SOS Tata.

di luxu2
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***
Capitolo 10: *** 10 ***
Capitolo 11: *** 11 ***
Capitolo 12: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** 1 ***


1
Eccomi qui. Dopo 12 interminabili ore di volo sono finalmente arrivata a Los Angeles. Mi accingo ad andare a ritirare i miei bagagli, dopo che gli addetti ai passaporti hanno controllato i miei documenti ed il permesso di lavoro temporaneo che mi permettera' di rimanere negli States per un anno. Un anno nel quale spero di imparare l'inglese e di non pensare piu' al mio matrimonio naufragato. E si': dopo tre anni e mezzo di matrimonio, alla soglia dei miei 31 anni, mio marito mi ha lasciato. La prima settimana e' stata abbastanza dura: le discussioni con mia madre che mi voleva convincere a riconquistarlo, la ricerca di un avvocato e la pena negli occhi dei colleghi di lavoro quando mi guardavano. Poi, dopo una notte insonne, ho preso la mia decisione: cambio vita! E come cominciare se non mollando tutto e trasferendomi il piu' lontano possibile? Uscire dalla vita della piccola provincia lombarda in cui ho vissuto per 30 anni, tra inverni gelidi e nebbiosi ed umide estati torride e infestate dalle zanzare. Cosi' mi sono messa in aspettativa per un anno con il mio lavoro, ho lasciato la custodia della mia casa ai miei genitori, le chiavi della mia macchina a mia cugina e ho preso il primo volo per la California dopo essere entrata in contatto con un'agenzia specializzata che seleziona ragazze alla pari (o domestiche) per i Vips americani. La signora dell'agenzia era stata molto gentile con me e mi aveva chiesto che preferenze avessi. Io gli avevo risposto che mi andava bene qualsiasi cosa purche' non fossero ragazzine viziate stile Paris Hilton e cosi' mi aveva assicurato che mi avrebbe trovato un impiego presso qualche attore. Io mi immaginavo gia' di servire la cena ad un Robert Redford o ad un Clint Eastwod per esempio. Pero' la realta' sarebbe stata ben diversa.
Avevo ritirato le mie due valige, che erano arrivate miracolosamente illese (ma soprattutto erano arrivate), e mi accingevo ad uscire dalla zona degli arrivi per cercarmi un taxi a cui avrei mostrato il biglietto con l'indirizzo dell'agenzia. Spiccicavo si' e no due parole scarse di inglese ad un livello molto scolastico (e diciamo pure che a scuola raggiungevo a malapena la sufficienza nella materia) e mi ero prefissata l'obiettivo di tornare a casa parlando fluentemente senza pensare a quali vocaboli utilizzare e come mettere insieme le frasi.
Raggiunto il parcheggio dei taxi mi infilai velocemente nel primo disponibile, diedi al conducente il bilgietto con l'indirizzo dell'agenzia e questo parti' a tutta velocita' iniziando a chiacchierare con me. Il tipo mi fece sorridere: doveva essere di origine giamaicana visto la decorazione del taxi con i colori della bandiera nazionale e la foto di Bob Marley sul cruscotto. Evidentemente chiacchierare era un'abitudine che avevano tutti i taxisti con i turisti, pero' io capivo una parola ogni 10 e continuavo ad annuire meccanicamente con la testa sperando che non mi stesse proponendo chissa' cosa. Intanto guardavo fuori dal finestrino: la giornata era stupenda ed i marciapiedi brulicavano di persone vestite con abiti leggeri: quando ero partita da Malpensa, il giorno prima, c'erano la nebbia ed un freddo piuttosto intenso. Mi ero lasciata alle spalle l'inverno lombardo per arrivare nell'assolata California.
Il taxi si fermo' di botto ed il taxista mi disse che eravamo arrivati. Aprii la borsa ed estrassi il portafogli per pagare la corsa con 20 dollari e lasciai il resto all'uomo che, ringraziandomi, mi aiuto' a scaricare i miei bagagli e se ne ando'. Rimasi immobile in piedi sul marciapiede con le mie valigie a fissare la porta dell'agenzia. Dovevo essere in una zona piuttosto elegante di L.A. e difatti, dopo aver dato un'altra occhiata all biglietto con l'indirizzo, mi accorsi che si trattava di Beverly Hills.
Spingo la porta ed entro. L'ambiente e' luminoso anche grazie ai mobili chiari che lo arredano. Una giovane segretaria alza gli occhi verso di me e sorride cordiale. Mi avvicino a lei presentandomi e chiedendo della signora Stefani nel mio stentato inglese. Si alza e bussa ad una porta invitandomi poi ad entrare e lasciandomi sola con la persona con cui avevo avuto contatti.
"Ben arrivata." la signora Stefani mi accoglie parlandomi in un perfetto italiano. La guardo un attimo stupita. "Oh, non l'aveva capito dal cognome che sono di origine italiana anch'io?"
"Non ci ero proprio arrivata. Pero' mi fa piacere saperlo cosi' sono sicura che capiro' tutto quello che mi dira'." dico leggermente imbarazzata.
"Per quello non c'e' problema. Io e la mia socia siamo specializzate in ragazze straniere che non parlano inglese. Di solito pero' ci capitano delle sudamericane e cosi' utilizziamo di piu' lo spagnolo e il portoghese. Sono felice di poter utilizzare la lingua che mi hanno insegnato i miei genitori." mi fa cenno di accomodarmi su una poltrona di fronte a lei e continua "Dunque Laura. Come le ho anticipato due settimane fa nella mia mail, le ho trovato il posto adatto. Mi ha contattato una signora disperata perche' non sa piu' a chi affidare i suoi figli."
"Dunque si tratta di lavorare come tata con dei bambini?" domando curiosa.
La signora sorride "Non li definirei proprio bambini, visto che hanno abbondantemente superato la trentina entrambi. Suonano in una rock band ed il fratello minore e' anche un attore."
"Quindi mi devo aspettare di tutto. Ragazze in giro per casa, droga..." vedo gia' un grosso problema davanti a me.
"Non penso proprio. Di solito queste cose le fanno durante i tour. La madre mi ha assicurato che sono due bravi ragazzi. E' solo una madre preoccupata che i figli vivano in un ambiente pulito e ordinato e che mangino cose sane e non cibi surgelati cotti al microonde."
"Per quello non si deve preoccupare: sono una cuoca discreta e ho molta fantasia in cucina. Tutto va in base ai gusti dei miei commensali." rispondo sicura.
"Ah ecco! Per fortuna che me lo ha ricordato. Uno dei due e' rigorosamente vegetariano."
"Beh, non e' un problema." aggiungo decisa.
"Bene allora! Posso chiamare per farla venire a prendere. Li avevo gia' avvisati che sarebbe arrivata oggi." esclama entusiasta.
"D'accordo. Spero di soddisfare le sue aspettative e quelle del suo cliente. Se ci fossero lamentele non esiti a dirmelo che vedro' di migliorarmi. Purtroppo fra i miei difetti peggiori c'e' quello di non avere molta pazienza." dico con rammarico.
"Oh ma non si preoccupi. Tutto il resto del suo curriculum e' perfetto e la signora l'ha apprezzato moltissimo."
"Speriamo che lo apprezzino anche i suoi figli." dico preoccupata.
"Bene. Ora si accomodi fuori che organizzo per farla venire a prendere. Intanto si rilassi un attimo: sara' stato un viaggio faticoso per lei."
"In effetti devo ancora abituarmi al fuso orario. Nove ore in meno si stanno facendo sentire. In Italia starei per mettermi a tavola per la cena e qui sono solo le 10 del mattino."
"Non si preoccupi. Quando arrivera' potra' riposare."
Esco dall'ufficio e mi accomodo su una delle poltroncine in sala d'attesa. La segretaria che mi ha accolto all'arrivo mi sorride nuovamente e mi chiede se e' tutto ok. Io rispondo che e' tutto ok e lei mi lascia in pace continuando con il suo lavoro.
Appoggio la testa contro il muro e chiudo gli occhi cercando di rilassarmi. Adesso il bello deve arrivare e io sono talmente stordita che non ho neppure chiesto il nome dei due bambinoni a cui faro' da bay sitter. Speriamo solo che non siano due tipi troppo strani. Con quest'ultimo pensiero cado inconsciamente nel mondo dei sogni.
Uno scrollone mi riporta alla realta'. Mi stropiccio gli occhi e metto a fuoco la segretaria che mi sorride nuovamente e mi dice che il tizio che mi doveva venire a prendere e' arrivato.  Mi rimetto diritta e mi guardo un attimo. La camicia che indosso e' stropicciata all'inverosimile dopo il lungo viaggio ed il pisolino che mi sono appena fatta. Sento di avere la bocca impastata, segno evidente che mi sono addormentata con la bocca aperta, e devo avere anche l'alito relativamente pesante. Mi passo una mano fra i capelli per cercare di sistemarli e mi infilo in bocca una mentina che estraggo dalla mia borsa stile Mary Poppins. Addocchio uno specchio appeso vicino all'ingresso e mi alzo per dare un'occhiata alla situazione. Praticamente mi spavento da sola: ho delle occhiaie cosi' profonde ed un colorito cosi' pallido che sembro Learch della Famiglia Addams. Spero solo che il tizio non faccia molto caso a questi particolari e soprattutto che non mi abbia vista dormire con la bocca aperta, perche' sicuramente stavo russando.
Mi volto di scatto quando sento la porta dell'ufficio della signora Stefani che si apre e vedo lei che esce assieme ad un tipo vestito in modo piuttosto trasandato e piu' spettinato di me. La signora mi chiama ed io mi avvicino a lei ed al tipo sfoderando uno dei miei sorrisi a bocca chiusa (sia mai che si vede che ho uno spazio incredibile fra i due incisivi superiori). Il tipo intanto se ne sta immobile con le mani in tasca e, suppongo, che mi stia fissando. Non lo posso effettivamente sapere perche' indossa un paio di occhiali da sole enormi.
La signora Stefani si rivolge al tipo e mi presenta. Poi si rivolge a me "Laura, questo e' il signor Leto."
Il mio cervello non fa in tempo a connettersi che il tipo allunga una mano afferrando la mia e si presenta dicendo semplicemente il suo nome "Shannon."
A quel punto il mio cervello e' perfettamente collegato ed io rimango con la bocca spalancata per lo stupore. Questo tipo che mi stringe la mano e' Shannon Leto il batterista dei 30 Seconds to Mars, nonche' fratello maggiore di quel gran pezzo di maschio di Jared Leto.
Davanti al mio momentaneo black out vedo che abbassa gli occhiali sulla punta del naso e mi fissa stupito prima di chiedermi qual'e' il mio nome. Riprendo possesso delle mie scarse facolta' mentali e ritorno nel mondo reale. "Mi chiamo Laura" dico nel mio inglese stentato.
Lui sorride lasciando la mia mano. Si sposta da me ed afferra la mia valigia piu' grossa ed un borsone e, sorridendomi di nuovo, mi fa cenno di seguirlo. Mi affretto ad afferrare il resto della mia roba e lo seguo di corsa attraverso la porta dimenticandomi perfino di salutare.
"Buona fortuna Laura." sento la voce della signora Stefani e mi giro imbarazzata per salutarla.
"Grazie signora. Arrivederci." e sparisco oltre la porta seguendo Shannon che sta caricando le mie valigie nel bagagliaio di un enorme fuoristrada. Mi avvicino per mettere dentro anche quella che ho preso io e lui, molto cavallerescamente, la carica in macchina al mio posto. Mormoro un grazie e lui ricambia con un sorriso.
Sono in macchina con lui e ci stiamo dirigendo verso casa sua percorrendo una strada che costeggia la spiaggia. Io, ovviamente, non spiccico parola, vuoi per l'imbarazzo, vuoi per il fatto che ancora non mi sono resa conto che lavorero' per un anno a casa dei fondatori di una delle mie band preferite in assoluto.
Shannon rompe il silenzio girandosi a guardarmi "Tutto OK?" mi domanda.
Io gli rispondo di si' e ritorno al mio mutismo imbarazzato di prima. Lui pero' prosegue "Sei italiana?" io annuisco e lui continua con un'altra domanda che interpreto, piu' o meno, come "Di che citta'." o giu' di li'.
"Pavia, Lombardia." Shannon sembra perplesso alla mia risposta: evidentemente non ha la piu' pallida idea di dove sia Pavia. Riprovo "Milano?"
Sorride e sembra aver capito. "Abbiamo suonato a Milano."
"Lo so." rispondo io.
"Bella citta'." continua lui per rompere l'imbarazzo.
"Gia'." confermo io.
Altri minuti di silenzio. Poi Shannon riprende con un'altra domanda tipica da prima lezione di inglese "E quanti anni hai?" e' imbarazzato anche lui a farmi una domanda del genere.
"30. Quasi 31." mormoro. Mi giro e vedo che mi fissa stupito.
"Sembri piu' giovane."
Io sorrido "Grazie."
"Sei fidanzata?" domanda ancora.
Io rimango in silenzio un attimo: possibile che dall'agenzia non abbia ricevuto queste informazioni? "No." Sorride di nuovo ma io lo blocco subito "Sono separata."
L'unico commento che fa' e' un "oh" che pare di comprensione. Poi mi guarda di nuovo e mi chiede semplicemente "Chi?"
"Lui mi tradiva e l'ho lasciato due mesi fa." rispondo.
"Eravate insieme da molto?" ora la sua curiosita' sta diventando quasi morbosa.
"10 anni e 3 di matrimonio." rispondo mesta.
"Mi dispiace." mormora di nuovo e poi torna in silenzio.
E' logico che voglia sapere qualcosa di una persona che vivra' sotto il suo stesso tetto. Non sono molto propensa a parlare del mio matrimonio fallito, pero' dovro' fare un'eccezione.
Torno a guardare fuori dal finestrino: il lungomare e' scomparso e ci stiamo avvicinando ad una zona collinare dove si susseguono una fila infinita di cancelli che celano delle ville piu' o meno grandi. Dopo pochi minuti sento che rallenta e si avvicina ad un cancello. Ferma la macchina ed estrae un telecomando per aprire il cancello ed entrare nel cortile.
La casa non e' la classica villa holliwoodiana che uno si puo' immaginare ma e' abbastanza grande. E' in stile moderno con grandi vetrate e l'esterno e' dipinto di bianco. Sul lato, lievemente nascosta in mezzo al prato ben curato, c'e' una piscina. Shannon prosegue lungo il vialetto di ghiaia e parcheggia la macchina davanti alla porta di ingresso poi mi sorride "Siamo arrivati. Casa dolce casa." io gli sorrido di rimando.
Scendiamo dalla macchina e scarichiamo i miei bagagli. Afferro al volo il borsone che stava per lasciare per terra con un tonfo: li' dentro ci sono il mio pc portatile, la cornice digitale con le mie foto preferite e il vaso di nutella da 5 Kg che mi ha regalato mio fratello prima di partire.
"Attento! C'e' roba fragile qui!" esclamo.
Shannon si gira e si scusa con aria mortificata. Io sorrido per alleggerire la tensione. Non e' bene che cominci subito sgridandolo anche se e' un po' irruento.
Lo seguo in casa portando le borse. Appoggia i bagagli nell'ingresso e mi fa segno di lasciare li' tutto: vuole mostrarmi la casa.
Comincia indicandomi il salone che e' ampio ed arredato in stile molto moderno: un trionfo di nero con qualche dettaglio in bianco. Se non fosse uno stile cosi' moderno penserei che manca l'orso impagliato dall'aria minacciosa e poi sembra la casa della famiglia Addams. Sparsi per il soggiorno come soprammobili ci sono un paio di chitarre, i vari premi vinti con il gruppo e, in un angolo la cosa piu' strana: una riproduzione di un'armatura antica. Shannon mi sorprende a fissarla e, sogghignando, mi spiega che quella e' di Jared e che era quella che indossava quando ha interpretato Efestione in Alexander. Io gli faccio capire che ho visto quel film, anche se all'epoca non avevo idea di chi fosse Jared. Shan ridacchia di nuovo e, dai suoi gesti, credo di capire che Jared, ogni tanto per gioco, si mette l'armatura e gira per casa combattendo contro quello che gli capita a tiro. Lo guardo spalancando gli occhi e mi metto a ridere anch'io: sara' veramente dura con questi due.
Finiamo il giro della casa e mi mostra la cucina, la sala da musica, la lavanderia ed il ripostiglio al piano inferiore. Al piano superiore ci sono le camere da letto: sono cinque. Le due piu' grandi sono di Jared e Shannon e, tanto per rimanere in tema, sono arredate con mobili scuri entrambe. Le due camere sono separate da un grande bagno con l'accesso da entrambe le parti. Quello e' il bagno padronale e personale di Shannon e Jared.
La camera in fondo al corridoio e' destinata a me. Non e' cosi' oscura come le altre ed ha una bella vista sul giardino e la piscina ed un piccolo bagno privato. Shannon fa un'espressione come a dire che il giro turistico e' finito e mi riaccompagna giu' a prendere i bagagli che, gentilmente, mi aiuta a portare al piano di sopra e a sistemare in camera. Comincio a disfare le valigie aprendo per primo il borsone con gli oggetti fragili: tiro fuori il pc portatile, la cornice digitale e il mega vaso di nutella che attira subito l'attenzione di Shannon. Come una falena attirata dalla fiamma di una candela, Shannon si avvicina al vaso di nutella intuendo che si tratta di qualcosa di commestibile e lo guarda curioso e lievemente tentato. Lo guardo sorridendo e mi avvicino a lui che mi chiede di cosa si tratta.
"Crema al cioccolato e nocciole. Specialita' italiana e regalo di mio fratello."
Shannon si gira e mi guarda "Hai un fratello?"
"Si'. Si chiama Roberto ed ha una bellissima bambina che si chiama Linda."  e accendo la cornice digitale per mostrargli le foto della mia nipotina. Lui guarda le foto sorridendo e imitando le smorfie di Linda. "E' molto carina." sorrido per il complimento di circostanza. In realta' mia nipote e' una adorabile palla di ciccia con le orecchie a sventola: guardandola bene ricorda vagamente l'elefantino Dumbo. Pero' per me e' la bambina piu' bella del mondo anche se, quando mi vede, si mette a piangere.
Lo stomaco di Shannon brontola rumorosamente e lui arrossisce accorgendosi che l'ho sentito. Guardo il mio orologio: fa le nove di sera ora italiana, pero' qui e' mezzogiorno e, giustamente, e' ora di pranzare.
Shannon mi guarda "Ti andrebbe di uscire a mangiare qualcosa?" domanda.
Evidentemente non e' abituato a cucinare e si adatta a pranzare fuori. "Posso cucinare io se vuoi." propongo.
Il suo viso si apre in un sorriso imbarazzato e scendiamo in cucina. Apro il frigorifero: e' desolantemente pieno di bottiglie di birra. Mi metto a rovistare meglio e trovo un pezzetto di formaggio che sembra quasi decente, una cipolla solitaria e due pere ancora un po' acerbe. Mi e' venuta un'idea per il pranzo! Pero' prima devo accertarmi che ci siano tutti gli ingredienti. "Hai del riso in casa?" Shannon apre uno sportello e ne estrae una scatola di riso di una qualita' che non conosco ma che, per fortuna, sembra adatta al mio scopo. Tiro fuori dal frigorifero tutto l'occorrente e rovisto alla ricerca di due pentole. Cucinero' un risotto alle pere e formaggio.
Shannon si siede su uno sgabello intorno al bancone che funge da tavolo e mi guarda armeggiare con le pentole e gli ingredienti.
"Cosa cucini?" domanda perplesso.
"Risotto. Un piatto tipico della mia zona." rispondo io.
Dal suo posto di osservazione studia i miei movimenti cosi' sicuri intorno ai fornelli e si rilassa leggermente. Faccio soffriggere un pezzo di cipolla tritata in un goccio di olio e con la rimanente ed una carota mezza appassita preparo il brodo vegetale nell'altra pentola. Butto il riso assieme alla cipolla e lo lascio tostare leggermente per poi bagnarlo con un goccio di birra (ci voleva il vino ma sempre meglio di niente) e poi passo la bottiglia a Shannon che si concede un breve aperitivo. Nel frattempo il brodo bolle e con questo bagno il riso per permettergli di cuocere. Mescolo lentamente e lascio al riso il compito di assorbire il brodo e di cuocere e mi accingo a tagliare il formaggio e le pere a cubetti. Apparecchio per due sul bancone dove Shannon e' ancora appoggiato con la birra in mano e verso gli ultimi ingredienti per mantecare il mio risotto che ormai e' pronto. Impiatto il riso e ne metto uno sotto al naso di Shannon che lo guarda dubbioso. Mi siedo a tavola con lui e comincio a mangiare. Mi guarda ancora un momento e poi infila una forchettata di riso in bocca masticando lentamente per capire se gli piace. Evidentemente e' stato di suo gradimento perche' dopo neanche due minuti aveva spazzolato completamente il piatto e mi guardava con aria beata.
"Vuoi ancora?" domando io vedendo la sua espressione da bimbo felice.
"Certo! E' buonissimo!" dice allungando il piatto. "Hai fatto una magia con quel poco che c'era in frigorifero."
"Bisognerebbe fare spesa." dico io. "Dov'e' il supermercato piu' vicino?" domando nuovamente.
"C'e' un Wallmart a tre isolati da qui." dice lui con la bocca ancora piena.
"C'e' un autobus che ci arriva?" domando io.
"Autobus?" domanda incredulo "Ti accompagno io. Adoro fare spesa."

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Delirio da indigestione di 30STM. Vogliate scusarmi per queste cavolate ma non ho resistito a scrivere questa storia. Le frasi in corsivo sarebbero discorsi in inglese, infatti, come potete notare, le frasi di Laura sono quanto di piu' elementare possa dire una che mastica appena una lingua straniera imparata a scuola. Nel personaggio di Laura c'e' molto di me (compreso il fatto che non so' parlare inglese come si deve) le ho dato la mia stessa eta', una nipotina come la mia con le orecchie a sventola e che piange quando mi vede, la mia fantasia in cucina ed il mio carattere: insomma Laura e' il mio avatar nella storia. L'unica cosa che mi differenzia da lei e' che io il marito ce l'ho ancora.

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Capitolo 2
*** 2 ***


1
La scena che si stava svolgendo in cucina sarebbe stata degna di una delle migliori sitcom con tanto di risate in sottofondo. Io che aprivo tutti gli armadietti e, dizionario italiano-inglese alla mano, vergavo la lista della spesa bilingue per poter andare al supermercato e riempire quella povera dispensa ed il povero frigorifero. Shannon mi osservava ancora appollaiato sullo stesso sgabello dove aveva pranzato: praticamente non si era mosso da li' e seguiva curioso le mie mosse. Mi chiesi parecchie volte se non avesse proprio nulla da fare ma, evidentemente, voleva studiarmi per capire meglio che tipo fossi e se si poteva fidare. Credevo di averlo gia' conquistato abbastanza con il pranzo, visto che aveva fatto il bis e ripulito le briciole che rimanevano nella padella.
Richiusi anche il frigorifero e rimisi in borsa il mio dizionarietto portatile. "Bene!" esclamai.
Shannon parve riprendersi "Possiamo andare?" mi domando'. Io feci cenno di si' con la testa e uscimmo di casa risalendo sul suo fuoristrada.
Guido' velocemente ed in silenzio per i pochi isolati che ci dividevano dal supermercato.
Piu' che un semplice supermarket era un piccolo centro commerciale. Shannon scese dalla macchina e subito un gruppo di ragazzine si girarono a guardare nella sua direzione. Non volevo che ci infastidissero durante la spesa cosi' lo richiamai un attimo "Shannon? Aspetta un attimo." Lui mi raggiunse ed io gli infilai in testa il mio berretto bianco della Reebook e gli feci infilare nuovamente gli occhiali da sole. Lui mi sorrise grato dopo aver capito il mio gesto. Presi un carrello e mi infilai nel supermercato con Shannon al seguito.
Mentre eravamo vicino al banco dei surgelati Shannon si fermo' ed infilo' la testa nel freezer estraendo due scatole di pizze giganti. Visto il mio sguardo di disapprovazione cerca di giustificarsi "Per cena." io gli prendo le pizze e le rimetto nel banco freezer al loro posto e lo guardo severa "La faccio io la pizza stasera." aggiungo sorridendo. Lui mi guarda perplesso e poi gli si accende la lampadina e sorride. Avra' sicuramente pensato che, avendo un'italiana in casa, la pizza la sappia fare. Cerco tutti gli ingredienti che mi occorrono e scopro che questo supermercato e' talmente rifornito da avere persino la mozzarella di bufala italiana. Pensandoci su bene, visto che in frigorifero c'erano solo birre, acquisto anche dei mirtilli e delle gocce di cioccolato per fare dei muffins per la colazione di domani mattina. Shannon si stupisce abbastanza quando mi vede infilare nel carrello uno stampo per muffins. "A cosa ti serve?" domanda.
"Per fare i muffins. Per colazione." rispondo io. Adesso sorride come un bambino alla mattina di Natale e mi afferra il carrello per portarlo lui alle casse.

Arriviamo a casa con la macchina carica di spesa e ci vuole circa mezz'ora per mettere tutto in ordine. Quando abbiamo sistemato tutto preparo la pasta per la pizza e la lascio lievitare. Shannon non mi ha mollato un momento. Ora pero' ho proprio bisogno di una doccia e di riposarmi un pochino prima di cena. Mi tolgo il grembiule e mi stiracchio sbadigliando.
"Sei stanca?" domanda lui guardandomi.
"Si'." guardo l'orologio "In Italia e' mezzanotte."
"Oh gia': il fuso orario. Vai a riposarti un po'. Ti sveglio io per la cena." mi risponde gentilmente.
Do una rapida occhiata all'orologio della cucina e faccio quattro calcoli. "Chiamami alle 18." e mi dirigo verso la mia camera per buttarmi nella doccia e poi sul letto.
La doccia mi ritempra un pochino. Mi asciugo i capelli alla meglio e li spazzolo leggermente, mi infilo della biancheria pulita e la maglietta blu con la S di superman stampata davanti, regalo di una mia amica, e mi butto sul letto addormentandomi all'istante.

Qualcosa disturba il mio sonno: ho la sensazione di essere osservata. Apro lentamente un occhio e mi giro per guardare verso la porta e scatto a sedere sul letto. Uno Shannon imbarazzato mi fissa dalla porta aperta: io e la mia mania di addormentarmi con addosso solo una maglietta! Non sono piu' a casa mia! E difatti Shan stava fissando il mio sedere coperto solo dagli slip neri di lycra. Vedo che fa per andarsene e brontola "Sono le 6".
"Grazie." mormoro io piu' imbarazzata di lui. Per essere il mio primo giorno direi che sta andando piuttosto maluccio. Spero che non pensi che voglio sedurlo perche' si sbaglia di grosso: non ho voglia di innamorarmi proprio adesso che esco a pezzi da una storia. Mi infilo un paio di jeans che tolgo dalla valigia ed un paio di ciabatte infradito e vado in bagno a riscuacquarmi il viso. Mi do una veloce spazzolata ai capelli e li raccolgo con un mollettone per evitare di disperderli nella pizza o nei muffins.
Di Shannon non c'e' neppure piu' l'ombra: sembra sparito come i cartoni animati lasciando solo una nuvoletta di fumo. Poco male: scendo le scale e mi infilo in cucina a preparare la cena.
La pasta della pizza e' lievitata perfettamente; la lascio da parte un momento ed accendo il forno che, per fortuna, e' un modello europeo con la gradazione in gradi centigradi. Estraggo la teglia del forno e la ricopro con la carta da cucina bagnata, strizzata e oliata. Poi passo al piano di lavoro, lo infarino e prendo il mattarello per stendere la pasta che deposito nella teglia. Pulisco il tutto e metto via quello che non mi serve: ho sempre avuto questa piccola mania per l'ordine anche a casa mia. Ora devo solo decidere come farcire la pizza. Inizio con la passata di pomodoro e la mozzarella. Mentre sto armeggiando arriva Shannon che, come per il pranzo, si accomoda sul suo sgabello intendo a guardare quello che faccio. A differenza di stamattina, pero', evita accuratamente di guardare me: probabilmente pensa che ce l'abbia con lui perche' mi stava fissando il sedere qualche minuto prima. Mi faccio coraggio e sorrido "Scusami per prima." gli dico. Bella mossa quella di scusarmi per prima! Lui mi guarda allibito e poi sorride imbarazzato.
"Non volevo fissarti." si giustifica.
Io scrollo le spalle per fargli capire che e' acqua passata e che non me la sono presa. Lui capisce e sorride. Si alza e prende una birra dal frigorifero. Lo blocco con una mano.
"Io faccio i muffins. Tu farcisci la pizza come piu' ti piace." Riprende l'espressione di bimbo felice e si fionda in mezzo al frigorifero e comincia ad estrarre di tutto.
A gesti gli faccio capire che la mia parte e' gia' a posto con prosciutto e funghetti, sull'altra meta' ci puo' mettere quello che vuole. Lo lascio fare e preparo l'impasto per i muffins dandogli le spalle. Dopo qualche minuto, in cui lo sentivo trafficare con ogni sorta di vasetti, lo sento che esclama un OK soddisfatto e allora mi giro.
Guardo il suo capolavoro e faccio una faccia fra lo schifato ed il divertito. Sulla sua parte di pizza ci ha infilato di tutto: mais, crocchette di pollo surgelate, chips, salame e quel formaggio quasi arancione che si trova anche nei panini di McDonald. Quest'uomo ha decisamente bisogno di imparare a mangiare. Senza dire nulla prendo la cosiddetta pizza e la piazzo nel forno per farla cuocere. Shannon sembra soddisfatto e si mette a preparare la tavola per noi due mentre io proseguo con la preparazione dei muffins.

La pizza e' pronta ed i muffins hanno preso il suo posto nel forno. Taglio il capolavoro di Shannon e gliene metto una fetta nel piatto. Lui guarda curioso la mia parte. Sospiro rassegnata e gliene lascio un pezzetto da assaggiare. Lui fa gesto di voler contraccambiare ma io rifiuto: meglio morire di fame che morire avvelenati.
Shan prende anche l'ultimo pezzo di pizza rimasto nella teglia e si mette a toglierle il salame e le crocchette di pollo per poi lasciare il pezzo avanzato in un piatto pulito. Lo guardo perplessa. La mia faccia e' talmente espressiva che capisce la mia curiosita' "E' per Jared. Mi ha detto che arriva stasera cosi' gli lascio un pezzo di pizza da assaggiare."
"Quando arriva?"  domando io.
"Non lo so." ammette candidamente.
Rassegnata sparecchio, carico la lavastoviglie, pulisco la cucina e sforno i muffins (pero' solo quando Shannon se n'e' andato in salotto) nascondendoli nella dispensa. Se saro' fortunata, faro' la conoscenza di Jared domattina. Ho deciso di andare a dormire cosi' non disturbero' nessuno.
Passo per il salotto e Shannon sta guardando un film alla televisione. Si tratta di un film di Wenders che ho visto al cinema "Million Dollar Hotel" con Mel Gibson tratto da un soggetto degli U2 il mio gruppo preferito. Poi Bono fa anche un'apparizione in una scena ed e' sempre un bel vedere.
Senza accorgermene mi avvicino al divano. Shannon mi guarda e sorride "Mi fai compagnia?" domanda. Io faccio di si' con la testa e mi siedo accanto a lui.
Rimango incantata davanti alla tv quando sullo schermo appare il mio adorato Bono. Sto sorridendo come un'ebete e Shannon mi guarda perplesso facendomi passare una mano davanti alla faccia per distrarmi.
"Ti piace cosi' tanto questo film?" domanda quando ha nuovamente la mia attenzione. La scena con Bono e' finita ed il resto del film non e' poi cosi' interessante.
"Amo Bono e gli U2." confesso candidamente sospirando.
Lui mi guarda alzando un sopracciglio: non so se e' piu' perplesso o divertito da questa mia confessione. "E i 30 Seconds to Mars?"
"Mi piacete molto." ammetto. Cosa pensava che non sapessi chi fossero? Ho tutti i loro cd a casa ed una collezione di foto di suo fratello sul pc portatile.
"Sei una Echelon allora." dice eccitato.
"Non proprio. Mi piace la vostra musica pero'." e violenterei volentieri tuo fratello. Questo pero' non glielo dico.
"Grande!" esclama per poi rimettersi a guardare il film in silenzio.
Il film e' quasi finito ed io mi sto assopendo pian piano. "The ground benheath her feet" risuona sui titoli di coda ed io la canticchio a bassa voce fra uno sbadiglio e l'altro. "Let me love you true, let me rescue you. Let me bring you to where two roads meet..." la mia voce e' leggermente roca per il sonno. Shannon mi guarda stupito "Tu canti?" domanda curioso. Io mi alzo e mi stiracchio "Solo nella doccia." Ridacchia divertito "Posso ascoltarti qualche volta?" mi giro e lo guardo con un sorriso per poi sparare un "No". Mi alzo e me ne vado verso la mia camera per cercare di dormire e vincere il Jet Leg.


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Scusate se il capitolo e' un po' piu' corto del primo. Grazie per le recensioni e a chi ha messo la storia fra le seguite ed i preferiti. Il nostro amato Jared fara' la sua luminosa comparsa nel prossimo capitolo e li' saranno guai per la povera Laura. Non vi voglio anticipare nulla pero' perche' non ho ancora scritto nulla.

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Capitolo 3
*** 3 ***


3
Ecco! Lo sapevo che questo maledetto cambio di fuso mi avrebbe distrutta. Ora locale 2.30 di notte ed io non ho piu' sonno. Mi alzo e faccio un giretto per la casa: magari un po' di televisione mi fara' venire ancora sonno. Sono gia' sicura che saro' uno straccio domattina e che avro' delle occhiaie da paura.
Passo davanti alla camera di Shannon, la porta e' socchiusa e lui dorme beato respirando pesantemente. Per fortuna non ha inserito l'allarme. Scendo in salotto e, nella penombra della luce che entra dalle vetrate, cerco il telecomando e mi accomodo sul divano accendendo il televisore. Faccio zapping per un po' finche' non trovo un canale che trasmette vecchi telefilm degli anni 80 o anche piu' vecchi: questo mi pare sia Hazard. Ho deciso cosa guardero', non mi fara' venire sonno, ma almeno guardo qualcosa che mi piace.
La puntata scorre veloce fra i soliti inseguimenti in auto e i rocamboleschi salti spacca sospensioni fra il Generale Lee e l'auto dello sceriffo Rosco. Ho sempre adorato questo telefilm quando ero bambina. Io e mio fratello avevamo persino provato ad uscire dai finestrini della macchina di papa' come facevano Bo e Luke. Tengo l'audio ad un livello quasi inesistente per non disturbare Shannon che dorme, anche se, effettivamente, non capisco un accidenti dei dialoghi. Mi accoccolo sul divano ed un lieve torpore mi invade. La sera e' fresca ed il mio pigiamino rosa con canotta e shorts non tiene granche' caldo. Sulla poltrona di fianco c'e' un plaid leggero rosso, lo prendo e me lo butto addosso coprendomi fino al mento; deve essere a due piazze perche' riesco a coprirmi tutta. In questo nido di calore e aiutata dalle immmagini che scorrono sulla tv, mi addormento nuovamente.

(Jared pov)

Oh finalmente a casa! Quel maledetto volo non si decideva piu' a partire ed io sono stanco e affamato. Bene: Shannon non ha inserito l'allarme. Passero' comunque prima dalla cucinaa vedere a che livello di desolazione e' arrivato il frigorifero: magari sono rimaste un paio di carote giusto per poter mangiare qualcosa.
Arrivo sulla porta della cucina e mi blocco: che cos'e' questo odore nell'aria? Pizza o dolci? Deve essere passato Tomo a vedere se mio fratello era morto di fame e, colto da pieta', gli avra' cucinato qualcosa. Oppure Shan ha preso una pizza: chissa' se ne e' rimasto un pezzetto? Apro il frigorifero e non credo ai miei occhi. Lo richiudo un momento per poi riaprirlo di nuovo: non ho le allucinazioni il frigorifero e' pieno. Deve essere passata mia madre. In effetti la cucina e' anche pulita e Shannon da solo per una settimana non puo' averla lasciata cosi'. Il forno attira la mia attenzione. Lo apro e dentro ci trovo un piatto con quello che sembra un trancio di pizza ma con sopra talmente tante schifezze che solo Shan puo' averlo fatto. Dio che schifo! Ci mancano giusto un paio di topi morti qui sopra! Meglio buttarla nell'immondizia. Ora pero' il mio olfatto e' attirato nuovamente dal profumo di torta che aleggia in cucina. Aspetta che cerco... ecco che cos'era! Imboscato nella dispensa in mezzo ai cereali c'e' un vassoio con dei muffins. Sembrano appena fatti ed hanno un'aria commestibile. Jared lo sai che i dolci ti rovinano la linea (questa e' la mia coscienza che parla). Al diavolo la linea! Ho una fame che potrei mangiarmi persino Shan! Addento un muffins. Uhm! Buono! Con le gocce di cioccolato!
Un pensiero mi passa per la testa: ma sono sicuro di essere arrivato a casa mia? Non saro' cosi' stordito da essere nella casa di qualcun'altro? Sono entrato con le mie chiavi e su questo non ho nessun dubbio. Che sia stato trasportato in una realta' parallela dove, in casa mia, si cucina ed in frigorifero non ci sono solo birre? Finisco il mio muffin e decido di andare in salotto a vedere se la mia amata armatura di Efestione c'e' ancora o se in questa realta' non sono uno degli attori piu' fighi di Hollywood.
Toh! C'e' la televisione accesa ed una massa informe di coperte sul divano. Mi sa che Shan si e' addormentato guardando un porno. Adesso lo sveglio cosi' lo saluto. Attacco a sorpresa pero'. Mi nascondo dietro lo schienale del divano e, con un agile salto gli finisco addosso. "Sveglia Shannimal!" grido prima del tuffo ad angelo su mio fratello.
"Argh!" l'urlo terrorizzato che mi perfora i timpani e' troppo acuto per essere di Shan e neppure le tette coperte dalla canotta rosa a fiorellini sono di mio fratello. A pensarci bene neppure quegli occhi spalancati, che sembrano la versione in marrone dei miei, appartengono a Shan. Non faccio in tempo a fare domande che, la ragazza a cui sono saltato addosso, si dimena e, con una ginocchiata ben piazzata, mi colpisce direttamente sui gioielli di famiglia.
Cado pesantemente dal divano in posizione quasi fetale tenendomi l'inguine dolorante. Porca troia! Mi manca persino il respiro!
Mio fratello appare di corsa in salotto con addosso solo i boxer e la maglietta nera del tour che usa per dormire. Ma che fa quel cretino? Invece di soccorrere me si avvicina alla ragazza sul divano e le chiede se sta bene. E io chi sono? A me non chiedi come sto? Non vieni a confortare il tuo fratellino? Oh! Finalmente si e' accorto che ci sono anch'io!
"Ti sembra il modo di spaventare la gente!?" e' pure incazzato con me. Quella tipa lo ha probabilmente privato della opportunita' di avere dei nipotini e lui si incazza con me?
"Shan aiuto!" imploro gemendo.
La ragazza sta balbettando qualcosa in una lingua che non capisco per poi passare ad un pessimo inglese "Scusa." Shannon la guarda dolcemente.
"Laura, per favore, prendi del ghiaccio." Lei si alza dal divano e corre in cucina a piedi scalzi. Belle gambe e bel culo pero'!
"Jay? Ti e' passato il dolore?" mio fratello mi ha visto fare i raggi x alla ragazza. Respiro profondamente e rispondo.
"Abbastanza." mi metto seduto sul tappeto e scrollo la testa per riprendermi poi guardo nuovamente Shan. "E quella chi e'?" domando.
"La ragazza che ha richiesto mamma all'agenzia. Si chiama Laura, e' italiana e rimarra' qui per un anno." sembra aver imparato la lezione a memoria 'sto scemo.
"Ah gia'! Pensavo che ci avrebbero mandato una vecchia governante tedesca come la Rottermeier." mamma e le sue stupide idee. Siamo abbastanza grandi per cavarcela da soli in casa!
"Pero' devi ammettere che e' carina!" Shan ha gli occhi a cuoricino "E poi cucina da dio! A pranzo ha preparato del riso con quello che ha trovato in frigorifero, poi siamo andati a fare la spesa e stasera ha fatto lei la pizza. Te ne ho lasciato un pezzetto nel forno da assaggiare." ridacchia contento. Meno male che e' lui il fratello maggiore.
"L'ho vista! Era opera tua?" Shannon annuisce con la testa. "Allora ho fatto bene a buttarla nella spazzatura." adesso mi guarda con aria contrariata.
"Pero' i muffins li ha fatti lei da sola vero?" domando.
Shannon mi guarda spalancando gli occhi "Sei riuscito a trovarli? Io ho cercato in tutta la cucina quando e' andata a letto ma nisba. Avrei voluto assaggiarne uno."
Quello che mi si dipinge sul volto e' un sorriso diabolico: questa ragazza e' furba ed ha gia' inquadrato mio fratello. Adesso sono troppo stanco e stordito dalla botta, ma domattina comincio a lavorarmela.
Eccola che appare con la borsa del ghiaccio in mano. E' tremendamente imbarazzata ed e' rossa come un peperone. Mi porge la borsa del ghiaccio. "Scusa. Non volevo farti male."
mormora prima di abbassare il capo e di andarsene di nuovo al piano di sopra. La sto ancora fissando quando sento qualcosa di gelato sul cavallo dei pantaloni. Shan mi ha appoggiato la borsa del ghiaccio li'. "Non ci provare! Sei infortunato!" mi ammonisce.
"E tu sei geloso?" domando a bruciapelo con l'espressione alla Jack Nicholson.
"No. Ma io la lascerei stare se fossi in te. E' appena stata lasciata dal marito e non credo che voglia essere sedotta da te." e poi se ne va augurandomi la buonanotte.
Solo sul tappeto ripenso alle parole di Shan. Non lo avevo mai sentito fare un ragionamento cosi' maturo: forse comincia ad avvicinarsi davvero ad un uomo della nostra eta'. Visto che sono solo andro' a dormire anch'io.

(Laura pov)

Che figura di merda! Jared Leto che mi salta addosso ed io che cosa faccio? Gli do una ginocchiata proprio li'! O mio Dio! Potrei averlo rovinato per sempre! Pero' anche lui fare questi stupidi scherzi alle tre di notte. Sara' meglio che da domani mi metta d'impegno per farmi perdonare. Ora provo a dormire.


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Ecco il tezo capitolo. Mi e' venuta l'ispirazione di aggiungere anche il punto di vista di Jared perche' se no la storia non avrebbe avuto senso. Mi sono appena guardata una serie di video su Youtube con i "Funny moments" dei 30STM e devo dire che Jared ce lo vedo parecchio a fare scherzi di questo tipo.
Vorrei ringraziare
 Per_Aspera_Ad_Astra, Blue_moon e  Rituccia993 che hanno recensito i primi due capitoli di questo mio delirio e le 3 persone che l'hanno aggiunta fra i preferiti e le 4 fra le seguite.

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Capitolo 4
*** 4 ***


4
Suona la sveglia ed io apro gli occhi. Mi guardo intorno un po' spaesata riconoscendo una stanza che non è la mia. Poi il cervello si collega: sono a Los Angeles, in uno dei quartieri più eleganti della città e sono a casa dei fratelli Leto come una specie di governante. Sono le sette del mattino ora locale. In Italia sono già le quattro del pomeriggio e mia madre starà sicuramente dando la merenda a Linda. Devo ricordarmi di chiamare o di mandare un sms per far sapere a casa che sono ancora viva e che sono arrivata tranquillamente. Magari più tardi accendo il pc e mando una mail a mio fratello e a mia madre. Sono via da pochi giorni ma mi mancano già tantissimo, specialmente mio fratello che mi è sempre stato molto vicino. La smetto di pensare a loro perché sento già gli occhi umidi ed il naso che pizzica, segno inequivocabile che mi sto per mettere a piangere. Mi alzo dal letto, spalanco le tende e apro la finestra: l'ennesima splendida giornata di sole mi accoglie in California. Prendo la maglietta lilla con il canarino Titti, un paio di jeans e vado in bagno a vestirmi per cominciare la mia giornata. Riordino la camera e rifaccio il letto prima di scendere in cucina a fare colazione e un po' di pulizie. Chissà a che ora si sveglieranno i fratellini? Sicuramente non li troverò in piedi a quest'ora. Afferro il mio lettore mp3 con le cuffiette e mi fiondo in cucina per bere un goccio di latte e mangiucchiare un paio di biscotti. Ripulisco ordinatamente i resti della mia colazione e tiro fuori dal loro nascondiglio i muffins. Li conto velocemente e mi accorgo che ne manca uno: porca paletta Shannon li ha trovati! Apro il forno e non c'è pù' quella sottospecie di schifezza che Shannon ha definito pizza. Che si sia mangiato anche quella? Quell'uomo e' veramente un pozzo senza fondo. Ne ho conosciuti pochi di così ingordi; un mio collega di ufficio si è avvicinato a tali livelli di voracità, solo quando ho portato i baci di dama prima di natale, è riuscito a mangiarseli quasi tutti.
Apro la pattumiera per gettare il tovagliolo di carta che ho usato e mi scappa l'occhio sul trancio di pizza. Shannon non l'ha mangiato e qualcuno ha pensato bene di gettare quell'obbrobrio. Che sia stato quel pazzo di Jared? Allora ha un po' di buon senso. Spalanco la finestra per far cambiare aria all'ambiente. Mi infilo le cuffie ed accendo il mio lettore mp3, infilandomelo nel taschino dei jeans, così facendo comincio a rassettare in salotto. Rimetto al suo posto il plaid che ho utilizzato ieri sera e spalanco le finestre anche lì. L'aria frizzante del mattino mi avvolge assieme alle note di "Every breath you take" dei Police e chiudo gli occhi per assaporarmi l'odore del sole. Che bella l'estate! Potrei vivere per sempre in un clima come questo. Ripenso al freddo che mi sono lasciata alle spalle e comincio a sploverare i mobili canticchiando a bassa voce. Non riesco a sentirmi ma devo essere una cosa terribile. Passo il piumino sulle cornici delle foto appoggiate sul piano del mobile e mi soffermo a dargli una rapida occhiata. Il 70% sono tutte foto di Jared, altre ritraggono tutto il gruppo durante qualche concerto o premiazione, comunque la figura del cantante è quella che spicca su tutte. E' bello da non sembrare neppure reale in quelle immagini, eppure l'unico ricordo vero che ho di lui è quello di un trentottente con il cervello di un quindicenne che cerca di svegliare il fratello saltandogli addosso, salvo poi trovare la sottoscritta al posto del congiunto e di beccarsi un'involontaria ginocchiata nelle parti basse. Arrossisco ancora al ricordo: devo cercare di essere più fredda quando lo vedo e di non lasciarmi intortare da lui. Purtroppo ha un ego smisurato paragonabile solo a quello di Bugs Bunny. In compenso Shannon mi ricorda molto Taz per la voracità con cui mangia. Mi guardo nel riflesso di una cornice e mi viene da ridere: per rimanere in tema di cartoni animati Warner io mi sento molto Titti come quello che ho sulla maglietta. Faccio prendere aria ai cuscini del divano spiumacciandoli per bene prima di rimetterli a posto. Nelle mie orecchie comincia a risuonare la voce di Chrissie Hynde dei Pretenders che canta "I'll stand by you" che e' in assoluto una delle mie canzoni preferite. Non riesco a trattenermi ed inizio a cantare a voce più alta.

Oh, why you look so sad?
Tears are in your eyes
Come on and come to me now
Don't be ashamed to cry
Let me see you through
'cause I've seen the dark side too
When the night falls on you
You don't know what to do
Nothing you confess
Could make me love you less

I'll stand by you
I'll stand by you
Won't let nobody hurt you
I'll stand by you

So if you're mad, get mad
Don't hold it all inside
Come on and talk to me now
Hey, what you got to hide?
I get angry too
Well I'm a lot like you
When you're standing at the crossroads
And don't know which path to choose
Let me come along
'cause even if you're wrong

I'll stand by you
I'll stand by you
Won't let nobody hurt you
I'll stand by you
Take me in, into your darkest hour
And I'll never desert you
I'll stand by you

And when...
When the night falls on you, baby
You're feeling all alone
You won't be on your own

I'll stand by you
I'll stand by you
Won't let nobody hurt you

I'll stand by you
Take me in, into your darkest hour
And I'll never desert you
I'll stand by you
I'll stand by you
Won't let nobody hurt you
I'll stand by you
Won't let nobody hurt you
I'll stand by you

Finisco la mia solitaria esibizione ed una strana sensazione di disagio mi attraversa la spina dorsale e mi porta a girarmi verso il divano. Le mie guance toccano tonalità lava vulcanica per l'imbarazzo quando i due fratelli Leto, seduti sul divano alle mie spalle, si lanciano in un applauso con tanto di fischi da stadio. Imbarazzata mi levo le cuffiette e spengo l'mp3.
"Scusatemi. Vi ho svegliato." mormoro imbarazzata.
I due stanno ancora sorridendo. Mi sembra di vedere le rotelline dei loro cervelli girare vorticose. Mi sa che mi stanno prendendo per il culo. Prendo un bel respiro e cambio argomento "Volete fare colazione? Ci sono i muffins!" dico sorridendo.
I Leto si guardano in faccia, mi danno l'Ok e mi seguono in cucina.
Si sono seduti al bancone e confabulano a bassa voce. Potrebbero parlare anche ad alta voce, tanto non capisco nulla da quanto vanno veloci. Li sbircio con la coda dell'occhio e mi sembra che Jared, stia cercando di convincere Shannon a fare qualcosa che non vuole. Quando mi giro per depositare il vassoio con i muffins smettono di borbottare e mi sorridono entrambi. Ahia! Qui mi sa che mi stanno combinando qualcosa alle spalle. Porgo ad ognuno una tazza enorme di caffè. Giusto per non essere egocentrici, sul mug di Jared c'è la classica scritta tipo "I Love NY", solo che al posto di NY c'e' scritto Jared. Sono sempre piu' scioccata da questo tipo. Faccio per ritornare alle mie faccende lasciandoli fare colazione in pace quando Shannon mi parla.
"Ma tu non cantavi solo sotto la doccia?" domanda. Jared sorride mentre mi guarda anche lui. Sento forte l'istinto di prenderli a schiaffi tutti e due ma, visto che su Jared ho gia' involontariamente infierito ieri sera, decido di lasciare perdere e mi giro incrociando le braccia al petto con aria furiosa.
"No! Ok?"
Jared prende la parola "Vuoi provare ad inciderla?".
Lo guardo come se fosse impazzito alzando il sopracciglio sinistro "Cosa?" domando.
"La canzone dei Pretenders che stavi cantando."
La cosa mi tenta parecchio, però so già che davanti ad un microfono, darei il peggio di me.
"Allora? Ne facciamo una versione acustica. Ti accompagno io con la chitarra." insiste ancora.
Sospiro rassegnata "Ok.",  non faccio in tempo a sollevare la testa che mi sento afferrare sottobraccio dai due che mi trascinano di peso nella sala di incisione che hanno in casa.
Jared entra con me, si siede su uno sgabello ed imbraccia la sua Gibson Maestro, quella che usa per le performance acustiche. Pizzica lievemente un paio di corde per verificare l'accordatura e prova un paio di accordi, poi si gira verso il vetro dietro cui si trova Shannon alle prese con il mixer e gli fa un cenno di assenso.
Io sono paralizzata dal panico ed impalata in piedi come uno stoccafisso. Jared si volta verso di me e mi sorride dolcemente. Io lo guardo sgranando gli occhi e lui mi tira a sedere sullo sgabello al suo fianco piazzandomi davanti un microfono.
Lo guardo nuovamente e sento la sua voce che mi dice "Rilassati e chiudi gli occhi. Senti la musica e quando sei pronta comincia a cantare come prima."
Seguo il suo suggerimento e faccio un respiro profondo. La chitarra comincia a suonare i primi accordi, mi concentro ed attendo il momento giusto per cominciare a cantare. La musica mi invade e le parole mi escono come in automatico dalla bocca. Mi concentro per non sbagliare pronucia e, soprattutto, per non stonare. Continuo così sempre con gli occhi chiusi. Al ritornello sento la voce di Jared che si inserisce a fare da eco alla mia. E' una sintonia perfetta e le nostre voci si incastrano perfettamente. Alla seconda strofa apro gli occhi e lo fisso intensamente in quelle iridi così chiare che mi sorridono compiaciute. Ora mi sono sciolta e mi metto a cantare con l'anima. La sua voce si inserisce alla mia all'unisono per il finale. E l'ultimo "I'll Stand by You." lo sussurriamo lievemente. Jared fa ancora un giro di accordi e la musica cessa lasciandoci in silenzio a sorriderci fissandoci negli occhi. Mi sembra di sognare quando la voce di Shannon interrompe il nostro contatto visivo.
"Siete stati magnifici. Ora la risentiamo." parte il playback e la musica della chitarra invade la stanza. Dopo quella che mi pare un'eternità sento finalmente la mia voce. Non sembro neppure io: non ho mai cantato con una dolcezza del genere e la mia voce registrata non mi è mai piaciuta. Shannon deve aver inserito qualche filtro particolare perché all'inizio è quasi roca e sensuale per poi prendere la potenza che conosco ma senza essere stridula. Un brivido mi corre lungo la schiena mentre rimango a bocca aperta per lo stupore. Jared mi appoggia una mano sulla spalla "Sei fantastica." Lo guardo e arrossisco abbassando lo sguardo. La musica finisce e cerco di ricompormi.
"Ok. Io torno alle mie  faccende." esordisco cercando di lasciare la stanza.
La voce di Shannon mi blocca "Potremmo utilizzarlo come b-side del prossimo singolo." io lo guardo sicura di non aver compreso bene le sue parole.
"Come cosa?" dico in tono quasi isterico.
"Come b-side del prossimo singolo." aggiunge Jared.
"Ho capito! Ma perche' proprio questa? Non avete altro?" sbraito.
"Potrebbe essere un successo. E non sarebbe la prima cover che facciamo." ammette Shannon.
"Si', pero' io non sono nessuno." insisto.
"E chi lo dice?" aggiunge Jared. "Basta un po' di promozione." sorride.
Adesso mi sto incazzando sul serio. "Non voglio finire sui giornali di gossip. Non sono la tua nuova ragazza."
Me ne vado sbattendo la porta e li lascio lì come due baccalà. Se voleva essere uno scherzo non era di buon gusto.

(Jared POV)

Che tipa strana questa Laura. E' fuggita dalla stanza incavolata per la proposta di Shannon di inserirla fra le tracce b-side del prossimo singolo. Non ci metterei niente ad avere i permessi per pubblicare la cover. Sicuramente questa è venuta meglio che la versione di "Message in a bottle" dei Police che abbiamo fatto io e Tomo. E poi lei ha una voce talmente bella e dolce. Deve aver studiato perchè ha un'intonazione perfetta e sa dosare perfettamente i tempi ed il volume. Le manca solo un po' di personalità nell'interpretazione: si vede che e' abituata a canticchiare sulle canzoni e le reinterpreta esattamente come le ha sentite. Comunque mi ha messo i brividi. Non ho resistito ad inserirmi anch'io durante il ritornello. E pensare che io e Shan l'avevamo ideato solo come un gioco.
Mio fratello entra e si siede di fianco a me con aria afflitta.
"Non avrei mai creduto che si sarebbe incavolata cosi'." ammette. E' dispiaciuto di averla fatta arrabbiare. "Ma hai sentito che voce ha? Saro' di parte ma a me sembra perfetta." ho già capito che adora quella ragazza.
"E' venuta veramente bene. Neppure io credevo l'avrebbe fatta cosi' bene. Mi ha fatto venire la pelle d'oca e non ho potuto fare a meno di cantare con lei."
Shannon ridacchia "Quello lo hai fatto sicuramente perche' ti piace troppo sentire la tua voce."
"Cazzo Shan! Dico sul serio!" mi infervoro un attimo.
"Ok non ti arrabbiare fratellino!" si scusa il bestione.
Mi giro verso di lui e lo prendo per il collo della maglia per guardarlo negli occhi. "Ho avuto come una visione sentendola cantare. Mi ha ipnotizzato. Ti entra dentro quella voce. Ed io voglio che continui a cantare. Anche a costo di registrarla mentre si fa la doccia."
Mio fratello mi guarda strano "Non è che con la ginocchiata di ieri sera ti ha compromesso la capacità di ragionare?", si mette a ridacchiare divertito della sua battuta. Lo lascio andare e sbuffo frustrato. Forse ho corso un po' troppo: meglio che ci vada con calma con Laura.

(Laura POV)

Ma roba da matti! Questi due sono scemi! Io che canto in un loro singolo. Figurarsi! Non mi hanno mai neppure fatto cantare nelle recite all'oratorio perché non avevo voluto entrare nel coro della chiesa come le altre mie amiche. E adesso questi due pazzi mi registrano. Però é stato bello anche se mi vergogno da matti a cantare in pubblico. Uff! Sarà meglio che mi rimetta al lavoro e poi preparo il pranzo visto che è quasi ora. Gli metto davanti il pranzo e me ne vado in camera a chiamare mia mamma con Skype così spendo meno. Tanto papà a quest'ora è sempre collegato e qui la linea wireless è velocissima: per fortuna che sono riuscita a configurarla ieri sera.
Bene: ho finito con le pulizie e adesso vado in cucina. Faccio la pasta alla carbonara per tutti e due. In quella di Jared pero' ci metto le zucchine al posto della pancetta, anche se ci metterei volentieri del purgante. Ma chissà dove si sono rintanati quei due? Spero che non stiano facendo qualche cavolata a danno mio. Va beh che Shannon quando ha fame appare quasi all'improvviso: sembra che abbia un timer in testa che gli ricorda quando è ora di pranzo. Infatti eccoli qui tutti e due. Laura non ridere! Mantieni l'aria arrabbiata così ti vendichi! Si siedono mogi ed in silenzio sui relativi sgabelli. Shannon prende due birre dal frigorifero e ne porge una al fratello. Jared guarda la tavola apparecchiata solo per due ed alza lo sguardo verso di me trafiggendomi con quei suoi occhioni da cucciolo. Dio! E' troppo figo! ...Contegno ragazza!
"Non mangi con noi?" domanda quando gli metto davanti i piatti.
"No. Vado a chiamare a casa. Scusatemi.", me ne vado lasciandoli soli a fissare i loro spaghetti.
Arrivo in camera mia ed apro il coperchio del pc portatile accendendolo. La foto di mio fratello con in braccio Linda mi sorride dal desktop. Quanto mi mancano! Controllo la connessione e vedo che si e' gia' stabilita. Apro Skype, che si avvia in automatico, e vedo che mio padre è in linea. Infilo le cuffie con il microfono nell'apposita presa sul pc e faccio partire la chiamata. Dopo pochi secondi la voce del mio adorato papà mi raggiunge fin lì ed il suo viso appare nella finestrella della webcam.
"Ciao papà. Sono io."
"Ciao Laura. Ci stavamo preoccupando. Non avevi ancora chiamato. Tutto bene?"
"Sì. Il viaggio è stato un po' lungo e non sono riuscita a chiamare subito per via del fuso orario."
"Allora: sei a casa di qualcuno famoso?" domanda curioso.
"Faccio la baby sitter a due rock star di quasi 40 anni... ma sembra che ne abbiano 15."
"E chi sono?"
"Non li conosci comunque. Se chiedi a Gemma ti saprà dire chi sono i 30 seconds to mars."
"Terti cosa? Io non ci capisco niente."
"Linda come sta?" domando per cambiare argomento.
"Bene. Oggi ha vomitato addosso a tua mamma." "Aveva mangiato come un porcello!" interviene la voce di mia madre.
"Il solito troppo pieno che non funziona. Dalle un bacione da parte mia."
"Con l'inglese come va?" domanda mia mamma.
"Mamma! Sono qui da un giorno! E' già un bene se riesco a farmi capire ed a capire quello che dicono loro. Dammi un po' di tempo."
"Hai ragione. E' solo che ci manchi già così tanto."
"Anche voi mi mancate. Adesso però vado che li ho lasciati in cucina con il pranzo e non vorrei che stessero combinando qualcosa. Bacioni."
"Ciao piccola! Bacioni."
Chiudo la comunicazione e spengo il pc. Andiamo a vedere se quei due hanno finito la pasta.

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Bene! Il mio primo capitolo betato. Grazie mille a magica_cricchia per il betaggio e la pazienza (ti mandero' presto il capitolo 5 che e' in lavorazione). Ringrazio anche tutti quelli che hanno commentato e quelli che hanno inserito la storia fra le seguite e le preferite.

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Capitolo 5
*** 5 ***


5
E' passato ormai più di un mese dal mio arrivo a casa Leto e siamo ai primi di marzo. Fra pochi giorni sarà il mio compleanno ed il giorno dopo Shannon compirà 40 anni. Mamma mia! Più che una tata fra un pò gli servirà una badante. Apparte tutto la vita qui scorre tranquilla, a differenza dei primi giorni. Ho recuperato una bicicletta con cui andare a fare la spesa tutti i giorni e qualche giretto qui intorno. Shannon mi accompagna sempre al Wallmart una volta alla settimana. Circa quindici giorni fa ha voluto seguirci anche Jared e lì è successo il finimondo. Appena arrivati al parcheggio si è offerto lui di andare a prendere il carrello e, dopo 15 minuti buoni che io e Shan lo aspettavamo, lo vediamo arrivare di corsa come se fosse inseguito da un cane feroce. Non era un cane feroce ma una Echelon di 150 kg che ha tentato di abbracciarlo e quasi gli incrina due costole. Per farla finita le ho scattato io una foto assieme ai ragazzi con il suo cellulare e Jared le ha autografato un perizoma nuovo che si era appena comperata. Mi ha fatto morire l'espressione di Jared quando lei ha sfilato dal sacchetto quell'enorme ammasso di pizzo lilla: avrei voluto una sua foto in quel momento per poterne catturare l'espressione. Quando la ragazza se n'è andata felice, allora io e Shannon siamo scoppiati veramente a ridere, ci tenevamo in piedi a vicenda con le lacrime agli occhi. Jared ci ha guardati male, si è infilato in testa il berretto, il cappuccio della felpa e i Ray-Ban e, con aria offesa, ha afferrato il carrello e lo ha spinto all'interno del supermercato. Ci siamo affrettati a seguirlo. Dopo che mi sono ricomposta, ho tirato fuori la lista della spesa ed ho cominciato a cercare le cose che mi servivano senza degnare i due di uno sguardo. Dopo 5 minuti mi sono accorta che erano rimasti indietro a litigare per chi doveva spingere il carrello. Shannon continuava a dire che era suo compito visto che lo faceva sempre, Jared insisteva sul fatto che toccava a lui. Sono dovuta intervenire nella lite e mi sono impossessata io del carrello: fra i due litiganti il terzo gode. Possibile che, alla soglia dei 40 anni, si comportino ancora come due bambini di 8? Il problema vero è stato che, con le mani libere, mi hanno riempito il carrello di schifezze e di cose totalmente inutili.
Ovviamente poi, alle casse, c'e' stato il panico per via di un paio di ragazzine che hanno riconosciuto Jared e lo hanno quasi assalito anche loro. Lui e' stato molto gentile: ha firmato autografi e fatto foto con loro, mentre io e Shannon riempivamo i sacchetti della spesa. Mi e' quasi venuto un colpo quando una delle ragazze, guardandomi di traverso, ha chiesto a Jared se io ero la sua nuova ragazza. Mi sono sentita afferrare per la vita e trascinare contro di lui che mi guardava con aria da schiaffi e mi rigirava la domanda della ragazzina. Sono arrossita ed ho spalancato gli occhi senza riuscire a dire nulla. Lui ha risposto per me dicendo quella che, effettivamente, era la verità: che vivevo con lui e Shannon. Perfetto! Adesso avrei avuto una foto segnaletica con su scritto "Wanted Dead or Alive" che sarebbe circolata fra tutte le Echelon del mondo per farmi dare la caccia come ad Osama Bin Laden. Mi sono rilassata un attimo quando una delle amiche ha sospirato un "Tu si che sei fortunata." prima di andarsene. Se potessero solo immaginare come passo le mie giornate con quei due non mi riterrebbero così fortunata.
Jared arriva in cucina sbadigliando e stiracchiandosi con addosso un paio di jeans a vita molto bassa ed una maglietta piuttosto corta. Quando alza le braccia riesco ad intravedere l'elastico dei boxer che indossa e la marca dello stilista da cui sono firmati. Si siede al suo posto e mi sorride. "Buon giorno." esordisce.
Io mi giro sorridendogli e mettendogli davanti la solita tazza di caffè ed una fetta di ciambella allo yogurt che ho fatto ieri sera di nascosto da Shannon. "Dormito bene?" gli domando.
"Come un angioletto." risponde.
"Sull'angioletto avrei qualche riserva." ribatto "Com'e' andata la festa ieri sera?" continuo.
"Oh bene. Ti saresti divertita anche tu." mi guarda con la solita faccia da schiaffi. Voleva trascinarmi a tutti i costi ad un party pieno di attori ieri sera. E poi a che titolo ci sarei andata? Per finire fotografata assieme a lui su qualche giornaletto scandalistico? Faccio l'indifferente e domando "E chi c'era di cosi' interessante?"
"Apparte me?" domanda. Io lo guardo male e lui continua "C'erano George Clooney con la sua fidanzata italiana, Brad e Colin ubriachi come due spugne, Matt e Leonardo e poi qualcun'altro che non mi ricordo bene."
"Eri ubriaco anche tu?" domando.
"No. Cosa te lo fa pensare?" mi guarda spalancando i suoi occhioni.
"Se Colin era ubriaco lo eri per forza anche tu. Quello che fa uno fa anche l'altro."
"No. C'era Brad che gli ha fatto compagnia. Poveretto: mi fa una pena." sembra quasi dispiaciuto sul serio.
"A me dispiace di più per i suoi figli. Erano così una bella coppia lui e la Jolie." cominciamo con l'angolo del parrucchiere.
"Sì, ma non ti puoi neppure immaginare che razza di generale è quella donna. Credo che lo abbia distrutto psicologicamente."
"Cambiamo argomento vah, prima che mi venga in mente di trasferirmi a casa sua per consolarlo." dico all'improvviso.
"Eh no! E io poi come faccio? Ormai lo sanno tutti che vivi a casa mia.", sorride malandrino. Quando gli faccio queste uscite su Brad Pitt sembra geloso.
"Potevi dirlo che sono semplicemente la vostra domestica invece di spararla così."
"Ma lo sai che io e Shan ti vogliamo bene come se fossi la nostra sorellina ormai." sguardo da cucciolo implorante. Sorrido e mi arrendo all'evidenza: con loro due ho ritrovato il buon umore.
Jared riprende a parlare "A proposito: martedì prossimo Shannon compie gli anni."
"E io li compio il giorno prima." aggiungo.
Jared spalanca gli occhi "Davvero? Ma è grandioso!"
Cerco di distrarlo parlando nuovamente di Shan "Cosa avevi in mente per Shannon? 40 anni non si compiono tutti i giorni."
Jared sembra immerso nei suoi pensieri prima di rispondere alla mia domanda "Sì. Volevo solo sapere se puoi fare tu una torta, così festeggiamo con mia madre e pochi intimi qui a casa."
"Per pochi intimi cosa intendi: un centinaio di persone?"
"No, pensavo a noi tre, mia madre, Emma e Tomo con la sua ragazza."
"E Tim?"
"Ah gia! Anche lui. 8 persone non mi sembrano molte."
"Potremmo organizzare per cena."
"Va bene. Ora però devo andare." se ne va lasciandomi alle mie faccende.


(Jared POV)

Cazzo! Compie gli anni  il giorno prima di Shan ed io neppure lo sapevo! Devo svegliare quel cretino di mio fratello.  Lui lo sapeva di sicuro e non mi ha detto niente. Devo escogitare qualcosa per farla divertire quel giorno. Spalanco la porta della camera di Shan e mi fiondo dentro richiudendola con forza per svegliarlo.
"Sveglia fratellone!" lo scrollo con malagrazia per avere la sua attenzione.
Si mette seduto di scatto e con un occhio aperto e l'altro ancora chiuso, mi risponde allarmato "Che e' successo? Va a fuoco la casa?"
Perfetto! Ora ho la sua attenzione. "No. Ho scoperto una cosa. Laura compie gli anni lunedi'."
Shannon ripiomba di peso sul suo cuscino e si gira dandomi le spalle "Ed io li compio martedi'."
Lo scrollo di nuovo e si gira infastidito "Dio Jay! Sei piu' fastidioso di una mosca! Ma che vuoi da me?"
"Cosa le regaliamo?" domando.
Shan sembra pensarci su un momento "So cosa potresti regalare a me invece." lo guardo un momento in attesa "Potresti sparire per qualche giorno e lasciarmi in pace."
"Dai Shan! Cerca di essere serio."
Shan mi guarda sospirando "Conoscendoti credevo che ti saresti offerto tu come regalo per lei."
"Non penso che sarebbe daccordo." rispondo convinto. Shan rotea gli occhi con aria disperata ridacchiando.
"Portiamola fuori a cena. Fino ad ora ha cucinato sempre lei per noi." l'idea di Shan non e' per niente malvagia.
"Si', pero' vorrei che si sentisse speciale per un giorno." insisto io.
Shan si appoggia su un gomito e mi guarda negli occhi "Perché non chiedi consiglio ad Emma? Lei è una donna e saprà sicuramente cosa le puo' piacere. E poi ho notato che vanno abbastanza d'accordo."
Gli stampo un bacione sulla bocca "Grande Shan! Hai ragione! Chiamo subito Emma!"
Shan si pulisce schifato "Ecco bravo frocio! Infastidisci lei alla mattina presto visto che la paghi per questo!".
Esco dalla stanza mandando un bacetto volante al mio fratellone che fa un gesto con la mano per mandarmi al diavolo e si rigira di nuovo sotto le coperte.
Prendo il cellulare e mi infilo in sala di incisione per chiamare Emma. Laura non ci mette più piede in questa stanza da quando l'abbiamo fatta cantare e così sono sicuro di non essere scoperto. Emma risponde dopo un paio di squilli.
"Buongiorno Emma!"
"Cosa ti serve Jared?" ha la voce un po' scocciata. Ieri sera, alla festa, ha alzato un po' il gomito assieme a Colin.
"Ho bisogno di un tuo consiglio."
"Spara."
"Cosa posso regalare a Laura per il suo compleanno?" la butto lì così.
"Una giornata senza voi due?" Emma e' particolarmente sarcastica stamattina.
"Siamo un po' acide stamattina? Dovresti scopare un pochino: ti rilasserebbe. Brad adesso e' libero, se vuoi glielo chiedo. Sai che lui adora  fare beneficienza."
"Vaffanculo Jared."
"Ok, ok! Scusami! Non riattaccare! Mi serve davvero il tuo aiuto." mi sto umiliando al telefono con Emma.
"E va bene. Io proporrei una giornata in uno di quei centri benessere dove potrà farsi fare dei massaggi rilassanti, una buona manicure, una messa in piega come si deve e farsi coccolare un po'. Poi direi che la potreste portare fuori a cena in un posto elegante e farla sentire una regina per un giorno."
"Magnifico! Prenoti tu?"
"Certo e chi se no?"
"Grazie Emma!"
"Un momento Jay. Verifica che abbia qualcosa di carino da indossare per il posto che ho in mente."
"Cosa intendi per carino?" domando un po' perplesso.
"Un abito da sera. Anche un semplice tubino nero ed un paio di decolletè. Quella ragazza pare abbia solo jeans e magliette dei cartoni animati."
"Dovrei rovistare nel suo armadio?"
"Dove vuoi trovare dei vestiti? Nel frigorifero?"
"Ok. Quando uscirà per fare la spesa ci metteremo al lavoro. Ma se non trovo niente come faccio?"
"Mi chiami e ci penso io. Ho una vaga idea delle sue misure, mi serve solo il numero delle scarpe."
"Va bene Emma. Appena ho fatto ti chiamo." riaggancio il telefono e rimango un attimo pensieroso. Se Laura mi scopre a frugare fra la sua roba sono morto. Dovrò essere molto cauto.
La porta di ingresso è appena stata chiusa. Dò un'occhiata veloce dalle scale e vedo che sta uscendo. Perfetto: ho circa 45 minuti per fare il mio sopralluogo nella vita di Laura.
Shan pero' deve fare da palo. Apro di nuovo la porta della sua camera.
"Shan. Ho bisogno di te." mio fratello appare dal bagno con addosso solo i boxer e lo spazzolino da denti infilato in bocca. Con tutta quella schiuma sembra un cane idrofobo.
"Che vuoi ancora?" bofonchia sputacchiando dentifricio.
"Controlla se torna Laura ed avvisami. Io devo fare una cosa in camera sua."
"Jared! Non avrai intenzione di fare porcherie sul suo letto?" Shan mi sembra allarmato.
"Ma no idiota! Sono in missione per Emma. Mi ha detto di controllare se ha un abito adatto per una cena elegante. La portiamo fuori a cena per il suo compleanno."
"Ah, ok."
"Controlla bene." e lo lascio con lo spazzolino a mezz'aria per sgattaiolare nella camera di Laura.
La camera e' in perfetto ordine come il resto della casa. La cornice digitale fa scorrere delle foto in cui ci sono lei ed alcuni amici e molte altre con una bimba molto piccola come protagonista. Deve essere sua nipote Linda: assomiglia davvero a Dumbo questa bambina. Pero' ha gli occhi come quelli di Laura, solo di un altro colore. Il tizio con i capelli neri e corti che tiene in braccio la piccola deve essere Roberto, il fratello di Laura: si assomigliano parecchio. Se non sapessi che hanno un anno di differenza, come me e Shan, potrebbero essere gemelli.
Basta! Non devo distrarmi dalla mia mission impossible! Apriamo l'armadio e vediamo un po' che cos'ha dentro. Uhm, qualche gonna, un paio di vestiti che vanno bene per la spiaggia, un sacco di magliette e di Jeans, ma niente abiti eleganti. Le scarpe manco a parlarne: solo un paio di sandali color argento con un minimo di tacco e due paia di scarpe aperte con il laccetto alla caviglia e molto passate di moda. Il numero che e' segnato mi pare sia 38, però su un altro paio c'è scritto 39: che numero darò ad Emma? Io glieli dico tutti e due.
Intanto che ci sono controllo anche l'intimo, non si sa mai. Oh. Mio. Dio! Ma questa e' peggio di Bridget Jones! E' un trionfo di bianco qui dentro e neppure niente di sexy. Quasi, quasi rimpiango il perizoma che ho autografato quella volta al supermercato a quella ragazzona. Emma comprerà anche dell'intimo sexy! Non si sa mai come si evolverà la serata: potrebbe servire qualcosa di carino.
"Jay esci!" mio fratello mi richiama dal corridoio. Chiudo in fretta l'armadio e lascio la stanza veloce come un ladro.
"Fatto? E' appena rientrata." Shan è preoccupato.
"Certo! Tutto sotto controllo! Emma si divertirà un bel po' nel fare shopping."
"Si divertirebbe di più se fosse per lei." osserva Shan "Che cosa ha pensato per Laura oltre la cena?"
"Una mezza giornata in un centro benessere. Sai manicure, maschere di bellezza, massaggi, parrucchiere... Tutte quelle cose lì."
"Le piaceranno di sicuro."
"Lo spero." osservo scendendo nuovamente al piano inferiore.

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Grazie nuovamente alla mia beta per la correzione degli accenti. Forse ci sto andando un po' pesante con Jared facendolo passare per un idiota: voi cosa ne pensate? Come ho gia' anticipato a magica_cricchia, la scena di Jared che fruga nella biancheria di Laura e' un po' un omaggio a City Hunter. Ovviamente il bacio che Jared da a Shan e' tipico di Bugs Bunny. Ok: si accettano insulti per questi paragoni.

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Capitolo 6
*** 6 ***


6

Un'altra maledetta mattina ha inizio in questa casa di matti. Solo che oggi sono più depressa del solito. Il motivo: oggi compio 31 anni ed io odio i compleanni, specialmente da quando ho compiuto i 30. Scendo al piano di sotto per iniziare la giornata. Piano piano i due rompiscatole si alzano anche loro e fanno colazione stranamente tranquilli per poi sparire a farsi i fattacci loro. Che strano: qui c'è qualcosa che non va. Meglio cosi'. Se sono musoni non mi staranno fra i piedi e potrò dedicarmi ai miei lavori in santa pace. Oggi si fa il bucato: lenzuola e tutto. Salgo al piano superiore per cambiare i letti. Le lenzuola di Jared le devo lavare a parte con il programma dei delicati. Mi domando come possa non morire di caldo dormendo con queste lenzuola di seta nere. Sto scendendo la scala con il fagotto dei panni che mi ostruisce la visuale dei gradini quando suonano alla porta. Lancio un urlo belluino dei miei.
"Ragazzi! Per favore aprite la porta." niente! Silenzio più assoluto. Si sono dileguati. Brontolando improperi in stretto dialetto pavese nei confronti dei due ectoplasmi, lascio andare il fagotto li' dove mi trovo e mi fiondo ad aprire la porta.
Sono ancora imbufalita come un toro quando apro la porta e ... sorpresa! Un fattorino, con in mano un enorme mazzo di rose bianche, mi chiede se sono io la signora Laura.
"Si', sono io." rispondo un po' perplessa.
"Allora queste sono per lei con i migliori auguri di buon compleanno." e mi fionda in mano il mazzo di rose. Faccio il gesto di lasciare la mancia al fattorino ma questo mi fa segno di essere già a posto.
"Non si preoccupi. La mancia me l'ha data il signore che mi ha aperto il cancello." saluta nuovamente e se ne va lasciandomi impalata sulla porta con i fiori in mano.
Adesso sono curiosa di sapere chi me li ha mandati e, soprattutto, chi può sapere che adoro le rose bianche. Guardo per bene fra i fiori e trovo un biglietto che recita cosi':


Alla ragazza senza la quale non potremmo vivere.
Questo e' solo l'inizio.
Volevamo farteli trovare sparsi sul letto al tuo risveglio,
ma abbiamo avuto paura delle conseguenze.
Noi oggi ci arrangiamo per il pranzo.
Verso le 11.00 passa a prenderti Emma.
Passerai la giornata assieme a lei e ti godrai il tuo regalo.
Divertiti che noi ti aspettiamo stasera.
Shan e Jay.

Adesso mi sto per commuovere. Che due adorabili stupidi. Pero' mi domando ancora che tipo di regalo mi dovrò godere in compagnia di Emma. Guardo l'orologio e mi viene quasi un colpo: sono già le 10.15. Emma non e' mai in ritardo ed io devo ancora prepararmi. Faccio in tempo a preparare la lavatrice e programmarla per farla partire stanotte e domattina stendere. Metto le rose in un vaso in salotto e mi soffermo un attimo a guardarle. Sicuramente avrà organizzato tutto Emma. Povera ragazza: a lei tocca sempre fare fatica.
Scendo velocemente  nel seminterrato per caricare la lavatrice e poi corro a cambiarmi.  Non so dove mi porterà Emma  e quindi mi metto sullo sportivo con  i jeans e una maglietta bianca  con un disegno dorato sul davanti.  Faccio in tempo ad entrare in bagno a darmi una veloce spazzolata ai  capelli  che suona il campanello. Mi precipito al videocitofono e la faccia sorridente di Emma mi appare.
"Buon compleanno Laura. Sei pronta?"
"Arrivo subito!"
non mi e' mai piaciuto far aspettare le persone.
Afferro la mia borsa e scendo velocemente le scale. Mi guardo intorno un momento per vedere se Jared e Shannon sono in casa, ma di loro nessuna traccia. Mi dispiace andare via senza neppure averli ringraziati per le magnifiche rose.
Apro il cancello e salgo sull'auto di Emma. Lei mi sorride felice.
"Buongiorno Emma. Mi spiace che tu sia costretta a farmi da accompagnatrice tutto il giorno."
"Non ti preoccupare Laura. Oggi non mi annoierò di sicuro. Possiamo partire?"
"Certo!"
sorrido e Emma ingrana la marcia e parte in direzione del centro città.
Rompo il silenzio non riuscendo a trattenere la curiosità. "E cosa prevede il programma della giornata?"
Emma mi sorride complice tirando fuori una carta di credito dorata dalla tasca della sua giacca "Prima un bel giro di shopping per comprare un vestito e tutti gli accessori, poi ci infiliamo nel miglior centro estetico della città e ci facciamo coccolare fra massaggi e trattamenti di bellezza e, per finire, stasera ti portiamo a cena nel miglior locale della città."
La guardo spalancando gli occhi. "Hai pensato a tutto tu?" domando.
"No, la cena e' stata un'idea di Shannon. Io ho pensato al relax ed allo shopping."
"Scommetto che i fiori sono stati opera tua anche quelli."  
aggiungo io.
Ad Emma scappa un sorrisetto "Devono esserci arrivati da soli." poi mi guarda "Che fiori erano?"
"Rose bianche. Le mie preferite."
sussurro.
"Lo so che sembrano un po' superficiali entrambi, ma sotto sotto sono molto sensibili e ti sanno stupire quando vogliono."
"Forse avevo sempre visto solo il loro lato superficiale finora."
ammetto.
"Oh! Cambiamo discorso: hai preferenze sugli stilisti?" la guardo come se fosse un marziano.
"Non ne ho idea. Non amo le cose molto estrose tipo D&G o Cavalli, e so che Armani fa abiti fino alla taglia 44 e quindi fuori dalla mia portata."
"Bene. Te ne intendi abbastanza."
Emma sembra soddisfatta della mia risposta. "In Rodeo Drive troveremo sicuramente qualcosa che ti piacerà."
"Rodeo Drive?"
domando incredula "Dove va' Julia Roberts con Richard Gere in Pretty Woman a fare shopping?" si vede che in casa con mia madre si mangia pane e Richard Gere.
"Esattamente."
"Uff. Speriamo di non trovare le stesse commesse antipatiche che trova la povera Vivian." Emma scoppia a ridere divertita e parcheggia la macchina lungo la strada.
Che bello! Mi sembra di essere davvero sul set di Pretty Woman, solo che, per fortuna, io non faccio la prostituta come Vivian.
Emma mi afferra sottobraccio e mi trascina verso le vetrine sfavillanti. Per primo entriamo da Versace. Ci sono un sacco di abiti magnifici ma nessuno che mi attira particolarmente. E' un trionfo di colori sgargianti e motivi fiorati. Emma mi porta da provare un abito fucsia con una stampa a grandi fiori gialli e lilla che mi fa sembrare una mongolfiera. Decidiamo di cambiare genere: Versace e' troppo estroso per i miei gusti e poi non tutti hanno la taglia 48 che mi serve per infilarci il seno troppo abbondate che mi ritrovo.
"Emma. Secondo te dove li trova gli abiti Pamela Anderson?" domando abbattuta dall'ennesimo bustino che non mi si allaccia.
"Proviamo qui." ed entra nell'ennesimo negozio.
Qui la mia attenzione viene subito catturata da un abito grigio scuro a fantasia di rose sul nero, molto stile anni 50 con la gonna ampia che arriva sotto al ginocchio, la vita leggermente stretta ed il seno impreziosito, sotto e sopra, da due fasce di stoffa nere. E' allacciato dietro al collo con due spalline, non molto sottili, della stessa stoffa dell'abito. Prendo il vestito dall'appendino e me lo metto davanti per vedere come mi sta fissandomi allo specchio.
"Emma. Secondo te questo può andare bene?"
Emma lo guarda un momento studiandolo attentamente. "Io direi di si', se ti piace."
"Non farà troppo ballo della scuola stile Grease?"

"Grease in versione dark direi. Provatelo che vediamo come ti sta."
Entro nel camerino e mi appresto a provare il vestito. Mi sta a pennello! Sembra fatto apposta per me che porto la 4 di seno. Esco per farmi vedere da Emma.
"Che ne dici? Assomiglio ad una Sandy versione Emo?" domando.
Lo sguardo di Emma si illumina. "No, direi che e' perfetto. Farai un figurone questa sera. Ora pero' ci vogliono le scarpe. Ne ho viste un paio da Jimmy Choo che starebbero da Dio."
Per fortuna lo scoglio vestito l'abbiamo superato e, per le scarpe, non mi ci vuole molto tempo: io ed Emma abbiamo più o meno gli stessi gusti. Le Jimmy Choo che ho acquistato sono un semplicissimo paio di décolleté nere con il tacco a spillo non molto alto.
Il giro di shopping per la biancheria intima e' lievemente imbarazzante per me. Emma continua a scovare solo tanga e reggiseni completamente di pizzo. Finalmente, dopo tanto cercare, individuo il completo che fa per me: un reggiseno nero con il ferretto e le coppe di pizzo non molto trasparente. La sua particolarità sta nelle spalline che si possono portare normalmente o fissate dietro al collo come un costume da bagno. E' l'ideale con il vestito che ho comprato e poi sostiene bene. Gli abbino un paio di culottes di pizzo nere ed il gioco e' fatto. Usciamo dal negozio cariche di borse e pacchetti. Prima di risalire in auto Emma mi porge un altro pacchetto.
"E questo?" domando perplessa.
"E' il mio regalo per te."
La guardo commossa "Emma ma veramente non dovevi. Mi hai già scorrazzato per negozi tutto il giorno ed ora mi fai anche un regalo?"
"Non sai quanto te lo meriti. Grazie a te oggi non mi sono dovuta sorbire Jared e poi mi sono divertita nel fare shopping. Dai aprilo cosi' mi dici se ti piace."
Le sorrido grata e apro il pacchetto. "Oh mio Dio! Che meraviglia!" Emma mi ha regalato una camicia da notte di seta nera liscia, modello sottoveste corta con le spalline sottili.
"Immagino che tu porti dei pigiami con gli orsetti di solito. Questa pero' e' per i momenti speciali."
"Speriamo di poter riavere dei momenti speciali."
dico con un po' di rammarico.
"Mi spiace di averti intristita. Vedrai che ritroverai l'amore e stavolta sarà quello vero."
"Grazie. Sei veramente un'amica."
Il pomeriggio passa velocemente fra massaggi, cerette, parrucchiere e truccatore. Io ed Emma (si', anche lei ne ha approfittato) ci vestiamo per la serata e ci avviamo all'appuntamento al ristorante con Jared e Shannon. Sospetto che non sara' una semplice cena noi quattro, ma i ragazzi avranno invitato anche il resto del gruppo.

(Jared POV)
Oh! Eccole che arrivano finalmente! Emma si e' fatta una mezza giornata in beauty farm a mie spese perché è radiosa nel suo tubino nero. Quella che più mi colpisce, pero', e' Laura: non credevo che un semplice vestito ed un po' di trucco la rendessero cosi' affascinante. Il vestito che ha scelto e' veramente magnifico e con i tacchi e' altissima. Le hanno arricciato leggermente i lunghi capelli neri, che di solito tiene lisci, e le ricadono dolcemente sulla schiena lasciata parzialmente scoperta dal vestito. Il suo colorito pallido e' illuminato dal trucco sui toni del nero e grigio intono agli occhi e da una punta di colore che sono le labbra rosso vermiglio. Mi giro a guardare Shan che sembra incantato anche lui a fissare la nostra Laura come tutti gli amici che ho invitato. Colin, Brad, Tomo e Tim se la stanno mangiando con gli occhi. Prendo in mano la situazione e vado in contro alle ragazze prima che lo faccia qualcun altro: ho visto le espressioni da lupi affamati in faccia a Colin e Brad. Arrivo davanti a loro e saluto Emma che subito mi lascia per avvicinarsi a Colin. Io e Laura ci guardiamo negli occhi un momento senza dire nulla, poi le prendo la mano e l'avvicino a me per sussurrarle nell'orecchio "Sei bellissima."
Laura mi sorride imbarazzata ed io, allora, la prendo per mano e l'accompagno dagli altri per le presentazioni. Shannon le da un bacio sulla guancia facendole gli auguri ed abbracciandola fraternamente e lei ricambia: ormai lui la considera come una sorella. Rimane un attimo spiazzata quando fa la conoscenza di Brad e Colin e saluta quasi balbettando. Dopo i convenevoli ci sediamo tutti a tavola e la faccio mettere fra me e Shannon. La cena scorre tranquilla fra risate e scherzi. Laura parla molto poco ma ci scambiamo parecchi sguardi e ci sorridiamo. Ad un certo punto comincia la musica e parecchie coppie si mettono a ballare. E' un ristorante moderno dove fanno anche musica. Stasera niente band dal vivo ma solo un dj. Aspetto il momento in cui metterà su un lento per invitare Laura a ballare con me. Ce l'ho vicina da tutta la sera ma non vedo l'ora di poterla stringere fra le mie braccia. La musica sfuma in una dolce melodia che e' "Faraway" dei Nickelback. Mi alzo e porgo la mia mano a Laura per invitarla a ballare. Lei mi guarda con un sorriso indecifrabile e si alza per seguirmi sulla pista in silenzio. Le luci sono soffuse e l'atmosfera e' molto romantica. Non me ne importa nulla se qualche paparazzo decide di fotografarmi ora. E' con Laura fra le mie braccia che voglio stare e del resto non me ne frega niente. Com'è dolce cosi' timida. Mi ha appoggiato le mani sulle spalle e si tiene ad una certa distanza: le sue gote sono rosse come le sue labbra. Come vorrei poterla baciare in questo momento! La musica si fa più coinvolgente e la stringo a me un po' di più; la sua mano destra scende sul mio petto vicino al mio cuore mentre con l'altra mi sfiora i capelli dietro la nuca. Appoggia la testa alla mia spalla e la sento che canticchia a bassa voce la canzone che stiamo ballando solleticandomi il collo con il suo respiro caldo.

This time, This place
Misused, Mistakes
Too long, Too late
Who was I to make you wait
Just one chance
Just one breath
Just in case there's just one left
'Cause you know,
you know, you know

That I love you
I have loved you all along
And I miss you
Been far away for far too long
I keep dreaming you'll be with me
and you'll never go
Stop breathing if
I don't see you anymore

On my knees, I'll ask
Last chance for one last dance
'Cause with you, I'd withstand
All of hell to hold your hand
I'd give it all
I'd give for us
Give anything but I won't give up
'Cause you know,
you know, you know


So far away
Been far away for far too long
So far away
Been far away for far too long
But you know, you know, you know

I wanted
I wanted you to stay
'Cause I needed
I need to hear you say
That I love you
I have loved you all along
And I forgive you
For being away for far too long
So keep breathing
'Cause I'm not leaving you anymore
Believe it
Hold on to me and, never let me go
Keep breathing
'Cause I'm not leaving you anymore
Believe it
Hold on to me and, never let me go
Keep breathing
Hold on to me and, never let me go
Keep breathing
Hold on to me and, never let me go

"That I love you..." non posso fare a meno di canticchiarle quella frase nell'orecchio. Laura alza gli occhi e mi guarda stupita. Se non fosse in questo stato di grazia, mi domanderebbe sicuramente che diavolo sto dicendo, guardandomi con l'aria più incavolata che riuscirebbe a trovare. Ma ora no. Non e' arrabbiata, solo stupita. Lo può sentire da come mi batte il cuore che non sto mentendo. La musica lentamente finisce e l'atmosfera cambia. Laura si stacca da me ancora rossa in volto e mi guarda nuovamente con quei suoi grandi occhi marroni. "Cos'hai detto prima?" sussurra impercettibilmente. "Che ti amo." modulo con le labbra prima di prenderla per mano e ricondurla al nostro tavolo dove gli altri ci aspettano. Ci sediamo sorridenti e colgo per un momento lo sguardo di mio fratello su di me: sembra preoccupato per qualcosa. Mi giro verso di lui sorridendogli. La scintilla di prima nei suoi occhi sembra svanita. "Shan ora tocca a te ballare con la festeggiata." lo incito ben sapendo quanto non gli piaccia ballare.
Laura mi da una mano avvicinandosi a lui e sfoderando due occhioni da bambi "Ti prego Shannon." Shan sbuffa sorridendo e si alza per accompagnare Laura in pista. E' iniziato un altro lento e, questa volta, il deejay ha messo su una canzone dei Queen molto bella ma molto triste "Too much love will kill you". Mentre ballano vedo Laura che sorride divertita a qualcosa di spiritoso che ha detto Shannon. Sembrano davvero fratello e sorella, o forse sono io che lo spero. Non voglio far soffrire mio fratello, ma non voglio neppure privarmi di Laura. Ma guarda Shannon! Non avrei mai detto che fosse un ballerino cosi' dotato. Sembrano Olivia Newton John e John Travolta in Grease. Quando la chitarra di Brian May attacca il ritornello Shan fa fare una piroetta a Laura e poi tutti e due scoppiano a ridere. La canzone finisce e una musica più ritmata prende il posto dei lenti. Emma e tutti i ragazzi si buttano in pista circondando Laura e ballando con lei a turno. Sembra felice come non l'avevo mai vista. Colin e Brad la fanno ballare anche loro e ridono e scherzano con lei. Colin le sta dicendo qualcosa in un orecchio e poi vedo Laura che ride e fa segno di no con la testa. Spero che quel porco non ci stia provando con lei perché sarebbe la fine della nostra amicizia. Colin, evidentemente rifiutato, lascia la pista e viene a sedersi al tavolo vicino a me continuando a guardare Laura che si diverte. Lo guardo un attimo con aria ostile e lui si gira verso di me con un sorriso da schiaffi. "E' veramente un osso duro quella ragazza." osserva. Io non ribatto ma lo guardo sollevando un sopracciglio. Colin si siede più composto con un sospiro e si volta verso di me: mi guarda come se fossi un bambino a cui dover spiegare qualcosa. "Quella ragazza e' pazza di te ma non lo ammetterebbe mai. E' troppo orgogliosa".
Adesso sono io che sorrido "Lo so." Poi gli butto li' la domanda che mi preme più di tutte. "Secondo te Shannon cosa prova per lei?" Lo chiedo a Colin perché so che, quando non e' sbronzo, e' un attento osservatore e sa cogliere al volo i sentimenti di una persona.
Inclina leggermente la testa verso destra e guarda di nuovo verso la pista da ballo "Secondo me per lui e' come una sorella. No. Non ne e' innamorato. A differenza tua."
Colin mi capisce al volo, purtroppo. "Vedi di non farla soffrire amico mio." conclude con questa frase che mi spiazza e se ne va di nuovo in pista ad importunare Emma. Probabilmente ha intenzione di portarsela a letto questa sera.

(Laura POV)
Oh mio Dio! Sono sfinita! Sono rientrata in casa con le scarpe in mano ed e' pure tremendamente tardi. Domattina devo svegliarmi presto per andare a fare la spesa ed organizzare la cena di compleanno per Shannon. Sono nella mia camera e sto cercando di togliermi il vestito quando sento bussare alla porta. Vado ad aprire e alla porta c'é Jared con in mano tutti i sacchetti dei regali che mi hanno fatto. Alcuni non li ho neppure aperti. Jared appoggia tutto sul letto, poi si siede e comincia a rovistare nelle borse. Lo guardo un momento perplessa con le mani sui fianchi. "Cosa stai facendo?" domando. Lui alza quei suoi occhioni dalla borsa in cui sta rovistando e mi sorride. "Questo non lo hai neppure aperto." ed estrae dalla borsa la camicia da notte che mi ha regalato Emma guardandola malizioso. Gliela strappo di mano e lui si appoggia con i gomiti sul letto. "Dormi con quella stanotte?"
E adesso cosa gli dico? Rimango interdetta un attimo poi gli rispondo lievemente maliziosa. "Lo farei se riuscissi a togliermi questo vestito." Jared scatta in piedi e mi cinge la vita come sulla pista da ballo. Mi guarda negli occhi "Vediamo cosa si puo' fare." e si avvicina di piu' a me. Sento un brivido mentre le sue mani mi sfiorano lievemente la schiena facendo scorrere la zip dell'abito che indosso. Il suo alito caldo mi soffia sul collo ed io sospiro di piacere. "Cos'è? Il pacchetto del mio regalo comprendeva anche una notte con te?" domando. Jared ridacchia sul mio collo e mi lascia un bacio che mi fa andare a fuoco. "Spero che non sia solo per una notte." mi sussurra prima di baciarmi. A quel punto mi sciolgo e rispondo al bacio con passione mentre gli sbottono la camicia e gli accarezzo il torace. Jared finisce di togliermi il vestito e lo lascia cadere per terra intorno ai miei piedi. Scavalco il vestito e mi lascio trascinare verso il letto mentre termino di sfilargli la camicia e comincio ad attaccare la cintura dei pantaloni. Sono a digiuno da talmente tanto tempo che quasi non mi ricordo come si fa. Jared pero' e' bravissimo. Finiamo di spogliarci e cominciamo a baciarci nuovamente con un'urgenza che non pensavo di avere.
Faccio l'amore con lui come non ho mai fatto in tutta la mia vita. Non ho mai provato una passione simile in vita mia. Ci addormentiamo sfiniti che e' quasi l'alba.

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Capitolo un pochino lungo. Spero che non sia noioso. Ringrazio come sempre la mia beta e tutti quelli che hanno recensito lo scorso capitolo.

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Capitolo 7
*** 7 ***


7

La mia sveglia mi riporta nel mondo reale. Allungo una mano per spegnerla. Mio Dio! Ho sognato di fare l'amore con Jared. Devo aver bevuto parecchio ieri sera. Rimango a crogiolarmi nel letto ancora qualche minuto prima di aprire gli occhi. Mi giro verso la luce che entra dalla finestra e lo vedo li'. Sta dormendo a pancia in giù abbracciando il cuscino con entrambe le braccia. Il lenzuolo lo copre solo fino alla vita lasciandogli scoperta la schiena. Lo guardo meglio: ha dei graffi sulla schiena. Allora non ho sognato. Abbiamo davvero fatto l'amore e lui mi ha veramente detto che mi ama. Adesso pero' non so come comportarmi. Potrebbe benissimo essere stato ubriaco ieri sera. Cerco la camicia da notte e le culottes, che mi ha sfilato ieri sera, e mi rivesto. La mia giornata deve cominciare ed in più oggi e' il compleanno di Shannon. Mi avvicino a Jared gli soffio in un orecchio per farlo svegliare "Sveglia Jay. Andiamo a fare gli auguri a Shannon." Il mio amore apre quei suoi bellissimi occhi e, con il suo stupendo sorriso, mi illumina la giornata. "Buon giorno amore mio." Si alza e si infila i boxer. Scrolla un momento la testa per svegliarsi del tutto poi si alza e mi prende per mano. "Andiamo a svegliare Shan."
Entriamo di soppiatto nella camera di Shannon e, uno per parte, saltiamo sul letto "Tanti auguri Shan!" l'urlo che lanciamo all'unisono sveglia il povero batterista.
Shannon apre gli occhi e sorride guardandoci. Poi si gira verso di me, dando le spalle a Jared, e mi blocca sul letto con un braccio. Io sorrido mentre Shan bofonchia a Jared un "Ok. Puoi lasciarci soli adesso." Jared lo guarda scocciato "Hei fratello! Non e' lei il tuo regalo."
"Peccato. Ci contavo."
gli lascio un bacio sulla guancia e mi alzo lasciandoli soli.
"Io scendo a preparare la colazione. Oggi ho molto da fare." Me ne torno in camera mia a vestirmi. Se Jared dovesse ritrovarmi ancora cosi' potrebbe voler ricominciare.

(Jared POV)
Laura ha lasciato la stanza di Shannon ed io cerco di seguirla. Ricado sul letto perché la mano di mio fratello mi ha afferrato il polso. "Fermo dove sei tu." mi intima.
Mi giro a guardarlo perplesso e lui si mette seduto. "Jay te la sei scopata stanotte?" diretto il fratellone.
Non trovo le parole per rispondergli: se dovessi mentire mi scoprirebbe subito e, se dovessi dirgli la verità, potrebbe incavolarsi.
"Avanti. Si vede lontano un miglio. E' da ieri sera quando avete ballato che sembri un animale in calore."
"Non sono in calore!" ribatto offeso.
"No?" Shannon ridacchia. "Mi stai dicendo che il nostro Prince of the Dark ha trovato la sua principessa?"
Guardo Shannon con aria di sfida "E se fosse davvero cosi'? Se fossi innamorato di lei?"
"Non ti credo." ribatte Shan con calma.
Adesso ha passato il segno. Sono veramente arrabbiato. "Perché: vorresti dire che io non sarei capace di amarla? Forse tu saresti migliore?"
L'espressione di Shannon si rilassa e mi guarda sorridendo sinceramente. Rimango stupito da quel suo cambio d'umore improvviso. "Va bene. Volevo solo sapere se eri sincero o se era per toglierti lo sfizio." Si rimette nuovamente sdraiato sotto le coperte e mi da le spalle "Ora pero' fammi il regalo di compleanno che mi hai promesso."
"E cosa ti avrei promesso?"
domando perplesso.
"Levati dai piedi e non importunarmi per tutto il giorno."
Sorrido divertito. "Ok vecchietto! Ti lascio dormire. Più tardi ti cercherò una badante." e me ne vado lasciandolo solo.
Sono troppo eccitato per tornare a dormire cosi' vado a vestirmi e scendo al piano inferiore. Se oggi non posso importunare Shannon vorrà dire che staro' alle costole di Laura per tutto il giorno.
Scendo in cucina. Eccola li'! Bella come il sole, con le cuffiette nelle orecchie, che fa la lista della spesa. Mi ha sentito arrivare perché si gira e mi sorride. Potrei morire per quel suo sorriso.
"Credevo volessi dormire ancora un po'." si e' tolta le cuffie e mi versa il caffè.
"No. Shannon ha deciso che non mi vuole in mezzo ai piedi per oggi. Per questo ho deciso che sarò a tua completa disposizione per tutto il giorno." spero che non si metta a picchiare delle testate contro il muro per la disperazione. Invece mi sta sorridendo.
"Bene. Allora verrai tu con me a fare la spesa per la cena. E poi mi aiuterai a cucinare." fantastico: sono ufficialmente fregato. Però passerò la giornata con lei. Meglio prepararsi per bene al giro al Wall Mart, non come l'altra volta.
"Che ne dici se ci andiamo subito al centro commerciale?" lancio lì la proposta.
"Vuoi evitare l'assalto delle fans?" ha già capito tutto. Annuisco. "Va bene. Per me non c'è problema. La lista ce l'ho già pronta." Ho già detto che io amo questa donna?

(Laura POV)
Va bene essere innamorati, ma oggi quasi non posso andare al bagno senza averlo in mezzo ai piedi. Giuro che se continua così lo strozzo prima di sera. Siamo arrivati al centro commerciale così presto che non hanno ancora aperto del tutto. Fare spesa con Jared è come portarsi appresso un bambino piccolo nel reparto dei giocattoli: tutto quello che vede lui vuole. Ha persino comprato un modellino di Ferrari radiocomandato dicendo che era il regalo per Shannon. Solo che io sospetto che ci giocherà lui. E adesso dove si è cacciato? Ah, eccolo lì infilato nel freezer dei gelati.
"Jay, che stai guardando?" domando arrivandogli alle spalle e urtandolo apposta con il carrello. Quasi si sbilancia e cade di testa nel freezer.
"Shh. C'era la tipa dell'altra volta che mi stava adocchiando. Mi sto nascondendo." bisbiglia.
"Ma chi? Quella del perizoma?" domando.
"Esatto. Oh! Eccolo finalmente!" e se ne esce con una confezione gigante di gelato al cioccolato.
Lo guardo con aria severa "Se volevi il gelato bastava dirlo. Senza inventare scuse banali."
"Ma ti giuro che c'era davvero." implora quasi. Io scoppio in una risata a pernacchia. Non ce la faccio a stare seria con lui.
"Dai! Lascia perdere e prenditi quel gelato. Se continui a giurare il falso finisci all'inferno." lancia il gelato nel carrello e mi abbraccia da dietro.
"Però con te mi sento in paradiso." e mi lascia un bacio sul collo.
"Jay! Non in pubblico! Lo sai che non ho voglia di finire sui giornaletti di gossip."
"Va bene." sembra arreso ma poi si avvicina per soffiarmi nell'orecchio "Però appena arriviamo a casa ci coccoliamo un pò."
"Ok! Ora però andiamo a pagare e speriamo che la tua carta abbia un platfond abbastanza alto." dico guardando il carrello strapieno.
Siamo in fila alla cassa e dietro di noi arriva una signora con una bimba piccola nel carrello. Non sarà più grande della mia Linda. Mi giro e le sorrido e lei ricambia il mio sorriso con una smorfietta simpatica. Mi giro di nuovo verso Jay che sta studiando l'espositore delle caramelle vicino alla cassa. Mi vede sorridere e mi guarda incuriosito.
"Quella bimba e' molto simpatica. Mi ricorda molto la mia Linda."
Jared si gira e sorride anche lui alla bambina che gli sfodera un enorme sorriso. Riesce ad affascinare donne di tutte le età.
"Carina! Diventerà una Echelon da grande." gli do una manata scherzosa sul braccio.
"Scemo. Potresti essere suo padre."
"Però mi ha sorriso."
"Ha sorriso anche a me." sottolineo il fatto.
Si fa dolce all'improvviso. "Ti manca molto tua nipote?"
"Da impazzire. Ma non solo lei." dico con una nota di malinconia nella voce.
E' il nostro turno alle casse ed interrompiamo l'argomento per mettere la spesa nei sacchetti e pagare.
In macchina, mentre rientriamo a casa, Jared se ne esce con un'idea. "Perchè non inviti qualcuno dei tuoi a venire a trovarti qui? La casa è grande e poi non ci sono problemi."
Lo guardo un attimo perplessa. "Potrei invitare mio fratello con sua moglie e Linda. Magari il mese prossimo così potrò festeggiare Pasqua con loro."
"E perchè non i tuoi genitori?"
"Sono impegnati con dei lavori di ristrutturazione in casa e non si muoveranno di sicuro."
"Hai forse paura di dirgli che stiamo insieme?"
domanda.
Lo guardo sollevando un sopracciglio "Perché? Stiamo insieme? Non l'avevo ancora letto sui giornali di gossip."
"Sì, sì. Fai la spiritosa. Intanto abbiamo la benedizione di Shan."
"Ah sì? E quando te l'avrebbe data?"
ora sono curiosa sul serio.
"Stamattina quando siamo andati a fargli gli auguri. Ha capito subito che fra noi era successo qualcosa." questa sua confessione così seria mi lascia perplessa.
Cerco di metterla sul ridere "Credevo che ti importasse di più del parere di tua madre."
Jared si mette a ridere "Oh, per lei non ci sono problemi. Parti nettamente in vantaggio. Ti adora dal primo momento in cui ti ha vista. Credo proprio che ci sperasse che tu ti mettessi con me o Shan."
"Ma dai! Una madre vuole il meglio per i suoi figli. Come può andarle bene una donna che non è neppure riuscita a tenersi un marito? Io non mi fiderei."
Non ci posso fare nulla se sono cresciuta in una famiglia strettamente cattolica. Mia nonna e le sue amiche non hanno mai giudicato bene quelli divorziati o separati, anche se io ho avuto esempi di persone che, dopo un matrimonio fallito, hanno trovato il vero amore e si sono rifatti una vita ed una famiglia. Probabilmente sto ragionando come una vecchia bigotta di paese.
"Per lei tu sei il meglio: me lo ha confessato la seconda volta che ti ha visto. Mi ha detto che una donna come te, che sa cucinare, gestire una casa e che è anche molto bella, non l'avrei mai trovata neppure in cent'anni. Non come le attricette con cui sono stato fin'ora."
Rido "Ma dai! Ti sei fatto tutte le donne più belle che circolano ad Hollywood."
"Ti giuro! Testuali parole sue. Quando saprà che stiamo insieme, comincerà a preparare il corredino per i nipotini."
"Così però mi terrorizzi un pò."
ammetto perplessa.
"Beh, ti ricordo che oggi Shan compie 40 anni ed io ho solo 1 anno meno di lui. E' normale che voglia fare la nonna."
"In effetti mia madre, che è più giovane, è già nonna e ne è entusiasta."
Jared sorride "Linda deve essere adorabile. Non vedo l'ora di conoscerla."
"Ehi! Non correre! Non ho ancora chiesto niente a nessuno. Potrebbero anche decidere di non affrontare un viaggio aereo cosi' lungo con una bambina piccola."
l'emozione mi provoca un groppo alla gola. Non vorrei deludere le mie aspettative o quelle di Jared, ma non ho proprio idea di cosa mi risponderanno Roberto e Sara.
"Ok. Però più tardi, quando li chiami voglio chiederglielo anch'io." sì, come se mio fratello capisse cosa cavolo gli stai chiedendo. Io non ero molto forte con l'inglese fino ad un mese fa, ma lui fa proprio pena. Magari Sara se la cava meglio ma non ho molte speranze in una sua risposta affermativa.
"D'accordo. Magari con il tuo fascino riesci a convincere mia cognata."

Prima di pranzo andiamo in camera mia e ci colleghiamo ad internet per poter parlare con mio fratello e la sua famiglia. Roberto ci risponde subito e, tramite la webcam, riesco anche a vedere Linda che sta mangiando la pappa.
"Fratellino. Come sei messo a ferie nel periodo di Pasqua?"
"Non dovrei avere problemi. Ma perché? Torni a casa per un po'?" mi domanda Roberto.
"No. Veramente Jared ha proposto di venire voi qui a Los Angeles. Vedresti l'America no?" domando speranzosa.
"L'idea mi ispira. Ti faccio sapere qualcosa. Domani chiediamo le ferie sia io che Sara."
"Non puoi chiederglielo subito?" poi passo all'inglese "Jared. Non continuare per piacere!" sta cercando di farsi inquadrare in tutti i modi dalla mia webcam per farsi vedere da mio fratello.
"Ma quel lì che'l fa al pirla l'è al tò padron de ca'?" (TRAD. Ma quello lì che sta facendo lo stupido è il ragazzo per cui lavori?)
"Sì. L'idea l'ha suggerita lui. E' impaziente perché non riesce a capire se hai accettato o no. Nel caso cercherebbe lui di convincerti a venire."
"E parla italiano? No, perché lo sai che io non capisco un cavolo di inglese."
"Ma la Sara sì. E poi la sua arma vincente e' il suo bel faccino."
"A mi ma par che'l ga' la facia da pirla." (TRAD. A me pare che abbia la faccia da stupido.)
"Eh. In efeti l'e' un po' pirla." (TRAD. Eh, in effetti e' un po' stupido.) "Comunque dai. Mandami una mail e fammi sapere così posso prenotare i biglietti dell'aereo. Il viaggio sarà un mio regalo per voi."
"Va bene! Ti faccio sapere cosi' mi posso organizzare anch'io per mettere a posto il passaporto e farci inserire la Ciuci."
"Ok. Aspetto tue notizie. Stampa un bacione alla Linda da parte mia." e chiudo il collegamento mentre Jared, dietro di me, continua a salutare come uno scemo.
Perfetto! Chissà cosa penserà mio fratello quando saprà che io e Jared stiamo insieme! Sono sicura che non gli piacerà: è sempre stato molto critico nei confronti dei ragazzi che frequentavo.
"Jay. Smettila di salutare. Ho chiuso il collegamento." Jared da una veloce occhiata al monitor per poi smettere di fare ciao con la mano.
"Oh. Non me ne ero accorto."
Lo guardo con aria di sufficienza. "E certo, eri troppo impegnato a fare lo stupido. Se continui così hai poche chances di piacere a mio fratello: lui non è accondiscendente come Shan."
"Va bene. Vedrò di comportarmi bene quando sarà qui."
sembra sincero. Pero' poi mi toglie il pc dalle gambe e mi ribalta sul letto saltandomi addosso.
"Jared! Che fai?!" mi ha colto alla sprovvista.
"Mi hai promesso le coccole." dice mentre comincia ad infilare una mano sotto alla mia maglietta e contemporaneamente mi bacia sul collo. Sento i brividi al contatto delle mia pelle con le sue mani e le sue labbra.
"Sì, però adesso devo preparare il pranzo e poi abbiamo la cena di stasera da organizzare." di malavoglia lo ribalto via da me e mi alzo.
"Va bene. Riprenderemo il discorso dopo cena." e mi segue come un'ombra in cucina.

La cena che ho organizzato per Shannon e' stata un successone. Sono arrivati tutti gli amici e sua madre che si e' commossa ricordando che il suo bambino ha già 40 anni. La parte più divertente per noi, ma imbarazzante per Shannon, è stata quando ha raccontato a tutti di quando lo ha messo al mondo. Morivamo dalle risate. Jared gli ha dato davvero la macchina radiocomandata che ha comprato stamattina e si sono messi a giocare assieme a Tim e Tomo. Noi donne siamo rimaste sedute a guardarli per un po'. Quando sono entrata in casa per prendere la torta, la madre di Jared mi ha accompagnato.
"Laura cara, sono felicissima che tu sia arrivata in questa casa."
"Grazie signora."
le sorrido mentre prendo la torta dal frigorifero. E' un pan di spagna decorato con la panna montata e farcito con la nutella: Shannon la adorera' sicuramente.
"Mi dispiace solo che sia solo per un anno. Da quando sei qui stanno meglio anche i miei ragazzi."
"Non faccio niente di particolare se non cucinare per loro e tenere in ordine la casa."
"Ma non sei come una domestica per loro. Sei diventata il loro punto di riferimento. Shannon mi ha confessato che per lui sei come una sorella. Jared, però, prova qualcos'altro per te. Mi piacerebbe tanto vedervi assieme."
"Anch'io adoro i suoi figli Stare con loro mi ha restituito il buon umore che avevo perso dopo la separazione da mio marito." è
una cosa che non avevo ancora confessato a nessuno, ma con la madre di Jared mi sento in dovere di dirglielo.
"Ami ancora tuo marito?" mi domanda seria.
"No. Credo di non averlo mai amato veramente, ora che ci penso." anche questa confessione mi viene dal profondo del cuore.
Jared piomba in cucina in quel momento interrompendoci. "Ah siete qui!" esordisce guardandoci. Poi mi viene vicino e mi cinge la vita con un braccio.
"Credo che questo sia il momento giusto per dirglielo." mi sussurra all'orecchio. Io avvampo. Sua madre ci guarda sorridendo in attesa "Cosa dovete dirmi?"
Jared si schiarisce la voce "Mamma. Io e Laura stiamo assieme." In questo preciso istante capisco da chi arriva la vena di pazzia di Jared. Faccio appena in tempo ad appoggiare la torta sul piano della cucina al sicuro, prima di finire coinvolta nell'abbraccio da boa constrictor della signora Leto. Non ho mai visto una donna cosi' felice: sta anche piangendo dalla gioia. Ma la cosa che mi lascia più spiazzata è quando pronuncia la frase clou "Non aspettate tanto a farmi un nipotino." Dio mio! Sembra mia madre! Rimango sconvolta a guardare la madre di Jared che torna in sala da pranzo di corsa: evidentemente vuole dare la bella notizia a tutti gli altri. Speriamo solo che non decida di organizzare una conferenza stampa per dirlo a tutto il mondo. Adesso mi tremano talmente tanto le mani che ho quasi paura di far cadere la torta. Jared mi sorride ed io lo guardo prima di prendere un bel respiro e concentrarmi per non far cadere la torta. "Sono ufficialmente rovinata!" dico mentre porto la torta a tavola.
Con mio grande stupore gli occhi di tutti non sono puntati addosso a noi. Solo Shannon ci guarda e sorride. Sua madre gli stava dicendo qualcosa ed ora se ne sta tranquilla al suo posto. Ok: non è proprio pazza come Jared. Almeno si è trattenuta dal dirlo a tutti, anche se penso che lo sappiano o se lo immaginano. Emma lo ha capito di sicuro, forse anche prima di me, per questo mi ha regalato la camicia da notte.
Metto la torta davanti a Shannon con sopra due candeline a forma di 4 e di 0 che gli ricordano che ha 40 anni. Lui soffia divertito mentre gli scatto una bellissima foto assieme a Jared e a sua madre. Anche se ce l'ho una famiglia dall'altra parte del pianeta, con loro mi sento a casa.

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Scusate le frasi in dialetto (con traduzione a fianco). In casa mia pero' siamo abituati a parlare il dialetto ed un discorso fra Laura e suo fratello me lo immagino cosi'.

Grazie alla mia beta come sempre.

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Capitolo 8
*** 8 ***


8
Finalmente è sera. Jared ha deciso che guarderemo "Lord of War" e sta predisponendo l'impianto dolby sorround perché così potremmo sentire meglio il film. In realtà spera che io e Shan non ci addormentiamo, come succede tutti i giovedì, da quando ha deciso che, durante la serata cinema casalinga, dobbiamo vedere tutti i film in cui ha recitato. Questa sera tocca quello in cui fa la parte del drogato. E' incredibile come gli propongano sempre parti o da drogato o da omosessuale. La prossima settimana dovremo vedere "Alexander" e, per l'occasione, verrà anche il protagonista: Colin Farrel. Così saremo in tre a dormire sul divano. E' impossibile guardare un film dei suoi, con lui che ci commenta ogni scena, o racconta di cose successe mentre stavano girando! Infatti, dopo neanche mezz'ora di film, io sono già con gli occhi chiusi appoggiata a Jared e Shannon è letteralmente crollato con la testa sulle mie gambe. Jared neppure se ne è accorto e continua a parlare. Apro un occhio ed annuisco poco convinta: prima o poi si arrenderà e mi lascerà andare a noleggiare un film come si deve.
Domani mattina arriva l'aereo che porterà qui mio fratello e mia nipote. Mia cognata, purtroppo, non ha avuto le ferie e allora vengono solo loro due. Staranno qui una settimana intera. Brad è stato così gentile da prestarci un seggiolone ed un lettino per Linda. Non mi sembrava il caso di comprare tutto l'occorrente per una sola settimana e non mi fidavo a prenderli a noleggio.
Sento che il mio "cuscino chiacchierone" ha finito il suo monologo. Ne deduco che anche il film sia finito. Shannon, con la testa appoggiata alla mia anca sinistra, sta russando leggermente. Allungo automaticamente una mano carezzandogli i capelli: è il nostro segnale per fargli capire che la tortura cinematografica è finita e che deve svegliarsi. Jared, ovviamente, non si è mai accorto che ci addormentiamo, talmente è preso dalla sua interpretazione.
"Andiamo a dormire?" domando strusciandomi leggermente addosso a Jared.
"Certo mio tesoro." il mio grande attore risponde con aria soddisfatta.
Shannon si stiracchia anche lui e sbadiglia sonoramente. "Domani mattina è il gran giorno. Sarà meglio dormire." e se ne va sbadigliando un "buonanotte".
Jared si gira verso di me e mi abbraccia stretta. "Allora cosa te ne pare del film?"
Attacco la risposta standard per fargli piacere "Muori! E poi la parte del tossico non ti si addice. Dovresti fare una bella commedia."
"Ma pero' ho recitato bene. Cosa ne dici delle inquadrature?"
"Troppo pochi primi piani. Non ti si vedono neppure bene gli occhi." con questa affermazione mi volto e lo bacio con passione. Non vorrei mai che si accorgesse che non ho visto nulla del film. E' un po' troppo crudo per i miei gusti. Sì, la prima volta che l'ho visto mi è piaciuto, ma già la seconda volta ho spento la tv a metà.
"Andiamo a letto prima che decida di farti mia qui sul divano." dice mentre sta già cercando di sbottonarmi i jeans.
"Sì. Lo sai che poi, per tutto il tempo che mio fratello sarà qui, dovremmo andarci piano."
Jared se n'è fatto una ragione del perché non abbia ancora detto a nessuno che io e lui stiamo insieme. Voglio che mio fratello lo conosca prima di dirgli tutto.
"Sarà un sacrificio enorme non poter dormire con te per una settimana." sussurra sul mio collo mentre mi lascia una scia di baci infuocata.
"A chi lo dici." rispondo con voce roca impossessandomi delle sue labbra.

Mi sveglio nel letto di Jared, come tutte le mattine da un mese a questa parte. Mi piace guardarlo dormire dopo che abbiamo fatto l'amore: è così sexy fra le lenzuola di seta nere che vorrei svegliarlo solo per poter ricominciare. Adesso però è ora di alzarsi. L'aereo dall'Italia arriva alle 9.00 ed ho solo due ore per farli alzare tutti e due e farmi accompagnare all'aeroporto a prendere due delle persone più importanti della mia vita. Mi avvicino ancora una volta al corpo caldo di Jared e cerco di svegliarlo con un bacio molto poco casto. L'effetto sveglia è immediato per lui e lo sento di nuovo eccitato. Mi concedo ancora una volta a lui. Quando abbiamo finito le nostre coccole mattutine guardo la sveglia: adesso ho veramente solo un'ora e mezza prima che arrivi l'aereo.
"Adesso però ci alziamo sul serio." gli intimo mentre mi infilo la camicia da notte e mi alzo spalancando le tende.
La luce del sole investe il volto di Jared "No! Il sole no! Mi sto squagliando!" recita la parte del vampiro tutte le mattine per non essere svegliato.
Gli lancio addosso la sua maglietta "Ma piantala! I vampiri al sole brillano!" e me ne vado ridacchiando verso la mia camera per vestirmi.
Lo sento che brontola "Oh! Ancora con questo maledetto Twilight! Ti odio Edward Cullen!" e poi si alza.
Ora sono pronta e riprendo i miei modi autoritari per fargli fare in fretta. Passo davanti alla porta del bagno e busso come se la volessi buttare giù. "Avete 10 minuti per farvi trovare giù pronti altrimenti saltate la colazione!" tanto lo so che sono in bagno tutti e due che stanno litigando per fare la doccia. "Meglio che ci vi infilate assieme nella doccia." dico dalla porta.
"Ehi! Io la doccia con questo qui non la faccio! Ha fatto troppe volte la parte del frocio che mi sa che lo diventerà sul serio." la voce di Shannon mi arriva ovattata dalla porta.
"Garantisco io per lui. Ora muovetevi!" le mie rassicurazioni funzionano sempre. Mentre scendo le scale posso sentire ancora i due che discutono animatamente e Shannon che grida "Non toccarmi il culo!" Jared si sta divertendo un mondo.
Seduta al tavolo della cucina tengo d'occhio l'orologio. Se fra due minuti non sono qui metto via tutto e gli faccio saltare la colazione. -10, -9, -8... Eccoli qui tutti e due. Jared si sta ancora allacciando i pantaloni, ma noto con piacere che si e' fatto anche la barba: sembra un ragazzino con quella maglietta bianca. Shannon si siede ed afferra una grossa fetta di torta al cioccolato assieme al suo caffè. Anche lui porta una maglietta rossa. Per fortuna si sono ricordati del mio suggerimento: Linda non ama particolarmente le persone vestite di nero.
"Ok! E' tardi! Lasciate le tazze nel lavandino: metteremo in ordine quando torniamo. Ora muovetevi a prendere la macchina." al mio ordine scattano in piedi come due soldatini. Shannon si precipita a prendere la macchina e lo raggiungiamo fuori. E' abbastanza presto e non c'è molto traffico per strada, ma io sono impaziente.
Siamo arrivati all'aeroporto; Shan parcheggia la macchina e poi, lui e Jared, si infilano il cappellino e gli occhiali da sole per non farsi riconoscere. Mi fiondo giu' dalla macchina e mi incammino a lunghe falcate verso il gate degli arrivi internazionali. "Forza! Il volo è già arrivato!" Shan e Jay mi seguono quasi correndo verso il gate indicato nel tabellone degli arrivi. "Laura non correre. L'aereo è arrivato da 10 minuti. Non sono ancora scesi di sicuro." Shannon quasi mi implora di rallentare.
Mi blocco solo quando sono davanti al cancello degli arrivi "Eccoci!." Una piccola processione di persone sta iniziando ad uscire con i bagagli in mano: sono quasi tutti turisti e qualche uomo d'affari, ma non vedo Roberto e Linda. Ormai sono passati quasi tutti ed anche un paio di piloti stanno lasciando l'area. Ne fermo uno e gli domando in italiano "Mi scusi? A bordo di questo volo non c'era un signore con una bimba piccola?"
Il giovane mi guarda un momento "Chi? La piccola Linda?" mi domanda sorridendo.
"Sì lei. Ma non li ho ancora visti arrivare. Io sono la zia." domando ansiosa.
"Non si preoccupi: stanno arrivando. Eccola lì. E' diventata la nostra mascotte durante il volo. Credo che le assistenti di volo se la stiano sbaciucchiando tutta."
Seguo con lo sguardo la mano del pilota ed ecco lì mio fratello che tira le valigie ed uno stuolo di hostess che spinge il passeggino con su Linda che dispensa sorrisi a tutte le ragazze.
La voce di Shannon mi arriva all'orecchio "Però! Non sapevo che con una bimba così piccola si potessero rimorchiare così tante bellezze." gli do una gomitata nello stomaco e corro incontro a mio fratello. "Roby! Sono qui!" dico saltellando allegramente. Roberto mi vede e lascia andare la valigia per abbracciarmi anche lui. "Ciao Laura! Come sono contento di vederti!" poi si rivolge alla piccola "Ciuci! Guarda la zia!" Linda mi guarda spalancando i suoi occhioni grigio-blu e accenna ad una smorfia che sembra un sorriso. Evidentemente è un po' provata dal viaggio. Poi noto che si rivolge verso suo padre, mi guarda nuovamente e fa il broncio per piangere. Ecco! Sempre la stessa storia! Mia nipote mi vede e piange. "Ma Ciuci! E' la zia Laura! Non devi piangere." rassicurata dalle parole di Roberto, Linda smette di piangere ma mi guarda seria. Poi noto che cerca di guardare dietro di me. Mi giro anch'io e vedo che, alle mie spalle, c'è Jared che si e' tolto gli occhiali ed il cappello e sorride alla bimba. Linda lo guarda un attimo perplessa e poi gli fa un enorme sorriso mostrando i due dentini davanti che le sono spuntati in questi mesi. Non ci posso credere! Adorava anche il mio ex marito, ma questo è troppo! Va beh che Jared è figo oltre ogni dire, ma addirittura fare subito colpo su una bimba di 8 mesi... Tento ancora l'approccio con la piccola "Amore, lui è Jay." Niente! Lo sta fissando ancora estasiata e gli sorride. Va bene: mi occuperò di mio fratello.
"Roby. Vorrei presentarti Shannon." e Shan, sentendo pronunciare il suo nome si avvicina e porge la mano a mio fratello. "E l'altro, che ha già conquistato Linda, è Jared: attore e cantante."
"E, spero, non mio futuro genero perchè mi pare un po' vecchio." sottolinea mio fratello. Vorrei dirgli che è il primo della lista per diventare suo cognato, ma mi trattengo.
Shannon si offre gentilmente di portare la valigia e Roberto si mette a spingere il passeggino di Linda, mentre Jared non perde di vista la sua nuova piccola innamorata.
Per tutto il tragitto in macchina chiacchiero con mio fratello: abbiamo cosi' tante cose da dirci. Jared e Shannon si scambiano qualche parola ogni tanto e, spesso, Jared si gira a sorridere a Linda e fa smorfie per farla ridere. Comincio ad essere un po' gelosa di mia nipote.
"Questi due qui non capiscono l'italiano, vero?" mi domanda mio fratello
"Neppure una parola! Ma se sei più tranquillo possiamo parlare in dialetto." confermo io.
"Ma sono due a posto? Non è che gira della droga in casa vero?" il padre preoccupato si fa sentire.
"No. Sembrano strani ma sono tranquilli. E non fanno uso di droga. Shannon ha solo una dipendenza sfrenata dalle mie torte." lo tranquillizzo.
"Speriamo."
"Non ti preoccupare: fanno tutto quello che gli dico io, specialmente Jared." aggiungo sorridendo a Jay che, non ha capito nulla, ma si gira sentendo pronunciare il suo nome.
Arriviamo a casa e Roberto e Shannon scaricano le valigie ed io scarico Linda ed entro in casa seguita da Jared. Quando vedo che siamo solo io e lui con la bimba, gli esprimo il dubbio che mi ha assalito da quando ha visto Linda "Dimmi una cosa Jay. Non è che devo essere gelosa di mia nipote vero?"
Jay si guarda intorno e poi mi abbraccia da dietro dandomi un bacio sul collo "Ma cosa dici. Lo sai che io amo solo te."  Gli sorrido di rimando e gli do un bacio veloce sulle labbra.
Shannon e Roberto entrano dalla porta, ma noi ci siamo già staccati.
Jared mi prende Linda dalle braccia "Avanti, piccola principessa, vieni dallo zio Jay." La ruffiana non se lo lascia ripetere due volte e allunga le braccia verso di lui per farsi prendere. Se ne vanno tranquillamente verso il salotto con Jared che parla a Linda come se potesse capirlo. Shannon ridacchia alla vista del fratello "Speriamo che non le faccia vedere uno dei suoi film." Rido anch'io a quella battuta e mio fratello mi guarda perplessa. Gli traduco la battuta di Shannon e poi gli racconto dei nostri deliranti giovedì sera a guardarci i film che Jay ha interpretato. Mio fratello scoppia a ridere anche lui guardando Shannon. Hanno già trovato un'intesa senza neppure parlare la stessa lingua. Mi porto in cucina a preparare il pranzo per noi e la pappa per Linda.
"Shan? Potresti essere cosi' gentile da accompagnare Roberto nella mia camera?" domando al mio batterista preferito. Poi guardo mio fratello "Shannon ti accompagnerà in camera così potrai farti una doccia e riposarti un po' prima di pranzo. Tanto per Linda abbiamo già trovato un baby sitter."
"Mi posso fidare vero?" domanda Roberto lanciando un'occhiata preoccupata verso il salone.
"Ci sono qui anch'io. Adesso vai pure." e mi appresto a preparare il pranzo.

(Jared POV)
Non ho mai avuto molta confidenza con i bambini, ma Linda mi piace. L'ho messa seduta sul tappeto del salotto e mi sono sdraiato davanti a lei per guardarla. Mi sta fissando. Cerco di dirle qualcosa ma so che non capisce la mia lingua, allora comincio a fare delle smorfie. Bene, sta ridendo. Adesso però che faccio? Non posso continuare a fare boccacce. Abbasso un attimo la testa ed il ciuffo di capelli mi ricade sugli occhi. Riesco a vedere il suo visino serio. Ha la bocca piccola e a forma di cuoricino, un bel nasino, due grandi occhi grigio-blu che assomigliano molto a quelli di Laura. Le guance sono talmente paffute che le ricadono leggermente ai lati della faccia e poi quelle due adorabili orecchie a sventola. Vedo che sospira ed allunga una manina verso di me e cerca di spostarmi i capelli che mi coprono gli occhi. La lascio fare, divertito dai suoi tentativi che vanno inesorabilmente a vuoto. Lei, il suo piccolo ciuffo castano, ce l'ha tenuto indietro da un paio di mollettine rosa a clip con su Hello Kitty. Sento ridacchiare dalla porta della cucina. Mi giro e sorrido a Laura che ci sta guardando. Poi vedo che si avvicina e toglie una mollettina dai capelli di Linda e, con una mossa veloce, la usa per tenermi indietro il ciuffo ribelle dagli occhi. "Adesso va meglio vero Ciuci?" parla in italiano con sua nipote che, finalmente, mi sorride. "Le piacciono i tuoi occhi." mi spiega prima di ritornare in cucina ad occuparsi del pranzo. Linda mi guarda ancora per un momento e poi la sua attenzione è attirata da qualcos'altro. Vedo che si gira per mettersi a quattro zampe e che parte verso l'oggetto dei suoi desideri. La osservo sorridendo per un po' prima di accorgermi che sta puntando diritta alla mia armatura di Efestione. Mi alzo per rincorrerla ma non arrivo in tempo. Non la sta toccando con le manine, ma sta cercando di morderla. Disperato cerco aiuto nell'unica persona che possa capirci tutti e due "Laura! Tua nipote sta mordendo l'armatura." comunico.
Laura si precipita in soggiorno "Jared. Che sta facendo? Non devi lasciarle succhiare tutto quello che trova." perché si incazzano tutti con me? Laura stacca la bimba dalla mia adorata armatura e lei protesta. Sento che le fa delle raccomandazioni in italiano indicando l'armatura. Spero che le stia spiegando di non toccarla più. Mi giro e guardo il mio adorato cimelio: è ricoperto di bava.
Laura mi porge di nuovo la bambina "Tienila d'occhio. Io devo preparare il pranzo."
"Mi è sfuggita dalle mani. Come posso fare per intrattenerla? Non sono abituato quando sono così piccole."
"Prova a cantarle una canzone. Le piace la musica." mi dice prima di sparire.
Metto la piccola seduta sul divano e mi inginocchio davanti a lei. E adesso cosa le canto? Ovvio Jared: una delle tue canzoni. Attacco con "The Kill" e vedo che mi ascolta seria. Alzo un po' la voce al ritornello e si prende male. "Ok! "The Kill" non va bene. Proviamo con questa."e ricomincio con "Echelon". Anche questa pare non andarle a genio. Cavolo! Abbiamo fatto 3 dischi, prima o poi ne troverò una che le piace, a costo di cantarle tutta la mia discografia. Forse ho trovato quella giusta quando attacco "Was it a dream". Adesso mi ascolta più attenta. Dio che fatica pero' questi bambini! Ora mi spiego perché Brad era sempre così stressato. Bene! Laura ci sta chiamando per il pranzo. Il mio piccolo concerto personale l'ho fatto. Prendo in braccio Linda e mi dirigo in cucina. Laura sorride quando mi vede e mi prende la bambina per metterla nel seggiolone. Mi guardo intorno un attimo. "Ma credevo che fosse pronto il pranzo."
"E' pronta la pappa per Linda. Passami il bavaglino che c'è nella borsa rossa." rovisto un momento in quella grossa borsa rossa e mi rendo conto che contiene il kit di sopravvivenza per bebè. Sposto un paio di pannolini ed una vaschetta di salviettine e trovo il bavaglino incriminato ed un giocattolo.
"Ecco!" porgo il bavaglino a Laura che lo infila al collo della piccola e poi si gira per prendere un piatto con dentro una cosa verde dall'aria poco invitante. Guardo disgustato il contenuto del piatto. "Cos'è sta roba verde?"
"Solo verdure frullate con del semolino. Lei ne va pazza."
"Vegetariana?" domando.
"No. Solo piccola." risponde Laura.
Mi siedo davanti al seggiolone e guardo Linda mentre mangia. Ora mi spiego perché è così cicciotta: non fa in tempo a mandare giù una cucchiaiata di poltiglia verde, che subito apre nuovamente la bocca. Laura si alza un attimo per controllare la pentola sul fuoco e mi mette in mano il cucchiaio "Continua tu per piacere." Guardo perplesso il cucchiaio e poi la piccola che ha la bocca aperta in attesa della nuova razione. Lentamente immergo il cucchiaino nell'intruglio e glielo porto alla bocca. E' facile! Sta mangiando senza problemi! Jared sei un vero genio anche con i bambini! Continuo così per un po', poi, incuriosito, decido di assaggiare un po' della pappa. La bimba mi guarda incavolata mettermi in bocca il suo cucchiaio. Però non è così male 'sta roba. Ne do un altro cucchiaio a Linda che ha quasi spazzolato il piatto. "Laura?" lei si gira e mi guarda. "Lo fai anche per me?" dico indicando il piatto di Linda ormai vuoto.
Laura mi guarda come se fossi un deficiente "Jay. Quelle poltiglie le mangiano i bimbi piccoli o gli anziani senza denti. Tu sei troppo grande."
"Però è buona." sorrido per convincerla.
"Va bene. Domani lo faccio anche per te." e, sbuffando, si gira a continuare il suo lavoro.
Linda allunga una mano per afferrare una piccola tazza trasparente con due manici ed una specie di succhiotto sopra, e si mette a bere. Si vede che ha lo stomaco pieno ed è soddisfatta perché mi sorride e si mette a fare dei versetti. Sembra che mi stia facendo un discorso.
"Bene. Anche il nostro pranzo è pronto. Vai a chiamare Shannon e sveglia mio fratello. Come una persona normale però." Laura ci tiene a sottolineare il fatto che mi devo comportare civilmente con suo fratello. Non vorrei farlo incazzare e rischiare di prenderle visto che ha lo stesso carattere di sua sorella.
Salgo le scale e, arrivato davanti alla porta della camera di Laura, busso discretamente. Roberto mi invita ad entrare, o almeno io capisco cosi', ed apro la porta infilando dentro la testa. "E' pronto il pranzo." dico lentamente. Credo che abbia capito la parola "pranzo", perché mi ringrazia in inglese e mi segue. Vorrei chiedergli talmente tante cose su Laura, ma la lingua è uno scoglio invalicabile per entrambi. Ora che lo guardo bene, Roberto assomiglia veramente molto a Laura: stessa statura, stessi occhi marroni; solo i capelli di lui sembrano molto più neri di quelli di Laura e posso intravedere parecchi fili bianchi sul davanti. "Bella la casa." sento che tenta di dirmi in inglese. Mi giro e gli sorrido mentre scendiamo le scale. Arriviamo in cucina e Shannon è già seduto a tavola. Laura ci mette davanti il solito piatto di pasta e ci mettiamo a pranzare. Sento Roberto che fa una domanda a Laura e lei gli risponde tirando in ballo Brad. Evidentemente gli ha chiesto dove abbiamo preso il seggiolone ed il lettino. Roberto quasi si strozza con gli spaghetti e Shannon gli da una pacca sulla schiena per farlo riprendere. Guardo Laura un po' perplesso e lei mi spiega la situazione "Voleva sapere dove avevo preso il lettino ed il seggiolone e gli ho risposto che ce li ha prestati Brad." Allora avevo capito tutto.
La discussione viene interrotta da un ruttino proveniente dal seggiolone. Per fortuna beve solo acqua questa bambina: neppure Shannon o Colin da ubriachi riescono a raggiungere una potenza simile. Roberto guarda un attimo sua figlia e poi si scusa imbarazzato. La piccola sembra stufa di stare nel seggiolone, così mi avvicino, la prendo e la faccio sedere su una delle mie gambe. Sembra contenta di essere a tavola con noi. Laura, per prevenire danni, allontana le stoviglie dalla portata delle sue mani. La piccola però è maledettamente veloce e riesce ad afferrare il mio piatto vuoto e si mette a rosicchiare anche quello. Io e Shan la guardiamo stupiti mentre si gusta la porcellana del piatto. Laura e Roberto ridono guardandola. Mi salva il campanello: chi sarà a quest'ora? Mi giro verso Shannon "Aspettavamo qualcuno?" Shannon alza le spalle e fa no con la testa. Sempre con la piccola in braccio, mi alzo e vado a vedere chi è lo scocciatore. Guardo nel monitor del videocitofono e vedo Tomo. Dio che stupido sono! Gli avevo detto io di passare per l'arrangiamento della nuova canzone. "Entra pure Tomo." Cerco di mettere giù il ricevitore del citofono ma Linda è più veloce e lo afferra mettendoselo in bocca. Di questo passo sbaverà tutta la casa. Dopo una breve lotta  riesco a rimettere al suo posto il citofono ed apro la porta a Tomo. Il mio chitarrista mi guarda con la bambina in braccio e si mette a ridere "Lo sapevo che prima o poi te ne lasciavano uno davanti alla porta di casa." Non faccio in tempo ad insultarlo perché Linda si mette a piangere come se fosse terrorizzata. Guardo lei e poi guardo Tomo: ecco il motivo. E' vestito di nero, come al solito, e la piccola si è presa paura.
"Dio mio Tomo! Quando la smetterai di essere così brutto? Hai spaventato la piccola!" e me ne vado verso la cucina brontolando disperato "E adesso come la fermo? Dai cucciola non piangere più! Lo zio Jay lo caccia via quel brutto chitarrista." Laura, Shan e Roberto arrivano di corsa attirati dalle urla della bambina.
"Che è successo?" domanda Laura. Io passo Linda a suo padre che riesce a calmarla.
Mi avvicino a Tomo e gli dò uno scappellotto sulla testa "E' colpa sua! Linda lo ha visto e si è messa a piangere terrorizzata."
"Ed io cosa ne sapevo che quella bambina è così suscettibile?" ribatte il povero chitarrista.
"Non si è spaventata neppure vedendo Shan. Il che è tutto dire." mio fratello mi guarda con aria feroce.
"Ok! Piantatela tutti! Linda ha solo sonno. Adesso Roberto la porta a fare il suo pisolino. Poi, magari, sorriderà anche a Tomo." Laura sa sempre come sistemare la situazione.
Se ne torna in cucina a riordinare e ci lascia soli tutti e tre. Tomo mi guarda un attimo perplesso. "Cos'è? Vuoi lanciare un nuovo look?"
Rimango un attimo a pensare a cosa si riferisce, quando mi ricordo che indosso ancora la mollettina rosa di Linda. "E' un regalo di una fans a cui piacciono molto i miei occhi." ribatto lasciando basito Tomo. Mi incammino verso la sala di registrazione "Ora andiamo a provare questo benedetto arrangiamento."

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So che molti si saranno stupiti della velocita' con cui pubblico le storie. Motivo: sono a casa con l'influenza ed ho molto tempo da dedicare alle mie fic. Purtoppo ho costretto la mia beta a leggersi il capitolo stanotte alle 3 e la cosa mi dispiace. Tutte le cose che fa Linda, compreso il fatto di piangere quando vede Laura e non amare le persone vestite di nero, sono esattamente le stesse cose che fa la mia nipotina. Anche lei piange quando mi vede, mangia come un maialino e rutta da far tremare i vetri.

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Capitolo 9
*** 9 ***


9
La prima giornata di Roberto e Linda a casa Leto è terminata ed ora stiamo andando tutti a dormire. Dopo il pisolino pomeridiano, Linda è riuscita persino a fare un mezzo sorriso a Tomo. Ovviamente, Jared e Shannon, non hanno smesso tutto il giorno di prenderlo in giro. Povero Tomo! Lui che e' cosi' dolce e simpatico.
Adesso è tardi e Linda si è addormentata in braccio a Jared. Direi che mia nipote lo ha conquistato. Shannon è persino arrivato ad esprimermi il suo parere a riguardo: "Probabilmente hanno trovato un'intesa perche' hanno la stessa età mentale." Sempre molto caustico.
Jared mi ha ridato la mollettina di Hello Kitty che ha portato per tutto il giorno. Ho però dovuto promettergli di comprarle anche per lui.
Accompagno mio fratello in camera e lo aiuto a mettere a letto Linda. Le infiliamo molto delicatamente il pigiamino rosa, facendo attenzione a non svegliarla.
"Io scendo un attimo a preparare la lavatrice, poi ti raggiungo." Roberto fa cenno di sì con la testa mentre è già sotto le coperte mezzo in coma.
Scendo nel seminterrato con i panni da lavare e mi ritrovo Jared ad aspettarmi. Lo guardo con un sorriso.
"Ma tu non eri stanco?" domando. Lui si avvicina a me e mi abbraccia da dietro.
"Mai abbastanza per farti un po' di coccole."
"Jay. Lo sai che non posso dormire con te stanotte." gli ricordo tristemente.
"Lo so. Per questo sono sceso in lavanderia. Sarà eccitante farlo sulla lavatrice." dice ridacchiando mentre mi bacia.
"Maniaco." gli sorrido mentre ricambio il suo bacio. Mi sarei preoccupata se non si fosse fatto avanti anche oggi. L'ho visto troppo preso da Linda.
Sfoghiamo la nostra passione sulla lavatrice. Mentre cerco di ricompormi per andare a dormire e Jared si infila la maglietta, se ne esce con questa novità. "Non credevo che mi piacessero così tanto i bambini." Lo guardo come se guardassi un marziano.
"Ti senti bene?" domando.
Si gira e mi sorride. "Certo! Adesso capisco cosa voglia dire mia madre quando ci chiede dei nipotini. E poi Linda è così dolce."
"Con te."
sottolineo io mentre carico la lavatrice.
"Via! Non essere gelosa! Evidentemente ha già capito quali sono le sue preferenze sessuali per il futuro visto che le piacciono così tanto gli uomini."
"Però con Tomo ha pianto."
"Rettifico: le piacciono gli uomini belli."

"Povero Tomo." ridacchio io.
"E' una bambina tranquillissima. E' persino stata buona mentre guardavamo la televisione."
Non so se dirgli la verità: Linda era tranquilla perché ha trovato il suo adorato Blackberry e si è messa a succhiarlo avidamente. Potrebbe essere la fine di mia nipote se lo sapesse.
"Beh, amore mio ti devo augurare la buonanotte adesso. Roberto si starà chiedendo se mi sono messa a lavare a mano i panni." gli dico dandogli un ultimo bacio.
Lui ricambia e mi lascia andare a dormire.

Entro in camera mia senza fare rumore. Guardo nel lettino e Linda sta dormendo come un angioletto. Mio fratello, invece, stranamente non russa. Quando sposto le coperte e mi infilo a letto si gira verso di me.
"Ma dove ce l'hanno la lavatrice 'sti due, dall'altra parte della città? Non tornavi più." domanda mio fratello.
"Ci ho messo un po' perchè Jared mi ha seguito ed ha continuato a parlarmi di Linda." ... mentre facevamo sesso sulla lavatrice... ma questo non posso dirglielo.
"Questi due ti adorano o mi sbaglio?"
"Diciamo che Shannon ormai mi considera sua sorella."
"E Jared? Lui non ti considera sua sorella?"
"Roby! Come sei curioso!"
"Va bene! La pianto!" ovviamente non la pianta. Deve per forza esprimere il suo parere "Secondo me gli piaci a quello lì. E lui a te."
"E' chiaro che mi piace! E' uno degli uomini più sexy del mondo!"
"Io, personalmente, sono sempre più tradizionalista e non lo trovo così sexy. Però se per te lo è..."
"Sempre socio del GIFF?"
"Ovvio!" ridacchia. Poi torna serio "Hai più sentito il tuo ex?"
"No. Non spreco una telefonata intercontinentale per lui."
"Ti rode ancora la cosa?"
"Mi rode l'idea di essere stata cornificata. Però, da quando sono qui, ho fatto chiarezza dentro di me ed ho capito che non l'ho mai amato sul serio."
"E invece Jared lo ami davvero?" rimango letteralmente senza parole a questa sua uscita. "Via Laura! Ti conosco da una vita! L'ho capito da come vi guardate che fra voi due c'è qualcosa. E scommetto quello che vuoi che tu non dormi in questo letto da un bel po' di tempo. Giusto?"
"Dalla sera del mio compleanno." sussurro imbarazzata.
"E scommetto anche che, prima in lavanderia, non abbiate solo parlato di Linda."
"Esatto." sospiro.
"E allora cosa ci fai ancora qui?" mi giro e lo guardo sorridere nella penombra della stanza. Mio fratello è un mostro!
"Volevo farti compagnia. Non ci vediamo da due mesi e mi sei mancato parecchio. E poi lo sai che adoro sentirti chiacchierare."
"Ma se mi dici sempre di stare zitto!" ridacchia lui.
"Io non ti capisco Roby. Come mai non stai criticando Jared? Lo hai sempre fatto con tutti i ragazzi con cui uscivo. Inventavi persino i soprannomi!"
"Sarà che sto diventando vecchio. Hai 31 anni ed io ne ho quasi 30. Mi sembri abbastanza matura per sapere se stai sbagliando di nuovo. E poi l'unico che mi è sempre andato a genio te lo sei sposato e guarda com'è finita. Ah! Lui comunque non ha fatto nulla per non farmelo capire oggi."
"E come lo avresti capito?" domando perplessa.
"E' tutto il giorno che si rivolge a Linda come lo zio Jay. Saprò poco inglese, ma ti ricordo che è grazie a me se quell'anno in Croazia mangiavamo."
Schiocco un bacio sulla guancia barbuta di mio fratello. "Ti adoro Roby!" e mi alzo per tornare in camera di Jared.

(Jared POV)
Uffa! Senza Laura che dorme con me non riesco a prendere sonno. Che barba 'sta storia che non vuole dire di noi a suo fratello. Anche se abbiamo appena fatto l'amore sulla lavatrice, mi manca già da morire. Ma chi sta aprendo la porta della mia camera? Sento le lenzuola che si spostano ed il materasso che si inclina leggermente verso l'altro lato del letto.
"Jay sono io. Non ti preoccupare." Mi giro sbalordito.
"Laura che ci fai qui? Tuo fratello dorme?" domando.
"Credo che si stia addormentando."
"Ma se era sveglio, perche' sei venuta qui? Non hai paura che ci scopra?"
Laura si avvicina a me e mi bacia appassionatamente. "Ha già capito tutto."
"E cosa ne pensa?"
domando.
"Che sono abbastanza vecchia per sapere se sto sbagliando di nuovo."
La prendo e la ribalto sotto di me. "Ma è una cosa fantastica! Abbiamo anche la sua benedizione allora!"
"Direi di sì." non resisto e la bacio di nuovo con passione. Sono troppo innamorato di lei per riuscire a trattenermi.
Mi addormento felice con la donna della mia vita fra le braccia.

(Laura POV)
E' un'altra splendida mattina. Parlare con mio fratello mi ha tranquillizzata parecchio. Ora io e Jared possiamo vivere il nostro amore alla luce del sole. Mi giro a guardare il mio amore che dorme nella solita posizione sexy. Ho deciso che non sarò io a svegliarlo stamattina. Controllo velocemente che si sia infilato almeno i boxer ed esco di soppiatto dalla stanza. Entro nella camera dove dormono mio fratello e mia nipote. Roberto sta ancora dormendo, ma Linda e' seduta nel lettino che si studia le manine. Quando mi vede mi sorride e allunga le braccine verso di me. E' veramente una ruffiana. La prendo in braccio e le schiocco un bacino sulla guanciotta poi usciamo dalla camera. Rientro in silenzio in camera di Jared ed appoggio Linda sul letto. "Avanti amore! Sveglia lo zio Jared!" le dico piano in un orecchio. Vado ad aprire leggermente le tende per far entrare un po' di luce. Jared, infastidito dal riflesso del sole in faccia, si gira dall'altra parte allungando un braccio verso il mio cuscino. Linda lo studia un attimo e poi la sua attenzione viene catturata dal tatuaggio che Jay ha sull'avambraccio. Si mette a quattro zampe e si avvicina a Jared che dorme ancora ignaro di tutto. E' curioso vedere come la piccola stia studiando il disegno che ha di fronte. Lo tocca dapprima con le ditine e poi si piega in avanti e si mette a succhiare il braccio di Jared. La reazione di Jared è incredibile: si sveglia di soprassalto spaventato per poi  sorridere quando vede Linda "Stai cercando di capire se sono commestibile?" domanda alla bambina che, sentendo la sua voce, smette di fare la sua indagine e guarda Jay sorridendogli felice.
Io scoppio a ridere e mi siedo sul letto dietro a Jay e li guardo entrambi  "E' incredibile! Credevo di essermi addormentato con tua zia ieri sera, ed invece ci sei tu nel mio letto
" continua il suo discorso con Linda. "Oppure la mia Laura si e' trasformata in una bambina piccola?".
Non resisto e gli do' un bacio sulla guancia sorridendo a tutti e due. Lui si gira e mi guarda con quei suoi occhi magnifici "Ah, ma allora è Linda. Avevo paura che ti fossi trasformata in una mostriciattola sbavante."
"Non e' una mostriciattola sbavante. E poi stava studiando i tuoi tatuaggi."
"Uhm, non è un po' piccola per studiare i tatuaggi sul corpo di un uomo?"
Jared mi guarda malizioso e fa il solito gesto di inumidirsi le labbra con la lingua. Linda lo vede e cerca di imitarlo facendogli una linguaccia. Mi domando dove avrà imparato: probabilmente mio padre.
"Ma tu guarda che piccola sfacciata! Adesso ti faccio vedere io!" e prende Linda sollevandosela sopra la testa. La piccola ride e gli fa di nuovo la linguaccia. Jared l'abbassa verso di se' e le da un bacino sulla guanciotta.
Stiamo ancora ridendo felici quando Shannon fa capolino dalla porta del bagno "Ma che bella famigliola felice!"
"Linda cara, e' arrivato lo zio Shan." esordisce Jared mettendosi seduto e stringendo Linda. "Se ti interessano i tatuaggi mio fratello e' un album vivente." dice di nuovo alla bambina. Shan lo guarda perplesso.
Ormai è ora di alzarsi. Prendo Linda dalle braccia di Jared "E' meglio se ci andiamo a cambiare e scendiamo a fare colazione." il messaggio è per me ed i fratelli Leto. "Ora andiamo a svegliare papà." dico a Linda uscendo dalla stanza.

(Jared POV)
Guardo Laura e Linda che lasciano la mia stanza e sorrido. Shannon mi sta ancora guardando dalla porta del bagno e mi sorride anche lui. "Sembravate quelle famiglie delle pubblicità delle merendine o dei cereali."
"Ma piantala Shan."
dico ridendo e lanciandogli un cuscino. Lui chiude la porta velocemente e si ripara dietro. Mi alzo e vado anch'io in bagno. Shannon si sta facendo la barba ed io mi lavo la faccia e l'avambraccio dove Linda ha sbavato. Ci guardiamo attraverso lo specchio "Non ti facevo così bravo con i bambini." mi dice Shan mentre si passa il rasoio sul mento.
Io sorrido "Non lo sapevo nemmeno io. Ma quella bambina è adorabile."
"Io sono del parere che dovreste farne uno anche tu e Laura. Non mi dispiacerebbe un piccolo Leto che gattona per casa." guardo sbalordito mio fratello e noto che e' serio.
"E da quando hai così voglia di diventare zio?" gli domando.
"La piccola peste piace anche a me. E poi ho già 40 anni e tu ci sei molto vicino."
"Per me non ci sarebbero problemi. E' Laura che deve essere daccordo."
"Allora la convincerò io."
Shannon e' terribilmente serio. Poi si gira e mi sorride "Dai! Sbarbati anche tu, se no Linda poi non ti vuole."
Lo colpisco sul sedere con l'asciugamano e scoppiamo a ridere tutti e due.
Scendiamo in cucina dove Laura e Linda stanno già facendo colazione. La piccola mi guarda arrivare senza togliersi di bocca il biberon di latte che sta succhiando avidamente. Laura ci mette davanti la solita tazza di caffè, una fetta di plumcake e facciamo colazione anch'io e Shan. Roberto arriva in cucina e da un bacio alla sua bambina ed a Laura, poi guarda me con un'espressione che sembra voglia dire "Fai soffrire mia sorella e ti ammazzo". Shannon ride mentre Laura e Roberto stanno parlando. Ad un certo punto Laura chiede "Potete prestarmi una macchina oggi? Vorrei far vedere Los Angeles a Roberto e Linda."
Io la guardo un momento "Potrei accompagnarvi io. Conosco molto bene la città ed ho accesso a molti posti che i turisti di solito non visitano." propongo.
Laura sembra d'accordo ma chiede conferma a suo fratello che annuisce "Va bene. Puoi venire con noi."
"Troppo gentili."
scherzo e mi alzo lasciandole un bacio sulla bocca. Shannon fa una faccia terrorizzata guardando Roberto, però poi si rilassa vedendolo sorridere.
Vado a preparare la macchina e faccio un paio di telefonate per organizzare la giornata. Prima tappa la Walk of Fame e poi li porto agli studios dove Colin sta girando un film. Chissà perche' il mio Balckberry è così umido? Mah!

La passeggiata sulla Walk of Fame piace molto a Roberto che, da buon turista, si diverte a cercare i nomi degli attori più famosi. Io seguo lui e Laura con Linda in braccio. Ogni tanto  Roberto scatta qualche foto e ne fa parecchie anche a me e Linda. Passiamo vicino ad un negozio pieno di peluche e faccio segno a Laura che io e Linda entriamo lì. Ne usciamo con in mano un pupazzo di Bugs Bunny grande quanto Linda. Laura mi guarda "Non ti conviene viziarla così." io sorrido e le rispondo "Sono solo all'inizio."
La passeggiata sulla Walk of Fame e' terminata. Ci fermiamo in un bar per uno spuntino, visto che è ora di pranzo. Io prendo un'insalata, Laura del riso con verdure e Roberto un hot dog. Per Linda ci facciamo scaldare il biberon e poi assaggia un gelato assieme a me.
Passiamo agli studios e riesco a beccare Colin in un momento di pausa delle riprese. Roberto sembra stupito quando vede con che familiarità tratta me e sua sorella e si fa fotografare assieme a lui e a Robert de Niro che sta recitando con lui. Sento Laura che chiacchiera con Colin.
"Ti ha già detto della serata cinema di giovedì sera? Vuole farci vedere Alexander."
"Oh no! Ha ricominciato con tutti i film in cui ha recitato?"
Laura annuisce. "Va bene. Vedrò di esserci. Ma se apre la bocca per commentare le scene gli spacco i denti."
Laura sorride "Ok. Ci conto."
Io saluto Colin e lo lascio al suo lavoro. Ora il mondo Disney attende me e Linda. Facciamo un giro negli studi dove girano i cartoni animati ed i film. Allo store mi fermo nuovamente e le compro il peluche di Dumbo. Roberto le scatta una foto in mezzo a tutta l'esposizione dei Dumbo e poi una con Topolino e Paperino.
Bene! Ora li porto a casa di Brad per la merenda. Arriviamo che c'è anche George Clooney con quella antipatica ragazza italiana. Roberto quasi sviene vedendo le due grandi star e la fidanzata di George che deve essere piuttosto famosa in Italia.
Lasciamo Linda a giocare con i gemelli di Brad mentre il resto della banda Pitt scorrazza per casa o si avvicina curiosa agli ospiti. Laura scambia due parole con Elisabetta, mentre Roberto si guarda intorno sempre più meravigliato.

(Laura POV)
Jared è stato molto gentile ad organizzare un giro così speciale per Roberto e Linda. Non ho mai visto mio fratello ammutolire come quando ha conosciuto Colin e Brad. Non parliamo poi di quando ha fatto i raggi x alla Canalis. Mi sarebbe piaciuto filmarlo per poter far vedere a mio padre che siamo riusciti a farlo stare zitto. Mia cognata ucciderà sicuramente il suo capo per non averle dato le ferie quando vedrà le foto di Roberto e Linda. Mi alzo per andare a controllare Linda ed Elisabetta mi segue.
"Non sai che piacere ritrovare una connazionale per poter parlare un po' nella mia lingua." mi confessa.
"Credevo che stessi insegnando un po' di italiano a George."
"Ma che! Non riesce ad imparare nulla! E sì che vive in Italia da un bel po' di tempo."
"E tu come ti senti qui?" domando.
"Un po' fuori dal mondo. Qui nessuno sa chi sono."
"Beh! Guardala dal lato positivo: puoi fare quello che vuoi senza paparazzi in mezzo ai piedi come a casa." Elisabetta sorride.
"E tu? Sei la fidanzata di Jared?" mi domanda.
"Ehm, io sono qui per imparare l'inglese. Lavorerò a casa sua per un anno. Sono arrivata qui due mesi fa."
"Ah. Ed il ragazzo e la bambina?" domanda.
"Mio fratello e sua figlia che sono venuti a trovarmi."
"Jared sembra così affezionato alla bambina. Ho notato che si fa chiamare zio."
"Diciamo che si sono presi in simpatia subito. Linda dimostra già di avere buon gusto in fatto di uomini. L'hai vista anche prima con Brad."
"In effetti è stata splendida anche con George. Sembrava una piccola star."
Guardo mia nipote che gioca tranquilla con i gemelli di Brad. Anche se sono più grandi di lei hanno molta pazienza. Si vede che sono cresciuti in una famiglia numerosa.
"Si trova a suo agio fra i personaggi famosi ed i loro figli."
"Falle qualche foto. Quando sarà grande avrà dei bei ricordi da mostrare alle amiche per renderle invidiose." osserva Elisabetta.
"Hai ragione. Vado a prendere la macchina fotografica da mio fratello." e lascio Eli a far la guardia ai bimbi.
Arrivata in salotto vedo che Roberto è impegnato in una discussione con George che sembra parlare italiano abbastanza bene. Mi faccio dare la macchina fotografica e li lascio tranquilli.
"Roberto e George hanno fatto amicizia. Mi sa che l'italiano non lo parla solo con te." dico ad Eli ridacchiando.
"Ma dai! Che mascalzone!"
"Giovedì sera Colin Farrel verra' a cena da noi. Perchè non venite anche tu e George? E' l'ultima sera prima che Roberto e Linda partano. Mi farebbe piacere che ci siano un po' di amici. Magari riusciamo ad evitare di vedere il film di Jared."
Elisabetta ride. "Perchè? Non mi pare che reciti così male."
Le faccio una foto assieme ai bambini e a mia nipote "Non è che recita male, però non si può vedere un film con lui che ti commenta ogni scena. E poi io preferisco le commedie."
"Ok. Allora portiamo un film di George."
"Meglio niente film. Non vorrei mai che ci siano dei conflitti di interesse."
La voce di Jared mi raggiunge dal salotto "Laura? Andiamo?"
"Arriviamo." saluto Elisabetta e le lascio il mio numero per giovedì sera. Poi prendo Linda e ce ne andiamo salutando Brad e George.
In macchina Roberto comincia a parlare a raffica di quanto George Clooney sia simpatico.
"Quando la Sara vedrà queste foto impazzirà. Non mi crederà mai quando le dirò che sono stato a casa di Brad Pitt e Linda ha giocato con i suoi figli. E poi George è troppo simpatico! La mamma sverrà quando vedrà le foto di George." Roberto è un fiume in piena.
"Tu pensa che Colin e Brad erano anche alla mia festa di compleanno." gli dico tanto per calcare la mano.
"E perchè non me lo hai detto prima?"
"Perchè quella sera non erano loro quelli più importanti per me.", mi giro a dare un bacio a Jared che sta giudando. Lui si gira e mi sorride "Why?" mi domanda.
"Because I love you." gli rispondo.
Mio fratello capisce e si mette a ridere. "Potresti cantargliela. Non e' una canzone di Celine Dion?"
Lo guardo un attimo con aria truce "Non nominare il verbo cantare in quella casa."
Roberto però è bastardo "Ehi Jared. My sister is a great singer."
Jared ride "Oh yes! I know! We have recording a song. Would you like to listen?"
Roberto mi guarda "Che ha detto?" mi domanda.
Io sospiro rassegnata "Che abbiamo registrato una canzone io e lui e se ti va di sentirla."
Mio fratello mi guarda stupito. "Scusami una cosa: hai avuto l'occasione di incidere una canzone e non mi dici niente?"
"Non era niente di speciale. Solo una versione acustica di "I'll stand by you" dei Pretenders. L'ho fatto per gioco dopo che mi hanno sentita canticchiare mentre facevo le pulizie."
"E quando?"
"Il secondo giorno che ero qui."
"Jared OK."
Jared sorride soddisfatto. Avrà finalmente l'occasione di far sentire la canzone anche a qualcun'altro.

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Allora: piccola spiegazione ad alcune cose inserite.
1) Il GIFF citato da Laura e' un fantomatico gruppo di eterosessuali che cita sempre un mio collega (sta' per Gruppo Italiani Fans dell F..a)
2) La frase che cita Roberto (In Croazia mangavamo grazie al mio inglese) e' una dei cavalli di battaglia di mio fratello che, e' un ottimo elettricista, ma sa' l'inglese forse peggio di me.
3) A me la Canalis non e' mai stata antipatica. Ammetto di invidiarla molto per il fatto di essere riuscita ad accalappiarsi George Clooney. E poi e' giusto perche' io la trovo bellissima.
4) Il Blackberry di Jared. Ho visto un video su youtube dove prendevano in giro Jared per quella sua mania di essere sempre attaccato al telefono. Mi pare che si intitolasse "Il suo vero amore." o qualcosa del genere.
5) Il fatto che Jared abbia l'abitudine di inumidirsi spesso le labbra con la lingua. Altro video di Youtube che sottolineava questa sua mania. Ho scoperto che e' una cosa che fa anche  Shannon. Comunque trovo che quando lo fa Jared e' molto sexy.
Grazie come sempre alla mia beta e a quelli che hanno recensito. Una cosa per tutte dallo scorso capitolo: io non trovo Tomo brutto e penso che sia molto simpatico e anche dolce. L'unica cosa e' che me lo sono immaginato alla porta tutto vestito di nero e con i capelli negli occhi, per questo Linda si e' messa a piangere.

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Capitolo 10
*** 10 ***


10
Anche Linda e Roberto sono partiti. E' stata una settimana felice con loro. Siamo stati in spiaggia, dove Linda ha giocato con Jared e mio fratello guardava le bagnine in costume rosso come quelle di Baywatch assieme a Shannon. Credo che abbia scattato circa 300 foto durante questa settimana. Quando arriverà a casa ci vorrà una mezza giornata per vederle tutte. La sera prima della loro partenza c'è stata la cena con tutti gli amici. La serata cinema con la visione di Alexander, fortunatamente, è sfumata grazie a Colin che ha minacciato pesantemente Jared quando gli ha visto prendere in mano il dvd. Elisabetta e George sono stati carinissimi ed hanno portato un peluche per Linda. La mia cucina, come sempre, è stata impeccabile anche grazie alla millefoglie che ho fatto per dolce e che ha riscosso un discreto successo. Durante la preparazione della crema di farcitura, nel pomeriggio, sono stata coadiuvata da Shannon che si e' offerto di ripulire la padella dagli avanzi di crema.
Un paio di giorni dopo la partenza ho sentito mio fratello. Il viaggio è andato magnificamente e Linda non ha risentito minimamente del volo. Mia cognata e mia madre sono quasi svenute vedendo le foto di Linda in braccio a George e a Brad. Roberto mi ha detto che la cosa più divertente è stato quando, con molta nonchalanche, ha raccontato loro della chiacchierata con George come se parlasse di un suo collega di lavoro. "Dovevi vedere le loro facce!" mi ha detto. "Sara non ci può ancora credere che ho conosciuto tutte queste star. Sta cercando di capire come ho fatto a fare i fotomontaggi." l'euforia del viaggio non l'ha ancora abbandonato "A proposito. La mamma vuole sapere quando ti deciderai a mandarle delle foto tue e di Jared. Le ho detto che state assieme e che sei felice." La cosa non mi ha fatto evidentemente piacere: volevo essere io a dare la notizia ai miei.
Oggi, finalmente, dopo quasi due settimane dalla partenza di Roberto, mi sono decisa a chiamare i miei. Accendo la webcam e mi collego, Jared è al mio fianco.
"Ciao papà."
"Ciao Laura. Tutto bene? Ho visto le foto di tuo fratello. Sono quasi stufo di sentirlo parlare della settimana che ha passato lì."
"Lo sai che, se si entusiasma per una cosa, non smette mai di raccontare e di inserire particolari."
"Non me ne parlare. Ieri sera mi ha ubriacato con tutto quello che ha detto. A proposito..." eccoci al punto dolente. "Perchè non ci hai detto niente di quel Jared?"
"Beh, non sapevo come dirvelo."
"Ma sei felice? E' una brava persona?"
"Sì papà. Non sono mai stata così bene in vita mia. Se lo vuoi vedere è qui vicino a me."
"Aspetta che chiamo tua mamma che è curiosa come una gallina." mio padre ha fatto un enorme sforzo con sé stesso per chiedermi queste cose. Lui è come me: non siamo bravi ad esternare i nostri sentimenti e non ci piace impicciarci degli affari degli altri. Ma comunque è sempre un padre che ha quasi pestato l'ex genero e non vuole vedere sua figlia soffrire nuovamente.
"Ciao Laura." mia madre appare sorridente nel piccolo schermo della webcam. Faccio in modo di inquadrare Jared ed intanto gli bisbiglio in un orecchio "Sii serio."
Lui sfodera il suo sguardo più affascinante e si toglie i capelli dalla faccia. "Buon giorno. Io sono Jared." lo dice lentamente per farsi capire.
Mia madre rimane lì un attimo stupita prima di rispondere in inglese "Ciao. Sono la mamma di Laura."
"Piacere di conoscerla. Come stà Linda?" e ti pareva se lui non chiede di mia nipote.
Mia madre capisce il nome di Linda ma risponde in italiano "Ha imparato una parola nuova. Continua a dire Jay." io sorrido e Jared ascolta perplesso non capendo una sola sillaba.
"Linda sta bene ed ha imparato a dire il tuo nome." Jared sorride. Sento mio padre che brontola "E fallo vedere anche a me questo qui."
"Ok. Basta litigare. Non avete visto abbastanza dalle foto di mio fratello?" domando.
"Sì, ma ci sono poche foto di Jared e Linda senza che lui abbia su gli occhiali scuri." dice mia mamma "Comunque è proprio un bel ragazzo."
"Beh mamma, ti manderò del materiale informativo su di lui via mail."
"Non fa anche l'attore? Potrei noleggiare qualche suo film." mi dice.
"Non mi pare il caso. Non sono il tuo genere i film quelli che ha interpretato." forse Alexander può piacere a mio padre, ma è un film un pò troppo controverso per farlo vedere ai miei genitori.
"Perchè dici cosi'?" domanda mia madre.
"Sono film un pò ... pesanti. Ti addormenteresti subito. Meglio che guardi i suoi video come cantante. Ti mando un paio di titoli da cercare su youtube."
"Va bene."
"Allora ci sentiamo. Ciao." e chiudo il collegamento.
Forse l'idea di fargli sentire Jared mentre canta non è molto buona. Io adoro la musica rock, ma mia madre è una fan di Celentano. E poi se lo vede truccato come nei concerti mi prende per scema e mio padre potrebbe pensare che sia gay. No, meglio di no. Le mando qualche foto di scena, magari quelle di Lord of War. Farà anche la parte del drogato li', ma e' sempre un bel vedere.
Oggi non mi sento particolarmente in forma, devo avere la pressione un po' bassa. Mi alzo comunque e scendo in lavanderia per caricare la lavatrice. Questo enorme mucchio di panni mi ostruisce un pochino la visuale: sarà meglio stare attenta .....  a dove metto i piedi. Cavoli! Ma dovevo proprio saltare un gradino scendendo? Cavoli! Mi fa un male terribile il braccio sinistro. Ho preso una bella botta contro lo stipite della porta. Aspetto un attimo ed il dolore si attenua. Devo prendere dei sali minerali, con questo caldo poi mi gira la testa. Carico la lavatrice e la faccio partire prima di ritornare in cucina. Il dolore al braccio è passato e quasi non me ne ricordo più. Segnerò nella lista della spesa i sali minerali. Dovrò comprarmi anche un coprispalle da indossare con il vestito nero. Stasera i ragazzi sono invitati ad una premiazione e Jared vuole che vada con lui. Non posso rischiare di presentarmi con le braccia nude ed un vistoso ematoma che va dalla spalla al gomito. Chissà cosa potrebbe pensare la gente. Ho detto a Jared che non sfilerò sul red capter assieme a lui, Shannon, Tomo e Tim, ma che preferisco entrare assieme ad Emma nelle retrovie. Mi pare giusto: dopotutto le star sono loro, mica io.
Sarà meglio che vada a prepararmi per uscire a fare la spesa assieme a Shannon così posso controllare l'entità del danno che mi sono procurata.

Shan mi sta guardando un pò perplesso. Il motivo: indosso una maglietta con le maniche lunghe.
"Ma non hai caldo?" mi domanda mentre sto scegliendo le carote.
Mi giro a guardarlo "No. Ho la pressione un po' bassa e sento freddo. E poi non è così pesante questa maglia."
"In effetti sei un pò pallida." mi guarda "Non è che ti stai ammalando apposta per non venire alla premiazione vero?"
"Ma cosa dici?! Lo sai che sono felice di venire con voi." un ennesimo capogiro mi coglie ed il sacchetto con le carote mi scappa di mano. Mi appoggio al bancone dietro di me.
"Oh Laura! Non starai male sul serio?" Shan si avvicina e mi afferra per le braccia. Quando stringe sul braccio sinistro, una smorfia di dolore appare sul mio volto. Mi divincolo per fargli mollare la presa.
"Cazzo Shan! Mollami il braccio!" non mi sono mai rivolta a lui in questo modo.
Shan mi guarda spaventato. "Laura cosa succede? Perchè hai male al braccio?"
Sarà il caso di dirgli la verità "Sono caduta dalle scale stamattina ed ho picchiato il braccio contro lo stipite della porta della lavanderia."
Lo guardo e sembra più tranquillo. "Ti è girata la testa anche stamattina?" Annuisco con il capo.
"Soffro di pressione bassa e quando fa caldo mi capita spesso di avere dei capogiri. Devo comprare dei sali minerali."
"Non è che ti deve venire ... ehm, il ciclo?" mi dice imbarazzato. Lo guardo un momento sorpresa dalla domanda. Con tutto il casino di queste settimane non ci avevo neppure pensato.
"Che data è oggi?" domando preoccupata.
Shan guarda l'orologio per controllare la data "E' il 24 di Aprile. Ma perchè lo...?" gli faccio segno con la mano di stare zitto: devo fare un paio di conti e non mi tornano per niente. Cazzo! Dovevano venirmi dieci giorni fa! Alzo lo sguardo preoccupato verso Shan. "Ho un ritardo." bisbiglio. Shan è un attimo stupito e poi sorride.
"Cazzo ti ridi! Qui c'è da piangere!" sono letteralmente rabbiosa e mi viene da piangere. Ma come si può essere così cretine a 31 anni da farsi mettere incinte?
Shan ridacchia ancora "Ok. Io non piangerò però. Passiamo in farmacia a prendere i sali minerali, una pomata per le contusioni ed un test di gravidanza." e se ne va avanti spingendo il carrello. Lo guardo scioccata: questo cretino è contento che io sia incita! Mi alzo e lo rincorro.
"Shan. Non dire nulla a Jared." mi guarda con aria interrogativa "Perchè voglio essere sicura prima."
"Ah, ok." e continua per la sua strada. "Però, prima o poi, glielo devi dire."
"Sì, però non farlo tu. Se poi il test non funzionasse bene?"
"Vai da un medico a farti controllare." aggiunge tranquillo.
Lo guardo un momento perplessa "E tu ne conosci uno bravo?" domando ironica.
"Io no. Ma Emma saprà indicarti il migliore." mi risponde tranquillo.
Lo blocco per guardarlo in faccia. "Dicendolo ad Emma è come se lo dicessi a Jared." gli faccio presente.
Shan sbuffa. "Ok. Facciamo prima il test casalingo. Compriamo il migliore che hanno e vedrai che non sbaglierà. Ora fammi vedere quel braccio."
Mi alzo la manica con una smorfia di dolore. Il braccio ha raggiunto un bel blu sfumato di verde. Shannon lo guarda "Questo però Jared lo vedrà. Cosa gli dirai?" mi domanda.
Mi abbasso la manica massaggiandomi il braccio dolorante "La verità: che sono inciampata sulla scala ed ho preso lo spigolo della porta. Ora andiamo in farmacia e poi mi servirà un coprispalle da indossare stasera."

Arriviamo a casa e Shannon riordina la spesa mentre io mi infilo in bagno per fare il test. Preparo il tutto e mi siedo ad aspettare. Per fortuna Jared è uscito per organizzare per questa sera e siamo in casa tranquilli solo io e Shan. Sento bussare alla porta.
"Laura sono io. Tutto ok?" Shannon è impaziente di sapere il risultato.
"Entra pure. Mancano ancora due minuti." Shannon si siede vicino a me e rimaniamo in silenzio entrambi. Non c'è nulla da dire in questi casi, se non aspettare. Dopo qualche secondo Shan controlla l'orologio e sbuffa spazientito.
"Non sono ancora passati i due minuti. Sembri più ansioso di me." osservo.
Shan ride "E' solo che voglio sapere."
"Non sei l'unico." aggiungo. Rimaniamo in silenzio ancora per un po'. Lo vedo che si contorce le mani e controlla l'orologio di nuovo.
"Come dici che prenderà la notizia, se fosse positivo?" domando per ingannare l'attesa.
Shan mi guarda "Chi Jay?"
"E chi se no?" osservo.
Shan ride di nuovo "Sicuramente il patema d'animo dell'attesa lo sto vivendo io al suo posto."
"Non essere tragico!"
"Qui l'unica che ne sta facendo una tragedia sei tu, mi pare."
"E' che non me lo aspettavo."
"Credevi che, con la ginocchiata che gli hai dato la prima volta che vi siete incontrati, gli avessi precluso ogni possibilità?" dice sorridendo.
"No. Non è stata poi così forte." osservo. Poi sospiro "E' che mi sembrava di vivere una favola così bella, che non ho pensato alle conseguenze. Mi sembra di essere un'adolescente stupida."
"Beh, ma mi pare che questo sia un punto di arrivo per molte coppie che si amano."
"Sì. Però siamo assieme da così poco tempo."
Shan guarda di nuovo l'orologio. "Ora i due minuti sono passati: avanti controlla!"
Mi alzo e prendo il test. Non ci capisco nulla. Shan si avvicina a me con il foglietto illustrativo in mano. "Qui dice che, se si colora di rosa, è positivo." poi si sporge per guardare "Di che colore e'?"
"Rosa shocking." rispondo io.
Shannon lancia il foglietto di istruzioni alle sue spalle e guarda anche lui il cartoncino. Poi guarda me, mi sorride e mi abbraccia "Evvai! Un piccolo Leto in arrivo!". E bravo! Tanto mica lo deve fare lui!
"Sì, ma se mi soffochi non ci sarà nessun piccolo Leto." gli dico cercando di liberarmi dalla sua stretta.
"Oh, scusami! Sono troppo eccitato!" poi si inginocchia con la faccia al livello della mia pancia "Piccolo, lo so che puoi sentirmi, sono lo zio Shan. Benvenuto in famiglia!"
"Ma piantala scemo!" dico ridendo e dandogli un buffetto sulla testa.
"Ora vai a riposarti un pò. Ti devi preparare per stasera." mi dice mentre raccatta il test positivo ed il foglietto illustrativo. "Questo lo prendo io." e se ne va.
Io rimango ancora un momento in bagno. Non so se ridere o piangere. Rido fra le lacrime.

Jared è rientrato e ci stiamo preparando per la serata. Ha visto il mio ematoma sul braccio, ho dovuto dirgli come me lo sono procurato e raccontargli dei miei cali di pressione. L'ho visto un po' preoccupato, ma andiamo lo stesso alla premiazione. Come d'accordo io entro assieme ad Emma per non dare nell'occhio.
"Come mai indossi un coprispalle?" mi domanda.
"Sono scivolata sulla scala ed ho un ematoma sul braccio." rispondo dicendole la verità.
"Dovevi farti vedere da un medico. Avresti potuto rompertelo." Emma è un po' apprensiva.
Ho deciso: lo devo dire a lei. La prendo da parte prima di entrare. Siamo in un posto piuttosto tranquillo. "Non è un traumatologo che mi serve, ma un ginecologo. Sono incinta." bisbiglio.
Emma spalanca gli occhi "Jared lo sa?".
Scrollo la testa "Lo sa solo Shan. Ho fatto il test oggi ed è risultato positivo."
"Ok. Ti prendo appuntamento dal mio. Però dai la notizia a Jared al più presto. Scommetto che ne sarà felice."
"Dici?" domando perplessa.
"Ne sono sicura. Ora andiamo." e mi spinge in sala dove ci sediamo vicino ai ragazzi della band. Io sono seduta vicino a Jared.
"Ed il vincitore per il miglior video rock dell'anno e'..... 30 Seconds to Mars con Kings and Queens!" il presentatore annuncia che i Mars hanno vinto il premio per il miglior video rock. Improvvisamente veniamo illuminati da un faro potentissimo, mentre scrosciano gli applausi e "Kings and Queens" parte in sottofondo. Tutta la band si alza per salire sul palco a ritirare il premio. Jared si gira verso di me e mi bacia dolcemente prima di andarsene. Ok: ora sono ufficialmente sotto i riflettori anch'io.
Arrossisco imbarazzata mentre loro salgono sul palco. Partono i ringraziamenti di rito e poi il presentatore gli porge la domanda fatidica "Quella bella ragazza è la tua nuova fiamma?" Jared si gira verso di me "Lei è Laura. La mia ragazza. E ne sono pazzamente innamorato." Shannon lo interrompe dandogli una gomitata e passandogli un foglietto nella mano. Jared lo guarda, dapprima senza capire, poi ha una folgorazione guarda Shannon per una conferma. Il batterista annuisce con la testa e sorride. E' un evento epocale: Jared e' ammutolito dallo stupore. Shannon prende in mano la situazione e ringrazia il pubblico a nome di tutta la band e di uno scioccato Jared che viene accompagnato giù dal palco.

(Jared POV)
Sono rimasto senza parole per lo stupore. Di tutte le cose che mio fratello mi potesse passare, mai mi sarei immaginato che fosse un test di gravidanza. All'inizio non avevo capito di cosa si trattasse. Era un semplice foglietto di istruzioni di un medicinale con in mezzo una striscia di cartoncino rigido con una striscia rosa. Quando ho letto il nome del prodotto illustrato sul foglietto, mi è preso un colpo ed ho capito che si trattava di un test di gravidanza. Mille pensieri mi frullano per la testa. Che sia uno stupido scherzo di Shannon per farmi stare zitto durante la premiazione? No, non può essere così bastardo. Poi mi ricordo dell'incidente di Laura per le scale ed anche del fatto che sono un paio di giorni che dice di avere la pressione bassa. Possibile che... Guardo mio fratello e lo scemo mi fa cenno di sì con la testa e mi sorride. Laura è incinta?! Perchè non me lo ha detto? E, sopratutto, perchè Shannon lo sa?
Mi riscuoto dai miei pensieri e mi ritrovo seduto al mio posto in platea accanto a Laura. Mi giro e la guardo, poi le mostro quello che ho in mano. Laura mi guarda come se fosse spaventata da una mia possibile reazione. Le prendo la mano e gliela stringo sorridendole e mi rinfilo in tasca il test ed il foglietto illustrativo. Quando arrivo a casa faccio i conti con mio fratello, però ora voglio godermi la felicità del momento. Mi giro verso Laura e la bacio sulle labbra sussurrandole "Sono felice. Ti amo." Lei mi sorride finalmente sollevata.
All'uscita dalla serata la prendo per mano ed usciamo insieme. I fotografi mi chiamano e ci fermiamo. Laura è parecchio imbarazzata, non le piace essere fotografata. Io le cingo la vita con un braccio per attirarla a me e sorrido verso gli obbiettivi. Adesso lei è la mia donna e voglio ufficializzare la cosa. Le prendo il viso con una mano e la bacio con passione a favore di fotografi: che tutto il mondo sappia che io amo questa donna. Mi pare solo presto per dare la notizia che mi renderà anche padre: meglio dirlo prima a mia madre, ammesso che non lo abbia già fatto mio fratello.

(Shannon POV)
Ci sono voluti 38 anni ma per la prima volta sono riuscito a lasciare letteralmente ammutolito il mio fratellino. La mossa di mettergli in mano il test di gravidanza di Laura durante la premiazione, è stata una trovata da vero genio del male. Il problema, che non avevo contemplato, è stato il fatto che ho dovuto riaccompagnarlo a sedersi perchè era talmente stordito che non connetteva più.
Appena rientrati in casa, Laura mi ha preso da parte con aria minacciosa "Prima di dirlo anche a tua madre e a tutto il resto della band, ti sarei grata se potessi aspettare che abbia fatto la visita di controllo."
Mi metto sull'attenti  "Ai suoi ordini signora! Annullerò la conferenza stampa di domani!" dico scherzando. Evidentemente non era uno scherzo divertente perchè, mentre mi allontano, vengo centrato in testa da una scarpa con il tacco. Ma le donne incinte non diventano tutte più dolci? Laura, evidentemente, è un'eccezione alla regola.

(Laura POV)
Finalmente la giornata è finita. Sono letteralmente distrutta da tutto quello che è successo oggi. L'unica soddisfazione vera è stato il centro perfetto, con il tacco della scarpa, sulla testa di Shannon, mezz'ora fa, in salotto. Jared è già entrato in fase "futuro padre ansioso". Ha voluto leggere attentamente tutto il foglietto illustrativo della pomata per le contusioni, prima di spalmarmela sul braccio ammaccato, per sincerarsi che non avesse controindicazioni in gravidanza. Ora siamo a letto e lui è con la testa appoggiata alla mia pancia che parla con suo figlio. Spero solo che non diventi logorroico come suo padre. Finalmente ha finito il suo discorso padre-figlio e riporta la sua attenzione su di me.
"Secondo te sarà un maschio o una femmina?" mi domanda guardandomi con quei suoi occhi che brillano di eccitazione.
La stanchezza fisica mi rende un po' sarcastica "Pensavo che te lo avesse detto."
"Per me sarebbe indifferente. Certo, preferirei un maschio, però anche una bambina non sarebbe male." non ha colto il sarcasmo nella mia risposta di prima.
"L'importante è che sia sano e stia bene." poi pero' comincio a sognare anch'io "Certo che se avesse i tuoi occhi ed il tuo naso..."
Jared si alza su un gomito e mi guarda serio. "Per me sarebbe bellissimo se assomigliasse a te." poi si abbassa e mi bacia con passione.
"Emma mi prenota una visita dal suo ginecologo. Vuoi venire anche tu con me?" neppure se gli avessi detto che ha vinto il premio oscar sarebbe così felice.
"Certo che voglio esserci anch'io! Così poi daremo la notizia a mia madre. Vedrai come sarà contenta."
"Devo dirlo anche ai miei. Sara' il caso che ti conoscano, prima o poi."
"Andremo in Italia e mi farai conoscere la tua famiglia."
"Auguri." non sa ancora cosa lo aspetta. Noi non siamo una famiglia, ma una tribù. Le belle notizie non arrivano solo ai parenti più stretti, tipo zii e cugini, no: lo devono sapere persino i cugini di secondo grado ed i prozii.
Non parliamo poi del paese in cui sono cresciuta. Minimo, entro 10 minuti dal nostro arrivo, lo saprà tutta la via ed in meno di un'ora tutto il resto del paese: infondo sono neanche 800 abitanti. Se il mio fallito matrimonio è stato l'evento mondano degli ultimi 8 anni, chissà cosa succederà quando porterò a casa una star di Hollywood (per giunta così figo).
"Perchè auguri?" domanda Jared.
Mi metto seduta sul letto e lo guardo. "I miei genitori vivono in un paesino che conta meno di 800 abitanti ubicato nella ridente campagna lombarda, detta anche Basso Pavese."
"E con questo?" Tesoro: i miei compaesani sono peggio di un'orda di paparazzi.
"Lì tutti conoscono tutti. Mi staranno ancora compatendo perchè sono stata lasciata dal marito. Cosa penseranno di me se ritorno a casa con un ragazzo nuovo e pure incinta?"
Jared sorride "Penseranno che hai fatto un colpaccio! Da quello che mi hai detto, mi sa che non hanno mai conosciuto una star di Hollywood."
Lo guardo sollevando un sopracciglio "Non montarti troppo la testa! Sì, un paio di amiche che sanno chi sei ci sono. Ma per il resto... E poi tu non parli italiano. Chiedi un po' a George come ci si sente in un paese piccolo."
"Insomma, non mi vuoi portare a conoscere i tuoi?"
"Certo che lo voglio. Non vorrei mai perdermi l'espressione di mio padre quando ti vedrà, oppure il commento di mia nonna."
"Io però li voglio conoscere. Anzi, voglio potergli parlare io. Insegnami l'italiano." sembra sincero con questa sua uscita.
"Guarda che sono un'insegnante severa."
Jared mi guarda sornione "Sono pronto anche a farmi bacchettare da te."
Non riesco a trattenermi dal ridere e lo bacio. "Ora però dormiamo."

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Siamo quasi alla fine di questo mio delirio. Ho deciso che scrivero' ancora un capitolo e poi l'epilogo finale. Ringrazio, come sempre, la mia beta che spero di non aver fatto svenire con i contenuti di questo capitolo.

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Capitolo 11
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Il suolo natio. Finalmente l'aereo è arrivato a Malpensa ed io e Jared ci stiamo apprestando a scendere e ad espletare le formalità doganali. Viaggiare con una star di Hollywood ha i suoi bei vantaggi: abbiamo volato in business e non mi sono mai trovata così a mio agio. Ora, però, si continua a modo mio. Jared voleva noleggiare una macchina, ma io ho preferito farmi venire a prendere da mia cugina, così mi ridà la mia adorata macchinina. Ho pianificato tutto il viaggio per un mese intero, dopo che ho scoperto di essere incinta. In quel periodo ho tentato di insegnare a Jared qualche parola di italiano, abbastanza per farsi capire dai miei. Voglio presentarlo ai miei genitori nel migliore dei modi e, visto che siamo qui in vacanza e che non deve lavorare, gli ho vietato di presentarsi con le unghie dipinte. Per il resto gli ho tolto dalla valigia le sue orride camicie a scacchi lasciando solo le magliette. Lui non si può neppure immaginare che caldo può fare a giugno a casa mia.

Esco trascinando la mia valigia, seguita da Jared che trascina la sua e cerca di non far cadere la custodia della chitarra dalle spalle. Ha le mani talmente occupate che tiene fra i denti una borsa con un regalo per Linda comprato al duty free di Los Angeles. Fra la folla riconosco mia cugina Alice che si sta sbracciando per farsi notare da noi. Potrebbe anche evitare di saltare, visto che una bella ragazza come lei non passa certo inosservata. "Ecco Alice." dico a Jared indicandogli la mia cuginetta. Sento che bofonchia un "Carina" e mi segue.
Lascio andare la valigia ed abbraccio mia cugina. "Ciao piccolina!" Alice ha 11 anni meno di me e per me e' come se ne avesse ancora cinque.
"Ciao Laura! Mi sei mancata tantissimo! Stai bene?" mi domanda accarezzandomi il lieve accenno di pancia. La notizia della mia gravidanza ha fatto subito il giro fra i parenti più stretti.
Mi giro verso Jared "Amore. Lei e' Alice." parlo in inglese perché Alice ha frequentato il liceo linguistico ed e' piuttosto ferrata.
"Benvenuto Jared." Alice gli porge la mano per salutarlo. Jared appoggia per terra le borse e si toglie dalla bocca il sacchetto.
"Grazie. Sono felice di conoscerti."
Bene: finiti i convenevoli possiamo andare. Alice prende una delle borse di Jared e ci precede al parcheggio.
"Hai trattato bene la mia macchina?" domando.
"Tranquilla. Non le ho fatto neppure un graffio. E l'ho anche portata a fare il tagliando a marzo." verificheremo subito se ha detto la verità.
Alice guarda un momento Jared e tutte le sue valige. "Mi sa che dovremo mettere qualche valigia sul sedile posteriore. Poverino: viaggerà un po' scomodo."
"Però guido io per tornare a casa. Ho voglia di provare l'ebbrezza della velocità in tangenziale." dico.
"Auguri! C'era un traffico pazzesco all'andata."
"Quando mi vedranno arrivare, il traffico si aprirà come il Mar Rosso con Mose'." forse sto esagerando un pochino.
Raggiungiamo la mia adorata C3 rossa. Jared, da buon americano, e' abituato alle auto enormi ed ora sta guardando perplesso il mio piccolo bolide.
"Ma ci stiamo tutti e tre?" mi domanda.
"Certo! Ci si sta anche in cinque." ovviamente lo faccio sedere dietro con la chitarra sulle ginocchia ed una delle valige di fianco. Purtroppo, nel bagagliaio ci stanno giusto una valigia ed un borsone. Farà il viaggio un po' stretto.
Mi piazzo al posto di giuda ed inforco i miei occhiali da sole.
"Non mi hai sprogrammato la radio vero?" domando ad Alice.
"No. Ho lasciato tutto com'era. Le mie sono sulla seconda banda."
"Brava bambina." ed accendo la radio sintonizzando la mia stazione preferita che trasmette musica rock. Partiamo imboccando il raccordo che mi porterà sull'autostrada dei laghi e poi verso la tangenziale ovest di Milano, per poi finire sulla est ed imboccare l'A1 per uscire a Lodi.
Alice mi informa sulle ultime novità, racconta dell'ultimo fidanzatino di sua sorella e riesco ad estorcerle anche il nome della sua ultima conquista.
Jared e' silenzioso e si guarda intorno, poi ad un certo punto rivolge una domanda ad Alice "Alice. Quanti anni hai?"
"Amore? Prova in italiano?" gli dico io. Mia cugina sorride divertita.
"Ah, Ok. Quanti... tu..." sento che sfoglia il dizionarietto che gli ho dato "anni?"
Alice si gira sorridendo "19. Quasi 20." e poi vedendo la faccia perplessa di Jay glielo ripete in inglese.
Jared fa una faccia strana e mi pare di sentirlo brontolare "Troppo giovane per Shannon." Ovviamente, anche Alice lo ha sentito e scoppiamo a ridere tutte e due.
Jared ritorna silenzioso e si rimette a guardare fuori.
Usciamo dall'autostrada e, dopo una ventina di chilometri, passo a lasciare a casa Alice.
"Grazie piccola per esserci venuti a prendere." le dico senza scendere dalla macchina. Per fortuna mia zia e' al lavoro, altrimenti saremmo dovuti entrare per forza. E' la sorellina di mia madre e sono curiose allo stesso modo.
Jared prende possesso del sedile anteriore e distende le gambe. "Sembra di viaggiare in classe turistica con questa macchina."
"Non ti lamentare sempre. Le auto troppo grosse inquinano. Non eri tu l'ecologista?" glielo dico ridendo.
"Manca molto a casa dei tuoi?" mi domanda.
"Quindici minuti." dico infilandomi nella stretta provinciale che porta in paese. In provincia di Pavia, le strade sono degne del terzo mondo e Jared fissa spaventato le rive dei fossi che costeggiano la strada.
"Non rischiamo di finire fuori strada vero?"
"No, tranquillo. Basta andare piano. Qui sono finita fuori strada solo con il motorino."
"Allora vai piano, per piacere."
ha l'aria terrorizzata.
"Sono a 70 all'ora. Mi sorpassano persino le lumache."
"Argh! Trattore!"
Jared e' terrorizzato dal trattore che esce da una strada di campagna a poche centinaia di metri davanti a noi.
"Tranquillo. Vedi quella cascina sulla destra? Girerà lì dentro." e difatti così succede. Jared si rilassa ed io gli faccio segno di guardare alla sua sinistra.
"Guarda fra gli alberi. La casa dei miei e' una di quelle. E poi c'e' la chiesa." il gruppo di case e' parzialmente nascosto dagli alberi, ma il campanile svetta alto verso il cielo. Sono a casa.
Jared guarda sorridendo finché la visuale non viene oscurata dalle prime case del paese.
"C'e' molto verde qui. E ci sono un sacco di alberi." osserva. Chissà come ha fatto a non notare le risaie, che sono parte integrante del paesaggio, assieme ai campi di mais.
"Benvenuto nel mio piccolo mondo." gli dico sorridendo. Affronto le due curve che portano in paese. Jared osserva curioso la gente fuori dai bar e la vetrina dell'unico alimentari rimasto. Mi fermo alla curva per girare verso casa dei miei ed i ragazzi fuori dal bar mi riconoscono e qualcuno mi saluta. Io ricambio velocemente il saluto e parto sgommando. In lontananza si vede il campanile della chiesa. Passo velocemente davanti alla parrucchiera, all'ufficio postale e all'estetista che e' sulla porta con una cliente. Rallento un attimo e do' un colpo di clacson per attirare la sua attenzione ed abbasso il finestrino.
"Ciao Anna!" Anna corre vicino alla macchina appena mi vede.
"Ciao Laura! Sei tornata! Finalmente avrò ancora la mia vicina preferita." e' felice di vedermi.
"Non so se verrò a casa. Sto qui per un paio di settimane e sarò ospite dai miei."
"Beh, però vieni a trovarmi. Ho un sacco di cose da raccontarti."
"Ok. Vedrò di passare. Ciao." sollevo nuovamente il finestrino e Jared saluta con la mano.
Vedo Anna che lo guarda curiosa. Ora avrà qualcosa di nuovo di cui parlare in negozio.
Proseguo diritta, per quelle poche centinaia di metri che mancano, ed imbocco la curva a destra per entrare nella mia via. Mi abbasso per cercare il telecomando e faccio aprire il cancello. Mia madre e' sulla porta che mi aspetta, probabilmente allertata da una telefonata di Alice. Spengo la macchina  e scendo rapidamente per correre ad abbracciarla sorridendo. Mio padre spunta dalla porta della sua officina/sala giochi, non vuole darlo a vedere, ma aspettava trepidante il mio arrivo. Corro ad abbracciare anche lui.
"Ciao Laura. Tutto bene il viaggio?"
"Ciao papà. Sì, e' stato magnifico."
Jared scende dalla macchina e si avvicina a me.
"Papà, mamma, lui è Jared." dico mentre Jared si toglie gli occhiali e sorride allungando una mano verso mio padre.
"Piacere di conoscere." dice in italiano. Mio padre lo guarda serio e gli stringe la mano. Nell'imbarazzo generale, e' mia madre a prendere in mano la situazione.
"Oh! Che bello! Allora parli un po' di italiano." dice sorridendo. "Dai! Venite in casa. E' pronto il pranzo. Ho fatto gli gnocchi con il ragù ed il gallo alla cacciatora." dice sorridente.
Porca miseria! Mi sono dimenticata di dire a mia mamma che Jared è vegetariano. E adesso come rimedio?
"Ehm, mamma."
"Sì? Non ti va il gallo? E' uno dei nostri." mio padre e le sue maledette galline.
"E' freschissimo! L'ho accoppato con una legnata ieri sera. Mi stava saltando addosso mentre uscivo dal pollaio. Il bastardo ha avuto quello che si meritava!" esordisce mio padre.
"Non e' per me. Però Jared è vegetariano." Vedo già l'indice di gradimento di mio padre calare miseramente.
"Beh. Per lui li condisco con il sugo al pomodoro e verdure che ho fatto ieri." esordisce mia madre. Poi lo guarda "Sarà meglio che ne faccia cuocere ancora un po'. Questo ragazzo deve mangiare: e' un po' troppo magro."
"Mamma. Non l'ho portato qui perché tu lo metta all'ingrasso, ma per farvelo conoscere." dico.
"Oh, piantala Laura!" poi si gira verso mio padre "Luigi prendi le valige dei ragazzi!" e trascina in casa me.
Jared da una mano a mio padre con le borse ed afferra la sua chitarra dal sedile posteriore. Posso sentire mio padre che gli chiede "Suoni la chitarra?" e Jared che lo guarda senza capire la domanda. Mio padre gli indica la custodia della chitarra. "Oh, yes guitar. Io ehm...canto." ok, l'indice di gradimento sta lentamente risalendo.
Ridacchio prima che mio padre mi domandi "Laura, ma al feva mia l'atur quest chi?" (Trad. Ma non faceva mica l'attore questo qui?)
"Sì, però canta anche. Lui e suo fratello hanno un gruppo rock. Sono piuttosto famosi." dico.
"Beh, un'altro musicista in famiglia." borbotta mio padre.
Mia madre mi trascina in cucina e mi mette seduta a tavola mentre Jared e mio padre portano le valige di sopra.
"Mi hai preparato la camera della nonna?" domando mentre accarezzo la gatta che si sta strusciando sulle mie gambe.
"No. Ho preparato la cameretta. Dormirai nel tuo letto e Jared in quello di tuo fratello." risponde mia madre mentre butta in pentola quello che sembra circa un chilo di gnocchi.
"Scusami sai. Ho 31 anni e lui e' il mio ragazzo."
"Eh beh. Tanto quello che dovevate fare mi pare lo abbiate già fatto, o sbaglio?" colpita e affondata.
"Hai tolto le Barbie almeno?" domando.
"Perché? Sono così carine. Ti ho lasciato anche la papera di peluche sul letto." ora comincio a capire cosa spinge alcune persone a compiere delle stragi di famigliari.
"Cosa ne pensi di Jared?" domando per cambiare discorso.
"Bello! Occhi stupendi ed un bel sorriso. Solo i capelli un po' lunghi..."
"Mamma! Quando hai conosciuto papà lui li aveva più lunghi di Jared e pure boccolosi."
"Sì, però se ha voluto uscire con me se li e' tagliati." ok: non posso proprio ribattere.
"A me lui piace così." se lo avesse visto biondo platino o con i capelli lunghi come in Alexander allora cosa diceva?
Mio padre e Jared arrivano e si siedono a tavola. Mia madre gli mette davanti un piatto enorme di gnocchi al pomodoro: sicuramente si addormenterà prima di averli finiti. Ci sarebbe voluto Shannon: lui avrebbe fatto festa alla cucina di mia madre.
"A me danne meno per piacere. Lo sai che i tuoi gnocchi sono buoni ma micidiali." brontolo.
"Piantala di borbottare e mangia che siete in due."
"Tuo nipote morirà soffocato con tutti questi gnocchi." allora mi da una porzione ridotta.
La stessa dose tocca a mio padre che guarda il piatto sconsolato "Oh. Io non sono mica a dieta." protesta.
"Tu hai il colesterolo alto." lo rimbecca mia madre e gli allontana la bottiglia del vino avvicinandola a Jared.
Mi scappa una risatina alla solita scena.
Mio padre si rivolge a Jared "Vuoi un goccio di vino?" domanda con la bottiglia in mano costretto, a malincuore, a spartirla.
Jared pare non capire, allora intervengo io "Ti ha chiesto se vuoi assaggiare il vino. E' buono. Lo fa un contadino dell'Oltrepo' nostro amico."
"Oh, tanks ... grazie." e mio padre gli versa il vino nel bicchiere.
"Prego." borbotta.
Jared assaggia gli gnocchi un po' titubante perché non li conosce, ma pare gradirli e spazzola il piatto in poco tempo.
"Ne vuoi ancora Jared?" domanda mia madre. Lui annuisce e lei riempie nuovamente il piatto. Spazzola anche quello in poco tempo e poi si appoggia allo schienale soddisfatto.
Sorride ed esprime la sua soddisfazione "Magnifico!".
Mia madre e' elettrizzata. "Lo sapevo che ti sarebbero piaciuti. Stasera ti faccio i ravioli di magro."
Jared sorride ed io mi metto a ridere. Si gira verso di me e mi guarda con aria interrogativa. "Se continui così, quando torneremo a casa, potrai girare il sequel di Chapter 27."
Jared mi guarda terrorizzato. "Oggi pomeriggio voglio andare a correre. C'e' un parco qui?" mi domanda.
"Un parco? Qui e' tutta campagna. Io ti seguo in bicicletta." gli dico.
Saltiamo a piè pari il povero gallo finito alla cacciatora e ci ritiriamo per disfare le valige e rinfrescarci un po'.
Appena siamo in camera, Jared si lascia cadere sul letto di mio fratello ed osserva la stanza e la bandiera del Milan che gli penzola sopra la testa come un drappo.
"Perché c'e' scritto Milano su quella bandiera?" domanda curioso.
"Non e' Milano, ma Milan. E' la squadra di calcio di Milano ed io e Roberto tifiamo per loro."
"Grande. Bei colori."
"Quello appeso al lato dell'armadio e' uno dei suoi mitici capitani: Franco Baresi." quante lacrime ho versato a San Siro quando ha dato l'addio al calcio.
"Mi dispiace non poter dormire nel letto con te come a casa." io mi siedo ed abbraccio il papero di peluche.
"Ma io non dormo sola. Ho Duck che mi tiene compagnia." Jared si alza e raggiunge il mio letto, mi lancia via il papero e mi bacia.
"Guarda che sono geloso del papero." mi sta ancora baciando quando mia madre piomba in camera. Ci stacchiamo come due adolescenti colti sul fatto.
"Oh scusate. Volevo sapere cosa facevate oggi pomeriggio."
"Jared vorrebbe andare a correre. Sai, per digerire i tuoi gnocchi."
"La nonna non vede l'ora di vederti Laura. Perché non la vai a trovare?"
Oh no! Ci mancava solo questa! Appena arrivata e subito il giro all'ospizio. "Va bene. Ci vado prima di sera." dico rassegnata.
"Porta anche Jared. Lo sai che e' curiosa di vederlo." e se ne va. Bel programma della giornata!
Sospiro sconsolata "Ti porto a conoscere mia nonna. Se domattina, al mio risveglio, non ti dovessi più trovare, credimi, capirei il tuo gesto." gli dico teatralmente.
Jared ride "Ma dai. Come può una vecchietta essere così terribile da farmi scappare?"
"Aspettati qualsiasi domanda o commento. Per fortuna non potrai capire tutto quello che dirà."
so' già che mia nonna noterà i capelli lunghi e tutti i tatuaggi: minimo mi chiederà se e' un drogato.

(Jared POV)
Questo paese e' veramente piccolo. Però c'e' tanto verde e la natura e' bellissima. Laura mi ha accompagnato a fare una corsa. Appena si esce dalla via dove vivono i suoi, sei subito in campagna. Abbiamo passato un paio di cascinali mezzi diroccati. Nel primo c'erano un paio di vecchietti nell'orto che hanno salutato Laura e lei si e' fermata a scambiare due parole con loro. Non credo che parlassero in italiano, ma in dialetto perché non capivo proprio nulla. Sua madre le ha raccomandato di non fare strade sterrate in bicicletta. Non voleva lasciargliela usare perché le ha detto che in gravidanza non si va in bicicletta, ma poi ha ceduto. E' una strada tranquilla. Avremo incontrato si' e no due macchine ed una era una anziana signora bionda che si e' fermata, anche lei, a salutare Laura. Lei mi ha spiegato che la tizia vive in una grande cascina qualche chilometro più avanti. Il nonno di Laura lavorava per suo marito, non come semplice contadino, ma lui aveva il compito di controllare le acque durante tutto l'anno. Questo posto e' punteggiato di risaie e campi di mais. Il cielo azzurro di oggi si rispecchia nelle acque ferme e fa brillare tutto. Arriviamo ad una lieve salita con da parte una cabina dell'elettricità, e Laura mi fa segno di tornare indietro. Si mette a ridere ed io rimango perplesso un attimo da questa sua ilarità. Quando si riprende mi chiede scusa e mi spiega che, lo stesso tragitto che sta facendo adesso con me, lo faceva sempre in compagnia del suo cane qualche anno prima.
"Ah sì! Mi paragoni al tuo cane?" domando ridendo.
"Adoravo quel cane." mi dice sorridendo con malinconia. Doveva essere molto affezionata a quell'animale.
Ritorniamo indietro e vedo che si ferma un attimo e si mette a spostare i rami di un cespuglio sulla riva.
"Cosa cerchi?" domando avvicinadomi.
"More. Questo e' un gelso ed ha sempre fatto i frutti in questo periodo." ne trova un paio e le raccoglie sporcandosi la mano con il succo viola. "Assaggia." e mi mette in bocca uno di quei piccoli frutti. E' molto dolce e succoso e mi lascia un piacevole sapore in bocca. "Buono." dico io.
"Una volta coltivavano questi alberi per nutrire i bachi da seta con le loro foglie. In questa zona, all'inizio del '900, erano una delle principali fonti di reddito per le famiglie contadine." la ascolto estasiato. Laura sembra una persona semplice, ma ha una cultura piuttosto vasta e sa molte cose del suo territorio.
Ritorniamo a casa, non prima di aver fatto quella che Laura chiama "la tappa obbligata". La signora che vive nella prima casa all'inizio della via, ci ha visti passare ed e' corsa fuori per salutare Laura. Se la vedesse Shannon non mi direbbe più che parlo così tanto. Dietro di lei, due ragazzini biondi di circa 7 anni, se le stanno dando di santa ragione. Sembrano due gemelli. Laura dice qualcosa che sposta l'attenzione della donna sui nipotini che litigano e così riusciamo a svignarcela salutando velocemente.
Ritorniamo in casa e mi concedo una doccia veloce. Cavoli! Fa veramente caldo!
Laura mi aspetta in macchina e ripercorriamo la stessa strada fatta a piedi poco prima. Sbuchiamo in un paesino molto piccolo, e Laura si infila con l'auto in un portone. Parcheggia e posso vedere una struttura che sembra recentemente ristrutturata: e' la casa di riposo dove sta' la nonna di Laura.
Scendiamo dalla macchina ed un gruppo di vecchietti, seduti sotto un gazebo, ci osserva curiosi mentre entriamo dalla modernissima porta a vetri automatica. Laura gira decisa verso destra e da' una rapida occhiata in una grande sala dove ci sono sedute parecchie persone anziane. Probabilmente non vede sua nonna perché parla con una delle infermiere e poi si dirige verso la scala per salire al piano superiore.
"La nonna e' in camera. C'e' anche mia zia, la sorella di mio padre." annuisco e mi tolgo gli occhiali da sole ed il cappello dandomi una sistemata ai capelli.
Entriamo in quello che sembra un piccolo mini appartamento arredato in modo moderno. Laura corre a dare un bacio all'anziana sulla sedia a rotelle che ha quasi le lacrime agli occhi dalla gioia di vederla. Io rimango un attimo sulla porta imbarazzato. Laura mi fa segno di avvicinarmi ed io entro sorridendo alle due donne che mi squadrano da capo a piedi. Per educazione, mi avvicino prima alla nonna di Laura e mi presento. "Buongiorno. Io sono Jared." ho pensato molto bene a quello che dovevo dire per non sbagliare.
"Piacere io sono la nonna di Laura." mi risponde la vecchietta.
"Ed io la zia." mi dice l'altra.
Sento che l'anziana dice qualcosa a Laura sicuramente in dialetto e lei sorride e poi mi parla in inglese "Ha detto che le piaci. Che sei proprio un bel ragazzo."
Io sorrido, ringrazio e poi mi metto seduto su una sedia ad ascoltare in silenzio quello che si stanno dicendo le tre donne. Ogni tanto Laura si gira verso di me e sorride ed io ricambio. Al momento di congedarci mi avvicino anch'io a sua nonna per salutarla e lei mi fa abbassare e mi da un bacio sulla guancia. Laura e sua zia le dicono qualcosa che suona come un rimprovero e lei scrolla le spalle rispondendo e scoppiano tutte e tre a ridere.
Durante il viaggio di ritorno domando a Laura di quell'ultimo scambio di battute e lei mi risponde "Le abbiamo fatto notare che non era il caso che ti desse un bacio e lei ci ha risposto che non le sarebbe più capitato di baciare un così bell'uomo." io sorrido.
"Tua nonna ha veramente buon gusto." non lo dico per vantarmi.
"Certo! Dovevi vedere che bell'uomo era mio nonno. Quando arriviamo a casa ti faccio vedere una sua foto."
"Perché non mi fai vedere anche le tue di foto?"
sono curioso di sapere tutto della vita di Laura.

Appena arriviamo a casa ci sediamo sul divano del salotto e Laura tira giu' dal mobile tre album di fotografie. Comincia con quello con la copertina verde. Nella prima pagina ci sono un paio di foto che ritraggono i suoi genitori giovanissimi al mare e sulla neve e poi le foto di un battesimo: e' quello di Laura. Proseguendo ci sono varie foto di Laura da piccola e poi di suo fratello. Da piccola sembrava un maschietto, poi verso i due anni aveva dei bei boccoli neri ed i suoi grandi occhioni marroni. Roberto, invece, e' la copia della piccola Linda, solo meno pacioccone. L'album contiene le foto di Laura fino ai suoi 18 anni. Negli altri due ci sono foto di varie età in ordine sparso e nell'ultimo delle foto vecchissime che ritraggono, addirittura, i suoi bisnonni. Mi stupisco di una foto di suo padre ritratto mentre canta: avrà avuto circa 20 anni ed aveva i capelli lunghi. In un'altra e' accovacciato vicino ad una bambina di circa un anno. "Lei e' mia cugina Marina. La figlia maggiore della sorella di mio padre. Ha la tua stessa età. Stasera le conoscerai tutte e due, ed anche i loro mariti ed i loro figli."

(Laura POV)
Mio Dio! Con in casa le mie cugine e le loro allegre famigliole, c'e' una baraonda che neppure in casa di Brad. Come se non bastasse, sono arrivati anche i miei zii e le altre due cugine: Alice e Gemma. Quando Jared ha avuto a che fare con la piccola Michela, sembrava più terrorizzato della gatta: quella bambina e' il diavolo in persona. Alla fine della serata, quando se ne sono andati tutti, era stremato e si e' addormentato come un sasso. Io ho avuto problemi a prendere sonno: non mi ricordavo di avere un materasso così duro ed ho rischiato di cadere dal letto un paio di volte.
E' mattina e sento mia madre che si alza e si muove per casa con la solita delicatezza di un caterpillar. Ormai il mio sonno e' andato a farsi benedire, così decido di alzarmi per darle una mano. Jared dorme ancora come un sasso e sembra che nulla lo possa svegliare.
Scendo in cucina dove trovo mia madre pronta per uscire.
"Dove vai?" domando.
"A prendere Linda. Oggi tocca a me." e' vero! Me ne ero completamente dimenticata.
"Vengo con te, se non ti spiace."
"Certo che non mi dispiace. Andiamo."
Recuperiamo la piccola e saluto mia cognata che se ne va al lavoro. Linda e' contenta di stare con mia madre e mio padre, molto di più che con gli altri nonni. Sembra persino felice di vedere me. Ormai ha quasi un anno e, da circa un mesetto, cammina e comincia a dire le prime parole. Purtroppo ha preso la parlantina di mio fratello e, durante il tragitto in macchina, ci fa un discorso in "bambinese" di cui capisco sì e no due parole. Sarà uno spasso vederla fare a gara con Jared per chi chiacchiera di più.
Arriviamo a casa e scarico Linda dalla macchina. Per prima cosa intercetta la gatta e si mette a rincorrerla per prenderla. Mio padre e' in cucina che fa colazione con un pacchetto di cracker.
"Jared non si e' alzato?" gli domando.
"No. Io non gli ho rotto le scatole."
"Allora ci penso io a svegliarlo. Linda? Vieni con la zia a chiamare Jay?" domando alla piccola che mi guarda e mi sorride annuendo lasciando andare la presa sulla coda della gatta.
Apro la porta della scala e Linda si mette a gattoni per salire i gradini. Io la lascio fare e le sto dietro per evitare che cada. Apro la porta della camera ed entriamo in silenzio. Linda vede Jared nel letto e cerca di salire. Io sollevo la tapparella e spalanco la finestra per far cambiare aria. Linda, che non riesce a salire sul letto perché e' troppo alto, si mette a tirare il lenzuolo. Visto che non ottiene nessun risultato neppure così, decide di ricorrere alle maniere forti e caccia un urlo. Jared si sveglia all'istante e scatta a sedere spaventato. Linda lo guarda, gli sorride e gli dice un dolce ciao. Ormai sveglio, Jay afferra Linda e se la tira sul letto.
"Linda! Ecco la mia piccola principessa! Urli più di me." le dice sfregandosi gli occhi ancora cisposi per il sonno.
"Jay!" esclama Linda e si avvicina per stampargli un bavoso bacetto sulla guancia. Poi comincia a propinargli uno dei suoi interminabili discorsi che solo lei può capire.
"Abbiamo trovato un altro che parla più di te. Questa bambina farà strada." dico ridendo. Mi avvicino a Jared e gli do un bacio. "Ora però alzati e vestiti. Oggi farai il babysitter."
Mentre Jared entra in bagno, arriva mia madre e fa in tempo a vederlo con addosso solo i boxer. Sembra incantata.
"Mamma? Ci sei?" domando sventolandole la mano davanti alla faccia.
"Eh? Ah sì! Mamma mia che bel pezzo d'uomo." guardo mia madre con tanto d'occhi e tappo le orecchie a Linda.
"Ohi! Guarda che ha anche lui i suoi difetti come tutti gli altri." mia madre si riprende.
"Si, ma però e' veramente bello. Adesso capisco come mai ti sei innamorata."
"Non e' solo per l'aspetto fisico. Anche se devo dire che ha giovato parecchio."
"Sei sempre la solita fortunata."
"Non mi pare di aver avuto tutta 'sta fortuna in vita mia. Comunque: ora vai giù con Linda che a rifare i letti ci penso io. Almeno mi rendo utile."
"Va bene. Mi fai un enorme piacere." prende in braccio la piccola e scende al piano terra.
Rifaccio i letti e riordino le camere. Finalmente il principino e' uscito dal bagno e si decide a fare la sua radiosa comparsa.
"Buon giorno amore." si avvicina e mi da un bacio.
"Scendi a fare colazione. Mia madre ha fatto una torta."
"Ok. Poi cosa facciamo?"
mi domanda.
"Potremmo andare a fare la spesa in paese o una passeggiata con Linda." propongo.
"Potremmo unire le due cose. Così mi fai conoscere i tuoi amici."
"Credo che siano tutti al lavoro questa mattina. Magari in serata chiamo qualcuno."
"Va bene. Chiama qualche amica."
"Guarda che Shannon si arrangia benissimo da solo con le donne."
protesto io.
"Però un aiutino non sarebbe male. Se ce ne fosse una disponibile, potrebbe venire qui per conoscerla." metto una mano sulla schiena di Jared e lo accompagno verso la scala.
"Va là va. E piantala di dire cavolate. Se ti manca tuo fratello, digli di prendere il primo aereo e raggiungerci." lo sto accompagnando giù per la scala, sperando che non dica più cazzate.
"Stasera lo chiamo e gli dico di preparare le valige." poi si fionda in cucina e si serve circa un quarto di torta. La gatta ormai lo adora e gli salta sulle gambe. Linda, dalla sua postazione nel box, lo guarda divertita e cerca di farsi dare un pezzo di torta.
Arrivo con la lista della spesa che mi ha dato mia madre e tolgo Linda dal box. "Adesso la zia e Jay ti portano a fare spesa." Jared guarda il passeggino, ma io faccio cenno di no con la testa: Linda ci seguirà con il triciclo. Tanto e' un modello di quelli con attaccato un manico per poterlo tenere o spingere. Peccato che la piccola sia talmente testarda da fare solo quello che vuole ed andare solo dove vuole.
Percorriamo il marciapiede e Jared e' occupato a far andare Linda dalla parte giusta. "Ancora cento metri e sarò morto a furia di farle cambiare direzione."
"Se non ci sbrighiamo rischiamo di non trovare più pane. Prendila in braccio e trascina quel maledetto trabiccolo!"
ovviamente Jared e' felice di eseguire ed afferra Linda. In questo modo riusciamo a raggiungere il negozio. Lascio Linda e Jared fuori ed io entro.
"Ciao Laura! Mi avevano detto che eri tornata! Come stai?" Marco, il salumiere, e' sempre molto cordiale.
"Bene. Sto qui un paio di settimane, poi torno in America."
"Come mai te ne vai di già? Non ti piace più il tuo paese, o hai trovato di meglio?" mi domanda mentre mi affetta il prosciutto ed ammicca verso Jared fuori dal negozio.
"Sai già tutto vero?" domando. Marco sorride.
"Ovviamente. Lo sai che le belle notizie girano subito. Ti hanno visto tutti quelli che c'erano fuori dal bar ieri, e poi Anna ha potuto vederlo abbastanza bene. Come mai non l'hai fatto entrare?" il solito curioso.
"Sta facendo il babysitter." dico indicando Linda.
"Ecco! Neppure la mia Linda hai fatto entrare. Oggi non le posso dare la caramella."
"Scommetto che ha già imparato a venirsela a prendere da sola." Marco ride. "Va bene." mi arrendo e faccio segno a Jay di entrare.
Marco sorride e Linda trotterella decisa verso il bancone in cerca di caramelle. "Vieni piccola." la incita il salumiere dandole l'agognata caramella.
"Marco, lui e' Jared." Jared fa un cenno di saluto.
"Mi sembra di averlo già visto." esordisce guardandolo perplesso.
Mi guardo intorno, sono entrate un paio di vecchiette che stanno squadrando Jay. "Fa l'attore ed il cantante." bisbiglio a Marco.
"Magari ho visto qualche suo film." sembra pensarci su un momento "Ah si'! Ieri sera c'era quello con Nicholas Cage che fa il trafficante d'armi." lo guarda un momento ancora "Lui e' il fratello drogato!" Jared capisce solo il nome dell'attore principale, mentre riprende in braccio Linda che sta puntando all'espositore degli ovetti Kinder.
"Già." ammetto io per poi puntualizzare "Però non si droga davvero. E' un bravo ragazzo."
Finalmente ha finito di affettarmi quei due etti di prosciutto e sembra aver avuto abbastanza notizie per poter chiacchierare per una settimana. Dal retro arriva suo figlio maggiore.
"Oh ciao Laura!"
"Ciao Ezio."
"Allora sei andata in America a farti riempire?" che modo carino per ricordarmi che mi sono fatta mettere incinta.
"Il colpevole e' qui che si allena con mia nipote." dico indicando Jared.
Ezio lo guarda un attimo e poi sgrana i suoi bei occhioni blu "Ma questo qui e' Jared Leto dei 30 Seconds to Mars! Cazzo hai fatto un bel colpo!"
Jared mi guarda "Mi conosce?"
Ezio risponde velocemente in inglese "Certo! Sono stato al vostro concerto a Milano l'anno scorso."
"Spero ti sia piaciuto."
"Magnifico! Mi autografi il cd?"
"Certo."
Ezio scappa in casa e torna rapidamente con un cd dei Mars e Jared glielo autografa.
Guardo Ezio. "Mi sa che se sei fortunato, fra un paio di giorni arriva anche suo fratello."
"Davvero? Mi sa che ti vengo a trovare qualche giorno."
"Ci conto." pago la mia spesa,  recupero il mio seguito ed usciamo dal negozio.
Linda e' risalita sul suo adorato triciclo ed ha ricominciato con il solito zig zag. Arriviamo vicino al cancello dell'oratorio e la piccola e' attirata dalle voci dei ragazzi e dei bambini che stanno giocando. Il cancello e' aperto e Linda svolta velocemente al suo interno. Jared la segue di corsa, anche lui incuriosito dal gruppo di ragazzini che vede. Li seguo sospirando.
Il gruppo degli animatori, capitanati come sempre da Luca, si gira a fissarci. Basta poco perché riconoscano me e Linda. Luca e' un vecchio amico con cui sono cresciuta e mi conosce piuttosto bene. Ha due anni più di me e, visto che non ha potuto seguire la sua vocazione, fa l'insegnante di religione e si occupa dell'oratorio.
"Laura ciao! Mi avevano detto che eri tornata." mi viene incontro con addosso la solita maglia della Juve ed il solito berretto della Ferrari.
"Ciao Luca. Scusa l'intrusione, ma la peste non ha resistito." dico per giustificare la nostra comparsa.
"Ma figurati! Tua mamma la porta qui molto spesso nel pomeriggio." dice lasciando un buffetto alla piccola che lo ricambia con un sorriso.
"Cosa state facendo di bello?" domando incuriosita "Riunione degli animatori?" i ragazzi più grandi sono tutti seduti attorno a Luca.
"Ma sì, stiamo cercando un modo per intrattenere i ragazzi." poi mi bisbiglia "Qui non e' piu' come ai bei tempi quando ero più giovane ed avevo degli altri collaboratori, capisci?"
"In effetti, da quando facevo parte del gruppo anch'io, i bambini sono cambiati parecchio. Ti ricordi quanto ci divertivamo noi animatori in teatro? Tu imitavi sempre Freddy Mercury mentre noi ragazze preparavamo i balletti."
Luca ridacchia. "Già, bei tempi." poi guarda curioso Jared "E' lui il tuo nuovo fidanzato Californiano?"
"Sì, lui e' Jared. L'ho portato qui per farlo conoscere ai miei, visto che e' il padre del loro prossimo nipotino. Sai Californication..." cito volutamente i Red Hot Chilli Peppers.
Luca sorride alla mia battuta "Ho saputo anche quello. Lo sai che qui le notizie volano." poi ritorna curioso "Ma e' vero che fa l'attore?"
"Attore, cantante di un gruppo rock ed anche regista dei loro video musicali e produttore."
"Mi pare di averlo visto forse in qualche film. Ma in che gruppo canta?"
"I 30 seconds to mars. Fanno rock, un misto fra Emo e Punk. Lui scrive le canzoni e suona la chitarra, oltre a cantare."
Luca mi guarda attentamente e poi spara la sua idea "Perché oggi pomeriggio non venite qui? Potrebbe suonare un po' con me. Sai, fra chitarristi..."
"Luca, tu suoni durante la messa. Non ti offendere, ma non sei proprio The Edge degli U2."
"Dai Laura! Che ti costa? Tanto non hai sicuramente niente da fare."
"In effetti. Dall'avvocato ci devo andare domani... Va bene. Oggi lo porto qui così vi divertite un po'."
"Sarà il caso che me lo presenti almeno." mi ricorda Luca.
"Hai ragione." poi mi giro verso Jared che sta tenendo d'occhio Linda che gioca con le figlie di mia cugina e le loro amichette. "Jay. Vieni qui un momento." Jared si gira e si avvicina, senza perdere d'occhio Linda.
"Lui e' Luca, un mio amico." dico presentandogli Luca.
"Ciao Jared. E' un piacere conoscerti." Luca parla abbastanza bene l'inglese.
"Anche per me e' un piacere conoscere gli amici di Laura." poi gli scappa l'occhio alle spalle di Luca e vede la chitarra. "Suoni la chitarra?" domanda.
"Strimpello. A proposito: Laura mi ha detto che hai un gruppo rock e che sei un chitarrista. Ti andrebbe di venire qui dopo pranzo per suonare insieme?"
"Perché no."
Lascio i due ragazzi a discutere dei loro gusti musicali e mi avvicino a mia nipote. Linda e' molto presa a giocare con le bambine più grandi.
"Ciuci. La nonna ci sta aspettando per la pappa. Quando ti svegli dal pisolino, la zia ti porta ancora in oratorio." Linda mi guarda con un faccino implorante, ma io non cedo. La prendo in braccio e richiamo Jared per tornare a casa: mia madre si starà chiedendo che fine abbiamo fatto.

(Jared POV)
Siamo ritornati in questo posto pieno di bambini. Ho portato la mia chitarra ed ora sono seduto su una sedia di fianco a Luca e ci stiamo accordando. Quando Luca ha visto la mia Gibson ha sgranato gli occhi incredulo "La mia chitarra e' un giocattolo in confronto alla tua. Quella e' veramente professionale."
"La uso per le performance acustiche. Per i concerti ne ho due elettriche che mi sono fatto fare apposta. Hanno anche un nome."
Luca esclama qualcosa che non riesco a capire (Sticazzi!). "Cosa ti andrebbe di suonare?" domando.
"Perché non mi fai sentire una delle tue canzoni?" mi chiede. Mi ha già detto di non conoscere il mio gruppo.
"Ok. Ti suono "From yesterday." Il video lo trasmetteva sempre anche MTV". e comincio. Mentre canto un gruppo di ragazzine si avvicina e si siede intorno a noi sul prato. Laura mi guarda sorridendo. Finisco il mio pezzo ed i ragazzi applaudono. Ora tocca a Luca. "Tocca a te. Cosa canti?" gli domando.
"Sono un po' indeciso. Tu sei bravissimo. Quasi mi vergogno." Laura ride ed interviene.
"Perché non fate qualcosa dei Queen? Se avete problemi per la voce di Freddy, posso cantare io." Luca la guarda di sbieco e le dice qualcosa in italiano. Lei si rivolge a me.
"Mi ha detto di stare zitta." mi dice imbronciando le labbra come una bambina.
"Non te la prendere amore." Consolo Laura che si gira e fa la linguaccia a Luca. Quando fa così sembra proprio una bambina.
Passiamo un pomeriggio veramente divertente. Laura conosce anche molti dei bambini, o almeno i loro genitori. Le ragazzine più grandi sono tutte intorno a noi e qualcuna sembra anche conoscere le mie canzoni. Verso le sei di sera ci congediamo. Laura e' un po' stanca ed io sono quasi senza voce.
Salutandoci, Luca propone qualcosa a Laura. Lei si gira e mi espone la questione "Luca vorrebbe fare una serata di canzoni con qualche altro amico. Ha detto se ti va. Sarebbe una specie di spettacolo di beneficenza per l'oratorio e la parrocchia."
"Perché no."
mi andrebbe veramente, sono dei ragazzi simpatici. "Potremmo convincere anche Tomo a venire qui assieme a Shan. Verrebbe uno spettacolo magnifico."
"Prima devi dire a mia madre che ci saranno altri due ospiti."
cavoli! Non avevo pensato che siamo ospiti dai suoi anche noi.
"Potrebbero stare in hotel. Ce ne sarà pure uno qui vicino."
"Scherzo Jay! Sarà felice di conoscere tuo fratello e Tomo. E poi vuoi mettere Shannon che fa onore alla sua cucina?"
Laura sorride.
Arriviamo a casa e chiediamo ai suoi genitori se possiamo far venire qui anche Shan e Tomo. Sua madre accetta senza problemi. Laura e' raggiante.
"Hai avuto una magnifica idea! Così noi ci trasferiremo nella camera di mia nonna e dormiremo nello stesso letto." diabolica la ragazza!

Mio fratello ha accettato al volo la mia proposta. Sente così tanto la nostra nostalgia, che e' persino riuscito a convincere anche Tomo a venire. Siamo all'aeroporto io ed il padre di Laura. E' stata un'idea di Laura quella di farci andare assieme. Lui ha la macchina grande ed io conosco i nostri ospiti. Shan e Tomo sono sbarcati dall'aereo e stanno venendo verso di noi. Guardo Luigi, che ha individuato mio fratello e Tomo fra la gente in arrivo, fare una faccia perplessa alla vista dei due e borbottare qualcosa. In effetti non si presentano proprio bene: sembrano due scampati ad un disastro nucleare da come sono vestiti. Mi faccio coraggio e presento i due al padre di Laura, cominciando da Shannon.
"Luigi, lui mio fratello Shannon." si stringono la mano. "And lui is Tomo. Ehm, Tomislav."
"Grazie per avere invitato." non sapevo che Tomo conoscesse l'italiano: questo ragazzo mi stupisce ogni volta.
Durante il tragitto in macchina stiamo piuttosto in silenzio. Solo quando arriviamo in prossimità del paese, mi gaso e spiego tutto ai ragazzi: tutto quello che so, almeno.
Arrivati a casa scarico i loro bagagli e Laura ci corre incontro.
"Ben arrivati!" dice abbracciando Shan che ricambia soddisfatto ed esclama "Ecco la mia sorellina!". Suo padre le dice qualcosa e lei lo guarda con aria di rimprovero prima di rispondere.
Accompagniamo i ragazzi in camera. Io e Laura abbiamo preso possesso del letto matrimoniale di sua nonna, mentre a Tomo e Shan tocca la cameretta. Shannon entra per primo e si guarda intorno individuando il letto in cui dormirà. Ovviamente a Tomo tocca il letto di Laura con i peluche e le Barbie: io e Shan non ci lasciamo sfuggire l'occasione di prenderlo in giro e di chiedere a Laura se ha un pigiamino rosa da prestargli.
"Lasciatelo stare, poverino." ci rimprovera lei. "Scendiamo che e' pronto il pranzo, piuttosto."
Alla parola "pranzo", Shan si fionda giù dalla scala. Quando arriviamo noi e' già seduto a tavola che sorride alla madre di Laura: credo che fra un paio di giorni cercherà di farsi adottare da lei. Lei, ovviamente, gli mette davanti delle porzioni enormi che lui apprezza parecchio.
"Oggi li portiamo all'oratorio?" domando a Laura.
"Non senti che silenzio c'e' oggi? E' venerdì: sono andati al mare." peccato. Avrei fatto conoscere Luca a mio fratello e a Tomo. "Possiamo fare una passeggiata in campagna, se vi va." propone ancora Laura.
"Non e' una cattiva idea. Qui e' tutto così bello."
Shannon si sta facendo servire la seconda porzione di pollo, sotto lo sguardo adorante della madre di Laura, mentre Tomo chiacchiera con suo padre. Sono quasi invidioso di Tomo: con me non ha mai cercato il dialogo come con lui. Evidentemente e' per via della lingua.


(Laura POV)
Tomo e Shannon sono qui con noi. Mia madre ha preso subito Shannon in simpatia: sarà per il fatto che non rifiuta mai nulle di quello che gli mette nel piatto. Ieri pomeriggio Jared e' andato nell'orto con mio padre, mentre io ero dall'avvocato per le pratiche della separazione. Non mi ha stupito affatto la telefonata di mia cugina Alice.
"Laura ciao, sono Alice. Sono a casa dell'Elisa. Non indovinerai mai chi c'e' nell'orto con lo zio." Elisa e' la migliore amica di mia cugina e casa sua confina con l'orto di mio padre.
"C'e' Jared?" tiro ad indovinare.
"Come lo sai?" mi domanda.
"L'ho suggerito io a mio padre di portarselo, almeno faranno un tentativo per conoscersi."
"Direi che lo zio si sta divertendo. La Eli mi ha chiamato perché lo ha visto dalla finestra mentre inciampava nel tubo dell'acqua e cadeva nel fango."
"O mio Dio! Ma si e' fatto male?" domando preoccupata.
"No. Però si e' tolto la maglietta." mia cugina ha un tono compiaciuto. "Quando sono arrivata Elisa stava, praticamente, sbavando sul davanzale."
Mi scappa una risatina. "Uh! Stanno andando via."
"Fai una cosa: seguili in cascina. Renditi utile e fai da interprete allo zio."
"Andiamo subito." e mi riaggancia il telefono.
Mia madre mi vede ridacchiare. "Cos'ha combinato tuo padre?" mi domanda.
"No, niente. Preparati a fare la lavatrice quando arrivano: Jared e' inciampato nel tubo ed e' finito di faccia in un solco pieno di acqua. Alice mi ha detto che e' coperto di fango dalla testa ai piedi."
Mia madre ridacchia. "Arriverà a casa in mutande."
Racconto l'accaduto a Shannon e Tomo che si preparano per l'arrivo del loro leader: vendetta, tremenda vendetta!
Morale: mio padre ha avuto il buon gusto di non portarselo in giro con addosso solo le mutande, ma gli ha fatto infilare una tuta da lavoro di mio fratello che, a detta di Jay, pungeva all'inverosimile.
"Non potevo mica lasciarlo girare in mutande con lì Alice ed Elisa che lo squadravano da capo a piedi." si e' giustificato mio padre.
"Mi sono lavato con l'acqua del pozzo che c'e' in cascina. Era gelida." si e' lamentato il mio principino. "Mi sa che tuo padre mi odia."
"Non ti odia. Gli piaci, invece."
"Chissà se non gli piacessi allora."
su questo ha ragione: papà ci sta andando un po' troppo pesante con lui. Sarà meglio che metta in chiaro le cose.

La serata fra amici all'oratorio, si e' tramutata in un vero e proprio spettacolo canoro. Luca e' riuscito persino ad infilare dentro un paio di balletti delle ragazze, ed io e la mia amica Cristina abbiamo fatto un duetto cantando una canzone degli ABBA con le mie basi musicali. Io e Jared abbiamo anche cantato assieme "I'll stand by you" che ha riscosso un discreto successo. I miei genitori sono venuti a sentire e mio padre si e' commosso sentendomi cantare.
Shannon si e' lasciato trasportare dal motivetto degli ABBA (Take a chance on me) e ci ha provato con la mia amica. Si e' fatto promettere che ci verrà a trovare a Los Angeles. Jared sembrava contento di vedere Shannon interessato ad una ragazza. Io ero contenta per Cristina che si meriterebbe davvero un bravo ragazzo come Shan. Fa parte anche lei del gruppo "sfigate del '79" come me. Lei, per sua fortuna, non si e' mai sposata, però ha convissuto con un imbecille per un paio di anni prima di decidere di rispedirlo a casa dai suoi.
Peccato che fra un paio di giorni ripartiamo. Il mio ex marito ha acconsentito a velocizzare le pratiche per il divorzio: entro un anno, al massimo, sarò di nuovo libera e, se Jared lo vorrà, ci potremmo sposare. Intanto però aspettiamo con ansia l'arrivo del nostro bambino: sarà un maschietto.

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Questo capitolo e' stato un parto difficile ed e' venuto pure molto lungo. Spero che nessuno si sia annoiato a leggerlo. Grazie come sempre a magica_cricchia per il betaggio e a chi legge e a chi commenta. Il paese che descrivo e' veramente quello in cui sono cresciuta e dove vivono i miei. Anche le persone che cito sono tutti miei amici.

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Capitolo 12
*** Epilogo ***


epilogo

Ormai io e Jared stiamo insieme da più di un anno. Nostro figlio, Joseph Christopher, ha due mesi e dei bellissimi occhi grigio-azzurro leggermente più' scuri di quelli di Jared.
Dopo la breve vacanza in Italia per conoscere la mia famiglia, siamo tornati a casa nostra. Jared ed i ragazzi hanno lavorato ad un nuovo disco, mentre la mia pancia cresceva ed io diventavo una balena. Jared ha voluto che continuassi con le lezioni di italiano, a cui si è unito anche Shannon. Mi ha detto di volerlo imparare per ampliare la sua cultura, ma io lo so che lo fa per Cristina. Come ripete sempre a Jared, quando crede che non li senta, è per non fare brutta figura con il padre di lei come Jared con il mio. In verità', Jared ha conquistato positivamente mio padre, anche se non lo ammetterebbe mai.
Il giorno che e' nato JC (come lo chiamiamo amorevolmente in casa) c'è' stato il panico. Mi sono svegliata alla mattina alle cinque con le contrazioni piuttosto forti. Avevo dormito piuttosto male e credevo che fosse colpa della cena messicana della sera prima; invece era mio figlio che aveva deciso di venire al mondo con quindici giorni di anticipo sulla data prevista del 23 dicembre. Ho aspettato un pochino che passassero i dolori e sono andata in bagno senza svegliare Jared. Ovviamente, in bagno, mi si sono rotte le acque e sono riuscita ad inzuppare il pavimento. Ho lanciato un urlo che hanno sicuramente sentito anche i vicini di casa. Il primo ad accorrere è stato Shannon che, ancora assonnato, è scivolato ed ha picchiato la testa contro le piastrelle del pavimento. Jared si è presentato stiracchiandosi pacificamente, per poi riscuotersi alla vista di Shannon che si teneva la testa e di me che mi tenevo la pancia.
"Che succede ragazzi?" ci ha domandato candido come un agnellino. Ovviamente, in quel momento, gli ho impartito una discreta lezione di insulti in italiano e Shannon ha rincarato la dose a modo suo dandogli un calcio in un ginocchio. Morale: all'ospedale ci ha accompagnati il povero Tomo, che abbiamo buttato giù dal letto, visto che nessuno di noi tre era in grado di guidare.
In sala parto Jared è riuscito a svenire e l'ostetrica, quasi, lascia perdere me per soccorrere lui.
Per fortuna JC è nato senza problemi e, dopo un paio di ore, erano tutti con il naso appiccicato al vetro della nursery a guardare il piccolo: Jared con un cerotto in fronte e zoppicante, Shannon ancora un po' stordito dalla botta in testa (quando siamo arrivati a casa ho verificato che non si fossero crepate le piastrelle del pavimento), e Tomo che frignava come un bambino.
Erano talmente tutti presi a rimirare JC, che ho dovuto chiamare io la madre di Jared per dirle che era nato il suo nipotino.
I miei avevano preso il primo aereo ed avevano passato una settimana con noi dopo la nascita di JC. Mio padre si era lamentato per il fatto che, al telefono, non avesse capito bene cosa gli stesse dicendo Jared. Poi, quando ha visto JC, si è commosso ed ha abbracciato Jared.
Ora sono a casa dei miei con JC che dorme nella vecchia culla di vimini di famiglia. Non perché è mio figlio, ma è veramente un gran bel bambino: è pacioccone perché ha ereditato l'appetito di suo zio, ha un bel nasino, la bocca piccola, i capelli scuri che stanno in piedi senza gel e due grandi occhi grigio-blu. Da grande sarà un rubacuori come suo padre ed io sarò una madre tremendamente gelosa.
Mi giro e guardo verso il televisore acceso. Sono sintonizzata su MTV e stanno per trasmettere un'intervista ai 30 Seconds to Mars dagli studi di Milano: ecco che li stanno presentando. Cristina è al mio fianco.
"Mamma corri." chiamo mia madre che si accomoda vicino a me e Cristina sul divano.
"E' già iniziato? Stai registrando vero?" mi domanda ansiosa.
"Sì mamma." dico spazientita. Mio padre ci raggiunge e si accomoda sulla poltrona dopo aver dato un'occhiata nella culla di JC.
Eccoli che li stanno presentando. Si intravede Emma che spunta da dietro le quinte e mi scappa un sorriso: efficiente come sempre. Parte in sottofondo il nuovo singolo, che anticipa il disco che uscirà a primavera, ed i 30STM fanno la loro comparsa nello studio. Jared, con Linda per mano, entra per ultimo. Elisabetta sorride vedendoli e, molto professionalmente, li saluta tutti e quattro (hanno portato anche Tim). Jared, per fare lo splendido e farmi capire che non ho sprecato tempo inutilmente, saluta il pubblico in italiano.
"Ciao MTV!" esclama.
Elisabetta è stupita. "Non sapevo che avessi imparato l'italiano." dice sorridendo.
Jared si siede assieme agli altri e si porta Linda sulle ginocchia "Oh, io non molto bravo." Linda lo guarda e poi afferra il microfono di Jared "La sia Laula si incassa tanto con Jay." i ragazzi scoppiano a ridere. Linda ha ormai un anno e mezzo ed una parlantina terrificante, unita ad una discreta mania di protagonismo, specie da quando ha conosciuto il cuginetto.
"E questa bella bambina?" domanda Eli.
Jared sorride "Lei è Linda. La piu' piccola Echelon. Mia nipote." Linda ribatte subito "Quando sposelai la sia Laula." Non riesce ancora a pronunciare la R e la Z correttamente.
Shannon, Tomo e Tim ridacchiano divertiti e poi Shan prende in braccio Linda per togliere d'impiccio Jared.
"Stai facendo allenamento con lei per quando crescerà tuo figlio?" domanda Elisabetta.
"JC è più bravo." ribatte Shannon. Linda si gira e gli fa una linguaccia.
"Che nome è JC?" domanda Eli curiosa.
"Non sapevamo che nome scegliere, così Laura ha deciso per Joseph Christopher, che poi sono il mio secondo nome e quello di mio fratello." è passato inesorabilmente all'inglese.
Elisabetta ride "Vedo che le lezioni di italiano non funzionano tanto bene." Jared sorride imbarazzato ed annuisce.
"Shannon parla meglio." ok ci riprova.
"E come mai impara l'italiano anche lui?"
A Jared si accende la lucetta di bastardaggine negli occhi "Per un'amica di Laura." poi si gira verso suo fratello "Shan saluta. Ti guarda sicuro."
Shan saluta timidamente con la mano e lancia un bacio alla telecamera. Cristina è rossa come un pomodoro e si agita sul divano.
"Possiamo sapere il nome della fortunata?" domanda Elisabetta.
"No, top secret." dice Jared.
"Foltunata mica tanto." ribatte Linda.
Ora Elisabetta porta la sua attenzione sulla bambina. "Perché mica tanto?" domanda sorridendo.
Linda afferra il microfono con la disinvoltura di chi ha già affrontato parecchie interviste. "Pelche' poi va via anche lei come la sia Laula.".
"Ti manca tanto la zia?" domanda Eli dolcemente.
"Non tanto lei, pelò Jay si'." e fa gli occhi dolci a Jared che si scioglie. Io mi offendo un pochino. "Ma guarda che sfacciata." dico.
"Tutta tuo fratello." borbotta mio padre dalla poltrona.
Elisabetta riprende con le domande. "E come mai sei venuta qui a Milano con Jared?"
"Pelchè poi andiamo a complale un gioco." dice innocentemente. Jared la deve piantare di viziarla così.
L'intervista riprende e, finalmente, parlano del nuovo singolo e del disco in uscita.
"Non farete nessun tour promozionale?" domanda.
"Poche date e quasi tutte in Europa. Per stare vicino all'Italia." risponde Jared.
Shannon gli mette un braccio sulle spalle "Non riesce a stare lontano da JC e Laura troppo tempo."
"Da quando sei padre cos'è' cambiato nella tua vita?"
Jared sorride "Niente direi: dormo poco alla notte, mangio quando capita e continuo a sopportare mio fratello." tutti scoppiano a ridere "No, a parte gli scherzi, credo di essere un padre modello. So cambiare i pannolini, gli do' il biberon e gli canto le canzoni per farlo dormire."
"Peccato che non dorme granché."
Ribatte Shannon.
"Quando sarete in tour Laura e JC staranno in Italia o verranno con voi?"
"Laura farà qualche tappa per visitare le capitali europee. JC lo lasciamo dai suoi genitori." risponde Jared.
"E io lo faccio giocale." ribatte Linda.
L'intervista continua ancora per un po' e, prima della pubblicità, mentre Jared risponde ad una domanda, Linda lo tira verso di sè e gli sussurra qualcosa all'orecchio. Jared sorride "Un momento." dice alla piccola.
Linda si infervora "Ma mi scappa!" ora ha alzato la voce in modo imbarazzante ed in diretta nazionale.
Elisabetta, che sta parlando con Shannon, si gira "Che succede?" domanda.
"Piccola emergenza." sorride Jared alzandosi ed accompagnando Linda verso Emma.
Elisabetta procede con le domande e poi manda la pubblicità.
Sul divano di casa mia scoppiamo tutti a ridere. "Tua nipote sembra nata per stare sotto i riflettori." osserva Cristina.
"Già. Questa intervista finirà di sicuro su youtube. Osservo io."
Sento un borbottio dalla culla: JC si è svegliato. Ci affacciamo tutti quanti e lui ci sorride "Ciao biscottino della mamma." Mio padre non gli lascia neppure il tempo di stiracchiarsi che lo prende subito in braccio.
"Ciao Giuseppe. Non fai un sorrisino al nonno?" lui preferisce chiamarlo con la forma italiana del suo nome. Era anche il nome di mio nonno, infondo, e lui ne va orgoglioso: è per questo motivo che ora Jared gli sta così simpatico. Non gli dico niente e sorrido.
"Cerca di insegnargli l'italiano, perché io sono troppo vecchio per imparare l'inglese." e comincia a girare intorno al tavolo canticchiando per JC.
"Sarà meglio che gli prepari il biberon. Se si è svegliato è perché ha fame." dico mentre mi alzo e mi dirigo in cucina.
Cristina mi segue ed io le faccio la domanda che mi frulla in testa da qualche ora "Allora? Hai deciso se parti con noi?"
"Direi di si'. Shan mi ha chiesto di venire in America con voi. Ha detto che mi vuole presentare a sua madre."
"Oh, aspettati subito la richiesta di un nipotino anche tu. Constance adora fare la nonna." le dico ridacchiando.
"Mi spiace lasciare mio padre qui da solo però."
"Cri, tua madre non c'è' più da molti anni ormai. Lui è adulto e se la sa cavare benissimo. E poi non vivevi già più a casa da un bel po'." osservo.
"Sì, però ero a pochi chilometri, non a migliaia."
"Non ti preoccupare. Ti può sempre venire a trovare e poi c'è Shan, e ci sono anch'io." sottolineo.
"Hai ragione. Mi farà bene cambiare un po' aria. E poi voglio conoscere tutti gli amici di Shan e Jared." gli ho raccontato di Brad, Colin e George.
"Ricordati che vieni in America per Shan: Colin e George sono già occupati e Brad non te lo consiglio."
"Uhm sì, forse hai ragione. Troppi figli." scoppiamo a ridere tutti e due. Poi Cristina riprende "Tua madre mi ha detto che domani hai la sentenza per il divorzio."
"Sì. L'avvocato mi ha detto che e' una pura formalita'. Devo solo firmare un paio di carte e sarò libera."
"E così Jared potrà sposarti. Credi che vi sposerete in Italia o in America?" domanda.
Io la guardo stupita. "Non credo che mi chiederà di sposarlo. Stiamo bene cosi'. E poi io ci sono già passata."
"Se Shan mi chiedesse di sposarlo accetterei al volo. Ho già pensato pesino ai fiori per la chiesa." dice con aria sognante.
Le sventolo una mano davanti alla faccia. "Pronto? Terra chiama Cri: ci sei? O ci fai?"
Cristina sospira "Credo tutte e due le cose. Però mi piacerebbe."
"Se vuoi quando tornano glielo dico." dico con noncuranza.
"Ma sei matta! Non lo fare!" rido alla sua faccia terrorizzata.
"Sei proprio fuori! Ma credi davvero che lo farei? Dopo che ha visto le nostre foto dell'asilo con te vestita da coniglietto?" ogni tanto tiro fuori la storia di quella foto. Shannon e Jared si sono fatti un sacco di risate a nostre spese.
"E tu che eri vestita da sposa a quattro anni?"
"Indecente, lo so." ammetto.
Ritorniamo in soggiorno e recupero JC per cambiargli il pannolino prima della poppata. Il mio piccolo biscottino beve il suo biberon tutto d'un fiato e poi ci delizia con un ruttino. Ora sta per crollare di nuovo addormentato.

(Jared POV)
Siamo all'ultima tappa europea del nostro tour. E' stata una vera mazzata e non vedo l'ora di ritornare a casa con Laura e JC. Oggi siamo a Parigi e Laura è venuta con noi. Ieri abbiamo visitato la città e ci siamo goduti una romantica crociera notturna sulla Senna.
Ora ci dobbiamo preparare per il concentro. Laura è dietro le quinte assieme ad Emma e Cristina. Anche lei si e' trasferita a Los Angeles con noi. Per ora stiamo tutti nella stessa casa, ma Shan mi ha detto che ha intenzione di comprare la villetta di fianco alla nostra che è in vendita. Mi mancherà mio fratello, ma me ne farò una ragione. Laura mi ha detto di non essere così tragico, visto che se esco dalla porta lo posso vedere. Però hanno diritto alla loro privacy ed io e Laura alla nostra.
In effetti non sono molto discreti nella loro intimità: una delle prime notti, sono sceso a bere un bicchiere d'acqua in cucina e loro erano sul divano che stavano, praticamente, girando un film porno. Io e Laura, al massimo, lo abbiamo fatto sulla lavatrice, ma dovevamo nasconderci da suo fratello: può darsi che JC lo abbiamo concepito lì sopra.
Laura ha ottenuto il divorzio 6 mesi fa. JC ha otto mesi e da qualche settimana ha iniziato a gattonare. Adora sua cugina Linda ed ha imparato a darle i bacetti, anche se lei si sposta schifata. Non vedo l'ora di rivedere il mio bambino e di potermelo coccolare tutto il giorno: mi è mancato molto in queste settimane di tour per l'Europa.
Bene, fra dieci minuti si va in scena. E' il momento di ricordare ai ragazzi il piano per la fine del concerto.
"Ragazzi, venite qui un momento." i tre entrano ed io chiudo la porta del camerino.
"Vi ricordate ancora cosa voglio fare prima dell'ultimo brano?" domando guardando in faccia tutti e tre, ma Shannon in particolare.
"Attacchiamo a suonare il ritornello di The Kill, tu coinvogli il pubblico a cantare con te, e poi succede quello che deve succedere." Shan ripete a memoria il piano.
"Perfetto! Tomo, mi raccomando, non metterti a frignare dall'emozione." dico al mio chitarrista.
"E se poi sviene o ti dice di no?" mi infilo velocemente una mano nella tasca dei pantaloni mentre parla Tim. Poverino, non e' cattivo, ma porta un po' sfiga.
"Non credo che succederà. So che non se lo aspetta, ma sento che andrà tutto bene." dico speranzoso.
"Andiamo che è ora. Il gruppo di supporto ha finito." mi dice Shan.
Usciamo dal camerino, do' un veloce bacio a Laura come porta fortuna e saliamo sul palco. Canto con tutta l'anima e faccio il mio solito spettacolo che esalta la folla.
Siamo all'ultima canzone: è giunto il momento. Guardo Shan e Tomo che mi strizzano l'occhio per augurarmi buona fortuna.
"Parigi!" l'urlo del pubblico mi da la carica giusta per quello che sto per dire. "Siamo all'ultimo brano e vorrei il vostro sostegno perché so che lo conoscete. Però prima vorrei presentare a tutti una persona per me molto importante: Laura, la madre di mio figlio." Emma, efficiente come sempre, la spinge sul palco. E' terribilmente imbarazzata e rimane immobilizzata quando i riflettori la illuminano. Io mi avvicino e la prendo per mano portandola al centro del palcoscenico.
"Questa è per te. So che è la tua preferita." le dico. Laura sorride imbarazzata. Tomo inizia a suonare. Canto la prima strofa normalmente, poi, durante lo stacco musicale prima della seconda, mi avvicino nuovamente a Laura e le prendo la mano.

...

What if I wanted to fight
Beg for the rest of my life
What would you do?
You say you wanted more
What are you waiting for?
I'm not running from you (from you)

Mi metto in ginocchio di fronte a lei per dare piu' enfasi alla cosa

Come break me down
Marry me, Marry me
I'm
not finished with you
Look in my eyes
You're killing me, killing me
All I want is you.
...

Laura mi guarda stupita mentre cala il silenzio. Hanno capito tutti bene. Shan smette di suonare, mentre Tomo mantiene un lieve sottofondo assieme a Tim.
Guardo Laura e, sorridendo, mi slaccio il cordino che tenevo legato al polso sfilando l'anello che tenevo nascosto. Lo prendo con due dita e glielo porgo sorridendo convincente. Lei sembra in black out e mi guarda con la bocca spalancata. Prendo di nuovo il microfono e ripeto la domanda "Vuoi sposarmi Laura?"
Dal pubblico parte un coro di "Digli di sì!". Laura si gira verso di loro come riscossa e poi mi guarda di nuovo. Ha le lacrime agli occhi e sorride "Sì. Ti voglio sposare." Le infilo velocemente l'anello all'anulare della mano sinistra, poi mi alzo in piedi e la bacio con passione davanti a tutto il pubblico. Shan fa partire una rullata e Tomo intona la marcia nuziale con la chitarra. Ora sì che posso considerarmi l'uomo più felice del mondo.

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Bene! Finito! Ho dovuto modificare un po' il ritornello di "The Kill" per farlo diventare una dichiarazione, vogliate scusarmi. Le parti da me corrette le trovate in corsivo. Ringrazio la mia beta per la pazienza dimostrata e spero di poterla incontrare di persona al concerto di Milano. Grazie anche a tutti quelli che hanno recensito i vari capitoli. Grazie anche ai miei amici (reali) che sono finiti negli ultimi due capitoli.

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