scorpius si
sentì il suo sguardo penetrante addosso, mentre lei
squadrava la
tuta macchiata di fango, le scarpe da ginnastica rovinate che usava
per giocare e i capelli scombinati; Lily in realtà non aveva
notato
quei particolari, ma stava pensando che era semplicemente
meraviglioso e che sarebbe bastato così poco per poterlo
toccare.
Si
guardarono per un lungo attimo, poi Lily ruppe il silenzio:
-E
così la Lewis non ha perso tempo, a quanto ne so-.
Sbalordito,
Scorpius si chiese per un attimo come facesse a sapere già
che lui e
Claire avevano passato del tempo insieme, ma poi si ricordò
che
nulla accadeva in quella scuola senza giungere immediatamente alle
sue orecchie.
-Mi
eviti, eppure sai tutto quello che mi succede- osservò lui,
infastidito dalle insinuazioni che la frase di Lily sottointendeva.
-Credevo
fossi tu ad evitare me- lo rimbeccò lei, tagliente.
-Smettila
con questi giochetti, non ci portano da nessuna parte-
sbottò lui,
nervoso.
-E
tu smettila di trattarmi come se avessi una A scarlatta cucita sul
petto. E ammetti di aver sbagliato appieno a prendertela con me
quella notte- replicò Lily, perentoria quanto lui.
Scorpius
tacque, indeciso fino all'ultimo se darle ragione o continuare a
portare avanti quel litigio insensato, ma poi, l'orgoglio ebbe la
meglio, forse anche per l'aria di superiorità che Lily
ostentava:
-Aspetta,
devo ragionarci. Forse se mi conviene lo farò- disse,
sarcastico.
Lily
fece due respiri profondi prima di mettersi ad urlare come una pazza
scriteriata, si calmò e ribatté:
-Questo,
non ci porta da nessuna parte-.
L'arrivo
di Glorya e Cassiopea impedì a Scorpius di dire
alcunché, e le due
ragazze guardandoli in faccia capirono subito che si erano appena
scontrati nuovamente; cercando di far finta di nulla, Cassiopea lo
salutò con un bacio sulla guancia, Glorya gli sorrise e poi
seguirono Lily che era già uscita fuori.
Scorpius
rimase lì ancora un attimo, rigirandosi in mente le parole
di Lily,
poi con un sospiro si diresse verso il dormitorio maschile.
******
Quella
sera le tre Slytherin andarono a dormire piuttosto tardi, a causa di
tutti i compiti che avevano ancora da fare, ma quando si misero a
letto si accorsero di non aver per nulla sonno. Lily si girava e
rigirava pensando a Scorpius, Glorya giaceva con gli occhi spalancati
fissi sul soffitto e Cassiopea si era incantata a guardare le gocce
di pioggia che scivolavano lente lungo il vetro della finestra
accanto al suo baldacchino; Melissa ed Isabelle ronfavano
già da un
pezzo, come suggerivano il leggero russare della prima ed i borbottii
senza senso biascicati dalla seconda.
-Perché
non stiamo dormendo?- domandò Cassiopea dopo circa mezz'ora
di
inutili tentativi di addormentarsi.
-Non
lo so. Eppure dovremmo essere stanche morte- replicò Glorya,
infastidita dalla propria insonnia.
-Tu
stai dormendo, Lily?- domandò poi, ottenendo un verso
sprezzante in
risposta:
-Macché,
sono sveglissima. Ma voi due che cos'avete? Io almeno ce l'ho qualche
buona ragione a non farmi chiudere occhio-.
-Beh
io...sto pensando a Shane- ammise Cassiopea, dopo un attimo di
esitazione.
-Oh
Merlino, sei così piena d'amore da non riuscire a smettere
di
pensare a lui?- la derise Lily, ironica.
-Ma
quanto sei scema! No, non è quello...è solo
che...lui si aspetta
certe cose da me- rispose Cassiopea, meditabonda.
-Ma
cosa intendi?- volle sapere giustamente Glorya, perplessa.
-Aspetta,
prima bisogna fare una cosa...Pietrificus
Totalus
o...?- fece Cassiopea all'indirizzo di Lily.
-Ma
cosa...- iniziò a dire Glorya perplessa, ma Lily
replicò:
-Muffliato?
Mm meglio andare sul sicuro con queste due. Te ne occupi tu, Cass?-
-Con
grande gioia- annunciò Cassiopea, poi dopo aver recuperato
la
propria bacchetta dal comodino, si mise a sedere e la puntò
su
Melissa:
-Pietrificus
Totalus!-
Dopo
di che, prima che Glorya avesse modo di dire alcunché,
ripeté
l'incantesimo su Isabelle e poi disse, soddisfatta:
-Ecco,
ora sono più tranquilla. Dunque, a Capodanno sono rimasta
sola con
lui, dopo che erano andati quasi tutti via. Ricordi che ci hai
lasciato camera tua, Glorya?-
-Sì,
io mi ero presa quella di mio padre- confermò la Zabini,
ancora
interdetta per le misure preventive adottate da Cassiopea.
-Esatto.
E diciamo che quella notte Shane era parecchio... insistente-.
-Poi
sarei io quella che deve farsi tirare fuori le parole con le pinze.
Vuoi vuotare il sacco o devo venire lì a farti il
solletico?- la
minacciò Lily, incuriosita.
-Oddio
no, il solletico no! E va bene, racconto tutto!- si arrese Cassiopea,
tremando al pensiero di Lily che la torturava fino alle lacrime.
Casa
Zabini era tranquilla, ora che quasi tutti gli ospiti erano andati
via. La maggior parte di loro aveva usato la Metropolvere, compresi
Thomas e Edward, che Glorya e Derek avevano rattoppato, e Lily e
Scorpius, che erano corsi via come due furie senza dare spiegazioni,
a circa un quarto d'ora l'uno dall'altra.
La
villa aveva otto camere da letto, così Glorya aveva
riservato per
lei e Liam quella di Blaise, aveva dato a Cassiopea e Shane la sua e
infine aveva sistemato Derek e Rose in una delle stanze per gli
ospiti. Con l'avvicinarsi del momento di andare a letto-il che era
paradossale, dato che era quasi l'alba- Cassiopea cominciò a
sentirsi sempre più nervosa. Era la prima volta che dormiva
con
Shane, e nonostante avesse deriso Glorya per il suo desiderio di
rimanere sobria in quella particolare occasione, ora poteva capire
benissimo le sue ragioni. Shane invece era rilassatissimo: si era
già
spaparanzato sul letto di Glorya come se fosse a casa sua, dopo che
con estrema disinvoltura si era tolto jeans e camicia davanti a lei
per mettersi un paio di pantaloni di una tuta ed una vecchia maglia.
Cassiopea lo aveva guardato sbalordita, senza sapere cosa dire; non
sapeva se fosse stata la vista del corpo statuario di Shane a
toglierle la parola o la naturalezza con cui lui si era denudato
davanti a lei.
-Beh?
Tu dormi vestita così?- l'apostrofò, vedendola
lì impalata.
-No,
certo che no. Vado a...cambiarmi- gli rispose, poi, con gesti
maldestri, estrasse dalla propria pochette (Incantata come quella di
Lily) un pesante pigiama di flanella, blu con una serie di pecorelle
bianche.
-Posso
ridere?- le chiese solamente Shane, con le spalle già scosse
da
sussulti irrefrenabili, causatigli dalla vista della mise di
Cassiopea.
-Non
ti permettere- lo avvisò lei con grande dignità,
poi sparì in
bagno per cambiarsi. Ci impiegò mezz'ora ad uscirne, e non
perché
improvvisamente avesse perso le capacità motorie necessarie
ad
infilarsi un pigiama; semplicemente, era troppo nervosa per poter
andare di là. Alla fine, quando Shane stava per andare a
vedere se
per caso non fosse svenuta, si decise a tornare in stanza.
-Ehi,
non ti sarai mica offesa per il pigiama. Io scherzavo, lo trovo
adorabile- le disse lui quando la vide ricomparire, sapendo che a
volte Cassiopea poteva essere davvero permalosa.
-Ah,
no, tutto a posto, tranquillo- lo rassicurò lei, senza
accennare a
raggiungerlo nel grande letto di Glorya.
-Bene-
Shane la osservò preoccupato,-allora vieni? Qui si sta
comodissimi-.
Senza
dire nulla, Cassiopea si avvicinò e salì sul
letto, accoccolandosi
accanto a lui.
-Beh,
è stata una nottata movimentata, non c'è che
dire- commentò lui
leggero, circondandole le spalle con un braccio per indurla a posare
la testa sul proprio petto.
-Già.
Vorrei davvero sapere che cosa è successo in quel capanno.
Mio
fratello di solito non è un tipo violento, e per arrivare
alle mani
deve aver avuto le sue ragioni- replicò Cassiopea, alla
quale non
erano sfuggite le manovre di Shane.
-Mm,
se lo dici tu che lo conosci...- fece lui, che non avrebbe definito
Scorpius un tipo proprio tranquillo.
-Fidati,
Edward deve averlo provocato in qualche maniera. Appena
potrò
torchierò Lily per farmi raccontare tutto-.
-Oh,
quasi mi dispiace per lei- disse Shane, estremamente serio.
-E
perché, scusa?-
-Non
potrà mai resistere alle torture verbali di Cassiopea
Malfoy, la
Ragazza Che Non Sa Accettare Un No- la prese in giro Shane,
guadagnandosi un pugno ma facendola ridere allo stesso tempo.
-Cretino-
aggiunse poi Cassiopea, per buona misura.
-Hai
sempre degli appellativi dolcissimi per me- ironizzò Shane,
divertito. Poi, prima che Cassiopea decidesse di utilizzare ancora i
suoi piccoli pugnetti su di lui, pensò bene che fosse il
caso di
addolcirla con un bacio. Cassiopea rispose con entusiasmo,
così
Shane, sempre più preso, le si stese sopra con delicatezza,
senza
interrompere il contatto fra le loro labbra. Cassiopea si fece di
colpo guardinga, sentendolo sopra di sé, ma non fece nulla.
A quel
punto Shane decise di abbandonare la sua bocca per cominciare a
deporre una scia di caldi baci a partire dal mento, scendendo sulla
gola, proseguendo sulle clavicole...e portò lentamente una
mano ad
accarezzarle un fianco, mano che cominciò a risalire su un
seno...
Cassiopea
era nel pallone. Da quando stavano insieme quella era la prima volta
che si trovavano da soli in un letto, senza il rischio che arrivasse
qualcuno ad interromperli. Aveva il cuore che batteva a mille,
inondandole il viso di sangue e colorandole le guance; il tocco di
Shane era così piacevole, così infiammante che
Cassiopea non volle
bloccarlo neanche quando lui le sollevò la maglia del
pigiama per
andare a baciarle la pancia. Non lo fermò neanche quando lui
le fece
alzare le braccia per togliergliela.
-Dio
Cassiopea, sei così bella...- mormorò Shane con
voce roca, prima di
chinarsi ancora a sfiorarle la punta dei capezzoli con le labbra.
Cassiopea aveva il fiato corto: nessuno l'aveva mai vista senza
reggiseno, e tanto meno nessuno aveva mai posato le labbra sui suoi
seni! Cercando di calmare il furioso galoppare del proprio cuore,
Cassiopea affondò le mani fra i capelli di Shane,
così morbidi fra
le sue dita, mentre lui continuava la sua opera su di lei.
Avrebbe
voluto che non smettesse mai. Non sapeva dove avesse imparato ad
usare le labbra in quel modo, ma doveva aver avuto una brava
insegnante. Fu quel pensiero, unito al fatto che ora Shane stava
giocherellando con l'orlo dei suoi pantaloni con il chiaro intento di
cominciare a toglierglieli, ad indurre Cassiopea a posargli le mani
sulle spalle per fermarlo e a dire:
-Shane...fermati...-
-Che
c'è, piccola? Non ti piace?- le domandò lui
premuroso, sollevandosi
appena dal suo petto.
-No,
non è quello...è solo...dai, stai fermo!- lo
esortò, dato che lui
era tornato all'esplorazione del suo corpo dalla vita in su.
-D'accordo-
l'accontentò lui con uno sbuffo, tornando a sdraiarsi
accanto a lei.
-Qual
è il problema?- le chiese, mentre Cassiopea si sistemava la
maglia.
-Ecco...mi
sei sembrato abbastanza esperto, in queste...pratiche-
esordì, lieta
del fatto che la penombra della stanza nascondesse il suo rossore a
Shane.
-Ehm...sì.
C'è qualcosa di male?- rispose Shane, chiedendosi dove
volesse
andare a parare Cassiopea.
-No,
è solo che...hai avuto tante ragazze, prima di me?-
-Qualcuna,
una sai anche chi è- replicò lui, sempre
più perplesso.
Cassiopea
si stava odiando per le fitte di gelosia che avvertiva nei confronti
delle sue ex, non era da lei sentirsi così, ma questo non le
impedì
di andare avanti con l'interrogatorio.
-E
voi avete...cioè, tu hai fatto...sesso, con loro?-
-Solo
con tre. Cassiopea, se c'è qualcosa che vuoi dirmi, dilla e
basta.
Non girarci attorno- la invitò Shane, suo malgrado divertito
dalla
situazione.
-Okay.
Non so che cosa ti aspetti da me, ma io...sono vergine-
confessò
alla fine Cassiopea.
-Oh-
fu l'unico commento di Shane.
-Già-.
-Quindi
quando mi hai detto che non avevi avuto molti ragazzi prima di me,
intendevi in tutti i sensi- volle chiarire lui.
-Esatto-
confermò Cassiopea, cominciando a preoccuparsi.
-Capisco-.
-Beh,
dì qualcosa!- lo esortò lei, dopo che furono
trascorsi alcuni
minuti carichi di silenzio.
-Cassiopea,
tu mi piaci davvero, lo sai. E non farei mai nulla che potrebbe
metterti a disagio, o farti stare male. Ti desidero tanto, e credo tu
te ne sia accorta, ma non andrò più oltre i baci
finché non sarai
tu a chiedermelo. Sei d'accordo?- disse alla fine Shane, girandosi su
un fianco per poterla guardare negli occhi. Cassiopea si
sentì
immensamente sollevata, sentendolo parlare così, e le venne
naturale
accoccolarsi nuovamente sul suo petto.
-D'accordo.
E per la cronaca...anche io ti desidero-.
-Beh,
si è comportato da cavaliere, non c'è che dire-
commentò Lily alla
fine del racconto, -qual è il problema, allora?-
-Il
fatto è che anche se quella sera mi ha detto quelle cose,
oggi mi è
sembrato che se le sia scordate- rispose Cassiopea, attorcigliandosi
ossessivamente un ricciolo intorno ad un dito.
-Cioè?
Che cosa è successo?- indagò Glorya.
-Oggi
sono stata al dormitorio di Grifondoro...non guardatemi
così!...e
siccome nella sua stanza non c'era nessuno ci siamo sdraiati sul suo
letto...e lui si è comportato come se l'altra volta io non
gli
avessi detto nulla!- spiegò Cassiopea, un po' infervorata.
-Ah.
Quindi o soffre di amnesia, oppure vuole convincerti ad andare oltre
anche se non sei ancora pronta- riassunse Glorya, logica.
-Esatto.
E la cosa mi fa arrabbiare, ma mi fa anche piacere...insomma, non ci
capisco più nulla!- affermò Cassiopea, confusa.
-Allora
non ti resta che vedere come si comporta la prossima volta che vi
trovate da soli. Se va di nuovo all'attacco vuol dire che non gli
importa poi così tanto di quello che vuoi tu, ed in quel
caso non
nessuno ti biasimerà se deciderai di castrarlo- le
consigliò Lily,
pratica come sempre.
Glorya
e Cassiopea ridacchiarono a quelle parole, poi la prima
domandò:
-Invece
cosa vi siete detti tu e Scorpius in sala comune, prima?-
-Ah,
niente di che. Penso che si sia accorto di aver sbagliato con me, ma
non sa come rimediare- replicò Lily, ripensando
all'espressione che
aveva colto sul viso di Scorpius alla luce del fuoco.
-Probabile.
Lui prima agisce e poi pensa, come quella volta che ti ha detto che
ti considerava un trofeo, poi si è reso conto che forse, e
dico
forse, non era la cosa giusta da dire- convenne Cassiopea, soffocando
uno sbadiglio; parlare con le sue due vipere riusciva sempre a
calmarla, in un modo o nell'altro.
-E
scommetto che non hai intenzione di rendergli agevole la via della
redenzione- insinuò Glorya, che la conosceva molto bene.
Lily
sbuffò, poi rispose:
-Non
lo so. Non sono fatta di ghiaccio, sapete-.
A
quelle parole ottenne solamente due versi sprezzanti, così
aggiunse,
indispettita:
-Davvero!
Lui...mi manca- ammise, quasi in un sussurro.
Note
dell'autrice:
Salve
gente!!! :) lo so che siete stupiti di trovarmi qui dopo soli otto
giorni dall'ultimo capitolo, ma dato che lo avevo già finito
ieri
sera non aveva senso aspettare a pubblicarlo. Spero che ne sarete
contenti e che mi premierete con taaante taaante belle recensioncine
*.*
Venendo
al capitolo, spero che vi piaccia. Lo so che speravate in una
riconciliazione fra Lily e Scorpius, ma per quella mi sa che dovrete
attendere il prossimo capitolo. È vero che non hanno
litigato per un
motivo grave, ma orgogliosi come sono entrambi devono prima trovare
il coraggio per scusarsi, e non è una cosa facile :P
Poi
abbiamo anche il racconto di Cassiopea. Spero che il lungo flashback
non vi abbia annoiato, d'altra parte mi sembrava giusto dare un po'
di spazio anche alle altre coppie. Se vi può interessare,
nel
prossimo capitolo (già in fase di scrittura) è
previsto anche il
racconto di Glorya.
E
infine....Claire. Lo so che la detestate già, e il fatto che
lei
stia allungando le mani non vi farà piacere, immagino XD
Beh,
anche per oggi ho detto tutto. Come sempre grazie a tutti quelli che
leggono, seguono, ricordano e preferiscono la storia, ma soprattutto
grazie alle 11 meravigliose persone che hanno recensito. Le risposte
a breve, come sempre :)
A
presto, sempre Vostra,
Miss
Ps.
oggi ho aggiornato anche Breathe of Eternity. Così, a titolo
informativo :D
|
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Capitolo 66 *** Glorya's New Year's Eve ***
CAPITOLO
65
Glorya's
New
Year's Eve
Serpeverde
perse clamorosamente la partita contro i Tassorosso, che le inflisse
una sonora batosta. Non avevano mai giocato così male e
Scorpius
sapeva bene chi incolpare per quella disfatta.
Anche
la squadra la pensava come lui, ed infatti mentre rientravano negli
spogliatoi udì chiaramente i suoi compagni borbottare
scontenti al
suo indirizzo; gli unici a non incolparlo del tutto furono Brianna
Aberfield, che sapeva che Scorpius era sempre stato un buon Capitano,
e Derek, che era a conoscenza dei suoi problemi personali.
Di
pessimo umore, Scorpius impiegò di proposito il doppio del
tempo a
cambiarsi e disse a Derek di non aspettarlo, perché voleva
ritardare
ancora un po' il momento in cui tutta la scuola lo avrebbe deriso; i
Grifondoro erano sempre ben contenti di prendersela con Serpeverde,
ed anche i Corvonero erano felici dell'esito della partita dato che
così avevano scavalcato Serpeverde nella classifica.
-Non
so se il momento migliore è stato quando il Boccino ti
è passato
sotto il naso e non l'hai neanche visto, o quando uno dei tuoi ti ha
scagliato contro un Bolide credendo fossi un avversario- disse la
voce divertita di Claire, entrata nello spogliatoio senza bussare.
Scorpius
era a torso nudo, anche se fortunatamente aveva già messo i
pantaloni.
-Mi
starei cambiando, io- le fece notare, risentito.
-Ah,
nulla che non abbia già visto, infondo- minimizzò
Claire, sedendosi
su una panca di fronte a lui.
-Sei
venuta ad infierire? Eppure come arbitro dovresti essere neutrale- le
domandò, arrabbiato con se stesso per aver permesso che i
suoi
problemi personali influissero sul suo modo di giocare. Dannata
Lily...
-Lo
sono, infatti. Sono qui per offrirti un po' di sano conforto
amichevole- replicò Claire, che aveva gradito la vista del
petto
nudo di Scorpius.
-Non
sono dell'umore-.
-Lo
vedo. Che ti è successo oggi? Neanche a dodici anni eri
così
scarso-.
-Problemi
personali- fu la laconica risposta di Scorpius.
-Capisco.
C'entra Lily?- domandò Claire, centrando il punto.
-Già.
Ma l'altra volta non ti ho forse detto che non mi va di parlare di
lei?- le ricordò Scorpius, cercando di non sembrare troppo
sgarbato;
aveva finito di cambiarsi e di mettere la roba nel suo borsone, ed
ora si era seduto accanto a lei.
-Oh,
andiamo! Forse un parere femminile può esserti d'aiuto a
risolvere
la faccenda- lo esortò Claire, sperando che lui si aprisse
con lei;
conquistare la sua fiducia era il primo passo.
Ma
Scorpius era chiuso e riservato per natura, e c'erano pochissime
persone al mondo con le quali si sarebbe confidato. E Claire,
riapparsa nella sua vita da appena una settimana, non rientrava di
certo in quella categoria.
-Quando
mi servirà la tua opinione, te la chiederò,
grazie- replicò,
sorridendo per farle intendere che comunque non era arrabbiato per la
sua invadenza.
Claire
capì l'antifona e decise di lasciar perdere, e, per non
infastidirlo
ulteriormente, passò ad un argomento più leggero,
come i M.A.G.O.
Parlando di quello, uscirono dallo spogliatoio e si avviarono al
castello per il pranzo, e Scorpius si stupì di quanto fosse
facile
ridere con lei; Claire era spontanea, divertente e allegra, e
riusciva a punzecchiarlo senza offenderlo veramente. Tuttavia, c'era
un pensiero costante ad affliggerlo, e quel pensiero era Lily. Aveva
passato buona parte della notte a pensare a lei e alle parole che si
erano detti in sala comune prima di cena, e questo era sicuramente
uno dei motivi per cui aveva giocato male quella mattina. Alla fine,
per quanto gli costasse ammetterlo, era giunto ad una conclusione:
doveva scusarsi con lei, dato che avevano litigato principalmente
perché lui era arrabbiato con Edward. E non era certo colpa
di Lily,
se il suo ex amico era ancora infatuato di lei. E sì, forse
Lily non
aveva usato le parole più felici, ma aveva preferito essere
sincera
con lui piuttosto che rassicurarlo con parole che non pensava
davvero. Derek aveva ragione: Lily non aveva mai cercato di
nascondere la sua natura calcolatrice e talvolta arrivista, e
Scorpius se ne era innamorato anche per questo, anche perché
lei era
fatta così. Ma naturalmente, pensare di scusarsi
è una cosa, farlo
davvero era tutt'altra. Sapeva per esperienza che Lily poteva essere
davvero vendicativa e poco incline al perdono, soprattutto se era
convinta di aver ragione. E non ce la vedeva proprio a buttargli le
braccia al collo dicendo che era tutto a posto, non dopo che lui
l'aveva trattata esattamente come aveva fatto James. Ma doveva
provarci: Lily gli mancava davvero, e voleva solo che le cose
tornassero a posto.
Per
questo motivo, prima che qualcun altro li vedesse insieme, quando lui
e Claire giunsero davanti al portone del castello si fermò e
le
disse:
-Sarebbe
meglio se non entrassimo insieme-.
Claire,
con un piede già dentro, si voltò a guardarlo e
gli chiese:
-Perché?
C'è forse qualcosa di male?-
-No.
Ma è meglio così, credimi- le
assicurò; Claire lo fissò per
qualche attimo, cercando di capire cosa gli stesse passando per la
mente, ma poi decise di assecondarlo.
-Come
vuoi. Allora cosa faccio? Aspetto qui fuori cinque minuti e poi entro
anch'io?- domandò, forse ironica.
-Ottima
idea. Ci si vede in giro- approvò Scorpius, che l'aveva
presa sul
serio. Non appena fu entrato in Sala Grande, Scorpius vide i
festeggiamenti al tavolo dei Tassorosso e a quello dei Corvonero,
mentre i Grifondoro non facevano nulla per nascondere il loro
compiacimento; a Serperverde invece tutti erano mogi, soprattutto i
componenti della squadra di Quidditch, e vedendoli così
abbattuti
Scorpius si ripromise che avrebbe dato il meglio per riportare la
squadra in cima alla classifica.
Ma
poiché in quel momento erano altri problemi ad occupare la
sua
mente, Scorpius fece scorrere gli occhi lungo la tavolata alla
ricerca di una ben nota chioma rossa, solo che non la trovò;
individuò invece sua sorella e Glorya, così
decise di sedersi fra
loro per avere informazioni.
-Ehi,
fratello. Bella partita- lo accolse Cassiopea, che quanto a
compassione poteva fare a gara con una iena in procinto di spolpare
una succulenta carcassa.
-Ah-ah,
grazie. Tu sì che sai come tirarmi su il morale-
replicò Scorpius,
mettendosi qualcosa nel piatto.
Glorya
fu più comprensiva:
-Hai
fatto di meglio, ammettiamolo. Comunque il campionato è
ancora
lungo-.
-Glorya
Zabini, se potessi ti adotterei come sorella al posto di questa
piccola serpe- la lodò Scorpius, beccandosi una gomitata
nelle
costole da parte di Cassiopea.
-Ahi,
così mi fai male!- si lamentò teatralmente.
-Ben
ti sta- gli disse Cassiopea, compiaciuta.
-Sempre
così adorabile, sorellina. Comunque, sapete per caso...-
iniziò a
dire Scorpius, ma Glorya lo interruppe:
-Se
stai per chiederci di Lily, sappi che è giù in
dormitorio.-
Scorpius
la guardò, stupito di fronte alla sua capacità di
leggergli nella
mente, poi chiese:
-Come
mai? Sta male?-
-Dolori
da ragazze- fu la laconica risposta di Cassiopea, intenta ad
attaccare una fetta di torta alla melassa.
-Oh.
Non è venuta neanche alla partita?- volle sapere Scorpius,
pensando
che il fatto che Lily fosse preda di crampi mestruali non l'avrebbe
di certo aiutato.
-No,
lo sai che detesta il Quidditch, poi figurarsi se oggi aveva voglia
di essere sballottata dall'orda di tifosi- replicò Glorya,
poi,
anticipando ancora una volta la domanda di Scorpius, aggiunse:
-Se
vuoi passare da lei, la troverai da sola. Io e Cassiopea abbiamo
altro da fare, e Melissa ed Isabelle non stanno quasi mai in stanza,
sempre prese da questo o quell'altro ragazzo-.
-Tu
mi inquieti- annunciò Scorpius serio, poi, poiché
aveva finito, si
alzò e disse:
-Comunque
grazie, se non mi sbrana ci rivedremo. Altrimenti, organizzatemi un
bel funerale-.
-È
stato bello averti come fratello- sogghignò Cassiopea,
mentre Glorya
gli augurava buona fortuna.
Scorpius
impiegò pochissimo a raggiungere i sotterranei, dato che la
maggior
parte degli studenti era ancora a pranzo, e in men che non si dica
era davanti alla porta del dormitorio femminile; dopo un attimo di
esitazione la aprì, e vide che effettivamente Glorya aveva
ragione,
dato che in stanza c'era una sola persona. Lily era sdraiata sul suo
letto, rannicchiata su un fianco in stile koala, ed era abbracciata
ad un cuscino; teneva gli occhi chiusi, ma Scorpius capì che
non
stava dormendo dal ritmo del suo respiro.
Esitante,
si avvicinò al suo baldacchino, ma solo quando fu a pochi
passi da
lei Lily aprì gli occhi; se era sorpresa di vederlo
lì non lo diede
a vedere, e Scorpius prese il suo silenzio come un invito a rimanere.
-Ehi-
le disse quasi in un sussurro, -come stai?-
-Così
e così- ammise lei, poi gli chiese: -che ci fai qui? Credevo
che ci
stessimo evitando-.
Era
una domanda lecita, e Scorpius si prese qualche minuto per riordinare
le idee prime di rispondere:
-Sono
venuto a dirti che...mi dispiace-.
Tacque,
aspettando una risposta da parte di Lily, ma poiché lei non
accennava a dire nulla, proseguì:
-Non
mi metterò in ginocchio a chiederti scusa o ad implorarti di
perdonarmi, se è questo che ti aspetti. Sono qui per dirti
che mi
dispiace di essermela presa con te, e di aver litigato per una cosa
che con il senno di poi ho capito non essere importante-.
Lei
lo fissò ancora per qualche attimo, poi disse:
-Mi
hai fatto sentire indegna della tua fiducia-.
-Lo
so, ma cerca di capirmi...ero arrabbiato con Edward, e anche se
gliele avevo appena suonate non ero ancora del tutto calmo. Ho
parlato spinto dalla rabbia- cercò di giustificarsi
Scorpius, che
pure si era aspettato che Lily non avrebbe ceduto così
facilmente.
-Lo
sospettavo- fu l'unica risposta di Lily, che in realtà
apprezzava
davvero il fatto che Scorpius fosse venuto da lei a scusarsi; sapeva
quanto fosse orgoglioso, e se aveva deciso di ammettere i propri
sbagli era perché ci teneva davvero a lei.
-Quindi?
Cosa mi dici?- la esortò poi, dato che lei non sembrava
voler
aggiungere altro.
-Cosa
mi dici tu, piuttosto. Sei disposto a stare con una che pensa solo ai
propri bisogni, che mette se stessa prima degli altri, che calcola
sempre in anticipo quali vantaggi può trarre da una
situazione? Una
menefreghista totale, fredda e scostante? Perché io sono
fatta così,
Scorpius, ed ero seria quando ti ho detto che non sarei mai stata la
ragazza perfetta. Ed avevo ragione: forse un'altra al posto mio ti
avrebbe mentito pur di non litigare- disse infine Lily, guardandolo
dritto negli occhi.
-Tu
non sei solo questo, Lily. Quando ti ho chiesto se mi avresti detto
del bacio, tu mi hai detto di no, primo perché io ci avrei
sofferto.
È forse egoismo, questo? Hai messo i miei
bisogni
davanti ai tuoi, o sbaglio?- chiese, poi, prima che lei avesse il
tempo di rispondere, aggiunse:
-E
per rispondere alla tua domanda, sì, ti voglio proprio
perché sei
fatta così. Perché sei Lily, con tutte le tue
sfaccettature. E ora
sono io a chiedere a te se sei disposta a stare con uno che prima
agisce e poi pensa, che spesso parla senza riflettere, che
può
essere irragionevole e collerico, che...-
-Che
tu non fossi uno stinco di santo l'ho sempre saputo- lo interruppe
lei, con un mezzo sorriso, -e comunque...sì. Per qualche
misteriosa
ragione, ti voglio così come sei. Ora, se non ti dispiace,
avrei i
crampi mestruali, quindi o ti rendi utile magari massaggiandomi la
pancia, oppure sparisci e torni fra qualche ora- gli disse, concreta
come sempre; Scorpius rise, sia perché lei lo aveva
perdonato, sia
perché nessuna era in grado di mescolare dolcezza e
acidità come
faceva lei.
-Credo
che sceglierò la prima opzione- replicò lui,
sdraiandosi dietro di
lei e abbracciandola a cucchiaio; era così bello averla di
nuovo fra
le braccia, che quasi si scordò di fare quanto gli era stato
richiesto.
-Malfoy?-
-Mmm?-
-Gradirei
quel massaggio-.
-Oh,
giusto. Così va bene?- le chiese, infilando le mani fra il
suo
ventre ed il cuscino e iniziando a massaggiare delicatamente la zona
dolorante.
-Non
male- rispose Lily con aria di sufficienza, facendolo ridere.
-Sei
incontentabile-.
-Lo
so, perciò impegnati-.
Trascorsero
alcuni minuti carichi di un silenzio rilassato, e Lily stava quasi
per addormentarsi grazie alle abili mani di Scorpius, quando lui
disse:
-Mi
sei mancata-.
-Anche
tu-.
-Lo
so, mi hai tenuto d'occhio. L'altra sera quanto hai impiegato, tre
secondi, per accorgerti che Claire era venuta a parlarmi e piombare
su di noi come un falco?- la prese in giro lui.
Lily
fece un verso sprezzante e ribatté:
-Stai
forse insinuando che io sia gelosa?-
-Non
lo sto insinuando, è chiaro come la luce del sole-
ghignò lui.
-Ti
sbagli, sono venuta a presentarmi solo per curiosità. Ed
è stato
solo un caso che qualcuno mi abbia riferito che hai parlato con lei
al campo di Quidditch, ieri- affermò decisa Lily.
-Come
no. Ma non preoccuparti, sei adorabile- la schernì lui,
appoggiando
la testa sulla sua spalla.
-Tz,
gelosa! E poi di cosa, di grazia? Non so neanche chi è
questa
Claire- disse Lily, invitandolo telepaticamente a raccontarle vita,
morte, miracoli e reincarnazioni precedenti della Lewis.
Scorpius
fece spallucce e disse, volutamente elusivo:
-Siamo
stati insieme, qualche tempo fa-.
-Insieme
come?-
-Insieme
insieme-.
-Insieme
fidanzati...insieme fisicamente...?-
-Insieme
fisicamente-.
-Mmmh...-
fu il polivalente verso di Lily. Mille altre domande le affollavano
la mente, ma poiché aveva sempre la sua dignità
da preservare, si
costrinse a tacere; tuttavia Scorpius parve intuire cosa le passava
per la testa e chiese:
-Altre
domande?-
-Giusto
uno o due milioni- replicò lei, facendolo ridere.
-Mi
si prospetta un lungo pomeriggio, allora- osservò Scorpius,
con voce
fintamente tremula.
-E
non solo il pomeriggio- fece Lily a sua volta ostentatamente
minacciosa; Scorpius rise e le depositò un bacio nell'incavo
del
collo.
******
-Allora,
come stanno andando le cose fra te e Marìkaa? Da dopo
Capodanno non
mi hai più detto nulla-.
Rose
Weasley e Albus Potter si erano accaparrati le migliori poltrone
davanti al fuoco, seguendo la tradizione Potter-Weasley; dopo essere
saliti alla torre in seguito ad un lauto pasto, i due cugini avevano
deciso di chiudersi al calduccio della sala comune, dato che fuori
aveva ricominciato a piovere. Naturalmente i due erano al passo con i
compiti e non erano ancora troppo preoccupati per i M.A.G.O,
così
non avevano da studiare. Infatti Rose stava leggendo per svago
personale un libro sulla storia della Trasfigurazione -una lettura
leggera, avrebbe detto sua madre- mentre Albus aveva appena ricevuto
una lettera da casa.
-Mah,
siamo in una situazione di stallo. In teoria lei mi ha perdonato e ha
promesso di pensare a noi due, nella pratica si comporta ancora come
se fossimo solo amici. Non so più che fare con lei, Rose-
ammise
Albus, con un sospiro.
-Mmm.
Io un'idea ce l'avrei- disse Rose, con una luce malandrina negli
occhi.
-Ho
quasi paura. Di che si tratta?-
-Beh,
tu finora sei sempre stato molto paziente con lei, e le hai dato
tutto il tempo per pensare, giusto?-
-Giusto-
confermò Albus, non capendo dove volesse andare a parare la
cugina.
-Ecco,
ora secondo me devi giocare la carta della gelosia. Intendo dire: se
lei dovesse vedere che tu inizi ad interessarti a qualcun'altra,
potrebbe avere due reazioni. Se è interessata a te, allora
ne sarà
gelosa e cercherà di “riconquistarti”,
se invece ti vede solo
come un amico, la cosa non le farà né caldo
né freddo. In ogni
caso, saprai come comportarti di conseguenza- spiegò Rose,
molto
soddisfatta del proprio piano.
Albus
non avrebbe mai smesso di meravigliarsi di fronte alle macchinazioni
che la mente femminile era in grado di partorire.
-Ma
scusa, non farei la figura di quello che prima dice una cosa e poi fa
tutto il contrario? Prima le dichiaro il mio amore e poi ci provo con
un'altra?- replicò poi, logico.
-Beh,
un po' sì, ma lei non potrebbe rimproverarti nulla. Dato che
lei non
ti fa capire se ricambia i tuoi sentimenti o meno, tu avresti tutti i
diritti di andare avanti- ribatté Rose, chiudendo il libro
di
Trasfigurazione.
-Mm,
ho capito. Ammettiamo che io decida di seguire il tuo consiglio,
allora. Con chi dovrei provarci? Non mi piace nessuna, a parte...beh,
a parte Marìkaa- confessò Albus, arrossendo.
-Ma
quanto sei ingenuo, Al! Non deve piacerti davvero un'altra, basta
scegliere una che non sia proprio un troll e che possibilmente nutra
un minimo di interesse per te. Poi cominciate a farvi vedere un po'
insieme, e il gioco è fatto- lo prese in giro Rose,
intenerita dal
suo candore.
-Non
so se te ne sei accorta, ma non è che io abbia
chissà che stuolo di
ammiratrici ai miei piedi- sottolineò Albus, ironico.
-Ma
certo che ce l'hai, solo che non ci hai mai fatto caso- lo
contraddisse Rose, poi, prima di proseguire, diede un'occhiata in
giro per controllare che non ci fossero orecchie indiscrete ad
ascoltarli; non c'era pericolo, dato che la torre di Grifondoro era
come sempre molto rumorosa.
-Ad
esempio, prendi Amy O'Brian del sesto anno. È cotta di te da
secoli,
e non è neanche male- disse, indicandogli una ragazza
piuttosto
minuta, con una voluminosa chioma di ricci castani ed occhi nocciola;
in piedi vicino ad una finestra, stava parlando con Angelica Weasley,
di cui era compagna di stanza.
-Amy?
Ma dai, non credo proprio di piacerle!- esclamò Albus, che
in
effetti con la O'Brian aveva scambiato sì e no due parole
nel corso
degli anni.
-Fidati!
Parla sempre di te, solo che non ha mai avuto il coraggio di
avvicinarti. Me l'ha detto Angelica- gli assicurò Rose,
pensando che
Albus non si rendeva proprio conto dell'effetto che faceva alle
ragazze.
-Mah,
sarà. Comunque, penserò a questa tua balzana
idea- promise Albus,
poco convinto; per un po', i due cugini tornarono a concentrarsi
sulle proprie occupazioni, poi Albus decise che era il suo turno di
impicciarsi degli affari di Rose.
-E
con Derek come va?-
-Bene-
rispose Rose, ma non con lo stesso tono allegro che aveva di solito
quando parlava di Derek.
-Non
sembra, sai. È successo qualcosa?- le fece notare infatti
Albus.
-Beh...il
problema non è lui. Andiamo d'accordo e stiamo bene insieme,
solo
che ieri sera, non mi ricordo come, è saltato fuori il
matrimonio di
Victorie- iniziò Rose, con gli occhi che si facevano tristi
al
ricordo della piccola discussione.
-Il
matrimonio di Victorie?- domandò Albus, sorpreso.
-Sì,
forse si stava parlando del fatto che non sapevo cosa mettermi, non
ricordo...comunque, da lì siamo arrivati a parlare dei
genitori, al
che Derek mi dice che gli piacerebbe conoscere i miei e che il
matrimonio poteva essere una buona occasione, dato che cade nelle
vacanze di Pasqua-.
-Oddio,
Derek e lo zio Ron nella stessa stanza- commentò Al,
sbarrando gli
occhi al pensiero.
-Esatto!
Anch'io ho pensato la stessa cosa, così gli ho detto che non
era
proprio una buona idea...e lui si è arrabbiato- concluse
Rose,
sconfortata.
-Oh.
Avete litigato, quindi?-
-Abbiamo
discusso. Derek ha pensato che mi vergognassi di lui e che non
volessi presentarlo ai miei, io semplicemente vorrei evitare che
papà
lo sgozzasse- riassunse Rose, che proprio non ce lo vedeva suo padre
ad accogliere a braccia aperte un Serpeverde come genero. Albus stava
per rispondere, quando l'arrivo di Angelica, che si era congedata da
Amy, e di Hugo, impanicato per i G.U.F.O, pose fine alla
chiacchierata.
******
-...al
che io mi sono arrabbiato, perchè mi sono sentito
“indegno” di
essere presentato ai signori Weasley, e così abbiamo
discusso-
concluse Derek, che, al pari di Rose, stava confidando i propri
problemi di cuore a Glorya. Edward aveva già i suoi crucci a
cui
pensare, mentre Scorpius non si vedeva da dopo pranzo -ed era ormai
quasi ora di cena-, così Derek aveva deciso di parlarne con
la
sorella. I due Zabini avevano occupato un divanetto della sala comune
di Serperverde, mentre Cassiopea, che aveva deciso di andare in
biblioteca a finire un saggio di Storia della Magia particolarmente
noioso -sia perchè doveva davvero portarlo a termine prima
di
lunedì, sia perchè aveva bisogno di stare un po'
lontana da Shane
per capire come comportarsi a riguardo della sua smania da contatto
fisico- non era ancora rientrata.
-Capisco.
Beh, almeno avrebbe dovuto apprezzare il fatto che tu non abbia
timore di presentarti ai suoi. Molti ragazzi non prenderebbero
neanche in considerazione l'idea- fece notare Glorya, pensierosa.
-Appunto!
Cioè, quando Liam è venuto a trovarti e ha
incontrato Blaise tu non
ti sei fatta alcun problema- osservò Derek, lieto che la
sorella
capisse il punto cruciale della situazione.
-Sì
ma in quel caso io non sapevo che Liam sarebbe arrivato. Forse se lo
avessi saputo sarei andata nel panico. Magari Rose non vuole che suo
padre ti tratti male perchè sei uno Zabini e
un Serperverde.
Da
quel che so di Ronald Weasley, e considerando che la mia fonte
è
Lily, non deve essere un tipo molto...comprensivo- commentò
Glorya,
cauta.
-Mm,
a questo non avevo pensato, in effetti- ammise Derek, guardando la
sorella con occhi diversi. Glorya era sempre stata più
matura della
sua età, forse anche per via di quello che avevano dovuto
passare,
ed era bello avere accanto una sorella come lei.
-E
tu come stai? É tanto che non ci facciamo una chiacchierata
fratello-sorella- le chiese poi, rendendosi conto che effettivamente
era passato un po' di tempo da quando si erano parlati per davvero.
-Sto
bene- rispose lei stringendosi nelle spalle, ma qualcosa nel suo tono
non convinse Derek.
-Sei
sicura? Lo sai che con me puoi parlare- cercò di
incoraggiarla.
-Mah,
non credo che le tue orecchie siano adatte a sentire i dettagli
fisici dei miei problemi con Liam- insinuò Glorya con un
sorriso,
pensando che, sebbene Derek non fosse un fratello geloso tanto quanto
lo era Scorpius, c'erano comunque dei limiti da rispettare.
-Che
tipo di problemi? Ha allungato troppo le mani? No perché va
bene che
sono un tipo pacifico, ma in quel caso potrei anche...- proruppe
Derek, accalorandosi.
Glorya
rise di fronte alla sua reazione, ma poi scosse la testa:
-Il
problema non è che allunga le mani, è che non lo
fa- ammise,
ricordando la strana notte del 31 dicembre.
Dopo
aver congedato gli ultimi ospiti in seguito alla rissa e aver
sistemato Cassiopea e Shane e Derek e Rose per la notte, Glorya
tornò
da Liam per condurlo alla stanza da letto di Blaise, che era la
più
spaziosa e lussuosa della casa. Mentre la seguiva lungo il corridoio
Liam cominciò a farsi più silenzioso, e quando
giunse il momento di
cambiarsi per dormire era così imbarazzato da non sapere
cosa dire.
Dopo attimi carichi di silenzio si schiarì la voce e le
propose:
-Se
vuoi metterti qualcosa di più comodo io vado a
cambiarmi...in
bagno-.
-Oh-
fece Glorya, in parte delusa e in parte sollevata, -va bene-.
Cinque
minuti dopo, quando Liam ritornò, trovò Glorya
che lo aspettava
seduta sul letto, avvolta in un'elegante camicia da notte rosso
scuro; era da togliere il fiato, ancora leggermente truccata e con i
capelli scuri non più stretti nello chignon.
-Ci
mettiamo sotto le coperte, ti va?- gli chiese lei, assolutamente a
suo agio; rigido, Liam annuì e imitandola si
infilò sotto la
pesante trapunta di lana.
Con
naturalezza, Glorya gli si avvicinò ed appoggiò
la testa sul suo
petto, proprio in corrispondenza del cuore, come se volesse sentirne
il battito. Esitante, Liam le circondò le spalle e
così Glorya,
sentendosi incoraggiata, alzò il viso per ricevere un bacio.
Era
emozionata per via del contatto con il corpo di lui, così
solido e
caldo, e si chiedeva con trepidazione se lui avrebbe tentato un
approccio più diretto. Sentiva di volere di più,
di averne bisogno,
ed era certa che lui fosse il ragazzo giusto con cui spingersi oltre.
Ma Liam non sembrava voler procedere in quella direzione, e si stava
limitando a baciarla passandole una mano fra i capelli.
Continuando
a rispondere ai suoi baci, Glorya si chiese confusamente se per caso
Liam non la trovasse attraente sotto quel
punto di vista. Insomma, sapeva che lui la considerava bella e che di
certo trovava piacevole il suo aspetto fisico, ma stava cominciando a
temere che la loro relazione fosse un po' troppo...astratta. Come se
fossero solo le loro menti e non i loro corpi ad attrarsi.
Così, per
mettere a tacere quei pensieri, cominciò a far scendere una
mano
lungo il petto di Liam, in direzione dell'inguine; era stupita dalla
propria audacia -pensò distrattamente che Lily e Cassiopea
sarebbero
state soddisfatte di lei- ma cercò di non darlo a vedere.
A
quel punto, Liam allontanò le labbra da quelle di lei e le
chiese,
nervoso:
-Che
stai facendo?-
Glorya
si bloccò, forse perché non era certo quella la
reazione che si era
aspettata, e rispose, esitante:
-Io...stavo
cercando un contatto più...intimo, ecco-.
Liam
chiuse gli occhi e sospirò. Glorya, imbarazzatissima,
ritirò la
mano e rimase a guardarlo sentendosi arrossire.
-C'è
qualcosa che non va?- gli chiese poi, visto che lui non accennava a
dire nulla.
-No,
è solo che...io non l'ho mai fatto, Glorya- ammise Liam,
riaprendo
gli occhi su di lei.
-Oh.
Capisco. Ne sono...felice. Davvero, sono contenta di essere la prima
per te, come tu sarai il primo per me- replicò lei,
sollevata;
almeno non avrebbe dovuto combattere contro i fantasmi di ipotetiche
passate partner sessuali.
A
quel punto si sarebbe aspettata che anche Liam si proclamasse felice
di essere il suo primo ragazzo, ma invece lui scosse la testa e
disse:
-Non
è solo perché non ho mai avuto molte altre
ragazze. È che io...non
voglio farlo-.
-Come
sarebbe a dire, non lo vuoi fare?!- chiese Glorya, giustamente
perplessa. Le possibilità erano due, a quel punto: o lui era
in
realtà gay -il che le pareva improbabile- oppure non la
desiderava
sino a quel punto.
-No.
E non è che io sia gay- replicò Liam, intuendo
almeno in parte i
pensieri che le stavano passando per la testa,-è che...non
voglio
rischiare-.
-Ma
rischiare cosa, di preciso? No perché neanch'io aspiro a
diventare
madre a quindici anni, ma sono ragionevolmente sicura che ci siano
validi sistemi per evitarlo- ribatté Glorya, sempre
più interdetta
per la direzione presa dalla conversazione.
-Non
ho paura di quello, Glorya- affermò Liam, con un piccolo
sorriso
triste, -ma a volte la mia natura mi porta ad essere troppo
impetuoso, soprattutto quando si avvicina la luna piena, e temo
che...insomma...potrei perdere il controllo, non essere in grado di
fermarmi, se la parte irrazionale che ormai vive sempre in me dovesse
prendere il sopravvento- le spiegò, con aria triste e
abbattuta.
-Oh.
Quindi è...per questo che mi hai fermata? Non è
perché non mi
trovi...ehm...sessualmente attraente?- domandò Glorya, in
parte
rassicurata.
A
quelle parole Liam scoppiò in una breve risata, poi
replicò:
-Glorya,
tu sei la ragazza più meravigliosa su cui io abbia mai
posato gli
occhi, e credimi se ti dico che per me sei bellissima, davvero. Ma
voglio solo...procedere per gradi, capire come gestire questa
situazione. È nuova per me come lo è per te, solo
che tu non
diventi un mostro una volta al mese-.
-Tu.
Non. Sei. Un. Mostro, è chiaro? E poi prova ad avvicinarti
quando ho
il ciclo, poi vediamo chi è più mostruoso-
affermò Glorya decisa,
facendolo ridere di nuovo.
-Lo
terrò a mente. Allora, stando così le cose, che
ne dici di
riprendere da dove eravamo rimasti, senza esagerare troppo? Non sono
fatto di ferro, sai- le propose Liam, attirandola nuovamente a
sé.
-Ottima
idea- approvò Glorya, con un sorriso che sperò
fosse rassicurante.
-Bene!-
esclamò Derek strappandola ai suoi pensieri, ma poi
ripensandoci
aggiunse: -O no?-
-Certo
che no! Va bene che ho solo quindici anni, ma non voglio certo una
relazione platonica!- spiegò Glorya, esasperata.
-Io
sono più che contento se vi limitate ad una relazione
platonica- la
contraddisse Derek, che non voleva proprio pensare
all'eventualità
che mani maschili toccassero la sua sorellina.
Glorya
alzò gli occhio al cielo, sbuffando:
-Lo
vedi perché non si può parlare di certe cose con
i propri fratelli?
Siete geneticamente programmati a desiderare che le vostre sorelle
rimangano vergini fino a trent'anni-.
-Anche
quaranta- commentò Derek, facendola ridere.
-Ehi
Scorpius, secondo te fino a che età dovrebbe rimanere
vergine, tua
sorella?- domandò poi, vedendo l'amico sbucare dai dormitori
con
l'aria di chi si è fatto un bel sonnellino; anche Lily, che
lo
affiancava, aveva l'aria riposata.
-Che
razza di domanda è? Almeno fino a quarant'anni-
replicò Scorpius,
sedendosi fra Lily e Derek.
-Visto?-
fece quest'ultimo all'indirizzo di Glorya, che fece un verso
sprezzante.
-Scorpius
non è esattamente il tipo di fratello a cui fare questa
domanda-
replicò, poi scorgendo Cassiopea in avvicinamento aggiunse:
-Ehi
Cass, i nostri fratelli pensano che noi dovremmo rimanere vergini
fino a quarant'anni-.
-Cosa?!
Dovremmo andare in menopausa senza aver prima pregustato le gioie del
sesso?- si scandalizzò quest'ultima, abbandonandosi accanto
a
Glorya.
-Come
minimo!- esclamarono Derek e Scorpius all'unisono.
-Immagina
se la pensasse così anche mio fratello, Malfoy- intervenne a
quel
punto Lily, divertita. Glorya e Cassiopea si scambiarono uno sguardo
sentendola punzecchiare così Scorpius, e capirono che i due
avevano
fatto pace.
-Tanto
tu non dai mai retta a nessuno- disse Malfoy, impallidito al pensiero
dell'astinenza.
-Guardatelo,
è già sbiancato alla sola idea!- lo prese in giro
Cassiopea,
pensando che comunque per come stavano andando le cose con Shane
sarebbe stata fortunata ad arrivare vergine anche solo fino ai
G.U.F.O.
-Non
voglio parlare di sesso con voi, e perciò dirò
solo questo: guai a
voi due se vi fate deflorare prima dei...trent'anni, almeno-
chiarì
a quel punto Scorpius, riferendosi anche a Glorya, che aveva sempre
considerato come una sorella.
-Invece
sarò ben lieto di accogliere qualsiasi tua richiesta in tal
senso-
aggiunse poi, rivolto a Lily.
-Maniaco-
disse quest'ultima, vagamente compiaciuta.
-Siete
due ipocriti. Fino a due mesi fa eravate i primi a fornicare con
chiunque avesse due tette e respirasse!- li accusò
Cassiopea,
riferendosi ai neanche troppo lontani tempi da donnaioli di Derek e
Scorpius.
-Ah,
ma poi abbiamo imboccato la retta via della monogamia-
sottolineò
Derek, con un ghigno.
-E
sarà meglio per voi, soprattutto tu Malfoy- lo
minacciò Lily, molto
seria.
-Ma
che paura- la schernì lui, ma in quel momento
provò una strana
sensazione alla nuca, come se qualcuno lo stesse osservando.
Voltandosi, individuò Edward che fissava tutto il gruppetto,
seduto
fra altri del sesto e del settimo anno. Rimasero a guardarsi per un
attimo e Scorpius percepì chiaramente quanto Edward
desiderasse
trovarsi lì in mezzo a loro, a chiacchierare rilassati prima
di cena
come avevano fatto molte volte nel corso degli anni. Ma era solo
questo che Edward voleva o il suo sguardo si stava riempiendo di
desiderio perché c'era Lily? Possessivo, passò un
braccio intorno
alla vita della propria fidanzata, che lo guardò stupita,
momentaneamente disinteressata alla discussione con gli altri tre.
-Certo
che sei bastardo eh- gli disse Derek, che aveva notato sia la mossa
di Scorpius sia lo scambio di sguardi fra lui e Edward.
-Perché?-
chiese Scorpius distogliendo gli occhi da Nott.
-Perché
sì. Potresti anche cercare di passarci sopra, sai-
buttò lì
Zabini.
-Stai
scherzando vero? Ha baciato la mia
fidanzata!- sottolineò lui, rendendo così palese
anche alle tre
ragazze di cosa stessero parlando.
-Anche
tu hai baciato Lily quando lei stava con Edward- fece notare Glorya.
Lily li guardò risentita e disse:
-Vorrei
sottolineare che sono qui. E comunque non sono mai stata con Edward!-
-Ma
che dici. C'è stato un periodo in cui vi frequentavate- la
contraddisse Cassiopea, evitando però di ricordarle che il
primo
bacio di Lily era stato proprio con Edward.
-La
situazione è diversa, in ogni caso- disse invece Scorpius
per
rispondere a Glorya.
-E
perchè è diversa? L'hai baciata tradendo la
fiducia di Edward.
Eppure lui ti ha perdonato- insistette Derek, che voleva far tornare
il sereno fra i suoi due migliori amici a tutti i costi.
-Potreste
smettere di parlare di me come se fossi un oggetto senza
volontà?-
cercò di intervenire Lily, ma ormai Derek e Scorpius erano
lanciati
nella discussione, supportati da Glorya e Cassiopea.
-Mi
ha perdonato solo perchè ha trovato Diana a scaldargli il
letto. E
poi Lily è sempre stata mia, è stato stupido lui
a non capirlo. Non
ho fatto niente di male, mentre lui ci ha provato spudoratamente
sotto i miei occhi!- si accalorò Scorpius, mantenendo
comunque un
tono di voce basso per non far sapere i fatti propri a tutti.
-Ti
appoggio, fratello- concordò Cassiopea, molto ben disposta
ad
avercela con Edward anche se erano amici da anni.
-Io
invece no. Sei il solito arrogante, Scorpius. Quando sei tu a
prenderti quello che vuoi va bene, ma quando lo fanno gli altri li
crocifiggi. Sei incoerente- disse invece Glorya, che era una delle
poche persone a potersi permettere di parlare così a
Scorpius.
Scorpius
infatti si trattenne dall'insultarla solo perchè le voleva
bene, e
rispose:
-Stai
forse dicendo che Edward non ha sbagliato?-
-Sto
dicendo che ha avuto un momento di debolezza- replicò Glorya
e Derek
annuì:
-Come
tutti. Capisco la tua rabbia, ma davvero vuoi far finire la vostra
amicizia per colpa di una ragazza? Con tutto il rispetto per te,
Lily- aggiunse con garbo.
-Oh,
non ti preoccupare. A quanto pare non posso avere proprio voce in
capitolo- commentò Lily, sarcastica, così Derek
continuò, visto
che Scorpius non aveva ancora ribattuto:
-Anzi,
tu meglio di tutti dovresti sapere cosa si prova a desiderarla e
dovresti capirlo-.
-Certo,
perchè non perdonarlo, così la prossima volta che
distolgo lo
sguardo me lo ritrovo di nuovo appiccicato alla mia fidanzata?-
chiese Scorpius a quel punto, retorico.
-Fidanzata
che a quanto pare sa solo starsene buona buona ad aspettare le
molestie sessuali del primo che passa- commentò Lily
infastidita, e
Cassiopea ridacchiò.
-Dovreste
parlare, e basta- affermò Derek in tono risoluto, ponendo
così fine
alla discussione.
-Andiamo
a cena? Ho fame- disse Cassiopea, intuendo che Scorpius stava per
ribattere ancora e volendo evitare che il fratello perdesse l'unico
altro amico che aveva.
-Sai
che novità- borbottò Lily, ma poi tutti accolsero
la proposta della
Malfoy alzandosi dai divanetti.
A
cena l'atmosfera fu molto più rilassata, fra chiacchiere
leggere e
risate, anche se Scorpius continuava a rigirarsi in mente le parole
di Derek e Glorya, maledetti loro e la loro razionalità.
Dopo
una piacevole cena a base di arrosto di tacchino e budino alla
vaniglia, la Sala Grande cominciò a svuotarsi e come sempre
Derek,
Glorya e Cassiopea si congedarono per poter passare del tempo con i
rispettivi partner.
-Torniamo
in Sala Comune?- chiese Scorpius a Lily, alzandosi e tendendole la
mano; era uno dei primi gesti affettuosi che faceva in pubblico nei
suoi confronti, cosa che gli valse l'attenzione di metà
scolaresca,
compresa tutta Serpeverde.
-Ma
allora è vero! La Potter sta con Malfoy!-
-Ma
che invidia! Che ci trova in quella dico io...non è niente
di che,
alla fine! Magra, senza tette e pure antipatica!-
-Hai
capito quella volpe di Malfoy...proprio la più carina doveva
accalappiarsi...-
Lily
sorrise compiaciuta sentendo i vari commenti suscitati dal fatto che
lei aveva appena afferrato la mano di Scorpius e si accingeva a
seguirlo fuori dalla sala sotto gli occhi di tutti; pensando a quanto
fosse bello essere al centro dell'attenzione, si lasciò la
Sala
Grande alle spalle. Stava giusto chiedendosi se per caso Scorpius non
fosse disponibile a farle un altro massaggio rilassante, quando vide
arrivare Albus, abbastanza trafelato. Vedendolo, si ricordò
di una
conversazione lasciata a metà giorni prima e
così, dopo aver detto
a Scorpius che lo avrebbe raggiunto dopo, si avvicinò al
fratello.
-Ehi
Al. Sei in ritardo per la cena-.
Albus
si fermò e le rivolse un sorriso:
-Già,
sarò fortunato se trovo ancora il dolce. Volevi qualcosa?-
Lily
sbuffò:
-Perché
tutti pensano che io abbia sempre chissà quale secondo
fine?-.
Albus
alzò un sopracciglio, ironico, e rispose:
-Sarebbe
molto strano se così non fosse-.
-Fratello
ingrato. Avevo trovato un modo per aiutarti con la Sciatta, ma visto
che mi hai profondamente ferita...-
Lui
scoppiò a ridere di fronte all'aria teatrale di Lily, poi
volle
sapere:
-E
cos'avrebbe partorito la tua mente malefica?-
-Ho
pensato che dovresti far ingelosire la Stewart. Sei stato sin troppo
paziente con lei, ora basta. Se ti vuole deve darsi una mossa,
altrimenti passa oltre- gli consigliò Lily, appoggiandosi ad
una
parete.
Albus
era sbalordito.
-A
volte si vede che tu e Rose siete cugine-.
-Questa
è un'offesa bella e buona! E sentiamo, perché
dici così?-
-Mi
ha dato lo stesso malato consiglio oggi pomeriggio. E mi ha suggerito
di provarci con...-
-Amy
O'Brian- lo interruppe Lily, concreta, facendo spalancare la bocca ad
Albus per la sorpresa.
-Tu
come...? Hai parlato con Angelica, per caso?-
-Con
chi?- chiese Lily, un attimo confusa; Albus alzò gli occhi
al cielo
per la sua mancanza di considerazione per il resto del parentado, poi
le ricordò:
-Nostra
cugina-.
-Ah
già. No, comunque, ti pare?!-.
-E
allora come fai a sapere che Amy mi sta dietro?-.
Lily
lo guardò impietosita.
-Io
so sempre tutto, Al, ricordatelo. Ora vai a mangiare, dovessi mai
andare a letto digiuno per colpa mia-.
-Che
sorella amorevole, quasi mi commuovo. Allora vado. 'Notte Lily,
grazie per i tuoi consigli sempre molto pratici- la salutò,
sarcastico; lei gli fece un sorrisino fintamente melenso in risposta,
poi si allontanò. Albus rimase a guardarla per un attimo,
poi scosse
la testa, divertito. Lily era sempre un passo avanti a tutti.
Note
dell'autrice:
Salve
gente!!! Ancora una volta ho finito il capitolo prima di quanto mi
aspettassi, così mi sono detta che sarebbe stato carino nei
vostri
confronti postarlo oggi.... :)
Allora,
capitolo ricco di avvenimenti direi. Da Scorpius a Lily che si sono
riappacificati (ne siete contente vero?! :D), alla notte di Capodanno
di Glorya, a Albus e Marìkaa...insomma, ne sono successe di
cose.
Tra l'altro sono ben 17 pagine di capitolo! Un record assoluto per me
O.o
Spero
che il capitolo vi sia piaciuto, e che mi facciate sapere cosa ne
pensate. Lo scorso capitolo ha avuto “solo” 6
recensioni (solo
per modo di dire, io sono contenta anche se ricevo una sola
recensione eh!) e mi è dispiaciuto soprattutto
perchè mi aspettavo
più commenti ai vari avvenimenti...anyway, io vi amo
comunque, sia
che recensiate sia che non lo facciate <3
Non
so se anche la prossima volta riuscirò ad aggiornare in
così breve
tempo, soprattutto perchè oltre alla tesi e a tutto il resto
non so
bene come proseguire...ho una linea generale, ma non so se è
quella
giusta. Quindi chiedo a voi: suggerimenti? Ci sono parti, scene o
altro che vi piacerebbe leggere? O che aspettate da tanto ma io non
ho ancora scritto? Sono aperta a tutte le possibilità :)
Bene,
anche per oggi siamo ai ringraziamenti, quindi come
sempre grazie a tutti quelli che leggono, seguono, ricordano e
preferiscono la storia, ma soprattutto grazie alle 6
meravigliose persone che hanno recensito. Le risposte a breve, come
sempre :)
A
presto, sempre Vostra,
Miss
|
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Capitolo 67 *** A lovely Talk ***
CAPITOLO
66
A
lovely Talk
Gennaio
lasciò il posto a febbraio, che si presentava altrettanto
gelido e
piovoso, con raffiche di pioggia sferzanti e abbondanti nevicate,
tant'è che alcuni studenti ebbero la felice idea di
cominciare a
spostarsi dal castello alle serre o alle lezioni di Cura delle
Creature Magiche con dei pratici sci di fattura Babbana, stregati
affinchè fluttuassero a qualche centimetro da terra.
Ondate
di panico al pensiero di G.U.F.O e M.A.G.O dilagavano ovunque, in
tutte le Case: a Tassorosso Sissy Brown diede di matto durante una
lezione di Trasfigurazione, trapiantando per errore il becco di un
corvo al posto del proprio naso, a Corvonero Molly Weasley
tranciò
di netto le dita della sua compagna di banco durante Pozioni, troppo
nervosa al pensiero che la Pozione Corroborante che stavano eseguendo
potesse essere richiesta agli esami; la poveretta dovette correre via
tenendo le proprie dita nell'altra mano, ma Madama Chips fu come
sempre in grado di riparare al danno. A Grifondoro Hugo Weasley era
l'ansia in persona, e tormentava tutti i compagni di Casa con
improbabili sondaggi su quali fossero le domande più
gettonate,
mentre a Serperverde Melissa Summers si era data al commercio
illegale di sostanze che in teoria avrebbero dovuto potenziare la
concentrazione, e per dare una dimostrazione dell'efficacia dei
propri prodotti assunse una dose troppo alta di artigli di drago che
le valsero due giorni di reclusione in infermeria, preda di una
agitazione preoccupante.
Lily,
Cassiopea e Glorya cercavano di affrontare la situazione con
tranquillità, anche se era davvero difficile mantenere la
calma in
mezzo a tutto quel pandemonio, fra compagni di scuola impazziti ed
insegnanti che continuavano ad assegnare compiti su compiti, senza
curarsi dell'esaurimento nervoso a cui stavano conducendo i propri
allievi. Una sera Lily, talmente provata dalla lunga giornata
composta da doppia Trasfigurazione, Incantesimi, Erbologia e Cura
delle Creature magiche, seguita da un estenuante pomeriggio di studio
intensivo, era crollata a dormire su un divanetto della Sala Comune;
l'aveva trovata Scorpius di ritorno da una sfiancante riunione con la
squadra di Quidditch ed era rimasto talmente affascinato dalla sua
sottile figura raggomitolata che anziché riportarla in
dormitorio si
era messo accanto a lei per poi addormentarsi a sua volta.
Intanto
Tassorosso aveva perso contro Grifondoro, dando così una
piccola
chance a Serperverde, cosa dalla quale Scorpius aveva tutta
l'intenzione di trarre vantaggio; fra quello, e lo studio matto e
disperatissimo per gli esami lui e Lily avevano pochissimo tempo da
trascorrere insieme, ma cercavano di ritagliarsi sempre qualche
piccolo momento per loro. In men che non si dica era quasi arrivato
il 14 febbraio, e Scorpius si chiedeva con terrore se per caso Lily
si aspettasse qualcosa di particolare per San Valentino. Non gli
sembrava il tipo di ragazza che brama fiori o cioccolatini, ma non si
poteva mai sapere...
-Ehi
Derek, tu fai qualcosa con Rose per...ehm...San Valentino?-
domandò
Scorpius una sera a Derek, mentre tornavano agli spogliatoi al
termine di un allenamento.
-Mah,
so che c'è la classica uscita a Hogsmeade. Penso che ci
andremo-
rispose l'amico con un'alzata di spalle.
-Mmmh.
Pensi che dovrei chiedere a Lily di andarci insieme?- lo
interrogò
pensieroso, tremando al pensiero di lui e Lily da Madama Piediburro.
-Secondo
me è il minimo, che dici? Va bene che Lily
è...come dire...atipica,
però...- osservò Derek cauto, facendo ridere
Scorpius mentre
iniziava a cambiarsi, ultimo fra i loro compagni di squadra.
-Atipica
è una definizione calzante-.
-Senti
Scorpius...con Edward?- cambiò argomento Derek, che a
vestirsi era
una scheggia ed era già pronto.
-Con
Edward cosa?- replicò Scorpius tagliente.
-Cos'hai
deciso di fare? Vuoi ancora portare avanti questo litigio insensato?
Lily sta con te, e Edward è davvero pentito-.
-Oddio,
non ti sopporto quando ti metti a fare l'avvocato delle cause perse.
Devi proprio assillarmi un giorno sì e l'altro pure?-
sbottò
Scorpius, infastidito come ogni volta che saltava fuori l'argomento
Edward.
-Devo,
sì. Come ogni volta che voi due testoni decidete di
azzuffarvi come
due rabbiosi- ribadì Derek, fermo accanto a lui con le
braccia
incrociate sul petto e un atteggiamento di sfida.
-Senti
Derek, non ho alcuna intenzione di andare a parlargli. Forse, se
dovesse venire lui da me potrei fare lo sforzo di ascoltarlo-
concesse Scorpius, più per togliersi di torno Derek che per
vera
convinzione.
-Ottimo.
Se non ti spiace, vado al castello da Rose dato che se dovessi
aspettare te che finisci di cambiarti mi farei vecchio- disse Derek,
divertito alla vista di Scorpius che era alla ricerca dell'altro
calzino.
-Vai
pure, ci vediamo dopo- replicò Scorpius, distratto:
perché doveva
sempre mancare qualche pezzo del suo vestiario, in quel borsone?
-Com'è
che sei sempre l'ultimo ad uscire da questo spogliatoio?- gli
domandò
la voce cristallina di Claire, facendolo sobbalzare. Voltandosi,
Scorpius la trovò appoggiata allo stipite della porta, con
un mezzo
sorriso e uno scintillio ironico negli occhi; fra i capelli biondi
aveva qualche fiocco di neve, cosa che gli fece intuire che fuori
aveva ripreso a nevicare.
-Com'è
che appari sempre quando meno me lo aspetto?- rispose Scorpius,
vagamente infastidito per la sua capacità di trovarlo sempre
e
comunque.
-Guardo
gli allenamenti di Quidditch di tutte le squadre e poi non ti ho
visto uscire con tutti gli altri. Ho fatto due più due-
replicò
Claire, con un'alzata di spalle.
-Senti
Claire, non fraintendermi ma...perché vieni sempre a parlare
con me?
Non conosci davvero nessun altro, qui?- volle sapere Scorpius che era
finalmente riuscito a ritrovare il calzino perduto e aveva potuto
infilarsi le scarpe.
-No.
Tendo a sentirmi davvero sola. Gli altri insegnanti sono troppo
adulti per me, non saprei davvero di che cosa parlare. Se ti do
fastidio comunque...- rispose Claire, con una sincerità
così
disarmante che Scorpius si sentì in colpa per averla fatta
sentire
indesiderata. Inoltre aveva ragione: era straniera in mezzo a loro,
non aveva amici, non aveva nessuno a parte lui. Il minimo che potesse
fare era parlarle, almeno.
-Non
mi dai fastidio, davvero- si sentì in dovere di dirle.
-Oh,
menomale. Sarebbe stato triste dover rinunciare a stuzzicarti- fece
Claire, sollevata, poi aggiunse:
-Allora,
programmi per San Valentino?-
-Per
ora nulla-.
-Come
nulla?! Scorpius, mi deludi. Non organizzi niente di romantico per la
tua fidanzata?- chiese Claire, scandalizzata, mentre uscivano dallo
spogliatoio e affrontavano la nevicata e il gelo dell'aria
pomeridiana di febbraio.
-A
Lily non piacciono le romanticherie o le cose sdolcinate. Penso che
la farei molto più felice se la accompagnassi a fare
shopping,
piuttosto- ipotizzò Scorpius, rendendosi conto in quel
momento che
era proprio un'ottima idea.
-Shopping?
Ma dai, che tristezza- commentò Claire, pensando che quella
Lily
doveva proprio essere una ragazza superficiale.
-Le
piacciono i vestiti alla moda, e poi non muoio certo dalla voglia di
starmene seduto tutto il pomeriggio in un triste locale per coppie-
spiegò Scorpius.
-Mah,
sarà. Secondo me una scatola di cioccolatini non guasta,
comunque-
suggerì Claire, stringendosi nel mantello.
-Me
li tirerebbe dietro chiedendomi se ho almeno la più pallida
idea di
quante calorie contengano- rise lui, immaginandosi la scena.
-Ossignore,
sul serio? È una di quelle fissate con la dieta?-
indagò Claire,
cercando di farsi un quadro più chiaro della sua avversaria.
-Decisamente-
commentò solamente Scorpius, mentre senza pensare alle
conseguenze
delle proprie azioni varcava con Claire il portone della scuola ed
entrava in Sala Grande per la cena.
-Ripeto,
che tristezza. Va beh, vado a sedermi al tavolo noioso. Buona serata-
lo salutò, per poi dirigersi alla tavolata degli insegnanti.
Scorpius
impiegò qualche secondo per individuare Lily fra gli altri
Serperverde; dopo averla trovata le si sedette accanto, di fronte a
Glorya e a sua sorella.
-Andato
bene, l'allenamento?- fu l'unica domanda di Lily, ma Scorpius
capì
all'istante che anche in quell'occasione non le era sfuggito nulla.
-Meglio
delle altre volte, grazie- rispose, fissando indeciso i piatti colmi
di leccornie di fronte a lui.
-Ho
la testa che mi scoppia- si lamentò Cassiopea, abbandonando
il capo
ricciuto sul tavolo.
-Oh
stellina, cosa ti ha ridotto così?- la interrogò
Scorpius, ironico,
mentre optava per pasticcio di carne e patate arrosto.
-Dai,
lasciala stare ogni tanto, poverina. Oggi abbiamo avuto un'altra
giornata pesante- intervenne Glorya a difesa dell'amica.
-Me
lo immagino. Ricordo l'anno del G.U.F.O...gente impazzita ovunque,
c'era chi studiava ad ogni ora del giorno e della notte e Bree
Aberfield andò talmente fuori di testa che la sera prima
degli esami
abbiamo dovuto stenderla con una dose massiccia di Bevanda della Pace
per farla dormire- raccontò Derek e Scorpius
annuì.
-Almeno
quest'anno siamo più preparati, sappiamo quello che ci
aspetta-.
-Ecco,
invece noi no. È una spirale d'angoscia senza fine- si
lagnò
Cassiopea, con voce ovattata per via della nuvola di capelli nella
quale si era sepolta.
-Già.
Menomale che almeno sabato possiamo avere un po' di svago-
osservò
Lily in tono sibillino, spingendo Scorpius a chiedersi se
effettivamente fosse il caso di organizzare davvero qualcosa per lei.
-È
vero, sabato è 14 e c'è l'uscita a
Hogsmeade...programmi?- chiese
Glorya, spingendo via da parte il proprio piatto mezzo pieno; tutto
quel parlare di esami le aveva fatto passare l'appetito.
-Dormire.
Dormire tutto il pomeriggio- annunciò Cassiopea nel tono
voglioso di
chi non potrebbe chiedere di meglio.
-Oh
dai, non dirmi che Shane non ti ha invitata fuori- la
punzecchiò
Lily che, al pari di Glorya, non aveva mangiato quasi nulla.
-Lo
ha fatto, in effetti. Forse è meglio cogliere ogni occasione
per
stare fuori dal castello- replicò Cassiopea, rialzando la
testa dal
tavolo.
-E
Liam, invece?- chiese Derek a Glorya, anche per sondare il terreno;
non si era certo dimenticato delle confidenze che la sorella gli
aveva fatto.
-Anche
lui mi ha chiesto di uscire. Potremmo andare tutti insieme- propose
Glorya, pensando che lei e Liam stavano davvero poco in mezzo agli
altri e tendevano a isolarsi.
-Ottima
idea. San Valentino di gruppo- approvò Scorpius, dicendosi
che in
quel modo avrebbe risolto ogni problema. Osservò di
soppiatto Lily,
quasi aspettandosi che lei gli urlasse che era senza cuore, ma lei
fece il suo classico sorrisetto tirato e rispose:
-Sono
d'accordo. Poi per me è un giorno come un altro, quindi
potremmo
anche andare a fare shopping-.
Alla
parola “shopping” Glorya e Cassiopea si
illuminarono e
affermarono all'unisono che avrebbero di certo convinto Liam e Shane;
Derek invece disse che avrebbe dovuto prima chiedere a Rose e che
avrebbe dato conferma prima di sabato.
-Fatto
pace, allora?- chiese Glorya, sentendo nominare la Weasley.
-Perchè,
avevate litigato?- s'intromise Scorpius prima che Derek potesse
rispondere.
-Sì,
lei non voleva portarmi al matrimonio di sua cugina e io mi sono
arrabbiato, sentendomi indegno- replicò Derek, riassumendo
per sommi
capi la situazione, per poi aggiungere rivolto alla sorella:
-Comunque
sì, alla fine lei ha accettato di presentarmi alla famiglia-.
-Oddio
grazie, almeno non sarò l'unica Serpeverde a quel
matrimonio. E poi
voglio proprio vedere il momento in cui verrai portato al cospetto di
zio Ron. Per non parlare del nonno- commentò Lily,
pregustando la
scena.
-Così
sì che mi incoraggi, Lily- ironizzò Derek,
considerando che forse
la sua idea non era stata proprio brillante.
Lily
fece spallucce:
-Io
ti ho avvertito. In ogni caso porterò una bottiglia di
tequila, al
massimo finiremo ad ubriacarci nascosti in soffitta-.
-Mi
sta quasi venendo voglia di venire, giusto per vedere come
andrà a
finire- disse Cassiopea, con le orecchie da pettegola sempre allerta.
-A
me no. Non ti invidio proprio per nulla, Derek- ribatté
Scorpius,
rabbrividendo all'idea.
-Beh,
tu però hai già conosciuto i miei. E sicuramente
non nelle stesse
circostanze imbarazzanti in cui io ho conosciuto i tuoi-
sottolineò
Lily, ricordando con orrore la mattina di Natale.
A
quel punto Glorya e Derek pretesero un fedele resoconto dell'incontro
fra Lily e i signori Malfoy, cosa che Cassiopea fornì con
grande
dovizia di particolari.
Fra
una chiacchiera e l'altra erano ormai al dolce, quando Lily
notò con
la coda dell'occhio che Claire Lewis si stava alzando dal tavolo
degli insegnanti; con una scusa, si congedò dal suo
gruppetto e si
alzò a sua volta. La vide sparire nella solita porticina a
lato
della sala, ma siccome sapeva per esperienza che conduceva solo ad
una piccola stanzetta che poi sbucava comunque sul corridoio
principale, decise di passare per l'entrata principale e aspettarla
fuori. Infatti, dopo neanche due minuti Claire arrivò e
così Lily
fece un passo avanti per palesare la propria presenza.
-Lily
Potter, ciao. Che ci fai qui fuori ancora in piena
cena?-l'apostrofò
Claire, vedendola.
-Buonasera,
Claire. Non mangio mai il dolce, così ho pensato che avremmo
potuto
scambiare due parole- rispose Lily.
-Ah
sì, Scorpius mi ha detto che sei un po' in fissa con la
dieta.
Comunque va bene, dove possiamo parlare?-
-Qui
andrà bene- replicò Lily guidandola verso l'aula
dove un tempo
Fiorenzo aveva tenuto lezione e che ora era in disuso; attese che
Claire fosse entrata e si fosse seduta su un banco, poi si chiuse la
porta alle spalle.
-Allora
Claire, come ti vanno le cose qui a Hogwarts? Ti stai ambientando?-
le domandò, sedendosi a sua volta sulla cattedra di fronte a
lei.
Claire
fece spallucce.
-Bene,
direi. Mi piace insegnare volo a quelli del primo, ed è
molto
divertente arbitrare le partite di Quidditch-.
Lily
annuì, come se le importasse davvero di quello che l'altra
stava
dicendo.
-Quindi
sei soddisfatta della tua posizione- affermò, seria.
Claire
non capiva dove l'altra volesse andare a parare, ma rispose
cortesemente:
-Sì,
molto. Sono la più giovane insegnante della storia di
Hogwarts, il
che è notevole, se consideri che non sono neanche del tutto
inglese-.
-Infatti-
confermò Lily, poi decise che era ora di smetterla con i
giochetti e
di andare al nocciolo della questione.
-Allora
a questo punto ti conviene ascoltarmi molto bene, Claire.
Devi
smettere di girare intorno a Scorpius. Non devi avvicinarti, non devi
parlargli, non devi neanche pensare a lui. Per te non esiste-
iniziò
a dire in tono molto duro, saltando giù dalla cattedra con
decisione.
-Io
non capisco proprio a cosa...- provò a dire Claire, ma Lily
la
interruppe:
-Non
fare la finta tonta con me. Io so sempre tutto, so che vai allo
spogliatoio apposta per parlare con lui, so che siete stati insieme
in passato e so che probabilmente ti sei fatta qualche stupida
fantasia su un improbabile ritorno di fiamma fra voi. Non
accadrà,
Claire. Lui è mio,
chiaro?-
Claire
era sbalordita di fronte all'arroganza di quella sciocca quindicenne
e le veniva da riderle in faccia; tuttavia si limitò a
sorridere e a
dire:
-Questo
è quello che pensi tu, Lily. Ricordati che il primo amore
non si
scorda mai-.
-Ah,
vedo che non ci siamo capite, allora- commentò Lily in tono
fintamente amabile, -cercherò di essere più
chiara. Se ti vedo
ancora una volta camminare anche solo nel suo stesso corridoio, se mi
giunge voce che hai di nuovo avuto il coraggio di rivolgergli la
parola, io ti rovino-.
A
quelle parole Claire non riuscì più a trattenersi
e scoppiò a
ridere:
-Tu
mi rovini? Hai una considerazione davvero alta di te-.
Anche
Lily le sorrise, il sorriso dello squalo, e poi ribatté,
avvicinandosi a lei fino a che non si trovarono faccia a faccia.
-Cosa
pensi che succederebbe se io andassi dal Preside e gli rivelassi che
un membro del suo stimato corpo docenti fa delle avances ad uno
studente? Pensi che conserveresti ancora il tuo posto, se Linton
avesse il benché minimo sospetto che una sua insegnante sta
deliberatamente cercando di sedurre un allievo di questa scuola? Io
non credo, sai. Insegni una materia francamente inutile, non
impiegherebbe molto a rimpiazzarti. Ma questo metterebbe la parola
fine alla tua carriera in qualsiasi altra scuola, perché chi
mai
assumerebbe una che appena può allunga le mani su dei
minorenni? E
così, cara Claire, non solo avrai fallito nel Quidditch, ma
non
avrai più alcuna chance neanche come insegnante- concluse,
guardandola dritta negli occhi.
-Il
tuo brillante piano non funzionerebbe, Linton vorrà delle
prove-
cercò di contraddirla Claire, ma ancora una volta Lily
sorrise.
-E
credi che non le troverebbe? Sul serio, mi hai presa per una
dilettante? Io non faccio mai minacce a vuoto, Claire. Ora, visto che
abbiamo chiarito questi punti fondamentali, direi che non abbiamo
molto altro da dirci. Sono felice di aver avuto questa chiacchierata
con te- disse Lily avviandosi verso la porta; con una mano sulla
maniglia, si voltò ancora una volta verso l'australiana e
aggiunse:
-Ah,
tanto per andare sul sicuro. Non una parola con Scorpius, intesi?
Altrimenti potrei sempre dirgli che, spinta dalla gelosia, hai
ingaggiato un duello con me. Non ci metterei molto a finire in
infermeria. E lui mi crederebbe, fidati- e con queste parole
uscì di
scena, lasciandosi una Claire completamente allibita alle spalle.
******
In
quelle settimane Albus aveva pensato a lungo al piano suggeritogli
sia da Rose che da Lily e alla fine aveva deciso che non era poi
così
male come idea.
Con
Marìkaa tutto era tornato alla normalità,
chiacchieravano,
studiavano e passavano il tempo libero insieme, ma spesso con loro
c'erano anche Rose, Molly, Angelica e Hugo. Aveva persino pensato di
invitarla fuori per San Valentino, ma quando aveva esposto le sue
intenzioni a Lily, lei l'aveva guardato schifata e aveva detto:
-Ti
prego, Al. Se lo fai poi dovrò fingere di non avere alcun
legame di
sangue con te, per il resto dei nostri giorni. Abbi un po' di
dignità, su-.
Così,
dicendosi che infondo la sorella aveva ragione e non vedendo altre
alternative, aveva deciso di passare al piano gelosia. Aveva colto
l'occasione di avvicinarsi ad Amy O'Brian un pomeriggio di inizio
febbraio, quando l'aveva vista in biblioteca, china su un difficile
tema di Trasfigurazione. Vedendola così disperata, si era
offerto di
aiutarla, sia perchè era gentile di natura, sia per i propri
secondi
fini. Lei si era illuminata in volto accettando la sua offerta, e per
un attimo Albus si era sentito in colpa, nel crearle false speranze;
ma poi, notando che Marìkaa li guardava fisso fisso da un
tavolo
poco distante, aveva scacciato ogni dubbio.
E
così in quelle due settimane Albus aveva preso a ronzare
attorno ad
Amy, facendo il galante: le portava i libri fra una lezione e
l'altra, si sedeva accanto a lei a pranzo e a cena, l'accompagnava
alla torre di Grifondoro. E non era neanche spiacevole stare con lei:
Amy era allegra, sempre solare, ed aveva un modo buffissimo di
raccontare le cose.
Marìkaa
si era accorta di questo avvicinamento fra loro, e ne soffriva.
Possibile che Al avesse deciso di lasciarla perdere, dopo aver fatto
di tutto per conquistarla? E come avrebbe dovuto comportarsi lei?
Insomma, da un lato era seriamente infastidita dal vederlo insieme
alla O'Brian, dall'altro cercava di scacciare le fitte di gelosia che
provava dicendosi che infondo era normale. Erano amici, no? Era
naturale desiderare che lui fosse felice? Sempre più
confusa, a due
giorni dall'uscita ad Hogsmeade decise di confidarsi con Rose e
così,
approfittando di un'ora buca dopo pranzo, la invitò a
studiare
insieme in biblioteca.
-Hai
notato che Al sta sempre con la O'Brian?- disse ad un certo punto,
non riuscendo più a trattenersi.
Rose
esultò interiormente, poi rispose:
-Sì,
ci ho fatto caso, in effetti. Amy è una ragazza piacevole-.
-Già,
sembra simpatica. Pensi che lui...sia interessato?-
-Mah,
non saprei. A vederli sembrebbe di sì. Perchè me
lo chiedi?- indagò
Rose, promettendosi di riferire tutto al cugino appena possibile.
-Non
so, Rose. Non capisco più nulla. Da una parte sento che mi
piace,
dall'altra lo considero un amico. Cosa devo fare?- le chiese con un
filo di disperazione nella voce.
Vedendola
così, Rose per un attimo si pentì di aver
architettato il tutto, ma
se quello era l'unico modo per spingere Marìkaa fra le
braccia di
Albus, allora ben venga.
-Invitalo
fuori per San Valentino, prima che lui lo chieda ad Amy. Avete
bisogno di stare un po' da soli, così potrete fare
chiarezza. Cosa
ne dici?- le propose.
-È
una buona idea. D'altra parte sono mesi che lo tengo sulle spine,
devo fare qualcosa- approvò Marìkaa, anche se si
sentiva morire al
pensiero di dover fare una cosa così imbarazzante. Ma Rose
aveva
ragione: lei e Al avevano bisogno di trascorrere del tempo senza
altre persone intorno, e quale migliore occasione di San Valentino?
Così,
cercò di racimolare il coraggio per tutto il pomeriggio, ed
era
talmente distratta che a Pozioni aggiunse una dose eccessiva di
essenza di Mandragole, e il suo intruglio esplose; Lumacorno non ne
fu molto contento e tolse cinque punti a Corvonero, cosa che le
attirò le occhiatacce dei suoi compagni di classe.
Abbattuta
per l'incidente ma comunque decisa ad invitare Al, dopo cena si
diresse alla Torre di Grifondoro insieme a Rose, che l'avrebbe fatta
passare attraverso il buco del ritratto dietro di lei.
Speranzosa,
lasciò vagare lo sguardo sulla sala comune alla ricerca
della sua
chioma corvina perennemente scompigliata, ma quando lo trovò
il
sorriso le si gelò sul volto. Albus stava baciando Amy
O'Brian, con
una mano affondata fra i suoi serici riccioli castani.
Ci
fu un instante in cui i loro occhi si incrociarono, dopo Albus ebbe
allontanato il viso da quello di Amy. Ebbe a malapena il tempo di
registrare la sua presenza lì, che lei gli aveva voltato le
spalle e
se n'era andata.
******
-E
così parteciperemo ad un San Valentino di gruppo-
annunciò Liam a
Shane, dopo che quella sera entrambi ebbero riaccompagnato le proprie
fidanzate a Serpeverde.
-Così
pare- confermò il Grifondoro con un'alzata di spalle, -cosa
ne
pensi?-
-Mah,
diciamo che per il primo San Valentino con Glorya avrei preferito
qualcosa di più tradizionale, ma se lei è
contenta così...tu?-
rispose Liam, mentre insieme percorrevano i sotterranei.
-A
dire il vero Cass non mi ha dato molta scelta. Mi ha annunciato che
il pomeriggio di domani avrebbe previsto un'intensa sessione di
shopping e chissà cos'altro, e prima ancora che avessi modo
di dire
“Merlino”, lei aveva già cambiato
argomento, dando per scontato
il mio consenso- raccontò Shane, sorridendo al ricordo della
conversazione.
-Meglio
così, comunque. Non sono un tipo molto galante...anche se
non sono
del tutto sicuro di voler trascorrere una giornata con Malfoy-
aggiunse poi, pensieroso.
-Oh,
dai non è così male. Ogni tanto ci sediamo
vicini, quando dobbiamo
seguire qualche lezione insieme. È persino simpatico-
commentò
Liam, magnanimo.
-A
me mette i brividi, sarà quell'aria da non-ti
azzardare-a-sfiorare-mia-sorella-in-mia-presenza-o-ti-Crucio. E non
sopporto neanche tanto Lily, sempre così....mah...frigida-
replicò
Shane, mentre cominciavano a salire le scale; scordandosi di un
gradino biricchino quasi si ruppe una caviglia, ma con notevole
presenza di spirito Liam lo sorresse prima che si facesse davvero
male.
-Già,
ti guarda sempre dall'alto in basso, come se sapesse tutto di te,
persino di che colore porti i calzini- riprese Liam dopo il piccolo
incidente.
-Ah
beh, della serie Dio li fa e poi li accoppia. Io devo girare per di
qui, mi sa. Ci si vede domani, allora- fece Shane una volta giunti
davanti ad un corridoio occupato interamente da file di armature
antiche; una di loro stava sonnecchiando, ma svegliata dalle loro
voci sbadigliò con un gran fracasso di ferraglia e li
sgridò.
-A
domani- si congedò Liam con un mezzo sorriso per le
stranezze di
Hogwarts. Nonostante lo aspettasse un'intera giornata fra gonne e
scarpe, si sentiva davvero felice: per la prima volta nella sua vita,
sentiva di essere una persona normale, con una fidanzata e degli
amici.
******
Albus
passeggiava nervosamente di fronte al muro che nascondeva la sala
comune di Serperverde, chiedendosi quante possibilità ci
fossero che
qualcuno passasse di lì alle undici di sera e lo lasciasse
entrare.
Che
cosa aveva combinato? Perchè aveva baciato Amy in quel
momento? È
vero, lei era carina e piacevole, e gli aveva appena confessato di
stare bene in sua compagnia; lo faceva sentire apprezzato e
desiderato, ed Albus non aveva saputo resistere. Era stato un bel
bacio, le labba di Amy erano morbide e calde e per un attimo Albus si
era sentito appagato. Ma poi aveva alzato gli occhi e aveva visto
Marìkaa, e non aveva capito più nulla.
-Albus,
che ci fai qua fuori?-
La
voce di Scorpius Malfoy lo strappò ai suoi pensieri, e Albus
alzando
gli occhi se lo ritrovò davanti, un'espressione perplessa
sul viso.
-Oh,
Scorpius. Stavo cercando Lily, a dire il vero. Ho bisogno di parlare
con lei- rispose, accorgendosi solo in quel momento di quanto fosse
strana la vita. Sino a quattro mesi fa probabilmente non avrebbe
neanche pensato di rivolgersi a Lily per problemi sentimentali, ed
ora invece lei era stata la prima persona che gli era venuta in mente
dopo aver combinato quel casino.
-Vado
a vedere se è dentro e le dico che sei qui fuori, se vuoi.
Dubito
che tu abbia voglia di entrare nel covo delle serpi-
ironizzò
Scorpius, ed Albus quasi si stupì della sua gentilezza. Ma
d'altra
parte avevano passato intere ore l'uno accanto all'altro al capezzale
di Lily in coma, e questo senza dubbio li aveva in qualche modo
uniti. Albus non lo disprezzava neanche più per aver giocato
con i
sentimenti di Marìkaa: lui aveva appena fatto lo stesso con
quelli
di Amy, e per lo stesso motivo di Scorpius.
-Grazie,
mi faresti un favore- rispose, e Scorpius annuì, chiedendosi
che
diavolo avesse combinato Albus. Disse la parola d'ordine e scomparve;
dopo qualche minuto la parete si aprì di nuovo e apparve
Lily,
impeccabile come sempre anche se era quasi ora di andare a dormire.
-Al,
che succede? Problemi a casa?- domandò lei, giustamente.
-No,
no, niente del genere. È che ho fatto un casino-
replicò Al,
ricominciando a passeggiare nervosamente davanti a lei.
-Che
genere di casino? E stai fermo, per favore-.
-Ho
baciato Amy- annunciò, funereo.
-Amy?-
chiese Lily, perplessa.
-La
O'Brian!- precisò Albus, un filo spazientito.
-Ah,
giusto. Bene, no? Non faceva parte del piano?-
-No!
Cioè, sì. Ma Marìkaa mi ha visto-.
-Mmmm.
Perchè l'hai fatto?- lo interrogò, scrutandolo
attentamente ed
infischiandosene altamente dei sentimenti della Sciatta.
-Non
lo so. Amy è una ragazza piacevole, e non me l'aspettavo. E
poi mi
fa sentire apprezzato...tra l'altro avevate ragione, tu e Rose, mi
sta dietro da secoli...e così, non so, mi è
venuto spontaneo
baciarla- spiegò Albus, passandosi distrattamente una mano
fra i
capelli.
-E
questo cosa ti dice?-
-Che
sono un cretino?-
-Ma
no, Al. Che forse ti sei cristallizzato per troppo tempo sulla
Sciatta, senza darti la possibilità di guardarti intorno. E
ora che
l'hai fatto hai scoperto che forse lei non è l'unico pesce
del mare,
un pesce molto mal vestito, se vuoi la mia opinione- chiarì
Lily,
esasperata, appoggiandosi al muro.
Albus
tacque, riflettendo sulle sue parole. Che avesse ragione lei?
-Pensaci.
Io intanto torno a mettermi lo smalto sulle unghie, come vedi mi hai
disturbato in una fase molto delicata: la mano sinistra- gli disse,
agitando la suddetta mano, che aveva solo tre dita dipinte di uno
scuro verde petrolio; essendo mancina, Lily aveva parecchie
difficoltà ad operare con precisione sulla mano sinistra.
-Lo
farò, tanto dubito che ci sia altro che posso fare. Ah,
un'ultima
cosa: sabato vai a Hogsmeade?- le chiese, suo malgrado divertito.
-Sì,
stiamo organizzando una specie di San Valentino di gruppo con Glorya,
Cass e gli altri. Perchè? Tu ci vai?-
-Sì,
in teoria ho invitato Amy, anche se a questo punto...comunque, ti va
se verso le cinque ci troviamo ai Tre Manici? È importante-.
-Dipende
se avrò fatto abbastanza shopping o no- rispose lei, ironica.
-Eddai
Lily, sii seria per una volta!-
-Sono
serissima. Comunque, vedrò di esserci-
l'accontentò lei, poi i due
si salutarono; Albus si allontanò in direzione delle scale,
Lily
tornò dentro e si riaccomodò sul divanetto, di
fronte al tavolino
sul quale giaceva la sua bottiglietta di smalto, e dove si era seduto
anche Scorpius. Giaceva ad occhi chiusi, con la testa abbandonata
sullo schienale; si vedeva che era piuttosto stanco. Pensierosa, gli
si accoccolò contro, ed automaticamente lui le
passò un braccio
attorno alle spalle e l'attirò a sé; profuma di
buono, pensò Lily,
per poi chiedersi: perchè Albus ha bisogno di vedermi sabato
pomeriggio alle cinque?
Note
dell'autrice:
Salve
gente!!!
Questa
volta ho impiegato quasi due settimane ad aggiornare, lo so...sia
perchè ho dovuto fare un improvviso viaggio in Puglia per
motivi
famigliari (io sono torinese, e vi assicuro che è stata una
bella
sfacchinata di 8 ore in treno) sia perchè fino all'ultimo ho
ritoccato il capitolo, che non mi convince molto.
Voi
cosa ne pensate? In realtà ne succedono di cose, fra Lily
che
“amabilmente” (come dice il titolo) chiacchiera con
Claire, Albus
che combina uno dei suoi casini e quant'altro. Il prossimo capitolo
sarà su San Valentino, invece...e chissà cosa
succederà :)
Sono
stata molto contenta di leggere i vostri suggerimenti per i prossimi
capitoli, alcuni li ho già messi in pratica, mentre altri me
li
tengo buoni per il futuro :) in ogni caso grazie
per aver contribuito con le vostre idee alla realizzazione di questo
capitolo.
Ringrazio
come sempre le persone che hanno recensito
-ben 9!!
io vi amo, e spero che continuerete a lasciarmi i vostri commenti-
alle quali risponderò in giornata come sempre, le persone
che
seguono,
preferiscono
e ricordano
la storia. Sono davvero felice di vedere che la storia continua ad
acquisire nuovi lettori e recensitori, mi fa capire che anche se
ormai siamo al 66esimo capitolo PL è ancora in grado di
affascinare,
e questo non può che farmi piacere.
Bene,
anche per oggi ho detto tutto. Ci sentiamo fra una settimana, massimo
dieci giorni, con il nuovo capitolo.
Sempre
Vostra,
Miss
|
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Capitolo 68 *** AVVISO ***
Ciao a tutte (tutti?)
mie care lettrici...
Scrivo questo avviso per dirvi che ci sono, sono viva e che la storia
riprenderà a breve. Ho letto molte recensioni in cui
giustamente mi chiedevate se per caso fossi stata inghiottita da un gigantesco buco nero dato che
la storia non viene aggiornata da sette mesi, perciò eccomi
qui. Mi dispiace davvero che sia passato tutto questo tempo dall'ultimo
aggiornamento, ma sono stata molti mesi all'estero e devo dire che
purtroppo scrivere non è stato il mio primo pensiero. Ora
comunque (se vi interessa, magari no :P) mi sono finalmente laureata e
sono tornata in Italia con la (vana?) speranza di trovare un lavoro qui.
Comunque, se ci siete ancora, se avete sempre un minimo di interesse
per le "avventure" dei miei personaggi, io sono pronta a riprendere la
storia e portarla a termine. Se invece alla pubblicazione del nuovo
capitolo riceverò solo pomodori virtuali, capirò
:D
Sempre Vostra, una risorta Miss_Slytherin
|
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Capitolo 69 *** St.Valentine's Day ***
CAPITOLO
67
St.Valentine's day
La
mattina del 14 febbraio si presentava luminosa, con il cielo terso e
limpido; un bel sole splendeva alto, sebbene le temperature
rimanessero comunque sotto zero.
Le
tre Slytherin si svegliarono con tutta calma, liete di poter
trascorrere un'intera giornata senza pensare agli esami o ai compiti;
la sera prima erano rimaste alzate sino a tardi per finire gli ultimi
temi, così da avere la possibilità di godersi un
pomeriggio
spensierato.
Fra
una chiacchiera e l'altra si vestirono con cura: Lily optò
per una
gonna svasata beige, su cui abbinò un caldo maglioncino di
lana
dalla trama intrecciata marrone scuro ed un paio di stivali con il
tacco dello stesso colore; Glorya invece scelse un vestito rosa
antico, dallo scollo a barca e con una cintura nera a fasciarle la
vita, mentre Cassiopea si infilò un paio di jeans blu scuro,
una
camicetta azzurra ed un caldo golfino blu aviazione.
-A
che ora avremmo dovuto incontrarci con gli altri?- domandò
la Malfoy
mentre si infilava un'elegante scarpa da ginnastica bianca.
-Alle
dieci....direi che siamo in ritardo- le rispose Glorya che si stava
legando la liscia chioma corvina in una coda.
-Aspetteranno-
disse Lily incurante, sfumando accuratamente l'ombretto dorato su una
palpebra.
-Dove
accidenti ho messo l'altra....oh, al diavolo: Accio
scarpa!-
sbuffò Cassiopea impaziente, e la compagna della candida All
Star
sfrecciò per la stanza, sfiorando la testa di Lily che fece
appena
in tempo ad abbassarsi.
-Tu
e tuo fratello siete due casi persi: non riuscite a vestirvi senza
rischiare di mutilare chi vi sta intorno- borbottò Lily
ironica.
Chiacchierando
sulla disorganizzazione dei Malfoy le tre ragazze scesero in Sala
Grande, dove consumarono una colazione leggera senza fretta; quando
giunsero al portone, dove le aspettavano Liam, Shane e Scorpius erano
ormai le undici.
-Che
problema avete voi tre con la puntualità?- le
apostrofò
quest'ultimo, abbastanza infastidito.
-È
tanto che aspettate?- chiese Lily con un sorrisino sarcastico.
-Almeno
tre quarti d'ora- rispose Scorpius secco, tenendo d'occhio Shane che
stava abbracciando Cassiopea, dopo averle depositato un bacio sulla
punta del naso.
-E
che sarà mai, su. Vogliamo andare?- minimizzò
Glorya, accettando la
mano che Liam le tendeva.
-Ma
Derek?- domandò Cassiopea, mentre varcavano la soglia e
s'incamminavano verso l'uscita del castello.
-Pare
che Rose non avesse tanta voglia di passare la giornata con noi-
rispose Scorpius ironico, intrecciando la propria mano a quella di
Lily, che gli camminava accanto.
-Tanto
meglio per noi- affermò lei, sollevata; Rose riusciva ad
infastidirla oltre ogni dire.
Shane
avrebbe voluto dire qualcosa in difesa di Rose- che gli stava
simpatica- ma pensando che non sarebbe stato saggio, decise di
tacere.
La
conversazione procedeva tranquilla, fra osservazioni sul campionato
di Quidditch- Shane non perse occasione per punzecchiare Scorpius, la
cui voglia di picchiare il Grifondoro aumentava sempre di
più- o
commenti sulla collezione autunno inverno di La
magia ti fa bella,
un nuovo negozio di abbigliamento che aveva aperto l'anno prima: a
Lily non piacevano i colori che avevano scelto per quella stagione,
mentre Cassiopea e Glorya trovavano che valesse la pena di farci un
salto.
-Dove
vorreste mangiare?- chiese Liam a quel punto; fra il ritardo delle
ragazze e la lenta passeggiata dal castello al villaggio si era ormai
fatta ora di pranzo.
-Ai
Tre Manici fanno dei sandwich niente male- suggerì Shane, il
cui
stomaco aveva iniziato a brontolare già da un po', come in
effetti
quello di Cassiopea.
-I
Tre Manici! Non possiamo andarci dopo? Mi sono ricordata ora che mio
fratello Albus mi aspetta lì per le cinque-
esclamò Lily
all'improvviso; fra una cosa ed un'altra si era quasi scordata del
mezzo appuntamento con Al.
-E
perché?- domandò Scorpius incuriosito, mentre il
gruppetto si
fermava all'inizio della principale via di Hogsmeade, per poter
decidere il da farsi.
Lily
fece spallucce:
-Non
saprei. Ma siccome sono curiosa di sapere cosa vuole pensavo di
andarci-.
-Allora
possiamo mangiare lì, poi fare un giro per negozi e quando
sono le
cinque riaccompagniamo Lily e l'aspettiamo poi da Zonko per tornare
insieme al castello. Basta che andiamo al caldo- propose Glorya,
mezza congelata. L'idea fu accolta con entusiasmo, e così le
tre
coppie s'incamminarono verso il pub, attirati dalla promessa di
calore e cibo.
Il
locale era addobbato con molte decorazioni di San Valentino, fra cui
minuscoli cupidi che gettavano petali rosa volteggiando sulle teste
degli avventori e cuoricini di cartoncino che erano stati stregati
affinché strillassero ad intermittenza “Felice San
Valentino a
tutti!”
-Possibile
che abbiano solo panini ultracalorici?- si lamentò Lily
dieci minuti
più tardi, dopo che si furono seduti ed ebbero dato una
lettura ai
menù.
-Puoi
sempre prendere un'insalata- scherzò Shane, che
evidentemente non
aveva ancora capito quanto fosse radicata la fissa di Lily per i
carboidrati.
-Ottima
idea- approvò infatti quest'ultima; Shane la
guardò con tanto
d'occhi, suscitando le risate di Glorya e Cassiopea che invece la
conoscevano molto bene.
-Chissà
se le bistecche le fanno ben cotte oppure al sangue- si
domandò
invece Liam; con l'avvicinarsi della luna piena, sentiva il bisogno
di mangiare carne quasi cruda.
Pensierosa,
Glorya gli rispose:
-Credo
che le facciano come uno desidera...-
-Vada
per un'insalata, allora- stava dicendo Lily rivolta più a se
stessa
che agli altri; Scorpius la fissò un attimo, scettico, poi
le
chiese:
-Sei
sicura di voler mangiare solo quello?-
-Assolutamente
sì, perché?-
-Sai
com'è, non vorrei doverti riportare al castello in braccio
solo
perché mi sei svenuta per la fame- ironizzò lui,
con un sorrisino.
-E
la cosa ti dispiacerebbe poi tanto?- insinuò Lily.
-In
realtà no, lo dico per la tua salute- replicò
lui, fintamente
preoccupato.
-Ma
come sei premuroso, fratellino! Cos'è, l'amore ti ha reso il
cuore
tenero?- lo prese in giro Cassiopea, divertita.
-Chi
l'avrebbe mai detto, Scorpius in realtà nasconde
un'insospettabile
dolcezza!- rincarò anche Glorya, per il puro gusto di
vederlo
arrossire.
-Io
vi detesto. Vado ad ordinare- annunciò Scorpius solenne;
venne
seguito da Liam e Shane che avrebbero fatto le ordinazioni anche per
le ragazze.
-Sembra
stia andando tutto bene- osservò Cassiopea, quando le tre
ragazze
furono rimaste sole al tavolo.
-Già...avevi
paura che Scorpius e Shane si azzuffassero?- le chiese Glorya,
incuriosita.
-A
dire il vero sì- ammise Cassiopea, sincera.
-Beh
prima ci sono andati vicini, quando Shane ha tirato fuori l'argomento
Quidditch...ma è stata così disastrosa la partita
Tassorosso-Serpeverde?- domandò Lily, che non aveva
assistito
all'incontro per via dei dolori mestruali.
-Raccapricciante.
Abbiamo perso 320 a 160, e solo perché alla fine siamo
riusciti ad
acchiappare il Boccino- rispose Cassiopea, rabbrividendo.
-Colpa
tua, comunque- disse Scorpius, ritornato al tavolo accompagnato da
Liam e Shane.
-Mia?-
fece Lily stupita, -e perché?-
Poiché
Scorpius non accennava a rispondere, dato che la sconfitta gli
bruciava ancora, fu Glorya a dire:
-Il
caro Capitano era troppo distratto dalla vostra piccola...lite,
diciamo, per far caso a quisquilie come il Boccino. Alla fine
è
riuscito a prenderlo solo perché gli è
praticamente finito in mano,
quasi per caso direi-.
-Una
scena comica- ricordò Cassiopea ridendo.
-Un
gran colpo di fortuna per noi invece. Grazie, Scorpius-
commentò
Liam con un sorriso.
-Va
beh, cambiamo argomento? Questo qui mi sta facendo passare
l'appetito- fece Scorpius stizzito.
-Ma
come siamo permalosi. Capita a tutti di perdere, ogni tanto- lo
punzecchiò Lily, ma l'arrivo delle loro ordinazioni
impedì a
Scorpius di risponderle a tono.
Un'ora
più tardi erano tutti molto soddisfatti: Liam aveva avuto la
sua
bistecca al sangue, Cassiopea e Shane erano stati nutriti a
sufficienza persino per i loro gusti, Glorya aveva gradito molto il
suo sandwich e Lily si era fatta bastare la sua porzione di insalata
scondita.
-Allora,
da dove cominciamo? Partiamo da La
magia ti fa bella
oppure restiamo fedeli al caro vecchio Mondostrega?-
chiese Cassiopea, dopo che lei e Shane si furono divisi anche una
fetta di torta alla melassa.
-Voi
avete seriamente intenzione di passare tutto il pomeriggio a fare
shopping?- domandò Liam, vagamente allarmato.
-Certo-
affermò Glorya con naturalezza, -perché?-
-E
noi dovremmo ehm...tenervi compagnia durante questo folle tour?-
rincarò Shane, seriamente preoccupato.
-Ovvio!
Non te l'avevo detto?- fece Cassiopea, stranita.
-Evidentemente
il qui presente Burke non ti aveva presa sul serio, Cass-
ironizzò
Scorpius, che conosceva molto bene le tre fanciulle e aveva creduto
loro quando avevano annunciato che sarebbero andate a fare shopping.
-Ma
a te sta bene?- gli chiese Liam, stupito; per quel poco che lo
conosceva, Scorpius non gli sembrava un tipo molto paziente,
figurarsi in vista di un intero pomeriggio di folli compere!
-L'alternativa
sarebbe stata subirmi queste tre iene per il resto dell'anno
scolastico. Fatti forza Liam, ti prometto che ne usciremo vivi-
ribatté Scorpius, beccandosi una gomitata da parte di Lily.
-Ahi!
E questa per cosa sarebbe?- le chiese indignato.
-Per
avermi dato della iena. Forza andiamo, credo proprio che
concederò
una seconda opportunità a La
magia ti fa bella-
replicò lei, alzandosi; Glorya e Cassiopea la imitarono
entusiaste,
mentre Liam, Shane e Scorpius le seguirono scambiandosi occhiate
rassegnate.
******
-Non
ne posso più- annunciò Shane Burke,
abbandonandosi esausto su una
panchina fuori da Tacco
12 che passione!
-Avranno
provato centocinquanta paia di scarpe, possibile che non abbiano
ancora trovato quella giusta?- si domandò retoricamente Liam
Mackenzie, sedendosi accanto a lui.
-Riteniamoci
fortunati, non gli è ancora venuto in mente di andare da Trucchi
e incanti, mille ed uno accessori-
consigliò
saggiamente Scorpius, seguendo il loro esempio.
Erano
passate tre ore da quando avevano abbandonato il caldo rifugio dei
Tre manici di scopa, tre ore trascorse fra vestiti, gonne, top e
quant'altro, per poi approdare nel negozio di scarpe più
prestigioso
di Hogsmeade. Liam e Shane non erano preparati a tale maratona, e a
tutto il carico psicologico che ne era derivato: avevano dovuto dare
il loro parere su ogni
singolo
capo d'abbigliamento provato dalle ragazze, cosa che li aveva
sfiancati; naturalmente non sarebbe bastato dire:
“sì tesoro, ti
sta benissimo, compralo” per accontentarle, ma era stato
anche
richiesto un accurato commento su pregi e difetti di questo o
quell'altro modello.
Scorpius,
più abituato di loro all'estenuante marcia di negozio in
negozio ma
non per questo meno prostrato, si era divertito a guardare le
espressioni di Liam e Shane farsi sempre più disperate, e
quando li
aveva visti prossimi allo svenimento aveva saggiamente suggerito di
prendere un po' d'aria mentre le ragazze finivano gli acquisti.
-Esiste
davvero un posto chiamato così? Non voglio mai metterci
piede- fece
Liam terrorizzato.
-Esiste
eccome, ma grazie al cielo sono quasi le cinque e Lily deve andare
all'appuntamento con suo fratello- replicò Scorpius,
consultando
l'orologio.
-E
noi potremo andare da Zonko- concluse Shane, ripromettendosi di
ringraziare Albus Potter per quel gradito intervento.
-Infatti.
Oh, eccole! Fatto?- chiese Scorpius, vedendo arrivare le tre ragazze
cariche di sacchetti; terrorizzato, si chiese a chi sarebbe toccato
il gravoso compiti di portarli su al castello.
-Fatto.
Io devo andare, mi sa- confermò Lily, alzandosi sulla punta
dei
piedi per dargli un bacio veloce, -ci vediamo più tardi!-
Tutti
annuirono, e così il gruppetto si divise: Lily si diresse
verso il
pub, Glorya, Liam e Scorpius s'incamminarono verso Zonko e Shane e
Cassiopea decisero di fare un salto da Mielandia per far rifornimento
di dolciumi.
******
Con
sua grande sorpresa, il San Valentino di Albus stava andando bene. Le
ore con Amy erano volate ed Albus non si era quasi accorto del
trascorrere del tempo. Lei era molto carina, con i ricci lasciati
liberi sulle spalle ed un cappottino bianco, e sorrideva sempre
mostrando due adorabili fossette sulle guance.
Si
erano portati del cibo da scuola e avevano fatto una specie di pic
nic ai piedi della Stamberga Strillante, approfittando del bel tempo,
e poi avevano fatto una passeggiata per le vie del villaggio,
entrando di tanto in tanto in qualche negozio. Infine Amy propose di
prendere qualcosa di caldo ai Tre Manici, cosa che fece fermare Al di
botto in mezzo alla strada.
-I
Tre Manici!- esclamò di colpo.
-Sì.
Non ti piace? Possiamo anche scegliere un altro posto-
replicò Amy,
perplessa. Era stata una bellissima giornata, e la ragazza avrebbe
voluto che non finisse mai.
-No,
non è quello. È che mi ero quasi scordato di
avere un appuntamento
lì alle cinque- le spiegò, con un piccolo sorriso.
-Un
altro appuntamento? Intendi...con una ragazza?- gli chiese Amy,
preoccupata. Le sembrava che fossero stati bene insieme, ma forse si
era sbagliata.
-In
un certo senso...si tratta di Lily, mia sorella- rispose, divertito
dalla sua aria imbarazzata.
-Non
ci vorrà molto, se vuoi puoi venire con me così
poi torniamo
insieme al castello- aggiunse, rendendosi conto in quel momento che
non avrebbe voluto lasciare Amy. Cosa gli stava succedendo? Dov'era
finito il suo amore per Marìkaa? Certo, aveva pensato a lei
e aveva
cercato di parlarle quella mattina, ma era stato tutto inutile. E
così, dicendosi che non sarebbe stato giusto far soffrire
anche Amy,
Albus aveva deciso di uscire ugualmente con lei. E la cosa che lo
faceva riflettere era che si era divertito.
-Io
verrei anche ma...- iniziò a dire Amy, per poi interrompersi
imbarazzata.
-Ma?-
-Ecco
vedi...Lily mi fa un po' paura- ammise arrossendo.
Sentendo
quelle parole Albus scoppiò a ridere e disse:
-Devo
ammettere che a volte può sembrare un po'...intimidatoria-.
-Un
po'?! Quella ragazza è terrificante, riesce a farti sentire
una
perfetta nullità solo guardandoti!- esclamò Amy,
ma poi, rendendosi
conto che Albus avrebbe potuto offendersi per le sue parole,
aggiunse:
-Cioè,
sono sicura che è un'ottima persona, in realtà.
Non volevo certo
dire...-
-Amy-
la interruppe Albus, -anche io penso che Lily sia terrificante, anche
se è mia sorella. Comunque, penso che non ti
noterà
nemmeno...vieni, allora?-
-E
andiamo. Mal che vada mi chiuderò in bagno-
acconsentì Amy,
facendolo ridere. Ripresero a camminare e quasi d'istinto Albus le
afferrò la mano; sorpresa, Amy non ritrasse la propria.
-E
così Lily ti terrorizza- riprese Albus, per fare
conversazione.
-Esatto.
Non so perché, alla fine credo che non mi conosca nemmeno.
È solo
che è una specie di celebrità...tutti la
conoscono, tutti parlano
di lei. E poi è tua sorella- spiegò Amy,
stringendosi nelle spalle.
-E
con questo? Mica è mia madre!- scherzò Albus.
-Lo
so, ma è un po' come se dovessi avere la sua approvazione
per poter
uscire con te. La Stewart non ce l'aveva, e guarda caso...-
Sentendo
nominare Marìkaa Albus s'irrigidì e
domandò:
-Cosa
c'entra Marìkaa?-
-Albus,
non sono scema. Lo so che lei ti piace...o ti piaceva. In effetti
sono rimasta di stucco quando ti sei avvicinato a me quel pomeriggio
in biblioteca...e poi ho capito che forse mi stavi usando per farla
ingelosire- gli confessò Amy, fissandosi le punte delle
scarpe per
nascondere la propria espressione sofferente.
-E
hai accettato lo stesso di frequentarmi?- domandò solamente
Albus.
-Sì.
Lo sai, mi piaci da un sacco di tempo e così mi sono detta
“Amy,
non fare la cretina. Prendi le cose così come vengono,
chissà se ti
ricapiterà mai quest'occasione!” e così
ho deciso di buttarmi lo
stesso- replicò, sentendosi molto stupida.
Albus
era senza parole. Non avrebbe mai immaginato che Amy avesse scoperto
il suo gioco quasi subito, e che pur sapendo quali fossero le sue
intenzioni avesse comunque deciso di dargli un'opportunità.
Provò
un'inaspettata ammirazione nei suoi confronti, per il coraggio che
aveva avuto nel decidere di uscire con un ragazzo che sapeva essere
innamorato di un'altra.
-Sono
contento che tu l'abbia fatto- si sentì dire; Amy
sollevò lo
sguardo verso di lui e fece per dire qualcosa, ma poiché
erano
giunti davanti al pub Albus aggiunse, sibillino:
-Eccoci
arrivati. Speriamo bene-.
******
Albus
ed Amy si erano appena seduti quando la porta dei Tre Manici si
aprì
per lasciare entrare Lily. Albus la notò subito per via dei
suoi
capelli fiammeggianti, e sventolò una mano per farsi vedere.
Lily
colse i suoi cenni e, non senza un'espressione perplessa dipinta in
volto, si fece largo fra la gente per poterlo raggiungere.
-Mi
hai fatta venire qui per presentarmi Amy?- gli disse a mo' di saluto;
la O'Brian cercò di farsi ancora più piccola
sulla sedia.
-Ciao
Lily, grazie di essere venuta. No, non è per questo.
Siediti, dai-
replicò Albus, educato.
Sempre
più stranita, Lily prese posto di fianco a lui e di fronte
ad Amy.
-Allora,
Amy. Ho sentito parlare di te- le disse, in tono casuale, mentre
registrava ogni particolare del suo abbigliamento.
-Anche
io- replicò solamente la ragazza, sentendosi osservata.
-Beh,
mi sembra del tutto normale- replicò Lily, con un sorrisetto
ironico; dopotutto Amy le piaceva quasi, il che era tutto dire, e non
aveva intenzione di metterla a disagio...non più del dovuto,
almeno.
Anche
Albus sorrise, pur essendo ormai abituato alla scarsa modestia della
sorella; tuttavia, pensando a quanto stava per accadere, il sorriso
gli morì sulle labbra.
-Volete
qualcosa da bere?- chiese, più per avere ancora qualche
attimo per
riflettere che per reale cortesia. Gli era parsa una buona idea, ai
tempi, ma forse ripensandoci...
-Gradirei
una tazza di tè alla vaniglia- rispose Lily, che pur avendo
lo
stomaco che brontolava non voleva cedere a pasticcini o dolcetti.
-Io
una cioccolata calda, grazie. Vuoi che venga ad aiutarti?- si
offrì
Amy, visto che a Lily non era neanche lontanamente venuto in menre di
alzarsi per dare una mano al fratello.
-Non
c'è ne bisogno, ma ti ringrazio- le disse Albus con un
sorriso,
prima di allontanarsi verso il bancone affollato di gente.
Rimaste
sole, fra Lily ed Amy calò un silenzio rilassato per la
prima ma
decisamente imbarazzato per la seconda.
-Non
ti da fastidio che Albus abbia interrotto il vostro romatico
appuntamento per venire qui ad incontrare me?- domandò Lily
a quel
punto, per studiare la reazione della ragazza.
-No-
rispose Amy senza traccia di esitazione, -dopotutto sei sua sorella e
noi...beh ecco...non è che proprio, sai...-
proseguì perdendo
sicurezza man mano che s'incespicava con le parole; alla fine tacque
arrossendo furiosamente.
-E
a te? Non sei dispiaciuta di aver lasciato...ehm...qualsiasi cosa tu
stessi facendo?- chiese per rompere l'imbarazzo, visto che Lily non
sembrava avere intenzione di dire nulla per spezzare il silenzio.
-Non
sono decisamente quel tipo di persona che si dispiace per queste
cose- replicò Lily piuttosto freddamente.
-Oh,
ecco Albus- aggiunse e mentre scrutava il fratello in avvicinamento
con la coda dell'occhio scorse la porta del locale aprirsi nuovamente
lasciando entrare una scompigliata chioma corvina che le parve nota.
-Albus-
iniziò con un tono di voce pericolosamente furente, mentre
il
ragazzo si destreggiava con il vassoio delle bevande,- quello che sta
venendo verso di noi non è James...vero?-
Se
non fosse stato per Amy, il vassoio si sarebbe certamente schiantato
a terra, dato che Albus aveva mollato di colpo la presa per voltarsi
a guardare verso la porta.
Vedendo
suo fratello James scrutare la folla alla ricerca di qualcuno,
Albus
deglutì pregando mentalmente Merlino, Morgana e chiunque
avesse
potuto aiutarlo a scampare all'ira di non uno, ma ben due Potter
furiosi.
-Lily,
stai calma. Ti posso spiegare, ma tu non mi polverizzare ti prego-
disse, incrociando gli occhi della sorella.
ANGOLO
AUTRICE
Beh....io
non so davvero da dove comiciare.
Sono
trascorsi davvero molti mesi dall'ultima volta che ho postato
qualcosa, e capisco che molti si saranno dimenticati di me e della
mia stora. È comprensibile e mi dispiace molto. Ma davvero,
io avevo
perso del tutto l'ispirazione e piuttosto che postare capitoli
orribili e sensa senso, ho preferito aspettare e vedere se da qualche
parte nella mia mente ci fosse ancora qualcosa su Lily e compagnia.
Perciò
eccomi qui. Il capitolo non mi convince e non mi stupirei se
virtualmente mi lanciaste dei pomodori, davvero...ma non potevo
più
aspettare. Molte di voi hanno recensito, mi hanno scritto chiedendomi
(con ragione) che fine avessi fatto, domandandomi di continuare la
storia. Ebbene, sono state le vostre parole a spingermi ad andare
avanti. È per voi se oggi sono qui con un nuovo capitolo.
Perciò...GRAZIE. Posso dire solo questo.
Nei
prossimi giorni cercherò di rispondervi e ringraziarvi una
ad una,
perchè ve lo meritate. Per adesso però mi limito
ad un GIGANTESCO,
ENOROME
E PROFONDO
grazie per non avermi dimenticata e per avermi incoraggiata ad andare
avanti.
Con
tantssimo affetto, Vostra
Miss_Slytherin
|
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Capitolo 70 *** Brothers and sisters ***
CAPITOLO
68
Brothers
and sisters
Erano
le sei del pomeriggio e Scorpius cominciava ad essere preoccupato; di
lì a poco sarebbero dovuti tornare al castello, ma di Lily
non vi
era ancora traccia. Dopo aver fatto rifornimento di scherzi magici,
lui, Glorya e Liam avevano raggiunto Shane e Cassiopea da Mielandia,
trovandoli con quattro cestini pieni di roba che avevano intenzione
di acquistare. Osservandoli increduli- Liam non credeva che fosse
umanamente possibile mangiare tutte quelle schifezze per Cassiopea e
rimanere così magra- avevano fatto anche loro scorta di
dolciumi e
quant'altro.
Dopo
aver pagato si erano ritrovati fuori dal negozio, nell'aria fredda e
frizzante di febbraio, a decidere cosa fare.
-Forse
dovremmo aspettare ancora un po' che Lily torni- suggerì
Glorya, che
sperava che il ritardo dell'amica fosse causato da una chiacchierata
durata più del dovuto con il fratello.
-Però
è ora di tornare al castello, e non possiamo certo andarcene
senza
di lei- osservò Cassiopea, guardando ancora una volta
l'orologio.
-Forse
Lily ha deciso di tornare indietro insieme ad Albus-
ipotizzò Shane,
ma Scorpius bocciò subito la sua idea.
-Non
credo, se avessero già finito di fare quello che...dovevano
fare
insomma, lei ci avrebbe raggiunti qui come avevamo detto. Penso che
dovremmo andare a vedere che cosa sta succedendo- disse, pensieroso.
Tutti
annuirono, e così in uno strano silenzio si avviarono verso
il pub;
mancavano un centinaio di metri alla meta, quando scoprirono da soli
che cosa aveva trattenuto Lily così a lungo.
Un
James Potter estremamente arrabbiato fronteggiava una Lily
altrettanto irata; i due si stavano urlando addosso, incuranti della
piccola folla che si era creata attorno a loro.
-Perché
diavolo devi sempre comportati così da stronza, me lo
spieghi? Io
davvero non ti capisco!- stava urlando James, che torreggiava sulla
sorella di trenta centimetri buoni.
-Perché
io sono fatta così! Te ne vuoi fare una ragione
sì o no?- urlò di
rimando Lily, così furiosa da aver perso il tipico
autocontrollo che
la caratterizzava. D'istinto, Glorya, Cassiopea e Scorpius fecero per
dividere i due litiganti, ma Liam con la sua solita capacità
di
capire le sfumature dell'animo umano, li bloccò sussurrando:
-Aspettate,
credo che quei due abbiano proprio bisogno di dirsi in faccia tutto
quello che pensano-.
Non
troppo convinti, i tre gli diedero retta, notando che fra la gente
che assisteva alla litigata c'era anche Albus, il quale osservava
Lily e James con la faccia rassegnata di chi non aveva più
alcuna
speranza di assistere ad un riappacificazione; aveva organizzato
quell'incontro in gran segreto credendo di aiutarli a riavvicinarsi,
ma ormai temeva che non sarebbe servito a nulla e che anzi i due
avrebbero finito per prendersela con lui per averli ingannati e
spinti a confrontarsi.
-Non
ci riesco, è evidente che non ci riesco! Ogni volta che
provo a
pensare che magari sotto sotto tu non sei
così...così....odiosa, tu
fai qualcosa che mi conferma che sei fatta esattamente in questo
modo. Che cosa hanno sbagliato mamma e papà con te?- rispose
James,
sempre più arrabbiato man mano che ripensava a tutte quelle
occasioni in cui Lily aveva dimostrato di essere completamente
l'opposto di quello che tutti loro Potter erano; se la vedeva ancora
davanti agli occhi da bambina, con la trecce ed un ginocchio
sbucciato; lo guardava con quegli occhioni blu teneri e gli chiedeva
se poteva darle un bacino per farle passare il dolore.
La
ragazza che ora lo fissava con le guance rosse per la furia non
conservava niente di quella bambina che lui ricordava; pur
sforzandosi, James non era mai riuscito a capire perchè
e
soprattutto quando
lei era cambiata così drasticamente.
Come
aveva fatto a non accorgersene?
-Che
cosa hanno...- ripeté incredula Lily, -che cosa hanno
sbagliato? Sai
cosa ti dico James, non mi interessa quello che pensi di me. Non mi
interessa se mi consideri una stronza senza cuore, posso vivere
benissimo anche senza di te! Non riesci ad accettarmi? Pazienza! Non
ho mai chiesto l'approvazione di nessuno di voi!
Solo,
fatti una domanda: perchè Albus riesce volermi bene lo
stesso?
Perché mamma e papà hanno capito che io sono
così, non perchè
abbiano commesso chissà quale terribile errore
nell'educarmi, ma
semplicemente perchè io nel profondo sono fatta in questo
modo e
niente e nessuno potrà mai spingermi a cambiare e nonostante
io non
sia la figlia che avrebbero desiderato mi amano comunque? Non ti
accorgi che solo tu non riesci ad andare oltre il tuo stupido
orgoglio?- aggiunse, ansimando leggermente per aver parlato
così in
fretta da non aver ripreso neanche fiato.
James
tacque, ferito, e un silenzio carico di tensione cadde fra chi stava
assistendo alla scena; tutti aspettavano che lui rispondesse alla
domanda, ma James non sembrava in grado di farlo. Incapace di
trattenersi, Lily aggiunse con un tono di voce così deluso
che
Scorpius avrebbe voluto raggiungerla, prendersela fra le braccia e
portarla via da quel fratello che non era in grado di amarla per
quella che era:
-Quando
ti ho visto entrare nel pub, per uno stupido, stupidissimo breve
attimo, sono stata felice. Perché sei mio fratello, e io non
sono
più la bambina così desiderosa di distinguersi da
arrivare a ferire
tutti voi. So che...so che non sono esattamente la persona
più dolce
di questa terra, e non mi sognerei mai di abbracciarvi o di ammettere
che effettivamente la gran parte di voi è mia parente,
però io sono
cresciuta, James. E mentre tu eri troppo occupato a vedere solo le
cose che non ti piacciono di me, io ho imparato ad essere me stessa
senza dover necessariamente disprezzare te, Albus e tanto meno mamma
e papà. Se non puoi volermi bene, almeno non giudicarmi e
lasciami
in pace- concluse, a voce bassa.
-Ma
non capisci?- disse James abbassando a sua volta il tono, come se la
rabbia avesse lasciato posto ad una stanchezza tremenda, -non capisci
che è proprio perchè ti voglio bene che non
riesco a comprendere
come siamo arrivati a questo punto?
Come
potrei non volerti bene? Sei mia sorella- concluse, con una tale
dolcezza che Lily non avrebbe creduto che James avesse davvero detto
quelle parole, se non lo avesse visto con i propri occhi. Per un
attimo, pensò di dirgli che anche lei gli voleva bene, anche
se
erano diversi, anche se litigavano sempre, anche se non riuscivano a
comprendersi e ad accettarsi fino in fondo; pensò di
abbracciarlo,
di rannicchiarsi a palla su di lui come quando erano piccoli. Ma non
lo fece: era come se una forza invisibile la tenesse inchiodata
lì
dov'era, e lei non riusciva a muoversi per quanto la parte emotiva
-quella minuscola parte sentimentale che ogni tanto provava a farsi
sentire- le stesse dicendo di farlo.
Ora
era il suo turno di essere fissata con attenzione da tutti quanti: da
Albus, che sperava che per una volta lei mettesse da parte quella
maschera di ghiaccio che si era costruita; da Scorpius e dalle sue
amiche, che in quel momento vedevano nei suoi occhi quella parte di
anima irraggiungibile che poche volte avevano avuto la fortuna di
sfiorare; dalla piccola folla di compagni di Hogwarts lì
fermatasi
ad assistere a quello spettaccolo, neanche si trattasse di una
partita di Quidditch, giusto per avere qualcosa di cui spettegolare
il giorno dopo, e che la conoscevano per essere la ragazza
più
stronza e fredda della scuola.
-Beh...in
questo caso credo che potremmo...- cominciò Lily indecisa su
cosa
dire, ma conscia che non poteva rimanere ancora in silenzio,
-potremmo...stringerci la mano in segno di pace?- propose, incerta e
la tensione si spezzò, in una risata generale di fronte a
quella
frase così formale, eppure così significativa: a
modo suo, Lily
voleva comunicare a James che era tutto a posto, che potevano
lasciarsi alle spalle le incomprensioni e le liti, se lui avesse
accettato di prendere quella piccola mano gelata che lei gli stava
tendendo.
James
sorrise, non più arrabbiato per quel suo modo di fare
così freddo,
e replicò in una comica imitazione del suo tono formale:
-Credo
che una stretta di mano sia appropriata-.
Un
minuscolo sorriso illuminò il volto di Lily mentre James
afferrava
la sua mano; gliela strinse, sentendo quanto fosse calda, e stava per
tirarsi indietro quando inaspettatamente lui la tirò verso
di se,
per stringerla in un abbraccio che sapeva di affetto e di perdono, di
fratellanza e di accettazione.
-Ehi!
Non ho mai parlato di abbracci!- protestò Lily con la faccia
affondata nel suo mantello, mentre la piccola folla cominciava a
disperdersi in un chiacchiericcio rilassato.
-Non
mi interessa di cosa non hai parlato- la rimbeccò James per
poi
lasciarla andare prima che lei raggiungesse la sua soglia di
sopportazione da contatto fisico.
In
quella, vennero raggiunti da Albus ed Amy- che mai avrebbe scordato
quel San Valentino così pazzesco- e da Scorpius seguito dal
resto
del gruppetto.
Non
appena videro arrivare il fratello, James e Lily si misero fianco a
fianco a fissarlo con occhi socchiusi; Albus arretrò di un
passo di
fronte a quelle espressioni così minacciose, non essendo del
tutto
sicuro che alla fine uno Schiantesimo non se lo sarebbe beccato.
-Tu!-
esordì James.
-Ci
hai ingannati!- aggiunse Lily, -facendoci venire qui con una scusa!-
-Senza
dirci nulla!-
-Potevamo
affatturarci!-
-Potevo
darle fuoco ai capelli!- rincarò James.
-Tu
cosa?-
sibilò Lily spostando la propria attenzione da Albus a
James; tutti
ridacchiarono, avendo cura di non farsi sentire dai due.
-Non
lo avrei fatto veramente...è
ovvio...potrei averci pensato- ammise James con un sorriso malandrino
che quasi fece incurvare anche le labbra di Lily. Quasi.
-Cos'hai
da dire a tua discolpa?- domandò James ad Albus in tono
accusatorio.
Albus arrossì, poi decise di puntare sulla pena.
Sfoderò
i suoi migliori occhi da cucciolo e rispose:
-Che
vi voglio tanto bene?- tentò, incerto.
Era
così tenero che né James né Lily
ebbero cuore di continuare ad
infierire.
-Per
questa volta, sei perdonato- aggiunse con sufficienza Lily; poi,
decidendo che per quel giorno ne aveva avuto abbastanza di dolcezza e
tenerezza fraterna si rivolse a Scorpius e alle sue amiche:
-Torniamo
al castello, prima che io rinsavisca e decida che dopotutto posso
fare a meno di un fratello impiccione e di un potenziale pazzo
piromane attentatore di capelli- disse, rivolgendo un'ultima occhiata
ai due soggetti con lei imparentati; questi le mostrarono due
identici ghigni Potter, cui lei rispose con un piccolo sorriso.
*******
La
giornata ebbe una perfetta conclusione con un ottimo banchetto:
Cassiopea mangiò come se avesse patito la fame per mesi,
Glorya si
servì inaspettatamente di una doppia porzione di patate al
forno con
arrosto e persino Lily non poté resistere di fronte ad uno
squisito
pasticcio di carne.
-Che
ti prende?- le domandò infatti Cassiopea osservandola mentre
si
riempiva nuovamente il piatto; di fronte a lei, Glorya stava
chiacchierando con Derek, chiedendogli come fosse andata la giornata
con Rose e raccontandogli a sua volta della maratona di shopping cui
il povero Liam era stato sottoposto. Mentre lo ascoltava
distrattamente, si accorse di essere contenta per Lily.
Sapeva
quanto fosse bello avere di nuovo un fratello su cui appoggiarsi,
anche se il rapporto fra Lily e James era decisamente diverso da
quello che la legava al ragazzo che con un mezzo sorriso sulle labbra
le stava parlando in quel momento.
-Ho
fame. Quella misera insalata di oggi non mi ha saziata
granché-
ammise Lily con fare quasi colpevole; al suo fianco, Scorpius fece
una mezza risatina e disse:
-L'avevo
detto io...ma tu no, testarda peggio di un troll-.
Ricevette
in cambio un'occhiata fulminante, e così per addolcirla lui
le passò
una mano intorno alla vita per avvicinarla un po' di più.
Non
sapevano di essere osservati.
Claire
non aveva dimenticato le velate minacce di Lily e scrutandoli da
lontano, così complici e vicini, le si
attorcigliò lo stomaco per
la rabbia. Era abituata ad avere tutto quello che voleva ed era
disposta a fare qualunque cosa per raggiungere il proprio obiettivo;
era stata questa determinazione a portarla ad essere una campionessa
nel Quidditch.
Ed
in quel momento il suo obiettivo era riprendersi Scorpius, a
qualunque costo. Doveva solo trovare un modo per riuscirci senza che
questo le costasse il posto da insegnante...ed il primo passo era
trovarsi degli alleati. Qualcuno che come lei detestasse vedere Lily
e Scorpius insieme.
Ascoltando
pensierosa il professor Lumacorno cianciare a riguardo di una nuova
pozione di sua invenzione, Claire decise che l'indomani avrebbe
cominciato a fare discrete domande in giro; considerando quanto erano
popolari quei due, non sarebbe stato difficile trovare qualcuno che
le desse le informazioni necessarie.
E
avrebbe cominciato da lì.
Angolo
Autrice
Eccomi
qui con un nuovo capitolo, a neanche un mese dalla pubblicazione
dell'ultimo (lo ammetto, sono stupita persino io).
Come
al solito, spero che vi possa piacere e che troverete il tempo di
condividere con me le vostre opinioni, e perchè no, anche le
vostre
critiche.
Ci
tenevo a ringraziare pubblicamente le 11
persone che hanno recensito: appena possibile vi risponderò
singolarmente, ma intanto volevo urlarvi un gigantesco GRAZIE.
Senza le vostre recensioni probabilmente mi sarei scoraggiata e sarei
tornata a nascondermi sotto terra, invece le vostre parole mi hanno
ispirata e spronata a scrivere ancora e ancora fino a tirare fuori
questo capitolo.
Che
dire, a presto e grazie ancora a tutte voi.
Con
affetto, sempre vostra
Miss_Slytherin
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