Principe Demoniaco

di Tracey
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio di tutto ***
Capitolo 2: *** Reazione Dolorosa ***
Capitolo 3: *** ..Una Vita Senza Te.. ***
Capitolo 4: *** Svolta Inaspettata ***
Capitolo 5: *** Caro Principe Demoniaco ***



Capitolo 1
*** L'inizio di tutto ***


..Principe Demoniaco..

 



L’inizio di tutto..

Guardo le persone attorno a me e mi rendo conto di una cosa. Tutti corrono.
L’unico pensiero che li tormenta è di non arrivare in ritardo, di arrivare prima di altri.
Io invece sono sempre più lenta degli altri e mi va bene. Forse la penso così perché sono una ritardataria cronica. E poi si dice “chi va piano va sano e va lontano” no?
Ecco io andando piano arrivo in posti che nessuno ha mai visto. Perché sono capace di fermarmi ad osservare il mondo che mi circonda e riesco ancora a stupirmi delle cose che vedo. Può essere una farfalla, un arcobaleno, una coppietta che si tiene per mano, un bambino che parla con i genitori.
Tutto questo non lo do per scontato e mi sembrano piccoli miracoli dimenticati.
I miei pensieri volano sempre fra le nuvole, fra antiche rovine, fra paesaggi fioriti, principi e principesse, pirati, fate, angeli e demoni.
Sogno costantemente di vivere un’avventura emozionante. E forse prima o poi ci riuscirò.
 
 
Tutti, quella sera, avevano notato che c’era qualcosa di strano in me.
Tutti tranne Ryan naturalmente o, anche se era a conoscenza della mia situazione, se ne fregava bellamente e mi prendeva in giro senza sosta.
Lui, come tutti i maschi viventi, anche se “principe”, ha mooolti difettucci. Uno di questi è che non sa mai quando smettere di fare l’idiota.
Tutto quel malumore era stato causato da il mio ex ragazzo, il primo a farmi soffrire per amore. Mi aveva lasciata dicendomi che non ero la ragazza adatta a lui e che mi considerava solo un’amica. Quello che mi ha fatto soffrire di più però è stato il fatto che, nel periodo successivo alla rottura, lui ha continuato a farsi sentire.
Ogni giorno mi chiamava, come se niente fosse successo. Mi chiedeva sempre di uscire e io come una cretina accettavo tutto. Mi baciava e mi diceva che lo faceva perché non riusciva a stare senza di me.
Mi sentivo su una di quelle tante giostre che mi fanno star male solo a guardarle. Un momento ero felice, perché lui aveva bisogno di me e io pur di stare con lui, anche solo un minuto in più, avrei fatto qualunque cosa. Il momento dopo la tristezza avvolgeva il mio corpo, torturando il mio cuore.
Mi rendevo conto che mi stavo comportando come una ragazzina, ma ero semplicemente innamorata. Pensavo che lui fosse il ragazzo con cui avrei condiviso tutta la mia vita, invece non era così.
Poche ore prima di uscire con i miei amici, mentre ero in giro per negozi, mi ero scontrata con lui, cosa che già da sola mi avrebbe sconvolta, ma quel giorno lui era in compagnia.
Vedere che guardava lei, come mai aveva fatto con me, aveva aperto una ferita non  rimarginata del tutto. E che faceva male già da troppo tempo.
Non mi andava molto di uscire, ma la mia migliore amica, dai tempi delle elementari, mi aveva “costretta”.
Vedevo tutto grigio. Le battute, che di solito mi facevano morire dalle risate, erano solo frasi senza senso. I miei amici? Macchie indistinte vicino a me.
Nella mia testa solo quegli sguardi dolci.
All’ennesima cattiveria di Ryan, “il principe demoniaco”, sono scoppiata e mi sono sfogata con lui, o meglio su di lui.
Ora riconosco che quella sera ho davvero esagerato. L’ho insultato gridando al centro del pub, facendoci fare una pessima figura. In più, al posto di rimediare al mio errore scusandomi, ho preso borsa e giubbotto e sono andata via.
Per giorni ho chiuso il mondo fuori dalla porta di casa mia. La fortuna del vivere da sola è proprio questa, nessuno può prendersi la libertà di aprire la porta di casa tua e dirti cosa fare.
Passarono due settimane, dove l’unica cosa che feci fu andare all’università e badare al mio cagnolone.
Proprio nel momento in cui avevo bisogno dell’affetto che di solito i miei amici erano in grado di darmi, non riuscivo ad aprirmi con loro.
La mattina del sedicesimo giorno, domenica, ho sentito suonare il campanello.
Avevo un po’ paura ad aprire quella porta. E di certo non mi aspettavo di trovarmi davanti Eric, il mio ex.
L’ho invitato ad entrare e gli ho chiesto il perché della sua visita. Dopo tante frasi che non riuscivo a capire, mi ha detto quella più scioccante.
- Sono qui per te. Quando ti ho visto mi è sembrato di vederti per la prima volta! -.
Improvvisamente tutto mi sembrò più bello. Senza pensarci due volte mi gettai fra le sue braccia, baciandolo. Così passammo la mattinata. Su quel divano a dimostrarci i nostri sentimenti.
Finalmente potevo sentirmi di nuovo la ragazza che ero un tempo. Una ragazza con un posto in questo mondo, che non è perfetto, ma che desideravo rivedere da tanto tempo.
Dopo pranzo uscimmo. Camminavamo senza meta, fra strade sconosciute e persone inconsapevoli della felicità che, di nuovo, mi invadeva.
Mi ricoprì di regali, per farsi perdonare. Ma non mi interessavano quegli oggetti.
L’unica cosa che volevo era il calore emanato dal suo corpo, perché per qualche motivo a me sconosciuto sentivo freddo dentro.
Un brutto sentimento stava entrando in me. Un sentimento a cui, per quanto mi sforzassi, non riuscivo a dare un nome.
Così lo misi da parte, nascosto da tutti pensieri che rivolgevo ad Eric.
Mi riaccompagnò a casa, lo salutai e rimasi li  a guardarlo andare via, con quella macchina piena dei nostri ricordi.

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Capitolo 2
*** Reazione Dolorosa ***


Reazione Dolorosa..

Salii i gradini, che mi separavano dalla porta d’ingresso.

E sorpresa delle sorprese trovo un ragazzo addormentato sul pianerottolo.

Un ragazzo che conosco fin troppo bene, anche se guardandolo rannicchiato per terra, tutto infreddolito e con la testa china su un braccio, non sembra poi tanto “demoniaco”, solo un bel principino calmo e beato.

“Principe” lo chiamano tutti, perché è bello in una maniera anche troppo esagerata.

I suoi capelli biondissimi ricordano la pallida luna che ogni notte rischiara il cielo. E i suoi occhi non si possono descrivere. Ricordo che mi hanno fatto venire i brividi la prima volta che li vedetti. Grigi, sembrano fatti d’argento. Non trasmettono niente, perché sembra che proprio il loro padrone non provi nessuna emozione. Ma in un modo, che neanche io conosco, qualche volta riesco ad entrare nella sua testa. Riesco a capire quando è arrabbiato, perché il suo sguardo diventa un mare in tempesta. Riesco a capire quando è calmo, perché i suoi occhi mi ricordano il cielo in primavera. In pratica, se lo guardi attentamente, il suo umore si può intuire dal colore che prendono i suoi magnifici occhi.

Non parlo del suo fisico, perché il solo pensiero potrebbe farmi svenire. Cosa che stava succedendo la prima volta che lo vidi a mare.

È regale ed elegante in tutto ciò che fa. Potrebbe scivolare, davanti a tutti, su una buccia di banana, ma lo farebbe con il suo stile tutto particolare. E nessuno oserebbe ridere, perché rischierebbe di essere raggelato da uno dei suoi sguardi super-freddi.

In passato anche io ero terrorizzata da lui, non osavo contraddirlo per paura di una sua reazione negativa, ma poi conoscendolo ho capito che non farebbe mai del male a qualcuno che considera amico. E come mi ha detto lui stesso, in un giorno piovoso, “forse tu sei l’unica persona di cui possa fidarmi”, ammettere una cosa del genere, per uno come lui, deve essere stato difficilissimo. Quindi diciamo che mi considero una sua amica.

Per questo, solo a me, permette di aggiungere l’aggettivo “demoniaco” al suo soprannome.

Stanca, dalla giornata piena di sorprese, entro in casa sbattendo la porta.

Dopo 5 secondi suona il campanello. Apro e mi trovo il bell’addormentato, ormai sveglio.

-Potevi essere più delicata sai? Stavi per buttare giù la porta..-

-Ops scusa.. ti ho svegliato per caso??-

-Direi proprio di si.. ma non mi sorprende questa tua “delicatezza”.. sembri sempre un ippopotamo!!-

Mi avvicino a lui con una padella, che “magicamente” mi è apparsa fra le mani. Se magicamente si può definire l’andarla a prendere in cucina e tornare in 3 secondi.

-Principino se non voleva essere svegliato da questo “ippopotamo maldestro” non doveva addormentarsi, come un barbone, davanti casa mia!!-

Guarda la padella, per niente intimorito. Anzi sfoggia il suo solito ghigno irritante.

-Dov’eri?-

-Non sono affari tuoi!!-

-Si che lo sono, visto che mi stavo per congelare la fuori-

-Non te l’ho chiesto io..-

Poso “l’arma” sulla cucina e, senza saperne il motivo, comincio a sentirmi in colpa. E non di certo perché sono sola con un bellissimo ragazzo che non è il mio ex ex-fidanzato, ormai mio attuale ragazzo.

-Vuoi cenare qua??-

-E cucini tu?- mi guarda scettico.

-Tranquillo, non ho mai ucciso nessuno..-

-Ok-

Si siede sul tavolo e si accende una sigaretta. Non ci conosciamo da anni, ma lo sa perfettamente che odio il fumo. Ma sarebbe solo fiato sprecato rimproverarlo.

Così mi dirigo alla finestra e la apro.

-Ancora non mi hai detto dove sei stata tutto il pomeriggio..-

C’è qualche cosa che mi blocca. Ho paura che dopo avergli detto la verità lui se ne vada via da me.

Ma perché dovrebbe farlo? E soprattutto perché questo dovrebbe spaventarmi??

Prendo un bel respiro e rispondo, guardando ancora il panorama fuori dalla mia finestra.

-Con Eric.. ci siamo rimessi insieme..-

Silenzio. Questo è quello che sento, o meglio non sento dopo aver sussurrato quella frase.

Dopo un tempo indeterminato si fa viva la sua voce. Almeno capisco che è lui a parlare, solo perché non ci sono altre persone a casa.

-Mi stai dicendo che sei ricaduta fra le braccia di quel broccolo ammuffito?-

Gelo. Ecco cosa traspare dalle sue parole.

-Si-

Non riesco neanche a riprenderlo per aver offeso il mio ragazzo.

-Quindi in queste due settimane sei stata tutto il tempo con lui.. ignorando i tuoi amici e facendoli preoccupare inutilmente..-

-No.. non è come pensi..-

Riesco a malapena a sussurrare monosillabi.

-Mi deludi Helen. Pensavo che fossi più intelligente, ma a quanto pare mi sbagliavo..-

Mi giro a guardarlo e vedo quello sguardo tagliente che dedica solo ai suoi “nemici”.

In me scompare tutto ciò che era buono.

Allegria, felicità e bei pensieri non esistevano più. Solo un vuoto incolmabile.

-Sai che ti dico? Ho un impegno questa sera..-

Scende dal tavolo e si dirige verso la porta.

-Ma avevi detto che rimanevi-

-Non ho tempo da perdere con le persone ottuse e senza cervello-

E se ne va, lasciando una bambola senza vita dentro una casa. Una casa che ora sembra troppo grande e vuota per un giocattolo senza fiato.

Lacrime solcano il mio viso. Tutto questo non ha senso.

Perché mi sento così vuota?

Dovrei essere felice di avere di nuovo accanto il ragazzo che amo.

Ryan non ha nessun diritto di farmi sentire così male.

In un momento di poca sanità mentale, prendo il cellulare e lo chiamo.

Suona ma non c’è risposta. Provo e riprovo.. inutilmente.

Piango disperatamente perché non capisco più niente, perché lui mi ignora, perché mi sento ancora in colpa, quando è lui quello in torto.

Dopo un ora stavo in quel divano, dove quella mattina avevo ritrovato la felicità.

Stavo lì con il telefono in mano e il numero composto. Ancora non accettava la chiamata.

Premere quel tasto verde mi sembrava difficile come non mai.

Ad ogni tentativo la paura di un altro suo rifiuto si faceva sentire sempre di più.

E poi ormai era inutile. La rabbia era scomparsa. Quindi, dopo la quarantaduesima chiamata, mi sono addormentata sul divano, fra un incubo e l’altro.



Grazie x i commenti =) RachEl CullEn, Tonks94 e anke a AliH (per avero commentato "Buio")

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Capitolo 3
*** ..Una Vita Senza Te.. ***


Una vita senza te..

Il giorno seguente mi sono svegliata alle 5. Decisi di catalogare tutto l’accaduto come incubo.

E feci finta, per il mese seguente, che niente era successo.

Ci riuscii. Uscivo solo con Eric e i suoi amici. Per i primi tempi la mia compagnia provò a mantenere i contatti. Ma dopo mille risposte negative, da parte mia, mi hanno, giustamente, “dimenticata”.

Non meritavo le loro attenzioni e volevo stare il più lontano possibile da Ryan.

Sentivo che la sua vicinanza avrebbe sconvolto quel poco di serenità che avevo ritrovato accanto ad Eric.

Quest’ultimo mi trattò come una principessa. Non osava contraddirmi, ogni mio minimo bisogno lui lo soddisfaceva. Si comportava come se avesse paura di una mia possibile fuga.

Faceva tutto quello che avevo sempre desiderato da lui.

Il problema era che ora mi sembrava tutto troppo ristretto.

Mi sentivo soffocare. Non avevo un minuto libero, dato che lui li occupava tutti.

E poi, anche se non lo avrei mai ammesso, mi mancavano i litigi con un certo principe.

Dentro di me cresceva sempre più velocemente la consapevolezza di un sentimento pericoloso.

E più velocemente cresceva, più io diventavo brava a mentire, anche a me stessa.

Ho sempre pensato che fosse impossibile dire una bugia a se stessi, invece questa vicenda mi ha fatto ricredere su molte cose.

Ho capito che tutto può cambiare, anche l’amore.

Non è vero che chi ama veramente non lascia o non tradisce mai.

È possibile che l’amore si affievolisca, fino a scomparire del tutto.

Un tempo io ho amato Eric, con tutto il cuore, lo considererò sempre il mio primo grande amore.

Ma poi, molti suoi atteggiamenti e molti miei cambiamenti mi hanno fatto andare avanti, per una via dove lui non era compreso.

Però non riuscivo a lasciarlo, forse perché sono sempre stata troppo buona, oppure perché lui era scontato per la mia vita. Non riuscivo neanche ad immaginarmi senza di lui.

Così il tempo scorreva, e il mio cuore moriva sempre di più.

Mi stavo ammalando, ma lo nascondevo benissimo a tutti. Chiunque mi avesse vista avrebbe pensato che ero felice e contenta con il mio ragazzo.

Ma non era così, in poco tempo dimagrii tantissimo, il mio viso sempre rosso e pienotto era tutto sciupato. Per questo e per tanti altri motivi decisi di tagliare i ponti anche con la mia famiglia. Loro si sarebbero accorti della mia “malattia”.

Dei mesi seguenti mi ricordo ben poco. Non dico che non passavo bei momenti con Eric, c’erano volte che pensavo avessi superato tutto, ma poi un profumo, una canzone, un luogo, tutto questo e molto più mi riportava indietro.

Un anno intero della mia vita lo passai al buio del mio cuore e al freddo della mia anima.

Finché non arrivò il Natale.

Le luci natalizie, i coretti per strada, i bambini sorridenti per l’imminente arrivo di Babbo Natale mi mettevano allegria.

Passeggiavo con Eric, Rick e Melanie, un’altra coppia di amici. I ragazzi come al solito facevano i cretini. E, per vincere non si sa cosa, facevano una gara a chi comprava più regali alla propria ragazza.

Io e Melanie ridendo cercavamo di bloccarli, ma senza tanta convinzione, del resto ci compravano tutto quello che chiedevamo. E fra un “oh che carina quella borsa” e un “mi servirebbero proprio delle scarpe con il tacco, ma non posso comprarle al momento” passava il pomeriggio.

-Amore guarda, quello non è uno dei tuoi vecchi amici?-.

Questa semplice frase riuscì a gelarmi sul posto.

Non aveva detto ne il nome, ne l’aveva descritto. Ma lo sapevo che era il mio principe demoniaco, per il semplice motivo che tutto il mio corpo era attratto verso la parte che indicava il mio ragazzo.

-Mmmh come si chiama?? Ryo.. no Ryan.. si si proprio così. RYAN!!-

-No!! Zitto, che fai??-

-Tesoro non ti sei fatta più viva con loro, è giusto almeno fargli sapere che sei ancora viva e vegeta-

Vegeta sicuramente, visto che mi sentivo proprio come un vegetale. Un fiore in balia di una forte tempesta.

Ryan intanto si gira verso di noi e dalla sua faccia capisco che è sorpreso di vederci, ma soprattutto di sentirsi chiamare proprio dal “Broccolo ammuffito”, come l’aveva chiamato lui tanto tempo fa.

Si avvicina a noi pensando a chissà cosa.

-Chi si rivede!! La cara Helen. Ti è sembrato giusto abbandonarci così?-

-No..-

Come l’ultima volta che lo vedetti non riesco a spiccicare parola.

-La mia dolce ragazza è stata troppo presa da noi forse.. ci dispiace avervela rubata per così tanto tempo. Ma recupereremo vero amore? Perché tu e tutti i gli altri non venite alla festa che stiamo organizzando?-

Ma che cosa sta cercando di fare???????

Appena arriviamo a casa sua lo uccido.

Praticamente quest’anno ho vissuto a casa sua. Anche per evitare visite di parenti o amici.

Ryan ci guarda, anzi mi guarda ghignando.

-Certo, ci farebbe molto piacere!!-

Povera me!! Passerò il Natale più brutto della storia.

Arriva il 24 Dicembre. E in questi ultimi giorni ho pensato tantissimo.

Quel Diavolo non può permettersi di rovinarmi la vita, quindi ho deciso che questa sera farò tutto il possibile per divertirmi. Spero solo che i miei amici non mi sbranino.

Come tutti i ragazzi con i soldi Eric e i suoi amici non hanno badato a spese.

Sono sempre circondata da persone come loro. Ryan però non lo supera nessuno.

Anzi per lui, questa sala enorme, addobbata da cima a fondo e piena d persone abbastanza famose, sarà solo una festicciola da niente.

Questa sera ho deciso di vestirmi un po’ più provocante del solito.

Ho trovato, in un negozietto davvero stupendo, un maglione lungo con lo scollo a V rosso.

Così ho deciso di usarlo come vestitino e mi sta davvero bene. È morbidissimo.

I capelli li ho lasciati libero sulle spalle. Li ho solo resi lisci, visto che solitamente li ho ondulati.

Naturalmente scarpe con il tacco e un leggero trucco.

Niente di particolare, ma mi piace.

Al collo ho una catenina d’oro, lunga fino a sotto il seno, con una storia particolare dietro. Nessuno la conosce.

Tranne “lui”. Infatti era sua. Un giorno di qualche anno fa, sono andata a casa sua e l’ho vista per terra.

Mi disse che era di sua madre e che voleva buttarla perché non sapeva che farsene di una collana per femmine.

Sua madre è morta quando lui era solo un bambino di 5 anni. Forse è per questo che è così freddo.

Quel giorno mi vennero le lacrime agli occhi e lui se ne accorse.

Non mi sembrava giusto buttare una cosa così bella e così importante.

Pioveva ed il suono delle gocce d’acqua, che si infrangevano sulle finestre, mi sembrava quello delle lacrime che non volevo far scendere dai miei occhi.

Poi mi disse quella famosa frase, “Tienila tu visto che ci tieni tanto. E poi è giusto che sia tua, visto che forse sei l’unica persona di cui possa fidarmi!”

Credo quella sia stata l’unica volta che lo vidi arrossire.

Non so se è per il gesto o per la frase scritta sul ciondolo. “Per il mio unico angelo”, penso che era un regalo di suo padre per sua madre.

Ed ora sono qui, a chiacchierare con Melanie, per cercare di non pensare a quello che accadrà fra poco.

-Pensi che siano arrabbiati con te? E non fare la finta tonta, lo sai che parlo dei tuoi amici-

-Uff.. saranno sicuramente infuriati con me. lo so che ho sbagliato ad allontanarli, ma ho i miei buoni motivi. E poi anche se decidessero di non venire o comunque fare finta che non esisto non mi importa. Io ho voi ed Eric. Non mi serve altro-

Mentre Melanie mi stritola, in uno dei suoi abbracci megapotenti, penso a quanto sono diventata brava a dire bugie.

Non è assolutamente vero che non mi interessa dei miei amici. Mi manca Nicole, la mia migliore amica. Il suo fidanzato Phill, “mio cognato”. Allie, Sarah, Violet, George. E tutti gli altri. Mi manca Ryan.

Formavamo una famiglia perfetta insieme. Ed ora per colpa mia tutto è cambiato, almeno per me.

Loro saranno rimasti uniti come sempre.

-Helen sono arrivati..-



X Tonks94 ahahah anke io mi sono innamorata d lui.. cmq è vero c assomiglia un pò a Spike =).. in effetti il mio ragazzo dei sogni è proprio come Ryan.. grazie x i commenti =)
X RachEl CullEn grazieeeeee XD

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Capitolo 4
*** Svolta Inaspettata ***


Svolta inaspettata..

Mi giro e li vedo guardarsi intorno. Come se cercassero qualcosa, o meglio qualcuno. E quel qualcuno sono proprio io.

Eric mi prende per mano e mi trascina da loro.

-Signori Benvenuti-

Lo odio quando fa il pomposo.

Tutti rispondono al saluto, guardandomi.

Stranamente non riesco a capire cosa pensano.

-Vi lascio soli, io devo andare dagli altri invitati. Helen amore.. mi raccomando tieniti lontano dai colleghi di Rick. Mi ha detto che sono piuttosto.. diciamo “espansivi”-

-Ok, starò attenta-

Ma quasi non lo ascolto. Infatti dal primo momento mi sono accorta che manca una persona. Proprio quella che mi ha cambiato la vita.

Eric se ne va e mi lascia sola con questi squali.

-Helen cara..- mi dice Nicole, con sguardo duro.

Mi sta prendendo il panico, così li guardo sorridendo come una malata e facendo ciao-ciao con la mano.

Proprio quando stavo per scappare via, mi sento stretta da braccia esili, ma forti.

-Non sai quanto mi sei mancata tesoro-

E piangendo abbraccio anche io, quella che nonostante tutto sarà sempre la mia migliore amica.

Dopo neanche cinque secondi veniamo sommerse da tutti gli altri.

Sento di nuovo un po’ di vita in me. Ed è stupendo.

Ci spostiamo, per andare a sederci attorno ad un tavolo, lì vicino.

Passiamo l’ora successiva a chiacchierare del più e del meno, come se quest’anno passato non ci fosse mai stato.

-Scricciolo ma quanto sei dimagrita?- questo è George, il mio adorato amico gay.

-Non molto-

-Ma scherzi?? Stai scomparendo.. mangi durante il giorno?-

-Quasi sempre- dico sorridendo.

In realtà dovevo dire quasi mai.

Proprio quando penso che sono di nuovo felice, il mio tormento personale appare davanti a noi.

-Alla buon ora Ryan.. pensavamo che quella ragazza non ti facesse più uscire dalla sua camera-

Mi sento morire dentro. Senza motivo, perché lo conosco. Lo so che passa da un letto all’altro. Letto appartenente a ragazze tutte senza cervello, che si accontentano di un suo sguardo per dichiararsi le sue fidanzate.

-Gelosa Violet? Vuoi anche tu provare il grande piacere che si prova passando un paio d’ore sola con me?-

-Preferirei farmi pestare un piede da un elefante indiano..-

-Come sei tragica, ti divertiresti sai?-

-Vedo che non siete cambiati-. Già sono sempre gli stessi. Sono io la sola ad essere cambiata.

Un tempo ero io quella che litigava con lui, quella che salutava per prima con un colpetto in testa.

Ora sono solo un ostacolo alla loro tranquillità.

-Helen, non ti avevo vista. Vedo che avete fatto presto a fare pace.. Nicole!!-

-Non eravamo litigate..-

Questo scambio di battute, fra la mia migliore amica e il Principe Demoniaco, mi stranizza.

-Ah no?? Strano, allora era solo un amia impressione-

-Cosa era una tua impressione?- mi intrometto nella discussione.

-Che per un anno intero le brutte parole, che ogni sera volavano nelle nostre discussioni, fossero rivolte a te!! Mmmh “Non ci posso credere che si sia rimessa con quel cretino” “ L’ha fatto solo perché è cretina anche lei Sarah” “Ma Nicole è tua sorella” “ Sorella? Ma per favore, non la posso neanche vedere quella là!!”.. si penso che le parole più o meno fossero queste..-

Non dovrei offendermi, in fondo sono stata io ad andarmene così all’improvviso. Però..queste parole.. sono come spilli affilati dentro al cuore, che si aggiungono a tutti quelli che sono entrati i questo lungo anno.

-Helen posso spiegarti..-

Sorrido. Faccio quello che ho fatto per mesi anche con quelli che un tempo erano il mio tesoro più prezioso.

Mento anche con loro. Nascondo le lacrime nella mia anima e faccio finta di niente.

-Nicole tranquilla. Non c’è nessun bisogno di spiegare niente. La colpa è mia..-

In fondo alla sala vedo Melanie circondata dai colleghi del suo ragazzo.

Definire quei maniaci “espansivi” è davvero poco.

Le stanno mettendo le mani addosso e nessuno sembra accorgersene.

-Scusatemi ma devo andare ad aiutare una mia amica..- e alzandomi di scatto, corro verso quella scena.

Sento gli sguardi confusi dei miei vecchi amici su di me.

Ma non mi interessa.

-Per favore lasciatemi stare.. devo andare da Rick..-

-Ooh ma Rick è generoso, ci lascerebbe giocare un po’ con la sua fidanzata-

Che schifo.

Prendo la mano di Melanie e la tiro dietro di me.

-Scusate l’interruzione signori, ma la mia amica non apprezza molto le vostre attenzioni. Siete pregati di lasciarla in pace-

-Ma certo cara- risponde uno dei cinque, senza togliere lo sguardo dalle mie gambe.

Che schifo.

-Non c’è bisogno che tu sia gelosa cara. Passiamo con PIACERE il nostro tempo con te-

Sento brividi di orrore che mi attraversano tutto il corpo.

-Non apprezzo neanche io le vostre attenzioni, quindi ora andiamo via e non provate più ad avvicinarvi a noi-

-Altrimenti?-

Altrimenti.. altrimenti non so che fare. Sono sempre la solita impulsiva del cavolo.

Spingo via Melanie, proprio nel momento in cui quei mostri provano a circondarci. Con il risultato che sono solo io ad essere intrappolata.

Che schifo!!!

-HELEN!!-

-Vai via!!-

Vengo spinta fuori. E ci ritroviamo nella grande balconata principale dell’edificio.

Siamo illuminati solo dalla luna e dalle stelle.

Dopo tanto tempo, vengo sommersa, di nuovo, dalle mille emozioni che questo mondo è capace di fare provare.

Dolore.. per la botta che mi hanno fatto prendere contro il muro.

Terrore.. dei loro sguardi, delle loro mani e per la consapevolezza di quello che mi capiterà.

Gelo.. vengo attratta da uno sguardo che emana solo gelo.

Improvvisamente mi sento libera dei loro corpi e stretta da un altro.

Ma lui è il mio principe. Ryan.

Con una voce dannatamente calma pronuncia parole semplici, ma che metterebbero paura a chiunque, proprio per il tono con cui le pronuncia.

-Vi conviene andare subito via. O vi pentirete per il resto della vostra breve vita di aver solamente guardato la ragazza dietro di me-

Scappano, come scappano anche le lacrime dai miei occhi. Non molte, una o due. Ma vengono viste da lui.

-Stai bene?-

-Si.. grazie-

Bugia, sto malissimo. Mi sento fragile come non mai. Credo che sto per raggiungere il limite.

-Sei sempre la solita stupida!! Ma come ti è saltato in testa di andare da quelli da sola??-

-Era tutto sotto controllo..-

Terribile bugia.. se non fosse per il suo aiuto, non oso immaginare come sarei ridotta adesso.

-Ah si?? Bene.. allora ne richiamo uno, così può continuare da dove l’avevo interrotto.. mi sembra che tu eri in questa posizione..-

E mi spinge a muro.

-Che le mani erano qui..-

E le sue si posano su gamba e schiena.

-Che la bocca era qua..-

E comincia a baciare con foga il mio collo.

Sento tremare ogni fibra del mio corpo, ma questa volta non per la paura.

E non so con quale forza, riesco a pronunciare le parole che cambiarono nuovamente la mia vita.

-Sbagliato.. la sua bocca era qui!-

E lo bacio. Con tutta la forza che mi rimane, con tutta la passione che non ho mai messo nei baci scambiati con Eric, con tutto il dolore che ho provato in quest’anno. Con tutto l’amore che provo per lui.

È lui ricambia con la stessa intensità.

È il nostro primo bacio, ma mi sembra così naturale. Come se già conoscessi le sue labbra.

Come se già conoscessi il suo corpo.

La mano, con cui aveva afferrato la mia gamba, ora raggiunge la mia e la stringe. Mentre con l’altra continua a tirarmi verso di se. Come se volesse unirci per sempre.

Finalmente riesco ad accarezzare i suo capelli. E sono meravigliosi.

Tutto è meraviglioso.

La mia testa gira come non mai. Forse è per la mancanza d’aria o per l’emozione.

Non capisco niente e non mi interessa di niente.

Non mi importa che Eric è nella stanza accanto. Non mi importa che qualcuno potrebbe vederci. Che i miei vecchi amici mi odiano, che rischio d perdere anche quelli nuovi.

L’unica cosa che conta è il mio principe.

Scoppiano dei fuochi d’artificio. E tutti si fanno gli auguri.. è mezzanotte. È Natale!! L’ora di scambiarsi i regali.

L’ora di spezzare il mio sogno. Mi sento come Cenerentola. Solo che questa volta non è la ragazza a scappare.

Ci stacchiamo, ci guardiamo e capisco.

Capisco che il sogno, in realtà era un incubo. Perché per lui sono una delle tante ragazze.

Sorride, di un sorriso duro. Senza pietà.

-Lo sapevo che anche tu eri come le altre. Mi hai dato l’ennesima conferma. Questa non ti appartiene-

E mi strappa dal collo la collana.

E mi strappa dal petto il cuore. Fa a pezzi il piccolo residuo della mia anima.

-Non sei l’Helen che pensavo che fossi. E sei peggio di tutte le altre perché ti credi migliore. Almeno loro lo sanno che sono senza cervello. Tu ti credevi importante per me, come lo pensano loro. In realtà non sei nessuno. E ritieniti fortunata se non lo dico a quel povero idiota del tuo ragazzo!!-

Lo guardo. Senza muovere un muscolo. Senza respirare, senza vivere.

Finché il mio corpo, da solo, si muove e mi porta fuori da quell’edificio.

Fuori da quel mondo, che non è mai stato mio.

Fuori dalla vita, che ho sempre pensato fosse adatta a me, ma che invece non mi appartiene.

Dopo mesi ritorno a casa mia, o almeno ritorno nella casa che ho comprato. Ma anche quella non è per me.

Mi sento di aver rubato la vita a qualcuno che non conosco.

Come un automa preparo le valigie, rinchiudo le mie cose in alcune scatole.

Per tutta la notte lavoro. Non rispondo al telefono. Non vivo.

All’alba mi affaccio fuori dalla finestra e guardo il mondo addormentato. Gli unici rumori che sento sono quelli delle foglie secche che volano per il vento. Mi sento come loro. Morta, senza la possibilità di fare quello che voglio.

Ma ora ho deciso di prendere in mano la mia vita. O almeno provare a costruire una vita adatta a me.

Il taxi arriva verso le 7 e mezza. Destinazione aeroporto.

Quando ho chiamato per prenotare un biglietto, non sapevo per dove.

Mi sono fatta dire quale volo partiva per primo e dove c’era posto. Risposta?? Londra.

Proprio la sua città natale. Ma non importa.

Guardo il cielo della città che mi ha ospitata negli ultimi anni. E penso alle reazioni dei miei amici quando sapranno della mia partenza. Alla sua reazione quando leggerà quella lettera, che ho scritto poco prima di prenotare il volo.

E mentre l’aereo prende il volo verso una nuova vita.. io piango per quella passata.. perché anche se non era fatta per me, è stata comunque meravigliosa nonostante tutto.



X Tonks94: grazieee..come vedi ho postato questa sera stessa =).. la storia sta finendo.. manca un capitolo..quindi m raccomando fammi sapere ke ne pensi..
X
RachEl CullEn: Come ho già detto la storia sta finendo.. ke ne pensiiii??? t ho deluso cn questa prima storia a capitoli?? cmq grazie per tutti i commenti ke mi lasci =).. mi metti voglia di scrivere..
X
innamorata___: Non so proprio come ringraziarti per il tuo commento.. purtroppo qualke volta la paura ci prende e scappare sembra la via + facile.. è capitato anke a me, xò prima o poi i problemi tornano quindi conviene risolverli senza metterli da parte =)..

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Capitolo 5
*** Caro Principe Demoniaco ***


Caro Principe Demoniaco..

“Ciao mio Principe Demoniaco..

Quando leggerai questa lettera io sarò già lontana. Forse a te non interessa, anzi è probabile viste le parole di ieri, ma io avevo bisogno di dirti un po’ di cose. Almeno per farti capire che non sono il mostro che tu pensi.

Non ho mai voluto ammetterlo, neanche a me stessa, che in realtà, dietro a tutte le discussioni, alle brutte parole, dietro a tutto quello che è successo fra di noi c’era solo un amore infinito.

Credo che non sarai sorpreso di queste mie parole. In fondo ieri io ero sincera.

È stato il momento più bello della mia vita. Pensavo di amare Eric perché lui mi faceva trovare un posto in questo mondo imperfetto. Ma poi ho capito che sei tu l’uomo per me, semplicemente perché tu non mi blocchi in questo mondo. Con un solo bacio sei riuscito a farmi viaggiare per mondi sconosciuti e paradisiaci.

In realtà io litigavo con te, solo perché era un modo per avere un rapporto diverso da quelli che avevi con gli altri. In quel bacio avevo messo tutto quello che rimaneva in me. Ed è stato distrutto.

Forse ti faccio schifo, forse brucerai questa lettera, forse non ti farà ne caldo ne freddo sapere che me ne sono andata dalla nostra città. Non so niente. So solo che ti amo!!

Se mai ti sentirai solo, sappi che ci sono io, da qualche parte nel mondo, che penso a te.

Che c’è una semplice ragazza che si sente affogare nell’immenso amore che prova per te.

Questo è un Addio amore mio.

Lo so che ora ti farò ancora più ribrezzo per la mia fuga.

Ma quest’anno è stato l’inferno per me. Il tuo comportamento di ieri è stata la goccia che ha distrutto per sempre il mio cuore. E l‘unico modo per sopravvivere è questo.

Perché in realtà tu non sei fatto per me, ma per una ragazza a cui io ho rubato tutto. Amici, famiglia, amore.

Ora è meglio che smetta di scrivere, sta arrivando il taxi.

Non pensare che ho scritto tutto questo per farti sentire in colpa, o per farti correre da me. l’ho fatto solo per chiudere definitivamente quest’amore dentro al mio cuore.

Ti amo Ryan.

Tua per sempre

Helen”

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