Poisonous Lily

di Miss_Slytherin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Slytherin and Chanel ***
Capitolo 2: *** How to kill a hero ***
Capitolo 3: *** A very abnormal little girl ***
Capitolo 4: *** Trick or treat? ***
Capitolo 5: *** Lessons ***
Capitolo 6: *** You are like.... ***
Capitolo 7: *** Unexpected ***
Capitolo 8: *** Christmas ***
Capitolo 9: *** My eyes in your eyes ***
Capitolo 10: *** What I want, when I want ***
Capitolo 11: *** Queens ***
Capitolo 12: *** A day with Scorpius ***
Capitolo 13: *** Smiles and tears ***
Capitolo 14: *** Parents ***
Capitolo 15: *** Revenge ***
Capitolo 16: *** Invitations ***
Capitolo 17: *** Ball ***
Capitolo 18: *** Waiting for summer ***
Capitolo 19: *** End...? Nooo... ***
Capitolo 20: *** Holiday ***
Capitolo 21: *** Welcome to the world! ***
Capitolo 22: *** Three years later... ***
Capitolo 23: *** I hate you! ***
Capitolo 24: *** Kiss ***
Capitolo 25: *** To gravitate... ***
Capitolo 26: *** A step forward, ten steps back... ***
Capitolo 27: *** The most wonderful creature on earth... ***
Capitolo 28: *** Before leaving... ***
Capitolo 29: *** During the trip ***
Capitolo 30: *** Saint Patrick Magic College ***
Capitolo 31: *** First american day ***
Capitolo 32: *** I try to understand ***
Capitolo 33: *** Party ***
Capitolo 34: *** Confusion ***
Capitolo 35: *** I miss you ***
Capitolo 36: *** Werewolf ***
Capitolo 37: *** Surprise! ***
Capitolo 38: *** AVVISO ***
Capitolo 39: *** Per voi ***
Capitolo 40: *** Incoherence ***
Capitolo 41: *** Fire ***
Capitolo 42: *** Halloween and clarifications ***
Capitolo 43: *** Halloween and clarifications (parte seconda) ***
Capitolo 44: *** Truth ***
Capitolo 45: *** A terrible memory ***
Capitolo 46: *** Earthquake ***
Capitolo 47: *** Consequences of a disaster ***
Capitolo 48: *** Wake up! ***
Capitolo 49: *** Parents and children ***
Capitolo 50: *** Awareness ***
Capitolo 51: *** Return to normality ***
Capitolo 52: *** Love is in the air ***
Capitolo 53: *** In the memories of Scorpius ***
Capitolo 54: *** Changes ***
Capitolo 55: *** Come back to Great Britain ***
Capitolo 56: *** Forgive me ***
Capitolo 57: *** New entry ***
Capitolo 58: *** Very special Christmas holidays ***
Capitolo 59: *** Grandma, can I invite someone to dinner here, tonight? ***
Capitolo 60: *** Villa Malfoy ***
Capitolo 61: *** An unforgettable Christmas ***
Capitolo 62: *** Happy new year! (parte prima) ***
Capitolo 63: *** Happy new year! (parte seconda) ***
Capitolo 64: *** Rage ***
Capitolo 65: *** Cassiopea's New Year's Eve ***
Capitolo 66: *** Glorya's New Year's Eve ***
Capitolo 67: *** A lovely Talk ***
Capitolo 68: *** AVVISO ***
Capitolo 69: *** St.Valentine's Day ***
Capitolo 70: *** Brothers and sisters ***



Capitolo 1
*** Slytherin and Chanel ***


                                           CAPITOLO 1

                                                Slytherin and Chanel

 

Lily Luna Potter era letteralmente terrorizzata, ma mai e poi mai avrebbe lasciato che questo sentimento trapelasse dai suoi lineamenti alteri. Eppure come non sentirsi intimoriti di fronte alla leggendaria Hogwarts, teatro di quella battaglia, indelebile nella memoria dei maghi, che aveva visto Lord Voldemort cadere per mano di Harry James Potter? Come non alzare lo sguardo meravigliati sulle alte Torri ricostruite dopo la guerra, sul portone di quercia che aveva a lungo cercato di proteggere gli abitanti del castello, sul grande e scuro Lago e su tutto ciò che circondava la più grande e prestigiosa scuola di Magia e Stregoneria?

Lily sospirò, riportando l’attenzione sulla figura gigantesca di Hagrid, che ancora traghettava gli studenti del primo anno attraverso il Lago.

-…e non preoccupatevi! Se cadete in acqua, qualcuno verrà a riprendervi, prima o poi!!- concluse il mezzogigante guardando sorridente la piccola folla di bambini. Forse sperava di tranquillizzarli con quelle parole, ma non ottenne il risultato desiderato: molti piccoli maghi lo guardavano con occhietti sbarrati. Hagrid allora riprovò facendo un occhiolino, ma i piccoletti continuavano a guardarlo spaventati. Lily ovviamente no: non si faceva turbare da sciocchezze come la traversata del lago, che anzi esercitava su di lei uno strano fascino, con quelle sue acque scure.

-Bene, allora possiamo andare! Disponetevi a gruppetti di cinque e cercate di salire sulle barchette senza farvi male, loro sanno dove portarvi- esclamò Hagrid indicando loro una schiera di scialuppe mezze malandate, che li aspettavano tranquille arenate sulla riva del lago.

I maghetti fecero come era stato ordinato, anche se dalle espressioni di molti si poteva capire che non si fidavano per niente di quel mezzo di trasporto; Lily invece era più indignata che altro. Insomma, potevano dare una ripulita alle barche no? pensò mentre posava il piedino destro sul fondo di una di esse seguita da altre quattro ragazzine. Essendo salita per prima, ebbe modo di osservare ancora l’ambiente circostante. La Foresta Proibita si estendeva inquietante alla destra del lago, mentre tutto attorno lo scenario era di prati ed alberi luccicanti alla luce della sera. Le fate erano tornate ad abitare Hogwarts solo molto tempo dopo la fine della guerra, e Lily fu grata che avessero scelto quell’anno per il loro ritorno.

Il muoversi delicato della barchetta distolse Lily dalle sue osservazioni.

-Oddio oddio mi sento male…sono sicura che vomiterò…oddio oddio…- disse una bambina dai lunghi capelli castani, aggrappandosi al bordo della scialuppa.

-Dai, il tragitto dura poco…-intervenne l’altra al suo fianco per tranquillizzarla, con voce gentile che ben si addiceva al suo viso rotondo.

-E se cado nell’acqua?? Quell’Hagrid ha detto che era possibile!- ribatté Miss-Vomito-Tutto.

-Mannòò queste barche sono sicure!- disse una terza streghetta con fare sicuro, come se Hagrid fosse una fonte affidabile di informazioni.

-…ehm…come ti chiami?- chiese una di loro a Lily, che aveva seguito lo scambio di battute delle altre con fare annoiato.

-Lily Luna Potter- rispose lei con sufficienza.

Le sue compagne di viaggio, compresa Miss-Vomito-Tutto che aveva un colorito sempre più verdastro, spalancarono le loro boccucce in una o perfetta.

-Ma tu sei la figlia di Harry Potter!!!- esclamò l’unica delle quattro che non aveva ancora parlato.

-Così pare- rispose Lily annoiata. Aveva già visto migliaia di volte quell’espressione a metà fra l’ammirato e lo stupito, sui volti della gente, e non le faceva alcun effetto essere la figlia dell’eroe dei maghi.

In quel momento, la barchetta toccò dolcemente la riva opposta e Hagrid li incitò a scendere veloci e a mettersi in fila.

Eccola, finalmente. Hogwarts. L’unica e inimitabile.

Hagrid li condusse al portone, che si aprì magicamente al suo tocco.

Era spettacolare. Il soffitto incantato rimandava loro l’immagine del cielo stellato, le candele illuminavano la Sala Grande come una scia di lucciole e gli stendardi delle Case ornavano i muri. Ma Hagrid non sembrava volerli condurre lì, ed infatti deviò verso una saletta poco distante dalla porta appena socchiusa della Sala.

-Bene miei piccoli amici!!! La professoressa McGranitt vi raggiungerà tra poco!!! Buon anno scolastico!!!- disse poi l’omone sospingendoli in quella specie di sala d’attesa. I quaranta maghetti stettero per un attimo in silenzio, come intimoriti, poi il chiacchiericcio esplose.

-Ooooh, hai intravisto la Sala Grande?? Deve essere meravigliosa…!!!!-

-…e tutto quel cibo!!! Mio fratello mi ha raccontato che appena qualcosa finisce, subito appare qualcos’altro!!!-

-Chissà come sono le lezioni…mia sorella è sempre indietro con i compiti! Ma forse è perché è un po’ tonta…-

Lily ascoltava distratta i suoi futuri e probabili compagni di scuola, ma non prendeva parte a nessun discorso, troppo impegnata ad assorbire ogni particolare di Hogwarts anche se quella piccola stanza offriva ben poche cose da memorizzare.

La porta si spalancò di colpo e l’eterna professoressa di Trasfigurazione Minerva McGranitt fece il suo ingresso. Il passare del tempo su di lei trapelava solo dal suo severo chignon ormai grigio scuro, dalla ragnatela di rughe sulle mani e dal bastone da passeggio che stringeva nella sinistra. Ma il cipiglio severo che aveva terrorizzato generazioni di studenti era rimasto identico e la voce imperiosa e intransigente non aveva perso di tono. Sebbene fino all’anno precedente aveva svolto il ruolo di Preside, da quest’anno sarebbe tornata ad occupare il suo posto di insegnante di Trasfigurazione, con sommo orrore degli studenti.

-Benvenuti ad Hogwarts- esordì zittendoli di colpo. –A breve vi condurrò in Sala Grande, dove avverrà il vostro Smistamento. Per chi non lo sapesse, lo Smistamento è il processo mediante il quale verrete assegnati alla vostra Casa. È una cerimonia estremamente importante, perché per tutto il tempo di permanenza qui ad Hogwarts, la vostra Casa sarà un po’ come la vostra famiglia. Ogni trionfo che otterrete le farà guadagnare punti, ogni violazione del regolamento gliene farà perdere. Le quattro Case sono Grifondoro, Corvonero, Serpeverde e Tassorosso. Bene, spero sia tutto chiaro. Andiamo- concluse. Nel silenzio più totale- probabilmente erano troppo intimiditi per pronunciare anche una sola sillaba- il gruppetto lasciò la saletta.

 

 

                                                                                                    *****

 

-Ma quanto ci mettono?!?! Voglio sapere subito in quale Casa verrà Smistata Lily!!!- sbuffò James Potter, un metro e ottanta di fascino, strafottenza e ironia. E in questo momento anche impazienza.

-Strano che tu non ti stia lamentando per la fame…- ribatté suo fratello Albus che gli sedeva accanto al tavolo dei Grifondoro. James gli fece una linguaccia.

-Eddai James, non essere agitato, che mandi in agitazione pure me..!! Sono sicura che Lily ci raggiungerà presto a Grifondoro…è pur sempre sorella vostra!!!!- intervenne Rose Weasley, che però guardava anche lei con apprensione le porte della Sala Grande, in attesa di suo fratello Hugo.

-Rosie, per mandare in agitazione te basta un compito della McGranitt- la zittì suo cugino, che per tutta risposta si prese una gomitata nelle costole.

- Che ne sai tu dei compiti della McGranitt che non ne hai visto uno neanche con un binocolo!- gli rispose poi Rose, non contenta della botta che gli aveva rifilato.

-Cara, io non ne ho bisogno! Sono talmente intelligente che li faccio con il pensiero i compiti..!-

-…eccoli che iniziano…pietà…- sbuffò di sottofondo una ragazzina con una lunga treccia bionda e gli occhi chiari. Era Angelica Weasley, anch’essa imparentata con la famiglia Potter, come d’altra parte tutti i Weasley. Nata dall’unione di Charlie Weasley con Eleanor Duncan, non aveva preso nessuna delle caratteristiche Weasley, se non una spruzzata di lentiggini che la rendevano ancora più graziosa. Quello sarebbe stato il suo secondo anno ad Hogwarts, ed ormai aveva fatto l’abitudine ai continui battibecchi di James e Rose. Albus scambiò con lei uno sguardo di compassionevole comprensione, essendo anche lui vittima di quella tortura, e poi spostò gli occhi verdi sul portone della Sala Grande, che finalmente si stava aprendo.

La professoressa McGranitt fece il suo ingresso portando con sé i piccoli del primo anno. Collocò uno sgabello davanti al tavolo degli insegnanti, sul quale apparve il leggendario e sempre più malconcio Cappello Parlante. Dopo che quest’ultimo ebbe intonato la solita filastrocca rimata, estrasse una lunga pergamena e iniziò a chiamare maghetti e streghette pronti ad essere Smistati.

Sissy Brown finì immediatamente a Tassorosso- Casa alla quale probabilmente avrebbe dovuto appartenere anche sua madre, visto che non era stata abbastanza furba da tenere legato a sé il padre della bambina- e subito dopo Cecyl Clifford venne mandata a Corvonero; poi Zack Dunaway ancora a Corvonero e Mark Fuller a Serpeverde. La prima Grifondoro fu Adrianna Hallen, la compagna di viaggio di Lily che aveva rischiato di rovesciare il contenuto del suo stomaco nel lago, seguita poi da un bimbetto dai fluorescenti capelli biondi di nome Tommy Jane. Vennero Smistati altri man mano che la professoressa proseguiva, e con grande sorpresa di tutti sotto la lettera M spuntò una Cassiopea Sofia Malfoy, sorella minore di Scorpius e secondogenita di Draco Lucius Malfoy e Astoria Greengrass. La bambina dai lunghi e boccolosi capelli biondo platino raggiunse con passo sicuro lo sgabello, vi si sedette mantenendo la schiena ben eretta e un secondo più tardi si alzò, dopo che il Cappello Parlante aveva strillato:

-Serpeverde!-     

Mentre al tavolo delle Serpi applaudivano, James sussurrò ad Albus:

-Ma questi Malfoy non finiscono mai?? Sono peggio degli nomi da giardino di nonna Molly…-

Albus fece spallucce, mentre la professoressa McGranitt chiamava: -Lily Luna Potter!-

Nella Sala Grande scese il silenzio, mentre tutti guardavano con attenzione Lily che si metteva il Capello prendendolo con la punta delle dita. Evidentemente tutti si stavano chiedendo se avrebbe rispettato la tradizione Potter venendo assegnata alla casa di Grifondoro.

Lily ascoltò con attenzione il Cappello, che le stava sussurrando nella testa:

“Bene bene…un’altra Potter…vediamo…che sorpresa fanciulla mia, vedo ambizione, desiderio di gloria…intelligenza anche…poi…uno spiccato senso di autoconservazione…e se non mi sbaglio quella dovrebbe essere una punta di cattiveria mista ad astuzia…cara mia, tuo padre non ne sarebbe per nulla contento, ma temo proprio di doverti mettere a…”

-SERPEVERDE!!!!-  urlò poi il vecchio cimelio. Lily nascose un sorrisetto compiaciuto mentre se lo sfilava, conscia dello stupore del resto della Sala. Con estrema calma si alzò, raggiunse il tavolo delle Serpi che avevano lentamente cominciato ad applaudire con scarso entusiasmo, e vi si sedette.

A Grifondoro, sconcerto più totale. James non riusciva ad articolare alcun suono, dato che la sua mandibola viaggiava alla velocità della luce dal pavimento alla mascella; Albus fissava con sguardo attonito il Cappello Parlante come se si aspettasse che da un momento all’altro dicesse:-Scherzavo!Grifondoro!- mentre Rose si era immobilizzata nell’atto di applaudire le mani, certa che il suo applauso si sarebbe prolungato per la neogrifondoro Lily.

-…ho…ehm…capito bene? Lily è a Serpeverde…?- azzardò piano Angelica, per risvegliare i suoi cugini dallo stato catatonico nel quale erano finiti.

-Pare…di sì- le rispose Rose, la prima a riprendersi, almeno per battere le mani a suo fratello Hugo che si era appena unito a loro.

Lo Smistamento si concluse con Glorya Zabini che si sedette anche lei al tavolo delle Serpi, accanto a Lily Potter. Il livello del rumore si alzò immediatamente mentre il cibo appariva davanti agli studenti, che vi si gettarono sopra chi più chi meno voracemente. Il discorso del Preside era ormai da molti anni rimandato a dopo cena, come anche la presentazioni dei nuovi insegnanti e l’enunciazione del regolamento scolastico.

Lily stava mangiando tranquilla, quando qualcuno le disse:

-Passami il succo di zucca-.

Lily alzò gli occhi sorpresa e vide che a parlarle era stato un ragazzino sui tredici anni, con i capelli biondo chiarissimo e due occhi grigio ghiaccio da far spavento. Era Scorpius Malfoy, e Lily ricordava di averlo visto alla stazione di King’s Cross due anni prima, quando aveva accompagnato i suoi fratelli a prendere il treno.

Non le aveva posto la domanda con gentilezza, neanche con finta cortesia: glielo aveva ordinato.

-Prenditelo da solo- gli rispose a tono Lily, elegantemente scortese, e allontanò la caraffa quanto più possibile da Malfoy. Scorpius storse la bocca indignato e ripeté, testardamente:

-Ho detto di passarmi il succo di zucca-.

Lily rise, una risata falsa e sarcastica, e lo guardò di nuovo.

-Aaah…ho capito. Scusa. Sapevo che voi Malfoy siete un po’ tardi di comprendonio, ma non pensavo fino a questo punto. Ripeto lentamente allora: prenditelo-da-solo- rispose tagliente, scandendo bene le ultime tre parole.

Qualcuno esplose in un’altra risata, ben più sincera di quella di Lily:

-Beh fratellino, pare che tu sia stato appena rimesso al tuo posto!-

Era Cassiopea, la sorella di Scorpius. Lily la guardò leggermente sorpresa mentre lei passava il succo di zucca al fratello. L’unico tratto che avevano in comune erano i capelli: Cassiopea aveva occhi di un particolarissimo verdemare che sembrava tendere all’azzurro e l’espressione meno presuntuosa rispetto a suo fratello; se non li avesse avuti entrambi vicino non li avrebbe definiti fratelli. Ma d’altra parte neanche lei assomigliava a James o ad Albus: crescendo i suoi capelli erano diventati di un lucente rosso scuro, simile al rubino, e i suoi occhi avevano assunto un’inquietante tonalità a metà fra il blu scuro e il viola; se da piccola era la fotocopia di sua madre, ora non sembrava neanche appartenere alla famiglia Potter. Albus invece era identico ad Harry, tranne che per gli occhiali e la cicatrice che aveva reso famoso il suo progenitore, mentre James era una sorta di incrocio, con i suoi capelli neri e gli occhi azzurri di Ginny.

Improvvisamente Lily sentì che qualcosa di freddo le si stava allargando sul petto, tingendo la sua camicia bianca di uno sgradevole color arancio. Stava per strillare inorridita, quando sentì la risatina sarcastica di Scorpius:

-Oh, come mi dispiace! Scusa Lilian, mi era parso di capire che anche tu volessi del succo…non era così?- le disse poi il biondo con un sorrisino ironico.

-Chiamami Potter- disse lei a denti stretti.

Uno pari, palla al centro.  

 

La cena si concluse senza altri particolari incidenti, fra risate, chiacchiere e racconti estivi. Al tavolo dei grifoni Albus e James non avevano ancora spiccicato parola, limitandosi a mugugni incomprensibili, mentre Rose, sebbene ancora abbacchiata, partecipava alla gioia di suo fratello Hugo per essere stato assegnato alla sua stessa Casa. Qualche tavolo più in la Molly Weasley socializzava con i suoi nuovi compagni di Corvonero, sebbene avesse un’aria un po’ spaesata, seduta accanto a suo cugino Louis che aveva tre anni più di lei e frequentava il quarto anno con Dominque, James e Fred. Entrambi ogni tanto lanciavano occhiate apprensive alla schiena ben eretta di Lily, senza però fare alcun commento. A Tassorosso Sissy Brown aveva già conquistato le attenzioni delle altre pupattole, istruendole su cosmetici e abitini alla moda; mentre a Serpeverde Lily non si faceva coinvolgere dalle conversazioni che scorrevano accanto a lei. Di tanto intanto sentiva su di sé lo sguardo astioso di Malfoy, ma non alzò mai i suoi occhi violetti su di lui.

L’insistente tintinnio di una forchetta contro un calice impiegò ben cinque minuti a mettere a tacere la scolaresca, ma finalmente calò il silenzio.

Dal centro del tavolo degli insegnati si alzò una strana figura vestita interamente di bianco, se non per una stella rossa sulla punta del cappello. Sembrava essere piuttosto alto –perché di un uomo si trattava, data la barbetta arrotolata a spirale, anch’essa candida- ma la sua carnagione era talmente chiara che si confondeva con i suoi abiti. Sembrava una massa di panna, data anche la sua mole imponente. Una massa di panna a forma di armadio. Con una ciliegina.

-Mi sta facendo venire voglia di dargli un morso sulla pancia…-sussurrò James con aria funerea che contrastava con la sua battuta. Angelica scoppiò a ridere silenziosamente con un movimento convulso delle spalle che coinvolse anche Rose ed Albus nella risata, proprio mentre lo strano omino si schiariva la gola:

-Buona sera ragazzi- disse con un tono di voce autoritario e perentorio, che sorprese tutti.

-io sono Isaac Galileus Ryan Linton, nuovo preside di questa prestigiosa scuola di Magia e Stregoneria. Sono onorato per il ruolo di grande importanza che mi è stato conferito-.

Tacque, ma la sua espressione non lasciava trasparire questa emozione di cui stava parlando.

- Il signor Gazza…- e più di uno studente finse di volersi suicidare al nome del vecchio custode, che si ostinava a non morire- mi ha chiesto di comunicarvi che potrete trovare il regolamento attaccato alla porta del suo studio. Al momento ha raggiunto mille divieti, a quanto mi dicono.

Bene, detto questo, diamo il bentornato ai nostri vecchi e cari insegnanti: la professoressa McGranitt reinserita all’insegnamento della Trasfigurazione…il professor Lumacorno per Pozioni, il professor Vitious per Incantesimi, il professor Paciock per Erbologia…- applausi entusiasti si levarono per Neville, aumentando di volume al nome di Hagrid per Cura delle Creature Magiche, per poi esaurirsi ad un cenno del Preside Linton.

-Mi duole comunicarvi che gli insegnanti da me assunti per Divinazione e Difesa Contro Le Arti Oscure non possono essere presenti. Arriveranno qui al castello in tempo per l’inizio delle lezioni. Ricordo che l’ingresso alla Foresta Proibita è vietato a chiunque e che non si possono fare magie nei corridoi. Buonanotte- e li congedò seccamente. Gli studenti, sorpresi da quel saluto così improvviso, impiegarono qualche istante per capire che potevano andare, ma poi un grattare di panche e il chiacchiericcio si diffusero.

Anche Lily si alzò, cercando di coprire la vistosa macchia di succo con il mantello, e si apprestò a seguire la Prefetto di Serpeverde Regina Howe fuori dalla Sala Grande.

-Freddo Lilian?- le chiese sarcastico Scorpius Malfoy alle sue spalle. Sapeva benissimo che portava il mantello solo per coprire la chiazza arancione, il maledetto.

-A dire il vero sì Malfoy. Penso che ad Hogwarts dovrebbero alzare la temperatura- rispose lei falsa come Giuda, sottolineando ben bene l’uso del cognome. Quasi tutti la chiamavano Lily, i suoi parenti più stretti a volte anche affettuosamente Lils, ma nessuno Lilian. E poi per Malfoy le doveva essere Potter, altrochè nome di battesimo!

Regina Howe intanto li aveva condotti nei sotterranei, per poi fermarsi di fronte ad una parete posta infondo al lungo corridoio.

-La parola d’ordine è Serpens- disse, e dietro di lei apparve magicamente una porta. Entrarono così nella Sala Comune di Serpeverde, che era (*)un sotterraneo lungo e basso con le pareti e il soffitto di pietra, da cui, appese a delle catene, pendevano lampade rotonde e verdastre. Di fronte a loro in un camino dalle sculture elaborate, scoppiettava un fuoco contro cui si stagliava il profilo di molti ragazzi, seduti tutt’intorno su sedie scolpite; c’erano inoltre alcuni divani verde smeraldo.

-Bene-, Regina Howe richiamò ancora la loro attenzione, -la porta a destra conduce al dormitorio dei ragazzi, quella sinistra a quello delle ragazze. Buonanotte- e si congedò frettolosamente per raggiungere un ragazzo semisdraiato su un divano. Se la genetica non ingannava, doveva trattarsi del fratello di Glorya Zabini. Come lei infatti, aveva lucenti capelli corvini, occhi nocciola e lineamenti leggermente appuntiti; Glorya ovviamente portava i capelli lunghi, lisci, sciolti sulla schiena, come un mare d’inchiostro. Da sotto la frangetta faceva capolino una carnagione sorprendentemente chiara, ma non malaticcia; sembrava fatta di porcellana. Fu proprio dietro di lei che Lily si mise per raggiungere il loro dormitorio, affiancata dall’altera Cassiopea Malfoy, seguita poi da Isabelle Blackwell e Melissa Summers.

Le cinque pupattole entrarono in una stanza di forma esagonale, dentro la quale vi erano cinque larghi letti coperti da quelle che sembravano calde trapunte di lana, color verde scuro; a giudicare dalla temperatura e dall’umidità che c’era la sotto, Lily capì perché avevano trapunte così pesanti già a settembre. Prese il suo baule fra quelli posti accanto all’ingresso, lo mise davanti al primo letto che le capitò, e si buttò a sedere.

Sempre senza rivolgere parola a nessuno, prese la pesante vestaglia da notte di ciniglia color panna firmata Chanel, e iniziò a prepararsi per andare a dormire. Notò con sorpresa che Glorya e Cassiopea avevano occupato i letti rispettivamente a sinistra e a destra del suo e che anche loro avevano cominciato a sistemare le loro cose.

-E così, un Potter a Serpeverde…- disse Glorya rivolta a lei. La sua voce non sembrava beffarda, sarcastica o neanche infastidita; era semplicemente curiosa.

-Sì- le rispose Lily, senza riservarle il sarcasmo che in genere propinava a tutti.

-È…-

-Strano? Controcorrente? Anormale?- la precedette la rossa, ma senza usare un tono seccato.

-Stavo per dire curioso- concluse Glorya, per nulla infastidita dalle parole di Lily. E pensava davvero quello che stava dicendo: la stava infatti studiando come un raro animale da collezione.

-Inaspettato- disse Cassiopea senza alzare gli occhi dal suo baule, dal quale stava estraendo delle morbide pantofole abbinate alla sua camicia da notte blu scuro; anche sulla sua vestaglia, Lily notò la firma Chanel.

Lily era sinceramente sorpresa: come mai due discendenti delle più antiche famiglie di Purosangue quali Malfoy e Zabini, con due più o meno convinti Mangiamorte come capostipiti, non guardavano lei, Lily Luna Potter, figlia di colui che aveva salvato il mondo magico e successivamente sbattuto in cella maghi oscuri su maghi oscuri, con disprezzo?

-Inaspettato…non tanto, sapete. Non è il Cappello a scegliere la Casa, ma noi- rispose Lily pensierosa. Ricordava che Albus le aveva confidato, quell’estate, che suo padre Harry era stato inizialmente destinato alla casa di Serpeverde ma che, conoscendo la nomea degli Slytherin, aveva pregato il Cappello di metterlo a Grifondoro.

-…sarà, ma a tuo fratello James stava per venire un travaso di bile- replicò Cassiopea, strappando il primo vero sorriso a Lily. A sorpresa, anche Glorya le degnò di una risata e, dopo essersi infilata una vestaglia rosso fragola Chanel aggiunse:

-Già, e pareva che Albus avesse visto il Barone Sanguinario ballare la samba-.

Immaginandosi la scena, a Lily venne ancora più da ridere e così iniziò la lunga ed eterna amicizia fra Glorya, Cassiopea e Lilian. Nel dormitorio di Slytherin, fra una risata e vestaglie Chanel.

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Capitolo 2
*** How to kill a hero ***


                                                         CAPITOLO 2

                                                               How to kill a hero                  

 

Harry Potter pensava di poter sopportare tutto nella vita. Numerose e varie ferite fra cui la ricostruzione di un braccio nel giro di una notte, sfuggire alle fiamme incandescenti di un Ungaro Spinato, rischiare di morire di stenti in una tenda sperduta in mezzo alla natura, e-non da ultimo- sconfiggere Lord Voldemort. Si riteneva dunque, a buon ragione, una persona indistruttibile.

Ma quando, quella mattina del due settembre, lesse la lettera che suo figlio James gli aveva inviato da Hogwarts, rischiò seriamente la vita. Altrochè Lord Oscuro e Mangiamorte, a ucciderlo sarebbe stato un pezzo di toast a colazione. O meglio, il pezzo di toast che sua figlia Lily gli fece andare di traverso. Perciò era lei l’assassina, un’infima..

-….Serpe!!! Mia figlia, la mia adorata bambina, è finita in quel covo di vipere!- esclamò inorridito appena riuscì a parlare, dopo aver sputacchiato tutto.

Ginny, che si stava versando il caffè con aria insonnolita, sbatté le palpebre confusa, poi chiese al marito:

-Cosa? Ho sentito bene? Lily è stata assegnata a….-

-Slytherin! Serpeverde! Il covo della progenie di Satana! Chiamalo come vuoi!- esclamò di nuovo Harry rischiando questa volta una sincope. Già si immaginava il titolo sulla Gazzetta del Profeta: “ Harry Potter, Colui che Sconfisse Lord Voldemort, trovato morto nella sala da pranzo di casa sua. Causa apparente della morte: soffocamento da cibo”.

-Harry caro…calmati….-tentò di consolarlo sua moglie, assomigliando pericolosamente a sua madre Molly.

-Calmarmi?? Calmarmi?? Ginny!!! Stiamo parlando della nostra venerata bambina!!! Slytherin, Slytherin…SLYTHERIN!- ripeté flebilmente Harry.

-Caro, non è una tragedia…-. Ginny era sempre stata ottimista.

-Non è una tragedia?! Me la trasformeranno in un mostro…non sarà mai più il mio tenero batuffolino rosso…-

-Harry Potter! Ora basta! Ti proibisco di far sentire nostra figlia Lily in colpa solo per essere stata Smistata a Serpeverde!-. Ginny aveva assunto ora un tono imperioso, come se avesse appena pescato Harry con le mani nel vasetto di marmellata.

Harry tacque per un attimo, e poi…

-Ma Serpeverde Ginny!- e via di nuovo a respirare affannosamente.

Mentre Harry cercava di arginare l’iperventilazione, con sua moglie che gli sventolava un giornale davanti al viso, dal piano di sopra della loro villetta situata nell’elegante quartiere londinese di Mayfair si udì un tonfo, e pochi secondi dopo Teddy Remus Lupin fece il suo ingresso in sala da pranzo. Rotolando.

-Aaaaah…-gemette rialzandosi.

Alto, almeno 1.80, capelli castano scuro (come dovevano essere un tempo i capelli di suo padre), occhi di un colore indefinito, questo era Teddy. O meglio, era Teddy quando non prendeva l’aspetto di un’arruffata palla che si muoveva alla velocità della luce, cozzando ovunque e procurandosi una serie infinita di lividi e graffi. Da sua madre Ninfadora, oltre la capacità di modificare alcune parti del suo corpo, aveva preso anche la goffaggine…

-Buongiorno caro…- gli disse Ginny, cercando di ridargli un aspetto umano. Quel rito si ripeteva da circa vent’anni, tre volte a settimana, cioè ogni volta che Teddy si fermava a cena, e poi a dormire, a casa loro. Quando era piccolo, necessitava di una sorveglianza continua, soprattutto quando Harry accompagnava lui e James a giocare ad Hyde Park o a Kensington Gardens: i giardini sembravano i luoghi più pericolosi per il piccolo Teddy, che riusciva a farsi male persino stando seduto su una panchina; James, con l’esuberanza che lo aveva caratterizzato sin dalla più tenera età (aveva cercato di cavare un occhio allo zio Percy a soli tre mesi d’età…) non aiutava di certo lo pseudo-cugino. Con il tempo, la goffaggine made-in-Tonks non era migliorata, anzi, se possibile era peggiorata e così Ginny era ormai abituata a dover prestare opera di pronto soccorso-riassestamento.

-Buo-buon-giorno anche a voi…-sbadigliò Teddy, poi vedendo la faccia sconvolta di Ginny e lo stato di apparente morte celebrale in cui versava ora Harry, chiese:

-Che succede…?-

Dato che il leggendario signor Potter non sembrava più essere in grado di intendere e di volere, Ginny rispose al posto suo:

-Lily. Serpeverde-.

Boom. Teddy era caduto dalla sedia.

 

                                                                                                                          ****

Urlava, urlava senza sosta. Glorya osservava impotente sua madre Cruciare Derek, che la proteggeva con il suo corpo. Voleva dirgli di smetterla, di smetterla di fargli del male. Derek era il suo angelo custode, l’unico che si era sempre occupato di lei. Fra un padre assente, sempre impegnato nel suo studio o in conferenze in giro per il mondo, e una madre alcolizzata che sapeva assumere una facciata patinata di perfezione solo in occasione di feste mondane alle quali doveva accompagnare suo marito, Glorya aveva solo Derek. Derek che in quel momento la stava difendendo dagli attacchi di sua madre, che in preda ai fiumi dell’alcool, era in grado di far del male a chiunque la tenesse lontana dalla bottiglia di Whisky Incendiario.

-Basta mamma, basta…basta…-piangeva la piccola Glorya, nascosta dietro Derek che si prendeva incantesimi al posto suo. E strillava, strillava…contorcendosi strillava…

-Basta…BASTA!

-Glorya! Glorya svegliati! Glorya!-

Una voce proveniente da molto lontano strappò Glorya Zabini dalla suo mondo onirico fatto di incubi e Maledizioni Senza Perdono. Toccandosi una guancia ancor prima di aprire gli occhi, Glorya scoprì che era bagnata di lacrime.

-Glorya….?- ancora quella voce, così distaccata eppure così velatamente preoccupata.

Glorya non voleva aprire gli occhi, non voleva vedere la compassione sul volto di una delle sue nuove compagne di Casa, non voleva svegliarsi e basta. Ma doveva. Spalancando di colpo gli occhi nocciola, si trovò il viso di Lily Potter a pochi centimetri dal suo. Perfettamente impassibile.

-Farai tardi a colazione- le disse semplicemente la rossa. Poi le voltò le spalle e si immerse nel suo baule, alla ricerca di qualche abito da indossare per quella giornata di esplorazione di Hogwarts. Scelse un paio di jeans chiari (che erano costati a suo padre un occhio della testa), un paio di bianche scarpe da ginnastica firmate e una maglietta dello stesso colore a maniche corte; vi abbinò una felpa verde scuro. A soli undici anni Lily aveva già il senso della moda e del gusto.

Anche Glorya nel frattempo si era alzata e vestita, scegliendo una mise simile alla sua, con l’unica eccezione della felpa che era rosso scuro. Si sorrisero brevemente, il sorriso aristocratico di chi sa quanto è costato l’intero abbigliamento, e in sincrono si diressero verso il letto di Cassiopea. La bionda Malfoy stava ancora dormendo allegramente, rannicchiata a palla, con tutti i boccoli sparsi sul cuscino. E, udite udite, il pollice infilato fra le labbra.

-Dovremmo svegliarla…- sussurrò Glorya. Non vi era traccia sul suo viso chiaro dell’incubo che aveva sconvolto la sua prima notte ad Hogwarts, né i suoi occhi erano arrossati. Sembrava una normale undicenne che aveva appena riposato serenamente.

-Si, dovremmo, ma…è così…- rispose Lily sempre sottovoce osservando la sua nuova amica.

-…tenera?- concluse Glorya.

-Sì! Tenera!- ribatté Lily e sorrise pensando che se suo padre l’avesse sentita definire tenera una Malfoy sarebbe probabilmente morto d’infarto.

-Non credo che la sua espressione rimarrà così anche quando scoprirà che non può fare colazione però…- rifletté Glorya. Lily annuì e così insieme si cimentarono nella difficile impresa di svegliare Cassiopea. Impresa che richiese loro ben mezz’ora e tanta tanta fatica, ma alla fine la Malfoy le degnò di uno sguardo assonnato dei suoi occhi verdemare. Non prima di aver finemente imprecato.

- L’abbiamo fatto per il tuo bene…- le spiegò Glorya venti minuti più tardi (tale infatti fu il tempo che Cassiopea ci impiegò per rendersi presentabile) mentre insieme a Lily raggiungevano la Sala Grande.

Lily stava per sedersi e consumare la tanto sospirata colazione, quando due braccia la tirarono indietro all’improvviso. Si ritrovò così seduta su una panca del tavolo che si trovava dietro quello di Serpeverde, ovvero Grifondoro. Ed infatti ad acciuffarla era stato suo fratello James.

-James! Ti sembra il modo?- esclamò Lily contrariata, aggiustandosi il cappuccio della felpa che suo fratello le aveva sgualcito.

-Lily, ti sembra modo?- la imitò James, in falsetto. Lily strinse i denti: che odioso che era suo fratello quando si comportava in maniera così infantile!

-Il modo di cosa?- chiese irritata, mentre anche Albus insieme a Rose, Hugo e Angelica li raggiungevano. Saggiamente, gli Weasley si sedettero leggermente lontano rispetto a loro, ed intavolarono una conversazione con Dominque, appena tornata dalle vacanze che aveva trascorso in Francia dai parenti della madre.

-Il modo di venire Smistata! Piccola traditrice…- rispose James avvilito.

-….neo Vipera…- aggiunse Albus, teatralmente addolorato.

- ..serpe in seno…-

-…chi avrebbe mai detto che proprio tu, piccola e tenera Lily, ci avresti fatto questo…-

-…avresti inflitto un tale dolore ai tuoi fratelli…-

-…che tanto ti hanno amata…-

-Okay, adesso basta!- li interruppe Lily. Sapeva benissimo che sarebbero stati in grado di continuare per ore, aggiungendo magari lacrime di coccodrillo. Decisamente preferiva fare colazione, anziché sopportarli.

Albus e James interruppero all’istante la loro recita, per assumere un’espressione da cucciolo abbandonato. Le strapparono un tiepido sorriso, che si trasformò in una risata leggera quando cominciarono a fingere di singhiozzare uno sulla spalla dell’altro.

- Non sono stata io a decidere. È stato il Cappello- spiegò Lily, ma sapeva di star mentendo. Era inevitabile che finisse a Slytherin. E lo sapeva benissimo.

- Potevi chiedergli di cambiare…- replicò Albus.

- Si, avresti dovuto far di tutto per stare con noi…- gli diede manforte James, ancora calato dentro il ruolo di fratello tradito. Ma Lily sapeva di non averlo ingannato. Sapeva che James si era accorto del suo cambiamento, del suo diventare man mano sempre più diversa dal resto della famiglia, così diversa da finire a Slytherin.

-Si, e se mi volete davvero bene….- Lily lasciò in sospeso la frase.

-…se ti vogliamo davvero bene?- chiese Albus.

-…lasciatemi fare colazione!- esclamò lei, e se ne tornò a Serpeverde, dove Glorya e Cassiopea le avevano riservato un posto in mezzo a loro.

Ma non era destino che facesse colazione in santa pace, dato che Scorpius Malfoy le si era appena seduto di fronte, accompagnato da Derek Zabini e dai gemelli Edward e Thomas Nott. Gemelli per modo di dire, pensò Lily, guardandoli. Se Edward era alto per i suoi tredici anni, e un viso che prometteva un futuro da dongiovanni, con i suoi occhi verdi e capelli castano ramato, Thomas si presentava come un probabile sfigato, dato che pesava almeno il doppio di suo fratello e aveva il visto coperto di efelidi e brufoli.

-Buon giorno ragazze, ciao Glorya- disse Zabini educato, salutando prima le amiche di Glorya e poi sua sorella.

-Ehi- esclamò all’improvviso Thomas Nott, dopo qualche minuto di tranquilla conversazione fra fratelli e sorelle, -ma tu sei una Potter!-

Il suo tono, al contrario di quello che assumevano Glorya e Cassiopea, era chiaramente disgustato, come se Lily si trattasse di una specie particolarmente viscida di rana. Evidentemente l’idea di trovarsi a tavola con una Potter lo ripugnava.

-Si Thomas, lei è la Straniera- rispose Scorpius Malfoy al posto suo, scrutandola maligno.

-Malfoy, ti ringrazio per la tua premura, ma so rispondere da sola. E comunque sì, Chiunque Tu Sia, sono Lily Potter. La cosa ti disturba?-  chiese Lily sarcastica.

-Io mi chiamo Thomas Nott!- ribatté Thomas oltraggiato, come se Lily l’avesse appena insultato gravemente. Però, che acume! si disse la rossa osservandolo a sua volta come se si trattasse di un insetto raro e ributtante.

-Che maleducati, non ci siamo neanche presentati…Edward Nott- intervenne il suo gemello, rivolgendosi a Lily. Lei si adattò immediatamente al suo tono, e rispose con cortesia:

-Lily Luna Potter-.

-Benvenuta a Slytherin- le disse lui con un sorriso.

-Sei il primo che me lo dice…- fece notare Lily, con un’occhiata alle sue neoamiche.

-Ehi, noi ti abbiamo rivolto parola!- esclamò Cassiopea sentendosi tirata in causa.

-Già, e io ti ho fatta ridere- rincarò Glorya, come se farla ridere contasse come benvenuto.

-Oh, come ho potuto scordarlo! Che sciocca!- si rimproverò Lily, sorridendo tiepidamente. Era il massimo che concedesse.

-Allora ragazze, cos’avete in programma per questi giorni?- domandò Derek, gentile. Lily notò che sia lui che Glorya riuscivano ad essere cortesi eppure distaccati, come se in realtà non facessero parte del mondo al quale partecipavano quotidianamente. Sembravano dire con lo sguardo: “io sono qui, tu sei la, e vedi di restarci anche se sto parlando con te.”

-Oh, io pensavo di esplorare un po’ il castello…meglio abituarsi subito, no?- rispose Glorya.

-Già- concordò Lily, -e poi io non voglio arrivare in ritardo il primo giorno di lezioni-.

-Sentitela, non vuole arrivare in ritardo…che diligente signorina, la nostra Lilian!- la prese in giro Malfoy cattivo e subito dopo Thomas rise della sua battuta, seguito da altri Serpeverde che evidentemente non gradivano la presenza di Lily.

-Malfoy, mi domando come tu possa soffrire di memoria a breve termini a soli tredici anni. Non ti avevo forse detto di chiamarmi Potter?- ribatté Lily, senza scomporsi. Cassiopea seguiva il loro scambio di battute, senza abbassarsi neanche per sbaglio a difendere il fratello.

-Lilian, posso capire che da tarda quale dimostri di essere tu non colga certe cose ma…io faccio quello che voglio. Chiaro?- .

Ora Scorpius era serio, quasi minaccioso. Non sapeva che Lily aveva sviluppato sin dalla tenera età un forte spirito combattivo, che molti definivano testardaggine. Tuttavia non trovò niente di meglio da rispondere e così si rivolse a sua sorella:

-Cassiopea, sono contenta che tu non sia come tuo fratello. Se vuoi, unisciti a me e a Glorya…-

La bionda Malfoy le strizzò l’occhiolino e pochi minuti dopo si stavano apprestando ad iniziare la scoperta di Hogwarts; Edward, vedendole andar via, disse loro:

-Se volete posso accompagnarvi…non vorrei mai che vi perdeste negli infiniti meandri di Hogwarts- aggiunse poi con un sorrisino. Eh sì, pensò Lily, mentre accettavano l’invito di Edward, avrà proprio un futuro da dongiovanni…

E così, le piccole Slytherin accompagnate da un gentile Edward Nott, da un sorridente Derek che cercava di non scoppiare a ridere di fronte all’espressione ingrugnita del suo migliore amico Scorpius Malfoy, coinvolto contro la sua volontà nella spedizione dagli occhietti supplicanti di sua sorella, lasciarono la Sala Grande.

 

Lily era strabiliata. Non avrebbe mai immaginato che Hogwarts fosse così…così…così magica.

Aveva sentito parlare della Foresta Proibita, dato che James si era fatto pescare lì dentro almeno una decina di volte durante i suoi quattro anni, del campo da Quidditch al quale la maggior parte della sua famiglia, tolta forse Rose, non vedevano l’ora di ritornare per poter scorrazzare in santa pace sulle loro scope, delle serre che sua cugina Dominque venerava letteralmente. Ma nessuno le aveva parlato di quell’aria di magia che si respirava anche nei semplici corridoi, dell’antichità che trasudava da armature e pareti di pietra; nessuno aveva saputo descriverle il senso di familiarità che si sentiva appena si metteva piede nella Sala Grande.

Più di ogni altra cosa, a Lily piacque il Lago, che già l’aveva affascinata la sera prima; stava infatti osservando la scure acque nere, quando qualcuno le disse:

-Stai pensando già di annegartici?-

Dio, se esisti, salvami da questo supplizio! pensò Lily, riconoscendo la voce strascicata di Scorpius Malfoy.

-No Malfoy, in compenso potrei tentare di annegarci te. Cosa ne pensi?- gli rispose seccata. Era mai possibile detestare così profondamente qualcuno che conosceva neanche da ventiquattro ore?

-Penso che sarebbe divertente guardare uno scricciolo di bambinetta cercare di sopraffare me- ribatté lui alludendo alla corporatura di Lily. Era infatti piuttosto bassa e minuta per la sua età; di certo, gracilina com’era, avrebbe avuto serie difficoltà a spingere Scorpius, che pur avendo solo tredici anni, era già alto e ben piantato.

-Oh Malfoy, non ho detto che lo farò adesso…infondo ho ben altri quattro anni per eliminare la tua fastidiosa persona- replicò la piccola Potter, sorridendogli velenosa.

-Ehi voi due…non riuscite stare due minuti senza litigare?- domandò Cassiopea, che li aveva appena raggiunti. Più in là, seduti su un tronco messo di traverso, Derek e Glorya parlavano, con le teste corvine vicine, mentre Edward chiacchierava con alcune ragazzine del secondo anno, che lo guardavano adoranti; non visto, Thomas li scrutava malevolo.

-Cosa vuoi farci, questi Potter hanno l’arroganza nel sangue…- le rispose suo fratello con sufficienza.

-Cosa vuoi farci, Malfoy ha sviluppato in tenera età manie suicide temo-  disse Lily, facendo sorridere Cassiopea.

-Mi spiace correggerti, ma è manie omicide…in questo particolare momento verso di te- ribatté Scorpius, e sembrava serio.

Lily alzò le spalle con altezzosità, senza degnarlo di una risposa, e fece per raggiungere Edward, quando di nuovo sentì qualcosa di freddo e bagnato allargarsi questa volta sulla sua schiena. Era acqua. Acqua del Lago, che Malfoy le aveva lanciato addosso con un semplice incantesimo di levitazione. Non si sporcava certo le mani, lui!

-Nessuno mi gira le spalle quando sto parlando, chiaro Lilian?- le disse, prima che lei potesse fare o ribattere alcunché. La guardò con i suoi occhi di ghiaccio per un momento, prima di andarsene seguito da Thomas, sotto lo sguardo impassibile di Cassiopea.

-Malfoy…stai attento- gli disse semplicemente lei, prima di accettare il mantello che Edward le offriva in sostituzione, del suo ormai fradicio. Scorpius non diede segno di averla sentita, e continuò a camminare verso il castello.

 

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Capitolo 3
*** A very abnormal little girl ***


                                                                                       CAPITOLO 3

                                                                                                                                    A very abnormal little girl

 

Le normali ragazzine di undici anni leggono ancora i fumetti magici, giocano con le zuccherose bacchette di marzapane, si divertono a giocare alla strega rubando i libri d’Incantesimi ai genitori; si lasciano vestire dalla mamma e arrivate ad Hogwarts, indossano ciò che trovano nel loro baule, accuratamente rifornito di abitini anonimi. La maggior parte di loro cerca di impegnarsi a scuola e, salvo qualche caso raro, pensano che ottenere buoni voti, non farsi notare dai professori, confondersi con la massa in sostanza, siano le cose più importanti.

Lily Luna Potter no. Aveva già capito, sedendosi a colazione al tavolo degli Slytherin il primo giorno di lezioni, quali fossero le cose che contavano ad Hogwarts. Non l’essere i migliori nelle arti magiche, non studiare con diligenza, ma la popolarità, la fama, l’essere sulla bocca di tutti nel bene e nel male. Aveva appreso questo fondamentale concetto con una sola occhiata, lanciata alla Sala Grande prima di mettervi piede.

Hufflepuff: ragazze mediocri, banalmente carine o brutte, che cercavano di darsi tono con volgari rossetti Babbani e smalti appariscenti; vestiti che non meritavano neanche uno sguardo, talmente erano nella norma. Ragazzine del primo anno destinate dunque a fare quella fine, crogiolandosi nell’autoconvinzione che l’onestà e la lealtà fossero meglio di tutto il resto.

Ravenclaw: stile ragazza studiosa. Le Corvonero avevano un modo di vestirsi e atteggiarsi del tutto uniforme: divisa rigorosamente perfetta, capelli legati a coda o tirati indietro da un cerchietto, così che non fossero d’ostacolo allo studio, borse di spessa pelle, orribili, adatte a contenere i numerosi libri di testo. Persino sua cugina Molly, Ravenclaw da soli due giorni, presentava già le caratteristiche di un inevitabile declino verso quello stile di vita: una matita dalla punta perfetta sull’orecchio, le calze bianche della divisa tirate su fino al ginocchio; aveva raccolto i capelli castano scuro in una stretta treccia, dalla quale non sfuggiva neanche una ciocca.

Gryffindor: look casual, stile porto-i–capelli-in-questo-modo-perché–potrebbe-essere–che- oggi-io-debba-salvare-il-mondo. Divisa leggermente spiegazzata, gonna poco sopra il ginocchio, gilet leggermente più scollato. Niente trucco: il coraggio è al naturale, ragazzi!

Arroganza che trasuda da tutti i movimenti, persino nelle pupattole del primo anno, che avevano già acquisito la camminata da Grifondoro orgoglioso, proprio per il fatto che si trovavano in quella Casa; uniche eccezioni Rose Weasley, mancata Corvonero, forse perché il gene paterno aveva prevalso su quello materno, e sua cugina Angelica, troppo occupata a nascondere la propria presenza per ricordarsi di pavoneggiarsi in stile Gryffindor.

Ed infine Slytherin, patria di eleganza e raffinatezza, se non altro perché un cospicuo conto alla Gringott permetteva anche la forma più basilare di ricercatezza; e tutti gli Slytherin avevano come minimo patrimoni più che ingenti. Inoltre le Vipere riuscivano a superare la loro innata avversione per i Babbani e per tutto ciò che derivava dalla loro cultura quanto bastava per mettere i loro aristocratici piedini nelle boutique Chanel, Prada e Gucci; la moda è moda infondo. Perciò maglioncini grigi Armani, gonna in stile scozzese collezione Versace 2000, e per quanto aberrante fosse non indossare nulla che non fosse all’ultimo grido, quella era l’unica che somigliasse quanto bastava all’originaria gonna della divisa, accorciata naturalmente di qualche centimetro, mocassini Prada. Glorya Zabini aveva già provveduto alle modifiche necessarie, anche per Lily e Cassiopea. Le Slytherin dovevano trasudare ricchezza a qualsiasi età.

-Cassiopea…farai tardi! Lily è già scesa!-

Quella era la terza volta che Glorya Zabini cercava di svegliare la mini Malfoy; poi vedendo che la sua amica non dava cenni di vita, decise di lasciar perdere e lasciò il dormitorio, non prima di essersi specchiata un’ultima volta; meglio cominciare subito a far capire alla popolazione di Hogwarts di che pasta era fatta.

A tavola trovò Lily seduta distante dagli altri Serpeverde; il più vicino era suo fratello Derek, una decina di posti più in là. Gli rivolse un breve cenno di saluto, per poi raggiungere la sua amica.

-Buon giorno- le disse, senza aspettarsi una risposta. Infatti Lily sollevò appena gli occhi su di lei, per poi continuare la lettura della Gazzetta del Profeta che- ahimé - esisteva ancora.

-Cassiopea…?- chiese la rossa poco dopo, sorseggiando con calma il suo tè.

-Dorme- sospirò l’altra rassegnata, guardando indecisa le pietanze sulla tavola.

-Farà tardi- osservò Lily.

- Gliel’ho detto, ma ho seri dubbi riguardo al fatto che mi abbia sentita-.

-Sarà il caso di andare, sono le otto e venticinque…- stava dicendo la giovane Potter, proprio quando la bionda Malfoy si sedette accanto a loro, naturalmente perfetta anche se un po’ affannata. Non le salutò, mangiò al volo due biscotti integrali, li innaffiò con un po’ di succo di mela, poi sempre senza dire nulla si alzò e aspettò le due amiche, che avevano seguito lo svolgersi della colazione in stile Cassiopea entrambe con un sopracciglio leggermente inarcato.

-Succo di mela?- domandò Lily perplessa, mentre si incamminavano verso le serre, dove avrebbero seguito la prima lezione di Erbologia insieme ai Grifondoro.

-Sì…! Senza quello non so come iniziare la giornata…- rispose Cassiopea osservando schifata una Tassorosso del settimo anno con la camicia macchiata di non si sa quale cibo trangugiato a colazione; pur essendo una bambinetta di undici anni al primo, Cassiopea riuscì a fare arrossire la Hufflepuff.

-Presupponendo che tu ti sia alzata dal letto, intendi vero?- chiese Glorya sarcastica. Quando però entrarono nella serra numero 3, dove un sorridente professor Paciock li aspettava, le tre pupattole sbiancarono. Ad attendere gli studenti, ordinatamente preparati accanto ad ogni postazione di lavoro, c’erano malconci grembiuli più o meno puliti, stivali di gomma, e guanti di lattice.

-Cosa? Io dovrei mettere quella roba? – sibilò Lily orripilata, attirandosi gli sguardi degli altri primini.

-Ti sconvolgerà saperlo Potter, ma è così- disse una voce che Lily non seppe riconoscere.

Apparteneva a Vanessa Blindsworth, Grifondoro primo anno. La ragazzina dai chiari occhi verdi e capelli biondo grano, la guardava sostanzialmente male. Lily la conosceva di vista: sua madre, Selena Cooper in Blindsworth, lavorava nella stessa squadra di Auror di cui facevano parte suo padre, sua zia Hermione e suo zio Ron. Lily ricambiò l’occhiata, prima di dirle:

-Questa roba da proletari andrà bene per te, Blindsworth, ma di certo non per me-.

Poi le voltò le spalle e pretese che il professor Paciock perlomeno le disinfettasse gli indumenti; Neville, un po’ perché era troppo stupito nel constatare un atteggiamento così snob nella figlia del suo amico, un po’ per evitare risse fra studenti al primo anno, e un po’ perché voleva solo iniziare la lezione, l’accontentò, salvo poi riservare lo stesso trattamento a Zabini e Malfoy.

Rivolgendo un sorrisetto trionfante a Vanessa, Lily si voltò per iniziare a seguire la lezione.

Due ore più tardi, Lily aveva deciso che detestava Erbologia. Odiava sporcarsi, anche se in minima parte, di terra e altre sostanze fuoriuscite dalle piante, trovava inquietante il muoversi di foglie e prolungamenti vegetali e non le piaceva nessuno degli odori che aveva respirato nella serra 1. Nonostante questo, si sforzò di seguire ogni parola detta dal professore, perché voleva essere la migliore, la più brillante; e ci riuscì. Dando la risposta esatta a tre domande di fila, ottenne 15 punti per Serpeverde, che Neville concesse a malincuore; il ricordo dell’antica

–tuttavia attuale- disputa fra Slytherin e Gryffindor era ancora vivido.

Dopo Erbologia, ebbero un’ora di Trasfigurazione con i Corvonero, durante la quale Lily ebbe modo di verificare di persona la severità della professoressa McGranitt; ed infine due ore di Pozioni con i Tassorosso.

Appena ebbe messo piede nel sotterraneo dove si trovava l’aula di Pozioni, Lily sentì che quello era il suo regno. Era strano, ma non insolito, considerando i suoi geni: suo padre era stato totalmente imbranato in Pozioni, sua madre Ginny non aveva mai brillato particolarmente, ma Lilian Evans in Potter, sua nonna, era stata una genio in quella materia. Ad attenderli c’era ancora il vecchio e sempre più largo professor Lumacorno, che a quanto si vociferava, non aveva smesso di cercare accoliti per il suo “Lumaclub”: aveva tentato di accalappiare James, che aveva rifiutato con sdegno, avendo ereditato il non-talento paterno in Pozioni, e poi aveva provato con Albus, che dopo aver partecipato ad una festa più che per cortesia che per altro, ne era scappato a gambe levate. A buon ragione Lily si aspettava che Lumacorno cercasse di assoldare anche lei.

Per iniziare, dopo alcune nozioni teoriche, Lumacorno assegnò una semplice Lozione Anti-Fruncolosi, che sebbene fosse utile, emanava un odore particolarmente sgradevole. Quella di Sissy Brown, che in teoria doveva sapere di tutto e di più su cosmetici e altro, era giallo-marrone, anziché verde chiaro, e puzzava talmente tanto che Lumacorno dovette fare un Atmosferico per creare un po’ di vento che alleggerisse l’aria; Glorya se la cavò bene, come Cassiopea e insieme portarono altri 10 punti alla loro Casa. Ma la vera sorpresa fu Lily, che terminò il compito assegnato ben mezz’ora prima, e si era messa a leggere qualche pagina da Pozioni Elementari.

-Potter! Cosa sta facendo, di grazia?- le domandò Lumacorno, con un tono a metà fra il seccato e lo stucchevole; evidentemente era infastidito dal fatto che Lily fosse nullafacente, ma d’altra parte voleva ingraziarsela.

-Leggevo Pozioni Elementari, professore. Ho già terminato la Lozione Anti-Fruncolosi- rispose lei tranquilla. Un minuto dopo, venti smeraldi cadevano nella clessidra di Slytherin. A fine lezione, le toccò declinare cortesemente l’invito di Lumacorno ad un festino di inizio anno organizzato dal Lumaclub.  

Fu a cena che Lily vide per la prima volta Caroline Anastasye Cavendish.

La Slytherin al settimo anno sedeva accanto a Clarissa Dixon, la Caposcuola, ed a un’altra ragazza che Edward le aveva presentato con il nome di Grace Salinger. Sedeva perfettamente composta e teneva il tovagliolo sulle gambe snelle, come se si trovasse in un ristorante di lusso. La divisa era chiaramente modificata e Lily poteva persino sentire quanto fosse morbido il cachemire del suo maglioncino ed immaginare soltanto in quale boutique esclusiva avesse acquistato il resto del suo abbigliamento. Quella sera portava i chiari capelli biondi stretti in uno chignon elegante dal quale fuoriuscivano casualmente alcuni riccioli fatti ad arte; portava un fiore nero sull’orecchio sinistro, non troppo vistoso, non troppo anonimo. Aveva poi adottato un leggero trucco: matita nera a sottolineare gli occhi azzurri ed un velo di fard ad imporporarle le guance chiare, ottenendo l’effetto vento: leggermente rosate, come se fosse appena entrata dopo aver corso sotto la pioggia. Guardandola, Lily pensò che in tutta Hogwarts non esistesse una ragazza più elegante, raffinata e di classe di lei.

-Ehi, ti vuoi unire anche tu alla schiera di corteggiatori di Caroline Cavendish?-

Cassiopea aveva interrotto in maniera poco carina il filo dei pensieri di Lily che evidentemente stava fissando la Cavendish da un po’.

-Simpatica…tu sai chi è quella ragazza?- le chiese Lily, indicandole la Slytherin “perfetta”.

-Certo, mio fratello non fa altro che parlarne, come d’altra parte tutta la fauna maschile di questo posto…quella è Caroline Cavendish, la Regina di Slytherin- rispose Cassiopea, seguendo il suo sguardo.

-Regina?- Lily era perplessa.

-Oh sì, tutto quel che avviene qui dentro, avviene perché lei lo ha deciso. Sa tutto di tutti, non perché sia una sciocca pettegola, ma perché conoscendo i punti deboli della gente, li può sfruttare. Così ottiene quello che vuole: che siano i compiti fatti dal secchione di turno, un po' di tutto, insomma. È ambita, ammirata, temuta: una sua parola può distruggerti. Ogni ragazzo la desidera, ma lei sta attenta a scegliersi gli amanti: si prende ciò che le interessa, quando le interessa, soprattutto se l’oggetto in questione è ricco e purosangue. Non che il conto alla Gringott dei suoi non sia ingente, solo, le piace il potere- le spiegò Cassiopea.

Lily era sbalordita, sia da Caroline Cavendish, sia da Cassiopea, che sembrava destinata a diventare l’Informatrice ufficiale.

-E tu come le sai tutte queste cose?- le domandò giustamente Glorya, che aveva seguito la spiegazione della Malfoy con altrettanto interesse.

-Oh, segreto professionale- le blandì Cassiopea, prima di gettarsi elegantemente sulla cena; aveva stile persino nel trafiggere senza pietà il tacchino.

Lily mise da parte il piatto appena vuoto, pensierosa. Spostava lo sguardo da Caroline Cavendish al resto della Sala. Le parole di Cassiopea sembravano veritiere: tutti, almeno una volta, avevano guardato la Regina di Slytherin, chi ammirato, chi con invidia negli occhi, chi bramoso. Tuttavia a nessuno era stato concesso un sorriso o una semplice occhiata di sfuggita; di certo una Regina non degnava di attenzione la semplice plebe! I pochi che avevano il privilegio di sederle accanto erano Clarissa Dixon, Grace Salinger, più quelle che sembravano le sue dame di corte. Di fronte a Caroline invece, doveva trovarsi l’amante del momento, a giudicare dagli sguardi che il ragazzo le lanciava.  

Come faceva? pensò Lily, come aveva fatto a rendersi così potente? E soprattutto, prima di continuare la cena, Lily si chiese come avrebbe fatto a rubarle il posto. Non si chiese se ci sarebbe riuscita, si chiese solamente come. E quando…

 

                                                                             *****

 

-James, giochiamo a scacchi?-

-No…-

-Allora vuoi accompagnarmi alla Gufiera?-

-No, sono stanco…-

-Ehi James, un asino giallo a pois viola!-

-Ma dai, salutamelo…-

Beatrice Venci sbuffò, seccata. Non sapeva più come distrarre il suo migliore amico, che non faceva altro che starsene disteso sul suo divano preferito in Sala Comune a fissare le fiamme. D’accordo che vedere sua sorella seduta al tavolo verde-argento poteva essere un duro colpo, ma non era il caso di deprimersi così! E poi, era solo il primo giorno di lezioni, ne aveva di tempo per abituarsi…

-James! Basta!- urlò all’improvviso la mora Grifondoro, ottenendo l’effetto sperato: James infatti sussultò spaventato, chiedendo:- Cosa?! Chi?? Che è successo??-

-È successo che è arrivato il momento di smetterla si comportarsi come un’ameba- gli rispose lei calma.

-Ma sei matta?? Urli così per questo stupido motivo?- le domandò allibito James. A volte la sua migliore amica era strana, d’accordo, ma il mettersi a urlare all’improvviso era nuovo!

 -Stupido motivo? Fissi il fuoco come se stessi decidendo se buttartici o meno!- lo rimbeccò lei, sostenuta. Beatrice aveva il classico temperamento da italiana, quale infatti era. Lei e la sua famiglia si erano trasferiti dall’Italia circa una decina d’anni prima, adattandosi perfettamente alla società inglese, ma alcune tracce inconfondibili delle sue origini si potevano ancora scorgere, a partire da un leggero accento e a finire con il suo aspetto mediterraneo. Aveva scuri capelli lisci, una carnagione perennemente abbronzata e caldi occhi castani; non era poi la classica anoressica. Era allegra, vitale e spensierata, e soprattutto ribelle: proprio per questo lei e James erano subito diventati amici, o meglio, soci in marachelle e scherzi, degni eredi dei gemelli Weasley, o anche di Harry Potter con il suo Trio Miracoli, a pensarci bene.

-Più o meno…-

-E allora buttatici, almeno la pianti!-

-Beatrice!- esclamò lui sconvolto, - sei senza cuore! Mia sorella è a Slytherin!-

-Okay e io ho la pelle più scura della tua, e allora? Non è mica una tragedia!-

-Aaaah tu non capisci…- James sventolò una mano, come per allontanarla, procurandosi gli sguardi ammirati di alcune secondine che passarono di lì ridacchiando – ha già assunto caratteristiche tipicamente slytherinesche!-

Beatrice scoppiò a ridere di gusto, poi gli domandò: - E sarebbero queste caratteristiche slytherinesche???-

-Punto primo: guardare tutti dall’altro verso il basso. Punto secondo: trattare tutti come se fossero inferiori a te…ha preteso che Neville le pulisse la roba di Erbologia!!!- la informò lui sempre più sconsolato.

-Ah…- fu il commento pensieroso di Beatrice, che poi fu distratta dal leggero beccare di un gufo sul vetro della finestra. Era Musa, la sua civetta bruna, che probabilmente le portava una lettera dall’Italia. Mentre la leggeva sorridendo leggermente, James s’immerse di nuovo nelle sue riflessioni su sua sorella. Quando Hugo, che aveva assistito alla scena di Erbologia, gli aveva riferito l’accaduto dopo aver premesso che Lily gli era passata davanti senza nemmeno salutarlo accompagnato dalla Zabini e dalla Malfoy, James non poteva crederci. Né al fatto che Lily non l’avesse salutato –da bambini Hugo e sua sorella erano stati molto legati, per via dell’età- né che fosse arrivata a lezione con una Malfoy e con una Zabini e soprattutto che avesse preteso un trattamento speciale da Neville. Eppure anche Davide Venci, il fratellino di Beatrice, gliel’aveva confermato, sostenuto dai commentini sarcastici di Vanessa Blindsworth di sottofondo. Dunque era vero che Lily si era comportata in quel modo così Slytherin, così come era vero che evitava sistematicamente sia lui, sia Albus, sia gli Weasley da quando erano arrivati ad Hogwarts. Perché? Cos’era successo –da due anni a quella parte- alla bambina che l’aveva salutato in lacrime alla sua partenza per la scuola? Che temeva di finire a Slytherin, non che sorrideva compiaciuta – perché lui l’aveva notato il luccichio fatuo nei suoi occhi- quando il Capello Parlante l’aveva assegnata a quella Casa?

-Ehi James!-

James perse di nuovo il filo dei suoi pensieri, questa volta a causa di sua cugina Angelica che era appena passata dal buco del ritratto insieme alla sua migliore amica Susan Sims, che in effetti aveva avuto non poche difficoltà per via del suo peso non proprio lieve.

-Mi puoi prestare il tuo gufo? Devo assolutamente rispondere a mia madre, ma ho perso la chiave della gabbia di Svolazzo…- gli chiese lei preoccupata, un po’ per il fatto che non riusciva a liberare il suo gufo reale, un po’ per la reazione che sua madre avrebbe avuto se non avesse ricevuto sue notizie nel giro di un’ora. Eleanor Duncan, squinternata ex-cantante di un gruppo folkoristico romeno – probabilmente Charlie si era innamorato di lei proprio per il fatto che le mancava qualche rotella- era quello che si suol dire una madre ansiosa. E iperprotettiva nei confronti della sua adorata bambina.

-Certo, prendilo pure, è su nella Gufiera…- le rispose lui un po’ assente.

-Ehi Angelica aspetta, vengo anch’io, devo spedire una lettera…- disse Beatrice, che poi seguì la piccola Weasley e la sua amica alla Gufiera, lasciando James da solo.

Questi, decidendo che effettivamente era ora di darsi una svegliata, si alzò e andò a rubare i compiti a suo fratello, giusto per divertirsi un po’ e mandarlo nel panico.

 

-Simpatica la Potter…- commentò Edward Nott, buttandosi sul suo letto nel dormitorio maschile del terzo anno di Slytherin. Poco dopo sentì un tonfo: anche Thomas l’aveva imitato.

- Macché, ha sempre quell’espressione annoiata…- ribatté suo fratello, contrariato.

-Come tutti noi Slytherin…- lo corresse Edward, malizioso.

-È odiosa- sentenziò Scorpius, entrato in quel momento con Derek Zabini. Entrambi si erano attardati in Sala Comune a chiacchierare con le rispettive sorelle, e Lily aveva rivolto a Malfoy solo parole taglienti, riservando la cortesia per Zabini.

-Solo perché ti risponde a tono…- lo rimbeccò quest’ultimo sarcastico. Scorpius gli fece una faccia indignata, che fece sorridere mestamente il suo migliore amico. Poco dopo i quattro Slytherin si misero a letto, ognuno pensando in modo diverso a Lily Potter.

 

Nota dell’autrice: (oooh che effetto scrivere autrice :P)

Ringrazio vivamente Lady Lynx per la recensione lasciata, sei stata gentilissima!

In effetti generalmente ci si aspetta una Lily simile ai suoi genitori, e proprio per questo ho voluto renderla diversa. Sono contenta che la storia ti piaccia e spero di poter aggiornare presto…ancora grazie mille, baci!!!

 

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Capitolo 4
*** Trick or treat? ***


                                                                                                    CAPITOLO 4

                                                                                                                                                   Trick or treat?

  

 

Con l’arrivo di ottobre, Lily credette seriamente che sarebbe morta congelata, lì, nel dormitorio di Slytherin. Insomma, non era normale che si stessero formando delle stalattiti ghiacciate sui muri della Sala Comune! E non era neanche ammissibile che lei dovesse perdere dieci minuti ogni mattina a cercare di infilarsi quanti più maglioni possibili, stando attenta ai colori e ai modelli, cercando disperatamente di non sembrare una barbona…si stava lamentando proprio di questo, quando quel 15 ottobre si recò in Sala Comune, ad attendere come tutte le mattine che Cassiopea si degnasse di alzarsi dal suo caldo lettuccio.

-…qui bisogna fare qualcosa…cioè, non è possibile…sembra che io sia stata gonfiata da una fattura Salta-in-Aria talmente tanta roba ho addosso…- borbottava la piccola Slytherin, seduta di fronte al fuoco –che lei aveva il sospetto fosse un arredo scenico- sfregandosi le manine bianche una contro l’altra.

-…e questo fuoco poi! Farebbero meglio a tenerlo spento, tanto il risultato è lo stesso! Sembra più una presa in giro!-

-Ci siamo alzate male questa mattina Lilian? Oppure la schizofrenia ha finalmente fatto la sua comparsa in te, spingendoti a parlare con un altrettanto irritante tuo ego?

È matematico, pensò Lily. Quando ti alzi con il piede storto, quando patisci il freddo più del solito, è naturale che la prima persona che vedi al mattino sia Scorpius Malfoy. Non la tua cara amica Glorya, non il gentile Edward, ma l’odioso, straordinariamente irritante e pieno di sé Scorpius Malfoy, che il quel momento la stava fissando con il suo classico ghigno sarcastico, avvolto in quello che sembrava un caldissimo cappotto nero.

-Malfoy, forse tu sei così poco umano da non sentire il freddo, ma qui si congela…!- lo rimbeccò lei seccata, soffiando fiato caldo sulle dita intirizzite.

-…disse la ragazza dal cuore più tenero del mondo…- completò sottovoce lui, ignorando la frecciata.

Lily stava per ribattere, ma finalmente Glorya e Cassiopea la raggiunsero, la prima perfettamente sveglia e avvolta in un maglione color panna di lana largo, la seconda con l’aria ancora non troppo presente. Così Lily si limitò a lanciare un occhiataccia a Malfoy, che per tutta risposta si strinse ancora di più nel suo cappotto, come a sottolineare quanto tenesse caldo rispetto allo strato di vestiti di Lily. Maledicendo lui e tutta la sua famiglia, Lily lasciò la Sala Comune pronta ad iniziare una nuova giornata di lezioni.

Quella mattina avevano due ore di Difesa Contro Le Arti Oscure con i Tassorosso, e Lily ne era  contenta: primo perché in quel branco di ignoranti non c’era nessuno che potesse oscurarla e secondo perché a Lily piaceva abbastanza il nuovo insegnante, assunto da Linton proprio quell’anno.  

Si trattava di Daniel Stevens, giovane e quanto mai espertissimo ex Pedinatore; a pochi era nota la sua storia, ma Lily, grazie a suo padre e ai suoi contatti, aveva scoperto che aveva personalmente seguito giorno e notte tutti i maghi oscuri che avevano sterminato la sua famiglia ai tempi della guerra, quando lui aveva appena tredici anni. Con le sue sole abilità, li aveva trovati, stanati, catturati e spediti ad Azkaban dove aveva ottenuto per loro la condanna al Bacio. Come premio per la sua astuzia e la sua abilità, era stato assunto come Pedinatore –cioè le spie del Ministero, che si occupavano di scovare criminali più o meno pericolosi, detti anche i “segugi” del Ministero- a soli vent’anni. Adesso, dodici anni più tardi, aveva accettato di insegnare a giovani ragazzi tutti i segreti e le tecniche del mestiere.

Lily lo apprezzava- o perlomeno non lo disprezzava completamente- per la perseveranza che aveva tenuto nel conseguire la sua vendetta –perché di vendetta si trattava.

Stevens li attendeva in classe, seduto sulla cattedra come di consueto. Le ragazze più grandi – a quanto aveva sentito dire Lily, o meglio Cassiopea, sempre attenta a tutto- lo consideravano un bell’uomo, e probabilmente avevano ragione: era alto, aveva un fisico asciutto e tonico e gradevoli lineamenti, incorniciati da chiari capelli castani, nei quali erano incastonati due scuri occhi marroni.

-Buon giorno ragazzi…ah, noto che a Slytherin ci si iberna ancora come ai miei tempi- aggiunse poi ironico notando l’abbigliamento delle Serpi. Lily fece una smorfia a quelle parole: ci mancava solo che infierisse! Glorya sorrise vedendola per poi spostare lo sguardo su Cassiopea che sembrava di nuovo in procinto di addormentarsi, con la testa poggiata sui gomiti e lo sguardo fisso.

-Dunque, proseguiamo il nostro programma, parlando dei Pallens. Qualcuno di voi ne ha mai vagamente sentito parlare?-  chiese alla classe, che quasi all’unisono scosse la classe. Vedendo che nessuno parlava, Lily intervenne senza alzare la mano:

-I Pallens, cioè i Pallidi, sono creature metà notturne e metà diurne. Nella fase iniziale della loro vita si muovono di notte, cercando di assumere quanta più possibile energia vitale che consenta loro di mostrarsi alla luce del sole- spiegò con calma, senza far sembrare che avesse inghiottito un libro di testo. Non voleva di certo essere una copia di Rose!

-Esatto Potter- convenne il professore e poi, con uno svolazzo di bacchetta, fece apparire alla lavagna il disegno animato di quella che sembrava una massa informe biancastra.

-Questo è un Pallens appena nato. È bianco, come potete vedere, perché totalmente privo di calore ed energia- spiegò Stevens, e poi con un altro tocco di bacchetta, la figura si trasformò in un umano.

-Ma è un umano!- esclamò stupidamente Sissy Brown, sussultando. Il suo compagno di banco, Joe Farland, un bambinetto che a stento spuntava da dietro il banco, invece si era coperto la bocca con fare scioccato.

-Ovvio che no, signorina Brown; signor Farland, la smetta di cercare di soffocarsi. Il Pallens sembra un umano, ma solo quando ha raggiunto il quantitativo di energia sufficiente. Deve però continuare a nutrirsi di essa per poter mantenere questo aspetto, altrimenti regredirebbe alla forma iniziale- chiarì Stevens, divertito dalle reazioni dei due Tassorosso.

-Come lo si distingue da un umano? E come si fa a capire che in realtà si tratta di un Pallens?- domandò Isabelle Blackwell, compagna di dormitorio di Lily. Quest’ultima non la trovava particolarmente simpatica, dato che Isabelle si ostinava a non voler stare in stanza quando c’era lei. Anche Isabelle, come Glorya e Cassiopea, proveniva da una famiglia di noti Mangiamorte, ma a differenza di Draco Lucius Malfoy e di Blaise Zabini, Morris Blackwell non aveva avuto la fortuna di scamparsi il carcere.

Il professore rispose alle domande di Isabelle e a tutte le altre che gli studenti posero e così la lezione scivolò via, serena e proficua. Un’ora e un quarto più tardi, Lily e gli Slytherin entrarono nell’aula di Trasfigurazione, dove i Corvonero avevano già preso posto. Lily notò che sua cugina Molly sedeva di nuovo in prima fila, e che stava leggendo il capitolo successivo a quello assegnato dalla professoressa sottolineando con la matita i concetti più importanti. Quando la vide, Molly alzò gli occhi su di lei e le sorrise a mo’ di saluto, ma Lily fece finta di non vederla e le voltò le spalle per andare a sedersi in ultima fila. Così facendo, non poté notare la delusione che colmò gli occhi scuri di Molly. Anche lei, come Hugo, era stata molto legata a Lily quando erano bambine, ed insieme avevano formato un trio scatenato e combina guai, che più di una volta aveva fatto mettere le mani nei capelli ad Harry, Ron e Percy (che non riusciva a spiegarsi l’animo indomito di sua figlia). Ora Lily faceva finta di non conoscerla.

Arrivò la McGranitt, che dopo un rapido appello, iniziò subito a spiegare come un treno. Di tanto in tanto poneva qualche domande alla classe, ottenendo risposte o da Molly Weasley o da Lily, Cassiopea e Glorya. Fu quando pose una domanda appena più difficile sulla Prima Elementare Legge della Trasmutazione che Molly fece un grosso errore. Non avendo visto che la McGranitt aveva fatto cenno a Lily di dare la risposta, rispose al posto suo, interrompendola sul nascere:

-La Prima Elementare Legge della Trasmutazione recita che…- iniziò a sproloquiare la piccola Weasley.

Lily serrò le mani sul banco talmente forte da farsi sbiancare le nocche. Come osa? pensò la rossa Slytherin, come osa interrompermi mentre sto parlando? Pensa forse di essere migliore di me?

Il culmine dell’irritazione di Lily arrivò quando la professoressa McGranitt assegnò ben venti punti a Corvonero per la perfetta spiegazione di Molly, aggiungendo:

-Ottimo Weasley! Non è da tutti conoscere la Prima Legge Elementare della Trasmutazione già al primo trimestre!

-Piccola serpe!- sbottò Lily a bassa voce, in modo che potessero udirla solo le sue due compagne di banco- appena ha potuto, mi ha messa da parte, esponendo al mondo intero la sua super intelligenza made in Weasley!-

-Già, e quei corvacci si sono presi anche 20 punti…- aggiunse la Zabini mentre la McGranitt faceva qualche chiarimento sulla Legge enunciata da Molly, per i più duri di comprendonio.

-Gongola anche…-notò Cassiopea, vedendo Molly che sorrideva alla sua vicina di banco.

-Non le lascerò passar liscio questo sgarbo…- sibilò Lily, osservandola.

-E cosa intendi fare?- le domandò Glorya interessata, mentre la campanella suonava, segnalando la fine della lezione. Naturalmente né Glorya né Cassiopea si sognarono di farle notare che essendo Molly sua cugina, magari poteva lasciar correre. Forse non era stampato nei geni Slytherin il concetto di affetto.

-Oh, stai certa che qualcosa mi inventerò…- rispose Lily con una luce maliziosa negli occhi violetti. Era una persona estremamente vendicativa.  

Lily passò tutto il resto della giornata a cercare un modo per farla pagare a Molly, ma l’idea vincente le venne solo quando vide uno scuro foglietto svolazzarle davanti al naso. Stava per lasciar perdere e proseguire verso la Sala Comune, quando notò una scritta arancione fluorescente spiccare sullo sfondo nero. Lo raccolse e capì subito che si trattava di un invito alla festa di Halloween, che si sarebbe tenuta in Sala Grande venerdì 31 ottobre. Alla parola Halloween gli occhi di Lily brillarono. Molly sarebbe stata vittima di un machiavellico trick or treat?

-Ho trovato il modo- annunciò quella sera Lily a cena, con un sorrisetto estremamente soddisfatto. Cassiopea e Glorya capirono immediatamente a cosa si stava riferendo e la Malfoy chiese interessata:

-Cosa ti è venuto in mente?-

- Dunque, io so che Molly ha un pulcino di peluche che si chiama Twicky. È il suo preferito, e se la conosco bene se lo sarà portato anche qui ad Hogwarts- iniziò la piccola Potter e si interruppe alla vista delle facce disgustate delle due Purosangue; quale ragazzina sana di mente avrebbe mai fatto una cosa del genere?

-Lo so, è sconvolgente. Dicevo comunque…ha questo pupazzetto con cui dorme da quando è nata. Ora, se io rapissi Twicky, lo riempissi di pozione Metamorfica animale, riuscendo a trasformarlo in un pipistrello gigante, che è l’animale che lei odia di più, capite che a Molly verrà un infarto quando se lo troverà nel letto-.

Silenzio. E poi…

-Ommiodio, sei perfidamente geniale!- esclamò Cassiopea entusiasta; anche Glorya la gratificò di un sorriso a trentadue denti, ma poi tornando seria le disse:

-Ci sono alcune cose a cui non hai pensato….primo: come entrare e uscire dal dormitorio di Ravenclaw? E poi, dove trovi la pozione Metamorfica? Si studia al secondo anno credo…-

-Aaaah…- Lily era compiaciuta- tu non tieni conto di Edward…- le disse, e tutte e tre le testoline si voltarono verso il più carino dei gemelli Nott, fermo vicino al portone della Sala intento a chiacchierare con alcune ragazzine di…Ravenclaw.

-Per entrare a Corvonero basta fingere di voler parlare con mia cugina e qualcuno mi lascerà passare. Una volta entrata perderò dieci patetici minuti a parlare con lei, poi avvelenerò Twicky con la pozione che Edward mi avrà cortesemente preparato-.

Detto questo si specchiò in un cucchiaino per controllare il suo aspetto. Lily Potter aveva imparato sin dall’età di sei anni che, se fai due moine, sbatti un po’ le ciglia, mostri un sorrisino a trentadue denti, gli esseri maschili ti concedono qualsiasi cosa tu voglia. Indipendentemente dalla loro età: aveva funzionato con suo nonno Arthur, con suo padre, con i suoi zii…avrebbe funzionato anche con Nott. Era tutto a posto e così Lily si alzò, sotto lo sguardo divertito di Glorya e Cassiopea che volevano vederla all’azione. Raggiunse Edward, non si curò minimamente delle sue interlocutrici ed interrompendole con falsa cortesia disse al suo amico:

-Edward! Hai cambiato taglio di capelli? Ti stanno benissimo…!-

Nott la guardò un po’ sorpreso da quell’improvvisa interruzione, ma si riprese subito, le sorrise e rispose:

-Si in effetti sì…il parrucchiere di mio padre è bravissimo!!!-

-Lo vedo…magari mi ci accompagni un giorno…- sorrisino a trentadue denti- senti, volevo chiederti un favore, sai tu sei sempre così gentile con me…-

Edward non se lo fece ripetere due volte e, dopo aver congedato le Ravenclaw con un gesto noncurante della mano, la prese per un gomito e la condusse in un angolo più appartato. A Lily non sfuggì l’espressione indignata delle due ragazzine.

-Dimmi tutto, per te qualsiasi cosa…- disse Nott sorridendole.

-Sai, avrei bisogno di una pozione Metamorfica animale ma non sono ancora capace di prepararla…- gli spiegò lei, adottando la tattica della fanciulla in difficoltà. Funzionò: Edward, da bravo Slytherin non le chiese a cosa le servisse, ma annuì dicendole:

-Certo, non è una pozione difficile, te la posso preparare anche in un pomeriggio…ma va usata calda, per quando ti serve?-

-Ooooh vediamo…per Halloween. Riusciresti?- Lily lo guardò con occhioni adoranti.

-Sicuramente…!-

-Grazie mille Edward, tesoro…allora ci vediamo!- esclamò Lily facendolo arrossire; poi si tornò dalle sue amiche esultando.

-Fatta. Edward non resiste ad aiutare una fanciulla in difficoltà…- spiegò a Glorya e Cassiopea, che fecero un brindisi al suo perfido piano.

 

 

                                                                                            *****

 

-Lily…!-

Una voce familiare fermò Lily Potter che si stava dirigendo verso il dormitorio per posare la borsa dei libri; per quel 31 ottobre, aveva finito di portarseli in spalla.

A chiamarla era stato Edward Nott, appena entrato dalla porta invisibile. Tra le mani guantate –la temperatura dei sotterranei si era abbassata ulteriormente- teneva una piccola ampolla rotonda ricolma di un denso liquido nero.

-È la tua pozione, l’ho appena finita…farà effetto fra circa sette ore. Come mi avevi detto ci ho aggiunto una piuma di pipistrello. Bloody non è stato molto contento quando gliele ho staccate- aggiunse, al ricordo degli strilli acuti che il pipistrello di Scorpius aveva lanciato quando gli aveva strappate.

-Malfoy ha un pipistrello come ha animale domestico? Allora un po’ di cervello ce l’ha…- osservò Lily, stupita, mentre Edward le passava la bottiglietta. Era calda al tatto e Lily ne trasse un po’ di calore.

-Bene Edward, ora vado…devo usarla quando è calda no?- e senza aspettare risposta si diresse verso l’uscita. Mentre pensava al piano che stava per attuare, Lily sorrideva compiaciuta: così Molly impara a pestarmi i piedi! si disse salendo l’ultima rampa di scale che conducevano alla Torre di Ravenclaw. Fu fortunata: da dietro la statua che fungeva da guardia era appena sbucato Louis Weasley, stracarico di libri.

-Louis!- lo apostrofò Lily, facendolo sussultare. A Louis caddero un paio di volumi, sia per lo spavento che per lo stupore: dopo due mesi di indifferenza, non si aspettava che Lily gli parlasse.

-Lily! Cosa ci fai da queste parti?-

-Oooh…- la Potter assunse un espressione afflitta- stavo cercando Molly. Sai l’altro giorno abbiamo avuto una piccola discussione, e allora volevo scusarmi…sai per caso dov’è?-  

Lily che si scusa?? si chiese piacevolmente colpito il Ravenclaw, prima di rispondere:

-Certo! L’ho vista giusto adesso mentre andava in dormitorio…se vuoi ti faccio entrare, così puoi parlare-.

-Saresti gentilissimo! Ci tenevo proprio a chiarire subito…- replicò Lily stringendo di più le dita sull’ampolla che teneva dietro la schiena.

In effetti Molly si trovava nella sua stanza; Lily la trovò seduta sul letto quando entrò dopo aver bussato.

-Lily! Cosa ci fai qui?- anche la piccola Weasley era stupita di trovarsela davanti.

-Ecco, ero venuta per fare due chiacchiere…sai, da quando è iniziata la scuola non ho avuto molto tempo…-

-Ah…- Molly, che era troppo buona, non le fece notare che era stata lei a evitarla deliberatamente- certo, ne sono contenta!-

-Solo che mentre venivo qui ho incontrato Hugo, che mi ha detto di chiedergli se potevi prestargli gli appunti di Incantesimi…sai, lui è sempre distratto! Dovresti portarglieli subito però, credo voglia iniziare a studiare qualcosa- le spiegò Lily, guardando famelicamente Twicky che se ne stava beato sopra il cuscino.

-Ah, d’accordo, vado subito…mi aspetti un attimo qui?- rispose la Weasley prendendo delle pergamene da un libro. Beata ingenuità, pensò la Potter prima di risponderle:

-Certo! Mi guardo un po’ intorno, se non ti spiace…-

Appena Molly fu uscita, Lily prese Twicky e gli face un piccolo buco dietro la testolina gialla senza tanti complimenti. Poi vi versò la pozione con cura, stando attenta a non macchiarlo, né a sporcare il copriletto; infine richiuse il foro con un semplice Reparo. Rimise il peluche al suo posto appena in tempo: mentre fingeva di fare un giretto per la stanza, Molly tornò indietro, ancora con gli appunti fra le mani:

-Che strano, non ho trovato Hugo…forse ha preso gli appunti di qualcun altro- ipotizzò Molly sedendosi sul letto.

Dopo un quarto d’ora di pesante conversazione, Lily lasciò il dormitorio femminile di Ravenclaw; nella sua borsa si trovava una piccola ampolla vuota.

    

 La Sala Grande era addobbata splendidamente: tante piccole zucche illuminate formavano luminosi sentieri che conducevano alle varie tavolate, decorazioni animate facevano la loro figura sulle pareti e gli insegnanti avevano stregato scheletri pescati da chissà dove affinché si aggirassero fra gli studenti. Alcune chiassose Tassorosso stavano appunto fuggendo da essi e una di loro andò a sbattere contro Lily che stava entrando accompagnata da Glorya e Cassiopea.

-Potresti guardare dove vai, imbranata?- la freddò Lily, facendola scappare ancora più veloce.

La cena era squisita, più delle altre sere, ed infatti persino Lily – che solitamente faceva finta di mangiare- si riempì lo stomaco ben bene. Cassiopea poi fece il bis di tutto, con nonchalance ovviamente, sotto lo sguardo allibito delle due amiche.

-Che c’è?- chiese ingenuamente alla seconda porzione di torta ai frutti di bosco.

-Come diavolo fai a mangiare così tanto senza ingrassare???- le chiese esterrefatta Glorya.

-Mmmh, fortuna mia cara-.

-Sarà, ma io mi sento male solo a guardare tutta la roba che ti sei mangiata…!- esclamò Lily, che di tanto in tanto lanciava occhiate al tavolo dei Ravenclaw.

-Si beh, tu ti senti male solo a pensare al cibo a dire il vero- sottolineò la Malfoy acida, continuando decisa ad attaccare il dessert.

-Io invece sto male ogni volta che vedo al tavolo Lilian- intervenne Scorpius, che era di nuovo seduto di fronte alla Potter.

-Sì certo Malfoy, allora perché ti siedi sempre di fronte a me?-  

-Mi ci costringono questi due, mia cara, se fosse per me starei anni luce lontano da te- la rimbeccò lui, indicandole Derek ed Edward, che chiacchieravano tranquilli con altri Slytherin.

Il banchetto proseguì così, fra battutine sarcastiche e chiacchiere allegre, sino a quando i maghetti del primo anno dovettero tornare ai rispettivi dormitori. Per quelli dal terzo anno in su, il coprifuoco era stato prolungato fino a mezzanotte, ma per i primini invece era alle dieci e mezza.

 

Era mezzanotte e mezzo quando Molly Weasley scappò urlando dal suo dormitorio. Irruppe nella sala Comune strillando terrorizzata, mentre un enorme pipistrello nero la inseguiva.

-Basta!! Vattene, vattene schifoso coso!!!- gridò sotto lo sguardo allibito di Louis e di altri Ravenclaw. Con lui c’erano anche James, Albus, Rose, Angelica e Dominque, venuti a concludere la festa di Halloween con altri amici Ravenclaw.

-Molly! Calmati!- esclamò Rose, fermando la corsa sfrenata della piccola cugina. Ma il pipistrello non sembrava volerla lasciar perdere, e solo dopo che James l’ebbe colpito ripetutamente con un candeliere trovato su una scrivania stramazzò al suolo.

-Era solo uno scherzo, su non piangere…- tentò di consolarla Angelica; Molly infatti stava singhiozzando spaventata, seduta ora in braccio ad Albus.

-Io od-odio i pip-pi-pistrelli!- balbettò fra un singhiozzo e l’altro la piccola Ravenclaw.

Il pipistrello svenuto stava intanto cambiando colore: dal nero, era passato ad un marroncino chiaro, fino a che diventò giallo acceso; mentre tutti lo guardavano stupiti, si trasformò lentamente in…

-Twicky!!!- esclamò Molly, cogliendo a raccoglierlo. Mentre lo prendeva tra le mani, notò che appeso ad una sua ala c’era un bigliettino.

-Cosa dice??- chiese James impaziente; voleva capire chi aveva fatto uno scherzo così di cattivo gusto.

Molly, sempre più sorpresa, lesse:

“Anch’io conoscevo la Prima Legge Elementare della Trasmutazione. Se non avessi fatto la saputella, l’avrei spiegata anche meglio di te”.

-Cosa significa?- chiese Rose perplessa. Molly d’improvviso capì: aveva guadagnato 20 punti per la sua Casa grazie a quella legge, e lo ricordava bene perchè i suoi compagni erano stati molto fieri di lei. Ma ricordava anche che, mentre sorrideva alla sua amica per una battuta, aveva colto lo sguardo astioso di sua cugina Lily. Evidentemente se l’era presa perché non aveva potuto rispondere lei!

Mentre Molly, che era una ragazzina molto intelligente, ricostruiva la scena nella sua mente, gli occhi scuri le si riempirono di nuovo di lacrime: non poteva credere che Lily fosse così perfida da sfruttare la sua paura più profonda, eppure il bigliettino non lasciava spazio ai dubbi!

-Molly!!! Perché piangi ora?? Spiegaci!!- la esortò Louis, che la guardava sempre più preoccupato.

-È stata Lily!!! Mi ha fatto questo perché….- e spiegò ai cugini cos’era accaduto a lezione di Trasfigurazione circa due settimane prima.

Mentre cercavano di calmarla, James ed Albus si scambiarono uno sguardo allibito: non avrebbero mai pensato che Lily fosse capace di queste azioni. Eppure tutto quadrava: doveva essere per forza stata lei.

Il mattino dopo, a colazione, James ed Albus ne ebbero conferma.

Erano vicini al tavolo dei Ravenclaw a fingere di chiacchierare con Louis, quando Lily si avvicinò a Molly, che mangiava mogia mogia. Senza degnare nessuno di un’occhiata, disse alla cugina:

-Come sta Twicky?- e sorridendo cattiva, se ne andò con calma al tavolo degli Slytherin.

L’unica cosa che James pensò, era che Lily voleva che sapessero che era stata lei.  

 

 

Spazio dell’autrice:

Allooora…ringrazio tantissimo Lady Lynx e 970: se non fosse per voi due avrei già sospeso la fanfiction e sono contentissima che vi piaccia. Grazie!!! Spero mi direte cosa ve ne pare dello scherzetto di Lily…

Lady Lynx: vedrai, Lily riuscirà benissimo…ma non voglio anticipare nulla :P

970: uhm, brava, sulla faccenda di Voldie ci hai quasi preso!!!!

Grazie ancora ragazze, e allora prossima spero!! Baci

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Capitolo 5
*** Lessons ***


                                                                                      CAPITOLO 5       

                                                                                                                                             Lessons

 

 Hugo Weasley si svegliò canticchiando, con grande disappunto dei sui compagni di dormitorio.

Non importava che fuori il sole non splendesse, che gli uccellini non cinguettassero e le vecchiette non cincischiassero agli angoli delle strade; per lui il 10 novembre era un giorno perfetto. Il motivo di tanta ilarità era semplice: dopo quasi tre mesi di ritardo, finalmente sarebbero iniziate le lezioni di volo. Non vedeva l’ora di arrivare ad Hogwarts solo per quello e aveva subito una grande delusione quando aveva scoperto che il campo da Quidditch era chiuso a causa di lavori di ristrutturazione; per questo anche il campionato sarebbe partito in ritardo, così come le lezioni per i primini.

Ma finalmente il giorno tanto atteso era arrivato, e il fatto che ci fossero almeno quindici gradi sotto zero non lo impensieriva per niente. Era impaziente di diventare bravo come James, velocissimo Cercatore, robusto come suo cugino Fred che sparava dei bolidi micidiali…oppure anche astuto come Dominque, che parava l’impossibile; in sostanza, voleva ricoprire tutti i ruoli lui. L’unica minuscola pecca era che la lezione si sarebbe tenuta di pomeriggio: questo significava passare sei lunghe ore seduto dietro ad un banco di scuola, con lo sguardo agognante rivolto verso la finestra…ah, meglio non pensarci, si disse il rosso Weasley, indossando già la tuta giusto per portarsi avanti con il lavoro. Anche l’orario non era male tutto sommato: Cura delle Creature Magiche con i Corvonero, Incantesimi con Tassorosso e Storia della Magia con…ah, Serpeverde. Leggendo quest’ultimo abbinamento, Hugo storse la bocca. Serpeverde voleva dire Lily, e Lily voleva dire indifferenza, che lo feriva, considerati tutti i loro trascorsi. Accantonò anche questo pensiero, scendendo a colazione, per evitare che gli si chiudesse lo stomaco.

-Ehi Hugo! Allora oggi lezioni di volo eh?- Rose lo affiancò mentre passava attraverso il buco del ritratto. Hugo sorrise a trentadue denti e le rispose:

-Sì! Non vedo l’ora! Magari anch’io sarò talmente bravo che mi ammetteranno nella squadra di Grifondoro anche se sono solo al primo anno…con lo zio Harry è successo!!!-

-Mmmmh…- mugugnò Rose, pensando che se Hugo aveva ereditato le capacità motorie da sua madre allora era sistemato per le feste.

 

-Non voglio fare lezione di volo…- si lamentò Lily per la millesima volta nel giro di dieci minuti. Lo aveva detto appena sveglia, mentre si vestiva, mentre acconciava i capelli in una lunga treccia, mentre scendeva a colazione, mentre andavano a Pozioni…

-Mi sembra di averla già sentita questa frase…-fece Glorya rivolta a Cassiopea, che si finse pensierosa:

-Sì, anche a me…l’avrà ripetuta almeno…uhm…duecento…-

-…trecento…-

-…cinquecento …-

 -…o erano mille volte?- concluse Glorya.

Lily fece loro una buffa smorfia e ribatté:

-Parlate bene voi, non soffrite certo di vertigini! E non vi viene l’orticaria solo a sentir parlare di manici di scopa…tuo padre era Cercatore di Serpeverde…- aggiunse rivolta a Cassiopea, -e tuo padre, cara la mia Zabini, Portiere! E i vostri fratelli? Giocano a Quidditch!-

-Si invece a quanto ne so io…Harry Potter era campione di Gobbiglie…Ginny Weasley è passata alla storia come la persona più a-ginnica del suo anno…- elencò Glorya, e Cassiopea le diede man forte:

-E per non parlare di James ed Albus Potter! Dicono che una volta entrambi siano finiti in Infermeria perché avevano sfiorato una Nimbus 2030…orrore!-

-Okay…-ammise Lily con disappunto, - probabilmente quelle persone erano o sono brave a Quidditch…ma vedrete, cadrò dalla scopa, riducendomi in fin di vita, e voi dovrete venire a piangere al mio capezzale…-

-Cosa? Piangere al tuo capezzale? Probabilmente verrò per ballarci la conga Lilian-.

Lily non si voltò nemmeno, sapendo già chi aveva pronunciato quella perla di saggezza; infatti poco dopo la sfavillante chioma biondo platino di Scorpius Malfoy apparve nel suo campo visivo.

-Malfoy, sai bene che sopravviverei solo per farti dispetto- lo informò lei con un sorrisino zuccheroso.

-Sarà Lilian, ma stai pur certa che oggi verrò ad assistere alla tua rovinosa caduta dalla scopa, per deriderti malignamente- ghignò lui, insieme a Thomas Nott, che più passava il tempo e più non poteva sopportare Lily, come molti altri Slytherin. Riteneva che fosse un affronto che la figlia del salvatore dei maghi fosse stata assegnata nella Casata di Salazar Serpeverde, che quelli con il suo sangue dovessero stare a Grifondoro; molti di loro non mancavano di ribadirle questo concetto chiamandola Straniera, secondo la moda lanciata da Malfoy. Una volta Lily aveva trovato un grifone di cartoncino impiccato al baldacchino del suo dormitorio, che si contorceva con tanto di effetti sonori. Allora lo aveva preso, era andata in Sala Comune, che essendo le nove di sera era piena di studenti, e aveva chiesto in tono ammirato:

-Scusate, vorrei sapere chi ha messo questo schifo sul mio letto…volevo fargli i miei complimenti, non c’è fine migliore per un grifone-.

Dopo quell’episodio la maggior parte degli Slytherin l’avevano rivalutata, ma alcuni come Malfoy e Nott rimanevano della loro idea.

-Malfoy, se morirò durante la lezione di volo, il mio fantasma tornerà a tormentarti tutte le notti, sappilo- lo minacciò lei, e lo sorpassò, diretta all’aula di Incantesimi.

Nonostante tutto Lily pregò per tutta la mattinata che un qualsiasi imprevisto ritardasse ulteriormente la lezione di volo –andavano bene meteoriti giganti caduti proprio sul campo, un’epidemia improvvisa di spruzzolosi o anche il ritorno di Lord Voldemort- ma inevitabilmente il momento tanto temuto arrivò. Decise almeno di uscire di scena vestita adeguatamente e così si presentò a lezione con indosso una tuta di pesante ciniglia nera di una nota marca sportiva Babbana più la sciarpa verde-argento per proteggersi dal freddo d’autunno. Appena mise piede in campo, alzò lo sguardo verso gli spalti, per vedere se veramente Malfoy sarebbe stato presente ed effettivamente era così: la sua chioma bionda si sarebbe distinta anche in una notte di tempesta e fulmini.

A tenere lezione c’era ancora Madama Bumb, i cui capelli si erano ormai ingrigiti, che tuttavia era sempre in forma.

-Sappiate che è stato piacevole conoscervi- sussurrò la piccola Potter a Glorya e Cassiopea, che alzarono gli occhi al cielo esasperate: quanto la faceva lunga!

Intanto madama Bumb aveva spiegato le solite e banali regole base del volo ed ora era il momento di pronunciare il fatidico su! accanto alla propria scopa.

Lily vi si posizionò a sinistra, tese la mano sopra di essa, prese un bel respiro mentre si ricordava di non aver fatto testamento e disse: -Su!- insieme a tutti gli altri studenti.

Con suo grande disappunto, tutte le altre scope saltarono in mano ai propri proprietari, tranne la sua. Possibile che io sia l’unica? si chiese mentre la sua paura di volare si trasformava in qualcos’altro. Rabbia. Rabbia per non esserci riuscita, rabbia perché non era risultata la migliore, rabbia perché evidentemente esisteva qualcosa in cui non era brava. Persino quell’idiota di Sissy Brown ci era riuscita! Per non parlare di Vanessa Blindsworth, che la guardava trionfante mentre stringeva il suo manico nella mano destra.

-Potter, la scopa non ti è saltata in mano?-

Madama Bumb era meravigliata: si aspettava che da due giocatori formidabili come Ginny Weasley e Harry Potter uscisse un altro asso del Quidditch, che emulasse i famosi genitori.

Lily godette del suo tono sorpreso: voleva sì essere la migliore, ma non per rispettare la tradizione Potter come James ed Albus. Più era diversa, atipica rispetto alla sua famiglia, più era contenta. Voleva sottolineare la sua estraneità alla famiglia Potter in tutti i modi.

-Eppure mi sarei aspettata…- continuò la Bumb girandole attorno, come se il fatto che non fosse riuscita a farsi obbedire dalla scopa fosse dovuto ad un fattore fisico. Lily storse le labbra: che la osservasse pure, la sua diversità non stava nel suo corpo.

Lily trascorse tutto il resto delle due ore a guardare gli altri che svolazzavano raso terra o a qualche metro di distanza dal suolo, pensando ad un modo sia per vincere le sue vertigini sia per imparare a volare. Sì, lei voleva imparare per dimostrare agli altri ma soprattutto a sé stessa che era la migliore in tutto, ma non per poter giocare nella squadra verde-argento rischiando la vita ad ogni partita.

Qualcuno deve insegnarmi come si fa, si disse la piccola Potter e questo pensiero le causò una grande amarezza.

-Volare sarà bello, ma ti scombina tutti i capelli….- commentò Glorya ravvivandosi i lunghi capelli corvini mentre insieme a Cassiopea e Lily tornava al castello per la cena.

-Si, e non so a te, ma a me fanno male le gambe…-

-Voglio imparare a volare!-

La Malfoy e la Zabini la guardarono allibite. Lily Potter, colei che le aveva tormentate tutto il giorno con la sua paura delle altezze, aveva appena detto voglio imparare a volare?

-Prego…?- chiese Glorya credendo appunto di aver sentito male.

-Ho detto che voglio imparare a volare!- ribadì Lily.

-Ti sei lamentata tutto il giorno per la lezione di volo…- disse Cassiopea.

-….prevedevi di fare una grave caduta….

-….e successivamente ti vedevi morta…-

-…ci hai detto addio…-

-…noi avremmo dovuto compiangerti…-

-…e ora ci dici che vuoi imparare a volare?!- chiese Glorya esterrefatta.

-Siete fastidiose quando vi completate le frasi a vicenda, lo sapete?- fece notare Lily, mentre le tre Slytherin si sedevano a tavola. La Sala Grande era molto calda quella sera: evidentemente Linton aveva deciso che era meglio mantenere la scolaresca in vita.

-Lily Luna Potter, io ti uccido. Hai rotto le scatole tutto il giorno per questa storia!- continuò Glorya ignorando il suo commento.

-Si, e io provvederò a far sparire il tuo cadavere e a fornire a Glorya un alibi- aggiunse Cassiopea, aggiustandosi un boccolo biondo sfuggito dalla sua coda, come se l’omicidio di una delle sue migliori amiche non la toccasse minimamente.

-Si lo so, sono strana. Ma è stato umiliante vedere che tutti ci riuscivano!- spiegò loro Lily, guardando indecisa il buffet; alla fine optò per un po’ di insalata con dell’arrosto.

-Okay, pensi di volare bendata? No perché in caso contrario credo che ti accorgeresti di trovarti a più o meno quindici metri d’altezza- la informò la Malfoy che era misteriosamente già al dessert.

-Non mi importa, supererò questa paura. Solo che non so a chi chiedere di insegnarmi…- rispose Lily pensierosa.

-Credo che mio fratello non avrebbe problemi a darti una mano- suggerì Glorya indicandole Derek che proprio in quel momento si stava sedendo poco distante da loro. Ma appena lo osservò con più attenzione, Glorya sbiancò.

-Derek! Cos’hai fatto al braccio?!- gli chiese, dato che Zabini portava il braccio destro appeso alla spalla, fasciato interamente.

-Oh, oggi durante l’allenamento mi sono stirato un paio di muscoli e mi sono slogato un polso. Credo che non potrò giocare la prima partita- rispose il moro Zabini afflitto; a Lily dispiaceva più per se stessa che per Derek.

 -Okay, Derek escluso- concluse Lily.

-Qualcuno della tua….famiglia?- propose Cassiopea pronunciando con cautela l’ultima parola; la risposta di Lily fu un’occhiataccia. Lily fece vagare lo sguardo sulla tavolata di Slytherin –ovviamente gli studenti delle altre case non erano neanche da prendere in considerazione- alla ricerca di qualcuno che potesse aiutarla. Da escludersi anche i gemelli Nott, tutti quelli del primo anno…

-Oh no- sospirò Lily affranta, rendendosi conto che c’era una sola persona in grado di aiutarla. Naturalmente lei voleva imparare dal migliore e per quanto le dolesse ammetterlo il più bravo era lui; lo sapeva perchè dopo la lezione di volo si era fermata ad assistere agli allenamenti della squadra.

-Cosa c’è?- domandò Glorya servendosi di tè caldo; Lily non capiva come facesse a berlo a fine pasto.

-So a chi devo chiedere…-

-Chi?-

-Scorpius- Lily quasi sputò fuori il nome con disgusto.

-Lo sai che ti riderà in faccia?- la informò Cassiopea conoscendo bene il fratello.

-Che ti prenderà in giro per sempre…- aggiunse la Zabini.

-Sì- rispose Lily –ma a quanto pare da quando c’è lui in squadra Slytherin ha sempre vinto la coppa con un largo margine di vantaggio…- aggiunse e decise di chiederglielo subito, per togliersi il dente avvelenato. Cercando di non pensare a cosa stava facendo, si alzò, percosse un tratto del tavolo fino a raggiungere Malfoy e gli si sedette accanto. Scorpius indossava una tuta verde scuro con alcune strisce argentate; aveva le guance pallide leggermente arrossate, dato che era appena tornato dall’allenamento. Doveva essere stanco o più apatico del solito, perché non chiacchierava con nessuno, nemmeno con il suo stuolo di ammiratrici.

-Ehm…Malfoy?- lo chiamò Lily con voce sicura. Okay che stava per chiedere un favore alla persona che detestava di più al mondo, ma conservava sempre la sua dignità di Slytherin, e perciò niente esitazioni e voce tremolante.

-Lilian?- rispose Malfoy stupito: da quando era iniziata la scuola, Lily non gli aveva mai rivolto parola di sua spontanea volontà. Lei si morse la lingua per non correggerlo, e disse diretta:

-Mi devi insegnare a volare-.

Le labbra di Scorpius si tesero lentamente in un sorriso sarcastico, ma non finse di non aver capito la richiesta: aveva assistito anche lui alla lezione di volo di quelli del primo.

-Perché dovrei?- chiese semplicemente.

-Tu odi mio fratello James giusto?- domandò lei di rimando.

-Sì…-rispose lentamente Scorpius, non capendo seriamente dove voleva arrivare Lily. Ma aveva ragione: detestava con tutte le sue forze quel tronfio pallone gonfiato d’un Grifondoro con il quale non perdeva occasione per attaccare rissa.

-Bene…pensa come si arrabbierebbe, se vedesse me, la sua cara ed innocente sorellina undicenne, sulla scopa con te, Scorpius Malfoy, figlio di Draco Malfoy, acerrimo nemico di Harry Potter…- gli spiegò lei con una luce maliziosa negli occhi, certa che Malfoy odiava James più di quanto detestasse lei; più volte suo fratello era finito in presidenza per risse e duelli magici con il suddetto biondo.

-Se vedesse che ti sorrido, che entro in Sala Comune con te…ti picchierebbe certo, ma si arrabbierebbe ancora di più quando io ti difenderò…- proseguì la perfida Potter e poi tacque, per dare a Malfoy il tempo di assaporare la gloria che ne ricaverebbe da una situazione del genere. La richiesta lo incuriosiva effettivamente, sarebbe stata un’ottima occasione per provocare James senza finire in Presidenza…

Lily, capendo dalla luce che brillava ora negli occhi argentati di Malfoy che era vicina a convincerlo, dette l’ultima stoccata:

-Pensa alla rabbia che gli provocheresti quando capirà che ho preferito te, a lui…-

-È fatta Potter- la interruppe lui e Lily sorrise, un sorriso scaltro che Scorpius gelò dicendole:

-ma sta attenta, non voglio toccare troppo la tua pelle mezzosangue…-

-Tranquillo Malfoy- lo rimbeccò lei minimamente scalfita dalle sue parole, -neanch’io voglio stare troppo a contatto con te, dicono che l’idiozia sia contagiosa- e detto questo se ne andò, con un sorrisetto trionfante sulle labbra.

 

 

                                                                                                                   *****

 

 

Caroline Anastasye Cavendish aveva un problema. Strano a dirsi, ma anche la perfetta, impeccabile, glaciale e crudele Regina di Slytherin aveva i suoi crucci. Non erano compiti o materie ostiche, non erano questioni di cuore –sempre che ce l’avesse un cuore- ma era una questione dinastica a tormentarla. Quello era il suo settimo anno ad Hogwarts, al termine del quale avrebbe lasciato la scuola...ed insieme ad essa lo scettro. Il problema era quello: a quale delle patinate e pressoché tutte identiche ragazze di Slytherin lasciare il ruolo di Regina una volta che lei non avrebbe più potuto ricoprirlo?

Era a questo che la Regina  stava pesando seduta su un soffice sofà di velluto verde in Sala Comune, mentre osservava una delle sue dame di corte, Samantha Lindsey del suo stesso anno, che le svolgeva la relazione di Trasfigurazione, con un tizio di cui non conosceva il nome che le massaggiava le gambe snelle.

Che dovesse passare lo scettro a qualcuna era indubbio. Ci voleva una Slytherin a dettare moda, a farsi temere e rispettare, ad impartire lezioni a sciatte Tassorosso, perfettine Corvonero e spudorate Grifondoro. Le Slytherin dovevano mantenere il loro rango.

Ma chi? si chiese Caroline osservando la Sala Comune dove la maggior parte delle ragazze concludeva la serata. Scartò Susan Miller, sesto anno: sebbene fosse una ragazza molto bella, con i suoi riccioli ramati e occhi verde chiaro, non aveva la freddezza necessaria per calpestare la gente; una volta l’aveva vista piangere per una sciocchezza come l’amore. Eliminò dalla sua immaginaria lista anche Misha Tennyson del quinto: ricca, con una famiglia di farmagi alle spalle, aveva commesso l’errore di rubarle l’amante qualche tempo prima; non meritava di prendere il suo posto.

Fu mentre eliminava altre possibili candidate che Lilian Luna Potter fece il suo ingresso, attirando la sua attenzione grazie ad un grazioso cerchietto violetto che le tratteneva la chioma rubina leggermente ondulata per via della treccia che aveva sciolto poco prima.   

La osservò mentre si dirigeva verso Edward Nott, seduto sul bracciolo di una poltrona: per avere solo undici anni aveva una camminata decisa e leggermente sinuosa, che con il tempo avrebbe potuto diventare ancheggiante e sensuale. Aveva già un ottimo gusto nel vestire: jeans leggermente sbiaditi, ma non troppo, un dolcevita di lana dello stesso colore del cerchietto, appena appena sformato, una sciarpa di cachemire rosa antico, che richiamava la tonalità degli stivaletti dalla punta rotonda firmati Prada. Non male, pensò Caroline, mentre Lily sorrideva cortese, ma non troppo partecipe, per qualcosa che Nott le stava raccontando.

Ripensò poi a quando Lily era entrata in Sala Comune con il fantoccio del grifone fra le mani e alle sue parole: una che rifiutava la sua stessa famiglia non poteva che acquistare punti ai suoi occhi. Prima di iniziare ad istruirla affinché prendesse il suo posto, Caroline decise che l’avrebbe tenuta d’occhio ancora per un po’ di tempo. Se nell’arco di dicembre si fosse dimostrata all’altezza, l’avrebbe presa sotto la sua ala protettiva. Sì, avrebbe sguinzagliato spie ed informatori ovunque, che la tenessero costantemente aggiornata su tutto quello che diceva e faceva la piccola Potter.

Lily continuò a chiacchierare con Edward ancora per un po’, poi decise che era il caso di andare a dormire e così si diresse verso la porta del dormitorio, sempre sotto l’occhio vigile di Caroline.

Non sapeva che da quel momento in poi sarebbe stata costantemente sotto la sua sorveglianza.

                                              

                                                                                               *****

 

Sabato mattina, Lily Potter si svegliò sentendo una certa agitazione a livello dello stomaco. Aveva appuntamento con Scorpius al campo da Quidditch alle dieci per la prima lezione di volo –Scorpius prevedeva che per renderla in grado di volare decentemente e autonomamente ce ne sarebbero volute almeno una decina- ed era comprensibile che si sentisse impanicata: nessuno le aveva assicurato che Malfoy non avrebbe cercato di menomarla in qualsiasi maniera giusto per il gusto di farle un dispetto…

Non aveva previsto di incontrare James ed Albus prima della lezione di volo, ma il caso volle che se li trovò fuori dalla porta della Sala Comune. Anche loro indossavano la tuta, che a differenza di quella di Lily rosso ciliegia, portava i colori della loro Casa. Lily provò a sorpassarli, ma James ovviamente non glielo permise.

-Dobbiamo parlare- esordì Albus, che era indubbiamente il più diplomatico fra i suoi fratelli.

-Io non ho nulla da dirvi- replicò Lily, calma.

-Ah no? Vogliamo parlare del fatto che eviti noi e i nostri cugini da quando è iniziata la scuola? Dello scherzo che hai fatto a Molly per Halloween? Dell’amicizia che hai stretto con una Zabini e una Malfoy?- esplose James. Era davvero arrabbiato, e Lily lo capiva dal modo in cui si passava ripetutamente le mani fra i capelli corvini; evidentemente voleva dirle quelle cose da un po’ di tempo.

-Non sono affari che vi riguardano, pensate ai fatti vostri- li rimbeccò Lily, seccata; erano le nove e mezzo e lei doveva ancora fare colazione!

-Tu sei affar nostro Lily!- intervenne Albus, non poi così diplomatico; la sua irritazione trapelava dal rossore in zona orecchie made in Weasley.

-Non più. Buona giornata- li congedò lei freddamente, come se fossero due estranei.

-Scriverò a mamma e papà…- sussurrò Albus, mentre guardava la chioma rubina di Lily che si allontanava sempre di più.

 

-Sei in ritardo, Lilian-

Malfoy batté un dito sul quadrante scuro del suo costosissimo orologio, che segnava le dieci e un quarto.

-Una signora si fa sempre aspettare, Malfoy. Allora, cominciamo? Quale scopa devo usare?- lo rimbeccò Lily sbrigativa.

-Eccezionalmente la mia. Vedi di non rovinarmela, è costata un occhio della testa- le rispose lui, tendendole uno scuro manico di scopa, al fondo del quale riluceva la scritta dorata Nimbus 2030.

-Non ti facevo così borghesemente attaccato ai soldi- disse Lily con sufficienza, accettandolo.

Dopodichè smisero di beccarsi, anche perché Malfoy aveva stabilito di fare un ripasso delle regole basilari, cosa che occupò loro buona parte del tempo. Quando fu il momento di inforcare la scopa, il sole splendeva già alto nel cielo, riscaldando l’aria.

-Allora, sei pronta?- le domandò Malfoy aggiustandole la posizione della mano destra.

-Certo- rispose Lily sicura, ma evidentemente Malfoy si accorse del leggero tremolio della sua voce. La osservò per un attimo, indeciso: poteva lasciarla volare da sola, certo che si sarebbe schiantata quasi subito e avrebbe poi dovuto trascinarla in Infermeria in fin di vita, oppure poteva salire con lei, evitandole una brutta fine. Fare la Serpe fino infondo o no? In quel momento notò James Potter entrare in campo con il resto della squadra, e decise.

-Fammi spazio Lilian, salgo con te. Così sono sicuro che tornerai a terra sana e salva- le disse.

-Come sei premuroso Malfoy, quasi mi commuovo- replicò lei sarcastica, ma gli fece ugualmente posto. Un attimo dopo si trovavano a dieci metri d’altezza ed era…meraviglioso. Furbamente, visto l’esempio di Glorya, Lily aveva legato i capelli in una coda alta, cosicché non le dessero fastidio; la scopa filava veloce e sicura, senza sbandare o tremare, dato che era Malfoy a portarla. Era tutto perfetto, non pensava neanche minimamente alle vertigini.

-Wow…-si lasciò sfuggire Lily.

-È fantastico, lo so- commentò Malfoy, e quelle erano le prime parole che si scambiavano senza ironia.

-Vai più veloce, più veloce…-gli intimò lei e per una volta Scorpius obbedì, senza ribattere.

Solo dieci giri più tardi Lily permise a Scorpius di riportarla a terra, ma appena ebbero posato entrambi i piedi al suolo, l’uragano James si diresse a passo di marcia verso di loro, con l’evidente intenzione di ridurre Malfoy in cenere.

Sei così prevedibile James caro…pensò Lily, mentre suo fratello urlava:

-Malfoy, che diavolo stavi facendo con mia sorella? Se avessi voluto che ti uccidessi sarebbe bastato dirlo!-

Prima che Scorpius potesse ribattere, Lily si frappose fra i due e disse:
-Ho chiesto io a Malfoy di aiutarmi, lasciaci in pace-.

-Cosa? Non ci credo!!!- gridò ancora James, arrabbiato più che mai, e fece per colpirlo con un portentoso destro. Lily però fu più veloce di lui, e gli bloccò la mano a mezz’aria, sotto lo sguardo estremamente stupito degli altri e soprattutto di Malfoy: Lily aveva sì promesso di difenderlo, ma da Vipera qual era Scorpius si sarebbe aspettato che lo facesse colpire ugualmente da James.   

-Ti ho detto di lasciarlo stare James, sei così stupido da non capire le mie parole?- ribadì Lily abbassandogli il braccio.

-Sì Potter, sei così stupido da non capire che ha preferito rivolgersi a me piuttosto che a te?- sottolineò Scorpius perfido e godette nel vedere James sbiancare. Che soddisfazione! gongolò il giovane Malfoy. Decise poi di dare il colpo di grazia a James e, allontanandosi dal campo sapendo di avere lo sguardo addosso di Potter e della sua squadra, passò amichevolmente un braccio intorno alle spalle di Lily, la quale lo lasciò fare sorridendo compiaciuta.

 

 

Spazio dell’autrice:

 

Beh, personalmente questo capitolo non mi piace granché, ma mi serviva per sottolineare che a) Lily vuole distaccarsi in tutto e per tutto dalla sua famiglia e b) che per ottenere ciò che vuole è disposta a servirsi di chiunque, anche di Malfoy. Volevo far emergere anche quanto gli Slytherin siano opportunisti: anche Scorpius alla fine pur di provocare James mette da parte l’antipatia per Lily. Beh ditemi cosa ne pensate… J

Oltre Lady Lynx, 979 e la “new entry”  red_apple, volevo ringraziare anche chi ha messo la mia fanfiction fra i preferiti…che sono ben 11!!! Wow, sono emozionatissima!!! Vorrei però che mi diceste cosa ne pensate (anche se già il fatto che l’abbiate messa fra i preferiti o le seguite –ben 10!!!!- per me significa tantissimo!!!!) o se avete osservazioni, critiche o suggerimenti…sono aperta a qualsiasi cosa. Ma ripeto, grazie comunque.

Lady Lynx: siii Harry e Ginny lo scopriranno, e se già Harry ci stava rimanendo secco quando ha saputo che la sua bambina era stata messa a Slytherin, ti lascio immaginare cosa succederà quando verranno a sapere tutte queste cose… :P

Red_apple: si il pairing è Lily/Scorpius ma ci vorrà un po’ prima che succeda qualcosa tra di loro…spero che avrai pazienza sufficiente J ti ringrazio per la recensione, spero di vederne una tua anche al prossimo capitolo!!!

979: wow, bella e soprattutto lunga recensione! Grazie ale!! Sì, il mio intento nel finale di Trick or Treat era proprio quello che hai detto tu: far capire alla sua famiglia che lei è diversa…sono contenta che ti sia piaciuta l’ultima sua perfida battuta J

Grazie ancora a tutte (non smetterò mai di dirlo, anche a costo di sembrare patetica) e al prossimo capitolo!! Baci

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Capitolo 6
*** You are like.... ***


  

                                                                 CAPITOLO 6

                                                                                                                   You are like…

 

Albus Severus Potter era una persona paziente. Aveva sopportato per anni gli scherzi e le prese in giro di suo fratello James senza lamentarsi più di tanto, in quanto era un accanito sostenitore del principio filosofico del mantenere il quieto vivere. Aveva subito le battutine sarcastiche dovute al suo secondo nome –che effettivamente non piaceva neanche a lui-, ed era notoriamente considerato dai suoi compagni di scuola come un ragazzo pacato e sereno. Dunque per farlo arrabbiare ci si doveva mettere proprio di impegno, cosa che sua sorella Lily non aveva mancato di fare.

Aveva taciuto di fronte alla sua assegnazione a Slytherin, non aveva voluto sgridarla per lo scherzo fatto a Molly, non aveva battuto ciglio quando gli era stato riferito l’episodio del grifone impiccato e non aveva cercato di inseguirla per urlarle addosso quando l’aveva vista andare via dal campo con Malfoy quel 10 novembre. Tuttavia non aveva ancora scritto ai suoi genitori perché, da ottimista qual era, aveva creduto che Lily potesse redimersi, qualora si fosse resa conto di aver ferito tutte le persone che l’amavano. Ma un giorno anche la sua pazienza aveva avuto fine, a causa di un episodio relativamente senza peso se paragonato a tutto il resto.

Sapeva che il dolce preferito di Lily era la crostata alla crema di lamponi, e che chi pensava anche solo lontanamente di rubargliene un pezzettino poteva andare incontro ad una morte molto lenta e dolorosa. Lily non aveva mai diviso quel particolare cibo con nessuno, neanche con loro o con i suoi genitori.

Una sera di inizio dicembre, Albus stava passando fra il tavolo dei Grifoni e quello delle Serpi per consumare una tanto sospirata cena –dopo uno sfiancante allenamento i suoi desideri si riducevano a cibo, letto, calore- e si ritrovò seduto di schiena a Lily, essendo quello l’unico posto libero. A fine pasto, chiacchierando con Rose, l’occhio gli cadde sul piatto di Lily, dove c’era ancora qualche pezzetto di crostata al lampone. Non si sarebbe soffermato più di tanto ad osservarla, se Lily non avesse offerto il resto del suo dolce alle sue amiche Glorya e Cassiopea. Quel gesto lo fece restare di sasso. Era una sciocchezza, ma la Lily che conosceva lui non avrebbe mai ceduto spontaneamente gli ultimi rimasugli di crostata ai lamponi a nessuno.

Fu per quello che, nonostante la stanchezza, Albus quella sera si sedette in Sala Comune, prese pergamena, piuma ed inchiostro, e iniziò a scrivere:

 

Cari mamma e papà,

come state? Qui ad Hogwarts le cose procedono abbastanza bene. Finalmente abbiamo iniziato gli allenamenti di Quidditch, anche se ora che è arrivato dicembre non ne sono più così contento…comunque penso seriamente che quest’anno riusciremo a battere Serpeverde!

Come avrete saputo James è riuscito a finire in punizione per la decima volta nel mese, insieme alla sua fida compare Beatrice, e l’ultima volta ha persino trascinato con sé anche la povera Angelica che non c’entrava niente. Ma non è James a preoccuparmi, ormai ho fatto l’abitudine a vederlo in castigo…a preoccuparmi è Lily. Da quando siamo arrivati ad Hogwarts, non è più la stessa. Sembra diventata snob, cattiva, quasi senza cuore. Forse sto esagerando, ma ci evita, mostra disprezzo per tutto ciò che noi Potter siamo, a partire dalla Casa di appartenenza e a finire con il nostro passato…vi dico solo che le sue migliori amiche sono Glorya Zabini e Cassiopea Malfoy. Quando ci vedremo a Natale io e James, che è ancora più incredulo e ferito di me se è possibile, vi racconteremo tutto nel dettaglio, ma voglio accennarvi alcuni episodi. Ad Halloween è riuscita a far piangere Molly con uno scherzo davvero cattivo e ci è giunta voce che abbia detto che l’essere impiccati è la fine che tutti i grifoni dovrebbero fare. Pensate che mi stia preoccupando inutilmente? Non credo, la Lily che conoscevamo non avrebbe mai fatto o detto cose del genere. Abbiamo provato a parlarle, ma lei ci ha detto chiaramente che non sono affari nostri.

Non vedo l’ora di rivedervi, e anche James, anche se fa finta di no; in realtà gli mancano i tuoi abbracci stritolatori mamma, ed è da un mese che strepita per farti vedere delle nuove mosse che ha imparato per prendere meglio il Boccino, papà.

 

Con affetto, Albus  

 

Sebbene si odiasse per il ruolo di spia che era costretto a ricoprire, Albus aveva capito che era necessario che i suoi genitori fossero informati, altrimenti avrebbero stentato a riconoscere Lily quando fossero arrivate le vacanze natalizie. Così, dopo un breve sospiro, si alzò ed andò alla Gufiera per spedire la lettera.

 

                                                                                                                                  *****

 

Cassiopea Sofia Malfoy tremava. Era letteralmente terrorizzata dai temporali e non poteva farci nulla. Suo padre le aveva insegnato che i Malfoy non devono avere paura di niente, ma in quel momento, con la pioggia che sbatteva violenta contro la finestra ed i tuoni che scoppiavano all’improvviso, Cassiopea stava mandando a quel paese quello stupido precetto. E che diamine, aveva sette anni! Era pur legittimo avere quella piccola paura, no? Eppure tanto piccola non era, dato che la bambina aveva appena infilato i piccoli piedini nelle costose ciabattine, pronta a lasciare la sua stanza in cerca di qualcuno che la rassicurasse. Prese la vestaglietta di calda lana, e sobbalzò indossandola: l’ennesimo tuono aveva fatto tremare i vetri. Sentì una lacrima scenderle lungo la guancia e così non esitò ad aprire la porta e ad uscire.

Camminò svelta per i corridoi di Malfoy Manor,  stringendosi la vestaglia addosso. Aveva freddo, era impaurita, e…aveva appena visto un’ombra sul pavimento!

Da “camminata svelta” la sua modalità di movimento passò a “corsa spaventata”, mentre cercava di raggiungere velocemente la camera di suo fratello. Giunta di fronte alla sua porta, la spalancò senza tanti complimenti e si fiondò sul morbido letto a baldacchino.

-Checcossucced..?- furono le confuse parole pronunciate da un assonnato Scorpius Malfoy.      -Cassiopea!- esclamò poi, quand’ebbe preso coscienza del fatto che la sua piccola e, a giudicare dai movimenti inconsulti delle spalle minute, tremante sorella si era appena infilata a razzo sotto le sue coperte.

-Ho paura dei temporali- fu l’inutile giustificazione della piccina.

-Lo vedo…- borbottò Scorpius, un po’ seccato.

-Posso restare qui con te…?- gli chiese Cassiopea mentre l’ennesimo fulmine squarciava il buio della notte.

Per tutta risposta, Scorpius alzò il braccio sinistro: in mezzo secondo, Cassiopea aveva appoggiato la testolina bionda sul suo petto.

-È l’ultima volta però…- aggiunse circondando le spalle della sua sorellina.

Cassiopea sorrise nel buio: suo fratello diceva sempre così, ma poi alla fine…Chiuse gli occhi e, anche se era arrivato il tuono a seguito del fulmine, riuscì a non tremare.

 

Quando Scorpius Malfoy cercò di girarsi su un fianco, scoprì che non poteva a causa di un ostacolo caldo e morbido. Tastando con una mano, mezzo insonnolito, accanto a sé, scoprì che si trattava di un corpo. Un corpo?!

Scorpius si svegliò di colpo e i suoi occhi ci impiegarono qualche secondo ad abituarsi al buio; appena riuscì a scorgere qualcosa nella penombra, individuò lunghi boccoli biondi sparsi sul suo cuscino. Sentendo il temporale che imperversava, capì perché Cassiopea fosse nel suo letto. Sospirò e, per un riflesso quasi condizionato, le passò un braccio intorno alle spalle; sua sorella, senza svegliarsi ed ancora con un pollice infilato fra le labbra, vi appoggiò automaticamente la testa. Così posizionati, i Malfoy passarono l’ennesima notte di tuoni e fulmini nello stesso letto.

-Lily!!-

Lily Potter fu brutalmente strappata dal mondo dei sogni dalla voce alquanto agitata di Glorya Zabini. Imponendosi di non insultarla, Lily disse, con voce impastata dal sonno, senza aprire gli occhi:

-Eh…?-

-Ci siamo perse Cassiopea!-

-Cosa?!- la Potter si tirò su di colpo e gettò uno sguardo al letto a destra del suo. Vuoto.

Spostò poi gli occhi su Glorya, seduta sulla sponda del suo baldacchino, che la fissava leggermente agitata. Ovvio che Cassiopea non poteva essere uscita dal castello, ma comunque non trovarla nel letto non era cosa da tutti i giorni.

-Allora, usiamo la logica- disse la Potter mettendosi a sedere, -a meno che non sia fuggita in pigiama, cosa che ritengo improbabile, prima o poi tornerà qui a cambiarsi-.

-Sì- annuì Glorya convinta: non ce la vedeva proprio Cassiopea a fuggire senza essersi messa addosso qualcosa di adatto all’occasione.

-Io propongo di vestirci, sto già congelando con questa misera vestaglietta, e poi se non è ancora tornata l’aspettiamo a colazione…fidati, neanche l’Apocalisse terrebbe Cassiopea lontana dal cibo- proseguì Lily pragmatica e Glorya, ritenendolo un buon piano d’azione, decise di seguirlo. Mentre si chinava sul suo baule alla ricerca dell’ennesimo maglione da indossare sopra quello della divisa, Lily notò che sul comodino di Glorya c’erano alcuni fazzoletti usati.

Dopo la prima mattina ad Hogwarts, Lily aveva trovato Glorya che piangeva addormentata altre volte, ma non le aveva mai chiesto il perché. Una qualsiasi altra ragazzina avrebbe insistito per sapere, per conoscere, ma non Lily. Infondo la prima regola degli Slytherin era: farsi gli affari propri. Tuttavia non poteva fare a meno di essere leggermente preoccupata…Glorya era sua amica, e benché fosse sempre tranquilla, Lily ormai sapeva che dentro di sé si portava un segreto, un segreto talmente terribile che riusciva a farla piangere di notte.

-Ci hai visto giusto- disse la Zabini quando, venti minuti più tardi, scesero a colazione; Cassiopea era già seduta al tavolo verde-argento ed era intenta a scolarsi chissà quale numero di bicchieri del suo prezioso succo di mela.

-Buongiorno!- le salutò la Malfoy allegra quando le si sedettero accanto. Glorya e Lily non risposero, ma si limitarono ad alzare entrambe il sopracciglio destro, come a dire: beh? Non ci devi dire nulla?

-Brutto tempo oggi eh?- ritentò Cassiopea, senza ottenere successo: le sue due amiche continuavano a guardarla mute, il sopraciglio ancora perfettamente inarcato.

-E va bene…sono andata a dormire da Scorpius- ammise la biondina.

-Così va meglio….e perché ci saresti andata?- le domandò Glorya, dedicandosi finalmente al suo prezioso tè caldo.

-Ecco io…diciamo che…ehm…- tossicchiò imbarazzata Cassiopea.

-Dai, diccelo…dillo a Lily e Glorya tue…-la esortò la Potter, come si fa con un bambino che non vuole confessare di aver mangiato lui tutto il barattolo della marmellata.

-Ho paura dei temporali e sono andata nel suo letto- disse Cassiopea d’un fiato.

-Brava, almeno non ti è venuta la geniale idea di svegliare me, credo ti avrei uccisa- approvò Glorya, mentre Lily si faceva pensierosa. Non avrebbe mai detto che Scorpius fosse quel tipo di fratello protettivo…e così anche lui ha un cuore, si disse Lily mentre lo osservava, seduto poco lontano da lei: aveva sempre quella perfetta maschera di indifferenza. In quel momento Malfoy si girò, e la pescò in flagrante a fissarlo:

-Non resisti al mio fascino? Eppure hai solo undici anni, dovresti pensare alle bambole…-l’apostrofò ironico, come se averne tredici lo rendesse molto più grande di lei.

-In questo momento sto pensando a come deturpare il tuo faccino…- fu la velenosa risposta di Lily.

-Ah, attenta Lilian…non vorrai mica che la tua scopa oggi si rivelasse maledetta no?- la minacciò velatamente Scorpius, alludendo alla quarta lezione di volo che avrebbero fatto quel pomeriggio.

-Attento tu Malfoy, verrà il giorno in cui non mi sarai più utile…- anche Lily non era da meno quanto a minacce. Gli altri Slytherin seguivano lo scambio di battute divertiti: i loro battibecchi erano sempre un buon modo per iniziare la giornata.

-Tremo già dalla paura…- la prese in giro Scorpius, simulando dei brividi.

-E fai bene- approvò Lily e si alzò, per poi gettargli un’ultima occhiata:

-Alle cinque. Sii puntuale- e se ne andò.

-….disse l’orologio umano…-borbottò Malfoy prima di tornare alla sua colazione.

-Ti tiene testa- osservò Derek seduto affianco a lui; aveva ancora un braccio fasciato e per questo aveva qualche difficoltà a mangiare.

-E anche bene- aggiunse Edward, che stava ancora seguendo con lo sguardo Lily.

-Zitti voi due- li rimbeccò Scorpius, facendoli ridere sommessamente.

 

                                                                                                                              *****

 

 

Quando Lily Potter aveva espresso il desiderio di imparare a volare, non aveva tenuto conto di un particolare piuttosto rilevante: il freddo. Se a novembre un dolcevita di lana abbinato ad una felpa foderata di pelliccia più la sciarpa riuscivano a tenerla al caldo senza impacciare più di tanto i suoi movimenti, arrivato dicembre Lily scoprì che la sua tenuta da volo improvvisata non era neanche lontanamente sufficiente a riscaldarla.

-Maledizione, avevo appena imparato a non sbandare così vestita…e ora mi tocca rifare tutto da capo…- borbottò la piccola Potter infilandosi anche un cappotto di maglia nera con sciarpa e cappello coordinati. Aveva ragione a lamentarsi: sicuramente tutta quella roba avrebbe disturbato il delicato equilibrio che aveva faticosamente raggiunto nelle quattro lezioni precedenti. Secondo Scorpius era molto migliorata, ma Lily non si sentiva ancora sicura: solo durante le due ultime volte era riuscita a volare da sola senza ritrovarsi con il faccino ad un millimetro da qualche albero.

Così equipaggiata raggiunse il campo da Quidditch, dove Malfoy la stava già aspettando; passando vicino alle tribune, non notò la figura di Madama Bumb intenta a chiacchierare con il professor Paciock.

-E poi dici a me di essere puntuale…- disse Malfoy acido appena la vide, facendole notare come al solito l’orario sul suo prezioso orologio: cinque e venti.

-Senti, non è colpa mia se ho dovuto perdere tempo a coprirmi decentemente…vuoi mica che io mi ammali?- rispose Lily fintamente dolce, sbattendo gli occhioni violetti.

-Ovvio che no Lilian, come potrei mai desiderare il tuo male?- fu la falsamente preoccupata risposta di Scorpius.

-Tu che sei così una brava persona…- concluse Lily e poi gli prese senza tanti complimenti il manico di scopa dalle mani; non era ancora riuscita a trovare il modo di averne uno suo e la cosa la infastidiva alquanto.

-Ma prego, fai pure…- commentò Malfoy sarcastico e poi finalmente la lezione ebbe inizio.

Le due Serpi non sapevano che Madama Bumb, nonostante avesse finito di parlare con il collega e nonostante stesse anche lei congelando, era rimasta ad osservarli. Guardando Lily volare, pensò che c’era nel suo stile qualcosa di Ron Weasley. Ricordava con orrore i suoi primi allenamenti e soprattutto le prime disastrose parate, che avevano fatto vergognare la professoressa McGranitt di essere la direttrice di Grifondoro. Rabbrividì ripensando ai coretti da stadio di cui era stato oggetto…ma poi era migliorato, era diventato più sicuro di sé e del suo talento e si era progressivamente trasformato in un ottimo Portiere. Anche Lily Potter, secondo l’insegnante di volo ed arbitro, era sulla buona strada per diventare anche lei un’eccellente giocatrice di Quidditch come la maggior parte della sua famiglia.

Quando Potter e Malfoy le passarono accanto finito l’allenamento, Madama Bumb pensò che l’espressione di Lily fosse davvero abbattuta; in realtà era solo congelata. Decise di rincuorarla, credendola triste per i risultati ottenuti:

-Complimenti Potter, ho notato dei progressi nel tuo modo di volare…assomigli a tuo zio Ron…sapessi com’era imbranato all’inizio! Ma poi è migliorato…-

A quelle parole, Scorpius vide il volto di Lily sbiancare momentaneamente e farsi di pietra; un attimo dopo però era tornata normale, anche se fu con una certa rigidità che rispose a Madama Bumb:

-La ringrazio per l’incoraggiamento, Madama Bumb- poi le voltò le spalle, e seguita da uno Scorpius alquanto confuso, lasciò il campo.

Lily si sforzò di mantenere un certo contegno per tutta la strada che fece assieme a Malfoy diretta alla Sala Comune di Serpeverde, ma appena fu giunta nel suo Dormitorio e dopo che si fu assicurata che non ci fosse nessuna delle sue compagne, si permise di dare sfogo alla rabbia. Sferrò un calcio al suo baule, facendosi per altro molto male al piede sinistro, e come se non bastasse scaraventò all’aria tutto ciò che c’era sul suo comodino. Si lasciò poi andare sul letto, si sfilò lo stivale scamosciato color caramello e dopo averlo lanciato, si afferrò il piede dolorante per controllarne le condizioni.

Niente sarà mai sufficiente! si disse la Potter rabbiosa, niente di tutto quello che mostrerò a questa massa di superficiali riuscirà a far capire loro che razza di persona sono!

Ricordò le parole che suo zio George aveva detto due anni prima, quando, di ritorno dal binario nove e tre quarti dal quale James ed Albus erano appena partiti, avevano incontrato lui e sua moglie Angelina venuti ad accompagnare Fred e Roxanne alla stazione.

Vedendola ancora in lacrime, George le aveva chiesto, gentile, approfittando del fatto che Angelina stesse chiacchierando con Harry, Ginny, Ron ed Hermione:

-Lily, perché piangi?-

Lily l’aveva guardato, incerta se rispondere o meno, e alla fine aveva detto:

-Albus e James stanno andando ad Hogwarts!-

George aveva riso, ma poi i suoi occhi si erano velati di malinconia.

-Sai, anche tua madre pianse quando, tanto tempo fa ormai, accompagnò me e Fred a prendere l’Espresso…sei proprio uguale a lei in questo momento…-

Lily aveva smesso per un attimo di singhiozzare, e l’aveva guardato perplessa: evidentemente suo zio pensava che lei stesse piangendo per Albus e James…invece era così afflitta per il fatto che avrebbe dovuto aspettare ancora due anni per poter andare ad Hogwarts anche lei!

Fra la tristezza e la perplessità di quel momento, in Lily era sbocciato un altro sentimento, un sentimento chiamato rabbia, che sarebbe stato determinante per gli anni successivi.

Sei proprio uguale a lei…assomigli a tuo zio Ron…

 

Spazio dell’autrice:

Allooora…eccomi di nuovo qui! Diciamo che questo breve capitolo è sia di transizione –dopo di questo penso che ci sarà quello incentrato sul Natale- sia “esplicativo”…mi spiego: ho voluto rendere Lily un pochino più umana dato che come mi ha fatto gentilmente notare 979 (che ringrazio moltissimo per questo suggerimento!) forse stava assumendo un carattere troppo perfido per la sua giovane età; per questo motivo ho introdotto la sua preoccupazione per Glorya e per la momentanea sparizione di Cassiopea. Inoltre si inizia a capire qualcosina della motivazione per la quale Lily si comporta in questo modo, anche se premetto che Lily è effettivamente una stronza serpeverde, ma tuttavia ci sono anche altri fattori che hanno contribuito a renderla così…so che è un po’ incasinata come cosa, ma spero abbiate capito J spero anche che vi sia piaciuto lo sprazzo di vita familiare di Cassiopea e Scorpius, è un pezzo secondo me venuto bene (io sì che sono modesta :P)…beh aspetto con ansia le vostre recensioni!! Ho notato con piacere che i preferiti sono diventati ben 15 e le seguite 12…grazie mille a tutti! Sono commossa J se proprio volete rendermi un’autrice ancora più felice di quanto io lo sia già, lasciatemi qualche altro commento…pliiiiiis J (con occhietti adoranti). Scherzi a parte, grazie anche a chi legge senza commentare (non vorrei sembrare presuntuosa… J ).

Bene, dopo questo po’ po’ di introduzione, passiamo alle recensioni che Rebby, Red_Apple, BlackFra92, 979 e Lady Lynx mi hanno gentilissimamente (non so se questo superlativo esista) lasciato:

Rebby: benvenuta nel “mondo delle recensioni”, ti ringrazio per il commento che mi ha fatto molto piacere e colgo l’occasione per rassicurarti: non lascerò la fanfiction incompleta, piace troppo anche a me :P per la reazione di genitori e parenti, credo dovrai aspettare il prossimo capitolo, che spero recensirai ancora…grazie di nuovo, baci!

Red_apple: siii c’è mancato poco che James ci restasse…e devo dire che Scorpius ce l’ha messa tutta per far sì che questo succedesse :P grazie della recensione, al prossimo capitolo!!!

BlackFra92: benvenuta anche a te nel “mondo delle recensioni”!!! la tua era lunghissima e non sai quanto mi abbia fatto piacere leggerla (ti confesso che l’ho riletta tre volte J). Detto sinceramente anch’io mi ero stufata della solita Lily descritta nelle altre fanfiction (con tutto il rispetto) ed è per questo che ce la sto mettendo tutta per renderla diversa…sono contenta di sapere di star riuscendo nell’intento! Per quanto riguarda Lily e Scorpius posso solo dire che per ora sono utili l’uno all’altra, ma chissà che succederà fra loro poi… :P grazie ancora, spero di vedere un’altra bella e lunga recensione (ma anche corta va bene :P) al prossimo capitolo…baci!

979: ale grazie ancora per il suggerimento che ho prontamente messo in pratica J come vedi alla fine Lily è entrambe le cose, è sostanzialmente diversa dalla sua famiglia, ma ci sono anche altre motivazioni…cioè, spero si veda J baci, al prossimo capitolo!!!

Lady Lynx: nooo non sbagli, anche se ora è più odio che amore fra Lily e Scorpius. Ti confesso che ho avuto la tentazione di far colpire ugualmente Scorpius da James, non mettendo l’intervento di Lily, ma poi mi sono detta che se lei non avesse rispettato il patto, Scorpius non l’avrebbe più aiutata. Per quanto riguarda l’orgoglio, anch’io avrei voluto che non si abbassasse a chiedere aiuto, ma anche qui mi è venuto in mente che Lily ha solo 11 anni e che generalmente a quell’età si tende ancora a cercare aiuto…spero di non averti delusa J al prossimo capitolo, baci!!!

                                                                                          

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Capitolo 7
*** Unexpected ***


                                                                                                CAPITOLO 7

                                                                                                                                                   Unexpected

                                                   

-Sarebbe troppo chiederti una lettera, di tanto intanto?- Cassiopea guardò Lily con i suoi occhioni verdemare, capaci persino di sciogliere il cuore di ghiaccio di Scorpius Malfoy.

-Mmmh…magari potrei rispondere se mi scrivi…- fece Lily pensierosa, strizzando l’occhio a Glorya, che le sorrise di rimando.

Il 22 dicembre era stato l’ultimo giorno di lezioni, con grande gioia di tutti gli studenti; quella sera la maggior parte di loro sarebbe tornata a casa, chi con l’Espresso, chi con la Polvere Volante messa a disposizione per l’occasione. Questo era il caso di Lily e della famiglia Potter-Weasley, che sarebbe approdata al completo direttamente nella cucina della Tana, dove avrebbero trascorso le vacanze natalizie tutti insieme. Questa prospettiva rendeva Lily particolarmente depressa, ma cercò di non darlo a vedere; non sapeva che anche Glorya non era poi così contenta di tornare a Villa Maelle. La giovane Zabini sapeva infatti che ad attenderla c’erano solo sua madre, probabilmente attaccata alla bottiglia per via dello stress che i vari party natalizi in società comportavano, suo padre arrivato all’ultimo minuto con costosi doni acquistati da chissà quale delle sue numerose e carine segretarie e una sfilza di tediosi parenti e influenti conoscenti di fronte ai quali avrebbero dovuto mantenere la facciata di perfetta famigliola. L’unica cosa che l’aiutava a sopportare tutto ciò era Derek.

Stesso destino attendeva Cassiopea, con una sostanziale differenza: i suoi genitori. Astoria Greengrass avrebbe probabilmente criticato all’istante ogni cosa di sua figlia, a partire dalla coda in cui aveva sistemato i boccoli biondi e a finire con i risultati scolastici; avrebbe iniziato a dire che avrebbe potuto prendere Eccezionale anziché Oltre Ogni Previsione, che Scorpius aveva saputo fare meglio e bla, bla, bla…tutte cose trite e ritrite. Ma a rincuorarla ci sarebbe stato il sorrisino nascosto all’angolo delle sottili labbra di suo padre, Draco Lucius Malfoy. Facciata di austera nobiltà davanti a tutti, stesso viso aristocratico di sempre, stesso ghigno sarcastico che lo aveva caratterizzato ai tempi della scuola, stesso fascino da bello-e-maledetto che aveva fatto cadere ai suoi piedi stuoli di ragazzine quand’era giovane (e di donne ora che era divenuto un uomo) Draco Malfoy sapeva però quand’era il caso di concedere un sorriso alla sua bambina, stra venerata oltre tutto.

Così le tre amiche si separarono, ognuna con la mente ormai rivolta alle varie feste natalizie alle quali sarebbero state costrette a partecipare.

-Ehi Lilian, fatti regalare un manico di scopa per Natale, sono stufo di dover togliere le tue sudice impronte dal mio…-

E ti pareva, si disse Lily, bloccandosi nell’atto di aprire la porta dello studio della professoressa McGranitt, dal quale sarebbero partiti. Poteva mai mancare il saluto di Malfoy…

Si voltò, trovandosi il primogenito di Draco Malfoy a qualche passo di distanza. Anche lui era pronto per partire, avvolto in un pesante cappotto; Lily si chiese se fosse venuto sin lì solo per darle fastidio.

-Buon Natale anche a te Malfoy- si limitò a dirgli; non era in vena per minacce e sarcasmo. Detto questo entrò nell’ufficio della McGranitt, dove erano rimasti solo più James e Al; evidentemente il resto della sua famiglia aveva già raggiunto la Tana.

-Come mai ci hai messo così tanto? Stavamo aspettando te- le disse James appena la vide.

-Salutavo un amico- rispose Lily, sapendo che James aveva sentito la voce di Malfoy; in realtà il solo pensiero di considerare Malfoy un amico era surreale.

Non gli diede modo di ribattere, afferrò una manciata di Polvere da un barattolo posto sulla scrivania e, infilando un piede nel camino, disse forte e chiaro:- La Tana!-

Un attimo dopo il familiare salotto di casa Weasley, già stracolmo di gente, si aprì ai suoi occhi: nonna Weasley attaccata ai fornelli con indosso un grembiule sporco che Lily notò subito, nonno Arthur intento ad accendere il secondo cammino secondo metodi Babbani quali i fiammiferi, zia Hermione e zia Penelope affaccendate intorno alla tavola, Rose fra le braccia di suo padre, Hugo intento a descrivere le meraviglie di Hogwarts alla piccola Lucy, che lo ascoltava pendendo dalle sue labbra, Teddy e Victoire che si abbracciavano seduti sul divano.

Il tutto condito da un calore familiare soffocante.

-Lily!- urlò sua madre, correndo ad abbracciarla. In realtà Lily capì che si trattava di sua madre solo quando riuscì a staccarsene. Ginny, avvolta in un caldo maglione sformato made in Nonna Molly Weasley- ebbene sì, li fabbricava ancora- la guardava con i chiari occhi azzurri ricolmi d’affetto. Lily non volle ricambiare il suo sguardo, e per fortuna (o sfortuna?) in quel momento fu sommersa dagli abbracci del resto dei suoi parenti, primo fra tutti Harry James Potter che aveva cercato sin da subito segni della contaminazione Slytherin sul volto della sua bambina. Lily dovette reprimere l’impulso di tornarsene indietro di corsa.

-Lily, cara!- questa era sua Nonna- sei dimagrita! Ma mangi a scuola?- Lily si domandò come avesse fatto a capirlo, dato che non aveva ancora avuto modo di togliersi il montoncino color malva.

-Lily, tesoro! Guarda, sono riuscito ad accendere il fuoco senza magia!- questo invece era Nonno Weasley, che sventolava orgoglioso una scatoletta di fiammiferi.

E poi zia Hermione che volle sapere come se la cavava a scuola, Lucy accorsa a tartassare di domande anche lei su Hogwarts, zio Ron che le lanciava battutine su Grifondoro e Serpeverde, il tutto in una girandola di voci che fecero scoppiare a Lily un gran mal di testa nel giro di mezz’ora.

L’unica parente che Lily era passivamente contenta di vedere era sua zia Fleur, che nonostante fosse stata inglobata dalla famiglia Weasley da molti anni ormai, manteneva sempre un certo stile e una certa finezza di modi. Infatti quando la vide non la soffocò con un abbraccio, ma le diede un finto bacio sulla guancia. Aveva conservato anche l’antica bellezza: i suoi lunghi capelli brillavano ancora di luce propria e il suo fisico slanciato non mostrava i segni di tre gravidanze.

-Chéri, ti trovo bene!- le disse poi osservandola, -quel colore si sposa benissimo con i tuoi capelli!-. Solo per averle detto questo si meritava un tiepido sorriso.

Entro le otto di sera i Potter- Weasley erano al completo seduti a tavola; Lily non aveva avuto ancora un minuto per sé stessa da quando era arrivata, e ciò aveva peggiorato il suo umore.

-E allora, come ti trovi a scuola?- le chiese Teddy seduto accanto a lei; Lily notò che aveva uno stupido cerotto in fronte e che Victoire lo stava guardando con affetto. La rossa si prese un minuto buono, fingendo di mettersi altra insalata nel piatto, prima di rispondere:

-Bene grazie-.

Teddy rimase un po’ stupito dalla brevità della risposta, e così le chiese ancora:

-Hai fatto amicizia con qualcuno in particolare?-

-Sì, con Glorya Zabini e Cassiopea Malfoy…ma ci sono anche Edward Nott e Derek, il fratello di Glorya…- disse Lily osservando compiaciuta suo padre che irrigidiva impercettibilmente la mascella e le orecchie di zio Ron farsi rosse.

-E le lezioni di volo? Ti sono piaciute? Ricordo che il talento di tuo padre si mostrò già alla prima volta in cui prese in mano un manico di scopa…- le chiese sua zia Angelina, che aveva fatto parte della squadra di Grifondoro ai tempi di Harry. Aveva poi continuato a giocare a Quidditch a livello regionale, ma aveva dovuto smettere quando era rimasta incinta di Fred.

-Veramente odio volare- la gelò Lily.

-A me invece piace tantissimo! Non vedo l’ora di poterlo fare di nuovo!- intervenne Hugo con il suo tipico entusiasmo, rompendo l’atmosfera leggermente fredda.

-Menomale Hugo, temevo che avessi preso da tua madre…- commentò Ron, beccandosi uno schiaffo sulla nuca da parte di sua moglie.

-Ahia! Ma è vero che non eri capace!- si difese massaggiandosi il collo. Nel corso degli anni Ron ed Hermione non erano cambiati di una virgola, sempre a beccarsi, sempre eternamente innamorati. Solo Hermione si era fatta più bella: i capelli crespi si erano misteriosamente trasformati in bei boccoli ben definiti ed aveva perso quei chili leggermente di troppo dovuti alla crescita.

-Sì, ricordo che hai cercato di imparare a memoria tutto Il Quidditch attraverso i secoli…- gli diede man forte Harry ed anche a lui non fu risparmiato un calcio sullo stinco destro da parte di Hermione.

Qualche posto più in là James stava raccontando a George i nuovi passaggi segreti che aveva scoperto, con il supporto di suo cugino Fred, altro suo compare con Beatrice, e si stava facendo spiegare come introdurli sulla sempre più decrepita Mappa del Malandrino; di fronte a lui Nonna Weasley stava cercando di costringere Eleanor Duncan a mettersi un maglione, visto che girava in top dalle bretelline sottili in pieno dicembre, dopo aver rimproverato Charlie per la lunghezza dei suoi capelli.

-Ma insomma! Non è questo il modo in cui un uomo sposato deve andare in giro!- esclamò Molly Senior, afferrando una lunga ciocca rossiccia della coda del suo secondogenito.

-Molly, lascialo stare, io lo trovo più seducente così!- lo difese Eleanor, facendo arrossire sua suocera. La romena dai lunghi capelli castano scuro, dagli occhi verdi e dal fisico minuto, aveva la straordinaria capacità di dire cose assolutamente fraintendibili con ingenua innocenza.

Percy invece, seduto accanto a sua moglie Penelope Light, che aveva ancora voluminosi riccioli neri ma aveva dovuto mettere gli occhiali per una progressiva miopia, stava tediando suo padre e la stessa Penelope su una relazione che aveva dovuto consegnare all’ancora ministro Kinglsey Shacklebolt; le sue figlie Molly e Lucy ridacchiavano di lui.

Osservando la lunga tavolata, Lily si sentì estremamente fuori posto. Sentiva di non avere nessun legame con tutti loro, le sembrava che parlassero una lingua diversa dalla sua, incomprensibile per lei. Li studiava con distaccato interesse, come se si trovasse di fronte a degli sconosciuti che ancora le dovevano ancora essere presentati. La ragazza chiamata Rose aveva scelto un pessimo abbinamento di colori, quella a fianco a lei, Dominque, avrebbe potuto essere più carina se avesse valorizzato di più il taglio degli occhi…

Si voltò per comunicare quelle impressioni, credendo di avere affianco Glorya, e rimase delusa quando invece si trovò Albus.

-Lily….?- le chiese quest’ultimo, vedendo che lei aveva aperto la bocca come per dire qualcosa; lei però scrollò le spalle e tornò a concentrarsi sull’arrosto troppo spezziato con il quale giocherellava da un quarto d’ora.

 

                                                                                                    *****

 

-Cassiopea! Hai dimenticato di mettere il tovagliolo sulle gambe- disse Astoria Greengrass in Malfoy. La bella strega indossava un lungo abito di raso color pesca, legato dietro il collo, con sopra una stola abbinata, benché si trattasse di una cena informale alla quale partecipavano solo Draco, Scorpius e Cassiopea. Aveva raccolto i lisci capelli castano chiaro in uno stretto chignon, ed aveva adottato una leggera matita per valorizzare gli occhi verdi.

-Scusa, mamma- disse Cassiopea abbassando gli occhi; sua madre era l’unica in grado di farla sentire così maleducata a sciatta.

-E potevi cambiarti prima di scendere a cena, ti sembra il modo di presentarti a tavola?- la rimproverò poco dopo, mentre la loro elfa domestica Trixie serviva gli antipasti. In verità Cassiopea si era cambiata, sostituendo il vestito porpora con il quale era arrivata a Malfoy Manor con un completo giacca e gonna marrone fumè, ma evitò di farlo notare a sua madre.

-Mea culpa, ho voluto vederla appena arrivata- intervenne Draco Lucius Malfoy, riscaldando il cuore di sua figlia con quelle poche e fredde parole. Astoria storse leggermente le labbra perfette, per poi rivolgersi a Scorpius, che aveva seguito lo scambio di battute senza particolare espressione sul volto:

-Scorpius, tesoro…vuoi ancora del caviale?-

-No, ti ringrazio madre- fu la rigida risposta del giovane Malfoy.

Un pesante silenzio cadde sulla lussuosa sala da pranzo, interrotto talvolta dal tintinnio di posate e calici o dai rintocchi del grande orologio situato nell’anticamera.

 

 

                                                                                          *****

 

Glorya Zabini osservava cinica sua madre Lysa Stanford. Quando si curava riusciva davvero ad essere una bella donna, peccato che generalmente si trascurasse. In quel momento infatti –in casa c’erano solo i suoi figli e qualche elfo domestico- i lunghi capelli corvini che Glorya e Derek avevano ereditato da lei le scendevano aggrovigliati e scomposti lungo la schiena; gli occhi nocciola che avevano saputo incantare Blaise Zabini erano rossi e gonfi, come se avesse appena pianto, e il maglione di lana nero le pendeva letteralmente addosso, come se al di sotto vi si trovassero solo ossa.

Quando Derek e Glorya erano arrivati, naturalmente Lysa era in cucina, intenta ad aprire una bottiglia sul cui retro era attaccato un’etichetta con su scritto ”acqua”, come se bastasse quel semplice trucchetto a dissimularne il contenuto. Tuttavia quella doveva essere la prima bevuta della giornata, stranamente, perché quando rivolse loro parola era abbastanza in grado di parlare. Evidentemente però aveva dimenticato di ordinare agli elfi di riscaldare l’ambiente- e loro naturalmente non avevano preso l’iniziativa, troppo timorosi di incorrere nella sua ira- perché a Villa Maelle faceva più freddo che nel dormitorio di Slyhterin quando il fuoco era spento.

-Glorya, Derek tesoro…! Siete arrivati!- aveva esclamato contenta quando li aveva visti. E contenta lo era davvero, ma il suo amore di madre era tranquillamente capace di trasformarsi in odio profondo quando cercavano di aiutarla, di staccarsi dall’alcool. Ed era questo a fare più male…vedere negli occhi di tua madre l’odio.

Li aveva poi fatti sedere in salotto, con l’intenzione di parlare tranquillamente con loro, mentre aspettavano che Blaise arrivasse per mettersi a tavola; a Derek non era sfuggito che aveva portato con sé la bottiglia “d’acqua”.

-Derek, ma cos’hai fatto al polso?- domandò Lysa, osservando d’un tratto con più attenzione suo figlio maggiore. Derek infatti aveva solo più il polso fasciato, mentre il resto dell’arto era guarito perfettamente.

Derek non poté fare a meno di scorgere una certa ipocrisia nella preoccupazione di sua madre, come se lei non fosse mai stata causa di fratture e lividi. Tuttavia cercò di rispondere cortesemente:
-Nulla, me lo sono slogato giocando a Quidditch…-

-Oh caro!- esclamò Lysa con gli occhi ricolmi d’ansia; Glorya dovette mordersi con forza l’interno della guancia sino a farla sanguinare per non rispondere.

-Glorya, cara, com’è andata la scuola? So che sei stata assegnata a Serpeverde, tuo padre ne era molto fiero!- si rivolse poi Lysa a sua figlia, dopo qualche attimo di silenzio.

-Mi trovo bene, Slytherin è perfetta per me…- iniziò a dire Glorya, ma le sue parole si persero nel rumore di una porta che veniva aperta. Un attimo dopo Blaise Zabini fece il suo ingresso in salotto, seguito a ruota da un elfo domestico pronto a prendere il suo cappotto.

Blaise, migliore amico di Draco Malfoy, era stato non meno playboy ai temi della scuola, e tutt’ora lo era. I capelli scuri casualmente tirati all’indietro, gli ammalianti gli occhi blu e un metro e ottanta di fascino riuscivano sempre a conquistare qualunque donna gli si parasse davanti. Zabini Senior però preferiva le segretarie, scelte, tu guarda, sempre giovani e carine. Ennesimo colpo alla fragile Lysa…

-Derek, Glorya, ben tornati- li apostrofò Blaise raggiungendo Lysa sul divano.

Glorya cercò invano negli occhi di suo padre quel sentimento chiamato affetto.

 

                                              

                                                                                                                                                        *****

 

Lily si infilò la vestaglia sopra il pigiama, poi si sedette davanti allo specchio per pettinare i suoi lunghi capelli. Era stata messa nella stessa stanza con Rose, Dominque ed Angelica, e la cosa non le piaceva per niente. Le sue tre cugine non facevano che parlare, qualche volta cercavano anche di coinvolgerla nei loro discorsi, ma dopo alcuni tentativi avevano lasciato perdere. A Lily già mancavano i silenziosi preparativi di Glorya e Cassiopea, che come lei consideravano il momento di andare a dormire come un momento di raccoglimento personale. Ma quelle tre peppie invece…

Un lieve bussare interruppe la conversazione fra Rose, Dominque ed Angelica, che sdraiate sui vari letti si stavano raccontando chissà che cosa. A bussare era stata Ginny, che si avvicinò a Lily, ancora intenta a spazzolare la chioma vermiglia.

-Lily, va tutto bene? Ti ho vista silenziosa questa sera a cena…-

Passandosi meccanicamente il pettine fra i capelli, Lily rispose, tenendo lo sguardo fisso di fronte a sé:

-Si mamma grazie, ero solo un po’ stanca-.

Ginny non era una persona che si poteva fregare facilmente, era intuitiva, ed aveva ereditato da sua madre la capacità di fiutare le bugie a chilometri di distanza. Ma quella sera preferì non indagare, non ancora. Lei ed Harry erano rimasti alquanto basiti di fronte alla lettera che Albus aveva mandato loro quasi due settimane prima, ed Harry aveva già intenzione di tartassarla di domande appena Lily fosse arrivata, ma Ginny, saggiamente, aveva deciso che avrebbero aspettato di vedere con i loro occhi questi cambiamenti che le erano stati riferiti. Aveva osservato per tutta la cena sua figlia, come anche Harry, ma a parte una certa apatia e un sguardo indifferente non avevano notato nient’altro. Se durante le vacanze natalizie avessero riscontrato un effettivo cambiamento in negativo di Lily, gliene avrebbero sicuramente parlato.

Ma per quella sera, c’era già un altro argomento di cui parlare con i suoi figli, e fu per questo che disse a Lily, prima di lasciare la stanza:

-Io e tuo padre dobbiamo parlarvi di una cosa, vieni in camera nostra… dillo anche a James ed Albus- e detto questo si chiuse la porta alle spalle.

Lily, leggermente perplessa, si chiese di che cosa sua madre dovesse parlar loro, ma dopo un attimo di incertezza posò la spalla, uscì dalla stanza e andò a chiamare James ed Albus che si trovavano nella camera di fronte. Appena ebbe aperto la loro porta, venne colpita in faccia da qualcosa di morbido e pesante, che le fece lacrimare gli occhi.

-Ahi! Razza di scemi, che state facendo?- esclamò contrariata, afferrando al volo l’oggetto che l’aveva centrata, e cioè un cuscino. Infatti Lily aveva appena interrotto la battaglia a suon di piume che James ed Albus avevano ingaggiato con Hugo e Fred.

-Ooops, scusa Lily, non volevo beccarti- si scusò suo cugino Fred, dispiaciuto. Era in tutto e per tutto identico a suo padre, tranne che per gli occhi castani che aveva ereditato da sua madre; per avere quattordici anni era già alto e ben piazzato, ed infatti anche lui faceva parte della squadra di Quidditch.

Lily si limitò a gelarlo con lo sguardo, e poi disse ai suoi fratelli, che cercavano di trattenere le risate di fronte alla sua espressione seccata:

-La mamma vuole parlarci, dobbiamo andare in camera loro-

Albus e James si scambiarono uno sguardo perplesso, ma dopo aver fatto spallucce, la seguirono.

Ginny ed Harry erano già in pigiama, o meglio, Ginny navigava in una camicia da notte più grande di lei di almeno tre volte, mentre Harry se ne stava seduto sul letto in pantaloni della tuta e t-shirt. Essendo sposati, Nonna Molly aveva ritenuto saggio dargli una stanza tutta per loro.

-Beh?- chiese Lily sgarbata, visto che nessuno dei suoi genitori accennava a parlare: aveva sonno e voleva solo andare a dormire.

-Ehm…sedetevi, è meglio- iniziò Harry cauto; Lily notò che sembrava piuttosto imbarazzato.

I tre giovani Potter fecero come era stato loro detto, sedendosi sul grande letto matrimoniale coperto da una lisa trapunta multicolore.

-Beh, non so da dove iniziare…né come iniziare a dirvi una cosa di questo tipo…- cominciò a parlare Ginny, stringendo forte una mano del marito.

-Hai il cancro?- chiese Lily a bruciapelo, lasciando i suoi genitori allibiti.

-Ma…no! Certo che no!- esclamò Ginny stupita.

-Ah bene, temevo fosse una cosa di questo tipo- replicò Lily, senza peraltro mostrarsi preoccupata.

-No, no…è una cosa di….tutt’altro genere, ecco- precisò Harry guardando un punto impreciso della parete. Da quello si capiva quanto fosse a disagio.

-E allora cosa c’è? Sembra che dobbiate dirci chissà che cosa!- li esortò anche Albus, cominciando anche lui a pensare che fosse successo qualcosa di grave.

Harry e Ginny si guardarono ancora una volta, poi il Bambino Sopravvissuto disse:

-Bene…ecco insomma…voi eravate a scuola…-

-…e noi avevamo la casa tutta per noi…-

-…senza scope volanti a gironzolare…- aggiunse Ginny, e James guardò casualmente da un’altra parte.

-…e i nostri vicini erano in vacanza…-

-…e Teddy non veniva più tanto spesso, sapete ora che lui e Victoire fanno coppia fissa…-

-Sì, ma tutto questo cosa….?- chiese James sempre più stranito; non aveva mai visto i suoi genitori così in imbarazzo, forse solo quella volta in cui era uscito a correre per le strade dicendo: Teddy cambia colore!

-Il fatto è….- riprese Ginny, ma non parve voler andare avanti e così Lily perse la pazienza:

-Mamma, ho sonno, ho freddo, mi fa male un occhio perché Fred mi ha tirato un cuscino in faccia, voglio solo infilarmi a letto, anche se non sono sicura che quella cosa bitorzoluta che sfiora il pavimento sia un letto, perciò ti vuoi muovere a dire quello che devi dire?- disse irritata, con tono seccato che mai aveva usato prima contro i suoi genitori. Evidentemente fu quello che pensarono anche loro, perché Harry disse, mentre James ed Albus si scambiavano uno sguardo di rassegnata intesa:

-Lily! Non è questo il modo di rivolgerti a tua madre!-

-Scusa- soffiò allora la piccola Potter da un angolo della bocca, senza mostrarsi minimamente dispiaciuta.

-Scuse accettate- disse Ginny, e poi dopo aver preso un altro lungo respiro proseguì:

-Sono incinta-.

 

Spazio autrice:

Allooora…questo capitolo avrebbe dovuto esclusivamente trattare del Natale, ma ho preferito spezzarlo in due per dare il giusto spazio alla reazione dei parenti al comportamento di Lily, che nel prossimo capitolo- che sarà davvero sul Natale- si mostrerà in tutta la sua…ehm….cattiveria? e anche per darvi un’idea del Natale in casa Malfoy e Zabini. Se avessi messo tutto ciò in un solo capitolo credo che sarebbe uscito troppo lungo e pesante. Quindi per i vari attacchi di cuore di Harry dovrete aspettare ancora un po’ :P spero che comunque questo capitolo vi sia piaciuto lo stesso…e ditemi cosa ne pensate delle ultime quattro righe :P

Ringrazio chi ha messo la storia fra le preferite o i seguiti, che sono saliti rispettivamente a 17 e 14 e spero che ci saranno nuove e tantissime e lunghissime e bellissime recensioni :P

Passiamo ora a chi ha gentilissimamente (mi piace troppo questo superlativo) e cortesissimamente recensito il capitolo precedente, ovvero BlackFra92, Red_Apple, Rebby e 979.

BlackFra82: io ti ADORO! La tua recensione è di nuovo lunghissima (cosa per cui ti ringrazio abbracciando le tue ginocchia :P) e soprattutto articolata. Grazie grazie grazie!!!

Allora, devo dire che hai colto appieno la personalità di Lily, che vuole sentirsi unica, che è stufa di essere data per scontata, di sentire la frase “sei come…”, che insomma vuole liberarsi di queste etichette che le pesano. Non so se si è capito, ma Lily è felice di poter mostrare com’è veramente, cioè snob (considera che i Potter sono molto ricchi), cattiva, perfida, sostanzialmente Slytherin; quindi il suo essere Lily è sia il risultato di un fattore determinante (che prima o poi scoprirete J) ma anche la sua vera natura. Scorpius invece…si il suo risentimento verso Lily nasce appunto dal crederla una Potter uguale a tutti gli altri, e quindi considerati i trascorsi fra Potter e Malfoy non può che prenderla in antipatia, ma man mano, assistendo ad altri episodi come quello con Madama Bumb, forse si ricrederà…o forse no, chissà :P spero che questo capitolo ti sia piaciuto, e ti stra ringrazio ancora per il tempo che hai speso a recensire…vero che anche a questo mi lascerai un bel commento? (me ti guarda speranzosa) in ogni caso, al prossimo capitolo!

Red_Apple: ebbene sì, anche Malfoy ha un cuore e anche lui come Lily indossa una maschera, chissà cosa ci si cela dietro…anch’io trovo dolce la parte che ho scritto io stessa (renditi conto del mio stato di salute mentale) e l’ho scritta con l’intento di sfatare un po’ il mito del Malfoy gelido, com’era stato per suo padre. Lui è sì freddo, altero, superbo, ma è anche capace di sentimenti, un po’ come Lily. Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo e che me lo recensirai come tutti gli altri J (ma non sentirti assolutamente obbligata). Ti ringrazio, al prossimo capitolo, baci!

Rebby: grazie per la recensione!! Si anche Lily avrà delle debolezze, infondo è umana, anche se sto cercando di renderla diversa da tutte le ragazzine della sua età…pian piano si scoprirà quale. Grazie ancora, e al prossimo capitolo! J

979: io sono prostrata ai tuoi piedi…mi hai messo fra gli autori preferiti! Grazie grazie grazie grazie grazie…okay basta, se no non rispondo al resto della recensione :P altrochè scusarti perché ti sei dilungata, più ti dilunghi più sono contenta! E no il tuo suggerimento non mi ha per niente offesa, anzi se hai altre osservazioni sarò felice di leggerle e magari di metterle in pratica J

Come ho detto prima nella risposta a BlackFra92 il mio intento è proprio quello che avete detto, “staccare” l’appiccicosa (e fastidiosa) impronta Potter da Lily. Mi auguro che anche questo capitolo ti sia piaciuto, e ti aspetto al prossimo (nel quale continuerò a prostrarmi ai tuoi piedi) un bacio!!!

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Capitolo 8
*** Christmas ***


                                                                                           

                                                                                 CAPITOLO 8

                                                                                                                                Christmas

 

Lily provò una decina di sensazioni contrarie e diverse appena sua madre disse quelle due parole. Incredulità, per il fatto che a rispettivamente 35 e 36 anni sua madre e suo padre non sapessero cosa fossero i contraccettivi, una certa ilarità derivata dall’immaginarli nell’atto della procreazione ed infine un prevalente disgusto.

-Lo sapete vero che fare tanti figli è da proletari?- fu l’unica cosa che riuscì a dire, con voce sorprendentemente fredda.

-E poi, non so se lo sapete, ma hanno inventato i preservativi- aggiunse in tono pratico da laureata in medicina che sta spiegando a due poveri ignoranti come evitare un disastro come una gravidanza.

I suoi genitori spalancarono le bocce in due perfette circonferenze, scioccati, mentre James ed Albus si guardavano con muta rassegnazione: solo una persona come Lily, o meglio solo Lily era in grado di dire una cosa così cattiva in una circostanza del genere. I due fratelli dal canto loro, a parte un iniziale stupore, erano contenti: chissà che ne fosse uscita una sorella migliore di quel piccolo diavolo che avevano affianco o un fratello da crescere a loro immagine e somiglianza.

-Lily!- esclamò il Bambino Quasi Sopravvissuto- dato che sentiva che da un momento all’altro il suo cuore avrebbe cessato di battere- con incredula sorpresa,- non hai nient’altro da dire?-

Lei finse di pensarci su:- Riguardo all’agglomerato di cellule che cresce nel suo grembo…?- chiese poi, indicando sua madre.

Anche Ginny era negativamente meravigliata: -Agglomerato di cellule? Si chiama bambino!-

-Chiamalo come vuoi, è sempre un agglomerato di cellule…- Lily fece spallucce.

-Ehm, mamma…noi siamo contenti eh…- tentò di rassicurarla James, dandole impacciate pacche sulla spalla: non era mai stato il massimo quanto a esprimere i suoi sentimenti.

-Cioè, sì…insomma…è un po’ strano, ma…wow che bella notizia!- gli diede manforte Albus, ma Harry e Ginny non li stavano ascoltando. I due coniugi avevano improvvisamente aperto gli occhi: Albus non aveva esagerato nel descrivere il cambiamento di Lily, ora lo capivano.

La Lily che avevano cresciuto loro non avrebbe mai detto parole così distaccatamente fredde, non si sarebbe mai presentata alla Tana con adesso più di mille galeoni di abbigliamento, non avrebbe mai guardato dall’altro in basso tutti i componenti della loro famiglia –ora gli sguardi e le espressioni di Lily durante la cena avevano acquistato il giusto valore ai loro occhi- non si sarebbe mai, in breve, comportata come solo i purosangue ricchi e snob sapevano fare. E come un lampo ricostruirono nella loro mente brevi flashback delle due ultime estati…Lily che voleva vestiti sempre più costosi, che pretendeva tagli di capelli all’ultima moda pur essendo solo una bambina…Lily che aveva iniziato a sfuggire dai loro abbracci, che si faceva sempre più distaccata…

-Cosa ne hai fatto di mia figlia…- sussurrò Harry incredulo, come se Lily fosse posseduta da uno spirito particolarmente perfido e gelido.

-Papà?- Lily era perplessa, -stai bene?-

-Io???- esplose a quel punto il Bambino Sopravvissuto,- mi chiedi se IO sto bene? Tu stai bene, Lily? Ti sei sentita mentre parlavi?-

-Harry caro…calma…-intervenne Ginny flebilmente, mentre James sussurrava ad Albus:

-…ora gli parte una coronaria…-

-…James, non è il caso di scherzare!-

-…si ma guarda come sta diventando bordò! Se gli prende un infarto che facciamo….?

-Ma cosa ho detto?- stava intanto chiedendo Lily sinceramente stupita: non aveva semplicemente chiarito un concetto puramente biologico?

-Cosa hai detto? Anziché mostrare felicità per questo nuovo bambino, anziché essere contenta per noi e per la tua famiglia, cosa sai dire, con tono così superficiale? Che si tratta di un agglomerato di cellule!-

-Ma è vero…- borbottò Lily fra sé e sé, continuando a non capire.

-Non volevo credere a quello che Albus ci ha scritto…- iniziò a dire Ginny dopo un attimo di pausa, con sguardo stranamente fisso, mentre il secondogenito dei Potter si guardava le scarpe imbarazzato,- ma a quanto pare non stava esagerando…-

-Esagerando su cosa?- domandò Lily ora interessata alla discussione.

-Su di te. Ci ha detto che hai fatto piangere Molly…- rispose Harry osservandola attentamente.

-Molly? Per cosa…- iniziò a dire la rossa, ma poi un lampo di improvvisa comprensione accese i suoi occhi violetti, -aaah per lo scherzo di Halloween…beh non è mica colpa mia se non sa stare al suo posto…e poi io non vi devo nessuna giustificazione- aggiunse, ripensandoci.

James contò con le dita fino a tre, beccandosi un pestone da Albus, e poi…

-Nessuna giustificazione??? Nessuna giustificazione??-  esplose Harry che davvero non capiva davvero più chi fosse quella ragazzina che somigliava a sua figlia.

-Non saluti più i tuoi fratelli, fai scherzi di cattivo gusto a tua cugina alla quale volevi bene, ti comporti come se fossi la padrona del mondo…e ho notato sai il modo in cui osservavi tutti noi a tavola, come se fossimo insetti di fronte a te…come hai arricciato il naso di fronte ad ogni portata che tua Nonna ti posava davanti, come stringevi gli occhi osservando tuo Nonno giocare con oggetti Babbani, come se fosse un mentecatto…e come goccia che ha fatto traboccare il vaso…agglomerato di cellule!-

Harry tacque, e nella stanza cadde un silenzio pesante, mentre il suo petto si alzava ed abbassava velocemente. Ginny non avrebbe voluto che il discorso prendesse quella piega, ma sapeva che era inevitabile; James ed Albus dal canto loro si aspettavano che i loro genitori facessero qualcosa per Lily, ma non credevano che già alla prima sera alla Tana sarebbe accaduto il putiferio…e Lily, Lily era contenta.

-Bravo papà, complimenti- disse sorridendo.

Ginny non credeva che le sorprese avrebbero mai avuto fine, quella sera del 22 dicembre. Dopo una sfuriata del genere che cosa faceva la sua bambina? Non si giustificava, non tentava di negare, ma anzi confermava tutto ciò che suo padre aveva appena detto con un complimenti. Era esterrefatta, e delusa: tutto ciò che avevano cercato di insegnarle non sembrava aver fatto presa su di lei.

Anche Harry sembrava provare gli stessi sentimenti di sua moglie, perché chiese, con voce stranamente atona:

-Complimenti?-

-Sì- annuì Lily- complimenti perché finalmente ci siete arrivati. Io non sono voi. Io disprezzo ciò che voi siete. Sono fiera di essere una Slytherin, fiera di avere Glorya Zabini e Cassiopea Malfoy come mie amiche, figlie di coloro che voi avete più odiato ai tempi della scuola, fiera del mio modo di vestire, della mia classe, del mio stile. Fiera di non saper volare e di aver chiesto a Scorpius Malfoy di aiutarmi, fiera di essere un genio in Pozioni, fiera di aver fatto piangere Molly che mi aveva pestato i piedi, fiera di non dover più trattare Albus e James con finta dolcezza, fiera di guardare tutti dall’alto in basso, trattandoli come se fossero i miei elfi domestici, fiera di non essere né buona né brava, fiera di tutto ciò che ho fatto in questi tre mesi, fiera di essere come sono, di non essere una Potter.

-Ve ne stupite? Ne siete delusi? Me ne compiaccio- disse poi con tono calmo, eppure goduto, senza agitarsi ma essendo segretamente soddisfatta. E detto ciò, se ne andò, senza sbattere la porta; non sarebbe stato da lei urlare e strepitare come aveva fatto suo padre.

 

Dopo che Lily fu uscita dalla loro stanza, Harry e Ginny non ebbero il coraggio di guardare in faccia James ed Albus, che non sapendo cosa fare per consolarli, deciso di lasciarli soli, per parlare. Se ne tornarono silenziosamente nella loro camera, dove si misero subito a letto, per non dover spiegare a Fred e Hugo le loro espressioni ferite. Trattare James ed Albus con finta dolcezza…

Rimasti soli, per un po’ i coniugi Potter non seppero cosa dirsi; fu Harry il primo a rompere il silenzio:

-Dov’ero, Ginny? Dov’ero mentre Lily diventava così?-

-Nello stesso posto in cui mi trovavo anch’io. Nel mondo delle illusioni- rispose lei, abbracciandosi le ginocchia e lasciando che i lunghi capelli rosso fiamma le coprissero il volto. Non voleva che Harry la vedesse così, lui che l’aveva sempre vista forte.

-Ha solo undici anni…come può aver deciso ora cosa essere?-

-Avevo dieci anni quando ti ho visto, quando ho capito che saresti stato l’uomo della mia vita, Harry. Credo che anche per Lily sia stato così- gli rivelò, ricordandosi di quel primo settembre di tanti anni fa, quando era rimasta affascinata da quel ragazzino dall’aria un po’ spaesata che cercava di raggiungere il binario nove e tre quarti.

-Avevi undici anni…- proseguì poi Ginny, andando indietro con la memoria, -quando affrontasti per la prima volta Lord Voldemort, quando guardandoti nello Specchio delle Brame scopristi che l’unica cosa che volevi era fermarlo. Quando iniziasti ad essere l’uomo meraviglioso che sei ora. Ricordi cosa ti disse Silente, dopo che mi salvasti dalla Camera dei Segreti?-

-Sono le scelte che facciamo che dimostrano quello che siamo veramente- disse Harry risentendo la voce del vecchio e amato preside nella testa.

 

                                                                                  ****

 

-Scorpius!!! Scorpius, sveglia!!!-

C’erano certi momenti in cui Scorpius Hyperion Malfoy desiderava essere figlio unico.

La mattina di Natale era uno di quelli ad esempio: come non desiderare di essere l’unico erede dei Malfoy quando la tua undicenne sorella è appena saltata sul tuo letto schiacciandoti i gioielli di famiglia solo per comunicarti che c’erano i regali da aprire?

-E nevica!!! Guarda, sta nevicando!- aggiunse Cassiopea, saltellandogli addosso, come per svegliarlo completamente. Scorpius pensava seriamente che sua sorella soffrisse di doppia personalità: per la maggior parte del tempo si mostrava la parte Malfoy di lei, ovvero quella altera, superba e piena di sé, ma c’erano anche altre volte in cui si lasciava andare ad attacchi di entusiasmo. La mattina di Natale, o meglio le prime ore della mattina di Natale, quando Cassiopea era sicura che sua madre stesse ancora dormendo e che quindi non potesse rimproverarla, apparteneva a quest’ultima categoria di personalità della piccola Malfoy.

-Non ti importa vero che io stessi dormendo?- borbottò Scorpius seccato, mettendosi a sedere.

-No, dovrebbe?- gli chiese ingenuamente Cassiopea, senza per altro accennare a togliersi dalle sue delicate parti basse.

-Cassiopea, un giorno ti piacerebbe diventare zia?-

-Si- rispose la biondina, un po’ sorpresa da quella domanda.

-Bene, e allora levati di lì!- le intimò Scorpius, cercando di apparire minaccioso, ma Cassiopea non batté ciglio.

-Mi levo solo se ti alzi e vieni con me ad aprire i regali- disse, ritornando ad essere la Vipera che era, e per enfatizzare il ricatto si sedette più comodamente su di lui.

Sbuffando, Scorpius annuì, conquistandosi uno dei rari veri sorrisi di Cassiopea, che dopo un’ultima schiacciatina, si alzò dalla sua postazione.

 

 

                                                                              *****

 

Gli Zabini facevano colazione in silenzio. Glorya teneva lo sguardo fisso sulla sua tazza di tè, che continuava a girare pur prendendolo senza zucchero, Derek si faceva spalmare della marmellata di ciliegie su fette di pane tostato da un elfo domestico, Lysa invece fingeva di sorseggiare del caffè –corretto con chissà cosa- mentre Blaise leggeva con artificiale interesse la Gazzetta del Profeta, che continuava ad essere pubblicata con sommo dispiacere di tutti.

- Quest’oggi saremo a pranzo da tua madre, Blaise- annunciò Lysa con occhi spenti. Blaise si limitò ad annuire indifferente.

-Posso usare il tuo gufo, papà?- chiese Glorya, sperando che suo padre alzasse almeno gli occhi su di lei; invano, Zabini Senior annuì ancora sempre leggendo la Gazzetta.

-Mi serve una nuova scopa, me la compri?- fu il turno di Derek di cercare di portare Blaise fra loro.

-Ordinala, dirò a qualcuno dei miei dipendenti di pagarla- rispose Zabini Senior noncurante, come se stesse parlando del tempo anziché di spendere più di mille galeoni per una cosa assolutamente non necessaria.

-A chi vuoi scrivere, Glorya?- chiese Lysa, giusto per interrompere la pesantezza del momento.

-A Lily Potter, la mia migliore amica- rispose la mora Zabini, credendo che al nome Potter Blaise avesse una qualche reazione; ai tempi della scuola suo padre e Draco Malfoy avevano odiato il Bambino Sopravvissuto.

-Potter?- chiese Blaise, con una vaga perplessità sul bel volto, -la figlia di Harry Potter?-

-Sì, lei. È stata assegnata a Serpeverde con me- replicò Glorya, esultando per aver ottenuto risposta; quella era la conversazione più lunga che avesse sostenuto con suo padre nell’arco di mesi.

-Ah, che smacco per il Bambino Sopravvissuto…- fu il commento del bel Zabini, ma poi tornò a concentrarsi sulla sua lettura. Per quel Natale era stato persino troppo presente, considerando che negli ultimi tre anni era sempre stato via, fra lavoro, amanti e Merlino sa cos’altro.

*****

 

Lily era seduta a tavola, pronta a subirsi il tradizionale pranzo di Natale che l’avrebbe rimpinzata come un pollo pronto al macello, quando due gufi planarono con grazia sul davanzale della cucina della Tana. Nonna Molly, l’unica ancora in piedi dato che si ostinava a servire personalmente ogni componente della famiglia, che puntualmente fingeva di protestare per quell’inutile servilismo, posò il pentolone pieno di chissà quale unta cosa e andò a staccare dalle loro zampe le lettere che avevano portato.

-Sono tutte e due per te, Lily cara- disse un po’ sorpresa, dopo aver letto il nome sulle buste. Se aveva saputo del litigio fra Lily e i suoi genitori, non lo dava a vedere e continuava a trattarla come aveva sempre fatto.

Lily si alzò, e ricordandosi di ringraziarla con un cenno del capo, le prese le missive dalle mani, per andare subito a leggerle in salotto, lontano dagli sguardi curiosi dei suoi cugini; poco importava se la prima portata si sarebbe raffreddata, tanto Nonna Molly aveva sicuramente preparato triple porzioni di ogni cosa.

La prima lettera era di Cassiopea e Lily lo capì senza neanche leggere il nome; solo la Malfoy infatti poteva possedere pregiate pergamene che profumavano di mela.

 

Buon Natale, Vipera!

Solo per farti morire di invidia, ti comunico che mio padre mi ha appena regalato Parfum de Pureté, quel buonissimo profumo che Caroline Cavendish usa sempre e che tu hai desiderato appena l’hai sentito. Se ti degnerai di rispondermi, può essere che te ne conceda qualche goccia…

Comunque, ora vado, la mia entusiasmante famiglia mi attende. Se non morirò di noia, credo ci rivedremo presto, ma non sperarci troppo.

A presto.

 

P.s Scorpius vuole che ti comunichi che sta sperando in un tuo non ritorno ad Hogwarts, altrimenti provvederà lui, dice. Ma non dargli retta (questo lo aggiungo io), in realtà è un agnellino…

 

Lily sorrise, leggendo la breve lettera di auguri di Cassiopea, ma era anche un po’ invidiosa: voleva anche lei ricevere Parfum de Purité!!! Maledicendola, passò alla seconda busta, che doveva esserle stata mandata da Glorya. Infatti riconobbe la sua scrittura, ed avendo ancora un sorrisino sulle labbra, si apprestò a leggerla:

 

Tanti auguri di buon Natale alla mia Slytherin preferita!

Prima di tutto, non fare la snob e vedi di rispondermi, ho perso cinque minuti del mio prezioso tempo a pensare a cosa scriverti…alla fine mi sono arresa alla banalità del buon Natale.

Credo di aver preso almeno dieci chili, con tutto quello che sto mangiando, e pensare che Cassiopea può rimpinzarsi quanto vuole senza prendere un etto rattrista ancora di più queste vacanze natalizie. Ma mi consola il pensiero che anche te attende il mio stesso destino…credo che dovremmo fare un po’ di attività fisica tornate ad Hogwarts.

Aggiungo anche gli auguri di Derek, che ha ancora il polso fasciato.

A presto.

 

Lily decise di rispondere subito, per non dover ritornare immediatamente in sala da pranzo; così, presi pergamena, inchiostro e piume, si sedette al tavolo malconcio che occupava quasi tutto il salotto.

 

Auguri anche a te, Serpe!

Siccome ti sto rispondendo, voglio almeno metà della tua boccetta di Parfum de Purité; sappi che te l’avrei presa comunque…

Anche la mia vita è messa in serio pericolo da questa massa di persone chiamate parenti, credo che uscirò seriamente ferita da queste vacanze…pensa, mia madre è pure incinta! Bleh, ci mancava solo questa.

Comunque, un indicibile zuppa di qualcosa mi sta aspettando, quindi concludo qui la mia fin troppo lunga lettera. Per quanto riguarda Scorpius, digli che non si libererà facilmente di me.

 

Rilesse il tutto, vi aggiunse un “A presto”, piegò la lettera e la legò alla zampa del gufo più scuro, che ripartì subito dopo. Si dedicò poi a quella per Glorya:

 

Slytherin adorata! Auguri anche a te e all’infortunato Derek!

Sì, consolati pure pensando a me, costretta a mangiare ogni cosa che mia Nonna mi mette nel piatto…anzi doppia porzione di tutto, dice che mi vede troppo magra…ma considera che per lei il peso giusto sarebbe intorno ai settanta chili! Dici di fare attività fisica? Hai ragione, ma aspettiamo la primavera…odio stare fuori al gelo, basta già l’ibernamento della nostra Sala Comune. Non vedo l’ora di ritornare ad Hogwarts, odio trovarmi qui!!!

A presto.

 

Soddisfatta di quello che aveva scritto, arrotolò la pergamena e la consegnò al secondo gufo, che era di un bellissimo color grigio sporco, che volò via diretto a Villa Maelle.

Con un sospiro, Lily tornò in sala da pranzo, dove evidentemente Ginny aveva appena annunciato la lieta novella al resto della famiglia, a giudicare dallo stato di eccitazione e commozione di tutti.

Nonna Weasley stringeva fra le braccia la sua ultimogenita, cercando di nascondere le lacrime, mentre Nonno Arthur dava soddisfatte pacche sulla schiena di Harry, che era vagamente a disagio. James ed Albus invece si erano già lanciati insieme a Rose, Angelica e Dominque sulla scelta dei nomi, anche se non sapevano ancora di che sesso sarebbe stato il futuro nascituro.

Ron lanciava frecciatine sulla virilità del suo migliore amico, mentre Percy si congratulava con non si sa bene chi del contributo all’incremento delle nascite che Harry e Ginny avevano dato; infine Eleanor stava raccontando a due interessantissime Fleur e Penelope dei riti propiziatori alle nascite che facevano nel suo paese.

-Cosa ci sia da gioire proprio non capisco…- disse Lily, credendo di non essere udita; ma vicino a lei c’erano Molly, Lucy e Roxanne, che stavano facendo uno stupido balletto intorno al tavolo, sul quale giacevano i resti dei primi piatti. Roxanne, la secondogenita di George ed Angelina, evidentemente l’aveva sentita, perché sbattendo stupita gli occhioni azzurri presi da suo padre, le chiese:

-Ma come Lily, non sei contenta? Anch’io vorrei tanto che mamma e papà mi facessero un altro fratellino o una sorellina!-

-Certo che sono contenta- replicò Lily con pesante sarcasmo nella voce, - chi non lo vorrebbe un altro Potter stereotipato in giro…-

Mentre pronunciava queste parole non si era accorta che il livello di rumore in sala si era progressivamente calmato, cosicché la sua frase fu udita da tutti. Così Lily si trovò innumerevoli e di diverse tonalità paia di occhi puntati addosso. Tutti evidentemente scioccati.

-Cristo- esclamò Ron, orripilato -sembra una frase alla Draco Malfoy-.

 

                                                                                   *****

 

Lily trascorse tutto il resto delle vacanze a cercare di irritare il più possibile i suoi genitori e i suoi fratelli. Prima di tutto appese stendardi dai colori verde argento su tutte le pareti della sua camera nella villetta di Mayfair, poi casualmente frantumò la teca dove suo padre teneva i resti della sua vecchia Nimbus 2000, distrutta al suo secondo anno dal Platano Picchiatore, ed infine spese fior di galeoni in giornali di moda e in vestiti nelle migliori boutique di Diagon Alley e Londra, sotto lo sguardo impotente di suo padre. Harry non sapeva cosa fare con lei, e non sapeva nemmeno se voleva fare qualcosa. Si limitava a vederla sempre più distante, sempre più fredda, sempre meno Lily.

James cercava di non pensare alla bambina che adorava coccolare quando era piccola, la cui prima parola non era stata mamma o papà, ma il suo nome; Albus non voleva ricordare quando le aveva insegnato a leggere e a scrivere, non voleva ricordare la gratitudine sul suo visetto tondo e paffuto.

Lily dal canto suo non pensava minimamente a loro, si limitava a conviverci come faceva con Isabelle Blackwell e Melissa Summers, le sue compagne di dormitorio con le quali aveva scambiato si e no quattro parole nell’arco di tutto il primo trimestre. Ogni tanto coglieva su di sé gli occhi verdi di suo padre, che continuavano a studiarla, o lo sguardo ferito di sua madre, che non smetteva di chiedersi dove avesse sbagliato con lei; si era convinta che Lily fosse diventata quello che era diventata solo per via di qualche immaginario suo errore, e non riusciva ad accettare che quella invece fosse la vera Lily.

Fu con grande gioia che Lily ritornò ad Hogwarts il 7 gennaio, certa ormai di aver segnato una invalicabile linea fa sé e gli altri Potter-Weasley.

 

Spazio Autrice:

 

Ed ecco il capitolo natalizio!!! Allora, c’è da dire che ho trovato molto difficile scrivere la prima parte, soprattutto perché temevo da un lato di renderla troppo pesante o esagerata, dall’altro  perché non volevo però renderla troppo leggera. Insomma, spero di aver trovato il giusto equilibrio fra il tragico e il comico J mi auguro vi sia piaciuto, perché mi ci sono impegnata molto…bella roba, direte voi, per averci messo così tanto! J aspetto come sempre critiche, complimenti, osservazioni, suggerimenti…tutto ciò che vi va di segnalarmi insomma. Ho notato con piacere che il numero di preferiti e di seguite aumenta costantemente e non sapete quanto io sia contenta ogni volta che vedo il numero salire! Grazie, grazie davvero a tutti. Passiamo allora a chi ha recensito il precedente capitolo (che ovviamente si è guadagnato tutta la mia gratitudine) e cioè Rebby, CherryLu (benvenuta!!!), BlackFra92, 979 e Lady Lynx.

Rebby: fidati, Lily non diventerà mai una brava ragazza, anzi :P dopo attenti calcoli matematici ho convenuto che Ginny potesse essere ancora in grado di rimanere incinta e così mi son detta: perché non portare un po’ di scompiglio? (muamuamua, risata demoniaca). Ti aspetto al prossimo capitolo, grazie della recensione J

CherryLu: ciao, benvenuta nell’universo di Poisonous Lily! Oddio non sai quanto io sia stata contenta di leggere che hai letto tutta la fanfiction d’un fiato, grazie grazie grazie!!! Ho deciso di renderla diversa dalle solite Lily, anche perché mi stuzzicava l’idea di crearla maleficamente controcorrente e sono felice di sapere che ti piaccia il modo in cui la sto descrivendo. Spero di ricevere una recensione anche per questo capitolo, intanto ti ringrazio tantissimissimissimo per quella che hai lasciato a questo. Baci J anzi, p.s: siii ti prego intasami di recensioni!!! (me ti guarda in ginocchio) J

BlackFra92: mia adorata!!! J come potrò mai strapparmi i capelli di fronte alle tue recensioni?!?!?! Giammai :P ma passiamo al tuo lunghissimo e bene accettatissimo (lo so, questo non è italiano) commento: si in mezzo alla bolgia dai capelli rossi alias la famiglia Weasley ho voluto mettere almeno un parente che Lily non odiasse e chi meglio di Fleur, che da come l’aveva presentata la zia Row all’inizio sembrava che se la tirasse un sacco ed era ultra snob? Appunto J

Spero che la reazione di Harry, che mi pare vagamente di aver capito non sopporti molto :P; ti sia piaciuta; confesso che volevo farlo finire al San Mungo, ma mi sono trattenuta…

Non disperarti per il nuovo/a potterino/a, chissà che Lily non riesca ad influenzarlo/a maleficamente…poooi, sì autorizzazione per Cassy concessa :P lei subisce molto questo paragone, ma non per questo odia Scorpius, anzi fra loro c’è sincero affetto, come credo si sia capito, semmai odia sua madre, Astoria…ho letto anch’io molte fanfiction dove veniva descritta come una serpeverde atipica che fa perdere la testa a Draco, ma nella mia fanfiction ho preferito descriverla come la moglie imposta dalle famiglie per la purezza di sangue, ed ecc…da notare la sua preferenza per Scorpius :P Draco invece ho voluto renderlo un pelo più umano, io immagino che voglia essere un padre diverso da quello che è stato Lucius per lui…ed infine Glorya, poverella! È una brutta situazione, ma ho intenzione di farla uscire fortificata, come hai detto tu, da tutto ciò. Bene, solo la risposta a te ha occupato mezza pagina (ma va bene, vuol dire che tu hai taaanto taaanto da commentare J) e ringraziandoti ancora concludo…anzi no, concludo dicendoti al prossimo capitolo!!!

979: siiii abbasso le famiglie alla peace and love, dove tutti si amano, si vogliono bene….bastaaa!! non le sopporto manco io (e si vede :P), non è vero che i purosangue sono tutti brutti e cattivi, anzi forse sono più sinceri nella loro freddezza (quando si tratta di freddezza) che non gli sdolcinati Weasley…Si è visto che tutto ciò ti piace, ma ti prego, ti scongiuro, continua a farmelo vedere J spero che le varie reazioni ti siano piaciute, e aspetto ansiosa la tua prossima recensione (che ci sarà…vero? J) un bacio, grazie grazie grazie…

Lady Lynx: per maschio o femmina dovrai aspettare ancora un bel po’…(okay, ammetto che persino io devo ancora deciderlo :P) Eh sì, anch’io sono di parte quando si parla di Draco….come non esserlo??? Lui è così…Draco :P

Blaise invece ho voluto renderlo un po’ libertino perché ho letto molte fanfiction dove interpretava il ruolo del grillo parlante, da coscienza dello sregolato Malfoy, e così nella mia ho voluto che fosse un po’ diverso, che i due si scambiassero i ruoli….spero ti sia piaciuto comunque, come anche questo capitolo, e ti aspetto al prossimo (sembra un po’ una minaccia lo so :P) un bacio!

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Capitolo 9
*** My eyes in your eyes ***


                                                                      CAPITOLO 9

                                                                                                                 My eyes in your eyes     

                                                    

Beatrice Venci non aveva mai visto il suo migliore amico James con un’espressione così abbattuta sul bel volto. Per tutto il primo giorno di lezioni se n’era stato zitto zitto, aveva rinunciato a prendere in giro gli Slytherin, non aveva organizzato nessuno scherzo per festeggiare il nuovo anno (e successivamente finire in punizione) e quella sera non se n’era andato in giro a caccia di quattordicenni da irretire, ma anzi se ne stava seduto di fronte al fuoco, con le ginocchia strette al petto.

Beatrice non gli aveva chiesto nulla, né aveva interpellato Fred, l’altro componente del nuovo Trio Miracoli; aspettava che fosse lui a dirle qualcosa. Ma visto che non sembrava averne intenzione, gli si sedette accanto, mangiucchiando una sfogliatella al caramello fumante come post dessert, e gli chiese:
-James…stai bene?-

Lui distolse lentamente gli occhi azzurri dal fuoco, e con diretta sincerità le disse:

-No-.

Beatrice ne fu sorpresa: si sarebbe aspettata una battuta scherzosa che anche se riuscita male avrebbe cercato di deviare la sua attenzione dalla domanda.

-Che cosa è successo?- gli domandò accorata, guardandolo negli occhi, castano nell’azzurro.

-Credevo che le vacanze di Natale avrebbero aiutato Lily a riavvicinarsi a noi e invece…- e le raccontò cos’era successo la sera della vigilia, e il giorno dopo…e il modo in cui erano continuate le vacanze.

-…ha sempre finto…- ripeté, continuando a fissarla, come se distogliendo gli occhi dai suoi sarebbe successa una catastrofe.

Beatrice era stupefatta: aveva trascorso qualche settimana dai Potter durante le vacanze estive del loro secondo anno, quando Lily aveva ancora nove anni. L’aveva trovata una bambina molto vivace, allegra, che le aveva fatto un sacco di domande sull’Italia; ci si era affezionata anche lei. Ed ora…

-James- disse in un soffio la bruna italiana, e spalancò le braccia. Non sapeva cosa dire per consolarlo, ma avrebbe potuto donargli un po’ del suo calore.

James la osservò ancora per un attimo, e poi senza esitazione, si tuffò nel suo abbraccio.

 

 

                                                                                                 *****

 

-Io ti venero, lo sai?-

Glorya Zabini fissava estasiata la sua migliore amica Lily Potter che, come Cassiopea Malfoy, se ne stava finemente stravaccata sul suo letto. Generalmente non parlavano molto prima di andare a dormire, ma per quella sera avevano fatto un’eccezione, per raccontarsi le vacanze.

-Cioè, i tuoi ti dicono che stai per avere un nuovo fratello o una nuova sorella e tu dici “ lo sapete che esistono i preservativi??”- proseguì la Zabini, dato che la Malfoy non era in grado di porre domande, essendo scossa dalle risate.

-Beh, sì…cosa dovevo dire? Evviva balliamo la samba??- rispose Lily con un mezzo sorriso, sniffandosi un polso; aveva già rubato un po’ del nuovo profumo di Cassiopea e non riusciva a smettere di annusarsi.

-No…però…- Cassiopea di sforzò di mettere insieme due parole di senso compiuto, -potevi dire…che so…bravi!-

-Sì bravi…magari li abbracciava pure…- la rimbeccò Glorya, al posto di Lily.

-No adesso non esageriamo…!- ribatté Cassiopea, seria, fingendo di tremare.

-Ah, e poi io esclamo “chi non lo vorrebbe in giro un altro Potter stereotipato…” e mio zio Ron fa: “cristo, sembra una frase alla Draco Malfoy!”- e dopo questa ci vollero almeno una decina di pacche sulla schiena di Cassiopea per evitare che si strozzasse per le troppe risa. Se lo immaginava suo padre dire una cosa del genere alla vista di un altro mini Potter in giro.

-E le vostre, di vacanze invece?- chiese poi la Potter, quando la Malfoy si fu ripresa.

-Ho quasi castrato mio fratello- annunciò Cassiopea, fiera.

-Tu sei il mio idolo- l’approvò Lily.

Glorya le guardò mentre discutevano di altre menomazioni a cui sottoporre l’ignaro Scorpius, indecisa se rivelare il segreto suo e di Derek. Era sicura che Cassiopea l’avrebbe stretta a sé per un brevissimo momento, essendo un tantino più espansiva di loro, mentre Lily l’avrebbe guardata dritto negli occhi, senza fare nient’altro. Ma poteva? Poteva liberarsi di questo peso, dividendolo con loro? Sì.

-Io ho spezzato in due la bacchetta di mia madre. Voleva provare su Derek un nuovo incantesimo di cui non oso neanche immaginare le conseguenze…-.

Le sue due amiche rimasero un attimo in silenzio, poi Lily chiese con voce calma:

-Perché voleva fare del male a Derek?-

-Vedete…- Glorya iniziò esitante, -mia madre beve, tanto e di tutto. E quando è ubriaca, non si rende conto di ciò che fa-.

Cassiopea e Lily reagirono esattamente come Glorya si era aspettata: la biondina l’abbracciò di slancio, ma la lasciò andare quasi subito, per tornare a sedersi a gambe incrociate mentre Lily aveva incastrato i suoi occhi viola in quelli nocciola della Zabini. Non l’avrebbe abbracciata, né le avrebbe detto parole consolatorie, ma sarebbe rimasta lì immobile, un punto fermo. Stabile.

Glorya aveva bisogno di entrambe, aveva bisogno che Cassiopea la mantenesse umana, con i suoi brevi slanci di affettuosità, ed aveva bisogno che Lily continuasse a guardarla, che le dicesse io sono qui.

 

                                                                            *****

 

-Perché hai di nuovo un braccio ingessato?- chiese Scorpius Malfoy, senza accennare ad aiutare Derek che aveva qualche difficoltà a mettersi il pigiama.

-Perché anziché di stare lì a fissarmi non alzi il tuo regale sedere e mi aiuti?- lo rimbeccò Zabini cercando in tutti modi di infilarsi la manica destra.

-Sì, se aspetti Scorpius puoi anche andare a dormire nudo…- intervenne Edward, che dopo aver aggiunto dieci cuscini in più al suo letto decise di dare una mano a Derek.

-Grazie, non ci speravo più!- esultò il suddetto invalido guardando astiosamente Scorpius.

-Beh, ho visto che ti stava già aiutando Edward e non ho ritenuto saggio alzarmi…perché hai il braccio ingessato?- insistette Scorpius; sapeva essere estremamente testardo…ma anche rompipalle come definizione andava bene.

-Due parole: mia madre- disse Zabini e non ebbe bisogno di aggiungere altro, perché sia Scorpius che Edward sapevano. Si guardarono per un breve istante, ghiaccio, nocciola e verde fusi insieme, e poi Edward per alleggerire la tensione del momento disse:

-Spacchiamo la clessidra del Grifondoro senza farci beccare?-

Scorpius e Derek la giudicarono un’ottima idea e così si misero a pianificare una nuova diabolica retata ai danni dei grifoni.

Thomas che stava fingendo di dormire nel suo letto, aveva in realtà seguito la loro conversazione, chiedendosi di che cosa mai stessero parlando quei tre. Thomas aveva un’unica qualità: era un bravo attore. Sapeva fingersi amichevole quando era con Derek, Scorpius e Edward, ma dentro di sé covava una bruciante rabbia. Li guardava scambiarsi anche solo poche frasi e capiva quanto fossero legati. Sebbene nessuno dei tre, da bravi purosangue com’erano, fosse portato a gesti d’amicizia, c’erano brevi attimi in cui coglieva lo spesso filo che collegava quei tre ragazzi apparentemente diversi. Scorpius, il più freddo di tutti, algido, superbo, privo di emozioni; Edward, lo scaltro dongiovanni, tagliente e ironico, che stava già allungando le mani su Lily Potter, benché fossero entrambi giovincelli ed infine Derek, riservato, scostante, cortese, eppure in fondo all’animo perfido. Legati da un’empatia che non era immediatamente visibile. Bastava anche solo vedere il loro modo di camminare alla stessa velocità, di stare seduti, vicini eppure lontani allo stesso tempo, di studiare allo stesso tavolo della biblioteca senza parlare eppure consci della presenza altrui per coglierla.   

E poi c’era lui Thomas, non bello, non furbo, non perfido quanto loro, solo una figura marginale, che si muoveva ai lati delle loro personalità emergenti.

Con chi Thomas Nott avrebbe potuto fondere i suoi spenti occhi verdi in uno sguardo di complicità?

 

                                                                                ****

 

Caroline Cavendisch sfogliava annoiata le pagine di Fabulous Witch, alla ricerca di qualche abito decente da far ordinare ad Hogsmade. Mmmh, magari quel pantalone di raso nero, si disse osservando con più attenzione la seconda pagina.

Qualcuno ebbe l’ardire di interrompere quell’importantissima attività della Regina rivolgendole la parola:

-Caroline…?-. Era Clarissa Dixon, sua presunta amica. La slanciata Slytherin dal corto caschetto biondo cenere e dagli occhi color cioccolato aspettava di ricevere un qualche cenno.  Caroline dal canto suo sollevò appena un delicato sopracciglio biondo ad indicarle che la stava ascoltando.

- C’è Mike Gallowey che vorrebbe uscire con te questo week end- la informò la Dixon, indicandole un tipo abbastanza aitante che la fissava come un ebete dall’altro capo della Sala Comune di Slytherin. Caroline lo osservò cinica, come si studia un animale in gabbia: abbastanza alto, capelli neri accuratamente acconciati con il gel, occhi castani poco profondi; la sua famiglia possedeva una catena di ristoranti di lusso sparsi in tutto il paese.

- Sbaglio o me l’aveva già chiesto?-veva già chiesto?possedeva una catena di ristoranti sparsi in o abbastanza aitante  aspettava di ricevere un qualche cenno.pers Caroline si rivolse a lei come ci si rivolge ad un dipendente ed infatti Clarissa le rispose da brava segretaria:

-Sì, una il 20 novembre alle 20:53 e una il dodici dicembre alle 18:36. Cosa devo riferirgli?-

Caroline fece finta di pensarci su, conscia che Mike Gallowey la stava ora guardando speranzoso e poi disse distaccata:

-Digli di ritentare il mese prossimo, magari sarà più fortunato. E segnati la data e l’ora di oggi- aggiunse, prima che Clarissa partisse in quarta per riferire il messaggio allo sfortunato Gallowey.

Caroline tornò soddisfatta alla lettura del giornale, poi, decidendo che quel pantalone di raso le piaceva proprio, ordinò a Grace Salinger di telefonare alla filiale di Hogsmade di Fabulous Witch affinché gliene tenessero uno da parte. Estrasse uno specchietto brillantinato dalla borsa e diede una rapida occhiata alla situazione trucco: sì, gli occhi celesti che ricambiarono il suo sguardo erano perfetti.

 

                                                                                                                          *****

 

Dominique Weasley stava rileggendo tranquilla gli appunti di Incantesimi in vista dell’interrogazione del giorno seguente, anche se conosceva a memoria ogni parola che vi era scritta.

Sebbene avesse ereditato gli occhi celesti di sua madre, i suoi capelli però erano di una strana tonalità a metà fra il tipico rosso Weasley e il biondo dei Delacour, un mix che sapeva affascinare i ragazzi. Era una brava studentessa, ligia al dovere e allo studio, com’era stata sua madre ai tempi di Beauxbatons, dato che oltre ad essere straordinariamente bella aveva anche un cervello. A differenza di Fleur però, possedeva una vena malandrina, forse presa trasversalmente da suo zio George, che la rendeva più sbarazzina della sua progenitrice.

Come Remus Lupin era stata la coscienza del primo quartetto Malandrino della storia, così Dominique fungeva da moderatrice di James, Fred e Beatrice, evitando sia a loro che a sé stessa una punizione al giorno. La tentazione di unirsi ai loro scherzi era stata sempre troppo forte da reprimere, ma visto che aveva deciso di cedervi, perché non farlo con un minimo di giudizio? Indubbiamente era più furba di James e Fred che, messi insieme, avevano zero sale in zucca e per i quali bastava che un piano fosse divertente e possibilmente pericoloso.

Il suo consueto ripasso serale fu interrotto dall’arrivo di Bea, che si buttò sgraziatamente sul suo letto, sparpagliando per terra tutte le pergamene.

-Tu sì che sai cosa vuol dire sedersi con grazia- osservò Dominique ironica, capendo che ormai non avrebbe concluso più nulla. Aveva un leggerissimo accento francese, che dava una strana cadenza musicale al suo modo di parlare.

Beatrice le fece una buffa smorfia, poi tornò seria. Dominique, vedendo la sua espressione cambiare, le chiese:

-Tutto bene?-

-Mmmh…- fece l’italiana-.

-Suuu…- la esortò Dominique, sapendo che quando Beatrice attaccava con quei tipi di mugugni poteva continuare in eterno.

-Mmmh…-

-Ti avviso, non ho tutto il tempo di questo mondo- l’avvertì Dominque, sperando in quel modo di accelerare il percorso di confessione della sua migliore amica.

Beatrice la guardò, mischiando il castano dei suoi occhi all’azzurro di quelli di Dominique, e dopo un teatrale sospiro, annunciò:

-Credo che mi piaccia James-.

Ci mancò poco che Dominque appiccasse accidentalmente fuoco ai suoi preziosi appunti.

-È il tuo migliore amico!-

-Lo so…- sospirò Beatrice afflitta.

-Non ti guarda neanche come ragazza!-

-Tu sì che sai come consolarmi…-

-Lascialo perdere, è un idiota e ti farà soffrire- proseguì imperterrita Dominque sebbene stesse parlando di suo cugino. Okay, sarà stato anche suo cugino, ma era comunque un’idiota che avrebbe fatto soffrire Beatrice. Passarono tutta la sera a discutere di lui, ma quando Beatrice si mise a letto, era sempre più convinta di essersi presa una colossale cotta per James Sirius Potter.

 

                                                                          *****

 

-Complimenti Ginny, questa sera hai davvero superato te stessa!- disse Hermione lasciandosi andare contro lo schienale della sedia e tenendosi la pancia come se stesse per scoppiarle da un momento all’altro. Quel venerdì sera lei e Ron erano stati invitati a casa dai Potter per la consueta cena che si teneva settimanalmente a MayFair e Ginny li aveva sorpresi con un mix di cibi giapponesi, indiani e messicani; sebbene lei non potesse mangiarli per via del bambino, si era impegnata per loro.

-Già, pensavo ci avresti avvelenati ed invece…- commentò Ron, battendosi lo stomaco soddisfatto. Per quel commento si prese un tovagliolo in faccia da Ginny che intanto sorrideva per quei complimenti; da quando era rimasta incinta si era dovuta allontanare dal lavoro presso il giornale sportivo per cui scriveva e di conseguenza aveva molto più tempo da dedicare ai suoi hobby.

-Sì, ora che ne direste di assaggiare il dolce di Hermione?- propose il Bambino Sopravvissuto, adocchiando bramoso la torta che i Weasley avevano portato come dessert.

Mentre le due donne erano in cucina ad occuparsene, Ron borbottò:

-Potevi non proporlo, sta sicuro che ora vomitiamo tutto quello che abbiamo mangiato…-

-Dai Ron, dobbiamo darle un po’ di fiducia…- sussurrò l’ex Prescelto guardando Hermione che amorevolmente suddivideva in parti uguali quello che sembrava un informe confuso ammasso di cioccolato, panna e Merlino solo sa cos’altro.

-La pensavo anch’io così ma…Hermione come casalinga è negata! Vorrei ricordati quegli orribili cosi di lana che lei spacciava per abiti da regalare agli elfi di Hogwarts per liberarli…- fece Ron, con tono cospiratorio; se sua moglie l’avesse sentito tessere un quadro così poco lusinghiero delle sue doti domestiche sarebbero stati guai.

-Eh, come scordarseli…- convenne Harry e poi si interruppe di colpo, all’arrivo delle due signore. Hermione pose davanti a loro i piatti con la loro porzione, e li osservò mentre assaggiavano il primo boccone, sfidandoli a dire qualcosa.

Ad Harry e Ron quella roba sembrò peggio della Pozione Polisucco che erano stati costretti a bere al secondo anno, l’unica differenza era che questa volta non potevano correre al lavandino a sputare tutto. Si sforzarono entrambi di mandare giù l’impasto malefico, ed Harry trovò persino il coraggio di bofonchiare:

-Ehm…buono! Brava Hermione!- mentre Ron si limitò ad annuire con fare convinto. Hermione, forse per premiare i loro notevoli sforzi per soddisfarla, disse con un sorriso:

-Okay potete ficcarvi un dito in gola e rimetterla…-

L’ex Trio Miracoli si guardò, in un turbinio di smerlando, azzurro cielo e castano dorato, e poi scoppiò a ridere, complice. Erano sopravvissuti insieme a Lord Voldemort e ai suoi Horcrux, avevano battuto Mangiamorte e creature demoniache, avevano riso, pianto e sofferto insieme, si erano odiati a volte, altre avevano sentito l’incessante bisogno l’uno dell’altro, eppure erano ancora lì, seduti alla stessa tavola, ancora in grado di ridere.

 

 

                                                                       *****

 

-Sei un coglione-.

Draco Lucius Malfoy buttò il fumo fuori dalle sensuali labbra, direttamente in faccia ad uno scocciato Blaise Zabini, che si sventolò una mano davanti al viso.

-Cazzo Draco, soffia quello schifo da un’altra parte! E poi qui non si può neanche fumare- sbottò, puntando il dito sulla parete opposta, dove torreggiava un divieto di fumo grande quanto una casa.

I due ex Slytherin sedevano ad un elegante tavolino posto in un separè del Dissolue Âme Club, sorseggiando un aperitivo in attesa della cena; Draco vi aveva aggiunto la consueta sigaretta, che insieme al completo giacca pantalone nero, la costosa camicia grigia dai primi tre bottoni aperti, gli conferiva un’aria elegantemente seducente. Se possibile, l’età l’aveva reso ancora più affascinante, con le sue leggere rughe intorno alla bocca.

Blaise non era da meno ed entrambi si attiravano gli sguardi delle poche signore presenti, essendo il Dissolue Âme Club un luogo di ritrovo per nobili purosangue.

-Non cambiare discorso. Sei un vigliacco. L’hai visto bene il braccio di tuo figlio, e hai fatto finta di niente-.

-Non sono cazzi tuoi- fu la gentile risposta di Zabini.

Draco assottigliò gli occhi color del ghiaccio, e si avvicinò pericolosamente al volto di quello che, pur essendo un emerito imbecille immaturo, rimaneva pur sempre il suo migliore amico:

-Ascoltami bene. Se io vedo di nuovo che Derek ha anche solo un graffio o che Glorya sta piangendo fosse anche solo per un cazzo di Troll a scuola, io ti vengo a prendere dovunque tu sia e ti spacco la faccia chiaro? Sei un padre, comportati come tale- e detto questo, lo fissò ancora a lungo, blu nel ghiaccio, per imprimergli bene il messaggio. Fu Zabini a distogliere gli occhi per primo, imbarazzato. Draco aveva ragione. Draco sapeva cosa voleva dire avere un padre assente. Draco sapeva e per questo metteva da parte il suo naturale menefreghismo verso tutti e tutto per prenderlo per i capelli e porlo di fronte alla realtà.

Gli amici fanno anche questo. Si fanno odiare per le parole veritiere che dicono, vorrebbero poter girare la faccia dall’altra parte, fregarsene, lasciare che ti rovini la vita con le tue stesse mani. Ma non si comportano così, perché sono veri amici. E Draco Lucius Malfoy, sebbene altero, freddo, era un vero amico. Nel bene e nel male.

 

Spazio Autrice:

Sono consapevole del fatto che questo capitolo fa pena. Non succede niente di particolarmente utile alla storia e si tratta più che altro di una raccolta su vari momenti di diverse amicizie, della Next e della “Old” generation. L’ho introdotto perché mi serviva una breve pausa fra gli avvenimenti dei capitoli 7 ed 8 e quelli che succederanno in quelli seguenti. Mi auguro vi sia piaciuto lo stesso…

Allora, a costo di essere ripetitiva, ringrazio chi ha messo la mia fanfiction fra preferiti e seguite anche se non lascia commenti, anche se mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Grazie! Poi, passiamo alle recensioni sul capitolo “Christmas”, lasciatemi da Rebby, Red_Apple, 979, BlackFra92 e Lady Lynx; inserisco anche UCB, che si è letta d’un colpo tutta la fanfiction (graziee) e che ha lasciato una recensione al capitolo “Slytherin ad Chanel”.

Rebby: hai ragione!!! Ho sbagliato i calcoli…ma ahimè la matematica non è decisamente il mio forte, sigh! Sospetto anch’io che la nascita di Ginny sia un miracolo della natura, ma sai com’è, alla zia Row tutto è concesso!!! Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto, aspetto un tuo commento anche a questo nono J grazie per la recensione, baci!!!

Red_apple: noo non chiedermi perdono, io sono già ultracontenta per tutte le altre recensioni che mi hai lasciato!!! :) lieta di aver soddisfatto le tue aspettative riguardo la reazione di Lily…ma d’altra parte in quale altro modo avrebbe potuto reagire la nostra eroina del male?? :P ed Harry che rischia l’infarto non potevo proprio non metterlo…muamuamua (risata diabolica). Ripeto, a costo di essere pallosa, sono strafelice che la fanfiction ti piaccia e spero che questo nono capitolo sia all’altezza di tutti gli altri…e soprattutto di aver postato velocemente :) baci, alla prossima!!!

979: allooora premetto che ho dipinto volutamente Lily come un mostro all’inizio del capitolo (comunque, ti rassicuro, so che non vuoi certo offendere la mia fanfiction e le reazioni che hai avuto sono quelle che volevo suscitare :) ) perché infondo lei è ancora una bambina, e se da una parte è perfida e insensibile per natura, dall’altra è ancora immatura e come tale ha delle reazioni immature. Sono contenta che però nella seconda parte si sia “ripresa”, ho inserito le lettere proprio per abbassare un po’ il livello di acidità della parte precedente. Confesso che ci ho messo un bel po’ a scrivere la parte di Harry e Ginny soli, ma almeno il mio sforzo è stato ripagato :P per quanto riguarda Gossip Girl confesso che non l’ho mai visto quindi mi sembra insolito che a molte persone la mia fanfiction lo richiami alla mente, ma finché è una cosa positiva ben venga!!! Ti ringrazio per la recensione, e ti aspetto alla prossima! Baci!!

BlackFra92: my darliiiiing (che figo questo termine, lo voglio usare anch’io!!!)

Come al solito non mi hai delusa, lasciandomi le mie adorate recensioni chilometriche…grazieeee!!!! Temevo che “agglomerato di cellule” fosse un po’ forte come espressione, ma a quanto pare no…che bello, sei rimasta in stato comatoso per l’idiotissima uscita di Ron. Sìì, me felice!!! Poi, ho notato con piacere che ti sei accorta della “citazione dotta” che ho preso dalla filastrocca del Cappello Parlante al primo anno di Harry…proprio pensando a quei versi ho deciso di mettere in evidenza come Lily, Cassy e Glorya si stiano legando da un’amicizia vera e profonda; spero ti sia piaciuto il pezzo su loro tre di questo capitolo!! E siccome non sono stata abbastanza ripetitiva, ripeto appunto: sono contenta che il natale in casa Malfoy ti sia piaciuto, ho cercato di rendere Scorpius un po’ più umano e Cassiopea come una normale bambina di undici anni, sebbene un attimo dopo ritorna Vipera; e anche che Glorya e Derek appaiano più maturi rispetto alla loro età, proprio a causa della madre. In conclusione sono strafelice di tutta la tua lunghiiiiiiiiiissima recensione : ) okay, anche questa volta ho occupato mezza pagina di word…perciò, esigo un’altra recensione così per questo capitolo!!! :P un bacio enorme, alla prossima!

Lady Lynx: sìì che bello anche te condividi la mia antipatia per Ginny!!! Ho sperato fino all’ultimo che Harry rinsavisse e scegliesse un’altra, ma purtroppo la zia Row non ci ha concesso questa grazia e ce la dobbiamo tenere…sigh!

Volevo mettere una vendetta in stile Lily per Albus, ma mi sono detta che Lily l’aveva già bastonato abbastanza per questo capitolo e così mi sono astenuta :) mi auguro di trovare un’altra delirante recensione a questo capitolo, un bacio!

UCB: ciao!!! Davvero la mia fanfiction ti ha tenuta incollata al pc tutta la sera?!?!? Wow, è fantastico….grazie grazie grazieee!!! Sono contenta che il modo in cui rendo Lily ti piaccia, anche perché ce la sto mettendo tutta per renderla originale e diversa rispetto alle altre, essendo che a me in prima persona non piace come la descrivono in altre fanfiction. Concordo sul fatto che ci sia un po’ di Lily in tutti noi (me per prima, se no come mi verrebbero in mente certe cose?!) e sono felice che sia anche un personaggio attuale, in cui ci si possa rispecchiare. Perciò ancora grazie! Ti confesso che anche a me all’inizio non piacevano quelle sulla next, anche perché la maggior parte tratta di Rose e Scorpius, ed è per questo che ho deciso di scriverne una un po’ più innovativa…in conclusione, ancora grazie per la recensione, spero che questo nono capitolo ti sia piaciuto e di ricevere anche solo due parole di commento (ma non sentirti assolutamente obbligata!). Baci!!!

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Capitolo 10
*** What I want, when I want ***


                                                                                CAPITOLO 10

                                                                                                                      What I want, when I want

 

Una delle cose che Lily Luna Potter detestava di più sulla faccia della terra era doversi muovere in mezzo ad una folla. Di qualsiasi tipo, non le importava che si trattasse della stazione di King’s Cross, di un centro magicommerciale o di un autobus (sul quale era stata costretta a salire una sola e penosa volta nella sua vita). A infastidirla era il trovarsi schiacciata in mezzo ad altre persone, specialmente se Babbani, che le pestavano i piedi, che la spingevano, che le tossivano addosso…detestava doversi muovere a rilento, adattarsi alla loro modalità di spostamento. Se fosse stato per lei, in ogni luogo pubblico avrebbe dovuto essere affisso un cartello con su scritto: vietato accalcarsi.

Fu per questo motivo che arricciò il suo aristocratico nasino quando, un mattina di fine gennaio, passò davanti alla bacheca degli studenti affissa vicino al portone della Sala Grande. O meglio, cercò di passarvi, perché una fastidiosa folla di persone le ostacolava il passaggio. Non avendo alcuna intenzione di infilarsi in quell’ammasso di corpi umani più o meno profumati, sbottò a voce alta e seccata, di modo che la sentissero tutti:

-Beh? State aspettando la venuta degli alieni per togliervi di lì?-

La maggior parte degli studenti si voltò verso di lei, per vedere chi aveva parlato con tono così scocciato, ma a risponderle fu Vanessa Blindsworth, che come gli altri stava leggendo un annuncio appeso lì sulla bacheca.

-Ci scusi sua Maestà Potter, non volevamo intralciare il suo cammino!- disse la bionda Grifondoro con pesante sarcasmo nella voce.

Lily la scrutò dall’altro verso il basso, facendola arrossire lievemente, e poi replicò:

-Brava, suddita, fai bene a invocare il mio perdono. Ora ti vuoi levare?-

Vanessa strinse le labbra indignata per il tono superiore che la Potter aveva usato con lei, mentre la maggior parte della gente iniziava a spostarsi per farla passare. Lily si era fatta già una buona fama di persona estremamente vendicativa, ed in molti ritenevano non fosse saggio contrariarla.

Lily fece finta di ringraziare, dispensando sorrisini gelidi qua e la, e poi si avviò tranquilla verso la Sala Grande; passando a due centimetri dalla bacheca però, capì come mai in molti si erano soffermati di fronte ad essa. Una pergamena affissa lì con un chiodo a forma di freccia annunciava che per domenica 6 febbraio era stata organizzata un’uscita ad Hogsmeade. Si stava già immaginando piena di sfavillanti sacchetti contenenti i suoi numerosi acquisti fatti nelle prestigiose boutique del villaggio di maghi più famoso, quando si ricordò che agli studenti dei primi due anni non era concesso partecipare all’uscita.

Stava pensando ingrugnita ancora a quella stupida regola, quando si sedette al tavolo degli Slytherin per fare colazione. Non degnò nessuno neanche di mezzo saluto, neppure Glorya e Cassiopea, che stranamente era scesa a colazione prima di lei.

-Cos’è, ti è morto il gatto?- l’apostrofò la Zabini, vedendo che Lily non dava cenni di vita.

-O peggio, i capelli non stavano come volevi tu?- la corresse la biondina affianco a lei.

-Tz! Fosse quello!- sbottò Lily.

-E allora?- domandò ancora Glorya.

-Non avete visto l’annuncio in bacheca?-

Le due amiche si guardarono leggermente confuse, cosa che fece capire a Lily che probabilmente quando camminavano erano troppo intente a specchiarsi nelle armature per notare qualsiasi altra cosa.

-Domenica 6 febbraio c’è l’uscita ad Hogsmeade!- chiarì Lily, seccata per il fatto che non lo avessero capito subito.

-E…?- la incalzò la Malfoy, che proprio non capiva il motivo della sua irritazione.

-E noi non possiamo andarci!-

-Che peccato Lilian, vorrà dire che scatteremo tante foto da farti vedere- commentò ironico Scorpius Malfoy, lasciando momentaneamente da parte la fetta biscottata che stava sgranocchiando.

Lily si trattenne dal digrignare poco finemente i denti e stava già per rispondergli a tono, quando le venne improvvisamente in mente che…

-Tu fai il terzo anno!- esclamò, puntandogli contro un dito dall’unghia smaltata di rosso scuro.

-Sì- rispose Malfoy, -però, non ti facevo così sveglia…- aggiunse poi, sarcastico, non comprendendo il motivo di quella sua affermazione.

-E se tu hai tredici anni, vuol dire che ad Hogsmeade ci puoi andare…- rimuginò Lily più rivolta a sé stessa che ad un alquanto perplesso Malfoy, - e se puoi andarci tu…allora anche Edward…-

Con il volto tutto illuminato, Lily si voltò verso le sue amiche, ed annunciò:

-So come andare ad Hogsmeade!-

Cassiopea e Glorya la guardarono confuse, non avendo colto il lampante collegamento fra Edward e Hogsmeade.

-Pensi di infilarti nella borsa di Edward?- le domandò Cassiopea, con lo stesso sarcasmo di Scorpius. Il diretto interessato si trovava qualche posto più in là, a chiacchierare con Derek; non si era accorto di essere improvvisamente diventato l’oggetto dell’attenzione di Lily.

-Figurati…semplicemente userò il Mantello dell’Invisibilità di mio padre, ed Edward mi porterà con sé- rispose la rossa, mentre nella sua mente stava già prendendo forma il resto del piano.

Niente l’avrebbe tenuta lontano dallo shopping. Le mancavano giusto quelle cinque o sei paia di jeans, poi necessitava di un paio di nuovi stivali…e a pensarci bene meglio prendere anche due o tre felpe…e perché no, qualche maglioncino…

-Bello, ma il Mantello dove lo trovi?- chiese Glorya, strappandola brutalmente dalle sue fantasie.

-Se conosco bene James, l’avrà trafugato da casa nostra già al suo primo anno. Me lo farò dare- rispose, dopo averci riflettuto un attimo. James non avrebbe mai potuto rifiutarle nulla…

-Certo, sono sicura che te lo offrirà su un piatto d’argento, dopo tutto ti sei comportata come uno zuccherino ultimamente…- osservò Cassiopea, facendole storcere le labbra. Lily non sapeva che Scorpius aveva continuato ad ascoltare la loro conversazione, e che stava già pensando a come rovinarle il piano…

-Donne di poca fede, sappiate che se il mio piano funziona, non vi porterò con me- ribatté Lily, ed immediatamente Cassiopea mise su la faccia da cucciolo che adottava quando voleva ottenere qualcosa da Scorpius.

-E non mi guardare così tu, sono incorruttibile- la stroncò subito Lily e un attimo dopo l’espressione di Cassiopea si era ricomposta.

Dopo cinque ore di lezione, Lily aveva già una tattica pronta, e la attuò a pranzo.

Cercando di non mostrarsi troppo schifata, si avvicinò al tavolo di Grifondoro attirandosi immediatamente gli sguardi stupefatti delle sue cugine Weasley; era risaputo che Lily le evitava come la peste.

Spintonando delicatamente qui e là, riuscì a sedersi vicino a James che essendo impegnato nella difficilissima attività di parlare e mangiare contemporaneamente non l’aveva notata; di fronte a lui si trovava Beatrice, che appena la vide, tacque per poi schiarirsi la gola imbarazzata.

-Beh? Perché ti sei zittita?- le domandò James e poi seguendo la traiettoria del suo sguardo, si trovo Lily seduta affianco. Ci mancò poco che saltasse via dalla panca, a giudicare dall’espressione stupefatta che aveva.

-Lily!-

-James, caro- rispose lei, amabile. Caro? si chiese James, osservando ora diffidente sua sorella.

-Che cosa vuoi?-

-Fare due chiacchiere- rispose lei, con naturalezza. Cosa c’era di più normale che voler parlare un po’ con il proprio fratello?

-Fare due chiacchiere- ripeté James, stringendo gli occhi azzurri sospettoso.

-Okay, no lo ammetto, non voglio fare due chiacchiere- ammise Lily, rendendosi conto che James non l’avrebbe bevuta.

-E allora che vuoi?-

-Vedi…- iniziò Lily e poi si avvicinò a lui con fare cospiratorio,- hai presente Caroline Cavendish…-

-Sì, quella stragnocca della tua Casa…- annuì James con gli occhi già a forma di cuore; la Regina era amata da tutti, indipendentemente dalla Casa. Lily, a differenza di James, notò lo sguardo ferito di Beatrice che si era resa conto che anche su James la Regina esercitava un certo fascino.

-Ecco lei…vedi ho sentito in Sala Comune che vorrebbe uscire con te, ma che sai, non vorrebbe farsi vedere subito con te…- gli raccontò lei e godette nel vedere la sua bocca spalancarsi per la sorpresa, in contemporanea con quella di Beatrice che si era invece serrata sino all’inverosimile.

-Davvero?- chiese il più grande dei Potter.

-Davvero, ti trova affascinante- annuì Lily, dandogli mentalmente dello sciocco. Come se la Regina potesse mai abbassarsi ad uscire con un Grifondoro, per di più del quarto anno! O come se fosse una di quelle che spifferano i loro fatti ai quattro venti…

-Allora io le ho detto che tu hai un Mantello dell’Invisibilità…- aggiunse, facendogli credere di essere in grande sintonia con la Cavendish,-…perché tu ce l’hai vero?-

James annuì vigorosamente, non accorgendosi del tranello in cui stava per cadere.

-Bene…le ho detto che tu hai questo Mantello e che saresti stato sicuramente disponibile ad usarlo per uscire con lei…capisci, lì sotto nessuno vi vedrebbe…- proseguì, con James che pendeva dalle sue labbra.

-Ma…-

-Ma?! Che ma?!- la interruppe James, spaventato all’idea che la sua possibilità di provarci con la Regina svanisse.

-Lei, che è astuta, ha detto che non crede al fatto che tu possiedi il Mantello, e che ci avrebbe creduto solo se lo avesse visto- concluse lei, e tacque furbamente per dargli modo di riflettere sulla cosa. Da una parte James sapeva che un’occasione come quella non gli sarebbe mai più capitata dall’altra però…

-Ma come faccio a farglielo vedere? Cioè, se non vuole essere vista con me subito, non posso mica avvicinarmi a lei…-

-Giusto- approvò Lily fingendo di ammirare il suo acume, -ma io ho deciso che per questa volta ti darò una mano. Vedi, se tu dai il Mantello a me, io posso senza problemi mostrarlo a Caroline. Infondo siamo nella stessa Casa e per di più amiche, nessuno si insospettirà…-

-Davvero faresti questo per me?-  domandò James speranzoso lanciando occhiate bramose alla Regina che proprio in quel momento si voltò verso di lui. Beatrice intanto stava stringendo sempre di più la presa sul tavolo, tanto da farsi sbiancare le nocche.

-Ma certo! Sono pur sempre tua sorella…- rispose Lily, come se fosse ovvio. James sembrò dimenticarsi che Lily non si comportava come tale da cinque mesi, che li evitava, perché si vedeva già seduto ad un tavolino appartato con Caroline, che lo guardava adorante…le avrebbe preso la mano…e poi…Probabilmente fu quel “e poi” prodotto dalla sua fertile immaginazione che lo spinse a dire a Lily:

-Grazie! Allora più tardi ti do il Mantello, così lo puoi fare vedere a Caroline. Ma solo a lei, mi raccomando! Solo pochi possono sapere della sua esistenza!-

-Ovvio…un oggetto così prezioso…- commentò Lily, e poi lanciando un’occhiata soddisfatta a Beatrice- avendo capito che l’italiana era cotta del suo migliore amico- si alzò dal tavolo dei grifoni.

 

                                                                        *****

 

Con una scusa o con un’altra, Lily aveva evitato la consegna del Mantello fino alla domenica mattina. Se infatti James gliel’avesse dato subito, Lily avrebbe teoricamente mostrarlo subito a Caroline e poi riconsegnarglielo; invece Lily aveva preferito arruffianarsi per tutta la settimana Edward, che questa volta non era stato molto facile da convincere. Sebbene volesse passare la domenica pomeriggio con Lily, temeva che in qualche modo li avrebbero scoperti. Non voleva finire in punizione, era uno Slytherin, per cui non ci si doveva aspettare atti di coraggio da lui. Ma alla fine Lily l’aveva spuntata, sfoderando tutte le armi di persuasione in suo possesso: l’aveva lusingato per il suo bel faccino, lodato per la sua infinita perfidia –l’unica dote apprezzabile in un Serpeverde- e, vedendo che i suoi complimenti non stavano sortendo l’effetto sperato, aveva detto, il sabato sera in Sala Comune, con tono noncurante:

-Beh…se non lo farai tu…lo chiederò a qualcun altro…chissà…magari anch’io troverò il mio primo amore durante il mio primo anno…a molti succede così sai…- e aveva condito il tutto con il suo tipico sorrisino da serpe made only in Lily.

A quelle parole il giovane Nott aveva drizzato le orecchie, e non volendo farsi scappare l’opportunità di tenersi Lily buona per una eventuale futura storia, aveva detto:

-E va bene! Sappi che se ci scoprono…-

-Non ci scopriranno- l’aveva interrotto Lily, prima che lui potesse aggiungere una qualche minaccia; non voleva essere costretta a rimettere anche lui al suo posto, le serviva per andare ad Hogsmade.

Così, terminata l’opera di convincimento di Edward, la domenica mattina del sei febbraio, Lily si era recata tutta giuliva di fronte al quadro della Signora Grassa, dove suo fratello le avrebbe dovuto dare il mantello. Come d’accordo, James la stava aspettando con la schiena appoggiata al muro, posizione scelta apposta per nascondere un certo manto argentato.

Appena Lily lo vide si stampò in faccia un’espressione da sorellina contenta di rendersi utile e gli si avvicinò con passo sicuro.

-Ciao James!- lo salutò sforzandosi di apparire allegra e bisogna dire che Lily Luna Potter era un’ottima attrice: nessuno guardando il suo sorriso avrebbe mai detto che stava fingendo,

-finalmente posso far vedere il Mantello a Caroline! Sai, lei è molto impegnata e ti giuro che questa settimana non ha avuto un buco di tempo….povera stella, ha i M.A.G.O quest’anno…- aggiunse, mentre suo fratello la guardava tutto estasiato.

-…e sai com’è, non volevo certo rischiare di rovinare il Mantello o perderlo! Meglio che tu me l’abbia dato solo oggi, Caroline mi aspetta nel suo dormitorio dopo pranzo, mi ha detto…- proseguì, glissando naturalmente sul fatto che proprio per l’ora di pranzo Gazza si sarebbe appostato davanti al portone di Hogwarts per controllare gli studenti in uscita.

-Certo, certo…allora tienilo, cerca di mostrarlo subito a Caroline!- la interruppe lui, impaziente. Già si immaginava di poter passare un braccio intorno alle esili spalle della Regina, con lei che lo guardava, socchiudendo le labbra in attesa di…

-Bene!!- Lily lo strappò brutalmente dalle sue fantasie, prendendogli dalle mani il liscio mantello color argento scuro, compagno e complice delle tante avventure di Harry Potter,

-Allora vado, dopo pranzo le faccio vedere che il Mantello esiste davvero…e lei vorrà sicuramente uscire con te! Anzi, posso già dirti con sicurezza che ti aspetterà sotto il Mantello vicino al Portone, verso le tre…ma per sicurezza ti faccio arrivare un messaggio, d’accordo?- disse Lily, sperando che suo fratello non vedesse la bramosia nei suoi occhi.

-D’accordo! Ah Lily…- rispose lui, fermandola prima che si allontanasse.

-Sì?- fece la Potter, pregando che si muovesse. Doveva prepararsi adeguatamente per la sua prima uscita ad Hogsmade!

-Grazie, per tutto- le disse lui con sincerità. Se Lily avesse posseduto una coscienza, si sarebbe sentita in colpa per aver sfruttato e manipolato in quel modo James, ma dato che lei una coscienza non ce l’aveva, il problema non si poneva neanche. Così con finta modestia replicò:

-Ma di niente!- e detto questo riuscì finalmente ad andarsene. Appena ebbe svoltato l’angolo, il sorriso sparì dalle sue labbra.

 

                                                                           *****

 

 

Scorpius Malfoy era incazzato. Primo, non avrebbe potuto fare una soffiata ai professori avvertendoli che Lily Potter aveva intenzione di uscire dal castello pur essendo troppo piccola, perché altrimenti sarebbe finito nei guai anche Edward; secondo, come se ciò non bastasse a fargli alzare la pressione sanguigna, avrebbe dovuto trascinarsela dietro per tutto il pomeriggio. Come gli aveva fatto notare Edward, lui non poteva di certo andare da solo ad Hogsmeade con lei- benché avesse voluto- perché vedendolo parlare apparentemente da solo, qualcuno si sarebbe potuto insospettire. Aveva così coinvolto anche Derek, che non nutrendo una particolare antipatia nei confronti della giovane Potter, aveva acconsentito ad andare con lui. E così Scorpius si era visto costretto ad aggregarsi, con suo sommo orrore.

Non gli era sfuggito il sorrisino trionfante che Lily gli aveva rivolto a colazione: la maledetta Vipera sapeva che lui aveva avuto intenzione di arrecarle danno, ma sapeva anche che non poteva farlo. Era infatti consapevole che Lily non si sarebbe fatta alcuno scrupolo a confessare che Edward avrebbe dovuto aiutarla nella realizzazione del suo piano criminale, pur di fargliela in qualche modo pagare. Stava cominciando a capire come funzionava la mente di quella piccola serpe ed era solo per non doversi sopportare un Edward arrabbiato con lui – e quando ci si metteva sapeva essere davvero insopportabile- per un mese intero a causa di una punizione che lui, Scorpius, gli aveva volontariamente procurato, che si era infine deciso a tenere la bocca chiusa.

Così, alle tre di quello sfortunato pomeriggio, Scorpius lasciò la Sala Comune al seguito di Derek, Edward e qualcun altro non immediatamente visibile, con un’espressione alquanto incazzosa stampata sul suo bel visino. Tuttavia gli venne da ridere, quando passando vicino al portone, vide un alquanto agitato James Potter che sussurrava furtivo ai muri:

-Caroline…? Caroline, ci sei? Non ti vedo!-

Lily infatti aveva provveduto a mandare un fittizio messaggio a James, confermandogli l’appuntamento con la Cavendish, di modo che non si accorgesse subito di essere stato bellamente imbrogliato.

-Che idiota…- commentò Scorpius schifato, mentre con tranquillità sorpassavano Gazza, che aveva riservato loro lo stesso sguardo arcigno e sospettoso che rivolgeva a tutti, senza però accorgersi che erano in realtà quattro e non tre.

Mezz’ora più tardi, Lily metteva piede ad Hogsmeade.

Dopo la guerra, le vie del famoso villaggio di maghi avevano cambiato nome; le autorità avevano ritenuto doveroso dare un tributo ai caduti per la salvezza dei maghi e così ora ci si poteva ritrovare a passeggiare per Moony’s street o a sostare su una panchina di Moody’s Square. Come ulteriore omaggio, era stata posta infondo alla principale via della cittadina un monumento ai caduti raffigurante un mago in ginocchio con la bacchetta spezzata sul quale erano incisi tutti i nomi di coloro che avevano dato la vita per la libertà della comunità magica.

Ma a Lily non interessava tutto questo, non interessava che ci fosse lì il nome di suo zio Fred o quant’altro; a lei interessavano i negozi. Si fermò davanti a Fabulous Witch e sbucò da sotto il Mantello, costringendo anche Edward, Derek e Scorpius a bloccarsi.

-Allora- esordì Lily e Scorpius notò che stranamente portava un cappuccio a coprirle i capelli,

-io oggi sarò tua sorella- proseguì puntando un dito contro Edward, e liberò la lunga chioma. Con sorpresa, il bel rosso rubino era diventato un castano ramato in tutto e per tutto uguale alla tonalità di capelli di Edward; ad uno sguardo poco attento, sarebbe potuta effettivamente passare per la sorella minore di Nott.

-Io e te siamo venuti qui con il permesso dei genitori, ricchi e facoltosi, che mi hanno lasciato molti galeoni per soddisfare i miei desideri- aggiunse, facendo tintinnare la borsa di maglia.

-Tu pensi che io abbia voglia di stare tutto il giorno dietro te e i tuoi capricci?- intervenne a quel punto Scorpius, che già si immaginava un interminabile pomeriggio seduto a osservare le sfilate di Lily. Lei lo degnò a malapena di un’occhiata, come se non si fosse neanche accorta della sua presenza e rispose:

-No Malfoy, vai pure. Meno ti sto vicino e meno mi irrito-.

Gli occhi di Scorpius si fecero di pietra. Come si permetteva quella stupida sanguesporco di rivolgersi a lui in quel modo, trattandolo come un domestico da congedare? Pensava forse di poterlo trattare come uno zerbino, alla stregua di tutti quelli che avevano stupidamente iniziato a rispettarla e temerla?

In un lampo, si avvicinò a lei, spingendola senza toccarla contro il muro di pietra della stradina. Con il volto ad un centimetro da quello di avorio della Potter sibilò, come un serpente estremamente velenoso:

-Non osare mai più rivolgerti a me in quel modo, chiaro?-

Sebbene la via fosse piena di studenti, fra di loro era calato un silenzio pesante; sembrava che anche Edward e Derek stessero trattenendo il respiro, in attesa di vedere come si sarebbe evoluta la situazione.

Lily non batté ciglio, né il suo cuore accelerò i battiti; solo un lievissimo rossore sulle guance di neve tradiva un certo nervosismo. Non era sicura che Scorpius non le avrebbe fatto del male, pur essendo lei una bambina e lui un ragazzino.

-Io mi rivolgo a te come voglio, intesi?- replicò dura.

Scorpius le posò una mano sulla spalla e strinse; da lontano poteva sembrare che la stesse accompagnando all’interno del negozio, in realtà ce la stava trascinando di forza.

Sebbene la sua presa le facesse male, Lily non disse nulla né lo strattonò; non voleva farsi notare.

 

Lily trascorse un magnifico pomeriggio passando da una scintillante vetrina all’altra, aggiungendo pacchetti su pacchetti, acquistando di tutto e di più. Lo spiacevole episodio con Scorpius era stato registrato e accantonato in un angolo della mente, in attesa di essere recuperato e analizzato. Malfoy dal canto suo aveva fatto il possibile per rovinarle lo shopping, sostenendo che tutto ciò che Lily vedeva o esaminava era da stracciona Babbana o da proletaria, ma nonostante questo non la scalfì minimamente. Tutto sommato persino Derek e Edward si divertirono con lei ad aiutarla nella scelta o a seguire lo scambio di battute acido fra Lily e Scorpius; erano adorabilmente insopportabili.

Ritornarono al castello proprio mentre i capelli di Lily ritornavano del loro consueto rosso rubino. Nonostante l’intento della Potter fosse trascorrere tutto il tempo in boutique, aveva “concesso” loro di andare ai Tre Manici di Scopa dove Derek le aveva gentilmente offerto un tè caldo alla cannella- il suo preferito- mentre loro si scaldavano con della crema al caramello con panna alle nocciole; di certo loro non bevevano della volgare Burrobirra. Li aveva poi accompagnati al Ramo D’oro, negozio di articoli sportivi, dove Derek doveva ritirare la sua nuova scopa da corsa; anche Edward e Scorpius avevano fatto degli acquisti e così i quattro Slytherin tornarono nella loro Sala Comune carichi di sacchetti.

Glorya e Cassiopea guardarono invidiose tutti i nuovi acquisti della loro amica; non avevano potuto aggregarsi alla spedizione perché essendo entrambe più alte di Lily non riuscivano a stare sotto il Mantello. Le lasciò ad ammirare il suo morbidissimo golf di lana smeraldina e andò a riconsegnare il Mantello al “legittimo” proprietario; lo trovò seduto nella Sala Comune di Grifondoro, dov’era riuscita ad entrare grazie a Rose che ne stava uscendo.

-Tieni- disse, avvicinandosi alla poltrona dove James Sirius Potter stava mollemente buttato; vicino a lui si trovavano Beatrice, Fred e Dominque con le guance ancora arrossate per il freddo, essendo appena rientrati.

James alzò gli occhi su di lei, e prese il Mantello senza dire nulla. Non ottenendo alcuna reazione, Lily fece per andarsene, quando Bea la bloccò dicendo:

-Ehi, piccola serpe, non hai niente da dire a tuo fratello?-

Lily, divertita dal suo tono arrabbiato, fece finta di pensarci su e poi replicò:

-Mmh…grazie?-

-Grazie?!- tuonò Beatrice, mentre gli altri tre Malandrini tacevano, pronti a godersi la sfuriata in stile italiano; o meglio, Fred e Dominique avevano tutta l’intenzione di godersela, sebbene indignati quanto Bea per l’inganno di Lily.

-Okay, allora…mi è stato tanto utile?- riprovò Lily, gongolando nel vederla incazzata.

 -L’hai ingannato, inventandoti la storia di Caroline, sfruttando il debole che tutti hanno per quella Vipera, solo per ottenere il Mantello e andartene ad Hogsmeade a spendere di tutto e di più, e dopo tutto ciò ti presenti qui con quel tuo odioso sorrisino snob e sai dire solo grazie?! Ma non ti vergogni?- esplose allora l’italiana.

-Ma guardatela la nostra Bea, che difende a spada tratta il suo principino dei grifoni…- la canzonò allora Lily, sapendo di colpire il punto giusto; infatti Bea avvampò e tacque.

-Aah, ingenua…- Lily si avvicinò a lei, e sebbene fosse più bassa di parecchi centimetri sembrarono alla stessa altezza, -non l’hai ancora capito che io mi prendo ciò che voglio quando lo voglio? Non mi importa di chi calpesto. E dovresti fare anche tu così, cara la mia innamorata, se lo vuoi…- disse cattiva, facendola ora sbiancare.

E detto questo, la Principessa delle Serpi se ne andò.

 

 

Spazio autrice:

 

 Salve a tutti! Eccomi qui con un nuovo capitolo…spero di essere stata abbastanza veloce : )

Allora mi auguro che questo decimo vi sia piaciuto, personalmente ho adorato scriverlo, specialmente l’ultima parte. Mi rendo conto che l’inganno ai danni di James può apparire abbastanza idiota (come lui d’altra parte) ma pur spremendo bene le mie povere meningi non mi è venuto in mentre nessun altro modo per consentire a Lily di mettere le manine sul Mantello. Perciò recensite, criticando in massa la mia idiozia : )

Ringrazio chi mette questa storia fra preferiti e seguite, chi la legge senza commentare (spero adorandola) e chi invece è così gentile da lasciarmi un commento: iceathena, sunflower_, Lady Lynx, BlackFra92 e 979.

 

Iceathena: ciao a te ice!!! Sono contenta che la mia fanfiction ti piaccia, mi ero stufata di tutte le altre Lily melense e ingenue e così mi è venuta la malsana idea di crearne una totalmente diversa, perfida e vipera : ) spero ti sia piaciuto anche questo capitolo, aspetto una recensione :P grazie per il commento, baci!

 

Sunflower_ : Ommiodioo!!! Ma che strafantatiscamente bella e divertente (ti confesso che ho riso per due ore) è la tua recensione!?!?! (che ho riletto non so quante volte) Grazie grazie grazie grazie grazie grazieeeee (me ti bacia i piedi riuscendo in qualche modo anche prenderti le mani in stile Papa che benedice).

Il fatto che tu riesca ad identificarti in Lily mi rassicura: pensavo di essere solo io a sentirmi soffocata da tutti i miei innumerevoli parenti (sto già tremando in vista del Natale, l’occasione in cui tutti voglio sbaciucchiarti, tirarti le guance e torturarti in qualsiasi altra maniera conosciuta alla specie umana) ma a quanto vedo anche tu :P potessimo fare come Lily senza rischiare la catastrofe….ahhh (sospira sognante)

Ma torniamo alla recensione ehm ehm (si schiarisce la gola con tono serio)

Come non amare Malfoy già solo per il fatto che si chiama Malfoy? appunto. Amo anch’io il mio Scorpius (e da ciò dovresti renderti conto di quanto io sia malmessa) ma amo di più il tuo:P (aaah sto ancora aspettando il prossimo capitolo post bacio!!!! me ti guarda con rimprovero)

E per quanto riguarda Blaise…rileggendo i capitoli mi scopro ad odiarlo pure io che l’ho creato, ma ci voleva il cazz…l’insensibile padre di turno senza cuore :P (ma mi unisco comunque ai tuoi rimproveri…e sghignazzo rileggendo “vola basso e schiva i sassi…”)

E Thomas…sì sì lui è il classico pazzo psicopatico dei film, tutto chiuso ed introverso che alla fine se ne salta fuori con un bazoka e stermina tutti (ma cercherò di non far finire in maniera così tragica la fanfiction) o anche il brutto anatroccolo con lingua di serpente che nessuno ama se preferisci :P

E giungiamo a James…credo che si prenderà qualche bastonata in testa da parte tua (ti sto immaginando armata di randello) per come si comporta in questo capitolo…poi dimmi se ho azzeccato ç_ç

Bene, spero di aver risposto in modo esauriente alla tua recensione (io ti adoro, sappilo) e soprattutto vero che me ne lasci un’altra cosììì? (me ti guarda con occhioni speranzosi da piccola fiammiferaia, congiungendo le manine in una preghiera)

Ma soprattutto sono contenta di piacerti, è bello sapere che il mio modo di scrivere piace a una delle mie autrici preferite…e non scusarti! Più ti dilunghi, più ti guadagni la mia gratitudine (per quel che vale)

In conclusione: w le persone logorroiche!!

 

Lady Lynx:  io adoro Draco con te : P anch’io ho immaginato che da grande Draco non volesse ripetere gli errori e vedendo che quella testa di ca…volo di Blaise li sta commettendo, non può che minacciarlo :P spero ti sia piaciuto questo capitolo, un bacio grande, alla prossima!

 

BlackFra92: tu sei matta a metterti a recensire con la febbre a 40!!!! (me ti punta contro un ditino in stile mamma) e non osare scusarti se la recensione non è lunga come le altre!!! Già solo il fatto che ti sei messa al pc pur stando male per me conta moltissimo! : ) (anche se mi preoccupa immaginarti vestita con quei gonnellini orribili e il reggiseno di metallo di Xena)

Ho il sospetto che James si prenderà in testa il tuo pc per il suo comportamento…o sbaglio? O_O

E beh, Hogwarts non poteva stare senza Malandrini, ci volevano :P

Spero che il capitolo ti sia piaciuto, ma soprattutto spero che tu ora stia meglio e che la febbre ti sia passata (dimostrando che la suina non è mortale)

Ti aspetto alla prossima recensione, un bacio my darling!

 

979: non scusarti, a me vanno bene anche solo due parole in croce!!! : ) l’ultima parte l’ho inserita perché soprattutto in questo periodo la sento molto vera, e sono contenta che ti sia piaciuta : ) grazie per la recensione i complimenti, alla prossima!!! Un bacio enorme

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Capitolo 11
*** Queens ***


                                                                       CAPITOLO 11

                                                                                                                         Queens

 

 

-Va avanti- ordinò perentoria la Regina.

Caroline Anastasye Cavendish si osservò una mano con aria critica: quell’incompetente di un estemagica le aveva fatto una pessima manicure.

-…e allora Lily Potter ha detto che tu avresti voluto vedere il Mantello dell’invisibilità di Potter, così che lui glielo consegnasse…- proseguì Grace Salinger, raccontando per filo e per segno quale diabolico piano Lily Potter avesse architettato ai danni di suo fratello. Uno dei suoi informatori si era trovato al tavolo dei Grifoni il lunedì precedente, ed aveva ascoltato la conversazione fra la piccola Potter e suo fratello; sempre la stessa persona era stata presente alla scenata che Beatrice Venci aveva fatto alla Principessa di Slytherin nella Sala Comune rosso-oro. Appena era venuta a sapere l’episodio fin nei minimi dettagli, Grace Salinger era accorsa a raccontarlo a Caroline, che ora la stava ascoltando con un’espressione indecifrabile sul bel volto di dea.

La Regina di Slytherin si sentiva arrabbiata ma anche stranamente soddisfatta. Lily Potter aveva osato utilizzare il suo altolocato nome per i suoi intrighi, facendola passare, anche se stava fingendo, per una delle sue complici; d’altra parte il piano architettato sarebbe stato degno persino di lei, Caroline. Aveva sfruttato i punti deboli dell’avversario, tralasciando il fatto che si trattasse di suo fratello, senza il minimo scrupolo; aveva lusingato e finto per conquistarsi l’appoggio di Edward Nott traendo vantaggio dal suo debole per lei. E tutto per i suoi scopi. Si era dimostrata, in breve, una degna erede.

Grace Salinger osservava preoccupata gli occhi glaciali della Regina, in attesa di una sua risposta; si augurava che Caroline non scatenasse le sue ire su di lei. Tutti sapevano che diventare la vittima della Regina incazzata era cosa da non augurare neanche al proprio peggior nemico.

Fu con sommo stupore che Grace vide le perfette labbra della Regina stiracchiarsi in un sorriso compiaciuto. Si stava appunto domandando se potesse avere l’ardire di chiederle per quale motivo apparisse così soddisfatta, quando Caroline parlò:

-Voglio parlare con Lily Potter. Trovamela e portamela qui. Subito-

Grace Salinger scattò in piedi e si diresse rapida verso la porta del dormitorio del settimo anno di Slytherin; quando la Regina comandava, bisognava obbedire.

 

 

                                                                *****

 

Lily Luna Potter, alias la Progenie di Satana, sedeva tranquilla ad un tavolo della biblioteca ed era intenta a leggere il quarto capitolo del tomo di Trasfigurazione. Il giorno seguente avrebbe avuto un’interrogazione, e voleva essere ben preparata; perciò si trovava da sola.

-Lily? Lily Potter?-

Lily alzò gli occhi scocciata dalla pagina che stava studiando, e si trovò davanti uno dei bracci destri della Regina, alias Grace Salinger, che la fissava con i suoi grandi occhi scuri; lunghi boccoli neri le incorniciavano il volto pallido facendola assomigliare ad una bambola di porcellana.

-Sì?- rispose Lily con la giusta quantità di irritazione; va bene che Grace era molto vicina alla Regina, ma aveva comunque interrotto il suo studio.

-Caroline vuole vederti- annunciò con un tono da bravo segretario del primo ministro; ci mancava solo che tirasse fuori un proclama da recitare ad alta voce.

-Quando?- chiese Lily cercando di non mostrarsi sorpresa, benché l’annuncio recatole da Grace l’avesse lasciata un attimo perplessa.

-Ora- replicò Grace, aspettandosi che Lily scattasse in piedi da buon soldato. Tuttavia la Potter rimase seduta, studiandola per qualche attimo, e poi le domandò ancora:

-Cosa vuole?-

-Non lo so! Devi subito andare da lei- rispose la Salinger oltraggiata, come se Lily le avesse posto una domanda intima…che ne sapeva lei dei piani della Regina? Il suo ruolo era quello di ambasciatrice e basta. Anzi, stava già impiegando troppo tempo, e così decise di sollecitare quella che tutti avevano iniziato a chiamare la Principessa di Slytherin:

-Beh? Cosa aspetti? Andiamo!-

-Puoi riferire a Caroline che in questo momento sono impegnata e che sarò lieta di incontrarla quando avrò terminato di studiare- rispose Lily e, senza più degnarla di uno sguardo, tornò a studiare Trasfigurazione.

Grace Salinger rimase lì impalata ancora per ben dieci minuti, scioccata. Lily Potter osava anche solo pensare di non accorrere immediatamente alla convocazione di Caroline? Ma chi pensava di essere?

Aspettandosi a buon ragione che Caroline non avrebbe gradito una risposta di quel tipo e che probabilmente se la sarebbe presa con lei anche se non c’entrava nulla, Grace insistette gentilmente:

-Forse non mi hai capita. Caroline vuole vederti subito-.

Lily la osservò, chiedendosi se aveva qualche ritardo mentale, e poi ripeté, come qualche volta faceva con quella testa dura di Malfoy:

-Sì, ho capito. Caroline vuole parlare con me, ma io sono impegnata, perciò le dirai che quando avrò finito di studiare la incontrerò volentieri- e per la seconda volta tornò a concentrarsi sui suoi appunti.

Con la morte nel cuore, Grace Salinger si avviò di nuovo verso la Sala Comune di Serpeverde, ben sapendo che la Regina non sarebbe per niente stata contenta del messaggio che aveva da riferirle.

Rimasta sola, Lily Potter alzò la testa dal libro e si mise a guardare fuori dalla finestra, pensosa. Che cosa poteva mai volere Caroline Cavendish da lei? Possibile che si interessasse agli intrighi e agli inganni che Lily organizzava quotidianamente, che prestasse attenzione a ciò che lei combinava? In cuor suo la giovane Potter avrebbe voluto correre a sentire che cosa la Regina aveva da dirle, ma sapeva che se si fosse comportata in quel modo avrebbe perso di dignità. Doveva dimostrarle che lei non era come tutte le dame di corte che l’attorniavano, pronte ad eseguire ogni suo ordine; doveva capire che Lily era una sua pari e che come tale andava trattata.

Risvegliandosi dai suoi pensieri, tornò a studiare, la questione della Cavendish accantonata in un angolo della mente; avrebbe affrontato ogni cosa a suo tempo.

Lily rimase in biblioteca fino alle sette di sera, ovvero fin quando non fu sicura di essere ben preparata. Poi, con estrema calma, andò in dormitorio, posò i libri, diede una spazzolata ai capelli e, dopo essersi assicurata di avere un aspetto decente, uscì per recarsi nella stanza privata della Cavendish.

Bussò lievemente, senza insistenza, e attese che qualcuno le rispondesse dall’interno. Stava quasi per andarsene, non ricevendo alcun segno di vita, quando una voce disse:

-Avanti-.

Lily aprì la porta ed immediatamente una leggera zaffata di prezioso profumo femminile le arrivò alle narici. La stanza di Caroline Cavendish rispecchiava l’eleganza e la raffinatezza con cui la Regina era solita comportarsi e vestirsi: toni chiari sul panna e bianco per moquette e pareti, leggermente più scuri per gli interni; l’unica nota di colore era la trapunta verde scuro.

-Lily Potter- disse la Regina, sdraiata sul letto intenta a sfogliare pigramente una rivista. Quel sabato non aveva avuto molta voglia di fare vita sociale e così aveva dedicato l’intero pomeriggio alla cura del corpo.

Lily non disse niente, ma per tutta risposta fece un passo avanti, non sapendo che in questo modo si stava offrendo ad un esame accurato della Regina. Per quel pomeriggio di studi Lily aveva optato per una tenuta casual, sebbene ricercata: un vestitino trasversale di pesante lana color porpora, calze scure e ballerine intonate al vestito; aveva raccolto i capelli in una coda alta dalla quale aveva lasciato scendere alcune ciocche che le dessero un’aria distratta.

Caroline prese nota di tutto ciò, e poi disse:

-Mi hanno riferito molte cose interessanti su di te…-

Lily tacque ancora, aspettando che Caroline proseguisse. Immaginava che la Regina si sarebbe arrabbiata per il ritardo con cui Lily si era presentata nella sua stanza, ma il volto da dea della Cavendish sembrava sereno, o quanto meno indifferente.

-Voglio che tu sia la prossima Regina- annunciò Caroline, diretta, guardandola in volto. Se si aspettava che Lily si mostrasse sorpresa o quant’altro, rimase delusa.

-Perché?- fu l’unica cosa che la giovane Potter chiese.

-Questo posto ha bisogno di una Regina. Ha bisogno di qualcuno che crei un’elité di gente che conta che tutti possano invidiare, ha bisogno che ci sia una ragazza a dettare moda e legge, che faccia sospirare i ragazzi al suo passaggio, che faccia morire di invidia le altre ragazze. Questo posto ha bisogno di mantenere la sua fama di scuola per snob e ricchi- rispose Caroline, senza smettere di osservare il viso di Lily in cerca di qualche emozione.

-Questo lo so- replicò Lily, cercando di non sembrare troppo scocciata,- intendevo dire perché io- aggiunse. Sapeva benissimo perché, ma voleva che la Regina glielo spiegasse. Se Caroline sapeva che Lily era consapevole di essere la sua naturale erede non lo diede a vedere, e rispose:

-Ti ho osservato. Hai undici anni, ma ti comporti come se fossi già adulta: vesti come un’adulta, gestisci le tue relazioni come un’adulta. Hai classe, e stile, eppure sei perfida…io sono a conoscenza di qualsiasi cosa che tu abbia fatto da quando sei arrivata qui. E soprattutto sei Slytherin-.

Lily ora era davvero sorpresa. Si era aspettata di doversi conquistare il ruolo di Regina con le unghie e con i denti, di dover progressivamente rubare la scena a Caroline. Ed ora era Caroline stessa ad offrirle il suo posto.

-Sei ancora imperfetta tuttavia- aggiunse Caroline, e notò che Lily strinse leggermente le sottili labbra, -hai bisogno di essere istruita, di conoscere ogni anfratto di questo castello, che ti siano svelati tutti i segreti dei suoi abitanti…io posso fare questo. Io posso rivelarti i punti deboli di ogni studente, di ogni professore, di modo che tu possa sfruttarli quando ne avrai bisogno. Conosco ogni luogo, ogni stanza…so tutto-.

Ammaliata. Lily era ammaliata ora. Ascoltava Caroline parlare, con quella sua voce suadente da cobra che sta per attaccare, e davanti ai suoi occhi si aprivano scenari meravigliosi: feste in cui lei prevaleva sulle altre in bellezza e potere, dove i ragazzi cadevano ai suoi piedi, dove le ragazze la guardavano ammirate. S’immaginava di camminare tronfia per i corridoi, con il suo stuolo di dame al seguito, di poter ottenere tutto ciò che desiderava con uno schiocco delle dita. Si vedeva mentre con una sola occhiata suscitava brama, desiderio, gelosia, invidia…sentiva già di godere del potere che avrebbe saputo esercitare sulle persone…

Hogwarts poteva offrire questo. All’apparenza era una scuola di magia, nella quale venivano tramandati i segreti dell’arte magica, ma in realtà era lo scenario di amori, tragedie, lacrime, risate, invide e intrighi. Passerella per le reginette, teatro di corteggiamenti ed innamoramenti, dietro le cui quinte si muovevano secchioni e snob, ragazze bellissime e ragazze anonime, ragazzi invisibili e affascinanti, coloro che inseguivano la gloria della popolarità e coloro i quali invece ne portavano lo stendardo con arroganza.

Hogwarts era tutto questo, e lei, Lilian Luna Potter stava per diventarne la Regina.

Vanità. Il peggior peccato di uno Slytherin. Lily ne era già schiava.

-Pensi di essere all’altezza?- domandò Caroline, che l’aveva osservata in silenzio, scorgendo chiaramente nei suoi occhi violetti ogni pensiero che le era passato per la testa.

-Ovvio- rispose Lily con sufficienza. Un tiepido sorriso da parte di Caroline Anastasye Cavendish suggellò il patto di insegnamento che avrebbe condotto Lilian Luna Potter ad essere l’Imperatrice assoluta della Scuola di Stregoneria e Magia di Hogwarts.

 

 

                                                                          *****

  

La mattina seguente, Hogwarts vide Caroline Anastasye Cavendish entrare in Sala Grande accompagnata da Lily Potter. Accompagnata, e non seguita. Fu questo particolare che fece spalancare parecchie mascelle: da quando la Cavendish aveva messo piede ad Hogwarts non era mai entrata in Sala camminando al fianco di qualcuno. Sempre attorniata da dame di compagnia e corteggiatori, si trovava sempre un passo davanti a loro, come a sottolineare che per quanto potessero sembrare vicini a lei, in realtà sarebbero sempre rimasti un passo indietro.

Naturalmente quell’ingresso era stato programmato accuratamente, di modo che fosse lampante agli occhi di tutti il suo significato: Lily Potter era nelle grazie della Cavendish. Ad indicare questo legame c’erano i vestiti abbinati, il passo coordinato, persino l’acconciatura simile. L’unica differenza era costituita da un foulard: quello che Caroline aveva al collo era rosso scuro, mentre Lily ne portava uno legato in vita, a mo’ di cintura sui suoi jeans Cavalli, di una tonalità più sfumata.

Il loro arrivo scatenò reazioni e commenti differenti nei vari tavoli, persino a quello dei professori ci fu chi commentò a bassa voce, temendo di essere udito dai colleghi: -Oh mio dio, finita la dittatura della signorina Cavendish inizierà quella della signorina Potter?-

James Potter guardò sua sorella al fianco di Caroline e chiese, un po’ stupidamente:

-Ma allora si conoscevano davvero…?-

Beatrice, intenta a spalmarsi della marmellata su un toast lo guardò impietosita per poi rispondergli:

-Ovvio che no idiota!-. Dal canto suo non sapeva se mettersi a ridere o a piangere: James moriva ancora dietro alla Cavendish, e questo non andava per niente bene, ma d’altra parte il fatto che quello sarebbe stato l’ultimo anno di permanenza di Caroline a scuola e che il suo ruolo sarebbe passato a Lily era molto positivo: James non si sarebbe di certo innamorato della nuova Regina…Beatrice Venci sapeva essere una persona molto paziente, quando voleva, e soprattutto quando il suo cuore glielo consentiva. Le altre Gryffindor invece guardarono la nuova “coppia” con il disgusto di chi apparentemente si rifiuta di sottomettersi all’egemonia sociale di una Slytherin, ma segretamente la maggior parte di loro sarebbe corsa a comprare il foulard che Regina e Principessa portavano in quel momento.

A Tassorosso ci fu qualche ragazza che scoppiò a piangere, vedendo il suo sogno di diventare Regina sfumare d’improvviso; a Corvonero invece si diffuse un sentimento di quieta rassegnazione, di chi si sta preparando a seguire la moda della nuova Regina ma anche di chi ha messo da parte la segreta ambizione di poterlo essere lei stessa. Non è scritto da nessuna parte che anche le intelligenti e colte Ravenclaw non desiderassero spiccare per bellezza e fascino.

Slytherin invece fu patria di sentimenti più contrastanti. I volti delle ragazze dal sesto anno in giù si accesero di invidia mentre lo stesso pensiero attraversava le loro menti:cosa aveva fatto di tanto speciale quella Lily, tanto da potersi meritare l’onore di camminare con la Cavendish? Che cosa la rendeva degna di diventarne l’erede?

I ragazzi invece squadravano la Potter, immaginandosela cresciuta, già donna…

L’unico a storcere le labbra fu Scorpius Hyperion Malfoy. Benché fosse un ragazzo e di conseguenza lui di dittature al femminile e di egemonie sociali non ne capisse un benemerito cavolo, aveva colto ugualmente il significato nascosto dietro l’arrivo di Caroline con Lily.

Come in tutti i ragazzi, anche in Scorpius Caroline risvegliava certi istinti che a tredici anni non si dovrebbero neanche possedere, e questo bastava per meritarsi il nome che tutte le avevano affibbiato. Naturalmente lui non si sarebbe neanche sognato di correrle dietro come un volgare Grifondoro, ma questo non escludeva che non la trovasse una Purosangue affascinante, di classe ed elegante. Ma spostando poi i suoi occhi grigi su Lily Potter, che nel frattempo aveva raggiunto Glorya e Cassiopea, si chiese se la Cavendish fosse impazzita. La volgare sanguesporco come futura tiranna di Hogwarts? Ma stava scherzando? Quella spocchiosa, arrogante, presuntuosa, testarda piena di sé ragazzina di undici anni in cui lui non trovava nulla di speciale, anzi semmai la considerava l’undicesima piaga d’Egitto, era destinata a far cadere ai suoi piedi ogni essere possedente cromosoma Y della scuola? Descrivendo nella sua mente Lily Potter, Scorpius non si accorse di aver descritto la sua fotocopia.

 

 

                                                        *****

 

 -Ehi Vipera, mi passi quell’enorme volume polveroso denominato Incantesimi per Principianti?-

Cassiopea Malfoy alzò appena gli occhi verdemare su Lily Potter, alias la Serpe, quando le espresse quella richiesta. Lily le passò il volume continuando a scrivere sulla sua pergamena, sulla quale stava svolgendo una relazione per Lumacorno; a fianco a lei Glorya Zabini di tanto in tanto sbuffava sulle carte astrali.

Si era ormai a fine febbraio e le tre Slytherin stavano occupando il pomeriggio facendo i compiti.

-Basta- annunciò la Zabini seccata, spingendo via il saggio di astronomia; quando era stufa di qualcosa o era particolarmente irritata, si ravvivava la chioma corvina con un gesto secco della mano e così fece anche in quell’occasione. Cassiopea la imitò e dopo aver messo un punto conclusivo, chiuse anche lei libri e pergamene. Lily cercò di continuare a studiare, ma sentendosi due paia d’occhi puntati addosso, esclamò:

-E va bene! Chiudo anch’io- e mise da parte i compiti di Pozioni.

I volti di Glorya e Cassiopea si aprirono in due identici sorrisini perfidi e poi la Zabini, voltandosi verso Lily, iniziò a dire:

-È giunto il momento di fare un discorso, cara la mia Slytherin…- e Cassiopea annuì convinta.

-Ebbene, abbiamo notato che Caroline Cavendish nutre una certa…-

-Simpatia?- le venne in aiuto la Malfoy.

-Sì, simpatia. Ora, ci tenevamo a chiarire alcuni punti fondamentali…- proseguì Glorya, e Lily le guardò stranita.

-Cioè?- chiese, vedendo che né la biondina né la moretta accennavano a continuare.

-Io non ti porterò mai i libri- annunciò Cassiopea, riferendosi evidentemente a Grace Salinger, che era stata vista più volte camminare carica di libri non suoi.

-Né prenderò appuntamenti per te, neanche fossi la tua segretaria!- aggiunse Glorya sdegnata, pensando a Clarissa Dixon nota scrivana di corte.

-E tanto per la cronaca, io avrò sempre un profumo più buono del tuo- questa era di nuovo Cassiopea.

-E se voglio camminare un passo davanti a te, lo farò!- sottolineò la Zabini alzando il mento altezzosa. Lily spostò lo sguardo da una all’altra e lentamente sorrise: le stavano facendo capire che, se anche fosse diventata Regina, loro avrebbero mantenuto un ruolo di parità rispetto a lei. Le stava bene: al contrario di Caroline, Lily pensava che le amiche fossero ben più che semplici serve; inoltre Cassiopea era già diventata il capo degli informatori, mentre Glorya si faceva recapitare almeno una decina di riviste di moda diverse.

-In breve, trovati altre dame di corte- concluse Cassiopea e Lily questa volta scoppiò a ridere, per il suo tono serio.

-Tranquille, siete troppo intelligenti per svolgere un ruolo così di bassa lega- disse poi, e si sorrisero complici.    

 

Spazio Autrice:

Okay, potete uccidermi. Anzi, fatelo. Me lo merito, dato il mostruoso ritardo con cui posto. E poi, detto sinceramente questo capitolo fa pena. È solo che sono stata risucchiata dal vortice della scuola, delle relazioni sociali…l’ispirazione mi è mancata e…va bene, basta, la smetto. Non ci sono giustificazioni per questa schifezzuola. Non oso neanche sperare che vi piaccia.

Mi rifarò con il prossimo, giurin girello! (me con la mano sul cuore)

Sono un po’ di fretta, perciò passo subito a ringraziare sunflower_, Rebby, Iceathena, 979, BlackFra92, Kattiva97 e Red_Apple per le recensioni a What I want, when I want. Ah, dimenticavo, mi scuso sin da ora per eventuali errori grammaticali o di impaginazione, ma davvero non ho avuto il tempo di rivedere e correggere!! Sorry!

 

Sunflower_: nooo non oserei mai picchiarti, altrimenti se ti spezzo le manine come fai a darmi la mia droga, alias Unsuspecting Lovers? Ecco appunto.

James è un maschio, dunque non può che essere stupido, insensibile, senza cuore, privo di tatto…e privo di neuroni; solo lui poteva essere così tonto da chiedersi in questo capitolo: ah ma allora si conoscevano davvero? …infatti. Beatrice è persino troppo per lui ma si sa, noi ragazze amiamo fare carità e ci prendiamo a cuore i casi più disperati…

Penso seriamente di essere anch’io una Slytherin (in inglese fa più figo, non trovi?) convinta questo spiegherebbe come mai Lily diventa sempre più adorabilmente stronza…purtroppo a noi Serpi del mondo Babbano, non è concesso snobbare la famiglia e dunque ci tocca sorbirsela…e magari anche i miei fossero simpatici come i Weasley! Macchè…vabbè lasciamo perdere queste questioni familiari, sigh *_*

Non penso che Scorpius possa essere bigamo e di certo non oserà tradire me per fare altri pargoli con te…mi spiace, arrivi tardi (ma poi te hai uno Scorpius centomila volta più figo del mio, prendili lui prima che te lo frego io :P)

So che come risposta alla tua deliziosamente ironica recensione fa pena, ma ahimè anch’io son di fretta : ( grazie mille, al prossimo aggiornamento! Baci!

 

Rebby: non ti scusare cara, anch’io come vedi vado di fretta perciò chiedo perdono se non posso rispondere adeguatamente, ma mi devo limitare a ringraziarti di cuore : ( al prossimo cap, baci!

 

Iceathena:  oddio se Lily potesse ti ucciderebbe per quel Dolores Umbridge! :P ma comando io, quindi di ringrazio tantissimo per la recensione e ti confesso che anch’io sono indecisa sulle questioni di cuore di Lily…chissà cosa deciderà di fare la mia mente malata d’autrice! : ) ancora grazie mille, ti aspetto al prossimo cap con un’altra bella recensione! Baci!!

 

979: si ora Lily è la figlia del Diavolo, ma pian piano spodesterà suo padre :P sono contenta che il cap scorso ti sia piaciuto, grazie mille per la recensione (e scusa per la risposta scarna) baci! Alla prossima!

 

BlckFra92: my darliiiiing! Questa volta sono io ad invocare in ginocchio il tuo perdono, dato che non ho materialmente il tempo di rispondere passo per passo alla tua strabellissima, lunghissima, perfettissima, simpaticissima recensione!!! Prometto che alla prossima dedico un’intera pagina di word solo per te! Scusa scusa scusa!!!

Rinnovo la speranza che la suina non ti abbia uccisa, mi prostro ai tuoi piedi per le tue recensioni che non riusciranno mai ad uccidermi (mi spiace, dovrai continuare a lasciarmene :P) ti abbraccio le ginocchia con fare pietoso per invocare ancora la tua clemenza e spero nonostante tutto lo schifo di risposta che ti dedico per questo capitolo di vederti al prossimo! Baci e…scusa scusa scusa!!!!

 

Kattiva97: ciao!!! Sono contenta che la ff ti piaccia, spero che anche questo capitolo sia stato all’altezza degli altri!!! Grazie mille per la recensione, spero me ne lascerai tante altre!!! Baci!!!

 

Red_Apple: ahahaha ammetto che ho goduto anch’io a scrivere quella frase, la sadicità di Lily dovrà pur derivare da qualcosa no!? :P ti ringrazio ancora tantissimo per la recensione, che come tutte le altre tue (non sono sicura che questa frase sia grammaticalmente corretta) mi fa davvero tanto piacere leggere!! Grazie grazie grazie!!! Alla prossima, un bacio enorme!!!

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Capitolo 12
*** A day with Scorpius ***


Dedico questo capitolo a Zia, che anche se non è ancora riuscita a recensire, ascolta i miei continui scleri su Lily, Scorpius e tutti i protagonisti di Poisonous Lily…grazie. Ti voglio bene.

 

 

 

                                                        CAPITOLO 12

                                                             A day with Scorpius

 

Il bambino sedeva tranquillo al grande tavolo del salone e studiava attento la scacchiera. Di fronte a lui, una bimba di all’incirca cinque anni era seduta composta, con la stessa espressione seria sul viso. Infine mosse una pedina, e il re bianco saltò via dalla scacchiera indignato.

-Scacco matto!- annunciò trionfante la giovane Cassiopea Sofia Malfoy, con un sorrisino soddisfatto sulle labbra di bambina. Aveva appena cinque anni, ma era già un asso degli scacchi.

Scorpius Hyperion Malfoy storse la sua bocca da bambino di sette anni, e strinse gli occhi grigi sorprendentemente simili a quelli del suo progenitore.

-Ancora! Voglio giocare ancora!- pretese Scorpius testardo. Era inaccettabile che la sua sorellina minore lo battesse sempre!

-Uffa Scorpius, è già la quinta volta che vinco io- replicò Cassiopea incrociando le braccine sul petto. La loro discussione riguardo al proseguimento del gioco venne interrotta dall’arrivo dell’affascinante Astoria Greengrass in Malfoy, che veleggiò nella sala con grazia inaudita. Apparentemente ignorò la bambina bionda che aveva sollevato gli occhioni verdemare su di lei e si rivolse al figlio maggiore:

-Scorpius tesoro, tuo padre vuole parlare con te. Ti aspetta nel suo studio- e gli scoccò un sorriso affettuoso; nessuno parve notare che Cassiopea era tornata a fissare insistentemente la scacchiera.

Stranito, Scorpius attraversò gli innumerevoli corridoi di Malfoy Manor che separavano la sala ricevimenti dallo studio di suo padre. Studio che era un luogo vietatissimo per Scorpius e Cassiopea: suo padre, uno degli alchimisti più famosi e bravi del paese, vi lavorava giorno e notte; lì erano conservati ingredienti rari e preziosi, testi perduti o banditi da secoli, ed era naturale che Draco Lucius Malfoy desiderasse che i suoi adorati figli tenessero alla larga le loro zampine da lì.

Quando arrivò, lo studio era vuoto: evidentemente suo padre doveva essersi momentaneamente allontanato per prelevare qualche altro ingrediente dagli altri armadi di provviste sparsi per il castello. Così Scorpius si sedette sulla poltrona, attendendo paziente il ritorno di suo padre. Ma i minuti passavano, e di Draco neanche l’ombra. Decise così di alzarsi e di fare un piccolo giro esplorativo della stanza. Osservò ammirato i liquidi contenuti nelle varie ampolle e boccette, lesse con la boccuccia spalancata titoli che mai avrebbe immaginato di vedere ed infine si fermò davanti ad un alto armadio di legno scuro. Le ante erano semi aperte e così Scorpius poté intravedere quello che riconobbe come un Pensatoio. Sapeva quale fosse la funzione di quell’oggetto perché aveva letto qualche informazione in uno dei libri che sua madre lo obbligava a leggere mensilmente; Astoria Greengrass voleva che suo figlio fosse il migliore in tutto.

Scorpius non aveva assolutamente intenzione di ficcare il nasino aristocratico nei ricordi o nei pensieri di suo padre –che lui vedeva come l’essere più perfetto sulla Terra- ma inevitabilmente venne risucchiato dal trasparente liquido vorticoso del Pensatoio.

Gli sembrò di precipitare in un tunnel scuro per anni quando finalmente batté il regale fondoschiena su un duro pavimento di pietra. Guardandosi velocemente attorno capì di trovarsi nella Sala Comune di Serpeverde: vi erano molti studenti, intenti a studiare ai grandi tavoli, a chiacchierare seduti sulle poltrone o semisdraiati su divanetti verdi. Con sommo stupore, fra questi riconobbe suo padre, o meglio suo padre ai tempi della scuola. A giudicare dal suo aspetto doveva avere all’incirca quindici anni; dunque doveva frequentare il quinto anno.

Era alto –le gambe che spuntavano dal divanetto erano molto lunghe- e aveva già un fisico asciutto e ben modellato; gli allenamenti di quidditch dovevano avergli giovato. Ma ad attrarre l’attenzione di Scorpius fu il viso di Draco: un espressione da re del mondo stampata sul volto, le labbra tese in un mezzo sorrisino ironico, gli occhi argentati che scrutavano altezzosi tutti gli altri studenti. Emanava fascino regale, con quella sua aria da Purosangue perfetto. Apparentemente stava parlando con una ragazza - che era completamente ammaliata da lui: pendeva dalle sue labbra, lo fissava adorante, in attesa anche solo di una sua carezza – ma intanto si guardava intorno, come se stesse cercando qualcosa. L’oggetto della sua attenzione entrò qualche attimo dopo: tredici anni di bellezza infantile, Astoria Greengrass fece il suo ingresso in sala comune. Scorpius era affascinato: aveva l’opportunità di vedere i suoi genitori quando ancora non sapevano che sarebbero diventati tali.

-Ehi Greengrass!- l’apostrofò Draco con un tono che al piccolo Scorpius sembrò arrogante. Astoria si voltò, e quando individuò il proprietario della voce che l’aveva chiamata, storse le labbra seccata.

-Che vuoi Malfoy?-

Draco sogghignò dell’irritazione chiaramente percepibile nella voce di Astoria e poi domandò:

-Allora, anche oggi sei riuscita ad incendiare il laboratorio di Lumacorno?-

Scorpius si sarebbe aspettato di tutto, ma non che suo padre prendesse in giro sua madre con cattiveria; e soprattutto non avrebbe mai creduto umanamente possibile che sua madre arrossisse. Eppure fu quello che accadde: le guance di Astoria si tinsero di rosso, mentre lei lottava per non abbassare gli occhi umiliata. Draco allora rise, vedendo che era riuscito a metterla in difficoltà:

-Aaah cara la mia Astoria, sai che sei l’unica Serpeverde così tanto imbranata da non riuscire a mettere insieme quattro ingredienti senza rischiare di far cadere questa catapecchia di scuola in un solo attimo?-

Questa volta Astoria si fece forza e tentò di rispondere:

-Fatti gli affari tuoi Malfoy!- ma non ebbe l’effetto sperato, ovvero quello di mettere a tacere Draco, che per tutta riposta la prese ancora in giro, facendole il verso:

-Fatti gli affari tuoi Malfoy!- ripeté con vocetta stridula. Astoria allora gli dette le spalle, e cercando di mantenere un minimo di dignità, se ne andò verso il dormitorio.

Scorpius si sentì risucchiato verso l’alto e un attimo dopo si ritrovò nello studio di suo padre; ma Draco non era ancora arrivato e così ebbe modo di tornare a sedersi. Mentre aspettava l’arrivo di suo padre, Scorpius decise che da grande sarebbe diventato bello, affascinante, arrogante e presuntuoso come lui.

 

                                                              *****

 

Scorpius Malfoy si svegliò di cattivo umore. Ringhiò in modo poco umano quando Edward tentò di rivolgergli parola e fissò truce Derek che aveva avuto l’ardire di augurargli il buon giorno.

-Buon giorno un cavolo!- replicò, ritenendo che non fosse ancora il caso di prenderlo a parolacce.

-Ci siamo svegliati male?- domandò allora Edward, sistemandosi il cravattino della divisa davanti allo specchio.

Scorpius grugnì, infilandosi la camicia nei pantaloni. Quello era il massimo che potevano sperare di ottenere.

I motivi di tale incazzatura erano vari. Punto primo: orario catastrofico. Due ore con la McGranitt, che sembrava averlo preso di mira –eredità di suo padre forse?- poi Erbologia con quell’idiota del professor Paciock che nutriva un’aperta antipatia per lui ed infine Cura delle Creature con quel decerebrato di Hagrid. Punto secondo: punizione con Gazza, perché era stato beccato a far prendere vita alla divisa di un Grifondoro, dandogli l’aspetto dell’animale che quegli stupidi veneravano tanto, ovvero un grifone. Inoltre il giorno prima avevano anche perso la seconda partita di campionato con i Corvonero, perché quell’idiota del loro Portiere si era fatto squalificare alla fine per un’insignificante spintarella al Cercatore avversario e così avevano dovuto mettere in porta una riserva alquanto deludente. Non c’era dunque da stupirsi che Scorpius avesse le balle in giostra.

Scese in Sala Comune senza guardare dove andava, talmente era preso dai suoi crucci, e andò a sbattere contro qualcuno.

-Ehi, razza di idiota, non guardi dove vai?- domandò seccato Scorpius fulminando con gli occhi grigi il malcapitato. La malcapitata, sarebbe meglio dire, dato che la ragazza che Scorpius aveva quasi scaraventato a terra era niente meno che Lily Luna Potter. E ti pareva, si disse Malfoy continuando a guardarla male, quando una giornata inizia male non può che continuare male. Infatti. La prima persona a capitargli a tiro doveva proprio essere quell’irritante sanguesporco!

-Guarda tu dove vai, non è mica colpa mia se quella chioma platinata che ti ritrovi ti finisce davanti agli occhi impedendoti di camminare come una persona normale, anziché come una scimmia cieca!- ribatté lei, seccata. Merlino, quanto non la sopporto! pensò Scorpius chiedendosi se fosse il caso di mandarla al Diavolo.

-Ma va al Diavolo Lilian- esclamò dieci secondi dopo Scorpius, sorpassandola.

Raggiunse la Sala Grande senza altri particolari incidenti –se non si conta la matricola finita dentro un’armatura a causa di un’occhiata che a Malfoy non era piaciuta- con espressione perennemente incazzata sul volto. Per la serie le sfighe non vengono mai da sole, aveva appena cominciato a rilassare il cipiglio severo grazie alla sua giornaliera dose di caffeina, quando una vocetta stridula –ulteriore danno al suo mal di testa- lo distrasse dall’assunzione della sua droga, alias il caffè.

-Buongiorno Scorps! Ti vedo sbattuto, tutto bene caro?-

Ancora prima di sollevare gli occhi grigi dalla tazza, Scorpius seppe di chi si trattava.

Melissa Summers, Slytherin primo anno, compagna di dormitorio di sua sorella Cassiopea.

Era il tormento di Scorpius sin dalla nascita: sua madre, Samantha Fisher in Summers era stata grande amica di sua madre, Astoria, ai tempi della scuola e, anche da sposate, avevano mantenuto un rapporto d’amicizia tale per cui riuscivano a passare insieme almeno le vacanze estive in una delle tante tenute dei Malfoy o dei Summers. Detestata sia da Cassiopea, che la riteneva una sciocca bambina viziata –e per meritarsi questo giudizio da Cassiopea Sofia Malfoy bisognava davvero essere fuori dal comune- sia da Scorpius, del quale si era perdutamente innamorata alla tenera età di sei anni, Melissa era la ragazzina più petulante e fastidiosa sulla faccia della terra. Finita a Serpeverde probabilmente per via del sangue che le scorreva per le vene, aveva deciso di fare della persecuzione di Scorpius l’unico scopo della sua vita. Cercava di seguirlo ovunque, ossessionandolo, e sbucava da ogni anfratto del castello, accompagnata dalla sua migliore amica Isabelle Blackwell –che nutriva una non tanto velata infatuazione per Derek- solo per chiedergli come stava o tormentarlo con altre inutili questioni. Scorpius sopportava tutto questo per due semplici motivi: primo, essere messo su un piedistallo era ciò che il giovane Malfoy preferiva sopra ogni altra cosa, vanesio com’era; secondo riteneva che tenersi buona Melissa fosse un ottimo punto di partenza per crearsi uno stuolo di ammiratrici degno di questo nome, essendo Melissa una “trascinatrice di masse”. Melissa Summers era per Scorpius, in conclusione, ciò che Pansy Parkinson era stata per Draco.

Prima ancora che potesse rispondere, Scorpius sentì qualcuno sogghignare silenziosamente; Lily Potter aveva evidentemente colto “Scorps” e “caro”.

-Bene Melissa, ma gradirei che non strillassi: fortunatamente non sono ancora sordo ma al momento un gran mal di testa mi affligge- rispose poi freddo, sperando che Melissa cogliesse il messaggio. Speranza vana, Melissa attaccò a parlare con un tono superiore ai centomila decibel, non curante degli orchi che sbattevano le clave contro le pareti celebrarli di Malfoy.

L’aiuto venne proprio da Lily che, non curandosi di Melissa, si piazzò di fronte a Scorpius, con la sua tipica espressione di chi è disgustato da tutto e tutti, per interrompere lo sproloquio della compagna di dormitorio.

-Malfoy, non vorrei disturbare ma, sai, avrei qualche problema con la pozione assegnata da Lumacorno a noi del primo…- disse, con tono da falsa damigella in difficoltà – Lily era un genio in Pozioni- spiazzandolo completamente. Lily Potter di sua spontanea volontà faceva qualcosa per un’altra persona? E non una persona qualsiasi, ma Scorpius Malfoy. Quest’ultimo non perse occasione per liberarsi di Melissa e, cogliendo la palla al balzo, replicò, come se anche lui fosse un mostro di generosità:

-Certo, se vuoi posso aiutarti anche ora…-

Chiunque avesse conosciuto sul serio Lily e Scorpius, avrebbe capito al volo che stavano fingendo: nessuno dei due si sarebbe mai comportato così civilmente l’uno con l’altra, soprattutto non dopo che la Potter era stata mandata al Diavolo proprio da Scorpius.

Così Lily e Scorpius lasciarono il tavolo di Slytherin e con esso una Melissa alquanto perplessa e seccata per il fatto che l’oggetto dei suoi desideri le era stato appena soffiato via da sotto il naso; appena furono fuori dalla portata degli altri studenti, Scorpius chiese diretto:

-Avanti Lilian, che cosa vuoi in cambio per avermi salvato dal carcere, nel quale sarei finito per l’omicidio di Melissa Summers?-

Scorpius sapeva infatti che Lily Potter non faceva mai niente per niente e dunque si aspettava a buon ragione che lei chiedesse un favore in cambio. Lily finse di pensarci, stringendo gli occhioni violetti, e poi disse:

-Sai, il mio guardaroba è spaventosamente vuoto, perciò se riuscissi a venire con te a Hogsmade ti sarei infinitamente grata…ma sai, qualora non volessi, potrei fare una chiacchieratina con Melissa…- e condì il tutto con il sorrisino made in Lily Potter.

Dieci minuti dopo Scorpius si avviava a Trasfigurazione dopo l’ennesimo patto stretto con Satana.

-Perché parlavi con Lily?- gli chiese Edward sedendosi accanto a lui, prima che la McGranitt arrivasse; a Scorpius parve di scorgere una punta di gelosia nella voce dell’amico.

-Cos’è, segui tutti i suoi spostamenti?- lo rimbeccò Scorpius, più sgarbatamente di quanto fosse solito fare. In realtà sapeva che Edward aveva un debole per Lily sin dall’inizio e che aspettava solo che fossero un po’ più cresciuti per provarci.

-Ovvio- ammise Edward e Scorpius fece per rispondere quando qualcuno disse:

-Quando il signor Malfoy ci degnerà della sua attenzione, forse potremo iniziare la lezione-. Ecco, la McGranitt era arrivata ed era appena iniziata la tortura. Naturalmente Scorpius la degnò appena di un’occhiata, prima di mettersi a seguire con espressione di chi sta concedendo un enorme favore. D’altronde trattava tutti così, come se il solo fatto che stesse ad ascoltare o parlasse con qualcuno fosse una grazia divina. Non erano solo gli occhi di Scorpius ad essere di ghiaccio, ma anche il suo carattere: era freddo, altero, snob, arrogante, spocchioso e scorbutico; ci voleva una gran pazienza per essere suo amico e sopportare l’umore nero o l’indifferenza che mostrava perennemente, eppure tutti sembravano fare a gara per essere vicini a lui. Il nome Malfoy incuteva ancora un certo rispetto, e l’aspetto dell’algido erede di Draco non faceva altro che mantenere e aumentare la fama di bello-stronzo-e-maledetto made in Malfoy. Della serie più sei bastardo, più ti amano.

Sebbene Scorpius apparisse in tutto e per tutto uguale a suo padre, c’erano però alcune differenze fra loro, meno evidenti ma altrettanto radicate. Draco non aveva nutrito un particolare amore per la musica, mentre Scorpius era in grado di passare ore e ore a suonare il pianoforte, totalmente immerso in sé stesso e in ciò che le sue dita producevano; Scorpius poi apprezzava la buona letteratura magica e in generale le forme d’arte, mentre a Draco di tutto ciò non avrebbe potuto fregare di meno. L’amore per la cultura sembrava essere l’unico tratto preso da Astoria, dato che poi erano i geni Malfoy a prevalere in lui.

Dopo Trasfigurazione, Scorpius si trascinò a Erbologia, resa divertente unicamente dal fatto che lui, Derek ed Edward passavano tutto il tempo a ridere del professore, che nonostante li detestasse cordialmente era restio a punirli e togliere loro punti. Divertimento che proseguì a Cura delle Creature Magiche dove, anziché disprezzare apertamente Hagrid, Scorpius preferiva metterlo in difficoltà facendo una serie infinita di domande sull’argomento che stavano studiando, scatenando le risatine delle altre Serpi, che ormai da tre anni assistevano a quel teatrino.

Ci sono tuttavia incidenti destinati a verificarsi di generazione in generazione.

Hagrid aveva appena finito di spiegare che gli Ippogrifi vanno trattati con gentilezza perché una minima scortesia può scatenare la loro ira quando Scorpius, con lo scopo di far arrabbiare il Mezzogigante e di metterlo in cattiva luce, esclamò sprezzante:

-Io scommetto che racconta un sacco di palle…vediamo come sono irascibili questi Ippogrifi!- ed entrò nel recinto dove Hagrid teneva la prole dell’ormai defunto Fierobecco, ovvero uno splendido esemplare femmina di Ippogrifo, che possedeva magnifiche piume blu azzurrine e penetranti occhi scuri. Scorpius avanzò a passo deciso verso di lei, e Fiamma –così Hagrid l’aveva presentata loro- sentendosi minacciata si alzò sulle zampe posteriori per poi ricadere in avanti così velocemente che Scorpius non ebbe neanche il tempo di capire che un suo artiglio gli aveva appena strappato la divisa e ferito un fianco. Con sommo orrore vide il sangue sgorgare ma a disgustarlo di più fu il fatto che Hagrid lo sollevò fra le braccia per trasportarlo in infermeria più rapidamente.

 

 

                                                     ******

 

Melissa Summers entrò in Sala Comune gridando al morto, attirandosi l’attenzione di mezza Slytherin riunita lì per un meritato pomeriggio di relax dopo le lezioni del mattino.

-Chi si è ferito?- domandò Richard Morrison, ricciuto Serpeverde del quinto anno, distogliendo momentaneamente la sua attenzione dalla pozione che stava preparando in un angolo.

-Scorpius! Scorpius Malfoy!- ripeté Melissa, indignata dal fatto che non si fosse subito capito.

-Cosa?! Mio fratello?- domandò Cassiopea, prestando per la prima volta in sette mesi attenzione a Melissa.

-Sì, sì! Quell’Hagrid ha portato un Ippogrifo a lezione che ha fatto uno squarcio enorme sul fianco di Scorpius!- spiegò Melissa concitata e subito maledizioni e insulti all’indirizzo di Hagrid si diffusero per la Sala Comune.

Cassiopea intanto si era affrettata a raggiungere l’infermeria, seguita da Glorya Zabini lievemente preoccupata, e da Lily, che non vedeva l’ora di sapere come Malfoy avesse fatto a ferirsi in modo così idiota.

 

Quando Scorpius riaprì gli occhi, era ancora più incazzato di quando si era svegliato.

Non era bastato perdere a Quidditch, finire in punizione, fare colazione con Melissa Summers che gli strillava nell’orecchio e successivamente venire salvato dalla Potter, ora doveva anche finire in infermeria per colpa di quel deficiente che portava a lezione animali altamente infiammabili!

La prima cosa positiva della giornata fu il sorriso di Cassiopea, che sua sorella gli scoccò quando si accorse che si era svegliato. Accanto a lei, sedeva Lily Potter che si stava facendo raccontare per filo e per segno l’accaduto da Derek, con Edward che commentava di sottofondo; Glorya, guadagnandosi in questo modo l’eterna gratitudine di Scorpius, stava cercando invece di tenere fuori dall’infermeria Melissa e le sue amichette urlanti, che strepitavano per fargli visita.

-E così, da genio quale sei, hai avuto la brillante idea di avvicinarti ad un Ippogrifo senza neanche fargli l’inchino…- disse Cassiopea, mettendo su un’espressione da mamma preoccupata che poco si addiceva al suo regale viso.

-Malfoy, vorrei farti notare che per quanto Hagrid racconti generalmente un sacco di frottole dato che è sprovvisto di cervello, aveva ragione quando diceva che gli Ippogrifi sono particolarmente irascibili- questa era Lily, che invece se la godeva un mondo a sbeffeggiarlo.

-Certo, se avessi avuto un minimo di sale in zucca, ora non necessiteresti di una trasfusione…- aggiunse Glorya, con tono di rimprovero; Scorpius era molto protettivo –anche se non l’avrebbe mai ammesso neanche sotto tortura- anche con lei, oltre che con Cassiopea. Per due estati infatti Scorpius aveva trascorso parte delle vacanze estive dai Zabini, sviluppando così una singolare amicizia anche con Glorya. Non era un legame lampante, eppure c’era.

-Avete finito?- domandò Scorpius seccato. Non aveva bisogno certo di altri rimproveri!

-Se sei stupido…- commentò Derek, dando man forte alle tre Slytherin.

-Se pensi che gli Ippogrifi abbiano gli artigli per sport…- proseguì Edward, sogghignando ironico.

-Smettetela di rompere- ordinò perentorio Malfoy, ma nessuno se lo filò neanche di striscio e tutti continuarono allegramente a prenderlo in giro.

È proprio vero, si disse il giovane rampollo di casa Malfoy, mentre qualche ora più tardi cercava di prendere sonno in infermeria –operazione resa difficile da un Tassorosso pieno di piaghe che russava nel letto affianco- quando una giornata inizia male, non può che finire peggio.

 

 

 

Spazio Autrice:

 

Salve! Vorrei subito premettere una cosa, prima di passare al capitolo e alle recensioni.

Lo scorso capitolo per un mio errore di traslazione da word all’html non sono immediatamente apparse le rispose alle recensioni di iceathena, BlackFra92, 979, Kattiva97 e Red_apple. Essendomene accorta il giorno dopo ho avuto modo di correggere la dimenticanza solo il pomeriggio successivo e per questo domando scusa: non vorrei mai che pensaste che non ho voluto spendere neanche 5 minuti per le risposte alle vostre bellissime recensioni! Non mi passerebbe neanche per la testa di non buttare giù almeno due righe di ringraziamento, sarebbe davvero scorretto e ingiusto nei vostri confronti, dato che è grazie alle vostre recensioni se continuo a postare e non ho lasciato perdere sin dall’inizio…Comunque poi ho aggiunto la parte che mancava, spero ve ne siate accorte! In ogni caso, chiedo perdono per questo mio inconsapevole errore.  

Okay, detto questo passiamo a questo dodicesimo capitolo. Ho voluto scrivere questo capitolo su Scorpius per darvi un’idea più precisa di lui e per evitare che sembrasse la fotocopia di Draco. Padre e figlio sono sì molto simili (entrambi hanno un brutto rapporto con gli Ippogrifi direi…) ma ci sono alcune differenze fra loro che rendono Scorpius un po’ più unico. Spero si veda e che questo capitolo vi sia piaciuto.

Ringrazio chi mette la storia fra seguite e preferiti, chi legge senza recensire e chi invece mi lascia commenti che apprezzo tantissimo ovvero, a questo capitolo, Iceathena, Lady Lynx, e _Le_3_Sclerate_The_Best.

 

Iceathena: sono contenta che continui a piacerti e soprattutto che tu recensisca : ) grazie!!! Ah, spero di essere stata anche abbastanza veloce :P baci!!!

 

Lady Lynx: eeh sì, devo dire che in futuro Lily e Caroline non andranno più tanto d’accordo, questa è la classica quiete prima della tempesta : ) per quanto riguarda Glorya e Cassiopea sarebbe stato davvero ingiusto farle diventare semplici cagnolini da riporto mentre Beatrice è paziente (beata lei!!!). Grazie per la recensione, alla prossima!!

 

 _Le_3_Sclerate_The_Best: ben venute!!! Vi ringrazio tantissimo per la duplice recensione, che mi ha fatto davvero tanto piacere leggere. Spero mi diciate cosa ne pensate anche di questo capitolo…ma passiamo a quello precedente:

Per Ashley: si Lily/Scorpius è il pairing principale, quindi posso dirti con una certa sicurezza che prima o poi accadrà qualcosa…bisogna vedere quanto prima e quanto poi :P mentre James non può che essere tonto quanto il padre in questioni di cuore! Sono contenta che la storia ti piaccia, alla prossima! Baci!!

Per Mary: anch’io detesto Roseeee!!!! Non si è ancora visto in questi capitoli, ma prima o poi tutta l’antipatia che nutro per lei verrà fuori!! Grr!! Altrochè clemente, io sono contentissima per la recensione che mi hai lasciato, spero di trovarne tante altre in futuro! Grazie mille, baci!!!

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Capitolo 13
*** Smiles and tears ***


                                                                    CAPITOLO 13

                                                                                                                   Smiles and tears

 

 

-Una cosa non mi è chiara…- iniziò Scorpius Malfoy chiaramente ironico, -come hai detto che farai a venire ad Hogsmeade con me?-

Lily sbuffò roteando gli occhi. Perché Malfoy è così tardo? si chiese, ravvivandosi i lunghi capelli rubini con un gesto della mano distratto. Lei e Scorpius si stavano dirigendo verso la Sala Grande, lui proveniente dall’aula di Incantesimi, lei da Difesa Contro le Arti Oscure; camminando vicini in mezzo alla folla di studenti, era poco probabile che altri udissero cosa si stavano dicendo. Per questo Lily l’aveva raggiunto quella mattina dopo la fine delle lezioni, con l’intenzione di esporgli il nuovo piano che l’avrebbe condotta ad Hogsmeade. Con l’avvicinarsi della primavera necessitava assolutamente di altri vestiti ed inoltre si era accorta di non possedere un gufo. Di certo non si sarebbe mai abbassata ad usarne uno della scuola, quei cosi erano sicuramente portatori di malattie pestilenziali e germi! Così si era fatta mandare altri galeoni dal suo papino –Lily sinceramente non capiva come mai suo padre non avesse smesso di sovvenzionarla- adducendo la necessità di acquistare un animale. Poco importava che insieme a quella richiesta fosse incluso il rifacimento del guardaroba…infondo i Potter erano, sono, e sarebbero sempre stati ricchi. Come se non bastasse l’ingente somma che Harry percepiva come Auror, lo stipendio di sua madre che come giornalista sportiva non guadagnava certo male, il Ministero aveva deciso di versare una quota mensile come “risarcimento per i danni morali e fisici causati al signor Harry James Potter dalla lotta contro il male”. Personalmente Lily considerava tutto ciò assurdo –e probabilmente anche Harry – ma evidentemente il Ministero continuava a sentirsi in colpa per tutte le ingiurie che il Bambino Sopravvissuto aveva subito grazie a precedenti e alquanto inadatti Ministri. Dunque la giovane Potter non si faceva alcuno scrupolo a chiedere continuamente altri soldi.

-Onestamente non capisco come tu faccia ad essere così tonto- rispose poi Lily e subito dopo aggiunse, per non dare modo a Scorpius di replicare, -voleremo-.

-Cosa?!?!?!?- ci mancò poco che a Scorpius si staccasse la mandibola per la sorpresa, -io dovrei portarti ad Hogsmeade volando? Dico, ma sei fuori di cervello? Hai idea di quante persone potrebbero vederci, magari mentre atterriamo proprio in piazza? Pensi che il Preside ci batterebbe una mano sulla spalla se ci scoprisse?!-

Lily si era aspettata quella reazione: Scorpius, come lei d’altra parte, era una Serpe e ciò equivaleva ad evitare ogni atto di coraggio o di stupidità come la peste.

ovvio che prima berremo qualche sorso di Soluzione Camaleontica. Come ben saprai, pozionista da quattro soldi, grazie a qualche sua goccia diventeremo del colore dell’ambiente che ci circonda…- ripose Lily, come se stesse spiegando ad un bambinetto particolarmente stupido che uno più uno fa due.

-Lo so cos’è una Soluzione Camaleontica- la interruppe Scorpius seccato per non averci pensato lui stesso: effettivamente grazie a quella pozione avrebbero assoluto la stessa tonalità dell’aria, visto che si trattava di volare, e in questo modo nessuno li avrebbe visti.

-Bene, allora visto che sai cos’è, saprai anche come prepararla. Credo che tre gocce bastino, infondo per arrivare ad Hogsmeade con la scopa non dovremmo impiegare più di tre quarti d’ora…considera che ogni goccia equivale a mezz’ora…-

-Genio, come pensi di portare indietro tutti gli acquisti che intendi fare?- fece Scorpius ironico, sperando in questo modo di metterla in difficoltà. Ma le sottili labbra di Lily si tesero in un sorrisino compiaciuto, prima che la Figlia di Satana rispondesse:

-Dio Malfoy, come fai a essere a Slytherin, visto che non possiedi un grammo di furbizia? Basterà un incantesimo Stringi-e-Compatta e li metterò in borsa. Lo sai vero che ci differenziamo dai Babbani per l’uso della magia?-

Scorpius afferrò Lily per un braccio, facendola fermare, e la trascinò dietro un’armatura, mentre il resto della scolaresca li sorpassava. A Lily non sfuggì che Scorpius aveva irrigidito la mascella, come quella volta in cui si erano scontrati di fronte a Fabulous Witch; evidentemente era un gesto che faceva involontariamente ogni volta che era irritato.

-Stammi bene a sentire. Non osare più trattarmi come un mentecatto, come un essere inferiore a te- disse duro, senza lasciarle il braccio.

-Lasciami- gli intimò lei fissandolo negli occhi ma per tutta risposta lui strinse di più.

-Ho detto lasciami- ripeté lei severa mentre il polso iniziava a dolerle; in qualche modo Scorpius se ne accorse e allentò la presa. Interpretandolo come un cenno a proseguire, Lily disse, cercando di non sembrare troppo saputella:

-Dell’Incantesimo Stringi e Compatta posso occuparmene io, ci è stato appena insegnato, ma alla pozione dovrai pensarci tu-.

Scorpius allora le lasciò il braccio e, rilassandosi, chiese:

-L’altra volta hai finto di essere la sorella di Edward…ma ora? Edward ha la febbre alta-.

Non stava mentendo: da tre giorni Edward non si presentava a lezione per via di una brutta influenza che lo costringeva a stare in infermeria, con suo sommo giubilo.

-Non serviranno spiegazioni, se ricordi l’ultima volta nessuno ci ha chiesto nulla- fece lei con un’alzata di spalle, ed aveva ragione: alla vista dell’ingente somma di galeoni nessuna commessa aveva osato piantare grane.

-D’accordo, ma ricordati che sto facendo tutto questo solo perché tu saresti benissimo in grado di incollarmi Melissa Summers peggio di quanto non faccia già- concluse Scorpius e Lily sorrise falsamente dolce:

-Esatto Malfoy. Buon appetito- gli augurò poi, visto che avevano nel frattempo raggiunto la Sala Grande. Si andò a sedere fra Glorya e Cassiopea, che le chiese sospettosa:

-Di cosa parlavate tu e Scorpius?-

-Oh- Lily fece spallucce, -Affari-.

Cassiopea fece per chiederle di che affari si trattassero –sicuramente qualcosa di criminale, visti i due soggetti –quando una voce la batté sul tempo:

-Glorya? Ti devo parlare-.

Era Derek Zabini, il bel volto adombrato dalla preoccupazione; gli occhi nocciola identici a quelli della sorella tradivano anche un certo nervosismo. Glorya lo guardò sorpresa, ma era come se allo stesso tempo fosse rassegnata e prima di alzarsi disse alle due amiche: -Ci vediamo in cortile-.

Detto questo seguì Derek, che per tutto il tragitto fino al secondo piano non aprì bocca. Solo quando furono dentro un’aula ormai non più utilizzata, suo fratello la guardò e le disse:

-Papà vuole parlare con noi-.

Glorya spalancò i suoi occhioni da cerbiatta, letteralmente basita.

-Cosa? Papà non parla con noi neanche quando siamo a casa, perché dovrebbe farlo ora?- chiese, senza nascondere la rabbia che quelle parole le avevano suscitato. Bel presuntuoso suo padre, che credeva di poter imporre loro la sua presenza quando più gli pareva!

Derek la guardò ancora, per poi abbassarsi lo sguardo sulle mani; Glorya sapeva che quando faceva così non aveva il coraggio di dire qualcosa e così lo esortò:

-Derek? Sai qualcosa che io non so?-

Il bel Zabini prese un lungo respiro e poi rispose, guardandola dritta in faccia, con un’espressione che non avrebbe mai dovuto comparire sul viso di un ragazzino di tredici anni:

-Stanno divorziando-.

Glorya sentì che le gambe le cedevano, mentre tutto il mondo iniziava a vorticare. I suoi genitori si stavano separando. Questo voleva dire che Lysa sarebbe stata ancora più instabile, ancora più disturbata ed aggressiva di quanto non fosse già, e che questa aggressività si sarebbe riversata sulle persone più vicine a lei. Derek e Glorya. Derek e Glorya che assomigliavano così tanto a Blaise, per i loro capelli corvini, i lineamenti fini, la carnagione chiara. Somiglianza che Lysa non sarebbe stata in grado di tollerare, giorno dopo giorno.

No. Non poteva star succedendo. Suo padre non poteva distruggere quel poco che ancora restava in piedi.

-Oh Dio- sussurrò solamente Glorya e poi fu fra le braccia di Derek, che la strinse forte a sè. Affondò il viso contro il suo petto, i lunghi capelli corvini sparsi sulla linda camicia bianca, e serrò la presa intorno alla sua schiena.

Non seppero mai dire per quanto rimasero così, stretti l’uno all’altra.

 

 

                                                            *****

 

Passarono due settimane prima che Glorya decidesse di parlare a Scorpius. Lo trovò in Sala Comune un sabato di metà marzo, evidentemente diretto ad Hogsmeade, data la tenuta casual. Indossava un paio di pantaloni neri sportivi, ovviamente griffati, un paio di scarpe da ginnastica bianche costate più di tutto l’arredamento della Sala e una t-shirt di una nota marca Babbana; sul braccio sinistro stava appoggiata la felpa della tuta, mentre fra le mani stringeva un’ampolla dorata.  Glorya notò poi che poco distante si trovava la sua scopa da corsa, ma decise di non porsi domande al riguardo e andò dritta al sodo, dopo averlo raggiunto:

-Scorpius. Ho bisogno che tu scriva a tuo padre-.

Se il giovane Malfoy era sorpreso non lo diede a vedere; l’unico particolare che tradiva un certo stupore erano gli occhi grigi socchiusi.

-Perché?- le domandò semplicemente, benché chiedere la ragione di qualcosa fosse contrario alla sua natura.

-Mio padre vuole lasciare mia madre. Draco è l’unico che può farlo ragionare, e lo sai- disse Glorya, guardandolo negli occhi. Una Zabini non avrebbe mai abbassato lo sguardo di fronte a niente o a nessuno. Mai.

-Se pensi che possa servire, gli scriverò- fu la risposta di Scorpius e Glorya, sollevata, fece per andarsene, quando lui la trattenne per un braccio. Una stretta delicata, che sapeva di amicizia.

-Glorya…non farlo da sola- disse semplicemente. Glorya inizialmente non comprese, ma quando sentì le lacrime pizzicarle gli occhi, capì cosa Scorpius aveva voluto dire.

Glorya Zabini non avrebbe voluto piangere sulla spalla di Malfoy, nel suo dormitorio.

Non avrebbe mai voluto piangere per suo padre.

Voleva mostrarsi forte, indistruttibile.

Ma Glorya Zabini aveva solo undici anni e aveva solamente bisogno che qualcuno le dicesse che suo padre non se ne sarebbe andato. Che sarebbe rimasto, per quanto fosse una presenza fantasma.

Glorya Zabini aveva semplicemente bisogno di essere rassicurata.

Per quanto fosse impacciato –non aveva mai avuto bisogno di consolare Cassiopea, quella era allergica alle lacrime- Scorpius cercò di fare del suo meglio. Tentò di non pensare che Glorya gli stava inzuppando di lacrime la maglietta e che avrebbe dovuto poi spiegare perché avesse il letto pieno di fazzoletti usati, ma le diede goffe carezze sui morbidi capelli corvini, sperando che servisse. Quando finalmente Glorya ebbe recuperato un umore decente, Scorpius era in ritardo di mezz’ora all’appuntamento –se si poteva chiamare appuntamento quella sorta di uscita forzata in cui era stato invischiato- con Lily, ma si disse che con tutte le volte che era arrivata tardi lei avrebbe solo dovuto tacere. Naturalmente Lily era sempre in ritardo, ma giusto quella volta era arrivata in orario, e lo stava aspettando seduta sul bracciolo di una poltrona.

-Ci facciamo attendere eh Malfoy?- l’apostrofò appena lo vide, a mo’ di rimprovero.

-Muoviamoci Lilian, penso che questo pomeriggio sarà il più lungo della mia vita- ribatté Malfoy e le ficcò fra le mani una boccettina contenente un po’ di liquido dorato.

-E se volessi avvelenarmi?- chiese Lily, scrutando sospettosa la pozione. Non era per niente sicura che Malfoy non cogliesse quell’occasione per liberarsi di lei…

-Piantala e bevi, se volessi ucciderti prima ti torturerei a lungo, credimi- fece Scorpius secco e in un sol sorso mandò giù la sua porzione di Soluzione Camaleontica. Lily fece lo stesso ma un attimo dopo si rese conto che non vedeva più Scorpius, essendo che si era mimetizzato con le pareti del corridoio antecedente al Portone. Istintivamente tese una mano davanti a sé- ossia dove si era trovato Scorpius prima di diventare invisibile- e con sua grande sorpresa si trovò a stringere quello che sembrava un braccio.

-Che diavolo fai?-

Sì, effettivamente era il braccio di Malfoy che, sebbene abbastanza seccato, la prese per mano onde evitare che si perdessero. Un quarto d’ora dopo, Scorpius e Lily si libravano nel cielo chiaro di metà marzo, diretti ad Hogsmeade. Era sconvolgente la sensazione di libertà che Lily provava, invisibile agli occhi altrui, lontana da tutti, lontana dai giudizi.

-Se stringi ancora un po’ credo che ad Hogsmeade ci arriverò cadavere- sibilò Scorpius ironico, alludendo al fatto che Lily si stava tenendo alla sua vita con una forza alquanto eccessiva. Evidentemente la giovane Potter non aveva ancora superato del tutto la sua paura di volare…

-Non illuderti, quando deciderò di farti fuori lo farò con molto più stile- ribatté Lily allentando la presa solo per tenere ferme alcune ciocche vermiglie che le erano sfuggite dalla coda; anche lei come Malfoy aveva scelto una tuta griffata per quella giornata di shopping, solo che la sua era giallo ocra.

Scorpius decise furbamente di atterrare vicino alla Stamberga Strillante, di solito disabitata. Anche Lily cercò di scendere con la stessa grazia di Malfoy, ma appena mise piede a terra sentì la testa girarle pericolosamente e così barcollò; tese le braccia in cerca di un appiglio capendo che stava per svenire.  

-Vedi di non spaccarti il tuo bel faccino, non ho voglia di riportarti al castello tutta insanguinata- le disse Scorpius sostenendola per la vita per evitare che cadesse. Era strano come il contatto con lui non infastidisse Lily, abituata a sfuggire baci, abbracci e persino strette di mano di qualsiasi persona si trovasse davanti. Aveva smesso di cercare il calore degli abbracci di sua madre all’età di sette anni.

-Meglio?- chiese Scorpius dopo averla fatta sedere su un masso; a Lily parve di scorgere un filo di allarmismo nella sua voce.

-Sì…credo- fece lei titubante e provò ad alzarsi in piedi. Sì, effettivamente ogni cosa restava al suo posto, dunque il calo di pressione era passato.

-Andiamo- disse allora Scorpius, segretamente sollevato. Si immaginava già a tornare a Hogwarts con Lily mezza svenuta fra le braccia, scatenando così le ire del clan Potter…James armato di randello che lo inseguiva…Naa, fortunatamente la Vipera si era ripresa, ed ora lo stava trascinando quasi di peso ad Hogsmade.

-È orribile, sembra un tappeto- commentò Scorpius un’ora più tardi, mentre osservava Lily che si provava una gonnellina di flanella a stampe floreali. Erano arrivati ad Hogsmade da quasi due ore, due ore di interminabili camerini, abiti, scarpe, borse…Scorpius pensava seriamente che non si sarebbe mai più ripreso da quell’esperienza traumatizzante. Lei si guardò critica, da ogni angolazione, e facendo una smorfia convenne con lui:

-Non pensavo che l’avrei mai detto, ma hai ragione- e detto questo sparì nel camerino per togliersi quell’orrore di dosso.

-Oh, questo sì che ha stile- disse Lily con espressione di pura gioia tenendo fra le mani un corpetto cosparso di perline e paillette ad intreccio di un bianco purissimo.

-Io venero Gucci- aggiunse poi senza riuscire a staccargli gli occhi di dosso.

-Ci manca poco che lo baci! Dio, quanto sei borghese…- commentò Malfoy sprezzante.

-Tutta invidia Malfoy- fece lei ironica aggiungendo anche il top alla pila di abiti messi da parte.  

-Invidia? Io non mi abbasserei mai a baciare una sanguesporco come te- replicò Malfoy con disprezzo nella voce. Lily non si fece minimamente scalfire dal suo disgusto e replicò a sua volta:

-Menomale Malfoy, così non dovrò respingerti…dicono che un rifiuto ferisca molto l’ego di un ragazzo. Se poi parliamo di te, che sei più vanesio di una ragazza…-

Un quarto d’ora dopo uscirono dal negozio, fra battutine sarcastiche e frecciatine. La Potter fece per trascinarlo verso l’ennesima boutique, quando Scorpius decise che non ne poteva più.

-Basta!- esclamò, fermandosi in mezzo alla strada di colpo. Lily fece ancora qualche passo, prima di accorgersi che Malfoy non l’aveva seguita. Quando lo vide lì fermo, tornò indietro e gli si piazzò davanti con le mani sui fianchi:

-Beh? Già stanco Malfoy? Eppure da campione del Quidditch quale sei dovresti avere una resistenza fisica maggiore della mia…-lo schernì sarcastica.

-Lilian, ora ti spiego un concetto fondamentale. Io sono un maschio. Non sono programmato per fare maratone di shopping interminabili, guardando un numero indefinito di abiti e accessori. Il mio cervello dopo un po’ si scollega- le spiegò lui esasperato. Femmine! Aveva ragione suo padre a dire che erano un’inutile peso per un uomo!

Inaspettatamente Lily rise. Non risate finte, di educata cortesia, ma vere risate. Non stava recitando: stava davvero ridendo come Scorpius non l’aveva mai vista fare da quando la conosceva. Ed era davvero buffa quando rideva, non sembrava neanche più la rigida e snob Lily che Hogwarts era abituata a vedere. Scorpius si sarebbe aspettato di tutto da quella giornata- compreso un duello magico fra lui e la Potter terminato con la morte di uno dei due- tranne che Lily ridesse così di gusto per qualcosa che lui, Scorpius Malfoy, aveva detto. E si sorprese a pensare che, quando Lily rideva mostrando i suoi denti bianchissimi, era bella.

-Oddio Malfoy…- lei intanto di stava riprendendo, tenendosi una mano sulla pancia,- avevi un’espressione così stupida, così maschile che non ho potuto fare a meno di ridere-.

-Certo, infondo io sono qui per farti da pagliaccetto, lieto di servirla madame!- ribatté lui seccato facendole persino un finto inchino.

-Oh oh un inchino…attento Malfoy potrei abituarmici- commentò Lily, tornata ora ad essere sé stessa.

-Non te ne darei il tempo, ti ucciderei prima. Allora, vogliamo andare a comprare questo maledetto pennuto? Meno sto con te più sono contento-  fece lui brusco. Mentre si dirigevano verso Palle di Pelo e Altri Animali, a Scorpius parve di scorgere un piccolo sorriso all’angolo della bocca della Potter. Per l’acquisto di un animale domestico ci volle un’ora, ora in cui Malfoy scoprì di essere allergico a praticamente ogni tipo di pelo, ma alla fine Lily trovò quello che cercava. Quando raggiunse Malfoy fuori dal negozio –era dovuto uscire per i troppi starnuti- reggeva fra la mani una gabbietta in cui si trovava un enorme gufo reale con due occhi rossi come il sangue che mettevano inquietudine. Il pelo era di un bellissimo violetto che non poteva essere naturale.

-Che diavolo gli è successo?- domandò Scorpius guardandolo stranito. Lily lo guardò con superiorità come se fosse un’esperta zoologa e Malfoy un ignorante.

-È un gufo americano, è ovvio che sia viola!- ribatté sdegnata e il gufo tubò come a sottolineare l’ovvietà dell’affermazione.

-E come l’avresti chiamato, di grazia?- le domandò Malfoy camminando a otto metri di distanza da lei mentre si dirigevano verso i Tre Manici di Scopa. Si erano quasi fatte le sette, ora di tornare a Hogwarts, ma Malfoy necessitava assolutamente di un caffè. Non avrebbe retto altri tre quarti d’ora sulla scopa dopo un pomeriggio così estenuante.

-Si chiama Stramonio- rispose Lily e questa volta fu Scorpius a ridere:

-L’hai chiamato come un veleno?!?!- domandò seriamente divertito. Lily fece spallucce, girando svogliatamente il suo thè alla cannella e replicò:

-Perché no?- chiese stranita, specchiandosi con la coda dell’occhio nella vetrata del locale per osservarsi di profilo. Sì, stava proprio bene in quella posizione…

-Beh, allora sappi che Stramonio se ne torna al castello volando, io non ce lo voglio quel coso starnazzante che mi fa starnutire- disse Scorpius sorseggiando goduto il suo caffè.

-I gufi non starnazzano, per tua informazione, e comunque è ovvio che torna al castello volando, i gufi hanno le ali per questo sai?- ribatté lei acidamente sarcastica. Scorpius sentì l’irritazione gonfiargli le viscere per via del tono che lei aveva usato. Era semplicemente odiosa, con quella sua aria da regina e quel sorrisino gelido che non aveva nulla a che fare con il vero sorriso che aveva avuto modo di vedere prima.

Volando con lei di ritorno ad Hogwarts, Scorpius realizzò che la personalità di Lily aveva varie sfaccettature, invisibili ai più, che si fermavano solo al suo essere perfidamente stronza. Come faceva lui…

 

 

                                                                                *****

 

-Quanto odio queste ragazzine modelle…tutte uguali!-

Questa frase esclamata con disgusto percepibile ebbe il potere di fermare Cassiopea Sofia Malfoy, che si stava dirigendo camminando con quella sua aria da Purosangue verso la biblioteca. Aveva la vaga impressione che chi l’aveva pronunciata ce l’avesse con lei e così si voltò di scatto per individuarne l’emissario. Un ragazzino che sembrava avere tredici anni stava appoggiato ad una colonna e guardava apertamente lei. La prima cosa che la bionda Malfoy notò era lo stemma della sua Casa, ovvero Grifondoro, e poi passò ad esaminare il resto. Aveva capelli castani, ricci e scompigliati, due occhi color cioccolato che la fissavano beffardi, il tutto incorniciato da una carnagione ambrata; non portava la cravatta della divisa ed aveva arrotolato le maniche della camicia. Tutto ciò gli conferiva un’inconsapevole aria distratta.

Cassiopea lo guardò fredda e chiese:

-Prego? Dici a me?-

-Dico a te, Barbie- ribadì lui senza staccarle gli occhi di dosso.

-Bar che?- chiese Cassiopea educatamente stupita. La stava forse insultando?

-Barbie ho detto…ah già, ma tu da Purosangue quale sei non sai neanche che cosa sia- rispose lui sarcastico. A questo punto Cassiopea non aveva più dubbi: quello stupido Grifondoro la stava disprezzando per il suo lignaggio e per il suo aspetto fisico.

-E immagino che tu invece da maleducato quale sei non sappia che quando si parla con uno sconosciuto prima ci si presenta- lo rimbeccò la Malfoy acida.

-Invoco il suo perdono!- la schernì lui e poi fece per tenderle la mano dicendo:

-Shane Burke, al suo servizio principessa!-

La Malfoy guardò la sua mano, schifata, e senza stringerla disse:

-Io non tocco degli sporchi Grifondoro, per di più Babbani. Perché sei Babbano no? Il tuo non è un cognome da mago- .

Shane la guardò, il sorriso canzonatorio congelato, e rispose a denti stretti:

-Esatto-.

-Lo sapevo!- esclamò la Malfoy trionfante, poi aggiunse fiera- Io sono Cassiopea Sofia Malfoy. Te lo dico così sai con chi scusarti-.

-Io scusarmi con una Purosangue? E per quale motivo?- chiese Shane riacquistando la sfrontataggine di prima.

-Per aver anche solo osato guardarmi- replicò la Malfoy altezzosa, e detto questo si allontanò. Anche senza voltarsi a guardare, sapeva cha Shane la stava fissando; si sentiva i suoi occhi castani puntati sulla schiena.

 

 

Spazio Autrice:

Salve gente! Eccomi qui con un nuovo capitolo…beh che dire…ho volutamente introdotto la crisi di pianto di Glorya e quella di risa di Lily per mostrare che, sebbene queste due ragazzine si comportino da donne, hanno in realtà solo undici anni e che come tali ogni tanto hanno questo tipo di reazioni. È anche comparso questo Shane, che darà del filo da torcere a Cassiopea…ma non voglio anticiparvi nulla!!! Ringrazio chi mette la mia storia fra preferiti e seguite, chi la legge in silenzio, e passo ora a rispondere alle recensioni al capitolo precedente.

 

DarlingAry: ciao! Sono contenta che il mio modo di scrivere ti piaccia, e ci tengo a spiegare che sto rendendo Lily così stronza e cattiva proprio perché non la vedo uguale agli altri Potter. Mi auguro che continuerai a seguirmi anche se questo aspetto del suo carattere non ti piace molto…baci e grazie per la recensione!

 

Zia Alice: a te rispondo di persona…

 

979: tranquilla, recensisci pure quando puoi, per me è importante che la storia continui a piacerti! Ti confesso che la mia paura è proprio quella di rendere troppo banale la storia, calcando solo il ruolo da stronza di Lily e così ho introdotto il flashback su Scorpius nel capitolo precedente e la storia familiare di Glorya e il personaggio di Shane in questo…spero ti sia piaciuto questo capitolo, grazie per la recensione! Baci, alla prossima!

 

_Le_3_Sclerate_The_Best: ciao!!! Grazie per la recensione! In effetti nei prossimi capitoli Lily e Caroline andranno tutt’altro che d’accordo, due personalità cosí simili dovranno per forza scontrarsi! E sempre nei prossimi capitoli, tutto il mio odio si scaglierà su Rose : ) alla prossima recensione, un bacio!

 

Red_apple: sono felice di averti resa felice (scusa il gioco di parole idiota) !!! spero che la giornata ad Hogsmade di Lily e Scorpius sia come te l’eri aspettata, premetto solo che non ho voluto mettere troppo scontro fra i due per non renderla troppo banale…mi dirai poi cosa te ne pare, spero : ) Il particolare del sorriso di Cassiopea non è stupido o irrilevante anche se può sembrarlo, e sono felice che tu l’abbia notato: l’ho inserito proprio per sottolineare come Cassiopea e Scorpius siano legati anche se di norma le famiglie Purosangue sono alquanto aride di affetto…NON preoccuparti di essere ripetitiva, più mi ripeti che sono brava più mi autoconvinco che non sto facendo proprio schifo come autrice…grazie davvero, di cuore! Alla prossima!

 

BlackFra92: Darliiing!!! Che gioia vedere la tua lunghissima recensione!!! Grazie grazie grazie!!! Per quanto riguarda Astoria la prima ipotesi è la più azzeccata: essendo lei stata impacciata e timida a scuola, non vuole che la figlia sia come lei e così cerca di spingerla ad essere sempre più perfetta con questo suo comportamento distaccato…ma non sa che la nostra Cassy ci soffre per questo, povera! : (

Che te ne pare di Lily e Scorpius a Hogsmade? Volevo farli prendere a capelli, ma mi sono detta che due Purosangue come loro non si abbasserebbero mai a risse alla Babbana…spero ti sia piaciuto!!! Grazie ancora per la recensione e aspetto con ansia la prossima che tu mi lascerai di sicuro! Un bacio darling, alla prossima!

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Capitolo 14
*** Parents ***


                                                             CAPITOLO 14

                                                                Parents

 

Il tiepido raggio di sole filtrò attraverso la finestra lasciata socchiusa e Astoria Greengrass in Malfoy aprì lentamente gli occhi. Tese un braccio alla sua sinistra ed incontrò quella che le sembrò una spalla.

-Hai la mano gelida-.

Astoria sorrise senza voltarsi, richiudendo gli occhi. Draco Lucius Malfoy non avrebbe mai imparato a dire buongiorno e questa, nel bene e nel male, era una consapevolezza che accompagnava Astoria da circa vent’anni. I primi risvegli con lui nel dormitorio di Slytherin, quelli a Malfoy Manor, quelli da fidanzati e quelli da sposati erano stati tutti caratterizzati da una frase apparentemente sarcastica che in realtà nascondeva un messaggio: io, con la mia strafottenza, sono ancora qui.

Draco socchiuse un occhio argentato, sentendo la mano di Astoria che si spostava, lasciando una scia di brividi freddi. Astoria aveva sempre avuto le mani ghiacciate. La ricordava da studentessa, quando la sbirciava mentre se le scaldava vicino al fuoco con i lunghi capelli castani a coprirle il viso e quando era lui invece a scaldargliele, tenendole fra le proprie. Ricordava le mille paia di guanti che le aveva regalato, persi nei meandri di Slytherin prima e in quelli di Malfoy Manor dopo. La ricordava il giorno delle nozze, in una bellissima domenica di giugno, il cui sole non era stato in grado di modificare la temperatura delle mani della sposa che gli stava di fronte. Ricordava tante notti con le sue mani sulla schiena, ghiacciate eppure roventi di passione. E ricordava serate all’opera, a teatro, a cena dai parenti e conoscenti, sempre con le sue mani fredde sulle proprie. E giornate con i bambini, con Scorpius che non voleva mai darle la mano perché diceva che avrebbe ibernato pure le sue e con Cassiopea che invece agognava quella stretta nonostante la freddezza.

I bambini…ricordava quand’era nato Scorpius, l’orgoglio che aveva invaso il suo petto, l’emozione nel vedere i propri occhi argentati incastonati nel visino pallido di suo figlio, la fierezza di mostrarlo al mondo come l’erede di Malfoy, l’amore per il suo essere semplicemente Scorpius. E poi Cassiopea che aveva rivolto il suo primo sorriso sdentato a lui, la cui prima parola era stata il suo nome, i suoi boccoli biondi, gli occhi di Astoria…sua figlia, colei che gli aveva rubato il cuore e l’aveva chiuso nel proprio .

Quel giorno li avrebbe rivisti, sarebbe andato ad Hogwarts insieme ad Astoria. Dovevano aiutare altri due figli, altri due bambini, che erano stati dimenticati dai propri genitori.

 

 

                                                            *****

 

Fu un leggero solletichio a svegliare Harry James Potter.

Ginny si era addormentata con la testa appoggiata sul suo petto con i lunghi capelli rossi legati in una coda, ma alcune ciocche dovevano esserle sfuggite durante la notte. Un inconsapevole sorriso piegò le labbra del Bambino Sopravvissuto mentre poggiava delicatamente una mano sul ventre di sua moglie. Una nuova vita stava crescendo lì dentro, il cuoricino di suo figlio o di sua figlia batteva al di sotto di quella pelle tesa. Improvvisi flashback di James, Al e Lily gli invasero la mente mentre carezzava la pancia rigonfia di Ginny.

James a un anno, che combinava la prima di una lunga serie di malefatte, con i capelli neri spettinati, gli occhi azzurri vispi e il sorriso da malandrino che avrebbe reso fiero suo nonno e fatto mettere le mani nei capelli a sua nonna…la prima scopa giocattolo, che Harry gli aveva regalato consapevole di averne posseduta una anche lui quando ancora aveva due genitori…le risse con gli altri bambini all’asilo…Ginny che lo sgridava mentre Harry sorrideva di nascosto…gli scherzi ad Al e le coccole a Lily…la partenza per Hogwarts, gli occhi emozionati quando era salito sull’Espresso…

Albus che appena nato l’aveva fissato con occhi identici ai suoi, nei quali Harry si era sentito perduto…il suo essere pacato e sereno, logico e razionale tanto quanto suo fratello era scatenato e indomabile…la ricerca segreta di affetto, di un bacio, di un abbraccio, di rassicurazioni… …l’ammirazione per James e i fiori che puntualmente regalava a Lily e a Ginny…galante e romantico già a sette anni… l’affetto che talvolta nascondeva ai genitori…la paura di deluderli, di non renderli orgogliosi di lui…il non voler finire a Serpeverde per questo…la gioia nell’essere assegnato a Grifondoro come loro due…

Lily neonata cicciotella e morbida, inguaribile curiosona che aveva imparato a camminare a soli nove mesi per la voglia di scoprire il mondo…il suo rannicchiarsi a palla in braccio ad Harry, il suo voler per forza pettinare i capelli a Ginny…le gare di corsa con James che la lasciava vincere perché altrimenti si metteva a piangere…le passeggiate con Albus che se la teneva per mano timoroso di perdersi la sua sorellina…e poi il cambiamento graduale, da maschiaccio a signorina, da bambina espansiva a ragazzina chiusa, riservata, scostante…ed infine a seguace della moda, astuta e scaltra Serpe, a raffinata ed elegantemente snob studentessa di Hogwarts.

Quel sabato Ginny avrebbe potuto tentare di abbracciare James, che avrebbe sicuramente sfuggito il contatto temendo di essere visto dai suoi amici, Albus li avrebbe subissati di parole –come se non bastassero le lettere- mentre Lily…chissà, era un’incognita.

-Buon giorno tesoro-.

Ginny lo strappò dolcemente dalle sue riflessioni, illuminandolo con un sorriso. Harry ricambiò, e la strinse a sé. Ancora un momento di perfetta immobilità.

 

                                              

                                                                                                                *****

 

Blaise Zabini si alzò piano dal letto per non svegliare…Sara? Cinthia? Oppure Leila? Non ricordava bene come si chiamasse la giovane assistente con cui era andato a letto la sera prima. L’importante era non svegliarla, altrimenti avrebbe dovuto subirsi il solito terzo grado: perché vai via, dove vai, quando ci vediamo…tutte cose trite e ritrite per l’ex Serpe.

Mezz’ora dopo rientrava a Villa Maelle, dove trovò Lysa addormentata sulla poltrona, i lunghi capelli scuri a coprirle il viso. Blaise la guardò e non provò nulla, se non una certa pietà.

Non amava sua moglie, né l’aveva mai amata. Il loro era stato un matrimonio combinato, dove i sentimenti dei due sposi non erano stati assolutamente tenuti in considerazione. Lysa era la classica ragazza purosangue di buona famiglia, che Laurence Zabini aveva ritenuto perfetta per suo figlio, e così Blaise l’aveva sposata senza battere ciglio. Quello che suo padre ordinava doveva essere fatto. C’era però una sostanziale differenza fra Blaise e Lysa: lei con il tempo aveva imparato ad amarlo, era diventata dipendente da lui, fragile ed insicura com’era sempre stata, mentre Blaise no. Si era limitato ad adempiere ai suoi doveri, dando un erede maschio che continuasse il nome degli Zabini ed aveva poi “concesso” a sua moglie un secondo figlio, o meglio figlia, che Lysa aveva a lungo desiderato. Si era sempre premurato di mantenere alto il nome degli Zabini e che economicamente parlando non mancasse nulla alla sua famiglia, ma i suoi compiti di marito e padre finivano lì. Mantenendo una reputazione da perfetto uomo sposato padre di famiglia, si era segretamente creato un vasto harem di ragazze che lo “distraessero” dal lavoro e dai continui impegni mondani. Nel corso degli anni aveva avuto numerose relazioni preoccupandosi che Lysa lo venisse a sapere nella speranza che lo lasciasse, ma la bella e delicata Stanford non lo aveva lasciato andare, si era aggrappata ferocemente a lui credendo che un giorno le cose sarebbero cambiate. Ma non era stato così.

Per questo motivo Blaise stava ora per compiere l’unico gesto paterno della sua vita. Divorziando da Lysa, i ragazzi avrebbero sicuramente avuto vita migliore, senza un padre che fosse fonte di dolore e squilibrio per la loro madre. E così, libero da ogni impegno familiare, avrebbe potuto rifarsi una vita…

Blaise Zabini passò davanti a sua moglie per raggiungere la sua camera personale. Si cambiò d’abito e, presa una manciata di Polvere Volante, partì per Hogwarts.  

 

                                                       

 

                                                                                                            *****

 

-Stai per spaccare il calice- fece notare Cassiopea Malfoy disinteressata.

Glorya Zabini sollevò lo sguardo di scatto su di lei, rendendosi poi conto che la sua amica non stava mentendo: teneva le dita serrate intorno al calice con eccessiva forza, tant’è che le sue nocche erano sbiancate. Lasciò andare la presa, ma il macigno sullo stomaco restava. Quel giorno, 25 marzo, suo padre sarebbe venuto ad Hogwarts ad annunciarle che la vita come lei l’aveva conosciuta stava per finire. Era naturale che si sentisse agitata, ma per tutta la mattina non aveva lasciato che questo sentimento trapelasse; lei era Glorya Zabini ed era forte.  

-E tu se non mangi qualcosa finirai per svenire- fece ancora la bionda Malfoy, rivolta questa volta a Lily Potter, che continuava a giocherellare con il cibo da un quarto d’ora senza toccare nulla neanche per sbaglio.

Lily sollevò un sopracciglio e disse, sarcastica:

-Mammina, menomale che ci sei tu!-

Cassiopea per tutta risposta le fece una brutta smorfia, che si pietrificò quando vide due persone a lei note entrare in Sala Grande. Draco Lucius Malfoy e sua moglie Astoria avevano appena fatto il loro ingresso ed ora si stavano guardando intorno, cercando qualcuno. Il loro sguardo si soffermò su Cassiopea e Scorpius che sedevano vicini e a quel punto i due coniugi Malfoy si avviarono a passo spedito verso di loro; alcuni dei vecchi insegnanti li avevano riconosciuti ed avevano fatto loro un cenno di saluto accompagnato da un gesto della mano che stava a significare che avrebbero parlato dopo.

-Papà! Mamma!- fece Cassiopea sorpresa, passandosi nervosamente una mano fra i boccoli biondi; se avesse saputo che sua madre sarebbe venuta a trovarli si sarebbe messa qualcosa di più adatto…

-Cassiopea, Scorpius…- fece Draco scoccando un sorriso di sbieco a sua figlia, mentre Astoria stava salutando il suo primogenito; il suo sguardo cadde poi sulla persona seduta alla sinistra di sua figlia ovvero…

-Una Potter? A Slytherin?- esclamò Draco Lucius con un evidente sorpresa nella voce strascicata. Lily, sentendosi chiamata in causa, sollevò la testa verso di lui incontrando così occhi del tutto identici a quelli di Scorpius.

-Lieta di conoscerla signor Malfoy, Lilian Luna Potter- disse Lily affabile tendendogli una mano da perfetta signorina educata. Draco, forse troppo stupito per poter articolare alcun pensiero coerente, la strinse mormorando come un automa:

-Piacere mio, signorina Potter…-

Mentre stava realizzando che Lilian Luna Potter, figlia di Harry James Potter, era seduta affianco a sua figlia, Cassiopea Sofia Malfoy, Scorpius intervenne dicendo, evidentemente sarcastico:

-Che maleducati, non abbiamo neanche fatto le presentazioni…papà, questa è Lily Potter-.

-Ti ringrazio Malfoy, ma come vedi ho già fatto da sola- replicò Lily con un tono così chiaramente ironico che Draco non poté fare a meno di sorridere. Con Cassiopea ci avrebbe parlato dopo riguardo l’argomento “amicizie”…

-Cassiopea!- intanto Astoria stava criticando sua figlia, -non vorrai mica dirmi che usi quella roba per andare in giro per Hogwarts!?- le disse indicando il suo abbigliamento.

-Parla di quel bellissimo dolcevita, signora Malfoy? Io lo trovo adorabile- intervenne Glorya, a difesa dell’amica a cui fece un microscopico occhiolino; Astoria strinse le labbra guardandola, ma non replicò nulla.

Il Portone della Sala Grande si spalancò di nuovo dopo neanche dieci minuti e questa volta a rimettere piede ad Hogwarts furono i coniugi Potter.

Ginny Weasley ebbe appena il tempo di guardarsi intorno con nostalgia che subito i suoi due figli corsero ad abbracciarla, facendo attenzione a non schiacciarle il ventre rigonfio; Harry invece dispensò carezze sui capelli corvini di James ed Al prima di volgere lo sguardo al tavolo degli Slytherin alla ricerca di una chioma rossa a lui familiare. La individuò accanto ad un uomo alto, dai capelli biondo platino che gli ricordavano pericolosamente…Draco Lucius Malfoy?!

-Ehi! Un momento! Che diavolo ci fa il Platinato vicino a mia figlia?!- esclamò costernato riconoscendo il suo peggior nemico dei tempi della scuola. Subito si diresse a razzo verso il tavolo degli Slytherin, incurante delle occhiate adoranti e degli urletti ammirati che seguirono il suo passaggio e, piazzandosi a fianco a sua figlia, disse:

-Lily!-

Sentendosi chiamare Lily si voltò e, riconosciutolo, fece, non senza una certa sorpresa nella voce:

-Papà? Che ci fate voi qui?-

-Siamo venuti a parlare con te e i tuoi fratelli…tu guarda, il tavolo degli Slytherin non è cambiato di una virgola- rispose Harry ironico, alludendo all’espressioni apatiche e talvolta maligne delle Serpi.

-Già, siamo sempre gli stessi adorabili snob- replicò Lily sorridendogli melensa e di fianco a lei una ex Serpe a caso rise.

-Pienamente d’accordo…signor Potter- disse Draco salutando Harry con un cenno del capo; Harry ricambiò il suo saluto e poi tornò a rivolgersi a sua figlia:

-Ti aspettiamo a Grifondoro. Io e tua madre dobbiamo parlarvi- e fece per allontanarsi, ma Lily lo bloccò dicendo:

-Io a Grifondoro non ci vengo. Se volete parlare con me lo faremo da un’altra parte…non vorrei uscirne contaminata da quella Sala- e il suo tono era chiaramente sprezzante. Udendo quelle parole, Draco credette seriamente che lo Sfregiato stesse per schiattare, ma con evidente self-control Harry replicò rigido:

-Bene, ci vediamo in cortile- e detto questo le diede le spalle, di modo che lei non potesse vedere la sua espressione.

-Però, che lingua biforcuta signorina Potter-.

Draco si rivolse a lei, questa volta sorpreso positivamente; forse era giunto il giorno in cui un Potter-Weasley mostrasse un minimo di sale in zucca.

-Non sai quanto, papà- fece Scorpius guardando malevolo la rossa che per tutta risposta gli sorrise velenosa.

Fu in quel momento che il Portone della Sala Grande si aprì per la terza volta per lasciare entrare un’altra ex Serpe. Blaise Zabini non degnò nessuno di neanche mezzo sguardo finché non giunse al tavolo verde argento dove con sua grande sorpresa trovò il suo migliore amico con rispettiva consorte.

-Draco, Astoria…che piacere vedervi qui- disse loro recuperando la sua tipica compostezza.

Salutò poi Glorya, che si era irrigidita fino all’inverosimile quando l’aveva visto, e Derek che al suo contrario si era sforzato di apparire meno teso. Lily colse tutto ciò e per cercare di rassicurare l’amica le diede l’ultimo pezzetto di crostata ai lamponi.

-Bene, vogliamo cercare un posto tranquillo…?- propose il bel Zabini ai suoi figli che, sempre senza una parola, si alzarono e fecero per seguirlo.

-Concordo e propongo il Lago- rispose Draco sfrontato, imponendo la sua presenza all’amico; Blaise provò ad opporsi ma Astoria, che sapeva essere strafottente quanto il marito, lo prese per un braccio dicendo:

-Ottima idea, il Lago mi sembra perfetto…-

 

                                              

                                                                                                              *****

 

-Allora…come procedono le cose qui a scuola? Il campionato?- chiese Harry tutto interessato mentre si sedeva sul prato accanto ad Albus; Lily aveva steso a terra una coperta e vi si era seduta sopra per non sporcarsi i pantaloni grigi a vita bassa di erba.

-Alla grande, pa’! L’altra volta ho preso il Boccino con una presa che neanche tu ti saresti mai inventato…- disse James tutto eccitato, passandosi una mano fra i capelli corvini, e partì in quarta con il racconto dell’ultima partita in cui avevano stracciato Tassorosso, con il supporto dei commenti di Albus. Mentre gli uomini parlavano di sport Ginny, benché volesse partecipare alla discussione, si rivolse a Lily, che si guardava intorno con aria annoiata:

-Lily…tutto bene cara?-

-Sì mamma, va tutto alla perfezione- fu la risposta della piccola Potter e non ci fu verso di cavarle altro dalla bocca, se non monosillabi. Lily era distratta, oltre a non aver nulla da dire con il resto della sua famiglia: pensava a Glorya, che in quel momento stava affrontando un discorso ben più difficile delle chiacchiere leggere che attorniavano lei…

-Allora, mamma, com’è andata l’ecografia?- chiese Albus a Ginny, distraendola dalle sue riflessioni su Lily.

-Bene! È tutto a posto, sappiamo anche qual è il sesso del bambino…- rispose la signora Potter, con gli occhi illuminati di gioia.

-Davvero? Che figata queste tecnologie Babbane!!! E cosa aspettate a dircelo?- domandò James tutto allegro anche lui; dopo un iniziale stupore, James ed Albus erano stati presi dalla contentezza per questo nuovo bambino.

-Che dici Harry, glielo diciamo?-

-Mmmhh…- il Bambino Sopravvissuto fece finta di pensarci, -ma no…secondo me meglio l’effetto sorpresa…-

-Già, ora che mi ci fai pensare…perché rovinargli questo momento?- ribatté Ginny perfida.

-Eddai! Ditelo! Non è giusto che voi lo sappiate e noi no!- fece James capriccioso.

-…e io che pensavo che avesse superato la fase del pesto i piedi per terra se non fate come dico…- commentò Lily acida di sottofondo, ma Harry la sentì e il suo sorriso si congelò momentaneamente; quella ragazzina lo stava ferendo quasi più di quanto aveva fatto Voldemort…

-E va bene…visto che insistete…ve lo dico…- acconsentì Ginny, che pur avendo sentito le parole di Lily aveva deciso di ignorarle. Quest’ultima dal canto suo si decise a prestarle attenzione solo in quel momento: se proprio doveva avere un altro fratello/sorella era meglio prepararsi psicologicamente all’evento…

-Sono due! Due gemelli!- annunciò Ginny e come previsto ad Albus e James la mandibola partì verso il suolo alla velocità della luce; Lily si limitò ad inarcare un sopracciglio.

-Lo sapevo io che reagivano così…occhio James, una talpa si è beccata in testa la tua mandibola…-  sghignazzò Harry osservando divertito le facce dei suoi due figli; aveva deciso di non guardare Lily.

-Due? Cioè, non bastava uno…- chiese la piccola Potter distaccata –e cosa sarebbero, di grazia? Due maschi, due femmine…-

-Un maschio e una femmina…- rispose Ginny, accigliata. Aveva sperato in una reazione più entusiasta da parte di Lily: credeva che avendo avuto mesi per abituarsi alla novità avrebbe potuto cambiare idea. E invece…sua figlia le diede il colpo di grazia dicendo:

-Mamma, vuoi fare come Nonna Weasley? Così, per sapere…se hai intenzione di fermarti a cinque…-

-Ora basta- disse Harry serio –non ho intenzione di tollerare questi tuoi comportamenti-.

Lily lo guardò, sorpresa: ora prendeva questo tipo di decisioni?

-E cosa vorresti fare, papino? Schiaffeggiarmi?- chiese ironica.

-Oh no…non lo farei mai….farò di peggio…- rispose Harry, sorridendo pericolosamente; a Ginny venne in mente che quell’espressione di solito era accompagnata da una malandrinata…

-Cara la mia Lily, scordati il rifornimento mensile di galeoni. Non credo che tu te li stia meritando- disse Harry maligno e osservò compiaciuto il volto della sua piccola Satana pietrificarsi.

-Cosa?!- esclamò orripilata Lily- vuoi togliermi i soldi? Non puoi farmi questo!- strillò poi indignata; ai suoi genitori ricordò tanto la piccola Lily, che strepitava quando non otteneva ciò che voleva.

-Oh sì che posso. E lo farò…- rispose Harry goduto. James e Al si sorrisero trionfanti: la giustizia esisteva!

 

                                              

                                                                                                                      *****

 

 -Voglio che tu mi porti a vivere con te-.

Glorya Zabini fissò suo padre dritto negli occhi. Sentì Derek che si irrigidiva al proprio fianco, evidentemente sorpreso: non avrebbe mai creduto che sua sorella potesse fare una richiesta del genere. Anche Blaise evidentemente, perché la fissò con tanto di bocca socchiusa. Draco e Astoria la guardarono, sinceramente dispiaciuti: a nulla erano valse le parole dure che Draco aveva rivolto a Blaise, cercando di convincerlo a non lasciare Lysa. Sapeva che l’avrebbe devastata, ma Blaise ormai aveva deciso: non poteva andare avanti così. Draco si era incazzato, aveva urlato, aveva tirato fuori la Serpe velenosa che era in lui, ma non aveva potuto nulla contro la testardaggine di Blaise. L’unica cosa che lui e Astoria potevano fare ora era stare vicino a Lysa, cercando di proteggere Glorya e Derek.

-Glorya tesoro…forse non ci siamo capiti…- provò a dirle Blaise, credendo che sua figlia non avesse compreso le sue precedenti parole.

-Oh sì che ho capito, papino…tu vuoi liberati di mia madre, di Derek e di me. Non ci hai mai voluti e non ti sei mai dato pena di nascondercelo. Sbaglio?- chiese Glorya, tagliente.

Blaise abbassò gli occhi senza dire nulla e così Glorya proseguì:

-No, non sbaglio a quanto pare. Ma sappi una cosa…io con quella pazza di mia madre non ci resto, chiaro? Cadrà in depressione, e lo sai, e tenterà di farmi del male. Derek dovrà proteggermi e così sarà lui a prendersi Schiantesimi al posto mio…e non mi guardare così, sai benissimo cosa succede quando ti chiudi la porta alle spalle- aggiunse, vedendo la sorpresa dipingersi sul volto del suo pseudo-padre.

-Beh, sai una cosa? Io non ci sto. Perciò tu mi porterai con te- disse poi la piccola Zabini, risoluta. Il nervosismo che l’aveva presa quella mattina era scomparso ed ora Glorya aveva solo voglia di urlare, spaccare qualcosa, gridare al mondo che suo padre era un emerito bastardo. Ma non lo avrebbe fatto, lo avrebbe punito imponendogli la sua presenza.

-Glorya…non penso che tu sia nella posizione per potermi dire cosa fare…- le fece notare Blaise, quasi ammirato: sua figlia aveva coraggio da vendere, al suo contrario.

-No?- chiese Glorya sarcastica, -tu pensi che se io raccontassi ad un giudice tutto quello che mia madre fa, non mi affiderebbero a te? Lo credi davvero? Sei un illuso papà-.

Derek non sapeva cosa fare. Glorya aveva perfettamente ragione a desiderare che il loro inferno personale finisse, ma Lysa era pur sempre sua madre…non poteva abbandonarla.

-Glorya…non puoi abbandonare nostra madre…- le sussurrò Derek, sperando di convincerla.

Glorya lo perforò con i suoi occhi scuri, pieni di disillusione. Occhi di una bambina cresciuta troppo in fretta, di una bambina che aveva imparato troppo presto che le favole non esistono, che la realtà è più dura di quanto immaginassi, e che solo chi sa restare in piedi può andare avanti.

-Posso, e lo farò- annunciò Glorya e detto questo voltò le spalle a suo fratello, che la guardò allontanarsi con il cuore dalle parti dei piedi, e a suo padre, che non aveva previsto questo insospettabile carattere di ferro di Glorya Zabini, undicenne. 

 

 

Spazio Autrice:

 

Salve, eccomi qui con un nuovo capitolo! Prima che mi dimentichi vorrei ringraziare LaPazza7 che mi ha messa fra gli autori preferiti!!! Grazie grazie grazieee!!

Okay, passo subito a ringraziare anche chi mi mette fra preferiti e seguite…vedere quel numero che sale mi da sempre tantissima forza! Grazie anche a voi!!!

Ed ora le rispose alle recensioni…ah, mi scuso se sono breve e se non riesco a dire neanche due parole esplicative su questo capitolo che è comunque bello spesso…ma ho una montagna di roba da studiare! Sorry!!!!

 

BlackFra92: Darliiing!!! Non ti preoccupare se non puoi lasciarmi recensioni lunghissime!! Per me vanno bene anche solo due parole in croce, davvero!!! Ti capisco benissimo, anch’io sono oberata di cose da studiare…perciò mi posso limitare solo a ringraziarti di cuore per la recensione…grazie!!! Al prossimo capitolo, baci!!!

 

Zia alice: io ti lovvo, faccia da… :P

 

_Le_3_Sclerate_The_Best:

Mary: ahah sì non c’è più religione in questo mondo…un Malfoy che si fa battere in pozioni da una Potter!!!! Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto, grazie per la recensione, spero me ne lascerai un’altra anche a questo!!! Baci!!

Ashley: sono stra contenta che il capitolo ti sia piaciuto, e non preoccuparti se non riesci a recensire ogni volta, l’importante è che continui a seguirmi!! Purtroppo non ho moltissimo tempo per risponderti, perciò chiedendo perdono posso solo augurarmi che anche questo capitolo ti sia piaciuto e ringraziarti per la recensione! Grazie grazie grazie!!! E sorry per la brevità della risposta!!!

 

DarlingAry: già, comunque venga descritta Lily è…Lily. Sono d’accordo con te. Si il finale dell’altro capitolo è l’inizio di un altro pezzo e mi è servito per introdurre Shane che come hai detto tu rivedremo ben presto…grazie per la recensione, al prossimo capitolo spero!!! Baci!!!

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Capitolo 15
*** Revenge ***


                                                                                                             CAPITOLO 15

                                                                                                                Revenge

 

 

-Ehilà Barbie-.

Cassiopea Sofia Malfoy decise di ignorare quella voce e di proseguire la sua passeggiata verso il Lago in solitudine. Glorya era stata rapita da Derek che voleva tentare di farle cambiare idea nonostante fossero due settimane che la mora Zabini gli ripeteva che sarebbe andata a vivere con suo padre, mentre Lily aveva deciso di imparare a giocare a poker di modo da farsi un po’ di soldi con le partite che si svolgevano il sabato sera nella Stanza delle Necessità. Così la Malfoy aveva deciso di rilassarsi un po’ in riva al Lago in quel tiepido pomeriggio di aprile, libera di stare con sé stessa.

Ma evidentemente Merlino, Dio o chi per lui aveva deciso che non fosse destino, mandandole il flagello di nome Shane Burke. Il Grifondoro infatti l’aveva vista passare e aveva deciso di tormentarla un po’.

-Non far finta di non avermi sentito, biondina Purosangue!-

Niente, si disse Cassiopea, non mollava proprio!

-Che diamine vuoi?- gli chiese seccata voltandosi di scatto.

-Oh oh oh…che modi principessina!- la schernì Shane, approfittando del fatto che si era fermata per raggiungerla.

-I miei modi educati li uso con chi è mio pari- fece Cassiopea sprezzante, riprendendo a camminare; chissà che trattandolo male l’avrebbe lasciata in pace.

-E che lingua velenosa, Slytherin è proprio la tua casa!-

A quanto pareva nulla da fare.

Cassiopea provò allora la tattica del silenzio: non spiccicò parola per tutto il tempo che impiegarono per raggiungere il lago, stendere una coperta sulla riva e sedersi di fronte alle acque scure.

Shane la osservò, mentre messa di profilo cercava di ignorarlo. Aveva il naso lungo il giusto, e ben dritto, le sopracciglia chiare ben disegnate, la pelle d’avorio e diafana; i lunghi boccoli biondi lasciati liberi sparsi lungo la schiena, gli occhi verdemare fieri e fissi di fronte a lei.

-Beh potresti anche sforzarti di fare un po’ di conversazione eh…- commentò lui ironico. Cassiopea lo degnò appena d’uno sguardo, prima di tornare a guardare avanti a sé.

-Potresti spostarti? Questa è la mia coperta, il mio pomeriggio di relax e dunque sei l’ultima persona con cui ho voglia di fare conversazione, senza contare che temo che tu mi possa in qualche modo infettare-.

Shane rise, incurante degli insulti che lei gli aveva rivolto e si spostò di soli dieci centimetri, di modo da non essere più sulla sua coperta ma abbastanza vicino a lei.

-Contenta, mademoiselle?-

-Rimangono sempre il mio pomeriggio di relax e la tua fastidiosa persona- lo rimbeccò lei e, tanto per sottolineare quanto le fosse sgradita la presenza di Shane, estrasse dalla borsa un romanzo appena iniziato e si mise a leggerlo.

Lui rimase a fissarla ostentatamente sapendo che avere il suo sguardo su di sé l’avrebbe infastidita. Infatti cinque minuti dopo abbassò il libro e gli piantò le sue pozze d’oceano addosso.

-Non hai niente di meglio da fare che stare qui a darmi fastidio?-

-No- fece lui strafottente.

-Nulla da studiare?-

-Nah…-

-Nessuna azione stupida da Grifondoro da fare con i tuoi amici?-

-Nada- ribadì lui sorridendole.

-Svolazzare qui e là per il campo con la scopa?- ci riprovò Cassiopea speranzosa.

-Non mi piace volare- rispose Shane.

-Beh, provaci lo stesso, così vai a schiantarti e libererai il mondo dalla tua inutile esistenza- gli consigliò lei acida e tornò alla sua lettura.

Era appena riuscita a concentrarsi sulla vicenda che la stava pian piano appassionando, quando sentì qualcosa di leggero e appuntito solleticarle il collo. Si grattò elegantemente e, senza neanche sforzarsi a ricercare la fonte di quella molestia, disse seccata a Shane:

-Piantala. Mi stai stancando sul serio, Babbano della malora-.

Sapeva di essere molto cattiva e stronza, ma pur di liberarsi di quella piaga avrebbe fatto e detto di tutto.

-Che palle, sei noiosa eh…- sbuffò lui roteando i caldi occhi castani.

-Appunto, sono noiosa, quindi cercati qualcosa di più divertente da fare e fammi la grazia di levarti di torno- ribatté la Malfoy stizzita.

Cassiopea Sofia Malfoy non sapeva quanto Shane Burke potesse essere testardo e, purtroppo per lei, lo avrebbe imparato a sue spese negli anni avvenire.

 

 

                                                                   *****

 

Lily osservò le carte dubbiosa. Non le sembrava proprio che quella combinazione fosse vincente…

-Quanto sei lenta! Ti facevo più sveglia!- soffiò Scorpius Malfoy seccato.

Lily digrignò i denti e rispose irritata:

-Scusa tanto se non ho mai giocato!-

-Sì carina, ma questa è la settima partita che facciamo oggi, senza contare tutte le altre…- la prese in giro Malfoy, tamburellando le dita annoiato sulla scrivania del dormitorio femminile di Slytherin. Lily infatti, dopo lunghi e complessi ragionamenti, era giunta alla conclusione che, se voleva continuare ad avere un reddito personale, avrebbe dovuto procurarselo da sola. Era venuta a sapere quasi per caso delle partite di poker che si svolgevano nella Stanza delle Necessità e, avendo escluso fare la squillo d’alto borgo e andare ad elemosinare per strada, aveva deciso di imparare a giocare per guadagnarsi il minimo necessario. C’era un’unica pecca nel suo grandioso piano: non aveva mai preso in mano un mazzo di carte.

Così si era rivolta al Malfoy, con il quale ormai vigeva un tranquillo scambio di favori. Solo non sapeva ancora cosa le avrebbe chiesto Scorpius in cambio delle lezioni che le stava dando.

-Basta. Per oggi ci rinuncio- annunciò Lily mollando le carte sul tavolo; si stiracchiò e diede un’occhiata all’orologio sul comodino che segnava le sette di sera.

-Fossi in te rinuncerei per sempre…sei negata, ammettilo! E poi perché mai la straricca Lily Potter dovrebbe aver bisogno del poker per tirare su galeoni?- le chiese Scorpius tagliente, parlando come se lui fosse un poveraccio.

-Affari miei Malfoy- ribatté Lily sulla difensiva, ma Scorpius aveva tutta l’intenzione di scoprire la verità e così le ordinò:

-Dimmelo. O smetto di aiutarti-.

-Non mi stai aiutando dato che è prevista una ricompensa per quello che stai facendo- replicò lei prendendo una boccetta di smalto rosso fuoco e iniziando ad applicarlo sul pollice destro.

-Potrei decidere che la mia ricompensa è sapere perché lo fai- ghignò Malfoy, sapendo che l’avrebbe messa in difficoltà: Lily, la ragazzina più riservata sulla faccia della terra, sarebbe così stata costretta a rivelarglielo.

-Ti ho mai detto che non ti sopporto Malfoy?- chiese lei ironica.

-Credo questa sia la duecentesima volta, ma la cosa non mi ferisce minimamente. Ora parla- rispose Scorpius perentorio. Lei sbuffò roteando gli occhi violetti: non voleva proprio confidare a quella Serpe velenosa che suo padre le aveva tagliato i fondi! Ma se non lo avesse fatto lui non avrebbe continuato ad “aiutarla” e così addio vestitino estivo di Chanel che aveva visto in quella vetrina…

Un momento! Nessuno la obbligava a dire la verità, così con espressione che lei riteneva convincente disse:

-E va bene!!! Voglio fare un regalo a James per il suo compleanno ma non voglio chiedere soldi ai miei…sarebbe come se glielo facessero loro in questo modo!- e sfoderò la sua migliore espressione da sorellina amabile.

Scorpius la fissò attentamente e per un unico e glorioso attimo Lily credette di averlo convinto.

-Bugiarda. Il compleanno di tuo fratello è stato a gennaio. Ricordo che una delle stupide ochette di prima piangeva a colazione perché voleva partecipare alla sua festa-.

No. Evidentemente Scorpius non era proprio stupido.

-Inventane una migliore-.

Appunto.

-Sei odioso- fece Lily seccata.

-Lo so- replicò lui con faccia angelica, -su, parla!-

Non vedendo via d’uscita da quella spiacevole conversazione, Lily si decise a dire la verità, intuendo che Scorpius non l’avrebbe lasciata andare finché non avesse parlato. E non era escluso che le propinasse del Veritaserum…

-Okay, i miei mi hanno tagliato i fondi, ma io devo assolutamente avere quel fantastico abitino di Chanel che ho visto…così pensavo di guadagnarmi i soldi con il poker- confessò la piccola Potter, con la faccia di una che è appena stata condannata al patibolo. Come previsto, Scorpius le rise in faccia per poi commentare:

-Povera piccola Lilian…come farà ora? Come comprerà il suo adorato vestitino dato che non riesce a tenere neanche in mano le carte? Oh, come sono dispiaciuto…- e la sua faccina sadica diceva tutto il contrario. Ricordandosi che aveva una vita davanti che non voleva passare ad Azkaban, Lily evitò di strangolarlo con le sue stesse mani in quel preciso momento. Decisione difficile da mantenere, visto che ora l’infimo Malfoy stava dicendo:

-Che vita dura…non poter avere ciò che più si desidera….fortuna che a me non è mai successo…mio padre non mi farebbe mai una cosa del genere…-

-Taci!- gli intimò Lily riuscendo per un pelo a non macchiarsi la pelle intorno all’indice di smalto.

-Tacere?!- Scorpius si finse sconvolto, -perché dovrei farlo ora che ho l’occasione di vendicarmi per tutte quelle volte che mi hai fregato?-

La Potter lo fulminò con lo sguardo ma, sotto i suoi occhi, l’espressione di Scorpius si trasformò da perfida e ilare a perfida e furba. Quale idiozia sta per partorire la sua mente malata ora? si domandò Lily un filo preoccupata mentre lo osservava.

-Ehi Lilian…-

-Potter- lo corresse lei automaticamente ancora chiedendosi cosa stesse architettando Malfoy.

-Cosa saresti disposta a fare per quel vestito?- le chiese Scorpius socchiudendo gli occhi argentati.

-Tutto, altrimenti non avrei sacrificato i miei preziosi pomeriggi liberi dallo studio con te Malfoy. Che razza di domanda è?- rispose Lily scettica.

-E se anziché giocare tu stessa, facendo una pessima figura e facendoti fregare quei miseri galeoni che ti sono rimasti, vincessi io per te…?- le domandò Scorpius scrutandola attento. Sapeva che Lily non si sarebbe fatta raggirare facilmente, ma essendo stato più volte ad Hogsmeade con lei sapeva anche che la sua brama di abiti all’ultimo grido non era da sottovalutare…

-Malfoy, mi consideri così scema da cascare in qualsiasi cosa tu stia pensando di combinare?- fece infatti Lily in risposta.

-Oh no, non mi permetterei mai Sua Maestà…solo che…sai…se giocassi io vincerei di sicuro e tu avresti il tuo vestito- replicò Scorpius e Lily si ritrovò a pensare che era bravo quasi quanto lei nel persuadere le persone.

-So perfettamente che sei la persona più egoista del paese, quindi perché dovresti farlo? Cosa vuoi in cambio?-

-Vedi…c’è il mio amico Thomas…- iniziò Malfoy e subito davanti agli occhi di Lily apparve il viso brufoloso e cicciotto del gemello di Edward, che la scrutava malevolo. Con il passare dei mesi l’odio di Thomas nei confronti di Lily non era affatto diminuito, anzi andava sempre più aumentando e Lily ormai si era fatta un paio di teorie al riguardo. Oltre a non sopportare che ci fosse una Potter a Slytherin, oltre ad odiarla per essere così popolare, Thomas era geloso di tutte le attenzioni che Edward le dedicava, come se per correre appresso a lei sottraesse tempo al fratello. Oppure avrebbe voluto essere lui l’oggetto dei sorrisini e delle battute amichevoli di Lily? Mistero. Certo era che l’antipatia di Thomas era perfettamente ricambiata da Lily che lo considerava amorfo, spregevole e sostanzialmente inutile. Cosa che la perfida Potter non mancava di fargli notare, con il suo ormai leggendario sarcasmo.

-Sì, ho presente l’essere di cui stai parlando. E allora?- chiese Lily, ora vagamente interessata osservandosi le mani compiaciuta.

-Ecco, lui ha un debole per te. Ecco perché ti tratta sempre male, pensa di conquistarsi la tua attenzione così facendo. E si vede lontano un miglio che è geloso di Edward perché è tuo amico…- le disse Scorpius e Lily, pur sforzandosi di trovare una qualche falla in quello che le stava dicendo non trovò nulla che non fosse perfettamente logico. In questo modo si sarebbe spiegato il comportamento che Thomas aveva tenuto con lei per tutti quei mesi.

-E con questo?- Lily non era minimamente orgogliosa del fatto di essersi conquistata il cuore del più brutto dei Nott.

-Se tu passassi un pomeriggio con lui, Thomas ne sarebbe davvero contento. Tu avresti il vestito…-

-E tu cosa ne guadagneresti, Mister Egoismo?- lo interruppe Lily parlando come se lei fosse Madre Teresa di Calcutta.

-Smetterebbe di lamentarsi con me perché tu non lo sopporti, e ciò gioverebbe molto al mio sonno. Thomas ed Edward sanno diventare molto stressanti e il mio fisico ne sta risentendo- rispose Malfoy, dandole ad intendere che per gli affari di cuore di Thomas ci aveva perso il sonno.

Lily stava già per dire di sì: si sarebbe fatta acquistare il vestito da Malfoy e poi, con una scusa o con un’altra avrebbe dato buca a Thomas. Come se lei non avesse nient’altro di meglio da fare che subirsi una patetica dichiarazione d’amore da parte di quel ammasso di tessuto adiposo ambulante!

-Ah, ah…lo so cosa stai pensando cara. Sappi che non avrai il vestito finché Thomas non mi avrà detto di aver passato un intero pomeriggio con te- la bloccò subito Malfoy, come se le avesse letto nel pensiero.

-E come faccio io ad essere sicura che il vestito tu me lo comprerai? Non sei esattamente la persona più onesta del mondo- domandò Lily risentita.

-Appena avrò vinto i soldi, lo potrai vedere e toccare- rispose Scorpius, ormai certo di aver preso Lily in trappola.

-E ti avverto- aggiunse poi Scorpius precedendola, -se farai assumere a qualche malcapitata anima una Pozione Polisucco contenente i tuoi capelli me ne accorgerò. Allora, accetti?-

Lily incrociò le braccia sul petto, offesa. Maledizione a Malfoy! Come diavolo aveva fatto a prevedere ogni idea che le era venuta in mente?

Dicendosi che avrebbe comunque trovato un modo per raggirarlo, Lily annuì di malavoglia.

 

 

                                                                *****

 

Una Lily alquanto seccata si diresse a passo lento verso il parco di Hogwarts.

Scorpius sembrava aver mantenuto la sua parola: aveva vinto a poker la somma che gli serviva, battendo più di una volta quelli del settimo che si erano trattenuti a stento dal cercare di accoppare quel terzino che li aveva svaligiati, e si era poi recato ad Hogsmade a comprare il vestito per Lily. Glielo aveva mostrato ed aveva osservato la gioia pura che aveva illuminato il volto della Vipera mentre stringeva fra le mani la sottile e preziosa seta.

Per questo motivo ora Lily si stava accingendo a passare uno dei pomeriggi più penosi della sua vita, in compagnia di un ragazzo che considerava assolutamente superfluo nella sua vita.

Lo trovò seduto su una panchina di pietra, a guardarsi intorno cercando qualcuno.

Thomas aveva cercato di rendersi più presentabile: si era ingellato i capelli, acutizzando la sua somiglianza con una mucca, si era autosbiancato i denti con un incantesimo così potente che ora sembrava un riflettore da stadio ed aveva cercato di contenere i chili in più con un completo nero. Conclusione: sembrava un maiale pronto per andare ad un funerale. Con una torcia in bocca.

Lily dal canto suo non si era data tanta pena ed aveva adottato un jeans, una camicetta nera e un paio di ballerine coordinate per quella perdita di tempo.

-Thomas!- lo chiamò lei con fare schifato. Non avrebbe certo modificato il suo modo di comportarsi solo perché aveva stretto un patto con Malfoy.

-Lily- rispose lui e la Potter notò che era la prima volta che non la chiamava per cognome. Inoltre sembrava aver perso i suoi modi sprezzanti e scostati, come se davvero si fosse trattato di una maschera che aveva portato per tutto quel tempo.

-Io…ecco…sono qui- disse Lily sedendosi sulla panchina il più lontano possibile da lui.

Furono le tre ore più interminabili che Lily Potter avesse mai vissuto.

Thomas era noioso e non sembrava aver molta voglia di parlare di altri argomenti che non fossero la purezza di sangue dei suoi genitori, il castello dei suoi genitori, i soldi dei suoi genitori e di quanto fossero stati perfetti Slytherin i suoi genitori. A quel punto sapeva più cose Lily sul conto di Theodore e Pansy che i coniugi Nott stessi.

-Bene!- disse Lily stancamente quando ormai il sole stava calando -io ora dovrei proprio tornare al castello…-  e detto questo, senza aggiungere neanche un falso “è stato un piacere” dette le spalle a Thomas, non accorgendosi che Nott aveva ora uno strano sorrisino compiaciuto sul volto.

-Ehi Vipera!- si sentì chiamare Lily appena ebbe messo piede nella Sala Comune di Slytherin e dal tono riconobbe subito Cassiopea.

-Ehi Serpe- l’apostrofò la Potter raggiungendola. Cassiopea sembrava stranamente contenta, anche se quella mattina si era alzata alquanto incazzata per un qualcosa che le aveva combinato un certo Shane Burke, che Lily sapeva essere un compagno di casa di Rose.

-Guarda cosa mi ha regalato mio fratello! Io lo amo quando se ne esce con questi regalini a sorpresa…- le disse la bionda Malfoy e da un sacchetto firmato Chanel estrasse fuori un corto abitino di seta, sulle sfumature del viola, che si intrecciava su schiena e collo. Con orrore Lily capì di aver appena perso inutilmente quattro ore con Nott.

Maledetto Malfoy! imprecò Lily marciando furiosa verso la Sala Grande, dove era certa di trovare Scorpius già a cena. L’aveva ingannata, con l’aiuto di quel viscido di Nott, che ora Lily sapeva non essere minimamente interessato a lei.

Scorpius doveva aver avuto già intenzione di regalare l’abito a Cassiopea sapendo che Lily a quel punto non avrebbe più potuto fare niente per averlo e aveva deciso di punirla facendole perdere un pomeriggio con l’essere che Lily odiava di più dopo di lui. Più ci pensava, più sentiva crescere la voglia di fargli seriamente del male.

Lo trovò seduto a tavola, ma non stava mangiando. Sembrava che la stesse aspettando, con le braccia conserte e un evidente ghigno di soddisfazione stampato sul bel volto regale. Anche se stava per ucciderlo, Lily non poté fare a meno di notare come tutte le altre Slytherin lo guardavano più o meno adoranti. Affianco a lui si trovavano Edward e Thomas; quest’ultimo sembrava ancora più compiaciuto di Scorpius.

Prima Lily che lo insultasse con tutti gli epiteti in suo possesso, Malfoy le disse ironico:

-Hai visto che bel vestito ha ricevuto mia sorella? Erano giorni che diceva di volerlo e così mi sono detto: perché non farla contenta?-

Lily strinse talmente tanto le labbra –unico segno che stava ad indicare quanto fosse incazzata- che Malfoy pensò che se le fosse incollate.

-Sì, ho visto Malfoy…che fratello adorabile che sei! Chi l’avrebbe mai detto…- disse con il veleno intrinseco nella voce e poi decise di infierire su Thomas – visto che non poteva far nulla per farla pagare a Malfoy- dicendo ad Edward:

-Thomas mi ha detto che avete un bellissimo castello in Scozia. Sarei felicissima se quest’estate tu me lo facessi visitare Edward…-

E osservò Thomas impallidire leggermente, mentre Edward sfoderava un bellissimo sorriso all’indirizzo di Lily:- Ma certo…quando vorrai sarò a tua disposizione-.

Se non poté far nulla per vendicarsi di Malfoy –che questa volta era riuscito a fregarla ben bene- Lily poté almeno prendersi una piccola rivincita su Thomas, che la guardò sedersi con Edward con occhi nuovamente astiosi. Era ormai certa che non fossero le sue attenzioni quelle che Thomas agognava di avere.

 

 

Spazio Autrice:

 

Okay, so di essere in mostruoso ritardo. Non dirò che è colpa della scuola- anche se un po’ è così- se posto così tardi, perché mentirei. Il fatto è che la mia ispirazione sembrava essersi andata a fare un viaggio alle Maldive e così ho avuto una specie di blocco creativo. Alla fine mi sono decisa a buttare giù questo schifo di capitolo, sperando che non vi faccia troppo vomitare e che non vi induca a cancellare la mia storia da preferiti e seguite. Sono inoltre consapevole che qui non succede niente di interessante, ma davvero, non sapevo più come andare avanti…siate clementi : (

Che altro dire…beh, niente…no comment a questa schifezzuola. È troppo chiedervi di recensirlo comunque…? Me vi guarda con occhietti speranzosi!!

Ringrazio chi ha solamente letto, chi ha messo la mia fanfiction fra preferiti e seguite e passo ora a rispondere alle recensioni allo scorso capitolo…erano un po’ pochine : ( sigh

 

Lenina blu: grazie davvero di cuore per i complimenti, mi hanno fatto un sacco piacere e sono stracontenta che il mio modo di scrivere ti piaccia. Ma ti ringrazio anche per la “critica” (in senso positivo spero) che mi hai fatto: rileggendo i capitoli passati mi sono effettivamente accorta che Malfoy non prevaleva mai sulla nostra eroina del male e così, come vedi, in questo capitolo gli ho fatto prendere la sua piccola vendetta. Spero che mi dirai cosa ne pensi e intanto ti ringrazio di nuovo per la recensione! Baci, alla prossima!

 

Rebby: ciao!!! Grazie mille per la recensione!!! In effetti Harry era un po’ troppo passivo…insomma, ha sconfitto Lord Voldemort e non riesce a tenere a bada Lily?! E invece, come hai visto, anche lui ha deciso di farsi valere tagliandole i fondi…e come lui, anche Glorya ha tirato fuori i cosiddetti attribuiti : ) sono contenta che la sua parte ti sia piaciuta, e spero mi dirai cosa ne pensi di questa cosa che io oso definire capitolo…baci!

 

979: grazie per la recensione, che devo dire mi è piaciuta tantissimo. Confesso che ho paura di rendere il tutto troppo banale, così cerco di movimentare un po’ la situazione presentando più personaggi diversi…e sono contenta di esserci un po’ riuscita : ) Concordo con te sull’amare Voldy…dai, come si potrebbe preferirgli Harry?! Eppure ho dovuto farlo svegliare un po’, ahimè :P Ti ringrazio in particolare per “l’ancora brava” (elemosino continuamente complimenti, lo so) e spero mi dirai cosa ne pensi di questo “capitolo 15”, che è un po’ insulso, lo so. Baci!!!

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Capitolo 16
*** Invitations ***


                                                              CAPITOLO 16

                                                                                                               Invitations

 

 

-Scorpius!!! Scorpius caro!!!-

Scorpius Malfoy avrebbe tanto voluto continuare a studiare in santa pace, soprattutto perché detestava Trasfigurazione con tutto il suo essere e per riuscire bene doveva impegnarsi più del solito. Perciò sentire la vocetta irritante di Melissa Summers perforargli il cervello distraendolo dalle Mutazioni Intraspecie non gli piacque per niente. Sentire poi un grattare di sedia sul pavimento gli piacque ancor meno, come anche la zaffata di profumo femminile che gli arrivò alle narici.

-Non vorrei disturbare…- proseguì Melissa e Scorpius si trattenne a stento dal dirle poco finemente: e allora levati dai…

-…ma mi stavo chiedendo se mi porteresti con te al Ballo dei Fiori di Maggio…sai cos’è vero?- gli chiese come se fosse lei al terzo anno e non Scorpius.

-Certo che lo so- fece Scorpius seccato. Se anche non avesse frequentato Hogwarts per tre anni, sarebbe stato comunque impossibile ignorare quel particolare evento. C’erano ovunque volantini color pesca, sparsi per tutto il castello, che annunciavano che il sei maggio si sarebbe tenuto il famoso ballo. Per non parlare poi delle ragazze, tutte eccitate in vista dell’evento, che non facevano altro che scambiarsi informazioni top secret su abiti, scarpe e accessori.

Poco importava che mancassero tre settimane alla festa.

I ragazzi d’altro canto –tranne i pochi popolari come Scorpius che non avevano certo di questi problemi- erano già a caccia di una dama da portare con sé, onde evitare di presentarsi accompagnati dal proprio migliore amico inviando così segnali errati sul proprio orientamento sessuale. Naturalmente il giovane Malfoy, come anche Edward e Derek, non doveva certo abbassarsi a cercarsi un’accompagnatrice: oltre Melissa, un’altra ventina di ragazze, anche più grandi, erano venute a supplicarlo di invitarlo. Scorpius godeva nel ricevere tutte queste attenzioni e soprattutto nel rifilare un no a tutte, per poi guardarle allontanarsi con la coda fra le gambe.

-Ecco, bene…allora, mi ci porti?- gli chiese Melissa spalancando gli occhioni cercando forse di fargli pena. Naturalmente quelle del primo e del secondo anno non avrebbero potuto partecipare se non accompagnate da uno studente più grande.

-Mmmh…- fece Scorpius fingendo di pensarci su, mentre Melissa sembrava avesse intenzione di scorticarsi le unghie tanto era in ansia. Al giovane Malfoy dispiaceva quasi doverla rifiutare, o meglio, provava un pochino meno soddisfazione rispetto alle altre volte, vedendola così tesa e si ritrovò ad inventarsi una giustificazione al posto di rifilarle il solito no secco:

-Vedi, io ci vado già con…- iniziò a dire pensando freneticamente con chi potesse essere ipoteticamente già impegnato.

-Con?!- lo esortò Melissa, quasi con le lacrime agli occhi.

-Con…Lily Potter!- esclamò Scorpius sparando un nome a caso, avendo visto passare la Potter con dei libri in mano proprio in quel momento.

-Lily Potter!?- fece Melissa schifata: come molte altre Serpi, non avrebbe mai mandato giù la presenza dell’ultimogenita di Harry Potter a Serpeverde. Inoltre sotto al disgusto c’era anche un pizzico di invidia per la popolarità che Lily aveva acquisito, grazie alla sua classe, al suo stile, al suo essere vendicativa e, non da ultimo, grazie al fatto di essere nelle grazie dell’attuale Regina.

-Sì, proprio lei…- confermò flebilmente Scorpius, mentre si rendeva conto di aver fatto una colossale stro…cavolata. Lui detestava Lily Potter, gli veniva l’orticaria al solo sentirla nominare ed ora, grazie alla sua geniale trovata, avrebbe dovuto andare con lei al ballo! Senza contare che sicuramente la Potter aveva già trovato qualcuno che l’accompagnasse e che, anche se così non fosse stato, avrebbe preferito andarci con Pix piuttosto che con lui…come diavolo gli era venuto in mente di dire Lily Potter, con tanti altri milioni di studentesse? Come????

-Ma…ma…Scorps! Non puoi preferire lei a me!- si stava indignando ora Melissa asciugandosi gli occhi con un fazzolettino e non poteva immaginare quanto Scorpius volesse darle ragione: per quanto fosse petulante e la sua somiglianza con un’oca starnazzate si facesse ogni giorno sempre più marcata, Melissa era una compagnia sicuramente migliore dell’acida e perfida Lily, che cercava un giorno sì e l’altro pure di insultarti il più possibile con il suo sarcasmo velenoso.

 

                                                      *****

 

-Penso che sia ora che tu scelga con chi andare al Ballo- disse Caroline Anastasye Cavendish gettando un’occhiata a Lily Potter prima di tornare a rimirarsi nello specchio. Per quella serata aveva un appuntamento ad Hogsmade con un facoltoso studente di Medimagia e desiderava affascinarlo sin dal primo momento; il fatto che non si potesse uscire dalla scuola se non in giorni programmati non impensieriva minimamente la Regina.

-Credo anch’io- convenne Lily, osservandola mentre si infilava un tubino di raso nero, che contrastava splendidamente con la sua carnagione chiara. Pur frequentandola da mesi ormai, Lily non smetteva segretamente di stupirsi ogni volta di quanto la Regina fosse perfetta, almeno fisicamente. Caratterialmente però Lily sentiva che sarebbero arrivate presto ad un punto di scontro, solo che non immaginava che sarebbe avvenuto proprio quella sera. Caroline era autoritaria, prepotente e testarda; dopo un iniziale rispetto nei suoi confronti, Caroline aveva iniziato a pretendere che Lily facesse tutto ciò che lei le ordinava senza battere ciglio, come se fosse una semplice dama. La Potter dal canto suo aveva sopportato tutto ciò nascondendo l’ira dietro una perfetta facciata di cortesia solo perché Caroline le era utile. Le aveva mostrato ogni anfratto del castello, passaggi segreti compresi, di modo che potesse in un futuro scegliere quale fosse il luogo più adatto per feste più o meno private e le aveva consegnato dei veri e propri dossier contenenti vita, morte e miracoli di ogni essere vivente nel castello; l’aveva resa ancora più stronza di quanto non fosse già, polverizzando i suoi alquanto latenti scrupoli mostrandole che solo manipolando e utilizzando la gente a proprio piacimento si poteva ottenere ciò che si voleva. Se Lily non si era ancora staccata da lei –e comunque non sarebbe stato saggio inimicarsela a un mese dalla fine della scuola- era solo perché Caroline aveva ancora qualcosa da insegnarle. Inoltre Lily non poteva negare che camminare affianco a lei per i corridoi, attirandosi ancora più sguardi di quanti non ne attirasse già da sola, la faceva sentire potente. Nonostante questo però, era stato difficile non mandarla all’inferno quando Caroline le aveva chiesto di liberarsi di Glorya e Cassiopea. Sosteneva che l’amicizia fosse un’inutile peso –quasi come l’amore- che le impediva di essere la Regina perfetta, che un giorno questi suoi sentimenti nei confronti della Zabini e della Malfoy le sarebbero stati d’ostacolo. Doveva perciò rimpiazzarle con ragazzine senza cervello che non si rifiutassero di trattarla come una padrona, ma Lily si era opposta categoricamente.

Lei, Glorya e Cassiopea erano unite da un legame indissolubile che andava oltre tutto ciò.

Solo mostrandole di possedere un cuore di pietra Lily era riuscita ad evitare una lite- con una conseguente rottura del loro “patto”- conservando così intatta sia la sua amicizia con Glorya e Cassiopea sia il favore di Caroline.

-Ebbene? Quale dei ragazzi che ti hanno invitata ritieni adatto ad accompagnarti?- le domandò Caroline scrutando attentamente le numerose paia di scarpe allineate perfettamente nell’armadio. Il suo cavaliere sarebbe stato Richard McLynter, Slytherin Purosangue al settimo anno e Capitano della squadra di Serpeverde.

-Non saprei, nessuno mi sembra alla mia altezza…- fece Lily seria, ripensando a tutti i ragazzi che avevano chiesto il suo braccio.

-Scorpius Malfoy non ti ha invitata?- chiese Caroline voltandosi a guardarla.

-Ma certo che no- rispose la Potter fissandola scandalizzata.

-Lui sarebbe un buon partito. È lo studente del terzo più popolare a ambito, senza contare la sua discendenza. Non credo dovresti andare oltre i tredici anni: quelle che si fanno accompagnare da ragazzi troppo più grandi non si fanno una buona fama, credimi- replicò Caroline fissandola attentamente.  

-Sono d’accordo ma…-

-Niente ma- la interruppe la Cavendish facendo contrarre l’angolo sinistro della bocca di Lily per l’irritazione –fai in modo che Malfoy ti inviti, sarete sicuramente sulla bocca di tutti-.

-Non ho intenzione di elemosinare le sue attenzioni- fece Lily dura, sapendo di rischiare molto.

-Infatti una futura Regina non deve elemosinare…ho detto che devi fare in modo di farti invitare, non di buttarti ai suoi piedi come una sciocca- ribadì Caroline.

-Caroline, sono sicura che ci siano altri migliori di lui- disse allora Lily, cercando di farle capire che non avrebbe ceduto, non dopo lo scherzo del vestito di Chanel. Se prima fra loro vigeva un tranquillo scambio di “favori”, dopo quell’episodio Lily non si era mai più rivolta a Scorpius, così come aveva evitato di parlargli; se l’aveva fatto, le sue erano state parole taglienti. Il loro rapporto era così regredito al puro odio dell’inizio dell’anno. Mai pestare i piedi a Lily Luna Potter.

Se anche Caroline stava pensando che effettivamente ci potessero essere altri migliori di Scorpius, non lo diede a vedere e decise di impuntarsi. Non aveva dimenticato la questione Zabini-Malfoy, ci era solamente passata sopra, ed ora voleva vedere fino a che punto Lily era disposta ad arrivare pur di mantenere ciò che voleva.

-Lily, tesoro, voglio che tu ci vada con Malfoy- disse allora la Cavendish caparbia, fissandola dritto negli occhi. Se si aspettava che Lily avrebbe abbassato lo sguardo, rimase delusa. La Potter la fissò di rimando.

-D’accordo, Caroline- disse infine Lily, premurandosi di farla sembrare una concessione. D’altra parte, mettendo da parte i suoi trascorsi con Scorpius, Lily dovette ammettere con sé stessa che Caroline aveva ragione: tutta la scuola sapeva che loro due si detestavano sin dal profondo e perciò quale modo migliore per suscitare pettegolezzi se non presentarsi al Ballo con colui che odiava di più al mondo?

 

 

                                               *****

 

-Ehi Glorya con chi vai al ballo?- chiese Cassiopea Sofia Malfoy mentre insieme a Glorya e Lily raggiungevano l’aula di Incantesimi, la prima lezione di quella calda giornata di aprile.

La Zabini si fece pensierosa e si ravvivò la chioma corvina prima di rispondere:

-Non saprei…a dire il vero io odio ballare- confessò poi arrossendo vagamente. Un momento!!! Glorya Zabini che arrossiva??

-Cosa vedo? Un rossore?- esclamò infatti Cassiopea, mentre Lily si faceva di colpo pensierosa sentendo l’argomento “ballo”.

-E tu con chi ci vai invece?- chiese Glorya di rimando, con la speranza di deviare il discorso.

-Io…- iniziò a dire la Malfoy, ma una voce beffarda la sovrastò:

-Ci viene con me!-

-Prego?- fece Cassiopea all’indirizzo di Shane Burke, che stava passando accanto alle Slytherin diretto a Difesa.

-Ma sì, non ricordi di aver accettato il mio invito….?- disse Shane, mentre i suoi amichetti Grifondoro ridacchiavano di sottofondo.

Cassiopea lo guardò fredda, mentre Lily e Glorya aspettavano che rimettesse al suo posto il Sanguesporco, e poi replicò:

-Io non ricordo che tu me l’abbia chiesto e nel caso in cui ti stia passando per la mente di farlo ora ti risparmio la fatica: io non vado al ballo con un NatoBabbano- e detto questo gli voltò le spalle. Mentre si stavano allontanando, sentirono Shane che diceva agli amici: -È già cotta di me…-

-Imbecille!- ruggì Cassiopea sbattendo i libri sul banco dopo che si furono accomodate nell’aula.

-Su Cassiopea, non te la prendere…si sa che ai Babbani mancano persino i neuroni…- cercò di consolarla Glorya mentre nell’aula iniziava a vigere il caos dato che Vitious non era ancora arrivato.

Cassiopea fece un sospiro rassegnato e poi, chiese a Lily che se n’era stata zitta zitta per tutto il tempo:

-E tu?-

-Io cosa?- rispose Lily facendo la finta tonta; in realtà sapeva che Cassiopea voleva sapere chi sarebbe stato il suo accompagnatore.

-Con chi ci vai al ballo?- disse infatti la Malfoy diretta. Evidentemente quello doveva essere il giorno dei miracoli, si disse la biondina, dato che anche le guance di Lily si erano appena tinte di un tenue rossore.

-Io dovrei andarci con tuo fratello- annunciò Lily e come si era aspettata i sopraccigli destri di Glorya e Cassiopea scattarono verso l’alto all’unisono.

-Questa è buona- commentò Glorya, credendo che Lily stesse scherzando.

-Non è una battuta…- fece Lily avvilita, mentre del loro professore di Incantesimi neanche l’ombra.

-Lo so- fece Glorya furba e dopo essersi scambiata un’occhiata con Cassiopea proseguì:

-Infatti mi stavo riferendo ad una cosa…che ho sentito dire da Melissa Pettegola Summers…-

-E cioè?- chiese Lily ora vagamente interessata: se si parlava di Melissa si poteva star sicuri che Scorpius sarebbe saltato fuori.

-Si stava lamentando con la sua amichetta Isabelle del fatto che Scorpius l’ha rifiutata…- cominciò Glorya e Cassiopea concluse:

-E a quanto pare il mio geniale fratellino ha usato te come scusa-.

-Me?!- ci mancò poco che Lily si smandibolasse per la sorpresa.

-Ah, ah…le ha detto che era già impegnato con te, per levarsela di torno- annuì Glorya estraendo una lametta per le unghie dalla borsa, pensando che fosse il caso di impiegare quell’ora buca in modo utile.

-Davvero…?- chiese Lily interessata, socchiudendo gli occhi. Cassiopea, che ormai sapeva riconoscere quell’espressione, chiese, giustamente preoccupata:

-Cosa hai intenzione di fare…?-

-Io? Assolutamente nulla- fece Lily con aria innocentina che non ingannò le due amiche. Tuttavia un sorrisino soddisfatto le increspò le labbra: non avrebbe dovuto umiliarsi a chiedere a Malfoy di invitarla, l’avrebbe fatto lui stesso.

 

 

                                                       *****

 

-Ehi Jamie con chi vai al ballo?- chiese Fred Weasley al suo migliore amico mentre costruiva amorevolmente un aeroplano di carta.

-Non saprei…mi piacerebbe invitare Lynda Sunders…oppure Cordelia William…o che ne dici di quella Michelle, la francesina…?- rispose James indeciso, riferendosi alle due Grifondoro compagne di dormitorio di Bea e Dominique e alla nuova Corvonero arrivata quell’anno dalla Francia. I Ravenclaw stavano seguendo Pozioni con loro e così Fred lanciò un’occhiata alla diretta interessata, che pendeva dalle labbra di Lumacorno.

-Mmh…secondo me quella non ci viene con te…troppo snob sti francesi!- commentò Fred notando che la bella francese dai capelli castani e gli occhi verdi sedeva da sola, lontana dalle altre compagne.

-Mi sa che hai ragione…- convenne James arricciando il nasino alla Harry Potter –allora mi butto su Lynda? Quella è cotta di me sin dal primo anno!-

-Ma perché invece non ti butti dalla Torre di Astronomia, Signorino Le Ragazze Amano Tutte Me?- lo prese in giro Dominque dalla fila dietro la loro, sporgendosi sul banco. Sapeva infatti che sentire James parlare così avrebbe ferito Beatrice.

-Ah, ah…e parlando del ballo, chi vorrebbe venirci con te?- le chiese James, come se Nicky non fosse una delle ragazze più corteggiate di Hogwarts.

-Scemo, la domanda giusta sarebbe con chi voglio andarci io!- lo corresse Nicky, facendo ridere sommessamente Fred e Bea.

-…comunque credo che accetterò l’invito di Christopher- aggiunse la bella Delacour riferendosi ad un compagno di dormitorio di James e Fred.

-Quel pallone gonfiato? Ma dai Nicky ce ne sono cento meglio di lui!- intervenne Fred, protettivo; sapeva che Christopher Wayden era un dongiovanni e non voleva che la sua adorata cugina nonché migliore amica corresse il rischio di essere un’altra delle sue conquiste.

-Mica se lo deve sposare, ci va solo al ballo!- intervenne Beatrice a sua difesa.

-Eh si, si comincia con un ballo, poi si va a fare una passeggiata in giardino…e poi lo so io come finiscono queste cose!- replicò James, che come Fred credeva che Dominique fosse una damigella sprovveduta bisognosa di protezione.

-Piantatela!- li sgridò Dominique sorridendo di nascosto e mentre Beatrice chiedeva a Fred:

-E tu chi vuoi invitare?-

-Boh…non ho molta voglia di sbattermi a cercare una che venga con me…ci vieni te?- rispose lui svogliato. Quando si trattava di ragazze Fred era alquanto timido, al contrario di suo padre, e cercava di nascondere questa sua timidezza dietro un’apparente pigrizia.

Beatrice rimase un attimo interdetta. Sperava segretamente che ad invitarla fosse James, ma da quanto aveva capito lui non aveva nessuna intenzione di farlo…e allora perché non accettare l’invito di Fred? Era uno dei suoi migliori amici e non avrebbe così corso il rischio di rimanere sino all’ultimo senza cavaliere.

-D’accordo- ripose Bea e Fred le dedicò un sorriso; con suo grande disappunto, l’italiana notò che James non era per nulla infastidito.

                                                     *****    

     

 

-Ehi Rose, dici che se ci presentiamo al ballo insieme facciamo la figura degli sfigati?- chiese Albus un filo preoccupato mentre si dirigeva con sua cugina e migliore amica Rose Weasley alle serre per due ore di Erbologia.

-Eh, direi di sì…però io non sono ancora stata invitata da nessuno- rispose la Weasley facendosi triste. Sapeva di essere piuttosto anonima: corporatura media, nessuna traccia della quarta di seno di sua madre, capelli rosso fiamma dei Weasley con tanto di lentiggini e gli occhi dorati di Hermione. Non era né particolarmente bella né particolarmente brutta, semplicemente una delle tante. Una delle tante che stava per andare al ballo con suo cugino.

-Dai non fare quella faccia…- disse Albus, accorgendosi di aver toccato un nervo scoperto, -neanch’io ho ricevuto inviti!- aggiunse, credendo così di consolarla.

-Certo, sono i ragazzi che devono farli!- replicò Rose, ora un pochino acida.

-Beh, James è stato subissato…- commentò Albus infilandosi i guanti da lavoro mentre aspettavano che Neville arrivasse; a Rose parve di scorgere una vena di gelosia nella voce di Albus. Eppure lui non aveva nulla da invidiare a James, almeno fisicamente: Rose pensava che gli occhi verdi di Albus fossero più belli di quelli di James; l’unica differenza fra loro era che James era arrogante e strafottente, mentre Albus no. Probabilmente era per quel motivo che il fratello maggiore riscuoteva più successo.

-Sì, ma James è James!- ora era Rose a voler consolare Albus.

-Dai Rose, facciamoci una promessa: entro sta sera dobbiamo aver trovato qualcuno con cui andare al ballo, non importa che tu sei una ragazza!- disse Albus riprendendosi.

Non sapeva che tanto tempo prima anche i loro padri si erano fatti una promessa del genere.

 

 

                                                 *****

 

-Voglio invitare tua sorella al ballo- annunciò Edward a Derek mentre loro due si sedevano al tavolo degli Slytherin con Scorpius, stranamente pensieroso, e Thomas in grugnito per il fatto che tutte le ragazze che aveva invitato avevano rifiutato.

-Mia sorella?- il bel Zabini era perplesso –pensavo volessi chiederlo a Lily- aggiunse poi servendosi del primo; Scorpius pensò che fosse il caso di intervenire, prima che Edward cambiasse idea. Tuttavia non capiva come mai non volesse chiederlo a Lily: il suo debole per lei era ben noto a tutti loro.

-Inviterò io Lily- affermò attirandosi gli sguardi dei suoi amici: Edward e Derek esterrefatti, Thomas astioso.

-Credo di non aver sentito bene- fece Derek, giusto per infierire un po’.

-Già, neanch’io…ha detto Lily?- gli diede man forte Edward.

-Sì, ho detto Lily! E allora?- ribadì Scorpius seccato.

-E allora!? Stiamo parlando di Lily Potter! Per quale motivo vorresti andare al ballo con la tua più acerrima nemica?- disse il moro Zabini, sinceramente stupito. La risposta di Scorpius fu uno sguardo lanciato a Melissa Summers, fortunatamente seduta ben lontana da loro.

-E soprattutto…ha accettato?- domandò Edward, e ancora una volta Scorpius tacque.

-Non gliel’hai chiesto!- esclamò poi trionfante Thomas.

-Ti conviene muoverti…sarà già piena di inviti- gli suggerì Derek, tornando a concentrarsi sul suo pranzo.

Scorpius Malfoy impiegò tutto il resto della giornata a convincersi a chiederlo a Lily il suo stesso comportamento gli dette fastidio: lui era abituato a schioccare le dita per avere tutte le ragazze che voleva e invece era costretto a sentirsi impacciato come uno stupido primino! Lui, Scorpius Hyperion Malfoy, che non sapeva come invitare una ragazza!

Mai come in quel momento odiò Melissa: se non fosse stato per lei sarebbe stato libero di andare con chi voleva. Invece ora doveva andarci con Lily, anche perché Melissa era riuscita a farsi invitare al ballo da chissà quale sprovveduta e dunque avrebbe subito notato se Scorpius si sarebbe presentato con Lily.

Così quella sera, cercando di mantenere la sua solita espressione di strafottente indifferenza, Scorpius raggiunse Lily che stava leggendo seduta su una poltrona in Sala Comune; non sapeva di essere seguito dallo sguardo estremamente soddisfatto di Caroline Cavendish, seduta poco distante.

-Verrai al ballo con me- annunciò Malfoy arrogante appena fu a portata d’orecchio di Lily, con tono perentorio. Okay che stava per invitare la ragazzina più odiosa della scuola, ma ciò non implicava mettere da parte le sue buone maniere.

Lily alzò gli occhi violetti su di lui, avendo cura di mostrarsi sorpresa, come se non si fosse aspettata quell’invito.

-Prego?- chiese, con un malcelato sorriso perfido; aveva tutta l’intenzione di rendere il compito di Scorpius il più arduo possibile.

-Hai sentito bene- disse lui a denti stretti.

-Non credo…mi sembra che tu abbia detto che devo venire al ballo con te. Non può essere giusto- replicò Lily calcando sul verbo “dovere”.

-Non fare la finta tonta, hai sentito benissimo- ribadì Malfoy, cominciando a spazientirsi.

-Sai, oggi a Incantesimi abbiamo fatto l’Incanto Sonorus, credo mi abbia danneggiato un timpano- gli spiegò Lily, falsa come Giuda, dato che Vitious non si era presentato a lezione.

-Ti detesto- affermò Scorpius mettendoci tutto l’odio possibile.

-Lo so ma non è questo il modo migliore per convincermi a venire al ballo con te- fece Lily velenosa come non mai.

-Ah, hai sentito! Bene, siamo d’accordo allora, verrai con me- annunciò Malfoy trionfante e detto questo le diede le spalle, non lasciandole possibilità di replica.

 

 

Spazio Autrice:

Salve a tutti! Prima di dire qualcosa su questo capitolo, devo assolutamente ringraziare rei__ che mi ha messo fra gli autori preferiti!!! Grazie grazie grazie, non sai quanto mi ha resa felice!!!

Bene detto questo, passiamo a questo capitolo 16 anche se effettivamente non c’è molto da dire se non che personalmente mi piace più dell’altro…spero mi diciate anche voi cosa ne pesante!

Devo ringraziare anche chi mi ha messo fra le seguite, mentre noto con dispiacere che il numero dei preferiti non sale più, sigh : ( con questo non vorrei assolutamente insinuare nulla, anzi, sono contenta che la mia fanfiction piaccia a così tante persone!!! Ci metto un grazie generale : )

Allooora…passo ora a ringraziare chi ha recensito il capitolo precedente, ovvero Rebby, 979, BlackFra92, Lady Lynx e Lenina blu:

 

Rebby: eeeh sì, anche Lily ha i suoi punti deboli e quel malefico di Malfoy non ha esitato a sfruttarlo…e per questa volta Lily non ci ha potuto far nulla e resterà senza vestito, poverina!

Mi auguro che ti sia piaciuto anche questo capitolo, grazie mille per la recensione (non smetterò mai di ringraziarti :P ) alla prossima! Un bacio!

 

979: ti ringrazio tantissimo per l’ultima recensione, ti confesso che mi ha davvero rincuorata e sollevata sapere che a tutti capitano capitoli non tanto venuti bene…non che pensassi di essere l’unica, solo che è strano avere la consapevolezza di aver fatto un brutto capitolo, non so se mi spiego…beh, in ogni caso, mi sei stata davvero d’aiuto, non so come ringraziarti!

Spero questo capitolo ti piaccia, a me è piaciuto scriverlo…beh, fammi sapere cosa ne pensi e ancora grazie!!! Un bacio! Aspetta…grazie ancora! : )

 

BlackFra92: Darliiiing!! Allora ci sei, pensavo ti avesse risucchiato un buco nero!!! Scherzo, capisco benissimo che la scuola faccia brutti tiri, ne sono continuamente vittima anch’io!!! : )

Grazie per gli incoraggiamenti, ero abbastanza abbattuta per il capitolo 15…

Neanche a me Thomas fa compassione ed è così imbranato che non riesce manco a vendicarsi tutte le offese che subisce a causa di Lily…infatti alla fine è lei che lo frega :P al contrario di Malfoy che sta volta riesce davvero a rifarsi per tutte le volte in cui la nostra eroina del male l’ha messo nel sacco!! La vendetta di Lily non si è fatta attendere come vedi, spero ti sia piaciuta!!!

Non posso che ringraziarti per la recensione e augurarmi che me ne lascerai un’altra…e che Hidden Guy venga aggiornata :P un bacio, alla prossima!!!

Lady Lynx: grazie per la recensione e non scusarti: so anch’io cosa voglia dire non avere tempo… : ( sono contenta che la storia continui a piacerti!

Volevo solo chiarire una cosa: a Thomas Lily per ora non piace, è geloso delle attenzioni che Edward le dedica. Alla fine storce le labbra perché teme che davvero Lily andrà a visitare il loro castello, sottraendogli ancora le attenzioni del fratello…e appoggia Scorpius perché Lily, oltre ad avere l’attenzione di Edward, l’ha sempre trattato male. Lily, intuendo tutto ciò, non rinuncia ad infierire…se no non sarebbe Lily :P

Spero che anche questo cap ti sia piaciuto, grazie ancora per la recensione!! Alla prossima!!!

 

Lenina blu: grazie mille per la recensione e per il “bravissima”, sarò poco modesta ma mi fa sempre piacere quando me lo sento dire :P visto che Malfoy s’è ripreso? Non poteva continuare così…e di mezzo oltre Lily c’è andato Thomas, che se l’è anche un po’ cercata!!! Mi auguro che questo capitolo ti sia piaciuto, spero mi farai sapere cosa ne pensi!!! Grazie ancora per la recensione, alla prossima!!!

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Capitolo 17
*** Ball ***


                                                                 CAPITOLO 17

                                                                                                                     Ball

 

 

-Nonna, quando ti sei accorta di essere innamorata di Nonno Arthur?- chiese la piccola Lily, che per i suoi cinque anni di vita aveva una lingua sin troppo lunga, al contrario delle sue gambette che penzolavano dalla sedia. Era estate e Lily era stata parcheggiata dai nonni da Harry e Ginny, entrambi al lavoro.

Molly smise di lavorare l’impasto della crostata che stava preparando per la nipotina e, dopo aver controllato che James fosse ancora -stranamente- addormentato sulla poltrona e che Arthur non si fosse perso Albus, disse alla nipotina:
-A undici anni-.

-Ooooh…undici?- fece Lily spalancando occhietti e boccuccia in contemporanea.

-Sì, tesoro…l’ho visto inciampare mentre si dirigeva al tavolo dei Grifondoro e ho capito che saremmo stati insieme- rispose Molly, con lo sguardo perso. La risatina di Lily interruppe il corso dei suoi ricordi:

-Ma Nonna! Undici anni sono pochi! Io a undici anni voglio ancora stare qui con te a mangiare crostata!!!-

Anche Molly rise e tornò al suo dolce ancora con il sorriso sulle labbra; non sapeva che poco più tardi Lily avrebbe posto la stessa domanda a sua madre…

-Mamma, quanti anni avevi quando ti sei innamorata di papà??- chiese Lily, attaccandosi alle gonne di Ginny, che stava cercando di preparare la cena guardando contemporaneamente Harry sommerso dai suoi figli, che volevano a tutti costi giocare con il padre.

-La nonna aveva undici anni!!!- annunciò poi la piccina fiera di possedere quell’informazione.

-Beh, anch’io…- rispose Ginny e la bocca di Lily si spalancò in una perfetta o per la seconda volta in quella giornata.

-Anche tuuuu??- chiese allungando l’ultima vocale per la sorpresa.

-Sì…avevo visto tuo padre alla stazione di King’s Cross quando ne avevo dieci, e da allora…- replicò Ginny e raccontò quel primo incontro alla sua bambina troppo curiosa e troppo sveglia per la sua tenera età. La sua Lily che non sapeva che era tradizione delle donne Weasley trovare l’amore della propria vita a undici anni…

 

 

-Scorpius! Dammi la mano, immediatamente!- ordinò Astoria rivolgendosi ad un bambinetto biondo che era già pronto ad andare a giocare ai giardini.

-Ma mamma, tu sei fredda! Fai venire freddo anche a me!- replicò il piccolo Scorpius caparbio. Draco, che stava avvolgendo una sciarpa blu pervinca al collo di una bella bambina boccoluta, sorrise fra sé e sé e disse, rivolto al figlio:

-Su, Scorpius dai la mano a tua madre…piuttosto mettiti i guanti!- aggiunse ironico.

Astoria lanciò un’occhiataccia al marito, che avendo finito di vestire con cura Cassiopea li raggiunse. Il bambino piantò gli occhi argentati nei suoi e disse caparbio:

-Piuttosto la do a te!- e infilò la sua piccola manina in quella del padre mentre alle loro spalle Cassiopea afferrava quella di sua madre e si incamminavano con loro.

-Povera Cassiopea…secondo me torna a casa con le mani tutte blu!- fece Scorpius gettando un’occhiata alla sorellina e facendo così ridere il padre.

-Sai Scorpius…bisogna sempre diffidare dalle donne con le mani fredde…sono le più furbe!- disse poi Draco Lucius Malfoy guardando a sua volta le due donne della sua vita; Astoria gli sorrise, seguita a ruota da Cassiopea, riscaldandogli il cuore.

A quel tempo il giovane Scorpius Hyperion Malfoy non sapeva ancora quanto suo padre avesse ragione…lo avrebbe scoperto molti anni dopo, a sue spese.

 

 

                                                                                                                     *****

 

-Non so assolutamente che cosa mettermi- annunciò Lily Luna Potter con una lieve nota di panico nella voce. Era la sera del cinque maggio, vigilia del tanto atteso Ballo dei Fiori di Maggio e Lily, come ogni ragazza presente ad Hogwarts, stava provando abiti e accessori per il grande evento. O meglio, le altre stavano provando, lei stava andando in crisi, di fronte al suo armadio spalancato. Cassiopea le lanciò un’occhiata stranita, mentre Glorya la stava aiutando ad allacciare i numerosi intrecci del famoso abitino Chanel, che avrebbe indossato la sera successiva. Naturalmente la Malfoy aveva rifiutato “l’invito” di Shane Burke, e sarebbe andata al ballo accompagnata da Derek che, a furia di rifiutare inviti, si era ritrovato senza dama. Il loro era uno scambio di favori: lui la salvava da Shane Burke, lei dal presentarsi senza dama.

-Hai l’armadio stracolmo- le fece notare ironica.

-Non c’è nulla di adatto!- protestò Lily.

-Concordo- questa era Glorya, che ora si stava infilando un abitino senza maniche marroncino sfumato, che si intonava perfettamente ai suoi occhi. Alla fine, dopo una estenuante guerra di persuasione, Glorya si era decisa a partecipare al ballo ed aveva accettato l’invito di Edward.

-È inutile che tenti di farti bella, sfigurerai accanto a Scorpius- intervenne Melissa Summers, guardando Lily con odio. Odio che la sua amica Isabelle nutriva per Cassiopea che le aveva “rubato” il cavaliere, nonché oggetto dei desideri, Derek Zabini.

-Cara la mia Melissa, intanto al Ballo con lui ci andrò io- replicò Lily perfidamente disinteressata, sfogliando fra gli abiti; dallo specchio vide Melissa fremere per la rabbia, prima di tornare a concentrarsi sui suoi preparativi.

-Bello quel vestito- decise di inferire ancora Lily –preso al mercatino dell’usato?-

Melissa digrignò i denti, stringendo fra le mani il sottile raso del suo abito giallo canarino e fece per rispondere, ma un bussare alla porta la bloccò.

-Avanti!- sbraitò in compenso. Chantal Ferwort, Slytherin terzo anno, fece il suo ingresso reggendo fra le mani una grossa scatola rettangolare, sui cu torreggiava un fiocco nero.

-Lily Potter?- chiese la biondina dal corto caschetto, facendo vagare gli occhi blu per la stanza, alla ricerca della destinataria del pacco.

-Sono io- rispose Lily incerta, facendo un passo avanti. Chantal le consegnò la scatola e poi tirò fuori dalla tasca del mantello un bigliettino ripiegato in quattro. Fece per andarsene ma Lily, avendo dato una veloce lettura al fogliettino per vedere se era firmato la bloccò dicendo:

-Ehi! Chi lo manda?-

Chantal, con la mano già sulla porta, fece spallucce e, voltatasi, se ne andò.

-Beh? Apri no?- la esortò Cassiopea, mentre Lily dopo aver posato la scatola sul letto, se ne stava ferma a fissarla. Seguendo la sua esortazione Lily, con la testolina di Glorya appoggiata su una spalla, sollevò il coperchio e spalancò gli occhi violetti.

Si trattava di un abito. Il più bell’abito che Lily avesse mai visto. Era di uno sfolgorante rosso rubino, che riprendeva la tonalità dei capelli di Lily, la quale prendendolo fra le mani sentì che era liscio e setoso al tatto. Lo aprì e portandoselo davanti agli occhi vide che era composto da un casto corpetto cosparso di perline senza spalline e da una gonna sfasata, trasversale, di pura seta.

-È…è…magnifico- fu il commento di Lily, dopo attimi di interminabile silenzio.

-Provalo- le disse Glorya, ammirandolo a sua volta; Cassiopea invece stava leggendo il bigliettino, abbandonato sul letto, con le sottili sopracciglia corrugate.

-Ma cosa vuol dire?- chiese la biondina perplessa, mentre Lily si toglieva velocemente la divisa.

-Se magari ce lo leggi…- suggerì Glorya sarcastica, mostrando a Lily un paio di decoltè abbinate al vestito, con il tacco basso, anch’esse rosso rubino.

-Immaginando che tu fossi in crisi non sapendo cosa metterti, ti regalo quest’abito…che spero ti piaccia di più di quello perduto- lesse Cassiopea e poi chiese:- Ma cosa vuol dire? Cos’è quello perduto?-

Ma Lily stava sorridendo fra sé e sé. Era Scorpius il mittente e l’abito perduto a cui si riferiva era quello di Chanel che Cassiopea indossava in quel momento.

-Wow…ti sta benissimo!- esclamò Glorya, guardando Lily. Aveva ragione: l’abito era perfetto per il corpo di undicenne di Lily, non era né troppo volgare ma neanche troppo infantile. Lily avrebbe fatto morire di invidia tutte le altre ragazze, con quel vestito che sembrava essere stato cucito apposta per lei.

-E ti ha anche abbinato le scarpe…-osservò Cassiopea porgendole le decoltè. Lily le infilò, guadagnandosi così qualche centimetro in più d’altezza e si ammirò nello specchio.

Compiaciuta di ciò che vedeva, si tirò su con una mano i lunghi capelli rubini, lasciando cadere qualche ciocca, che immaginò boccolosa, e il suo sorriso si allargò.

-Sono bellissima- sussurrò, seria, e Glorya e Cassiopea scoppiarono a ridere.

-…e vanitosa!- aggiunse la Zabini.

-…e modesta!- concluse la Malfoy.

Poco più tardi, dopo aver rimesso vestito e scarpe nella scatola, Lily sedeva sul suo letto a gambe incrociate e pensava. Si chiedeva come mai Scorpius avesse fatto un  gesto così carino nei suoi confronti, sempre che poi non avesse preteso qualcosa in cambio. Forse temeva davvero che Lily sfigurasse al suo fianco, non avendo trovato qualcosa di adatto. Eppure non poteva essere: tutti sapevano che Lily, sulla scia di Caroline, aveva imparato ad indossare sempre l’abito adatto ad ogni occasione. Inoltre Scorpius sapeva che Lily aveva buon gusto, avendola accompagnata a fare shopping, e dunque non poteva aver pensato che non fosse in grado di scegliere adeguatamente cosa indossare. Scartata questa ragione, la mente di Lily vagò alla ricerca di altre spiegazioni. Ma, pur sforzandosi, non ne trovò altre.

Lily non riusciva a immaginare che Scorpius avesse semplicemente voluto essere gentile con lei.

 

 

                                                                *****

 

-Sei uno schianto!- esclamò Dominique osservando Beatrice. L’italiana indossava un abito di taffettà bianco, con scollo a barca, che contrastava splendidamente con la sua carnagione scura e metteva in risalto le sue curve prosperose.

-Già- fece Beatrice amara –ma tanto James non si accorgerà mai di me-.

-Uffa!!! Stai diventando una lagna!!!- sbuffò Dominique, specchiandosi a sua volta: aveva optato per un vestitino corto, celeste sfumato, che metteva in mostra le sue belle gambe chiare e richiamava il colore dei suoi occhi.

-Parli bene tu!!! A te basta schioccare le dita per avere chi vuoi!- ribatté Bea, cercando di non sembrare invidiosa. Eppure quante volte aveva desiderato di essere bella come Nicky, con quei suoi lucenti capelli biondi e il sorriso ingenuo…

-Invece tu sei cieca! Se solo la smettessi di pensare solo a James, noteresti che i ragazzi guardano anche te- replicò Nicky, un po’ risentita.

-A me non interessano gli altri ragazzi, interessa James!- ribatté Beatrice, chinandosi ad allacciare le scarpe chiare.

-Dovresti cercare di farlo ingelosire un po’ secondo me- le consigliò allora la bella Weasley, provando a vedere come stava con i capelli raccolti. No, meglio lasciarli sciolti sulla schiena…

-E come? E soprattutto con chi?- domandò Bea, ora interessata. Forse Dominique non aveva tutti i torti…

-Non saprei con chi…ma magari domani sera al Ballo cerchiamo uno abbastanza passabile da usare come cavia- rispose Nicky, attivando il suo cervello da malandrina.

-Cosa ne dici di Fred?- propose Bea. Infondo sarebbe stato il suo cavaliere per la serata…

-No- disse Nicky dopo averci pensato un attimo –è il nostro migliore amico!!! James non lo vedrebbe mai come un potenziale rivale…e poi non puoi ferirlo-.

-Ferirlo? Se non è interessato a me il fatto che io ci flirti un po’ non dovrebbe farlo soffrire…-chiese Beatrice perplessa e così, fra scarpe, gioielli e trucchi, le due Malandrine misero a punto il piano Facciamo-Morire-Di-Invidia-Quel-Tonto-Di-James.

 

 

                                                                         *****

 

Sei maggio.

La sera del Ballo tanto atteso era arrivata. L’eccitazione si percepiva nell’aria, nei sussurri frenetici delle ragazze, negli sguardi lussuriosi degli studenti, nelle occhiate colme di nostalgia dei vecchi insegnanti.

-Io vorrei sapere dove diavolo sono finite- sbuffò Scorpius Malfoy seccato, appoggiando al muro della Sala Comune di Slytherin.

-E piantala, sono due ore che ti lamenti!- lo sgridò Edward, guardando ancora una volta il proprio riflesso in uno specchio. Sia lui che Derek che Scorpius facevano la loro figura, con completi neri classici: Edward e Derek avevano però optato per due camice candide, mentre Scorpius per una grigio sfumato; portavano tutti e tre la cravatta, con loro sommo disappunto. Anche Thomas aveva adottato la loro stessa mise, ma il risultato non era certo lo stesso. D’altra parte lui sarebbe stato accompagnato da Monica Spring, una bassa bambinetta di Corvonero che sembrava malata di Spruzzolosi; era stata l’unica ad accettare il suo invito e Thomas sperò che avesse tentato di rendersi presentabile.

-Mi lamento perché come al solito non sono puntuali!- ribatté Scorpius testardo guardando ancora una volta l’orologio: il Ballo era già iniziato da tre quarti d’ora ma delle loro dame neanche l’ombra.

-Eccole- sussurrò Derek qualche attimo più tardi e i loro occhi si posarono su tre principesse.

Glorya, una perfetta bambolina di porcellana, con i lunghi capelli neri stretti in uno chignon, la carnagione chiara e il suo vestito marronicino; Cassiopea, una ninfa delle acque, i biondi boccoli lasciati liberi sulla schiena, l’abito violetto e gli occhi sorridenti…e infine Lily.

Una Regina. Il viso altero, messo in mostra dai capelli rubini raccolti in un elegante nodo sulla cima della testa, dal quale sfuggivano alcuni ricci fatti ad arte, gli occhi violetti, fissi su Scorpius e la pelle d’avorio che risaltava grazie al capolavoro di moda che indossava. Undici anni di infantile e perfetta bellezza.

Nessuna delle tre mostrava più anni di quanti ne avessero: semplicemente avevano la consapevolezza di essere a metà fra l’essere una bambina e l’essere una donna e come tali si comportavano. Scarpe non troppo alte, non un filo di trucco, vestiti scollati e corti il giusto.

-Bene- disse Malfoy rigido, conscio del fatto che Lily lo stava ancora guardando –possiamo andare-. Offrirono il braccio alle loro tre dame, con Thomas sempre più ingrugnito, e lasciarono la Sala Comune in uno strano silenzio.

La Sala Grande era stata totalmente trasformata.

Tolti i quattro tavoli e quello dei professori, erano stati disseminati divanetti, poltroncine e tavolini rotondi tutt’intorno ad una pista da ballo. Sulle pareti facevano bella mostra di sé vari fiori color pesca, al soffitto erano state appese tante piccole lucine soffuse che sembravano  stelle nei cielo scuro. Le solite pareti di pietra sembravano ora fatte di lisci mattoni color arancio tenue, che avevano svecchiato di molto il tutto. Chiunque avesse preparato la Sala, aveva fatto un ottimo lavoro.

La maggior parte degli studenti era già presente. Lily intravide Dominque al braccio di Christopher Wayden, tutto orgoglioso di averla come dama; Beatrice che si guardava intorno come alla ricerca di qualcosa, Fred e James già attaccati agli alcolici fatti entrare di straforo…e ancora Rose imbronciata in un angolo, Albus che chiacchierava con Vanessa Blindsworth, Caroline Cavendish, radiosa e irraggiungibile, attorniata dal suo seguito, ascoltava a malapena ciò che il suo cavaliere le sussurrava. E poi tante altre coppie, più o meno ben assortite, affollavano la pista, sotto lo sguardo di professori e preside.

Entrando al braccio di Scorpius, Lily ottenne l’effetto desiderato: lentamente scese il silenzio, mentre molti voltavano le teste per guardarli. Avanzarono con calma, lasciandosi avvolgere dai commenti scatenati dal loro ingresso:

-Ooooh…guarda la Potter! È con Malfoy!-

-Non ci posso credere! Scorpius Malfoy con Lily Potter!-

-Hai visto il vestito? Le sarà costato un occhio della testa….-

-La solita bambinetta odiosa! È riuscita a farsi invitare da Malfoy!-

-Com’è che Malfoy si becca sempre la più carina…?-

Lily sorrise compiaciuta, cercando con lo sguardo Caroline Cavendish: anche le sue labbra erano tese in un ghigno soddisfatto. Oltre ai bisbigli degli studenti c’erano anche quelli dei professori. Minerva McGranitt si disse che era finalmente arrivato il giorno in cui un Malfoy e un Potter non si prendessero a pugni –anche se a giudicare dallo sguardo assassino di James questo stava per succedere comunque- mentre Neville sussurrò al vecchio Vitious: -Quando lo saprà Harry…-

Solo mezz’ora più tardi l’attenzione per la coppia del momento cominciò a scemare, in contemporanea con le note di un lento, che iniziarono a diffondersi per la Sala.

-Vuoi ballare?- chiese Edward galantemente a Glorya, che dopo un iniziale delizioso rossore accettò la mano che lui le tendeva.

-Credo che dovremmo fargli compagnia…- disse Derek a Cassiopea, la quale sorrise –conscia di essere seguita dallo sguardo di Shane Burke, che infatti non le aveva staccato gli occhi di dosso da quando era arrivata con Zabini- e lasciò che Derek l’aiutasse ad alzarsi.

Rimasti soli al tavolo che avevano occupato, fra Lily e Scorpius scese un inaspettato e quanto mai imbarazzato silenzio. La maggior parte degli studenti –tranne gli sfigati come Rose- si stringevano, dondolando sulla pista e si godevano il lento; pochi erano rimasti a lato a guardare.

-Tutti stanno ballando- fece notare Lily disinteressata.

-Già- convenne Scorpius. Silenzio. Ancora silenzio…

-Beh, aspetti l’ispirazione divina per invitarmi a ballare?- disse Lily seccata. Scorpius si voltò a guardarla, colto di sorpresa.

-No, ovvio che no. Stavo solo aspettando che tu fossi così impaziente da propormelo- replicò, ironico. Poi si alzò e, con tutta l’eleganza che solo un Malfoy sapeva sfoggiare, le porse la mano domandandole:

-Vuole ballare con me, signorina Potter?-

Lily gli rivolse un breve e artificioso sorriso, prima di accettare la sua mano. Scorpius si accorse che la sua era gelata e d’improvviso gli vennero in mente le parole che suo padre gli aveva rivolto anni prima: “Bisogna sempre diffidare dalle donne con le mani fredde…sono le più furbe!”

Accantonandolo come un pensiero stupido, Scorpius condusse la sua dama al centro della pista, mentre un varco si apriva naturalmente al loro passaggio. Le mise una mano sulla schiena, intrecciò l’altra con la sua destra ed iniziò a muoversi con lei, con movimenti fluidi.

-Sei bravo a ballare- notò Lily, non senza una certa sorpresa nella voce.

-Fa parte dell’educazione di un buon Purosangue- fu la fredda risposta di Scorpius. Tacquero entrambi, ognuno perso nei propri pensieri, finché Lily non parlò di nuovo.

-Non ti ho ringraziato per il vestito-.

Scorpius distolse gli occhi dal suo viso, per guardare altrove.

-Vestito?- chiese sperando di sembrare distaccato.

-Sì, il vestito che indosso. So che me l’hai regalato tu- rispose Lily, mentre un dubbio le si insinuava nella mente. Anche Thomas era a conoscenza del vestito di Chanel probabilmente, quindi avrebbe potuto benissimo essere stato lui a mandarle l’abito che ora portava…

-Io non ti ho regalato nulla. Non spenderei mai i miei soldi per una sanguesporco come te- disse Scorpius, dicendosi che fino a quel momento era stato sin troppo gentile con lei.

-Malfoy, Malfoy…- fece lei canzonatoria –non vuoi ammettere di avere un cuoricino anche tu?-

-Io? Un cuore? Sta sera sei in vena di battute, Lilian?- replicò lui sarcastico, tornando a guardarla. Aveva le labbra sottili tese in un sorriso ironico, gli occhi socchiusi ad analizzarlo, cercando di capire se stesse mentendo.

-Io lo sento battere però…- e gli posò una manina bianca e gelata sul cuore.

-Puro muscolo involontario. Come il tuo-.

-Così mi offendi! Io non sono mica fredda come te…-

-Peggio!- esclamò lui, facendola sorridere.

-Touché- commentò Lily e solo allora si accorse di quanto fossero simili, lei e quel ragazzino di tredici anni, spocchioso, scorbutico e pieno di sé.

Scorpius pensò che quello fosse il lento più lungo della storia della musica, dato che non accennava a finire.

-Questo lento non finisce più- commentò infatti. Lei sorrise maliziosa.

-Non ti piace ballare con me?-

-Per nulla. Sei talmente ghiacciata che penso mi verrà l’influenza. E il tuo profumo è troppo forte- rispose Scorpius duro, ma il sorriso di Lily si allargò:

-Qualcuno dice le bugie…-

-Chi?- chiese lui, fingendo di guardarsi intorno alla ricerca di un possibile bugiardo.

-Melissa Summers vuole uccidermi con lo sguardo- commentò lei, lasciando cadere il discorso, mentre Scorpius le faceva fare una giravolta.

-Non è l’unica- replicò Malfoy, compiaciuto: sapeva che molte delle ragazze presenti avrebbero voluto essere al posto di Lily.

-Caro, anche tu rischi un bel po’ di Avada Kedavra-.

-E per quale motivo? Per te? Ma fammi il favore…sei solo una piccola nana, con una massa di capelli rossi che colpiscono come un pugno nell’occhio e il naso all’insù- rispose pesantemente ironico.

-Malfoy, Malfoy…- disse di nuovo lei, minimamente ferita dalle sue parole –verrà il giorno in cui vorrai che questa piccola nana ti baci…e io ti rifiuterò- aggiunse sadica. Lui smise di ballare, facendo fermare anche lei. Si fissarono negli occhi, Lily ancora con una mano sul suo cuore, lui a tenerla stretta a sé.

-Mai- disse sicuro Scorpius.

-Vedrai- Lily era altrettanto sicura.

L’ultima nota del lento li trovò così, stretti l’uno all’altra, a guardarsi negli occhi. Uno sguardo duro, argento nel viola, quasi di sfida.

Poco più in là due occhi castani stavano per velarsi di lacrime.

Beatrice Venci, con il capo appoggiato alla spalla di Fred Weasley, vide James chinarsi su Lynda Sunders, di parecchi centimetri più bassa di lui, per baciarla. Le portò una mano sulla guancia rosea, ad accarezzarla dolcemente, mentre lei gli passava le braccia intorno alla vita, rispondendo al bacio. Bea sentì il cuore andare in mille pezzi. Vederlo provarci con tutte, flirtare con qualsiasi ragazza carina era un conto, ma vederlo così, davanti ai suoi occhi, baciare un’altra…era tutt’altra cosa. Chiuse gli occhi e si lasciò andare contro Fred.

Altrochè cercare di farlo ingelosire! Prima doveva rimettere insieme i cocci del suo cuore.

Anche Dominque, stretta a Wayden, vide la scena ed immediatamente cercò la sua migliore amica con lo sguardo, per trovarla quasi accasciata su Fred che, se anche si era accorto delle lacrime che avevano iniziato a bagnargli la camicia, continuò a tenere stretta a sé Beatrice, come a volerla consolare.

Dall’altra parte della Sala Rose stava decidendo se lasciare il Ballo o meno. Che inutile perdita di tempo era stata!!! Mettersi un bell’abito, domare i capelli, mettersi un po’ di matita per cosa? Per sentirsi inferiore alle altre? Per vedere la sua bella e perfetta e odiosa cugina Lily attirarsi tutte le attenzioni? Per osservare invidiosa Dominque, che sapeva incantare tutti e faceva battute intelligenti? Si odiò per essere stata gelosa di Nicky, sempre buona e gentile con tutti. Eppure…lei non veniva mai notata. Aveva ereditato sì il cervello di sua madre ma se avesse potuto scambiarlo con la bellezza di una qualunque delle sue cugine lo avrebbe fatto volentieri. Solo due anni più tardi Rose avrebbe cambiato idea ma lì, a quel Ballo, ignorata da tutti i ragazzi –ad eccezione di suo cugino Albus che, pur avendo ballato con Vanessa era poi subito tornato al suo fianco- avrebbe dato l’anima per ricevere anche solo un’occhiata interessata.

-Sei bellissima- disse Richard MacLynter, chinandosi a sussurrare all’orecchio di Caroline.

Quest’ultima sorrise compiaciuta, ma sapeva già che avrebbe scaricato Richard a fine serata. Troppo dolce, melenso…le stava facendo venire il diabete!!! Naturalmente a Caroline i complimenti facevano sempre piacere e quella sera ne aveva ricevuti molti, che avevano aumentato la sua spropositata vanità. Ma d’altra parte una Regina non si sarebbe mai stancata di ricevere apprezzamenti da parte dei suoi sudditi…

-Ehi Shane, ma non avevi detto che la Malfoy era cotta di te?- chiese Thomas Clintwood, Grifondoro terzo anno, al suo migliore amico Shane Burke. Quest’ultimo cercò con lo sguardo Cassiopea, che stava ridendo per qualcosa che Derek le aveva detto, e poi rispose al suo amico:

-Certo che lo è…solo che non lo sa ancora-.

Thomas guardò a sua volta i due Slytherin e poi fece, dubbioso, rivolto a Shane:
-Mah…a me non sembra proprio. E poi lo sai come sono fatti ‘sti Purosangue…se ne stanno sempre fra di loro, chiusi nelle loro elite…che ci perdi a fare tempo con quella? Sarà pure carina…-

-Ma cosa ne capisci te di ragazze…- lo canzonò Shane e i due presero a punzecchiarsi, sotto lo sguardo stranito delle loro accompagnatrici.

E così, fra risate, sguardi intensi, lacrime, sorrisi e invidie, il Ballo trascorse sin troppo velocemente.

Lily tornò al Dormitorio soddisfatta di sé stessa.

Cassiopea sentendosi ancora addosso lo sguardo di un certo Grifondoro.

Glorya stupita di quanto le piacesse ballare.

Beatrice con il cuore a pezzi.

Rose con l’autostima sotto i piedi.

Dominique con il desiderio di prendere a pugni James.

James vantandosi con Fred della sua ultima conquista.

Caroline per nulla dispiaciuta di aver scaricato Richard senza tanti scrupoli.

Shane pensando a quella deliziosa e sfuggente Purosangue.

E Scorpius…

 

Spazio Autrice:

 

Salve a tutti!!! Eccomi qui con il capitolo sul tanto atteso Ballo…devo confessare che avrei voluto rendere meglio la parte su Lily e Scorpius, ma pur spremendo il mio povero cervellino non sono riuscita ad immaginarmeli in modo diverso…spero che vi sia comunque piaciuto, come il resto del capitolo. Ringrazio chi ha solo letto, chi ha messo la mia storia fra preferiti e seguite e passo ora a rispondere a chi ha gentilmente recensito l’ultimo capitolo, ovvero BlackFra92, Scorpioncina e Lady Lynx.

 

BlackFra92: Darliiiing ho letto Hidden Guy appena hai aggiornato ed ovviamente ti ho lasciato una recensione :P

Che te ne pare dei nostri amati Lily e Scorpius al Ballo? Non sono volate troppe scintille però…a me sembra di averli resi bene : )

E la nostra Bea….ha subito l’ennesimo colpo!!! Mi è quasi dispiaciuto scrivere la sua parte…

Beh, che altro dire….fammi sapere cosa ne pensi di questa mia ultima creazione!!! Grazie mille per la recensione, un bacio!!

 

Scorpioncina: ciao!!! Sono contentissima che la mia ff ti piaccia, spero continuerai a seguirmi e a recensirmi!!! Un bacio, grazie mille per la recensione!!!

 

Lady Lynx: eeeh sì quei due piuttosto che abbassarsi a chiedersi gentilmente un favore si farebbero cruciare!! Il Ballo è stato all’altezza delle tue aspettative? Spero di sì…

Come vedi anche qui Rose ed Albus non hanno avuto un ruolo molto felice, ma io proprio non riesco a vederli in altro modo…chissà, magari in un futuro le cose cambieranno per loro.

Beh, spero che tu mi dica cosa ne pensi di questo capitolo e ti ringrazio moltissimo per la recensione all’ultimo!!! Alla prossima!!!

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Capitolo 18
*** Waiting for summer ***


                                                          CAPITOLO 18

                                                                                                     Waiting for summer

 

-Nicky, sai cos’ha Bea?-

Come sempre, James Sirius Potter stava mantenendo fede alla sua natura di studente scansafatiche e distratto. Infatti, anziché sorbirsi una pallosa lezione di Storia della Magia, aveva appena fatto un bellissimo e quanto mai astratto disegno raffigurante la scopa perfetta ed ora, terminata quella difficilissima occupazione, aveva deciso di infastidire la sua compagna di banco, ovvero Dominque Weasley. La bionda finì di scrivere una frase, facendo un rimando al testo, e si voltò a guardarlo.

-Perché?- chiese, e non glielo stava domandando perché in realtà non capiva la motivazione di tale domanda. Sapeva benissimo anche lei che Beatrice da due settimane a questa parte, ovvero dalla sera del Ballo, evitava sistematicamente James. Non partecipava più alle loro escursioni notturne, non prendeva parte alle varie marachelle e anche a lezione si metteva il più lontano possibile da lui. Infatti in quel momento sedeva in prima fila, affianco al secchione di turno di Corvonero. Inoltre era sempre triste, non più la spensierata e un po’ pazza italiana che tutti conoscevano. Benché Dominique pensasse che aveva tutte le ragioni del mondo a non voler più frequentare James, non riusciva comunque a vederla così abbacchiata e taciturna.

-Boh non so…è un po’ che non parliamo- rispose James, guardando la schiena della sua ex? migliore amica.

-Ma dai…non me ne ero accorta- fece Dominque ironica. James alzò un sopracciglio nero e le chiese:

-Mangiato pane e simpatia questa mattina?-

-Bevuto la pozione Fumo-Negli-Occhi quest’anno?- ribatté Dominque sempre più sarcastica. Aveva promesso a Bea che non si sarebbe messa in mezzo ai suoi affari d’amore, ma questo prima che James giocasse al tiro a segno con il suo cuore.

-Cosa intendi dire?- ora James non stava più scherzando, lo si poteva capire dal modo in cui aveva incatenato i suoi occhi celesti in quelli di Nicky.

-James, non ho intenzione di ficcarmi in mezzo agli affari altrui ma…ti voglio dare un consiglio. Vai a parlare con Bea. È la tua migliore amica, non puoi permettere che fra voi si creino distanze, per qualsiasi motivo- rispose Dominque, a sua volta seria; accanto a lei Fred aveva seguito la loro conversazione, annuendo di tanto in tanto.

-Tu ne sai qualcosa?- chiese James a quest’ultimo.

Fred fece spallucce:- Non vedo, non sento, non parlo-.

-Ahhh…siete impossibili- replicò il giovane Potter sottolineando la sua esasperazione con un gesto della mano.

-Sei tu che sei impossibile, James- ribatté Dominque e detto questo tornò a seguire Ruf, chiudendo fuori il cugino dalla sua mente.

Per questo motivo, quando la campanella suonò James, dopo aver raccolto le sue cose, si affrettò a raggiungere Beatrice, seguendo il consiglio di Fred e Nicky. James era fatto così: quando aveva in mente di fare qualcosa, fosse pure un piano non ancora definito, sentiva il bisogno di agire, un impulso ad attuare i suoi progetti che spesso lo portava a compiere azioni sconsiderate. Affiancata Beatrice, che si stava impegnando ad ignorarlo, James andò dritto al punto:

-Bea, hai qualche problema con me?-

Solo allora l’italiana sollevò gli occhi scuri e, falsa come Giuda, rispose:

-No, James…cosa te lo fa pensare?-

-Il fatto che mi stai praticamente evitando da due settimane-.

-Io? Non credo proprio- Beatrice non voleva cedere, ma James sapeva essere estremamente testardo quando ci si metteva, come tutti i Potter.

-Non puoi fingere con me, lo sai- le disse infatti, fermandosi in mezzo al corridoio. Anche Beatrice si fermò, lasciando che gli altri studenti li superassero, e lo fissò:

-Io non fingo. Io sono sempre stata cristallina con te James, solo che tu non sai andare oltre te stesso- rispose, con voce indifferente, mentre il suo cuore sanguinava.

-Bene- affermò James, con la faccia di uno che ha architettato una trappola –allora se non c’è nulla che non va, non avrai problemi ad accettare l’invito dei miei genitori-.

-Di che invito stai parlando?- gli domandò Beatrice, ora vagamente interessata, senza guardarlo in faccia.

-Vorrebbero che passassi qualche settimana da noi, quest’estate. Mi avevano incaricato di chiedertelo già una settimana fa, ma visti gli ultimi avvenimenti…- replicò James, osservandola attentamente.

Beatrice era letteralmente confusa. Non che fosse strano che i coniugi Potter la invitassero da loro per l’estate, era già successo. Solo che…non sapeva se accettare. Così decise di prendere tempo, dicendogli:

-Ah…molto gentile da parte loro. Scriverò ai miei genitori per chiedergli cosa ne pensano e poi ti farò sapere. D’accordo?-

-Perfetto- replicò James, senza smettere di fissarla con estrema attenzione, come alla ricerca di qualche segnale. Fu Beatrice ad interrompere il contatto visivo, voltandogli le spalle.

 

 

                                                  *****

 

  -Ehi Vipera, che farai quest’estate?- chiese Cassiopea Sofia Malfoy, senza curarsi del fatto che tutti stavano provando l’Incanto Locomotor a parte tre Slytherin a caso.

-Mmmh, non saprei…credo che i miei vorranno andare alla solita casa sul lago, come tutti gli anni- rispose Lily, ripulendo con cura la sua peraltro già scintillante bacchetta da eventuali impronte.

-Deve essere una noia tremenda- commentò Glorya, che invece stava scrutando attentamente il proprio viso in uno specchietto per eliminare ogni possibile impurità.

-Non dirlo a me…e ovviamente ci saranno i miei zii con Rose e Hugo…e James porterà sicuramente quell’italiana…i nonni verranno a farci visita, come se una casa loro non ce l’avessero…Teddy si istallerà per almeno un mese con mia cugina Victoire, una delle poche persone passabili della mia famiglia insieme a sua madre…bleh, ci sarà un sacco di gente come ogni anno- replicò Lily, annoiata al solo pensiero.

-Più che una casa sul lago, il tuo sembra un hotel- fece sarcastica Cassiopea, pensando alla sua povera amica in mezzo a quella bolgia.

-E tu invece?- le domandò Lily, sapendo già che le vacanze della sua amica sarebbero state sicuramente migliori delle sue.

-Penso staremo qualche mese nel nostro castello in Irlanda…visiteremo qualche posto di cultura, ovviamente non Babbano…e poi mia madre, stanca di tutto questo, vorrà starsene a casa a riposarsi. Grazie al cielo quest’estate niente Melissa!- replicò Cassiopea sollevata.

-Le mie vacanze saranno le più belle di tutte- affermò invece Glorya, attirandosi gli sguardi interrogativi delle due Slytherin.

-E perché, di grazia?-

-Perché mio padre ha acconsentito a tenermi con sé per tutta l’estate e considerando che per lui estate vuol dire andarsene in qualche posto esotico con la sgualdrina di turno…io avrò la sua villa tutta per me!- rispose Glorya, allegra.

-Sei stramaledettamente fortunata! E Derek?- esclamò Lily invidiosa.

-Derek è stato invitato dai Nott per qualche settimana, poi starà con mia madre e verso agosto verrà da me…- disse la Zabini, ora rattristata: il fatto di passare così tanto tempo lontana da suo fratello scalfiva profondamente la sua gioia. Ma d’altra parte doveva abituarcisi, visto che lui non voleva abbandonare sua madre mentre Glorya era decisa a non vederla per almeno tre mesi. Le aveva fatto troppo male, lasciato cicatrici troppo profonde per poter essere cancellate con un paio di settimane di tranquillità. E d’altra parte Lysa era troppo depressa per il divorzio in atto per accorgersi che sua figlia le mancava.

In quel momento la campanella suonò, coprendo la voce del povero professor Vitious, che stava cercando di assegnare degli esercizi per la prossima lezione. Tutto inutile: gli studenti avevano la mente rivolta alle vacanze estive e degli esercizi di Incantesimi non importava nulla a nessuno. D’altra parte anche nelle altre classi, salvo forse quella della McGranitt, il clima era lo stesso: c’era profumo di libertà, di fine della scuola, di vacanze. Gli unici a non poter partecipare alla gioia collettiva per la fine dell’anno scolastico –che si sarebbe concluso fra poco meno di due settimane, erano gli studenti del quinto e del settimo anno, che dovevano affrontare rispettivamente i G.U.F.O e i M.A.G.O. e anzi guardavano l’avvicinarsi della fine di maggio con terrore.

Ma quanto non era un problema di Lily che, ignorando bellamente il professore, uscì dall’aula seguita da Cassiopea e Glorya. Camminando in mezzo agli studenti, Lily colse qualche commento che la fecero sorridere soddisfatta:

-Guarda che bel cerchietto ha la Potter…secondo te dove l’ha preso?-

-Ehi! Ma lei porta le ballerine al posto dei mocassini! Lo voglio fare anch’io!-

-Io mi chiedo come faccia ad avere i capelli sempre a posto…i mie sembrano una balla di fieno!-

-A volte mi capita di pensare a come sia essere Lily Potter…oppure la Malfoy o la Zabini! Piene di soldi…-

-Si ma guarda come camminano! Si credono chissà chi quelle principessine viziate…quanto mi stanno sullo stomaco!- commentò una Grifondoro piuttosto tarchiata mentre Lily le passava accanto.

-Perché sorridi?- chiese Glorya, accorgendosi del sorrisino che era comparso sul volto di Lily.

-Perché ho ottenuto ciò che volevo- replicò Lily, posizionandosi di fronte al suo calderone, pronta per la lezione di Pozioni. Ed aveva ragione: il fatto che le altre ragazze guardassero come lei fosse vestita o portasse i capelli significava che lei e Caroline aveva compiuto la loro missione, ovvero renderla la prossima Regina. Ed anche le critiche erano bene accette: purché si parlasse di lei, tutto andava bene.  

 

 

                                                  *****

 

-Benvenuti, studenti di tutta Hogwarts, alla finale del campionato scolastico di Quidditch!!!!-

La voce di Luke Byron , Ravenclaw quinto anno nonché commentatore ufficiale, risuonò per tutto il campo, arrivando ad ogni angolo amplificata.

Lo stadio era gremito di studenti, accorsi a vedere l’ultima partita di campionato, che avrebbe decretato la squadra vincitrice fra Grifondoro e Serpeverde. Sarebbe stata sicuramente una bella sfida, all’ultimo colpo di Bolide, e nessuno dei giocatori si sarebbe risparmiato; in particolare James Potter e Scorpius Malfoy, che prendevano lo sport molto sul personale.

Persino Lily, che solitamente detestava assistere alle partite, dato che significava venire sballottolata qui e là dalla massa di tifosi, si era degnata di venire ed ora se ne stava seduta fra Glorya e Cassiopea, aspettando che le due squadre entrassero in campo.

-Signori, sarà sicuramente una bella gara…ed ecco che la squadra dei grifoni fa il suo ingresso: Capitano e Cercatore James Potter!!!- e il suo nome venne accompagnato da un grande boato da parte della folla, - e poi Dominique Weasley, Portiere…Fred Weasley e Mark Bearsdey Battitori…- altri applausi – e ancora i tre Cacciatori:- Jennifer Powell, Denny Baston e Therese Peakes!!!- concluse Byron, mentre la squadra rosso-oro sfrecciava nel cielo salutata dai tifosi.

-Ed ora Serpeverde, capitanata da Richard McLynter….!!!- il boato questa volta si levò dalla curva verde-argento, che salutava il suo capitano –Derek Zabini, Battitore con Lewis Jenkins…E ancora Charisma Lockart, Brianna Aberfield e Adrian Bletchley Cacciatorii….! E infine, signori e signore, Scorpius Malfoy, Cercatooore!!!- urla e applausi si scatenarono all’ingresso dell’ultimo e più amato giocatore, che fece due giri di campo alla velocità della luce a mo’ di saluto.

-Che buffone- commentò Cassiopea affettuosa, riferendosi al fratello.

Pochi minuti dopo Pluffa, Bolidi e Boccino vennero liberati da Madama Bumb, segnando così l’inizio della partita.

Da subito lo scontro si fece duro: Derek e Fred sparavano Bolidi micidiali in continuazione mentre sia Scorpius che James vennero ammoniti per aver trattenuto i rispettivi manici di scopa per la coda allo scopo di frenare la corsa dell’altro.

Dopo mezz’ora di gioco Serpeverde era in vantaggio di trenta punti ma Grifondoro aveva tutta l’intenzione di rimontare:

-…ecco Jenny Powell che come una scheggia accelera…prende la Pluffa a Bletchley che le fa un gesto poco carino…e sfreccia…supera Lockart, svicola da Aberfield…arriva di fronte alla porta…tiraaaa…eee noooo!!! McLynter para…- disse velocissimo Byron, senza scandire bene le parole nella fretta di seguire l’azione. Applauso per la parata di McLynter da parte dei Serpeverde che intonarono un “buuuuu” all’indirizzo dei grifoni.

-…Grifondoro in possesso di Pluffa…Therese Peakes evita per un pelo un Bolide micidiale tirato da Zabini…ne schiva un altro di Jenkins…passa la Pluffa a Baston…che accelera con Brianna Aberfield alle calcagna…ehi! Ma cosa stanno facendo i Cercatori???- si interruppe Byron, spostando l’attenzione di tutto lo stadio su James e Scorpius, che sembrava si stessero rincorrendo girando in circolo come un cane che cerca di mordersi la coda.

-Signori! Pare che il Boccino si sia incastrato…fra i rami della coda della scopa di Malfoy?!-

Ecco spiegato il motivo per cui James cercava di acchiappare di nuovo la coda di Malfoy, il quale scappava cercando allo stesso tempo di prendere il Boccino dalla propria scopa.

-E continuano a girare in tondo…mai visto un Boccino così strano! Ma attenzione, Grifondoro segna!!! Therese Peakes ha decisamente colto l’occasione!- urlò Byron, segnalando i tre goal che Therese, Denny e Jennifer, approfittando della disattenzione degli altri giocatori, avevano infilato in porta.

-Malefici!- commentò Lily, alludendo ai tre Cacciatori rosso-oro che stavano ricevendo ovazioni. Intanto il Boccino pareva essersi sfilato dalla scopa di Malfoy ed era sparito, lasciando i due Cercatori alla sua ricerca. Dopo quasi un’ora di gioco, il punteggio era di 80 a 110 per  Grifondoro, che cominciava a guardare impaziente verso James, affinché concludesse la partita. Allo stesso modo le Serpi stavano cercando di far volare il Boccino da Scorpius con la forza del pensiero, tanto lo stavano fissando.

-…Aberfield in possesso di Pluffa…vola a velocità folle scambiandosela con Bletchley…Baston cerca di fregargliela senza successo e beccandosi un Bolide di striscio…Lockart scatta in avanti…riceve la Pluffa da Aberfield…accelera…scarta di lato per evitare un Bolide di Weasley…perde la Pluffa!!!! La riacciuffa…-

-Se continua ad urlare così gli prende un infarto- fece Glorya sarcastica, riferendosi a Byron che stava per sputare le corde vocali a furia di urlare.

-E segna! Serpeverde segna!!!! Accidenti, che finale quest’anno!- gridò Luke, mentre la curva verde argento andava in giubilio.

-Signori! Sbaglio o i Cercatori stanno effettuando una picchiata spaventosa?!- chiese un attimo dopo Byron, spostando nuovamente l’attenzione di tutti su Scorpius e James che effettivamente si stavano dirigendo alla velocità della luce verso il suolo, evidentemente inseguendo il Boccino.

-Si spaccheranno il naso!- esclamò Cassiopea che, a differenza di Lily, era preoccupata per il fratello.

-Già- replicò Lily distaccata, senza staccare gli occhi dai due.

-Che botta!- fece Byron. Infatti James e Scorpius si erano appena schiantati al suolo entrambi e non davano cenni di vita.

Attimi di totale silenzio da parte della folla, che aspettava con il fiato sospeso che i due si muovessero. Lentamente, sotto gli occhi di studenti, professori e del Preside Linton che stava quasi per intervenire, James e Scorpius si rialzarono, l’uno tenendosi il naso sanguinante, l’altro con un vistoso taglio sulla fronte e…il Boccino nella mano sinistra.

-Malfoy prende il Boccino! Signori, Serpeverde vince!- gridò Byron, che fu a malapena sentito, dato che la curva verde argento era esplosa in urla di giubilio.

 

 

                                                      *****

 

Lily strinse la maniglia, indecisa se entrare o meno.

Sapeva che al di là di quella porta c’era Scorpius, probabilmente addormentato dato che la botta che aveva preso durante la partita gli aveva procurato una leggera commozione celebrale, che madama Chips aveva guarito in un batter d’occhio intimandogli però di trascorrere la notte in infermeria. Sapeva che se l’avessero beccata in giro per il castello a quell’ora di notte l’avrebbero messa in punizione per tutta la seguente settimana e sapeva anche che se qualcuno fosse venuto a sapere che aveva fatto visita a Malfoy probabilmente le avrebbero riso in faccia per sempre, però…sentiva che doveva vedere come stava, se non altro per ricambiare l’atto di gentilezza che lui aveva compiuto nei suoi confronti regalandole l’abito per il Ballo.

Così, dopo aver preso un bel respiro, spinse la porta ed entrò.

L’oscurità era quasi totale all’interno dell’infermeria, l’unica fonte di luce che le permetteva di vedere qualcosa erano i raggi di luna, che filtravano dalla finestra lasciata aperta.

A parte Madama Chips, addormentata dietro la sua scrivania –probabilmente era stata troppo stanca per mettersi a letto –un ragazzino biondo era l’unico occupante dell’infermeria.

Lily avanzò piano, stando bene attenta a non far rumore, e chiuse la porta dell’ufficio di Madama Chips, per poi dirigersi lentamente verso il letto dove Scorpius Hyperion Malfoy riposava.

La giovane Potter si sedette accanto a lui, dopo aver gettato un’altra occhiata alle sue spalle.

Scorpius dormiva sereno, con un’espressione così pacifica sul volto pallido che, se non lo avesse conosciuto, Lily l’avrebbe definito un angioletto. Aveva un taglio rosso non del tutto rimarginato sulla fronte, che Lily sfiorò piano con la punta delle dita fredde. Rimase a guardarlo, chiedendosi se stesse sognando…

Passarono secondi, minuti, ore di silenzio prima che Lily si decidesse ad alzarsi per tornare al suo Dormitorio. Era quasi giunta alla porta quando un sussurro la bloccò:

-Buona notte Lilian-.

Lily sentì il sangue defluirle dalle guance, conscia del fatto che a parlare poteva essere stato solo Scorpius. Così, senza voltarsi, anche lei sussurrò:

-Buonanotte…Malfoy-.

 

 

                                                              *****

 

I festeggiamenti, e i conseguenti sfottò all’indirizzo dei Grifondoro che avevano perso per un pelo, per la vittoria di Serpeverde continuarono per una settimana intera, manco si fosse trattato della Coppa del Mondo di Quidditch. A testimoniarlo il fatto che al posto della Signora Grassa il quadro che fungeva da passaggio per la Sala Comune dei Grifondoro rappresentava ora un serpente avvolto intorno ad una coppa con un grifone che sputava fuoco verde (per l’invidia, ovviamente) in un angolo. I responsabili non furono mai trovati e puniti ufficialmente, ma erano stati talmente bravi che per rimuovere quell’impiastro fu chiamato un restauratore da Hogsmade. Non mancarono poi le ritorsioni personali: Cassiopea Malfoy sprecò dieci minuti del suo prezioso tempo a confezione una finta coppa di argilla che appena la toccavi si liquefaceva per poi riformarsi che fece consegnare a Shane Burke, il quale capì immediatamente dal sorriso velenoso della biondina chi fosse il mandante mentre Lily Potter scrisse per la prima ed ultima volta ai suoi genitori un semplice biglietto che diceva: “altrochè campione di Quidditch, il vostro James, si è fatto battere da un Malfoy!”.

Ma come tutte le cose, anche l’eccitazione per questa vittoria passò, in concomitanza con la fine della scuola.

Era un bellissimo pomeriggio di giugno, l’ultimo che avrebbero passato a Hogwarts per quell’anno, e Lily, Glorya e Cassiopea sedevano di fronte al Lago, una sorta di punto di ritrovo per loro tre.

-Sembra strano che l’anno stia già per finire- commentò Glorya, gli occhi scuri fissi sulle acque tranquille che aveva di fronte.

-Già, a me sembra che tutto debba ancora iniziare- concordò Cassiopea, riandando con la mente alla sua traversata verso Hogwarts, il senso di eccitazione che aveva provato scorgendo il profilo dell’antico castello che si avvicinava…

-Ma tutto deve ancora iniziare. Questo non è stato altro che un anno di…preparazione- affermò Lily che come loro guardava dritto davanti a sé.

In un lampo le passò davanti l’anno trascorso ad Hogwarts: lo Smistamento a Serpeverde, così tanto desiderato, l’amicizia creatasi con le due Slytherin che le stavano accanto, così distanti fra loro all’apparenza eppure così unite nel profondo, il progressivo ed ora definito distacco dal clan Potter-Weasley, il “patto” Caroline Cavendish…lo strano rapporto d’odio con Scorpius Malfoy…tutto ciò l’aveva portata a crescere, ad essere la Lily Potter che aveva sempre voluto diventare. La Lily Potter che nei sei anni a venire avrebbe dettato legge ad Hogwarts.

 

 

 

Spazio Autrice:

 

No, non sono morta. Ci sono!

So che sono passati molti giorni dall’ultimo aggiornamento, ma davvero in questa settimana non ho avuto un attimo di tempo per mettermi davanti al pc e scrivere con calma.

Così è venuto fuori questo capitolo un po’ scialbo, ne sono consapevole, che però mi serve per introdurre l’ultimo capitolo riguardante il primo anno di Lily e compagnia bella ad Hogwarts. Dopodichè credo inserirò un diciannovesimo capitolo riguardante alcuni momenti delle vacanze estive (fra cui la nascita dei gemelli Potter), al termine del quale ci sarà un ventesimo capitolo contenente una carrellata sugli avvenimenti riguardanti il secondo, il terzo e il quarto anno di Lily a scuola. Avremo così un veloce salto in avanti di tre anni e la storia vera e propria, con una narrazione continua, riprenderà con Lily, Glorya e Cassiopea al quinto anno, mentre Scorpius e tutti quelli del suo anno saranno al settimo e ahimè, James e altri avranno lasciato Hogwarts. Ma non temete! La storia fra James e Bea avrà una conclusione, non posso mica lasciarli così!!! Tutto ciò, ovvero questo primo anno e il quinto saranno inclusi in una sola fanfiction, ovvero Poisonous Lily. Intendo dire che il quinto anno di Lily non verrà separato da Poisonous Lily e messo in un’altra fanfiction…okay, so che probabilmente non si capisce molto di quello che ho intenzione di far accadere ma come si suol dire…chi vivrà vedrà! In questo caso, chi leggerà vedrà…

Bene dopo questa alquanto ingarbugliata spiegazione sui prossimi capitoli, passo a rispondere alle recensioni all’ultimo capitolo, che sono ben 10!!!! Davvero, non sapete quanto mi abbia resa contenta vedere così tanti commenti…grazie, grazie davvero, di cuore!!! Se non fosse per il sostegno che mi date con le vostre recensioni, penso che avrei abbandonato Poisonous Lily già da un po’…ma grazie a voi non è stato così. Ovviamente ringrazio anche chi ha messo la mia ff fra preferiti e seguite e chi ha solo letto…

 

Iceathena: ciao!!! Non preoccuparti se non riesci a recensire, l’importante è che la mia storia continui a piacerti!!! Spero di non averti fatta aspettare troppo e intanto ti ringrazio molto per la recensione, che mi fa sempre tanto piacere!!! Un bacio, alla prossima!!!

 

Hibernia: benvenuta!!! Grazie mille per la recensione, sono davvero contenta che la mia Lily versione Slytherin e tutti gli altri personaggi che ho “creato” ti piacciano…spero continuerai a seguirmi, ancora grazie mille il commento!!! Baci, alla prossima!!

 

Lenina blu: i tuoi mille “brava” che non si possono scrivere mi fanno davvero molto piacere, non so come ringraziarti per tutti i complimenti!!

Non ho intenzione di far succedere tutto troppo velocemente sia fra Lily e Scorpius che fra Cassiopea e Shane, sia perché come dici tu (infatti concordo pienamente con te) la storia si rovinerebbe sia perché 11 e 13 anni sono troppo pochi affinché possa succedere qualcosa di “serio” fra di loro…ma ovviamente le loro situazioni si evolveranno, eccome se si evolveranno!!

Ti ringrazio ancora per la recensione e spero continuerai a seguirmi!!! Baci, alla prossima!!

BlackFra92: Darliiing!!! Anche tu sei frequentatrice di splash latino?!? Noi senza di lui non sapremmo come fare nelle versioni in classe!!! È una manna dal cielo…comunque, lasciando perdere questi metodi illegali per raggiungere la sufficienza, devo ovviamente ringraziarti per la recensione! Non posso che ripetere quanto sono contenta che la mia ff ti piaccia, soprattutto il mio Draco tenerone…dai, non poteva essere un pezzo di ghiaccio come era stato Lucius per lui, sarebbe stato davvero una gran testa di…legno a non imparare dagli errori di suo padre!!! E ammetto che è piaciuto molto anche a me scrivere i due flashback iniziali, secondo me fanno capire molto come si evolveranno le cose fra Lily e Scorpius…come anche fra Cassy e Shane, il nostro Grifondoro non ha certo intenzione di lasciarsela scappare!! E infine, come vedi James forse si sta dando una svegliata…ma forse!!! :P

Grazie ancora per la recensione, ancora complimenti per Hidden Guy che aggiornerai presto vero?? Un bacione, alla prossima!!!

 

Le_3_Sclerate_The_Best: ciao!!! Non preoccuparti se non riesci a recensire sempre, l’importante è che la mia ff continui a piacerti : ) Fortuna che hai aggiunto il “quasi” davanti a mi commuovo per Rose!!! Povera piccola, fa “quasi!” pena anche a me che l’ho descritta così…QUASI!!! : ) comunque, grazie mille per la recensione, alla prossima spero!!! Baci!!!

 

979: grazie mille per la recensione, non può che farmi piacere sapere che il modo in cui costruisco i capitoli ti piace : ) i flashback che ho introdotto all’inizio servivano proprio a far capire che probabilmente l’unica cosa in cui Lily assomiglierà a sua nonna e a sua madre è il trovare l’amore della vita a 11 anni…ma meglio non anticipare nulla :P sai il mio timore è proprio di rendere Lily un po’ troppo perfetta, come dici tu, anche se è proprio ciò che lei aspira ad essere…per questo motivo questo capitolo non è troppo incentrato su di lei…mi auguro ti sia piaciuto comunque anche se non succede quasi nulla… tengo molto alla tua opinione : ) questo non vuole farti sentire obbligata a recensire sempre, anzi colgo l’occasione per dirti di non farti alcun tipo di problema ma è solo per farti sapere che mi fa sempre molto piacere leggere le tue recensioni. Perciò ti ringrazio molto e ti aspetto al prossimo capitolo : ) baci!!!

 

Ly4ever: ciao!!! Grazie mille per la recensione, mi fa davvero molto piacere sapere che la mia ff ti piace : ) per Lily e Scorpius dovrai aspettare ancora un po’…spero tu abbia la pazienza di seguirmi!!! Grazie ancora per la recensione, alla prossima!

 

Kattiva: grazie mille per la recensione: ) per quanto riguarda Lily e Scorpius credo ci sarà una piccola svolta nel diciannovesimo capitolo, l’ultimo che li vede rispettivamente al primo e al terzo anno…ma non anticipo nulla : )

Confesso che anche a me non è piaciuta molto la mia scelta di far andare Cassiopea al ballo con Derek e Glorya con Edward, ma purtroppo non ho avuto tempo di creare altri personaggi o di inventarmi altre coppie…peccato : ( grazie ancora per i complimenti, alla prossima!

 

Lady Lynx: ti dico, anch’io avrei volentieri messo tutti gli abiti che ho creato : )

Come vedi ho deciso di riscattare un po’ James, aprendogli gli occhi su Bea…almeno in parte…e sicuramente nei prossimi capitoli la loro situazione si evolverà, forse in meglio, forse no. Sono contenta che la storia continui a piacerti, nonostante Lily non sia proprio come te l’eri immaginata e un po’ troppo cattiva, e spero continuerai a lasciarmi le tue impressioni e i tuoi commenti che mi aiutano sempre a vedere il mio scritto da un punto di vista più esterno…perciò ti ringrazio e ti aspetto al prossimo capitolo!!

 

Rebby: Lily e Scorpius sono nati per stare insieme, ma ci metteranno un po’ a rendersene conto : ) Rose fa quasi pena anche a me…ma quasi! :P

Ti ringrazio per la recensione, al prossimo capitolo spero!!!

                                       

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Capitolo 19
*** End...? Nooo... ***


                                                        CAPITOLO 19

                                                                                                        End…? Nooo…

 

 

-Certo che sei incredibile…alla fine sei riuscita a finirmelo tutto Parfum de Pureté!!!- esclamò Cassiopea Sofia Malfoy alquanto contrariata, osservando con occhi socchiusi una boccetta semivuota.

-Io?- fece Lily Potter, con espressione che sembrava tutto fuorché innocente, piegando con cura un vestitino di lana nera, per poi riporlo nel suo baule.

Erano le sette dell’ultima sera che avrebbero trascorso ad Hogwarts; il mattino seguente tutti gli studenti avrebbero preso l’Espresso, che li avrebbe condotti verso la libertà delle vacanze estive. Così le tre Slytherin stavano finendo di preparare i bagagli, prima di scendere al bacchetto conclusivo, durante il quale sarebbe stata assegnata la Coppa delle Case e Serpeverde avrebbe ricevuto la Coppa di Quidditch.

-Tu, tu…non fare la santarellina!- la rimbeccò la Malfoy, ma non era contrariata.

-Ehi, avete visto la mia sciarpa di cachemire grigia…?- le interruppe Glorya Zabini, che dopo lunghe ricerche non aveva trovato la pregiata sciarpa regalatale da Derek a Natale.

-Ehm…ti riferisci a questa?- chiese Cassiopea, porgendole con aria colpevole un foulard che aveva appena scovato sotto una pila di suoi abiti; era una ragazzina estremamente disordinata ma, chissà come, i suoi vestiti erano sempre perfettamente stirati, come se non avessero giaciuto appallottolati per settimane chissà dove.

-Sì, proprio quella!- rispose Glorya afferrandola, mentre Lily ridacchiava di sottofondo.

-E poi sarei io quella che frega la roba agli altri!! Chissà per quanto l’ha cercata Glorya quella sciarpa…-

-Taci!- le intimò Cassiopea, cercando di rimanere seria senza successo: la risatina di Lily contagiò anche lei ed immancabilmente pure Glorya vi si unì.

-Allora…cosa metterete questa sera?- domandò la Zabini quando si furono riprese; alludeva al festino che si sarebbe tenuto nella Stanza delle Necessità –opportunamente modificata da quelli del settimo- per festeggiare la fine dell’anno. Nonostante fosse una Stanza “pubblica” gli Slytherin se l’erano aggiudicata interamente per loro e Caroline Cavendish aveva steso in persona la lista degli invitati. Si sarebbe trattata della festa più esclusiva dell’anno e solo la gente “che conta” avrebbe potuto parteciparvi. Naturalmente Lily era la prima della lista, seguita a ruota dalle sue due amiche. Oltre alle elite Purosangue di Slytherin, ci sarebbero stati anche James ed Albus, famosi non solo per essere i figli di Harry Potter, Dominique Weasley, una delle ragazze più corteggiate dopo Caroline e tanti altri fra ragazzi popolari, ragazze belle e tirate e personaggi “in vista” del corpo studentesco. Inutile dire che gente del calibro di Rose Weasley non era stata neanche presa in considerazione.

-Mmmh io pensavo alla gonna vinaccia di Armani, quella tagliata trasversale, con sopra quel top floreale di Gucci che ho preso un paio di mesi fa…- replicò Lily, che aveva messo tutto in valigia tranne gli abiti che le sarebbero serviti per la festa e per il viaggio del giorno seguente.

-Io a quel vestito blu pervinca di Ferragamo, sai quello che mi ha portato mio padre dall’Italia…- disse invece Cassiopea, che era tutto fuorché prossima a terminare i preparativi.

-Io il tubino di raso pesca…- replicò Glorya che, in anticipo come al suo solito, si stava già adoperando per legare i capelli in un elegante nodo.

-E tu Isabelle? Cosa indosserai? Derek ti ha invitata?- disse Lily rivolta ad Isabelle Blackwell che, stranamente sola senza Melissa, stava mettendo le ultime cose in valigia. Lily sapeva benissimo che a) Isabelle non era abbastanza importante per essere invitata al festino e b)che Derek non la considerava minimamente. Infatti Isabelle, guardandola con odio con i suoi occhi verdi stretti a fessura, le rispose secca:

-Non sono stata invitata-.

-Nooo? Ma come!!! Io pensavo di sì!- replicò Lily fintamente scandalizzata.

-E la tua amica Melissa dov’è? A supplicare Scorpius di scriverle durante l’estate?- chiese ancora la perfida Potter, mentre appoggiata allo stipite della porta con Glorya aspettava che Cassiopea riemergesse dal suo armadio per scendere a cena; sarebbero tornate al Dormitorio dopo per cambiarsi.

-È già scesa- replicò ancora Isabelle a denti stretti; come la sua amica Melissa, non poteva sopportare Lily, ancor meno Cassiopea…ed anche Glorya, con quella sua aria da finta cerbiatta spaurita.

-Capisco…beh, peccato che tu non possa venire alla festa! Ci sarà un sacco di gente…-

Cassiopea le diede l’ultima stoccata passandole accanto e poi, con Lily e Glorya, lasciò il Dormitorio diretta a cena.

Il banchetto trascorse fin troppo lentamente, a detta di Lily, che non vedeva l’ora che iniziasse il festino.

-Dio, che noia!!! Linton non si fa mai sentire e proprio ora deve fare un discorso chilometrico??- sbuffò infatti la Potter sottovoce, riferendosi al Preside che, in piedi da quasi un quarto d’ora, non la smetteva di parlare su G.U.F.O, M.A.G.O, l’anno trascorso…e non si decideva a concludere, con l’assegnazione delle Coppe.

-Insomma Lily…è tutta la cena che ti lamenti!- le sussurrò Edward, seduto accanto a lei, con un sorrisino nascosto all’angolo della bocca.

-Mi lamento perché non si dà un mossa!- lo rimbeccò lei, che quando ci si metteva sapeva essere davvero seccante.

-…ed ora, passiamo all’assegnazione della Coppa delle Case…- stava dicendo Linton, conquistandosi per la prima volta dall’inizio del banchetto l’attenzione della scolaresca.

-Al quarto posto, con soli 300 punti troviamo…- Linton estrasse un foglietto dalla veste, inforcò un paio di occhiali, e poi proseguì:-…Tassorosso!!!-

Un boato di delusione si levò dal tavolo degli Hufflepuff, condannati in eterno a finire al quarto posto; se c’era qualcosa di sicuro in questa vita, oltre alla morte e alle tasse, era Tassorosso in ultima posizione.

-A seguire…ecco…vediamo…ah! Pari merito fra…- e tutta Hogwarts, insegnanti compresi, trattenne il fiato, -Grifondoro e Serpeverde, con 350 punti!!!-

Si scatenò il putiferio: Serpi indignate e schifate, Grifoni quanto mai incazzati per quel secondo posto da dividere con i nemici di sempre, James e Scorpius che si promettevano vendetta per la fine del banchetto…

-E questo vuol dire che ad aggiudicarsi la coppa quest’anno è Corvonero, con ben 470 punti!!! Complimenti!- annunciò Linton, cercando di sovrastare il caos che si era scatenato.

-Ragazzi…ragazzi…calma!!!- tuonò il preside, insidiato dal vago sospetto che la cerimonia stesse per finire male, dapprima con tono basso, poi con un urlo che aveva un che di isterico, mettendo così a tacere gli studenti.

-Bene. Se avete finito di comportarvi come delle scimmie urlatrici, passiamo ora alla premiazione della squadra di Serpeverde, che ha vinto il campionato di Quidditch- disse Linton, soddisfatto di aver riportato l’ordine. Uno ad uno i giocatori di Slytherin sfilarono fra i tavoli, sino a raggiungere quello delle autorità, dove ricevettero una medaglia.

Primo fra tutti il Capitano, Richard McLynter e poi Brianna Aberfield, alta e slanciata, la chioma corvina lucente, chinare il capo con un sorrisino soddisfatto, seguita da Charisma Lockart, piccola e veloce come una scheggia, e dall’altro Cacciatore Adrian Bletchley, con il setto nasale deviato a causa di un Bolide preso lo scorso anno; Derek Zabini, applaudito dal suo stuolo di ammiratrici, capeggiato da Isabelle Blackwell, che lo guardava adorante, e con lui Lewis Jenkins, altro Battitore, sicuramente meno ammirato e popolare. E per ultimo Scorpius Malfoy che ricevette una vera e propria standing ovation per il modo spettacolare con cui aveva preso il Boccino. Alto, sottile ma muscoloso, con i capelli biondi che sembravano catturare la luce e gli occhi grigi, freddi eppure profondi, Scorpius si alzò conscio di essere ammirato e desiderato dalla popolazione femminile di Hogwarts, e raggiunse il Preside con camminata spavalda e tronfia. Persino nel chinare il capo mantenne la sua regalità e, rialzatosi ancora applaudito, cercò con lo sguardo una certa Slytherin dagli occhi violetti. Lily e Scorpius non si erano più parlati dopo che la Potter era stata al suo “capezzale” per ore, la notte seguente la partita. Era come se lui non avesse più voglia di prenderla in giro, di sbeffeggiarla, e lei di infierire, di usare il suo tagliente sarcasmo con lui. Non erano imbarazzati, due come loro non sapevano neanche cosa fosse l’imbarazzo, di granito com’erano, ma sentivano che per il momento le cose dovevano andare così.

Finita la cerimonia di premiazione, augurato ancora una volta buone vacanze, il Preside congedò la scolaresca, che si disperse alla velocità della luce.

-Era ora!!! Ci vogliamo dare una mossa, branco di lumache paralitiche?- esclamò la Potter irritata, che cercava di raggiungere il Dormitorio il più velocemente possibile, cosa che le era impedita dalla folla di persone in uscita dalla Sala Grande.

Con grande sdegno di Lily, ci impiegarono ben dieci minuti a raggiungere il sotterraneo, dieci preziosi minuti sottratti agli accurati preparativi per la festa.

-A che ora dobbiamo essere nella Stanza delle Necessità?- chiese Glorya, intenta a far scivolare il tubino color pesca sul suo corpo diafano.

-Uhm…all’incirca fra mezz’ora- le rispose Cassiopea, consultando il suo microscopico e quanto mai griffato orologio da polso. Lily, che da quando aveva iniziato a vestirsi non aveva proferito verbo, rischiò di morire soffocata, tanto aveva stretto il laccetti del top che si stava mettendo, quando udì che aveva solo mezz’ora per rendersi splendida.

Nonostante le sue funeste previsioni, Lily fu pronta in tempo ed era, se possibile, ancora più bella di quanto era stata al Ballo dei Fiori di Maggio; naturalmente lei si vedeva orribile e non smise di ripeterlo finché Cassiopea non la minacciò di darla in pasto a Vermicoli Carnivori se non l’avesse piantata nel giro di tre secondi.

-Lily…incantevole- disse una calda voce conosciuta. Voltandosi, Lily vide Edward, affascinante nella sua ricercata tenuta casual, composta da grigi pantaloni gessati, camicia candida e scarpe coordinate, arrivare con il gemello –Thomas non era naturalmente paragonabile a lui- e con Derek.

-Mio fratello?- chiese Cassiopea stranita, notando l’assenza del terzo membro del trio Slytherin.

-Oh, penso si stia picchiando con Potter…- fece Derek noncurante, passando tre volte di fronte alla parete per far sì che la porta della Stanza delle Necessità apparisse.

-Io non attaccherei mai briga come i Babbani-.

Scorpius Malfoy non si era fatto attendere poi così tanto. Splendido ed elegante quanto bastava, era apparso alle loro spalle silenzioso come un gatto.

-Certo, hai troppa paura che ti venga deturpato quel tuo bel faccino- lo schernì Cassiopea, ironica; per tutta risposta Scorpius le fece una brutta smorfia, prima di sorriderle. Ignorando Lily, si complimentò galantemente con Glorya, per poi passare a chiacchierare con i suoi amici. Dal canto suo Lily si premurò di fare la smorfiosetta con Edward, di lodare Derek per la vittoria a Quidditch e di analizzare e criticare con Glorya e Cassiopea ogni ragazza che aveva la sfortuna di passare davanti a loro.

Quando, mezz’ora più tardi, Lily entrò nella Stanza delle Necessità, ebbe l’impressione di entrare nella sala da ballo di un locale degli anni Sessanta. Un orchestra suonava in un angolo, divanetti dai toni scuri e tavolini rettangolari circondavano la pista da ballo, mentre sulle pareti erano appesi ritratti in bianco e nero di vecchie star del cinema Babbano, fra cui Audrey Hepburn, Clark Gable e altri; evidentemente chi aveva allestito il tutto aveva un particolare gusto nel prelevare solo gli elementi migliori dalla cultura dei non-maghi. Luci soffuse illuminavano la sala, irradiandosi da rotondi lucernari che pendevano dal soffitto, mostrando gruppi di ragazze intente ad individuare il miglior partito da accalappiare, ragazzi sorseggiare chissà quale cosa alcolica e, non da ultimo, Caroline Cavendish –regina indiscussa della serata- attorniata dal suo harem.

Indossava un abitino vintage, bianco con neri disegni geometrici, corto e senza spalline, con abbinate un paio di decoltè bianche. Portava i capelli acconciati con la riga di lato e una coda di cavallo che terminava in un unico boccolo dorato; il tutto sembrava apparentemente tenuto fermo da un paio di occhiali da sole bianchi che non stonavano per nulla. Era splendida e, se provava una certa nostalgia per la fine del suo percorso ad Hogwarts, non lo dava a vedere e sorrideva e scherzava con tutti. Quando la scorse, Caroline si diresse verso di lei e, raggiuntala, le disse:

-Lily cara…sei arrivata! Incantevole questa gonna di Armani!-

Lily le sorrise artificiosamente e replicò:

-Ti ringrazio, Caroline, ma nulla di più di un semplice straccetto…piuttosto, quest’abito!-

E via dicendo così, chiacchierarono sotto gli occhi più o meno attenti di tutti, fino a che la festa non entrò nel vivo.

-Balliamo?-

Lily, che stava sorseggiando qualcosa di analcolico appoggiata al bancone delle bevande, alzò gli occhi su Edward, che le tendeva una mano sorridendole sornione.

-Ma certo, con piacere- rispose la rossa, accettando il suo invito.

Vorticando stretta a lui in pista, Lily vide suo fratello James litigare con quella che riconobbe come Lynda Sunders, Richard McLynter provarci con una ragazzina del terzo, evidentemente già sbronzo e Scorpius Malfoy ballare con…Melissa Summers?

-Ah, così è riuscita ad entrare…- disse Lily, rivolta più a sé stessa che a Edward, che tuttavia la sentì e seguendo la traiettoria del suo sguardo individuò il suo migliore amico con la Summers.

-Scorpius dici? Penso volesse farsi perdonare per non essere andato con lei al Ballo di maggio…-

Lily rise sarcastica, prima di rispondergli:

-Scorpius che vuole farsi perdonare? Ma per favore…-

-Gelosa, Lily?- la punzecchiò Edward, ma sotto l’ironia Lily scorse qualcos’altro. Così, agendo spinta dal suo senso degli affari, replicò guardandolo negli occhi:

-Perché dovrei, quando sto ballando con il più bel cavaliere della festa?-

Il bel Nott le sorrise e, se non lo avesse conosciuto Lily avrebbe detto rassicurato ma, avendo capito già da tempo di che pasta era fatto Edward, preferì definirlo scaltro. Edward era bello, e popolare, e come tale voleva la ragazza più bella e popolare. Lily Potter. Poco importava che avrebbe dovuto aspettare…

-Ti dispiace se bevo qualcosa? Qui dentro fa un caldo…- gli disse Lily al terzo giro di danze; per quanto Edward fosse una compagnia piacevole, sentiva il bisogno di ritrovare Glorya e Cassiopea, che non vedeva più dall’inizio della festa, probabilmente perché anche loro come lei erano state rapite per una serie infinita di balli da chissà chi.

Sforzandosi di non pestare i piedi agli altri con eccessiva forza, Lily riuscì a tornare al banco delle bevande dove, oltre che dissetarsi, godeva anche di una vista panoramica della sala, essendo situato su un piccolo rialzo. Intravide Glorya seduta su un divanetto, a chiacchierare con un certo Ryan Hamilton, Ravenclaw terzo anno, rampollo di una famiglia che possedeva scuderie di prestigio, mentre Cassiopea stava ballando, nonché ridendo, con Adrian Bletchley, Cacciatore della squadra di Quidditch, Slytherin al quarto anno. Non era l’unica dunque, a possedere un certo occhio per le conquiste…

-Annoiata?-

Scorpius Malfoy le si era affiancato, un leggero velo di sudore a imperargli la fronte, dovuto forse alla temperatura della sala piuttosto elevata, ed un bicchiere fra le dita.

-Oh, non direi…Edward è una compagnia davvero piacevole- rispose Lily, senza guardarlo.

-Già- fece Malfoy, senza una particolare espressione sul viso.

-Tu? Melissa è una persona…senza dubbio loquace- gli chiese lei dopo qualche secondo di silenzio.

-Oh, oh cosa sento…sbaglio o la nostra Potter è gelosa?- fece Scorpius; Lily notò con piacere che era tornato ad essere la serpe fastidiosa e tagliente di prima.

-Merlino ti ringrazio. Vedo che, dopo nove mesi, hai imparato a chiamarmi per cognome. È proprio vero che la speranza è l’ultima a morire…- lo rimbeccò lei, ironica.

-Io vedo che invece più passa il tempo, meno ti reggo- disse Scorpius, acido.

-Nessuno ti obbliga a parlare con me Malfoy- gli fece notare Lily, logica.

-Hai proprio ragione!- esclamò lui, irritato non si sa per quale motivo, voltandole le spalle. Un secondo dopo era di nuovo sparito fra la folla e Lily, rimasta a fissare per un attimo il punto in cui lui si era trovato, si chiese come mai si fosse comportato così. Persona volubile Malfoy…

Facendo spallucce, tornò alla festa, senza sapere che per il resto del tempo sarebbe stata seguita da un paio di occhi argentati.

 

                                                       *****

 

-James!!!-

James Sirius Potter riemerse dal suo baule, dentro il quale stava cercando di infilare tutta la sua roba che inspiegabilmente sembrava essersi moltiplicata, sentendo la voce di Beatrice Venci, appena entrata nel Dormitorio maschile.

-Ehi…già finiti i bagagli?- l’apostrofò lui mentre Bea si sedeva sul suo letto.

-Stranamente sì…vedo che invece tu come al solito sei in alto mare!!- replicò l’italiana, gettando un’occhiata al caos che circondava la valigia del bel Potter.

-Già…- mugugnò lui, seccato; detestava fare i bagagli, doveva sempre saltarci sopra per riuscire a chiuderli!!

-Comunque…i miei hanno detto che posso venire da voi, finita la scuola- disse Beatrice e sul volto di James comparve un largo sorriso. Di riflesso, anche lei sorrise, dicendosi che forse grazie al tempo che avrebbero passato insieme, James si sarebbe accorto dei suoi sentimenti…

 

 

                                             *****

 

 -Scrivi!-

Cassiopea Sofia Malfoy, con le mani sui fianchi a mo’ di mammina apprensiva fissava astiosamente Lily Potter che, per tutta risposta si aggiustò il foulard con cui teneva i capelli legati.

Il sole splendeva alto in un cielo terso quella mattina di giugno e gli studenti di Hogwarts lo guardavano dai finestrini dell’Espresso che, correndo veloce lasciandosi alle spalle una nuvola di vapore, li stava conducendo alla stazione di King’s Cross.

Lily, Glorya e Cassiopea, dopo aver costretto tre studenti del sesto anno a trasportare i loro bagagli nello scompartimento che più le aggradava, si erano sistemate comodamente e si stavano godendo il viaggio di ritorno ognuna persa nei propri pensieri.

Lily stava appunto riflettendo sui vari modi in cui avrebbe potuto rendere la sua estate più piacevole –alias come rompere le scatole a suo padre- quando Cassiopea, che sembrava in trance profetica da più di un’ora, se n’era uscita con quella frase, rivolgendosi alla rossa Potter.

-Ehm…cosa dovrei scrivere?- chiese quest’ultima, inseguendo ancora il filo dei propri pensieri; Glorya, seduta accanto a lei, sollevò gli occhi dal romanzo che stava leggendo per seguire la loro conversazione.

-Ora niente!!! Intendo, quest’estate, scrivi!- replicò la Malfoy, inspiegabilmente irritata.

-Okay…- fece Lily esitante, studiandola –ma perché devi essere seccata nell’impormi quest’obbligo…?- le chiese poi.

-Aaaah, non capisci nulla…- sbuffò la biondina, voltandosi a guardare nuovamente il finestrino. Lily e Glorya si scambiarono uno sguardo stranito, prima di fare spallucce e di tornare ognuna alle proprie occupazioni. Ma Cassiopea non stava realmente guardando il paesaggio scorrere, così come Glorya non stava leggendo e Lily non si stava ripassando lo smalto scuro. Non l’avrebbero mai ammesso ma tutte e tre stavano pensando alla stessa cosa.

Mi mancheranno? Riusciremo davvero a vederci ogni tanto come ci siamo promesse, prima di tornare a scuola? O quest’anno passato insieme finirà nel dimenticatoio, rendendoci così estranee l’una all’altra?

Lily ripensò alla risata di Cassiopea, al banchetto di inizio, alle lacrime di Glorya, alle confidenze, ai rari gesti d’affetto, ai pomeriggi passati insieme a fare i compiti…e le prese in giro, le passeggiate nel parco di Hogwarts, le chiacchierate in riva al Lago…e ancora, ai preparativi mattutini con Glorya, ai vani tentavi di svegliare Cassiopea, per poi osservarla mangiare tutto alla velocità della luce…ricordò quando si era trovata a difendere quest’amicizia da Caroline, a quanto le fosse costato mettere da parte il suo naturale egoismo e la sua diffidenza verso tutti e tutto per creare il primo vero rapporto umano con le due ragazzine che, silenziose, viaggiavano con lei.

Glorya rivide il volto di Lily, china su di lei, quando l’aveva trovata a piangere nel sonno…i suoi occhi violetti all’apparenza duri che in realtà le stavano comunicando tutto l’affetto che nascondevano…ricordò il calore dell’abbraccio di Cassiopea, i lunghi discorsi che si erano fatte prima di decidersi a far capire a Lily che non volevano essere messe da parte per un’effimera popolarità…ricordò quanta forza ci era voluta per svelare loro la sua realtà familiare ed il senso di leggerezza provato quando si erano comportate esattamente come si era aspettata…sorrise al pensiero del loro strano modo di starle vicine, non soffocanti, non apprensive, semplicemente Lily e Cassiopea, con la loro freddezza, con il loro volerle bene, l’essere pronte a curare le ferite del suo cuore.

Cassiopea ricordò la prima volta che aveva visto Lily Potter, altera e algida, seduta sullo sgabello con il Cappello Parlante in testa, l’inspiegabile senso di contentezza che l’aveva presa quando era stata assegnata a Slytherin…l’iniziale diffidenza verso Glorya che, sebbene conoscesse da sempre per via dell’amicizia fra i loro padri, si era sempre mostrata come una ragazzina chiusa e scostante…i primi passi verso un’amicizia sincera, in cui Cassiopea poteva essere semplicemente se stessa, non doveva sforzarsi di piacere a nessuno, lontana dagli occhi di sua madre…ripensò con un sorriso alle loro espressioni preoccupate quando non l’avevano trovata a letto, la notte in cui aveva dormito con Scorpius…le buffe facce che facevano ogni mattina quando la vedevano mangiare come un leone a dieta…la gioia nel constatare che, da qualche parte, esistevano altre due anime affini alla sua.

Un anno di Lily, Glorya e Cassiopea passò davanti ai loro occhi.

-Che silenzio fanciulle, vi è morto il gufo?-

Edward aveva aperto la porta del loro scompartimento senza che nessuna delle tre se ne accorgesse e si era, con Derek e Scorpius, accomodato sul sedile accanto a Cassiopea.

-Sarà l’effetto viaggio di ritorno…- ipotizzò Derek, visto che nessuna delle tre dava cenni di vita.

-L’effetto viaggio di ritorno?- gli chiese Glorya, stranita.

-Sì…ne presentate i sintomi: sguardo perso nel vuoto, attività interrotte, espressioni impassibili…- elencò Edward, studiandole con attenzione come se fossero tre casi irrecuperabili.

-Si, ma cosa sarebbe questo effetto, di grazia?- domandò ancora Lily, curiosa.

-Aaah…non ve lo possiamo dire, lo scoprirete da sole- replicò Derek, con fare saccente.

-Piuttosto, Bloody ti ha mangiato la lingua?-

Cassiopea si rivolse al fratello che non sembrava mentalmente presente; intanto il treno stava rallentando, segno che stavano per giungere a King’s Cross.

-Ah-ah- fece Scorpius ironico, senza però darle una risposta.

-Spero che comunque tu sia in grado di tirare giù i nostri bauli- gli disse Lily, stiracchiandosi annoiata; naturalmente lei non poteva certo rovinarsi le unghie afferrando il suo bagaglio, che come minimo pesava un quintale!

-Prego? Mi auguro di non aver sentito bene- replicò Scorpius minaccioso, occupandosi solo delle valige di sua sorella, così come stava facendo Derek.

-Aaah Lily dà qui…lascia perdere Scorpius, il solito maleducato…- disse Edward, aiutando la Potter.

Così, fra battutine e sbuffi di fatica, i sei Slytherin –Edward non riteneva che fosse il caso di cercare suo fratello- scesero dal treno e, prima di avviarsi ognuno verso i propri genitori, si fermarono per salutarsi.

-Allora buone vacanze ragazze, ci si vede a settembre!- si congedò Edward, sfiorando la guancia di ognuna con un bacio, anche se si soffermò una frazione di secondo di più su quella di Lily, -sempre se ritrovo Thomas…- lo sentirono borbottare mentre si avviava verso Pansy e Theodore, un pelo affranto.

-Quello se non sbaglio è l’autista di papà…- mormorò Glorya, che un attimo dopo venne stritolata da Derek; non si sarebbero rivisti per almeno un mese. Quando riuscì a districarsi dalle braccia del fratello, che raggiunse l’elfo domestico di Lysa senza più voltarsi a guardarla, Glorya si ritrovò gli occhi di Lily e Cassiopea puntati addosso.

-Sì, ho capito! Se soffrirò di solitudine, ve lo farò sapere!!!- esclamò irritata e per la seconda volta nel giro di un minuto venne catturata in un abbraccio stritolacostole, nel quale suo malgrado si trovò coinvolta anche Lily.

-Ehi Lily, muoviti! Mamma e papà ci stanno aspettando!-

-Un attimo, James!- sbottò Lily seccata, all’indirizzo di suo fratello che con Albus, Bea che evidentemente aveva accettato l’invito dei Potter, e i numerosi cugini Weasley, le passò accanto dirigendosi verso Ginny, Harry e gli altri genitori.

-Pare che io debba andare- disse allora Lily, rivolta più a Cassiopea che a Scorpius.

-Già…- le rispose la biondina.

Lily, che detestava gli arrivederci, fece per voltarsi, quando si sentì afferrare per un braccio.

-Non potevi scampare!- l’apostrofò Cassiopea, stringendola a sé.

-Uffa, la solita sentimentale!- sbuffò Lily, sorridendo nascosta.

Cassiopea la lasciò andare e, individuato suo padre, si diresse verso di lui lasciando –volutamente?- Scorpius con Lily.

-Beh, buone vacanze Malfoy- disse quest’ultima, scorgendo i cenni impazienti che sua madre le rivolgeva da lontano.

-Lo saranno sicuramente, dato che non ti vedrò per tre mesi!- replicò Scorpius, fingendosi sollevato.

-Idem!- lo rimbeccò Lily e fece per superarlo, ma lui le sbarrò il passo.

-Buone vacanze anche a te, Lilian- le disse, serio, sfiorandole rapido una guancia con un dito; prima che Lily avesse il tempo di capire cosa fosse successo, lui era già scomparso.

 

 

Spazio Autrice:

 

Salve gente!!!! Spero di non avervi fatto attendere troppo…bene, ecco il capitolo che segna la conclusione del primo anno ad Hogwarts di Lily. Come già detto alla fine del precedente capitolo, ora inserirò uno o due capitoli con alcuni momenti delle vacanze estive più uno con il riassunto del secondo, terzo e quarto anno di Lily e company, per poi passare a raccontarvi come io immagino il suo quinto anno ad Hogwarts.

Che altro dire…beh, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, devo dire che a me sembra un po’ troppo pesante in alcuni punti, ma lascio a voi il giudizio! : )

Ringrazio chi ha messo la mia storia fra preferiti e seguite, chi ha solamente letto e passo ora a rispondere alle 8 recensioni lasciatemi a “Waiting for summer”.

 

Amber_green: grazie mille per la recensione, fa sempre piacere sapere che la mia Lily piace!!! Un bacio, alla prossima!!!

 

Aislin: mi sento molto onorata per il fatto che tu abbia deciso di recensire la mia storia e non può che farmi piacere sapere che hai passato tutta la serata a leggerla!! Davvero, non smetto mai di stupirmi per il fatto che ciò che scrivo piaccia alla gente…perciò non posso che ringraziarti per la recensione ed augurarmi che questo capitolo sia all’altezza di tutti gli altri!!! Grazie mille, alla prossima!

 

Hayley_Gin91: grazie davvero per la recensione, come vedrai durante l’estate ne succederanno in casa Potter, proprio a causa della nostra Lily cattiva e Serpeverde!!! Spero di aver postato abbastanza in fretta e mi auguro continuerai a seguirmi!! Grazie ancora per il commento, alla prossima!

 

Alexandra_Potter: wow, il tuo “bravaaaaaaa” mi ha fatto un sacco piacere, così come gli aggettivi con cui hai descritto la mia ff!!! Grazie mille per la recensione, spero me ne lascerai altre!! Alla prossima!

 

Le_3_Sclerate_The_Best: innanzi tutto ti ringrazio per la recensione e rispondo subito alla tua domanda, che non è per nulla scema, tranquilla!!! Sì, come ho scritto Lily va da Scorpius apparentemente per una sorta di debito nei suoi confronti, ma, come emergerà più avanti, anche perché loro due sono irrimediabilmente attratti l’uno dall’altra…solo che ancora non lo sanno, ce ne vorrà prima che lo capiscano!! Spero di averti chiarito il dubbio, ti ringrazio per la recensione e spero di vederne tante altre!! Baci, alla prossima!!!

 

Francy_Malfoy: sono davvero contenta che la mia Lily ti piaccia, personalmente per descriverla così cerco di immaginarmi come mi sentirei io se mi “costringessero” ad omologarmi a tutti gli altri…e sapere che il modo in cui scrivo piace anche ad altre persone mi fa davvero felice. Perciò non posso che ringraziarti per la recensione e augurarmi di essere stata abbastanza veloce nell’aggiornare!! : ) ancora grazie, alla prossima!!

 

Ly4ever: aaah a chi lo dici…mi sa che per ora dobbiamo accontentarci delle vacanze natalizie!!! : ) comunque, passando alla ff, posso dirti con sicurezza che Glorya darà del filo da torcere a suo padre, così come Draco ha tutta l’intenzione di rompergli le scatole. E per Lily e Scorpius…eh si, mi sa che ci sarà da aspettare, ma come vedi sono già sulla buona strada!!

Ti ringrazio moltissimo per la recensione, alla prossima!! Baci!!

 

Aleu: davvero hai letto la mia ff tutta in un pomeriggio?!?! Wow, che emozione!! Sul serio, sono troppo contenta di sapere che la mia storia piace così tanto da tenere incollati al pc per un pomeriggio!!! : ) ti confesso che a Scorpius avrei voluto far dire qualcosa di più non so…malfoyesco, ma poi mi sono detta che una frase del genere avrebbe fatto più effetto : )

Ti ringrazio moltissimo per la recensione e per avermi rincuorata, spero di essere stata abbastanza veloce nell’aggiornare!! Un bacio, alla prossima!! : )

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Capitolo 20
*** Holiday ***


                                                              CAPITOLO 20

                                                                                                                 Holiday

 

-Allora? Come va con Lynda?

Beatrice Venci cercò di apparire il più naturale possibile nel porre la domanda, ma dentro di sé le sue viscere stavano ballando la samba.

James, aggiustandosi gli occhiali da sole sui capelli, rispose con noncuranza:

-Oh, l’ho scaricata alla festa di fine anno-.

Bea esultò segretamente e non poté impedirsi si sorridere.

Lei e James stavano facendo una passeggiata intorno al lago, sul quale i Potter avevano una villetta a tre piani. Dì lì a poco sarebbe arrivati anche Dominique, Louis, Victoire con Teddy, che avrebbe passato due settimane lì, mentre Bill e Fleur si concedevano una seconda luna di miele dopo più di vent’anni di matrimonio. Andati via loro, sarebbe stato il turno di Rose ed Hugo, che non vedevano l’ora di riposarsi un po’ dallo sfiancante tour per città culturalmente interessanti che Hermione li costringeva a fare ogni estate.

Tuttavia, ora Beatrice aveva James tutto per sé, ormai da una settimana, e stava cercando di “lavorarselo” ben bene. Prima di tutto, non aveva ancora indossato una cosa che non fosse corta e scollata…non era da lei vestirsi in quel modo, ma d’altra parte in amore vale ogni cosa. E a quanto pare stava funzionando: più di una volta aveva pescato James a guardarla non proprio negli occhi…Punto secondo, per via del il fatto che spesso stavano a prendere il sole in riva al lago, gli chiedeva più di una volta di metterle la crema solare; a dirla tutta, con tutta la lozione che si era fatta spalmare, non si sarebbe ustionata neanche se fosse stata sotto il sole per ventiquattro ore consecutive. Il punto terzo del piano era far ingelosire James e ci stava riuscendo con successo: aveva fatto amicizia con Luke, il figlio dei vicini di villa dei Potter, un sedicenne dongiovanni che aveva messo gli occhi sulla bella italiana non appena era arrivata.

Il punto quarto era mostrarsi interessata, senza essere troppo indiscreta, alla vita sentimentale di James, cosa che Bea stava facendo proprio in quel momento.

-Oh…e come mai?- gli chiese, mostrandosi un minimo dispiaciuta.

James fece spallucce, prima di rispondere:

-A dire il vero non è che mi interessasse granché…e poi voleva una cosa troppo seria-.

Bene, si disse Bea, non fargli intendere che vorrei sposarlo…

-Perché me lo chiedi?- le disse poi lui.

-Oh…ecco…l’ho vista piangere in bagno, sul treno- si inventò Bea sul momento; in realtà Lynda si era già consolata con un certo Tassorosso…

-Ah…senti un po’, a te piace davvero quel Luke? Io l’ho sempre trovato un po’ troppo pieno di sé…- chiese James, qualche secondo dopo, vedendo appunto il suddetto corteggiatore steso su un asciugamano a prendersi il sole tutto beato.

-Perché lo vuoi sapere?- fece Beatrice, senza rispondere alla domanda.

-Così…sai, è uno che ci prova con tutte!- rispose James, pettegolo coma una portinaia, come se lui fosse un santo.

-Ma sentilo! Ha parlato Mister Castità!- lo prese in giro Bea, bagnandosi un po’ i piedi nell’acqua fresca del lago. Quel 10 giugno faceva davvero caldo, e la bella italiana stava pensando di farsi un bel bagno…

-Ehi! Mi potrei sentire offeso!- si difese James, mettendo su un adorabile broncio.

-Tu? Offeso? Ma per favore!!!- rise Bea, soprattutto per la sua faccia.

-Ah! E così mi ritieni senza sentimenti eh?!- la rimbeccò lui, e poi, all’improvviso, la sollevò fra la braccia, come se fosse leggera come una piuma, e corse con lei dentro l’acqua.

-No, no, no James non farlo!!!- lo implorò Bea, tempestandogli il petto di pugni.

-Cosa? Questo?- le domandò James ed un secondo dopo l’aveva mollata nell’acqua.

-Sei un maledetto!!! Ora ti faccio vedere io…- lo minacciò Beatrice e prese a schizzargli acqua a raffica negli occhi. Ingaggiarono una vera e propria lotta a suon di schizzi, come due bambini, osservati da lontano dai coniugi Potter.

-Quella ragazza è cotta di tuo figlio- commentò Ginny, comodamente sdraiata con la pancia al sole e il capo all’ombra; un po’ di calore avrebbe fatto bene ai bambini.

-Dici? Io non me ne sono accorto…- rispose Harry, tutto intento a costruire un castello di sabbia, come se non fosse un uomo adulto. Ma d’altra parte quando era stato bambino, non aveva avuto la possibilità di comportarsi come tale.

-Ovvio che non te ne sei accorto, sei un maschio!- lo rimbeccò Ginny, accarezzandosi la pelle tesa del ventre; uno dei due gemelli era piuttosto irrequieto, a giudicare dai calci che stava sferrando.

-Ehi signorina, cosa vorresti dire con questo?- le chiese Harry, fintamente minaccioso.

Ginny rise del suo tono, prima di rispondere:

-Intendo dire che voi esseri dotati di cromosoma Y non siete geneticamente programmati per capire questo genere di cose…infatti ci hai messo sei anni a capire che mi piacevi!-

-Beh, allora speriamo che James non abbia preso da me in questo…quella povera ragazza diventerà vecchia altrimenti!- scherzò Harry, facendo ridere di più Ginny.

-Ehi Ginny, qualcuno lì dentro è parecchio agitato…- notò il Bambino Sopravvissuto che, terminata la sua grande opera d’arte fatta di sabbia, si era steso accanto alla moglie ad abbronzarsi.

-Direi di sì, guarda come scalcia! Ehi Harry…dovremmo decidere i nomi- replicò la signora Potter, rilassata e felice. Era ormai di otto mesi ed era probabile che i gemelli sarebbero nati prematuri, come Lily e James. Solo Albus aveva rispettato la data prevista per il parto: probabilmente non voleva disturbare troppo sua madre venendo al mondo in anticipo, al contrario di Lily e James, che se ne erano fregati ed erano nati quando volevano.

-Vi prego, non scegliete nomi appartenuti a qualche defunto!-

Eccola. Lily Potter, in bikini nero con coordinato coprisole e ciabattine abbinate e occhiali da sole a tenerle ferma la chioma rubina, aveva fatto la sua comparsa, all’alba delle undici del mattino. La piccola Potter aveva preso la bella abitudine di alzarsi tardi e di scendere in spiaggia quando voleva.

-Anche perché credo siano finiti gli amici morti da cui prendere il nome…- commentò poi, dopo essersi stesa su una sdraio accanto a suo padre.

-A meno che non vogliate chiamare la bambina Ninfadora! Totalmente aberrante…- proseguì, incurante delle facce dei suoi genitori.

-Dacci qualche idea tu allora Lily…- disse Harry, duro. Non gli era piaciuto per niente il tono con cui Lily aveva parlato.

-Mmh…non saprei…cosa ne pensate di Miuccia? Come Prada! O Donatella, come Versace? O perché non Chanel? E per il bambino…Giorgio, come…-

-Armani?- fece Ginny esitante.

-Brava mamma, esatto!- approvò Lily, spalmandosi la crema sulla sua delicata pelle chiara.

-Lily, dimmi che non stai parlando sul serio…- fece Harry supplicante, ma a giudicare dall’espressione di sua figlia non sembrava che stesse scherzando.

-Allora sentiamo i vostri, di nomi!- replicò Lily, rassegnata da una sfilza di Minerva, Dobby, Edwige e quant’altro. E così, battibeccando su nomi e nomignoli, Lily passò per la prima volta del tempo con i suoi genitori senza litigare…eccessivamente.

 

 

                                                            *****

 

Glorya Zabini si stava godendo una bellissima mattinata di puro e sano relax. Prendeva il sole sul bordo della piscina che suo padre aveva fatto installare qualche anno prima e di tanto in tanto leggeva qualche pagina di un romanzo piuttosto interessante. Si era fatta servire la colazione lì dai suoi personali elfi domestici che, insieme a Harold il maggiordomo, costituivano la sua unica compagnia. Suo padre infatti era partito due giorni prima, dopo appena cinque giorni di convivenza con sua figlia, e questo significava totale e beata solitudine. O almeno questo era quello che pensava la bella Zabini, finché una voce femminile –che decisamente non poteva appartenere al vecchio Harold- non la strappò dalla riflessione riguardante gli acquisti necessari per l’estate.

-Oh! Tu devi essere Gloryà!-

Glorya aprì gli occhi di scatto, sia per l’orribile modo in cui era stato storpiato il suo nome, sia per capire da dove provenisse quella voce di donna decisamente troppo acuta.

Nel suo campo visivo apparve una stangona di circa un metro e settanta, dai capelli castano scuro, mossi, e occhi verdi. Era pallida e aveva il tipico nasino alla francese. Poco dietro di lei Glorya scorse un paio di valige e riportando gli occhi sulla sconosciuta, notò che sembrava vestita da viaggio, con pantaloncini grigi e un top bianco.

-Glorya, non Gloryà- preciso la mora Zabini, per poi chiede neanche tanto educatamente:

-E tu chi saresti?-

-Glorya, lei è Camille. Camille, ti presento mia figlia Glorya-.

Blaise Zabini era appena entrato in giardino, e avanzava verso di loro a grandi passi; Glorya non faceva altro che spostare gli occhi allibiti da lui alla francesina che torreggiava su di lei.

-Camille?- chiese Glorya esterrefatta, senza accettare la mano fresca di manicure che Camille le stava tendendo.

-Sì, è…-

-…la sua fidanzata!- concluse la francese al posto di Blaise.

Ci mancò poco che Glorya morisse d’infarto a soli undici anni.

Fidanzata??? pensò mentre si alzava di scatto e correva in casa, sotto lo sguardo allibito di suo padre e di Camille.

Ha lasciato mia madre perché non voleva legami!! urlò dentro di sé Glorya infuriata sbattendosi la porta della sua stanza alle spalle per poi andare a buttarsi sul letto.

Come diavolo ha potuto pensare di portare qui la sgualdrina del momento, sapendo che ci sono io? Pensa forse di convincermi ad andarmene, mancandomi così di rispetto? Queste erano le domande che Glorya si poneva, senza che una sola lacrima solcasse il suo volto chiaro. Pensa di liberarsi così facilmente di me?? Si sbaglia di grosso!

Nessuno può trattare Glorya Zabini in questo modo, si disse, e giurò che avrebbe reso la vita di suo padre e di quella Camille un inferno.

 

 

                                                    *****

 

-Cassiopea, c’è una lettera per te- disse Scorpius Hyperion Malfoy, entrando nella stanza di sua sorella. Cassiopea, che stava mettendo le ultime cose in valigia, si voltò a guardarlo sorpresa. Era passato troppo poco tempo perché Lily le scrivesse e sapeva che Glorya non aveva ancora a disposizione un gufo con cui mandarle una lettera; non capiva perciò di chi potesse essere la missiva che Scorpius le aveva portato.

-Sei sicuro che sia per me?- gli domandò, prendendogliela fra le mani.

-So ancora leggere- le fece notare Scorpius ironico, meritandosi una linguaccia.

Quando Cassiopea ebbe letto il mittente, riuscì ad evitare per un pelo di cacciare un urlo furibondo. Ma l’ira che le si era riversata nello stomaco doveva essere in qualche modo trapelata dal suo volto perché Scorpius, che stava per andarsene, le chiese:

-Tutto bene?-

-Bene?!- chiese Cassiopea con un che di isterico della voce, -bene?! Questo maledetto idiota di un sanguesporco babbano della malora deve perseguitarmi anche d’estate!!! Ma ti rendi conto?? Potrei denunciarlo! Come osa?! Dico, non sono stata abbastanza chiara?? Come accidenti si permette!!- urlò poi, pestando un piede a terra come una bambina capricciosa che non è stata accontentata. Scorpius, abituato ad una Cassiopea imperturbabile e abbastanza impassibile, la guardò con tanto d’occhi e, immaginando di dover far qualcosa per calmare sua sorella, tornò sui suoi passi.

-Di chi staresti parlando, di grazia?- le chiese con tutta la calma di cui era capace, intuendo che non bisognava darle altri pretesti per esplodere; fuori discussione usare il sarcasmo, dunque.

-Di Shane Burke!! Di chi altri sennò? Ma puoi anche chiamarlo Flagello!- gli rispose lei sgarbata; reprimendo l’impulso di sgridarla per come gli si era rivolta, Scorpius le domandò ancora:

-Che sarebbe…?-

-Grifondoro terzo anno, la cui unica passione sembra essere farmi venire l’esaurimento nervoso nel giro di un anno- replicò Cassiopea a denti stretti, lanciandogli la lettera.

 

Alla mia Purosangue preferita…- iniziò a leggere Scorpius ed immediatamente strinse le labbra: come osava scrivere preferita a sua sorella?! Doveva forse staccargli le dita una ad una, così non avrebbe potuto più scriverle un bel niente??

 

Le vacanze sono iniziate da poco ma, avendo saputo che le avresti trascorse lontana dall’Inghilterra, ho deciso di scriverti prima che partissi. Allora, ti manco? Tu mi stai mancando…mi manca prenderti in giro, mi manca vedere le tue guance imporporarsi per la rabbia, mi mancano persino le battutine sarcastiche che mi fai quando ti rivolgo la parola!

Devo dire però che qui ci sono delle Babbane persino più carine di te…ah, dimenticavo di dare un’ubicazione precisa al “qui”. Mi trovo in Costa Azzurra, in un villaggio turistico pieno, come ti stavo dicendo, di belle Babbane più bendisposte di te a far due chiacchiere…peccato non poter far vedere loro delle vere magie! Beh, ora devo andare, volevo solo augurarti buone vacanze dato che –non riesco proprio a capire come mai- cerchi sempre di evitarmi.

 

A presto, con ironia

Shane Burke

 

Scorpius alzò gli occhi dalla lettera, per guardare Cassiopea, e poi sibilò, mortalmente serio:

-Io lo ammazzo. Come diavolo osa parlare in questo modo a mia sorella? Chi si crede di essere?-  

-Eh no, se Shane Burke deve morire voglio essere io ad ucciderlo!- disse Cassiopea, calmatasi un pochino.

-Allora, sediamoci- propose Scorpius, più diplomatico di quanto non fosse mai stato in vita sua,

-raccontami tutto di questo tizio, devo sapere più cose possibili riguardo la mia vittima-.

-Cosa vuoi che ti dica? Un bel giorno camminavo per i corridoi di Hogwarts, quando questo idiota mi spunta alle spalle e comincia a parlare con me. Avendo intuito subito dal suo cognome che era un Babbano, gli ho subito fatto capire che doveva lasciarmi stare, ma lui nulla. Da allora continua a perseguitarmi, voleva persino che andassi al Ballo con lui!- gli raccontò Cassiopea, iniziando di nuovo ad irritarsi. Non aveva mai conosciuto nessuno di più irritante in tutta la sua breve esistenza!

 

 

                                                           *****

-Lily, posso entrare?-

Albus Severus Potter, dopo aver educatamente chiesto permesso, entrò nella stanza di sua sorella. Lily era seduta alla sua scrivania e stava aspettando che la cena fosse pronta scrivendo qualcosa. Quando Albus aveva bussato, aveva messo via il tutto, ed ora lo stava osservando mentre si sedeva sul suo letto. Guardandolo, pensò che Albus avrebbe tranquillamente potuto prendere il posto di dongiovanni di James all’interno per Hogwarts: gli occhi smeraldini magnetici, il sorriso gentile ma accattivante, i capelli neri ed una certa pelle ambrata gli conferivano una bellezza non comune. Quello che ad Albus mancava erano l’arroganza e la spavalderia di James, che lo rendevano popolare e desiderato; Albus passava sicuramente in secondo piano. Riflettendo su queste cose nel giro di un secondo appena, Lily si disse che avrebbe anche potuto dare una mano ad Albus, una volta che fosse diventata Regina…sempre che ne ricevesse qualcosa in cambio. 

-Allora…volevi parlami?- chiese Lily, visto che suo fratello non si decideva a parlare. Albus, che stava studiando con molta attenzione le sue infradito, sollevò timidamente gli occhi su di lei e poi rispose:

-Sì, volevo chiederti…alcune cose-.

-Bene- rispose a sua volta Lily, cercando di non mostrarsi troppo irritata, anche se il fatto che Albus dicesse una parola ogni mezz’ora la stava alquanto seccando.

-Vedi Lily, ti ho osservata da quando siamo arrivati qui e ho avuto modo di dedurre alcune cose- iniziò Albus, guardandola ora in viso. Lily, piuttosto incuriosita, lo incalzò:

-Cosa avresti notato?-

-Beh…lontana da Hogwarts sei meno snob e fredda di quanto mostri a scuola. Sì, ogni volta che devi scendere in spiaggia sembra che tu debba fare una sfilata, quando cammini ti atteggi a dea scesa in terra e non so come tu abbia fatto ma sei riuscita ad ottenere di nuovo galeoni da papà ma…a parte questo sembri un po’ più umana. Così mi sono detto che forse…il tuo comportamento ad Hogwarts è tutto montato- disse lui lentamente, senza fretta, come se le stesse esponendo un teorema, con tanto di tesi e dimostrazione.

Lily lo fissò e lentamente sul suo volto comparve un sorriso.

-Albus, tu sei troppo ottimista. Vuoi vedere del buono in ogni persona, anche dove non ce n’è e così ti sei convinto di quello che mi hai appena detto. Ti piace pensare che sia Slytherin ad avermi resa quella che sono, che in fondo anch’io non sono poi così cattiva e che anche in me ci sia un po’ dei Potter. Ma non è così. Qui forse mi comporto in maniera diversa perché ho capito che solo così evito che papà mi tagli di nuovo i fondi. È qui che sto fingendo Albus, non ad Hogwarts-.

Albus la osservò ancora, con quei suoi occhi verdi che sembravano volerti trapassare l’animo, e stava per ribattere, quando un urlo femminile lo batté sul tempo:

-Harry!!! Harry corri!! Mi si sono rotte le acque!!!

Ginevra Potter Weasley era appena entrata in travaglio.

 

 

 

Spazio Autrice:

 

Lo so, lo so. Devo chiedervi perdono in ginocchio sui ceci…e penso non basterebbe. Sono troppo dispiaciuta per il fatto che sono passate più di due settimane dall’ultimo aggiornamento, ma sono stata senza pc per un po’ e perciò mi sono ritrovata a scrivere questo capitolo tutto in un pomeriggio…e i risultati sono questi : ( .Oltre a postare in tempi rapidi, avrei anche voluto farvi gli auguri di natale ma, ahimè, mi sa che potrò solo augurarvi un felice 2010. Cosa dirvi…beh, ecco un nuovo “capitolo”, come potete vedere. Spero che come al solito mi diciate cose ne pensate anche se so di avervi fatto aspettare un bel po’…scusate davvero tanto : ( oltretutto ho pochissimo tempo, quindi devo subito passare a ringraziare chi mi mette fra seguite e preferiti, chi legge solamente e chi ha recensito lo scorso capitolo:

 

Aislin: grazie mille per la recensione!!! Devo dire che mi è piaciuta molto perché essendo dettagliata, mi ha aiutata a capire quali sono i “punti di forza” di questa fanfiction e quali invece potrebbero essere le cose da migliorare…perciò ti ringrazio ancora moltissimo, e spero continuerai ad aiutarmi tramite i tuoi commenti : )

 

Me_Emo: grazie tantissimo per la recensione!!! Eh sì, il nostro Scorpius doveva in qualche modo scombussolare Lily…sono contenta che la mia storia ti piaccia, grazie ancora!! Alla prossima

 

Kalahary: davvero non ti stanchi mai di leggere cosa la mia mente malata produce?? Wow, sono contentissima che il mio modo di scrivere ti piaccia, e soprattutto di aver creato qualcosa che non sia troppo banale…ti ringrazio moltissimo per la recensione e mi scuso se ti ho fatta aspettare troppo per un altro aggiornamento…cercherò di essere più veloce : )

 

Emma95: eeh purtroppo non ho aggiornato tanto presto, in ogni caso sono molto felice che la mia storia ti piaccia e spero recensirai ancora!!! Grazie mille per la recensione, alla prossima!!!

 

Aleu: eeeh sì, Scorpius sta cominciando a capire che la nostra Lily non gli è proprio indifferente e la cosa lo irrita abbastanza!!! Grazie mille per la recensione, alla prossima!!!

 

979: prima di tutto ti ringrazio per la recensione, poi devo assolutamente chiederti perdono per aver postato così in ritardo e in terzo luogo ti confesso che vorrei già essere arrivata a scrivere il quinto anno ma…non devo cadere in tentazione sorvolando su eventi come la nascita dei gemelli o la situazione Glorya-Blaise. Perciò dovremo aspettare ancora un po’ : ( grazie ancora per la recensione, alla prossima!!!

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Capitolo 21
*** Welcome to the world! ***


                                                                       CAPITOLO 21

                                                                                                               Welcome to the world!

 

 

-Ma da quanto se ne sono andati???-

Hermione Jane Granger si torturava le mani, seduta nell’asettica cucina bianca della villa sul lago. Dall’altro lato del tavolo suo marito Ron misurava la stanza a grandi passi, mentre Rose ed Hugo facevano idiote scommesse sui nomi che Harry e Ginny avrebbero affibbiato ai gemelli. Lily invece tamburellava annoiata le dita sul tavolo, sorreggendosi il mento con la mano sinistra.

Questa scenetta andava avanti da circa due ore, ovvero da quando le acque di Ginny si erano rotte ed erano stati chiamati Ron e Hermione, in procinto di partire per la Danimarca, affinché custodissero la casa e Lily, che di andare in ospedale come James, Bea ed Albus non ne voleva proprio sapere. Così la piccola Potter aveva avuto solo il tempo per avvisare Glorya e Cassiopea del “lieto evento” prima che due zii alquanto ansiosi le piombassero in casa a tormentarla con le loro domande. Aveva cercato di spingere Ron ad andare in ospedale da sua sorella e dal suo migliore amico ma nulla: suo zio aveva affermato di essere allergico alle sale da parto. Lily allora aveva provato a togliersi dai piedi almeno sua zia Hermione ma quest’ultima –non consapevole di essere una pessima cuoca- aveva ribattuto che qualcuno avrebbe pur dovuto occuparsi di preparare la cena, e che avrebbe assolto lei questo compito. Risultato: Lily stava morendo dalla fame dato che non aveva avuto il coraggio di assaggiare quella roba che sua zia spacciava per purè di patate con carne, si stava innervosendo a causa dell’ansia che i due adorati parenti esternavano in vari modi e avrebbe tanto voluto far fuori Hugo e Rose che avevano cominciato a scavare nell’albero genealogico di ogni conoscente morto in guerra alla ricerca del nome perfetto.

Stava appunto per alzarsi con l’intenzione di afferrare un coltello da cucina, quando la porta di casa si spalancò ed Albus accompagnato da suo padre, fece il suo ingresso.

-Harry!!- Hermione era balzata addosso all’ex Bambino Sopravvissuto, seguita da Ron e da Rose ed Hugo, che evidentemente erano più interessati alla loro scommessa.

-Allora!!! Come sta Ginny? Com’è andato il parto??- disse Hermione nel giro di tre secondi neanche, senza riprendere fiato.

Harry, un po’ affannato, si diresse in cucina dove si gettò stancamente su una sedia, imitato da Albus che si premurò di prendere acqua e ghiaccio per sé e per suo padre.

-È andato tutto bene- rispose Harry, dopo aver bevuto un sorso e poi decise di fornire altri dettagli visto le facce assassine dei suoi due migliori amici:

-Ginny sta bene, nonostante il parto prematuro, ed anche i gemelli sono perfettamente sani-.

-Oooooh…- esalò Hermione sollevata, mentre Ron affibbiava pacche fraterne sulla spalla di Harry.

-Sì, ma allora, come li avete chiamati?- si intromise Lily, cercando di non mostrarsi troppo curiosa.

-Beh, io avrei voluto chiamarlo Percival …- iniziò Harry esitante, ma sua figlia lo interruppe orripilata:

-Mio Dio! Dimmi che non lo hai fatto!-

-No…tua madre, per quanto ammirasse Silente, ha deciso di passare al suo quarto nome, ovvero…-

-Brian?- chiese Ron, incuriosito ed Harry annuì.

-Merlino grazie- commentò Lily un pochino più rilassata: Brian le sembrava accettabile e inoltre stava bene con il cognome Potter.

-Si però come secondo nome ho messo Remus!- esclamò Harry con un gran sorriso, mentre Lily fingeva di pugnalarsi l’addome.

-E la bambina?- chiese Hermione.

-Meredith- rispose Harry e quattro paia d’occhi si sgranarono contemporaneamente.

-Meredith?- domandò Ron perplesso, poi aggiunse:

-Nessuna nostra parente/conoscente si chiamava Meredith-.

-Lo so…ma ho voluto dare ascolto a Lily, per una volta- replicò Harry, spostando gli occhi su sua figlia, che lo guardò sinceramente stupita.

-Me?- chiese infatti.

-Sì…credo che ci sia bisogno di un nuovo inizio, di segnare una piccola linea fra noi e il passato. Meredith sarà la prima della nostra famiglia a chiamarsi in questo modo- spiegò l’ex Prescelto, gli occhi smeraldini fissi in quelli violetti –anomali, fuori dal comune- di sua figlia.

Lily stette in silenzio, pensierosa. Apprezzava il gesto di suo padre: per quanto non avesse desiderato una sorella, si era ritrovata più volte ad augurarsi che la piccola nuova Potter avesse la possibilità di essere altro, non omologata a tutti gli altri, possibilità che a lei, Lily, era stata negata e che aveva dovuto conquistarsi mostrando a tutti la sua vera natura, andando controcorrente.

-Benvenuta Meredith- sussurrò poi Lily, impercettibilmente, così che nessuno potesse udirla.

 

 

                                                                                                                             *****

 

-Altri Potter? Ma non finiscono mai?- chiese Draco Lucius Malfoy, decisamente sorpreso e probabilmente anche disgustato. Stava cenando nella grande sala da pranzo del pittoresco e antico castello irlandese appartenente alla famiglia Malfoy da secoli, quando un gufo violetto, che Cassiopea e Scorpius riconobbero come Stramonio, era planato delicatamente sulla finestra e aveva picchiettato sul vetro con il becco.

Cassiopea allora aveva preso la lettera, gratificato il gufo della sua amica con delle briciole di pane ed era tornata a tavola, dove aveva aperto e letto la missiva.

Alla sua esclamazione: -Oh, sono nati!!- suo padre aveva voluto sapere di cosa stesse parlando; la biondina si era allora ritrovata a raccontare della nascita dei gemelli, diventato ora l’argomento di conversazione.

-A quanto pare…- borbottò Scorpius, completamente concorde con suo padre; s’immaginava già un’altra mini Lily a piede libero per Hogwarts, pronta a terrorizzare tutta la popolazione femminile, o un altro James in miniatura, spocchioso e pieno di sé…orrore!!

-Mi auguro assomiglino a Lily…- disse invece Cassiopea, continuando a leggere fra sé e sé le parole poco entusiaste della sua amica.

-Per carità!- esclamò Scorpius orripilato –ci manca solo una sua fotocopia altrettanto fastidiosa, arrogante e vanitosa!-

Draco e Astoria lo guardarono, per poi scambiarsi uno sguardo perplesso. Come mai tutta questa veemenza nel parlare di una ragazzina che, a quanto sembrava, non poteva sopportare? Perché non la solita indifferenza che il loro principino di ghiaccio riservava in genere a tutti coloro che non fossero così fortunati da godere del suo centinellato affetto?

-Su Scorpius non dire così…la disprezzi tanto eppure sei sempre seduto di fronte a lei, siete andati al Ballo insieme e in autunno le hai persino dato lezioni di volo!- lo punzecchiò infatti la sorella sorridendo furba; alle sue parole ci mancò poco che Draco sputasse in modo molto poco aristocratico tutto il vino che stava bevendo mentre Astoria guardò il suo primogenito con tanto d’occhi spalancati. Ai tempi della scuola nutriva un particolare odio per Potter, che riusciva sempre in qualche fortunato modo a soffiar via la Coppa delle Case a Serpeverde e che era particolarmente abile a far vincere Grifondoro a Quidditch; il suo amor di Casa non le permetteva assolutamente di averlo anche solo vagamente in simpatia. Per non parlare della nota antipatia di Draco…

-Tu cosa?!- chiese infatti quest’ultimo al figlio. Non poteva certo passar sopra a forme di contatto così ravvicinate con la figlia del nemico! Un conto era Cassiopea, ma Scorpius…insomma, era un maschio! E se, in futuro molto oscuro si fosse innamorato di lei?? Disonore! Si immaginava già a dover chiedere a Potter Senior la mano di sua figlia…con lo Sfregiato che ghignava malefico…no no! Doveva impedire tutto ciò! Per quanto Lily gli fosse sembrata diversa dalla sua famiglia, più Slytherin di quanto fossero stati molti suoi compagni di Casa, ed avesse quasi esclusivamente sangue di mago nelle vene, rimaneva pur sempre la figlia del suo peggior nemico.

-Brutta vipera spiona…- sussurrò irritato Scorpius a sua sorella, che sorrise compiaciuta, prima di rivolgersi al padre:

-Padre, è solo per una serie di sfortunate coincidenze se mi trovo spesso seduto accanto alla suddetta Progenie del Diavolo e se sono stato costretto ad invitarla al Ballo; riguardo alle lezioni di volo, ho deciso di impartirgliele semplicemente per far irritare suo fratello maggiore con il quale non corre decisamente buon sangue-.

Draco ascoltò questa spiegazione con occhi socchiusi, la analizzò sospettoso ed infine domandò:

-Quindi non è tua amica?-

-Assolutamente no!! È Cassiopea quella che ci va d’accordo, sgrida lei!- ribatté Scorpius offeso.

-Non la trovi…come dire…carina?-

-Padre!- Scorpius ora era scandalizzato, -certo che no! È esattamente l’opposto del mio prototipo di…fidanzata- concluse, un filo imbarazzato.

-Mmmh…bene- commentò Draco, per ora soddisfatto delle risposte del figlio, accantonando la questione. Mentre i suoi genitori non guardavano, Scorpius fece una brutta smorfia a Cassiopea, che rise soddisfatta.

 

                                                                     ****

 

-Sono adorabili!!!- esclamò Molly Weasley, con il naso appiccicato alla vetrata che separava le incubatrici dal resto del reparto. Due giorni dopo il parto, l’intera famiglia Potter-Weasley, compresa Lily, era andata a far visita alla neo mamma e ai due pargoli; mentre cinque o sei rimanevano in stanza con Ginny, gli altri visitavano i piccoli, e a turno si davano il cambio, dato il numero piuttosto elevato di parenti. Lily si trovava appunto con i suoi nonni, Percy e famiglia, Charlie con Angelica ed Eleanor nella nursery, mentre Ron, Hermione e i loro figli chiacchieravano con Ginny nella sua camera; Harry invece aveva portato Albus, James e Bea a pranzo fuori, dato che dopo un giorno di cibo made-in-Hermione rischiavano di morire di fame.

-Guardate che nasino a patatina ha il nostro Brian!!- continuò Nonna Weasley, estasiata. Era stata molto contenta che per il piccolo Potter fosse stato scelto uno dei nomi di Silente, ma aveva socchiuso gli occhi riguardo invece Meredith. Probabilmente si aspettava che la chiamassero Ninfadora, come Tonks, alla quale era stata molto legata, e si era trattenuta a stento dallo spalancare la bocca sbalordita quando le avevano annunciato che la piccina si sarebbe chiamata Meredith. Povera la mia sorellina, si era detta Lily che aveva assistito alla scena, sei appena nata e già ci sono delle aspettative su di te…

Superato l’iniziale stupore tuttavia, Molly aveva iniziato a lodare anche Meredith, sostenendo che i suoi capelli avevano già assunto la perfetta tonalità rosso Weasley e che i suoi occhi –sebbene indefiniti come quelli di tutti i neonati- fossero già azzurri come quelli di Ginny e James. Per questo Lily si era ritrovata a sperare con tutte le sue forze che la genetica si annullasse, donando a Meredith tratti diversi da quelli dei Potter-Weasley, com’era stato per i suoi occhi blu-viola, che neanche lei sapeva da dove provenissero.

Guardando ora i suoi fratellini appoggiata al vetro come tutti gli altri, Lily si ritrovò a pensare che di Brian non le importasse molto. Lui poteva essere quello che voleva, anche il perfetto Potter, se era quello che desiderava, ma Meredith…avrebbe dovuto essere diversa, non Potter. Poco importava che non fosse neanche simile a lei, doveva semplicemente essere altro. Fissando intensamente la neonata, le sue guanciotte rosse e paffute, i piedini morbidi e le manine arricciate, Lily le giurò che sarebbe sempre stata al suo fianco, qualsiasi strada avesse deciso di intraprendere. Certo, meglio se non fosse stata la solita scontata Potter…

 

 

                                                                                                                          *****

 

-Allora…ci siamo intese, Tanya?- domandò Glorya Zabini seria. Seduta di fronte a lei si trovava una ragazza russa, bionda con gli occhi azzurri, la pelle candida e un metro e ottanta d’altezza, che la piccola Slytherin aveva contattato tramite un annuncio trovato su un giornale; ventiquattro ore dopo averla assunta, Tanya Belova aveva bussato alla porta, convinta di trovarsi il solito vecchio bavoso bisognoso di “compagnia”. Ad aprirle invece era stata una ragazzina alta poco più di un soldo di cacio, con furbi occhi nocciola e un sorriso che non prometteva nulla di buono. Quando poi Glorya –questo era il suo nome- le aveva spiegato che l’avrebbe pagata 500 galeoni l’ora solo per fingere di essere la fidanzata di suo padre, Tanya non aveva potuto fare a meno di domandarsi se quella ragazzina avesse tutte le rotelle a posto. Insomma, chi ordinava una squillo di lusso per far lasciare il proprio padre con la nuova fidanzata?? Ma, dicendosi che purché venisse pagata –e a giudicare dalla villa gli Zabini dovevano essere ricchi sfondati- Tanya aveva deciso di accettare. Così si era ritrovata a stilare un piano d’attacco insieme a Glorya, che stava per essere attuato. Infatti, Blaise e Camille erano stati tutto il giorno fuori a fare shopping e sarebbero rientrati da un momento all’altro; a quel punto Glorya con molta naturalezza avrebbe annunciato al padre che la sua cara “amica” Tanya era finalmente arrivata. Con perfetto tempismo, Tanya sarebbe dovuta balzare addosso a Blaise, sotto gli occhi di Camille, con indosso solamente un telo da doccia. Di fronte a questa scena, Camille non avrebbe potuto far altro che girare i tacchi, dopo aver rifilato uno schiaffo al caro Blaise. E Glorya avrebbe ottenuto la prima, piccola vendetta…

-Si, tutto chiaro!- replicò Tanya, per la centesima volta, in perfetto inglese.

-Bene, vai in doccia, mio padre e la sua…fidanzata- disse Glorya arricciando il naso nel pronunciare l’ultima parola, -saranno qui a momenti-.

La bionda annuì e, preso il “costume di scena” lasciò la stanza. Glorya, rimasta sola, si ritrovò a pensare a quanto fosse triste ritrovarsi costretta a comportarsi in maniera così meschina. Draco non avrebbe mai e poi mai agito in questo modo, anche qualora lui e Astoria si fossero separati, ed avrebbe continuato ad amare i suoi figli qualunque cosa fosse successa. Anche il padre di Lily, per quanto non comprendesse e soffrisse per il modo in cui sua figlia si era comportata –Glorya sapeva che al signor Harry Potter gli atteggiamenti di Lily non piacevano per nulla- le voleva bene. E allora perché suo padre doveva essere diverso dagli altri padri? Perché non poteva semplicemente amarla?

A distrarre la moretta da queste cupe riflessioni, fu il rumore di una chiave che girava nella toppa. Prima di scendere e mettere in atto la sua farsa, Glorya si stampò in faccia un’espressione naturale, così che suo padre non sospettasse nulla e che Camille cascasse nella trappola. Resasi presentabile, scese di corsa di sotto ed annunciò sorridente:

-Papà! La tua amica Tanya è arrivata!!-

Sul bel volto di Blaise si dipinse un’espressione di pura sorpresa, mentre Camille si faceva sospettosa.

-Tanya? Io non conosco nessu…- iniziò a dire Zabini Senior, ma fu interrotto da una bionda strepitosa che gli volò fra le braccia, con indosso un asciugamano bagnato.

-Tesoro! Da quanto non ci vediamo!! Che meraviglia, che meraviglia essere qui!!!- urlò gioiosa Tanya, stampando baci a raffica sulle guance di Blaise, mentre Camille spalancava la bocca inorridita e Glorya nascondeva un sorrisino soddisfatto; Blaise, forse troppo stupito per poter reagire con prontezza, se ne stava inerme fra le braccia della russa che se lo spupazzava ben bene.

-Sei un verme!- strillò a quel punto Camille e dopo aver schiaffeggiato un Blaise sempre più imbambolato –proprio come aveva immaginato Glorya- corse via quanto più le consentivano i suoi tacchi da dodici centimetri.

Immediatamente Tanya mollò Blaise mentre Gloria andava a controllare, spiando dalla finestra, che Camille se ne stesse davvero andando. Sì, la francese era montata sulla sua decappottabile grigia e stava sgommando via. Infine, dopo essere stata pagata ed aver battuto il cinque con la sua piccola datrice di lavoro, non senza una certa soddisfazione, anche Tanya levò le tende.

Rimasti soli, Glorya e Blaise si fissarono a lungo, in silenzio. Silenzio che fu interrotto da Zabini Senior:

-Adesso tu mi spieghi cosa diavolo è appena successo-.

Sua figlia lo fissò, impassibile, prima di ribattere:

-Forse tu mi devi spiegare un paio di cose, papà. Ad esempio come ti è passato anche solo per l’anticamera del cervello di portare qui quella Camille, la tua fidanzata, dopo aver divorziato da neanche un mese da mia madre. E sapendo che qui ci sono io! Oppure come tu possa vivere sereno senza vedere tuo figlio da almeno sei mesi, Derek papà, te lo ricordi Derek? O anche come tu possa ignorarmi in questa maniera, ferirmi, incurante dei miei sentimenti. Ho solamente undici anni Dio santo! E sono tua figlia!- urlò Glorya, ordinando categoricamente alle sue lacrime di non uscire, -spiegami questo, papà! Spiegami come tu possa alzarti tranquillo ogni mattina e guardarti allo specchio senza farti schifo per il modo vergognoso in cui stai conducendo la tua vita!-

Blaise taceva, scrutandola in volto. Rimasero così per molto tempo, a fronteggiarsi, lui silenzioso e granitico, lei con il volto chiaro arrossato ed il petto che si abbassava e si sollevava velocemente. Dopo infinito tempo, Blaise si diresse lentamente verso sua figlia, senza smettere di studiarla, e inaspettatamente, l’abbracciò.

Glorya, spiazzata, con le lacrime che premevano per uscire, ricambiò l’abbraccio, stringendo con forza le braccia intorno all’ampia schiena di suo padre.

Era il primo vero abbraccio che Blaise donava a sua figlia. Tempo due secondi, e sentì la sua camicia bagnarsi lentamente.

 

                                                       

                                                                                                                       *****

 

-Aaah, sono stanca morta…-  esclamò Beatrice, buttandosi sul letto della sua stanza a villa Potter; lo stesso fece James, che però preferì sedersi al suo fianco.

-A chi lo dici…sono state delle giornate piuttosto intense- replicò quest’ultimo, ripercorrendo con la mente gli avvenimenti accaduti e le sensazioni provate nelle ultime settantadue ore.

-Già, anche se questa non è la mia famiglia, è stato comunque…splendido, essere presente ad un momento così emozionante come la nascita di Brian e Meredith- convenne Beatrice, sincera. Era stato davvero bello vedere James commuoversi alla vista dei due neonati, sfiorare delicatamente la pelle dei due gemelli…anche se non erano suoi fratelli.

-Dai, ormai è come se fossi di famiglia!- ribatté James sorridente, ma poi, facendosi pensieroso, aggiunse:-…anche se….-

-Anche se?- domandò Beatrice incuriosita, tirandosi su e poggiando tutto il peso sul gomito destro, a mo’ di romano sul triclino.

-Non è che io ti consideri proprio una sorella- disse James, fissandola negli occhi.

Beatrice si sentì sciogliere sotto la potenza di quello sguardo azzurrino, che ricambiò smarrita.

-E cosa sarei….?- ebbe la forza di dire sperando che la sua voce non suonasse troppo roca per l’emozione.

La risposta di James non si fece attendere. Si chinò lentamente su di lei, come per darle modo di tirarsi indietro, qualora l’avesse voluto, e delicatamente, senza staccare gli occhi dal suo volto, posò le labbra sulle sue. Beatrice si sentì percossa da una scarica di corrente ad alto voltaggio e solo allora realizzò cosa stava accadendo. James Sirius Potter, suo migliore amico nonché detentore del suo cuore da un anno, la stava baciando!

-Cosa vedono i miei occhi! Sono scioccata!- disse una voce in tono palesemente sarcastico. Lily Potter, un metro e trenta di ironia e perfidia, aveva appena spalancato la porta, ritrovandosi così davanti quel quadretto romantico. Sia James che Beatrice sobbalzarono, per poi voltandosi a guardarla con espressioni imbarazzate e colpevoli.

-Beh, cosa sono quelle facce?- domandò Lily fissandoli, poi, visto che non stava ottenendo cenni di vita dai due, fece spallucce, e disse:

-Comunque ero venuta a dirvi che il pranzo è pronto –ha cucinato papà grazie a Merlino –e che poco fa hanno chiamato i tuoi genitori Beatrice-.

-Ah…ecco…grazie- replicò l’italiana, con il volto in fiamme.

-Ma che bel colorito! Hai preso molto sole vero?- la punzecchiò Lily, facendola avvampare ancora di più, mentre James, che non sapeva neanche cosa fosse l’imbarazzo, si fissava i piedi.

Osservandolo con il sopracciglio destro inarcato, Lily lo fissò perplessa.

Non capiva come si potesse perdere tempo in sciocchezze come baci e smancerie…e non sapeva che solo tre anni più tardi avrebbe decisamente cambiato idea.

 

 

Spazio Autrice:

Salve gente!!! Eccovi il nuovo capitolo…cosa ve ne pare? E soprattutto, cosa ne pensate dei nomi che ho scelto per i gemelli Potter? Naturalmente Harry non poteva rinunciare del tutto alle tradizioni di famiglia e così al povero piccolo è toccato Brian, ma d’altra parte l’esperienza avuta con Lily gli ha insegnato qualcosa e per questo ho deciso di chiamare la bambina con un nome che con la storia passata non c’entra nulla, ovvero Meredith (che personalmente mi piace un sacco …). Spero che “approviate” la mia scelta, come anche tutto il resto del capitolo, che è molto denso di avvenimenti, e che mi lascerete qualche commento, sia positivo che negativo. Colgo l’occasione per rinnovarvi gli auguri per un buon 2010 e ringrazio chi mi ha aggiunta ai preferiti e alle seguite, Aislin, Ellaella e Kattiva97 che mi hanno messa addirittura fra gli autori preferiti (grazie davvero di cuore!) e passo ora a rispondere alle recensioni al capitolo “Holiday”.  

Kalahary: grazie mille per la recensione!! So che l’ho già detto, ma sono contenta che la fanfiction ti piaccia e mi auguro che anche questo capitolo sia stato all’altezza degli altri!! Grazie ancora, buon anno e alla prossima!!!

Ellaella: ti ringrazio ancora sia per la recensione, sia per avermi inserita fra gli autori preferiti…non sai che emozione!! Grazie!! Spero di non averti fatta attendere troppo e che questo capitolo ti sia piaciuto!! Ancora buon anno, alla prossima!

979: non posso che essere d’accordo con te riguardo ai nomi…quando nell’epilogo ho letto che i figli di Harry si chiamavano come suo padre, sua padre, Silente e Severus ci sono rimasta davvero male, per non parlare di Rose ed Hugo…orrore!! Sorvolo poi sui vari Fred, Molly e quant’altro…perciò spero di aver fatto di meglio, anche se Brian è uno dei nomi di Silente (il meno obbrobrioso a mio parere comunque….). Bene, non mi resta che ringraziarti come sempre per la recensione e augurarti (di nuovo, lo so, ma oggi è proprio 31…) buon anno. Alla prossima!
P.s ho letto “Sgáth, che significa oscurità” che mi è piaciuta davvero un sacco…comunque ti ho lasciato una recensione : )

Lady Lynx:  allora, cosa te ne pare dei nomi che ho scelto?? Remus è comparso comunque :P mi interessa molto sapere anche cosa ne pensi degli sviluppi fra Bea e James e Glorya e suo padre…si intravede un po’ di lieto fine…o magari no : ) ti ringrazio moltissimo per la recensione e ti rinnovo l’augurio di un buon anno…alla prossima!!

Aislin: che dire, se non che sono contentissima di questa abitudine di recensirmi che hai preso?? : ) e, come penso di averti già detto, le tue non sono solo semplici recensioni, ma anche un modo per migliorare sempre di più e per questo non posso che ringraziarti. Mi auguro che ti sia piaciuta soprattutto la parte su Glorya, ho cercato di perfezionarla il più possibile e sono sicura che mi dirai cosa te ne è parso. Ah, quasi dimenticavo: ancora grazie per avermi inserita fra gli autori preferiti!! Ne sono stata davvero felice. Ti auguro ancora buon anno, ti ringrazio per la recensione e ci “sentiamo” al prossimo capitolo.

Emma95: ti ringrazio ancora per avermi messa fra gli autori preferiti, per questa recensione e spero che la mia storia continui a piacerti!! Al prossimo capitolo!

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Capitolo 22
*** Three years later... ***


                                                           CAPITOLO 22

                                                                                                       Three years later…

 

 

-Brian, smettila di tirarmi i capelli!!!-

James Sirius Potter, diciotto anni di cazzate in libertà e malandrinate, stava bisticciando da un’ora con un bambinetto di tre anni che, avvinghiato a lui come un koala all’albero, stava allegramente tentando di renderlo calvo strappandogli i capelli uno ad uno. Il pargolo in questione per tutta risposta gli rivolse un sorrisino sdentato –non si capiva come mai, ma gli mancavano ancora alcuni dentini- e si sistemò più comodamente fra le braccia del fratello maggiore.

-James, se tu ogni tanto lo lasciassi camminare quel povero bambino, anziché portartelo sempre a spalla, a quest’ora non ti starebbe facendo lo scalpo!- esclamò Ginevra Weasley Potter che, chinatasi, stava legando una minuscola Nike bianca ad una bella bambina di tre anni. Le preghiere di Lily erano state accolte: Meredith aveva lisci capelli biondo miele –che sua sorella adorava- e un paio di stupefacenti occhi ambrati. Nonno Weasley aveva giurato che gli occhi di sua madre fossero della stessa tonalità, forse per rassicurare Harry e Ginny che non vedevano alcuna somiglianza fra Brian e Meredith. Infatti Brian aveva i classici capelli corvini dei Potter, ma occhi di due colori diversi: uno azzurro e uno smeraldino; a primo impatto questa eterocromia poteva lasciare spiazzati ma, una volta fatta l’abitudine, risultava persino affascinante.

-Dai mamma, siamo in ritardo!! Il treno partirà fra poco, non posso certo perderlo! Sono Caposcuola ora!!! E Rose sarà già arrivata!- la esortò un bel ragazzo di diciassette anni, con neri capelli corvini e occhi smerlando, sistemandosi una spilla sul petto.

-Si, Albus, abbiamo capito che sei Caposcuola, ma ci stai facendo venire un attacco d’ansia!- lo rimproverò suo padre, alias Harry James Potter, facendo levitare dietro di sé tre valige mentre si dirigeva a passo spedito, per quanto glielo consentisse la folla di persone ammassata a King’s Cross, verso il binario nove e tre quarti.

-Lily! Lily! Hai perso quetto!-

Una ragazza di all’incirca quindici anni, con lunghi e boccolosi capelli rosso rubino, pelle diafana che il sole non era riuscito a scurire neanche un po’, si tolse un paio di occhiali Gucci, scoprendo così due magnifici occhi violetti, per guardare ciò che Meredith, la sua sorellina, le stava tendendo.

-Grazie- le disse Lily, prendendole dalle manine cicciotte un orecchino di perla che evidentemente le era caduto. Si rialzò lentamente, sotto gli occhi attenti della bambina, che la squadrava. Decoltè Prada nere dal tacco basso, jeans Cavalli stretti, top bianco senza spalline , unghie perfettamente smaltate, pelle perfetta e capelli scomposti ad arte, Lily Potter si apprestava ad iniziare il suo quinto anno ad Hogwarts. Altera come solo lei aveva sempre saputo mostrarsi, era stata seguita dallo sguardo di tutti, appena aveva messo piede in stazione, ma non aveva degnato nessuno di un’occhiata, impegnata a cercare due sole persone in tutto quel marasma di gente. Due persone che non stava trovando.

-Ma dove si saranno cacciate…- borbottò infatti fra i denti e, con perfetto tempismo, venne travolta da qualcosa di caldo e morbido. Questo qualcosa era la sua migliore amica, alias Cassiopea Sofia Malfoy, che la stava praticamente soffocando con i suoi boccoli biondi che il sole aveva schiarito leggermente. Alta per i suoi quindici anni, slanciata, con la pelle dorata, Cassiopea salutò la sua migliore amica con occhi verdemare scintillanti dalla gioia.

-Cassy!!!- Meredith, che aveva sviluppato una vera e propria passione per la bionda Malfoy, reclamò la sua dose di coccole e attenzioni, che Cassiopea le somministrò sollevandola fra le braccia e stampandole due baci al lucidalabbra sulle guanciotte rosee.

-Ehilà, vogliamo fare strage di cuori??- l’apostrofò “Cassy”, alludendo alle belle trecce in cui i capelli mielati di Meredith erano stati acconciati.

-Gliele hai fatte tu, vero?- chiese poi la Malfoy, rivolgendosi a Lily, che annuì in risposta.

-Glorya?- chiese poi la Potter, visto che non c’era nessuna traccia dell’altra sua migliore amica.

-Mmhh…penso di averla vista di sfuggita fra la folla, inseguita da quello zotico scozzese che ha baciato quest’estate- replicò Cassiopea che, messa giù Meredith, le stava aggiustando la gonnellina di jeans.

-Ah allora ci conviene salire…immagino ci vorrà un po’, prima che se ne liberi- commentò sarcastica Lily e poi, stranita, chiese a Cassiopea:

-A proposito di persecuzioni…e Shane??-

La Malfoy si fece rigida di colpo, sentendola nominare il suo Flagello di sempre, e rispose, secca:

-Perché dovrei sapere dove si trova?-

Lily fece un sorrisetto furbo mentre, dopo aver preso le proprie valige per poi appiopparle ad uno del settimo affinché le portasse sul treno, stava cercando con lo sguardo la sua famiglia almeno per rivolgere un blando cenno di saluto.

-Forse perché quest’estate è venuto in Irlanda apposta per vedere te ed è stato preso a pugni e incantesimi da qualcuno?- chiese poi, palesemente ironica, senza specificare il “qualcuno”. Cassiopea agitò la mano fresca di manicure, come a scacciare via quell’osservazione e poi, scorgendo una ben nota chioma corvina, esclamò:

-Oh, ecco Glorya!- e, agguantata anche la Zabini, la soffocò in un abbraccio; Meredith, ancora appesa al braccio della Malfoy, decise di mollarla per attaccarsi alla gonna di lino estiva di Glorya. Quest’ultima, liberatasi di Cassiopea, prese a sua volta fra le braccia la piccola Potter che, godendosi tutte le attenzioni, le passò le braccina paffutelle intorno al collo.

-Così la vizierete!- esclamò Lily, facendo ridere le sue due amiche.

-Ah sì?? E chi è stato a regalarle un vestitino da 500 galeoni per il suo secondo compleanno?- le chiese Glorya, dopo aver stampato sulla guancia di Lily un bacio.

-E chi è che ogni mattina sottopone questo povero angioletto ad acconciature impossibili, sfilate di moda, creme per bambini e quant’altro?- incalzò Cassiopea, mentre Lily si riprendeva Meredith, che appariva molto contenta di venire sballottolata qui e la come una palla.

-D’accordo, d’accordo…avete ragione! Voi iniziate a salire, riporto Meredith ai miei e vi raggiungo- disse poi e, allontanatasi, si diresse verso i suoi genitori; Ginny stava cercando con tutte le sue forze di staccare Brian da James, mentre Harry aiutava Albus a portare i suoi bauli –solo lui poteva riempire un altro bagaglio solo di libri- sull’Espresso.

-Io vado- annunciò Lily, attirandosi la loro attenzione. Posò Meredith a terra, che però rimase a guardarla con occhi da micina, come a dire: “Beh? Non mi dai neanche un bacino?!” Così, dicendosi che quella bambina la stava decisamente addolcendo, le sfiorò una guancia con le labbra, strappandole un sorriso luminoso; salutò velocemente anche i suoi genitori, James e Brian e infine salì sul treno, che decise di mettersi in moto proprio in quel momento, come se avesse aspettato solo lei. Si fece largo fra gli studenti che non avevano ancora trovato posto e aveva quasi raggiunto lo scompartimento dove aveva intravisto Glorya e Cassiopea, quando la strada le venne sbarrata da un alta figura ben conosciuta.

Le previsioni di Lily riguardo a Edward Nott si erano rivelate azzeccate: il suo “amico” –in realtà erano ben quattro anni che si stuzzicavano l’un l’altra in maniera tutt’altro che amichevole- era diventato uno schianto. Alto, muscoloso senza apparire volgare, capelli bronzei che catturavano la luce e due occhi verdi a dir poco ammalianti, Edward le si parò davanti in tutta la sua bellezza.

-Lily, tesoro- la salutò e all’improvviso l’attirò a sé passandole le braccia abbronzate intorno alla sua sottile vita. Lei aprì la bocca come per protestare –tolta Meredith, nessuno aveva il diritto di toccarla senza averle chiesto il permesso- ma una volta che una studentessa le fu passata affianco, Edward la lasciò andare.

-Intralciavi il passaggio- fu la sua inutile spiegazione.

-Certo, altrimenti perché mai avresti dovuto abbracciarmi?- fece Lily ironica e anche abbastanza seccata. Tuttavia Edward le sorrise e così la sua espressione si addolcì giusto un filo.

-Infatti. Ci si vede…- replicò lui, falso come Giuda, e la superò, dopo averle rivolto uno sguardo tutt’altro che casto. Lily era consapevole di essere…maturata. Trenta centimetri in più d’altezza, ventre piatto e una soda prima di seno, costituivano quello che i ragazzi di Hogwarts chiamavano “corpo da stupro”…di cui lei andava piuttosto fiera.

-Edward?- lo richiamò lei.

-Sì?- disse lui voltandosi.

-Va bene che l’occhio vuole la sua parte…ma non esagerare- lo punzecchiò lei, maliziosa, e gli voltò le spalle. Raggiunto lo scompartimento giusto, aprì la porta e vi entrò senza guardare bene chi vi fosse seduto.

-Quell’Edward…al mattino mangia pane e malizia! E ciò lo rende piuttosto…interessante- disse poi, buttandosi su un sedile libero.

-La solita egocentrica- commentò una voce sarcastica che ormai Lily aveva imparato a riconoscere. Seduto accanto a sua sorella, Scorpius Hyperion Malfoy la squadrava con le sue pozze d’argento ghiacciato. Come lei, anche Scorpius era cambiato. Più alto, più muscoloso eppure più sottile, più sexy al contempo più duro, Scorpius era diventato il sogno più o meno proibito di tutta la popolazione femminile di Hogwarts. Irraggiungibile come solo lui sapeva essere, sapeva però scioglierti con una sola occhiata.

-Malfoy, la solita presenza sgradita- lo rimbeccò lei, gelida; spostando lo sguardo, accanto a lui individuò un bel ragazzo moro, con profondi occhi nocciola, che le sorrise.

-Caposcuola Zabini- disse Lily, cortese, in risposta; non poté tuttavia fare a meno di gettare uno sguardo a Glorya, che si ostinava a non guardare suo fratello.

-Siamo d’accordo, allora?- chiese Cassiopea a Scorpius, che annuì senza tuttavia togliere gli occhi da Lily. In quel momento, la porta scorrevole si aprì di nuovo per la seconda volta nel giro di due minuti e Edward fece capolino.

-Eccovi!- esclamò, rivolgendosi ai suoi due amici, -inutile dire che vi stavo cercando-.

-Perché non riesci a vivere senza di noi o per qualche motivo particolare?- chiese Derek, ironico, ma con una certa rigidità della voce.

-Ah, ah! Vi cercavo per riferire che è appena arrivata una strafica da paura…ma se non vi interessa, vado a presentarmi da solo!- replicò Edward, prendendo posto, tu guarda, vicino a Lily. Questa, di colpo interessata, domandò:

-Prego? Strafica da paura? E chi sarebbe?-

-Deve trattarsi di Marìkaa Stewart- commentò Cassiopea disinteressata e, ad un’occhiata di Lily, proseguì: -Americana, di buona famiglia, arrivata qui quest’estate per terminare i suoi studi ad Hogwarts, dato che suo padre, Phil Stewart, noto commerciante di tessuti pregiati, ha pensato che l’Inghilterra fosse un terreno più fertile per i suoi commerci-.

-Ancora non mi spiego come tu faccia a sapere tutto di tutti- osservò Glorya, prendendo per la prima volta parola; Lily, che notava tutto senza guardare nessuno, constatò un certo velo di tristezza negli occhi nocciola solitamente brillanti della sua amica. Derek doveva assolutamente lasciare quello scompartimento.

 

 

                                                       *****

 

-Vedrai, Hogwarts ti piacerà! È assolutamente adorabile!- squittì Sissy Brown, che in teoria stava parlando con Marìkaa Stewart, in pratica blaterava da sola. Aveva agguantato la giovane straniera appena aveva messo piede sull’Espresso e non aveva taciuto da quando il treno aveva cominciato a sferragliare tranquillo fra le campagne inglesi. Le aveva parlato di insegnanti, lezioni, materie, le Case (cercando di far apparire Tassorosso in una luce migliore, approfittando dell’ignoranza della sua interlocutrice) e adesso stava per attaccare con l’argomento: “elite e gente che vale la pena frequentare”, sapendo ovviamente che erano tutte persone fuori dalla sua portata. Infatti, Sissy Brown aveva mantenuto alta la reputazione di sua madre: ragazza frivola, poco portata per lo studio, in cerca sempre di qualche bel giovane con cui farsi vedere in giro (e magari combinare anche qualcos’altro…) era la studentessa più sciocca di Hogwarts, attorniata da amiche del suo stesso spessore intellettuale e sicuramente poteva solo guardare da lontano gente del calibro di Lily Potter.

-Naturalmente potresti avere qualche difficoltà ad inserirti, ma tranquilla!! Ti aiuterò io!!- stava dicendo ora Sissy, incurante del fatto che Marìkaa aveva smesso di ascoltarla all’incirca tre minuti dopo l’inizio del suo sproloquio.

Marìkaa aveva infatti capito all’istante che difficilmente lei e Sissy –o una qualunque delle altre ragazze presenti nello scompartimento- avrebbero potuto essere amiche. Primo, Marìkaa era una ragazza piuttosto chiusa ed introversa, che all’apparenza poteva sembrare superba; in realtà era affetta da quella che lei definiva “riservatezza cronica”. Secondo, non aveva mai visto –neanche nei quartieri più equivoci di Las Vegas- una ragazza più volgare di Sissy. Aveva guardato perplessa l’abbigliamento della Brown, confrontandolo mentalmente con il proprio, costituito da un paio di Converse malandate azzurro chiaro, jeans sbiaditi e una T-shirt dello stesso colore delle scarpe, e alla vista della mini striminzita, del top fantasma e dei sandali di Sissy si era ritrovata a sperare che le altre inglesi si coprissero di più. E terzo, la vocetta acuta di quella tizia le stava facendo venire un gran mal di testa. Per questo motivo, disse, educata:
-Io…dovrei andare in bagno-.

-Ma certo! Vai pure cara!- rispose Sissy, neanche fosse sua madre, e Marìkaa uscì dallo scompartimento piuttosto sollevata. Il corridoio era deserto e ciò la rallegrò: per quanto avesse sempre desiderato essere più estroversa, la solitudine continuava a piacerle molto. Si appoggiò con la fronte al finestrino e guardò prati e campi scorrere placidi. Sospirò, triste. La sua vecchia vita le mancava già e quel treno la stava conducendo sempre più lontana da essa. Aveva pianto, urlato, quando suo padre le aveva annunciato l’imminente trasferimento, ma a nulla era valso. Non sapeva perché non volesse lasciare l’America, dato che a scuola non aveva amici; forse per pura abitudine.

-Tu devi essere la yankee- disse una voce dura, che fece sobbalzare Marìkaa distogliendola dai propri tristi pensieri. Di fronte a lei si trovava un ragazzo biondo, dal viso aristocratico in cui erano incastonati due occhi grigi che fecero sentire subito Marìkaa in soggezione.

-Ehm…sì- rispose Marìkaa, sentendosi osservata.

Non sapeva se fosse bella o meno. Nessuno le aveva mai fatto un complimento, ma non l’avevano mai nemmeno disprezzata. Dal finestrino opaco poteva vedere i folti ricci castani, i grandi occhi celesti, il naso all’insù, le labbra sottili. La bilancia le rivelava che era leggermente sotto peso, la luce del giorno che era troppo pallida. E tutto ciò in quel momento era oggetto dell’esame del ragazzo dagli occhi grigi, che continuava a fissarla. Un rossore imbarazzato tinse le guance chiare di Marìkaa, che si guardò i piedi, timorosa.

Scorpius si stava chiedendo se Edward avesse per caso preso una botta in testa. Quella era la strafica di cui parlava? Ma se sembrava un cerbiatto spaurito capitato per caso nella Foresta Proibita! Era singolare però, nella sua bellezza decisamente non comune. Si accorse che era arrossita e ne dedusse che fosse piuttosto timida.

-Benvenuta in Inghilterra- disse, sfoderando un sorriso che l’abbagliò e lei balbettò un grazie che Scorpius faticò a cogliere. Perplesso, rimase a fissarla, per poi chiederle:

-Quanti anni hai?-

-Diciassette- fu la risposta di Marìkaa e Scorpius si ritrovò a pensare che non li dimostrava per nulla. Constatò, nel giro di mezzo secondo, che se si fosse trattato di qualsiasi altra persona, probabilmente l’avrebbe già demolita con una battuta sarcastica. Stranamente non gli sembrava il caso di mortificare quella ragazza che assomigliava ad Alice nel Paese delle Meraviglie.

-Malfoy! Hai già terrorizzato la nostra new entry?-

Marìkaa spostò lo sguardo sulla ragazza apparsa alle spalle di Scorpius. La prima cosa che pensò guardandola fu: è ricca. Lo si notava dal perfetto taglio dei jeans, dalla minuscola firma sul top, dal suo aspetto curato o più semplicemente dalla sua aria da chi è abituato ad avere tutto e di conseguenza se la tira. Dedusse che ci aveva impiegato ore a sistemare quei boccoli rossi, che avesse perso un intero pomeriggio con l’estemagica per ottenere quelle mani così perfette e che avesse evitato il sole come la peste per mantenere quella carnagione diafana. Da quest’osservazioni le venne il secondo aggettivo con cui definire la modella che aveva davanti: patinata. In ultimo, rimase colpita dai suoi occhi violetti: magnifici all’apparenza, duri nel profondo.

Anche Lily stava osservando Marìkaa; in realtà aveva colto l’occasione di seguire Malfoy –cosa che altrimenti non avrebbe mai fatto neanche sotto tortura- solo per poterla vedere. Immediatamente la catalogò come la classica ragazza della porta accanto, acqua e sapone; fu questo a farle arricciare il naso, oltre allo stato pietoso delle scarpe della ragazza. Scorpius, che ormai conosceva Lily come le sue tasche –che la cosa gli piacesse o meno, era sua compagna di Casa da quattro anni- capì immediatamente, dal modo in cui la Potter squadrava Marìkaa, che l’aveva già classificata come innocua. E decise.

-In realtà no Lilian, riservo il meglio di me a te- replicò Scorpius, ironico; Lily gli rivolse un brillante sorrisino velenoso, prima di avanzare verso Marìkaa.

-Che maleducata! Non mi sono neanche presentata. Lily Luna Potter- le disse, tendendole la mano, che Marìkaa accettò spiazzata. Quella era la figlia di Harry Potter? Del mago che- come aveva letto sui libri di Storia Contemporanea- aveva sconfitto Lord Voldemort?

-Marìkaa Stewart- rispose l’americana, arrossendo.

Lily Potter era esattamente il tipo di ragazza in grado di farla sentire una perfetta nullità.

 

 

                                                    *****

 

Lo Smistamento dei primini si concluse con Lucy Weasley che- in perfetta tradizione –venne assegnata a Grifondoro; la piccola moretta dagli occhi blu –fotocopia di sua madre- si sedette al tavolo dei Grifoni con un sorriso soddisfatto sulle labbra.

-Patetica- commentò Lily, al tavolo di Slytherin, che aveva osservato lo Smistamento piuttosto annoiata, battendo con poca convinzione le mani ad ogni nuovo membro acquisito dalla sua Casa.

-Con chi ce l’hai?- le chiese Cassiopea, che guardava Marìkaa Stewart dirigersi goffamente verso lo sgabello; anche lei sarebbe stata sottoposta al Cappello parlante.

-Con mia cugina- disse Lily, a denti stretti, osservando a sua volta l’americana.

-Ha messo la cravatta male e il suo maglioncino è spiegazzato- commentò Glorya, acida; Lily fece fatica a non mostrarsi stupita per il tono della sua amica. Non che fosse una perla di dolcezza Glorya, ma solitamente era la meno pettegola fra le tre e di rado iniziava a criticare qualcuno senza motivo, al contrario di Cassiopea e Lily. Da questo la Potter si accorse che c’era decisamente qualcosa che non andava.

Dall’altro lato della Sala, Marìkaa Stewart ascoltava ciò che il Cappello le sussurrava con il volto il fiamme, dato che aveva gli occhi dell’intera scolaresca addosso; in particolare aveva notato Lily Potter che non aveva smesso di esaminarla, e quel ragazzo, Scorpius che invece la guardava come se si stesse facendo chissà quali progetti su di lei. Mentre il Cappello Parlante strillava: -Corvonero!- Marìkaa non poteva sapere quanto avesse ragione riguardo i pensieri di Malfoy.

Una volta Smistata anche la Stewart, la cena iniziò, con sommo giubilio di tutti, e l’allegro chiacchiericcio non tardò a diffondersi.  

-A che punto siamo con i preparativi per la festa? Summers, gli alcolici?- disse Lily, in tono di comando, a Melissa. Quest’ultima aveva deciso di ingoiare l’odio profondo nei confronti della Potter in quanto aveva capito che solo cercando di farsela amica avrebbe potuto conquistarsi una posizione decente all’interno di Hogwarts; Lily dal canto suo, perfettamente conscia del fatto che Melissa pur di avere un po’ di popolarità era disposta a fare qualunque cosa, la sfruttava come più le piaceva. Ad esempio Melissa, che aveva conoscenze piuttosto giuste nel campo dell’alcool, era molto utile per il rifornimento in occasione di feste.

-Tutto a posto, li ho messi nel solito luogo- sussurrò Melissa, sapendo che la voce del party non doveva arrivare ad orecchie indesiderate.

-Bene. Lizzie, la lista?- Lily, accantonata Melissa, si rivolse ora ad una ragazza del settimo, tale Elisabeth Kenneth, che aveva il delicato compito di selezionare la gente adatta a partecipare all’evento che si sarebbe tenuto la sera successiva.

-Eccola- le rispose Elisabeth, tendendole una pergamena all’apparenza intonsa; ad un suo colpo di bacchetta, apparve un elenco di nomi.

Lily, insieme a Glorya e Cassiopea, lo scorse con attenzione e di tanto in tanto eliminava qualche nome che non le era gradito.

-Voglio che Marìkaa Stewart venga aggiunta- ordinò quando ebbe finito di leggerla.

Lizzie si limitò ad inarcare un sopracciglio rossiccio, come i suoi ricci, e poi aggiunse con un tocco di bacchetta il nome dettole.

-Per quale motivo hai invitato la sciatta?- chiese Cassiopea, alla quale non era sfuggito nulla dell’aspetto dell’americana. Lily le fece uno strano sorriso, prima di risponderle:

-Devo capire che tipo di persona è…mai sottovalutare le ragazze che sembrano pie e ingenue-.

Cassiopea aggrottò le sopracciglia, perplessa, ma poi decise di lasciar perdere la questione tornando ad occuparsi del suo dolce al caramello.

Il delicato ticchettio di un cucchiaio contro un calice richiamò l’attenzione degli studenti al tavolo delle autorità: Linton, sempre più grassoccio e sbiadito, si apprestava a tenere il solito discorso di benvenuto.

-Bentornati ad Hogwarts. Mi duole annunciarvi che da quest’anno in poi la professoressa McGranitt non potrà più insegnare Trasfigurazione a causa di alcuni problemi di salute. Per questo motivo ho assunto la qui presente professoressa Yung, eccellente conoscitrice delle arti magiche occidentali e non-. Dal fianco di Linton si levò una donnina bassa e minuta, dai tratti orientali che ricevette l’applauso degli studenti con espressione severa, che faceva presagire una rigidità pari se non superiore a quella della cara Minerva.

-Oltre alla professoressa Yung, un’altra figura storica di Hogwarts è purtroppo venuta a mancare. Mi riferisco naturalmente al signor Argus Gazza-. Se Linton si aspettava una qualche forma di commozione per la scomparsa del custode, rimase deluso; dato che nessuno accennava a parlare, proseguì indisturbato.

-Come custode, ho deciso di inserire il signor Chilsom, che prenderà servizio lunedì. Do infine il mio caloroso bentornato a tutti i nostri vecchi insegnanti…- un applauso poco caloroso si levò dai quattro tavoli –e concludo augurandovi un buon anno scolastico. Buonanotte-.

La conclusione, brusca come al solito, autorizzò gli studenti ad alzarsi e a lasciare lentamente la Sala chiacchierando.

Lily, che come tutti gli altri si stava apprestando ad uscire, venne malamente spinta da qualcuno che evidentemente andava piuttosto di fretta. Colta alla sprovvista, perse l’equilibrio, e sarebbe caduta se non avesse avuto alle spalle qualcuno pronto a prenderla.

-Non dovresti indossare i tacchi, se non sai portarli-.

Il suo salvatore non poteva essere altri che Malfoy.

-Un idiota mi ha spinta, Malfoy, e sfortunatamente sono caduta addosso a te- replicò Lily stizzita, sia per il fatto che qualcuno avesse osato spingerla, sia per essere finita proprio fra le braccia di Scorpius, che tra parentesi non accennava a mollarla; teneva infatti ancora le dita intorno ai fianchi di Lily, come per trattenerla. Era la seconda volta nel giro di ventiquattr’ore che qualcuno la stringeva a sé in quel modo, che le piacesse o meno.

-Che sfortuna…- commentò Malfoy, con voce ironica e roca, guardandola negli occhi. Le sue mani parvero a Lily stranamente bollenti, mentre vi poggiava sopra le sue con l’intento di liberarsi i fianchi.

-Già- ribadì la Potter, sciogliendo la stretta. Lily, avendo ormai via libera, si allontanò, sentendosi ancora barcollante per via del piccolo incidente con il maleducato.

O forse per qualcos’altro…

 

 

Spazio Autrice: 

Ebbene, rieccomi! Su questo capitolo non c’è molto da dire, lascio a voi i commenti…che saranno numerosi, vero? (me speranzosa). Perciò, anche a causa dello scarso tempo a mia disposizione (quel flagello chiamato scuola purtroppo è ricominciato…) passo subito ai ringraziamenti: a chi mi ha aggiunta fra preferiti e seguite, a Jacopo25 che mi ha messa fra gli autori preferiti (grazieeee) e a chi ha recensito lo scorso capitolo, ovvero Kalahary, Lady Lynx, Aleu, Hayley_Gin91, emma95, rebby, 979 

Kalahary: tocca anche a me essere ripetitiva, perciò non posso che ringraziarti per la recensione e augurarmi che me ne lascerai altre : ) alla prossima!!!

Lady Lynx: grazie mille per la recensione!!! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, come ormai avrai capito tengo molto alla tua opinione : ) ancora grazie, alla prossima!! 

Aleu: innanzitutto ti ringrazio per la recensione…e poi, come hai detto tu, la nostra Lily non sa che l’aspetta anche se, come vedi, c’è aria di cambiamento sotto quel punto di vista… : ) grazie ancora, alla prossima!

Hayley_Gin91: grazie mille per la recensione!! Si effettivamente Brian e Meredith sono nomi abbastanza comuni ed infatti li ho scelti proprio per quello: volevo che fossero qualcosa di diverso dai soliti nomi del passato…per quanto riguarda invece Lily femminista non saprei, diciamo che lei proietta tutte le sue speranze su Meredith perché vuole che almeno lei, l’unica altra femmina della famiglia Potter, possa scegliere di essere quello che vuole, senza la costrizione delle tradizioni…certo lei la preferirebbe più lontana possibile dallo stereotipo Potter ma qualsiasi cosa Meredith sarà le andrà bene : ) spero di aver risposto in modo esauriente alla tua domanda, ti ringrazio di nuovo tantissimo per la recensione e spero di riceverne altre!! Alla prossima

Emma95: grazie mille per la recensione, è bello vedere che me ne lasci sempre una : ) sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto e mi auguro che questo non sia da meno!!! Grazie ancora, alla prossima!!

Rebby: grazie mille per la recensione, fa sempre piacere trovare qualche tuo commento : ) eh sì in questo capitolo si vede l’attaccamento di Lily a Meredith e viceversa, spero che anche questo ti sia piaciuto!! Ancora grazie, alla prossima

979: devo innanzitutto esprimerti quanto apprezzi ogni volta le tue recensioni, riesci sempre a cogliere esattamente quello che voglio dire…grazie davvero : ) spero ti sia piaciuto soprattutto il pezzo iniziale riguardante Meredith e Lily, ho cercato di far capire quanto Lily si sia affezionata alla sorellina (contrariamente a quanto si aspettava) ma come resti lo stesso quella di sempre. E si, decisamente anch’io apprezzo più i Malfoy dei Potter…non s’era capito, vero? :P ancora grazie per la recensione, alla prossima!!!

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Capitolo 23
*** I hate you! ***


                                                              CAPITOLO 23

                                                                                                               I hate you!

 

 

Shane Burke si stava seriamente domandando perché in quel momento si trovasse appoggiato ad un umido muro del sotterraneo che ospitava la Sala Comune di Serpeverde.

Insomma, erano anni che Cassiopea Malfoy lo respingeva, lo insultava, lo evitava, rifiutava tutti i suoi inviti ad andare ad Hogsmade, non rispondeva alle sue lettere, e- quando quest’estate era andato in Irlanda per lei e si era preso un pugno da suo fratello- si era limitata a dirgli che ben gli stava. Perché si ostinava a perdere tempo con una snob Purosangue, interessata solo a quelli del suo stesso rango e che di certo non si sarebbe mai abbassata a stare con uno come lui? Di certo non era perché non avesse altre ragazze a disposizione. Sebbene non fosse all’altezza di ragazzi come Malfoy e Nott, Shane poteva vantare comunque un certo successo fra le studentesse. Quei suoi ricci castani sempre un po’ scompigliati, gli occhi scuri brillanti, la divisa spiegazzata con la cravatta allentata e quel suo essere buffone sexy gli garantivano un numero non indifferente di conquiste. Ma nonostante questo, la sera di  quel sabato 2 settembre, stava aspettando che Cassiopea uscisse per dirigesi al party che aveva organizzato con Glorya e Lily (che lui detestava nel profondo) sperando che lei lo degnasse di uno sguardo. Non era da lui comportarsi da zerbino-cagnolino –non si sarebbe mai sognato di adottare quest’atteggiamento con altre ragazze- ma quando vide la Malfoy si disse che per averla avrebbe fatto questo ed altro. Era semplicemente divina: slanciata e sottile, il corpo snello fasciato in un abito color cielo dallo scollo quadrato, i biondi capelli sistemati in una ordinata piega, che li faceva assomigliare ad una cascata di puro oro e i bianchi denti che facevano capolino fra le labbra rosate lo mandarono in estasi. Com’era possibile che gli facesse un tale effetto? E come sarebbe potuto andare avanti senza averla al proprio fianco?  Certo, Cassiopea aveva i suoi difetti come tutti: era dannatamente testarda, viziata come una bambina, insensibile nei confronti dei problemi altrui e sapeva essere veramente cattiva, ma nonostante questo, era e sarebbe sempre stata l’unica a tenere il cuore di Shane fra le dita…graffiandolo continuamente. Mentre si avvicinava a lei, a Shane venne in mente un vecchio detto che sua nonna gli diceva sempre, con aria saggia: al cuor non si comanda, figliolo…

-Barbie!- la chiamò, aspettandosi la solita occhiata di fuoco. Infatti: Cassiopea, avendolo riconosciuto, sembrò volerlo incenerire con un solo sguardo.

-Ti andrebbe di venire alla festa con me?- le chiese, strafottente.

Con un notevole autocontrollo, Cassiopea si rivolse a Glorya e Lily:

-Voi andate pure, vi raggiungo subito-.

Rimasta sola con lui, Cassiopea gli rispose, con tono di chi avrebbe voluto sputare fuoco:
-Sono esterrefatta. Tu stai invitando me alla festa che io ho organizzato?-

-Esatto- replicò lui con faccia…di bronzo.

Alla Malfoy stavano per cadere le braccia.

-D’accordo- disse, dopo un attimo di silenzio in cui aveva raccolto tutta la pazienza –generalmente scarsa- a sua disposizione, -ora ascoltami attentamente, perché non lo dirò più.

Io non ti sopporto. Odio il tuo atteggiamento perennemente strafottente, il tuo ostinarti con me, il fatto che tu stia pensando che prima o poi cadrò ai tuoi piedi…beh, non è così! Io detesto il modo ebete con cui sorridi, detesto il tuo seguirmi sempre come un un’ombra, detesto il tuo modo disordinato di vestire, detesto i tuoi capelli che non stanno mai come dovrebbero e detesto persino le tue unghie rosicchiate! Te lo vuoi mettere in testa? Cercati un’altra ragazza! Una Grifondoro magari, che sicuramente adora il tuo modo di fare e che ricambi il tuo amore…è così difficile?-

Shane la fissò, mentre respirava piuttosto affannosamente a causa dell’enfasi che aveva messo nel suo monologo. Era bellissima…terribile, ma bellissima.

-Non posso- rispose alla fine.

-Non posso perché non c’è una cosa di te che a me non piaccia. Mi piace il tuo viso, altero, mi piacciono i tuoi occhi freddi, i tuoi capelli sempre perfetti, mi piace il tuo vestire alla moda, mi piace il modo in cui cammini. Non riesco ad odiarti neanche quando mi parli così, facendomi sentire una perfetta nullità dal sangue Babbano. E non riesco a fare a meno neanche di osservarti sempre, quando so che non mi vedi: a pranzo, mentre mangi il triplo di qualsiasi altra persona, inspiegabilmente mantenendo la linea, quando sei presa dallo studio, quando ridi, con quelle minuscole fossette buffe agli angoli delle labbra, quando osservi qualcosa in vetrina, valutandone la qualità e la modernità…persino quando parli, normalmente, senza cattiveria, con le tue amiche, le uniche persone che si siano meritate il privilegio di vedere il tuo sorriso. Non sai cosa farei, Cassiopea Sofia Malfoy, per poter ricevere anche un solo tuo sorriso. Questo è così difficile da capire, per te?- disse Shane, calmo, anche se il suo cuore batteva a mille. Vedendo che lei non accennava a parlare, le chiese ancora, approfittando di questa rara occasione per dirle tutto quello che pensava:

-E credi sia facile, vederti calpestare continuamente il mio cuore con i tuoi tacchi da dodici centimetri? Credi che non vorrei desiderare qualcun’altra, che non mi faccia soffrire così, respingendomi di continuo? Credi che sia bello, essere ossessionato in questo modo da te da cinque anni? Credi davvero che io possa smettere di volerti? Beh, sai cosa ti dico? Se avessi avuto altra scelta, ti avrei lasciato perdere ma…non è così. Non posso scegliere- concluse, rendendosi conto di aver appena detto la verità. Sapeva, nel suo cuore, che non avrebbe mai potuto amare nessun’altra, se non Cassiopea Sofia Malfoy. La voglia di andare alla festa gli era passata, così le voltò le spalle, lasciandola impalata in mezzo al corridoio, completamente spiazzata.

 

 

                                                     *****

 

Marìkaa Stewart era confusa. Insomma, non le sembrava di aver fatto una buona impressione a Lily Potter, quando si erano incontrate sul treno, eppure ora si trovava davanti allo specchio del Dormitorio di Corvonero, a fissarsi con occhio critico. Quando aveva provato ad indossare dei jeans appena più curati, con una maglietta che aveva giudicato seria e le care Converse, Molly Weasley, sua compagna di Casa nonché cugina della suddetta “Regina”- Marìkaa non faceva fatica a comprendere la ragione di quel nome- l’aveva guardata con tanto d’occhi.

-Pensi di andare a quel party così?- le aveva detto, con tatto. Marìkaa l’aveva guardata perplessa e aveva timidamente fatto sì con la testa.

-Marìkaa…giusto? Non vorrei offenderti ma…ecco, quello non è esattamente l’abbigliamento per una festa organizzata da Lily- aveva proseguito Molly, delicata.

-No…? E cosa dovrei mettere?- le domandò allora l’americana, in crisi. Non sapeva perché, ma sentiva il bisogno di “redimersi” agli occhi della Slytherin, avendo un aspetto decente. E questo la infastidiva, anche: non aveva mai sentito la necessità di cambiare anche solo la più piccola parte di sé stessa per piacere a qualcuno. Un qualcuno che, a quanto aveva sentito dire in quel primo giorno ad Hogwarts, le appariva piuttosto superficiale.

-Non saprei, non sono mai andata a quel tipo di festa…- le stava intanto dicendo Molly e Marìkaa parve di scorgere una nota di tristezza nella sua voce.

-Ma non è tua cugina?-

-Sì…- riecco quella nota nella voce di Molly.

-E non ti ha mai invitato?- ora era Marìkaa ad essere perplessa.

-No…vedi Lily è un po’ particolare, te ne accorgerai. Comunque, se vuoi ti posso prestare questo, se non hai nulla di adatto- rispose Molly, tirando fuori dal suo baule un semplice tubino nero, -dovrebbe andarti, siamo più o meno simili- aggiunse, tendendoglielo.

Aveva ragione: sebbene Marìkaa fosse più sottile della Weasley, bastò un semplice incantesimo per stringere l’abito; Molly le diede anche un paio di scarpe e l’aiutò a truccarsi. Marìkaa le era grata: in America non aveva mai ricevuto simili gentilezze, data la mancanza di amiche.

Così, incoraggiata da Molly e tuttavia ancora piuttosto insicura, Marìkaa uscì dal Dormitorio, un po’ traballante per via dei tacchi alti.

Cinque minuti dopo era seduta su un gradino di una scala che aveva cambiato percorso all’improvviso, a causa di una storta ma non solo…non aveva messo in conto di non saper raggiungere il luogo della festa. Vagamente disperata, si guardò intorno dicendosi che avrebbe fermato il primo studente per chiedergli qualche informazione.

Fortuna volle in quel momento passasse di lì un ragazzo, piuttosto alto, con una chioma corvina scompigliata, in giacca e camicia.

-Ehi!- disse Marìkaa, alzando la voce. Quello si voltò, piantandole addosso due smeraldi.

-Sì?- rispose cortese.

-Ecco io stavo cercando…la Camera del Bisogno…ehm no non si chiamava così…- gli disse, maledicendosi per aver scordato l’invito in stanza. Ma il ragazzo le sorrise, replicando:

-Forse intendi la Stanza delle Necessità-.

-Esatto!- ribatté Marìkaa, sorridendo a sua volta.

-Vieni, ti ci accompagno, anch’io sto andando lì…a proposito, sono Albus Potter- si presentò il ragazzo, aiutandola ad alzarsi, avendola vista piuttosto in difficoltà.

-Potter? Sei anche tu parente di Lily?- domandò Marìkaa, stranita: possibile che in quella scuola fossero tutti imparentati?

-Sì, sono suo fratello in effetti- replicò Albus, nascondendo un sorriso: altrochè figlio dell’eroe dei maghi, ormai lo riconoscevano per la parentela con Lily!

Così, fra una chiacchiera e l’altra, Albus e Marìkaa giunsero insieme in quella che era stata trasformata per l’occasione in una sala in stile Ballo delle Debuttanti. Due scale laterali, in marmo bianco, che conducevano al piano superiore, si diramavano dal pianterreno, decorato in pieno stile Lily Potter: elegante, ricercato, curato; in fondo si trovavano divanetti e sedie, per chi non avesse il dono della danza. La Regina della serata stava chiacchierando con qualcuno vicino ad un tavolo –con una leggera musica di sottofondo- ma quando vide arrivare Marìkaa spostò la sua attenzione su di lei e le si avvicinò.

-Marìkaa…lieta di vederti- l’accolse, con un sorriso tirato mentre registrava ogni più piccolo particolare del suo aspetto con una sola occhiata: vestito preso in prestito, scarsa attitudine a camminare su tacchi, femminilità zero.

-Ehm…grazie per avermi invitata- fu la risposta farfugliata dall’americana, che a sua volta studiava Lily. Impeccabile come sempre: abito dal corpetto grigio perla, stretto, come ad evidenziare il suo decoltè sotto il quale spiccava una rosa, ma dalla larga gonna di tulle, dalle tonalità più scure; vi erano coordinati dei sandali alti, neri, che le si legavano intorno alle caviglie. Aveva il viso truccato quel che bastava, capelli raccolti in uno chignon, dal quale sfuggivano alcuni riccioli, con i quali lei giocava.

-Infondo devi inserirti ad Hogwarts…e quale occasione, se non questa semplice festa?- le stava dicendo Lily, attorcigliandosi una ciocca intorno al dito, con fare distratto. È un’attrice, pensò Marìkaa, che sa come ammaliare il suo pubblico.

-Lily…non mi presenti la tua amica?- intervenne un ragazzo, avvicinatosi a loro.

-Edward, ti presento Marìkaa…Marìkaa, Edward- disse prontamente la Potter, come se fosse la padrona di casa; ed in effetti lo era. Guardando il modo in cui Edward aveva posato con familiarità una mano sul braccio di Lily, a Marìkaa venne da pensare che fra i due ci fosse qualcosa; d’altra parte insieme facevano la loro figura.

-Lieto di conoscerti, Edward Nott- le disse il ragazzo, porgendole una mano, che Marìkaa accettò un po’ imbambolata. Possibile che in quel posto non ci fosse un ragazzo brutto o una ragazza che non somigliasse ad una fotomodella? Facevano dei provini, prima di ammetterti ad Hogwarts? Ma osservando l’ambiente intorno a sé, Marìkaa capì che probabilmente la gente mediocre non era stata invitata. Per la seconda volta, si chiese perché Lily la volesse lì.

Cercò di chiacchierare senza balbettare con i due e ci stava quasi riuscendo, quando il ragazzo dagli occhi grigi del treno fece il suo ingresso. Era elegante: pantaloni neri dal taglio perfetto, camicia candida con i primi due bottoni sbottonati, che facevano intravedere il collo, giacca scura aperta sul davanti. E, naturalmente, oltre ad essere elegante, era dannatamente bello: capelli biondo chiaro appena più lunghi sul davanti, occhi che sapevano catturati anche mentre non ti stava guardando, labbra sottili eppure piene…con suo sommo imbarazzo, Marìkaa si immaginò come sarebbe stato baciarle. Appena ebbe formulato quel pensiero, avvampò. Insomma! Lei non era il tipo di ragazza che faceva pensieri poco puri su un ragazzo appena conosciuto, che per di più le sembrava il classico tipo bello e maledetto che tutte adorano, dunque pieno di sé!

-Aaaah…abbiamo la nostra yankee, qui- disse Scorpius Malfoy, raggiungendo Edward e Lily.

-Non credo di essermi presentato ufficialmente…Scorpius Hyperion Malfoy- aggiunse poi, tendendole una mano.

-Marìkaa Stewart- rispose l’americana, accorgendosi con orrore che la sua voce assomigliava al pigolio di un pulcino bagnato….e che soprattutto il suo cuore stava pompando il triplo del sangue necessario.

-Mia sorella?- Scorpius si rivolse ai due; Edward fece spallucce, ma Lily rispose:

-Credo si stia accapigliando con Shane Burke-.

Malfoy strinse impercettibilmente le labbra, al nome del Grifondoro. Possibile che non avesse ancora recepito il concetto? Doveva forse usare una qualche Maledizione Senza Perdono, affinché capisse che Cassiopea non era alla sua portata?

-Piuttosto…Derek?- disse a sua volta Edward.

-Con Glorya- fu la risposta di Scorpius e questa volta fu Lily ad irrigidirsi. In quel mentre, il volume della musica passò da soft a “a palla”, segnalando così l’inizio della festa; le luci si abbassarono e l’elite di Hogwarts si riversò in pista.

-Ti andrebbe di ballare?- chiese galantemente Edward a Marìkaa, la quale pur possedendo la grazia di un ippopotamo che si lava nel fiume, fu costretta ad accettare per buona educazione.

Lily rimase ferma invece, ad osservare la sua opera: tutto era perfetto, come lei l’aveva predisposto.

-Cosa succede fra quei due?- domandò Scorpius, socchiudendo gli occhi come faceva quando qualcosa gli sfuggiva.

-Mmh…mi sembra stiano ballando- rispose Lily, credendo si riferisse ad Edward e Marìkaa.

-Intendevo fra Glorya e Derek!- ribatté Scorpius, seccato per il fatto che lei non avesse colto al volo. La Potter, risentita, lo rimbeccò:

-Scusa tanto se non sai mettere un soggetto, un verbo e un predicato che diano senso logico alla frase!-

-Mi inchino di fronte alla sua intelligenza, o mia Regina!- fu la rispostaccia di Scorpius.

Inutile: dopo cinque anni, eccoli ancora lì a beccarsi come due bambini.

-E fai bene, cos’altro potresti fare con me, se no?-. Lily non era da meno quanto a veleno. Scorpius le piantò addosso le sue pozze d’argento, e avvicinandosi in un lampo a lei, disse, con voce estremamente bassa:

-Questo-.

 Prima che Lily potesse rendersene conto, le passò le braccia forti intorno alla vita, attirandola a sé; si chinò su di lei e le soffiò del fiato caldo sul collo, che le fece scendere brividi lungo la schiena, prima di deporvi un unico bacio. L’uno poteva sentire il battito del cuore dell’altro, stretti com’erano finché…

-Lasciami immediatamente- disse lei fredda e perentoria, ma Scorpius si limitò a scostarla leggermente da sé, affinché potessero guardarsi negli occhi.

-Perché? Ti infastidisce che io ti tocchi, temi che possa sciupare la tua bellezza sfiorandoti? Non sei fatta di marmo, Lily Potter…- le sussurrò, ad un centimetro dal suo viso e, come a confermare la veridicità delle sue parole, le passò le labbra su una guancia candida. La sentì irrigidirsi contro di sé e avvertì delle unghie piantate sui fianchi, con forza.

Ma un inaspettato sorriso spuntò sul volto di Lily:

-Neanche tu, Scorpius Malfoy…- e passò delicatamente con le dita dalla schiena al braccio, dal braccio alla nuca, dalla nuca ad una guancia e dalla guancia passò alle labbra, che sfiorò impercettibilmente. Lui le schiuse, guardandola con sfida, come a dirle: osa Lily Potter, osa…

Fu lei a cedere, rompendo ogni contatto fra loro.

-Ti brucerai con il fuoco, Lilian, se non stai attenta- l’avvertì Scorpius, prima che lei sparisse in mezzo alla folla.

 

                                                       

                                                 *****

-Cosa vuoi, Derek?-

Glorya Zabini, splendida nel suo abito color champagne dallo scollo generoso sulla schiena, fissava impaziente suo fratello, Derek Zabini, anch’esso perfetto nel suo abito elegante.

Appena l’aveva intravista in sala, Derek l’aveva quasi presa di peso e trascinata fuori, con somma irritazione di Glorya.

-Secondo te cosa posso volere, Glorya?- rispose lui, secco, enfatizzando il nome della sorella, come se fosse un’estranea. E ormai lo era diventata…

-Dimmelo tu, visto che non ti sei degnato di parlarmi per quattro anni ed ora mi trascini fuori di peso, ignorando completamente la mia volontà- ribatté lei, altrettanto dura.

-Certo, perché invece tu da quando hai preso quell’assurda decisione ti sei forse degnata di parlarmi?-

-Mi hai fatto chiaramente capire che non ti interessava sapere le mie ragioni- gli ricordò Glorya ironica.

-E infatti non mi interessano neanche ora. Ti volevo solo comunicare che nostra madre è finita in ospedale- le disse Derek, tendendole il biglietto mandatogli dal San Mungo poche ore prima.

Glorya inarcò un sopracciglio, senza prenderlo.

-E allora?-

-Allora?! È pur sempre tua madre, Glorya!- esplose Derek, sempre più incazzato per l’indifferenza che sua sorella mostrava.

-Ha smesso di essere mia madre quando mi ha spaccato un labbro nel momento in cui le ho comunicato che avrei vissuto da papà. Ha smesso di essere mia madre quando mi ha chiamata puttanella da quattro soldi dopo avermi vista baciare un ragazzo. Ha smesso di essere mia madre quando ha dato fuoco a tutti i miei vestiti prima che mi trasferissi. Ha smesso di essere mia madre da quando ti ha Cruciato la prima volta. Lysa Stanford non è mia madre- rispose Glorya, pacata, con il bel volto inespressivo.

-Ah sì? E chi ti fa ora da madre?- chiese Derek ironico, -Blaise forse?-

-Non ho bisogno di una madre, ho imparato a far senza Derek. Dovresti fare anche tu così- gli suggerì Glorya, con finta saggezza.

-Davvero, dovrei fare anch’io come te, correre da quello che chiami padre, a farti riempire di abiti e galeoni, dimenticandomi che è stato lui far impazzire mia madre, a tradirla? Cancellare gli anni in cui non c’è stato, i compleanni dimenticati, i regali comprati dalle segretarie, gli abbracci mai ricevuti? Dovrei far finta che sia un padre meraviglioso?- inveì Derek, sempre più fuori di sé.

-E io dovrei dimenticare le ossa rotte, i tagli, i lividi, le Maledizioni Senza Perdono, le centinaia di bottiglie d’alcool che abbiamo buttato, lei ubriaca, lei folle? Mi dispiace, ma non posso. Blaise non è il padre migliore del mondo, ma non urla, non mi picchia, non mi insulta semplicemente perché la sua vita non è andata come voleva, non scarica su di me le sue frustrazioni!  Sei tu il folle Derek, tu che continui a giustificarla, a credere che le cose cambieranno, che smetterà di prendersela con te…credi che non abbia notato ogni ferita che ti è stata inferta da lei? Stalle ancora vicino, e di te non rimarrà nulla- disse Glorya, calma tanto quanto il fratello era arrabbiato. Fece per andarsene, quando lui le urlò:

-Sei una vigliacca!-

Si voltò a guardarlo, prima di rispondere, con un sorrisetto:

-Meglio viva e vigliacca, che martire e morta-.

 

 

                                               *****

 

Erano le quattro del mattino e Lily camminava lentamente, sola, con le scarpe in mano, per la scuola deserta; inutile far finta che dopo una serata passata a ballare i piedi non le dolessero.  Ora che la festa era finita e tutti erano tornati nei propri letti, Lily poteva permettersi di scendere per un solo attimo dal suo piedistallo, camminando scalza, incurante del freddo marmo sotto i piedi. Non sapeva dove fossero Glorya e Cassiopea: la prima, probabilmente avendo litigato con Derek, non era più tornata al party, mentre la seconda dopo essersi presentata e aver raccontato della lite con Shane aveva dichiarato di essere troppo arrabbiata per poter rimanere. Così ora Lily tornava al Dormitorio in solitudine, beandosi del silenzio attorno a lei.

Le piaceva Hogwarts addormentata, forse perché per pochi istanti non doveva essere sotto gli occhi di tutti impeccabile e perfetta, forse perché poteva, di tanto in tanto, scoprirsi.

…Ti brucerai con il fuoco, Lilian, se non stai attenta…

Sì, brucerò con il fuoco Malfoy, se ti permetterò ancora di avvicinarti così al mio corpo, di sfiorarmi come se fossi tua…ma brucerai anche tu con me.

 

 

 

Spazio autrice:

Salve!!

Questa volta sono stata super veloce…ehm…confesso di aver avuto già il capitolo pronto ^_^

Beh, cosa dirvi su questo capitolo… l’unica cosa che vorrei sottolineare, anche se penso si sia capita, è che Lily ogni tanto si permette di provare emozioni, pur nascoste che siano, come una normale ragazza di certo non immune al fascino di uno come Scorpius (…o di Edward?) e che a volte desidera lasciarsi andare, anche osare…ma che alla fine rimane sempre se stessa. Okay, rileggendo mi accorgo che non si capisce molto cosa intendo, ma nei prossimi capitoli cercherò di esprimere meglio questa sua personalità multipla (che sembra molto una malattia psichiatrica). Bene, detto questo ringrazio chi mi ha aggiunta alle preferite e alle seguite, chi legge senza commentare e chi invece mi lascia recensioni che apprezzo sempre davvero tanto e cioè: Lady Lynx, Rebby, Sunflower_,Kalahary, Aislin, Le_Tre_Sclerate e 979:

Lady Lynx: tu hai capacità veggenti? No, perché fra Marìkaa e Albus effettivamente qualcosa succederà…! Sì Lily è odiosa, ma il fatto è che ama esserlo ^_^

Non scusarti per la brevità della recensione, per la quale ti ringrazio, per me è già tanto che tu me ne abbia lasciata una…grazie davvero! Alla prossima

Rebby: grazie per la recensione!!! Come vedi Scorpius ha fatto una piccola breccia nel cuore di Lily…spero ti sia piaciuto il pezzo su di loro : ) per rispondere alla tua domanda sì, Lily ha avuto delle storie, ma le inserirò più in là magari con dei flashback…ancora grazie per la recensione, alla prossima!!

Sunflower_: ciao!!! Mi ha fatto molto piacere trovare la tua recensione, non me l’aspettavo!! Grazie grazie grazie!!! Ho detto grazie, vero? In realtà non so bene cosa risponderti, se non che a) forse Blaise si salverà dalla tua ira (che sarebbe terribile, ne sono certa!!) come il povero James che l’ha scampata per un pelo, b) Edward aspetta da anni di mettere le mani su Lily, si farà avanti vedrai… sempre che Scorpius non lo freghi :P c) Marìkaa forse senza volerlo combinerà non pochi disastri, credo odierai anche lei ed infine Lily…ovviamente non smette di atteggiarsi, ma in questo cap l’ho fatta giusto un filo più umana, spero ti sia piaciuta. Ti ringrazio in particolare per i complimenti sul mio modo di scrivere, che davvero ho apprezzato tantissimo…grazie : ) okay, ora concludo, spero di trovare entro questo secolo un’altra tua recensione…scherzo, recensisci quando vuoi e puoi, non farti problemi : ) alla prossima! 

Kalahary: grazie per la recensione!!! Inutile dire che l’apprezzo moltissimo, vero?  Spero che il pezzo su Lily e Scorpius ti sia piaciuto, decisamente qualcosa si è smosso…ti ringrazio anche per il complimento sul mio modo di scrivere, è bellissimo sapere che a qualcuno piace : ) alla prossima, ancora grazie!! 

Aislin: davvero, le tue recensioni mi lasciano stupefatta (nel senso buono ovviamente). Cogli perfettamente ciò che intendo dire, il modo in cui vorrei mostrare le cose, anche se spesso non ci riesco…Grazie!! Spero di aver aggiornato abbastanza in fretta e che Glorya ti sia piaciuta, come nei capitoli passati : ) ti ringrazio anche per il modo accurato in cui commenti, mi fai notare cose di me stessa che non pensavo ci fossero e questo non può che essere positivo…di nuovo grazie!! Lo so sono ripetitiva, ma non ci posso fare nulla, sono davvero contenta per i tuoi commenti…alla prossima!! 

Le_Tre_Sclerate_The_Best: grazie mille per la recensione, non preoccuparti se non recensisci sempre, l’importante è che la storia ti piaccia : ) spero di essere stata abbastanza veloce ad aggiornare e che mi dirai cosa te ne pare di questo capitolo…ancora grazie mille, alla prossima!! 

979: ciao ale!!! Grazie mille per la recensione, trovarne una tua è sempre un piacere… : ) come vedi la nostra Lily vacilla un po’ sotto le mani di Malfoy, ma anche lui non è di certo indifferente a lei…che si sciolgano a vicenda? E anche qui Marìkaa –che tu guarda non è insensibile a Malfoy- e Lily continuano a studiarsi, anche perché è per questo che Lily l’ha voluta alla festa…per ora c’è quiete…la classica prima della tempesta : ) ancora grazie, alla prossima!

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Capitolo 24
*** Kiss ***


                                                                                                        CAPITOLO 24

                                                                                                               Kiss

 

-E te ne sei andata? Non gli hai lanciato neanche una piccola maledizione?-

Lily Potter non riusciva a credere a ciò che Cassiopea Malfoy le stava raccontando fra un sorso di succo di mela e l’altro, quella mattina a colazione. Era il primo giorno di lezioni e le tre Slyhterin sarebbero state molto più depresse se il pomeriggio precedente non fosse circolato il seguente avviso: “Tutti gli studenti del quinto anno e del settimo anno sono pregati di fermarsi in Sala Grande lunedì 4 settembre, causa avviso generale”. Così ora se la stavano prendendo piuttosto comoda, fra racconti del sabato sera e supposizioni per l’avviso che avrebbero ricevuto da lì a poco.

-Ti giuro che non sapevo cosa fare!! Completamente paralizzata!- esclamò la Malfoy, sotto lo sguardo scettico delle due amiche.

-Mmh…io un incantesimo sulla schiena gliel’avrei fatto comunque…- commentò Glorya, guardando l’amica come in cerca di qualche sintomo. Cassiopea che non gliela faceva pagare in qualche modo? Non stava bene!

-Sì, ma se ci fossi stata tu al mio posto non so mica se avresti avuto i riflessi pronti…- la rimbeccò Cassiopea, punta sul vivo.

-Guarda che stai parlando con Miss Granito, a momenti si batte a duello con suo fratello e non dice nulla!- osservò Lily, che non aveva ancora iniziato a mangiare, alludendo al litigio fra Glorya e Derek, di cui la Zabini non aveva detto nulla a nessuno.

-Ecco appunto…parliamo di questo. Cosa voleva Derek?- incalzò Cassiopea, un filo apprensiva: sapeva che i rapporti fra i due Zabini erano ormai freddi da tempo e che le uniche volte in cui parlavano finivano per litigare.

Glorya fece spallucce, continuando a masticare lentamente il suo toast alla marmellata di ciliegie; solo quand’ebbe finito si degnò di rispondere:

-Voleva che io andassi a trovare Lysa in ospedale…credo che si sia sentita male sabato pomeriggio, sul tardi. Io mi sono rifiutata e così abbiamo iniziato a discutere delle solite cose…-

Lily e Cassiopea tacquero: qualsiasi cosa avesse detto o fatto Glorya, loro sarebbero sempre state dalla sua parte; inoltre era più che comprensibile che non volesse andare a trovare sua madre, dopo tutti i trascorsi. Allo stesso modo se avesse deciso di andare a farle visita, l’avrebbero accompagnata senza battere ciglio.

-E comunque…- passato l’attimo di tristezza, Glorya aveva recuperato il suo solito buon umore, -ho saputo che una certa rossa ha ballato con un certo Malfoy…- insinuò la mora, con un luccichio negli occhi.

-Non abbiamo affatto ballato! C’è stato solo un momento di…ecco…contatto- ribatté subito Lily, con più veemenza di quanta ne usasse di solito; fu questo a far insospettire la Malfoy e la Zabini.

-Ah sì? Eppure a me invece hanno riferito che c’è stato anche un bacio…- proseguì Cassiopea, stravolgendo la storia giusto per far incazzare ancora un po’ Lily.

-Un bacio?! Assolutamente no! Scorpius ha solo osato sfiorarmi la guancia…- si difese Lily, dicendo per altro la verità.

-Scorpius? Uh,uh! Da quando siamo passate dal cognome al nome?- domandò Cassiopea, divertita.

-Aah…siete impossibili!- sbuffò Lily, roteando gli occhi.

-No, tu sei impossibile! Guarda che i ragazzi non trasmettono la Spruzzolosi…se li baci, non ti ammali!- la rimproverò Glorya, riferendosi al fatto che Lily parlasse di baci come se si trattassero di malattie particolarmente contagiose e mortali.

-Lo so benissimo questo…infatti non ho mai detto di non aver baciato qualcuno- disse Lily, calma, prevedendo già la reazione delle due amiche…

-Cosa!?!?!?!??!-

Appunto. Cassiopea rischiò di soffocarsi con il succo di mela, mentre Glorya lasciò cadere la caraffa con cui si stava riempiendo la tazza, allagando il tavolo.

-Hai baciato qualcuno e non ce l’hai detto?! E poi sarei io Miss Granito!- questa era la Zabini, completamente sbalordita.

-Ma…chi? Come? Dove? Perché?- questa invece era Cassiopea, ovviamente interessata ai dettagli.

-Quante domande…- commentò Lily, blanda.

-Lily Luna Potter hai esattamente tre secondi per raccontarci tutto di questo maledetto bacio, altrimenti finirai in pasto ad uno Schiopodo Sparacoda che non mangia da un anno!- la minacciò Cassiopea, con espressione molto seria.

-D’accordo, d’accordo! Come siamo violente…-

 

Lily stava tentando disperatamente di chiudere la sua valigia. Aveva decisamente acquistato troppi abiti durante le molte visite ad Hogsmeade effettuate in quel quarto anno ed ora, dovendo necessariamente fare i bagagli in vista del ritorno a casa per le vacanze estive, aveva qualche piccola difficoltà a far stare tutto nei tre bauli che si era portata. Stava pensando seriamente di saltarci sopra quando una voce la distrasse dai suoi machiavellici piani riguardati i suoi bagagli:

-Cassiopea? Scorpius vuole sape…-

Edward Nott si bloccò a metà della frase: una quattordicenne Lily Potter gli stava davanti praticamente mezza nuda. Indossava una sottile canottiera bianca, senza reggiseno, che metteva sin troppo in evidenze le curve del seno che le stava crescendo, così come il fondoschiena fasciato in un paio di short grigi risaltava in modo davvero poco casto; poteva così vedere le gambe, sottili e aggraziate, un filo di ventre piatto lasciato scoperto dal top, la nuca che faceva capolino fra i capelli legati…

-Edward! Cercavi Cassiopea?-

Lily intanto si era voltata, beccandolo in pieno a squadrarla; infatti un sorrisino malizioso le distendeva le labbra mentre gli poneva la domanda.

-Io…ecco…dunque…sì, cercavo Cassiopea…Scorpius le deve chiedere…qualcosa- rispose lui, esitante e abbastanza rosso in viso. Era abituato ad una Lily sempre molto…vestita, ecco. Non si aspettava certo di trovarsela nell’abbigliamento che evidentemente utilizzava quando era in stanza. Effettivamente faceva piuttosto caldo lì dentro…o era una sua impressione?

-È in biblioteca- gli disse Lily, ancora sorridente.

-Chi?- Edward non ricordava perché fosse andato nel Dormitorio femminile, a dirla tutta.

-Cassiopea! Cercavi lei no?- esclamò la Potter, ora seriamente divertita. Aveva naturalmente imparato a cogliere certi tipi di sguardi, e quello di Edward lasciava ben poco all’immaginazione…

-Sì, giusto…ma può aspettare. Ti serve una mano?- replicò Edward, spostando lo sguardo sulla valigia di Lily, che giaceva completamente aperta sul suo letto; ovviamente stava cercando di recuperare la sua solita compostezza.

-A dire il vero sì, non riesco proprio a chiuderla…- gli rispose Lily, in tono da damigella indifesa. Sperava che Edward l’aiutasse, sia perché si immaginava seriamente a ricorrere alla magia oscura per risolvere il problema, sia perché le era venuta voglia di giocare un po’ con gli ormoni dello Slytherin…

-Nessun problema possiamo usare…-

-Non c’è nessun incantesimo che possa esserci utile. Ci ho già pensato io- lo bloccò Lily, mentendo, -mi sa che dovremo chiuderla con la forza- aggiunse poi, pensosa. Prendendola in parola, Edward si mise davanti al baule dispettoso e facendo forza sulle braccia, tentò di ricongiungere le due parti. Notando che, pur con tutta la buona volontà, non stava ottenendo successo, Lily pensò di aiutarlo. Si mise così di fianco a lui, con le braccia che si sfioravano, a spinse a sua volta. Il baule, evidentemente seccato per tutta quelle pressione, esplose letteralmente, spedendo all’aria sia tutti gli indumenti contenuti sia Edward e Lily, che caddero uno sopra l’altro.

Edward guardò Lily, sentendola sotto di sé in tutta la sua pienezza. Gli occhi violetti lo fissavano, come in attesa di qualcosa…lo stesso qualcosa che Nott desiderava fare da quando aveva visto Lily per la prima volta, con il Cappello Parlante in testa.

Lily guardò Edward, immobilizzata sotto di lui dal suo peso. Sentiva il calore del suo corpo, il suo respiro caldo sul viso e…lo sguardo inevitabilmente le cadde sulle labbra, belle e piene.

Accadde così. Lentamente Edward si chinò su di lei sino a colmare la distanza, sino a catturare la bocca di Lily con la sua, unendo le labbra in un bacio che sapeva di lamponi e di sigarette, di estate e di passione. In un bacio che si fece da subito meno dolce eppure non meno bello.

Edward le passò una mano fra i capelli, come ad avvicinare maggiormente il viso di lei al suo, in un tentativo di approfondire ancora di più quel bacio che lo stava mandando letteralmente in estasi. La reazione di Lily non si fece attendere: accarezzò leggera la nuca di Edward per poi premere, premere…solo quando sentì l’eccitazione di lui contro il ventre, pensò di staccarsi.

Erano entrambi senza fiato e spiazzati. Edward perché non avrebbe mai e poi mai immaginato che la fredda e distaccata Lily Potter potesse essere così passionale, mentre Lily era rimasta stupita dal suo stesso corpo. Si era più volte figurata il suo primo bacio come qualcosa di veloce e sfuggente, conscia di non essere il tipo di ragazza che si fa prendere dal momento e pensava che anzi le avrebbe dato fastidio essere così vicina ad un’altra persona e invece…le era piaciuto. Indubbiamente Edward era un bravo baciatore ma…non si sarebbe mai aspettata che sarebbe andata così.

-Dobbiamo…- Edward si schiarì la voce, roca, -rifare tutto da capo, penso- concluse, indicando i vestiti sparpagliati a terra.

-Penso di sì- concordò Lily, recuperato il suo solito self-control. Così, ancora un po’ disorientati per l’accaduto, riempirono il baule in silenzio.

 

-Hai dato il tuo primo bacio ad Edward Nott?!- esclamò Cassiopea, appena Lily ebbe finito di raccontare.

-Non è evidente?- ribatté Lily retoricamente.

-E poi? Cosa è successo?- chiese Glorya, che aveva seguito tutto il racconto con il fiato sospeso.

-Poi nulla…sono iniziate le vacanze ed eccoci qui- concluse Lily, spiccia; non le piaceva parlare di certe esperienze, forse per riservatezza, forse per imbarazzo.

-Nulla? Nessun contatto, niente lettere…nulla di nulla?- indagò Cassiopea, perplessa; considerando che Edward era cotto di Lily sin dal primo anno, era strano che non l’avesse cercata durante le vacanze.

-Mmmh sì…qualche lettera me l’ha mandata, ma non ho risposto- replicò Lily, pensosa.

-E perché?- chiese Glorya che pur non essendo la ragazza più romantica del mondo, pensava che un bacio non dovesse cadere così nel vuoto.

-Ci siamo baciati, mica abbiamo fatto un contratto prematrimoniale!- spiegò Lily, come se fosse ovvio. Cassiopea stava per ribattere qualcosa, ma la loro attenzione venne attratta dal Preside Linton che, alzatosi dalla sua postazione al centro del tavolo degli insegnanti, aspettava che gli studenti del quinto e del settimo rimasti in Sala la smettessero di ciarlare.

-Sarò breve e coinciso, di modo da non sottrarre troppo tempo alle lezioni giornaliere- esordì Linton, brusco come al suo solito, -io e il corpo insegnanti abbiamo deciso di offrirvi una grande opportunità per i vostri studi, in vista degli esami che dovrete sostenere alla fine di quest’anno. Come ben saprete sia i G.U.F.O che i M.A.G.O sono prove impegnative, che necessitano di una preparazione accurata e per aiutarvi a superare al meglio ciò che vi aspetta, ci siamo accordati con il Saint Patrick Magic College di San Francisco, per uno scambio interculturale- spiegò il preside, e come previsto si scatenò un putiferio. Gridolini eccitati da parte delle ragazze, commenti scurrili su ciò che avrebbero fatto alle studentesse statunitensi da parte dei ragazzi e giubilio in generale furono le reazioni che Linton ottenne.

-Lo scambio…- disse, ottenendo immediatamente silenzio, -riguarderà tutti voi e avrà una durata di tre mesi circa. La partenza è prevista per lunedì 1 ottobre e soggiornerete al Saint Patrick fino all’inizio delle vacanze natalizie. Spero vi rendiate conto che si tratta di un occasione per conoscere una nuova cultura, incantesimi e pratiche magiche a noi poco note, se non del tutto sconosciute e che non state di certo andando in campeggio. Le vostre famiglie sono state già avvisate ed hanno accolto di buon grado l’iniziativa. Grazie dell’attenzione- concluse Linton, conscio che per una volta gli studenti l’avevano ascoltato con totale attenzione.

-Uno scambio…- commentò Cassiopea pensosa, mentre si dirigeva a Incantesimi con gli Slytherin e i Ravenclaw del quinto.

-Mi sembra una buona cosa, infondo sarà interessante vedere altre realtà magiche- disse Glorya, che vedeva in questo scambio anche un modo per allontanarsi dalla sua vita.

-Già…e poi, ci pensate ai negozi?!- domandò Lily, con un luccichio quasi maniacale negli occhi, trasmettendo entusiasmo anche alle altre due. Quello che non sapeva, era che in America avrebbe trovato qualcosa di più di qualche capo griffato.

 

 

                                                    *****

-Mi stai dicendo che hai baciato Lily Potter alla fine dell’anno scorso-.

Scorpius Malfoy, Edward e Thomas Nott, che la crescita non aveva affatto migliorato, e Derek Zabini stavano trascorrendo un’ora buca (cosa che rendeva il primo giorno di lezioni meno traumatico) sotto il tiepido sole di settembre, all’ombra di un grande faggio.

Derek aveva appena finito di raccontare le sue varie avventure estive –ogni anno facevano il resoconto delle varie conquiste, come una specie di rito propiziatorio- ed era ora arrivato il turno di Edward. Non sapendo a cosa stava andando incontro, il bel Nott aveva descritto per filo e per segno quanto avvenuto nel Dormitorio femminile di Slytherin a inizio giugno, esaltando il bacio con Lily come la cosa più paradisiaca che gli fosse mai successa.

Thomas l’aveva guardato ingrugnito come al solito, nascondendo la gelosia sotto la consueta espressione maligna, mentre Derek aveva esclamato tutto orgoglioso di essersi sempre aspettato che fra loro due prima o poi sarebbe accaduto qualcosa. La reazione più strana era stata tuttavia quella di Scorpius, che l’aveva guardato senza battere ciglio, prima di formulare quella che sembrava più un’affermazione che una domanda.

-Sì- rispose lentamente Edward, chiedendosi se per caso Scorpius avesse preso un’insolazione talmente forte da ritardargli le facoltà cognitive.

-E che lei non ti ha respinto- disse ancora Scorpius.

-Sì…- ripeté Edward, che stava iniziando a preoccuparsi. Insomma, non era normale…

Lo sguardo di Scorpius divenne puro ghiaccio. Così tagliente che Edward vacillò sotto la potenza di quegli occhi solitamente amichevoli con lui.

-E da quando sei così in confidenza con lei?-

Ci mancò poco che a Edward- così come a Derek e Thomas- cadessero le braccia.

Dove diavolo era stato Scorpius in tutti quegli anni, quando Edward ci provava spudoratamente con Lily, sotto gli occhi di tutti, assecondandola in ogni suo desiderio, cercando di conquistarsi la sua stima e la sua attenzione? Aveva avuto per caso il prosciutto nelle orecchie, ogni qual volta Nott diceva che Lily si stava facendo sempre più bella, che stava solo aspettando l’occasione giusta per farsi avanti con lei?

-Scorps, stai bene? Non sembri tanto in te…- osservò giustamente Derek, scrutando con occhio critico l’amico.

-Certo che sto bene, perché non dovrei star bene? Ti sei fatto Lily Potter, mica mia sorella- rispose Scorpius, sin troppo tranquillo. C’era decisamente qualcosa che non andava.

-Sembri in stato di shock- replicò Edward, perplesso.

-Shock? Ah, ah! Shock…che stronzata- rise Scorpius, tutt’altro che allegro o sarcastico come al suo solito. Detto questo, si alzò, lasciando gli amici totalmente stupefatti, e si allontanò fischiettando un motivetto stonato.

-Quale diavolo di spirito si è impossessato del corpo di Scorpius Malfoy?- domandò Derek esterrefatto, osservando la schiena dell’amico che si allontanava.

 

 

                                                   *****

Albus Severus Potter si sentiva stranamente felice. Non che generalmente non fosse un ragazzo allegro e di buona compagnia ma quella mattina, nonostante ci fossero molte cose che avrebbero potuto metterlo di cattivo umore, si sentiva molto molto felice. Non sapeva neanche lui da dove gli venisse quella contentezza eppure si svegliò –e trascorse tutto il resto della mattinata- sorridendo.

-Hai tracannato per sbaglio una Felix Felicis?- gli domandò Rose Weasley, guardando il sorriso ebete del cugino, quando si sedettero a pranzo e Albus iniziò a decantare le lodi del cibo.

-Perché?- le domandò lui, seriamente perplesso.

-Perché?! Sono quattro ore che sorridi senza farti venire una paralisi facciale!- esclamò lei in risposta. Anche Rose era cambiata negli anni: aveva imparato a definire i suoi ricci cespugliosi, aveva perso qualche chiletto e aveva deciso di non farsi più accompagnare da sua nonna a fare shopping. Non che fosse cambiato moltissimo nella sua vita sociale, ma almeno aveva avuto qualche appuntamento in più. Nonostante questo rimaneva la solita acida so-tutto-io.

-Davvero? Non me ne sono accorto!-

Rose, spalancando gli occhi, decise di lasciarlo perdere e tornare a concentrarsi sulle ridotte quantità di cibo nel suo piatto. Dal canto suo Albus sapeva cosa lo rendesse così di buon umore: Marìkaa Stewart. Sebbene la conoscesse da poco più di tre giorni, Albus sentiva che lei era diversa da tutte le altre ragazze che ci avevano provato –inutilmente- con lui in tutti quegli anni, attratte solo dal suo nome e dalla fama di suo padre. A parte il breve ballo con Nott, Marìkaa ed Albus avevano trascorso tutto il resto della serata seduti a chiacchiera, incuranti della musica alta. La domenica pomeriggio erano stati per tutto il tempo insieme, con la scusa di farle visitare Hogwarts e quel lunedì avevano condiviso ben due lezioni!

E non poteva certo dire che Marìkaa non fosse bella…certo, non possedeva il fascino che sua sorella Lily sembrava esercitare su tutti gli esseri maschili che non fossero suoi parenti, ma a suo modo sapeva essere attraente. Probabilmente non era consapevole dell’effetto che gli faceva…

Albus non aveva mai avuto successo con le ragazze, ma sapeva che se voleva avere qualche possibilità con Marìkaa non doveva farle capire di essersi seriamente preso una cotta per lei.

La stava appunto cercando con gli occhi, quando la individuò appoggiata allo stipite dell’ingresso, intenta a chiacchierare con…

-Scorpius Malfoy!- sbottò Albus, irritato. Rose lo guardò di nuovo, seriamente preoccupata.

-Malfoy? Per una volta non sta facendo nulla di male…se tralasciamo il fatto che sta rimorchiando la nuova studentessa-.

-Appunto!- ringhiò Albus, arrabbiato. Perché diavolo Malfoy doveva provarci proprio con l’unica ragazza che gli piaceva? A differenza di James e Lily, Albus non aveva mai nutrito un particolare odio nei confronti di Scorpius, essendo dell’opinione che non sempre le apparenze o le discendenze corrispondano a verità, ma era prontissimo ad iniziare quell’anno a detestarlo con tutte le sue forze.

Al tavolo degli Slytherin qualcun altro osservava i due che continuavano a chiacchierare, con espressione decisamente furente.

-Ma cosa pensa di fare quella lì con Scorps? Pensa forse di essere alla sua altezza?- sbottò Melissa Summers, eternamente innamorata persa del biondo, guardando l’americana con astio.

-Che vuoi che ci faccia…vorrà portarsela a letto- le rispose la sua amica Isabelle, che non aveva perso le speranze su Derek, alludendo alla fama di donnaiolo di Scorpius.

-Ma chi, la verginella? Quella non gliela da neanche a pagarla…- intervenne Amelia Raynolds, Slytherin sesto anno, che aveva già capito di che pasta fosse fatta la Stewart. Mentre anche Lizzie Kenneth ci metteva la sua dose di cattiveria nello spalare di Marìkaa, una voce disse:

-Di che state parlando, male lingue?-

Lily Potter, seguita da Glorya e Cassiopea, si erano appena sedute al tavolo e avevano immediatamente percepito un brusco sbalzo del livello di acidità delle Slytherin.

-Marìkaa Stewart, è lì che fa la svenevole con Malfoy da due ore- la informò la Raynolds, indicandole i due. Individuatoli, Cassiopea rise leggera:

-Semmai è mio fratello che ci sta provando con la novità del momento, scommetto che vuole assaggiare gusti diversi…-

Osservandoli a sua volta, Lily si sentì strana. Non era da Malfoy chiacchierare così amabilmente con una ragazza, come se non la considerasse solo la prossima su cui mettere le mani, per poi gettarla via il mattino dopo. Spinta da neanche lei sapeva quale istinto, si alzò e, intravedendo Edward passare proprio in quel momento vicino a Marìkaa e Scorpius, si affrettò a raggiungerlo e gli diede un lieve bacio sulle labbra. Tre paia d’occhi la fissavano spalancati: Edward, che non si sarebbe aspettato un tale gesto da lei, Marìkaa che aveva trovato conferma dei suoi sospetti e Scorpius, che l’apostrofò, sentendosi irritato:

-Lilian, da quando ci diamo a certe effusioni in pubblico?-

-Malfoy, da quando vuoi portarti a letto una ragazza socialmente inferiore? Ti facevo più schizzinoso- lo rimbeccò lei, infastidita dal suo tono.

Edward li guardava perplesso: da quando a Lily importava chi Scorpius si facesse? E da quando a Scorpius faceva così il puritano?

 

 

Spazio Autrice:

Ta-daaa!!! Ecco il primo bacio di Lily!! Spero abbiate apprezzato, come tutto il resto del capitolo. Personalmente mi è piaciuto molto scriverlo e spero di non essere stata esagerata con i particolari “fisici” del flashback e di aver descritto bene la reazione di Scorpius…ma ovviamente il giudizio che conta di più è il vostro e spero mi diciate sia le cose negative sia positive.
Ringrazio chi mi ha aggiunta ai preferiti e alle seguite, chi legge senza commentare e passo ora a rispondere alle recensioni allo scorso capitolo, che sono state ben 9!!! Sono davvero contenta per tutti questi commenti, ma ringrazierò una per una Kalahary, BlackFra92, MarauderPad, Le_Tre_Sclerate_The_Best, Hayley_Gin91, sunflower_, 979, Aislin e mv3028:  

Kalahary: ti giuro, ho riso io per mezz’ora davanti alla tua recensione, per cui ti ringrazio moltissimo!! : ) mmh forse con Glorya ho esagerato un po’, ma mi sembrava giusto doverle fornire qualche motivazione più che seria per abbandonare definitivamente sua madre…cosa te ne pare di Lily e Scorpius? Qui si sono tenuti uno a distanza dall’altra, ma qualcosina è successa comunque…beh non mi resta che ringraziarti ancora e sperare di trovare tante altre tue recensioni lunghe come questa : )grazie mille, alla prossima!!!

BlackFra92: darliiiiiiing!!! Non sai che piacere trovare una tua lunghissima e bellissima recensione!!! Non scusarti, so bene anch’io quanto la scuola possa essere pesante e che non sempre si ha il tempo necessario per recensire…ma sono contenta che tu ora l’abbia fatto : )
Cosa risponderti? Ovviamente ho riso come una scema di fronte a tutti i tuoi commenti, ad “Albie” che come vedi s’è preso una cotta per Marìkaa, che a sua volta se l’è presa per Malfoy, che è geloso di Lily, che è gelosa di lui…aaah ho confuso me stessa ^_^
Cassiopea invece è rimasta abbastanza spiazzata, ma naturalmente reagirà, così come tra Glorya e Derek potrebbe pian piano tornare il sereno. James è più grande di un anno di Albus e di tre di Lily se non sbaglio…i calcoli non sono il mio forte :/ beh, ancora grazie per la recensione, alla prossima!! Kiss
P.s: quasi dimenticavo! Grazie per avermi aggiunta agli autori preferiti!!! 

MarauderPad: ciao!!! Grazie mille per la recensione e rispondo volentieri alle tue domande : )
Allora, su Bea e James ci sarà un capitolo in futuro o comunque una parte di capitolo che racconterà cosa è accaduto loro una volta finita la scuola (anche se non so bene quando lo inserirò), Lily come vedi oltre a far la Regina si è anche lavorata Edward ben bene sino al loro bacio e naturalmente le conseguenze di questo bacio si faranno sentire durante il corso di quest’anno. Ti ringrazio anche per i commenti positivi sul mio modo di scrivere, che mi hanno fatto davvero tanto piacere e spero di aver risposto in modo esauriente alle tue domande…grazie ancora, alla prossima!!!

Le_Tre_Sclerate_The_Best: ciao mary, grazie mille per la recensione!!! Sono davvero contenta che la storia ti piaccia e ovviamente man mano che si va avanti ci saranno sempre più parti Lily/Scorpius, per la tua (e anche la mia) gioia ^_^ ancora grazie per il commento, alla prossima!!

Hayley_Gin91: grazie davvero tanto per la recensione, mi fa sempre piacere trovarne una tua. Diciamo che Scorpius è come i gamberi, fa un passo avanti provocando Lily alla festa, e tre indietro “provandoci” con Marìkaa…sembra interessato a lei sì, ma potrebbe avere un secondo fine…mmh non ti anticipo nulla : )grazie ancora per la recensione, alla prossima!

Sunflower_ : confesso di essermi ispirata al rapporto odio-amore dei coniugi Potter per Shane e Cassiopea…eh sì, sarà tenero, ma prima o poi Cassiopea esploderà davvero e allora tutta Hogwarts dovrà mettersi in salvo sull’arca di Noe :P per Glorya e Derek la ragione non sta mai da una sola parte, ma adorando lei tendo a presentare il suo punto di vista come il più favorevole…ehm, non sono di parte io! ^_^
Sto rileggendo ancora ora la tua recensione e non posso fare a meno di ridere come una cretina da sola davanti al pc di fronte a: “lo so che la vuoi baciare, lo so!!!” davvero, non so come ringraziarti per questi tuoi commenti sempre accurati e allo stesso tempo divertenti.
Giuro che troverò il tempo per recensire US (aggiornaaa…ne sono fisicamente dipendente!!!) sia The Wedding che essendo una tua opera non può che piacermi
J : ) ti ringrazio ancora per la recensione, alla prossima!!!

979: ciao ale, grazie mille per la recensione!!! Si forse nel capitolo precedente Scorpius si è esposto di più rispetto a Lily, ma questa volta è lei ad agire come se fosse gelosa di lui…cioè, il mio intento è di non far mai pendere la bilancia da nessuna delle due parti, descrivendo il loro interesse reciproco allo stesso modo. Personalmente adoro Shane e tra un po’ cederò alla tentazione di renderlo un po’ contento penso : ) ancora grazie per il commento, alla prossima!!

Aislin: giuro che sono rimasta impalata davanti al pc e più precisamente alla tua recensione per più di un quarto d’ora a leggerla e rileggerla, talmente mi era piaciuta. Spero che il tuo esame sia andato bene e se non sono troppo invadente mi piacerebbe sapere in cosa ti stai laureando…sono un po’ curiosa (un po’ tanto) ma se non vuoi dirmelo non importa : ) passiamo alla tua recensione…purtroppo situazioni alla Glorya Zabini si verificano tutti i giorni ed anch’io lo so tristemente troppo bene, ma almeno nel mondo fantasioso che ho creato le cose si risolveranno per il meglio. Fortunatamente Glorya ha affianco due amiche speciali ad aiutarla e spero di rendere sempre meglio il rapporto che le lega. Non mi resta che ringraziarti davvero di cuore per il sostegno e gli stimoli a far sempre meglio che mi dai tramite le tue recensioni…davvero grazie, alla prossima!

 Mv3028: ciao!!! Sono molto contenta che la mia storia ti piaccia e soprattutto che tu abbia vinto la tua naturale timidezza per lasciarmi una recensione che mi ha fatto davvero piacere. Ti capisco perché anch’io all’inizio pensavo di lasciare commenti banali e inutili, ma ora che sono anche autrice oltre che lettrice capisco che anche solo due parole di commento possano rendere felice chi scrive. Ovviamente non mi hai annoiata e sarei davvero contenta se anche in futuro mi dicessi cosa ne pensi dei vari capitoli. Grazie davvero tanto, alla prossima!

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Capitolo 25
*** To gravitate... ***


 

                                                  CAPITOLO 25

                                                                                                  To gravitate…

 

Cassiopea Sofia Malfoy non era mai stata una persona insicura.

Sin da bambina, aveva sempre avuto le idee chiare, non c’erano mai stati troppi dubbi nella sua mente, di qualsiasi scelta si trattasse. Ma ora, a distanza da una settimana dalla dichiarazione di Shane Burke, Cassiopea era letteralmente indecisa. Cosa fare? Evitarlo? Continuare a trattarlo male, come aveva sempre fatto? Poteva agire in questo modo ora che sapeva cosa lui provasse realmente per lei? Oppure doveva dargli un’opportunità? Insomma…lui era un Nato Babbano, per di più Grifondoro! Suo padre sarebbe morto di infarto se avesse saputo che la sua adorata bambina aveva concesso anche solo un appuntamento ad un ragazzo proveniente da una classe sociale nettamente inferiore alla sua. In realtà, Cassiopea non sapeva neanche più cosa provava nei suoi confronti…lo odiava davvero così tanto o il suo comportamento era stato un puro riflesso dettato dall’irritazione che quel ragazzo le causava? Se avesse provato a passare del tempo con lui, sarebbe stato così spiacevole?

Non lo sapeva. E questo stato di indecisione la stava uccidendo, lei che era sempre stata sicura di sé e delle sue azioni.

-Sei pensierosa-.

Scorpius Malfoy stava scrutando sua sorella, con un libro di Antiche Rune aperto davanti agli occhi. Mancavano poco più di due settimane alla partenza per l’America e i due fratelli stavano studiando insieme in biblioteca. Lily stava poco bene e così era rimasta a riposare in Dormitorio mentre Glorya si stava esercitando in Incantesimi in un’aula vuota; Derek aveva bisogno di sfogare la sua perenne rabbia facendo giri di campo a velocità folle sulla scopa mentre Edward…non si sapeva dove fosse.

-Senti chi parla- rispose Cassiopea, alzando gli occhi da un saggio di Trasfigurazione particolarmente difficile; come avevano previsto gli studenti, la professoressa Yung non era certo meno severa della McGranitt.

-Ti sbagli-.

-Anche tu-.

I due fratelli rimasero a fissarsi, come per sfida a chi avrebbe ceduto prima; sapevano entrambi di star mentendo.

-D’accordo! Hai ragione…sono piuttosto distratta- ammise Cassiopea alla fine, non riuscendo a sostenere gli occhi indagatori di Scorpius. Quando erano bambini, Scorpius le faceva il solletico fino a farla morire, così Cassiopea era costretta a dirgli sempre tutto ciò che voleva sapere; d’altro canto Scorpius non aveva mai saputo resistere agli occhioni da cerbiatta che Cassiopea sfoderava quando voleva ottenere qualcosa.

-Come mai?- le domandò Scorpius. Solo con sua sorella si concedeva di mettere via l’ironia, il sarcasmo e la freddezza che caratterizzavano anche il suo modo di parlare.

-Beh…la sera della festa, Shane è venuto a parlarmi…e mi ha detto delle cose che mi hanno davvero mandata in confusione- gli confessò la piccola Malfoy a bassa voce, per non disturbare i pochi studenti che avevano scelto di passare il pomeriggio a studiare.

-Del tipo?-

-Ha detto che gli piace ogni cosa di me, che non riesce più a guardare altre ragazze da quando ci sono io…che non ha altra scelta. Parlava come se fosse condannato ad essere innamorato di me per sempre ed era…frustrato. Sa che io lo detesto, eppure non riesce a fare a meno di gravitare intorno a me- rispose Cassiopea, risentendo nella mente le parole appassionate del Grifondoro.

-Ed io…- proseguì,-non so cosa fare. È un NatoBabbano, Grifondoro, irritante come pochi, disordinato, strafottente, buffone…ma soffre per me- concluse infine la biondina, e dalla sua voce traspariva incertezza allo stato puro.

-E tu? Tocca a te ora dirmi cosa ti affligge- lo incalzò Cassiopea, sapendo certo che suo fratello non aveva alcun consiglio da darle; anzi, sarebbe stato meglio se non si fosse proprio espresso sulla faccenda Shane, dato che nutriva un odio viscerale per lui.

Scorpius sapeva di dover rispondere. Sua sorella si era confidata con lui ed ora lui doveva ricambiare la sua fiducia. Ma era dannatamente difficile…

-C’è una ragazza…- iniziò esitante, e gli occhi di Cassiopea si accesero di interesse,-…insomma, è bella. Davvero bella, talmente bella che mi fa male guardarla a volte- disse poi, senza un apparente filo logico. Cassiopea lo ascoltava, perplessa: non aveva mai sentito suo fratello dire ad alta voce quanto una ragazza gli piacesse. Di solito se la faceva e basta, se poi era particolarmente carina le concedeva l’onore di dividere il letto con lui per più di una volta.

-Fattela- gli disse Cassiopea pratica, visto che lui non accennava a parlare.

-Non posso. È anche straordinariamente irritante, cattiva, acida, testarda, viziata, arrogante, spocchiosa, piena di sé…che mi verrebbe voglia di strangolarla. La odio- rispose lui, cambiando completamente espressione, mentre gli occhi si facevano rabbiosi. Cassiopea pensava seriamente che soffrisse di doppia personalità: un momento prima decantava la bellezza di questa fanciulla e l’attimo dopo diceva di volerla uccidere. Era preoccupante.

-Non credo di aver capito…insomma, la odi o è bella?- gli chiese giustamente lei.

-È entrambe le cose! Una volta l’ho vista sorridere…ed era ancora più bella di quanto non sia normalmente-.

-E tu falla sorridere allora- gli suggerì allora sua sorella.

-Sembra che io sia in grado solo di irritarla- replicò Scorpius e a Cassiopea parve di scorgere nella sua voce come una vena di…tristezza?

 

 

                                           *****

 

-Ti va di staccare un po’…? Magari facciamo un giro intorno al Lago…-

Albus Severus Potter ci aveva messo molto impegno nel sembrare naturale mentre invitava la Stewart; in realtà si vedeva lontano un chilometro che stava andando in tachicardia.

Marìkaa tuttavia non aveva occhio per queste cose e così, decidendo che non ne poteva più di studiare, annuì. Insieme al bel Potter raccolse i suoi libri, sparpagliati per tutto il tavolo, e si apprestò ad uscire. Prima però gettò un’occhiata a Scorpius, che a pochi metri da lei, stava parlando a bassa voce con quella che ricordava esserle stata presentata come sua sorella. Non ci poteva fare nulla: ogni volta che lui casualmente la guardava, il cuore di Marìkaa accelerava follemente e lei arrossiva come una dodicenne.

Stava ancora pensando a lui mentre camminava accanto ad Albus, che vedendola persa nel suo mondo, le chiese:

-Tutto bene? Sembri fra le nuvole…-

-Eh? Sì tutto bene…solo…- disse Marìkaa, poi si interruppe. Albus era il suo primo e vero amico e con lui Marìkaa sentiva di poter dire tutto; lui sapeva ascoltare senza giudicare e questo era uno dei tratti che all’americana piaceva di più del carattere di quello che aveva iniziato a considerare il suo migliore amico. Anche sua cugina Rose non era male, tendeva solamente ad essere un po’ troppo acida, cosa che impediva a Marìkaa di aprirsi con lei. Trovava poi che Angelica Weasley fosse una ragazza davvero piacevole e dolce, come anche Molly: passava del tempo in loro compagnia con molto piacere.

-Albus…dimmi…che tipo di persona è Scorpius Malfoy?- chiese alla fine Marìkaa, rendendosi conto di aver lasciato la frase in sospeso. Le parve di cogliere un fulmineo lampo di rabbia negli occhi smeraldini dell’amico, che scomparve così com’era apparso, mentre lui rispondeva:

-Beh non mi piace giudicare le persone, penso che le apparenze in fondo non siano tutto…posso dirti solo ciò che obbiettivamente ho notato in questi anni: piace molto alle ragazze, avrai notato che fanno a gara per conquistarsi le sue attenzioni…ed infatti a quanto mi dicono ne cambia una al giorno. Però…-

-Però?- Marìkaa ascoltava con attenzione ogni parola di Albus,cercando di farsi un’idea più chiara del ragazzo per il quale sentiva di essersi presa una cotta.

-C’è qualcosa fra lui e Lily. Non si nota immediatamente, anzi, per chi non osservi con attenzione potrebbe sfuggire all’occhio questo strano filo che li lega. Sembra che nonostante si odino non riescano a star lontani l’uno dall’altro…è come se fosse per loro inevitabile gravitare al di fuori delle rispettive orbite- proseguì Albus e non stava parlando in questo modo per allontanare Marìkaa da Scorpius: pensava seriamente che Lily e Scorpius fossero da sempre destinati a stare insieme, solo che si ostinavano a non rendersene conto.

Osservando gli occhi chiari della sua amica, capì di averla ferita in qualche modo: li teneva bassi ed evitava di mostrarglieli, come se nascondessero un segreto.

-Perché mi hai fatto quella domanda?- le chiese con gentilezza.

-Oh…curiosità…- rispose lei sempre senza guardarlo ed Albus capì che se voleva davvero conquistarla, avrebbe dovuto combattere contro il mito di Scorpius Malfoy, l’affascinante, intrigante, seducente, popolare Scorpius Malfoy.

 

                                                       ******

 

Lily si sentiva la testa scoppiare. Continuava a girarsi e rigirarsi nel letto, tentando di addormentarsi, ma il dolore le impediva di prendere sonno. Madama Chips era stata a visitarla e le aveva somministrato qualche pozione che però non aveva avuto alcun effetto; Lily aveva poi provato qualche antibiotico babbano, dopo pranzo, ma nulla aveva funzionato e così non era andata a lezione. Qualche ora prima si era anche misurata la febbre, che era risultata piuttosto alta; inoltre subiva continuamente sbalzi di temperatura, che la facevano tramare dal freddo o scoppiare dal caldo a seconda del momento. In quel preciso instante era infagottata in tre pigiami, avvolta in due coperte e stava comunque congelando.

Aveva appena infilato la testa sotto il cuscino, come per riscaldare anche le orecchie, quando sentì la porta del Dormitorio aprirsi piano.

-Lilian…?- chiese una voce che colse Lily completamente di sorpresa.

-Sono qui…-disse debolmente lei e Scorpius Hyperion Malfoy si fece lentamente largo fino al suo baldacchino, dove si sedette.

-Come stai?- le domandò, quasi gentile, individuando i boccoli rossi sparsi sul cuscino, l’unica cosa che fosse visibile di lei, in mezzo a quel groviglio di piumoni. Gli fece quasi tenerezza, minuscola e magra, con il viso struccato, imbacuccata in felpe e quant’altro. La osservò e non vide la Regina Lily Potter, che si atteggia per i corridoi, che sbeffeggia, critica, analizza, seduce, eppure si tiene a distanza da lui, ma vide una ragazzina con la febbre, gli occhi lucidi e le gote arrossate. Eppure era bella. Anche così. Anche semplicemente Lily.

-In questo momento mi sembra di vivere in un igloo, la testa mi scoppia e sento che la gola inizia a bruciarmi- replicò lei, ma non era ironica nell’elencare i suoi mali: stava semplicemente rispondendo alla domanda del biondo.

-Posso…?- disse Scorpius, sollevando una mano e avvicinandola al suo viso; lei annuì piano e così Scorpius le sfiorò delicatamente la fronte, come a controllarne la temperatura.

-Scotti…- osservò.

-Sì, ho la febbre alta credo- confermò Lily, che pur avendo la testa pesante, non riusciva a fare a meno di chiedersi cosa ci facesse Malfoy lì.

-Hai la mano fredda…effettivamente sei tutto gelido- aggiunse poi lei, sentendo ancora la sua mano fresca sulla fronte. Senza dire una parola né tanto meno chiederle il permesso, Scorpius si distese accanto a lei, senza interrompere il contatto. Lily si sorprese a rimanere in silenzio, senza respingerlo, anzi…si sentiva grata per le sue dita fredde che davano sollievo al suo viso accaldato, sebbene tutto il resto del corpo tremasse. Non aveva la forza di interrogarsi su quella strana situazione, né sul perché sentisse il bisogno di appoggiare la testa sul suo petto, di avere il suo braccio intorno alle sue spalle avvolte in strati e strati di lana. Voleva che fosse lì. E basta.

-Lilian…- disse lui dopo attimi di silenzio, o forse dopo anni.

-Sorridi?- le domandò lui con semplicità disarmante. Lei girò piano la testa, per guardarlo.

Non era lo Scorpius Malfoy che conosceva. Non era colui che l’aveva detestata sin da primo giorno, che l’aveva fatta sentire una straniera a Slytherin, che la punzecchiava dalla mattina alla sera, che giocava un po’ con lei, che osava, con ironia e forse anche cattiveria…non era quel Malfoy. Era semplicemente Scorpius, che forse era preoccupato per lei, che forse in lei vedeva altro, che ora le stava chiedendo solo un piccolo sorriso. E lei cedette.

Pian piano tese gli angoli delle labbra, con dolcezza, sino a che i denti bianchi e regolari non fecero capolino, solo per lui.

E, inaspettatamente, Scorpius la ricambiò.

La guardò ancora per un attimo, con occhi grigi ora…nostalgici. Sapeva che quel momento non sarebbe più tornato, che una volta guarita sarebbero tornati ad essere Malfoy e Potter, non più Lilian e Scorpius. E lo sapeva anche lei. Sapeva che quei momenti erano rari, che il giorno dopo si sarebbero trattati con la stessa freddezza, gli altri sarebbero tornati a far parte delle loro vite, impedendo che accadesse ciò che era naturale.

Non capivano che potevano essere altro.

Rimasero così, stretti l’uno all’altra, cercando di trattenere quel momento, cercando di non pensare all’irrazionalità di quello che stava succedendo, cercando di essere sé stessi.

 

                                                       *****

 

Glorya sedeva da sola sul parapetto della Torre di Astronomia.

Guardava il vuoto di fronte a sé eppure non ne era spaventata: traeva conforto da quella solitudine. Aveva bisogno di pensare. Aveva bisogno di interrogare se stessa. Stava facendo bene? Era giusto far finta che Lysa non fosse mai esistita? Quella donna l’aveva messa al mondo…sebbene poi avesse cercato di distruggere la sua opera.

-Ehi, hai una sigaretta?-

A distogliere la Zabini dalle sue cupe riflessioni, fu una voce maschile che non apparteneva a nessuno dei suoi conoscenti. Voltandosi, si trovò davanti un ragazzo di circa diciassette anni, piuttosto alto, con limpidi occhi verdi e capelli castano chiaro. Chi era? Non le sembrava di averlo mai visto.

-No, non ce l’ho- rispose, troppo stupita per rendersi conto che qualcun altro usava il suo stesso rifugio.

-Peccato- replicò lo sconosciuto e senza chiederle il permesso, si sedette accanto a lei con gesti veloci, come se fosse abituato a scavalcare muretti per sedersi con le gambe penzoloni nel vuoto.

-Glorya Zabini…sembri triste- disse poi il ragazzo, dopo qualche attimo di silenzio. Questa volta Glorya spalancò lievemente le labbra: come faceva a conoscere il suo nome?

-Come fai a…?- domandò appunto la moretta, facendo sorridere lo sconosciuto.

-A sapere come ti chiami? E chi non lo sa? Sei sempre al centro dell’attenzione…grazie anche alle persone che frequenti- replicò lui, eppure non sembrava sarcastico: affermava semplicemente ciò che era ovvio.

-E tu chi sei? Non mi sembra di averti mai visto- chiese a quel punto Glorya, incuriosita, dimentica completamente di sua madre. Era affascinata da quello strano ragazzo, che sembrava distante da tutto e da tutti, senza apparire snob, e che aveva un modo particolare di parlare: lento, riflessivo, eppure intrigante.

-Liam Mackenzie, al vostro servizio- si presentò il ragazzo, con fare cavalleresco.

-Vieni spesso qui?- le chiese poi, come se anche lui fosse interessato a lei.

-Diciamo di sì…-

-Anch’io. Mi aiuta a pensare, a riflettere…è magica questa Torre- replicò Liam, senza guardarla; Glorya invece non riusciva a staccare gli occhi dai suoi tratti, delicati, quasi evanescenti, che agivano su di lei come una calamita.

-Già- disse solamente lei facendo uno sforzo sovrumano per tornare a rivolgere lo sguardo al tramonto di settembre. Era sconvolgente l’effetto che Liam aveva su di lei. Possibile che non l’avesse mai notato?

-A quale Casa appartieni?- chiese Glorya, non sopportando il silenzio. Era come se avesse bisogno di ascoltare la voce di quel ragazzo, di Liam…anche se lo aveva appena conosciuto.

-Corvonero. Non sono quel tipo di persona che potrebbe interessare alla tua amica Lily Potter…è per questo che non mi hai mai visto in giro- replicò Liam, come se le avesse letto la mente.

Nella sua voce non c’era amarezza per il fatto di essere escluso dall’elite di Hogwarts…era come se lui fosse oltre tutto ciò, oltre la realtà.

-Probabile- commentò Glorya, giusto per dire qualcosa. Solitamente non era una chiacchierona, non le piaceva parlare per dare aria ai denti, ma non voleva stare in silenzio con lui. Non sapeva perché, ma sentiva che solo parlandogli lui non sarebbe andato via.

Era surreale quanto stava accadendo.

-Dicono che questa sia la Torre delle anime sole- disse ancora Liam, dopo attimi che a Glorya sembravano interminabili.

-Anime sole…?-

-Sì. Generazioni e generazioni di studenti sono venuti qui a riflettere, pensare…quando sentivano che il mondo era diventato troppo chiassoso per loro- spiegò il ragazzo dagli occhi verdi e le sue parole sembravano ipnotizzare Glorya. Nessun ragazzo l’aveva mai affascinata in quel modo.

-Il mondo è troppo chiassoso per te, Glorya Zabini?- le domandò Liam, guardandola in viso per la prima volta da quando le si era seduto accanto.

-Sento che a volte mi urla nelle orecchie- ammise la mora, facendo di nuovo sorridere Liam, di quello strano sorriso lento e un po’ misterioso.

-Bella questa…-osservò, mentre giocherellava con un anello che portava al medio sinistro. Era una fede spessa d’argento, sulla quale erano incastonati una volpe e una rosa intrecciati fra loro; sembrava lo stemma di un’antica casata di maghi.

-Ora devo andare- annunciò poi Liam, alzandosi con lentezza, come se temesse di cadere giù.

-È stato…interessante conoscerti, Glorya Zabini- aggiunse, prima di voltarle le spalle e scomparire giù per le scale.

 

                                                        *****

 

-Ehi, tu! Dico a te, nanerottolo!-

Cassiopea Sofia Malfoy si rivolse ad un minuscolo bambinetto che era appena passato per il ritratto della Signora Grassa. Quello, fissandola terrorizzato, forse per il suo tono autoritario, le disse, balbettando:
-S-sì?-

-Voglio che torni dentro a chiamarmi Shane Burke. Ora!- gli ordinò Cassiopea, sorridendo segretamente mentre il bambinetto scattava ad eseguire quanto gli era stato detto.

Un secondo dopo uno scarmigliato Shane Burke sbucava dal ritratto, senza cravatta, con la camicia mezza sbottonata, come se si fosse vestito in fretta.

-Ciao- gli disse Cassiopea, sicura di sé. Dopo aver passato tutta la cena a pensare e ripensare –con Lily malata, Glorya persa in un altro mondo e Scorpius svanito nel nulla non le restava nessuno che fosse degno di parlare con lei- aveva deciso che sarebbe andata da Shane, una volta uscita dalla Sala. Aveva notato che non si era seduto al tavolo dei Grifondoro e così aveva immaginato che avesse saltato la cena e che dunque si trovasse in Dormitorio.

-Ciao- replicò Shane, del tutto colto di sorpresa. Aveva deciso di lasciarla un po’ in pace, da dopo la sera della festa, conscio che la biondina dovesse riflettere su quanto era accaduto fra loro, ma non si sarebbe mai aspettato che la Principessa di Ghiaccio si abbassasse ad avvicinarsi anche solo lontanamente alla Torre dei Grifoni.

-Non fraintendermi ma…cosa ci fai qui?- le domandò giustamente, cercando di non far sembrare che la volesse cacciare.

Cassiopea fece un minuscolo sorriso, prima di replicare: -Sono venuta a chiederti se ti andava di…fare due chiacchiere-.

Ci mancò poco che Shane stramazzasse al suolo. Cassiopea Sofia Malfoy che chiedeva a lui, Shane Burke, di fare due chiacchiere? Per di più dopo il coprifuoco?

-Certo che mi va- rispose il Grifondoro, che di certo non dava importanza alle regole. Con un colpo di bacchetta si sistemò la camicia, spinto dal desiderio di apparirle meno caotico.

Un minuto dopo si stavano incamminando verso la Stanza delle Necessità che si trasformò in un accogliente salotto non appena vi misero piede. Seduti su un comodo sofà, Cassiopea e Shane trascorsero una piacevole ora chiacchierando del più e del meno, senza insulti da parte della Slytherin o apprezzamenti non richiesti da parte del Grifone. Era stupefacente quanto Cassiopea potesse detestarlo un momento e trovarlo piacevole l’attimo dopo…

Solo un’ora dopo Cassiopea fece ritorno al Dormitorio di Serpeverde, dove trovò Glorya stesa a fissare vacuamente il soffitto –cosa che aveva fatto anche durante la cena- e Lily appallottolata sul letto, con un fazzoletto bagnato sulla fronte.

-Ehilà, moribonda…come ti senti?-l’apostrofò Cassiopea, andando a sedersi accanto a lei.

-Mmmh…come se un tir mi avesse investito- mugugnò la rossa, per poi spostare lo sguardo su Glorya, come a chiedere alla Malfoy che diavolo le fosse preso. La biondina fece spallucce e, dopo essersi scambiata un’occhiata d’intesa con Lily, chiese alla Zabini:
-Ehm…Glorya? Sei fra di noi?-

Glorya spostò lentamente lo sguardo su di loro, come se le vedesse per la prima volta, e disse, senza un apparente filo logico:
-Ho conosciuto un ragazzo, oggi. Si chiama Liam Mackenzie, è di Corvonero-.

-Ah! Ecco spiegati gli occhi da pesce lesso…ti piace?- bofonchiò Lily con voce rauca, facendo emergere la testolina dalle coperte. Conservavano ancora il profumo di Scorpius…

-Sì- ammise Glorya, semplicemente e sinceramente, sbalordendo le sue amiche.

Generalmente prima che la Zabini si affezionasse a qualcuno o lo trovasse anche solo vagamente interessante, dovevano passare settimane e settimane, durante le quali analizzava e studiava la persona in questione, per valutare se potesse essere una buona compagnia o meno. E invece questo ragazzo sconosciuto era riuscito a rapirle il cuore in meno di un’ora…cos’aveva di speciale?

-Io ho appena trascorso un’ora nella Stanza delle Necessità con Shane Burke- annunciò Cassiopea, visto che quella sembrava la serata delle sorprese. Infatti Lily e Glorya –che ora che aveva parlato di Liam sembrava tornata in sé- la guardarono con tanto d’occhi.

-E non vi siete picchiati?- pigolò Lily, il cui tono di voce variava da rinoceronte africano a pulcino spelacchiato.

-No…-

-Non l’hai insultato?- domandò Glorya, stupita. Ma stava bene Cassiopea?

-Neanche- replicò la Malfoy con uno strano sorriso, -semplicemente ho voluto vedere se sotto quei capelli cespugliosi e dietro quell’aria strafottente ci fosse dell’altro-.

-Okay…visto che siamo in vena di rivelazioni…- cominciò Lily, per poi interrompersi causa tosse, -oggi Scorpius è venuto qui-.

-Scorpius?! Intendi mio fratello???- domandò Cassiopea, doppiamente sorpresa.

-Quanti altri Scorpius conosci?- replicò retoricamente Lily.

-E cosa è venuto a fare…?- questa era Glorya, non meno meravigliata della Malfoy.

-A vedere come stavo, credo- fu la risposta di Lily, che non aveva ancora ben realizzato che lei e Scorpius si fossero abbracciati in quello stesso letto quasi con dolcezza solo poche ore prima. Le sembrava che quel pomeriggio fosse stato solo il frutto di una qualche allucinazione prodotta dalla febbre.

-Allora sei tu!!!!- esclamò Cassiopea, come colta da un’illuminazione.

-Io cosa?- fece Lily, perplessa.

-Sei tu la ragazza di cui mio fratello mi ha parlato oggi in biblioteca!!!-

-E cos’avrebbe detto?- s’informò Glorya, interessata. Forse era giunto il momento in cui quei due testoni l’avrebbero smessa di ignorare la realtà delle cose…

-Ha detto queste testuali parole: “é davvero bella, talmente bella che mi fa male guardarla a volte…è anche straordinariamente irritante, cattiva, acida, testarda, viziata, arrogante, spocchiosa, piena di sé…che mi verrebbe voglia di strangolarla”. Si stava riferendo a te!!!- citò Cassiopea, esultante.

-Certo che è lei!- confermò Glorya, elettrizzata dagli sviluppi, mentre Lily le ascoltava frastornata. Possibile che Scorpius avesse parlato di lei in questo modo? Possibile che lei fosse contenta per il fatto che la trovasse bella?

 

 

Spazio Autrice:

Salve gente!!! Innanzitutto vi comunico che alla vista delle dieci recensioni allo scorso capitolo sono quasi svenuta…non ne avevo mai ricevute così tante!!! Grazie!!! Poooi…spero di aver aggiornato abbastanza in fretta e che questo capitolo sia di vostro gradimento…diciamo che ho voluto mostrare un altro lato di Lily, Glorya, Cassiopea e anche di Scorpius che generalmente appaiono un po’ troppo distaccati…volevo far capire che anche loro come tutti gli esseri umani provano sentimenti, emozioni, sono insicuri…insomma, rileggendo i capitoli passati mi era sembrato di averli resi troppo di ghiaccio. Spero di essere riuscita nell’intento…ma se il capitolo dovesse farvi pena non esitate a dirmelo, come sempre sono aperta a critiche di qualsiasi tipo.

Bene…non mi resta che ringraziare chi ha aggiunto questa storia alle seguite e ai preferiti, chi ha solamente letto senza commentare e ringraziare una per una le persone che mi hanno resa strafelice con le loro recensioni, ovvero Aleu, 979, Red_93, Aislin, sunflower_, emma95, iceathena, Hayley_Gin91, Le_Tre_Sclerate_The_Best e mv3028

Aleu: grazie mille per la recensione!!! Sì presto inserirò anche qualche capitolo su Bea e James, ce l’ho già pronto da parte… : ) purtroppo Marìkaa e Albus in questo momento hanno solo funzione di far capire a Lily e Scorpius cosa provino l’uno per l’altra, come anche Edward che per ora è solo uno “strumento” di Lily…ma non è detto che questi tre personaggi poi non servano ad altro : ) sono contenta che il mio modo di scrivere ti piaccia, grazie ancora per la recensione!! Alla prossima, un bacio!

979: maledetti virus, flagello dei pc…se non ne ricevo uno al giorno non è una giornata normale….comunque, passando al capitolo, non posso che essere contenta che ti sia piaciuto così tanto : ) per Albus e Marìkaa ci sarà da aspettare ancora un po’, lei è persa di Malfoy e ancora non sa di essere totalmente senza speranze…e Albus non potrà che assistere a tutto ciò. Ti ringrazio come sempre per la recensione, alla prossima!!!

Red_93: grazie mille per la recensione!! Devo dire che mi hai fatto piuttosto ridere con le varie divinità e triadi…ho apprezzato molto, anche perché non posso che essere d’accordo con te : ) naturalmente sono contenta che la mia storia ti piaccia, spero continuerai a recensire con infinite liste di cose che adori…accrescono il mio ego di scrittrice :P grazie ancora per il commento, alla prossima!!

Aislin: io ormai ti adoro…e la tua recensione è quella che aspetto con molta ansia. Per quanto riguarda la previsione hai azzeccato: per Lily Edward non è altro che lo strumento per farsi un po’ di esperienza, e soprattutto per aprire gli occhi a Scorpius…Lily stessa non se ne rende conto, ma cerca inconsciamente di far ingelosire Scorpius in quanto è anche l’unico ragazzo che non la “venera” apertamente come Regina di Hogwarts…anche se ormai stanno cedendo pian piano, ce ne vorrà ancora molto prima che possano “amarsi” apertamente: i vecchi pregiudizi saranno duri a morire e Edward e Marìkaa (sebbene quest’ultima non sia proprio combattiva) non vorranno certo farsi portare via l’oggetto dei loro desideri. Spero vivamente che questo capitolo ti sia piaciuto, come vedi Cassiopea da brava adolescente in crisi esistenziale prima rifiuta Shane, poi si sente in colpa e lo va a cercare…tipico, credo : ) bene non mi resta che dirti nuovamente quanto ogni tua recensione mi faccia cogliere cose che neanch’io avevo intravisto in ciò che scrivo e ringraziarti con tutto il cuore...grazie! alla prossima : )
P.s più ti dilunghi, più sono contenta : )

Sunflower_: ovviamente di fronte alla tua recensione non ho potuto che piegarmi in due dalle risate…edward che ispira sesso non me lo sarei mai aspettato, come la fila di cigodocigodo…davvero, come sai essere ironica tu non lo è nessuno. Ma andiamo per ordine, se no fa a finire che non rispondo coerentemente…fanculo Malfoy?!! tu che dici fanculo Malfoy?! tu che mi hai fatto attendere ben 22 capitoli per un appuntamento?! ( tra l’altro…sei geniale ^_^) e tra l’altro pure demente…ovviamente hai colto l’essenza di Scorpius :P  poooiii Edward ancora non lo sa, ma finirà a far la parte dello zerbino che pur di tenersi Lily…ahh non ti anticipo nulla :P comunque, grazie mille per la recensione, ti confesso che è stato uno dei pochi momenti di una giornata pessima…perciò grazie ancora, alla prossima : )

 Emma95: grazie per la recensione…e non scusarti se non hai potuto recensire gli altri, l’importante è che la storia continui a piacerti : ) grazie ancora, alla prossima!

Iceathena: grazie davvero tanto per la recensione, spero di non averti fatta aspettare troppo e che il capitolo ti sia piaciuto…il povero Edward perde terreno, anche se ancora non lo sa, ma farà di tutto per tenersi stretta Lily…beh, ancora grazie per la recensione, alla prossima!!

Hayley_Gin91: grazie mille per la recensione, mi fa sempre molto piacere riceverne di così entusiaste : ) ancora grazie, alla prossima!

Le_Tre_Sclerate_The_Best: spero di non averti fatta aspettare troppo : ) mi auguro anche che, sebbene lo scorso capitolo ti abbia colta un po’ di sorpresa, ti sia piaciuto ugualmente...comunque grazie mille per la recensione, spero mi dirai le tue impressioni anche su questo!! Grazie ancora, alla prossima!

Mv3028: non scusarti per la brevità della recensione, per me è importante anche solo che tu me l’abbia lasciata…perciò non posso che ringraziarti e sperare che me lascerai altre…tra l’altro, non sbagli: sono gelosi eccooome!!! Grazie ancora, alla prossima!!!  

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Capitolo 26
*** A step forward, ten steps back... ***


                                                         CAPITOLO 26

                                                                                            A step forward, ten steps back…

 

-Opporco Merlino!!!!-

Una figura balzò via dal letto, alla terza volta che la sveglia suonò e per l’impeto dell’azione andò a sbattere contro il comodino, inciampò in quelle che sembravano due ciabatte a forma di Snaso e per finire diede una violenta spallata contro lo stipite della porta. Seppur piuttosto malconcia, Beatrice Venci riuscì a raggiungere la cucina dove si accasciò su una sedia per controllare le condizioni del piede che aveva subito un incontro ravvicinato con il mobile.

-Tu proprio non riesci ad alzarti come le persone normali senza rischiare la vita ogni mattina, vero?-

Dominique Weasley, una splendida bellezza bionda di diciotto anni, stava versando con cura del caffè per la sua acciaccata amica che le rifilò un’occhiataccia al di sotto della frangetta scura che le copriva gli occhi.

Le due amiche, una volta finita Hogwarts, avevano deciso di affittare un mini appartamento insieme che fosse abbastanza vicino alla facoltà di Scienze Magiche, dato che la bella Weasley aveva deciso di intraprendere la carriera di medimaga mentre l’italiana di conseguire un dottorato in zoomagia.

-Ah, ah…ti sembra il caso di inferire?- fece acida Beatrice, massaggiandosi le dita che andavano gonfiandosi.

-Beh sai all’inizio mi facevi troppo ridere, ora posso dedicarmi tranquillamente all’ironia…- commentò Nicky divertita.

-Ehi, ti va di guardare la posta? Ne è arrivata un sacco questa mattina…- aggiunse poi, indicandole un fascio di lettere poggiato sul tavolo.

-Ma sono in ritardo…!- protestò Beatrice, che stava trangugiando biscotti alla velocità della luce.

-No che non lo sei, ti ho messo io la sveglia avanti per farti alzare prima, sapendo che ci metti secoli a prepararti…-  spiegò Dominique, osservando sempre più divertita la sua migliore amica che borbottando come una pentola di fagioli aveva agguantato la posta e la stava sfogliando.

-Mmh…qualcuno ci invita ad un matrimonio!! Guarda qui, due inviti…- disse Beatrice porgendo a Dominique una pesante busta color vaniglia, decorata con disegni intrecciati, di cui lei aveva una copia. All’interno vi era un foglio nello stesso stile che recitava:

 

 

                                        Teddy Remus Lupin                                                                     Victoire Gabrielle Weasley

        

 

                                                               Sono lieti di annunciare il loro matrimonio

                                     che si terrà nella chiesa elisabettiana di WestCastle, Somerset,

                                     domenica sei aprile alle ore 12:30

 

Appena ebbe finito di leggere, Dominique scoppiò in una risata leggera:
-Tipico di mia sorella, la solita esibizionista…spedisce un invito formale persino a me!-

Beatrice invece fissava la pregiata pergamena confusa, ma non tanto per cosa vi era scritto: conosceva l’intera famiglia Weasley da molti anni ormai e avendo trascorso molto tempo a Villa Conchiglia per via della sua amicizia con Nicky, non era così strano che Victoire l’avesse inclusa nella lista degli invitati. Sapeva inoltre che la primogenita di Bill e Fleur aveva la tendenza a fare sempre tutto in grande e che dunque non avrebbe mai rinunciato ad una cerimonia in grande stile con più di quattrocento ospiti ad assistervi. A lasciarla perplessa erano le domande che le erano balenate nella mente leggendo quelle parole: lui sarebbe stato presente? E se sì, come avrebbe dovuto comportarsi? In caso contrario…

-Bea, Bea, alt. Lo so a cosa stai pensando- Dominique interruppe il filo dei pensieri dell’italiana, sapendo ormai leggerle nella mente.

-Ti sbagli-.

-Invece no. So che ti stai chiedendo se James verrà perché Teddy è sempre stato praticamente come un fratello per lui, anche se da quella volta in cui si sono presi a botte non si sono mai più parlati…ti chiedi se sarà presente anche solo per sua cugina Victoire, della quale onestamente non gli è mai importato nulla…e ti chiedi come ti comporterai qualora dovesse esserci. Sbaglio?- chiese Dominique retoricamente e, prendendo il silenzio di Beatrice come un invito a proseguire, aggiunse:

-Bea, smettila. Vi siete baciati quando avevate quattordici anni, avete provato a stare insieme, poi James ha scoperto che non era pronto per quel tipo di relazione, tu l’hai aspettato per due anni –comportandoti da suora tra l’altro- sino a che lui non è tornato da te…a quel punto avete di nuovo tentato di stare insieme, ma poi tu l’hai beccato a fare sesso nell’aula di Incantesimi con una sgualdrina Serpeverde e hai deciso di mollarlo, per poi evitarlo come la peste per tutto il resto dell’anno scolastico. Peccato che tu sia ancora perdutamente innamorata di lui e sei inconsciamente convinta che prima o poi metterà la testa a posto, vi sposerete, farete un sacco di figli e vivrete felici e contenti come nelle migliori favole. Ho omesso qualcosa?-

-Mmmmh…fammi pensare…forse che in tutto questo gli ho donato quanto di più prezioso avevo e lui lo ha gettato nella spazzatura come un orsacchiotto rotto?- concluse Beatrice, con un’espressione amara sul volto. La verità era che lei aveva sempre fatto maledettamente sul serio con James, lui no.

 

 

                                                  *****

 

Sangue, sangue dappertutto.

George Albert Mackenzie non sapeva più dove guardare mentre sedeva in un angolo dell’ampio salone, completamente sotto shock… ogni cosa era ricoperta dal vitale liquido vermiglio. Evelyn, la sua adorata e bellissima bambina, giaceva in una pozza scura, gli occhi verdi ormai spenti, il corpo scomposto, come una bambola di pezza lasciata da parte.

Katherine Elaine McDonell in Mackenzie piangeva disperata, il corpo scosso dai singhiozzi. Vorrebbe avvicinarsi alla sua Evelyn, scuoterla, sentirsi dire che non è vero, che la sua bambina sta bene, che si riprenderà. Che la sua bambina non è stata barbaramente uccisa, che non sorriderà mai più, non saltellerà più per casa portando allegria e gioia ovunque. Non potrà mai andare ad Hogwarts, la scuola che aveva sempre desiderato frequentare, non imparerà mai ad usare la magia…Evelyn non farà mai nulla di tutto ciò.

Intorno al corpo si affannavano Auror, Medimagi, Investigatori del Corpo speciale, tutti intenti a esaminare, analizzare, raccogliere prove. Prove che avrebbero dovuto condurre all’assassino della piccola Evelyn Mackenzie, rampolla di una delle famiglie più in vista dell’intera Scozia.

Tutto inutile, pensava George, con lo sguardo ora fisso sui propri pregiati pantaloni, tutto inutile. Non lo prenderanno mai, perché io farò in modo che sia così. Non potrei sopportare di perdere anche l’unico figlio che mi sia rimasto…anche se ha ucciso la cosa più bella che mi sia mai capitata.

Non è colpa sua…non era in sé…non poteva controllarsi…

George iniziò a tremare violentemente, preda di questi cupi pensieri. Un medimago gli si avvicinò, una pozione incolore fra le mani. Un tranquillante, dice. Ma George non può permettersi di riposare. Deve agire, deve trovarlo, deve tutelarlo. È l’unica cosa da fare. Insieme a nascondergli la verità. Non potrebbe mai sopportare di essere l’assassino di Evelyn, la amava più di altra cosa al mondo…non deve mai venire a sapere nulla. E d’altra parte chi potrebbe scoprire la verità? Io solo sono a conoscenza del suo segreto. Non Kath, ma io, io che me lo porterò sin nella tomba.

Un anno dopo la tragica morte di Evelyn Mackenzie, ciò che restava della famiglia si trasferì in Inghilterra. L’assassino non fu mai trovato, il caso chiuso. Katherine, impazzita per il dolore, venne internata nel reparto psichiatrico del San Mungo, mentre suo marito George portò con sé a Londra l’unico figlio rimasto, Liam Mackenzie, che dalla morte della sorella viveva come in uno stato di trance. Solo l’ingresso in una delle più prestigiose scuole della Gran Bretagna parve ridare vita al giovane Mackenzie…

 

 

                                               *****

      

-Ehilà, rossa…-

Lily si sentì appellare in questo modo non appena si fu seduta, piuttosto stanca, su uno dei divanetti smeraldini della Sala Comune di Serpeverde. Era stata una mattinata piuttosto intensa, considerando l’ora di Trasfigurazione, le due di Pozioni e quella di Cura delle Creature Magiche, seguita da un pranzo piuttosto…interessante. Glorya che fingeva di non star guardando Liam Mackenzie mentre in realtà si stava facendo venire il torcicollo a furia di girarsi verso il tavolo dei Corvonero, Cassiopea e Scorpius che si sibilavano addosso rabbiosi –alias stavano litigando- per quella specie di appuntamento che la biondina aveva avuto con Shane, mentre era in corso l’ennesima lite fra Melissa e Isabelle che tanto per cambiare si erano fatte lo stesso ragazzo. Così Lily se n’era stata zitta zitta, guardandosi bene dal mettersi in mezzo a Cassiopea e Scorpius…che sembrava evitarla sistematicamente dal famoso pomeriggio in cui le aveva tenuto compagnia quando era malata. Onestamente non riusciva a capire il suo comportamento: prima andava da lei, faceva tutto il tenero, le chiedeva sorrisini e la trattava quasi con dolcezza e poi si comportava come se non fosse mai successo nulla? Questo suo modo di agire avrebbe ferito qualsiasi ragazza più ingenua di Lily, che da cinica e fredda Vipera qual era non si era aspettata certo che Scorpius la chiedesse in sposa. Non che le interessasse poi così tanto…solo che amava avere tutto sottocontrollo, poter definire con esattezza le persone che la circondavano. Glorya e Cassiopea erano le sue migliori amiche, gente come Lizzie Kenneth e Amelia Raynolds utili conoscenze, Edward il ragazzo che aveva baciato per primo…ma Scorpius, cos’era? Un amico? Assolutamente no! Un conoscente? Non lo si poteva proprio definire tale…allora un potenziale fidanzato? Scorpius? Ma andiamo, le veniva da ridere solo all’idea…

Lily si stava appunto immaginando un ridicolo pomeriggio smielato fra fidanzatini –cosa che lei e Scorpius non si sarebbero mai sognati di fare, neanche nella lontana e remota ipotesi che potessero piacersi in quel senso- quando qualcuno aveva interrotto il filo dei suoi pensieri.

-Edward…dimmi- replicò la Potter, voltandosi verso l’affascinante Nott. Dopo quella sottospecie di bacio che si erano dati in Sala Grande, non c’erano stati altri contatti fra loro, almeno non fisici.

-Ho qualcosa da proporti…- disse Edward, accomodandosi accanto a lei, con le gambe che decisamente sfioravano troppo quelle di Lily, che la corta gonna della divisa (ultra modificata) lasciavano scoperte quel che bastava per attirare l’attenzione senza essere volgare.

-Sentiamo- rispose Lily, sentendo il suo calore, benché si stessero solo sfiorando…ma come faceva Edward, ad essere così magnetico?

-Questo sabato, alla Sirena…c’è una serata piuttosto interessante. Sai, roba da bere seria, musica del momento…gente notevole…ti interessa?- spiegò Edward, alludendo all’ex Testa di Porco che qualche anno dopo la guerra era stato chiuso per essere rimodernato e trasformato in un locale all’ultimo grido. A dirigerlo non era più Aberforth Silente, ritiratosi ormai in campagna, ma una certa Lady Kalista, misteriosa e quanto mai eccentrica, che aveva sempre il locale strapieno.

-Mmh…potrebbe…- mormorò Lily, pensierosa.

-Naturalmente prima ti accompagnerei in giro per negozi…Lily Potter non può certo partire per San Francisco senza essersi adeguatamente rifornita- aggiunse Edward, sorridendole birichino. Anche a Lily venne da sorridere di riflesso: Edward aveva ormai imparato a conoscerla e sapeva bene quali fossero i tasti giusti per addolcirla.

-Mi tenti, Edward ma…non vorrei dar certo l’impressione di stare con te- fu la risposta di Lily, che sottolineò le ultime tre parole come a metterne in evidenza l’impossibilità.

Il sorriso di Edward si incrinò appena: sapeva che Lily non era come tutte le altre ragazze…Lily era una categoria a parte, di cui faceva parte solamente lei. Ma nonostante questo, si era aspettato una minore rigidità da parte sua…errore che, solitamente fanno gli sciocchi innamorati. E Edward Nott era totalmente, perdutamente, eternamente innamorato di Lily Potter. Anche se faceva di tutto per nasconderlo, ed apparire imperturbabile e libertino come era sempre stato.

-Lily, Lily…non ti ho detto che andremo in giro mano per mano sbaciucchiandoci ad ogni angolo…una cosa del genere disgusta persino me! Ti sto solo offrendo un pomeriggio di shopping, magari una cena e poi una serata originale…è troppo impegnativo per te?- la schernì Edward, dandole ad intendere che non sarebbe assolutamente stato un appuntamento in piena regola, cosa che invece intendeva fare.

-Se la metti così…- iniziò a dire Lily e Edward credette seriamente che stesse per cedere, -allora non ci sarà nessun problema ad estendere l’invito a Glorya e Cassiopea- concluse la Potter, mettendo a dura prova la pazienza di Nott.

-Naturalmente- convenne Edward, rigido: la conversazione non stava proprio prendendo la piega che lui aveva sperato. Lily lo osservò, con i suoi occhi violetti indagatori, per poi scoppiare a ridere leggera, come solo lei sapeva fare.

-Andiamo, Edward! Ti sto prendendo in giro…penso che il tuo programma sia accettabile- disse poi, divertita: Edward era la sua cavia preferita.

Lui evitò di insultarla e di prorompere in un grosso sospiro di sollievo, mentre replicava:

-Sei diabolica, sappilo-.

Lily rise ancora, poi fece per alzarsi:

-Devo andare, fra poco ho Divinazione…ci metto secoli per arrivare lassù con un aspetto decente- disse, alludendo alle migliaia di gradini che conducevano alla Torre. Stava per andarsene, quando Edward la trattenne per un polso, una stretta delicata eppure ferma,  attirandola veloce sulle sue ginocchia.

-Quanta fretta…- sussurrò ad un millimetro dalle sue labbra. Come per il loro primo bacio, Lily lo fissava negli occhi, come a sfidarlo. E Edward raccolse la sfida: lieve, posò le labbra su quelle di Lily che sapevano di fragola…per poi dischiuderle piano con la lingua. Lei lo lasciò fare, ma quando il bacio si stava facendo troppo profondo, lo allontanò.

-Edward, Edward…non dovresti prenderti certe libertà con me- gli disse, alzandosi e sistemandosi la gonna che si era lievemente sollevata per l’impeto della presa di Edward. Gesto che il bel Nott non mancò di osservare con la dovuta attenzione…

-Hai ragione, Lily…dovrei fare qualcosa in più- rispose lui malizioso, per nulla offeso. E velocissimo si alzò e la lasciò lì sola, con uno strano sorrisino sulle labbra.

 

 

                                                 *****

 

È furioso, pensò Marìkaa Stewart guardando Scorpius Malfoy dirigersi alla velocità della luce verso il suo banco di lavoro, dopo che aveva sbattuto la porta della serra numero 4. Lo osservò perplessa, mentre si accomodava di fronte a lei e cominciava a tirare fuori la sua roba con gesti rabbiosi. Nonostante il suo chiaro umore nero, Marìkaa decise comunque di parlargli.

-Ciao, Scorpius- azzardò timida, temendo che la sua ira si riversasse anche su di lei. Scorpius alzò di scatto gli occhi grigi incazzati, per poi rispondere con un tono che rasentava la maleducazione:

-Ciao, Stewart-.

-Tutto bene…?- domandò Marìkaa, mentre iniziava a dissotterrare i Tranquillini, pacifici semini bianchi che avevano molte proprietà curative. Fortuna che il professor Neville non aveva assegnato nessuna pianta ostile che avrebbe potuto peggiorare l’umore di Scorpius…

-Non va bene un cazzo- sbottò Scorpius arrabbiato, lasciando Marìkaa stupefatta. Non pensava che Scorpius fosse così…così bello anche se chiaramente incazzato.

Da parte sua Scorpius si rese conto di essere stato troppo veemente, forse. Ma che diavolo, come poteva essere tranquillo, dopo tutto quello che gli era successo quella mattina?

Sua sorella che se ne usciva fuori dicendo che forse quel dannato Burke non era così male, perché ci aveva parlato e l’aveva trovato tutto sommato piacevole…uno sporco NatoBabbano, spocchioso Grifondoro piacevole! Il mondo stava proprio girando al contrario…e quando lo avrebbe saputo suo padre! Ci sarebbe stato da ridere, e poi sicuramente da piangere…per non parlare di Astoria, la Serpeverde più snob che sia mai esistita. In conclusione, Scorpius non aveva mangiato per il nervoso, si era diretto alle serre per poi scoprire che aveva scordato la roba. Incavolato, era tornato indietro e stava per entrare in Sala Comune, diretto al dormitorio dove aveva dimenticato il necessario per Erbologia, quando si era bloccato sulla porta, immobilizzato dalla scena che gli si era presentata e che lo innervosiva al solo ricordo: la proposta di Edward…il consenso di Lily…Lily sulle ginocchia di Edward. Edward che la guardava con quello sguardo ammaliatore che Scorpius l’aveva visto usare con centinaia di ragazze, Lily che lo ricambiava con quegli occhi che sapevano catturare qualsiasi ragazzo e poi…il bacio. Quel lieve, maledetto, sensuale bacio. Si era sentito prendere da una rabbia irrazionale, ingiustificata, che lo aveva spinto ad allontanarsi senza farsi notare. Ma perché era arrabbiato, poi? A lui di Lily non fregava assolutamente nulla, giusto? Quel pomeriggio aveva solo pensato di andarla a trovare, stava male infondo…quello che era successo dopo non contava. Non contava quanto si fosse sentito bene accanto a lei, non contava che il suo sorriso l’avesse sciolto, non contava che aveva desiderato poterla sempre vedere così. Lei era Lily Potter, dannazione!

E allora perché ti senti contorcere le viscere al solo pensiero di lei fra le braccia del tuo migliore amico? gli domandò un’infame vocina interiore. Taci! gli intimò Scorpius, incazzato persino con la sua coscienza, sotto lo sguardo perplesso di Marìkaa che lo osservava frantumare senza pietà i Tranquillini, che avrebbe dovuto invece riporre in un barattolino.

Un momento…Marìkaa! Ma certo, come aveva fatto a non pensarci prima…

-Vieni ad Hogsmade con me il prossimo sabato?- domandò Scorpius a bruciapelo, senza curarsi di essere gentile. Sapeva che l’americana era cotta di lui…ed infatti la vide arrossire, balbettare un timido sì e pugnalare involontariamente un innocuo Tranquillino per l’emozione; il poveretto pigolò debolmente per protesta, poi si accartocciò su se stesso.

Scorpius sorrise soddisfatto: nessuno poteva permettersi di giocare con lui senza subirne le conseguenze.

 

                                                                                                           *****

 

-Bionda! Ehi, bionda!-

Cassiopea Sofia Malfoy, pensando giustamente che nessuno avrebbe mai osato rivolgersi a lei in modo così poco carino, continuò a camminare tranquillamente verso l’aula di Incantesimi, ovvero la seconda ed ultima lezione pomeridiana. Lily era corsa a riprendere la bacchetta lasciata a Divinazione, mentre Glorya si era attardata a parlare con la professoressa Yung, incontrata in corridoio.

-Bionda! Parlo con te, Cassiopea Sofia Malfoy!-

A questo punto il richiamo era impossibile da ignorare: Cassiopea si voltò, seccata, per poi ritrovarsi davanti Shane Burke che si era distaccato dal suo gruppetto di Grifondoro idioti per raggiungerla.

-Bionda?! Bionda?! Dico, ma con chi pensi di parlare?- sibilò Cassiopea sprezzante.

Il sorrisino di Shane si incrinò appena: sapeva di sbagliare sempre qualcosa con la Malfoy, ma insomma quel piccolo nomignolo non gli sembrava così offensivo!

-Comunque, cosa volevi? Avrei lezione, sai- lo incalzò la Malfoy, ancora arrabbiata con suo fratello. Avevano discusso a pranzo proprio a causa di Shane –Scorpius ovviamente lo disprezzava nel profondo ed esigeva che Cassiopea lo lasciasse perdere all’istante, come se fra di loro ci fosse qualcosa- ed ora ritrovarselo davanti non era proprio il massimo.

-Uh, uh…quanto veleno. Volevo solo chiederti se ti andava di venire ad Hogsmade con me, questo sabato- replicò Shane, non riuscendo ad essere gentile. Lui era così: sbruffone, allegro e talvolta irritante. Peccato che questo suo atteggiamento gli fece guadagnare un bel:

-No!-

Cassiopea gli voltò le spalle, lasciandoselo dietro perplesso: qualche sera prima erano riusciti a chiacchierare tranquillamente, ed ora lei gli volgeva le spalle dopo averlo rifiutato seccamente. Cosa c’era di sbagliato in lui, in lei, in loro?

 

 

                                                                                                                *****

 

Liam Mackenzie stava rimettendo lentamente i libri nella scura borsa di pelle.

La campanella era appena suonata, segnalando così la fine delle lezioni pomeridiane, e tutti i suoi compagni Corvonero si erano affrettati a lasciare l’aula di Storia della Magia, desiderosi di farsi una bella doccia, per togliere ogni rimasuglio della precedente lezione di Erbologia. Tutti tranne lui, che era rimasto seduto a scrivere, sino a che il fantasma Ruf non lo aveva sollecitato –se il suo debole sussurro poteva essere considerato come un sollecitamento- a lasciare l’aula.

Si sentiva osservato, mentre riponeva anche la piuma, ed era una sensazione che l’aveva accompagnato per tutta la giornata, come se una silente figura lo avesse pedinato in ogni suo spostamento. Era piuttosto improbabile che qualcuno lo avesse seguito davvero: Liam non era riuscito a farsi degli amici durante i sei anni ad Hogwarts, o forse sarebbe meglio dire che non voleva avere amici. Era consapevole che la sua condizione non gli consentiva di avere alcuna relazione con altre persone ed aveva accettato quasi con rassegnazione questo dato di fatto: quelli come lui, condannati alla solitudine, finivano con l’accettarla come una buona compagna.

Eppure…dopo tanti anni, quel giorno si era ritrovato a desiderare che una persona in particolare gli si avvicinasse. Sapeva che non sarebbe dovuto succedere, che non aveva il diritto di sperarci, ma per un attimo quella mattina si era ritrovato a desiderare che Glorya Zabini andasse da lui. Con una scusa stupida, un qualsiasi motivo idiota, non aveva importanza…voleva solo averla vicino per un istante. Erano pensieri irrazionali: la mora Glorya era una ragazza bella, popolare, ambita, con una vita perfetta, non adatta –come nessuna lo sarebbe mai stata- a lui, eppure…aveva percepito in lei una grande tristezza, che lo aveva indotto a pensare che forse la sua vita non era poi così perfetta.

Come evocata dai suoi pensieri, Glorya passò davanti all’aula di Storia della Magia –probabilmente tornando da Incantesimi- e scorgendolo lì dentro solo soletto, si fermò.

-Liam…?- lo chiamò, quasi esitante.

-Glorya- rispose Liam, piuttosto sorpreso. Hogwarts era davvero un posto magico

-Non torni a Corvonero?- chiese Glorya, sentendosi ancora irrimediabilmente attratta da Liam, che emanava quel senso di…disperazione, di muta accettazione, che lo aveva reso diverso ai suoi occhi. Cosa nascondeva il bel Ravenclaw? Cos’era quell’alone di sofferenza intorno a lui? Cosa lo aveva reso distante dal mondo?

-Sì, ora vado…- annuì Liam e, messosi la borsa in spalla, la raggiunse sullo stipite.

Si ritrovarono a vagare apparentemente senza meta, nessuno dei due aveva più l’intenzione di tornare ai rispettivi dormitori. E inevitabilmente finirono sul cornicione della Torre di Astronomia, vicini eppure lontani anni luce, a scambiarsi brevi stralci d’anima.

 

 

Spazio Autrice:

Ehm…so che è passata una settimana, lo so. E so anche che vi ho fatto aspettare troppo ma…la scuola mi ha risucchiata, letteralmente. Perciò posso postare solo ora, invocando il vostro clemente perdono. Che dire su questo capitolo…beh il titolo, che potrebbe risultare un po’ equivoco si riferisce al fatto che sia la relazione Lily/Scorpius sia quella Cassiopea/Shane dopo alcuni progressi nei capitoli precedenti, stiano ora retrocedendo un po’…perciò “un passo avanti, dieci indietro” (spero vivamente di aver scritto giusto la versione inglese). Ecco poi il pezzo Bea/James…ho descritto cos’è successo e spero vi sia piaciuto nonostante James non fosse presente direttamente. Cos’altro…ah sì! Oltre a questo, penso ci saranno ancora altri due capitoli ambientati a Hogwarts, dopodichè i nostri eroi si ritroveranno al fatidico Saint Patrick…(tra l’altro, mi scuso per eventuali errori di battitura, ma sono davvero di fretta…) Bene, fatti questi tre appunti, devo assolutamente ringraziare chi ha inserito Poisonous Lily fra le seguite e le preferite, e soprattutto inginocchiarmi per la gratitudine di fronte alle
13 recensioni ricevute allo scorso capitolo…davvero grazie! Non sono svenuta giusto perché ero seduta quando le ho viste… : ) naturalmente ora passo a rispondere singolarmente a: BeaTheBest, GinevraLovesArmand, Alexandra_Potter, Kalahary, mv3028, Aleu, Rebby, Hayley_Gin91, 979, Le_Tre_Sclerate_The_Best, Aislin, Red_93 e Iceathena.

BeaTheBest: ciao! Ti ringrazio per la recensione, sono davvero felice che la mia fanfiction ti piaccia…spero solo di non averti fatta aspettare troppo : ) alla prossima, ancora grazie!!

GinevraLovesArmand: ciao!!! Ti ringrazio per la recensione, mi ha fatto molto piacere riceverla…spero che tu non sia morta nell’attesa di questo capitolo, ne sarei molto dispiaciuta : ) scherzi a parte, sono contentissima che la mia fanfiction e il modo in cui la sto costruendo ti piacciano e spero che la love story Lily/Scorpius non la renda meno bella per te…ti confesso che per me è difficile far avvicinare due personaggi che tendono a stare da soli, ma me li vedo troppo bene insieme… : ) ti ringrazio ancora per il commento, spero di poterne leggere altri!! Alla prossima

Alexandra_Potter : grazie mille per la recensione, mi è piaciuta davvero molto…soprattutto il finto dispiacere per Marìkaa :P spero che questo capitolo sia stato all’altezza del precedente e naturalmente mi farebbe molto piacere cosa ne pensi : ) ancora grazie per il commento, alla prossima!!!

Kalahary: non scusarti se non hai potuto recensire, assolutamente! Anzi mi scuso io per aver postato solo ora…comunque, venendo alla tua recensione sono contenta di averti fatta commuovere (a momenti anche tu facevi commuovere me commuovendoti tu…okay è confuso come concetto, spero tu abbia capito lo stesso :P ) e non posso che sperare che anche questo capitolo sia all’altezza dell’altro. Purtroppo tutti i passi avanti fatti prima sono stati un po’ “cancellati”…in ogni caso, grazie ancora per la recensione, alla prossima spero!!!

Mv3028: tranquilla, recensisci quando puoi e vuoi : ) spero di essere stata abbastanza veloce (ehm….lo so che in realtà ci ho messo un sacco) a postare e soprattutto che questo capitolo ti sia piaciuto quanto gli altri. Ancora grazie per la recensione, alla prossima!!!

Aleu: penso che anche Scorpius si sarebbe seriamente arrabbiato se avesse saputo che Cassiopea ha riferito a Lily quanto confidatole…ma fortunatamente per Cassiopea, lui non lo sa :P per quanto riguarda Lily e Scorpius non ho inserito volutamente battutine sarcastiche proprio per sottolineare che quel momento è diverso da tutti gli altri in cui solitamente si prendono in giro…ogni tanto anche loro fanno le persone serie : ) spero questo capitolo ti sia piaciuto, ti ringrazio ancora per la recensione e spero di riceverne tante altre…alla prossima!!!

Rebby: ehm…ti ho fatta aspettare troppo, mi sa…mi dispiace : ( spero che comunque questo capitolo ti sia piaciuto, spero mi farai sapere cosa ne pensi…grazie per la recensione, alla prossima spero!!!

Hayley_Gin91: ciao!!! Grazie mille per la recensione, naturalmente sempre graditissima, e spero questo capitolo sia stato all’altezza degli altri…anche se sono in mostruoso ritardo : ( l’unica cosa che posso dire è che il povero Albus perde terreno, Marìkaa è sempre più infatuata di Scorpius…e che Shane come al solito viene trattato male : ) ancora grazie per il commento, alla prossima!!!

979: grazie mille per la “sofferta” (considerati i virus che ti hanno attaccata) recensione : ) ti dirò, penso che tante volte siano i gesti più semplici, come andare a trovare una persona che sta male, stare con lei, sentirla vicina, sono quelli che unificano maggiormente…e ho cercato di trasmettere questo…comunque, sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto, ti ringrazio come sempre per la recensione (di nuovo)…alla prossima!!!

Le_Tre_Sclerate_The_Best:  sono felice di averti fatta felice e spero tu non ti sia fatta male facendo le capriole :P spero di non averti fatta aspettare eccessivamente e che questo capitolo abbia lo stesso successo di quello precedente…grazie mille per la recensione, alla prossima!!!

Aislin: allooora…da dove iniziare. Prima cosa un grazie grande quanto una casa (nel caso non si fosse ancora capito quanto io ti sia grata per ogni singola cosa che mi scrivi) per la tua puntuale, dettagliata e attesissima recensione…sarò ripetitiva, ma le apprezzo davvero tanto. Secondo, anche se fra loro non c’è stato molto contatto, spero tu abbia gradito le parti su Glorya e Liam…quest’ultimo è un personaggio che ho immaginato molto complicato, perciò per sviluppare bene la loro storia ci vorrà del tempo, spero tu abbia pazienza a sufficienza per seguirmi : ) quello che sta diventando il triangolo “Scorpius/Lily/Edward” si sta ingarbugliando sempre più e di mezzo ci finiscono pure Albus e Marìkaa…mi spiace quasi per la sorte che gli sto riservando :P insomma, spero che questo mix di Bea/James, Lily/Scorpius e tutti gli altri ti sia piaciuto e che la tua attesa non sia stata perciò vana… : ) oltre a ringraziarti per la milionesima volta (tra un po’ inizierai a non poterne più di me) non posso che aggiungere un grazie speciale per quel tuo “mi emozioni” che mi ha resa davvero, davvero felice. Okay ora concludo questa risposta che ha occupato mezza pagina di word e ti aspetto alla prossima recensione!!! : )

Red_93: nessuno l’avrebbe mai sospettato, ma sì…un cuore ce l’hanno anche loro :P  allora, cosa te ne pare di questo capitolo postato con mostruoso ritardo? Come vedi anche Cassiopea ha i tuoi stessi dubbi riguardo Shane questa volta l’ha trattato davvero male, povero. Per quanto riguarda Liam sì l’ho descritto bello ma dietro di lui c’è anche una storia che emergerà pian piano…spero ti siano piaciute le parti su lui e Glorya. Sono contentissima ti sia piaciuta la parte su Lily e Scorpius e, oltre a ringraziarti per la recensione, mi auguro di trovarne tante altre…grazie ancora, alla prossima!!

Iceathena: la tua recensione mi ha fatta morire dal ridere, a partire dal sorrisino ebete e a finire con il “ti adorooo”…ti ringrazio davvero tanto anche perché è arrivata alla fine di una giornata piuttosto deprimente…perciò una risata ci voleva davvero. Mi dispiace di averti fatta aspettare così tanto e mi auguro che questo capitolo sia “apoteotico” (ehm, lo so che questo termine non esiste, ma non importa…) quanto l’altro : ) purtroppo Liam non posso spedirtelo, dovrai accontentarti dell’immaginazione (come facevo io con Draco Malfoy quando non avevo visto i film…)…comunque, ancora grazie per la recensione, alla prossima spero!!!

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Capitolo 27
*** The most wonderful creature on earth... ***


                               

 

              CAPITOLO 27

                                                The most wonderful creature on earth

 

 

-Se vuoi domani ti posso accompagnare ad Hogsmade…ti piacerà sicuramente, è un paesino molto caratteristico…- stava dicendo Albus Severus Potter, mentre accompagnava Marìkaa Stewart alla Torre di Corvonero. La cena era appena terminata e così Albus, con il desiderio di passare ancora qualche attimo con lei, aveva deciso di seguirla fino al dormitorio; in realtà, voleva chiederle di uscire, ma non aveva trovato il coraggio fino a quella sera, che precedeva l’uscita ad Hogsmade. Pensava che lei non avesse altri impegni e che dunque non ci sarebbe stato problema anche se l’avesse invitata all’ultimo; invece, con sua grande sorpresa l’americana arrossì, prima di replicare:

-Ecco, io veramente…ho già qualcuno con cui andare-.

-Ah…in effetti avrei dovuto immaginare che Angelica e le altre ti avrebbero invitata al loro pomeriggio di shopping- commentò Albus, senza tuttavia perdersi d’animo: era abituato a sorbirsi pomeriggi fra ragazze, avendo ben pochi amici maschi…

Marìkaa tuttavia aveva ora abbassato gli occhi, come con fare colpevole:

-In realtà…ecco…vado con Scorpius Malfoy- disse, imbarazzatissima. Non sapeva perché, ma aveva l’impressione che lo Slytherin non fosse particolarmente simpatico ad Albus, anche se quest’ultimo aveva affermato di non nutrire una particolare antipatia per lui.

-Oh- fu l’unica risposta di Albus, che era rimasto senza parole. Malfoy che chiedeva appuntamenti? Ma non era abituato a portarsele direttamente in camera?

-Beh allora…buonanotte- aggiunse poi il Potter, non sapendo cos’altro dire. Gli sembrava di lottare contro i mulini a vento: Scorpius sarebbe sempre stato un passo avanti a lui, il più affascinante, il più seducente, il più popolare…il più tutto.

Marìkaa lo guardò andare via, percependo chiaramente che c’era qualcosa che non andava. Ma cosa? Non seppe trovare una risposta, con la mente già rivolta al pomeriggio successivo…un momento! Cosa avrebbe dovuto mettersi? Insomma, qual era l’abbigliamento adatto per Scorpius Malfoy? Di certo non le Converse malandate, o i soliti jeans sbiaditi…accidenti! Perché diavolo le stava venendo in mente Lily Potter? Perché doveva per forza domandarsi cosa avrebbe indossato lei se fosse stata al suo posto? Erano infondo domande sciocche: Lily Potter sarebbe stata perfetta ed elegante anche se fosse andata in giro in pigiama. E Marìkaa lo sapeva dannatamente bene…e per questo non poteva fare a meno di sentirsi in competizione con lei. Una competizione in cui sicuramente Lily vinceva su tutti i fronti. Andiamo! si disse Marìkaa buttandosi disperata sul suo letto, è sempre maledettamente perfetta! Mai un capello fuori posto, mai abiti spiegazzati, mai fuori luogo…come posso sperare di competere con lei? Sembra fatta di plastica!!

Si alzò e si diresse verso il suo baule, alla disperata ricerca di qualcosa che non la facesse sembrare una barbona…possibile che io mi sia portata solo jeans e magliette?! si chiese in preda al panico quasi un’ora dopo, con tutti i suoi abiti sparpagliati in giro.

Non sapeva che, qualsiasi cosa avesse indossato, fosse stato anche un abito di Prada, agli occhi di Scorpius non sarebbe mai parsa all’altezza di Lilian Luna Potter.

 

 

                                                   *****    

 

-Ehi amico, che fai domani pomeriggio?- domandò Edward Nott, tranquillamente svaccato sul suo letto, rivolgendosi a Scorpius Malfoy, che invece stava controllando la sua scorta di camicie stirate. Gli piaceva essere sempre in ordine, sempre impeccabile, e per questo faceva puntuali controlli del suo guardaroba; per via di questa sua mania, spesso Derek lo accusava di essere peggio di una femmina, mentre Edward l’aveva pregato più volte di insegnargli a mettere ordine nel suo armadio, che generalmente assomigliava ad un campo di battaglia vietnamita.

-Porto la Stewart ad Hogsmade- rispose Scorpius, con tono impassibile, come se la cosa non lo toccasse minimamente.

-Ma dai, perché perdi tempo con quella? Se ne sta sempre con quei Grifondoro della malora, non si cura…sembra che neanche ci provi a pettinarsi!- esclamò Edward, che dopo un’iniziale e fatuo interesse (alias il commento fatto sul treno al fine di ingelosire Lily) per Marìkaa, l’aveva lasciata perdere. D’altra parte quando puoi avere Lily Potter perché abbassarsi con una ragazza del genere?

-E tu perché perdi tempo con Lily?- sbottò Scorpius, ben più acidamente di quanto avrebbe voluto. Si maledisse per il tono che aveva usato: Edward avrebbe potuto –erroneamente- credere che lui fosse geloso. Infatti il bel Nott si era sollevato su un gomito e lo stava osservando con gli occhi verdi socchiusi per il sospetto:

-Perché non dovrei? Oltre che a essere uno schianto, dà pure certi baci…- replicò Edward, malizioso, ripensando a quanto era accaduto in Sala Comune il pomeriggio precedente. Inevitabilmente anche a Scorpius venne in mente la scena e di nuovo si sentì preso da una tale rabbia che rischiò quasi di spaccare una pregiata cintura.

-Uh, uh e da quando tu ti accontenti di casti bacetti? - replicò il bel Malfoy e alle sue stesse orecchie le sue parole sembravano…invidiose. Per quale diavolo di motivo si stava immaginando al posto di Edward?

-Ucci ucci sento odor di gelosia…- lo canzonò Edward, non sapendo quanto le sue parole fossero veritiere.

-Ma che cazzo dici…io geloso di Lily? E perché poi? Lo sai che la detesto!- proruppe Scorpius, irato non sapeva bene neanche lui per quale motivo.

-State litigando? Aspettate, prendo i pop corn!- disse Derek Zabini, entrando in quel momento nella stanza; sembrava piuttosto di buon umore, contrariamente a quanto era stato da quando era iniziata la scuola.

-Ehilà, Mister-sono-sempre-incazzato, come mai così allegro?- l’apostrofò ironico Edward, mentre Scorpius fingeva ancora di occuparsi dei suoi abiti. Incredibilmente l’algido Derek Zabini arrossì come uno scolaretto beccato a copiare e si guardò imbarazzato le scarpe; d’altra parte, non poteva non pensare a…

-Io? Allegro? Nooo…- glissò Derek e per evitare altre domande si fiondò in bagno e aprì l’acqua della doccia a mille.

-Quello non me la racconta giusta- commentò Edward, rivolto a Scorpius, apparentemente dimentico del loro piccolo diverbio; Scorpius dal canto suo, era ancora arrabbiato e non riusciva a capire che la causa della sua rabbia era proprio il suo vecchio amico Edward.

 

 

*****

 

Lily Potter si aggiustò il costoso foulard color sabbia dorata intorno al collo, per ripararsi dal freddo vento di fine settembre che caratterizzava lo splendido pomeriggio di sole teatro dell’uscita ad Hogsmade.

-Freddo?- le domandò Edward, sfiorandole appena una mano mentre camminava accanto a lei, con fare quasi premuroso.

-Giusto un po’- replicò Lily e casualmente la seta della sua sciarpa divenne caldo cotone, senza perdere d’eleganza.

-Incantata- aggiunse la Potter all’indirizzo di Nott, con un breve sorriso a distenderle le labbra sottili; sorriso che si congelò letteralmente quando vide Scorpius Hyperion Malfoy camminare con Marìkaa Stewart nella direzione opposta alla loro. Stavano chiacchierando e Lily poteva giurare che Scorpius stesse persino sorridendo. Inspiegabilmente, Lily si bloccò in mezzo alla strada ad osservarli, preda di una decina di sensazioni diverse. Incredulità, sorpresa e…rabbia? Possibile che vedere Scorpius sorridere ad una ragazza le causasse rabbia?

-Sbaglio o quello è Malfoy?- domandò ad Edward, tanto per essere certa di non avere avuto una gigantesca allucinazione; una pessima, gigantesca allucinazione.

Edward, che si era fermato di fronte ad una vetrina in cui erano esposti notevoli completini intimi, si voltò e, seguendo la direzione dello sguardo di Lily, individuò la chioma platinata di Scorpius accanto a quella scompigliata della Stewart.

-Ah sì, mi aveva detto che oggi sarebbe uscito con lei…- replicò blando, non giudicando la cosa di particolare interesse. Lily invece continuava a fissarli, fermi di fronte alla vetrina di Magic Clothes.

 -Voglio vedere quella vetrina- annunciò Lily imperiosa e senza aspettare Edward si diresse verso la scintillante vetrina, fingendo tuttavia una certa nonchalance. Infatti, quando si trovò a dieci centimetri di distanza da loro, si stampò un’espressione di finta sorpresa in volto ed esclamò:

-Marìkaa! Vedo che Scorpius ha provveduto ad accompagnarti ad Hogsmade-.

Naturalmente Scorpius era stato bellamente ignorato e dato che la cosa non sembrava piacergli molto, batté Marìkaa sul tempo e rispose al suo posto:

-Come non farle vedere un posto così carino…e tu cosa ci fai qui sola soletta, Lilian?- le domandò, come se fosse preoccupato per lei.

-Malfoy! Non ti avevo notato…- replicò Lily, gelida, conscia del fatto che era la prima volta che si parlavano dopo quel fatidico pomeriggio; poi, come se Malfoy avesse solo funzione scenica, tornò a rivolgersi a Marìkaa.

-Hai forse bisogno di qualche consiglio per gli acquisti? Non mi sembra che tu te la stia cavando molto bene con gli abiti…- disse, squadrando apertamente quello che un tempo doveva essere stato un vestito abbastanza passabile. Marìkaa non sapeva se essere rassegnata o offesa: Lily –con il suo tono falsamente cortese e la sua finta offerta d’aiuto- le aveva fatto chiaramente capire che sembrava esattamente ciò che Marìkaa aveva fatto di tutto per non sembrare, alias una barbona. Eppure quel vestito le era sembrato così bello quando Molly- la sua eterna salvatrice- gliel’aveva mostrato…

-Sei gentilissima, ma…- iniziò a dire Marìkaa, ma Scorpius la interruppe ancora:

-Può farcela benissimo da sola, è incantevole anche così- disse, con un tono volutamente adorante. Sia Marìkaa che Lily avvamparono: la prima per l’emozione, la seconda preda di una furia fuori dal comune, che nascose dietro ad una perfetta maschera di ghiaccio.

-In questo caso sarà meglio che torni da Edward…- iniziò a dire ma, come evocato per magia, il bel Nott li raggiunse in quell’istante, stringendo fra le mani un sacchettino dorato che aveva tutta l’aria di contenere un regalo.

-Scorpius, Marìkaa…volete venire con noi ai Tre Manici di Scopa? Avrei giusto voglia di un Whisky Incendiario…- propose, allegro. La sua giornata stava andando alla perfezione: era con Lily, l’avrebbe portata a cena, avrebbe ballato con lei tutta la notte, lontani dagli occhi di Hogwarts…cosa poteva chiedere di più?

-No- esclamò Lily e Scorpius all’unisono disse:

-Sì! Veniamo molto volentieri…- e prese Marìkaa per mano, sotto gli occhi ridotti a fessure di Lily. Quest’ultima, diventata intrattabile, afferrò a sua volta la mano di Edward, e stringendola fermamente fra le sue, si apprestò a seguirlo.

Il locale era pieno come al solito e riuscirono per miracolo a trovare un tavolino libero all’angolo della sala. Marìkaa avrebbe voluto sprofondare sotto terra: si trovava seduta accanto al ragazzo di cui era stracotta, con di fronte il figlio della lussuria in persona e la ragazza più ambita e ammirata di tutta la scuola. Come diavolo faceva a sentirsi a suo agio, soprattutto dopo le battute che Lily e Scorpius si erano scambiati?

Lily dal canto suo aveva riacquistato padronanza di sé ed ora giocava deliberatamente con Edward, conscia di avere gli occhi di Malfoy addosso.

-Allora Marìkaa…come ti stai trovando ad Hogwarts?- chiese Edward gentilmente, sorseggiando il suo tanto agognato Whisky. Sotto il tavolo la sua mano era posata sul ginocchio di Lily, la quale stava passando con lentezza le dita sul suo braccio, facendogli venire la pelle d’oca…

-Beh, è davvero dura come scuola, i professori pretendono moltissimo ma…mi piace. Insomma, mi trovo bene- rispose l’americana, stranamente senza balbettare o arrossire.

-Ho notato che passi molto tempo con mio fratello- commentò Lily con distacco, girando con lentezza la sua cioccolata con doppia panna, crema al caramello e un velo di nocciole, l’unico strappo che si concedeva ad una dieta ferrea.

-Sì, Albus è davvero fantastico- replicò Marìkaa e a quelle parole Lily alzò di colpo gli occhi su di lei; a Scorpius parve di scorgere una certa durezza in quello sguardo violetto, come se non avesse gradito la risposta di Marìkaa.

-Lo è e mi auguro che tu sappia…trattarlo con la dovuta cautela- replicò lentamente la Potter e le sue parole suonarono agli occhi di tutti stranamente possessive. Di rado Lily parlava o aveva contatti con i suoi famigliari all’interno di Hogwarts ma negli ultimi anni aveva preso ad occuparsi silenziosamente di Albus, senza che nessuno se ne accorgesse. Che le fosse rimasto un rimasuglio di affetto per lui, oltre che per la stravenerata Meredith?

-Vi spiace scusarmi?- aggiunse poi Lily, in tono leggero; posò il tovagliolo che aveva tenuto sulle gambe e si diresse con grazia verso il bagno. Entrata, chiuse la porta e vi si appoggiò contro. Doveva assolutamente calmarsi. Lily Potter non prova emozioni violente e soprattutto non le fa trasparire, si disse, osservando la propria immagine allo specchio. Aveva le guance chiazzate di rosso e questo particolare stonava sul suo viso solitamente diafano. Ma per il resto era perfetta. Come sempre. Boccoli rubini lasciati liberi sulle spalle, occhi violetti appena truccati di nero, labbra velate da rossetto chiaro. La ragazzina che la stava fissando era decisamente bella. E ben vestita: stivali scamosciati color caramello, salopette marroncino terra, dolcevita di una tonalità appena più scura e la sciarpa sabbia dorata a completare il tutto…era impeccabile. E allora perché diavolo Malfoy era seduto con una che sembrava appena uscita da un marciapiede alla periferia di Londra? E soprattutto perché diavolo la cosa la faceva irritare da morire?

-Anche la nostra Regina ha i suoi momenti di debolezza?- l’apostrofò sarcasticamente Scorpius Malfoy, entrato a sua volta alla toilette, ignorando bellamente il fatto che era riservato alle donne.

-Ovviamente no, ripassavo il trucco- ripose Lily prontamente senza guardarlo, con un tono che le sembrò sufficientemente distaccato.

-Ma certo, devi essere impeccabile per Edward- commentò Scorpius, appoggiato con le braccia incrociate al muro, fissandola sfrontato.

Lily, alla quale era parso di cogliere una sospetta rigidità nella voce del biondo, sfoderò un sorriso scintillante:

-Sì, sai…Edward non esce con ragazze che non siano alla sua altezza- replicò, alludendo chiaramente all’aspetto di Marìkaa. Scorpius parve cogliere il paragone, perché serrò la mascella e ribatté:

-Se è per questo, Edward non esce neanche con ragazze vergini- e detto questo, si staccò dal muro e avanzò di qualche passo verso di lei, senza sapere neanche lui con l’intenzione di far cosa. Il sorriso di Lily non vacillò, ma anzi si allargò:

-Perché, tu sì Malfoy? È per questo che esci con la Stewart? È l’unica vergine rimasta ad Hogwarts e non te la vuoi far scappare?-

A questo punto anche Scorpius sorrise, un sorriso che aveva un che di lupesco, e ad un centimetro da lei rispose:

-E tu non saresti pura e casta, Lilian?-

Inspiegabilmente il cuore di Lily prese a battere più velocemente del solito, con le labbra sottili di Scorpius ad un centimetro dalle sue. L’aria si poteva tagliare come un coltello, talmente era tesa, mentre i due si fissavano negli occhi. Alla fine Lily, decisa a non perdere quello scontro verbale, replicò:

-Perché ti interessa Malfoy? Vuoi forse testare di persona?- e detto questo lo aggirò, non senza avergli sfiorato il petto con le dita sottili, e tornò al tavolo.

******

 

La musica le pulsava nelle vene, nella testa, stordendola piacevolmente. O forse si sentiva così leggera per i cocktail alcolici che aveva bevuto? Lily non lo sapeva, sapeva solo che si stava divertendo da morire, probabilmente anche perché era sicuramente brilla: ballava sfrenata in mezzo alla pista della Sirena, piena di gente più grande e molto più interessante, e sentiva che sarebbe potuta andare avanti così per ore, senza stancarsi mai, con l’alcol come carburante.

In quel preciso momento era stretta ad Edward, che sembrava divertirsi quanto lei. Decisamente alticcio a sua volta, con i capelli leggermente bagnati di sudore e la camicia bianca semiaperta sul davanti, era da togliere il fiato. Anche se lui preferiva togliere il fiato a Lily in ben altri modi…

-Allora!?- le urlò lui cercando di sovrastare il frastuono, -ti stai divertendo?-

Lily, che aveva afferrato le sue parole, per tutta risposta gli buttò le braccia nude al collo, attirandolo a sé. Per la serata si era portata un cambio ed ora indossava un’aderente abito nero, senza spalline che arrivava a malapena al ginocchio, brillante grazie alle migliaia di pailettes luccicanti che lo ricoprivano; vi aveva abbinato un paio di decoltè dal tacco vertiginoso, che slanciavano la sua figura e le consentivano di fissare Edward negli occhi.

Occhi che, la stavano spingendo a poggiare le labbra su quelle di Nott…e perché no? si disse Lily, mentre si lasciava prendere dall’istinto. Si stava divertendo, aveva scoperto che l’alcol le piaceva molto, era in compagnia del ragazzo più sexy che avesse mai conosciuto…allora perché non lasciarsi andare? La notte era giovane, lei era giovane e voleva che quella serata non finisse mai.

Seguendo ciò che i suoi ormoni le suggerivano, alzò una gamba per avvinghiarla al fianco di Edward, che le posò svelto una mano sulla coscia, per facilitarle il movimento. La strinse forte a sé, sentendo il suo seno piccolo e sodo contro il petto, e tornò a baciarla, in un vortice di tequila, vodka e solo il barista del locale sapeva cos’altro.

Accidenti, quanto la desiderava! Era così bella, tutta scarmigliata per il gran ballare, con gli occhi brillanti e il sorriso facile, quell’abito stretto che lasciava poco all’immaginazione…e lei, da gatta qual era, se n’era accorta e giocava deliberatamente con lui, aumentando ancor di più il desiderio che provava nei suoi confronti.

Mentre le passava una mano nei boccoli rubini, Edward vide con orrore che il suo orologio da polso segnava le quattro. Dannazione! pensò, mentre a malincuore si staccava da Lily, la prendeva per mano e cercava di aprirsi un varco fra la folla, dovevano essere ad Hogwarts almeno un’ora fa! La Pozione Polisucco che aveva fatto assumere a due primini affinché prendessero le sembianze sue e di Lily era già svanita e se per caso qualcuno avesse controllato avrebbe scoperto che non erano nei Dormitori.

Fuori dal locale si fermò un attimo, non sentendosi molto bene. Aveva davvero bevuto troppo ed anche Lily, appoggiata al muro e traballante sui tacchi, non sembrava passarsela meglio. D’altra parte quella doveva essere la sua prima sbronza…

-Lily…dobbiamo andare!- biascicò Edward, rabbrividendo per il freddo della notte. La rossa annuì, più pallida di quanto fosse in genere, e fece per muore qualche passo verso di lui, ma barcollò pericolosamente e tornò ad appoggiarsi al muro.

Con la mente annebbiata dai troppi cocktail e il mondo che continuava a girare vorticosamente, Edward non sapeva cosa fare. Gli veniva da vomitare, Lily non sarebbe stata di nessun aiuto conciata com’era e loro dovevano assolutamente rientrare al castello il più presto possibile!

Stava cercando di farsi passare la nausea, quando due figure scure apparvero nel suo campo visivo. Terrorizzato, stava per afferrare Lily e trascinarla di nuovo nel locale –dato che di usare la bacchetta non se ne parlava neanche, devastato com’era- quando riconobbe una familiare chioma bionda al di sotto del cappuccio del mantello di uno dei due personaggi. Quando i due furono abbastanza vicini, Edward riconobbe anche Derek, che a passo svelto li stava raggiungendo insieme a Scorpius. Evidentemente si erano accorti che non erano ancora tornati e pensando che ci fosse qualcosa che non andava erano venuti a cercarli.

-Maledetto idiota! Che cazzo ci fai ancora qui fuori?- sbottò Derek, passandogli un braccio intorno alle spalle per aiutarlo a raddrizzarsi. Edward borbottò qualcosa di incomprensibile, fissando ostentatamente un punto fisso nella speranza che i lampioni e i palazzi restassero al loro posto.

Poco più dietro, Lily aveva preso a ridere istericamente, del tutto instabile su quei maledetti tacchi da dodici centimetri e con lo stomaco che sembrava una distilleria di whisky grezzo.

All’improvviso si sentì afferrare da due braccia forti, che evidentemente le evitarono di rovinare a terra nel tentativo di muovere qualche passo. Sempre con un sorrisino innaturalmente idiota stampato sulle labbra, Lily riconobbe Scorpius.

-Oh Scorps! Che bello, ci sei anche tu!- trillò allegra, del tutto fuori di sé.

Scorpius la guardò con tanto d’occhi spalancati. Lily che lo chiamava Scorps?! Osservandola meglio, Scorpius capì un istante dopo che Lily era completamente andata e, a giudicare dal fiato dolce che gli arrivava alle narici, la Potter doveva aver scoperto le gioie della tequila.

-Lilian, sei in grado di camminare?- le chiese titubante, mentre Derek ed Edward avevano iniziato ad incamminarsi verso la strada che li avrebbe ricondotti ad Hogwarts.

-Ma certo! Guarda! Queste scarpe sono fantastiche!- rispose la rossa con voce squillante, staccandosi dalle sue braccia e camminando davanti a lui ancheggiando sensuale, come una modella in passerella. Peccato che dopo neanche mezzo metro il tacco le si infilò in un tombino facendole perdere l’equilibrio.

-Visto che brava?!- commentò contenta, mentre Scorpius, avendo capito che di questo passo non sarebbero andati da nessuna parte, le si era avvicinato con l’intenzione di prenderla in braccio.

-Ehi, Scorps! Che fai?! Mi palpi?!-  protestò Lily con un risolino, mentre Scorpius la sollevava facilmente da terra, con una mano dietro la sua schiena e una dietro le ginocchia nude, non velate da collant. Però, pensò Scorpius, ignorando Lily che cianciava di cose senza senso, ha una pelle così morbida…e quell’abito?

A interrompere il filo dei suoi pensieri, fu l’improvviso silenzio.

Lily aveva poggiato la testa sulla sua spalla e aveva chiuso gli occhi; cullata dal movimento regolare della camminata di Scorpius, si era poi addormentata come un angioletto.

Era…mozzafiato. E dolce, così accoccolata a lui, con un’espressione innocente sul visino pallido.

Istintivamente, piegò il collo per poterle poggiare le labbra sulle sue, in un lieve bacio.

Lily incurvò le sue in uno strano sorriso ma poi prese a borbottare qualcosa inconsciamente; le uniche parole che Scorpius riuscì a cogliere e che lo lasciarono letteralmente pietrificato dallo stupore furono:

-…più bella…iiiio…di ‘arìkaa…-

E così, con Lily Potter addormentata fra le braccia e quelle parole impresse a fuoco nella mente, Scorpius sgattaiolò piano all’interno della scuola silenziosa, dirigendosi il più velocemente possibile verso il Dormitorio di Slytherin. Fortuna volle che non incontrò nessuno e che una delle ragazze aveva lasciato la porta aperta.

Sempre facendo attenzione, si fece strada fino al baldacchino di Lily, scostò con una mano le coperte e ve la adagiò sopra. Stava per andarsene, quando si rese conto che forse doveva metterle il pigiama. Più che per piacere che per dovere –anche se in seguito si sarebbe detto che l’aveva fatto giusto per terminare l’opera di salvataggio- Scorpius tornò sui suoi passi e, facendosi luce con la bacchetta, afferrò la prima camicia da notte che trovò nel baule della rossa. Le sfilò prima una decoltè, poi l’altra, imponendosi di non sfiorarle le gambe con le dita e passò poi all’abito. Sapeva di non doverle guardare il ventre piatto, gli slip scuri coordinati ad un reggiseno di pizzo, ma non poté farne a meno mentre le sfilava il vestito dalla testa.

Solo quella notte, mentre le faceva indossare una camicia da notte color pervinca, Scorpius si rese conto che Lilian Luna Potter era la creatura più bella sulla quale avesse mai posato gli occhi.

 

 

 

Spazio Autrice:

 

No, non sono un miraggio e neanche un fantasma…e questo che vedete è un vero aggiornamento! Come avevo detto nell’annuncio pubblicato la scorsa settimana, avrei aggiornato in questi giorni e come vedete, ci sono riuscita, nonostante stia vivendo una situazione non facile. Vi informo che d’ora in poi posterò un po’ più lentamente per cause che purtroppo non posso controllare…mi dispiace davvero tanto. Purtroppo non ho avuto neanche molto tempo per rileggere il capitolo, perciò vi prego di perdonare eventuali errori di battitura o impaginazione. Bene, detto questo passiamo al capitolo…come vedete è incentrato quasi tutto su Lily e Scorpius, sia per mia scelta, sia perché la situazione Glorya-Liam ha bisogno di molto spazio per essere scritta bene sia perché volevo dare un po’ di tregua e Shane e Cassiopea. Nonostante le circostanze poco favorevoli, mi sembra sia venuto bene ma sta a voi giudicare…spero di non aver deluso le vostre aspettative.

Passo ora a ringraziare chi ha aggiunto la mia fanfiction alle preferite e alle seguite e soprattutto coloro che hanno recensito il capitolo 26 (ben 16 recensioni!!! Wow!!! Sono al settimo cielo!!!) e che hanno lasciato un commento all’avviso, dandomi il loro sostegno…grazie di cuore, davvero.

 

MarauderPad: ti ringrazio davvero di cuore sia per la “recensione” (se così posso chiamarla) al mio avviso, sia per la vera e propria recensione al capitolo 26. Adoro la coppia Lily/James e non ho potuto fare a meno di trasferirne le caratteristiche in Cassy/Shane…e che te ne pare di Lily e Scorpius in questo capitolo? Spero ti siano piaciuti e, per rispondere alla tua domanda, sì ho pensato di associare dei volti ai miei personaggi ma ahimè non so come caricare le foto su efp : ( sperando che il capitolo ti sia piaciuto, ti ringrazio ancora : )

Ellaella: ciao, grazie mille per la recensione all’ultimo “vero” capitolo, spero che anche questo ti sia piaciuto!! Ancora grazie!!

Kalahary:  ti ringrazio moltissimo per la recensione e mi dispiace se non ho ancora approfondito Liam…ma verrà anche il suo tempo :P anche Shane è stato lasciato un po’ in pace per far spazio a Lily e Scorpius e mi auguro che questo capitolo sia stato all’altezza di tutti gli altri : ) ancora grazie per la recensione, alla prossima!!!
Ps. Meno sei breve, più sono contenta :P

BeaTheBest: ti ringrazio moltissimo per la recensione allo scorso capitolo, mi dispiace se ti ho fatta aspettare un po’…ma spero ne sia valsa la pena : ) ancora grazie, alla prossima!!!

Le_Tre_Sclerate_The_Best: per prima cosa ti ringrazio per aver lasciato un commento al mio avviso…grazie : ) che mi dici di Lily e Scorpius in questo capitolo? Come vedi anche Lily non è indifferente a Scorpius, anche se per ora non si nota molto…beh spero ti sia piaciuto, ancora grazie, alla prossima!!

979: innanzitutto grazie mille per il commento al mio avviso, mi ha molto rincuorata vederlo…e poi, grazie per la recensione allo scorso capito, che ahimè risale a molto tempo fa.
Per Liam dovrai aspettare ancora un po’, ma mi auguro che questo capitolo sia di tuo gradimento : ) ancora grazie, alla prossima.
Ps. Scusa se non sto più recensendo la tua ff, ma davvero non ho il tempo : ( sappi che la sto adorando sempre di più e che la seguo costantemente!!

Red_93: grazie per il commento lasciato al mio avviso, mi ha fatto davvero molto piacere trovarlo…e soprattutto grazie per la tua lunghissima recensione!!!Purtroppo ho pochissimo tempo e non posso rispondere in modo dettagliato, ma sappi che mi fa sempre molto piacere leggere i tuoi commenti e sapere cosa ne pensi della mia opera : ) ancora grazie, alla prossima!!

Lady Lynx: che piacere trovare un’altra tua recensione!!! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto e ti posso dire che la situazione Scorpius-Marìkaa si rivelerà ben più complessa di quanto possa sembrare…beh ancora grazie mille, alla prossima!!              

Mv3028: anch’io sono di fretta, perciò non posso far altro che ringraziarti per la recensione e augurarmi che questo capitolo ti sia piaciuto quanto l’altro…ancora grazie!! Alla prossima!!

Mikyvale: per prima cosa ti ringrazio per aver lasciato un commento al mio avviso, e come seconda cosa grazie per aver recensito lo scorso capitolo…mi ha fatto piacere trovare un tuo commento e spero che la storia continui a piacerti, anche se ti ho fatto attendere un bel po’ : ( ancora grazie, alla prossima!!

Rein94: prima di tutto, grazie per aver lasciato un commento al mio avviso e seconda cosa…ho adorato la tua stralunghissima recensione!!! Davvero, se me ne lasciassi tante altre così lunghe faresti di me l’autrice più felice del mondo!!! Purtroppo ho pochissimo tempo e non posso che chiederti scusa se non rispondo in modo dettagliato, ma davvero sono di frettissima…scusa scusa!! ci avrai messo un sacco a scrivere quella recensione e io non posso rispondere come vorrei (me si sente un mostro). Non mi resta che dirti ancora un colossale grazie e sperare che tu recensisca ancora…GRAZIE!!

Aislin: ti ringrazio moltissimo per il “commento” lasciato al mio avviso, ma soprattutto per l’immancabile e attesa recensione all’ultimo vero capitolo. Mi scuso se ci ho messo così tanto a postare, e soprattutto mi scuso per non poter rispondere come vorrei alla tua recensione…posso limitarmi solo ad un grazie sincero e di cuore e a dirti che anche la mia vicina è come la tua, ho tutte le piante piene delle sue stramaledette briciole!! Grr che odio!!! Comunque, ancora grazie per tutto e spero recensirai ancora : ) alla prossima!!

Iceathena: wow mi hai lasciato ben due recensioni!!! Ti rassicuro subito su Bea: prima o poi il suo orgoglio italiano verrò fuori e allora saranno caz…problemi di James!!! E poi sì, il motivo della lite fra Teddy e James verrà fuori…prima o poi :P ancora grazie per le recensioni, alla prossima spero!!!

Hayley_Gin91: prima cosa, grazie per aver lasciato un commento al mio avviso…e seconda, grazie per la recensione allo scorso capitolo!! Come vedi fra Edward e Scorpius cominciano a crearsi le prime tensioni a causa di Lily e purtroppo ci saranno degli scontri fra i due amici…e per quanto riguarda Liam, tutto verrà spiegato naturalmente : ) grazie ancora per “le” recensioni, alla prossima spero!!!

GinevraLovesArmand: ti ringrazio tantissimo per la recensione e spero questo capitolo ti sia piaciuto quanto gli altri, anche se Liam non compare…la sua è una storia molto complessa quindi ho ritenuto più giusto dargli più spazio : ) ancora grazie per la recensione, alla prossima spero!!!

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Capitolo 28
*** Before leaving... ***


        CAPITOLO 28

                                                       Before leaving

 

-È permesso?-

Liam Mackenzie aspettò di ricevere una conferma da parte del preside Linton prima di entrare nel suo ufficio.

L’ufficio del Preside aveva subito vari cambiamenti nel corso del tempo: dagli strani e curiosi oggetti di Silente, ai vezzosi gattini rivoltanti della Umbridge, alla raccolta completa di tutto lo scibile sulla Trasfigurazione ai tempi della McGranitt; ora, si era nell’epoca di Linton, e l’ufficio si era adattato al nuovo padrone. Tutto era completamente bianco: poltrone, sedie, pareti, librerie; persino la teca del Capello Parlante mandava bagliori biancheggianti. Le uniche note di colore erano le copertine di libri, che naturalmente variavano di tonalità, e la strana stella rossa che Linton era solito portare sul cappello. Sembrava che Linton non conoscesse altre tinte all’infuori del bianco, del quale continuava a circondarsi, e che il rosso smagliante della stella a cinque punte fosse una straordinaria eccezione.

Liam aveva ormai fatto l’abitudine a quello strano ufficio ed ora se ne stava compostamente seduto di fronte al Preside, aspettando che quest’ultimo finisse di compilare chissà quale pergamena. Finalmente Linton posò la piuma d’oca, chiuse gli occhi e si massaggiò le tempie; dopo un attimo li riaprì e rivolse tutta la sua attenzione a Liam.

-Allora, Liam…come mai sei qui?-

-A dire il vero Preside…avrei cambiato idea, riguardo quella cosa- rispose Liam lentamente, mentre una fugace visione di una chioma corvina e di due occhi nocciola gli invadeva la mente. Maledetta Glorya Zabini…

Linton intanto lo stava fissando con tanto d’occhi. Le aveva provate tutte per convincere Liam a partire con tutti gli altri per lo scambio, ma il ragazzo non aveva voluto sentir ragioni: riteneva che sarebbe stato troppo pericoloso rinunciare alla sicurezza che Hogwarts gli dava, che la scuola americana non sarebbe stata sufficientemente attrezzata per trattenerlo, che sarebbe potuto accadere l’inevitabile…

-Ne sono lieto!- esclamò sinceramente contento il Preside. Per quanto all’apparenza potesse sembrare brusco e rigido, in realtà aveva a cuore ognuno dei suoi studenti e si prodigava non meno di Silente affinché tutti nella scuola si sentissero sereni e a casa. Come il vecchio e tanto amato Preside, anche Linton aveva una mentalità piuttosto aperta nei confronti degli studenti…fuori dal comune, sia in senso positivo che negativo, e non avrebbe mai chiuso le porte di Hogwarts a nessuno. Neanche a quelli come Liam. Soprattutto a quelli come Liam, che non avevano alcuna colpa e non potevano controllarsi.

-E, se non sono indiscreto, posso chiederti le ragioni di questo cambio di decisione?- domandò poi il Preside, rovistando in un cassetto della scrivania alla ricerca di una pergamena pulita, su cui avvisare il preside del Saint Patrick su ciò che avrebbe dovuto fare per accogliere adeguatamente Liam.

Quest’ultimo arrossì leggermente e di nuovo Glorya Zabini si fece prepotentemente spazio fra i suoi pensieri. Sarebbe stato ipocrita da parte sua negare che l’aveva fatto per lei, per poterle stare accanto, per non starle lontano durante i mesi dello scambio interculturale. La parte razionale di lui continuava ad urlargli di stare alla larga da lei, di lasciarla perdere, di proteggerla…ma Liam non ci riusciva. Da quando avevano iniziato a parlare sulla Torre di Astronomia, si sentiva sempre più attratto da lei, dai suoi sorrisi sempre un po’ tristi, dai suoi occhi nocciola, dalla sua presenza…

-Ecco…preferirei non parlarne- ripose alla fine Liam, sapendo che il preside non si sarebbe offeso. Durante tutti quegli anni il suo rapporto con Linton si era fatto sempre più stretto, a causa del problema di Liam; spesso, quando sentiva di non farcela più cercava aiuto presso di lui.

-Non importa, non importa…ciò che conta è che tu abbia deciso di fare quest’esperienza insieme a tutti i tuoi compagni. Sembra quasi che tu ti sia deciso ad opporti a te stesso…- commentò il preside, rivolto più a se stesso che a Liam; fece un sospiro, per poi aggiungere:

-Bene. Ti consiglio di andare a preparare i bagagli, sempre che tu non l’abbia già fatto, dato che come ben saprai la partenza è domattina. Per il corso di studi che intraprenderete lì vi serviranno molte cose e sarà bene portarsi dietro tutto il necessario- disse ancora Linton, a mo’ di congedo. Liam si alzò, sentendosi profondamente grato. Ed anche, in un qualche modo felice. Ah, la felicità…non l’aveva più provata dopo che Evelyn…sì, dopo che la sua sorellina era morta. Ma ora, ora sentiva che forse per lui c’era ancora speranza, o meglio, voleva credere che per lui ci fosse ancora speranza, nonostante ciò che era.

Spinto da un istinto quasi primordiale, si diresse verso i sotterranei, sperando in qualche modo di riuscire a entrare nella Sala Comune di Slytherin e che Glorya vi si trovasse. Giunto di fronte al muro giusto però sembrò che nessuno stesse per uscirvi né per entrarvi; stava appunto per tornare sui suoi passi, quando vide una chioma rossa venire nella sua direzione.

-Lily Potter?- chiamò esitante e la ragazza in questione si voltò, con una domanda negli occhi:

-Sì?-

-Ti spiacerebbe farmi entrare con te in Sala Comune?- le chiese, ancora con un tono incerto.

Lei lo trapassò da parte a parte con i suoi occhi violetti a raggi X. Lo osservò per parecchi minuti: la divisa perfetta, i capelli in ordine, gli occhi chiari limpidi eppure tristi…guardandolo, Lily capì cosa intendesse Glorya quando parlava di lui: era come se intorno alla figura di Liam Mackenzie ci fosse una costante ombra di malinconia. Liam a sua volta osservava Lily: la conosceva di vista e per sentito dire, ma non aveva mai avuto l’occasione di trovarsi così vicino a lei da squadrarla bene. Per una volta le dicerie di Hogwarts corrispondevano a verità: tutto in lei parlava di grazia e finezza, di eleganza e soldi, di astuzia e sensualità. Era affascinante e attraente, anche se su di lui non aveva alcun ascendente.

-Oppure…potresti chiedere a Glorya di uscire?- aggiunse Liam, visto che Lily non sembrava voler proferir verbo.

-Sì…- rispose lentamente lei –aspetta un attimo, le dirò che sei qui- e detto questo gli voltò le spalle, sussurrò qualcosa rivolta alla parete, che si aprì per lasciarla passare.

Dopo istanti che a Liam parvero interminabili, Glorya Zabini sbucò fuori. Sembrava provenire dal suo Dormitorio, a giudicare dal suo abbigliamento: portava un paio di pantaloni della tuta bianchi, una maglietta dorata leggermente slargata e un paio di ciabatte; il tutto firmato naturalmente. Aveva i lunghi capelli legati in una coda di cavallo disordinata eppure perfetta e il viso senza un filo di trucco. Era da togliere il fiato.

-Liam- lo salutò con un sorriso sincero, -che fai qui?- aggiunse, sperando di non sembrare fredda come al suo solito; era felice che lui fosse andato da lei così, all’improvviso.

-Passavo…- mentì lui: nessuno passava per caso per i sotterranei, -disturbo?- aggiunse poi, un filo preoccupato.

-No, no ho appena finito di mettere le ultime cose in valigia…- si affrettò a rispondere Glorya.

-Allora…ti andrebbe di venire con me?- le chiese Liam, sapendo perfettamente che il coprifuoco era scattato da un pezzo.

-Certo- rispose Glorya, -lascia solo che prenda una felpa- aggiunse e ricomparve trenta secondi più tardi con la felpa addosso e un paio di nike ai piedi.

Mentre camminava accanto a lei, Liam ebbe il coraggio di sfiorarle una mano con la sua…

 

 

******

 

-E tu cosa staresti facendo?- domandò Lily Potter che aveva appena avuto il tempo di posare la borsa e sfilarsi gli stivali prima di notare Cassiopea mezza nuda che marciava su e giù per la stanza; portava solo un paio di pantaloni grigi a sigaretta e un reggiseno color perla ed era a piedi scalzi.

-Sssh!- la zittì Cassiopea e Lily si chiese seriamente se per caso non avesse subito una fattura.

D’un tratto la biondina di fermò, rilassò le spalle e con gli occhi chiusi sorrise beata…e a quel punto Lily si tranquillizzò. Cassiopea faceva sempre così quando doveva prendere una decisione importante: faceva il solco sul pavimento a furia di camminare, sbuffava, borbottava qualcosa e poi, quando era finalmente giunta ad una conclusione, si fermava di botto, sospirava e sorrideva. Ma era una novità il fatto che avesse iniziato a svolgere questo rito mezza svestita.

-Ebbene?- le chiese garbatamente Lily, sapendo che non era il caso di metterle pressione; quando si trovava in questo stato di grazia era meglio non riportarla troppo bruscamente alla realtà.

-Ho deciso- annunciò Cassiopea, infilandosi al volo un paio di ballerine bianche e prendendo un maglione di lana dello stesso colore dal confuso ammasso di vestiti che costituiva il suo armadio. Tutt’intorno c’erano ancora un sacco di cose che Cassiopea non aveva ancora messo in valigia –Lily era certa che si sarebbe dimenticata qualcosa- ed infatti la biondina rischiò di inciampare in un flacone di shampoo ai fiori di karitè mentre si muoveva per la stanza.

-Sì, me ne sono accorta…hai assunto la tua solita espressione beata. Ma cos’avresti deciso?- ribatté Lily, iniziando a togliersi la divisa.

-Penso che mi scuserò con Shane- annunciò Cassiopea e Lily per poco non si soffocò con il maglioncino che si stava togliendo dalla testa.

-Tu cosa?! Ma è un Grifondoro! Non avresti neanche dovuto parlarci quella volta nella Stanza delle Necessità ed ora vuoi addirittura abbassarti a scusarti?- sbottò incredula la Potter e Cassiopea rise ironica.

-Non capisco perché tu e Scorpius non vi siete ancora messi insieme…parlate esattamente nello stesso modo!- commentò, eludendo la domanda dell’amica.

-Non cambiare discorso, Cassiopea Sofia Malfoy e spiegami da dove ti viene questo sprazzo di gentilezza!- la rimproverò Lily, che era riuscita a districare i capelli anche dalla camicia.

-Ma io sono sempre gentile…- provò ad obiettare la biondina, perfettamente consapevole di star mentendo, -solo che l’ultima volta l’ho trattato davvero male e…-

-Ascoltami. Tu tratti tutti male. Ti diverti a mortificare le primine, rispondi scazzata a qualsiasi cosa che non sia di tuo interesse, calpesti ogni ragazzo che mostra un vago interesse per te, sai essere acida persino con me! Tu non ti scusi con la gente! Tu ridi se hai fatto loro del male!- replicò Lily, come se stesse parlando ad un malato di mente che avesse perso la memoria.

-Lo so! Senti, non so perché lo sto facendo, ma penso sia corretto dirgli che mi dispiace…almeno un po’…infondo è stata tutta colpa di Scorpius se gli ho risposto male…- si giustificò la Malfoy, pettinandosi i boccoli.

-Per una volta Malfoy ha fatto qualcosa di giusto!- ribatté Lily, odiandosi per il fatto che stava dando ragione al suo peggior nemico, ma Cassiopea agitò una mano a mo’ di congedo verso di lei e si chiuse la porta alle spalle.

Per i corridoi, pensò che Lily e Scorpius avevano davvero ragione. Avrebbe dovuto veramente troncare quella specie di rapporto con Shane, perché era uno sporco Grifondoro Mezzosangue, e non importava che si fosse combattuta una guerra per abbattere quei pregiudizi, lei aveva sempre voluto che suo padre fosse fiero di lei. E Draco Lucius Malfoy non sarebbe stato per nulla soddisfatto della sua bambina se in quel momento avesse potuto vederla.

Si disse che lo stava facendo giusto per dare una conclusione a qualsiasi cosa ci fosse fra di loro e che dopo avrebbe ripreso ad evitarlo…infondo era una ragazzina ben educata e le era stato insegnato a chiedere scusa quando sbagliava; preferì non pensare che da quella regola erano esclusi gli esseri socialmente inferiori a lei.

Di nuovo tranquilla con sé stessa, Cassiopea percorse l’ultimo tratto di corridoio che la separava dal ritratto dietro il quale si trovava la Sala Comune di Grifondoro.

Il caso volle che Angelica Weasley passasse di lì in quel momento e che da ragazzina gentile e disponibile qual era la face passare dietro di lei.

Era la prima volta che Cassiopea metteva piede alla Torre dei Grifoni ed immediatamente percepì la differenza di temperatura: lì faceva piacevolmente caldo, a Slytherin si congelava anche in piena estate.

Non notata dagli altri studenti, che erano troppo impegnati nelle loro occupazioni per notare che una delle Serpi si era appena intrufolata nel loro territorio, Cassiopea fece vagare lo sguardo per tutta la stanza alla ricerca di Shane. Era abbastanza certa che si trovasse lì ed infatti dopo qualche istante di perlustrazione lo individuò vicino a una delle finestre che davano sul parco, accanto a…Vanessa Blindsworth, maturata nel tempo in una graziosa ragazza. Chiacchieravano con le teste molto vicine ed un braccio di Shane era tranquillamente poggiato sulle spalle della Blindsworth; poi, come se avesse atteso l’arrivo di Cassiopea per baciarla, Shane le prese il volto fra le mani e posò le labbra sulle sue.

Cassiopea era scioccata. Lui le aveva giurato eterno amore, proclamato ai quattro venti che non poteva vivere senza di lei, era quasi riuscito a farla sentire in colpa per il modo in cui l’aveva trattato in tutti quegli anni e ora baciava quella stupida, insignificante Grifondoro proprio mentre lei si era finalmente decisa a mostrargli un po’ di gentilezza?

Non aveva alcun senso tutto ciò. Infuriata e ferita, Cassiopea girò sui tacchi e stava per andarsene quando Rose Weasley la riconobbe e commentò acidamente ad alta voce:

-Una Malfoy a Grifondoro? Ehi serpe, non hai paura di contaminarti qui?-

A quelle parole Shane Burke si staccò immediatamente da Vanessa e, vedendo Cassiopea ferma sulla soglia del ritratto, rimase letteralmente paralizzato.

-Ehi Weasley, fatti una forchettata di fatti tuoi, non ti hanno insegnato a tenere la bocca chiusa di fronte a chi ti è superiore?- la rimbeccò Cassiopea da vera stronza e senza aspettare la replica della Weasley passò attraverso il buco.

Shane, intuendo che non l’avrebbe mai più potuta avere –sempre che avesse mai avuto una possibilità con lei- se non avesse immediatamente fatto qualcosa, le corse dietro e la raggiunse proprio mentre stava svoltando un angolo.

-Cassiopea!- le urlò, afferrandola per un polso. Lei si voltò di scatto, gli occhi verdemare duri e fieri, e gli disse, più fredda di quanto non fosse mai stata:

-Lasciami immediatamente, sporco Babbano, non voglio essere toccata da te-.

Shane tuttavia non mollò la presa e Cassiopea, anziché divincolarsi, rimase ferma, consapevole che il ragazzo era molto più forte di lei.

-Devo spiegarti…- iniziò lui, ma lei lo interruppe, velenosa come poche:

-Pensi che mi interessino le tue parole? Ti stai sbagliando. Non me ne frega niente di quello che hai da dirmi, penso che alle persone come te dovrebbe essere vietato rivolgere parola ai maghi…ai veri maghi, intendo. Perciò perché non mi lasci così posso correre a disinfettare il punto in cui mi hai stretta?-

Shane avrebbe voluto urlare per la frustrazione. Neanche quando erano agli inizi della loro “conoscenza” Cassiopea si era comportata così da razzista purosangue ed ora invece gli stava parlando con quel tono freddo, piatto, calmo e disinteressato come se non fosse mai stato fatto nessun progresso fra loro. Come diavolo gli era saltato in mente di baciare la Blindsworth in quel momento e davanti a tutti?! Okay, aveva voglia di spassarsela quella notte con lei e perciò aveva pensato bene di addolcirla con qualche bacetto prima, ma se avesse saputo che Cassiopea sarebbe arrivata proprio in quel momento non avrebbe mai e poi mai agito in quel modo.

-Devi ascoltarmi! Non è come pensi…non mi interessa affatto Vanessa!- sbottò infine il Grifondoro, ma Cassiopea parve non averlo minimamente ascoltato.

-Sì, sì d’accordo…ora mi lasci o devo tirare fuori la bacchetta? Sai, preferirei non usare qualche terribile incantesimo su di te, non mi si addicerebbe…- chiese placida e lontana anni luce da lui.

Ora Shane avrebbe voluto schiaffeggiarla per il modo in cui gli stava parlando. Dannazione, come poteva anche solo lontanamente pensare che lui l’avesse dimenticata e sostituita con quella sciocca Blindsworth? Non le aveva dimostrato in tutti quegli anni quanto fosse innamorato di lei?

Guardandola, Shane capì che qualsiasi cosa avesse detto o fatto, non sarebbe servita a riportare Cassiopea sui suoi passi. Nel tempo aveva imparato a conoscerla e sapeva quanto sapeva essere testarda quando si impuntava su qualcosa…così la lasciò andare e rimasero fermi per un lunghissimo istante, a squadrarsi. Lei una vera principessa, i boccoli ordinati, gli occhi chiari, il corpo snello e il portamento fiero; lui, l’orco che le aveva appena calpestato l’orgoglio. Poi Cassiopea, dopo avergli gelato il cuore con un’ultima, fredda occhiata, gli dette le spalle e sparì dietro l’angolo.

 

*****

 

Rimasta sola in Dormitorio –non aveva idea di quale letto Isabelle e Melissa stessero scaldando- Lily si sedette sul letto, indecisa. Poteva aspettare che Glorya e Cassiopea tornassero, per fare un po’ di sano spettegolamento con loro, oppure poteva controllare di aver messo ogni cosa in valigia –un controllo perfettamente inutile- oppure avrebbe potuto ripassarsi lo smalto…ma la verità era che non aveva voglia di stare da sola. Così si infilò un paio di jeans, una felpa bianca, scarpe da ginnastica candide e uscì in Sala Comune, sempre piena a quell’ora della sera. Chiacchierò per qualche minuto con Lizzie e Amalia, osservò divertita i primini che cercavano di ambientarsi, sprecò qualche minuto a fare la conoscenza del rampollo di una famiglia molto potente proprietaria di vari laboratori in cui si intagliavano Pensatoi ed infine si sedette sul bracciolo del divano sul quale Edward stava mollemente sdraiato. Non ricordava quasi nulla della serata che avevano trascorso insieme, dato che la mattina dopo si era svegliata con un gran mal di testa, e sapeva solo che si era ubriacata e che Derek e Scorpius li avevano riportati al castello.

-Ciao, dolcezza…- la salutò Edward, mentre Derek, perso in chissà quale mondo, le rivolse un vago sorriso.

-Ma sta bene?- domandò Lily a Edward, riferendosi al moro.

-Mah…a me non sembra. È così da una settimana ormai e non vuole dirci che cosa gli prende…- replicò Edward facendo spallucce.

-E il biondastro dov’è?- chiese poi Lily involontariamente, notando l’assenza di Scorpius; due secondi dopo si era pentita di aver posto quella domanda, perché la risposta non le arrivò dalla voce di Edward:

-Cosa c’è, Lilian cara, non riesci a vivere senza di me?- chiese una voce sarcastica. Eccolo lì, Scorpius Malfoy, aria un po’ scombinata di chi ha appena fatto sesso.

-Ovviamente Malfoy, Edward mi stava giusto impedendo di tagliarmi le vene- ribatté Lily pesantemente ironica. Scorpius le rivolse un sorrisetto divertito, prima di accomodarsi a sua volta sul divano.

-Ehi Edward, tutto a posto per…?- chiese Scorpius sottovoce, ignorando Lily, che curiosa, aguzzò le orecchie.

-Sì, sì tutto fatto…- sussurrò Edward in risposta e Lily a quel punto volle sapere di che diavolo stessero parlando. Così inarcò un sopracciglio perfetto in una muta domanda e Edward, abituato a darle quello che voleva, mimò con le labbra la parola alcool.

Lily sorrise al ricordo del buon sapore della tequila –preferì invece dimenticare il gran mal di testa che le aveva causato- e domandò, nel suo orecchio:

-Tequila?-

Edward annuì e poi, dopo averle dato un bacio pericolosamente vicino alle labbra se ne andò, mentre Scorpius li osservava. Sembravano così in confidenza, così abituati l’uno all’altra…

-Ehi, se dovete dirvi cose sconce fatelo in privato- sbottò, una volta rimasto solo con lei, prima che potesse controllarsi.

-E perché mai Malfoy? Tu non ti sei minimamente curato di aggiustarti prima di venire in Sala Comune…sembri appena uscito da un’orgia- lo rimbeccò Lily mentre sentiva lo stomaco attorcigliarsi dolorosamente. Che avesse mangiato qualcosa di indigesto a cena? Non avrebbe dovuto arrischiarsi ad assaggiare quella nuova torta al ribes…

-Sbaglio o qualcuno è invidioso?- chiese Scorpius, sorridendole sornione.

-Invidiosa IO? E di chi? Della povera sgualdrina di turno alla quale hai concesso l’onore di dividere il tuo letto? Per favore…non ci tengo certo a venire usata come una bambola da te- replicò Lily, con eccessiva veemenza. Che diavolo le prendeva? Da quando si accalorava così per una discussione con Scorpius?

-A sentire come parli, si direbbe tutto il contrario! Ma non agitarti…io non chiudo la porta a nessuno- la provocò Scorpius malizioso, e con suo grande stupore scorse un lieve e delizioso rossore sulle guance candide di Lily.

-Non ci sperare. Quando vorrò darmi alla pazza gioia sessuale non verrò di certo a cercare te!- ribatté Lily, cercando di darsi un contegno. Doveva assolutamente ritornare alla sua abituale indifferenza, altrimenti Scorpius avrebbe potuto pensare che lei fosse davvero interessata a lui…

-Ah sì? E pensi che invece Edward ti tratterebbe diversamente? Anche lui usa le ragazze!- sibilò Scorpius, iniziando ad arrabbiarsi anche lui, anche se non l’avrebbe mai dato a vedere.

-E a te che cosa te ne importa? Ti preoccupi per me? Ma come sei carino Scorpius! Pensa piuttosto alla tua Marìkaa…- fece Lily tagliente e nella sua mente passò una veloce immagine di Scorpius a letto con la suddetta americana, seguita subito dopo da un’altra immagine in cui l’americana giaceva a terra sgozzata con lei che le premeva un tacco sulla gola…ehi! Perché mai avrebbe dovuto voler fare del male a quella povera sempliciotta?

-D’accordo, d’accordo! Allora quando Edward si vanterà con noi di aver fatto sesso con te, io verrò da te e ti riderò in faccia, malignamente!-  rispose Scorpius, che a differenza di Lily mascherava perfettamente la sua rabbia, dietro una facciata di freddo sarcasmo.

Lily fremette interiormente dalla rabbia e non sapendo più cosa rispondere si alzò, fronteggiando Scorpius, ancora seduto.

-Vedremo Malfoy…ora se vuoi scusarmi ho altro da fare- annunciò, cercando di apparire fiera come al suo solito e fece per andarsene, conscia di avere lo sguardo argentato di Scorpius addosso, quando decise di prendersi una piccola rivincita. Si voltò nuovamente verso di lui e prima che il biondo potesse fare qualcosa, si chinò su di lui e gli diede un bacio molto vicino alle labbra, come aveva fatto Edward con lei. Lo vide irrigidire le spalle, mentre sentiva stranamente il suo cuore sbattere furiosamente contro le costole, e spiegò, fintamente tranquilla:

-Il bacino della buonanotte- e detto questo, gli dette definitivamente le spalle sapendo tuttavia di essere seguita dai suoi occhi.

E così, la notte della vigilia della partenza per l’America arrivò.

Lily la passò ad agitarsi nel letto, nervosa e confusa, con impressi nella mente gli occhi grigi di una certa serpe.

Glorya fissava il soffitto, riandando con la mente alla serata appena trascorsa, con un sorriso dolce a distenderla le labbra.

Cassiopea non riusciva ad addormentarsi, ancora troppo incazzata e troppo delusa, e così decise di vedere se le altre dormivano.

-Lily…Glorya…?- sussurrò e giunsero immediatamente due risposte diverse:

-Che vuoi Vipera?- questa era Lily, acida come sempre.

-Cassiopea…dormi- questa era invece Glorya, con la voce un po’ impastata dal sonno.

Non si sa bene come, ma le tre Slytherin passarono la notte a chiacchierare tutte nello stesso letto –di Lily, con suo grande disappunto- e a fantasticare sul viaggio che avrebbero intrapreso il giorno dopo.

Ma ognuna di loro aveva in mente tre ragazzi diversi…

 

 

 

Spazio Autrice:

 

Salve gente!

Sono stata abbastanza veloce??

Come vedete siamo giunti all’ultimo capitolo ambientato ad Hogwarts, dal prossimo in poi lo scenario sarà il Saint Patrick. Vi avviso che ci vorrà un po’ per il prossimo aggiornamento, devo ancora rifinire i dettagli della nuova scuola e di tutto ciò che la riguarda…

Comunque, cosa ve ne pare di questo capitolo? Lily si è finalmente scoperta un po’, anche perché ormai non riesce più a nascondere la gelosia, mentre invece Shane e Cassiopea…disastro :/ ho lasciato qualche indizio in più sul passato di Liam, sarei felice di ascoltare le vostre teorie al riguardo… : )

Ringrazio chi ha messo la mia storia fra le preferite e le seguite, chi ha solamente letto ed ecco le risposte ai commenti dello scorso capitolo:

Blondie: benvenuta nel mondo di Poisonous Lily!!! Sono stra contenta che la mia storia ti piaccia e spero di essere stata abbastanza veloce ad aggiornare : ) grazie mille per la recensione, alla prossima spero!!

GinevraLovesArmand: ecco qui qualche notizia in più su Liam, anche se non è che si capisca molto in effetti… :P spero di aver postato abbastanza presto e che il capitolo sia stato di tuo gradimento : ) grazie mille per la recensione, alla prossima!!

Alexandra_Potter: *si inchina commossa di fronte a tutti gli applausi* sono molto contenta che sia valsa la pena di aspettare il capitolo e ti ringrazio per la recensione : ) i miei problemi si stanno lentamente risolvendo per fortuna, ti ringrazio per l’interessamento…grazie. Che altro dire…spero che anche questo capitolo sia stato all’altezza delle tue aspettative, alla prossima spero!!! : )

Hayley_Gin91: eeeh purtroppo sì ci vorrà ancora un po’ prima che quei due testoni di Lily e Scorpius capiscano finalmente di amarsi, spero tu abbia la pazienza di seguirmi :P oltre agli ormoni, a Lily ha dato alla testa la tequila…che continua a piacerle molto però ^_^ ti ringrazio per la recensione, alla prossima spero!!

BeaTheBest: diciamo che Marìkaa fa un po’ pena anche a me che l’ho creata, ma ci voleva…altrimenti Lily come fa a capire che è gelosa marcia di Scorpius? :P mi auguro che il capitolo ti sia piaciuto, di essere stata abbastanza veloce a postare e soprattutto di trovare tanti altri tuoi commenti : ) grazie mille per la recensione, alla prossima!!!

Mikyvale: ti dico, è proprio rileggendo la mia storia che mi sono accorta che l’allontanamento totale da tutti i suoi famigliari non era convincente che ho deciso di farla riavvicinare almeno ad uno di loro e la scelta non poteva che cadere su Albus, che generalmente mi piace come personaggio…lieta che la mia scelta sia piaciuta anche a te…e provvederò a non trattarlo male, dispiacerebbe persino a me : ) ti ringrazio per la recensione, più sono lunghe e più mi piacciono ^_^ alla prossima spero!!!

Rein_94: *me svenuta ai tuoi piedi dopo essere caduta dalla sedia*… tu non sai quanto mi hai resa felice con la tua stralunghissima recensione!!!! Davvero, non finirò mai di ringraziarti, come anche per il fatto di avermi messa fra gli autori preferiti!! *me che si asciuga commossa gli occhi* e poi…citare le frasi più belle…* me si soffia rumorosamente il naso*…davvero, ho riletto la tua recensione come minimo dieci volte e ogni volta mi dicevo: io adoro questa ragazza!!! Cooomunque, svenimenti a parte, cosa te ne pare del capitolo? Proprio seguendo il tuo suggerimento, ho deciso di dare un po’ più spazio anche a ciò che Lily inizia a provare nei confronti di Scorpius, anche se comunque è ancora indietro rispetto a lui: Scorpius almeno si rende conto di essere geloso di lei, lei invece pensa solo a Marìkaa morta e a stupirsi di queste reazioni… Edward intanto non demorde :P in ogni caso spero ti sia piaciuto il capitolo : ) ancora grazie mille per la recensione, alla prossima!!!

Aislin: prima di passare alla fanfiction, devo esprimerti tutta la mia gratitudine per il sostegno che mi dai e fortunatamente le cose stanno andando lentamente a posto…grazie davvero.
Un piccolo spoilerino sulla ff però te lo posso dare: con l’arrivo in America si intrometteranno altri personaggi fra Lily e Scorpius, come anche fra Cassiopea e Shane, mentre credo che sarà sempre più palese qual è il problema di Liam…anche se non vi svelerò tutto così facilmente…e per Derek forse amore : ) per il resto, anche se sembra una cosa un po’ scema, quando parlo di Lily cerco proprio di immaginarla come se fosse reale e mi chiedo come reagirebbe in situazioni simili a quelle che poi descrivo…mi sto affezionando alla mia protagonista (e qui penserai che sono pazza) e cerco di renderla reale in ogni modo, anche rubando stralci di personalità a persone che realmente esistono…e vedere che riesco a trasmettere tutto ciò mi gratifica immensamente. Naturalmente Lily e Scorpius non si distruggeranno, anzi, ho già in mente un possibile seguito con una nuova generazione :P concludo ringraziandoti ancora di cuore, alla prossima!!

979: nella mente di Lily, Marìkaa sta per fare una brutta fine e penso proprio che la rivalità si inasprirà ancora di più :P ho lasciato qualche indizio su Liam, spero però di non essere stata troppo criptica…in ogni caso spero come al solito ti sia piaciuto, ti prometto che troverò il tempo di recensirti (Cissy ha avuto tutta la mia comprensione nell’ultimo capitolo) e ti ringrazio per i minuti che tu invece spendi a recensire me…grazie davvero.

MarauderPad: sai che ho pensato sempre di più alla tua idea di mettere le foto? Per ora ho trovato solo la persona adatta per Lily, ma sarei felice di ricevere qualche tuo suggerimento in proposito se vorrai…dopodichè troverò il modo per metterle qui su efp :P tornando alla fanfiction i pensieri omicidi su Marìkaa si sono effettivamente verificati…chissà quando li metterà in pratica…^_^ ti ringrazio tantissimo per la recensione, alla prossima!!!

Iceathena: grazie per il sostegno, fortunatamente le cose stanno andando pian piano a posto…: ) sono contenta che il piccolo pezzettino su Albus ti sia piaciuto, ho in mente di farli riavvicinare ancora un po’…infondo mi spiaceva lasciarlo lì in un angolino ^_^ per il resto sono molto felice di aver creato una Lily così originale e cerco di far di tutto per non farla diventare mai banale…concludo ringraziandoti tantissimo per la recensione, alla prossima!!!

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Capitolo 29
*** During the trip ***


           CAPITOLO 29

                                                           During the trip

 

 

-Un momento…mi state dicendo che ci aspettano dieci ore di volo a bordo di quella cosa?!-

esclamò Lilian Luna Potter, decisamente orripilata, tenendo gli occhi fissi su una dozzina di carrozze ferme al centro del parco di Hogwarts. Era la mattina della partenza per San Francisco e le classi del quinto e del settimo anno erano state radunate, con tanto di bagagli, per ricevere le ultime istruzioni…fra cui la modalità con la quale avrebbero viaggiato.

-A quanto pare sì Lily!- sbottò Cassiopea ancora piuttosto incazzata nemmeno lei sapeva perché. Era di quest’umore intrattabile sin dalla sera prima, per causa di Shane. Il pigiama party con Lily e Glorya era riuscita a distrarla sul momento, ma ogni volta che ci pensava a mente lucida sentiva lo stomaco attorcigliasi per la rabbia.

-Non voglio!- annunciò Lily, trattenendosi a malapena dal picchiare a terra il piede destro avvolto in uno stivaletto di pelle nero, che sostituivano i classici mocassini della divisa. Insomma, aveva superato la sua paura di volare ma…dieci ore su una carrozza che avrebbe volato sospesa nel nulla?! Era decisamente troppo!

-Allora resti qui? Merlino grazie per questo miracolo!- commentò una voce sarcastica alle sue spalle; Scorpius Malfoy, che aveva l’incredibile e alquanto irritante capacità di trovarsi sempre al posto sbagliato nel momento sbagliato, aveva udito la conversazione fra le due amiche.

-No Malfoy sono decisa a perseguitarti fino alla fine dei miei giorni!- lo rimbeccò Lily, mentre il Preside Linton stava continuando a blaterare qualcosa riguardo il viaggio.

-Considerando la tua nausea da volo, è già tanto se non decedi sulla carrozza- ribatté Scorpius ironico.

-Non scomodarti a venire al mio funerale, in tal caso- fu la gelida risposta di Lily. Scorpius stava per replicare a sua volta, quando un Edward piuttosto scarmigliato si fece largo fra gli studenti sino a raggiungerli.

-…‘fanculo Scorps, potevi svegliarmi!- disse rivolto al suo migliore amico, mentre cercava di riprendere fiato, con le mani sui fianchi e il respiro veloce.

Lily gli si avvicinò e, senza dire una parola, chiuse i bottoni della camicia candida che Edward aveva infilato di fretta, aggiustò la cravatta che era stata a malapena buttata intorno al collo e con un veloce incantesimo stirò i pantaloni che probabilmente avevano giaciuto accartocciati sulla sedia per giorni interi. Finito di prendersi cura dei vestiti, gli passò una mano fra i capelli con l’intento di aggiustarglieli, dato che non versavano in uno stato neanche lontanamente decente ed infine osservò la sua opera soddisfatta.

-Ora sei presentabile- gli disse altezzosa, conquistandosi un sorriso da parte del bel Nott.

-Ti è presa la sindrome della mogliettina?- si intromise Scorpius, che non aveva badato al commento dell’amico.

-Scorpius piantala di darle fastidio!- lo sgridò Cassiopea, che quel giorno non aspettava altro che sfogare le sue ire su qualcuno.

-E tu cos’hai? Ti ha morso la tarantola?- replicò il fratello acido, puntando gli occhi argentati sulla sorella; per tutta risposta Cassiopea gli rifilò un’occhiataccia, prima di tornare a concentrarsi sulla sua incazzatura.

-Ehi, con chi sta parlando Glorya?- domandò poi Scorpius, con tono neutro, mentre Edward era scappato di nuovo in Dormitorio, dato che aveva dimenticato le valigie. Da quando Glorya e Derek avevano smesso di comportarsi come fratello e sorella, Scorpius aveva preso a comportarsi in modo piuttosto protettivo nei confronti della piccola Zabini, come avrebbe dovuto fare Derek. Perciò, vedendola chiacchierare con un ragazzo che non gli sembrava di conoscere, assunse immediatamente la modalità pseudo fratello geloso.

-Liam Mackenzie- rispose Lily, dato che Cassiopea, l’informatrice ufficiale del gruppo, si era chiusa in un ostinato silenzio.

-E chi sarebbe, di grazia? Ha una buona reputazione oppure è un puttaniere?- chiese Scorpius, come se lui non appartenesse a quest’ultima categoria, -devo andare a spaccargli la faccia? Non mi piace per niente come la guarda…- continuò imperterrito Malfoy, osservando Liam che portava una lunga ciocca di capelli dietro l’orecchio di Glorya, con fare delicato.

-Piantala Malfoy!- lo interruppe Lily, esasperata da tutte quelle domande, -è un bravo ragazzo, a differenza tua, e non sta facendo niente di male!-

-Mmh…-grugnì Scorpius poco convinto, mentre finalmente gli studenti delle prime file iniziavano a salire sulle varie carrozze. A quella vista Lily sbiancò letteralmente, mentre tragiche immagini di carrozze che precipitavano nel vuoto le invadevano la mente. Chiuse gli occhi, concedendosi un breve momento di debolezza, e non li riaprì neanche quando sentì una mano stringere la sua, immaginando che si trattasse di Cassiopea o di Edward.

-Okay, ce la posso fare…ce la posso fare…- mormorò più rivolta a sé stessa che ad altri, e sentì che la sua mano veniva lasciata; questo le causò uno strano senso di vuoto, che Lily cercò di scacciare con una scrollata di spalle. Si avviò poi con passo funereo verso la carrozza che le spettava, seguita da Cassiopea ancora imbronciata e da Glorya, che in vista della partenza aveva salutato Liam per raggiungere le sue amiche. Vedendo che anche Scorpius, come Derek e Edward si stava apprestando a salire sulla sua stessa carrozza, Lily commentò:

-Che cosa staresti facendo Malfoy, di grazia? Non vai a tenere compagnia a Marìkaa?-

-Perché dovrei, c’è già il tuo adorato fratellino con lei!- ribatté Scorpius, sistemandosi comodamente accanto a lei, alias occupò mezzo sedile spaparanzandosi a suo piacimento.

Scorpius aveva detto la verità: Albus stava galantemente aiutando l’imbranata Marìkaa a salire su un’altra carrozza, insieme a Rose, Molly ed altri loro amici. Alla vista dell’americana, di nuovo le viscere le si attorcigliarono dolorosamente…possibile che il solo guardare quella chioma scompigliata di ricci e le Converse malandate le procurasse un bruciore allo stomaco?

Autoconvincendosi di odiare la yankee esclusivamente per il rapporto d’amicizia che la legava a suo fratello, Lily diede un elegante spintone a Scorpius affinché le facesse posto.

Il viaggio iniziò in uno strano silenzio.

Lily, troppo occupata a fingere di star bene quando in realtà sentiva la colazione ballare la salsa nello stomaco, teneva la bocca chiusa per evitare di mostrare a tutti cosa aveva mangiato quella mattina, Cassiopea se ne stava con le braccia serrate rigidamente intorno al corpo e le labbra strette in una smorfia buffa e Glorya invece fissava il cielo limpido con occhi sereni. Suo fratello Derek di tanto intanto la osservava, ma il suo era uno sguardo nostalgico e triste più che arrabbiato, mentre Edward seduto accanto a lui stava rovistando nella sua borsa di pelle alla ricerca di qualcosa che sicuramente aveva scordato in Dormitorio nella fretta di raggiungere gli altri nel parco. Infine Scorpius, dopo aver lanciato un’occhiata perplessa al resto della comitiva, domandò con il suo solito fare scocciato:

-Beh? Avete lasciato l’uso della parola a terra?-

-Ah, ah simpatico Scorps…no, per colpa tua ho lasciato a terra il mio fantastico orologio da polso!- lo rimbeccò Edward, che infine aveva rinunciato alla ricerca.

-Colpa mia?! Sei tu che non ti sveglieresti neanche se venisse giù tutta Hogwarts di colpo!- ribatté Scorpius, che effettivamente quella mattina aveva tentato con tutte le sue forze di tirare giù l’amico dal letto, senza riuscirvi.

-Io non ti ho sentito!-

-E allora se sei sordo non è colpa mia!-

Probabilmente sarebbero andati avanti a beccarsi ancora per un bel po’ se Cassiopea non fosse intervenuta urlando istericamente:

-Bastaaa! Piantatela! Siete peggio di due bambini!-

Edward e Scorpius tacquero di colpo, probabilmente scioccati dal fatto che Cassiopea, solitamente così composta, come si conviene ad una signorina del suo status sociale, avesse urlato come una volgare Babbana.

-Sentì un po’- l’apostrofò Scorpius con gli occhi argentati ridotte a fessure, mentre Derek e Glorya sembravano persi nel loro mondo (che fossero innamorati?) e Lily stava diventando sempre più esangue per la nausea, -che cosa ti prende? È da stamattina che sei intrattabile!-

-Ha parlato Mister Gentilezza!- fu l’acida risposta di Cassiopea.

-Adesso o la pianti immediatamente e mi dici che cazzo ti prende oppure io riduco in cenere con un incantesimo irreversibile il tuo baule pieno di abiti. Sai che lo farò- la minacciò Scorpius, serissimo.

Di fronte alla prospettiva di perdere per sempre i suoi preziosi abiti, Cassiopea si decise a raccontare che cos’avesse, seppur controvoglia.

Lily, per nulla intenzionata a perdersi la confessione dell’amica –la sera prima Cassiopea non aveva voluto raccontare nulla riguardo l’incursione nel Dormitorio rosso-oro e lei e Glorya non l’avevano forzata- cercò di distogliere la sua attenzione dai propri mali per ascoltare la biondina.

-Sei un rompipalle Scorpius! Una spina nel fianco, come tutti i ragazzi! Prendiamo Shane Burke: una continua rottura di scatole per cinque anni! E tu mi piaci, e tu sei bellissima, e io non posso vivere senza di te, e sei il mio sole- cominciò a sproloquiare Cassiopea, imitando il tono di Shane con un crescendo d’ira, - e io che lo tratto male, lo rifiuto, lo disprezzo e poi? Che fa l’imbecille quando finalmente mi decido a mostrargli un minimo di cortesia? Che fa? Si fa trovare avvinghiato a quella sgualdrina di Vanessa Blindsworth, appolipato come se non toccasse carne femminile da un secolo!- concluse, con le chiare gote arrossate per la rabbia.

-Io lo ammazzo!-

-Io lo affatturo!-

Lily e Scorpius si guardarono in faccia e ci mancò poco che si sorridessero per le due esclamazioni quasi simili; ma loro erano Lily Potter e Scorpius Malfoy, perciò non si sorrisero.

-Cioè, mi stai dicendo che tu non ti sei filata questo tizio per cinque anni e poi ti arrabbi se lui si fa un’altra?- chiese Edward, logico. Non avesse mai detto una frase del genere: Cassiopea gli pestò con violenza un piede, prima di replicare:

-È un Nato Babbano, Edward! Per di più Grifondoro! Quale Slytherin Purosangue sana di mente penserebbe mai di avvicinare un essere del genere?-

A quelle parole Edward le diede ragione, seppur con i lacrimoni agli occhi per il violento pestone, mentre Scorpius, che come fratello era uno schifo a consolare, le domandò:

-E tu invece per quale diavolo di motivo avevi pensato di essere gentile con lui?-

Lily annuì, ma consapevole che in questo modo stava dando ragione a Scorpius, si bloccò a metà del gesto; Glorya, interessata anche lei ora al mondo che la circondava, notò Lily e le fece un mezzo sorriso.

-Perché io, a differenza tua, ho un cuore- lo gelò Cassiopea e Scorpius si irrigidì impercettibilmente a quelle parole; Cassiopea era una delle pochissime persone in grado di ferirlo.

Un pesante silenzio calò nella carrozza dopo le parole della bionda Malfoy.

-Beh, ma infondo un cuore a che serve?- disse Lily pragmatica, per spezzare l’atmosfera tesa. Ottenne l’effetto sperato: Cassiopea finalmente sorrise, Glorya e Edward scoppiarono a ridere, Derek tese le labbra nel suo tipico sorriso distaccato e Scorpius sollevò appena un angolo delle labbra perfette.

-Sempre la solita acida! Chissà che Edward non riesca ad addolcirti prima o poi…- commentò poi Glorya, con un sorrisino furbo. Cassiopea, che conosceva bene suo fratello, lo vide pietrificare la Zabini  con lo sguardo e per evitare una qualsiasi sua reazione intervenne dicendo:

-Come sta facendo un certo Liam Mackenzie con te?-

Glorya arrossì e replicò con poca convinzione:

-Liam è solo un amico!-

-Sì come no…- commentò Lily con aria di chi la sa lunga; poi avvertendo un conato di vomito in arrivo si premette le mani sulla bocca e chiuse gli occhi.

-Lily! Tutto bene?- domandò Edward preoccupato mentre Derek con un incantesimo inumidiva un fazzoletto da metterle sulla fronte.

Lily annuì senza aprire gli occhi né togliere le mani dalla bocca; nel frattempo Cassiopea le stava detergendo la fronte sperando che questo la facesse star meglio.

-Forse dovremmo fermare la carrozza. Non vorrei mai che sporcasse tutto rigettando la colazione- propose Scorpius, del tutto indifferente al fatto che Lily stesse male.

-Se Lily resiste ancora un po’ non dovrebbe esserci bisogno di fermare la carrozza: il Preside Linton ha detto che ci sarà una sosta in Scozia prima della traversata più lunga verso l’America  ed ormai sono quasi le dieci- ribatté Glorya, controllando l’orologio da polso grigio perla. Aveva ragione: tempo un quarto d’ora e la carrozza iniziò una lenta discesa verso il territorio scozzese, dove avrebbe sostato per una mezz’oretta. Lentamente tutti gli studenti scesero dalle carrozze, per prendere un po’ d’aria e sgranchirsi le gambe, come anche Cassiopea che corse dal Preside per avvertirlo che una studentessa stava poco bene.

Linton immediatamente si diresse verso Lily e dopo averla esaminata con calma disse:

-Sarebbe meglio che la signorina Potter restasse sdraiata…provvederò anche ad oscurare i finestrini della carrozza, di modo che non veda il vuoto sotto di sé. Nel frattempo consiglio di assumere queste pastiglie ogni due ore- aggiunse posando accanto a Lily, che stava sdraiata su un telo posto sull’erba con gli occhi chiusi e le orecchie tappate (sintomo di svenimento) un sacchetto di pillole scure.

-Credo anche che avere troppe persone attorno le tolga l’aria…disponetevi nelle altre carrozze di modo da lasciare con la signorina Potter una sola persona- ordinò poi, prima di allontanarsi per sequestrare un paio di Caccabombe che aveva intravisto nelle mani di un Tassorosso del quinto anno.

Rimasti soli, Cassiopea, Glorya, Edward, Derek e Scorpius si guardarono l’un l’altro chiedendosi con lo sguardo a chi sarebbe toccato il gravoso compito di vegliare un’apparente moribonda Lily.

-Ecco, se vedessi Lily vomitare credo che vomiterei anch’io subito dopo…- iniziò a dire Edward, che avrebbe davvero voluto rimanere con Lily, ma proprio non avrebbe resistito alla visione del contenuto del suo stomaco.

-Eh, anch’io sono piuttosto sensibile al rigetto- ammise Cassiopea, che effettivamente sin da bambina al solo sentire odore di succhi gastrici si sentiva male.

-Non credo che Lily gradirebbe avere me accanto- commentò Derek, riferendosi all’amicizia poco profonda che lo legava alla Potter.

-Non è che io non ci tenga a stare accanto a Lily, ma…mi sembra che anche qualcun altro abbia bisogno di me- disse Glorya, notando Liam appoggiato ad un albero, in disparte e solitario.

-Ho capito! Ci rimango io con lei! Begli amici però!- sbottò Scorpius, notando che per un motivo o per un altro tutti si erano tirati indietro. Non sapeva che, almeno per quanto riguardava sua sorella e Glorya, il defilarsi faceva parte di un machiavellico piano…

Così, sotto lo sguardo deluso di una Marìkaa che lo osservava da lontano, Scorpius aiutò una Lily semi incosciente ad alzarsi e la riportò sulla carrozza.

 

 

                                  *****

 

Quando Lily riaprì gli occhi, non capì immediatamente dove si trovava. Sentiva di essere sdraiata e avvolta in qualcosa di caldo, ma il buio non le permetteva di riconoscere l’ambiente intorno a lei. Ci volle qualche secondo prima che si ricordasse che erano in viaggio per l’America a bordo di orribili carrozze volanti e che lei si era sentita male dopo neanche un’ora dalla partenza.

-Qualcuno accenderebbe la luce?- domandò, sentendosi stupida; non sapeva se ci fosse qualcuno in ascolto. Sentì un sussurro e la carrozza s’illuminò di colpo, rivelando Scorpius Malfoy seduto sul sedile di fronte al suo. Si era allentato la cravatta della divisa e aveva sbottonato i primi due bottoni della camicia; i capelli chiari, appena più lunghi sul davanti, erano leggermente scompigliati, come se vi avesse passato una mano in mezzo…era da togliere il fiato, ma in quel momento non sembrava essere consapevole della sua bellezza.

Lily si sentì improvvisamente brutta, cosa che non aveva mai pensato di sé in tutta la sua vita.

Non osava immaginare lo stato del suo viso, o peggio ancora dei suoi capelli; sapeva per esperienza che la nausea da vertigini sconvolgeva il suo aspetto.

-Ben svegliata, bell’addormentata- disse Malfoy ironico, interrompendo il filo dei suoi pensieri. Lily lo guardò confusa: per quale diavolo di motivo si trovava da sola con lui, al buio, senza maglioncino della divisa, la camicetta semiaperta e a piedi scalzi?

Evidentemente Scorpius notò il suo cipiglio perplesso, perché disse:

-Se ti stai chiedendo come mai sei in questo stato pietoso e perché qui ci sono solo io, ti rispondo che a) sei stata colta dalla tua patetica nausea da volo, perciò sei stata male e sei svenuta, b) Linton ha voluto che solo uno di noi rimanesse con te e la sfortuna ha voluto che toccasse a me questo gravoso compito e c)ti ho tolto il maglioncino e aperto la camicia per farti respirare meglio-

-Scorpius Malfoy: un futuro da medimago- annunciò Lily sarcastica, e prima che lui avesse modo di replicare, aggiunse:

-Quanto manca all’arrivo?-

-Mi hai preso per l’ufficio informazioni?- ribatté Scorpius scocciato ma poi, dopo aver controllato l’ora, rispose: -ancora cinque ore al massimo-.

-Cosa?!?! No, io voglio scendere!!! Voglio scendere!!!- si lamentò Lily, in tono capriccioso. Apparentemente la nausea si era calmata ma aveva bisogno di aria, di un bagno e di cambiarsi d’abito.

-Certo, aspetta, vado a chiedere a Linton di fermarci, perché Lily Potter è una piaga di prima categoria!- la zittì Scorpius, che già non la sopportava più. Perché Lily quando dormiva era così tenera, così bella che gli faceva venire voglia di stringerla a sé e cullarla, e invece quando si svegliava diventava la persona più odiosa al mondo?

-Davvero lo faresti? Che carino che sei Malfoy!- fu la risposta di Lily, che insieme alla salute aveva recuperato anche tutto il suo veleno.

-Come no, tutto per la Regina di Slytherin!- ribatté Scorpius, sempre più sarcastico e irritato.

Lily aprì bocca per replicare ma, sentendo una nuova ondata di malessere in arrivo, la richiuse, sbiancando d’un colpo. Scorpius immediatamente estrasse una pillola scura dal sacchetto datogli da Linton e, avvicinatosi in un lampo a Lily, la aiutò a ingerirla con un po’ d’acqua dopo averla fatta sedere.

-Meglio?- le chiese, mentre teneva ancora un braccio intorno alla sua sottile vita e l’altra mano fra i capelli a sorreggerle la testa. Lily per lunghi momenti rimase immobile, ma sentendo che la pastiglia stava facendo effetto, annuì lentamente.

A quel punto Scorpius avrebbe dovuto aiutarla a stendersi, coprirla con una coperta termica che la raffreddasse un po’ e tornare a sedersi di fronte a lei, ma non lo fece. I suoi capelli erano così morbidi, così profumati…e la sua vita così sottile, così fragile…

Lily avrebbe dovuto delicatamente staccarsi da Scorpius, tornare a sdraiarsi e magari dormire, ma non lo fece. Le sue braccia intorno a lei erano così solide, così calde…la sua mano fra i capelli così piacevole…e il suo respiro sul collo così fresco…

-Scorpius…- disse piano Lily e non era la solita Lily acida, sarcastica, arrogante e piena di sé, ma una ragazza che stava male e aveva bisogno di conforto.

-Sì?- rispose lui, non rigido, non ironico, non distaccato, ma tranquillo.

-Posso appoggiarmi a te?- chiese Lily, ma senza aspettare un suo consenso, posò la testa sulla sua spalla e chiuse gli occhi. Sapeva che Scorpius non l’avrebbe respinta: c’erano quei rari, rarissimi e preziosi momenti in cui smettevano di essere Potter e Malfoy, di detestarsi e di litigare, per essere semplicemente Lily e Scorpius.

Scorpius per tutta risposta tolse la mano dai suoi capelli, per passargliela intorno alle spalle; così sistemati, entrambi si addormentarono, sentendosi in un certo modo completi.

 
Sei ore più tardi, le magiche carrozze di Hogwarts toccarono il suolo americano.

 

 

 

 

Spazio autrice:

                                           
Come annunciato qualche giorno fa, ecco a voi il ventinovesimo capitolo.
Mi rendo conto che questa cosa non possa neanche essere definita capitolo e non mi stupirò se le vostre recensioni –sempre che ce ne siano- saranno piene di “che schifo” e “ritirati!”
Ci tengo a precisare un paio di cose: Cassiopea e Glorya hanno lasciato sola Lily con Scorpius non perché non gliene importasse nulla della salute della loro amica…ma per un piano che hanno ideato e che nei prossimi capitoli spiegherò. Derek è effettivamente innamorato di una ragazza, ma anche questa storia verrà delineata meglio nei prossimi capitoli, così come quella di Glorya e Liam, che per ora sembra avviata bene ma in futuro incontrerà non pochi ostacoli e che in questo capitolo ho lasciato un po’ da parte.
Se Scorpius e Lily vi sembrano sulla buona strada, vi sbagliate…e non dimenticatevi di Edward e Marìkaa, che faranno di tutto per tenersi stretti i loro amati.
Bene, mi sembra di aver detto tutto quello che c’era da dire su questa schifezza e ora passo a cose più serie.
Ringrazio davvero di cuore tutti coloro che mi hanno mostrato il loro sostegno, con le loro “recensioni”: può sembrare stupido, lo so, ma in momenti come questi è confortante sapere che voi ci siete, anche se non ci conosciamo. Grazie davvero, grazie.
Mi devo inoltre scusare con tutte le persone che hanno recensito l’ultimo capitolo da me postato: dalla prossima volta in poi spero di riuscire a rispondere alle vostre recensioni e vi chiedo perdono se questa volta non riesco a farlo. Scusatemi, davvero.
Nonostante io faccia pena come autrice, spero ci sia ancora qualcuno che mi recensisce…mi farebbe davvero piacere vedere se la storia piace ancora o meno.
Bene, dopo avervi annoiati a sufficienza (immagino siate svenuti di fronte a questo lungo e noioso commento) chiudo qui il mio sproloquio, ringraziandovi e scusandomi ancora.

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Capitolo 30
*** Saint Patrick Magic College ***


             CAPITOLO 30

                                                    Saint Patrick Magic College

 

 

-È spettacolare…-

Albus Severus Potter non poté trattenersi dal esprimere tutto il suo stupore di fronte all’imponente costruzione del Saint Patrick Magic College.

Scesi dalle carrozze, gli studenti di Hogwarts erano stati raggiunti da un’insegnante del Saint Patrick –una certa Krista Cromwell, insegnante di Tecnica Magica, una donna piuttosto attraente sulla trentina che si era attirata gli sguardi di non pochi ragazzi hogwartsiani - che li aveva condotti di fronte ai cancelli della sua scuola; prima di farli entrare aveva voluto scambiare due parole con il preside Linton e così ora gli studenti avevano tutto il tempo di osservare la scuola in cui avrebbero vissuto per tre mesi.

Il Saint Patrick Magic college sorgeva su una verdeggiante collina della Noe Valley: alle sue spalle si estendeva tutta la città di San Francisco, una vista che sapeva togliere il fiato, insieme a tutto ciò che la circondava. Ma a sorprendere di più gli studenti di Hogwarts era il fatto che il Saint Patrick fosse un grattacielo. O meglio, una serie di tanti altissimi, luccicanti e vetrosi grattacieli, posti l’uno accanto all’altro; doveva avere almeno una ventina di piani.

-Incredibile, vero? Quando vivevo qui in America per me i grattacieli erano all’ordine del giorno, ma ogni volta che ci passavo davanti non smettevo mai di chiedermi se sarebbero davvero arrivati al cielo- commentò Marìkaa Stewart, vedendo l’espressione incantata di Albus. Quest’ultimo si risvegliò dalla sua trance contemplativa, per rispondere all’amica:

-Beh io invece ho quasi sempre vissuto nel mondo dei maghi…raramente i miei genitori ci portavano in quello Babbano. E devo dire che queste costruzioni…i rattafeli? sono davvero bellissime-.

Marìkaa rise di fronte alla pronuncia sbagliata dell’amico e rivolgendo di nuovo lo sguardo al Saint Patrick lo corresse:

-Grattacieli Albus, non rattafeli. Anche se non sono nata proprio in questa città devo ammettere che l’aria americana mi è mancata…-

Poco più in là, anche Lily stava osservando la nuova scuola: doveva ammettere che aveva un certo fascino, anche se non quanto Hogwarts, che per lei restava il luogo più bello al mondo. Ricordava ancora la prima volta che l’aveva vista…

-Ehi Edward, sbaglio o i tuoi hanno mandato qui tuo fratello Thomas?- la voce di Derek Zabini interruppe le riflessioni di Lily, che si voltò per ascoltare la risposta di Edward. Thomas, il suo gemello, aveva lasciato Hogwarts al loro terzo anno, ma Lily non aveva mai saputo né perché né dove fosse stato mandato. E ovviamente non aveva perso il sonno ad interrogarsi sulla fine dell’anonimo, sgradevole e acido Thomas Nott.

-Sì, si trova qui…- rispose Edward, apparentemente indifferente; in realtà, per quanto potessero essere diversi, lui era sinceramente legato al gemello.

Il chiacchiericcio meravigliato degli studenti venne interrotto dal Preside Linton che voleva dire due parole ai suoi alunni prima del tanto atteso ingresso nella scuola americana:

-Bene ragazzi, eccoci qui. Mi auguro vivamente che considererete questo scambio come un’ottima occasione per allargare i vostri orizzonti e per apprendere quante più cose su una cultura a noi sconosciuta. Sarò profondamente dispiaciuto se il vostro comportamento arrecherà in qualche modo disonore a Hogwarts e fastidio a questa prestigiosa scuola che gentilmente ci ospita. Adesso l’illustre collega Cromwell ci condurrà all’interno, dove ci verrà offerto un sontuoso banchetto di benvenuto-.

Appena mise piede all’interno del grattacielo centrale, l’intera scolaresca di Hogwarts non poté trattenersi dall’esclamare all’unisono un: -oooooh!!!!- di meraviglia.

Il Saint Patrick all’interno era identico ad un castello settecentesco. Se da fuori il suo aspetto poteva apparire moderno essendo il grattacielo una costruzione tutto sommato recente, all’interno tutta l’antichità di quella scuola veniva rivelata dalle alte pareti in pietra, dai soffitti affrescati, dai preziosi lampadari; evidentemente quella del grattacielo era solo una facciata per non destare sospetti sulla sottostante città babbana.

-Ma com’è possibile? Da fuori sembrava davvero un grattacielo eppure ora mi sembra di essere dentro un vero castello!- esclamò Molly Weasley sottovoce. Mentre lo stesso quesito serpeggiava più o meno da tutte le parti, la professoressa Cromwell li aveva condotti lungo uno stretto corridoio e si era fermata davanti ad una parete che ospitava tre porte. Una era di colore viola scuro, con una H bianca sullo stipite, quella al centro era invece blu scuro, con una S azzurra mentre l’ultima di sinistra era verde scuro con una D verde erba; la Cromwell si era fermata sulla porta di destra.

-Benvenuti al Saint Patrick Magic College. Lascerò il piacere di illustrarvi la nostra storia e le nostre consuetudini alla Preside Dalton e mi limiterò a dirvi poche cose riguardo queste porte. Questa porta viola alle mie spalle conduce a quello che noi chiamiamo il Refettorio, ovvero il luogo dove si svolgono i pasti e, in occasioni speciali, i balli scolastici. La porta blu scuro invece è l’accesso alle aule scolastiche, alle biblioteche, alle aule sportive e a tutto ciò che compete all’istruzione; infine, la porta verde scuro conduce alle stanze degli studenti e agli uffici dei professori. Il nostro castello si compone inoltre di tre torri, un largo spazio verde per le materie come Biomagia, e di un lago. Spero vivamente che vi troviate a vostro agio qui da noi e che il vostro soggiorno sia il più piacevole possibile- concluse la professoressa Cromwell, con un sorriso che fece intendere agli studenti che dietro gli occhi azzurri, i capelli biondi e la giovane età doveva esserci un’insegnante piuttosto temibile. Detto questo posò una mano sulla porta viola e quella si aprì al suo tocco, rivelando una grande sala circolare.

-Siamo finiti alla Tavola Rotonda di Re Artù?- chiese Scorpius ironico, osservando circospetto la sala; aveva l’innata tendenza ad essere diffidente verso le cose a lui sconosciute e di certo una sala che si configurava in modo del tutto anomalo non rientrava nelle sue conoscenze.

-Sempre il solito…guarda com’è strana!- gli rispose Glorya, che cercava di cogliere ogni dettaglio di quella particolare “Sala Grande”. I tavoli erano rotondi e non rettangolari come quelli di Hogwarts, e non erano disposti a formare lunghe tavolate, ma erano staccati l’uno dall’altro e raggruppati in tre lunghe file; il tavolo delle autorità era posto al centro. Il raggruppamento di tavoli di sinistra aveva tovaglie verde scuro, quello centrale blu mentre quello di destra viola; questi tre colori sembravano rappresentare ciò che il rosso oro, il verde e l’argento, il blu e l’argento e il nero e il giallo e il nero rappresentavano per Hogwarts.

Al loro ingresso si scatenò un applauso, con tanto di standing ovation, mentre quella che doveva essere la Preside veniva loro incontro.

La Preside Dalton era una donna non troppo anziana, sulla cinquantina, con una variopinta veste e lunghi capelli brizzolati lasciati liberi; aveva profondi occhi verdi che comunicavano bontà e gentilezza.

-Benvenuti a Saint Patrick. Vi prego di accomodarvi ovunque troverete posto: è nostra abitudine mischiare gli studenti e infatti qui da noi nessuno si siede mai nel posto in cui si è seduto il giorno prima. Prego lei, Preside Linton, di seguirmi invece al tavolo dei professori-.

Lily guardò le sue amiche con stupore: a Hogwarts ognuno aveva una sorta di “posto fisso” al proprio tavolo e si scatenavano vere e proprie lotte per la conquista dei posti più ambiti.

-Questa scuola è decisamente…strana- commentò Cassiopea, facendo vagare lo sguardo fra i tavoli alla ricerca di tre posti liberi vicini; li individuò ad un tavolo dalla tovaglia verde, occupato per metà da due ragazzi e due ragazze.

-Ci sediamo lì?- chiese alle amiche, indicandoglielo. Glorya annuì, mentre Lily fece spallucce; era più impegnata a studiare gli abitanti del castello che non il castello stesso.

Com’era sua abitudine, Cassiopea non chiese il permesso ai quattro ragazzi per sedersi: semplicemente lo fece e si mise a scrutarli altezzosa, come fecero per altro le sue amiche.

-Benvenute ragazze!- esordì uno dei due ragazzi con fare amichevole; aveva ridenti occhi castani, la barba un po’ sfatta e ricci capelli anch’essi castani.

Lily lo gelò con gli occhi violetti, non essendole piaciuto il suo tono, ma rispose con fredda cortesia:

-Grazie mille, tu sei…?-

-Oh che scemo! Non mi sono neanche presentato…Christopher Sendler- replicò lui, senza perdere il sorriso di fronte alle espressioni delle tre Slytherin.

-Logan Farrel, al vostro servizio madam- intervenne il ragazzo seduto accanto a Christopher, con tono non meno allegro; Logan aveva invece i capelli biondo cenere e dietro le lenti rettangolari c’erano chiari occhi azzurri.

-Beh, manchiamo solo noi con le presentazioni! Piacere di conoscervi, sono Rebecca Weston- disse la ragazza accanto alla quale si era seduta –forzatamente- Glorya.

Rebecca era piuttosto carina: sembrava avere un fisico minuto, lisci capelli neri e occhi blu dal taglio allungato. La ragazza seduta accanto a lei doveva essere sua sorella, o quanto meno una parente, perché aveva i suoi stessi occhi e lo stesso modo di sorridere, ma aveva capelli biondo scuro ed era leggermente più in carne; infatti si presentò con il nome di Nora Weston.

Cassiopea scambiò un’occhiata ironicamente divertita con le due amiche, prima di annunciare altezzosa:

-Cassiopea Sofia Malfoy-.

-Cassiopea! Che bel nome…- esclamò Nora, genuinamente convinta; ricevette dalla Malfoy un sorriso di circostanza.

-Glorya Zabini- si presentò Glorya con il suo tipico modo di essere gentile ma mettendo al contempo una barriera fra sé e gli altri.

-E tu, rossa?- chiese Logan a Lily, vedendo che quest’ultima non accennava a presentarsi; sentendo quel fastidioso appellativo, Lily fu tentata di freddarlo con una delle sue battute ma imponendosi di essere quantomeno beneducata replicò:

-Lilian Luna Potter-.

-La figlia di Harry Potter?!- chiese Rebecca sorpresa; la storia del famoso Bambino Sopravvissuto era nota anche a loro.

-In persona- rispose Lily, del tutto indifferente alla popolarità del padre.

Rebecca stava per dire qualcos’altro riguardo Harry Potter, quando la voce della Preside Dalton richiamò la loro attenzione.

-Diamo di nuovo il nostro caloroso benvenuto agli studenti di Hogwarts. Affinché il vostro soggiorno risulti essere il più piacevole e istruttivo qui, è necessario conoscere alcune delle nostre regole, e soprattutto la struttura della nostra scuola- iniziò a dire la Preside e Lily sentiva già la sua attenzione scemare; immaginava che sarebbe stato un discorso lungo e noioso e lei voleva solo mettere qualcosa nello stomaco, andare a dormire e dimenticare il disastroso viaggio in carrozza. Nonostante ciò si convinse ad ascoltare almeno qualche parola:

-I nostri studenti iniziano la scuola a dieci anni e nella maggior parte dei casi la terminano a diciotto, con la consegna dei M.A.G.O, che immagino conosciate molto bene anche voi. Sono divisi in tre sezioni che corrispondono, come mi ha spiegato il Preside Linton, alle vostre “Case”: noi abbiamo i Falcoviola, dall’antico gaelico Hawk Mhark, le Volpiblu dall’antico gaelico Sionnach Gorm ed infine i Delfiniverdi dall’antico gaelico Deilf Glas. Sappiamo bene che sono nomi difficili da ricordare, perciò sono stati semplicemente ridotti a Hawk per i Falcoviola, Sionnach per le Volpiblu e Deilf per il delfini. La scelta viene operata tramite un libro, molto antico, che risale ai nostri fondatori; al tocco dello studente, esso si apre magicamente alla pagina riguardante una delle tre sezioni…- stava dicendo la Preside Dalton ed in sala regnava un insolito silenzio. Era comprensibile che gli studenti di Hogwarts fossero attenti alle parole della Dalton, ma era strano che gli studenti americani se ne stessero zitti zitti ad ascoltare cose che già sapevano. Vigono per caso orribili punizioni su chi chiacchiera? si chiese Lily perplessa, facendo vagare lo sguardo qui e la tanto per far qualcosa. Intravide Edward seduto accanto al fratello, ad un tavolo dalla tovaglia blu, insieme a Derek e Scorpius, che sembrava parecchio annoiato. Casualmente al tavolo dietro il suo dalla tovaglia verde, era seduta Marìkaa che non stava ascoltando propriamente quanto si stava dicendo. Serrando le labbra con forza, Lily distolse lo sguardo e tornò ad ascoltare la Preside.

-…sul piano scolastico, le materie attraverso le quali formiamo i nostri allievi sono Tecnica Magica, Difesa contro le Arti Oscure, Biomagia, Pozioni, Arte della Trasmutanza, Storia della Magia, Scienze della Magia e obbligatoria solo fino al terzo anno Preveggenza; facoltativamente si possono praticare degli sport, di cui vi parlerò in seguito. Prima di lasciarvi al tanto agognato banchetto, vi comunico come si svolgerà la vostra vita qui al Saint Patrick. Per favorire l’integrazione fra le scuole, ma anche fra le sezioni/case di ogni scuola, abbiamo deciso che verranno formati dei gruppi misti, naturalmente basati per età. Scordatevi Gryffindor, Slytherin, Hufflepuff e Ravenclaw voi hogwartsiani, e voi le vostre sezioni, cari i miei alunni: è importante fare nuove conoscenze e nuove esperienze con altre persone. Per quanto riguarda il pernottamento, siete liberi di scegliere fra le stanze che vi abbiamo riservato. Bene, dopo questo lungo discorso, vi auguro una buona cena!- la Dalton concluse il suo eccessivamente lungo monologo sedendosi e, come avveniva anche a Hogwarts, il cibo apparve magicamente su ogni tavola.

-Mioddio non la finiva più di parlare…- sbuffò Lily, mettendosi nel piatto un po’ di insalata con carne. Prima di iniziare a mangiare però, si tolse la sciarpa di Slytherin dal collo: lì dentro faceva decisamente caldo…ehi! Quella sciarpa non era la sua…e a giudicare dal profumo sembrava appartenere a Scorpius. Si voltò, quasi automaticamente, per cercarlo con gli occhi. Lo vide seduto con Derek, Edward e quello che le sembrò Thomas Nott; stava sorridendo leggermente per qualcosa che era stato detto ma, come se si sentisse osservato, smise di ridere per guardarsi intorno. Per una millesima frazione di secondo, gli occhi viola di Lily rimasero incatenati in quelli di Scorpius; poi entrambi distolsero lo sguardo e tornarono alle proprie conversazioni.

-È peggio di Linton quando attacca a parlare prima di cena…- aggiunse Cassiopea che stava già finendo il primo.

-O del professor Paciock quando si lancia nei suoi monologhi sulle piante!- commentò Glorya che stava ancora decidendo cosa mangiare.

Nessuna delle tre sembrava far caso agli altri quattro commensali, che vollero però rendere palese la loro presenza.

-Scusate, non siete molto carine a parlare così- intervenne timidamente Nora Weston.

-Da quando bisogna essere carine?- chiese sfacciatamente Lily. Nora arrossì e parve non trovare più nulla da ribattere, ma Christopher si eresse a suo paladino:

-Da quando state parlando con degli estranei- disse, senza nessuna traccia del sorriso di prima.

-Ecco, appunto, degli estranei- sottolineò Cassiopea, che quando mangiava desiderava essere lasciata in religioso silenzio.

-Ma guarda te ‘ste snob…- fece Logan, allibito; se tutti gli studenti di Hogwarts erano come loro, il soggiorno sarebbe stato davvero davvero molto lungo…

Qualche tavolo più in là, Shane Burke non riusciva a staccare gli occhi da Cassiopea. Non aveva avuto più il coraggio di parlarle, dopo che lei l’aveva beccato a baciare Vanessa e d’altra parte sentiva che qualsiasi approccio sarebbe stato inutile. Ma soffriva così tanto all’idea di averla persa…anche se sapeva che non era mai stata sua. Eppure ricordava quanto era stato bello parlare con lei nella Stanza delle Necessità, com’era simpatica lei quando lasciava da parte la rigida maschera da snob…perché si era comportato in quel modo? Perché diavolo aveva sentito la necessità di una ragazza proprio quella sera?

-Ehi, sei tra noi?-

Il filo dei pensieri di Shane venne interrotto da una ragazza con voluminosi ricci rosso acceso, che gli sventolò una mano davanti agli occhi. Shane, il suo amico Tom e Dirk Zeeman, un altro Grifondoro, si erano seduti ad un tavolo dalla tovaglia viola e avevano subito socializzato con i tre ragazzi seduti; quando però Shane si era incantato a guardare Cassiopea si era come estraniato dal mondo.

Shane rivolse un sorriso forzato alla ragazza, che si chiamava Lorein, e replicò:

-Sì, certo…stavo guardando la forma particolare di questa sala-.

-In effetti può sembrare strana per chi non è abituato- commentò l’amico di Lorein, un tale Jason Cassel, un ragazzo cicciotto, con tenere guanciotte rosee e occhiali rotondi; sembrava un angioletto paffuto, per via degli occhi azzurri e dei capelli biondi.

-Già, sapete come mai è stata costruita così?- chiese Tom, addentando famelico un dolce alla panna.

-Beh, qui molte cose hanno forma rotonda, come i nostri tavoli, perché qui a Saint Patrick vige il principio dell’ugualità. Ogni studente ha gli stessi diritti degli altri e così, siccome il cerchio è da sempre simbolo di uguaglianza, è stato scelto come forma base- spiegò gentilmente l’ultima componente del tavolo, tale Karen Terrent, che sembrava la classica sfigata: anonimi capelli lisci, brufoli sparsi sul viso e occhi castani poco profondi. Sembrava però una ragazza molto intelligente e informata e parlare con lei era piacevole.

-Che cosa interessante!!! E cosa ci dite delle vostre Sezioni? A Hogwarts ogni Casa ha delle caratteristiche…- domandò interessato Dirk Zeeman, che intanto si guardava intorno alla ricerca di qualche ragazza carina. Non era quello che si definiva propriamente un “bel ragazzo”, con l’apparecchio ai denti e i pochi centimetri d’altezza, ma lui non aveva perso le speranze d’incontrare l’anima gemella.

-In realtà non so da dove derivino i nomi delle nostre Sezioni, ma posso dirti che non ci sono molte differenze fra noi…il Libro sceglie casualmente dove assegnarci, sempre per il famoso principio di uguaglianza- rispose Lorein con un sorriso, finendo il suo purè di patate.

-Magari fosse così anche da noi!- esclamò Shane malinconico, pensando a quanti pregiudizi esistevano nella loro scuola, soprattutto fra Serpeverde e Grifondoro…

 -Perché, da voi come vanno le cose?- chiese incuriosito Jason, che sembrava a dieta, data la poca quantità di cibo nel piatto.

-Da noi veniamo assegnati nelle Case tramite un antico Cappello Parlante che beh…quando ci viene messo in testa guarda dentro di noi e capisce come siamo fatti, com’è il nostro carattere…e in base a questo ci mette nelle varie Case- iniziò a dire Shane, che si stava ostinando a guardare verso Jason per non fissare in continuazione la Malfoy.

-Oooh! E descriveteci le vostre Case…!- lo incoraggiò Karen piuttosto stupita dalla storia del cappello che guarda nella testa delle persone.

-Beh i coraggiosi di cuore, i prodi e i nobili vengono assegnati a Grifondoro, che sarebbe la nostra Casa- cominciò a spiegare Shane con orgoglio.

-Poi c’è Corvonero, per quelli più intelligenti e svegli….o per i più secchioni, se preferite- aggiunse Tom, facendo sorridere gli americani.

-Serpeverde invece è la Casa degli astuti, dei furbi, degli snob, delle persone perfide e cattive di natura, dei bastardi dentro…- disse Shane, mettendoci tutti i peggiori aggettivi possibili nel descrivere Slytherin.

-Questa Casa non sembra esservi molto simpatica- notò infatti Lorein.

-Non molto, da tempi immemori c’è sempre stata molta rivalità fra Grifondoro e Serpeverde…- confermò Dirk, per poi aggiungere:

-…e poi c’è Tassorosso, per quelli di buon carattere e di buona volontà, anche se tutti dicono che lì ci finiscono quelli che non trovano nessun’altra collocazione-.

Mentre i Grifondoro socializzavano, altri Slytherin facevano nuove conoscenze e ne riscoprivano un’altra. Edward si era infatti seduto al tavolo di Thomas, con i suoi amici, e Derek e Scorpius l’avevano seguito; avevano quasi finito di cenare, quando Thomas domandò al gemello:

-E allora Edward? Sei riuscito a conquistare Lily Potter alla fine?-

Edward sorrise al fratello, che trovava molto cambiato. Sembrava più sicuro di sé, forse perché era riuscito a perdere i chili di troppo e la sua acne era decisamente migliorata; non era bello quanto il gemello, ma almeno adesso riusciva a trovare qualche ragazza di tanto in tanto e lì al Saint Patrick si era fatto molti amici.

-Beh fratellino, diciamo che sono sulla buona strada…- rispose poi il bel Nott, con un sorriso biricchino.

-Sì? Raccontami qualcosa…me lo merito, dopo tutte le chiacchiere che ho ascoltato su di lei quando ero a Hogwarts!- ribatté Thomas, per poi aggiungere:

-A proposito, dov’è seduta? Non mi sembra di averla vista…-

-È lì- replicò Scorpius lapidario, indicando la schiena di Lily, riconoscibilissima per la sua inconfondibile chioma rosso rubino. Gli stessi capelli che aveva accarezzato poco prima…

-Carina la tipa!- esclamò uno degli amici di Thomas, un certo Ethan Sheldon, un tipo abbastanza aitante, che sembrava piacere alle ragazze, a giudicare da come lo guardavano desiderose le sue compagne di Casa, le Volpiblu, e non solo.

-Già- commentò Edward con tono secco, come a marcare la proprietà; poi rispose al fratello, che ancora aspettava:

-Beh sai siamo una specie di coppia…usciamo a Hogsmade insieme, la porto a ballare…e come bacia bene!-

-Non direi che tu e Lily siete proprio una coppia- intervenne freddo Scorpius, cercando di sembrare impassibile di fronte all’entusiasmo di Edward.

-Ah no?- ribatté Edward, con il sorriso smorzato.

-No. Non vi ho ancora visti andarvene in giro mano nella mano, sbaciucchiarvi agli angoli, fare la classica coppietta…- replicò Scorpius, disgustato alla sola idea.

-Da come me la ricordo, Lily non mi sembrava proprio una ragazza tutto miele e zucchero- commentò Thomas, per smorzare la tensione che sembrava essersi creata fra Edward e Scorpius. Era un’atmosfera che non aveva mai visto fra i due: amici inseparabili da sempre, erano legati nel profondo.

-Direi proprio di no!- disse Derek con una risatina, pensando invece alla ragazza che gli occupava la mente da tutta l’estate…lei sì che sapeva essere dolce…

E così, fra il chiacchiericcio generale e tentativi di conversazione, la prima cena al Saint Patrick Magic College si concluse; fu con immensa gratitudine verso chiunque ci fosse lassù nel cielo, che Lily poté lasciare il Refettorio insieme a tutti gli altri studenti per seguire i Coordinatori del Saint Patrick, che erano simili ai Prefetti e ai Caposcuola di Hogwarts. Con sua grande sorpresa, Christopher Sendler e, udite udite, Thomas Nott, o meglio, Thomas Nott che finalmente somigliava al gemello.

-Ehi Albus, quel tizio assomiglia a Edward Nott di Serpeverde!- esclamò Marìkaa, seguendo i Coordinatori verso il quarto piano, dove c’erano le camerate degli studenti più anziani.

-Ovvio che gli somiglia, è il suo gemello!- replicò Albus con un sorriso, che divenne una risata di fronte all’espressione imbarazzata di Marìkaa. Era così tenera quando arrossiva…eppure percepiva ogni giorno di più quanto Marìkaa fosse infatuata di Scorpius, e non riusciva a fare a meno di starci male. Primo, perché sentiva che si stava innamorando di lei, secondo perché sapeva che Scorpius Malfoy non si sarebbe mai e poi mai interessato a lei, preso com’era da…Lily! Albus dovette trattenersi dal battersi una mano sulla fronte, dandosi dello scemo…come aveva fatto a non pensare a Lily?! Avrebbe potuto aiutarlo…

La cercò con lo sguardo in mezzo a tutti gli altri studenti, che stavano ricevendo le ultime istruzioni prima di suddividersi nelle varie camere, e la individuò vicino alle sue amiche e a Edward Nott; spostando un po’ lo sguardo, trovò immancabilmente anche Scorpius e l’altro amico, Derek. Un momento, Derek non era lo stesso ragazzo che qualche sera fa aveva visto parlare con sua cugina…? Scacciando il pensiero con una scrollata di capo, tornò a concentrarsi sulle proprie questioni di cuore. Anche Albus Severus Potter, quando voleva, sapeva essere machiavellico come una serpe. E forse l’unico tratto che lui e sua sorella avevano in comune, era una certa ostinazione nel perseguire i propri obiettivi.

 

 

Spazio Autrice:

Salve a tutti!

Con mia grande (e forse anche vostra) sorpresa, sono riuscita a postare abbastanza velocemente…e il merito di questo veloce aggiornamento va alle vostre recensioni, che mi hanno fatta sentire ancora una volta apprezzata come scrittrice in un momento in cui mi sento completamente vuota, oltre ad avermi dato un sostegno importantissimo per me. Prima di passare ai ringraziamenti, vorrei però dire due parole sul capitolo…diciamo che, anche se ci sono dei pezzi riguardanti i nostri personaggi, si tratta di un capitolo incentrato più che altro sulla nuova scuola. Siccome la storia sarà ambientata al Saint Patrick per un po’ di capitoli (non so ancora quanti) mi sembrava giusto dare una descrizione del grattacielo/castello, delle abitudini della scuola ecc…spero che non sia stato troppo noioso per voi il discorso della Preside Dalton : ) come ho detto, i rapporti fra i personaggi sono rimasti più o meno invariati dallo scorso capitolo, anche se il nostro Albus ha deciso di smettere di compatirsi e di attivarsi per strappare Marìkaa dalle grinfie di Scorpius. Mi auguro davvero che il capitolo vi piaccia, insomma.

Ringrazio ancora una volta tutti voi per il sostegno che mi date, chi ha messo la storia fra preferiti, seguite ricordate e me (ancora non ci credo!) fra gli autori preferiti e finalmente, dopo mesi e mesi, passo a rispondere alle recensioni di Tugs, Rein94, Ellaella, Alexandra_Potter, Lily Malfoy, MarauderPad, Aislin, Maltrerio, Blondie, Malika, Zakurio e gelidovednto:

Tugs: ti ringrazio mille per la recensione, se non sbaglio è la prima che mi lasci e ne sono molto contenta. A volte in effetti Lily è insopportabile ma…che ci vuoi fare, amo il mio personaggio così : ) sono felice che comunque il mio modo di descriverla ti piaccia e ti ringrazio per i complimenti. Alla prossima spero!

Rein94: ciao!!! Mi sento piuttosto in colpa nei tuoi confronti perché ho ben 2 recensioni a cui rispondere…cosa che faccio molto volentieri ora : ) per quanto riguarda le tue ipotesi sulla natura di Liam ti posso dire che la prima che hai fatto (probabilmente non te la ricordi neanche più) è quella che più si avvicina alla verità…e per il resto ti ringrazio per quella recensione. Ovviamente ti ringrazio anche per l’ultima che mi hai lasciato che anche se la definisci breve a me è piaciuta un sacco : ) grazie mille, alla prossima!!

Ellaella: grazie per la tua perseveranza nel seguire la mia storia e ovviamente ti ringrazio anche per la recensione : ) alla prossima spero!!

Alexandra_Potter: grazie mille per la recensione, spero che la nuova scuola ti piaccia, come anche il resto del capitolo, anche se non ho più accennato al piano di Glorya e Cassiopea…che salterà fuori nei prossimi capitoli : ) grazie mille, alla prossima spero!

Lily Malfoy: ciao! Per prima cosa ti ringrazio anche per la recensione che avevi lasciato al ventinovesimo capitolo alla quale, purtroppo, non aveva più potuto rispondere. Naturalmente ti ringrazio anche per quest’ultima recensione e spero ti sia piaciuto il capitolo…ho messo qualche indizio sulla fiamma di Derek, mentre sul piano di Glorya e Cassiopea ancora mistero : ) grazie ancora, alla prossima spero!!!

MarauderPad: felicissima di essermi trovata una fun : ) ti ringrazio moltissimo per la recensione anche se appunto come avevo annunciato il capitolo non era dei migliori…spero davvero che questo ti sia piaciuto di più, è stata una faticaccia inventarmi tutto della nuova scuola : ) e ho anche disseminato qualche indizio sulla ragazza di Derek : ) ancora grazie per la recensione, alla prossima spero! Ah, quasi dimenticavo di ringraziarti per la recensione che avevi lasciato al capitolo ventinove…era lunghissima e mi è piaciuta un sacco!! Mi piace l’attore che avevi suggerito per Edward come anche l’attrice per Glorya…mi piacerebbe davvero mettere delle immagini ma anche se ci ho provato mille volte ho fallito miseramente : ( se ti va puoi contattarmi tramite il “contatta” di efp per aiutarmi a caricare queste maledette immagini, te ne sarei grata!!! Grazie mille : )

Aislin: ti confesso che la tua recensione era una delle più attese ma anche delle più temute. Temute perché pensavo che non so, per via dell’ultimo capitolo e del passare del tempo, avessi perso interesse per la mia storia o che il mio modo di scrivere non ti piacesse più…magari sembra stupido ma mi sarebbe dispiaciuto perdere una “fan” come te, che riesce a capire ciò che voglio esprimere e mi fa sorridere con le sue recensioni, sempre dettagliate e quanto mai apprezzate. Invece sembra che così non sia e ne sono davvero felice…grazie!! Passando alla recensione (ti ringrazio anche per quella che avevi lasciato al ventinovesimo capitolo) mi sembra che non ci sia molto da dire, se non che mi stupisci sempre di più con le tue osservazioni accurate e dettagliate…spero che anche quest’ultimo capitolo ti sia piaciuto! Ancora grazie, anche per il sostegno sul piano personale…

Maltrerio: ti ringrazio soprattutto perché la tua recensione mi ha fatta davvero sorridere e far sorridere e far sorridere me in questo periodo non è affatto facile, perciò grazie davvero! E poi, altroché non contare nulla! Ogni singolo lettore per me è importante e spero sempre di riuscire a “regalare” capitoli che siano belli e che sappiano coinvolgere…perciò sono felice del fatto che tu continui a seguirmi. Grazie! Alla prossima, spero! Ps. grazie anche per la recensione al capitolo ventinove!

Blondie: grazie mille per la recensione, spero che questo capitolo ti sia piaciuto e che mi farai sapere cosa ne pensi!!! Alla prossima : )

Malika: grazie mille per la recensione!!! Su Cassiopea hai azzeccato, anche se ne passerà prima che si accorga di amare Shane! Per Glorya e Liam forse è un po’ più facile, ma fra loro ci saranno ben altri problemi…il tuo ragionamento su Lily/Scorpius/Marìkaa e Edward è piuttosto contorto, ma rileggendolo un paio di volte sono riuscita a capirlo : ) ti ringrazio ancora, alla prossima spero!!

Zakurio: credo proprio che sia la prima volta che recensisci e sono proprio felice che la mia fan fiction meriti una recensione, perciò ti ringrazio!! Ho aggiornato troppo presto per i tuoi gusti : ) scherzo…spero il capitolo ti piaccia comunque, alla prossima!!

Gelidovednto: il tuo commento era tutt’altro che opportuno, anzi mi ha fatta davvero sorridere, perciò grazie!! Sono molto contenta che la mia fan fiction ti abbia spinta a lasciare una recensione, e spero che questo evento si ripeta : ) grazie per le parole di sostegno, in questo periodo ne ho davvero bisogno…alla prossima spero! Baci

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Capitolo 31
*** First american day ***


             CAPITOLO 31

                                                          First american day

 

Come Lilian Luna Potter avrebbe imparato nelle settimane a seguire, le lezioni al Saint Patrick iniziavano alle otto, e non alle nove come a Hogwarts. Fu per questo che quando sentì qualcosa di caldo e morbido atterrarle addosso, facendola svegliare di soprassalto con un urlo molto poco fine, per un attimo si chiese se non le stesse crollando l’edificio addosso.

Impiegò un minuto buono per capire che la cosa calda e morbida appallottolata sul suo stomaco era Cassiopea Sofia Malfoy.

-Che diavolo ci fai sulla mia pancia?!- sbottò Lily a metà fra l’incazzato e l’assonnato. Cassiopea, a sua volta piuttosto confusa la guardò come se non sapesse spiegare neanche lei il motivo della sua posizione piuttosto scomoda.

-Oh…- iniziò a dire perplessa, -credo che stessi cercando di raggiungere il bagno e di essere inciampata su qualcosa- concluse.

-Tu ringrazia di essere mia amica da cinque anni, altrimenti penso che il pezzo più grande che resterebbe di te sarebbero le orecchie- la minacciò Lily, soffocando uno sbadiglio; poi, notando che Cassiopea non accennava ad alzarsi dal suo stomaco le chiese garbatamente ironica:

-Cassiopea tesoro, ti potresti alzare ora?!-

-Ah! Sì in effetti ora che mi ci fai pensare sarebbe meglio che mi alzassi- convenne l’amica tranquilla, stiracchiandosi con lentezza mentre finalmente il sangue di Lily ricominciava a circolarle nella cassa toracica.

-Ehi, siete sveglie per fortuna!-

La porta della loro stanza si era appena aperta, facendo entrare una Glorya Zabini perfettamente pettinata, truccata e vestita con un paio di jeans a dir poco aderenti, basse ballerine rosse e una camicetta di raso dello stesso colore; era più bella del solito, con i capelli neri legati in un’alta coda e gli occhi nocciola brillanti.

Lily Potter si chiese seriamente cosa ci fosse che non andava in quella mattinata. Cassiopea che le piombava addosso in stato decisamente confusionale –non che solitamente appena sveglia connettesse granché- e Glorya perfettamente vestita alle sette del mattino…c’era decisamente qualcosa che non andava.

-Okay- iniziò Lily con una certa logica, -tu perché sei già vestita?-

Glorya la guardò con tanto d’occhi.

-Perché dobbiamo scendere a fare colazione!! Ieri sera non hai sentito che qui le lezioni iniziano alle otto?-

-Cosa?!- gridò un ammasso informe di capelli biondi e vestaglia da notte accoccolata in un groviglio di coperte e lenzuola, alias Cassiopea Sofia Malfoy che era andata a ributtarsi del suo letto dopo aver soavemente svegliato Lily.

-Eh sì, non so voi a cosa steste pensando ma Thomas ieri prima di congedarci ha detto che iniziano alle otto- confermò Glorya, mettendo alcune pergamene nuove nella borsa di pelle nera.

-E tu svegliarci??- le chiese Lily, irritata per il brusco risveglio, alzandosi di corsa dal letto. Aveva bisogno almeno di quaranta minuti per prepararsi e doveva almeno bere una tazza di caffè, prima di presentarsi a lezione!

-Ero appunto venuta a compiere questa difficile azione, quando vi ho trovate in posizioni compromettenti- replicò Glorya sarcastica, sedendosi sul suo letto per aspettarle.

La sera prima Lily, Glorya e Cassiopea si erano conquistate –alias avevano costretto tutte le altre a rinunciarvi- l’unica camera da tre disponibile, riuscendo finalmente dopo cinque anni a liberarsi della presenza ossequiosa di Melissa Summers e della sua amica Isabelle Blackwell; così ora avevano tranquillamente invaso ogni angolo possibile di quella camera dotata di tre letti, tre armadi e un bagno neanche troppo piccolo.

Mentre osservava divertita Cassiopea e Lily che si preparavano alla velocità della luce, Glorya lasciò vagare i suoi pensieri verso Liam. Stava così bene con lui…il giorno prima avevano trascorso tutto il viaggio in carrozza a parlare e per la prima volta Glorya aveva accennato dei suoi problemi famigliari a qualcuno che non fossero Lily, Cassiopea e Scorpius. Allo stesso modo Liam le aveva rivelato qualcosa del suo passato –non molto, a dire il vero- e dalle sue parole Glorya aveva potuto intuire che il bel Corvonero avesse subito una grave perdita da non molti anni. Ciò che affascinava Glorya di Liam era il modo in cui lui si muoveva. Sempre attento a non sfiorala con troppa schiettezza, come se avesse paura di farle del male, mai una mossa troppo azzardata che li avvicinasse troppo…cosa c’è che non va in me? si chiese Glorya, l’attenzione per i preparativi delle sue amiche ormai svanita. Glorya sapeva di essere una ragazza estremamente bella, ma non le veniva naturale ostentare la sua bellezza come faceva Lily, o mostrala con indifferente orgoglio come Cassiopea. E sapeva, per esperienza, che i ragazzi tendono a metterti le mani addosso appena possono…le era successo più di una volta nel corso degli anni, e lei aveva sempre rifiutato con fermezza quel tipo di contatto. Spesso si sentiva piuttosto fragile, probabilmente a causa dei maltrattamenti subìti da Lysa, e il solo vedere qualcuno avvicinarsi troppo a lei la mandava nel panico. Eppure questo con Liam non succedeva, come se lui percepisse la sua paura di essere maltrattata ancora. O di essere trattata come un semplice oggetto dai ragazzi. Ma questa sua accortezza anziché rassicurarla, impensieriva Glorya. Perché Liam non tenta un approccio più deciso? Forse non è attratto da me fisicamente, mi vede solo come un’amica…ipotizzò la Zabini intristendosi. Lei era fisicamente e mentalmente attratta da Liam, e il pensiero che lui non ricambiasse i suoi sentimenti la spaventava.

-Ehi, sei caduta in trance? Noi siamo pronte- la informò Cassiopea, sventolandole una mano davanti agli occhi. Era vero: Cassiopea era estremamente carina, con i boccoli lasciati liberi, una gonna sfasata blu e un dolcevita bianco, mentre Lily si stava infilando la decolté nera destra che avrebbe completato il suo abbigliamento insieme ai pantaloni neri a vita bassa e ad una maglia violetta dallo scollo a barca.

Le tre Slytherin –non avrebbero scordato nemmeno per un attimo di appartenere a quella Casa per mescolarsi a tutti gli altri - impiegarono qualche minuto a ritrovare la porta viola del Refettorio e una volta individuatala fecero il loro ingresso.

La sala rotonda era ancora quasi del tutto piena, sia perché si stava svolgendo ancora la colazione, sia perché le classi del quinto e dell’ultimo anno di Hogwarts e del Saint Patrick avrebbero dovuto aspettare lì per essere suddivisi nei famosi gruppi misti.

Lily si accorse con suo immenso piacere che anche in America il suo ingresso era seguito con attenzione da molte persone e, estremamente compiaciuta, raggiunse il tavolo dove aveva intravisto Edward e gli altri; altroché socializzare, lei stava bene in mezzo ai suoi Slytherin.

-Buon giorno ragazze- salutò Edward gentile, cogliendo al volo l’occasione per chinarsi a sfiorare l’angolo della bocca di Lily con la propria; la Slytherin tuttavia voltò impercettibilmente il capo, così da ricevere un semplice bacio sulla guancia. Edward la guardò perplesso e irritato, ma nascose questi sentimenti dietro il solito sorriso da dongiovanni.

-Thomas Nott, che piacere rivederti- esordì Lily rivolta al gemello di Edward, che eccezionalmente, essendo Coordinatore, aveva potuto unire due tavoli, cosicché ora oltre che essere seduto insieme agli Slytherin potesse stare anche con gli amici.

-Lily Potter, piacere tutto mio- ribatté lui, con lo stesso tono ironico di Lily.

-Ti trovo dimagrito, più gentile e quasi quasi più carino- commentò la Potter, sfoderando il suo sorriso Slytherin.

-Tu invece resti sempre la solita altezzosa snob, a quanto vedo- la rimbeccò Thomas, sperando di far vacillare il sorriso della rossa; inutile, non sarebbero mai potuti andare d’accordo.

-Fiera di esserlo Thomas, sempre e comunque- confermò Lily, versandosi del tè.

-Ehi Thomas, non ci presenti le tue amiche?- intervenne Ethan Sheldon, che aveva adocchiato Lily già la sera prima.

-Ma certo…loro sono Lily Potter- disse Thomas indicando loro la rossa, che sorrise a ciascuno dei Volpeblu con cortesia, -Glorya Zabini e Cassiopea Malfoy- concluse Thomas, presentando la Malfoy, che strinse con forzata gentilezza la mano a ciascuno di loro, e Glorya, che invece si disse lieta di conoscerli con fare pensieroso.

-Ragazze, vi presento Ethan Sheldon- proseguì, indicando loro il ragazzo dai magnetici occhi verde smeraldo e dai corti capelli neri che aveva parlato per primo, -Nathaniel Mayer- un ragazzo non meno attraente del primo, grazie ai suoi capelli rossicci e gli occhi d’ambra sorrise al loro indirizzo, -e Maximilian Roche- concluse Thomas, presentando loro l’ultimo componente del tavolo, un ragazzo piuttosto silenzioso e dal volto imperscrutabile.

-Se abbiamo finito con le presentazioni gradirei fare colazione in silenzio- intervenne Scorpius Malfoy, irritato da tutto quel parlare.

-Il solito maleducato Malfoy…lascia che Thomas ci presenti i suoi interessanti amici- ribatté Lily, che pronunciando “interessanti” guardò Ethan.

-E tu lasciami mangiare in pace, senza inquinare le mie orecchie con la tua fastidiosa voce come fai da cinque anni- fu la risposta di Malfoy; Cassiopea e gli altri Slytherin si scambiarono uno sguardo rassegnato, ma Ethan disse:
-Scorpius, non si trattano male le belle ragazze…- e sorrise a Lily; Edward, con fare possessivo, aggiustò una ciocca di capelli sfuggita dalla treccia della Potter.

Malfoy lo gelò con lo sguardo e solo perché sapeva che la famiglia di Ethan era molto potente si trattenne dal mandarlo a fanculo al secondo giorno; invece replicò:

-Oh caro Ethan…tu non conosci Lily. Sa renderti la vita un inferno, se lo vuole-.

-Peccato Malfoy che io desideri rendere un inferno solo la tua vita- commentò la Potter zuccherosa, -e so essere piuttosto…piacevole…con chi capisce come trattarmi- aggiunse, sciogliendo la treccia, conscia che i suoi capelli avevano sempre un certo fascino.

-Qui si mette male…- sussurrò Glorya a Cassiopea, notando ch Ethan sembrava ammaliato da Lily, che Scorpius probabilmente avrebbe ridotto in briciole il bricco del latte e che Edward osservava con occhi poco rassicuranti l’amico di Thomas.

-Già, troppe api vicino allo stesso fiore…- sussurrò Cassiopea di rimando, osservando la scena.

-Dobbiamo fare attenzione- disse Glorya pensosa.

-Molta attenzione- convenne Cassiopea. Intanto la conversazione intorno a loro si era spostata su un altro tema, che interessava molto gli Slytherin.

-…il party inizierà alle undici, giusto Thomas?- stava dicendo Nathaniel Mayer.

-Sì, mi sembra che Diana mi avesse detto così- rispose Thomas, e poi aggiunse rivolto al fratello:

-È una specie di party di benvenuto che il Club ha organizzato per voi di Hogwarts…in teoria per tutti, in pratica è piuttosto esclusivo-.

-Il Club? Che cosa sarebbe?- chiese Cassiopea interessata.

-Beh non so se ricordate Caroline Cavendish e il suo seguito…Diana Calender è la nostra Caroline Cavendish, detto molto semplicemente- spiegò Thomas.

-Oh, oh…abbiamo delle elites anche qui allora, altroché ogni studente è uguale all’altro!- commentò Lily decisamente contenta.

-Sì mia cara…e qui l’elites siamo noi- confermò Ethan, sicuro di sé.

Lily stava per chiedergli di mostrarle questa Diana Calender, quando la Preside Dalton si alzò in piedi con il chiaro intento di fare un altro discorso.

-Buon giorno a voi, cari ragazzi!!! Spero che abbiate passato una piacevole notte- esordì la Preside e Lily scambiò un sorriso complice con le sue amiche: erano rimaste sveglie fino alle tre a spettegolare a più non posso…altroché dormire!

-Affinché le lezioni non inizino con troppo ritardo, vi comunico subito le nuove “classi”, formate apposta per questo scambio interculturale…- proseguì la Dalton e, dopo aver estratto una pergamena giallina dalla colorata veste a pois, iniziò a leggere i nomi degli studenti.

Con suo grande disappunto, Lily venne separata dalle sue amiche: Glorya era stata infatti assegnata al gruppo denominato semplicemente “A”, insieme a Nora Weston, Jason Cassel (rispettivamente Falcoviola e Delfinoverde), Maximilian Roche (Volpeblu) e un’altra decina di studenti, fra i quali comparivano Cecyl Clifford di Corvonero, Adrianna Hallen di Grifondoro e Mark Fuller di Serpeverde, mentre Cassiopea fu inserita nel gruppo “B” di cui facevano parte Zack Dunaway di Corvonero, Vanessa Blindsworth (Cassiopea avrebbe voluto mettersi ad urlare per la rabbia quando la sentì nominare dopo il suo nome) di Grifondoro, Duke Morrison di Serpeverde ed altri del Saint Patrick che non conosceva. Profondamente delusa e arrabbiata, Lily si trattenne a stento dal pestare i piedi mentre aspettava di venire chiamata a sua volta. I suoi compagni di gruppo erano Melissa Summers (troppo bello illudersi di essersi liberata di lei), Molly ed Hugo Weasley, Sissy Brown, Lorein Steiner più altri fra studenti di Hogwarts e Saint Patrick.

-Pretendo che i gruppi vengano cambiati- annunciò Lily alle sue amiche, dalle quali non era stata ancora separata dato che dovevano essere comunicati i gruppi del settimo anno.

-Vengo a protestare con te- concordò Cassiopea incazzata…le toccava stare anche con quella sgualdrina della Blindsworth!

-Zitte! Stanno formando il primo gruppo del settimo…- disse loro Glorya, che sebbene fosse dispiaciuta quanto loro per la suddivisione nelle classi, voleva sapere in quale gruppo sarebbe finito Liam…e infondo infondo anche Derek.

Il primo ad essere chiamato fu proprio il bel Zabini, che venne assegnato al gruppo D, con Rose Weasley, Karen Terrent, Thomas Nott, Chantal Ferworth di Serpeverde, Logan Farrel dei Falcoviola ed altri; quando fu il turno di Edward, Lily ebbe modo di vedere la famosa Diana Calender nominata da Thomas. Con suo grande disappunto, Diana era davvero bella.

Aveva gambe toniche e slanciate, ventre piatto con una generosa terza di seno ed emanava classe ad ogni passo; i capelli neri sembravano brillare di luce propria e gli occhi erano di un impressionante grigio ghiaccio. La cosa che colpiva maggiormente Lily era che Diana dispensava veri sorrisi a tutti e mentre passava fra i tavoli per raggiungere il suo gruppo salutava persone con molta naturalezza. Era indubbiamente la Regina di quella scuola, ma sembrava portare lo scettro con gentilezza e simpatia, anziché con arroganza e perfidia.

-E così il nostro Edward è finito nel gruppo di questa Diana Calender…- commentò Cassiopea, mentre venivano chiamati anche Christopher Sendler, Nathaniel Mayer, Albus Severus Potter, Dirk Zeeman, Brianna Aberfield di Serpeverde e una del settimo anno di Corvonero di nome Cornelia Bloom.

Rimasto solo al tavolo, Scorpius capì che il suo gruppo sarebbe stato il peggiore di tutti: se non aveva fatto male i calcoli, gli toccavano Shane Burke (che sarebbe morto di lì a poco), Ethan Sheldon (un altro che non avrebbe fatto una bella fine), Liam Mackenzie (almeno avrebbe avuto modo di osservarlo), Rebecca Weston (che gli era stata descritta da sua sorella come una tipica Grifondoro) e uno sfigata di Tassorosso che aveva preso per il culo sin dall’alba dei tempi, di nome Sarah Addams; fortunatamente c’era Charisma Lockart della sua Casa (con la quale era anche stato a letto un paio di volte) e Marìkaa Stewart, che appena capì di essere stata assegnata al suo stesso gruppo sorrise gioiosa.

E così, fra il disappunto di alcuni e la gioia di altri, le lezioni del primo giorno al Saint Patrick College iniziarono.

 

 

***** 

 

Lily Potter arrivò per ultima nell’aula di Tecnica Magica, che sarebbe stata l’ultima lezione di quella penosa e lunghissima mattinata. Non aveva alcuna intenzione di sopportarsi ancora Melissa Summers e così si sedette da sola, mentre la professoressa Cromwell faceva alcuni appunti introduttivi per verificare che la classe fosse allo stesso livello.

Lily non l’ascoltava: era arrabbiata per essere stata separata dalle sue amiche, irritata per l’incessante chiacchiericcio di Melissa, preoccupata per i gruppi del settimo anno e incuriosita da Ethan Sheldon. Era sicuramente un bel ragazzo e Lily aveva voglia di fare nuove esperienze: chissà che Ethan non fosse interessato alla cultura inglese…

-Mi scusi, signorina…?-

-Potter- rispose Lily, risvegliandosi dalla sua trance.

-Potter, sarebbe così gentile da ripetermi l’ultima frase?- chiese la professoressa Cromwell che l’aveva beccata in piena disattenzione; se aveva capito di aver di fronte la figlia dell’eroe dei maghi non lo diede a vedere.

Lily tacque, non avendo ovviamente idea di che cosa stessero parlando, e si aspettava che la Cromwell le togliesse dei punti; poi si ricordò di essere al Saint Patrick dove non esistevano punti. Tuttavia fu ripresa e questo non fece che peggiorare il suo umore, disastroso in partenza; per evitare di essere sgridata nuovamente, si mise a prendere appunti, anche se loro avevano già affrontato l’argomento di cui stavano parlando. In questo modo il tempo sembrò passare più velocemente (non veloce come avrebbe voluto Lily) e proprio quando la Potter stava per gettare la spugna e posare la testa sul banco, la campanella suonò.

Estrasse uno specchietto dalla borsa per controllare che fosse tutto apposto, passò una mano fra i capelli per smuoverli un po’ ed infine, quando ormai tutti avevano lasciato l’aula, uscì anche lei. Se fosse stata ad Hogwarts avrebbe raggiunto la Sala Grande in meno di cinque secondi, ma era al Saint Patrick e perciò non aveva la più pallida idea di come tornare al Refettorio.

-Ci siamo perse, Alice nel paese delle meraviglie?-

Lily si voltò e neanche a farlo apposta si trovò davanti uno degli oggetti dei suoi pensieri: Ethan Sheldon si trovava a pochi metri da lei, appoggiato alla parete con le braccia conserte, e la scrutava con occhi attenti e un sorriso sornione.

-In effetti sì…- ammise Lily, avvicinandosi a lui; aveva un buon profumo, tipicamente maschile e da vicino si notava una piccola cicatrice all’angolo delle labbra.

-E dove vorresti andare?- le chiese ancora Ethan, che la superava di ben venti centimetri.

-Se non vuoi che ti svenga fra le braccia, dovresti gentilmente accompagnarmi a pranzo- rispose Lily, sapendo bene che quella era una frase a doppio senso.

-E se io volessi che tu mi svenga fra le braccia?- azzardò Ethan malizioso.

-Avresti modi ben meno dolorosi del lasciarmi morire di fame per farlo…- replicò Lily, e sorrise anche lei maliziosa. La tensione sessuale era altissima fra loro e probabilmente sarebbe accaduto qualcosa se studenti provenienti da altre classi non stessero passando di lì in continuazione.

-Mmh…per questa volta credo che mi priverò del piacere di averti fra le braccia e ti accompagnerò a pranzo. Avremo tempo per conoscerci, infondo- ribatté Ethan e, mettendole una mano sulla schiena, la sospinse nella direzione giusta. Chiacchierando di argomenti neutri, Lily ed Ethan raggiunsero il Refettorio, dove la maggior parte della scolaresca era già riunita.

Individuate immediatamente Cassiopea e Glorya le raggiunse dopo aver chiesto ad Ethan di unirsi a loro per pranzo; non aveva dimenticato il party di cui avevano parlato a colazione e voleva saperne di più. Ethan fu ben felice di sedersi al loro tavolo e incurante degli amici che lo chiamavano la seguì.

-E allora, stamattina stavi parlando di un party…- iniziò a dire Lily senza giri di parole; Cassiopea e Glorya la guardarono estremamente compiaciute per aver portato Ethan al loro tavolo.

-Ah sì…è stato organizzato per sabato prossimo- rispose Ethan, sgranocchiando un pezzo di pane, -e naturalmente voi siete invitate- aggiunse, sorridendo a ciascuna di loro.

-Gentilissimo- anche Lily sorrise al suo indirizzo, -ma dove si terrà? Non conosciamo ancora bene la scuola, come avrai capito- aggiunse, alludendo all’episodio di poco prima.

-Già- fece Ethan, con gli occhi verdi scintillanti,- si terrà nei dormitori del settimo anno comunque. In genere togliamo i letti e le pareti per fare un’unica grande sala, insonorizziamo la stanza e la chiudiamo con un incantesimo dall’interno…la può aprire solo chi ha fatto l’incantesimo di chiusura- spiegò poi alle tre Slytherin.

-Quasi meglio della nostra Stanza delle Necessità- commentò Cassiopea con noncuranza, ma d’improvviso il suo sguardo si fece brillante e domandò a Ethan:

-Sapresti dirmi chi è quel ragazzo?-

Ethan, seguendo la direzione del suo sguardo, rispose:

-Ah, lui…è Sebastian Calender, il fratello gemello di Diana. Avete conosciuto Diana, a proposito? Ha organizzato lei il party-.

-L’ho intravista questa mattina, mentre ci suddividevano in classi…è molto bella- commentò Lily, celando molto bene i suoi pensieri.

-Oh, lo è indubbiamente…ma non è solo quello che la rende popolare. Sa accattivarsi le persone in una maniera unica- ribatté Ethan, con aria sognante che spinse Lily a dire:
-Sbaglio o abbiamo qualche trascorso amoroso fra te e Diana?-

Ethan sorrise sornione e rispose:- No, non sbagli cara Lily…-

Chiacchierando del più e del meno i quattro continuarono a pranzare ed erano quasi arrivati al dolce quando Lily si sentì battere sulla spalla.

Voltandosi, vide che si trattava di suo fratello Albus, che dopo aver salutato educatamente gli altri commensali, chiese alla sorella:

-Lily, posso parlarti un attimo?-

Lily lo osservò attentamente, con curiosità. Albus era diventato davvero un ragazzo attraente e aveva il fascino di chi non sa di possedere tale bellezza.

-Sì, certo- gli rispose quasi gentile Lily e scusandosi con gli altri, si alzò per seguirlo.

Stettero in silenzio finché Albus non l’ebbe condotta in un’aula vuota del secondo piano (ma come faceva ad aver imparato già la strada? si chiese Lily) e, una volta dentro, chiuse la porta.

-Lily- esordì serio.

-Albus- fece lei altrettanto seria, sedendosi con le gambe accavallate sul banco.

-So che tu ci odi…intendo noi Potter…- iniziò a dire Albus, ma Lily sentì il bisogno di interromperlo:

-Io non vi odio!-

-Ah no? E allora perché in tutti questi anni ci hai trattato con freddezza, quasi con disgusto?-

-Perché ancor prima di nascere avevo cucita addosso una personalità che non era la mia- rispose Lily secca, riandando con la mente alla sua infanzia, quando aveva iniziato a sentirsi diversa da tutti i suoi famigliari, inadeguata quasi, e ripensò alla fatica e alla sofferenza che probabilmente aveva causato per strapparsi di dosso il marchio Potter ed essere semplicemente Lily.

-Comunque non era di questo che volevi parlarmi, giusto?- disse ancora Lily prima che Albus potesse ribattere.

-No, no, infatti…volevo parlarti di Marìkaa- rispose Albus e a quel nome Lily sentì automaticamente il pranzo venirle su.

-Ecco, lei…mi piace. Sì, insomma…la trovo carina, simpatica, disponibile, gentile…-

-Mi hai portato qui per decantarmi le sue lodi?- lo interruppe Lily più acidamente di quanto avrebbe voluto. Albus si accorse della sua irritazione e sorrise: se Lily reagiva così al solo sentirla nominare…

-No, ovviamente no! Sono qui per chiederti di aiutarmi- disse il bel Potter, arrivando al nocciolo della questione.

-Aiutarti? E in cosa?- chiese Lily seriamente interessata.

-A conquistarla- rispose Albus.

-Mi hai preso per Cupido? No perché sai fra me e lui c’è un bel po’ di differenza…-

-Altroché! Al massimo tu sei Satana…-  disse Albus ed entrambi scoppiarono a ridere; Lily aveva dimenticato quanto suo fratello potesse essere cattivo, se lo voleva.

-Parliamoci chiaro, Lily: a te piace Scorpius- riprese Albus, tornato serio, facendo sussultare Lily per la schiettezza delle sue parole.

-Cosa!? A me non piace Malfoy! Lo detesto! È l’essere più irritante e fastidioso e idiota e senza cervello e…e…- esplose lei, farneticando come una quattordicenne in piena esplosione ormonale.

-Dai Lily non prendermi in giro! Senti come ne stai parlando!!! Sii sincera almeno con te stessa…- la schernì Albus, al quale veniva da ridere di fronte alla faccia in fiamme della sorella.

-Non mi piace!- ribadì lei decisa.

-D’accordo, d’accordo non ti piace!!! Però, metti che ti piacesse…Marìkaa sarebbe un ostacolo- concesse lui e osservò Lily farsi di nuovo attenta e scaltra.

-Perché?-

-Perché lei è innamorata di Scorpius- ammise Albus a malincuore.

-Okay, ricapitoliamo: tu sei innamorato di Marìkaa, che è innamorata di Scorpius, che è innamorato di…-

-Te- concluse Albus al posto suo e Lily tacque: sapeva che anche se avesse cercato di far capire ad Albus che fra lei e Scorpius non poteva esserci altro che odio, lui non ci avrebbe creduto. E d’altra parte non ne era così convinta neanche lei, nel suo inconscio…

-Mettiamo che le cose stiano così. Io che cosa dovrei fare?- concesse alla fine Lily, giusto per sentire cosa voleva Albus da lei.

-Dovresti…come si dice…soffiare Scorpius a Marìkaa- concluse Albus e Lily scoppiò a ridere di gusto, di fronte all’espressione seria del fratello.

-Stai parlando sul serio?- chiese Lily, vedendo che Albus non si metteva a ridere dicendo “scherzo!”

-Certo che sì- rispose Albus, attendendo paziente che Lily tornasse seria.

-Punto primo non ho alcuna intenzione di sedurre Scorpius, punto secondo Scorpius non si farebbe sedurre da me e punto terzo come diavolo pensi che questo aiuterebbe te?- domandò allora Lily, che quando voleva sapeva essere davvero cieca di fronte all’evidenza.

-Lily, Lily mi meraviglio che una serpe come te non ci sia ancora arrivata…riflettici un attimo…- la esortò Albus, e tacque. Tempo dieci secondi e Lily esclamò:

-Albus Severus Potter non ti facevo così diabolico e soprattutto così perfido da sfruttare la sofferenza di una fanciulla con il cuore in pezzi per conquistarla!-

-Vedo che ci sei arrivata. Allora, mi aiuti?- domandò Albus e osservò sua sorella riflettere. Doveva ammettere che la bambina dai cespugliosi capelli rossi e gli occhi strani era diventata una vera principessa, con i suoi lineamenti regali; improvvisamente gli venne voglia di abbracciarla forte, ma sapeva che Lily non avrebbe gradito.

-Vedrò cosa posso fare Albus- disse infine Lily. Non era da lei aiutare qualcuno tanto per essere generosa, ma in quel caso anche lei avrebbe avuto il suo vantaggio…

 

 

   

Spazio Autrice:

Ebbene, a soli tre giorni dall’ultimo aggiornamento, eccovi un nuovo capitolo. Sembra che l’ispirazione mi sia tornata e perciò è meglio sfruttarla finché dura…

Cosa dirvi su questo capitolo…beh si stanno delineando nuovi personaggi che renderanno la vita difficile ad alcuni dei nostri protagonisti: fossi in voi terrei d’occhio Ethan Sheldon e Sebastian e Diana Calender (che è stata assegnata al gruppo di Edward…)…
A parte questo, finalmente Albus scopre le sue carte e chiede a Lily di aiutarlo…chissà se i due riusciranno nel loro intento : )
Tolti questi due avvenimenti, non succede molto altro in questo capitolo ma spero vi sia piaciuto ugualmente. Passo allora a ringraziare chi ha messo la mia storia fra seguite, preferite e ricordate e rispondo alle recensioni (che mi rendono sempre felice) di MarauderPad, Kalahary, Blondie, gelidovednto, Aislin, fire91, Circe, Lily Malfoy, Malika e maltrerio:

MarauderPad:ciao!! Ti ringrazio per la recensione e su tua richiesta posso dirti che le Volpiblu sono molto simili agli Slytherin (come credo si sia capito), i Falcoviola ai Grifondoro mentre i Delfinoverde ai Tassorosso…ma comunque al Saint Patrick non sono molto importanti queste divisioni, anche se ci sono le elites…come un po’ ovunque alla fine : P ancora grazie per la recensione, alla prossima!!!

Kalahary: ciao! Grazie mille per la recensione…spero che questo capitolo ti sia piaciuto, anche perché Albus mette in chiaro le sue intenzioni, anche se poi non era così difficile immaginare cos’avesse in mente di fare : ) alla prossima, ancora grazie!

Blondie: ho postato abbastanza presto? : ) scherzi a parte, grazie mille per la recensione…come al solito spero che me ne lascerai altre : ) un bacio!

Gelidovednto: uuh non mi parlare di madame bovarie…la detesto con tutta me stessa non posso che essere contenta di essere mooolto diversa da flaubert : P scherzi a parte, grazie per la recensione spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto : ) un bacio!!

Aislin: inutile dirti quanto mi faccia piacere trovare la tua recensione : ) in questo capitolo si delinea il piano di Albus, che tanto santarellino non è alla fine e tramite questa “scena” si vede una Lily diversa dal solito, un po’ più aperta e che si lascia andare più facilmente alle emozioni…e si vede anche un po’ di Liam e Glorya, anche se non direttamente. Credo che ormai si sia capito che Liam non è propriamente umano ma in ogni caso fra poco ci sarà un capitolo dedicato quasi esclusivamente a loro…in conclusione spero che il capitolo ti sia piaciuto : ) alla prossima e naturalmente grazie per la recensione!

Fire91: prima cosa grazie mille per la luuunghisima recensione, che mi è piaciuta un sacco : ) per Scorpius e Lily (tra l’altro così tanti mi hanno parlato di Gossip Girl per la mia ff che alla fine mi sono andata a vedere tutti gli episodi) non ti deprimere: sono così lunatica che una volta li descrivo vicini, un’altra che si odiano, come in questo capitolo…ma d’altra parte penso che sarebbe troppo facile farli vivere felici e contenti : P comunque ancora grazie per la recensione, alla prossima spero!

Circe: che piacere ritrovarti!!! Hai cambiato nick vero? Comunque, grazie mille per la recensione, mi fa sempre molto piacere trovarne una tua…alla prossima : )

Lily Malfoy: grazie per la recensione, ovviamente : ) se posso chiedere, a chi avevi pensato per Derek? Tra poco ci sarà spazio anche per lui comunque : ) ancora grazie, alla prossima!

Malika: in effetti ho pensato di mettere una scena come quella che hai descritto, ma mi son dovuta trattenere : P su Derek potresti averci azzeccato, ma non svelo nulla per ora…se no che gusto c’è a leggere i prossimi capitoli? : P non è che Albus abbia bisogno di una balia ma da mancata serpe sa che bisogna sfruttare anche gli altri per arrivare ai propri obiettivi…e chi meglio di Lily per eliminare il suo rivale? : ) comunque grazie mille per la recensione, alla prossima!!

Maltrerio: ho postato abbastanza presto? : ) altroché sopportarti, le tue recensioni mi fanno un sacco piacere e ogni volta che posto spero sempre che tu sia una di quelle che hanno recensito…mi auguro che questo capitolo ti sia piaciuto quanto gli altri…alla prossima, un bacio!!

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Capitolo 32
*** I try to understand ***


                                                          CAPITOLO 32

                                                      I try to understand

 

Scorpius Malfoy si svegliò sentendo qualcosa solleticargli il naso. Infastidito, aprì gli occhi di scatto e cercò di individuare qualcosa nella penombra della stanza, ancora quasi del tutto buia dato che erano appena le cinque e mezzo del mattino. Fanculo, pensò irritato, qualsiasi cosa sia stata a privarmi di un’ora di sonno merita la morte…

Allungò una mano accanto a sé e con sua grande sorpresa incontrò quella che gli sembrava una spalla. Una spalla?! si chiese ora del tutto sveglio. Richiuse gli occhi con il chiaro intento di ricordare per quale motivo potesse esserci una spalla nel suo letto e un improvviso flash gli invase la mente. Ricordava di essere andato nella stanza di tre americane, con altri Slytherin, e di aver bevuto una roba babbana chiamata birra che aveva decisamente un buon sapore; se non sbagliava una delle tre ragazze gli aveva anche passato una canna fatta sempre con roba non-magica che gli aveva piacevolmente annebbiato il cervello. E a quel punto…probabilmente aveva chiesto ad una di loro se aveva voglia di divertirsi e lei, ben disposta, doveva averlo seguito nella camera singola che Scorpius aveva finalmente ottenuto dopo sette anni di dormitorio condiviso.

Sì, deve essere andata sicuramente così, si disse il biondo Malfoy capendo che a solleticargli il naso dovevano essere i capelli della tizia. Tizia che, decise Scorpius, andava svegliata e rimandata immediatamente nel suo letto, cosicché lui potesse dormire ancora un po’.

Così, con la tipica gentilezza che lo caratterizzava (?) Malfoy iniziò a scuotere la ragazza, che per tutta risposta gli russò in faccia. Guardandola meglio per cercare almeno di capire che faccia avesse, Scorpius perse un paio di battiti di cuore. Aveva capelli rossi e ricci che gli ricordavano quelli di…Un secondo dopo Scorpius si convinse che non poteva essere lei, perché il profumo era completamente diverso, i capelli così stopposi e…no, i postumi della sbronza della sera prima dovevano avergli annebbiato anche i sensi. Di fronte alla realtà, Scorpius provò uno strano senso di vuoto e di delusione. Ma delusione per cosa, poi?! si domandò il biondo rabbioso, tornando alla difficile impresa di svegliare la tipa senza nome; come se io avessi mai anche solo immaginato di…si disse poi, cominciando ad incazzarsi sul serio perché il cadavere accanto a lui non dava segni di ripresa.

-Ehi!- urlò alla fine Scorpius nell’orecchio della ragazza, che finalmente si svegliò sobbalzando.

-Alla buon ora!- aggiunse seccato.

-Che ci faccio qui?- chiese la ragazza confusa con alito che sapeva di erba.

-Che cazzo ne so io, ma vedi di andartene- le rispose Scorpius di malo modo e quella, offesa dalle sue parole, gli disse:

-Stronzo!-

-Se io sono uno stronzo, tu sei una puttana. Ora fammi il piacere di vestirti e di andartene, che magari riesco ancora a dormire- la rimbeccò il biondo, e detto questo, tornò a posare la testa sul cuscino. Gli parve di sentire un singhiozzo, mentre la ragazza si alzava e raccattava i suoi vestiti sparsi per la stanza, ma se ne fregò altamente, come aveva sempre fatto. Quella scena l’aveva già vissuta mille volte nel corso degli anni: si svegliava con una ragazza sconosciuta nel letto, ricordava di essersi bevuto e fumato qualcosa, di essersi portato qualcuna in camera con cui aveva fatto del sano e semplice sesso e una frazione dopo capiva di dover mandare via la sgualdrina di turno. Qualche volta accettavano di buon grado di essere state semplicemente usate come passa tempo e se ne andavano zitte e tranquille, ma la maggior parte delle volte scoppiavano in lacrime quando capivano che Scorpius desiderava solo una botta e via. Ma d’altra parte che cosa si può pretendere da una che te la da dopo neanche un’ora che vi siete conosciuti? si chiese Malfoy, che pur essendo rimasto solo non riusciva comunque a riaddormentarsi. Nella sua giovane vita aveva incontrato solo ragazze così, pronte a concedersi essendo ammaliate dagli occhi argentati e dal viso da diavolo tentatore, e pur sforzandosi a Scorpius venivano in mente ben poche ragazze che non fossero semplici troie. Una era sicuramente Glorya, che lui non aveva mai preso neanche lontanamente in considerazione come preda, per il senso di amicizia e protezione che lo legava a lei; non si sarebbe mai sognato di scoparsela come fosse una semplice bambola. L’altra era Marìkaa Stewart che lui considerava come la classica verginella: se voleva farsela, come in effetti aveva intenzione di fare, doveva lavorarsela ben bene, lusingarla con complimenti e regalini, facendola pian piano innamorare di sé; solo allora avrebbe potuto portarsela a letto. E poi c’era…Lily. Lily che non poteva essere inserita in nessuna categoria. Lily che – quanto gli costava ammetterlo con sé stesso- riusciva a provocarlo con una sola occhiata. Lily che era così diafana e fragile che gli faceva venire voglia di metterla sotto una campana di vetro e proteggerla…anche se l’unica persona da cui avrebbe dovuto essere protetta era proprio Scorpius. Lily, il cui solo pensiero gli aveva provocato un’erezione.

-Dannazione a lei!- esplose Scorpius, sapendo di essere solo, mentre si metteva a sedere di scatto. Si prese la testa fra le mani, e chiuse gli occhi.

Non poteva andare avanti così, in quello stato di perenne confusione. Un momento prima sentiva di voler baciare Lily senza fermarsi mai, mai e poi mai, mentre il momento dopo lei faceva o diceva qualcosa di irritante che trasformava il suo desiderio/qualcos’altro in puro odio.

Doveva decidersi. O la amava o la odiava. Non poteva continuare a provare entrambe le sensazioni, era una cosa che lo distruggeva. Mentre era lì a interrogarsi sulle sue questioni di cuore, notò che erano già le sette; decidendo che durante il giorno avrebbe osservato più attentamente Lily per capire cosa sentiva realmente, iniziò a vestirsi, l’espressione pensierosa.

 

 

Quando Scorpius Malfoy entrò in Refettorio, si sentì immediatamente osservato e, voltando appena il capo, vide un gruppo di ragazze Delfinoverde fissarlo con astio e, ne era certo, con desiderio. Mentre tirava dritto gli parve di scorgere in mezzo a loro la tizia di quella mattina, ma non ritenendolo un pensiero importante lo accantonò nel giro di due secondi, alias il tempo che gli ci volle per raggiungere Edward e Derek.

-Buon giorno, Mister Sorrido Sempre- l’apostrofò Edward, mentre Derek gli chiedeva:

-Beh? Com’è andata con la tizia di ieri sera?-

-Me la sono fatta, ovvio- rispose Scorpius con orgoglio, mentre si versava del caffè.

-E voi? Ad un certo punto vi ho persi di vista- chiese a sua volta, scegliendo un croissant alla crema.

-Mah, la tipa con i capelli biondi insisteva e così…sono andato in camera sua- rispose Derek, ma non sembrava fiero e la cosa stranì Scorpius: sebbene Derek non fosse puttaniere come lui, in passato aveva sempre accettato con piacere avventure da una notte.

-Non sembri soddisfatto…che c’è, la ragazza misteriosa è una bomba del sesso?- notò infatti Edward, alludendo alla ragazza segreta che sembrava occupare i pensieri di Derek da qualche mese. Derek per tutta risposta fece spallucce e spostò impercettibilmente lo sguardo a cercare l’oggetto dei suoi desideri; come sempre sedeva in compagnia del clan Potter ed in particolare sembrava intenta a chiacchierare con l’americana di Hogwarts.

-E tu Edward? Sei andato in bianco?- Scorpius si rivolse all’amico, che stava finendo il suo toast alla marmellata di fragole.

-In realtà…sì- ammise Edward, un filo imbarazzato; al pari di Scorpius, Edward era solito andare a letto con una ragazza diversa ogni sera, ma da quando il suo rapporto con Lily si era  fatto più fisico sembrava aver perso interesse per le altre.

-Oh, oh cosa sentono le mie orecchie!!! Edward-Mi-Sbatto-Tutte non si è fatto nessuna!!- lo prese in giro Scorpius perfido, per poi chiedergli:

-E come mai? Non eri in vena?-

Per tutta risposta, Edward spostò lo sguardo alle spalle di Scorpius, che per seguirne la traiettoria voltò la testa: insieme a sua sorella e a Glorya Zabini, Lily Potter stava facendo il suo ingresso. Era perfetta nella sua semplicità, bellissima nella sua mise scolastica: indossava un paio di jeans chiari e sbiaditi al punto giusto, un dolcevita di lana nero, dall’ampio collo a risvolto e ai piedi portava caldi stivali di pelle nera firmati Jimmy Choo; aveva lasciato i capelli boccolosi liberi, privi di cerchietti o elastici, così come il suo viso non recava traccia di trucco. Era disarmante nella sua semplicità.

-Stamattina Lily si è preparata di fretta- commentò Edward, mentre le tre ragazze li stavano cercando con lo sguardo; alludeva chiaramente al fatto che Lily sembrava aver dato meno peso al suo aspetto, di solito più ricercato.

Né Derek né Scorpius fecero in tempo a rispondere perché le tre Slytherin si erano appena sedute al loro tavolo; Malfoy non riusciva a staccare gli occhi dalla Potter.

-Buongiorno!- salutò Cassiopea briosa e soprattutto piena di vita, cosa strana per una Malfoy appena sveglia.

-Ti sei drogata?- le domandò infatti il fratello, perplesso.

-Oh no!- rispose Cassiopea allegra e i tre Slytherin non poterono fare a meno di guardare sorpresi Lily e Glorya.

-Non è normale- commentò Derek, osservando la Malfoy con occhio critico.

-Oh lo sappiamo…eppure non ha assunto sostanze stupefacenti- replicò Glorya e Lily aggiunse:

-Né si è data alle gioie dell’alcol-.

-E allora cosa le prende? Tutti sanno che Cassiopea al mattino è attiva quanto un ghiro in letargo-  domandò Edward a sua volta sinceramente stupito.

-Non lo sappiamo. È così da ieri pomeriggio- rispose Lily, come se Cassiopea non fosse neanche presente, e poi chiese a Scorpius:

-Mi passeresti il tè Scorpius?-

Questi la guardò con tanto d’occhi spalancati: Lily che lo chiamava per nome? Dopo anni ed anni passati ad apostrofarlo come “Malfoy”? E soprattutto Lily che non ordinava qualcosa ma lo chiedeva? Ma quella mattina Lily e Cassiopea si erano sniffate cocaina alle spalle di Glorya?

Senza parole, Scorpius prese la teiera ancora bollente e, nel passarla a Lily, le sfiorò le dita con le sue; lei parve accorgersene, ma non fece commenti.

-Allora, avete saputo del party di sabato?- domandò Glorya a sua volta abbastanza di buon umore; l’unica cosa che scalfiva la sua allegria era la prospettiva di passare un’altra mattinata con Isabelle Blackwell e…Liam. La sera prima si erano attardati in biblioteca a parlare insieme, ma lui non l’aveva sfiorata né presa per mano; era come se stesse facendo un passo avanti e tre indietro. Stavano bene insieme, ma Liam sembrava considerarla un’amica…

-Oh sì, me ne ha parlato direttamente Diana- rispose Edward, con fare disinvolto, attirandosi lo sguardo curioso di Lily.

-Diana? Siete già passati a chiamarvi per nome?- chiese la Potter con leggerezza, osservandolo con attenzione.

-Beh ieri si è seduta vicino a me e mi sembrava educato presentarmi- rispose Edward, sulla difensiva, mentre esultava interiormente; sbagliava o Lily era gelosa?

-Da vero gentleman- commentò Lily, tornando alla sua colazione, un filo irritata; ciò che era suo doveva restare suo.  

Scorpius intanto spostava lo sguardo dall’uno all’altra, cercando di decifrare il loro comportamento. A Edward interessava davvero questa Diana oppure –come faceva qualcun altro- voleva solo far ingelosire Lily? E Lily, era davvero gelosa di Edward oppure no?

Colto da un’ispirazione, Scorpius disse, con nonchalance:

-Fortuna che invece nel mio gruppo c’è Marìkaa, altrimenti mi toccherebbe starmene tutto solo ad annoiarmi…-

-Non c’è nessuno di tuo gradimento nel tuo gruppo, Malfoy?- domandò Lily, visto che tutti gli altri sembravano persi nei propri mondi.

-Direi proprio di no…se mi sedessi accanto a Burke rischierei di ammazzarlo- ribatté Scorpius con tranquillità.

-In effetti Marìkaa è una compagnia piuttosto interessante- commentò allora la Potter, con pesante sarcasmo.

-Già, molto interessante- confermò Scorpius e con suo grande compiacimento vide Lily serrare le labbra, prima di replicare:

-E cosa ne pensi di Ethan Sheldon? È un ragazzo molto piacevole e affascinante-.

Maledetta! esplose interiormente Scorpius, mentre esteriormente rispondeva con calma:

-Lo trovo piuttosto noioso…ora, se mi scusate, vado: Marìkaa mi ha chiesto di aiutarla con Pozioni e io ho gentilmente accettato- disse poi rivolto agli altri, alzandosi da tavola.

-Scorpius sembra davvero interessato a Marìkaa- commentò Derek, osservandolo mentre si allontanava.

-Già, non l’ho mai visto prodigarsi così tanto per una ragazza con cui non è ancora andato a letto- aggiunse Edward.

-Dite che non se l’è ancora fatta? E per quale motivo allora le sta ancora dietro?- intervenne Glorya, mentre Lily seguiva il loro scambio di battute in silenzio.

-Proprio perché non gliel’ha ancora data- ribatté sicuro Derek.

-A me questa Marìkaa non sembra per niente il tipo di mio fratello. È così anonima, scialba, noiosa…- disse Cassiopea, ora presente al mondo che la circondava. Ma d’altra parte come si poteva pretendere che stesse con i piedi per terra dopo aver conosciuto Sebastian Calender? Ricordava ancora quando il pomeriggio precedente lo aveva incontrato: non era stato un incontro così speciale ma Cassiopea era rimasta decisamente ammaliata…

 

 

Cassiopea stava camminando per i corridoi del Saint Patrick, di ritorno alla sua stanza dopo le lezioni pomeridiane. Non era molto sicura della direzione che aveva intrapreso ed inoltre la borsa era piuttosto pesante; così si sedette su un gradino per fare un incantesimo di alleggerimento ai libri, di modo da non lussarsi una spalla nel disperato tentativo di tornare all’ala delle stanze.

-Serve aiuto?- le aveva chiesto una voce maschile, e Cassiopea alzando gli occhi sul ragazzo lo riconobbe come Sebastian Calender, indicatole come il fratello di Diana quella mattina a pranzo da Ethan.

-Oh…no, grazie. Sto solo cercando di alleggerire la mia borsa, è davvero troppo pesante- rispose lei con gentilezza. Cassiopea Sofia Malfoy era raramente gentile, ma di fronte a quegli occhi color ghiaccio non riusciva ad essere scortese.

-Non sembra che tu ci stia riuscendo…- le fece notare Sebastian con garbo, indicandole dei libri che anziché rimpicciolirsi si erano ingigantiti.

-Hai ragione, non sono molto brava con questo tipo di incantesimo- ammise Cassiopea con un sorriso.

-Allora hai bisogno di una mano- ribadì il ragazzo sorridendole a sua volta; aveva candidi denti e un modo di sorridere che fecero venire voglia alla Malfoy di baciarlo. Scema! si disse da sola, non devi pensare a queste cose, ti viene la faccia da ebete!

-Okay, lo ammetto…ti sarei grata se tu mi aiutassi- confessò la Malfoy zittendo la sua vocina interiore e poi, da brava Purosangue educata, si alzò in piedi e tendendogli la mano disse:

-Io sono Cassiopea Sofia Malfoy, lieta di conoscerti-.

-Come siamo formali…io sono Sebastian Calender, al suo servizio mia dama- la prese in giro lui, adattandosi al suo tono rigido.

-Allora Sebastian…mi aiuteresti? Temo che altrimenti tornerei in stanza con una spalla slogata- gli chiese lei, sperando di non essere troppo sfacciata.

-Speravi di tornare ai dormitori da qui?! Ma sei lontana chilometri! Comunque, aggiustiamo prima questi libri, poi vedremo come ricondurre questa principessa al suo castello…- disse lui ironico ma non sarcastico. Con un tocco veloce di bacchetta Sebastian si occupò dei libri di Cassiopea, che la bionda ripose nella borsa, ora alleggerita.

-Meglio?- le domandò lui mentre la osservava mettersi la tracolla; quella ragazza era incantevole.

-Sì grazie…ora mi faresti da guida? Se devi essere un servitore, siilo fino in fondo!- scherzò lei, leggera e non sarcastica; sembrava che questo ragazzo avesse succhiato via il suo veleno per sostituirlo con la simpatia.

-Ha ragione, mia principessa. Le posso offrire il braccio affinché il cammino sia più agevole per lei?- le domandò Sebastian allegro, calandosi nella parte del cavaliere senza macchia e senza paura. E così, continuando a parlarsi in quel modo buffo, Sebastian riportò Cassiopea sulla retta via; una volta giunti di fronte alla porta della sua stanza, le fece un cavalleresco inchino.

-Grazie per avermi aiutato- disse Cassiopea, seria.

-Di niente, è stato un piacere- rispose Sebastian; entrambi tacquero, non sapendo come salutarsi.

-Beh…allora ci si vede in giro Cassiopea- disse infine Sebastian un filo imbarazzato; lei annuì e lo osservò allontanarsi finché non ebbe svoltato l’angolo.

 

-Come siete pettegoli! Penso che andrò in aula anch’io-  stava dicendo Lily livida in volto, mentre si toglieva il tovagliolo dalle gambe e si alzava, sotto lo sguardo piuttosto stupito degli amici.

Mentre passava fra i tavoli Lily notò Scorpius parlare con Marìkaa fermi vicino alla porta, mentre Albus li osservava da lontano…si era quasi dimenticata di lui e della sua richiesta! si accorse Lily fermandosi di colpo. Non l’aveva molto considerata in effetti: le sembrava un piano così assurdo che non pensava avrebbe avuto successo e così aveva accantonato la questione in un angolo della mente.

-Ehi bellezza, non riesci neanche ad uscire dalla sala?-

Ethan Sheldon l’aveva appena raggiunta, ma non aveva posto la domanda con il tipico sarcasmo che invece avrebbe usato Scorpius.

-Pare proprio che io non sappia orientarmi- rispose Lily, con un mezzo sorriso.

-Allora un esperto conoscitore del Saint Patrick come me non può che esserti utile- ribatté Ethan, sfilando dalla borsa di Lily l’orario delle sue lezioni.

-Vediamo…alla prima ora hai Arte della Trasmutanza…sì, credo proprio di doverti accompagnare, è un’aula così sperduta…- disse ironico, dando un’occhiata al foglio.

-Oh, e cosa posso fare per ringraziarti del tuo aiuto? Non tutti i ragazzi sarebbero così gentili da farmi da Cicerone- chiese lei, conscia di star offrendo a Ethan un’arma a doppio taglio. Ma non poteva farne a meno: quel ragazzo le suscitava certe sensazioni che le facevano venir voglia di provocarlo.

-Direi che possiamo cominciare con questo…- rispose Ethan e, chinatosi su di lei, le sfiorò l’angolo delle labbra con le proprie.

-E poi…penso che presentarti con me alla festa di sabato sarebbe sufficiente- aggiunse il moro, non desiderando altro che approfondire la conoscenza con la bella inglese.

-Direi che mi sembra un compenso accettabile- replicò Lily incamminandosi con Ethan verso l’uscita, mentre non sapeva di avere addosso gli occhi di Malfoy. Quest’ultimo, decisamente irritato, domandò alla sua interlocutrice:

-Ti andrebbe di venire ad una festa con me, questo sabato? È solo per gente importante…-

Marìkaa sentì le sue guance imporporarsi di colpo e, cercando di calmarsi, rispose:

-Sì, mi farebbe molto piacere…anche se temo di aver lasciato tutti gli abiti adatti a Hogwarts-.

-Non sarà un problema, fidati. Ora conviene andare a lezione…- disse Scorpius, gli occhi ancora fissi su boccolosi capelli rossi che si allontanavano.

 

*****

Liam Mackenzie non stava capendo nulla di quello che l’insegnante di Storia della Magia –che fortunatamente era un ometto allegro e soprattutto vivo, a differenza del loro professor Ruf- stava spiegando alla classe. Era vagamente consapevole che stava parlando di complessi intrighi politici riguardanti gli accordi fra maghi e Babbani, ma a parte questo non avrebbe saputo ripetere niente di quanto era stato detto. Il motivo di tale disattenzione non poteva essere che Glorya Zabini.

Il pomeriggio precedente, spinto dalla voglia di vederla, era passato dalla sua camera a chiederle se le andava di accompagnarlo in biblioteca e lei aveva accettato con piacere; quella che doveva essere una breve visita si era poi trasformata in un lungo pomeriggio di parole, risate e confidenze. Come quando lui gli aveva confessato di avere una tremenda paura dei clown e lei non aveva potuto fare a meno di riderne…com’era bella Glorya quando rideva di gusto! Tuttavia, una volta tornato nella sua camera, Liam si era fatto pensieroso: con Glorya era troppo facile scordarsi di essere ciò che era, troppo semplice ritenersi un normale diciassettenne, troppo bello poter credere di meritare l’amore di qualcuno. Ma lui sapeva che non poteva permettersi di essere felice…come sapeva che sarebbe stato con lei; d’altro canto, sapeva che lei meritava di avere un fidanzato normale.

-Scusa, hai capito cos’ha appena detto il prof? Credo di essermi perso- chiese il ragazzo seduto accanto a Liam, credendo che lui stesse seguendo.

-Ehm…veramente no, ero sovrappensiero- rispose Liam, con gentilezza.

-Ma tu sei di Hogwarts…?- chiese ancora Shane Burke, dicendosi che era evidente che il suo compagno di banco non stesse seguendo. Potevo scegliermene uno più furbo quando mi sono seduto qui questa mattina…si disse il Grifondoro, che aveva stranamente deciso di mettersi a studiare in vista degli esami; tuttavia non riusciva a stare concentrato per più di cinque minuti a causa di Cassiopea e della sua maledetta testardaggine.

-Sì, sono di Hogwarts…- rispose Liam sottovoce, per nulla offeso dal fatto che il ragazzo non lo riconosceva: era consapevole di non essere così popolare.

-Strano, non ti ho mai visto. Comunque, piacere di conoscerti: sono Shane Burke- si presentò il Grifondoro, tendendo una mano a Liam.

-Piacere mio, Liam Mackenzie…sei di Grifondoro?- chiese Liam, notando il polsino rosso-oro al braccio destro del ragazzo.

-Sì e tu? Hai l’aria da Corvonero- domandò Shane a sua volta, facendo sorridere Liam che annuì dicendo:

-Hai indovinato-.

-Ehm…non vorrei fare il secchione di turno, ma credo proprio che dovremmo seguire…non studio mai io, però ho deciso di fare il bravo studente per una volta- annunciò Shane orgoglioso e Liam rise:

-Hai ragione…-

Dall’altra parte dell’aula, Malfoy sedeva da solo; o meglio, fingeva di sedere da solo, ma in realtà accanto a lui c’era Ethan Sheldon che, arrivato all’ultimo momento a lezione, si era visto costretto a sedersi accanto al biondo.

Malfoy trovava la vicinanza di quell’essere piuttosto seccante: non solo aveva tracce del leggero profumo di Lily sui vestiti, ma al polso portava un elastico nero, che Scorpius aveva visto centinaia di volte fra i capelli della Potter.

-Che espressione truce- l’apostrofò l’americano.

-Che faccia da culo- lo rimbeccò Scorpius, non preoccupandosi minimamente di offenderlo; teneva lo sguardo fisso sui capelli di Marìkaa, seduta di fronte a lui, per non degnare di attenzione l’americano.

-Hai qualche problema con me?- gli domandò Ethan per infastidirlo ancora di più, minimamente toccato dalla risposta dell’inglese.

-La tua esistenza è un problema, ma se taci e non mi rompi le palle sono disposto a passarci sopra- lo rimbeccò Scorpius con la tipica freddezza Malfoy.

-È carina la tua amica- disse Ethan, come se Malfoy fosse disposto ad una tranquilla chiacchierata.

-Che amica?-

-La rossa…Lily-

-Non è mia amica- precisò Scorpius.

-Strano, siete sempre seduti allo stesso tavolo- commentò Ethan.

-È amica di mia sorella, perciò mi tocca sopportarla. E torno a precisare di farti i cazzi tuoi-.

-Allora se non è tua amica non te ne frega se me la faccio- annunciò l’americano con tono di sfida.

-Toccala e ti spac…e il mio amico Edward ti spacca gambe e braccia rendendoti perennemente invalido- lo minacciò direttamente Scorpius, modificando all’ultimo il soggetto della frase; per tutta risposta Ethan gli rivolse un sorrisino enigmatico, ed infine decise di lasciarlo stare.

 

 

*****

 

-Oddio, credevo che questa giornata non finisse più! Cioè, questi prof continuavano a parlare e per di più mi facevano delle domande!- sbuffò Vanessa Blindsworth, raccogliendo il suo materiale di Scienze Magiche, l’ultima lezione alla quale lei e quelli del suo gruppo avevano partecipato.

-Ti sembrerà strano Blindsworth, ma i professori di tutto il mondo fanno domande- disse acidamente Cassiopea Sofia Malfoy, incenerendo con la bacchetta una piuma d’oca rotta.

-Chi ti ha chiesto niente, Malfoy!- la ribeccò Vanessa, infiammandosi all’istante; ricordava ancora quando Shane, avendo visto Cassiopea nella loro Sala Comune, l’aveva piantata in asso per correrle dietro. Inoltre, dopo quel bacio, fra lei e il bel Grifondoro non c’era stato più nulla, e Vanessa ne attribuiva la colpa alla biondina. Era naturale che le due si odiassero.

-Sai com’è, quando sento tante cazzate in libertà mi viene naturale intromettermi- fece Cassiopea ancora più velenosa, chiudendo la sua borsa.

-Io non dico cazzate!- precisò Vanessa rabbiosa, avviandosi verso l’uscita sempre tenendo d’occhio la Malfoy; da una serpe ci si doveva aspettare anche incantesimi alle spalle.

-Non solo le dici, ma le fai anche…come baciare Shane Burke- disse Cassiopea tranquilla e godette nel vedere il volto della Grifondoro avvampare.

-E perché, Miss-Stronza-So-Tutto–Io-Malfoy baciare Shane sarebbe una cazzata?- le domandò Vanessa con aria di sfida, mentre tutti gli altri studenti, anche quelli che passavano in corridoio e le avevano sentite urlare- seguivano il loro scambio di battute con sincero interesse.

-Perché tanto lui è innamorato di me, illusa di una sporca Mezzosangue! Lo sanno tutti: mi venera!- infierì Cassiopea con cattiveria. Aspettava quel momento da settimane ed ora finalmente poteva sfogare tutta la sua ira.

-E intanto ha baciato me, brutta Vipera!- replicò Vanessa trionfante.

-Solo perché io sono troppo in alto per lui! E stai certa che se lo volessi me lo potrei prendere!- affermò la bionda con convinzione.

Nella frazione di secondo in cui Vanessa cercava disperatamente qualcosa da ribattere, Shane si trovò a passare di lì con i suoi amici e, vedendo le sue due “spasimanti” urlarsi contro si fermò e chiese:

-Cosa succede qui?-

-Niente che ti riguardi- rispose Cassiopea sprezzante e girò sui tacchi per andarsene: non aveva fatto più di mezzo metro che la Malfoy si sentì tirare forte per i capelli; era stata Vanessa, che ora sembrava volerle farle lo scalpo.

Urlando ma senza lacrime agli occhi, Cassiopea le ficcò un calcio sullo stinco per scrollarsela di dosso; Vanessa si piegò in due ma con uno scatto veloce si riattaccò ai capelli della Malfoy, strattonandoli furiosamente. Quest’ultima sfoderò la bacchetta e aveva già formulato un incantesimo d’attacco quando venne di colpo liberata dalla presa di Vanessa.

-Non osare mai più toccarla. È chiaro?-  sibilò Shane Burke minaccioso all’indirizzo della Blindsworth; poi, senza guardare in faccia nessuno e soprattutto senza badare alle proteste della diretta interessata, prese Cassiopea fra le braccia e la portò lontano dalla folla ammutolita.

 -Mettimi giù, brutto idiota!- gli intimò Cassiopea e con sua grande sorpresa venne accontentata; peccato che la superficie sulla quale Shane l’aveva poggiata fosse un letto e, per la precisione, il suo letto.

-Ti fa male?- le domandò Shane preoccupato, indicando la testa riccioluta.

-No- rispose la Malfoy con aria di sfida, anche se in realtà le sembrava che i capelli stessero per cadere da un momento all’altro.

-Non mentire- le suggerì Shane gentile; era la prima volta da settimane che si trovava così vicino a lei e l’intensità del suo profumo lo colpì allo stomaco.

-Non sto mentendo! E ora me ne vado, sono stata fin troppo a contatto con te- ribadì la Malfoy e fece per andarsene, ma Shane la trattenne per un braccio, facendola di nuovo sedere sul letto.

-Aspetta…devo parlarti- le disse, senza lasciarla.

-Non ho nessuna intenzione di starti a sentire- lo rimbeccò Cassiopea, voltando la testa per non guardarlo negli occhi.

-E invece lo farai. Aspetto da troppo tempo questo momento- ribatté Shane, mettendole una mano sotto il mento per farla voltare verso di sé.

-Se ti ascolto poi mi lasci andare?- domandò Cassiopea dura.

-Sì-

-E allora parla, avanti!- lo esortò lei, seccata.

Shane prese un bel respiro prima di parlare, come per farsi coraggio, e poi, guardandola dritta negli occhi iniziò:

-Lo so che mi detesti perché ho baciato Vanessa…anzi, mi detestavi anche prima, a pensarci bene. So che non vuoi più avere più niente a che fare con me, che se potessi mi elimineresti dalla faccia della terra…so tutto questo. Lo so e ci sto male, ci sto davvero male. Quello che non so è cosa avrebbe potuto esserci fra noi se io non avessi fatto quella cazzata…e mi piacerebbe saperlo. Mi piacerebbe sapere anche cosa eri venuta a fare quella maledetta sera, cosa avresti voluto dirmi…perciò Cassiopea, anche se poi tornerai a ignorarmi, potresti darmi queste risposte?-

Cassiopea ascoltò in silenzio le sue parole, riflettendo su quello che avrebbe dovuto fare. Shane non le stava chiedendo nulla di eccessivo e d’altra parte anche lei avrebbe voluto avere delle risposte dal Grifondoro…perciò non c’era nessun male ad esaudire la sua richiesta.

-Non lo so neanch’io cos’avrebbe potuto esserci fra noi…anche se me lo sono chiesto spesso.

So solo che quella sera, per la prima volta nella mia vita, ero venuta a farti delle scuse, per il modo in cui ti avevo trattato quando mi avevi invitata ad uscire ad Hogsmade. Sapevo di essere stata scortese senza motivo e stranamente…mi sentivo in colpa, sentivo di doverti delle scuse. Perciò, ignorando Lily e ancor di più mio fratello, sono venuta da te e…ti ho trovato avvinghiato a lei, a baciarla in un modo che…Perché Shane?- chiese la biondina, senza più distogliere gli occhi da quelli del Grifondoro,- perché se davvero ami me, come hai cercato di farmi capire in tutti questi anni, hai baciato lei? Perché se non vedi altre all’infuori di me eri attaccato a lei?-

Shane chiuse gli occhi, sotto il peso di tutte quelle domande; stette così per qualche istante, ma poi, li riaprì per affrontare ancora Cassiopea.

-Tu mi hai sempre fatto sentire rifiutato in tutti questi anni, Cassiopea. Mi hai respinto, insultato, denigrato, sminuito…ed io ho sopportato tutto questo perché sono innamorato di te. Le cose sono inaspettatamente migliorate, abbiamo persino passato intere ore nella Stanza delle Necessità a parlare, parlare…ma poi, quando finalmente sembrava ti fossi decisa a conoscermi meglio, a provare a vedere se potevo piacerti, sei di nuovo tornata sui tuoi passi, a respingermi ancora. Per l’ennesima volta mi hai ferito ed io avevo solamente bisogno di qualcuno che per una notte non mi facesse sentire come l’essere più ributtante sulla terra, di qualcuno che per una notte mi amasse come non hai mai fatto tu. Ecco perché ho baciato Vanessa…ma se avessi saputo che baciare lei avrebbe comportato perdere te non l’avrei mai e poi mai fatto- le spiegò il Grifondoro, con il cuore che batteva a mille per la vicinanza di lei e per lo spessore delle parole che le stava dicendo.

Cassiopea si passò una mano fra i capelli, per massaggiare il cuoio capelluto indolenzito, e abbassò lo sguardo sulle pieghe della sua gonna di tweed color terra. Infine, prese un bel respiro e, alzando gli occhi su di lui, disse:

-Credo di dover andare ora-.

Shane annuì ma prima che lei se ne andasse le domandò:
-Tu credi a quello che ti ho detto?-

-Io…non lo so. Devo pensare…devo capire…- rispose la bionda e, senza che ci fosse più nulla a trattenerla, si alzò, aprì la porta e se la chiuse alle spalle. Rimasto solo, Shane continuò a fissare il punto in cui fino ad un attimo prima era stata seduta Cassiopea, non sapendo più cosa fare per conquistarla.

 

 

 

Spazio Autrice:

Mio Dio, non avevo mai scritto un capitolo così lungo e in soli quattro giorni!!!
Non so come sia venuto, ma personalmente per una volta non lo reputo una totale schifezza…
Forse è meglio andare con ordine e mettere le solite note esplicative (che poi magari nessuno legge)…

Allora, ho deciso di scrivere un capitolo così lungo e di metterci dentro molte storie diverse, come Scorpius-Lily-Edward, Glorya-Liam e Sebastian-Cassiopea-Shane, per non spezzettarlo. Nel senso: siccome il prossimo capitolo tratterà del famoso party, mi sembrava più giusto accorpare tutti questi avvenimenti in un solo capitolo anziché suddividerli anche nel prossimo…ammetto che detta così la cosa non ha molto senso, ma spero abbiate capito : ) a parte questo lascio a voi i commenti sulle varie situazioni che ho creato, senza “influenzarvi” su nulla e passo a ringraziare e a rispondere a chi ha recensito lo scorso capitolo, ovvero fire91, Blondie, MarauderPad, Lady Lillithcullen, gelidovendto, Aislin, Kalahary e maltrerio:

fire91: allooora come vedi ho dato un po’ più di spazio a Cassiopea e Shane, spero ti sia piaciuta la parte su di loro : ) onestamente neanche a me piace Marìkaa (e dire che me la sono inventata io…) ma poveretta, dovrò pure accasarla con qualcuno no? : p scherzi a parte, ti ringrazio per la recensione e spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto…alla prossima!! 

Blondie: ohnnòòò non posso sopportare di averti sulla coscienza, e così ho postato il prima possibile : P scherzi a parte ti ho fatta aspettare troppo? E cosa ne pensi di questo capitolo?
Intanto grazie mille per la recensione, alla prossima spero!!

MarauderPad: Miss_Slytherin ha ritrovato il suo “muso” ispiratore, per questo riesce a produrre qualcosa di decente : P facendo la seria, ti ringrazio per la recensione e sono mooolto curiosa di sapere cosa te ne pare di questo ultimo capitolo : ) grazie ancora, alla prossima!!

Lady Lillithcullen: uuuh una nuova recensitrice (che poi questa parola non esiste neanche) come sono contenta!!!  Sono contenta che la mia storia ti piaccia e mi è piaciuto soprattutto “attimi squisiti con la tua bellissima prosa”…wow! Grazie mille!!! Spero mi dirai cosa ne pensi di questo capitolo, intanto ti ringrazio ancora!! alla prossima 

Gelidovednto: Diana per ora se ne sta buona buona, ma naturalmente non durerà molto questo suo comportamento : P Scorpius qui è ancora più geloso, spero ti sia piaciuta la sua parte come tutto il resto del capitolo, naturalmente : ) grazie per la recensione, alla prossima!

Aislin: premettendo che Alice nel Paese delle Meraviglie è il mio cartone animato preferito, ti ringrazio per la recensione : ) sono molto curiosa di sapere cosa ne pensi di questo capitolo, soprattutto perché ho cercato di portare avanti più storie contemporaneamente senza sminuire nessuno dei sentimenti e delle emozioni dei miei personaggi…non so se ci sono riuscita, anche perché non ho mai trattato più di due vicende per storia…è probabile che ne sia venuto fuori un miscuglio senza senso di avvenimenti, ora che ci penso : / comunque, indipendentemente da questo, aspetto con ansia la tua recensione, uno degli stimoli più importanti nella creazione di questa storia : ) un bacio, alla prossima!

Kalahary: grazie mille per la recensione, spero che il capitolo ti sia piaciuto anche se non parlava del party e di Diana… : ) un bacio, alla prossima!!

Maltrerio: mi sento profondamente in colpa per le ustioni di quinto grado che il tè bollente ti avrà procurato : ( per assolvere i miei sensi di colpa ti ho postato questo capitolo in soli quattro giorni…sono stata troppo lenta? : ) scherzi e modestia a parte, spero ti sia piaciuto il capitolo, mi sono molto divertita a scriverlo : ) grazie mille per la recensione, spero che la prossima non ti costi qualche altro danno fisico : ) alla prossima, un bacio!!

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Capitolo 33
*** Party ***



               CAPITOLO 33

                                                                    Party

 

LILY’S POV

 

Mi guardo allo specchio, contemplandomi in silenzio.

So di essere bellissima e la bellezza è infatti il mio vanto, ma questa sera ho dato il meglio di me. Indosso un abito di puro raso verde smeraldo, di un raso così leggero ed impalpabile che mi sembra di non aver nulla addosso. È corto, molto corto, per mettere in evidenza le mie gambe, slanciate dalle decolté nere tacco quindici che porto ai piedi. È molto aderente, mi avvolge come una seconda pelle, ed è senza spalline; sotto il mio seno esaltato da un reggiseno push up ho legato un nastro di seta nera, che termina davanti in un fiocco perfetto. Sono seducente, ma non volgare. Lily Potter non si veste mai in modo popolaresco, né inadeguato. Per questo motivo ho passato sulle labbra un semplice lucidalabbra rosato, che quando sorrido fa risaltare i miei denti naturalmente bianchi; niente ombretti né fard, ma una semplice matita nera.

Mi passo una mano fra i capelli, per smuoverli un po’, prima di legarli in un’alta coda, dalla quale farò sfuggire alcuni dei miei boccoli per natura morbidi ed elastici. Dopo aver sistemato i capelli, mi passo sul collo qualche goccia del mio profumo all’essenza di vaniglia ed infine mi guardo ancora.

Sono perfetta. Non ho mai visto una ragazza più bella di me. Eppure, mentre un sorriso soddisfatto mi distende le labbra, mi chiedo a quanto serva. Quanto serve essere perfette, se nessuno guarda dentro di te? Quanto serve apparire bellissime, se a nessuno interessa la tua anima? Questi pensieri spengono il mio sorriso, che torna vivo non appena vedo Cassiopea e Glorya terminare di prepararsi. Le mie amiche, le mie sorelle, sono divine: per la prima volta da quando la conosco Cassiopea ha scelto un abito nero, più lungo sulla gamba destra e più corto su quella sinistra, che si lega dietro il collo formando così uno scollo a forma di cuore sul seno perfetto della mia bionda preferita. Ai piedi indossa vertiginose scarpe blu notte, coordinate alla borsetta e soprattutto ai suoi occhi, in quel momento così scuri. Accanto a lei, Glorya sembra appena uscita da una passerella: ha arricciato i suoi capelli naturalmente lisci in una massa di lucenti boccoli, che coprono in parte la schiena, altrimenti lasciata nuda dall’abito di lamé bronzeo che cade largo attorno al suo sottile corpo, mettendone in evidenza le curve in questo modo.

-Ehi, stasera volete fare strage?- dico loro, avvicinandomi a Cassiopea per aiutarla a stringere lo chignon nel quale ha raccolto i suoi capelli.

Glorya ride, ma è una risata un po’ triste:

-Non so neanche se Liam ci sarà- ammette, guardandosi le punte dei suoi sandali alla schiava color terra.

-E poi senti chi parla! Chi hai intenzione di conquistare, così vestita?- mi chiede Cassiopea attorcigliandosi una mia ciocca rubina intorno al dito.

Non so rispondere alla sua domanda: non so se voglio che Ethan mi baci finalmente, non so se voglio ancora ammaliare Edward di modo che resti mio, non so se voglio provocare Scorpius sino a farmi stringere forte…

-Chiunque io reputi degno della mia attenzione- rispondo altezzosa, ma loro mi conoscono e non posso ingannarle: lo capisco dallo sguardo che si scambiano fra loro, prima di guardare me scettiche.

-Se lo dici tu…- replica Cassiopea e quasi per ripicca le domando:

-E tu? Vuoi conquistare Sebastian?-

Lei mi sorride scaltra, un sorriso così terribilmente Purosangue che a mia volta incurvo le labbra.

-Ci mancava solo una Malfoy a caccia, oltre che a una Potter in calore!- esclama Glorya paragonandoci ad animali in fase di accoppiamento, mentre si lega in torno al collo uno splendido ciondolo di topazio che le ha regalato il padre.

-Beh certo che se restiamo qui al massimo conquistiamo gli armadi. Ci conviene andare- dice Cassiopea controllandosi per l’ultima volta allo specchio; la imito, sempre più soddisfatta di quello che vedo, e poi seguita da Glorya lascio la stanza. Camminando dietro di lei lungo lo stretto corridoio, scorgo sulla sua schiena pallida alcune piccole cicatrici chiare. So cosa sono: i segni degli incantesimi che sua madre le lanciava quando era piccola…quando era indifesa. Odio con tutta me stessa Lysa Stanford per aver danneggiato così profondamente una delle persone più importanti per me su questa terra. Così come odio Astoria Greengrass –oltre che per il fatto che ha messo al mondo un certo Scorpius- per il senso di profonda inadeguatezza che ha impresso nell’animo di Cassiopea, una delle creature più meravigliose, a mio avviso.

Ma questa sera voglio divertirmi, essere come sempre al centro dell’attenzione e ammaliare qualsiasi persona io incontri, perciò accantono i brutti pensieri in un angolo della mia mente e mi stampo in faccia un sorriso falso e artificioso, che si allarga non appena scorgo Ethan Sheldon fermo davanti alla porta del Refettorio. Sta aspettando me e non appena mi scorge mi rivolge un sorriso tutt’altro che casto, mentre mi squadra. Il suo sguardo è chiaramente lascivo, cosa che mi fa gongolare. Adoro essere l’oggetto della venerazione di qualcuno, specie se è un ragazzo che reputo affascinante. Ed affascinante Ethan lo è sicuramente: indossa un paio di jeans sbiaditi ad arte, una camicia candida che risalta la sua pelle naturalmente abbronzata ed eleganti scarpe da ginnastica bianche. I suoi occhi verdi mi attirano ogni volta che incrocio il suo sguardo, come in quel momento.

-Buonasera Lily- mi saluta con un bacio sulla guancia tutt’altro che innocente, per poi salutare educatamente anche Glorya e Cassiopea.

Insieme a Ethan –che ha passato con indifferenza un braccio alla mia vita sottile- raggiungiamo il luogo del party, con Glorya che continua a pensare a Liam e Cassiopea decisamente speranzosa di incontrare Sebastian.

Appena metto piede nella “sala”, vengo investita da una forte musica babbana sparata ad alto volume e dall’odore di fumo; nonostante il fastidio mi concentro sulla stanza, per giudicarla e paragonarla ad Hogwarts.

I Dormitori maschili sono stati trasformati in una perfetta discoteca babbana, con tanto di angolo alcolici, luci psichedeliche, pochi divani sparsi qua e la e soprattutto un’immensa pista da ballo. Storco il nasino di fronte alla volgarità dell’ambiente che mi circonda e mi pongo seri dubbi sul gusto dell’organizzatrice della festa, alias Diana Calender. Non ho avuto ancora modo di conoscerla, ma non mi sembra per nulla simile all’idea di Regina che ho io.

-Disgustosamente commerciale- commenta al mio fianco Cassiopea, anche lei allibita di fronte alla “discoteca”.

-E per nulla raffinato- aggiunge Glorya, decisamente concorde con noi.

-Devo dedurre che il locale non sia di vostro gradimento- dice Ethan, per nulla offeso dai nostri commenti; è troppo Volpeblu per prendersela per queste cose.

-Naturalmente no- rispondo da perfetta snob, -ho visto sale arredate in modo migliore-

-Ma infondo noi siamo qui per divertirci e ballare, poco importa cosa ci circonda- afferma Ethan, guardandomi dritta negli occhi. Annuisco, di ghiaccio come sempre, e noto a malapena Sebastian Calender che ci ha raggiunte. È un ragazzo molto carino, anche se non esercita su di me alcun fascino, e si presenta in modo educato; ci sforziamo di fare conversazione prima che lui rapisca Cassiopea.

-Sarà meglio prendere da bere, ho l’impressione che questa serata sarà molto lunga- annuncia Glorya, prima di partire a razzo verso il bar. Come me ha da poco scoperto le gioie che un buon alcolico ti può regalare, e sono sicura che ha appena mandato giù un bicchierino di vodka alla pesca.

-Allora…cosa ne pensi di ballare?- mi propone Ethan fissandomi intensamente, come se fossi l’unica donna della sala. In effetti so di essere l’unica donna degna di essere guardata.

-Penso che sia un’idea estremamente buona- rispondo, distaccata come sempre, anche se quando Ethan mi posa una mano sulla schiena sento un brivido lungo la spina dorsale.

Non so che mentre lo seguo in pista, due occhi grigi non smettono di osservarmi.

 

SCORPIU’S POV

 

Lily è appena arrivata. Senza accorgersene è passata poco distante da me, che appoggiato alla parete devo confondermi con lo sfondo per via del mio completo interamente nero. Non mi dispiace che non mi abbia notato, perché in questo modo posso osservarla non visto.

È da togliere il fiato, con quel vestito verde smeraldo che lascia poco all’immaginazione, nonostante sia estremamente raffinato. Come lei d’altra parte.

Ha raccolto i capelli in un’altra coda, che lascia scoperto il suo delizioso collo, e mentre parla con mia sorella e Glorya, si arriccia un perfetto boccolo intorno al dito. Sono rapito da ogni suo movimento e mi accorgo solo in un secondo momento che accanto a lei c’è Ethan Sheldon.

Evidentemente non ha capito le mie minacce, a giudicare dal modo in cui la guarda bramoso, da come le parla in un orecchio, da come le tiene con disinvoltura un braccio intorno alla vita…mi accorgo di essere geloso.

Mai come in quel momento voglio stringerla a me sino a farle male, per poi baciarla con tutta la passione che sa suscitarmi…mai come in quel momento voglio sentire le sue braccia che mi avvolgono, scioglierle quei dannatamente lussuriosi capelli rossi per passarci la mano in mezzo, ancora ed ancora.

Questi miei desideri provocano il risveglio dell’amico dei piani bassi, cosa che mi procura un certo fastidio, dato che Lily ha appena seguito quel troglodita sulla pista.

Afferro la prima ragazza che mi capita a tiro –in questo caso una biondina niente male- che mi segue docile in mezzo alla folla.

Mi piazzo poco distante da Lily ed inizio a ballare con la ragazza senza staccare i miei occhi dalla chioma rubina della Potter.

Come se si sentisse osservata, Lily sposta gli occhi violetti dal suo accompagnatore, per incatenarli al mio volto.

Sostengo il suo sguardo con l’amico sempre più agitato, senza mostrare alcuna emozione.

Anche il suo viso sembra di pietra, sino a quando non incurva le labbra sottili in un sorriso che sa di lussuria e innocenza.

Con deliberata lentezza faccio scivolare il mio sguardo su di lei, sul suo corpo sottile e sensuale, sul suo viso da angelo tentatore, sul vestito e su quello che c’è sotto. Nonostante la penombra, scorgo un certo rossore sulle sue guancie pallide, che scompare non appena lei si rende conto di aver mostrato un’emozione.

In quel momento Ethan richiama la sua attenzione per bisbigliarle qualcosa e, quando lei annuisce, la lascia per sparire in mezzo alla folla.

È il mio momento. Mollo la tipa senza tante cerimonie e raggiungo Lily, che sapeva che l’avrei fatto.

Senza dirle nulla mi avvicino a lei evitando di toccarla, fino a quando il mio viso non è a due centimetri dal suo, che grazie ai tacchi vertiginosi è all’altezza del mio.

Iniziamo a ballare una danza senza contatto eppure dannatamente coinvolgente, senza mai distogliere lo sguardo l’uno dall’altra; posso quasi sentire l’aria crepitare intorno a noi per l’alta tensione.

A cercare il contatto fisico è lei, nonostante mi facciano quasi male le mani per lo sforzo di non toccarla: mi mette una mano dietro il collo e sento le sue dita fredde accarezzarmi la nuca.

-Sei gelida- le dico, certo che lei mi comprenda nonostante la musica alta.

-Dovresti saperlo che non ho un cuore a pomparmi sangue nelle vene- mi risponde Lily seria, fissandomi dritto negli occhi.

-Molto bene…il cuore è solo un ostacolo, certe volte- la lodo, come se io fossi un professore e lei un’alunna particolarmente brillante.

-Mai detta una cosa più saggia…Scorpius- mi dice la figlia di Satana, chiamandomi ancora per nome. Sulle sue labbra il mio nome ha un suono strano, stridente ma allo stesso tempo dolce, quasi ipnotico. Voglio che lei mi chiami ancora così, ogni volta che mi rivolge parola, ogni volta che parla di me, ogni volta che pensa a me…

Seguendo l’istinto, l’afferro per i fianchi e la stringo a me, sino a sentire i suoi piccoli seni premuti contro il petto, fino a che il mio naso non sfiora il suo.

Lei non mi respinge, ma per tutta risposta passa le braccia intorno alla mia vita per far combaciare i nostri bacini.

-Ma qui c’è del movimento…- commenta, per nulla scandalizzata; sembra anzi godere della mia eccitazione.

-Merito tuo…o forse dovrei dire colpa- le confesso, scrutando la profondità dei suoi occhi.

-Dipende…- sussurra criptica e mi viene spontaneo chiederle:

-Da cosa?-

-Da noi- risponde ed in quel momento sento crollare la maschera.

Non mi importa che io sia un Malfoy e lei una Potter, non mi importa che io l’abbia odiata con tutto me stesso per anni, non mi importa che lei mi abbia insultato e disprezzato in ogni modo possibile, non mi importa di averla fatta sentire indesiderata…non mi importa più un cazzo di tutto questo. Conta solo lei fra le mie braccia, conta il suo profumo che mi avvolge, conta il suo corpo contro il mio, contano le sue labbra a due centimetri dalle mie.

Decido di mandare a fanculo ogni razionalità e poso le labbra sulle sue. Non aspetto di ricevere un consenso e insinuo la mia lingua fra quei petali di rosa, in un bacio che sa di conquista e cattura, di vittoria e di resa, di me e di lei.

La reazione di Lily non si fa attendere. Risponde al bacio con una passione fredda e rovente, con un impeto che solo un diavolo tentatore come lei può avere, con una violenza che è solo sua.

Non desidero altro che ardere con lei.

 

EDWARD’S POV

 

Ciò che più temevo è accaduto ora sotto i miei occhi.

Sto ballando con una Slytherin del mio anno che non credevo di aver mai conosciuto, ma intanto non tolgo gli occhi da Lily. Non ho smesso di osservarla da quando è arrivata con le sue fide amiche e quel deficiente di Ethan Sheldon. L’ho osservata mentre parlava con loro, mentre seguiva l’americano in pista, mentre ballava con lui in un modo decisamente sensuale.

L’ho osservata rimanere da sola e l’avevo quasi raggiunta quando Scorpius, il mio amico Scorpius, mi ha battuto sul tempo.

Con il cuore a mille li ho guardati bisbigliarsi qualche frase, mentre lei gli passava una mano fra quei capelli biondi che hanno incantato centinaia di ragazze. Ho seguito quasi ipnotizzato il movimento delle mani di Scorpius che andavano a cingere la vita di Lily, per stringerla in una morsa dalla quale lei non può sfuggire, non vuole sfuggire.

E in quel preciso istante, li ho visti baciarsi. Sì, baciarsi con una passione tale che avrebbero potuto incendiare il locale con il loro fuoco.

E ho sentito qualcosa dentro di me spezzarsi. La fiducia.

Fiducia in Scorpius, che sapeva quanto io tenessi a Lily, quanto ho patito per averla, quanto ho dovuto aspettare per avere anche solo un dannato bacio. Scorpius che sapeva tutto questo e se n’è altamente sbattuto, perché è un fottuto egoista che pensa sempre e solo a sé stesso.

Che sciocco sono stato! Che illusione credere che lui in nome dell’amicizia potesse lasciar stare l’unica ragazza con cui desiderassi avere più di una botta e via! Che illusione credere che lei, Lily, potesse accontentarsi dell’adorazione di un solo ragazzo, di essere l’oggetto dell’attenzione di un unico cuore!

Sapevo che Lily non era come le altre e credo di amarla proprio per questo, ma avevo sperato come un idiota che lei volesse solo me. Ed ora, proprio davanti ai miei occhi, ho la conferma della mia stupidità.

Mi stacco dalla Slytherin che ha preso a strusciarsi contro di me senza ritengo, e spintonando con forza gli altri sulla pista, raggiungo il bancone del bar.

Ordino un Whisky Incendiario forte e mentre il tizio è girato gli frego anche una bottiglia di rum. Non ho mai mischiato questi due alcolici insieme, ma per ogni cosa c’è una prima volta.

Sto per mandare giù la mia miscela da coma etilico, quando Diana Calender mi si avvicina.

È stupenda nel suo abito di paillettes bianche e con i capelli corvini lasciati liberi, per non parlare dei suoi occhi grigi che mi fissano divertiti.

-Vuoi andare al Creatore questa sera?- scherza, guardando le due bottiglie fra le mie mani.

-È un’idea- urlo per farmi sentire.

-E cos’è successo di così grave per farti desiderare la morte?- mi grida lei nell’orecchio.

-Quello che uccide tutti gli uomini: l’amore- rispondo, certo ormai che lei mi capisca.

Mi toglie le bottiglie di mano con un gesto deciso e, senza aspettare una mia reazione, mi afferra per un braccio. Mi guida attraverso la barriera umana che ci separa dai divanetti e quando riusciamo a raggiungerne uno, ci sediamo l’uno di fronte all’altra.

Diana è proprio bella, penso guardandola mentre si scosta la frangetta dagli occhi. Non è il fascino pericoloso di Lily, ma è qualcosa di più puro, di più innocente ma sicuramente non casto. È diversa. Diversa da colei che ha appena spezzato il mio cuore con le sue unghie sempre perfettamente smaltate.

-Raccontami- mi ordina Diana, con un tono a metà fra il perentorio e il gentile.

E non so perché, mi ritrovo a svuotare la mia anima con una ragazza che conosco a malapena.

 

ALBUS’POV

 

Sono decisamente soddisfatto mentre osservo mia sorella stretta a Malfoy.

Fossi stato James, probabilmente ora avrei invaso la pista per prendere a pugni il platinato, ma io non sono James. Non sono figo, arrogante e presuntuoso come lui. Non fraintendete, voglio bene a James, esattamente come ne voglio ancora a Lily, ma purtroppo siamo diversi.

Ed è proprio perché siamo diversi che io sto per fare una cosa che il leale e coraggioso James non avrebbe mai fatto. Batto sulla spalla di Marìkaa- che quella sera è davvero carina con un abito azzurro che le ho regalato io- per richiamare la sua attenzione:

-Guarda!- le dico, fingendo uno stupore che in realtà non provo. Sapevo benissimo che Lily sarebbe riuscita nel suo intento, sono sempre stato convinto che mia sorella fosse destinata a finire fra le braccia di Malfoy.

Marìkaa segue la direzione del mio sguardo sino ad incontrare le figure allacciate di Scorpius e Lily. La vedo sbiancare quando si rende conto che i due si stanno baciando e quasi mi dispiace per lei. Se non fosse che in questo modo posso consolarla…

Non perdo tempo e le propongo in tono gentile:

-Se vuoi possiamo uscire…-

Lei annuisce senza dirmi niente e da questo capisco quanto stia soffrendo…un motivo in più per passarle un braccio intorno alle spalle con fare rassicurante.

Scorto la mia damigella fuori dalla discoteca improvvisata e senza che nessuno dei due dica qualcosa la scorto in biblioteca. Il bello di questa scuola è che le biblioteche sono aperte sempre e soprattutto che non ci sono guardiani rompipalle a scrutarti come avvoltoi non appena ti avvicini ad un libro.

Ci sediamo su un morbido divano su cui giacciono alcuni libri abbandonati ed istintivamente attiro Marìkaa a me, affinché possa poggiare la testa sulla mia spalla.

Dopo alcuni secondi sento la camicia bagnarsi di lacrime ed a quel punto sono davvero dispiaciuto. D’accordo, volevo che Marìkaa si dimenticasse di Scorpius –che non l’avrebbe decisamente meritata- ma non pensavo che lei avrebbe sofferto così tanto.

-Marìkaa…non piangere, ti prego- cerco di consolarla, asciugandole una guancia con la mano.

Lei tira su con il naso in un modo che mi fa tenerezza e dopo aver preso un paio di bei respiri mi dice:
-Tutti voi mi avevate detto che fra Lily e Scorpius c’era qualcosa…lo so questo. Ma non so perché…ho continuato a sperare che il suo interesse per me fosse sincero. Come sono stata stupida a credere di poter battere la perfetta Lily Potter…-

Questo non posso sopportarlo. Non voglio che lei si senta inferiore a Lily…lei è cento volte meglio di mia sorella! Come può solo pensare di essere da meno? È così dolce, gentile, disponibile, simpatica…bella.

-Marìkaa! Non devi paragonarti a mia sorella…- cerco di dirle, ma lei mi interrompe con una risata amara che non le ho mai sentito:

-Vedi? Lo pensi anche tu! Anche tu credi che lei sia insuperabile…-

Accidenti, ha frainteso quello che intendevo dire! Mi do dell’imbecille mentre cerco di rimediare:

-Ma cosa stai dicendo? Tu sei migliore di lei, non lo capisci? Mia sorella è una stronza menefreghista che calpesta la gente per ottenere ciò che vuole, usa il suo fascino per ammaliare chiunque, è un’egocentrica inguaribile convinta che il modo giri intorno a lei…come puoi invidiare una persona del genere, tu che sei così…così…- mi mancano le parole, perché ora che ne ho la possibilità mi manca il coraggio per dirle ciò che provo per lei.

E a giudicare dalle sue parole ho fatto bene a tacere, perché Marìkaa ribatte:

-Ma lei ha Scorpius. Se è davvero questo mostro, perché lui vuole Lily?-

Non le rispondo. Non so cosa risponderle. Oppure sì, potrei dirle che Scorpius può stare solo con Lily perché sono uguali. Ma lei non mi crederebbe, continuerebbe a considerare Malfoy l’essere più perfetto sulla terra.

Mi rendo conto che per conquistarla non basta asciugare le lacrime che lei versa per quell’emerito bastardo.

 

DEREK’S POV

 

Osservo mia sorella buttare giù l’ennesimo bicchierino di vodka mentre balla sfrenata con Cassiopea. Non so neanche quando e dove mia sorella abbia bevuto il suo primo alcolico. Non so se ha mai baciato qualcuno, se si è mai innamorata, se è ancora vergine…non so più nulla di Glorya e questo pensiero mi spinge a chiudere gli occhi, sofferente.

Non riesco ancora a credere che io e la deliziosa bambina dagli occhi da cerbiatta ci siamo allontanati così tanto. Eravamo così uniti, così intimamente legati…ed ora siamo due estranei.

-Stai pensando a lei, vero?-

La musica è davvero alta, ma io e Rose siamo distanti dalle casse e per questo non ho difficoltà a sentire le sue parole.

La guardo a lungo prima di risponderle.

Rose Weasley è sbocciata in una meravigliosa farfalla, dopo i primi quattro anni di scuola passati in un bozzolo. I suoi capelli non sono più pel di carota e cespugliosi, ma tinti di una tonalità mogano e perfettamente ordinati. Ha perso quei cinque chili che guastavano la sua figura ora per me perfetta ed ha imparato come fare shopping…tant’è che ora indossa uno stretto tubino dallo scollo quadrato che richiama il color cioccolato dei suoi occhi.

Ricordo ancora come ci siamo avvicinati, io e la Weasley che meno sopportavo.

Poco prima della fine del sesto anno ero a studiare in biblioteca e per la precisione mi stavo dannando su un teorema di Trasfigurazione particolarmente ostile. Era notte tarda e stavo cercando di finire il mio saggio e probabilmente mi sono addormentato.

A svegliarmi è stata proprio lei, che come me era rimasta a studiare fino a tardi e doveva avermi visto poggiare la testa sul tavolo con fare disperato.

Mi toccò su una spalla con gentilezza, facendomi notare che mi ero appisolato e non appena fui in grado di connettere mi chiese se mi serviva una mano. La cosa mi stupì: Rose Weasley aveva fama di essere un’insopportabile So-Tutto-Io che pur di non farti copiare i suoi compiti ti taglierebbe le mani con un incantesimo permanente. E quella Rose Weasley invece passò il resto della notte a cercare di aiutarmi con i compiti di Trasfigurazione. Anche se ero una Serpe. Anche se ero uno Zabini. Anche se non ci eravamo mai calcolati neanche di striscio in sei anni di scuola.

Non seppi mai perché lo fece, ma fu così che nacque quella che io consideravo un’amicizia. Passammo tutta l’estate a scriverci ed una volta ci incontrammo a Diagon Alley per comprare insieme il materiale scolastico. Ricordo quel pomeriggio come uno dei più belli della mia vita, anche se avevamo semplicemente acquistato dei libri e mangiato un banale gelato insieme.

Torno a rivolgere la mia attenzione alla Rose di adesso, che sta ancora aspettando una risposta alla mia domanda. Ha capito che stavo pensando a Glorya, perché stiamo imparando a conoscerci molto bene…anche se non nel modo che vorrei io. Già, perché io Derek Zabini, perfetto Slytherin Purosangue, nonché bello e dannato, mi sto innamorando perdutamente di Rose Weasley, la Grifondoro denominata “Secchia Universale”.

-Hai indovinato- le rispondo con un mezzo sorriso nostalgico.

Rose mi sorride a sua volta e quel sorriso spazza via ogni pensiero triste, anche se sto ancora guardando mia sorella che ora cerca di far capire ad uno del Saint Patrick che con lei non c’è storia.

-Perché non cerchi di riavvicinarti a lei? Vedo la sofferenza nei tuoi occhi ogni volta che la guardi…- mi suggerisce Rose, sinceramente preoccupata per me. Il suo tono ansioso mi scalda il cuore. Nessuno, a parte Edward e Scorpius, si è mai preoccupato per me. Tanto meno una ragazza.

-Non so Rose…Glorya è una ragazza molto difficile. Ma adesso basta con i pensieri tristi…ti va di ballare?- le chiedo e vedo che abbassa lo sguardo con fare imbarazzato.

-Ecco io…non sono granché come ballerina- confessa, fissando intensamente la punta delle sue scarpe.

Istintivamente le prendo una mano e stringendola fra le mie le dico:

-Non preoccuparti, sono un perfetto imbranato anch’io!-

Lei ride di gusto e la sua risata è così contagiosa che rido anch’io. Senza più nessuna preoccupazione io e la mia Grifondoro ci buttiamo in pista a divertirci incuranti del mondo.

 

CASSIOPEA’S POV

 

Ballo da sola, dato che Glorya sta cercando in tutti i modi di scrollarsi di dosso un tizio che non ha capito l’antifona e Sebastian ha lasciato la festa perché si sentiva poco bene.

Ho intravisto Lily ballare con quello che mi sembrava mio fratello, ma non ne sono molto sicura perché io e Glorya ci siamo fatte fuori una bottiglia di vodka in due.

Mi sto divertendo, a ballare come una matta senza freni, conscia di attirare lo sguardo di molti ragazzi grazie ai miei capelli biondi che si muovono di qua e di la, ai miei occhi verdemare che molti scambiano per innocenti e al fisico esile che ho ereditato da mia madre.

Mi dispiace che Sebastian sia andato via…magari fra noi sarebbe potuto succedere qualcosa, chissà.

Proprio perché so che Sebastian ha lasciato la festa, mi irrigidisco stupita quando sento due mani cingermi i fianchi da dietro.

Mi volto, senza che lo sconosciuto molli la presa sulla mia vita, e nonostante l’alcool riconosco nel mio attentatore Shane Burke.

Poso le mie mani sulle sue con l’intento di liberarmi dalla stretta, ma lui fraintende il gesto e mi si avvicina ancora di più.

Mi guarda con gli occhi pieni di desiderio e non posso fare a meno di ripensare alle ultime parole che ci siamo scambiati. Sembrava davvero pentito di aver baciato quella sgualdrina, così dispiaciuto di avermi ferito…ma io sono una Malfoy e non dimentico. E soprattutto non perdono.

-Lasciami!- urlo per farmi sentire da lui, che per tutta risposta mi stringe di più.

Allora gli pesto con violenza un piede con il mio tacco dodici, ma lui stoicamente resiste al dolore e non mi molla.

Non ho la bacchetta con me e così sto per fracassargli i gioielli di famiglia con una ginocchiata quando improvvisamente lui si china su di me e mi bacia.

Serro rigidamente le labbra, non voglio che il mio primo bacio avvenga così, mentre sono mezza ubriaca, e soprattutto non voglio donarlo a lui.

Shane però insiste, cercando di schiudermi la bocca con la lingua, e a quel punto non mi resta altro che mordergliela. Lui si stacca di colpo, con una smorfia di dolore sul viso, ed io colgo l’occasione per sfuggirgli. Ho paura che mi riacciuffi e così, pestando piedi e spintonando, cerco di allontanarmi il più possibile da lui.

Mi faccio largo fra la gente sino a raggiungere il bancone del bar, dove mi appoggio e chiedo al barista dell’altra vodka.

Mando giù veloce due bicchierini e l’energia torna a scorrermi nelle vene insieme all’alcol.

Cerco con lo sguardo Glorya, ma di lei non sembra esserci nessuna traccia per un attimo mi spavento. Che il tizio stia cercando con la forza di farle fare qualcosa?

Mi rassicuro dicendomi che anche Glorya, come me, è perfettamente in grado di difendersi, bacchetta o non bacchetta.

Poso sul bancone il terzo bicchierino, mi sciolgo i capelli dallo chignon e torno in pista a divertirmi, anche se sento che c’è qualcosa che non va.

Non so che la mia inquietudine ha nome Shane Burke.

 

LILY’S POV

 

Sono decisamente ubriaca.

Scorpius ha rubato al barista un’intera cassa di tequila e l’abbiamo portata in camera mia, anche se a dire il vero lo sforzo più grande l’ha fatto lui, dato che io con questi trampoli non sarei in grado di trasportare neanche una piuma.

Abbiamo iniziato a giocare a che beveva più bicchierini nel minor tempo possibile e adesso lui sta ridendo come uno scemo perché io sono caduta nel tentativo di fare cento saltelli con i tacchi come punizione per aver smesso di bere prima di lui.

Resto per terra, scossa da stupide risate a mia volta e non ho alcuna intenzione di alzarmi…si sta così bene qui per terra!

-Ehi Lils! Alzati!- mi ordina lui chiamandomi con il nomignolo che odio di più.

-No!- ribatto con un risolino.

-E invece sì! Abbiamo ancora…uhm…quattro bottiglie!- insiste Scorpius e si alza dal letto per venire a prendermi. Peccato che sia appena inciampato in una delle mie decolté che ho scalciato via una volta piombata a terra.

Cade accanto a me e io prendo a fargli il solletico ovunque con dita leggere. Leggere come me, che mi sento così piacevolmente vuota e così artificialmente felice. Non sono la Regina di ghiaccio, di Slytherin, di quello che volete voi, sono una quindicenne che si è scolata da sola una bottiglia di tequila e che per questo ora è decisamente fuori di testa.

-Aaaah! Basta! Piantala!!!- cerca di dire lui fra una risata e l’altra ma io continuo imperterrita con la mia tortura.

Scorpius a quel punto decide di usare la bruta forza e mi blocca le braccia con un gesto repentino.

Sono stesa sopra di lui e non so come mai abbiamo smesso di ridere e la testa mi gira di meno.

Mi guarda negli occhi e io sento dentro di me qualcosa bruciare che non è alcol.

Gli restituisco lo sguardo con una serietà che un’ubriaca non dovrebbe avere e mi sento irrimediabilmente attratta da quelle labbra…e perché resistere? Sono giovane, bella, brilla…e ho sotto di me il ragazzo più bello che io abbia mai visto. Chi se ne frega che io sia Lily Potter, chi se ne frega che lui sia Scorpius Malfoy, chi se ne frega che ci odiamo e sopratutto chi se ne frega del mondo!

Lo bacio. E lo bacio ancora…ed ancora…e sento le sue mani che vagano impazienti sulla mia schiena, fra i miei capelli sciolti, lungo i miei fianchi. Avverto la pelle tesa degli addominali e mi rendo conto che è senza camicia. Ma quando se l’è tolta? mi chiedo. Ma me ne frego anche di questo e smetto di baciarlo sulle labbra per iniziare a tracciare una scia di baci lungo il suo petto. Lui rabbrividisce e noto che chiude gli occhi. Faccio su e giù con le labbra su quel torace muscoloso e candido e a quel punto qualcosa si risveglia ai piani bassi.

Torno a baciarlo sulle labbra, sempre più coinvolta e lui sta per abbassare il bordo del mio vestito quando sento un rumore in corridoio.

Mi stacco allarmata ed anche lui si mette in ascolto. Sentiamo dei passi che si allontanano, ma ormai l’attimo è passato. Ci guardiamo ancora negli occhi e poi lui chiede:

-Quanta tequila reggi prima di andare in coma etilico?-

-Non lo so…ma possiamo sempre scoprirlo. Passami la bottiglia!-

 

 

Spazio Autrice: 

Ebbene sì.

È successo quello che aspettavo di scrivere da trenta capitoli…non so cosa ne pensiate voi, ma a me è piaciuto scrivere queste “scene” e ho cercato di dare il meglio di me.

Non so cosa pensate neanche di questa nuova –per me s’intende- tecnica di scrittura, ovvero la stessa scena descritta da diversi punti di vista, tutti in prima persona.

Dal prossimo capitolo ovviamente tornerò alla mia amata terza persona, ma per una volta ho voluto cementarmi nella prima persona…magari sono uno schifo a narrare in questo modo, ma bisogna provare di tutto no? Ah, se vi interessa, per questo particolare capitolo ho avuto due canzoni “ispiratrici”…se vi va di ascoltarle sono Tik Tok di Kesha per il primo POV di Lily e All the right moves di One Republic per il POV di Scorpius (magari poi non ve ne frega nulla…)

A parte questo, non dico nulla sul capitolo, lascio a voi i commenti (sempre che ce ne siano, ed io lo spero vivamente) e passo a ringraziare chi ha aggiunto questa storia fra le preferite, le seguite e le ricordate, chi magari legge senza commentare (anche se mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, voi lettori di passaggio) e rispondo alle recensioni dello scorso capitolo di BeaTheBest, Kalahary, Lady Lillithcullen, Ellaella, Maltrerio, MarauderPad e Blondie:

BeaTheBest: ciao! Come sono contenta di trovare una tua recensione! Purtroppo per Liam dovrai aspettare ancora un po’…non ti stanchi vero di seguirmi in attesa di questa rivelazione? : ) grazie mille per la recensione, alla prossima spero!

Kalahary: cosa ne pensi di questo capitolo? Altro che seguire semplicemente il piano di Albus, Lily l’ha messo in pratica alla grande credo : ) e il povero Shane si è beccato l’ennesimo due di picche, ma non demorderà! Spero ti sia piaciuto il capitolo, grazie mille per la recensione! Alla prossima!

Lady Lillithcullen: che dici, c’è stato abbastanza “movimento” nella coppia Lily-Scorpius?
Spero ti sia piaciuto il capitolo, grazie mille per la recensione!! Alla prossima!

Ellaella: quante domande, spero di aver soddisfatto almeno un po’ la tua curiosità con questo capitolo! : ) cosa te ne pare? Mi auguro ti sia piaciuto…grazie mille per la recensione, alla prossima spero!

Maltrerio: non c’è niente di peggio di una pizza indigesta e sono contenta che il mio capitolo sia stata la conclusione di una serata non andata molto bene, a quanto mi è parso di capire : )
Cosa mi dici, Scorpius ha trattato come una ragazza Lily in questo capitolo? : P non posso che sorridere felice e con espressione ebete di fronte alla tua meravigliosa recensione, che mi spinge sempre a far meglio….grazie di cuore, davvero! Alla prossima spero!

MarauderPad: l’amore misterioso di Derek era chi pensavi tu? E cosa ne pensi di questi Lily e Scorpius meno umani e più ubriachi? Spero davvero che il capitolo ti sia piaciuto, tengo molto alla tua opinione (sia che sia positiva che negativa)…intanto ti ringrazio per la recensione, alla prossima!!!

Blondie: sono stata abbastanza veloce? : ) e cosa ne pensi di questo capitolo lungo lungo? Mi auguro ti sia piaciuto, grazie per la recensione! Alla prossima!

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Capitolo 34
*** Confusion ***


                 CAPITOLO 34

                                                                 Confusion

 

Per la seconda volta nel giro di pochi giorni, Scorpius Hyperion Malfoy venne svegliato a causa dei capelli di una ragazza.

Non appena aprì gli occhi li richiuse con dolore, essendo la luce un serio nemico della sbronza.

Cazzo, ma non c’è una cazzo di tenda in ‘sta stanza? si domandò lo Slytherin alzando una mano per massaggiarsi le tempie, sperando così inutilmente di alleviare il mal di testa post alcol.

Cercò di mettersi a sedere, anche se ciò probabilmente avrebbe comportato vomitare l’anima, ma non ci riuscì per via di un corpo strettamente avvinghiato al suo. Un corpo coperto da un vestito di raso verde decisamente sgualcito, un corpo sottile e diafano, un corpo che gli ricordava quello di…Lily Potter.

Lily Potter!? esclamò mentalmente Scorpius, mentre d’istinto rimaneva immobile per non svegliare la ragazza abbarbicata a lui.

Okay, niente panico, ci sarà una ragione per cui sono mezzo nudo nel letto di Lily Potter…

Nonostante la sbronza paurosa, i ricordi cominciarono ad affiorare nella mente di Scorpius. Ricordava il party, Lily mozzafiato con il suo vestito smeraldino, i baci in pista e…sì! Ricordava di aver rubato una cassa di tequila che poi lui e Lily si erano scolati in allegria.

Tutto tornava. Rassicurato, Scorpius tornò a sdraiarsi, non prima di aver dato uno sguardo alla sua compagna di letto.

Lily era sconvolgente, con i capelli rubini sparsi sul cuscino, tutti in disordine, il trucco sbavato, una buffa smorfia sul viso e soprattutto con il vestito mezzo abbassato. Seguì come ipnotizzato la linea del collo, delle spalle, per arrivare al suo seno, piccolo e sodo. Mentre dormiva l’abito doveva essersi spostato ed ora intravedeva il bordo di pizzo del reggiseno di Lily. Fu colto dalla voglia irrefrenabile di togliere tutto ciò che lo separava dalla pelle di lei, ma al contrario fece una cosa che non aveva mai fatto in tutta la sua vita. Anziché spogliare una ragazza, Scorpius la coprì. Proprio così. Sollevò con delicatezza il bordo del vestito di Lily, sino a che tutto ciò che poteva suscitargli cattivi pensieri non fu nascosto alla sua vista. Dopodiché spostò un boccolo dalla guancia candida della rossa –della giusta rossa- e, con una grande pace interiore, tornò a dormire dopo essersela stretta ben bene addosso.

Trenta minuti dopo un’altra figura aprì gli occhi in quella stessa stanza.

Lily Potter spalancò le sue gemme violette sul mondo ed immediatamente venne colpita da una potente emicrania, l’emicrania che lei chiamava post tequila.

Ma a stupirla di più non fu il sapore dolciastro del suo alcolico preferito in bocca, ma il fatto di avere la guancia posata sul petto nudo di un ragazzo e che ci fossero due braccia possenti a stringerla.

Tequila. Ragazzo mezzo nudo. Lei fra le braccia del ragazzo mezzo nudo. Che diavolo era successo??

Sollevò piano la testa, puntando il mento sul pettorale scolpito del suo sconosciuto amico, per cercare di capire chi egli fosse. Le bastò individuare capelli biondi, molto biondi, per riconoscere Scorpius Malfoy.

Certo, era normalissimo svegliarsi nel letto del suo peggior nemico, con il sapore di tequila e addosso un abito che in realtà non meritava questa definizione, si disse Lily, cercando di non andare nel panico più totale. Inutile, fu presa dal terrore più irrazionale. Che cosa faccio? Me ne vado? Resto qui? E cosa succede se si sveglia? E se mi dice che abbiamo…

Lily rabbrividì al pensiero che potesse aver fatto sesso con Scorpius sotto l’effetto dell’alcol.

Ricordava di averlo baciato alla festa –e che bacio!- in quanto in quel momento era ancora sobria, ma l’ultimo ricordo che conservava era lei che lo seguiva da qualche parte mentre lui la trascinava in mezzo alla folla tenendola per mano. Era evidente che dovevano essere andati in camera sua, avevano bevuto e…? E cosa? Che cosa abbiamo fatto poi? si domandò ancora Lily.

Decise che non voleva saperlo. Non voleva essere ancora lì mentre Scorpius si svegliava.

Per la prima volta in vita sua Lily aveva paura di Scorpius. Paura di quello che avrebbe potuto dirle, che avrebbe potuto ammettere che aveva fatto sesso con lui…paura delle sue reazioni da sobria, paura di come il suo corpo avrebbe potuto reagire di fronte a quello di Scorpius.

Non era pronta per affrontare la realtà. Non era pronta per affrontare le conseguenze che quella notte avrebbe potuto avere. Non era pronta.  E così fece l’unica che una Serpe avrebbe potuto fare: si districò delicatamente dalle braccia di Scorpius, temendo ad ogni movimento di svegliarlo, e si alzò dal letto. Afferrò il primo paio di jeans che le capitò fra le mani, un maglione di lana, quelli che le sembrarono stivali e soprattutto la sua bacchetta. Con i vestiti fra le mani- neanche fosse un’amante sorpresa sul fatto- aprì la porta e sgattaiolò in corridoio.

Camminò senza meta per una buona mezz’ora alla ricerca di un’aula vuota in cui cambiarsi e la trovò solo dopo aver superato il passaggio che divideva le camere dalle aule e dopo raggiunto il sesto piano. Vi entrò, si chiuse la porta alle spalle con un incantesimo a prova di bomba e appoggiatasi con le spalle al muro scivolò piano contro la parete sino a sedersi per terra.

Vi rimase per momenti interminabili, con le ginocchia strette al petto e la testa appoggiata sopra, i capelli a coprirle interamente il volto.

Lilian Luna Potter era confusa. Aveva perso il controllo delle sue emozioni, aveva mandato a quel paese la razionalità che l’aveva sempre caratterizzata, si era permessa di dare ascolto al cuore e non alla testa. Ed ora si ritrovava seduta per terra, come una bambina spaventata, a chiedersi che cosa avrebbe dovuto fare. Doveva andare avanti a fingere –perché fingere era quello che aveva sempre fatto con Scorpius- e a negare che qualcosa in lei era cambiato? Che se ora pensava a Scorpius non riusciva più a disprezzarlo ma lo desiderava con tutta se stessa? Oppure doveva essere coraggiosa- cosa che in vita sua non aveva mai fatto, aveva sempre lasciato l’ardore ai suoi parenti- e ammettere che sì, a lei Lilian Luna Potter, piaceva Scorpius Malfoy? Che cosa doveva fare dannazione?

Tutte queste domande si affollavano nella mente di Lily, che oltretutto si sentiva la testa scoppiare e aveva lo stomaco sottosopra.

Quando iniziò a sentire le gambe nude congelarsi per il prolungato contatto con il pavimento, Lily decise di iniziare a mettere ordine a ciò che poteva controllare. Il suo aspetto.

Con un tocco di bacchetta fece apparire un grande specchio (si era fatta spiegare da Albus gli incantesimi più utili alla cosmesi) e successivamente anche una trousse.

Tolse il vestito per indossare i jeans- che si accorse appartenevano a Glorya, a giudicare dal suo lieve profumo che il tessuto emanava- e notò di avere addosso un reggiseno scuro che il tessuto bianco del maglione non avrebbe coperto. Cambiò il colore da bianco a nero e, soddisfatta, indossò gli stivali. Si pettinò, rendendo i boccoli ordinati come sempre, e diede un po’ di tono al suo viso grazie alla matita nera e ad un rossetto rosso ciliegia.

Si guardò allo specchio. Esteriormente era la solita impeccabile Lily Potter. Vestiti firmati, insopportabile aria da snob e sorrisino ironico sulle labbra. Interiormente non sarebbe mai più stata la stessa.  

 

 

*****

 

-Dici che dovremmo andare a vedere se è viva?-

Glorya Zabini pose la domanda con curiosa perplessità, mentre cercava di reprimere uno sbadiglio. La notte prima lei e Cassiopea erano crollate a dormire nella stanza di Charisma Lockart dove erano andate insieme ad altre Slytherin per concludere il party iniziato nella “discoteca babbana”. Si erano ritrovate addormentate l’una addosso all’altra e si erano svegliate all’alba delle due del pomeriggio grazie a Mathilda Deep che era andata a sbattere contro la porta del bagno e aveva fatto un rumore bestiale.

Ci avevano messo un po’ a connettere per via dell’eccesso di vodka e appena si erano riprese si erano fiondate a pranzo, dato che secondo Cassiopea non c’era modo migliore per far passare la sbronza che rimpinzarsi di cibo.

Non trovavano Lily dalla sera prima, cioè da quando la Malfoy l’aveva vista ballare con suo fratello, ed ora, sedute ad un tavolo per due, si stavano appunto domandando cosa fare.

-Mah…prima o poi ci troverà lei- rispose Cassiopea attaccando con decisione un tacchino.

-Il tuo menefreghismo è impressionante- commentò Glorya studiandola come un raro animale.

-Sto mangiando- rispose Cassiopea a mo’ di giustificazione.

-Lo vedo- ribatté Glorya piccata, che in realtà non aveva toccato quasi nulla.

Mentre Cassiopea continuava a mangiare tranquilla, con Glorya che la osservava sempre più stupita, le due Slytherin vennero raggiunte da un alquanto trafelato Tom Clintwood, l’amico di Shane.

Cassiopea e Glorya lo guardarono come se fosse una specie particolarmente viscida di rana, mentre Tom cercava di riprendere fiato, aspettando che desse una qualche motivazione per la sua presenza al loro tavolo.

-Ehm…Malfoy…c’è ecco…Shane che vuole suicidarsi- disse pallido in volto, ancora con il fiato corto.

-Che cosa?! E tu hai lasciato da solo un suicida, sempre che suicida sia?!- esclamò la Malfoy esterrefatta.

-Eh…diceva che se non venivo a chiamarti si sarebbe ammazzato subito!- si giustificò il Grifondoro, con una mano sulla milza. Sembrava che avesse appena corso la maratona di New York.

-Ma sei fuori di testa?! Vai a chiamare un insegnante no!- disse Cassiopea sempre più esterrefatta mentre scattava in piedi.

-Non vuole! Dice che vuole parlare solo con te!- ribatté Tom, seriamente preoccupato.

-Andiamo allora no? Dove si trova?-

-Ti ci porto!- rispose Tom obbediente e, seguito da una Cassiopea visibilmente agitata, lasciò il Refettorio.

Shane Burke si trovava sulla Torre dove gli studenti americani studiavano il cielo, ma non sembrava per niente intenzionato a buttarsi giù dal ventesimo piano.

Sedeva tranquillo per terra, appoggiato al parapetto, e non appena la vide si lasciò sfuggire un enorme sorriso.

-Non stai per ammazzarti…dovevo aspettarmelo- constatò Cassiopea secca, mentre Tom –tu guarda caso- si dileguava alla velocità della luce.

Era arrabbiata con lui per il modo in cui aveva cercato di baciarla, per il modo possessivo con cui l’aveva toccata, per…tutto. Era arrabbiata e non sapeva neanche lei perché.

-Ovvio che non sto per ammazzarmi- ribatté Shane con la tipica faccia di bronzo che lo caratterizzava.

-Bene. Visto che non devo salvarti posso andarmene- annunciò Cassiopea, ma il Grifondoro disse:

-Senti Cassiopea…mi dispiace per il mio comportamento di ieri sera. So di esserti sembrato piuttosto…ehm…violento. Perciò volevo proporti una cosa-.

-Propormi una cosa?- chiese la Malfoy incredula. Ma come poteva pensare che lei avesse anche solo la più minima intenzione di considerare quello che lui aveva da proporle?

-Sì. Volevo chiederti se potevamo ricominciare da capo…- Shane era visibilmente a disagio sotto gli occhi glaciali della Malfoy –far finta che non sia successo tutto quello che è successo, intendo-.

-Non penso sia possibile- lo stoppò subito Cassiopea.

-E perché lo pensi? Il passato si chiama passato proprio perché è…passato!- insisté Shane, accalorandosi e impappinandosi con le parole.

-Lo so cos’è il passato. E ti sto dicendo che non sono disposta a dimenticare- replicò Cassiopea fredda.

-Almeno concedimi un appuntamento. Un solo appuntamento. E se non andrà bene ti giuro sul mio onore da Grifondoro che la smetterò di tormentarti. Per sempre- disse allora Shane fissandola dritto negli occhi.

-Un appuntamento? Qui? E dove pensi di portarmi?-

-Lo scoprirai solo accettando di uscire con me- rispose Shane sibillino.

Cassiopea lo fissò a lungo, soppesando le sue parole. L’idea di poterselo togliere finalmente dai piedi era allettante, ma d’altra parte come avrebbe giustificato quell’uscita alle sue amiche e specialmente a suo fratello? L’avrebbero crocifissa. Però…se fosse andata male…la tortura chiamata Shane avrebbe avuto fine. Era un pensiero, troppo, troppo stuzzicante.

-D’accordo- disse alla fine la bionda e quasi si sentì in colpa per il lampo di gioia che aveva attraversato gli occhi di Shane.

-Ti concedo un solo appuntamento. Giocatelo bene- aggiunse seria, prima di voltargli le spalle.

Non appena la Malfoy si fu chiusa la porta della torre alle spalle, Shane si lanciò in una sfrenata danza di ringraziamento.

 

*****

 

Rimasta sola al tavolo, con lo stomaco ancora praticamente vuoto, Glorya decise di tornare nella sua stanza per farsi una doccia. Aveva la sensazione di avere una balla di fieno aggrovigliata al posto dei capelli e soprattutto l’odore di fumo sembrava essersi incollato addosso; era già un miracolo che la Zabini avesse accettato di scendere a pranzo in quelle condizioni.

Perciò rubò un pezzo di pane da portar via –probabilmente era l’unica cosa che potesse mangiare senza rimetterla- e lasciò il Refettorio mangiucchiandolo.

Avendo un senso dell’orientamento decisamente superiore a quello di Lily, che era in grado di perdersi persino nel loro Dormitorio, Glorya impiegò pochissimo tempo a raggiungere la sua camera e quando vi entrò si trovò davanti uno spettacolo decisamente…singolare.

Scorpius Malfoy sembrava caduto in un sonno fatato, a giudicare da come dormiva beatamente stravaccato sul letto di Lily, e probabilmente neanche lo scoppio della Terza Guerra Magica l’avrebbe svegliato. Come se trovare Scorpius nel letto di Lily non avesse fatto planare la mascella di Glorya sino al pianterreno, il biondo Malfoy era persino a torso nudo.

La sua camicia giaceva appesa alla porta del bagno –come ci era finita lì era un mistero della fede- e poco distante c’erano le sue scarpe, accanto ad un paio di decolté ben note alla Zabini.

Disseminate per la stanza c’erano varie bottiglie di tequila vuote e fu grazie a questo che la bella mora riuscì a ricostruire nella sua mente cosa doveva essere accaduto la sera prima.

Semplicemente, dimenticandosi anni di puro odio, Lily e Scorpius si erano ubriacati insieme –dopo essersi baciati, cosa che non era sfuggita neanche a Glorya- e Malfoy era crollato a dormire nella loro camera. E Lily? si chiese Glorya un filo preoccupata, mentre decideva di non svegliare il bell’addormentato e cercava di raggiungere il bagno superando vari ostacoli- Lily che fine ha fatto?

Era quasi giunta alla sua meta sana e salva, quando Glorya venne afferrata saldamente per un braccio da Malfoy, che si era svegliato di colpo in quel momento. Sembrava spiritato, con i capelli sparati in tutte le direzioni e le occhiaie pesanti.

-Dove pensi di andare?- le chiese il biondo con un tono a metà fra il minaccioso e il fuori di testa.

Okay, se i pazzi bisogna assecondarli, figuriamoci i Malfoy sbronzi…si disse Glorya, mentre con notevole self control rispondeva:

-Ehm…in bagno-.

Scorpius strabuzzò gli occhi sorpreso e –come se il suo risveglio fosse stato solo apparente- ricadde in un sonno profondo, che indusse la Zabini a chiedersi se per caso non fosse morto.

Tuttavia il battito del suo cuore era regolare e, tranquillizzata, Glorya riuscì ad entrare nel benedetto bagno, dicendosi che il mondo non avrebbe mai smesso di stupirla.

Mezz’ora dopo Glorya si sentiva di nuovo sé stessa. I capelli tornati lucenti e lisci, l’odore di fumo e alcol sparito, la sbronza passata grazie alla doccia fredda…il mondo acquistava di nuovo senso agli occhi della Zabini, che decisamente rilassata si infilò un delizioso e quanto mai attillato abito di lana rosso ciliegia dallo scollo storto e diede sollievo ai suoi piedi con un comodo paio di stivali di pelle.

In pace con sé stessa, Glorya –sempre attenta a non destar il Malfoy che dorme- decise di andare a trovare Liam. Erano alcuni giorni che non riuscivano a parlarsi, e voleva raccontargli di Malfoy, della festa, di come stava…e soprattutto sapere come stava lui.

Non dovette faticare molto a cercarlo: Liam sedeva solo soletto nella biblioteca più piccola del primo piano, deserta a quell’ora della domenica pomeriggio, soprattutto della domenica pomeriggio che seguiva un festino devastante come quello della sera prima.

-Ehi- l’apostrofò Glorya sedendosi accanto a lui; emanava un lieve profumo di menta che colpì immediatamente la Zabini.

-Ciao- rispose Liam, ma non sembrava contento di vederla. A dirla tutta non sembrava neanche star bene fisicamente: era più pallido del normale, con profonde borse sotto gli occhi (che non erano sicuramente dovute ad una sbronza) e sembrava far fatica a stare sveglio.

-Tutto bene?- gli chiese infatti Glorya, scrutandolo attentamente.

-Sì, certo- replicò lui rigido, evitando di guardarla negli occhi.

-Beh…sembri piuttosto…stanco- osservò lei con delicatezza, per non dire “malato”.

-Ho detto che è tutto a posto- ribadì Liam secco e Glorya quasi si ritrasse fisicamente al tono duro del Corvonero.

-Okay- disse solamente e fra i due cadde un silenzio imbarazzato.

-Cercavi qualche libro?- domandò allora Glorya nel disperato tentativo di far conversazione; neanche nei primi giorni di conoscenza Glorya si era mai sentita così in imbarazzo e a disagio con Liam.

-No- fu la risposta del silenzioso Ravenclaw, che continuava a fissare davanti a sé, come se Glorya non fosse neanche presente. Quest’ultima, decisamente abbattuta e con l’umore sotto terra, si alzò lentamente dicendo:

-Beh, io…vado. Ciao-.

Sentendo quelle parole, Liam parve risvegliarsi dallo stato catatonico in cui sembrava versare e alzando gli occhi su di lei le disse:

-No, Glorya aspetta…dobbiamo parlare-.

-Non sembri averne molta voglia- commentò la Zabini con la giusta dose di tagliente ironia.

-Non ho voglia di parlare di sciocchezze…devo dirti qualcosa di più importante- ribatté Liam per nulla offeso dal tono della mora.

-D’accordo- replicò Glorya tornando a sedersi, -ti ascolto-.

Liam si voltò interamente verso di lei, poterla guardare dritto negli occhi; Glorya si sentì inquieta sotto quello sguardo, c’era qualcosa di diverso, di strano.

-Non possiamo più frequentarci…sì, insomma…non possiamo più vederci, parlarci…non possiamo più…questo- esordì, accompagnando le sue parole con un ampio gesto della mano che indicava loro due.

A Glorya sembrò di vivere un orribile, insensato e familiare deja-vue: le sembrava di essere tornata ai suoi undici anni, quando Derek, con la stessa tristezza negli occhi che ora mostrava Liam, le aveva annunciato che Lysa e Blaise avrebbero divorziato. Era la stessa identica e terribile sensazione di abbandono.

Glorya Zabini non era una Slytherin per puro caso però. Così, con una freddezza incredibile e volto impassibile che servivano a mascherare le sue emozioni, domandò:

-Perché?-

Perché sono un dannato mostro Glorya, un dannato mostro che da qui a una settimana si trasformerà in qualcosa che non puoi controllare, in qualcosa che ti farà male…ed io non voglio farti male, Glorya, non a te, non anche a te, si disse Liam mentalmente, ma a lei rispose:

-Io non sono la persona giusta per te. Non posso negare che fra noi ci sia…qualcosa, perché mentirei. Ma non posso lasciare che questa cosa diventi qualcosa di più-.

-Capisco. Non ti chiederò altro. Se ritieni di non essere adatto a me…rispetto il tuo pensiero- replicò solamente Glorya. Non aggiunse altro, non sarebbe stata in grado di aggiungere altro senza mettersi ad urlare. Lo guardò un’ultima volta, certa che sarebbe davvero stata l’ultima: per Liam sarebbe stato estremamente facile sparire alla sua vista, tornare a confondersi in mezzo alla folla come aveva fatto per tutti quegli anni.

-Mi dispiace- disse lui, dopo quelli che sembrarono attimi infiniti di eternità.

Glorya si limitò ad annuire, sostenendo il suo sguardo, prima di alzarsi e lasciare la biblioteca con passi lenti e decisi.

Non appena fu certa di aver messo chilometri fra sé e Liam, Glorya si mise a correre furiosamente, senza curarsi degli altri studenti, sino a trovare un ripostiglio vuoto. Vi si chiuse, con un’unica domanda a martellarle la testa: perché tutti finiscono per abbandonarmi? Perché?

 

                                                       

                                                        *****

 

 

Erano le cinque del pomeriggio quando Scorpius Hyperion Malfoy si svegliò per la terza ed ultima volta.

La prima cosa che percepì fu di essere da solo. Significava che Lily si era alzata prima di lui e che aveva deciso di andarsene.

La seconda percezione era di tipo fisico: qualcuno gli aveva gettato una coperta addosso, evidentemente per evitargli il congelamento, dato che era a petto nudo.

Terza ed ultima sensazione era di star per vomitare l’anima, ma quello era irrilevante.

Si mise a sedere lentamente, evitando bruschi movimenti, e prese dal comodino quelle che riconobbe come le sue sigarette. Se ne accese una e, appoggiandosi comodamente alla spalliera del letto, si mise a fumare pensieroso.

C’era da aspettarselo che Lily avrebbe reagito così. A differenza di lui la piccola Potter non aveva ancora le idee ben chiare, era decisamente confusa e perciò stava scappando da lui.

Scorpius invece sapeva benissimo quello che voleva: voleva lei. Ora. Sempre. In ogni momento.

E, che Lily fosse d’accordo o meno, Scorpius avrebbe raggiunto il suo scopo.

Perché un Malfoy ottiene sempre quello che desidera.

 

 

 

Spazio Autrice:

Lo so, lo so, sono passati più di dieci giorni dall’ultimo aggiornamento e molti di voi avranno pensato che sono scomparsa di nuovo. Invece no, semplicemente ero stata risucchiata dal vortice maledetto delle interrogazioni e verifiche pre-maturità. Proprio per questo penso che aggiornerò più lentamente, ma lo farò, state tranquilli : )

Su questo penosissimo e cortissimo capitolo non c’è molto da dire, perciò lascio a voi i commenti, sia positivi che negativi, sempre che vogliate sprecare cinque minuti del vostro tempo a lasciarmi una recensione : )

Sono di frettissima, perciò mi scuso con tutti quelli che hanno recensito, ma non ho neanche un dannatissimo secondo di tempo per rispondervi : ( mi perdonate vero? Sappiate che ogni singola recensione per me è importantissima e che non potervi rispondere mi uccide. Mi posso solamente limitare a un gigantesco GRAZIE e sperare che continuiate a recensire nonostante io sia una pessima “autrice”. GRAZIE GRAZIE GRAZIE A TUTTI VOI!

 

Con affetto Miss_Slytherin.

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Capitolo 35
*** I miss you ***


             CAPITOLO 35

                                                                I miss you

 

 

-Ragazze…state dormendo?-

Il lieve sussurro di Glorya Zabini ebbe il potere di svegliare Lilian Luna Potter, che generalmente si destava anche per la caduta di uno spillo, ma non Cassiopea Sofia Malfoy che continuò a dormire della grossa.

-Io sì…indovina chi invece sta ancora ronfando?- rispose Lily accendendo con un tocco di bacchetta la candela sul suo comodino; sebbene al Saint Patrick avessero le cosiddette “lampade”, lei preferiva i vecchi metodi.

-Cassiopea?-

-Esatto. Ma aspetta, ci penso io…le devo ancora un brusco risveglio- replicò Lily e con un sorrisino sadico si lanciò con tutto il suo corpo addosso alla Malfoy, che per tutta risposta urlò come una banshee stitica dicendo:

-Aaaah!!! No ti prego non farmi del male, ti ridò le caramelle!-

Senza darle tregua Lily prese a farle il solletico –magari era una cosa genetica- e Cassiopea iniziò a contorcersi in modo convulso strillando:

-Non le ho mangiate! Lo giuro!-

Dovette intervenire Glorya per staccare Lily da Cassiopea e per convincere quest’ultima che nessuno pretendeva indietro le caramelle, operazione che costò alla Zabini molto tempo e soprattutto molta fatica.

Quando Cassiopea si fu ripresa e Lily fu soddisfatta della sua vendetta, erano ormai le due di notte e Glorya aveva decisamente un aspetto sconvolto.

-Siamo sveglie- annunciò Cassiopea inferocita, lanciando un’occhiataccia a Lily, che per tutta risposta le rivolse un sorriso di puro veleno.

-Parliamo…?- propose a quel punto Glorya con una timidezza che non le era propria; aveva però un assoluto bisogno di confidare a qualcuno quanto era successo con Liam pochi giorni prima e chi meglio di Lily e Cassiopea?

-Certo- rispose Lily, mentre la Malfoy ruggiva:

-E tu mi svegli alle due per parlare?! Ma io ti uccido, piccola infame d’una Zabini!-

-Suuu…non fare così…non sei contenta di esserti svegliata con me addosso?- la blandì Lily come si fa con un bambino capriccioso.

-Liam mi ha…lasciata- esordì Glorya con tono piatto, intuendo che solo un’affermazione di quel genere avrebbe impedito a Cassiopea di ammazzare Lily con le proprie mani. Ottenne l’effetto sperato: Cassiopea abbandonò all’istante la sua espressione da orango tango selvaggio mentre il sorriso ironico di Lily svanì dal volto della rossa.

-Come…ti ha lasciata?- chiese la Malfoy ora del tutto seria, fissandola dritto negli occhi.

-Mi ha lasciata. Ha detto che non è la persona adatta a me- replicò Glorya e solo allora, solo con le sue amiche, lasciò che una lacrima scendesse lenta e solitaria lungo la sua guancia candida.

-In che senso, non è adatto?- domandò Lily, razionale come sempre, mentre tirava fuori dal comodino una stecca di cioccolato fondente ripiena alla crema di arance, il dolce preferito di Glorya. Lo tese all’amica, che lo accettò dicendo:

-Non so…non ho avuto il coraggio di chiedergli cosa intendesse. Ma da quando lo conosco, ho sempre avuto una strana sensazione…-

-Di che tipo?- intervenne Cassiopea, mangiucchiando una Patatina Scoppiettante alla paprika.

-È difficile da spiegare. Liam non mi ha quasi mai toccata, se non per prendermi la mano, e quando lo faceva sembrava esitante, come se non fosse sicuro di quello che faceva…come se avesse paura di qualcosa. Di cosa non lo so. Però mi ha sempre dato quest’impressione…- spiegò Glorya, esitante. Non sapeva quanto avesse ragione.

-Magari non voleva spingersi oltre per rispetto tuo- suggerì Lily, che si era unita al Dolce-Party con una Liquirizia Fragolina.

-No, non è per quello, ne sono certa. Magari vi sembro pazza, ma penso che Liam nasconda qualcosa…-

-Se lo pensi, ci sarà un motivo. Se vuoi posso indagare- propose Cassiopea, pratica; non a caso era l’informatrice del gruppo.

-Passami una liquirizia Lily…sì, ti prego, indaga ma sii discreta- acconsentì Glorya, che moriva dalla curiosità di capire Liam.

-Discreta? A me? Ma lo sai con chi stai parlando? La chiamavano la Donna Invisibile!- si vantò Cassiopea con modestia pari a zero.

-Sì, come no…Donna Invisibile passami una patatina va’…- la schernì Lily e mentre si tendeva verso la Malfoy per prendere il sacchetto delle Scoppiettanti vide a terra un pacchetto di sigarette vuoto. Alla sua vista, a Lily tornò in mente il risveglio con Scorpius, a com’era stato bello aprire gli occhi fra le sue braccia…prima di lasciarsi prendere dal panico.

Dato che sembravano essere in vena di confidenze, Lily si decise a raccontare alle amiche cos’era successo e soprattutto a cercare consiglio da loro.

-Ragazze…vi ricordate che sabato sono andata via dal party con Scorpius…- iniziò la Potter esitante e Cassiopea annuì, mentre Glorya aggiungeva:

-Dopo che vi siete baciati-.

-Eh…esatto- confermò Lily arrossendo al ricordo. Brutto segno, brutto segno arrossire! le suggerì una vocina interiore, che Lily mise a tacere.

-Ecco, dopo siamo venuti qui…e abbiamo bevuto…e ci siamo baciati ancora penso…e poi…-

-E poi? Non fare come al tuo solito, parla!- la esortò Cassiopea agitata.

-Eh parlerei se mi ricordassi cos’è successo dopo! Il fatto è che non so se io e Scorpius…abbiamo…sì, insomma…- confessò Lily alla fine e pur di non guardare le sue amiche negli occhi si mise a leggere gli ingredienti delle patatine sul retro del sacchetto, anche se erano scritte in finlandese.

Glorya e Cassiopea si guardarono con un lampo negli occhi estremamente soddisfatto. Una parte del loro piano era stata già realizzata, e senza neanche troppi sforzi…

 

1 settembre 2024

 

Glorya Zabini e Cassiopea Sofia Malfoy sedevano da sole nello scompartimento dell’Espresso di Hogwarts, aspettando che Lily finisse di salutare i parenti e le raggiungesse.

Avevano perso di vista Scorpius, risucchiato dal suo stuolo di ammiratrici, e di Edward e Derek non c’era traccia. Così Cassiopea si decise ad esporre una teoria che aveva meditato durante l’estate:

-Credo che mio fratello si sia proprio innamorato di Lily- disse, sfogliando con noncuranza una rivista di moda. Glorya, che si stava ripassando la matita, per poco non si accecò:

-Eh?! E per quale motivo la tua mente bacata ha partorito questo pensiero?-

-Sono stata molto attenta, mia cara. Prima di tutto ogni tanto lo trovavo in camera mia fermo di fronte alla parete delle foto, a guardare quella dove Lily è seduta su una pietra della Stamberga Strillante, con aria molto pensierosa e assorta, e poi arrivo io con del gelato alla fragola e le sporco la guancia…fortuna che non hai fotografato il momento in cui ha cercato di spiaccicarmi il resto del gelato in faccia…-

-Beh, vai avanti! Fin ora mi hai detto solo che guarda questa foto, ma può essere benissimo che lo faccia perché ritiene divertente vedervi giocare a sporcarvi come due bambine di cinque anni…- la incitò Glorya, smontandola subito.

-Se mi dai il tempo, proseguo! Durante l’estate quando arrivavano le vostre lettere mi chiedeva sempre come stavi tu, come ti andavano le cose…e poi anche di Lily! Insomma, se non gliene fregasse niente, perché interessarsi? A mio fratello non frega di nessuno a parte che di se stesso, quindi perché dovrebbe prendersi il disturbo di chiedermi di Lily?-

-Mmh…magari per…- tentò di dire Glorya, ma il ragionamento di Cassiopea filava.

Perché sbirciare di tanto in tanto la foto di Lily? Perché chiedere di lei, se davvero la odiava? Se non sopporti una persona, l’ultima cosa che desideri è sentir parlar di lei persino in vacanza.

-Aggiungici tutte le volte che per un motivo o per un altro la portava al ballo con sé, che acconsentiva a portarla ad Hogsmade anche da soli…tutte le prese in giro…- disse ancora Cassiopea convinta delle sue idee. Andiamo, si vedeva lontano un miglio che suo fratello si era preso una bella cotta. O meglio, lo vedeva lei, che lo conosceva bene, ma di certo per il resto del mondo, al quale Scorpius sembrava tutto meno che un ragazzo innamorato.

-Okay, mettiamo che a Scorpius piaccia Lily…ma Lily? Lo sappiamo che lo detesta davvero!- ribatté Glorya.

-Aaaah…Lily crede di odiarlo, ma nel profondo sa che non è così. Bisogna solo dar loro una mano a capire i propri sentimenti…-

E fu così che ebbe inizio il malefico piano che, secondo le menti geniali di Glorya Zabini e Cassiopea Sofia Malfoy avrebbe condotto Lily e Scorpius a stare insieme.

 

-In pratica non sai se avete fatto sesso o meno- concluse Cassiopea pratica.

-E scommetto che una volta sveglia sei fuggita via alla velocità della luce perché temevi che Scorpius ti rivelasse che invece lo avete fatto- aggiunse Glorya, conoscendo molto bene l’amica.

-Già- confermò Lily, che avendo riacquistato un colorito normale, aveva abbassato il sacchetto di patatine.

-Chiediglielo- suggerì Cassiopea, non capendo come mai non lo avesse già fatto.

-Certo. Domani vado lì e gli dico “Ciao Malfoy, come va? Scusa tu ti ricordi se per caso abbiamo fatto sesso? No, perché sai io ero troppo sbronza e ora ho il vuoto nella mente!”…ma dai, non posso!- ribatté Lily, ritenendola un’idea assurda.

-Allora tieniti il dubbio per tutta la vita- affermò Glorya, essendo d’accordo con Cassiopea.

-E se mi dice di sì?- domandò Lily spaventata dalla prospettiva di non ricordarsi la sua prima volta. Non che la considerasse tutta questa gran cosa –a differenza della maggior parte delle ragazze- ma almeno ricordarsela…

-Vuol dire che l’avete fatto- rispose Cassiopea logica, che era passata a sbranare le Gommine Gommose alla ciliegia.

-Grazie per questa tua brillante conclusione, Cassiopea. Non ci sarei mai arrivata senza il tuo aiuto!-

Glorya stava per intervenire a sua volta, quando sentirono un forte tonfo fuori dalla porta, seguito da altri rumori molesti e da urla. Spaventate, afferrarono le loro bacchette ed uscirono in corridoio a vedere cosa stava succedendo.

Scorpius Malfoy e Edward Nott se le stavano dando di santa ragione alla maniera babbana. Erano entrambi a terra e ognuno cercava di far più male possibile all’altro. E a giudicare dal labbro spaccato di Edward e dal naso grondante di sangue di Scorpius ci stavano riuscendo benissimo.

Le tre Slytherin rimasero letteralmente pietrificate di fronte a quello spettacolo, ma qualcuno doveva far qualcosa per dividerli –Scorpius aveva appena rifilato un destro micidiale sulla guancia di Edward- altrimenti si sarebbero seriamente ammazzati.

Così Lily alzò la bacchetta e pronunciò la prima formula che le venne in mente:

-Incarceramus!-

Corde magiche apparvero dal nulla e andarono a legare Scorpius Malfoy, che non essendosi reso conto di quanto era accaduto, tentò ancora di sferrare un calcio sullo stinco destro di Edward, ma non ci riuscì. Prima che Edward potesse approfittarsi della situazione per infierire ancora su Scorpius, Lily ripeté lo stesso incantesimo su Nott, cosicché anche lui non potesse più muoversi.

-Sei impazzita?! Liberami subito!- urlò Malfoy furibondo.

-Certo, così potete ammazzarvi! Ma falla finita!- lo rimbeccò Lily.

-Non intrometterti, piccola sgualdrina, sono affari nostri!- gridò Edward a sua volta, con tono duro, trattandola come se non l’avesse mai amata. L’Edward che conosceva lei non l’avrebbe mai apostrofata in quel modo così volgare. L’Edward che conosceva lei, al quale aveva dato il suo primo bacio, non l’avrebbe mai guardata con occhi così freddi.

Gli occhi di Lily si fecero di pietra a quell’epiteto, l’aria si fece tagliente ed il mondo silenzioso, come se l’intero universo aspettasse la reazione di Lily.

Si avvicinò lentamente a lui e guardandolo dall’alto in basso –dato che Edward era seduto a terra- disse, con tutto il disprezzo e il gelo di cui era capace:

-Se fossi una sgualdrina sarei già venuta a letto con te-.

Glorya e Cassiopea avrebbero voluto batterle le mani, ma dato che non sembrava il caso, si avvicinarono a loro volta a Edward, pensando bene di portarlo nel mini pronto soccorso del Saint Patrick.

-Facciamo un Levicorpus fino al pianterreno, poi lo trasciniamo…ci manca solo che prendiamo una punizione per lui- propose Cassiopea, come se Nott non fosse neanche presente, e Glorya annuì eseguendo poi l’incantesimo.

Così, con Edward protestante sollevato sopra le loro teste, Cassiopea e Glorya si allontanarono, non prima di aver trasfigurato i loro pigiami.

Rimasta sola con Scorpius legato come un salame, Lily gli chiese, estremamente fredda:

-Se ti slego lo rincorri e finisci di ucciderlo?-

-Penso rimanderò l’omicidio a un altro momento- rispose lui con il suo stesso tono, il sangue gocciolante sulla camicia candida.

-Mi fido…ma non troppo- replicò Lily e, afferratolo per le spalle, lo trascinò –con grande disappunto di Malfoy- sino in camera loro, che fortunatamente distava pochi metri dal luogo della rissa.

Una volta dentro, chiuse la porta alle sue spalle con un semplice incantesimo, a solo allora pronunciò la formula che avrebbe sciolto le corde.

-Siediti- gli ordinò Lily, indicando il proprio letto.

Scorpius eseguì, mentre lei rovistava nel suo baule alla ricerca di disinfettante e batuffoli di cotone. Non era per nulla brava con gli incantesimi di guarigione, e così portava sempre con sé rimedi Babbani, per quanto la cosa la infastidisse.

-Che vuoi fare con quei cosi?!?- le domandò Scorpius giustamente preoccupato, dato che non aveva mai sentito parlare di medicine non magiche.

-Ti pulisco il sangue, cosa vuoi che faccia? Almeno quando ti farai aggiustare dall’infermiere di questo posto non sembrerai appena uscito da un campo di battaglia- rispose Lily con fare ovvio, sedendosi di fronte a lui. Avrebbe potuto usare un semplice Tergeo –almeno quello era in grado di farlo- ma qualcosa le suggeriva di agire in quel modo.

Oltre al naso, Scorpius aveva un sopracciglio spaccato e le gote arrossate, segno dei pugni che aveva ricevuto; si teneva in oltre una mano sullo stomaco, Edward evidentemente l’aveva colpito anche lì.

-Perché vi siete picchiati?- chiese Lily, imbevendo un batuffolo di disinfettante e iniziando a tamponare delicatamente il sopracciglio sinistro.

-Non sono affari tuoi- fu la gentile risposta di Scorpius.

Lily lo fissò dritto negli occhi e, con un sorrisino sadico, premette con più forza il batuffolo contro la fronte di Scorpius.

-Ah, brucia questo affare! Fai piano!- esclamò lui, irritato.

-Soglia del dolore bassa, eh Malfoy? Ora mi dici perché vi siete picchiati?- domandò ancora Lily e Malfoy, vista la minaccia del batuffolo di cotone, si decise a dirle la verità…non tutta ovviamente.

-Questioni di uomini- sputò quasi infastidito, senza guardarla negli occhi.

-Sei un pessimo bugiardo- commentò Lily, passando a pulire un occhio dai contorni insanguinati.

-Almeno non sono un vigliacco, io- replicò Scorpius alludendo chiaramente alla mattina del party.

-Non so a cosa tu ti stia riferendo- si difese Lily impassibile, concentrandosi eccessivamente su ciò che stava facendo. Il suo corpo però, rispondeva a quello di Scorpius a pochi centimetri dal suo, come se fossero due poli di una calamita separati. Con suo grande imbarazzo sentì la punta dei capezzoli inturgidirsi pensando a Scorpius senza camicia, sotto di lei…

Piantala! si ordinò Lily mentalmente e per la troppa tensione premette di nuovo con forza il batuffolo sulla pelle di Malfoy, che questa volta non se lo meritava.

-Vuoi uccidermi o disinfettarmi?- domandò quest’ultimo con distaccato interesse.

-Non tentarmi, potrei scegliere la prima opzione- replicò Lily, mentre gettava il primo batuffolo sporco e ne preparava un altro.

-Che strano, sembra che io invece ti stia suscitando altre tentazioni…- commentò Malfoy con voce bassa, da seduttore incallito, fissando apertamente il seno di Lily con occhi maliziosi, ben visibile sotto la camicia da notte bianca.

Lily si impose di non arrossire ancora, sarebbe stata la conferma di ciò che Malfoy stava pensando; eppure sapeva che anche Scorpius era facilmente eccitabile da lei…

Così, ridusse al minimo la distanza fra di loro e Scorpius chiaramente fraintese le sue intenzioni, perché chinò lievemente il capo verso di lei; Lily invece mirava al suo naso, sul quale iniziò a passare il disinfettante, anche se il suo corpo urlava con tutte le sue cellule di saltare addosso al biondo.

-Non mi hai ancora detto perché tu e Edward vi stavate picchiando- chiese lei, con la chiara intenzione di cambiare discorso.

-E se ti rispondo, cosa mi dai in cambio?- le propose Scorpius, affascinato dai capelli di lei, lasciati liberi sulla schiena.

-Non è una risposta così importante per me- replicò Lily, che aveva quasi finito la sua opera. Fra poco Scorpius avrebbe lasciato la sua stanza, e lei non aveva ancora trovato il coraggio di chiedergli cos’era successo quella fatidica notte.

-Peccato, sarebbe stato interessante…contrattare- commentò Scorpius, bevendosi ogni particolare del volto di Lily, a pochi centimetri dal suo.

Fatto. Il viso di Scorpius ora era pulito, anche se piuttosto gonfio…ma ciò non scalfiva minimamente la sua bellezza. Mentre si incantava a fissare il contorno del viso, Malfoy iniziò a togliersi la camicia.

-Che stai facendo?- gli domandò Lily con un filo di isterismo nella voce. Già era difficile resistergli quando era vestito, figurarsi senza camicia…

-Mi tolgo la camicia così possiamo pulirla con un incantesimo. Secondo te non desterei sospetti andandomene in giro con la camicia sporca di sangue?- rispose Malfoy logico e dato che Lily non accennava a muoversi, le prese la bacchetta e puntandola contro la camicia mormorò un incantesimo che la sbiancò all’istante.

Vederlo a petto nudo ricordò a Lily la “loro” notte, la notte che aveva sconvolto ogni cosa, la notte di cui non conosceva la conclusione.

Si era quasi decisa a porre la tanto sofferta domanda a Malfoy, ma lui, che si era rimesso la camicia, si alzò dal letto dicendo:

-Beh, grazie per la tua opera da infermierina. Buonanotte-.

Ora o mai più, Lily! dissero ben due voci all’unisono, che assomigliavano terribilmente a quelle di Glorya e Cassiopea.

-Scorpius…aspetta!- disse Lily, quando lui si era quasi chiuso del tutto la porta alle spalle.

-Sì?- chiese Malfoy interrogativo, che se ne stava andando per non strappare di dosso a Lily quella dannata camicia da notte e farla sua, lì e subito.

-Abbiamo fatto sesso la notte scorsa?- domandò Lily a bruciapelo e dovette sforzarsi per non chiudere gli occhi in attesa della risposta.

Malfoy incurvò le labbra sottili e dannatamente sensuali in un sorrisino malizioso e, fissandola sin nel profondo dell’anima, rispose:

-Chissà…-

Detto questo se ne andò, lasciando Lily completamente sbalordita.

 

 

*****

-Ehi Glorya…devo confessarti una cosa…-

Dopo aver scaricato Edward in infermeria, Glorya e Cassiopea stavano tornando nella loro stanza cercando di non farsi beccare. Per Cassiopea, quello era il momento perfetto e soprattutto la persona giusta per confessare che aveva accettato di uscire con Shane. Preferiva parlarne prima Glorya, dato che Lily l’avrebbe sicuramente giudicata male e suo fratello avrebbe tentato di sequestrarla pur di non farla andare all’appuntamento…dopo averla ovviamente cazziata di brutto. Ma Glorya la pensava diversamente riguardo la purezza di sangue e quant’altro: sebbene fosse stata educata come una perfetta Purosangue, aveva ormai da tempo smesso di seguire gli insegnamenti dei genitori, dato che loro avevano smesso di comportarsi come tali.

Sì, Blaise adesso era un padre sicuramente più presente, ma solo perché lei negli anni aveva sempre dovuto lottare con le unghie e con i denti per tenerlo stretto a sé. Avevano costruito un rapporto che non fosse semplicemente di convenienza –lui la manteneva, lei cercava di starsene fuori casa il più possibile- e, sebbene non fosse il padre che tutte le ragazze sognano, era pur sempre un padre. Un padre che però non poteva permettersi di imporle assurde regole di comportamento, dato il suo modo di agire.

Per questo Glorya l’avrebbe quantomeno capita, pensava Cassiopea, ed infatti quando disse all’amica: -Shane mi ha chiesto per l’ennesima volta di uscire e io ho accetato-, Glorya non batté ciglio e si limitò a commentare:

-E c’era bisogno di inscenare un suicidio per chiedertelo?-

-A quanto pare deve sempre fare il buffone. Ma mi ha promesso che se andrà male me lo toglierò dai piedi per sempre…ecco perché ho accettato- replicò Cassiopea con un’alzata di spalle.

-Sarebbe anche ora, sono anni che ti tormenta!- osservò Glorya con un sorrisino divertito al ricordo di tutte le maledizioni che Cassiopea aveva lanciato all’indirizzo del Grifondoro durante gli anni.

Stavano salendo le scale del secondo piano parlando e scherzando sull’argomento Flagello Shane –Cassiopea faceva di tutto per far ridere e distrarre Glorya dal pensiero di Liam- quando videro venir loro incontro Derek Zabini, piuttosto affannato e ancora vestito.

-Avete visto Scorpius e Edward?- domandò loro decisamente preoccupato.

-Edward è in infermeria, e di mio fratello se ne sta occupando Lily credo…tu sai perché si stavano picchiando?- rispose Cassiopea, dato che Glorya si era fatta di pietra all’arrivo del fratello. La Malfoy sapeva che a Glorya Derek mancava terribilmente e che anche Derek soffriva per lei; non riusciva a capire perché i due fratelli non mettessero da parte l’orgoglio per tornare a volersi bene come prima. Okay, Derek aveva difeso Lysa sino all’estremo, cosa che aveva fatto incazzare Glorya a morte, oltre che ad averla delusa, e Derek non perdonava a Glorya di aver scelto Blaise al posto della madre, ma era terribilmente ingiusto che l’odio fra i genitori fosse riuscito anche a distruggere il sincero affetto che c’era fra i due fratelli.

-Si sono picchiati?!- stava chiedendo Derek stupito.

-Ehm sì…non so perché ma erano fuori dalla nostra porta a pestarsi a sangue, così li abbiamo divisi ed io e Glorya abbiamo portato Edward in infermeria mentre Lily si occupava di Scorpius. Stanno entrambi bene, penso. Ma tu sai quale potrebbe essere il motivo della lite?- spiegò la bionda a Derek, mentre per evitare di essere beccati in giro per il castello a notte fonda si intrufolavano in biblioteca. Okay, il Saint Patrick aveva un regolamento meno rigido rispetto a Hogwarts, ma vagabondare alle due del mattino costava una punizione anche lì.

-Penso per Lily- replicò Derek pensoso e dimenticandosi del mutismo che adottava sempre di fronte al fratello Glorya esclamò:

-Per Lily?!-

-Sì…quando sono tornato in stanza stavano litigando di brutto perché Ed accusava Scorpius di avergli fottuto la ragazza. Scorpius si difendeva dicendo che non era certo colpa sua se Lily aveva preferito lui a Edward…ma siccome non mi sembrava che ci fosse pericolo di rissa sono andato a farmi una doccia e li ho lasciati soli. Quando sono uscito dal bagno ho fatto appena in tempo a vedere che se ne stavano andando, ma non immaginavo che si stessero per menare. Ero venuto a cercarli perché ormai sono passate tre ore da che li ho sentiti discutere- disse Derek ora più tranquillo: temeva sul serio che i suoi due migliori amici fossero in grado di farsi seriamente del male.

-Ah! Ora è tutto chiaro! Beh puoi star tranquillo, Scorpius sarà sicuramente in camera vostra adesso e sette piani lo separano da Edward…che deve solo ringraziare che io non abbia con me il mio libro di maledizioni! Ma come si permette di pestare mio fratello?!- esclamò Cassiopea, che di certo non aveva gradito vedere Scorpius a terra sanguinante…come Scorpius non aveva gradito venire a sapere del “diverbio” fra la sorella e Vanessa Blindsworth, alla quale casualmente qualcuno pochi giorni dopo aveva fatto una fattura che aveva causato la perdita momentanea dei capelli.

-Sarebbe meglio andare ora, è tardi…- propose Glorya all’amica, che annuì e fece per andarsene.

-Glorya puoi aspettare un attimo?- chiese Derek alla sorella con estrema gentilezza. Sapeva che quella era forse l’unica occasione che aveva per tentare di aggiustare il loro rapporto.

Su suggerimento –se subire un pestone neanche troppo delicato da Cassiopea poteva essere considerato un suggerimento- della bionda al suo fianco, Glorya annuì e tornò a sedersi accanto al fratello, mentre la Malfoy augurava loro una buonanotte e si dileguava.

Cadde un silenzio imbarazzato, che venne interrotto da Derek:

-Senti Glorya è da molto tempo che volevo parlarti…- iniziò a dire, risentendo nella mente tutte le parole di Rose che lo spronavano a riconquistarsi l’affetto della sorella.

-…ma non trovavo mai il modo e soprattutto il coraggio di avvicinarti-.

-Ora sono qui- replicò Glorya con il cuore in gola. Quanto le era mancata la parlata di Derek, così calma e riflessiva, la sua presenza, rasserenante e sicura…era difficile credere che per tutti quegli anni lo aveva allontanato da sé.

-Tu mi manchi- disse Derek diretto guardandola negli occhi, -mi manchi davvero tanto. Mi manca confidarmi con te davanti ad una tazza enorme di camomilla, come facevamo da bambini, mi manca proteggerti, preoccuparmi per te…mi mancano i tuoi timidi sorrisi del buon giorno, gli abbracci che ci scambiavamo quando tutto intorno a noi andava a rotoli…mi manca sapere che tu ci sei, sempre e comunque. Mi manca mia sorella, la bambina dagli occhi dolci e il cuore tenero che mi faceva i disegni, che veniva da me per farsi curare un ginocchio sbucciato…mi manca terribilmente tutto questo. So che abbiamo fatto scelte diverse, che ognuno di noi disapprova e non condivide quella dell’altro ma…- continuò Derek sempre più malinconico mentre parlava, ma Glorya non gli diede il tempo di finire la frase e gli gettò le braccia al collo.

-Sì Derek. Vorrei anch’io provare a ricostruire ciò che eravamo, nonostante il nostro passato. Tu sei mio fratello…come posso voler desiderare continuare a ignorarti?-

Derek la strinse a sé, sentendo che il suo cuore tornava finalmente completo.

Sì, non sarebbe stato facile tornare alla normalità, ricominciare a comportarsi come fratello e sorella dopo anni di silenzio, ma ci avrebbero provato. E quell’abbraccio che sapeva di lacrime ed affetto era il loro nuovo inizio.

 

 

 

 

Spazio Autrice:

Salve gente!!! Eccovi un nuovo capitolo, dopo soli cinque giorni di attesa : ) cosa ve ne pare? Ho deciso di far smettere di penare Glorya e Derek, infondo era troppo tempo che continuavano a ferirsi a vicenda con il loro comportamento e, anche se non è mai facile recuperare rapporti che per un motivo o per un altro si sono deteriorati, i nostri due Zabini ci proveranno : ) ovviamente il titolo del capitolo è riferito a loro : ) poooi…come avete visto Edward non è risultato molto contento del fatto che “l’amico” Scorpius si sia baciato la “sua” ragazza e così si sono pestati…se vi state chiedendo (e magari non lo state neanche facendo) come mai non è andato a menarlo subito dopo la festa…beh, lo scoprirete nel prossimo capitolo : ) che altro…beh basta, lascio a voi eventuali altri commenti e passo a ringraziare chi ha aggiunto la mia storia fra preferite, seguite e ricordate e soprattutto coloro che continuano a recensire, per mia immensa gioia, ovvero HarryPotterianaDoc, Malika, Rei_, BeaTheBest, Blondie, gelidovednto, Lady Lillithcullen, Maltrerio, Ellaella, Tugs e Kalahary:

 
HarryPotterianaDoc: ciao!!! Prima di tutto ti ringrazio per aver recensito, è sempre bellissimo per me trovare commenti nuovi…soprattutto se lunghi come il tuo : )
Per l’appuntamento fra Cass e Shane dovrai aspettare il prossimo capitolo, spero avrai la pazienza di seguirmi, mentre Malfoy è stato piuttosto criptico con Lily…che ovviamente non si arrenderà :P come vedi Edward ha reagito maluccio e il povero Scorps per ora pensa a leccarsi le ferite e lascia in pace Marìkaa…non per sempre, ovvio, se no che Malfoy sarebbe? : )
Spero di aver soddisfatto la tua curiosità e di essere stata veloce ad aggiornare…e naturalmente di trovare tante altre belle recensioni : ) ancora grazie, alla prossima!!

Malika: wow che recensione lunghissima e dettagliata! Grazie!!!
Come hai detto tu, non sarà così facile per Lily e Scorpius mettersi insieme…c’è ancora un luuungo anno scolastico, dove succederanno taaante cose…però intanto Lily un po’ di coraggio (pochino pochino) l’ha mostrato, anche se non ha ricevuto una grande risposta. Fra Glorya e Derek le cose vanno un po’ meglio, mentre fra Cassiopea e Shane…chissà : ) ancora grazie per la recensione, alla prossima spero!

Rei: ciao! Per prima cosa ti ringrazio per avermi messa fra gli autori preferiti ormai da un po’ di tempo, è una cosa che non smette mai di emozionarmi…perciò grazie : ) ti ringrazio anche per la recensione, mi sempre piacere distinguermi un po’ dalla massa che descrive Lily come l’hai dipinta più, la mia fan fiction è nata proprio dal desiderio di creare un personaggio un po’ più originale rispetto agli altri…spero ti sia piaciuta la parte su Derek e Glorya, non sarà facile ricostruire il rapporto ma almeno ci proveranno : ) ti ringrazio ancora per la recensione, alla prossima spero!! 

BeaTheBest: altroché scusarti, non pensarci neanche!! Mi fa sempre tantissimo piacere (che espressione sgrammaticata…) trovare le tue recensioni, che non reputo affatto banali, anzi! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto e soprattutto di non averti fatta aspettare troppo : ) grazie ancora, alla prossima!!

Gelidovednto: a chi lo dici, la maturità si avvicina e io sono sempre più nel panico e sotto stress…quindi ti capisco : ) spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, grazie mille per la recensione!! Alla prossima!!

Blondie: ahaha trovami chi non l’avrebbe stuprato Scorpius :P che dici ho fatto abbastanza in fretta? Spero di sì : ) cosa ne pensi del capitolo? Grazie mille per la recensione, alla prossima!

Lady lillithcullen: che ne pensi della risposta di Scorpius? Figurati se faceva l’onesto e le diceva subito la verità :P sono stata abbastanza veloce nell’aggiornare? Io ce la metto tutta, ma cause di forza maggiore (dannata scuola, grrr…) mi impediscono di fare come vorrei…intanto ti ringrazio per la recensione e spero che il capitolo ti sia piaciuto : ) alla prossima!

Maltrerio: ciao Dafne!! Che bella recensione mi hai lasciato, ne sono stata contentissima, grazie!!! Che ne pensi del capitolo? Ormai il tuo commento è uno di quelli che aspetto con più ansia e per questo spero ti sia piaciuto : ) un bacio, alla prossima!!

Ellaella:  eeeh per Cassiopea e Shane bisogna aspettare il prossimo capitolo, intanto però Lily e Scorpius si sono parlati e…lei non ne ha cavato un ragno dal buco :P grazie mille per la recensione, alla prossima!!

Tugs: ciao!!! Grazie mille per la recensione e colgo l’occasione per farti i complimenti per Odi et Amo, la leggo sempre con molto piacere ma non ho mai il tempo di recensire…perdonami : ( intanto spero che il capitolo ti sia piaciuto, su Liam e Glorya non perdere le speranze, c’è ancora un luuungo anno scolastico da affrontare : ) grazie ancora per la recensione, alla prossima!

Kalahary: non ti scusare, per me sono importanti anche solo due righe messe in croce di commento, perciò figurati se non apprezzo la tua recensione : ) chissà, magari anche Lily capirà cosa vuole, come Liam…tutto è da vedere (come sono sibillina :P ) grazie per la recensione, alla prossima!!!

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Capitolo 36
*** Werewolf ***


                  CAPITOLO 36

                                                                      Werewolf  

 

 

-Voglio tornare a Hogwarts…- si lamentò Cassiopea Sofia Malfoy, poggiando la testa sconsolata sulle braccia. Era la mattina seguente alla rissa e le tre Slytherin facevano fatica a stare sveglie, essendo andate a letto tardi la sera precedente.

Normalmente avrebbero saltato la prima ora –salvo poi costringere qualcuno a passare loro gli appunti- per riposarsi in modo adeguato, cosicché potessero trascorrere il resto della giornata almeno con gli occhi aperti. Invece ora erano costrette non solo a frequentare ogni lezione, ma ad alzarsi pure un’ora prima del normale!!!! Ed erano solo a fine settembre…l’unica cosa positiva era che almeno lì in California non si svegliavano con diciotto gradi sottozero e non erano costrette a sfoderare pellicce e quant’altro a fine estate.

-Ti seguo- commentò Glorya Zabini prendendo per la prima volta nella sua vita del caffè a colazione, lei che era sempre abbonata al tè.

-Riportatemi a letto- aggiunse Lily Potter versando qualche goccia di leggera pozione Risvegliante nella sua tazza.

-Ripetetemi perché non abbiamo dormito- chiese la Malfoy, che aveva deciso di chiudere gli occhi, solo un pochino…

-Perché quell’idiota di tuo fratello e Edward Nott hanno deciso di menarsi- rispose Lily, gelida nel pronunciare il nome della sua ex fiamma.

Probabilmente avrebbero continuato a lamentarsi per il resto della colazione, se la Preside Dalton non si fosse alzata in piedi con la chiara intenzione di fare un annuncio.

-Ci mancava solo lei…- soffiò Glorya a bassa voce, mentre la Preside esordiva:

-Buon giorno a tutti voi, cari studenti. Rubo pochissimo tempo alla vostra tanto sospirata colazione per comunicarvi due veloci annunci, entrambi di vostro gradimento. Il primo riguarda la festa di Halloween, che come ogni anno verrà tenuta qui in Refettorio e alla quale si può partecipare solamente se mascherati. I miei studenti lo sanno ormai bene e mi rivolgo a voi hogwartsiani nel sottolineare che il costume è obbligatorio. Il secondo annuncio riguarda invece le uscite fuori dalla scuola. Come mi è stato riferito dal Preside Linton, a Hogwarts è consuetudine concedere agli studenti dai tredici anni in su un tot di uscite ad Hogsmade, il villaggio circostante il castello…ebbene, noi invece siamo soliti frequentare San Francisco-.

Quest’ultima frase suscitò grande stupore fra gli inglesi: frequentavano una città babbana, dove non potevano usare la magia né fare acquisti magici? E se qualche Babbano avesse notato qualcosa di strano?

-Vedo che la cosa vi lascia alquanto basiti- commentò la Dalton sorridendo di fronte alle espressioni stupite degli hogwartsiani, -ma le uscite hanno lo scopo di educare i nostri studenti alla cultura babbana, insegnando loro a confondersi tra i non maghi…mi auguro che queste uscite siano educative anche per voi. Bene, vi lascio alla colazione, buona giornata-.

-Ditemi che non è vero- commentò Lily, tornando sempre più depressa al suo tè corretto, -la prima volta che usciamo da questo dannatissimo posto dobbiamo mischiarci con i Babbani?!

-Così pare- commentò Glorya, anche lei con l’umore sotto i piedi. Anche se aveva appena ritrovato suo fratello, le mancava terribilmente Liam e non aveva la più pallida idea di come fare per aggiustare le cose.

-Non voglio- dichiarò Cassiopea, facendo i capricci come una bambina piccola.

-Potremmo sempre rimanere al castello- suggerì Glorya esitante, ma un’occhiataccia da parte di Lily bastò a farle dire:

-Okay, scherzavo-.

Avevano appena finito di far colazione, quando la campanella che segnalava l’inizio delle lezioni suonò. Rendendosi conto che molto probabilmente sarebbero arrivate in ritardo, le tre Slytherin se la presero con comoda, e al diavolo la puntualità.

Per grande fortuna di Lily, l’insegnante di Pozioni –la prima lezione di quel giorno- non era ancora arrivato, e così la Potter ebbe tutto il tempo di sistemarsi all’ultimo banco, vicino all’ingresso, di pettinarsi i boccoli e di passarsi la crema sulle mani.

-Ci facciamo belle per il Professor Prescott??- l’apostrofò una voce a lei ben conosciuta. Voltandosi, Lily vide Ethan Sheldon appoggiato allo stipite della porta, che la fissava a metà fra il divertito e il malizioso. Non avevano ancora avuto modo di incontrarsi, da quando Ethan si era perso –o era volutamente scomparso?- in mezzo alla folla del party e se anche si era accorto del bacio fra lei e Scorpius e della loro conseguente fuga dalla festa non lo dava a vedere. O probabilmente non gli importava, purché anche lui avesse modo di divertirsi con Lily.

-Un uomo decisamente affascinante- scherzò Lily ironica, alludendo al vecchio e rugoso insegnante americano.

-E tu non hai lezione?- gli domandò poi, cercando di non sbraitare infastidita per il baccano che gli altri studenti stavano facendo.

-No no, prima ora buca. Ho appena deciso di fare il bravo studente andando in biblioteca per portarmi avanti con i compiti- rispose Ethan, senza staccare mai i suoi occhi da quelli di Lily.

-Lodevole- lo schernì lei, mordicchiandosi piano il labbro inferiore.

-Ma non farti ingannare…non sono sempre così bravo- le sussurrò lui, entrando in aula e fermandosi vicino al suo banco.

-Ah no? Eppure non ho ancora avuto l’occasione di scoprire il tuo lato…oscuro- lo provocò Lily; se anche aveva notato che Ethan se la stava mangiando con gli occhi, non lo diede a vedere.

-Giusta osservazione…ma possiamo sempre rimediare, se vuoi- le disse Ethan, ed era talmente vicino a lei che Lily poteva sentire il suo profumo.

-Interessante…dove e quando?- gli domandò, attenta a non mostrarsi troppo vogliosa. Aveva voglia di giocare con Ethan, non di cascare ai suoi piedi come una qualsiasi sciocca.

-Stasera. Nella mia stanza. Ti aspetto a mezzanotte- le rispose Ethan e, dopo averle rivolto uno dei suoi sorrisi da squalo predatore, uscì dall’aula, salutando strafottente il vecchio professor Prescott.

 

*****

 

Diana Calender era sostanzialmente una brava ragazza. Andava bene a scuola, si occupava di volontariato, era sempre pronta ad aiutare le amiche, come anche gli sconosciuti in difficoltà e, a differenza di molte altre ragazze, non era una sgualdrina. Proprio per questi motivi –che a Hogwarts le avrebbero valso la fama di sfigata- gli studenti del Saint Patrick l’ammiravano e l’avevano resa una delle ragazze più ambite della scuola. Ciononostante amava divertirsi, fare tardi alle feste –spesso organizzate da lei- e lasciare che ogni tanto qualche ragazzo ci provasse con lei. Aveva avuto una sola storia seria, che le aveva lasciato il cuore in frantumi, durata un anno e mezzo. Inutile dire che Ethan Sheldon non fosse proprio il ragazzo più fedele della terra.

Proprio per questo suo innato desiderio di rendersi utile, Diana raggiunse velocemente- o meglio, quasi rincorse- Edward Nott, che si allontanava alla svelta dal Refettorio, diretto chissà dove a fumarsi una canna. Da quando gli inglesi erano arrivati nel loro castello, Diana aveva avuto modo di conoscere Edward, suo vicino di banco durante le lezioni, e aveva iniziato a capire qualcosa di lui. Tipo che era innamorato perso di una certa Lily Potter, che alla festa del sabato precedente aveva baciato il suo migliore amico. Ed era stato proprio grazie a Diana se poi Edward non era immediatamente andato ad uccidere questo presunto “migliore” amico. Infatti, dopo avergli impedito di bruciarsi il fegato con quell’intruglio altamente alcolico che Edward si era preparato, Diana l’aveva trascinato in camera sua, dove, con molta pazienza, gli aveva fatto vomitare tutto quello che aveva bevuto durante la serata. Poi, per evitare qualsiasi malinteso, l’aveva messo a dormire con una potente Pozione Sonnifera e se n’era andata in camera della sua migliore amica Alexandra Marriot, la quale si stava piacevolmente intrattenendo con il suo fidanzato. Scacciato il poveraccio, Diana aveva trascorso lì la notte, per tornare nella sua stanza il mattino dopo e trovare Edward ancora in coma. Durante il pomeriggio non era stato praticamente in grado di combinare nulla, devastato com’era, e Diana si era limitata a portargli qualcosa da mangiare e assicurarsi che non tentasse il suicidio.

Che cosa avesse fatto poi Edward il giorno seguente, Diana lo ignorava, ma a giudicare da certi lividi sul volto del bel Nott, doveva aver “chiarito le cose” con il suo amico.

-Ehi, Edward!- l’apostrofò quando lo ebbe raggiunto.

-Ehi, ciao- rispose lui, ma non era tranquillo e spensierato come gli altri giorni.

-Come stai?- gli chiese Diana, mentre insieme si dirigevano verso l’aula di Trasmutazione.

-Sto- replicò Edward vago. Era grato a Diana per averlo aiutato, ma non aveva voglia di parlare di quanto era successo. Soffriva da morire ogni volta che intravedeva la chioma rubina di Lily da lontano –dato che non aveva più osato avvicinarsi a lei, dopo averla chiamata sgualdrina- e ancor di più stava male al pensiero di essersi preso a pugni con Scorpius, che da quando si erano picchiati si era fatto assegnare un’altra stanza. Derek si faceva in quattro per stare con entrambi, ma la situazione stava diventando insostenibile.

-“Sto”- lo prese in giro Diana, scostandosi la frangetta scura dalla fronte.

-Senti- disse Edward deciso, fermandosi in mezzo al corridoio e facendo così arrestare anche Diana, -tu salti mai le lezioni?-

-A meno che io non sia mezza morta in un letto no- rispose Diana, non capendo dove voleva andare a parare Edward, -perché?-

-Perché oggi io non ho nessunissima voglia di starmene in classe e perciò ti propongo di andare a farci una canna in qualche parte sperduta del castello- fece lui pratico.

Diana lo guardò dall’alto in basso con i suoi occhi grigi che, se lei voleva, sapevano mettere in soggezione. Edward sembrava essersi vestito al buio, talmente era disordinato il suo aspetto, e probabilmente non si faceva la barba da un mese. Una canna non sembrava proprio la cosa più adatta a lui, tuttavia…

-Togli la canna, mettici qualcos’altro e ci sto- cedette infine Diana, dicendosi che in fondo saltare una lezione non l’avrebbe di certo uccisa.

Edward le rivolse un debole sorriso e, presala sotto braccio, la guidò lungo un corridoio secondario, scoperto chissà come il giorno prima.

 

*****

 

-Ehi, Mackenzie, che hai scritto qui? Non si capisce nulla!!!-

Shane Burke stava cercando di decifrare la scrittura del suo ormai fisso compagno di banco Liam Mackenzie, che nonostante non sembrasse molto presente a sé stesso quella mattina, prendeva appunti con impeccabile precisione. Era infatti molto pallido e sembrava mortalmente stanco, come se si fosse appena rimesso da una brutta malattia.

Shane Burke dal canto suo non aveva voglia di prendere appunti, dopo aver trascorso la prima ora buca a cazzeggiare allegramente, ma si stava sforzando giusto per non rompere il patto che aveva fatto con sé stesso alla prima occasione. E poi Cassiopea aveva finalmente accettato di uscire con lui! Cosa poteva volere di più dalla vita?

-Ho scritto trasformazione che nella maggior parte dei casi è irreversibile – gli rispose Liam senza alzare gli occhi su di lui. Shane non sapeva perché- dato che l’amicizia fra lui e il Corvonero era piuttosto recente- ma gli sembrava che ci fosse qualcosa che non andava.

-Tutto bene?- gli domandò infatti, finendo di ricopiare con la sua scrittura a zampa di gallina quanto Liam gli aveva dettato.

-Certo, perché?- mentì Liam, che sapeva fingere molto bene. Infondo, aveva solo mollato la ragazza che amava qualche giorno prima, mica era la fine del mondo. Non era la fine del mondo non poter più guardarla negli occhi, stringere la sua mano fra le sue, chiacchierare con lei anche di stupidaggini…cosa c’era da star male?

-Mah, sembri appena uscito dal coma- commentò Shane a bassa voce, per non farsi cazziare.

-Gentile come sempre- ribatté Liam, con un sorriso spento.

-Tu invece sembri felice come una Pasqua- osservò poi il Corvonero, dopo qualche minuto di silenzio durante i quali aveva tentato di seguire la prof.

-Certo che lo sono!!! Cassiopea mi ha concesso l’onore di uscire con me!- esultò stupidamente Shane, felice come un bambino che fosse riuscito a vedere Babbo Natale.

-Come sono contento…me ne parli talmente spesso che ormai la conosco come le mie tasche!- commentò Liam ironico, ed aveva ragione: Shane aveva la pessima abitudine di importunare chiunque gli capitasse a tiro tessendo le lodi di Cassiopea Sofia Malfoy.

-Scommetto che tu invece sei così morto per una ragazza- osservò Shane facendosi serio.

Liam fu colpito dalla sottile capacità d’osservazione del Grifondoro, che solitamente tendeva solo a preoccuparsi di sé stesso.

-Più o meno- rispose Liam, tenendosi sul vago, cancellando una frase errata.

-Avanti, spara! Cosa c’è che non va?- lo esortò Shane. Si stava affezionando al suo vicino di banco, sebbene Liam fosse un tipo riservato, e non gli piaceva vederlo così abbattuto.

Liam dal canto suo non sapeva cosa rispondere. Non poteva certo confessare a Shane di essere un fottuto lupo mannaro e che aveva lasciato Glorya per timore di farle solo del male, ma dall’altro lato sentiva il bisogno di confidarsi con qualcuno che non fosse il Preside Linton. Così decise di dire una mezza verità:

-Diciamo che…mi sono visto costretto a lasciarla, e ora soffro da morire-.

-Perché costretto?- indagò Shane, curioso.

-Beh…ho paura di farla soffrire- ammise Liam.

-E come fai a saperlo, se non ci provi neanche?- chiese molto schiettamente il Grifondoro. Non bisogna sempre provare, per credere?

-Ho buoni motivi per ritenere di aver ragione- affermò il Ravenclaw con una certa sicurezza. Zanne e artigli non erano un valido motivo?

-Se lo dici tu…io comunque penso che bisogna afferrare la felicità appena ne abbiamo la possibilità. Non sai mai quando potrà ricapitare l’occasione di essere felice- concluse Shane e anche se non sapeva quale fosse il problema di Liam, le sue parole colpirono profondamente il Corvonero.

 

*****

 

-Ehi tu, dove stai andando, così vestita?-

Cassiopea Sofia Malfoy stava osservando piuttosto interessata la sua migliore amica Lily Potter, intenta a infilarsi un paio di jeans misura barbie.

-Sto andando da Ethan- rispose Lily tranquillamente, fissando indecisa un corpetto verdemare e una maglietta grigio chiaro che lasciava completamente scoperta la schiena.

-Da Ethan?! Ethan Sheldon? Ti sta ancora dietro, dopo il…bacio- chiese Glorya, piuttosto stupita, sollevando gli occhi dalla rivista che stava leggendo. Era dannatamente difficile tenere la mente occupata…ed il peggio era andare a letto, per questo era ancora sveglia nonostante fosse quasi mezzanotte.

-A quanto pare, o non se n’è accorto, o non gli interessa- rispose Lily, optando infine per il corpetto. Sopra vi avrebbe abbinato la favolosa giacca Armani che aveva acquistato prima di partire…

-E…mio fratello?- domandò esitante Cassiopea, rovistando nella valigia alla ricerca di chissà cosa.

-Tuo fratello cosa?- ribatté Lily irrigidendosi. Non gli era piaciuto per niente –ancor meno del solito- il comportamento di Scorpius. Se lui non intendeva dirle cosa avevano fatto quella fatidica notte, lei avrebbe tentato di tutto per estorcergli la verità. Non poteva tenersi quel dubbio in eterno!

-Beh…insomma…cosa pensi di fare?- insistette Cassiopea.

-In attesa di trovare il modo migliore per farmi dire ciò che voglio, assolutamente nulla. Non ho intenzione di rivolgergli parola- affermò Lily decisa, afferrando gli stivali Jimmy Choo neri che tanto adorava. Ed era assolutamente convinta delle sue parole: per quanto le costasse ammetterlo, era attratta da Scorpius, non poteva negarlo. Ma ciò non significava che sarebbe finita nel suo letto (per la seconda volta?) come le sue puttanelle di Hogwarts, né che l’avrebbe pregato per ottenere ciò che desiderava. Lei era Lilian Luna Potter e perciò andava corteggiata, conquistata, bramata a lungo, prima di cedere. Se avesse ceduto. E non era assolutamente detto. Perciò, in attesa di elaborare il piano perfetto, avrebbe gelidamente ignorato il rampollo di casa Malfoy.

-Ci avrei scommesso- commentò Glorya con un sorrisetto.

-Bene, io vado…ci vediamo domani, probabilmente- le salutò Lily, dopo essersi specchiata. Dopo aver ricevuto vaghi cenni di saluto, si chiuse la porta alle spalle, un brivido lungo la schiena. Non aveva la minima idea di cosa sarebbe accaduto con Ethan e proprio pensando a lui, imboccò il corridoio di sinistra con un leggero sorriso sul volto.

-Dove stai andando?-

Lily si bloccò, colta di sorpresa. A quanto sembrava il suo proposito di non rivolgere parola a Scorpius Malfoy stava per andare a farsi benedire.

-Non vedo perché dovrebbe interessarti- rispose lei, voltandosi.

Scorpius se ne stava appoggiato al muro, braccia incrociate sul petto, camicia appena sbottonata sul davanti ed espressione gelida in volto.

Lily lo osservò con attenzione e per un attimo ebbe la tentazione di chiedergli ancora se avessero fatto sesso o meno, ma sapendo che non sarebbe servito a nulla, decise di dargli le spalle nuovamente, per tornare ad ignorarlo.

-C’è un solo modo per sapere se abbiamo fatto sesso o meno-.

La voce di Scorpius e soprattutto quanto aveva detto, ebbero il potere di bloccare ancora Lily, che sinceramente stupita gli si avvicinò e chiese:

-E sarebbe??-

Scorpius la fissò dritto negli occhi, senza abbassare lo sguardo sul suo abbigliamento, sul suo corpo, come se a lui interessasse solo la sua anima, e poi rispose:

-Venire a letto con me-.

 

 

Spazio Autrice:

 

Okay. Potete insultarmi se volete. Potete minacciarmi per e-mail, picchiarmi virtualmente…potete fare qualsiasi cosa e io non mi lamenterò, perché me lo sono meritato. È quasi un mese che non aggiorno, lo so, ma a mia discolpa posso dire che ho avuto la maturità e che poi mi ci è voluto un po’ per riprendermi fisicamente/psicologicamente da tale trauma. Cooomunque, per chi fosse ancora interessato alla mia storia e non l’avesse ancora rimossa dalla propria mente, maledicendo l’autrice (e ne avreste tutto il diritti) ecco il nuovo capitolo…non dico nulla, lascio a voi ogni commento/critica/fai schifo ritirati e oso sperare in qualche piccola piccola recensione…no, meglio di no, vero? : (

In ogni caso, ringrazio chi ha recensito l’ultimo capitolo, ovvero: Tugs, Aislin, Karen94, Lady LillithCullen, Malika, Blondie, Lily Malfoy, mattamaty, rei_, BeaTheBest, Honey, le5, jaily, MarauderPad e maltrerio

 Tugs: ciao!!! Grazie mille per la recensione, ma per Shane dovrai attendere ancora un po’…mi segui, vero, anche se sono una pessima autrice? :) grazie mille e alla prossima, spero!!!

 Aislin: ciao!!! Scusa se rispondo solo ora, tra l’altro ho letto che sei stata in ospedale…spero tu ora stia bene e non sia nulla di grave : ) come al solito non posso fare a meno di ringraziarti dal profondo del cuore per la recensione, è una delle poche cose che mi sprona ad andare avanti a scrivere anche quando l’ispirazione vien meno e la voglia di lasciar perdere tutto è fortissima. Proprio per questo motivo spero che tu continui a seguirmi, nonostante tutta l’attesa e il capitolo che non reputo uno dei migliori. Grazie ancora, alla prossima!!!

Karen94: ciao Barbara!! Se non sbaglio è la prima volta che recensisci e ne sono contentissima!!! Sono anche molto contenta che la storia ti sia piaciuta…ma no, Liam non è un animagus : ) grazie ancora, alla prossima spero!!!

Lady LillithCullen: grazie mille per la recensione e scusa per il ritardo : ( alla prossima spero!!

Malika: ciao!!! Grazie mille alla recensione!!! Per rispondere alla tua domanda sì, Lily e soprattutto Scorpius scopriranno di Derek e Rose e la loro reazione non si farà attendere :p grazie ancora, alla prossima spero!!

Blondie: purtroppo non ho postato tanto in fretta, ma spero che mi perdonerai e mi lascerai una piccola recensione : ) intanto grazie mille e alla prossima!!!

Lily Malfoy: prima di tutto non sei stupida, la tua recensione mi ha fatto molto ridere : ) per molte delle cose che volevi sapere dovrai aspettare ancora un po’, purtroppo i nostri personaggi sono un po’ lenti di comprendonio : ) intanto grazie per la recensione, alla prossima spero!!

Mattamaty: ciao!!! La tua recensione mi ha fatto un sacco piacere, anche perché se non erro è la prima che mi lasci!!! Perciò sono contentissima e ti ringrazio : ) alla prossima spero!!

Rei_ : ciao!!! Ti ringrazio tantissimo per la recensione, ma per il confronto Lily/Edward dovrai attendere ancora un pochino….ma comunque non mancherà : ) alla prossima spero!!

BeaTheBest: rispondo alla recensione doppia : ) Sabri: in effetti Blaise è un perfetto deficiente, ma purtroppo non tutti i padri sanno essere padri…mistero Liam svelato, ora chissà come andrà fra lui e Glorya : ) grazie per la recensione, alla prossima spero!!

Bea: grazie mille per la recensione, lo sai che mi fa sempre tantissimo piacere riceverle?? Spero che me ne lascerai un’altra, anche se ci ho messo un bel po’ ad aggiornare : ) un bacio!!

Honey: wow, che bella recensione!!! E anche lunghissima, proprio come le amo io :P devo dire che mi hai fatta morire dal ridere con le tue congetture, che tra parentesi non sono neanche tutte sbagliate…ma naturalmente non ti dirò quale hai azzeccato :P grazie mille per la recensione, spero me ne lascerai altre così lunghe e divertenti : ) alla prossima!!

Le5: penso che sia tu a voler uccidere me ora, dato che finalmente posto dopo tempo immemore :( naturalmente a me fa piacere ricevere recensioni, ma ciò che conta di più è sapere che la mia storia continua a piacere e che mi hai seguita anche se non hai lasciato nessun commento : ) ti ringrazio tantissimo per la recensione, alla prossima spero!!

Jaily: ciao!!! Grazie mille per la recensione, sono davvero stracontentissima che la storia ti piaccia e spero che continuerai a seguirmi anche se ci ho messo un po’ ad aggiornare : ) un bacio, alla prossima spero!!!

MarauderPad: ti devo ringraziare invece!!! Mi lasci sempre recensioni lunghissime, e per di più che mi fanno morire dal ridere :P grazie grazie grazie!!!

Maltrerio: se vuoi puoi picchiarmi, dato che questa volta non ho postato presto : ( me che ti chiede perdono in ginocchio e abbracciandoti i piedi osa sperare che recensirai ancora : ( intanto grazie per la recensione, sono sempre più contenta quando ne trovo una tua!! : ) alla prossima spero!!! Un bacio!!!

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Capitolo 37
*** Surprise! ***


                CAPITOLO 37

                                                                 Surprise!

 

 

Venire a letto con me.

Venire a letto con me…

Venire a letto con me!!!

Lilian Luna Potter non riusciva ancora a credere a quello che Scorpius Hyperion Malfoy aveva appena detto. Se ne stava impalata in mezzo al corridoio -ora deserto dopo che Scorpius se n’era andato così come era venuto, senza darle modo di rispondere alla provocazione- incapace di muoversi né di pensare coerentemente.

Infine, fece dietro front e tornò in camera, dove Glorya e Cassiopea stavano discutendo di quale fosse l’incantesimo migliore per lisciare i capelli.

-Ma dico è completamente impazzito?! IO andare a letto con LUI!?!?! Ma che diavolo gli passa per la testa! E poi per chi crede di avermi preso, per le puttane dei quartieri a luci rosse?!?! Già che c’era poteva pure allungarmi una banconota! Se vuole che IO! Vada a letto con LUI…anzi no, se lo può scordare! Non accadrà mai!- sbraitò Lily entrando a passo di marcia nella stanza.

Glorya e Cassiopea la fissavano con tanto d’occhi. Era pazza?

-Lily tesoro…forse è meglio che ti siedi- azzardò Cassiopea esitante, temendo che Lily riprendesse ad urlare come una matta.

-Sedermi un cavolo! Hai idea di cosa significhi?-

-Lily se non ci spieghi non potremmo mai avere id…- iniziò a dire Glorya tentennante, ma la furia Lily Potter la interruppe:

-Semplicemente, quel decerebrato, troglodita, porco, maiale, imbecille senza cervello, riccio in calore d’un Malfoy ha osato e sottolineo ha osato chiedermi di andare a letto con lui! Così, su due piedi, neanche stessimo parlando del tempo!- gridò incazzata come non mai.

Cassiopea e Glorya ebbero la tentazione di correre a nascondersi. In cinque anni non avevano mai visto Lily così arrabbiata. Anzi, a pensarci meglio, non l’avevano mai vista arrabbiata.

-D’accordo. Ricapitoliamo: hai incontrato mio fratello da qualche parte e ti ha chiesto di andare a letto con lui?- chiese Cassiopea, giusto per tirare le fila di quel monologo leggermente scurrile.

-Esatto!-

-E tu cos’hai fatto?- domandò Glorya un pelo più sicura, ora che Lily sembrava aver ripreso il controllo di sé stessa.

-Niente, non ho potuto fare niente perché mi ha mollata in mezzo al corridoio!- rispose la Potter con il respiro affannoso.

Cassiopea si scambiò uno sguardo con Glorya. Non era precisamente il momento adatto per dire a Lily che il giorno dopo –ovvero giorno dell’uscita a San Francisco- sarebbe andata ad un appuntamento con Shane Burke. Molto probabilmente Lily le sarebbe balzata addosso e le avrebbe staccato la testa a morsi. O magari avrebbe estratto la bacchetta.

-Ehm…quindi…con Ethan?- suggerì la Malfoy, gettando un’occhiata all’orologio da polso che segnava ormai mezzanotte e mezza.

-Chissenefrega!- sbottò Lily buttandosi sul letto.

Okay. Doveva calmarsi. Perdere il controllo in quel modo non era da lei e sinceramente la cosa la spaventava un po’. Doveva fare qualche lungo respiro e poi mettersi a ragionare con lucidità…aaaaah, al diavolo, sarebbe andata da Malfoy e l’avrebbe strozzato con le sue stesse mani!

No, no, Lily, non fare così, le disse una vocina interiore, se lo uccidi, poi come fai a vendicarti?

Essendo d’accordo con sé stessa, Lily si alzò di scatto dal letto e, raccattato il beauty-case dal fondo della valigia, andò in bagno con l’intento di farsi una bella e soprattutto calmante doccia calda.

Una volta sotto il getto d’acqua bollente, Lily iniziò effettivamente a rilassarsi. I nervi le si distesero e, una volta giunta ad applicare il balsamo alla vaniglia ai capelli, era tornata sé stessa. Il giorno dopo sarebbe uscita con Glorya e Cassiopea a cercare un costume per Halloween,  si sarebbe scusata con Ethan per non essersi presentata –adducendo come scusa un immaginario mal di testa- e avrebbe fatto finta che Scorpius Hyperion Malfoy non fosse mai esistito e non avesse mai pronunciato quelle tre dannatissime parole. Lo odiava con tutta sé stessa per il modo in cui l’aveva trattata e a quel punto non le importava neanche più di sapere se fosse ancora vergine o meno. Ciò che contava era comportarsi come tale e vivere la sua prima volta con una persona quantomeno importante per lei. E non sarebbe mai stata con Scorpius Hyperion Malfoy.

 

 

                                                                       *****

 

Marìkaa Stewart non avrebbe mai creduto di avere il coraggio di fare ciò che stava per fare.

Con passo che voleva essere deciso, si avvicinò al tavolo dove Scorpius Malfoy stava facendo colazione in compagnia di Derek Zabini. Trovò strano che con lui non ci fosse anche quel ragazzo dai capelli ramati, ma la cosa stranamente la tranquillizzò: Rose si era confidata con lei a riguardo di Zabini e gliel’aveva descritto come un bravo ragazzo. Magari non sarebbe scoppiato a ridere quando lei…

-Ciao, Scorpius- esordì Marìkaa sentendo come al solito il cuore batterle a mille; rivolse anche un timido sorriso di saluto a Derek che la ricambiò un po’ perplesso.

-Ciao- rispose Scorpius sorpreso. Non aveva più pensato –né tantomeno considerato- Marìkaa da quando alla festa aveva baciato Lily. Da quel momento era stranamente esistita solo la Potter nella sua testa ed il proposito di usare Marìkaa come arma era stato accantonato in un angolo della sua mente.

-Posso?- chiese la Corvonero indicando la sedia vuota accanto a Malfoy. Quest’ultimo annuì decisamente perplesso, mentre con la coda dell’occhio osservava Lily entrare in Refettorio da sola e dirigersi verso un tavolo vuoto.

-Beh io vi lascio…- disse Derek, intuendo con molto tatto che Marìkaa voleva parlare a quattr’occhi con Scorpius. E poi doveva ancora chiedere a Rose se voleva andare con lui a San Francisco…

Rimasti soli, Marìkaa prese il coraggio a quattro mani e iniziò a dire:

-Tu mi piaci…-.

Mentre Scorpius ascoltava sempre più esterrefatto la sdolcinata e vomitevole dichiarazione d’amore della Stewart, con tanto d’occhi spalancanti, dall’altra parte della sala Lily Potter venne raggiunta dall’ultima –o sarebbe meglio dire, penultima- persona con cui avrebbe mai voluto parlare. Edward Nott si era appena seduto accanto a lei senza neanche chiederle il permesso.

-Ciao- disse insicuro, ma naturalmente non ottenne risposta. Lily continuò a spalmare con molta attenzione la sua marmellata preferita su una fetta di pane tostato.

-So che non vuoi parlare con me, né probabilmente vedermi- proseguì Edward, che si era aspettato quella gelida accoglienza: Lily ora era passata a girare il tè masticando lentamente, come se accanto a lei non ci fosse nessuno.

-…ma vorrei scusarmi per il modo con cui mi sono rivolto a te. Non avrei mai dovuto chiamarti…beh, penso che tu sappia come ti ho chiamata. Ma ero terribilmente arrabbiato e deluso che ho parlato spinto dalla rabbia. Lo sai che non penso quello che ti ho detto. E come potrei? Tu sei Lily, la stessa ragazza di cui mi sono innamorato al primo anno- continuò fissando il suo profilo regale. Mentre parlava, Lily aveva quasi finito di fare colazione, bevendo con lentezza la sua tazza di tè. Mandato giù l’ultimo sorso, si asciugò con eleganza le labbra con il tovagliolo e, ignorando completamente Edward, si alzò.

-Lily! Almeno rispondimi!- la chiamò lui con un che di disperato nella voce; da lontano Diana Calender lo osservava, ascoltando distrattamente suo fratello che le parlava di una certa biondina che avrebbe voluto invitare ad uscire con lui.

-Edward- disse infine Lily Potter, con un tono così glaciale che quasi Edward sobbalzò, -sei gentilmente pregato di non rivolgermi mai più parola e di sparire all’istante dalla mia vita-.

Detto questo si allontanò da lui, senza un minimo di rimpianto per quanto aveva appena detto.

Zigzagando fra i tavoli cercando di raggiungere l’uscita, si ritrovò a passare a neanche mezzo metro di distanza dal tavolo di Scorpius Malfoy che…stava baciando Marìkaa Stewart.

Fu presa da una rabbia inspiegabile, una gelida furia che le gelò lo stomaco, un’ira talmente potente che credette di esplodere.

Senza pensare neanche a cosa stava facendo –e dieci minuti più tardi se ne sarebbe pentita amaramente- si avvicinò a passo di marcia al tavolo di Malfoy e, con voce tagliente, disse:

-Tanto per la cronaca Malfoy, io a letto con te non ci verrò mai-.

Le sue parole ebbero il potere di far staccare l’odiosa americana dal biondo, che si voltò verso di lei per incenerirla con lo sguardo. Prima che Scorpius ebbe il tempo di ribattere, Lily si rivolse a Marìkaa e, sorridendole zuccherosa, aggiunse:

-Bel maglione, Stewart, preso in saldo?-

E senza dar modo ai due di fare alcunché, voltò loro le spalle con un sorriso soddisfatto in viso. E il cuore congelato.

 

 

                                                                              *****

 

Cassiopea Sofia Malfoy era consapevole del fatto che presto l’ira di Lily Potter si sarebbe riversata sul di lei. E molto probabilmente anche quella di suo fratello. Forse proprio per questo motivo non aveva detto niente a nessuno dei due e, quando Lily –di umore di nuovo pessimo apparentemente senza motivo- le aveva chiesto come mai non andava con loro a San Francisco, si era inventata di stare poco bene. Pregava con tutta sé stessa di non incontrarla mentre era in giro con Shane.

Stava appunto appellandosi a Merlino mentre raggiungeva il punto d’incontro con Shane, che sarebbe arrivato a minuti; mancava pochissimo alle due del pomeriggio.

Si appoggiò alla parete e nervosamente iniziò a ticchettare con il piede per terra. Per l’appuntamento aveva adottato dei semplici jeans chiari, ai quali aveva abbinato una pesante ma elegante camicia di flanella lilla al di sotto di un maglioncino smanicato di una tonalità più scura ed un paio di stivali di pelle; aveva lasciato i boccoli liberi e non si era minimamente truccata.

-Ciao-.

Il saluto di Shane la fece quasi sobbalzare. Il Grifondoro sembrava invece averci messo molta cura nel prepararsi. I suoi jeans scuri erano perfettamente stirati, come anche il pullover nero al di sotto del quale si intravedeva una candida camicia e le scarpe da ginnastica bianche non avevano una macchia; i suoi capelli inoltre sembravano meno sconvolti del solito e si era degnato di farsi la barba.

-Ciao- rispose Cassiopea arrossendo suo malgrado. Andiamo, è Shane! si disse mentalmente mentre lo seguiva verso l’uscita.

-Allora, come stai?- chiese Shane con disinvoltura, come se lui e Cassiopea fossero ottimi amici di vecchia data.

-Ehm…bene direi. Tu?- rispose Cassiopea, impacciata come non lo era mai stata.

-Anch’io, grazie- replicò Shane, più imbarazzato che mai. Possibile che ora che aveva finalmente ottenuto l’appuntamento che desiderava da sette anni non sapesse come comportarsi!?

-Tu…sai dove stiamo andando, vero?- domandò Cassiopea esitante, dopo che ebbero disceso la collina sulla quale sorgeva il grattacielo-castello.

-Certo! Sono stato qui in vacanza quest’estate, a trovare dei parenti- ribatté Shane con sicurezza. D’un tratto Cassiopea si accorse che non sapeva nulla di lui. Insomma, aveva passato anni ad odiarlo, ma infondo, lo conosceva?

-Tu…hai un fratello? Una sorella?- domandò improvvisamente la Malfoy, mentre Shane la guidava attraverso vie fatte di vetrine scintillanti e ristoranti alla moda.

-Oh…ecco, sì…ho una sorella gemella, Kimberly, che studia in Grecia, e un fratello molto più grande, Aaron, che tra poco compirà venticinque anni…e tu? A parte, insomma…Scorpius, intendo- rispose Shane, piuttosto colto di sorpresa dalla domanda della bionda.

-No, no, ne basta già uno di fratello così!- esclamò Cassiopea e si accorse con imbarazzo di essere stata naturale, non costruita.

-E come mai Kimberly studia in Grecia?- chiese ancora, insaziabilmente curiosa, mentre osservava con interesse un’enorme borsa rossa esposta in una vetrina.

-Beh, lei vive con mia madre…ed io e Aaron no- ammise Shane senza un filo di imbarazzo.

I suoi genitori si erano separati praticamente subito dopo la nascita sua e di Kimberly e, non appena ne aveva avuto l’opportunità, sua sorella era corsa a cercare la madre, trasferitasi dall’altra parte del mondo. Per quanto lo riguardava, non sentiva la mancanza di una figura femminile e, se Kimberly invece desiderava avere una madre accanto, non poteva certo biasimarla. Voleva un mondo di bene alla sua gemella, era parte di lui, e niente avrebbe potuto cambiare questo fatto.

-Capisco. E non vi vedete mai?-

-Ogni tanto torna in Inghilterra, durante le vacanze scolastiche. È sempre bello riaverla a casa- le raccontò Shane, sfiorandole casualmente la mano mentre camminavano. Cassiopea non diede segno di essersene accorta e non ancora sazia di risposte, chiese ancora, schietta, come se la possibilità che a Shane non andasse di parlarne non la sfiorava neanche:

-Perché i tuoi genitori non stanno insieme?-

-In realtà, non lo so- confessò Shane e questa volta un lieve rossore gli tinse le guance. Essendosene accorta, Cassiopea cambiò argomento, con una delicatezza che non le era propria:

-Mi sta venendo fame…conosci un posto dove poter mangiare qualcosa di decente?-

Shane le rivolse un breve sorriso di gratitudine, per poi tornare ad assumere la sua solita aria da Grifondoro spaccone:

-Ma certo, mademoiselle! Rimarrà incantata!-

La condusse verso una sfarzosa pasticceria Babbana, con un grazioso dehor dove i due studenti si accomodarono, in attesa che un cameriere venisse a prendere le loro ordinazioni.

Cassiopea, malgrado tutto, si stava divertendo. Era piuttosto affascinata dal mondo Babbano –anche se non lo avrebbe mai ammesso neanche sotto tortura- ed il modo principesco in cui Shane la trattava, neanche fosse una regina, stavano rendendo l’appuntamento più piacevole di quanto si aspettasse. Forse non sarebbe poi stato così male se Shane l’avesse invitata altre volte…

-…e sono caduto in una buca…e mi è toccato stare a casa un mese con la gamba ingessata- concluse Shane, facendo ridere la Malfoy. Dio, era così bella.  

-Scusa ma…che vuol dire…ingessata!?- chiese la ragazza una volta ripresasi.

Erano passate due ore da quando si erano seduti, ed avevano consumato due cioccolate calde a testa. Shane ancora non si spiegava come fosse possibile mangiare così tanto e rimanere così esili, ma probabilmente non sarebbe stata una buona idea chiederlo a Cassiopea.

-Vuol dire che…insomma, ti mettono una specie di cosa dura intorno alla gamba per tenerla ferma, cosicché…- iniziò a spiegare il Grifondoro, ma una voce fastidiosamente acuta lo interruppe:

-Shane!!! Tesoro mio!!! Cosa ci fai qui??-

Voltandosi, si trovarono davanti ad una splendida bellezza americana, dai fluenti capelli mogano e incantevoli occhi azzurro cielo.

-Paige!!! Che sorpresa!!!- esclamò Shane al settimo cielo e si alzò per stringere la ragazza in un abbraccio mozzafiato. Cassiopea seguiva la scena con occhi di ghiaccio.

-Sono io ad essere sorpresa!!! Allora, cosa ci fai da queste parti?- ribatté la ragazza e, senza neanche chiedere il permesso, si sedette al loro tavolo. Shane, accortosi dell’espressione di Cassiopea, disse alla ragazza:

-Paige, ti presento Cassiopea Sofia Malfoy…Cassiopea, lei è Paige Hunter…ti spiace se si unisce a noi?-

Cassiopea guardò con sufficienza la mano abbronzata che la ragazza le tendeva e, alzatasi con molta grazia, disse:

-Non credo di gradire la vostra compagnia- e prima che potesse mettersi ad urlare come una pazza isterica, si allontanò con passi veloci ed eleganti.

Era talmente arrabbiata che non badava neanche a dove stava andando. Ma insomma, non ci si comportava così ad un appuntamento! Non si invitava una amica- o forse qualcosa di più? le suggerì una vocina malefica dentro di lei- ad unirsi al proprio tavolo, se si vuole almeno avere la possibilità di un bacio!!! pensò Cassiopea incazzata e, persa nei propri pensieri, com’era prevedibile, andò a sbattere contro qualcuno.

-Ehi, fai più attenzione!- ringhiò all’indirizzo dello sconosciuto, ma la sua espressione cambiò visibilmente quando riconobbe Sebastian Calender.

-Ciao Cassiopea- la salutò lui cordiale, come se lei non lo avesse appena travolto.

Era davvero bello, nei jeans casual e nella felpa bianca più grande di lui, e Cassiopea non poté fare a meno di guardarlo con interesse.

-Ciao Sebastian! Scusami per prima…- aggiunse, un filo imbarazzata.

-Oh, non fa niente…ma sei da sola?- le domandò lui, notando che con lei non c’era nessuno.

-Sì- rispose lei, cercando di non pensare a Shane e al loro appuntamento finito male.

-Beh, se vuoi possiamo fare un pezzo di strada insieme…dove stavi andando?- propose lui con gentilezza.

-Io…non lo so. Non conosco bene la città e credo di essermi persa- ammise Cassiopea con il volto sempre più rosso. Com’è carina, pensò Sebastian mentre replicava:

-Allora anche questa volta capito a pennello!!! Vieni, conosco un posto tranquillo dove sedersi e bere qualcosa, se ti va-.

Lei lo fissò indecisa. Da un lato voleva tornare al castello per prendere a calci qualsiasi cosa le fosse capitata davanti, dall’altro non voleva restare sola.

-D’accordo- disse infine, e accettò il braccio che lui le tendeva, come un vero cavaliere.

 

                                                                             ***** 

 

-Glorya, è tutto a posto?- domandò Lily Potter piuttosto preoccupata.

Lei e Glorya erano uscite a far compere a San Francisco come la maggior parte degli studenti e, grazie ad una cartina che la Zabini si era procurata chissà come, erano riuscite a non perdersi. Ora sedevano in un grazioso locale a sorseggiare un comune tè, non essendosi arrischiate ad ordinare qualcosa di Babbano (=sconosciuto e potenzialmente pericoloso)ma

Glorya sembrava più pallida del solito e continuava a tossire.

-Penso di sì- rispose la bella Zabini, ma fu scossa da un nuovo attacco di tosse.

-Non sembra proprio…vieni qui, voglio vedere se hai la febbre- osservò Lily e posò una mano sulla fronte dell’amica, che la guardava perplessa. Scottava.

-Glorya! Ma tu scotti!- esclamò Lily ora decisamente in ansia.

-Ma no, è tutto a posto!- protestò flebilmente la Slytherin, cercando di bere altro tè caldo che avrebbe potuto aiutarla.

-Non è niente a posto! Dai, torniamo al castello- disse Lily imperiosa e, gettati un po’ di soldi Babbani sul tavolino, si alzò e aiutò la sua amica.

Stavano camminando lentamente, con Glorya moribonda e Lily che tentava di capirci qualcosa nella cartina, quando una voce familiare le chiamò:

-Ragazze! Dove andate di bello?-

Era Thomas Nott, accompagnato da Maximilian Roche, Nathaniel Mayer e…Ethan Sheldon; avevano qualche sacchetto, segno del loro pomeriggio di shopping maschile.

-Stiamo tornando al castello, Glorya si sente poco bene- spiegò Lily, per una volta non acida con Thomas.

-Lo vedo…cosa ti senti, Glorya?- domandò Thomas con gentilezza alla sua vecchia amica d’infanzia.

-Ho la testa che mi gira e una tosse piuttosto fastidiosa- replicò Glorya che faceva fatica a parlare. Lily si sentiva gli occhi di Ethan addosso, ma non aveva il coraggio di guardarlo.

Intanto Thomas si era avvicinato a Glorya per scrutarla da vicino e, notando che le due ragazze sembravano piuttosto in difficoltà per via dei molti pacchetti, propose:

-Se volete possiamo accompagnarvi noi al castello…sembrate piuttosto cariche di sacchetti-

Gli amici di Thomas si dissero d’accordo, dal momento che avevano fatto tutti gli acquisti necessari, e si occuparono di dividersi i vari pacchi delle due ragazze.

Con molta delicatezza – o forse aveva messo gli occhi su di lei?- Nathaniel si offrì di portare Glorya a spalle, ma la ragazza protestò e gli concesse al massimo di sostenerla per la vita.

Così equipaggiati, si rimisero in marcia verso il castello e casualmente Lily si affiancò a Ethan.

-Ethan…- lo chiamò piano lei.

-Sì?- rispose il ragazzo piuttosto freddo. E ne aveva tutte le ragioni!

-Mi dispiace per l’altra sera- disse Lily con schiettezza, senza aggiungere nessuna scusa. Sentiva che Ethan se ne sarebbe accorto.

Lui la fissò negli occhi per un lungo momento, come per valutare se fosse sincera o meno ed infine disse:

-Non importa. Abbiamo tempo, no?- aggiunse poi con una certa malizia.

Lily gli concesse un sorriso e replicò:

-Naturalmente…-

Chiacchierando del più e del meno –Ethan si era intanto impossessato della vita di Lily, che stringeva possessivamente- il gruppetto era quasi arrivato al castello, ma senza che se ne fossero accorti, i due avevano distanziato gli altri.

-Non vedo più Glorya- osservò Lily cercando l’amica in mezzo alla folla.

-Stai tranquilla, saranno più avanti…e poi sono sicuro che Nath la porterà al castello sana e salva- la rassicurò Ethan, sfiorandole una guancia con le dita calde.

-Lo spero, altrimenti subirà le mie ire!- minacciò Lily seriamente.

Ethan la trattenne per il polso, facendola fermare di fronte a lui.

-Le vuoi molto bene- affermò, fissandola negli occhi.

-È la mia migliore amica, insieme a Cassiopea. Ed io proteggo sempre le persone a cui voglio bene- rispose Lily, decisa.

Lui sorrise.

-E chi protegge te?- le chiese malizioso.

Anche Lily sorrise, per nulla intimorita.

-So difendermi da sola- replicò fieramente.

-Quanto coraggio…- la schernì lui, mentre abbassava lentamente il volto verso quello di Lily. Lei sentì il cuore batterle velocemente e chiuse gli occhi, in attesa di un bacio che non arrivò.

-Forse non ci siamo capiti- disse una voce minacciosa e sorprendentemente tagliente.

 Scorpius Hyperion Malfoy li fissava con occhi gelidi a pochi passi da loro, o meglio, fissava Ethan. Non aveva degnato Lily di uno sguardo.

-Non so a cosa ti riferisci- gli rispose Ethan altrettanto freddo, voltandosi a fronteggiarlo.

-Allontanati immediatamente da lei- gli ordinò Malfoy, con un’espressione talmente torva che ricordava gli angeli vendicatori dei libri.

-Altrimenti?- lo provocò Ethan senza allontanarsi di un millimetro da Lily, che osservava la scena impassibile.

-Non vorrei scoprirlo, se fossi in te- replicò Scorpius, riducendo al minimo la distanza fra lui e il suo rivale.

-Piantatela- intervenne Lily a sorpresa, se possibile ancora più gelidamente di Scorpius.

I due la guardarono piuttosto sorpresi, come se si fossero dimenticati di lei.

-Non ho alcuna intenzione di assistere ad un’altra rissa, né tantomeno di riportarvi al castello moribondi. Finitela qui- disse in tono di comando e, lasciandosi alle spalle due ragazzi alquanto perplessi, si confuse in mezzo alla folla.

  

 

Spazio Autrice:

 

Salve a tutti!!!

Sono estremamente contenta per due motivi: primo, sono riuscita a scrivere un capitolo abbastanza lungo (non dico decente) in soli quattro giorni!!! Spero ne siate contenti anche voi :P secondo, ho ricevuto ben 15 recensioni allo scorso capitolo!!! Wow, sono contentissima, non me l’aspettavo!!! Lasciando a voi i commenti su questo capitolo, passo subito a ringraziare chi ha aggiunto la mia storia alle preferite, alle ricordate e alle seguite e chi ha recensito, perché ahimè non ho molto tempo…dopodomani infatti parto per le vacanze e ritornerò l’8 di agosto e non avendo con me un portatile, non riuscirò proprio a postare : ( ma state tranquilli, passerò il mio tempo a pensare al nuovo capitolo, così quando torno lo scrivo in due ore e non vi farò aspettare tanto : ) coooomunque, fatto questo breve avviso, passo subito a ringraziare _Honey, Kalahary, Eowyn, le5, BeaTheBest, Haley_Gin91, lady lillithcullen, Maltrerio, Blondie, mattamaty, NaBiS, CherryLu, Blu_Ice, Jaily e MarauderPad:

 _Honey: ciao!!! Devo dire che la tua recensione, oltre ad avermi fatta molto contenta, mi ha anche sorpresa: sei la prima fan di Ethan!!! Tutte lo odiano, tranne te : ) ma mi fa piacere, vuol dire che ho creato un personaggio in grado di affascinare quanto Scorpius : ) mi fai sapere cosa ne pensi del capitolo, vero? Intanto grazie mille per la recensione, alla prossima!!

Kalahary: non scusarti, sai che per me sono importanti anche due parole in croce di recensione :P come da te previsto Lily non cederà facilmente, mentre Liam…è un po’ più determinato nelle sue decisioni…intanto grazie mille per la recensione, alla prossima spero!!

Eowyn: wow, che bello, una nuova lettrice!!! Mi sono accorta anch’io che Lily stava diventando leggermente fanatica, infatti ho cercato di ridimensionarla un po’…e sono felice che invece Scorpius e Cassiopea ti piacciano così come sono :) spero che il capitolo ti sia piaciuto e che mi lascerai tante altre belle recensioni come questa, per la quale ti ringrazio tantissimo!!! Alla prossima!

Ps. bel nik, adoro il Signore degli Anelli : )

Le5: innanzi tutto grazie mille per la recensione, sono contenta di vedere che Ethan piace quasi quanto Scorpius…quasi eh :P per Diana ed Edward dovrai aspettare ancora un po’, anche se in questo cap cerca di riavvicinarsi a Lily…in ogni caso spero che il capitolo ti sia piaciuto : ) alla prossima e grazie ancora!!!

BeaTheBest: ho i lacrimoni agli occhi per la tua recensione…giuro, mi ha fatto un sacco piacere e anche ridere, un motivo in più per impegnarmi a realizzare capitoli sempre più belli, sul serio! Che te ne pare di questo? Spero ti sia piaciuto e intanto mi prostro ai tuoi piedi ringraziandoti infinitamente!!! Un bacio, alla prossima!!!

Haley_Gin91: altrimenti non sarebbe Malfoy, no? :P grazie per la recensione, alla prossima!!

Lady_lillithcullen: direi che una pseudo scenata di gelosia c’è stata, anche se senza spargimenti di sangue :P in effetti il capitolo scorso era un po’ di transizione, ma come hai detto tu era necessario…spero che questo ti sia piaciuto e ti ringrazio per la recensione!! Alla prossima!!

Maltrerio: dai, questa volta non ti ho fatto attendere tanto, spero : ) sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo scorso, e spero che mi dirai cosa ne pensi della reazione di Lily :P grazie infinite per la recensione, alla prossima spero!!

Blondie: che ne dici, mi sono fatta perdonare?! Spero proprio di sì : ) che te ne pare del capitolo? L’ho scritto abbastanza di fretta ma credo sia venuto bene :P grazie mille per la recensione, alla prossima!!

Mattamaty: sono contenta che il finale ti abbia fatto ridere, l’avevo scritto un po’ di getto e non credevo che sarebbe piaciuto…ma sono contenta di vedere che invece è riuscito bene : ) spero di non averti fatta aspettare tanto questa volta e ti ringrazio per la recensione!!! Alla prossima spero!

NaBis: no no non mi ritirerò mai finché continuo a ricevere recensioni che mi fanno capire che la fic infondo piace : ) grazie mille per la recensione, alla prossima!!

CherryLu: ho aggiornato abbastanza in fretta? Spero di sì :P grazie mille per la recensione, alla prossima spero!!!

Blu_Ice: che bello, una nuova lettrice!!! Yeee, io adoro le nuove lettrici!!! Sono stracontenta che la storia ti piaccia, e spero di non averti fatta attendere troppo : ) grazie mille per la recensione, mi ha fatto molto piacere!! Alla prossima!!!

Jaily: spero che le tue mani siano ancora tutte intere, mi sentirei estremamente in colpa : ( spero di non averti fatta attendere tanto ma soprattutto che il capitolo ti sia piaciuto…Ethan che torna all’attacco, Scorpius che si intromette ma che però bacia Marìkaa…insomma ne sono successe di cose : ) grazie mille per la recensione, alla prossima spero!!!

MarauderPad: a te dico solo un gigantesco GRAZIE per la pazienza nel trovare le immagini (che mi sa che metteremo nel prossimo cap ormai) per il supporto, per il volermi difendere dal linciaggio…grazie, grazie!!! Spero tanto che il capitolo ti sia piaciuto : ) grazie grazie grazie!!!

 

BUONE VACANZE A TUTTI!!!

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Capitolo 38
*** AVVISO ***


Buonasera a tutti.

Credo che molti di voi si siano dimenticati di me e della mia storia, cosa assolutamente comprensibile dato che non aggiorno ormai da mesi.

Non so se qualcuno di voi ricorda che, molti mesi fa, la storia aveva subìto già un’interruzione a causa di miei gravi problemi famigliari –per intenderci, ho perso qualcuno a me molto caro –e che, con molta fatica, avevo successivamente ripreso gli aggiornamenti. Purtroppo le cose non stanno più così. Questa perdita continua a pesare su di me come un macigno, ed io non sono più riuscita a scrivere nulla per mesi. Il capitolo trentotto è fermo a metà da settimane. Vi confesso che sono stata sul punto di cancellare tutto e non scrivere più nulla. Davvero, la tentazione è stata fortissima…poi però, sono andata a rileggere tutte le vostre 294 recensioni, ho guardato la lista di persone a cui questa storia piace e ho deciso che no, non potevo cancellarla così, senza nemmeno provare a finirla. Così questa sera ho ripreso in mano la mia fan fiction e ho ricominciato a scrivere.

Non so se ci sarà ancora qualcuno disposto a seguirmi, ma se ci fosse anche un solo lettore, allora io scriverò per quel singolo lettore.

Non sarà facile, assolutamente: la mia vita è più incasinata che mai ed io mi sento sempre più priva di ispirazione…ma non voglio mollare.

Un altro motivo che mi ha spinto a ricominciare a scrivere è stata la scoperta di un probabile plagio a danni miei e della mia storia. Questa è una cosa che non posso sopportare, le mie storie, per quanto possano essere brutte, sono MIE e nessuno ha il diritto di rovinarmele.

Bene, credo di avervi detto tutto e se non vi ho annoiato, spero che ci sia ancora qualcuno disposto a seguirmi. Non me lo merito e sinceramente non credo che questa storia verrà ancora letta, ma vale la pena provarci.

 

Con affetto, Miss_Slytherin

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Capitolo 39
*** Per voi ***


           CAPITOLO 38

                                                             Per voi

 

 

-Come stai?-

In un primo momento, Glorya Zabini attribuì il fatto di aver sentito la sua voce alla febbre. Sì, decisamente era colpa della temperatura altissima, che le provocava allucinazioni uditive piuttosto realistiche.

-Glorya? Mi senti?-

Un Liam Mackenzie piuttosto preoccupato guardava con occhi ansiosi Glorya Zabini che, adagiata fra le mille coperte che l’infermiere Hilton le aveva procurato, sembrava caduta in un coma profondo. Solo quando un occhio nocciola velato a causa della febbre fece capolino dall’ammasso di trapunte, Liam si convinse che dopotutto non era in coma.

Si sentì sollevato e subito dopo tremendamente in colpa. Insomma, aveva troncato qualsiasi cosa ci fosse stata –e c’era ancora- fra lui e Glorya e adesso non aveva alcun diritto di precipitarsi al suo capezzale con lo stomaco stretto dalla paura al pensiero che potesse esserle successo qualcosa di grave. Ma la verità era che, lupo mannaro o meno, non appena aveva sentito Lily Potter aggiornare Cassiopea Malfoy sulle condizioni della Zabini, non aveva potuto fare a meno di correre in infermeria.

-Mi sento come una che è stata appena torturata con un tritacarne gigante- rispose Glorya, richiudendo l’occhio che aveva aperto con tanta fatica.

-Non dev’essere piacevole- commentò Liam con un lieve sorriso.

Tra loro cadde un silenzio imbarazzante. Glorya dal canto suo sentiva di non avere neanche la forza per respirare, talmente era malmessa, mentre Liam, divorato da assurdi e quanto mai insensati sensi di colpa, si fissava le mani non sapendo dove altro guardare.

-Liam…non fraintendermi ma…perché sei qui?- chiese alla fine la Zabini con delicatezza, riaprendo gli occhi. Non che non fosse contenta, ma la presenza di Liam la destabilizzava non poco.

-Ecco…non lo so- ammise infine il Corvonero, in un sussurro.

-Tu sai che non si può andare avanti così…che io non posso andare avanti così- gli fece notare Glorya, cercando di trasmettergli con quelle poche parole tutto il dolore che la lontananza da lui le causava.

A togliere d’impiccio Liam fu l’arrivo burrascoso di Derek Zabini che, accompagnato da una Rose piuttosto imbarazzata, fece letteralmente irruzione in infermeria.

-Glorya!!! Cosa ti è successo?? Cos’hai?? Vuoi che avvisi…Blaise?- le domandò a raffica il fratello, con appena un cenno di incertezza nel pronunciare il nome del padre.

-No, Derek, tranquillizzati…sto bene. Cioè, se avere quaranta di febbre, una tosse fastidiosissima e un raffreddore da pinguino possa essere considerato star bene- rispose Glorya con un filo di voce, restia a rinunciare alla sua ironia made-in-Slytherin. Poi, posando con interesse gli occhi su Rose, chiese, con la sua solita educata eleganza:

-A cosa devo la visita di ehm…Rose?-

La Weasley si guardò le orribili (a detta di Glorya) scarpe color puzzola imbarazzatissima e, dato che non sembrava voler rispondere alla domanda postale, Derek intervenne al posto suo:

-Mi stava aiutando con dei compiti assegnati al nostro gruppo, prima che venissi a sapere che ti avevano portato qui- disse, non senza una certa timidezza.

-Capisco- fu l’unica parola che Glorya disse, e forse capiva davvero. Anche se forse non c’era molto da capire, a giudicare dal modo in cui suo fratello e la Weasley si guardavano di sottecchi.

-Beh, io andrei…ciao, Glorya- si defilò Liam, che aveva ancora in mente l’ultima frase della Zabini; lei non lo degnò di risposta.

-Derek…sarebbe meglio che anch’io andassi, credo che fra poco arriveranno gli altri amici di ehm…tua sorella- esordì Rose, alludendo a sua cugina &company. Non ebbe neanche il tempo di finire la frase che Lily Potter, fumante di rabbia repressa, Cassiopea Sofia Malfoy, se possibile ancora più incazzata dell’amica, Scorpius Malfoy con un ghigno che la diceva lunga, Edward Nott, venuto a far visita alla sua vecchia amica nonostante rischiasse il pestaggio da più di una persona e suo fratello Thomas, con fidi compari al seguito, fecero il loro rumoroso ingresso.

 

 

-Glorya!!! Hai un aspetto orribile!- esclamò Cassiopea Sofia Malfoy, in parte perché ancora incazzata ferocemente, in parte perché non sapeva come esternare la preoccupazione per la salute della sua amica.

-Grazie Cassiopea, tu sì che sai come risollevare il morale della gente- replicò Glorya piccata, ma con un sorriso nascosto agli angoli delle labbra. Avrebbe voluto chiedere alla Malfoy come fosse andato il tanto segreto appuntamento, ma qualcosa nella postura e nelle sopracciglia contratte della biondina le diceva che sarebbe stato meglio rimandare la questione ad un altro momento.

Lilian Luna Potter, al contrario, fissava irrigidita sua cugina Rose Weasley, che tentava inutilmente di nascondere la sua presenza. La fissò per un lungo momento, gli occhi gelidi puntati sulla sua figura poco attraente, prima di dire:

-A cosa dobbiamo l’onore di averti qui, Rose?-

Rose continuò a fissarsi le scarpe, non sapendo cosa ribattere. Sapeva che quel momento sarebbe arrivato. Sapeva che Lily l’avrebbe fatta sentire a dir poco a disagio, come era sempre riuscita a fare negli ultimi dieci anni. Sapeva che avrebbe voluto scavarsi una buca e rimanervi sepolta viva, eppure non sapeva cosa dire. Generalmente Rose era una persona coraggiosa, dalla battuta spesso sarcastica pronta, ma era come se una gigantesca palla di piombo le si fosse bloccata in gola impedendole di parlare.

Fu allora che Derek Zabini decise di scatenare l’Apocalisse.

-Lei è con me- annunciò, sollevando fiero il mento.

-LEI È CON TE?!?!??!- esclamarono contemporaneamente Lily, Scorpius, Edward, Cassiopea e Glorya, con le mandibole in piena caduta libera verso il pavimento.

-Non starai dicendo che…- iniziò Scorpius sospettoso.

-…è lei la ragazza per la quale…- continuò Edward, completando la frase dell’amico come non faceva da quando si erano quasi ammazzati di botte, -hai completamente perso la testa?!?!?!?-

Derek rimase in silenzio, senza smettere di guardarli negli occhi.

-Dimmi che stai scherzando- affermò serio Scorpius, ma Derek scosse la testa.

-Andiamo Derek! È Rose Weasley, la Secchia, la Sciatta, il Mostro...insomma, l’abbiamo presa per il culo per sette anni!!!!- rincarò Edward, senza preoccuparsi minimamente di offendere Rose, che dal canto suo non osò fiatare.

Cassiopea scoppiò improvvisamente a ridere, con la sua tipica risata fredda e cinica.

-Con tutte le ragazze che potevi scegliere…proprio una Weasley, Babbanofila e Sangue Sporco??- chiese.

A quel punto fu il turno di Rose, che odiava la Malfoy con tutta sé stessa, più di qualsiasi altra persona al mondo, di ribattere:

-Parli bene tu Malfoy!!! Ma oggi non sei forse uscita con Burke?-

Cassiopea sbiancò. Non pensava di essere stata vista, e quella stronza della Weasley sapeva bene come avrebbe reagito suo fratello!

-Tu cosa?- chiese infatti Scorpius, sentendo le viscere congelarsi, mentre fissava sua sorella.

-Io…- esordì incerta, mentre Rose sorrideva trionfante, e Derek sentiva montare la collera verso i suoi amici. Come facevano a non capire quanto contasse Rose per lui? Era più importante la sua felicità o degli stupidi pregiudizi?

-Stai dicendo che sei davvero uscita con quel maledetto bastardo Grifondoro?- insistette Scorpius, anche se la risposta alla sua domanda era scritta sul volto di Cassiopea.

-In realtà sì- ammise infine la Malfoy, conscia che mentire non sarebbe servito a nulla.

Nella stanza scese il gelo.

Scorpius non riusciva a distogliere lo sguardo disgustato dalla sorella, Edward continuava a spostare gli occhi da Derek a Rose non riuscendo ancora a capacitarsi di quanto aveva appena appreso, Thomas &company si godevano lo spettacolo con identici ghigni sarcastici stampati in faccia e Glorya fissava Lily, pur sapendo che cosa avrebbe letto sul viso dell’amica.

Lily era pietrificata, il volto scolpito nel marmo. Cassiopea era uscita con Shane Burke e non le aveva detto niente. Sentì che qualcosa le si spezzava dentro.

Senza fiatare, voltò le spalle e uscì dall’infermeria.

Scorpius attese un attimo, ma poi, temendo di esplodere letteralmente, la seguì fuori.

Cassiopea li seguì con gli occhi e mosse impercettibilmente la mano, come per trattenerli: resasi conto del suo gesto, e sentendo lacrime agli occhi, corse fuori dalla stanza.

-Credo sia meglio andare…- sussurrò Thomas agli amici, che annuirono e salutarono Glorya augurandole una pronta guarigione, prima di defilarsi a loro volta.

-Passo a trovarti più tardi- disse Derek scombussolato alla sorella, che annuì; le baciò delicatamente la fronte e se ne andò in silenzio, seguito da Rose che non osava guardare la Zabini.

-Credo sia meglio…- iniziò a dire Edward, rimasto solo con la malata.

-Sì- sospirò Glorya, con l’umore sotto terra. Stava male, vedere Liam le aveva fatto a pezzi il cuore e le sue due migliori amiche avevano appena silenziosamente litigato: aveva decisamente bisogno di stare sola.

 

*****

 

-Smettila di seguirmi- disse Lily continuando a camminare spedita, non sapendo dove stava andando.

-E tu smettila di correre- ribatté Scorpius, tentando di affiancarla.

-Cosa accidenti vuoi Malfoy eh? Posso sapere cosa diavolo vuoi dalla mia vita?- perse il controllo Lily, fermandosi e voltandosi a fronteggiarlo. Era sconvolta, e si vedeva: aveva le guance chiazzate di rosso e gli occhi lucidi, la consueta compostezza frantumata ai suoi piedi.

Scorpius non rispose, intuendo che la rossa stava per esplodere. Ed infatti Lilian riprese a parlare, senza aspettare una sua replica.

-TU hai baciato Marìkaa Stewart sotto i miei occhi stamattina, le hai ficcato la tua maledettissima lingua in bocca e poi sei venuto ad interrompere me ed Ethan! E fai il geloso, ti comporti come se io fossi una tua proprietà! Ma chi credi di essere, eh? Pensi di essere Dio? Il Dio del sesso magari? Beh ti sbagli!- urlò furiosa come lui non l’aveva mai vista, -non ce l’hai solo tu sai? Ed io sono stanca di te, stanca delle tue stupidissime proposte indecenti, stanca di non capire che cosa diavolo mi fai, stanca di tutto! E tua sorella, lei…lei…lei non si fida di me, ed io sono una stronza senza cuore che se ne sta qui in corridoio a gridare contro…contro…oh Dio…- terminò esausta, lasciandosi scivolare contro la parete. Due lacrime le rigarono il viso.

Scorpius si aspettava di tutto, compreso il monologo furioso e pressoché privo di connessioni logiche, ma non quello. Non si aspettava di veder crollare Lily in quel modo, non lei.

Non sapendo bene cosa fare, si sedette accanto alla ragazza, la schiena contro il freddo muro di pietra ed una mano che le scostava i boccoli dal viso. Le due lacrime solitarie si erano trasformate in un pianto convulso, con tanto di singhiozzi a scuoterla, e lei non sembrava in grado di smettere.

Aveva appena messo insieme due parole che potessero consolarla, quando udì in lontananza le allegre voci degli studenti di ritorno dalla gita fuori porta. Senza pensarci su due volte, passò un braccio sotto le ginocchia di Lily e l’altro intorno alle sue spalle, e se la caricò addosso.

Prendendo un corridoio secondario e solitamente deserto, la portò nella sua stanza, dove la mise sul letto e chiuse la porta a chiave. Se c’era qualcosa che poteva fare per lei, era evitare che la sua reputazione andasse a puttane.

Lily si rannicchiò in posizione fetale, come se sentisse freddo e si asciugò piano le guance bagnate. Si sentiva svuotata e stranamente leggera e si domandò da quanto tempo non piangeva.

-Cassiopea ha deluso anche me- esordì infine Scorpius, andando a sedersi accanto a lei.

Lily annuì, non sapendo cos’altro dire. Stranamente non provava vergogna, nel trovarsi lì, in quella camera, con gli occhi gonfi per il pianto e il mascara colato. In quel momento, era una normalissima, dannatissima quindicenne che provava per la prima volta i tumulti e gli sconvolgimenti dell’adolescenza.

 

 *****

 

-Ma vi rendete conto?! Mi ha baciata!!! Scorpius Malfoy mi ha baciata!!! Ha baciato me!!!- trillò per l’ennesima volta Marìkaa Stewart, al settimo cielo.

-Si ce ne stiamo rendendo conto, sarà almeno la centocinquantesima volta che lo ripeti da stamattina!- le rispose Rose, un po’ più acida del solito, forse per quanto era accaduto in infermeria.

-E non lo trovi fantastico? Cioè, capita una sola volta nella vita!!!- insistette Marìkaa, attorcigliandosi felice un ricciolo castano intorno al dito.

Lei, Molly e Rose  erano nella loro stanza, le prime due appena rientrate da San Francisco, la terza vi si era rinchiusa a pensare dopo aver salutato Derek. Stranamente mancava Albus, ed infatti Marìkaa, dimentica per un momento della sua straordinaria esperienza domandò:

-Ma Albus?-

Molly fece spallucce:

-Non saprei- rispose, anche se in realtà sapeva benissimo dove fosse Albus: rinchiuso in camera sua a chiedersi come diavolo era potuto accadere il bacio fra Marìkaa e Scorpius. Insomma, sembrava che il piano di Lily stesse riuscendo alla grande ed anche se l’americana non era caduta immediatamente fra le sue braccia alla vista del bacio fra sua sorella e il biondastro non significava che non provava nulla per lui, no?

-Non lo vedo da stamattina, in effetti- aggiunse Rose, pensierosa, mentre si infilava un paio di vecchi pantaloni della tuta per stare più comoda.

-Sarà meglio che vada a cercarlo- disse Marìkaa, l’umore un po’ meno gioioso.

Alla fine trovare Albus non fu difficile: si trovavano in una scuola che non conoscevano bene ed anche se il secondogenito dei Potter aveva un ottimo senso dell’orientamento non si arrischiava mai troppo a girovagare per il college; l’americana lo scovò nella sua stanza, intento a studiare qualcosa.

-Ehi- gli sorrise, sedendosi sul suo letto; gli altri suoi compagni evidentemente non erano ancora rientrati dalla gita.

-Ehi- ribatté lui, tetro. Solo guardandola in volto, gli tornava in mente l’immagine di lei che baciava Malfoy.

-Va tutto bene?- gli domandò Marìkaa, accorgendosi che qualcosa non andava.

-Come no, va tutto alla grande- rispose Albus, tornando alla sua pergamena.

-Non sembrerebbe- osservò la Corvonero, cercando di non sembrare troppo insistente-

-E perché non dovrei star bene?- chiese Albus, sempre senza guardarla.

-Non saprei…dimmelo tu-.

Marìkaa conosceva ormai bene il suo migliore amico, e quegli occhi verdi non gliela raccontavano giusta.

Dopo un lungo attimo di silenzio, Albus infine alzò lo sguardo su di lei, chiedendosi cosa dirle. Per un attimo fu tentato di dirle la verità, di confessarle i suoi sentimenti; al pensiero del certo rifiuto cambiò idea.

-Ecco, c’è una ragazza che mi piace…- disse infine, optando per una mezza verità.

-Oh! Sapevo che c’entrava una fanciulla!- esclamò Marìkaa, sollevata; temeva di essere lei, per qualche strana ragione, la causa della tristezza di Albus.

-Già, peccato che non ricambi il mio interesse- replicò lui, fissandosi le mani, per non mostrarle gli occhi.

-Ma solo una scema potrebbe non interessarsi a te!- affermò Marìkaa, sbalordita.

Una scema o una ragazza innamorata di uno stronzo, pensò Albus, senza avere il coraggio di pronunciare quelle parole ad alta voce.

-A quanto sembra mi vede solo come un amico- disse invece.

-Andiamo, allora è proprio cieca!-

-Già- confermò lui e nonostante la tristezza, fece un piccolo sorriso. Se Marìkaa avesse saputo che era proprio lei la ragazza in questione…

-Dai, cerca di non pensarci e vieni di là con me!  Io e Molly abbiamo comprato un sacco di schifezze da mangiare e non abbiamo proprio idea di che cosa siano…magari tu puoi darci una mano- gli disse poi, cercando di risollevargli il morale.

-Ma sì, andiamo a spararci il colesterolo a mille…- annuì Albus e, aprendole la porta per farla uscire prima di lui, non poté trattenersi dallo sfiorarle una mano.

I corridoi del college erano ora piuttosto affollati e i due amici ebbero non poca difficoltà a farsi spazio. Il caso volle che passassero accanto a Melissa Summers e Isabelle Blackwell che, ferme nel bel mezzo della ressa intralciavano il passaggio; erano infatti intente a divulgare l’ennesimo pettegolezzo ad una folla di ochette ovviamente interessate.

-Sì, e con la Weasley c’era anche Derek, Derek Zabini!- stava dicendo la Blackwell, distrutta al pensiero del suo unico amore che baciava quella sfigata di Rose.

-Weasley?- chiese Albus perplesso e, per la prima volta in sette anni rivolse parola alle due Slytherin:

-Di chi state parlando?- chiese, piuttosto sospettoso.

-Ma come, Potterino, non lo sai che tua cugina sta con il nostro amato Derek?- gli rispose la Summers, a metà fra il dispettoso, l’incredulo e il maligno.

-Stai scherzando spero!- esclamò Albus, assolutamente sbalordito; dal canto suo Marìkaa si chiedeva come la storia fra Rose e Derek potesse essere stata scoperta.

-E credi che scherzerei mai su una cosa del genere?- intervenne Isabelle, il cui eterno amore per Derek era noto persino al Grifondoro. Senza risponderle, Albus voltò loro le spalle, dirigendosi a passo di marcia verso la stanza delle cugine. Una volta che l’ebbe raggiunta, spalancò la porta, fissò trucemente Rose e dichiarò:

-Io e te dobbiamo proprio fare due chiacchiere!-

 

Angolo Autrice:

 

Salve a tutti. So che è passato un bel po’ di tempo da quando ho pubblicato il mio ultimo (spero) avviso e che molti di voi si saranno dimenticati di me. Non ho parole per ringraziare le 38 meravigliose persone che, con le loro parole, hanno cercato (e vi assicuro che ci siete riuscite) di starmi vicino in un momento così difficile. Se oggi sto pubblicando questo capitolo, è esclusivamente merito vostro. Magari non è quello che vi aspettavate (anzi, sicuramente non lo è) ma, per quello che può valere, è interamente dedicato a voi, che mi avete sostenuto, incoraggiato, spronato. Il titolo, che non c’entra nulla con la storia, si riferisce proprio a voi, che avete fatto sì che Poisonous Lily continuasse. Grazie di cuore e buona lettura, mie meravigliose lettrici.

 

Con affetto, Miss_Slytherin

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Capitolo 40
*** Incoherence ***


                                                     CAPITOLO 39

                                                      Incoherence

 

 

 

-Andiamo Lily, non potresti proprio...?-

-No-.

-Sei veramente testarda-.

-Lo so!-

-C'è qualcosa che possa fare per...?-

-No Glorya, non rivolgerò parola a Cassiopea per un tempo sufficientemente lungo da farle scordare il mio nome, chiaro? Ora possiamo

cambiare argomento? Questo mi sta facendo passare la fame-.

Glorya Zabini, tornata splendente e in perfetta forma, sbuffò e tornò a concentrarsi sulla sua colazione; accanto a lei Lily Potter, perfetta in leggins beige, ballerine scamosciate marroni e camicione in stile scozzese color wenghè, si scostò dagli occhi un ricciolo sfuggito dalla sua coda di cavallo e riprese a sorseggiare il tè con tranquillità. In realtà, non era affatto tranquilla...e come avrebbe potuto esserlo? Non parlava con Cassiopea da una settimana, era esplosa in urla furiose per poi successivamente scoppiare in lacrime di fronte a Scorpius Malfoy e come se non bastasse quella sera si sarebbe tenuta la festa di Halloween e lei non sapeva cosa accidenti mettersi.

-Come va con Ethan?- ritentò la Zabini, afflitta.

Stavano facendo colazione insieme quel sabato mattina ed entrambi i fratelli Malfoy non si erano fatti vedere e, almeno per quanto riguardava Cassiopea, non c'era da stupirsi. Aveva saggiamente aspettato che fossero passati almeno tre giorni prima di tentare di rivolgere la parola a Lily, ma quando si era azzardata a farlo, non aveva ricevuto altra risposta che uno sguardo che avrebbe fatto scoppiare a piangere Satana. Aveva riprovato il giorno seguente, ottenendo la stessa gelida reazione. A quel punto Cassiopea riteneva di aver cercato sufficientemente di scusarsi con Lily e aveva smesso di provarci, così le due avevano preso ad evitarsi sistematicamente. Glorya soffriva, sia nel trovarsi in mezzo a questa situazione assurda, sia nel vederle così lontane. E anche quelle due maledette testone testarde stavano male, ma non l'avrebbero ammesso neanche fra un milione di anni.

-Bene, stasera mi accompagnerà alla festa e spero che questa volta nessuno venga ad interromperci mentre stiamo per baciarci!- rispose la Potter seccata, togliendosi delicatamente un grumo di marmellata dall'angolo delle labbra.

-A chi ti riferisci?- chiese Glorya, un perfetto sopracciglio scuro inarcato.

-A Malfoy, ovviamente! L'altra volta, mentre ti stavamo accompagnando al castello, io ed Ethan stavamo per baciarci...ma Malfoy è venuto a interromperci, neanche fossi la sua ragazza!- raccontò Lily, ancora infervorata al solo pensiero del biondo.

-Scusa, ma non era lui che si stava baciando la Stewart, sabato scorso?- domandò giustamente perplessa l'altra, pronta a difendere la sua amica ad oltranza.

-Appunto!!! Dovrei iniziare a chiamarlo Mr.Incoerenza...-replicò Lily, finendo l'ultimo sorso di tè.

-E tu? Sbaglio o ho visto un certo Mackenzie, al tuo capezzale?- chiese poi.

-Non sbagli e non so se dire purtroppo o per fortuna- rispose Glorya, drappeggiandosi meglio il foulard azzurro che, insieme ad un paio di pantaloni blu scuro e ad una camicia a righe bianche e cobalto, completavano il suo abbigliamento.

-Dai, racconta!- la esortò Lily. Nell'ultima settimana trascorsa non avevano avuto la voglia di raccontarsi le ultime novità: Lily era troppo presa dal rielaborare gli ultimi eventi, Glorya si era imposta di pensare prima alla sua salute fisica.

-In realtà non c'è molto da dire, è solo venuto a trovarmi...ed io non ho potuto fare a meno di fargli notare che la cosa non aveva alcun senso, e che mi avrebbe solo fatta stare ancor più male. Poi...beh, siete arrivati voi, e il resto lo sai- disse, fissandosi ostentatamente le unghie smaltate di blu marine.

-Capisco...beh, sarà meglio che vada, scorgo qualcuno che non gradisco molto- commentò Lily, vedendo la chioma bionda di Cassiopea in avvicinamento.

-Lily...-

-Ci vediamo dopo, Glorya- la interruppe secca l'altra. Si era appena confusa fra la folla che quel 31 ottobre affollava il Refettorio, quando Cassiopea prese il suo posto accanto alla Zabini. Il suo abbigliamento si intonava alla perfezione con il suo umore: stivali Jimmy Choo grigi, abitino di cachemire nero, cardigan grigio aperto sul davanti e rosa nera fra i capelli; Cassiopea Sofia Malfoy sembrava pronta per un funerale, anche se splendida come al suo solito.

-...'giorno- grugnì all'indirizzo di Glorya, afferrando subito il bricco del succo di mela.

-Buongiorno, Cass...come stai?- rispose l'altra, usando molta più gentilezza del solito. Sapeva che oltre Lily, anche Scorpius era arrabbiato con la sorella e le rivolgeva parola solo lo stretto necessario e, quando questo avveniva, usava un tono duro e distaccato.

-Domanda di riserva, subito- ringhiò la bionda in risposta.

-Okay, okay! Cosa ti metti stasera?- chiese la Zabini, cercando un argomento neutro.

-Fantasma di Cleopatra- rispose solamente Cassiopea, riassumendo in tre parole il suo travestimento per Halloween.

Glorya sospirò afflitta, di fronte all'umore nero della Malfoy, anche se non poteva che capirla.

-Tu?- aggiunse Cassiopea, preparandosi un toast alla marmellata di arance.

-Credo una semplice vampira, sabato scorso non ero molto in grado di fare acquisti- rispose Glorya; alla parola "sabato" vide Cassiopea irrigidirsi e, per distrarla subito dal ricordo della disastrosa giornata, attaccò a raccontare anche a lei di Liam.

Erano solo le nove e mezzo del mattino del suo primo giorno di ritorno fra i sani, e Glorya già desiderava tornarsene in infermeria.

 

                                                        *****

 

-Ehilà, che ci fai già in piedi a quest'ora? E soprattutto, cosa ci fai in biblioteca di sabato mattina?!- esclamò Liam Mackenzie alla vista di un Shane Burke a dir la verità piuttosto assonnato, chino su un libro.

-Potrei farti la stessa domanda- ribatté Shane, senza la consueta allegria nella voce. Liam se ne accorse e si sedette di fronte a lui, senza però tirare fuori i libri dalla borsa.

-Per me è normale, ma per te...andiamo, non me la racconti giusta- rispose lo scozzese, chiudendogli il tomo di Trasfigurazione sotto il naso.

-Ehi!- protestò l'altro, ma di fronte allo sguardo indagatore del suo nuovo amico non seppe resistere e cedette.

-D'accordo, le cose con Cassiopea non vanno bene, anzi...non vanno affatto- confessò, ripensando alla disastrosa conclusione del loro unico appuntamento.

-E perchè?- chiese Liam, curioso.

-Beh ecco l'appuntamento stava andando alla grande!!! Insomma, lei rideva alle mie battutte e per le mie storielle e io ero così felice! Ma poi è arrivata Paige...-

-Uh, uh Paige? Una new entry? Una ex fiamma?- lo prese in giro il Corvonero, per farlo sorridere un pò; per tutta risposta Shane gli pestò le dita appoggiate sul tavolo con il pesante libro che stava studiando.

-Macchè new entry e new entry! Era semplicemente mia cugina!!!!- chiarì Shane, sorridendo alla vista delle mani rosse del suo amico.

-E allora perchè, se questa Paige era solo tua cugina, Cassiopea se n'è andata?-

-Perchè ovviamente ha frainteso tutto e non mi ha neanche dato modo di spiegarmi! Ha preso e se n'è andata, e naturalmente ora non mi rivolge più parola e quando ho tentato di avvicinarmi ha tentato di Cruciarmi, credo sul serio- spiegò il Grifondoro, tornando triste e preoccupato.

-Capisco...beh, questa volta dovrai escogitare qualcosa di davvero straordinario per farti perdonare, più del finto suicidio!- commentò Liam, massaggiandosi ancora le dita.

-E la tua Glorya? Si è ripresa?- gli chiese Shane, anche per distogliere la mente dalla Malfoy.

-Fisicamente sì...ma credo di non aver fatto la cosa giusta, andando a trovarla- rispose Liam, ricordando le parole che Glorya gli aveva rivolto in infermeria.

-Dici?-

-Sì, insomma...ho troncato con lei, non avevo il diritto di precipitarmi a trovarla ma...-

-Eri preoccupatissimo per lei e volevi vedere di persona come stava- concluse Shane al posto suo.

-Già- confermò l'altro, con un tono amaro.

-Liam, davvero non riesco a capire perchè non puoi stare insieme a lei. Insomma, lei ti piace, tu le piaci, non desidera che tu muoia fra atroci sofferenze come invece Cassiopea spera per me e tu che fai? La molli!!! Ma perchè?!?!- insistette Shane, che riteneva Liam davvero fortunato a vedere i suoi sentimenti ricambiati.

-Te l'ho detto, la farei solo soffrire- rispose Liam, testardo.

-Ti sembra che senza di te stia meglio?-

 

                                                        *****

 

-Andiamo Derek...non possiamo continuare così!-

-Mmh...-

-Dai, parliamone almeno!!!-

-Mmh....-

-D'accordo, l'hai voluto tu!- disse Edward Nott vendicativo e, con tutta la sua forza, si lanciò dal suo letto per atterrare addosso a Derek; quest'ultimo, per nulla contento, urlò:

-Ma sei impazzito? Mi hai appena smaciullato lo stomaco!-

-Era l'unico modo per attirare la tua attenzione!- replicò Edward, in tono tragico.

-D'accordo, ti ascolto!- sbuffò Derek, spingendolo via di malagrazia.

-Ecco...non potresti dimenticare quanto ho detto a riguardo di...ehm, Rose?- iniziò Edward, titubante come Derek non l'aveva mai visto. Tuttavia sapeva che stava cercando di scusarsi, per aver usato parole poco gentili nei confronti di Rose, e per non averlo saputo capire.

Non era cosa da tutti i giorni, vedere Edward scusarsi: lui e Scorpius non si rivolgevano ancora parola, perchè entrambi troppo orgogliosi e superbi, per "abbassarsi" ad ammettere che forse, e solo forse, entrambi potevano aver torto. Se la situazione non si fosse in qualche modo smossa, avrebbero rischiato di rovinare per sempre un'amicizia bellissima.

-Uhm....dimenticare, eh?- infierì Derek, che in cuor suo aveva già deciso di perdonare Edward. Sapeva che per i suoi amici non sarebbe stato facile accettare Rose, ma già il fatto che Edward fosse lì, a cercare di rimediare al danno fatto, significava molto per Derek. Scorpius non aveva neanche sollevato l'argomento....

-Beh, sì, far finta che io quel sabato non abbia mai parlato- replicò Edward scontroso: quanto aveva intenzione di tirarla per le lunghe, Derek?

-Mmh, non saprei...- fece Derek titubante, ma, di fronte all'espressione supplicante di Edward, non seppe trattenersi dall'aggiungere:

-D'accordo, ma piantala di guardarmi con quegli occhi da micio abbandonato!-

Per tutta risposta Edward gli regalò un vero ed autentico sorriso, di quelli rari da vedere; Derek sorrise di rimando, prima di piantargli un pugno sulla spalla.

-Ahi!-

-Il mio povero stomaco reclamava vendetta- spiegò Derek, soddisfatto.

-Okay, siamo pari- concesse Edward, massaggiandosi il punto colpito.

Nella stanza cadde un silenzio rilassato, che venne interrotto poco dopo da Derek.

-Edward, senti...tu e Scorpius non vi parlate ancora, vero?- chiese.

-No- rispose secco l'altro, cambiando atteggiamento.

-E quando pensate di ricominciare a parlarvi?-

-Quando lui ammetterà di essere stato uno stronzo menefreghista a baciare la mia ragazza sotto i miei occhi!- esclamò Edward rabbioso, cercando di non ripensare al disastroso party.

-Tecnicamente Lily non era la tua ragazza- precisò Derek, anche se sapeva che Edward aveva ragione a sentirsi ferito. D'altra parte, era palese a tutti che prima o poi fra Lily e Scorpius sarebbe successo qualcosa...

-E cosa c'entra??? Sapeva che mi piace, che ne sono innamorato, e cosa fa il bastardo?? La bacia!-

-Sì, ma non ha fatto tutto da solo. Insomma, non mi sembra che Lily l'abbia respinto...- osservò Zabini, sapendo che rischiava molto a parlare di questo argomento con Edward. Ma qualcuno doveva pur far capire a quei due che stavano facendo un enorme cazzata, a comportarsi in quel modo.

-Lo so! Ma lui non avrebbe dovuto proprio avvicinarsi!-

-Andiamo Edward, non potete distruggere la vostra amicizia per una ragazza! Puoi averne quante ne vuoi e lo sai, ma di amici veri ce n'è pochi- sospirò alla fine Derek, sconsolato per la reazione dell'amico.

-E ti sembra un amico vero, uno che calpesta la tua fiducia senza pietà?- domandò retoricamente Edward.

Derek aveva appena messo in piedi una risposta quasi decente, quando qualcuno bussò alla porta; dopo uno svogliato "avanti" di Edward, Diana Calender fece il suo ingresso. Era decisamente bella, in jeans chiari Cavalli, decoltè di vernice bordeaux e maglioncino dallo scollo a v color vinaccia, e i lucenti capelli neri legati in uno chignon le lasciavano scoperto il volto acqua e sapone.

-Buongiorno ragazzi! Che ci fate ancora a letto?- esordì allegra.

-Buongiorno Diana...diciamo riunione fra maschi- le rispose cordiale Derek, che trovava Diana molto gentile e carina; Edward, non sapeva perchè, si era incantato a fissarla.

-Uhm...e non vi andrebbe proprio di aiutarmi con l'organizzazione del party di stasera?- chiese, guardando soprattutto Nott.

-Ti aiuterei volentieri ma ho...ehm, un impegno. Anzi, devo proprio andare!- esclamò Zabini, fingendo una fretta improvvisa; neanche il tempo di accorgersene, che era già fuori dalla porta.

-Non resti che tu- disse a Edward, molto seria.

-Così pare...okay, ti aiuto- replicò lui, fissandola dritto negli occhi grigi. Detto questo, si alzò dal letto e passando accanto a lei per andare a recuperare un maglione da infilarsi, le sfiorò la mano. Era calda, e morbida e Edward provò l'improvviso desiderio di stringerla; ma l'attimo passò e, entrambi taciturni e pensierosi, poco dopo lasciarono la stanza dei ragazzi.

 

                                                       

                                                        ******

 

 

-Scorpius! Ehi Scorpius!-

Scorpius Hyperion Malfoy si voltò, piuttosto seccato all'idea di dover ritardare anche solo di due minuti la sua sacrosanta sigaretta in cortile. Vide Marìkaa Stewart venirgli incontro e provò il desiderio di eclissarsi. Da quando l'aveva baciata era diventata fastidiosamente onnipresente: non che gli stesse sempre fisicamente appiccicata, ma era costantemente nei paraggi, casualmente si trovava sempre dov'era lui, come se aspettasse che le rivolgesse parola. Naturalmente a lezione Malfoy le parlava -lo stretto necessario a dire il vero- ma solo per tenersela buona. E poi, con tutti i pensieri che aveva in testa, fra Edward, sua sorella e una certa rossa, non aveva proprio voglia di fingere il solito interesse per Marìkaa.

-Ciao- gli disse, non appena l'ebbe raggiunto. A dire il vero era un pò troppo vicina, come se si aspettasse un altro bacio.

-Ciao- le rispose, al confine con la scortesia.

-Come stai?- domandò Marìkaa, sistemandosi nervosa le pieghe della sua troppo lunga gonna di tweed verde scuro, uno degli acquisti che aveva fatto durante la gita a San Francisco. Si sentiva carina quel giorno, con il capelli legati e gli stivali alti, e sperò di piacere a Scorpius.

-Alla grande- rispose quest'ultimo pesantemente ironico, senza ricambiare la domanda.

Marìkaa, che a quel punto stava seriamente considerando l'idea di sotterrarsi, dato l'imbarazzo che provava a starsene lì in silenzio, pensò di chiedergli ancora:

-Va...tutto bene? Insomma, non sembri star bene...-

-Stewart- iniziò Scorpius e Marìkaa sobbalzò all'uso del cognome, -se dico che sto bene, sto bene okay? Altrimenti direi che sto male, non pensi?-

Marìkaa lo guardò ferita, senza tuttavia avere il coraggio di voltargli le spalle e andarsene.

-Malfoy, Malfoy...non si trattano così le ragazze, non vedi che l'hai ferita?-

Entrambi si voltarono, per vedere Lily Potter che li fissava a neanche mezzo metro di distanza, seduta su una panchina dell'ampio cortile del Saint Patrick; in mano aveva un libro, non scolastico, segno del fatto che aveva deciso di svagare un pò la mente con una lettura leggera. Tuttavia, sentendo il loro discorso, aveva alzato gli occhi e li aveva osservati.

Come le succedeva ormai spiacevolmente spesso, Lily non poté fare a meno di notare quanto fosse bello Scorpius, nei suoi ricercati pantaloni scuri e il maglione di raffinata lana grigia. Lo squadrò da capo a piedi, cercando di non pensare a quanto era stato gentile a portarla nella sua stanza, mentre piangeva. L'aveva stretta a sé, dopo, e Lily non poteva dimenticare quanto si fosse sentita a casa fra le sue braccia. Ma non poteva, non poteva cedergli, non poteva essere una delle tante. Così, quella settimana l'aveva evitato, senza ringraziarlo, cosa che peraltro non sarebbe minimamente stata nel suo stile. Ma ad averlo così vicino...

-Potter, nessuno ha richiesto la tua opinione- ribatté seccato Malfoy.

Quella mattina Lily aveva un certo nonsochè, che attirava ancora di più il suo sguardo su di lei.

-Penso che la nostra Marìkaa sia d'accordo con me, non è vero?- disse Lily ignorandolo, e puntando i suoi occhi inquisitori sull'americana, che avrebbe decisamente voluto essere inghiottita dalle viscere della terra.

-Scorpius è semplicemente di cattivo umore...- trovò il coraggio di rispondere, con un filo di voce.

-Dici? Allora dovresti cercare di raddrizzargli la giornata, non credi...magari con un bel bacio- insinuò Lily, velenosa come una serpe, avvicinandosi i due.

-Piantala- le intimò Scorpius minaccioso, a due passi da lei; Marìkaa spostava lo sguardo dall'una all'altra, confusa e ferita.

-Ma come Malfoy, vorresti dirmi che un bacio non ti farebbe spuntare un bel sorriso?- continuò Lily, sempre più vicina.

E d'improvviso Scorpius capì. Lily lo stava provocando. Voleva metterlo in difficoltà e dannazione se ci stava riuscendo, con quegli occhi da gatta e le labbra tentatrici.

-O forse Marìkaa non ha questo ascendente su di te? Forse qualcun'altra riuscirebbe?- chiese e, prima che Scorpius potesse rispondere, ma con la giusta lentezza da far capire a Marìkaa cosa stava per succedere, Lily lo baciò.

 

Spazio Autrice:

 

Buon anno a tutte voi, mie meravigliose lettrici!!! Eccovi un nuovo capitolo, lascio a voi ogni commento e spero vivamente che vi piaccia :) grazie a tutte le 15 splendide persone che hanno recensito lo scorso capitolo, credo abbiate già ricevuto la risposta ad ogni recensione, perciò mi limito ad un gigantesco grazie generale :)

 

con affetto, Miss_Slyhtherin

 

 

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Capitolo 41
*** Fire ***


                                                 CAPITOLO 40

                                                                     Fire


A Scorpius Hyperion Malfoy sembrò di andare a fuoco.

Sentiva che l'origine di quell'incendio erano quelle piccola labbra che sapevano di fragola incollate alle sue. Ma, prima che avesse il tempo di capire se desiderava bruciare in mezzo alle fiamme, l'incendio si estinse e lui si ritrovò a guardare negli occhi Lilian Luna Potter.

Nel cortile, a quell'ora colmo di gente, scese il silenzio. Scorpius sentiva su di sé gli occhi di Marìkaa e di tutti gli altri studenti, ma non gli importava. Gli importava solo di avere Lily a pochi passi di distanza, vicina eppure non troppo. Nei suoi occhi lesse una miriade di emozioni: soddisfazione, lussuria, malizia, cattiveria...e le amò tutte. Tranne una: gli occhi violetti di Lily gli comunicavano che presto lei sarebbe fuggita, ancora. E infatti, a conferma della sua previsione, la Potter indietreggiò di qualche passo, pronta a voltarsi e a scappare. Faceva sempre così Lily, era sempre pronta a fuggire, a nascondersi dagli altri, forse anche da sé stessa. Ma questa volta Scorpius era deciso a non permetterglielo. L'afferrò per un polso, attirandola nuovamente a sé; Marìkaa, accanto a loro, teneva impietrita gli occhi sulla scena, come se non riuscisse a distogliere gli occhi.

-Ah...pensavi di scappare ancora, Lilian?- le domandò Scorpius, freddo nel tono, ma non negli occhi, e soprattutto non nel cuore.

Lily, che non si aspettava che Scorpius l'avrebbe fermata, rimase in silenzio.

-Non ci siamo Lily, non ci siamo...- sussurrò Malfoy a pochi centimetri dal suo viso. E prima che Lily potesse anche solo immaginare quanto stava per succedere, Scorpius si chinò su di lei. E non fu un bacio veloce e passeggero, no. Scorpius le passò un braccio intorno alla vita, per precluderle ogni possibilità di fuga, mentre con la lingua dischiudeva piano le labbra al sapore di fragola. Lily tentò di resistere, con il cuore che le batteva a mille e le inondava di sangue le guance pallide, ma alla fine cedette. E si arrese a quel bacio, a quelle labbra, che aveva a lungo desiderato dalla volta in cui le aveva assaggiate. E si arrese alla passione, che la spinse ad allacciare le braccia intorno al collo del suo odiato-amato nemico. E infine si arrese a sé stessa.

Le sembrò che l'eternità li avesse avvolti e che sarebbe rimasta lì, fra le sue braccia, per sempre. Ma la realtà frantumò crudelmente quell'illusione, nella persona di Marìkaa Stewart.

-Credo che non ci sia più nulla da dire- disse, con voce tremante, prima di voltar loro le spalle e allontanarsi da loro. Non viste, due grosse lacrime scivolarono sulle sue guance.

Le parole di Marìkaa ruppero il silenzio e la magia che si era creata nel cortile: tutti tornarono alle proprie occupazioni, anche se molte delle ragazze presenti, hogwartsiane e non, cominciarono a parlottare a bassa voce di quanto era appena successo.

Lily e Scorpius, immobili uno di fronte all'altra, continuavano a guardarsi.

-Sei soddisfatta, ora?- chiese Malfoy, senza togliere le mani dalla vita sottile della ragazza.

-E di cosa dovrei essere soddisfatta, di grazia?- chiese lei di rimando, mentre sentiva il cuore tornare a battere a un ritmo normale.

-Di aver fatto soffrire quella povera ragazza- rispose Scorpius, un ghigno nascosto all'angolo delle labbra. Ora, era il suo turno di giocare.

-Andiamo Malfoy, vuoi farmi credere che ti interessa davvero quella sciocca credulona? Devo ammettere che sei stato bravo, a farla innamorare di te- replicò Lily. C'era qualcosa di profondamente paradossale, nello stare lì a parlarsi in tono gelido ma continuando a stringersi l'un l'altra.

-Nessuno ha mai detto che lei non mi piaccia- affermò Scorpius, e c'era una tale serietà nella sua voce, che Lily staccò istintivamente le braccia dal suo collo, per arretrare di qualche passo.

-Ah sì? E mi avresti baciata perché ti piace un'altra? Mi hai invitata a venire a letto con te perché ti piace un'altra? Vieni a rompermi le scatole con gli altri ragazzi perché ti piace un'altra? Malfoy, Malfoy...sei un filo incoerente- lo interrogò Lily, attenta alle sue reazioni.

-Lily, Lily...hai mai pensato che io abbia fatto tutto questo solo per dimostrarti che anche tu sei come tutte le altre, pronta a cadere ai miei piedi? Hai mai pensato di essere solo una conquista più difficile delle altre per me? Una sfida? Una trofeo, forse il più prezioso, ma comunque un trofeo, destinato a finire accanto a tutti gli altri? Hai mai pensato di non essere speciale?- la incalzò Scorpius, avvicinandosi di nuovo a lei e costringendola ad arretrare progressivamente.

Lily era impietrita, e senza fiato. Dopo avergli regalato uno sguardo pieno d'odio, si sottrasse alla sua presa, e fuggì dentro il castello.

                                                                       ******

Una volta sola in camera, Lily estrasse la bacchetta. Cominciò a distruggere tutto ciò che le capitava a tiro, con dei Reducto così ben fatti che nulla rimaneva intero. Non pronunciò neanche una parola, non versò neanche una lacrima, durante quell'insensata distruzione. Probabilmente avrebbe ridotto in cenere tutta la stanza, se qualcuno non avesse avuto la malaugurata idea di entrare.

Era Cassiopea, che di fronte a quel disastro, istintivamente fece un passo indietro; se ne sarebbe anche andata se Lily, avendo udito il rumore della porta che si apriva, non si fosse voltata verso di lei.

Guardandola, la Malfoy capì che era sconvolta. Senza pensarci su due volte, si avvicinò alla sua migliore amica che la fissò, senza dir nulla.

-Lily- disse Cassiopea, la voce poco più che un sussurro, -che cosa è successo?-

Lily stette in silenzio, senza distogliere gli occhi dal viso della bionda, come se non sapesse bene cosa dire. Dopo qualche attimo, rispose:

-Nulla che ti riguardi-.

Cassiopea sospirò; si era aspettata una risposta del genere.

-Lily...-

-Lily niente!- la interruppe l'altra, voltandole le spalle. Cominciò a sussurrare dei silenziosi “Reparo” e gli oggetti intorno a lei iniziarono ad aggiustarsi con lentezza.

Cassiopea la osservava in silenzio, combattuta tra il desiderio di scappare via, magari a cercare Glorya, e quello di rimanere lì, nella speranza di riuscire a parlare seriamente con Lily. Seguiva con gli occhi i piccoli pezzettini di uno specchio che tornava integro e si chiese perché quell'incantesimo non potesse funzionare anche con le persone. Una semplice formula, e tutto tornava a posto.

-Puoi anche fare finta che io non esista più per te, ma sai bene che non è così. E quando capirai che la vera amicizia è rara da trovare, forse per noi sarà troppo tardi- disse infine dura.

Lily fece finta di non averla sentita e continuò ad aggiustare il disastro che aveva combinato. Cassiopea sospirò e alla fine uscì, lasciandola sola con le macerie non solo di una stanza, ma anche di un cuore.

Quando la sua ex-migliore amica fu uscita, Lily smise all'istante di aggiustare la camera. Si sedette sul letto, con la testa fra le mani e si chiese, forse per la prima volta nella sua vita, dove avesse sbagliato. Insomma, neanche due settimane prima era felice: aveva ancora la sua migliore amica e Scorpius si comportava in modo quasi normale per i suoi standard. Ora invece lei e Cassiopea non si parlavano più e quel maledettissimo Malfoy aveva quasi messo in crisi le sue certezze. Non che credesse alle sue parole: sapeva di essere bella e della sua bellezza ne aveva sempre fatto un vanto, non aveva mai dubitato di essere meno che perfetta. Eppure, eppure...che non bastasse, per lui?

                                                                            *****


Rose, Albus e Molly avevano appena progettato un'incursione in giardino, dato che ovviamente tutti e tre avevano già fatto tutti i compiti, quando si videro arrivare una Marìkaa Stewart in lacrime.

Sbigottiti, si risedettero al tavolo, e per qualche minuto non poterono fare altro che osservare la loro amica piangere disperata, passandole qualche fazzoletto.

-Tesoro, che cos'è successo?- chiese Molly alla fine, cercando di metterci molta dolcezza. Marìkaa scosse la testa, sconsolata.

Albus e Rose si scambiarono un'occhiata.

-C'entra Malfoy- affermò la più grande delle Weasley quasi ringhiando.

Marìkaa si limitò ad annuire e Albus sentì crescere in lui una prepotente voglia di andare a cercare quella schifosa serpe per dargliele di santa ragione.

-Che cosa ti ha fatto? Ha abusato di te in qualche modo? Giuro che...-

-Al piantala! Non vedi che è sconvolta? Lasciale almeno modo di spiegare!- lo interruppe Rose, che pure voleva unirsi al cugino nel pestaggio dello Slytherin a prescindere.

Un quarto d'ora, tanti fazzoletti e qualche tazza di tè bollente, Marìkaa fu in grado di esprimere suoni comprensibili al genere umano.

-Si sono baciati. Lui e...Lily, si sono baciati, davanti a me- disse alla fine, con voce ancora rotta dal pianto.

-Cosa?! Davanti a te? Quello stronzo ha baciato un'altra davanti a te?! Ma non ha un minimo di sensibilità cavolo?- esplose Rose, che se ne fregava altamente della finezza.

-S-sì...e non un'altra qualsiasi, ma Lily! Insomma lei è...è...-

-Una stronza anche lei!- concluse Molly furente, stupendosi della propria rabbia.

-Beh, non è che fosse una novità- commentò Rose, facendo sorridere lievemente Marìkaa.

Albus non si diede la pena di difendere la sorella; si stava chiedendo che diavolo stesse succedendo fra lei e Scorpius piuttosto, e se quello che era appena accaduto avrebbe potuto essere d'aiuto. Soffriva anche lui, a vedere Marìkaa ridotta in quello stato, ma non poteva fare a meno di dirsi che con quella mossa, Malfoy aveva decisamente perso ogni possibilità con lei. Ed ora entrava in gioco lui...

-Dai, non fare così...è evidente che Malfoy non ti merita e soprattutto non merita le tue lacrime!- le disse, passandole un braccio intorno alle spalle con fare consolatorio.

-Lo so, m-ma è stato t-terribile vedere come si baciavano! Sembravano davvero innamorati- replicò Marìkaa e via un'altra serie di singhiozzi.

Rose e Molly si guardarono, e si capirono senza bisogno di parole: entrambe da tempo pensavano che Malfoy non fosse decisamente quello adatto per Marìkaa; insomma, lei era timida, dolce e sensibile, lui uno stronzo patentato che poteva andare bene solo per una come Lily, altrettanto stronza e malvagia.

-Tesoro, lo sappiamo che a te Malfoy piace tanto ma credici...senza di lui non potrai che stare meglio- cercò di convincerla Rose.

-Fidati, è così! Adesso tu la smetti di piangere e vieni con noi, stasera c'è una festa e tu devi essere bellissima e divertirti- aggiunse Molly, sorridendole.

-Esatto, e non voglio più vederti piangere!- le intimò Albus.

Marìkaa li guardò e sebbene sentisse il suo cuore sanguinare, non poté che pensare che aveva degli amici davvero meravigliosi.

                                                                             *****


-Beh, direi che abbiamo quasi finito...voglio sperare, almeno- disse Edward Nott, osservando soddisfatto la loro opera.

-Già, mancano solo i pipistrelli, ma quelli li portiamo più tardi- convenne Diana, scostandosi la frangetta dagli occhi.

Lei e Edward avevano lavorato fianco a fianco per quasi due ore e il risultato era una splendida sala addobbata magnificamente per la festa di quella sera. Gli studenti ne sarebbero stati sicuramente estasiati.

-Allora, da che ti travesti?- domandò il bel Nott a Diana, mentre eseguiva un Incanto Locomotor su uno scheletro, giusto per vedere se avevano montato tutte le parti correttamente. Beh, quel ginocchio non ruotava proprio nel modo giusto...

-Non lo so, mi inventerò qualcosa all'ultimo- rispose lei, che invece stava facendo brillare le zucche con dei Lumos molto potenti.

Edward sorrise, non visto da lei. Probabilmente Lily aveva programmato il suo travestimento da settimane, e quel giorno avrebbe passato ore a prepararsi. Diana invece...era così spontanea, semplice e genuina che Edward si chiese per la prima volta se non avesse sbagliato tutto.

-Tu?-

-Eh? Cosa?- cadde dalle nuvole lui.

Diana rise e Edward si ritrovò ad osservare piuttosto imbambolato quanto fossero bianchi i suoi denti.

-Da cosa ti vesti, intendo-

-Ah, io non brillo per originalità. Di solito mi vesto sempre da Dracula- rispose, una volta ripresosi.

-Hai ragione, sei proprio poco originale! Ma stasera ci penso io a te!- esclamò Diana ridendo ancora e il cuore di Edward perse un battito. Sapessi come vorrei occuparmi io di te...pensò Edward malizioso, ma si costrinse a dire:

-Oddio, mi fai paura!-

-Scemo! Voglio solo aiutarti...dai vieni con me, ti cerco un costume!- rise Diana e lo afferrò per un braccio.

Mentre lo trascinava per i corridoi del Magic College, con una mano nella sua, Edward capì che si era proprio sbagliato.


                                                                   ******

E fu in quel momento che Scorpius si rese conto che i suoi amici gli mancavano. Fu in quel momento, quando aveva il cuore in subbuglio e la mente sottosopra, che desiderò poter andare da Edward a dirgli “Ho combinato un casino, cazzo...”

Teoricamente avrebbe potuto andare da Derek, ma nella pratica si vergognava. Con quale faccia poteva presentarsi dal suo amico, dopo avergli detto che la sua ragazza lo disgustava e avergli voltato le spalle?

Per la prima volta nella sua vita, Scorpius provò ribrezzo per sé stesso. Anni ed anni a credersi superiore, invincibile ed indistruttibile, per poi ritrovarsi solo come un cane, con una voglia incredibile di urlare e spaccare qualcosa.

Poteva capire cos'aveva provato Lily, appena una settimana prima, e comprendere le ragioni che l'avevano fatta crollare. Desiderò poter andare da lei, ma l'aveva appena umiliata e ferita. Esattamente come aveva fatto con Cassiopea. Si era fatto terra bruciata attorno e constatarlo lo fece solo stare peggio.

-Ehi, che faccia da cadavere. Guarda che Halloween è stasera-.

Scorpius alzò la testa di scatto e si ritrovò davanti Glorya Zabini. Si era sbagliato, forse qualcuno per lui c'era ancora.

-Ehi...- rispose solamente. Glorya dovette capire che c'era qualcosa che non andava, perché, pur non essendo stata invitata, si sedette affianco a lui.

-C'è qualcosa che non va?- gli chiese gentilmente.

Scorpius osservò ancora per un po' gli studenti americani che si allenavano a Quidditch nel grande giardino. A differenza di Hogwarts, lo stadio si poteva usare solo per le partite, mentre per gli allenamenti tutte le squadre potevano usare l'ampio cortile.

-Fai prima a chiedermi se c'è qualcosa che va- le rispose alla fine.

Glorya inarcò un perfetto sopracciglio, in una muta domanda.

-Il fatto è che sono uno stronzo-.


Spazio Autrice:

Salve gente! Lo so, è passato quasi un mese...potete perdonarmi? Ho avuto un sacco di esami (il penultimo è domani, help!) e poco, pochissimo tempo per scrivere. E devo ancora rispondere alle vostre 19 meravigliose recensioni lo so, ma ho pensato che avreste preferito avere prima il capitolo. Beh che dire...questo qui è più che altro uno dei famosi “capitoli di transizione”, che servono a capire meglio i personaggi. Spero davvero che vi sia piaciuto, non è stato facile per me caratterizzare Scorpius, né tanto meno Lily. In genere loro sono quelli forti, che fanno soffrire gli altri, più che soffrire loro. Insomma...spero che apprezzerete e che mi farete sapere cosa ne pensate :)

Approfitto di questo spazio per farmi un po' di pubblicità, già che ci sono. Ho pubblicato una nuova storia sui Malandrini, anche se ci sono alcuni personaggi originali e se vi fa piacere andate a leggerla, ho tanto bisogno di sapere se piace, perché è la prima volta che scrivo su di loro e beh...sono un po' emozionata, ad essere onesta.

Oookay, siete morti dalla noia lo so, perciò ci si vede al prossimo capitolo :)


Con taaanto taaaanto affetto e taaante taaaante scuse, Miss_Slytherin.


Ps: chiedo scusa per eventuali errori di grammatica e battitura, non ho davvero avuto tempo di ricontrollare il capitolo.

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Capitolo 42
*** Halloween and clarifications ***


                                         CAPITOLO 41

                                           Halloween and clarifications


Quando Cassiopea Sofia Malfoy tornò nella sua stanza erano ormai le otto di sera e lei aveva solo un'ora per prepararsi. Normalmente questo l'avrebbe mandata nel panico, ma in quel momento la cosa la lasciò completamente indifferente. Estrasse dall'armadio la tunica candida, monospalla, e i sandali marroni alla schiava che costituivano il suo costume e li indossò. Si legò i riccioli biondi in una coda volutamente disordinata e passò un rossetto rosso accesso sulle labbra. Dopodiché si disegnò due piccoli segni di morso (sapeva che Cleopatra si era lasciata uccidere dal veleno di una vipera) su un polso, dove attorcigliò un braccialetto che trasfigurò con successo in un innocuo serpentello.

-Che schifo! Morde?-

Glorya Zabini era appena entrata, anche lei con l'intento di prepararsi per il party di quella sera.

-Ovvio che no! Ma dove sei stata tutto il giorno? Dopo colazione ti ho persa!-

-Stamattina mi è toccato consolare tuo fratello e nel pomeriggio sono stata con mio fratello, avevamo un po' di cose da raccontarci- spiegò Glorya infilandosi un lungo abito di seta nera, che metteva in risalto il suo pallore.

-Consolare chi?! Mio fratello?!- Cassiopea era basita.

-Eggià, ha fatto la stronzata di dire a Lily che la considera soltanto un trofeo. Dopo averla baciata. Poi, guarda caso, si è reso conto che forse questo poteva precludergli ogni possibilità con lei- raccontò la Zabini, passata ora ad applicarsi un po' di finto sangue agli angoli delle labbra.

-Si sono baciati?!?! Tutto questo mi sconvolge-.

-Chi sconvolge cosa?- chiese Lily facendo il suo ingresso, ma poi, resasi conto che a parlare era stata Cassiopea, cambiò immediatamente espressione.

-Vuoi che ti allunghi i canini con un incantesimo?- chiese a Glorya, che si stava pettinando i lunghi capelli scuri.

-Grazie- rispose quest'ultima e Lily mormorò “Desangueo!” puntando la bacchetta prima su un canino, poi sull'altro; questi si allungarono, conferendole l'aspetto di una vera vampira.

-Bene io ehm...ho finito, inizio ad andare!- esclamò Glorya e si dileguò, anche se mancava ancora mezz'ora all'inizio del party.

Rimasta sola con Cassiopea, Lily iniziò a prepararsi in silenzio. Per quell'anno aveva deciso di adottare un semplice travestimento da Banshee: indossò perciò uno sbrindellato (nei punti strategici ovviamente) abito verde ed una mantellina grigia sulle spalle; poi, come voleva la tradizione, si disegnò alcune lacrime finte sulle guance e con il Collirio Per Magici Effetti rese gli occhi rossi di pianto. Per concludere, si passò della cipria bianca sul volto per accentuare gli occhi arrossati ed un rossetto viola scuro sulle labbra. Tutto questo sotto gli occhi di Cassiopea.

-Andiamo insieme?-

Cassiopea sussultò al suono di quelle parole: non poteva credere che Lily si fosse finalmente decisa a rivolgerle parola.

-Certo- rispose dopo una piccolissima esitazione. In silenzio si incamminarono lungo il corridoio, incontrando altri studenti dagli improbabili costumi.

-Perché non mi hai detto che saresti uscita con Burke?- chiese Lily a bruciapelo; per perdonarla del tutto aveva bisogno di capire.

-Sapevo che lui non ti piaceva e che probabilmente mi avresti fatto cambiare idea. E avevo anche paura che non mi avresti capita e appoggiata- disse Cassiopea, guardandola negli occhi. Si erano fermate a qualche metro dall'ingresso della sala dove si teneva il party e la musica arrivava fino a loro.

-Non hai pensato che ci sarei stata male se lo avessi scoperto?- domandò ancora Lily senza commentare la motivazione dell'amica, forse perché sapeva che Cassiopea aveva ragione.

-Non credevo che qualcuno avrebbe fatto la spia...contavo di dirtelo non appena ritornata- si giustificò la Malfoy.

Lily sospirò e tacque; per un lungo istante Cassiopea credette che le avrebbe voltato le spalle e avrebbe ricominciato ad ignorarla ma invece, con sua grandissima sorpresa, Lily l'attirò a sé e l'abbracciò. Non era proprio un abbraccio in realtà, dato che i loro corpi si toccavano appena, ma quello era il massimo che Lily potesse concederle.

-E com'è andato l'appuntamento alla fine?- chiese Lily con nonchalance, come se non avesse appena fatto pace con la sua migliore amica e si stesse semplicemente aggiornando sulle novità.

-Uno schifo!- esclamò con veemenza Cassiopea, sentendosi il cuore molto più leggero. Così, raccontandole la tragica fine di un appuntamento iniziato bene, le due fecero il loro ingresso alla festa.


                                                                 ******


-Sìììì!!! Hanno fatto pace!!!!- esclamò Glorya Zabini estremamente contenta, vedendo Lily e Cassiopea entrare insieme.

-Già- commentò asciutto Scorpius Malfoy al suo fianco, con un bicchiere di Firewhisky in una mano e una falce nell'altra; si era infatti vestito da Morte e un lunga veste nera completa di ampio cappuccio completava il suo costume.

-E tu?-

-Io cosa?-

-Quando pensi di fare pace con il mondo!- ribatté Glorya irritata.

-Non lo so- sbuffò lui seccato, constatando con rabbia crescente che Ethan Sheldon si era appena accaparrato Lily per il primo ballo della serata.

-Scorpius Hyperion Malfoy, se tu ora non vai immediatamente da tua sorella a dirle che sei stato uno stronzo, io rivelo a tutto il mondo che da piccolo ti facevi la pipì addosso!- lo minacciò terribilmente seria Glorya e Scorpius impallidì:

-Non puoi farlo!-

-Certo che posso, e lo farò!- ribadì la Zabini e qualcosa nei suoi occhi scuri convinse Scorpius ad andare. Così, dopo essersi scolato in un solo sorso tutto il suo bicchiere, raggiunse sua sorella, che si era appena servita un qualcosa di altamente alcolico; evidentemente gli studenti del Saint Patrick sapeva trasfigurare molto bene il succo in alcool.

-Ehi- fece Scorpius.

-Ehi- rispose Cassiopea.

Da lontano, Glorya continuava ad osservarli e qualcosa, nel sorriso radioso che Cassiopea rivolse al fratello le disse che quest'ultimo aveva appena detto qualcosa di tipicamente malfoyesco che stava a significare che tutto stava andando a posto. Sorrise Glorya, ma questa volta il suo era un sorriso triste. Aveva fatto riappacificare Cassiopea e Lily e convinto quel testone d'un Malfoy a perdonare la sorella, mentre, secondo i loro piani, quella sera Derek avrebbe in qualche modo costretto anche Edward e Scorpius a parlarsi.

Il loro gruppo stava lentamente tornando integro, ma Glorya non riusciva ad essere totalmente felice. C'era ancora quel piccolissimo, enorme punto interrogativo chiamato Liam Mackenzie.

Lo amava...e come avrebbe potuto non farlo? Era raro trovare un'anima così affine ma Glorya era sicura che lei e Liam lo erano. Eppure lo odiava...e come avrebbe potuto non farlo? L'aveva lasciata, senza neanche una vera motivazione e poi era venuto a trovarla, facendole credere che gli importava ancora qualcosa di lei, e infine era sparito di nuovo! Ma perché, per quale dannato motivo, non potevano stare insieme? Cosa c'era di così sbagliato in lei, secondo Liam?

-Ehi Vipera, fissi quel bicchiere come un'ubriacona in astinenza-

Lily l'aveva appena raggiunta, fra le mani un bicchiere di tequila.

-Disse la tequila-dipendente- la rimbeccò Glorya con un sorrisetto; Lily rise, ma poi tornò a guardarla, o meglio, ad esaminarla.

-Pensi a Liam- constatò alla fine.

-Dove hai mollato Ethan?- sviò Glorya.

-Mmh, è andato a recuperare qualche canna- rispose Lily, capendo che alla Zabini non andava di parlare di problemi di cuore. Ed infondo poteva capirla: la sala era bellissima, con le sue decorazioni animate, zucche che cantavano, pipistrelli che recitavano poesie a tutti i malcapitati che avevano la sfortuna di avvicinarsi troppo, e il cibo e soprattutto gli alcolici erano superbi...gli americani ci sapevano decisamente fare, forse perché Halloween era una festa molto sentita; era facile lasciarsi andare al divertimento e a non pensare a nulla.

-Buono a sapersi...beh, io andrei anche a ballare, non si sa mai che incontri l'amore della mia vita- fece ironica Glorya, scomparendo poi in mezzo agli studenti che affollavano la pista.

-E dove hai lasciato il tuo cavaliere senza macchia e senza paura?-

Lily seppe chi le aveva rivolto la domanda senza neanche voltarsi; proprio per questo non rispose.

-Andiamo...non ti sarai mica offesa? La Regina di Ghiaccio ha qualche problema di orgoglio?- continuò imperterrito Scorpius Malfoy, decisamente di buon umore, dopo aver chiarito con sua sorella e aver ricevuto un invito per un ménage à trois con due ragazze Falcoviola.

Fu allora che lei si voltò e lo guardò dritto negli occhi, con un odio così profondo che Scorpius perse il sorriso.

-Ascoltami bene Malfoy. Tu per me non esisti più. Perciò non devi parlarmi, guardarmi, avvicinarmi, pensarmi. Non devi neanche respirare nella mia direzione. Per te sono morta. Cercati qualche altro prezioso trofeo da aggiungere alla tua collezione- gli disse con gelida calma, scandendo bene le parole per essere certa che recepisse il messaggio; le sembrava di rivivere un orrendo déjà vu.

-E non mi interessa neanche più sapere se io e te abbiamo fatto sesso o meno. Tieniti pure il segreto. Non me ne importa più nulla né di te, né di tutto ciò che ti riguarda...il gioco è finito- concluse, prima di voltargli le spalle e raggiungere Ethan. Sapendo benissimo di avere ancora i suoi occhi addosso, si strinse forte all'americano -la cui reazione non si fece attendere- e, con sommo orrore di Scorpius, lo baciò.

Scorpius non riusciva a staccare gli occhi dalla scena, non riusciva a non guardare il modo in cui una mano di Ethan scendeva lungo la schiena sino ai glutei sodi di Lily, come le loro labbra danzavano, come Lily si premeva forte contro di lui...era inorridito.

Non poteva credere davvero che, qualsiasi cosa ci fosse stata fra lui e Lily fosse finita, e tutto a causa sua.


                                                              *****

-Shane, non ti sopporto più! O le vai a parlare o giuro che ti chiudo in una vasca piena di Schiopodi Sparacoda a dieta da un mese!- esclamò esasperato Thomas Clintwood da dietro la sua maschera da Scream. Era una settimana che si sorbiva uno Shane depresso, arrabbiato e abbattuto e non ne poteva più. Quindi o quella sera quel testone andava a dire a quella dannatissima Malfoy (maledetta lei e chi l'aveva messa al mondo!) che Paige era solo sua cugina oppure lui avrebbe commesso un omicidio.

-Sarebbe inutile! Lo sai che non mi ascolta!- si lagnò Shane, buffissimo nel suo vestito da Jack Skeletron.

-Non mi interessa! Urlaglielo nell'orecchio, scrivilo su un muro, fai qualsiasi cosa, ma piantala di deprimere te e chi ti sta intorno!- lo sgridò Tom. Shane, rassegnato come un condannato al patibolo, si diresse mogio mogio verso Cassiopea, che stava ballando con Sebastian Calender (ma deve essere sempre in mezzo alle palle, quello?! si chiese il Grifondoro).

Guardandola, bellissima anche conciata da fantasma, Shane si disse che Tom infondo aveva ragione. Non poteva farsela scappare. Non ora, che aveva scoperto quanto potessero essere felici insieme. Non ora e soprattutto non per uno stupido malinteso. Così, sentendosi molto stupido, si piazzò davanti a Cassiopea e prima che lei avesse modo di fare qualsiasi cosa, gridò:

-PAIGE È MIA CUGINA! SOLO MIA CUGINA!-

Tanto Sebastian quanto Cassiopea si fermarono in mezzo alla pista, sbalorditi.

-Era. Mia. Cugina. Capisci? Né la mia amante, né una ex fidanzata né niente- ripeté Shane lentamente.

-Tua cugina- gli fece eco Cassiopea; Sebastian era sempre più basito.

-Sì- confermò Shane, guardando speranzoso la Malfoy.

-Mmh...Seb, puoi scusarmi un attimo? Ho bisogno di prendere aria- disse infine la bionda e Sebastian, seppur controvoglia, tolse le mani dai suoi fianchi per lasciarla libera.

-E tu non seguirmi- aggiunse rivolta al Grifondoro, che aveva già mosso qualche passo verso di lei.

Facendosi largo fra la folla, Cassiopea riuscì a guadagnare l'uscita e l'aria fresca. Stava per svoltare un angolo diretta al bagno più vicino, quando vide passare la Preside Dalton e l'infermiere Hilton trascinare un semi svenuto Liam Mackenzie. Si appiattì contro il muro: qualcosa le diceva che stava per venire a conoscenza del segreto del Corvonero.

-Presto Hilton, presto...credo che il ragazzo stia per trasformarsi, la luna piena è vicina!- esortò la Preside e Cassiopea spalancò la bocca, inorridita. Liam Mackenzie era un lupo mannaro.


Spazio Autrice:

Volevo pubblicare questo capitolo domani a dire il vero, ma poi non ho resistito e perciò eccomi qui...spero non vi dispiaccia :)
Beh che dire, capitolo breve ma denso di avvenimenti...ma li lascio commentare a voi e corro a rispondere alle recensioni al capitolo scorso :)


con affetto, Miss_Slytherin

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Capitolo 43
*** Halloween and clarifications (parte seconda) ***


                                               CAPITOLO 42

                             Halloween and clarifications (parte seconda)


Cassiopea Sofia Malfoy era sconvolta. Aveva appena scoperto che Liam Mackenzie, il ragazzo di cui Glorya era follemente innamorata, era un lupo mannaro. Che cosa diavolo avrebbe dovuto fare adesso?

Quando si fu ripresa dallo shock, decise di tornare dentro a cercare Lily. Non sarebbe stata sicuramente una buona idea correre subito da Glorya a rivelarle tutto, meglio prima parlarne con una persona razionale e fredda.

Trovò Lily ancora intenta a ballare con Ethan e gliela portò via, con grande disappunto dell'americano; poco distante intravide anche Shane che la seguiva con gli occhi, ma non le sembrava proprio il momento di pensare agli affari di cuore.

-Ehi!- stava protestando intanto Lily, mentre Cassiopea se la trascinava dietro alla ricerca di un posto appartato in cui parlare, -ero impegnata io!-

-Chissene frega Lily! Ho appena scoperto una cosa sconvolgente!- la interruppe la bionda, chiudendosi alle spalle la porta della biblioteca, deserta a quell'ora del sabato sera.

-Beh?- l'apostrofò Lily e solo in quel momento la Malfoy notò che era leggermente brilla. Altro che persona razionale e fredda!

-Credo di aver capito come mai Liam Mackenzie non vuole stare con Glorya- iniziò la bionda e subito lo sguardo un po' allucinato di Lily si fece più attento.

-E perché?-

-Perché è un lupo mannaro!-

-Cosa?! Un lupo mannaro? Stai scherzando spero- commentò Lily dopo qualche attimo di silenzio.

-Temo proprio di no. Poco fa ho visto la Preside Dalton e l'infermiere che lo portavano via e la Preside ha esclamato “presto presto credo stia per trasformarsi, la luna piena è vicina!” Quale altra creatura si trasforma con la luna piena?- chiese retoricamente Cassiopea, che pure faceva fatica a credere a quanto aveva appena appreso.

-Questo spiegherebbe anche perché ha sempre quell'aria malaticcia...- osservò Lily, ora completamente seria.

-Già....ma ora che cosa dovremmo fare, secondo te? Dobbiamo dirlo a Glorya?-

-Pensi che potrebbe sopportare una cosa del genere?- chiese a sua volta la rossa, dubbiosa.

Dopo la fine della guerra, Harry Potter aveva insistito con il Ministero affinché fosse dato un lavoro e qualche aiuto economico a quei lupi che, come Remus J. Lupin, per anni avevano subito i pregiudizi della gente ed erano stati tenuti lontano dalla comunità magica. Per questo motivo, a distanza di più di vent'anni dalla fine della guerra, i lupi mannari erano perfettamente integrati nella società e mai nessuno si sarebbe mai sognato di dire che erano persone diverse dalle altre. Inoltre la pozione AntiLupo garantiva ormai la piena sicurezza sia al lupo stesso sia a chi lo circondava e non c'era più motivo di temerli. Ogni tanto, soprattutto fuori dall'Inghilterra, avvenivano casi di contaminazione, ma erano casi isolati ed il Ministero provvedeva subito a imprigionare il lupo che si era reso colpevole di aver morso un umano.

Quando era piccola, Lily aveva sentito suo padre raccontare a Teddy la storia di sua madre e suo padre. Di come lui si vergognasse di quello che era e di come per molto tempo si fosse rifiutato di stare con Tonks. E di come lei non avesse mai smesso di amarlo, di lottare per lui, sino a quando Lupin non aveva ceduto. Nonostante Lily non fosse decisamente il tipo che si commuoveva per storie di quel genere, aveva comunque ammirato la perseveranza di quella donna, disposta a tutto pur di raggiungere i suoi obiettivi.

Si chiese se Glorya avrebbe reagito allo stesso modo.

La domanda di Lily cadde nel silenzio, silenzio che fu interrotto proprio dalla rossa.

-Credo che in qualche modo dovremmo cercare di capire cose ne pensa Glorya riguardo l'argomento- affermò pensosa.

-Si, andiamo di là e le diciamo “Ehi Glorya cosa ne pensi dei lupi mannari? Adorabili vero? Hanno il pelo così morbido!”- fece Cassiopea ironica.

-Ovvio che no, genio! Fra qualche giorno, quando ci saremo riprese dallo shock e magari anche dall'alcool, cercheremo di intavolare una conversazione...che ne so ci inventiamo che dobbiamo fare un tema per Difesa!- ribatté Lily, che aveva voglia di tornare alla festa e di lasciare i problemi per il giorno dopo.

-Mah, non è una cattiva idea...vabbè ho capito, torniamo al party!- sbuffò contrariata Cassiopea alla fine, guadagnandosi un grato sorriso da parte di Lily.

Certo che Cupido è proprio bastardo, pensava la bionda mentre seguiva la sua amica fuori, ha fatto innamorare Glorya di un lupo mannaro, Lily del mio Cuore-Di-Ghiaccio fratello e me...


                                                                          ******

-Toh, guarda un po' cosa vedono i miei occhi...- fece Edward Nott pesantemente sarcastico, nella sua veste di Frankestein molto affascinante, affiancando Scorpius Malfoy. Quest'ultimo sobbalzò, sia perché non si era accorto che Edward l'avesse raggiunto, sia perché non si aspettava che gli avrebbe rivolto parola.

-Non capisco a cosa tu ti stia riferendo- rispose freddo, non per Edward ma per quanto stava accadendo a quella maledetta festa.

-Sicuro? Quindi non stai fissando Ethan Sheldon appolipato a Lily Potter come se non desiderassi altro che andare lì e Avadakedravedizzarlo?- insinuò Edward stupendosi per la tranquillità con cui aveva pronunciato il nome della sua ex (?) fiamma. Anche Scorpius parve notarlo, perché si voltò a guardarlo con una domanda negli occhi.

-Vorresti dirmi che a te non fa né caldo né freddo?- gli chiese, sapendo bene che da quella risposta dipendevano le sorti della loro amicizia.

-Onestamente...no. Ho trovato qualcuno che vale decisamente di più- rispose Edward dopo un attimo di esitazione, e seguendo la traiettoria del suo sguardo, Scorpius capì che si stava riferendo a Diana Calender, ora intenta a ballare con suo fratello.

Scorpius fu tentato di fargli notare che, anche se avesse nutrito ancora un qualche interesse per Lily non avrebbe avuto più speranza con lei in ogni caso, ma poi, sia perché stavano inconsciamente facendo pace, sia perché anche lui non aveva più alcuna possibilità con la Potter, disse:

-Carina la Calender-

-Tocca anche lei e stavolta ti ammazzo- replicò Edward, ma sorrideva; Scorpius gli sorrise di rimando, per poi dire in tono amaro:

-Non corri pericolo...ho in mente tutt'altra persona-.

Prima che Edward potesse replicare, vennero raggiunti da un Derek brillo e scarmigliato, travestito da Barone Sanguinario.

-Allora? Come mai siete ancora sobri?- chiese sospettoso, custodendo gelosamente il suo rum recuperato chissà dove.

-Bella domanda! Vado a prendermi qualcosa da bere- esclamò Edward e un attimo dopo era diretto a razzo verso il banco degli alcolici camuffati.

-Rose è...ehm, carina, stasera- si sforzò di dire Scorpius, che quella sera, involontariamente, si stava mettendo in pace con il mondo, come gli aveva detto Glorya. Con il modo, ma non con l'unica persona con cui avrebbe voluto riconciliarsi.

-Andiamo Scorpius, lo so che lei non ti piace. Ma non importa, a me va bene così. Apprezzo che tu abbia fatto questo commento, comunque- replicò Derek, sincero. Sapeva che Scorpius aveva ben altri problemi per la testa -a giudicare da come Lily si muoveva sinuosa appiccicata a Ethan Sheldon, Scorpius aveva problemi molto grossi- e perciò apprezzò davvero il suo goffo tentativo di scusarsi.

-Ah, meno male- sospirò Malfoy ed entrambi scoppiarono a ridere.

-Stai rimpiangendo di aver lasciato la bacchetta in stanza- constatò poi Derek, una volta tornati seri.

-Perché tutti pensano che io voglia ammazzare qualcuno!?- sbottò Scorpius infastidito.

-Perché è vero!- esclamò allegra Glorya, raggiungendoli e pestando malamente un piede a suo fratello, tanto era instabile sui suoi tacchi 15 cm.

-Ahi! Non dovrebbero permettere alle ragazze di andare in giro su quei trampoli! Sono pericolosi!- protestò Derek saltellando sul piede ferito.

-E poi hai la faccia da assassino- aggiunse Glorya, ignorando completamente il fratello e le sue lamentele.

-E, non da ultimo, sei vestito da morte- commentò Derek.

-Vi odio-

-Lo sappiamo!- cinguettarono i due fratelli Zabini allegri.

A loro si aggregarono anche Edward, ritornato stracarico di alcool per la gioia degli amici, Cassiopea, con uno strano sorriso tirato sul volto, e Rose, imbarazzatissima ma contenta che almeno non ci fosse Lily lì in mezzo. Osservando il modo in cui Malfoy non riusciva a staccare gli occhi da sua cugina, Rose capì che Marìkaa era davvero, davvero senza speranze. Sperò che Albus riuscisse a conquistarla.


                                                                      *****


-Ti ho già detto che sei bellissima, stasera?-

-Sì, ma puoi continuare a farlo, non mi dà fastidio- rispose Lily con un sorriso altezzoso. Ethan rise, e si chinò a baciarla. Lily lo ricambiò con passione, sperando che Malfoy li stesse ancora guardando. Voleva ferirlo, farlo soffrire, proprio come lui aveva fatto con lei. La considerava un trofeo? Bene, lei sarebbe stata un trofeo che non avrebbe mai avuto. Non era niente di speciale per lui? Bene, da quel momento in poi non sarebbe stata più niente, in tutti i sensi.

Si staccò da Ethan, leggermente senza fiato; quel ragazzo ci sapeva decisamente fare, pensò Lily decisamente soddisfatta.

-Oh, oh...qui qualcuno è senza fiato- la derise lui, ironico.

-Oh, oh...qui qualcuno è eccitato- ribatté a tono Lily, facendo scendere lentamente una mano dal collo di Ethan giù verso l'addome. Si fermò sull'orlo dei suoi pantaloni da Gomez Addams e lui trattenne il respiro.

-Avresti dovuto vestirti da Eva, per quanto sei tentatrice- disse Ethan, con il cuore in gola; non aveva mai conosciuto una ragazza più sensuale di lei.

-Non sarebbe stato un costume adatto ad Halloween...- sussurrò lei, facendo risalire la mano verso una guancia di Ethan.

-Mmmh, hai ragione...cosa ne pensi di...mmmh...continuare la conversazione in separata sede?- le propose suadente.

-Penso che sarebbe proprio un'ottima idea- convenne Lily, e si lasciò prendere per mano; sentiva che quella sera sarebbe accaduto qualcosa. Ethan la guidò in mezzo alla folla che si accalcava sulla pista e, nel tentativo di raggiungere la porta, Lily si ritrovò, di nuovo, a pochi centimetri da Malfoy, che evidentemente aveva deciso di abbandonare la festa.

Fu un attimo e Scorpius capì, da come l'americano stringeva il polso di Lily, e da come lei sembrava aver fretta di andar via, che quei due avevano intenzione di combinare qualcosa di assolutamente non casto. E prima di poter ragionare, prima di poter anche solo capire cosa stava per fare, l'afferrò per il polso libero.

Lei si voltò, contrariata, per capire chi l'avesse bloccata e quando vide che si trattava di Scorpius, disse gelida:

-Lasciami-

-Non ti lascerò andare a letto con questo depravato- ribatté lui, mentre Ethan, credendo di avere ancora Lily alle spalle, continuava a scansare gente, allontanandosi.

-Ti ho appena detto di lasciarmi. Non deve interessarti con chi vado a letto. Io non sono affar tuo- ripeté lei, cercando, invano, di liberarsi.

-No- affermò Scorpius deciso, stringendole ancora di più il polso.

-No?! No!?- fece Lily, con un sorrisino sadico, prima di piantare con tutta la forza che aveva il suo tacco 15 nel piede di Scorpius. Lui mollò di scatto la presa, colto di sprovvista; Lily, senza perdere un attimo, se ne andò, lasciandoselo alle spalle con un piede dolorante e gli occhi di ghiaccio.



Spazio Autrice:

Non so che cosa mi stia prendendo in questo periodo, non riesco a smettere di scrivere!!! Incredibile.

Coooomunque...questo capitolo non mi convince molto, diciamo che l'ho inserito solo per far vedere che anche Scorpius e Edward alla fine hanno fatto pace e che lui, nonostante Lily gli abbia appena detto di lasciarla in pace, non riesce proprio a sopportare l'idea di lei con un un altro. Sperando che vi sia piaciuto, vado a rispondere alle 10 bellissime recensioni del capitolo scorso :)


Con affetto, Miss_Slytherin

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Capitolo 44
*** Truth ***


                                                      CAPITOLO 43

                                                            Truth


-Stai per affogare nel caffè- disse in tono leggero Cassiopea Sofia Malfoy, come se la morte per annegamento di una delle sue migliori amiche non la toccasse minimamente.

-Mmh...-

-Non credo che apprezzerai avere la faccia appiccicaticcia e maleodorante di caffeina, dopo- aggiunse ancora la bionda, ma Glorya non diede segno di averla sentita; al suo fianco Lily si stava ripassando il lucidalabbra dopo aver finito di fare colazione.

Un improvviso e quanto mai strano freddo era arrivato insieme a novembre, e persino nella calda California avevano dovuto tirare fuori gli indumenti pesanti. Quel lunedì mattina le Slytherin, per nulla entusiaste alla prospettiva delle lezioni, stavano come sempre facendo colazione insieme. Ma non erano di molte parole, a parte la Malfoy, che malgrado non se lo aspettasse, era stata felice che Shane le avesse chiesto di uscire insieme, alla prossima gita fuori porta, prevista per metà novembre. Naturalmente l'aveva fatto penare un bel po', prima di rispondere con un vago “vedremo”, ma dentro di sé aveva già deciso che avrebbe accettato.

Lily invece in quei giorni era più scorbutica e scontrosa del solito, e nessuno, neanche le sue amiche, erano riuscite a cavarle di bocca il perché del suo comportamento. Dal canto suo Glorya, per quanto si sforzasse di andare avanti e cercasse di interessarsi anche ad altri ragazzi, proprio non riusciva a togliersi dalla mente Liam.

-Ho sonno- annunciò Glorya, che di solito al mattino era sempre fresca come una rosa.

-Ma dai, non ce n'eravamo accorte- commentò Lily ironica.

-Ma che hai fatto ieri sera, invece di dormire?- domandò invece Cassiopea curiosa. Fuori dalle finestre, grosse gocce d'acqua erano sintomo dell'inizio di un temporale con i fiocchi.

-Ho dovuto finire un tema lungo tre metri che ci ha dato la nostra prof di Scienze della magia. Tre metri, vi rendete conto!? Neanche la McGranitt nei suoi impeti di severità massima ce li ha mai assegnati!- si lamentò la mora.

-E che tema era?- s'informò Lily.

-Mah, riguardava le origini, gli sviluppi, gli usi e tutto ciò che si collega alla Pozione Anti Lupo- rispose Glorya vaga e alle sue parole Lily e Cassiopea si scambiarono un'occhiata.

-Ti va se dopo ci incontriamo in biblioteca e mi aiuti? Devo fare una cosa simile, ma per Difesa- disse Lily, cogliendo al volo l'occasione. Glorya fece spallucce, prima di tornare ad accasciarsi sul tavolo, mezza addormentata; sfortunatamente per lei poco dopo fu riscossa dallo squillare della campanella, che segnalava l'inizio delle lezioni. Svogliate, le tre Slytherin si salutarono fuori dal Refettorio, prima che Cassiopea andasse a Biomagia -lanciando ogni insulto possibile al fatto che la materia si svolgesse all'aperto, dato il tempaccio- Glorya a Storia della Magia e Lily a Pozioni.

Quest'ultima stava ascoltando distrattamente le chiacchiere di Melissa Summers, che l'aveva affiancata per raggiungere insieme il Laboratorio n 3, dove si sarebbe svolta la lezione di quella mattina; non era molto interessata ai pettegolezzi, in quel momento.

Pensava a Glorya, a come dirle la verità, e soprattutto non era ancora convinta che fosse giusto fargliela sapere. Proprio in quel momento vide Liam, appoggiato alla porta dell'aula di Difesa, intento a parlare con Shane Burke. Era un ragazzo carino, persino simpatico, se ci si dava la pena di conoscerlo, e teneva a Glorya. E soprattutto Glorya teneva a lui. Inconsciamente Lily aveva deciso che Glorya avrebbe saputo, non importava se la verità l'avrebbe fatta soffrire più del silenzio.

Era così assorta nei suoi pensieri, da non guardare neanche dove andava e prevedibilmente andò a sbattere contro qualcuno.

-Ehi, razza di idiota, non guardi dove metti i piedi?- sbottò ancora prima di capire chi l'avesse quasi mandata a terra.

-Di buon umore come sempre- disse la voce sarcastica di Scorpius Mafoy.

Lily lo ignorò, e raccolti i libri che le erano caduti, si allontanò.

Scorpius la guardò andare via; poi, con un sospiro, raggiunse i suoi amici, che lo stavano aspettando per studiare insieme. Con loro c'era anche Thomas, gemello di Edward, che aveva un'ora buca, a differenza degli altri suoi compagni.

-Beh? Cos'è quella faccia orribile?- lo apostrofò Derek quando lo vide arrivare scuro in volto.

-Niente- sbottò lui, di malumore.

-Il tuo niente si sta allontanando in direzione del laboratorio di Pozioni?- chiese Edward con nonchalance.

-No!- ribadì Scorpius seccato.

-E non ha neanche indosso un vestito di lana verde smeraldo niente male...-aggiunse Thomas. Da quando erano arrivati al Saint Patrick, il loro rapporto era migliorato, forse perchè Thomas si sentiva più sicuro di sé, più “degno” di far parte del loro gruppo.

-Ve lo dico per l'ultima volta: non sono di cattivo umore a causa di Lily Potter!- chiarì Scorpius, mentre occupavano un tavolo della biblioteca, piuttosto vuota dato che la maggior parte degl studenti era a lezione.

-Se lo dici tu...- commentò Edward poco convinto.

-Anche se è strano, che tu sia così acido da quando lei ti ha detto che non ne vuole più sapere di te...- aggiunse Derek.

-Tu come sai che....?-

-Glorya- rispose il bel Zabini.

-Siete peggio delle pettegole- decretò Scorpius, aprendo un libro a caso.

Edward e Derek si scambiarono un'occhiata, per poi annuire. Era arrivato il momento di far capire a quella testa di rapa come stavano le cose e poco importava se li avrebbe riempiti di maledizioni.

-Scorpius...- esordì Derek.

-Mmh....

-Noi siamo amici vero?-

-Così pare- rispose lui, senza alzare gli occhi dal tomo di Scienze della magia.

-E tu ti fidi di noi, no?- intervenne Edward.

-La maggior parte delle volte sì-

-Bene, perchè ora ci devi ascoltare e soprattutto ti devi fidare di noi- disse Derek serio, mentre Thomas ascoltava interessato il loro scambio di battute. Sarebbe stato interessante vedere la reazione di Scorpius!

-Mi state mettendo paura. Che volete?- domandò Scorpius prestandogli un minimo di attenzione.

-Farti aprire gli occhi sui quali da sette anni hai messo ostinatamente orecchie di elfo- affermò Derek, domandandosi se quella non fosse solamente una perdita di tempo.

-Sono seriamente spaventato. Di che cazzo state parlando?-

Scorpius era sinceramente interessato: sembrava che quei due stessero per annunciare il ritorno di Voldemort!

-Ti sei innamorato di Lily Potter-.

Ecco, la bomba era stata sganciata, dalle mani di Edward Nott.

Ci furono attimi interminabili di silenzio, in cui Scorpius spostava lo sguardo da Edward a Derek, Derek ed Edward guardavano Scorpiu e Thomas guardava tutti e tre. E nessuno guardava i libri aperti davanti a loro.

-Siete impazziti. Io non sono assolutamente innamorato di Lily Potter!- dichiarò Scorpius alla fine con una risata.

-Invece sì. Tutti vedono il modo in cui la cerchi in mezzo alla folla, il modo in cui i tuoi occhi seguono sempre la sua figura...- disse Derek serio.

-...e soprattutto io ho visto il modo in cui la baci, come la desideri...- aggiunse Edward.

-Okay, non posso negare che non sia bella. Ma questo non vuol dire che ne sia innamorato!- concesse Scorpius, che grazie alle parole dei suoi amici si stava immaginando Lily senza vestiti.

-E allora perché stai così male al pensiero che lei non voglia stare con te? Perchè desideri ammazzare a mani nude Ethan Sheldon ogni volta che le si avvicina? Perchè in questo stesso istante non vorresti essere qui, ma affianco a lei?- lo incalzò Derek.

-Beh perché...perché...non voglio che altri tocchino le mie cose!- si giustificò Scorpius, ma dentro di sé sapeva di star mentendo.

-Smettila di prenderti in giro. Ne sei innamorato. Prima lo accetti, prima potrai cercare di sistemare il macello che hai fatto chiamandola “trofeo”- affermò Edward.

-Ma da quando siete diventati psicomagi? Cazzo siete peggio di Freud!- esclamò Scorpius, cercando di cambiare argomento.

-Non siamo psicomagi, siamo tuoi amici, anche se per essere tuoi amici dobbiamo per forza avere qualcosa che non va. E non cambiamo discorso!- lo rimbeccò Derek, sentendo che erano vicini al punto della questione.

-Vuoi sapere perchè hai avuto la brillante idea di chiamarla trofeo, umiliandola?- chiese poi retoricamente, ma Scorpius intervenne:

-Se proprio dovete dirmelo...-

-Perchè hai avuto paura. Paura di quello che senti per lei, paura che Lily fosse riuscita ad entrare nel tuo cuore di pietra, paura che ti ferisse. Allora hai alzato un muro di difesa, credendo che allontanandola ti saresti accorto che la tua era solo una cotta, sperando che sarebbe passata in fretta. Invece ora sai che non è così: stai soffrendo, e lei ti odia- spiegò Derek, e Edward al suo fianco annuì convinto.

-Non avete capito un cazzo- disse Scorpius e afferrati i libri se ne andò, di umore ancora più nero.

-No Scorpius...sei tu che non hai capito niente- mormorò Edward guardandolo andare via, quando ormai non poteva più sentirlo.


                                                                      *****

Molte ore più tardi, Glorya Zabini fu di nuovo riscossa dal suono della campanella, che in quel caso segnalava la fine delle lezioni.

Aveva passato quasi tutte le ore, compresa l'ultima di Storia della Magia, a sonnecchiare appoggiata al banco, senza ascoltare nulla delle spiegazioni. Perciò, prima di andare dalla sue amiche, si fece dare gli appunti da Isabelle Blackwell, li infilò nella borsa e si diresse come una sonnambula verso la biblioteca. Quel giorno non riusciva proprio a stare sveglia, perciò decise che avrebbe semplicemente dato il tema a Lily e se ne sarebbe andata a dormire per il resto del pomeriggio.

Lily e Cassiopea erano già arrivate, ed occupavano un tavolo in fondo alla biblioteca. Le raggiunse, salutandole con uno sbadiglio.

-Che bello vederti così reattiva- commentò Cassiopea ironica.

Glorya la ignorò, consegnando il tema a Lily.

-Tieni, fanne ciò che vuoi- le disse.

-L'hai trovato difficile?- le chiese Cassiopea, cercando di avvicinarsi all'argomento che più premeva loro.

-Non molto, solo che era davvero troppo lungo, e verso la fine mi sono ritrovata a ripetere sempre le stesse cose- rispose Glorya.

-In effetti tre metri erano tanti...ma tu cosa ne pensi di questa pozione Anti Lupo? A me richiedono anche un'opinione- s'inventò Lily di sana pianta.

-Beh è molto utile. Se pensi che prima per i Lupi Mannari era davvero molto doloroso trasformarsi...invece grazie a questa pozione sono animali come tutti gli altri- rispose Glorya, che se fosse stata un po' più presente a sé stessa si sarebbe insospettita per tutte quelle domande.

-Animali per quella notte, vuoi dire- commentò Cassiopea. Se Glorya considerava i lupi mannari animali e non persone era un bel problema!

-Certo. Alla fine credo che per il resto del tempo siano persone come noi. No?-

-Assolutamente. Infondo, non è colpa loro se sono stati morsi...- convenne Lily e, scambiandosi un'occhiata con Cassiopea, capì che quello era il momento giusto.

-Senti Glorya, noi dobbiamo dirti una cosa- iniziò.

-Ditemi- replicò Glorya, un po' più interessata.

-Vedi, la notte di Halloween...ho scoperto il segreto di Liam. Crediamo sia per questo che non vuole stare con te- disse Cassiopea, cercando di essere il più delicata possibile.

Ora avevano la completa attenzione di Glorya.

-E perchè? Su ditemelo, non fatemi stare sulle spine!- le pregò con il cuore in gola.

-Liam è un lupo mannaro- disse Lily e fra loro cadde un pesante silenzio.

-Un...lupo mannaro?- chiese Glorya, senza nessuna particolare espressione sul viso.

-Sì- confermò Cassiopea e le raccontò quanto aveva udito la notte del 31 ottobre. Quando ebbe finito, Glorya rimase in silenzio.

-Prima di dirtelo, volevamo capire cosa ne pensavi dei lupi mannari...insomma, non è una cosa facile da accettare, credo- disse Lily, in attesa di una sua reazione.

Glorya scoppiò a ridere.

-Santo Merlino, credevo di non essere abbastanza io! Invece è solamente un lupo mannaro!- esclamò, e sorrideva.

Cassiopea e Lily sospirarono, sollevate, non sapendo che la parte più difficile doveva ancora venire.



Spazio Autrice:

Ciao a tuttiiii!!! Eccomi qui con un nuovo capitolo, scusatemi se vi ho fatto attendere ben 11 giorni, ma fra la vita di tutti giorni e un'altra storia in corso...a proposito, mi faccio ancora un po' di pubblicità: ho iniziato da poco una nuova storia sui Malandrini, sarei immensamente felice se la leggeste e mi diceste cosa ne pensate :)

Ma venendo a questa storia...piaciuto questo capitolo? Spero di sì, si scoprono un po' di verità, come dice il titolo. Beh lascio a voi i commenti, positivi o negativi che siano, e ci vediamo al prossimo capitolo :)


con affetto, Miss_Slytherin

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Capitolo 45
*** A terrible memory ***


                                                                    CAPITOLO 44

                                                                 A terrible memory


-C'è Ethan Sheldon che ti fissa- disse Glorya Zabini, osservando un punto impreciso alle spalle di Lily.

-Ah sì?- chiese quest'ultima piuttosto indifferente, prima di esclamare: -Expelliarmus!-

La bacchetta di Cassiopea volò via e la bionda protestò:

-Ehi non stavo guardando! Non è leale!-

-Sono o non sono una Serpe?- la rimbeccò Lily.

-Perché non ti interessa?- chiese Glorya.

-Cosa non mi interessa?- domandò Lily.

-Cosa non interessa a chi?- intervenne Cassiopea dopo aver recuperato la bacchetta.

Le tre Slytherin si trovavano nella spaziosa e attrezzatissima Sala Duelli del Saint Patrick, un'area in cui gli studenti potevano allenarsi con gli incantesimi, preparandosi in questo modo alle prove pratiche che si sarebbero tenute agli esami. Molti ragazzi sfruttavano quest'opportunità ed infatti quel freddo pomeriggio di novembre la sala era piuttosto piena: c'era chi duellava, chi usufruiva degli oggetti per incantarli, e chi semplicemente osservava gli altri, chiacchierando. Glorya era fra queste, dato che si era già esercitata con Engorgio e Reducio, facendo cambiare varie volte dimensioni a un topolino bianco; Cassiopea e Lily invece si allenavano con incantesimi offensivi e difensivi.

-A Lily non interessa che Ethan la guardi. Perchè?- chiarì Glorya.

-Già, perché? Ti sta proprio fissando- aggiunse Cassiopea, ovviamente curiosissima.

-Diciamo che non mi interessa più- rispose Lily tenendosi sul vago, mentre andavano a sedersi a lato, per osservare Derek che duellava con Thomas; Lily ringraziò che Scorpius non fosse nei paraggi, anche se adesso anche lei poteva vedere Ethan dall'altro lato della stanza, appoggiato al muro. La guardava proprio, e lei, per la prima volta in vita sua, si sentì a disagio sotto gli occhi di un ragazzo.

-E perchè? Alla festa di Halloween sembravate piuttosto presi- osservò Cassiopea.

Lily non rispose subito, e si fece pensierosa. Non aveva detto a nessuno cos'era successo quella notte, e capiva perchè. Non voleva ammettere di aver avuto paura, di aver perso il controllo. Eppure, era proprio quello che era successo.

-Già...Ethan lo era anche troppo- rispose Lily alla fine.

-Cosa intendi con “troppo”?- insistette Glorya, ora un filo preoccupata. Non aveva mai visto sul volto di Lily quell'espressione tipica di chi si vergogna di raccontare qualcosa.

-Non era molto, come dire...in sè- replicò, ancora vaga.

-Che diavolo vuol dire non era in sé? Lily, sto seriamente andando in ansia, e non mi piace andare in ansia- disse Cassiopea, guardandola attentamente. Intorno a loro c'era molto rumore, incantesimi gridati a voce alta e oggetti infranti, ma loro due avevano orecchie solo per Lily.

-Il fatto è che Ethan...ha tentato di...andare oltre, troppo oltre. Ed io non volevo- spiegò alla fine Lily e ci mancò poco che Glorya e Cassiopea avessero un simultaneo attacco di cuore.

-Stai scherzando?! Perchè non ce l'hai detto?!-

-Ti ha fatto del male? Se ti ha fatto del male giuro che vado lì adesso e lo Avadakedravedizzo!-

-Calma, calma! Apprezzo i vostri istinti omicida, ma non è successo nulla di troppo grave...solo, mi sono spaventata- cercò di tranquillizzarle Lily e senza dar loro modo di chiedere altre spiegazioni, raccontò quanto era successo.


-No?! No!?- fece Lily, con un sorrisino sadico, prima di piantare con tutta la forza che aveva il suo tacco 15 nel piede di Scorpius. Lui mollò di scatto la presa, colto di sprovvista; Lily, senza perdere un attimo, se ne andò, lasciandoselo alle spalle con un piede dolorante e gli occhi di ghiaccio.

Ritrovò Ethan fuori dalla porta, ad aspettarla. Si sorrisero, complici, e poi Ethan la prese per mano, per guidarla lontano dalla festa.

Lily percepiva una strana forza in quella presa, ma era troppo brilla per accorgersene. Lo seguì, traballante sui suoi tacchi alti, fino alla sua stanza, due piani più sopra. Il silenzio era totale e probabilmente c'erano solo loro due, in camera a quell'ora del sabato sera.

Non appena furono dentro, iniziarono a baciarsi. Lily sentiva il sapore di alcool, ma non sapeva dire se fosse il gusto della tequila che aveva bevuto lei, o quello del rum di Ethan, ma quel mix le piaceva. E le piaceva lui. Soprattutto, a Ethan piaceva lei.

I baci si fecero sempre più profondi, e quasi feroci. Lily si ritrovò a pensare che in Ethan c'era un'urgenza, una furia, che non le sembrava di aver mai avvertito. Cercò di scacciare quella strana sensazione in fondo alla mente, e i cocktails che aveva bevuto l'aiutarono non poco.

Senza sapere bene come, si ritrovarono su un morbido letto; Ethan le era sopra, e Lily sentiva la sua eccitazione crescere sempre più. Eppure, di nuovo, sentiva che c'era qualcosa di sbagliato. E di nuovo, ignorò il suo istinto.

Ethan prese ad accarezzarla, ma non lentamente, e sicuramente non con cura; la sua mano passò velocemente dal viso al collo e soprattutto, dal collo al seno. Lily sussultò: quel tocco per nulla delicato non le era piaciuto. Non le aveva procurato alcuna sensazione positiva. Cercò di spingere via Ethan, posandogli le mani sulle spalle, ma lui era troppo pesante e lei troppo gracile.

La mano di Ethan le stava intanto percorrendo il ventre, ed a quel punto a Lily fu sin troppo chiaro cosa stava per succedere. E si rese conto che non voleva. Non voleva che succedesse in quel modo, non lì, non con lui.

-Ethan...no...- disse, staccando le labbra dalle sue.

-No?- fece Ethan confuso, una mano sul basso ventre, pericolosamente vicino all'inguine.

-Non voglio- disse ancora più decisa Lily. Ora lui si sarebbe spostato, lei si sarebbe alzata e sarebbe finito tutto così, pacificamente. Lily si sbagliava di grosso.

-Non vuoi? Beh, mi sa che è troppo tardi per tirarsi indietro...- fece lui strafottente e Lily capì con terrore che a lui non interessava il suo parere, non importava che non fosse consenziente. Iniziò ad avere paura, e non poca.

-Troppo tardi?- chiese con un filo di voce, cercando di non cadere nel panico più totale. Non l'avrebbe certo aiutata a evitare uno stupro.

-Hai voluto giocare con il fuoco...ed ora è il momento di bruciare- disse Ethan, respirando sulla sua bocca. Fece scivolare una mano all'interno delle cosce di Lily, senza andare oltre per il momento.

A Lily venne quasi da piangere per il sollievo, quando vide una bacchetta sul comodino accanto al letto. Mentre Ethan era troppo preso a baciarle il collo, si spinse lateralmente quel che bastava per afferrarla. Prima che Ethan avesse modo di capire cosa stava per accadere, gliela puntò contro, urlando il primo incantesimo che le veniva in mente:

-Stupeficium!-

Ethan venne violentemente sbalzato via, e cadde semisvenuto; Lily non perse un attimo di tempo e corse fuori dalla stanza, le scarpe in mano.

Solo quando ebbe messo almeno due piani fra lei e quella maledetta stanza, si lasciò scivolare contro il freddo muro di pietra. Tremava, scioccata.


-Oh mio Dio!- esclamò Cassiopea alla fine, pallida; al suo fianco Glorya era sbiancata e non riusciva a spiccicare parola.

-E poi cos'hai fatto? Non avevi paura che venisse a cercarti?- chiese Cassiopea agitata; Ethan Sheldon continuava a guardare nella loro direzione.

-Sono rimasta lì' per un bel po' finché non ho incontrato Albus...-


Albus non amava particolarmente Halloween e quella sera si era lasciato convincere ad andare a quella stupida festa da Molly e Rose solo perché ci sarebbe stata Marìkaa. Tuttavia quest'ultima si era sentita poco bene e aveva dato buca, così Albus era rimasto al party quel tanto che bastava per non farsi rompere le scatole dalle sue adorabili cugine. Alla fine si era defilato cercando di non farsi vedere, e aveva imboccato i vari corridoi che l'avrebbero portato alla pace della sua stanza. Era quasi arrivato, quando aveva visto qualcosa- o meglio qualcuno- seduto per terra, schiena al muro. Un'occhiata all'inconfondibile capigliatura rossa gli aveva detto che si trattava di Lily e lui, allarmatosi all'istante, si era fiondato da lei.

Era pallidissima, sudata, con gli occhi fissi, e le spalle tremanti. Non gli sembrava neanche lei.

-Lily! Cosa ci fai qui? Perchè non sei alla festa?- le chiese, accovacciandosi di fronte a lei. Lily non gli rispose, sollevando a mala pena gli occhi su di lui.

-Lily mi stai spaventando! Cosa ti è successo? Stai bene?- insistette ancora, senza ottenere risposta. Le posò le mani sulle spalle, per scuoterla, ma lei si ritrasse di scatto, come se l'avesse percossa una scarica elettrica.

-Lily...dì qualcosa ti prego...- le disse, squadrandola alla ricerca di ferite non viste. Solo allora lei parve accorgersi della sua presenza, e gli occhi le si riempirono di lacrime. Poi -e questo scioccò Albus forse più di tutto il resto- lei gli buttò le braccia al collo, stringendolo forte. Albus ricambiò l'abbraccio, stupito e preoccupato, chiedendosi cosa diavolo l'aveva ridotta in quel modo. Insomma, lei era Lily Potter!

Non seppe mai per quanto rimasero lì, fratello e sorella stretti l'una all'altra; ad un certo puntò la sollevò fra le braccia, e così, con lei accoccolata contro il petto, la portò nella sua stanza.

Lily passò la notte lì, ma Albus non seppe mai che cosa le era accaduto.


-Almeno hai incontrato lui...- sospirò Glorya alla fine, sollevata che non fosse accaduto il peggio. Quella storia era agghiacciante di per sé, e le due Slytherin non si sentirono di condannarla per non averne parlato subito con loro. Capivano che Lily aveva bisogno di risolvere la cosa con sé stessa, di accettare quello che avrebbe potuto succedere – e che grazie a Dio non era avvenuto- prima di poterne parlare con loro.

-Già...- disse Lily, e quesi sorrise al pensiero del fratello. Era stato così dolce con lei, e non le aveva fatto nessuna domanda; probabilmente se ci fosse stato James al suo posto avrebbe smosso mari e monti per cavarle di bocca la verità, ma Albus no. Albus le era stato vicino, silenzioso, e l'aveva lasciata andare senza chiederle spiegazioni.

-Io...devo andare. Ci vediamo più tardi- disse all'improvviso Cassiopea, turbata. Glorya e Lily la guardarono andare via, stranite.

-Lily?-

-Sì?-

-Ho voglia di abbracciarti- confessò Glorya. Lily sorrise.

-Beh, per questa volta puoi farlo-.


                                                                           ******

Cassiopea sapeva che se Lily fosse mai venuta a sapere quello che stava facendo, l'avrebbe sventrata, scuoiata, cotta nell'olio bollente e non le avrebbe parlato mai più. Necessariamente nell'ordine.

Eppure, dopo quello che aveva appena raccontato loro e dopo aver notato la luce maniacale negli occhi di Ethan alla luce dell'accaduto, aveva capito. Lui la voleva. Ed in qualche modo -non voleva neanche immaginare quale- l'avrebbe avuta. E aveva dimostrato che non si faceva scrupoli ad ottenere ciò che desiderava con la forza.

Lily era sfuggita quella volta, grazie alla sua prontezza di spirito, ma cosa sarebbe accaduto, se lui l'avesse trascinata in un angolo buio del castello con la forza, quando non avevano le bacchette? Lily aveva pur sempre solo quindici anni, e non pensava neanche quarantacinque chili bagnati.

E inoltre loro non erano sempre con lei: quella sera non c'erano.

Ci voleva qualcuno che fosse in grado di proteggerla, che non si facesse problemi a prendere a cazzotti qualcuno, che desiderasse che Lily fosse al sicuro almeno quanto loro.

Lo trovò in biblioteca, e non le parve strano: con Derek e Thomas in Sala Duelli, e Edward impegnato a correre dietro alle gonne della Calender anche quel pomeriggio, non poteva essere altro che lì.

Aveva notato che ultimamente frequentava le ragazze solo di notte, e non si circondava più delle ochette starnazzanti che solitamente amava avere intorno. Non era difficile capire il perché.

-Ehi- l'apostrofò suo fratello, quando lei gli si sedette di fronte.

-Ehi- ribatté lei.

-Tutto bene? Sei più pallida del solito- notò Scorpius. Poteva essere il ragazzo più odioso e bastardo della terra, ma era sempre stato il fratello migliore che Cassiopea avrebbe mai potuto desiderare.

-No, non va bene. Devo parlarti...in un posto tranquillo- gli rispose, alludendo al fatto che la biblioteca era piena di studenti.

-Okay, andiamo nella mia stanza. Edward e Derek non ci sono- disse immediatamente Scorpius.

Non parlarono durante il tragitto e, anche se come al solito dal suo volto non traspariva nulla, Scorpius era turbato. Raramente aveva visto sua sorella così preoccupata.

-Allora?- domandò, quando furono seduti l'uno di fronte all'altra sul letto.

-Devo chiederti un favore...riguarda Lily- esordì, e subito lo vide farsi più rigido.

-Lily mi ha fatto capire chiaramente che non vuole più avere nulla a che fare con me- disse, freddo.

-Lo so, però prima...ascoltami. È importante, davvero- insistette lei e prima che lui avesse modo di ribattere ancora, raccontò quello che aveva appena appreso.

Alla fine, Scorpius era livido di rabbia.

-Vado ad ammazzarlo. Spostati- disse furioso.

-No! Calmati! Non puoi andare lì e prenderlo a pugni davanti a tutti!- esclamò Cassiopea, che pure sapeva che lui avrebbe reagito in quel modo.

-Ma! Ha cercato di...quel bastardo schifoso, stronzo puttaniere del...-

-Lo so! Per quale dannato motivo pensi che io sia qui? Non è questo che devi fare però- tentò di farlo ragionare Cassiopea.

-E cosa dovrei fare, sentiamo? Starmene buono buono a guardare quel maiale putrido che cerca di nuovo di violentare la ragazza che...- s'interruppe, ancora più turbato di quanto non fosse all'inizio.

-Devi proteggerla infatti. Io e Glorya la terremo d'occhio ovviamente e non la lasceremo mai più da sola...però tu hai lezione con lui, puoi seguire meglio i suoi spostamenti...e se dovessi vederlo avvicinarsi anche solo a distanza di due chilometri a Lily intervieni- gli spiegò Cassiopea, cercando di calmarsi, e di calmarlo.

-Lo so che Lily ha detto che non vuole più vederti né parlarti, lo so. Ma so anche che è stata male per te, e che le manchi. E soprattutto so che lei manca a te. Siete due stupidi testoni ciechi e sordi, però è così. Farai questo per lei?- riprese, fissandolo dritto negli occhi.

Scorpius non rispose subito, e fra loro cadde un silenzio carico di rabbia, dolore e incertezza.

-D'accordo. Lo farò- disse alla fine, e Cassiopea non poté fare a meno di lanciarsi su di lui, e di abbracciarlo forte.

-Sapevo di poter contare su di te- gli sussurrò all'orecchio.


                                                                             ******

-E allora? Come va con il tuo Slytherin?-

-Lo so che aspetti solo che mi molli, ma va bene- ribatté Rose, seccata.

-Non voglio che vi molliate!- replicò Albus fingendosi oltraggiato.

-Dai Al non ti crede nessuno! Lo sappiamo che lo odi- intervenne Molly.

-E che vorresti Cruciarlo ogni volta che lo vedi- aggiunse Marìkaa.

-Siete impossibili- decretò Albus alla fine, esasperato.

-Ah, noi!- esclamò Rose, e tutti e quattro scoppiarono a ridere.

I quattro amici erano in Refettorio: al Saint Patrick, diversamente da Hogwarts, veniva offerta la merenda delle cinque e così chiunque volesse, poteva servirsi del tè e accompagnarlo con dei biscotti, fra un'ora di studio e l'altra.

Loro ovviamente approfittavano tutti i giorni di quella meravigliosa occasione, ed era diventato ormai un po' il loro punto di ritrovo, dato che erano stati divisi tutti in gruppi diversi; ogni tanto si univa a loro anche Hugo, ma per lo più stava con quelli del suo anno.

-Mi sa che devo abbandonarvi- annunciò poco dopo Rose, adocchiando con desiderio un biscotto al cioccolato.

-Dove vai? Non hai già fatto i compiti?- le chiese Marìkaa curiosa.

-Sì, li ho fatti, ma tra un po' ho appuntamente con Derek in Sala Duelli...- rispose lei, acchiappando il tanto desiderato biscotto mentre si alzava.

-Ah beh, sei hai appuntamento con Derek...- la derise Albus, beccandosi un'occhiataccia e un pugno sulla spalla.

-Ahi! Sei violenta!- le urlò, ma lei si stava già allontanando.

-Vado anch'io va'...- disse anche Molly, stiracchiandosi pigra.

-Anche tu ci abbandoni tristemente?- domandò Albus deluso.

-Sì, aiuto una mia amica con un tema di Biomagia...- replicò Molly, e poco dopo erano rimasti solo Albus e Marìkaa.

-Che cugine degeneri che mi ritrovo- borbottò lui.

-Smettila! Sono adorabili- lo rimproverò Marìkaa con un sorriso.

-Lo penso anch'io, ma non dirglielo- confessò Albus con finto tono cospiratorio.

-Al...da qualche giorno sei strano- commentò Marìkaa, dopo qualche attimo di silenzio. Aveva notato che la sua era una falsa allegria, come se si volesse mostrare allegro e sereno mentre in realtà non lo era.

-Strano? In che senso?- fece lui, cercando di restare sul vago.

-Sembra che tu lo faccia apposta, a essere allegro, ma in reltà c'è qualcosa che ti turba...ammettilo- rispose lei, studiandolo attentamente.

-Riguarda mia sorella...ma non mi va di parlarne- ammise alla fine Albus.

-D'accordo. Lo sai che quando vuoi io sono qui- gli disse Marìkaa e d'impulso Albus l'abbracciò.

Lei, stranamente, non si ritrasse.


Spazio Autrice:

Buonasera, miei adorati lettori!!! Come state? Spero bene, naturalmente :)

Eccoci qui con un nuovo capitolo...ho da dire poche cose al riguardo, poi lascio a voi ogni commento, positivo o negativo che sia. Allora...primo, Cassiopea va da Scorpius a chiedergli quel favore non perchè sia una pettegola o altro, ma semplicemente perchè è preoccupata per Lily e in qualche oscuro modo si sente in colpa per non essere stata con lei al momento del fattaccio.

Secondo, nel prossimo capitolo cercherò di parlare di più delle altre coppie, come Cassiopea/Shane e Liam/Glorya, ho notato che non sto dando loro tutta l'importanza che meritano, e questo mi dispiace immensamente. Terzo...Lily. Beh, che dire, credo che il non confidarsi subito con le amiche sia in pieno suo stile però non vorrei che pensaste che io consideri una tentata violenza una cosa da nulla, anzi. Fortunatamente non mi sono mai trovata in una situazione del genere, perciò non so cosa si prova, però ho cercato di rendere al massimo la tragicità dell'avvenuto e spero di non aver urtato in alcun modo la sensibilità di ognuno di voi. Se così fosse stato, chiedo scusa già da ora.

Detto questo, devo un ENORME GRAZIE a tutte le persone che hanno messo questa storia fra le preferite (125!!!!), le ricordate (16!!!) e le seguite (121!!!!). Non lo faccio da tempo immemore, ed è una cosa vergognosa, perchè adoro vedere il numero delle preferite, delle seguite e delle ricordate che sale, e non vi ho mai detto grazie per questo.

Soprattutto devo un GIGANTESCO, SUPERGALATTICO E STRATOSFERICO GRAZIE a alle 28 meravigliose persone che hanno messo me fra le autrici preferite. Davvero, è una cosa che mi rende felicissima, onoratissima e chi più ha superlativi più ne metta, e mi sono accorta solo ora di non avervi mai ringraziato, e questa è una cosa orribile. Potete perdonarmi? Si vero? :)

Infine, un grazie generale va alla 7 fantastiche persone che mi hanno recensito l'ultimo capitolo, ovvero clau91, blu_ice, Slab, Phoebe Estelle Evans, RobertLove, endy_lily95 e B a b i...ho già risposto singolarmente, ma ci tenevo a ringraziarvi pubblicamente :)

Bene, credo di avervi detto tutto, percò non mi resta che ricordarvi di fare un salto alla mia storia sui Malandrini,We were born, raised and died with them, ed augurarvi un buon venerdì sera :)


con affetto, Miss_Slytherin

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Capitolo 46
*** Earthquake ***


                                                       CAPITOLO 45

                                                    Earthquake


-Oh.Mio.Dio-

Isabelle Blackwell guardò piuttosto stupita Glorya Zabini seduta accanto a lei. Stavano seguendo una lezione piuttosto interessante di Arte della Trasmutanza, ma non le sembrava che le Trasformazioni Ibride Irreversibili fossero così tanto affascinanti da meritarsi un'esclamazione di quel tipo. Beh sì forse un uomo metà lupo metà umano faceva un po' impressione...

-Glorya?- chiese interrogativa. Lei e la Zabini non si erano mai trovate troppo simpatiche, ma essendo le uniche due Slytherin in quella classe, avevano deciso di sedersi vicine.

Glorya, tuttavia, non parve averla sentita.

Dopo settimane, aveva capito.

Liam era un lupo mannaro. E la cosa non era per niente “ah-ah-ah che vuoi che sia, ridiamoci su”. No.

Quando Lily gliel'aveva rivelato, si era lasciata andare ad una risata -ora lo sapeva- essenzialmente isterica. E poi la cosa di era depositata sul fondo della sua mente, ed era rimasta lì, sepolta, tranquilla. Come se non l'avesse presa veramente sul serio. Come se la sua reazione fosse stata un contorto meccanismo di difesa, che le aveva permesso di non registrare immediatamente l'informazione in tutta la sua gravità. Era stata sotto shock per settimane, e non se n'era neanche accorta. Certo, aveva come sempre pensato a Liam, ma solo a Liam. Non a Liam il lupo mannaro. Solo Liam, il Corvonero introverso che le aveva rubato il cuore. Ed ora vedere quella semplice immagine su un libro di testo, aveva riportato a galla ciò che il suo inconscio aveva sepolto sul fondo della mente. Come un'epifania*, quella figura l'aveva trasportata in memorie non lontane, non infantili. A una situazione reale.

Glorya si sentì rabbrividire, e non per colpa del suo pullover bianco troppo leggero. No. Lei si era innamorata di un lupo mannaro.

-Professoressa- disse con voce tremante.

La professoressa Stebbins alzò gli occhi su di lei, un po' seccata per essere stata interrotta.

-Sì?-

-Non mi sento bene, potrei uscire un attimo?- chiese Glorya, e ad un cenno affermativo da parte dell'insegnante, si alzò e lasciò l'aula.

Una volta fuori, si appoggiò al muro. Non sapeva bene cosa avrebber fatto, né in quel momento, né nell'immediato futuro.

Era assolutamente, profondamente, totalmente, confusa.

-Glorya?-

Una voce conosciuta la strappò alle sue cupe riflessioni, ed alzando gli occhi scuri, si ritrovò davanti Scorpius Malfoy.

-Che ci fai qua fuori? Non hai lezione?- le chiese, perplesso.

-Ecco io...sì, io ho lezione- rispose lei senza realmente sentire le sue stesse parole.

-Ah. Bene...e, ehm...dunque? Perchè non sei in aula? Non stai bene?- insistette lui, osservandola ora vagamente preoccupato. Insomma, Glorya era solitamente una ragazza razionale e logica, ma in quel momento non sembrava nessuna delle due cose.

-Io...credo che...sì, non sto tanto bene- ammise infine lei, realizzando che l'unica cosa che desiderava in quel momento era trovare le sue amiche e subbissarle di paranoie.

E, guarda caso, Scorpius per una volta poteva essere utile.

-Cassiopea ha lezione, ora?- chiese, tornando in sé.

Lui la fissò sempre più sorpreso.

-Non lo so- ammise, studiandola in cerca di segni di avvelenamento. Che le avessero versato qualche strano intruglio nel tè mattutino?

-Sei decisamente inutile!- gli disse, e Scorpius spalancò gli occhi grigi. Glorya non stava evidentemente bene.

-Beh, grazie. Vai in Infermieria se non stai bene- le disse piccato, prima di svoltare verso la biblioteca.

Stava ancora pensando a Glorya e a quanto fosse strana quel giorno, quando qualcosa attirò la sua attenzione.

Una ragazza bionda, con la divisa dei Delfinoverde, era appoggiata al muro, per non dire incollata. Ethan Sheldon le stava di fronte, ad un palmo di naso dal suo viso. Normalmente Scorpius avrebbe tirato dritto, pensando agli affari suoi, ma dopo quello che aveva saputo non aveva alcuna intenzione di farsi scappare un'occasione per prendersela con quel bastardo.

Si avvicinò quel che bastava per sentire quello che stavano dicendo, senza essere visto.

-...ti ho detto no Ethan per favore...ho lezione...- stava dicendo la ragazza, e a Scorpius parve che la voce le tremasse.

-Dai Kelly non fare la sostenuta...so benissimo che lo desideri anche tu...- replicò il viscido con voce suadente.

-Ethan davvero...lasciami passare!- tentò ancora la bionda, ma Ethan non sembrava voler sentir ragioni. Si chinò ancora di più su di lei, per catturarle le labbra in un bacio, mentre con le braccia la teneva ferma. Lei cercava di divincolarsi, ma pur essendo alta era troppo magra per sovrastare la forza da diciassettenne in fiore di Ethan.

Decidendo che aveva visto troppo, Scorpius estrasse la bacchetta e, puntandola verso Ethan, pensò con intensità: Pietrificus Totalus!

L'incantesimo non verbale riuscì alla perfezione, perchè Ethan cadde immobilizzato con un tonfo sordo.

La ragazza si guardò intorno disorientata, cercando il suo salvatore; ma Scorpius si era già allontanato, sul volto un sorriso soddisfatto.


                                                              *****


-Sei sicuro che non sbucherà nessun'altra cugina?-

-Sìììì!!!-

-Guarda che hai ancora due giorni di tempo per dichiarare eventuali...-

-Eventuali nulla! Andrà tutto bene!!!- dichiarò deciso Shane Burke.

La Preside Dalton, che teneva lezione di Storia della Magia in sostituzione di una professoressa malata, gli lanciò un'occhiataccia per aver quasi urlato, ma non lo rimproverò.

-A momenti mi facevi sgridare-

Liam rise divertito: era sempre Shane a far casino, ed ora si lamentava per una misera occhiataccia da parte della prof!

-E tu? Nessun appuntamento galante sabato?- gli chiese poi, e Liam si rabbuiò.

-No- disse solamente, a bassa voce.

-Ehi, perchè quella faccia? Se fossi gay, e credimi, non lo sono per niente, ci uscirei io con te!-

-Apprezzo molto, ma non è per quello che non ho un appuntamento- rispose, con un microscopico sorriso.

-Ah già. Non s'è ancora capito come mai, ma non vuoi stare con Glorya Zabini...che, se a me non piacesse Cassiopea, e credimi, Cassiopea mi piace proprio, me la acchiapperei io!- esclamò il Grifondoro contrariato. Liam gli piaceva e insieme si trovavano bene, ma non capiva come mai doveva per forza fare il martire e non divertirsi per nulla!

-È complicato- rispose vago.

-Ma cosa c'è di complicato? Lei ti piace, tu le piaci...chiedile di uscire!- insistette Shane.

-Avrà sicuramente qualche altro impegno- mentì Liam.

-Non ha impegni, ha solo in programma di fare shopping con quell'altra serpe lì- gli rivelò Shane, che ormai sapeva sin troppe cose sul trio più snob di Hogwarts.

-Beh per loro lo shopping sarà fondamentale- fece Liam esasperato. Non voleva rispondere male a Shane, che era l'unico ragazzo con cui avesse stabilito un minimo di rapporto umano, ma stava diventando un po' troppo impiccione!

-Vero- concesse infine Shane, che aveva capito che Liam si stava irritando. Che continuasse pure a fare l'essere infelice, se voleva. Lui aveva ben altro a cui pensare...tipo, dove portare Cassiopea l'indomani. Sapeva che quella era la sua ultima chance di conquistarla, e voleva che fosse tutto perfetto. Nonostante lo scetticismo di Liam, l'indomani non sarebbe spuntata nessun'altra ragazza mozzafiato a rovinargli l'appuntamento, consanguinea o meno.

S'immaginò quanto sarebbe stata bella Cassiopea, magari con i boccoli biondi raccolti in una coda, il bel collo bianco scoperto....basta, doveva smetterla di pensare a lei, anche perchè qualcuno ai piani bassi si stava risvegliando e la cosa poteva essere imbarazzante.

-Smettila di pensare a Cassiopea, hai la faccia da ebete- lo prese in giro Liam, riportando volutamente il tono della conversazione sullo scherzoso.

-Eh l'amour, l'amour....- sospirò Shane, storpiando quel poco di francese che sapeva.

La lezione di Storia non fu poi così noiosa, almeno per gli studenti di Hogwarts che erano abituati al fantasma di Ruf, e dopo aver detto qualche altra cretinata i due tacquero, per prendere appunti.

Almeno, Shane che era diventato spaventosamente diligente stava scrivendo, ma Liam si era fermato a metà di una frase.

Continuava a pensare alle parole del suo vicino di banco: “Lei ti piace, tu le piaci...” . Aveva ragione infondo. A lui Glorya piaceva più di quanto fosse lecito per un lupo mannaro, e, dalla sofferenza che aveva visto negli occhi scuri di lei, aveva capito quanto Glorya tenesse a lui. Sarebbe stato davvero così impossibile dirle la verità? Come l'avrebbe presa lei?

Per un meraviglioso attimo Liam s'immaginò di poter passeggiare mano nella mano con lei in libertà, scostarle una ciocca scura finitale negli occhi, per poi chinarsi sulla sua bocca per baciarla...si chiese che sapore avessero quelle labbra così sottili che lo attiravano come una calamita.

Basta, si disse. Smettila di sognare. Tu non puoi stare con lei, e non puoi dirle la verità. Dimenticala, e lei prima o poi farà lo stesso con te. Con questi tristi pensieri, Liam tornò ad ascoltare la Preside Dalton parlare del quarto Congresso Internazionale dei maghi.


                                                                *****


Edward Nott si svegliò con un sorriso, sentendo il suo corpo caldo accanto al proprio. Nell'aria della sua camera si avvertiva un leggero profumo di lavanda, ed Edward sapeva di averlo anche sulla pelle. E ne era felice. Troppo felice.

Diana dormiva ancora, con un mezzo sorriso ad incresparle le labbra. Era bellissima, struccata e con i lisci capelli scuri scomposti, ed Edward non riusciva a credere di averla lì, ad un passo di respiro da lui.

La sera prima, entro i limiti del coprifuoco, erano stati a fare una passeggiata, nonostante l'aria fosse sin troppo fredda. Ricordava che Diana aveva detto qualcosa a proposito di quella strana temperatura gelida, ma lui era sempre stato concentrato solo sul suo viso per ascoltare sino infondo le sue parole.

Erano stati fuori appena prima che scattasse il coprifuoco, e poi erano rientrati; a quel punto Edward non aveva resistito, a vederla con le guance arrossate dal freddo, e l'aveva baciata. Con sua sorpresa Diana non aveva opposto resistenza, e si era lasciata andare con una passione così disarmante che Edward aveva voluto di più. Molto di più. E l'aveva ottenuto. E lei gli aveva regalato la più bella notte della sua vita, senza saperlo.

Si sentiva in pace ora, come se avesse finalmente trovato il suo posto nel mondo. Come se non avesse mai dovuto andare nient'altro che lì.

Diana era la sua oasi...e a quel punto, il sorriso di Edward scomparve.

Da lì a qualche mese lui se ne sarebbe dovuto andare. Sarebbe tornato in Inghilterra, mentre lei sarebbe rimasta lì. Un oceano li avrebbe separati e questo pensiero quasi gli mozzò il respiro.

Non credeva nelle relazioni a distanza. Si conosceva, sapeva che c'era il rischio di non rimanerle fedele. Aveva diciassette anni, gli ormoni in subbuglio ed una bellezza che avrebbe fatto cadere qualsiasi ragazza avesse desiderato ai suoi piedi...come poteva pensare di non cedere alla tentazione? Di accontentarsi di lettere?

Come diavolo gli era venuto in mente di portarsela a letto?

Sì, la desiderava, era bella, e lui voleva godersi ogni esperienza....ma Diana non meritava di soffrire, e lui non voleva farla soffrire.

Si sarebbe preso a pugni da solo.

-Ehi-.

Diana si era svegliata, e gli sorrideva assonnata.

-Ehi- disse Edward.

La guardò, ed ogni problema scomparve.


                                                             *****


Scorpius Malfoy credeva di impazzire.

Era in biblioteca a studiare da un'ora, e con sua grande soddisfazione stava persino capendo il complesso teorema di Pozioni che avevano spiegato a lezione qualche giorno prima. Era bravo in Pozioni, ma il programma del settimo anno era davvero complesso, e persino lui aveva delle difficoltà.

Poi, era entrata lei, portando con sé il suo profumo di vaniglia.

Indossava una camicetta di raso lilla, con qualche bottone di troppo lasciato aperto, ed una gonna al ginocchio viola scuro. Un paio di stivali di camoscio dello stesso colore le donavano altri centimetri d'altezza, ed i capelli ricci erano liberi sulle spalle.

Era bellissima, e lui non poteva fare a meno di guardarla.

Era bellissima, e lei l'odiava.

Era bellissima, e non avrebbe potuto alzarsi, avvicinarsi, e baciarla.

Si era seduta, senza degnarlo di uno sguardo -eppure doveva averlo visto- ed aveva aperto un libro spesso; si era poi chinata sulla borsa per estrarre una pergamena nuova ed una piuma.

E lui non era riuscito più a combinare nulla.

Come diavolo gli era saltato in mente di dirle che era un trofeo? Come aveva potuto lasciarsela scivolare via dalle dita nell'unico momento in cui lei si stava per arrendere a lui?

Cosa cazzo aveva in quella testa? Troppi teoremi di Pozioni, e poco cervello evidentemente. Persino Derek era stato in grado di seguire il suo cuore, andando contro tutto, pur di stare con la ragazza che amava. E lui no. Lui doveva restare chiuso nel suo cazzo di egocentrismo.

Pensava a queste cose Scorpius Malfoy, ed aveva una voglia matta di sfiorarla. Di toccare l'intoccabile.

Si alzò, senza sapere bene cosa fare, e la raggiunse. Le sue parole velenose -velenose come lei- sarebbero state meglio del nulla.

-Lily- le disse e lei alzò gli occhi, senza rispondere.

-Posso sedermi?- le chiese, pensando a come stava cambiando. Se in meglio o in peggio non lo sapeva, e non gli importava. Stranamente non gli importava.

Interpretò il suo silenzio per un sì, e si sedette di fronte a lei; non aveva notato che portava un fiore fra i capelli.

-Io...- inizò, e si interruppe. Cosa diavolo poteva dirle, per farle cambiare idea, anche solo per ottenere una reazione? Optò per la verità.

-Sei bellissima stamattina- disse semplicemente.

Evidentemente Lily si aspettava tutto ma non quello, perchè spalancò la bocca sorpresa.

Ma Scorpius non seppe mai cosa stava per rispondergli.

Non lo seppe mai, perchè in quel momento la terra tremò, e tutto il loro mondo crollò.




Spazio Autrice:


Mi vergogno profondamente a presentarmi qui con questo schifo di capitolo, eppure eccomi qui. Non so cosa dire per giustificare tutto questo ritardo, e preferisco essere sincera.

La verità è che come scrittrice mi sento demoralizzata. L'ultimo capitolo di PL ha ricevuto poche recensioni, cosa che mi ha fatto pensare che la storia non piacesse più. Questo mi ha buttato giù tantissimo, e ogni volta che mi sedevo di fronte al pc per scrivere, mi bloccavo. Sono in un momento delicato: siamo a 45 capitoli, che sono tanti, ed è facile perdere l'ispirazione...perciò se ci siete, se questa storia vi appassiona ancora come faceva all'inizio, se invece pensate che stia diventando monotona e noiosa, ditemelo. Io ho bisono di sentire la vostra presenza...mi ha sempre dato carica nei momenti in cui i capitoli proprio non si volevano scrivere.

Anche l'altra mia storia,Marauders: quando la follia è all'ordine del giorno , sta avendo poco successo, e questo anche mi ha portata a scrivere sempre meno, e male; se vi va, fateci un salto e mi renderete contenta recensendo :)

Dopo questo patetico sfogo, veniamo al capitolo...beh non c'è molto da dire. So che può sembrare strana la reazione di Glorya, ma anche nella vita reale ho visto persone seppellire un trauma nel fondo della mente, per poi tirarlo fuori nei momenti meno opportuni....può succedere, e Glorya dovrà gestire questa cosa, anche se con il disastro che si è abbattuto su di loro non sarà facile.

Scorpius invece sente la mancanza di Lily: non sa che la sua è nostalgia, ed essendo la prima volta che prova questi sentimenti non sa come gestirli: può sembrare che non sia più l'adorabile bastardo di una volta, ma state tranquille, non è così :)

Bene, credo di avervi detto tutto....come sempre ringrazio le meravigliose 129 persone che hanno questa patetica storia fra le preferite, le 18 che l'hanno messa nelle ricordate e le 122 che invece l'hanno inserita nelle seguite: grazie a tutti voi, vedere questi numeri salire fa sempre un enorme piacere!!!


Un grazie pubblico va anche alle 5 stupende persone che hanno recensito, ovvero RobertLove, blu_ice, Slab, endy_lily95 e sundown_ : ragazze, questo capitolo è anche merito vostro!!! :)


a presto, con affetto, Miss_Slytherin

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Capitolo 47
*** Consequences of a disaster ***


                                                       CAPITOLO 46

                                               Consequences of a disaster


È strano come nei momenti di panico certe persone si lascino prendere dal terrore, e come altre invece rimangano impassibili.

Io, Lilian Luna Potter, sono fra queste.

Come a rallentatore vedo gli scaffali della biblioteca tremare violentemente, i libri volare a terra scagliati lontano dalla forza della scossa, gli studenti alzarsi e correre all'impazzata senza meta. Osservo distaccata un pezzo di soffitto staccarsi, e andare a schiantarsi sul tavolo di fronte a me. Il fragile legno non regge il peso della pietra, che mi crolla sulla gamba sinistra.

Io non riesco a muovermi: il sangue sgorga copioso, e sento l'osso spezzarsi. Apro la bocca per urlare dal dolore, e le mie grida si confondono con quelle degli altri studenti.

Qualcuno mi afferra una mano e stringe forte, ma io non lo sento: il dolore lancinante alla gamba ha risucchiato ogni altra sensazione.

È Scorpius, che ha evocato un Protego su di noi. Mi chiedo se riuscirà a bloccare quei grossi pezzi di parete che stanno cadendo tutt'intorno a noi.

Non riesco a muovermi, e fisso la scena intorno a me come se ne fossi fuori. Il dolore si sta affievolendo, ed io mi sento stranamente leggera.

Credo che Scorpius mi stia urlando qualcosa, ma io non riesco a sentirlo. Lo vedo sempre più vicino a me, e poi mi sento sollevare da terra. Mi ha preso in braccio, perchè io, non ricordo come mai, non riesco a muovermi. Vedo un corpo a terra, poco distante dall'angolo in cui Scorpius mi ha portata. È una ragazza bionda, riversa sulla schiena. Del sangue le cola dalla testa. Vorrei avvicinarmi, vedere se è viva. Ma non posso muovermi. Anche se ho paura che sia Cassiopea. Non ricordo che fosse in biblioteca con me, non so neppure per quale motivo ci fossi io.

Come se la vista del corpo avesse smosso almeno i miei occhi, vedo che ci sono altre persone fra le macerie, mentre la terra trema ancora. C'è un ragazzo appoggiato al muro, ha una gamba schiacciata da un pezzo di pietra e urla -come me- con le lacrime agli occhi. Accanto a lui, la bibliotecaria giace morta con il petto fracassato da un altro pezzo di muro crollato.

Faccio per muovere un braccio, ma Scorpius mi trattiene. Credo mi stia abbracciando, perchè sento il suo calore.

La terra smette di tremare in quell'istante.

-Lily...Lily...stai bene?- mi dice lui, e la sua voce trema. È pallido, spaventato, non so perchè. Certo che sto bene, vorrei dirgli. Non vedi? Ma non riesco a parlare.

-Lily!- grida Scorpius, e vorrei dirgli di non urlare, perchè mi fa male la testa.

-Non preoccuparti, starai bene. Andrà tutto bene. Tu starai bene okay? Non preoccuparti...- mi dice isterico e io cerco di annuire, mentre un allettante terpore mi chiama.

-Ora io...io...- dice ancora, guardandosi intorno frenetico. Sta cercando di capire chi fra i feriti della biblioteca sia il più grave. Lui ha un taglio sul braccio, ma non gli importa.

-Okay, Lily ascoltami. Non chiudere gli occhi, per nessun motivo al mondo, d'accordo? Vado a vedere se quei due ragazzi sono ancora vivi, e torno subito da te va bene? Non mi lasciare, ti prego- mi dice, e vedo che ha gli occhi lucidi. Non avrei mai pensato di vedere Scorpius Malfoy piangere per me. La mia gamba -che io ho smesso di sentire da un pezzo- deve essere davvero ridotta male. Io non voglio guardarla.

Appoggio la testa al muro, mentre lui si alza e cerca di farsi largo fra le macerie. Usa strani incantesimi, che spostano le pietre per fargli strada. Lo vedo chinarsi sulla ragazza bionda e puntarle la bacchetta sul petto.

-Innerva! Innerva!- sta dicendo e al terzo tentativo lei apre gli occhi. È viva, ma non è Cassiopea. Scorpius le dice qualcosa, mi lancia un'occhiata per accertarsi che io abbia gli occhi aperti, e poi va verso il ragazzo. Sa che per la bibliotecaria non c'è più nulla da fare.

-Ferula!- urla ora Scorpius, e delle bende sbucano dalla sua bacchetta, avvolgendo la gamba del ragazzo. Si tingono di rosso, e lui continua ad urlare. Io non ci riesco più. Ho solo tanto sonno, e vorrei dormire...



                                                                 ******

Quando la terra ha tremato, ho visto con orrore Cassiopea venire trafitta da una spada. L'ho trovata in Sala Duelli, dopo aver incontrato Scorpius, e lei si stava allenando con Sebastian Calender.

Quando la terra ha tremato, il palco su cui erano si è spaccato in due, lui ha perso l'equilibrio ed è caduto su Cassiopea. Con la spada in mano.

Quando la terra ha tremato, lei ha cominciato a sanguinare dalla spalla. Io ero sotto l'architrave e non ho osato muovermi per tutta la durata della scossa. Non ricordo dove e quando l'ho letto, ma so che durante un terremoto ci si mette o sotto le porte o sotto gli angoli. Non crollano mai. Io invece, con i polmoni pieni di polvere e le lacrime agli occhi, sto per crollare.

Credo di essere illesa, così faccio per muovermi verso Cassiopea.

Non mi importa di nessun altro in questa stanza, voglio solo raggiungerla, dirle che sta bene, che non è nulla.

Non ho la bacchetta con me, perciò devo scavalcare i grossi massi che mi separano da lei. Quando la raggiungo, vedo che ha gli occhi aperti e fissa Sebastian, che le sta parlando.

Osservo la sua spalla: il fioretto che lui stava usando l'ha trapassata da parte a parte, ma non deve aver reciso nulla di importante, perchè non sanguina copiosamente.

Le afferro una mano, e lei sposta gli occhi su di me.

-Glory....- mi dice, ed usa quel nomignolo che da piccola odiavo a morte. Ma non importa, non importa.

-Sono qui Cass, sono qui. Andrà tutto bene, d'accordo? Ti fa male?-

-Sento freddo, tanto freddo- mi dice e guardo Sebastian allarmata. Non è un buon segno.

Mi sfilo immediatamente il mio pullover, e glielo metto addosso; Sebastian ha fatto lo stesso.

-Glorya, adesso vado a vedere se c'è qualcuno che ha bisogno d'aiuto. Tu resta qui con lei, e tienila sveglia, parlale...se sente freddo, abbracciala e riscaldala. Non posso lasciarti la bacchetta- mi dice Sebastian pratico, ed ammiro il suo sangue freddo. Io sono paralizzata dalla paura, e anche se lei non me l'ha chiesto, mi stendo vicino a Cassiopea, e l'abbraccio. Mi chiedo dove siano Lily, Derek, Scorpius...Liam. Posso solo sperare con tutta me stessa che stiano bene.

-Sai Cass non te l'ho mai detto forse...ma io ti voglio bene. Noi non ce lo diciamo, pensiamo che sia scontato...ma non lo è. Non lo è per niente. Ti voglio bene, d'accordo? Devi ricordartelo, perchè sei la prima a cui lo dico- le dico, e mi rendo conto che sto dicendo la verità.

Cassiopea stiracchia le labbra in un debole sorriso, che si spegne subito. Sente troppo dolore.

-Dovremmo dirlo anche a Lily...- sussurra.

-Sì. Quando la troveremo, glielo diremo...anche se lei farà una brutta faccia, e ci dirà di non dire sciocchezze- rispondo.

-Glory?-

-Mmh?-

-Ci voleva un terremoto per fartelo dire?- mi chiede, e poi mi sviene fra le braccia.

                                                          

                                                        ******


Il mio primo istinto è stato quello di gettarmi su Rose.

Quando la scossa ha iniziato a propagarsi, eravamo nelle serre per Biomagia.

Il mio corpo ha reagito ancora prima che potesse farlo la mia mente: mi sono lanciato su di lei, e siamo atterrati con violenza a terra. Credevo che ne saremmo usciti illesi -almeno lei- ma mi sbagliavo. Una delle grandi cesoie che si usano per potare le piante più resistenti si è staccata dalla parete su cui era appesa. Mi si è conficcata sulla schiena, e sono scosso da tremori incontrollabili. Sento il sangue colare e nonostante il dolore, nonostante il bruciore, nonostante tutto ciò, sono contento che non sia successo a Rose. Un istante prima c'era lei in questo punto, e se io non le avessi fatto scudo con il mio corpo, ora sarebbe lei ad avere uno squarcio nella schiena.

Non avrei mai pensato che sacrificarsi per qualcuno fosse nel mio stile...

-Derek...- mi sussurra lei da sotto il mio corpo. Non ho la forza di parlare.

-Derek ti prego parlarmi...dimmi qualcosa...- mi prega e non so come sia possibile, ma riesco a risponderle:

-Ci sono Rosie...-

La sento sospirare, anche se questo suo movimento mi causa altre fitte lancinanti alla schiena. Mi domando quante gocce di sangue debbano cadere prima di morire dissanguati. E mi chiedo dove sia mia sorella, se sta bene, se è riuscita a trovare riparo.

-Derek adesso cerca di alzarti, così vediamo di aiutare gli altri...- mi sta dicendo e un campanello d'allarme suona nella mia testa.

Non posso muovermi. Non sento le gambe. E anche volendolo, non posso.

-Non mi posso muovere Rosie...- dico a fatica. Ogni parola è per me come una pugnalata.

-Cosa?! Perchè non ti puoi muovere?! Derek stai bene vero? Dimmi che va tutto bene!- mi chiede Rose impanicata.

-Rose non ti spaventare ma...ho una cesoia conficcata nella schiena, credo- le dico, e mi sorprendo della mia lucidità. Dicono che prima della morte non si senta più dolore, e che si diventa più razionali.

Credo che stia per succedere.

-Oh Cristo Santo- esala Rose. Sento il profumo dei suoi capelli, e posso quasi avvertire il rumore del suo cervello, alla frenetica ricerca di soluzione.

-Okay...okay...io so fare gli incantesimi non verbali. Se sposti un po' il braccio, riesco a prendere la bacchetta...posso farti levitare- propone con voce tremante dopo qualche istante. Ecco perchè amo questa ragazza: perchè sa sempre cosa fare.

-Ci provo Rosie..- dico con un filo di voce. Mordendomi a sangue le labbra, alzo con fatica il braccio, e Rose riesce ad estrarre la bacchetta dalla mia tasca. Tutto quello che ricordo, è di aver pensato di non aver mai fatto l'amore con lei prima di morire.


                                                            ******


I miei sensi di lupo mannaro avevano avvertito le vibrazioni nell'aria ancor prima che la terra iniziasse a spaccarsi.

Nonostante questo, l'unica mia reazione è stata quella di afferrare Shane per un braccio e buttarlo a terra. Ci siamo ritrovati sotto i nostri banchi, e Shane ha avuto la prontezza di evocare un Sortilegio Scudo.

Abbiamo entrambi gli occhi sbarrati per la paura, anche se alla fine della scossa siamo illesi. Attorno a noi i nostri compagni urlano, e la Preside Dalton sembra ferita: vedo del sangue sgogare dal suo braccio sinistro, ed un istante dopo capisco perchè. Il terremoto ha frantumato la finestre, ed un grosso pezzo di vetro ha colpito la Preside, che sino ad un istante prima faceva lezione con le spalle rivolte al cielo.

-Mio Dio...- sussurra Shane tremando, bianco in volto. Io sono incapace di parlare. Da quando la terra ha smesso di muoversi -anni, secondi? qualche mese fa?- un solo pensiero ha occupato la mia mente. Glorya. Glorya che potrebbe avere la gola recisa da un pezzo di finestra come la Dalton. Glorya che potrebbe essere morta schiacciata sotto un muro crollato. Glorya, alla quale non ho mai detto ti amo. Glorya, alla quale non ho neanche mai dato un bacio.

-Stanno bene...vero?- dice Shane, e nei suoi occhi leggo la mia stessa paura. Sta pensando a Cassiopea, si sta chiedendo se sta bene, se potrà ancora farla ridere, o farla arrabbiare con qualche scemenza.

-Devono stare bene. Deve stare bene. Io...io devo dirle che non m'importa. Devo dirglielo- rispondo, mentre sento lo stomaco attorcigliarsi sempre di più per l'ansia.

-Mi hai salvato la vita- dice ad un tratto Shane. So che anche lui come me non osa muoversi, e non importa che sia un Grifondoro: la paura che la terra si possa muovere ancora ci tiene inchiodati al pavimento, anche se potremmo essere d'aiuto.

-No, tu me l'hai salvata. Hai fatto il Sortilegio Scudo- ribatto, più che altro per cercare di non pensare.

-Sì, ma tu mi hai tirato giù ancora prima che il terremoto iniziasse...come facevi a saperlo?- insiste, anche se non con troppo interesse. Siamo due sordi, ai quali non interessano le risposte dell'altro.

-Shane, siamo vivi. Questo conta- rispondo. Non è il momento per dirgli la verità.

Lui non mi chiede altro, e ciò è un bene, perchè in questo momento devo raccogliere le forze per pregare. Ho perso Evelyn, non posso perdere anche lei.


                                                         ******


È strano come nei momenti di panico certe persone si lascino prendere dal terrore, e come altre invece rimangano impassibili.

Io, Scorpius Malfoy, sono fra le prime.

Quando ho visto la gamba di Lily fracassarsi sotto il peso del tetto crollato, ho sentito qualcosa spezzarsi dentro di me insieme alle sue ossa.

Quando l'ho vista perdere sangue, avrei voluto aprirmi una vena e dirle tieni, prendi il mio. Quando ho capito che stava per svenire, ho potuto solo tornare indietro di corsa da lei, ed offrile le mie gambe come cuscino.

Le ho tenuto il capo fra le mani, e le ho accarezzato i capelli. Le ho sussurrato parole alle quali non credevo neanch'io.

E, anche se ho cercato di mantenere la calma per tutta la durata della scossa, anche se ho cercato di non cadere nella paura più nera in mezzo a tutti i morti ed i feriti, ora sento il terrore scorrermi nelle vene.

Lei è fredda fra le mie braccia, ed ha gli occhi chiusi. È viva però. Non so per quanto lo sarà, ma ora come ora il suo cuore batte, ed il mio con il suo.

Penso a Cassiopea, a Derek e Edward, a Glorya...

La biblioteca è inaccessibile. La porta è bloccata da decine e decine di massi pesanti, e non so quando verrano a tirarci fuori.

Forse penseranno che fosse vuota - dopo tutto erano solo le nove del mattino- o che ci fossero poche persone dentro. Forse crederanno di poterci lasciare fra gli ultimi.

Non so cosa fare. Il cuore mi batte all'impazzata mentre la mente vaga frenetica alla ricerca di qualche incantesimo che possa far star meglio Lily, e gli altri due ragazzi feriti. Ma non ne conosco. Non sono bravo con gli incantesimi di cura, ho sempre pensato che nella vita non mi sarebbero mai serviti.

Insieme al terremoto sono crollate tutte le mie maschere, ed ora tutte le mie emozioni sono visibili. Sono vulnerabile come non lo sono mai stato in passato. È inutile fingere che non ami la ragazza che giace fra le mie braccia con le ossa spezzate, e che forse non si risveglierà.


Spazio Autrice:


L'autrice non riesce più a scrivere, perchè è svenuta di fronte alle vostre 20 – e dico 20!!!!!- recensioni. Ragazze, io vi amo. Grazie, perchè quando ho bisogno del vostro sostegno ci siete sempre, perchè avete saputo ritirarmi su il morale, e perchè questo mi dimostra che la fatica spesa per scrivere ogni capitolo è stata premiata. Siete meravigliose, e vi meritate questo capitolo, anche se è un po' catastrofico...

Che dirvi, spero vi sia piaciuto. Fortunatamente non mi sono mai trovata in mezzo ad un terremoto, perciò non so con precisione (e spero onestamente di non saperlo mai) cosa si provi in momenti del genere. Ho cercato di immedesimarmi il più possibile in ogni personaggio, e spero di esserci riuscita in modo decente. Se comunque doveste pensare che sono stata poco realistica, o che abbia esagerato/minimizzato certe cose, ditemelo, le critiche sono sempre bene accette, come i commenti positivi :)

Lascio perciò a voi ogni commento, e corro -anzi no, volo- a rispondere alle vostre 20 recensioni (sì, continuerò a ripetermelo per un po', perchè non ci credo ancora :P )...naturalmente ringrazio chi ha inserito questa storia fra i preferiti, che ora sono incredibilmente saliti a 134, alle ricordate, 20 (questo numero mi piace sempre di più) e alle seguite, 124....grazie a tutti voi, inserirei uno per uno i vostri nomi, ma la cosa diventerebbe un po' lunga :)

Vostra, con affetto, Miss_Slytherin 


P.s non so se l'ho mai detto, ma nella mia mente in America i maghi vengano allenati anche a combattere con le spade, nel caso si dovessero trovare in un combattimento senza bacchette...ecco perchè Cassiopea e Sebastian stavano duellando con dei fioretti :)



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Capitolo 48
*** Wake up! ***


                                                       CAPITOLO 47

                                                          Wake up!


Sembrava serena, così addormentata. Tenera, in un certo senso, ed indifesa.

Qualcuno le aveva lavato il sangue dal volto e dalle braccia, e le aveva pettinato i capelli. Il suo viso era ora pallido, rilassato, come se si trovasse in un mondo dove il dolore che ancora regnava nella San Francisco devastata dal terremoto non potesse più toccarla.

Scorpius Malfoy si era allontanato solo due volte dal letto in cui giaceva Lily Potter in coma.

La prima era stata per assicurarsi che Cassiopea, nonostante la brutta ferita alla spalla, stesse bene. Dormiva anche lei, ma di un sonno naturale, forse aiutato da qualche antidolorifico.

La seconda era stata per visitare Derek....ma preferiva non pensarci, non in quel momento. C'è un limite alla sofferenza che una persona può provare, e Scorpius pensava di aver già superato il suo.

Accanto a lui c'era Albus Potter. Aveva solo qualche costola incrinata, e un terribile mal di testa causatogli da un leggero trauma cranico. Per questo, come Scorpius, poteva permettersi di passare interminabili ore seduto accanto a Lily.

Spesso li affiancava Glorya, che si divideva fra suo fratello e Cassiopea. Ma per la maggior parte del tempo Scorpius e Albus erano soli, silenti osservatori. Non parlavano quasi mai, non c'era bisogno di parole.

-Perchè sei qui?- chiese ad un tratto Albus. Erano passati tre giorni dal terremoto, eppure Malfoy non si era allontanato quasi mai da sua sorella. Perchè? Non era lui quello che l'odiava?

-Semplicemente, non posso muovermi. È più forte di me- rispose Scorpius, serio.

-Eri con lei vero, quando...- iniziò Albus titubante. Per tre giorni non aveva avuto la forza di parlare, troppo sconvolto da quanto era successo. Dal vedere Lily così, pacificamente addormentata, terribilmente lontana da loro. Eppure adesso sentiva in lui la voglia prepotente di sapere in che modo era stata ridotta così.

-Sì. Io ero proprio accanto a lei. Stavamo... - le avevo appena detto quanto fosse bella quella mattina pensò Scorpius, ma proseguì: -...parlando. La scossa ha fatto crollare tutto, muri, scaffali, il soffitto...un grosso pezzo di pietra si è staccato, e si è andato a schiantare di fronte a lei. Sulla sua gamba. Dio...ha preso a sanguinare tantissimo. E mi è svenuta fra le braccia. Il resto lo sai- concluse, trovando difficile parlarne.

Intorno a loro c'erano altri letti, altri feriti. Ciò che restava dell'infermieria del Saint Patrick era stracolmo di ragazzi sofferenti.

C'erano stati trenta morti, e centinaia di feriti solo nella scuola. Avevano perso il contatto con il mondo esterno, perciò non sapevano cosa stesse succedendo là fuori. Sapevano soltanto che gli insegnanti non gravi si erano messi subito all'opera per curare gli studenti, insieme a Medimaghi arrivati da tutto lo Stato, e per ricostruire quello che contava di più: l'infermieria e le cucine. Le famiglie erano state avvertite, anche se era stato consigliato loro di non cercare di raggiungere l'America per almeno una settimana. C'era ancora il rischio che la terra riprendesse a tremare.

-Quante possibilità ci sono che si svegli?- domandò Scorpius, teso.

-La medimaga ha detto che nulla è certo. Potrebbe svegliarsi adesso, come potrebbe...-

-Non svegliarsi mai più- concluse Scorpius al posto suo.



                                                              *****

-Voglio che si svegli!-

-Lo vogliamo tutti....-

Quelle furono le prime parole che Cassiopea Sofia Malfoy udì spalancando i suoi meravigliosi occhi azzurro-verde sul mondo. La prima cosa che vide fu invece il volto preoccupato di Shane Burke. Provò a stendere le labbra in un sorriso, e sentì che non faceva male.

-Pare che ci abbia sentiti!- esultò il Grifondoro, e nel campo visivo di Cassiopea apparve anche il volto di Glorya.

Si accorse immediatamente che mancava qualcuno.

-Dov'è Lily? E Scorpius?- chiese, e si stupì della propria voce flebile.

Vide Glorya e Shane scambiarsi un'occhiata, e il suo cuore perse un battito. Che fossero morti? No, Lily non poteva morire. Non in quel modo. Non ora. Non così. E neanche Scorpius. Lui era suo fratello, la sua roccia, il suo punto di riferimento. Se fosse morto lo avrebbe sentito.

-Sono vivi vero? Ditemi che stanno bene!- insistette, e per la veemenza mosse la spalla, facendosi un male atroce. Una smorfia di dolore doveva averle attraversato il volto, perchè Shane si chinò immediatamente su di lei, ansioso.

-Tutto bene? Ti fa male vero?-

Cassiopea annuì, continuando a fissare Glorya.

-Allora?-

-Scorpius sta bene, è nell'altra stanza- rispose lei alla fine, e solo allora Cassiopea vide che aveva gli occhi arrossati.

-E voi? State bene? Dove mi trovo? Quanto ho dormito?- chiese frenetica, scrutandoli alla ricerca di ferite non immediatamente visibili. Non si era accorta che Glorya aveva sorvolato su Lily.

-Stiamo bene, e ci troviamo in quello che rimane dell'infermieria...sono passati tre giorni dal terremoto- le rispose Shane, e Cassiopea si accorse di non essere sola. Altri ragazzi giacevano in letti accanto al suo, alcuni dormivano, altri chiacchieravano con compagni ed amici più o meno illesi. Vide una ragazza su una specie di sedia a rotelle, ed un altro con due sbarre di ferro sotto le ascelle. Ricordava di averle viste in un libro di Babbanologia, e che si chiamavano stampelle.

-Abbiamo subìto un terremoto- dichiarò, come se ne prendesse atto solo in quel momento.

-Già, proprio così- confermò Glorya, sedendosi accanto a lei.

-Non è morto nessuno, vero?- chiese, avvertendo la spalla pulsarle dolorosamente. Ricordava Sebastian, il loro allenamento, la spada che si piantava nella sua carne. E Glorya, accanto a lei.

-Sono morti trenta ragazzi, e ci sono centinaia di feriti- rispose Shane, la voce rotta.

-Dov'è Lily? E Derek, Edward?- rincarò Cassiopea.

-Edward ha un braccio rotto, è di là con Derek che...non sta bene- rispose Glorya, e Cassiopea vide i suoi occhi riempirsi di lacrime.

-Si trovava nelle serre all'ora del terremoto, ed una forbice piuttosto grande gli si è piantata nella schiena. Ha reciso molti nervi e...- la voce di Glorya si ruppe, -potrebbe non camminare mai più. Rose ed Edward non lo lasciano un momento- concluse.

-Mio Dio! Shane tu dov'eri quando...- chiese Cassiopea sconvolta, senza terminare la frase.

-Io ero a lezione, con Liam. Mi ha salvato la vita- rispose Shane, e la bionda riuscì ad avvertire la gratitudine nella sua voce.

-Cass se hai bisogno di me, chiamami...torno da Derek- disse a quel punto Glorya. Cassiopea le strinse forte una mano.

-Andrà bene. Derek starà bene- le disse, e Glorya si limitò ad annuire, prima di allontanarsi e lasciarla sola con Shane.

-Shane...- iniziò lei titubante.

-Sì?-

-Tu sai cos'è successo a Lily? Perchè Glorya non vuole parlarmene?- chiese Cassiopea, fissandolo dritto negli occhi.

Shane sospirò. Avava sentito il fratello di Cassiopea parlare con Glorya delle condizioni di Lily. Sapeva che era in coma. Sapeva che poteva non aprire mai più gli occhi. Decidendo che prima o poi Cassiopea avrebbe comunque scoperto la verità, Shane scelse di optare per la verità.

-Lily è...in coma. Potrebbe svegliarsi da un momento all'altro però- rispose cercando di sembrare ottimista.

Vide Cassiopea sbiancare, e chiudere gli occhi. Quando li riaprì erano colmi di lacrime.

-Non può essere- dichiarò, come se la forza delle sue parole potesse cambiare la realtà.

-È assurdo, lo so...ma dobbiamo avere fiducia. Staremo tutti meglio- replicò Shane, soffrendo con lei.

Per un lungo momento Cassiopea non disse nulla, asciugandosi gli occhi con il bordo della manica.

-Shane....-

-Sì?-

-Abbracciami. Stringimi forte-

Shane non credeva alle sue orecchie, ma prima che Cassiopea potesse cambiare idea, fece come gli era stato detto.

Si sdraiò accanto a lei, dal lato della spalla non ferita, e con attenzione le passò un braccio dietro il collo.

Cassiopea si posizionò meglio, per posare la testa sul suo petto. Chiuse gli occhi, e lasciò che le lacrime scorressero libere lungo le sue guance.


                                                         ******


Glorya credeva che il suo cuore avrebbe presto smesso di battere.

Derek rischiava la paralisi. Lily di non risvegliarsi mai più. Cassiopea era stata seriamente vicina alla morte per dissanguamento. Non gliel'avevano detto, ma quando avevano sfilato il fioretto dalla sua spalla, quella aveva preso a sanguinare copiosamente, come se la lama avesse agito da tappabuchi. Ora sembrava fuori pericolo, ma c'era stato un attimo in cui Glorya aveva avuto una paura folle anche per lei.

-Glorya...- si sentì chiamare, e voltandosi vide Liam che aiutava un infermiera a spacchettare confezioni di garze nuove.

-Ehi- lo apostrofò, raggiungendolo.

-Come stai?- le chiese, mentre la conduceva lontano dal caos dell'infermieria. Glorya si posizionò sotto l'angolo della stanza. Le dava sicurezza.

-A pezzi- rispose con sincerità. Era inutile fingere che andasse tutto bene, perchè niente stava andando bene.

-Immagino- Liam la fissava con una tale preoccupazione che Glorya si chiese per un momento come dovesse apparire dal di fuori. Non mangiava, non si lavava, quasi non dormiva da tre giorni. Doveva sembragli il fantasma di sé stessa.

-Tu stai bene?- chiese, pur di sentire ancora la sua voce.

-Io...sì. Cerco di dare una mano- rispose, anche se non c'entrava nulla con la loro conversazione. Ricordava la disperazione nera che lo aveva avvolto durante il terremoto, quando pregava affinchè stesse bene, affinchè ne uscisse viva. Non aveva dimenticato la promessa che aveva fatto a sé stesso, ed anche se quello non sembrava il momento più adatto, aveva tutte le intenzioni di mantenerla. Così prese un bel respiro, e disse:

-Lo so che non è il momento più giusto, che siamo circondati dalla sofferenza e dalla paura. Lo so. Ma ora che ti ho qui davanti a me sana e salva, viva, devo dirtelo Glorya-

-Dirmi cosa?- chiese lei, vedendo uno spiraglio di luce in tutta l'oscurità che l'avvolgeva.

-Che ti amo. Che ho una voglia matta di baciarti. Che durante il terremoto non ho fatto altro che pensare a te, che chiedermi se eri al sicuro, se stavi bene. Sei libera di voltarmi le spalle, di dirmi che è troppo tardi...ma volevo che tu sapessi la verità- rispose Liam, la voce che gli tremava per l'emozione.

Per un lungo istante credette davvero che Glorya se ne andasse, a giudicare dalla serietà con cui lo guardava. Invece, inaspettatamente, si avvicinò a lui e, alzatasi in punta di piedi, posò le labbra sulle sue. Avvenne così il primo bacio di Glorya e Liam. Avrebbe potuto succedere in mille altre occasioni più liete, più felici, ma fu perfetto così, in quella loro realtà fatta di paura e ansia per le persone che amavano.

Non fu un vero e proprio bacio, appena un soffio d'amore. Ma il contatto ci fu, e il sentimento anche.

Poi lei gli prese la mano.

-Vieni con me da mio fratello. Ho bisogno di averti accanto per sopportare l'idea di non poterlo vedere camminare mai più-


                                                   ******

-È colpa mia-

-Ti prego Rose! Smettila di dire che è colpa tua, non ti fa bene tormentarti con questo pernsiero...-

-Ma è così! Si è gettato su di me per ripararmi, ed ora guardalo Marìkaa! Guarda com'è ridotto! Non posso non sentirmi in colpa!-

Marìkaa Stewart sospirò, abbracciando forte Rose Weasley.

Quando la terra aveva tremato lei era fuori in cortile, a rilassarsi con un bel libro. Non aveva riportato ferite, e si era presa solo un gran spavento. Era subito corsa alle serre, sapendo che Rose aveva lezione lì, e aveva visto con i suoi stessi occhi Derek ridotto in quello stato pietoso. Con l'aiuto di Rose erano riuscite a sdraiarlo pancia sotto, ma non avevano avuto il coraggio di fare nient'altro per timore di peggiorare la situzione.

I medimaghi avevano operato su di lui per quasi quattro ore, ed alla fine le avevano informate di quanto fosse grave la situzione. Loro avevano fatto il possibile, ora stava a chiunque ci fosse in cielo decidere delle sorti di Derek.

Rose si consumava di sensi di colpa da tre giorni. Si riteneva responsabile di quello che era accaduto a Derek e nonostante Glorya non le avesse detto nulla, sentiva i suoi occhi inquisitori addosso. Anche lei evidentemente la riteneva colpevole.

Derek dormiva in quel momento, e per questo motivo le due ragazze parlavano a bassa voce. Marìkaa aveva anche trovato il coraggio di andare da Albus, per dargli il suo sostegno, anche se questo comportava trovarsi a pochi centimetri da Scorpius. Le sanguinava il cuore a vedere il modo in cui Scorpius teneva fra le sue una mano di Lily, ma aveva deciso di dimenticare.

Era evidente che non l'amava, ed Albus aveva bisogno di lei in quel momento.

-Novità?- chiese la voce di Glorya Zabini, arrivata in quel momento mano nella mano con un Corvonero che Marìkaa e Rose conoscevano di vista.

-Nessuna...dorme da qualche ora, l'infermiera passerà a cambiargli le bende quando si sveglierà- rispose Rose, sempre tenendo gli occhi bassi.

-Rose- disse Glorya, chiamandola forse per la prima volta per nome.

-Sì?-

-Non devi sentirti in colpa. Derek avrebbe agito allo stesso modo se al tuo posto ci fossi stata io, o Scorpius o Edward...lui è fatto così. Si sacrifica per le persone che ama, e tu sei fra quelle- le disse Glorya convinta e a Rose venne quasi da piangere. L'aveva sempre creduta una stronza senza cuore, come sua cugina e la Malfoy, e invece ora eccola lì, a cercare di consolarla, nonostante lei stessa dovesse avere il cuore ridotto a brandelli.

-Io...non so cosa dire. Grazie- disse semplicemente, sperando di farle capire quanto avesse apprezzato le sue parole.

-Non devi ringraziarmi- replicò Glorya, e sentì la presa di Liam farsi più forte, come a farle intendere che si era comportata nel modo giusto.

Si sedette accanto a suo fratello, e strinse una mano fra le sue.

Lei ci sarebbe stata, qualsiasi cosa fosse successa.



                                                    *****

Albus era andato a recuperare qualcosa da mangiare per entrambi.

Scorpius non credeva che sarebbe stato trattato con così tanta gentilezza da parte sua, eppure era stato così.

D'altra parte provavano entrambi dolore, anche se in modo diverso, e questa cosa li avrebbe uniti in un modo inaspettato.

Rimasto solo con Lily, le accarezzò piano una mano. Continuava ad essere morbida.

Aveva letto da qualche parte che parlare con le persone in coma poteva aiutarle ad uscirne, ma non ci credeva molto.

Decise tuttavia di provarci lo stesso, pur sentendosi molto stupido. -Lily...non so se mi senti. In realtà non so neanche bene cosa dirti e mi sento davvero molto idiota a parlare da solo. Pensandoci, potrei dirti la verità. Non abbiamo mai fatto sesso, anche se non sai quanto vorrei averlo fatto. Probabilmente rideresti sentendomelo dire...io, Scorpius Malfoy, che mi dichiaro a Lily Potter! Eppure sta succedendo, perchè mi piaci davvero. Mi spaventa un po' questa cosa, e sino ad ora non l'avevo ammesso neanche con me stesso. Ma mi piaci, Lily Potter. Mi piaci da morire. E vorrei davvero che tu aprissi gli occhi, per potertelo dire sapendo che lo capirai. Perciò devi svegliarti-



Spazio Autrice:


L'autrice deve comunicare a gesti con il resto del mondo, perchè da quando ha visto le 19 -e vorrebbe sottolineare 19- recensioni ha perso l'uso della parola. Non sa neanche più come ringraziarvi, e vorrebbe tanto costruire un altarino a ciascuna di voi!

Scherzi a parte, grazie davvero. Come sempre mi dimostrate che si siete, ed io ne sono davvero felicissima...non so cos'ho fatto per meritarmi delle lettrici (parlo al femminile, se ci fosse qualche maschietto mi perdoni) strafantastiche come voi!

Ma veniamo al capitolo...naturalmente è ancora sul tragico andante, anche se ci sono delle buone notizie: finalmente Liam e Glorya possono stare insieme, anche se li aspetta una bella chiacchierata sulla sua natura di lupo mannaro, e Cassiopea capisce di tenere davvero a Shane...forse non l'ho reso molto bene, ma lei era davvero felice di averlo trovato vicino a lei al risveglio.

Poooi...Lily e Scorpius. Okay, lo so che lui può sembrare disgustosamente smielato, soprattutto nell'ultima parte, ma cercate di capirlo: la ragazza che ama è in coma, lui crede di non aver più la possibilità per farle capire cosa prova, e allora si lascia andare a questa dichiarazione sdolcinata. Spero lo abbiate apprezzato.

Lily, Lily...allora, ci tenevo a precisare com'è finita in coma. Non studiando medicina purtropppo, mi sono rivolta alla cara Slab che invece si sta laureando in tale magnifica disciplina, e lei mi ha spiegato che, se viene colpita l'arteria femorale, è possibile che si verifichi un ictus, e di conseguenza un coma. Non so se ho capito bene (dubito comunque) e se qualcosa non vi torna chiedete a lei, e sentitevi liberi di criticarmi :)

Bene, dopo questa sin troppo lunga spiegazione, non mi resta che lasciare a voi ogni commento, e passare a ringraziare le 137 persone che hanno questa storia fra le preferite, le 22 che la tengono fra le ricordate e le 129 seguite...grazie di cuore, vedere numeri così alti non può che rendermi felice :)

Un enorme GRAZIE va alle 31 PERSONE CHE HANNO ME FRA GLI AUTORI PREFERITI!!!! È un onore grandissimo, sul serio!!!

Infine, vi posto per l'ennesima volta (lo so che non ne potete più, ma mi devo fare un po' di pubblicità) il link alla mia storia sui Malandrini, Marauders: quando la follia è all'ordine del giorno, sperando che troviate un po' di tempo per farci un salto e dirmi cosa ne pensate :)

Bene, vi ho detto tutto!!! :) A presto,


con affetto, Miss_Slytherin

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Capitolo 49
*** Parents and children ***


                                                           CAPITOLO 48

                                                     Parents and children


-Sembra addormentata- disse Ginny Weasley, accarezzando con una mano i lunghi capelli di Lily.

-Come la bella addormentata nel bosco, mamma?- chiese Meredith, che essendo alta poco più di un metro si era fatta prendere in braccio da James per riuscire a vedere la sorella. Brian stringeva la mano di suo padre, e si guardava intorno curioso.

Erano ormai passate due settimane dal terremoto che aveva distrutto vite e speranze, e novembre stava per lasciare il posto a dicembre. Si prevedevano nevicate, come se il clima naturale non si fosse ancora riadattato al normale ciclo delle stagioni.

Al Saint Patrick Magic College si lavorava ininterrottamente per ricostruire, e per restituire una parvenza di normalità agli studenti traumatizzati. Fuori, anche San Francisco stava lentamente tornando alla normalità: gli edifici venivano ricostruiti, gli ospedali riaprivano, il governo s'impegnava al massimo per riportare la città in uno stato di serenità.

Le autorità, magiche e non, aveva ritenuto che fosse ora sicuro consentire ai parenti delle vittime raggiungere la California, e così Harry Potter e famiglia si erano precipitati immediatamente nel nuovo continente. Non erano gli unici: gli era parso di intravedere Blaise Zabini e la moglie, Theodore Nott e Pansy Parkinson. Anche Ron ed Hermione nonostante Rose ed Hugo non avessero riportato serie ferite avevano voluto venire, così come Percy e Penelope, iper preoccupati per una semi illesa Molly.

-Perchè dorme così tanto? È ora di pranzo ormai!- fece notare Brian ed Harry James Potter non seppe cosa rispondere di fronte a tanta ingenuità.

-Perchè Lily è stanca, tesoro. Quando avrà fame si sveglierà- gli rispose James, sperando di apparire credibile. Affianco a lui, Albus fece un microscopico sorriso.

I Potter erano arrivati quella mattina presto, e dopo aver parlato con la medimaga che si occupava di Lily, non si erano più mossi dal suo letto, nonostante fosse difficile tenere buoni Meredith e Brian. Per un po' erano stati con Hermione, ma poi erano voluti tornare da Lily: avvertivano che c'era qualcosa che non andava nel sonno della sorella, ma nella loro beata ignoranza non sapevano dire cosa.

-Non ci posso credere....- sospirò Ginny, distrutta. Non riusciva a frenare le lacrime, per quanto si sforzasse di essere la stessa donna forte che era sempre stata. Ma la sua bambina era in coma.

In coma! E se non si fosse svegliata mai più? La vita le aveva già tolto un fratello, non poteva essere così crudele da strapparle anche una figlia. Semplicemente non poteva.

Sentì Harry cingerle le spalle, ma la sua mano tremava.

-Non dovevamo chiamarla Lily- disse serio.

I suoi figli lo guardarono stupiti.

-Ma cosa stai dicendo papà?- chiese Albus perplesso.

-È evidente che non è un nome fortunato...- rispose Harry, senza la minima traccia di ironia nella voce. Sua madre era morta a ventun'anni, insieme a suo padre. Quanto di più simile ad un padre avesse avuto se n'era andato quando lui aveva quindici anni. Che cosa aveva fatto per meritarsi tutto questo? Se l'era chiesto molte volte il Bambino Sopravvissuto, senza mai trovare risposta. Era arrivato persino ad accettare che il dolore fosse una componente costante nella sua vita, che alla sua anima mancasse per sempre il pezzettino che la rendeva completa. Ma era riuscito a costruirsi una vita, ad essere persino felice. E proprio quando credeva che tutto sarebbe andato finalmente a posto, ecco che la Morte tornava a sfiorarlo. La percepiva. Era lì, pronta a prendersi sua figlia. E lui non poteva farci nulla, non poteva tirare fuori all'ultimo un incantesimo miracoloso, non poteva gettare un Protego su di lei, come aveva fatto molte volte nel corso della sua vita per proteggere le persone che amava. No, Lily era in coma, e lo sarebbe stata forse per sempre. Harry James Potter non si era mai sentito così impotente in tutta la sua vita.


                                                                           ******

-Cassiopea...Cassiopea...-

-Ancora cinque minuti Lily dai...-

Draco Lucius Malfoy nascose a malapena un sorriso.

-Svegliati su...non devi andare a lezione- ritentò, ed ebbe fortuna: sua figlia aprì gli occhi, e, riconosciutolo, gli fece un enorme sorriso.

-Papà! Siete venuti!- esclamò, e se avesse potuto gli avrebbe gettato le braccia al collo.

-Certo che siamo venuti. Dovevo assicurarmi che la mia principessa stesse bene- rispose Draco, con il cuore più leggero.

Si era fatto raccontare da Scorpius quanto era successo, e sentire che la sua bambina era quasi morta per dissanguamento gli aveva quasi fatto prendere un infarto. Aveva dovuto sorreggere Astoria, che si era fatta pallida ed era quasi svenuta.

-Come va la spalla?- chiese proprio quest'ultima. Non riusciva a credere di aver quasi perso sua figlia. La figlia che aveva sempre criticato, che aveva fatto sentire inadatta, non degna del suo affetto. Come aveva potuto non vedere quanto fosse bella Cassiopea? Come aveva potuto non darle la sua approvazione? Come aveva potuto essere così simile a sua madre?

Draco non era mai stato come lei: aveva imparato dagli errori di suo padre, che in passato era forse stato troppo distante da lui, e ne aveva fatto insegnamento: aveva cresciuto Scorpius e Cassiopea facendoli sentire amati, protetti, forse come non si era sentito lui, costretto dalla guerra a fare scelte più grandi di lui, costretto ad arrivare ad un passo dall'uccidere un uomo. Sì, Draco era cambiato: non era più lo spocchioso ragazzino di un tempo, ma un uomo in grado di amare, e di mostrare i propri sentimenti, come quel momento. Stava cercando con tutta la delicatezza possibile di abbracciare Cassiopea, senza farle male alla spalla ferita. Astoria sentiva gli occhi colmi di lacrime, a vederla così, piccola e mal ridotta, fra le braccia di suo padre.

Scorpius se ne stava in piedi in mezzo a loro, ma sua madre lo vedeva spesso lanciare occhiate verso il fondo dell'infermieria dive Astoria aveva visto la famiglia Potter riunita.

-Mi fa malissimo. Ogni volta che cerco di muoverlo sento come se stesse per spezzarsi- stava dicendo intanto Cassiopea, ma Draco notò che anche i suoi occhi ogni tanto correvano dietro quelli di Scorpius.

-E...i vostri amici stanno bene, sì? A parte Derek- chiese Draco, che si ripromise di passare a trovare anche lui.

-In realtà...- iniziò Cassiopea e, come spesso le capitava in quegli ultimi giorni, sentì gli occhi pizzicare -...Lily...Lily Potter è in coma- concluse, e Scorpius abbassò immediatamente lo sguardo. Si era dovuto allontanare dal suo letto per via dell'arrivo delle famiglie, ma i suoi occhi non potevano fare a meno di cercarla, come se la forza del suo sguardo avesse potuto strapparla dal coma.

-Mi dispiace, tesoro. So quanto siete legate- le disse Draco, ed era sincero: per quanto non brillasse di felicità all'idea che Cassiopea fosse amica ormai da cinque anni della figlia dello Sfregiato, non poteva non vedere il dolore negli occhi verdemare di Cassiopea. E se lei soffriva, lui non poteva comportarsi diversamente.

Ciò che lo incuriosiva era il comportamento di Scorpius: perchè sembrava stare male al pari della sorella?

-Scorpius, stai...bene?- gli chiese infatti Astoria, il cui intuito di madre era arrivato prima di quello di Draco.

-Benissimo- rispose lui quasi in modo automatico.

I coniugi Malfoy si scambiarono un'occhiata: era evidente che il loro primogenito non stesse affatto bene, ma erano abituati al suo carattere chiuso. Se non se la sentiva di parlarne, loro non l'avrebbero forzato.

-Quanto dovrai stare ancora in infermieria?- chiese Draco a Cassiopea, per cambiare argomento e lasciare Scorpius con i suoi pensieri.

-Domani mi dimettono. Dovrò continuare a prendere questa pozione antibatterica, ma la medimaga dice che dovrei essere fuori pericolo ormai- rispose Cassiopea, ed in quel momento videro Glorya venire verso di loro di corsa.

-Camminerà! Derek camminerà!- annunciò, felice come non lo era da tempo.

Finalmente, dopo settimane di agonia, era arrivata una buona notizia.


                                                                       ******

Rose Weasley credeva che sarebbe scoppiata a piangere dalla gioia, cosa che in effetti successe due secondi dopo. Avrebbe anche voluto abbracciare il medimago Smith che aveva appena dato loro la buona notizia: i nervi motori di Derek non erano danneggiati così seriamente come avevano creduto sino a quel momento e lui sarebbe tornato a camminare!!!

-Mio Dio, sono così felice!- esclamò, abbracciando Derek al posto del medimago.

-A chi lo dici, Rosie, a chi lo dici...- sospirò Derek respirandola.

Aveva passato momenti terribili, nella convinzione di dover passare la sua vita in sedia a rotelle. Per quanto tutti avessero cercato di fargli capire che non era la fine della sua vita, lui riusciva solo a figurarsi un futuro nero. Si era anche quasi convinto a lasciare Rose, che non meritava un ragazzo con il quale non avrebbe potuto più ballare, o correre, quando gli avevano detto che sarebbe stato bene, che tutto sarebbe tornato alla normalità.

Era così felice che si lasciò persino abbracciare da suo padre, di fronte al quale all'inizio aveva alzato un muro. Dubitava che gli importasse qualcosa di lui, dopo tutto quello che era successo fra loro, ma non poteva mandarlo via. Ora, la gioia che provava, gli permise di provare indifferenza nei confronti di Blaise, e di sentirsi al sicuro fra le braccia di sua madre.

Glorya, che era andata a portare la buona notizia ai loro amici, tornò con Edward che, incurante delle persone intorno a loro, lo abbracciò.

-Sapevo che ce l'avresti fatta- gli disse, staccandosi da lui.

-Io ho avuto i miei seri dubbi- ribattè Derek, ma sorrideva. La vita era tornata nei suoi occhi scuri.

-Per quanto mi riguarda, era solo una questione di quando, e non di se, avresti ripreso a muovere le gambe- lo apostrofò invece Scorpius, che non riusciva ad avere tutta quella fiducia anche per quanto riguardava Lily. Cercò di allontanare il pensiero di lei, per essere felice per Derek.

Sarebbero rimasti tutti lì a coccolarselo, se il medimago non li avesse cacciati via, dicendo che aveva bisogno di riposo, e di non affaticarsi. Costretti, lo lasciarono da solo, ma Derek non aveva più paura. Sarebbe andato tutto bene.



                                                             ******

-Non sei obbligato ad andartene-

Le parole di Albus Severus Potter ebbero il potere di bloccare Scorpius Malfoy. Si era fatta sera, e lui si stava avvicinando al letto di Lily, quando si era accorto che tutta la famiglia era ancora lì. Notò una bambina bionda in braccio al famoso Bambino Sopravvissuto, ed un bambino con i capelli scuri seduto sulle gambe della signora Potter. C'era anche James, seduto accanto al fratello.

Quando Albus aveva parlato, tutti si erano voltati a guardarlo, e Scorpius si sentiva leggermente a disagio, senza sapersi dare una motivazione.

-Sei...il figlio di Malfoy? Scorpius, giusto?- gli domandò Harry, senza nessuna particolare inflessione nella voce.

-Sì, signore- rispose Scorpius, educato. Si sentiva gli occhi di James addosso, e sperò che non avesse voglia di attaccar briga. Non sarebbe stato decisamente il caso, ma ad ogni modo notò che lui stava stringendo la mano di Lily, e non sembrava avere intenzioni bellicose.

-Albus mi ha detto che eri con Lily, quando....- prese parola Ginny, scrutandolo con attenzione.

-Sì, io...ho visto tutto. Ho cercato di proteggerla...- le parole gli scivolarono via di bocca prima che lui se ne fosse reso conto. Si accorse di sentirsi in colpa.

-Sono certa che hai fatto tutto il possibile- replicò Ginny, seria. E lo pensava davvero: riconosceva la luce negli occhi di quel ragazzo...era la stessa che vedeva nei suoi occhi ogni qual volta il suo sguardo si posava su Harry. Per questo era certa che Scorpius avesse fatto tutto il possibile, perchè era innamorato di sua figlia.

-Grazie- disse all'improvviso James.

-Se tu non fossi intervenuto, forse lei...- proseguì, ma un nodo alla gola gli impedì di proseguire. Scorpius lo fissò con tanto d'occhi: anni ed anni passati ad odiarsi, e ora James aveva l'umiltà di ringraziarlo. Non se lo sarebbe mai aspettato, ma d'altra parte tutti, intorno a quel letto, erano lì per lei, solo per lei.

-Se vuoi, puoi sederti con noi- lo invitò Harry, evocando dal nulla una sedia con un tocco di bacchetta. Forse si era accorto del suo imbarazzo, e cercava di metterlo a suo agio. Lui, che si preoccupava dei sentimenti del figlio di Malfoy!

Scorpius si ritrovò ad accettare, gli occhi curiosi della bambina addosso.

-Ti colori i capelli?- gli chiese Meredith, curiosa.

Scorpius per poco non scoppiò a ridere.

-No. Sono proprio di questo colore- rispose, pensando che a volte l'ingenuità dei bambini può strappare un sorriso anche nei momenti peggiori.

-Posso toccarli?-

-Meredith! Non si chiedono queste cose...- la rimproverò Ginny, ma Scorpius alzò una mano per interromperla.

-Non c'è problema, signora Potter. Sì, puoi toccarli- disse, e si chinò verso la piccola, che allungò curiosa una manina paffuta.

-Oooh!!! Sono mobbidi!- esclamò Meredith, spalancando la bocca a formare una piccola o.

-Malfoy...non sei un po' troppo grande per mia sorella?-

Lily Potter si era svegliata.



Spazio Autrice:


Ebbene sì. Mi ero stancata di capitoli tristi e deprimenti, perciò ho deciso che era ora che le cose si mettessero a posto per tutti.

Dunque Derek camminerà, Lily si è svegliata e vissero tutti felici e contenti...naaah, non sono ancora così stanca di roba triste e deprimente :P scherzi a parte, spero che il capitolo vi sia piaciuto e aspetto come sempre i vostri numerosi commenti :)

Prima di passare ai ringraziamenti, volevo precisare una cosa.

Leggo molte storie in cui sembra che Lucius sia stato un pessimo padre per Draco, e che questo abbia per sempre condizionato la sua vita. Per come la vedo io, Lucius non deve essere stato il padre più affettuoso del mondo (della serie, non me li vedo a giocare con gli orsacchiotti insieme) però credo che volesse bene a Draco, e che le sue scelte, sbagliate o meno che fossero (e quella di farlo diventare un Mangiamorte era certamente sbagliata) siano state dettate dall'affetto per lui. Draco però si differenzia da lui nella mia mente,

e spero si sia notato. Penso che lui sia uno dei personaggi più complessi della saga, e quando ne parlo temo sempre di andare fuori tema....beh, detto questo ringrazio le 138 persone che hanno questa storia fra le preferite, le 25 che l'hanno inserita nelle ricordate e le 135 che l'hanno messa fra le seguite...grazie di cuore, questi numeri così alti mi fanno sempre un immenso piacere!!!

Un grazie speciale va alle 34 persone che hanno me fra gli autori preferiti: è sempre un grandissimo onore!!!!

Grazie anche alle 14 meravigliose persone che hanno recensito: le vostre parole mi aiutano a dare sempre il meglio di me, e spero di esserci riuscita anche questa volta!!!!

Infine, vi invito ancora una volta a passare dalla mia storia sui Maladrini, Marauders: quando la follia è all'ordine del giorno alla quale tengo moltissimo, sperando che possa piacervi almeno quanto Poisonous Lily :)


Anche per questa volta ho detto tutto, e mi tocca concludere...ah no! Volevo avvisarvi che fra meno di un mese ho il primo di una lunga e odiosa serie di esami universitari, perciò potrei impiegarci di più ad aggiornare....ad ogni modo non abbandonerò questa storia, e cercherò di fare del mio meglio per tenere un ritmo regolare :)


Basta, ho finito. A presto, con affetto,


Miss_Slytherin

PS. Perdonate eventuali errori di battitura, torno da un ponte rilassante, ma stancante :P

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Capitolo 50
*** Awareness ***


                                              CAPITOLO 49

                                                Awareness


-È stato qui tutto il tempo, sai?-

-Chi?-

-Lo sai di chi sto parlando- rispose Albus Potter, fissando intensamente sua sorella.

Erano trascorsi tre giorni da quando Lily aveva aperto gli occhi, tre giorni passati con la sua famiglia, con Glorya e Cassiopea, che non si erano fatte vincere dall'imbarazzo, ed erano state accettate con loro grande sorpresa. Ora la folla intorno al letto di Lily si era un po' sfoltita: i suoi erano dovuti ripartire quella mattina, e Glorya doveva aiutare Derek a muovere i primi miracolosi passi con le stampelle.

-Tu...ricordi qualcosa?- chiese Albus, titubante.

-Dei frammenti. Ricordo quasi tutto del terremoto, mentre del coma...poco- rispose Lily, tremando al solo pensiero.

Non poteva credere di essere stata ad un passo dalla morte.

-Scorpius Malfoy ti ha salvata- ribadì Albus, che non aveva intenzione di far cadere il discorso. Non che fosse diventato il fan numero uno del Platinato, però...

-Io...lo so. Ricordo il Sortilegio Scudo, ricordo che mi ha portata lontano da...lo so- replicò Lily a voce bassa; non si era ripresa del tutto.

Fisicamente andava meglio: le avevano ingessato la gamba rotta, e l'unica traccia del coma era un'emicrania che andava e veniva.

Mentalmente però era traumatizzata. Sentiva il letto muoversi quando in realtà era perfettamente immobile. Vedeva torce e lucernari ballare, anche se non si stavano minimamente muovendo.

Continuava a sognare il sisma, e lei intrappolata sotto le macerie, senza via di scampo. In certi sogni compariva Scorpius, che le tendeva una mano: ma più lei si sforzava di prenderla, più lui si allontanava.

Stare con la sua famiglia l'aveva aiutata, più di quanto Lily si fosse aspettata. Non ricordava quanto James riuscisse a farla ridere, quanto fosse bello sentire le mani di sua madre fra i capelli, quanto fosse caldo l'abbraccio di suo padre. Aveva persino concesso a Brian e Meredith di infilarsi nel suo letto, quando i medimaghi non controllavano!

Ma i Potter erano partiti, e con loro anche il precario senso di tranquillità che Lily si era creata. Riusciva a non andare nel panico solo quando con lei c'era qualcuno, come Glorya e Cassiopea o, come in quel momento, Albus. Eppure...era come se le mancasse qualcosa. Come se non fossero stati loro a strapparla via dal sonno del coma.

-Al?-

-Sì?-

-Andresti a chiamare Scorpius per me?- chiese Lily, titubante come Albus non l'aveva mai vista.

-Certo. Aspettami qui- le rispose, prima di avviarsi a grandi passi verso l'uscita.

Lily rimase sola, nell'infermieria quasi deserta. La maggior parte dei pazienti si era ripresa, e quelli che ancora necessitavano di cure riposavano in letti lontani dal suo.

Senza quasi accorgersene, Lily sentì la paura crescere dentro di lei. E se la terra avesse ripreso a tremare? Nessuno avrebbe potuto aiutarla...le sarebbe accaduto di nuovo qualcosa di terribile, ne era certa.

-Lily?-

La voce di Scorpius Malfoy la strappò alle sue angosciose considerazioni, ed ebbe il potere di calmarla.

Ecco cos'era. Era lui il suo tranquillante. Lui che la faceva sentire al sicuro. Lui che l'aveva salvata.

-Ciao- gli disse, e non si era mai sentita così in imbarazzo di fronte a lui. Non sapeva neanche perchè l'aveva fatto chiamare, né cosa dirgli. Semplicemente, sentiva il bisogno di averlo vicino.

-Come stai?- le chiese, sedendosi senza essere stato invitato sul bordo del suo letto. Gli sembrava incredibile poter parlare di nuovo con lei, dopo il dolore, dopo le parole che la vista di lei in coma gli aveva tirato fuori. Aveva ammesso di amarla. Aveva amesso di amarla. Ed ora lei era di nuovo lì, bella come non mai, con i capelli in disordine, il viso struccato, i tagli sulle braccia, la gamba ingessata. Lily Potter ai suoi occhi non era mai stata più bella di così, perchè era viva.

-Va meglio...ogni tanto mi viene mal di testa, ma la medimaga ha detto che è del tutto normale- rispose, fissandosi le mani.

Scorpius non seppe cosa ribattere. Non ricordava di aver mai sostenuto una conversazione civile con lei, senza insulti o prese in giro. E ora il loro passato gli sembrava assurdo, perchè se il terremoto aveva portato anche una sola cosa buona beh, quella era la consapevolezza. La consapevolezza di non voler litigare più con lei per cose futili, di non volersi ostinare a tenerla lontana a causa di uno stupido orgoglio, di volerla vivere. Ma come spiegarle tutto questo? Lui era pur sempre Scorpius Malfoy, e con le parole non era mai stato bravo.

In un certo senso era stato facile dichiararsi quando sapeva che lei non poteva sentirlo, che lei non poteva deriderlo, che lei non poteva rifiutarlo. D'un tratto capì cosa lo spaventava, cosa l'aveva spinto ad allontanarsi dal suo letto non appena si era accertato che stesse bene: la paura di essere rifiutato.

-Io...- iniziò Lily, ma si interruppe. Come diavolo si ringrazia il ragazzo che ti ha sempra fatto battere il cuore per averti salvata?

-Tu?- chiese Scorpius, che quanto a intuito faceva concorrenza ad un sasso.

-Io...credo di...doverti ringraziare, ecco. Mettitelo bene in testa, perchè non lo ripeterò un'altra volta- disse infine, e si sentì un po' la vecchia sé stessa.

Scorpius la fissò sorpreso. Era riuscita a ringraziarlo facendolo quasi sentire in debito con lei! Incredibile. Solo Lily Potter poteva riuscire in una cosa del genere.

-Ti assicuro che non potrei dimenticare questo momento per nulla al mondo- ribattè lui, con un sorriso appena accennato.


                                                         *******


-Credo che sia arrivato il momento di fare una chiacchierata, io e te- le disse Liam, girandosi su un fianco.

Erano giorni che Glorya non si fermava un momento. Passava gran parte delle giornate con Derek, per aiutarlo, per assisterlo nelle sue minime esigenze. Era vero che c'era anche Rose, ma lei era sua sorella: aveva il diritto di sostenerlo, di stargli accanto.

Aveva solo quindici anni Glorya, ma una forza d'animo pari a quella di tanti grandi uomini.

Quando non stava con suo fratello, era con Lily.

Era così felice di vederla sveglia, viva, che non si stancava mai di starle vicino, di chiacchierare, di dimostrarle che c'era. A dividere questo compito con lei c'era naturalmente Cassiopea, e loro tre insieme -com'era sempre stato- si erano costruite insieme un'oasi di tranquillità, in cui esorcizzare le paure.

Per questi motivi, dopo il bacio, fra lei e Liam non c'erano stati molti contatti. Lui non si sarebbe sognato neanche lontanamente di reclamarla per sé, sapendo tutto quello che stava passando, e questa sorta di lontananza voluta gli aveva dato modo di riflettere. Non che avesse intenzione di fare retromarcia, questo no: voleva solo mettere in chiaro un paio di cose con sé stesso, prima di affrontare lei.

Così, quel pomeriggio le aveva chiesto se potevano passare del tempo insieme, lontano da tutti. Glorya si era detta che con Lily c'era Albus, e con Derek Rose: forse un momento per sé poteva trovarlo, e così l'aveva accontentato.

Ora erano nella sua stanza: i suoi compagni non c'erano, perchè alcune delle lezioni erano già ricominciate.

Se n'erano stati sdraiati abbracciati per un'infinità di tempo, a chiacchierare di tutto e di niente, sino a che Liam non aveva pronunciato quella frase.

-Come se sino ad adesso ce ne fossimo stati zitti- ironizzò Glorya, con un sorriso.

-Intendevo di una cosa un po' più...seria- replicò Liam, sorridendo a sua volta.

Lei si mise seduta a gambe incrociate, di fronte a lui.

Sapeva che quel momento sarebbe arrivato. Sapeva che lui stava per rivelarle la sua natura, anche se lei la conosceva già.

C'era stato un tempo, prima del terremoto, in cui si era anche preparata un discorsetto, una specie di reazione calcolata.

Ma l'aveva dimenticato, ed ora le toccava andare d'istinto.

Non amava molto l'istinto, Glorya: trovava che fosse pericoloso ed infido, ma al momento era l'unica cosa che aveva.

-Ti ascolto, allora- disse, sorreggendosi la testa fra le mani.

Vide letteralmente Liam prendere un bel respiro, e si chiese se lui ne avesse mai parlato con qualcuno. Probabilmente no: anche lei, per quanto riguardava i suoi genitori, si era tenuta dentro tutto per molto tempo, sino a quando non aveva incontrato Cassiopea e Lily. Forse Liam non aveva avuto delle Cassiopee o delle Lily, forse non le aveva volute.

-C'è una cosa che devi sapere su di me. Forse ti farà scappare, forse no...ma è arrivato il momento che tu sappia. Non ho mai provato per nessuna quello che sto provando per te ora, ed è giusto che tu condivida di me anche questo, se vogliamo costruire qualcosa insieme- iniziò Liam, osservandola attentamente. Forse si aspettava che già a quel punto lei fuggisse urlando.

Ma lei annuì solamente.

-Hai perfettamente ragione- convenne, calma.

-Quando ero piccolo, io e la mia famiglia vivevamo in Scozia. La Scozia è per certi versi diversa dall'Inghilterra...ci sono meno controlli, meno regole, forse.

Un giorno ero a caccia con mio padre: ci piaceva passare interi week end immersi nella natura, solo io e lui. Ci univa. Una notte, forse attirato dalla carne di cervo che avevamo mangiato...incontrammo un lupo mannaro. Trasformato- precisò Liam, e tacque, in attesa di una sua reazione. Ma ancora una volta Glorya rimase immobile, e lo invitò a continuare.

-Mio padre tentò di tenerlo lontano da me, ma la sua bacchetta era nella tenda, e in poco tempo il lupo lo mise fuori combattimento. E mi morse. Da quel giorno io...sono un lupo mannaro- concluse lui, e rimase in silenzio. Era certo che ora Glorya si sarebbe alzata, avrebbe lasciato quella stanza per non avvicinarsi mai più a lui.

E lei lo sorprese.

-Devo essere sincera con te, Liam, come tu lo sei stato con me- disse, allungando una mano sul copriletto per stringere la sua.

-Io lo sapevo già. Non da molto...ma lo sapevo- gli rivelò.

-Cosa?! E come hai fatto a....?- Liam era decisamente sbalordito.

-Non l'ho scoperto io direttamente, ma...- iniziò Glorya, e gli raccontò della notte di Halloween.

Alla fine, lui era senza parole.

-Tu lo sapevi, e quel giorno mi hai baciato lo stesso, in infermieria- affermò, incredulo. Si sarebbe aspettato di tutto, ma non questo.

-Sì. E sai una cosa? Non m'importa. E con questo non voglio dire che io non abbia paura, credimi. Ho una paura fottuta, e non so cosa farci. Il punto è...che quello che provo per te è più forte della paura. Semplicemente, è più forte. A me piaci tu Liam: mi piaci perchè mi trasmetti sicurezza, perchè sei affascinante, perchè ci siamo capiti anche solo con uno sguardo. E il fatto che tu sia un lupo mannaro non sminuisce la persona che sei.

Capisco perchè tempo fa mi avevi lasciata: avevi paura di farmi del male, è comprensibile. Ma sai una cosa? Mi faresti più male allontanandomi da te, tradendomi, dicendomi che non vado bene per te, piuttosto che con il tuo essere un lupo mannaro- disse lei, con una tale emozione nella voce, che Liam non potè che crederle.

Visto che non accennava a parlare, Glorya proseguì:

-Ed essere lupi mannari oggi non è come esserlo un tempo. Abbiamo la pozione AntiLupo, leggi che vi proteggono, siete tutelati. Possiamo farcela Liam, se lo vuoi. Possiamo farcela- ribadì.

-Io...non so cosa dire- ammise lui, alla fine. Non riusciva ancora a credere alle sue parole.

-Beh...- disse Glorya, ed un lampo di malizia passò nei suoi occhi scuri, -non devi necessariamente parlare. Potresti anche baciarmi...- suggerì, e Liam non se lo fece ripetere due volte.

Si chinò su di lei, con lentezza. Poggiò le labbra sulle sue, che si schiusero piano. Fu il loro primo bacio, in un certo senso. Perchè avevano la consapevolezza che sarebbe stato il primo di un lunga serie.

                                                            *****


-Mi rimarrà la cicatrice- disse ad un tratto Cassiopea Sofia Malfoy.

Il medimago che si era occupato di lei le aveva consigliato di bere molta acqua, e di stare all'aria aperta, per quanto il clima lo consentisse; sosteneva che, insieme alle pozioni antibatteriche, fossero ottimi rimedi.

Cassiopea aveva sì bevuto molta acqua, ma sullo stare all'aria aperta non l'aveva molto ascoltato: con Lily ancora bloccata in infermieria, non poteva prendersi la libertà di starsene in cortile.

Ma quel giorno, quando si era avviata verso il suo letto, l'aveva vista in compagnia di suo fratello: dicendosi che quei due avevano decisamente bisogno di un momento per loro, aveva deciso di passare a trovare Derek, che però a sua volta era con Rose. Dato che Glorya sembrava essersi volatilizzata nel nulla, non aveva potuto fare altro che cercare lui.

-Penso di sì- rispose sinceramente Shane.

Cassiopea ultimamente lo stava seriamente stupendo: prima lo abbracciava, mormorandogli di tenerla stretta, poi si presentava alla sua porta, chiedendogli -timidamente, avrebbe aggiunto lui, se non l'avesse conosciuta bene- se per caso voleva passare un po' di tempo insieme. Se per caso voglio? le avrebbe urlato Shane costernato, ma si era limitato ad annuire. Così, ora si ritrovavano in cortile, a passeggiare sotto un limpido cielo invernale.

Lei lo guardò, un po' ferita forse.

-Sai...ti sembrerò superficiale...o più superficiale del solito, pensarai tu...ma questa cosa mi fa star male- ammise lei, piuttosto imbarazzata.

Shane, ovviamente, non capiva a cosa si stava riferendo.

-Questa cosa cosa?- chiese infatti.

Lei lo guardò, un tantino esasperata.

-Questa cosa della cicatrice! Insomma...sono stata sempre abituata a sentirmi perfetta. Ed ora...avrò un brutto segno, prima rosso, poi bianco, per sempre- rispose, e Shane percepì una grande tristezza nella sua voce. Non gli sembrava superficiale, e credeva che dietro le sue parole non ci fosse solo la motivazione estetica. Forse lei stessa non ci era ancora arrivata, ma quella cicatrice significava portarsi per sempre dietro il ricordo del terremoto.

-E cosa sarebbe cambiato, ora?- chiese, fermandosi e obbligando lei a fare lo stesso.

-Come, cosa sarebbe cambiato? Ti ho appena detto...- iniziò Cassiopea, ma lui la interruppe, avendo l'ardire di poggiarle un dito sulle labbra.

-Forse non ti interessa ma...tu per me sarai sempre perfetta. Sempre, cicatrice o non cicatrice. Sei bellissima, Cassiopea, e ai miei occhi lo rimarrai sempre e comunque. Lo so, sono solo un Babbano, come dici tu, ma io la penso così, anche se non mi tieni in grande considerazione...-

Fu lei ad interromperlo, questa volta. E lo fece con un timido bacio, dato a fior di labbra.





Spazio Autrice:


Ebbene, come promesso, eccomi qui.

Prima di dire due parole sul capitolo, ci tenevo a ringraziarvi pubblicamente per le 20 recensioni. 20!!! Ragazze, voi forse non vi rendete conto, ma è davvero una grande soddisfazione. E quando mi sento soddisfatta, scrivo...anche se dovrei seriamente mettermi a studiare per l'esame di storia O_O molto seriamente O_O

Comunque, miei crucci universitari a parte, GRAZIE. Solo questo.

Venendo al capitolo....vorrei spendere due parole in particolare su Lily e su Cassiopea.

Allora, Lily. Può sembrare che non sia più quella di una volta, e forse non lo è, perchè semplicemente, per quanto a volte non lo si possa volere, si cresce e si cambia. E lei sta crescendo, sta capendo che nella vita ci sono cose più importanti di un abito firmato, o di un paio di scarpe alla moda. Questo non vuol dire che andrà in giro come una stracciona (non sarebbe da lei :P) ma significa che sta maturando, e questa maturazione comporta rivalutare la sua famiglia. Ora che si è affermata come diversa, non ha più bisogno di fare a pezzi i suoi..questa trasformazione era già iniziata con il rivalutare Albus, ed ora che i suoi le sono stati così vicini, riguarderà anche Harry e Ginny. Spero che il suo personaggio continui a piacervi, lei è stata la mia prima creazione e ci tengo tantissimo. Anche con Scorpius le cose cambieranno un po': lui sa ormai quello che vuole, lei...beh, si sente sicura vicino a lui, e non dimenticherà mai che l'ha salvata. Aggiungeteci che sul piano fisico non le è mai stato indifferente...e vedremo cosa succederà :)

Ho trovato difficile scrivere la prima scena di questo capitolo: volevo che lei rimanesse sé stessa, ma che si notasse il cambiamento che sta avvenendo in lei, ma anche che non fosse un'ingrata totale...beh non so che pasticcio ho combinato, sta a voi farmi sapere cosa ne pensate :)

E veniamo a Cassiopea...vorrei che non la giudicaste male per quello che ha detto sulla cicatrice: la sua non è pura vanità, per quanto una cicatrice non sia mai una bella cosa. Semplicemente, come ho cercato di far capire attraverso le riflessioni di Shane, quella cicatrice le ricorderà per sempre che è stata ad un passo dalla morte, e dal perdere persone a lei care.

Bene, se come al solito non siete crollati sulla tastiera di fronte a questa nota chilometrica, passo a ringraziare le 138 persone che hanno questa storia fra le preferite, le 24 che la ricordano, e le 140 che la seguono...grazie di cuore, spero davvero che questi numeri continuino a crescere!!!

Un grazie SPECIALE va ai 36 che mi hanno fra gli autori preferiti...non smetterete mai di avere la mia più grande gratitudine, sappiatelo :P

Un ulteriore grazie (lo so, non ne potete più dei miei ringraziamenti, ma che ci volete fare, ve li meritate!!!) va alle 20 persone che hanno recensito :)

Non può ovviamente mancare l'invito a visitare i miei Malandrini in Marauders: quando la follia è all'ordine del giorno ...spero che ci entriate anche solo per esasperazione :P

Okay, anche oggi ho concluso...se tutto va bene (ergo se riesco a studiare decentemente durante il giorno di modo da potermi mettere almeno la sera al pc), ci sentiamo sabato/domenica prossima :)



con affetto, Miss_Slytherin

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Capitolo 51
*** Return to normality ***


                                                   CAPITOLO 50

                                                  Return to normality


E venne il giorno in cui Lily Potter, con il suo corpo magicamente guarito e la mente sconvolta, lasciò l'infermieria.

Era l'ultima paziente e, prima di chiudersi dietro le spalle quel temporaneo rifugio che l'aveva ospitata, si guardò indietro. Una sola, breve volta. Ci fu un attimo in cui chiuse gli occhi, e si chiese cosa l'aspettava. Forse credeva che si sarebbe trovata davanti una scuola in rovina, piena di macerie. Invece, riaprendoli, vide davanti a sé il castello perfettamente ricostruito. La magia poteva fare molte cose, e fra queste c'era riportare in piedi un edificio così grande in poco meno di un mese.

-Sembra che non sia successo nulla- disse, rivolta più a sé stessa che a Glorya e a Cassiopea, al suo fianco come sempre.

-Già- replicò la Malfoy, lanciando un'occhiata distratta agli studenti che affollavano il corridoio.

Effettivamente, la vita sembrava essere andata avanti per tutti: le lezioni erano ricominciate, i campionati sportivi anche, così come le altre attività extra scolastiche. Il Saint Patrick sembrava esistere al di là del mondo esterno, un microcosmo perfettamente regolato, in cui l'ordine sembrava essere stato ripristinato, e la tragedia tenuta a bada dalla memoria. Non sapevano come stessero andando le cose nel mondo Babbano, e forse era meglio così: gli studenti sembravano aver bisogno di vedere le cose riprendere ad andare esattamente nello stesso modo in cui stavano andando prima del terremoto.

-Sembrerà strano, ma ho tantissima fame- annunciò Lily mentre, guardata da molti studenti, si mescolava con loro.

-Oddio. Lily Potter ha appena ammesso di aver fame? Lei, la Donna-Che-Non-Mangia-Mai?- ironizzò Glorya, e lo spirito della normalità iniziò ad aleggiare anche sulle tre amiche.

-Il coma deve averla trasformata- aggiunse Cassiopea, per poi lanciarle un'occhiata vagamente preoccupata; non sapeva se Lily fosse pronta per scherzare su quello che le era accaduto.

Ma lei sorrise, e replicò:

-E in peggio, direi. Non è una buona cosa avere una fame da rinoceronte come te, sai- e lanciò un'occhiata invidiosa alla linea impeccabile della bionda.

-Doni del cielo, che ci vuoi fare- disse Cassiopea in tono teatrale.

-Modestia portami via. Comunque, non è ora di quella specie di merenda che offrono qui?- chiese Glorya, e l'orologio le diede ragione. Erano le cinque, ora in cui le cucine del Saint Patrick mettevano quotidianamente a disposizione degli studenti una piccola merenda.

Molti ragazzi sembravano aver avuto la loro stessa idea, perchè il refettorio era decisamente affollato, e i piatti dei cibi si svuotavano e riempivano in continuazione.

-C'è Shane- osservò distrattamente Cassiopea, avendo colto il cenno di saluto da parte del Grifondoro, e subito Lily e Glorya le puntarono gli occhi addosso.

-C'è qualcosa che devi dirci?- indagò Glorya, e un lieve rossore tinse le guance pallide della Malfoy.

-Oh. Mio. Dio. Cassiopea è arrossita. C'è decisamente qualcosa che deve dirci- esclamò Lily e l'ostentato silenzio da parte dell'amica confermò la sua affermazione.

-Okay. Adesso noi ci sediamo, mangiamo, e tu racconti. Intesi?- dichiarò Glorya piuttosto decisa, e Cassiopea non potè proprio opporsi.

Così, fra un sorso di tè caldo e un biscotto al cioccolato, Cassiopea raccontò loro di quanto Shane le fosse stato vicino, e del timido bacio che si erano scambiati appena qualche giorno prima. Quando ebbe finito le guardò, forse in attesa di un loro giudizio.

-E brava la mia vipera. Io ero in coma, e lei si dava ad attività promiscue!- fu il commento sarcastico di Lily, che nel suo personalissimo modo di esprimersi voleva dire che aveva agito bene.

-Già, io facevo la crocerossina e lei se n'è andata in giro a baciare Grifondoro- si aggiunse Glorya con un sorriso.

-Siete veramente odiose, sappiatelo- ribattè Cassiopea, ma in cuor suo era contenta delle loro parole.

-Ma sbaglio o c'è qualcun altro qui che ha qualcosa da confessare?- aggiunse poi, e Lily subito si difese.

-Io ero in coma. Non posso materialmente aver fatto nulla- disse, e automaticamente fu Glorya a finire sotto il loro sguardo inquisitore.

-Non vi si può proprio nascondere nulla eh?- chiese rassegnata, ed un minuto dopo anche lei era lanciata nel racconto del suo neo rapporto con Liam. Le brillavano gli occhi mentre ne parlava, e, mentre l'ascoltava, Lily non potè fare a meno di pensare che anche Glorya aveva fatto la scelta giusta.

-Siete disgustosamente felici- commentò alla fine, e le altre due scoppiarono a ridere.

Lentamente, fra un pettegolezzo e l'altro, anche loro stavano tornando alla normalità.

                                                              

                                                                 ******


-Tua sorella è uscita dall'infermieria?-

-Si, oggi. Più tardi passerò a salutarla, magari- rispose Albus, alzando gli occhi dal libro di incantesimi. Gli insegnanti, seppur cautamente, avevano ricominciato ad assegnare compiti, e ad Albus era toccata una relazione sugli Schiantesimi.

Lui, Marìkaa e Molly stavano studiando insieme in camera di quest'ultima, ma mancava Rose, sempre incollata al fianco di Derek. Tuttavia Molly si era bellamente addormentata su Storia della Magia, ed aveva un'espressione così tenera che né Albus né Marìkaa avevano avuto il cuore di svegliarla.

-Nonostante tutto quello che è successo, sono contenta che stia bene- disse Marìkaa, ed Albus dovette trattenersi a forza dal baciarla. Ma come faceva ad essere così straordinaria? Nonostante non sopportasse Lily e nonostante avesse dovuto subirsi la visione di Scorpius sempre appiccicato al letto di lei, gli era rimasta accanto, perchè sapeva che Albus aveva bisogno del suo supporto. Ed ora, sempre per puro spirito di amicizia, gli diceva che era persino contenta che sua sorella si fosse rimessa! Incredibile. Non aveva mai conosciuto nessuna come lei.

-Grazie. So che non deve essere stato facile per te rimanermi vicina, eppure lo hai fatto- disse invece, sperando che lei non notasse il suo rossore.

-Sono tua amica, Al. Era il minimo che potessi fare- replicò lei con un'alzata di spalle, ed Albus pensò, amaro: già, sei proprio un'amica per me...

-Lo so, però tu provi qualcosa per Scorpius- osservò Albus, usando volutamente il presente.

-Provavo, perchè adesso ho capito che per lui esiste solo Lily. Sono stata una stupida a non essermene accorta prima, anche se voi cercavate di farmelo capire in tutti i modi. Lo dimenticherò...non sarà facile, ma lo dimenticherò- rispose Marìkaa, e in cuor suo sapeva che stava dicendo la verità. Non poteva continuare a soffrire per un ragazzo che non l'aveva, né avrebbe, mai voluta.

Albus non credeva alle sue orecchie. Non poteva essere vero! Marìkaa si era arresa finalmente all'evidenza, e ora lui poteva cercare di conquistarla! Certo, non sarebbe stata una passeggiata, dato che lei continuava a vederlo come un amico, però, ora che aveva il cuore e la mente liberi da Malfoy, forse per lui c'era una possibilità.

Per nulla intenzionato a farsela scappare, Albus disse:

-Hai perfettamente ragione...potresti cominciare a darti un'occhiata intorno, magari c'è qualcuno che potrebbe interessarti...- suggerì, speranzoso.

-Mah, dopo questa batosta non credo di voler neanche veder un ragazzo per almeno due mesi!- esclamò Marìkaa abbacchiata, e ad Albus caddero quasi fisicamente le braccia. Altro che mente e cuori liberi, Marìkaa li aveva sigillati!

Ancora una volta decise di non darsi per vinto.

-Lo immagino...ma a volte non c'è rimedio migliore ad un amore finito male che innamorarsi di nuovo- ritentò, in tono saggio, ma Marìkaa scosse la castana chioma riccioluta, e ribatté:

-Naaa, non credo di essere quel tipo di persona...-

Beh, pensò Albus rassegnato, non sarò un asso in pozioni ma forse un filtro d'amore riesco a prepararlo...


                                                                   ******


-Se continua così, Derek mi farà venire il diabete- osservò Scorpius in tono da conversazione.

Lui, Edward e Thomas erano in sala duelli, e osseravano Derek fare gli esercizi motori che lo avrebbero progressivamente portato a recuperare la totale funzionalità delle gambe. Nel primo periodo era stato aiutato dai medimagi, ma negli ultimi giorni era stato ritenuto in grado di cavarsela da solo. Rose però non lo mollava un momento e spesso, fra un esercizio e l'altro, si scambiavano tenere effusioni.

-Già, mi sento i denti cariati- convenne Edward, con una smorfia; il suo braccio era perfettamente guarito e lui era in ottima forma.

-Come se tu e la Calender passaste il tempo a giocare a carte- ironizzò il gemello, con una risatina. Edward gli rifilò una gomitata piuttosto violenta, e Thomas rise ancora di più.

-Idiota. Comunque...qui c'è qualcuno che invece è proprio allergico alle ragazze, sei diventato insensibile al cromosoma X?- insinuò Edward malizioso, e Scorpius fece finta di guardare altrove.

-È inutile che fai lo gnorri. Che ci dici di Lily?- lo interrogò con schiettezza l'amico.

-Non c'è niente da dire- rispose Scorpius, deciso.

-Sì sì, ed io sono Merlino. Dai, è il tuo momento! Non ti può più odiare, visto che l'hai salvata- lo prese in giro Edward, e Thomas annuì in suo supporto.

Visto che Scorpius continuava a tacere, Edward propose:

-Potresti chiederle un appuntamento, sai. È così che fanno le persone normali, anche se tu non rientri decisamente in questa categoria-

-Cosa dovrei fare io? Un appuntamento?- Scorpius era decisamente scettico. Ebbe un'improvvisa visione di lui e Lily seduti ad un tavolino, in silenzio e imbarazzati. Rabbrividì.

-Certe volte mi chiedo se tua madre ti abbia fatto sbattere la testa per terra, da piccolo. Come pensi di conquistarla, se non la inviti ad uscire?- chiese Edward, retorico.

-Non vale usare la Maledizione Imperius- sottolineò Thomas, e Scorpius gli lanciò un'occhiataccia.

-Derek ha finito, sarà meglio aiutarlo a prendere le sue cose- tagliò corto poi, e si alzò per raggiungere l'amico.

Tuttavia, Scorpius non dimenticò affatto il consiglio di Edward. Passò il resto del pomeriggio a rimuginarci sopra, e, arrivato l'orario di cena, si era quasi convinto che non fosse poi un'idea così cattiva. Certo, c'era il problema di cosa fare, però...

Gli venne quasi da ridere, quando si rese conto che voleva davvero passare del tempo con Lily. Se qualcuno, anche solo un anno prima, gli avesse detto che sarebbe arrivato a chiederle un appuntamento, probabilmente l'avrebbe schiantato. Ora invece, si ritrovava a guardare verso l'ingresso del refettorio ogni dieci secondi, per vedere se era arrivata.

Quando gli stava ormai venendo un principio di torcicollo, Lily arrivò, accompagnata solo da sua sorella; aveva notato Glorya seduta accanto a quel Mackenzie, in una sorta di cena romantica.

Aveva un aspetto ordinario, eppure aveva attirato immediatamente il suo sguardo. Indossava un semplice paio di jeans strappati ad arte, un caldo dolcevita marrone, e stivali vellutati dello stesso colore. Fisicamente, il terremoto non aveva lasciato tracce su di lei.

-Cosa stai facendo ancora qui? Vai a chiederle di uscire!- lo esortò Edward in tono da mamma chioccia, e poi estrasse la bacchetta:

-se non lo fai, ti affatturo. Sul serio- aggiunse poi, minaccioso.

-Ti odio- rispose Scorpius,e ì, dopo qualche esitazione, si alzò.

Cercò di darsi un minimo di contegno perchè diavolo, lui era Scorpius Malfoy, e non avrebbe chiesto di uscire a Lily Potter con faccia implorante e voce stridula. Anzi, non gliel'avrebbe chiesto, l'avrebbe ordinato.

Così, con passo sicuro raggiunse il tavolo che lei e Cassiopea avevano occupato, e disse, con voce spavalda:

-Io e te usciremo insieme. Non è una richiesta-.

Lily lo guardò con tanto d'occhi. Le stava ordinando di uscire con lui? E lei stava davvero pensando di accettare?

-Non ti azzardare a portarmi in uno di quei posti smielosi per coppiette- rispose, assumendo la sua stessa aria di sufficienza.

Lui si limitò a ghignare, prima di allontanarsi, piuttosto soddisfatto:

-Oh no, non sono decisamente il tipo-

Quando fu fuori portata d'orecchio, Cassiopea guardò Lily.

-Mio fratello ti ha chiesto di uscire-

-Già-

-E tu hai detto sì-

-Già-

-Non ci posso credere-

-Figurati io- borbottò Lily, con un piccolissimo sorriso.

Il loro incredulo scambio di battute venne interrotto dalla Preside Dalton che, sebbene se la fosse vista brutta a causa della ferita al braccio, era guarita perfettamente, e sorrideva loro dal tavolo degli insegnanti.

-Vi prego di scusarmi per l'interruzione, cari ragazzi, ma ho un'annuncio importante da farvi. Si dà il caso che la permanenza dei nostri graditi ospiti inglesi stia per terminare, e per tanto io e i miei colleghi abbiamo ritenuto opportuno organizzare delle attività per verificare quanto effettivamente questo scambio sia servito.

Si tratterà di alcune prove teoriche, che si svolgeranno al mattino, e di esercitazioni pratiche, che si terrano invece nel pomeriggio. Prendetele un po' come delle simulazioni di prova d'esame...impratichirvi con gli esami che dovrete affrontare non può che essere d'aiuto, non credete? Bene, continuate pure a godervi questa deliziosa cena- disse, gettando nel panico più nero la scolaresca e facendo rimanere il boccone bloccato in gola a molti di loro.

-Simulazioni d'esame?! Ma io non so un tubo!- si lamentò Shane Burke, e gemiti di disperazione provennero dal suo amico Tom.

-Conviene ripassare qualcosa...- disse invece Diana Calender, qualche tavolo dietro il loro, e Edward, che l'aveva sentita, suggerì:
-Già, studiamo insieme?- e le scoccò un sorriso malizioso.

-Non in camera mia- rise Diana, avendo capito al volo cosa intendeva Edward per “studiare insieme”.

Molly Weasley quasi svenne a quell'annuncio, mentre Rose sfrecciò verso la propria camera, sotto lo sguardo perplesso di Derek, borbottando che era già in ritardo con lo studio.

Con l'umore decisamente sotto terra, gli studenti lasciarono il refettorio un'ora più tardi, molti già diretti verso i propri libri.

Cassiopea si era attardata a scambiare qualche parola con Shane, e Glorya camminava accanto a Liam, così Lily si ritrovò da sola, cosa che non le piaceva per niente. Dal terremoto, evitava la solitudine.

Si era quasi decisa ad affrettare il passo per raggiungere Albus, ben riconoscibile data l'altezza e la chioma corvina perennemente scompigliata, quando lo vide.

Ethan Sheldon, uscito quasi indenne dalla catastrofe, era appoggiato ad una colonna, e la stava fissando. Stava fissando proprio lei, non c'erano dubbi.

Con orrore, Lily si accorse di non aver recuperato la bacchetta dalla stanza e che, ancora una volta, Cassiopea e Glorya non c'erano.

Cercò di mantenere la calma, dicendosi che con tutta quella gente intorno non poteva farle niente, ma il suo sguardo le metteva i brividi. Ma, pensò con orrore Lily, la sua stanza era l'ultima del corridoio. Se l'avesse seguita sin lì?

Notando che si stava avvicinando, Ethan si staccò dalla colonna e fece qualche passo verso Lily. Non aveva mandato giù il suo rifiuto, ed ora che gli studenti di Hogwarts stavano per tornanre in Inghilterra, non aveva più molto tempo per prendersi ciò che voleva. Era determinato ad averla.

Lily intanto si chiedeva inutilmente se ci fosse un percorso alternativo per la sua camera, o anche se ci fosse una biblioteca, un ripostiglio, qualcosa in cui nascondersi finchè lui non se ne fosse andato. Non era così stupida da credere di poterlo affrontare fisicamente, mingherlina e provata com'era.

Ma non c'era nulla. Aveva già imboccato il corridoio diretto alla sua stanza, che non dava sbocchi su nulla.

Lily aveva però notato in un angolo un'armatura dotata di lancia appuntita, e stava pensando che, in caso estremo, avrebbe potuto cercare di usarla come arma, quando una voce disse:

-Lily! Non dovevi aspettarmi?-

Si voltò, con il cuore che accelerava i battiti per la gioia. Scorpius, anche se Lily non poteva saperlo, l'aveva tenuta d'occhio per tutto il tempo e, quando aveva visto Ethan a poca distanza da lei, li aveva seguiti.

Ethan, a pochi passi da loro si irrigidì. Maledetto inglese! Doveva arrivare proprio in quel momento?

-Oh, sì. Hai ragione. Vieni a prenderti quel libro che...dovevo restituirti- s'inventò di sana pianta Lily e Ethan, vedendo i suoi piani sfumare- almeno per quella sera- si affrettò ad andarsene.

-Ti è preso il pallino dell'eroe?- chiese Lily a Scorpius, quando erano ormai rimasti soli.

Lui si irrigidì, infastidito dal suo tono. Non solo si prendeva la briga di salvarla da quel maniaco, lei non lo ringraziava neanche!

-Eviterò in futuro, allora- replicò piccato, e fece per mollarla lì.

Lily si accorse solo in quel momento che lui poteva aver frainteso le sue parole, e gli posò una mano su un braccio, per trattenerlo.

Scorpius la fissò, sorpreso.

-Aspetta. Non ho detto di non averne bisogno- disse lei, in un contorto tentativo di ringraziarlo.

-Potrei farmi pagare sai, per questi servizi- la informò in tono leggero, riducendo la distanza fra loro.

-Ti ho già concesso un appuntamento...non basta?- replicò Lily, maliziosa. Le era mancato quel gioco fra loro.

Per tutta risposta, Scorpius si chinò su di lei e, senza alcun preavviso, la baciò. Fu come riscoprire un antico sapore, mai dimenticato, eppure non del tutto conosciuto ed entrambi si ritrovarono a volere di più. Fu Scorpius, ancora una volta, a tirare le redini, staccandosi da lei.

-Per ora mi basta- le disse, ad un soffio di labbra da lei. Sorrise Lily, mentre Scorpius si allontanava.





Spazio Autrice:


Buon pomeriggio, miei venerati lettori! Come annunciato, eccovi un nuovo capitolo. Devo dire che siamo in una fase delicata della storia...Scorpius e Lily ormai si piacciono, è evidente, ed entrambi sono disposti a darsi una possibilità però..però. Non sanno come comportarsi. Abituati da sempre a trattarsi male e a dichiarare di odiarsi, ora che le cose non stanno più così non sanno bene cosa fare...rimangono loro stessi, ma ora si vedono con un altro occhio e non sanno gestire la cosa. Trovo che siano molto teneri in fase di corteggiamento, perchè da un lato si vogliono mostrare duri e altezzosi, dall'altro non possono nascondere i loro desideri. Diciamo anche che si sono un po' scambiati i ruoli...se prima era più Lily a condurre il gioco, ora è Scorpius a decidere le mosse.

Beh, spero che vi siano piaciuti :)

Fra Liam e Glorya invece le cose vanno a gonfie vele, e per un po' ho intenzione di lasciarli tranquilli...hanno penato anche troppo no? Le parti che li riguarderanno saranno molto pucciose e zuccherevoli, anche se non è da me scrivere di storie felici...ma farò questo sforzo :P

E, a grande richiesta, è ritornata Marìkaa, pronta per i vostri insulti, insieme a Ethan, immagino...purtroppo non è morto schiacciato :/

Infine, Cassiopea e Shane...diciamo che lui non le è più indifferente, però neanche Cassiopea sa come comportarsi...soprattutto per lei è difficile passare dal non ti posso vedere, sparisci a massì, proviamoci...dedicherò un po' più di spazio a loro nei prossimi capitoli.

Bene, detto questo, ringrazio di cuore le 142 persone che hanno messo la mia storia fra le preferite, le 25 che la ricordano e le 142 che la seguono: spero davvero che la storia continui a piacervi!

Un grazie speciale va alle 14 persone che hanno recensito: mi rendete sempre felicissima!!!

Infine, vi invito come sempre a fare un salto dalla mia storia sui Malandrini, Marauders: quando la follia è all'ordine del giorno sempre bisognosa di nuovi lettori :)


E anche per oggi, ho finito. Se tutto va bene ci sentiamo sabato/domenica prossima, anche se lo studio mi sta portando via tantissimo tempo :(


con affetto, Miss_Slytherin




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Capitolo 52
*** Love is in the air ***


                                             CAPITOLO 51

                                            Love is in the air


Cassiopea Sofia Malfoy non aveva mai studiato così tanto in vita sua. Era una di quelle persone che possedeva il dono dell'apprendimento senza sforzo: le bastava seguire la lezione, ripassare una volta, ed il gioco era fatto.

Ma quando si era trattato di ripassare tutti i programmi, di tutte le materie, questa sua attitudine si era volatilizzata nel nulla e Cassiopea si era ritrovata nel panico più nero.

Anche quel pomeriggio si era accaparrata un intero tavolo della biblioteca, subito ricoperto di appunti, libri, piume e boccette d'inchiostro, ed erano due ore che non si schiodava da lì.

Era sola, in tutta quella confusione: Lily aveva deciso di ripassare Trasfigurazione, e, armatasi di bacchetta e cavie, si stava esercitando nella Sala Duelli; Glorya invece aveva scelto di iniziare con Pozioni e, come molti, aveva ottenuto il permesso per poter utilizzare i laboratori.

Così erano due ore che la Malfoy non spiccicava parola con nessuno, sebbene in biblioteca ci fossero molti suoi conoscenti.

Cominciava ad impazzire, cercando di imparare dati e battaglie, guerre e opere di personaggi storici importanti. Storia della Magia era il suo tallone d'Achille: non capiva proprio a cosa servisse imparare nomi su nomi, e studiare quella materia le risultava perciò difficile.

-Ehi, principessa, ti sta uscendo il fumo dal cervello- disse una voce conosciuta, proprio quando Cassiopea aveva deciso di abbandonare la testa bionda sui libri, in un gesto di disperazione.

Shane Burke si era appena seduto accanto a lei, e le aveva fatto una leggera carezza sui capelli.

Lei sollevò piano la testa, sino a guardarlo di traverso.

-Non ce la faccio più- annunciò funerea.

Shane sorrise, intenerito.

-Quale materia ti ha gettato in questo stato di disperazione?- chiese incuriosito. Gli sembrava ancora così strano poter parlare con lei del più e del meno, poterle accarezzare i capelli senza rischiare la mutilazione...viverla, insomma. Eppure era così: il terremoto sembrava averla cambiata, aver rimesso in gioco le sue certezze, e da allora Cassiopea, sebbene rimanesse la solita snob fredda e sarcastica di cui lui si era innamorato, non lo aveva più respinto. E lui non poteva che ringraziare ogni giorno chiunque gliel'avesse concessa. Dopo anni e anni di rifiuti, sofferenze e umiliazioni, lei era sua. Alla faccia di chi dice che perseverare è diabolico, pensò Shane...

-Storia della Magia. La detesto- rispose Cassiopea.

-Tu come mai non stai studiando?- chiese poi sospettosa, stringendo gli occhi chiari. Shane rise per quella sua buffa espressione, e replicò:

-Ho finito ora con Incantesimi, sto facendo una pausa prima di uccidermi con Biomagia. Mi era venuta...voglia di vederti- aggiunse, quasi timido. Non si era ancora abituato a poter mostrare, anche in minima parte, i suoi sentimenti. La osservò, quasi aspettandosi che lei urlasse qualcosa del tipo “Mi stai facendo venire il diabete, Burke!”, ma invece Cassiopea fece un sorrisino e ribattè:

-Beh, potevi almeno presentarti con cibarie e bevande...sto morendo dalla fame!-

Shane alzò gli occhi al cielo.

-Non ti smentisci mai eh....piccola balenottera!-

-Ehi!- s'indignò Cassiopea mollandogli un pugno sulla spalla, -sono un fuscello io!-

-Fuscello eh? Vediamo....- e senza preavviso le passò un braccio sotto le ginocchia, uno dietro la schiena e la sollevò senza sforzo. Lei prese a ridere, tempestandogli le spalle di pugni, e scalciando urlò:

-Mettimi giù!!!!-

-Sssssh!!!!- dissero in coro molti studenti, infastiditi da tutto quel baccano, e Shane, strafottente, disse:

-Scusatela, è fatta così....le piace fare casino!!!-

E fra risate e sguardi indignati, Shane trascinò via Cassiopea, dimentichi di compiti e interrogazioni.

Fuori dalla biblioteca la rimise a terra, e notò con piacere che le pallide guance di Cassiopea erano tinte di un tenero rossore.

-Allora noi...sabato, usciamo?- chiese Shane dopo qualche attimo di silenzio. Per sabato era stata infatti organizzata un'uscita a San Francisco: gli insegnati avevano ritenuto giusto concedere quest'opportunità di svago agli studenti, e la città era ormai sicura.

-Mmh...anche se mi hai chiamata balenottera e per questo meriteresti atroci punizioni, direi di sì- rispose Cassiopea, sentendosi stranamente leggera.

D'improvviso, si rese conto di essere felice: era bello poter stare con Shane senza dover fingere ribrezzo, senza doverlo continuamente respingere. Lui era cambiato, sembrava più maturo, ed anche in lei qualcosa era mutato. Il terremoto le aveva insegnato a cogliere ogni attimo di felicità, e perchè non iniziare proprio con Shane?

                                                          

                                                          ******


Lily Potter era estremamente seccata.

Insomma, Trasfigurazione di solito le piaceva, anche se la sua materia preferita era in assoluto Pozioni, e normalmente non aveva difficoltà. Ma quel giorno evidentemente aveva la testa fra le nuvole o, cosa più probabile, la sua bacchetta aveva deciso improvvisamente di smettere di collaborare. Erano due ore che ci provava, ma non era ancora riuscita a far Evanescere quella maledetta iguana, e la professoressa Young diceva sempre che l'Incanto Evanescente era fra i più richiesti agli esami!

-Maledetta bestiaccia, perchè non vuoi scomparire?!- chiese disperata, dopo l'ennesimo tentativo andato a male. L'iguana si limitò ad osservarla impassibile, facendola arrabbiare ancora di più.

-E va bene, stai lì, stai lì! Non mi interessa- aggiunse, sedendosi su un banco. Poi, per evitare che la bestiaccia se ne andasse in giro a far danni, disse: -Pietrificus totalus!-

L'iguana si immobilizzò, e Lily commentò, acida:

-Ti sta solo bene-

Non era l'unica che aveva deciso di esercitarsi in Sala Duelli, e il vociare degli altri studenti le stava facendo venire un gran mal di testa. Quel pomeriggio di studio non stava decisamente andando come lei aveva previsto, e Lily Potter odiava quando le cose non andavano nel verso giusto.

-Come mai ti sei ridotta a parlare con un'iguana?- chiese curioso Scorpius Malfoy, che aveva l'incredibile capacità di trovarla sempre e comunque, sbucando accanto a lei. Lily lo guardò male.

-Non vuole Evanescere- rispose, irritata.

-Che terribile colpa- commentò lui, ironico. Lily gli rifilò l'ennesima occhiataccia.

-Sei venuto a irritarmi ancora di più, o volevi qualcosa?- chiese, voltandosi a guardarlo. Sembrava essere appena tornato da un giro sulla scopa: aveva i capelli biondi scompigliati, le guance leggermente arrossate e indossava la tenuta sportiva.

Era bello. Semplicemente bello.

-A dir la verità volevo qualcosa, ma anche irritarti non è male- replicò, con un sorrisetto divertito. D'un tratto Scorpius si rese conto di avere ancora indosso la tuta, e si chiese perchè non fosse passato a cambiarsi prima di andare a cercare Lily. Lei era come sempre impeccabile: riccioli rossi sparsi ordinatamente sulle spalle, camicia azzurra di raso perfettamente stirata, gonna blu coordinata senza una piega e stivali scamosciati intonati.

-Ad irritarmi ci ha già pensato l'iguana, ti prego non mettertici anche tu- disse lei in finto tono implorante, riportando la sua attenzione sulla conversazione.

-Mmmh, per questa volta posso lasciare stare i tuoi nervi- concesse lui, e Lily si ritrovò a sorridere.

-Perchè non stai studiando?- chiese poi.

-Perchè sono un genio e non ne ho bisogno- rispose Scorpius, modesto.

-Ah, ah, questa è bella. Sbaglio o voi Malfoy non avete un buon rapporto con Storia della Magia? Forse dovresti ripassare qualcosa- suggerì Lily, sarcastica.

-Non sbagli. Comunque ho deciso di fare qualche giro sulla scopa per rilassarmi un po'. Sai, non fa bene alla pelle del viso stressarsi troppo- rispose lui, dandosi arie.

-Oh, povero cucciolo, non sia mai che ti vengano le rughe!- lo schernì Lily, divertita. Non sapeva spiegare come, ma il loro modo di scherzare stava cambiando: le loro battute non erano più mirate ad offendere e umiliare, ma semplicemente a prendersi in giro con leggerezza. Lily non se lo sarebbe mai aspettato, dopo cinque anni passati a farsi reciprocamente del male, ma le piaceva quel loro nuovo modo di rapportarsi.

-Con le rughe non ti piacerei più- disse Scorpius, guardandola dritto negli occhi. Il tono era serio, e il sorriso di Lily lentamente scomparve, mentre il cuore accelerava i battiti.

La vecchia Lily avrebbe ribattuto qualcosa come “Se è per questo non mi piaci neanche adesso”, mentre quella nuova stava cercando un modo per dirgli che lui le sarebbe piaciuto comunque, ma senza esporsi troppo.

-O non piaceresti più alle altre tue ammiratrici?- replicò infine, per metterlo alla prova.

-E se ti dicessi che non mi interessa più piacere alle altre?- ribattè Scorpius, che voleva invece andare sino infondo. Ora che aveva fatto chiarezza nel suo cuore, non avrebbe sprecato altro tempo.

-Mmmh...ti direi che ne rimarrebbero molto deluse- insistette Lily, avvicinandosi a lui inconsapevolmente.

-Oppure che hai la febbre...fa sentire, magari sei davvero caldo- aggiunse, sollevando una mano per appoggiargliela sulla fronte.

-Eppure non sei caldo, che strano- commentò poi, abbassando lentamente la mano. Erano vicinissimi ora, ed il mondo intorno a loro sembrava sbiadire lentamente. Non importava che Nora Weston avesse quasi dato fuoco al suo gufo, a pochi metri da loro, o che Molly Weasley avesse annaffiato completamente suo cugino Hugo con una fontana di vino che aveva fatto apparire chissà come, proprio lì di fronte: Lily e Scorpius erano di nuovo entrati nella loro dimensione, dove niente e nessuno contava se non il battere furioso dei loro cuori, ed i loro respiri quasi intrecciati.

-Non sono caldo perchè non ho la febbre, e le altre non mi interessano più perchè ora so cosa voglio...- disse Scorpius, a pochi centimetri dalla sua bocca.

-E cosa vuoi?- domandò Lily, sentendo che da quella risposta dipendevano molte cose.

-Te- rispose lui, prima di baciarla. Le sue labbra si addattarono immediatamente a quelle di lei, come se lui non avesse fatto altro che baciarla, assaggiarla, gustarla...le loro lingue si incastrarono alla perfezione, come se si conoscessero da tempo, come se non avessero mai dimenticato le proprie fattezze. Baciarsi fu naturale ed emozionanante allo stesso tempo, come se Lily e Scorpius non avessero atteso altro che quel momento, come se non fossero vissuti solo per quell'istante di perfetta armonia e pace.

Quando lei si staccò delicatamente, erano entrambi senza fiato.

-Eri venuto per questo?- domandò, notando con piacevole sorpresa che le braccia di Scorpius le circondavano la vita. Quando l'aveva abbracciata così stretta?

-No. Ero venuto a dirti che ti aspetto sabato alle due e mezzo precise, fuori dal Refettorio- replicò Scorpius, e dopo averle fatto una carezza sulla guancia arrossata, si allontanò.

Lily lo guardò lasciare la Sala Duelli ancora per un attimo, poi, lentamente, riprese in mano la bacchetta, che giaceva abbandonata accanto a lei. Fissò con decisione la sua iguana e dopo aver mormorato un: -Finite incantatem!-, annunciò con decisione:

-Adesso veniamo a noi due. Evanesco!-

L'iguana svanì.


                                                      ******


Glorya Zabini osservava soddisfatta la propria Pozione Sonnifera. Aveva seguito alla lettera le complesse istruzioni, ed ora un liquido azzurro chiaro riluceva nel suo calderone. Prese una fialetta, vi versò la densa miscela e la etichettò, cosicchè durante il ripasso non rifacesse per errore la stessa pozione. Sempre molto compiaciuta di se stessa, fece evanescere con un tocco di bacchetta il resto della pozione, di modo che il calderone fosse pronto per l'esercizio successivo.

Pozioni la rilassava. Come Lily e Cassiopea, eccelleva in quella materia, perchè era così bello vedere gli ingredienti che si addensavano tutti insieme, vedere un informe intruglio trasfomarsi in un utile strumento magico, osservare la pozione raggiungere l'esatta gradazione...sì, Pozioni le piaceva proprio.

Riordinò gli ingredienti che le erano serviti per la Pozione Sonnifera, ed aveva appena afferrato il libro di testo per scegliere qualcos'altro con cui esercitarsi, quando una voce disse:

-Sei molto bella quando sei concentrata-

Con un sorriso, Glorya alzò il viso verso Liam.

-E quando non sono concentrata?-

-Lo sei ancora di più-

-Adulatore!-

-Te lo meriti- sorrise lui, attirandola a sé. Glorya sospirò, felice.

Non avrebbe potuto andare meglio di così.

-Sei venuto a disturbarmi?- scherzò lei.

-Mmh anche...a che punto sei con lo studio?-

-Ho già ripassato Difesa e Incantesimi, ora mi stavo cimentando con Pozioni. Tu?-

-Io ho iniziato con Trasfigurazione, poi sono passato a Storia della Magia...e ora mi stavo chiedendo se questa bella ragazza aveva voglia di chiacchierare un po' con me- rispose Liam, rilassato.

Il fatto che Glorya lo avesse accettato per quello che era aveva tolto un grosso peso dallo stomaco di Liam e lui, per la prima volta da quando aveva perso Evelyn, sentiva di poter essere di nuovo felice. Grazie a quello scricciolo dai capelli scuri che teneva fra le braccia. Grazie al suo sorriso e al suo coraggio. Liam non sapeva che cosa aveva fatto per meritarsela, ed ogni istante passato con lei gli sembrava di sentire la propria anima ricostruirsi piano piano.

-Certo che ne ho voglia. Pozioni mi piace, ma dopo di un po' tutti questi odori iniziano a nausearmi. Hai voglia di un tè?- rispose Glorya, cominciando a riporre le sue cose nella borsa.

-Sì, mi va- annuì Liam, aiutandola.

Dieci minuti dopo, mentre l'orologio batteva le cinque, Glorya e Liam lasciarono il laboratorio n.1 diretti verso il Refettorio, affollato come sempre per la merenda.

Conquistarono un tavolino vicino ad una grande finestra, e vi si sedettero con due fumanti tazze di tè fra le mani.

-Allora, sei preoccupata per le simulazioni?- domandò lui, versando una quantità spropositata di zucchero nella sua tazza.

-Un po' per Trasfigurazione. Il programma di quest'anno è davvero difficile, ed io non sono mai stata una cima. Tu dovresti stare tranquillo, invece- risposa Glorya, che invece preferiva il tè con il latte.

-Non sono molto in ansia, in effetti. Se vuoi con Trasfigurazione posso darti una mano, più tardi- rispose Liam, gentile.

Glorya gli regalò un sorriso: -Volentieri. Così forse evito di far spuntare una doppia testa al mio topo-.

Liam rise e Glorya, contagiata dalla sua risata, lo imitò.

-Senti Glorya, stavo pensando una cosa...- iniziò Liam poco dopo, improvvisamente imbarazzato.

Anche Glorya smise di ridere, temendo che lui avesse cambiato idea su di loro. Con Liam non si poteva mai dire, e lei aveva paura di soffrire ancora.

-Cosa?- chiese, sperando di non sembrare troppo ansiosa.

-Io e te non abbiamo mai avuto un vero appuntamento- disse Liam, e a Glorya venne quasi da sospirare per il sollievo.

-In effetti è vero...- replicò invece, contenta di saper controllare così bene le proprie emozioni.

-Dovremmo rimediare- propose Liam, fissandola intensamente. La sua mano, appoggiata sul tavolo, corse verso quella di lei.

-Dovremmo, sì- confermò Glorya, lasciando che lui le stringesse la mano.

-Che ne dici di sabato?-

-Dico che è perfetto- rispose lei, e non potè evitare di sorridere.


                                                      *******


Albus Severus Potter di solito non aveva problemi a concentrarsi. Aveva sempre ottenuto ottimi voti, anche grazie alla dedizione che dedicava allo studio. Ma quel giorno non riusciva a tenere gli occhi sul libro per più di dieci minuti.

Marìkaa sedeva di fronte a lui. Indossava un paio di semplici jeans, le solite Converse azzurre malandate ed un maglione dello stesso colore. Il viso era privo di trucco, ed aveva infilato la bacchetta fra i capelli in mancanza di un elastico. Albus la trovava bellissima, nella sua semplicità, ed era a causa sua che non era ancora riuscito a studiare nulla. Accanto a lui c'era Rose, invece perfettamente calata nel ruolo di studentessa modello, anche se qualche volta si lasciava baciare da Derek Zabini. Albus si era dovuto ricredere su di lui: si era rivelato un ragazzo piacevole, e non si poteva negare che tenesse davvero a Rose. Così Albus aveva dato la sua “benedizione” alla coppia, accettando che Derek studiasse al loro tavolo.

-Tutto bene, Al?- domandò Marìkaa, che lo aveva sorpreso a fissare il vuoto.

-Mmh, sì- rispose lui, affrettandosi ad abbassare gli occchi sul libro di Storia della Magia.

-Sembri distratto- osservò lei, sottovoce.

-Non sono molto concentrato...- confermò Albus, sempre a voce bassa.

-Come mai?- chiese Marìkaa ed Albus sospirò: come dirle che stava cercando il modo migliore per chiederle di uscire, e non da amici?

-Facciamo due passi? Non ce la faccio più a star seduto-

Marìkaa annuì, ed infilò una piuma nel libro di Trasfigurazione, per tenere il segno.

Si alzarono e, passando davanti agli scaffali che contenevano i libri sulle pozioni, videro Edward Nott e Diana Calender intenti a baciarsi. Almeno loro non hanno problemi, pensò Albus amaramente, mentre seguiva l'amica fuori dalla biblioteca.

-Allora? Cosa ti preoccupa?- ritentò Marìkaa, alla quale non piaceva vedere Albus così abbattuto.

-C'è un'uscita a San Francisco, sabato- replicò Albus, sviando la domanda. Aveva deciso che il modo diretto era l'unica soluzione, e sperava di non sbagliare.

-Sì, lo so. Ma cosa...?-

-Verresti con me?-

-Certo, usciamo sempre insieme. Lo dico anche a Rose, Molly...-

-No- la interruppe Albus, determinato, -intendevo solo io e te- precisò.

Marìkaa lo fissò sorpresa.

-Solo io...e te? Proprio da soli?-

-Sì, proprio da soli- confermò Albus, con il cuore in gola.

-Non intendi...da amici?- chiese ancora Marìkaa, cominciando ad aprire gli occhi.

-No, non intendo da amici. Non mi devi rispondere subito...pensaci, e fammi sapere qualcosa- replicò Albus, che non avrebbe sopportato un no secco.

Si allontanò, prima che lei avesse modo di rispondere, senza avere modo di vedere il rossore che aveva colorato le guance di Marìkaa.


Spazio Autrice:

Lo so, è passato ben più di un mese dall'ultimo aggiornamento. Lo so, sono vergognosa e non mi meriterei neanche gli insulti. Lo so, non posso sperare che ci sia ancora qualcuno disposto a seguire questa storia, figuriamoci a recensirla. A mia discolpa posso dire due cose: come avevo preannunciato gli esami mi stanno mangiando viva, e ne ho ancora uno a metà luglio. Qualcuno mi ha fatto notare che, nonostante appunto io sia presa dallo studio, l'altra mia storia (dalla quale se volete farmi contenta -e lo so che non volete dato che sono un'autrice penosa e inaffidabile- potete passare cliccando qui Marauders: quando la follia è all'ordine del giorno) è stata aggiornata, mentre PL no. E qui veniamo al secondo motivo: Poisonous Lily sta ormai giungendo alla fine, non mancano molti capitoli, e questo comporta che a) ho una terribile paura di avervi stancati ed annoiati, e che di conseguenza la storia non piaccia più e b) mancanza di ispirazione dovuta alla spropositata quantità di capitoli pubblicati. Questo ha portato a questo ritardo inaccettabile, mentre per l'altra storia, iniziata da poco, ho ancora delle idee. Non so se mi sono spiegata bene :(

Possono sembrarvi scuse stupide, lo so, eppure è quello che è successo. Posso chiedervi scusa, con tutto il cuore, e sperare che non mi odiate troppo :(

Venendo al capitolo...che dire, tutti sembrano andare d'amore e d'accordo, e credo che sia anche giusto dopo quello che hanno passato. So che possono sembravi tutti molto zuccherosi e pucciosi, ma non posso farci nulla: voglio dare un po' di felicità a questi poveri personaggi che ho tanto maltrattato, e spero davvero che apprezziate la piega che la storia sta prendendo. So anche che molti di voi si aspettavano l'appuntamento di Scorpius e Lily già in questo capitolo, ma prima di quello volevo far vedere come si stanno evolvendo i “rapporti di coppia” e come stanno cambiando i personaggi.

Che altro dirvi, a parte farvi ancora le mie più sentite scuse?

RINGRAZIO TANTISSIMO le 146 persone che hanno questa storia fra le preferite, le 25 che l'hanno fra le ricordate e le 143 che la seguono: sono pessima lo so, e voi siete meravigliosi!!!!

Un GRAZIE GRANIDISSIMO va alle 15 da me stra-venerate persone che hanno recensito l'ultimo capitolo: so che mi starete lanciando pomodori, cipolle e quant'altro, ma vi amo lo stesso! Risponderò alle recensioni fra oggi e domani :)

Un GRAZIE ENORME va inoltre alle 40 stupende, fantastiche e stra meravigliose persone che hanno me fra gli autori preferiti: è sempre un grandissimo onore, anche se non credo di meritarlo!!!!


Ultima importantantissima cosa: questa storia, per quanto possa essere brutta, per quanto possa non piacere, per quanto possa aver stancato e annoiato, resta mia. Non tollero plagi, neanche il più piccolo ed irrilevante. Mi è successo troppe volte, e adesso sono stanca. A buon intenditor, poche parole.


Bene, ho finito. Se lo vorrete ancora, pubblicherò il prossimo capitolo fra una settimana, massimo dieci giorni....e spero tanto che ci siate ancora :)

Con tantissimo affetto e miliardi di scuse,


Vostra, Miss_Slytherin

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Capitolo 53
*** In the memories of Scorpius ***


                                                 CAPITOLO 52

                                                      In the memories of Scorpius


-Non ho le tette-

Lily Potter fece questa apocalittica e stranamente realistica affermazione una fredda mattina di dicembre, di fronte allo specchio.

-Lily tesoro, tu non hai mai avuto le tette- osservò Cassiopea, neanche troppo gentilmente, alzando per un attimo gli occhi dal suo libro di Storia della Magia, dal quale stava cominciando ad essere leggermente ossessionata.

-Lo so! Ma adesso mi sembra una tragedia!- ribattè lei, tagliente, osservandosi da diverse angolazioni. Mmmh, forse di fianco il seno sembra più grosso, pensò poi.

Glorya era stupita.

-Perchè adesso è una tragedia, mentre sino a cinque minuti fa non lo era?- chiese, cercando di dare un senso al discorso.

Era sabato mattina, e le tre ragazze erano salite in stanza dopo colazione per studiare un po'. In realtà dovevano cambiarsi per i rispettivi appuntamenti, ma le simulazioni d'esame sarebbero cominciate lunedì, e per questo motivo avevano dovuto ridurre i tempi di preparazione.

-Perchè oggi esco con Malfoy!- disse, seccata per il fatto che non se lo fossero ricordato, soprattutto perchè avevano passato una settimana intera a prenderla in giro. Cassiopea, in particolare, aveva scoperto il proverbio Babbano “chi disprezza compra” e da allora aveva continuato a ripeterlo nell'orecchio di Lily a tradimento.

-Giusto. E questo cosa c'entra con le tue tette...?- chiese Cassiopea, perplessa. Certe volte era davvero difficile seguire i discorsi di Lily.

-Beh...c'entra- disse la rossa evasiva. Glorya e Cassiopea si scambiarono un'occhiata, poi la Zabini domandò, cauta:

-Lily, non sarai per caso nervosa?-

-Nervosa? Io? Ma stai scherzando? Tzè, nervosa!- ribattè Lily, con voce troppo acuta per essere credibile.

-È nervosa- concluse la Mafoy, alzando le spalle.

-Parecchio- concordò Glorya, fissando una camicia azzura, indecisa se indossarla o meno per uscire con Liam.

-Non siete d'aiuto- le rimbeccò Lily.

-Beh, le possibilità sono due: o ti faccio una Fattura Pungente alle tette per farle crescere, così la smetti di lamentarti, oppure accetti il fatto che probabilmente a mio fratello non importa se hai il seno grosse o meno- disse pratica Cassiopea, abbandonando definitivamente gli studi per dedicarsi al suo baule stracolmo di abiti.

Lily ci pensò su un attimo.

-Fattura Pungente?- chiese infine.

Le altre due scoppiarono a ridere, e la tensione che serrava lo stomaco di Lily si allentò un po'.

-No, niente Fattura Pungente. Sono perfetta così- replicò poi, tirando fuori la scarsa modestia che l'aveva sempre caratterizzata.

-Sì, perfetta e modesta- concordò Glorya, optando alla fine per un caldo maglione di cachemire blu marine.

Lily le fece una brutta smorfia, per poi tornare a specchiarsi.

Aveva pensato a lungo a cosa indossare quel giorno, nonostante avesse spesso il pensiero fisso sugli esami. Si era immaginata vari abbinamenti, cercando di trovare quello che l'avrebbe fatta apparire ancora più bella di quanto già non fosse agli occhi di Scorpius. Ma poi, in un orribile flashback, si era rivista in un letto d'infermeria, appena uscita dal coma, con lui là di fronte. Con gli occhi così pieni di...non sapeva neanche come definire quello che aveva visto nello sguardo di Scorpius. E aveva capito che non gli sarebbe importato, che non avrebbe neanche fatto caso a cosa indossava.

Così, mezz'ora prima, aveva afferrato un paio di jeans scuri a sigaretta, vi aveva abbinato un dolcevita di lana color amaranto e aveva infilato ai piedi gli stivali rasoterra scamosciati porpora scuro.

Si era messa un filo di matita nera sotto gli occhi, e, all'ultimo, aveva anche passato un rossetto rosso ciliegia sulle labbra.

-Vado- annunciò a una Glorya in reggiseno e ad una Cassiopea in slip grigi che stavano finendo di vestirsi.

-Auguri!- le disse la Malfoy con un ghigno, mentre Glorya più seria, le suggerì:

-Cosa ne pensi di prendere cappotto e sciarpa? Siamo a dicembre, sai-.

Riconoscente, Lily afferrò un caldo cappotto grigio e la sciarpa coordinata.

In corridoio, si fermò un attimo. Per un istante, provò l'istinto di voltarsi e scappare via. Stava davvero uscendo con Scorpius? Stava davvero dandogli la possibilità di conquistarla, di tenere il proprio cuore fra le mani? E se lui l'avesse gettato a terra, calpestato, per puro divertimento? Se avesse solo immaginato di vedere nei suoi occhi solamente ciò che desiderava scorgervi? Se si fosse inventata tutto, se per lui fosse stata ancora e solo una tacca da aggiungere, un trofeo da allineare accanto agli altri?

Presa dal panico, fece per tornare indietro. Ma nell'istante in cui appoggiò la mano sulla maniglia della porta, capì che era troppo tardi. Che c'era già dentro. Che l'unica cosa da fare era mettere un piede davanti all'altro e andare incontro a qualsiasi cosa sarebbe accaduta.


                                                            ******

Scorpius era nervoso. Erano quasi le tre, e da mezz'ora stava aspettando Lily appoggiato alla porta del Refettorio. Aveva visto passare centinaia di ragazzi e ragazze, pronti a godersi la prima vera giornata di svago, liberi dal ricordo del terremoto, liberi dalle più normali preoccupazioni degli esami, ma di lei non c'era ancora traccia. Stava per andarsene, arrabbiato con il mondo, quando la vide arrivare da lontano. La riconobbe per la chioma rosso scuro, che spiccava chiaramente in mezzo alla folla. Amava quei capelli, nonostante in passato avesse odiato il fatto di saperli riconoscere in mezzo a tanti altri. La osservò farsi largo fra gli studenti, infastidita dalla massa, come lo era sempre stata. Notò che ad un certo punto spinse via senza tanti complimenti due ragazzine del primo anno, per farsi spazio. Ed infine, eccola.

-Ciao- gli disse, senza ovviamente accennare delle scuse per il ritardo.

-Cos'è successo al tuo orologio?- le chiese, pignolo come sempre.

-Nulla, perchè?- ribattè lei, stupita.

-Perchè sei in ritardo come al solito, nel caso in cui non te ne fossi accorta- le fece notare, infastidito. Ma Lily scoppiò a ridere:

-Oh insomma Malfoy! Credevo che te lo fossi aspettato e che anche tu saresti arrivato alle tre!-

-Ma perchè dovrei darti appuntamento ad un orario e poi aspettarmi che tu compaia in un altro?! Non è logico- sbottò, irritato.

-Se è per questo non è logico neppure che io stia uscendo con te, eppure eccomi qui. Hai intenzione di portarmi da qualche parte o pensi di restare qui a farmi la predica sull'orario come un vecchio bisbetico?- chiese Lily, sfoderando un sorriso malandrino.

-Credo che opterò per la seconda opzione, ma solo per questa volta. Non abituartici- rispose, scorbutico. Tuttavia il malumore gli passò quando lei infilò delicatamente il braccio sotto il suo. Non disse nulla, ed insieme a qualche altro ritardatario si avviarono verso l'uscita. Mentre respirava l'aria fredda dell'inverno, Lily vide poco lontano Albus e...sbagliava o quella era Marìkaa? Suo fratello era riuscito finalmente ad ottenere un appuntamento? Toccando la bacchetta che portava nella tasca interna del cappotto, Lily si ripromise di scoprire come fosse andata la loro uscita. Con la mente già proiettata su propositi di vendetta, si accorse solo all'ultimo istante che Scorpius non la stava guidando verso la città.

-Ma dove stiamo andando? Non facciamo un giro a San Francisco?- chiese, perplessa.

Scorpius sorrise in un inquietante modo che non le piacque.

-No- replicò, guidandola verso il parco della scuola, praticamente deserto dato che la maggior parte degli studenti aveva scelto la città, e i restanti il caldo del castello.

-Mi stai spaventando. Vuoi portarmi in un luogo appartato per occultare il mio cadavere indisturbato?- domandò ancora, sospettosa. Scorpius scoppiò a ridere.

-Donna di poca fede, aspetta e vedrai- disse poi, enigmatico.

Camminarono ancora un po' fra gli alberi maestosi, fino a giungere in una piccola radura. Con stupore, Lily notò che al centro vi era un piccolo gazebo, con un tavolo e alcune panchine bianche.

-Ma cosa....?- stava iniziando a dire, quando qualcosa attirò la sua attenzione. Sul tavolo era posato un grosso bacile di pietra, finemente intagliato, con eleganti scritte lungo l'orlo; Lily lo riconobbe dopo qualche istante, perchè anche suo padre ne possedeva uno.

-Ma che posto è questo? E cosa...cosa ci fa un Pensatoio qui fuori?- chiese infine, completamente spiazzata. Si sarebbe aspettata di tutto, ma non quello.

Scorpius sembrava molto compiaciuto per il suo stupore e mentre le afferrava una mano per condurla verso le panchine rispose:

-Ho scoperto questo posto grazie a Edward. Aveva passato qui una serata con Diana e mentre me ne parlava mi è sembrato perfetto per...per venirci oggi. Diana gli ha spiegato che questo gazebo è stato costruito per la moglie di uno dei fondatori della scuola. Non chiedermi date o nomi, so solo che la donna amava molto la natura e che il marito le costruì questo posto per permetterle di leggere in mezzo al verde. Comunque, ora gli studenti possono venirci, ma gli americani lo conoscono talmente bene che se ne sono stufati-

-E perchè non fa freddo?- chiese Lily, notando che pur essendo all'aria aperta all'interno del gazebo vi era un piacevola calore.

-È stregato. C'è un incantesimo che lo riscalda...quella poveretta sarebbe molta congelata se avesse deciso di venire qui fuori d'inverno, e così il marito vi ha imposto una magia- replicò Scorpius. Una volta scelto quel luogo per l'appuntamento si era documentato, per non fare brutta figura.

Lily sembrava impressionata, e questo non poteva che fargli piacere...

-Non mi hai ancora detto cosa ci fa un Pensatoio qui, però- osservò, dopo qualche attimo di silenzio.

Scorpius sorrise, e si prese un attimo prima di risponderle.

L'idea di usare un Pensatoio gli era venuta solo tre giorni prima. Era nel panico più nero, perchè non sapeva dove portare Lily e cosa fare insieme. L'idea di loro due che si fissavano in silenzio senza sapere cosa dirsi, seduti ad un tavolo di un'anonima caffetteria lo spaventava, ed era alla disperata ricerca di qualcosa di originale da proporle. Si era chiesto cos'avesse fatto suo padre a suo tempo, cosa avesse organizzato per il primo appuntamento con sua madre...e ta-daah! Gli era venuta l'idea. Gli aveva scritto, chiedendogli se poteva spedirgli il Pensatoio, e suo padre, benchè decisamente perplesso e sotto sotto anche curioso, aveva acconsentito ad una condizione: che Scorpius gli raccontasse a cosa sarebbe servito. Il Pensatoio era arrivato con un gufo prioritario proprio quella mattina, e Scorpius aveva avuto quattro ore per selezionare i pensieri da riporvi. Era una fortuna che la formula necessaria per quell'incantesimo venisse insegnata proprio al settimo anno, e Scorpius se ne era servito non senza qualche difficoltà. Ma ne sarebbe valsa la pena, ne era certo.

-Se vieni con me, non ci sarà bisogno di parole- le disse infine, porgendole una mano. Lily, sempre più perplessa e poco tranquilla, la accettò, non senza rivolgergli uno sguardo sospettoso.

Lily non era mai stata nei ricordi di qualcuno, e trovò davvero curiosa quella sensazione di cadere nel vuoto che precedette il loro arrivo nel primo ricordo di Scorpius.

Riconobbe la Sala Grande di Hogwarts, e a giudicare dal Cappello Parlante che la professoressa McGranitt stava portando via, doveva trattarsi del primo settembre di chissà quale anno.

-In che anno siamo?- chiese a Scorpius, che ancora le stringeva la mano. Lui non rispose, e le fece cenno di guardare verso la tavola dei Serpeverde.

Curiosa, vide se stessa undicenne seduta fra Cassiopea Malfoy e Glorya Zabini; mangiava tranquilla senza calcolare nessuno. Con un tuffo al cuore, la Lily reale notò come la stava osservando Scorpius, probabilmente prima di rivolgerle la prima parola della loro storia. Sembrava interessato, curioso, e di certo il suo viso non mostrava ancora il disprezzo che da lì in avanti le avrebbe riservato. Poi, lo udì parlare:

-Passami il succo di zucca- disse con una voce molto diversa da quella che aveva ora. Lily sorrise: sapeva che cosa gli avrebbe risposto.

-Eri proprio arrogante- disse allo Scorpius in carne ed ossa accanto a lei.

-E tu eri davvero odiosa- la rimbeccò lui, ma le strinse forte la mano.

La scena cambiò: erano nel dormitorio femminile di Slytherin, e Lily si vide sdraiata a letto, sotto una montagna di coperte. Accanto a lei c'erano fazzoletti, pozioni e antibiotici babbani e così Lily capì che Scorpius le voleva mostrare il pomeriggio in cui lei aveva avuto la febbre alta, e lui era venuto a trovarla. Infatti poco dopo lo vide entrare, prima sedersi e poi sdraiarsi accanto a lei.

Vedere loro due così vicini con un occhio esterno le fece capire per quanto tempo fossero stati ciechi: era cosi evidente quanto fossero legati, quanto bramassero la vicinanza l'uno dell'altra...eppure si ostinavano a negare.

La scena sfumò, e si riformò ancora sotto gli occhi sempre più attoniti di Lily. Fino a quel momento lei aveva potuto conoscere a pieno solo i propri sentimenti, mai quelli di Scorpius. Ma ora lui, con quel viaggio nei suoi ricordi, le stava dando modo di capire.

-Dove siamo?- chiese Lily, che questa volta non riusciva proprio ad identificare lo scenario. Era buio, si vedeva una strada deserta e poco illuminata, ma di lei o di Scorpius non c'era traccia.

-Aspetta, tra poco si vede...- le disse lui, ed infatti poco dopo Lily si scorse in lontananza. Indossava un abito nero corto e tacchi alti, sui quali però sembrava instabile.

-Oh Scorps! Che bello, ci sei anche tu!- si sentì dire, con voce acuta e poco umana.

-Che sta succedendo? Non mi ricordo questa scena!- chiese la Lily in carne ed ossa, confusa. Perchè non rammentava nulla di quello che stava accadendo davanti ai suoi occhi?-

-Ci credo, eri ubriaca persa- sghignazzò Scorpius, e lo Scorpius del ricordo chiese:

-Lilian, sei in grado di camminare?-

Perplessa, Lily si vide barcollare, inciampare in un tombino e rischiare di cadere a terra. Ma Scorpius la prese al volo, e lei non cadde. Poi -la vera Lily quasi svenne in quel momento- si vide dormire beata tra le braccia di Scorpius, che la fissava incantato, prima di...baciarla.

-Mi hai baciato?!?! Mi hai baciato mentre dormivo, preda di una sbornia?! Sei spregevole!- disse, cominciando a prenderlo a pugni. Scorpius rise, cercando di ripararsi, mentre i due nel ricordo entravano silenziosamente a Hogwarts. Lily smise di colpirlo, troppo curiosa di vedere cosa sarebbe accaduto in quel momento.

Scorpius entrò nel dormitorio, la appoggiò sul letto, poi iniziò a spogliarla.

-Non ci posso credere!!! Mi hai anche spogliata! Questa non te la perdono, Malfoy!- strepitò, indignata, mentre ricominciava a picchiarlo.

-Ahi! Smettila, ti stavo solo mettendo il pigiama!!! Però, non eri niente male...- rise lui, riparandosi la testa con le mani.

La scena mutò nuovamente, e Lily smise di cercare di mutilarlo per guardare bene.

Si trovavano di nuovo in un ambiente buio, che Lily stentò a riconscere sino a che si accese una bacchetta. Era una carrozza rotonda, e lei si vide sdraiata, con Scorpius accanto.

-Stavamo volando verso l'America, giusto?- chiese, per conferma, e Scorpius annuì.

-Avevo un aspetto orribile- disse, notando quanto fosse pallida e sudaticcia.

-È vero- confermò Scorpius, e Lily si voltò a fissarlo con occhi di fuoco, mentre i due nella scena stavano parlando.

-Dovevi dire che io sono bella sempre e comunque!- esclamò, indignata.

-Taci, e guarda...- le disse Scorpius, e Lily vide come i protagonisti del ricordo si stringessero, come se da quell'abbraccio dipendessero le loro stesse vite. Ancora una volta, Lily si chiese come avesse fatto ad essere così cieca, come avesse potuto non vedere la verità, sin da subito. La Lily del ricordo sembrava così in pace, lì, fra le braccia di Scorpius, che la Lily reale si sentì quasi in imbarazzo.

E ancora un altro ricordo: Scorpius in una sala piena di gente, probabilmente ad una festa. Era vestito di nero e, appoggiato ad una parete, sembrava aspettare qualcuno.

-Perchè eri da solo ad una festa?- domandò Lily ironica, ma ancora una volta Scorpius le indicò di guardare senza rispondere.

E poi Lily si vide entrare al braccio di Ethan Sheldon, splendida nel vestito verde. Si vide ballare con quell'essere spregevole e poi- e Lily sentì il cuore scoppiarle, quando capì cosa stava per succedere- Ethan la lasciò sola, e Scorpius colse l'occasione per avvicinarsi. Incantata, quasi stregata, Lily si vide danzare insieme a lui, così vicini e stretti da sembrare una cosa sola. Vide Scorpius chinarsi verso di lei, e poi baciarla. Questa volta la Lily in carne ed ossa non protestò indignata, ma strinse forte la mano del suo accompagnatore, sentendo il cuore battere furioso.

-Siamo belli, però- osservò Scorpius, mentre i loro del ricordo lasciavano la festa.

-Io di più, indubbiamente- lo corresse Lily, ma era distratta. Sentiva di essere ad un passo dallo scoprire la verità sulla propria verginità.

Con il cuore in gola, vide se stessa e Scorpius sparire in una camera, ed immediatamente Lily si affrettò a seguirli, senza neanche stupirsi per il fatto che riusciva ad attraversare i muri.

Si stavano ubriacando, Lily ricordava le bottiglie di tequila. Ma i suoi ricordi si fermavano lì, e lei non voleva perdersi neanche un attimo di quella scena. Scorpius, che sapeva già come sarebbe finita, si appoggiò beato ad una parete.

Si scolarono una, due bottiglie...finirono a terra a baciarsi...Scorpius fece per andare oltre, ma si fermò. Lily non ne capì il motivo, ma i due si rialzarono, per poi arrampicarsi sul letto e addormentarsi abbracciati.

-E così sono ancora vergine! Cosa ti costava dirmelo, infida creatura?!- chiese Lily, quando comprese appieno il significato di quel ricordo.

-Era troppo divertente tenerti sulle spine- ghignò Scorpius, meritandosi un'altra raffica di esili pugni.

Il loro viaggio nelle memorie di Scorpius continuò ancora, avanti e indietro nel tempo, e Lily era sempre più stupita, sempre più emozionata, sempre più desiderosa di andare avanti.

-Questo è l'ultimo ricordo- le annuciò infine Scorpius, e Lily osservò meglio l'ambiente in cui si trovavano. Non le fu difficile riconscerlo: era l'infermeria del Saint Patrick.

Lily si cercò fra le varie persone ferite, e si vide nell'ultimo letto infondo, priva di conoscenza. Era il coma.

Questa volta era ancora più interessata, perchè non poteva razionalmente ricordare nulla di quel periodo. Ebbe paura per se stessa, nonostante ora fosse fuori pericolo, nel vedersi lì sdraiata, immobile. Poi, e il suo cuore per l'ennesima volta fece una capriola, Scorpius si avvicinò al suo capezzale. Le prese una mano, guardandola con occhi tormentati. E fu in quel preciso momento, prima ancora di udirlo parlare, che Lily capì che Scorpius l'amava. Puro e semplice amore. Non bramosia, non desiderio di conquista, ma limpido amore. Le gambe le tremarono per il peso di quella consapevolezza, ma poi Scorpius parlò:

-Lily...non so se mi senti. In realtà non so neanche bene cosa dirti e mi sento davvero molto idiota a parlare da solo. Pensandoci, potrei dirti la verità. Non abbiamo mai fatto sesso, anche se non sai quanto vorrei averlo fatto. Probabilmente rideresti sentendomelo dire...io, Scorpius Malfoy, che mi dichiaro a Lily Potter! Eppure sta succedendo, perchè mi piaci davvero. Mi spaventa un po' questa cosa, e sino ad ora non l'avevo ammesso neanche con me stesso. Ma mi piaci, Lily Potter. Mi piaci da morire. E vorrei davvero che tu aprissi gli occhi, per potertelo dire sapendo che lo capirai. Perciò devi svegliarti-

E così com'era arrivata, Lily si sentì risucchiare verso l'alto, e un attimo dopo erano di nuovo seduti sulle panchine del gazebo.

Ci fu silenzio. Per la prima volta in vita sua, Lily era senza parole. Non sapeva cosa dire, era felicemente confusa e spaesata. Ora era tutto chiaro. O forse lo era sempre stato.

-Io...- iniziò, senza aver davvero trovato le parole. Scorpius sembrò capire, e le premette un dito sulle labbra per farla tacere.

Poi, lentamente si chinò su di lei, ma Lily non lo aspettò. Poggiò le labbra su quelle di lui, e sin da subito fu un bacio violento, passionale, quasi disperato. E in un certo senso fu il loro primo bacio, perchè era la prima volta che Lily lo baciava sapendo di amarlo. E sapendo di essere amata a sua volta. E non ci fu momento più bello di quello.


Spazio Autrice:

*l'autrice è svenuta di fronte alle 20 -e ci terrebbe a sottolineare 20- recensioni. Rimane prova di sensi per lungo tempo, per fortuna qualcuno ha il buon cuore di farla rinvenire*

*la testolina dell'autrice si affaccia timidamente*

*l'autrice si aspetta pomodori e cetrioli marci in faccia*

*appurato che non c'è proprio nessuno -e consapevole di meritarselo- Miss_Slytherin sbuca fuori camminando sui ceci*

Lo so. L'ultimo aggiornamento risale al 27/06, e di conseguenza sono passati almeno due mesi. Ma questa volta ho un valido motivo per il mio ritardo: mi si è rotto il computer e credetemi, trovare un tecnico a Torino in pieno agosto è come andare di notte con gli occhiali da sole. Per di più, quando miracolosamente il mio catorcio è tornato a funzionare, ho scoperto che quel buon uomo mi aveva formattato tutto, e ho perso il capitolo. Mi sono messa a riscriverlo più in fretta che potevo, ed eccomi qui. Mi scuso con tutto il cuore, ma in questo caso non ho proprio potuto fare diversamente. In compenso, Babbo Natale a dicembre mi porterà un portatile, pena la morte :)

Sperando che possiate perdonarmi (ormai sarete stufi di sentirmelo dire, e vi capisco, credetemi) passo al capitolo.

Finalmente Lily e Scorpius sono usciti!!!! Dopo 50 e passa capitoli ce l'hanno fatta. Ve l'aspettavate così? Io ce l'ho messa tutta per rendere questo appuntamento il più originale possibile, per la prima uscita dei miei personaggi non potevo cadere nel banale facendoli andare a fare un giro in città. Spero davvero di non avervi deluso, ho spremuto a fondo il mio cervellino bacato per tirare fuori un'idea decente.

Inoltre, per non rendere il capitolo troppo lungo (e anche così mi ha occupato 10 pagine di word) ho deciso di dividere questo sabato pomeriggio ricco di uscite in due parti. Nel prossimo capitolo vedremo dunque Glorya e Liam, Cassiopea e Shane e Albus con Marìkaa. Mi sembrava corretto dare il giusto spazio a Lily e Scorpius, infondo anche se cerco di trattare tutti i personaggi allo stesso modo sono sempre loro i protagonisti.

Bene, detto questo lascio a voi ogni commento, sperando che ce ne siano, anche se sono pienamente consapevole che mi considerate più latitante di Gheddafi.


Voglio ringraziare dal più profondo del mio cuore le 20- ho già detto 20? No?? Allora lo ripeto: 20!!!!!!!- meravigliose persone che hanno recensito l'ultimo capitolo. Voi siete stupende, e io non vi merito, ma ogni volta che leggo una delle vostre stratosferiche recensioni mi commuovo, e sono sempre più felice di aver deciso, più di un anno fa, di aver iniziato a postare questa storia. Grazie. Non so più come dirvelo, e purtroppo per le singole risposte ci sarà da aspettare qualche giorno (maledetti esami universitari) ma potete stare sicure che risponderò, dovessi stare alzata la notte.

Un grazie va come sempre alle 150 persone che hanno questa ff fra le preferite, alle 23 che la ricordano e alle 149 che la seguono: ve l'avrò detto mille volte ormai, ma questi numeri mi rendono davvero felice! Grazie anche alle 44 persone che hanno questa immeritevole e spregevole autrice fra gli autori preferiti: sono e sarò sempre onorata di occupare questa posizione nelle vostre liste!


Credo di aver detto tutto, vado a cercarmi un'armatura che sia abbastanza spessa da ripararmi dai vostri sputi, pomodori, cetrioli e chi più ne ha più ne metta.


Con tanta vergogna e tantissimo affetto,


Vostra, Miss_Slytherin

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Capitolo 54
*** Changes ***


                                                  CAPITOLO 53

                                                                   Changes

"Il cambiamento non ci piace. Ci fa paura. Ma non possiamo impedirgli di arrivare. O ci adattiamo al cambiamento, o rimaniamo indietro. Crescere e’ doloroso. Chiunque dica il contrario mente. Ma ecco la verità: a volte più le cose cambiano, più rimangono le stesse. E a volte… Oh, a volte cambiare è una cosa buona. A volte cambiare è…tutto".


                                                                                                                                                                                                                         Meredith Grey, Grey's anatomy



Se a Cassiopea Sofia Malfoy qualcuno, anche solo un anno prima, avesse detto che sarebbe finita ad uscire con Shane Burke, probabilmente lei l'avrebbe affatturato.

Eppure, ora le cose stavano proprio così e Cassiopea non smetteva di meravigliarsi per i cambiamenti che stavano avvenendo.

Erano tornati alla caffetteria dove aveva avuto luogo il loro primo disastroso appuntamento, ma Shane stava facendo di tutto per rendere quell'uscita perfetta.

-C'è una cosa che mi ha sempre stupito di te- disse ad un certo punto il Grifondoro, posando sul tavolino la seconda tazza di cioccolata calda.

-Sarebbe?- chiese Cassiopea curiosa, mangiucchiando un biscotto al limone.

-Sei bella. E su questo non c'è dubbio...però non hai avuto molti ragazzi- rispose Shane, e Cassiopea si ritrovò ad arrossire per il complimento. Non era abituata a quelle nuove sensazioni: il cuore che batteva forte, le guance rosse per l'imbarazzo, il tremore alle gambe quando lui la guardava. Le sembrava di essere più viva, ed era quasi spaventata.

-Beh...non è che io non abbia avuto inviti o appuntamenti. È solo che...nessuno sembrava andare bene. Erano tutti terribilmente noiosi, snob...-

-Sentirti dare dello snob a qualcuno ha dell'incredibile- ironizzò Shane, e Cassiopea gli tirò un calcio da sotto la sedia.

-Cretino! Io cercavo qualcuno che mi facesse ridere, ma ridere davvero- proseguì poi, guardandolo dritto negli occhi.

-Ed io...ci riesco?- domandò allora Shane, quasi temendo la risposta.

-Certo. Sei un tale buffone!- esclamò Cassiopea, appoggiando una mano vicino alla zuccheriera. Shane la vide e si chiese se fosse il caso di prenderla...poi, visto che ormai si stava giocando tutto, decise di allungare la mano verso quella di Cassiopea. La strinse, e quasi si aspettava che lei la ritraesse. Ma Cassiopea non fece nulla, e Shane sospirò di sollievo. Con lei ogni piccola conquista era un grande traguardo, e Shane non aveva intenzione di perdersi nessuna tappa, anche la più insignificante.

-Messere Burke, madame. Al vostro servizio!- scherzò, e Cassiopea rise.

-C'è una cosa che ha sempre stupito me, invece- disse poi Cassiopea, tornando seria.

-Cioè?- chiese Shane, giocherellando con la sua mano.

-Perchè non mi hai mai lasciata perdere? Come hai fatto a perseverare per così tanto tempo? Ammetto di essere stata odiosa, a volte- spiegò lei, ricordando le numerose occasioni in cui l'aveva trattato male.

-Solo a volte?! Ahia, ahia! Smettila di prendermi a calci!- rise Shane, e quando lei smise di cercare di rompergli un femore sotto il tavolo, rispose:

-Non lo so. A volte ci ho provato, a lasciarti stare...ad interessarmi ad altre ragazze. Ma poi, ogni volta che ti vedevo, in Sala Grande, per i corridoi...mi sentivo attratto. Non potevo farci nulla, era più forte di me- .

-Sei un masochista, in pratica- affermò Cassiopea con un sorriso.

-Sì. Però se non fossi stato così masochista ora non saremmo qui- convenne Shane, e Cassiopea annuì.

-Propongo un brindisi allora!- propose la ragazza, sollevando la sua tazza di cioccolata.

-Con la cioccolata?! Non si brinda con la cioccolata!- esclamò Shane divertito.

-E chi lo dice? Se io voglio brindare con la cioccolata brindiamo con la cioccolata!- affermò Cassiopea testarda.

-D'accordo, cioccolata sia- si arrese Shane, afferrando la tazza a sua volta, -a cosa si brinda?-

-Si brinda...ai masochisti e alle teste dure!- decise Cassiopea e fece cozzare la sua tazza contro quella di Shane. Bevvero, e dopo qualche attimo di silenzio, Shane chiese:

-E se...brindassimo anche a noi?-

-Non sarebbe una cattiva idea- replicò Cassiopea con un sorriso, e per la seconda volta fecero toccare le due tazze con delicatezza.

-A noi- disse Shane prima di bere.

-A noi- ripetè Cassiopea seria.

-Ti va di cominciare ad andare? Ho un po' freddo- gli chiese lei poco dopo, rabbrividendo nel suo cappotto di lana blu. Avevano scelto un tavolino all'esterno nonostante la bassa temperatura, e dopo due ore passate lì seduti era normale che quasi non si sentisse più le dita, nonostante la doppia cioccolata calda.

-Certo, non vorrei mai che ti venisse la febbre...chi ti sopporterebbe da ammalata?- scherzò Shane, alzandosi.

Cassiopea gli fece una boccaccia.

-Tu dovresti sopportarmi! È un tuo obbligo ormai- disse, risoluta, mentre Shane la prendeva sottobraccio per guidarla lungo la via affollata, piena soprattutto di loro compagni di scuola.

-Ah sì? Ora sono diventato anche infermiere? E cosa mi daresti tu in cambio delle mie preziose cure?-

-La mia presenza mi sembra una ricompensa sufficiente- replicò Cassiopea altezzosa.

-E se non mi bastasse? Se volessi, ad esempio...un bacio?- la provocò Shane, fermandosi e arrestando così anche la camminata di Cassiopea. La guardò negli occhi, in attesa di una sua risposta.

Con il cuore che batteva furioso, Cassiopea decise di raccogliere la provocazione.

-Direi che si potrebbe fare- rispose, e l'attimo dopo Shane si chinò su di lei. Cassiopea non si tirò indietro, sapeva sin dall'inizio che sarebbe successo.

Le labbra di Cassiopea sapevano di cioccolata e di panna, ed erano morbide, troppo morbide per resistere alla tentazione di schiuderle con la lingua. Lei non oppose resistenza, anzi, gli cinse la vita per attirarlo a sé. Si sentiva accaldata, felice ed appagata. Rispose al bacio come non aveva mai fatto, e fu Shane a doversi staccare da lei.

-Wow- esclamò, a corto di parole.

-Già...wow- disse Cassiopea e non potè trattenersi dal rivolgergli un gran sorriso. Non dissero più nulla, ma la mano di Shane non lasciò quella di Cassiopea per tutto il tragitto fino al castello.


                                                                   ******


-Allora, cosa te ne pare del Golden Gate Park?- chiese Liam a Glorya, mentre passeggiavano sulla riva di uno dei due laghetti artificiali che facevano parte del più grande parco di San Francisco.

Avevano passato l'intero pomeriggio ad esplorarlo: avevano cominciato con il Conservatorio dei Fiori, da cui Glorya era rimasta letteralmente affascinata, ed avevano persino visto la mandria di bisonti racchiusa in una zona recintata. Ora, esausti, avevano trovato una panchina di fronte al lago, e vi si erano seduti per godersi il poco tempo che restava prima di dover rientrare al castello.

-È magnifico! È la prima volta che visito un giardino così bello. E poi l'hanno fatto interamente i Babbani!- rispose Glorya, entusiasta.

Liam sorrise. Era contento di aver chiesto aiuto a Shane per l'uscita. Non sapeva dove portare Glorya, e visto che cercava un posto un po' particolare, Shane gli aveva suggerito quel parco. Era babbano di nascita, e benchè fosse inglese, conosceva molto bene la città perchè vi abitavano dei suoi parenti.

-Sono contento che ti sia piaciuto. Oggi volevo stupirti- rispose Liam, sincero.

Glorya gli sorrise.

-Ci sei riuscito, te lo posso assicurare. Come facevi a conoscere questo posto?-

-Me ne ha parlato Shane. Alcuni suoi familiari vivono qui, e conosce bene la città- spiegò Liam, passandole un braccio intorno alle spalle. Glorya appoggiò la testa sulla sua spalla, rilassata.

-A proposito di familiari...non mi hai mai parlato della tua famiglia- disse d'un tratto, e sentì Liam irrigidirsi.

-Io...non ne parlo volentieri- rispose lui, in tono neutro. Glorya capì di aver toccato un tasto dolente, e cercò di fare marcia indietro.

-Non sei costretto a farlo, se non vuoi- disse con delicatezza.

Liam sospirò. Non aveva mai parlato con anima viva di quello che era accaduto, persino con suo padre non era mai stato in grado di aprirsi. Eppure, sentiva che si stava portando dentro quel peso da troppo tempo, e per la prima volta dopo anni si ritrovò ad aver voglia di condividere con qualcuno la sua sofferenza. Decise di fidarsi di Glorya, nel bene e nel male, perchè voleva costruire con lei qualcosa di duraturo, e senza sincerità e condivisone non poteva riuscirci.

-Mio padre vive in Inghilterra. Mia madre è...internata al reparto psichiatrico del San Mungo. Io avevo anche una sorella, Evelyn, ma ora non c'è più- disse, voltandosi a guardarla negli occhi.

Glorya trasalì, e non seppe cosa dire. Non volle fare domande su Evelyn, su cosa le fosse accaduto; sospettava che fosse legato alla natura di lupo mannaro di Liam, e capiva che lui non era pronto a raccontarle tutto. Apprezzò che lui avesse deciso di aprirsi, anche solo in minima parte, e decise di comportarsi nella stessa maniera.

-Anche mia madre dovrebbe stare al San Mungo. Lei non sta bene, non è più in sé da quando mio padre l'ha lasciata. Mio fratello, Derek, lo conosci. Mia madre....ci maltrattava. Quando avevo undici anni sono quasi scappata di casa, per andare a stare con mio padre. Lo odiavo, ma almeno lui non mi ha mai torto un capello. E non era alcolizzato- disse infine, guardando Liam negli occhi.

-Nessuno di noi due ha avuto vita facile...- sospirò Liam, stringendola a sé.

-Purtroppo no- convenne Glorya, tornando ad appoggiare la testa sulla sua spalla.

Rimasero in silenzio fin quando il sole non scomparve completamente alla loro vista. Si era creato fra di loro un legame che sarebbe stato difficile spiegare e spezzare, ed entrambi lo sapevano.

-È ora di andare...manca poco al rientro- disse Liam, alzandosi. Glorya lo seguì, ed instintivamente gli afferrò la mano. Sentiva il bisogno di averlo vicino, di sentirlo accanto a sé, e non sapeva come farglielo capire. Ma non ci fu bisogno di parole. Liam l'abbracciò forte, cercando di mettere in quel gesto tutto il sentimento che aveva dentro, e quando avvertì che stringerla fra le braccia non bastava, la baciò. Si erano già baciati in passato, ma quel bacio aveva un particolare sapore. Il sapore della condivisione, del volersi aprire l'uno con l'altra, del cambiamento. Liam e Glorya non erano più le persone pronte a portarsi un segreto nella tomba, riservate e schive, non erano un tu ed io, ma un noi. E quel bacio, per loro, sapeva di futuro.



                                                                 ******


-Torniamo al castello?- propose Scorpius a Lily, che annuì in risposta.

Avevano trascorso tutto il pomeriggio al gazebo, e le ore erano volate così, fra una chiacchiera ed un bacio. L'oscurità era però calata, e così Scorpius aveva appena rimpicciolito il pensatoio con un incantesimo per poterlo riportare al castello e spedirlo indietro a suo padre.

Lily e Scorpius camminavano vicini, e se Scorpius sembrava tranquillo e rilassato, Lily invece si era fatta sempre più pensierosa man mano che si avvicinavano al portone. Erano fra gli ultimi a rientrare, e non c'erano perciò molti studenti intorno a loro.

-Qualcosa non va?- chiese Scorpius, vedendo che Lily si era bloccata appena prima di varcare la soglia della scuola.

-Senti, Malfoy...devi sapere che non sarò mai la ragazza perfetta- esordì d'un tratto, e Scorpius la guardò con tanto d'occhi.

-Scusa? Non penso di aver capito- disse infatti, confuso.

-Ma sì dai, non sarò mai una di quelle ragazze tutte zuccherose e smielate che a San Valentino si presentano con i cioccolatini, o si aspettano le rose. Una di quelle che non sanno vivere senza il fidanzato, o che lo seguono passo passo durante la giornata. Quelle ragazze un po' maniache, che stanno tutto il santo giorno a baciare il proprio ragazzo, o che considerano sprecata la giornata se non gli hanno detto almeno una decina di volte all'ora quanto lo amano...ci siamo capiti, no?- spiegò Lily senza riprendere fiato.

-Penso che se tu fossi quel tipo di ragazza dopo due giorni ti avrei già uccisa- disse infine Scorpius, e fu il turno di Lily di rimanere sbigottita.

-Non voglio una ragazza maniaca, Lily. Voglio una ragazza stronza, un po' menefreghista e decisamente altezzosa, che non mi stia sempre addosso, ma che quando mi bacia ci mette passione. Poi, se vuoi farlo tutto il giorno, io non mi lamento- aggiunse ironico alla fine.

Lily gli mollò l'ennesimo pugno del pomeriggio:

-Stupido!- lo apostrofò poi, riprendendo a camminare.

-Ahia! Hai finito di farmi del male? Sei violenta!- si lamentò Scorpius ridendo, cingendole la vita con un braccio.

-Te lo meriti. Io voglio essere chiara, e tu mi deridi- sbuffò Lily, ma sorrideva.

-Ti derido perchè ti fai delle paranoie inutili. Vivi serena!- la esortò lui, rilassato.

Lily tacque qualche minuto, di nuovo pensierosa, mentre imboccavano il corridoio che li avrebbe condotti al Refettorio per la cena.

-Malfoy?-

-Mmmh?-

-Così, giusto per sapere...cosa ne pensi delle tette piccole?- chiese Lily in tono noncurante.

-Come siamo arrivati alle tette piccole dalle ragazze maniache?- chiese Scorpius cercando di dare un filo logico ai pensieri di Lily.

-Non te lo domandare, rispondi e basta- gli intimò Lily seria.

-Penso che siano fantastiche. Ora, seriamente, puoi smettere di farti le seghe mentali?- la implorò lui, che, quando Lily si era tolta il cappotto per appoggiarlo alla sedia aveva capito come fosse arrivata a chiedergli delle tette.

-D'accordo- acconsentì Lily, scegliendo un tavolo al quale accomdodarsi insieme a lui. Poco dopo vennero raggiunti anche da Glorya e Liam, e da Cassiopea con Shane. Quest'ultimo era parecchio restio al sedersi con loro, e solo le più convincenti suppliche da parte di Cassiopea erano riuscite a convincerlo.

Iniziarono a cenare, anche se a tavola c'era una strana atmosfera. Le tre ragazze sembravano in un mondo tutto loro, anche se l'espressione più imbambolata ce l'aveva Cassiopea. Scorpius non smetteva per un attimo di trucidare Shane con lo sguardo, e Shane cercava l'aiuto di Liam, con scarso successo. Liam e Scorpius riuscivano a comunicare abbastanza cordialmente, e Lily continuava ad osservare i tre ragazzi. Quando ebbero finito di mangiare, Scorpius annunciò minaccioso:

-Burke, dobbiamo parlare-.

Shane deglutì, ma se lo aspettava.

-D'accordo- acconsentì, ed i due si alzarono. Cassiopea li scrutava preoccupata, così Lily le disse:

-Vado con loro, forse è meglio-.

Cassiopea le sorrise grata, e Lily si affrettò a seguire i due ragazzi che avevano lasciato il Refettorio.

Quando li trovò, non si stavano sfidando a duello come lei aveva creduto, ma parlavano civilmente.

-...e ha paura dei temporali, sappilo. Quindi la devi tranquillizzare, e non devi prenderla in giro. E la mattina di Natale le piace aprire tutti i regali, anche quelli che non sono i suoi; prova ad impedirglielo, e cercherà di evirarti- stava dicendo Scorpius.

Lily era meravigliata. Lo Scorpius di un tempo probabilmente avrebbe sottoposto Shane ad un interrogatorio in stile Inquisizione spagnola, con correlate minacce. Il ragazzo che aveva davanti, invece, stava dando consigli su come trattare Cassiopea.

Lily sorrise. Anche lui, come lei, era cambiato.

-E ricorda, se le fai versare anche una sola lacrima, ti verrò a cercare, userò su di te tutti gli incantesimi e le pozioni che conosco, e poi ti darò in pasto ai Dissennatori. Dopodichè, visto che il bacio del Dissennatore non ti uccide, ricorrerò alle Maledizioni Senza Perdono. Ci siamo capiti?- aggiuse Scorpius.

Forse, si disse Lily, non è poi così cambiato.


                                                              ******

-Rose?-

-Sì?-

-Oggi sono uscita con Albus-

-E cosa c'è di strano? Siete amici, no?-

Marìkaa Stewart guardò indecisa Rose Weasley, concentrata sul libro di Storia. Le era venuto un dubbio, e logicamente doveva controllarlo; non aveva perciò neanche alzato gli occhi sull'amica.

-Sì, però...non siamo usciti come amici- disse infine l'americana, ottenendo così l'attenzione di Rose.

-Non...come amici?- chiese, per esserne sicura.

-No- confessò Marìkaa, imbarazzata.

-E...com'è andata?- chiese la Weasley, decisa ad aspettare di sentire la versione di Marìkaa, prima di andare in escandescenze o, all'occasione, di scoppiare per la felicità.

-È stato strano...all'inizio non sapevamo bene di cosa parlare, poi Albus ha rotto il ghiaccio e la conversazione si è sbloccata. Mi sono divertita, ma...- raccontò Marìkaa.

-Ma?- la esortò Rose.

-Ma ho sentito una sensazione strana-.

-Quale sensazione strana?-

-Ad un certo punto avrei voluto baciarlo- ammise Marìkaa rossa per la vergogna. Non capiva neanche lei le sue sensazioni...insomma, non era normale voler baciare quello che fino al giorno prima considerava il suo migliore amico, no?-

-E lo hai fatto?- indagò Rose, calma.

-Beh, no! Non ne ho avuto il coraggio! E se lui non voleva la stessa cosa? E poi siamo amici! Insomma, eravamo amici...forse non lo siamo più...oddio Rose, non ci capisco più nulla!- rispose Marìkaa in totale stato confusionale, abbandonandosi sul letto dell'amica.

-Allora, non siete amici ma non sai ancora se ti piace come ragazzo. Lo vuoi baciare, ma temi di essere respinta. Secondo me, dovete farvi una bella chiacchierata, solo così risolverai i tuoi dubbi- le consigliò Rose saggiamente, cercando di fare un po' di chiarezza. Non voleva che Marìkaa facesse soffrire suo cugino, e forse lei non era ancora pronta a ricambiare i suoi sentimenti, anche se le basi per una storia fra loro c'erano.

-Hai ragione. Dobbiamo parlarne, non possiamo andare avanti così...e tu? Oggi sei stata con Derek?- chiese Marìkaa, cercando di distogliere la mente dall'appuntamento di quel pomeriggio, però...non era facile. Continuavano a tornarle in mente gli occhi verdi di Albus.

-Già. Non me la sono sentita di uscire, però. Non si è ripreso completamente, e così l'ho convinto a restare qui al castello- rispose Rose, con un sorriso.

-Lo ami davvero tanto- osservò Marìkaa, non senza un filo di invidia.

-Sì, è proprio così- confermò Rose, che pur di stare con Derek avrebbe vissuto anche in una grotta.

-Sono felice per te, sai. Ti meriti davvero un ragazzo come Derek- le disse Marìkaa, e Rose, d'impulso, l'abbracciò.

Era proprio cambiata. Non era più la ragazza acida e scontenta di sé stessa. Grazie a Derek era sbocciata in una ragazza felice, innamorata. E grazie a Marìkaa conosceva il sapore di un'amicizia vera.


                                                            ******

-Come va la schiena?-

-Meglio, grazie. La pozione sta facendo effetto, avverto ogni tanto delle fitte- rispose Derek a Edward, che era appena salito in stanza dopo cena. Di Scorpius non c'era traccia, ed i due amici non vedevano l'ora che tornasse per bombardarlo di domande sul suo appuntamento con Lily.

-Uscito con Diana, oggi?- s'informò poi Derek. Edward annuì, ma sembrava triste.

-Perchè quella faccia da cucciolo bastonato?- chiese allora.

Edward sospirò. Non era bastato cercare di allontanare dalla mente il pensiero che di lì ad una settimana sarebbero partiti per nonn avere più dubbi o incertezze.

-Tra una settimana torniamo a Hogwarts e...lei resta qui- disse, dopo qualche attimo di silenzio.

-È vero. Hai paura che non durerete quando saremo a casa?- domandò Derek, centrando immediatamente il problema.

-Già. Derek, io la amo. Non è come con Lily...Lily era un'ossessione, una cotta. Ma con Diana è amore. Quando la guardo, mi immagino di averla accanto tutti i giorni, di portarla ad Hogsmeade, di farle conoscere il mio mondo. È questo è impossibile. Forse dovrei chiudere qui- disse Edward, disperato.

-Non so cosa dirti amico...non sarà facile, è vero, questo non lo posso negare. Ma tra poco faremo l'esame per la Smaterializzazione, e quando l'avrai passato sarà più facile incontrarvi. Abbiamo la magia, per fortuna- cercò di rassicurarlo Derek.

-E poi potrete passare le vacanze estive insieme. Dai, cerca di essere ottimista! Se la ami davvero, vedrai che riuscirete a funzionare- lo esortò poi, non vedendolo convinto. Da quando aveva incontrato Rose aveva imparato a vedere sempre il lato positivo delle cose. Lei lo aveva cambiato, e Derek ancora non riusciva a capacitarsene.

Anche Edward non era più lo stesso di prima, lo vedeva. Diana lo aveva migliorato, l'aveva trasformato da ragazzo arrogante ma con il cuore a pezzi a causa di Lily, in un ragazzo innamorato.

A interrompere le riflessioni dei due amici fu Scorpius, che varcò la soglia della loro stanza in quel momento.

-L'hai baciata?-

-L'idea del Pensatoio le è piaciuta?-

-Cosa le è parso del gazebo?-

-Ma ora state insieme?-

-Alt! Una domanda alla volta! Siete più pettegole delle ragazze!- esclamò Scorpius, buttandosi a sedere fra i due amici. Lo aspettava una lunga serata.



Spazio Autrice:


È passato di nuovo un mese e mezzo, lo so.

Vi siete stufati, e so anche questo. Devo di nuovo chiedervi scusa, anche se avrete la nausea di questa parola. Mi dispiace deludere dei lettori che mi hanno sempre seguita con passione e dedizione, che hanno sempre mostrato di apprezzarmi anche quando io stessa non credevo più in quello che facevo.

Devo dirvi però che quando ho iniziato a pubblicare questa storia andavo alle superiori e, per quanto all'epoca mi lamentassi di quanto fosse duro il liceo classico, ora posso dire che allora il tempo per aggiornare con frequenza ce l'avevo. Adesso, non è più così. Vi posso dire che andare all'università e nel frattempo anche lavorare non è facile. Spesso torno a casa la sera, stanca, e mi devo mettere a studiare. Per carità, è una mia scelta e comunque con voi lettori non ho mai parlato espressamente di questa cosa, però a questo punto mi sento di darvi questa spiegazione. Fidatevi, dopo che lavori e studi contemporaneamente in una giornata, per quanto tu possa amare una storia, tante volte non hai la forza mentale di metterti al pc e di scrivere qualcosa di decente. E qui veniamo ad un altro punto centrale: io non pubblico mai se non sono convinta. Non mi piace aggiornare tanto per tenere contenti i lettori, preferisco sempre la qualità del capitolo alla quantità degli aggiornamenti, se mi capite. Detto questo vi chiedo ancora perdono e scusa, spero che dopo questa spiegazione lunghissima possiate capirmi almeno un po', e avere la pazienza di seguirmi ancora. Non vi merito :(


Veniamo al capitolo...di solito non metto mai citazioni, però amo Grey's anatomy con tutto il cuore e, cercando un modo per iniziare il capitolo non ho potuto fare a meno di cercare ispirazione nelle cose che amo di più. Come avrete notato il filo conduttore di questo capitolo è il cambiamento. Ho cercato di mostrare come tutti i personaggi siano cambiati, chi nel bene e chi nel male. Ho messo anche gli appuntamenti Glorya e Cassiopea, e sono riuscita ad infilare anche coppie meno protagoniste come Rose e Derek, Diana e Edward e Albus con Marìkaa. Spero vi sia piaciuto, e nonostante io sia da prendere a sprangate, spero anche che mi vogliate far sapere cosa ne pensate :(

Ringrazio le 154 persone che hanno ancora questa storia fra le preferite (non mi stupirei se i preferiti si azzerassero di colpo, un giorno), le 26 che la ricordano e le 156 che la seguono. Spero non vi siate scordati di me :(

Un GRAZIE ENORME, come sempre, va alle 13 splendide ed insuperabili persone che hanno recensito: risponderò ad una ad una nei prossimi giorni, abbiate ancora un po' di pazienza :( domattina mi tolgo ben due denti del giudizio insieme, spero di non essere troppo stordita per mettermi al pc :/


Anche per questa sera, ho detto tutto.

Cercherò di aggiornare con più regolarità, ma non posso promettere nulla :(


Con tanto affetto, sempre vostra,

Miss_Slytherin

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Capitolo 55
*** Come back to Great Britain ***


                                                         CAPITOLO 54

                                                 Come back to Great Britain


Le simulazioni d'esame erano arrivate insieme ad una spruzzata di neve, che preannunciava un Natale all'insegna del bianco almeno per gli studenti americani.

C'era chi aveva preso Eccellente in ogni materia, come Rose Weasley che era arrossita compiaciuta di fronte alla faccia sbalordita di Derek, chi aveva ricevuto un inaspettato Ogni Oltre Previsione come Cassiopea in Storia della Magia, e chi aveva deciso che le iguane avrebbero dovuto essere sterminate in massa come Lily, che il giorno della simulazione di Trasfigurazione non era riuscita a far evanescere completamente la sua. Si era consolata con il suo Eccellente in Pozioni, nonostante Scorpius continuasse a prenderla in giro per il fatto che la sua iguana si era bizzarramente spaccata a metà durante l'esercizio. A lui era andato quasi tutto bene, come a Glorya, ad eccezione di Storia della Magia; a differenza di sua sorella non era riuscito ad andare oltre l'Accettabile, e Lily naturalmente non perdeva occasione per ricordarglielo.

E, dopo le simulazioni, era arrivato il momento di partire.

C'era chi non vedeva l'ora di rimettere piede sul suolo inglese come Lily che sentiva la mancanza fisica di Hogwarts, e chi invece avrebbe voluto incatenarsi al Saint Patrick come Edward, che non riusciva ad accettare il fatto di dover lasciare Diana. Ma, volenti o nolenti, per gli studenti inglesi era giunta l'ora di preparare i bagagli in vista della partenza del giorno dopo.

-Com'è possibile che io non riesca mai a chiudere il mio baule?- chiese Lily disperata di fronte alla propria valigia stracolma di vestiti.

-Chissà, magari è perchè quando ti sposti la quantità dei tuoi abiti tende a raddoppiare- ipotizzò Glorya, che invece non aveva avuto problemi e ora stava riempiendo il beauty-case.

-O forse perchè non sai ancora fare un incantesimo Estensivo Irriconoscibile- suggerì Cassiopea, ancora intenta ad appellare le sue cose, che volavano per tutta la stanza rischiando di mutilare gravemente le sue occupanti.

-Tu lo sai fare?- chiese Lily sospettosa.

-No- fece Cassiopea tranquilla.

-E allora cosa critichi! Potreste aiutarmi, piuttosto- sbuffò Lily, ora seduta sul coperchio del baule nell'inutile tentativo di chiuderlo con il proprio peso.

Glorya e Cassiopea si misero immediatamente sulla difensiva: i bauli di Lily tendevano sempre ad esplodere, e loro non volevano perdere la vita in una così sciocca impresa.

-Io devo passare per il laboratorio di Pozioni...ho dimenticato il mio libro!- annunciò Glorya infilandosi di tutta fretta in corridoio.

-Io...devo andare a prendere il mio gufo. Sai, non posso lasciarlo qui...- disse Cassiopea ed in un batter d'occhio anche lei era scomparsa.

-Infami- sospirò Lily affranta.

In quel momento Scorpius ebbe la malaugurata idea di entrare senza bussare, e Lily immediatamente gli puntò un dito contro.

-Tu!- esclamò minacciosa. Scorpius arretrò di un passo.

-Mi fai paura quando fai così- disse, con voce fintamente tramula.

-Aiutami a chiudere il baule!-

-Non voglio! Sono sicuro che mi farò male- si rifiutò Scorpius e fece per uscire dalla stanza, ma Lily fu più veloce di lui.

-Colloportus!- disse, puntando la bacchetta contro la porta, che si sigillò dall'interno.

-Mi hai sequestrato!- esclamò Scorpius incredulo.

-Già. E non ti lascerò andare finchè non mi avrai aiutata- rispose Lily compiaciuta.

Un'ora e un quarto più tardi Scorpius aveva compiuto il miracolo: non senza qualche difficoltà era stato in grado di estendere il baule di Lily, che era riuscito a contenere tutto ed ora giaceva composto ai piedi del comodino.

-Non ci posso credere- commentò Lily lasciandosi cadere sul letto.

-Neanch'io. Credevo sinceramente che saremmo morti fagocitati dalla valanga di vestiti mangiamaghi- concordò Scorpius mettendosi accanto a lei.

D'un tratto Lily prese piena consapevolezza del fatto che lei e Scorpius si trovavano da soli in una stanza sigillata. Certo, la porta l'aveva stregata lei, ma non era sicura di voler rimuovere l'incantesimo.

-Cosa...cos'eri venuto a fare, prima che ti rapissi?- chiese lei, per prendere tempo. Il cuore le batteva forte...era la prima volta che si trovavano soli in una situazione del genere da quando stavano insieme. Non riusciva ancora ad accettare il fatto che Scorpius fosse il suo ragazzo. Non riusciva neanche a pensare quelle due parole vicine nella sua testa.

-Ero venuto a darti queste- rispose Scorpius, estraendo dalla tasca del mantello un sacchetto di pastiglie.

-Cosa sono?-

-Sono le tue pillole per le vertigini. Ti serviranno domani per il viaggio in carrozza- spiegò Scorpius.

Lily chiuse gli occhi, sentendosi mancare. Non poteva sopravvivere ad un altro viaggio sulle carrozze volanti.

-Vorrei poter essere già capace di Smaterializzarmi- disse, disperata.

-Sì, così ti Spaccheresti come la tua iguana- sghignazzò Scorpius, beccandosi un esile pugno sulla spalla. Quella ragazza gli stava facendo comparire un sacco di lividi, e non era sicuro che la cosa gli piacesse.

-Ahia! Mi stai dando più pugni che baci, non mi sembra giusto- si lamentò, indignato.

Lily sorrise, avvicinando il volto a quello di lui.

-Hai ragione. Forse è il caso di rimediare...- sussurrò maliziosa prima di baciarlo. In un attimo Lily si ritrovò sotto Scorpius, e non potè fare a meno di pensare che si sentiva completamente a suo agio, al posto giusto; non c'era traccia del disagio che aveva provato con Ethan. Le mani di Scorpius erano dolci sul suo viso, lente nei movimenti, accurate nelle carezze. Sorrise mentre lui le depositava una scia di baci sul collo, ma aggrottò la fronte contrariata quando lui si staccò da lei e rotolò di nuovo al suo fianco.

-Perchè hai smesso?- chiese, perplessa.

-Fidati, è meglio così- affermò Scorpius deciso, con il respiro corto. Sentiva che qualcosa ai piani bassi stava prendendo vita, ed era meglio che salutasse Lily al più presto.

Si alzò, mormorò un -Finite Incantatem!- alla porta e fece per uscire; a metà strada si fermò, tornò indietro, baciò ancora una volta Lily sulle labbra ed infine sparì.

Lily, completamente spiazzata, tornò a stendersi. Aveva appena deciso di andare in bagno a farsi una doccia, quando qualcuno bussò alla porta. Pensando che Scorpius fosse tornato sui suoi passi andò ad aprire con un sorriso, ma si trovò davanti la Preside Dalton in persona.

Decisamente sorpresa, la salutò con rispetto:

-Preside Dalton, buonasera-

-Buonasera, signorina Potter. Mi dispiace disturbarla ma...deve venire con me- replicò la Preside e Lily notò che la sua espressione era molto triste e preoccupata. Senza chiedere spiegazioni annuì, infilò al volo un paio di scarpe da ginnastica e la seguì fuori dalla stanza.

-Cos'è successo?- chiese mentre camminava accanto a lei.

-Le spiegherò tutto nel mio ufficio...ci siamo quasi...eccoci- replicò la Preside, che dopo aver svoltato un ultimo angolo si fermò davanti ad una semplice porta nera. La sfiorò con un dito e quella si aprì, rivelando lo studio della Dalton.

Lily non vi era mai entrata, naturalmente, ma ad una prima occhiata lo giudicò banale. C'erano libri e libri e libri, una semplice scrivania con una poltrona e una grande finestra che dava sul parco.

Ma ciò che stupì Lily fu la presenza di suo fratello Albus, che come lei doveva essere appena arrivato e si guardava intorno spaesato.

La Preside fece apparire due comode poltrone, sulle quali Lily e Albus si accomodarono senza chiedere il permesso.

Anche la Dalton si sedette, e con voce grave disse:

-Ho appena parlato con il vostro Preside. Mi ha comunicato, non meno di cinque minuti fa che...- s'interruppe, alla ricerca delle giuste parole da dire e Lily sentiva il cuore battere sempre più furiosamente mentre i secondi passavano, -...che vostro padre è rimasto gravemente ferito durante un'operazione con la sua squadra di Auror- concluse, guardandoli negli occhi.

Albus impallidì. Lily sentì il cuore fermarsi.

-Ferito...come? Dove? Cos'è successo?- chiese Albus quasi urlando.

-Purtroppo non conosco i dettagli, so solo che è stato colpito da un incantesimo particolarmente potente- rispose la Preside, molto turbata.

-Ma...sta bene, no?- domandò Lily, stringendo forte i braccioli della poltrona per farsi forza.

-Non lo so, ma dovete partire immediatamente. Ho predisposto una passaporta per voi- disse indicando una vecchia forchetta arrugginita,- a breve si attiverà e vi condurrà in Gran Bretagna. Vi auguro buona fortuna cari ragazzi, e spero con tutto il cuore che vostro padre stia bene- disse poi con sincerità la Preside.

I due fratelli annuirono, scossi, fissando il vecchio utensile. Istintivamente Albus afferrò la mano di Lily, che la strinse forte. Quando la forchetta s'illuminò di una luce azzurra, i due vi posarono sopra un dito, diretti verso quel destino che ancora una volta stava cercando di portarsi via il Bambino Che è Sopravvissuto.


                                                             *******


Dopo un tempo che parve infinito, Lily e Albus toccarono terra e per la violenza dell'atterraggio persero l'equilibrio e finirono una sopra l'altro. Rialzatisi, capirono di trovarsi nel vecchio e caro giardino della Tana, ed infatti un secondo dopo nonna Molly emerse dalla porta della cucina e venne loro incontro.

-Ragazzi! Venite, entrate...- disse loro con il viso ormai segnato dalle molte rughe scuro per la preoccupazione.

-Cos'è successo nonna?- chiese subito Albus mentre la seguivano in casa. In cucina trovarono solo nonno Arthur, seduto in poltrona, e zio Bill, che misurava la stanza a grandi passi.

Fecero un cenno a Lily e Albus, che chiese di nuovo:

-Ci volete dire che cosa sta succedendo? Dove sono tutti? James, Meredith e Brian?-

-I piccoli stanno dormendo di sopra, c'è Fleur con loro. James è al San Mungo, con tutti gli altri- rispose nonna Molly e sotto lo sguardo insistente di Albus proseguì:

-Vedete, vostro padre da tempo dava la caccia ad una banda di maghi oscuri che prendevano di mira i bambini. Li rapivano, li torturavano e...- s'interruppe, senza avere la forza di continuare. Fu il marito a farlo per lei:

-Questa sera erano finalmente giunti al loro nascondiglio. C'è stato un combattimento, e Harry...è stato colpito da uno Schiantesimo. Ha battuto forte la testa ed ha perso molto sangue prima che gli altri Auror riuscissero a liberarsi dei nemici e a soccorrerlo-.

Lily sentì le gambe tremare e solo la prontezza di spirito di zio Bill, che spinse una sedia sotto di lei, evitò che cadesse a terra.

-Voglio andare subito da lui- disse perentoria e nessuno osò contraddirla.

-Stavamo aspettando voi per Smaterializzarci, Fleur potrà badare ai bambini- disse il maggiore degli Weasley. Senza aspettare altro, Albus si avvicinò allo zio per afferrargli un braccio, mentre Lily si mise in mezzo ai due nonni. Un attimo dopo la cucina era deserta.



                                                              ******


Ginny Weasley in Potter non riusciva a credere a quello che stava succedendo. Dopo tutto quello che Harry aveva passato, dopo tutti i sacrifici che aveva dovuto fare e tutte le sofferenze che aveva dovuto patire, era di nuovo in fin di vita. Proprio quando ormai credeva che nulla avrebbe più potuto portarle via l'uomo che aveva desiderato sin da quando l'aveva visto, il destino ci si era messo di mezzo di nuovo.

Pensava a questo Ginny, nella sala d'attesa del San Mungo, con una tazza di tè bollente fra le mani, seduta fra Hermione e James.

Ron continuava a marciare davanti a loro, avanti e indietro, quasi come se volesse consumare le suole delle scarpe; George fissava senza vederlo davvero un manifesto sulla cura contro la Spruzzolosi, con Angelina accanto a lui. Percy e Audrey erano andati a prendere qualcosa per cena per tutti, dato che non avevano toccato cibo dal pranzo.

Ginny non sentiva gli altri rumori del caotico ospedale intorno a lei, anche se poco distante c'era una donna che continuava a piangere e strillare come una banshee, ed un bambino continuava a frignare chiedendo della sua mamma; pensava ossessivamente a quando, ormai molto tempo prima, aveva visto un Harry diciassettenne apparentemente morto fra le braccia di Hagrid, con Voldemort che festeggiava la vittoria. Ricordava il terrore che le aveva attanagliato le viscere, il fresco e soffocante dolore per la morte di Fred...ricordava di aver fissato quel corpo immobile pregando con tutta se stessa, con ogni fibra del suo essere, che non fosse vero. Che Harry non fosse davvero morto.

-Mamma!- una voce resa acuta dalla paura la strappò a quei tristi ricordi, e sollevando gli occhi Ginny vide Lily e Albus venire verso di lei, pallidi, seguiti dai suoi genitori e da Bill.

-Lily...Al...- disse solamente alzandosi, e pochi istanti dopo si trovò stretta fra le braccia del suo secondogenito, diventato ormai più alto di lei, e sentiva la mano fredda e delicata di Lily sul braccio.

-Come sta andando? Dov'è? Possiamo vederlo?- chiese Albus quando l'ebbe lasciata andare, stringendo forte il braccio di James.

-I medimaghi stanno ancora operando...siamo qui da ore ad attendere che ci dicano qualcosa di più preciso- rispose Hermione con la voce rotta, dato che né Ginny né James sembravano in grado di parlare.

Lily annuì, incapace di proferir parola, e si lasciò cadere sulla sedia lasciata vuota da suo fratello. Albus la imitò, mentre James si unì a Ron nella sua marcia disperata, troppo sconvolto per poter dire qualcosa. Tornarono poco dopo Percy e Audrey con dei sandwich dall'aria invitante che tutti presero, ma che nessuno mangiò davvero. Lily sbriciolava il pane torturandolo, mentre Albus se lo rigirava fra le mani ancora intatto.

Ginny tornò a sedersi fra i suoi figli, e Lily, inaspettatamente, le afferrò una mano e gliela strinse forte.

-Andrà tutto bene, vedrai- le disse guardando fissa la parete davanti a lei, come se fosse compito suo, e non di Ginny, consolarla. Tutti si voltarono a guardarla, stupiti. Non era da lei parlare in quel modo e nessuno, nel profondo, si aspettava quel coinvolgimento emotivo da parte sua.

-Deve andare tutto bene...insomma, è papà. È Harry Potter. Lui vince sempre, niente può fargli male- continuò, con voce ferma, con ingenuo ottimismo.

-Oh Lily...- sospirò Ginny, desiderando disperatamente di crederle; le appoggiò la testa sulla spalla, e Lily continuò a tenerle la mano. Non erano mai state così unite come in quel momento.



Spazio Autrice:


Buondì :)

Eccomi tornata con un nuovo capitolo, ci ho messo un po' a scriverlo...ma che ci volete fare, la mia ispirazione era andata a farsi un giro per il mondo insieme a Babbo Natale e alle sue renne. Io nel frattempo ho avuto gli esami e si sa...è già tanto se si arriva sani alla fine della sessione O.O

Cooomunque, mi dispiace di avervi fatto attendere molto anche questa volta, ma spero che almeno ne sia valsa la pena e che questo capitolo vi possa piacere :)

Veniamo appunto al capitolo. Lo so già che mi lancerete pomodori, maledicendomi perchè sto facendo di nuovo soffrire questi poveri personaggi, ma io non so stare più di tre capitoli senza tragedie :P

Qualcosa di positivo però c'è: Lily e Scorpius a modo loro sono ormai una coppia, e alla fine si vede anche un importante momento fra Ginny e Lily...diciamo che grazie a Slab mi sono accorta di non aver mai dedicato abbastanza spazio al rapporto madre-figlia.

Beh...spero che mi farete sapere cosa ne pensate, ne sarei molto felice :)

Nei prossimi giorni risponderò a tutte le recensioni, abbiate ancora un po' di pazienza...ma nel frattempo urlo un GIGANTESCO GRAZIE a tutti quelli che recensiscono, e che mi fanno capire che la mia storia vale ancora qualcosa, anche se abbiamo passato i cinquanta capitoli. Vi adoro, sempre e comunque.


Un grazie come sempre anche alle 154 persone che hanno la ff fra i preferiti, alle 28 che la ricordano e alle 168 che l'hanno fra le seguite: non smetterò mai di ringraziarvi :)

Bene, per oggi ho finito. Spero di poter aggiornare un po' più in fretta, ma non posso assicurare nulla :(


Con tanto affetto,

Vostra, Miss_Slytherin

Ps: non dimenticate di fare un salto anche alla mia altra storia, Marauders: quando la follia è all'ordine del giorno , che sta ricevendo davvero poche recensioni...ci tengo davvero tanto, e mi piacerebbe molto che fosse più seguita :)





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Capitolo 56
*** Forgive me ***


                                                 CAPITOLO 55

                                                  Forgive me


-Dov'è Lily?-

-Non lo so. Forse è andata in camera di Scorpius-.

Cassiopea fece una smorfia dubbiosa di fronte alla risposta di Glorya. Tornate in stanza avevano notato che Lily non c'era, e che anche se il suo baule era chiuso, in bagno c'erano ancora i suoi prodotti, e sul letto erano sparsi in maniera disordinata i vestiti che avrebbe indossato il giorno dopo.

-Non è da lei sparire così- osservò poi la bionda, leggermente preoccupata.

-In effetti uno se lo aspetterebbe da te, che quando piove non c'è santo che tenga sparisci nel letto di tuo fratello- replicò Glorya senza sarcasmo.

Ancora perplesse, misero le ultime cose in valigia, si prepararono per la notte e s'infilarono a letto. Di Lily ancora nessuna traccia.

-Sono in ansia- affermò Glorya quando l'orologio ebbe battuto la mezza.

-Anch'io...ma dove può essere andata? Solo da mio fratello, credo, a questo punto- replicò Cassiopea, resistendo alla tentazione di mangiarsi un'unghia.

-Possiamo andare a controllare da lui...almeno staremo più tranquille- suggerì Glorya, già scostando le coperte.

-Sempre che non li becchiamo in atteggiamenti compromettenti- commentò la Malfoy infilandosi la vestaglia.

Dieci minuti dopo stavano bussando alla stanza dei ragazzi e solo dopo che ebbero quasi scardinato la porta a suon di pugni riuscirono a svegliarli; venne loro ad aprire un Edward mezzo addormentato, che le insultò prima di averle riconosciute.

-Ragazze...che ci fate qui?- fece poi con la voce impastata dal sonno, mentre si faceva da parte per farle passare.

-Non troviamo Lily. È qui?- chiese Glorya, ma un'occhiata alla camera le fornì la risposta alla domanda.

-Come non la trovate?- domandò Scorpius mettendosi a sedere.

-In camera nostra non c'è e non sappiamo proprio dove possa essere andata! Di certo non è tipa da spuntini di mezzanotte, né da improvvise riunioni di famiglia con i cugini...siamo un po' preoccupate- spiegò Cassiopea, mentre anche Derek si alzava dal letto.

-E se...che ne so...stava venendo qui, ed ha incontrato Ethan Sheldon?- ipotizzò Glorya dopo qualche attimo di meditabondo silenzio, e Scorpius subito si fece pallido.

-Sarebbe strano che stesse venendo da me. Ci siamo visti dopo cena e l'ho aiutata con i bagagli. Se avesse voluto dirmi qualcosa ne avrebbe avuto l'occasione- disse, cercando di cancellare dalla mente l'immagine di quel viscido essere.

-Giusto- commentò Derek, mentre Glorya si sedeva accanto a lui.

-Magari è nel letto di qualcun altro- suggerì Edward malizioso, forse anche per alleggerire la tensione venutasi a creare, e Scorpius gli tirò dietro una scarpa, beccandolo in testa.

-Ahia! Mi hai fatto male!- si lamentò massaggiandosi il punto colpito.

-Così impari a dire cretinate- lo rimbeccò Scorpius guardandolo ancora male.

-Possiamo chiedere ad Albus- disse poi, stupendosi della tranquillità con cui parlava del fratello di Lily.

-Buona idea. Andate tu e Cass, io torno in stanza, magari è ritornata- approvò Glorya, e Cassiopea annuì. Una volta usciti fuori, i due Malfoy si diressero verso la camera di Albus, mentre Glorya imboccò il corridoio che l'avrebbe condotta alla loro stanza.

-Come fai a sapere qual è la camera di Albus?- chiese Cassiopea al fratello mentre lo seguiva a passo spedito.

-Quando Lily era in coma ci davamo il cambio, e qualche volta sono salito a chiamarlo- spiegò Scorpius, e quando furono davanti alla porta giusta iniziò a bussare. Continuò per dieci minuti, ma nessuno venne ad aprire.

-Non c'è- osservò Cassiopea con ovvietà; Scorpius la guardò impietosito.

-Eh no, direi di no!- sottolineò poi.

-È davvero tutto molto strano- commentò Cassiopea, mentre ritornavano alla camera dei ragazzi. Non appena furono entrati, videro che c'era un ospite: Rose Weasley sedeva sul letto di Derek, e sembrava parecchio sconvolta; aveva gli occhi arrossati e non si era neanche messa la vestaglia sopra il pigiama. Derek cercava di consolarla, mentre Edward sembrava parecchio in imbarazzo.

-Che succede?- domandò Scorpius all'amico.

-Rose ha appena ricevuto un gufo prioritario da sua madre. Sembra che Harry Potter sia stato ferito durante una missione Auror...e, insomma, sia piuttosto grave- rispose Derek esitante, e a Rose

sfuggì un singhiozzo. Lo zio Harry era il suo preferito, anche se questa poteva sembrare una scelta banale. Ricordava (o per lo meno lo facevano le foto per lei) dei giochi con lui, che la faceva saltare sulle ginocchia mentre lei rideva felice. O di lui che faceva scomparire di nascosto dai loro piatti il pessimo cibo preparato da sua madre, mentre lei non guardava. O delle sue storie di Natale, che tutti i nipoti aspettavano con impazienza, e che lui sapeva raccontare così bene tanto da spaventarli. Anche se Rose, che era sempre stata molto sveglia e intelligente, ogni tanto scorgeva un'ombra scura negli occhi verdi dello zio. Una lacrima le scese lungo la guancia quando le tornò in mente il ricordo della grande caccia al tesoro che una volta zio Harry e zio George avevano organizzato nel giardino della Tana, con tanto di scherzi magici a sorpresa e prelibatezze culinarie di nonna Molly ad ogni tappa. James si era bruciato entrambe le sopracciglia con uno strano intruglio, e sembrava che Harry fosse più divertito che preoccupato. Rose ricordava le tante risate di quel giorno, e ricordava soprattutto di aver visto lo zio Harry tanto felice per quel semplice gioco, come se da bambino non avesse mai giocato a niente. Ricordava poi di aver visto zia Ginny e zio Harry baciarsi di nascosto nella vecchia camera della zia, e di aver pensato che erano gli zii migliori del mondo.

La voce sorpresa di Cassiopea la strappò ai ricordi, riportandola alla realtà.

-Ecco perché sono spariti sia Lily che Albus! Devono essere tornati di gran fretta a casa!- esclamò Cassiopea, sollevata e ansiosa allo stesso tempo.

-Dev'essere così- commentò Scorpius, preoccupato per Lily.

-Io...vado dagli altri. Devono sapere, prima di...- disse Rose con voce tremante, alzandosi. Derek le fu immediatamente accanto.

-Vengo con te- disse, prendendole la mano. Lei si limitò ad annuire, e poco dopo nella stanza rimasero solo Cassiopea, Scorpius e Edward.

-Torno da Glorya, così le spiego la situazione e possiamo organizzarci per stare vicine a Lily durante le vacanze- disse Cassiopea, e dopo aver augurato la buonanotte ai ragazzi, lasciò a sua volta la camera.

Scorpius si rimise a letto, pensieroso. La spiacevole sensazione che provava alla bocca dello stomaco era nuova per lui, e non riusciva a decifrarla bene: era preoccupazione, ansia...ma nella sua vita non c'era nulla che non andasse, non ora che aveva Lily. Lily...era lei a stare male, ora. Era lei che era preoccupata, che stava soffrendo. E Scorpius, in quell'istante, capì cosa volesse dire sopportare un dolore che non era il suo. Ma se Lily non stava bene, come avrebbe potuto lui non stare male insieme a lei?


                                                  ******


-Prendilo- disse una voce gentile, ed una mano pallida apparve nel campo visivo di Lily. Lei sollevò gli occhi, e si trovò davanti Teddy Lupin.

Le ore di attesa si stavano susseguendo senza notizie, e tutta la famiglia stava raggiungendo livelli di insofferenza e di ansia inimmaginabili: sua madre non aveva più aperto bocca, Ron ed Hermione sedevano vicini, stringendosi convulsamente una mano nel tentativo di farsi forza; James e Albus stavano in piedi l'uno affianco all'altro, senza sapere cosa dirsi.

Teddy stava porgendo a Lily un bicchiere di plastica pieno di un liquido fumante, che lei scrutò con diffidenza.

-È solamente tè. So che ti piace, e poi sei gelata- disse ancora Teddy e solo in quel momento Lily si accorse dei brividi che la stavano scuotendo. Era arrivata in Inghilterra così di fretta e così preoccupata da non curarsi di prendere neanche un mantello o una giacca.

Fece una smorfia, che voleva essere un sorriso.

-Grazie- replicò, afferrando la bevanda. Le bastò toccarla perché un piacevole calore le si diffondesse in tutto il corpo, e la situazione migliorò quando Teddy le avvolse il proprio mantello sulle spalle.

-Grazie- ripeté come un'automa. Si sforzò di osservare meglio Teddy: quel giorno aveva i capelli neri e gli occhi verdi, e non ci volle grande impegno per capire il motivo di quella trasformazione. Ma sotto gli occhi chiari ed i capelli scuri, c'era un Teddy preoccupato, un Teddy che soffriva, un Teddy che stava vedendo morire l'unica persona che potesse definire padre.

Come se le avesse letto nel pensiero, Teddy disse:

-Harry è...non lo so. C'è sempre stato, sempre. C'è stato quando ho chiesto perché i miei genitori fossero morti, c'è stato quando dovevo partire per Hogwarts, ha asciugato le mie lacrime e gioito dei miei sorrisi...è stato il primo a cui ho detto che amavo Victoire e lui mi ha semplicemente detto “é una ragazza meravigliosa...ma anche tu non sei niente male, Teddy”. Non...non posso perdere anche lui, Lily, non dopo aver perso mio padre e mia madre- concluse con voce tremante.

Lily sospirò. Tutti erano lì per Harry. Ron ed Hermione, la prima famiglia che suo padre avesse mai avuto. I nonni Molly ed Arthur, che avevano cercato di crescerlo come se fosse figlio loro, l'avevano nutrito ed accudito quando ne aveva avuto bisogno, l'avevano accolto e nascosto quando Lord Voldermort gli dava la caccia.

E gli zii, dal primo all'ultimo, dovevano a lui la serenità e la pace in cui avevano potuto crescere i propri figli.

E poi c'era sua madre, che l'aveva atteso sin da quando aveva undici anni, che l'aveva aspettato forse non sempre pazientemente fino a che lui non si era accorto della ragazza meravigliosa che aveva di fronte.

Come sarebbero potuti andare avanti senza di lui?

-Vedrai, ce la farà- disse solamente Lily con un filo di voce e lo sguardo spento.

-Ce la deve fare, perché gli devo dire che gli voglio bene, anche se non sono stata la figlia che voleva, non una perfetta ed intrepida Grifondoro ma una fredda Serpeverde, non un maschiaccio con le ginocchia sbucciate ma una ragazzina dalle unghie smaltate...lo so, che sono stata una delusione, per lui, per loro. So che li ho feriti, che non sono stata all'altezza delle loro aspettative, che mi avrebbero voluto diversa. Ma non ci posso fare nulla. Sono fatta così- aggiunse poi, prendendo atto solo in quel momento della veridicità delle proprie parole.

-Oh, Lily...non credo tu li abbia delusi. Certo, magari all'inizio sono rimasti sbalorditi di fronte al tuo cambiamento, non capivano che fine avesse fatto la bambina che eri da piccola...- disse Teddy, comprensivo.

-Era qui, dentro di me. Ma accanto a quella bambina ce n'era un'altra, più determinata, più aggressiva, più predominante. C'era la vera me- rispose Lily. Fra di loro cadde un silenzio non teso ed imbarazzante, ma rilassato.

Teddy stava per dire qualcosa, quando un giovane medimago con la tradizionale divisa verde acido venne verso di loro.

-La famiglia Potter?- chiese, stupito di fronte all'enorme quantità di persone.

-Sì- rispose Ginny, balzando in piedi. Immediatamente James ed Albus l'affiancarono, ed anche Lily si allontanò da Teddy per avvicinarsi a loro.

-Il signor Potter è fuori pericolo. Ha rischiato molto, ma ora sta bene- disse il giovane con un sorriso ed immediatamente tutti tirarono un enorme sospiro di sollievo. E poi fu la gioia: c'era chi si abbracciava felice, chi crollava a sedere per la troppa tensione, chi invece ringraziava silenziosamente non si sapeva bene chi.

Lily cercò lo sguardo di sua madre, che, fedele alla propria natura, non stava piangendo. Istintivamente le afferrò una mano e disse:

-È andato tutto bene, hai visto?-

-Sì. Sì, è andato tutto bene- rispose Ginny con voce tremante. Poi si rivolse al medimago, che era rimasto lì a guardare lo spettacolo di una famiglia che festeggiava.

-Possiamo vederlo?- gli chiese, speranzosa.

-È ancora molto debole...- iniziò a dire titubante, ma di fronte all'occhiata di fuoco che Ginny gli lanciò aggiunse:-...ma due per volta potete entrare-.

-Bene, ci faccia strada- gli intimò Ginny e istintivamente Lily si fece da parte.

-Andate tu e James...io lo vedrò dopo- disse, di fronte allo sguardo perplesso di sua madre.

-Non dire sciocchezze. Andremo io e te, loro possono aspettare- la contraddisse Ginny, che capiva tutto sempre e comunque, senza bisogno di parole. Capiva che doveva essere Lily la prima a vedere Harry, perché era lei ad aver bisogno del suo perdono, ad aver bisogno di chiedergli scusa, perchè era lei che più degli altri aveva temuto di perderlo senza avergli mai detto quello che sentiva.

James ed Albus annuirono, forse perchè anche loro avevano intuito quello che c'era dietro le parole di sua madre.

Così Lily si limitò ad annuire, e a seguire il medimago insieme a sua madre. Era un'altra Lily, quella che stava percorrendo i corridoi del San Mungo in silenzio, una Lily che non sarebbe mai riuscita ad esternare i propri sentimenti, che si sarebbe uccisa piuttosto che versare una lacrima, che avrebbe continuato ad amare i vestiti firmati e le arie da prima donna, una Lily che però, a modo suo, sapeva amare ed aveva bisogno di essere amata per quella che era realmente.

Poco dopo il medimago le condusse davanti alla porta di Harry, che divideva la stanza con un addormentato mago anziano ed una bambina piccola che giocherellava con delle figurine delle Cioccorane.

Harry aveva gli occhi chiusi, ma quando Ginny gli toccò con delicatezza un braccio, li aprì lentamente. Sul suo volto c'erano dei tagli freschi, mentre il resto del corpo era coperto da un candido lenzuolo.

-Harry. Come stai?- chiese semplicemente Ginny, e dietro quelle tre parole c'era un amore infinito.

-Si stava meglio prima- rispose debolmente lui, e riuscì persino a fare un piccolo sorriso. Lily lo guardava, e non parlava.

-Perdonami- disse di punto in bianco.

-Ehm...non capisco- ammise Harry guardando la moglie in cerca di spiegazioni, ma lei si limitò ad annuire e a sorridere.

-Perdonami se...non sono quella che volevi. Però...ti voglio bene, ecco. L'ho detto. E non provare mai più a tentare di morire!- lo minacciò, estremamente seria.

-Farò del mio meglio- rispose Harry, ridacchiando nonostante la debolezza.

-E comunque...sei perfetta così, Lily. E ti voglio bene anch'io- aggiunse, con un certo imbarazzo; in fondo anche Harry non era mai stato un granché nell'esprimere i propri sentimenti e Lily aveva preso questo lato del carattere da lui.

-Ci sono anche Albus e James che vogliono vederti- intervenne Ginny per toglierli dall'imbarazzo, provando tuttavia un estremo orgoglio per entrambi.

-Andiamo, allora- disse subito Lily, e dopo averlo salutato lasciarono la stanza.

-Forse è meglio se vai a casa, sei pallidissima, dovresti riposare- suggerì Lily a Ginny mentre tornavano dal resto del parentado.

Lily annuì, e si decise che lei e i nonni sarebbero ritornati alla Tana: Molly ed Arthur non avevano più il fisico per una nottata del genere ed avevano bisogno anche loro di una bella dormita; così, come avevano fatto per l'andata, Lily si mise in mezzo a loro e si smateliarizzarono un attimo dopo.

Arrivati alla Tana, nonna Weasley preparò una stanza per Lily con due veloci colpi di bacchetta, ma la ragazza, prima di andare a dormire, volle passare a salutare Meredith e Brian. I due fratellini dormivano, controllati da Fleur che, seduta su una vecchia sedia a dondolo nella stanza che era stata di Ginny, leggeva una rivista.

-Come sta Arrì?- chiese in un sussurro quando vide entrare Lily.

-Sta bene, è fuori pericolo- rispose lei, avvicinandosi alle due culle.

Meredith si era scoperta nel sonno, ed aveva tutte le copertine aggrovigliate ai piedi; Lily gliele sistemò con delicatezza, poi si avvicinò a Brian. Quest'ultimo dormiva con un pollice infilato fra le piccole labbra e Lily, sapendo che non era una buona abitudine, glielo sfilò piano.

Sfinita, salutò zia Fleur e tornò nella sua stanza; si buttò sul letto senza neanche svestirsi, ed un attimo dopo stava già cadendo fra le braccia di Morfeo.


Spazio Autrice:


Ehm, sì. So che non sembra vero, ma ci sono. So anche che l'ultima volta che ho aggiornato questa storia andavamo in giro con i maglioni e per strada avevamo i pinguini.

Perdonatemi per questo colossale ritardo, ma davvero, sono completamente senza ispirazione e questo capitolo è stato un vero parto. Non ne sono neanche soddisfatta, ma alla fine ho deciso di pubblicarlo, perché tanto peggio di così non poteva venire.

Spero che ci sia ancora qualcuno che si ricordi di me -anche se onestamente ne dubito- e che questo capitolo non vi faccia poi così schifo. Tra l'altro, è di nuovo periodo di esami, e fra lo studio, il lavoro, una specie di vita sociale e quant'altro oltre al non avere ispirazione (ovvero stare a fissare lo schermo come un ebete senza sapere minimamente cosa scrivere) non avevo neanche tempo.

Non mi aspetto recensioni, ma bensì tanti begli insulti conditi con pomodori marci e uova andate a male. Venghino signori venghino! Miss_Slytherin è qui per essere picchiata :D

Comunque, scherzi a parte, chiedo ancora scusa e cercherò di essere più veloce la prossima volta, anche se non posso davvero promettere nulla.


Venendo al capitolo...bah, non c'è molto da dire. Volevo in qualche modo far vedere che Lily sta crescendo, che dopo la fase ribelle che più o meno tutti gli adolescenti passano sta finalmente cominciando a maturare. Non cambierà il lato più profondo del suo carattere, ma non è neanche più quella di prima.

Spero che non faccia poi così pena :/


Io invece faccio pena e sono da pestare perchè non ho ancora risposto alle recensioni, ma giuro che fra oggi e domani (fra l'altro ho un esame domattina e non dovrei assolutamente essere qui) risponderò a tutti personalmente. Intanto urlo un GRAZIE GIGANTESCO a tutti quelli che hanno recensito, perché anche se non me lo merito qualcuno c'è ed io ne sono immensamente felice.


Ringrazio anche chi preferisce/segue/ricorda questa storia (anche se mi aspetto che prima o poi questi numeri si azzerino di colpo) e scusandomi ancora una volta per il mio essere così pessima vi saluto con tanto affetto, perché se qualcuno è arrivato a leggere queste note senza aver chiuso il capitolo va ringraziato con tanto tanto amore.


Bene, per oggi è tutto. Ci vediamo al prossimo capitolo, che dovrebbe arrivare vita natural durante.


Sempre vostra,


Miss Slytherin


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Capitolo 57
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                                                        CAPITOLO 56

                                                           New entry


Il viaggio in carrozza degli studenti di Hogwarts era iniziato da qualche ora, ma nel veicolo occupato da Scorpius e dai suoi amici c'era un'atmosfera davvero tesa.

Edward aveva costantemente sul viso una faccia da funerale davvero deprimente, e tutti sapevano che stava pensando a Diana; Cassiopea e Glorya, nonostante fossero sedute rispettivamente accanto a Shane e Liam, erano in pensiero per Lily e non ne facevano mistero. Derek stringeva una mano di Rose, che aveva gli occhi rossi e gonfi per il pianto e continuava a guardare fuori dal finestrino, persa in un mondo tutto suo.

Infine, c'era Scorpius. Si rigirava fra le mani il sacchetto delle pillole anti-vertigini di Lily, pur sapendo che a lei non sarebbero servite.

Gli sembrava passata un'eternità da quando l'aveva vista, mentre in realtà non erano trascorse neanche ventiquattr'ore.

-Ma stasera andiamo ad Hogwarts? E poi a casa?- chiese Glorya ad un certo punto, non ricordando bene come si sarebbe svolto nei dettagli il ritorno.

-Sì, credo che ci sia un banchetto di ben venuto, poi domattina cominciano le vacanze di Natale- rispose Cassiopea distratta, ed aveva ragione. Si era ormai al ventidue di dicembre e la pausa natalizia era alle porte.

-Non ho molta voglia di festeggiare- mugugnò Edward, ed ha quel punto Scorpius disse, seccato:

-Insomma, Edward! Ne stai facendo una tragedia! Dovresti solo essere felice che tutti noi siamo sopravvissuti al terremoto, e invece stai lì a lamentarti tutto il tempo-.

Quelle parole colpirono Edward, che non si aspettava una tale reazione dall'amico.

-Si può sapere che cos'hai invece tu? È da stamattina che sei nervoso ed intrattabile- ribatté alla fine Edward, indispettito.

Scorpius si chiuse in un silenzio irritato, che solo Cassiopea, essendo sua sorella, seppe interpretare. Anche lui era preoccupato per Lily, ma non era abituato a mostrare le proprie emozioni, soprattutto qualcosa di così complicato come l'amore.

Fra di loro cadde di nuovo il silenzio; Shane e Liam non osavano intromettersi nelle dinamiche di quel gruppo che conoscevano relativamente da poco, anche se cominciavano a non reggere più quell'atmosfera così pesante. Inoltre erano in presenza dei fratelli maggiori delle proprie ragazze, e soprattutto Shane non aveva ancora capito bene come trattare Scorpius, mentre Liam si sentiva abbastanza a suo agio con Derek.

-Ehi Cass...- fu Glorya ad interrompere quel pesante silenzio dopo circa dieci minuti penosi.

-Sbaglio o ieri ti ha scritto tua madre? Come sta? Spero di vederla durante le vacanze - disse, cercando disperatamente un argomento di conversazione.

-Oh sì, è vero! Fra tutto questo trambusto mi era passato di mente...- rispose Cassiopea, mettendosi a rovistare nella sua costosa borsa di pelle. Dopo qualche minuto ne estrasse un foglio di pergamena tutto stropicciato, che porse a Scorpius.

-Leggi, credo che ci sarà qualcosa di interessante...- disse poi al fratello con un sorrisetto.

Perplesso, Scorpius prese la lettera e cominciò a leggere. Cassiopea lo osservava divertita, sapendo già cosa vi fosse scritto, mentre tutti gli altri erano molto curiosi. Alla fine, Scorpius alzò gli occhi sulla sorella, e chiese, molto serio:

-Mi stai dicendo che Claire sta per arrivare?- chiese.

-Così sembrerebbe- rispose Cassiopea, enigmatica ma preoccupata nel profondo. Glorya sospirò, sconfortata.


                                                            ******


Fu una carezza gentile a svegliare Lily, che, aprendo gli occhi, si ritrovò il viso di James a pochi centimetri dal proprio.

-Buongiorno, Lily...anche se forse essendo le cinque del pomeriggio dovrei dire buonasera- disse, ironico.

Intontita, Lily si tirò su a sedere e scoprì di trovarsi nella vecchia stanza di sua madre; qualcuno le aveva messo addosso una pesante coperta, quella rossa di lana che lei adorava.

-Papà?- chiese immediatamente, non appena il suo cervello ebbe ripreso a connettere.

-Tutto bene, anche se è ancora debole. Ti ho portato qualcosa da mangiare- rispose il fratello, sedendosi ai piedi del letto.

Lily gettò un'occhiata al vassoio che James aveva sulle ginocchia, e non appena vide una grossa fetta di crostata alla crema di lamponi, che era la sua preferita, si accorse di avere una gran fame. Così, senza dire nulla, iniziò a mangiare, osservata da suo fratello.

-Ma che hai da guardare?- gli chiese afferrando un bicchiere di succo di zucca.

-Oh niente, pensavo che erano secoli che non ti vedevo mangiare un dolce- rispose James, alludendo all'ossessione di Lily per la linea. Quest'ultima fece spallucce, pulendosi elegantemente le labbra con un tovagliolo.

-Avevo fame- disse semplicemente.

-S'è visto!- esclamò James con un sorriso, che Lily ricambiò timidamente.

-Mamma?- chiese poi.

-Sta riposando anche lei, è sfinita- rispose James, finalmente rilassato; anche lui, come tutti gli altri, aveva avuto una paura nera di non rivedere suo padre aprire gli occhi. E neanche qualche mese prima, aveva provato la stessa paura per la ragazza che ora gli stava davanti.

-Prima mi ha detto una cosa però- aggiunse James, pensieroso.

-Cioè?-

-Ha pensato che forse tu e Albus dovreste tornare a Hogwarts per questa sera- rispose James, titubante.

-Cosa? Ma non ha senso, domani iniziano le vacanze di Natale- ribatté Lily, perplessa.

-Lo so, però ci sono Rose e tutti gli altri che non hanno notizie di papà. Fareste prima voi ad andare che non un gufo con una lettera-.

-Non mi sembra il caso, con papà al San Mungo. E poi non vedo come potremmo fare prima noi, dato che dovremmo comunque andare in treno...-

-O con una Passaporta- suggerì James, furbo.

Lily non era convinta.

-E poi non hai lasciato lì tutte le tue cose?- insistette allora il fratello.

-Non lo so. Potrebbero addirittura essere ancora al Saint Patrick...- rispose Lily, ricordandosi della sua partenza improvvisa.

-O potrebbe essere che ehm...Malfoy te le abbia riportate- insinuò James, cercando di mantenere un tono neutro nel pronunciare il cognome di Scorpius.

-Non sono convinta- ammise Lily alla fine.

-Ma dai Lily...in fondo qui cosa puoi fare? Non puoi andare a trovare papà fino a domani, e qui non hai nulla neanche per cambiarti. E non puoi neanche lasciare Rose e gli altri nell'ansia...-

-Albus che dice?- domandò allora Lily.

-È d'accordo- rispose semplicemente James.

-E per la Passaporta? Insomma, non la possono attivare da un momento all'altro...-

-Dimentichi che metà della nostra famiglia lavora al Ministero- replicò James, compiaciuto.

-Va bene, allora- acconsentì infine Lily.

E così, neanche due ore dopo, Albus e Lily erano di nuovo nel giardino della Tana, stretti l'uno all'altro, in attesa che un vecchio candelabro arruginito si illuminasse d'azzurro.



                                                            ******


-Finalmente, cara dolce Hogwarts!- esclamò Cassiopea saltando giù dalla carrozza con grazia. Il viaggio era stato davvero pesante per tutti, e gli studenti erano molto felici di trovarsi davanti alla loro amata scuola.

Guidati dalla professoressa Yung, che li aveva accompagnati durante il viaggio, la scolaresca risalì il gradini e non senza una certa emozione, mise piede a Hogwarts.

Era ormai ora di cena, perciò la Sala Grande era gremita di ragazzi e ragazze; le quattro tavolate erano però ancora prive di cibo, dato che si stava aspettando il ritorno del resto degli studenti. Infatti, non appena i reduci dall'America fecero il loro ingresso, scoppiò un festoso applauso in loro onore, ed il Preside Linton si alzò in piedi per accoglierli.

-Ben tornati a voi!- li apostrofò mentre il gruppo cominciava a disperdersi, dato che tutti si stavano dirigendo verso i propri tavoli.

-Hogwarts è ben felice di riavervi fra noi, a maggior ragione dopo la sventura che vi è capitata in America. Ma sono certo che vi sarete arricchiti ugualmente, e che avrete tante esperienze da raccontarci. Ma prima di tutto questo, dedichiamoci al banchetto che gli elfi domestici hanno gentilmente preparato per noi!- li invitò poi il Preside, dopo il breve discorsetto.

Così le pietanze apparvero sui tavoli, anche se i ragazzi del quinto e del settimo anno capirono subito che cenare sarebbe stato difficile, dato che tutti li bombardavano di domande sull'esperienza appena vissuta.

Si era giunti alla seconda portata, quando il portone della Sala Grande si aprì, e il custode Chilsom –un allegro cinquantenne che gli studenti adoravano, a differenza di quanto avevano fatto con Argus Gazza, ma che tuttavia sapeva essere severo quando era necessario- entrò a passo allegro seguito da Lily e Albus Potter.

Linton, che naturalmente era stato avvertito del loro arrivo e si era mostrato d'accordo viste le circostanze speciali, si alzò nuovamente in piedi per accoglierli.

-Ben tornati anche a voi, signorina e signor Potter. Spero che vostro padre stia meglio- disse quando li vide, e alle sue parole si levò un chiacchiericcio. Harry Potter stava male? Cosa era accaduto?

Ovviamente la maggior parte della popolazione magica lo venerava per quanto aveva fatto negli anni passati, anche se ad Harry piaceva credere che ormai il passato fosse stato dimenticato, ed era naturale che ciò che faceva e diceva fosse sempre sulla bocca di tutti. Per di più la notizia del suo ferimento non era ancora giunta agli studenti di Hogwarts, che erano cresciuti con il suo nome sule labbra.

Fu Lily, con la sua voce fredda e chiara a rispondere alla domanda del Preside, dato che Albus era troppo timido per parlare in pubblico senza arrossire o impappinarsi.

-Per fortuna è fuori pericolo, signor Preside- disse, e Linton annuì.

-Bene, siamo tutti felici di sentirlo. Ora accomodatevi pure- li invitò, e così Albus si diresse al tavolo dei Grifondoro, dove venne immediatamente assalito da Rose, Molly e tutti gli altri Weasley, mentre Lily raggiunse quello di Serpeverde, dove Cassiopea e Glorya le avevano fatto posto fra loro non appena l'avevano vista entrare dal portone.

-Avete recuperato la mia roba, vero?- fu la prima cosa che chiese, e le sue amiche non poterono nascondere un sorriso; Scorpius, di fronte a lei, la osservava silenzioso, e fu Lily a sorridergli in quel suo modo particolare.

-Ci abbiamo pensato, non ti preoccupare. È tutto su in dormitorio- la rassicurò Glorya. Non si abbracciarono, né le chiesero come stesse. Sapevano che sarebbe stata lei a parlarne quando e se avesse voluto. Edward e Derek si dissero felici di vederla, e Lily apprezzò quel gesto.

-Tutto bene il viaggio?- chiese poi, mettendosi nel piatto solo qualche foglia di insalata.

-Sì, dato che non c'era nessuno a vomitare- le rispose Scorpius, salutandola a suo modo.

-Allora ti sarai annoiato a non poter fare da infermiere- ironizzò Lily, ed i loro amici alzarono gli occhi al cielo: se avevano pensato che il fatto che Lily e Scorpius stessero insieme li avrebbe cambiati, si erano sbagliati grosso.

-A morte- confermò lui, con uno scintillio negli occhi che diceva chiaramente che il fare l'infermiere non era l'unica cosa che gli fosse mancata.

Il banchetto stava ormai volgendo al termine, quando il custode Chilsom entrò di nuovo in Sala, giunse fino al Preside e gli sussurrò qualcosa all'orecchio; Linton annuì e l'attimo dopo Chilsom stava uscendo da una porticina laterale.

Gli ultimi dolci scomparvero dalle tavolate -con grande disappunto di Cassiopea che non aveva toccato nemmeno una fetta di torta- ed il Preside si alzò nuovamente in piedi, con l'aria di chi ha qualcosa di importante da dire.

La scolaresca si zittì progressivamente, fino a che non ci fu totale silenzio.

-Mi dispiace comunicarvi che Madama Bumb, da qualche mese purtroppo malata, è venuta a mancare poche ore fa- disse, con voce grave e a quella notizia ci fu chi spalancò la bocca incredulo, chi annuì con l'aria di chi se lo aspettava e chi scosse la testa. Soprattutto i ragazzi del quinto e del settimo anno erano stupefatti: essendo mancati tre mesi, non avevano saputo nulla della malattia di Madama Bumb. Quest'ultima, per quanto fosse severa, era comunque un'ottima insegnante ed un arbitro corretto, e tutti, chi più e chi meno, furono dispiaciuti di sentire la notizia della sua morte.

-So che è una brutta notizia per tutti noi: Madama Bumb ha fatto una splendida carriera, e la sua scomparsa è per noi una terribile perdita. La famiglia ha fatto sapere che i funerali si terranno in Irlanda fra due giorni, e chi di voi vorrà potrà parteciparvi durante le vacanze- riprese Linton, estremamente serio.

-Per questo motivo, ho purtroppo dovuto cercare un sostituto per le lezioni di volo ed il campionato di Quidditch. La mia scelta è ricaduta su una giovane ex promessa di Quidditch, che si è dovuta ritirare dallo sport per un grave infortunio ed ha perciò accettato di insegnare qui da noi per un periodo. In Inghilterra non è molto conosciuta, ma in Australia sì. Sto parlando della signorina Claire Lewis- continuò il Preside, e pochi a quel nome ebbero una reazione; solo infatti chi era appassionato di Quidditch conosceva la storia di quella giovanissima campionessa che aveva dovuto lasciare le competizioni per un problema ad una spalla.

Lily ovviamente non ne aveva mai sentito parlare, e perciò rimase estremamente stupefatta di fronte alle reazioni di Cassiopea e Scorpius. Cassiopea sbuffò e disse:

-Non ci posso assolutamente credere. La mamma non mi aveva parlato di questo!-

Scorpius invece si alzò di scatto e lasciò la sala senza nessuna spiegazione. Stupita, Lily si rivolse a Glorya:

-Ma cosa gli prende? Chi è questa Claire Lewis?-

-Oh, è stata la prima e più dolorosa cotta di Scorpius, nonché sua prima volta, credo-.



Spazio Autrice:


Ma salve miei amati lettori!!!

Sono miracolosamente tornata ancora una volta a tediarvi con i miei patetici capitoli, anche se pure questa volta è passato un mese dall'ultimo aggiornamento. Come sempre chiedo perdono frustandomi da sola, ma ormai credo che sappiate che casino sia riuscire a scrivere fra esami, lavoro e tutto il resto.


Ma veniamo a noi...cosa ve ne pare del capitolo? Io non ne sono convintissima, soprattutto della prima parte. Non c'è molto da dire, se non che questa Claire Lewis porterà un bel po' di scompiglio :D

Mi è dispiaciuto sacrificare la povera Madama Bumb, ma d'altra parte era una dei pochi insegnanti della generazione di Harry rimasta ad insegnare e quindi mi pareva più probabile che fosse lei a morire...ed inoltre avevo bisogno di questa piccola mossa XD


Beh che dirvi, anche per oggi ho finito e chiedendovi ancora scusa per il ritardo, vi invito a rivolgermi i peggio insulti :P


Ringrazio come sempre con il cuore chi ha la storia nei preferiti (163), nelle seguite (185) e nelle ricordate (29).

Ma soprattutto, il grazie più grande e sincero va a chi ha recensito, perché nonostante io sia pessima e sia da prendere a randellate tutto il tempo, voi ci siete sempre ed io non so cosa farei senza le vostre parole. Anche le scuse più sentite vanno a voi, perchè non vi ho ancora risposto, anche se giuro che fra oggi e domani ce la farò. Per ora mi limito a ringraziarvi qui: Blondie, Lhone, Calliope, Nipotina (<3), Luisa21, Jeje_chan, Federica Malfoy, e Black_phoenix95. Grazie di cuore.


Un'ultima cosa prima di lasciarvi, per oggi: BASTA PLAGI, vi prego. Non ne posso più, con quello che ho scoperto in questi giorni saranno tipo sette quelli che ho subìto. Dico solo questo: a buon intenditor poche parole.


E anche per oggi, concludo.


Sempre Vostra,


Miss_Slytherin

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Capitolo 58
*** Very special Christmas holidays ***


                                                               CAPITOLO 57

                                                     Very special Christmas holidays


Lily era decisamente perplessa.

Chi diavolo era questa Claire Lewis? E perché lei non ne aveva mai sentito parlare? Perché nessuno le aveva mai detto nulla su di lei?

Naturalmente, disse una fastidiosa vocina nella testa di Lily mentre quest'ultima si dirigeva pensierosa fuori dalla sala, non c'erano motivi per cui lei avesse mai dovuto sapere qualcosa su questa Lewis. Scorpius non aveva mai avuto ragioni per raccontarle dei suoi trascorsi amorosi, dato che fino a due settimane prima non sapeva neanche cosa sarebbe accaduto fra loro, mentre evidentemente la suddetta ragazza non aveva avuto un ruolo particolare nella vita di Cassiopea e Glorya. Ma come facevano a conoscersi? si chiese ancora Lily, scendendo le scale dietro le sue amiche. Linton aveva detto che veniva dall'Australia, e Lily proprio non riusciva a capire come un'australiana potesse aver avuto qualcosa a che fare con i Malfoy e con gli Zabini. A meno che, ragionò saltando abilmente uno dei tanti gradini birichini delle scalinate sotterranee di Hogwarts, poteva benissimo essere che questa ragazza fosse per metà inglese.

Inspiegabilmente infastidita, Lily decise di relegare i pensieri su Claire Lewis in un angolo della mente; aveva cose ben più importanti a cui pensare, e poi, si disse compiaciuta, se c'era qualcuno che poteva raccontarle vita, morte e miracoli su qualsiasi giocatore di Quidditch mai esistito al mondo, quello era suo zio Ron. O anche James, a pensarci bene. E Lily aveva tutte le vacanze di Natale per sottoporli a qualsiasi tipo di domanda.

In dormitorio, trovò tutti i suoi bagagli esattamente come li aveva preparati lei. Melissa ed Isabelle, le altre sue compagne di stanza, quella sera erano particolarmente loquaci, e Lily mal sopportava il loro chiacchiericcio.

In silenzio, cominciò a prepararsi per la notte, imitata da Glorya e Cassiopea. Queste ultime, vedendola taciturna, decisero che era arrivato il momento di chiederle di suo padre.

-Come sta tuo papà?- chiese Glorya, circospetta.

-Sta bene, per fortuna. Se l'è vista brutta, ma si riprenderà- disse solamente Lily, che non aveva voglia di parlare di sé davanti a Melissa e Isabelle. Cassiopea e Glorya parvero capirlo, perché non le chiesero altro e si misero a parlare del viaggio. Lily le ascoltava distrattamente, lieta che avessero intrapreso un argomento più leggero. Poco dopo si misero a letto, e Lily si rannicchiò sotto le pesanti coperte verdi. Stremata da tutte le emozioni vissute nelle ultime quarantottore, scivolò ben presto nel sonno, non prima di aver ripensato all'espressione di Scorpius e al modo in cui aveva lasciato la Sala Grande.

Dall'altra parte della sala comune, quest'ultimo era pensieroso quanto Lily. Mai e poi mai si sarebbe aspettato di trovarsi Claire Lewis a Hogwarts. Ma a volte, si sa, il destino gioca brutti tiri.

Se Edward aveva lasciato la testa in America e difficilmente si sarebbe accorto di quello che lo circondava per un po' di tempo, a Derek invece non erano sfuggite le reazioni di Scorpius -una piuttosto plateale, in realtà- né le espressioni del suo volto, che ormai conosceva bene. Perciò, per cercare di saperne di più con discrezione, disse, in tono casuale:

-Incredibile, eh? Claire Lewis a Hogwarts-.

-È proprio quello che stavo pensando anch'io- borbottò Scorpius, aprendo il proprio baule.

-Sarà interessante vederla arbitrare- intervenne Edward, vago.

-Già...anche se credo che molti ragazzi troveranno difficile concentrarsi sulla partita, con lei intorno. Me la ricordo nient'affatto brutta- buttò lì Derek malizioso. Naturalmente lui non aveva occhi che per Rose, ma voleva stuzzicare Scorpius, come avrebbe fatto Edward se fosse stato un po' più presente a se stesso. Evidentemente quest'ultimo non era troppo altrove, perché disse, a conferma delle parole di Derek:

-Vero...e magari con il tempo è anche migliorata-.

Scorpius non disse nulla.

Non aveva bisogno delle parole dei suoi amici per ricordarsi della bellezza di Claire. Già a quattordici anni, con quei capelli biondi sempre sciolti sulle spalle e gli allegri occhi azzurri era apparsa bellissima agli occhi del tredicenne Scorpius. E rideva sempre, come se non avesse mai nessun problema al mondo, anche se già da tempo subiva pressioni da parte dei suoi genitori per via del suo talento nel Quidditch.

Claire era per metà inglese, e sua madre era un'amica di lunga data di Astoria, Draco e Blaise. Per questo lei e Scorpius, con Glorya, Cassiopea e Derek, avevano trascorso insieme le tre estati dei suoi tredici, quattordici e quindici anni, anche se Claire aveva un anno più di Scorpius e Derek. Derek e Glorya non le avevano prestato più di tanto attenzione: ai tempi avevano i loro problemi a cui pensare, e durante quelle estati avevano visitato poco casa Malfoy, anche se avevano mantenuto naturalmente una fitta corrispondenza. E per quanto riguardava Cassiopea, non era minimamente interessata a Claire, visto i tre anni di età che le separavano. E così, Scorpius era stata l'unica compagnia che Claire avesse mai avuto durante le vacanze inglesi, compagnia che aveva trovato estremamente interessante. Tant'è che Scorpius si era preso la prima vera cotta della sua vita: Claire gli piaceva davvero tanto, e a quel tempo Lily Potter per lui non era altro che una fastidiosa presenza da tollerare a Hogwarts, sebbene spesso si divertisse a stuzzicarla e ad infastidirla. La sua infatuazione per l'australiana era cresciuta con il tempo, tenuta viva durante gli inverni con numerose lettere, sino a culminare una notte di luglio dell'estate dei suoi quindici anni: mai come in quel momento l'anno che Claire aveva più di lui si era fatto evidente. Approfittando dell'assenza dei rispettivi genitori, soli in casa, si erano baciati, Scorpius con tenerezza e Claire con una certa malizia. Ed il resto era venuto da sé, nonostante la loro giovane età. Nessuno, neanche i suoi migliori amici o sua sorella, aveva mai saputo cosa fosse accaduto di preciso fra loro, e solo con il tempo Scorpius aveva capito che quella non era stata la prima volta di Claire, ma solo la sua. E poi tutto era cambiato. Due giorni dopo Claire era partita, e lui non l'aveva mai più rivista. Le aveva scritto decine di lettere, senza mai ricevere risposta. Arrabbiato con lei, con se stesso, con le ragazze e con il mondo, aveva così cominciato a fare conquista l'una dopo l'altra, usando in quasi due anni le ragazze senza mai darsi la pena di conoscerle veramente, quasi fossero loro le responsabili della scomparsa di Claire dalla sua vita.

Ma poi, all'inizio di quell'anno, qualcosa era cambiato fra lui e Lily. Lily, che era stata l'unica a sapersi conquistare il suo amore dopo Claire, che aveva scalzato completamente l'immagine dell'australiana dalla sua mente per farsi prepotentemente posto, che ora era sua. E Scorpius non avrebbe permesso a nessuno di portargliela via, tanto meno ad un fantasma tornato dal passato dopo due anni di assenza.

A strappare Scorpius dai suoi pensieri, fu ancora una volta la voce di Derek, che disse, mentre si stavano mettendo a letto:

-Ho visto Lily abbastanza provata, stasera a cena-.

-Anch'io. D'altra parte non deve aver passato un momento facile fra ieri ed oggi- commentò Edward con tranquillità. Era meraviglioso poter parlare e guardare Lily senza l'ossessione che aveva provato un tempo.

D'un tratto, Scorpius si rese conto di essere un perfetto idiota, e sentì il bisogno di comunicarlo ai suoi amici:

-Sono un emerito imbecille- disse infatti.

-Beh, noi lo abbiamo sempre pensato- ridacchiò Edward, mentre Derek chiedeva:

-Ehm, perchè?-

-Perché sì- rispose semplicemente Scorpius, rendendosi conto che, pur sapendo quanto doveva essere stata male Lily in quei giorni, quando l'aveva vista non aveva saputo fare altro che guardarla sperando di comunicarle il suo appoggio solo con lo sguardo, senza degnarsi né di abbracciarla né di dirle nulla. E poi, dulcis in fundo, non appena aveva sentito il nome di Claire, aveva ben pensato di alzarsi e piantare lei e tutti gli altri in Sala Grande, senza nemmeno fermarsi a posarle una stupida carezza sui capelli. Era quello il suo modo di amarla?

Di scatto, scostò le coperte del letto, si alzò, prese la bacchetta -pur non sapendo bene a cosa potesse servirgli- e sotto gli occhi perplessi dei suoi amici, uscì in sala comune. Fortuna volle che in quel momento una ragazza del sesto anno stesse per entrare nei dormitori femminili.

-Ehm, Amanda?- la chiamò, sperando di azzeccare il nome; ebbe successo, perché la ragazza si voltò, compiaciuta che lui la conoscesse.

-Sì?-

-Mi faresti un grande favore, per piacere?- iniziò, cercando di usare tutto il suo fascino; ci riuscì, perché Amanda arrossì ed annuì.

-Se posso...-

-Mi chiameresti Lily Potter, del quinto anno? È importante- le chiese e vide il sorriso di Amanda sgonfiarsi; tuttavia la ragazza decise di aiutarlo, e dopo dieci minuti una Lily in camicia da notte e vestaglia comparve in sala comune. Era ormai mezzanotte e c'erano solo loro due.

-Ho sonno- gli annunciò prima che lui potesse dire alcunché.

-Immagino, ma volevo vederti- replicò Scorpius, schietto.

-Oh- disse solamente Lily, perplessa. Quella sera Scorpius aveva decisamente qualcosa che non andava. A conferma di quel suo sospetto, Scorpius azzerò la distanza fra loro per abbracciarla stretta; poi la baciò a lungo ed infine allontanò le labbra da quelle di Lily, continuando a tenerla vicino a sé.

-Come stai?- le chiese poi, facendola sedere su un divanetto accanto a sé.

-Distrutta- fu la sincera risposta di Lily. L'attimo dopo si ritrovò a dirgli tutto quello che le era passato per la testa dal momento in cui la Preside Dalton le aveva comunicato la notizia del ferimento di suo padre fino a quando l'aveva visto disteso in un letto del San Mungo; gli raccontò della paura e dell'ansia, della buona notizia e della sua richiesta di perdono, e Scorpius ascoltò quel fiume di parole in silenzio, stringendola forte a sé per farle sentire che lui c'era.

-Non ti avevo mai sentito parlare così tanto- disse alla fine.

-Non avevo mai avuto così tanto da dire- replicò Lily.


                                                            *****


E così le vacanze di Natale erano arrivate: la mattina seguente la Sala Grande era piena di gente che si salutava in vista della partenza, fra bauli e animali ingabbiati. C'era chi sarebbe tornato a casa con i propri genitori, e chi in treno. Fra questi ultimi c'erano Glorya, Cassiopea e Lily, ma non Shane e Liam. Il Corvonero avrebbe infatti passato le vacanze in Galles con suo padre e alcuni parenti; lo stesso valeva per Shane, che avrebbe raggiunto la sorella in Grecia accompagnato dal fratello maggiore. E così, le due coppie si stavano salutando in Sala Grande, mentre Scorpius e Lily attendevano impazienti che si dessero una mossa.

-Mi mancherai- stava dicendo Liam a Glorya, mentre si abbracciavano.

-Anche tu- ammise Glorya, poggiando la testa sotto il suo mento.

-Fortuna che hai un gufo velocissimo- scherzò Liam, alludendo al nuovo gufo reale che Glorya aveva ricevuto da suo padre all'inizio di quell'anno in sostituzione del precedente morto inspiegabilmente durante l'estate.

-Già, ogni tanto mio padre fa regali utili- replicò Glorya, per poi baciarlo delicatamente sulle labbra.

Poco distanti da loro, anche Cassiopea e Shane si stavano salutando, anche se in tono decisamente meno smielato, soprattutto perché Scorpius fissava Shane con occhi ostili.

-Pensi che tuo fratello mi affatturerà se ora ti bacio?- domandò infatti il Grifondoro alla propria ragazza.

-Potrebbe essere, ma in tal caso incorrerebbe nella mia ira- rispose Cassiopea, sorridendo.

-Mmh...non credo che gli converrebbe, allora. Parlo per esperienza- ghignò Shane, beccandosi un buffetto sulla guancia.

-Idiota. Baciami, prima che sia io ad affatturarti- lo invitò, e Shane non se lo fece ripetere due volte; Lily bloccò prontamente Scorpius, prima che quest'ultimo potesse intervenire.

Alla fine, Liam e Shane si allontanarono dopo aver salutato anche gli altri, e andarono incontro alle rispettive famiglie; Lily, Scorpius, Cassiopea, Glorya con Derek e Rose ed Edward invece uscirono fuori, per accaparrarsi una delle carrozze che avrebbe condotto i restanti studenti in stazione.

Poco dopo infatti si erano sistemati in un vagone dell'Espresso di Hogwarts; il viaggio fu tranquillo e trascorse fra chiacchiere leggere, anche se Rose parlò molto poco, data la presenza di Lily che riusciva ad intimorirla nonostante la maggiore fra le due fosse Rose. Nessuno nominò Claire Lewis, e Lily aveva deciso di non chiedere nulla a Scorpius. Non voleva passare per la ragazza gelosa che va in paranoia non appena una delle passate fiamme del proprio fidanzato torna a farsi viva. E poi avrebbe avuto tempo per scoprire da sola tutto ciò che c'era da sapere.

Man mano però che si avvicinavano alla stazione di King's Cross però Lily si fece pensierosa. Come l'avrebbe salutata Scorpius davanti alle famiglie Malfoy e Potter-Weasley? Pochi sapevano che ora stavano insieme, e Lily non voleva certo sbandierarlo ai quattro venti. Con particolare tempismo, Cassiopea disse al fratello:

-Chissà chi viene a prenderci alla stazione...-

-Di solito viene solo papà- replicò Scorpius e Lily si sentì sprofondare. Bene, il signor Malfoy in persona dunque!

Ci mancava solo che per lei ed Albus ci fosse lo zio Ron, o peggio ancora James. Si ritrovò a sperare in zia Hermione, cosa probabile vista la presenza di Rose e Hugo. Almeno lei era diplomatica...

Pian piano, il treno iniziò a fermarsi e i ragazzi cominciarono a prendere i bagagli (a dire il vero Scorpius dovette occuparsi del suo e di quello di Lily) fino a che non giunse il momento di scendere.

Incerta, Lily seguì Scorpius giù per la scaletta ai piedi della quale si fermarono, sia in cerca dei propri parenti, sia per salutarsi.

Le preghiere di Lily erano state esaudite: aveva intravisto la crespa chioma di zia Hermione, che era già stata raggiunta da Hugo.

Tuttavia, poco distante c'era anche Draco Malfoy che si guardava discretamente intorno alla ricerca della propria prole.

A venire in aiuto di Lily fu Cassiopea, che disse, strizzandole l'occhio:

-Lo distraggo io, così potete salutarvi. Impara da me, fratello- aggiunse poi, rivolta a Scorpius. L'attimo dopo si era fatta largo fra la folla per andare incontro a suo padre, che soffocò con la propria nuvola di capelli biondi, in modo da impedirgli la vista.

Grati, Scorpius e Lily si salutarono con un bacio, oggetto delle occhiate stupite di molti studenti di Hogwarts.

-Beh, allora...fatti viva- disse alla fine Scorpius, conscio che Cassiopea non avrebbe potuto distrarre Draco ancora per molto.

-Anche tu. Credo che a casa tua ci siano pergamene e piume- replicò Lily ironica. Scorpius sorrise, ed annuì. Alla fine si diresse verso suo padre, come Lily raggiunse la zia Hermione.

Quest'ultima, quando la vide arrivare disse:

-Farò finta di non aver visto nulla- e sorrise.

Poco dietro di loro, camminavano i tre Malfoy, con Draco che scrutava sospettoso Scorpius. Alla fine si decise a parlare:

-E così la signorina Potter ha fatto centro, eh Scorpius?-

Scorpius lo guardò, sorpreso.

-Non siete stati esattamente discreti- aggiunse allora Draco, e Cassiopea ridacchiò.

-Sì, ha fatto proprio centro, papà- confermò Scorpius.

Draco gemette. I suoi peggiori timori si erano avverati.



Spazio Autrice:


Ma salveeee miei cari lettori!!! Come vedete sono stata brava e ho fatto passare solo dieci giorni dall'ultimo aggiornamento...mi premierete con tante belle recensioni? Sì vero? ^_^

Scherzi a parte, in questi giorni mi sentivo particolarmente ispirata e così per una volta il capitolo si è quasi scritto da solo. Mi dispiace se suonerà noioso o troppo descrittivo, ma mi sembrava giusto spiegare bene chi fosse questa Claire e quale ruolo ha avuto nella vita di Scorpius. Se ci pensate i conti tornano: lei è sparita dalla vita di Scorpius quando lui ne aveva quindici, e quindi Lily ne aveva tredici e fra di loro non c'era ancora nulla, se non qualche semplice punzecchiatura. E così si spiega anche l'atteggiamento di Scorpius nei confronti delle ragazze: ne ho conosciuti alcuni che dopo essere stati feriti una volta tendono poi a prendere in giro e a ferire a loro volta. Comunque, spero che vi sia piaciuto lo stesso come capitolo :)

Ringrazio come sempre chi ha recensito e anche chi legge in silenzio. Corro a scrivere il nuovo capitolo ^_^


Con affetto,


Miss

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Capitolo 59
*** Grandma, can I invite someone to dinner here, tonight? ***


                                                 CAPITOLO 58

                             Grandma, can I invite someone to dinner here, tonight?


-Allora? Vieni o no?-

-Non lo so-.

-Beh, io sto per andare, quindi hai circa quindici minuti per deciderti- disse Dominique Weasley abbastanza seccata per via dell'indecisione dell'amica.

Era la sera della vigilia di Natale e Dominique era pronta per smaterializzarsi e raggiungere la famiglia alla Tana; l'anno prima era stata in Francia a trovare i parenti della madre e perciò non aveva potuto festeggiare con la parte Weasley della famiglia. E Dominique non aveva difficoltà ad ammettere che le era mancato il banchetto in stile Weasley e la serata piena di giochi e di risate passata davanti al camino della vecchia e cara Tana.

Anche Beatrice era stata invitata, perché Fleur aveva saputo che la famiglia della ragazza avrebbe trascorso le vacanze in Italia, ma che Beatrice non era potuta andare con loro per via di alcuni importanti esami. E non le era occorso molto tempo per comunicarlo a nonna Weasley che aveva immediatamente obbligato Beatrice ad accettare l'invito a trascorrere la vigilia con loro.

-Se resti qui passerai la serata ad ingozzarti di pizza, per poi sentirti in colpa per aver mangiato troppo- commentò con leggerezza Dominique, cercando nell'armadio il suo cappotto preferito.

-Anche alla Tana mangerei troppo- ribatté Beatrice, avvolta in una pesante coperta sul divano.

-Sì, ma mia nonna cucina cose sane, cosa che la pizza del tunisino qui di fronte non è- replicò Dominique, praticamente mezza ficcata nell'armadio, -ma dove accidenti...-

-Se cerchi il cappotto bianco è in cucina- la informò allora Beatrice per spirito di amicizia.

-Oh, grazie- la ringraziò Nicky tornando vittoriosa con il suddetto indumento in mano.

-Lo so che non vuoi venire per James, ma non puoi evitarlo per tutta la vita. E poi anche Fred sarebbe felice di vederti...e naturalmente penso che sarebbe bello se tu esprimessi la tua vicinanza a mia zia Ginny per quello che è successo allo zio Harry- riprese Dominique, iniziando a cercare anche la sciarpa ed il cappello coordinati al cappotto bianco.

-Sono stata a trovare Harry all'ospedale- fece notare Bea sulla difensiva.

-Se pensi che basti...- buttò lì Nicky poco convinta.

-Sei subdola- la informò Beatrice, cominciando a togliersi la coperta di dosso.

-Lo so- ghignò Dominique, essendo ormai certa che Bea fosse prossima al cedimento.

-E poi, mi è giunta voce che la cara Lily si sia messa con Scorpius Malfoy- aggiunse, ben sapendo quanto Bea impazzisse per i pettegolezzi.

-Noo?! Non ci posso credere! Ma da chi l'hai saputo?- esclamò infatti l'italiana, correndo a vestirsi. Aveva la certezza quasi matematica che il Natale in casa Weasley sarebbe stato decisamente movimentato quell'anno.

-Ah, non rivelo mai le mie fonti...- disse la bionda Weasley, per poi chiedere: -allora, vieni?-

-Dammi ancora due minuti- annuì Bea, con un luccichio negli occhi.


                                                     ******


-Nonna?-

-Dimmi, caro-.

Albus esitò, sedendosi su una delle vecchie sedie sgangherate della cucina della Tana. Sua nonna, sebbene avesse passato la settantina da qualche anno, era ancora attiva in cucina e quel pomeriggio si stava dando un gran da fare per preparare la cena della vigilia.

-Ti dispiace se invito un'amica qui a cena, stasera? So che c'è poco preavviso, ma...ci terrei, ecco- disse alla fine Albus, incerto.

Molly si voltò a guardarlo, con quei suoi occhi penetranti, ed Albus fu immediatamente certo che avesse capito tutto, come sempre.

-Non c'è problema, caro. Sai che qui alla Tana dove si mangia in...beh, trenta, si mangia anche in trentuno. E poi Dominique mi ha appena detto che anche Bea verrà, quindi non vedo perché non ci dovrebbe essere posto per la tua...amica. A proposito, come si chiama?- rispose Molly, riprendendo ad impastare chissà cosa con vigore, mentre accanto a lei qualcosa si auto-mescolava in una pentola usurata.

-Marìkaa..beh grazie nonna, vado subito ad avvertirla!- disse Albus, e l'attimo dopo era schizzato via dalla cucina.

-Di niente, Albus!- gli gridò dietro Molly, ma probabilmente lui non l'aveva sentita.

Molly riprese ad impastare, pensando a quanto quel gesto riuscisse ancora a tranquillizzarla dopo molti anni. Riuscì persino a pensare a Fred con un vago sorriso, sebbene la parte di cuore che era appartenuta a lui fosse morta da ormai molti anni.

La tranquillità della cucina della Tana era però destinata ad essere infranta di nuovo, perché poco dopo, proprio sulla stessa sedia sulla quale si era seduto Albus neanche dieci minuti prima, si accomodò James.

-Nonna...-

-Sì, James caro?- rispose Molly serena, dando un'ultima impastata alla massa informe che sarebbe presto diventata una crostata.

-Non è che potrei invitare una ragazza, qui stasera?- domandò di getto il maggiore dei Potter. Molly si girò a guardarlo, stupita. Non era abituata al tono imbarazzato che avvertiva nella voce di James, e nemmeno a non sapere tutto quello che avveniva ai membri della sua numerosa famiglia.

-Sei il secondo Potter che me lo domanda e al quale non posso dire di no- rispose Molly, nascondendo un sorriso.

-Però mi devi dire chi è- aggiunse poi, minacciosa.

-Ehm...si chiama Elettra ed è una mia amica...dell'accademia- rispose esitante James.

-James Potter, questa è la prima volta in diciotto anni che ti vedo arrossire. È una cosa importante?- domandò allora Molly, indagatrice.

-Abbastanza, sì- ammise James.

-D'accordo allora. Sbrigati, va' ad avvertirla- lo incitò Molly, sempre lieta di aprire le porte della propria casa.

Quando James ebbe lasciato la cucina, Molly decise che era ora di cominciare a pelare le patate che le sarebbero servite per contorno all'arrosto. Diede un'occhiata al sugo che si stava cuocendo auto-mescolato dal suo eccellente incantesimo, uscì in giardino a prendere le patate e quando tornò in cucina vi trovò Lily, seduta sulla sedia occupata precedentemente dai suoi fratelli.

-Lily, se vuoi chiedermi se puoi invitare qualcuno a cena questa sera, la risposta è sì- l'anticipò Molly, con un sorriso.

-Veramente volevo chiederti dove posso trovare una coperta. La stanza della mamma è troppo fredda...- rispose Lily stranita. Poi chiese:

-Perché, chi ha invitato chi a cena stasera?-

-Allora, Dominique e Fred hanno invitato Beatrice, Albus porta una ragazza che si chiama Marìkaa e James una certa...Elettra, credo- rispose Molly, incantando un coltello affinché sbucciasse le patate al posto suo.

-Ma perché devo avere Marìkaa intorno anche a Natale?- sbuffò Lily, seccata, andando alla ricerca di qualche teglia di biscotti appena sfornati. Ultimamente stava mangiando troppe schifezze, doveva darsi una regolata.

-Oh, la conosci?- chiese Molly, interessata.

-Sì, è dell'anno di Albus, ma è di Corvonero- rispose Lily, infastidita.

-Perché non la sopporti?- domandò allora la nonna, ben conoscendo le espressioni di Lily.

-Si veste male- disse quest'ultima, facendo spallucce. Molly sorrise: non sarebbe cambiata mai quella sua nipote!

-Che imperdonabile crimine- disse ironica la voce di Rose, apparsa in quel momento sulla soglia della cucina.

-Che poi è anche il tuo- la rimbeccò Lily, acida.

Rose decise di ignorarla, per andare a sbirciare cosa stesse cucinando la sua adorata nonna.

-E quando arriva invece la cara Bea?- chiese poi Lily, sottolineando con sarcasmo la parola “cara”.

-Verso le sette, immagino. Come anche...Elettra, credo- rispose Molly.

-Chi è Elettra?- volle sapere Rose.

-Già, chi è?- rincarò Lily, curiosa.

-Un'amica di James- rispose Molly.

-Nonna, mi stai dicendo che stasera avremo a cena Bea, James e la ragazza di James?- domandò Rose, inorridita.

-Già-

-Ci sarà da ridere- disse Lily, con un ghigno.


                                                *******

E così tutti gli ospiti erano arrivati per la grande cena della vigilia: c'erano Bill e Fleur, con una raggiante Victoire a braccetto con Teddy, Dominique che si trascinava dietro Bea e Louis, Charlie con la sempre scatenata Eleanor e la tranquilla Angelica, Percy e consorte con Molly e Lucy imbacuccate in due identici cappottini rossi, George ed Angelina, con Fred che si catapultò subito addosso a Bea, e Roxanne sempre su di giri, Ron ed Hermione con Hugo un po' imbronciato (Rose aveva trascorso il pomeriggio alla Tana) ed infine Ginny, appena tornata dal San Mungo con Brian e Meredith, che l'avevano obbligata a portarli dal loro papà. Gli ultimi ad arrivare furono Albus e James, che era accompagnato da una ragazza piuttosto minuta, dai fiammanti capelli rosso fuoco e occhi azzurro chiaro.

Però, pensò Lily mentre James presentava a tutti la ragazza come Elettra, hai capito James...

Con un gran trambusto, tutti si accomodarono a tavola, stretti come acciughe in scatoletta, fra chiacchiere e risate.

Lily era capitata fra Albus e zia Fleur, cosa che le andava abbastanza bene, ma per ironia della sorte aveva di fronte James e la sua amica, che a sua volta era fronteggiata da Bea; non appena si accorse di come erano stati disposti, a Lily venne da sorridere. Aveva un'ottima visuale del campo di battaglia e aveva tutta l'intenzione di godersi la cena, sebbene non potesse fare a meno di pensare a suo padre, tutto solo in ospedale; a giudicare dallo sguardo un po' spento di sua madre, anche lei stava pensando la stessa cosa.

La cena iniziò con una serie di squisiti antipasti, ai quali persino Lily trovò difficile resistere. In generale regnava un'atmosfera piuttosto allegra, anche se nella parte del tavolo dove sedeva Lily l'aria si poteva tagliare con un coltello: Bea non riusciva a non fulminare Elettra e James con lo sguardo, Fred e Dominique cercavano in tutti i modi di fare conversazione e Albus si sforzava di intavolare un discorso con Marìkaa. Lily semplicemente mangiava in silenzio, ben contenta che nessuno le rivolgesse la parola.

Ad un certo punto però, decise che era ora di agitare un po' le acque, e così chiese, fintamente cortese, ad Elettra:

-Allora...Elettra, da quanto tu e James state insieme? Questo testone di mio fratello non mi racconta mai nulla!- si lamentò, fingendosi indignata; James la fulminò con lo sguardo, mentre Eletta rispondeva:

-Oh, in realtà usciamo solo da qualche mese...ma mi fa piacere essere qui, stasera-.

-Capisco...beh deve essere stato amore a prima vista!- esclamò, e vide che Bea sbiancava notevolmente. Decisamente l'amore non aveva soppiantato la parte sadica del carattere di Lily, che si stava divertendo un mondo.

-Ehm...diciamo di sì- disse Elettra, arrossendo; anche le guance di James si chiazzarono di rosso, per la rabbia, e quelle di Bea, per la gelosia. Lily stava per aprire bocca e dire qualcosa di abbastanza tagliente, quando ricevette un calcio sotto il tavolo, probabilmente da uno dei suoi fratelli. Non lasciandosi intimidire, Lily proseguì imperterrita:

-È proprio una bella cosa! E dimmi, cosa ti ha colpito di James? Sai, spesso noi sorelle non riusciamo a vedere i pregi dei nostri fratelli...-

-Beh James è brillante, divertente...mi fa fare sempre un sacco di risate!- replicò Elettra, che non si era accorta che le domande di Lily avevano il solo scopo di creare imbarazzo a tavola.

-Beh sì, a volte sa essere divertente. Ma non ti crea imbarazzo sapere che qui stasera c'è anche l'ex fidanzata di James, Beatrice?- chiese, pregustando le reazioni che quelle parole avrebbero avuto. Come si era aspettata, il viso di Bea perse definitivamente colore, James trattenne rumorosamente il respiro ed Elettra rimase di sasso. Tuttavia fu rapida a riprendersi:

-In realtà, pensavo fossero solo amici- disse, lanciando a James un'occhiata che chiaramente diceva: dopo-mi-dici-tutto-e-guai-a-te-se-ometti-anche-solo-il-più-piccolo-particolare.

A quel punto, James decise di intervenire, per porre fine a quel pietoso interrogatorio.

-Lily, cosa ci dici invece di Hogwarts? Qualche nuovo gossip? Sai, tu che sei la regina del pettegolezzo dovresti sempre essere bene informata...-

-Oh, Hogwarts è abbastanza tranquilla di questi tempi, anche se, come sai, siamo appena tornati dall'America...- disse sbrigativa Lily e stava per riprendere la sua tortura verbale su Elettra quando Bea decise di renderle pan per focaccia.

-Ma come? A me è stato detto che finalmente ti sei arresa a Scorpius Malfoy...se non è uno scoop questo!- esclamò, sperando di vedere le guance pallide di Lily tingersi di rosso. Invece, Lily rimase impassibile, sebbene James si fosse quasi strozzato con l'acqua, e rispose:

-Semmai è lui che si è arreso a me, se proprio vogliamo essere precisi- puntualizzò, con un ghigno.

Fu il turno di Marìkaa di sbiancare: sebbene stesse iniziando a provare più che amicizia per Albus, non era facile dimenticare la colossale cotta che si era presa per Scorpius, né tanto meno l'umiliazione di non aver capito sin da subito quanto fosse evidente e speciale il legame che lo legava a Lily. Albus si accorse che Marìkaa era a disagio e decise che era ora di mettere un freno alla linguaccia di Lily; tuttavia in aiuto di Albus arrivarono Meredith e Brian, che, stanchi di starsene buoni e (relativamente) tranquilli nei loro posti accanto a Ginny, decisero di disertare per arrampicarsi allegramente una su Lily e l'altro su Albus. Le tre ospiti, Marìkaa, Elettra e Bea, grate dell'arrivo dei piccini, presero a vezzeggiarli e a parlare con loro, cosicché la conversazione si spostò su argomenti decisamente meno spinosi.

La cena proseguì senza particolari intoppi, e due ore dopo tutti iniziarono ad alzarsi dal tavolo, pieni da scoppiare.

Lily era piuttosto accaldata, com'era normale che fosse, vista la quantità di persone stipata in un unico ambiente, e così decise di fare una passeggiata fuori in giardino, sia per prendere un po' d'aria fresca sia per smaltire un po' delle calorie ingerite, anche se sapeva che per quello ci sarebbero voluti mesi di dieta ferrea. Prese il cappotto per evitare di ottenere l'effetto contrario, ovvero il congelamento, e si diresse nel caotico e disordinato giardino della Tana.

L'aria fredda di dicembre era piacevole sul viso, e per qualche momento Lily si sentì in pace, anche grazie al silenzio che regnava intorno alla casa dei nonni. Tuttavia la sua tranquillità non durò molto: James era appena sbucato dalla porta della cucina e veniva verso di lei con un'espressione davvero poco rassicurante. Infatti, non appena l'ebbe raggiunta, iniziò a parlare, e le parole che le rivolse tolsero a Lily tutta la quiete che si era costruita in quei pochi minuti.

-Sai Lily, mi domando perché tu debba essere così cattiva, soprattutto dopo che avevo appena cominciato a pensare che tu fossi cambiata, e in un certo senso migliorata- le disse, con voce tagliente.

-Cattiva? Ma che cosa stai dicendo?- domandò lei sinceramente incredula, che durante la cena pensava di aver tenuto un comportamento corretto, almeno per i suoi standard.

-Che cosa sto dicendo?! Ma ti senti quando parli? Per tutta la cena non hai fatto altro che cercare di mettere in imbarazzo Elettra, con le tue fastidiose domande. Ma la cosa peggiore è che lo facevi soprattutto per ferire Bea!- l'accusò James, arrabbiato.

-Sono davvero incredula. Sono io o sei tu, quello che per anni non ha fatto altro che illudere Beatrice, facendole credere che per voi ci sarebbe stato un futuro quando in realtà non te ne è mai importato nulla? Sono io o sei tu, quello che l'ha tradita e le ha fatto male più volte, che porta a cena la sua nuova fidanzata fregandosene altamente di quello che Bea poteva provare? E dopo tutto questo, vieni a dire a me che io ho fatto di tutto per ferire Bea?- replicò Lily, con la voce che si faceva sempre più gelida man mano che proseguiva, -lo vedo solo io il paradosso in tutto questo, James? Fatti due domande, prima di piombare qui a prendertela con me- concluse, dandogli le spalle.

-Ma certo, perché tu invece sei perfetta. Tu invece non hai mai ferito nessuno, vero? Pensi che solo perché hai versato due lacrime davanti a papà in ospedale io possa dimenticare che per anni hai fatto di tutto per allontanarti da questa famiglia? Che a Hogwarts ci hai sempre trattati come se non esistessimo? Credi davvero che tutto si possa cancellare con un colpo di bacchetta, solo perché adesso non fai la faccia schifata di fronte a tutti noi Potter-Weasley? Beh, la verità è che tu non cambierai mai Lily, e stasera l'hai dimostrato ampiamente, perché ancora una volta hai dimostrato che non te ne frega assolutamente nulla dei sentimenti di chi ti sta attorno- disse James, muovendo qualche passo verso la porta, per andarsene. Ma Lily lo trattenne per un braccio, decisa ad avere l'ultima parola; non si era accorta che anche Albus era uscito in giardino, sentendoli parlare ad alta voce.

-Ma che stupida sono stata, a pensare che avessi cambiato idea su di me vedendoti piangere davanti al mio letto quando mi sono svegliata dal coma! Te lo ricordi il coma, James? Beh io no, perché sono stata ad un passo dalla morte! E tu eri lì, tutto sorrisi e abbracci, a dirmi quanto fossi felice che io stessi bene. Ho sbagliato a crederti, perché ora è evidente che faresti volentieri a meno di avere una sorella come me- gli rinfacciò, con le guance rosse per la rabbia. Nemmeno lei, che aveva passato anni ad imparare a trattenere le emozioni, poteva restare impassibile di fronte alle parole di veleno che suo fratello le stava rivolgendo.

James stava per aprire bocca per replicare ancora, quando Albus decise che era ora di interrompere quella lite, prima che i due arrivassero a dire qualcosa di cui si sarebbero pentiti l'attimo dopo.

-Adesso basta. Credo che sia ora di rientrare- disse con un tono che non ammetteva repliche, un tono che somigliava moltissimo a quello di Harry.

-Non ti intromettere, Al. Questa è una discussione che riguarda me e Lily- lo zittì James, infuriato.

-Ah sì? Pensi che non mi riguardi? Credi che Lily stasera sia stata scorretta solo con te ed Elettra? Forse non lo sai, ma Marìkaa era innamorata di Scorpius Malfoy, e non è stato facile per lei né accettare che ora lui stia con Lily, né sentirne parlare stasera a tavola...- iniziò a dire Albus, ma venne interrotto da Lily:

-Ma bene! Dai Albus, perché non inizi a dire quanto sono orribile e spregevole? Credo di non averne ricevuti ancora abbastanza di insulti questa sera! Non è colpa mia se Scorpius ha scelto me e non lei, e se non sbaglio sei stato proprio tu a chiedermi di conquistarlo affinché tu potessi avere campo libero con Marìkaa!- lo provocò Lily, mentre una voce incredula chiedeva:

-Tu cosa?!- Marìkaa era appena apparsa sulla soglia della porta con in mano il cappotto di Albus con l'evidente intenzione di darglielo dato che quest'ultimo era uscito senza.

-Marìkaa ti posso spiegare...- disse Albus avvicinandosi a lei, ma Marìkaa indietreggiò.

-No. Non voglio sentire nulla- replicò con voce flebile prima di smaterializzarsi. Albus fissò il punto in cui lei era scomparsa, poi, senza dire una parola, rientrò in casa.

-Spero tu sia soddisfatta- commentò James prima di seguire il fratello.

Lily rimase da sola, proprio mentre copiosi fiocchi di neve cominciavano a scendere giù dal cielo; tese la mano e l'aprì, per prenderne alcuni. Cercò di trattenere la fresca sostanza, ma quella si scioglieva dopo pochi minuti, proprio come la serenità di Lily.



Spazio Autrice:


Lo so, lo so. Questa volta ho battuto tutti i record. Sono imperdonabile, ma a mia discolpa posso dire che sono appena sopravvissuta ad un'estenuante sessioni esami (roba da tre esami a settimana) e prima ancora ci sono state le vacanze...e insomma, sono passati due mesi senza che io me ne accorgessi. Vi domando scusa e spero che voi non siate troppo infuriati con me (faccina speranzosa ^_^).


Detto questo, passiamo al capitolo.

Diciamo che l'ultima parte non era prevista, ma poi ha iniziato a scriversi da sola...mi sono resa conto che in effetti Lily e James non hanno mai avuto uno scontro diretto, e che non si erano mai detti quello che pensavano l'uno dell'altra. Mentre fra Lily e Albus le cose stavano andando bene, fra Lily e James c'è sempre stato un qualcosa di irrisolto, forse perchè James non è mai riuscito a capire fino in fondo Lily. Beh, voi cosa ne pensate di questo litigio natalizio? Chi ha ragione secondo voi?


Mi devo scusare anche con chi ha recensito lo scorso capitolo: vi urlo un grazie enorme, e giuro che entro questo week end risponderò a tutti i vostri meravigliosi commenti.


Bene, anche per oggi è tutto. Spero di aggiornare presto ora che sono un po' più libera dagli esami, ma non assicuro nulla :)


Sempre vostra, con affetto,


Miss

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Capitolo 60
*** Villa Malfoy ***


                                                           CAPITOLO 59

                                                             Villa Malfoy


Lily non riusciva a dormire, nonostante si fosse messa sotto le coperte da più di un'ora, a giudicare dalla sveglia sul vecchio comodino di sua madre. Le parole di James continuavano a risuonare nella sua mente, e benché ci stesse provando con tutte le sue forze Lily non riusciva a scivolare fra le braccia di Morfeo.

Sentiva il disperato bisogno di parlare con Glorya e Cassiopea, ma sapeva che gli Zabini passavano le vacanze sempre dai parenti di Blaise. Però...Cassiopea doveva essere a casa. Si era lamentata per giorni della grande festa che i suoi avrebbero dato, sostenendo che per una volta le sarebbe piaciuto passare un Natale normale.

E naturalmente, dove c'era Cassiopea c'era Scorpius. Forse fu questo che convinse Lily a scostare le coperte per scendere dal letto e andare all'armadio; si infilò un paio di jeans, un caldo maglione rosso e gli stivali neri scamosciati, ed infine prese la bacchetta.

Cercando di fare meno rumore possibile per non svegliare gli abitanti della Tana, scese in cucina, che era deserta ma non completamente buia, dato che i nonni lasciavano sempre un fuocherello acceso a riscaldare l'ambiente.

Lasciò vagare lo sguardo sulla stanza circostante fino ad individuare, posato sul caminetto, il barattolo di Polvere Volante che i nonni tenevano sempre pieno. L'aprì, ne prese una manciata e, dopo essersi posizionata ben centrata davanti al camino pronta a saltarci dentro disse, con voce chiara:

-Villa Malfoy!-

Non viaggiava da tempo con la Polvere Volante e per questo fu molto infastidita dalla sensazione di essere risucchiata da un enorme imbuto; prese a girare velocemente, con un forte rombo nelle orecchie e a quel punto, per esperienza, si ricordò di tenere gli occhi chiusi e le braccia strette al corpo, per evitare spiacevoli urti. Dopo un tempo che le parve infinito, finalmente toccò terra, suo malgrado non con molta grazia.

L'ambiente in cui era atterrata era completamente buio e prima ancora di pensare di alzarsi dal pavimento, Lily estrasse la bacchetta dalla tasca dei jeans e sussurrò: -Lumos-.

La punta si accese e Lily prese a puntarla sulla stanza intorno a lei con circospezione; dopo qualche istante capì che si trovava nella sala da pranzo e decise che era il momento di alzarsi dal freddo pavimento di pietra. A istinto, pensò che la camera di Cassiopea fosse al piano superiore, e così, cercando di essere il più furtiva possibile, uscì dalla sala da pranzo per avventurarsi al piano superiore. Tuttavia, lungo il corridoio c'erano almeno una mezza dozzina di porte, tutte uguali; non c'era nessun segno particolare a indicarle quale fosse quella di Cassiopea o quella di Scorpius.

Sarebbe stato alquanto imbarazzante irrompere nella stanza dei signori Malfoy...e magari beccarli in atti compromettenti! Cercando di non pensare ai signori Malfoy intenti alla copulazione, Lily avanzò lungo il corridoio, interrogandosi sul da farsi.

Alla fine, decise che avrebbe aperto una porta a caso, e che Merlino gliela mandasse buona! Un po' agitata, posò la mano sul pomello della terza porta, e con delicatezza girò, pregando che nulla cigolasse. Evidentemente gli elfi di Villa Malfoy lavoravano bene, perché la porta si aprì senza cigolii inquietanti e l'attimo dopo Lily si ritrovò immersa nell'ennesimo ambiente buio; si fece luce con la bacchetta ancora accesa, che gradualmente le mostrò l'interno della camera. Fortunatamente non era capitata in quella dei signori Malfoy, a giudicare dal letto singolo che si trovava al centro, ma da quella distanza non riusciva a capire chi fosse il suo occupante.

Si avvicinò con passo felpato, senza puntare la bacchetta direttamente sul viso del dormiente (non sarebbe stato certo un buon risveglio, pensò Lily) e, quando fu a pochi centimetri di distanza, capì che si trattava di Scorpius.

Per qualche minuto, Lily rimase a guardare i suoi lineamenti decisi, la linea del naso ben dritto, le labbra così invitanti...per un attimo, il suo bisogno di sfogarsi con qualcuno passò in secondo piano, e così Lily si chinò su quello che effettivamente ora era il suo ragazzo, e sfiorò le sue labbra con le proprie. Evidentemente Scorpius doveva avere il sonno leggero (o si era addormentato da poco) perché bastò quel leggero contatto per fargli aprire gli occhi. Si fissarono per qualche attimo, Lily con fare colpevole e Scorpius confuso, poi lui la riconobbe.

-Lily?! Come sei arrivata qui? Cos'è successo?- domandò, tirandosi su a sedere.

-Ho usato la Polvere Volante da casa dei miei nonni. Io...avevo bisogno di parlare e Glorya non c'è a casa, così ho pensato a Cassiopea. Ma non sapevo dove fosse la sua stanza e così sono entrata in una a caso e...-

-...ci hai trovato me- concluse lui al posto suo con un sorriso.

-Dai, vieni qui. O forse preferisci andare da Cassiopea?- chiese ancora, attirandola a sedere sul letto. Per tutta risposta, Lily lo abbracciò, lasciandosi andare alle sensazioni che provava in quel momento, anche se in generale lei e la spontaneità avevano sempre viaggiato su rette parallele. Forse fu quello che fece capire a Scorpius quanto lei fosse sconvolta, e così la strinse più forte, aspettando che Lily iniziasse a parlare quando si fosse sentita pronta.

-Ho litigato con James...e credo di aver combinato un pasticcio con Albus- disse infine Lily e sentì Scorpius irrigidirsi appena fra le sue braccia; lo lasciò andare, per poterlo guardare in viso mentre parlava.

-Devo venire lì e sfidare qualcuno a duello?- scherzò Scorpius, per farla ridere. Lily rise, ma poi un brivido la fece tremare leggermente.

-Sai che a casa tua si congela?- domandò retoricamente, stringendosi le braccia intorno al corpo.

-Puoi infilarti sotto le coperte- le propose pomposo, come se le stesse facendo una grande concessione.

-Quale onore!- lo derise infatti lei, sfilandosi gli stivali per raggiungere Scorpius sotto la calda trapunta.

Una volta entrambi al calduccio, Lily poggiò la testa sul petto di Scorpius e gli raccontò della cena della vigilia.

Lui l'ascoltò in silenzio, ma quando arrivò la parte che riguardava Marìkaa domandò, stupito:

-Cos'ha fatto Albus?! Ti ha davvero proposto una cosa del genere?-

-Sì. Insomma, lui si era accorto che a te Marìkaa non piaceva davvero, e che io ero...come dire...-

-Cotta di me?- si vantò Scorpius.

-Stavo per dire interessata!- rise Lily, per poi concludere:

-...e così ha solo pensato di volgere la situazione a suo vantaggio-.

-Astuto, per essere un Grifondoro- commentò Scorpius.

-E quindi tu sei delusa per quello che ti ha detto James, e hai paura che anche Albus ce l'abbia con te perché Marìkaa ti ha sentito dire quelle cose- riassunse poi, cercando di tirare le fila della conversazione.

-Esatto. Giuro che però non avevo visto Marìkaa! So che Albus non mi crederebbe, ma non volevo ferirla, anche se la detesto. Non me ne sarebbe venuto nulla in tasca, ora che tu stai con me. Ed io non faccio mai nulla senza avere il mio personale tornaconto- spiegò Lily, suonando cinica persino alle proprie orecchie. Eppure lei era fatta così.

-Oh lo so...e credo che lo sappia anche Albus- disse Scorpius, serio.

Tacquero entrambi, Scorpius perchè pensava alla cosa più giusta da dire o da fare per far stare meglio Lily, lei perché riviveva nella mente il litigio di quella sera. Non riusciva a capire perché ci stesse così male...ma forse, era perché non era abituata a dare così tanta importanza a James, realizzò l'attimo dopo.

-Sai, penso che James sia meno incline al perdono di Albus, e che per questo lui non ti abbia davvero perdonato per essere quella che sei- disse Scorpius, rompendo il silenzio. Da qualche parte nella casa risuonarono i rintocchi di un orologio, dai quali Lily capì che si erano fatte le due del mattino. Non aveva idea di quando fosse arrivata a Villa Malfoy, né di quanto tempo fosse passato da quando si era infilata sotto le coperte di Scorpius.

-Non posso cambiare me stessa. Ci sto provando, credimi...tutta questa storia del coma, e poi papà che a momenti moriva mi ha davvero scossa, e mi ha fatto capire quanto io sia legata a tutti loro. Però...questo non può cambiare quello che sono davvero. Non posso passare dall'oggi al domani dall'essere una persona cinica e fondamentalmente orribile ad essere una persona tutta zucchero e sorrisi. Non posso, e non credo neanche di volerlo- replicò Lily, sistemandosi meglio addosso a lui.

-Non puoi essere quella che non sei, Lily. Devi essere te stessa, a qualsiasi costo, perché l'unica persona alla quale non potrai mai mentire sei proprio tu. E poi, non penso che mi piaceresti se grondassi zucchero filato da tutti i pori!- sdrammatizzò Scorpius, per poi posarle un bacio fra i capelli. Lily rise, sentendosi incredibilmente più leggera. Era abituata al fatto che Scorpius fosse sarcastico, decisamente testardo e permaloso e anche un po' machiavellico a dirla tutta, ma non era abituata a quel suo lato comprensivo, a quella sua capacità di starle vicino senza invadere mai i suoi spazi.

-Ti posso chiedere una cosa?- domandò Lily, tornando seria.

-Se proprio devi...comincio ad aver sonno, sai?- ribatté ironico.

Lily ignorò le sue parole, e proseguì:

-Perché mi hai quasi sempre chiamata Lilian, anche se il mio nome completo è Lily Luna?-

-Ci sono milioni di Lily al mondo, è un nome molto comune. Ma ragazze come te...ce ne sono poche, e perciò ci voleva un nome raro. E per me sei sempre stata diversa da tutte le altre, che fossi una seccatura come ai primi anni, o la ragazza che desideravo come negli ultimi due...- rispose Scorpius, dopo un attimo di riflessione.

Lily era stupita, non l'aveva mai vista in quel modo...senza sapere cosa ribattere, alzò il viso verso di lui, in un chiaro invito, invito che Scorpius colse immediatamente.

Come era accaduto neanche una settimana prima -anche se a Lily sembrava trascorso un secolo da quando lei e Scorpius si erano trovati da soli nella stanza del Saint Patrick- Lily prese piena consapevolezza del fatto che in quel momento c'erano solo lui e lei in quella camera. Con il cuore che batteva veloce mentre ricambiava il bacio di Scorpius, Lily si chiese che cosa lui si aspettasse da lei. Confusa, ma in pace con se stessa, aderì maggiormente al suo corpo, lasciando che fossero i sentimenti, e non la ragione, a guidare i suoi gesti.

Anche Scorpius non sapeva cosa aspettarsi, mentre sentiva il corpo magro di Lily contro il suo; anche se c'erano strati di vestiti a separarli, gli pareva di poter percepire lo stesso il calore della sua pelle. Le passò una mano fra i capelli, mentre Lily gliene posava una dietro la nuca per attirarlo maggiormente a sé.

Il bacio si stava facendo sempre più profondo, e Scorpius si accorse con imbarazzo che qualcosa si stava muovendo...aprì un occhio per vedere se anche Lily aveva percepito la cosa, ma lei pareva totalmente presa dal bacio. Alla fine Scorpius non resistette più e dolcemente allontanò le proprie labbra da quelle di Lily; entrambi avevano il fiato corto.

-Lily, Lily...prima o poi mi farai impazzire- disse, con il cuore che batteva veloce.

-È proprio quello che voglio- affermò Lily, con un sorriso malizioso.


                                            ******


A Lily faceva male la nuca. Non era esattamente un mal di testa, era come se si fosse addormentata con la testa posata sul legno anziché sul cuscino. E poi, sentiva eccessivamente caldo, considerando che alla Tana c'era sempre qualche spiffero e che lei aveva l'abitudine di scalciare via coperte e lenuzola in qualsiasi stagione si trovasse. Confusa, aprì prima un occhio e poi l'altro, cosa che la portò ad una conclusione: non era nella sua stanza della Tana.

Estremamente perplessa, si tirò su a sedere, notando che indossava un paio di jeans ed un maglione al posto del solito pigiama di flanella che teneva sempre alla Tana. Ed in un attimo, realizzò che quella era la stanza di Scorpius, nella quale lei si era introdotta la notte prima alla ricerca di conforto dopo la lite con James.

-Non mi sono addormentata qui- disse ad alta voce, cercando di convincere se stessa. In quel momento le implicazioni di quella situazione le piombarono addosso: sua madre che veniva a svegliarla e non la trovava nel suo letto, Draco Malfoy che magari veniva a chiamare suo figlio per la colazione e la beccava lì, i nonni impazziti di preoccupazione...

-E invece sì. E devo dire che ti agiti molto durante il sonno- le rispose la voce di Scorpius, entrato in quel momento con un vassoio fra le mani. Sopra vi erano poggiati una teiera d'argento, due tazze di porcellana finemente ricamate, due bicchieri colmi di succo di zucca e svariate leccornie, fra cui un piatto con dei biscotti al cioccolato e tre o quattro fette di pane tostato con la marmellata di fragole.

-Mi hai portato la colazione! Ma che dolce...- esclamò Lily, con gli occhi che brillavano.

-Non sono dolce. L'ho fatto perchè di certo non potevi scendere a fare colazione con noi. E poi ha preparato tutto l'elfo domestico- cercò di sminuirsi Scorpius, burbero.

-Ma che ore sono? Devo tornare a casa, possibilmente senza essere scoperta dai tuoi genitori e prima che a mia madre prenda un infarto multiplo- disse Lily, infilandosi gli stivali e tentando di mangiare una fetta di pane allo stesso momento. Le tende della camera di Scorpius erano ancora tirate, perciò era impossibile stabilire l'ora guardando fuori dalla finestra.

-È appena l'alba. Direi che abbiamo ancora un'oretta prima che casa mia prenda vita- rispose Scorpius.

-E cosa ci fai sveglio a quest'ora?- gli domandò Lily, che aveva rallentato i gesti per iniziare a fare una colazione normale.

-Non mi hai fatto dormire per più di dieci minuti di fila! Sempre a muoverti, scalciare, agitarti...- si lamentò Scorpius, esagerando un po' per prenderla in giro.

-Addirittura! E che sarà stato mai...- rise Lily, versando il tè in entrambe le tazze. Per un po' nessuno dei due disse nulla, e fecero colazione in tranquillità. Quand'ebbero terminato, Scorpius spostò il vassoio semi vuoto sulla scrivania e si avvicinò a Lily.

-Cos'è quella faccia seria? Stai per dirmi che hai una malattia terminale?- gli domandò lei, con un sorrisino.

-Macchè! Stavo semplicemente per dirti Buon Natale!- scoppiò a ridere Scorpius.

-E lo fai con la faccia adatta ad uno che si trova al capezzale di un caro amico morente?- lo derise ancora Lily, prima di gettargli le braccia al collo e dire a sua volta:

-Buon Natale anche a te, comunque-.

-Grazie. Ho un regalo per te- replicò Scorpius, tirando fuori dal comodino un sottile pacchetto avvolto in una carta color cremisi. Lily lo fissò stupita, ed anche un po' imbarazzata: lei non aveva certo con sé un regalo per Scorpius! E poi, dove lo aveva trovato? Quando l'aveva incartato? Se fosse stata una cosa premeditata, le avrebbe dato il regalo l'ultimo giorno di scuola, perchè di certo non poteva prevedere che lei sarebbe piombata a casa sua nel bel mezzo della notte di Natale.

-Oh. Grazie- riuscì a dire solamente. Prese il pacchettino e lo scartò con delicatezza, per rivelare un sottile astuccio di legno scuro. Sempre più sorpresa ed imbarazzata, lo aprì e a quel punto spalancò gli occhi per la sorpresa: dentro c'erano due bellissimi braccialetti d'argento, intrecciati finemente l'uno all'altro a formare una spirale; dal centro pendeva un ciondolo a forma di giglio, di un bel rosso acceso. Era evidentemente stato stregato, perchè i suoi colori erano troppo vividi per poter essere di semplice pietra, ed inoltre i petali si aprivano e si chiudevano delicatamente, come mossi da una leggera brezza. Era semplicemente stupendo.

Lily rimase senza parole per qualche momento, rapita dalla bellezza del gioiello, ma Scorpius fraintese il suo silenzio.

-Non ti piace? Perchè se non ti piace posso benissimo...- iniziò a dire, scrutandola vagamente ansioso.

-È bellissimo, davvero. È...- lo interruppe Lily, senza sapere trovare le parole giuste nella fretta di rassicurarlo. Pensando che forse i gesti l'avrebbero aiutata più delle parole, tese il polso sinistro e chiese:

-Me lo puoi mettere, per favore?-

Rincuorato, Scorpius annuì, per poi eseguire quanto gli era stato chiesto con molta delicatezza. Soddisfatta, Lily rimase a rimirare il dono con un sorriso sulle labbra, finchè le tornò in mente che lei non aveva nulla con cui ricambiare il gesto.

-Io temo...di non avere un regalo per te- ammise, piuttosto imbarazzata.

-Beh, sei venuta qui- rispose Scorpius con un'alzata di spalle ed un sorriso sghembo, -non avrei potuto chiedere di meglio-.


Note dell'autrice:


Devo ammettere che non so da dove cominciare.

So che è passato un anno -oddio, un anno!- e che molto probabilmente non ci sarà nessuno a leggere questo nuovo capitolo di una storia, che, devo confessarlo, non pensavo avrei mai più aggiornato.

Posso dire molte cose a mia discolpa, e sicuramente qualche spiegazione ve la meritate, che ci siate oppure no. Prima di tutto ci sono gli impegni che tutti noi abbiamo: nel mio caso mi sto per laureare (speriamo, mancano due esami) ed è stato davvero un anno intenso fra esami, tesi di laurea ed esperienze all'estero (studio lingue straniere); e purtroppo tutto questo, unito alla vita sociale ed i problemi di tutti giorni ha sottratto davvero tanto tempo alla scrittura. Ma oltre a questo, il vero motivo è che non credevo più nella storia, non la sentivo più come mia, non riuscivo più a immedesimarmi con Lily, cosa che mi aveva sempre permesso di scrivere dandole quella personalità che tanto mi e vi piaceva. Mi mancava la fantasia, quell'inventiva che ci vuole per tirare fuori qualcosa di decente, temevo di scivolare nel banale, e così ogni volta che scrivevo qualcosa pensavo: questo fa schifo, non posso ripagare tutta l'attesa delle persone che mi leggono con questa roba! Qualche volta ho pensato anche di cancellare la storia così, senza dire nulla, ma poi mi sono ricreduta...alla fine è stata la mia prima storia qui su EFP e dentro di me c'è ancora la voglia di finirla. Ho anche creduto che la storia avesse perso di fascino dopo tanti capitoli, e più passava il tempo più sapevo che non avrei avuto il coraggio di postare un nuovo capitolo (che ho scritto a metà mesi fa) così ho lasciato passare un anno, e di questo mi dispiace davvero tanto.

Vi chiedo scusa per avervi fatto aspettare così tanto, senza neanche mettere un avviso, e non smetterò mai di dirvi quanto mi dispiace.

Ma ora sono qui, con un nuovo capitolo, che spero vi possa piacere.

Sarebbe ipocrita da parte mia promettere che d'ora in poi sarò regolare nell'aggiornare, ma ci proverò davvero, oltre che per voi anche per me stessa, perchè questa storia merita un finale.

Detto questo, devo chiedere scusa anche alle persone che un anno addietro recensirono l'ultimo capitolo: non mi sono mai resa conto di non avervi risposto, e questa è un'altra cosa di cui dispiacermi.


Credo di aver finito, per oggi.

Con affetto, ma soprattutto con grande rammarico e dispiacere, sempre vostra


Miss_Slytherin


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Capitolo 61
*** An unforgettable Christmas ***


                                                                CAPITOLO 60

                                                        An unforgettable Christmas


Per la seconda volta nel giro di pochi minuti, Lily era rimasta di sasso di fronte a Scorpius. Prima quel meraviglioso braccialetto, poi le parole che aveva appena pronunciato, facendole chiaramente intendere che lei era il suo regalo di Natale.

-Chi sei tu e cosa ne hai fatto di Scorpius Malfoy?- chiese con voce che sperò essere leggera, -sei troppo dolce per poter essere lui- aggiunse poi, con un sorriso spontaneo, che fece capire a Scorpius quanto Lily fosse colpita da lui. Ne era contento, dato che era proprio quello il suo scopo: continuava a sentirsi un idiota per come aveva trattato Lily l'ultima sera ad Hogwarts, ed anche se poi si erano incontrati in sala comune non si sentiva a posto con se stesso.

-Ah, non ti ci abituare, è solo lo spirito del Natale- tentò di minimizzare; aveva pur sempre una reputazione da mantenere, lui!

-Mmmh sarà, ma io sono convinta che sotto sotto tu abbia un cuore tenero....- replicò Lily, prima di avvicinare il proprio volto a quello di Scorpius per ricevere un bacio. Venne accontentata, ed i due erano talmente presi dalla faccenda da non accorgersi che la porta della stanza si era spalancata e che Draco Malfoy stava facendo il suo ingresso dicendo allegro:

-Sei già sveglio Scorpius? Avrei bisogno di te per un...-.

La voce gli morì in gola quando vide che suo figlio non solo era in dolce compagnia, ma stava anche occupando il suo tempo in maniera decisamente ...promiscua. Lily e Scorpius si staccarono di colpo, come fulminati da una scossa da mille watt, e nella camera cadde un silenzio imbarazzato. Ci fu un lungo attimo in cui Draco guardò Lily, Scorpius guardò suo padre e Lily desiderò semplicemente di poter essere inghiottita da un gigantesco buco nero senza lasciare tracce.

-Ehm, papà, non so se ti ricordi di...- provò a dire Scorpius in un coraggioso tentativo di rompere il ghiaccio.

-Ricordo benissimo la signorina Potter- replicò Draco, che era segretamente molto divertito da tutta la situazione.

-Mi ricordo anch'io di lei, lieta di rivederla signor Malfoy- intervenne a quel punto Lily con le guance in fiamme; poi, rendendosi conto che non faceva certo una bella figura a rimanere nel letto di Scorpius -non voleva neanche pensare a cosa avrebbe potuto credere il signor Malfoy vedendola in quella posizione- decise di alzarsi, ringraziando il fatto di essersi almeno infilata le scarpe.

-A cosa dobbiamo la sua visita, diciamo...inaspettata?- chiese Draco, con un sorrisino ironico.

-A niente- replicò Scorpius, che di certo non aveva voglia di spiegare a suo padre tutta la faccenda.

-Ah, dunque devo dedurre che la signorina Potter si sia trovata a passeggiare casualmente dalle nostre parti- ribatté Draco, a metà fra l'esasperato e il divertito. Lily, che di certo non si sognava di intervenire, decise di lasciare la patata bollente a Scorpius, e se ne rimase zitta zitta ad osservarsi insistentemente le unghie.

-Sì, più o meno. Infatti lei se ne stava andando, giusto?- la interpellò Scorpius, fulminandola con gli occhi per il suo prolungato silenzio.

-Giusto! Io stavo...proprio...andando, sì- rispose Lily, chiedendosi perché non era ancora stata risucchiata da una voragine apertasi nella terra.

-Ma no, non c'è bisogno. Dato che è qui, perché non resta a colazione con noi? Sono sicuro che Cassiopea sarà felice di vederla- disse Draco, che non voleva privarsi così presto della possibilità di stuzzicare Scorpius.

-Veramente, io...-

-In realtà lei...- cominciarono a dire Lily e Scorpius all'unisono, ma Draco li interruppe deciso.

-Non voglio sentir ragioni. Vado ad avvertire tua madre che abbiamo un'ospite in più a tavola- disse, e girò i tacchi prima che Scorpius avesse modo di vedere il largo ghigno che gli era spuntato in volto.

-Voglio morire- dichiarò sinceramente Lily, che non riusciva ancora a credere di essere stata beccata non solo in casa Malfoy, ma anche intenta a baciare il rampollo di famiglia.

-Anche io. Con tutto il cuore- si aggregò Scorpius, che non osava pensare alla faccia che avrebbe fatto sua madre quando Draco le avrebbe comunicato chi era il loro ospite per colazione.

-Ehi, ho incrociato papà per le scale, ma è vero che...- disse la voce di Cassiopea, mentre la porta della stanza di Scorpius veniva spalancata con allegria nel giro di dieci minuti.

-Lily! Allora è vero quel che mi ha detto papà! Ma che ci fai qui? Tutto bene?- domandò a raffica Cassiopea ancora in pigiama e con i capelli arruffati lanciandosi verso Lily per stringerla in un abbraccio che la lasciò senza fiato per un minuto o due.

-Sì, sì tutto bene...io...ieri sera ho avuto una discussione con James, e siccome non riuscivo a dormire ho pensato di venire qui a cercare te. Solo che non sapevo quale fosse la tua stanza, così ho aperto una porta a caso e ho trovato Scorpius. A quel punto...- rispose Lily riassumendo la situazione per sommi capi.

-A quel punto hai deciso che preferivi la sua compagnia alla mia- concluse per Cassiopea al posto suo, senza la minima traccia di risentimento nella voce; poteva capire benissimo le ragioni di Lily.

-Naturalmente sì- si pavoneggiò Scorpius, per poi aggiungere:

-L'idea era di farla sgattaiolare via prima che qualcuno si accorgesse che era stata qua ma...-

-Ma tuo padre ci ha beccati mentre ci baciavamo, e mi ha praticamente obbligata a rimanere a colazione- terminò Lily, arrossendo al solo ricordo.

Cassiopea scoppiò a ridere di gusto, ripetendo ogni tanto un -Oddio, non ci posso credere!- fra un attacco di risa e l'altro.

-Merlino, quanto avrei voluto esserci- disse alla fine, con il fiato corto per il troppo ridere, asciugandosi le lacrime dagli occhi.

-Beh, io non avrei voluto esserci di certo- osservò Lily a labbra strette.

-Credo...credo sia meglio scendere, a questo punto- suggerì Scorpius, che non vedeva motivo per rimandare la ghigliottina che li attendeva di sotto.

-Ah sì, vengo con voi- concordò Cassiopea, con un gran sorriso sia per la presenza dell'amica sia per la situazione in se.

E fu così che Lily si ritrovò a colazione a casa Malfoy la mattina di Natale.

Fu l'ora più lunga della sua vita: Cassiopea continuava a sghignazzare con la faccia sepolta nella sua tazza di tè, con Scorpius che le tirava calci sotto la sedia e la implorava con lo sguardo di fare qualcosa; il signor Malfoy aveva stampata in faccia un'espressione perennemente divertita ed ironica, cosa che innervosiva Lily quanto sentire gli occhi della signora Malfoy costantemente posati su di sé. Per ovvie ragioni non riuscì a mangiare nulla, e di certo le domandine sarcastiche del signor Malfoy non aiutavano.

Ma la domanda che affliggeva i signori Malfoy era: che diavolo ci faceva lei lì? Erano troppo educati per poterglielo domandare direttamente, ma Lily sentiva la questione sospesa fra di loro.

Alla fine, quando tutti ebbero terminato di mangiare e gli elfi domestici avevano fatto sparire i resti della colazione e le stoviglie, Lily decise che era giunto il momento di fornire almeno uno straccio di spiegazione. Così, cercando di racimolare tutto il coraggio che aveva, si stampò in faccia un sorriso e disse:

-Non era mia intenzione presentarmi a casa vostra così all'improvviso, ma...-

Fu ancora una volta Draco Malfoy ad interromperla, seppur con educazione:

-Sono certo che ci fossero delle ragioni assolutamente valide, e siamo stati lieti...- e qui le sue labbra si incurvarono nell'ennesimo ghigno mentre spostava gli occhi da suo figlio alla signorina Potter, -di averla avuta qui a colazione con noi. Abbiamo anche saputo dell'increscioso incidente che ha coinvolto suo padre, e mi auguro che possa rimettersi presto- aggiunse formale, tornando serio. In fondo gli sarebbe dispiaciuto un po' sapere che lo Sfregiato era stato sul punto di passare a miglior vita così presto.

Lily fu colta alla sprovvista dalle gentili parole del signor Malfoy, ma ricompose in fretta la sua espressione e replicò:

-Vi ringrazio dell'ospitalità, ma credo proprio che sia giunto il momento di andare...all'ospedale, da mio padre, appunto-.

-Naturalmente. È stato un piacere conoscerla, signorina Potter- intervenne Astoria, che aveva osservato Lily per tutto il tempo e non sapeva bene cosa pensarne.

Dopo molti altri convenevoli, i signori Malfoy si dileguarono, lasciando Lily e Scorpius con Cassiopea.

-È stata la mattinata più lunga della mia vita- annunciò Scorpius, occupato a cercare la Polvere Volante; non la usavano spesso, ma era sicuro che in casa ce ne fosse ancora.

-A chi lo dici! E la mia non è ancora finita...non oso immaginare il pandemonio che troverò alla Tana, se qualcuno dei miei si è accorto che non ho trascorso la notte in casa- sospirò Lily che, sebbene non temesse l'ira dei nonni, non voleva comunque aggiungere un'altra preoccupazione alla lista di quelle che affliggevano sua madre.

Cassiopea ridacchiò a quelle parole e disse:

-Ah beh, nel caso tu dovessi venire esiliata, puoi sempre tornare qui-.

-Sì, per essere torturata ancora un po' da tuo padre!- esclamò Lily, che si vedeva ancora davanti agli occhi il sorrisetto ironico del signor Malfoy.

-Ah, dai, ci è andato persino leggero con te! Beh, ora vado a scartare i miei regali: è tutta la mattina che aspetto di poterlo fare!- disse Cassiopea con entusiasmo infantile, e, dopo averla salutata con un bacio schioccante sulla guancia, svanì in una nuvola di capelli biondi e allegria.

Rimasti soli in salotto, Lily e Scorpius rimasero in silenzio per un attimo, ripensando a tutto quello che era accaduto da quando Lily era scivolata giù da quel camino.

-Ho trovato la polvere- disse Scorpius, con una scatola nera in mano.

-Ah...bene. Allora io...vado- replicò Lily, stranamente imbarazzata; poi, mentre prendeva una manciata di polvere, l'occhio le cadde sul braccialetto appena ricevuto, e un lento sorriso le spuntò in volto.

-Grazie...per il regalo. E per non avermi sbattuto fuori dal tuo letto- disse, a metà fra il serio ed il divertito.

-Grazie a te per aver trovato prima la mia camera, e non quella di Cassiopea- replicò Scorpius, sorridendo a sua volta.

-Siamo smielati- realizzò Lily a quel punto con orrore.

-Oddio, sì- concordò Scorpius orripilato a sua volta, per poi scoppiare a ridere, seguito da Lily.

Una volta esaurite le risate, Scorpius si avvicinò a lei per salutarla con un bacio, incurante della presenza dei suoi genitori in casa. Tanto, peggio di così non sarebbe potuta andare...

Lily ricambiò con entusiasmo e fu con dispiacere che si posizionò davanti al camino, pronta a saltarvi dentro.

-Fammi sapere come ti accoglieranno a casa, d'accordo?- si raccomandò Scorpius. Lily annuì, e dopo averlo guardato un'ultima volta, disse chiaro e forte: -La Tana!-


                                                           *****


Il viaggio in Metropolvere non fu affatto piacevole, forse anche perché si trattava del secondo in poche ore; in ogni caso, Lily fu ben contenta di atterrare sul pavimento del salotto della Tana, anche se non sapeva ancora chi avrebbe trovato ad attenderla.

Quando vide chi erano gli occupanti del tavolo della cucina, non seppe esattamente come sentirsi.

C'erano Rose, Albus, James e Hugo intenti a fare colazione; accanto a loro Meredith e Brian stavano allegramente spiaccicando con le manine il loro cibo, ormai ridotto ad una poltiglia, su tutta la superficie del tavolo su cui riuscivano ad arrivare. Considerando che erano solo le nove del mattino, Lily non trovò la scena poi così strana. Almeno non ho incontrato mamma o i nonni, pensò, tirandosi su a sedere per scrollarsi via la cenere.

Tutti si erano accorti dell'arrivo di Lily, ma solo Rose ed Hugo la salutarono con un “buongiorno” piuttosto perplesso; Hugo aveva smesso ormai da tempo di considerare Lily una sua consanguinea, dato il comportamento da lei tenuto negli ultimi anni, perciò non era minimamente interessato a sapere perché la cugina fosse sbucata dal camino la mattina di Natale. Invece Lily leggeva la curiosità sul volto di Rose, ma l'abisso che si era creato fra loro da tempo le impedì di dire alcunché, a parte il saluto appena mormorato.

Gli unici contenta di vederla furono Brian e Meredith, che avevano preso ad agitare le braccia paffutelle verso di lei non appena l'avevano vista. In parte sollevata, Lily li baciò sulle guance e si apprestò a ripulire i loro volti e il disastro che avevano combinato sul tavolo, il tutto in un silenzio carico di tensione. Forse non sopportando quell'atmosfera così poco natalizia, Hugo e Rose decisero saggiamente di dileguarsi, lasciando i cinque fratelli Potter alla loro aria tesa. James era ancora troppo arrabbiato per parlarle, Albus invece avrebbe voluto trovare un punto di contatto con lei. Come la sorella, anche lui aveva passato buona parte della notte a riflettere, ed era giunto alla conclusione che Lily non aveva davvero visto Marìkaa, quando aveva pronunciato quelle parole. Se c'era qualcosa di cui era sicuro sul conto della sorella, era il fatto che non faceva mai nulla senza il suo personale tornaconto, ed in quel frangente non aveva alcun interesse a ferire Marìkaa, o lui.

Così, dopo essersi schiarito la voce disse:

-Noi dopo fra poco andiamo a trovare papà, vuoi venire con noi?-

James sbuffò ironico a quelle parole, mentre Lily alzò gli occhi sul fratello stupita, notando appena che Brian le aveva appena sporcato il maglione con i resti di quello che un tempo era stato un biscotto al cioccolato di nonna Molly.

-Sì, naturalmente. Dove sono i nonni e la mamma?- replicò Lily.

- I nonni sono andati a fare una passeggiata al villaggio, la mamma è di sopra, sta ancora riposando. Stanotte Meredith ha rimesso tutta la cena, così sono rimaste alzate fino a tardi- spiegò Albus, finendo la colazione.

-Oh. Saranno stati tutti quei dolcetti alla melassa che si è mangiata ieri sera- osservò Lily studiando la sorellina, che in effetti era insolitamente mogia.

-Ma dai, hai avuto anche il tempo di far caso a cosa ha mangiato Meredith, ieri?- intervenne a quel punto James velenoso.

Lily non rispose, decidendo di lasciar correre, ma Albus tentò di dire:
-Dai James, non puoi proprio...?-

-No, non posso proprio- replicò il maggiore dei Potter, alzandosi da tavola per poi lasciare la stanza in una scia di risentimento.

Con un sospiro impercettibile, Lily si sedette di fronte ad Albus; gli unici rumori in cucina erano gli allegri borbottii di Meredith e Brian.

-Senti Lily...lo so che ieri non hai detto quella cosa davanti a Marìkaa per ferirla- disse Albus dopo aver riflettuto un attimo.

Lily lo guardo sorpresa, e, pensò Albus, anche un po' riconoscente.

-È così infatti, non sapevo che fosse lì- confermò, sincera.

-Quindi ho fatto un casino, e ora non so come rimediare- ammise Albus, togliendo dalla mani di Brian un coltello decisamente troppo appuntito prima che il piccolo si mutilasse accidentalmente.

-Dovresti semplicemente dirle come stanno le cose. Se è una persona intelligente, cosa di cui onestamente non sono sicura, capirà. Se non lo è, come credo io, allora non avrai perso granché- replicò Lily tentando di consolarlo, anche se in modo decisamente poco gentile. Albus sbuffò, ma apprezzò il gesto.

-Ora toglimi una curiosità: perché sei sbucata dal camino?- le domandò poi, non a torto.

Lily esitò: non si era mai confidata con Albus, e riusciva a fatica a farlo con le sue amiche...ma d'altra parte Albus poteva aiutarla a coprire la sua fuga notturna, in caso di necessità.

-Beh ieri ero talmente arrabbiata con James che non sono riuscita a prendere sonno, così ho pensato che magari parlare con Cassiopea avrebbe potuto aiutarmi...così con la polvere volante sono andata a casa sua- spiegò, cercando di dimenticare la colazione a villa Malfoy.

-Capisco...e ti è servito?-

-In realtà sì- rispose Lily, non ritenendo saggio scendere nei dettagli; poi, prima che il fratello potesse farle altre domande scomode si alzò e disse:

-Vado a cambiarmi il maglione, così andiamo da papà. Ci pensi tu qui?-

-Sì, tengo d'occhio io le due pesti- le assicurò Albus, sorvegliando attentamente i due gemelli.

Un'ora dopo la famiglia Potter era riunita nel giardino innevato della Tana ad aspettare Ron ed Hermione, che si erano offerti di accompagnarli al San Mungo con l'auto di famiglia, ovviamente anche per vedere Harry; James e Lily evitavano accuratamente di guardarsi, Albus teneva saldamente per mano Meredith e Brian e Ginny osservava pensierosa la scena.

-Non ho visto andar via la tua amica ieri sera, Albus...è successo qualcosa?- chiese, curiosa.

-Oh, è dovuta andar via all'improvviso. Si scusa e ringrazia per l'ospitalità- replicò Albus, e Ginny notò che, chissà come mai, le sue parole avevano fatto guadagnare a Lily un'occhiataccia da parte di James. Perplessa, si rivolse al figlio maggiore:

-Ed Elettra si è trovata bene, con noi?-

-A meraviglia, mamma- rispose James pesantemente sarcastico, fulminando ancora una volta Lily, che continuava ostinatamente a far finta di nulla.

Tentando ancora di far conversazione, Ginny chiese:

-Ho visto Bea un po' abbattuta, invece. È tutto a posto?-

-Oh, sta benissimo direi- intervenne a quel punto Lily, e James parve sul punto di dire qualcosa, quando Ron ed Hermione arrivarono a bordo di un'automobile alquanto sgangherata. In un atmosfera decisamente strana i Potter vi salirono; Ginny era perplessa per via del comportamento dei suoi figli, e se i coniugi Weasley si erano accorti di qualcosa, non lo diedero a vedere.

Giunsero al San Mungo relativamente in fretta, considerando il traffico vacanziero, e, dopo aver attraversato la sala d'aspetto colma di vittime di strani incidenti natalizi -c'era un signore abbacchiato con un tacchino strettamente avvolto ad un piede, ed un'anziana che non riusciva a smettere di cantare carole- salirono le scale fino al piano dove si trovava Harry. Era solo in stanza: evidentemente i suoi compagni erano stati dimessi, e forse fu per questo motivo che il medimago di guardia consentì ai visitatori di entrare tutti insieme.

Harry era felicissimo di vederli: lasciò che Brian e Meredith gli si sedessero comodamente sul petto e chiacchierò vivacemente con tutti loro, senza mai lasciare la mano di Ginny, che si era accomodata su una sedia accanto a lui.

-E così Hermione mi ha regalato l'ennesimo paio di guanti in pelle di drago, anche se non capisco perché pensi di doverlo fare ogni anno...- stava raccontando Ron, in seguito allo scambio di regali con Harry, con aria buffa.

-Forse perché ogni anno tendi a far sparire quelli della volta prima...- lo interruppe Hermione seccata ed Harry sorrise, pensando che quei due non sarebbero mai cambiati. Tuttavia si era accorto che fra i suoi figli che qualcosa non andava, e con un'occhiata interrogò Ginny, la quale rispose con un'infinitesimale movimento delle spalle.

-Meredith, Brian, scendete di là su, se no papà soffoca- disse poi ai due bambini, che la ignorarono; spazientita, li sollevò di peso e li mise a terra, ma i due scoppiarono a piangere disperatamente e così Ginny pensò di portarli fuori, anche per lasciare Harry solo con i suoi figli maggiori. Ron ed Hermione la seguirono, cogliendo l'occasione per giocare un po' con i nipotini.

-Allora, com'è andata la cena da nonna Molly, ieri sera?- chiese, credendo che quello fosse un argomento di conversazione neutrale.

Ottenne tre reazioni diverse: Lily sbuffò spazientita, Albus lo guardò con occhi da cane bastonato e James esclamò sarcastico:

-Una meraviglia!-

Perplesso, Harry chiese ancora:

-Cosa mi sono perso?-

-Ah, nulla di che: James ci ha fatto conoscere la sua fidanzata- rispose Lily, che si era seduta al posto di Ginny.

-Oh? Che peccato non esserci stato, allora- replicò Harry, sinceramente dispiaciuto.

-Sì, e poi ti sei perso lo spettacolo di tua figlia che si è divertita a mettere in imbarazzo tutti gli ospiti- ribatté a quel punto James, che proprio non riusciva a calmarsi.

-Ah...avete...ehm, litigato per caso?- fece Harry preso in contropiede dalla risposta rancorosa del figlio; Albus aveva optato per un diplomatico silenzio.

-No!- esclamarono Lily e James all'unisono con troppa veemenza. Ginny, che aveva sentito tutto dal corridoio, decise che era ora di intervenire, prima che la situazione degenerasse. Lasciando Brian e Meredith con Ron ed Hermione, che stavano educatamente fingendo di non aver sentito quanto era stato detto nella stanza, rientrò e disse:

-Ragazzi, ora dovremmo andare. Nonna Molly avrà sicuramente bisogno di aiuto con il pranzo di Natale-.

Contrariati, i tre ragazzi annuirono e fecero per salutare Harry; erano quasi alla porta, quando lui disse:

-Lily, aspetta un attimo, per favore-.

Sorpresa, Lily si fermò, mentre gli altri raggiungevano il resto della famiglia in corridoio.

-Avete davvero litigato la vigilia di Natale?- le chiese, dopo che Lily si fu chiusa la porta della stanza alle spalle.

-Se per litigato intendi che James mi ha chiaramente detto che preferirebbe non avermi come sorella, allora sì- rispose Lily, sedendosi ancora una volta.

Harry tacque un attimo, poi:

-Sono certo che non intendesse...- provò a dire, ma Lily lo interruppe:

-Intendeva proprio, invece-.

-Tu hai...fatto qualcosa per meritarti queste parole?- le domandò a quel punto.

-Potrei...aver tirato un po' troppo la corda- ammise Lily, ed Harry fece un mezzo sorriso.

-Non credo che James mi voglia bene- aggiunse poi, e in quelle parole Harry colse una nota di dispiacere.

-Forse crede che tu non ne voglia a lui- le fece notare, cogliendola alla sprovvista. Lily non disse nulla, ma poi si chinò a baciarlo su una guancia; fu il turno di Harry di rimanere sorpreso.

-A cosa devo questo? Al Natale?- chiese, in un tentativo di nascondere la gioia che quel piccolo gesto gli aveva procurato.

-No, lo devi al fatto di essere...tu- rispose Lily, con un mezzo sorriso. Quel Natale era destinato ad essere memorabile.



Note dell'autrice:


Ebbene eccomi di nuovo qui!!! Sono stupita di me stessa: sono passati appena dieci giorni dall'ultimo capitolo e sono di nuovo qua a rompervi le scatole XD spero ne siate contenti, perchè è grazie alle vostre recensioni che sono riuscita a scrivere il capitolo in così pochi giorni...mi avete ispirata, ecco :) ci tengo a ringraziare ancora una volta le persone che hanno recensito: senza le vostre parole di incoraggiamento probabilmente mi sarei depressa e non avrei scritto più una riga fino a Natale, come minimo :P

Volevo anche ringraziare le 172 persone che hanno la storia fra le preferite, le 40 che la ricordano e le 194 che la seguono: grazie per l'infinita pazienza che avete con me, davvero!!! :)


Venendo al capitolo...beh che dirvi, è ricco di avvenimenti, direi XD spero che quanti attendevano un'apparizione del signor Malfoy non siano rimasti delusi, ma soprattutto che il capitolo sia piaciuto a tutti voi :) tra l'altro è lungo ben 10 pagine di word, un record per me!!! *.*

So che non me lo merito, ma spero di ricevere i vostri pareri sul capitolo e sulla storia in generale: le vostre recensioni sono importantissime per me :)


Credo di avervi detto tutto, a questo punto. Spero a presto, sempre vostra,


Miss Slytherin



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Capitolo 62
*** Happy new year! (parte prima) ***


                                                                CAPITOLO 61

                                                       Happy new year! (parte prima)


Il resto delle vacanze natalizie passò in tranquillità, o almeno senza particolari turbolenze: Albus continuava ad aggirarsi per casa Potter con aria abbattuta, avendo scritto parecchie lettere a Marìkaa senza ricevere mai risposta; James stava poco in casa, e quando c'era si comportava come se Lily non esistesse, pur trattando normalmente gli altri componenti della famiglia. Lily dal canto suo era ben contenta dell'atteggiamento di James: non aveva nessuna voglia di litigare ancora con lui e desiderava solamente trascorrere le vacanze in santa pace. Inoltre gli insegnanti avevano caricato di compiti sia gli alunni del quinto anno che quelli del settimo, in vista degli esami G.U.F.O e M.A.G.O, perciò Lily ed Albus trascorsero parecchi pomeriggi seduti al grande tavolo del salotto di casa loro, ognuno preso dai propri temi ed esercizi. Entrambi volevano ottenere il massimo dei voti agli esami, e perciò li si vedeva studiare sodo. Lily scrisse molto in quei giorni: gufi continuavano ad arrivare, portando lettere da parte di Cassiopea (che continuava a prenderla in giro per la colazione natalizia, e probabilmente avrebbe continuato a farlo per il resto dei suoi giorni), di Glorya (estremamente felice per la sorpresa che Liam le aveva fatto, raggiungendola a sorpresa a casa sua una volta tornato dal viaggio con il padre; la Zabini sorvolò elegantemente sul fatto che suo padre e il suo fidanzato si erano incontrati) e da parte di Scorpius, (che era perennemente vittima delle persecuzioni verbali di suo padre, ben deciso a non fargli mai più dimenticare le circostanze in cui aveva conosciuto ufficialmente la sua ragazza).

Cinque giorni prima dell'ultimo dell'anno Harry venne dimesso dal San Mungo, completamente ristabilito, e tutti i numerosi parenti colsero l'occasione per venire a far visita alla famiglia Potter. La visita finì per trasformarsi in una piccola festa, in cui tutti mangiarono molto ed Harry fu, suo malgrado, ancora una volta al centro dell'attenzione. Lily si mantenne distaccata, mal sopportando tutta quella gente in casa, anche se era contenta che suo padre avesse lasciato l'ospedale. Ora che lui stava bene, Lily non vedeva l'ora di tornare ad Hogwarts: le era mancato molto il castello, e la sua vita lì; aveva sentito persino la mancanza della gelida sala comune di Serperverde. L'esperienza al Saint Patrick le aveva insegnato molto, ma nessuna scuola sarebbe mai stata come Hogwarts.

La mattina del 28 dicembre, Lily ricevette l'ennesima lettera da parte di Glorya; stava facendo colazione quando il gufo di casa Zabini planò dolcemente sul davanzale della finestra.

-Certo che ricevi molta posta- osservò sua madre, che aveva assistito al continuo andirivieni dei pennuti.

Lily quasi non la sentì, talmente era concentrata a leggere la missiva della sua amica, che recitava:


Lily,

notizia incredibile! Mio padre mi ha lasciato casa libera per la notte del 31; pare che abbia intenzione di passare Capodanno con Sally, no, forse con Amelia...bah, non mi ricordo come si chiama la sua fidanzata. Comunque, darò una festa: prepara tacchi e vestiti, quest'anno festeggiamo insieme il nuovo anno!

Baci,


Glorya


Lily non credeva ai suoi occhi: era la prima volta che si riusciva ad organizzare una festa con le sue amiche al di fuori di Hogwarts. E non una festa qualsiasi, ma Capodanno! Era felicissima: stava già pensando a che cosa mettersi, quando si rese conto che avrebbe dovuto chiedere il permesso ai suoi.

-Beh, le mie amiche mi scrivono molto- disse in risposta all'osservazione di sua madre, anche se con parecchi minuti di ritardo.

-A proposito di questo...- aggiunse, decidendo di togliersi subito il pensiero, -Glorya Zabini mi ha invitato ad una festa, per Capodanno-.

Suo padre e sua madre la guardarono un attimo, poi Harry chiese:

-Una festa dove? Chi ci sarebbe? C'è qualche adulto?-

-A casa sua, ci sarebbero tutti i miei amici...ed è invitato anche Albus!- mentì all'ultimo, -conta come adulto, no?-

Albus, che sino a quel momento stava riflettendo sulle proprie disgrazie con la faccia affondata nella sua tazza di porridge, alzò gli occhi di scatto, allarmato:

-Io? Perchè sarei invitato ad una festa a casa di Glorya Zabini?-

Lily gli pestò malamente un piede sotto il tavolo, facendogli sfuggire un gemito di dolore, poi spiegò ai suoi:

-Beh perchè Rose ci andrà...sapete, sta con Derek Zabini. E visto che Rose va, vieni anche tu-.

L'ultima frase sembrava più una minaccia che altro, ma nessuno parve farvi caso.

-Beh, se Albus va...non dovrebbero esserci problemi- disse Ginny, che si fidava molto più del figlio che della figlia. E poi, con la sua prole sparsa in giro, e Meredith e Brian messi convenientemente a letto dopo cena, lei ed Harry avrebbero potuto godersi un po' di pace. Inoltre, di Lily si potevano dire molte cose, ma non che non fosse una ragazza con la testa sulle spalle.

Harry non era convinto che mandare Lily in giro per l'Inghilterra fosse una buona idea, ma poiché era contento di vedere Lily ed Albus andare così d'accordo dopo molto tempo, decise di concedere loro un po' di fiducia.

-D'accordo, ma vi accompagno io con la Smaterializzazione. Giusto per stare tranquillo- disse, e vide un enorme sorriso spuntare sul volto di Lily. Se fosse stata un altro tipo di ragazza, probabilmente gli sarebbe saltata addosso profondendosi in mille ringraziamenti; ma poiché era pur sempre la Lily che conoscevano, si limitò a dire:

-Grazie. Vado a rispondere a Glorya!-

Una volta in camera sua, prese un foglio di pergamena nuovo e una piuma e scrisse:


Glorya!

Notizia fantastica, ma devo chiederti un favore: puoi invitare anche Albus e Marìkaa? Lo so, lo so, ti sto sconvolgendo, ma i miei mi lasciano venire solo se c'è Albus, e per convincere Albus bisogna tirare di mezzo pure la sciatta. Ci saranno Rose e Derek? Non che muoia dalla voglia di ritrovarmi mia cugina fra i piedi pure a Capodanno, ma potrebbe chiedere alla sua amica di venire, così Albus non avrà scampo.

Baci,


Lily.


Ps: cosa ti metti? Qui bisogna fare shopping!


Finita la lettera, Lily la legò alla zampa del gufo di Glorya, e lo lasciò partire poco dopo. Ora le toccava convincere Albus, cosa che si accinse a fare immediatamente. Trovò il fratello nella sua stanza, buttato mollemente sul letto. La camera di Albus era ordinata, a differenza di quella di James: per lo più c'erano molti libri, qualche foto e stendardi di Grifondoro.

-Ehi, Al- lo apostrofò sedendosi accanto a lui. Albus la guardò, con gli occhi chiari sospettosi.

-Piccola mente diabolica, sei qui per spiegarmi come mai sono stato coinvolto nei tuoi malefici piani?- le chiese, suo malgrado divertito.

-Esatto. E poi dovresti ringraziarmi, sto per farti un favore- rispose Lily, con molta condiscendenza. Di colpo interessato, Albus domandò:

-E in quale machiavellico modo?-

-Beh, ho chiesto a Glorya se alla festa ci saranno anche Derek e Rose. Penso dirà di sì, e così le ho chiesto di invitare anche te. Rose potrebbe chiedere a Marìkaa di venire, così potrai parlarle. Non ha mai risposto alle tue lettere, vero?-

Albus era esterrefatto.

-Tu come fai a...?- iniziò a dire, poi scosse la testa e ricominciò:

-E hai pensato tutto questo nei quattro nano secondi intercorsi fra la lettura della lettera e la domanda di mamma?- volle sapere, allibito.

-Naturale! Con chi credi di avere a che fare?- esclamò Lily, con un sorriso compiaciuto.

-Rimango sempre sbalordito di fronte alle macchinazioni che la tua mente è in grado di partorire. Comunque, non è una cattiva idea. Se Glorya ti risponde di sì, telefono a Rose e glielo dico- disse alla fine Albus. Ron ed Hermione avevano da tempo installato un telefono fisso a casa loro, cosicché Hermione potesse parlare regolarmente con i suoi genitori, ed Harry e Ginny avevano seguito il loro esempio; la magia aveva molti vantaggi, ma non si poteva negare che una telefonata fosse molto più veloce di un gufo.

-Affare fatto. Ti faccio sapere quando arriva la lettera di Glorya- replicò Lily, soddisfatta.


                                                                          ******


La risposta di Glorya non tardò ad arrivare: l'amica le assicurò che Derek aveva già provveduto ad invitare Rose, e che non ci sarebbero stati problemi se si fossero aggregati anche Albus e Marìkaa; d'altra parte aveva già invitato un sacco di gente, Slytherin per lo più, e due persone in più non avrebbero fatto differenza. E così la serata venne organizzata: Albus convinse Rose ad invitare Marìkaa, che accettò senza sapere che anche lui sarebbe stato presente, e perciò Albus poté assicurare ai suoi genitori senza mentire che sarebbe andato con Lily, la quale era molto soddisfatta della buona riuscita del piano.

-Albus, sai cosa metterti vero alla festa?- lo interrogò il pomeriggio del 30 dicembre, mentre stavano finendo gli ultimi compiti.

-Ehm...è richiesto un abbigliamento particolare?- rispose lui, colto alla sprovvista.

Lily sospirò alzando gli occhi al cielo.

-Pensi di venire in jeans e maglietta?-

Albus arrossì, confermando i suoi peggiori sospetti.

-Ora tu ed io andiamo a fare shopping e ti compri qualcosa di decente- disse, senza lasciargli scampo.

E fu così che Albus venne trascinato da Lily in lungo e largo per i negozi di Londra, finché la sorella non fu soddisfatta dei suoi acquisti, che comprendevano un paio di scarpe eleganti nuove, una candida camicia della migliore qualità ed un completo giacca e pantalone nero casual. Inoltre la ragazza colse l'occasione per far compere a sua volta (in realtà era quello il vero scopo dell'uscita) e fu con estremo compiacimento che caricò il fratello di ulteriori sacchi. Carichi di borse e pacchetti, fecero ritorno alla villetta di Mayfair, rossi in volto per il gran freddo di dicembre ma in fondo contenti della loro spedizione.

-Vi siete dati alla pazza gioia?- li interrogò Ginny con un sorriso vedendoli tornare prima di cena.

-Mamma, questa ragazza è terrificante: non so in quanti negozi mi ha portato!- esclamò Albus esausto, lasciandosi cadere sulla poltrona. Ginny rise e gli scompigliò i capelli già arruffati di loro:

-Beh, era ora però. Saranno anni che metti sempre le stesse cose!- gli disse, mentre Brian e Meredith si erano già fiondati sulle borse dei fratelli, convinti che contenessero un regalo per loro.

-Albus esagera, avremo sì e no visto una quindicina di posti per trovare qualcosa di adatto a lui!- intervenne Lily, togliendosi sciarpa e cappotto.

-Ginny, è pronta la cena?- domandò Harry raggiungendo la famiglia in salotto; poi, vedendo la quantità degli acquisti dei suoi figli, strabuzzò gli occhi:

-Avete svaligiato la Gringott per comprare tutta questa roba?-

Albus alzò le mani in segno di resa e disse:

-Non guardare me, è stata Lily a fare tutto-.

La diretta interessata sbuffò e replicò:
-Possibile che nessuno capisca lo stato di rovina in cui versava il guardaroba di Albus? Una cosa oscena!-

E su questa battuta, lasciò la stanza per portare i propri acquisti di sopra, lasciandosi dietro due genitori ridacchianti ed un fratello stanco morto per il gran camminare di quel folle pomeriggio di shopping.


                                                                ******


Il 31 dicembre arrivò dopo giorni di intense nevicate e temperature da Polo Nord; Lily si barricò in bagno a partire da dopo pranzo, e quando Albus ebbe l'ardire di chiedere che cosa stesse combinando lì dentro, l'unica risposta che ottenne fu: -Mi sto restaurando, torna dopo!-

Che cosa intendesse con queste parole Albus non lo seppe mai, ma sta di fatto che il poveretto non potè entrare in bagno che quattro ore dopo, prossimo all'esaurimento nervoso.

-Finito?!- domandò snervato alla sorella fuori dal bagno, ma lei si limitò a sgattaiolare in camera propria.

Lily si mise davanti allo specchio, soddisfatta delle proprie fatiche: doccia, shampo, capelli, unghie, sopracciglia e depilazione in generale erano state portate a termine con successo, ed ora non le restava che vestirsi, truccarsi e pettinarsi.

Con un colpo di bacchetta arricciò i capelli, già naturalmente mossi, in una massa di lucenti boccoli rosso scuro; per il trucco invece ricorse a metodi decisamente più babbani, ma ugualmente efficienti. E poi venne il momento di mettersi il vesitito, acquistato con Albus: un tubino di raso verdeacqua scuro, senza spalline e con lo scollo a cuore, con una fascia brillantinata sotto il seno; l'abito terminava parecchio sopra il ginocchio e sul fianco sinistro c'erano piccole pieghe a conchiglia, che le fasciavano perfettamente la vita.

Per concludere, indossò un paio di vertiginose decolletè e un soprabito dello stesso colore; al polso aveva il braccialetto di Scorpius.

-Lily, per caso hai visto...- disse Albus entrando in camera sua.

-Wow, stai benissimo- concluse invece, guardandola.

-Grazie. Che cosa cerchi?- rispose Lily, compiaciuta.

-La mia bacchetta, l'ho appoggiata non so dove e...-.

-Ci stava giocando Brian prima. Visto che scendi, chiedi a papà se mi fa un incantesimo di Estensione Irriconoscibile alla borsetta? Mi devo portare un po' di cose!-

-Te lo mando su!- le gridò il fratello, già a metà delle scale, diretto a salvare la propria bacchetta dalle grinfie di Brian.

Harry salì poco dopo, e come Albus, le disse:

-Stai davvero bene, Lily. Un po' troppo corto il vestito, però...-

-Dai papà, mica posso andare in giro vestita in stile McGranitt! Mi aiuti con la borsetta? Ci devo infilare quella roba- replicò, indicando una pila di oggetti che aveva preparato sul letto, fra cui un paio di scarpe di ricambio, tutto l'armamentario per rifarsi trucco e parrucco, vestiti per ogni evenzienza e quant'altro.

-Fai prima a portati una valigia- ironizzò Harry, per poi puntare la propria bacchetta sulla borsetta di Lily e mormorare: Adduco Maxima! Con un altro tocco vi fece entrare gli oggetti di Lily ed infine le tese la borsa.

-Grazie. Chissà se Albus è pronto, siamo in ritardo!-

-Ci sono, ci sono!- esclamò quest'ultimo arrivando trafelato.

-Però Al, sapevo che anche tu avresti potuto essere niente male, se sistemato a dovere!- si complimentò Lily, rimirando il fratello.

In effetti, così vestito e sistemato, Albus faceva la sua figura, anche se i suoi capelli erano comunque senza speranza.

Dopo aver salutato Ginny e i bambini, i due fratelli afferrarono un braccio ciascuno del padre, pronti a smaterializzarsi, senza sapere quanto lui fosse fiero di loro.


                                                                    ******


La villa di Blaise era un enorme complesso dotato di piscina, giardino, sala relax ed un numero infinito di stanze, salotti e bagni lussuosi. Lily non aveva mai avuto occasione di entrarvi, e rimase abbastanza di stucco di fronte all'imponente costruzione.

-Però, mica male casa Zabini- commentò Albus, ammirato.

-Beh, allora io vado. Mi raccomando, non fate casini, e se li fate, non ne voglio sapere nulla. Vivrò meglio e più a lungo- disse Harry, pronto a smaterializzarsi nuovamente dopo aver portato la prole a destinazione. Lily e Albus ridacchiarono per le sue parole, poi lo salutarono e si avviarono verso il portone d'ingresso.

Bussarono, e l'attimo dopo fu Glorya in persona ad aprire loro la porta. Indossava un magnifico abito color vino, che risaltava splendidamente la sua carnagione chiara; con uno stretto corpetto monospalla ed una gonna a palloncino, le stava divinamente. Più alta e slanciata grazie alle scarpe altissime ed i capelli raccolti in uno chignon, era davvero bella.

-Lily! Questo abito è fantastico!- la accolse, per poi salutare anche Albus con educazione.

-Entrate, mancavate solo voi praticamente- li esortò poi, e Lily scoccò un'occhiataccia ad Albus a quelle parole.

Il salone dove si sarebbe tenuta la festa era già stracolmo di persone: lunghi divani e chiase-longue bianche costeggiavano le pareti, tranne una dove erano stati posizionati tre tavoli pieni di cibarie e soprattutto di alcol, prontamente serviti da camerieri in divisa; in un angolo, una band musicale piuttosto nota diffondeva musica moderna, che faceva di sotto fondo al chiacchiericcio degli invitati. Glorya aveva fatto le cose in grande: c'era tutta Slytherin dal quinto anno in su, comprese Melissa ed Isabelle, le loro compagne di dormitorio, e Thomas Nott, tornato a casa per le vacanze natalizie; per Grifondoro invece c'erano solo Rose, carina in un vestito azzurro e raggiante al fianco di Derek, Albus, con gli occhi già alla ricerca di Marìkaa, una delle poche rappresentanti di Corvonero insieme a Liam, e Shane, che per nulla al mondo avrebbe rinunciato ad un Capodanno con Cassiopea. Quest'ultima aveva appena avvistato Lily, e facendosi largo fra la gente, la raggiunse per salutarla. Capelli biondi lasciati liberi sulle spalle, abito azzurro cielo legato dietro il collo e terminante in una gonna a balze, Cassiopea aveva attirato non pochi sguardi.

-Stai d'incanto!- l'apostrofò abbracciandola.

-Anche tu, dove hai preso questo fantastico vestito?- le domandò Lily, contenta di vederla.

-Regalo di Natale di Scorpius. A proposito, ti stava aspettando- le disse poi indicandoglielo; si trovava vicino al tavolo degli alcolici, intento a chiacchierare con Edward e Liam, che stranamente si sentiva a suo agio. Lily si prese un attimo per osservarlo, prima che lui la notasse: con il suo completo nero, la camicia grigio scuro appena sbottonata sotto il mento ed i capelli biondi appena più lunghi sul davanti era da togliere il fiato. Quasi come se si fosse accorto del suo sguardo, Scorpius distolse gli occhi da Edward e la individuò. La squadrò dalla testa ai piedi, e quello che vide gli fece piegare le labbra in un sorriso soddisfatto e brillare gli occhi; Lily si sentì nuda sotto quello sguardo, e si sentì arrossire mentre rispondeva al suo sorriso.

-Merlino, potrei sciogliermi qui- disse Cassiopea che aveva notato lo scambio di sguardi, con finto disgusto; dicendosi che non aveva voglia di assistere al saluto fra Lily e Scorpius si allontanò, pronta a salvare Shane dalle grinfie di alcune ragazze decisamente troppo entusiaste. Lily non la sentì né la vide allontanarsi, troppo concentrata su Scorpius che, congedatosi dai due con cui stava parlando, venne verso di lei con due calici colmi di chissà cosa in mano.

-Sei arrivata, finalmente. In ritardo come sempre- l'apostrofò, talmente vicino a lei da poter sentire il suo respiro.

-Se non mi facessi desiderare non sarei io- rispose lei, guardandolo dritto negli occhi.

Scorpius sogghinò.

-Ma almeno è valsa la pena, aspettarti così a lungo, se il risultato è questo- disse, percorrendo ancora una volta la sua figura con lo sguardo.

Per tutta risposta, Lily si alzò sulle punte -anche con i tacchi, gli arrivava appena al mento- e con le labbra a due millimetri dalle sue replicò:

-Sono contenta che il vestito ti piaccia-.

-Eccome se mi piace...- fu la risposta di Scorpius, prima di chinarsi a baciarla con trasporto.


                                                             ******


Dall'altra parte della sala, Glorya osservava soddisfatta gli invitati che si aggiravano intorno al tavolo delle cibarie e delle bevande.

-Hai fatto un ottimo lavoro- disse Liam, comparendo al suo fianco e passandole un braccio intorno alla vita.

-Hanno fatto tutto gli elfi domestici, ma accetterò comunque il complimento- gli rispose lei, poggiando il braccio sopra il suo.

Liam rise, prima di darle un bacio sul collo.

-Ti ho detto che sei bellissima, stasera?- chiese allora, senza allontanare di troppo le labbra dalla sua pelle così morbida.

-Può essere, ma puoi ripeterlo quante volte vuoi: non mi dà fastidio- replicò Glorya con un sorriso.

-Ti fermi a dormire qui, vero? Gli altri prima o poi andranno via, e rimarranno solo Lily, Scorpius, Cassiopea, Shane, Derek e Rose...forse Edward e Thomas- gli chiese poi, voltandosi a guardarlo.

-Solo pochi eletti, eh? Certo che sì, comunque...sarebbe la prima notte che passiamo insieme- rispose Liam, guardandola negli occhi.

Con qualche secondo di ritardo Glorya capì che cosa lui intendesse, o almeno le parve di capirlo.

-Esatto. Il mio letto è...molto comodo. E spazioso- ribatté, ricambiando lo sguardo.

-Non vedo l'ora di provarlo, allora- fu la sibillina risposta di Liam.

Al tavolo delle bevande, Shane stava riempiendo due calici di Whisky Incendiario per lui e per Cassiopea.

-Non credo di aver mai bevuto quella roba- disse la bionda, guardandolo dubbiosa.

-Oh fidati, ti piacerà. E poi mal che vada finisci ubriaca- minimizzò Shane, ironico.

-Ubriaca, eh? Cosicché tu possa approfittarti di una povera fanciulla incosciente?- insinuò lei, accettando comunque il calice.

-Chi, io? Non farei mai una cosa del genere!- esclamò Shane, fintamente offeso.

-Come no! Ti conosco, e soprattutto conosco i tuoi infidi metodi di persuasione. Ti dirò solo: tu, una torre e un finto suicidio!- gli rammentò Cassiopea, ridendo.

-Ah, ma quello è stato un inganno necessario...che ha avuto successo, direi- rispose Shane, passandole una mano fra i capelli; poi aggiunse:

-E poi credi che io abbia bisogno di farti ubriacare, per potermi approfittare di te?-

-Dipende se ho la bacchetta o no- rispose Cassiopea, a metà fra il divertito e il serio.

-Però puoi cominciare a baciarmi, se vuoi ottenere qualcosa da me- lo invitò l'attimo dopo.

-Chissà com'è, ma finisce sempre che decidi sempre tutto tu!- disse Shane, per poi accontentarla con molto piacere.

-Chi è il tipo che sta baciando Cassiopea? E quello con Glorya?- chiese Thomas Nott al gemello, anche loro nei paraggi degli alcolici.

-Quello con Cass è Shane Burke, un Grifondoro del nostro anno. Glorya invece è con Liam Mackenzie, Corvonero anche lui del settimo- rispose Edward, ma era distratto.

Aveva l'umore sotto i piedi: qualche giorno prima aveva ricevuto una lettera di Diana, in cui lei gli diceva che non era sicura di volere una relazione a distanza. Preferiva rimanere amici fino a che non avessero avuto l'occasione per rivedersi, e si scusava per averglielo detto via lettera.

-Tutto bene, tu?- gli domandò Thomas, che conosceva bene il fratello.

-Insomma. Diana mi ha piantato, in pratica- rispose Edward, versandosi l'ennesimo bicchiere di rum liscio.

-Oh...mi dispiace- replicò Thomas, che in fondo se lo aspettava; al Saint Patrick era amico di Diana, e aveva captato qualcosa nell'aria riguardo a Edward.

Quest'ultimo fece spallucce, ad indicare che non ne voleva più parlare. Ma non era solo la lettera di Diana, ad occupare i suoi pensieri; c'era anche Lily quella sera ad affollare la sua mente.

Vedendola entrare con quel vestito da urlo, si era ricordato di quanto fosse bella, ma soprattutto se lo era ricordato il suo cuore, che aveva fatto le capriole quando l'aveva vista. Al Saint Patrick era stato facile credere di aver seppellito la sua passione per lei, con Diana al suo fianco a riempirlo di attenzioni e non solo. Ma ora, in quella sala, a mille miglia dall'americana, tutti i sentimenti che aveva provato per Lily si stavano risvegliando. E la cosa non gli piaceva per nulla.

-Perché fissi Lily in quel modo?- gli domandò Derek, apparso in quel momento al suo fianco; aveva lasciato Rose con Marìkaa per andare a prendere da bere e stava appunto notando che gli occhi di Edward erano fissi sulla rossa che, al fianco di Scorpius, era al centro di un gruppetto di Serpeverde e stava ridendo per qualcosa.

-Non la sto fissando- si difese Edward, voltandosi a guardare l'amico.

-Sì, invece. Perché?- insistette l'altro, appoggiandosi al tavolo accanto a lui.

-È bella- fu la replica di Edward, e Thomas e Derek lo guardarono un tantino sconvolti.

-Beh, non si può negare che sia affascinante ma...Diana?- lo interrogò a quel punto Derek, seriamente preoccupato; ci mancava solo un ritorno di fiamma.

Poiché Edward non rispondeva, lo fece Thomas al posto suo:

-Diana lo ha lasciato, ma non so se sia per questo che la sta fissando-.

-Chi sta fissando chi?- domandò l'allegra voce di Scorpius, che aveva raggiunto i suoi amici in quel momento ed aveva sentito solo l'ultima parte della frase.

-Nessuno, nessuno fissa nessuno- rispose Edward stizzito, per poi allontanarsi, fingendo di voler andare a parlare con Lizzie Kenneth, Serpeverde sesto anno, e con gli altri suoi amici.

-Ma cos'ha?- volle sapere Scorpius.

-Non lo so proprio, davvero- mormorò Derek, che non prevedeva nulla di buono all'orizzonte...e la serata era ancora lunga.






Note dell'autrice:


Salve gente :) so che sarete sorpresi di trovarmi già di nuovo qui con un nuovo capitolo...ma che vi devo dire, mi sento parecchio ispirata e quindi ho saggiamente deciso di assecondare questa ondata di fervida immaginazione, finché dura...ne siete contenti vero? :) e poi ho da farmi perdonare un lungo anno di assenza, no? :)


Parlando del capitolo...succedono un po' di cose, anche se la vera azione si svolgerà nel prossimo. Qui ho solo seminato i primi indizi su quanto potrebbe (come no) accadere, quindi sono ben aperta a sentire la vostre teorie...dopo tutto si sa, la notte di Capodanno ha sempre un certo non so che, no? :)

Vorrei chiedervi anche un parere: stavo pensando di modificare il colore degli occhi di Lily. Rileggendo i primi capitoli (caspita quanto era stronza! XD) mi sono accorta che in effetti questo blu-viola è un po' irrealistico, quindi stavo pensando di cambiarlo in azzurro...cose ne pensate? Dovrei lasciarli così visto che il personaggio è nato in questo modo, oppure sarebbe una buona idea modificare solo quelle righe dove viene nominato il colore degli occhi?

Aspetto i vostri suggerimenti e le vostre idee in taaaante taaaante belle e numerose recensioni *.* (me vi guarda con occhi da cucciolo).


Detto questo, ringrazio le 9 meravigliose, incredibili ed insuperabili persone che hanno recensito lo scorso capitolo: risponderò ad ognuna di voi nel week end, ma intanto ci tenevo a ringraziarvi pubblicamente per le vostre bellissime parole e l'incoraggiamento.


Grazie anche alle: 173 persone che continuano ad avere la storia fra i preferiti, le 41 che la ricordano e le ben 202 che la seguono, ma anche 61 (ommioddio 61!!! Vi rendete conto?! *.*) persone che me come autrice preferita, per quanto io possa essere miseramente ritardataria :)

Grazie a tutti voi, ma anche a quelli che leggono in silenzio, perché so che ci siete <3


A presto, sempre vostra,


Miss

Ps: qualcuno di voi sa precisamente come si fa a caricare le immagini? Ho trovato delle foto per ciascuno dei miei personaggi e mi piacerebbe farle vedere anche a voi, ma non so come si fa...magari è una cosa semplice, ma dato che con la tecnologia sono negata sarebbe bello se qualcuno di voi si offrisse di aiutarmi :)

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Capitolo 63
*** Happy new year! (parte seconda) ***


                                                                                CAPITOLO 62

                                                                  Happy new year! (parte seconda)


Marìkaa era furiosa.

In primis, era arrabbiatissima con Rose, che l'aveva convinta a venire a quella dannata festa senza prendersi la briga di dirle che ci sarebbe stato anche Albus. Quest'ultimo era l'oggetto della sua ira più nera: risentiva ancora nella mente le parole di Lily, e non riusciva a crederci. Anche Albus, proprio come Scorpius, si era preso gioco di lei, aveva creduto di poterla manovrare a suo piacimento, e questo feriva Marìkaa nel profondo. Proprio lui, Albus, il suo migliore amico, aveva giocato con i suoi sentimenti esattamente come Scorpius. Al solo pensiero le venivano le lacrime agli occhi, ma per nulla al mondo avrebbe pianto davanti a tutta quella gente.

In ultimo, Marìkaa ce l'aveva con se stessa, per essersi fatta ingannare una seconda volta, e per essere andata a quella stupida festa. Perché l'aveva fatto? Glorya Zabini non le stava nemmeno simpatica, e poi sapeva benissimo che ci sarebbero stati anche Lily e Scorpius. Eccoli lì infatti, stretti l'uno all'altra a ballare un lento suonato dalla band; li osservò, con il cuore pieno di dolore.

Lily rise per qualcosa che le aveva detto Scorpius, poi buttò la testa all'indietro, divertita. Lui le posò un bacio delicato nell'incavo della gola, e lei tornò ad appoggiare la testa sul suo petto, beata. Erano così perfetti, che Marìkaa non riuscì a sopportare oltre quella vista. Distolse lo sguardo, solo per ritrovarsi circondata da coppiette felici: Glorya e Liam persi l'uno negli occhi dell'altra, Shane e Cassiopea che si tenevano talmente stretti da sembrare una cosa sola, Rose e Derek che si muovevano goffamente sulla pista, circondati dalla loro bolla di felicità.

-Solo a me sta per venire da vomitare?- le disse una voce conosciuta. Edward Nott le si era appena seduto accanto su un divanetto, disturbato come lei dalle coppie che li circondavano.

-Direi proprio di no, potrei farti compagnia a breve- rispose Marìkaa, cortese. Trovava che Edward fosse simpatico e ricordava ancora di aver ballato con lui alla sua prima festa ad Hogwarts.

Sentiva lo sguardo di Albus su di sé, ed infatti lo vide poco distante da loro, intento a fissarli; o meglio, a fissare lei e ad incenerire Nott.

-Magari ti va di ballare, allora?- le domandò ancora Edward, più per noia che per reale interesse nei confronti della ragazza.

-Volentieri- accettò lei, per lo stesso motivo.

Avevano appena trovato posto sulla pista, quando Albus batté una mano sulla spalla di Edward:

-Ti va di lasciarmi il posto, Nott?- domandò, anche se la sua sembrava più una minaccia che una richiesta. Poi, senza aspettare risposta aggiunse, fissando Marìkaa:

-Ti devo parlare-.

Per tutta risposta lei si strinse ad Edward, implorandolo con il linguaggio del corpo di non mollarla fra le grinfie di Albus; poi, per essere più chiara, disse:

-Non abbiamo nulla da dirci-.

-Invece sì. Nott, spostati per favore- ribadì Albus e Edward, che non aveva nessuna voglia di trovarsi invischiato nelle faccende di quei due, lo accontentò con un'alzata di spalle.

Tenendola saldamente fra le braccia e dondolando sul posto più che ballando, Albus disse a Marìkaa:

-Mi dispiace per...tutto-.

-Ti dispiace di aver convinto Lily a soffiarmi Scorpius o che io lo sia venuta a sapere?- sottilizzò lei, ironica.

-Mi dispiace di averlo fatto, e che tu l'abbia saputo in quel modo- chiarì Albus, rendendosi conto che non stava facendo proprio del suo meglio per farsi perdonare.

-Capisco- replicò Marìkaa tagliente, poi domandò:

-Ma perché l'hai fatto, Al? Perché non sei stato sincero con me? Avresti potuto dirmi che...insomma, non c'era alcun bisogno di ingannarmi in quel modo-.

-Ma ci ho provato! Ho tentato in tutti i modi di farti capire che Scorpius non faceva per te, che era palesemente innamorato di Lily...e ti ho chiesto molte volte di uscire con me...ma tu nulla, continuavi a far finta di non vedere!- esclamò Albus; il lento si era intanto esaurito per far posto ad un pezzo decisamente più ritmato e scatenato, ma loro due non parvero farvi caso.

-E ho pensato che...che sarebbe stato più facile consolarti, se tu avessi rotto con lui, o lui con te, drasticamente- aggiunse, dispiaciuto.

-Un piano ingegnoso, non c'è che dire. Tutti ne avrebbero tratto beneficio: Lily, Scorpius, tu...l'unica che invece ha sofferto sono stata io- commentò Marìkaa, pericolosamente vicina alle lacrime. Avevano smesso persino di far finta di ballare, e se ne stavano in mezzo alla pista, l'uno di fronte all'altra.

-Ma io non volevo questo! Io volevo solamente che tu...che tu...- iniziò a dire Albus, impappinandosi con le parole per la troppa emozione.

-Che io cosa, Al?- lo incalzò lei.

-Che tu capissi che sono innamorato di te, che lo sono stato dalla prima volta che ti ho visto- ammise finalmente Albus, guardandola negli occhi.

Marìkaa rimase di sasso. Insomma, aveva intuito che lui provasse qualcosa per lei, ma non avrebbe mai immaginato che Albus fosse addirittura innamorato.

-Ma tu eri cieca. Avevi occhi solo per Scorpius, anche se con te si comportava da stronzo. E non riuscivi proprio a capire che invece io soffrivo per te, perché ti vedevo correre dietro ad uno che non ti meritava. E...non sapevo cosa fare, per aprirti gli occhi- proseguì Albus, senza attendere una sua risposta.

Marìkaa non sapeva cosa pensare. Da un lato, sentiva di provare per Albus qualcosa di più della semplice amicizia, dall'altro era arrabbiata a morte con lui. E c'era da dire che era dura dimenticare Scorpius.

-Non so che cosa dire, Al. Insomma, mi hai ferita e questo non lo puoi negare. E non so...non so che cosa provo per te. Sono confusa- ammise lei.

-Non puoi cominciare a perdonarmi e...vedremo cosa accadrà?- chiese Albus, che tentava di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno. Insomma, forse ora non era innamorata di lui, ma magari con il tempo...

-Ci posso provare- rispose Marìkaa, che in cuor suo non voleva perdere Albus.

-Mi basta- affermò Albus, stringendola a se in un abbraccio, -...per ora-.


                                                                    ******


-Sta andando bene, vero?- domandò Glorya a Lily e Cassiopea. Le tre amiche erano fuori, a bordo piscina, con cocktail in mano a prendersi una tregua dalla confusione della festa e ritagliarsi un momento solo per loro. L'ambiente era stato magicamente riscaldato, e così potevano ammirare il cielo stellato comodamente sdraiate su dei lettini senza patire il freddo. La festa stava andando a meraviglia: tutti si stavano divertendo, ballavano e bevevano senza freni, ed il fatto di appartenere a Case diverse non influiva quasi per nulla: quella notte erano solo adolescenti in cerca di svago.

-A meraviglia. Ottima tequila, comunque- confermò Lily, già piacevolmente brilla.

-Non riesci proprio a stare sobria, vero?- le domandò Cassiopea ridendo, a sua volta parecchio allegra per via di tutto il Whisky Incendiario che Shane le stava facendo bere.

-Io?! Sicuramente più di te! So camminare in linea retta...o almeno penso- ribatté Lily, dubbiosa.

-Ma se qui l'unica non ubriaca sono io!- le smentì Glorya, con un sorriso.

-Ed è un male, cara! Cosa aspetti?- la sgridò Cassiopea, bevendo con piacere il suo cocktail.

-È che Liam dorme qui stanotte...e vorrei ricordarmi tutto quello che succede- si giustificò Glorya, che infatti aveva bevuto pochissimo nel corso della serata.

-Saggia decisione. Non fare come me!- la ammonì Lily, constatando con dispiacere che il suo calice era vuoto.

-Perché, che cosa pensi di combinare?- la interrogò Cassiopea, curiosa.

Glorya arrossì:

-Beh niente...ma voglio essere presente a me stessa, per qualsiasi evenienza- replicò, giocherellando con il suo bicchiere.

-Sai che c'è? Voglio un altro Margarita. Quindi ora mi alzo e...vado di là, sì- annunciò Lily convinta, alzandosi a fatica.

-Sempre se riesci ad arrivarci, dentro!- le urlò dietro Cassiopea con una risata osservando Lily che si sentiva parecchio instabile sulle gambe, in effetti.

Nel salone faceva caldissimo, a causa di tutte le persone che vi erano stipate, e per un attimo Lily vacillò per il gran caldo.

Ripesasi, prese ad avanzare verso il tavolo degli alcolici, pestando non pochi piedi con i suoi micidiali tacchi. Era appena giunta a destinazione, e stava appunto accingendosi a bere il primo sorso del suo nuovo cocktail, quando questo le venne abilmente sfilato di mano.

-Stai bevendo troppo- l'ammonì Scorpius, che sebbene si stesse divertendo e stesse bevendo con i suoi amici, era ancora perfettamente sobrio.

-Perché l'hai fatto?- gli domandò lei, mortalmente offesa.

-Perché stai bevendo troppo- ribadì lui, tenendo convenientemente il bicchiere fuori dalla portata di Lily.

-Sei tu che stai bevendo troppo poco, semmai! Potresti cortesemente ridarmelo?- chiese Lily, educata come sempre.

-Non penso lo farò. Quando bevi troppo poi tendi a...non ricordati le cose- le fece notare Scorpius, divertito.

-Su questo hai ragione. Comunque, di cosa ti preoccupi? Stasera potrebbe succedere qualcosa di cui vorrei ricordami?- lo interrogò Lily, maliziosa.

-Chi lo sa. Glorya ha molte camere da letto- osservò Scorpius, nel tono di chi commenta casualmente il tempo. Lily venne percorsa da un brivido, a quelle parole, e replicò:

-È la prima volta che vengo qui, non ne ho mai vista neanche una. Forse potresti farmi da guida? Magari...ora?-

L'alcol le aveva tolto parecchi freni inibitori, e Scorpius pensò che fosse adorabile, brilla e con le guance arrossate dal caldo.

-Ora? Ma fra pochi minuti c'è il brindisi di mezzanotte- sottolineò, indicando con un cenno della mano il salone, ed aveva ragione: tutti gli invitati erano confluiti in pista, sotto la postazione della band, pronti a scandire gli ultimi secondi di quell'anno a ritmo della voce del cantante.

Lily intravide Glorya abbracciata a Liam, Shane che stringeva Cassiopea, Derek che teneva una mano di Rose e persino Albus vicino a Marìkaa, a parlare tranquilli; e bravo Al, pensò Lily, osservandoli.

-Per brindare mi servirà il mio calice, però. Su, dammelo, così raggiungiamo gli altri, facciamo un brindisi e poi...vedremo- lo invitò Lily, e questa volta venne accontentata: Scorpius le restituì la coppa, per poi prenderla per mano e guidarla verso i loro amici, proprio mentre iniziava il classico conto alla rovescia.

-Dieci!...nove!....-

Lily incrociò gli occhi di Glorya e di Cassiopea, e rivolse loro il suo classico, minuscolo sorrisetto che stava ad indicare che era felice.

-...otto!...sette!...-

Liam strinse più forte Glorya, Shane respirò il profumo dei capelli di Cassiopea e Scorpius abbracciò Lily, cingendole la vita da dietro.

-....sei!...cinque!....-

Albus desiderò di poter baciare Marìkaa, ma dovette trattenersi, nonostante non riuscisse a staccare lo sguardo da lei; Marìkaa sentì il cuore battere forte sotto quei limpidi occhi verdi.

-...quattro!...tre!...-

Edward pensava a Diana, sentendo disperatamente la sua mancanza, ma i suoi occhi continuavano a cercare Lily, a bersi la sua immagine, fra le braccia del suo migliore amico...Thomas gli strinse un braccio, avvertendo la sofferenza del fratello.

-....due!....uno!....zero! Auguri genteeee! Felice anno nuovo!!!-

La folla esplose, urlando auguri e facendo tintinnare i bicchieri nel primo brindisi del nuovo anno.


                                                                *******

Gli invitati avevano cominciato ad andarsene verso le quattro del mattino, le ragazze tenendo fra le mani scarpe dai tacchi troppo alti, i ragazzi sorreggendo qualche amico che aveva bevuto troppo; gli elfi domestici stavano ripulendo pozze di vomito di qualcuno che non aveva retto l'alcol e rimuovevano avanzi di cibo, la band musicale smontava gli strumenti, fra una risata e l'altra. Le persone non smettevano di congratularsi con Glorya per la bellissima festa, dicendole che se ne sarebbe parlato a lungo ad Hogwarts. A lei faceva male la faccia, a furia di ringraziare sorridendo, e quando l'ultimo invitato se ne fu andato si sentiva la faccia rigida per il gran sorridere.

-Quasi tutti andati, finalmente- annunciò esausta, lasciandosi cadere su un divano accanto a Liam; affianco a lui Shane teneva in grembo la testa di Cassiopea, comodamente rannicchiata su un fianco, mentre Lily e Scorpius dividevano una chaise-longue, scomodi ma decisi a restare vicini. Rose aveva abbandonato la testa su una spalla di Derek, e teneva gli occhi chiusi, stanca ma contenta di essere riuscita a divertirsi; Albus era andato via con Marìkaa, promettendo a Lily che sarebbe tornato a prenderla il giorno dopo.

-Chi è rimasto?- domandò Cassiopea, quasi facendo le fusa per via di Shane che le accarezzava i capelli.

-Loro- replicò Lily indicando con un cenno della mano Edward e Thomas a bordo piscina che chiacchieravano con un gruppetto di Slytherin, fra cui Melissa Summers, Isabelle Blackwell, Duke Morrison e Mark Fuller del quinto, Amanda Stevens e Jake Lockhart del sesto, Chantal Ferworth e Brianna Aberfield del settimo.

-Perché non se ne stanno andando? E poi quello sta troppo vicino a mia sorella- borbottò Scorpius all'orecchio di Lily, infastidito, alludendo a Cassiopea e Shane; lei rise e sussurrò in risposta:

-Piantala di fare il fratello geloso! Guarda Derek, lui è tranquillissimo-.

In effetti Derek non aveva alcun problema con Liam, anzi nel corso della serata avevano chiacchierato amabilmente.

Scorpius sbuffò, non del tutto convinto, mentre Lily ripeteva, all'indirizzo di Glorya:

-Perché non se ne stanno andando? Non hanno capito che a questo punto la festa continua solo per quelli che contano...o quasi?- aggiunse ripensandoci, lanciando un'occhiata a Rose; Cassiopea e Glorya ridacchiarono, avendo intuito a chi si riferiva. Lily sarà stata anche innamorata, ma il suo carattere made only in Lily rimaneva sempre lo stesso.

-Non lo so, ma non posso certo cacciarli via- replicò poi Glorya, ragionevole. In quella, il gruppetto entrò in sala, gli ultimi alcolici ancora fra le mani.

-Ehi ragazzi, che ne dite del gioco della bacchetta alcolica?- propose Jake Lockhart, noto festaiolo del sesto anno, un ragazzo dai capelli biondo scuro e occhi castani ridenti, sempre pronto a far casino, salvo poi scaricare la colpa sugli altri in caso di problemi con gli insegnanti; il perfetto Serperverde medio, insomma.

-E in cosa consisterebbe questo gioco?- domandò Brianna Aberfield, compagna di classe di Scorpius, Edward e Derek, una ragazza alta e slanciata, con lunghi capelli neri ma con il trucco un po' sbavato.

-Dunque, dovremmo sederci in cerchio sul pavimento e mettere al centro la bacchetta di qualcuno, poi si estrae a sorte chi la ruoterà per primo. Prima di iniziare, il giocatore deve dichiarare a tutti la posta in gioco, ovvero: obbligo o verità; se la “vittima” non risponde con sincerità oppure esegue male l'obbligo, deve bere per penitenza. Chi inizia, quindi, fa girare la bacchetta che al termine del giro si fermerà con la punta orientata nella direzione di uno di noi, al quale la posta in palio è destinata...ad esempio dovrà rispondere ad una domanda o fare un obbligo. Naturalmente, dovrebbero essere sempre un ragazzo e una ragazza a giocare...tipo, con tutto il rispetto non bacerei mai Edward! - e indicò Nott, che si finse offeso,- comunque, il giocatore vittima diventerà poi a sua volta colui che ruota la bacchetta, e così via. Tutto chiaro?- spiegò Jake velocemente, e ci fu chi annuì entusiasta, tipo Isabelle che sperava in un'occasione con Derek, suo eterno amore, e chi si prestò di controvoglia, ad esempio Scorpius, che non voleva certo rischiare di cedere Lily a chicchessia. Ad ogni modo, si disposero a cerchio e si iniziò con un'imbarazzatissima Rose, che fece ruotare la bacchetta verso Shane; per spirito di amicizia, dato che era suo compagno di casa da quasi sette anni, si limitò a chiedergli quale fosse il suo piatto preferito, risposta che ottenne senza problemi. Lieto di essersela cavata così facilmente, Shane diede il giro alla bacchetta che si fermò su...Scorpius.

-Oh, Merlino, perché?- si chiese Cassiopea osservando il proprio fidanzato scrutare pensoso il fratello.

-Burke, occhio a quello che fai- lo minacciò quest'ultimo, suscitando le risate di tutti.

-Dunque, scelgo...obbligo. Dovrai cantare “Un calderone pieno di amor bollente” di Celestina Warbeck, ma...- iniziò a dire Shane, facendo ridere di nuovo il gruppo, tranne Scorpius che a quelle parole stava cominciando ad emettere fumo dalle orecchie, -saltando su un piede solo- concluse, con un ghigno sadico.

-Ossignore, ma Shane lo sa che Scorpius è stonato come una campana?- domandò Glorya a Cassiopea, le cui spalle erano scosse da tremori irrefrenabili per il gran ridere.

-Non credo, sai...che poi come fa a essere stonato se sa suonare il pianoforte? Non è umanamente possibile- le rispose Lily al posto della bionda, incapace di parlare.

-Mi rifiuto!- stava protestando Scorpius fra la delusione generale.

-Oh dai Capitano! Non essere timido!- lo incalzò la Aberfield, sua compagna di squadra, estremamente divertita.

-Infatti, Scorpius, non farti pregare, su. Sono proprio curiosa di vederti esibire in questa performance- intervenne Lily sperando di riuscire a convincerlo; tanto per rincarare la dose, gli sorrise e sbatté le ciglia, civettuola. Lui la guardò malissimo, e replicò:

-Traditrice!- ma poiché non sapeva resisterle, l'accontentò per il giubilo del pubblico.

-Grazie, Scorpius, non lo dimenticherò mai- disse Lily al termine dell'esibizione, piegata in due dal gran ridere come tutti gli altri. La performance venne giudicata accettabile, e Scorpius non fu obbligato a bere.

-Mi vendicherò- minacciò lui all'indirizzo di Lily, ma soprattutto a quello di Shane.

Il gioco proseguì e più si andava avanti più il livello di cattiveria degli obblighi e delle domande cresceva, così come il livello di alcol in circolazione; ma tutti si stavano divertendo. Dopo Scorpius toccò proprio alla mente malata ideatrice del gioco, Jake Lockhart, il cui obbligo sarebbe stato baciare Isabelle Blackwell, ma il ragazzo dichiarò solennemente che piuttosto preferiva continuare a bere sino a sentirsi male; poi fu il turno di Amanda Stevens, che per rispondere alla domanda fattale da Jake fu costretta a raccontare l'episodio più imbarazzante della sua vita, e di Duke Morrison, obbligato ad esibirsi in un movimentato tip tap...essendo astemio, il povero ragazzo non ebbe altra scelta che impegnarsi.

A quel punto, sfortuna volle che toccasse a Melissa Summers, che dovette eseguire su se stessa un incanto Rallegrante, incantesimo già difficile di per sè, figurarsi se a usarlo era una alticcia per via di tutto l'alcol e non proprio un genio in Incantesimi; in ogni caso il risultato fu che Melissa non riuscì a smettere di ridere per un quarto d'ora, rischiando di soffocare, sino a che Mark Fuller, per solidarietà Slytherin, intervenne con un Finite Incantatem!

Ripresasi, Melissa diede il giro alla bacchetta, che si fermò davanti a Lily.

-Quanto ho atteso questo momento- annunciò Melissa, estremamente compiaciuta; non aveva mai potuto soffrire Lily, a maggior ragione da quando stava con Scorpius, ed ora aveva l'occasione di prendersi una piccola rivincita.

-Ovviamente scelgo obbligo...- disse, alla ricerca di una degna punizione,-...per esempio un bel tuffo in piscina. Vestita così- decise alla fine e Lily sbiancò: si sarebbe rovinata il bel vestito, ed i capelli acconciati con tanta cura! Ovviamente Melissa sapeva quanto lei fosse vanitosa, ed aveva scelto quella punizione per ferire il suo ego.

-Lily, scegli l'alcol a prescindere- le suggerì saggiamente Cassiopea, che sapeva quali cupi pensieri stessero passando per la mente dell'amica.

-Ecco, sì, scelgo l'alcol!- affermò Lily impanicata, ma il gruppo non volle sentir ragioni, soprattutto Scorpius, ben deciso a far pagare a Lily la punizione da lui subìta a inizio gioco.

-Non potete obbligarmi, datemi da bere! Summers, me la paghi questa! La tua vita sociale a Hogwarts si ridurrà a zero!- s'impuntò Lily, ma gli altri insistettero.

-Possiamo sempre portarcela di peso, in piscina. Quanto peserai? Trenta chili bagnata?- ipotizzò Thomas, malevolo, e tutti i ragazzi si offrirono volontari per portare Lily a spalle.

-Scorpius. Ti prego, fermali- implorò a quel punto Lily, sperando che almeno il suo fidanzato fosse dalla sua parte.

-Eh no, tesoro. Un obbligo è un obbligo, come ho ben potuto sperimentare io stesso. Su forza, andiamo- ghignò Scorpius alzandosi per afferrare Lily da sotto le braccia; venne aiutato da tutti gli altri ragazzi (controllò attentamente dove appoggiassero le mani) e così, con Lily che scalciava ed il codazzo di ragazze al seguito la buttarono allegramente in piscina.

-Vi odio, vi odio tutti- affermò Lily dieci minuti dopo, issandosi a bordo piscina con i capelli bagnati tirati indietro e il vestito appiccicato al corpo, una vista che Scorpius (ma non solo), apprezzò molto.

Entrò a passo di marcia in casa, seguita dalle risate di tutti, comprese Glorya e Cassiopea che sghignazzavano mentre l'accompagnavano in bagno a farsi una doccia e a darsi una sistemata. Riemerse poco dopo, con i capelli di nuovo in piega grazie ad un incantesimo di Cassiopea (Merlino la benedica) e vestita decentemente, grazie a Glorya, che recuperò la sua borsetta contentente i vestiti di ricambio (Merlino l'avesse in eterna grazia).

Il gioco riprese, e la vendetta di Lily si consumò su un malcapitato Thomas, costretto a mangiare ben dieci Crostatine Canarine, che gli causarono una mutazione spaventosa (convenientemente immortatalata con decine di foto); tornato normale, girò la bacchetta che si fermò davanti a Edward.

-Ricordati che sono tuo fratello- disse quest'ultimo, sulla difensiva.

-Giusto, per questo sarò misericordioso con te. Diciamo obbligo...cinque minuti in sgabuzzino con una ragazza, scegli tu quale- concesse Thomas, magnanimo.

-Perché lui si becca gli obblighi facili? Se chiama Glorya poi lo sistemo io- fece Liam a Shane, che fece spallucce e replicò, cupo:

-Guai a lui se sceglie Cassiopea-.

Ma Edward non aveva intenzione di scegliere Cassiopea, né nessun'altra ragazza del sesto o del settimo. Con un sorriso si voltò verso Scorpius e chiese:
-Mi concedi Lily per cinque minuti?-

Scorpius lo osservò per un minuto buono, poi sapendo che l'amico aveva in mente solo Diana e che di lui poteva fidarsi (d'altra parte, disse a se stesso, io ho fregato Lily a lui, non viceversa) annuì e disse:

-Se a lei non dispiace-.

Lily fece spallucce, ancora meditando propositi di vendetta su Melissa per la punizione che le era toccata, e seguì Edward in un capanno delle scope, in giardino.

Una volta chiusa la porta alle spalle, i due si ritrovarono in una condizione di semi oscurità.

-Beh, che facciamo cinque minuti qui dentro?- chiese Lily, appoggiandosi ad una parete.

-Non saprei- replicò Edward, in uno stato di semi-ubriachezza; tuttavia non era preda di una sbornia allegra, bensì di quella nostalgica e malinconica.

-Mi hai scelta tu. Ci deve essere un motivo- sottolineò Lily, alla quale a causa del bagno in piscina l'allegria da tequila era passata.

-Un motivo c'è. Solo che non ti piacerà- rispose lui. Stavano stretti, in quel minuscolo ripostiglio, tanto che Lily poteva sentire il profumo di Edward, lo stesso di sempre. Probabilmente anche lui poteva fiutare l'odore dello shampoo ai fiori che Glorya le aveva prestato per lavarsi i capelli.

-Perché non dovrebbe piacermi? Sei parecchio strano, stasera, Edward- disse Lily, perplessa. Non era in grado di distinguere bene i tratti del suo viso, talmente era fioca la luce che filtrava da sotto la porta, e d'un tratto Lily si sentì a disagio. Non sapeva a cosa fosse dovuta quella sensazione, forse alla distanza troppo ridotta, o al tono con cui aveva parlato Edward, oppure al fatto che all'improvviso sentiva il respiro del ragazzo sul proprio volto.

-Strano, dici? Può essere...sai cosa c'è, Lily? Io penso proprio di odiarti- ribatté Edward, con una risata decisamente poco gioiosa.

-Odiarmi? Ma cosa stai dicendo?- domandò Lily, giustamente confusa. Che fosse sotto l'effetto della Maledizione Imperius?

-Sì, io ti odio. Vuoi sapere perché? Perché Diana mi ha lasciato...-

-...cosa c'entra questo con...- tentò di dire lei, invano.

-...mi ha lasciato, dicevo. Ha detto che non se la sentiva, e aggiunto un sacco di stronzate sulle relazioni a distanza...- proseguì Edward, ignorandola

-...non è certo colpa mia se...- riprovò Lily, senza successo, dato che per Edward era come se non avesse aperto bocca.

-Ed io ho il cuore a pezzi. Eppure, stasera, quando sei arrivata alla festa...non stavo pensando a lei. Stavo pensando a te, a quanto eri bella-.

-Edward, stai esagerando. Cosa significa tutto questo? Onestamente non riesco proprio a seguirti- disse Lily, che stava perdendo la pazienza.

Edward tacque un momento, ma poi, anziché rispondere alla sua domanda, chinò repentinamente il viso verso quello di Lily, e la baciò, senza sentire la porta del capanno che veniva socchiusa proprio in quell'istante.



Note dell'autrice:


Salve gente!!! Eccomi qui con un nuovo capitolo, a dieci giorni dall'ultimo...siete contenti? Sono stata brava? :D

Oggi condivido con voi la gioia di aver passato il penultimo esame che mi separava dalla laurea, perciò sono estremamente di buon umore :P

Venendo al capitolo....diciamo che succede molto, soprattutto per quanto riguarda Albus e Marìkaa ma anche Edward. Cosa ne pensate della variante magica del gioco della bottiglia? Spero di non avervi annoiato con la spiegazione del gioco, ma d'altra parte non potevo non metterla. Sono curiosa di sentire cosa ne pensate della parte finale del capitolo, quindi mi aspetto taaaaante taaaaante recensioni che mi dicano quanto io sia sadica a far succedere quello che è appena successo :D

Passando alle recensioni...l'ultimo capitolo ne ha avute 14, e sottolineo 14!!! Sono tantissime per una che è stata latitante per un anno, quindi ho deciso che significa che mi avete perdonata XD scherzi a parte, grazie di cuore alle 14 persone che hanno recensito, come sempre risponderò personalmente a ciascuno di voi fra oggi e domani <3

Grazie come sempre alle 175 persone che hanno la storia fra i preferiti, le 41 che la ricordano e le ben 203 che la seguono :)


Prima di concludere ne approfitto per farmi un po' di pubblicità e per sponsorizzare BREATH OF ETERNITY ( http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1285251) che è una raccolta di one-shot legata alla mia precedente storia WE WERE BORN, RAISED AND DIED WITH THEM (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=648189&i=1). Se amate i malandrini e se vi piace il mio modo di scrivere potreste trovarla piacevole :) Faccio l'annuncio qui perché so che alcune lettrici di Poisonous Lily seguivano anche questa storia e magari avrebbero piacere di sapere che ho ripreso ad aggiornare :)


Bene, ho detto tutto.

Ci vediamo fra una decina di giorni con l'aggiornamento di PL, e vi aspetto numerosi anche per le altre mie creazioni :)


Sempre Vostra,


Miss


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Capitolo 64
*** Rage ***


                                                        CAPITOLO 63

                                                              Rage


Come alla maggior parte degli studenti di Hogwarts, a Scorpius piacevano i prodotti dei Tiri Vispi Weasley, soprattutto quelli che potevano aiutarlo a saltare una lezione quando non aveva voglia di seguire il monotono borbottio di Rüf o le complicate spiegazioni della Yung. Di solito aveva sempre una scorta di Torrone Sanguinolento, Merendine Marinare e Pasticcetti Svenevoli, pronti ad essere usati in caso di necessità. Il caso aveva voluto che, chissà come mai, all'ultima spedizione che aveva fatto al negozio durante le vacanze di Natale, Scorpius avesse acquistato anche un paio di Orecchie Oblunghe e che in seguito le avesse dimenticate nella tasca interna del mantello che, per uno scherzo del destino, aveva indosso anche la notte di Capodanno.

Così, quando Edward aveva scelto Lily per l'obbligo nello sgabuzzino, Scorpius aveva pensato bene di seguirli, perché si sa, fidarsi è bene e non fidarsi è meglio; non credeva che Lily avrebbe fatto chissà che cosa, ma quanto ad Edward...

Allontanatosi con una scusa dal gruppo, Scorpius aveva attraversato il giardino per mettersi dietro la porta del capanno, con le Orecchie Oblunghe ben posizionate.

Le voci di Lily ed Edward gli arrivavano ben chiare, e Scorpius intuì subito che c'era qualcosa che non andava nell'amico, sensazione che trovò una spiegazione quando lo sentì dire che Diana lo aveva lasciato. Perplesso, ascoltò il suo sproloquio, in un crescendo di costernazione che culminò in rabbia quando lo sentì elogiare Lily per la sua bellezza; sentì anche i vani tentativi della sua fidanzata di interrompere Edward e fu quando percepì, dal suo tono di voce, che stava per perdere la pazienza che Scorpius decise di aprire di qualche centimetro la porta dello sgabuzzino con l'intenzione di porre fine a quello stupido gioco. Fu lieto di averlo fatto in quel preciso istante: se avesse ritardato anche solo di un secondo, non avrebbe mai visto l'espressione di assoluto sbalordimento che balenò sul viso di Lily quando Edward posò la propria bocca su quella di lei. Alla vista delle loro labbra che si toccavano, un velo di furia rossa calò sugli occhi di Scorpius, che si sentì invadere da una rabbia incontrollabile. Senza pensare alle conseguenze dei propri gesti -d'altra parte, Edward ci aveva forse pensato?- fece irruzione nel piccolo ripostiglio, palesando così la propria presenza ai suoi due occupanti. Lily ed Edward ebbero a malapena il tempo di spalancare la bocca, che Scorpius aveva già afferrato quest'ultimo per il colletto della camicia e gli aveva sferrato un sinistro micidiale sulla guancia.

-Scorpius!- esclamò Lily scioccata proprio mentre Scorpius sillabava furente all'indirizzo dell'amico:

-Tu non ne hai alcun diritto!-

Con uno spintone poderoso, Edward spinse Scorpius fuori dal capanno, facendolo arretrare sul prato, e si preparò a caricare a sua volta.

-Tu non ne avevi alcun diritto! O te lo sei forse dimenticato?- gli urlò di rimando, alludendo a quando era stato Scorpius a baciare Lily quando lei stava con lui.

Per tutta risposta Scorpius gli saltò alla gola, ed i due cominciarono a darsela di santa ragione, alla maniera babbana.

Lily era completamente paralizzata; come sempre, nelle situazioni di crisi non era in grado di pensare lucidamente, non sapeva assolutamente che cosa fare, ed era escluso che tentasse di mettersi fra i due. Come se fosse una spettatrice esterna, non coinvolta nei fatti, osservò Edward che era riuscito a mettersi a cavalcioni su Scorpius e gli aveva appena aperto un taglio sullo zigomo. Inorridita, vide il sangue scorrere sotto l'occhio chiaro di Scorpius, ed una voce remota in un angolo della sua mente le disse che doveva entrare dentro, prendere la bacchetta e porre fine a quella violenta rissa con un incantesimo. Ma era bloccata lì. Non poteva fare alcunché.

Forse attirata dalle grida dei due ragazzi sul prato -Scorpius aveva appena urlato a Edward di essere un puttaniere in calore mentre con una ginocchiata alle parti basse stava riuscendo a scrollarselo di dosso- il resto della comitiva accorse in giardino, e alla vista del sangue e di quanto stava accadendo Melissa strillò e Isabelle quasi svenne; la maggior parte degli altri era assolutamente sbalordita, compresa Cassiopea che non riusciva a credere ai propri occhi. Gli unici ad essersi ripresi in un tempo relativamente breve -impiegarono solo qualche secondo a raggiungere i due lottatori- furono inaspettatamente Liam e Shane, che, con uno sguardo di intesa, si misero in mezzo ai due e afferrarono rispettivamente Scorpius e Edward per dividerli.

Con non pochi sforzi ci riuscirono, e nell'attimo di silenzio che seguì Derek domandò ad alta voce:

-Che diavolo è successo?-.

Né Edward né Scorpius risposero; ansimavano entrambi, il primo tenendosi lo stomaco nel tentativo di riprendere fiato dopo l'ultima raffica di pugni ricevuta, l'altro tamponandosi lo zigomo ed il naso sanguinanti. Edward e Scorpius si fissarono negli occhi per un lungo attimo, attimo in cui nessuno osò aprire bocca, ed infine Scorpius annunciò, con voce tagliente:

-Tu sei morto, per me-.

Detto questo, si liberò dalla stretta di Liam ed entrò in casa, leggermente barcollante; dopo un attimo di esitazione Lily si riscosse e lo seguì, sotto gli occhi interrogativi di tutti, ma soprattutto di Glorya e Cassiopea, che le chiedevano che cosa fosse successo. Derek, decidendo che al momento era Edward ad aver più bisogno di lui, lo raggiunse e, afferratolo per un braccio, lo fece sedere per poi iniziare a curarlo; il resto del gruppetto, avendo intuito che ormai la festa era finita, cominciò a dileguarsi, chi con le scope, chi con la polvere volante o altri mezzi di trasporto.

Lily intanto aveva raggiunto Scorpius, ma non osava dire nulla mentre lo seguiva lungo il corridoio principale di casa Zabini.

Lo vedeva camminare sulle gambe malferme, ma fu solo quando ebbe raggiunto una liscia porta bianca che si fermò; entrata, Lily ebbe a malapena il tempo di notare che si trovavano in una camera da letto, poi Scorpius crollò a sedere sul grande baldacchino al centro.

-Stai....bene?- chiese lei esitante, interrompendo il silenzio.

-Tu me lo avresti detto?- l'aggredì lui guardandola serio, come se lei non avesse nemmeno aperto bocca.

-Cosa intendi?- domandò Lily, cercando di apparire calma sotto quegli occhi inquisitori; lo zigomo di Scorpius continuava a sanguinare, ma lui non parve darvi peso.

-Mi avresti detto del bacio, se non l'avessi visto con i miei occhi?- chiarì lui, inchiodandola con lo sguardo. L'aria fra loro era elettrica, e Lily dovette resistere all'impulso di indietreggiare.

-Ha importanza? Tu ci hai visto- fu la risposta di Lily, ma dall'ombra che calò sul viso di Scorpius capì che non erano state le parole giuste da dire.

-Ha importanza per me. Rispondi- le disse perentorio.

-Non lo so. Forse- replicò Lily, evasiva, ma ancora una volta doveva aver detto qualcosa di sbagliato, perché Scorpius la guardò quasi deluso.

-Che risposta sarebbe? O sì o no, Lily. Forse non è accettabile- ribatté, in un tono di voce così aspro da farla trasalire.

-Che cosa vuoi che ti dica? Non lo so se te lo avrei detto. Che cosa ne avremmo guadagnato?-

-Che cosa ne avremmo...- ripeté lui, incredulo, -ma ti senti quando parli? Non è sempre tutto una questione di guadagno, Lily!- le urlò contro, facendola sobbalzare. Che cosa gli prende ora? si domandò Lily sbalordita, perché se la sta prendendo con me? E poi...quella frase....ma ti senti quando parli? Era la stessa che le aveva urlato James, durante la loro lite natalizia.

-No, non te lo avrei detto, sei contento? Tu ci avresti solo sofferto, e per me non ha significato niente. Non sarebbe servito a nessuno parlarne- l'accontentò alla fine, cominciando ad arrabbiarsi a sua volta.

-Capisco. E la parola sincerità non ti dice nulla?- le domandò ancora lui, alzandosi in piedi per fronteggiarla.

-Non sempre la verità è la cosa migliore. Se non ci avessi visti, ora tu avresti ancora il tuo amico, ed io avrei ben presto dimenticato quello stupido bacio che.Non.Ha.Significato.Nulla- sillabò, per fargli entrare il concetto in testa.

-In questo momento mi sembra di non conoscerti. Mi sembra che tu sia davvero quella che tutti credono che tu sia. Anche in questa situazione, tu pensi solo a cosa ti è utile e cosa no, a cosa ne ricavi- le disse, tagliente.

-Stiamo davvero litigando perché ipoteticamente io non ti avrei detto del bacio? E perché lo ammetto? Avresti preferito che ti avessi mentito, dicendoti “ma certo Scorpius, ovvio che te lo avrei confessato!” anche se non è quello che avrei fatto?- domandò Lily, stupefatta; per lei quella discussione non aveva alcun senso.

-Stiamo litigando perché mi stai dimostrando che non posso fidarmi di te, o che posso farlo solo quando sono sicuro che tu abbia qualcosa da guadagnarci- le chiarì Scorpius, senza smettere di fissarla negli occhi.

-Tu vieni a parlarmi di fiducia? Tu che ti sei appostato là fuori per controllare che...per controllare me? Non ti sembra che ci sia una contraddizione? Eppure io non me la sarei neanche presa, se tu non avessi fatto tutto questo rumore per nulla!- gli fece notare lei irata, accorgendosi solo in quel momento di quanto le avesse dato fastidio la mancanza di fiducia da parte di Scorpius.

-E meno male che l'ho fatto! Perché altrimenti, grazie al mio cosiddetto amico e a te, che non mi avresti detto un accidenti di nulla, non avrei mai saputo niente di questo bacio del cazzo!- gridò Scorpius di rimando, torreggiando su di lei, che si sentì improvvisamente piccola e quasi fragile a pochi centimetri dal suo petto ansimante. Ma non aveva intenzione di cedere.

-Tutto questo è assurdo. Non ho chiesto io quel bacio, non lo volevo e non ha significato nulla. Tu lo hai saputo, senza aver bisogno che te lo dicessi io. Non ho intenzione di continuare a litigare con te per qualcosa di così insensato- dichiarò lei, facendo un passo indietro.

-Già, non ne avresti alcun guadagno, vero?- frecciò lui sarcastico, forse con l'intento di ferirla, proprio come era stato ferito lui.

Lily sbiancò a quelle parole, e serrò le labbra in una linea dura, unici segni della sua rabbia.

Senza dire alcunché, girò sui tacchi e fece per andarsene, ma Scorpius la bloccò, trattenendola per un braccio.

-Non te ne puoi andare così, nel mezzo di una lite-.

-E tu non hai il diritto di parlarmi in questo modo, a prescindere da tutto. Lasciami- ribatté lei, divincolando il braccio dalla sua presa.

-E va bene, vattene. Nessuno mi assicura che infondo tu non lo volessi, quel bacio- disse, pur essendo consapevole che Lily non si era davvero aspettata che Edward si comportasse in quel modo. O almeno credeva. Chissà che non stesse fingendo di essere stupita. Ne avrebbe ricavato qualcosa, no? In quel momento, Scorpius sentiva di non sapere più nulla. Non sapeva chi fosse diventato il suo migliore amico, e soprattutto non sapeva chi fosse davvero la ragazza che in quel momento si stava allontanando in fretta da lui, con i capelli a nasconderle il viso per non mostrare quanto fosse ferita.

                                                                            ******


                                                                                                                                       Hogwarts,

                                                                                                                                       una settimana dopo


-Lily non ci ha ancora detto perché mio fratello e Edward si sono presi a pugni. Di nuovo- affermò Cassiopea un freddo pomeriggio di inizio gennaio, il primo giorno di lezioni dopo che le vacanze di Natale erano terminate. Il fatto di essere tornati a scuola da così poche ore non aveva impedito agli insegnanti di assegnare una quantità stupefacente di compiti, così le due amiche avevano passato il pomeriggio tappate in biblioteca a studiare; dopo due ore passate chine sui libri erano tornate in dormitorio, ma avevano perso le tracce di Lily da dopo pranzo.

-Già. Né perché lei e Scorpius sono così freddi l'una con l'altro, oggi. Sembra che abbiano litigato anche loro- rispose Glorya, socchiudendo gli occhi mentre rivedeva nella mente piccoli frammenti di Lily e Scorpius di quel giorno: loro che non si salutavano quella mattina in sala comune, non si sedevano vicini né a colazione né a pranzo, loro che soprattutto non si parlavano né si sfioravano.

-È probabile che sia così, per quanto non siano due persone espansive, neanche loro sono mai stati così distanti. E poi Edward deve aver fatto qualcosa di davvero imperdonabile per meritarsi questo. Derek non ti ha raccontato nulla?- domandò Cassiopea, sedendosi sul proprio letto e tirando fuori uno specchietto dal comodino con l'intento di farsi le sopracciglia con leggeri colpi di bacchetta.

-No. Se vuoi contare sulla discrezione di qualcuno, affidati a Derek- replicò Glorya, ora con la testa ficcata nel baule alla ricerca di chissà cosa, alludendo alla leggendaria riservatezza del proprio fratello.

-Già, quel ragazzo è una tomba, accidenti a lui- imprecò Cassiopea, che in quanto pettegola di prim'ordine detestava le persone che si tenevano stretti i propri segreti.

-Vero. Anche Edward non ha detto nulla, mentre davo una mano a Derek con lui e mentre tu ti assicuravi che tutti si levassero di torno- convenne Glorya, riemergendo infine con uno stivaletto solitario in mano.

-Neanche Scorpius ti ha raccontato nulla?- chiese poi, decidendo di Appellare il suo compagno, che sembrava introvabile.

-No. A casa è stato di umore pessimo per il resto delle vacanze, e quando è così cupo è meglio non avvicinarsi a lui- rispose Cassiopea, con un sospiro.

Anche se erano tornati sui banchi da sole ventiquattr'ore, tutta la scolaresca era già venuta a conoscenza di quanto era accaduto alla festa di Capodanno -e Cassiopea sapeva bene chi ringraziare per quella fuga di notizie -ed ora non si faceva che parlare del perché Scorpius Malfoy avesse pestato Edward Nott, e di cos'avesse fatto quest'ultimo, e per caso c'entrava forse Lily Potter? E come mai la coppia più spiata di Hogwarts si comportava come se non ci fosse alcuna relazione?

Come se fosse stata evocata dalle voci delle due amiche, Lily entrò in stanza, le braccia cariche di libri e i capelli raccolti in una lunga treccia.

-Ehi, che fine avevi fatto?- la interrogò Glorya mentre Lily sistemava i voluminosi tomi sulla scrivania.

-Sono stata trattenuta dalla Yung a fine lezione, voleva parlarmi del mio tema di Trasfigurazione- rispose lei, sedendosi poi accanto a Cassiopea.

-Lily, non c'è proprio niente che devi dirci?- domandò quest'ultima, diretta come sempre.

-Per esempio?- ribatté Lily, che in realtà si era aspettata quella domanda sin dal mattino ed anzi era stupita che le sue amiche avessero atteso così tanto prima di metterla sotto torchio.

-Per esempio che cosa è successo in quel capanno e cosa ha spinto Scorpius e far rissa con Edward- spiegò Glorya, lieta del fatto che a quell'ora, poco prima di cena, non ci fossero anche Melissa e Isabelle in camera.

-E perché tu e Scorpius oggi siete stati freddi come due ghiaccioli l'una con l'altro- rincarò Cassiopea, schietta.

-Noi non...- provò a dire Lily, ma la Malfoy la interruppe:

-Per favore, non negare. E ora racconta!-

Lily guardò le due amiche, rassegnata.

-Beh, Edward era parecchio strano. Aveva bevuto e farfugliava cose senza senso- cominciò alla fine, ma dovette suonare troppo vaga alle orecchie di Glorya e Cassiopea, poiché quest'ultima chiese ancora:

-Che tipo di cose? Dai Lily, non farti tirare fuori le cose di bocca con le pinze- la esortò, esasperata.

Lily sospirò, poi rendendosi conto che probabilmente quelle due l'avrebbero tormentata finché non avessero ottenuto una risposta decente, disse:

-E va bene. Mi ha detto che Diana lo aveva lasciato, e che stava male per quello. Poi però ha aggiunto che ero bella, ma anche che mi odiava. Insomma, uno sproloquio sconclusionato-.

Glorya e Cassiopea si scambiarono uno sguardo, carico di mille domande, e l'attimo dopo Glorya chiese ancora:

-E poi cosa è successo?-.

-E poi....mi ha baciata- disse Lily, e poi tacque per godersi le espressioni di assoluto stupore che balenarono sui volti delle due amiche; le loro mascelle planarono verso terra ad una velocità supersonica, mentre le due cercavano qualcosa da dire. La prima a riprendersi fu Cassiopea:

-Quella serpe schifosa, viscida, traditrice ed infame! Come si è potuto permettere di fare una cosa del genere, a te poi!- imprecò, giustamente indignata a nome del proprio fratello.

Glorya annuì, concorde:

-E ti credo che Scorpius volesse ridurlo ad una poltiglia. Ma come ha fatto a sapere subito del fattaccio? Gliel'hai detto tu?-

-No. Ci aveva seguiti e per qualche motivo di cui sono all'oscuro ha aperto la porta del ripostiglio proprio mentre Edward mi stava baciando. Il resto lo sapete- spiegò Lily, iniziando a cambiarsi per la cena.

-Astuto, non c'è che dire. E comunque no, il resto non lo sappiamo. Dimmi una cosa Lily...- iniziò Cassiopea esitante.

-Sì?- fece lei, fissando indecisa un abito di lana rosso ciliegia ed uno di cotone verde chiaro.

-Tu avresti detto a Scorpius del bacio, se non vi avesse beccati?- concluse Cassiopea, sperando che quella domanda non avesse offeso l'amica.

Lily tacque un momento, riflettendo sulla risposta da dare, poi disse, ironica:

-Voi Malfoy siete proprio fatti con lo stampo. Scorpius mi ha fatto la stessa domanda dopo, quando l'ho seguito in casa-.

-E tu cos'hai risposto?- volle sapere Glorya.

-Che non lo sapevo. Forse no, perché nessuno ne avrebbe guadagnato nulla- replicò Lily, usando le stesse parole che aveva scelto quella notte; poi, prima che le sue amiche avessero tempo di torchiarla ulteriormente, vuotò il sacco di sua spontanea volontà, raccontando della lite.

-Dirlo avrebbe significato attribuirgli un'importanza che non ha avuto- convenne alla fine Glorya, che aveva capito il ragionamento di Lily e non la riteneva meschina per questo; d'altra parte, capiva anche la reazione di Scorpius.

-Ma forse non è stato saggio dirlo a Scorpius, immagino come abbia reagito- commentò Cassiopea, che conosceva bene il proprio fratello. Non se la sentiva di biasimare Lily per come aveva agito -chissà come si sarebbe comportata lei in una situazione del genere- ma, al pari di Glorya, poteva comprendere perché Scorpius se la fosse presa.

-E quindi, ora voi...siete...cioè, come siete?- domandò Glorya che, seguendo l'esempio di Lily, si stava togliendo la divisa in favore di qualcosa di più comodo.

-Non lo so. Oggi l'ho evitato, e lui ha evitato me- rispose Lily, sentendo una piccola fitta all'altezza del cuore nel dire quelle parole.

-Beh, andiamo a cena? Qui qualcuno ha fame- propose poi, sia perché non voleva più parlare di quell'argomento, sia perché lo stomaco di Cassiopea aveva preso a brontolare rumorosamente già da un po'; le due amiche annuirono, e così lasciarono il dormitorio dirette in Sala Grande.

Una volta lì Lily prese posto fra le sue amiche, come sempre, ma di fronte aveva Scorpius, che non le aveva tolto gli occhi di dosso sin da quando era arrivata; accanto a lui sedeva Derek, mentre Edward si trovava poco lontano, fra Brianna Aberfield e Duke Morrison, e teneva lo sguardo fisso sul proprio piatto. La cena si svolse in un'atmosfera strana: benché Derek e Scorpius chiacchierassero normalmente e le tre amiche si sforzassero di comportarsi in maniera naturale l'aria fra tutti loro era comunque tesa.

Erano appena giunti al dessert -Cassiopea se ne servì due porzioni come sempre, Lily lo evitò come la peste dato che non aveva ancora smaltito i chili presi a causa di nonna Molly- quando il preside Linton si alzò in piedi e richiamò la loro attenzione; la scolaresca pian piano si zittì, cosicché lui potesse parlare.

-Come vi avevo annunciato prima della pausa natalizia, a causa della triste dipartita di Madama Bumb ho dovuto assumere un nuovo arbitro nonché insegnante di volo, e la scelta è ricaduta su Claire Lewis, come potrete ricordare. Ebbene, in vista della partita di Quidditch di questo sabato, la signorina Lewis è arrivata a Hogwarts questo pomeriggio, e si tratterrà fino alla fine dell'anno. È dunque con grande piacere che la accogliamo- disse Linton e a quelle parole una delle porte a lato della sala si aprì.

Una ragazza alta e snella, con lisci e lucenti capelli biondo grano e occhi verde chiaro fece il suo ingresso, suscitando non pochi commenti in sala. Raggiunse con grazia il tavolo degli insegnanti e dopo aver rivolto un sorriso agli studenti, ringraziò Linton per le gentili parole e si disse onorata di poter insegnare e arbitrare in una scuola così prestigiosa.

Se i ragazzi erano certamente molto contenti della nuova insegnante, le ragazze lo erano un po' meno, ma in ogni caso tutti la salutarono con un applauso educato.

Scorpius vide Lily irrigidirsi di fronte a lui, benché il viso della ragazza non mostrasse alcuna emozione, e se non fossero stati in lite forse le avrebbe detto qualcosa per farle capire che era tutto a posto. La vista di Claire non gli aveva fatto né caldo né freddo, preso com'era dalla situazione con la ragazza che gli sedeva di fronte e da tutti i problemi derivati dalla notte di Capodanno; il solo posare gli occhi su Edward gli faceva serrare le labbra in un'espressione dura.

Al termine del piccolo discorso di Claire Linton congedò la scolaresca, ben lieta di tornare ai propri dormitori dopo una cena abbondante e una faticosa giornata scolastica.

Lily, ritrovatasi quasi subito sola dato che Glorya e Cassiopea si erano affrettate a raggiungere i propri fidanzati, decise di scambiare due chiacchiere con Albus, e, senza quasi degnare Scorpius di una sola occhiata, si diresse al tavolo di Grifondoro. Albus aveva appena iniziato a raccontarle qualcosa, quando Lily vide che la suddetta signorina Lewis si era fatta largo fra la folla in uscita, diretta verso Scorpius che si era attardato a parlare con la Aberfield -forse di Quidditch- la quale però si era appena allontanata; anche Derek, come Glorya e Cassiopea, era già andato via con Rose per trascorrere insieme un'oretta prima che scattasse il coprifuoco.

Ascoltando distrattamente Albus senza ricordarsi più di cosa stessero parlando, Lily osservò molto attentamente Scorpius parlare con la nuova arrivata. Lei sorrideva molto e gli aveva appena posato una mano sul braccio con nonchalance, braccio che Scorpius aveva educatamente sottratto al suo tocco, mentre chiacchierava con lei con un'espressione seria in volto. Lily strinse le labbra, scrutando malevola l'australiana, poi decise di andare a presentarsi, nonostante lei e Scorpius si fossero ignorati per tutto il giorno e non si fossero scambiati una sola parola dopo la lite a casa Zabini. Fra lei e Scorpius le cose potevano anche non stare andando a gonfie vele, ma nessuna doveva invadere il suo territorio.

-Scusami Al, me lo finisci di raccontare domani, vuoi?- si congedò in fretta dal fratello, che ebbe a malapena il tempo di borbottare un assenso, e raggiunse Scorpius e Claire.

-...e così eccomi qui- stava dicendo la bionda quando Scorpius vide arrivare Lily.

-Capisco. Oh, Lily...ciao. Ti presento Claire, una mia vecchia...conoscenza. Claire, questa è Lily Potter, la mia.... ragazza- le presentò Scorpius, con appena un'esitazione prima della parola “ragazza”; se era sorpreso di vederla lì, non lo diede a vedere.

Lily sorrise fredda, tendendole una mano.

-Piacere di conoscerti, Claire- disse, cortese come sempre ma con una punta di gelo nella voce; se l'altra lo notò non lo mostrò, e le tese a sua volta una mano.

-Piacere mio, Lily- rispose, scrutandola attentamente. Lily sostenne tranquillamente il suo sguardo, sapendo per certo di non avere nulla da invidiare. Come sempre si era preparata con particolare cura quella sera per scendere a cena, e così, con gli stivali di pelle nera, il vestito attillato di lana rosso scuro e la lunga treccia posata su una spalla, sapeva di fare la sua figura. Poi fu il turno di Lily di scrutare Claire, che sebbene fosse ben vestita con abiti Babbani al posto della solita veste da strega, e le sorridesse dall'alto del suo metro e settanta, arrossì appena sotto gli occhi calcolatori di Lily. Quest'ultima sorrise, soddisfatta di poter ancora far vergognare qualcuno con una sola occhiata. D'altra parte non era la Regina di Slytherin a caso, come aveva sperimentato ancora una volta Melissa Summers, finita in punizione a causa di una vendetta particolarmente cattiva architettata dalla rossa; Lily l'aveva pur avvertita che gliel'avrebbe fatta pagare per quel bagno in piscina, e così era stato.

Scorpius, apparentemente ignaro della battaglia non verbale che si stava svolgendo sotto i suoi occhi, non seppe bene cosa dire, e stava giusto pensando che fosse il caso di defilarsi, quando Lily lo precedette:

-Ho un tema di Incantesimi da finire, andiamo?- disse rivolta a lui; Scorpius annuì, sempre più sorpreso nel constatare cosa potesse fare una ragazza per gelosia, poi disse a Claire:

-Beh, è stato un piacere rivederti Claire. Ci si vede in giro, magari-.

Claire annuì e replicò:

-Certamente. Lieta di averti conosciuto, Lily-.

-Altrettanto- rispose Lily e poi, anche se in circostanze normali non l'avrebbe mai fatto neanche sotto tortura, figurarsi in quel momento particolare, afferrò la mano di Scorpius e si allontanarono; Lily percepì chiaramente gli occhi di Claire fissi sulla propria schiena.

-E questo che cosa vorrebbe dire?- la interrogò lui non appena si furono lasciati la Sala Grande alle spalle; nonostante fosse arrabbiato con lei, avrebbe voluto continuare a stringerle la mano, ma Lily la sottrasse quasi subito.

Lily non replicò, e fece per affrettare il passo per potersi allontanare da lui, ma Scorpius non era disposto a lasciar perdere così facilmente; la trattenne per un braccio, e quando Lily si voltò a guardarlo, insistette:

-Allora?-

-Allora arrivaci da solo. Non sono forse quella che non fa mai nulla per nulla? Che deve sempre avere il proprio tornaconto in ogni situazione?- rispose lei, dura, per poi liberare il braccio e allontanarsi di gran passo lungo il corridoio che l'avrebbe condotta ai sotterranei, lontana da lui e forse, lontana da loro.



Note dell'autrice:


Okay, non ammazzatemi. Lo so che le cose fra Lily e Scorpius stavano andando bene...troppo bene, in effetti, e quindi da persona sadica quale sono ho deciso di movimentarle un po' :D cosa ne pensate di queste liti? Di quella fra Edward e Scorpius, ma soprattutto di quella fra Lily e Scorpius? Chi ha ragione, secondo voi? Sono moooolto curiosa di sapere cosa ne pensate :D

Il tema dominante del capitolo, come dice il titolo, è la rabbia, e direi che qui ce n'è un bel po' XD inoltre mi sono concentrata molto su Lily e Scorpius, ma dal prossimo capitolo cercherò di dare spazio anche alle altre coppie, nel caso ne stiate sentendo la mancanza :)


Beh, sul capitolo non ho altro da dire, toccherà a voi farmi sapere cosa ne pensate...e quindi passo a ringraziare:

-le 175 persone che hanno la storia fra i preferiti

-le 41 persone che la ricordano

-le ben persone 206 che la seguono

-le 11 persone che hanno recensito, come sempre risponderò personalmente a ciascuna di voi fra oggi e domani, ma intanto sappiate che la storia è qui per voi <3


Per concludere, angolo pubblicità: vi invito come sempre a passare a leggere BREATH OF ETERNITY ( http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1285251) che è una raccolta di one-shot legata alla mia precedente storia WE WERE BORN, RAISED AND DIED WITH THEM (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=648189&i=1). Se amate i malandrini e se vi piace il mio modo di scrivere potreste trovarla piacevole, ed inoltre leggendole farete felice me :)


Bene, ho detto tutto.

Ci vediamo fra una decina di giorni con l'aggiornamento di PL, e continuo ad aspettarvi numerosi anche per le altre mie creazioni :)


Sempre Vostra,


Miss

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Capitolo 65
*** Cassiopea's New Year's Eve ***


                                                                          CAPITOLO 64

                                                                     Cassiopea's New Year's Eve


Lily decise di immergersi nello studio per non pensare a Scorpius, Scorpius di concentrarsi sul Quidditch per non pensare a Lily.

Erano trascorsi già sei giorni dal loro ultimo scontro verbale, e nessuno dei due sembrava intenzionato a cedere.

Gennaio si presentava freddo ed implacabile anche dal punto di vista meteorologico, e raffiche di pioggia alternate a nevicate sferzavano senza sosta le antiche mura di Hogwarts.

Quello era l'anno dei G.U.F.O, e Lily era ancora ben determinata ad avere il massimo dei voti in tutte le materie.

S'impegnò sempre di più in tutte le discipline, soprattutto in Trasfigurazione, arte con la quale aveva sempre avuto non poche difficoltà. Quel venerdì mattina, la professoressa Yung cominciò con un breve ripasso degli argomenti affrontati fino a quel momento, sia a Hogwarts che al Saint Patrick, e verso la metà della lezione chiese loro di esercitarsi con gli Incantesimi Evanescenti.

-Summers, distribuisci queste lumache...non fare quella faccia schifata, su- disse la professoressa consegnando a Melissa una vaschetta con una ventina di lumache, che la ragazza dovette consegnare a ciascuno dei Serpeverde e dei Tassorosso -Sissy Brown squittì disgustata nel ricevere la propria- che seguivano la lezione.

-Perché le lumache, perché? Mai che ci faccia esercitare con qualche animale meno ripugnante- si lamentò Glorya, suscitando una risatina in Cassiopea.

Lily accettò la propria senza lagnarsi, cosa abbastanza strana per lei, e subito cominciò a cercare di far svanire la propria cavia; ma, per quanto ci provasse, al quarto tentativo quella era a malapena pallida. Glorya e Cassiopea invece furono più fortunate, ed alla fine dell'ora erano riuscite ad Evanescere le loro chiocciole, cosa che indispettì abbastanza Lily.

Fortunatamente, a Pozioni si occuparono della Bevanda della Pace, pozione che rilassò Lily in tutti i sensi. Non ebbe difficoltà a eseguirla, e fu molto piacevole trascorrere due ore fra i rassicuranti fumi della soluzione.

-Adoro la Bevanda della Pace. Dovrei berne un po' ogni volta che mi viene il panico per Storia della Magia- commentò Cassiopea mentre travasava un po' del proprio composto dal calderone in una fialetta; sperava di indurre Lily a partecipare alla conversazione, ma quest'ultima era ostinatamente taciturna. Anche a pranzo fu di poche parole, nonostante Glorya e Cassiopea cercassero in tutti i modi di distrarla criticando questa o quella acconciatura e spettegolando di tutti quelli che passavano; erano appena riuscite a coinvolgerla in una discussione su quale fosse il miglior incantesimo per farsi le sopracciglia-, quando l'arrivo di Scorpius la fece di nuovo chiudere in un caparbio silenzio. Osservando il proprio fratello, che nonostante si fosse seduto molto distante da loro non riusciva a smettere di guardare Lily, e la propria amica che cercava in tutti i modi di evitare quello sguardo, Cassiopea decise che dovevano proprio smetterla di comportarsi così. Quindi, posando forchetta e coltello, esordì:

-Lily, questa situazione fra te e Scorpius è davvero assurda. Tu sembri affetta da un mutismo patologico, lui si comporta come se gli fosse morto il fidato cane amico di una vita. Perché non potete semplicemente mettere da parte quanto è successo e andare avanti?-

Glorya osservò Lily, chiedendosi se l'amica avrebbe risposto o se avrebbe fatto finta di non sentirla, ma infine Lily disse:

-Non si può “semplicemente” far finta di nulla. Lui mi ha trattata come se fossi una bugiarda di prim'ordine, una di cui non ci si può fidare...e non è solo questo. Mi ha parlato come ha fatto James, facendomi sentire una cinica senza cuore che calcola freddamente cosa le è utile e cosa no. E io non sono così...cioè sì -si corresse di fronte alle occhiate scettiche delle sue amiche, -ma non lo sono mai stata con lui. E che non l'abbia capito mi ferisce-.

-Tu hai ragione, ma devi considerare che magari ha parlato spinto dalla rabbia per Edward, senza pensare veramente a quello che diceva- provò a dire Glorya, ma Lily quasi la incenerì; spostò da parte il proprio piatto quasi pieno e replicò:

-Avrebbe dovuto pensarci, soprattutto perché sapeva che infondo ci sto male per la situazione con James...ha persino usato le sue stesse precise parole! E non aveva alcun diritto di prendersela con me, si è comportato come se fossi stata io a saltare addosso a Edward-.

-È vero, però...- intervenne Cassiopea, ma Lily la interruppe:

-Sta suonando la campanella, abbiamo Storia della Magia-.

Cassiopea gemette sentendo nominare la materia che odiava più di tutte, ma non aggiunse più nulla sull'argomento Scorpius e si limitò a seguire Lily insieme a Glorya.

Mentre le tre Slytherin si subivano una noiossisima lezione sulle guerre dei giganti, anche Derek stava cercando di far ragionare Scorpius, approfittando di un'ora buca che i due amici stavano trascorrendo in biblioteca in compagnia di un tema di Pozioni particolarmente difficile.

-Quando hai intenzione di smettere di avercela con Lily?- gli chiese a bruciapelo, non appena l'unico altro occupante della biblioteca se ne fu andato.

Scorpius sussultò appena per la schiettezza di quella domanda, e poi si limitò a rispondere:

-Quando ammetterà di aver sbagliato-.

-Ma sbagliato in cosa? Tu le hai fatto una domanda, e lei ti ha risposto con sincerità. Non te la puoi prendere se poi la sua risposta non ti è piaciuta- ribatté Derek, logico come sempre.

-Non è solo quello. Può comportarsi come una stronza arrivista con chi vuole, ma non con me. E il bello è che se io non mi fossi arrabbiato, non si sarebbe neanche accorta di star dicendo delle cose assolutamente assurde. Non avrebbe dovuto neanche pensare di non parlarmene- cercò di spiegare Scorpius, già spazientito.

-Per me ti stai attaccando ad una sciocchezza, e penso che lo sappia anche tu, solo che adesso non sai come riparare a quello che hai combinato. E poi ricordati che Lily è fatta così, lo è sempre stata e non ha mai cercato di nascondere la sua natura. E tu l'hai voluta nonostante questo. Ora non cercare di cambiarla- gli ricordò Derek e seppe di aver toccato un nervo scoperto perchè Scorpius sbottò, nervoso:

-Andiamo avanti con il tema o dobbiamo stare qui ad analizzare ogni singola sfaccettatura di questa faccenda?-

Derek, sapendo che se avesse insistito non avrebbe ottenuto nulla, si limitò a tacere e a sfogliare la sua copia di Pozioni Avanzate livello M.A.G.O; non aprirono più bocca fin quando non fu ora di andare ad Incantesimi, l'unica lezione di quel pomeriggio. Arrivati in aula, Derek dovette scegliere se sedersi accanto a Scorpius o a Edward, ma dato che aveva appena trascorso l'ora buca con il primo decise di accomodarsi accanto al secondo, che aveva un'aria decisamente abbattuta. Stava fissando Scorpius, che si era seduto accanto a Liam, con il quale andava abbastanza d'accordo. Come ogni volta che gli capitava di posare lo sguardo su di lui -e in quella settimana era successo spesso- sentì lo stomaco contrarsi per la vergogna ed il dispiacere.

L'attimo dopo aver baciato Lily si era reso conto della madornale cavolata che aveva fatto, ma ormai non c'era più modo di tornare indietro. Quel che era fatto era fatto, e poi anche se avesse voluto provare a chiedere a Lily di non dire niente a Scorpius non aveva avuto modo di farlo, dato che era stato lo stesso Scoprius in persona a beccarli. E così ora Edward provava una vasta gamma di emozioni diverse, tutte spiacevoli: un radicato senso di colpa e dispiacere nei confronti di Scorpius, soprattutto per via della rissa, desiderio verso Lily (suo malgrado, non aveva potuto evitare di esultare interiormente vedendo lei e Scorpius così distanti da dopo Capodanno), repulsione verso se stesso per quanto era accaduto ed infine una costante, sottile fitta di dolore al pensiero di Diana. Ma non era solo questo, a tormentarlo: quando aveva baciato Lily, lo aveva fatto in parte per capire se da qualche parte dentro di lui ci fossero ancora dei sentimenti per lei, ed aveva sperato che quel bacio lo avrebbe aiutato a fare chiarezza. E lo aveva fatto. Solo, non nel modo che lui avrebbe desiderato. Aveva immaginato che, nel posare le labbra su quelle di Lily, si sarebbe reso conto che lei era solo un capriccio dettato dall'alcol di quella sera e dalla delusione che provava per Diana. Ma non era stato così, anzi. Baciandola, Edward si era accorto che Lily non era solo uno sfizio, ma era ancora la ragazza che aveva desiderato -e perché no, anche amato- da sempre. E ora era ancora più desiderabile perché sapeva di non poterla avere. E questo desiderio aumentava in maniera spropositata il suo senso di colpa verso Scorpius, che lo ignorava, e tutto era diventato una spirale di dolore dalla quale non vedeva via d'uscita.

-Hai l'aria di uno che sta pensando al suicidio- lo apostrofò la voce di Derek, tirando fuori la bacchetta ed il libro di Incantesimi.

-Ci sono quasi- ammise lui, in un vago tentativo di fare ironia. Derek come sempre era stato corretto nei suoi confronti, e stava cercando di dividersi fra lui e Scorpius anche se di certo la situazione gli causava imbarazzo; Edward in seguito gli aveva raccontato tutto.

-Dai, Ed. Cerca di reagire però- tentò di incoraggiarlo Derek.

-Ma come faccio? Ho fatto una grandissima idiozia, a causa della quale uno dei miei migliori amici probabilmente mi ignorerà fino alla fine dei nostri giorni. Diana mi ha mollato e quel che è peggio non so se sto più male per lei o perché sono ancora innamorato di Lily o perchè ho pestato Scorpius. Dio Derek, ho pestato Scorpius!- rispose Edward riassumendo i propri guai all'amico.

-Lo so, c'ero anche io. Non è una situazione facile, ma c'è ben poco che puoi fare: non puoi convincere Diana a tornare con te, sempre che sia questo quello che vuoi, e non puoi avere Lily, il che è evidente. Puoi solo cercare di farti perdonare da Scorpius, nonostante tutto- disse l'amico, saggiamente.

-Non credo lo farà mai- sospirò l'altro abbattuto, ma poi l'arrivo di Vitious pose fine alla chiacchierata.


                                                                        ******


Nonostante si fosse ripromesso di concentrarsi solo sul Quidditch, Scorpius non stava riuscendo a condurre l'allenamento di quel pomeriggio come avrebbe voluto. Era fondamentale che la squadra desse il massimo, soprattutto perché avrebbero dovuto affrontare i Tassorosso, che quell'anno erano riusciti a metter su una squadra davvero temibile. Ma per quanto si sforzasse non aveva la sua solita carica, e fu solo grazie a Brianna Aberfield e a Derek se l'allenamento non fu un completo fiasco. Dopo un'ora passata a cercare di volare sotto le raffiche di pioggia battente, tentando di passarsi la Pluffa senza farla cadere o di acchiappare almeno una volta il Boccino, Scorpius decise di congedare la squadra, che non aveva mai visto il proprio Capitano così svogliato. Rimasto solo a mettere a posto l'attrezzatura, Scorpius si accorse che c'era qualcuno seduto sugli spalti, un qualcuno che evidentemente aveva osservato tutto l'allenamento. Sperando che non fosse un Tassorosso venuto in ricognizione, Scorpius si avvicinò alla figura vestita di nero; solo quando fu a pochi passi vide che in realtà si trattava di Claire.

-Da quanto sei qua?- l'apostrofò sedendosi accanto a lei e notando che la pioggia era cessata proprio ora che lui aveva interrotto gli allenamenti. Quando si dice oltre il danno la beffa...

-Da quando avete iniziato a volare. Volevo vedere come ve la sareste cavata con questo tempaccio- rispose lei, con un'alzata di spalle. Scorpius la osservò, rendendosi conto che lei era davvero molto bella anche imbacuccata in un pesante mantello di pelliccia.

-Oggi non è andata un granché. Di solito facciamo meglio-.

-Lo spero per te. Ieri ho osservato anche l'altra squadra, sono bravi- lo informò Claire, confermando i suoi peggiori sospetti.

-Lo temevo. Sei venuta a guardarci perché ti manca il Quidditch o perché ti stavi annoiando a morte senza avere nulla da fare?- le chiese, contento di star parlando con qualcuno che non lo assillasse con domande su Lily.

Lei rise, poi rispose:

-Entrambe. Poi con questo tempo non c'è davvero molto da fare...sei migliorato, rispetto all'ultima volta che ti ho visto giocare-.

-È passato molto tempo- fu il commento di Scorpius.

-Già. A proposito di questo...credevo che ce l'avessi con me per come mi sono comportata- disse Claire, diretta come la ricordava lui.

-Avrai avuto i tuoi buoni motivi e, come ho già detto, è passato molto tempo- replicò Scorpius, sentendosi i suoi occhi verdi addosso.

-Quindi non mi porti rancore- constatò lei, seria.

-No, adesso no. Quel che è stato è stato, e ho smesso da tempo di interrogarmi sul perché sei sparita di punto in bianco-.

-Ne sono contenta. Eravamo buoni amici prima di...-.

-Prima che tu mi seducessi e abbandonassi- terminò lui al posto suo con un sorriso, per stemperare la tensione che avvertiva fra loro.

-Esatto, ho corrotto la tua anima innocente e ne vado fiera- scherzò lei, pensando che le sembrava passato pochissimo tempo da quando trascorreva le estati con lui, ridendo e scherzando; prima di tutto, Scorpius era stato suo amico, e lei rivoleva quell'amico a tutti i costi. Anche se, osservando il suo bel profilo, gli occhi chiari ed i capelli biondi ancora spettinati per via del vento, si disse che forse non era solo amicizia quella che voleva da Scorpius. Questo pensiero le fece venire in mente la ragazza dai capelli rossi che lui le aveva presentato come sua fidanzata.

-E così hai una ragazza. State insieme da molto?- gli chiese, ben decisa a informarsi su quella Lily; lo vide irrigidirsi e pensò che non le avrebbe risposto, ma invece lui disse:

-No, appena un mese. Ma abbiamo impiegato molto a capire che ci volevamo-.

-Capisco. Non avrei mai detto che fossi un tipo da relazione seria. E le voci che ho sentito da quando sono qui mi danno ragione- lo stuzzicò Claire.

-Non lo ero. Ma Lily è....particolare- si limitò a dire lui, rabbrividendo appena per il freddo di gennaio.

-Ho sentito parlare anche di lei. È molto popolare, da queste parti- commentò, stringendosi a sua volta nel mantello per ripararsi dal gelo.

-Già, sa farsi notare. Ma, se non ti spiace, non mi va di parlare di lei. Anzi, dovremmo rientrare se non vogliamo morire ibernati- tagliò corto Scorpius, alzandosi.

-Hai ragione. Non so come facciate a sopravvivere con queste temperature così rigide- convenne Claire alzandosi a sua volta e decidendo di lasciar perdere la questione “fidanzata”.

Chiacchierando di argomenti più leggeri, rientrarono al castello insieme, cosa che non passò inosservata, e si separarono solo nei sotterranei, dato che Scorpius doveva togliersi la tuta. Prima di allontanarsi, Claire gli disse:

-È stato bello parlare con te oggi, Scorpius. Mi ha ricordato le nostre estati-.

-Anche per me. Ci si vede, allora- replicò sinceramente Scorpius, che non ricordava quanto Claire sapesse essere divertente e spumeggiante; negli anni aveva demonizzato la sua figura, ricordandola solo come la ragazza che gli aveva spezzato il cuore. Ma Claire non era stata solo questo, e quella chiacchierata glielo aveva rammentato.

La sala comune era quasi vuota a quell'ora, dato che la maggior parte dei Serpeverde era già andata a cena, ma Scorpius trovò Lily seduta su un divanetto, intenta a leggere un libro. Scorpius non poteva sapere che in realtà lei stava aspettando Glorya e Cassiopea, le quali avevano passato il pomeriggio rispettivamente con Liam e Shane e si stavano ancora cambiando per la cena.

Osservandola non visto, si accorse di quanto lei fosse bella, così concentrata ed ignara della sua presenza. Il tiepido fuocherello che scoppiettava nel camino le disegnava giochi di luce ed ombra sul viso e conferiva riflessi fiammeggianti ai suoi capelli lasciati liberi sulle spalle; teneva accavallate le lunghe gambe fasciate in un paio di jeans, e dondolava piano un piede senza accorgersene. Scorpius avrebbe voluto solamente sedersi accanto a lei, prenderla fra le braccia e baciarla. E, anche se gli costava ammetterlo, Derek aveva ragione: ripensandoci, forse aveva sbagliato a prendersela con Lily, dato che la colpa di tutto quel pasticcio era di Edward. Stava appunto cercando la maniera giusta per introdurre un discorso di riappacificazione con lei, quando Lily chiuse di scatto il libro, alzò gli occhi e lo vide fermo accanto all'ingresso. Scorpius si sentì il suo sguardo penetrante addosso, mentre lei squadrava la tuta macchiata di fango, le scarpe da ginnastica rovinate che usava per giocare e i capelli scombinati; Lily in realtà non aveva notato quei particolari, ma stava pensando che era semplicemente meraviglioso e che sarebbe bastato così poco per poterlo toccare.

Si guardarono per un lungo attimo, poi Lily ruppe il silenzio:

-E così la Lewis non ha perso tempo, a quanto ne so-.

Sbalordito, Scorpius si chiese per un attimo come facesse a sapere già che lui e Claire avevano passato del tempo insieme, ma poi si ricordò che nulla accadeva in quella scuola senza giungere immediatamente alle sue orecchie.

-Mi eviti, eppure sai tutto quello che mi succede- osservò lui, infastidito dalle insinuazioni che la frase di Lily sottointendeva.

-Credevo fossi tu ad evitare me- lo rimbeccò lei, tagliente.

-Smettila con questi giochetti, non ci portano da nessuna parte- sbottò lui, nervoso.

-E tu smettila di trattarmi come se avessi una A scarlatta cucita sul petto. E ammetti di aver sbagliato appieno a prendertela con me quella notte- replicò Lily, perentoria quanto lui.

Scorpius tacque, indeciso fino all'ultimo se darle ragione o continuare a portare avanti quel litigio insensato, ma poi, l'orgoglio ebbe la meglio, forse anche per l'aria di superiorità che Lily ostentava:

-Aspetta, devo ragionarci. Forse se mi conviene lo farò- disse, sarcastico.

Lily fece due respiri profondi prima di mettersi ad urlare come una pazza scriteriata, si calmò e ribatté:

-Questo, non ci porta da nessuna parte-.

L'arrivo di Glorya e Cassiopea impedì a Scorpius di dire alcunché, e le due ragazze guardandoli in faccia capirono subito che si erano appena scontrati nuovamente; cercando di far finta di nulla, Cassiopea lo salutò con un bacio sulla guancia, Glorya gli sorrise e poi seguirono Lily che era già uscita fuori.

Scorpius rimase lì ancora un attimo, rigirandosi in mente le parole di Lily, poi con un sospiro si diresse verso il dormitorio maschile.

                                                                          ******


Quella sera le tre Slytherin andarono a dormire piuttosto tardi, a causa di tutti i compiti che avevano ancora da fare, ma quando si misero a letto si accorsero di non aver per nulla sonno. Lily si girava e rigirava pensando a Scorpius, Glorya giaceva con gli occhi spalancati fissi sul soffitto e Cassiopea si era incantata a guardare le gocce di pioggia che scivolavano lente lungo il vetro della finestra accanto al suo baldacchino; Melissa ed Isabelle ronfavano già da un pezzo, come suggerivano il leggero russare della prima ed i borbottii senza senso biascicati dalla seconda.

-Perché non stiamo dormendo?- domandò Cassiopea dopo circa mezz'ora di inutili tentativi di addormentarsi.

-Non lo so. Eppure dovremmo essere stanche morte- replicò Glorya, infastidita dalla propria insonnia.

-Tu stai dormendo, Lily?- domandò poi, ottenendo un verso sprezzante in risposta:

-Macché, sono sveglissima. Ma voi due che cos'avete? Io almeno ce l'ho qualche buona ragione a non farmi chiudere occhio-.

-Beh io...sto pensando a Shane- ammise Cassiopea, dopo un attimo di esitazione.

-Oh Merlino, sei così piena d'amore da non riuscire a smettere di pensare a lui?- la derise Lily, ironica.

-Ma quanto sei scema! No, non è quello...è solo che...lui si aspetta certe cose da me- rispose Cassiopea, meditabonda.

-Ma cosa intendi?- volle sapere giustamente Glorya, perplessa.

-Aspetta, prima bisogna fare una cosa...Pietrificus Totalus o...?- fece Cassiopea all'indirizzo di Lily.

-Ma cosa...- iniziò a dire Glorya perplessa, ma Lily replicò:

-Muffliato? Mm meglio andare sul sicuro con queste due. Te ne occupi tu, Cass?-

-Con grande gioia- annunciò Cassiopea, poi dopo aver recuperato la propria bacchetta dal comodino, si mise a sedere e la puntò su Melissa:

-Pietrificus Totalus!-

Dopo di che, prima che Glorya avesse modo di dire alcunché, ripeté l'incantesimo su Isabelle e poi disse, soddisfatta:

-Ecco, ora sono più tranquilla. Dunque, a Capodanno sono rimasta sola con lui, dopo che erano andati quasi tutti via. Ricordi che ci hai lasciato camera tua, Glorya?-

-Sì, io mi ero presa quella di mio padre- confermò la Zabini, ancora interdetta per le misure preventive adottate da Cassiopea.

-Esatto. E diciamo che quella notte Shane era parecchio... insistente-.

-Poi sarei io quella che deve farsi tirare fuori le parole con le pinze. Vuoi vuotare il sacco o devo venire lì a farti il solletico?- la minacciò Lily, incuriosita.

-Oddio no, il solletico no! E va bene, racconto tutto!- si arrese Cassiopea, tremando al pensiero di Lily che la torturava fino alle lacrime.


Casa Zabini era tranquilla, ora che quasi tutti gli ospiti erano andati via. La maggior parte di loro aveva usato la Metropolvere, compresi Thomas e Edward, che Glorya e Derek avevano rattoppato, e Lily e Scorpius, che erano corsi via come due furie senza dare spiegazioni, a circa un quarto d'ora l'uno dall'altra.

La villa aveva otto camere da letto, così Glorya aveva riservato per lei e Liam quella di Blaise, aveva dato a Cassiopea e Shane la sua e infine aveva sistemato Derek e Rose in una delle stanze per gli ospiti. Con l'avvicinarsi del momento di andare a letto-il che era paradossale, dato che era quasi l'alba- Cassiopea cominciò a sentirsi sempre più nervosa. Era la prima volta che dormiva con Shane, e nonostante avesse deriso Glorya per il suo desiderio di rimanere sobria in quella particolare occasione, ora poteva capire benissimo le sue ragioni. Shane invece era rilassatissimo: si era già spaparanzato sul letto di Glorya come se fosse a casa sua, dopo che con estrema disinvoltura si era tolto jeans e camicia davanti a lei per mettersi un paio di pantaloni di una tuta ed una vecchia maglia. Cassiopea lo aveva guardato sbalordita, senza sapere cosa dire; non sapeva se fosse stata la vista del corpo statuario di Shane a toglierle la parola o la naturalezza con cui lui si era denudato davanti a lei.

-Beh? Tu dormi vestita così?- l'apostrofò, vedendola lì impalata.

-No, certo che no. Vado a...cambiarmi- gli rispose, poi, con gesti maldestri, estrasse dalla propria pochette (Incantata come quella di Lily) un pesante pigiama di flanella, blu con una serie di pecorelle bianche.

-Posso ridere?- le chiese solamente Shane, con le spalle già scosse da sussulti irrefrenabili, causatigli dalla vista della mise di Cassiopea.

-Non ti permettere- lo avvisò lei con grande dignità, poi sparì in bagno per cambiarsi. Ci impiegò mezz'ora ad uscirne, e non perché improvvisamente avesse perso le capacità motorie necessarie ad infilarsi un pigiama; semplicemente, era troppo nervosa per poter andare di là. Alla fine, quando Shane stava per andare a vedere se per caso non fosse svenuta, si decise a tornare in stanza.

-Ehi, non ti sarai mica offesa per il pigiama. Io scherzavo, lo trovo adorabile- le disse lui quando la vide ricomparire, sapendo che a volte Cassiopea poteva essere davvero permalosa.

-Ah, no, tutto a posto, tranquillo- lo rassicurò lei, senza accennare a raggiungerlo nel grande letto di Glorya.

-Bene- Shane la osservò preoccupato,-allora vieni? Qui si sta comodissimi-.

Senza dire nulla, Cassiopea si avvicinò e salì sul letto, accoccolandosi accanto a lui.

-Beh, è stata una nottata movimentata, non c'è che dire- commentò lui leggero, circondandole le spalle con un braccio per indurla a posare la testa sul proprio petto.

-Già. Vorrei davvero sapere che cosa è successo in quel capanno. Mio fratello di solito non è un tipo violento, e per arrivare alle mani deve aver avuto le sue ragioni- replicò Cassiopea, alla quale non erano sfuggite le manovre di Shane.

-Mm, se lo dici tu che lo conosci...- fece lui, che non avrebbe definito Scorpius un tipo proprio tranquillo.

-Fidati, Edward deve averlo provocato in qualche maniera. Appena potrò torchierò Lily per farmi raccontare tutto-.

-Oh, quasi mi dispiace per lei- disse Shane, estremamente serio.

-E perché, scusa?-

-Non potrà mai resistere alle torture verbali di Cassiopea Malfoy, la Ragazza Che Non Sa Accettare Un No- la prese in giro Shane, guadagnandosi un pugno ma facendola ridere allo stesso tempo.

-Cretino- aggiunse poi Cassiopea, per buona misura.

-Hai sempre degli appellativi dolcissimi per me- ironizzò Shane, divertito. Poi, prima che Cassiopea decidesse di utilizzare ancora i suoi piccoli pugnetti su di lui, pensò bene che fosse il caso di addolcirla con un bacio. Cassiopea rispose con entusiasmo, così Shane, sempre più preso, le si stese sopra con delicatezza, senza interrompere il contatto fra le loro labbra. Cassiopea si fece di colpo guardinga, sentendolo sopra di sé, ma non fece nulla. A quel punto Shane decise di abbandonare la sua bocca per cominciare a deporre una scia di caldi baci a partire dal mento, scendendo sulla gola, proseguendo sulle clavicole...e portò lentamente una mano ad accarezzarle un fianco, mano che cominciò a risalire su un seno...

Cassiopea era nel pallone. Da quando stavano insieme quella era la prima volta che si trovavano da soli in un letto, senza il rischio che arrivasse qualcuno ad interromperli. Aveva il cuore che batteva a mille, inondandole il viso di sangue e colorandole le guance; il tocco di Shane era così piacevole, così infiammante che Cassiopea non volle bloccarlo neanche quando lui le sollevò la maglia del pigiama per andare a baciarle la pancia. Non lo fermò neanche quando lui le fece alzare le braccia per togliergliela.

-Dio Cassiopea, sei così bella...- mormorò Shane con voce roca, prima di chinarsi ancora a sfiorarle la punta dei capezzoli con le labbra. Cassiopea aveva il fiato corto: nessuno l'aveva mai vista senza reggiseno, e tanto meno nessuno aveva mai posato le labbra sui suoi seni! Cercando di calmare il furioso galoppare del proprio cuore, Cassiopea affondò le mani fra i capelli di Shane, così morbidi fra le sue dita, mentre lui continuava la sua opera su di lei.

Avrebbe voluto che non smettesse mai. Non sapeva dove avesse imparato ad usare le labbra in quel modo, ma doveva aver avuto una brava insegnante. Fu quel pensiero, unito al fatto che ora Shane stava giocherellando con l'orlo dei suoi pantaloni con il chiaro intento di cominciare a toglierglieli, ad indurre Cassiopea a posargli le mani sulle spalle per fermarlo e a dire:

-Shane...fermati...-

-Che c'è, piccola? Non ti piace?- le domandò lui premuroso, sollevandosi appena dal suo petto.

-No, non è quello...è solo...dai, stai fermo!- lo esortò, dato che lui era tornato all'esplorazione del suo corpo dalla vita in su.

-D'accordo- l'accontentò lui con uno sbuffo, tornando a sdraiarsi accanto a lei.

-Qual è il problema?- le chiese, mentre Cassiopea si sistemava la maglia.

-Ecco...mi sei sembrato abbastanza esperto, in queste...pratiche- esordì, lieta del fatto che la penombra della stanza nascondesse il suo rossore a Shane.

-Ehm...sì. C'è qualcosa di male?- rispose Shane, chiedendosi dove volesse andare a parare Cassiopea.

-No, è solo che...hai avuto tante ragazze, prima di me?-

-Qualcuna, una sai anche chi è- replicò lui, sempre più perplesso.

Cassiopea si stava odiando per le fitte di gelosia che avvertiva nei confronti delle sue ex, non era da lei sentirsi così, ma questo non le impedì di andare avanti con l'interrogatorio.

-E voi avete...cioè, tu hai fatto...sesso, con loro?-

-Solo con tre. Cassiopea, se c'è qualcosa che vuoi dirmi, dilla e basta. Non girarci attorno- la invitò Shane, suo malgrado divertito dalla situazione.

-Okay. Non so che cosa ti aspetti da me, ma io...sono vergine- confessò alla fine Cassiopea.

-Oh- fu l'unico commento di Shane.

-Già-.

-Quindi quando mi hai detto che non avevi avuto molti ragazzi prima di me, intendevi in tutti i sensi- volle chiarire lui.

-Esatto- confermò Cassiopea, cominciando a preoccuparsi.

-Capisco-.

-Beh, dì qualcosa!- lo esortò lei, dopo che furono trascorsi alcuni minuti carichi di silenzio.

-Cassiopea, tu mi piaci davvero, lo sai. E non farei mai nulla che potrebbe metterti a disagio, o farti stare male. Ti desidero tanto, e credo tu te ne sia accorta, ma non andrò più oltre i baci finché non sarai tu a chiedermelo. Sei d'accordo?- disse alla fine Shane, girandosi su un fianco per poterla guardare negli occhi. Cassiopea si sentì immensamente sollevata, sentendolo parlare così, e le venne naturale accoccolarsi nuovamente sul suo petto.

-D'accordo. E per la cronaca...anche io ti desidero-.


-Beh, si è comportato da cavaliere, non c'è che dire- commentò Lily alla fine del racconto, -qual è il problema, allora?-

-Il fatto è che anche se quella sera mi ha detto quelle cose, oggi mi è sembrato che se le sia scordate- rispose Cassiopea, attorcigliandosi ossessivamente un ricciolo intorno ad un dito.

-Cioè? Che cosa è successo?- indagò Glorya.

-Oggi sono stata al dormitorio di Grifondoro...non guardatemi così!...e siccome nella sua stanza non c'era nessuno ci siamo sdraiati sul suo letto...e lui si è comportato come se l'altra volta io non gli avessi detto nulla!- spiegò Cassiopea, un po' infervorata.

-Ah. Quindi o soffre di amnesia, oppure vuole convincerti ad andare oltre anche se non sei ancora pronta- riassunse Glorya, logica.

-Esatto. E la cosa mi fa arrabbiare, ma mi fa anche piacere...insomma, non ci capisco più nulla!- affermò Cassiopea, confusa.

-Allora non ti resta che vedere come si comporta la prossima volta che vi trovate da soli. Se va di nuovo all'attacco vuol dire che non gli importa poi così tanto di quello che vuoi tu, ed in quel caso non nessuno ti biasimerà se deciderai di castrarlo- le consigliò Lily, pratica come sempre.

Glorya e Cassiopea ridacchiarono a quelle parole, poi la prima domandò:

-Invece cosa vi siete detti tu e Scorpius in sala comune, prima?-

-Ah, niente di che. Penso che si sia accorto di aver sbagliato con me, ma non sa come rimediare- replicò Lily, ripensando all'espressione che aveva colto sul viso di Scorpius alla luce del fuoco.

-Probabile. Lui prima agisce e poi pensa, come quella volta che ti ha detto che ti considerava un trofeo, poi si è reso conto che forse, e dico forse, non era la cosa giusta da dire- convenne Cassiopea, soffocando uno sbadiglio; parlare con le sue due vipere riusciva sempre a calmarla, in un modo o nell'altro.

-E scommetto che non hai intenzione di rendergli agevole la via della redenzione- insinuò Glorya, che la conosceva molto bene.

Lily sbuffò, poi rispose:

-Non lo so. Non sono fatta di ghiaccio, sapete-.

A quelle parole ottenne solamente due versi sprezzanti, così aggiunse, indispettita:

-Davvero! Lui...mi manca- ammise, quasi in un sussurro.


Note dell'autrice:


Salve gente!!! :) lo so che siete stupiti di trovarmi qui dopo soli otto giorni dall'ultimo capitolo, ma dato che lo avevo già finito ieri sera non aveva senso aspettare a pubblicarlo. Spero che ne sarete contenti e che mi premierete con taaante taaante belle recensioncine *.*

Venendo al capitolo, spero che vi piaccia. Lo so che speravate in una riconciliazione fra Lily e Scorpius, ma per quella mi sa che dovrete attendere il prossimo capitolo. È vero che non hanno litigato per un motivo grave, ma orgogliosi come sono entrambi devono prima trovare il coraggio per scusarsi, e non è una cosa facile :P

Poi abbiamo anche il racconto di Cassiopea. Spero che il lungo flashback non vi abbia annoiato, d'altra parte mi sembrava giusto dare un po' di spazio anche alle altre coppie. Se vi può interessare, nel prossimo capitolo (già in fase di scrittura) è previsto anche il racconto di Glorya.

E infine....Claire. Lo so che la detestate già, e il fatto che lei stia allungando le mani non vi farà piacere, immagino XD


Beh, anche per oggi ho detto tutto. Come sempre grazie a tutti quelli che leggono, seguono, ricordano e preferiscono la storia, ma soprattutto grazie alle 11 meravigliose persone che hanno recensito. Le risposte a breve, come sempre :)


A presto, sempre Vostra,


Miss


Ps. oggi ho aggiornato anche Breathe of Eternity. Così, a titolo informativo :D

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Capitolo 66
*** Glorya's New Year's Eve ***


                                                         CAPITOLO 65

                                              Glorya's New Year's Eve


Serpeverde perse clamorosamente la partita contro i Tassorosso, che le inflisse una sonora batosta. Non avevano mai giocato così male e Scorpius sapeva bene chi incolpare per quella disfatta.

Anche la squadra la pensava come lui, ed infatti mentre rientravano negli spogliatoi udì chiaramente i suoi compagni borbottare scontenti al suo indirizzo; gli unici a non incolparlo del tutto furono Brianna Aberfield, che sapeva che Scorpius era sempre stato un buon Capitano, e Derek, che era a conoscenza dei suoi problemi personali.

Di pessimo umore, Scorpius impiegò di proposito il doppio del tempo a cambiarsi e disse a Derek di non aspettarlo, perché voleva ritardare ancora un po' il momento in cui tutta la scuola lo avrebbe deriso; i Grifondoro erano sempre ben contenti di prendersela con Serpeverde, ed anche i Corvonero erano felici dell'esito della partita dato che così avevano scavalcato Serpeverde nella classifica.

-Non so se il momento migliore è stato quando il Boccino ti è passato sotto il naso e non l'hai neanche visto, o quando uno dei tuoi ti ha scagliato contro un Bolide credendo fossi un avversario- disse la voce divertita di Claire, entrata nello spogliatoio senza bussare.

Scorpius era a torso nudo, anche se fortunatamente aveva già messo i pantaloni.

-Mi starei cambiando, io- le fece notare, risentito.

-Ah, nulla che non abbia già visto, infondo- minimizzò Claire, sedendosi su una panca di fronte a lui.

-Sei venuta ad infierire? Eppure come arbitro dovresti essere neutrale- le domandò, arrabbiato con se stesso per aver permesso che i suoi problemi personali influissero sul suo modo di giocare. Dannata Lily...

-Lo sono, infatti. Sono qui per offrirti un po' di sano conforto amichevole- replicò Claire, che aveva gradito la vista del petto nudo di Scorpius.

-Non sono dell'umore-.

-Lo vedo. Che ti è successo oggi? Neanche a dodici anni eri così scarso-.

-Problemi personali- fu la laconica risposta di Scorpius.

-Capisco. C'entra Lily?- domandò Claire, centrando il punto.

-Già. Ma l'altra volta non ti ho forse detto che non mi va di parlare di lei?- le ricordò Scorpius, cercando di non sembrare troppo sgarbato; aveva finito di cambiarsi e di mettere la roba nel suo borsone, ed ora si era seduto accanto a lei.

-Oh, andiamo! Forse un parere femminile può esserti d'aiuto a risolvere la faccenda- lo esortò Claire, sperando che lui si aprisse con lei; conquistare la sua fiducia era il primo passo.

Ma Scorpius era chiuso e riservato per natura, e c'erano pochissime persone al mondo con le quali si sarebbe confidato. E Claire, riapparsa nella sua vita da appena una settimana, non rientrava di certo in quella categoria.

-Quando mi servirà la tua opinione, te la chiederò, grazie- replicò, sorridendo per farle intendere che comunque non era arrabbiato per la sua invadenza.

Claire capì l'antifona e decise di lasciar perdere, e, per non infastidirlo ulteriormente, passò ad un argomento più leggero, come i M.A.G.O. Parlando di quello, uscirono dallo spogliatoio e si avviarono al castello per il pranzo, e Scorpius si stupì di quanto fosse facile ridere con lei; Claire era spontanea, divertente e allegra, e riusciva a punzecchiarlo senza offenderlo veramente. Tuttavia, c'era un pensiero costante ad affliggerlo, e quel pensiero era Lily. Aveva passato buona parte della notte a pensare a lei e alle parole che si erano detti in sala comune prima di cena, e questo era sicuramente uno dei motivi per cui aveva giocato male quella mattina. Alla fine, per quanto gli costasse ammetterlo, era giunto ad una conclusione: doveva scusarsi con lei, dato che avevano litigato principalmente perché lui era arrabbiato con Edward. E non era certo colpa di Lily, se il suo ex amico era ancora infatuato di lei. E sì, forse Lily non aveva usato le parole più felici, ma aveva preferito essere sincera con lui piuttosto che rassicurarlo con parole che non pensava davvero. Derek aveva ragione: Lily non aveva mai cercato di nascondere la sua natura calcolatrice e talvolta arrivista, e Scorpius se ne era innamorato anche per questo, anche perché lei era fatta così. Ma naturalmente, pensare di scusarsi è una cosa, farlo davvero era tutt'altra. Sapeva per esperienza che Lily poteva essere davvero vendicativa e poco incline al perdono, soprattutto se era convinta di aver ragione. E non ce la vedeva proprio a buttargli le braccia al collo dicendo che era tutto a posto, non dopo che lui l'aveva trattata esattamente come aveva fatto James. Ma doveva provarci: Lily gli mancava davvero, e voleva solo che le cose tornassero a posto.

Per questo motivo, prima che qualcun altro li vedesse insieme, quando lui e Claire giunsero davanti al portone del castello si fermò e le disse:

-Sarebbe meglio se non entrassimo insieme-.

Claire, con un piede già dentro, si voltò a guardarlo e gli chiese:

-Perché? C'è forse qualcosa di male?-

-No. Ma è meglio così, credimi- le assicurò; Claire lo fissò per qualche attimo, cercando di capire cosa gli stesse passando per la mente, ma poi decise di assecondarlo.

-Come vuoi. Allora cosa faccio? Aspetto qui fuori cinque minuti e poi entro anch'io?- domandò, forse ironica.

-Ottima idea. Ci si vede in giro- approvò Scorpius, che l'aveva presa sul serio. Non appena fu entrato in Sala Grande, Scorpius vide i festeggiamenti al tavolo dei Tassorosso e a quello dei Corvonero, mentre i Grifondoro non facevano nulla per nascondere il loro compiacimento; a Serperverde invece tutti erano mogi, soprattutto i componenti della squadra di Quidditch, e vedendoli così abbattuti Scorpius si ripromise che avrebbe dato il meglio per riportare la squadra in cima alla classifica.

Ma poiché in quel momento erano altri problemi ad occupare la sua mente, Scorpius fece scorrere gli occhi lungo la tavolata alla ricerca di una ben nota chioma rossa, solo che non la trovò; individuò invece sua sorella e Glorya, così decise di sedersi fra loro per avere informazioni.

-Ehi, fratello. Bella partita- lo accolse Cassiopea, che quanto a compassione poteva fare a gara con una iena in procinto di spolpare una succulenta carcassa.

-Ah-ah, grazie. Tu sì che sai come tirarmi su il morale- replicò Scorpius, mettendosi qualcosa nel piatto.

Glorya fu più comprensiva:

-Hai fatto di meglio, ammettiamolo. Comunque il campionato è ancora lungo-.

-Glorya Zabini, se potessi ti adotterei come sorella al posto di questa piccola serpe- la lodò Scorpius, beccandosi una gomitata nelle costole da parte di Cassiopea.

-Ahi, così mi fai male!- si lamentò teatralmente.

-Ben ti sta- gli disse Cassiopea, compiaciuta.

-Sempre così adorabile, sorellina. Comunque, sapete per caso...- iniziò a dire Scorpius, ma Glorya lo interruppe:

-Se stai per chiederci di Lily, sappi che è giù in dormitorio.-

Scorpius la guardò, stupito di fronte alla sua capacità di leggergli nella mente, poi chiese:

-Come mai? Sta male?-

-Dolori da ragazze- fu la laconica risposta di Cassiopea, intenta ad attaccare una fetta di torta alla melassa.

-Oh. Non è venuta neanche alla partita?- volle sapere Scorpius, pensando che il fatto che Lily fosse preda di crampi mestruali non l'avrebbe di certo aiutato.

-No, lo sai che detesta il Quidditch, poi figurarsi se oggi aveva voglia di essere sballottata dall'orda di tifosi- replicò Glorya, poi, anticipando ancora una volta la domanda di Scorpius, aggiunse:

-Se vuoi passare da lei, la troverai da sola. Io e Cassiopea abbiamo altro da fare, e Melissa ed Isabelle non stanno quasi mai in stanza, sempre prese da questo o quell'altro ragazzo-.

-Tu mi inquieti- annunciò Scorpius serio, poi, poiché aveva finito, si alzò e disse:

-Comunque grazie, se non mi sbrana ci rivedremo. Altrimenti, organizzatemi un bel funerale-.

-È stato bello averti come fratello- sogghignò Cassiopea, mentre Glorya gli augurava buona fortuna.

Scorpius impiegò pochissimo a raggiungere i sotterranei, dato che la maggior parte degli studenti era ancora a pranzo, e in men che non si dica era davanti alla porta del dormitorio femminile; dopo un attimo di esitazione la aprì, e vide che effettivamente Glorya aveva ragione, dato che in stanza c'era una sola persona. Lily era sdraiata sul suo letto, rannicchiata su un fianco in stile koala, ed era abbracciata ad un cuscino; teneva gli occhi chiusi, ma Scorpius capì che non stava dormendo dal ritmo del suo respiro.

Esitante, si avvicinò al suo baldacchino, ma solo quando fu a pochi passi da lei Lily aprì gli occhi; se era sorpresa di vederlo lì non lo diede a vedere, e Scorpius prese il suo silenzio come un invito a rimanere.

-Ehi- le disse quasi in un sussurro, -come stai?-

-Così e così- ammise lei, poi gli chiese: -che ci fai qui? Credevo che ci stessimo evitando-.

Era una domanda lecita, e Scorpius si prese qualche minuto per riordinare le idee prime di rispondere:

-Sono venuto a dirti che...mi dispiace-.

Tacque, aspettando una risposta da parte di Lily, ma poiché lei non accennava a dire nulla, proseguì:

-Non mi metterò in ginocchio a chiederti scusa o ad implorarti di perdonarmi, se è questo che ti aspetti. Sono qui per dirti che mi dispiace di essermela presa con te, e di aver litigato per una cosa che con il senno di poi ho capito non essere importante-.

Lei lo fissò ancora per qualche attimo, poi disse:

-Mi hai fatto sentire indegna della tua fiducia-.

-Lo so, ma cerca di capirmi...ero arrabbiato con Edward, e anche se gliele avevo appena suonate non ero ancora del tutto calmo. Ho parlato spinto dalla rabbia- cercò di giustificarsi Scorpius, che pure si era aspettato che Lily non avrebbe ceduto così facilmente.

-Lo sospettavo- fu l'unica risposta di Lily, che in realtà apprezzava davvero il fatto che Scorpius fosse venuto da lei a scusarsi; sapeva quanto fosse orgoglioso, e se aveva deciso di ammettere i propri sbagli era perché ci teneva davvero a lei.

-Quindi? Cosa mi dici?- la esortò poi, dato che lei non sembrava voler aggiungere altro.

-Cosa mi dici tu, piuttosto. Sei disposto a stare con una che pensa solo ai propri bisogni, che mette se stessa prima degli altri, che calcola sempre in anticipo quali vantaggi può trarre da una situazione? Una menefreghista totale, fredda e scostante? Perché io sono fatta così, Scorpius, ed ero seria quando ti ho detto che non sarei mai stata la ragazza perfetta. Ed avevo ragione: forse un'altra al posto mio ti avrebbe mentito pur di non litigare- disse infine Lily, guardandolo dritto negli occhi.

-Tu non sei solo questo, Lily. Quando ti ho chiesto se mi avresti detto del bacio, tu mi hai detto di no, primo perché io ci avrei sofferto. È forse egoismo, questo? Hai messo i miei bisogni davanti ai tuoi, o sbaglio?- chiese, poi, prima che lei avesse il tempo di rispondere, aggiunse:

-E per rispondere alla tua domanda, sì, ti voglio proprio perché sei fatta così. Perché sei Lily, con tutte le tue sfaccettature. E ora sono io a chiedere a te se sei disposta a stare con uno che prima agisce e poi pensa, che spesso parla senza riflettere, che può essere irragionevole e collerico, che...-

-Che tu non fossi uno stinco di santo l'ho sempre saputo- lo interruppe lei, con un mezzo sorriso, -e comunque...sì. Per qualche misteriosa ragione, ti voglio così come sei. Ora, se non ti dispiace, avrei i crampi mestruali, quindi o ti rendi utile magari massaggiandomi la pancia, oppure sparisci e torni fra qualche ora- gli disse, concreta come sempre; Scorpius rise, sia perché lei lo aveva perdonato, sia perché nessuna era in grado di mescolare dolcezza e acidità come faceva lei.

-Credo che sceglierò la prima opzione- replicò lui, sdraiandosi dietro di lei e abbracciandola a cucchiaio; era così bello averla di nuovo fra le braccia, che quasi si scordò di fare quanto gli era stato richiesto.

-Malfoy?-

-Mmm?-

-Gradirei quel massaggio-.

-Oh, giusto. Così va bene?- le chiese, infilando le mani fra il suo ventre ed il cuscino e iniziando a massaggiare delicatamente la zona dolorante.

-Non male- rispose Lily con aria di sufficienza, facendolo ridere.

-Sei incontentabile-.

-Lo so, perciò impegnati-.

Trascorsero alcuni minuti carichi di un silenzio rilassato, e Lily stava quasi per addormentarsi grazie alle abili mani di Scorpius, quando lui disse:

-Mi sei mancata-.

-Anche tu-.

-Lo so, mi hai tenuto d'occhio. L'altra sera quanto hai impiegato, tre secondi, per accorgerti che Claire era venuta a parlarmi e piombare su di noi come un falco?- la prese in giro lui.

Lily fece un verso sprezzante e ribatté:

-Stai forse insinuando che io sia gelosa?-

-Non lo sto insinuando, è chiaro come la luce del sole- ghignò lui.

-Ti sbagli, sono venuta a presentarmi solo per curiosità. Ed è stato solo un caso che qualcuno mi abbia riferito che hai parlato con lei al campo di Quidditch, ieri- affermò decisa Lily.

-Come no. Ma non preoccuparti, sei adorabile- la schernì lui, appoggiando la testa sulla sua spalla.

-Tz, gelosa! E poi di cosa, di grazia? Non so neanche chi è questa Claire- disse Lily, invitandolo telepaticamente a raccontarle vita, morte, miracoli e reincarnazioni precedenti della Lewis.

Scorpius fece spallucce e disse, volutamente elusivo:

-Siamo stati insieme, qualche tempo fa-.

-Insieme come?-

-Insieme insieme-.

-Insieme fidanzati...insieme fisicamente...?-

-Insieme fisicamente-.

-Mmmh...- fu il polivalente verso di Lily. Mille altre domande le affollavano la mente, ma poiché aveva sempre la sua dignità da preservare, si costrinse a tacere; tuttavia Scorpius parve intuire cosa le passava per la testa e chiese:

-Altre domande?-

-Giusto uno o due milioni- replicò lei, facendolo ridere.

-Mi si prospetta un lungo pomeriggio, allora- osservò Scorpius, con voce fintamente tremula.

-E non solo il pomeriggio- fece Lily a sua volta ostentatamente minacciosa; Scorpius rise e le depositò un bacio nell'incavo del collo.


                                                                ******


-Allora, come stanno andando le cose fra te e Marìkaa? Da dopo Capodanno non mi hai più detto nulla-.

Rose Weasley e Albus Potter si erano accaparrati le migliori poltrone davanti al fuoco, seguendo la tradizione Potter-Weasley; dopo essere saliti alla torre in seguito ad un lauto pasto, i due cugini avevano deciso di chiudersi al calduccio della sala comune, dato che fuori aveva ricominciato a piovere. Naturalmente i due erano al passo con i compiti e non erano ancora troppo preoccupati per i M.A.G.O, così non avevano da studiare. Infatti Rose stava leggendo per svago personale un libro sulla storia della Trasfigurazione -una lettura leggera, avrebbe detto sua madre- mentre Albus aveva appena ricevuto una lettera da casa.

-Mah, siamo in una situazione di stallo. In teoria lei mi ha perdonato e ha promesso di pensare a noi due, nella pratica si comporta ancora come se fossimo solo amici. Non so più che fare con lei, Rose- ammise Albus, con un sospiro.

-Mmm. Io un'idea ce l'avrei- disse Rose, con una luce malandrina negli occhi.

-Ho quasi paura. Di che si tratta?-

-Beh, tu finora sei sempre stato molto paziente con lei, e le hai dato tutto il tempo per pensare, giusto?-

-Giusto- confermò Albus, non capendo dove volesse andare a parare la cugina.

-Ecco, ora secondo me devi giocare la carta della gelosia. Intendo dire: se lei dovesse vedere che tu inizi ad interessarti a qualcun'altra, potrebbe avere due reazioni. Se è interessata a te, allora ne sarà gelosa e cercherà di “riconquistarti”, se invece ti vede solo come un amico, la cosa non le farà né caldo né freddo. In ogni caso, saprai come comportarti di conseguenza- spiegò Rose, molto soddisfatta del proprio piano.

Albus non avrebbe mai smesso di meravigliarsi di fronte alle macchinazioni che la mente femminile era in grado di partorire.

-Ma scusa, non farei la figura di quello che prima dice una cosa e poi fa tutto il contrario? Prima le dichiaro il mio amore e poi ci provo con un'altra?- replicò poi, logico.

-Beh, un po' sì, ma lei non potrebbe rimproverarti nulla. Dato che lei non ti fa capire se ricambia i tuoi sentimenti o meno, tu avresti tutti i diritti di andare avanti- ribatté Rose, chiudendo il libro di Trasfigurazione.

-Mm, ho capito. Ammettiamo che io decida di seguire il tuo consiglio, allora. Con chi dovrei provarci? Non mi piace nessuna, a parte...beh, a parte Marìkaa- confessò Albus, arrossendo.

-Ma quanto sei ingenuo, Al! Non deve piacerti davvero un'altra, basta scegliere una che non sia proprio un troll e che possibilmente nutra un minimo di interesse per te. Poi cominciate a farvi vedere un po' insieme, e il gioco è fatto- lo prese in giro Rose, intenerita dal suo candore.

-Non so se te ne sei accorta, ma non è che io abbia chissà che stuolo di ammiratrici ai miei piedi- sottolineò Albus, ironico.

-Ma certo che ce l'hai, solo che non ci hai mai fatto caso- lo contraddisse Rose, poi, prima di proseguire, diede un'occhiata in giro per controllare che non ci fossero orecchie indiscrete ad ascoltarli; non c'era pericolo, dato che la torre di Grifondoro era come sempre molto rumorosa.

-Ad esempio, prendi Amy O'Brian del sesto anno. È cotta di te da secoli, e non è neanche male- disse, indicandogli una ragazza piuttosto minuta, con una voluminosa chioma di ricci castani ed occhi nocciola; in piedi vicino ad una finestra, stava parlando con Angelica Weasley, di cui era compagna di stanza.

-Amy? Ma dai, non credo proprio di piacerle!- esclamò Albus, che in effetti con la O'Brian aveva scambiato sì e no due parole nel corso degli anni.

-Fidati! Parla sempre di te, solo che non ha mai avuto il coraggio di avvicinarti. Me l'ha detto Angelica- gli assicurò Rose, pensando che Albus non si rendeva proprio conto dell'effetto che faceva alle ragazze.

-Mah, sarà. Comunque, penserò a questa tua balzana idea- promise Albus, poco convinto; per un po', i due cugini tornarono a concentrarsi sulle proprie occupazioni, poi Albus decise che era il suo turno di impicciarsi degli affari di Rose.

-E con Derek come va?-

-Bene- rispose Rose, ma non con lo stesso tono allegro che aveva di solito quando parlava di Derek.

-Non sembra, sai. È successo qualcosa?- le fece notare infatti Albus.

-Beh...il problema non è lui. Andiamo d'accordo e stiamo bene insieme, solo che ieri sera, non mi ricordo come, è saltato fuori il matrimonio di Victorie- iniziò Rose, con gli occhi che si facevano tristi al ricordo della piccola discussione.

-Il matrimonio di Victorie?- domandò Albus, sorpreso.

-Sì, forse si stava parlando del fatto che non sapevo cosa mettermi, non ricordo...comunque, da lì siamo arrivati a parlare dei genitori, al che Derek mi dice che gli piacerebbe conoscere i miei e che il matrimonio poteva essere una buona occasione, dato che cade nelle vacanze di Pasqua-.

-Oddio, Derek e lo zio Ron nella stessa stanza- commentò Al, sbarrando gli occhi al pensiero.

-Esatto! Anch'io ho pensato la stessa cosa, così gli ho detto che non era proprio una buona idea...e lui si è arrabbiato- concluse Rose, sconfortata.

-Oh. Avete litigato, quindi?-

-Abbiamo discusso. Derek ha pensato che mi vergognassi di lui e che non volessi presentarlo ai miei, io semplicemente vorrei evitare che papà lo sgozzasse- riassunse Rose, che proprio non ce lo vedeva suo padre ad accogliere a braccia aperte un Serpeverde come genero. Albus stava per rispondere, quando l'arrivo di Angelica, che si era congedata da Amy, e di Hugo, impanicato per i G.U.F.O, pose fine alla chiacchierata.


                                                              ******


-...al che io mi sono arrabbiato, perchè mi sono sentito “indegno” di essere presentato ai signori Weasley, e così abbiamo discusso- concluse Derek, che, al pari di Rose, stava confidando i propri problemi di cuore a Glorya. Edward aveva già i suoi crucci a cui pensare, mentre Scorpius non si vedeva da dopo pranzo -ed era ormai quasi ora di cena-, così Derek aveva deciso di parlarne con la sorella. I due Zabini avevano occupato un divanetto della sala comune di Serperverde, mentre Cassiopea, che aveva deciso di andare in biblioteca a finire un saggio di Storia della Magia particolarmente noioso -sia perchè doveva davvero portarlo a termine prima di lunedì, sia perchè aveva bisogno di stare un po' lontana da Shane per capire come comportarsi a riguardo della sua smania da contatto fisico- non era ancora rientrata.

-Capisco. Beh, almeno avrebbe dovuto apprezzare il fatto che tu non abbia timore di presentarti ai suoi. Molti ragazzi non prenderebbero neanche in considerazione l'idea- fece notare Glorya, pensierosa.

-Appunto! Cioè, quando Liam è venuto a trovarti e ha incontrato Blaise tu non ti sei fatta alcun problema- osservò Derek, lieto che la sorella capisse il punto cruciale della situazione.

-Sì ma in quel caso io non sapevo che Liam sarebbe arrivato. Forse se lo avessi saputo sarei andata nel panico. Magari Rose non vuole che suo padre ti tratti male perchè sei uno Zabini e un Serperverde.

Da quel che so di Ronald Weasley, e considerando che la mia fonte è Lily, non deve essere un tipo molto...comprensivo- commentò Glorya, cauta.

-Mm, a questo non avevo pensato, in effetti- ammise Derek, guardando la sorella con occhi diversi. Glorya era sempre stata più matura della sua età, forse anche per via di quello che avevano dovuto passare, ed era bello avere accanto una sorella come lei.

-E tu come stai? É tanto che non ci facciamo una chiacchierata fratello-sorella- le chiese poi, rendendosi conto che effettivamente era passato un po' di tempo da quando si erano parlati per davvero.

-Sto bene- rispose lei stringendosi nelle spalle, ma qualcosa nel suo tono non convinse Derek.

-Sei sicura? Lo sai che con me puoi parlare- cercò di incoraggiarla.

-Mah, non credo che le tue orecchie siano adatte a sentire i dettagli fisici dei miei problemi con Liam- insinuò Glorya con un sorriso, pensando che, sebbene Derek non fosse un fratello geloso tanto quanto lo era Scorpius, c'erano comunque dei limiti da rispettare.

-Che tipo di problemi? Ha allungato troppo le mani? No perché va bene che sono un tipo pacifico, ma in quel caso potrei anche...- proruppe Derek, accalorandosi.

Glorya rise di fronte alla sua reazione, ma poi scosse la testa:

-Il problema non è che allunga le mani, è che non lo fa- ammise, ricordando la strana notte del 31 dicembre.



Dopo aver congedato gli ultimi ospiti in seguito alla rissa e aver sistemato Cassiopea e Shane e Derek e Rose per la notte, Glorya tornò da Liam per condurlo alla stanza da letto di Blaise, che era la più spaziosa e lussuosa della casa. Mentre la seguiva lungo il corridoio Liam cominciò a farsi più silenzioso, e quando giunse il momento di cambiarsi per dormire era così imbarazzato da non sapere cosa dire. Dopo attimi carichi di silenzio si schiarì la voce e le propose:

-Se vuoi metterti qualcosa di più comodo io vado a cambiarmi...in bagno-.

-Oh- fece Glorya, in parte delusa e in parte sollevata, -va bene-.

Cinque minuti dopo, quando Liam ritornò, trovò Glorya che lo aspettava seduta sul letto, avvolta in un'elegante camicia da notte rosso scuro; era da togliere il fiato, ancora leggermente truccata e con i capelli scuri non più stretti nello chignon.

-Ci mettiamo sotto le coperte, ti va?- gli chiese lei, assolutamente a suo agio; rigido, Liam annuì e imitandola si infilò sotto la pesante trapunta di lana.

Con naturalezza, Glorya gli si avvicinò ed appoggiò la testa sul suo petto, proprio in corrispondenza del cuore, come se volesse sentirne il battito. Esitante, Liam le circondò le spalle e così Glorya, sentendosi incoraggiata, alzò il viso per ricevere un bacio. Era emozionata per via del contatto con il corpo di lui, così solido e caldo, e si chiedeva con trepidazione se lui avrebbe tentato un approccio più diretto. Sentiva di volere di più, di averne bisogno, ed era certa che lui fosse il ragazzo giusto con cui spingersi oltre. Ma Liam non sembrava voler procedere in quella direzione, e si stava limitando a baciarla passandole una mano fra i capelli.

Continuando a rispondere ai suoi baci, Glorya si chiese confusamente se per caso Liam non la trovasse attraente sotto quel punto di vista. Insomma, sapeva che lui la considerava bella e che di certo trovava piacevole il suo aspetto fisico, ma stava cominciando a temere che la loro relazione fosse un po' troppo...astratta. Come se fossero solo le loro menti e non i loro corpi ad attrarsi. Così, per mettere a tacere quei pensieri, cominciò a far scendere una mano lungo il petto di Liam, in direzione dell'inguine; era stupita dalla propria audacia -pensò distrattamente che Lily e Cassiopea sarebbero state soddisfatte di lei- ma cercò di non darlo a vedere.

A quel punto, Liam allontanò le labbra da quelle di lei e le chiese, nervoso:

-Che stai facendo?-

Glorya si bloccò, forse perché non era certo quella la reazione che si era aspettata, e rispose, esitante:

-Io...stavo cercando un contatto più...intimo, ecco-.

Liam chiuse gli occhi e sospirò. Glorya, imbarazzatissima, ritirò la mano e rimase a guardarlo sentendosi arrossire.

-C'è qualcosa che non va?- gli chiese poi, visto che lui non accennava a dire nulla.

-No, è solo che...io non l'ho mai fatto, Glorya- ammise Liam, riaprendo gli occhi su di lei.

-Oh. Capisco. Ne sono...felice. Davvero, sono contenta di essere la prima per te, come tu sarai il primo per me- replicò lei, sollevata; almeno non avrebbe dovuto combattere contro i fantasmi di ipotetiche passate partner sessuali.

A quel punto si sarebbe aspettata che anche Liam si proclamasse felice di essere il suo primo ragazzo, ma invece lui scosse la testa e disse:

-Non è solo perché non ho mai avuto molte altre ragazze. È che io...non voglio farlo-.

-Come sarebbe a dire, non lo vuoi fare?!- chiese Glorya, giustamente perplessa. Le possibilità erano due, a quel punto: o lui era in realtà gay -il che le pareva improbabile- oppure non la desiderava sino a quel punto.

-No. E non è che io sia gay- replicò Liam, intuendo almeno in parte i pensieri che le stavano passando per la testa,-è che...non voglio rischiare-.

-Ma rischiare cosa, di preciso? No perché neanch'io aspiro a diventare madre a quindici anni, ma sono ragionevolmente sicura che ci siano validi sistemi per evitarlo- ribatté Glorya, sempre più interdetta per la direzione presa dalla conversazione.

-Non ho paura di quello, Glorya- affermò Liam, con un piccolo sorriso triste, -ma a volte la mia natura mi porta ad essere troppo impetuoso, soprattutto quando si avvicina la luna piena, e temo che...insomma...potrei perdere il controllo, non essere in grado di fermarmi, se la parte irrazionale che ormai vive sempre in me dovesse prendere il sopravvento- le spiegò, con aria triste e abbattuta.

-Oh. Quindi è...per questo che mi hai fermata? Non è perché non mi trovi...ehm...sessualmente attraente?- domandò Glorya, in parte rassicurata.

A quelle parole Liam scoppiò in una breve risata, poi replicò:

-Glorya, tu sei la ragazza più meravigliosa su cui io abbia mai posato gli occhi, e credimi se ti dico che per me sei bellissima, davvero. Ma voglio solo...procedere per gradi, capire come gestire questa situazione. È nuova per me come lo è per te, solo che tu non diventi un mostro una volta al mese-.

-Tu. Non. Sei. Un. Mostro, è chiaro? E poi prova ad avvicinarti quando ho il ciclo, poi vediamo chi è più mostruoso- affermò Glorya decisa, facendolo ridere di nuovo.

-Lo terrò a mente. Allora, stando così le cose, che ne dici di riprendere da dove eravamo rimasti, senza esagerare troppo? Non sono fatto di ferro, sai- le propose Liam, attirandola nuovamente a sé.

-Ottima idea- approvò Glorya, con un sorriso che sperò fosse rassicurante.


-Bene!- esclamò Derek strappandola ai suoi pensieri, ma poi ripensandoci aggiunse: -O no?-

-Certo che no! Va bene che ho solo quindici anni, ma non voglio certo una relazione platonica!- spiegò Glorya, esasperata.

-Io sono più che contento se vi limitate ad una relazione platonica- la contraddisse Derek, che non voleva proprio pensare all'eventualità che mani maschili toccassero la sua sorellina.

Glorya alzò gli occhio al cielo, sbuffando:

-Lo vedi perché non si può parlare di certe cose con i propri fratelli? Siete geneticamente programmati a desiderare che le vostre sorelle rimangano vergini fino a trent'anni-.

-Anche quaranta- commentò Derek, facendola ridere.

-Ehi Scorpius, secondo te fino a che età dovrebbe rimanere vergine, tua sorella?- domandò poi, vedendo l'amico sbucare dai dormitori con l'aria di chi si è fatto un bel sonnellino; anche Lily, che lo affiancava, aveva l'aria riposata.

-Che razza di domanda è? Almeno fino a quarant'anni- replicò Scorpius, sedendosi fra Lily e Derek.

-Visto?- fece quest'ultimo all'indirizzo di Glorya, che fece un verso sprezzante.

-Scorpius non è esattamente il tipo di fratello a cui fare questa domanda- replicò, poi scorgendo Cassiopea in avvicinamento aggiunse:

-Ehi Cass, i nostri fratelli pensano che noi dovremmo rimanere vergini fino a quarant'anni-.

-Cosa?! Dovremmo andare in menopausa senza aver prima pregustato le gioie del sesso?- si scandalizzò quest'ultima, abbandonandosi accanto a Glorya.

-Come minimo!- esclamarono Derek e Scorpius all'unisono.

-Immagina se la pensasse così anche mio fratello, Malfoy- intervenne a quel punto Lily, divertita. Glorya e Cassiopea si scambiarono uno sguardo sentendola punzecchiare così Scorpius, e capirono che i due avevano fatto pace.

-Tanto tu non dai mai retta a nessuno- disse Malfoy, impallidito al pensiero dell'astinenza.

-Guardatelo, è già sbiancato alla sola idea!- lo prese in giro Cassiopea, pensando che comunque per come stavano andando le cose con Shane sarebbe stata fortunata ad arrivare vergine anche solo fino ai G.U.F.O.

-Non voglio parlare di sesso con voi, e perciò dirò solo questo: guai a voi due se vi fate deflorare prima dei...trent'anni, almeno- chiarì a quel punto Scorpius, riferendosi anche a Glorya, che aveva sempre considerato come una sorella.

-Invece sarò ben lieto di accogliere qualsiasi tua richiesta in tal senso- aggiunse poi, rivolto a Lily.

-Maniaco- disse quest'ultima, vagamente compiaciuta.

-Siete due ipocriti. Fino a due mesi fa eravate i primi a fornicare con chiunque avesse due tette e respirasse!- li accusò Cassiopea, riferendosi ai neanche troppo lontani tempi da donnaioli di Derek e Scorpius.

-Ah, ma poi abbiamo imboccato la retta via della monogamia- sottolineò Derek, con un ghigno.

-E sarà meglio per voi, soprattutto tu Malfoy- lo minacciò Lily, molto seria.

-Ma che paura- la schernì lui, ma in quel momento provò una strana sensazione alla nuca, come se qualcuno lo stesse osservando. Voltandosi, individuò Edward che fissava tutto il gruppetto, seduto fra altri del sesto e del settimo anno. Rimasero a guardarsi per un attimo e Scorpius percepì chiaramente quanto Edward desiderasse trovarsi lì in mezzo a loro, a chiacchierare rilassati prima di cena come avevano fatto molte volte nel corso degli anni. Ma era solo questo che Edward voleva o il suo sguardo si stava riempiendo di desiderio perché c'era Lily? Possessivo, passò un braccio intorno alla vita della propria fidanzata, che lo guardò stupita, momentaneamente disinteressata alla discussione con gli altri tre.

-Certo che sei bastardo eh- gli disse Derek, che aveva notato sia la mossa di Scorpius sia lo scambio di sguardi fra lui e Edward.

-Perché?- chiese Scorpius distogliendo gli occhi da Nott.

-Perché sì. Potresti anche cercare di passarci sopra, sai- buttò lì Zabini.

-Stai scherzando vero? Ha baciato la mia fidanzata!- sottolineò lui, rendendo così palese anche alle tre ragazze di cosa stessero parlando.

-Anche tu hai baciato Lily quando lei stava con Edward- fece notare Glorya. Lily li guardò risentita e disse:

-Vorrei sottolineare che sono qui. E comunque non sono mai stata con Edward!-

-Ma che dici. C'è stato un periodo in cui vi frequentavate- la contraddisse Cassiopea, evitando però di ricordarle che il primo bacio di Lily era stato proprio con Edward.

-La situazione è diversa, in ogni caso- disse invece Scorpius per rispondere a Glorya.

-E perchè è diversa? L'hai baciata tradendo la fiducia di Edward. Eppure lui ti ha perdonato- insistette Derek, che voleva far tornare il sereno fra i suoi due migliori amici a tutti i costi.

-Potreste smettere di parlare di me come se fossi un oggetto senza volontà?- cercò di intervenire Lily, ma ormai Derek e Scorpius erano lanciati nella discussione, supportati da Glorya e Cassiopea.

-Mi ha perdonato solo perchè ha trovato Diana a scaldargli il letto. E poi Lily è sempre stata mia, è stato stupido lui a non capirlo. Non ho fatto niente di male, mentre lui ci ha provato spudoratamente sotto i miei occhi!- si accalorò Scorpius, mantenendo comunque un tono di voce basso per non far sapere i fatti propri a tutti.

-Ti appoggio, fratello- concordò Cassiopea, molto ben disposta ad avercela con Edward anche se erano amici da anni.

-Io invece no. Sei il solito arrogante, Scorpius. Quando sei tu a prenderti quello che vuoi va bene, ma quando lo fanno gli altri li crocifiggi. Sei incoerente- disse invece Glorya, che era una delle poche persone a potersi permettere di parlare così a Scorpius.

Scorpius infatti si trattenne dall'insultarla solo perchè le voleva bene, e rispose:

-Stai forse dicendo che Edward non ha sbagliato?-

-Sto dicendo che ha avuto un momento di debolezza- replicò Glorya e Derek annuì:

-Come tutti. Capisco la tua rabbia, ma davvero vuoi far finire la vostra amicizia per colpa di una ragazza? Con tutto il rispetto per te, Lily- aggiunse con garbo.

-Oh, non ti preoccupare. A quanto pare non posso avere proprio voce in capitolo- commentò Lily, sarcastica, così Derek continuò, visto che Scorpius non aveva ancora ribattuto:

-Anzi, tu meglio di tutti dovresti sapere cosa si prova a desiderarla e dovresti capirlo-.

-Certo, perchè non perdonarlo, così la prossima volta che distolgo lo sguardo me lo ritrovo di nuovo appiccicato alla mia fidanzata?- chiese Scorpius a quel punto, retorico.

-Fidanzata che a quanto pare sa solo starsene buona buona ad aspettare le molestie sessuali del primo che passa- commentò Lily infastidita, e Cassiopea ridacchiò.

-Dovreste parlare, e basta- affermò Derek in tono risoluto, ponendo così fine alla discussione.

-Andiamo a cena? Ho fame- disse Cassiopea, intuendo che Scorpius stava per ribattere ancora e volendo evitare che il fratello perdesse l'unico altro amico che aveva.

-Sai che novità- borbottò Lily, ma poi tutti accolsero la proposta della Malfoy alzandosi dai divanetti.

A cena l'atmosfera fu molto più rilassata, fra chiacchiere leggere e risate, anche se Scorpius continuava a rigirarsi in mente le parole di Derek e Glorya, maledetti loro e la loro razionalità.

Dopo una piacevole cena a base di arrosto di tacchino e budino alla vaniglia, la Sala Grande cominciò a svuotarsi e come sempre Derek, Glorya e Cassiopea si congedarono per poter passare del tempo con i rispettivi partner.

-Torniamo in Sala Comune?- chiese Scorpius a Lily, alzandosi e tendendole la mano; era uno dei primi gesti affettuosi che faceva in pubblico nei suoi confronti, cosa che gli valse l'attenzione di metà scolaresca, compresa tutta Serpeverde.

-Ma allora è vero! La Potter sta con Malfoy!-

-Ma che invidia! Che ci trova in quella dico io...non è niente di che, alla fine! Magra, senza tette e pure antipatica!-

-Hai capito quella volpe di Malfoy...proprio la più carina doveva accalappiarsi...-

Lily sorrise compiaciuta sentendo i vari commenti suscitati dal fatto che lei aveva appena afferrato la mano di Scorpius e si accingeva a seguirlo fuori dalla sala sotto gli occhi di tutti; pensando a quanto fosse bello essere al centro dell'attenzione, si lasciò la Sala Grande alle spalle. Stava giusto chiedendosi se per caso Scorpius non fosse disponibile a farle un altro massaggio rilassante, quando vide arrivare Albus, abbastanza trafelato. Vedendolo, si ricordò di una conversazione lasciata a metà giorni prima e così, dopo aver detto a Scorpius che lo avrebbe raggiunto dopo, si avvicinò al fratello.

-Ehi Al. Sei in ritardo per la cena-.

Albus si fermò e le rivolse un sorriso:

-Già, sarò fortunato se trovo ancora il dolce. Volevi qualcosa?-

Lily sbuffò:

-Perché tutti pensano che io abbia sempre chissà quale secondo fine?-.

Albus alzò un sopracciglio, ironico, e rispose:

-Sarebbe molto strano se così non fosse-.

-Fratello ingrato. Avevo trovato un modo per aiutarti con la Sciatta, ma visto che mi hai profondamente ferita...-

Lui scoppiò a ridere di fronte all'aria teatrale di Lily, poi volle sapere:

-E cos'avrebbe partorito la tua mente malefica?-

-Ho pensato che dovresti far ingelosire la Stewart. Sei stato sin troppo paziente con lei, ora basta. Se ti vuole deve darsi una mossa, altrimenti passa oltre- gli consigliò Lily, appoggiandosi ad una parete.

Albus era sbalordito.

-A volte si vede che tu e Rose siete cugine-.

-Questa è un'offesa bella e buona! E sentiamo, perché dici così?-

-Mi ha dato lo stesso malato consiglio oggi pomeriggio. E mi ha suggerito di provarci con...-

-Amy O'Brian- lo interruppe Lily, concreta, facendo spalancare la bocca ad Albus per la sorpresa.

-Tu come...? Hai parlato con Angelica, per caso?-

-Con chi?- chiese Lily, un attimo confusa; Albus alzò gli occhi al cielo per la sua mancanza di considerazione per il resto del parentado, poi le ricordò:

-Nostra cugina-.

-Ah già. No, comunque, ti pare?!-.

-E allora come fai a sapere che Amy mi sta dietro?-.

Lily lo guardò impietosita.

-Io so sempre tutto, Al, ricordatelo. Ora vai a mangiare, dovessi mai andare a letto digiuno per colpa mia-.

-Che sorella amorevole, quasi mi commuovo. Allora vado. 'Notte Lily, grazie per i tuoi consigli sempre molto pratici- la salutò, sarcastico; lei gli fece un sorrisino fintamente melenso in risposta, poi si allontanò. Albus rimase a guardarla per un attimo, poi scosse la testa, divertito. Lily era sempre un passo avanti a tutti.



Note dell'autrice:


Salve gente!!! Ancora una volta ho finito il capitolo prima di quanto mi aspettassi, così mi sono detta che sarebbe stato carino nei vostri confronti postarlo oggi.... :)


Allora, capitolo ricco di avvenimenti direi. Da Scorpius a Lily che si sono riappacificati (ne siete contente vero?! :D), alla notte di Capodanno di Glorya, a Albus e Marìkaa...insomma, ne sono successe di cose. Tra l'altro sono ben 17 pagine di capitolo! Un record assoluto per me O.o

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, e che mi facciate sapere cosa ne pensate. Lo scorso capitolo ha avuto “solo” 6 recensioni (solo per modo di dire, io sono contenta anche se ricevo una sola recensione eh!) e mi è dispiaciuto soprattutto perchè mi aspettavo più commenti ai vari avvenimenti...anyway, io vi amo comunque, sia che recensiate sia che non lo facciate <3


Non so se anche la prossima volta riuscirò ad aggiornare in così breve tempo, soprattutto perchè oltre alla tesi e a tutto il resto non so bene come proseguire...ho una linea generale, ma non so se è quella giusta. Quindi chiedo a voi: suggerimenti? Ci sono parti, scene o altro che vi piacerebbe leggere? O che aspettate da tanto ma io non ho ancora scritto? Sono aperta a tutte le possibilità :)


Bene, anche per oggi siamo ai ringraziamenti, quindi come sempre grazie a tutti quelli che leggono, seguono, ricordano e preferiscono la storia, ma soprattutto grazie alle 6 meravigliose persone che hanno recensito. Le risposte a breve, come sempre :)


A presto, sempre Vostra,


Miss

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Capitolo 67
*** A lovely Talk ***


                                                      CAPITOLO 66

                                                       A lovely Talk


Gennaio lasciò il posto a febbraio, che si presentava altrettanto gelido e piovoso, con raffiche di pioggia sferzanti e abbondanti nevicate, tant'è che alcuni studenti ebbero la felice idea di cominciare a spostarsi dal castello alle serre o alle lezioni di Cura delle Creature Magiche con dei pratici sci di fattura Babbana, stregati affinchè fluttuassero a qualche centimetro da terra.

Ondate di panico al pensiero di G.U.F.O e M.A.G.O dilagavano ovunque, in tutte le Case: a Tassorosso Sissy Brown diede di matto durante una lezione di Trasfigurazione, trapiantando per errore il becco di un corvo al posto del proprio naso, a Corvonero Molly Weasley tranciò di netto le dita della sua compagna di banco durante Pozioni, troppo nervosa al pensiero che la Pozione Corroborante che stavano eseguendo potesse essere richiesta agli esami; la poveretta dovette correre via tenendo le proprie dita nell'altra mano, ma Madama Chips fu come sempre in grado di riparare al danno. A Grifondoro Hugo Weasley era l'ansia in persona, e tormentava tutti i compagni di Casa con improbabili sondaggi su quali fossero le domande più gettonate, mentre a Serperverde Melissa Summers si era data al commercio illegale di sostanze che in teoria avrebbero dovuto potenziare la concentrazione, e per dare una dimostrazione dell'efficacia dei propri prodotti assunse una dose troppo alta di artigli di drago che le valsero due giorni di reclusione in infermeria, preda di una agitazione preoccupante.

Lily, Cassiopea e Glorya cercavano di affrontare la situazione con tranquillità, anche se era davvero difficile mantenere la calma in mezzo a tutto quel pandemonio, fra compagni di scuola impazziti ed insegnanti che continuavano ad assegnare compiti su compiti, senza curarsi dell'esaurimento nervoso a cui stavano conducendo i propri allievi. Una sera Lily, talmente provata dalla lunga giornata composta da doppia Trasfigurazione, Incantesimi, Erbologia e Cura delle Creature magiche, seguita da un estenuante pomeriggio di studio intensivo, era crollata a dormire su un divanetto della Sala Comune; l'aveva trovata Scorpius di ritorno da una sfiancante riunione con la squadra di Quidditch ed era rimasto talmente affascinato dalla sua sottile figura raggomitolata che anziché riportarla in dormitorio si era messo accanto a lei per poi addormentarsi a sua volta.

Intanto Tassorosso aveva perso contro Grifondoro, dando così una piccola chance a Serperverde, cosa dalla quale Scorpius aveva tutta l'intenzione di trarre vantaggio; fra quello, e lo studio matto e disperatissimo per gli esami lui e Lily avevano pochissimo tempo da trascorrere insieme, ma cercavano di ritagliarsi sempre qualche piccolo momento per loro. In men che non si dica era quasi arrivato il 14 febbraio, e Scorpius si chiedeva con terrore se per caso Lily si aspettasse qualcosa di particolare per San Valentino. Non gli sembrava il tipo di ragazza che brama fiori o cioccolatini, ma non si poteva mai sapere...

-Ehi Derek, tu fai qualcosa con Rose per...ehm...San Valentino?- domandò Scorpius una sera a Derek, mentre tornavano agli spogliatoi al termine di un allenamento.

-Mah, so che c'è la classica uscita a Hogsmeade. Penso che ci andremo- rispose l'amico con un'alzata di spalle.

-Mmmh. Pensi che dovrei chiedere a Lily di andarci insieme?- lo interrogò pensieroso, tremando al pensiero di lui e Lily da Madama Piediburro.

-Secondo me è il minimo, che dici? Va bene che Lily è...come dire...atipica, però...- osservò Derek cauto, facendo ridere Scorpius mentre iniziava a cambiarsi, ultimo fra i loro compagni di squadra.

-Atipica è una definizione calzante-.

-Senti Scorpius...con Edward?- cambiò argomento Derek, che a vestirsi era una scheggia ed era già pronto.

-Con Edward cosa?- replicò Scorpius tagliente.

-Cos'hai deciso di fare? Vuoi ancora portare avanti questo litigio insensato? Lily sta con te, e Edward è davvero pentito-.

-Oddio, non ti sopporto quando ti metti a fare l'avvocato delle cause perse. Devi proprio assillarmi un giorno sì e l'altro pure?- sbottò Scorpius, infastidito come ogni volta che saltava fuori l'argomento Edward.

-Devo, sì. Come ogni volta che voi due testoni decidete di azzuffarvi come due rabbiosi- ribadì Derek, fermo accanto a lui con le braccia incrociate sul petto e un atteggiamento di sfida.

-Senti Derek, non ho alcuna intenzione di andare a parlargli. Forse, se dovesse venire lui da me potrei fare lo sforzo di ascoltarlo- concesse Scorpius, più per togliersi di torno Derek che per vera convinzione.

-Ottimo. Se non ti spiace, vado al castello da Rose dato che se dovessi aspettare te che finisci di cambiarti mi farei vecchio- disse Derek, divertito alla vista di Scorpius che era alla ricerca dell'altro calzino.

-Vai pure, ci vediamo dopo- replicò Scorpius, distratto: perché doveva sempre mancare qualche pezzo del suo vestiario, in quel borsone?

-Com'è che sei sempre l'ultimo ad uscire da questo spogliatoio?- gli domandò la voce cristallina di Claire, facendolo sobbalzare. Voltandosi, Scorpius la trovò appoggiata allo stipite della porta, con un mezzo sorriso e uno scintillio ironico negli occhi; fra i capelli biondi aveva qualche fiocco di neve, cosa che gli fece intuire che fuori aveva ripreso a nevicare.

-Com'è che appari sempre quando meno me lo aspetto?- rispose Scorpius, vagamente infastidito per la sua capacità di trovarlo sempre e comunque.

-Guardo gli allenamenti di Quidditch di tutte le squadre e poi non ti ho visto uscire con tutti gli altri. Ho fatto due più due- replicò Claire, con un'alzata di spalle.

-Senti Claire, non fraintendermi ma...perché vieni sempre a parlare con me? Non conosci davvero nessun altro, qui?- volle sapere Scorpius che era finalmente riuscito a ritrovare il calzino perduto e aveva potuto infilarsi le scarpe.

-No. Tendo a sentirmi davvero sola. Gli altri insegnanti sono troppo adulti per me, non saprei davvero di che cosa parlare. Se ti do fastidio comunque...- rispose Claire, con una sincerità così disarmante che Scorpius si sentì in colpa per averla fatta sentire indesiderata. Inoltre aveva ragione: era straniera in mezzo a loro, non aveva amici, non aveva nessuno a parte lui. Il minimo che potesse fare era parlarle, almeno.

-Non mi dai fastidio, davvero- si sentì in dovere di dirle.

-Oh, menomale. Sarebbe stato triste dover rinunciare a stuzzicarti- fece Claire, sollevata, poi aggiunse:

-Allora, programmi per San Valentino?-

-Per ora nulla-.

-Come nulla?! Scorpius, mi deludi. Non organizzi niente di romantico per la tua fidanzata?- chiese Claire, scandalizzata, mentre uscivano dallo spogliatoio e affrontavano la nevicata e il gelo dell'aria pomeridiana di febbraio.

-A Lily non piacciono le romanticherie o le cose sdolcinate. Penso che la farei molto più felice se la accompagnassi a fare shopping, piuttosto- ipotizzò Scorpius, rendendosi conto in quel momento che era proprio un'ottima idea.

-Shopping? Ma dai, che tristezza- commentò Claire, pensando che quella Lily doveva proprio essere una ragazza superficiale.

-Le piacciono i vestiti alla moda, e poi non muoio certo dalla voglia di starmene seduto tutto il pomeriggio in un triste locale per coppie- spiegò Scorpius.

-Mah, sarà. Secondo me una scatola di cioccolatini non guasta, comunque- suggerì Claire, stringendosi nel mantello.

-Me li tirerebbe dietro chiedendomi se ho almeno la più pallida idea di quante calorie contengano- rise lui, immaginandosi la scena.

-Ossignore, sul serio? È una di quelle fissate con la dieta?- indagò Claire, cercando di farsi un quadro più chiaro della sua avversaria.

-Decisamente- commentò solamente Scorpius, mentre senza pensare alle conseguenze delle proprie azioni varcava con Claire il portone della scuola ed entrava in Sala Grande per la cena.

-Ripeto, che tristezza. Va beh, vado a sedermi al tavolo noioso. Buona serata- lo salutò, per poi dirigersi alla tavolata degli insegnanti.

Scorpius impiegò qualche secondo per individuare Lily fra gli altri Serperverde; dopo averla trovata le si sedette accanto, di fronte a Glorya e a sua sorella.

-Andato bene, l'allenamento?- fu l'unica domanda di Lily, ma Scorpius capì all'istante che anche in quell'occasione non le era sfuggito nulla.

-Meglio delle altre volte, grazie- rispose, fissando indeciso i piatti colmi di leccornie di fronte a lui.

-Ho la testa che mi scoppia- si lamentò Cassiopea, abbandonando il capo ricciuto sul tavolo.

-Oh stellina, cosa ti ha ridotto così?- la interrogò Scorpius, ironico, mentre optava per pasticcio di carne e patate arrosto.

-Dai, lasciala stare ogni tanto, poverina. Oggi abbiamo avuto un'altra giornata pesante- intervenne Glorya a difesa dell'amica.

-Me lo immagino. Ricordo l'anno del G.U.F.O...gente impazzita ovunque, c'era chi studiava ad ogni ora del giorno e della notte e Bree Aberfield andò talmente fuori di testa che la sera prima degli esami abbiamo dovuto stenderla con una dose massiccia di Bevanda della Pace per farla dormire- raccontò Derek e Scorpius annuì.

-Almeno quest'anno siamo più preparati, sappiamo quello che ci aspetta-.

-Ecco, invece noi no. È una spirale d'angoscia senza fine- si lagnò Cassiopea, con voce ovattata per via della nuvola di capelli nella quale si era sepolta.

-Già. Menomale che almeno sabato possiamo avere un po' di svago- osservò Lily in tono sibillino, spingendo Scorpius a chiedersi se effettivamente fosse il caso di organizzare davvero qualcosa per lei.

-È vero, sabato è 14 e c'è l'uscita a Hogsmeade...programmi?- chiese Glorya, spingendo via da parte il proprio piatto mezzo pieno; tutto quel parlare di esami le aveva fatto passare l'appetito.

-Dormire. Dormire tutto il pomeriggio- annunciò Cassiopea nel tono voglioso di chi non potrebbe chiedere di meglio.

-Oh dai, non dirmi che Shane non ti ha invitata fuori- la punzecchiò Lily che, al pari di Glorya, non aveva mangiato quasi nulla.

-Lo ha fatto, in effetti. Forse è meglio cogliere ogni occasione per stare fuori dal castello- replicò Cassiopea, rialzando la testa dal tavolo.

-E Liam, invece?- chiese Derek a Glorya, anche per sondare il terreno; non si era certo dimenticato delle confidenze che la sorella gli aveva fatto.

-Anche lui mi ha chiesto di uscire. Potremmo andare tutti insieme- propose Glorya, pensando che lei e Liam stavano davvero poco in mezzo agli altri e tendevano a isolarsi.

-Ottima idea. San Valentino di gruppo- approvò Scorpius, dicendosi che in quel modo avrebbe risolto ogni problema. Osservò di soppiatto Lily, quasi aspettandosi che lei gli urlasse che era senza cuore, ma lei fece il suo classico sorrisetto tirato e rispose:

-Sono d'accordo. Poi per me è un giorno come un altro, quindi potremmo anche andare a fare shopping-.

Alla parola “shopping” Glorya e Cassiopea si illuminarono e affermarono all'unisono che avrebbero di certo convinto Liam e Shane; Derek invece disse che avrebbe dovuto prima chiedere a Rose e che avrebbe dato conferma prima di sabato.

-Fatto pace, allora?- chiese Glorya, sentendo nominare la Weasley.

-Perchè, avevate litigato?- s'intromise Scorpius prima che Derek potesse rispondere.

-Sì, lei non voleva portarmi al matrimonio di sua cugina e io mi sono arrabbiato, sentendomi indegno- replicò Derek, riassumendo per sommi capi la situazione, per poi aggiungere rivolto alla sorella:

-Comunque sì, alla fine lei ha accettato di presentarmi alla famiglia-.

-Oddio grazie, almeno non sarò l'unica Serpeverde a quel matrimonio. E poi voglio proprio vedere il momento in cui verrai portato al cospetto di zio Ron. Per non parlare del nonno- commentò Lily, pregustando la scena.

-Così sì che mi incoraggi, Lily- ironizzò Derek, considerando che forse la sua idea non era stata proprio brillante.

Lily fece spallucce:

-Io ti ho avvertito. In ogni caso porterò una bottiglia di tequila, al massimo finiremo ad ubriacarci nascosti in soffitta-.

-Mi sta quasi venendo voglia di venire, giusto per vedere come andrà a finire- disse Cassiopea, con le orecchie da pettegola sempre allerta.

-A me no. Non ti invidio proprio per nulla, Derek- ribatté Scorpius, rabbrividendo all'idea.

-Beh, tu però hai già conosciuto i miei. E sicuramente non nelle stesse circostanze imbarazzanti in cui io ho conosciuto i tuoi- sottolineò Lily, ricordando con orrore la mattina di Natale.

A quel punto Glorya e Derek pretesero un fedele resoconto dell'incontro fra Lily e i signori Malfoy, cosa che Cassiopea fornì con grande dovizia di particolari.

Fra una chiacchiera e l'altra erano ormai al dolce, quando Lily notò con la coda dell'occhio che Claire Lewis si stava alzando dal tavolo degli insegnanti; con una scusa, si congedò dal suo gruppetto e si alzò a sua volta. La vide sparire nella solita porticina a lato della sala, ma siccome sapeva per esperienza che conduceva solo ad una piccola stanzetta che poi sbucava comunque sul corridoio principale, decise di passare per l'entrata principale e aspettarla fuori. Infatti, dopo neanche due minuti Claire arrivò e così Lily fece un passo avanti per palesare la propria presenza.

-Lily Potter, ciao. Che ci fai qui fuori ancora in piena cena?-l'apostrofò Claire, vedendola.

-Buonasera, Claire. Non mangio mai il dolce, così ho pensato che avremmo potuto scambiare due parole- rispose Lily.

-Ah sì, Scorpius mi ha detto che sei un po' in fissa con la dieta. Comunque va bene, dove possiamo parlare?-

-Qui andrà bene- replicò Lily guidandola verso l'aula dove un tempo Fiorenzo aveva tenuto lezione e che ora era in disuso; attese che Claire fosse entrata e si fosse seduta su un banco, poi si chiuse la porta alle spalle.

-Allora Claire, come ti vanno le cose qui a Hogwarts? Ti stai ambientando?- le domandò, sedendosi a sua volta sulla cattedra di fronte a lei.

Claire fece spallucce.

-Bene, direi. Mi piace insegnare volo a quelli del primo, ed è molto divertente arbitrare le partite di Quidditch-.

Lily annuì, come se le importasse davvero di quello che l'altra stava dicendo.

-Quindi sei soddisfatta della tua posizione- affermò, seria.

Claire non capiva dove l'altra volesse andare a parare, ma rispose cortesemente:

-Sì, molto. Sono la più giovane insegnante della storia di Hogwarts, il che è notevole, se consideri che non sono neanche del tutto inglese-.

-Infatti- confermò Lily, poi decise che era ora di smetterla con i giochetti e di andare al nocciolo della questione.

-Allora a questo punto ti conviene ascoltarmi molto bene, Claire.

Devi smettere di girare intorno a Scorpius. Non devi avvicinarti, non devi parlargli, non devi neanche pensare a lui. Per te non esiste- iniziò a dire in tono molto duro, saltando giù dalla cattedra con decisione.

-Io non capisco proprio a cosa...- provò a dire Claire, ma Lily la interruppe:

-Non fare la finta tonta con me. Io so sempre tutto, so che vai allo spogliatoio apposta per parlare con lui, so che siete stati insieme in passato e so che probabilmente ti sei fatta qualche stupida fantasia su un improbabile ritorno di fiamma fra voi. Non accadrà, Claire. Lui è mio, chiaro?-

Claire era sbalordita di fronte all'arroganza di quella sciocca quindicenne e le veniva da riderle in faccia; tuttavia si limitò a sorridere e a dire:

-Questo è quello che pensi tu, Lily. Ricordati che il primo amore non si scorda mai-.

-Ah, vedo che non ci siamo capite, allora- commentò Lily in tono fintamente amabile, -cercherò di essere più chiara. Se ti vedo ancora una volta camminare anche solo nel suo stesso corridoio, se mi giunge voce che hai di nuovo avuto il coraggio di rivolgergli la parola, io ti rovino-.

A quelle parole Claire non riuscì più a trattenersi e scoppiò a ridere:

-Tu mi rovini? Hai una considerazione davvero alta di te-.

Anche Lily le sorrise, il sorriso dello squalo, e poi ribatté, avvicinandosi a lei fino a che non si trovarono faccia a faccia.

-Cosa pensi che succederebbe se io andassi dal Preside e gli rivelassi che un membro del suo stimato corpo docenti fa delle avances ad uno studente? Pensi che conserveresti ancora il tuo posto, se Linton avesse il benché minimo sospetto che una sua insegnante sta deliberatamente cercando di sedurre un allievo di questa scuola? Io non credo, sai. Insegni una materia francamente inutile, non impiegherebbe molto a rimpiazzarti. Ma questo metterebbe la parola fine alla tua carriera in qualsiasi altra scuola, perché chi mai assumerebbe una che appena può allunga le mani su dei minorenni? E così, cara Claire, non solo avrai fallito nel Quidditch, ma non avrai più alcuna chance neanche come insegnante- concluse, guardandola dritta negli occhi.

-Il tuo brillante piano non funzionerebbe, Linton vorrà delle prove- cercò di contraddirla Claire, ma ancora una volta Lily sorrise.

-E credi che non le troverebbe? Sul serio, mi hai presa per una dilettante? Io non faccio mai minacce a vuoto, Claire. Ora, visto che abbiamo chiarito questi punti fondamentali, direi che non abbiamo molto altro da dirci. Sono felice di aver avuto questa chiacchierata con te- disse Lily avviandosi verso la porta; con una mano sulla maniglia, si voltò ancora una volta verso l'australiana e aggiunse:

-Ah, tanto per andare sul sicuro. Non una parola con Scorpius, intesi? Altrimenti potrei sempre dirgli che, spinta dalla gelosia, hai ingaggiato un duello con me. Non ci metterei molto a finire in infermeria. E lui mi crederebbe, fidati- e con queste parole uscì di scena, lasciandosi una Claire completamente allibita alle spalle.


                                                  ******


In quelle settimane Albus aveva pensato a lungo al piano suggeritogli sia da Rose che da Lily e alla fine aveva deciso che non era poi così male come idea.

Con Marìkaa tutto era tornato alla normalità, chiacchieravano, studiavano e passavano il tempo libero insieme, ma spesso con loro c'erano anche Rose, Molly, Angelica e Hugo. Aveva persino pensato di invitarla fuori per San Valentino, ma quando aveva esposto le sue intenzioni a Lily, lei l'aveva guardato schifata e aveva detto:

-Ti prego, Al. Se lo fai poi dovrò fingere di non avere alcun legame di sangue con te, per il resto dei nostri giorni. Abbi un po' di dignità, su-.

Così, dicendosi che infondo la sorella aveva ragione e non vedendo altre alternative, aveva deciso di passare al piano gelosia. Aveva colto l'occasione di avvicinarsi ad Amy O'Brian un pomeriggio di inizio febbraio, quando l'aveva vista in biblioteca, china su un difficile tema di Trasfigurazione. Vedendola così disperata, si era offerto di aiutarla, sia perchè era gentile di natura, sia per i propri secondi fini. Lei si era illuminata in volto accettando la sua offerta, e per un attimo Albus si era sentito in colpa, nel crearle false speranze; ma poi, notando che Marìkaa li guardava fisso fisso da un tavolo poco distante, aveva scacciato ogni dubbio.

E così in quelle due settimane Albus aveva preso a ronzare attorno ad Amy, facendo il galante: le portava i libri fra una lezione e l'altra, si sedeva accanto a lei a pranzo e a cena, l'accompagnava alla torre di Grifondoro. E non era neanche spiacevole stare con lei: Amy era allegra, sempre solare, ed aveva un modo buffissimo di raccontare le cose.

Marìkaa si era accorta di questo avvicinamento fra loro, e ne soffriva. Possibile che Al avesse deciso di lasciarla perdere, dopo aver fatto di tutto per conquistarla? E come avrebbe dovuto comportarsi lei? Insomma, da un lato era seriamente infastidita dal vederlo insieme alla O'Brian, dall'altro cercava di scacciare le fitte di gelosia che provava dicendosi che infondo era normale. Erano amici, no? Era naturale desiderare che lui fosse felice? Sempre più confusa, a due giorni dall'uscita ad Hogsmeade decise di confidarsi con Rose e così, approfittando di un'ora buca dopo pranzo, la invitò a studiare insieme in biblioteca.

-Hai notato che Al sta sempre con la O'Brian?- disse ad un certo punto, non riuscendo più a trattenersi.

Rose esultò interiormente, poi rispose:

-Sì, ci ho fatto caso, in effetti. Amy è una ragazza piacevole-.

-Già, sembra simpatica. Pensi che lui...sia interessato?-

-Mah, non saprei. A vederli sembrebbe di sì. Perchè me lo chiedi?- indagò Rose, promettendosi di riferire tutto al cugino appena possibile.

-Non so, Rose. Non capisco più nulla. Da una parte sento che mi piace, dall'altra lo considero un amico. Cosa devo fare?- le chiese con un filo di disperazione nella voce.

Vedendola così, Rose per un attimo si pentì di aver architettato il tutto, ma se quello era l'unico modo per spingere Marìkaa fra le braccia di Albus, allora ben venga.

-Invitalo fuori per San Valentino, prima che lui lo chieda ad Amy. Avete bisogno di stare un po' da soli, così potrete fare chiarezza. Cosa ne dici?- le propose.

-È una buona idea. D'altra parte sono mesi che lo tengo sulle spine, devo fare qualcosa- approvò Marìkaa, anche se si sentiva morire al pensiero di dover fare una cosa così imbarazzante. Ma Rose aveva ragione: lei e Al avevano bisogno di trascorrere del tempo senza altre persone intorno, e quale migliore occasione di San Valentino?

Così, cercò di racimolare il coraggio per tutto il pomeriggio, ed era talmente distratta che a Pozioni aggiunse una dose eccessiva di essenza di Mandragole, e il suo intruglio esplose; Lumacorno non ne fu molto contento e tolse cinque punti a Corvonero, cosa che le attirò le occhiatacce dei suoi compagni di classe.

Abbattuta per l'incidente ma comunque decisa ad invitare Al, dopo cena si diresse alla Torre di Grifondoro insieme a Rose, che l'avrebbe fatta passare attraverso il buco del ritratto dietro di lei.

Speranzosa, lasciò vagare lo sguardo sulla sala comune alla ricerca della sua chioma corvina perennemente scompigliata, ma quando lo trovò il sorriso le si gelò sul volto. Albus stava baciando Amy O'Brian, con una mano affondata fra i suoi serici riccioli castani.

Ci fu un instante in cui i loro occhi si incrociarono, dopo Albus ebbe allontanato il viso da quello di Amy. Ebbe a malapena il tempo di registrare la sua presenza lì, che lei gli aveva voltato le spalle e se n'era andata.

                                            ******


-E così parteciperemo ad un San Valentino di gruppo- annunciò Liam a Shane, dopo che quella sera entrambi ebbero riaccompagnato le proprie fidanzate a Serpeverde.

-Così pare- confermò il Grifondoro con un'alzata di spalle, -cosa ne pensi?-

-Mah, diciamo che per il primo San Valentino con Glorya avrei preferito qualcosa di più tradizionale, ma se lei è contenta così...tu?- rispose Liam, mentre insieme percorrevano i sotterranei.

-A dire il vero Cass non mi ha dato molta scelta. Mi ha annunciato che il pomeriggio di domani avrebbe previsto un'intensa sessione di shopping e chissà cos'altro, e prima ancora che avessi modo di dire “Merlino”, lei aveva già cambiato argomento, dando per scontato il mio consenso- raccontò Shane, sorridendo al ricordo della conversazione.

-Meglio così, comunque. Non sono un tipo molto galante...anche se non sono del tutto sicuro di voler trascorrere una giornata con Malfoy- aggiunse poi, pensieroso.

-Oh, dai non è così male. Ogni tanto ci sediamo vicini, quando dobbiamo seguire qualche lezione insieme. È persino simpatico- commentò Liam, magnanimo.

-A me mette i brividi, sarà quell'aria da non-ti azzardare-a-sfiorare-mia-sorella-in-mia-presenza-o-ti-Crucio. E non sopporto neanche tanto Lily, sempre così....mah...frigida- replicò Shane, mentre cominciavano a salire le scale; scordandosi di un gradino biricchino quasi si ruppe una caviglia, ma con notevole presenza di spirito Liam lo sorresse prima che si facesse davvero male.

-Già, ti guarda sempre dall'alto in basso, come se sapesse tutto di te, persino di che colore porti i calzini- riprese Liam dopo il piccolo incidente.

-Ah beh, della serie Dio li fa e poi li accoppia. Io devo girare per di qui, mi sa. Ci si vede domani, allora- fece Shane una volta giunti davanti ad un corridoio occupato interamente da file di armature antiche; una di loro stava sonnecchiando, ma svegliata dalle loro voci sbadigliò con un gran fracasso di ferraglia e li sgridò.

-A domani- si congedò Liam con un mezzo sorriso per le stranezze di Hogwarts. Nonostante lo aspettasse un'intera giornata fra gonne e scarpe, si sentiva davvero felice: per la prima volta nella sua vita, sentiva di essere una persona normale, con una fidanzata e degli amici.


                                               ******


Albus passeggiava nervosamente di fronte al muro che nascondeva la sala comune di Serperverde, chiedendosi quante possibilità ci fossero che qualcuno passasse di lì alle undici di sera e lo lasciasse entrare.

Che cosa aveva combinato? Perchè aveva baciato Amy in quel momento? È vero, lei era carina e piacevole, e gli aveva appena confessato di stare bene in sua compagnia; lo faceva sentire apprezzato e desiderato, ed Albus non aveva saputo resistere. Era stato un bel bacio, le labba di Amy erano morbide e calde e per un attimo Albus si era sentito appagato. Ma poi aveva alzato gli occhi e aveva visto Marìkaa, e non aveva capito più nulla.

-Albus, che ci fai qua fuori?-

La voce di Scorpius Malfoy lo strappò ai suoi pensieri, e Albus alzando gli occhi se lo ritrovò davanti, un'espressione perplessa sul viso.

-Oh, Scorpius. Stavo cercando Lily, a dire il vero. Ho bisogno di parlare con lei- rispose, accorgendosi solo in quel momento di quanto fosse strana la vita. Sino a quattro mesi fa probabilmente non avrebbe neanche pensato di rivolgersi a Lily per problemi sentimentali, ed ora invece lei era stata la prima persona che gli era venuta in mente dopo aver combinato quel casino.

-Vado a vedere se è dentro e le dico che sei qui fuori, se vuoi. Dubito che tu abbia voglia di entrare nel covo delle serpi- ironizzò Scorpius, ed Albus quasi si stupì della sua gentilezza. Ma d'altra parte avevano passato intere ore l'uno accanto all'altro al capezzale di Lily in coma, e questo senza dubbio li aveva in qualche modo uniti. Albus non lo disprezzava neanche più per aver giocato con i sentimenti di Marìkaa: lui aveva appena fatto lo stesso con quelli di Amy, e per lo stesso motivo di Scorpius.

-Grazie, mi faresti un favore- rispose, e Scorpius annuì, chiedendosi che diavolo avesse combinato Albus. Disse la parola d'ordine e scomparve; dopo qualche minuto la parete si aprì di nuovo e apparve Lily, impeccabile come sempre anche se era quasi ora di andare a dormire.

-Al, che succede? Problemi a casa?- domandò lei, giustamente.

-No, no, niente del genere. È che ho fatto un casino- replicò Al, ricominciando a passeggiare nervosamente davanti a lei.

-Che genere di casino? E stai fermo, per favore-.

-Ho baciato Amy- annunciò, funereo.

-Amy?- chiese Lily, perplessa.

-La O'Brian!- precisò Albus, un filo spazientito.

-Ah, giusto. Bene, no? Non faceva parte del piano?-

-No! Cioè, sì. Ma Marìkaa mi ha visto-.

-Mmmm. Perchè l'hai fatto?- lo interrogò, scrutandolo attentamente ed infischiandosene altamente dei sentimenti della Sciatta.

-Non lo so. Amy è una ragazza piacevole, e non me l'aspettavo. E poi mi fa sentire apprezzato...tra l'altro avevate ragione, tu e Rose, mi sta dietro da secoli...e così, non so, mi è venuto spontaneo baciarla- spiegò Albus, passandosi distrattamente una mano fra i capelli.

-E questo cosa ti dice?-

-Che sono un cretino?-

-Ma no, Al. Che forse ti sei cristallizzato per troppo tempo sulla Sciatta, senza darti la possibilità di guardarti intorno. E ora che l'hai fatto hai scoperto che forse lei non è l'unico pesce del mare, un pesce molto mal vestito, se vuoi la mia opinione- chiarì Lily, esasperata, appoggiandosi al muro.

Albus tacque, riflettendo sulle sue parole. Che avesse ragione lei?

-Pensaci. Io intanto torno a mettermi lo smalto sulle unghie, come vedi mi hai disturbato in una fase molto delicata: la mano sinistra- gli disse, agitando la suddetta mano, che aveva solo tre dita dipinte di uno scuro verde petrolio; essendo mancina, Lily aveva parecchie difficoltà ad operare con precisione sulla mano sinistra.

-Lo farò, tanto dubito che ci sia altro che posso fare. Ah, un'ultima cosa: sabato vai a Hogsmeade?- le chiese, suo malgrado divertito.

-Sì, stiamo organizzando una specie di San Valentino di gruppo con Glorya, Cass e gli altri. Perchè? Tu ci vai?-

-Sì, in teoria ho invitato Amy, anche se a questo punto...comunque, ti va se verso le cinque ci troviamo ai Tre Manici? È importante-.

-Dipende se avrò fatto abbastanza shopping o no- rispose lei, ironica.

-Eddai Lily, sii seria per una volta!-

-Sono serissima. Comunque, vedrò di esserci- l'accontentò lei, poi i due si salutarono; Albus si allontanò in direzione delle scale, Lily tornò dentro e si riaccomodò sul divanetto, di fronte al tavolino sul quale giaceva la sua bottiglietta di smalto, e dove si era seduto anche Scorpius. Giaceva ad occhi chiusi, con la testa abbandonata sullo schienale; si vedeva che era piuttosto stanco. Pensierosa, gli si accoccolò contro, ed automaticamente lui le passò un braccio attorno alle spalle e l'attirò a sé; profuma di buono, pensò Lily, per poi chiedersi: perchè Albus ha bisogno di vedermi sabato pomeriggio alle cinque?



Note dell'autrice:


Salve gente!!!

Questa volta ho impiegato quasi due settimane ad aggiornare, lo so...sia perchè ho dovuto fare un improvviso viaggio in Puglia per motivi famigliari (io sono torinese, e vi assicuro che è stata una bella sfacchinata di 8 ore in treno) sia perchè fino all'ultimo ho ritoccato il capitolo, che non mi convince molto.

Voi cosa ne pensate? In realtà ne succedono di cose, fra Lily che “amabilmente” (come dice il titolo) chiacchiera con Claire, Albus che combina uno dei suoi casini e quant'altro. Il prossimo capitolo sarà su San Valentino, invece...e chissà cosa succederà :)


Sono stata molto contenta di leggere i vostri suggerimenti per i prossimi capitoli, alcuni li ho già messi in pratica, mentre altri me li tengo buoni per il futuro :) in ogni caso grazie per aver contribuito con le vostre idee alla realizzazione di questo capitolo.


Ringrazio come sempre le persone che hanno recensito -ben 9!! io vi amo, e spero che continuerete a lasciarmi i vostri commenti- alle quali risponderò in giornata come sempre, le persone che seguono, preferiscono e ricordano la storia. Sono davvero felice di vedere che la storia continua ad acquisire nuovi lettori e recensitori, mi fa capire che anche se ormai siamo al 66esimo capitolo PL è ancora in grado di affascinare, e questo non può che farmi piacere.


Bene, anche per oggi ho detto tutto. Ci sentiamo fra una settimana, massimo dieci giorni, con il nuovo capitolo.


Sempre Vostra,

Miss

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Capitolo 68
*** AVVISO ***


Ciao a tutte (tutti?) mie care lettrici...
Scrivo questo avviso per dirvi che ci sono, sono viva e che la storia riprenderà a breve. Ho letto molte recensioni in cui giustamente mi chiedevate se per caso fossi stata inghiottita da un
gigantesco buco nero dato che la storia non viene aggiornata da sette mesi, perciò eccomi qui. Mi dispiace davvero che sia passato tutto questo tempo dall'ultimo aggiornamento, ma sono stata molti mesi all'estero e devo dire che purtroppo scrivere non è stato il mio primo pensiero. Ora comunque (se vi interessa, magari no :P) mi sono finalmente laureata e sono tornata in Italia con la (vana?) speranza di trovare un lavoro qui.
Comunque, se ci siete ancora, se avete sempre un minimo di interesse per le "avventure" dei miei personaggi, io sono pronta a riprendere la storia e portarla a termine. Se invece alla pubblicazione del nuovo capitolo riceverò solo pomodori virtuali, capirò :D

Sempre Vostra, una risorta Miss_Slytherin

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Capitolo 69
*** St.Valentine's Day ***


                                                                 CAPITOLO 67

                                                               St.Valentine's day


La mattina del 14 febbraio si presentava luminosa, con il cielo terso e limpido; un bel sole splendeva alto, sebbene le temperature rimanessero comunque sotto zero.

Le tre Slytherin si svegliarono con tutta calma, liete di poter trascorrere un'intera giornata senza pensare agli esami o ai compiti; la sera prima erano rimaste alzate sino a tardi per finire gli ultimi temi, così da avere la possibilità di godersi un pomeriggio spensierato.

Fra una chiacchiera e l'altra si vestirono con cura: Lily optò per una gonna svasata beige, su cui abbinò un caldo maglioncino di lana dalla trama intrecciata marrone scuro ed un paio di stivali con il tacco dello stesso colore; Glorya invece scelse un vestito rosa antico, dallo scollo a barca e con una cintura nera a fasciarle la vita, mentre Cassiopea si infilò un paio di jeans blu scuro, una camicetta azzurra ed un caldo golfino blu aviazione.

-A che ora avremmo dovuto incontrarci con gli altri?- domandò la Malfoy mentre si infilava un'elegante scarpa da ginnastica bianca.

-Alle dieci....direi che siamo in ritardo- le rispose Glorya che si stava legando la liscia chioma corvina in una coda.

-Aspetteranno- disse Lily incurante, sfumando accuratamente l'ombretto dorato su una palpebra.

-Dove accidenti ho messo l'altra....oh, al diavolo: Accio scarpa!- sbuffò Cassiopea impaziente, e la compagna della candida All Star sfrecciò per la stanza, sfiorando la testa di Lily che fece appena in tempo ad abbassarsi.

-Tu e tuo fratello siete due casi persi: non riuscite a vestirvi senza rischiare di mutilare chi vi sta intorno- borbottò Lily ironica.

Chiacchierando sulla disorganizzazione dei Malfoy le tre ragazze scesero in Sala Grande, dove consumarono una colazione leggera senza fretta; quando giunsero al portone, dove le aspettavano Liam, Shane e Scorpius erano ormai le undici.

-Che problema avete voi tre con la puntualità?- le apostrofò quest'ultimo, abbastanza infastidito.

-È tanto che aspettate?- chiese Lily con un sorrisino sarcastico.

-Almeno tre quarti d'ora- rispose Scorpius secco, tenendo d'occhio Shane che stava abbracciando Cassiopea, dopo averle depositato un bacio sulla punta del naso.

-E che sarà mai, su. Vogliamo andare?- minimizzò Glorya, accettando la mano che Liam le tendeva.

-Ma Derek?- domandò Cassiopea, mentre varcavano la soglia e s'incamminavano verso l'uscita del castello.

-Pare che Rose non avesse tanta voglia di passare la giornata con noi- rispose Scorpius ironico, intrecciando la propria mano a quella di Lily, che gli camminava accanto.

-Tanto meglio per noi- affermò lei, sollevata; Rose riusciva ad infastidirla oltre ogni dire.

Shane avrebbe voluto dire qualcosa in difesa di Rose- che gli stava simpatica- ma pensando che non sarebbe stato saggio, decise di tacere.

La conversazione procedeva tranquilla, fra osservazioni sul campionato di Quidditch- Shane non perse occasione per punzecchiare Scorpius, la cui voglia di picchiare il Grifondoro aumentava sempre di più- o commenti sulla collezione autunno inverno di La magia ti fa bella, un nuovo negozio di abbigliamento che aveva aperto l'anno prima: a Lily non piacevano i colori che avevano scelto per quella stagione, mentre Cassiopea e Glorya trovavano che valesse la pena di farci un salto.

-Dove vorreste mangiare?- chiese Liam a quel punto; fra il ritardo delle ragazze e la lenta passeggiata dal castello al villaggio si era ormai fatta ora di pranzo.

-Ai Tre Manici fanno dei sandwich niente male- suggerì Shane, il cui stomaco aveva iniziato a brontolare già da un po', come in effetti quello di Cassiopea.

-I Tre Manici! Non possiamo andarci dopo? Mi sono ricordata ora che mio fratello Albus mi aspetta lì per le cinque- esclamò Lily all'improvviso; fra una cosa ed un'altra si era quasi scordata del mezzo appuntamento con Al.

-E perché?- domandò Scorpius incuriosito, mentre il gruppetto si fermava all'inizio della principale via di Hogsmeade, per poter decidere il da farsi.

Lily fece spallucce:

-Non saprei. Ma siccome sono curiosa di sapere cosa vuole pensavo di andarci-.

-Allora possiamo mangiare lì, poi fare un giro per negozi e quando sono le cinque riaccompagniamo Lily e l'aspettiamo poi da Zonko per tornare insieme al castello. Basta che andiamo al caldo- propose Glorya, mezza congelata. L'idea fu accolta con entusiasmo, e così le tre coppie s'incamminarono verso il pub, attirati dalla promessa di calore e cibo.

Il locale era addobbato con molte decorazioni di San Valentino, fra cui minuscoli cupidi che gettavano petali rosa volteggiando sulle teste degli avventori e cuoricini di cartoncino che erano stati stregati affinché strillassero ad intermittenza “Felice San Valentino a tutti!”

-Possibile che abbiano solo panini ultracalorici?- si lamentò Lily dieci minuti più tardi, dopo che si furono seduti ed ebbero dato una lettura ai menù.

-Puoi sempre prendere un'insalata- scherzò Shane, che evidentemente non aveva ancora capito quanto fosse radicata la fissa di Lily per i carboidrati.

-Ottima idea- approvò infatti quest'ultima; Shane la guardò con tanto d'occhi, suscitando le risate di Glorya e Cassiopea che invece la conoscevano molto bene.

-Chissà se le bistecche le fanno ben cotte oppure al sangue- si domandò invece Liam; con l'avvicinarsi della luna piena, sentiva il bisogno di mangiare carne quasi cruda.

Pensierosa, Glorya gli rispose:

-Credo che le facciano come uno desidera...-

-Vada per un'insalata, allora- stava dicendo Lily rivolta più a se stessa che agli altri; Scorpius la fissò un attimo, scettico, poi le chiese:

-Sei sicura di voler mangiare solo quello?-

-Assolutamente sì, perché?-

-Sai com'è, non vorrei doverti riportare al castello in braccio solo perché mi sei svenuta per la fame- ironizzò lui, con un sorrisino.

-E la cosa ti dispiacerebbe poi tanto?- insinuò Lily.

-In realtà no, lo dico per la tua salute- replicò lui, fintamente preoccupato.

-Ma come sei premuroso, fratellino! Cos'è, l'amore ti ha reso il cuore tenero?- lo prese in giro Cassiopea, divertita.

-Chi l'avrebbe mai detto, Scorpius in realtà nasconde un'insospettabile dolcezza!- rincarò anche Glorya, per il puro gusto di vederlo arrossire.

-Io vi detesto. Vado ad ordinare- annunciò Scorpius solenne; venne seguito da Liam e Shane che avrebbero fatto le ordinazioni anche per le ragazze.

-Sembra stia andando tutto bene- osservò Cassiopea, quando le tre ragazze furono rimaste sole al tavolo.

-Già...avevi paura che Scorpius e Shane si azzuffassero?- le chiese Glorya, incuriosita.

-A dire il vero sì- ammise Cassiopea, sincera.

-Beh prima ci sono andati vicini, quando Shane ha tirato fuori l'argomento Quidditch...ma è stata così disastrosa la partita Tassorosso-Serpeverde?- domandò Lily, che non aveva assistito all'incontro per via dei dolori mestruali.

-Raccapricciante. Abbiamo perso 320 a 160, e solo perché alla fine siamo riusciti ad acchiappare il Boccino- rispose Cassiopea, rabbrividendo.

-Colpa tua, comunque- disse Scorpius, ritornato al tavolo accompagnato da Liam e Shane.

-Mia?- fece Lily stupita, -e perché?-

Poiché Scorpius non accennava a rispondere, dato che la sconfitta gli bruciava ancora, fu Glorya a dire:

-Il caro Capitano era troppo distratto dalla vostra piccola...lite, diciamo, per far caso a quisquilie come il Boccino. Alla fine è riuscito a prenderlo solo perché gli è praticamente finito in mano, quasi per caso direi-.

-Una scena comica- ricordò Cassiopea ridendo.

-Un gran colpo di fortuna per noi invece. Grazie, Scorpius- commentò Liam con un sorriso.

-Va beh, cambiamo argomento? Questo qui mi sta facendo passare l'appetito- fece Scorpius stizzito.

-Ma come siamo permalosi. Capita a tutti di perdere, ogni tanto- lo punzecchiò Lily, ma l'arrivo delle loro ordinazioni impedì a Scorpius di risponderle a tono.

Un'ora più tardi erano tutti molto soddisfatti: Liam aveva avuto la sua bistecca al sangue, Cassiopea e Shane erano stati nutriti a sufficienza persino per i loro gusti, Glorya aveva gradito molto il suo sandwich e Lily si era fatta bastare la sua porzione di insalata scondita.

-Allora, da dove cominciamo? Partiamo da La magia ti fa bella oppure restiamo fedeli al caro vecchio Mondostrega?- chiese Cassiopea, dopo che lei e Shane si furono divisi anche una fetta di torta alla melassa.

-Voi avete seriamente intenzione di passare tutto il pomeriggio a fare shopping?- domandò Liam, vagamente allarmato.

-Certo- affermò Glorya con naturalezza, -perché?-

-E noi dovremmo ehm...tenervi compagnia durante questo folle tour?- rincarò Shane, seriamente preoccupato.

-Ovvio! Non te l'avevo detto?- fece Cassiopea, stranita.

-Evidentemente il qui presente Burke non ti aveva presa sul serio, Cass- ironizzò Scorpius, che conosceva molto bene le tre fanciulle e aveva creduto loro quando avevano annunciato che sarebbero andate a fare shopping.

-Ma a te sta bene?- gli chiese Liam, stupito; per quel poco che lo conosceva, Scorpius non gli sembrava un tipo molto paziente, figurarsi in vista di un intero pomeriggio di folli compere!

-L'alternativa sarebbe stata subirmi queste tre iene per il resto dell'anno scolastico. Fatti forza Liam, ti prometto che ne usciremo vivi- ribatté Scorpius, beccandosi una gomitata da parte di Lily.

-Ahi! E questa per cosa sarebbe?- le chiese indignato.

-Per avermi dato della iena. Forza andiamo, credo proprio che concederò una seconda opportunità a La magia ti fa bella- replicò lei, alzandosi; Glorya e Cassiopea la imitarono entusiaste, mentre Liam, Shane e Scorpius le seguirono scambiandosi occhiate rassegnate.


                                                                           ******


-Non ne posso più- annunciò Shane Burke, abbandonandosi esausto su una panchina fuori da Tacco 12 che passione!

-Avranno provato centocinquanta paia di scarpe, possibile che non abbiano ancora trovato quella giusta?- si domandò retoricamente Liam Mackenzie, sedendosi accanto a lui.

-Riteniamoci fortunati, non gli è ancora venuto in mente di andare da Trucchi e incanti, mille ed uno accessori- consigliò saggiamente Scorpius, seguendo il loro esempio.

Erano passate tre ore da quando avevano abbandonato il caldo rifugio dei Tre manici di scopa, tre ore trascorse fra vestiti, gonne, top e quant'altro, per poi approdare nel negozio di scarpe più prestigioso di Hogsmeade. Liam e Shane non erano preparati a tale maratona, e a tutto il carico psicologico che ne era derivato: avevano dovuto dare il loro parere su ogni singolo capo d'abbigliamento provato dalle ragazze, cosa che li aveva sfiancati; naturalmente non sarebbe bastato dire: “sì tesoro, ti sta benissimo, compralo” per accontentarle, ma era stato anche richiesto un accurato commento su pregi e difetti di questo o quell'altro modello.

Scorpius, più abituato di loro all'estenuante marcia di negozio in negozio ma non per questo meno prostrato, si era divertito a guardare le espressioni di Liam e Shane farsi sempre più disperate, e quando li aveva visti prossimi allo svenimento aveva saggiamente suggerito di prendere un po' d'aria mentre le ragazze finivano gli acquisti.

-Esiste davvero un posto chiamato così? Non voglio mai metterci piede- fece Liam terrorizzato.

-Esiste eccome, ma grazie al cielo sono quasi le cinque e Lily deve andare all'appuntamento con suo fratello- replicò Scorpius, consultando l'orologio.

-E noi potremo andare da Zonko- concluse Shane, ripromettendosi di ringraziare Albus Potter per quel gradito intervento.

-Infatti. Oh, eccole! Fatto?- chiese Scorpius, vedendo arrivare le tre ragazze cariche di sacchetti; terrorizzato, si chiese a chi sarebbe toccato il gravoso compiti di portarli su al castello.

-Fatto. Io devo andare, mi sa- confermò Lily, alzandosi sulla punta dei piedi per dargli un bacio veloce, -ci vediamo più tardi!-

Tutti annuirono, e così il gruppetto si divise: Lily si diresse verso il pub, Glorya, Liam e Scorpius s'incamminarono verso Zonko e Shane e Cassiopea decisero di fare un salto da Mielandia per far rifornimento di dolciumi.


                                                                        ******


Con sua grande sorpresa, il San Valentino di Albus stava andando bene. Le ore con Amy erano volate ed Albus non si era quasi accorto del trascorrere del tempo. Lei era molto carina, con i ricci lasciati liberi sulle spalle ed un cappottino bianco, e sorrideva sempre mostrando due adorabili fossette sulle guance.

Si erano portati del cibo da scuola e avevano fatto una specie di pic nic ai piedi della Stamberga Strillante, approfittando del bel tempo, e poi avevano fatto una passeggiata per le vie del villaggio, entrando di tanto in tanto in qualche negozio. Infine Amy propose di prendere qualcosa di caldo ai Tre Manici, cosa che fece fermare Al di botto in mezzo alla strada.

-I Tre Manici!- esclamò di colpo.

-Sì. Non ti piace? Possiamo anche scegliere un altro posto- replicò Amy, perplessa. Era stata una bellissima giornata, e la ragazza avrebbe voluto che non finisse mai.

-No, non è quello. È che mi ero quasi scordato di avere un appuntamento lì alle cinque- le spiegò, con un piccolo sorriso.

-Un altro appuntamento? Intendi...con una ragazza?- gli chiese Amy, preoccupata. Le sembrava che fossero stati bene insieme, ma forse si era sbagliata.

-In un certo senso...si tratta di Lily, mia sorella- rispose, divertito dalla sua aria imbarazzata.

-Non ci vorrà molto, se vuoi puoi venire con me così poi torniamo insieme al castello- aggiunse, rendendosi conto in quel momento che non avrebbe voluto lasciare Amy. Cosa gli stava succedendo? Dov'era finito il suo amore per Marìkaa? Certo, aveva pensato a lei e aveva cercato di parlarle quella mattina, ma era stato tutto inutile. E così, dicendosi che non sarebbe stato giusto far soffrire anche Amy, Albus aveva deciso di uscire ugualmente con lei. E la cosa che lo faceva riflettere era che si era divertito.

-Io verrei anche ma...- iniziò a dire Amy, per poi interrompersi imbarazzata.

-Ma?-

-Ecco vedi...Lily mi fa un po' paura- ammise arrossendo.

Sentendo quelle parole Albus scoppiò a ridere e disse:

-Devo ammettere che a volte può sembrare un po'...intimidatoria-.

-Un po'?! Quella ragazza è terrificante, riesce a farti sentire una perfetta nullità solo guardandoti!- esclamò Amy, ma poi, rendendosi conto che Albus avrebbe potuto offendersi per le sue parole, aggiunse:

-Cioè, sono sicura che è un'ottima persona, in realtà. Non volevo certo dire...-

-Amy- la interruppe Albus, -anche io penso che Lily sia terrificante, anche se è mia sorella. Comunque, penso che non ti noterà nemmeno...vieni, allora?-

-E andiamo. Mal che vada mi chiuderò in bagno- acconsentì Amy, facendolo ridere. Ripresero a camminare e quasi d'istinto Albus le afferrò la mano; sorpresa, Amy non ritrasse la propria.

-E così Lily ti terrorizza- riprese Albus, per fare conversazione.

-Esatto. Non so perché, alla fine credo che non mi conosca nemmeno. È solo che è una specie di celebrità...tutti la conoscono, tutti parlano di lei. E poi è tua sorella- spiegò Amy, stringendosi nelle spalle.

-E con questo? Mica è mia madre!- scherzò Albus.

-Lo so, ma è un po' come se dovessi avere la sua approvazione per poter uscire con te. La Stewart non ce l'aveva, e guarda caso...-

Sentendo nominare Marìkaa Albus s'irrigidì e domandò:

-Cosa c'entra Marìkaa?-

-Albus, non sono scema. Lo so che lei ti piace...o ti piaceva. In effetti sono rimasta di stucco quando ti sei avvicinato a me quel pomeriggio in biblioteca...e poi ho capito che forse mi stavi usando per farla ingelosire- gli confessò Amy, fissandosi le punte delle scarpe per nascondere la propria espressione sofferente.

-E hai accettato lo stesso di frequentarmi?- domandò solamente Albus.

-Sì. Lo sai, mi piaci da un sacco di tempo e così mi sono detta “Amy, non fare la cretina. Prendi le cose così come vengono, chissà se ti ricapiterà mai quest'occasione!” e così ho deciso di buttarmi lo stesso- replicò, sentendosi molto stupida.

Albus era senza parole. Non avrebbe mai immaginato che Amy avesse scoperto il suo gioco quasi subito, e che pur sapendo quali fossero le sue intenzioni avesse comunque deciso di dargli un'opportunità. Provò un'inaspettata ammirazione nei suoi confronti, per il coraggio che aveva avuto nel decidere di uscire con un ragazzo che sapeva essere innamorato di un'altra.

-Sono contento che tu l'abbia fatto- si sentì dire; Amy sollevò lo sguardo verso di lui e fece per dire qualcosa, ma poiché erano giunti davanti al pub Albus aggiunse, sibillino:

-Eccoci arrivati. Speriamo bene-.


                                                                                         ******


Albus ed Amy si erano appena seduti quando la porta dei Tre Manici si aprì per lasciare entrare Lily. Albus la notò subito per via dei suoi capelli fiammeggianti, e sventolò una mano per farsi vedere. Lily colse i suoi cenni e, non senza un'espressione perplessa dipinta in volto, si fece largo fra la gente per poterlo raggiungere.

-Mi hai fatta venire qui per presentarmi Amy?- gli disse a mo' di saluto; la O'Brian cercò di farsi ancora più piccola sulla sedia.

-Ciao Lily, grazie di essere venuta. No, non è per questo. Siediti, dai- replicò Albus, educato.

Sempre più stranita, Lily prese posto di fianco a lui e di fronte ad Amy.

-Allora, Amy. Ho sentito parlare di te- le disse, in tono casuale, mentre registrava ogni particolare del suo abbigliamento.

-Anche io- replicò solamente la ragazza, sentendosi osservata.

-Beh, mi sembra del tutto normale- replicò Lily, con un sorrisetto ironico; dopotutto Amy le piaceva quasi, il che era tutto dire, e non aveva intenzione di metterla a disagio...non più del dovuto, almeno.

Anche Albus sorrise, pur essendo ormai abituato alla scarsa modestia della sorella; tuttavia, pensando a quanto stava per accadere, il sorriso gli morì sulle labbra.

-Volete qualcosa da bere?- chiese, più per avere ancora qualche attimo per riflettere che per reale cortesia. Gli era parsa una buona idea, ai tempi, ma forse ripensandoci...

-Gradirei una tazza di tè alla vaniglia- rispose Lily, che pur avendo lo stomaco che brontolava non voleva cedere a pasticcini o dolcetti.

-Io una cioccolata calda, grazie. Vuoi che venga ad aiutarti?- si offrì Amy, visto che a Lily non era neanche lontanamente venuto in menre di alzarsi per dare una mano al fratello.

-Non c'è ne bisogno, ma ti ringrazio- le disse Albus con un sorriso, prima di allontanarsi verso il bancone affollato di gente.

Rimaste sole, fra Lily ed Amy calò un silenzio rilassato per la prima ma decisamente imbarazzato per la seconda.

-Non ti da fastidio che Albus abbia interrotto il vostro romatico appuntamento per venire qui ad incontrare me?- domandò Lily a quel punto, per studiare la reazione della ragazza.

-No- rispose Amy senza traccia di esitazione, -dopotutto sei sua sorella e noi...beh ecco...non è che proprio, sai...- proseguì perdendo sicurezza man mano che s'incespicava con le parole; alla fine tacque arrossendo furiosamente.

-E a te? Non sei dispiaciuta di aver lasciato...ehm...qualsiasi cosa tu stessi facendo?- chiese per rompere l'imbarazzo, visto che Lily non sembrava avere intenzione di dire nulla per spezzare il silenzio.

-Non sono decisamente quel tipo di persona che si dispiace per queste cose- replicò Lily piuttosto freddamente.

-Oh, ecco Albus- aggiunse e mentre scrutava il fratello in avvicinamento con la coda dell'occhio scorse la porta del locale aprirsi nuovamente lasciando entrare una scompigliata chioma corvina che le parve nota.

-Albus- iniziò con un tono di voce pericolosamente furente, mentre il ragazzo si destreggiava con il vassoio delle bevande,- quello che sta venendo verso di noi non è James...vero?-

Se non fosse stato per Amy, il vassoio si sarebbe certamente schiantato a terra, dato che Albus aveva mollato di colpo la presa per voltarsi a guardare verso la porta.

Vedendo suo fratello James scrutare la folla alla ricerca di qualcuno,

Albus deglutì pregando mentalmente Merlino, Morgana e chiunque avesse potuto aiutarlo a scampare all'ira di non uno, ma ben due Potter furiosi.

-Lily, stai calma. Ti posso spiegare, ma tu non mi polverizzare ti prego- disse, incrociando gli occhi della sorella.



ANGOLO AUTRICE


Beh....io non so davvero da dove comiciare.

Sono trascorsi davvero molti mesi dall'ultima volta che ho postato qualcosa, e capisco che molti si saranno dimenticati di me e della mia stora. È comprensibile e mi dispiace molto. Ma davvero, io avevo perso del tutto l'ispirazione e piuttosto che postare capitoli orribili e sensa senso, ho preferito aspettare e vedere se da qualche parte nella mia mente ci fosse ancora qualcosa su Lily e compagnia.

Perciò eccomi qui. Il capitolo non mi convince e non mi stupirei se virtualmente mi lanciaste dei pomodori, davvero...ma non potevo più aspettare. Molte di voi hanno recensito, mi hanno scritto chiedendomi (con ragione) che fine avessi fatto, domandandomi di continuare la storia. Ebbene, sono state le vostre parole a spingermi ad andare avanti. È per voi se oggi sono qui con un nuovo capitolo. Perciò...GRAZIE. Posso dire solo questo.

Nei prossimi giorni cercherò di rispondervi e ringraziarvi una ad una, perchè ve lo meritate. Per adesso però mi limito ad un GIGANTESCO, ENOROME E PROFONDO grazie per non avermi dimenticata e per avermi incoraggiata ad andare avanti.


Con tantssimo affetto, Vostra


Miss_Slytherin

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Capitolo 70
*** Brothers and sisters ***


                                                     CAPITOLO 68

                                                   Brothers and sisters


Erano le sei del pomeriggio e Scorpius cominciava ad essere preoccupato; di lì a poco sarebbero dovuti tornare al castello, ma di Lily non vi era ancora traccia. Dopo aver fatto rifornimento di scherzi magici, lui, Glorya e Liam avevano raggiunto Shane e Cassiopea da Mielandia, trovandoli con quattro cestini pieni di roba che avevano intenzione di acquistare. Osservandoli increduli- Liam non credeva che fosse umanamente possibile mangiare tutte quelle schifezze per Cassiopea e rimanere così magra- avevano fatto anche loro scorta di dolciumi e quant'altro.

Dopo aver pagato si erano ritrovati fuori dal negozio, nell'aria fredda e frizzante di febbraio, a decidere cosa fare.

-Forse dovremmo aspettare ancora un po' che Lily torni- suggerì Glorya, che sperava che il ritardo dell'amica fosse causato da una chiacchierata durata più del dovuto con il fratello.

-Però è ora di tornare al castello, e non possiamo certo andarcene senza di lei- osservò Cassiopea, guardando ancora una volta l'orologio.

-Forse Lily ha deciso di tornare indietro insieme ad Albus- ipotizzò Shane, ma Scorpius bocciò subito la sua idea.

-Non credo, se avessero già finito di fare quello che...dovevano fare insomma, lei ci avrebbe raggiunti qui come avevamo detto. Penso che dovremmo andare a vedere che cosa sta succedendo- disse, pensieroso.

Tutti annuirono, e così in uno strano silenzio si avviarono verso il pub; mancavano un centinaio di metri alla meta, quando scoprirono da soli che cosa aveva trattenuto Lily così a lungo.

Un James Potter estremamente arrabbiato fronteggiava una Lily altrettanto irata; i due si stavano urlando addosso, incuranti della piccola folla che si era creata attorno a loro.

-Perché diavolo devi sempre comportati così da stronza, me lo spieghi? Io davvero non ti capisco!- stava urlando James, che torreggiava sulla sorella di trenta centimetri buoni.

-Perché io sono fatta così! Te ne vuoi fare una ragione sì o no?- urlò di rimando Lily, così furiosa da aver perso il tipico autocontrollo che la caratterizzava. D'istinto, Glorya, Cassiopea e Scorpius fecero per dividere i due litiganti, ma Liam con la sua solita capacità di capire le sfumature dell'animo umano, li bloccò sussurrando:

-Aspettate, credo che quei due abbiano proprio bisogno di dirsi in faccia tutto quello che pensano-.

Non troppo convinti, i tre gli diedero retta, notando che fra la gente che assisteva alla litigata c'era anche Albus, il quale osservava Lily e James con la faccia rassegnata di chi non aveva più alcuna speranza di assistere ad un riappacificazione; aveva organizzato quell'incontro in gran segreto credendo di aiutarli a riavvicinarsi, ma ormai temeva che non sarebbe servito a nulla e che anzi i due avrebbero finito per prendersela con lui per averli ingannati e spinti a confrontarsi.

-Non ci riesco, è evidente che non ci riesco! Ogni volta che provo a pensare che magari sotto sotto tu non sei così...così....odiosa, tu fai qualcosa che mi conferma che sei fatta esattamente in questo modo. Che cosa hanno sbagliato mamma e papà con te?- rispose James, sempre più arrabbiato man mano che ripensava a tutte quelle occasioni in cui Lily aveva dimostrato di essere completamente l'opposto di quello che tutti loro Potter erano; se la vedeva ancora davanti agli occhi da bambina, con la trecce ed un ginocchio sbucciato; lo guardava con quegli occhioni blu teneri e gli chiedeva se poteva darle un bacino per farle passare il dolore.

La ragazza che ora lo fissava con le guance rosse per la furia non conservava niente di quella bambina che lui ricordava; pur sforzandosi, James non era mai riuscito a capire perchè e soprattutto quando lei era cambiata così drasticamente.

Come aveva fatto a non accorgersene?

-Che cosa hanno...- ripeté incredula Lily, -che cosa hanno sbagliato? Sai cosa ti dico James, non mi interessa quello che pensi di me. Non mi interessa se mi consideri una stronza senza cuore, posso vivere benissimo anche senza di te! Non riesci ad accettarmi? Pazienza! Non ho mai chiesto l'approvazione di nessuno di voi!

Solo, fatti una domanda: perchè Albus riesce volermi bene lo stesso? Perché mamma e papà hanno capito che io sono così, non perchè abbiano commesso chissà quale terribile errore nell'educarmi, ma semplicemente perchè io nel profondo sono fatta in questo modo e niente e nessuno potrà mai spingermi a cambiare e nonostante io non sia la figlia che avrebbero desiderato mi amano comunque? Non ti accorgi che solo tu non riesci ad andare oltre il tuo stupido orgoglio?- aggiunse, ansimando leggermente per aver parlato così in fretta da non aver ripreso neanche fiato.

James tacque, ferito, e un silenzio carico di tensione cadde fra chi stava assistendo alla scena; tutti aspettavano che lui rispondesse alla domanda, ma James non sembrava in grado di farlo. Incapace di trattenersi, Lily aggiunse con un tono di voce così deluso che Scorpius avrebbe voluto raggiungerla, prendersela fra le braccia e portarla via da quel fratello che non era in grado di amarla per quella che era:

-Quando ti ho visto entrare nel pub, per uno stupido, stupidissimo breve attimo, sono stata felice. Perché sei mio fratello, e io non sono più la bambina così desiderosa di distinguersi da arrivare a ferire tutti voi. So che...so che non sono esattamente la persona più dolce di questa terra, e non mi sognerei mai di abbracciarvi o di ammettere che effettivamente la gran parte di voi è mia parente, però io sono cresciuta, James. E mentre tu eri troppo occupato a vedere solo le cose che non ti piacciono di me, io ho imparato ad essere me stessa senza dover necessariamente disprezzare te, Albus e tanto meno mamma e papà. Se non puoi volermi bene, almeno non giudicarmi e lasciami in pace- concluse, a voce bassa.

-Ma non capisci?- disse James abbassando a sua volta il tono, come se la rabbia avesse lasciato posto ad una stanchezza tremenda, -non capisci che è proprio perchè ti voglio bene che non riesco a comprendere come siamo arrivati a questo punto?

Come potrei non volerti bene? Sei mia sorella- concluse, con una tale dolcezza che Lily non avrebbe creduto che James avesse davvero detto quelle parole, se non lo avesse visto con i propri occhi. Per un attimo, pensò di dirgli che anche lei gli voleva bene, anche se erano diversi, anche se litigavano sempre, anche se non riuscivano a comprendersi e ad accettarsi fino in fondo; pensò di abbracciarlo, di rannicchiarsi a palla su di lui come quando erano piccoli. Ma non lo fece: era come se una forza invisibile la tenesse inchiodata lì dov'era, e lei non riusciva a muoversi per quanto la parte emotiva -quella minuscola parte sentimentale che ogni tanto provava a farsi sentire- le stesse dicendo di farlo.

Ora era il suo turno di essere fissata con attenzione da tutti quanti: da Albus, che sperava che per una volta lei mettesse da parte quella maschera di ghiaccio che si era costruita; da Scorpius e dalle sue amiche, che in quel momento vedevano nei suoi occhi quella parte di anima irraggiungibile che poche volte avevano avuto la fortuna di sfiorare; dalla piccola folla di compagni di Hogwarts lì fermatasi ad assistere a quello spettaccolo, neanche si trattasse di una partita di Quidditch, giusto per avere qualcosa di cui spettegolare il giorno dopo, e che la conoscevano per essere la ragazza più stronza e fredda della scuola.

-Beh...in questo caso credo che potremmo...- cominciò Lily indecisa su cosa dire, ma conscia che non poteva rimanere ancora in silenzio, -potremmo...stringerci la mano in segno di pace?- propose, incerta e la tensione si spezzò, in una risata generale di fronte a quella frase così formale, eppure così significativa: a modo suo, Lily voleva comunicare a James che era tutto a posto, che potevano lasciarsi alle spalle le incomprensioni e le liti, se lui avesse accettato di prendere quella piccola mano gelata che lei gli stava tendendo.

James sorrise, non più arrabbiato per quel suo modo di fare così freddo, e replicò in una comica imitazione del suo tono formale:

-Credo che una stretta di mano sia appropriata-.

Un minuscolo sorriso illuminò il volto di Lily mentre James afferrava la sua mano; gliela strinse, sentendo quanto fosse calda, e stava per tirarsi indietro quando inaspettatamente lui la tirò verso di se, per stringerla in un abbraccio che sapeva di affetto e di perdono, di fratellanza e di accettazione.

-Ehi! Non ho mai parlato di abbracci!- protestò Lily con la faccia affondata nel suo mantello, mentre la piccola folla cominciava a disperdersi in un chiacchiericcio rilassato.

-Non mi interessa di cosa non hai parlato- la rimbeccò James per poi lasciarla andare prima che lei raggiungesse la sua soglia di sopportazione da contatto fisico.

In quella, vennero raggiunti da Albus ed Amy- che mai avrebbe scordato quel San Valentino così pazzesco- e da Scorpius seguito dal resto del gruppetto.

Non appena videro arrivare il fratello, James e Lily si misero fianco a fianco a fissarlo con occhi socchiusi; Albus arretrò di un passo di fronte a quelle espressioni così minacciose, non essendo del tutto sicuro che alla fine uno Schiantesimo non se lo sarebbe beccato.

-Tu!- esordì James.

-Ci hai ingannati!- aggiunse Lily, -facendoci venire qui con una scusa!-

-Senza dirci nulla!-

-Potevamo affatturarci!-

-Potevo darle fuoco ai capelli!- rincarò James.

-Tu cosa?- sibilò Lily spostando la propria attenzione da Albus a James; tutti ridacchiarono, avendo cura di non farsi sentire dai due.

-Non lo avrei fatto veramente...è ovvio...potrei averci pensato- ammise James con un sorriso malandrino che quasi fece incurvare anche le labbra di Lily. Quasi.

-Cos'hai da dire a tua discolpa?- domandò James ad Albus in tono accusatorio. Albus arrossì, poi decise di puntare sulla pena.

Sfoderò i suoi migliori occhi da cucciolo e rispose:

-Che vi voglio tanto bene?- tentò, incerto.

Era così tenero che né James né Lily ebbero cuore di continuare ad infierire.

-Per questa volta, sei perdonato- aggiunse con sufficienza Lily; poi, decidendo che per quel giorno ne aveva avuto abbastanza di dolcezza e tenerezza fraterna si rivolse a Scorpius e alle sue amiche:

-Torniamo al castello, prima che io rinsavisca e decida che dopotutto posso fare a meno di un fratello impiccione e di un potenziale pazzo piromane attentatore di capelli- disse, rivolgendo un'ultima occhiata ai due soggetti con lei imparentati; questi le mostrarono due identici ghigni Potter, cui lei rispose con un piccolo sorriso.


                                                   *******


La giornata ebbe una perfetta conclusione con un ottimo banchetto: Cassiopea mangiò come se avesse patito la fame per mesi, Glorya si servì inaspettatamente di una doppia porzione di patate al forno con arrosto e persino Lily non poté resistere di fronte ad uno squisito pasticcio di carne.

-Che ti prende?- le domandò infatti Cassiopea osservandola mentre si riempiva nuovamente il piatto; di fronte a lei, Glorya stava chiacchierando con Derek, chiedendogli come fosse andata la giornata con Rose e raccontandogli a sua volta della maratona di shopping cui il povero Liam era stato sottoposto. Mentre lo ascoltava distrattamente, si accorse di essere contenta per Lily.

Sapeva quanto fosse bello avere di nuovo un fratello su cui appoggiarsi, anche se il rapporto fra Lily e James era decisamente diverso da quello che la legava al ragazzo che con un mezzo sorriso sulle labbra le stava parlando in quel momento.

-Ho fame. Quella misera insalata di oggi non mi ha saziata granché- ammise Lily con fare quasi colpevole; al suo fianco, Scorpius fece una mezza risatina e disse:

-L'avevo detto io...ma tu no, testarda peggio di un troll-.

Ricevette in cambio un'occhiata fulminante, e così per addolcirla lui le passò una mano intorno alla vita per avvicinarla un po' di più.

Non sapevano di essere osservati.

Claire non aveva dimenticato le velate minacce di Lily e scrutandoli da lontano, così complici e vicini, le si attorcigliò lo stomaco per la rabbia. Era abituata ad avere tutto quello che voleva ed era disposta a fare qualunque cosa per raggiungere il proprio obiettivo; era stata questa determinazione a portarla ad essere una campionessa nel Quidditch.

Ed in quel momento il suo obiettivo era riprendersi Scorpius, a qualunque costo. Doveva solo trovare un modo per riuscirci senza che questo le costasse il posto da insegnante...ed il primo passo era trovarsi degli alleati. Qualcuno che come lei detestasse vedere Lily e Scorpius insieme.

Ascoltando pensierosa il professor Lumacorno cianciare a riguardo di una nuova pozione di sua invenzione, Claire decise che l'indomani avrebbe cominciato a fare discrete domande in giro; considerando quanto erano popolari quei due, non sarebbe stato difficile trovare qualcuno che le desse le informazioni necessarie.

E avrebbe cominciato da lì.




Angolo Autrice


Eccomi qui con un nuovo capitolo, a neanche un mese dalla pubblicazione dell'ultimo (lo ammetto, sono stupita persino io).

Come al solito, spero che vi possa piacere e che troverete il tempo di condividere con me le vostre opinioni, e perchè no, anche le vostre critiche.

Ci tenevo a ringraziare pubblicamente le 11 persone che hanno recensito: appena possibile vi risponderò singolarmente, ma intanto volevo urlarvi un gigantesco GRAZIE. Senza le vostre recensioni probabilmente mi sarei scoraggiata e sarei tornata a nascondermi sotto terra, invece le vostre parole mi hanno ispirata e spronata a scrivere ancora e ancora fino a tirare fuori questo capitolo.

Che dire, a presto e grazie ancora a tutte voi.


Con affetto, sempre vostra


Miss_Slytherin

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