Il Dolore negli occhi di un Angelo Demoniaco

di Ichigo wehara
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La reazione del Cuore grazie ai miei occhi ***
Capitolo 2: *** La notte del cambiamento della vita di un Angelo ***
Capitolo 3: *** Padrona dell'odio di un cuore infranto da esso ***
Capitolo 4: *** Ambrosia sulle labbra di un medesimo Angelo ***
Capitolo 5: *** Tentazione di un sentimento impossibile ***



Capitolo 1
*** La reazione del Cuore grazie ai miei occhi ***


...Il dolore negli occhi di un Angelo Demoniaco...

Stava correndo sempre piu' veloce, non voleva vedere il suo volto fisso su di lei. Era l'ennesima volta che si ritrovava d'avanti l'abbraccio tra lui e kikyo, non voleva piu' soffrire cosi.

Senza nemmeno salutare i suoi amici, lascio' velocemente lo zaino con i medicinali nella capanna della vecchia kaede e usci' subito fuori, le sue lacrime cadevano sotto gli occhi sorpresi degli amici -cos'e' successo kagome-chan?!- la ragazza non rispose nemmeno alle parole della sterminatrice, non la vide nemmeno in volto.

Stava salendo la scalinata del tempio Shintoista che si trovava in quell'epoca, non un fiato, non una parola, solo i sighiozzi nati dal suo pianto. "Basta" questo era il suo unico pensiero prima di gettarsi nel pozzo.

Di nuovo! Di nuovo si sono rincontrati! Questa volta le parole di Inu yasha, le hanno fatto piu' male di una pugnalata "Non mi interessa quello che pensi! Io sono l'unico che ti puo' proteggere!" Quella frase le rimbombava nella testa, quelle parole erano destinate a kikyo, le pronunciava mentre le sue braccia la circondavano "Sei un bastardo Inu yasha! Avevi detto che evresti protetto me! E invece era solo una bugia! adesso basta! Mi sono stufata e di te e di LEI!" -fai come vuoi!-.

Passarono svariati giorni da quando kagome era tornata nella sua epoca, i frammenti della Shikon erano rimasti ancora con lei, ma non aveva nessuna intenzione di riportarli indietro.

Da quando era tornata il suo carattere cambio', non era piu' la dolce e solare kagome di una volta, anche i suoi famigliari lo avevano notato, non passava il suo tempo a studiare, bensi rimaneva chiusa in camera a scrivere su un quaderno, non voleva che nessuno lo leggesse. Quando andava a scuola, le sue amiche Yuri, Eri e Rika cercavano di capire il suo comportamento, ma niente! Kagome non diceva una parola. La maggior parte del tempo preferiva restare da sola, trascurava le lezioni per rimanere sulla terrazza a pensare, quando tornava a casa rispondeva male il piu' delle volte, e un giorno... decise di non tornare piu'.

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Capitolo 2
*** La notte del cambiamento della vita di un Angelo ***


Il Dolore negli occhi di un Angelo Demoniaco...

I mesi passarono, Inu yasha non si era mai fatto sentire, non era mai andato a trovarla e tanto meno a riprenderla.

Nel frattempo stando ai discorsi dei compagni sembra che per diverse notti, il mezzo demone fosse assente.

<< Anche questa notte Inu yasha non c'e'! >>

<< Ormai conosciamo tutti la sua scelta Sango! Inu yasha ha deciso di rimanere al fianco di kikyo, e noi non possiamo fare nulla per fermarlo... >>

<< Resta comunque il fatto che prima o poi dovranno incontrarsi di nuovo! Kagome ha ancora con se' i frammenti della Shikon! >>

 

Epoca moderna...

Kagome non si era piu' fatta vedere a casa, la vicinanza del pozzo le faceva male.

Era scappata a Ishikawa, e molte cose erano cambiate in lei.

Divento' capo della gang piu' forte della citta' -The Tenshi!- Gli angeli, era composta sia da ragazze che ragazzi e kagome, ne aveva preso il controllo, per un motivo.

<< Hei capo! Oggi non ammazziamo nessuno?! >> Chiese un ragazzo, capelli biondi e occhi azzurri, era americano.

<< No Josh! Non ne ho molta voglia oggi! >> Rispose la ragazza seduta sulla poltroncina di pelle nere mentre giocava con un ciondolo che portava al collo, affinaco a lei si ando' a sedere un ragazzo alto, capelli neri occhi grigi quasi di ghiaccio, dall'aria fedele che capiva sempre i sentimenti di kagome, lei lo reputava il suo migliore amico. Il suo nome era Akito.

<< Vogliamo andare all' Hell cosi' ti distrai un po' kagome? >> le chiese mentre la fissava, Kagome sposto' lo sguardo su di lui, in quella gang era l'unico a cui aveva dato il permesso di chiamarla per nome, il resto la chiamavano "capo" - "boss" o nel termine giapponese "kashira".

La ragazza rivolse un sorriso all'amico, per lei era come un fratello, era stato lui a trovarla quella notte, gia' quella notte... che non avrebbe mai potuto dimenticare.

<< D'accordo! >> rispose alzandosi seguita da Akito << Andiamo all'Hell! >> annuncio' mentre si dirigeva verso la porta seguita dagli altri.

Ognuno prese la sua moto, Kagome e Akito erano quelli che guidavano il resto del gruppo, quindi andavano sempre avanti ai loro compagni.

In quei mesi passati, la vita di kagome cambio' ulteriormente.

Quella notte in cui era arrivata a Ishikawa stava cercando un posto dove dormire, vagava da sola per le vie sconosciute della suo nuova citta', il suo cuore provava profondo odio verso i suoi ricordi, quei maledetti riocrdi che la cambiarono per sempre. Inu yasha e kikyo insieme! Perche'?! Perche' quel dannato mezzo demone le stava facendo questo?!!! Perche' doveva sepre mentirle, quanti sacrifici aveva fatto per restare con lui?! Quante volte aveva rischiato la vita?! Quante volte l'ha aiutato nella ricerca dei frammenti?!!! Gia'... i frammenti...

Si porto' la mano al petto, toccandoli.

Non li aveva mai abbandonati sopratutto da quel momento in cui aveva abbandonato il Sengoku. La notte in cui si era persa, i frammenti cominciarono ad illuminarsi, l'odio che il suo cuore stava provando verso quel mezzo demone e verso quella maledetta sacerdotessa la stava invadento, strinse forte i frammenti, cosi' tanto da sanguinare, il suo sangue ormai come il suo cuore, era contaminato.

Il sangue che usciva dai tagli delle sue mani avveleno' i frammenti, adesso anche loro erano colmi d'odio. In quel momento l'aspetto di kagome cambio':

Non era piu' un essere umano, i suoi occhi divennero rossi, dalla schiena uscirono delle ali, ali di demoniache, nere.

Da quella notte, kagome era diventata un demone, non faceva altro che uccidere e uccidere. Un giorno sveni' in un parco tornando al suo stato umano, fu' li che Akito la trovo' e la porto' a casa con se.

Si prese cura di lei per giorni, e quando kagome decise di svelarle il suo segreto, lui rimase a fissarla sorridente rispondendole "lo so!".

Akito aveva sempre compreso i suoi sentimenti e i suoi pensieri, e per questo kagome gli e' debitrice.

Insieme fondarono una gang -The Tenshi!- della quale kagome prese il pieno controllo dal momento di aver svelato al resto del gruppo il suo potere demoniaco, e nessuno aveva osato opporsi.

Da quel momento inizio' la sua nuova vita. Diede un ultimo sguardo all'amico al suo fianco, sorridendo.

Erano appena arrivati all'Hell, una volta entrati si sedettero nel loro tavolino privato come sempre, e come sempre Akito affianco a kagome. Il rumore all'interno del locale era assordante, alcuni membri della gang ballavano con delle ragazze conosciute la dentro e altri restarono seduti a bere.

<< Omocha na Shi! >> Esclamo' senza distogliere gli occhi dalla pista da ballo, i restanti membri del gruppo si misero sull'attenti.

Inizio' a fissare le varie persone nelle pista, come per decidere chi dovesse uccidere, per lei era come un gioco! Indico' una alla volta tre ragazze << Kikuchi! >> Questo parti' alla volta della donna indicata dalla kashira (ricordiamo "capo" in giapponese ndIchigo Wehara) sapeva il suo dovere, sedurla e portarla fuori per far "divertire" il suo boss. << Hiroto! >> chiamo' il compagno indicando la seconda ragazza << e.. Jin! >> anche quest'ultimo parti verso la piasta da ballo.

<< A me nulla?! >> chiese Akito mentre fissava l'amica, kagome si volto' verso di lui

<< Lo sai che sono gelosa del mio fratellino! >> detto questo gli stampo' un bacio sulla guancia, ormai per loro chiamarsi fratello e sorella era un abitudine, il sentimento che provava l'uno nei confronti dell'altra era quello.

<< Va bene ma che differenza fa se poi le uccidi?! >>

<< E va bene!!! a che sia carina! cosi' mi divertiro' monto di piu' nell'ucciderla... >> si passo' la lingua sulle labbra prima di sorseggiare il suo vodka guardando il "fratello" dirigersi verso la folla.

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Capitolo 3
*** Padrona dell'odio di un cuore infranto da esso ***


Il Dolore negli occhi di un Angelo Demoniaco...

Kagome era rimasta a fissare Akito mentre partiva alla ricerca di "vittama" per la sorellina. Lei adorava quel gioco, "Omacha na Shi" stava per "Il gioco della morte" era stata lei ad inventarlo qualche mese fa, e le piaceva da morire.

Aspetto' qualche minuto lo squillo che avrebbero dovuto fagli i suoi compagni, segno di essere gia fuori dal locale insieme alla ragazza.

Continuo' a sorseggiare il suo vodka alla pesca ripensando a quei giorni in cui si trovava nell'epoca Sengoku: Ripensava di aver abbandonato Sango, la sua migliore amica, poi Miroku ed infine il piccolo Shippo che per lei era stato come un fratellino minore se non un figlio.

Ripensava alla vecchia kaede, e quanto l'avesse aiutata, ripensava addirittura a Naraku e il resto del suo gruppo, le tornava in mente koga e la tribu' Yoro, quanto poteva essere cotto di lei quel demone lupo! Era come se correva sempre in suo soccorso a controllare che Inu yasha l'avesse protetta per bene... gia'... Inu yasha.

Sul suo volto appari' un sorrisetto ironico << tsk! stupido mezzo demone! >> disse tra se' mentre porto' ancora una volta il bicchiere alle labbra.

Quell'hanyou era l'unico di cui non aveva mai sentito la mancanza, solo un po all' inizio, ma da quando era diventata un demone grazie ai frammenti contaminati le passo' completamente la voglia di riaverlo, era stato lui a farla diventare un demone, le schegge dello Shikon si sono contaminate grazie al suo odio, aveva anche deciso di non riportarle piu' indietro, cosi' che Inu yasha non potesse mai completare la Shikon! Ma adesso, non voleva pensarci, adesso voleva solo divertirsi visto che lo squillo dei suoi compagni, era appena arrivato.

Si alzo' dal divanetto di pelle posando il drink sul tavolino davanti e si diresse verso l'uscita. Come d'accordo, i suoi compagni erano tutti dietro il parcheggio della discoteca, ognuno con la propria "donna usa e getta" e ognuno i diverse parti del parcheggio.

Kagome si avvicino' per controllare che non ci fossero altre coppie oltre ai suoi amici, per fortuna era tutto apposto, ad eccezione di Akito che non era ancora arrivato e conoscendolo stava cercando una buona preda.

<< Allora! >> urlo' crcando di farsi sentire dal resto del gruppo e dalle ragazze che si voltarono verso di lei con una faccia come per dire "chi e questa matta?" << vediamo... da chi iniziare? >> una volta fatta questa domanda i suoi compagni bloccarono le loro donne impedendogli di scappare una volta visto lo spettacolo della prima vittima << mmm... >> fece un giro completo per osservare le sue prede << Hiroto! >> disse rivolgendosi al ragazzo << Vediamo cosa mi hai portato! >> l'amico fece un sorriso ironico e si avvicino' lentamente alla sua kashira sotto gli occhi interrogativi e spaventati della sua e delle altre ragazze.

Una volta arrivato d'innanzi a kagome fece inginocchiare la vittima davanti a lei << vediamo un po'! >> kagome si mise alla stessa altezza della preda prendendole il volto e girandola per stuiarla: Occhi neri, capelli biondi, fisico snello e magro come quello di una modella e abito... abbastanza indecente per un invito all'aldila'.

<< Perfetto Hiroto! Hai buon gusto, puoi andare! >> detto questo, il ragazzo si allontano' quanto bastava per vedere lo spettacolo, la ragazza che aveva appena lasciato nelle grinfie della sua kashira cercava di dimenarsi, ma nonostante nessuno la stesse bloccando non poteva muoversi << E' inutile che cerchi di liberarti, ti ho paralizzato! >> disse mentre continuava a fissarla

<< come ti chiami? >>

<< che diavolo vuoi da me?!!! >> il suo volto era pieno di terrore ma anche vedetta e diprezzo verso kagome, la quale accorgendosi dei pensieri di quella ragazza su di lei comincio' a trasformarsi:

I suoi occhi diventarono poco a poco rossi, le sue unghia artigli e i denti delle zanne lunghe come quelle di un... cane, piano piano la pelle della schiena si squrcio' facendo uscire delle piume che poi divennero ali nere.

Ormai era completa! E finalmente avrebbe cominciato il suo adorato gioco:

Con una mano prese la ragazza per il collo alzandola da terra, con l'altra le strappo' la maglietta lasciandola in reggiseno (non pensate male XD ndIchigo Wehara) con un artiglio disegno' delle linee in rosso che partivano dal collo fino allo stomaco lasciando che quelle strisce di sangue si tinsero ancora di piu' sotto i gemiti di dolore della preda, velocemente la butto' a terra paralizzandola nuovamente, le accarezzo' il viso con gli altigli rigandoglielo, poi conficco' prima un dito nel suo stomaco << Sai contare? >> le chiese kagome mentre lo ricacciava, le urla di dolore della ragazza risuonavano nel parcheggio ma grazie alla barriera che la youkai aveva creato attorno al parcheggio nessuno poteva sentirla aldifuori di essa << Conta fino a tre e il dolore passera'! >> il suo sguardo era pieno di gioia, gioia di uccidere << se non ci riesci ti aiutero' io! >> le disse mentre la sua mano sinistra si avvicinava ancora al suo stomaco, infilo' il primo dito << uno.. >> il sangue comincio' a scorrere sotto la sua mano << due... >> altre due dita seguirono il primo << addio puttana! >> l'intera mano entro' nello stomaco della ragazza << tre! >> caccio' velocemente la mano portando con se i vari interni dell'ormai cadavere della preda. Le altre ragazze rimasero schifate e terrorizate dalla scena, si dimenavano come matte per scappare ma senza nessun risultato << Il prossimo! >> annuncio' leccando il sangue restante sulle sue mani, si alzo' voltandosi sulle restanti prede << Kikuchi! prego vieni avanti! >>.

Il gioco duro' almeno un ora tra la donna di kikuchi e quella di Jin, infine arrivo' finalmente il suo fratellino accompagnato da una ragazza.

<< Ciao sorellina! Vedo che ti sei gia' divertita! Ma credo che tu non volglia rinunciare al dessert! >> kagome si stava giusto alzando dalla sua ultima vittima, ormai i suoi vestiti erano pieni di sangue, ma come gia aveva detto Akito, non avrebbe mai rinunciato al dolce.

Si avvicino' lentamente al fratello e alla ragazza la quale era gia stata bloccata dalle braccia di Akito visto che aveva ammirato il massacro gia' compiuto << Akito ma che sta succ... >> kagome le prese il volto di scatto e la fisso intensamente, sembrava... << k..kikyo.. >>.

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Capitolo 4
*** Ambrosia sulle labbra di un medesimo Angelo ***


Il Dolore negli occhi di un Angelo Demoniaco...

<< K..Kikyo.. >> Quel maledetto viso, quel volto era ancora davanti a lei << Akito! Ma dove l'hai trovata una del genere?! >> gli urlo' contro rivolgendosi al ragazzo

<< Ma come sorellina! Ti ricorda per caso qualcuno... che odi? >> le rispose con ironia, quando tempo fa kagome gli aveva raccontato la sua storia del Sengoku e di Inu yasha, aveva descritto alla perfezione ogni personaggio e Akito non poteva di certo dimenticare la descrizione di colei che aveva "ucciso" il cuore della sua adorata sorellina << Guardala! L'ho presa solo per te! >> continuo' mentre strusciava violentemente il suo volto contro quello della futura vittima

<< M..ma che diavolo volete da me?! Akito maledizione che cosa vuoi fare?!! Perche' mi hai portata qui chi e' questa pazza?! e come cazzo fa a conoscermi?! >> cercava come le altre di dimenarsi nelle braccia del ragazzo, kagome la blocco' per il collo

<< chi sarebbe la pazza?! Kikyo... >> l'ultimo nome riusono' come una minaccia che terrorizo' la ragazza, senza lasciare mai la presa sul collo kagome si avvicino' al fratello sfiorando le sue labbra << Grazie... mio caro fratellone! >> gli sussurro' prima di allontanarsi per puntare nuovamente gli occhi sulla preda << e adesso... a noi due! >>

 

Epoca Sengoku...

<< C'e' odore di sangue!!! >> Inu yasha si alzo' di scatto guardandosi intorno, Sango e Miroku lo guardavano seri

<< Da dove viene Inu yasha?! >> chiese la sterminatrice facendo presa su Hiraikotsu, il ragazzo si guardo' attorno trovando la direzione dell'odore

<< E' per caso sangue umano?! >> chiese Miroku imitando l'hanyou il quale non rispose nemmeno

"Proviene dalla parte del pozzo... non sara'..." Scruto' meglio l'odore del sangue cercando di riconoscerlo << Proviene dal pozzo... kikyo!!! >> parti' come un fulmine in direzione del pozzo lasciando indietro i compagni che cercavano di fermarlo.

Correva, correva sempre piu' veloce ogni suo salto corrispondeva a 6 o 7 metri di lunghezza, arrivo' finalmente davanti al pozzo, ma non vide niente e nessuno...

 

Lecco' il sangue rimasto sulle mani con avidita' e ingordigia assaporando ogni goccia << Era davvero... gustosa! >> commento' una volta buttato l'ultimo osso insieme agli altri, i compagni, eccetto Akito, la guardavano terrorizati mentre con l'artiglio la youkai toglieva dei pezzetti di carne rimasti tra i denti << E' stata la preda migliore che io abbia mai avuto! Grazie fratellino! >> disse mentre si sciacquava la faccia e le mani in una fontana vicino la discoteca, Akito le sorrire malizioso guardand lo scheletro della ragazza che era appena stata divorata... viva

<< Mi fa piacere sorellina! Eri molto affamata vedo! >>

<< Gia'! e grazie a te ho avuto il pasto migliore che potesse mai esistere! Adesso, sbaraziamoci delle ossa e quanto ai suoi vestiti, lasciateli a me che sono della mia taglia! >>

I ragazzi del gruppo separarono i vari ossi dagli abiti dell'ormai defunta ragazza << Adesso allontanatevi! >> gli ordino' prima di posizionarsi davanti allo scheletro, con un gesto fulmineo ridusse le ossa in polvere.

Akito le si avvicino' cingendole i fianchi e appoggiando la testa nell'incavo del suo collo << Ti sei divertita sorellina? >> kagome gli rispose accarezzandogli il capo e dandogli un piccolo bacio sulla guancia

<< Grazie ancora fratellino! >> volto' lo sguardo e fisso' la polvere leggermente spostata dal vento << Prega che non ti trovero' mai... kikyo! >>

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Capitolo 5
*** Tentazione di un sentimento impossibile ***


Dolore negli occhi di un Angelo Demoniaco

 

 -Com’è possibile che abbia sentito l’odore del sangue di kikyo? E dove cavolo si trova adesso?-  Inu yahsa era davanti al pozzo, non riusciva a capire da dove venisse quell’odore e per questo non poteva seguirlo. L’odore del sangue di kikyo era intenso, come se il cadavere di lei si trovasse proprio d’avanti ai suoi occhi. Non riusciva a capire.

 

Epoca moderna…

Finalmente si fece mattino, i raggi del sole penetrarono nella stanza di kagome andando a finire sul volto della ragazza, si svegliò lentamente

"Buongiorno principessa!" Akito era di fronte a lei con un vassoio in mano pieno di cornetti e una tazza di latte fumante

"Mi sono ricordato che mangiavi anche il cibo degli esseri umani oltre a loro!" 

La ragazza si mise a sedere sul letto con un sorriso "Buongiorno fratellone!" si stiracchiò per benino e cominciò a mangiare la sua colazione.                                  Dalla notte in cui era arrivata ad Ishikawa e Akito l’aveva trovata in quel parco la portò a casa sua, kagome è rimasta a vivere li, con il suo adorato fratellino. Vivevano insieme, dormivano insieme, guardavano la tv insieme facevano quasi tutto insieme (Entro certi limiti XD ndIchigo wehara) e kagome adorava stare con lui, se avesse perso anche lui come aveva perso Inu  yasha, non sapeva come avrebbe potuto reagire. Perdere Akito? Scosse velocemente la testa per far andar via quel maledetto pensiero. Avrebbe combattuto fino alla morte pur di non perderlo.

Lui la fissava mentre mangiava, era ammaliato da quella ragazza lo faceva sentire talmente bene, non gli importava che fosse un demone o umana, gli piaceva stare con lei, gli piaceva vederla sorridere, gli piaceva vederla felice. Era la sua sorellina, e nessuno gliel’avrebbe portata via. Nessuno.

Kagome si girò verso il fratello "Che c’è?" disse con la bocca piena di cibo, Akito sorrise "Nulla ti guardo! Non posso guardarti?"                                             kagome ingoiò e poi rispose "Non è un bel vedere sai! Specialmente di prima mattina!" bevve un po’ di latte e mise il vassoio ai piedi del letto, si stiracchiò di nuovo e si appoggiò al cuscino

"Non torni a letto fratellone?" gli disse dandogli un bacio sulla guancia, Akito sorrise nuovamente e gli diede un bacio sul collo

"No, cara sorellina! Sono le dieci passate e forse sarebbe meglio che ti alzassi anche tu! Tra un’ oretta dobbiamo essere alla sede, quindi…" sollevò velocemente le coperte "Alzati e vai a farti una doccia!" la ragazza si alzò a malincuore dal letto, nel quale avrebbe voluto rituffarsi e si infilò le pantofole

"A volte più che mio fratello sembri mia madre!" disse sbuffando, prese la biancheria dal cassetto e si diresse verso il bagno

"Ah sorellina!" la chiamò sulla porta, kagome si fermò "Non rimanerci tre ore!"

sbuffò nuovamente "Eh si! Davvero mia madre!" urlò chiudendosi in bagno.

Aprì l’acqua aspettando che diventasse calda, dopo qualche minuto mise la mano sotto la doccia e avendo constatato che la temperatura fosse perfetta entrò. Uscì dopo 20 minuti circa, si avvolse in un asciugamano bianco e si diresse verso la camera da letto, il suo cellulare iniziò a suonare, cercò di provenire da dove venisse dato che esso non si ritrovava. Mise sottosopra le lenzuola e così facendo il telefono cadde sotto al letto

"Porca vacca!" si mise a carponi sul letto cercando di recuperarlo, in quel momento entrò Akito nella stanza

"Va bene che sono tuo fratello, ma ricorda che non lo siamo di sangue" disse vedendola in quella posizione che lo tentava parecchio.

Finalmente kagome riuscì a recuperare il telefono che nel frattempo aveva smesso di suonare "Aspetta un attimo" gli disse vedendo la chiamata……Jin

"Che ore sono fratellone?"

"Le dieci e mezza più o meno, perché?"

"A che ora dovremmo essere alla base?" gli disse guardandolo con una faccia strana e stupita

"Verso le undici, perché? Che è successo?" chiese sedendosi sul letto.                                                                                                                                       Kagome cercò di richiamare l’amico: 1……2….3….squilli

"Pronto Boss?"

"Pronto Jin? Che è successo?" chiese preoccupata

"Nulla! Era Kikuchi che aveva preso il mio cellulare!"

"E perché ha chiamato a me?" gli chiese

 "Per farmi uno scherzo! E’ un idiota!"  (faccia di kagome -.-‘)

"Bene! Siccome ho sprecato i soldi per una telefonata di a kikuchi che dovrà farsi perdonare e se non lo farà sarà peggio per lui! Puoi riferirgli il messaggio Jin?" il volto di kagome si era fatto gioioso

"Certo Boss! A dopo!" la telefonata si interruppe.                                                                                                                                                                   Kagome si alzò dal letto e poggiò il telefono sul comodino

"Cos’era successo?" chiese il fratello

"Nulla, Kikuchi voleva fare uno scherzo a me e Jin!" disse asciugandosi i capelli con un asciugamano che si era portata dietro

"Oddio povero ragazzo! Non fargli tanto male ok?" Akito cercava di calmare la sorella

"Questo dipende da lui mio caro fratellino!" kagome notò che Akito si era già vestito e preparato

"Come sei veloce" gli disse mentre continuava ad asciugarsi i capelli ancora umidi

"Al contrario di mia sorella che si trova ancora in alto mare!" le urlò contro scherzando e ridendo infine

 "Si, si ok vado!" detto questo prese i suoi vestiti e si diresse in bagno sotto gli occhi del fratello che la fissavano, lei all’inizio fece finta di niente poi si fermò sulla porta "Ah comunque…"  Akito si risvegliò da quella specie di stato di trans in cui era entrato guardando kagome

"si?" disse scuotendo la testa, la sorella gli si avvicinò lentamente, Akito ancora incantato dai suoi movimenti. Si inginocchiò davanti a lui e si inserì tra le sue gambe (Ricordiamo che Akito è ancora seduto sul letto ndIchigo wehara), le mani di kagome iniziarono a percorrere le braccia del ragazzo fino ad arrivare alle spalle scendendo poi al petto, intanto il suo viso era sempre più vicino a quello del fratello

"Ho capito quello che hai detto prima…e hai ragione, non sono tua sorella di sangue…Akito…" le labbra di kagome scesero sino al collo del ragazzo, sfiorandolo, le mani si muovevano sotto la maglietta.

Akito non sapeva come reagire, voleva intensamente quella ragazza, voleva baciarla, accarezzarla, toccarla, voleva sentirla muoversi sopra di lui ma…"Ma sono COME una sorella, e non riuscirei a spingermi oltre con te" fu come se la voce di kagome avesse continuato i suoi pensieri e risvegliatolo da essi.

Kagome si era staccata completamente da lui e ora i loro occhi si fissavano, dopo alcuni secondi di silenzio Akito sorrise abbassando la testa, poi la guardò nuovamente negli occhi "La mia dolce sorellina" le disse arruffandole i capelli, un gesto dolce e innocente al quale kagome piacque molto, gli rispose con un sorriso solare e abbracciò il suo adorato fratello

"Anche a me piacerebbe Akito, a tutti e due piacerebbe, ma non si può, fratello mio.."

"Gia…" rispose lui ancora abbracciato.

 

Le 11:00

Tutti i membri del –Tenshi- si trovavano di fronte alla sede della gang, Kagome e Akito arrivarono puntuali, dopo essere scesi dalle moto entrarono nel covo. Ognuno alle sue postazioni. Kagome andò al centro della stanza

"Bene kikuchi! Vieni qui" il ragazzo si alzò dal suo divanetto e andò vicino al Boss "Hai pensato ad un modo per farti perdonare?"  gli chiese senza nemmeno guardarlo

"No Boss, credevo che mi avreste ordinato di fare qualcosa" gli rispose un po’ preoccupato

"Be si! In effetti ci sarebbe qualcosa che potresti fare".

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