Jinchuruki vs Akatsuki: Scontri fra Titani di Logan88 (/viewuser.php?uid=61561)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un Nuovo Potere ***
Capitolo 2: *** Spiegazioni e Rivelazioni ***
Capitolo 3: *** Allenamento Elementale ***
Capitolo 4: *** Missione per L'Hokgae ***
Capitolo 5: *** Il Giglio Bianco ***
Capitolo 6: *** Alla Ricerca del Ninja Medico ***
Capitolo 7: *** La Principessa del Lumache ***
Capitolo 8: *** La Regina delle Api e il Contratto ***
Capitolo 9: *** Ritorno a Konoha e Nuove Scoperte ***
Capitolo 10: *** La Prima fase del Torneo ***
Capitolo 11: *** Il Terrore di Sasuke ***
Capitolo 12: *** Scontro Demoniaco ***
Capitolo 13: *** Sorprese, Verità e Aiuti per i Jinchuruki ***
Capitolo 14: *** Il Quintetto del Suono ***
Capitolo 15: *** Alla Ricerca degli Amici ***
Capitolo 16: *** Delusione ***
Capitolo 17: *** Rivali ***
Capitolo 18: *** Missione Fallita ***
Capitolo 19: *** Verità Svelate ***
Capitolo 20: *** L'Informatore di Jiraiya ***
Capitolo 21: *** Il Consiglio della Foglia ***
Capitolo 22: *** I Sei ***
Capitolo 1 *** Un Nuovo Potere ***
Disclaimer: Non possiedo alcun
personaggio menzionato in
questa fan fiction. Ogni persona, luogo e ambientazione appartengono
alla mente
di Masashi Kishimoto e questa storia è nata per il semplice
scopo di far
divertire e fantasticare l’autore e colore che la leggeranno.
Non è stata
scritta per scopi di lucro e ne è vietato il plagio.
CAPITOLO 1: UN NUOVO POTERE
Era
fatta. Era riuscito ad accedere alla fase finale del
torneo di selezione dei Chuunin di quest’anno. Certo,
c’erano parecchi
avversari temibili
da affrontare per
poter arrivare in finale, ma la cosa non lo spaventava minimamente. Se
voleva esaudire
il suo sogno di diventare Hokage del suo villaggio, quello sarebbe
stato solo
il primo di una serie di fondamentali passi che avrebbe dovuto
intraprendere
durante la sua carriera ninja.
La
soddisfazione più grande l’avrebbe comunque avuta
al
primo round, quando si sarebbe scontrato contro quel maledetto di Neji
Hyuga. Il
primo scontro della fase finale del torneo lo vedeva infatti contro il
genio
della casata cadetta del più potente clan di Konoha. Non gli
era mai piaciuto,
nemmeno all’accademia, con quel suo essere fatalista. Ma
quando durante le
eliminatorie aveva quasi ucciso la sua amica Hinata, si era ripromesso
di
fargliela pagare. Non sapeva il perché ma quella ragazzina
dai candidi occhi
bianchi si era sempre dimostrata gentile con lui fin dai tempi
dell’accademia, andando
contro la corrente degli altri bambini che lo evitavano e degli adulti
che lo
chiamavano mostro. Lei era sempre così timida, specialmente
con lui , tant’è
vero che quando lui la salutava lei arrossiva e balbettava, talvolta
addirittura
sveniva. Ma durante l’esame ebbe modo di apprezzarla ancora
di più. Non solo gli
aveva dato la disponibilità del suo aiuto durante la prova
scritta ma, dopo lo
scontro con Kiba, si offrì di curarlo con una speciale crema
guarente. Arrossì
a quel pensiero. Non si era mai veramente reso conto di quanto Hinata
fosse
carina e gentile con lui. Nessun altro si era mai comportato
così, tanto meno
una ragazza. Poi quel Neji aveva osato farle del male. Non gli bastava
l’averla
umiliata e battuta, no, doveva per forza farla soffrire. Se non fossero
intervenuti i maestri probabilmente l’avrebbe uccisa.
Gliel’avrebbe fatta
pagare.
“Maledetto! La
pagherai!” sibilò a denti stretti
“Di
chi stai parlando Naruto?”
A
parlare era stato il suo nuovo sensei, Jiraiya, l’eremita
dei rospi, uno dei tre ninja leggendari allievi del sandaime Hokage.
C’è chi
addirittura lo credesse più forte dell’Hokage in
persona. Naruto , in effetti,
dovette a credere a quelle voci. Il cinquantenne davanti a lui era
veramente
chi diceva di essere. Gli aveva già insegnato svariate
tecniche potenti, prima
fra tutte la tecnica del richiamo, mediante la quale aveva firmato il
patto con
i rospi, divenendo così suo discepolo a tutti gli effetti.
Ai suoi occhi però,
a causa dei suoi comportamenti discutibilmente etici rimaneva lo stesso
un
vecchio pervertito sessuale
“Stavo
pensando al primo scontro del torneo, Ero-sennin”
rispose il biondo al suo sensei. Jiraiya lo guardò male.
Solo perché lo aveva
conosciuto durante una di quelle attività che lui sosteneva
essere fondamentali
per le ispirazioni dei suoi libri, non lo autorizzava a chiamarlo con
quell’epiteto
così offensivo “Ti ho detto mille volte di non
chiamarmi così! Per te sono
Jiraya-sensei!”
“Quanto la fai
lunga.
Finchè ti divertirai a spiare le donne mentre fanno il bagno
alle terme, come
un pervertito, per me resterai sempre Ero-sennin” fece Naruto
esibendo uno dei
suoi migliori sorrisi.
Jiraiya
arrossì “Cough Cough… emh…
io non spio le donne come
un pervertito… prendo solo spunto
per i
miei prossimi libri” si giustificò questo
Il
maestro Jiraya era infatti l’autore della famosa serie
della “Sagra della Pomiciata”, una serie di libri
per adulti che leggeva sempre
il maestro Kakashi.
“Considerato
che sono libri sconci non fa molta differenza,
non trovi?” rispose il biondo cogliendo in fallo il suo
sensei.
Jiraiya
fece orecchie da mercante, decidendo di cambiare
argomento “Comunque, come mai ce l’hai
così tanto con quel Hyuga? Non mi pare
che ti abbia mai considerato più di tanto.”
Naruto
tornò a farsi serio “Infatti a me non hai mai
fatto
niente. Ma non posso perdonarlo per quello che ha fatto alla mia amica
Hinata.”
“E
chi sarebbe questa Hinata? La tua fidanzata?”
Naruto
a quelle parole per poco non morì soffocato. Rosso in
faccia come non mai, sbraitò “Ma che cavolo dici
ero-sennin!!! Hinata è solo
una mia amica!”
“E
allora come mai ti sta tanto a cuore questa faccenda?”
“Non
lo so in effetti. Quando l’ho vista in quello stato
dopo lo scontro con Neji non ci ho più visto dalla rabbia.
Volevo soltanto fare
qualcosa per lei. Proteggerla e starle vicino. Lei tra
l’altro è sempre stata
molto gentile con me fin da quando eravamo bambini anche se quando mi
vedeva
arrossiva e balbettava sempre”
Jiraiya
sorrise “Ho capito. Allora farai bene a impegnarti seriamente
se vuoi vendicarla!” ‘povero Naruto, non ti sei
ancora accorto di provare
qualcosa per lei e che, a quanto sembra, vieni anche
ricambiato’
“Puoi dirlo forte
sensei.” Replicò il ragazzo con tutta la
determinazione di cui era provvisto.
Jiraiya
stimava molto quel ragazzino pieno di brio. Pochi
sapevano che dietro quel ragazzino si nascondeva un potere che andava
oltre
ogni comprensione umana. E non si riferiva certo alla bestia che il suo
discepolo aveva sigillato dentro il suo corpo. Ovvio, il potere di
Kyubi era
qualcosa di inimmaginabile, difficilmente domabile, ma Naruto poteva
farlo
grazie alla sua abilità innata. Prima o poi
l’avrebbe sviluppata, l’abilità
ereditata da sua
madre, il doujutsu più
potente di tutti, l’arte oculare leggendaria, il temutissimo
Rinnegan. Jiraya
comprese il perché del gesto di Minato nel rinchiudere quel
demone all’interno
del suo unico figlio. Sapeva che Naruto avrebbe ereditato il potere di
Kushina
e grazie a quello avrebbe potuto controllare la volpe a nove code,
diventando
così un eroe. O almeno questo è quello che si
augurava. Non voleva nemmeno
pensare a quello che sarebbe potuto accadere se Naruto avesse avuto il
carattere del suo amico e compagno, Sasuke. Dentro di se sapeva che il piccolo rampollo
degli Uchiha avrebbe
causato problemi. Guardando Naruto però si convinse sempre
di più che lo
Yondaime aveva avuto ragione su ogni punto. Ora bisognava solo
attendere che il
ragazzo risvegliasse quello straordinario potere.
Naruto,
d’altro canto, sentiva ormai che di quel bizzarro
vecchietto si poteva fidare. Non sapeva il perché ma era
sicuro che non lo
avrebbe mai abbandonato. Si sentiva bene con lui e non voleva avere
segreti.
Decise perciò che era arrivato il momento di confidarsi con
lui, di parlargli
di quel suo segreto, di quel potere che aveva risvegliato durante lo
scontro
con Orochimaru nella Foresta della Morte. Forse l’ Ero-sennin
avrebbe potuto
spiegargli che cosa fossero quegli strani occhi.
“Sensei!”
chiamò
Naruto risvegliando il maestro dai suoi pensieri
“Dimmi
ragazzo” fece questo rivolgendogli uno sguardo
incuriosito. Aveva infatti notato una sottile vena di preoccupazione
nella voce
del ragazzo
Naruto
lo guardò titubante, ancora indeciso se rivelargli o
meno il suo segreto. Il sannin però conosceva già
il suo stato di Jinchuruki
del Kyubi e questo non lo aveva minimamente allontanato da lui, anzi,
lo aveva
anche aiutato spiegandogli come attingere al chakra demoniaco della
volpe,
permettendogli così di evocare il re dei rospi. Abbandonando
così gli ultimi
dubbi, si decise finalmente a parlare “Se ti dico un segreto
che mi preoccupa,
mi prometti che non lo svelerai a nessuno e che mi aiuterai?”
Questa
volta la vena di preoccupazione era tutt’altro che
sottile, pensò Jiraiya. Il ragazzo era davvero preoccupato e
la cosa doveva
essere seria se era in grado di preoccupare uno come Naruto. Corrugando
la
fronte quindi rispose “Beh, se posso aiutarti certo. Dimmi
pure”
“Ecco…
sai che durante la seconda prova dell’esame, io e il
mio gruppo siamo stati attaccati?”
Jiraiya
si fece serio. Sapeva dell’attacco del suo ex-compagno,
ora traditore, Orochimaru. Sapeva anche che l’obiettivo del
sannin fosse lo
Sharingan del giovane Uchiha in quanto considerava quella come
l’arte oculare
più potente. Voleva metterci sopra le sue luride mani e
così immise in Sasuke
il suo personale segno maledetto. Chissà cosa sarebbe
accaduto se avesse
scoperto che Naruto era un potenziale portatore del Rinnegan. Non
voleva
nemmeno pensarci.
“Ho
avuto paura. Quel mostro stava per uccidere Sasuke e Sakura
e mentre cercavo di aiutarli mi ha impresso il sigillo pentastico.
Dopodiché ho
sentito uno strano dolore agli occhi e sono svenuto.”
Il
sannin si
irrigidì. Possibile che avesse già liberato il
doujutsu? Ma proprio davanti a
quella vecchia serpe doveva farlo?
Naruto
continuò “Quando
mi sono risvegliato sia Sakura che Sasuke erano svenuti vicino a me.
Sasuke
aveva la febbre e
così sono andato al
fiume per raccogliere un po’ d’acqua ma…
quando mi sono specchiato nell’acqua
il mio riflesso era strano. I miei occhi erano strani, erano grigi con
dei
cerchi in mezzo” finendo la frase con un moto di paura nella
voce
Jiraiya
non ebbe più dubbi. Il ragazzo l’aveva
risvegliato.
Possibile che fosse già in grado di svilupparlo a
quest’età. Ma ancora peggio,
possibile che Orochimaru ne fosse venuto a conoscenza? Sudando freddo,
e
evitando di barcollare dopo aver appreso la recente notizia, si sedette
su di
un masso per fare mente locale.
I
battiti del cuore di Naruto aumentarono rapidamente di
frequenza e intensità. Vedendo la reazione del maestro, i
dubbi sull’aver fatto
la cosa giusta lo tartassarono nuovamente. Non avrebbe sopportato che
dopo
questa notizia, il suo maestro iniziasse a ripudiarlo come il resto
della
popolazione del villaggio. non ora che pensava di aver finalmente
trovato
qualcuno che lo capisse e lo aiutasse. Dopo qualche istante che pareva
ore,
Jiraiya finalmente parlò “Dimmi Naruto, per caso
Orochimaru ti ha visto quegli
occhi?”
Sperando
che fosse questa la principale preoccupazione del
sannin, e contento di poterla dissipare, Naruto si
tranquillizzò un po’ e
rispose “Non credo perché prima di svenire non li
avevo, sono sicuro altrimenti
Sasuke me lo avrebbe detto”
Jiraiya
si concesse un lungo sospiro di sollievo e un
sorriso liberatorio gli si dipinse in volto “Me lo auguro.
Sarebbe un guaio se
Orochimaru ne venisse a conoscenza”
Anche
Naruto sorrise, contento il suo maestro non ce l’avesse
con lui. Subito però il sorriso gli sparì,
cogliendo il senso di quell’affermazione,
lasciando il posto ad un’espressione di curiosità
mista a stupore “Aspetta un
attimo. Questo significa che sai che cosa sono quegli occhi?”
Jiraiya
lo guardò “Si Naruto lo so. Ma prima di
spiegartelo,
saresti in grado di farmeli vedere?” chiese il sannin
Alla
richeista del maestro,Naruto si concentrò immettendo il
chakra negli occhi, li chiuse e quando li riaprì questi
erano diventati grigi
con delle iridi circolari concentriche.
Jiraiya
sussultò. Sebbene non fosse la prima volta che si
trovava davanti quel terrificante doujutsu, faceva ancora fatica a
rimanere
tranquillo quando ci si trovava davanti. Quegli occhi avevano anche il
potere
di mettere in soggezione chiunque li guardasse, lui incluso.
“Impressionante”
la sua voce non nascondeva un misto di stupore e orgoglio
“chi altri sa di
questa tua abilità?”
Naruto
assunse un’espressine pensierosa, nel tentativo di
ricordare se ci fosse stato qualcun altro nei paraggi nel momento in
cui li
aveva attivi. Non ricordando alcun essere umano nei paraggi di quel
fiume,
scosse la testa vigorosamente “Nessuno a parte te. Non
l’ho detto nemmeno al
mio team e al maestro Kakashi. La gente aveva già paura di
me per via di Kyubi.
Ora che sono riuscito ad acquistare un po’ della fiducia
degli altri non voglio
che mi riconsiderino nuovamente un diverso. Però
è bizzarro quando li attivo mi
sento stranamente più forte. Puoi spiegarmi che cosa
sono?”
Jiraiya
sorrise, guardandolo in modo paterno. Quante deve
averne passate quel povero ragazzo per via delle menti ignoranti degli
abitanti
del villaggio. Tutti ad accusarlo per
qualcosa che lui non aveva voluto, costringendolo ad una
vita isolata. Quando
il suo maestro aveva impartito l’ordine di non rivelare mai a
Naruto la sua
identità di Jinchuruki, probabilmente non pensava che gli
abitanti di Konoha lo
avrebbero maltrattato considerandolo direttamente implicato nel
disastro
avvenuto dodici anni fa. Era ora che lui sapesse tutta la
verità
“Vieni con me
ragazzo. È ora che noi due parliamo un
po’…”
NdA
Salve a tutti. So che probabilmente
vi starete chiedendo “Cos’è
questa roba?” e io vi rispondo “Non lo
so!”. Ovviamente scherzo. Questa storia
l’ho partorita circa un anno fa pubblicandola su un altro
sito di FF che molti
di voi conoscono, ma che per evitare di fare pubblicità non
citerò, e che forse
alcuni avranno già letto. È rimasta incompiuta
dopo aver scritto numerosi
capitoli ma finita la crisi di ispirazione ho deciso di riprenderla e
pubblicarla su questo sito, modificandola e migliorandola e, vi
assicuro, con
tutta l’intenzione di portarla a termine.
Parlando della trama in se, so bene
che Naruto con il
Rinnegan sembrerebbe potenzialmente ridicola, ma l’idea che
ebbe Yameta62 mi
era piaciuta molto e così ho deciso di scriverne una tutta
mia. Spero che il
primo capito vi sia piaciuto e, in attesa del prossimo che non
tarderà ad
arrivare, spero inoltre che abbiate voglia di scribacchiare qualche
parola nell’angolo
delle recensioni.
Di cosa vorrà parlare
Jiraiya a Naruto? Lo saprete solo nel
prossimo capitolo J
Saluti
|
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Capitolo 2 *** Spiegazioni e Rivelazioni ***
“Vieni
con me ragazzo. È ora che io ti spieghi chi sei in realtà…”
“Chi
sono io? Ma io lo so chi sono! Sono Naruto Uzumaki il
ragazzo che un giorno diventerà il nuovo Hokage!”
Naruto si alzò sopra un
enorme masso della foresta in cui si allenava, alzando un pugno verso
il cielo
e sfoderando il suo miglior sorriso.
Jiraiya
sorrise compiaciuto a quella scena. Era incredibile
come, nonostante tutto quello che avesse passato, quel ragazzo
mostrasse tutta
quella voglia di sfondare e dimostrare quanto valesse.
“Piantala di fare
il
buffone per una volta. Non ti piacerebbe sapere chi sei, di chi sei
figlio e
soprattutto perché non hai mai conosciuto i tuoi
genitori?” l’eremita sperava
che con quella frase di fare breccia nella curiosità del
giovane ninja. E infatti
a sentire quelle parole Naruto rimase di stucco. Possibile che uno dei
sogni
della sua vita si stesse realizzando proprio in quel momento? Sapere
tutta la
verità sui suoi genitori era tutto quello che voleva in
quello che aveva sempre
desiderato. Sapere perché non li aveva mai conosciuti e
sapere perché aveva
sempre dovuto vivere da solo. Una forte tristezza lo investì
a quei pensieri.
Non poteva dimenticare i tempi in cui giocava con i bambini
dell’accademia
quando era bambino. Tutte le giornate finivano allo stesso identico
modo: lui
se ne stava seduto su quella dannata e isolata altalena mentre i suoi
amichetti
andavano a casa mano nella mano dei loro genitori. Lui rimaneva li.
Nessuno
sarebbe mai venuto a prenderlo, lo sapeva. Ogni tanto chiedeva agli
adulti che
passavano se sapessero dove fossero la sua mamma e il suo
papà, ma questi o lo
ignoravano oppure lo schernivano dicendogli cattiverie, come che lo
avevano
abbandonato perché era un mostro. Con il passare del tempo
se ne fece una
ragione. Probabilmente era vero che i suoi genitori lo avevano
abbandonato, in
fondo se tutti al villaggio lo consideravano un mostro, forse una mezza
verità
c’era e non poteva biasimarli se volevano lasciarselo alle
spalle. Tuttavia
ogni tanto sperava ancora che al suo ritorno da scuola se li sarebbe
trovati
all’uscita per riaccompagnarlo a casa. Magre speranze
purtroppo. Fortunatamente
il maestro Iruka ogni tanto si prendeva cura di lui. Non era suo padre
certo,
ma fu lo stesso una figura importante nella sua vita senza la quale,
probabilmente, si sarebbe fatto prendere dalla disperazione. Fu anche
grazie alla
sua presenza che non perse mai quella sua determinazione che lo
contraddistingueva e per la quale si era fatto apprezzare dai suoi
amici.
Ma
ora, il suo sensei gli stava dando la possibilità di
sapere finalmente la verità su tutto. Stava per scoprire
perché era cresciuto
da solo, perché i suoi genitori lo avevano lasciato a
crescere senza la loro
figura. Cosa avrebbe pensato di loro? Li avrebbe biasimati? O li
avrebbe
odiati? No, probabilmente no. Se c’era una cosa che aveva
imparato in quegli
anni era che i genitori erano una cosa importante per la vita di un
bambino,
nessuno sa mai quanto lo siano fintanto che non li ha più.
Naruto questo lo
sapeva bene dal momento che non li aveva mai avuti. Un giorno si disse
che se
li avesse mai conosciuti, li avrebbe abbracciati e recuperato tutto il
tempo
perso. Non avrebbe portato loro rancore, non era da lui. Non avrebbe
più
permesso che se ne andassero di nuovo. No non li avrebbe di certo
odiati.
Moriva dalla voglia di sapere qualcosa su di loro.
“D-dici sul s-serio?
Tu sai veramente qualcosa sui miei genitori?” chiese il
ragazzo con un leggero
tremolio nella voce. A Jiraiya non sfuggì questo
particolare. Chissà quali
sentimenti contrastanti stavano assediando il cuore di Naruto in quel
momento. Per
questo, con fare decisamente paterno, gli scompigliò i
capelli e sorridendo
disse “Si figliolo. Io li conoscevo molto bene”
Per
Naruto fu una rivelazione. Allora non lo stava prendendo
in giro, poteva realmente confidargli la verità. Il cuore
gli batteva forte e
la bocca era impastata, non riusciva più a proferir parola.
Pendeva
letteralmente dalle labbra del suo maestro.
“Per
prima cosa, dopo quello che ti dirò, non avercela con
Konoha. La verità non ti fu rivelata perché era
un qualcosa che un bambino non
poteva comprendere. Ora che sei cresciuto e che hai sviluppato le tue
abilità
dovresti essere in grado di capire il perché di questo
mistero.”
“Se
l’Hokage e gli anziani hanno ritenuto saggio agire in
questo modo avranno avuto le loro buone ragioni. Conoscendomi non posso
dar
loro tutti i torti, in effetti sono sempre stato una testa
calda” sorrise
grattandosi la testa “e poi non potrò mai avercela
contro il villaggio che
voglio proteggere. È pur sempre il villaggio dove sono
nato”
Jiraiya
sorrise ancora di più “Ben detto ragazzo. Sei
proprio figlio di tuo padre.”
A
queste parole, anche Naruto sorrise.
“Bene.
Sarò breve. Tua madre si chiamava Kushina Uzumaki.
Era una brillante jonin del paese del vortice, nativa di Uzu. Era una
bellissima ragazza dai lunghi capelli rossi e gli occhi verdi. Era un
vero
peperino, sempre pronta ad attaccar briga con chiunque per dimostrare
quanto
valesse. Questo e la passione per il ramen le hai ereditate da lei,
come il tuo
cognome d’altronde.”
Naruto
era senza parole, finalmente conosceva il nome di sua
madre. Era da lei che aveva preso la sua grinta e il suo cognome.
“Fu
quando arrivò a Konoha che conobbe tuo padre. Tuo padre era
mio allievo, era brillante, forte, affascinante, sempre pronto a
sacrificarsi
per gli altri. Fu l’unico che riuscì a domare lo
spirito selvaggio di tua
madre. Fra i due fu amore a prima vista. Il suo nome era Minato
Namikaze. Era
un ninja famosissimo all’interno di Konoha. Ti dice niente il
suo nome?”
Naruto
scosse la testa. Quel nome non gli diceva nulla
“Era
più conosciuto con il soprannome di Lampo giallo di
Konoha. Naruto, tuo padre era lo Yondaime Hokage della foglia”
Per
il ragazzo fu come ricevere in testa un secchio d’acqua
ghiacciata. Suo padre il quarto hokage? Com’era possibile?
Ecco perché non
aveva mai avuto i genitori. Non l’avevano abbandonato. Erano
morti. Questo lo rasserenò
un pochino perché voleva dire che non lo odiavano.
Però erano morti. Erano morti
durante lo scontro contro Kyubi. Kyubi, il demone che si portava
all’interno,
il demone per il quale la gente lo additava come mostro e per cui i
bambini lo
evitavano. Il maestro Iruka gli spiegò che fu proprio il
quarto hokage a
sigillarlo nel suo corpo per poter salvare il villaggio da distruzione
certa.
Ma perché aveva scelto lui? Il suo unico figlio?
Perché relegarlo a
quell’infanzia infernale?
Vedendo
l’espressione turbata del giovane di fronte a lui,
Jiraiya si affrettò a continuare “So che cosa ti
stai chiedendo. Perché tuo
padre ti ha sigillato quella dannata volpe all’interno del
tuo corpo? È questo
ciò che ti turba vero?”
Naruto
fece di si con il capo mentre due copiose lacrime
stavano sgorgando dai suoi occhi color cielo. A lui non piaceva
piangere. Si
sentiva debole se piangeva. Ma proprio non riuscì a farne a
meno sentendo quel
discorso.
“Non
odiare tuo padre. Quando il demone volpe attaccò
Konoha, tuo padre usò una tecnica di confinamento,
sigillando l’entità
demoniaca nel tuo corpo. Non ti scelse a caso. Lo fece
perché tu eri l’unico
che poteva contenerlo. Voleva che tu diventassi un grande shinobi e un
eroe per
il villaggio. Certo non poteva immaginarsi come sarebbe stata la tua
infanzia.
Il fatto che tu fossi l’unico a poter controllare il Kyubi
fece di te l’unica
alternativa possibile. So che si tratta di un fardello pesantissimo, ma
vedila
come una possibilità per poter diventare ancora
più forte.”
Naruto
era basito dalle parole del suo sensei. Lui era
l’unico che poteva controllare il Kyubi? Come era possibile
che lui, un
ragazzino, potesse addirittura controllare un demone che nemmeno suo
padre,
considerato l’Hokage più forte della storia del
villagio, assieme al terzo,
riuscì a sconfiggere del tutto?
“Ma
com’è possibile che io possa
controllarlo?” fece Naruto
quanto mai confuso
“Per
via dei tuoi occhi” rispose il sannin semplicemente
“Il
carattere e la passione per il ramen non sono l’unica cosa
che hai ereditato da
tua madre. Tu hai ereditato l’arte oculare più
potente e antica della storia
ninja. Tu hai ereditato il Rinnegan”
“Il
cosa?”
“Il
Rinnegan” ripeté Jiraiya
“E’
così che si chiamano i miei occhi? E che cosa
sarebbero?” face il biondo ancora più confuso. Non
aveva mai sentito nominare
questo tipo di doujutsu. Conosceva lo Sharingan e il Byakugan, ma del
Rinnegan
era completamente all’oscuro.
Jiraiya
assunse un’espressione pensierosa, tentando di
elaborare un discorso abbastanza semplice che fosse comprensibile per
Naruto
“Vediamo. Tu sai che il tuo amico Sasuke possiede
l’abilità innata dello
Sharingan e che la tua amichetta Hinata possiede
l’abilità innata del Byakugan”
iniziò il sannin. A sentire pronunciare il nome di Hinata,
Naruto sentì un
leggero brivido lungo la schiena e le sue guance arrossarono. Come mai
si
sentiva così a pensare a quella ragazza? Anche questo
avrebbe chiesto al suo
sensei, ma più tardi “Dunque, il Byakugan consente
di avere una visuale di 360
gradi a chi lo possiede e permette, inoltre, di poter vedere i flussi
del
chakra che compongono gli esseri viventi e i vari punti di fuga dai
quali lo
stesso chakra fuoriesce. È l’abilità
innata del clan Hyuga che ha permesso loro
di creare il loro personale stile di taijutsu mettendo in pratica
l’arte dello
juken, in grado di bloccare il flusso d chakra degli
avversari.” Spiegò sperando
di essere stato abbastanza chiaro su questo punto
Naruto
ascoltava rapito le spiegazioni del suo maestro. Kakashi-sensei
gli aveva spiegato a grandi linee quali fossero i poteri del Byakugan
durante
lo scontro dei cugini Hyuga. Da un lato questa abilità lo
preoccupava un po’ in
quanto il suo avversario al torneo, Neji, si diceva fosse un giovane
genio del
suo clan che padroneggiasse già diverse tecniche segrete e
che sapesse usare il
Byakugan alla perfezione. D’altro canto era anche felice
perché la sua Hinata
sarebbe potuta diventare molto forte. Naruto arrossì
leggermente nell’apostrofare
nella sua mente Hinata come di sua proprietà. Aveva
decisamente troppa
confusione in testa
Proseguendo
nella sua spiegazione, Jiraiya disse “Lo
Sharingan, invece è l’abilità innata
del clan Uchiha. È un doujutsu molto
potente, alcuni dicono che non abbia rivali, che permette di usare
facilmente
genjutsu molto potenti. Altra abilità dello Sharingan
è la capacità di copiare
istantaneamente le tecniche avversarie proprio come fa il tuo maestro
Kakashi.
Inoltre permette di anticipare le mosse dell’avversario
prevedendole, una sorta
di previsione del futuro, per così dire.”
“Ma
questo che ha a che fare con la mia abilità?”
chiese il
biondo che ancora non aveva capito il nesso tra i suoi occhi e quelli
degli
altri due clan
“Ci
sto arrivando ragazzo. Un attimo di pazienza. Come
dicevo queste sono le due tecniche oculari conosciute. Pochi sanno
dell’esistenza della tua, ovvero del Rinnegan. Le
abilità del tuo occhio sono
immensamente più potenti degli altri due per il semplice
fatto che, sia il
Byakugan che lo Sharingan sono dei derivati del Rinnegan. In principio,
quando
le arti ninja sono state create, vi era una sola arte oculare, il
Rinnegan
appunto, posseduta dall’eremita dei sei mondi, Rikudou. Non
si sa quali siano
esattamente i poteri dei tuoi occhi, dal momento che Rikudou sembra
essersi
portato l’abilità nella tomba e non ci sono stati
altri casi oltre a tua madre”
‘e Nagato ma non credo sia già il momento per
parlargliene’ pensò il sannin. Anni
prima, infatti, l’eremita dei rospi aveva avuto altri allievi
e uno di questi
era anch’egli un portatore del Rinnegan “Anche io
non ne so molto, ma posso
dirti che il Rinnegan possiede abilità che vanno ben oltre
il potere del
Byakugan e dello Sharingan rendendo questi nettamente inferiori. Ultima
cosa,
ma non per importanza, è che io e Minato scoprimmo che il
Rinnegan concede la
facoltà di domare il chakra demoniaco. Ora
capisci?” finì il sannin sperando che
Naruto afferrasse il concetto di queste ultime parole.
Naruto
dopo quest’ultima spiegazione riuscì a ricollegare
tutto. Ecco perché suo padre sigillò in lui il
Kyubi, perché sapeva che avrebbe
avuto i mezzi per domarlo. Voleva che grazie alle sue
abilità potesse diventare
un grande ninja rispettato e temuto che difendesse il villaggio per il
quale
lui stesso aveva dato la vita. Il suo cuore gli si riempì
improvvisamente
d’orgoglio. Allora i suoi genitori l’avevano amato
fino alla fine. Lo avevano
protetto e gli avevano dato la possibilità di diventare un
grande ninja. Non li
avrebbe delusi. Avrebbe rispettato la loro volontà. Li
avrebbe portati per
sempre nel suo cuore.
Due
grosse lacrime solcarono nuovamente il viso
dell’Uzumaki, ma non erano lacrime amare. Erano lacrime di
gioia, gioia per
aver finalmente compreso la verità sul suo passato. Sentiva
di dover
ringraziare il suo maestro per tutto ciò che gli aveva
rivelato. Così,
all’improvviso, contro ogni previsione del saggio sannin,
Naruto,
semplicemente, l’abbracciò.
“Grazie
Ero-sennin. Grazie di tutto. Ti prometto che non li
deluderò. Diventerò più forte,
riuscirò a controllare il chakra della volpe e
difenderò tutti coloro che mi sono cari”
Jiraiya
a quelle parole sorrise. Non aveva più dubbi. Aveva
fatto bene a raccontargli la verità. In fondo aveva sofferto
abbastanza ed era
giusto che sapesse. Ora rimaneva un’ultima cosa da rivelargli.
“Sono
fiero di te ragazzo. C’è un’ultima cosa
che devi
sapere però” continuò l’uomo
questa volta un po’ imbarazzato
“Di
che si tratta?” chiese il ragazzo non capendo il motivo
del repentino cambio di atteggiamento del sensei
“Ecco…
come ti ho detto prima, Minato era il mio allievo.
Quando Kushina rimase incinta di te beh loro… mi nominarono
tuo padrino. Sono stato
io a darti il nome”
Per
Naruto quell’altra rivelazione fu causa di un moto di
gioia
“Questo
significa che sei il mio ultimo parente? Che non
sono più solo?”
“Beh…si”
Naruto
era al settimo cielo. Non solo aveva scoperto la
verità sui suoi genitori, ma aveva anche scoperto di
avere
un parente, seppur non consanguineo. Il futuro gli si
prospettava più roseo. Ora non era più solo.
NdA:
@Fly89:
Ti ringrazio
molto per i complimenti. Già, l’idea ha intrigato
molto anche me e spero di non
deludere nessuno nella mia interpretazione delle arti oculari. Non
credo che il
Rinnegan permetta di controllare sul serio il chakra dei demoni ma per
la
storia questo è un elemento basilare. Grazie mille ancora
per i complimenti e
spero di non averti deluso con questo capitolo. Tra non molto
arriverà anche l’azione,
garantito (anche se dovrete aspettare ancora 4 o 5 capitoli)
Bene la storia continua. Finalmente
Naruto ha scoperto la
verità sui suoi genitori. Lo so che è molto OOC e
che Naruto sembra fin troppo
sentimentale, ma penso che qui la situazione lo richiedesse.
Sono abbastanza contento che ci siano
state molte visite per
questa storia, circa un centinaio. Ma purtroppo nemmeno una recensione.
Sigh. Non
che la cosa mi scoraggi, ci mancherebbe, ma mi farebbe un immenso
piacere
ricevere due parole, anche di critica. Confidando nel vostro buon
cuore, non
posso far altro che salutarvi fino al prossimo capitolo. ciauz
Ormai manca poco meno di un mese
all'esame. Cosa farà Naruto
nel frattempo?
|
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Capitolo 3 *** Allenamento Elementale ***
Dopo
le stupefacenti rivelazioni, Jiraiya e Naruto
continuarono a parlare dei genitori del giovane per un po’,
con il vecchio
eremita che raccontava le avventure maggiormente degne di nota del suo
allievo
scomparso. Naruto era sempre più estasiato nel sentire
quante avventure suo
padre avesse vissuto e il ruolo fondamentale che ricoprì
durante la terza
grande guerra ninja. Quando il sannin concluse si aver soddisfatto
abbastanza
le curiosità del biondo sui suoi genitori, entrambi erano
d’accordo sul
continuare l’allenamento in vista della prossima fase
dell’esame di selezione
dei chuunin. “Allora Naruto, sei pronto per continuare
l’allenamento?”
“Certo
Ero-sennin” rispose il ragazzo con rinnovato vigore,
facendo però pulsare una vena sulla tempia del suo sensei
“Ti ho detto di
finirla di chiamarmi così! Allievo degenere! Per te sono
Jiraiya-sensei!”
“Quanto
sei noioso” rispose il biondo sbuffando divertito.
Jiraiya roteò gli occhi, esasperato ‘Questo
marmocchio un giorno o l’altro mi
farà dar di matto’. Decidendo di soprassedere
nuovamente, riprese a parlare del
prossimo allenamento
“Allora
ricapitoliamo. Mancano 3 settimane al torneo finale
dell’esame e finora sei riuscito ad imparare per bene la
tecnica del richiamo.
Ora, c’è una tecnica che vorrei che tu imparassi.
È una tecnica di livello A ed
è considerata una delle tecniche più dure da
imparare. Pensa che solamente io e
tuo padre eravamo in grado di usarla”
“Papà
riusciva ad usare una tecnica così forte?”
“Beh,
di cosa ti sorprendi. In fondo era il quarto Hokage.
Inoltre, questa tecnica, l’ha inventata proprio
lui.” Rispose il sannin
sorridendo
Naruto
era al settimo cielo. Stava per imparare una tecnica
inventata proprio dal suo padre. Sentiva che il suo sogno era sempre
più
vicino. Diventare l’hokage più forte di tutti i
tempi sarebbe stato un lavoro
arduo, molto arduo a dirla tutta e sapeva che ci sarebbe voluta tanta
determinazione. Ma si sa, se c’era una cosa che a Naruto
Uzumaki non mancava,
questa era proprio la determinazione. Per questo motivo, con gli occhi
ricolmi
di una luce incomparabile, Naruto disse
“Sono
pronto ero-sennin! Avanti fammela vedere”
Jiraiya
concentrò il chakra sul palmo della sua mano destra
. Questo cominciò a vorticare freneticamente fintanto che
assunse una forma
sferica. Si poteva vedere distintamente il flusso di chakra che
vorticava ad
una velocità pazzesca in quella piccola sfera.
Naruto
parve deluso “Tutto qui? Non mi pare questo
granché.”
Jiraiya
sorrise sornione “Ti ho già detto più
di una volta
di non giudicare mai dalle apparenze. Osserva attentamente”
Il
sannin avvicinò la sfera di chakra ad una parete rocciosa
e al contatto questa cominciò a distruggersi
fino a formare una voragine dalle dimensioni
sproporzionate. Naruto
rimase strabiliato. Era una tecnica spaventosamente potente. Suo padre
era un
genio.
“Eheheh
questo è il Rasengan. Tuo padre divenne famoso proprio
per via di questa tecnica e di un’altra ma è
ancora presto per mostrartela” ‘anche
perché io non ne sono capace, ma meglio non dirglielo
altrimenti mi sfotte a
vita’
“Fantastica!!
Voglio impararla subito” urlò il biondo
“Calma
calma. Non è per niente una tecnica facile te l’ho
detto. Pensa che tuo padre ci mise ben tre anni a crearla e io stesso
ho
impiegato diversi mesi solamente perché Minato mi aveva
spiegato le fasi
principali. Non so quanto tempo potrai impiegarci tu, ma confido che
con
l’aiuto del Rinnegan potresti riuscire a completarla prima
dell’inizio del
torneo.
Non
ebbe il tempo di finire la frase che la sua bocca si
spalancò fino a terra. Gli occhi fuori dalle orbite e un
gocciolone dal naso
gli davano una perfetta espressione da ebete. Più che
giustificabile dal
momento che Naruto stava concentrando nel palmo della mano destra una
modesta
quantità di chakra facendogli
prendere
una forma sferica. Dopo due o tre tentativi riuscì a creare
un mini Rasengan
perfetto dal flusso di chakra perfettamente sferico. Molto
più piccolo rispetto
a quello di Jiraiya ma sicuramente da lasciar senza parole visto il
poco tempo
impiegato
Il
sannin raccolse la sua mascella da terra, esterrefatto.
Com’era possibile. Era questo il vero potere del Rinnegan? In
effetti Naruto lo
aveva attivato mentre glielo
mostrava, ma mai avrebbe pensato che potesse impararlo solamente
guardandolo.
Quell’occhio era probabilmente più potente dello
sharingan di Kakashi.
Pazzesco!
“M-ma
c-com’è possibile?!? L’hai imparato
solamente
guardandolo?
Naruto
guardò il suo maestro, con un’espressione
perplessa
sul viso. Nemmeno lui sapeva come aveva fatto “In effetti non
lo so nemmeno io.
Dopo averlo guardato con il Rinnegan, mi sono sentito come se lo avessi
sempre
saputo fare. L’ho provato e mi è venuto, anche se
non bene come fai tu.” ammise
Jiraiya
era ancora visibilmente scosso a quella vista. Non
credeva che il Rinnegan avesse anche i poteri dello sharingan,
altrimenti
Nagato gliene avrebbe parlato. No, doveva essere
qualcos’altro. Le cose erano
due, a quel punto: o Naruto era un genio incompreso o era dannatamente
fortunato. Ipotizzando che si trattasse di un po’
l’una e un po’ l’altra, il
sannin aiutò il ragazzo nel perfezionare la nuova tecnica.
Dopo poche ore,
Naruto riuscì ad eseguire un Rasengan perfetto quanto quello
del suo maestro.
Jiraiya guardò con un’espressione mista di
orgoglio e stupore la profonda
voragine comparsa sulla roccia che Naruto aveva colpito nel suo ultimo
tentativo. Naruto, invece, alla vista di quello che aveva fatto
esultò
“Yahoo!
Hai visto ero-sennin? Ci sono riuscito!!” disse il
biondo entusiasta
“Devo
ammettere che sono davvero impressionato, ragazzo. Ma
direi che per oggi ci siamo allenati a sufficienza. Vai a riposarti
adesso,
domani sarà un’altra giornata pesante e voglio che
tu sia al meglio della
forma!” disse il sannin lasciando però
l’amaro in bocca al giovane di fronte al
lui.
“Ma
ero-sennin! Io non sono per nulla stanco!” disse Naruto
facendo voltare il maestro che già si stava accingendo a
lasciare il luogo di
allenamento
“Non
fare il bambino Naruto. Mi pare che oggi ti sia
allenato abbastanza, imparando una tecnica che un ninja normale
impiegherebbe
mesi solo a comprenderne il processo teorico. Non sfidare la tua
resistenza!”
“Avanti
Jiraiya-sensei! Che ti costa insegnarmi ancora
qualcosa?” fece implorante il genin, sperando di far forza
sull’adulazione
appena fatta.
Jiraiya
sbuffò, roteando gli occhi al cielo e fecondo cadere
le braccia lungo i fianchi. “Essia, ma sarà una
lezione teorica questa volta!”
si arrese il sannin concedendosi però un sogghigno. Sapeva
infatti che se c’era
una cosa che il figlioccio detestava, questa era proprio la teoria
La
reazione del biondo non tardò infatti ad arrivare
“Ma io
non voglio la teoria!” si lamentò il ragazzo
visibilmente deluso. Sperava infatti
di imparare qualche altra nuova tecnica
“O
questo o niente. Comunque non ne rimarrai deluso, fidati!
Dunque” sedendosi nuovamente su una roccia mentre
l’allievo si posizionava di
fronte a lui, ancora imbronciato ma rassegnato “Immagiino che
Kakashi ti abbia
spiegato la differenza tra tecniche che sfruttano la manipolazione
della forma
del chakra e quelle che sfruttano la manipolazione della natura. Il
Rasengan
che hai appena imparato appartiene alla prima categoria mentre adesso
scopriremo quali genere di tecniche potrai fare d’ora in
avanti.” Disse Jiraiya
tutto d’un fiato.
Naruto
fece una di quelle sue facce da ebete che mostrava
sempre quando non aveva capito un tubo di quanto gli veniva detto. Era
più
forte di lui, preferiva agire più che pensare.
Jiraiya
si schiaffò una mano in faccia “Non hai capito
nulla
vero? Beh, allora vieni qui. Tieni questo foglietto e immettigli il
chakra.”
“Perché?”
chiese il genin ingenuamente
“Questo
foglietto proviene da un albero che si nutre di
chakra. Caricandolo di chakra, ti permetterà di capire a
quale elemento sei
affine. La natura del chakra si divide infatti in 5 elementi che sono
vento,
fuoco, fulmine, terra e acqua. Ogni ninja è affine ad un
elemento ed è in grado
di usare delle tecniche basate sull’elemento in comune.
Certo, un jonin esperto
può usare anche elementi diversi dal proprio, ma le tecniche
risultano
estremamente più difficili e meno efficaci che non quelle
dell’elemento affine.
Se un ninja riesce ad usare almeno un elemento oltre al proprio lo si
può
definire molto esperto. Guarda:
Jiraiya
prese un foglietto e vi immise il chakra e questo si
infiammò. “Ecco io sono un elemento fuoco, so
usare svariate tecniche di fuoco,
ma me la so cavare anche abbastanza bene con le tecniche di terra. Ora
prova
tu!” disse il sannin porgendo il foglio questa volta ad un
eccitato Naruto.
Jiraya
voleva testare una cosa che gli avevano detto Nagato
e Kushina a loro tempo. I possessori più puri del Rinnegan
sono in grado di
saper usare perfettamente tutti e 5 gli elementi del chakra. Se fosse
stato
vero, Naruto sarebbe potuto diventare veramente uno shinobi
straordinario,
anche senza l’ausilio della volpe.
Naruto
immise il proprio chakra nel foglietto che gli aveva
dato il suo sensei. Questo si tagliò in due.
“Bene.
Sei un elemento vento. Sarà il caso insegnarti
qualche…
Non
ebbe il tempo di terminare la frase che il foglietto in
mano a Naruto cominciò a comportarsi stranamente. La
metà di destra dapprima si
bagnò e poi si sgretolò mentre quella di sinistra
si accartocciò per poi
bruciarsi. Naruto era allibito. Che cosa voleva dire? Perché
quel foglietto era
finito così? Jiraiya dal canto suo si poteva aspettare
quell’effetto più unico
che raro, d’altronde quei due glielo avevano detto. Rimase
comunque a bocca
aperta e sconcertato nell’osservarlo, non lo credeva lo
stesso possibile. Se
glielo avessero raccontato probabilmente non ci avrebbe creduto.
“E’…
è strabiliante! A quanto pare sei in grado di
manipolare tutti e cinque gli elementi. Però in fondo me lo
sarei dovuto
aspettare.”
“In
che senso?” chiese il biondo sconvolto e curioso allo
stesso tempo
“Tua
madre mi avvertì di questa peculiarità del
Rinnegan. Mi
disse proprio che i possessori più puri sono in grado di
manovrare tutti e
cinque gli elementi. Tuttavia mi disse anche che ci vuole un duro
allenamento
per poterli usare. Il fatto che tu rispecchi già questa
abilità è strabiliante.
Resta il fatto che però il primo ad essersi visto sia quello
del vento il che
significa che comunque tu sei più predisposto per quello che
per gli altri.
“Quindi
mi insegnerai delle tecniche vento? Forte!”
“Aspetta
ad esultare. Sappi che il vento è in assoluto il
più complicato da usare quindi preparati perché
ti aspetta un allenamento
massacrante.”
“Ero-sennin
dovresti sapere che la fatica non mi spaventa
minimamente. Sono pronto” (Hinata abbi fiducia in me. Ti
vendicherò contro quel
farabutto di Neji)
“Bene
cominciamo!”
Naruto
e Jiraiya si allenarono senza tregua per quasi due
settimane alla fine delle quali Naruto riuscì a
padroneggiare molte tecniche
elementali di tipo vento alla perfezione. Jiraiya gli
insegnò infatti che
tramite l’utilizzo di numerosi cloni avrebbe potuto ridurre
notevolmente il
tempo impiegato per l’allenameto. Più cloni
venivano impiegati, più era il
tempo risparmiato. Inutile dire che con la quantità di
chakra che Naruto si
ritrovava il suo allenamento divenne vertiginosamente più
veloce. Si allenò
anche in svariate tecniche di tipo terra e fulmine anche se non allo
stesso
livello del vento. Purtroppo l’esame era ormai vicino e non
ebbe modo di
allenarsi per bene anche nelle tecniche di tipo fuoco e acqua
poiché Jiraya
volle farlo riposare per qualche giorno, vincendo questa volta sulle
proteste
del giovane.
Mancavano
ormai dieci giorni al torneo e Jiraiya venne
mandato a chiamare dall’Hokage per una missione.
“Mi
avete fatto chiamare maestro Sarutobi?” fece il sannin
entrando nell’ufficio del suo maestro. Hiruzen Sarutobi
alzò la testa dai
documenti che stava esaminando per sorridere all’ex allievo.
Alzandosi e
andandogli incontro, gli strinse la mano
“Ciao
Jiraya! È un piacere rivederti! Accomodati, dobbiamo
parlare…”
NdA
Buonasera a tutti. Ecco a voi il
nuovo capitolo. Spero sia
stato di vostro gradimento! Tantissimi ringraziamenti di nuovo a Fly89
e
Ninja767. Grazie mille per i complimenti e a domani per il nuovo
capitolo!
Cosa vorrà il Sandaime da
Jiraiya? Lo saprete domani, amici
XD
|
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Capitolo 4 *** Missione per L'Hokgae ***
CAPITOLO 4Missione per l'Hokage
Jiraiya
si sedette su una delle sedie di fronte alla
scrivania del suo maestro. L’hokage Sarutobi era stato
infatti il suo maestro
quando era ancora un genin e lui, insieme ad Orochimaru e ad una terza
componente formavano il trio che venne poi meglio conosciuto come il
trio dei
ninja leggendari. Si diceva che fossero più forti
addirittura dello stesso maestro,
colui che veniva considerato l’Hokage più forte
dalla fondazione del villaggio.
“Mi
dica maestro. C’è qualcosa che posso
fare?”
Hiruzen
sospirò guardando paternamente il suo allievo più
caro “Ormai sono diventato vecchio e non sono più
forte come un tempo.
Purtroppo Orochimaru è diventato molto più forte
di quanto mi aspettassi, l’ho
potuto osservare durante la seconda prova dell’esame di
selezione dei chuunin,
quando ha attaccato il gruppo 7. Da quanto ne sappiamo è
anche entrato a far
parte di un’organizzazione in questi anni.”
Jiraiya
si fece improvvisamente serio. Sapeva di questa
storia. L’organizzazione di cui il suo ex compagno era
entrato a far parte
vantava numerosi ninja traditori di vari villaggi. Stando ai suoi
informatori
erano tutti shinobi di rango S tra i quali vi era anche il fratello
maggiore di
Sasuke, Itachi Uchiha.
“Si
ne ho sentito parlare. Questa organizzazione si fa
chiamare Akatsuki ed è composta da vari ninja traditori di
livello S, tra i
quali anche Itachi Uchiha, colui che sterminò il suo
clan.” Rispose il sannin
con voce grave. Quell’infausta faccenda era ancora una
macchia indelebile nella
storia di Konoha
Sarutobi
guardò sorpreso il suo allievo, non immaginandosi
che lui sapesse certe cose“Mi stupisce che tu conosca tutte
queste
informazioni!”
Jiraiya
assunse un’espressione da finto offeso, sorridendo
“Beh,
non dimentichi che io sono il grande eremita dei rospi, il sommo
Jiraya. Il
rango di sannin non è casuale dopotutto”
Il
Sandaime sorrise. Nonostante il suo ex allievo avesse
ormai cinquant’anni suonati, dimostrava ancora il carattere e
la personalità di
un giovane virgulto, seppur con la saggezza e l’esperienza di
un uomo della sua
età. Si chiese se era adatto per fare quello che gli stava
per chiedere.
“Perdona
la mia mancanza di rospetto, oh sommo Jiraiya”
rispose il maestro anche lui con un finto tono riverenziale. Cambiando
però
subito espressione, decise di chiarire almeno con lui un grosso
fardello che lo
tormentava da anni “A proposito di quest’ultimo
argomento. C’è una verità che
è
sempre stata nascosta sulla triste sorte del clan Uchiha”
L’eremita
lo guardò curioso “In che senso?”
Sarutobi
prese un profondo respiro e cominciò a raccontare a
Jiraya ciò che veramente successe quella triste notte e
cioè che, in verità, il
clan macchinava un colpo di stato e che Itachi era stato incaricato da
Danzou,
l’allora capo delle anbu, di sterminare il suo clan per la
salvaguardia del
villaggio.
Jiraiya
parve non credere alle proprie orecchie. Sapeva che
in quel periodo ci fossero dei conflitti all’interno del clan
stesso, ma che
progettassero un colpo di stato. Ma ciò che lo sconvolse
maggiormente era
sapere che lo sterminio stesso del clan era stato autorizzato dal
governo della
foglia “Che cooosa? E voi l’avete permesso? Non
posso credere che non abbiate
cercato nessun’altra soluzione!” sbraitò
il sannin. Era furioso, com’era
possibile che il suo maestro avesse permesso una simile
atrocità?
Hiruzen
parve alterarsi leggermente per quell’accusa
“Calmati Jiraya, ricordati con chi stai parlando! Comunque io
non feci nulla
per il semplice motivo che non ero al corrente di quella decisione,
altrimenti
lo avrei impedito con tutte le mie forze. Danzou ha sempre cercato di
mettermi
i bastoni tra le ruote perché
mirava ad
essere lui l’Hokage. Quando lo venni a sapere, purtroppo,
Itachi era già scappato
e macchiato del grado di nukenin. Danzou cercò di far
ricadere la colpa su di
me, con la scusa di non essere riuscito a gestire la situazione e non
aver
capito prima che razza di minaccia rappresentasse Itachi, senza
riuscirvi per
fortuna. I membri del consiglio concordarono che, visti i tempi,
detronizzare
l’Hokage sarebbe stato pericoloso per la stabilità
dei rapporti con gli altri
paesi e col tempo lasciarono perdere la questione. Purtroppo non trovai
mai le
prove delle manipolazioni di Danzou e quindi non sono stato in grado di
farlo
allontanare dal villaggio.” spiegò con un moto di
rabbia al pensiero di tutte
le manipolazioni che Danzou aveva attuato solo per la sua ambizione
Anche
Jiraiya era rabbioso nei confronti di quel
doppiogiochista da strapazzo ma sapeva bene che senza prove concrete,
accusare
Danzou poteva essere decisamente pericoloso viste le sue alte amicizie
tra i
membri del consiglio sia di Konoha che del paese del fuoco.
Costringendosi a
calmarsi, riflettè sui collegamenti dei vari avvenimenti
“Capisco. Beh questo
si che è un problema. Sasuke non dovrebbe venirlo mai a
sapere, altrimenti se
ne andrebbe anche lui prendendosela con il villaggio.
Accidenti!”
Sarutobi
fece un cenno accondiscendente con il capo, per poi
proseguire “Precisamente. Il fatto che Orochimaru abbia
impresso il sigillo
maledetto su Sasuke mi fa pensare che l’Akatsuki abbia dei
progetti per lui. E
la cosa non mi piace per niente. Inoltre in questi anni mi è
venuto un dubbio.
Per quanto Itachi possa essere stato forte al tempo, difficilmente
avrebbe
potuto compiere tale sterminio da solo. Ricordo che suo padre Fugaku
non era
certo un novellino anzi, se non ricordo male lui, Minato e Hiashi Hyuga
erano
tra i ninja più forti della loro generazione. Difficilmente
Itachi avrebbe
potuto eliminare suo padre e gli altri Uchiha da solo.”
Jiraiya
non distolse nemmeno per un secondo lo sguardo dal
suo maestro, maledicendosi mentalmente per non aver mai pensato a
questo
particolare. Seguendo il ragionamento del suo vecchio sensei, disse
“Mi sta
dicendo che poteva avere un complice? Ma chi?”
Sarutobi
si alzò dalla sua sedia, prendendo la pipa da un
cassetto della sua scrivania. Avvicinandosi alla finestra per ammirare
meglio
il panorama che il suo villaggio gli offriva, accese il tabacco e
aspirò la
prima boccata “Non lo so. Ho dei sospetti ma sono talmente
assurdi che potrei
sbagliarmi.
“Chi
ha in mente?” chiese l’allievo, ben conscio che
questo
gesto del suo maestro era sinonimo di brusca preoccupazione interiore
“Beh
non prendermi per pazzo innanzitutto. È solo una teoria
d’altronde. Però mi è venuto da pensare
che uno sharingan poteva essere battuto
solamente da un altro sharingan più potente. Ricordo che il
più forte sharingan
nel villaggio fosse quello di Fugaku, sebbene non evoluto nel Mangekyou
per
quanto ne sapessi. Il Mangekyou di Itachi era comunque troppo giovane e
lui
troppo inesperto per poterlo usare perfettamente, mentre Fugaku e molti
altri
Uchiha erano esperti in ogni segreto dello sharingan. Difficilmente
Itachi
avrebbe potuto batterli tutti da solo, o comunque non in una notte
sola. Sono anche
praticamente certo che chi lo aiutò doveva avere uno
sharingan egli stesso per
poter fronteggiare tutti quelli del clan, e solo un Mangekyou poteva
rivaleggiare
con quello di Fugaku.”
Girandosi
verso l’allievo e vedendo dalla sua espressione
che non poteva avere idea su chi si riferisse, Sarutobi si
spiegò meglio “Io
penso che, quella notte, Itachi si sia fatto aiutare da Madara
Uchiha!”
Come
si aspettava, Jiraiya scattò sulla sedia, come
folgorato da quella rivelazione “Ma è assurdo
maestro! Madara è stato ucciso
dallo shodaime in quello scontro ottant’anni fa. Come
è possibile che sia stato
lui?” chiese, più confuso che mai
“Per
quello ti ho detto che la mia era solo una teoria. Ma
il mio istinto mi dice che altri non poteva essere se non lui.
Hashirama-sensei
sconfisse Madara nella valle dell’epilogo, è vero.
Ma mi raccontò che il suo
cadavere non fu mai trovato, il che significa che potrebbe essere
ancora vivo.”
“Ma
è successo quasi un secolo fa!”
protestò il sannin. Non poteva
credere a una cosa del genere. Non voleva credere. Se Madara fosse
stato
veramente vivo allora avrebbero avuto un nemico in più da
fronteggiare. Un nemico
dal potere praticamente immenso, secondo le leggende.
“Lo
Shodaime mi confidò una cosa che mi lasciò
alquanto
perplesso. Da quanto Madara gli disse in quello scontro, egli ottenne
un nuovo
tipo di sharingan per potersi battere. Uno sharingan addirittura
superiore al
Mangekyou, lo sharingan eterno. Hashirama non seppe dirmi molto sui
suoi poteri
ma se ciò che penso è giusto allora Madara
sarebbe potuto vivere finora grazie
proprio a quell’occhio.”
Jiraiya
era senza parole. Possibile che il suo maestro
avesse ragione? Possibile che uno dei più grandi ninja che
la storia abbia mai
visto potesse essere ancora vivo? Se ciò fosse stato vero
allora la situazione
era ben più grave del previsto.
“Lei
pensa che anche lui possa far parte di Akatsuki?”
chiese, conscio dell’ovvietà della domanda
Sarutobi
mosse su e giù il capo “Beh se Itachi è
entrato a
farne parte, non vedo perché Madara no.”
“La
cosa allora si fa ben più grave del previsto. Se
Akatsuki può vantare anche la potenza di ben due Uchiha, di
cui uno è
praticamente leggendario, allora potrebbe essere ben più
difficile riuscire a
estirpare l’organizzazione” disse con voce serafica
L’Hokage
si trovò d’accordo con lui
“Già, prevedo tempi bui.
Inoltre, stando sempre alle mie fonti, il vero obiettivo di Akatsuki
sono i
Bijuu” disse con un tono che sembrava voler dire che i guai
non erano mai
troppi. Contrariamente alle sue aspettative, però, Jiraiya
non si scompose più
di troppo “Si, questo lo sapevo anche io. Ma so anche che non
sono ancora in
grado di catturare tutti e nove i Jinchuruki. Per quanto possano essere
pericolosi avrebbero lo stesso a che fari con nove demoni. Nemmeno
Madara
riuscirebbe a domarli tutti quanti.”
“Vedo
che sei ben informato.” Disse Hiruzen stupito.
Jiraiya
sorrise “Non sottovaluti la mia rete informativa. Inoltre,
se le mie fonti hanno ragione, e nel 99% dei casi ce l’hanno,
avremo ancora qualche
anno prima che l’organizzazione faccia le sue mosse. Non
è molto ma dovrebbe
darci il tempo per organizzare il tutto a dovere.”
Questo
parve risollevare il morale di entrambi gli uomini. Con
qualche anno a disposizione forse avrebbero potuto prepararsi
adeguatamente, se
non anticipare le mosse dell’organizzazione.
“Alla
fine cosa vuole che faccia?” chiese il sannin
ricordandosi del motivo per cui era lì
Sarutobi
si girò nuovamente verso la finestra per osservare
il suo villaggio. Lo stesso villaggio che parecchi anni prima
giurò di
proteggere a costo della sua stessa vita. Dopo un paio di minuti,
finalmente
disse
“Sarò
franco Jiraiya. Come ti ho detto poc’anzi sono
diventato vecchio e non sono più forte come un tempo. Il
villaggio ha bisogno
di qualcuno di forte che lo guidi in questi tempi oscuri che stanno per
arrivare. Credo sia arrivata l’ora di nominare il Godaime
Hokage.”
Un
imbarazzante silenzio piombò in quella stanza. Jiraiaya
era senza parole, il suo maestro voleva ritirarsi. E se lui era
lì era facile
immaginare su chi intendesse ripiegare.
Con
un’enorme agitazione, il sannin chiese “E
lei…”
“Si
ragazzo mio. Sia io che i consiglieri siamo d’accordo
che potresti essere tu il prossimo Hokage. D’altronde chi
meglio di uno dei
ninja leggendari può ricoprire questo ruolo?”
disse sorridendo
Ancora
una volta Jiraya ammutolì. Il suo maestro aveva
pensato a lui come suo erede. Doveva sentirsi onorato di tale proposta.
Ma non
poteva e lo sapeva anche lui. La vita da Hokage non faceva per lui, lui
che era
uno spirito viaggiatore non era proprio adatto a ricoprire quel ruolo.
Senza
contare che c’era anche Naruto. No non poteva accettare. Per
quello, con un
sorriso sul viso disse
“Mi
dispiace maestro, ma non posso accettare. Sono onorato
della sua proposta ma la vita da Hokage non fa proprio per me. Io sono
uno
spirito libero e non mi andrebbe proprio di rimanere qui segregato al
villaggio. Mi dispiace ma devo declinare la vostra offerta.”
“Beh,
così mi metti in difficoltà. Tu eri il
più adatto a
ricoprire questo ruolo.” Rispose il vecchio, nemmeno troppo
sorpreso
“Se
me lo concede io un suggerimento ce l’avrei”
“Chi
intenderesti proporre?” chiese curioso il kage
“Lei
dimentica che di
ninja leggendario ce n’era un’altro” fece
l’allievo sornione
Anche
Hiruzen sorrise, capendo a chi si riferisse l’uomo
“Ti
riferisci a…”
“Proprio
lei. Tsunade. Lei è forte almeno quanto me ed è
tuttora considerata come la miglior ninja medico dei cinque paesi
ninja. Per
non parlare del fatto che è nipote del primo Hokage. Lei
sarebbe sicuramente
più adatta di me a diventare il quinto, ce l’ha
nel sangue. Mi stupisce che non
abbiate pensato a lei.”
“A
dirti la verità ci avevamo pensato. Ma Tsunade manca dal
villaggio da parecchi anni e non sappiamo dove possa
trovarsi” fece il vecchio
sconsolato. Non voleva dirgli che per il consiglio, Jiraiya era
effettivamente
la seconda scelta, ma a quanto pare anche l’uomo a pensava
così. Ed in effetti
Tsunade era la più adatta a ricoprire quel ruolo. Se solo
fosse stata
rintracciabile, ovviamente.
Jiraiya
sorrise ancora di più “A quanto pare la mia rete
informativa è migliore della vostra! So che si trova nella
terra del fuoco in
un villaggio a non più di tre giorni di viaggio da
qui.” Rivelò. Trovare la sua
collega non sarebbe stato per nulla difficile, conoscendo le abitudini
della
stessa. Aveva già un paio di idee su dove cercarla
“Allora
è deciso. Parti per trovarla e portala qui al
villaggio. Ti do tempo una settimana, vorrei che tornassi in tempo per
l’ultima
fase del torneo”
“Senz’altro.
A tal proposito vorrei che mi facesse portare
Naruto per poter terminare l’allenamento a cui lo sto
sottoponendo”
“Sei
sicuro che sia una buona idea?” chiese un po’
perplesso
da quella scelta
“Non
si preoccupi. Con me è al sicuro!” disse
l’altro
rassicurandolo. Il ragazzo non avrebbe corso rischi con lui, per non
parlare
che non si sarebbero nemmeno allontanati troppo dal villaggio
“Come
sta procedendo il suo allenamento? Non dev’essere
facile allenare un tipo come lui. È un bravo ragazzo ma
tende spesso ad essere
troppo impulsivo” disse ridendo nel ripensare quante ne aveva
fatte passare ai
suoi insegnanti al tempo dell’accademia
Negli
occhi del sannin si poteva ben distinguere un
luccichio di orgoglio “Quel ragazzo è una continua
sorpresa. Questo esame sarà
una passeggiata per lui. Non mi prenda per pazzo ma è
diventato quasi a livello
di un jonin.”
Nel
sentire quelle parole, per poco la pipa non sfuggì dalle
mani dell’Hokage, che guardò l’allievo
sconvolto “stai scherzando?”
Jiraiya
si fece serio “Assolutamente no. Quel ragazzo è
destinato a diventare veramente più forte di suo padre.
Inoltre…”
“Cosa?”
“L’ha
risvegliato” disse infine
L’Hokage
non nascose lo stupore nel sentire l’ennesima
rivelazione sconvolgente “Così presto? Quindi hai
dovuto…” disse comprendendo
cosa questo comportasse
Il
sorriso ricomparve sul volto del sannin che disse gioioso
“Si. Gli ho rivelato la verità sui suoi genitori.
E devo ammettere che ha
reagito meglio di quanto pensassi. È orgoglioso di essere il
figlio di Minato e
non ce l’ha minimamente con lui per avergli sigillato Kyubi
al suo interno. Ha
detto che si allenerà duramente per poterlo controllare e
per difendere il
villaggio che tanto ama. Non ha minimamente perso la sua grinta e la
sua
determinazione, anzi, sembra addirittura più deciso in
quello che sta facendo.
Penso che Naruto sia la vera reincarnazione della volontà
del fuoco. È
incredibile!” disse orgoglioso
Sul
volto del vecchio Sarutobi si dipinse un sorriso
compiaciuto “Sono veramente contento. Quel povero ragazzo ha
veramente sofferto
tanto per la sua condizione.” Voltandosi di nuovo verso la
finestra “Sono
sicuro che un giorno diventerà un ottimo Hokage, come sue
padre”
Jiraiya
sorrise a quell’affermazione. Fece per andarsene e
sull’uscio disse “Lo penso anche io”
varcandolo per andare a cercare Naruto.
NdA
Buonasera a tutti ragazzi. Come
promesso ecco qui il nuovo
capitolo. Non voletemene, ho stravolto un pochetto la storia dello
sterminio
del clan Uchiha, me la cosa è finalizzata alla mia storia.
Detto questo, vi
saluto, ci vediamo domani o, al più tardi, dopodomani.
Ringrazio inoltre coloro che hanno
commentato lo storia
@Ninja767: ti ringrazio del supporto,
le speranze sono le
ultime a morire. Spero che questo cap ti sia piaciuto
@Fede94: grazie dei complimenti e ti
assicuro che non manca
poi molto all’ingresso in scena di quei due.
@Fly89: Ebbene si, Naruto
può utilizzare tutti gli elementi.
Ma questo non me lo sono inventato, il Rinnegan permette davvero questa
abilità. Per quanto riguarda la storia, la trama dei
capitoli è di base già
scritta ma non mi piaceva lo stile e lo sto modificando e colorando un
po’ ad
ogni capitolo. Spero che in questo non ci siano troppe sviste. In caso
contrario, mea culpa.
Tanti saluti fino al prossimo
capitolo!
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Capitolo 5 *** Il Giglio Bianco ***
Mentre
Jiraiya era stato convocato dal sandaime Hokage,
Naruto, non avendo niente di meglio da fare, si fece un giro per le
strade di
Konoha. Essendo quasi l’ora di pranzo decise di andare nel
suo posto preferito
ovvero il chiosco di Ichiraku.
Teuchi
Ichiraku era il proprietario del miglior chiosco di
ramen dell’intero villaggio e Naruto, da che ne avesse
memoria, era il suo più
affezionato cliente, persino più del giovane Akimichi.
Vedendolo arrivare,
l’uomo sorrise, preparandosi psicologicamente per vedere
all’opera il ragazzo
dallo stomaco di ferro.
“Buongiorno
Naruto! È qualche giorno che non ti vedo. Dimmi,
sei stato impegnato ad allenarti per l’esame dei
chunin?” chiese l’uomo da
dietro il bancone, facendo già scaldare l’acqua
per gli spaghetti.
Naruto
si sedette su uno degli sgabelli e con un sorriso
orgoglioso fece un cenno affermativo con il capo “Si signor
Teuchi. Mi sono
allenato davvero tanto in questi giorni. Ero-Sennin non si risparmia
proprio
con me, ma è meglio così. Sono sicuro che con gli
allenamenti che ho fatto
riuscirò a battere tutti i partecipanti, specialmente quel
Neji.” E pronunciando
quel nome un moto di collera lo pervase.
Il
proprietario del chiosco alzò la testa dal suo lavoro,
scrutando curiosamente il giovane ragazzo di fronte a se. Non gli era
sfuggito
infatti il tono con cui Naruto aveva pronunciato il nome del suo
avversario e
questo lo stupì. Naruto infatti non era tipo da portare
rancore verso qualcuno,
perciò gli chiese “Parli di quell’Hyuga?
Perché cosa ti ha fatto?”
“A
me niente, ma durante la terza prova ha fatto del male a
Hinata.” Pronunciando il suo nome a Naruto si arrossarono
leggermente le gote,
cosa che non sfuggì all’attento cuoco.
Notando
nuovamente il cambio di tono da parte del ragazzo e
il suo leggero rossore, Teuchi sorrise maliziosamente “Chi
sarebbe? La tua
ragazza per caso?”
Naruto
avvampò completamente a quell’affermazione
“N-no no
non è la mia ragazza. È solo una mia amica che
è sempre stata gentile con me.
Mi ha veramente fatto arrabbiare quando Neji l’ha quasi
uccisa”
“Capisco”
sentenziò l’uomo, mentre il sorrise non accennava
a sparire “Allora cosa ti porto? Le solite due porzioni di
ramen con miso?”
Grato
all’uomo per aver
cambiato argomento, Naruto riacquistò la sua
solita aria spensierata e
rispose gioioso “Faccia quattro. Non mangio ramen da un
po’ e devo recuperare
eheheh” facendo un sorriso a trentadue denti e massaggiandosi
lo stomaco che
reclamava cibo
Il
signor Ichiraku non poté far altro che ridere
sommessamente a quell’affermazione
“D’accordo. Ayame prepara 4 porzioni di
ramen con miso.” Disse infine alla ragazza che gli si era
appena affiancata
Ayame
era la figlia di Teuchi. Era una graziosa ragazza
dell’età del maestro Iruka che aveva preso in
simpatia Naruto per il suo
carattere bonario.
“Arrivano
papà” disse allegramente questa mentre si
rimboccava le maniche
Teuchi
tornò a rivolgersi a Naruto, mantre la figlia
lavorava “Allora dimmi ragazzo, sei sicuro che questa Hinata
non significhi
qualcosa di più per te?” cercò di
indagare. L’uomo aveva davvero a cuore quel
ragazzo che dopo anni e anni di frequentazione aveva preso
più che in simpatia.
Conoscendone la storia e la situazione, infatti, si augurava che
potesse essere
felice con qualcuna
Naruto
avvampò nuovamente “Perché me lo
chiede?”
“Non
so, non ti ho mai sentito parlare di Sakura in questo
modo. Poco fa, pronunciando il suo nome l’hai detto
teneramente.” Gli fece
notare. Naruto si trovava praticamente con le spalle al muro e si vide
costretto a rivelargli la sua situazione, sperando di trovare
nell’uomo un
confidente. Ero-sennin non era infatti il più adatto per
questo ruolo, viste le
sue manie
“Non
so perché, Hinata è una mia amica, ma quando
parlo di
lei mi sento sempre strano. Una volta mi piaceva Sakura, non lo nego,
ma ormai
ho capito che per lei c’è solo Sasuke, per cui me
ne sono fatto una ragione.
Inoltre ora la considero solo come un’amica. Hinata invece,
non so, ogni volta
che penso a lei mi si blocca lo stomaco. Lei sa cosa vuol
dire?” chiese Naruto
guardando speranzoso Teuchi. Non era molto pratico di sentimenti e non
sapeva
come comportarsi in quella situazione.
Ichiraku
rise intenerito dalle parole del ragazzo, rivedendo
un parte di se stesso a quell’età
“Ahahahah certo ragazzo mio. Sei innamorato!”
disse senza fare troppi giri di parole.
Il
biondo per poco non cadde dallo sgabello, tanto era lo
stupore “EHHHHH? Innamorato io?” chiese incredulo
“Certo!
Hai le stesse sensazioni che provavo io per la madre
di Ayame. È una cosa meravigliosa. Immagino che quando pensi
a lei ti senti
subito meglio, anche dopo una dura giornata.” chiese
aspettando una conferma
che non tardò ad arrivare
Naruto
arrossì, cosa che stupì parecchio il cuoco non
avendolo mai visto imbarazzato in vita sua “I-in e-effetti
è vero” ammise.
Inutile girarci intorno. Pensando a lei rivedendo il suo viso, il suo
cuore
prendeva a battere più velocemente e lui si sentiva come se
tutte le fatiche
della giornata non fossero mai avvenute
“E
dimmi, com’è lei quando parla con te?”
chiese volendo
indagare se per caso anche la ragazzina presentasse i medesimi
comportamenti
“Ecco
a te Naruto! Buon appetito!” li interruppe la ragazza
porgendo le quattro ciotole di fronte al ragazzo. Una era bella fumante
mentre
le altre tre erano coperte in modo che il calore non si disperdesse.
Il
viso di Naruto tornò ad illuminarsi mentre con le
bacchette iniziò a soddisfare le pretese del suo stomaco
“Grazie mille Ayame!”
disse cominciando a ingozzarsi. Dopo i primi bocconi,
continuò il discorso con
il proprietario del chiosco “beh lei con me è
strana. Non so come dire ma
quando parla con me balbetta sempre, è sempre molto gentile
a differenza di
Sakura e ogni tanto sviene se le sto troppo vicino.” Disse
senza realmente
riflettere a cosa questo volesse dire.
Sia
Ichiraku che sua figlia sorrisero, non visti dal biondo
‘eheheheh povero ragazzo, non ha ancora capito che anche lei
è cotta di lui’.
Decidendo che fosse il caso di spronarlo un po’, Teuchi gli
suggerì “Forse
dovresti parlarci in questi giorni. Magari vi chiarite a
vicenda.”
Naruto
per poco non si strozzò con gli spaghetti “Cheee?
No
no io… ecco mi vergogno…” ammise
abbassando lo sguardo
Per
Teuchi e Ayame fu come sentire un’eresia. Naruto che si
vergognava per qualcosa? Non lo credevano assolutamente possibile
Vedendo
le loro facce sconvolte, Naruto si affrettò a
spiegare “In fondo chi vorrebbe stare con uno come me. Lei
è di una nobile
famiglia mentre io sono solo” non voleva che si sapesse che
era il figlio del
quarto hokage. Voleva che la gente lo apprezzasse per quello che era
veramente.
Disse quest’ultima frase con velo di tristezza nella voce.
Ayame
si infervorò nel sentire il tono del giovane.
Conosceva bene il biondino ed aveva imparato ad apprezzarne il
carattere, come
il padre d’altronde “Naruto dovresti smetterla di
sottovalutarti così. Insomma,
sei un ninja di indubbie qualità. Se lei ti piace veramente
dovresti dirglielo
senza timore.”
“Non
so. Forse un giorno glielo dirò. Adesso però
meglio
finire il ramen altrimenti si raffredda” e
ricominciò ad abbuffarsi facendo
sorridere i due. La conversazione cambiò poi
sull’allenamento di quelle
settimane con Naruto che si auto elogiava su quanto fosse divenuto
forte.
Finito
il pasto pagò e se ne andò a fare una passeggiata.
Passeggiò
immerso nei suoi pensieri. Possibile che il signor
Teuchi avesse ragione? Che fosse veramente innamorato di Hinata? Ormai
la
storia di Sakura, lo sapeva, era solo una cottarella da bambini. Sakura
era
innamorata persa di Sasuke e lui sapeva che anche il moro, in fondo,
ricambiava
un po’ i sentimenti della rosa. Lo aveva notato negli
allenamenti che facevano
con il maestro Kakashi: Sasuke cercava sempre di fare male il meno
possibile a
Sakura. Inizialmente pensava che lo facesse perché la
riteneva una debole,
invece poi si era accorto dai suoi sguardi che probabilmente provava
qualcosa
di più che semplice amicizia per la bella rosa. Entrambi,
all’insaputa
reciproca, lanciavano all’altro quegli sguardi tipici delle
persone innamorate.
Prima o poi si sarebbero chiariti e sarebbe stato felice per loro. A
pensarci
bene però ogni tanto gli capitava di scorgere Hinata che lo
guardava allo
stesso modo, forse adesso cominciava a capire perché
arrossisse sempre quando
le parlava. Che lei provasse per lui quello che lui provava per lei? Si
diede
dello stupido a pensare una cosa del genere, figurarsi se un angelo del
genere
si sarebbe mai potuta innamorare di un demone come lui. Già
perché alla fine
dei conti era questo ciò che lo distingueva. Lui conteneva
in se un demone, che
lo volesse o meno.
“Tsk,
angelo e demone. Sarebbe un’accoppiata bizzarra” si
ritrovò a sussurrare a se stesso mentre camminava. Sapeva
che Kyubi era
un’entità ben distinta da lui, ma rimaneva
comunque una situazione paradossale.
Ma
il destino a volte si diverte a giocare con le persone.
Caso volesse che svoltando verso la zona commerciale del villaggio,
andò a
scontrarsi proprio con una certa ragazza.
“Urgh,
fai attenzione a dove metti i …”
“Scusami,
non l’ho fatto apposta…” disse la
ragazza che
aveva urtato
Non
appena entrambi realizzarono con chi si fossero
scontrati, rimasero imbambolati per qualche secondo rimanendo a
contemplarsi
l’una con l’altro. Il primo a rialzarsi fu il
biondino che, imbarazzatissimo,
porse la mano ad Hinata per sostenersi
“S-scusami,
non volevo essere così sgarbato Hinata-chan”
prese a scusarsi balbettando. Un particolare veramente inusuale per uno
come
lui
“N-non
f-fa n-niente N-naruto-kun, scusami tu per averti
fatto cadere” ‘o mamma mia mi ha chiamato
Hinata-chan. Nessuno mi aveva mai
chiamata così e il primo è stato proprio il mio
Naruto-kun. Guai a me se
svengo, devo anche smetterla di balbettare. Un’occasione
così non mi ricapita
più’ si ritrovò a pensare la corvina
mentre si rialzava
Conscio
che in realtà era tutta colpa sua che non guardava
dove metteva i piedi, Narutò si apprestò a
scusarsi ulteriormente “Ma figurati,
anzi, è tutto colpa mia. Ero immerso nei miei pensieri e non
stavo guardando
dove andavo. Perdonami Hinata-chan.”
“N-non
fa n-niente. D-dove stavi andando?” chiese questa,
più che mai decisa a evitarsi figuracce
“In
nessun posto preciso, a dirti la verità, Ero-sennin
è
stato convocato dall’Hokage e io mi stavo annoiando allora mi
stavo facendo una
passeggiata. Vedo che ti sei ripresa abbastanza bene dallo scontro con
Neji”
constata il biondo, felice.
Hinata
arrossì e abbassò lo sguardo, imbarazzata
dall’interessamento del biondo sulla sua salute
“S-si qualche giorno fa mi
hanno dimessa dall’ospedale d-dicendomi di non fare troppi
sforzi p-perché sono
a-ancora troppo d-debole.”
“Meno
male. Ero preoccupato. Tuo cugino è stato veramente
crudele a trattarti così. Al torneo gliela farò
vedere io” esclamò,
sinceramente contento delle sue condizioni e, allo stesso tempo,
più che mai
determinato a vendicarla
“G-grazie
Naruto-kun, ma non devi sentirti o-obbligato nei
miei c-confronti” disse lei che non voleva che il suo amato
gli desse troppa
importanza, sebbene questo non faceva altro che lusingarla e renderla
felice
Naruto
si infervorò “Ma che dici Hinata-chan, quello che
ti
ha fatto è imperdonabile e poi sei una mia cara amica e ci
tengo a te”
Nello
sguardo della corvina, per un istante, passò un velo
di tristezza nel sentirsi appellare in quel modo. In fondo per lui non
era
nient’altro che una cara amica e questo le dispiaceva molto.
Non volendo però
deludere il biondo che si stava sinceramente preoccupando per lei, gli
mostrò
un sorriso grato “G-grazie, sono sicura che vincerai tu.
S-scommetto che ti
s-sei allenato duramente”
“Infatti.
Batterò tutti” rispose lui, facendo uno di quei
sorrisi a trentadue denti che solo lui sapeva fare, cosa che fece
arrossire all’inverosimile
la bella ragazza.
“Ma
dimmi Hinata, dove stavi andando?” fece lui cambiando
argomento
“S-stavo
andando da Ino-san a c-comprare dei f-fiori”
Naruto
si portò la mano dietro la testa, grattandosi la nuca
in tipico gesto imbarazzato. Quella poteva essere l’occasione
giusta per
attuare quello che il signor Teuchi e sua figlia gli avevano suggerito
“Ah…
ehm… visto che non ho niente da fare, t-ti dispiace se ti
accompagno?” chiese
titubante
‘Oh
mio dio, passeggiare al fianco di Naruto-kun, è un sogno
che si avvera, accetta accetta accetta’ si ritrovò
a pensare lei. Prendendo il
coraggio a due mani rispose “Sarebbe magnifico”
disse quelle due semplici
parole tutte d’un fiato, a tal punto che persino Naruto si
stupì. Anche lui era
contentissimo, magari le cose non sarebbero poi andate troppo male.
I
due si avviarono verso il negozio floreale della madre di
Ino. Hinata infatti voleva comprare qualche fiore da usare per il suo
hobby,
ovvero farli essiccare per raccoglierli in un album.
Arrivati
al negozio, i due entrarono. Ino era dietro al
bancone che si accingeva a fare varie composizioni floreali da esporre
nella
sua vetrina mentre la madre era andata nel magazzino a pulire lasciando
alla
figlia il compito di servire i clienti. Non appena Ino vide comparire i
due, si
sorprese non poco. Da quando Hinata e Naruto giravano insieme? Pensava
che
Naruto non avesse occhi che per Sakura.
“Hinata,
Naruto, che bella sorpresa vedervi qui. Passeggiata
romantica?” chiese la bionda con un sorriso malizioso
stampato in volto
Entrambi
i ragazzi si paralizzarono a quelle parole. Naruto,
più rosso che mai, esclamò “I-ino ma
che c-cavolo dici. Siamo solo venuti a
comprare dei fiori.” ‘magari fosse stata una
passeggiata romantica’ si ritrovò
poi a pensare. Infatti in quei pochi minuti che aveva trascorso con
Hinata, si
era sentito benissimo. Si sentiva in pace con il mondo e avrebbe voluto
che
quegli istanti non terminassero mai. Chissà che, magari,
sarebbe riuscito a
dire ad Hinata quello che provava per lei…
“S-si
infatti I-ino-san. E-ero venuta a c-comprare dei
fiori.” Disse la ragazza accondiscendente, pur pensando anche
lei le stesse
identiche cose
La
Hyuga si mise a selezionare dei fiori nervosa. Era
imbarazzata all’inverosimile, certo che Ino poteva
risparmiarsi quell’uscita. E
se ora Naruto non avesse più voluto passeggiare con lei?
“Ok
ok. Fate con comodo” rispose la bionda facendo orecchie
da mercante. La Yamanaka era un’ottima osservatrice e quei
due avevano proprio
l’aria di essere due al primo appuntamento, tanto erano
nervosi
Hinata
prese vari fiori adatti al suo scopo mentre Naruto,
che si era imbambolato a guardarla mentre raccoglieva i fiori dai vasi,
decise
che, per non fare brutta figura, doveva comprare almeno un fiore. La
sua
attenzione ricadde su un bel giglio bianco che le ricordava gli occhi
delicati
della sua Hinata. Decise di prendere proprio quello. I due pagarono e
uscirono
lasciando una Ino che se la rideva sotto i baffi.
Camminando,Hinata
si mise a fissare il suo Naruto,
affascinata da quei capelli che tanto gli ricordavano il sole dei
giorni più
splendenti e quegli occhi blu mare che, a chiunque li guardasse,
infondevano un
profondo senso di pace e tranquillità e allo stesso tempo
una grande determinazione.
Era proprio quest’ultima caratteristica che l’aveva
fatta perdutamente
innamorare del ragazzo. Assorta nei suoi pensieri, non si accorse di
una
pozzanghera scivolosa che finì per calpestare, inciampando
rovinosamente.
Naruto, grazie alla sua prontezza di riflessi riuscì ad
afferrarla prima che
cadesse a terra.
“G-grazie
N-Naruto-kun.” Disse sussurrando e avvampando,
rendendosi conto di trovarsi nella presa delle forti braccia del
biondo, il cui
viso era a una spanna di distanza.
“F-figarati
Hinata-chan”
rispose lui, anch’egli imbarazzato
all’inverosimile nel constatare la
situazione che si era venuta a creare.
Ricomponendosi,
i due si chinarono per raccogliere i fiori
che erano caduti dalla presa della bella corvina. Nel raccogliere
l’ultimo fiore,
le loro dita si sfiorarono e i due si immobilizzarono di colpo.
Rimasero a
fissarsi per qualche secondo poi, con i battiti a mille, Naruto le si
avvicinò
piano piano fintanto che i loro nasi non si toccarono. Hinata perse un
battito.
Possibile che il sogno di tutta la sua vita si stesse avverando? Che il
ragazzo
di cui era innamorata la stesse davvero per baciare? Non ci poteva
credere.
Quando i loro nasi si toccarono, chiuse gli occhi per poter assaporare
quel
sogno tanto atteso. Naruto vedendo la sua bella chiudere gli occhi,
decise di
non esitare più e, abbassando anch’egli le
palpebre, poggiò le sue labbra su
quelle morbide e candide di Hinata. Dopo qualche secondo che per
entrambi erano
sembrati interminabili, i due si staccarono rossi in volto.
‘Oddio
cos’ho fatto! Adesso non vorrà più
vedermi! Ma perché
l’ho baciata? Perché lo volevo ovvio.
Però adesso chissà come reagirà! E se
mi
odiasse? Non ci voglio nemmeno pensare! Stupido stupido
stupido’ si ritrovò a
pensare. Nel cuore di Naruto due sentimenti contrastanti si stavano
dando
battaglia. Da un lato, la gioia per essere finalmente riuscito a
comunicarle,
seppur indirettamente, i suoi sentimenti. Dall’altro, il
terrore che questa lo
rifutasse, frantumando ogni speranza di riuscire, per una volta nella
sua
tormentata vita, ad essere finalmente felice. Mostrando nuovamente
tutto il
coraggio di cui disponeva, Naruto cominciò a parlare
“Senti Hinata, io…” ma non
ebbe tempo di finire la frase che la corvina lo abbracciò.
“Oh
N-Naruto-kun, non sai da quanto tempo ho aspettato
questo momento.” Disse lei, al colmo della
felicità.
La
battaglia nel cuore del giovane vide trionfare la gioia.
Sul suo volto si dipinse un sorriso commosso “D-dici sul
serio Hinata-chan?” le
chiese incredulo
“S-si!
Io sono i-innamorata di te fin dai tempi
dell’accademia. Tu mi hai sempre trasmesso fiducia e non mi
hai mai considerata
una debole. Col tempo mi sono i-innamorata di te, ma per via della mia
timidezza non ho mai avuto il coraggio di dichiararmi. Pensavo che a te
piacesse
Sakura-chan” gli rivelò e
dicendolo
chinò il capo giocherellando con le dita, com’era
solita fare quando era
imbarazzata.
“Mi
dispiace di non essermene accorto prima. È vero, una
volta mi piaceva Sakura-chan, ma mi sono accorto che per lei non provo
altro
che una profonda amicizia. In quest’ultimo periodo invece,
non facevo altro che
pensare a te. Il tuo pensiero mi faceva stare bene e mi dava la carica
necessaria durante gli allenamenti con Ero-sennin. L’ho
capito veramente
durante il tuo scontro con Neji, quando per un momento ho rischiato di
perderti, se non fossero intervenuti i sensei. Mi dispiace di non
essermene
reso conto prima. Perdonami.”
Hinata
pianse. Pianse lacrime di gioia. In un momento in cui
mai si sarebbe aspettata una cosa del genere, il suo sogno
più grande si era
avverato. Era al settimo cielo, era riuscita a dichiarare il suo amore
al suo
Naruto-kun e lui la ricambiava. Ora era la ragazza più
felice di tutta Konoha.
Naruto vedendola piangere, si intenerì e la
riabbracciò dolcemente.
“Perché
piangi Hinata?” le chiese, cullandola in un
abbraccio che voleva dire tutto
“Perché
sono felice. Sono la ragazza più felice di tutto il
villaggio. Il mio sogno più grande si è
avverato”
Naruto,
se possibile, si intenerì ancora di più. Le diede
un
dolce bacio sulla fronte per poi sussurrarle all’orecchio
“Ti amo Hinata”
Le
lacrime sgorgarono con maggior foga dai suoi occhi
candidi. Con un moto di gioia che sembrava non voler mai più
finire, rispose
“Anche io Naruto-kun. Ti amo più di ogni altra
cosa al mondo” stringendolo
forte.
I
due ripresero a camminare, tenendosi mano nella mano e
godendosi quegli attimi che erano solo il manifestarsi della loro
felicità. Dopo
un po’, quando trovarono una panchina libera in un parco del
villaggio, i due
si sedettero. Fu Hinata a prendere parola, che domandò
“Naruto, ma noi ora…”
Capendo,
miracolosamente, cosa gli stesse per chiedere,
Naruto l’anticipò “Si Hinata, se per te
va bene siamo fidanzati. Tu lo vuoi?”
“Certo
che lo voglio” esclamò lei. Incredibile, aveva
anche
smesso di balbettare in sua presenza. Si accoccolò ancora
più teneramente sul
suo torace.
“Credi
che dovremmo dirlo in giro?” chiese lui, questa volta
titubante.
Hinata
si incupì improvvisamente. Il suo sogno più
grande si
era realizzato ed era sicura che i suoi amici sarebbero stati felici
per lei.
Ma la sua famiglia? Aveva sempre creduto che suo padre non vedesse di
buon
occhio Naruto per via del fatto che non era di una nobile famiglia.
Chissà come
avrebbe reagito sapendo della loro relazione. Probabilmente le avrebbe
impedito
di vederlo per il resto della sua vita. Lei non avrebbe retto ad una
cosa
simile. Le lacrime parvero nuovamente spingere dai suoi occhi, ma erano
tutt’altro che dettate dalla gioia questa volta
“Naruto, io…” prese a dire, ma
il biondo la fermò
“Aspetta
Hinata. So bene cosa vuoi dirmi. So che tuo padre
mi considera un buono a nulla e che ciò ti fa soffrire
perciò, se sei d’accordo,
non facciamolo sapere a troppe persone in modo tale che Hyuuga-sama non
venga
ancora a saperlo. Poi, un giorno, gli dimostrerò quanto
valgo in realtà e
allora gli diremo tutto. Ti va bene?”
Hinata
era sbalordita. Era come se Naruto le avesse letto
nel pensiero. Quel ragazzo era straordinario, sapeva capire
perfettamente la
sua situazione e voleva venirle incontro. Si domandò se
questo non fosse sogno
“Naruto
ti prego, se questo è un sogno non svegliarmi per
nessun motivo”
Improvvisamente,
l’attenzione dei due fu richiamata da una
vocina gracidante proveniente da un piccolo rospo arancione. Naruto lo
riconobbe
immediatamente “Gamakichi! Cosa ci fai qui?”
“Ehm
mi dispiace interrompervi Naruto,
ma Jiraiya ti sta cercando da un po’.
Dovete partire per una missione su ordine
dell’Hokage.” gli rivelò questo.
Naruto,
un po’ riluttante all’idea di doversi staccare
dalla
sua neo-ragazza rispose “Arrivo Gamakichi! Dì
all’Ero-sennin che lo aspetto
all’uscita del villaggio”
“D’accordo,
gli riferitò. Scusa ancora se vi ho disturbato.”
Disse il rospo per fare poi un balzo e scomparire in un cespuglio.
Naruto
si voltò verso Hinata, la cui espressione era
leggermente malinconica “Quindi devi partire”
“Eh
si ma non preoccuparti. Non dovrei stare via per molto
anche perché fra dieci giorni c’è la
fase finale dell’esame”
“Hai
ragione” disse lei “Ma mi mancherai lo stesso.
Adesso
che ti ho trovato, non voglio più perderti.”
“Non
ti preoccupare, non mi perderai mai più. Nemmeno io
vorrei separarmi da te ma purtroppo devo. Quando tornerò
sarò tutto per te e al
torneo batterò tutti, in primis tuo cugino per quello che ti
ha fatto.”
“Grazie
Naruto. Ma non devi prendertela troppo con Neji.
Anche lui purtroppo ha sofferto tanto.” Gli disse lei, ben
conscia che il
rancore che suo cugino le portava era ben giustificato, visto quello
che aveva
dovuto patire.
Sentendo
il tono della ragazza, decise di non controbattere
“D’accordo, allora non ci andrò
giù pesante, ma solo perché me lo chiedi
tu”
detto questo le diede un dolce bacio a fior di labbra e fece per
andarsene
“Naruto!”
lo chiamò nuovamente lei, afferrandogli
delicatamente il braccio
“Dimmi”.
Hinata poggiò nuovamente le sue labbra su quelle di
lui abbracciandolo. Dapprima una bacio casto fino a schiudere le labbra
per
poter assaporare meglio quel bacio che divenne man mano più
sensuale seppur
rimanendo dolce.
Non
appena si staccarono, Naruto era come in trance. Quello
era stato, sia per lui che per lei, il primo vero bacio che avessero
mai dato.
“WAO” disse semplicemente
“Mi
mancherai” disse lei, tormentandosi le mani.
“Anche
tu. Tanto” detto questo si incamminò finalmente
verso
l’uscita del villaggio.
Hinata
si diresse verso casa sua dopo aver raccolto i suoi
fiori. Nel mezzo c’era anche il giglio bianco che Naruto
aveva comprato. Decise
che lo avrebbe fatto essiccare per poi regalarglielo. Non riusciva a
togliersi
il sorriso dal viso, era veramente felice. Anche lei si sarebbe
impegnata per
diventare più forte. Avrebbe dimostrato al suo Naruto che
anche lei sarebbe
diventata una brava kunoichi.
Arrivata a casa corse
da suo padre per chiederle di poterla allenare nello stile Hyuga,
sperando che
accettasse. Percorse il viottolo che portava alla palestra di villa
Hyuga e,
notando che all’interno vi era sia suo padre che sua sorella
che si allenavano,
bussò per comunicare loro la sua presenza. Dopo aver avuto
il permesso di
entrare, fece scorrere la porta della palestra. Come si aspettava, vi
era sua
sorella, decisamente provata dall’allenamento che a cui il
padre la stava
sottoponendo ed egli stesso. La figura di Hiashi Hyuga, come al solito,
era
severa e regale allo stesso tempo, proprio come si confaceva al
capoclan del
suo casato. Vincendo la timidezza e la paura che stava affiorando,
Hinata si
inchinò rispettosamente
“Padre,
posso parlarvi un momento?” chiese, facendo
trasparire quella per lei nuova sensazione che era la determinazione
Notando
questo, Hiashi Hyuga non la rifiutò come era solito
fare e, senza mostrare alcuna curiosità, rispose
“Dimmi Hinata, ma che sia una
cosa veloce, devo allenare tua sorella Hanabi”
Anche
Hanabi Hyuga si accorse del tono della sorella e,
volendole venire incontro, decise di lasciarla da sola con il padre,
perché
potesse avere campo libero senza che lui la snobbasse “Non
preoccupatevi padre,
io vado un attimo a rinfrescarmi! Torno fra qualche minuto.”
Disse
incamminandosi verso l’uscita, lanciando poi
un’occhiata complice alla sorella
che, recependola, la ringraziò
“Grazie
Hanabi. Non preoccuparti padre sarò breve.”
Hiashi
si sedette su un cuscino lì vicino e, facendo segno
alla figlia di accomodarsi, le disse “Bene. Avanti
dimmi.”
Hinata
cominciò “Beh come sai, Neji nii-san mi ha battuta
nella terza prova dell’esame di selezione dei
chunin”
L’ennesima
espressione delusa si dipinse sull’austero volto
del capoclan “Si sono venuto a saperlo. E a tal proposito
volevo dirti che ne
sono rimasto molto deluso. È vergognoso che
l’erede della casata principale si
sia fatta battere da un membro della casa cadetta. È vero
che tuo cugino è
molto dotato e che tu, in quanto ragazza, non sia molto forte, ma
è comunque
disonorevole per te quanto è successo.”
Decretò infine.
Aspettandosi
una reazione del genere, Hinata non si scompose
più di tanto, decisa più che mai a ottenere
quello che voleva “Lo so padre e me
ne rammarico. È proprio a tal proposito che sono venuta qui
a parlarti.”
Questa
volta, nemmeno l’impassibile figura di Hiashi Hyuga
riuscì a trattenere una minima sorpresa “Spiegati
meglio” ordinò infine
“Vorrei
che dopo l’esame di selezione dei chunin, quando mi
sarò ripresa totalmente, tu mi allenassi nell’uso
delle tecniche dello stile
Hyuuga” decretò alzando il volto e sostenendo lo
sguardo del padre.
Poche
persone nella storia di Konoha potevano vantarsi di
aver stupito il capoclan degli Hyuga. In futuro, Hinata poté
vantarsi di
esserci riuscita. La figlia che mai gli aveva dato delle soddisfazioni,
gli stava
finalmente chiedendo di essere allenata per poter essere una degna
discendente
del clan?
“Perché
questo tuo improvviso cambiamento? Non mi pare che
tu ti sia mai dimostrata determinata a imparare le nostre
tecniche”
“Lo
so padre. Ma ho deciso che voglio dimostrare a tutti che
anche io posso diventare una forte kunoichi.”
Hiashi
sorrise. Era raro vedere un sorriso dipinto sulla
faccia sempre dura dell’Hyuga.
Seguirono
pochi minuti di silenzio, nei quali il cuore di
Hinata sembrava collassare dall’agitazione. Ma quel sorriso,
in fondo, la
rassicurò un po’ convincendosi che fosse un buon
segno.
Da
parte sua, Hyashi valutò attentamente la situazione.
Più
volte Hinata l’aveva deluso, ma aveva sempre saputo che la
sua primogenita
aveva delle qualità in fondo. Magari, un’altra
possibilità poteva anche
concedergliela.
“D’accordo
Hinata. Una volta finito l’esame cominceranno i
tuoi allenamenti. Preparati perché saranno difficili e stai
pur certa che non
mi risparmierò solo perché sei mia
figlia.” Decretò infine.
Hinata
sorrise. Finalmente stava acquistando un po’ di
rispetto da parte del padre “Grazie padre, non chiedo di
meglio.” Detto questo,
inchinò rispettosamente il capo in segno di congedo e fece
per andarsene quando
“Hinata!”
chiamò nuovamente il padre
“Si
padre?” rispose lei voltandosi
“Sono
fiero di te. Non mi deludere”
Hinata,
incredula dopo questa affermazione, sorrise
nuovamente e rispose “Grazie padre. Non lo farò,
statene certo” e se ne andò.
Hinata
arrivò nella sua stanza e mise ad essiccare i suoi fiori,
felice come non lo era mai stata. Nello stesso giorno era riuscita a
dichiararsi al ragazzo che amava ed era riuscita ad ottenere un
po’ di fiducia
da parte del padre.
“Oh
Naruto. Diventerò forte solo per te e ti
dimostrerò che
sarò degna di essere la tua ragazza” si
ritrovò a sussurrare mentre si
apprestava a mettere il giglio bianco all’interno di un libro
per essiccarlo.
Anche
Hiashi era contento. Finalmente sua figlia sarebbe
diventata quella che aveva sempre voluto che diventasse. Sarebbe stata
dura, lo
sapeva. Reggere la responsabilità di un clan come quello
degli Hyuga sarebbe
stata una cosa molto difficile, specialmente per una ragazza come
Hinata. Ma
era riuscito a vedere negli occhi cerei della figlia quella
determinazione che
le mancava e che aveva sempre sperato di vedere.
“Cosa
voleva Hinata padre?” chiese la sua secondogenita
appena rientrata
“Non
preoccuparti Hanabi. Ora ricominciamo l’allenamento”
NdA
Eccoci di nuovo qui. Come promesso un
capitolo finalmente
più lungo. Per la gioia di molti finalmente Naruto e Hinata
si sono dichiarati.
A tal proposito, mi scuso con coloro che avrebbero preferito accadesse
più in
la e magari in
più capitoli ma,
personalmente, non amo particolarmente i tira e molla tra quei due e ho
preferito, come si suol dire, bruciare le tappe. Senza contare che la
loro
relazione sarà fondamentale ai fini della storia.
Ringrazio moltissimo chi ha recensito
e i nuovi che hanno
inserito la storia tra i preferiti e tra le seguite. Pregherei loro
anche di
lasciare un commentino, così tanto per fare
@Fly89: grazie per i complimenti e
credo che questo capitolo
mi sia venuto anche meglio. A te il verdetto
@Kellyvideomaniacatv: beh che dire,
benvenuta tra i miei
lettori. Sono contento che la storia ti intrighi ma ti assicuro che il
meglio
deve ancora venire, anche se un po’ più avanti. La
storia è veramente molto
lunga e come ogni cosa, ha bisogno dei suoi tempi per evolvere come si
deve.
Spero di stupirvi tutti!
@Ninja767: sono contento che le mie
manipolazioni ti
piacciano. Era il mio timore più grande che lo stravolgere
della storia non
piacesse. Spero che altri si trovino d’accordo con te! Alla
prossima
Detto questo vi saluto. A domani o
dopodomani per il sesto capitolo.
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Capitolo 6 *** Alla Ricerca del Ninja Medico ***
Naruto
stava aspettando, corrucciato, ormai da diversi
minuti che l’eremita si facesse vedere davanti
all’uscita del villaggio. Si era
già preparato a dovere per la missione, passando da casa per
prendere lo zaino
con gli accessori. Kunai, shuriken e carte bomba non mancavano.
Ipotizzando che
la missione potesse durare anche qualche giorno, decise anche di
prendersi
qualche confezione di ramen istantaneo dal momento che non si poteva
portare
dietro l’intero chiosco di Ichiraku. Passarono ancora alcuni
minuti prima che,
finalmente, Naruto riuscì a scorgere una folta chioma bianca
avvicinarglisi.
“Ecco
dov’eri finito. Possibile che quando ti si cerchi non
ti fai mai trovare?” disse Jiraiya decisamente arrabbiato.
Era dovuto ricorrere
a Gamakichi per trovarlo
Ma
Naruto era ben più infervorato di lui. Non solo gli
rovinava il pomeriggio facendolo chiamare proprio mentre stava con la
sua nuova
ragazza, ma aveva anche il coraggio di rimproverarlo quando era lui
stesso ad
essere in ritardo all’appuntamento “Era ora che ti
facessi vedere. È più di un
quarto d’ora che ti sto aspettando!”
“Ehm
mi sono fermato a chiacchierare con un vecchio amico
prima di venire qui.” Si giustificò lui con
decisamente poca convinzione.
Anche
Naruto si accorse del poco convinto del suo maestro e
lo sbeffeggiò “Se se, come no. Scommetto che stavi
di nuovo spiando nei bagni
termali delle donne. Vecchio porcello!”
“RISPETTO!
Ricorda che oltre ad essere il tuo maestro, sono
anche il tuo padrino.”
‘Maledizione,
ma non potevano trovare qualcuno di un po’ più
serio per farmi da padrino?’ pensò il biondo
esasperato. Decidendo infine di
lasciar perdere, gli chiese “Vabbè come vuoi. Si
può sapere perché mi hai fatto
chiamare? Spero che almeno sia una cosa interessante.”
“Eheheh,
Gamakichi mi ha detto che ti ha interrotto mentre
eri con una ragazza. Su dai racconta” disse lui senza
rispondere alla domanda.
Naruto
arrossì di botto. Quel rospaccio, mai una volta che
si facesse gli affari suoi.
“Ah
ahhhhh allora ho fatto centro!” notando il rossore sulle
guance del biondo
“Sensei,
se ti dico una cosa mi prometti che rimarrà un
segreto?”
“Spara”
disse l’altro, intuendo già a cosa si riferisse
“Ti
ricordi che qualche settimana fa ti ho parlato di una
ragazza?” cominciò il ragazzo
“Ti
riferisci alla giovane Hyuga? Si me lo ricordo!” rispose
l’uomo ricordando del dialogo avvenuto due settimane prima.
Aveva capito che
Naruto provava qualcosa per quella ragazzina
“Ecco….
Beh… oggi ci siamo fidanzati!” dichiarò
un Naruto
quanto mai imbarazzato
Jiraiya
non trattenne un moto di gioia a quella notizia. Era
contentissimo che il figlioccio fosse riuscito a dichiararsi e trovare
finalmente una ragazza a cui piacesse “Yahoooooo!! Bravo
figliolo sono fiero di
te!! Su su dai racconta com’è successo!”
Naruto
gli raccontò per filo e per segno ciò che
successe
durante il pomeriggio. Non risparmiò neanche un particolare.
Jiraiya era
contentissimo, quel ragazzo si meritava tutta la felicità
del mondo dopo aver
passato un’infanzia infernale.
“Sono
felicissimo per te, ragazzo. Ma spiegami una
cosa…”
disse infine, curioso
“Cosa?”
“Come
mai vuoi che rimanga un segreto?” chiese serio. Non ne
capiva il motivo. Era una notizia molto bella, non ne vedeva
l’utilità di
tenerla segreta. Fosse successo a lui quarant’anni prima,
probabilmente
l’avrebbe sbandierato ai quattro venti.
“Per
il semplice fatto che non vogliamo che suo padre lo
venga a sapere. Pensiamo che sia ancora troppo presto. In fondo Hinata
è
l’erede di uno dei clan più prestigiosi della
foglia e immagino che Hyuga-sama
non approverebbe un fidanzamento ufficiale con un ninja come me. Non
dimenticarti che spesso e volentieri, dagli adulti del villaggio vengo
ancora
echitettato come mostro.” Dichiarò infine
abbassando il capo ricordando quel
fatto che ancora gli faceva dolere il cuore.
“E’
vero ma non dimenticarti che tu non sei un ninja
qualunque. Di fatto in te scorre del sangue ancora più
nobile di quello Hyuga.
Non solo sei il figlio del quarto Hokage, ma da parte di tua madre
discendi dal
clan più nobile della storia ninja, il clan Uzumaki
possessore dell’abilità del
Rinnegan. Tu discendi dall’eremita dei sei mondi, colui che
ha creato tutte le
tecniche ninja oggi esistenti.” Gli fece notare
l’uomo nel tentativo di
risollevargli il morale.
“Si
lo so. Ma è una cosa che non voglio che si sappia molto
in giro. Voglio che la gente mi apprezzi per quello che valgo e che
sono e non
per chi erano i miei genitori. Un giorno, quando sarò in
grado, dimostrerò a
tutti quanto valgo in realtà e diventerò Hokage,
solo allora Hyuga-sama non
potrà far altro che darci la sua benedizione. Ma per far
questo ho ancora
bisogno di allenarmi parecchio e riuscire a domare la bestia che ho
dentro di
me.” Spiegò infine il biondo, sperando che il
maestro comprendesse le sue
motivazioni
Jiraiya
era orgoglioso del suo figlioccio. Non pensava che potesse
essere già così saggio a
quest’età. In fondo, dietro al ragazzo casinista e
combina guai conosciuto come Naruto, si poteva già scorgere
l’ombra del grande
uomo che sarebbe diventato.
“Sono
fiero di te, ragazzo” ‘Minato, Kushina, sareste
fieri
di lui’ pensò mentre gli spettinava i capelli con
fare paterno
“Grazie
Ero-sennin. Allora, questa missione?” richiese,
ricordandosi che il maestro aveva ignoranto la sua precedente domanda
“Si
hai ragione. Partiamo, ti spiegherò strada
facendo”
disse l’altro mettendosi in marcia e varcando le porte del
villaggio seguito
dal suo compagno di missione.
Jiraiya
e Naruto partirono lasciandosi alle spalle il
villaggio. Procedevano ad una buona velocità, tanto che dopo
pochi minuti non
si intravedeva già più la montagna con i volti
degli Hokage.
“Allora?
Cosa dobbiamo fare?”
Jiraiya
pensò un attimo su quello che c’era da dire a
Naruto. Chissà come l’avrebbe presa a sapere che
di lì a poco sarebbe stato
nominato il Godaime Hokage.
“Dimmi
una cosa Naruto, cosa mi diresti se ti dicessi che il
terzo Hokage volesse nominare a breve il suo successore?” gli
chiese infine,
tentando di saggiare prima le sue reazioni
Naruto
era senza parole. Davvero il terzo Hokage voleva
ritirarsi?
“Beh,
un po’ mi dispiace, il terzo Hokage è una delle
poche
persone che non mi ha mai trattato male. È stato lui ad
insegnarmi ad amare il
villaggio.” constatò il biondo
“Eh
già il maestro Sarutobi è stato un grande
personaggio.
Senza contare che è stato giudicato come l’Hokage
più forte della storia del
villaggio. Solo tuo padre gli era pari. Ma ormai è vecchio e
ha paura di non
riuscire più a proteggere il villaggio dai nemici. Per
questo ha deciso di
nominare il suo successore.” Spiegò il sannin
“Capisco.
Però non è ancora troppo presto per nominarmi? In
fondo ho solo 13 anni.” Disse come se fosse la cosa
più ovvia del mondo.
A
Jiraiya comparve una vena pulsante sulla tempia sinistra
“Baka! Credi veramente che sarai tu ad essere il prossimo
Hokage! Sei ancora un
moccioso!” gli urlò contro
“EEEEEEEHHHHHHH???
Ma non è giusto!! Io dovevo diventare il
prossimo Hokage. È il mio sogno!”
spiegò Naruto mentre tutti i suoi sogni gli
si frantumavano davanti agli occhi.
“E’
ancora presto Naruto. L’hai detto tu stesso che sei
ancora giovane e che ti devi allenare ancora parecchio. Non voler
bruciare le
tappe. Non è ancora giunto il tuo momento. Quando
dimostrerai di esserne
all’altezza allora, forse, avrai qualche chance di concorrere
al titolo di
Hokage. Inoltre come puoi pretendere che un genin diventi Hokage
così, da un
giorno all’altro?” continuò il maestro
con una sottile vena di ironia nella sua
voce.
“Non
mi prendere in giro. Sarò genin ancora per poco, stanne
certo.” Rispose a tono il biondo. Aveva piena fiducia nelle
sue capacità e,
visti i progressi che stava facendo in allenamento, il rango di chini
era
sempre più vicino
“Lo
spero per te”
“Comunque,
si sa già che sarà il prossimo Hokage?”
chiese il
biondo al maestro
Jiraiya
sghignazzò. Voleva prenderlo un po’ in giro
“Si”
“E
allora?” continuò il biondo che cominciava a
perdere la
pazienza
“Sarò
io” decretò infine il sannin, pregustandosi
già la
reazione del biondo
“CHE
COSAAAA?” sbraitò, infatti, Naruto. Non riusciva a
credere alle sue orecchie. Jiraiya rise sguaiatamente alla sua
reazione. Le sue
speranze non erano state per nulla tradite
“Ahahahahahah!
Stai tranquillo ti sto prendendo in giro.”
Gli rivelò, facendo tirare un sospiro di sollievo al biondo.
“Ah
ecco mi pareva strano che avessero voluto nominare un
porcello come te! È vero che sei forte, ma rimani comunque
un vecchio
pervertito”
“SGRUNT!
Ma come ti permetti! Per tua informazione l’Hokage
ha veramente pensato a me come suo successore!” gli
rivelò, mosso da un moto di
rabbia per essere stato, nuovamente, deriso dal suo allievo
Naruto
non capiva. Lo stava prendendo in giro o cosa? “Ma
hai appena detto che…”
“Ho
rifiutato!” sentenziò infine
Naruto
si fermò. Perché il suo maestro aveva rifiutato
quella carica. Per lui sarebbe stato un sogno riceverla come,
probabilmente,
per qualsiasi ninja del villaggio. Ma allora perché?
“Perché.
Perché hai rifiutato?” chiese il biondo
infervorato. Sperava vivamente che il maestro non denigrasse quella
carica. La
sua stima nei suoi confronti sarebbe inevitabilmente crollata
Anche
Jiraya si fermò nel sentire il tono iroso del suo
allievo.
“Per
due motivi, principalmente.” Disse mostrandogli due
dita
“Quali?”
chiese il biondo diffidente
“Beh
il primo è perché sono uno spirito libero. Non
sono
fatto per stare dietro una scrivania, sono uno più adatto
per l’avventura. Non
per nulla sono conosciuto come l’eremita dei rospi.”
“Che
motivo stupido!” esclamò il biondo incrociando le
braccia al petto, visibilmente deluso.
“Bada
a come parli, ragazzino. C’è un altro motivo per
il
quale ho rifiutato ed è ben più
importante” spiegò l’uomo, per nulla
scherzoso
“E
quale sarebbe, sentiamo.”
Jiraiya
assunse un’espressione malinconica “Diventando
Hokage avrei dovuto infrangere una promessa molto importante”
“In
che senso” stavolta la sua espressione non era più
arrabbiata,
bensì curiosa.
“Prima
che tuo padre si avviasse per scontrarsi con Kyubi,
mi fece promettere che mi sarei preso cura di te e che ti avrei
allenato una
volta che saresti stato pronto. Diventando Hokage non avrei avuto
più il tempo
per mantenerla.”
Naruto
era shockato. Il suo maestro aveva rinunciato al
titolo di Hokage per prendersi cura di lui?
“L’hai
fatto per me?” chiese incredulo, dimenticandosi
completamente dell’arrabbiatura di prima
“Tranquillo,
non ti turbare. È vero voglio prendermi cura di
te, ma come ti ho detto, non era comunque mia intenzione accettare
l’incarico.”
“Grazie
sensei!” esclamò il biondo. Gli era infinitamente
grato per quello che aveva appena fatto. Non avrebbe deluso per nulla
al mondo
le aspettative che aveva riposto in lui il sensei.
Jiraya
sorrise “Comunque. Hai intuito in cosa consiste la
nostra missione?” chiese infine l’uomo, sperando
che il biondo fosse arrivato
alla conclusione da solo.
Speranza
completamente vana, dal momento che Naruto rispose
“Veramente no”
Jiraiya
fece cadere le braccia lungo i fianchi, esasperato.
Ce n’era di strada da fare prima che diventasse Hokage. Prima
doveva allenare
il cervello oltre che i muscoli.
“Stiamo
andando a cercare proprio il futuro quinto Hokage,
baka!”
“Ahhh
ho capito. E chi sarebbe?” chiese incuriosito. Doveva
trattarsi di un ninja eccezionale, convenne
“Bene,
qui viene il bello” disse, mentre nel frattempo
avevano ripreso la marcia “tu sai che io sono stato allievo
del terzo Hokage,
vero?”
“Si
me l’hai già detto. Come mi hai ripetuto cento
volte che
sei un ninja leggendario. Pecchi un po’ in modestia,
sai?”
“Insolente!!
Comunque, lasciamo perdere. Fatto sta che, come
tu, Sasuke e Sakura formate un team insieme a Kakashi, anche io formavo
un team
con il maestro Sarutobi. E si da il caso che i miei due compagni siano
anch’essi due ninja leggendari!”
“Ecco,
questo pezzo mi mancava. E chi erano?”
“Uno
dei due è Orochimaru!” disse l’uomo
trattenendo a
stento la rabbia al ricordo del suo ex compagno.
“Quel
bastardo era un tuo compagno? Ora capisco come fa ad
essere così forte, se è stato allenato dal terzo
Hokage! Dubito seriamente che
i consiglieri e l’hokage vogliano però offrire
l’incarico ad un ninja
traditore. Quindi stiamo cercando l’altro sennin. Dico
bene?”
“Precisamente.
Mi complimento con te, allora il cervello
ogni tanto lo sai usare!” rise mentre disse
quest’ultima frase
“Vecchio
porcello! Sarò anche un baka, ma fino a un certo
punto” rispose alterato “allora? Di chi si
tratta?”
“Dell’eremita
delle lumache, la principessa Tsunade”
sentenziò infine, contento al pensiero di poter finalmente
riabbracciare la sua
vecchia amica
“Ed
è forte?”
“Stai
scherzando? Non ne hai mai sentito parlare? È una
forza della natura nel vero senso della parola. Con un pugno
è in grado di
distruggere la terra. È diventata famosa per essere il
più grande ninja medico
della storia. È stata capo della squadra medica
vent’anni fa ed è stata lei a
suggerire l’idea di inserire sempre almeno un ninja medico
nelle squadre ninja.
È una bellissima donna, nonostante abbia la mia
età, appare ancora come una
giovane trentenne. Da non dimenticare, inoltre, che è la
nipote del primo
Hokage, quindi chi meglio di lei può succedere al vecchio
Sarutobi!”
“Speriamo
che sia come dici. Ma come mai non si trova al
villaggio?”
“Beh
anche lei, come me, ama andare in giro per il mondo. In
effetti sono quasi dieci anni che non la vedo”
“E
hai idea di dove si trovi?”
“In
effetti si. I miei informatori mi hanno comunicato che
si trova in un paese a due giorni di cammino dal villaggio della
foglia.
Considerato che lei non sta mai per molto tempo nello stesso posto,
è bene
sbrigarsi. È per questo che stiamo andando a questa
velocità.”
“Capisco.
Ma così non avrò tempo per allenarmi neanche un
pochetto. Ti ricordo che il torneo è fra poco più
di una settimana. È vero che
sono migliorato ma mi devo allenare ancora per poter battere
tutti.” Protestò
il biondo
“Non
preoccuparti, Naruto. Viaggeremo solo di giorno e la
sera potrai allenarti nella manipolazione della natura del chakra. Se
non
sbaglio te la cavi molto bene con vento, fulmine e terra. Ti allenerai
un po’
con il fuoco.”
“D’accordo.
Con il Rinnegan e i cloni poi farò ancora più
veloce.” Esclamò felice all’idea di
imparare nuove tecniche
“A
proposito, la tua Hinata sa delle tue condizioni? Intendo
del Rinnegan e del Kyubi” chiese il vecchio sinceramente
interessato
Naruto
si incupì. Aveva il timore che Hinata, una volta che
avesse saputo che conteneva un demone dentro di se, l’avrebbe
rifiutato. Però
non era giusto mentirle. Al momento giusto gliel’avrebbe
rivelato. Hinata era
un angelo ed era sicuro che avrebbe capito “Non ancora.
Glielo dirò quando sarò
pronto. Non è giusto mentirle per cui glielo
dirò”
“Bene,
saggia decisione. Però voglio che non riveli a
nessuno del fatto che possiedi il Rinnegan” gli disse serio
“Perché?”
Naruto non capiva il perché nascondere
un’abilità
così straordinaria
“Per
il momento solo io, te l’Hokage e Tsunade sappiamo di
questa tua abilità. Tua madre la sviluppò poco
tempo prima che Kyubi attaccasse
il villaggio e ne venimmo a conoscenza solo noi tre. Fortunatamente
Orochimaru
aveva già lasciato il villaggio e quindi non ne è
conoscenza. Dammi retta, meno
persone lo sanno e meglio è. Per il momento non dirlo a
nessuno. Lo dirò poi io
a Kakashi che lo hai risvegliato, non preoccuparti. Anche lui sa che
sei un
potenziale portatore, ma di lui mi fido. Ho un brutto presentimento e
voglio
che per nessuna ragione lo usi all’esame. Mi sono spiegato
bene?” glielo disse
con una faccia che non ammetteva repliche.
“D-d’accordo”
affermò il biondo che mai prima d’ora aveva
visto quell’espressione decisa sul volto del suo maestro
“Non
preoccuparti. Con l’allenamento che hai fatto dovresti
essere in grado di effettuare l’esame senza l’uso
del Rinnegan.” Lo rassicurò
lui
Naruto
convenne che il suo sensei aveva assolutamente
ragione “Si! Hai ragione!”
“Bene.
In marcia ora. Abbiamo perso troppo tempo a
chiacchierare” disse infine aumentando ulteriormente la sua
velocità. Naruto
probabilmente non lo sapeva, ma quel viaggio a quella
velocità sarebbe servita
anche ad allenargli il fisico.
Jiraiya
e Naruto viaggiarono per due giorni senza trovare
alcun problema. Per due sere Naruto si allenò a
padroneggiare l’elemento fuoco
e la seconda sera ci riuscì quasi alla perfezione
sviluppando due tecniche
decisamente potenti.
Il
terzo giorno, i due arrivarono nei pressi del villaggio
che gli informatori avevano comunicato all’eremita dei rospi.
“Finalmente
siamo arrivati. Meno male, cominciavo a pensare
che ti fossi perso Ero-sennin” decretò il giovane
allievo
“Tsk,
allievo degenere!”
“Dove
pensi che sia la tua amica?”
Jiraiya
pensò per qualche minuto su dove potesse essersi
cacciata Tsunade. Convenendo che le possibilità erano al
massimo due,
disse“Ahimè, purtroppo Tsunade aveva due brutti
vizi che non sono mai riuscito
a farle perdere, ovvero l’alcool e il gioco
d’azzardo”
“Bei
vizi” disse il biondo visibilmente deluso.
“Già,
non me ne parlare. Propongo di cercarla nei casinò e
in tutti i bar del villaggio. Non dovremmo metterci parecchio, dal
momento che
non è molto grande.”
Detto
questo, i due si diressero verso il centro del
villaggio.
Intanto,
in un bar di quel villaggio due donne erano sedute
ad un tavolino a chiacchierare. Una era una brunetta, vestita con un
kimono
nero e teneva in braccio una porcellina con un fiocco rosso.
L’altra era
un’affascinante bionda con uno strano rombo al centro della
fronte. Portava una
giacca verde sopra di un kimono grigio.
“Vi
vedo felice oggi, Tsunade-hime. È successo
qualcosa?”
chiese la ragazza più giovane alla sua maestra
“Nulla
di particolare Shizune. Semplicemente oggi mi sento
bene! Ho la sensazione che debba succedere qualcosa di
importante.” Spiegò la
sannin sorridente
“Lo
spero madamigella Tsunade. Allora cosa avete in
programma di fare?”
Tsunade
si fece pensierosa “Non lo so Shizune. Dal momento
che siamo nel paese del fuoco, pensavo che potessimo finalmente tornare
a
Konoha. È veramente tanto che manchiamo dal villaggio e
ormai le mie ricerche
sono finite.” Decretò infine la kunoichi causando
l’allegria della sua allieva
“E’
un’idea magnifica. Sono quasi dieci anni che manchiamo
dal villaggio e manca anche a me” ammise la mora
“Oink Oink” anche la
porcellina pareva dello stesso avviso
“Già
allora è deciso. Se per te va bene partiamo
domani.”
“Perfetto
Tsunade-sama. Abbiamo giusto il tempo di fare i
bagagli!”
Un
pericoloso ghigno apparve sul volto della kunoichi
bionda. Shizune ebbe il pessimo presentimento che non pronosticasse
nulla di
buono “Parla per te. Io non ho nessuna intenzione di passare
il resto della
giornata chiusa in camera a riordinare.”
Ecco,
appunto “Cosa? Ma non vorrà
mica…”
Tsunade,
chiudendo gli occhi con un ghigno sadico stampato
in volto “Esatto mia cara, tu farai anche i miei!”
“AHIIIIIII!!
E perché mai dovrei fare anche i vostri
bagagli?” chiese la mora scandalizzata
“Non
è forse logico?”
“Neanche
è un po’! Non sta scritto da nessuna
parte”
protesto quella. Non aveva nessuna intenzione di far arrabbiare la sua
maestra,
ma quello era schiavismo allo stato puro
“Non
ricordi che quando mi chiedesti di farti da insegnante
mi giurasti che avresti fatto tutto quello che ti avrei chiesto pur di
portarti
con me in questo viaggio?”disse con un’espressione
trionfante.
“M-ma
non potete dire sul serio…”
“E
invece si! Quindi Shizune, in qualità di tua sensei, ti
ordino di andare a preparami le valigie per il viaggio di
domani!” decretò
infine
Shizune
assunse un’aria afflitta e rassegnata, mentre si
accingeva ad alzarsi “Uff. E sia.”
‘Perlomeno è l’ultimo viaggio, poi non
potrà
più usarmi come schiava’ si ritrovò a
pensare con rancore “E, di grazia, lei
cosa farà mentre io sgob… ehm faccio le vostre
valigie?”
Tsunade
sorrise sorniona “Eheheheh pensò che
farò un’ultima
capatina a quella
casa di giochi dove
siamo state ieri sera” disse facendo una risata satanica
“devo riprendermi
tutto quello che ci siamo perse!!”
“Veramente
che ha perso…” ‘Oh no così
dilapiderà gli ultimi
soldi che abbiamo!’
“Hai
detto qualcosa?”
“Chi
io? No no se lo sarà sicuramente immaginato!”
disse
ridendo in modo isterico. Addio agli ultimi Ryo che avanzavano loro
“Vabbè.
Io vado. Ci vediamo stasera Shizune!” e detto questo
si incamminò verso l’uscita del bar…
NdA
Ed eccoci arrivati al sesto capitolo.
Ringrazio i soliti
recensori
@Ninja767: Sono contento che ti sia
piaciuto il capitolo del
naruhina. Eh si la determinazione sarà importante anche in
futuro, vedrai!
@beast: ciao! Ti ringrazio per i
complimenti ai quali
contraccambio riguardo alla tua storia! Continua così anche
tu!
@Fly89: sono felice che ti sia
piaciuto il capitolo. In effetti
credo sia uno dei migliori che abbia scritto, ma a questo sta a voi
giudicarlo!
Alla prossima!
Due parole sui prossimi capitoli.
Avendo avuto una giornata
di relax, ho revisionato un po’ di capitoli questo pomeriggio
che spero vi
faccia piacere ricevere tutti d’un colpo! Attendo i vostri
verdetti e spero
conveniate con me che mi riescono decisamente le scene di lotta che non
il
resto. Saluti ci si vede nei prossimi giorni!
Riusciranno Naruto e Jiraya a trovare
Tsunade prima che
lasci il villaggio? E accetterà quest’ultima la
loro proposta?
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Capitolo 7 *** La Principessa del Lumache ***
“Vabbè.
Io vado. Ci vediamo stasera Shizune!” e detto questo si
incamminò verso l’uscita del bar.
Aprendo la porta si scontrò con un ragazzino biondo,
buttandolo inavvertitamente a terra
“Mi scusi
vecchietta, non l’avevo vista!” disse il biondo
rialzandosi e massaggiandosi le natiche
Purtroppo per lui, fra
tutti gli appellativi che poteva affibbiare alla signora
davanti a lui, scelse proprio il meno tollerabile dalla
sannin.
“Vecchietta
a meeee??? Ma brutto moccioso disgraziato maleducato! Come ti
permetti!! Hai la più pallida idea di con chi stai parlando?
Non ti azzardare mai più a mancarmi di rispetto!”
esclamò la donna infervorata verso il biondo. Ma come si
permetteva quel moccioso di insultare così il suo splendido
corpo. Una bella lezioncina non gliel’avrebbe tolta nessuno
“Si calmi,
si calmi. Non mi è parso di aver detto nulla di male,
baa-chan” replicò il ragazzo portandosi le mani
dietro la testa, innocentemente.
A Tsunade si
gonfiò una grossa vena sulla tempia, segno che stava per
perdere la pazienza. Chiunque la conoscesse almeno un poco, avrebbe
subito compreso che quel segno non voleva dire nulla di buono. Anzi,
sarebbe stato meglio scappare di gran carriera per evitare di trovarsi
sotto la furia dei suoi pugni.
“Naruto, che
sta succedendo qui?” disse la voce dell’uomo che
accompagnava il ragazzino, entrato sul momento nel locale giusto in
tempo per evitare un infanticidio.
‘Ma io
questa voce…’ pensò la sannin alzando
lo sguardo verso l’uomo appena entrato e che
l’aveva interrotta. L’arrabbiatura gli scomparve
immediatamente, sostituita dalla gioia pura di ritrovarsi di fronte al
suo più vecchio e caro amico.
Anche Jiraiya
mutò la sua espressione in pura felicità
nell’averla finalmente ritrovata “Tsunade! Che
bello rivederti dopo tutto questo tempo!!” Fortunatamente non
ci era voluto molto peri trovarla. Si accorse inoltre di essere
arrivato al momento giusto, evitando così una brutta fine al
suo discepolo.
Una bizzarra
coincidenza, si disse Tsunade, dal momento che lei e Shizune avevano
appena deciso di tornare a Konoha “Jiraiya! Vecchio
pervertito, allora sei ancora vivo! Che ci fai da queste
parti?” disse tirandogli una poderosa pacca sulla schiena che
lo fece cadere rovinosamente in terra.
“Vedo che
non sei cambiata nemmeno un po’. È questo il modo
di rivolgersi ad un vecchio compagno? Tsk” disse
l’uomo rialzandosi con un’espressione chiaramente
da finto offeso
“Su su non
fare l’offeso. Allora, dimmi, cosa ti porta da queste
parti?”
“Allora
è lei la vecchia che stavamo cercando, eh
Ero-sennin?” si intromise Naruto che aveva sentito lo scambio
di battute tra i due.
Per
l’ennesima volta Jiraiya temette per
l’incolumità del ragazzo. Lui sapeva meglio di
tutti che non bisognava far arrabbiare per alcun motivo Tsunade se si
voleva evitare di morire con atroci sofferenze. Lui stesso
una volta ci andò molto vicino e ancora rabbrividiva
ripensando a quell’episodio della sua vita. Fu quando
cercò di spiarla mentre faceva il bagno e lei lo venne a
sapere. Per poco non lo uccise riducendolo in fin di vita con due
gambe, sei costole e un braccio rotto. Da allora non provò
più nemmeno una volta a far alterare la sua compagna e
proprio per questo, sapendo che una delle cose che più
faceva infuriare Tsunade era essere appellata come vecchia, si
interpose tra lei e Naruto “Naruto!! Quante volte ti ho detto
che devi portare rispetto?” disse rivolto al ragazzo,
anticipando la compagna
“Uff se se
va bene Ero-sennin.” Fece questo come se nulla fosse
“Tsunade
perdonalo, diciamo che non è molto ferrato nel buon
comportamento, eheheh”
Tsunade decise di
sorvolare sulla questione. In fondo aveva rivisto un suo vecchio amico
e ciò bastava per farle tornare il buon umore.
“Se se.
Allora Jiraiya, dimmi, chi è questo ragazzino e che cosa ci
fate qui?”
Prima che il sannin
potesse ribattere alla sua amica, Naruto rispose “Piacere di
conoscerti Tsunade baa-chan, io mi chiamo Naruto Uzumaki e sono un
genin, futuro chuunin, del villaggio della foglia” esibendo
uno dei suoi soliti sorrisi.
Tsunae
sussultò. Aveva capito bene? Quel ragazzino lì
era proprio quel Naruto Uzumaki? Il Jinchuruki di Kyuby No Yoko? A
guardarlo bene in effetti ricordava notevolmente Minato da giovane.
Quella zazzera bionda e quegli occhi blu mare ne erano la prova
inconfondibile. Volse uno sguardo a Jiraiya che le fece un sorriso
d’assenso, a sostegno della sua ipotesi.
“Vieni
Tsunade, sediamoci che ti offro da bere. Io e Naruto dobbiamo
parlarti.” Disse infine interrompendo i suoi pensieri
Il trio si sedette ad
un tavolino del bar. Si sedettero leggermente in disparte rispetto agli
altri clienti, con l’intenzione di non essere ascoltati da
orecchie indiscrete. Tsunade notò immediatamente questo
particolare e pensò che ciò che Jiraiya le doveva
dire, dovesse essere una cosa abbastanza seria.
Non appena presero
posto, arrivò una cameriera abbastanza carina che poteva
avere si e no venticinque anni. Fisico snello, abbastanza formosa con
una minigonna che lasciava ben poco all’immaginazione, cosa
che attirò immediatamente l’attenzione
dell’eremita dei rospi.
“Buongiorno
signori. Cosa posso portarvi?” fece amabilmente la signorina
“Per me del
sakè, grazie” disse la bionda senza staccare lo
sguardo dal biondo davanti a se
“Per me due
porzioni di ramen con miso e una di ramen con maiale,
grazie!” esclamò il ragazzo, contento di
gustarsi del ramen che non fosse quello istantaneo che si era portato
dietro,leccandosi già i baffi.
Tsunade non
poté trattenere un sorrisetto a sentire Naruto. La passione
del biondo del ramen le ricordava tanto sua madre Kushina. Ricordava
ancora quando lei, Jiraiya, Minato e Kushina andavano ogni tanto a
pranzo insieme dopo una missione. Kushina non voleva mai sentire
ragioni e voleva sempre mangiare solo ramen. Esagerava sempre,
ordinando due o tre porzioni alla volta. Tsunade si chiedeva sempre
come quella ragazza non ingrassasse neanche un po’ nonostante
mangiasse come due persone, specialmente quand’era incinta di
Naruto. Concludevano le serate con Minato che piangeva disperato ogni
volta che tornava dalla cassa e Jiraiya che se la rideva come un matto
nel vedere il suo allievo con il portafoglio vuoto. Erano bei tempi
quelli. Poi purtroppo accadde la catastrofe di Kyubi
“Benissimo.
E per lei sognore? Cosa le porto?” continuò la
cameriera, questa volta rivolta all’uomo dai capelli bianchi
Jiraiya, con la tipica
espressione che gli era valsa l’appellativo di Ero-sennin da
parte dell’allievo, disse “Per me due porzioni di
te, bella signorina” toccandole con una mano la coscia
scoperta.
“AHHHHHH
pervertito!” e un possente schiaffo arrivo al povero eremita
che fu quasi tramortito da tale violenza “Vi porto subito le
vostre ordinazioni” disse poi la ragazza andandosene via con
cipiglio corrucciato.
“Ahahahah.
Non si può dire che quella ragazza non abbia carattere.
Eheheh… emh perché quella faccia
Tsunade?” Jiraiya, mentre si stava massaggiando la guancia
colpita, incrociò lo sguardo di fuoco di Tsunade, cosa che
non gli piacque per niente.
La sannin, infatti,
non aveva dimenticato la vecchia passione del suo amico. Non la
sopportava allora come non la sopportava adesso “Vedo che
anche tu non sei cambiato di una virgola in questi dieci anni, eh
Jiraya” e non appena finì la frase,
sferrò un potente montante al compagno che, se non era
svenuto per via dello schiaffo della cameriera, questa volta non fu
così fortunato.
“Ahhhh, non
cambiaerai mai Ero-sennin” sbuffò Naruto ormai
rassegnato
Poco dopo, con gran
gioia del biondo, tornò la cameriera con le ordinazioni, ben
lieta che quel maiale con i capelli bianchi fosse privo di sensi
“Ecco a voi”
“Grazie”
disse la sannin versandosi un po’ di sakè nel
bicchiere
“GRAZIE
MILLE signorina” spezzando le bacchette e cominciando a
mangiare la prima porzione di ramen sotto gli occhi delle due donne.
Non appena la
cameriera si allontanò Tsunade si rivolse al biondo
“E quindi tu saresti Naruto, dico bene?”
“Già
proprio così” confermò lui tirando su
l’ennesima sorsata di brodo di ramen
“E dimmi,
come mai sei qui con Jiraiya? Non mi pare che questo maiale amasse
girare in compagnia.” Disse indicando l’uomo
svenuto affianco al biondo
“A dirti la
verità, l’Ero-sennin è il mio maestro.
Mi sta allenando per l’esame di selezione dei chunin che si
terrà fra dieci giorni.”
Tsunade sorrise
‘Allora hai cominciato a tener fede a quella promessa. Bravo
Jiraiya’ pensò ricordandosi al dialogo avvenuto
dodici anni prima tra Jiraiya e il suo discepolo “E come mai
vorresti diventare chunin?” continuò la donna,
sorseggiando la bevanda alcolica. Non sapeva il perché, ma
quel ragazzino le stava simpatico. Le ricordava, forse un po’
per l’aspetto e un po’ per il carattere gioviale,
il suo fratellino mancato parecchi anni prima.
“Beh
perché sono un ninja, che domande. Inoltre diventare chunin
è solo il primo passo per realizzare il mio
sogno.” Rispose lui tirando giù
l’ennesima sorsata
“Che
sarebbe?” fece lei incitandolo
Naruto, sbattendo la
ciotola di ramen appena finito sul tavolo, esclamò
“Un giorno diventerò l’Hokage
più forte che il villaggio abbia mai visto, proprio come mio
padre!” sorridendo soddisfatto.
A Tsunade
andò di traverso il sakè che stava bevendo per
poi spalancare letteralmente gli occhi. Non solo quel ragazzino le
ricordava vagamente il suo fratellino, ma condivideva anche il suo
stesso sogno. Inoltre conosceva la verità. Sapeva bene che
l’Hokage aveva deciso di rivelargli tutto solamente quando
avrebbe sviluppato la sua abilità innata. Quella spaventosa
abilità per la quale lo Yondaime aveva deciso che suo figlio
sarebbe stato l’unico in grado di domare lo spirito di Kyubi.
Possibile che a soli 13 anni fosse già riuscito a
svilupparla? Sperava con tutta se stessa che Jiraiya l’avesse
messo in guardia dal rivelare ai quattro venti che lui fosse il
proprietario del Rinnegan
“T-tu quindi
sai chi sei realmente?” chiese lei riprendendo fiato
Naruto, con un velo di
malinconia, le raccontò di quando tre settimane prima
l’Ero-sennin gli aveva svelato tutta la verità
sulle sue origini. Tsunade provò un moto di contentezza nel
sapere che nonostante tutto Naruto non avesse perso la sua grinta.
“Se Jiraya
ti ha raccontato tutto allora…” azzardò
poi lei, per aver conferma dell’abilità del ragazzo
“Shhh
abbassa la voce. Si me l’ha raccontato perché ho
sviluppato il Rinnegan. Mi ha anche detto che non devo farlo sapere in
giro, anche se non ho ancora ben capito il perché, e che gli
unici ad esserne a conoscenza siete tu, lui e
l’Hokage.” ammise poi riprendendo a magiare.
Tsunade
tirò un sospiro di sollievo. Sapeva bene che era
un’abilità più unica che rara e
c’era sempre il timore che gente come Orochimaru ne volesse
approfittare. Fortunatamente lui non ne era a conoscenza e non avrebbe
mai dovuto venirlo a sapere “Non preoccuparti di questo, anzi
ascolta Jiraiya. Ha perfettamente ragione sull’evitare di
usarlo in pubblico. Meno gente sa e meglio è,
fidati.”
Naruto la
guardò dubbioso, per poi fare spallucce
“Mah… sarà” disse
trangugiando un po’ di ramen con maiale, l’ultima
scodella rimasta sul tavolo.
“E dimmi. A
quanto pare mi stavate cercando! Posso sapere cosa volevate da
me?”
Naruto
passò lo sguardo dalla donna all’uomo che ancora
non aveva ripreso i sensi. Non sapeva se fosse giusto ad essere lui a
parlare, dal momento che l’Hokage aveva incaricato Jiraiya
per la missione. Decidendo poi che non ci sarebbe stato nulla di male
ad anticipargli il compito, le rivelò “Beh visto
che l’eremita pervertito se ne sta ancora dormendo, credo che
dovrò raccontarti tutto io” facendosi serio
improvvisamente “l’Hokage ci ha mandato a cercarti
per offrirti la sua carica.” Disse queste ultime parole con
un velo di tristezza. Sapeva di non essere ancora adatto ma quello era
pur sempre il suo sogno.
Tsunade rimase
nuovamente senza parole! Il vecchio Sarutobi voleva che lei tornasse al
villaggio per prendere il suo titolo? Era una cosa pazzesca. Aveva
sempre pensato che il designato avrebbe potuto essere solamente
Jiraiya. Non poté però non notare il
tono con cui Naruto glielo comunicò. Immaginava il
perché, ma voleva comunque divertirsi a torturare un
po’il giovane genin
“Non mi
sembra che tu sia molto felice della cosa, vero?”
“Effettivamente
no. Non fraintendermi, tu non mi hai fatto niente, ma essere Hokage
è il mio sogno e vedere che qualcuno viene nominato prima di
me mi da comunque fastidio. Spero solo che l’Hokage sappia
quel che fa nominandoti, finora non mi sei sembrata questo
granché con i vizi che ti ritrovi” riferendosi al
bicchiere di sakè che la sannin teneva ancora in mano.
“Ma come ti
permetti. Ti comunico che io sono una dei tre ninja leggendari, allieva
del terzo Hokage e nipote del primo. Non sottovalutarmi
ragazzino.” Ribatté lei guardando il giovane con
aria di sfida
“Si si, il
sensei mi ha già detto tutto quello che c’era da
sapere su di te.”
In quel momento,
finalmente Jiraiya si risvegliò dal pseudo coma al quale
Tsunade l’aveva relegato “Ohi ohi la mia testa.
Dove siamo, che succede… ah si” guardando Tsunade
“ma dovevi proprio colpirmi con tutta quella forza? Per poco
non mi ammazzavi!” le disse infuriato
Tsunade
replicò corrucciata “Il giorno in cui
smetterai di essere un porco, forse la smetterò di prenderti
a pugni. Pervertito!”
“Ehm, ehm.
Comunque, siamo qui perché ti dovevamo parlare”
fece lui con orecchie da mercante
“Risparmia
il fiato. Naruto mi ha già detto tutto!”
Jiraiya
guardò sorpreso il suo allievo. Poi si rivolse nuovamente
verso Tsunade “Allora? Che mi dici, accetti?”
A Tsunade comparve un
ghigno sadico e rivolgendosi a Naruto “Eheheh vedremo.
Intanto, visto che il tuo allievo degenere pensa che io sia inadatta a
ricoprire la poltrona del vecchio Sarutobi, voglio dimostrargli che con
me non si scherza!”
“Ehhhhh? E
perché dovrei combattere con te?”
“Perché
altrimenti mi giocherò tutti i tuoi risparmi!” lo
sfidò lei tenendo in mano il portamonete a forma di rospo
fregato a Naruto
Naruto
guardò stupito il portamonete che riconobbe come suo e,
toccandosi il taschino, le disse “M-ma come hai fatto? Non mi
sono nemmeno accorto!”
“Eheheh non
sottovalutarmi moccioso!”
“E va bene.
Però non vale, se vinco cosa ottengo?” chiese lui
incrociando le braccia
Tsunade ci
pensò un attimo. Solo una cosa, in suo possesso, sarebbe
potuta tornare utile al ragazzino biondo. Così si
staccò una strana collana che portava al collo. Questa era
un gioiello verde molto lucente dalla forma allungata “Se
riuscirai ad impressionarmi, perché di battermi lo escludo,
ti regalerò questo.”
Jiraiya, che fino a
quel momento se la rideva alla grande per la figura da pollo che il suo
pupillo stava facendo, si fermò di colpo. Davvero Tsunade
voleva regalare proprio quel gioiello a Naruto? In effetti
c’erano vari motivi per cui volesse darglielo, ma gli
sembrava comunque strano, dal momento che quella collana era il ricordo
più forte che la legava al suo fratellino e al suo primo
amore, Dan, entrambi scomparsi prematuramente.
“E che me ne
dovrei fare di una collana? Non mi piace nemmeno!” disse il
biondo osservando attentamente il gioiello
“Fossi in te
accetterei. Quella collana apparteneva al primo Hokage e vale un
mucchio di soldi!” disse il sannin bianco anticipando
l’amica
Naruto
guardò sorpreso il suo maestro, per poi sorridere
“Davvero? Allora accetto!” esclamò
entusiasta.
Il trio si
alzò ed uscì dal locale. Jiraiya fermò
Tsunade sull’uscio “Sai quello che stai facendo?
Perché gli vuoi dare quella collana?”
Tsunade
abbassò gli occhi “Perché me li ricorda
terribilmente. Ha la loro stessa foga e il loro entusiasmo. Per non
parlare del loro sogno. Non so perché ma penso che quel
ragazzo abbia davanti a se un destino tutt’altro che facile.
E poi è un Jinchuruki, la collana gli sarà
senz’altro utile e lo sai anche tu.”
“Già
anche se non credo che ne avrà realmente bisogno. Con il
Rinnegan riuscirà a domare Kyuubi. Minato sapeva quel che
faceva!”
Tsunade sorrise
“Già, speriamo almeno che abbia la metà
del talento di suo padre!”
“Ahahahah
non preoccuparti, vedrai, ti stupirà”
I due uscirono e
trovarono Naruto li di fronte. Insieme si diressero verso un prato al
di fuori del villaggio.
“Bene
ragazzino. Fammi vedere di cosa sei capace!” disse lei con un
tono strafottente.
Naruto sorrise,
raccogliendo la sfida “Non sottovalutarmi, baa-chan! Kage Bunshin no Jutsu!”
esclamò e apparvero 4 suoi cloni.
‘Incredibile,
è già in grado di usare la moltiplicazione del
corpo? È una tecnica avanzatissima’ si
ritrovò a pensare “Mpf credi che qualche clone
basti a mettermi in difficoltà?” Detto questo
afferrò una copia per i piedi e la lanciò verso
le altre tre che scomparvero in una nuvola di fumo
“Accidenti
è forte!” disse il biondo mentre osservava le sue
copie scomparire così come erano apparse.
“Eheheh
adesso tocca a me” disse correndo in direzione di Naruto al
quale sferrò un calcio che il biondo schivò
all’ultimo. Il calcio creò una voragine per terra,
nel luogo dove prima c’era il ragazzo.
“Dannazione,
è velocissima. Se non lo avessi schivato mi avrebbe
ucciso!”
‘Accidenti,
la sua forza non è diminuita nemmeno un po’ in
questi anni, anzi forse è addirittura aumentata!’
pensò il sannin, cominciando a preoccuparsi per il suo
allievo.
“Bene
proviamo con questo. Doton:
Decapitazione terrestre” delle mani di terra
spuntate dal suolo presero per i piedi Tsunade che si vide bloccata
‘Può
anche usare la manipolazione della natura del chakra! Niente
male! “Accidenti” disse per poi tirare un
forte pugno al terreno spaccandolo e liberarsi i piedi, non
accorgendosi però che Naruto era saltato in aria verso di lei
“Katon: Pioggia di fuoco”
esclamò il genin e dalla bocca si sprigionò una
pioggia di dardi di fuoco diretta verso la principessa delle lumache
che usò però un masso appena spaccato per
proteggersi dalle fiamme. Incredibile ma vero, quel ragazzino le stava
dando filo da torcere. Si lanciò verso la foresta adiacente
e sradicò un albero da usare come mazza.
Si avventò
contro Naruto tentando di colpirlo dal lato delle radici. Questi
schivò un attacco, due ma non riuscì a evitare il
terzo, venendo colpito in piena spalla per poi finire contro un albero.
“Dannazione,
così non va bene. La nonnina ha una forza disumana. Si
merita davvero il titolo di sannin. Ma non demordo, proviamo ad usare
la tecnica di papà” disse a se stesso nel mentre
che si rialzava da terra
Tsunade
camminò verso di lui, sempre brandendo l’albero
prima sradicato “Allora che mi dici? Ti arrendi o vuoi
continuare a finire con il sedere per terra? Devo dire che mi hai
stupito, ma non è abbastanza” ammise la bionda per
poi fermarsi nel vedere che il moccioso si stava rialzando
“Non
preoccuparti nonnina, adesso ti farò vedere. Kage bunshin no jutsu!”
questa volta la nube che si creò era davvero enorme, tanto
da oscurare la visuale alla donna davanti a lui. Apparvero duecento
cloni che circondarono Tsunade.
‘Ma quanti
cloni riesce a creare?’ Pensò impressionata da
tale numero “Niente male. Avanti fatevi sotto!”
Un enorme boato di
approvazione si levò dai cloni che, all’unisono,
gridarono “All’attacco!!”
Tutti si fiondarono
verso la sannin che con l’aiuto dell’enorme tronco
riuscì ad eliminarne parecchi con pochi colpi.
“Dovrai fare di meglio. I cloni non bastano con una come
me.”
“Lo so,
erano solo un diversivo” sentenziò il vero Naruto
con un sorriso compiaciuto stampato in volto.
‘Bene, vedo
che sta cominciando a capire altre utilità dei
cloni’ pensò Jiraiya, anch’egli
compiaciuto dei progressi nel combattimento del suo pupillo.
Tsunade
alzò il capo verso il cielo dove vide Naruto piombare verso
di lei con una sfera in mano. Non riusciva a credere ai suoi occhi.
Aveva in mano un Rasengan perfettamente riuscito. Ma com’era
possibile che fosse già in grado di padroneggiare la tecnica
di suo padre? Persino Minato impiegò tre anni a metterla a
punto e Jiraya un anno per apprenderla pur conoscendone le basi.
"RASENGAN!"
gridò il biondo fiondandosi a terra
Tsunade
riuscì a scansarsi all’ultimo, lasciando Naruto
colpire il terreno creando una voragine di medie dimensioni a forma di
vortice, segno che il chakra del rasengan vorticava perfettamente.
“Se mi
avesse presa mi avrebbe danneggiata parecchio. Questo ragazzo
è formidabile! Devo finire in fretta!”
disse approfittando del fatto che Naruto fosse steso a terra. Si
scagliò verso di lui e lo colpì con un buffetto
alla fronte abbastanza forte da farlo volare per diversi metri.
“Accidenti,
non sono riuscita a colpirla!” disse alzandosi e
massaggiandosi la fronte. Non perse tempo e rimise le mani in posizione
per il prossimo sigillo. Venne però fermato dalla voce della
sannin
“Basta
così.” Naruto si bloccò.
Perché voleva già terminare l’incontro?
Non si era nemmeno impegnata tanto e lui non era particolarmente stanco.
“Perché?
Io non sono stanco. Posso ancora combattere.”
Protestò lui
Tsunade sorrise. Era
tutto sua madre da quel punto di vista. Caparbio e instancabile
“Devo dire che sono piacevolmente sorpresa, moccioso. Non
è da tutti resistere così ai miei colpi. Mi
piacerebbe sapere inoltre dove hai imparato il Rasengan.”
Disse facendo poi scorrere lo sguardo verso il compagno di mille
avventure che sorrideva orgoglioso “Sei stato tu, vero
Jiraiya?”
“Già.
D’altronde l’ha inventata suo padre, era giusto che
la conoscesse.” Ammise lui
Tsunade sorrise
accondiscendente “Penso che tu abbia ragione. È
impressionante che sappia già usarla a
quest’età”
“Eheheh
è ancora più impressionante il fatto che
l’abbia imparata solo osservandola. Dopo avergliela mostrata,
l’ha provata e al secondo tentativo gli è uscito
un mini rasengan quasi perfetto. Nel giro di poche ore gli è
riuscito perfettamente”
“Eheheh dai
sensei così mi metti in imbarazzo. Non è che mi
sia impegnato molto”
Tsunade
spalancò gli occhi e deglutì a fatica
“L’ha i-imparata solo guardandola. M-ma
è assurdo. Immagino sia grazie agli occhi.”
“Credo anche
io. O forse il nostro caro baka ha un talento straordinario”
confermò lui, seriamente convinto in quello che diceva
Tsunade sorrise. Eh si
quel ragazzo che aveva di fronte era veramente una continua fonte di
sorprese. Probabilmente era addirittura più talentuoso di
Minato e con un buon allenamento, un giorno sarebbe potuto diventare
veramente l’Hokage più forte della storia del
villaggio. Ma per il momento quel posto l’avrebbe ricoperto
lei.
“Naruto,
vieni qui” disse poi al biondo. Naruto le si
avvicinò curioso. Cosa voleva da lui? Improvvisamente
Tsunade gli cinse il collo e gli mise la collana che un tempo
apparteneva a suo nonno.
“Penso che
questa appartenga a te d’ora in avanti.”
Naruto sorrise. Era
riuscito a dimostrare quanto valesse ad impressionare addirittura un
ninja del calibro di un sannin. Guardò meglio quel gioiello.
Non sapeva il perché ma sentiva che sarebbe dovuto
appartenere a lui, per qualche ragione. L’avrebbe conservato
per sempre “Grazie Tsunade baa-chan”
Tsunade
sorvolò sull’appellativo, pensando che in fin dei
conti non le importava molto come la chiamava quel ragazzino
“Dai ora torniamo in paese. Devi riposarti, domani partiamo
per Konoha!” disse infine
Jiraiya le si
avvicinò “Cos’hai deciso? Accetti la
proposta?”
Tsunade non disse
niente. Semplicemente si voltò e gli sorrise. Un sorriso
sincero e pieno di significato. Jiraiya la guardò per
sorridere a sua volta. Non c’era bisogno di parole. Aveva
capito tutto.
I tre si incamminarono
verso il villaggio quando, d’un tratto, Jiraiya cadde a terra
privo di sensi. Subito i due gli accorsero visino per vedere che gli
fosse successo
“Ero-sennin!”
urlò il biondo
“Jiraiya, ma
cosa diav…” ma non terminò la frase che
un kunai si conficcò nella terra proprio di fronte a lei.
L’attenzione di Naruto e Tsunade venne richiamata da una voce
femminile “Chi di voi è Tsunade?"
NdA
Come promesso, eccovi il nuovo capitolo. Finalmente un po’ di
azione e questo, credetemi, era solo l’antipasto. Per cui
sotto con il prossimo
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Capitolo 8 *** La Regina delle Api e il Contratto ***
Un
kunai si conficcò nella terra proprio di fronte a lei.
L’attenzione di Naruto e Tsunade venne richiamata da una voce
femminile “Chi di voi è Tsunade?"
Tsunade e Naruto si
voltarono verso quella voce. Proveniva da una donna appollaiata su un
albero. Era una donna alta dai capelli corti castani. Portava una
divisa viola con pantaloni neri. Alla vita portava una strana cintura
anch’essa viola che finiva in un enorme fiocco dietro la
schiena. Al collo portava il copri fronte del villaggio del suono che
Naruto riconobbe immediatamente. Era stata lei a lanciare il kunai.
“Sono
io.” Disse la sannin con sguardo furente “Chi sei
tu e cosa hai fatto a Jiraya!”
“Il mio nome
è Suzumebachi Kamizuru e sono qui in missione per
Orochimaru-sama” spiegò la donna.
I due shinobi si
bloccarono a sentire il nome del ninja traditore. Naruto specialmente
si infuriò “Tu lavori per quella maledetta
serpe?”
Suzumebachi gli
lanciò uno sguardo iracondo “Non osare parlare di
Orochimaru-sama così, brutto moccioso”
“Che cosa
vuoi da noi?” si intromise la bionda “Vattene, non
abbiamo nessuna intenzione di dar retta con un lacchè di
quello schifoso.”
“Sono qui
perché Orochimaru-sama vorrebbe farvi una proposta,
Tsunade.”
“Tsk, e cosa
vorrebbe da me quella vecchie serpe?” disse lei schifata
“Orochimaru-sama
vorrebbe che lei si unisse a lui. Mi ha detto di fare tutto
ciò che è in mio potere per portarla da lui,
anche usare la forza se necessario. La prego Tsunade-sama, non opponga
resistenza, Orochimaru-sama preferirebbe che lei non venga
ferita.”
Tsunade
sogghignò “Tu mi stai sottovalutando, ragazzina.
Pensi veramente di essermi all’altezza?”
“Sta a lei
giudicare. Orochimaru-sama ha mandato me per un valido
motivo” e non appena finì di parlare, Tsunade
cadde in ginocchio sotto gli occhi attoniti di Naruto che le si
avvicinò allarmato “Tsunade baa-chan, cosa ti
prende?” aiutandola a reggersi in piedi
“I-io non lo
so, non riesco a stare in piedi”
“Sono stata
io.” Dichiarò la kunoichi scendendo
dall’albero
“Maledetta,
cosa le hai fatto!” Naruto spalancò poi gli occhi
nel vedere che la sua avversaria stava facendo uscire dal suo braccio
delle api. “Controlli gli insetti come il mio amico
Shino?” chiese cautamente
“Non
esattamente. Io faccio parte del clan Kamizuru che si è
specializzato nell’allenare le api. Quelle che ho usato su
Tsunade-sama iniettano un potente veleno paralizzante mentre
sul vostro amico ho utilizzato un’ape soporifera.
Orochimaru-sama mi ha ordinato di portargli la principessa Tsunade con
qualsiasi mezzo. Tu invece non mi servi” e con un
movimento fulmineo attaccò Naruto con un pugno allo stomaco,
cosa che lo fece cadere all’indietro di qualche metro.
Naruto si
rialzò, notando che sul viso della donna erano
comparsi dei segni neri che le ricoprivano metà del volto
“Hai in faccia quegli strani segni che aveva anche il mio
amico Sasuke. Cosa diavolo sei?” le urlò contro
“Il maestro
Orochimaru mi ha ritenuta degna di sottopormi al sigillo maledetto.
Sono in grado di trasformarmi aumentando la mia potenza e la mia
velocità. Vattene ragazzino, se vuoi vivere!”
Detto questo si caricò Tsunade sulle spalle senza incontrare
alcuna resistenza, dal momento che la sannin non poteva muoversi.
“Maledetta
lasciami andare.” Sbraitò la bionda,
senza però riuscire a muoversi e, di conseguenza, non
incutendo alcuna minaccia all’aggressore
Non appena si
voltò, però, Suzumebachi venne colpita in pieno
volto da un calcio che gli fece perdere la presa sulla sannin.
“Non ti
azzardare a toccare nonna Tsunade. Dovrai passare sul mio
cadavere!” disse il biondo con un’energia che anche
la sannin bionda stentò a riconoscere.
Anche la nukenin
rimase sorpresa di essere stata colpita con tanta facilità.
Ma si ricompose immediatamente, dopotutto lei era una fidata servitrice
di Orochimaru e quello un semplice moccioso “Ti ho detto di
sparire moccioso. Non hai speranze contro di me. Approfittane prima che
cambi idea.”
“Tsk, ci
vuole ben altro che qualche insulsa minaccia per spaventarmi. Katon: Palla di fuoco suprema!”
un’ enorme palla di fuoco fuoriuscì dalla bocca di
Naruto in direzione della kunoichi del suono. Questi la
evitò senza apparenta difficoltà spostandosi di
lato.
“Ora mi hai
stufato! Sembra che tu voglia morire giovane. Bene, il veleno
durerà per un’oretta almeno, quindi mi
divertirò un po’!” i segni sul
suo viso coprirono anche la metà restante del volto
“Suiton:
rapide devastanti!” un getto d’acqua
uscì dai palmi della ninja in direzione di Naruto
“Doton: Paramento Terrestre!”
un enorme parete di terra si alzò da terra, portando in alto
il biondo e difendendolo dal getto d’acqua!
“Bravo
Naruto!” esultò la sannin. Ma ebbe poco tempo per
rallegrarsi perché Suzumebachi aveva
già lanciato degli insetti verso Naruto che stava scendendo
dal muro “Attento!!” gli urlò per
avvertirlo
Naruto si accorse solo
allora del mare di api che gli si stava dirigendo contro
“Maledizione sono tantissime. Vediamo, l’Ero-sennin
ha detto che vento e fuoco se combinati si potenziano a vicenda. Bene: kage bunshin no jutsu!”
apparve una copia di Naruto che gridò“Katon: Fiato di fuoco!”
mentre il vero corpo urlò “Fuuton: Daitoppa”
la massa d’aria si unì al fuoco potenziandolo e
ampliandone il raggio d’azione. Gli insetti vennero tutti
bruciati lasciando a bocca aperta sia Suzumebachi che Tsunade.
“Incredibile
riesce ad usare anche il fuuton. L’ha combinato con il katon
per potenziarlo. Bravo Naruto, sei stupefacente!” ammise la
bionda, sempre più convinta della vittoria del ragazzo.
“Maledetto,
mi sto stancando di te! Vorrà dire che farò sul
serio, non ho più molto tempo da perdere!” detto
questo, sotto lo sguardo attonito di Naruto e Tsunade, il corpo di
Suzumebachi cominciò a mutare. I capelli si allungarono
diventando di un rosso fuoco, la pelle si scurì facendo
comparire delle specie di squame sugli avambracci e quattro ali, simili
a quelle di una libellula, sulla schiena.
“C-che cosa
sei tu?” chiese il biondo, ora non più troppo
spavaldo.
“Te
l’ho detto! Io sono una sottoposta del grande Orochimaru. Il
maestro mi ha donato un grande potere e questa è la mia
forma finale. Ora non potrai più starmi dietro!”
si lanciò contro Naruto ad una velocità
sorprendente, colpendolo in pieno viso e facendolo volare verso un
albero, dove si accasciò.
“NARUTO!!”
urlò Tsunade che aveva osservato il tutto attonita.
“E’
inutile che urli, tanto non ti può più sentire.
Se non è ancora morto, lo sarà presto!”
decretò la donna insetto ricaricandosi la bionda in spalla
Tsunade
cominciò a piangere “No! Non è
possibile! Non di nuovo!”
“Maledzione.
Non ho più chakra! E’ troppo forte per me.
Dannazione, non posso permettere che si porti via nonna Tsunade. Se
solo fossi più forte!” si disse il biondo per poi
chiudere le palpebre. Improvvisamente Naruto riaprì gli
occhi, ma non si trovava sul campo di battaglia, no, si trovava in una
specie di fogna. Era un ambiente scuro ed umido. Vi era un fetore senza
senso e il tutto era illuminato da delle flebili luci provenienti da
delle torce appese alle pareti dei corridoi. Sapeva bene dove fosse e,
sebbene quel luogo avrebbe fatto rabbrividire chiunque, lui sentiva
come se quel posto astioso gli appartenesse. Si infilò in un
cunicolo lì vicino, alla fine del quale trovò un
enorme cancellata. Vi era un foglietto posto sulle porte del cancello
con rappresentato l’idioma sigillo. Improvvisamente due
enormi occhi rossi come il sangue si aprirono seguiti da delle enormi
fauci che si aprirono in un sadico, quanto macabro sorriso.
"Huhuhuhu ciao Naruto. Finalmente
ci rivediamo!” disse una voce gutturale
Naruto dapprima
arretrò nell’udire quella voce. Di certo non
sembrava avere intenzioni amichevoli con lui. Poi però una
strana forza interiore lo spinse a non avere paura di
quell’essere che gli stava di fronte.
“Kyubi no
Yoko” disse il biondo come a voler chiamare il terrificante
essere che albergava in lui
Ora il viso della
creatura era perfettamente visibile, alla luce delle torce. Era
terrificante. Occhi color fuoco, circondati da occhiaie nere, lo
guardavano sadicamente. Un ghigno malevolo era dipinto sul volto del
mostro, lasciando vedere distintamente le due file di denti aguzzi che
sembravano aspettare di maciullare qualcosa. Un respiro infuocato
fuoriuscì dalle narici nere, in direzione del ragazzino.
Qualsiasi essere al mondo sarebbe fuggito a gambe levate nel trovarsi
di fronte l’imponente quanto terrificante figura del demone
più potente che avesse mai solcato le terre umane. Naruto
no. Non ne era spaventato e se l’intenzione del demone era
quella, beh, non ci stava affatto riuscendo.
“Vorrei
poterti dire che è un piacere anche per me rivederti.
Peccato che non sono che ama mentire! Non te ne sei ancora
andato?” esclamò Naruto con tutto il disprezzo che
provava
“E come potrei, schifoso
moccioso! Sono relegato qua dentro da quando quel bastardo dello
Yondaime mi ha sigillato dentro di te!”
ruggì la volpe mostrando tutta la rabbia che conteneva.
Naruto si
infuriò, come osava quella bestia insultare suo padre? Colui
che si era sacrificato per il bene delle persone che amava? Non poteva
permetterglielo!
“Stai
zitto!!! Non osare parlar male di mio padre! Lui ti ha sigillato dentro
di me per proteggere il villaggio e le persone che amava. Guai a te se
ti azzardi ad insultarlo o te la farò pagare
cara!” gridò il biondo infervorato.
“E cosa mi vorresti fare, eh
moccioso? Ti ricordo che grazie a tuo padre tu hai passato
un’infanzia infernale. Tutto il tuo adorato villaggio ti
maltratta, ti insulta, ti odiava e ti odia ancora. Anche i tuoi amici
in realtà ti odiano. Stanno con te per pura compassione nei
tuoi confronti. Fai loro pena e vogliono divertirsi un po’
con te. Dammi retta, moccioso, usa il mio potere! Stermina tutto
ciò che ti circonda e vendicati di coloro che ti hanno fatto
soffrire! Kukukuku” disse la volpe sadicamente.
Provava un’irrefrenabile gioia nel deridere quel ragazzino.
Una piccola soddisfazione per gli anni di prigionia che aveva dovuto
sopportare fino a quel momento. Soddisfazione che però non
arrivò quando Naruto gridò con tutto il fiato che
aveva
“STA
ZITTO!!”
Kyubi sussultò. Mai nessuno aveva mostrato tanto coraggio di
fronte a lui. In genere anche gli shinobi più potenti
rimanevano pietrificati dalla paura di fronte alla sua figura. Quel
ragazzino, invece, mostrava una forza d’animo impressionante.
Naruto riprese a
parlare, calmandosi un po’ ma senza perdere il tono astioso
e, soprattutto, senza distogliere il contatto visivo, come a voler far
capire chi comandava tra lui e il demone “Mio padre ti ha
relegato in me per evitare che potessi di nuovo fare del male alla
gente. Sapeva che l’unico in cui potesse sigillarti ero io.
Perché sono l’unico in grado di domarti, e stai
pur certo che ti obbligherò a fare quello che
voglio!”
Sentendo quelle
parole, il demone dalle nove code di fuoco rise. Una risata forte,
gutturale e agghiacciante che avrebbe fatto gelare il sangue a chiunque
“AHAHAHAHAHAHAHAHAH
questa si che è buona. Tu, un insulso ragazzino, vorresti
riuscire a domare e controllare me, Kyubi no Yoko, il più
potente dei nove Bijuu. Io sono il demone più forte tra i
nove fratelli. L’umanità trema di fronte a me e,
dammi retta, tremerà ancora in futuro quando mi
libererò. Come pensi di riuscire a domarmi tu?”
Naruto sorrise
ripensando alle parole del suo sensei “Semplice. O tu mi
darai ascolto e mi aiuterai donandomi il tuo chakra
oppure…” chiuse gli occhi e vi
concentrò il chakra “morirai!”
riaprì gli occhi, mostrando alla volpe la, per lei,
terrificante visione di quegli occhi grigi dalle nere iridi circolari e
concentriche. Kyubi indietreggiò alla vista di quegli occhi.
Li vide una sola volta nella sua vita, circa un secolo prima e fu la
prima volta, durante la sua eterna esistenza, che conobbe il
significato della paura. Mai avrebbe pensato di rivederli ancora e
ancor meno di venir sigillato proprio nel corpo di un possessore di
quell’arte oculare che lui stesso credeva essere estinta,
dopo la tragedia avvenuta quasi un secolo prima. Possibile che quel
moccioso riuscisse veramente nella titanica impresa di domare il demone
più potente di tutti?
Con quegli occhi, si
disse Kyubi, non era un’ipotesi da scartare, anzi, era da
prendere in seria considerazione. Se Naruto lo avesse voluto, lo
avrebbe potuto veramente eliminare. Non c‘erano dubbi a
proposito. Forse avrebbe potuto assecondarlo. In fondo, se Naruto si
fosse trovato in condizione di pericolo, lui stesso avrebbe rischiato
di morire col ragazzo, dal momento che la vita di un Bijuu è
legata inesorabilmente a quella del suo Jinchuruki. Si, avrebbe anche
potuto soddisfarlo, ma prima aveva bisogno di una prova che colui che
lo avrebbe domato, ne sarebbe veramente stato in grado. Se si fosse
trattato, infatti, solamente di un possessore del Rinnegan che non era
in grado di usare appieno quel potere, allora avrebbe potuto
approfittarne per prenderne deliberatamente il controllo. Per questo
voleva fare un test. Lentamente, del chakra rosso cominciò a
fuoriuscire dalla gabbia in cui era rinchiuso Kyubi. Man mano che
usciva, il chakra prendeva forma, diventando quasi solido,
assomigliando sempre più al muso del demone volpe.
“Che diavolo
stai facendo?” chiese il biondo alla vista di
quell’immensa quantità di energia.
“Huhuhu vediamo se sei in grado
di sopportare il mio chakra.” Il chakra rosso,
che aveva preso le sembianze della volpe si avventò sul
ragazzo. Naruto, dal canto suo, non sapeva il perché ma non
aveva il minimo timore di quella massa di energia allo stato puro.
“Credi di
spaventarmi con così poco? Non sottovalutarmi,
bestiaccia!” dicendo ciò, mise la mano aperta di
fronte a se e, non appena questa venne in contatto col chakra della
volpe, esso evaporò tornando all’interno della
gabbia.
Dire che Kyubi fosse
impressionato sarebbe stato un eufemismo. Non pensava che quel
ragazzino fosse già in grado, nonostante
l’età, di resistere al suo chakra. Beh il test era
effettivamente superato. Non poteva far altro che assecondarlo. Non
sapeva nemmeno lui il perché ma, al di là della
potenza del Rinnegan, sapeva che quel ragazzo avrebbe compiuto grandi
gesta. E lui l’avrebbe aiutato.
“AHAHAHAHAHAH bene ragazzo! Hai
passato il mio test. Ti sei rivelato degno. Sei forte, anche senza il
Rinnegan sei un ninja da non sottovalutare. D’accordo ti
aiuterò, ti donerò il mio chakra quando ne avrai
bisogno. Ora vieni qui, avvicinati.”
Naruto, dapprima
diffidente, si avvicinò alla gabbia.
“Prendi questo rotolo e firmalo”
disse il demone facendo comparire da oltre le sbarre un rotolo.
All’apparenza era molto simile a quello che portava sempre
Jiraiya-sensei sulle spalle, se non che era decisamente più
grande e emanava un’aura oscura, come tutto quanto in quel
luogo del resto
“Di che si
tratta?” chiese il biondo questa volta incuriosito.
“E’ il mio contratto.
Non l’ho mai dato da firmare a nessuno, tu sei il primo a cui
lo permetto. Grazie a questo potrai controllarmi perfettamente e sarai
in grado di evocare mio figlio. Non sarà potente quanto me,
ma ti darà sicuramente una mano in futuro.”
Disse la volpe stupendo Naruto
“Tu hai un
figlio?” chiese il biondo. Questa si che era una
novità. Nessuno gli aveva mai detto che la volpe aveva
procreato. E poi con chi, si chiese.
“Non è mio figlio in
quel senso, idiota! Centinaia di anni fa creai un piccolo me stesso,
nella terra da dove provengo. È forte, te lo assicuro, anche
se non è molto amichevole. Ma confido che non avrai problemi
a farti obbedire!” spiegò la volpe
riferendosi, ovviamente, all’abilità oculare del
biondo.
Naruto era costernato.
Ma se quello che Kyubi diceva era vero, quella volpe sarebbe stata
anch’essa una valido alleato in fututo “Beh, ti
ringrazio ma non so se posso firmarlo. Non molto tempo fa ho
già firmato il patto con i rospi.”
“Non preoccuparti, non
influenzerà minimamente il patto coi rospi.
Basterà semplicemente che, per evocare mio figlio, tu usi il
chakra demoniaco. Col tempo riuscirai a controllarlo perfettamente. Per
evocare i rospi basterà che usi il chakra normale.”
Spiegò il demone come se si trattasse di una cosa ovvia. Ed
in effetti, convenne poi il biondo, lo era.
“Oh bene.
Grandioso. Grazie volpe!” firmò il patto sotto gli
occhi straniti della volpe. Incredibile come il moccioso cambiasse
repentinamente atteggiamento. Dovette ammettere con se stessa che era
molto interessante.
“Un’ultima cosa”
disse la volpe mentre Naruto si stava mordendo il pollice per poter
firmare il rotolo. Il biondo alzò il capo come per incitarlo
a proseguire “Sappi
che dopo che avrai firmato il patto, le nostre coscienze comunicheranno
maggiormente!”
Il genin lo
guardò stranito “Di cosa stai parlando?”
“D’ora in poi
vedrò tutto quello che vedrai tu e ti darò
consigli su come comportarti in battaglia”
“Stai
dicendo che ti impiccerai sempre dei miei affari?”
Kyubi
ringhiò “Ma
per chi mi hai preso, dannato moccioso! Non ho nessuna intenzione di
farmi gli affari tuoi. Tuttavia vedrò tutto quello che farai
e, anche se la cosa mi disgusta, non potrò far diversamente.
È il vincolo del contratto. Ma non ti preoccupare, non
interferirò se non in battaglia. Lì un aiuto ti
farà sicuramente comodo!”
Naruto ci
pensò su e convenne che il demone aveva perfettamente
ragione. Il fatto che potesse vedere tutto quello che faceva era solo
un piccolo prezzo da pagare e un consigliere in più gli
avrebbe fatto senz’altro comodo. Firmò il rotolo
con il sangue, come aveva fatto con quello dei rospi un mese prima
“Fatto. Quindi ora potrò evocare tuo figlio e
controllarti, giusto?” chiese a conferma di tutto
“Potrai evocare mio figlio,
certo. Controllarlo sarà più difficile ma non
penso che avrai troppi problemi. Per quanto riguarda il mio potere,
invece, potrai farlo solo entro un certo limite. Se andrai oltre la
quarta coda rischierai di perdere il controllo ma se ti sottoporrai ad
un certo allenamento potrai controllarmi perfettamente. Ci
vorrà del tempo, ma non preoccuparti, con il livello che ti
è concesso adesso non avrai alcun problema. Saresti comunque
potentissimo. Huhuhuhu”
“Bene.”
Tornando a fissare il muso della volpe “quindi,
d’ora in avanti, saremo alleati?” chiese
seriamente. Il significato di quelle parole era qualcosa di portentoso.
Avere come alleato la volpe a nove code sarebbe senz’altro
stato un asso nella manico dall’indubbio valore
Kyubi lo
guardò un’ultima volta con i suoi occhi rossi come
il sangue. Anche il demone convenne che quell’alleanza
avrebbe scatenato lo scalpore di tutti. Ma Naruto era veramente uno
shinobi dalle qualità straordinarie e con il Rinnegan dalla
sua, forse un giorno il biondino stesso lo avrebbe liberato. “Si” disse
infine.
“Ok, allora
adesso aiutami un po’. Stavo combattendo con una kunoichi di
Orochimaru poi ho perso i sensi e mi sono ritrovato qui.
“Non preoccuparti. Lì
fuori il tempo è come se si fosse fermato. Ora
prendi” nuovamente il chakra rosso fuoriuscì dalla
gabbia per avvolgere Naruto “cerca di diventare un
tutt’uno col chakra e tenta di controllarlo. E ora vai!”
Naruto si
risvegliò sotto l’alberò al quale si
era accasciato. La volpe non aveva mentito, Suzumebachi era ancora li e
si stava per caricare sulle spalle nonna Tsunade. Tsunade stava
piangendo invocando il suo nome.
“FERMA!!”
la parola gli uscì dalla bocca con una voce non sua. Era
gutturale e terrificante a sentirsi.
Suzumebachi si
bloccò. Era convinta di averlo eliminato. Quel colpo avrebbe
ucciso un uomo adulto. Com’era possibile che un ragazzino
fosse ancora vivo? Si voltò nella sua direzione e, nel
vederlo, rimase shockata. Il corpo del ragazzo era avvolto da un alone
di chakra rosso che dietro gli formava una specie di coda mentre sulla
testa prendeva la forma di due enormi orecchie. Anche fisicamente era
cambiato: le unghie gli si erano allungate, i denti erano
più acuminati con i canini più aguzzi. I segni
sulle guance erano più profondi ma la cosa più
terrificante erano gli occhi. Color sangue con delle iridi circolari
nere concentriche. Solo la vista di quegli occhi era abbastanza
spaventosa da far pietrificare chiunque. Anche Tsunade era pietrificata
a tale vista.
“N-non
è p-possibile!! Q-quello è K-kyubi.”
Disse la bionda terrorizzata dalla malvagità di
quell’energia.
Suzumebachi si
ridestò. Non importava se quel ragazzino fosse sopravvissuto
e che adesso avesse quell’aspetto. Lei era un sottoposta del
grande Orochiamru alla quale era stato donato un immenso potere.
“Tsk, pensi
che solo per aver cambiato un po’ aspetto, riuscirai ad
impensierirmi? Sei un folle!”
“Zitta! Non
hai la più pallida idea di chi hai di fronte. Hai osato
mettere ko il mio sensei e la nonna Tsunade. Non ti
perdonerò mai. Questa radura sarà la tu
tomba!” detto questo scomparve alla vista della sua nemica
Suzumebachi si
guardò intorno sorpresa ‘Ma
dov’è finito? È velocissimo’
il pensiero non finì nemmeno di formularsi nella sua mente
che un possente pugno le arrivò in faccia senza nemmeno
rendersi conto da che punto fosse arrivato. Rotolò per
qualche metro per poi fermarsi. “Ma da dove l’ha
presa tutta questa forza? Non riesco a stargli dietro nemmeno con il
secondo livello del segno maledetto”
“Ora
morirai!” disse la voce demoniaca del ragazzo. Stese il
braccio nella sua direzione e il chakra rosso, al suo comando, si
allungò come se fosse un’estensione del suo
braccio per acciuffare Suzumebachi.
Suzumebachi si
impietrì a quella vista
“Com’è possibile che riesca a manovrare
il chakra? È impossibile!!”
“SILENZIO!!”
gridò il biondo una volta acciuffata la nemica nella sua
presa mortale. Il chakra demoniaco, a contatto con la pelle della
kunoichi la ustionò. Nessuno, a parte Naruto, poteva
sopportare il contatto con quel terribile chakra.
“Aaaaaaaahhhh”
urlò la donna in preda al dolore. Suzumebachi era
terrorizzata, chi diavolo era quel ragazzino per riuscire a metterla in
difficoltà senza alcuno sforzo? Sembrava un… un
mostro!
“Sei un
mostro!”
Di tutti gli insulti
che poteva arrevare al suo nemico, Suzumebachi scelse l’unico
che non doveva dire. Naruto la guardò con disprezzo
“Non sono io che mi sono fatto trapiantare un potere per
soddisfare la volontà di qualcun’altro. Sei debole
per questo. Io ti disprezzo!” e con il braccio di chakra la
lanciò in alto e urlò “Katon: Fiato Distruttore della
volpe!” un’enorme volpe di fuoco
uscì dalla bocca di Naruto e colpì in pieno
Suzumebachi che cadde a terra, apparentemente senza vita.
Naruto la
guardò, poi si volse verso Tsunade che lo fissava incredula.
Naruto disattivò il manto della prima coda e occhi, guance,
denti e mani tornarono normali. Naruto la guardò con i suoi
occhi tornati nuovamente di quel blu cielo che tanto ispiravano
fiducia. Le si avvicinò e la aiutò a rialzarsi.
“N-naruto,
ma cosa diavolo è successo. Quel chakra
era…” fece la donna che si sorresse al biondo.
Evidentemente il veleno dell’insetto stava esaurendosi
“Si
baa-chan. Era Kyubi. Quando l’Ero-sennin si
risveglierà parleremo su quello che è successo.
Per il momento torniamo al villaggio, tu e l’eremita porcello
dovete riposare!” disse il biondo tagliando corto. Quello non
era né il luogo né il momento per parlare di
quello che era successo nella sua mente.
Tsunade lo
guardò ammirata. Quel ragazzo, a quanto sembrava, era
riuscito a utilizzare il chakra del demone e non aveva riportato danni.
Era una cosa strabiliante ed era anche riuscito a battere senza
difficoltà un avversario che poteva benissimo essere
classificato come jonin di rango A o superiore. Quel biondino era
incredibile. Ma non ebbe molto tempo per riflettere perché
una voce li richiamò.
“FERMI!”
gridò la kunoichi creduta morta
I due si voltarono e
notarono che Suzumebachi, nonostante i colpi ricevuti era ancora viva.
In pessime codizioni, con gran parte del corpo ustionato seppur ancora
ricoperto dal segno maledetto.
“Ma come, ti
reggi ancora in piedi dopo quel colpo? Sei più resistente di
quanto pensassi” disse il biondo schernendola e aiutando
Tsunade a sedersi nuovamente. Non amava lasciare le cose a
metà.
La donna ansimava
vistosamente ‘se non mi fossi riparata con una barriera di
api a quest’ora sarei morta, quel ragazzino è
terribile. Non mi resta che giocarmi la mia ultima carta.’
“Maledetto moccioso! Preparati a morire”
cominciò a fare dei sigilli che sia Naruto che la sannin
conoscevano bene
“Tecnica del richiamo!”
urlò la donna e un’enorme ape apparve nella
radura. Era imponente, grande trenta volte un uomo. Suzumebachi vi
salì in testa “Ahahahah vi presento QueenBee, la
regina delle Api! Preparatevi a morire!”
“Maledizione
non riesco ancora a muovermi bene per fare i sigilli. Dannazione potrei
evocare Katsuyu.” Ringhiò Tsunade maledicendo la
sua condizione. Se solo fosse riuscita muoversi come voleva avrebbe
potuto evocare la sua fida compagna. Ma Naruto gli mise una mano sulla
spalla per tranquillizzarla. Lei si girò verso di lui e
notò che esibiva un sorriso convinto
“Non
preoccuparti nonnina. Ci penso io.”
Tsunade lo
fissò. Com’era possibile che quel ragazzo avesse
ancora così tante energie? Era incredibile. Si sedette per
terra è osservò Naruto fare gli stessi sigilli
fatti da Suzumebachi.
“Tecnica del richiamo!”
urlò il biondo. Una gigantesca nuvola di fumo
oscurò tutto e tutti per poi mostrare un enorme rospo alto
quasi quanto una montagna. Portava una giacca blu con dietro il simbolo
dei rospi e una cintura con allacciata una katana.
Sull’occhio sinistro vi era una profonda cicatrice, simbolo
di una tremenda battaglia che lo aveva visto protagonista
più di un decennio prima mentre la bocca sorreggeva una
lunga pipa. Il rospo aspirò una boccata.
“Pazzesco.
È in grado di evocare anche Gamabunta!” si
ritrovò a dire Tsunade
“Ehi Naruto,
che diavolo ti salta in mente di evocarmi. Avevo da fare.”
disse il sovrano dei rospi sbuffando il fumo appena inspirato.
Naruto, in piedi sulla
testa gigantesca del rospo, sorrise “Scusa capo. Ma visto che
il mio avversario aveva voglia di giocare con le evocazioni, ho pensato
combattere il fuoco con il fuoco.”
Gamabunta si
guardò intorno, scorgendo sotto le sue zampe due figure
familiari “Vedo che ci sono anche Tsunade e quel farfallone
di Jiraya. Ma che fa? Dorme?” chiese infine, notando il suo
più caro amico sdraiato in terra, volgendo poi lo sguardo
verso il suo evocatore
Naruto scosse la
testa, “L’avversario lo ha addormentato
con del veleno di un’ape soporifera!” disse. Quelle
ultime parole attirarono notevolmente l’attenzione del
sovrano dei rospi
“Hai detto
ape?” solo allora Bunta si accorse che l’evocazione
avversaria era un’enorme ape. Prima che Naruto potesse dire
altro, il rospo rise “Ahahahah va bene Naruto, per questa
volta ti aiuterò, solo perché per coincidenza
avevo proprio voglia di farmi uno spuntino!”
“Eh? Ma di
che parli?”
“Devo
ricordarti che sono un rospo? Noi mangiamo prevalentemente insetti e si
da il caso che le api siano prelibatissime!” disse inspirando
un’ultima volta e espirando, prima di snocciolare il tabacco
per terra, creando un piccolo incendio che si apprestò a
spegnere poggiandovi sopra l’enorme zampa.
Naruto fece cadere le
braccia lungo i fianchi per poi dire “Va bene capo. Allora
Buon Appetito!”
Suzumebachi
osservò basita l’imponente evocazione del suo
nemico. Quel ragazzino era terribile, anche senza la sua
trasformazione. Poco importasse che fosse un rospo, la sua creatura era
imbattibile e glielo avrebbe dimostrato immediatamente “Basta
blaterare. Combatti!” l’ape si alzò in
volo e cominciò a volare intorno al rospo per poi lanciare
dell’acido dal pungiglione. Questo si andò a
schiantare contro degli alberi che, al suo contatto, si sciolsero in
pochi secondi.
‘Assomiglia
al potere di Katsuyu!’ pensò Tsunade osservando
l’effetto che l’acido aveva avuto sulla flora
“Ahahahah
non avete scampo, se verrete in contatto con l’acido
morirete!” gridò Suzumebachi in preda
all’isteria allo stato puro.
Bunta saltò
in aria con un poderoso balzo “Bene bene sembra che non si
farà catturare facilmente”
Anche il suo evocatore
parve dello stesso avviso. Combattere contro un avversario volante non
era facile di per se. Se poi questo sputava acido la cosa si
complicava.
“Devi dividerli baka!”
disse una voce nella sua testa. Naruto la riconobbe immediatamente. A
quanto pare Kyubi non stava mentendo. “Kyubi?”
disse il biondo “Si
razza di idiota! Se non riesci a combattere un nemico che vola, devi
farlo scendere a terra!” ringhiò la
volpe nella sua mente “La fai facile! Come faccio?”
chiese il biondo esasperato “Devi fare in modo che la donna
si stacchi dall’ape! Dopodiché tu ti occuperai
della donna mentre il tuo amico farà il suo tanto agognato
spuntino!” “Buona idea! Grazie
volpaccia!”
Kyubi
sbuffò. Si domandò se avesse fatto davvero bene
ad affidarsi completamente il biondo. Aveva un talento eccezionale nel
corpo a corpo, ma in quanto a cervello…
“Capo ho
un’idea! Cerca di attirare l’ape verso di te poi
attaccala in modo che Suzumebachi si allontani da lei!”
“Che intendi
fare?” chiese il rospo incuriosito
“Ho
un’idea” disse poi il biondo dando retta a Kyubi.
Gamabunta
saltò nuovamente in aria e l’ape lo
bersagliò nuovamente con’ondata d’acido.
Questa volta il rospo contrattaccò alla sua maniera
“Suiton: Sfere
d’acqua solida!” due enormi palle
d’acqua vennero sputate dalla bocca del rospo, una delle
quali intercettò l’acido e l’altra si
abbatté sull’ape.
“Maledizione”
imprecò Suzumebachi, saltando giù
dall’evocazione per evitare di essere colpita. Purtroppo
così fece il gioco di Naruto che, con l’ausilio di
sei copie, si lanciò verso di lei con due Rasengan nelle
mani. Bunta invece tirò fuori la katana e infilzò
l’ape che urlò dal dolore. Poi la
lanciò in aria e con un colpo di lingua la
afferrò per poi ingurgitarla. Il tanto agognato spuntino,
come lo chiamava Kyubi, venne finalmente soddisfatto.
“Ahhh
deliziosa!!” si ritrovò a dire il re dei rospi
passandosi la lingua sulla faccia per pulirsi
Intanto, Naruto
riuscì a colpire la nemica trascinandola al suolo “RASENRENGAN”.
Le due sfere di chakra colpirono Suzumebachi formando una voragine per
terra con lei al centro, inesorabilmente morta.
“Eheheh ce
l’hai fatta ragazzo. Non male! Per questa volta passi ma non
richiamarmi più per futili avversari” disse il
rospo scomparendo inuna nuvola di fumo, così come era
apparso.
“Già, non male. Ma hai
ancora parecchia strada da fare pivello!” disse
la voce di Kyubi
“Anf…
sempre… uff… il solito”
ansimò il biondo. Era stremato e ormai non aveva
più chakra. Cadde a terra svenuto.
Tsunade gli si
avvicinò, ormai quasi del tutto ripresa. Guardò
il ragazzo con un misto di riverenza e orgoglio “Questo
ragazzo è impressionante. Con molte probabilità
un giorno diventerà veramente un Hokage
magnifico!” disse per poi caricarsi in spalla Naruto ed
evocare una lumaca per portare con se anche Jiraya. Si diressero verso
l’albergo dove sostava con Shizune, alla quale
raccontò tutto ciò che era successo.
NdA
Eccomi con il nuovo capitolo. Beh, spero vi sia piaciuto! Spero che vi
sia piaciuta di riadattare il personaggio apparso nei filler dell'anime
facendola diventare un sottoposto di Orochimaru. l'idea mi piaceva.
Come anche quella del discorso tra Naruto e Kyubi e quello che ne
è conseguito. Però mi sono divertito a scriverlo
e volendo introdurre Gamabunta, ho pensato che un episodio comico
poteva saltar fuori con un nemico insetto.
E ora sotto con il prossimo capitolo
|
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Capitolo 9 *** Ritorno a Konoha e Nuove Scoperte ***
Tsunade
arrivò all’albergo ove sostava con la sua allieva,
portandosi in spalla il giovane ninja che aveva dato prova di essere un
potente
shinobi. Sorrise pensando alla determinazione di quel ragazzo che era
disposto
a tutto per realizzare i proprio sogni. Gli ricordava molto il suo
fratellino,
non c’era che dire, l’unica differenza era che
Naruto avrebbe, prima o poi,
coronato i suoi sogni. Si rattristò a quel pensiero. Com'era
stata ingiusta la
vita a prenderselo così presto, povero Nawaki. Naruto
però deteneva un enorme
potere e lui ne era consapevole. Era addirittura riuscito a controllare
il
manto della volpe al primo tentativo. Sarebbe diventato
senz’altro uno shinobi
potentissimo e questo, probabilmente, non sarebbe successo in un futuro
troppo
lontano, ne era certa.
Arrivarono
all’albergo dove Shizune la stava aspettando per
potersi coricare. Congedò la sua fida lumaca prendendo il
suo amico Jiraiya per
il colletto e trascinandolo su per le scale. Aprì la porta e
venne
letteralmente investita da un uragano con i capelli neri.
“Madamigella
Tsunade! Ma dove eravate finita! Sono venuta a
cercarvi al casinò per vedere se stavate bene ma non vi ho
trovata e cominciavo
a preoccuparmi! E come mai siete ridotta in queste condizioni e chi
sono questi
due?”
Shizune
era una furia. Era sinceramente preoccupata per la
sua sensei. Non perché temesse per la sua
incolumità, sia chiaro che Tsunade
era perfettamente in grado di fronteggiare chiunque avesse cattive
intenzioni
dal momento che era una kunoichi fortissima. Più che altro
perché, conoscendo i
suoi brutti vizi, avrebbe potuto cacciarsi in qualche guaio o, peggio
ancora,
incorrere in qualche creditore. Tirò un sospiro di sollievo
nel vederla entrare
dalla porta, ma non nascose lo stupore nel constatare con chi fosse in
compagnia. Dapprima non li riconobbe, ma dopo un’attenta
analisi poté notare
che il più anziano dei due soggetti privi di conoscenza,
fosse niente popò di
meno che il collega della sua sensei, il ninja leggendario Jiraiya.
“Madamigella
Tsunade, cosa diavolo è successo? Cosa ci fa
qui il sommo Jiraiya e perché è svenuto? E chi
è questo ragazzino?” chiese la
donna indicando prima il sannin poi il biondo in spalle alla bionda.
“Calmati
Shizune, non ti preoccupare. Stiamo tutti bene!” si
affrettò ad assicurarla Tsunade
“Si
ma cosa è succ…” in quel momento la
ninja medico si
fermò poiché la sua attenzione fu attirata da un
mugolio proveniente dal più
anziano dei due ospiti. Jiraiya, infatti, stava riprendendo conoscenza.
“Evidentemente
l’effetto soporifero del veleno è terminato.
Maglio così, mi spiegherò una volta
sola” constatò Tsunade
“Ohi
ohi, sono tutto intorpidito. Tsunade, dove siamo,
cos’è
successo” chiese il sannin massaggiandosi il collo
“E’
successo che ti sei fatto fregare come un allocco, ecco
cosa! Bel ninja leggendario dei miei stivali che sei!” Disse
la sannin con un
cipiglio strafottente.
“Ehi
modera i termini! Allora mi vuoi spiegare cosa è
successo? Oh ciao Shizune, è tanto che non ci
vediamo!” Jiraiya si alzò e si
sedette sul letto. Era ancora un po’ intorpidito ma
cominciava già a sentirsi
meglio.
Tsunade
cominciò a raccontare a Shizune e a Jiraiya quanto
fosse successo dopo che l’eremita dei rospi ebbe perso
conoscenza.
“Quindi
questo ragazzino è il Jinchuruki di Kyubi. È
strabiliante quanto sia forte. Ma…” solo allora
Shizune si accorse che Naruto
portava al collo la collanina della sua sensei “Madamigella
Tsunade questo è il
vostro ciondolo! Come mai glielo avete dato? È il vostro
tesoro più prezioso!”
“Lo
so Shizune. Ma ho voluto crederci di nuovo. Mi ricorda
molto mio fratello e Dan e sento che lui può
farcela!” disse la donna
sorridendo. Shizune la guardò dolcemente. Sapeva quanto
fosse doloroso per lei
rivangare certi ricordi, il fatto che la sua sensei abbia deciso di
ricominciare a credere era davvero stupefacente
“Quindi
Naruto ha usato il manto di Kyubi alla prima coda.
Ne ha risentito?” chiese il sannin serioso
“A
parte la stanchezza da combattimento, direi di no. Dopo
averlo usato è tornato normale come niente fosse e sembra
che riuscisse a controllarlo.
Mentre combatteva parlava lucidamente, certo la sua voce era cambiata,
ma era
se stesso.”
“Immagino
allora che abbia dialogato con la volpe. Deve
essere riuscita a domarla. Credo che sia meglio lasciarlo riposare ora.
Domani
torniamo a Konoha e ci faremo spiegare direttamente da lui quanto
successo.”
Disse il sannin spostando lo sguardo verso il suo allievo che riposava
tranquillamente.
“Già,
credo anch’io sia meglio lasciarlo riposare” disse
Tsunade sedendosi sul letto dove era steso Naruto e poggiandogli una
mano sul
viso “ha lottato come un leone per difenderci. Domani ci
dirà tutto. Dovremo
aiutarlo per controllare al meglio il chakra demoniaco e per farlo
dovrà
allenarsi parecchio!” guardandolo in modo materno. Jiraiya
sorrise a quella scena.
Sembrava proprio la madre apprensiva che non aveva mia avuto occasione
di
essere
“Bene
allora credo che sia ora di andare a nanna. Preparo il
futon” esclamò il sannin srotolando il materasso
per terra sotto lo sguardo
furente di Tsunade
“Brutto
maniaco! Pensi davvero che due belle fanciulle come
noi dormano assieme ad un pervertito come te? Fuori di qui!”
e con un calcio
ben piazzato lo spedì fuori dalla finestra. Il povero
Jiraya, con le lacrime
agli occhi, finì incastrato in mezzo ad un albero dove
passò la nottata in
compagnia di un rumoroso barbagianni.
“Bene.”
Disse la donna soddisfatta “E anche questa è
risolta. Ora, se non ti dispiace Shizune, potresti sanare le ferite di
Naruto?
Io sono molto stanca e vorrei riposare un po’”
dicendo questo si adagiò nel suo
letto per riposare.
“Non
c’è problema” acconsentì la
mora che si accinse a
curare le poche ferite rimaste sul corpo del biondo, dal momento che il
chakra
della volpe aveva già provveduto a curare quelle
più profonde. “Ah
Tsunade-sama”
Tsunade,
che già aveva chiuso gli occhi, rispose “Che
c’è”
“Volevo
farle le mie congratulazioni per la nomina. Sono
felice per lei!” disse contenta
Tsunade
sorrise “Grazie Shizune. Ora riposati, domani
partiamo presto”
Le
due si addormentarono e la nottata passò tranquilla.
Il
mattino dopo, il primo a svegliarsi fu il biondino. Non
era solito svegliarsi presto, ma i crampi della fame si fecero sentire.
“RAAAAMEN!”
urlò appena sveglio e svegliando, di
conseguenza, anche le altre due. Facile immaginarsi la loro reazione
“Che
diavolo ti urli! Disgraziato!” Tsunade si fiondò
su di
lui colpendolo con un forte pugno in testa.
Shizune,
svegliandosi, urlò “AHIIIII, ma cosa
succede?”
“Non
preoccuparti. È solo quella testa quadra di Naruto che
si è svegliato per la fame.” Indicando il corpo
del biondo accasciato per terra
con la bava alla bocca.
“Uffa
nonna Tsunade, io ho fame. Ieri ho perso un mucchio di
energie e ho bisogno di rifocillarmi. Ho anche saltato la
cena!” dicendolo come
se fosse stata una catastrofe.
“Baka!
Non è un buon motivo per urlare come un disperato di
prima mattina.” Gli fece notare lei ancora infervorata
“Uff.”
il biondo si imbronciò, incrociando le braccia al
petto. Spostò lo sguardo da Tsunade all’altra
donna e solo allora Naruto si
accorse della presenza di un’altra persona nella stanza.
Dopo
le dovute presentazioni, i tre scesero con gli zaini in
spalla per fare colazione. Ad un tavolino trovarono Jiraiya, che
sorseggiava di
buon grado un caffè nero. Aveva due occhiaie profonde sotto
gli occhi, segno
che non fosse riuscito a dormire bene quella notte.
“Ero-sennin,
ma che ti è successo? Sembri un fantasma!”
esclamò il biondo indicandogli le borse sotto gli occhi.
“Tsk.
Zitto allievo degenere. Avrei voluto vedere te
riuscire a dormire su un albero con un rumoroso barbagianni che
continuava a
fare versi perché non trovava le sue prede.” Disse
l’uomo serafico, spostando
poi lo sguardo verso Tsunade sul cui volto comparve un ghigno
soddisfatto.
I
quattro fecero un’abbondante colazione (ovviamente a base
di ramen per Naruto) e si misero finalmente in marcia in direzione di
Konoha.
Durante
il viaggio, Jiraiya di rivolse all’allievo “Allora
Naruto! Tsunade mi ha detto che durante la battaglia sei riuscito ad
usare il
chakra di Kyubi.”
Naruto
lo guardò seriamente. Effettivamente era riuscito a
domare lo spirito della bestia “Si sensei. L’ho
usato. Quando stavo per perdere
conoscenza sono finito in uno strano posto. Era una specie di fogna e
poi mi
sono ritrovato davanti al cancello che imprigiona Kyubi.”
Rivelò il ragazzo
Jiraiya
annuì “Eri nel tuo subconscio.
Cos’è successo poi?”
Naruto
pensò a quanto successo il giorno prima nella sua
testa, per poi rispondere “Kyubi ha tentato di sopraffarmi
ma, non so come, mi
sentivo in grado di contrastarlo e ci sono riuscito in effetti. Ho
attivato il
Rinnegan e ho rimandato l’essenza del demone dentro il
cancello.”
Jiraiya
si stupì non poco a quell’affermazione. Sapeva del
potere del Rinnegan, era stato lui a spiegarlo al ragazzo, ma non
immaginava
che riuscisse già a sprigionare tale potere
‘Pazzesco! È riuscito a domare il
chakra del demone senza apparente sforzo! Quegli occhi sono
terrificanti!’ “E
poi cos’è successo?” chiese desideroso
di sapere cosa avesse detto il demone
Naruto
lo fissò per qualche secondo, poi disse “Mi ha
fatto
firmare il contratto”
I
tre ninja sussultarono. Kyubi aveva concesso il suo enorme
potere a Naruto, senza nessuna esitazione? Quanto dovevano essere
potenti
quegli occhi. A tutti fu chiaro che Minato aveva previsto tutto fin
dall’inizio
e non si era minimamente sbagliato. Naruto era veramente
l’unico che potesse
tenere dentro di se il demone.
“Grazie
a quello posso evocare il suo potere senza problemi,
l’unica cosa è che non sono ancora abbastanza
forte da controllarlo
completamente. Mi ha detto di non spingermi oltre la quarta coda o
potrei non
farcela. Ora le nostre coscienze sono anche collegate!”
“Collegate?”
fecero i tre all’unisono.
“Si!
Kyubi vede e sente quello che vedo e sento io. Anche in
questo momento. Mi ha detto che non si impiccerà dei miei
affari se non in
battaglia, dove potrà aiutarmi e consigliarmi.”
Rivelò il biondo
“Stupefacente!
Un alleato come Kyubi in battaglia non potrà
far altro che aiutarti! Ma fai attenzione a non farti soggiogare dal
suo
potere. Può essere un’arma a doppio
taglio!” disse Jiraiya. L’esperienza di
Kyubi in battaglia valeva come mille guerrieri ma rimaneva lo stesso un
essere
malvagio
“Non
ti preoccupare Ero-sennin. Kyubi non mi consiglierebbe
mai male, se vuole vivere!” disse il biondo per poi sorridere
nel sentire un
ringhio soffocato nel sua testa. “Non è tutto
però!”
“C’è
dell’altro?” chiese stupita Tsunade al pari degli
altri
due. Quali altri poteri poteva avergli mai concesso?
“Si.
firmando il contratto di Kyubi sono anche in grado di
evocare suo figlio!”
Quella
dichiarazione ebbe lo straordinario effetto di
ammutolire tutti e tre
“F-figlio?”
balbettò Shizune
“Kyubi
ha un figlio?” chiesero all’unisono i due sannin
“Si.
ma non è su questa terra, tranquilli! Kyubi lo
creò
secoli fa nel suo mondo ed è lì che risiede.
D’ora in avanti però potrò
evocarlo in mio soccorso. Un po’ come il patto con i rospi
che mi hai fatto
firmare tu con l’unica differenza che posso richiamarlo
soltanto usando il
chakra della volpe.” Sentenziò infine indirizzato
al suo maestro. Jiraiya si
sedette. Con quella quantità di notizie che aveva ricevuto,
le sue gambe
reclamavano pietà
“Pazzesco!
Sei riuscito a controllare il demone! Tuo padre
aveva ragione su tutta la linea” disse infine
Naruto
sorrise. Sentir parlare di suo padre lo riempiva
sempre d’orgoglio. Anche le altre due sorrisero di rimando.
“Puoi
controllarlo solo fino alla quarta coda, hai detto?”
chiese Tsunade
Naruto
fece un cenno affermativo “Si. Kyubi mi ha detto che
riuscirò a controllarlo soltanto fino alla quarta coda per
il momento. Il mio
corpo non è ancora sufficientemente forte per potermi
trasformare del tutto.
Dovrò allenarmi molto per riuscirci.”
“Fai
attenzione a non strafare Naruto. A quanto ho visto il
chakra rosso è deleterio per il tuo corpo a lungo andare.
Dovrai evitare di
usarlo se non strettamente necessario.” Disse la sannin
“Lo
so. Per quello ho intenzione di allenarmi duramente per
diventare più forte. Se voglio diventare Hokage dopo di te,
baa-chan, voglio
che sia solo per merito mio e senza l’aiuto di Kyubi.
“Ben
detto figliolo.” Disse Jiraiya elargendogli una pacca
paterna “Bene credo sia ora di tornare al villaggio. Mancano
solo cinque giorni
all’inizio del torneo e non vogliamo che arrivi tardi.
Inoltre, penso che una
certa ragazzina non veda l’ora di rivederti, dico
bene?” guardando il biondo
con sguardo malizioso.
“Ma
come? Hai già la ragazza?” chiese Tsunade
visibilmente
incuriosita
Naruto
arrossì vistosamente. Pensare ad Hinata le faceva
ancora questo effetto: “S-si. Ci siamo fidanzati prima della
missione”
“Ma
che carino. Balbetta pensando a lei! Fortunatamente non
ha preso da te” guardando il suo compagno con sguardo
altezzoso “almeno non è
un pervertito che si diverte a scrivere libri erotici,
maiale!” Jiraiya si
rannicchiò per terra con un’aura scura sulla testa
“Nessuno
mi capisce!”
Dopo
una risata generale, i quattro ripresero il cammino
verso il villaggio della foglia.
Viaggiarono
per due giorni, quando finalmente arrivarono
alle porte del villaggio.
“Bene!
Siamo finalmente arrivati. Direi che possiamo
dividerci qui! Naruto, tu vai pure dove vuoi, goditi questi due giorni
che ti
avanzano prima del torneo, ne avrai bisogno. Noi intanto andiamo
dall’Hokage.”
disse il sannin bianco rivolto all’allievo
“D’accordo
Ero-sennin. Ci vediamo all’esame. Ciao nonna
Tsunade, ciao Shizune” disse il biondo correndo via senza dar
loro nemmeno il
tempo di ricambiare il saluto
“Niente
è già sparito ahahahah! Vabbè dai, il
vecchio ci
starà aspettando!” disse Jiraiya incamminandosi
verso il palazzo dell’Hokage
“Già
chissà come sta il maestro. Non vedo da tantissimo
tempo nemmeno lui!”
I
tre arrivarono al palazzo dell’Hokage dove Shizune si
congedò
per tornare a casa sua. In fondo era una questione privata tra i due
sannin e i
consiglieri. Ne approfittò per riaprire finalmente casa dopo
tutto quel tempo
di assenza.
Tsunade
e Jiraiya bussarono alla porta dell’Hokage, una
volta trovatisi davanti.
“Avanti”
disse la voce del vecchio Sarutobi da dietro la
scrivania. Ricevuto il permesso, i due sannin entrarono
nell’ufficio
“Salve
maestro. È un piacere rivederla dopo tutto questo
tempo!” disse la kunoichi bionda nel rivedere il suo vecchio
sensei
Alla
sua vista, l’Hokagele andò incontro
“Tsunade!! Ragazza
mia! È un piacere anche per me rivederti. Eheheheh gli anni
passano ma tu resti
sempre bellissima” disse
abbracciandola
calorosamente
“Grazie
sensei!” esclamò la donna rispondendo
all’abbraccio
e sorridendogli
“Già.
Ha conservato anche tutta la sua forza bruta, se non
aumentata. Deve sentire che lorde che tira ahahahah.”
Constatò il secondo
sannin
Tsunade
gli scoccò un’occhiata minacciosa “Per
caso vuoi
ripetere il volo della sera scorsa?”
“No
no no no per carità” rispose Jiraiya seriamente
spaventato
“Ahahahahahah
è bello vedere che nonostante gli anni
passino, voi due siate rimasti tali e quali a quando eravate ragazzi.
Avrei
giurato che un giorno vi sareste sposati. Ahahahah”
constatò il capo villaggio
osservando i suoi due discepoli
I
due assunsero tutte le tonalità di rosso esistenti al
mondo ed esclamarono all’unisono “IO SPOSATO/A CON
QUESTA/O QUI? NEANCHE
MORTO/A!!!”
“Ahahahahah.
Tranquilli stavo solo scherzando!”
“Umpf”
esclamarono i due sannin dandosi le spalle a vicenda
“Ma
veniamo a questioni più importanti. Tsunade, immagino
che Jiraiya ti abbia detto il motivo per cui ti ho fatta
cercare.” Continuò
l’Hokage, assumendo un’aria decisamente
più consona alla situazione
Anche
i due allievi si ricomposero. Tsunade fece un cenno
affermativo con i capo “Si maestro.”
“E…”
chiese il vecchio Sarutobi, speranzoso in una risposta
affermativa
Tsunade
sorrise “Sarà un piacere e un profondo onore
difendere il mio villaggio, maestro. Accetto volentieri il titolo di
Hokage e
mi impegnerò affinché la pace regni sovrana e che
la gente del villaggio non
abbia mai nulla da temere. Onorerò la posizione che
è stata orgoglio dei più
grandi ninja di Konoha.” Concluse infine, inchinandosi di
fronte al suo sensei.
“Bene
Tsunade. Siamo felici che tu voglia prendere così a
cuore la sorte del villaggio. Sapevamo di poter contare si di
te.” Esclamò una
voce femminile e anziana. Due persone entrarono in quel momento nella
stanza
“Homura
e Koharu. Stavo giusto per farvi venire a chiamare.
A quanto pare, la cara Tsunade ha deciso di accettare la nostra
offerta” disse
il Sandaime orgoglioso facendo passare lo sguardo da i suoi due ex
compagni di
team fino alla sua allieva
“Abbiamo
sentito. Siamo felici che tu abbia accettato
Tsunade. Come ha detto Koharu, sapevamo di aver fatto la scelta giusta
nominandoti” disse l’uomo più anziano,
membro del consiglio del villaggio
“Grazie
onorevoli consiglieri.” Rispose la donna grata
“Grazie
Jiraya di averla trovata e riportata al villaggio.
In occasione del torneo vi sarà la nomina ufficiale di
Tsunade come Quinto
Hokage.” continuò l’uomo spostando lo
sguardo verso il secondo sannin che
annuì.
In
quel momento la porta si aprì nuovamente e vi
entrò un
uomo alto, dai capelli neri e dalla faccia semibendata. Alla sua vista
Jiraiya,
Tsunade e Sarutobi si guardarono complici e rivolsero
un’occhiataccia al nuovo
arrivato “Ciao Danzou. Qual buon vento ti porta
qui?” disse Hiruzen alla vista
della sua più dolorosa spina nel fianco
“Nulla
di particolare Sarutobi-san.” Rispose il vecchio
atono “Sono solo venuto a congratularmi con Tsunade per la
sua nomina come
Godaime Hokage” dicendo le ultime parole con tutto il
disprezzo di cui era
capace, cosa che non sfuggì ai due sannin e
all’hokage.
“Grazie
Danzou-sama. Spero di vederla fra due giorni in
occasione della cerimonia.” Replicò la donna in
tono di sfida
L’occhio
scoperto dell’uomo la scrutò con disprezzo
“Non
temere Tsunade, non potrei mai mancare” e dicendo questo si
allontanò, seguito
poi dai due consiglieri che si congratularono ancora con Tsunade.
Rimasti
soli, il Sandaime disse a Tsunade ciò che doveva
sapere sulla verità di Danzou e del suo coinvolgimento
diretto con lo sterminio
del clan Uchiha. Tsuande era furente. Quella vecchia mummia aveva
oltrepassato
ogni limite. “Maledetto. Non gliela farò passare
liscia!” disse la donna
assottigliando gli occhi
“Fai
attenzione Tsunade. Danzou gode di ottime amicizie ed è
un tipo pericoloso. Cercherà in tutti i modi di metterti i
bastoni fra le
ruote. Tieni sempre gli occhi aperti.” La avvertì
il suo maestro. Se Danzou
fosse stato un tipo poco problematico ci avrebbe già pensato
lui a sistemarlo.
“ Io d’ora in poi, se lo vorrai, mi
unirò a Homura e Koharu come tuo
consigliere. Non vedo cos’altro potrebbe fare un vecchio come
me, ahahahah”
disse infine ridendo
A
quelle parole Tsunade gli sorrise grata “Sarei onorata
maestro. Jiraya!” esclamò all’indirizzo
del suo amico “Ho già una missione da
affidarti.”
“Cosa
vuoi che faccia.” Chiese incuriosito il sannin bianco
“Voglio
che tieni d’occhio Danzou e la radice. Devi tenermi
informata su qualsiasi cosa quel maledetto stia architettando. Non
voglio
brutte sorprese.”
“Mi
chiedi parecchio Tsunade” rispose l’uomo
“Il
tuo titolo di sannin varrà pure qualcosa, no? Inoltre,
se ti sarà possibile, cerca di ottenere qualche prova
riguardo alla complicità
di Danzou con quanto successo agli Uchiha.”
“Non
credo che avrà molta fortuna. Tutti i collegamenti di
Danzou con la tragedia degli Uchiha sono andati ditrutti. Io stesso
è da allora
che tento di scoprire qualcosa, ma sempre invano”
“Vedrò
cosa posso fare. Sarà dura ma puoi contare su di
me!”
rispose infine il sannin
“Bene.
Puoi andare” decretò infine la neo-Hokage
congedando
il suo amico che, con un cenno del capo, uscì
dall’ufficio.
Saruto
si complimentò con la donna “Vedo che hai subito
capito come comportarti Tsunade eheheheh”
“Grazie
maestro.” Fece lei per poi girarsi e affacciarsi
alla finestra ‘Dan, Nawaki, realizzerò il vostro
sogno. Nessuno minerà la pace
del villaggio. Sarete orgogliosi di me’ pensò
mentre una lacrima fugace le
rigava il viso.
Intanto,
per le strade del villaggio, Naruto si stava
dirigendo verso villa Hyuga per vedere la sua Hinata. Era una settimana
che non
la vedeva e le era mancata parecchio. Caso volle che non dovette
nemmeno
arrivare nei pressi della sua casa per trovarla. Stava passeggiando da
sola con
un cesto di fiori in mano.
“Hinata!”
gridò per correrle incontro. Al sentire la sua
voce, la ragazza si voltò e nel vederselo davanti, gli corse
incontro per
abbracciarlo
“Naruto!
Che bello sei tornato! Mi sei mancato!”
“Anche
tu mi sei mancata, tesoro.” Entrambi arrossirono dopo
aver sentito quella parola. Hinata per essersela sentita dire, Naruto
perché
l’aveva detta senza pensarci su. Hinata gli si
avvicinò e gli diede un leggero
bacio sulle labbra, per poi appoggiarsi nuovamente al petto di lui.
“Allora
come stai? C’è qualche
novità?” disse lui vedendola
in buona salute. La trovava in ottima forma, fortunatamente
“Meglio
grazie. Ormai mi sono ripresa quasi del tutto. A
dirti la verità, una novità
c’è!” rivelò lei arrossendo
un po’
“Davvero?
Quale?” chiese lui, sinceramente incuriosito
“Ho
chiesto a mio padre se, dopo l’esame, volesse allenarmi.
E lui ha detto di si” rivelò lei arrossendo un
po’ di più sulle gote.
Naruto
la sollevò in braccio “Ma è fantastico!
Bravissima
Hinata sei stata grande! Sono sicuro che diventerai
fortissima!” esclamò il
biondo estasiato. Quella si che era una notizia davvero importante
Hinata
rise di cuore nel venire sollevata e nel sentire la
felicità del biondo che finì per contagiarla
“Hihihihi grazie Naruto”.
Passeggiarono
per tutto il pomeriggio, parlando del più e
del meno. Naruto le raccontò della missione, tralasciando
ovviamente la fase
della battaglia in cui lui si era trasformato. Per quello ci sarebbe
stato
tempo. Le raccontò poi del fatto che la principessa Tsunade
fosse tornata al
villaggio per ricoprire il titolo di Hokage e anche Hinata era contenta. Aveva
sentito parecchie voci
sul suo conto ed erano tutte molto buone, descrivendola come la
più forte ninja
medico della storia del villaggio. Sarebbe stata un ottimo Hokage,
pensò fra se
e se. Dopo un po’ che camminavano, l’attenzione del
biondo fu attirata da una
coppietta che stava venendo loro incontro, mano nella mano.
“Ma
quelli sono Sakura-chan e Sasuke! Ehiiiiiiiii
ragaaaaaaaaaaaaazzi!” urlò il biondo verso di
loro, agitando un braccio per
farsi notare
I
due shinobi alzarono lo sguardo e videro una zazzera
bionda che li stava chiamando sbracciandosi. Si avvicinarono,
rassegnati al
fatto che il loro amico non conosceva affatto il significato della
parola
discrezione.
“Ecco
la solita testa quadra che deve sempre attirare
l’attenzione” sbuffò il giovane Uchiha
arrivando di fronte al suo compagno
“Dai
Sasuke, non ti arrabbiare. In fondo è sempre Naruto!
” disse
poi la rosa con un sorriso e
dandogli un bacio sulla guancia “Ciao Hinata!”
salutò poi la corvina che stava,
stranamente, in compagnia di Naruto
“Ciao
Sakura-san, Sasuke-kun” salutò educatamente la
corvina
verso i due
Naruto,
invece, rimase pietrificato nel vedere quella scena.
Non tanto che Sakura avesse dato un bacio a Sasuke, sapeva che lei era
cotta di
lui da una vita. Il fatto che però lui se lo sia lasciato
dare e che la tenesse
per mano, però, lo lasciò senza parole. Spostando
poi lo sguardo verso i due,
con Sasuke che lo fissava con sufficienza e Sakura che gli sorrideva
con una maschera
di pura felicità dipinta in volto, il biondo fece due
più due e rise di gusto
“Ahahahahah
finalmente vi siete decisi a mettervi insieme.
Era ora che il cuore di ghiaccio del teme si sciogliesse. Bravo
teme!” disse
abbracciando il suo compagno di squadra. Sia Sasuke che Sakura erano
allibiti.
Tutto si sarebbero aspettati da Naruto meno che quella reazione. Era
più
plausibile che si mettesse a piangere o a disperarsi o a sfidare Sasuke
per il
cuore di Sakura. Ma che si congratulasse con loro, questo proprio no.
“Naruto,
ma stai bene?” chiese Sakura verso il biondo. Non
che gli dispiacesse molto che non avesse fatto scenate, anzi, ma la
cosa la
rendeva alquanto perplessa
“Uh?
Si certo perché?” rispose lui non capendo il
perché di
quelle espressioni
“N-niente.
Solo che ci sembra strana questa tua reazione.”
Rivelò lei mentre anche Sasuke faceva un un cenno
accondiscendente con il capo
“Perché?
Sono felice per voi!” continuò il biondo con un
sorriso genuino
“E’
proprio questo il fatto. Una volta ti saresti disperato
nel vedere Sakura darmi un bacio.” Disse il moro
Naruto
convenne che probabilmente aveva ragione. Una volta
avrebbe fatto carte false per trovarsi al posto del suo amico/rivale,
ma ora
aveva finalmente capito che non era la rosa la ragazza di cui era
innamorato,
bensì l’angelo al suo fianco. “Beh, il
fatto è che non siete gli unici ad
esservi fidanzati, eheheheh” esclamò grattandosi
la testa come faceva ogni
volta che si sentiva tremendamente imbarazzato
Questa
volta a pietrificarsi dallo stupore furono i due novi
arrivati. Persino l’impassibile Sasuke si ritrovò
a spalancare la bocca in
un’espressione sconvolta
“EHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH????” dissero
all’unisono
Naruto
prese per mano Hinata e le cinse le spalle con il
braccio, mettendo in tremendo imbarazzo la bella corvina
“Eheheheh, io e Hinata
ci siamo fidanzati una settimana fa”
I
due compagni di Naruto rimasero nuovamente di sasso. La
testa quadra aveva finalmente trovato qualcuna che lo sopportasse? In
effetti
Sakura non fu troppo sorpresa della cosa. Sapeva che Hinata moriva
dietro a
Naruto dai tempi dell’accademia, ma non si aspettava certo
che lui la
ricambiasse e, meno ancora, che trovasse il coraggio di dichiararsi.
Dopo un
momento di assoluto, imbarazzante, silenzio Sakura esplose
“WAO
sono contentissima per voi!” esclamò felice e
abbracciando la sua amica, mentre anche Sasuke si accinse a stringere
la mano
al biondo, complimentandosi
“G-grazie
Sakura-san!” disse la Hyuga una volta che Sakura
l’ebbe liberata dalla sua presa
“Già.
Bravo testa quadra, finalmente hai trovato una che ti
sopporti” disse invece il moro nel tentativo di prenderlo in
giro
“Cosa
vorresti dire teme? Occhio che ti rompo!” rispose il
biondo minacciosamente
“Umpf”
replicò semplicemente il moro “Piuttosto, dove sei
stato in questi giorni? È una settimana che non ti si
vede!”
Naruto
cambiò subito espressione, felice di poter raccontare
della missione appena conclusa. Raccontò per filo e per
segno quanto successo,
tralasciando nuovamente il combattimento con la kunoichi di Orochimaru.
I due
lo guardarono perplessi “E così il Sandaime ha
deciso di nominare il suo
sotituto?” disse Sasuke.
Naruto
fece un cenno affermativo con il capo “Si. Tsunade
baa-chan ricoprirà il ruolo” spiegò
nuovamente
“Un
po’ mi dispiace che il Sandaime smetta di essere
Hokage”
disse Sakura pensierosa “Ma conosco la fama di Tsunade-hime e
so che è una
kunoichi molto forte!” concluse
Naruto
annuì vigorosamente, memore dei pugni che si era
beccato prima, durante e dopo lo scontro con la donna “Si si
ha una forza
mostruosa!”
“E
tu invece?” disse Sasuke interrompendolo “Sei
migliorato
almeno un po’?”
Naruto
sorrise beffardo “Puoi giurarci teme! Vedrai, la mia
promozione a chunin è assicurata! Sconfiggerò
tutti al torneo!” Disse
trionfante
Sasuke
lo guardò con sufficienza. Se c’era una cosa che
non
sopportava di Naruto era quel suo credersi invincibile “Ti
piacerebbe baka.
Magari fra cent’anni. Ricorda, che tu lo accetti o meno, mi
sarai sempre
inferiore!” sentenziò infine
Naruto
lo guardò malamente. Se solo avesse saputo il suo
reale potere non avrebbe alzato tanto la cresta “Tsk, ma
sentilo, il rampollo
degli Uchiha. Vedi di non farti eliminare al primo round, ho proprio
voglia di
abbassarti la cresta, teme!”
“Umpf.
Vedi tu di non farti subito mettere al tappeto da
Neji.” Rispose il moro guardandolo con astio
Sakura
notò subito che i toni tra quei due si stavano
scaldando. Era strano ma dopo l’ultima prova, tra i due era
nata una sorta di
rivalità che stava lentamente minando la loro amicizia. Era
dalla prova nella
foresta della morte, quando Naruto aveva salvato Sasuke da
quell’enorme
serpente. Probabilmente il moro non accettava una simile onta sul suo
orgoglio.
Sakura sospettava che anche l’influsso del sigillo maledetto
di Orochimaru
facesse la sua parte in tutto, ma il moro gli aveva assicurato che non
gli dava
alcun fastidio e che si era allenato molto in quel periodo per non
ricorrere
mai al potere oscuro del segno. Aveva finito per credergli e,
ovviamente, lei
stava sempre dalla parte di Sasuke anche perché, in genere,
era sempre Naruto a
provocare.
“Su
basta ragazzi. Non litigate. E tu
Naruto, piantala di istigare” disse poi lei,
intermponendosi tra i due guardando il biondo in modo accusatorio.
“Ma
Sakura.” Replicò il biondo che non ci stava
affatto nel
essere additato come causa del litigio
“Tsk
andiamocene Sakura!” disse il moro prendendo per mano
la rosa e tornando nella direzione da dove erano venuti. Naruto ci
rimase male.
Si era reso conto dell’attrito che stava nascendo tra lui e
Sasuke e ne
soffriva. In fondo lo considerava come un fratello e un rivale, certo,
ma
sempre con profondo rispetto. Questo cambiamento nell’amico
lo faceva
preoccupare e la cosa non gli piaceva per niente. Hinata si accorse
dello
sguardo cupo del fidanzato e gli poggiò una mano sul dorso
della sua,
ridestandolo dai suoi pensieri.
“Naruto
va tutto bene?” chiese la corvina, preoccupato per
lo stato del ragazzo. Il suo tocco ebbe lo straordinario effetto di
placare
l’animo del biondo che le strinse la mano
“Ora
che sei qui con me, si amore” e
l’abbracciò forte
“Grazie di esserci”
Hinata
notò il tono triste con cui le si era rivolto e gli
accarezzò dolcemente i capelli “Non ti
preoccupare, vedrai che si risolverà
tutto. Ne sono sicura”
Naruto
le fece un sorriso che la sciolse letteralmente e le
diede un dolce bacio.
“Grazie
Hinata. Ti amo!”
“Anche
io Naruto. Da sempre”
I
due si staccarono dopo qualche minuto e Naruto
riaccompagnò Hinata a casa. Passarono i due giorni mancanti
e finalmente la
data del torneo arrivò.
NdA
Ed eccoci con un nuovo capitolo. Chi
voleva tanto vedere il
sasusaku è stato finalmente esaudito. Detto questo,
preparatevi a vedere azione
e adrenalina pura nei prossimi capitoli. Ormai la fase finale del
torneo è
arrivata! Chi vincerà?
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Capitolo 10 *** La Prima fase del Torneo ***
Naruto
si svegliò decisamente presto quella mattina. Troppo presto
per i suoi standard, ma non voleva fare brutta figura arrivando in
ritardo, come al suo solito, al torneo. Il primo scontro era il suo e
si sarebbe dovuto battere contro Neji, il cugino di Hinata. Lei gli
aveva chiesto di non odiarlo poiché aveva sofferto tanto
nella sua infanzia, trovando giustificato il suo odio verso di lei. Non
gli aveva detto tutti i particolari, ma il fatto che fosse stata lei a
chiederglielo, gli bastava. Comunque avrebbe dovuto batterlo lo stesso
e, conoscendo la sua forza, non avrebbe certamente dovuto
sottovalutarlo.
Si alzò dal
letto e si precipitò in bagno per darsi una lavata. Non
dovette fare molta strada, in quanto il monolocale dove viveva aveva
solo tre stanze: soggiorno, cucinino e bagno. Dopo essersi pulito per
bene, fece una rapida colazione e si vestì. Il suo maestro e
nonna Tsunade gli avevano regalato una nuova divisa perché
non ne potevano più di vederlo con addosso sempre la stessa
tuta. Per sua fortuna avevano deciso di non regalargliene una con
colori diversi dai suoi. Si infilò un paio di pantaloni neri
e una maglietta bianca con al centro il simbolo di un vortice
arancione. Poi si mise sopra un kimono, anch’esso arancione,
perfettamente in contrasto con i pantaloni. Una volta allacciato il suo
adorato copri fronte e infilato i sandali era pronto. Era stranamente
rilassato, sapeva che gli incontri non sarebbero stati per niente
facili ma confidava in se stesso. Jiraiya gli aveva detto di non
ricorrere in alcun modo al Rinnegan e al manto della volpe,
in quanto avrebbe sicuramente scatenato il caos sia tra i partecipanti
che tra il pubblico. Ma a lui non importava. Con
l’allenamento a cui si era sottoposto in quelle settimane era
sicuro che non avrebbe avuto bisogno di alcun potere ausiliario per
farcela.
Dopo aver riordinato
la stanza, si avviò verso l’uscita e
aprì la porta. Con sua somma sorpresa e piacere si
trovò davanti la figura della sua amata.
“Hinata! Che
ci fai qui?” chiese il biondo sorpreso
“S-scusa
Naruto. Ho pensato di accompagnarti al torneo. Visto che al pubblico
non è concesso stare insieme ai partecipanti ho pensato di
venire da te ora.” Rivelò lei timidamente
“Sei un
angelo Hinata!” si ritrovò a dirle lui e la
ragazza arrossì violentemente a sentirsi apostrofare
così. Aveva fatto notevoli passi avanti con lui, non sveniva
più e il balbettio si era notevolmente affievolito. Ma
arrossiva ancora ogni volta che Naruto le faceva un complimento o un
apprezzamento.
“Grazie
Naruto”
“Su vieni
dentro. Ti preparo un te. Fa freddo qui fuori ed è ancora
presto” in effetti mancavano ancora due ore
all’inizio della prima fase del torneo e l’idea di
passarle con la sua ragazza gli aumentarono notevolmente il buon umore.
Hinata
varcò l’ingresso del piccolo monolocale dove
viveva Naruto. Era molto piccolo, seppur confortevole.
“Scusa il
disordine, ma sai, vivendo da solo, non ho certe esigenze” ad
Hinata venne un groppo in gola. Da che ricordasse il ragazzo aveva
sempre vissuto da solo, anche quand’era piccolo. Nonostante
la tenera età aveva sempre badato a se stesso e non aveva
mai perso il suo entusiasmo e la sua caparbietà. Quelle
stesse qualità che l’avevano fatta tremendamente
innamorare di lui.
“Non
preoccuparti. Anzi siediti, ci penso io al the.” Hinata
andò in cucina e preparò l’acqua calda.
Naruto la guardava dolcemente. Era veramente fortunato ad avere trovato
un angelo del genere come fidanzata. Ripensò al giorno in
cui si erano fidanzati e al commento che fece a se stesso prima di
trovarsela davanti.
‘Angelo e
demone. Che coppia bizzarra. Prima o poi dovrò rivelargli
chi sono veramente. Spero solo che non mi odi come hanno fatto sempre
tutti quanti. Ho deciso, dopo il torneo le rivelerò
tutto’ pensò il biondo, più che mai
deciso a risolvere la questione
“Grazie
Hinata. Scommetto che un giorno diventerai una moglie
stupenda” entrambi si paralizzarono a quella frase.
Naruto non credeva di averla appena detta. Certo, da quando stavano
insieme aveva pensato di passare il resto della vita con lei, ma erano
ancora solo dei ragazzini. Hinata dal canto suo per poco non
rovesciò il recipiente d’acqua bollente per terra
a sentirlo. Il suo Naruto le aveva appena detto che sarebbe stata
un’ottima moglie? Chissà se si riferiva a loro
due. Lei non avrebbe desiderato altro ma in fondo erano solo dei
ragazzini, convenne anche lei. Decisero di soprassedere su
quell’argomento e di fare come niente fosse. Ci sarebbe stato
tempo per parlarne.
Passarono
tranquillamente il resto del tempo e dopo un’oretta decisero
di incamminarsi verso l’arena. Arrivarono nei suoi pressi con
una buona mezz’ora di anticipo. Era situata nella periferia
del villaggio ed era immensa. Avrebbe potuto ospitare tranquillamente
tutta la popolazione del villaggio e tutte le rappresentanze dei
villaggi partecipanti. Naruto non vi era mai entrato e rimase
affascinato nell’ammirarla. Non avrebbe avuto alcun problema
nel sfoggiare le sue tecniche migliori senza creare troppa confusione.
“E’
davvero enorme. È fantastica!” esclamò
il biondo estasiato
“Già.
È veramente grande!” si ritrovò a
concordare lei per poi avviarsi verso la zona dei partecipanti assieme
al genin
“Qui
purtroppo non posso entrare. Devo andare sugli spalti, mio padre e mia
sorella mi stanno aspettando” le rivelò lei,
tutt’altro che desiderosa di andarsene
“D’accordo
tesoro. Mi ha fatto piacere passare queste due orette con te”
dandole un bacio e abbracciandola cosa che fece imbambolare la ragazza.
Non era ancora abituata a queste manifestazioni di affetto.
“N-non
c’è di che Naruto. Mi raccomando fai
attenzione” disse poi preoccupata
“Non
preoccuparti. Con l’allenamento a cui mi sono sottoposto
sbaraglierò tutti. Di a tuo padre di osservarmi bene mentre
mando al tappeto tuo cugino” la rassicurò lui,
più che mai convinte delle proprie capacità
Hinata sorrise. Se suo
padre avesse riconosciuto la sua forza forse non sarebbe stato troppo
contrario alla loro relazione, una volta che glielo avrebbero detto. Si
salutarono e Naruto raggiunse gli spogliatoi.
Li vi trovò
il resto dei partecipanti. Vi erano i suoi amici Shino e Shikamaru che
chiacchieravano tranquilli anche se Shikamaru era visibilmente
annoiato. Seduto su una panchina con gli occhi chiusi vi era il suo
sfidante, Neji che, appena entrato, aprì gli occhi e lo
fissò con indifferenza, come se non lo ritenesse nemmeno
degno di essere considerato. Lo mandò in bestia, ma ci
sarebbe stato il tempo per dargli una lezione. Su un’altra
panchina vi era invece Sasuke che gli si avvicinò
“Allora, sei
pronto testa quadra?” gli disse il moro
“Certo teme.
Ti farò mangiare la polvere oggi, stanne certo. Non hai la
più pallida idea di quanto sono diventato forte”
replicò il biondo
“Tsk. Non
cantar vittoria prima del tempo. Mi sarai sempre inferiore e questo lo
sai” non c’era ironia nel suo tono. Vi era solo
sfida e voglia di combattere. Naruto si sorprese nuovamente nel sentire
quel tono
“Sei
cambiato Sasuke. Da quando Orochimaru ti ha messo il segno maledetto
non sei più lo stesso”
“La gente
cambia testa quadra. Vedi di crescere anche tu e renderti conto che non
sei così speciale come credi” detto questo
uscì per dirigersi sugli spalti dei partecipanti. Naruto lo
guardò uscire tristemente. Aveva capito che ormai il loro
legame si stava spezzando e che non sarebbe stato più come
prima. Prima di uscire egli stesso si soffermò su un trio
che stava in fondo alla sala, il trio di Suna. Era composto da una
ragazza bionda con un enorme ventaglio sulla schiena, che stava
fissando Shikamaru. Probabilmente era lui il suo avversaio nel primo
scontro. Poi vi era un ragazzo vestito completamente di nero con degli
strani segni viola sulla faccia che invece fissava Shino. La sua
attenzione si fermò però sul terzo componente del
gruppo. Un ragazzo dai capelli rossi con profonde occhiaie che gli
segnavano gli occhi. Ricordava ancora la tremenda potenza del rosso,
sfoggiata nell’incontro contro il suo amico Rock Lee. Il
genin allievo di Gai-sensei ne era uscito ferito in modo grave e solo
l’intervento futuro di Tsunade l’aveva messo fuori
pericolo. Questi alzò lo sguardo verso Naruto e il
biondo poté notare lo sguardo profondo dell’altro.
Conosceva bene quello sguardo. Ero quello tipico di gente come lui, che
non ha mai conosciuto l’affetto di qualcuno, ma solo
sofferenza e solitudine. Non sapeva il perché ma il rosso lo
incuriosiva, sentiva come un legame tra di loro ma non
riuscì a spiegarselo. Si fissarono per qualche minuto,
quando la porta della sala si aprì nuovamente. Vi
entrò Tsunade. Il giorno prima vi era stata la cerimonia per
la nomina ad Hokage ed era stata ben acclamata da tutti. Certo, vi era
un dispiacere generale per il ritiro del Sandaime in quanto amato da
tutti. Ma conoscevano altrettanto bene la Principessa delle lumache ed
erano ben felici che fosse stata eletta come Godaime Hokage.
“Bene, siete
già tutti qui.” Iniziò la sannin
“Fra pochi minuti vi sarà il primo scontro.
Naruto, Neji, preparatevi. Gli altri si dirigano pure verso gli spalti
dei partecipanti.” Sentenziò per poi fare uscire i
partecipanti
I genin si avviarono
verso gli spalti, mentre Neji si avviò verso
l’entrata dell’arena. L’ultimo ad uscire
fu Naruto che venne trattenuto dall’Hokage.
“Fai
attenzione Naruto. Il tuo avversario è molto forte, ma non
usare per nessuna ragione il Rinnegan. Io e Jiraiya abbiamo un brutto
presentimento e vorremmo che evitassi di mostrarlo.”
“Non
preoccuparti baa-chan. Batterò tutti con le mie sole forze.
Non temere” disse il biondo per nulla preoccupato e si
avviò anch’egli verso l’arena. Tsunade
sorrise, quel ragazzo era incredibile.
Naruto
arrivò al centro dell’arena dove lo stavano
aspettando Neji e un jonin con in testa una bandana e in bocca una
spiga di grano. Probabilmente era il giudice esaminatore,
pensò. Alzò lo sguardo verso gli spettatori e
riuscì ad inquadrare subito Hinata, seduta fra sua sorella e
suo padre, che lo guardava apprensiva. Sorrise guardandola, non avrebbe
dovuto preoccuparsi per lui. Tornò a fissare Neji
“Finalmente
ci incontriamo Neji” disse il biondo fissando
l’avversario con sguardo duro
Neji spostò
i suoi occhi cerei in direzione del biondo “Non ti facevo
così impaziente di perdere Naruto. È destino che
tu perda su tutta la linea quest’oggi.”
Decretò infine, facendo scattare la rabbia del biondo
“Fammi un
favore. Piantala con queste fesserie sul destino. Il destino uno se lo
scrive da se, con le proprie scelte e le proprie azioni. Il giorno che
hai maltrattato Hinata durante la terza prova, ti sei condannato da
solo ad essere sconfitto dal sottoscritto” più
furente che mai a quel ricordo
Anche Neji si
infervorò nel sentire le parole dell’avversario.
All’improvviso, tutti i ricordi della fase più
tragica della sua infanzia gli affiorarono in mente, causandogli una
rabbia cieca “Cosa ne vuoi sapere tu di cosa vuol dire far
parte della casata cadetta. Cosa vuoi saperne tu delle sofferenze che
ho dovuto patire, solo per essere nato dalla parte inferiore del clan.
Forse è vero, con Hinata ci sono andato giù
pesante, ma non sei nessuno per giudicare le mie azioni”
Dall’alto
degli spalti, la nobile figura dell’uomo che era a capo del
clan del giovane genin, assisteva a quella discussione con sguardo
triste
‘Neji non mi
ha ancora perdonato per quanto accaduto a suo padre. Purtroppo non si
è potuto fare altrimenti. Dannazione!!’
pensò Hiashi Hyuga
Stufo di sentire i due
parlare anziché combattere, Genma diede finalmente via allo
scontro “Bene potete cominciare”
“Sappi Neji
che io non sarò nessuno per giudicare, ma non ti
perdonerò in ogni caso” disse il biondo mettendosi
in posizione di combattimento e posando la mano sul marsupio dove
teneva la sua scorta d’armi
“Zitto e
combatti!” disse il castano mettendosi anch’egli in
posizione. Naruto gli lanciò degli shuriken che lo Hyuga,
prontamente, evitò.
Sugli spalti dei
partecipanti, due figure dai capelli chiari osservavano attentamente lo
scontro. La più giovane si avvicinò
all’altra
“Jiraiya-sama,
è un piacere vederla” disse il copia-ninja al
sensei del suo maestro prima e del suo allievo ora
“Ciao
Kakashi. Vedo che almeno oggi sei arrivato puntuale” rispose
il sannin
“Si, eheheh
se Sasuke fosse arrivato in ritardo, Sakura mi avrebbe
linciato” riferendosi alla terza componente del team 7
A sentire
quelle parole, Jiraiya rise di gusto “Ahahahaha. Quella
ragazzina mi ricorda vagamente Tsunade. Ma dimmi, Sasuke è
migliorato?”
A sentirsi chiamare in
causa, il moro disse “Può dirlo forte. Il maestro
Kakashi mi ha insegnato parecchie tecniche interessanti. Nessuno mi
batterà” disse il moro sicuro di se
Jiraiya, sentendo il
tono del giovane genin, lo squadrò. Per un attimo vide i
suoi occhi farsi rosso fuoco e velarsi di una preoccupante luce
ambiziosa. Aveva già visto quello sguardo in passato, in
Orochimaru, e non gli piaceva per niente che il piccolo Uchiha stesse
imboccando quella via.
“Fossi in te
farei meno lo spavaldo e non sottovaluterei i tuoi avversari. Anche
Naruto ha fatto notevoli progressi e ti consiglio di osservarlo
attentamente” disse il sannin indicando il suo allievo che
aveva appena cominciato lo scontro
Sasuke lo
guardò con sufficienza, come se avessa appena detto
un’idiozia “Umpf. Quella testa quadra non
potrà mai superarmi. È inferiore e lo
rimarrà per sempre” concluse voltandosi
per raggiungere gli altri partecipanti
Kakashi e Jiraiya lo
osservarono preoccupati.
“Non mi
piace la strada che sta prendendo Sasuke.” Disse il
più vecchio a Kakashi
“Lo so
maestro. Negli ultimi giorni si sta comportando in modo strano, prima
non era così. Penso che si tratti dell’influsso
del segno maledetto di Orochimaru” constatò il
giovane
“Già,
lo credo anche io. Farai bene a tenerlo d’occhio”
“Lo
farò. Mi dica, invece, Naruto è
migliorato?” chiese poi, interessato ai progressi del biondo.
Sapeva che Jiraiya-sama sarebbe stato il più adatto
nell’addestramento del suo allievo. In fondo aveva anche
allenato il padre
Jiraiya lo
guardò con un leggero sorrise dipinto sul viso
“Credo che sia quasi a livello di un jonin”
esclamò
Kakashi
spalancò la bocca da dietro la maschera “C-che
c-cosa?” chiese totalmente incredulo
“Si hai
capito bene!” confermò l’altro
“In questo mese quel ragazzino è diventato davvero
fortissimo.”
“Ma
com’è possibile? D’accordo che
è il figlio del sensei e che ha un grosso potenziale, ma un
miglioramento così veloce non lo credevo possibile”
Jiraiya lo
guardò, questa volta serissimo “Kakashi, gli ho
raccontato la verità su suoi genitori”
Kakashi lo
guardò preoccupato “Q-questo significa
che…”
“Si ha
sviluppato il Rinnegan. Grazie a quell’occhio è
diventato pressoché imbattibile. Ha imparato a controllare
tutti i tipi di chakra in brevissimo tempo e a domare lo spirito del
Kyubi, proprio come aveva predetto Minato”
Kakashi era senza
parole “E’ incredibile.” Poi guardando
verso il biondo sorrise “Naruto è destinato a fare
grandi cose!”
“Puoi dirlo
forte. Osserva” disse indicando il centro dell’arena
Intanto, lo scontro
tra i due genin stava diventando sempre più interessante,
catturando l’attenzione di tutto il pubblico che li fissava
come ipnotizzati.
“Pazzesco!
Quel ragazzino sta tenendo testa a Neji senza troppe
difficoltà! È davvero in gamba!” ammise
il capoclan degli Hyuga piacevolmente impressionato
Hinata guardava lo
scontro ammirata. Il suo Naruto era davvero forte e a sentire le parole
di suo padre, sorrise pensando che il suo sogno non era così
irrealizzabile.
“Arrenditi.
Non hai alcuna possibilità” disse Neji guardando
il biondo
“Piantala
Neji.” Rispose il biondo posizionando le mani e componendo
alcuni sigilli “Fuuton:
Palmi dell’uragano!” dai palmi di
Naruto si sprigionò un violento getto d’aria
diretto verso Neji, sotto lo sguardo attonito di tutti.
“Interessante,
è un elemento vento” disse Asuma Sarutobi che
osservava lo scontro accanto a Shikamaru. Spostò poi lo
sguardo verso Jiraiya e gli si avvicinò
“Già,
eheheh ma il bello deve ancora venire” rivelò il
ninja leggendario
Con sorpresa di
Naruto, il corpo di Neji venne avvolto da un’aura blu che
cominciò a espandersi in una cupola al cui centro Neji
girava freneticamente. Il colpo venne neutralizzato lasciando
l’Hyuga indenne.
‘Incredibile, riesce a padroneggiare perfettamente quella
tecnica, una delle più difficili del nostro clan. Hizashi,
saresti fiero di tuo figlio. È giunta l’ora che
sappia la verità sul tuo conto’ pensò
Hiashi osservando il nipote
“Ma come hai fatto?” si chiese Naruto mentre la sua
tecnica veniva neutralizzata con apparente facilità
“Rassegnati
Naruto. I tuoi colpi non possono scalfirmi. Grazie alle tecniche
segrete del mio clan, nessuno può battermi. Quella alla
quale hai avuto l’onore di assistere è la
Rotazione Suprema. Concentro il chakra all’esterno del mio
corpo e girando su me stesso creo una barriera impenetrabile.
Rassegnati non hai possibilità contro di me!”
“Ho capito.
Quindi quella era una barriera di chakra. Interessante. Ma dimmi, puoi
girare all’infinito?” chiese poi il biondo con un
pericoloso ghigno in volto
“Cosa?”
disse Neji non capendo dove Naruto volesse andare a parare
“Kage bunshin no jutsu”
con sorpresa di Neji e di tutti, apparvero cento cloni di Naruto
“Vediamo
quanto puoi resistere! Attaccate!” i cloni si avventarono
contro Neji che cominciò a roteare velocemente eliminandone
la maggior parte. Ma per quanto la sua tecnica fosse potente, i cloni
erano troppi e, non appena si fermò, gli arrivò
un potente calcio in faccia che lo fece volare per qualche metro.
“Quel ragazzo è riuscito a neutralizzare la
Rotazione suprema di Neji. Niente male!” constatò
Hiashi dagli spalti con gran felicità della sua primogenita
Neji si rialzò. Aveva davanti a se ancora una ventina di
cloni di Naruto, ma non era preoccupato, anzi “Non ho solo la
tecnica della Rotazione suprema dalla mia” e mettendosi in
una strana posizione “Stile Hyuga, Tecnica delle
Sessantaquattro chiusure” disse infine per poi partire
all’attacco in un’elegantissima danza di colpi di
taijutsu carichi di chakra
“A-anche quella tecnica! È incredibile!”
si ritrovò a constatare nuovamente lo zio del genin
Con sommo stupore di Naruto, Neji eliminò tutte le copie
restanti
“Grazie a
questa tecnica, sono in grado di bloccare il flusso del chakra del mio
avversario. Non hai speranze” disse per poi correre
contro il biondo.
Naruto, negli ultimi
due giorni, fece come gli era stato detto dal suo sensei e si
allenò nelle percezioni degli altri sensi. La
trovò una buona idea, dal momento che non poteva usare il
Rinnegan, e si allenò nella prontezza dei suoi riflessi, con
ottimi risultati. Fu per questo che chiuse gli occhi e non si mosse
quando Neji lo caricò.
“Ma che fa? Perché non si sposta? Così
verrà colpito in pieno!” chiese uno stupito
Kakashi vedendo che il suo allieva non accennava a schivare la tecnica
“Rilassati
Kakashi. Naruto sa quel che fa” ‘O almeno lo
spero’ pensò Jiraiya
“Tecnica delle Sessantaquattro chiusure! Due
chiusure!” ma con suo sommo stupore, e anche del resto del
pubblico, Naruto gli bloccò i polsi impedendogli di portare
a termine il colpo.
“N-non
è p-possibile!” esclamò Neji incredulo.
Anche Hiashi era esterrefatto. Nessuno era mai riuscito a bloccare il
colpo segreto dello stile Hyuga.
“Quel
ragazzo è riuscito a bloccare la tecnica dopo averla vista
solamente una volta. È impossibile! È davvero
straordinario” disse ad alta voce Hiashi Hyuga, mentre anche
le sue due figlie osservavano lo svolgersi dello scontro come
ipnotizzate
“Mi dispiace
Neji, ma dopo averla vista ho capito in che punti mi avresti colpito.
È stato facile anticiparti” spiegò il
biondo, decisamente soddisfatto nel notare
l’incredulità e la preoccupazione sul volto sempre
impassibile e indifferente dell’Hyuga
“Non ci
credo! Nessuno era mai riuscito a bloccare questo colpo! Chi sei in
realtà?” chiese quello esterrefatto e comprendendo
finalmente che chi gli stava di fronte non era per nulla uno shinobi
normale
“Chi sono?
Sono solo un ragazzo che vuole dimostrarti che se uno crede veramente
in se stesso può fare qualsiasi cosa. Preparati.”
Gli lasciò un braccio e nella mano libera
cominciò a caricare un grosso quantitativo di chakra che
prese una forma sferica vorticante.
“Non è possibile! Anche quella tecnica!”
disse Kakashi mentre le gambe presero a tremargli tanta era la tensione
“Ti
sorprenderà di più sapere che l’ha
imparata in una sola mattinata, solamente osservandola”
rivelò Jiraiya osservando orgoglioso l’allievo che
stava per porre fine all’incontro
Kakashi era come
pietrificato. La tecnica inventata dal suo maestro, che aveva impiegato
tre anni per essere ultimata, era stata imparata con estrema
facilità da Naruto. Quegli occhi dovevano essere
spaventosamente potenti.
Anche Sasuke, che
aveva sentito il commento dei due maestri, si sorprese. Quella testa
quadra era diventata davvero forte.
“Dannazione
Naruto. Ma non credere di essere più forte di me!”
ringhiò sottovoce, mentre un’orribile senso di
inferiorità prese a insinuarsi sotto la pelle. Sasuke
scacciò immediatamente quella sensazione.
Sugli spalti invece
“M-ma quella
è la tecnica del quarto Hokage. Come fa a
conoscerla?” disse Hiashi ancora più
impressionato. Erano passati dodici anni dall’ultima volta
che l’aveva vista e ben ricordava che Minato aveva sempre la
vittoria in pugno ogni volta che l’usava
‘Oh
Naruto!’ pensò invece Hinata orgogliosa del suo
ragazzo
Neji attivò
il Byakugan osservando la mano del biondo ‘Incredibile! Sta
controllando una quantità immensa di chakra!’
“Mi dispiace
per te Neji. È stato un bell’incontro!”
colpendolo al petto “RASENGAN!”
Naruto lsciò andare anche l’altro braccio di Neji,
mentre il suo colpo iniziava a mostrare i suoi effetti. La sfera di
chakra iniziò a vorticare contro il petto
dell’avversario mentre questo veniva lanciato verso il muro
dell’arena. L’esaminatore lo andò ad
osservare e vide che non era più in condizione di combattere
“Neji Hyuuga
non è più in condizione di combattere. Naruto
Uzumaki si aggiudica lo scontro”
La folla esplose
letteralmente. Nessuno si aspettava che quel ninja, giudicato da tutti
come un pessimo elemento, fosse diventato così forte. Naruto
si avvicinò a Neji, che stava cercando di rialzarsi a
fatica, e gli porse una mano
“P-perché
lo fai?” chiese il genin confuso da quel gesto. Lui lo aveva
insultato e denigrato fino a quel momento e, per tutta risposta, il
biondo gli stava offrendo il suo aiuto
“Perché,
a differenza tua, non ti considero un fallito e meriti tutto il mio
rispetto. Anche io so cosa vuol dire soffrire ma cerco di andare
avanti. Non farti sopraffare dal passato” ammise il biondo
con un velo di malinconia che passò in quegli occhi azzurro
cielo
Neji guardò
negli occhi Naruto e accettò la sua mano, vedendo che i
sentimenti del biondo erano davvero sinceri. Si rialzò
“Grazie! Perdonami per quello che ti ho detto. Forse hai
ragione tu”
Naruto sorrise
“Devi scusarti con tua cugina, non con me”
Neji ammise le sue
colpe “Hai ragione. Dopo andrò da lei”
E si avviarono sugli
spalti. Maestri e allievi si congratularono con Naruto mentre Neji
veniva portato in infermeria.
“Complimenti
ragazzo. Davvero unottimo incontro!” gli dissero i suoi due
maestri
“Già! Sei stato bravo
pivello. Non hai nemmeno dovuto usare il mio potere. Non male come
tattica, forse stai finalmente cercando di usare il cervello!”
gli disse una voce nella sua testa.
Kyubi,
pensò Naruto. Il ragazzo la ringraziò
mentalmente, sorvolando sull’insulto tra le righe. Ricevere i
complimenti del demone non era certo cosa da tutti i giorni.
Tutti gli fecero i
complimenti. Tutti meno Sasuke, che però gli si
avvicinò
“Non
montarti la testa, baka. Devo ammettere che sei migliorato parecchio,
ma ne hai ancora parecchia di strada da fare” disse il moro
serafico
“Pensa al
tuo scontro piuttosto” rispose il biondo distogliendo lo
sguardo. Non aveva nessuna intenzione di litigare con
l’Uchiha in quel momento
“Non
preoccuparti. Vincerò senza troppi problemi”
Naruto però non ne era troppo sicuro. Quel Gaara aveva un
non sapeva cosa di strano ed era preoccupato per il suo rivale.
L’esame
continuò e passarono alla fase successiva Shino, che aveva
battuto Kankuro con i suoi insetti e Temari, perché
shikamaru decise di ritirarsi. Con somma sorpresa del pubblico per
giunta, visto che aveva la vittoria in mano. Fu così che
arrivò il turno di Sasuke
“Uchiha
Sasuke e Sabaku no Gaara si avvicinino” esclamò il
giudice dal centro dell’arena
NdA
Ed eccoci con un nuovo capitolo. Ammetto che è difficile
descrivere gli scontri ideati da Kishimoto rendendoli più
innovativi, ma credo di esserci riuscito abbastanza bene, specialmente
con i prossimi. Non vi anticipo altro e vi lascio alla lettura del
prossimo!
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Capitolo 11 *** Il Terrore di Sasuke ***
“Uchiha
Sasuke e Sabaku no Gaara si avvicinino” esclamò il
giudice dal centro dell’arena
Gaara si
alzò dalla panchina sulla quale era seduto. Si
avvicinò alla ringhiera dello spalto e, facendo dei sigilli
con le mani, si trasformò in una nuvola di sabbia per
ritrovarsi immediatamente affianco all’esaminatore. Sasuke lo
imitò, avviandosi verso le scale, preferendo una via
d’accesso decisamente più tradizionale. Ma venne
fermato da Kakashi
“Fai
attenzione Sasuke. Il tuo avversario non è normale. Se
dovesse essere il caso, non esitare a ritirarti” lo
avvertì l’argenteo, memore dello scontro del rosso
con Rock Lee
Sasuke lo
guardò stupito “Stai scherzando, vero
Kakashi?”
Kakashi lo
guardò preoccupato “No Sasuke. Non penso che tu
sia in pericolo di vita, ma non dimenticarti lo scontro di Gaara con
Rock Lee. L’ha quasi ucciso in quell’occasione e,
nonostante Lee stesse usando l’Ura Renge, non sono convinto
che il ninja di Suna abbia usato tutte le sue carte”
Sasuke lo
guardò serio. Sapeva di quello scontro, nonostante non vi
avesse assistito. Gli avevano detto che era stato l’incontro
più cruento della sessione e, conoscendo Rock Lee, aveva
intuito che il suo avversario doveva essere veramente potente. Ma lui
non era uno shinobi come gli altri. Deteneva, a detti di molti,
l’abilità innata più forte di tutte, lo
Sharingan. In quel mese, Kakashi non lo aveva allenato solamente nel
ninjutsu e nel taijutsu ma gli aveva fatto sviluppare il suo doujutsu
fino alla fase finale dopo allenamenti severissimi, riuscendo a
sbloccare anche il terzo tomoe. Grazie a quello, la sua
capacità nei movimenti era aumentata esponenzialmente come
la sua previsione delle mosse. Non solo, grazie al livello finale era
ora in grado di usare dei genjutsu veramente potenti, che il suo
maestro non aveva mancato di insegnargli. Non aveva di che preoccuparsi
e nel peggiore dei casi avrebbe potuto attingere al potere di
Orochimaru, anche se Kakashi gli aveva fatto promettere di non usarlo
per nessun motivo.
“Grazie
Kakashi, lo terrò a mente ma non penso che tu debba
preoccuparti. Con lo sharingan così evoluto non dovrei avere
alcun problema”
“Lo spero.
Ma non esitare comunque. La tua vita è più
importante di un titolo.” Disse infine lo shinobi
“Sasuke!”
il moro si voltò in direzione di chi lo aveva chiamato. Con
sommo stupore, Sakura gli stava venendo incontro
Sakura era infatti
riuscita ad arrivare nella zona partecipanti, eludendo la sorveglianza.
“Sakura! Non
dovresti essere qui, può essere pericoloso se ti
vedono” la ammonì il moro
“Non
preoccuparti so badare a me stessa!” Sasuke adorava
letteralmente quella ragazza. All’inizio non la considerava
granché, ma si era dovuto ricredere vedendo in lei una
grande forza interiore e una grande ambizione per essere la migliore.
Le assomigliava molto e aveva finito per innamorarsi di lei con gran
gioia della bella rosa.
“Ero solo
venuta ad augurarti buona fortuna! Mi raccomando fai
attenzione!” scoccandogli un bacio sulla guancia che lo fece
arrossire sotto lo sguardo divertito di Naruto e gli altri.
“S-sakura
non qui! Comunque non ti preoccupare vedrai che lo
batterò!” disse poi, sicuro di se, e si
avviò verso il centro dell’arena.
Sakura aveva fiducia
nel suo ragazzo. Sapeva che era migliorato molto durante
quell’ultimo mese, ma non riusciva comunque a rimanere
tranquilla. Aveva un brutto presentimento e non ne capiva il motivo. Si
disse che però se il rosso aveva ridotto così
male uno come Lee, allora doveva essere decisamente forte. Forse era
quello che la faceva preoccupare inconsciamente.
“Oh
Sasuke… ti prego fai attenzione!” disse a se
stessa la rosa. Naruto, vedendo la preoccupazione sincera
dell’amica, le si avvicinò
“Non ti
preoccupare. Sasuke è sempre stato forte, vedrai che ce la
farà” la rassicurò lui sorridendole
Sakura si
risollevò a sentire le parole del suo amico. Ultimamente si
erano un po’ distaccati e questo un po’ le
dispiaceva. Aveva imparato ad apprezzarlo per le sue indubbie
qualità e per la sua capacità di infondere sempre
fiducia nelle persone. Però per lei era sempre
più importante Sasuke e questo metteva il biondo in secondo
piano. Purtroppo era vero che al cuor non si comanda.
Intanto al centro
dell’arena i due sfidanti erano l’uno di fronte
all’altro. Nessuno dei due era particolarmente loquace e si
limitarono semplicemente a fissarsi. La folla non aspettava altro che
assistere a questo incontro. Il figlio del Kazekage di Suna contro
l’ultimo erede del clan Uchiha. Sulla carta era
senz’altro l’incontro più entusiasmante,
anche se la battaglia tra il giovane Hyuga e l’Uzumaki aveva
riscosso parecchio clamore.
“Sembra che
il pubblico non aspettasse altro che il nostro scontro. Vediamo di
farli divertire un po’” disse il moro a Gaara
Gaara alzò
lo sguardo verso l’Uchiha “Francamente, non mi
interessi molto.”
Sasuke si sorprese a
sentire queste parole “Non penserai davvero di vincere? E
sentiamo, perché non ti interesso molto?”
“Perché
non sei tu quello con il quale avrei voluto scontrarmi”
sentenziò il genin di Suna facendo imbestialire il moro. Ma
chi si credeva di essere per sottovalutarlo così?
“E chi, di
grazia, soddisferebbe le tue esigenze?” chiese allora
schernendolo. Chi altri avrebbe potuto competere con
l’Uchiha? Non lo dava a vedere, ma per lui era inaccettabile
un affronto del genere.
Gaara alzò
lo sguardo verso i restanti partecipanti, incrociando lo sguardo di
Naruto. Non se lo spiegava nemmeno lui, ma sapeva che quel biondino era
speciale. Moriva dalla voglia di battersi con lui, voleva ucciderlo
perché sarebbe stato una vittima gustosa. Sasuke volse il
suo regale sguardo verso l’obiettivo del rosso, notando che
si riferiva al suo amico/rivale Naruto. Perché il suo
avversario voleva battersi con lui? Lo riteneva più degno e
più alla sua altezza? Questo pensiero lo fece imbestialire,
come poteva uno come Naruto essere più degno di lui?
“Ma vorrai
scherzare? Non osare prendermi in giro e combatti!” disse il
moro infervorato
Gaara fece tornare il
suo sguardo indifferente sul giovane Uchiha senza proferir parola
“Se avete
finito di discutere, potete iniziare!” disse infine il
giudice allontanandosi e dando il via allo scontro
Sasuke non se lo fece
ripetere due volte e attivò lo Sharingan “SHARINGAN”
i suoi occhi divennero di un rosso fuoco e le pupille vennero
circondate da tre tomoe nere, segno che l’abilità
era sviluppata al massimo.
“Ha
sviluppato totalmente lo sharingan. Sei stato tu Kakashi?”
chiese Jiraiya al ninja argenteo
“No.”
Negò quello “Io l’ho solo aiutato ad
allenarlo, ma per il resto ha fatto tutto da solo e non ha voluto dirmi
il come” ammise poi il copia-ninja. Jiraiya lo
guardò perplesso. A quanto pareva, anche il giovane Uchiha
era pieno di sorprese, al pari di Naruto.
Gaara non si fece
impressionare. Conosceva l’abilità innata degli
Uchiha e aveva sentito dire che il suo avversario era un giovane genio,
ma contro di lui non bastava, e lo sapeva.
Sasuke gli
lanciò due kunai e svariati shuriken che Gaara
parò con la sua sabbia.
‘Che tecnica
singolare.’ Pensò Sasuke vedendo la sabbia del
rosso che si muoveva freneticamente, mentre il suo padrone non sbatteva
ciglio “Bene! Katon:
tecnica della Palla di Fuoco Suprema!” Sasuke
fece uscire dalla sua bocca un’enorme sfera infuocata
indirizzata a Gaara che però si difese innalzando una cupola
di terra e sabbia ultra resistente che si scalfì appena,
lasciando il giovane Jinchuruki illeso. Parato l’attacco,
Gaara non rimase con le mani in mano. Compose dei sigilli e disse
“Doton: tecnica degli shuriken di
sabbia!” Gaara creò degli shuriken
con la sua sabbia che lanciò contro l’Uchiha il
quale, grazie al suo sharingan, evitò senza troppe
difficoltà.
Sasuke si
lanciò contro il suo avversario ad una velocità
strabiliante, cogliendolo di sorpresa. Nemmeno Gaara si aspettava una
tale velocità, che era probabilmente addirittura superiore a
quella del suo avversario alle eliminatorie, Rock Lee.
“Pazzesco!
È una velocità addirittura superiore a quella di
Lee!”
Sugli spalti dei
partecipanti, due figure erano appena arrivate cogliendo tutti di
sorpresa.
“Gai! Non ti
avevo sentito arrivare! Ciao Lee, vedo che ti sei ripreso abbastanza
bene!” disse Kakashi verso l’allievo del suo amico.
Rock Lee era infatti arrivato tenendosi su una stampella. Aveva ancora
l’aspetto un po’ malconcio, ma
l’intervento della Godaime Hokage era stato più
che soddisfacente. Nel giro di poche settimane sarebbe riuscito a
muoversi come prima
“Si maestro
Kakashi. Il quinto Hokage si è occupata personalmente di me,
riuscendo dove gli altri medici avevano fallito” disse il
giovane genin dai capelli a caschetto, entusiasta
“Dio
benedica quella donna!” disse poi Gai, mentre gli occhi gli
si stavano velando di un sottile strato di lacrime. La sua
preoccupazione per le sorti del suo pupillo aveva raggiunto livelli
altissimi.
“Sopracciglione!
Sei arrivato anche tu! Ti trovo bene!” disse poi Naruto che
si avvicinò all’amico, felice di vederlo quanto
meno in salute
“Ciao
Naruto, grazie! Com’è andato l’incontro
con Neji?” chiese poi il genin, curioso di sapere
l’esito dello scontro
“Che
domande! L’ho battuto ovviamente!”
Sul volto dei due
comparve un’espressione stupita e allo stesso tempo ammirata
‘Caspita
Naruto! Sei diventato davvero forte!’ pensò il
ragazzo “Bravissimo!!” si complimentò
infine
“Complimenti
ragazzo. Non è da tutti battere uno come Neji! Si vede che
sei il ritratto della forza della giovinezza!” disse poi Gai
alzando il pollicione e facendo vedere il suo sorriso smagliante.
“Eheheheh
grazie!” fece il biondo tornando ad osservare lo scontro del
suo amico.
Sasuke intanto si era
fiondato contro Gaara cogliendolo di sorpresa e sferrandogli un pugno
in faccia.
“Pazzesco!
È riuscito a colpire Gaara!” disse stupita la
bionda kunoichi di Suna, da sopra gli spalti. Anche il fratello,
accanto a lei, era impressionato
“A parte il
ciglione, nessuno c’era mai riuscito. E non si sta sforzando
nemmeno troppo” constatò Kankuro. Poi fissando la
sorella, le disse “Spero solo che non perda il controllo. Se
succedesse sarebbero guai assicurati”
Sakura, che aveva
sentito il discorso dei due Sabaku, si preoccupò non poco
“Oh Sasuke, fai attenzione!” disse seriamente
preoccupata
Gaara
riuscì ad evitare un secondo pugno, schivandolo, senza
però accorgersi che l’Uchiha aveva fatto uno
strano movimento, colpendolo con un calcio da sotto, facendolo volare
in alto e continuandolo a colpire con i calci.
“Ma quella
è la mia tecnica! Deve avermela copiata quando
gliel’ho mostrata prima dell’esame! Sasuke, sei
davvero fantastico!” disse Rock Lee osservando
estasiato l’incontro
Sasuke,
abbracciò da dietro Gaara, portandoselo giù fino
a terra in una rotazione del corpo che diede più
velocità al colpo. All’ultimo si tolse, evitando
così il contraccolpo, lasciando il giovane rosso sdraiato
per terra. Con suo sommo stupore, però, Gaara si
rialzò facendo intravedere il volto coperto da crepe che si
sciolsero in un cumulo di sabbia.
“Hai usato
la tua sabbia per proteggerti dal mio colpo. Notevole!” disse
il moro scrutando attentamente l’avversario per prevederne le
mosse
Gaara non rispose
subito. Si limitò a scrollarsi la polvere di dosso mentre la
corazza di sabbia che ne ricopriva interamente il corpo si stava
lentamente riassestando “Forse mi stavo sbagliando prima. Sei
un avversario notevole. Sarà divertente
ucciderti!” disse infine mentre un ghigno sadico gli si
dipingeva in volto
“Cosa?”
esclamò Sasuke. Grazie al suo sharingan riuscì ad
evitare che della sabbia lo catturasse da sotto i piedi per
immobilizzarlo. Sasuke continuava a schivare gli attacchi terrosi del
rosso che si facevano sempre più veloci e insistenti,
allontanandosi di un bel po’ dal suo avversario. Saltando su
di un muro, si lanciò in aria
“Katon: tecnica della pioggia di
fuoco degli shuriken!” Sasuke lanciò
una serie di colpi di fuoco dalla sua bocca, aggiungendo in ognuno uno
shuriken per potenziarne l’effetto. Cosa che avvenne in
effetti. Infatti, questo particolare sfuggì a Gaara, che,
non potenziando a dovere la sua sabbia per pararsi, ritenendo che fosse
sufficiente a parare il fuoco, fece passare uno shuriken che lo
colpì di striscio su una guancia.
Gaara si
toccò la ferita e vide che la sua mano era diventata rossa
“S-sangue?”
si limitò a dire il rosso mentre la mano iniziava a tremare
Il terrore
più puro si dipinse sui due visi presenti sugli spalti
“Maledione!! È riuscito a ferirlo!”
esclamò Temari che ben conosceva la reazione del fratello
alla vista del proprio sangue.
Sasuke sorrise. Era
riuscito a ferirlo, allora non era imbattibile. Si stupì
quando il rosso cominciò a urlare tenendosi la testa.
“M-maledizione!
Non devo perdere il controllo! Non è ancora il
momento!” urlò Gaara tenendosi la testa con due
mani e cercando di riprendere il controllo su stesso, cosa che,
lentamente, riuscì a fare. ma con un attimo di esitazione di
troppo
Sasuke lo
guardò incuriosito mentre quello si teneva la testa parlando
da solo “Sei davvero singolare. Bene credo sia arrivato il
momento di finirla” disse saltando nuovamente sul muro dove
cominciò a concentrare del chakra sulla sua mano. Questo
iniziò ad accumularsi, creando uno strano rumore come di
uccelli gracchianti
“Raiton: Chidori!”
esclamò poi iniziando a correre verso Gaara.
“Kakashi! Ma
sei impazzito? Ha insegnato il Chidori a Sasuke?” disse Gai
stupito dall’incoscienza del colega. Quella tecnica era
pericolosa anche per l’utilizzatore se questo non era
abbastanza in gamba da prevedere i movimenti dell’avversario
Kakashi non
mostrò alcuna perplessità, limitandosi a
sorridere all’amico da dietro la maschera
“Tranquillo Gai. Sasuke è perfettamente in grado
di usarlo, e in effetti è anche l’unico, oltre a
me”
“Gai-sensei.
Che cos’è quella tecnica che sta usando
Sasuke?” chiese Lee incuriosito. Non aveva mai visto una
tecnica del genere
Gai si
voltò verso l’allievo e incominciò a
spiegare “Quello, figliolo, è una
specialità di Kakashi, che lui usa solamente quando ha
intenzione di uccidere il suo avversario. È una tecnica di
elemento tuono il cui possessore scaglia contro il nemico, avventandosi
ad una velocità pazzesca! Kakashi, sei stato un incosciente
ad insegnargli una tecnica così pericolosa!” disse
poi arrabbiato all’amico
Kakashi lo
guardò con sufficienza “Senti chi parla. Non sono
stato certo io ad insegnare a Rock Lee la tecnica
dell’apertura delle otto porte del chakra” zittendo
Gai che stava per ribattere
Naruto intanto
osservava il suo amico con un sorriso soddisfatto sul volto. Sperava
che vincesse, così da poterlo affrontare nella finale. Non
era però ancora del tutto sicuro della disfatta
dell’altro combattente.
“Preparati. Chidori!”
esclamò il moro correndo verso Gaara, che intanto aveva
riacquistato la ragione. Troppo tardi però. Si accorse che
l’avversario lo stava attaccando soltanto quando questo era
già a metà strada. Vista la velocità
con cui correva Sasuke non ci sarebbe stato abbastanza tempo per
schivare l’attacco.
“Accidenti!
È troppo veloce! Va bene, non mi resta che utilizzare quella
tecnica!” Gaara si chinò per terra poggiando le
mani al suolo. “Suprema
difesa assoluta: Scudo di Shukaku!”
Un’ enorme
scultura sabbiosa a forma di tasso si alzò dal terreno,
proprio nel momento in cui Sasuke stava per colpire Gaara, attutendo il
colpo di Sasuke che vi si infranse
“Ma che
diavolo…” disse Sasuke proprio nel momento in cui
la scultura si sciolse
“Che diavolo
era quell’affare?” esclamò Kakashi
seriamente sorpreso. Non credeva che qualcosa fosse in grado di parare
quel colpo. Nessuno finora c’era mai riuscito.
“Quella
è la difesa assoluta di Gaara. Niente può
abbatterla, nemmeno un colpo di elemento opposto al suo. È
invincibile!” disse Temari rispondendo al copia-ninja.
Kakashi era davvero allibito. Pensava seriamente che il suo colpo fosse
pressoché invincibile a quella distanza.
“Stupefacente!
Quel ragazzo è davvero forte!” disse poi Jiraiya
anticipando l’argenteo
Nel sentire quelle
parole però, Sakura si preoccupò maggiormente
“Oh Sasuke!”
“Dannato.
Sei riuscito a parare il mio colpo migliore!” disse Sasuke
iracondo rivolgendosi ad un Gaara palesemente indebolito. Quel colpo
consumava una quantità notevole di chakra ed era da usare
solo in casi di estremo pericolo. Ma quello in effetti lo era.
“Anf.. anf..
davvero niente male. Mi hai costretto ad usare la mia difesa assoluta.
Rassegnati però, i tuoi colpi non hanno effetto su di
me!”
‘Dannazione
ha ragione. Se vado avanti così esaurirò tutto il
mio chakra! Non mi rimane che batterlo su un altro campo!’
pensò Sasuke, constatando che l’avversario
sembrava pressoché immune a qualsiasi taijutsu e ninjutsu di
medio-alto livello. “Tsk, lo vedremo. Preparati
perché stai per perdere!”
“Cosa?”
disse poi il rosso che si vide Sasuke corrergli nuovamente incontro
alla sua velocità, prendendolo per le spalle e posando i
suoi occhi di rosso fuoco su quelli cristallini di lui
“Guardami
negli occhi! Illusione
demoniaca: Tecnica della visione infernale!”
esclamò infine
Gaara vide un vortice
di foglie abbattersi su di lui per poi piombare in una potente
illusione. Si ritrovò al suo villaggio, questo
però era irriconoscibile. Morti da tutte le parti facevano
da sfondo ad un villaggio in rovina.
“Capisco.
È un’illusione. Peccato che però su di
me non abbia effetto!” disse il rosso risvegliandosi e
tirando un forte pugno in faccia a Sasuke.
“Urgh! Non
è possibile!” disse il moro rialzandosi e
massaggiandosi la faccia. Non si aspettava quella reazione dal rosso e
non aveva avuto tempo per parare il colpo “Come hai fatto a
scioglierla! Non avevi nessuno che destabilizzasse il tuo
chakra!”
Gaara
ghignò pericolosamente “E’ qui che ti
sbagli! E ora te lo mostrerò! Tecnica illusoria: Visione del
demone!” disse infine sorprendo il moro. Anche
l’avversario, quindi, era in grado di usare genjutsu.
Sasuke venne a sua
volta intrappolato in un’illusione. Sarebbe stato facile per
lui, possessore dello sharingan, annullarne l’effetto ma,
spinto dalla curiosità di capire come avesse fatto
l’avversario a fuggire dalla sua, decise che
l’avrebbe fatto in seguito.
Si ritrovò in un deserto. Di fronte e dietro di lui il
nulla. La sua attenzione venne però catturata da una fossa
poco avanti a lui. Ci si addentrò per ritrovarsi in un
ambiente angusto, una caverna rocciosa piena di cunicoli.
Seguì il tragitto di fronte a se per poi trovarsi di fronte
ad un enorme cancello di pietra chiuso da un sigillo.
“Ma dove
diavolo sono?” chiese a nessuno in particolare. Non
fece in tempo a formulare alcuna ipotesi che due enormi occhi gialli si
posarono su di lui
“Ahahahahah
ecco con chi sta combattendo Gaara!” esclamò una
possente voce stridula. Un immenso tasso apparve lì di
fronte. Era enorme con degli strani segni blu che gli ricoprivano il
corpo ed un enorme coda dietro di esso.
Sasuke, letteralmente
terrorizzato da quella visione, balbettò “C-che
c-cosa d-diavolo s-sei?”
Il demone
ghignò sadicamente “Io sono Ichibi no Shukaku. Ma
non ti deve importare di che cosa sia io, perché tanto ora
morirai!” e spalancando le fauci, un possente getto
d’aria investì Sasuke che, prima di venir sbattuto
contro la parete sciolse l’illusione.
“Illusione Demoniaca:
Controillusione!” esclamò
per poi tornare alla realtà
Era paralizzato. Un
rivolo di sudore freddo gli scivolò sul viso pallido come
quello di un morto. Non riusciva a muovere nemmeno un muscolo dal
terrore. Cosa diavolo era quella cosa contro cui stava combattendo?
Gaara lo
fissò ghignante “Ora che hai visto cosa sono,
muori!!” e senza che il moro se ne accorgesse, la sabbia
cominciò a ricoprirlo dalla testa ai piedi, bloccandogli i
movimenti.
“Maledizione!
Kakashi ferma subito l’incontro!” disse Gai
allarmato in direzione del suo amico
“Perché?”
chiese questo, non capendo l’atteggiamento dello shinobi.
Aveva comunque percepito il senso di pericolo
“Quella
è la tecnica che ha distrutto le ossa a Lee. Se la
utilizzerà su tutto il corpo, Sasuke
morirà!” disse l’altro allarmato
“Dannazione!”
esclamò Kakashi per poi correre in soccorso
dell’allievo
Kakashi, con un
movimento fulmineo si precipitò nell’arena,
seguito a ruota da Sakura che, terrorizzata da quanto il maestro Gai
aveva detto, non voleva che il suo Sasuke la lasciasse.
Nel frattempo, la
sabbia aveva ricoperto l’intero corpo di Sasuke, lasciandone
visibili solamente gli occhi “Muori! Funerale del deser..”
ma un potente calcio in faccia di Kakashi non gli fece terminare la
tecnica, facendo in modo che la sabbia su Sasuke cadesse per terra.
“SASUKE!”
gridò la rosa che si fiondò sul suo amato
accasciato al suolo.
Gaara si
rialzò, furente. Stava finalmente per assaggiare il sangue
dell’Uchiha e quel maledetto del suo maestro lo aveva
colpito. Proprio come era successo alle eliminatorie. Ma non
era il momento per ucciderlo. Ci sarebbe stato tempo anche per quello,
si disse.
“Dal momento
che Kakashi è intervenuto, dichiaro Sabaku no Gaara
vincitore dell’incontro.” Disse Genma decretando la
vittoria del rosso per la squalifica dell’altro.
Kakashi si diresse dal
suo allievo e solo allora si accorse che Sasuke tremava e aveva gli
occhi lucidi. ‘Cosa diavolo ha visto per farsi spaventare
così? Chi è quel Gaara?’
pensò spostando lo sguardo dal moro al rosso, che intanto si
era rialzato e si stava dirigendo nuovamente sugli spalti. Non prima di
avergli lanciato un’occhiata fredda e carica di risentimento.
Kakashi lo ignorò e rivolgendosi a Sasuke “Sasuke,
ti senti bene?” Niente, nessuna risposta. Sasuke era come in
trance e tremava come una foglia. Sakura piangeva disperata nel
tentativo di ridestarlo, senza però alcun successo.
“Aiutami
Sakura. Riportiamolo sugli spalti” disse l’argenteo
prendendo in braccio l’allievo e i tre si diressero dagli
altri sotto lo sguardo attonito della folla.
Sugli spalti riservati
ai Kage, a pochi metri da quelli dei partecipanti, Tsunade si
voltò verso il capo villaggio di Sunagakure
“Suo figlio
è davvero potente, nobile Kazekage. Non è da
tutti mettere così in difficoltà Sasuke Uchiha e
men che meno batterlo.” Disse la donna che, in
realtà, non aveva ben capito la reazione del giovane Sasuke
“La
ringrazio, nobile Hokage.” disse il Kazekage che, invece
aveva ben capito cosa avesse fatto il figlio per terrorizzare in quel
modo il giovane Uchiha
La seconda fase del
torneo iniziò subito e Naruto, grazie alle sue
abilità nella manipolazione dell’aria ben
superiori a quelle di Temari, e a quelle del fuoco, riuscì a
battere senza troppe difficoltà la bionda di Suna.
“Sei stato
grande Naruto. Quella bionda era davvero forte! Sei migliorato
tantissimo!” gli disse uno, stranamente, ammirato Shikamaru
“Grazie
Shikamaru” rispose Naruto. Ma il biondo cercò di
incrociare lo sguardo di Sasuke che tremava ancora visibilmente, seduto
su una panchina sotto lo sguardo apprensivo di Sakura e Kakashi.
Gaara
batté, senza troppe difficoltà, gli insetti
Shino, accedendo così alla finale. Lo scontro che voleva sin
dal principio stava per aver luogo e non vedeva l’ora che
iniziasse. Anche Naruto non vedeva l’ora di battersi contro
Gaara. Voleva capire perché il suo rivale fosse
così spaventato.
“I finalisti
del torneo, Uzumaki Naruto e Sabaku no Gaara si presentino!”
e la folla cominciò ad esultare, aspettandosi, visto i
precedenti, un incontro mozzafiato.
NdA
Bene, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, ora manca
solo lo scontro tra i due Jinchuruki e il torneo sarà
finito. Chi vincerà? Lo saprete solo leggendo!
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Capitolo 12 *** Scontro Demoniaco ***
“I
finalisti del torneo, Uzumaki Naruto e Sabaku no Gaara si
presentino!” e la folla cominciò ad esultare,
aspettandosi, visto i precedenti, un incontro mozzafiato.
Gaara, prima di
scendere, fissò l’avversario. Era uno sguardo
profondo, che sembrava voler dire tutto e niente, ma che
lasciò decisamente perplesso Naruto. Cosa voleva da lui il
ninja di Suna? E perché si sentiva dannatamente legato a
lui? Probabilmente lo scontro glielo avrebbe chiarito.
Il rosso, come poco
prima, fece un sigillo con le mani per trasformarsi in sabbia e
atterrare direttamente al centro dell’arena. Naruto era
leggermente scosso. Sapeva che quell’incontro richiudeva in
se una battaglia ben più importante di una finale di un
torneo, e non si riferiva al grado di chuunin. No. Era qualcosa di ben
più importante. Fece per andare verso le scalette e
incrociò lo sguardo del suo maestro, che lo guardava
apprensivo, per la prima volta seriamente preoccupato per le sorti del
figlioccio.
“Mi
raccomando Naruto. Fai attenzione! Sai a cosa mi riferisco”
disse il sannin scoccandogli un’occhiata eloquente
“Non
preoccuparti Ero-sennin. Ce la farò lo stesso!”
facendogli un sorriso che, nonostante tutto, lasciava trasparire
sicurezza cosa che fece sorridere a sua volta il sannin.
“Fai
attenzione Naruto” a parlare fu Neji, che intanto era
ritornato dall’infermeria, dove aveva avuto un incontro
delucidante con suo zio, per assistere allo scontro del suo amico
“alla terza prova ho avuto modo di osservarlo. Non ha un
chakra normale. È molto potente” gli
comunicò. Anche Naruto se ne era accorto, osservando lo
scontro di poco prima. Il suo chakra non era solamente potente, ma
anche famigliare.
“Grazie
Neji, lo terrò a mente!” rispose il biondo facendo
un sorriso rassicurante. Sembrava inoltre che Neji avesse finalmente
accantonato il rancore che portava dentro di se. La sua espressione era
stranamente più rilassata da quando era tornato
dall’infermeria.
“Naruto!”
Sasuke, per la prima volta dalla fine del suo scontro,
proferì parola. Era ancora bianco come un cencio in volto e
ogni tanto accennava ancora a qualche tremolio. Naruto
sussultò nel vederlo in quelle condizioni. Mai prima di
allora aveva scorto alcuna traccia di paura nello sguardo di Sasuke
“S-sasuke!
Dimmi!”
Sasuke gli si
avvicinò sotto lo sguardo di tutti in rigoroso silenzio
“Fa attenzione! Non fare come me e ritirati se necessario.
Quello… quella… cosa, non
è… non è umana” dicendolo
senza celare un velo di terrore nella voce. I due fratelli Sabaku si
guardarono con uno sguardo d’intesa. Se si fosse scoperto chi
era loro fratello, sarebbe scoppiato il pandemonio.
“Di che stai
parlando?” chiese il biondo con uno sguardo duro, mentre un
alone di consapevolezza gli si stava insinuando lentamente in testa
Sasuke
deglutì a fatica al ricordo dell’imponente demone
tasso che aveva visto nella mente di Gaara
“E’… è un
m-mostro!” Naruto si sorprese a sentirglielo dire. Troppe
volte lui stesso era stato appellato con quel nome e sapeva quanto
facesse male. E se quello fosse stato un caso analogo? Le
possibilità erano minime ma pur sempre concrete, di fatto
sapeva di non essere l’unico al mondo. Sarebbe stata una
bizzarra coincidenza doversi scontrare proprio con un suo fratello.
Guardò il suo sensei che, a giudicare dalla sua espressione
seria, stava probabilmente pensando la stessa cosa.
Naruto
spostò nuovamente lo sguardo verso il suo amico, abbassando
gli occhi che si erano velati improvvisamente di un alone di tristezza
“Se quello che penso io è giusto, allora non
è un mostro. È solo un incompreso”
voltandosi e scendendo le scale lasciando senza parole tutti i
presenti. Nessuno si aspettava una sua reazione così triste.
Forse spaventata, ma certo non triste.
Sasuke
sussurrò un ringhio “Tsk! Testa quadra! Te ne
accorgerai!”
Naruto scese le scale
interne che lo avrebbero condotto all’interno
dell’arena. Avrebbe potuto fare più in fretta, ma
aveva bisogno di un consulto
“Kyubi!”
chiamò il biondo nella sua testa
La voce del demone
volpe gli risuonò in testa “Dimmi ragazzo!”
disse la volpe che già sapeva cosa stesse per chiedergli il
suo Jinchuruki
“Hai sentito
tutto vero?” fece il ragazzo
“Naturalmente!”
confermò il demone
“Cosa ne
pensi?” l’unico che poteva effettivamente
confermargli le sue teorie era proprio Kyubi. D’altronde chi
meglio del demone stesso avrebbe potuto riconoscere un suo fratello
“Le mie capacità
percettive sono notevolmente ridotte stando dentro di te. Ma anche io
ho la sensazione che quel ragazzo non sia normale!”
ammise la volpe
“Pensi che
possa essere…”
“Un nostro fratello? Non lo so
Naruto. Non posso dirlo con certezza. Non ho avvertito alcun chakra
demoniaco per il momento. Ma anche se fosse non penso che tu abbia
troppi problemi a vincere. Rimango lo stesso il Bijuu più
potente ed è difficile che un ragazzo della sua
età sia in grado di gestire appieno il potere di uno dei
miei fratelli!” concluse il demone altezzoso
Naruto convenne con il
suo potente alleato. In fondo era vero che Kyubi era il demone
più potente di tutti. “Credo tu abbia ragione.
Spero di sbagliarmi, ma lo sguardo di Gaara mi ricorda terribilmente me
stesso!”
Kyubi non disse nulla,
rispettando il dolore interiore del ragazzo
“Ma se ti
sbagliassi? Se riuscisse a liberare completamente il suo
demone?” chiese titubante Naruto. Non solo sarebbe stato uno
scontro decisamente arduo per un ragazzo della sua età, ma
avrebbe anche dovuto preoccuparsi del resto delle persone presenti
all’arena
“Ammesso che sia così,
potresti sempre usare il Rinnegan. Tutti i miei fratelli ricordano
quegli occhi!” disse il demone soffocando un
ringhio al ricordo dell’ultima volta che ci aveva combattuto
“Non voglio
farlo. Ero-sennin mi ha detto di non farlo. Ha un brutto presentimento
e, francamente anch’io!”
Kyubi
ringhiò, percependo la preoccupazione che attanagliava il
suo Jinchuruki “Fai
come vuoi moccioso! In ogni caso, immagino che con il mio aiuto e
quello del tuo maestro, riuscirai lo stesso ad evitare troppi danni!”
disse poi la volpe. Il suo potere, pensò, sarebbe bastato lo
stesso.
“Spero tu
abbia ragione!”
“Adesso basta rimuginare! Quel
che accadrà, accadrà. Nemmeno ti sei accorto che
sei arrivato!”
Naruto alzò
gli occhi, notando effettivamente di essere arrivato
all’entrata dell’area dei combattimenti
dell’arena. Gaara era già al centro di essa e lo
stava fissando, in attesa che si avvicinasse. Scacciando finalmente le
preoccupazioni, il genin avanzò.
Naruto si
avvicinò al centro dell’arena dove lo stava
aspettando Gaara.
“Potete
iniziare lo scontro!” decretò dunque il giudice,
per l’ultima volta in quell’esame. Ma con lo
stupore di tutti, nessuno dei due mosse un muscolo. Si fissavano, come
se stessero parlando con gli occhi. Nessuno poteva comprenderli,
perché solo loro stessi erano in grado di farlo. Solo un
Jinchuruki poteva comprenderne un altro. Il primo a spezzare quello
snervante silenzio fu Gaara
“Finalmente
avrò l’avversario che volevo sin
dall’inizio!” disse il rosso
“Perché
volevi batterti proprio con me?” chiese dunque Naruto, senza
distogliere lo sguardo dagli occhi verdi del suo avversario
Gaara si
limitò a sospirare “Non so il perché,
ma è come se tu stesso mi stessi richiamando. È
una sensazione strana. Proprio per questo sarà ancora
più bello ucciderti”
“Perché
vuoi uccidermi?” chiese perplesso. Non riusciva a capacitarsi
questa sua ostilità.
“Perché
è l’unico modo che ho per soddisfarmi. Nella mia
vita ho conosciuto solo sofferenza e allora ho deciso di renderla anche
agli altri”
Naruto
abbassò gli occhi. Man mano che ci parlava le sue ipotesi
trovavano sempre più conferma. “E’
ingiusto quello che hai provato, e io lo so bene. Ma non è
il modo giusto!” disse. Lui stesso aveva vissuto
nell’odio della gente, ma mai aveva pensato di riversare la
sua frustrazione sulle altre persone
“Basta
parlare, non sei nessuno per giudicare il mio stile di vita. Tanto tra
poco morirai! Ora combatti!” si limitò a dire il
rosso
Gaara fece uscire la
sabbia dalla sua giara, lanciandola verso Naruto che schivò
il colpo, saltando all’indietro.
“Ti
dimostrerò che sbagli su tutta la linea. Kage bunshin no jutsu”
disse e comparvero dieci cloni di Naruto che si lanciarono verso il
nemico. Cinque di loro lanciarono degli shuriken che Gaara
parò facilmente con la sabbia mentre gli altri cinque si
avventarono fisicamente contro il rosso finendo distrutti senza
problemi.
Gaara
lanciò la sabbia verso i restanti cloni, intrappolandone
quattro che si dissolsero in una nuvola di fumo, mentre il quinto e
ultimo, affiancò l’originale.
“Tutto
qui?” disse il rosso mentre la sabbia gli si agitava intorno
“Accidenti
se è forte. Proviamo una tecnica combinata! Dammi il
fuoco” disse indirizzato al clone mentre lui saltava verso
l’alto
Il clone compose dei
sigilli “Si. Katon:
Palla di fuoco Suprema!” urlò e dalla
sua bocca si sprigionò la tecnica prediletta del clan Uchiha
Il corpo originale, in
alto, potenziò la tecnica della sua controparte “Fuuton: Bomba d’aria!”
il fuoco mescolato all’aria si potenziò
notevolmente, ampliandone il raggio d’azione.
L’esplosione fu gigantesca, ricoprendo metà
dell’arena. Con sorpresa di Naruto però, Gaara si
era dissolto in sabbia, mescolandosi col terreno e rimanendo illeso.
“Sei forte
Naruto Uzumaki!” disse il rosso soddisfatto.
Quell’incontro lo avrebbe appagato appieno
“Padroneggi bene gli elementi! Ma con me non basta! Fuuton: Lame di vento!”
e dalla sua bocca vennero lanciate svariate raffiche di vento
falciforme in direzione del Jinchuruki di Kyubi
“Accidenti! Katon: Pioggia di fuoco!”
nonostante il vantaggio dell’elemento, le lame di vento di
Gaara riuscirono a spegnere i dardi di fuoco di Naruto e lo colpirono
in pieno. Evidentemente la quantità di chakra impastata dal
rosso era maggiore rispetto a quella del biondo
“Accidenti!
Nemmeno tu sei niente male!” esclamò Naruto
rialzandosi, apparentemente illeso. Anche lui sentiva
l’eccitazione del combattimento farsi strada in lui. Se fosse
dettata semplicemente dal suo istinto o se fosse un riflesso
incondizionato delle sensazioni di Kyubi, rimase per lui un mistero.
Fatto sta che lo incitò “Ma scommetto che non stai
combattendo seriamente nemmeno tu. Avanti fammi vedere cosa sai
fare!”
Gaara lo
fissò freddamente “Per il momento no. Se dessi
sfogo a tutte le mie forze, l’intero villaggio verrebbe raso
al suolo!”
‘Bingo!’
pensò l’Uzumaki. Altro punto a favore delle sue
ipotesi
“Doton: Shuriken di sabbia!”
gridò Gaara che lanciò i suoi shuriken ad una
velocità mostruosa. Nemmeno Naruto, che si era allenato
notevolmente nella velocità sarebbe stato in grado di
schivarli.
“Sono
velocissimi. Doton:Armatura
di Terra!” esclamò il biondo. Con
grande stupore generale, Naruto venne investito da una miriade di
shuriken che però, al contatto col suo corpo, andarono in
frantumi lasciandolo illeso
“Ma come
diavolo ha fatto?” si ritrovarono a dire ad alta
voce sia Kakashi che Sasuke.
“E’
una tecnica che gli ho insegnato io.” Spiegò
Jiraiya “Permette di indurire il proprio corpo come una
roccia, resistendo a qualsiasi attacco fisico o di elemento terra.
È una tecnica avanzata di livello B”
“Ma quante
diavolo di tecniche è capace di usare?” chiese
perplesso Kakashi. Lui, grazie allo Sharingan, era lo shinobi che
conosceva più ninjutsu in assoluto nel villaggio. Questa
però gli mancava. Era possibile che Naruto conoscesse
più ninjutsu di lui?
“In effetti,
moltissime.” Ammise il sannin “Conosce parecchi
ninjutsu di tutti gli elementi, ma predilige fuoco, vento e terra. Con
gli altri due scarseggia un po’ ma ha ampi margini di
miglioramento!”
“Tsk, una
volta che Gaara si scatenerà sarà troppo tardi
per lui!” disse poi Sasuke serafico, ben nascondendo la
profonda invidia che provava nei confronti del rivale.
Intanto tra il
pubblico, due figure osservavano lo scontro. Una allibita,
l’altra visibilmente preoccupata.
“Quel
ragazzo è veramente stupefacente. Continua a
sorprendermi!” ammise piacevolmente sorpreso Hiashi Hyuga
mentre la figlia pregava che il ragazzo uscisse indenne da quel
combattimento
‘Oh Naruto.
Ti prego fa attenzione!’
Gaara
osservò il corpo praticamente illeso. Quegli shuriken di
sabbia avrebbero facilmente reciso un tronco d’albero e
invece si erano dissolti a contatto con il corpo del ragazzo
“Devo dire che stai continuando a sorprendermi! Credo sia
arrivato il tempo di smetterla di giocare, non pensi anche
tu?” e detto questò innalzò una parete
di sabbia di fronte a se. Man manom la sabbia cominciò ad
avvolgerlo in un guscio sferico. Alla fine, Gaara venne rinchiuso in
esso e nell’arena cadde il silenzio.
“Ma cosa
diavolo sta facendo? Non importa. Devo concludere l’incontro
in fretta” disse il biondo. Il clone scomparve e il vero
Naruto preparò nella mano destra la sua tecnica preferita.
Cominciò a correre verso la sfera di sabbia schivando gli
attacchi che Gaara gli lanciava contro per rallentarlo. Una volta
arrivato a destinazione
“RASENGAN!”
urlò il biondo e la sfera di chakra colpì il
bersaglio. Dapprima non successe niente, ma poi il guscio di sabbia
cominciò a vorticare su stesso e si schiantò
verso la parete.
“Spero abbia
avuto effetto. Ho sentito un’enorme quantità di
chakra provenire da lì dentro!” disse il biondo
mentre la voce di Kyubi cominciò a ridere nella sua testa.
Con immenso stupore di
tutti, il guscio di sabbia si sgretolò rivelandone il
contenuto. Gaara non era più se stesso. L’intera
metà sinistra del corpo era trasformata in una cosa orribile.
“Dannazione!
Mio figlio ha perso il controllo. Devo intervenire
subito!” esclamò il Kazekage che si
stava preparando ad intervenire. Venne però fermato da
Tsunade
“La prego,
nobile Kazekage. Non intervenga! Abbia fiducia in Naruto!”
disse la donna con voce tranquilla
Il Kazekage si
agitò. La donna probabilmente non aveva compreso la
gravità della situazione “Lei non capisce. Mio
figlio è il Jinchuruki di Ichibi. Quella è la sua
forma intermedia e se quello che penso è giusto ha tutta
l’intenzione di liberare il suo demone!”
Tsunade non nascose la
sorpresa. In campo stavano combattendo ben due Jinchuruki. Ma se
c’era una cosa che aveva capito conoscendo Naruto
è che lui era davvero forte. Per non parlare del fatto che
ora riusciva a controllare Kyubi. Sperava non si arrivasse a tanto, ma
nel peggiore dei casi sarebbe intervenuta lei.
Tsunade non
cambiò minimamente il tono di voce e tornò a
rivolgersi al capo villaggio di Suna “Capisco la sua
preoccupazione. Ma la prego di lasciar proseguire l’incontro.
Per il momento Gaara non è abbastanza forte da impensierirci
e nel peggiore dei casi interverremo. Anche se francamente non credo ce
ne sarà bisogno.”
“Come fa ad
esserne così sicura. Lei non conosce la potenza di un
demone!” la accusò il Kazekage. Già una
volta era dovuto intervenire e calmare Shukaku ed era una cosa che non
augurava a nessuno.
“Oh si che
la conosco. Devo ricordarle che, oltre ad essere l’Hokage,
sono anche una sannin? Nel disastro di dodici anni fa, ho combattuto
anche io contro un demone!” disse freddamente la donna,
assottigliando gli occhi
Il Kazekage si accorse
subito della gaffe. Era a conoscenza del disastro avvenuto
più un decennio prima. Ma questo non giustificava il non
voler intervenire “Mi scusi. Non intendevo offenderla.
Però non voglio essere responsabile della possibile
distruzione di Konoha. Già una volta Gaara perse totalmente
il controllo di Shukaku e siamo riusciti a fermarlo solo grazie al mio
intervento e a quello di molti valorosi Jonin, alcuni dei quali persero
la vita.”
“Non metto
in dubbio la pericolosità di Shukaku. Tuttavia, se se ne
dovesse presentare la necessità, interverremo sia io che
Jiraiya.” Disse infine la donna
“Vuole dire
che anche l’altro ninja leggendario è qui
presente?” chiese il kage, il cui viso si rilassò
notevolmente a quell’affermazione. Due kage e un sannin
sarebbero stati sufficienti a placare l’Ichibi.
“Precisamente.
Inoltre è il maestro di Naruto. Per non parlare del fatto
che…”
“Che?”
“Suo figlio
Gaara non è l’unico Jinchuruki che sta combattendo
in questo momento.” Sospirò infine lei, rivelando
la vera identità del genin biondo
Il kage di Suna
sgranò gli occhi a quella notizia “Vuole dire che
quel ragazzo…”
“Esattamente.
Naruto è il Jinchuruki di Kyubi. Inoltre è in
grado di controllare perfettamente il suo demone che è
considerato il più potente tra in nove Bijuu. Non penso che
avrà troppi problemi a tener testa a Gaara.”
Il Kazekage era
esterrefatto. Il ragazzo che stava combattendo contro suo figlio era la
forza portante del demone più potente di tutti. Ora capiva
la tranquillità della sua collega. Se era in grado di
controllare Kyubi allora forse non avrebbe avuto problemi a tener testa
alla forma intermedia di Gaara. Il problema sarebbe sorto quando
Shukaku si fosse rivelato in tutta la sua potenza.
L’uomo
sospirò, calmandosi definitivamente e riprendendo posto
accanto a Tsunade “Voglio darle corda, nobile Hokage. Ma se
Shukaku su rivelasse allora mi prometta che interverremo!”
Tsunade
assentì “D’accordo nobile Kazekage. Se
Shukaku si rivelasse se ne occuperà Jiraiya”
lanciando un’occhiata al suo amico che capì al
volo.
Tra i partecipanti
invece si era scatenato il putiferio. Temari e Kankuro erano
terrorizzati e tremavano vistosamente. Sapevano bene qual era il
potenziale di loro fratello, l’avevano già visto
all’opera una volta e ne erano rimasti traumatizzati.
“Q-quello
è il m-mostro che ho v-visto!” disse Sasuke
sbiancando e riprendendo a tremare come poc’anzi.
Kakashi
osservò incredulo il ragazzo di Suna. Finalmente
capì cosa aveva spaventato Sasuke a tal punto da
traumatizzarlo. E come dargli torto. Aveva combattuto, e probabilmente
visto, uno dei nove demoni. Una reazione più che
giustificata la sua “Dannazione! Gaara è un
jinchuruki! Questa non ci voleva. Se scatenasse la bestia al suo
interno sarebbe la fine!”
“J-jinchuruki?”
chiesero tutti i genin, Sasuke in primis
“E’
una persona alla quale è stato sigillato un demone. Esistono
nove demoni, ognuno caratterizzato da un certo numero di code e quello
di Gaara è il monocoda! Shukaku, il demone tasso della
sabbia!” spiegò Kakashi, deglutendo a fatica
“Dobbiamo subito fermare l’incontro! Nemmeno Naruto
ha possibilità di batterlo se si trasformasse del
tutto!” disse poi mentre si accingeva a saltare
nell’arena dagli spalti.
“Fermati
Kakashi!” ordinò Jiraiya, attirando su di se una
moltitudine di occhiate scandalizzate.
Gai gli
urlò contro “E’ una follia! Kakashi
sbrigati! Vai a fermare l’incontro!”
Anche Asuma si
scaldò “Infatti! Perché diamine non
dovrebbe andare! Vuole condannarci tutti?” sbraitò
verso il sannin, dimenticandosi per un momento con chi stesse parlando
Jiraiya
assottigliò lo sguardo, fissando i tre jonin “Fate
silenzio!” esclamò
Kakashi si
voltò stupito “Perché maestro! Se
Shukaku si liberasse potrebbe radere al suolo l’intero
villaggio!”
“In quel
caso interverrò io! Per ora lasciamo che Naruto combatta. Se
il mio presentimento è giusto, forse potrebbe addirittura
farcela!” disse infine il sannin. Kakashi lo
osservò, incrociando gli occhi di Jiraiya. Probabilmente
l’uomo sapeva delle cose che non gli aveva detto riguardo al
ragazzo. Decise di dargli fiducia. In fondo Jiraiya era più
che in grado di affrontare un'avversario come Shukaku se se ne fosse
presentata l’occasione. Decise di tornarsene affianco degli
altri jonin che stavano osservando il dialogo tra i due, esterrefatti.
Sasuke era sconvolto!
Il suo amico e rivale era diventato davvero così forte? Non
era possibile! Lui alla visione di quel demone era crollato dal terrore.
“Shukaku!!”
gridò la voce estasiata di Kyubi all’interno della
testa di Naruto, il quale ebbe finalmente conferma di ogni suo
più piccolo sospetto
“Lo
conosci?” fece il biondo nella sua testa. A giudicare dalla
reazione più che gioiosa del suo demone, probabilmente lo
conosceva eccome
“Suna no Shukaku! Il tasso
monocoda! Finalmente rivedo uno dei miei fratelli!”
esclamò il Bijuu osservando con sguardo sadico e maniaco la
forma intermedia del giovane Jinchuruki
“Credi che
possiamo batterlo?” fece il biondo ingenuamente
“Oh si! kukukukuku quel codardo
se l’è data a gambe di gran corsa
l’ultima volta che l’ho affrontato. È
sempre stato un po’ spavaldo pur essendo uno dei
più deboli.”
“Bene questo
mi rassicura!” gli disse il biondo
“Fai attenzione però.
Rimane pur sempre uno dei miei fratelli e, sebbene non sia alla mia
altezza, ti consiglio di non sottovalutarlo. Per la maggioranza dei
ninja è un avversario insormontabile. Cerca di battere il
ragazzo prima che sprigioni completamente il suo potere, altrimenti
dovrai ricorrere a me per vincere.”
Consigliò infine la volpe
“Grazie ma
tu rimani la mia ultima carta da giocare!” disse infine il
biondo con un ghigno per tornare a concentrarsi sul suo avversario.
Nell’arena
Naruto osservava il suo avversario tristemente “Ora capisco
perché hai vissuto nella solitudine e nell’odio.
Sei un Jinchuruki, vero?”
Gaara, che intanto
aveva trasformato anche la restante metà del corpo,
lasciando intravedere solo i piedi in forma umana
“Esattamente! Ora capisci perché non hai alcuna
possibilità di battermi. Ti ucciderò e forse
ucciderò anche tutti gli altri!”
“Sbagli a
pensare questo. Non te lo permetterò! Ti
sconfiggerò!” ma prima che potesse fare qualcosa,
un braccio di Gaara si allungò verso di lui, intrappolandolo
e sbattendolo contro il muro.
“NARUTO!!!!!”
gridò Hinata alzandosi in piedi, catturando
l’attenzione del padre che la guardò perplesso
“Hinata!
Calmati! Perché tutta questa foga!” ma Hinata non
gli rispose. Era preoccupata per il suo ragazzo e se ne fregava se suo
padre l’avesse scoperta. Iniziò a piangere nel
vedere Naruto intrappolato. Ma Hiashi non era stupido.
Cominciò a capire tutta quella preoccupazione della figlia.
Fra lei e il biondo c’era del tenero. Avrebbe dovuto
arrabbiarsi ma stranamente non ci riuscì.
Hiashi
poggiò una mano sulla spalla della figlia, nel tentativo di
farla risedere e tranquillizzarla “Calmati Hinata. Sono certo
che il tuo ragazzo non si farà battere
facilmente!” Hinata si sorprese. Suo padre l’aveva
capito ma con suo grande stupore non sembrava alterato. Né
tantomeno deluso!
“P-padre!
C-come l’avete capito?” balbettò la
ragazza guardando il padre che le sorrideva
“Figlia mia,
se c’è una cosa che non sei proprio in grado di
fare è nascondere i tuoi sentimenti. Anche un cieco
l’avrebbe capito. Quello che mi dispiace è che tu
non me l’abbia detto!” disse l’uomo
assumendo un’espressione leggermente delusa e dispiaciuta
allo stesso tempo
Hinata
abbassò gli occhi, mortificata “Pensavo che non
avreste capito. Naruto voleva dimostrarti di essere
all’altezza del nostro casato, solo allora te lo avremmo
rivelato, sperando nella tua benedizione!” rivelò
infine la corvina
Hiashi non si scompose
più di tanto. Non aveva mai nascosto il suo orgoglio per il
suo clan e poteva capire le preoccupazioni dei due ragazzi.
Però lui sapeva che Naruto non era un ninja qualsiasi. Suo
padre era uno dei suoi migliori amici e conosceva la storia del
ragazzo. Per questo non avrebbe opposto resistenza all’amore
dei due. “Dopo l’incontro ci faremo una bella
chiacchierata” disse l’uomo sorridendo
Hinata,
tranquillizzata da quel sorriso, sorrise di rimando
“Si padre!” rispose per poi cambiare subito
espressione focalizzando la sua attenzione nuovamente
sull’incontro.
Intanto, Gaara aveva
intrappolato Naruto in una morsa di sabbia che fuoriusciva dal suo
braccio. Con suo sommo stupore però, Naruto svanì
in una nuvola di fumo e riapparve da sotto terra con un Rasengan in
mano.
“Una copia? Ma quando l’ha creata?”
dissero Sasuke e Kakashi all’unisono. Infatti, sebbene
entrambi avessero attivato lo sharingan, non ebbero modo di vedere i
movimenti del biondo né, soprattutto vedere quando questi
aveva sostituito il clone a se stesso
“RASENGAN!!”
urlò il biondo nel tentativo di colpire
l’avversario ma, prima che riuscisse a ferirlo, Gaara con un
braccio lo colpì facendolo sbattere a qualche metro di
distanza.
“Uhuhuhuhuhu
niente male. Ma contro di me non è sufficiente!”
sentenziò il Jinchuruki di Shukaku con voce stridula. Il
demone stava lentamente venendo fuori, seppur Gaara mantenesse un
minimo di lucidità “Adesso morirai! E con te tutto
il tuo villaggio! Ahahahahahahahahaha!”
Naruto
sbiancò. Veramente aveva intenzione di liberare del tutto il
demone? C’era veramente il rischio che eliminasse tutti i
presenti nell’arena. Se non lo avesse evitato, anche Hinata
sarebbe stata coinvolta. Spostò lo sguardo in direzione
della fidanzata che lo osservava, afflitta, dalla sua postazione
accanto al padre. No. Non avrebbe permesso a nessuno al mondo di
mettere in pericolo quell’angelo che era la sua ragazza. Poco
importava se questo era un suo fratello, lo avrebbe massacrato lo
stesso.
“Dannazione!
E va bene proviamo la superiorità numerica!”
Naruto cominciò ad accumulare una enorme quantità
di chakra nel suo corpo. Un incredibile energia venne sprigionata dal
suo corpo, attirando l’attenzione di tutti i presenti, Gaara
incluso, che lo guardarono stupiti. Neji, dagli spalti su cui si
trovava, attivò il Byakugan e per poco non cadde per terra
dalla sorpresa.
“E’
incredibile. È una quantità assurda di
chakra!” disse, con un rivolo di sudore freddo che gli
scendeva dalla fronte, verso gli altri che lo guardavano preoccupati
Naruto urlò
“Kage Bunshin
no Jutsu: Versione 2000 copie!”
L’intero
stadio si azzittì. 2000 Naruto comparvero dal nulla nello
stupore generale, ricoprendo ogni punto di appoggio
all’interno dell’arena.
“???”
Gaara non disse nulla, anche lui stupefatto dalla quantità
di cloni che era riuscito a creare il suo avversario. Non credeva
possibile una cosa del genere, al pari di tutti gli altri
“Non
è possibile! Naruto quanto sei diventato forte!”
ringhiò Sasuke con una voce invidiosa. Sakura se ne accorse
e gli andò vicino prendendogli la mano. Anche Kakashi era
sbalordito. Il suo allievo era davvero migliorato tanto.
“Bravo
figliolo!” esclamò invece orgoglioso Jiraiya
Anche Hiashi era
davvero sorpreso, al pari della figlia, e si limitò a dire
semplicemente “Pazzesco!”
“Già
non male ragazzo. Sono parecchi anche per te!”
si complimentò Kyubi
“Bene
è ora di mostrarti uno dei miei colpi preferiti! Pronti
ragazzi?” un coro di SI che rimbombò in tutto lo
stadio, si innalzò. Dopodiché tutti si lanciarono
verso il Gaara trasformato
“Maledizione!
Sono troppi anche per me!” tentando di creare un minimo di
difesa. Il vero Naruto non si era mosso di un passo e Gaara lo
osservò “Chi sei Naruto Uzumaki? Come fai a non
temermi?”
I vari Naruto si
scagliarono contro l’avversario colpendolo da tutte le
direzioni. Gaara grazie alla sua resistenza riuscì a
sopravvivere ma si vedeva che era stremato, non gli rimaneva che
giocarsi la sua ultima carta.
“Anf…
anf… sei davvero potente Naruto Uzumaki. Sapevo che saresti
stato tu colui che mi avrebbe fatto divertire. Anche se non credevo
fino a questo punto. Mi dispiace ma ora assaggerai la vera essenza del
terrore!” disse infine il Jinchuruki per poi far esplodere
tutta la potenza del suo chakra.
D’un tratto
una enorme nube di fumo avvolse lo stadio. I cloni di Naruto
scomparvero nella totalità e quando il fumo si
diradò, il terrore si dipinse sul volto di tutti. Un immenso
tasso si ergeva al centro dell’arena. Era enorme, occhi
gialli scrutavano i dintorni per poi posizionarsi sul biondo. Il corpo
era ornato da tatuaggi blu che lo ricoprivano interamente. Tutti si
terrorizzarono alla vista del demone ma nessuno osò muovere
un muscolo dalla paura.
“Oddio!
Quello è Shukaku il demone tasso!” disse Hiashi
Hyuga alzandosi nel tentativo di porsi davanti alle sue due figlie.
Hinata era letteralmente impietrita e terrorizzata
“Dannazione
si è liberato! Presto Hokage dobbiamo
intervenire!” urlò il Kazekage alla sua collega
mentre anch’ella si alzava per dargli manforte
“SI!
Jiraya!” urlò la donna per farsi affiancare dal
sannin bianco
“Arrivo
Tsunade!” rispose questo pronto per adempiere ai suoi doveri.
Ma tutti si bloccarono non appena il biondo gridò
“CHE NESSUNO SI MUOVA!!”
“Cosa?
Naruto sei impazzito? Nemmeno tu puoi farcela!” disse la
donna che non riusciva a credere alle sue orecchie
“QUESTA
è LA MIA BATTAGLIA! SOLO IO POSSO AFFRONTARLO E LO SAI BENE
NONNA!!!” disse il ragazzo indirizzato agli spalti
Nessuno nascose la
sorpresa. Jiraiya, incrociando lo sguardo del biondo, si
avvicinò alla sannin: “Aspettiamo e
vediamoTsunade. Sai anche tu qual è la forza di
Naruto!” e nel sentire le sue parole, i due kage si
risedettero rimanendo comunque perplessi.
“NARUTO! SEI
UN PAZZO! MORIRAI! NON LO VEDI CHE è UN MOSTRO? NON FARE
L’IDIOTA COME AL TUO SOLITO!!” urlò
Sasuke che non riusciva a concepire la testardaggine
“TI HO DETTO
DI NON CHIAMARLO MOSTRO! TU NON PUOI CAPIRE!!”
gridò il biondo lanciando al moro un’occhiata
piena d’ira.
“Tsk. Vai al
diavolo! Fai pure! Muori se ci tieni così tanto!”
disse allora guardandolo spregevolmente.
“Sasuke!
Piantala! Osserva e prega che Naruto sappia quel che fa!”
anche Kakashi era terrorizzato. Non capitava tutti i giorni di vedere
un demone, ma aveva piena fiducia nel suo allievo e quanto gli aveva
detto Jiraiya lo rassicurò un po’. Se Naruto era
forte la metà di quanto gli aveva rivelato, allora ce la
poteva fare.
Jiraiya
guardò il suo allievo “Spero che tu sappia quello
che fai ragazzo. Non mi deludere!”
Naruto sorrise. Sapeva
che il suo maestro aveva fiducia in lui e non l’avrebbe
tradito. Avrebbe protetto il suo villaggio ad ogni costo
“Tranquillo Ero-sennin. E ora a noi due!” disse
rivolto all’enorme bestia che gli era di fronte
Dalla testa di Shukaku
comparve il corpo di Gaara “Bene Naruto, finiamo questo
scontro” disse il rosso
“Kage Bunshin no jutsu!”
vicino a Naruto apparve un clone che, in sicnronia con
l’originale, cominciò a fare dei sigilli con le
mani, ben conosciuti al sannin dei rospi che sorrise
“Uhhhh lo
scontro si fa interessante! Vuole evocare Bunta!” disse
Jiraiya sornione. Con i vecchio rospo in campo, la bilancia tornava ad
equilibrarsi
Prima che i due
finirono i sigilli, Shukaku lanciò la sabbia verso il Naruto
originale “Funerale
del deser…”
Ma prima che
Gaara-Shukaku potesse ultimare la tecnica, i due biondi esclamarono
“Tecnica del
Richiamo!” e due immensi rospi apparvero davanti
al tasso. Uno aveva uno sfregio sull’occhio, una katana alla
cintura e una pipa in bocca. L’altro era leggermente
più piccolo, ma non per questo meno imponente. Portava un
enorme scudo sulla schiena e una lancia spinosa in mano.
“E questo
cos’è?” disse Sasuke nuovamente
impressionato
“E’
la tecnica del richiamo.” Spiegò Kakashi
“Naruto ha firmato un patto coi rospi ed è in
grado di evocarli con una tecnica spazio-temporale. Però non
mi aspettavo che riuscisse ad evocare Gamabunta, il sovrano dei rospi.
A parte Jiraiya-sama, solo il quarto Hokage ci riusciva!”
Sasuke era rosso di
rabbia! Ormai era palese che Naruto lo avesse superato ed era convinto
che non avesse visto ancora tutto. Non si capacitava nemmeno lui di
quanto fosse forte!
“Dannazione!”
Bunta
guardò sulla sua testa “Naruto! Che diavolo ti
è saltato in mente di evocarci! Io e Ken stavamo giocando a
shogi!”
“Capo,
Ken-sama! Ho bisogno del vostro aiuto! Sto combattendo contro un mio
fratello e da solo non ce la posso fare!” disse il biondo
indicando il demone di fronte a loro
Gamabunta e Gamaken
guardarono nella direzione indicata dal biondo “Ma quello
è Shukaku, il demone tasso! Certo che te li scegli davvero
bene gli avversari tu, eh?” esclama Bunta aspirando ed
espirando l’ennesima boccata di fumo
Naruto
ghignò “Mi dispiace capo. Ma questo è
uno scontro che devo vincere a tutti i costi. È un mio
fratello e non voglio che muoia ma devo difendere il mio
villaggio!” disse indicando il luogo in cui si trovavano.
Bunta si
guardò intorno, notando che il biondo li aveva evocati
all’interno di uno stado ricolmo di spettatori.
Ghignò nel sentire la determinazione del biondo “E
ci mancherebbe altro! Ken! Sai cosa fare!” disse poi rivolto
al compagno
“Si
capo!” Gamaken saltò verso il il muro e
piantò la sua enorme asta nel terreno.“Arte magica suprema dei rospi:
Barriera spirituale!” un velo azzurrò
ricoprì l’intera arena facendo da scudo ai presenti
Jiraiya
tirò un sospiro di sollievo “Con questa barriera
non correremo pericoli. Nemmeno Shukaku può infrangerla,
forse ne è in grado solo Kyubi!” rivelò
infine, cose che tranquillizzò non poco i due kage e il
resto dei partecipanti
“Bene!
Così possiamo scatenarci senza mettere in pericolo gli
altri!” disse il sovrano dei rospi spegnendo la pipa
“Uhuhuhuhu
sei una continua sorpresa! Bene, ti farò un piccolo regalo! Tecnica d’illusione
demoniaca: Tecnica del falso dormiente!”
esclamò Gaara. Non appena attuata la tecnica, gli occhi di
Gaara divennero completamente bianchi e il suo corpo si
accasciò su se stesso. Bunta riconobbe immediatamente la
cosa e ringhiò sommessamente “Dannazione questa
non ci voleva!”
“Cos’ha
fatto?” chiese Naruto
“Si
è addormentato!” rispose il rospo in un tono ovvio
“E
allora?”
“Quando il
medium spirituale del monocoda si addormenta, Shukaku si risveglia
completamente. Hai notato le occhiaie sul volto del ragazzo?”
“Si le ho
viste. Ma questo che c’entra?”
“Il
Jinchuruki non può dormire mai. Se lo facesse, Shukaku
prenderebbe rapidamente il controllo del corpo, liberandosi.
Esattamente quello che è successo ora. Preparati cocco,
questo sarà un combattimento titanico!”
“AAAAAHHHHHHHHHHHH
finalmente libero!!!!” gridò la voce stridula del
demone tasso, la cui coscienza era finalmente libera di venire allo
scoperto. Posando lo sguardo sul rospo davanti a se, Shukaku rise
sguaiatamente “Ahahahahahah quindi è grazie a voi
che sono finalmente in grado di distruggere liberamente. Dovrei
ringraziarvi ma penso che vi ucciderò comunque!”
Nel sentire quelle
parole, Naruto ghignò a sua volta “Non cantare
vittoria troppo in fretta! Non riuscirai a distruggere il mio
villaggio!”
“Ben detto
ragazzo!” esclamò Bunta che spiccò un
enorme salto verso il cielo “Suiton: Sfere d’acqua
solida!” disse caricando il chakra per sparare
due sfere in direzione del tasso.
Shukaku non si fece
ovviamente sorprendere e, posandosi un braccio sul petto,
gridò “Fuuton:
Proiettili d’aria congelante!” i due
colpi si scontrarono provocando, agli occhi dei presenti, una violenta
tempesta che, grazie alla barriera del secondo rospo, non
danneggiò nessuno.
Purtroppo uno dei
colpi del demone si schiantò contro Bunta che, seppur
attutendo il colpo con la sua pelle coriacea, ne risentì.
“Dannazione!
Quel colpo era carico di chakra in una maniera spaventosa! Un altro
colpo del genere e persino io potrei morire!” ammise il rospo
tenendosi la parte lesa
“Dannazione!”
ringhiò Naruto
“AHAHAHAH
MUORI! Tecnica
demoniaca: Tornado del demone!” il cielo si
oscurò improvvisamente e un terrificante ciclone
fuoriuscì dal cielo abbattendosi sull’arena.
“Questa
è una tecnica di vento estremamente potente!”
spiegò il rospo “Ma quanto è forte!
Naruto dobbiamo usare una tecnica di fuoco abbastanza potente da
contrastarlo! Sai usare il fuoco?”
“Si
perché?”
“Allora
usala. Io sputerò dell’olio così da
potenziarla!” Bunta sputò dell’olio
dalla bocca verso il tornado creato dal demone.
“Katon: Fiato incendiario della
volpe!” una volpe di fuoco uscì dalla
bocca dell’Uzumaki che, unendosi all’olio del
rospo, lo incendiò. Lo scontro tra le due tecniche fu
devastante. Un ciclone di fuoco si formò
all’impatto, bruciando tutto ciò che
c’era. Bunta spiccò un salto per evitare di essere
colpito e, quando il fuoco si spense, per terra sembrava di camminare
sulle braci ardenti. Sempre grazie alla barriera nessuno venne colpito
ma ora c’era il problema, per il rospo, di atterrare.
“Suiton: Sfera d’acqua
solida!” gridò il rospo e
un’ennesima ondata d’acqua si abbatté
per terra, solidificando le braci e rendendo agibile una porzione di
suolo sulla quale Bunta scese.
“Anf…anf…
non ce la faccio più ho esaurito quasi tutto il chakra con
questo colpo e Shukaku è ancora bello arzillo. Ha eretto una
barriera di terra per evitare di essere colpito dalla sua stessa
tecnica!” constatò il rospo indicando la barriera
terrosa che ricopriva il corpo del demone e che si stava sgretolando
proprio in quel momento. La faccenda si stava complicando parecchio se
anche il re dei rospi cominciava ad essere seriamente affaticato.
Nessuno proferiva
parola. Stavano assistendo ad uno scontro titanico a cui forse solo i
due Kage e Jiraiya sarebbero potuti intervenire. Sul palco dei
partecipanti era calato un silenzio inquietante. Tutti tremavano,
nessuno escluso, come la maggior parte del pubblico. Nessuno si
immaginava che potessero vedere dal vivo un demone e men che meno che
Naruto fosse in grado di tenergli testa.
Hiashi stesso era
paralizzato, sinceramente ammirato dalla figura di quel ragazzino
sempre denigrato da tutti ‘E’ proprio figlio di suo
padre!’ si ritrovò a pensare mentre spostava lo
sguardo verso la figlia “Hinata! Tutto bene?” sul
viso della ragazza si potevano leggere varie espressioni che andavano
dal terrore per il mostro all’ammirazione per il suo ragazzo.
Nemmeno lei credeva che potesse essere così forte. Non
rispose ma il padre capì subito quello che provava.
“Capo! Che
possiamo fare? Anche io comincio ad essere stanco!” chiese il
biondo analizzando la situazione
“Non mi
stupisco! Non ci rimane che una possibilità, ovvero
svegliare il ragazzo per rincarcerare Shukaku!”
“E come
facciamo?”
“Non si
è trasformato da molto quindi un pugno dovrebbe bastare. Il
problema sarà avvicinarsi abbastanza per colpirlo. Io sono
stremato e non ho artigli e zanne per bloccarlo in una
presa!” ringhiò il rospo nell’ammettere
un suo punto debole.
“Kyuzuki!”
disse la voce nella testa del ragazzo
“E chi
è?” gli chiese Naruto
“Pivello, è mio
figlio! Te ne avevo parlato no?” disse la volpe
ricordandogli del giorno in cui gli aveva fatto firmare il contratto
Naruto si
illuminò “Hai ragione! Me ne ero
dimenticato!”
“Il rospaccio è stanco
e potreste non riuscire a fare una trasformazione combinata! Evoca
Kyuzuki e fatti riconoscere. Non avrai problemi a farti aiutare. Anche
Shukaku lo conosce e vedrai che non appena lo incrocerà
abbasserà la cresta!” disse infine
“Capo puoi
andare!” disse dunque il biondo tornando con la mente alla
realtà
Bunta
spalancò gli occhi e gli urlò contro
“MA SEI IMPAZZITO? DA SOLO NON CE LA FARAI MAI!!!”
“Ho
un’idea che spero funzioni. Ma tu sei stanco
perciò puoi andare” il rospo dovette ammettere con
se stesso che non era in grado di affrontare a lungo il demone.
Guardò negli occhi il giovane evocatore e vi scorse tutta la
sicurezza di cui il giovane era dotato. O era completamente pazzo,
oppure aveva davver la soluzione a portata di mano. ‘Jiraiya
è comunque presente. Avvertirò Fukusaku e
Shima-sama di tenersi pronti’
“Spero che
tu sappia quello che fai, figliolo. Buona fortuna!”
scomparendo in una nuvola di fumo lasciando allibiti i presenti.
“Cosa diavolo sta facendo quel disgraziato! Non
può affrontarlo senza Bunta!” urlò
Jiraiya disperato. Il figlioccio aveva intenzione di condannarli tutti?
Naruto cadde a terra. Era stremato, gli rimaneva poco del suo chakra e
l’unica possibilità era fidarsi del chakra di
Kyubi. Era rischioso ma ormai non aveva scelta.
“Spero per
te che funzioni!” Naruto cominciò ad accumulare
una quantità immensa di chakra demoniaco. Era talmente forte
che era visibile ad occhio nudo, sembrava prendesse forma. Lentamente
avvolse il biondo a cui si erano allungati i canini, le unghie e gli
occhi erano diventati del color del sangue.
“Cosa gli
succede? Si sta trasformando?” chiese Sasuke vedendo la
trasformazione fisica del biondo. Kakashi non rispose. Conosceva bene
quel chakra terrificante, come la maggior parte dei presenti. Jiraiya
gli aveva detto che era in grado di controllarlo, ma fino a che punto?
Non rispose al moro ma volse lo sguardo verso il sannin che appariva
perplesso ma stranamente tranquillo, il che lo rassicurò.
Probabilmente lui sapeva ciò che l’allievo stava
facendo.
La prima coda apparve dietro Naruto, formandosi del tutto. Si sentiva
rinvigorito e molto più forte. Ora poteva finalmente fare
conoscenza con il figlio del suo demone.
“Ma io
questo chakra lo conosco! Non è possibile! Kyubi! Quindi
questo ragazzo è il tuo Jinchuruki!”
esclamò Shukaku che non appariva più sicuro di
se. Ricordava ancora la volta con cui si era battuto con suo fratello e
non era stata una cosa piacevole.
“Penso che
sia ora di risvegliarsi!” disse il biondo leccandosi i canini
in direzione del corpo privo di sensi di Gaara. Componendo dei sigilli,
gridò “Tecnica
del richiamo demoniaco!”
Sotto la pioggia
provocata dalle nubi scatenate da Shukaku, apparve una volpe enorme,
grande un po’ meno il re dei rospi, ma non per questo meno
imponente mentre sferzava l’aria con la sua unica coda. Era
nera come la pece. Due occhi rossi come il sangue, al pari di quelli
del biondo, scrutavano curiosi e furenti tutto ciò che li
circondava. Un terrificante ruggito fece scomparire improvvisamente le
nubi sopra di loro lasciando esterrefatti tutti quanti. Nessuno si
aspettava una cosa del genere e anche i sannin e il kazekage erano
terrorizzati.
“Quindi
è lui il figlio di Kyubi” sussurrò
Jiraiya osservando la terrificante figura della volpe nera
“C-che
cosa?” disse Kakashi terrorizzato
Jiraiya si
limitò a ripetere, dicendogli che gli avrebbe spiegato tutto
una volta finito lo scontro
“Che
succede? Chi mi ha evocato? Non pensavo che qualcuno potesse
farlo!” ringhiò la volpe nera guardandosi intorno
“Sono stato
io!” disse il Jinchuruki di Konoha facendosi notare
Kyuzuki si accorse che
un ragazzino giaceva sulla sua testa “Chi sei moccioso? Come
hai osato evocarmi? E soprattutto come hai fatto?”
sbraitò la bestia
“Guardami
bene! Non lo immagini?” disse il biondo mentre un pericoloso
ghigno gli si dipingeva in volto. Solo allora la volpe nera si accorse
del chakra rosso che avvolgeva il ragazzo formandogli una coda!
La volpe
abbassò le orecchie “N-non è
p-possibile! Kyubi-sama! Quanto tempo!”
“Si Kyuzuki,
sono io. Ora però ho bisogno di una mano. Dobbiamo svegliare
il medium di Shukaku!”
Kyuzuki
guardò il fratello di suo padre di fronte a loro
“Lasciate fare a me!” esclamò leccandosi
i baffi e partendo alla carica
Kyuzuki si
avventò verso Shukaku, azzannandolo. Un grido di dolore usci
dalle fauci del tasso.
“Ora
padre!” disse la volpe mentre affondava maggiormente le
lunghe zanne e i possenti canini nella carne del demone,
immobilizzandolo.
Naruto
spiccò un salto arrivando a pochi metri da Gaara. Shukaku
non voleva tornare nella sua prigione e cercò di fermare in
tutti i modi il giovane biondo, intrappolandolo per i piedi nella
sabbia. Tuttavia, grazie al manto di Kyubi, Naruto riuscì a
colpire il volto del rosso con una violenza inaudita, allungando la
mano di chakra. Gaara si svegliò, incredulo, mentre il corpo
del demone iniziò a sgretolarsi, facendo cadere i due
giovani Jinchuruki rovinosamente a terra.
“Anf…
anf… Ce l’ho fatta! Grazie Kyuzuki, puoi
andare!” disse poi il biondo rivolto alla volpe
“Grazie
kyuubi-sama. Bentornato!” disse questa sparendo in una nuvola
di fumo come poco prima fece Gamabunta.
Naruto
disattivò il manto e per poco non svenne. Anche la prima
coda aveva degli effetti collaterali davvero pesanti.
“Anf…
anf… Ken-sama puoi andare, disattiva pure la
barriera.” Disse il biondo al rospo che era rimasto
concentrato fino a quel momento per far si che la barriera non si
spezzasse
Il rospo si
rilassò, dissolvendo la barriera che proteggeva tutti gli
spettatori “D’accordo Naruto” poi prima
di andarsene “Sei stato grande!”disse infine
scomparendo
La folla esplose
letteralmente. Era tutto finito ed era stato regalato loro lo
spettacolo più entusiasmante della loro vita. Pochi capirono
cosa era successo a Naruto, ed era meglio così.
Naruto si
avvicinò al rosso che era ancora cosciente
“C-come hai
fatto? Cosa ti spinge a combattere con tutta questa foga. Avresti
potuto uccidermi ma non l’hai fatto!
Perché?” chiese quello non comprendendo le azioni
del biondo
“Sono un
Jinchuruki come te.” Gli rivelò e Gaara
sgranò gli occhi “Sei un mio fratello e non potevo
ucciderti. Capisco tutta la sofferenza che hai provato ma devi riuscire
ad essere superiore. Fai in modo che il simbolo che porti in fronte,
diventi la tua firma!” indicandogli l’idioma
cicatrizzato sulla fronte del rosso
“E’…
è l’amore che ti ha fatto combattere
così?” Gaara chiuse gli occhi “g-grazie!
Non lo dimenticherò!” disse infine svenendo.
Tsunade, Jiraya e
Kakashi si avvicinarono al biondo mentre il Kazekage andò da
suo figlio.
“Questa
testa di legno è stata davvero in gamba!” disse la
ninja medico il cui cuore non aveva ancora ripreso a battere
regolarmente
“Già
Hokage-sama” assentì Kakashi nelle sue stesse
condizioni
“Tuo padre
sarebbe fiero di te! Sei stato un leone!” disse invece il
sannin bianco caricandosi in spalla il ragazzo, anch’egli
ormai privo di sensi.
I tre portarono il
biondo in infermeria, seguiti da tutti i suoi compagni sorpresi che uno
come Naruto fosse diventato così forte.
NdA
Ed eccoci arrivati alla fine del torneo e con esso si chiude anche
questo mega aggiornamento. Confido di avervi fatto xosa gradita e spero
che questo capitolo vi abbia divertiti come ha divertito me mentre lo
scrivevo. Non pensò di aggiornare anche domani, lo studio mi
attende. ma non mi assenterò per molto. Ci Vediamo tra un
paio di giorni! At Salot e mi raccomando commentate in tanti
|
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Capitolo 13 *** Sorprese, Verità e Aiuti per i Jinchuruki ***
I
tre portarono il biondo in infermeria, seguiti da tutti i suoi compagni
sorpresi che uno come Naruto fosse diventato così forte.
Nessuno dei presenti
si accorse però, che dall’alto dello stadio sei
figure, coperte da dei mantelli neri, avevano osservato soddisfatti
l’incontro.
“Certo che
è stato davvero in gamba. Ha battuto Shukaku nonostante sia
ancora un bambino e non ha nemmeno avuto bisogno di usare il manto
oltre la prima coda. Impressionante! Probabilmente è
più forte di tutti noi!” disse una voce maschile
senza distogliere lo sguardo dal biondo che veniva portato via
“Togli pure
quel probabilmente. Quel ragazzo non ha usato neppure tutta la sua
forza ed è stato strabiliante!” disse
un’altra voce maschile ma più anziana della prima
“Già.
Beh fra una settimana andremo da lui. Non è il caso fargli
la proposta quando si trova in queste condizioni!” propose
invece una voce femminile
“D’accordo.
Lo credo anche io!” concluse la prima e le sei figure
sparirono in una nuvola di fumo, senza che nessuno se ne accorgesse,
proprio come nessuno si era accorto della loro presenza.
Nel frattempo, Jiraiya
aveva caricato sulle spalle il suo discepolo e si stava dirigendo verso
l’infermeria, seguito da Kakashi, il Kazekage con in spalla
Gaara e tutti i genin rimanenti, mentre Tsunade era andata nel suo
ufficio dopo essersi assicurata che i due concorrenti fossero solo
svenuti dalla fatica. Avere un demone sigillato serviva a qualcosa
dopotutto. I due sfidanti vennero portati in due stanze diverse per
permettere loro di riposare. Tattica inutile per il biondino, dal
momento che venne comunque accerchiato da tutti i suoi amici pronti a
riempirlo di complimenti.
“Certo che
è stato davvero un fenomeno! Chi l’avrebbe detto
che quell’incapace sarebbe diventato così
forte!” disse Kiba mentre anche Akamaru abbiava concorde
“Già!
Mi ha davvero sorpreso! Spero solo che si svegli in fretta, ho voglia
di andarmene a dormire!” esclamò Shikamaru
“Ahahahah
sei sempre il solito Shikamaru!” disse invece
l’Akimichi sorridente, masticando le sue inseparabili
patatine.
“Già!
Mai una volta che non sia svogliato! Comunque Naruto è stato
davvero impressionante! Non mi sarei mai aspettata un cambiamento
così da lui!” constatò invece Ino che,
come la maggior parte dei presenti, mai avrebbe pensato che il ninja
biondo fosse diventato forte fino a quel punto
“Ti
ringrazio della tua fiducia!” disse la voce roca di Naruto
che aveva sentito l’ultimo tratto di conversazione
“NARUTO!”
dissero tutti quanti in coro
“Finalmente
ti sei svegliato! Allora? Come ti senti?” chiese il
ninja-copia che gli si era nel frattempo avvicinato
“Un
po’ stanco, ma abbastanza bene!” ammise Naruto
alzando la schiena e poggiandola al cuscino contro il muro
‘Un
po’ stanco? Pazzesco! Ha sostenuto un combattimento che dire
faticoso è riduttivo, ed è solo un po’
stanco?’ “Sei stato davvero in gamba!”
disse infine Shino. Era raro che uno come lui si complimentasse con
qualcuno ma quel caso faceva eccezione. Naruto se ne rese conto e si
grattò la testa imbarazzato
“Eheheheh
grazie a tutti!” disse infine leggermente rosso in faccia
“Non ci
credo! Naruto imbarazzato! Ora le ho viste proprio tutte!”
esclamò la Yamanaka seguita poi da una risata generale.
Dopo pochi momenti
pieni di allegria, la porta si spalancò ed entrò
nella stanza l’Hokage
“Vedo che ti
sei svegliato in fretta, testa quadra! Beh, complimenti, sei stato
davvero in gamba!” disse la donna bionda con un sorriso
“Avevi
qualche dubbio baa-chan?” disse il biondo restituendogli il
sorriso
Tsunade ridusse gli
occhi a due fessure “Nonostante io sia Hokage, ti ostini
ancora a chiamarmi così? Ma io ti disintegro!”
fece poi avvicinandosi al biondino con fare omicida, prontamente
fermata da Jiraiya
“Dai
Tsunade! Sai com’è fatto Naruto! Porta pazienza
per questa volta!”
“Tsk! E sia!
Comunque ero venuta qui per comunicarvi gli esiti delle
promozioni!” rivelò infine la donna
Un silenzio tombale
ricadde nella stanza. Sapevano che da regolamento non era necessario
arrivare in finale e vincere per essere promossi a chunin, pertanto
tutti i presenti partecipanti erano potenzialmente promuovibili.
“Dai non
tenerci sulle spine!” disse il biondo ansioso
Tsunade
ghignò “Per via dell’ingegno dimostrato
in battaglia, per il calcolo di tutte le possibilità di
vittoria e per aver dimostrato di capire quando non si è
più in grado di continuare una battaglia, di comune accordo
abbiamo deciso di promuovere Shikamaru Nara al rango di
chuunin!” disse la donna rivolta al giovane Nara il quale
sgranò gli occhi
“Eeeehhhh?”
esclamò lui shockato. Non gli pareva di aver fatto
particolarmente bella figura durante il suo combattimento
“Grandissimo
Shika!!!” urlarono i suoi due compagni di team, piacevolmente
sorpresi dalla notizia. Se c’era infatti cuqlacuno che nella
loro squadra meritava la promozione, quello era sicuramente Shikamaru
“Ahahahah
bravo amico! Complimenti!” fece il biondo felice
“Ma questo
vuol dire che mi verranno assegnate più missioni?”
chiese il Nara sconsolato
“Beh
ovvio!” disse infine Tsunade, ben conscia che il ragazzo
avesse anch’egli ereditato la pigrizia tipica della famiglia
Nara
“Nooooo”
disse lui mettendosi le mani fra i capelli “Che
seccatura!” sbottò infine
“Ahahahahah
non cambierai mai!” rise infine Choji regalandogli una pacca
sulla spalla
“E non
è tutto. Anche Sabaku no Gaara è stato promosso
chunin per aver combattuto fino alla finale. Inoltre, per la grande
freddezza con cui sostiene i combattimenti e, anche in questo caso, per
l’intelligenza dimostrata, viene promosso chuunin anche
Aburame Shino!” Naruto era estasiato. Anche Gaara era stato
promosso a chuunin. Se lo meritava e sperava che quella fosse solo la
prima di tante future soddisfazioni che il rosso avrebbe potuto avere.
Shino era senza parole
“Non so che dire!”
“Questa non
è una novità!” disse Kiba mentre anche
Akamaru guaiva d’accordo
“Idiota!”
sussurrò l’Aburame verso il compagno di squadra
“Comunque la ringrazio Hokage-sama!”
“E Naruto?
Chiese Ino, stupita che la sannin non avesse ancora detto nulla
riguardo il vincitore del torneo
Il biondo
indirizzò lo sguardo verso la donna, anch’egli
curioso.
Tsunade sorrise
soddisfatta “Naruto non verrà promosso
chunin!” disse infine scatenando le proteste di tutti i
presenti, tranne quelle del sannin bianco.
“Ma non
è giusto baa-chan! Perché gli altri si e io
no?” chiese il biondo infervorato
“Si
Hokage-sama. Perché Naruto non meriterebbe la
promozione?” fece un perplesso Shikamaru a cui quel ghigno
stampato in volto alla donna non gliela cantava giusta
E infatti Tsunade
sedò prontamente le proteste “Mi sono consultata
sia con il Kazekage che con i membri del consiglio e tutti siamo stati
d’accordo sulla decisione” disse per poi volgere lo
sguardo verso il genin biondo “Naruto il tuo scontro con
Gaara-Shukaku non è ai livelli di un chunin qualunque. Pochi
al villaggio sarebbero stati in grado di competere contro quel demone e
la maggior parte sono in questa stanza” disse poi riferendosi
ovviamente a Jiraiya e, forse, a Kakashi “E’ quindi
ovvio che il tuo livello non sia affatto quello di un chunin. Sono
orgogliosa di comunicarti che tutti siamo stati d’accordo nel
promuoverti direttamente al rango Jonin!” concluse infine
ammutolendo tutti i presenti. I genin e neo-chunin spalancarono la
bocca, inclusi Shino e Neji, spostando lo sguardo sgranato
dall’Hokage al neo Jonin. Kakashi, se non avesse avuto la
maschera a coprirgli il viso, si sarebbe maledetto a vita per
l’espressione ebete che aveva assunto. Jiraiya invece
sorrise. probabilmente era l’unico che si aspettasse qualcosa
del genere da quando Tsunade aveva detto che il biondo non sarebbe
diventato chunin.
Un boato di
complimenti si levò finalmente nella stanza. Si aspettavano
la notizia dalla promozione a chunin dal momento che il loro compagno
aveva vinto, ma quella era davvero una sorpresa e vollero tutti rendere
tributo al ragazzo, felice come mai prima di allora in vita sua.
Jiraiya e Kakashi guardarono con orgoglio il loro allievo che, in
pochissimo tempo, era diventato uomo. Jiraiya non poté fare
a meno di tornare con la mente a tanti anni prima, quando al posto di
Naruto vi era Minato, e non riuscì a trattenere un sorriso
pensando che il biondino stava ripercorrendo pari pari la strada fatta
dal padre.
“EVVAI!!!
Hai visto Ero-sennin? Ce l’ho fatta!”
gioì il biondo alzando i pugni al cielo. Quella notizia era
qualcosa di meraviglioso. Ora i suoi sogni erano sempre più
vicini
“Si si bravo
ragazzo. Ma ne hai ancora parecchia di strada di fronte a
te!” disse poi il sannin lasciando comunque trasparire tutto
il suo orgoglio per il figlioccio
“Lo so lo
so! Ha visto Sasuke? Sasuke?” chiamò Naruto
guardandosi intorno “Ma dove sono finiti Sasuke e
Sakura?” chiese infine ai presenti
In effetti nessuno si
era accorto della loro assenza, troppo presi dal loro compagno. Solo
Ino aveva intravisto i due andarsene via, ma non aveva preso troppo in
considerazione la cosa, seguendo la folla
“A dirti la
verità li ho visto che se ne andavano via quando ti abbiamo
portato qui. Effettivamente è strano che non siano venuti
nemmeno a complimentarsi con te! Però ho visto Sasuke
estremamente pallido e probabilmente Sakura lo stava accompagnando a
casa sua!” disse infine la bionda pensierosa
Naruto si
intristì un po’. Gli dispiaceva che il suo
migliore amico non fosse nemmeno venuto a congratularsi con lui. In
fondo si era battuto bene e si aspettava che almeno un complimento
potesse farglielo. Non si stupì molto a non vedere Sakura,
in fondo se non c’era Sasuke, lei probabilmente sarebbe stata
solo col suo ragazzo. A proposito di ragazzo, non c’era
Hinata fra i presenti
‘Chissà
come mai non c’è Hinata. Spero solo che ora che mi
ha visto parzialmente trasformato mi voglia ancora vedere. Non oso
pensare diversamente!’ pensò il ragazzo mentre
l’angoscia iniziò a insinuarsi dentro di lui
“Bene!
Questo è tutto. Naruto ha bisogno si riposarsi un
po’ quindi tutti fuori di qui. Questa sera potrà
già tornarsene a casa.” Disse infine
l’Hokage facendo marcia indietro e dirigendosi verso la porta
“Uff meno
male! Odio starmene relegato in un letto
d’ospedale!” disse il biondo grato della notizia
Tsuande
uscì definitivamente dalla stanza e fece per dirigersi verso
un’altra stanza per dare la notizia della promozione a Gaara.
“Allora
stasera bisogna festeggiare assolutamente! Ben tre di noi sono stati
promossi!” esclamò l’Akimichi deciso
“Il mio dojo
è il posto più adatto per festeggiare!”
propose Lee raccogliendo l’assenso di tutti i presenti
“Perfetto
allora io penso al cibo!” disse Choji che era sicuramente il
più adatto per quel compito
“Io alle
decorazioni!” sentenziò invece Ino e, anche
lì, nessuno ebbe nulla da obiettare
“Bene!
Allora ci vediamo stasera per la festa! Mi raccomando alle 8 al mio
dojo! E voi tre vedete di essere puntuali visto che è in
vostro onore!” cocnluse infine Rock Lee
rivolgendosi ai neo promossi
“Eheheheh ci
sarò non temere sopracciglione!” rispose Naruto
“Se proprio
non si può evitare…” disse invece
Shikamaru che già sperava di passare una serata tranquilla
“…”
Shino invece, come ci si poteva aspettare, non disse nulla
I genin uscirono dalla
stanza di Naruto, lasciandolo il biondo riposare. In camera era rimasto
solo Jiraiya.
“Sei stato
davvero grande figliolo. Tuo padre sarebbe stato fiero di
te!” ammise il sannin
“Grazie
Ero-sennin” rispose il ragazzo contento. Abbassò
però lo sguardo. Gli sarebbe piaciuto vedere la faccia di
suo padre in quell’occasione.
“Sono anche
felice che ti sia riuscito a non usare il Rinnegan, nonostante la
difficoltà dello scontro!”
“A dirti la
verità ho pensato di usarlo. Ma visto quello che mi hai
detto ho pensato che Kyubi fosse più che sufficiente!
È un alleato davvero potente in battaglia!” disse
il biondo mentalmente grato alla volpe
“Infatti.
Non oso pensare cosa potresti fare se fossi già in grafo di
domarla completamente!” rivelò il sannin
trattenendo una risata isterica
“L’unica
cosa… ho paura che Hinata ora non voglia più
vedermi…” abbassando gli occhi ora leggermente
lucidi.
“Non devi
pensarlo. Quella ragaz…” cominciò
Jiariya ma non finì la frase che la porta della stanza si
aprì, rivelando una ragazza dagli occhi cerei che si
fiondò sul biondo.
“NARUTO!! Oh
Naruto ho avuto tanta paura!” scoppiò la ragazza
iniziando a piangere
Naruto, enormemente
sollevato nel vedere che la ragazza non lo odiava ma anzi, che era
preoccupata per lui, le accarezzò dolcemente i capelli
“Tranquilla Hinata! Te l’avevo detto che ce
l’avrei fatta!”
“Ehrm
ehrm…” tossì la voce austera di un
uomo. Dietro la ragazza corvina era infatti anche apparso il padre di
questa, Hiashi Hyuga. Naruto sbiancò letteralmente.
Chissà se lo avrebbe pestato a morte o, peggio, impedito a
lui e Hinata di frequentarsi.
Hinata, notando la
faccia terrorizzata del compagno, si apprestò a
tranquillizzarlo “Tranquillo Naruto. Papà sa! E
indovina? Approva!”
Naruto
spalancò gli occhi a quell’affermazione e Jiraya
sorrise. Hiashi, d’altro canto, era vero che approvava ma
voleva fare due chiacchiere con i due giovani. Notò la
presenza del sannin e non mancò di salutarlo rispettosamente.
“Buona
pomeriggio Jiraiya-sama. È un onore vederla!”
disse l’Hyuga inchinando leggermente il capo
“Ciao
Hiashi. Anche per me è un piacere rivederti!”
disse invece il sannin stringendogli la mano
“Non sapevo
che vi conosceste, sensei!” constatò Naruto stupito
“Sensei?”
esclamò Hiashi “Ora capisco come faccia ad essere
così forte questo ragazzino se è stato allenato
da uno dei tre sannin!” fece visibilmente sorpreso
“Comunque, volevo farti i complimenti ragazzo. Sei stato
davvero in gamba a battere mio nipote Neji e soprattutto nella
finale!”
“Grazie
Hyuga-sama. Sono felice di averla sorpresa!” decisamente
felice di aver compiaciuto il padre della sua ragazza, colui che
pensava non avrebbe mai permesso una relazione trai due. Ma, a quanto
pareva, si sbagliava con sua somma gioia.
“Naruto, che
cos’era quella tecnica che hai usato alla fine? Eri diventato
tutto rosso” chiese incuriosita Hinata
Naruto
abbassò lo sguardo. Il momento della verità era
arrivato. Una morsa allo stomaco lo sorprese al pensiero di come
avrebbe potuto reagire Hinata a sapere che in realtà lui era
il contenitore del demone che dodici anni prima aveva quasi distrutto
Konoha.
Volse lo sguardo verso
il suo maestro che, capita la richiesta implicita di poter rivelare la
verità, fece un cenno col capo acconsentendo.
“Hinata,
c’è una cosa che tu devi sapere”
sussurrò dunque il biondo
Hinata si
preoccupò un po’. Non aveva mai visto Naruto
così affranto, il che voleva dire solo che ciò
che doveva dirle era veramente importante. Hiashi capì al
volo cosa volesse dirle il biondo e fece per andarsene quando Naruto lo
fermò
“La prego
Hyuga-sama, anche lei deve sentire.”
“Non
preoccuparti Naruto. Io so già tutto, non devi spiegarmi
niente” disse il capoclan comprensivo
“Probabilmente
sa solo una parte e non tutta la storia. La prego si sieda,
è giusto che anche lei sappia la
verità.”
Hiashi si sedette su
una sedia vicino al tavolo cui era appoggiato Jiraya, che sorrise al
coraggio del ragazzo, mentre Hinata prese posto vicino al biondo, sul
letto.
Intanto, nella stanza
affianco, Tsunade aveva appena finito di comunicare a Gaara che era
stato promosso anche lui al rango di chuunin.
“Grazie
Hokage-sama” rispose il rosso inchinando leggermente il capo
in segno di rispetto. Questa frase e quel gesto stupirono non poco i
fratelli
“Gaara, ti
senti bene?” chiese Temari. Non era normale infatti che Gaara
ringraziasse qualcuno
“Temari!”
la rimproverò il padre
“No padre.
Temari ha ragione. Non è normale da parte mia questo
comportamento” disse infine prendendosi un attimo di pausa
“Ho sempre creduto di essere imbattibile e di poter sempre
fare tutto ciò che volevo per il semplice gusto di poterlo e
volerlo fare” fece riferendosi ovviamente alla sua mania
omicida che lo aveva fatto esiliare da ogni componente del villaggio
“Ma ho deciso di cambiare. Naruto mi ha fatto capire che il
modo in cui facevo le cose era sbagliato. Anche lui come me sa cosa
vuol dire soffrire, perciò voglio imparare anche io ad
affrontare la vita in modo diverso.”
Il Kazekage e
l’Hokage sorrisero. Era incredibile come Naruto avesse
veramente il potere di cambiare le persone. Temari e Kankuro invece
erano sbalorditi nel sentire il fratello parlare così.
“Posso
vederlo?” chiese poi il Jinchuruki rivolgendosi
all’Hokage
“Non
dovrebbero esserci problemi. Ma se vuoi un consiglio aspetta un
po’. Ora è in dolce compagnia e dubito che ami
essere disturbato quando è con la sua ragazza”
Gaara era senza
parole. Uno come Naruto, un Jinchuruki, aveva la ragazza? Allora non
mentiva quando diceva che anche loro potevano essere amati
“D’accordo.
Passerò più tardi allora.” Detto questo
gli altri uscirono per farlo riposare ancora un po’.
Nella stanza di Naruto
era calato il silenzio nell’attesa che il biondo cominciasse
a parlare.
“Ehm
ecco… non so da dove cominciare” fece Naruto
perplesso
“L’inizio
è sempre un buon punto di partenza!” lo
incoraggiò Jiraiya
“Concordo”
assentì invece Hiashi
Hinata, vedendo il
ragazzo in difficoltà, gli prese la mano in segno di
conforto. Questo gesto ebbe un effetto calmante sul ragazzo che
cominciò.
“Meglio non
fare troppi giri di parole” passando lo sguardo da Jiraiya a
Hiashi e fermandolo negli occhi cerei di Hinata “Io sono il
Jinchuruki di Kyubi no Yoko, il demone che dodici anni fa rase quasi al
suolo Konoha.” Abbassando lo sguardo “E’
per questo motivo che sono sempre stato considerato un mostro fin da
quando ero piccolo. Mi dispiace avertelo tenuto nascosto, ma non era
una cosa facile per me dirtelo”
Hinata si sorprese non
poco a quella rivelazione ma pian piano tutti i tasselli cominciarono a
posizionarsi correttamente. Ecco perché veniva sempre
maltrattato quando era un bambino, ecco perché era sempre
solo. Non aveva mai immaginato che Naruto potesse aver sofferto
così tanto a causa di un demone che probabilmente lui non
avrebbe mai voluto possedere. Per questo motivo non riusciva ad essere
arrabbiata per non essere stata informata prima. Chissà
quale sforzo dovesse essergli costato rivelarglielo. Avrebbe pensato
che lei non lo avrebbe più voluto? Che sciocco.
Così, con gran sorpresa del biondo lei, semplicemente, lo
abbracciò.
Non servirono
spiegazioni, loro due si capivano alla perfezione, non c’era
bisogno di parole. L’abbraccio di Hinata gli trasmetteva
calore e tutto l’amore che la ragazza provava per lui.
Sembrava voler fargli capire che per la corvina non era un problema che
lui fosse un mostro e questo lo rincuorava.
“Hinata
io…” cominciò il biondo
“Kyubi
è Kyubi e tu sei tu. Questo mi basta.” Facendogli
un sorriso dolcissimo. Naruto ringraziò mentalmente dio per
avergli concesso un tale angelo.
Hiashi sorrise. Era
orgoglioso di sua figlia. Era stata capace di passare oltre il semplice
pregiudizio. Un giorno sarebbe stata una grande capoclan. Anche Jiraya
sorrise, felice per il suo figlioccio.
“Sono
contento che tu sia stato onesto con me e con Hinata. Ma come ti ho
detto io lo sapevo già, essendo stato presente quando Kyubi
attaccò il villaggio dodici anni fa. Venne proibito di
parlarne da allora, per questo motivo i ragazzi della tua
età non ne sono a conoscenza.”
“Ma padre.
Se voi sapevate che Naruto è il Jinchuruki di Kyuubi, come
mai non avete detto nulla quando avete scoperto di noi?”
chiese la figlia visibilmente confusa
“Per il
fatto che Hyuga-sama conosceva i miei genitori. Dico bene?”
anticipando il padre di Hinata. Questa in effetti era sorpresa. Non
conosceva l’identità dei genitori di Naruto ed era
convinta che nemmeno lui sapesse. Spostò lo sguardo dal
biondo a suo padre in attesa di conferma. Anche Hiashi era sorpreso
“Pensavo che fosse stato proibito anche di parlarti di questo
argomento”
“E’
vero. Era proibito rivelare a Naruto di chi fosse figlio,
perché non avrebbe capito. L’hokage mi aveva detto
di rivelarglielo solo quando sarebbe stato pronto, in
qualità di suo padrino quel compito spettava a me”
si intromise Jiraiya visto che quel punto lo riguardava da vicino
Naruto
ripensò a quando il maestro gli aveva rivelato di essere il
figlio del quarto Hokage e non poté fare a meno di sorridere.
Hiashi si
stupì non poco a quelle parole “Non sapevo che voi
foste il padrino di Naruto, ma avrei dovuto immaginarmelo. Comunque, si
è vero.” Affermò poi spostando lo
sguardo verso il biondo “Conoscevo tuo padre. Era uno dei
miei migliori amici e assieme a Fugaku Uchiha, noi tre eravamo
considerati i ninja più forti del villaggio, secondi solo ai
tre sannin e all’Hokage. Il più forte era comunque
lui, dal momento che poi venne nominato quarto Hokage” anche
lui abbassò gli occhi al pensiero del suo vecchio amico
Hinata
strabuzzò gli occhi. Il padre di Naruto era il Quarto Hokage?
“T-tuo padre
era lo Yondaime? Perché non lo hai mai detto a
nessuno?” chiese la corvina confusa.
Quell’informazione avrebbe senz’altro semplificato
la vita al ragazzo
“Perché
non l’ho saputo fino a un mese fa, quando Ero-sennin me
l’ha rivelato. Ma non ho comunque voluto farlo sapere in giro
perché voglio che la gente mi accetti per quello che sono e
che valgo e non per da chi discendo.”
Ecco perché
era enormemente innamorata di quel ragazzo. Lui non si arrendeva mai,
voleva che la gente lo accettasse per quello che era e non avrebbe mai
smesso di impegnarsi. Lo abbracciò di nuovo facendogli un
altro dolcissimo sorriso. Agli occhi dei due adulti, i ragazzi
sembravano veramente innamorati e questo li rincuorava.
“L’unica
cosa che non ho mai capito è il perché Minato ti
sigillò Kyubi. Dopotutto eri il suo unico figlio e non sono
mai riuscito a comprendere quel gesto.”
Naruto
guardò serio il suo maestro. Era giusto che Hiashi, in
quanto padre della sua ragazza sapesse chi era in realtà
Naruto Uzumaki.
“Ero-sennin?”
“Qui
è meglio che sia io a prendere parola.”
Cominciò dunque il sannin
Tutti e tre spostarono
gli occhi su Jiraiya che fino a quel momento era rimasto silenzioso.
“Hiashi,
Minato decise di sigillare Kyubi all’interno di Naruto
perché era l’unico essere al mondo in grado di
domare e controllare quel demone.”
“C-cosa?”
Hiashi era sconcertato. Non pensava che potesse esistere qualcuno in
grado di controllare la volpe a nove code. Minato era addirittura morto
solo per sigillare il demone e suo figlio sarebbe stato in grado di
controllarlo? Pazzesco!
“Anche io
inizialmente non lo ritenevo possibile, ma Naruto possiede
un’abilità innata ereditata da Kushina grazie alla
quale può domare Kyubi” spiegò dunque
“Kushina-san
aveva un’abilità innata? Non lo ricordo.”
“E’
normale Hyuga-sama. Mia madre morì per mano di Kyubi poco
dopo averla sviluppata” dicendolo senza nascondere un velo di
tristezza
“Precisamente.
Vedete, Naruto discende, tramite Kushina, dal clan più
antico e nobile della storia dei ninja”
“Ho sempre
pensato che fosse il clan Hyuga ad essere considerato il più
nobile. Non sapevo di un clan addirittura più prestigioso
del nostro”
“La cosa
è normale. Questo clan fu sterminato circa un secolo fa. Le
cause sono del tutto ignote ma Kushina ne era una discendente, e
tramandò la sua abilità a Naruto! Non appena la
vedrai ti renderai conto di cosa parlo!”
Hiashi era curioso.
Quale abilità rendeva Naruto in grado di dominare il Kyubi?
Ma soprattutto quale abilità lo rendeva addirittura
più nobile del clan Hyuga? La risposta gli arrivò
non appena Naruto riaprì gli occhi. Questi erano grigi con
le iridi circolari concentriche. La sua faccia assunse una colorazione
simile a quella dei suoi occhi e per poco non cadette dalla sedia.
Hinata era sbalordita. Mai aveva visto una reazione del genere in suo
padre e mai aveva visto quegli occhi in Naruto.
“M-ma che
cosa sono?” chiese ingenuamente la ragazza preoccupata. Anche
se non era molto forte, riusciva comunque a percepire la straordinaria
sensazione di potenza che gli occhi di Naruto incutevano
“N-non
è possibile! Quello è il R-rinnegan! Pensavo
fosse una leggenda!” esclamò terrificato Hiashi
Hyuga
“Non lo era
Hiashi! Naruto è l’ultimo discendente di Rykudou
sannin, l’eremita dei sei mondi, colui che creò
tutte le tecniche ninja oggi esistenti!”
“E’
per questo che mio padre mi sigillò il Kyubi. Sapeva che con
il Rinnegan avrei potuto controllarlo e aveva ragione. Non molto tempo
fa ci sono riuscito.”
Era incredibile che
quel ragazzo fosse così forte. Ora capiva tutto. Minato era
stato un genio, aveva calcolato tutto.
“Hiashi!”
chiamò il sannin
“S-si
Jiraiya-sama?” rispose l’uomo, ancora sconvolto
“Vorrei che
quanto vi abbiamo rivelato non uscisse da queste mura. Deve rimanere un
segreto fintanto che Naruto non sarà in grado di
padroneggiare le sue abilità, il che richiederà
diversi anni. Ha un talento incredibile ma ci vorrà comunque
del tempo prima che impari ad usare perfettamente il potere di Kyubi e
quello di quegli occhi.”
“Non
preoccupatevi! In quanto capo di un clan come il nostro sono abituato a
tenere segreti. Il vostro rimarrà tale!”
inchinandosi, cosa che fece strabuzzare gli occhi a Naruto. Non si
sarebbe mai immaginato Hiashi Hyuga inchinarsi a lui e nemmeno Hinata
se lo aspettava.
“Hyuga-sama
per piacere non fate così. Non è il caso che si
inchini, io sono sempre io e vorrei che mi considerasse solo come
Naruto Uzumaki!” fece il biondo imbarazzato. Non gli piaceva
essere riverito in quel modo
Hiashi si sorprese.
Ora cominciava a capire cosa piacesse di qual ragazzo a sua figlia.
Sorrise “Come vuoi Naruto!” e fece per andarsene
“Allora non
siete arrabbiato? Intendo per Hinata e me!”
“Non potrei
essere più orgoglioso di mia figlia!” disse infine
mentre apriva la porta. Davanti a lui però, sostava il
neo-chunin dai capelli rossi.
I quattro lo
fissarono. Jiraiya lo guardò curioso, chiedendosi cosa ci
facesse lì il ragazzo. Hinata lo fissò timorosa
mentre Hiashi lo guardò diffidente. Quello era il ragazzo
che possedeva Shukaku. Cosa ci faceva lì?
Ad interrompere il
silenzio ci pensò dunque Naruto
“Gaara! Sono
contento che stai meglio!” disse il biondo entusiasta nel
trovare il fratello
“Scusatemi,
torno più tardi.” Rispose il rosso vedendo la
folla che c’era nella stanza
“No no
tranquillo. Cosa volevi?” lo incitò ad entrare
Naruto
Gaara fissò
prima Naruto e poi Hinata. Allora era vero che anche un Jinchuruki
poteva amare ed essere amato.
“Ringraziarti!”
disse infine
“Cosa?”
chiese il ragazzo stupito. Non ne vedeva il motivo
“Quello che
hai fatto, che mi hai detto, mi ha aperto gli occhi. Avevi ragione,
sbagliavo a comportarmi così. D’ora in avanti
cercherò di farmi apprezzare anche io. Grazie Naruto
Uzumaki!” disse infine il rosso chinando il capo
Naruto era sbalordito.
Non si aspettava certo una reazione così dal rosso che, fino
a poche ore prima, aveva tutte le intenzioni di ucciderlo. Sorrise
guardando il rosso. Era felice per lui perché era riuscito a
fargli capire che d’ora in avanti avrebbe potuto conquistare
la fiducia degli altri e combattere per coloro che amava oltre che per
se stesso. Gli porse la mano che il rosso, sorpreso, strinse in segno
di rispetto.
“Perché
tu e i tuoi fratelli non venite stasera al dojo di Lee? Visto che anche
tu sei stato promosso chunin è anche in tuo onore la festa
che si terrà!” propose infine il biondo,
più che mai convinto che quella sarebbe stata
un’ottima occasione per il ragazzo di relazionarsi con altre
persone
Gaara lo
guardò stranito. Però poteva essere una buona
idea per cominciare a socializzare “D’accordo
verremo. A stasera Naruto Uzumaki” disse poi mentre si
accingeva a lasciare la stanza.
Prima che
però lasciasse definitivamente il luogo, Naruto lo
bloccò, colpito da un ricordo della battaglia
“Gaara!”
chiamò il biondo
Il rosso si
girò
“Spiegami
una cosa” fece serio “Quelle occhiaie che ti
ritrovi, sono dovute al fatto che non dormi?” chiese mentre
gli altri tre lo guardavano straniti. Hiashi e Hinata perché
non capivano a cosa si riferisse, Jiraiya perché non sapeva
come facesse a saperlo
“Come lo
sai?” chiese stupito Gaara
“Me
l’ha detto Gamabunta. Mi ha spiegato che il medium di Shukaku
non può dormire per paura che il demone prenda il
sopravvento sulla sua volontà. È per questo che
non dormi, vero?” le parole del biondo lo lasciarono
perplesso, come anche Hinata e Hiashi. La ragazza guardò il
rosso compassionevolmente. Quale terribile peso doveva essere un
Jinchuruki
Gaara
sospirò “Si è vero non posso dormire.
Se lo facessi, Shukaku si libererebbe e io non potrei più
controllarlo”
“Beh a
questo si può rimediare!” decretò
infine il biondo con un sorriso dopo averci pensato su. La soluzione
era praticamente ovvia
Tutti lo guardarono
come se fosse impazzito
“Che intendi
dire?” chiese il rosso confuso. Non vedeva come poter
risolvere il suo problema
“Che vuoi
fare Naruto?” chiese perplesso il sannin come anche Hiashi
“Voglio
convincere Shukaku a lasciare stare Gaara!” disse lui
semplicemente. E sapeva anche come fare
“E come
pensi di riuscirci?” chiese questa volta Hiashi, temendo
però la risposta. Che il ragazzo volesse far liberare lo
spirito del demone per parlarci a quattr’occhi? No, sarebbe
stato stupido “Vuoi nuovamente far venire fuori il
demone?” chiese poi perplesso l’uomo
Naruto rise
“Ma no Hyuga-sama. Non ho nessuna intenzione di fare una cosa
del genere! Per Gaara sarebbe uno sforzo immenso far fuoriuscire
nuovamente Shukaku. No, ho in mente qualcosa di più semplice
e più veloce. Sono certo che il demone non avrà
alcuna remora a lasciare in pace Gaara d’ora in
avanti!”
I presenti
spalancarono gli occhi, incluso l’impassibile chunin di Suna
che non capiva ancora come potesse fare il jonin a risolvergli il
problema
Vedendo le loro facce
perplesse, Naruto si apprestò a cominciare l’opera
“Avvicinati” disse al rosso e questo gli si mise
davanti e, per l’ennesima volta in quella giornata, si
sconvolse
“Cosa sono
quelli?” disse indicando gli occhi del biondo.
Quest’ultimo aveva infatti attivato la sua terribile
abilità oculare. Alla vista del Rinnegan,
l’illuminazione apparve nelle menti di Jiraiya e Hiashi che
guardarono il biondo perplessi e ammirati allo stesso tempo. Hinata
invece guardava ammaliata e preoccupata il fidanzato. Non osava
proferir parola in quel dialogo così… potente.
“E’
grazie a questi occhi che sono riuscito a domare lo spirito di Kyubi.
Credo che non sarà troppo difficile con Shukaku”
disse infine
“Non ho mai
sentito parlare di questa abilità oculare” disse
il rosso per la prima volta in vita sua spaventato. Quegli occhi
trasmettevano una sensazione di potenza e superiorità al cui
confronto Shukaku era nulla.
“Non mi
stupisce. Ora però devi guardarmi attentamente. Non so se
funzionerà al primo colpo ma dobbiamo almeno
tentare” e detto questo Naruto e Gaara si fissarono negli
occhi reciprocamente. Gaara sentì la propria mente invasa
mentre il biondo cominciò ad intravedere un infinito deserto
davanti a se.
Per pochi secondi
purtroppo, poiché l’illusione finì
quasi subito
“Dannazione!”
imprecò il jonin mentre Gaara lo guardava stranito
“Cosa
è successo?”
“Ho provato
ad entrare nel tuo subconscio ma non ci sono riuscito. L’ho
solo scorto.” Ammise il biondo
“Stai
cercando di usare un genjutsu?” si intromise il capoclan
degli Hyuga
“Si
Hiashi-sama. Voglio provare a entrare nella mente di Gaara ma
l’opposizione è molto forte”
Hiashi
valutò attentamente la situazione. Non era un esperto di
genjutsu, quella era materia in cui era specializzato lo Sharingan. Ma
non era uno degli shinobi più forti di Konoha a caso.
“Come per i ninjutsu, anche i genjutsu necessitano di
un’attenta concentrazione del chakra. Devi equilibrarlo in
modo da farlo confluire in quantità perfetta
all’interno della mente del ragazzo per accedervi. Non sono
un esperto in materia di illusioni, ma con il Byakugan posso aiutarti a
stabilizzare meglio il chakra e incanalarlo perfettamente”
disse infine l’uomo facendo sgranare gli occhi ai presenti.
“Davvero lo
farebbe?” chiese estasiato il jonin
Hiashi non rispose,
limitandosi ad avvicinarsi al biondo. La curiosità di
saggiare il potere del Rinnegan aveva superato la prudenza.
Attivò il Byakugan, rimanendo ancora una volta basito dalla
quantità immensa di chakra che circolava
all’interno del ragazzo. Anche senza l’ausilio di
Kyubi, Naruto aveva a disposizione una quantità di energia
sorprendente
“Fai
attenzione Hiashi. Nemmeno io so quali siano i reali poteri del
Rinnegan” lo avvertì il sannin
“Non si
preoccupi Jiraiya-sama. Non corro pericoli. Al minimo segnale che
qualcosa non va come deve andare mi allontanerò”
rispose prontamente l’uomo per poi sorridere rassicurante
alla figlia che lo scrutava preoccupata. Non stava completamente
comprendendo quello che stavano dicendo i tre, ma aveva capito che
sarebbe potuto essere pericoloso. Non volendo essere
d’intralcio si allontanò di qualche metro,
accostandosi al sannin che, notando la sua preoccupazione, si
affrettò a regalargli un’occhiata rassicurante.
Naruto e Gaara si
rifissarono negli occhi mentre Hiashi cominciò a colpire
delicatamente ma efficacemente alcuni punti di pressione sul corpo del
biondo. Come aveva pronosticato. Il chakra iniziò a
confluire maggiormente verso gli occhi di Naruto che riuscì
finalmente a penetrare la mente del rosso.
Il biondo si
ritrovò nello stesso deserto che aveva scorto
precedentemente. Probabilmente, pensò, quello era
l’equivalente della fognatura in cui si era ritrovato quando
aveva parlato con Kyubi.
“Dove
siamo?” disse una voce alle sue spalle
Naruto perse un
battito. Si voltò e dietro di lui vi era un Hiashi Hyuga
spaesato. Che diavolo ci faceva anche lui nel genjutsu?
“H-hiashi-sama!
Cosa ci fate anche voi qui?”
Anche Hiashi era
confuso. “Credo che sia colpa mia. L’ultimo punto
di pressione che ho premuto ha canalizzato una quantità
altissima di chakra nei tuoi occhi e il genjutsu deve aver colpito
anche me” spiegò l’uomo.
“Impressionante!”
disse invece Gaara che era appena comparso vicino ai due.
Naruto
sospirò “Hiashi-sama, se vuole può
tornare alla realtà” disse infine il biondo
rivoltò ancora all’uomo
“Perdona la
mia curiosità Naruto. Ma sono ansioso di vederti
all’opera” disse l’uomo accennando un
lieve sorriso
Naruto sorrise ma non
rispose. Se il padre della sua ragazza avesse voluto vedere, lui non
l’avrebbe cacciato. Anzi, era un’occasione in
più per dimostrargli le sue abilità. Non che
l’uomo avesse bisogno di altre prove.
“Dove
dobbiamo andare?” chiese poi al rosso. Gaara si
limitò ad indicare la profonda fossa poco lontano da
lì. “Sukaku è li dentro”
decretò
I tre si avviarono
all’interno della grotta rocciosa. Percorsero i cunicoli fino
a trovarsi di fronte alle enormi sbarre di pietra che rinchiudevano il
demone monocoda.
“Shukaku!”
chiamò il rosso. Due profondi occhi gialli si aprirono e il
demone tasso apparve in tutta la sua magnificenza. Gaara lo
guardò impassibile, Naruto ghignò al pensiero
della conversazione che sarebbe avvenuta da lì a poco mentre
Hiashi deglutì. La presenza del demone, sebbene
l’avesse visto dal vivo la mattina stessa, intimoriva
parecchio coloro che non erano Jinchuruki. Non si azzardò
nemmeno ad attivare il Byakugan, temendo di rimanere accecato
dall’immensa quantità di energia che il demone
possedeva. Energia che percepiva comunque soltando standogli davanti
“Gaara! Cosa ci fai qui?”
chiese la voce acuta del demone. Spostò infine lo sguardo
verso l’uomo dagli occhi bianchi che lo fissava come
ipnotizzato e poi sul biondo “Che diavolo ci fa il Jinchuruki
del Kyubi qui?” chiese nuovamente alterato
“Siamo qui
perché volevo parlarti!” disse Naruto. La sua voce
era limpida, cristallina e determinata. Non lasciava trasparire nessuna
esitazione, cosa che stupì non poco il demone.
Shukaku tacque, come a
voler concedere parola al biondo
“Sono qui
per farti una richiesta” iniziò Naruto
“Voglio che non tormenti più Gaara quando cerca di
dormire” disse infine
“E perché mai dovrei
farlo? Quando Gaara dorme io ho l’occasione di liberarmi!
Sarebbe stupido da parte mia non tentare, non trovi?”
rispose il demone ghignante.
Il rosso
assottigliò lo sguardo. A causa di quel maledetto aveva
trascorso tredici anni di insonnia rasentando la pazzia. Se la gente
aveva il terrore di lui e non aveva alcun contatto sociale era solo per
colpa sua
“Maledetto!”
sibilò il Jinchuruki ma venne calmato dal biondo
“Calmati
Gaara. Lascia parlare me!” disse calmo per poi guardare il
demone con un ghigno tremendo “A te la scelta Shukaku. O fai
come ti dico oppure ti ucciderò!”
esclamò infine.
I tre lo guardarono
stupiti. Hiashi e Gaara si chiesero se stesse parlando sul serio.
Davvero poteva uccidere il demone? Shukaku invece rise sguaiatamente.
La sua risata stridula ebbe l’effetto di stordire i presenti
“Ahahahahahahah questa si che
è bella! E tu vorresti uccidermi? Piccolo patetico
umano…” ma la frase del demone venne
interrotta da un’altra risata. Questa era però
profonda e gutturale.
I tre umani si
voltarono e due di loro rimasero letteralmente impietriti dal terrore
“Fossi in te non farei tante
storie Shukaku. Non provocare Naruto, potrebbe ucciderti sul serio se
solo volesse!” ringhiò Kyubi mettendo
in mostra le due fila di denti aguzzi. Davanti alla gabbia di pietra di
Shukaku era infatti comparsa un’altra gabbia. Questa era
d’oro e dietro di essa, il demone Kyubi no Yoko splendeva al
pieno della sua forma.
Hiashi
tremò ritrovandosi al cospetto di quel mostro che anni prima
aveva sparso il terrore a Konoha
“K-kyubi…”
Anche Gaara
sbiancò. E così era quello il Kyubi. Sentiva il
potere del demone invadere il luogo sinistramente. Shukaku al suo
cospetto sembrava un animaletto piccolo e indifeso
“Kyubi!”
ringhiò il tasso indietreggiando di un passo
involontariamente. E così il fratello che non vedeva da un
secolo aveva finalmente fatto la sua comparsa.
“Kyubi! Che
ci fai qui!” chiese invece il biondo incuriosito. Non si
aspettava di vedere il suo demone nella mente del rosso.
La volpe
spostò lo sguardo verso il suo Jinchuruki “Mi ci hai portato tu Naruto.
Devo ricordarti che le nostre coscienze sono collegate? Hai usato
troppo potere nel genjutsu e hai portato qui anche me!”
spiegò il demone, roteando gli occhi sanguinolenti
all’ingenuità del biondo
“Cosa ci fai qui stupidissima
volpe!” ringhiò l’Ichibi
verso il fratello, completamente dimentico dei tre umani
“Oh avevo solo voglia di
rivederti fratellino!” disse il demone
assottigliando gli occhi e spalancando le fauci, in modo da passarsi la
lingua sui baffi “Devo
ammettere di essere rimasto sorpreso quando ti ho visto al torneo. Non
pensavo di rivederti così presto né che Naruto si
dovesse battere contro di te in occasione di un banale torneo. Buffo il
caso, non trovi anche tu? Ma a quanto pare sei rimasto
l’inetto di sempro, caro il mio tasso. Hai avuto
l’occasione di liberarti e ti sei fatto battere come un
pivello uhuhuhuhuh” rise il demone schernendo il
fratello.
Hiashi e Gaara
osservarono ipnotizzati lo scambio di battute tra i due demoni. Naruto
invece ghignò. L’intervento del suo alleato
avrebbe risolto velocemente la situazione
A sentire quelle
parole, Shuakaku ringhiò furiosamente. Non poteva sopportare
un tale oltraggio
“CHE TU SIA MALEDETTO KYUBI!! SE
SOLO NON CI FOSSERO QUESTE DANNATE SBARRE A TRATTENERMI TI FAREI
RIMANGIARE TUTTO QUELLO CHE HAI DETTO! SCHIFOSISSIMA VOLPE!!”
urlò il demone afferrando le sbarre con le zampe e
sporgendosi in avanti
Per tutta risposta,
Kyubi ringhiò di rimando. Spalancò le fauci e
emise una violenta ondata di chakra contro il tasso che sopraffatto
arretrò
“RRRROOOOAAARRRRRR! COME OSI
PARLARMI IN QUESTO MODO! Devo ricordarti con chi stai parlando? Io sono
Kyubi no Yoko, il più potente tra i nove Bijuu e non saresti
certo tu a impensierirmi!” sbraitò il
demone. La violenta ondata di chakra ebbe l’effetto di far
cadere in terra i tre umani che dovettero aggrapparsi a delle rocce per
non volare via.
‘E’… è terrificante! Ma come
ha fatto Minato a combatterci senza sentirsi impotente. E come diavolo
ha fatto Naruto a domarlo?’ pensò Hiashi guardando
terrorizzato prima il demone e poi il biondo
“Devo
ricordarti dell’ultima volta che ci siamo battuti, eh
Shukaku? Non mi pare che ti ci abbia fatto una grande figura. Sei
fuggito come un codardo quando io avevo cominciato a riscaldarmi
appena. Se ti ho lasciato vivere era nella speranza di ritrovarti per
strapazzarti ancora!” gli fece notare il demone
ghignando sadicamente
Nel sentire quelle
parole, Shukaku ringhiò furiosamente senza però
aggiungere altro. Anche lui ricordava quel combattimento e il suo
orgoglio fu ferito profondamente. Se non altro ebbe modo di sfogarsi
sullo Yonbi dalle quattro code.
“Kyubi
calmati. Non siamo qui per combattere, ricordi?” disse Naruto
frapponendosi tra i due. La volpe spostò lo sguardo di fuoco
verso il biondo e annuì
“Già, scusa ma mi
stavo facendo prendere dall’eccitazione. Queste dannate
sbarre sono frustranti” rispose il demone per
poi cambiare argomento non appena il biondo gli scoccò
un’occhiata di rimprovero.
“Comunque, ritornando a quanto
stavamo dicendo prima. Fossi in te accetterei senza fare troppe storie
la proposta di Naruto, Shukaku. Potrebbe davvero ucciderti se solo lo
volesse!” disse infine seriamente la volpe
Shukaku si
ridestò “Mi
prendi in giro Kyubi? D’accordo che è il tuo
Jinchuruki e che dotato di talento, ma qui dentro non può
attingere al tuo chakra senza uccidere anche Gaara. Pensi davvero che
sia in grado di impensierirmi senza danneggiare il suo amico?”
chiese l’Ichibi perplesso. Aveva sentito
dell’attaccamento del biondo verso il suo Jinchuruki e
sicuramente non avrebbe fatto niente che potesse nuocere al ragazzo.
Non capiva quindi questa convinzione del fratello.
Kyubi trattenne un
ringhio soffocato “E
tu pensi davvero che gli avrei fatto firmare il contratto se non avessi
temuto per la mia vita?” disse velenoso il demone
“Ehi!”
protestò il biondo offeso. Sperava infatti di aver
guadagnato almeno un minimo di fiducia del demone
Kyubi si
affrettò a tranquillizzare il suo Jinchuruki “Non fraintendermi Naruto. Quando
ti ho fatto firmare il mio contratto lo feci a puro interesse
personale. È stato solo successivamente, quando vedevo con i
tuoi occhi, che ho cominciato ad apprezzare la tua abilità
in combattimento. Anche se hai ancora parecchia strada da fare!”
puntualizzò infine il demone, facendo voltare offeso il
biondo che però non riuscì a trattenere un
sorriso compiaciuto.
A sentire quelle
parole, l’imponente mole di Shukaku sussultò
“Davvero gli
hai fatto firmare il contratto? Ma questo significa che gli hai donato
tutto il potere che disponi. Non ti facevo così generoso
Kyubi!”
“Ma hai sentito o no quello che
ho detto?” ringhiò il demone
rispondendo. Poi, esasperato, si rivolse al biondo “Ti prego Naruto mostraglielo,
prima che perda il controllo e lo sbrani!”
Naruto non se lo fece
ripetere due volte e attivò il Rinnegan. A quella vista,
Shukaku guaì come un animale ferito. Hiashi e Gaara
spalancarono gli occhi alla reazione che aveva avuto il demone alla
vista di quegli occhi.
‘Non ho mai
visto Shukaku terrorizzato! Che diavolo sono
quegl’occhi!’ pensò Gaara, costernato.
“No! Non è possibile!”
urlò l’Ichibi “E’…
è davvero il Rinnegan?” chiese il
demone al fratello. Kyubi annuì rassegnato. Anche lui aveva
avuto la medesima reazione alla vista di quel doujutsu
“Eh si, fratellino. Ti ricordi,
vero, quel terribile doujutsu? Io ancora mi lecco le ferite da quando
ci combattemmo!” ringhiò Kyubi
vergognandosi di se stesso.
Sentendo
quell’affermazione, i tre umani strabuzzarono gli occhi.
Anche Naruto che disse “Non mi avevi mai detto di averci
combattuto! Quando è successo?”
Kyubi
sbuffò. “Più
di un secolo fa, quando noi nove eravamo liberi sulla terra. Rikudou,
il tuo antenato, ci combatté tutti assieme. Nessuno
riuscì a vincere, nemmeno io che venni miserabilmente
sconfitto. Fu allora che nacquero i Jinchuruki. Rikudou
inventò l’arte di intrappolamento dei nostri
spiriti che si è evoluta di generazione in generazione.”
Disse infine la volpe lasciando a bocca aperta tutti i presenti, meno
Shukaku che annuì semplicemente.
‘Incredibile.
Che potere inimmaginabile doveva avere l’antenato di Naruto.
Sconfiggere tutti i nove demoni contemporaneamente è
un’impresa che va al di là della comprensione
umana!’ pensò Hiashi deglutendo a fatica
“Fidati se ti dico”
continuò il demone al fratello “che Naruto può
ucciderti senza alcuno sforzo. Ha respinto la mia energia come se
niente fosse quando ho voluto testare il suo potere”
“Ti credo Kyubi. Anche io ho
percepito l’aura omicida quando ha attivato il Rinnegan”
disse il tasso, rassegnato all’evidenza. Sospirò
un’ultima volta, prima di rivolgersi al suo Jinchuruki.
“Vieni qui Gaara!”
disse e il rosso gli si avvicinò con sguardo freddo
“Prendi!”
disse poi e fece comparire un rotolo che Naruto riconobbe subito. Stava
accadendo la stessa cosa che era accaduta a lui con Kyubi
“Che
cos’è?” chiese il rosso sospettoso
“E’ il mio contratto.
Chiedi al tuo amico, anche lui ne ha firmato uno simile!”
disse il demone
Gaara
guardò in direzione dell’amico il quale sorridendo
annuì, incitandolo a fidarsi del demone
“Con questo ti donerò
definitivamente il mio immenso potere…”
cominciò il tasso venendo però interrotto da un
borbottio di Kyubi “Immenso…
Tsk!” che gli valse un’occhiataccia da
parte del biondo.
“Zitto volpaccia!”
esclamò il tasso “Dicevo, se firmerai con il
sangue questo rotolo potrai controllarmi. Ci vorrà tempo
prima che tu riesca a fonderti completamente con me senza ritorsioni
fisiche, ma credo che non avrai problemi. Riesci già a
sopportare la forma intermedia e questo è già
qualcosa. Come per Kyubi, anche le nostre coscienze entreranno in
simbiosi e io vedrò tutto quello che farai tu nel mondo
esterno. Non interferirò più con te, tranquillo.”
Disse infine il tasso.
Gaara
stentò a credere alle sue orecchie. Finalmente il suo sogno
di vivere tranquillamente si stava per avverare. Guardò
un’ultima volta Naruto che annuì nuovamente. Senza
esitazioni, finalmente firmò.
“Bene. E adesso sparite. Mi avete
umiliato abbastanza per oggi!”
esclamò infine scoccando occhiatacce a tutti i presenti.
Kyubi ghignò soddisfatto mentre i tre umani si apprestarono
a sciogliere il jutsu illusorio. Prima che Gaara si concentrasse,
Shukaku lo chiamò un’ultima volta
“Meritati il mio rispetto Gaara!”
esclamò. Il rosso gli regalò un sorriso di sfida
per poi rispondere “Vedrai Shukaku. Non sprecherò
il tuo potere!” e anche lui scomparve alla vista del demone
“Dannato Rinnegan!”
esclamò Shukaku nel silenzio più assoluto per
chiudere finalmente gli occhi e rintanarsi nella sua gabbia.
NdA
Buona sera ragazzi. vi chiedo scusa per il ritardo ma ho avuto un po'
da fare in questi giorni. ma vi assicuro che i prossimi aggiornamenti
saranno più rapidi. in verità speravo che, con il
mega aggiornamento di qualche giorno fa, ci fossero più
recensioni ad aspettarmi. ma 4 è sempre meglio di niente.
ringrazio di cuore coloro che hanno inserito la storia tra i preferiti
e le seguite. spero di non deludervi con il proseguimento.
Rispondendo a chi ha avuto il buon cuore di recensire
@Fly89: grazie per essere sempre una mia fedele lettrice. spero che
questo capitolo sia stato di tuo gradimento
@Kellyvideomanicatv: sono contento che ti sia piaciuto Kyuzuki. In
effetti ho dei bei progetti per lui, ma in un futuro piuttosto lontano.
Per ora giditi questo cap
@brando: mmmm un po' di domande...bene! dunque il Sandaime l'ho tenuto
in vita per scopi ben precisi. troppo ovvio lasciarlo morire come ha
fatto Kishimoto-san, non sarebbe stata una novità. Per
quanto riguarda Sasuke, avrà una parte importante tanto
quella di Naruto ma non voglio spoilerare. sappiate che non
sarà per nulla come il manga!
@beast: ti ringrazio. in effetti è vero, l'idea di Naruto
con il Rinnegan non è proprio tutta farina del mio sacco, ma
mi piace pensare di gestirlo bene (lo so sono narcisista XD)
Spero abbiate apprezzato la mia idea di Naruto jonin, tanto
quanto quella di far intervenire il biondo per aiutare Gaara.
Ed ecco che finalmente anche la bella corvina sa la verità
sul conto del suo uomo. Come si evolveranno i fatti? Dove sono finiti
Sasuke e Sakura? Per queste domande dovrete aspettare il prossimo
capitolo, mentre per altre che sono sicuro vi saranno emerse in testa,
non esitate a chiedere! Alla prossima
|
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Capitolo 14 *** Il Quintetto del Suono ***
I
tre tornarono con la mente alla realtà. Hiashi si sedette
con gambe tremanti sulla sedia mentre Naruto si distese sul letto. Quel
jutsu lo aveva provato notevolmente, vista la quantità di
chakra usata e il tempo impiegato. Se ci aggiungeva il fatto che non si
era ancora completamente ripreso dallo scontro del torneo, era
più che normale che fosse decisamente stanco. Anche Gaara,
non al pieno delle forze, dovette sedersi sul letto. Hinata si
avvicinò preoccupata al fidanzato mentre Jiraiya volle
sincerarsi delle condizione del padre della corvina. Non credeva
infatti che potesse stancarsi così solo per aver premuto
qualche punto di pressione. Non sapeva però, che anche
Hiashi avesse partecipato al dialogo tra i Jinchuruki.
“Naruto!
Stai bene?” chiese la ragazza poggiando una mano sulla spalla
del ragazzo
“Si
tranquilla. Sono solo un po’ stanco. Nulla di
grave!” si apprestò a tranquillizzarla il biondo
“Hiashi, mi
sembri abbastanza provato! Constatò il sannin vedendo che
l’uomo ansiamava
“Stia
tranquillo Jiraiya-sama. Mi riprenderò, anche se non so se
dormirò tranquillamente questa notte”
Vedendo la faccia
perplessa del ninja leggendario, Naruto gli disse
“Hiashi-sama era con noi quando abbiamo parlato a
Shukaku.” Spiegò. Jiraiya e Hinata spalancarono
gli occhi
“Hai visto
il demone? Ora capisco…” disse Jiraiya
“Si. Naruto
ha usato troppo chakra nel genjutsu e ci sono finito anche io. Ma oltre
a Shukaku, anche Kyubi era presente” disse e Jiraiya
sussultò. Comprese il perché dello stato
angoscioso dell’uomo. Nemmeno lui avrebbe retto tanto
facilmente alla vista di ben due Bijuu contemporaneamente. Se poi si
consederava che uno era il più potente tra tutti, non
c’era da stupirsi affatto.
“Ma come fate…?” chiese l’uomo
dagli occhi cerei ai due ragazzi. Loro capirono immediatamente
“Ci siamo
nati. Ormai ci abbiamo fatto l’abitudine”
spiegò il biondo mentre il rosso annuiva
Hiashi e Jiraiya li
guardarono ammirati. Il capoclan non sarebbe mai riuscito ad abituarsi
nel tenere un demone dell’imponenza di Kyubi
all’interno del suo corpo. Sarebbe impazzito. Smettendo di
tremare, si alzò dalla sedia e fece per uscire
“Vogliate
scusarmi, ma ho bisogno di riposo” fece scusandosi ai quattro
nella stanza. “Hinata, ti aspetto a casa. A più
tardi” disse infine mentre la figlia annuiva “A
più tardi padre”
Quando
l’uomo fu uscito, Naruto si rivolse al rosso
“Allora? Come ti senti?” chiese
Gaara lo
fissò. Il suo sguardo aveva completamente perso
quell’ombra di pazzia che sempre lo aveva caratterizzato. Con
una luce grata negli occhi, rispose “Naruto, io ti devo la
vita. Non so se riuscirò mai a sdebitarmi per quello che hai
fatto” disse infine
Naruto lo
guardò sorridendo, similmente a Jiraiya e Hinata
“Non devi dirlo nemmeno per scherzo. So bene che vuol dire
patire le pene dell’inferno. Se posso fare qualcosa per i
miei fratelli, non ho alcun rimorso!” disse poi,
guadagnandosi uno sguardo orgoglioso da parte del padrino.
“E’
molto nobile da parte tua. Ma ti prego di chiedermi qualsiasi cosa se
in futuro ne avessi bisogno. Non credo che riuscirò mai a
ripagare il mio debito, ma farò di tutto per
riuscirci!” disse infine alzandosi
“Ora ti
lascio riposare. Credo che me ne andrò a letto fino a
stasera!” disse poi mentre, per la prima volta in vita sua,
le labbra gli si increspavano in un sorriso felice
Naruto rise di gusto
“Eheheheheh immagino che tu abbia qualche ora di sonno da
recuperare!”
“Già.
A stasera Naruto” disse infine uscendo definitivamente dalla
stanza
I due innamorati si
fissarono. Hinata gli sorrise dolcemente. Aveva capito che, nonostante
Naruto avesse scoperto tutte quelle abilità, non sarebbe mai
cambiato e questo le bastava.
“Bene vado
anche io. Vi lascio un po’ da soli”
esclamò Jiraiya fissando i due con sguardo malizioso. Hinata
e Naruto arrossirono di botto rendendosi conto della situazione. Erano
da soli sopra di un letto. Fu Naruto il primo a parlare, sentendosi
tremendamente in colpa
“Hinata,
senti, mi dispiace di averti tenuto nascoste queste cose
ma…” la mora lo zittì con dolce bacio.
“Te
l’ho già detto. Tu sei tu. Non importa di quello
che hai dentro di te! Tu sei sempre il mio Naruto!” e questa
volta fu il biondo a darle un bacio, felice come non mai
“Però
devi promettermi una cosa!” disse la corvina alzando lo
sguardo cereo negli occhi blu del ragazzo
“Tutto
quello che vuoi!” disse il ragazzo con un sorriso
“D’ora
in avanti ci diremo sempre tutto!” Naruto la
guardò negli occhi. Sapeva di averla fatta soffrire e si
promise che non lo avrebbe mai più fatto.
“Ti giuro
che non ti mentirò mai più! Mai!”
Hinata lo baciò nuovamente. Questa volta un bacio
più passionale come a voler suggellare quella promessa di
onestà reciproca.
“Ho avuto
paura oggi. È stato un incontro violentissimo!”
disse Hinata accoccolandosi sul suo torace
“Già,
beh in fondo stavo combattendo contro un mio fratello!”
ammise Naruto. In fin dei conti però, era stata una
battaglia molto importante per lui. La sua intesa con Kyubi era
migliorata tantissimo e anche Gamabunta sembrava cooperare meglio
“Non
immaginavo che teneste nel vostro copro quelle creature spaventose!
Anche quella volpe è il tuo demone? Intendo quella che
è comparsa, tutta nera”
“No. Quella
era solo un’evocazione, Kyuzuki il figlio di Kyubi. Non posso
ancora controllare completamente Kyubi, è troppo potente.
Tra tutti è quello più pericoloso ma ce la
farò ugualmente!” facendole un sorriso a trentadue
denti che solo lui sapeva fare.
Hinata sorrise felice
nel vedere la caparbietà del ragazzo. Niente
l’avrebbe mai smontata “Sono fiera di te. Ti amo
tanto Naruto!” disse poi abbracciandolo dolcemente
Lui non disse niente.
Semplicemente sorrise e si girò ricambiando
l’abbraccio, posandole le labbra sulla fronte.
Quando Naruto venne
finalmente dimesso dall’infermeria, la sera era
già calata sul villaggio e alla festa mancavano ormai solo
un paio d’ore.
“Manca poco
alla festa e io mi devo andare a cambiare. Che ne dici se ci troviamo
davanti a casa tua fra un’ora? Così facciamo la
strada insieme!” propose il biondo alla ragazza
“S-si
volentieri. Anche io mi devo cambiare!” annuì lei
rossi in viso.
“Ok allora a
più tardi!” dandole un bacio sulla guancia.
Hinata andò
verso casa sua felice. Ormai erano una coppia fissa e dopo le
dichiarazioni della giornata, era sicura che niente al mondo avrebbe
più potuto dividerli. Arrivò a casa sua,
salutò il padre e la sorella e andò a
rinfrescarsi alle terme private di villa Hyuga. Dopo una
mezz’oretta di bagno rilassante, andò in camera
sua per cambiarsi
“Questa
è una serata importante! Devo vestirmi bene! Devo apparire
al meglio possibile per il mio Naruto!” disse infilandosi un
paio di pantaloni neri attillati che le arrivavano fino a sotto le
ginocchia e una camicetta bianca. Viste le fredde temperature delle
serate a Konoha, optò anche per un leggero copri spalle che
una volta apparteneva a sua madre. Si guardò allo specchio e
arrossì un poco al pensiero che non si vestiva mai
così. Era la prima volta ed era esclusivamente per il suo
amore.
Naruto invece, dopo
aver lasciato Hinata, si diresse verso casa sua. Si fece una doccia
veloce per lavarsi via le fatiche della giornata e poi si diresse verso
l’armadio per vestirsi. Non è che avesse molta
scelta in quanto a capi d’abbigliamento. Tutti i suoi vestiti
erano rigorosamente arancioni, il suo colore preferito.
“Vabbè
mi metterò questo” optò per un
pantalone nero con righe arancioni sui bordi e per una maglietta blu
scura con un vortice, arancione, in mezzo. Mise sopra una
giacca-kimono, arancione anch’essa, ed uscì di
casa, dirigendosi verso villa Hyuga.
Arrivò puntuale all’appuntamento, ma Hinata era
già li che lo aspettava davanti all’ingresso. Si
fermò a contemplarla un po’ domandandosi quanto
fosse fortunato. Anche la corvina lo guardò per un
po’ arrossendo leggermente.
“Ciao, s-sei
b-bellissima!” disse il biondo imbarazzato
“G-grazie,
a-anche tu!” fece lei nel suo tipico giocherellare con le dita
Naruto
afferrò la mano della sua bella e insieme si diressero verso
il dojo di Lee. Arrivarono alle otto puntuali e, per loro fortuna, non
erano i primi.
“Ciao
Naruto! Ciao Hinata! Anche voi puntuali!” esclamò
felice il ninja dalle folte sopracciglia, stringendo la mano al biondo
mentre con l’altra si teneva sulla stampella
“Ciao Lee!
complimenti per il dojo, è davvero bello!” disse
Naruto osservando la struttura nella quale il genin era solito fare i
suoi impossibili allenamenti
“Grazie! Uno
di questi giorni, quando mi sarò ripreso completamente, ti
sfiderò!” fece il moro alzando il pollice verso il
jonin che lo guardò sconsolato. Ma è possibile
che Lee pensasse sempre e solo a combattere e allenarsi? Il maestro Gai
aveva avuto una brutta influenza su quel ragazzo, caschetto e
sopracciglia in primis.
“Se se come
vuoi!” rispose infine Naruto lasciando cadere le braccia
lungo i fianchi.
Entrarono nel dojo per
vedersi venire incontro gli altri invitati
“Ciao
Naruto! Hinata! M-ma… che ci fate mano nella
mano?” disse Kiba vedendo le mani intrecciate dei due
“Sei
un’idiota! Lo sanno anche i muri che si sono
fidanzati!” esclamò Shino sopraggiunto sul momento
“WOF”
(Già) abbaiò invece Akamaru scodinzolando
“Ma come
Akamaru! Anche tu? Perché sono sempre l’ultimo a
sapere le cose… Sigh” piagnucolò Kiba
mentre Naruto se la rideva di gusto
“Dai
Kiba-kun non ti arrabbiare. In verità non lo sanno ancora in
molti!” lo consolò Hinata, sentendosi un
po’ in colpa per aver tenuto all’oscuro
l’amico
“Ehi Naruto
ma che ti è saltato in testa di invitare anche i tre Sabaku!
Quella biondina non fa altro che stressarmi dicendomi che ho avuto solo
fortuna!” sbraitò Shikamaru seguito dalla bionda
di Suna che continuava a tartassarlo con la sua noiosa, e seccante,
litania.
“E infatti
è così! La prossima volta non riuscirai ad
intrappolarmi, testa d’ananas!” esclamò
quella tirandogli un’orecchio. Shikamaru si liberò
dalla presa, sconsolato “Tsk, che seccatura!”
voltandosi per nascondere un sorriso
“Ahahahah.
Scusa Temari dov’è tuo fratello?” chiese
il biondo che voleva sapere se anche il rosso fosse presente
“Quale dei
due? Kankuro è al banco che si sta strafogando di salatini.
Gaara invece è seduto su quella panchina laggiù.
Non è abituato alla folla!” disse indicando un
unto non ben definito della sala. Naruto guardò in quella
direzione e vide il rosso seduto su una panchina non molto lontano dal
tavolo delle cibarie. Sorrise vedendolo. Ci sarebbe voluto del tempo
per socializzare, ma era certo che quello fosse già un buon
inizio per il rosso
“Capisco.
Hinata puoi scusarmi un momento?” disse poi rivolto alla
ragazza
“Certo vai
pure!” rispose lei facendogli un dolce sorriso.
Naruto si
incamminò verso il suo rosso amico.
“Sono
contento che sei venuto. Ti piace la festa?”
esclamò poi sedendosi anch’egli
“Non ci sono
abituato. È la prima a cui partecipo, ma grazie di avermi
invitato!” rispose il rosso mentre osservava tutta la gente
che era presente
“Figurati,
in fondo sei stato promosso anche tu!”
“Già…
il tuo amico vestito di verde è simpatico. Non pensavo che
mi facesse entrare dopo averlo ridotto così
all’esame. Invece mi ha accolto più che volentieri
farfugliando qualcosa sulla gioventù. È un
po’ strano”
Naruto rise
immaginandosi la scena “Non ti preoccupare. È
fatto così!” I due chiacchierarono ancora un
po’ parlando della loro vita da Jinchuruki. Entrambi si
sorpresero pensando a quante cose avessero in comune. Era convinto che
aver conosciuto il biondo, fosse stata una vera fortuna per lui e non
avrebbe mai smesso di ringraziarlo.
Dopo un poco si
avvicinarono ai due Hinata e Ino.
“Naruto, per
caso hai visto Sasuke e Sakura?” chiese la Yamanaka che fino
a quel momento aveva cercato invano la sua migliore amica
“Perché?
Non ci sono?” chiese Naruto. Effettivamente non li scorgeva
da nessuna parte e non li aveva ancora incrociati da quando aveva
iniziato la finale del torneo. Strano, pensò
“No. Ho
provato a cercarli da un po’ ma non li ho visti da nessuna
parte” continuò Ino perplessa
“Accidenti.
Quel teme deve sempre fare l’asociale.”
Esclamò corrucciato Naruto
“Vado a
vedere se sono a casa di Sakura o di Sasuke. Tanto è qui
vicino ci metterò poco!” propose infine la bionda
dirigendosi verso l’uscita del dojo
“D’accordo
a più tardi!” rispose il biondo
Hinata notò
lo sguardo preoccupato del suo ragazzo e gli si avvicinò
“Sei
preoccupato?”
“Un
po’. È da qualche tempo che Sasuke si comporta in
modo strano con me e non riesco a capirne il motivo. Inoltre ho uno
strano presentimento che non mi piace per niente. Spero non succeda
nulla”
“Stai
tranquillo! Vedrai che si sistemerà tutto!” Naruto
le fece un dolce sorriso per ringraziarla della sua premura.
Intanto, Ino si stava
dirigendo verso la casa della sua amica, preoccupata della sua assenza.
Da quando si era messa con Sasuke era stranamente cambiata. Non
parlavano più molto e, quando lo facevano, Sakura era sempre
restia a parlarle del bel moro. Inoltre era diventata più
intollerante e meno disponibile. Non sapeva se fosse o meno
l’influenza di Sasuke ad averla cambiata così, ma
prima o poi gliene avrebbe parlato.
Arrivò a
casa della rosa e suonò il campanello. Ad aprirle fu la
madre di Sakura
“Buonasera
signora. Per caso Sakura è in casa?” chiese
educatamente la genin
“Ciao Ino.
No mi dispiace. È arrivata un paio di ore fa ed è
riuscita quasi subito dicendomi che andava da un suo amico!”
rispose la donna dai capelli dello stesso colore di quelli della figlia.
‘Sarà
andata da Sasuke’ pensò la ragazza a corto di
soluzioni “Vabbè non importa! Grazie signora,
buona serata!”
“Ciao Ino,
salutami tua madre!” fece poi la madre mentre Ino stava
andando via
“Senz’altro”
e si incamminò verso la villa degli Uchiha certa, ormai a
quel punto, che i due si trovassero lì. Arrivò
dinanzi alla villa del moro e si fermò quando udì
delle voci provenire dal giardino. Due erano sicuramente di Sasuke e
Sakura ma non riconosceva le altre. Si appostò dietro un
cespuglio nel tentativo di origliare senza farsi scoprire.
Poco prima, a villa
Uchiha, Sakura e Sasuke stavano parlando
“Dannazione!
Quel baka è diventato davvero forte!”
esclamò irato il moro digrignando i denti
“Calmati
Sasuke! In effetti Naruto è migliorato molto ma tu non sei
da meno!” tentò di consolarlo la ragazza, ma invano
“Ma sei
cieca? Non hai visto come si è battuto contro quel mostro?
Io non sono stato nemmeno capace di muovermi dopo aver capito con chi
avevo a che fare. Naruto invece è riuscito addirittura a
batterlo” Sakura abbassò gli occhi per il tono con
cui il moro le si era rivolta. Sapeva che a Sasuke rodeva per essere
inferiore a Naruto e, a dirla tutta, anche a lei non faceva piacere che
il biondo l’avesse superata così tanto. Ma non era
un buon motivo per aggredirla così. Sasuke fortunatamente se
ne accorse e le cinse le spalle con un braccio, consolandola.
“Perdonami
Sakura. Non volevo essere così brutale. Tu non
c’entri niente anzi, è grazie a te che riesco a
mantenere la calma” disse il genin mortificato.
Sakura gli fece un
sorriso gratificante e gli diede un dolce bacio sulla guancia,
accoccolandosi nell’incavo della spalla di lui
“Il fatto
è che…” riprese il moro distogliendo lo
sguardo dagli occhi verdi di lei
“Cosa”
“Sono ancora
troppo debole. Addirittura quella testa quadra sta diventando meglio di
me e non riesco a farmene una ragione” ammise infine
Sakura
abbassò lo sguardo. Aveva capito dove stesse andando a
parare Sasuke “Ti riferisci a…”
“Si! Devo
diventare più forte se un giorno voglio uccidere mio
fratello. È colpa sua se il mio clan è stato
trucidato. Quel bastardo ha ucciso i miei genitori sotto i miei
occhi.” Esclamò infine mentre la rabbia stava di
nuovo prendendo il sopravvento
Sakura lo
abbracciò con tutte le sue forze. Conosceva la storia del
suo amato e non riusciva a sopportare che avesse sofferto
così tanto da piccolo. Probabilmente aveva sofferto
addirittura più di Naruto. Lui almeno non li aveva mai
conosciuti i suoi genitori e non aveva dovuto patire lo strazio di
perderli o, peggio, di vederli morire sotto i suoi occhi.
“Sono sicura
che un giorno ce la farai! Devi solo avere fiducia in te stesso! Io non
ti abbandonerò mai, qualsiasi cosa tu decida di
fare!”
Sasuke la
guardò intensamente. Si ce l’avrebbe fatta un
giorno e con lei al suo fianco sarebbe stato più facile.
Avrebbe avuto lo stimolo per vincere e tornare dalla persona che amava.
“Ti amo
Sakura! Grazie di tutto!” disse infine in un rarissimo
slancio di romanticismo e la baciò
D’un tratto
la loro attenzione venne attirata da un rumore sospetto, proveniente da
un angolo non precisato davanti a loro. Sasuke attivò
immediatamente lo Sharingan
“Venite
fuori, chiunque voi siate!” esclamò con voce
fredda e sicura
“Non abbiamo
intenzioni ostili” disse la voce di un ragazzo che non
conosceva
Cinque figure
apparvero nel buio della sera, posizionandosi di fronte ai due ninja di
Konoha. Uno era molto grasso, con una cresta arancione e vestito con un
kimono grigio. Una era una femmina, con i capelli rossi e un kimono
grigio come il primo. Il terzo, quello che aveva parlato era un moro
era anch’esso vestito con un kimono grigio. Il quarto, quello
più strano, aveva due teste mentre il quinto era quello che
dava l’impressione di essere il più pericoloso.
Non portava il kimono e aveva delle strane occhiaie viola attorno agli
occhi. Tutti e cinque portavano un enorme cintura viola che terminava
in un fiocco dietro la schiena e sulla fronte, o sul braccio, avevano
il copri fronte del villaggio del suono.
“Siete ninja
del suono. Immagino veniate da parte di Orochimaru!” concluse
Sasuke riferendosi ai copri fronte dei cinque
“Orochimaru?
Quello che ci ha attaccati durante l’esame?” chiese
conferma la rosa visibilmente preoccupata. Ancora ricordava il terrore
che quell’uomo aveva incutito loro nella foresta della morte
“Proprio
lui.” Annui Sasuke senza perdere il contatto visivo con i
nuovi venuti
“Proprio
così. Siamo qui per ordine di Orochimaru-sama. Io sono
Kidomaru e siamo qui per farti una proposta”
spiegò il ragazzo che aveva parlato all’inizio
“E cosa
vuole il vostro padrone da me?” chiese il moro posizionandosi
di fronte alla sua ragazza con fare protettivo
“Vuole che
tu ti unisca a noi!” disse semplicemente quello.
Sasuke lo
guardò sorpreso. Cosa voleva quell’uomo da lui per
fargli quella proposta? Il suo sguardo si indurì di colpo,
non aveva bisogno di ulteriori grane
“Fuori dai
piedi! Non ho nessuna intenzione di unirmi a quella schifosissima
serpe!” disse infine, glaciale
A sentir nominare in
quel modo il loro padrone, il ninja dai capelli grigi con le occhiaie
viola, che rispondeva al nome di Kimimaro, prese parola
“Non osare
rivolgerti in quel modo su Orochimaru-sama! Dovresti ritenerti onorato
della sua proposta!” rispose con la stessa freddezza del
giovane Uchiha
Sasuke
fissò con sguardo glaciale i cinque. Il suo sharingan aveva
il potere di intimorire anche ninja come loro che, infatti,
sussultarono. Tutti, tranne Kimimaro.
“Forse
abbiamo iniziato con il piede sbagliato.” Riprese Kidomaru
avanzando di un passo “Orochimaru-sama fa parte di
un’organizzazione nota come Akatsuki. Ti dice
niente?”
“Mai
sentita!” ammise il moro
Kimimaro prese parola
“Si tratta di un’organizzazione dove militano ninja
di livello S. Tutti shinobi molto forti che vogliono che tu ti unisca a
loro. Anche noi facciamo parte di questa organizzazione e
Orochimaru-sama è il nostro padrone. Unendoti a noi avrai la
possibilità di essere allenato da ninja esperti e di
ottenere un potere immenso.” Rivelò infine.
Orachimaru gli aveva detto che dicendo questo avrebbero ottenuto
l’attenzione del ragazzo.
Ecco che avevano
toccato un tasto interessante. L’occasione di diventare
più forte era allettante per Sasuke. Ma unirsi a loro
avrebbe significato tradire il villaggio della foglia e sparire dalla
circolazione per sempre. Avrebbe dovuto lasciarsi alle spalle tutti i
suoi amici e la sua ragazza, Sakura, colei che era riuscito a farlo
sentire al centro del mondo in quel periodo. Spostò lo
sguardo dai cinque shinobi alla sua rosa che lo guardava preoccupata.
Il suo sguardo era implorante e poteva leggere in lei tutta la
preoccupazione di cui era capace. Infine sospirò
“Sparite.
Non mi serve la vostra organizzazione per poter diventare
più forte” disse voltandosi prendendo per mano la
rosa
Kimimaro
osservò la scena spostando lo sguardo dal moro alla rosa e
viceversa.
“E’
per lei che rifiuti?” chiese lo shinobi indicando la compagna
di Sasuke
Sasuke si
voltò, irritato dalla loro insistenza “E se anche
fosse?”
“Orochimaru-sama
ci aveva avvertiti che saresti potuto essere restio a seguirci. Ma ci
ha anche detto che se fossi venuto, avresti potuto conoscere la
verità sul tuo clan!”
Sasuke
sussultò. Che voleva dire quel tizio? Che significava che
avrebbe potuto conoscere la verità sul suo clan? Lui la
verità la conosceva bene, l’aveva vista con i suoi
occhi! Suo fratello aveva ucciso tutti i suoi parenti, genitori
inclusi. Che altro avrebbe dovuto sapere?”
“D-di che
stai parlando? Spiegati!” ordinò il genin con
sguardo duro
“Orochimaru-sama
non ha voluto dirci altro se non che tutto quello che sai riguardo lo
sterminio del clan Uchiha è falso. Konoha ha voluto negarti
la verità per paura di una tua ritorsione, ma non sappiamo
altro!” spiegò Kimimaro
Sasuke era
pietrificato. Konoha sapeva qualcosa che lui non sapeva? Che cosa?
Voleva, anzi doveva saperlo.
Anche Sakura era
ammutolita. Non poteva credere alle sue orecchie. Davvero il villaggio
della foglia aveva nascosto la verità a Sasuke?
Chissà di cosa si trattava, ma se era diverso da quello che
sapevano allora non poteva trattarsi di nulla di buono. Sasuke la
guardò e Sakura capì subito quello che le voleva
dire.
“Sakura…
io… io devo andare. Se quello che dicono è vero
allora devo andare” disse dunque abbassando lo sguardo
“Vengo con
te!” rispose la bionda senza nessuna esitazione
“Cosa? Non
se ne parla neanche!”
“Non ho
nessuna intenzione di lasciarti andare da solo. So che sei forte e che
vuoi sapere la verità, ma non puoi lasciarmi qui da sola.
Non puoi!” iniziando a piangere
“Sakura…”
tentò di convincerla Sasuke
“No Sasuke.
Non ti lascio andare proprio ora che ti ho finalmente trovato. Metterei
anche a repentaglio la mia vita per te! Te l’ho detto poco fa
che sarei stata sempre con te e non ho nessuna intenzione di
rimangiarmi le mie parole!” abbracciandolo continuando a
piangere
La ragazza di Oto dai capelli rossi si intromise nella conversazione
“E’ una scena commuovente, ma in teoria lei non
dovrebbe nemmeno sapere di questa cosa. Quindi è meglio
eliminarla” fiondandosi su di lei con un kunai in mano.
Sasuke, grazie al suo sharingan riuscì a prevedere la mossa
e bloccò per un polso Tayuya, impressionata dalla
velocità del moro.
“Non. Ti.
Azzardare. Mai. Più!” sibilò attivando
il primo livello del sigillo maledetto, facendo rabbrividire la rossa.
Il chakra di Sasuke era oscuro, molto oscuro. Molto più
oscuro del loro ed emanava una terrificante sensazione omicida
“TAYUYA!”
gridò Kimimaro che aveva percepito anch’egli il
chakra del moro
Tayuya si
ridestò e volse lo sguardo verso il capogruppo
“Se ti
azzardi un’altra volta a prendere l’iniziativa ti
uccido con le mie mani!” la rossa rabbrividì di
nuovo. Sapeva che Kimimaro era perfettamente in grado di ucciderla e
non era il caso di sfidarlo.
“Non penso
che ci siano problemi se viene anche lei.”
Continuò infine il ragazzo “Potrebbe comunque
essere utile come sottoposto. Orochimaru-sama deciderà poi
della sua sorte!”
Sasuke
tornò a fissare Sakura
“Sei sicura
di quello che fai?” chiese cominciando a cedere. Nemmeno lui
voleva, in fondo, separarsi dalla ragazza
Sakura
incrociò gli occhi neri del ragazzo senza distogliere i suoi
“Non potrei essere più certa!” in quel
momento il moro riuscì a vedere in Sakura non solo il suo
amore per lui, ma anche una determinazione e ambizione che mai prima la
rosa aveva dimostrato. Questo lo rincuorò. Sakura sapeva
cosa stava facendo e non era spinta solamente dall’istinto.
“D’accordo”
rivolgendosi a cinque “Partiamo!” e i sette shinobi
si misero in marcia.
Ino nel frattempo
aveva assistito a tutta la scena, terrorizzata. Sasuke e Sakura stavano
per tradire Konoha. Non poteva permetterlo, ma da sola non aveva alcuna
chance di sopravvivere ad uno scontro frontale con i sette. Si
fiondò al dojo di Lee per avvisare i suoi amici. Corse senza
sosta per alcuni minuti e finalmente arrivò a destinazione.
Si fiondò con foga all’interno del dojo attirando
l’attenzione di tutti i presenti
“NARUTO!!”
gridò la bionda non appena vide il neo-jonin
“Ino! Che
diavolo succede?” chiese lui venendole incontro preoccupato
“Naruto…
anf.. anf.. presto!” cominciò la ragazza senza
riuscire a spiegarsi a causa del fiatone e dell’agitazione
“Calmati
Ino!” le disse Shikamaru “Prendi fiato e dicci cosa
succede!” Il Nara non aveva mai visto la sua compagna di team
in quello stato. Era stravolta!
“Presto…
Sasuke… Sakura..”
Naruto
sgranò gli occhi. Che cos’era successo a
quei due “Cos’è successo? Dove sono
Sasuke Sakura!”
Ino gridò
“SASUKE E SAKURA STANNO LASCIANDO IL VILLAGGIO DELLA FOGLIA
CON 5 NINJA MANDATI DA OROCHIMARU!”
Silenzio. Questo
piombò all’interno del dojo. Hinata volse lo
sguardo verso il suo ragazzo che era letteralmente paralizzato. Il suo
sguardo si indurì di colpo
“Dannazione
a quel teme! Presto andiamo tutti dall’Hokage!”
I genin e i neo chunin
si diressero in fretta nell’ufficio dell’Hokage
seguendo il biondo. Naruto entrò senza neanche bussare,
somigliando letteralmente ad un tornado. All’interno dello
studio c’erano Tsunade, Shizune e Jiraya che stavano parlando.
“NARUTO!!”
sbraitò la donna bionda “Ti pare questo il modo di
presentarti?? E voi? Cosa diavolo sta succedendo??” chiese
vedendo la ressa che si era venuta a creare nel suo ufficio
“Non
c’è tempo da perdere nonna! Sasuke e Sakura stanno
lasciando il villaggio!!” esclamò Naruto
infervorato. Non c’era nemmeno un secondo da perdere
“COSA?”
esclamarono i due sannin all’unisono mentre Shizune li
osservava preoccupata e stupita allo stesso tempo
“E’
così Hokage-sama!” confermò Ino
Tsunade si
alzò dalla poltrona “Ino spiegati!”
Ino
cominciò “Ero andata a cercare Sasuke e Sakura per
portarli alla festa. Una volta arrivata a villa Uchiha ho sentito delle
voci che non appartenevano a nessuno dei due e mi sono messa ad
ascoltare. Cinque ninja che sembravano essere mandati da Orochimaru
hanno proposto a Sasuke di unirsi a loro!”
“Orochimaru?
Maledizione!” sibilò Jiraiya. I suoi sospetti sui
piani del nukenin cominciavano a realizzarsi
La bionda
continuò “Hanno farfugliato qualcosa riguardo ad
un’organizzazione di nome Akatsuki e qualcosa riguardo alla
verità sul clan di Sasuke. Poi non so altro tranne che
Sasuke e Sakura li hanno seguiti!” iniziando a piangere
copiosamente.
Tsunade e Jiraiya
gelarono per poi guardarsi preoccupati. Tutti i loro timori si stavano
avverando e per giunta non avevano jonin a disposizione da mandare alla
ricerca di Sasuke. Eccetto Naruto
“Maledizione!”
disse la donna
“Nonna
dobbiamo andare a carcarlo!” esclamò infine il
biondo che non voleva sentire obbiezioni
“Si. Naruto
e Shikamaru sarete i capi della spedizione. Portatevi chi credete
più opportuno!” disse infine la donna dando il via
libera alla missione di recupero
I giovani uscirono
accompagnati da Shizune. Nello studio rimasero Tsunade e Jiraiya.
“Quella
serpe si sta muovendo con Akatsuki! Dannazione speravo ci concedessero
un po’ più di tempo!” esclamò
irato il ninja dai capelli bianchi
“Già.
Che siano dannati quegli schifosi nukenin. Se Sasuke si
unirà a loro scoprirà la verità sul
suo clan e dichiareranno guerra a Konoha! Non ci voleva proprio questa
grana!”
“Non penso
che saranno già pronti. Ci vorranno ancora degli anni prima
che possano muoversi per cercare i Bijuu e muovere guerra. Nel
frattempo dovremo cominciare ad allenare la forza militare di Konoha e
stringere quante più alleanze possibili!” propose
il sannin
“Già”
annuì la donna voltandosi verso la finestra “Tra
poco si scatenerà una guerra di proporzioni titaniche e Dio
solo sa in che condizioni ne uscirà il mondo!”
Intanto, i giovani
ninja si riunirono di fronte all’uscita del
villaggio…
NdA
Giorno ragazzi! Passato un buon weekend? Eccoci con un nuovo capitolo.
ci tengo a rispondere alle numerose recensioni che mi hanno reso
davvero felice
@giunigiu95: Ciao! mi fa piacere vedere che segui la mia storia anche
su EFP e sono contento che ti piaccia. Avrei voluto continuarla anche
sull'altro sito ma avrei dovuto ripostarla d'accapo e sinceramente non
mi andava. Ma tanto parecchi lettori seguono entrambi i siti. Per
quanto riguarda le tue perplessità sul rango di Naruto
tranquillizzati pure. Non avrò problemi a modificare i
capitoli successivi senza alterare completamente il filone narrativo. E
so già come fare, ma per saperlo dovrete aspettare ancora
parecchio tempo! Per quanto riguarda le sorprese purtroppo un po' devo
deluderti. Apparte le descirzioni dei personaggi e lo stile
di scrittura non modificherò tantissimo. Ma mai dire mai! XD
@Ninja767: Sono contento che ti sia piaciuto il mega aggiornamento. Per
quanto riguarda i sei... vedrai in futuro! XD Grazie ancora dei
complimenti
@beast: grazie dei complimenti e tranquillo per gli aggiornamenti. ci
sarà un capitolo ogni giorno se non avrò intoppi,
quindi controlla sempre le seguite ;)
@Fly89: anche tu come Ninja767 dovrai aspettare un po' per sapere chi
sono i tizi col mantello. Ma non preoccuparti, non ci vorrà
molto
@Firefly12: grazie nuova lettrice! spero che anche il nuovo capitolo ti
sia piaciuto! naruhina forever!!
@brando: wow che bella recensione! Ho dovuto alzare il grado di Naruto
a jonin perchè altrimenti non sarei stato coerente con
quanto scritto, anche se nella versione originale non l'avevo fatto.
Rileggendola ho storto un po' il naso e l'ho modificata. Per quanto
riguarda Sasuke e Sakura beh, mi dispiace di averti delusa ma vedrai
che anche loro avranno una parte tra i buoni, in un futuro molto
lontano però. caratterialmente Sasuke rimarrà
parecchio simile alla sua controparte originale mentre Sakura... anche
XD. Per quanto riguarda le rivelazioni di Naruto sulle sue condizioni
dovrai ancora aspettare un po' ma nemmeno troppo! alla prossima! ciauz
Finalmente Sasuke ha lasciato Konoha e con lui Sakura!
Chissà come si evolveranno i fatti? Ci saranno degli
scontri? Leggete e saprete! At salot
|
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Capitolo 15 *** Alla Ricerca degli Amici ***
Intanto,
i giovani ninja si riunirono di fronte all’uscita
del villaggio, dove Naruto e Shikamaru erano già pronti per
partire.
“Bene,
io e Naruto abbiamo deciso di formare un unico gruppo
con a capo noi due. Le decisioni tecniche le prenderò io
mentre Naruto farà
quelle da battaglia!” spiegò il ninja-ombra agli
amici
Di
fronte a loro, i componenti della squadra erano pronti a
partire. Questa era formata da Naruto, Shikamaru, Neji, Choji, Kiba,
Shino e il
trio della sabbia, comandato da Gaara.
“Veniamo
anche noi.” Disse il rosso rispondendo allo sguardo
di Naruto “Io sono in debito con te e ti aiuterò a
riportare indietro il tuo
amico”
“Non
sia mai che lasciamo il nostro fratellino andare da
solo! Papà non me lo perdonerebbe mai!”
ghignò Kankuro issandosi in spalla la
sua marionetta
“Giusto!
E poi, se le scelte tattiche le farà testa
d’ananas, finirete tutti al macello. Meglio che vi
accompagniamo!” continuò
la sorella rivolgendo uno sguardo di
sfida a Shikamaru che, per tutta risposta, alzò gli occhi al
cielo sconsolato.
“Grazie
ragazzi!” esclamò Naruto grato. I nove si misero
in
marcia ma una voce femminile li fermò
“Naruto!”
esclamò Hinata sopraggiunta sul posto
Naruto
la guardò stralunato “Hinata! Cosa ci fai
qua?”
“Vengo
anche io!” asserì lei
“Non
se ne parla nemmeno! E’ pericoloso!”
protestò il biondo
in un impeto di protezione
“Non
mi interessa! Sakura è anche amica mia e voglio
aiutarti a riportarla indietro. È grazie a te se adesso sto
diventando più
coraggiosa e non ti permetterò di lasciarmi
indietro!”
Naruto
era sorpreso da tanta caparbietà. Hinata era cambiata
veramente tanto in quell’ultimo periodo e a sentire la
ragazza era merito suo.
Non che ce ne fosse bisogno, Hinata era splendida così
com’era, ma gli faceva
piacere sapere che stava diventando più coraggiosa. Chi era
lui per non
permetterle di andare in soccorso ad una sua amica? Nessuno.
“D’accordo!
Allora partiamo!” disse infine mettendosi in
marcia
Nel
frattempo, i cinque del suono più i due della foglia si
stavano dirigendo ad alta velocità verso la destinazione,
quando
improvvisamente Kimimaro si fermò in una radura.
“Sasuke-sama,
prima di arrivare al covo di Akatsuki, è
necessario che sviluppiate il secondo livello del segno
maledetto” lo informò
“Il
secondo livello?” fece Sasuke sorpreso. Non sapeva ci
fosse un livello successivo al primo
“Kidomaru,
mostraglielo” ordinò il grigio
“Si”
sotto gli occhi stupefatti di Sasuke e Sakura, Kidomaru
cominciò a mutare la propria forma. Le braccia divennero
sei, i capelli
mutarono di colore come la pelle che si scurì.
“Emana
un chakra potentissimo!” esclamò Sasuke attonito
“Anche io sono in grado di trasformarmi?” ma la sua
richiesta sapeva più di
affermazione.
“Chiunque
abbia il segno maledetto ne è in grado. Tutti noi
lo siamo.” Spiegò il grigio annuendo
“Cosa
deve fare per potersi trasformare?” a parlare era
stata Sakura, con stupore di Sasuke. Non era minimamente impaurita,
semmai curiosa
“Deve
morire!” disse glaciale lo shinobi zittendola
I
ninja di Konoha e Suna, intanto, stavano progredendo a
grande velocità, guidati dal naso segugio di Kiba e Akamaru,
quando
“Strano,
si sono fermati!” disse il genin inseguitore
“Bene!
Aumentiamo la velocità così li prenderemo
prima!”
esclamò Naruto allungando le falcate
“Non
essere impulsivo Naruto.” Lo ammonì Shikamaru
“Forse ci
hanno individuati e stanno preparando una trappola!”
ipotizzò seriamente
Naruto
si diede mentalmente dello stupido per non averci
pensato lui stesso “Hai ragione! Shino, manda i tuoi insetti
a controllare cosa
stanno facendo. Saranno sicuramente più veloci di noi e
passeranno inosservati!
Neji, Hinata, controllate che non abbiano già piazzato delle
trappole nei
dintorni!” disse poi ai due Hyuga
Neji
e Hinata annuirono “Si! Byakugan!” la loro
abilità
oculare si attivò e i due scrutarono il paesaggio in tutte
le direzioni. Quando
non ebbero trovato nulla di rilevante, si rivolsero ai due capi
missione “Nulla
di sospetto!”
“Bene
continuiamo!” disse il biondo riprendendo la marcia
“M-morire?
Ma siete impazziti?” tutti si sorpresero a vedere
il temperamento della rosa, che non sembrava affatto intimorita da loro.
“Calmati!”
le disse Kimimaro poi rivolgendosi a Sasuke “non
preoccuparti, non morirai veramente. Ingerirai questa pozione che
avrà
l’effetto di una morte apparente. Manterrà in
stasi il tuo organismo fintanto
che il secondo livello non si sarà sviluppato
completamente”
“Quanto
ci vorrà?” si informò il moro
“Non
sappiamo dirtelo con precisione.” Disse Tayuya
“Ognuno
ha il suo tempo, ma a giudicare da come padroneggi il primo livello
può darsi
che tu ce la faccia prima di arrivare al covo!”
Sasuke
guardò Sakura che sembrava preoccupata da quella
prospettiva.
“E’
pericoloso?” chiese poi la rosa che temeva per la vita
del ragazzo
“La
fase più pericolosa l’ha già superata
quando è
sopravvissuto al primo livello. Tutt’al più
proverà dolore!” disse Kidomaru e
la rosa si tranquillizzò sensibilmente.
“D’accordo.
Datemi questa pozione!” tagliò corto il moro
Jirobo
gli consegnò un flaconcino contenente una pozione
viola. Sasuke la ingerì e si sentì mancare,
cadendo a terra.
“Sasuke!!”
urlò la rosa spaventata che venne fermata da
Kimimaro. “E’ tutto nella norma” la
informò lui
“Presto!”
disse Kidomaru e i quattro ninja del suono si
misero in circolo mentre Kimimaro metteva il corpo di Sasuke
all’interno di un
contenitore, ponendoci sopra dei sigilli.
“Tecnica di confinamento: Sigillo
Maledetto!” urlarono i
quattro e il contenitore si sigillò.
“Bene
ora potrà avere inizio la trasformazione! Ma
cos…”
Kimimaro si guardò intorno e percepì il rumore
lontano di passi in
avvicinamento.
“Ci
stanno seguendo! Presto, Sakura-san tu verrai con me.
Jirobo, tu rimani qui a intrattenere i nostri ospiti” disse
il grigio parlando
al più robusto del gruppo
“Si,
mi divertirò un po’!”
Sakura
era preoccupata. Sapeva
che i suoi amici sarebbero venuti a cercarli ma sperava che succedesse
quando
loro sarebbero già stati troppo lontani per essere
intercettati. Sperava che
non succedesse loro niente, ma ora doveva pensare solo a Sasuke.
I
cinque ripartirono con i quattro ninja del suono che si
portavano Sasuke in spalla alternandosi.
Il
gruppo di soccorso era arrivato intanto nel punto in cui
Jirobo li stava aspettando.
“Bene
bene… chi abbiamo qui?” fece lo shinobi di Oto
osservando sinistramente il folto gruppo di ninja
“Accidenti!
Dove sono Sasuke e Sakura bastardo!” si
infervorò il biondo riconoscendo il copri fronte
dell’avversario
“Vacci
piano con i termini microbo!”
“Presto,
modalità di attacco!” disse Shikamaru mentre i
compagni assumevano prontamente la formazione d’attacco base
insegnata
all’accademia
“Idiota!
Pensi veramente che vi lascerò fare i vostri
comodi?” disse Jirobo insultando Shikamaru.
Choji,
sentendo appellare in quel modo il suo migliore
amico, si mise di fronte a tutti
“Voi
andate! Ci penso io a lui!” disse l’Akimichi
frapponendosi tra gli amici e l’avversario
“Sei
impazzito? Non puoi farcela da solo!” esclamò
Naruto,
stupito dalla strana reazione del genin
“Zitto
Naruto!” sbraitò il Nara verso il biondo che
ammutolì. Shikamaru fissò attentamente il suo
migliore amico per capire cosa
volesse fare. Choji lo fissò di rimando. Tra loro
c’era un’intesa invidiabile a
qualsiasi altra coppia di shinobi e questo lo sapevano bene. Shikamaru
sorrise
“D’accordo.
Andiamo!” fece poi mettendosi in marcia
“Sei
sicuro Choji?” chiese un’ultima volta il Jinchuruki
“Sicurissimo!
Ora andate! Sasuke e Sakura hanno bisogno di
te!” anche Naruto sorrise. Non doveva sottovalutare quel
ragazzo. Conosceva la
sua forza mostruosa e doveva avere fiducia in lui.
“Folli!
Non vi lascerò scappare!” esclamò
Jirobo fiondandosi
su di loro.
“Tecnica
dell’espansione parziale: espansione delle
braccia!” le braccia di Choji si ingigantirono,
bloccando i movimenti di un
sorpreso Jirobo.
“Avanti!
Sparite” i suoi compagni non se lo fecero ripetere e
sparirono dalla visuale dei due “E ora a noi due!”
“Sei
sicuro che Choji sia in grado di fronteggiare uno
così?” chiese Temari a Shikamaru. Non era del
tutto sicura che la scelta del
moro fosse stata saggia
Shikamaru
le scoccò un’occhiata eloquente “Non
sottovalutare
Choji! È più forte di quel che si pensi! Ho piena
fiducia in lui!”
Temari
rispose allo sguardo con un altro syupito da tanta
determinazione. Infine sbuffò “Bah se lo dici
tu!”
“A
quanto pare quel ciccione di Jirobo ha fallito! Li sento
ancora arrivare!” disse la rossa sentendo nuovamente i
movimenti dei ninja
inseguitori
“Incapace!”
Imprecò Kimimaro “Kidomaru, resta tu
qui!”
ordinò dunque a quello che reputava il componente
più forte dopo di lui.“Si!”
esclamò questo fermandosi.
“Sakon,
Tayuya, voi vi fermerete più avanti!” disse poi il
grigio qualche metro più avanti per non farsi sentire da
Kidomaru
“Ma
non pensi che Kidomaru basti e avanzi per loro?” rispose
Sakon stupito da quell’ordine. Conosceva la potenza del loro
compagno e non
credeva possibile che dei semplici ragazzini potessero impensierirlo.
Kimimaro
gli scoccò un’occhiata irritata. Sakon
deglutì,
maledicendosi mentalmente per aver contraddetto il grigio “Se
sono riusciti a
battere Jirobo forse hanno qualche possibilità di
raggiungerci. Voglio essere
sicuro che non arrivino a noi prima che Sasuke-sama si
risvegli!”
“Tsk,
come se potessero farcela!” sussurrò Tayuya. Per
fortuna Kimimaro non la sentì.
“Vedete
di non deludermi, altrimenti se non vi uccidono loro
lo farò io!” ordinò infine e i due
annuirono nervosamente.
Tayuya
e Sakon si fermarono. Sakon procedette ancora per un
po’ nel tentativo di depistarli.
Nel
frattempo Kidomaru attaccò i rimanenti ninja della
foglia e della sabbia
“Uhuhuhu
quell’idiota di Jirobo ha fallito! Poco male, vi
ucciderò io!” disse sputando dalla bocca una
ragnatela verso il gruppo. Neji si
frappose e neutralizzò la tecnica con la rotazione suprema,
lasciando di stucco
il ninja-ragno
“Andate,
qui me la vedo io. Sono l’unico in grado di
tenergli testa!” realizzando che lo juken sarebbe stata
l’unica tecnica che
avrebbe potuto usare per battere l’avversario
“Neji
Nii-san!” disse Hinata preoccupata. Anche se era stato
crudele con lei per molti anni, Hinata non era in grado di portargli
rancore.
“Non
preoccuparti Hinata. Ci vorrà ben altro che uno stupido
ragno per fermarmi” disse attivando il Byakugan e
maledicendosi per tutte le
azioni passate
“Ti
do una mano io!” disse una voce profonda. Shino si fece
avanti e Hinata rilasciò un sospiro di sollievo. Shino era
senz’altro il membro
più forte del loro gruppo e difficilmente sarebbe stato
sconfitto
“Shino!”
esclamò Naruto sorpreso
“Questo
qui combatte con i ragni. Io odio i ragni!” si
affrettò a spiegare l’Aburame mentre una folta
nuvola di insetti stava
iniziando a fuoriuscire dalle maniche del suo giaccone “Credo
che sia l’ora di
far vedere chi comanda in natura!”
“Ora
andate!” urlò Neji e i restanti shinobi e kunoichi
ripartirono.
“Dannazione!
Speriamo
che riescano a batterli!” sussurrò Naruto
imprecando mentalmente contro Sasuke.
Aveva percepito un chakra potente nei due ninja appena incontrati e
sperava che
i suoi amici non ne uscissero malconci. Tutto per colpa di quel dannato
teme
“Non
ti preoccupare!” disse Kiba affiancandolo
“Se c’è un avversario con
cui avrei paura di
battermi, quello è Shino!” disse sorridendo
“Spero
che sia così!”
“Avanti,
non perdiamo tempo! Ma cosa?” si intromise
Shikamaru per poi fermarsi. Improvvisamente si sentì mancare.
“Che
diavolo succede?” disse aprendo gli occhi. Li
sgranò
non appena si fu reso conto di dove fosse. Si ritrovò
attaccato ad un palo in
una radura deserta. Gli fu subito chiaro che qualcosa non andava
“Tsk genjutsu!
Maledizione! Spero solo che qualcuno se ne accorga e mi disturbi il
chakra!”
neanche a dirlo che si ritrovò nuovamente in mezzo alla
foresta. La cosa strana
però era il fatto che una certa biondina con un ventaglio
sulla schiena lo
stava letteralmente prendendo a schiaffi.
“E
tu vorresti essere un leader? Ma non farmi ridere!” disse
Temari piantandogli altri due ceffoni sotto lo sguardo compassionevole
dei
rimanenti e quello stupito di Tayuya.
“Maledetta
seccatura! La vuoi piantare di prendermi a
ceffoni? Sono sveglio!” urlò il Nara tenendosi le
guance arrossate
“Se
volete farmi irritare ci state riuscendo perfettamente!
Preparatevi a morire!” attivando il primo livello del segno
maledetto
“Si
sta trasformando?” chiese Gaara. Era più
un’affermazione
che una reale domanda. La cosa non gli faceva la minima differenza. Per
lui era
una cosa normale, in fondo.
“L’ho
già visto questo effetto! Attenti, la sua potenza
aumenterà vertiginosamente!” avvertì
Naruto rimembrando lo scontro avvenuto con
Suzumebachi.
“Infatti!
AHHH!” urlò la ragazza lanciandosi contro gli
shinobi. Di colpo si fermò “Kage Mane no jutsu!”
disse una voce alle sue
spalle. Shikamaru aveva attuato la sua carta vincente, rendendole pan
per
focaccia
“Ma
che succede?” chiese la rossa stupita senza più
riuscire
a muoversi
“Pensi
veramente che ti lasci fare quello che vuoi? Ora non
potrai più muoverti!” ghignò il Nara.
Solo allora Tayuya si accorse che la sua
ombra era stata imprigionata da quella del chunin.
“Presto
voi andate. Ci penso io a tenerla occupata!”
“Rimarrò
anche io. Incapace come sei finiresti per farti
intrappolare di nuovo in genjutsu!” lo schernì
Temari impugnando il pesante
ventaglio d’acciaio che usava come arma
“Tsk
che seccatura diffidente!” commentò il chunin
senza
perdere la concentrazione sulla tecnica
“Fai
attenzione sorellina!” disse il marionettista. Quei
segni sul viso della nemica non lo rassicuravano per niente. Temari per
tutta
risposta aprì il suo ventaglio facendogli un sorriso.
“Bene!
Andiamo!” disse Naruto e i cinque ripartirono
all’inseguimento.
Alla
fine della corsa, Kankuro e Kiba affrontarono Sakon,
che aveva l’abilità innata di inglobare in se
stesso il suo alter ego Ukon. Due
contro due era una battaglia più che equilibrata.
Naruto,
Hinata e Gaara erano sempre più vicini al loro
obiettivo
“Naruto”
disse la corvina col Byakugan attivo “Si sono
fermati davanti a noi!”
“Grazie
Hinata, muoviamoci!” disse Naruto accorciando
ulteriormente le distanze
“Cosa
farai quando te li ritroverai davanti?” chiese Gaara.
Già, che avrebbe detto ai suoi amici? Bella domanda
“Non
lo so. Per il momento riportiamoli indietro!” disse
atterrando
nella radura mentre il sole cominciava ad albeggiare
“Tsk,
alla fine ce l’avete fatta!” disse Kimimaro mentre
del
fumo nero usciva dal contenitore di Sasuke…
NdA
Ed eccoci con il nuovo capitolo.
Francamente, essendo
transitorio, non mi sono divertito molto a scriverlo, ma dovevo pur
fare in
modo che la battaglie iniziassero, no? Non ho voluto descrivere ogni
battaglia poiché,
a parer mio, sono le più noiose dell’intero manga.
Grazie mille a tutti quelli che hanno
recensito! Mi fa
sempre molto piacere, continuate così!
@beast: et volià, attesa
finita!
@brando: che dire, hai un intuito
davvero ottimo. Hai indovinato
quasi tutti i componenti della squadra di recupero tranne che per
Hinata. Lei sarà
fondamentale più avanti, ecco perché
l’ho inserita. Mi dispiace deluderti
nuovamente ma tanto vale che te lo dica: Sasuke e Sakura lasceranno il
villaggio ma non temere. Non tutto è ovvio come
può sembrare. La mia storia si
discosterà parecchio dal manga, questo è certo!
Tanti saluti e mi raccomando
continua a recensire!
@Ninja767: anche a me piaceva
Kimimaro come capo del gruppo
e credo che sarebbe dovuto esserlo sin dal principio anche nel manga.
Ma non
sono nessuno per criticare Kishimoto! Continua a seguire la storia, ne
vedrai
delle belle
@giunigiu95: eheheh mi dispiace ma
per quei capitoli dovrai
aspettare ancora un po’, mia cara. Alcuni sono già
stati scritti, altri no. Per
ora butto giù le idee e riscrivo quelli vecchi, ma non
temere, non sarai
delusa! Fidati! ciauz
A domani per il prossimo cap. at salot
|
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Capitolo 16 *** Delusione ***
“Tsk,
alla fine ce l’avete fatta!” disse Kimimaro mentre
del fumo nero usciva dal contenitore di Sasuke attirando
l’attenzione dei cinque
“Sasuke!”
disse Sakura impaurita. Temeva infatti che fosse successo qualcosa
“Bene! A
quanto pare ha fatto più in fretta del previsto!”
fece soddisfatto invece il Kaguya
“Che diavolo
succede?” chiese invece il biondo quando il coperchio del
contenitore scattò
Dal contenitore ne
uscì un Sasuke completamente diverso. Era voltato di schiena
ma si potevano vedere distintamente i cambiamenti del suo corpo. I
capelli erano viola e si stavano ritirando mentre la pelle da grigia
tornò ad essere del suo colore naturale.
“Quindi
è questo il potere del segno maledetto!” disse il
moro osservando basito l’effetto che la trasformazione aveva
avuto sul suo corpo
“Sasuke…”
sussurrò invece la rosa, traumatizzata dalla visione del
corpo trasformato del ragazzo, ma allo stesso tempo felice che stesse
bene
“Non ti
preoccupare Sakura, sto divinamente!” Sasuke poteva sentire
una nuova forza scorrergli nel sangue. Era inebriante, si sentiva
potentissimo e di fatto lo era veramente. Se quello era solo un
assaggio del potere che avrebbe ottenuto recandosi
all’Akatsuki, beh allora non rimpiangeva per niente la sua
decisone. Si voltò infine verso i tre nuovi arrivati
mostrando loro il più malvagio dei sorrisi.
“Oh Naruto,
qual buon vento?” disse ironicamente
“Che diavoli
blateri, teme! Cosa accidenti hai fatto?” ringhiò
invece il biondo, per nulla intimorito
“Io? Nulla!
Sto semplicemente scoprendo il nuovo me stesso!” rispose il
moro uscendo completamente dal contenitore “E devo ammettere
che mi piace molto” concluse senza levarsi
l’espressione ghignante
Naruto lo
squadrò, mentre nella mente le parole che aveva rivolto a
Suzumebachi riaffioravano come coltelli “E quello sarebbe il
nuovo te stesso? Ti rendi conto che hai venduto l’anima al
diavolo?” urlò infine. Non riusciva a credere che
il suo amico fosse caduto così in basso.
“Stai zitto
idiota!” sibilò attivando lo sharingan
“Non sei nessuno per dirmi quello che devo o che non devo
fare!”
“Sono tuo
amico! E tanto basta!” lo interruppe il biondo. Per come la
vedeva lui, quella motivazione bastava e avanzava
“Non mi
interessa! E ora sparite!” disse voltandosi e prendendo per
mano Sakura per poi incamminarsi. Ma si fermò di colpo, non
appena un kunai gli si piantò davanti, ferendogli la guancia
di striscio
“Neanche per
sogno! Tu e Sakura adesso tornate indietro a Konoha con noi!”
ringhiò il biondo. Ci sarebbe voluto ben altro che qualche
misera parola per convincerlo a desistere.
Sasuke si
voltò e a quelle parole lo squadrò con
sufficienza. Se davvero pensava di intimorirlo, non ci stava affatto
riuscendo
“E chi ci
costringerà? Voi? Un baka, un mostro e un’inetta?
Non fatemi ridere?” disse infine. Pessima, pessima mossa
Gaara passò
lo sguardo adirato su tutti e tre, ma non proferì parola.
Hinata invece abbassò gli occhi tristemente. Le dispiaceva
ancora molto essere considerata una debole dagli altri, anche se sapeva
che non era vero. Aveva intrapreso quella ricerca senza esitazione per
accompagnare Naruto alla ricerca dei suoi amici e ciò doveva
pur significare qualcosa.
“Io non sono
più un’inetta! Da quando sto con Naruto sono
cambiata e in meglio!” urlò la corvina, coma mai
aveva fatto in vita sua. Poi, rivolgendosi verso la sua amica
“Sakura!”
Sakura alzò
lo sguardo verso la ragazza. Quella situazione stava degenerando e le
dispiaceva molto. Ma non avrebbe mai abbandonato Sasuke, anche se
questo avesse dovuto significare abbandonare tutto e tutti. Inoltre
anche lei voleva diventare più forte e quella era
l’occasione che aspettava da tanto.
“Come puoi
permettergli di fare una cosa del genere?”
“Tu cosa
avresti fatto?” rispose la rosa parlandole in modo deciso,
posizionando una mano su un kunai “Cosa avresti fatto se
fosse stato Naruto al posto di Sasuke? Lo avresti abbandonato? Avanti
dimmelo!”
Hinata
abbassò nuovamente lo sguardo. Avrebbe fatto la stessa
identica cosa. Non avrebbe ostacolato l’uomo che amava e lo
avrebbe accompagnato fino alla fine. “Ti capisco. Ma lo sai
anche tu che è sbagliato!”
“Zitta! Non
sei tu che decidi per me! Ho deciso di mia spontanea volontà
e non abbandonerò Sasuke per niente al mondo! Anche se
questo volesse dire uccidere i miei amici!”
decretò infine impugnando l’arma e puntandola
verso i suoi ex comapgni
Hinata si sorprese.
Pensava di conoscere la sua amica, quando in realtà non la
conosceva per niente. Non la credeva capace di poter anche solo pensare
una cosa del genere e invece gliela aveva addirittura spiattellata in
faccia!
“Sasuke, Sakura.” A parlare fu il biondo che fino a
quel momento era stato zitto, dopo gli insulti di Sasuke. Una voce
fredda, dura, cattiva, punitiva e raccapricciante. Poteva permettere
che lo si insultasse, tanto a lui certe parole gli scivolavano addosso
come l’acqua, ma non poteva tollerare che si insultasse
Hinata “Mi avete deluso!”
sentenziò infine schifato, con tutto il disprezzo di cui era
capace, sollevando lo sguardo verso i tre davanti a loro.
Sasuke
deglutì. Naruto aveva cambiato gli occhi. Ora erano grigi,
con le iridi circolari nere e concentriche
“Che diavolo
hai fatto agli occhi?” chiese infine il moro. Non sapeva di
questa abilità del rivale. E non conosceva nemmeno altri
doujutsu diversi dal suo o da quello degli Hyuga. Mai aveva visto
quegli occhi. Ma non gli piacquero lo stesso. Erano stranamente
sinistri e inquietanti.
“Non ti deve
interessare. Tanto ora tornerete con noi, volenti o nolenti, a costo di
ridurvi le ossa in polvere!” sibilò il biondo con
la medesima voce di prima.
“Tu non
farai proprio niente!” intervenne Kimimaro che si
fiondò verso i tre, stufo di quella situazione di stallo,
estraendo un osso affilato come un rasoio dall’avambraccio e
usandolo come spada. Tuttavia si fermò di colpo
“Ma
cosa..” disse guardandosi i piedi. Solo allora si accorse che
questii erano immobilizzati da della sabbia
“Abilità
interessante la tua!” disse il rosso mentre la sabbia
vorticava attorno di lui uscendo copiosamente dalla giara
“Potrei dire
lo stesso di te!” replicò il grigio mollando
l’osso e puntando le dieci dita delle mani in direzione di
Gaara “Manipolazione
ossea: Proiettili Digitali!”. Da queste
fuoriuscirono le falangi che Kimimaro sparò contro il chunin
di Suna come fossero proiettili.
“E’
tutto inutile!” fece il rosso parando i proiettili con uno
scudo di sabbia.
“Kimimaro!”
chiamò Sasuke come se fosse un richiamo. Kimimaro fece
uscire delle ossa da sotto i piedi, in modo che lo innalzassero e lo
liberassero dalla sabbia che lo imprigionava. Spiccò un
salto all’indietro, finendo proprio affianco a Sasuke.
“Si,
Sasuke-sama!”
“Se vogliono
riportarci indietro, che ci provino. Voglio però che non ti
intrometti nello scontro. Stai al fianco di Sakura e difendila anche a
costo della vita!” disse Sasuke guardandolo in modo glaciale.
Kimimaro capì subito il perché
l’organizzazione volesse a tutti i costi un elemento come
Sasuke. Aveva l’atteggiamento tipico di un leader e
nascondeva in se una forza mostruosa. Sapeva, in cuor suo, che non
sarebbe stato saggio disobbedirgli, specialmente se si trattava della
sua ragazza. Non aveva mai provato il sentimento dell’amore
per qualcuna, lui, ma sapeva che era fortissimo e che l’uomo
poteva compiere gesti folli in nome di quel sentimento. Se Sakura fosse
stata anche solo ferita, Sasuke non glielo avrebbe mai perdonato.
“Come
desideri!” rispose infine affiancandosi alla ragazza per
condurla lontano dal centro del prossimo scontro
“Sasuke!”
protestò la ragazza lusingata ma allo stesso tempo
accigliata per tanta preoccupazione
“Non
fraintendermi Sakura. Sai bene che Naruto è forte e non
voglio che gli effetti del combattimento possano ferirti. So bene che
sei forte anche tu, ma non farmi preoccupare”
Sakura sapeva che
Sasuke aveva pienamente ragione. Anche lei aveva avuto modo di
constatare quanto Naruto fosse diventato tremendamente potente in quel
periodo e quegli occhi erano spaventosi.
“D’accordo!
Ma fai attenzione! Ti prego!” disse infine rassegnata. Sasuke
le sorrise “Non preoccuparti!”
Dall’altra
parte, si stava svolgendo più o meno la stessa discussione
“Sasuke
vuole combattere da solo!” constatò il biondo
osservando le azioni del moro
“In tre non
credo avremo problemi a sconfiggerlo!” disse invece Gaara
pronto al combattimento.
“Non
volermene Gaara, ma questa è la mia battaglia! Sasuke
è stato il mio migliore amico e questo glielo devo. Non
sopporterei di batterlo partendo avvantaggiato!” disse il
biondo fermandolo. Gaara gli regalò un’occhiata
confusa, ma annuì senza protestare.
Hinata
fissò il suo ragazzo apprensiva. Anche lei era preoccupata
per lui, ma rispettava la sua scelta. “Fai attenzione
Naruto!”
“Non
dubitarne, amore! Sai anche tu quanto io sia diventato forte!
Riporterò quei due a casa!” disse sorridendo
“Lo
so!” dandogli un dolce bacio sulla guancia. Quel gesto stava
a significare sia ammirazione che apprensione e il biondo lo
capì, dandogli un bacio di rimando. Si avvicinò
poi al rosso
“Gaara”
fece serio
“Dimmi!”
“Fai
attenzione al tizio vicino a Sakura. È forte!” lo
avvertì. In quel ragazzo aveva percepito lo stesso potere
posseduto dagli altri ninja di Orochimaru. Inoltre, se avevano deciso
che fosse lui l’ultimo a dover scortare Sasuke, doveva anche
essere il più forte del gruppo. Non che la cosa lo
preoccupasse poi molto, ma la prudenza non era mai troppa
“L’ho
notato. Ma lo sono anche io!”
Naruto gli sorrise. il
demone che c’era dentro Gaara sarebbe stato sufficiente a
radere al suolo un intero villaggio, figurarsi a battere un solo
individuo.
“Hinata
è forte, ma fate comunque attenzione. Non vorrei che vi
attaccassero di sorpresa, anche se so che Sasuke non lo permetterebbe
comunque. Ha il mio stesso senso dell’onore!”
“Non
preoccuparti! Terrò gli occhi aperti!” disse il
rosso spostandosi con Hinata lontano dalla zona.
“Bene e ora
a noi due!” dissero i due sfidanti all’unisono
NdA
Scusate il ritardo nell'aggiornamento ma non sono riuscito a postare
nel primo pomeriggio. Ok. Sono un bastardo XD. So che vi aspettavate
già lo scontro ma ho voluto dedicare un capitolo
esclusivamente a quello e , non temete, lo leggerete al più
tardi domani sera!
Rispondendo alle solite gradite recensioni:
@brando: concordo con te sull'inutilità di alcuni
combattimenti. Non sono nessuno per criticare ma spesso gli autori di
manga pongono un'anfasi inutile su dei combattimenti di secondo piano
tralasciando magari dettagli su quelli migliori. Per quanto riguarda le
sei figure non temere, ci sarà un capitolo tutto per loro
@Ninja767: decisamente credo ci saranno parecchi colpi di scena
più avanti. La storia sarà molto lunga e
fidatevi, non mancheranno certo i combattimenti titanici come da titolo.
@Firefly12: effettivamente come scontri ci sei andata vicina. Tuttavia
lasciami spoilerare che è ancora troppo presto
perchè qualcuno ci rimetta già le penne. Vedrai
domani a cosa mi riferisco!
@Fly89: in questo caso conto di ricevere un'altra tua recensione
domani! ciauz
Detto questo vi lascio immaginare come potrebbe evolversi il
combattimento. Sharingan vs Rinnegan… chi
vincerà? A domani!
|
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Capitolo 17 *** Rivali ***
“Bene
e ora a noi due!” esclamarono i due rivali
all’unisono
“Non
chiedevo di meglio, Naruto!” disse il moro pronto
allo scontro
“Sai,
Sasuke, non pensavo che saremmo arrivati a questo punto!”
ammise il biondo anche lui pronto per lo scontro con quello che
considerava il suo migliore amico
“Ma come?
Non eri tu quello che voleva sfidarmi? Ora ne hai
l’occasione!” provocò il moro
“Volevo
sfidarti come rivale, non come nemico, ma non è questo a cui
mi riferivo. Intendevo dire, perché fai tutto questo? Cosa
ti spinge a comportarti così?”
“Visto che
stai per morire, te lo dirò. Voglio diventare più
forte!”
Naruto
sgranò gli occhi grigi sentendo le parole del moro. Aveva
capito bene? Sasuke aveva combinato tutto questo solamente per divenire
più forte? “Mi prendi in giro? Vuoi diventare
più forte e allora tradisci i tuoi amici e il tuo villaggio?
Sei impazzito?”
“Il
villaggio, che tu sostieni io stia tradendo, mi ha tradito per
primo!” ringhiò il moro. Non sapeva ancora in cosa
consisteva il tradimento di Konoha, ma moriva dalla voglia di
scoprirlo. E Naruto non glielo avrebbe impedito, questo era certo
“Cosa?”
sgranò gli occhi, visibilmente turbato
“Mi hanno
riferito che Konoha mi ha tenuto segrete delle cose riguardante lo
sterminio del mio clan, e andando da Akatsuki le
scoprirò!”
“E chi te lo
ha detto? I tuoi nuovi amici? Ma sei così stupido da
crederci veramente? Non hai pensato che potesse trattarsi di una scusa
per portarti via?” urlò il biondo
incredulo all’incoscienza di Sasuke
“Poco
importa. Già il solo fatto che mi facciano diventare
più forte è un motivo più che valido.
Inoltre, per sapere se stavano mentendo o meno non posso far altro che
seguirli!”
“Te
l’ho già detto, ma te lo ripeto. Mi deludi Sasuke.
Ti facevo più intelligente!”
“Da che
pulpito. Il baka per eccellenza mi parla di intelligenza! Chiudi il
becco e combatti!”
Sasuke prese in mano
dei kunai che lanciò, ad una velocità insolita,
verso Naruto il quale, grazie al potere del Rinnegan, riuscì
a schivarli senza problemi. Per tutta risposta il biondo
brandì un kunai e si scagliò contro il moro, che
brandiva un kunai a sua volta. Combattevano con il taijutsu, schivando
e parando colpi con facilità estrema grazie al potere dei
loro occhi. Era evidente che si equivalevano da quel punto di vista. Il
Rinnegan era certamente superiore allo Sharingan, ma Sasuke lo
possedeva da più tempo di Naruto e lo aveva allenato meglio.
Improvvisamente Sasuke saltò all’indietro,
brandendo degli shuriken
“Katon: Tecnica della Pioggia di
Fuoco degli shuriken!” i dardi di fuoco
potenziati dagli shuriken si abbatterono su Naruto che per difendersi
compose dei sigilli
“Doton: Tecnica del nascondiglio
di roccia!” Naruto sparì sottoterra,
riparandosi dal fuoco e riapparendo dietro il moro che grazie allo
sharingan, riuscì a prevedere l’attacco a sorpresa
del biondo, saltando di lato.
Sasuke
saltò nuovamente in alto, facendo dei sigilli per applicare
la sua tecnica per eccellenza
“Katon: Tecnica della palla di
fuoco suprema!” un globo di fuoco dalle
proporzioni decisamente più grandi del normale,
volò in direzione di Naruto che si stava ancora rialzando
dalla pozza di terra dalla quale si era riparato.
“Maledizione
non riuscirò a schivarla!” disse il biondo
apprestandosi a comporre dei nuovi sigilli
La palla di fuoco
prese in pieno il corpo di Naruto che non riuscì ad evitarla
“NARUTO!”
urlò Hinata che aveva visto lo svolgersi delle tecniche.
Naruto non era riuscito a schivare la palla di fuoco
dell’Uchiha e il cuore della ragazza perse un colpo
“Tranquilla
sta bene! Ci vuole ben altro per batterlo!” le disse
tranquillamente Gaara. Lui lo sapeva bene. Hinata si voltò
in direzione del rosso
“E tu come
lo sai?” chiese preoccupata per la sorte del fidanzato
“Sto
osservando lo scontro da più vicino grazie al mio occhio di
sabbia.” Rivelò il Jinchuruki
“Osserva!” disse poi indicando il campo di battaglia
Naruto infatti
uscì quasi indenne dall’incendio provocato dalla
tecnica di Sasuke.
‘Quel
ragazzo è furbo!’ pensò sorpreso
Kimimaro
“Ingegnoso!
Hai utilizzato il suiton per bagnarti ed evitare di bruciare
vivo!” fece Sasuke divertito. Lo scontro si preannunciava
davvero interessante
“Già!”
sorrise il biondo, anch’egli eccitato per il susseguirsi
delle tecniche. La libidine di Kyubi per le battaglie lo stava
pervadendo “Ho utilizzato la Tecnica della prigione acquatica
che usò Zabusa su di noi, a Nami. Il tuo attacco non mi ha
sfiorato!” Naruto infatti era zuppo dalla testa ai piedi
“Suiton,
Doton, Katon! Quante manipolazioni della natura sai usare?”
chiese stupito il moro. Sapeva infatti che più se ne
sapevano usare, più lo shinobi veniva classificato con un
rango elevato
Naruto
ghignò, puntandosi un dito alla tempia “Grazie a
questi occhi, tutte!”
“Stupefacente!
Sei veramente in gamba Naruto. Sei degno di essere considerato il mio
rivale, il mio limite da superare per arrivare ai miei obiettivi! Ma
oggi, caro mio, per tua sfortuna supererò questo
limite!”
Sasuke fece dei
sigilli con le mani. Si stava preparando per scagliare la sua tecnica
più potente, quella insegnatagli dal maestro Kakashi. Naruto
lo notò subito e decise di ripagarlo con la stessa moneta.
Un flusso elettrico attraversò il corpo del moro,
stabilizzandosi nella sua mano e prendendo la forma di un globo
scintillante, mentre in quella di Naruto si formò una sfera
di chakra vorticante.
“Muori! Raiton: Chidori!”
disse il moro correndo verso l’ex-amico
“Non
sarò certo io a morire oggi. Rasengan!”
urlò infine mentre correva verso l’avversario
Le due tecniche si
scontrarono provocando una violenta esplosione che scagliò i
due combattenti da parti opposte. Le ragazze osservavano apprensive lo
scontro, preoccupate per le sorti dei due. Sakura pregava che Sasuke
finisse in fretta. Non sopportava più vedere i due amici
combattersi fra loro con tale rabbia.
Hinata dal canto suo,
era preoccupata per Naruto, anche se sapeva che la forza del biondo era
tale da renderlo pressoché invincibile. Gaara e Kimimaro,
invece scrutavano i due, chi sorpreso chi impassibile ed ogni tanto si
cacciavano qualche occhiata, come a voler dire che il loro scontro era
solo rimandato e che presto o tardi si sarebbero presi. Ma ora non era
il momento. Il moro e il biondo gli avevano chiesto due favori uguali e
loro avrebbero obbedito.
“Dannazione
che tecnica potente! Ma come diavolo ha fatto ad impararla! A che
livello è arrivato!” disse Sasuke tenendosi il
braccio intorpidito e rialzandosi da terra, non senza mostrare una
certa fatica dovuta al rinculo del colpo.
Naruto era steso a
terra, malinconico “A quanto pare è vero che vuole
uccidermi! Sasuke, perché sei diventato
così!” sussurrò rialzandosi da terra e
fissando tristemente il suo, ormai ex, amico.
“E’
così importante per te il tuo obiettivo da essere veramente
disposto ad uccidermi?”
Sasuke si
infervorò. Che ne sapeva lui del suo obiettivo. Come osava!
“Stai zitto maledetto!! Cosa ne vuoi sapere tu, che sei
sempre stato solo come un cane, quale sia il dolore di perdere la
propria famiglia davanti ai tuoi occhi? Eh? Non hai la più
pallida idea di cosa abbia passato!”
Naruto
urlò, colpito nell’orgoglio “Pensi
veramente questo? Fidati, il dolore che ho provato io è
molto più pesante del tuo! Forse è vero, non ho
mai provato il significato di perdere qualcuno! Ma tu hai avuto chi ti
amava, chi si prendeva cura di te! Io no! Ma non ho mai perso la voglia
di andare avanti e mai la perderò! Posso capire la tua
voglia di farti giustizia, ma stai sbagliando tutto!”
“Sei ancora
un ragazzino Naruto. La vita non è come ce la siamo
immaginata da piccoli. Rimanendo al villaggio non potrei mai avere la
possibilità di raggiungere i miei obiettivi! Cresci! Questa
tua convinzione che andrà sempre tutto come credi,
sarà la tua rovina!” disse poi attivando il primo
livello del segno maledetto “Ed è per questo che
oggi morirai!”
Grazie alla potenza
generata dal sigillo iniziale, la velocità di Sasuke
aumentò vertiginosamente. Si scagliò contro
Naruto tirandogli un pugno in faccia, senza la possibilità
che il biondo riuscisse a prevederlo, nemmeno col Rinnegan
‘Accidenti
che potenza e che velocità! È addirittura
più forte di quella tizia delle api!!’
pensò il biondo mentre veniva scagliato indietro
Sasuke gli
arrivò da dietro tirandogli un calcio nella schiena,
disorientandolo. La sua forza era tremenda e, per un secondo,
pensò che quel colpo gli avesse rotto le vertebre. Ma
fortunatamente non era così. Naruto si rialzò
dolorante. Non poteva perdere, non davanti a Hinata. Doveva riportare
indietro il suo amico, anche a costo di massacrarlo.
Saltò
all’indietro e si preparò alla controffensiva.
Sasuke intanto stava di nuovo preparando il chidori nella sua mano.
Questo però era diverso. Produceva un rumore ancora
più assordante di quello normale, il che significava che vi
aveva immesso una quantità di chakra sconvolgente.
“Doton: Proiettili del Drago di
Terra!” si apprestò ad eseguire
Naruto, sperando nel vantaggio di una tecnica a lungo raggio
Un enorme drago di
roccia emerse dal terreno, posizionandosi davanti
all’evocatore e facendogli da scudo. Dalla bocca della
creatura vennero sparati dei proiettili di roccia indirizzati verso il
moro, che li evitò con facilità grazie
all’abilità oculare che lo contraddistingueva.
“Una tecnica
di terra? Nessuno ti ha insegnato le proprietà degli
elementi e le loro debolezze? Raiton:
Chidori!”
Sasuke si
avventò contro Naruto, schivando uno a uno i proiettili del
drago. Una volta di fronte, trapassò l’essere di
roccia come se neanche vi fosse stato grazie al vantaggio portato
dall’elemento fulmine, e colpì Naruto al petto.
Grazie al Rinnegan, riuscì ad evitare che il colpo lo
prendesse al cuore, ma non riuscì a impedire che gli venisse
perforato un polmone e fracassata la spalla destra. Dalla bocca del
biondo fuoriuscì copioso il sangue, segno che ormai stava
per essere sconfitto.
“Mi dispiace
Naruto. È finita. Non morirai ma è solo una
questione di tempo ora.” Disse il moro seriamente. Ormai per
lui non c’era più speranza
“Urgh!”
fece Naruto sputando sangue
Gli spettatori dello
scontro erano ammutoliti. Sakura piangeva accanto ad un Kimimaro
soddisfatto, dispiaciuta della fine dell’amico, ma allo
stesso tempo sollevata che Sasuke ne fosse uscito indenne.
Dall’altra
parte, Hinata era disperata. Il suo Naruto stava per morire e lei non
stava facendo niente? No, non poteva permetterlo. Non poteva competere
con Sasuke ma doveva comunque tentare. Gaara era talmente rapito dalla
scena che si accorse troppo tardi del movimento fulmineo della corvina
a fianco a se.
“Dannazione!”e
corse con lei nel tentativo di fermarla.
“NARUTO!!!”
sulle mani stava preparando il juken, in modo da colpire Sasuke e poter
salvare Naruto, sperando di essere ancora in tempo.
“Ma
cosa!” disse solamente Sasuke, non potendo difendersi visto
che un braccio era intrappolato nel petto del biondo
“Accidenti! Manipolazione Ossea: Proiettili
Digitali!” imprecò Kimimaro che
nuovamente sparò i proiettili ossei dalle sue dita in
direzione di Hinata. Fortunatamente Gaara se ne accorse e
riuscì a pararli con la sabbia. L’attacco
improvviso del grigio fermò Hinata che si salvò
solo grazie alla sabbia del rosso.
“Pazza!
Volevi morire?” disse Gaara freddamente. Ci era mancato
davvero poco questa volta
“Non posso
permettere che Naruto muoia!” urlò Hinata
scagliandosi nuovamente verso Sasuke. Questo aveva ancora il braccio
dentro il corpo trapassato del biondo e non avrebbe potuto difendersi.
Fu solo grazie all’intervento di Kimimaro che ne
uscì indenne. Ma a che prezzo? Il grigio aveva infatti
estratto la sua colonna vertebrale e la usò come lancia,
trapassando il fianco della corvina. Gaara tentò di
difenderla con la sabbia, ma la lancia era troppo dura anche per lui e
trapassò facilmente lo scudo di sabbia eretto dal rosso.
“Maledizione!”
imprecò il Jinchuruki. Non era riuscito a tener fede alla
promessa fatta all’amico
“Kimimaro!
Non era necessario ucciderla!” disse Sasuke alterato. Un
morto sarebbe stato più che sufficiente quel giorno
“Se non
fossi intervenuto saresti potuto morire. Non preoccuparti, non
l’ho colpita in un punto vitale, ma a giudicare dalla
quantità di sangue che sta perdendo non credo che ce la
farà!”
“Hinata!
Noooooo!” Naruto, quasi incosciente, era disperato. La sua
Hinata stava per morire a causa sua. Non poteva permetterlo. Non poteva
assolutamente permettere che morisse. Doveva fare qualcosa. Chiuse gli
occhi e invocò la presenza del suo demone
“Kyubi!”
urlò il biondo nella sua testa e la voce gutturale del
demone non tardò a farsi sentire
“Dimmi Naruto”
Due enormi occhi rossi
comparvero nella coscienza del ragazzo. Il demone aveva assistito a
quello che era successo. Non era preoccupato per le sorti del
Jinchuruki, ci avrebbe pensato lui a sanargli la ferita dal momento che
non era in un punto vitale. Sapeva che avrebbe avuto bisogno del suo
chakra per continuare la battaglia, ma non si aspettava certamente
quella richiesta
“Ho bisogno
di te! Puoi curare Hinata? Il tuo chakra su di me ha effetti benefici,
riusciresti a trasmetterli su di lei?” chiese il biondo con
voce roca. Il sangue gli si era gelato nelle vene alla vista della sua
ragazza morente
Kyubi assunse
un’espressione strana. Non era mai successa una cosa del
genere. Certo, il suo chakra curava il biondo ma solo perché
si trovava nel suo corpo. Difficile pensare di trasmetterlo
all’interno di un altro essere umano. Difficile ma non
impossibile. In fondo lui era Kyubi no Yoko, un essere che
più si avvicinava al concetto di divinità
“E’
possibile. Non è una cosa semplice da fare. La trasfusione
di chakra non è applicabile dai comuni mortali, ma
d’altronde io sono un demone e per me nulla è
impossibile!”
“Cosa devo
fare?” chiese il biondo mentre un barlume di speranza si
stava facendo largo nel suo cuore
“Attingi al mio chakra! Con la
prima coda non ne saresti in grado. Forse con la seconda o la terza, ma
non esagerare altrimenti rischieresti di ucciderla!”
disse il demone. Naruto a parte, non molti essere umani erano in grado
di sopportare la sua energia, seppur questa fosse solo in minima parte
“E
sia!” disse per concentrarsi e tornare alla realtà
“Grazie volpe!”
“Non ti preoccupare! Vinci questa
battaglia e fammi divertire e il tuo debito sarà ripagato!”
ghignò Kyubi
Intanto fuori, Hinata
stava cadendo a terra e stava per perdere conoscenza
“N-naruto…
p-perdonami!” sussurrò la ragzza con un ultimo
rantolo di voce. Si era dimostrata, come al solito, inutile e di peso.
Si era gettata a capofitto contro Sasuke senza pensare e aveva finito
per rimetterci la vita. Naruto non sarebbe stato affatto contento di
lei, pensò mentre una lacrima prese a rigarle il volto
“Mi dispiace
ma non ti può sentire.” Disse Sasuke, forse un
minimo dispiaciuto per le sorti di quella ragazza che in fondo, nulla
centrava con l’incontro “Ormai anche lui ha perso
conoscenza.”disse voltando lo sguardo verso quello che
credeva ormai essere il cadavere del suo ex migliore amico.
Ciò che vide gli raggelò il sangue. Naruto era
vivo e stava iniziando a reagire. “Ma cosa
diav…”
Naruto
afferrò il braccio di Sasuke stritolandoglielo, cosa che
fece ritrarre l’arto del moro.
“Ma
com’è possibile! Da dove prende tutta questa
forza!” esclamò il moro massaggiandosi
l’arto che, per poco, non rischiò di finire
sbriciolato.
“Che gli sta
succedendo?” fece il Kaguya visibilmente preoccupato. Non
aveva previsto una tale reazione. E quel chakra che proveniva dal corpo
del biondo era… terribile. Malvagio, potente e assolutamente
terrificante. Il chakra che emanavano lui e Sasuke con il sigillo
maledetto era nulla a confronto.
La ferità
di Naruto si rimarginò all’istante, sotto gli
occhi stupefatti dell’Uchiha e del Kaguya. Come era possibile
una cosa del genere? Non avevano mai visto una rigenerazione cellulare
di quel tipo. Una ferita così sarebbe potuta anche essere
mortale invece si era curato con estrema facilità. Sasuke si
voltò spaventato verso il suo nuovo alleato
“N-Naruto…
presto Kimimaro! Vai da Sakura! Subito!” gli urlò
contro, ma Kimimaro non si mosse, come ipnotizzato dalla visione.
Il corpo di Naruto
venne avvolto dal chakra rosso del demone. Gli occhi diventarono rossi
sangue, le dita si trasformarono in zanne, i canini gli si acuminarono
fino a formare due denti somiglianti a quelli di una tigre dai denti a
sciabola mentre i capelli erano diventati rossi e irti come spine.
Alcune parti dei vestiti presero addirittura a bruciare a contatto con
quel chakra. Dietro il corpo si formarono non una, ma tre code di
chakra che ebbero l’effetto di spaventare anche uno come
Gaara.
“Spaventoso.
È molto più potente di quando abbiamo combattuto
al torneo! Ora potrebbe battere Shukaku senza problemi e con estrema
facilità!” fece il rosso sentendosi impotente di
fronte a quella manifestazione di potenza
“HINATA!”
urlò Naruto. La sua voce era terrificante. Non era
più la sua limpida e cristallina. Era mostruosa, capace di
far accapponare la pelle a tutti i presenti. Naruto toccò il
corpo tremante della sua amata con la mano ricoperta di chakra rosso.
Il chakra cominciò a staccarsi dalla sua mano per confluire
all’interno della ferita della corvina, rimarginandola
completamente, cosa che fece riprendere colorito a Hinata e la fece
smettere di tremare. Naruto sorrise, per quanto potesse essere
terrificante, era pur sempre un sorriso.
“Gaara!”
disse poi il Jinchuruki spostando lo sguardo, ritornato improvvisamente
serio e pieno di crudeltà, verso il rosso
“Dimmi!”
facendo nuovamente uscire la sabbia dalla giara, pronto a fare tutto
ciò che il Jinchuruki gli stesse per chiedere.
“Andate via!
Allontanatevi il più possibile!”
Gaara fece scivolare
la sabbia sotto di se e sotto il corpo incosciente di Hinata,
sollevandola da terra per fare ciò che gli era stato
chiesto. “Non esagerare Naruto. Con la potenza che ti ritrovi
potesti radere al suolo l’intera nazione!” portando
via la corvina in un letto di sabbia e allontanandosi.
Naruto lo
seguì con la coda dell’occhio e ghignò
sadicamente
“Tsk! Non
temere! Ucciderò il grigio e massacrerò Sasuke ma
non devasterò il paese!” disse squadrando con
sguardo affamato i due davanti a lui
“Cosa?”
disse Kimimaro allibito. Le intenzione dell’avversario erano
chiare e tutto presagiva che le possibilità che accadesse
fossero concrete. Senza esitare affiancò il suo
compagno,liberando totalmente il suo sigillo maledetto assumendo un
aspetto orribile, dal colore viola e con una coda enorme dietro.
Naruto non ci
badò nemmeno, cosa che invece fece Sasuke, che
liberò a sua volta il suo secondo livello. La sua pelle
divenne grigia con i capelli lunghi e viola. Sulla schiena apparvero
due enormi ali a forma di mano, simbolo che il suo segno maledetto gli
avrebbe permesso di volare.
“Potete
trasformarvi in quello che volete, tanto vi ridurrò a
brandelli lo stesso!” sorrise Naruto come se la cose non lo
preoccupasse minimamente. E in effetti non lo era. Con la sua attuale
potenza erano ben pochi i ninja al mondo in grado di tenergli testa. E
quei due non lo erano.
“Sei tu che
non devi sopravvalutarti in questo modo!” disse Kimimaro che
trasformò il suo braccio destro, ricoprendolo interamente di
uno strato osseo “Questo strato osseo ha una
densità superiore a quella di tutti gli altri! Ti
trapasserò come fossi di burro! Muori!” caricando
la volpe in miniatura.
Kimimaro si
avventò contro Naruto che rimase immobile, a quattro zampe,
osservandolo con un ghigno malevolo. Il grigio colpì il
bersaglio ma, al contatto col chakra demoniaco di Naruto, il braccio
osseo si liquefò letteralmente, lasciando un incredulo
Kimimaro in balia di un furente demone.
“N-non
è p-possibile! Ha liquefatto il mio braccio!” fece
stupito. Non gli era mai successa una cosa del genere
Naruto
approfittò del momentaneo senso di smarrimento del suo
avversario. Con uno scatto degno del miglior predatore della natura,
alzò il braccio e il chakra demoniaco sottoforma di zampa,
colpì violentemente Kimimaro, scagliandolo in direzione di
una Sakura terrorizzata, facendolo svenire. Il sigillo si
ritirò, non potendo più essere controllato dal
suo possessore.
“N-naruto…
cosa sei?” disse la rosa. Non credeva che sotto le fattezze
di quel ragazzino ingenuo che sembrava Naruto, si nascondesse una tale
mostruosità. Ora capiva perché la gente lo aveva
sempre chiamato mostro. Lo era veramente
Naruto non
badò minimamente alle farneticazioni della rosa e si
concentrò su un Sasuke trasformato, ma non per questo meno
preoccupato della creatura che si trovava di fronte. Tuttavia, il
potere che gli conferiva quel nuovo livello era mostruoso. Non doveva
sottovalutarsi e per questo corse verso la creatura che si trovava di
fronte
“A quanto
pare sei davvero speciale, Naruto. Ma non pensare che riuscirai a
convincermi a fare marcia indietro!” disse Sasuke
avventandosi contro il nemico.
Sasuke
cercò di sferrare una combinazione di pugni al suo
avversario, senza però riuscire a colpirlo nemmeno una
volta. Naruto si muoveva e schivava i colpi con estrema
semplicità, come se snobbasse lo scontro con
l’Uchiha
‘Accidenti
è velocissimo! Non riesco a prevedere i suoi movimenti
nemmeno con lo Sharingan!’
D’un tratto,
Naruto sparì da davanti a lui
‘Dove
diavolo è finito! Non sono riuscito nemmeno a vedere il suo
movimento!’ “Dove diavolo sei! Vieni
fuori!” gridò l’Uchiha trasformato
guardandosi intorno
“Sono dietro
di te!” sibilò Naruto che era a una cinquantina di
metri da Sasuke, fermo.
Sasuke lo
fissò stralunato. Cosa credeva di fare da laggiù?
“Come credi di potermi colpire da laggiù? Con lo
sharingan posso prevedere qualsiasi mossa!”
“Fai troppo
affidamento su quell’occhio! Non ti sei nemmeno accorto che
il mio attacco è già partito!”
rivelò il Jinchuruki con un ghigno
“Cosa?”
esclamò Sasuke guardando in tutte le direzione per evitare
l’attacco, senza però vedere nulla.
D’un tratto
però comprese. La terra sotto i piedi cominciò a
tremare e due braccia rosse sbucarono da sotto i piedi di Sasuke,
tentando di afferrarlo senza però riuscirci, per fortuna del
moro che balzò indietro di qualche metro. Le braccia
comandate dal biondo, ora rosso, inseguivano Sasuke senza dargli
tregua, impedendogli di fare qualsiasi sigillo per attuare qualche
tecnica. Non vedendo nessuna via di uscita, il moro si alzò
in volo, utilizzando la nuova abilità donatagli dal segno
maledetto. Volò in alto fin tanto da superare la gittata
delle braccia demoniache. Da terra le braccia non riuscirono
più ad avvicinarsi al loro obiettivo e ciò
permise a Sasuke di contrattaccare.
“Vediamo
quanto riesci a resistere al calore. Non potrai scappare nemmeno
volendo da questa tecnica” esclamò speranzoso il
nukenin iniziando a comporre dei sigilli
“Katon: Tecnica del drago di
Fuoco Supremo!” un enorme drago
fuoriuscì dalle labbra di Sasuke. Era gigantesco, ben
più grande della palla orgoglio del suo clan. Inoltre, le
dimensioni non parvero impedire alla tecnica di dirigersi a
velocità inaudita verso l’avversario.
Naruto
tentò di schivare l’attacco muovendosi ad alta
velocità, ma notò subito che tale tattica era
completamente inutile. Il drago lo inseguiva ovunque andasse
“Ahahahahah
te l’ho detto! È completamente inutile che scappi!
Finché non ti colpirà, la tecnica non si
scioglierà!” ghignò Sasuke convinto di
avere la vittoria in pugno. Non credette ai suoi occhi vedendo quello
che successe dopo
“Allora
lasciamo che mi colpisca!” disse il jonin di Konoha
fermandosi di colpo
“Cosa!!”
Naruto si
bloccò improvvisamente, con sorpresa di Sasuke. Il chakra
sul corpo di Naruto cominciò a vorticare freneticamente,
emettendo delle scie energetiche ustionanti, che incenerirono ogni cosa
vi entrasse in contatto
“GRRRRRRROARRRRRRRRRRRRRRRRRR!”
con un assordante ruggito, Naruto fece esplodere il suo chakra, creando
una considerevole onda d’urto che al contatto con la tecnica
di Sasuke, la dissolse completamente. L’onda d’urto
generata era violentissima e rischiò di colpire anche Sakura
che vegliava su un Kimimaro ancora svenuto, se Sasuke non avesse eretto
una barriera di terra che comunque si sgretolò una volta
attutita l’onda
“Accidenti
che potenza! Se non avessi copiato quella tecnica durante il scontro
con Gaara, avrebbe colpito Sakura! Maledetto!”
‘Dannazione! Sto finendo anche il chakra! Anche in questa
forma comincio ad essere stanco! Devo finire al più
presto!’ pensò il nukenin ringhiando. Aveva
seriamente temuto per la vita della sua ragazza. A quanto pare Naruto
non si stava facendo nessuno scrupolo. Avrebbe potuto rendere pan per
focaccia attaccando Hinata. Ma c’era Gaara con lei e sapeva
che nemmeno il rosso era da sottovalutare
“Visto che
ti piace volare e che ami giocare col fuoco, vediamo di rendere
più interessante lo scontro!” disse Naruto che
cominciò a gonfiare il petto
“Che diavolo
sta facendo?” disse il moro mentre un orrendo presentimento
gli si stava insinuando in testa
“Yoton: COLATA LAVICA!”
Combinazione di elementi. Ecco cos’era
“Notevole!”
Disse Kyubi estasiato “La
tecnica di quel fannullone di Sokou. Bravo ragazzo! Non so come tu sia
riuscito a farla ma è davvero stupefacente. Immagino sia
grazie al Rinnegan!” ruggì il Bijuu
soddisfatto nella mente del ragazzo
“Sokou?”
chiese confuso Naruto
“Mio fratello. Yonbi no Sokou e
il Bijuu gorilla dalle quattro code. È la sua
abilità innata quella di creare lava. Sei stato furbo a
combinare terra e fuoco!” si
complimentò il demone guadagnandosi un ghigno dal Jinchuruki
Dalla bocca di Naruto
si sprigionò un potente getto di roccia fusa incandescente
che ricoprì interamente il terreno, rendendolo infuocato.
Sasuke, per evitare che Sakura venisse in contatto con la lava, la
portò assieme al grigio sulla sommità di un
albero secolare che fortunatamente non si incendiò, vista la
durezza della corteccia. Non appena posò i due su un ramo,
si accasciò vicino a loro, ritirando il segno maledetto
“Dannazione!
Non ho più chakra!” disse disperato Sasuke. Non
riusciva ancora a controllare quel nuovo livello di potenza. Era troppo
per la sua resistenza. Errore fatale il suo sottovalutare
così il mostro che si trovava di fronte e per colpa sua ci
avrebbe rimesso anche la sua ragazza.
“Sakura…” disse voltandosi verso di lei.
Sakura non rispose.
Era letteralmente paralizzata dal terrore. Piangeva e tremava come una
foglia e solo allora Sasuke capì che probabilmente non
c’era più nulla da fare “E’
finita…” sussurrò infine stringendo tra
le braccia la ragazza e preparandosi al peggio
Naruto lo
osservò. Guardò fino a dove si era spinto con il
suo potere. Ormai aveva vinto, non c’erano dubbi, ma sapeva
anche di aver superato il limite. Non poteva continuare o avrebbe
distrutto tutto ciò che lo circondava. Fu allora che
disattivò il manto e sputò dell’acqua
dalla bocca, per raffreddare il terreno.
Si avvicinò
all’imponente albero, dove sostavano stravolti i suoi
avversari, e alzò lo sguardo verso di loro.
“Spero che
ora tu sia soddisfatto! Guarda come hai ridotto Sakura!”
gridò imbestialito Sasuke in un ultimo impeto. Non gli
avrebbe permesso di toccarla, nemmeno con un dito.
Naruto la
guardò. Assomigliava più a un cadavere che a una
persona viva. Se fosse tornata a Konoha non avrebbe più
avuto il coraggio di guardarla in faccia, come non lo avrebbe avuto
nemmeno più per Sasuke.
Fu così che si voltò, dando le spalle al moro.
“Sparite!”
disse infine prendendo a camminare
“Cosa?”
disse invece Sasuke. Non credeva alle sue orecchie. Tutto quel macello
per poi lasciarli andare?
“Ho detto
sparite…” ripetè il biondo continuando
a camminare “è chiaro che non volete
più tornare ed è solo per rispetto nella nostra
vecchia amicizia che vi lascio andare!”
“Stolto”
disse Kyubi deluso nella sua testa “Non dovresti lasciarli andare.
In futuro potrebbero causarti seri problemi. Quell’Uchiha ha
uno sharingan decisamente potente. Farà grandi cose in
futuro!”
“Se
succederà saprò come affrontarli, non
temere!” disse il biondo atono rivolto alla volpe
“Sei ancora debole, Naruto.
Pensavo avessi capito che non sempre tutto va come te lo aspetti. Anche
il ragazzo te l’ha fatto notare”
Naruto alzò
lo sguardo verso la volpe fissandola con gli occhi grigi. Kyubi
percepì un potere terrificante provenire da quegli occhi,
potere che gli ricordava la battaglia di più di un secolo
prima. Naruto stava controllando sempre di più il suo
doujutsu. L’aura omicida che pervadeva il biondo ebbe
l’effetto di zittire il demone definitivamente. “Spero solo tu sappia quello che
stai facendo.” Disse infine al biondo che
abbassò lo sguardo
“Anche
io” sussurrò tornando alla realtà
Sasuke non disse
niente. Si caricò in spalla il corpo ancora privo di sensi
di Kimimaro e prese per mano una tremante Sakura. Scesero
dall’albero e si allontanarono
“SASUKE!”
urlò il biondo sempre dando le spalle ai tre
Il morò si
fermò ma non si voltò
“Sai anche
tu che ci rincontreremo. Se allora ti metterai contro il mio
villaggio…” voltandosi verso di lui e fissandolo
con il Rinnegan “Ti ucciderò con le mie
mani!”
Sasuke rimase fermo
“Oggi hai vinto. Te lo concedo. Ma vedi di diventare
più forte perché altrimenti, il giorno in cui ci
rincontreremo, sarò io a ucciderti. Puoi giurarci”
girando la testa con lo sharingan attivato.
Sharingan e Rinnegan
si incrociarono nuovamente. Naruto sogghignò
“Vedremo! Fino ad allora…” riprendendo a
camminare “divertiti con i tuoi nuovo amici!” e
sparì dalla vista del moro.
NdA
Chiedo scusa per il ritardo ma ieri non sono proprio riuscito ad
aggiornare. Mea culpa. Ed eccoci finalmente. Lo scontro si è
concluso, sebbene non come molti si aspettavano probabilmente. Molti si
chiedevano come avrebbe fatto Sasuke a battere Naruto con tutti i
poteri che il biondo si ritrovava, ebbene non l'ha fatto. Sarebbe stato
incoerente rendere Sasuke vincitore quando fino a pochi giorni prima
non era nemmeno riuscito a sopportare la vista di Shukaku no? Percui
spero di non aver deluso nessuno con questo risultato. Naruto ha vinto
praticamente snobbando il moro e vi posso garantire che quest'ultimo,
in futuro, non dimenticherà mai quest'affronto. Ma ho deciso
che lo scontro del secolo avverrà più avanti,
quando i nostri eroi saranno belli grandi e decisamente più
potenti. Fino ad allora, rilassatevi che l’azione non
mancherà di certo. Sper anche che abbiate capito il
perchè ho voluto rendere partecipe Hinata alla battaglia:
lei era la scintilla che avrebbe fatto scatenare Naruto. Trovavo banale
ridescrivere lo scontro come aveva fatto Kishimoto e ho dovuto trovare
un elemento catalizzatore alla rabbia del biondo. Spero di non avervi
deluso! I più avranno anche notato che lo scontro
non è avvenuto nella valle dell’epilogo e che
Kimimaro non è morto. La prima cosa è dovuta
semplicemente al fatto che ho in mente un’altra battaglia per
quel posto, mentre la seconda è dovuta ad un mio capriccio:
mi è sempre piaciuto come personaggio e non mi andava il
modo con cui Kishimoto-san l’aveva tolto di mezzo. Pertanto
lo rivedremo in futuro.
Rispondendo alle amate recensioni:
@Ninja767: spero tanto che la tua pazienza sia stata premiata!
@brando: ho voluto necessariamente che Sakura si comportasse
così. L'amore rende ciechi e Sakura è persa di
Sasuke. Mi sembrava giusto che non si opponesse al suo volere anche
perchè il moro prova realmente amore per lei ed è
giusto, secondo me, che se ne vadano assieme. Sia che tu sia una fan o
meno di Sakura, ti posso garantire che anche lei avrà un
ruolo fondamentale nella storia, più avanti. Non
necessariamente un ruolo da antagonista comunque ;)
@Vegeta4ever: ciao nuovo lettore! Che dire, la loro amicizia
è arrivata ad ormai un punto molto critico. Entrmabi non si
considerano più migliori amici, ma ciò non toglie
che si considerino ancora rivali per eccellenza e con grande rispetto
reciproco. Ma chissà, magari in futuro....
@Firefly12: mi dispiace di averti delusa, ma Kimimaro non è
morto. Troppo presto e comunque mi piace molto come personaggio per
toglierlo subito dai piedi. I fan di Hinata potrebbero odiarlo dopo
quello ho scritto in questo capitolo, ma ha agito semplicemente
nell'interesse di aiutare Sasuke. Una reazione normale se ci pensate.
no?
@Fly89: non ti ho tolto la curiosità di scoprire
come Sasuke sconfigge Naruto. Non lo fa XD
@ShessomaruJunior: hai azzeccato più o meno il pronostico!
Sasuke le prende da Naruto e il duello tra kunoichi rimarrà
in stallo fino alla fine. Probabilmente ci sarà anche quello
XD
Detto questo vi saluto. I nostri eroi tornano a casa e
novità importanti li attendono, ma quali saranno? Semplice,
leggete e saprete! At salot!
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Capitolo 18 *** Missione Fallita ***
Sasuke
osservò il campo di battaglia letteralmente devastato dal
loro combattimento. Se fossero entrambi migliorati, chissà
cosa avrebbero combinato in futuro. Naruto sarebbe sicuramente
diventato più forte ma, di certo, lui non sarebbe stato da
meno e la prospettiva di migliorare sempre di più era quanto
meno allettante.
Sakura si stava
lentamente calmando, da quando lo scontro era terminato
“Ti senti
meglio?” chiese Sasuke fermandosi e poggiando un braccio
sulle spalle della rosa, abbracciandola dolcemente
Sakura
annuì, mentre il tremolio stava velocemente riprendendo
strada lungo la schiena della ragazza “S-si…
Sasuke?”
“Dimmi!”
disse lui con voce clama
“C-che
cos’era? Che cosa diavolo è Naruto?” con
la voce tremante e gli occhi lucidi. Era terrorizzata da quanto visto.
Sasuke
abbassò la testa. Già, cosa diavolo era diventato
Naruto? Da dove arrivava quel tremendo chakra rosso? “Non lo
so. Ma lo scopriremo, stanne certa!” tentando di rassicurarla
“Mi dispiace
di essere stata così inutile!” continuò
lei stringendosi nell’abbraccio e ricominciando a piangere.
Era consapevole di essere stata una distrazione nel combattimento e,
forse, se Sasuke aveva perso era anche per colpa sua.
“Non sei
stata inutile! Non devi nemmeno pensarlo!” si
infervorò lui
“Ma…
se non avessi consumato chakra per salvarmi avresti vinto,
no?”
“No. Non
penso che avrei vinto comunque. Io mi stavo stancando lo stesso, mentre
Naruto sembrava non risentire minimamente della fatica. Probabilmente
mi avrebbe ucciso con facilità se solo lo avesse
voluto” disse soffocando un ringhio. Ammettere la sua
inferiorità verso colui che era sempre stato considerato il
ninja più inutile della foglia gli costava
un’immensa fatica.
Sakura lo
guardò, mentre una nuova luce le illuminava lo sguardo
“Ti giuro che diventerò più forte! Con
Akatsuki mi allenerò duramente per migliorare!”
Sasuke notò di nuovo quello sguardo ambizioso e pieno di
forza di volontà negli occhi della rosa. Era sempre
più convinto che si assomigliassero in tutto, erano fatti
per stare insieme e niente e nessuno li avrebbe divisi.
Per la prima volta,
dopo la fine della battaglia, il sorriso tornò a solcare le
labbra di Sasuke“Lo so, Sakura. Lo so! Forza! Prendiamo
Kimimaro e andiamo via” prendendosi il nuovo compagno sulle
spalle e incamminandosi, fedelmente seguito dalla ragazza.
Camminarono per
qualche ora, seguendo la direzione in cui andavano precedentemente, ma
senza sapere effettivamente dove andare
Sasuke si
fermò, sbuffando “Uff… non ho la
più pallida idea di dove sia il covo
dell’organizzazione…”
“Credo sia
meglio aspettare che Kimimaro si svegli.” Propose la ragazza,
anche lei ignara della direzione da prendere
Sasuke
annuì. La stanchezza stava perndendo il sopravvento e se le
sue supposizioni erano giuste, la strada era ancora lunga
“Hai ragione. Meglio accendere un fuoco e procurarsi qualcosa
da mangiare, tanto qui vicino c’è un fiume e
possiamo procurarci dei viveri.”
I due si avviarono nei
pressi di un fiumiciattolo adiacente e posarono il corpo del grigio
accanto a un albero. Sakura accese un fuoco con della legna secca
trovata lì vicino mentre il moro pescò qualche
pesce per rifocillarsi. Aspettarono circa una mezz’oretta,
quando finalmente Kimimaro cominciò a riprendere i sensi.
“Finalmente
ti sei svegliato! Non sapevamo dove andare e abbiamo deciso di
aspettare che tu ti riprendessi!” disse Sasuke alla domanda
implicita del ragazzo che si guardava intorno spaesato
Solo allora Kimimaro
si rese conto di dov’erano. Erano ancora tutti e tre e non
c’era più presenza dei ninja della foglia.
“Sasuke-sama.
Sei riuscito a sconfiggere quel mostro?” chiese ammirato.
Evidentemente quell’opzione era l’unica possibile
dal momento che erano ancora tutti e tre vivi e, apparentemente,
incolumi
Sasuke
abbassò lo sguardo “No… ci ha lasciati
andare!”
Kimimaro era incredulo
“Perché?” aveva capito che la potenza
del ninja di Konoha era tale da ucciderlo senza sforzo e che la sua
determinazione nel riportare indietro i suoi amici era più
forte di tutto il resto. Strano che li avesse lasciati andare
“Ci ha
sconfitti ma ha deciso di lasciarci andare comunque, dicendomi che un
giorno ci saremmo battuti di nuovo. Ma ora basta con questa storia.
Cerca di riprenderti in fretta e partiamo il prima
possibile!” fece il moro sbrigativo mentre Kimimaro
annuiva“Si!”
I tre si riposarono
ancora un po’ quando finalmente ripartirono alla volta del
covo di Akatsuki.
Dopo lo scontro,
Naruto si avviò in direzione di dove si trovava Gaara, con
Hinata ancora svenuta. Non lo dava a vedere ma era distrutto.
L’effetto del chakra rosso era ancora deleterio per il suo
corpo e la terza coda era veramente potente. Persino lui stentava a
credere a quanto era riuscito a fare. Finalmente trovò il
rosso, seduto lì vicino ai piedi di un albero con Hinata che
dormiva, apparentemente tranquilla. Ciò rinfrancò
il giovane biondo, nonostante fosse ancora preoccupato per lei.
“Ce
l’hai fatta?” fece il rosso vedendolo arrivare. Il
suo occhio di sabbia con il quale controllava lo scontro da lontano era
andato distrutto dalla potenza del biondo
Naruto
abbassò lo sguardo e tanto bastò per far capire a
Gaara la situazione.
“Ti ha
battuto?” fece incredulo. Non lo credeva affatto possibile.
La differenza tra i due era abissale. Inammissibile
un’eventuale sconfitta del fratello
Naruto scosse il capo
negativamente “No” e tanto bastò a far
capire la situazione a Gaara
“Capisco…
l’hai lasciato andare. Perché?”
Naruto
spiegò “Ormai era inutile cercare di convincerlo.
Sia lui che Sakura erano decisi a lasciarsi tutto alle spalle e, anche
se fossi riuscito a riportarli indietro, nulla avrebbe impedito loro di
tentare nuovamente la fuga!”
“Perché
non li hai uccisi? Avresti potuto farlo. Sentivo la potenza del tuo
chakra fin da qui!” chiese confuso il rosso. Non capiva il
perché del gesto del biondo. Lui l’avrebbe fatto
senza esitare
“In nome
della nostra vecchia amicizia ho voluto lasciarli
andare….” Spiegò il biondo
Gaara lo
guardò per poi distogliere lo sguardo
“Amicizia… è un concetto totalmente
nuovo per me”
Naruto gli sorrise
“Non preoccuparti! Un giorno capirai anche tu cosa voglio
dire!”. Gaara non era stato così fortunato da
avere qualche amico, nella sua infanzia.
La loro attenzione fu
attirata dall’arrivo di un jonin che Naruto conosceva bene
“Kakashi-sensei!”
esclamò il biondo vedendo arrivare l’argenteo
“Naruto!
Sono venuto appena ho saputo! State bene?” fece preoccupato
vedendo il corpo privo di sensi di Hinata
Naruto si
affrettò a rassicurarlo “Noi si, ma Hinata
è stata ferita. Fortunatamente sono riuscito a curarla e ora
sta riposando!”
“Vedo!”
constatò il jonin tirando un sospiro di sollievo.
Fortunatamente nessuno aveva subito gravi danni
“Come stanno
gli altri?” chiese poi Naruto visibilmente preoccupato
“Una squadra
di ninja medici è stata mandata a recuperarli, non dovete
preoccuparvi!” guardando sia il biondo che il rosso, sapendo
che nella missione erano presenti anche i fratelli di
quest’ultimo. “Dove sono Sasuke e
Sakura?” chiese poi immaginando già la risposta,
dal momento che non erano lì presenti.
Naruto distolse gli
occhi da quelli del maestro a quella domanda e lì Kakashi
ebbe conferma della sua ipotesi
“Sono
riusciti a fuggire?”
“Li ho
lasciati andare!” spiegandogli quanto detto poco prima a
Gaara.
“Capisco!
È tutta colpa mia!” si incolpò Kakashi
“Avrei dovuto capire prima che Sasuke stava cambiando, sono
stato così cieco! Mi dispiace!”
“Non
è colpa tua, maestro. Sasuke ha fatto la sua scelta e Sakura
con lui. Un giorno ci rincontreremo, lo so, spero solo non da
nemici!” non ci credeva nemmeno lui a quelle parole ma, si
sa, la speranza è sempre l’ultima a morire.
“Lo spero
anche io!” rispose sorridendogli da dietro la maschera,
sollevato dall’ottimismo del giovane jonin “Forza,
torniamo al villaggio a dare il responso della missione
all’Hokage!”
“Si
è meglio. Hinata ha bisogno di cure!” Kakashi
prese sulle spalle il corpo privo di sensi della corvina e si avviarono
verso il villaggio. Dopo pochi minuti Naruto svenne, probabilmente
dalla fatica, e Gaara lo trasportò in un letto di sabbia.
Arrivarono dopo qualche ora alle porte del villaggio e i due vennero
portati in ospedale per riposare.
Quando Naruto si
svegliò, si trovò davanti l’Hokage
accompagnata da Jiraiya, che lo fissavano preoccupati
“Ero-sennin,
baa-chan! Che ci fate qui?” chiese stropicciandosi gli occhi
“Siamo
venuti a vedere come stai, baka!” rispose la donna
“Kakashi ci ha raccontato tutto. A quanto pare la missione
è fallita!” non c’era rimprovero nella
sua voce, solo dispiacere.
Naruto
riacquistò l’espressione afflitta
“Purtroppo si. Sasuke e Sakura ormai se ne sono
andati!” fece rassegnato
“Kakashi mi
ha detto che li hai lasciati andare. Perché lo hai
fatto?” chiese incuriosito Jiraiya
Naruto
scrollò le spalle affranto “Tanto se fossero
tornati, niente avrebbe impedito loro di scappare nuovamente. Tanto
valeva lasciarli andare!”
“Così
però rischi di mettere in pericolo il villaggio! Te ne rendi
conto?” lo rimproverò Tsunade
“Non credo
che Sasuke si metterà contro il suo villaggio natale! Non ne
avrebbe il motivo!”
Tsunade e Jiraiya si
guardarono. Era giusto che anche Naruto sapesse. Jiraiya gli
raccontò quanto realmente successo quella notte infame, che
segnò per sempre il triste destino del clan Uchiha. Naruto
era esterrefatto
“Non
è possibile! Quindi è colpa del villaggio se il
clan Uchiha è stato sterminato?” chiese incredulo
e arrabbiato. Ora capiva a cosa si riferisse Sasuke riguardo alle
menzogne del villaggio
“Ma ascolti
quando ti si parla o no? È stata tutta una congiura da parte
di Danzou. Il villaggio non ha colpe, se non quelle di non essere
riuscito ad esiliarlo!” fece afflitta Tsunade
“Maledetto!
Pagherà caro questo affronto!” ringhiò
Naruto. Era a causa di quel maledetto quanto appena successo. Fece per
alzarsi ma venne fermato dal suo maestro
“Fermo dove
sei! Se non c’è riuscito il Sandaime a incastrare
Danzou, non ci riuscirai tu. Quando troverò le prove a
favore della nostra tesi, solo allora potremo sbarazzarci di quella
mummia. Fino ad allora non possiamo fare niente!”
Naruto
pensò a quanto gli era stato appena detto. Adesso capiva
cosa voleva realmente Sasuke da Orochimaru! La verità! Ma se
si fosse fatto convincere che era il villaggio il mandante avrebbe
dichiarato guerra a Konoha e niente glielo avrebbe impedito.
“Cosa faremo
ora? Non possiamo starcene con le mani in mano!”
“Per il
momento riposati! Oggi partirò per incontrarmi con il mio
informatore e scoprire quali sono i piani di Akatsuki. Starò
via una settimana poi cominceremo il tuo allenamento! Preparati
perché sarà massacrante!” Naruto
sorrise a quelle parole. Si sarebbe allenato duramente per difendere il
villaggio da qualsiasi minaccia
“Hai un
informatore che può scoprire i piani di Akatsuki?”
disse Tsunade visibilmente sorpresa
Jiraiya sorrise
sornione “Di più. Ho un infiltrato
nell’organizzazione!” rivelò infine
I due
sussultarono. “Hai un infiltrato e non mi hai detto
nulla? Ma sei pazzo?” strillò infuriata
l’Hokage. poteva essere di vitale importanza e lui aveva
tenuto questo per se?
“Non ti
scaldare, Tsunade! So quello che faccio!” rispose lui
offendendosi. L’aveva per caso preso per un principiante?
Tsunade si
calmò. Non doveva dubitare del giudizio dell’amico
“Ti fidi di lui?”
“Ciecamente!”
rispose quello senza alcuna esitazione, cosa che calmò
definitivamente Tsunade
“Ero-sennin,
ma che cos’è questa Akatsuki?” chiese
Naruto intromettendosi nel loro discorso
Jiraiya lo
guardò serio “E’ un organizzazione
criminale, composta da ninja traditori molto pericolosi. Si sa poco di
questa organizzazione ma so che Orochimaru e Itachi Uchiha ne fanno
parte. Non parlo col mio infiltrato da qualche anno, quindi non so
ancora bene da chi sia composta, né chi sia il capo. Non ha
ancora rivelato la sua identità purtroppo!”
facendo per andarsene “Quando tornerò, ti
spiegherò meglio quali sono i loro obiettivi!” e
uscì dalla stanza.
Tsunade
osservò la porta chiudersi per poi tornare a rivolgersi al
jonin “Hai la settimana libera. Riposati e vedi di non
allontanarti per nessun motivo dal villaggio! Quando Jiraiya
tornerà convocheremo i capiclan di Konoha e prepareremo gli
allenamenti per tutti voi.” Uscendo anche’ella
dalla stanza.
Naruto si
ritrovò da solo in camera. Aveva un brutto presentimento
riguardo a quella organizzazione e sentiva che lui ne era direttamente
coinvolto. Ora però doveva solo aspettare il ritorno del suo
sensei per le dovute spiegazioni e nel frattempo si sarebbe preso un
meritato riposo. Il suo pensiero volò dritto alla sua
ragazza. Anche lei era ricoverata in ospedale e decise di andarla a
trovare. Chiese all’infermiera dove fosse ricoverata Hinata
Hyuga e, dopo averlo saputo, si diresse nella sua stanza.
Hinata dormiva
profondamente con accanto a lei suo padre.
“Naruto!”
fece il capoclan vedendo il biondo entrare nella stanza
“Hiashi-sama!”
salutò quest’ultimo “Come sta
Hinata?” chiese dunque preoccupato per la sua ragazza.
“Non
preoccuparti! Sta bene, si sta solo riposando.” Lo
rassicurò il padre “Ha già ripreso i
sensi e ha chiesto di te però, visto che dormivi, si
è riaddormentata anche lei.”
“Capisco!
Meno male! Ero preoccupato per lei, temevo di non essere riuscito a
curarla!” fece tirando un sospiro di sollievo.
“A tal
proposito, volevo ringraziarti. L’Hokage, dopo averla
visitata, mi ha detto che è stata curata dal chakra del
demone. Era stupefatta che tu sia riuscito a fare una trasfusione di
chakra. Grazie, è solo merito tuo se Hinata è
ancora viva!” disse poi l’uomo inchinando grato il
capo.
Naruto
arrossì. Non era abituato ai ringraziamenti e men che meno
fatti dal capo del clan più potente di Konoha. Era lusingato
“Si figuri. Se le fosse successo qualcosa non me lo sarei mai
perdonato!” prendendo una sedia e posizionandosi vicino al
letto, dal lato opposto in cui era seduto Hiashi. In quel momento, la
corvina aprì gli occhi e, notando la presenza del biondo,
gli sorrise.
“Vi lascio
soli.” Fece Hiashi alzandosi “Immagino che abbiate
delle cose da dirvi!” uscendo dalla stanza senza sentire le
risposte dei due. Come il giorno prima, si ritrovarono ad essere da
soli in una stanza d’ospedale, cosa che li fece imbarazzare
non poco.
“Ciao”
salutò Hinata rossa in volto
“Ciao”
rispose Naruto sorridendole per poi darle un dolce bacio sulla fronte
“Ho avuto paura. Non ti azzardare mai più a fare
una cosa del genere!”
Hinata
abbassò gli occhi “Quando ho visto che Sasuke ti
stava per uccidere, non ho capito più nulla e sono
intervenuta. Mi dispiace di averti fatto preoccupare, sono ancora
così debole!” si giustificò lei con gli
occhi lucidi
“Non devi
neanche pensarlo! Se fossi debole non avresti avuto nemmeno il coraggio
di venirmi a salvare!” disse sorridendole senza arrabbiarsi
veramente “Non ti ho nemmeno ringraziato!”
continuò abbracciandola “Grazie!”
Hinata
ricambiò l’abbraccio, felice che tutti e due
stessero bene. “Dove sono Sasuke e Sakura?” chiese
poi
Naruto
cambiò d’un tratto espressione, assumendone una
triste e affranta e tanto bastò per far capire
alla sua bella che i due non erano tornati. Hinata gli
accarezzò il viso:“Non ti preoccupare! Sono sicura
che un giorno torneranno!”
“Non
credo!” disse invece il ragazzo
“Perché?”
Naruto le raccontò ciò che poco prima gli era
stato riferito dai due sannin e Hinata si scandalizzò,
portandosi una mano davanti alla bocca
“E’… è terribile!”
“Già!
Quel dannato di Danzou ha macchinato tutto, ma un giorno la
pagherà cara!” ringhiò Naruto
“Cosa faremo
adesso?” chiese la ragazza abbracciando Naruto per calmarlo
“Abbiamo una
settimana libera per riposarci. Tu ti devi ancora rimettere e non devi
sforzarti. Starò io qui con te non temere.
Poi…” continuò esitando
“Poi?”
lo incitò lei temendo però la risposta
Naruto la
fissò “Cominceranno gli allenamenti. Ero-sennin
credo mi porterà via per un po’, anche se non so
per quanto!” Hinata lo abbracciò singhiozzando
“No! Non voglio!”
Naruto le
accarezzò i capelli “Calmati Hinata! Non ti
preoccupare. Non penso che starò via per molto, anche
perché Akatsuki penso si muoverà in fretta ora
che Sasuke si è unito a loro! E poi, anche tu ti allenerai
no?”
Hinata si
asciugò gli occhi, annuendo “Si. Mio padre
è ancora più convinto ad allenarmi!”
disse calmandosi un po’.
“Bene!
Meglio così. Adesso ci godiamo questa settimana! Che ne
dici?” disse lui facendole un sorriso sornione, nel tentativo
di contagiarla
Hinata, arrossendo un
po’, annuì rinfrancata “Si!”
NdA
Ed eccoci con il nuovo capitolo.
@brando: ciao! spero che il tuo capitolo abbia risposto alla tua
domanda. Tsunade non degraderà Naruto, sia per affetto che
per comprensione. La battaglia appena conclusasi, non per il risultato
quanto per chi combatteva, ricorda quella tra Jiraiya e Orochimaru. Chi
meglio dei due sannin può comprendere come si senta il
ragazzo? Per quanto riguarda i sei, porta ancora un po' di pazienza,
manca poco!
@beast: Sakura arrendevole? aspetta e vedrai! dopotutto non ha il
potere per competere con quei due, è solo una genin che sa
usare bene il chakra, ma a parte questo non ha nessuna
abilità particolare! non ti preoccupare, non ho ancora
deciso se inserirti o meno nella fic, dipenderà dalla tua XD
@Ninja767: son d'accordo con te, troppo banale riportarlo indietro.
Come hai detto tu, lo scontro tra i due è ancora in sospeso,
ma arriverà non temete! anche se però non
pensò che sarà quello principale nella battaglia
finale...
@Vegeta4ever: chiedo scusa per la gaffe! Comunque, anche se non ho
ancora buttato giù il capitolo dello scontro tra i due, ti
assicuro che non sono del tutto convinto che usarà il potere
della volpe... ho in servo parecchie sorprese per lui!!
@Fly89: si non la ami, si capisce! condivido! ma non sono il tipo da
accantonare così uno dei personaggi principali del manga,
non starebbe bene e creerebbe troppe incongruenze. Mi piace non
tralasciare nulla e soprattutto rievocare personaggi secondare come nel
caso di Suzumebachi, apparsa nei filler! grazie dei complimenti, ma ti
assicuro che di mosse impreviste ne dovrebbero ancora arrivare
parecchie!
@Otakon: ciao! sono contento che la storia ti piaccia! continua ad
aggiornare i tuoi preferiti e ti assicuro che, se non tutti i giorni,
ogni due dovresti trovare l'aggiornamento che vuoi!!
I ragazzi sono tornati ma Jiraya e co sono
preoccupati per le possibili reazioni di Sasuke. Che
succederà? Cosa troveranno Sasuke e Sakura al covo di
Akatsuki? Ma, soprattutto, chi sarà l’informatore
di Jiraya? Lo saprete, al più tardi, dopodomani! At salot
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Capitolo 19 *** Verità Svelate ***
Sasuke,
Sakura e Kimimaro camminavano ormai da diverse ore, in direzione del
covo dove si nascondeva l’organizzazione. Sasuke
notò che Sakura cominciava ad accusare i sintomi della
stanchezza e si rivolse verso il grigio, che faceva da guida
“Manca
ancora molto?” volle informarsi
“Il covo si
trova tra i confini del paese del fuoco, del suono e della cascata, in
modo tale che sia in territorio neutro. Ci vorrà ancora
qualche ora se procediamo spediti, almeno un giorno a questa
velocità.” Lo informò il ninja osseo
“Abbiamo
fretta?” chiese poi Sasuke
Kimimaro scosse il
capo “Dubito che Orochimaru-sama apprezzi un nostro ritardo,
ma viste le nostre condizioni e il combattimento che abbiamo sostenuto,
non credo ci siano problemi se ci riposassimo!” capendo a
cosa si riferisse il moro.
“Bene allora
proseguiamo ancora qualche ora e poi faremo una pausa per riposarci. Te
la senti Sakura?”
Sakura alzò
lo sguardo stanco verso il ragazzo “Non ti preoccupare! Non
sarà certo una passeggiata a mettermi fuori
combattimento!”
Sasuke sorrise a
quelle parole. Gli stava dando sempre più
l’impressione di quanta forza di volontà avesse. I
tre camminarono ancora per due ore, quando il moro decise di fermarsi
per far riposare soprattutto la rosa.
Dopo aver ripreso
fiato e disteso i muscoli per un’ora, il trio
ripartì.
Il giorno dopo, con le
dovute pause, i tre shinobi oltrepassarono finalmente il confine del
paese del fuoco. Si ritrovarono ai piedi di una montagna ricoperta da
un vasto bosco verde. In una nicchia ben nascosta vi era un enorme
masso che faceva da scudo all’entrata di una caverna.
“Bene siamo
arrivati!” esclamò il ninja grigio. La sua
missione era finalmente conclusa, sebbene non senza problemi. Non che
gli importasse però più di tanto l’aver
perso i quattro suoi compagni originari. Se non avevano battuti gli
inseguitori, non erano meritevoli di servire il loro padrone.
Sakura si
lasciò scappare un “Finalmente!” mentre
Sasuke osservava atono il masso che ostruiva l’entrata.
“Come
facciamo ad entrare?” chiese l’Uchiha dopo aver
tentato, invano, di spostare l’enorme roccia
“Solo i
membri dell’organizzazione hanno l’accesso a questo
posto, dal momento che per accedervi è necessario un patto
di sangue.” Kimimaro si voltò in direzione dei due
suoi compagni per osservare un’espressione schifata sul volto
della rosa e una incuriosita su quella del moro.
“Mi spiego
meglio.” continuò “Questa roccia
reagisce con il sangue dei membri dell’organizzazione. Nelle
nostre file sono presenti valenti ninja medici, capitanati da
Kabuto-sama, che sono riusciti a creare questo speciale trucco in grado
di tenere lontano qualsiasi visitatore indesiderato e mantenere la
discrezione più assoluta.”
“Ingegnoso!”
constatò Sasuke, sinceramente colpito dall’astuzia
di quello stratagemma
“Già!”
annuì Kimimaro mordendosi un dito e toccando il masso che, a
contatto col sangue del grigio, si spostò lateralmente
aprendo il varco che il trio oltrepassò per poi richiudersi
immediatamente dopo.
Dentro la caverna non
c’era assolutamente nulla, se non delle torce poste sui due
lati dei muri che illuminavano con luce fioca la strada dinanzi a loro.
Kimimaro afferrò una torcia e proseguì il suo
cammino costantemente seguito dai due. Percorsero il corridoio fino ad
arrivare ad una rampa di scale che saliva circolarmente. Oltrepassata
l’ultima fatidica porta, i tre si trovarono davanti ad un
enorme corridoio sui cui lati vi erano svariate porte, dove
probabilmente alloggiavano i membri dell’Akatsuki.
A metà
strada il grigio si fermò.
“Perché
ti sei fermato?” chiese l’Uchiha che per poco non
gli andò a sbattere incontro.
Kimimaro non rispose,
chinando il capo in segno di rispetto
“Kabuto-sama!” solo allora Sasuke e Sakura si
accorsero che una figura stava venendo loro incontro dal buio del
corridoio.
“Kimimaro!”
esclamò il nukenin occhialuto con un ghigno
“Finalmente siete arrivati. Orochimaru-sama cominciava a
credere che vi avessero ucciso!” accennando un sorrisetto
sarcastico “Sasuke! È un piacere vederti! E vedo
che sei anche in compagnia. Come mai ti sei portato dietro
Sakura?”
“Non sono
cose che ti riguardano, Kabuto!” attivando lo sharingan,
facendo sussultare l’occhialuto
“Dov’è il tuo capo?” chiese
infine tagliando corto. Kabuto non gli era mai piaciuto e non si fidava
di lui.
“Orochimaru-sama
è nella sua stanza. Prosegui per questo corridoio, poi gira
a destra e scendi le scale. Alla fine troverai un portone con uno
stemma a forma di testa di serpente. Ti sta aspettando, quindi non
farlo attendere troppo. Kimimaro vieni con me. Devi essere
curato!” disse poi voltandosi per venire seguito dal Kaguya
“Si
Kabuto-sama” seguendo il suo capo “Arrivederci
Sasuke-sama, Sakura-san” si congedò salutando i due
Sakura non aveva
ancora pronunciato una parola da quando erano entrati in quel posto,
che definire lugubre era riduttivo, e seguiva costantemente il suo
ragazzo assaporando il momento in cui finalmente sarebbe riuscita a
riposarsi decentemente.
I due seguirono la
strada indicatagli da Kabuto e si ritrovarono dinanzi al portone con lo
stemma a forma di serpe. Sasuke spinse la porta e entrarono in una
stanza scarsamente illuminata
“Ti stavo
aspettando… Sasuke!” disse la voce sibilante del
sannin traditore. Orochimaru si trovava in fondo alla stanza enorme,
seduto su una specie di trono interamente fatto di pelle di serpente.
Ai lati della stanza vi erano dei banconi dove era chiaro che il sannin
effettusse i suoi preziosi esperimenti. Vi era di tutto, dalle provette
a fiamme ossidriche fino a barattoli contenenti al loro interno cose
disgustose come occhi, lingue di serpe e, cosa che fece disgustare i
due ospiti, addirittura un cervello umano.
“Noto che ti
sei portato la tua amica Sakura! Kukukukuku” rise sibilando e
spostando lo sguardo ambrato dall’una all’altra
persona davanti a lui, mostrando la lunga lingua che oscillava sulla
sua faccia. Disgustoso, pensarono i due all’unisono
“Ho voluto
seguirlo per aiutarlo!” fu Sakura, con gran sorpresa del moro
che rispose al commento di Orochimaru.
“E, di
grazia, potrei sapere cosa vorresti fare qui?” chiese
nuovamente la serpe sempre con il consueto ghigno malevolo stampato in
viso
“Lei
è con me. Qualsiasi cosa io decida di fare, lei non si
staccherà da me! Chiaro?” rispose glaciale Sasuke
osservando il sannin con i suoi occhi rosso fuoco
“Cristallino.
D’altronde non credo sarebbe carino dividervi e poi un
subalterno in più può sempre farci comodo,
kukukuku”
“Se siamo
venuti qui c’è un motivo ben preciso, che spero tu
ti ricorderai!” disse Sasuke senza mezzi termini. Erano due
giorni che non aspettava altro e l’ultima cosa che voleva era
che Orochimaru non rispettasse il patto
“Ti
riferisci al potere?” chiese Orochimaru sorridente
“Puoi star certo che lo acquisirai stando con noi. Otterrai
un potere immenso grazie ai nostri allenamenti kukukuku”
sorridendo sadicamente
“Non
intendevo solo quello! I tuoi uomini mi hanno detto che se fossi venuto
da voi, avrei scoperto la verità sul mio clan!”
sibilò Sasuke che cominciava ad alterarsi
Un ghigno ancora
più largo e sadico si dipinse sul viso cadaverico
dell’uomo “Ahhhh si! Mi pare più che
giusto che tu sappia la verità che quelli di Konoha ti hanno
celato per tutti questi anni!” sentenziò alzandosi
dalla sua postazione per avviarsi verso il moro, oltrepassandolo
“Ma non credo di essere il più adatto a
raccontarti tutto. Seguimi!” ordinò infine.
Orochimaru condusse i
due shinobi fuori dalla sua stanza. Ripercorsero a ritroso il tragitto,
salendo le scale e tornando nel corridoio. Percorsero il corridoio fino
ad arrivare ad una nuova rampa di scale, questa volta diretta verso
l’alto, fino ad arrivare ad una stanza. Orochimaru
aprì la porta e fece entrare i due. Il primo ad entrare fu
Sasuke che notò subito la scarsa illuminazione della stanza,
tetra quasi quanto quella del sannin dei serpenti. Un silenzio
preoccupante cadde su di loro, una volta che Orochimaru richiuse la
porta alle sue spalle.
“Hai visto
chi si è aggiunto a noi, caro Itachi?”
sibilò sornione. Non stava più nella pelle nel
vedere la reazione del minore dei due fratelli
Sasuke
gelò. “COSA?” gridò
attivando lo sharingan.
Due occhi rossi fuoco
con tre tomoe comparvero dall’oscurità in fondo
alla stanza e si mostrò, in tutta la sua potenza, una figura
alta quanto Orochimaru, con i capelli dello stesso colore di quelli di
Sasuke ma dallo sguardo più freddo e impassibile. Itachi
Uchiha aveva fatto la sua comparsa, terrorizzando Sakura che ben
immaginava quale sarebbe potuta essere la reazione del fidanzato.
“TU!
MALEDETTO!” esclamò Sasuke caricando un chidori
nella sua mano mentre una rabbia cieca si stava facendo strada in lui.
“Ciao
Sasuke. È tanto che non ci incontriamo.” Rispose
il fratello rimanendo impassibile di fronte alla tecnica del fratello.
“TACI
MALEDETTO!! HO ASPETTATO ANNI QUESTO MOMENTO! FINALMENTE
AVRO’ LA MIA VENDETTA! MUORI!” caricando il
fratello maggiore con la tecnica di tuono nella mano.
“SASUKE!”
strillò Sakura terrorizzata.
Accadde tutto in un
attimo. Sasuke si lanciò contro Itachi, il quale
bloccò con un movimento fulmineo il colpo del fratello con
una sola mano, scatenando le risate del sannin lì presente.
“Urgh!
Maledetto!” ringhiò il piccolo Uchiha rialzandosi
da terra
“Sei ancora
troppo impulsivo, fratellino. Dovremo rimediare a questa tua
pecca!” fece glaciale il nukenin
“Tu non
rimedierai proprio a nulla Itachi, perché morirai qui e
ora!” rialzandosi e fissandolo con lo sharingan
Itachi sorrise
compiaciuto “Noto con piacere che hai già
sviluppato lo sharingan al massimo. Ma non è ancora
sufficiente contro di me, fratellino!”
“Adesso
basta Sasuke!” il sannin intervenne a sedare quella disputa
che avrebbe visto sicuramente sconfitto il più giovane degli
Uchiha. Il chakra disumano dell’uomo serpente ebbe
l’effetto di bloccare momentaneamente Sasuke che si
fermò
“Che storia
è questa Orochimaru?” disse poi ridestandosi e
fissando con sguardo assassino il ninja traditore
“Non volevi
sapere la verità sul tuo clan? Ebbene, quale persona
migliore per raccontartelo se non l’artefice?
Kukukuku” rise il sannin sguaiatamente
Itachi lo
fissò con disprezzo, per poi tornarsi ad occupare del
fratello “E’ vero. È arrivata
l’ora che finalmente tu sappia cosa è realmente
accaduto quella notte!” rivelò infine. Sasuke non
si fece soggiogare e non ascoltò
“So bene
cosa è successo! Ricordi? C’ero anche io quando
sei scappato dopo aver ucciso i nostri genitori e il resto del clan!
Maledetto non mi serve altro da sapere!”
“Sei proprio
un bambino! Ti sei mai chiesto perché lo feci?”
disse il fratello sempre senza lasciare il tono calmo e pacato. Era
comprensibile la reazione del fratellino, per cui non era il caso di
arrabbiarsi.
“Perché
sei un pazzo criminale! Ecco perché!”
esclamò Sasuke pronto a sferrare nuovamente la sua tecnica
assassina
Itachi lo
fissò impassibile. Doveva rivelargli la verità,
ovvero di come era stato incastrato dal resto del
villaggio.“Non è stata una mia
iniziativa.” Disse infine ammutolendo i due genin.
Quelle parole
rimbombarono nella stanza come un martello su di una campana.
Orochimaru sogghignava sadico, spostando i suoi occhi gialli da un
fratello all’altro. Sakura si portò una mano alla
bocca per poi avvicinarsi a Sasuke che si paralizzò
letteralmente a sentire quelle parole. Cosa voleva dire con quella
frase?
Non aveva deciso lui
di sua spontanea volontà di sterminare il clan?
C’era qualcun altro dietro? C’entrava forse con i
segreti celati dal villaggio nei suoi confronti? Doveva assolutamente
sapere.
“Spiegati!”
disse sempre diffidente il moro disattivando però lo
sharingan.
Itachi, vedendo gli
occhi rossi del fratello ritirarsi, prese quel gesto come un invito a
procedere “Credo sia meglio cominciare dall’inizio.
Accomodatevi.” Indicando un divano lì vicino che
nessuno, vista la situazione, aveva notato prima di allora.
I due si sedettero
mentre Orochimaru prese posto su di una poltroncina, in attesa di
gustarsi la scena che sarebbe accaduta di lì a poco.
Itachi
cominciò “Come tu sai, dieci anni fa, io militavo
nelle anbu e col tempo sono diventato capo della squadra assassina,
avvalendomi del titolo di miglior anbu del villaggio!”
“Si lo so.
Papà non faceva altro che vantarsi di te!”
sibilò Sasuke mentre l’invidia lo assaliva. Suo
padre non faceva altro che parlare di quanto il fratello forse
l’orgoglio del clan, mettendo il secondogenito in secondo
piano. Non aveva mai digerito questo particolare
Ignorando il tono
astioso del fratello, Itachi riprese la spiegazione“Quello
che non sai è che il clan Uchiha, al tempo famoso come il
clan più prestigioso al pari di quello Hyuga, macchinava un
colpo di stato con l’intenzione di spodestare il consiglio
della foglia e prendere il controllo del villaggio!”
Sasuke
sussultò sconvolto mentre Sakura ascoltava impietrita quelle
parole.
“Devi sapere
che il nostro clan è stato uno dei fondatori del villaggio,
assieme al clan Senju di cui faceva parte il primo hokage. Inizialmente
ci furono delle dispute su chi doveva avere il controllo del villaggio
che si conclusero con lo scontro epico, nella valle
dell’epilogo, tra lo Shodaime e il nostro avo, Madara
Uchiha”
“Ricordo di
quella storia.” Annuì Sasuke “Lo
Shodaime Hashirama sconfisse Madara e divenne Hokage. Ma cosa
c’entra questo?”
“Il nostro
clan fu considerato malamente dal resto del villaggio, ma col tempo
riacquistammo il rispetto della popolazione. Il problema fu che ci
venne sempre negata l’autorità di cui dovevamo
godere di diritto e questo non è mai andato giù
ai vari capiclan che si sono succeduti. Il Sandaime Sarutobi, per
placare questa nostra necessità, istituì il corpo
di polizia del villaggio, capitanato prima da nostro nonno e poi da
nostro padre Fugaku. Ma nostro padre non si accontentò di
quella carica in quanto pur sempre subordinata alle alte cariche del
consiglio. Fu così che, assieme agli altri alti esponenti
del clan, cominciarono a macchinare una congiura contro il
villaggio!” rivelò infine
“Tu
menti!” strillò Sasuke. Loro padre un cospiratore?
No, non era assolutamente possibile. Fugaku Uchiha era uno degli
shinobi che più portavano orgoglio a Konoha. Mai avrebbe
pensato ad una cosa del genere.
Itachi
sospirò “No Sasuke. Ti sei mai chiesto come mai
nostro padre non aveva mai visto di buon occhio il maestro
Sarutobi?”
Sasuke si
zittì. Sapeva che loro padre non aveva mai preso in simpatia
il Sandaime, ma non aveva mai pensato che volesse insorgere contro il
villaggio. A dirla tutta non aveva mai conosciuto bene suo padre, dal
momento che questo prediligeva sempre e solo suo fratello.
“Va avanti.” lo incitò
“Quando
venni a sapere di quello che era l’obiettivo del clan,
temetti per l’incolumità del clan stesso e per
quella del villaggio. Di fatto lavoravo per l’Hokage e quindi
decisi di riferirgli quanto saputo. Il Sandaime era un uomo pacifico e
decise di contrattare con nostro padre per sedare
un’ipotetica, ma potenziale, rivolta. Ci riuscì,
ma solo apparentemente!” prendendo un profondo respiro
“nostro padre insieme al resto del clan, decisero comunque di
insorgere, per ridare il prestigio che secondo loro apparteneva al
clan.”
“E cosa
facesti?”
“Tentai di
parlare nuovamente con l’Hokage, ma sfortunatamente era
partito per raggiungere Kumogakure per risolvere un potenziale
conflitto tra le due nazioni a causa degli Hyuga. Mi rivolsi
così all’allora capo delle anbu, Danzou, che mi
promise che avrebbe rivelato tutto all’Hokage una volta
tornato. Quando questo accadde, Danzou mi convocò e mi diede
l’ordine di sterminare il nostro clan, dal momento che solo
io avrei potuto farlo conoscendo le mie abilità.
L’ordine proveniva direttamente dall’Hokage e dai
consiglieri che volevano evitare di essere spodestati!”
Sasuke era impietrito
al pari di Sakura, che non aveva ancora proferito parola
“M-ma
com’è p-possibile!” chiese la rosa
bianca in volto
Sasuke si
alzò di scatto facendo quasi prendere una sincope alla
ragazza “Non ti credo! Il Sandaime non avrebbe mai dato
l’ordine di sterminare il nostro clan! È sempre
stato uno che ripudiava la guerra e non avrebbe certo permesso una
simile atrocità!”
“Non
sottovalutare così il vecchio Sarutobi,
Sasuke-kun.” Si intromise Orochimaru rabbioso “Non
hai la più pallida idea di chi si nasconda sotto
l’apparenza dell’uomo gentile che si è
creato. Io lo so, visto che sono stato suo allievo.
Kukukukuku”
“Esatto.
Osserva!” Itachi si diresse verso uno scrivano li vicino e vi
aprì un cassetto. Da questo estrasse una scatola di legno
con il simbolo a forma di ventaglio appartenente al loro clan. La porse
a Sasuke e gli diede una chiave per aprirlo. Sasuke lo aprì
e vi estrasse un rotolo che portava il sigillo del villaggio della
foglia.
“E questo
cos’è?” chiese osservando il rotolo e il
sigillo impressovi
“Leggi e
capirai!” disse semplicemente Itachi incitandolo ad aprire il
rotolo
Sasuke aprì
il rotolo e lesse, con orrore, insieme a Sakura quanto vi era scritto:
Visti
i fatti dichiarati dal soggetto Itachi Uchiha, in merito al tradimento
del suo medesimo clan nei confronti del villaggio di Konoha, il
consiglio del villaggio ordina al sopracitato soggetto il completo
annientamento del suo clan, col fine di preservare la
stabilità del villaggio.
Firmato:
Hiruzen
Sarutobi Sandaime Hokage di Konoha
Koharu
Utatane Consigliere di Konoha
Homura
Mitokado Consigliere di Konoha
I due erano senza
parole. Quel documento era senz’altro autentico, il che
significava che Itachi non mentiva.
“Quanto
scritto in quel documento è la prova di quello che ho detto.
Danzou mi garantì l’immunità per aver
agito sotto loro ordine e io accettai con la condizione di poter
risparmiare almeno te, che eri totalmente estraneo ai fatti. Ma dopo lo
sterminio accadde l’irreparabile. Danzou mi disse di lasciare
il villaggio altrimenti i consiglieri ti avrebbero ucciso. Mi
assicurò che si sarebbe preso lui cura di te e giurai che mi
sarei vendicato di quanto avessero fatto, ma allora ero troppo debole
per potercela fare!”
“N-non
è possibile!” sussurrò Sasuke chinando
il capo “ecco quello che mi è stato sempre
nascosto dal villaggio! Maledetti! La pagheranno!”
ringhiò infine con estrema gioia di Orochimaru
“Sasuke!”
disse invece Sakura poggiandogli una mano sulla spalle come da
sostegno, sotto lo sguardo curioso del fratello che accennò
un lieve sorriso.
“Quindi
questa è tutta la verità?” chiese poi
aspettandosi però altre sorprese
Itachi
annuì “Si. Mi dispiace di non avertene parlato
prima e di averti fatto patire tutte quelle sofferenze. Ma era
necessario che sviluppassi almeno lo sharingan per portarti qui da noi.
Allora? Cosa decidi?”
Sasuke
incrociò lo sguardo del fratello “Non ti pare
ovvio? Mi unirò a voi e vendicheremo il clan!”
Itachi sorrise
compiaciuto “Bene, in questo caso devo presentarti una
persona, ovvero il capo di Akatsuki”
“Non
è necessario. Sono già qui!” disse una
voce profonda proveniente dall’oscurità della
stanza
Dall’ombra
apparve un altro uomo vestito col mantello nero a nuvole rosse che
indossava anche Itachi. Questo però si copriva il volto con
una maschera arancione che aveva un unico foro all’altezza
dell’occhio.
“Saresti tu
il capo?” chiese Sasuke scettico. Non gli pareva avesse un
aspetto tipico del leader
Da dietro la maschera,
l’uomo sorrise “Io non sono solo il capo
dell’organizzazione! Sono anche tuo parente!”
attivando lo sharingan visibile dal foro della maschera.
Sasuke
sussultò “Cosa?”
Itachi si intromise,
spiegando quest’ultimo particolare “Quando scappai
dal villaggio, incontrai lui che mi propose di entrare nella sua
organizzazione con lo scopo di diventare più forte per
potermi vendicare un giorno di Konoha.”
“Ma i membri
del clan sopravvissuti non dovremmo essere soltanto noi?”
chiese il ragazzo confuso
Il fratello maggiore
annuì “In effetti costui faceva parte del clan
molti anni prima della nostra nascita ed era stato dato per
morto” disse spostando lo sguardo verso l’uomo che
gli si era portato affianco.
L’uomo si
tolse la maschera, rivelando un volto ben noto a Sasuke dal momento che
veniva ritratto in molti dipinti presenti a casa sua. Madara Uchiha, il
capostipite del clan protagonista della leggendaria battaglia con lo
Shodaime Hokage
“Non
è possibile! Tu sei morto!” sussurrò
Sasuke sconvolto
Madara scosse il capo
negando “No Sasuke. Durante la battaglia con Hashirama non
morii. Riuscii a sopravvivere grazie alla mia forza e al mio sharingan,
grazie al quale sono potuto vivere così a lungo”
cambiando l’aspetto del suo occhio, mostrando uno sharingan
totalmente diverso da quello di Sasuke “Il Mangekyou
Sharingan eterno!” disse. Sasuke gelò alla vista
di quell’occhio che sembrava una sovrapposizione di due
sharingan fusi
“Ora
comincio a capire molte cose! Quindi è lui che ti ha fatto
entrare in questa organizzazione!” disse poi al fratello
indicando l’uomo
“Precisamente!
Il nostro obiettivo non è solo lo sterminio del villaggio,
ma anche di tutti i villaggi ninja!”
“E come
pensate di riuscirci?” chiese Sakura intromettendosi
“Catturando
i Bijuu” rivelò Madara
“Bijuu?”
ripeté lei che non aveva idea di cosa fossero
Itachi
spiegò “I demoni delle code. Ne avete incontrati
ben due finora!”
Sasuke capì
cosa volesse dire. Ora comprendeva come mai Gaara e Naruto erano
così tremendamente potenti. Portavano dentro di loro dei
demoni che donavano loro potere
“Gaara e
Naruto!” concluse il minore dei fratelli
Sakura
sgranò gli occhi, mentre la consapevolezza di quanto
accaduto allo scontro tra il fidanzato e l’amico si faceva
strada in lei “Naruto?”
Il nukenin
annuì “Esatto. Il ninja di Suna è il
Jinchuruki di Ichibi, il demone monocoda che ha risvegliato durante il
torneo. Il vostro amico invece, è il Jinchuruki di Kyubi, il
più potente tra i nove demoni!”
Sasuke
annuì abbassando lo sguardo “Lo so. Ci siamo
scontrati mentre venivamo qui!” rivelò infine
Itachi si sorprese
“Hai combattuto contro il Jinchuruki di Kyubi? Quante code
aveva?” chiese incuriosito
Sasuke alzò
tre dita verso il fratello “E’ arrivato fino a tre
code. Era spaventoso!”
Itachi gli
lanciò un’occhiata compiaciuta “Mi
sorprende che tu sia sopravvissuto!”
Ignorando il
complimento implicito, Sasuke chiese “Come avete intenzione
di catturarli visto che sono così tremendamente
potenti?”
Madara si intromise
“Per il momento non siamo ancora in grado di attuare i nostri
piani. Stiamo ancora espandendo le fila di nukenin al nostro servizio e
dovremo cominciare il tuo, o meglio vostro, allenamento. Inoltre il dio
dell’inferno non è ancora pronto!”
“Dio
dell’inferno?” chiese Sakura. Un nome quanto mai
sinistro, pensò
Questa volta fu
Orochimaru a rispondere “E’ una speciale
evocazione, in grado di contenere al suo interno l’essenza
dei demoni che potremo usare al nostro servizio. Se tutto va come deve
andare, ci vorranno ancora cinque anni perché tutto sia
pronto!”
Madara
annuì concorde “Esattamente! Fino ad allora, ci
occuperemo di allenarvi. Orochimaru e Itachi alleneranno te, Sasuke,
mentre la tua amica, credo potrebbe diventare allieva
di…” rispose pensieroso
“Io
proporrei di farla allenare da Kabuto. Durante l’esame ho
notato che la qui presente Sakura è molto dotata nel
controllo del chakra. Potrebbe diventare un ottimo ninja
medico!” propose Orochimaru
Itachi si
alzò, dopo che Madara diede il consenso al sannin
“Allora è deciso! Benvenuti in Akatsuki!
Orochimaru, puoi far veder loro la stanza?”
Orochimaru si
alzò “Seguitemi” fece rivolto ai due.
Madara, tramite una strana tecnica, sparì dalla stanza
mentre Itachi salutò il fratello.
I due seguirono il
sannin delle serpi attraverso i districati corridoi del covo
dell’organizzazione per poi fermarsi.
Li portò in
una stanza doppia, adatta a loro due. Prima di andarsene Sakura lo
fermò.
“Orochimaru-sama!”
fece la voce della ragazza fermando il sannin
Orochimaru si
voltò, apparentemente seccato “Che
c’è?”
Sakura, dapprima
esitante dal tono del sannin, riacquistò fiducia e gli
chiese “Crede che potrei essere adatta ad avere il sigillo
maledetto?”
I due uomini
sgranarono gli occhi, uno incuriosito e l’altro scandalizzato
“Cosa? Ma
sei impazzita?” si affrettò a dire Sasuke. Il
processo era tremendamente doloroso e non c’erano garanzie
certe di sopravvivere
“Lasciami
fare Sasuke! Se voglio diventare più forte per starti
accanto, questa è un’ottima soluzione!”
disse la ragazza scoccando un’occhiataccia verso il ragazzo.
Non gli avrebbe permesso di proteggerla a vita e quella sembrava la via
più rapida per ottenere la forza che desiderava.
Orochimaru
trovò quella ragazzina vagamente interessante. Era molto
ambiziosa e sarebbe diventata un’ottima subalterna
“Kukukuku non ci vedo problemi. Spero solo per Sasuke che tu
sopravviva! Ci vediamo domani! Kukukuku” rispose il sannin
allontanandosi definitivamente dalla stanza e imboccando un altro
corridoio sparendo dalla loro vista
Una volta soli, Sasuke
le chiese confuso “Ma perché?”
Sakura lo
abbracciò “Perché non voglio lasciarti
da solo in questa crociata. Se ciò significa anche patire le
tue pene voglio essere il più forte possibile!”
Sasuke si
maledì mentalmente per non essersi accorto prima di quanto
fosse speciale quella ragazza “Sei una testarda! Ma ti amo
proprio per questo!” disse senza lasciarle il tempo di
rispondergli baciandola.
Orochimaru
attraversò una lunga serie di corridoi ghignando. Scese una
lunga serie di scale che si districavano nell’entroterra
della montagna e raggiunse un portone simile a quello dei suoi alloggi.
Solo che su questo vi era inciso un ventaglio bianco e rosso.
Entrò, senza nemmeno bussare
“E’
andato tutto come speravate Madara-san!” disse rivolto
all’uomo con la maschera arancione che lo stava aspettando
“Si
Orochimaru! Finalmente sono riuscito a convincere anche Sasuke.
Fintanto che crederanno che è stata Konoha a ordinare
l’attacco, non ci saranno problemi. Itachi e Sasuke
formeranno una coppia invincibile e Konoha finalmente
brucerà. Uhuhuhuhuh!” ghignò
l’uomo da dietro la maschera
“Mi sto
già pregustando quel momento, kukukukuku!” disse
il sannin
Intanto, una figura
aveva osservato l’intera scena, preoccupato
dell’evolversi della situazione. Era il momento di andarsene
prima che scoprissero le sue reali intenzioni. Ora doveva solo
incontrare Jiraiya e parlargli del tutto.
Jiraiya si stava
dirigendo verso il luogo deciso dalla sua spia dove lo avrebbe atteso
per due giorni. Arrivato sul posto, si accampò e
aspettò per due giorni l’arrivo del suo
infiltrato. Quando finalmente questi arrivò, non era da
solo, ma era accompagnato da un’altra figura. Sorrise nel
vederli. “E’ un piacere
rivedervi…” disse andando loro incontro
NdA
Ed eccoci con il nuovo capitolo. Ho cercato di creare il covo di
Akatsuki il più fedele alla situazione e spero di esserci
riuscito.
@Vegeta4ever: il capitolo ha praticamente risposto alla tua domanda.
Sasuke è andato all'Akatsuki e ha finalmente scoperto la
verità sul suo clan... o meglio, ciò che Madara
ha voluto fargli credere! Ma questo è un argomento che si
toccherà parecchio più avanti!
@brando: mi dispiace, ma per vedere quelle mitiche sei figure dovrete
aspettare ancora qualche capitolo. Ma non sono troppi, tranquilla!
@Ninja767: il prossimo capitolo ti toglierà tutti i dubbi! XD
@Fly89: come detto agli altri, i prossimi capitoli saranno rivelatori
per tutti i questiti ;)
Detto questo si accettano scommesse su chi potrebbe essere
l’infiltrato del sannin dei rospi! At salot
|
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Capitolo 20 *** L'Informatore di Jiraiya ***
“E’
un piacere rivedervi, ragazzi!” disse sorridente il sannin
andando incontro alle due figure.
“Anche per
noi, sensei!” rispose una voce maschile
Due ragazzi, che
potevano avere l’età di Kakashi, si erano appena
mostrati a Jiraiya. Uno aveva i capelli rossi e gli occhi grigi con le
iridi circolari concentriche e con la faccia adornata da diversi
piercing. L’altra era una splendida ragazza, dai capelli blu
scuri con una rosa rossa usata come fermaglio. Entrambi portavano un
mantello nero adornato da nuvole rosse, simbolo
dell’organizzazione di cui facevano parte come infiltrati per
il sannin.
“Sei
diventata davvero splendida, Konan!” disse il più
vecchio guardando orgogliosamente la sua ex allieva
“Grazie
maestro!” rispose la donna arrossendo lievemente.
“Nagato,
come mai sei venuto col corpo di Yahiko?” chiese il sannin
notando che il suo allievo si era mostrato con il corpo del terzo suo
allievo, prematuramente scomparso. Una tremenda malattia aveva colpito
il terzo componente del gruppo e, purtroppo, lui non era presente per
stargli vicino. Un rimpianto che lo aveva sempre tormentato. Se non
altro, il corpo di Yahiko avrebbe comunque solcato le terre tramite gli
occhi dell’amico
“Temevo di
destare sospetti allontanandomi col mio vero corpo. Allora ho deciso di
rimanere alla base usando il Deva per venire da lei. Fortunatamente
nessuno conosce questa mia abilità!”
Jiraiya
annuì “Capisco. Ottima idea! Allora, ragazzi, che
mi raccontate? Sono quasi cinque anni che non ci vediamo!”
disse sornione ai due
“Già.
Da quando ci hai chiesto di entrare in Akatsuki come
infiltrati!” fece ironicamente il Deva
Jiraiya assunse uno
sguardo serio. Sapeva di aver chiesto molto a quei due ragazzi, specie
per il fatto che il compito era molto pericoloso. Ma Nagato avrebbe
potuto tranquillamente tenere testa a chiunque con il suo Rinnegan e,
non essendo conosciuto da nessuno, non avrebbe destato alcun sospetto.
“Mi dispiace
di avervi affidato un compito così gravoso” disse
con tono grave “Ma sapete bene che siete gli unici a poterlo
compiere!”
“Lo sappiamo
sensei. Per questo non abbiamo obiettato quando ce lo
chiedesti.” Si affrettò a puntualizzare Konan
tirando una gomitata al compagno per la scarsa sensibilità
“Infatti!
Sai bene come la penso riguardo alle guerre. Se questo è
quello che serve per mantenere la pace, allora non ci sono problemi.
Anche se purtroppo penso che la guerra sarà inevitabile,
ora.” Continuò lo shinobi. Se il vero Nagato fosse
stato presente, lo avrebbe guardato sconsolato. Ma essendo un cadavere
quello presente, non aveva alcuna espressione
“A cosa ti
riferisci?” fece Jiraiya
“Akatsuki
sta cominciando a muoversi. Sta reclutando sempre più
nukenin e gli ultimi arrivati saranno più che
pericolosi!” disse la ragazza anticipando il compagno
“Ti
riferisci a Sasuke?” azzardò il sannin conscio
della risposta affermativa che sarebbe seguita
“Esatto!
Inoltre sono riuscito a scoprire la vera identità del capo
di Akatsuki e, fidati, non ti piacerà!”
continuò lo shinobi in tono per nulla rassicurante
“Se i miei
sospetti sono fondati, allora si tratta di Madara Uchiha, il fondatore
del suo clan vero?”
Nagato non nascose la
sorpresa nella sua voce “Come lo hai capito?”
“E’
stato il terzo Hokage a suggerirmelo. Sapeva che Madara non era morto
durante lo scontro con lo Shodaime e sapeva anche che sarebbe potuto
tornare ad essere una minaccia per il villaggio, una volta che avesse
avuto gli aiuti necessari!” spiegò il sannin
memore della conversazione avuta con il suo maestro
“Già.”
Annuì il Deva “Purtroppo, assieme ad Orochimaru,
è riuscito a convincere Itachi e Sasuke che è
stato il villaggio ad ordinare lo sterminio del loro clan, quando
invece è stato lui a dire a Danzou di ordinarlo a
Itachi”
Jiraiya si
stupì. Non immaginava che fosse Madara
l’istigatore di tutto. Sospettava che centrasse, ma non che
fosse la mente. Imprecò “Maledizione!”
“Itachi
è convinto che siano stati il terzo e i consiglieri a dare
l’ordine ed è riuscito a convincere anche Sasuke
che ha dichiarato una guerra personale contro Konoha!”
continuò il rosso
Jiraiya
sospirò all’inevitabile “Purtroppo si
sta avverando tutto ciò che temevamo! Credi che sospettino
di voi?” chiese poi temendo per la copertura dei suoi due
allievi
“Non lo
crediamo, per ora. Siamo sempre stati attenti a non parlare mai con
nessuno delle nostre origini.” Disse la ragazza.
All’interno dell’organizzazione, seppur per scelta
non ricoprissero un ruolo elevato, avevano fama di essere due tipi
molto chiusi e riservati. In effetti molti si chiedevano cosa ci
facessero in quel luogo visto che non sembravano molto potenti. Nessuno
dei due aveva infatti mai mostrato alcuna delle loro abilità
speciali, limitandosi a quelle ordinarie dei più comuni jonin
“Inoltre ho
fatto come mi hai detto tu! Non ho mai mostrato il Rinnegan a nessuno,
tantomeno agli Uchiha.”
Jiraiya
annuì grato. Se Nagato avesse mostrato la sua
abilità oculare, Madara avrebbe senza’altro fatto
carte false per impossessarsene o neutralizzarla “Hai fatto
bene! Anche se volendo potresti radere al suolo
l’organizzazione!”esclamò sogghignando
verso il suo ex allievo
“Lo credevo
anche io, fino a quando non ho scoperto chi era il capo!”
disse il Deva stupendo Jiraiya
“In che
senso!” fece quest’ultimo
“Sai anche
tu che il Rinnegan è l’arte oculare
più forte. Tuttavia lo Sharingan di Madara
è a un livello totalmente superiore a quello degli altri.
Potrei tenere testa facilmente ad Itachi, ma contro lo sharingan eterno
dubito che avrei molte possibilità.”
Rivelò infine il Deva chinando il capo
Jiraiya
sussultò. Sapeva che lo Sharingan di Madara era addirittura
più potente del Mangekyou di Itachi. Ma che fosse
addirittura più potente dell’arte del Rinnegan,
questo non lo credeva possibile. Il fatto che a dirglielo fosse Nagato
lo preoccupava molto, dal momento che il suo ex allievo era un genio
nell’uso di quel doujutsu.
“Questo
complica le cose! Se Madara è forte come dici tu allora
sarà ancora più difficile batterlo!”
disse Jiraiya soffocando un’imprecazione e incrociando le
braccia al petto
“Già.”
Si limitò ad annuire l’altro
“Che mi dite
di Sasuke e Sakura?” chiese il sannin.
“Come ti ho
detto prima, Sasuke è stato plasmato da Madara e vuole
diventare più potente per vendicare il suo clan.”
Ripeté il corpo di Yahiko
“Sakura non
è fondamentalmente malvagia.” Si intromise Konan
“Ha seguito Sasuke per amore ma c’è
comunque dell’ambizione in lei che potrebbe degenerare a
contatto con gli altri membri dell’organizzazione.”
“Cerca di
vegliare su di lei allora. Darà sicuramente ascolto ad una
donna” le chiese Jiraiya
Konan annuì
“Lo penso anche io. Ma il suo cuore l’ha resa cieca
per Sasuke. Ho paura che lo seguirà in qualsiasi cosa decida
di fare e la prova è che si è unita anche lei
all’organizzazione. Ha anche chiesto ad Orochimaru di
imprimerle il segno maledetto!”
Ennesima imprecazione
da parte dell’uomo più vecchio “Questa
non ci voleva. Quali sono i programmi dell’organizzazione
adesso che si è unito anche l’ultimo
Uchiha?”
“Akatsuki
è ancora troppo debole per poter attuare i loro piani.
Vogliono implementare la forza militare per poter fronteggiare una
guerra con i paesi ninja.” Lo informò Nagato
Jiraiya lo
guardò preoccupato. C’era una cosa che aveva paura
a chiedergli “E’ vera la storia dei
Bijuu?” chiese sperando in un esito negativo
Nagato e Konan si
guardarono “Si è vera. Madara vuole catturare
tutti i Jinchuruki per poter estrapolar loro i demoni rinchiusi. Ma
c’è ancora tempo!” si
affrettò a tranquillizzare Nagato
“Che intendi
dire?” leggermente risollevato da quell’ultima
informazione.
“Per poterli
estrapolare serve che il dio dell’inferno sia
ultimato” si limitò a dire il rosso atono
“Dio
dell’inferno?” fece incuriosito l’uomo
“E’
una speciale evocazione che permette di sigillarvi i demoni al suo
interno per poterli domare a loro piacimento. Il problema è
che non è ancora pronto e questo ci da un
vantaggio” disse Konan
“Quanto
tempo ci vorrà prima che sia ultimato?”
“Direi
ancora cinque anni.” Fece Nagato “Mese
più, mese meno. Orochimaru stesso ci sta lavorando e tu sai
bene quanto si dedichi agli esperimenti”
Jiraiya
ringhiò al pensiero del suo ex amico. Ma si
rallegrò lo stesso alla notizia di avere abbastanza tempo
“Bene! È un tempo più che sufficiente
per poter allenare Naruto!”
A sentire quel nome,
Nagato alzò lo sguardo verso il suo sensei “Come
sta?” chiese e se il corpo fosse stato quello di un vivo,
probabilmente avrebbe assunto un’espressione malinconica.
Jiraiya sorrise
“Tuo nipote è veramente strabiliante!”
Nagato
sospirò tristemente. Avrebbe voluto constatarlo di persona.
Naruto era tutto ciò che lo legava alla sua defunta sorella.
Gli dispiaceva non essere stato presente nella sua vita, ma il dovere
lo chiamava. Ci sarebbe stato tempo per conoscerlo, una volta che la
guerra fosse finita. Se fossero sopravvissuti ovviamente
“Lo ha
già sviluppato?” chiese poi seriamente. Sperava
vivamente di si, anche se vista l’età forse era
ancora troppo presto
Il sorriso di Jiraiya
si allargò maggiormente “Si. Lo ha fatto
addirittura prima di te. Non è ancora molto abile
nell’usarlo ma è stato già in grado di
domare Kyubi!” fece orgoglioso
L’Uzumaki si
sorprese. Suo nipote era già in grado di domare il
più forte dei demoni? Questa si che era una buona notizia
“Questo mi solleva. Se Naruto sarà in grado di
controllare appieno Kyubi, sarà più difficile
catturarlo!”
“Già.
Ma ha ancora della strada da fare!” constatò.
Naruto aveva ancora un potenziale inespresso enorme. Se lo avesso
tirato fuori, Akatsuki non avrebbe mai messo le mani addosso al suo
figlioccio.
“Intendi
allenarlo personalmente?” chiese il Deva
Jiraiya
annuì “Si. Voglio insegnargli tutte le tecniche di
suo padre e le mie. Per farlo ci vorrà del tempo, ma cinque
anni sono più che sufficienti. Forse in un anno
sarà già pronto!” ipotizzò
sperando che l’allievo fosse rapido abbastanza. Ma visti i
pronostici era più che ottimista
Nagato
annuì “Bene. Quando avrà finito il tuo
allenamento, io e Konan lasceremo Akatsuki.”
Rivelò il rosso
Jiraiya non si
sorprese più di tanto. Il compito era pericoloso e le
informazione che erano riusciti ad ottenere erano più che
sufficienti per prepararsi a dovere “Capisco. Ma
perché proprio fra un anno? Naruto sarebbe felice di
conoscerti!”
“Perché
se lasciassimo ora che Sasuke è entrato, Madara potrebbe
avere de sospetti. Tra un anno insceneremo la nostra morte e torneremo
a Konoha. Io allenerò Naruto nell’uso del Rinnegan
così potremo affrontare a dovere Akatsuki!”
Jiraiya
annuì concorde “Lo trovo giusto. Chissà
come sarà contento di sapere che ha ancora un parente in
vita!”
“Lo spero.
Ho promesso a Kushina che mi sarei preso cura di lui ma finora non ho
fatto nulla. Spero solo che non mi odi per non averlo conosciuto
prima!” disse con un tono di voce che Jiraiya avrebbe giurato
essere impaurito, se solo non stesse parlando con un cadavere.
Jiraiya rise
“Dubito fortemente che ti possa odiare. Non ha odiato suo
padre per averlo reso un Jinchuruki, non vedo perché
dovrebbe odiare te sapendo ciò che stai rischiando! In
verità credo che Naruto non sia capace di provare odio per
nessuno! È un ragazzo speciale!”
esclamò orgoglioso pensando all’uomo che andava in
giro sottoforma di ragazzino “E’ molto maturo per
la sua età!”
Nagato sorrise a sua
volta. Riponeva grandi speranze in suo nipote. Probabilmente era il
discendente più puro del suo clan ormai estinto e sarebbe
potuto diventare più forte di lui se si fosse allenato a
dovere.
“Bene, se
non c’è altro, noi torniamo alla base. Konan
è stata via troppo e potrebbero insospettirsi.
Fortunatamente nessuno sa della mia abilità
dell’uso di più corpi perciò non ho
problemi!”
“D’accordo!”
esclamò il sannin per poi riprendere
“Ragazzi!” facendo voltare i due che si stavano
già incamminando “Siate prudenti! Se vi viene
qualsiasi dubbio sulla vostra copertura, non esitate a scappare e a
contattarmi!” disse infine seriamente
Nagato lo
guardò con la sua espressione atona, ma il tono di voce
sembrava quasi sprezzante “Non sottovalutarci sensei! Sono
pur sempre un discendente del clan più forte della storia
ninja. Solo Madara può impensierirmi, gli altri sono solo
insetti!” e si incamminarono, sparendo alla vista del sannin.
Jiraiya
tornò a Konoha nel minor tempo possibile. Doveva avvertire
l’Hokage di quanto saputo e far cominciare gli allenamenti ai
ragazzi. Non appena varcò le porte del villaggio, dopo due
giorni di cammino, si diresse immediatamente nell’ufficio di
Tsunade dove trovò la sannin in compagnia del loro maestro e
del Kazekage.
“Jiraya!
Già di ritorno? Hai fatto presto!” fece la donna
che non si aspettava di vederlo così presto
“Salve,
onorevole sannin!” disse il Kazekage rispettosamente
“Ciao
Jiraya! Tsunade mi ha detto che sei andato ad ottenere informazioni
dalla tua spia!” disse Hiruzen guardando speranzoso il suo ex
allievo
Jiraiya li
guardò seriamente “Tsunade, maestro, nobile
Kazekage! Dobbiamo parlare!” Gli altri tre, vedendo
la sua espressione, capirono subito che ciò che il sannin
doveva dir loro non era nulla di buono.
“Cattive
notizie?” chiese l’ex Sandaime preoccupato
“Pessime!”
ammise il sannin con tono grave, cosa che fece sudare freddo i tre. Se
uno come lui era così preoccupato, significava che le cose
stavano andando peggio del previsto
“Convoco
subito il consiglio!” si affrettò Tsunade per poi
essere fermata dal compagno
“Ferma!
È meglio se non convochi i consiglieri. Potrebbero dire a
Danzou ciò che ho scoperto ed è
l’ultima cosa che vogliamo in questo momento!”
“Jiraiya ha
ragione.” Si intromise Hiruzen “È meglio
se convochiamo solo i capiclan del villaggio con i team al loro
seguito. Decideremo fra di noi quello che bisogna fare. Tsunade
è pur sempre la massima autorità e non ci
dovrebbero essere problemi!”
Tsunade
annuì. In verità non aveva nessuna intenzione di
convocare anche i membri anziani del consiglio. Temeva ci fossero delle
spie di Danzou, vista la sua vasta area di amicizie “Va bene!
SHIZUNE!!!”
Shizune
entrò come una furia nell’ufficio
dell’Hokage “Hokage-sama! Cosa
c’è?”
“Shizune,
manda a chiamare i capi dei clan Hyuga, Yamanaka, Akimichi, Nara,
Aburame e Inuzuka. Chiama anche i team di Kakashi, Gai, Kurenai e Asuma
e il team di Suna!” si apprestò ad ordinare la
bionda
Shizune, vedendo tutta
questa preoccupazione sui volti dei presenti, si allarmò,
capendo che qualcosa di terribile stava per accadere “Cosa
sta succedendo?” chiese ingenuamente
“Muoviti!”
strillò Tsunade facendola sussultare per lo spavento
“SI”
Dopo qualche minuto,
coloro la cui presenza era stata richiesta si mostrarono
all’Hokage. I sei capiclan si sedettero ad un tavolo
circolare assieme alle tre autorità ivi presenti mentre i
jonin capisquadra erano vicino ai loro allievi
“Chissà
cosa vuole l’Hokage da noi?” chiese Choji
masticando nervosamente l’ennesima manciata di patatine
“Probabilmente
vorrà affidarci una missione!” ipotizzò
Kiba, anch’egli perplesso da quel richiamo urgente
“Idiota!
Pensi veramente che per affidarci una missione abbiano convocato i
capiclan?” si intromise Shino con voca atona
“Shino ha
ragione! Deve essere qualcosa di urgente!”
ipotizzò seccato Shikamaru
Naruto era vicino a
Kakashi e lanciava rapide occhiate sia a Hinata che a Gaara. Lui sapeva
di cosa avrebbero dovuto parlare, ovvero della questione Akatsuki.
“Hokage-sama,
come mai siamo stati convocati tutti quanti?” fece
rispettosamente il portavoce del clan Hyuga, Hiashi.
Tsunade
osservò tutti i presenti. Ciò che doveva dir loro
Jiraiya avrebbe sconvolto per sempre il panorama del villaggio, o
perlomeno per un lungo futuro.
“Sono
contenta di vedervi tutti qui quest’oggi. La questione ha la
massima urgenza e Jiraiya dovrà spiegarci per bene
ciò che è venuto a sapere. Confido che tutti voi
adempiate a ciò che vi chiederemo dopo le dovute
spiegazioni.” Disse lei seriamente
I presenti, notando il
tono serio usato dall’Hokage, volsero lo sguardo verso un
Jiraiya serissimo. Intuirono subito che l’argomento sarebbe
stato delicato. Il silenzio cadde nella sala fino a quando
l’eremita dei rospi proferì parola.
NdA
Ed eccoci con il nuovo capitolo. La maggior parte di voi ha vinto la
scommessa! Complimenti! È doverosa una spiegazione a questo
punto. Ho voluto che fosse Nagato la spia per il semplice motivo che
dovevo collegare i vari tasselli della vita di Naruto. Senza contare
che sarà fondamentale per il proseguirsi della storia che lo
vedrà in primo piano assieme al nipote.
@beast: tranquillo, non ho nessuna intenzione di trasformarla in
un'assatanata! Anche lei, come Sasuke, considera Akatsuki un mezzo per
diventare più forte, nulla di più! Per quanto
riguarda lo Sharingan eterno, beh, vedrai in futuro...
@Vegeta4ever: anche qui è doverosa una spiegazione. Questi
capitoli li ho scritti ben prima dello scontro tra pain e Naruto nel
manga. Il dio dell'inferno altri non è che la statua nella
quale vengono raccolti i Bijuu, quella con i nove occhi che si suppone
sia in grado, successivamente, di fondere il chakra dei demoni per
ridare vita al Juubi. Avendoli scritti ben prima che Kishimoto ci
rivelasse queste informazioni, il mio dio dell'inferno sarà
completamente differente... e non sarà Nagato, ovviamente,
ad evocarlo, bensì Madara! Ma lo si rivedrà
molto, molto più avanti nella storia!
@brando: mi dispiace che la mia Sakura non ti piaccia. Spero che con i
capitoli futuri tu possa cambiare idea, anche se rimarrà nel
"lato oscuro" per parecchio tempo! Nemmeno a me piace molto nel manga e
continuo a sperare che l'autore metta Hinata insieme al biondo, viste
anche le dichiarazioni di questa durante la battaglia con pain! Le sei
figure stanno arrivando, ormai manca poco!!
@Ninja767: non temere, il team Taka sarà presente anche qui
;)
Detto questo, cosa succederà adesso che Konoha conosce i
piani di Akatsuki? Lo saprete forse già stasera! At Salot
|
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Capitolo 21 *** Il Consiglio della Foglia ***
I
presenti, notando il tono serio usato dall’Hokage, volsero lo
sguardo verso un Jiraiya serissimo. Intuirono subito che
l’argomento sarebbe stato delicato e, di conseguenza, iI
silenzio cadde nella sala fino a quando l’eremita dei rospi
proferì parola.
“Signori,
ciò di cui devo parlarvi ha un’importanza vitale
per la sopravvivenza del villaggio della foglia nonché di
tutti gli altri villaggi ninja!”
I presenti lo
guardarono straniti. Cosa poteva esserci di così pericoloso
da poter minare la stabilità dei villaggi ninja? Nessuno
seppe spiegarselo e perciò Jiraiya continuò a
parlare.
“Chi di voi
conosce Akatsuki?” chiese ai capiclan, conscio che i suoi
colleghi già sapevano.
Silenzio.
Questo nome pareva nuovo alla maggior parte dei presenti. Solo
l’Hokage e il maestro Sarutobi erano a conoscenza della
minaccia rappresentata dall’organizzazione. Anche il Kazekage
sapeva qualcosa a riguardo, ma le sue conoscenze si limitavano a quanto
gli fu detto da Tsunade poco prima dell’arrivo del sannin.
“Akatsuki?
Mai sentita!” fece seccamente Shikaku Nara, portavoce del suo
clan
“Già!
Di cosa si tratta?” chiese incuriosito Chouza Akimichi
Jiraiya
spiegò “Akatsuki è
un’organizzazione criminale composta da nukenin di livello
S!”
I presenti
sussultarono. Nessuno era a conoscenza di questa organizzazione. Se era
composta da ninja traditori di rango massimo, allora doveva essere
veramente pericolosa.
“Cosa
c’entra questa organizzazione con il destino di
Konoha?” chiese Hiashi Hyuga dando voce alle
perplessità dei presenti
“L’obiettivo
di Akatsuki è destabilizzare le cinque grandi potenze ninja
per conquistarle. Di questa organizzazione, come poc’anzi
detto, fanno parte ninja traditori dei vari villaggi che si sono
coalizzati per il loro scopo comune!”
“Dite sul
serio?” fece il ninja copia visibilmente preoccupato
Jiraiya
annuì gravemente “Si. Si sa ancora poco al
riguardo, ma grazie alla mia rete informativa sono venuto a conoscenza
dei loro piani. So che tra le loro file militano anche alcuni ninja
traditori di Konoha!”
Nessuno nascose la
propria preoccupazione. Non erano molti i ninja traditori di Konoha ad
essere ancora a piede libero. Per la verità gli
unici due che potessero realmente costituire una minaccia
erano anche gli unici che sarebbero potuti essere talmente potenti da
essere classificati come nukenin di rango S.
“Orochimaru
e Itachi Uchiha ne fanno parte e, da qualche giorno, anche suo fratello
Sasuke.” Disse infine
Naruto alzò
lo sguardo arrabbiato. Era lui che aveva permesso al suo migliore amico
di abbandonare il villaggio assieme a Sakura. Hinata si accorse
dell’espressione del biondo e gli si avvicinò,
prendendolo per mano, cosa che fece calmare l’Uzumaki.
“Quindi
è ufficiale che anche il giovane Sasuke è entrato
a farne parte?” fece tristemente Hiruzen Sarutobi. La storia,
a quanto sembrava, si stava ripetendo e lui assisteva di nuovo
impotente.
“Si”
confermò il sannin guardando dispiaciuto il suo
allievo.“Ciò che mi preoccupa di più
però è colui che li comanda”
Sarutobi
sgranò gli occhi “Intendi forse..”
Jiraiya si
voltò verso il suo sensei “Si maestro. Ne ho avuto
conferma! Il capo dell’organizzazione è Madara
Uchiha, il fondatore dell’omonimo clan!”
Un brusio di voci si
alzò nella stanza
“Ma
com’è possibile?” chiese perplesso
Kakashi
“Già,
come può essere che Madara sia il capo
dell’organizzazione? È morto quasi un secolo
fa!” constatò Asuma
Sarutobi prese parola
“Madara Uchiha fu sconfitto dallo Shodaime, è
vero. Ma nessuno ritrovò il suo corpo pertanto non possiamo
essere certi che sia morto!”
“Naruto!”
chiamò la voce gutturale della volpe nella testa del biondo
“Che
c’è? Abbiamo da fare!” disse seccato il
biondo. Non aveva tempo per distrarsi
“Lo so moccioso! Ma ho bisogno
che tu mi faccia parlare!” disse autoritario il
demone
Naruto
sgranò gli occhi “In che senso, scusa?”
“Devo parlare ai tuoi amici
riguardo a Madara!” ringhiò il demone
“Tu lo
conosci?” fece curioso il ragazzo
Kyubi
ringhiò ancora più ferocemente al ricordo di quel
maledetto di un Uchiha “Puoi
giurarci che lo conosco! Lasciami parlare con quelli là
fuori!”
“E come
intendi farlo scusa?”
“Ricordi che le nostre coscienze
sono collegate. Se mi lasci campo libero posso parlare con il tuo corpo
e prendere temporaneamente possesso di te!”
disse il demone. Naruto gli scoccò un’occhiata
eloquente “Non
preoccuparti non starò fuori molto né
prenderò definitivamente possesso del tuo copro per
liberarmi. Il contratto che hai firmato mi vincola e comunque coi tuoi
occhi potresti facilmente impedirmi di riuscirci!”
disse Kyubi ringhiando
Naruto
valutò attentamente la cosa. Finora non aveva avuto motivo
di dubitare di quanto dicesse il suo alleato che più volte
gli si era ritrovato utile. Annuì infine
“D’accordo,
ma se sento puzza di bruciato te ne pentirai amaramente!”
disse il biondo tornando con la mente alla realtà
“Tsk, ragazzo di poca fede!”
borbottò prima di respirare finalmente un po’
d’aria fresca.
Mentre gli uomini
presenti discutevano sul capo di Akatsuki, Naruto si alzò in
piedi di scatto, attirando l’attenzione dei presenti che si
voltarono verso di lui.
“Naruto! Che
ti prende?” fece Tsunade verso il ragazzo
“Kage bunshin no jutsu!”
disse semplicemente questo e un clone gli apparve vicino.
Quest’ultimo si allontanò di un poco
dall’originale
“Che stai
facendo figliolo?” disse il Sandaime incuriosito per poi
sobbalzare
“Salve gente di Konoha!
È un piacere rivedervi tutti!” disse
una voce gutturale e profonda proveniente dalla bocca del Naruto
originale. Tutti i presenti scattarono in piedi allontanandosi da lui,
tranne Gaara e Hinata che lo fissavano confusi. Kyubi, che aveva
momentaneamente preso controllo del corpo di Naruto
sghignazzò sadicamente “E’ bello vedere che
certe abitudini sono dure a morire!”.
Tutti i presenti erano
esterrefatti. I sannin e i due kage guardarono straniti il ragazzo che
aveva cambiato la sua fisionomia. Gli occhi erano infatti diventati
scarlatti mentre i canini si erano allungati sensibilmente.
“Naruto! Sei
forse impazzito? Che diavolo sta succedendo!” disse
infervorata Tsunade “Perché stai liberando
Kyubi!”
I ragazzi spalancarono
gli occhi a quella notizia e si voltarono immediatamente verso il
biondo. Fu però la copia a parlare questa volta
“Non
preoccuparti baa-chan. Kyubi voleva solo parlarvi e gli ho concesso di
farlo. Non preoccupatevi, non è pericoloso!” disse
questo facendo rilassare impercettibilmente i sannin e Sarutobi. Anche
Hiashi si rilassò, memore di quanto visto nella mente dei
due Jinchuruki.
Naruto-Kyubi
ringhiò sadicamente “Così mi offendi Naruto”.
Anche Naruto ghignò ma lo lasciò fare. Hinata,
vedendo che il clone manteneva la coscienza del vero Naruto, gli si
avvicinò e questo le sorrise
“Cos’hai
da dirci Kyubi?” fece Jiraiya che si rilassò. Se
Naruto, che aveva domato Kyubi, non era preoccupato, significava che
teneva la situazione in pugno. Diede quindi corda al Bijuu
“E’ un piacere rivedere
anche te Gaara!” fece Kyubi ignorando il sannin
e rivolgendosi al Jinchuruki di suo fratello
Gaara
esitò. Non aveva mai parlato con il demone del suo amico
prima d’ora, tolto quella volta nella sua mente. Ma in
quell’occasione era stato Naruto stesso a fare da mediatore
“Salve Kyubi” disse allora semplicemente
“Avrei un favore da chiederti.
Chiama Shukaku e digli di unirsi alla festa. Sono certo che anche lui
abbia sentito tutto dal momento che hai firmato il contratto.”
Disse la volpe facendo sgranare gli occhi a tutti i presenti tranne
Jiraiya, Hiashi e gli shinobi di Suna ai quali Gaara aveva raccontato
l’accaduto.
Gaara passò
lo sguardo verso il clone dell’amico che gli
lanciò un sorriso d’assenso. Vedendo quello, Gaara
si convinse, giungendo alle stesse conclusioni del sannin bianco.
“Shukaku!”
chiamò il rosso nella mente
“So già tutto Gaara.
Lasciami uscire, non sarò ostile. Con Kyubi e il ragazzo
Rinnegan tra i piedi non credo mi convenga!”
disse sbuffando la voce stridula del demone tasso.
Come era successo con
Naruto, a Gaara si acuminarono i canini mentre gli occhi divennero
completamente gialli, segno che la coscienza del demone aveva preso il
sopravvento. “Ahhh
che bello respirare di nuovo aria fresca!” disse
il demone affiancando Kyubi.
La maggior parte dei
presenti tremava come una foglia. Ora, nell’ufficio
dell’Hokage, ben due demoni erano presenti e la cosa metteva
in ansia tutti, kage compresi.
“Spero che
tu sappia quello che stai facendo!” disse Jiraiya al clone
dell’allievo che sorrise
“Tranquillo
Ero-sennin. Come ho detto è tutto sotto controllo. Se Kyubi
provasse a fare qualcosa di sbagliato lo rimanderei dentro di
me!”
“Ma che
diavolo succede? Tu… tu non ci avevi mai detto di avere
Kyubi dentro di te!” dissero all’unisono alcuni
amici del biondo
Naruto li
guardò tristemente. “Beh adesso sapete
perché sono sempre stato additato come mostro dagli abitanti
del villaggio” disse solo. Hinata gli prese una mano in segno
di conforto cosa che risollevò un po’ il morale al
biondo. Sperava solo che gli amici reagissero come aveva fatto lei.
“E’ da quando sono nato che me lo porto dentro e
solo recentemente ho scoperto tutta la verità”
continuò per poi venire interrotto da Kyubi
“Non mi pare che ti sia
dispiaciuto troppo in quest’ultimo periodo! La prossima volta
che ti servirà chakra vai a piagnucolare da qualcun altro”
disse Kyubi fintamente offeso
“Ahh sta
zitta volpaccia!” disse il biondo sbuffando, dandole
però ragione.
Tutti i capiclan e i
jonin presenti ammutolirono vedendo il dialogo tra i due. Non tanto che
lui fosse il Jinchuruki del Kyubi dal momento che già lo
sapevano, quanto che il dialogo fosse cordiale.
“Potevi
dircelo. Avremmo capito!” disse Rock Lee mentre anche gli
altri annuivano. Naruto sgranò gli occhi sentendo quelle
parole. Non pensava che potessero reagire così
“Non…
non era facile prevedere le vostre reazioni!” disse infine
sconsolato
“Baka! Per
chi ci hai preso? Siamo amici in fondo!” disse Kiba
fintamente offeso. Anche lui probabilmente avrebbe preso la stessa
scelta se si fosse trovato nei panni del biondo
“Adesso
capisco cosa fosse quel chakra rosso al torneo! Quindi era
Kyubi!” disse Shino ricollegando tutti i pezzi del puzzle. Il
ninja biondo si limitò ad annuire
“Se avete finito di auto
commiserarvi a vicenda io avrei qualcosa da dire!”
si intromisi Kyubi mentre anche Shukaku annuiva
Tutta
l’attenzione dei presenti andò a convergere verso
i due demoni
“Posso confermare che Madara
Uchiha è vivo e vegeto!” disse infine
Kyubi. Chi non lo sapeva per certo sussultò
“Come lo
sai?” chiese Jiraiya
“Diaciamo che l’ho
visto non molto tempo fa. Fu lui a controllarmi mentre attaccavo Konoha!”
“COSA???”
esclamarono tutti, Naruto incluso. Non gli aveva mai rivelato questo
particolare
“Eh già. È
un episodio della mia vita che preferirei dimenticare, dal momento che
è a causa sua se sono intrappolato in Naruto, per non
parlare della vergogna che provo per essere stato controllato da
qualcuno che non sia me stesso!”
esclamò rabbiosamente la volpe
Nessuno riusciva a
credere alle sue parole
“Ci stai
dicendo che non attaccasti Konoha volontariamente quando mio padre
è morto?” disse Naruto infervorato
“No Naruto. Non avrei mai
attaccato Konoha, non era nei miei interessi. Madara voleva che
bruciasse e mi cercò. Dopo avermi trovato prese possesso
della mia mente con il suo Sharingan e mi mandò contro di
voi. Non aveva calcolato però la presenza di tuo padre!”
disse infine.
“Ma…
anche ipotizzando che sia vero, come avrebbe fatto a prendere il
controllo su di te?” chiese Shibi Aburame
“Non sei
forse il Bijuu più potente?” disse invece Tsume
Inuzuka
Prima che Kyubi
potesse sbranarli per la loro sfacciataggine, il Sandaime si intromise
“E’ a causa del Mangekyou Sharingan eterno,
vero?”
Kyubi annuì
“Esattamente.
Madara possiede la forma finale dello Sharingan ed è stato
grazie quell’occhio che mi ha controllato. Non dovette
sforzarsi poi molto. Ha una potenza inaudita, ben più alta
della mia.”
Il terrore si dipinse
sui volti dei presenti. Se il potere di Madara Uchiha era talmente alto
da poter controllare Kyubi che speranze avevano loro di contrastarlo.
La voce stridula proveniente dal corpo di Gaara rise sguaiatamente
“Uhuhuhuhuh che ridere. Il grande
e potente Kyubi che si fa controllare come una banale marionetta.
Allora non sei così forte come vuoi far credere, eh
fratellino? Fai quasi pena!” urlò
sadicamente Shukaku
Kyubi alzò
gli occhi di fuoco verso il fratello, prendendo il collo del ragazzo
con una mano e stringendo forte
“Fai poco il furbo Shukaku. Anche
tu hai fatto la stessa fine decenni orsono, ricordi?”
sibilò il ragazzo volpe quasi soffocando l’altro
nella sua morsa.
“Kyubi!”
esclamò il clone di Naruto attirando la sua attenzione
“Lascialo immediatamente” ordinando fissandolo
malamente e, seppur riluttante, Kyubi mollò la presa
“Pazzo psicotico!”
sibilò invece l’altro
“Da che pulpito!”
borbottò la volpe
“Ma se
Madara è così forte come dici, che speranze ci
sono che non riprenda nuovamente il controllo su di te?”
chiese Shikaku Nara verso il biondo dagli occhi scarlatti
“Le probabilità ci
sono, ma rasentano lo zero. Con l’abilità di
Naruto gli sarebbe praticamente impossibile. Nemmeno Madara
può competere con il potere del ragazzo!”
spiegò il Bijuu. Questa volta, il fatto di essere
controllato dal ragazzo era un fatto positivo. Non solo manteneva la
sua coscienza ma colui che lo controllava gli avrebbe garantito, in un
certo senso, una sorta di protezione.
Sentendo quelle
parole, la maggior parte dei presenti voltò lo sguardo verso
la copia del ragazzo, facendo cadere vergognosamente le loro mascelle
sul pavimento.
“Naruto
avrebbe un potere superiore a quello di Madara? Stai scherzando spero!
È impossibile!” sbraitò Tsume alterata.
Se la volpe aveva intenzione di prenderli in giro non ci sarebbe
riuscita facilmente.
Ma prima che Naruto o
il suo demone potessero ribattere, Hiashi Hyuga le si rivolse
glaciale“Tsume! Bada a come parli!”
esclamò attirando l’attenzione di tutti. Tutti si
volsero verso Hiashi Hyuga. Come mai il capoclan degli Hyuga prendeva
le difese di Naruto? “Sai bene di chi è figlio
Naruto! Non dimenticartelo!” disse poi assottigliando
pericolosamente gli occhi cosa che fece sussultare la madre di Kiba
“Voi
conoscete i genitori di Naruto?” esclamò invece il
figlio
“Mio padre
era il Quarto Hokage!” li informò abbassando gli
occhi il biondo
“COSA?”
i ragazzi non ci potevano credere. Naruto, figlio del Yondaime?
“Davvero?
Wow!” fece Rock Lee
“Come mai
non ce lo avevi detto?” chiese invece incuriosito Neji
“Ero-sennin
me l’ha raccontato da poco. Ma non è per questo
che mio padre scelse me come Jinchuruki di Kyubi!” Naruto
guardò il suo sensei che gli fece cenno con il capo, come a
dargli il permesso per rivelare il suo segreto. Naruto chiuse gli occhi
e quando li riaprì, per poco i capiclan non urlarono dallo
stupore.
“N-non
è p-possibile!” sussurrò Tsume
afflosciandosi sulla sedia
“Non ci
credo!” esclamarono in coro il trio Ino-Shika-Cho
“Pazzesco!”
si limitò a dire il sempre impassibile Shibi Aburame
“Quello
è…” esclamò invece Asuma
“Il
Rinnegan!!” terminò il Kazekage. Ora capiva come
il biondo avesse aiutato il figlio a domare Shukaku definitivamente
“Rinnegan?”
chiesero in coro i ragazzi che mai prima di allora avevano sentito
nominare quel tipo di doujutsu
“Esatto. È grazie a
quello che mi ha domato ed è grazie a quello che
garantirà la difesa del vostro villaggio. Una volta che
Naruto imparerà a sfruttare appieno il suo potenziale,
nemmeno Madara potrà sopraffarlo”
rivelò il demone
“Il Rinnegan
è l’arte oculare più potente della
storia dei ninja.” Cominciò a spiegare Jiraiya,
vedendo che le espressioni confuse sulle facce dei ragazzi non
accennavano a cambiare “Si credeva estinta ma Kushina, la
madre di Naruto, la sviluppò poco prima
dell’attacco di Kyubi. Ciò indusse Minato a
credere che suo figlio l’avrebbe ereditata, e infatti
è successo. Oltre alle proprie abilità, quegli
occhi sono in grado di controllare i demoni. Per questo Naruto riesce a
domare Kyubi!”
“Esatto. Ora
come ora posso controllare Kyubi fino a un certo punto, ma allenandomi
un altro po’ sarò in grado di domarlo
perfettamente!”
“Non credere che sarà
così facile moccioso. È già tanto se
il tuo corpo non collassa evocando la terza coda. Prima che tu riesca a
resistere completamente al mio chakra ti ci vorranno anni e anni di
allenamento. Quanti non lo so, dipenderà tutto da te!”
lo avvertì Kyubi
“Non credo
che avremo tutto questo tempo” continuò il sannin
bianco attirando nuovamente l’attenzione su di se
“Non vi ho ancora rivelato l’aspetto peggiore della
situazione”
“Che
sarebbe?” chiese il Kazekage. Che altro ci poteva essere di
peggiore?
“Come ho
detto prima, Akatsuki ha intenzione di conquistare le cinque grandi
nazioni. Ma ovviamente non si tratta di un’impresa attuabile
in modo facile e indolore. Non basterebbero un manipolo di ninja per
distruggere cinque nazioni, anche se capitanato da Madara
Uchiha!” spiegò il sannin per poi venire
interrotto dal Bijuu monocoda
“Già! Gli serviamo noi!”
indicando se stesso e il fratello affianco a lui che annuì
ringhiando
Il terrore si dipinse
nuovamente sui presenti. Volevano catturare i Bijuu?
“Quale potere meglio del nostro
potrebbe radere al suolo i villaggi in poco tempo?”
disse sadicamente Kyubi. La sua frecciata non venne però
giudicata importante vista la gravità della situazione
“Precisamente!
I miei informatori mi hanno rivelato che il vero obiettivo di Akatsuki
sarà catturare i Jinchuruki per estrapolar loro i Bijuu. Se
riuscissero in questa impresa, non ci rimarrebbe più nessuna
speranza!” disse gravemente il sannin con l’assenso
di tutti i presenti, Bijuu inclusi
“Nemmeno a noi converrebbe farci
catturare. Dubito che Madara ci terrebbe ancora in vita una volta
attuati i suoi piani!” ringhiò Kyubi
“C’è una
cosa che però mi fa pensare!” disse
invece Shukaku
“Tu che pensi? Gente stappate il
sakè migliore che avete, questo è un evento!”
rise sguaiatamente Kyubi attirando l’ira del fratello minore
“Razza di volpe troppo cresciuta!
Io ti ammazzo!” disse Shukaku
“Tu dici?”
ghignò sadicamente l’altro
“Voi due!
Piantatela immediatamente o ci penso io a zittirvi!”
ordinò la copia del ninja biondo fissando glacialmente i due
demoni con il Rinnegan attivo. Per la prima volta in vita loro, i ninja
presenti nella stanza, ebbero il terrore stando in presenza del biondo.
L’aura omicida che trasmetteva tramite quegli occhi era
tremenda, tanto che anche i due Bijuu si calmarono
‘I due Bijuu
si sono fermati al suo comando temendo per la loro vita! Quanto diavolo
sono potenti quegli occhi!’ pensarono all’unisono
tutti i presenti. Anche Jiraiya e Tsunade deglutirono
“Comunque”
continuò Shukaku “Ammesso che riescano a
catturarci tutti, cosa che escludo a priori, come pensate che riescano
a controllarci? Per quanto Madara sia da considerare oltre il livello
umano, nemmeno lui è abbastanza potente da controllare tutti
i nove demoni contemporaneamente!”
constatò il demone. In effetti la sua protesta aveva senso,
si ritrovò a pensare d’accordo Kyubi.
Un barlume di speranza
comparve sui visi dei presenti, tranne che su quello di Jiraiya. Naruto
se ne accorse e parlò
“Tu lo sai,
vero Ero-sennin?”
“Già.
Akatsuki sta ultimando il Re dell’Inferno!” disse
infine
“E che diavolo sarebbe?”
chiese Kyubi. Nemmeno lui, durante la sua eterna vita, aveva mai
sentito parlare di questa cosa
“Non ho
capito molto bene, ma so che è una speciale evocazione che
è in grado di assopire le vostre qualità fisiche
e mentali, bloccandovi completamente.”
“Questo
significa che potrebbero controllare tutti i nove Bijuu?”
chiese preoccupato il Sandaime mentre Jiraiya annuiva
“Hai detto
che lo stanno ultimando. Quindi non è ancora finito! Hai
idea di quanto impiegheranno?” chiese Tsunade mentre nella
sua testa pregava che non fosse solo questione di qualche mese
A quelle parole,
finalmente il sorriso ricomparve sul viso del sannin “Mese
più o mese meno, il tempo a nostra disposizione si aggira
sui cinque anni. Credo che sia più che sufficiente per
prepararci a dovere!” ammise infine
“Che
facciamo quindi?” chiese Naruto. Non potevano certo starsene
con le mani in mano.
“Dovremo
rinforzare i nostri apparati militari. Io e il Kazekage abbiamo
già stipulato un’alleanza tra il paese del fuoco e
quello del vento, ma ciò non è sufficiente. Ho
già mandato una missiva al Raikage di Kumo per proporgli la
nostra alleanza. Voi dovrete allenare i vostri eredi e potenziarli
insegnando loro tutti i segreti dei vostri clan. Ci vorrà
parecchio tempo, ma cinque anni dovranno essere sufficienti. Mi aspetto
grandi cose dalla nuova generazione di Konoha!” disse
l’Hokage osservando tutti i presenti, in particolar modo i
giovani che annuirono decisi.
Dopo aver ricevuto gli
ultimi ordini su come allenare gli eredi, i capiclan si congedarono
insieme ai figli. Anche i maestri uscirono dalla stanza, lasciandovi
solo più i kage, i sannin e Jinchuruki. Anche Shukaku e
Kyubi, decidendo che ormai quello che dovevano dire era finito, si
ritirarono all’interno del corpo dei due ragazzi che
riacquistarono la padronanza del loro corpo. In effetti Naruto non
l’aveva mai persa, dal momento che era presente sottoforma di
clone.
“Hiashi,
vorrei che tu e Hinata rimaneste un altro po’. Devo
parlarvi!” disse Jiraiya fermando i due Hyuga
“Si,
Jiraya-sama!” annuì Hiashi fermandosi assieme alla
figlia
'Cosa
vuole l' Ero-sennin da Hyuga-sama?’ pensò
stranito Naruto
“Hokage-sama,
vorrei discutere con i miei figli in privato se fosse
possibile.” Disse il Kazekage che aveva percepito il
desiderio di parlare in privato del sannin
“Certo
Kazekage. Grazie ancora della vostra
disponibilità!” disse sorridente Tsunade, grata
del patto di alleanza con Sunagakure
“Ci
mancherebbe! La questione tocca da vicino tutti. È
più che giusto attuare delle alleanze, senza contare che
abbiamo un grosso debito verso Konoha e verso Naruto!”
sorridendo al biondo. Il Kazekage uscì, seguito da Temari e
Kankuro. Gaara si avvicinò a Naruto
“Sei
preoccupato?” chiese il rosso
“Un
po’. Ma sono sicuro che ce la faremo! Sai che siamo forti e
non sarà certo un’organizzazione a metterci
KO!” rispose sorridendogli. Gaara guardò il suo
amico. Aveva ragione lui. Non li avrebbero catturati così
facilmente. Si sarebbero allenati e non avrebbero permesso
all’Akatsuki di eliminarli. Il rosso uscì dalla
stanza, lasciando da soli Tsunade, Jiraiya, Sarutobi, Hinata e Hiashi.
“Di cosa
volete parlarci?” chiese il capoclan
Jiraiya
cominciò “Porterò Naruto ad allenarsi
con me a Myoboku! Sono sicuro che l’allenamento con i miei
maestri lo renderà molto più forte di come
è adesso!” disse sorridendo verso il
figlioccio che lo guardò stranito
“Myoboku?”
“E’
dove vivono i rospi.” Spiegò il maestro Sarutobi
“È lì che Jiraya ha acquistato le
tecniche sennin. Sono sicuro che il tuo allenamento ti
renderà decisamente potente!”
Naruto sorrise. La
prospettiva di allenarsi per diventare più forte lo
allettava parecchio. Cambiò subito espressione vedendo gli
occhi della sua bella. Si sarebbero dovuti separare per
chissà quanto.
“Va bene, ma
che c’entriamo noi?” chiese sempre più
confuso Hiashi
Il sorriso sul
voltò del sennin si allargò “Vorrei
portarmi anche Hinata, se fosse possibile.”
“Cosa?”
Hiashi era allibito. Sua figlia che si allenava con un sannin? Un sogno
che si realizzava!
Hinata e Naruto erano
senza parole. Non sarebbero stati costretti a separarsi. Si guardarono
per poi sorridersi a vicenda e abbracciarsi.
“SIIIII”
urlò il biondo felice
“Hinata ha
un grosso potenziale ancora inespresso. Vorrei portarla con me per
poterla allenare e farle fare lo stesso allenamento di
Naruto!”
Hiashi
continuò a guardarlo stupito. “Sarei onorato!
Hinata, tu che ne pensi?” rivolto alla figlia con un sorriso
più che soddisfatto dopo le parole del sannin
“Si si,
sarei onorata anche io!” si affrettò ad annuire la
corvina sprizzando gioia da tutti i pori a quella prospettiva
“Bene,
allora vi lascio soli a discutere!” acconsentì
definitivamente Hiashi per poi congedarsi uscendo dalla porta
“Jiraiya,
pensi che sia una buona idea?” si intromise Hiruzen perplesso
“Non mi riferisco al fatto che sia Hinata a venire con te, ma
al fatto che avrai due persone da allenare!”
Jiraiya
negò con la testa “Non preoccuparti maestro. Non
sarò da solo ma ci saranno anche i due saggi!”
Sarutobi
valutò attentamente la situazione. Ma si, perché
no? Non aveva nulla da perdere a stare via qualche mese dal villaggio
“Allora vengo anche io!” disse infine facendo
sgranare gli occhi a tutti, sannin inclusi
“COSA?”
gridarono Tsunade e Jiraiya
“Ehi non
guardatemi così. Sono stato Hokage del villaggio ma sono
troppo vecchio per poter combattere ancora. L’unica cosa che
posso fare è aiutarti nell’allenamento dei figli
di Minato e Hiashi! Sarò vecchio ma ho ancora qualche carta
da insegnare!”
Jiraiya
balbettò “Sarebbe magnifico!”
“Bene allora
è deciso. Quando partiamo?”chiese Hiruzen
“Direi
subito, ma prima c’è una formalità da
risolvere. Hinata!” chiamò infine il sannin verso
la mora che si mise, buffamente, sull’attenti
“SI”
“Prima di
partire c’è una cosa che devi fare. Non puoi
entrare a Myoboku senza aver firmato il patto!”
“Patto?”
chiese lei incuriosita
“E’
il patto coi rospi! L’ho fatto anche io e ti
permetterà di evocarli in battaglia!” Naruto era
letteralmente euforico. Non solo non sarebbe stato costretto ad
allontanarsi dalla sua Hinata, dal momento che sarebbe venuta con lui,
ma ci sarebbe stato anche il Sandaime, colui che gli aveva insegnato
l’importanza dell’amore verso il villaggio. Sarebbe
stato fantastico!
Jiraiya
posò il suo rotolo per terra e fece firmare col sangue la
giovane Hyuga. Hinata sorrise vedendo le firme di coloro che
l’avevano preceduta, sentendosi onorata leggendo il nome di
Minato Namikaze
“Bene ora
prova a evocare un rospo” la incitò Jiraiya
mostrandole i sigilli
“Si”
annuì la ragazza componendo i sigilli mostrategli dal sannin
“Tecnica del richiamo!” disse e dalla nuvola di
fumo che si creò, apparve un piccolo rospo arancione, con le
guancie gonfie
“Chi mi ha
evocato? Voglio una merendina!” disse quest’ultimo
con una voce buffa
Naruto rise felice e
orgoglioso della propria ragazza “Ahahah bravissima! Hai
evocato Gamatatsu! Io la prima volta ho evocato un girino!
Ahahahah”
“Niente
male! Impressionante come sia già riuscita ad evocare un
rospo cresciuto!” fece stupito il sannin bianco
“E’
ancora più incredibile il controllo del chakra che possiede!
Deve essere merito del Byakugan!” constatò invece
Tsunade
Hinata, sentendo tutti
quegli inusuali complimenti, arrossì di botto
“G-Grazie!”
“Grazie
Gamatatsu, puoi andare.” Disse Jiraiya al piccolo rospo
“Per favore avvisa Fukusaku-sama che tra un po’ lo
evocherò!”
“Si
Jiraya!” annuì l’animale scomparendo
“Bene, direi
che siamo pronti per partire. Andate a casa e preparate tutto
l’occorrente!”
“Quanto
staremo via?” chiese il biondo
“Se tutto va
bene, circa un anno!” fece Jiraiya
“Così
tanto?” chiese Tsunade
“L’allenamento
che ho in programma per loro richiederà parecchio tempo, ma
con l’aiuto del maestro Sarutobi forse faremo anche prima!
Bene, ora andate. Ci vediamo all’uscita del villaggio in
serata!”
“Si”
dissero il jonin e la genin all’unisono
I due giovani uscirono
dall’ufficio e si diressero verso le loro case
“Sei
contenta?” chiese lui che era felicissimo alla prospettiva di
passare più tempo insieme alla ragazza
“Entusiasta!
Non dovremo separarci! Ero spaventata all’idea di non vederti
per così tanto tempo!”
“Già,
anche io ero preoccupato. Sono sicuro che diventerai
fortissima!!!”
“Naruto…”
lo chiamò lei e il biondo si girò
“Dimmi!” ma prima che potesse dire altro, la
corvina si alzò in punta di piedi e gli diede un bacio
appassionato che lasciò di stucco il giovane jonin
“Ti amo
più della mia vita!” disse lei dolcemente
cingendogli il collo con le braccia
“A-anche
i-io H-hinata!” balbettò imbambolato come non mai.
Si riscosse quasi subito e accompagnò la sua bella a casa
sua per poi tornarsene nel suo monolocale a fare i bagagli.
Si ritrovarono dopo
quasi due ore davanti all’entrata del villaggio. Ad
attenderli c’erano Jiraiya, il Sandaime e il trio di Suna.
“Gaara! Ci
siete anche voi?” chiese il biondo salutandolo. Non lo
avrebbe rivisto per chissà quanto tempo ed era contento di
salutarlo un’ultima volta
“Si. Nostro
padre è già partito per Suna ma ci ha dato il
permesso di rimanere ancora un po' per salutarvi!"
"Grandioso, allora
faremo un pezzo di viaggio insieme!"
"Già. Vi
accompagneremo fino al confine del paese del fuoco, poi noi entreremo
nel paese del vento!" continuò Temari iniziando la marcia
E fu così
che i sette shinobi si incamminarono verso le loro destinazioni.
NdA
Finalmente inizia il viaggio per l’allenamento. Piaciuta come
sta evolvendo la storia? Non per nulla ho fatto sopravvivere il vecchio
Sarutobi e, dal momento che non mi andava farlo finire nel
dimenticatoio, ho provato a immaginarmelo come sensei. Spero di aver
soddisfatto chi aveva paura che Hinata e Naruto si lasciassero per il
tempo degli allenamenti, l’idea di far allenare a Myoboku
anche la giovane Hyuga mi è parsa carina!
@Otakon: ti ringrazio nuovamente per i complimenti! Mi spiace
però dirti che per sfortuna, o per fortuna dipende dai punti
di vista, la storia è ancora molto lunga perciò
prima di vedere la fine dovrai aspettare parecchio!!
@brando: sono contento che l'idea di Konan e Nagato come informatori ti
sia piaciuta. Ma devo deludere anche te, poichè prima che si
presentino a Konoha passerà ancora qualche anno ^^
@Vegeta4ever: sono uno a cui piace rischiare, specie di fronte alla
legge ^^. Scherzi a parte puoi tranquillizzarti. E' vero che in genere
agli informatori capitano sempre cose oscene, ma quando si tratta di un
semidio come Pain, beh...
@GiovaneLuna: Ciao nuova lettrice! Ti ringrazio per i complimenti ma
lungi me dal rimproverare Kishimoto-san! Sta facendo un ottimo lavoro
anche se sta andando troppo per le lunghe!
@ShessomaruJunior: Non preoccuparti per Sakura! Come per i due Uchiha,
anche per lei la speranza è sempre l'ultima a morire!
@Ninja767: non dico nulla così ti lascio nel dubbio! Anche
se solo per 24 ore dal momento che domani ci sarà il
capitolo dedicato alle sei misteriose figure!!
@Fly89: figurati ti capisco bene e anzi ti ringrazio nuovamente per le
recensioni!! La mia decisione di dare a Sakura il segno maledetto
è stata dettata semplicemente dalla necessità di
equilibrare le forze in campo. Se Sasuke ha lo sharingan che, ora
spoilero, tra un po' si evolverà, e se Hinata e Naruto
otterranno nuovi poteri, Sakura non poteva starsene semplicemente con
le mani in mano, no? Alla prossima!
Cosa succederà ora? Lo saprete domani!
|
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Capitolo 22 *** I Sei ***
E
fu così che i sette shinobi si incamminarono verso le loro
destinazioni.
I due gruppi di
shinobi camminavano già da qualche ora, chiacchierando del
più e del meno volendo distogliere momentaneamente i
pensieri dalle questioni citate al consiglio.
Ma ora che non si
sarebbero più visti per almeno un anno, Naruto volle
sincerarsi che il suo amico avesse qualcuno con cui confrontarsi
“Cosa avete
intenzione di fare?” chiese dunque rivolgendosi al trio di
Suna
“Ti
riferisci ad Akatsuki?” fece Kankuro anticipando il fratello
Naruto
annuì seriamente mentre i due adulti non si perdevano il
discorso; anche Hinata e Temari, che nel frattempo si erano messe a
chiacchierare, si fermarono per ascoltare
“Si!”
guardando seriamente il fratello “Io mi allenerò
con Ero-sennin, ma tu cosa farai?”
Gaara
scrollò le spalle “Francamente non lo so.
Probabilmente mi allenerà mio padre!”
“Capisco!”
disse il biondo annuendo
“Ehi non
escluderci! Forse io e Temari non saremo forti come te o nostro padre,
ma ti aiuteremo lo stesso! Se non esagererai troppo potremo allenarci
tutti insieme no?” fece il fratello maggiore mentre anche la
sorella annuiva
Per la prima volta in
vita loro, i due fratelli Sabaku videro un sincero sorriso increspare
le labbra del loro fratellino “Ci starò attento
Kankuro. Grazie!”
“Ho
intenzione di chiedere alla vecchia Chiyo e a suo fratello Ebisu di
prendermi come allievo nelle tecniche del marionettista, essendo i due
massimi esponenti della scuola.” Continuò
l’altro “Se tutto andrà come deve
andare, non ti rimarrò inferiore a lungo!” disse
seriamente convinto delle sue abilità
Gaara
annuì, per poi tornare a rivolgersi al Jinchuruki del Kyubi
“Comunque non preoccuparti. La mia intesa con Shukaku
è già abbastanza buona. Mi allenerò
con lui per poterlo padroneggiare al meglio. Sarà difficile
ma non impossibile. Non posso permettere che quelli
dell’organizzazione mi catturino e mettano in pericolo il mio
villaggio!” concluse infine
Sarutobi e Jiraiya
sorrisero alle parole del rosso. Solo fino a qualche giorno prima, il
Kazekage aveva detto loro che suo figlio aveva dei seri problemi
psichici. Non sopportava nessuno e aveva delle manie omicide che lo
spingevano ad odiare tutto e tutti. L’incontro con Naruto lo
aveva cambiato radicalmente. Qual ragazzino era in grado di far
amicizia con chiunque e di far cambiare in meglio le persone.
“Eheheheh ci
conto amico! Troveranno pane per il loro denti!” disse allora
il biondo elargendogli una pacca fraterna sulla spalla
I sette viaggiarono
per qualche giorno in direzione di Suna. Arrivati al confine tra il
paese del vento e quello del fuoco, si salutarono
“Allora,
buon viaggio!” fece il rosso stringendo la mano del biondo
“Grazie
Gaara. Mi raccomando fate attenzione. Per qualsiasi cosa non esitate a
contattare Konoha!”
“Non
preoccuaptevi, lo faremo. Grazie della compagnia nel
viaggio!” lo rassicurò Temari
“Figuratevi!
È stato un piacere!” rispose Hinata che aveva
preso in simpatia quella ragazza più grande, sebbene fossero
di carattere diametralmente opposte
“Bene, se
non c’è altro possiamo andare!” disse
Jiraiya
“Salutatemi
vostro padre ragazzi!” disse invece il vecchio Sarutobi, per
poi fermarsi al sentire una voce mai udita prima
“Fermi!”
gridò una voce maschile molto profonda
“Chi
è?” disse Sarutobi mettendosi in guardia imitato
dagli altri sei
Davanti ai sette
shinobi si mostrarono sei figure. Tutti quanti portavano dei mantelli
neri che li ricoprivano dalla testa ai piedi, celando i loro volti
“Akatsuki?”
chiese il vecchio assottigliando gli occhi. Imprecò contro
il suo allievo, a quanto pare si era sbagliato con le tempistiche.
Jiraiya si
affrettò a calmarlo “No non sono loro. Quelli di
Akatsuki hanno delle nuvole rosse sopra il mantello. Chi
siete?” fece il sannin rivolto alla figura in primo piano,
quella che probabilmente aveva ordinato loro di fermarsi
“Conoscete
Akatsuki?” chiese un’altra voce, questa volta
femminile, da dietro il primo
“E
voi?” ringhiò Naruto attivando il Rinnegan e
posizionandosi davanti a Hinata che aveva a sua volta attivato il
Byakugan.
La corvina
sbiancò non appena vide le quantità di chakra che
aveva di fronte. Solo Naruto e Jiraiya-sensei avrebbero potuto
competere “Naruto. Questi qui hanno un chakra
terrificante!” disse rivolta al biondo
Jiraiya si mise di
fronte ai due allievi “Chi siete?”
“Cosa
volete?” chiese invece Gaara alzando la sua sabbia
all’erta.
“Non
agitatevi, non vogliamo farvi del male. Stavamo cercando Naruto e
Gaara.” Disse nuovamente la voce femminile. In effetti il
tono di questa era tutt’altro che ostile, cosa che
tranquillizzò parzialmente i ragazzi
“Noi?”
chiese Naruto stupito indicando se stesso e il chunin. Cosa volevano
quei sei tizi da loro due? Gaara assottigliò lo sguardo. Se
avessero avuto intenzione di combattere lui era pronto
“Si, vi
stavamo cercando!” spiegò allora la voce maschile
dell’uomo in primo piano
“Mostratevi.
Non mi piace non sapere con chi ho a che fare!”
ordinò allora il rosso
I sei individui si
tolsero i mantelli. Erano tipi bizzarri.
Colui che aveva
parlato per primo era un tipo alto, vestito con un completo rosso da
yojimbo con una strana giara sulla schiena, dalla quale usciva uno
strano fumo bianco, e una maschera rossa in viso sopra la quale si
scorgevano gli occhi rossi. Portava il copri fronte di Iwa.
Un secondo,
anch’egli con il copri fronte di Iwa, era un tipo anziano con
i capelli e barba rossi. Vestiva anch’egli una divisa da
samurai, con un corpetto rosso sopra di una tuta viola. Aveva uno
strano bastone dietro la schiena con un’estremità
a forma di uncino.
Il terzo era un
ragazzo che poteva avere l’età di Naruto e Gaara.
Aveva i capelli neri come la pece e uno sguardo atono, che al biondo
ricordò terribilmente quello di Sasuke, anche se negli occhi
non scorgeva la stessa follia e ambizione. Portava un kimono blu e
aveva in mano una strana cannuccia. Non portava alcun copri fronte,
segno che probabilmente non apparteneva ad alcun villaggio. Vi erano
anche due ragazze.
Una era molto bella,
aveva i capelli biondi raccolti in una coda e una divisa da jonin. In
testa aveva il copri fronte di Kumo ed era stata probabilmente lei a
parlare interrompendo l’uomo vestito da Yojimbo, visto che
l’altra era troppo giovane.
L’altra
era una ragazzina dai capelli verdi e gli occhi ambrati che poteva
avere un paio di anni in meno del ragazzo con il kimono blu.
Era vestita con un completo bianco a due pezzi sopra di una cotta di
maglia, mentre sulle spalle aveva un nastro rosso. Portava il copri
fronte di Taki legato al braccio.
L’ultimo
individuo, quello più strano, era un tipo alto di carnagione
scura. Portava gli occhiali da sole con il copro fronte di
Kumo dalla stoffa bianca che cingeva i capelli biondi chiari. Vestiva,
come la bionda di poco prima, la divisa da jonin del villaggio della
nuvola mentre sulla schiena, notarono gli shinobi, portava otto spadini.
Osservando i due di Kumo, Hiruzen capì subito chi fossero ed
esclamò “Ma io vi conosco!” disse
rivolgendosi ai due
“Parli con
noi?” chiese stupita la bionda indicando se stesso e il
ragazzo di colore
Sarutobi
annuì “Si! Tu sei Nii Yugito mentre tu
sei… aspetta… Killer Bee Yotsuki il fratello
dell’attuale Raikage!”
Killer Bee apparve
stupito quanto l’amica ed esclamò “Oh e
tu conosci il brother? Super!”
“Chi
sei?” chiese invece la donna che non ricordava la figura del
vecchio
“Sono
l’ex Sandaime Hokage, ci siamo conosciuti parecchi anni fa
quando ero venuto a Kumo a fare visita al vostro ex Raikage!”
Killer Bee
annuì “E’ vero! Ora mi ricordo di
te!”
Jiraiya si intromise
“Comunque, cosa volete da noi? O meglio dai
ragazzi?” disse il sannin che, sebbene quei sei non
ispirassero ostilità, non capiva ancora cosa volessero dai
due ragazzi.
Lo shinobi, che
più sembrava un samurai, vestito da Yojimbo rirpese a
parlare presentandosi “Voi dovete essere Jiraiya, il ninja
leggendario! È un onore conoscervi! Io sono Han, ex guardia
del corpo del Daymio di Tsuchi. Sono Jinchuruki di Hokou, il Gobi dalle
cinque code!” spiegò infine.
Gli shinobi di Konoha
e Suna si paralizzarono. Avevano capito bene? Costui era un Jinchuruki?
“J-Jinchuruki?”
chiesero stupiti i due ragazzi
Han da dietro la
maschera sorrise e annuì con il capo “Si Naruto.
Tutti noi siamo Jinchuruki!”
Anche Sarutobi e
Jiraiya si paralizzarono a quella notizia “COSA?”
chiesero tutti in coro ad occhi sgranati
“Voi…
voi siete nostri fratelli?” fece titubante il rosso con voce
impastata. Non era solito impressionarsi, ma questa volta non
riuscì di farne a meno.
Killer Bee
annuì vigorosamente “Oh yeah fratello! Piacere io
sono Killer Bee il Jinchuruki di Hachimata, l’Hachibi dalle
otto code! E sono il più forte, yeah!”
esclamò mettendosi in una strana posa che ricordava molto
quelle di Jiraiya, cosa che mise in tremendo imbarazzo i suoi
accompagnatori.
“Piantala di
fare l’imbecille Bee! Sei imbarazzante!” disse Nii
tirandogli un pugno in testa con la quale tutti si trovarono
d’accordo
Anche Naruto
annuì indicando il suo sensei “Concordo! Sembri
Ero-sennin!” disse per poi ricevere anch’egli un
pugno in testa
“Allievo
degenere!” esclamò irritato il sannin
“Sigh,
nessuno mi comprende!” disse invece Killer Bee scatenando
l’ilarità generale
Nii scosse il capo. Il
suo compagno non sarebbe mai cambiato. Si rivolse comunque agli altri
shinobi di Konoha e Suna e sorrise “Comunque, piacere. Io
sono Nii Yugito e sono il Jinchuruki di Nekomata, il Nibi dalle due
code!” disse alzando due dita davanti a se
Han indicò
il Jinchuruki più anziano dai capelli rossi e lo
presentò “Questo vecchio vicino a me è
mio cugino, Roshi, il Jinchuruki di Sokou, lo Yonbi dalle quattro
code.”
Roshi gli
lanciò un’occhiata inceneritrice
“Vecchio a chi, disgraziato!”
“Lasciamo a
perdere.” Disse Han ignorando il cugino. Indicando poi gli
ultimi due ragazzini disse “Per finire, il ragazzino vestito
di blu è Utakata, il Jinchuruki di Raiju, il Rokubi dalle
sei code mentre questa piccola peste che non sta mai ferma è
Fu, il Jinchuruki di Nanabi, lo Shichibi dalle sette code!”
“Piccola
peste a chi? Guarda che ti rompo!” urlò la piccola
furia dietro a Han
“Piantala
Fu, sei peggio di Killer Bee!” disse il Jinchuruki di Rokubi
fissandola con sguardo atono, cosa che all’Uzumaki
ricordò molto il suo ex amico Sasuke.
Dopo aver sentito
tutte le presentazioni, Sarutobi esclamò “Tutto
ciò è strabiliante! Siete i sei
Jinchuruki!” letteralmente sbigottito al pari degli altri
presenti
“Manca solo
quello del Sanbi e ci sareste tutti!” puntualizzò
Jiraiya che non aveva sentito nominare il Bijuu dalle tre code, Isonade
Sanbi.
Roshi intervenne,
spiegandogli “Sanbi non ha un Jinchuruki. Il Bijuu si trova
ancora allo stato brado ma non abbiamo idea di dove si trovi!”
Sarutobi
annuì. Sapeva che l’ex Jinchuruki del Sanbi era il
terribile Yondaime Mizukage, morto fortunatamente pochi anni prima,
seppur in circostanze misteriose “Capisco! Ma cosa ci fate
tutti qui riuniti?” chiese dando voce ai pensieri dei suoi
compagni
“Siamo
venuti a chiedere ai Jinchuruki di Kyubi no Yoko e Shukaku se vogliono
venire con noi!” spiegò Han
Naruto e Gaara
sgranarono gli occhi. Volevano riunire tutti i Jinchuruki?
Perchè mai, si chiesero all’unisono
Hinata si strinse al
braccio dell’amato, preoccupata che il suo sogno di passare
più tempo con lui andasse in frantumi
“Naruto…”
Naruto
fissò i sei davanti a lui “E perché
dovremo venire con voi?”
Nii prese parola
“Come forse saprete, esiste un’organizzazione
chiamata Akatsuki che ha come obiettivo la nostra cattura!”
Killer Bee
annuì rimettendosi in una posa imbarazzante “Yeah,
quei farlocchi ci vogliono catturare, ma se stiamo insieme non ce la
potranno mai fare!” esclamò. Questa volta il pugno
arrivò da Han
“Piantala
con queste rime! Sei fastidioso! Comunque vorremmo che vi uniste a noi
per allenarci a domare i nostri Bijuu. Vi abbiamo osservati durante il
torneo di selezione dei chunin e abbiamo visto che voi due siete
già in grado, seppur non totalmente, di controllare i
vostri. Tra di noi solo Nii e Bee sono in grado di farlo. Vorremmo
allenarci tutti insieme per rendere le cose più difficili ad
Akatsuki e poterla estirpare completamente una volta che ne saremo in
grado.” Spiegò Han seriamente mentre anche i suoi
compagni annuirono decisi.
Naruto e Gaara
ascoltarono quelle parole. Non poterono negare che l’idea era
buona. Ma restava comunque il problema dell’allenamento per
Naruto. Il biondo guardò la sua amata che
ricambiò lo sguardo. Lei non gli avrebbe mai impedito di
seguire la sua strada ma nei suoi occhi c’era la muta
richiesta di non accettare, almeno per ora. Ad aiutarlo da
quell’impiccio ci pensò il suo sensei
“Credo sia
una buona idea quella che avete avuto!” disse Jiraiya
sorridente facendo un passo in avanti
Han chinò
il capo in segno di rispetto “La ringrazio!”
“Ma se fosse
possibile” continuò il sannin “vorrei
che aspettaste almeno un anno prima di cominciare il vostro
allenamento. Naruto non è ancora pronto e voglio insegnargli
tutto quello che posso prima che possa prendere la sua
strada!” disse infine indicando l’allievo che lo
fissò, grato di avergli risolto il problema
Han si
voltò verso i suoi compagni che annuirono “Trovo
che sia una buona idea. Ma più passa il tempo e
più ci saranno concrete possibilità che Akatsuki
inizi a muoversi!” disse poi preoccupato.
Jiraiya
annuì concorde “Su questo non
c’è dubbio. Ma le mie fonti mi hanno confermato
che prima che l’organizzazione cominci a darvi la caccia,
passeranno almeno altri cinque anni!”
“Cosa
intende dire?” chiese questa volta Roshi
Jiraiya
raccontò loro quello che aveva saputo da Nagato e Konan
sorvolando sul fatto che fossero suoi infiltrati. Non voleva certo far
saltare la loro copertura.
Dopo la spiegazione,
Nii assunse un’espressione pensierosa per poi annuire
nuovamente “Capisco. Quindi è sicuro che il Dio
dell’inferno non sarà pronto a sigillarci per
almeno altri cinque anni”
“Esatto!”
concordarono il sannin e il Sandaime
“Ma le sue
fonti sono affidabili?” chiese nuovamente Han che non voleva
correre rischi inutili
“Affiderei
loro la mia stessa vita!” disse sornione l’uomo
Quelle parole parvero
convincere definitivamente gli altri Jinchuruki che, conoscendo il
valore della parola del sannin e dell’ex Sandaime, si
fidarono dei due.
“Bene,
allora è deciso.” Esclamò Han
“Ci ritroveremo qui fra un anno. Nel frattempo ci divideremo
e ognuno di noi tornerà ai propri villaggi per avvertire i
nostri Kage. Io e Roshi non ci fidiamo molto del nostro per cui magari
osserveremo prima le sue mosse e poi vedremo!”
Gaara annuì
“D’accordo! Ci ritroveremo ai confini tra il paese
del vento e quello del fuoco fra un anno esatto!” disse per
poi salutare gli amici e i nuovi fratelli. Dopo i vari congedi, Gaara
riprese la marcia allontanandosi con i suoi fratelli salutando Naruto.
“Perfetto!
Arrivederci Kyubi, ci vedremo fra un anno! I nostri ossequi, onorevole
Sandaime e sannin!” disse Han
“Buon
viaggio e fate attenzione!” salutarono i due uomini
stringendo la mano a turno a tutti i Jinchuruki
Nel mentre che i sei
partirono, Killer Bee prese in disparte Naruto
“Ohi
fratello, cerca di diventare forte, sono proprio curioso di vedere
quanto sia potente il Kyubi!” Hachimata gli aveva infatti
raccontato dell’antica rivalità che
c’era fra i due demoni
Naruto sorrise
“Non temere! Mi allenerò fino a controllare
perfettamente la volpe!” disse convinto
Anche il Jonin di Kumo
sorrise “Yeah! Così si parla! Ma dimmi chi
è la ragazza con te?” indicando la ragazzina dai
capelli corvini che gli si era attaccata al braccio dopo la proposta
del viaggio
“Hinata?
È la mia ragazza!” rispose il biondo semplicemente
Killer Bee lo
guardò “Woa!! E non ha paura di te nonostante
sappia delle tue condizioni?” chiese piacevolmente sorpreso
Naruto scosse il capo
“No, mi ha accettato per come sono!” ammise sereno
il biondo.
“Sei
fortunato fratello! È raro che uno come noi riesca ad avere
legami con persone normali! Tutt’al più riusciamo
ad avere legami solo tra di noi!” disse l’uomo
lanciando una veloce occhiata a Nii che si stava infilando il mantello
nero.
“Già,
sono fortunato! Hinata è il mio angelo!” disse
teneramente il biondo
Killer Bee lo
guardò per poi sorridere “Ora vado Naruto, ci
vediamo tra un anno!” raggiungendo gli altri per poi partire
insieme a Nii verso Kumo. Naruto lo guardò mentre si
allontanava. Quel ninja, per quanto strano che fosse, gli stava
simpatico.
“Bene, se
non ci sono altri problemi, rimettiamoci in marcia. Ormai si sta
facendo buio ed è meglio trovare una caverna per riposarci
un po’!” esclamò il sannin una volta che
i Jinchuruki partirono
“Giusto! E
già che ci siamo sarebbe meglio comunicare a Fukusaku che
stiamo arrivando!” propose il suo sensei trovandosi
d’accordo con l’allievo
“Già!”
disse questo
Hinata si
avvicinò a Naruto “Quindi fra un anno
partirai?” constatò senza riuscire a nascondere un
velo di tristezza nella sua voce.
“Si, ma
vedrai che non staremo via molto. Io sono già in grado di
controllare per bene Kyubi quindi sono quello che ne ha meno bisogno.
Vedrai non staremo via per molto!” tentò di
rassicurarla lui
Le sue parole parvero
rincuorare un po’ la giovane kunoichi che lo
abbracciò teneramente.
Il gruppo si
avviò verso una caverna ai piedi di un monte, per ripararsi
nella notte. Jiraiya accese un fuoco attorno al quale si posizionarono
i quattro con i loro sacchi a pelo.
“Bene,
questo posto è perfetto!” esclamò il
sannin riferendosi alla grotta. Non avrebbero avuto problemi per la
notte
“Si. Credo
sia una buona idea, quella che avete avuto, sai Naruto!”
disse Hiruzen verso il ragazzo
“Lei
dice?”
Sarutobi
annuì convinto “Si! Così facendo avrete
modo di collaborare con i vostri Bijuu. Sarà una cosa
complicata ma sono sicuro che non gradirebbero la prospettiva di venire
catturati da quelli di Akatsuki!”
Prima che potesse
rispondere, Naruto sentì una voce ben conosciuta
rimbombargli nella mente.
“Il vecchio ha ragione!”
disse Kyubi trovandosi d’accordo con il Sandaime
“Già,
ma se i tuoi fratelli non volessero collaborare?” disse
Naruto preoccupato. Non era sicuro di poter minacciare seriamente ben
altri sei Bijuu. Con uno era un conto, ma forse sei erano troppi.
“Non ti preoccupare per questo.
Ci penserò io a convincerli! Sono pur sempre il
più pericoloso e questo loro lo sanno. Hai visto la reazione
che ha avuto Shukaku no?” esclamò
fiero Kyubi
“Hai
ragione! Il problema sarà solo farli cooperare con i loro
Jinchuruki!”
Kyubi annuì
“Quello
dipenderà esclusivamente dalle abilità di questi.
Se si mostreranno degni come tu lo hai fatto con me, non credo avremo
problemi. Shukaku è già in sintonia con Gaara e
da quello che abbiamo sentito, lo sono anche Nekomata e Hachimata!
Questo ci aiuterà enormemente. Convincere gli altri
sarà relativamente più facile se già
quattro di noi sono d’accordo!”
Naruto
annuì “Lo spero!”
Nella
realtà, Hinata si accorse dell’improvviso
assortimento del ragazzo
“Naruto,
tutto bene?” chiese la ragazza poggiandogli una mano sulla
spalla
“Eh? Ah si
si, non ti preoccupare!” disse lui risvegliandosi dal torpore
“Stavi
conversando con Kyubi?” chiese Jiraiya intuendo il motivi
dell’intorpidimento dell’allievo
Naruto
annuì “Si. Anche lui trova che questa sia stata
una buona idea. Mi diceva che ci penserà lui a convincere
gli altri Bijuu a collaborare se ce ne fosse bisogno!”
“Ahahahah
questo si che è rassicurante! È incredibile come
tu sia riuscito a farti rispettare da lui!” rise Hiruzen
felice di quella situazione.
Naruto, attivando il
Rinnegan “Eheheheh più che altro,
all’inizio l’ho costretto!”
ghignò il biondo per poi disattivare nuovamente il doujutsu
“Certo che
quegli occhi sono davvero terrificanti! Riesci già a
sfruttare a pieno il loro potenziale?” chiese Hiruzen che
ancora faceva fatica a deglutire vedendoseli di fronte
Naruto scosse il capo
sconsolato “Non ancora! Ma non si preoccupi, ci
sarà il tempo anche per questo!” disse sfoggiando
il suo miglior sorriso, che ebbe l’effetto di contagiare gli
altri tre
“Ben detto!
Adesso riposiamoci, domani ci aspetta una giornata intensa e voi due
avrete bisogno di essere al pieno della forma!” disse Jiraiya
riferendosi al biondo e alla corvina
“Si
sensei!” annuì la ragazza preparandosi il sacco a
pelo e sdraiandosi all’interno. Hinata e Naruto si
addormentarono quasi subito, tenendosi per mano.
“Sono
proprio contento che questi due si siano trovati. Hanno avuto entrambi
un’infanzia travagliata e si meritano tutta la
felicità possibile!” disse il Sandaime sorridendo
in modo paterno verso i due, nel mentre che ravvivava il fuoco
“Lo penso
anche io maestro!”
La notte
passò tranquilla, con Jiraiya e il maestro Sarutobi che si
alternarono a fare i turni di guardia per far riposare i due ragazzi.
Il mattino seguente, i
due si svegliarono belli riposati. Si accorsero di aver dormito vicini
tutta la notte e arrossirono di botto nel notarlo
‘Che bello
ho dormito tutta la notte mano nella mano al mio Naruto!
Chissà se lo faremo di nuovo!’ pensò
imbarazzata la ragazza
‘Certo che
ho dormito proprio bene vicino ad Hinata! Accidenti speriamo che
l’Ero-sennin non l’abbia notato altrimenti non la
smetterà di tormentarmi!’ sperò il
biondo
“Buongiorno
ragazzi! Dormito bene?” chiese invece il Sandaime
I due, rossi in
faccia, annuirono
“Immagino
proprio di si” disse invece Jiraiya guardando il suo allievo
con la sua tipica espressione maliziosa.
“Jiraiya!
Piantala di fare il maiale, sono ancora dei ragazzi!”
esclamò invece il suo maestro
“Se
se… comunque, direi di non indugiare oltre! Pronti per
arrivare a Myoboku?” chiese con una vena di eccitazione nella
voce all’idea di rivedere i suoi maestri.
“Myoboku?”
chiese Naruto che mai prima di allora aveva sentito nominare quella
località
“Dove si
trova?” chiese invece Hinata
“Myoboku
è la montagna dove vivono tutti i rospi che evochiamo. Si
trova in una località difficile da accedere a circa un mese
di cammino da qui.” Spiegò il sannin guadagnandosi
due paia di occhi sgranati
“Cosaaaaaaaa?”
urlò il biondo “E ce lo dici solo adesso?
Perderemo un mucchio di tempo per arrivarci!!”
esclamò il jonin sconsolato facendo cadere le braccia lungo
i fianchi e roteando gli occhi
“Calmati
Naruto, non agitarti!” disse bonariamente Hiruzen che invece
aveva già qualche idea su cosa volesse fare
l’allievo
“Infatti.
Ora guardate!” disse il sannin componendo i sigilli per le
evocazioni con le mani “Tecnica
del richiamo!”
Dalla nuvola di fumo
apparve un vecchio rospo. Era molto piccolo, grande quanto Gamakichi.
Portava un pizzetto bianco con le sopracciglia, anch’esse
bianche, molto lunghe. Era vestito con un mantello nero che lo
ricopriva per intero, mostrando solo la testa.
“E questo
chi è?” chiese ingenuamente Naruto prendendosi un
poderoso pugno sulla testa dal suo maestro “Ahi! Ma sei
impazzito Ero-sennin?” chiese ma si bloccò vedendo
la faccia seria del suo maestro.
“Non osare
mai più a rivolgerti a lui in questo modo! Salve
Fukusaku-sensei!” fece poi al vecchio rospo inchinandosi al
suo cospetto.
“Sensei?!?”
chiese Naruto visibilmente sorpreso, venendo però interrotto
proprio dal vecchio rospo
“Jiraiya-chan,
perché mi hai evocato? Chi sono questi ragazzi?”
chiese la voce anziana. Poi volgendo lo sguardo verso il vecchio
ex-Hokage sorrise “Sarutobi! Vecchio mio! Come
stai?” disse saltandogli davanti
“Fukusaku-sama!
È un piacere vedervi!” anche lui facendo un lieve
cenno di inchino con il capo, cosa che lasciò sia Naruto che
Hinata a bocca aperta. Una persona come l’Hokage, seppur ex,
che si inchinava davanti a un rospo? Inaudito!
Fukusaku
agitò una mano davanti al viso scuotendo il capo
“Piantala con queste formalità, Hiruzen! Ci
conosciamo da una vita e sei stato anche Hokage, il migliore assieme a
Minato oserei dire! Leva quel sama per piacere!”
Sarutobi rise
imbarazzato “Ahahahahah lei mi lusinga sempre!!”
“Figurati!
Ma che ci faccio qui?” gli chiese poi non avendo ancora
ricevuto risposta alla sua curiosità
“Sensei,
siete qui perché vorremmo chiedervi il permesso di venire a
Myoboku!” lo informò Jiraiya attirando la sua
attenzione
“Ah si? E
come mai?”
“Vogliamo
allenare questi due giovani! Li riconoscete?” chiese il sanni
sorridente indicando i due ragazzi
Guardando attentamente
i due ragazzi di fronte a lui, Fukusaku realizzò di chi si
trattassero. La più piccola era una portatrice del Byakugan,
il che significava che era una discendente del clan Hyuga.
“Ma guarda
un po’! Il Byakugan! Devi essere una discendente del clan
Hyuga!” constatò il rospo.
Hinata
annuì inchinando rispettosamente il capo “S-si!
M-molto piacere sono Hinata Hyuga, primogenita di Hiashi
Hyuga!”
Fukusaku si
grattò il mento annuendo “La figlia di Hiashi?
Quindi devi essere l’erede del clan! È un piacere
conoscerti!”
“L’onore
è tutto mio, Fukusaku-sama!”
Fukusaku sorrise e si
girò verso l’altro ragazzo, scrutandolo
attentamente “Il giovanotto invece… ha un non so
che di famigliare… aspetta” esclamò
osservando gli occhi azzurri e i segni a forma di baffi sulle guance
“non sarà mica…”
“Si sensei.
È Naruto Uzumaki, il figlio di Minato!”
esclamò Jiraiya sorridendo alla sorpresa che si era formata
sul viso da rospo del maestro
“Questa si
che è una sorpresa! Sei cresciuto ragazzo!
L’ultima volta che ti ho visto eri ancora in fasce! Minato
era all’apoteosi della felicità quando ti
mostrò a me. Sai, anche lui era stato mio allievo”
rivelò il rospo.
Naruto sorrise felice
a quelle parole “Eheheheh!”
“Ma dimmi
Jiraiya, perché vuoi allenare questi due ragazzi? Ho notato
anche che è comparso il nome della giovane Hyuga nella lista
degli evocatori!”
“Vi
spiegheremo tutto una volta arrivati a Myoboku! È un
argomento un po’ delicato e preferiremmo parlarne in un posto
sicuro!” disse facendosi serio
Fukusaku
annuì “D’accordo. Deve essere davvero
importante se hai deciso così! Ci penserò io a
evocarvi. Per Sarutobi basta che lo porti tu. Dovrete fare in modo di
unire il più possibile i vostri chakra così da
non avere problemi ad evocarvi!”
“Evocarci?”
chiese incuriosito il biondo, che ben poco aveva capito di quella
conversazione
Jiraiya gli
spiegò “Faremo un’evocazione inversa.
È lo stesso procedimento che usiamo per evocare noi i rospi.
Solo che questa volta sono loro ad evocarci e arriveremo direttamente a
Myoboku, risparmiando tutto il tempo del viaggio!”
“Forte!”
“D’accordo,
ci vediamo fra qualche minuto! Jiraiya, dammi il rotolo!”
esclamò Fukusaku allungando le mani
Il sannin si tolse il
rotolo dalle spalle e lo porse al suo sensei, che dopo averlo preso,
scomparve in una nuvola di fumo.
“Presto
raccogliete tutto! Pronti?” disse afferrando per il braccio
il suo maestro.
“SI!”
dissero all’unisono i due ragazzi
La prima a scomparire
fu Hinata, seguita subito da Naruto e poi dai due rimanenti.
“Urgh, che
strana sensazione di risucchio! Stai bene Hinata?” chiese il
biondo rialzandosi da terra vicino alla ragazza
Hinata
annuì “S-si, tranquillo!” anche lei
leggermente frastornata
“Ahahahahah
sto diventando vecchio per queste cose!” esclamò
Hiruzen
“Benvenuti a
Myoboku, ragazzi! La montagna dei rospi!”
NdA
Ed eccoci qui, puntuali! Allora? Piaciuto l’ingresso di
queste fantasmagoriche sei entità? La maggior parte di voi
ha azzeccato la loro identità, i sei Jinchuruki rimanenti.
Ovviamente, per rimanere in parte fedele alla vera trama del manga ho
voluto lasciare Isonade allo stato brado, il perché lo
capirete presto! Bene, finalmente la coppia ha raggiunto Myoboku per
allenarsi… ma cosa succederà ora? Lo scoprirete
(spero) domani! At salot
@brando: effettivamente risultava abbastanza scontato intuire quello
che sarebbe stato detto al consiglio. L'allenamento di Hinata, invece,
ho voluto farlo per lo stesso motivo per cui ho dato il segno maledetto
a Sakura, ovvero bilanciare le forze in campo! Per quanto riguarda il
ritorno a Konoha, beh si ho intenzione di fare un salto temporale di
qualche anno ma prima di allora ci sarà ancora parecchio da
leggere con svariati capitoli filler!
@Otakon: non preoccuparti, la storia ha già un epilogo, ma
come più volte ho detto sarà molto lontano!
@beast: pensa a Kakashi, lui non ha mica ucciso nessuno per sviluppare
il Mangekyou, no? ;)
@GiovaneLuna: grazie dei complimenti, anche a me intrigava molto l'idea!
@Vegeta4ever: per quanto la storia sia abbastanza OOC, i demoni
rimangono lo stesso tali e non conoscono il sentimento dell'amore
fraterno! La cooperazione per la propria soppravvivenza,
però, è tutta un'altra cosa!
@Darkshin: felice di vederti anche su EFP! Si è vero, mi son
detto che se volevo ripubblicarla, tantovaleva migliorarla inserendoci
anche qualcosina in più. Ma i veri cambiamenti arrivernno
più tardi!
@Ninja767: credo che finalmente questo sia stato il capitolo
rivelatorio per te XD
@Fly89: se ti ha stupito così tanto la proposta di Jiraiya,
aspetta di leggere i prossimi capitoli. Questo è nulla al
confronto! XD
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