Jinchuruki vs Akatsuki: Scontri fra Titani

di Logan88
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un Nuovo Potere ***
Capitolo 2: *** Spiegazioni e Rivelazioni ***
Capitolo 3: *** Allenamento Elementale ***
Capitolo 4: *** Missione per L'Hokgae ***
Capitolo 5: *** Il Giglio Bianco ***
Capitolo 6: *** Alla Ricerca del Ninja Medico ***
Capitolo 7: *** La Principessa del Lumache ***
Capitolo 8: *** La Regina delle Api e il Contratto ***
Capitolo 9: *** Ritorno a Konoha e Nuove Scoperte ***
Capitolo 10: *** La Prima fase del Torneo ***
Capitolo 11: *** Il Terrore di Sasuke ***
Capitolo 12: *** Scontro Demoniaco ***
Capitolo 13: *** Sorprese, Verità e Aiuti per i Jinchuruki ***
Capitolo 14: *** Il Quintetto del Suono ***
Capitolo 15: *** Alla Ricerca degli Amici ***
Capitolo 16: *** Delusione ***
Capitolo 17: *** Rivali ***
Capitolo 18: *** Missione Fallita ***
Capitolo 19: *** Verità Svelate ***
Capitolo 20: *** L'Informatore di Jiraiya ***
Capitolo 21: *** Il Consiglio della Foglia ***
Capitolo 22: *** I Sei ***



Capitolo 1
*** Un Nuovo Potere ***


Disclaimer: Non possiedo alcun personaggio menzionato in questa fan fiction. Ogni persona, luogo e ambientazione appartengono alla mente di Masashi Kishimoto e questa storia è nata per il semplice scopo di far divertire e fantasticare l’autore e colore che la leggeranno. Non è stata scritta per scopi di lucro e ne è vietato il plagio.

 

CAPITOLO 1: UN NUOVO POTERE

 

Era fatta. Era riuscito ad accedere alla fase finale del torneo di selezione dei Chuunin di quest’anno. Certo, c’erano parecchi avversari  temibili da affrontare per poter arrivare in finale, ma la cosa non lo spaventava minimamente. Se voleva esaudire il suo sogno di diventare Hokage del suo villaggio, quello sarebbe stato solo il primo di una serie di fondamentali passi che avrebbe dovuto intraprendere durante la sua carriera ninja.

La soddisfazione più grande l’avrebbe comunque avuta al primo round, quando si sarebbe scontrato contro quel maledetto di Neji Hyuga. Il primo scontro della fase finale del torneo lo vedeva infatti contro il genio della casata cadetta del più potente clan di Konoha. Non gli era mai piaciuto, nemmeno all’accademia, con quel suo essere fatalista. Ma quando durante le eliminatorie aveva quasi ucciso la sua amica Hinata, si era ripromesso di fargliela pagare. Non sapeva il perché ma quella ragazzina dai candidi occhi bianchi si era sempre dimostrata gentile con lui fin dai tempi dell’accademia, andando contro la corrente degli altri bambini che lo evitavano e degli adulti che lo chiamavano mostro. Lei era sempre così timida, specialmente con lui , tant’è vero che quando lui la salutava lei arrossiva e balbettava, talvolta addirittura sveniva. Ma durante l’esame ebbe modo di apprezzarla ancora di più. Non solo gli aveva dato la disponibilità del suo aiuto durante la prova scritta ma, dopo lo scontro con Kiba, si offrì di curarlo con una speciale crema guarente. Arrossì a quel pensiero. Non si era mai veramente reso conto di quanto Hinata fosse carina e gentile con lui. Nessun altro si era mai comportato così, tanto meno una ragazza. Poi quel Neji aveva osato farle del male. Non gli bastava l’averla umiliata e battuta, no, doveva per forza farla soffrire. Se non fossero intervenuti i maestri probabilmente l’avrebbe uccisa. Gliel’avrebbe fatta pagare.

 

 “Maledetto! La pagherai!” sibilò a denti stretti

“Di chi stai parlando Naruto?”

 

A parlare era stato il suo nuovo sensei, Jiraiya, l’eremita dei rospi, uno dei tre ninja leggendari allievi del sandaime Hokage. C’è chi addirittura lo credesse più forte dell’Hokage in persona. Naruto , in effetti, dovette a credere a quelle voci. Il cinquantenne davanti a lui era veramente chi diceva di essere. Gli aveva già insegnato svariate tecniche potenti, prima fra tutte la tecnica del richiamo, mediante la quale aveva firmato il patto con i rospi, divenendo così suo discepolo a tutti gli effetti. Ai suoi occhi però, a causa dei suoi comportamenti discutibilmente etici rimaneva lo stesso un vecchio pervertito sessuale

 

“Stavo pensando al primo scontro del torneo, Ero-sennin” rispose il biondo al suo sensei. Jiraiya lo guardò male. Solo perché lo aveva conosciuto durante una di quelle attività che lui sosteneva essere fondamentali per le ispirazioni dei suoi libri, non lo autorizzava a chiamarlo con quell’epiteto così offensivo “Ti ho detto mille volte di non chiamarmi così! Per te sono Jiraya-sensei!”

 “Quanto la fai lunga. Finchè ti divertirai a spiare le donne mentre fanno il bagno alle terme, come un pervertito, per me resterai sempre Ero-sennin” fece Naruto esibendo uno dei suoi migliori sorrisi.

Jiraiya arrossì “Cough Cough… emh… io non spio le donne come un pervertito… prendo solo spunto  per i miei prossimi libri” si giustificò questo

 

Il maestro Jiraya era infatti l’autore della famosa serie della “Sagra della Pomiciata”, una serie di libri per adulti che leggeva sempre il maestro Kakashi.

“Considerato che sono libri sconci non fa molta differenza, non trovi?” rispose il biondo cogliendo in fallo il suo sensei.

Jiraiya fece orecchie da mercante, decidendo di cambiare argomento “Comunque, come mai ce l’hai così tanto con quel Hyuga? Non mi pare che ti abbia mai considerato più di tanto.”

Naruto tornò a farsi serio “Infatti a me non hai mai fatto niente. Ma non posso perdonarlo per quello che ha fatto alla mia amica Hinata.”

“E chi sarebbe questa Hinata? La tua fidanzata?”

Naruto a quelle parole per poco non morì soffocato. Rosso in faccia come non mai, sbraitò “Ma che cavolo dici ero-sennin!!! Hinata è solo una mia amica!”

“E allora come mai ti sta tanto a cuore questa faccenda?”

“Non lo so in effetti. Quando l’ho vista in quello stato dopo lo scontro con Neji non ci ho più visto dalla rabbia. Volevo soltanto fare qualcosa per lei. Proteggerla e starle vicino. Lei tra l’altro è sempre stata molto gentile con me fin da quando eravamo bambini anche se quando mi vedeva arrossiva e balbettava sempre”

Jiraiya sorrise “Ho capito. Allora farai bene a impegnarti seriamente se vuoi vendicarla!” ‘povero Naruto, non ti sei ancora accorto di provare qualcosa per lei e che, a quanto sembra, vieni anche ricambiato’

 “Puoi dirlo forte sensei.” Replicò il ragazzo con tutta la determinazione di cui era provvisto.

 

Jiraiya stimava molto quel ragazzino pieno di brio. Pochi sapevano che dietro quel ragazzino si nascondeva un potere che andava oltre ogni comprensione umana. E non si riferiva certo alla bestia che il suo discepolo aveva sigillato dentro il suo corpo. Ovvio, il potere di Kyubi era qualcosa di inimmaginabile, difficilmente domabile, ma Naruto poteva farlo grazie alla sua abilità innata. Prima o poi l’avrebbe sviluppata, l’abilità ereditata da  sua madre, il doujutsu più potente di tutti, l’arte oculare leggendaria, il temutissimo Rinnegan. Jiraya comprese il perché del gesto di Minato nel rinchiudere quel demone all’interno del suo unico figlio. Sapeva che Naruto avrebbe ereditato il potere di Kushina e grazie a quello avrebbe potuto controllare la volpe a nove code, diventando così un eroe. O almeno questo è quello che si augurava. Non voleva nemmeno pensare a quello che sarebbe potuto accadere se Naruto avesse avuto il carattere del suo amico e compagno, Sasuke. Dentro di se sapeva  che il piccolo rampollo degli Uchiha avrebbe causato problemi. Guardando Naruto però si convinse sempre di più che lo Yondaime aveva avuto ragione su ogni punto. Ora bisognava solo attendere che il ragazzo risvegliasse quello straordinario potere.

Naruto, d’altro canto, sentiva ormai che di quel bizzarro vecchietto si poteva fidare. Non sapeva il perché ma era sicuro che non lo avrebbe mai abbandonato. Si sentiva bene con lui e non voleva avere segreti. Decise perciò che era arrivato il momento di confidarsi con lui, di parlargli di quel suo segreto, di quel potere che aveva risvegliato durante lo scontro con Orochimaru nella Foresta della Morte. Forse l’ Ero-sennin avrebbe potuto spiegargli che cosa fossero quegli strani occhi.

 

 “Sensei!” chiamò Naruto risvegliando il maestro dai suoi pensieri

“Dimmi ragazzo” fece questo rivolgendogli uno sguardo incuriosito. Aveva infatti notato una sottile vena di preoccupazione nella voce del ragazzo

Naruto lo guardò titubante, ancora indeciso se rivelargli o meno il suo segreto. Il sannin però conosceva già il suo stato di Jinchuruki del Kyubi e questo non lo aveva minimamente allontanato da lui, anzi, lo aveva anche aiutato spiegandogli come attingere al chakra demoniaco della volpe, permettendogli così di evocare il re dei rospi. Abbandonando così gli ultimi dubbi, si decise finalmente a parlare “Se ti dico un segreto che mi preoccupa, mi prometti che non lo svelerai a nessuno e che mi aiuterai?”

Questa volta la vena di preoccupazione era tutt’altro che sottile, pensò Jiraiya. Il ragazzo era davvero preoccupato e la cosa doveva essere seria se era in grado di preoccupare uno come Naruto. Corrugando la fronte quindi rispose “Beh, se posso aiutarti certo. Dimmi pure”

“Ecco… sai che durante la seconda prova dell’esame, io e il mio gruppo siamo stati attaccati?”

 

Jiraiya si fece serio. Sapeva dell’attacco del suo ex-compagno, ora traditore, Orochimaru. Sapeva anche che l’obiettivo del sannin fosse lo Sharingan del giovane Uchiha in quanto considerava quella come l’arte oculare più potente. Voleva metterci sopra le sue luride mani e così immise in Sasuke il suo personale segno maledetto. Chissà cosa sarebbe accaduto se avesse scoperto che Naruto era un potenziale portatore del Rinnegan. Non voleva nemmeno pensarci.

 

“Ho avuto paura. Quel mostro stava per uccidere Sasuke e Sakura e mentre cercavo di aiutarli mi ha impresso il sigillo pentastico. Dopodiché ho sentito uno strano dolore agli occhi e sono svenuto.”

Il sannin  si irrigidì. Possibile che avesse già liberato il doujutsu? Ma proprio davanti a quella vecchia serpe doveva farlo?

Naruto continuò  “Quando mi sono risvegliato sia Sakura che Sasuke erano svenuti vicino a me. Sasuke aveva la febbre  e così sono andato al fiume per raccogliere un po’ d’acqua ma… quando mi sono specchiato nell’acqua il mio riflesso era strano. I miei occhi erano strani, erano grigi con dei cerchi in mezzo” finendo la frase con un moto di paura nella voce

 

Jiraiya non ebbe più dubbi. Il ragazzo l’aveva risvegliato. Possibile che fosse già in grado di svilupparlo a quest’età. Ma ancora peggio, possibile che Orochimaru ne fosse venuto a conoscenza? Sudando freddo, e evitando di barcollare dopo aver appreso la recente notizia, si sedette su di un masso per fare mente locale.

I battiti del cuore di Naruto aumentarono rapidamente di frequenza e intensità. Vedendo la reazione del maestro, i dubbi sull’aver fatto la cosa giusta lo tartassarono nuovamente. Non avrebbe sopportato che dopo questa notizia, il suo maestro iniziasse a ripudiarlo come il resto della popolazione del villaggio. non ora che pensava di aver finalmente trovato qualcuno che lo capisse e lo aiutasse. Dopo qualche istante che pareva ore, Jiraiya finalmente parlò “Dimmi Naruto, per caso Orochimaru ti ha visto quegli occhi?”

Sperando che fosse questa la principale preoccupazione del sannin, e contento di poterla dissipare, Naruto si tranquillizzò un po’ e rispose “Non credo perché prima di svenire non li avevo, sono sicuro altrimenti Sasuke me lo avrebbe detto”

Jiraiya si concesse un lungo sospiro di sollievo e un sorriso liberatorio gli si dipinse in volto “Me lo auguro. Sarebbe un guaio se Orochimaru ne venisse a conoscenza”

Anche Naruto sorrise, contento il suo maestro non ce l’avesse con lui. Subito però il sorriso gli sparì, cogliendo il senso di quell’affermazione, lasciando il posto ad un’espressione di curiosità mista a stupore “Aspetta un attimo. Questo significa che sai che cosa sono quegli occhi?”

Jiraiya lo guardò “Si Naruto lo so. Ma prima di spiegartelo, saresti in grado di farmeli vedere?” chiese il sannin

 

Alla richeista del maestro,Naruto si concentrò immettendo il chakra negli occhi, li chiuse e quando li riaprì questi erano diventati grigi con delle iridi circolari concentriche.

Jiraiya sussultò. Sebbene non fosse la prima volta che si trovava davanti quel terrificante doujutsu, faceva ancora fatica a rimanere tranquillo quando ci si trovava davanti. Quegli occhi avevano anche il potere di mettere in soggezione chiunque li guardasse, lui incluso. “Impressionante” la sua voce non nascondeva un misto di stupore e orgoglio “chi altri sa di questa tua abilità?”

Naruto assunse un’espressine pensierosa, nel tentativo di ricordare se ci fosse stato qualcun altro nei paraggi nel momento in cui li aveva attivi. Non ricordando alcun essere umano nei paraggi di quel fiume, scosse la testa vigorosamente “Nessuno a parte te. Non l’ho detto nemmeno al mio team e al maestro Kakashi. La gente aveva già paura di me per via di Kyubi. Ora che sono riuscito ad acquistare un po’ della fiducia degli altri non voglio che mi riconsiderino nuovamente un diverso. Però è bizzarro quando li attivo mi sento stranamente più forte. Puoi spiegarmi che cosa sono?”

Jiraiya sorrise, guardandolo in modo paterno. Quante deve averne passate quel povero ragazzo per via delle menti ignoranti degli abitanti del villaggio. Tutti ad accusarlo per  qualcosa che lui non aveva voluto, costringendolo ad una vita isolata. Quando il suo maestro aveva impartito l’ordine di non rivelare mai a Naruto la sua identità di Jinchuruki, probabilmente non pensava che gli abitanti di Konoha lo avrebbero maltrattato considerandolo direttamente implicato nel disastro avvenuto dodici anni fa. Era ora che lui sapesse tutta la verità

 “Vieni con me ragazzo. È ora che noi due parliamo un po’…”

 

 

 

NdA

Salve a tutti. So che probabilmente vi starete chiedendo “Cos’è questa roba?” e io vi rispondo “Non lo so!”. Ovviamente scherzo. Questa storia l’ho partorita circa un anno fa pubblicandola su un altro sito di FF che molti di voi conoscono, ma che per evitare di fare pubblicità non citerò, e che forse alcuni avranno già letto. È rimasta incompiuta dopo aver scritto numerosi capitoli ma finita la crisi di ispirazione ho deciso di riprenderla e pubblicarla su questo sito, modificandola e migliorandola e, vi assicuro, con tutta l’intenzione di portarla a termine.

Parlando della trama in se, so bene che Naruto con il Rinnegan sembrerebbe potenzialmente ridicola, ma l’idea che ebbe Yameta62 mi era piaciuta molto e così ho deciso di scriverne una tutta mia. Spero che il primo capito vi sia piaciuto e, in attesa del prossimo che non tarderà ad arrivare, spero inoltre che abbiate voglia di scribacchiare qualche parola nell’angolo delle recensioni.

Di cosa vorrà parlare Jiraiya a Naruto? Lo saprete solo nel prossimo capitolo J Saluti

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Capitolo 2
*** Spiegazioni e Rivelazioni ***


“Vieni con me ragazzo. È ora che io ti spieghi chi sei in realtà…”

 

“Chi sono io? Ma io lo so chi sono! Sono Naruto Uzumaki il ragazzo che un giorno diventerà il nuovo Hokage!” Naruto si alzò sopra un enorme masso della foresta in cui si allenava, alzando un pugno verso il cielo e sfoderando il suo miglior sorriso.

Jiraiya sorrise compiaciuto a quella scena. Era incredibile come, nonostante tutto quello che avesse passato, quel ragazzo mostrasse tutta quella voglia di sfondare e dimostrare quanto valesse.

 “Piantala di fare il buffone per una volta. Non ti piacerebbe sapere chi sei, di chi sei figlio e soprattutto perché non hai mai conosciuto i tuoi genitori?” l’eremita sperava che con quella frase di fare breccia nella curiosità del giovane ninja. E infatti a sentire quelle parole Naruto rimase di stucco. Possibile che uno dei sogni della sua vita si stesse realizzando proprio in quel momento? Sapere tutta la verità sui suoi genitori era tutto quello che voleva in quello che aveva sempre desiderato. Sapere perché non li aveva mai conosciuti e sapere perché aveva sempre dovuto vivere da solo. Una forte tristezza lo investì a quei pensieri. Non poteva dimenticare i tempi in cui giocava con i bambini dell’accademia quando era bambino. Tutte le giornate finivano allo stesso identico modo: lui se ne stava seduto su quella dannata e isolata altalena mentre i suoi amichetti andavano a casa mano nella mano dei loro genitori. Lui rimaneva li. Nessuno sarebbe mai venuto a prenderlo, lo sapeva. Ogni tanto chiedeva agli adulti che passavano se sapessero dove fossero la sua mamma e il suo papà, ma questi o lo ignoravano oppure lo schernivano dicendogli cattiverie, come che lo avevano abbandonato perché era un mostro. Con il passare del tempo se ne fece una ragione. Probabilmente era vero che i suoi genitori lo avevano abbandonato, in fondo se tutti al villaggio lo consideravano un mostro, forse una mezza verità c’era e non poteva biasimarli se volevano lasciarselo alle spalle. Tuttavia ogni tanto sperava ancora che al suo ritorno da scuola se li sarebbe trovati all’uscita per riaccompagnarlo a casa. Magre speranze purtroppo. Fortunatamente il maestro Iruka ogni tanto si prendeva cura di lui. Non era suo padre certo, ma fu lo stesso una figura importante nella sua vita senza la quale, probabilmente, si sarebbe fatto prendere dalla disperazione. Fu anche grazie alla sua presenza che non perse mai quella sua determinazione che lo contraddistingueva e per la quale si era fatto apprezzare dai suoi amici.

 

Ma ora, il suo sensei gli stava dando la possibilità di sapere finalmente la verità su tutto. Stava per scoprire perché era cresciuto da solo, perché i suoi genitori lo avevano lasciato a crescere senza la loro figura. Cosa avrebbe pensato di loro? Li avrebbe biasimati? O li avrebbe odiati? No, probabilmente no. Se c’era una cosa che aveva imparato in quegli anni era che i genitori erano una cosa importante per la vita di un bambino, nessuno sa mai quanto lo siano fintanto che non li ha più. Naruto questo lo sapeva bene dal momento che non li aveva mai avuti. Un giorno si disse che se li avesse mai conosciuti, li avrebbe abbracciati e recuperato tutto il tempo perso. Non avrebbe portato loro rancore, non era da lui. Non avrebbe più permesso che se ne andassero di nuovo. No non li avrebbe di certo odiati. Moriva dalla voglia di sapere qualcosa su di loro.

 

“D-dici  sul s-serio? Tu sai veramente qualcosa sui miei genitori?” chiese il ragazzo con un leggero tremolio nella voce. A Jiraiya non sfuggì questo particolare. Chissà quali sentimenti contrastanti stavano assediando il cuore di Naruto in quel momento. Per questo, con fare decisamente paterno, gli scompigliò i capelli e sorridendo disse “Si figliolo. Io li conoscevo molto bene”

Per Naruto fu una rivelazione. Allora non lo stava prendendo in giro, poteva realmente confidargli la verità. Il cuore gli batteva forte e la bocca era impastata, non riusciva più a proferir parola. Pendeva letteralmente dalle labbra del suo maestro.

“Per prima cosa, dopo quello che ti dirò, non avercela con Konoha. La verità non ti fu rivelata perché era un qualcosa che un bambino non poteva comprendere. Ora che sei cresciuto e che hai sviluppato le tue abilità dovresti essere in grado di capire il perché di questo mistero.”

“Se l’Hokage e gli anziani hanno ritenuto saggio agire in questo modo avranno avuto le loro buone ragioni. Conoscendomi non posso dar loro tutti i torti, in effetti sono sempre stato una testa calda” sorrise grattandosi la testa “e poi non potrò mai avercela contro il villaggio che voglio proteggere. È pur sempre il villaggio dove sono nato”

Jiraiya sorrise ancora di più “Ben detto ragazzo. Sei proprio figlio di tuo padre.”

A queste parole, anche Naruto sorrise.

“Bene. Sarò breve. Tua madre si chiamava Kushina Uzumaki. Era una brillante jonin del paese del vortice, nativa di Uzu. Era una bellissima ragazza dai lunghi capelli rossi e gli occhi verdi. Era un vero peperino, sempre pronta ad attaccar briga con chiunque per dimostrare quanto valesse. Questo e la passione per il ramen le hai ereditate da lei, come il tuo cognome d’altronde.”

 

Naruto era senza parole, finalmente conosceva il nome di sua madre. Era da lei che aveva preso la sua grinta e il suo cognome.

“Fu quando arrivò a Konoha che conobbe tuo padre. Tuo padre era mio allievo, era brillante, forte, affascinante, sempre pronto a sacrificarsi per gli altri. Fu l’unico che riuscì a domare lo spirito selvaggio di tua madre. Fra i due fu amore a prima vista. Il suo nome era Minato Namikaze. Era un ninja famosissimo all’interno di Konoha. Ti dice niente il suo nome?”

Naruto scosse la testa. Quel nome non gli diceva nulla

“Era più conosciuto con il soprannome di Lampo giallo di Konoha. Naruto, tuo padre era lo Yondaime Hokage della foglia”

 

Per il ragazzo fu come ricevere in testa un secchio d’acqua ghiacciata. Suo padre il quarto hokage? Com’era possibile? Ecco perché non aveva mai avuto i genitori. Non l’avevano abbandonato. Erano morti. Questo lo rasserenò un pochino perché voleva dire che non lo odiavano. Però erano morti. Erano morti durante lo scontro contro Kyubi. Kyubi, il demone che si portava all’interno, il demone per il quale la gente lo additava come mostro e per cui i bambini lo evitavano. Il maestro Iruka gli spiegò che fu proprio il quarto hokage a sigillarlo nel suo corpo per poter salvare il villaggio da distruzione certa. Ma perché aveva scelto lui? Il suo unico figlio? Perché relegarlo a quell’infanzia infernale?

Vedendo l’espressione turbata del giovane di fronte a lui, Jiraiya si affrettò a continuare “So che cosa ti stai chiedendo. Perché tuo padre ti ha sigillato quella dannata volpe all’interno del tuo corpo? È questo ciò che ti turba vero?”

Naruto fece di si con il capo mentre due copiose lacrime stavano sgorgando dai suoi occhi color cielo. A lui non piaceva piangere. Si sentiva debole se piangeva. Ma proprio non riuscì a farne a meno sentendo quel discorso.

 

“Non odiare tuo padre. Quando il demone volpe attaccò Konoha, tuo padre usò una tecnica di confinamento, sigillando l’entità demoniaca nel tuo corpo. Non ti scelse a caso. Lo fece perché tu eri l’unico che poteva contenerlo. Voleva che tu diventassi un grande shinobi e un eroe per il villaggio. Certo non poteva immaginarsi come sarebbe stata la tua infanzia. Il fatto che tu fossi l’unico a poter controllare il Kyubi fece di te l’unica alternativa possibile. So che si tratta di un fardello pesantissimo, ma vedila come una possibilità per poter diventare ancora più forte.”

Naruto era basito dalle parole del suo sensei. Lui era l’unico che poteva controllare il Kyubi? Come era possibile che lui, un ragazzino, potesse addirittura controllare un demone che nemmeno suo padre, considerato l’Hokage più forte della storia del villagio, assieme al terzo, riuscì a sconfiggere del tutto?

 

“Ma com’è possibile che io possa controllarlo?” fece Naruto quanto mai confuso

“Per via dei tuoi occhi” rispose il sannin semplicemente “Il carattere e la passione per il ramen non sono l’unica cosa che hai ereditato da tua madre. Tu hai ereditato l’arte oculare più potente e antica della storia ninja. Tu hai ereditato il Rinnegan”

“Il cosa?”

“Il Rinnegan” ripeté Jiraiya

“E’ così che si chiamano i miei occhi? E che cosa sarebbero?” face il biondo ancora più confuso. Non aveva mai sentito nominare questo tipo di doujutsu. Conosceva lo Sharingan e il Byakugan, ma del Rinnegan era completamente all’oscuro.

Jiraiya assunse un’espressione pensierosa, tentando di elaborare un discorso abbastanza semplice che fosse comprensibile per Naruto “Vediamo. Tu sai che il tuo amico Sasuke possiede l’abilità innata dello Sharingan e che la tua amichetta Hinata possiede l’abilità innata del Byakugan” iniziò il sannin. A sentire pronunciare il nome di Hinata, Naruto sentì un leggero brivido lungo la schiena e le sue guance arrossarono. Come mai si sentiva così a pensare a quella ragazza? Anche questo avrebbe chiesto al suo sensei, ma più tardi “Dunque, il Byakugan consente di avere una visuale di 360 gradi a chi lo possiede e permette, inoltre, di poter vedere i flussi del chakra che compongono gli esseri viventi e i vari punti di fuga dai quali lo stesso chakra fuoriesce. È l’abilità innata del clan Hyuga che ha permesso loro di creare il loro personale stile di taijutsu mettendo in pratica l’arte dello juken, in grado di bloccare il flusso d chakra degli avversari.” Spiegò sperando di essere stato abbastanza chiaro su questo punto

 

Naruto ascoltava rapito le spiegazioni del suo maestro. Kakashi-sensei gli aveva spiegato a grandi linee quali fossero i poteri del Byakugan durante lo scontro dei cugini Hyuga. Da un lato questa abilità lo preoccupava un po’ in quanto il suo avversario al torneo, Neji, si diceva fosse un giovane genio del suo clan che padroneggiasse già diverse tecniche segrete e che sapesse usare il Byakugan alla perfezione. D’altro canto era anche felice perché la sua Hinata sarebbe potuta diventare molto forte. Naruto arrossì leggermente nell’apostrofare nella sua mente Hinata come di sua proprietà. Aveva decisamente troppa confusione in testa

Proseguendo nella sua spiegazione, Jiraiya disse “Lo Sharingan, invece è l’abilità innata del clan Uchiha. È un doujutsu molto potente, alcuni dicono che non abbia rivali, che permette di usare facilmente genjutsu molto potenti. Altra abilità dello Sharingan è la capacità di copiare istantaneamente le tecniche avversarie proprio come fa il tuo maestro Kakashi. Inoltre permette di anticipare le mosse dell’avversario prevedendole, una sorta di previsione del futuro, per così dire.”

“Ma questo che ha a che fare con la mia abilità?” chiese il biondo che ancora non aveva capito il nesso tra i suoi occhi e quelli degli altri due clan

“Ci sto arrivando ragazzo. Un attimo di pazienza. Come dicevo queste sono le due tecniche oculari conosciute. Pochi sanno dell’esistenza della tua, ovvero del Rinnegan. Le abilità del tuo occhio sono immensamente più potenti degli altri due per il semplice fatto che, sia il Byakugan che lo Sharingan sono dei derivati del Rinnegan. In principio, quando le arti ninja sono state create, vi era una sola arte oculare, il Rinnegan appunto, posseduta dall’eremita dei sei mondi, Rikudou. Non si sa quali siano esattamente i poteri dei tuoi occhi, dal momento che Rikudou sembra essersi portato l’abilità nella tomba e non ci sono stati altri casi oltre a tua madre” ‘e Nagato ma non credo sia già il momento per parlargliene’ pensò il sannin. Anni prima, infatti, l’eremita dei rospi aveva avuto altri allievi e uno di questi era anch’egli un portatore del Rinnegan “Anche io non ne so molto, ma posso dirti che il Rinnegan possiede abilità che vanno ben oltre il potere del Byakugan e dello Sharingan rendendo questi nettamente inferiori. Ultima cosa, ma non per importanza, è che io e Minato scoprimmo che il Rinnegan concede la facoltà di domare il chakra demoniaco. Ora capisci?” finì il sannin sperando che Naruto afferrasse il concetto di queste ultime parole.

Naruto dopo quest’ultima spiegazione riuscì a ricollegare tutto. Ecco perché suo padre sigillò in lui il Kyubi, perché sapeva che avrebbe avuto i mezzi per domarlo. Voleva che grazie alle sue abilità potesse diventare un grande ninja rispettato e temuto che difendesse il villaggio per il quale lui stesso aveva dato la vita. Il suo cuore gli si riempì improvvisamente d’orgoglio. Allora i suoi genitori l’avevano amato fino alla fine. Lo avevano protetto e gli avevano dato la possibilità di diventare un grande ninja. Non li avrebbe delusi. Avrebbe rispettato la loro volontà. Li avrebbe portati per sempre nel suo cuore.

 

Due grosse lacrime solcarono nuovamente il viso dell’Uzumaki, ma non erano lacrime amare. Erano lacrime di gioia, gioia per aver finalmente compreso la verità sul suo passato. Sentiva di dover ringraziare il suo maestro per tutto ciò che gli aveva rivelato. Così, all’improvviso, contro ogni previsione del saggio sannin, Naruto, semplicemente, l’abbracciò.

“Grazie Ero-sennin. Grazie di tutto. Ti prometto che non li deluderò. Diventerò più forte, riuscirò a controllare il chakra della volpe e difenderò tutti coloro che mi sono cari”

Jiraiya a quelle parole sorrise. Non aveva più dubbi. Aveva fatto bene a raccontargli la verità. In fondo aveva sofferto abbastanza ed era giusto che sapesse. Ora rimaneva un’ultima cosa da rivelargli.

 

“Sono fiero di te ragazzo. C’è un’ultima cosa che devi sapere però” continuò l’uomo questa volta un po’ imbarazzato

“Di che si tratta?” chiese il ragazzo non capendo il motivo del repentino cambio di atteggiamento del sensei

“Ecco… come ti ho detto prima, Minato era il mio allievo. Quando Kushina rimase incinta di te beh loro… mi nominarono tuo padrino. Sono stato io a darti il nome”

 

Per Naruto quell’altra rivelazione fu causa di un moto di gioia

“Questo significa che sei il mio ultimo parente? Che non sono più solo?”

“Beh…si”

Naruto era al settimo cielo. Non solo aveva scoperto la verità sui suoi genitori, ma aveva anche scoperto di

avere un parente, seppur non consanguineo. Il futuro gli si prospettava più roseo. Ora non era più solo.

 

 

 

 

NdA:

 @Fly89: Ti ringrazio molto per i complimenti. Già, l’idea ha intrigato molto anche me e spero di non deludere nessuno nella mia interpretazione delle arti oculari. Non credo che il Rinnegan permetta di controllare sul serio il chakra dei demoni ma per la storia questo è un elemento basilare. Grazie mille ancora per i complimenti e spero di non averti deluso con questo capitolo. Tra non molto arriverà anche l’azione, garantito (anche se dovrete aspettare ancora 4 o 5 capitoli)


 

Bene la storia continua. Finalmente Naruto ha scoperto la verità sui suoi genitori. Lo so che è molto OOC e che Naruto sembra fin troppo sentimentale, ma penso che qui la situazione lo richiedesse.

Sono abbastanza contento che ci siano state molte visite per questa storia, circa un centinaio. Ma purtroppo nemmeno una recensione. Sigh. Non che la cosa mi scoraggi, ci mancherebbe, ma mi farebbe un immenso piacere ricevere due parole, anche di critica. Confidando nel vostro buon cuore, non posso far altro che salutarvi fino al prossimo capitolo. ciauz

Ormai manca poco meno di un mese all'esame. Cosa farà Naruto nel frattempo?

 

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Capitolo 3
*** Allenamento Elementale ***


Dopo le stupefacenti rivelazioni, Jiraiya e Naruto continuarono a parlare dei genitori del giovane per un po’, con il vecchio eremita che raccontava le avventure maggiormente degne di nota del suo allievo scomparso. Naruto era sempre più estasiato nel sentire quante avventure suo padre avesse vissuto e il ruolo fondamentale che ricoprì durante la terza grande guerra ninja. Quando il sannin concluse si aver soddisfatto abbastanza le curiosità del biondo sui suoi genitori, entrambi erano d’accordo sul continuare l’allenamento in vista della prossima fase dell’esame di selezione dei chuunin. “Allora Naruto, sei pronto per continuare l’allenamento?”

“Certo Ero-sennin” rispose il ragazzo con rinnovato vigore, facendo però pulsare una vena sulla tempia del suo sensei “Ti ho detto di finirla di chiamarmi così! Allievo degenere! Per te sono Jiraiya-sensei!”

“Quanto sei noioso” rispose il biondo sbuffando divertito. Jiraiya roteò gli occhi, esasperato ‘Questo marmocchio un giorno o l’altro mi farà dar di matto’. Decidendo di soprassedere nuovamente, riprese a parlare del prossimo allenamento

“Allora ricapitoliamo. Mancano 3 settimane al torneo finale dell’esame e finora sei riuscito ad imparare per bene la tecnica del richiamo. Ora, c’è una tecnica che vorrei che tu imparassi. È una tecnica di livello A ed è considerata una delle tecniche più dure da imparare. Pensa che solamente io e tuo padre eravamo in grado di usarla”

“Papà riusciva ad usare una tecnica così forte?”

“Beh, di cosa ti sorprendi. In fondo era il quarto Hokage. Inoltre, questa tecnica, l’ha inventata proprio lui.” Rispose il sannin sorridendo

 

Naruto era al settimo cielo. Stava per imparare una tecnica inventata proprio dal suo padre. Sentiva che il suo sogno era sempre più vicino. Diventare l’hokage più forte di tutti i tempi sarebbe stato un lavoro arduo, molto arduo a dirla tutta e sapeva che ci sarebbe voluta tanta determinazione. Ma si sa, se c’era una cosa che a Naruto Uzumaki non mancava, questa era proprio la determinazione. Per questo motivo, con gli occhi ricolmi di una luce incomparabile, Naruto disse

“Sono pronto ero-sennin! Avanti fammela vedere”

 

Jiraiya concentrò il chakra sul palmo della sua mano destra . Questo cominciò a vorticare freneticamente fintanto che assunse una forma sferica. Si poteva vedere distintamente il flusso di chakra che vorticava ad una velocità pazzesca in quella piccola sfera.

 

Naruto parve deluso “Tutto qui? Non mi pare questo granché.”

Jiraiya sorrise sornione “Ti ho già detto più di una volta di non giudicare mai dalle apparenze. Osserva attentamente”

Il sannin avvicinò la sfera di chakra ad una parete rocciosa e al contatto questa cominciò a distruggersi  fino a formare una voragine dalle dimensioni sproporzionate. Naruto rimase strabiliato. Era una tecnica spaventosamente potente. Suo padre era un genio.

“Eheheh questo è il Rasengan. Tuo padre divenne famoso proprio per via di questa tecnica e di un’altra ma è ancora presto per mostrartela” ‘anche perché io non ne sono capace, ma meglio non dirglielo altrimenti mi sfotte a vita’

“Fantastica!! Voglio impararla subito” urlò il biondo

“Calma calma. Non è per niente una tecnica facile te l’ho detto. Pensa che tuo padre ci mise ben tre anni a crearla e io stesso ho impiegato diversi mesi solamente perché Minato mi aveva spiegato le fasi principali. Non so quanto tempo potrai impiegarci tu, ma confido che con l’aiuto del Rinnegan potresti riuscire a completarla prima dell’inizio del torneo.

Non ebbe il tempo di finire la frase che la sua bocca si spalancò fino a terra. Gli occhi fuori dalle orbite e un gocciolone dal naso gli davano una perfetta espressione da ebete. Più che giustificabile dal momento che Naruto stava concentrando nel palmo della mano destra una modesta quantità di chakra facendogli  prendere una forma sferica. Dopo due o tre tentativi riuscì a creare un mini Rasengan perfetto dal flusso di chakra perfettamente sferico. Molto più piccolo rispetto a quello di Jiraiya ma sicuramente da lasciar senza parole visto il poco tempo impiegato

Il sannin raccolse la sua mascella da terra, esterrefatto. Com’era possibile. Era questo il vero potere del Rinnegan? In effetti  Naruto lo aveva attivato mentre glielo mostrava, ma mai avrebbe pensato che potesse impararlo solamente guardandolo. Quell’occhio era probabilmente più potente dello sharingan di Kakashi. Pazzesco!

 

“M-ma c-com’è possibile?!? L’hai imparato solamente guardandolo?

Naruto guardò il suo maestro, con un’espressione perplessa sul viso. Nemmeno lui sapeva come aveva fatto “In effetti non lo so nemmeno io. Dopo averlo guardato con il Rinnegan, mi sono sentito come se lo avessi sempre saputo fare. L’ho provato e mi è venuto, anche se non bene come fai tu.” ammise

Jiraiya era ancora visibilmente scosso a quella vista. Non credeva che il Rinnegan avesse anche i poteri dello sharingan, altrimenti Nagato gliene avrebbe parlato. No, doveva essere qualcos’altro. Le cose erano due, a quel punto: o Naruto era un genio incompreso o era dannatamente fortunato. Ipotizzando che si trattasse di un po’ l’una e un po’ l’altra, il sannin aiutò il ragazzo nel perfezionare la nuova tecnica. Dopo poche ore, Naruto riuscì ad eseguire un Rasengan perfetto quanto quello del suo maestro. Jiraiya guardò con un’espressione mista di orgoglio e stupore la profonda voragine comparsa sulla roccia che Naruto aveva colpito nel suo ultimo tentativo. Naruto, invece, alla vista di quello che aveva fatto esultò

“Yahoo! Hai visto ero-sennin? Ci sono riuscito!!” disse il biondo entusiasta

“Devo ammettere che sono davvero impressionato, ragazzo. Ma direi che per oggi ci siamo allenati a sufficienza. Vai a riposarti adesso, domani sarà un’altra giornata pesante e voglio che tu sia al meglio della forma!” disse il sannin lasciando però l’amaro in bocca al giovane di fronte al lui.

“Ma ero-sennin! Io non sono per nulla stanco!” disse Naruto facendo voltare il maestro che già si stava accingendo a lasciare il luogo di allenamento

“Non fare il bambino Naruto. Mi pare che oggi ti sia allenato abbastanza, imparando una tecnica che un ninja normale impiegherebbe mesi solo a comprenderne il processo teorico. Non sfidare la tua resistenza!”

“Avanti Jiraiya-sensei! Che ti costa insegnarmi ancora qualcosa?” fece implorante il genin, sperando di far forza sull’adulazione appena fatta.

Jiraiya sbuffò, roteando gli occhi al cielo e fecondo cadere le braccia lungo i fianchi. “Essia, ma sarà una lezione teorica questa volta!” si arrese il sannin concedendosi però un sogghigno. Sapeva infatti che se c’era una cosa che il figlioccio detestava, questa era proprio la teoria

La reazione del biondo non tardò infatti ad arrivare “Ma io non voglio la teoria!” si lamentò il ragazzo visibilmente deluso. Sperava infatti di imparare qualche altra nuova tecnica

“O questo o niente. Comunque non ne rimarrai deluso, fidati! Dunque” sedendosi nuovamente su una roccia mentre l’allievo si posizionava di fronte a lui, ancora imbronciato ma rassegnato “Immagiino che Kakashi ti abbia spiegato la differenza tra tecniche che sfruttano la manipolazione della forma del chakra e quelle che sfruttano la manipolazione della natura. Il Rasengan che hai appena imparato appartiene alla prima categoria mentre adesso scopriremo quali genere di tecniche potrai fare d’ora in avanti.” Disse Jiraiya tutto d’un fiato.

Naruto fece una di quelle sue facce da ebete che mostrava sempre quando non aveva capito un tubo di quanto gli veniva detto. Era più forte di lui, preferiva agire più che pensare.

Jiraiya si schiaffò una mano in faccia “Non hai capito nulla vero? Beh, allora vieni qui. Tieni questo foglietto e immettigli il chakra.”

“Perché?” chiese il genin ingenuamente

“Questo foglietto proviene da un albero che si nutre di chakra. Caricandolo di chakra, ti permetterà di capire a quale elemento sei affine. La natura del chakra si divide infatti in 5 elementi che sono vento, fuoco, fulmine, terra e acqua. Ogni ninja è affine ad un elemento ed è in grado di usare delle tecniche basate sull’elemento in comune. Certo, un jonin esperto può usare anche elementi diversi dal proprio, ma le tecniche risultano estremamente più difficili e meno efficaci che non quelle dell’elemento affine. Se un ninja riesce ad usare almeno un elemento oltre al proprio lo si può definire molto esperto. Guarda:

 

Jiraiya prese un foglietto e vi immise il chakra e questo si infiammò. “Ecco io sono un elemento fuoco, so usare svariate tecniche di fuoco, ma me la so cavare anche abbastanza bene con le tecniche di terra. Ora prova tu!” disse il sannin porgendo il foglio questa volta ad un eccitato Naruto.

Jiraya voleva testare una cosa che gli avevano detto Nagato e Kushina a loro tempo. I possessori più puri del Rinnegan sono in grado di saper usare perfettamente tutti e 5 gli elementi del chakra. Se fosse stato vero, Naruto sarebbe potuto diventare veramente uno shinobi straordinario, anche senza l’ausilio della volpe.

Naruto immise il proprio chakra nel foglietto che gli aveva dato il suo sensei. Questo si tagliò in due.

“Bene. Sei un elemento vento. Sarà il caso insegnarti qualche…

Non ebbe il tempo di terminare la frase che il foglietto in mano a Naruto cominciò a comportarsi stranamente. La metà di destra dapprima si bagnò e poi si sgretolò mentre quella di sinistra si accartocciò per poi bruciarsi. Naruto era allibito. Che cosa voleva dire? Perché quel foglietto era finito così? Jiraiya dal canto suo si poteva aspettare quell’effetto più unico che raro, d’altronde quei due glielo avevano detto. Rimase comunque a bocca aperta e sconcertato nell’osservarlo, non lo credeva lo stesso possibile. Se glielo avessero raccontato probabilmente non ci avrebbe creduto.

“E’… è strabiliante! A quanto pare sei in grado di manipolare tutti e cinque gli elementi. Però in fondo me lo sarei dovuto aspettare.”

“In che senso?” chiese il biondo sconvolto e curioso allo stesso tempo

“Tua madre mi avvertì di questa peculiarità del Rinnegan. Mi disse proprio che i possessori più puri sono in grado di manovrare tutti e cinque gli elementi. Tuttavia mi disse anche che ci vuole un duro allenamento per poterli usare. Il fatto che tu rispecchi già questa abilità è strabiliante. Resta il fatto che però il primo ad essersi visto sia quello del vento il che significa che comunque tu sei più predisposto per quello che per gli altri.

“Quindi mi insegnerai delle tecniche vento? Forte!”

“Aspetta ad esultare. Sappi che il vento è in assoluto il più complicato da usare quindi preparati perché ti aspetta un allenamento massacrante.”

“Ero-sennin dovresti sapere che la fatica non mi spaventa minimamente. Sono pronto” (Hinata abbi fiducia in me. Ti vendicherò contro quel farabutto di Neji)

“Bene cominciamo!”

 

 

Naruto e Jiraiya si allenarono senza tregua per quasi due settimane alla fine delle quali Naruto riuscì a padroneggiare molte tecniche elementali di tipo vento alla perfezione. Jiraiya gli insegnò infatti che tramite l’utilizzo di numerosi cloni avrebbe potuto ridurre notevolmente il tempo impiegato per l’allenameto. Più cloni venivano impiegati, più era il tempo risparmiato. Inutile dire che con la quantità di chakra che Naruto si ritrovava il suo allenamento divenne vertiginosamente più veloce. Si allenò anche in svariate tecniche di tipo terra e fulmine anche se non allo stesso livello del vento. Purtroppo l’esame era ormai vicino e non ebbe modo di allenarsi per bene anche nelle tecniche di tipo fuoco e acqua poiché Jiraya volle farlo riposare per qualche giorno, vincendo questa volta sulle proteste del giovane.

 

Mancavano ormai dieci giorni al torneo e Jiraiya venne mandato a chiamare dall’Hokage per una missione.

“Mi avete fatto chiamare maestro Sarutobi?” fece il sannin entrando nell’ufficio del suo maestro. Hiruzen Sarutobi alzò la testa dai documenti che stava esaminando per sorridere all’ex allievo. Alzandosi e andandogli incontro, gli strinse la mano

“Ciao Jiraya! È un piacere rivederti! Accomodati, dobbiamo parlare…”

 

 

 

NdA

Buonasera a tutti. Ecco a voi il nuovo capitolo. Spero sia stato di vostro gradimento! Tantissimi ringraziamenti di nuovo a Fly89 e Ninja767. Grazie mille per i complimenti e a domani per il nuovo capitolo!

Cosa vorrà il Sandaime da Jiraiya? Lo saprete domani, amici XD

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Capitolo 4
*** Missione per L'Hokgae ***


CAPITOLO 4Missione per l'Hokage

Jiraiya si sedette su una delle sedie di fronte alla scrivania del suo maestro. L’hokage Sarutobi era stato infatti il suo maestro quando era ancora un genin e lui, insieme ad Orochimaru e ad una terza componente formavano il trio che venne poi meglio conosciuto come il trio dei ninja leggendari. Si diceva che fossero più forti addirittura dello stesso maestro, colui che veniva considerato l’Hokage più forte dalla fondazione del villaggio.

 

“Mi dica maestro. C’è qualcosa che posso fare?”

Hiruzen sospirò guardando paternamente il suo allievo più caro “Ormai sono diventato vecchio e non sono più forte come un tempo. Purtroppo Orochimaru è diventato molto più forte di quanto mi aspettassi, l’ho potuto osservare durante la seconda prova dell’esame di selezione dei chuunin, quando ha attaccato il gruppo 7. Da quanto ne sappiamo è anche entrato a far parte di un’organizzazione in questi anni.”

Jiraiya si fece improvvisamente serio. Sapeva di questa storia. L’organizzazione di cui il suo ex compagno era entrato a far parte vantava numerosi ninja traditori di vari villaggi. Stando ai suoi informatori erano tutti shinobi di rango S tra i quali vi era anche il fratello maggiore di Sasuke, Itachi Uchiha.

“Si ne ho sentito parlare. Questa organizzazione si fa chiamare Akatsuki ed è composta da vari ninja traditori di livello S, tra i quali anche Itachi Uchiha, colui che sterminò il suo clan.” Rispose il sannin con voce grave. Quell’infausta faccenda era ancora una macchia indelebile nella storia di Konoha

Sarutobi guardò sorpreso il suo allievo, non immaginandosi che lui sapesse certe cose“Mi stupisce che tu conosca tutte queste informazioni!”

Jiraiya assunse un’espressione da finto offeso, sorridendo “Beh, non dimentichi che io sono il grande eremita dei rospi, il sommo Jiraya. Il rango di sannin non è casuale dopotutto”

 

Il Sandaime sorrise. Nonostante il suo ex allievo avesse ormai cinquant’anni suonati, dimostrava ancora il carattere e la personalità di un giovane virgulto, seppur con la saggezza e l’esperienza di un uomo della sua età. Si chiese se era adatto per fare quello che gli stava per chiedere.

“Perdona la mia mancanza di rospetto, oh sommo Jiraiya” rispose il maestro anche lui con un finto tono riverenziale. Cambiando però subito espressione, decise di chiarire almeno con lui un grosso fardello che lo tormentava da anni “A proposito di quest’ultimo argomento. C’è una verità che è sempre stata nascosta sulla triste sorte del clan Uchiha”

L’eremita lo guardò curioso “In che senso?”

Sarutobi prese un profondo respiro e cominciò a raccontare a Jiraya ciò che veramente successe quella triste notte e cioè che, in verità, il clan macchinava un colpo di stato e che Itachi era stato incaricato da Danzou, l’allora capo delle anbu, di sterminare il suo clan per la salvaguardia del villaggio.

Jiraiya parve non credere alle proprie orecchie. Sapeva che in quel periodo ci fossero dei conflitti all’interno del clan stesso, ma che progettassero un colpo di stato. Ma ciò che lo sconvolse maggiormente era sapere che lo sterminio stesso del clan era stato autorizzato dal governo della foglia “Che cooosa? E voi l’avete permesso? Non posso credere che non abbiate cercato nessun’altra soluzione!” sbraitò il sannin. Era furioso, com’era possibile che il suo maestro avesse permesso una simile atrocità?

Hiruzen parve alterarsi leggermente per quell’accusa “Calmati Jiraya, ricordati con chi stai parlando! Comunque io non feci nulla per il semplice motivo che non ero al corrente di quella decisione, altrimenti lo avrei impedito con tutte le mie forze. Danzou ha sempre cercato di mettermi i bastoni tra le ruote  perché mirava ad essere lui l’Hokage. Quando lo venni a sapere, purtroppo, Itachi era già scappato e macchiato del grado di nukenin. Danzou cercò di far ricadere la colpa su di me, con la scusa di non essere riuscito a gestire la situazione e non aver capito prima che razza di minaccia rappresentasse Itachi, senza riuscirvi per fortuna. I membri del consiglio concordarono che, visti i tempi, detronizzare l’Hokage sarebbe stato pericoloso per la stabilità dei rapporti con gli altri paesi e col tempo lasciarono perdere la questione. Purtroppo non trovai mai le prove delle manipolazioni di Danzou e quindi non sono stato in grado di farlo allontanare dal villaggio.” spiegò con un moto di rabbia al pensiero di tutte le manipolazioni che Danzou aveva attuato solo per la sua ambizione

Anche Jiraiya era rabbioso nei confronti di quel doppiogiochista da strapazzo ma sapeva bene che senza prove concrete, accusare Danzou poteva essere decisamente pericoloso viste le sue alte amicizie tra i membri del consiglio sia di Konoha che del paese del fuoco. Costringendosi a calmarsi, riflettè sui collegamenti dei vari avvenimenti “Capisco. Beh questo si che è un problema. Sasuke non dovrebbe venirlo mai a sapere, altrimenti se ne andrebbe anche lui prendendosela con il villaggio. Accidenti!”

Sarutobi fece un cenno accondiscendente con il capo, per poi proseguire “Precisamente. Il fatto che Orochimaru abbia impresso il sigillo maledetto su Sasuke mi fa pensare che l’Akatsuki abbia dei progetti per lui. E la cosa non mi piace per niente. Inoltre in questi anni mi è venuto un dubbio. Per quanto Itachi possa essere stato forte al tempo, difficilmente avrebbe potuto compiere tale sterminio da solo. Ricordo che suo padre Fugaku non era certo un novellino anzi, se non ricordo male lui, Minato e Hiashi Hyuga erano tra i ninja più forti della loro generazione. Difficilmente Itachi avrebbe potuto eliminare suo padre e gli altri Uchiha da solo.”

 

Jiraiya non distolse nemmeno per un secondo lo sguardo dal suo maestro, maledicendosi mentalmente per non aver mai pensato a questo particolare. Seguendo il ragionamento del suo vecchio sensei, disse “Mi sta dicendo che poteva avere un complice? Ma chi?”

Sarutobi si alzò dalla sua sedia, prendendo la pipa da un cassetto della sua scrivania. Avvicinandosi alla finestra per ammirare meglio il panorama che il suo villaggio gli offriva, accese il tabacco e aspirò la prima boccata “Non lo so. Ho dei sospetti ma sono talmente assurdi che potrei sbagliarmi.

“Chi ha in mente?” chiese l’allievo, ben conscio che questo gesto del suo maestro era sinonimo di brusca preoccupazione interiore

“Beh non prendermi per pazzo innanzitutto. È solo una teoria d’altronde. Però mi è venuto da pensare che uno sharingan poteva essere battuto solamente da un altro sharingan più potente. Ricordo che il più forte sharingan nel villaggio fosse quello di Fugaku, sebbene non evoluto nel Mangekyou per quanto ne sapessi. Il Mangekyou di Itachi era comunque troppo giovane e lui troppo inesperto per poterlo usare perfettamente, mentre Fugaku e molti altri Uchiha erano esperti in ogni segreto dello sharingan. Difficilmente Itachi avrebbe potuto batterli tutti da solo, o comunque non in una notte sola. Sono anche praticamente certo che chi lo aiutò doveva avere uno sharingan egli stesso per poter fronteggiare tutti quelli del clan, e solo un Mangekyou poteva rivaleggiare con quello di Fugaku.”

 

Girandosi verso l’allievo e vedendo dalla sua espressione che non poteva avere idea su chi si riferisse, Sarutobi si spiegò meglio “Io penso che, quella notte, Itachi si sia fatto aiutare da Madara Uchiha!”

Come si aspettava, Jiraiya scattò sulla sedia, come folgorato da quella rivelazione “Ma è assurdo maestro! Madara è stato ucciso dallo shodaime in quello scontro ottant’anni fa. Come è possibile che sia stato lui?” chiese, più confuso che mai

“Per quello ti ho detto che la mia era solo una teoria. Ma il mio istinto mi dice che altri non poteva essere se non lui. Hashirama-sensei sconfisse Madara nella valle dell’epilogo, è vero. Ma mi raccontò che il suo cadavere non fu mai trovato, il che significa che potrebbe essere ancora vivo.”

“Ma è successo quasi un secolo fa!” protestò il sannin. Non poteva credere a una cosa del genere. Non voleva credere. Se Madara fosse stato veramente vivo allora avrebbero avuto un nemico in più da fronteggiare. Un nemico dal potere praticamente immenso, secondo le leggende.

“Lo Shodaime mi confidò una cosa che mi lasciò alquanto perplesso. Da quanto Madara gli disse in quello scontro, egli ottenne un nuovo tipo di sharingan per potersi battere. Uno sharingan addirittura superiore al Mangekyou, lo sharingan eterno. Hashirama non seppe dirmi molto sui suoi poteri ma se ciò che penso è giusto allora Madara sarebbe potuto vivere finora grazie proprio a quell’occhio.”

 

Jiraiya era senza parole. Possibile che il suo maestro avesse ragione? Possibile che uno dei più grandi ninja che la storia abbia mai visto potesse essere ancora vivo? Se ciò fosse stato vero allora la situazione era ben più grave del previsto.

“Lei pensa che anche lui possa far parte di Akatsuki?” chiese, conscio dell’ovvietà della domanda

Sarutobi mosse su e giù il capo “Beh se Itachi è entrato a farne parte, non vedo perché Madara no.”

“La cosa allora si fa ben più grave del previsto. Se Akatsuki può vantare anche la potenza di ben due Uchiha, di cui uno è praticamente leggendario, allora potrebbe essere ben più difficile riuscire a estirpare l’organizzazione” disse con voce serafica

L’Hokage si trovò d’accordo con lui “Già, prevedo tempi bui. Inoltre, stando sempre alle mie fonti, il vero obiettivo di Akatsuki sono i Bijuu” disse con un tono che sembrava voler dire che i guai non erano mai troppi. Contrariamente alle sue aspettative, però, Jiraiya non si scompose più di troppo “Si, questo lo sapevo anche io. Ma so anche che non sono ancora in grado di catturare tutti e nove i Jinchuruki. Per quanto possano essere pericolosi avrebbero lo stesso a che fari con nove demoni. Nemmeno Madara riuscirebbe a domarli tutti quanti.”

“Vedo che sei ben informato.” Disse Hiruzen stupito.

Jiraiya sorrise “Non sottovaluti la mia rete informativa. Inoltre, se le mie fonti hanno ragione, e nel 99% dei casi ce l’hanno, avremo ancora qualche anno prima che l’organizzazione faccia le sue mosse. Non è molto ma dovrebbe darci il tempo per organizzare il tutto a dovere.”

Questo parve risollevare il morale di entrambi gli uomini. Con qualche anno a disposizione forse avrebbero potuto prepararsi adeguatamente, se non anticipare le mosse dell’organizzazione.

“Alla fine cosa vuole che faccia?” chiese il sannin ricordandosi del motivo per cui era lì

Sarutobi si girò nuovamente verso la finestra per osservare il suo villaggio. Lo stesso villaggio che parecchi anni prima giurò di proteggere a costo della sua stessa vita. Dopo un paio di minuti, finalmente disse

“Sarò franco Jiraiya. Come ti ho detto poc’anzi sono diventato vecchio e non sono più forte come un tempo. Il villaggio ha bisogno di qualcuno di forte che lo guidi in questi tempi oscuri che stanno per arrivare. Credo sia arrivata l’ora di nominare il Godaime Hokage.”

Un imbarazzante silenzio piombò in quella stanza. Jiraiaya era senza parole, il suo maestro voleva ritirarsi. E se lui era lì era facile immaginare su chi intendesse ripiegare.

Con un’enorme agitazione, il sannin chiese “E lei…”

“Si ragazzo mio. Sia io che i consiglieri siamo d’accordo che potresti essere tu il prossimo Hokage. D’altronde chi meglio di uno dei ninja leggendari può ricoprire questo ruolo?” disse sorridendo

Ancora una volta Jiraya ammutolì. Il suo maestro aveva pensato a lui come suo erede. Doveva sentirsi onorato di tale proposta. Ma non poteva e lo sapeva anche lui. La vita da Hokage non faceva per lui, lui che era uno spirito viaggiatore non era proprio adatto a ricoprire quel ruolo. Senza contare che c’era anche Naruto. No non poteva accettare. Per quello, con un sorriso sul viso disse

“Mi dispiace maestro, ma non posso accettare. Sono onorato della sua proposta ma la vita da Hokage non fa proprio per me. Io sono uno spirito libero e non mi andrebbe proprio di rimanere qui segregato al villaggio. Mi dispiace ma devo declinare la vostra offerta.”

 

“Beh, così mi metti in difficoltà. Tu eri il più adatto a ricoprire questo ruolo.” Rispose il vecchio, nemmeno troppo sorpreso

“Se me lo concede io un suggerimento ce l’avrei”

“Chi intenderesti proporre?” chiese curioso il kage

“Lei dimentica che  di ninja leggendario ce n’era un’altro” fece l’allievo sornione

Anche Hiruzen sorrise, capendo a chi si riferisse l’uomo “Ti riferisci a…”

“Proprio lei. Tsunade. Lei è forte almeno quanto me ed è tuttora considerata come la miglior ninja medico dei cinque paesi ninja. Per non parlare del fatto che è nipote del primo Hokage. Lei sarebbe sicuramente più adatta di me a diventare il quinto, ce l’ha nel sangue. Mi stupisce che non abbiate pensato a lei.”

“A dirti la verità ci avevamo pensato. Ma Tsunade manca dal villaggio da parecchi anni e non sappiamo dove possa trovarsi” fece il vecchio sconsolato. Non voleva dirgli che per il consiglio, Jiraiya era effettivamente la seconda scelta, ma a quanto pare anche l’uomo a pensava così. Ed in effetti Tsunade era la più adatta a ricoprire quel ruolo. Se solo fosse stata rintracciabile, ovviamente.

Jiraiya sorrise ancora di più “A quanto pare la mia rete informativa è migliore della vostra! So che si trova nella terra del fuoco in un villaggio a non più di tre giorni di viaggio da qui.” Rivelò. Trovare la sua collega non sarebbe stato per nulla difficile, conoscendo le abitudini della stessa. Aveva già un paio di idee su dove cercarla

“Allora è deciso. Parti per trovarla e portala qui al villaggio. Ti do tempo una settimana, vorrei che tornassi in tempo per l’ultima fase del torneo”

“Senz’altro. A tal proposito vorrei che mi facesse portare Naruto per poter terminare l’allenamento a cui lo sto sottoponendo”

“Sei sicuro che sia una buona idea?” chiese un po’ perplesso da quella scelta

“Non si preoccupi. Con me è al sicuro!” disse l’altro rassicurandolo. Il ragazzo non avrebbe corso rischi con lui, per non parlare che non si sarebbero nemmeno allontanati troppo dal villaggio

“Come sta procedendo il suo allenamento? Non dev’essere facile allenare un tipo come lui. È un bravo ragazzo ma tende spesso ad essere troppo impulsivo” disse ridendo nel ripensare quante ne aveva fatte passare ai suoi insegnanti al tempo dell’accademia

Negli occhi del sannin si poteva ben distinguere un luccichio di orgoglio “Quel ragazzo è una continua sorpresa. Questo esame sarà una passeggiata per lui. Non mi prenda per pazzo ma è diventato quasi a livello di un jonin.”

Nel sentire quelle parole, per poco la pipa non sfuggì dalle mani dell’Hokage, che guardò l’allievo sconvolto “stai scherzando?”

Jiraiya si fece serio “Assolutamente no. Quel ragazzo è destinato a diventare veramente più forte di suo padre. Inoltre…”

“Cosa?”

“L’ha risvegliato” disse infine

L’Hokage non nascose lo stupore nel sentire l’ennesima rivelazione sconvolgente “Così presto? Quindi hai dovuto…” disse comprendendo cosa questo comportasse

Il sorriso ricomparve sul volto del sannin che disse gioioso “Si. Gli ho rivelato la verità sui suoi genitori. E devo ammettere che ha reagito meglio di quanto pensassi. È orgoglioso di essere il figlio di Minato e non ce l’ha minimamente con lui per avergli sigillato Kyubi al suo interno. Ha detto che si allenerà duramente per poterlo controllare e per difendere il villaggio che tanto ama. Non ha minimamente perso la sua grinta e la sua determinazione, anzi, sembra addirittura più deciso in quello che sta facendo. Penso che Naruto sia la vera reincarnazione della volontà del fuoco. È incredibile!” disse orgoglioso

Sul volto del vecchio Sarutobi si dipinse un sorriso compiaciuto “Sono veramente contento. Quel povero ragazzo ha veramente sofferto tanto per la sua condizione.” Voltandosi di nuovo verso la finestra “Sono sicuro che un giorno diventerà un ottimo Hokage, come sue padre”

Jiraiya sorrise a quell’affermazione. Fece per andarsene e sull’uscio disse “Lo penso anche io” varcandolo per andare a cercare Naruto.

 

 

 

 

NdA

Buonasera a tutti ragazzi. Come promesso ecco qui il nuovo capitolo. Non voletemene, ho stravolto un pochetto la storia dello sterminio del clan Uchiha, me la cosa è finalizzata alla mia storia. Detto questo, vi saluto, ci vediamo domani o, al più tardi, dopodomani.

Ringrazio inoltre coloro che hanno commentato lo storia

@Ninja767: ti ringrazio del supporto, le speranze sono le ultime a morire. Spero che questo cap ti sia piaciuto

@Fede94: grazie dei complimenti e ti assicuro che non manca poi molto all’ingresso in scena di quei due.

@Fly89: Ebbene si, Naruto può utilizzare tutti gli elementi. Ma questo non me lo sono inventato, il Rinnegan permette davvero questa abilità. Per quanto riguarda la storia, la trama dei capitoli è di base già scritta ma non mi piaceva lo stile e lo sto modificando e colorando un po’ ad ogni capitolo. Spero che in questo non ci siano troppe sviste. In caso contrario, mea culpa.

 

Tanti saluti fino al prossimo capitolo!

 

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Capitolo 5
*** Il Giglio Bianco ***


Mentre Jiraiya era stato convocato dal sandaime Hokage, Naruto, non avendo niente di meglio da fare, si fece un giro per le strade di Konoha. Essendo quasi l’ora di pranzo decise di andare nel suo posto preferito ovvero il chiosco di Ichiraku.

Teuchi Ichiraku era il proprietario del miglior chiosco di ramen dell’intero villaggio e Naruto, da che ne avesse memoria, era il suo più affezionato cliente, persino più del giovane Akimichi. Vedendolo arrivare, l’uomo sorrise, preparandosi psicologicamente per vedere all’opera il ragazzo dallo stomaco di ferro.

 

“Buongiorno Naruto! È qualche giorno che non ti vedo. Dimmi, sei stato impegnato ad allenarti per l’esame dei chunin?” chiese l’uomo da dietro il bancone, facendo già scaldare l’acqua per gli spaghetti.

Naruto si sedette su uno degli sgabelli e con un sorriso orgoglioso fece un cenno affermativo con il capo “Si signor Teuchi. Mi sono allenato davvero tanto in questi giorni. Ero-Sennin non si risparmia proprio con me, ma è meglio così. Sono sicuro che con gli allenamenti che ho fatto riuscirò a battere tutti i partecipanti, specialmente quel Neji.” E pronunciando quel nome un moto di collera lo pervase.

Il proprietario del chiosco alzò la testa dal suo lavoro, scrutando curiosamente il giovane ragazzo di fronte a se. Non gli era sfuggito infatti il tono con cui Naruto aveva pronunciato il nome del suo avversario e questo lo stupì. Naruto infatti non era tipo da portare rancore verso qualcuno, perciò gli chiese “Parli di quell’Hyuga? Perché cosa ti ha fatto?”

“A me niente, ma durante la terza prova ha fatto del male a Hinata.” Pronunciando il suo nome a Naruto si arrossarono leggermente le gote, cosa che non sfuggì all’attento cuoco.

Notando nuovamente il cambio di tono da parte del ragazzo e il suo leggero rossore, Teuchi sorrise maliziosamente “Chi sarebbe? La tua ragazza per caso?”

Naruto avvampò completamente a quell’affermazione “N-no no non è la mia ragazza. È solo una mia amica che è sempre stata gentile con me. Mi ha veramente fatto arrabbiare quando Neji l’ha quasi uccisa”

“Capisco” sentenziò l’uomo, mentre il sorrise non accennava a sparire “Allora cosa ti porto? Le solite due porzioni di ramen con miso?”

Grato all’uomo per aver  cambiato argomento, Naruto riacquistò la sua solita aria spensierata e rispose gioioso “Faccia quattro. Non mangio ramen da un po’ e devo recuperare eheheh” facendo un sorriso a trentadue denti e massaggiandosi lo stomaco che reclamava cibo

Il signor Ichiraku non poté far altro che ridere sommessamente a quell’affermazione “D’accordo. Ayame prepara 4 porzioni di ramen con miso.” Disse infine alla ragazza che gli si era appena affiancata

 

Ayame era la figlia di Teuchi. Era una graziosa ragazza dell’età del maestro Iruka che aveva preso in simpatia Naruto per il suo carattere bonario.

“Arrivano papà” disse allegramente questa mentre si rimboccava le maniche

Teuchi tornò a rivolgersi a Naruto, mantre la figlia lavorava “Allora dimmi ragazzo, sei sicuro che questa Hinata non significhi qualcosa di più per te?” cercò di indagare. L’uomo aveva davvero a cuore quel ragazzo che dopo anni e anni di frequentazione aveva preso più che in simpatia. Conoscendone la storia e la situazione, infatti, si augurava che potesse essere felice con qualcuna

Naruto avvampò nuovamente “Perché me lo chiede?”

“Non so, non ti ho mai sentito parlare di Sakura in questo modo. Poco fa, pronunciando il suo nome l’hai detto teneramente.” Gli fece notare. Naruto si trovava praticamente con le spalle al muro e si vide costretto a rivelargli la sua situazione, sperando di trovare nell’uomo un confidente. Ero-sennin non era infatti il più adatto per questo ruolo, viste le sue manie

“Non so perché, Hinata è una mia amica, ma quando parlo di lei mi sento sempre strano. Una volta mi piaceva Sakura, non lo nego, ma ormai ho capito che per lei c’è solo Sasuke, per cui me ne sono fatto una ragione. Inoltre ora la considero solo come un’amica. Hinata invece, non so, ogni volta che penso a lei mi si blocca lo stomaco. Lei sa cosa vuol dire?” chiese Naruto guardando speranzoso Teuchi. Non era molto pratico di sentimenti e non sapeva come comportarsi in quella situazione.

Ichiraku rise intenerito dalle parole del ragazzo, rivedendo un parte di se stesso a quell’età “Ahahahah certo ragazzo mio. Sei innamorato!” disse senza fare troppi giri di parole.

Il biondo per poco non cadde dallo sgabello, tanto era lo stupore “EHHHHH? Innamorato io?” chiese incredulo

“Certo! Hai le stesse sensazioni che provavo io per la madre di Ayame. È una cosa meravigliosa. Immagino che quando pensi a lei ti senti subito meglio, anche dopo una dura giornata.” chiese aspettando una conferma che non tardò ad arrivare

Naruto arrossì, cosa che stupì parecchio il cuoco non avendolo mai visto imbarazzato in vita sua “I-in e-effetti è vero” ammise. Inutile girarci intorno. Pensando a lei rivedendo il suo viso, il suo cuore prendeva a battere più velocemente e lui si sentiva come se tutte le fatiche della giornata non fossero mai avvenute

“E dimmi, com’è lei quando parla con te?” chiese volendo indagare se per caso anche la ragazzina presentasse i medesimi comportamenti

“Ecco a te Naruto! Buon appetito!” li interruppe la ragazza porgendo le quattro ciotole di fronte al ragazzo. Una era bella fumante mentre le altre tre erano coperte in modo che il calore non si disperdesse.

Il viso di Naruto tornò ad illuminarsi mentre con le bacchette iniziò a soddisfare le pretese del suo stomaco “Grazie mille Ayame!” disse cominciando a ingozzarsi. Dopo i primi bocconi, continuò il discorso con il proprietario del chiosco “beh lei con me è strana. Non so come dire ma quando parla con me balbetta sempre, è sempre molto gentile a differenza di Sakura e ogni tanto sviene se le sto troppo vicino.” Disse senza realmente riflettere a cosa questo volesse dire.

Sia Ichiraku che sua figlia sorrisero, non visti dal biondo ‘eheheheh povero ragazzo, non ha ancora capito che anche lei è cotta di lui’. Decidendo che fosse il caso di spronarlo un po’, Teuchi gli suggerì “Forse dovresti parlarci in questi giorni. Magari vi chiarite a vicenda.”

Naruto per poco non si strozzò con gli spaghetti “Cheee? No no io… ecco mi vergogno…” ammise abbassando lo sguardo

Per Teuchi e Ayame fu come sentire un’eresia. Naruto che si vergognava per qualcosa? Non lo credevano assolutamente possibile

Vedendo le loro facce sconvolte, Naruto si affrettò a spiegare “In fondo chi vorrebbe stare con uno come me. Lei è di una nobile famiglia mentre io sono solo” non voleva che si sapesse che era il figlio del quarto hokage. Voleva che la gente lo apprezzasse per quello che era veramente. Disse quest’ultima frase con velo di tristezza nella voce.

Ayame si infervorò nel sentire il tono del giovane. Conosceva bene il biondino ed aveva imparato ad apprezzarne il carattere, come il padre d’altronde “Naruto dovresti smetterla di sottovalutarti così. Insomma, sei un ninja di indubbie qualità. Se lei ti piace veramente dovresti dirglielo senza timore.”

“Non so. Forse un giorno glielo dirò. Adesso però meglio finire il ramen altrimenti si raffredda” e ricominciò ad abbuffarsi facendo sorridere i due. La conversazione cambiò poi sull’allenamento di quelle settimane con Naruto che si auto elogiava su quanto fosse divenuto forte.

 

Finito il pasto pagò e se ne andò a fare una passeggiata.

Passeggiò immerso nei suoi pensieri. Possibile che il signor Teuchi avesse ragione? Che fosse veramente innamorato di Hinata? Ormai la storia di Sakura, lo sapeva, era solo una cottarella da bambini. Sakura era innamorata persa di Sasuke e lui sapeva che anche il moro, in fondo, ricambiava un po’ i sentimenti della rosa. Lo aveva notato negli allenamenti che facevano con il maestro Kakashi: Sasuke cercava sempre di fare male il meno possibile a Sakura. Inizialmente pensava che lo facesse perché la riteneva una debole, invece poi si era accorto dai suoi sguardi che probabilmente provava qualcosa di più che semplice amicizia per la bella rosa. Entrambi, all’insaputa reciproca, lanciavano all’altro quegli sguardi tipici delle persone innamorate. Prima o poi si sarebbero chiariti e sarebbe stato felice per loro. A pensarci bene però ogni tanto gli capitava di scorgere Hinata che lo guardava allo stesso modo, forse adesso cominciava a capire perché arrossisse sempre quando le parlava. Che lei provasse per lui quello che lui provava per lei? Si diede dello stupido a pensare una cosa del genere, figurarsi se un angelo del genere si sarebbe mai potuta innamorare di un demone come lui. Già perché alla fine dei conti era questo ciò che lo distingueva. Lui conteneva in se un demone, che lo volesse o meno.

“Tsk, angelo e demone. Sarebbe un’accoppiata bizzarra” si ritrovò a sussurrare a se stesso mentre camminava. Sapeva che Kyubi era un’entità ben distinta da lui, ma rimaneva comunque una situazione paradossale.

 

Ma il destino a volte si diverte a giocare con le persone. Caso volesse che svoltando verso la zona commerciale del villaggio, andò a scontrarsi proprio con una certa ragazza.

“Urgh, fai attenzione a dove metti i …”

“Scusami, non l’ho fatto apposta…” disse la ragazza che aveva urtato

Non appena entrambi realizzarono con chi si fossero scontrati, rimasero imbambolati per qualche secondo rimanendo a contemplarsi l’una con l’altro. Il primo a rialzarsi fu il biondino che, imbarazzatissimo, porse la mano ad Hinata per sostenersi

“S-scusami, non volevo essere così sgarbato Hinata-chan” prese a scusarsi balbettando. Un particolare veramente inusuale per uno come lui

“N-non f-fa n-niente N-naruto-kun, scusami tu per averti fatto cadere” ‘o mamma mia mi ha chiamato Hinata-chan. Nessuno mi aveva mai chiamata così e il primo è stato proprio il mio Naruto-kun. Guai a me se svengo, devo anche smetterla di balbettare. Un’occasione così non mi ricapita più’ si ritrovò a pensare la corvina mentre si rialzava

Conscio che in realtà era tutta colpa sua che non guardava dove metteva i piedi, Narutò si apprestò a scusarsi ulteriormente “Ma figurati, anzi, è tutto colpa mia. Ero immerso nei miei pensieri e non stavo guardando dove andavo. Perdonami Hinata-chan.”

“N-non fa n-niente. D-dove stavi andando?” chiese questa, più che mai decisa a evitarsi figuracce

“In nessun posto preciso, a dirti la verità, Ero-sennin è stato convocato dall’Hokage e io mi stavo annoiando allora mi stavo facendo una passeggiata. Vedo che ti sei ripresa abbastanza bene dallo scontro con Neji” constata il biondo, felice.

Hinata arrossì e abbassò lo sguardo, imbarazzata dall’interessamento del biondo sulla sua salute “S-si qualche giorno fa mi hanno dimessa dall’ospedale d-dicendomi di non fare troppi sforzi p-perché sono a-ancora troppo d-debole.”

“Meno male. Ero preoccupato. Tuo cugino è stato veramente crudele a trattarti così. Al torneo gliela farò vedere io” esclamò, sinceramente contento delle sue condizioni e, allo stesso tempo, più che mai determinato a vendicarla

“G-grazie Naruto-kun, ma non devi sentirti o-obbligato nei miei c-confronti” disse lei che non voleva che il suo amato gli desse troppa importanza, sebbene questo non faceva altro che lusingarla e renderla felice

Naruto si infervorò “Ma che dici Hinata-chan, quello che ti ha fatto è imperdonabile e poi sei una mia cara amica e ci tengo a te”

Nello sguardo della corvina, per un istante, passò un velo di tristezza nel sentirsi appellare in quel modo. In fondo per lui non era nient’altro che una cara amica e questo le dispiaceva molto. Non volendo però deludere il biondo che si stava sinceramente preoccupando per lei, gli mostrò un sorriso grato “G-grazie, sono sicura che vincerai tu. S-scommetto che ti s-sei allenato duramente”

“Infatti. Batterò tutti” rispose lui, facendo uno di quei sorrisi a trentadue denti che solo lui sapeva fare, cosa che fece arrossire all’inverosimile la bella ragazza.

“Ma dimmi Hinata, dove stavi andando?” fece lui cambiando argomento

“S-stavo andando da Ino-san a c-comprare dei f-fiori”

Naruto si portò la mano dietro la testa, grattandosi la nuca in tipico gesto imbarazzato. Quella poteva essere l’occasione giusta per attuare quello che il signor Teuchi e sua figlia gli avevano suggerito “Ah… ehm… visto che non ho niente da fare, t-ti dispiace se ti accompagno?” chiese titubante

‘Oh mio dio, passeggiare al fianco di Naruto-kun, è un sogno che si avvera, accetta accetta accetta’ si ritrovò a pensare lei. Prendendo il coraggio a due mani rispose “Sarebbe magnifico” disse quelle due semplici parole tutte d’un fiato, a tal punto che persino Naruto si stupì. Anche lui era contentissimo, magari le cose non sarebbero poi andate troppo male.

 

I due si avviarono verso il negozio floreale della madre di Ino. Hinata infatti voleva comprare qualche fiore da usare per il suo hobby, ovvero farli essiccare per raccoglierli in un album.

Arrivati al negozio, i due entrarono. Ino era dietro al bancone che si accingeva a fare varie composizioni floreali da esporre nella sua vetrina mentre la madre era andata nel magazzino a pulire lasciando alla figlia il compito di servire i clienti. Non appena Ino vide comparire i due, si sorprese non poco. Da quando Hinata e Naruto giravano insieme? Pensava che Naruto non avesse occhi che per Sakura.

“Hinata, Naruto, che bella sorpresa vedervi qui. Passeggiata romantica?” chiese la bionda con un sorriso malizioso stampato in volto

Entrambi i ragazzi si paralizzarono a quelle parole. Naruto, più rosso che mai, esclamò “I-ino ma che c-cavolo dici. Siamo solo venuti a comprare dei fiori.” ‘magari fosse stata una passeggiata romantica’ si ritrovò poi a pensare. Infatti in quei pochi minuti che aveva trascorso con Hinata, si era sentito benissimo. Si sentiva in pace con il mondo e avrebbe voluto che quegli istanti non terminassero mai. Chissà che, magari, sarebbe riuscito a dire ad Hinata quello che provava per lei…

“S-si infatti I-ino-san. E-ero venuta a c-comprare dei fiori.” Disse la ragazza accondiscendente, pur pensando anche lei le stesse identiche cose

La Hyuga si mise a selezionare dei fiori nervosa. Era imbarazzata all’inverosimile, certo che Ino poteva risparmiarsi quell’uscita. E se ora Naruto non avesse più voluto passeggiare con lei?

“Ok ok. Fate con comodo” rispose la bionda facendo orecchie da mercante. La Yamanaka era un’ottima osservatrice e quei due avevano proprio l’aria di essere due al primo appuntamento, tanto erano nervosi

 

Hinata prese vari fiori adatti al suo scopo mentre Naruto, che si era imbambolato a guardarla mentre raccoglieva i fiori dai vasi, decise che, per non fare brutta figura, doveva comprare almeno un fiore. La sua attenzione ricadde su un bel giglio bianco che le ricordava gli occhi delicati della sua Hinata. Decise di prendere proprio quello. I due pagarono e uscirono lasciando una Ino che se la rideva sotto i baffi.

 

Camminando,Hinata si mise a fissare il suo Naruto, affascinata da quei capelli che tanto gli ricordavano il sole dei giorni più splendenti e quegli occhi blu mare che, a chiunque li guardasse, infondevano un profondo senso di pace e tranquillità e allo stesso tempo una grande determinazione. Era proprio quest’ultima caratteristica che l’aveva fatta perdutamente innamorare del ragazzo. Assorta nei suoi pensieri, non si accorse di una pozzanghera scivolosa che finì per calpestare, inciampando rovinosamente. Naruto, grazie alla sua prontezza di riflessi riuscì ad afferrarla prima che cadesse a terra.

“G-grazie N-Naruto-kun.” Disse sussurrando e avvampando, rendendosi conto di trovarsi nella presa delle forti braccia del biondo, il cui viso era a una spanna di distanza.

“F-figarati Hinata-chan”  rispose lui, anch’egli imbarazzato all’inverosimile nel constatare la situazione che si era venuta a creare.

Ricomponendosi, i due si chinarono per raccogliere i fiori che erano caduti dalla presa della bella corvina. Nel raccogliere l’ultimo fiore, le loro dita si sfiorarono e i due si immobilizzarono di colpo. Rimasero a fissarsi per qualche secondo poi, con i battiti a mille, Naruto le si avvicinò piano piano fintanto che i loro nasi non si toccarono. Hinata perse un battito. Possibile che il sogno di tutta la sua vita si stesse avverando? Che il ragazzo di cui era innamorata la stesse davvero per baciare? Non ci poteva credere. Quando i loro nasi si toccarono, chiuse gli occhi per poter assaporare quel sogno tanto atteso. Naruto vedendo la sua bella chiudere gli occhi, decise di non esitare più e, abbassando anch’egli le palpebre, poggiò le sue labbra su quelle morbide e candide di Hinata. Dopo qualche secondo che per entrambi erano sembrati interminabili, i due si staccarono rossi in volto.

‘Oddio cos’ho fatto! Adesso non vorrà più vedermi! Ma perché l’ho baciata? Perché lo volevo ovvio. Però adesso chissà come reagirà! E se mi odiasse? Non ci voglio nemmeno pensare! Stupido stupido stupido’ si ritrovò a pensare. Nel cuore di Naruto due sentimenti contrastanti si stavano dando battaglia. Da un lato, la gioia per essere finalmente riuscito a comunicarle, seppur indirettamente, i suoi sentimenti. Dall’altro, il terrore che questa lo rifutasse, frantumando ogni speranza di riuscire, per una volta nella sua tormentata vita, ad essere finalmente felice. Mostrando nuovamente tutto il coraggio di cui disponeva, Naruto cominciò a parlare “Senti Hinata, io…” ma non ebbe tempo di finire la frase che la corvina lo abbracciò.

“Oh N-Naruto-kun, non sai da quanto tempo ho aspettato questo momento.” Disse lei, al colmo della felicità.

La battaglia nel cuore del giovane vide trionfare la gioia. Sul suo volto si dipinse un sorriso commosso “D-dici sul serio Hinata-chan?” le chiese incredulo

“S-si! Io sono i-innamorata di te fin dai tempi dell’accademia. Tu mi hai sempre trasmesso fiducia e non mi hai mai considerata una debole. Col tempo mi sono i-innamorata di te, ma per via della mia timidezza non ho mai avuto il coraggio di dichiararmi. Pensavo che a te piacesse Sakura-chan” gli rivelò  e dicendolo chinò il capo giocherellando con le dita, com’era solita fare quando era imbarazzata.

“Mi dispiace di non essermene accorto prima. È vero, una volta mi piaceva Sakura-chan, ma mi sono accorto che per lei non provo altro che una profonda amicizia. In quest’ultimo periodo invece, non facevo altro che pensare a te. Il tuo pensiero mi faceva stare bene e mi dava la carica necessaria durante gli allenamenti con Ero-sennin. L’ho capito veramente durante il tuo scontro con Neji, quando per un momento ho rischiato di perderti, se non fossero intervenuti i sensei. Mi dispiace di non essermene reso conto prima. Perdonami.”

Hinata pianse. Pianse lacrime di gioia. In un momento in cui mai si sarebbe aspettata una cosa del genere, il suo sogno più grande si era avverato. Era al settimo cielo, era riuscita a dichiarare il suo amore al suo Naruto-kun e lui la ricambiava. Ora era la ragazza più felice di tutta Konoha. Naruto vedendola piangere, si intenerì e la riabbracciò dolcemente.

“Perché piangi Hinata?” le chiese, cullandola in un abbraccio che voleva dire tutto

“Perché sono felice. Sono la ragazza più felice di tutto il villaggio. Il mio sogno più grande si è avverato”

 

Naruto, se possibile, si intenerì ancora di più. Le diede un dolce bacio sulla fronte per poi sussurrarle all’orecchio “Ti amo Hinata”

Le lacrime sgorgarono con maggior foga dai suoi occhi candidi. Con un moto di gioia che sembrava non voler mai più finire, rispose “Anche io Naruto-kun. Ti amo più di ogni altra cosa al mondo” stringendolo forte.

 

I due ripresero a camminare, tenendosi mano nella mano e godendosi quegli attimi che erano solo il manifestarsi della loro felicità. Dopo un po’, quando trovarono una panchina libera in un parco del villaggio, i due si sedettero. Fu Hinata a prendere parola, che domandò “Naruto, ma noi ora…”

Capendo, miracolosamente, cosa gli stesse per chiedere, Naruto l’anticipò “Si Hinata, se per te va bene siamo fidanzati. Tu lo vuoi?”

“Certo che lo voglio” esclamò lei. Incredibile, aveva anche smesso di balbettare in sua presenza. Si accoccolò ancora più teneramente sul suo torace.

“Credi che dovremmo dirlo in giro?” chiese lui, questa volta titubante.

Hinata si incupì improvvisamente. Il suo sogno più grande si era realizzato ed era sicura che i suoi amici sarebbero stati felici per lei. Ma la sua famiglia? Aveva sempre creduto che suo padre non vedesse di buon occhio Naruto per via del fatto che non era di una nobile famiglia. Chissà come avrebbe reagito sapendo della loro relazione. Probabilmente le avrebbe impedito di vederlo per il resto della sua vita. Lei non avrebbe retto ad una cosa simile. Le lacrime parvero nuovamente spingere dai suoi occhi, ma erano tutt’altro che dettate dalla gioia questa volta “Naruto, io…” prese a dire, ma il biondo la fermò

“Aspetta Hinata. So bene cosa vuoi dirmi. So che tuo padre mi considera un buono a nulla e che ciò ti fa soffrire perciò, se sei d’accordo, non facciamolo sapere a troppe persone in modo tale che Hyuuga-sama non venga ancora a saperlo. Poi, un giorno, gli dimostrerò quanto valgo in realtà e allora gli diremo tutto. Ti va bene?”

Hinata era sbalordita. Era come se Naruto le avesse letto nel pensiero. Quel ragazzo era straordinario, sapeva capire perfettamente la sua situazione e voleva venirle incontro. Si domandò se questo non fosse sogno

“Naruto ti prego, se questo è un sogno non svegliarmi per nessun motivo”

 

Improvvisamente, l’attenzione dei due fu richiamata da una vocina gracidante proveniente da un piccolo rospo arancione. Naruto lo riconobbe immediatamente “Gamakichi! Cosa ci fai qui?”

“Ehm mi dispiace interrompervi  Naruto, ma Jiraiya ti sta cercando da un po’. Dovete partire per una missione su ordine dell’Hokage.” gli rivelò questo.

Naruto, un po’ riluttante all’idea di doversi staccare dalla sua neo-ragazza rispose “Arrivo Gamakichi! Dì all’Ero-sennin che lo aspetto all’uscita del villaggio”

“D’accordo, gli riferitò. Scusa ancora se vi ho disturbato.” Disse il rospo per fare poi un balzo e scomparire in un cespuglio.

Naruto si voltò verso Hinata, la cui espressione era leggermente malinconica “Quindi devi partire”

“Eh si ma non preoccuparti. Non dovrei stare via per molto anche perché fra dieci giorni c’è la fase finale dell’esame”

“Hai ragione” disse lei “Ma mi mancherai lo stesso. Adesso che ti ho trovato, non voglio più perderti.”

“Non ti preoccupare, non mi perderai mai più. Nemmeno io vorrei separarmi da te ma purtroppo devo. Quando tornerò sarò tutto per te e al torneo batterò tutti, in primis tuo cugino per quello che ti ha fatto.”

“Grazie Naruto. Ma non devi prendertela troppo con Neji. Anche lui purtroppo ha sofferto tanto.” Gli disse lei, ben conscia che il rancore che suo cugino le portava era ben giustificato, visto quello che aveva dovuto patire.

Sentendo il tono della ragazza, decise di non controbattere “D’accordo, allora non ci andrò giù pesante, ma solo perché me lo chiedi tu” detto questo le diede un dolce bacio a fior di labbra e fece per andarsene

“Naruto!” lo chiamò nuovamente lei, afferrandogli delicatamente il braccio

“Dimmi”. Hinata poggiò nuovamente le sue labbra su quelle di lui abbracciandolo. Dapprima una bacio casto fino a schiudere le labbra per poter assaporare meglio quel bacio che divenne man mano più sensuale seppur rimanendo dolce.

Non appena si staccarono, Naruto era come in trance. Quello era stato, sia per lui che per lei, il primo vero bacio che avessero mai dato. “WAO” disse semplicemente

“Mi mancherai” disse lei, tormentandosi le mani.

“Anche tu. Tanto” detto questo si incamminò finalmente verso l’uscita del villaggio.

 

Hinata si diresse verso casa sua dopo aver raccolto i suoi fiori. Nel mezzo c’era anche il giglio bianco che Naruto aveva comprato. Decise che lo avrebbe fatto essiccare per poi regalarglielo. Non riusciva a togliersi il sorriso dal viso, era veramente felice. Anche lei si sarebbe impegnata per diventare più forte. Avrebbe dimostrato al suo Naruto che anche lei sarebbe diventata una brava kunoichi.

 Arrivata a casa corse da suo padre per chiederle di poterla allenare nello stile Hyuga, sperando che accettasse. Percorse il viottolo che portava alla palestra di villa Hyuga e, notando che all’interno vi era sia suo padre che sua sorella che si allenavano, bussò per comunicare loro la sua presenza. Dopo aver avuto il permesso di entrare, fece scorrere la porta della palestra. Come si aspettava, vi era sua sorella, decisamente provata dall’allenamento che a cui il padre la stava sottoponendo ed egli stesso. La figura di Hiashi Hyuga, come al solito, era severa e regale allo stesso tempo, proprio come si confaceva al capoclan del suo casato. Vincendo la timidezza e la paura che stava affiorando, Hinata si inchinò rispettosamente

“Padre, posso parlarvi un momento?” chiese, facendo trasparire quella per lei nuova sensazione che era la determinazione

Notando questo, Hiashi Hyuga non la rifiutò come era solito fare e, senza mostrare alcuna curiosità, rispose “Dimmi Hinata, ma che sia una cosa veloce, devo allenare tua sorella Hanabi”

Anche Hanabi Hyuga si accorse del tono della sorella e, volendole venire incontro, decise di lasciarla da sola con il padre, perché potesse avere campo libero senza che lui la snobbasse “Non preoccupatevi padre, io vado un attimo a rinfrescarmi! Torno fra qualche minuto.” Disse incamminandosi verso l’uscita, lanciando poi un’occhiata complice alla sorella che, recependola, la ringraziò

“Grazie Hanabi. Non preoccuparti padre sarò breve.”

Hiashi si sedette su un cuscino lì vicino e, facendo segno alla figlia di accomodarsi, le disse “Bene. Avanti dimmi.”

Hinata cominciò “Beh come sai, Neji nii-san mi ha battuta nella terza prova dell’esame di selezione dei chunin”

L’ennesima espressione delusa si dipinse sull’austero volto del capoclan “Si sono venuto a saperlo. E a tal proposito volevo dirti che ne sono rimasto molto deluso. È vergognoso che l’erede della casata principale si sia fatta battere da un membro della casa cadetta. È vero che tuo cugino è molto dotato e che tu, in quanto ragazza, non sia molto forte, ma è comunque disonorevole per te quanto è successo.” Decretò infine.

Aspettandosi una reazione del genere, Hinata non si scompose più di tanto, decisa più che mai a ottenere quello che voleva “Lo so padre e me ne rammarico. È proprio a tal proposito che sono venuta qui a parlarti.”

Questa volta, nemmeno l’impassibile figura di Hiashi Hyuga riuscì a trattenere una minima sorpresa “Spiegati meglio” ordinò infine

“Vorrei che dopo l’esame di selezione dei chunin, quando mi sarò ripresa totalmente, tu mi allenassi nell’uso delle tecniche dello stile Hyuuga” decretò alzando il volto e sostenendo lo sguardo del padre.

 

Poche persone nella storia di Konoha potevano vantarsi di aver stupito il capoclan degli Hyuga. In futuro, Hinata poté vantarsi di esserci riuscita. La figlia che mai gli aveva dato delle soddisfazioni, gli stava finalmente chiedendo di essere allenata per poter essere una degna discendente del clan?

“Perché questo tuo improvviso cambiamento? Non mi pare che tu ti sia mai dimostrata determinata a imparare le nostre tecniche”

“Lo so padre. Ma ho deciso che voglio dimostrare a tutti che anche io posso diventare una forte kunoichi.”

Hiashi sorrise. Era raro vedere un sorriso dipinto sulla faccia sempre dura dell’Hyuga.

Seguirono pochi minuti di silenzio, nei quali il cuore di Hinata sembrava collassare dall’agitazione. Ma quel sorriso, in fondo, la rassicurò un po’ convincendosi che fosse un buon segno.

Da parte sua, Hyashi valutò attentamente la situazione. Più volte Hinata l’aveva deluso, ma aveva sempre saputo che la sua primogenita aveva delle qualità in fondo. Magari, un’altra possibilità poteva anche concedergliela.

“D’accordo Hinata. Una volta finito l’esame cominceranno i tuoi allenamenti. Preparati perché saranno difficili e stai pur certa che non mi risparmierò solo perché sei mia figlia.” Decretò infine.

Hinata sorrise. Finalmente stava acquistando un po’ di rispetto da parte del padre “Grazie padre, non chiedo di meglio.” Detto questo, inchinò rispettosamente il capo in segno di congedo e fece per andarsene quando

“Hinata!” chiamò nuovamente il padre

“Si padre?” rispose lei voltandosi

“Sono fiero di te. Non mi deludere”

Hinata, incredula dopo questa affermazione, sorrise nuovamente e rispose “Grazie padre. Non lo farò, statene certo” e se ne andò.

 

Hinata arrivò nella sua stanza e mise ad essiccare i suoi fiori, felice come non lo era mai stata. Nello stesso giorno era riuscita a dichiararsi al ragazzo che amava ed era riuscita ad ottenere un po’ di fiducia da parte del padre.

“Oh Naruto. Diventerò forte solo per te e ti dimostrerò che sarò degna di essere la tua ragazza” si ritrovò a sussurrare mentre si apprestava a mettere il giglio bianco all’interno di un libro per essiccarlo.

 

Anche Hiashi era contento. Finalmente sua figlia sarebbe diventata quella che aveva sempre voluto che diventasse. Sarebbe stata dura, lo sapeva. Reggere la responsabilità di un clan come quello degli Hyuga sarebbe stata una cosa molto difficile, specialmente per una ragazza come Hinata. Ma era riuscito a vedere negli occhi cerei della figlia quella determinazione che le mancava e che aveva sempre sperato di vedere.

“Cosa voleva Hinata padre?” chiese la sua secondogenita appena rientrata

“Non preoccuparti Hanabi. Ora ricominciamo l’allenamento”

 

 

 

NdA

Eccoci di nuovo qui. Come promesso un capitolo finalmente più lungo. Per la gioia di molti finalmente Naruto e Hinata si sono dichiarati. A tal proposito, mi scuso con coloro che avrebbero preferito accadesse più in la  e magari in più capitoli ma, personalmente, non amo particolarmente i tira e molla tra quei due e ho preferito, come si suol dire, bruciare le tappe. Senza contare che la loro relazione sarà fondamentale ai fini della storia.

 

Ringrazio moltissimo chi ha recensito e i nuovi che hanno inserito la storia tra i preferiti e tra le seguite. Pregherei loro anche di lasciare un commentino, così tanto per fare

@Fly89: grazie per i complimenti e credo che questo capitolo mi sia venuto anche meglio. A te il verdetto

@Kellyvideomaniacatv: beh che dire, benvenuta tra i miei lettori. Sono contento che la storia ti intrighi ma ti assicuro che il meglio deve ancora venire, anche se un po’ più avanti. La storia è veramente molto lunga e come ogni cosa, ha bisogno dei suoi tempi per evolvere come si deve. Spero di stupirvi tutti!

@Ninja767: sono contento che le mie manipolazioni ti piacciano. Era il mio timore più grande che lo stravolgere della storia non piacesse. Spero che altri si trovino d’accordo con te! Alla prossima

 

Detto questo vi saluto. A domani o dopodomani per il sesto capitolo.

 

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Capitolo 6
*** Alla Ricerca del Ninja Medico ***


Naruto stava aspettando, corrucciato, ormai da diversi minuti che l’eremita si facesse vedere davanti all’uscita del villaggio. Si era già preparato a dovere per la missione, passando da casa per prendere lo zaino con gli accessori. Kunai, shuriken e carte bomba non mancavano. Ipotizzando che la missione potesse durare anche qualche giorno, decise anche di prendersi qualche confezione di ramen istantaneo dal momento che non si poteva portare dietro l’intero chiosco di Ichiraku. Passarono ancora alcuni minuti prima che, finalmente, Naruto riuscì a scorgere una folta chioma bianca avvicinarglisi.

 

“Ecco dov’eri finito. Possibile che quando ti si cerchi non ti fai mai trovare?” disse Jiraiya decisamente arrabbiato. Era dovuto ricorrere a Gamakichi per trovarlo

Ma Naruto era ben più infervorato di lui. Non solo gli rovinava il pomeriggio facendolo chiamare proprio mentre stava con la sua nuova ragazza, ma aveva anche il coraggio di rimproverarlo quando era lui stesso ad essere in ritardo all’appuntamento “Era ora che ti facessi vedere. È più di un quarto d’ora che ti sto aspettando!”

“Ehm mi sono fermato a chiacchierare con un vecchio amico prima di venire qui.” Si giustificò lui con decisamente poca convinzione.

Anche Naruto si accorse del poco convinto del suo maestro e lo sbeffeggiò “Se se, come no. Scommetto che stavi di nuovo spiando nei bagni termali delle donne. Vecchio porcello!”

“RISPETTO! Ricorda che oltre ad essere il tuo maestro, sono anche il tuo padrino.”

‘Maledizione, ma non potevano trovare qualcuno di un po’ più serio per farmi da padrino?’ pensò il biondo esasperato. Decidendo infine di lasciar perdere, gli chiese “Vabbè come vuoi. Si può sapere perché mi hai fatto chiamare? Spero che almeno sia una cosa interessante.”

“Eheheh, Gamakichi mi ha detto che ti ha interrotto mentre eri con una ragazza. Su dai racconta” disse lui senza rispondere alla domanda.

Naruto arrossì di botto. Quel rospaccio, mai una volta che si facesse gli affari suoi.

“Ah ahhhhh allora ho fatto centro!” notando il rossore sulle guance del biondo

“Sensei, se ti dico una cosa mi prometti che rimarrà un segreto?”

“Spara” disse l’altro, intuendo già a cosa si riferisse

“Ti ricordi che qualche settimana fa ti ho parlato di una ragazza?” cominciò il ragazzo

“Ti riferisci alla giovane Hyuga? Si me lo ricordo!” rispose l’uomo ricordando del dialogo avvenuto due settimane prima. Aveva capito che Naruto provava qualcosa per quella ragazzina

“Ecco…. Beh… oggi ci siamo fidanzati!” dichiarò un Naruto quanto mai imbarazzato

Jiraiya non trattenne un moto di gioia a quella notizia. Era contentissimo che il figlioccio fosse riuscito a dichiararsi e trovare finalmente una ragazza a cui piacesse “Yahoooooo!! Bravo figliolo sono fiero di te!! Su su dai racconta com’è successo!”

Naruto gli raccontò per filo e per segno ciò che successe durante il pomeriggio. Non risparmiò neanche un particolare. Jiraiya era contentissimo, quel ragazzo si meritava tutta la felicità del mondo dopo aver passato un’infanzia infernale.

“Sono felicissimo per te, ragazzo. Ma spiegami una cosa…” disse infine, curioso

“Cosa?”

“Come mai vuoi che rimanga un segreto?” chiese serio. Non ne capiva il motivo. Era una notizia molto bella, non ne vedeva l’utilità di tenerla segreta. Fosse successo a lui quarant’anni prima, probabilmente l’avrebbe sbandierato ai quattro venti.

“Per il semplice fatto che non vogliamo che suo padre lo venga a sapere. Pensiamo che sia ancora troppo presto. In fondo Hinata è l’erede di uno dei clan più prestigiosi della foglia e immagino che Hyuga-sama non approverebbe un fidanzamento ufficiale con un ninja come me. Non dimenticarti che spesso e volentieri, dagli adulti del villaggio vengo ancora echitettato come mostro.” Dichiarò infine abbassando il capo ricordando quel fatto che ancora gli faceva dolere il cuore.

“E’ vero ma non dimenticarti che tu non sei un ninja qualunque. Di fatto in te scorre del sangue ancora più nobile di quello Hyuga. Non solo sei il figlio del quarto Hokage, ma da parte di tua madre discendi dal clan più nobile della storia ninja, il clan Uzumaki possessore dell’abilità del Rinnegan. Tu discendi dall’eremita dei sei mondi, colui che ha creato tutte le tecniche ninja oggi esistenti.” Gli fece notare l’uomo nel tentativo di risollevargli il morale.

“Si lo so. Ma è una cosa che non voglio che si sappia molto in giro. Voglio che la gente mi apprezzi per quello che valgo e che sono e non per chi erano i miei genitori. Un giorno, quando sarò in grado, dimostrerò a tutti quanto valgo in realtà e diventerò Hokage, solo allora Hyuga-sama non potrà far altro che darci la sua benedizione. Ma per far questo ho ancora bisogno di allenarmi parecchio e riuscire a domare la bestia che ho dentro di me.” Spiegò infine il biondo, sperando che il maestro comprendesse le sue motivazioni

 

Jiraiya era orgoglioso del suo figlioccio. Non pensava che potesse essere già così saggio a quest’età. In fondo, dietro al ragazzo casinista e combina guai conosciuto come Naruto, si poteva già scorgere l’ombra del grande uomo che sarebbe diventato.

“Sono fiero di te, ragazzo” ‘Minato, Kushina, sareste fieri di lui’ pensò mentre gli spettinava i capelli con fare paterno

“Grazie Ero-sennin. Allora, questa missione?” richiese, ricordandosi che il maestro aveva ignoranto la sua precedente domanda

“Si hai ragione. Partiamo, ti spiegherò strada facendo” disse l’altro mettendosi in marcia e varcando le porte del villaggio seguito dal suo compagno di missione.

 

Jiraiya e Naruto partirono lasciandosi alle spalle il villaggio. Procedevano ad una buona velocità, tanto che dopo pochi minuti non si intravedeva già più la montagna con i volti degli Hokage.

“Allora? Cosa dobbiamo fare?”

Jiraiya pensò un attimo su quello che c’era da dire a Naruto. Chissà come l’avrebbe presa a sapere che di lì a poco sarebbe stato nominato il Godaime Hokage.

“Dimmi una cosa Naruto, cosa mi diresti se ti dicessi che il terzo Hokage volesse nominare a breve il suo successore?” gli chiese infine, tentando di saggiare prima le sue reazioni

Naruto era senza parole. Davvero il terzo Hokage voleva ritirarsi?

“Beh, un po’ mi dispiace, il terzo Hokage è una delle poche persone che non mi ha mai trattato male. È stato lui ad insegnarmi ad amare il villaggio.” constatò il biondo

“Eh già il maestro Sarutobi è stato un grande personaggio. Senza contare che è stato giudicato come l’Hokage più forte della storia del villaggio. Solo tuo padre gli era pari. Ma ormai è vecchio e ha paura di non riuscire più a proteggere il villaggio dai nemici. Per questo ha deciso di nominare il suo successore.” Spiegò il sannin

“Capisco. Però non è ancora troppo presto per nominarmi? In fondo ho solo 13 anni.” Disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

A Jiraiya comparve una vena pulsante sulla tempia sinistra “Baka! Credi veramente che sarai tu ad essere il prossimo Hokage! Sei ancora un moccioso!” gli urlò contro

“EEEEEEEHHHHHHH??? Ma non è giusto!! Io dovevo diventare il prossimo Hokage. È il mio sogno!” spiegò Naruto mentre tutti i suoi sogni gli si frantumavano davanti agli occhi.

“E’ ancora presto Naruto. L’hai detto tu stesso che sei ancora giovane e che ti devi allenare ancora parecchio. Non voler bruciare le tappe. Non è ancora giunto il tuo momento. Quando dimostrerai di esserne all’altezza allora, forse, avrai qualche chance di concorrere al titolo di Hokage. Inoltre come puoi pretendere che un genin diventi Hokage così, da un giorno all’altro?” continuò il maestro con una sottile vena di ironia nella sua voce.

“Non mi prendere in giro. Sarò genin ancora per poco, stanne certo.” Rispose a tono il biondo. Aveva piena fiducia nelle sue capacità e, visti i progressi che stava facendo in allenamento, il rango di chini era sempre più vicino

“Lo spero per te”

“Comunque, si sa già che sarà il prossimo Hokage?” chiese il biondo al maestro

Jiraiya sghignazzò. Voleva prenderlo un po’ in giro “Si”

“E allora?” continuò il biondo che cominciava a perdere la pazienza

“Sarò io” decretò infine il sannin, pregustandosi già la reazione del biondo

“CHE COSAAAA?” sbraitò, infatti, Naruto. Non riusciva a credere alle sue orecchie. Jiraiya rise sguaiatamente alla sua reazione. Le sue speranze non erano state per nulla tradite

“Ahahahahahah! Stai tranquillo ti sto prendendo in giro.” Gli rivelò, facendo tirare un sospiro di sollievo al biondo.

“Ah ecco mi pareva strano che avessero voluto nominare un porcello come te! È vero che sei forte, ma rimani comunque un vecchio pervertito”

“SGRUNT! Ma come ti permetti! Per tua informazione l’Hokage ha veramente pensato a me come suo successore!” gli rivelò, mosso da un moto di rabbia per essere stato, nuovamente, deriso dal suo allievo

Naruto non capiva. Lo stava prendendo in giro o cosa? “Ma hai appena detto che…”

“Ho rifiutato!” sentenziò infine

 

Naruto si fermò. Perché il suo maestro aveva rifiutato quella carica. Per lui sarebbe stato un sogno riceverla come, probabilmente, per qualsiasi ninja del villaggio. Ma allora perché?

“Perché. Perché hai rifiutato?” chiese il biondo infervorato. Sperava vivamente che il maestro non denigrasse quella carica. La sua stima nei suoi confronti sarebbe inevitabilmente crollata

Anche Jiraya si fermò nel sentire il tono iroso del suo allievo.

“Per due motivi, principalmente.” Disse mostrandogli due dita

“Quali?” chiese il biondo diffidente

“Beh il primo è perché sono uno spirito libero. Non sono fatto per stare dietro una scrivania, sono uno più adatto per l’avventura. Non per nulla sono conosciuto come l’eremita dei rospi.”

“Che motivo stupido!” esclamò il biondo incrociando le braccia al petto, visibilmente deluso.

“Bada a come parli, ragazzino. C’è un altro motivo per il quale ho rifiutato ed è ben più importante” spiegò l’uomo, per nulla scherzoso

“E quale sarebbe, sentiamo.”

Jiraiya assunse un’espressione malinconica “Diventando Hokage avrei dovuto infrangere una promessa molto importante”

“In che senso” stavolta la sua espressione non era più arrabbiata, bensì curiosa.

“Prima che tuo padre si avviasse per scontrarsi con Kyubi, mi fece promettere che mi sarei preso cura di te e che ti avrei allenato una volta che saresti stato pronto. Diventando Hokage non avrei avuto più il tempo per mantenerla.”

Naruto era shockato. Il suo maestro aveva rinunciato al titolo di Hokage per prendersi cura di lui?

“L’hai fatto per me?” chiese incredulo, dimenticandosi completamente dell’arrabbiatura di prima

“Tranquillo, non ti turbare. È vero voglio prendermi cura di te, ma come ti ho detto, non era comunque mia intenzione accettare l’incarico.”

“Grazie sensei!” esclamò il biondo. Gli era infinitamente grato per quello che aveva appena fatto. Non avrebbe deluso per nulla al mondo le aspettative che aveva riposto in lui il sensei.

Jiraya sorrise “Comunque. Hai intuito in cosa consiste la nostra missione?” chiese infine l’uomo, sperando che il biondo fosse arrivato alla conclusione da solo.

Speranza completamente vana, dal momento che Naruto rispose “Veramente no”

Jiraiya fece cadere le braccia lungo i fianchi, esasperato. Ce n’era di strada da fare prima che diventasse Hokage. Prima doveva allenare il cervello oltre che i muscoli.

“Stiamo andando a cercare proprio il futuro quinto Hokage, baka!”

“Ahhh ho capito. E chi sarebbe?” chiese incuriosito. Doveva trattarsi di un ninja eccezionale, convenne

“Bene, qui viene il bello” disse, mentre nel frattempo avevano ripreso la marcia “tu sai che io sono stato allievo del terzo Hokage, vero?”

“Si me l’hai già detto. Come mi hai ripetuto cento volte che sei un ninja leggendario. Pecchi un po’ in modestia, sai?”

“Insolente!! Comunque, lasciamo perdere. Fatto sta che, come tu, Sasuke e Sakura formate un team insieme a Kakashi, anche io formavo un team con il maestro Sarutobi. E si da il caso che i miei due compagni siano anch’essi due ninja leggendari!”

“Ecco, questo pezzo mi mancava. E chi erano?”

“Uno dei due è Orochimaru!” disse l’uomo trattenendo a stento la rabbia al ricordo del suo ex compagno.

“Quel bastardo era un tuo compagno? Ora capisco come fa ad essere così forte, se è stato allenato dal terzo Hokage! Dubito seriamente che i consiglieri e l’hokage vogliano però offrire l’incarico ad un ninja traditore. Quindi stiamo cercando l’altro sennin. Dico bene?”

“Precisamente. Mi complimento con te, allora il cervello ogni tanto lo sai usare!” rise mentre disse quest’ultima frase

“Vecchio porcello! Sarò anche un baka, ma fino a un certo punto” rispose alterato “allora? Di chi si tratta?”

“Dell’eremita delle lumache, la principessa Tsunade” sentenziò infine, contento al pensiero di poter finalmente riabbracciare la sua vecchia amica

“Ed è forte?”

“Stai scherzando? Non ne hai mai sentito parlare? È una forza della natura nel vero senso della parola. Con un pugno è in grado di distruggere la terra. È diventata famosa per essere il più grande ninja medico della storia. È stata capo della squadra medica vent’anni fa ed è stata lei a suggerire l’idea di inserire sempre almeno un ninja medico nelle squadre ninja. È una bellissima donna, nonostante abbia la mia età, appare ancora come una giovane trentenne. Da non dimenticare, inoltre, che è la nipote del primo Hokage, quindi chi meglio di lei può succedere al vecchio Sarutobi!”

“Speriamo che sia come dici. Ma come mai non si trova al villaggio?”

“Beh anche lei, come me, ama andare in giro per il mondo. In effetti sono quasi dieci anni che non la vedo”

“E hai idea di dove si trovi?”

 

“In effetti si. I miei informatori mi hanno comunicato che si trova in un paese a due giorni di cammino dal villaggio della foglia. Considerato che lei non sta mai per molto tempo nello stesso posto, è bene sbrigarsi. È per questo che stiamo andando a questa velocità.”

“Capisco. Ma così non avrò tempo per allenarmi neanche un pochetto. Ti ricordo che il torneo è fra poco più di una settimana. È vero che sono migliorato ma mi devo allenare ancora per poter battere tutti.” Protestò il biondo

“Non preoccuparti, Naruto. Viaggeremo solo di giorno e la sera potrai allenarti nella manipolazione della natura del chakra. Se non sbaglio te la cavi molto bene con vento, fulmine e terra. Ti allenerai un po’ con il fuoco.”

“D’accordo. Con il Rinnegan e i cloni poi farò ancora più veloce.” Esclamò felice all’idea di imparare nuove tecniche

“A proposito, la tua Hinata sa delle tue condizioni? Intendo del Rinnegan e del Kyubi” chiese il vecchio sinceramente interessato

Naruto si incupì. Aveva il timore che Hinata, una volta che avesse saputo che conteneva un demone dentro di se, l’avrebbe rifiutato. Però non era giusto mentirle. Al momento giusto gliel’avrebbe rivelato. Hinata era un angelo ed era sicuro che avrebbe capito “Non ancora. Glielo dirò quando sarò pronto. Non è giusto mentirle per cui glielo dirò”

“Bene, saggia decisione. Però voglio che non riveli a nessuno del fatto che possiedi il Rinnegan” gli disse serio

“Perché?” Naruto non capiva il perché nascondere un’abilità così straordinaria

“Per il momento solo io, te l’Hokage e Tsunade sappiamo di questa tua abilità. Tua madre la sviluppò poco tempo prima che Kyubi attaccasse il villaggio e ne venimmo a conoscenza solo noi tre. Fortunatamente Orochimaru aveva già lasciato il villaggio e quindi non ne è conoscenza. Dammi retta, meno persone lo sanno e meglio è. Per il momento non dirlo a nessuno. Lo dirò poi io a Kakashi che lo hai risvegliato, non preoccuparti. Anche lui sa che sei un potenziale portatore, ma di lui mi fido. Ho un brutto presentimento e voglio che per nessuna ragione lo usi all’esame. Mi sono spiegato bene?” glielo disse con una faccia che non ammetteva repliche.

“D-d’accordo” affermò il biondo che mai prima d’ora aveva visto quell’espressione decisa sul volto del suo maestro

“Non preoccuparti. Con l’allenamento che hai fatto dovresti essere in grado di effettuare l’esame senza l’uso del Rinnegan.” Lo rassicurò lui

Naruto convenne che il suo sensei aveva assolutamente ragione “Si! Hai ragione!”

“Bene. In marcia ora. Abbiamo perso troppo tempo a chiacchierare” disse infine aumentando ulteriormente la sua velocità. Naruto probabilmente non lo sapeva, ma quel viaggio a quella velocità sarebbe servita anche ad allenargli il fisico.

 

Jiraiya e Naruto viaggiarono per due giorni senza trovare alcun problema. Per due sere Naruto si allenò a padroneggiare l’elemento fuoco e la seconda sera ci riuscì quasi alla perfezione sviluppando due tecniche decisamente potenti.

Il terzo giorno, i due arrivarono nei pressi del villaggio che gli informatori avevano comunicato all’eremita dei rospi.

“Finalmente siamo arrivati. Meno male, cominciavo a pensare che ti fossi perso Ero-sennin” decretò il giovane allievo

“Tsk, allievo degenere!”

“Dove pensi che sia la tua amica?”

Jiraiya pensò per qualche minuto su dove potesse essersi cacciata Tsunade. Convenendo che le possibilità erano al massimo due, disse“Ahimè, purtroppo Tsunade aveva due brutti vizi che non sono mai riuscito a farle perdere, ovvero l’alcool e il gioco d’azzardo”

“Bei vizi” disse il biondo visibilmente deluso.

“Già, non me ne parlare. Propongo di cercarla nei casinò e in tutti i bar del villaggio. Non dovremmo metterci parecchio, dal momento che non è molto grande.”

Detto questo, i due si diressero verso il centro del villaggio.

 

Intanto, in un bar di quel villaggio due donne erano sedute ad un tavolino a chiacchierare. Una era una brunetta, vestita con un kimono nero e teneva in braccio una porcellina con un fiocco rosso. L’altra era un’affascinante bionda con uno strano rombo al centro della fronte. Portava una giacca verde sopra di un kimono grigio.

“Vi vedo felice oggi, Tsunade-hime. È successo qualcosa?” chiese la ragazza più giovane alla sua maestra

“Nulla di particolare Shizune. Semplicemente oggi mi sento bene! Ho la sensazione che debba succedere qualcosa di importante.” Spiegò la sannin sorridente

“Lo spero madamigella Tsunade. Allora cosa avete in programma di fare?”

Tsunade si fece pensierosa “Non lo so Shizune. Dal momento che siamo nel paese del fuoco, pensavo che potessimo finalmente tornare a Konoha. È veramente tanto che manchiamo dal villaggio e ormai le mie ricerche sono finite.” Decretò infine la kunoichi causando l’allegria della sua allieva

“E’ un’idea magnifica. Sono quasi dieci anni che manchiamo dal villaggio e manca anche a me” ammise la mora “Oink Oink” anche la porcellina pareva dello stesso avviso

“Già allora è deciso. Se per te va bene partiamo domani.”

“Perfetto Tsunade-sama. Abbiamo giusto il tempo di fare i bagagli!”

Un pericoloso ghigno apparve sul volto della kunoichi bionda. Shizune ebbe il pessimo presentimento che non pronosticasse nulla di buono “Parla per te. Io non ho nessuna intenzione di passare il resto della giornata chiusa in camera a riordinare.”

Ecco, appunto “Cosa? Ma non vorrà mica…”

Tsunade, chiudendo gli occhi con un ghigno sadico stampato in volto “Esatto mia cara, tu farai anche i miei!”

“AHIIIIIII!! E perché mai dovrei fare anche i vostri bagagli?” chiese la mora scandalizzata

“Non è forse logico?”

“Neanche è un po’! Non sta scritto da nessuna parte” protesto quella. Non aveva nessuna intenzione di far arrabbiare la sua maestra, ma quello era schiavismo allo stato puro

“Non ricordi che quando mi chiedesti di farti da insegnante mi giurasti che avresti fatto tutto quello che ti avrei chiesto pur di portarti con me in questo viaggio?”disse con un’espressione trionfante.

“M-ma non potete dire sul serio…”

“E invece si! Quindi Shizune, in qualità di tua sensei, ti ordino di andare a preparami le valigie per il viaggio di domani!” decretò infine

Shizune assunse un’aria afflitta e rassegnata, mentre si accingeva ad alzarsi “Uff. E sia.” ‘Perlomeno è l’ultimo viaggio, poi non potrà più usarmi come schiava’ si ritrovò a pensare con rancore “E, di grazia, lei cosa farà mentre io sgob… ehm faccio le vostre valigie?”

Tsunade sorrise sorniona “Eheheheh pensò che farò un’ultima capatina  a quella casa di giochi dove siamo state ieri sera” disse facendo una risata satanica “devo riprendermi tutto quello che ci siamo perse!!”

“Veramente che ha perso…” ‘Oh no così dilapiderà gli ultimi soldi che abbiamo!’

“Hai detto qualcosa?”

“Chi io? No no se lo sarà sicuramente immaginato!” disse ridendo in modo isterico. Addio agli ultimi Ryo che avanzavano loro

“Vabbè. Io vado. Ci vediamo stasera Shizune!” e detto questo si incamminò verso l’uscita del bar…

 

 

 

NdA

Ed eccoci arrivati al sesto capitolo. Ringrazio i soliti recensori

@Ninja767: Sono contento che ti sia piaciuto il capitolo del naruhina. Eh si la determinazione sarà importante anche in futuro, vedrai!

@beast: ciao! Ti ringrazio per i complimenti ai quali contraccambio riguardo alla tua storia! Continua così anche tu!

@Fly89: sono felice che ti sia piaciuto il capitolo. In effetti credo sia uno dei migliori che abbia scritto, ma a questo sta a voi giudicarlo! Alla prossima!

 

Due parole sui prossimi capitoli. Avendo avuto una giornata di relax, ho revisionato un po’ di capitoli questo pomeriggio che spero vi faccia piacere ricevere tutti d’un colpo! Attendo i vostri verdetti e spero conveniate con me che mi riescono decisamente le scene di lotta che non il resto. Saluti ci si vede nei prossimi giorni!

Riusciranno Naruto e Jiraya a trovare Tsunade prima che lasci il villaggio? E accetterà quest’ultima la loro proposta?

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Capitolo 7
*** La Principessa del Lumache ***


 “Vabbè. Io vado. Ci vediamo stasera Shizune!” e detto questo si incamminò verso l’uscita del bar.

Aprendo la porta si scontrò con un ragazzino biondo, buttandolo inavvertitamente a terra

“Mi scusi vecchietta, non l’avevo vista!” disse il biondo rialzandosi e massaggiandosi le natiche
Purtroppo per lui, fra tutti gli appellativi che poteva affibbiare alla signora davanti  a lui, scelse proprio il meno tollerabile dalla sannin.
“Vecchietta a meeee??? Ma brutto moccioso disgraziato maleducato! Come ti permetti!! Hai la più pallida idea di con chi stai parlando? Non ti azzardare mai più a mancarmi di rispetto!” esclamò la donna infervorata verso il biondo. Ma come si permetteva quel moccioso di insultare così il suo splendido corpo. Una bella lezioncina non gliel’avrebbe tolta nessuno
“Si calmi, si calmi. Non mi è parso di aver detto nulla di male, baa-chan” replicò il ragazzo portandosi le mani dietro la testa, innocentemente.
A Tsunade si gonfiò una grossa vena sulla tempia, segno che stava per perdere la pazienza. Chiunque la conoscesse almeno un poco, avrebbe subito compreso che quel segno non voleva dire nulla di buono. Anzi, sarebbe stato meglio scappare di gran carriera per evitare di trovarsi sotto la furia dei suoi pugni.
“Naruto, che sta succedendo qui?” disse la voce dell’uomo che accompagnava il ragazzino, entrato sul momento nel locale giusto in tempo per evitare un infanticidio.
‘Ma io questa voce…’ pensò la sannin alzando lo sguardo verso l’uomo appena entrato e che l’aveva interrotta. L’arrabbiatura gli scomparve immediatamente, sostituita dalla gioia pura di ritrovarsi di fronte al suo più vecchio e caro amico.
Anche Jiraiya mutò la sua espressione in pura felicità nell’averla finalmente ritrovata “Tsunade! Che bello rivederti dopo tutto questo tempo!!” Fortunatamente non ci era voluto molto peri trovarla. Si accorse inoltre di essere arrivato al momento giusto, evitando così una brutta fine al suo discepolo.

Una bizzarra coincidenza, si disse Tsunade, dal momento che lei e Shizune avevano appena deciso di tornare a Konoha “Jiraiya! Vecchio pervertito, allora sei ancora vivo! Che ci fai da queste parti?” disse tirandogli una poderosa pacca sulla schiena che lo fece cadere rovinosamente in terra.
“Vedo che non sei cambiata nemmeno un po’. È questo il modo di rivolgersi ad un vecchio compagno? Tsk” disse l’uomo rialzandosi con un’espressione chiaramente da finto offeso
“Su su non fare l’offeso. Allora, dimmi, cosa ti porta da queste parti?”
“Allora è lei la vecchia che stavamo cercando, eh Ero-sennin?” si intromise Naruto che aveva sentito lo scambio di battute tra i due.
Per l’ennesima volta Jiraiya temette per l’incolumità del ragazzo. Lui sapeva meglio di tutti che non bisognava far arrabbiare per alcun motivo Tsunade se si voleva evitare di morire con atroci sofferenze. Lui  stesso una volta ci andò molto vicino e ancora rabbrividiva ripensando a quell’episodio della sua vita. Fu quando cercò di spiarla mentre faceva il bagno e lei lo venne a sapere. Per poco non lo uccise riducendolo in fin di vita con due gambe, sei costole e un braccio rotto. Da allora non provò più nemmeno una volta a far alterare la sua compagna e proprio per questo, sapendo che una delle cose che più faceva infuriare Tsunade era essere appellata come vecchia, si interpose tra lei e Naruto “Naruto!! Quante volte ti ho detto che devi portare rispetto?” disse rivolto al ragazzo, anticipando la compagna
“Uff se se va bene Ero-sennin.” Fece questo come se nulla fosse
“Tsunade perdonalo, diciamo che non è molto ferrato nel buon comportamento, eheheh”
Tsunade decise di sorvolare sulla questione. In fondo aveva rivisto un suo vecchio amico e ciò bastava per farle tornare il buon umore.
“Se se. Allora Jiraiya, dimmi, chi è questo ragazzino e che cosa ci fate qui?”
Prima che il sannin potesse ribattere alla sua amica, Naruto rispose “Piacere di conoscerti Tsunade baa-chan, io mi chiamo Naruto Uzumaki e sono un genin, futuro chuunin, del villaggio della foglia” esibendo uno dei suoi soliti sorrisi.
Tsunae sussultò. Aveva capito bene? Quel ragazzino lì era proprio quel Naruto Uzumaki? Il Jinchuruki di Kyuby No Yoko? A guardarlo bene in effetti ricordava notevolmente Minato da giovane. Quella zazzera bionda e quegli occhi blu mare ne erano la prova inconfondibile. Volse uno sguardo a Jiraiya che le fece un sorriso d’assenso, a sostegno della sua ipotesi.
“Vieni Tsunade, sediamoci che ti offro da bere. Io e Naruto dobbiamo parlarti.” Disse infine interrompendo i suoi pensieri

Il trio si sedette ad un tavolino del bar. Si sedettero leggermente in disparte rispetto agli altri clienti, con l’intenzione di non essere ascoltati da orecchie indiscrete. Tsunade notò immediatamente questo particolare e pensò che ciò che Jiraiya le doveva dire, dovesse essere una cosa abbastanza seria.
Non appena presero posto, arrivò una cameriera abbastanza carina che poteva avere si e no venticinque anni. Fisico snello, abbastanza formosa con una minigonna che lasciava ben poco all’immaginazione, cosa che attirò immediatamente l’attenzione dell’eremita dei rospi.
“Buongiorno signori. Cosa posso portarvi?” fece amabilmente la signorina
“Per me del sakè, grazie” disse la bionda senza staccare lo sguardo dal biondo davanti a se
“Per me due porzioni di ramen con miso e una di ramen con maiale, grazie!”  esclamò il ragazzo, contento di gustarsi del ramen che non fosse quello istantaneo che si era portato dietro,leccandosi già i baffi.
Tsunade non poté trattenere un sorrisetto a sentire Naruto. La passione del biondo del ramen le ricordava tanto sua madre Kushina. Ricordava ancora quando lei, Jiraiya, Minato e Kushina andavano ogni tanto a pranzo insieme dopo una missione. Kushina non voleva mai sentire ragioni e voleva sempre mangiare solo ramen. Esagerava sempre, ordinando due o tre porzioni alla volta. Tsunade si chiedeva sempre come quella ragazza non ingrassasse neanche un po’ nonostante mangiasse come due persone, specialmente quand’era incinta di Naruto. Concludevano le serate con Minato che piangeva disperato ogni volta che tornava dalla cassa e Jiraiya che se la rideva come un matto nel vedere il suo allievo con il portafoglio vuoto. Erano bei tempi quelli. Poi purtroppo accadde la catastrofe di Kyubi
“Benissimo. E per lei sognore? Cosa le porto?” continuò la cameriera, questa volta rivolta all’uomo dai capelli bianchi
Jiraiya, con la tipica espressione che gli era valsa l’appellativo di Ero-sennin da parte dell’allievo, disse “Per me due porzioni di te, bella signorina” toccandole con una mano la coscia scoperta.
“AHHHHHH pervertito!” e un possente schiaffo arrivo al povero eremita che fu quasi tramortito da tale violenza “Vi porto subito le vostre ordinazioni” disse poi la ragazza andandosene via con cipiglio corrucciato.
“Ahahahah. Non si può dire che quella ragazza non abbia carattere. Eheheh… emh perché quella faccia Tsunade?” Jiraiya, mentre si stava massaggiando la guancia colpita, incrociò lo sguardo di fuoco di Tsunade, cosa che non gli piacque per niente.
La sannin, infatti, non aveva dimenticato la vecchia passione del suo amico. Non la sopportava allora come non la sopportava adesso “Vedo che anche tu non sei cambiato di una virgola in questi dieci anni, eh Jiraya” e non appena finì la frase, sferrò un potente montante al compagno che, se non era svenuto per via dello schiaffo della cameriera, questa volta non fu così fortunato.
“Ahhhh, non cambiaerai mai Ero-sennin” sbuffò Naruto ormai rassegnato
Poco dopo, con gran gioia del biondo, tornò la cameriera con le ordinazioni, ben lieta che quel maiale con i capelli bianchi fosse privo di sensi “Ecco a voi”
“Grazie” disse la sannin versandosi un po’ di sakè nel bicchiere
“GRAZIE MILLE signorina” spezzando le bacchette e cominciando a mangiare la prima porzione di ramen sotto gli occhi delle due donne.
Non appena la cameriera si allontanò Tsunade si rivolse al biondo “E quindi tu saresti Naruto, dico bene?”
“Già proprio così” confermò lui tirando su l’ennesima sorsata di brodo di ramen
“E dimmi, come mai sei qui con Jiraiya? Non mi pare che questo maiale amasse girare in compagnia.” Disse indicando l’uomo svenuto affianco al biondo
“A dirti la verità, l’Ero-sennin è il mio maestro. Mi sta allenando per l’esame di selezione dei chunin che si terrà fra dieci giorni.”
Tsunade sorrise ‘Allora hai cominciato a tener fede a quella promessa. Bravo Jiraiya’ pensò ricordandosi al dialogo avvenuto dodici anni prima tra Jiraiya e il suo discepolo “E come mai vorresti diventare chunin?” continuò la donna, sorseggiando la bevanda alcolica. Non sapeva il perché, ma quel ragazzino le stava simpatico. Le ricordava, forse un po’ per l’aspetto e un po’ per il carattere gioviale, il suo fratellino mancato parecchi anni prima.
“Beh perché sono un ninja, che domande. Inoltre diventare chunin è solo il primo passo per realizzare il mio sogno.” Rispose lui tirando giù l’ennesima sorsata
“Che sarebbe?” fece lei incitandolo
Naruto, sbattendo la ciotola di ramen appena finito sul tavolo, esclamò “Un giorno diventerò l’Hokage più forte che il villaggio abbia mai visto, proprio come mio padre!” sorridendo soddisfatto.
A Tsunade andò di traverso il sakè che stava bevendo per poi spalancare letteralmente gli occhi. Non solo quel ragazzino le ricordava vagamente il suo fratellino, ma condivideva anche il suo stesso sogno. Inoltre conosceva la verità. Sapeva bene che l’Hokage aveva deciso di rivelargli tutto solamente quando avrebbe sviluppato la sua abilità innata. Quella spaventosa abilità per la quale lo Yondaime aveva deciso che suo figlio sarebbe stato l’unico in grado di domare lo spirito di Kyubi. Possibile che a soli 13 anni fosse già riuscito a svilupparla? Sperava con tutta se stessa che Jiraiya l’avesse messo in guardia dal rivelare ai quattro venti che lui fosse il proprietario del Rinnegan
“T-tu quindi sai chi sei realmente?” chiese lei riprendendo fiato
Naruto, con un velo di malinconia, le raccontò di quando tre settimane prima l’Ero-sennin gli aveva svelato tutta la verità sulle sue origini. Tsunade provò un moto di contentezza nel sapere che nonostante tutto Naruto non avesse perso la sua grinta.
“Se Jiraya ti ha raccontato tutto allora…” azzardò poi lei, per aver conferma dell’abilità del ragazzo
“Shhh abbassa la voce. Si me l’ha raccontato perché ho sviluppato il Rinnegan. Mi ha anche detto che non devo farlo sapere in giro, anche se non ho ancora ben capito il perché, e che gli unici ad esserne a conoscenza siete tu, lui e l’Hokage.” ammise poi riprendendo a magiare.
Tsunade tirò un sospiro di sollievo. Sapeva bene che era un’abilità più unica che rara e c’era sempre il timore che gente come Orochimaru ne volesse approfittare. Fortunatamente lui non ne era a conoscenza e non avrebbe mai dovuto venirlo a sapere “Non preoccuparti di questo, anzi ascolta Jiraiya. Ha perfettamente ragione sull’evitare di usarlo in pubblico. Meno gente sa e meglio è, fidati.”
Naruto la guardò dubbioso, per poi fare spallucce “Mah… sarà” disse trangugiando un po’ di ramen con maiale, l’ultima scodella rimasta sul tavolo.
“E dimmi. A quanto pare mi stavate cercando! Posso sapere cosa volevate da me?”
Naruto passò lo sguardo dalla donna all’uomo che ancora non aveva ripreso i sensi. Non sapeva se fosse giusto ad essere lui a parlare, dal momento che l’Hokage aveva incaricato Jiraiya per la missione. Decidendo poi che non ci sarebbe stato nulla di male ad anticipargli il compito, le rivelò “Beh visto che l’eremita pervertito se ne sta ancora dormendo, credo che dovrò raccontarti tutto io” facendosi serio improvvisamente “l’Hokage ci ha mandato a cercarti per offrirti la sua carica.” Disse queste ultime parole con un velo di tristezza. Sapeva di non essere ancora adatto ma quello era pur sempre il suo sogno.
Tsunade rimase nuovamente senza parole! Il vecchio Sarutobi voleva che lei tornasse al villaggio per prendere il suo titolo? Era una cosa pazzesca. Aveva sempre pensato che il designato avrebbe potuto essere solamente Jiraiya. Non poté però non  notare il tono con cui Naruto glielo comunicò. Immaginava il perché, ma voleva comunque divertirsi a torturare un po’il giovane genin
“Non mi sembra che tu sia molto felice della cosa, vero?”
“Effettivamente no. Non fraintendermi, tu non mi hai fatto niente, ma essere Hokage è il mio sogno e vedere che qualcuno viene nominato prima di me mi da comunque fastidio. Spero solo che l’Hokage sappia quel che fa nominandoti, finora non mi sei sembrata questo granché con i vizi che ti ritrovi” riferendosi al bicchiere di sakè che la sannin teneva ancora in mano.
“Ma come ti permetti. Ti comunico che io sono una dei tre ninja leggendari, allieva del terzo Hokage e nipote del primo. Non sottovalutarmi ragazzino.” Ribatté lei guardando il giovane con aria di sfida
“Si si, il sensei mi ha già detto tutto quello che c’era da sapere su di te.”
In quel momento, finalmente Jiraiya si risvegliò dal pseudo coma al quale Tsunade l’aveva relegato “Ohi ohi la mia testa. Dove siamo, che succede… ah si” guardando Tsunade “ma dovevi proprio colpirmi con tutta quella forza? Per poco non mi ammazzavi!” le disse infuriato
Tsunade replicò  corrucciata “Il giorno in cui smetterai di essere un porco, forse la smetterò di prenderti a pugni. Pervertito!”
“Ehm, ehm. Comunque, siamo qui perché ti dovevamo parlare” fece lui con orecchie da mercante
“Risparmia il fiato. Naruto mi ha già detto tutto!”
Jiraiya guardò sorpreso il suo allievo. Poi si rivolse nuovamente verso Tsunade “Allora? Che mi dici, accetti?”
A Tsunade comparve un ghigno sadico e rivolgendosi a Naruto “Eheheh vedremo. Intanto, visto che il tuo allievo degenere pensa che io sia inadatta a ricoprire la poltrona del vecchio Sarutobi, voglio dimostrargli che con me non si scherza!”
“Ehhhhh? E perché dovrei combattere con te?”
“Perché altrimenti mi giocherò tutti i tuoi risparmi!” lo sfidò lei tenendo in mano il portamonete a forma di rospo fregato a Naruto
Naruto guardò stupito il portamonete che riconobbe come suo e, toccandosi il taschino, le disse “M-ma come hai fatto? Non mi sono nemmeno accorto!”
“Eheheh non sottovalutarmi moccioso!”
“E va bene. Però non vale, se vinco cosa ottengo?” chiese lui incrociando le braccia
Tsunade ci pensò un attimo. Solo una cosa, in suo possesso, sarebbe potuta tornare utile al ragazzino biondo. Così si staccò una strana collana che portava al collo. Questa era un gioiello verde molto lucente dalla forma allungata “Se riuscirai ad impressionarmi, perché di battermi lo escludo, ti regalerò questo.”
Jiraiya, che fino a quel momento se la rideva alla grande per la figura da pollo che il suo pupillo stava facendo, si fermò di colpo. Davvero Tsunade voleva regalare proprio quel gioiello a Naruto? In effetti c’erano vari motivi per cui volesse darglielo, ma gli sembrava comunque strano, dal momento che quella collana era il ricordo più forte che la legava al suo fratellino e al suo primo amore, Dan, entrambi scomparsi prematuramente.
“E che me ne dovrei fare di una collana? Non mi piace nemmeno!” disse il biondo osservando attentamente il gioiello
“Fossi in te accetterei. Quella collana apparteneva al primo Hokage e vale un mucchio di soldi!” disse il sannin bianco anticipando l’amica
Naruto guardò sorpreso il suo maestro, per poi sorridere “Davvero? Allora accetto!” esclamò entusiasta.

Il trio si alzò ed uscì dal locale. Jiraiya fermò Tsunade sull’uscio “Sai quello che stai facendo? Perché gli vuoi dare quella collana?”
Tsunade abbassò gli occhi “Perché me li ricorda terribilmente. Ha la loro stessa foga e il loro entusiasmo. Per non parlare del loro sogno. Non so perché ma penso che quel ragazzo abbia davanti a se un destino tutt’altro che facile. E poi è un Jinchuruki, la collana gli sarà senz’altro utile e lo sai anche tu.”
“Già anche se non credo che ne avrà realmente bisogno. Con il Rinnegan riuscirà a domare Kyuubi. Minato sapeva quel che faceva!”
Tsunade sorrise “Già, speriamo almeno che abbia la metà del talento di suo padre!”
“Ahahahah non preoccuparti, vedrai, ti stupirà”
I due uscirono e trovarono Naruto li di fronte. Insieme si diressero verso un prato al di fuori del villaggio.

“Bene ragazzino. Fammi vedere di cosa sei capace!” disse lei con un tono strafottente.
Naruto sorrise, raccogliendo la sfida “Non sottovalutarmi, baa-chan! Kage Bunshin no Jutsu!” esclamò e apparvero 4 suoi cloni.
‘Incredibile, è già in grado di usare la moltiplicazione del corpo? È una tecnica avanzatissima’ si ritrovò a pensare “Mpf credi che qualche clone basti a mettermi in difficoltà?” Detto questo afferrò una copia per i piedi e la lanciò verso le altre tre che scomparvero in una nuvola di fumo
“Accidenti è forte!” disse il biondo mentre osservava le sue copie scomparire così come erano apparse.
“Eheheh adesso tocca a me” disse correndo in direzione di Naruto al quale sferrò un calcio che il biondo schivò all’ultimo. Il calcio creò una voragine per terra, nel luogo dove prima c’era il ragazzo.
“Dannazione, è velocissima. Se non lo avessi schivato mi avrebbe ucciso!”
‘Accidenti, la sua forza non è diminuita nemmeno un po’ in questi anni, anzi forse è addirittura aumentata!’ pensò il sannin, cominciando a preoccuparsi per il suo allievo.
“Bene proviamo con questo. Doton: Decapitazione terrestre” delle mani di terra spuntate dal suolo presero per i piedi Tsunade che si vide bloccata
‘Può anche usare la manipolazione della natura del chakra! Niente male!  “Accidenti” disse per poi tirare un forte pugno al terreno spaccandolo e liberarsi i piedi, non accorgendosi però che Naruto era saltato in aria verso di lei
Katon: Pioggia di fuoco” esclamò il genin e dalla bocca si sprigionò una pioggia di dardi di fuoco diretta verso la principessa delle lumache che usò però un masso appena spaccato per proteggersi dalle fiamme. Incredibile ma vero, quel ragazzino le stava dando filo da torcere. Si lanciò verso la foresta adiacente e sradicò un albero da usare come mazza.
Si avventò contro Naruto tentando di colpirlo dal lato delle radici. Questi schivò un attacco, due ma non riuscì a evitare il terzo, venendo colpito in piena spalla per poi finire contro un albero.
“Dannazione, così non va bene. La nonnina ha una forza disumana. Si merita davvero il titolo di sannin. Ma non demordo, proviamo ad usare la tecnica di papà” disse a se stesso nel mentre che si rialzava da terra
Tsunade camminò verso di lui, sempre brandendo l’albero prima sradicato “Allora che mi dici? Ti arrendi o vuoi continuare a finire con il sedere per terra? Devo dire che mi hai stupito, ma non è abbastanza” ammise la bionda per poi fermarsi nel vedere che il moccioso si stava rialzando
“Non preoccuparti nonnina, adesso ti farò vedere. Kage bunshin no jutsu!” questa volta la nube che si creò era davvero enorme, tanto da oscurare la visuale alla donna davanti a lui. Apparvero duecento cloni che circondarono Tsunade.
‘Ma quanti cloni riesce a creare?’ Pensò impressionata da tale numero “Niente male. Avanti fatevi sotto!”
Un enorme boato di approvazione si levò dai cloni che, all’unisono, gridarono “All’attacco!!”
Tutti si fiondarono verso la sannin che con l’aiuto dell’enorme tronco riuscì ad eliminarne parecchi con pochi colpi. “Dovrai fare di meglio. I cloni non bastano con una come me.”
“Lo so, erano solo un diversivo” sentenziò il vero Naruto con un sorriso compiaciuto stampato in volto.
‘Bene, vedo che sta cominciando a capire altre utilità dei cloni’ pensò Jiraiya, anch’egli compiaciuto dei progressi nel combattimento del suo pupillo.
Tsunade alzò il capo verso il cielo dove vide Naruto piombare verso di lei con una sfera in mano. Non riusciva a credere ai suoi occhi. Aveva in mano un Rasengan perfettamente riuscito. Ma com’era possibile che fosse già in grado di padroneggiare la tecnica di suo padre? Persino Minato impiegò tre anni a metterla a punto e Jiraya un anno per apprenderla pur conoscendone le basi.
"RASENGAN!" gridò il biondo fiondandosi a terra
Tsunade riuscì a scansarsi all’ultimo, lasciando Naruto colpire il terreno creando una voragine di medie dimensioni a forma di vortice, segno che il chakra del rasengan vorticava perfettamente.
“Se mi avesse presa mi avrebbe danneggiata parecchio. Questo ragazzo è formidabile! Devo finire in fretta!”  disse approfittando del fatto che Naruto fosse steso a terra. Si scagliò verso di lui e lo colpì con un buffetto alla fronte abbastanza forte da farlo volare per diversi metri.
“Accidenti, non sono riuscita a colpirla!” disse alzandosi e massaggiandosi la fronte. Non perse tempo e rimise le mani in posizione per il prossimo sigillo. Venne però fermato dalla voce della sannin
“Basta così.” Naruto si bloccò. Perché voleva già terminare l’incontro? Non si era nemmeno impegnata tanto e lui non era particolarmente stanco.
“Perché? Io non sono stanco. Posso ancora combattere.” Protestò lui
Tsunade sorrise. Era tutto sua madre da quel punto di vista. Caparbio e instancabile “Devo dire che sono piacevolmente sorpresa, moccioso. Non è da tutti resistere così ai miei colpi. Mi piacerebbe sapere inoltre dove hai imparato il Rasengan.” Disse facendo poi scorrere lo sguardo verso il compagno di mille avventure che sorrideva orgoglioso “Sei stato tu, vero Jiraiya?”
“Già. D’altronde l’ha inventata suo padre, era giusto che la conoscesse.” Ammise lui
Tsunade sorrise accondiscendente “Penso che tu abbia ragione. È impressionante che sappia già usarla a quest’età”
“Eheheh è ancora più impressionante il fatto che l’abbia imparata solo osservandola. Dopo avergliela mostrata, l’ha provata e al secondo tentativo gli è uscito un mini rasengan quasi perfetto. Nel giro di poche ore gli è riuscito perfettamente”
“Eheheh dai sensei così mi metti in imbarazzo. Non è che mi sia impegnato molto”
Tsunade spalancò gli occhi e deglutì a fatica “L’ha i-imparata solo guardandola. M-ma è assurdo. Immagino sia grazie agli occhi.”
“Credo anche io. O forse il nostro caro baka ha un talento straordinario” confermò lui, seriamente convinto in quello che diceva
Tsunade sorrise. Eh si quel ragazzo che aveva di fronte era veramente una continua fonte di sorprese. Probabilmente era addirittura più talentuoso di Minato e con un buon allenamento, un giorno sarebbe potuto diventare veramente l’Hokage più forte della storia del villaggio. Ma per il momento quel posto l’avrebbe ricoperto lei.
“Naruto, vieni qui” disse poi al biondo. Naruto le si avvicinò curioso. Cosa voleva da lui? Improvvisamente Tsunade gli cinse il collo e gli mise la collana che un tempo apparteneva a suo nonno.
“Penso che questa appartenga a te d’ora in avanti.”
Naruto sorrise. Era riuscito a dimostrare quanto valesse ad impressionare addirittura un ninja del calibro di un sannin. Guardò meglio quel gioiello. Non sapeva il perché ma sentiva che sarebbe dovuto appartenere a lui, per qualche ragione. L’avrebbe conservato per sempre “Grazie Tsunade baa-chan”
Tsunade sorvolò sull’appellativo, pensando che in fin dei conti non le importava molto come la chiamava quel ragazzino “Dai ora torniamo in paese. Devi riposarti, domani partiamo per Konoha!” disse infine
Jiraiya le si avvicinò “Cos’hai deciso? Accetti la proposta?”
Tsunade non disse niente. Semplicemente si voltò e gli sorrise. Un sorriso sincero e pieno di significato. Jiraiya la guardò per sorridere a sua volta. Non c’era bisogno di parole. Aveva capito tutto.

I tre si incamminarono verso il villaggio quando, d’un tratto, Jiraiya cadde a terra privo di sensi. Subito i due gli accorsero visino per vedere che gli fosse successo
“Ero-sennin!” urlò il biondo
“Jiraiya, ma cosa diav…” ma non terminò la frase che un kunai si conficcò nella terra proprio di fronte a lei. L’attenzione di Naruto e Tsunade venne richiamata da una voce femminile “Chi di voi è Tsunade?"





NdA
Come promesso, eccovi il nuovo capitolo. Finalmente un po’ di azione e questo, credetemi, era solo l’antipasto. Per cui sotto con il prossimo

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Capitolo 8
*** La Regina delle Api e il Contratto ***


Un kunai si conficcò nella terra proprio di fronte a lei. L’attenzione di Naruto e Tsunade venne richiamata da una voce femminile “Chi di voi è Tsunade?"
Tsunade e Naruto si voltarono verso quella voce. Proveniva da una donna appollaiata su un albero. Era una donna alta dai capelli corti castani. Portava una divisa viola con pantaloni neri. Alla vita portava una strana cintura anch’essa viola che finiva in un enorme fiocco dietro la schiena. Al collo portava il copri fronte del villaggio del suono che Naruto riconobbe immediatamente. Era stata lei a lanciare il kunai.
“Sono io.” Disse la sannin con sguardo furente “Chi sei tu e cosa hai fatto a Jiraya!”
“Il mio nome è  Suzumebachi Kamizuru e sono qui in missione per Orochimaru-sama” spiegò la donna.
I due shinobi si bloccarono a sentire il nome del ninja traditore. Naruto specialmente si infuriò “Tu lavori per quella maledetta serpe?”
Suzumebachi gli lanciò uno sguardo iracondo “Non osare parlare di Orochimaru-sama così, brutto moccioso”
“Che cosa vuoi da noi?” si intromise la bionda “Vattene, non abbiamo nessuna intenzione di dar retta con un lacchè di quello schifoso.”
“Sono qui perché Orochimaru-sama vorrebbe farvi una proposta, Tsunade.”
“Tsk, e cosa vorrebbe da me quella vecchie serpe?” disse lei schifata
“Orochimaru-sama vorrebbe che lei si unisse a lui. Mi ha detto di fare tutto ciò che è in mio potere per portarla da lui, anche usare la forza se necessario. La prego Tsunade-sama, non opponga resistenza, Orochimaru-sama preferirebbe che lei non venga ferita.”
Tsunade sogghignò “Tu mi stai sottovalutando, ragazzina. Pensi veramente di essermi all’altezza?”
“Sta a lei giudicare. Orochimaru-sama ha mandato me per un valido motivo” e non appena finì di parlare, Tsunade cadde in ginocchio sotto gli occhi attoniti di Naruto che le si avvicinò allarmato “Tsunade baa-chan, cosa ti prende?” aiutandola a reggersi in piedi
“I-io non lo so, non riesco a stare in piedi”
“Sono stata io.” Dichiarò la kunoichi scendendo dall’albero
“Maledetta, cosa le hai fatto!” Naruto spalancò poi gli occhi nel vedere che la sua avversaria stava facendo uscire dal suo braccio delle api. “Controlli gli insetti come il mio amico Shino?” chiese cautamente
“Non esattamente. Io faccio parte del clan Kamizuru che si è specializzato nell’allenare le api. Quelle che ho usato su Tsunade-sama  iniettano un potente veleno paralizzante mentre sul vostro amico ho utilizzato un’ape soporifera. Orochimaru-sama mi ha ordinato di portargli la principessa Tsunade con qualsiasi mezzo. Tu invece non mi servi”  e con un movimento fulmineo attaccò Naruto con un pugno allo stomaco, cosa che lo fece cadere all’indietro di qualche metro.

Naruto si rialzò, notando che sul viso della donna  erano comparsi dei segni neri che le ricoprivano metà del volto “Hai in faccia quegli strani segni che aveva anche il mio amico Sasuke. Cosa diavolo sei?” le urlò contro
“Il maestro Orochimaru mi ha ritenuta degna di sottopormi al sigillo maledetto. Sono in grado di trasformarmi aumentando la mia potenza e la mia velocità. Vattene ragazzino, se vuoi vivere!” Detto questo si caricò Tsunade sulle spalle senza incontrare alcuna resistenza, dal momento che la sannin non poteva muoversi.
“Maledetta lasciami andare.”  Sbraitò la bionda, senza però riuscire a muoversi e, di conseguenza, non incutendo alcuna minaccia all’aggressore
Non appena si voltò, però, Suzumebachi venne colpita in pieno volto da un calcio che gli fece perdere la presa sulla sannin.
“Non ti azzardare a toccare  nonna Tsunade. Dovrai passare sul mio cadavere!” disse il biondo con un’energia che anche la sannin bionda stentò a riconoscere.
Anche la nukenin rimase sorpresa di essere stata colpita con tanta facilità. Ma si ricompose immediatamente, dopotutto lei era una fidata servitrice di Orochimaru e quello un semplice moccioso “Ti ho detto di sparire moccioso. Non hai speranze contro di me. Approfittane prima che cambi idea.”
“Tsk, ci vuole ben altro che qualche insulsa minaccia per spaventarmi. Katon: Palla di fuoco suprema!” un’ enorme palla di fuoco fuoriuscì dalla bocca di Naruto in direzione della kunoichi del suono. Questi la evitò senza apparenta difficoltà spostandosi di lato.
“Ora mi hai stufato! Sembra che tu voglia morire giovane. Bene, il veleno durerà per un’oretta almeno, quindi mi divertirò un po’!”  i segni sul suo viso coprirono anche la metà restante del volto “Suiton: rapide devastanti!” un getto d’acqua uscì dai palmi della ninja in direzione di Naruto
Doton: Paramento Terrestre!” un enorme parete di terra si alzò da terra, portando in alto il biondo e difendendolo dal getto d’acqua!
“Bravo Naruto!” esultò la sannin. Ma ebbe poco tempo per rallegrarsi perché Suzumebachi  aveva  già lanciato degli insetti verso Naruto che stava scendendo dal muro “Attento!!” gli urlò per avvertirlo
Naruto si accorse solo allora del mare di api che gli si stava dirigendo contro “Maledizione sono tantissime. Vediamo, l’Ero-sennin ha detto che vento e fuoco se combinati si potenziano a vicenda. Bene: kage bunshin no jutsu!” apparve una copia di Naruto che gridò“Katon: Fiato di fuoco!” mentre il vero corpo urlò “Fuuton: Daitoppa” la massa d’aria si unì al fuoco potenziandolo e ampliandone il raggio d’azione. Gli insetti vennero tutti bruciati lasciando a bocca aperta sia Suzumebachi che Tsunade.
“Incredibile riesce ad usare anche il fuuton. L’ha combinato con il katon per potenziarlo. Bravo Naruto, sei stupefacente!” ammise la bionda, sempre più convinta della vittoria del ragazzo.
“Maledetto, mi sto stancando di te! Vorrà dire che farò sul serio, non ho più molto tempo da perdere!” detto questo, sotto lo sguardo attonito di Naruto e Tsunade, il corpo di Suzumebachi cominciò a mutare. I capelli si allungarono diventando di un rosso fuoco, la pelle si scurì facendo comparire delle specie di squame sugli avambracci e quattro ali, simili a quelle di una libellula, sulla schiena.
“C-che cosa sei tu?” chiese il biondo, ora non più troppo spavaldo.
“Te l’ho detto! Io sono una sottoposta del grande Orochimaru. Il maestro mi ha donato un grande potere e questa è la mia forma finale. Ora non potrai più starmi dietro!” si lanciò contro Naruto ad una velocità sorprendente, colpendolo in pieno viso e facendolo volare verso un albero, dove si accasciò.
“NARUTO!!” urlò Tsunade che aveva osservato il tutto attonita.
“E’ inutile che urli, tanto non ti può più sentire. Se non è ancora morto, lo sarà presto!” decretò la donna insetto ricaricandosi la bionda in spalla
Tsunade cominciò a piangere “No! Non è possibile! Non di nuovo!”

“Maledzione. Non ho più chakra! E’ troppo forte per me. Dannazione, non posso permettere che si porti via nonna Tsunade. Se solo fossi più forte!” si disse il biondo per poi chiudere le palpebre. Improvvisamente Naruto riaprì gli occhi, ma non si trovava sul campo di battaglia, no, si trovava in una specie di fogna. Era un ambiente scuro ed umido. Vi era un fetore senza senso e il tutto era illuminato da delle flebili luci provenienti da delle torce appese alle pareti dei corridoi. Sapeva bene dove fosse e, sebbene quel luogo avrebbe fatto rabbrividire chiunque, lui sentiva come se quel posto astioso gli appartenesse. Si infilò in un cunicolo lì vicino, alla fine del quale trovò un enorme cancellata. Vi era un foglietto posto sulle porte del cancello con rappresentato l’idioma sigillo. Improvvisamente due enormi occhi rossi come il sangue si aprirono seguiti da delle enormi fauci che si aprirono in un sadico, quanto macabro sorriso.
"Huhuhuhu ciao Naruto. Finalmente ci rivediamo!” disse una voce gutturale
Naruto dapprima arretrò nell’udire quella voce. Di certo non sembrava avere intenzioni amichevoli con lui. Poi però una strana forza interiore lo spinse a non avere paura di quell’essere che gli stava di fronte.
“Kyubi no Yoko” disse il biondo come a voler chiamare il terrificante essere che albergava in lui
Ora il viso della creatura era perfettamente visibile, alla luce delle torce. Era terrificante. Occhi color fuoco, circondati da occhiaie nere, lo guardavano sadicamente. Un ghigno malevolo era dipinto sul volto del mostro, lasciando vedere distintamente le due file di denti aguzzi che sembravano aspettare di maciullare qualcosa. Un respiro infuocato fuoriuscì dalle narici nere, in direzione del ragazzino. Qualsiasi essere al mondo sarebbe fuggito a gambe levate nel trovarsi di fronte l’imponente quanto terrificante figura del demone più potente che avesse mai solcato le terre umane. Naruto no. Non ne era spaventato e se l’intenzione del demone era quella, beh, non ci stava affatto riuscendo.
“Vorrei poterti dire che è un piacere anche per me rivederti. Peccato che non sono che ama mentire! Non te ne sei ancora andato?” esclamò Naruto con tutto il disprezzo che provava
E come potrei, schifoso moccioso! Sono relegato qua dentro da quando quel bastardo dello Yondaime mi ha sigillato dentro di te!” ruggì la volpe mostrando tutta la rabbia che conteneva.

Naruto si infuriò, come osava quella bestia insultare suo padre? Colui che si era sacrificato per il bene delle persone che amava? Non poteva permetterglielo!
“Stai zitto!!! Non osare parlar male di mio padre! Lui ti ha sigillato dentro di me per proteggere il villaggio e le persone che amava. Guai a te se ti azzardi ad insultarlo o te la farò pagare cara!” gridò il biondo infervorato.
E cosa mi vorresti fare, eh moccioso? Ti ricordo che grazie a tuo padre tu hai passato un’infanzia infernale. Tutto il tuo adorato villaggio ti maltratta, ti insulta, ti odiava e ti odia ancora. Anche i tuoi amici in realtà ti odiano. Stanno con te per pura compassione nei tuoi confronti. Fai loro pena e vogliono divertirsi un po’ con te. Dammi retta, moccioso, usa il mio potere! Stermina tutto ciò che ti circonda e vendicati di coloro che ti hanno fatto soffrire! Kukukuku” disse la volpe sadicamente. Provava un’irrefrenabile gioia nel deridere quel ragazzino. Una piccola soddisfazione per gli anni di prigionia che aveva dovuto sopportare fino a quel momento. Soddisfazione che però non arrivò quando Naruto gridò con tutto il fiato che aveva
“STA ZITTO!!”

Kyubi sussultò. Mai nessuno aveva mostrato tanto coraggio di fronte a lui. In genere anche gli shinobi più potenti rimanevano pietrificati dalla paura di fronte alla sua figura. Quel ragazzino, invece, mostrava una forza d’animo impressionante.

Naruto riprese a parlare, calmandosi un po’ ma senza perdere il tono astioso e, soprattutto, senza distogliere il contatto visivo, come a voler far capire chi comandava tra lui e il demone “Mio padre ti ha relegato in me per evitare che potessi di nuovo fare del male alla gente. Sapeva che l’unico in cui potesse sigillarti ero io. Perché sono l’unico in grado di domarti, e stai pur certo che ti obbligherò a fare quello che voglio!”
Sentendo quelle parole, il demone dalle nove code di fuoco rise. Una risata forte, gutturale e agghiacciante che avrebbe fatto gelare il sangue a chiunque “AHAHAHAHAHAHAHAHAH questa si che è buona. Tu, un insulso ragazzino, vorresti riuscire a domare e controllare me, Kyubi no Yoko, il più potente dei nove Bijuu. Io sono il demone più forte tra i nove fratelli. L’umanità trema di fronte a me e, dammi retta, tremerà ancora in futuro quando mi libererò. Come pensi di riuscire a domarmi tu?
Naruto sorrise ripensando alle parole del suo sensei “Semplice. O tu mi darai ascolto e mi aiuterai donandomi il tuo chakra oppure…” chiuse gli occhi e vi concentrò il chakra “morirai!” riaprì gli occhi, mostrando alla volpe la, per lei, terrificante visione di quegli occhi grigi dalle nere iridi circolari e concentriche. Kyubi indietreggiò alla vista di quegli occhi. Li vide una sola volta nella sua vita, circa un secolo prima e fu la prima volta, durante la sua eterna esistenza, che conobbe il significato della paura. Mai avrebbe pensato di rivederli ancora e ancor meno di venir sigillato proprio nel corpo di un possessore di quell’arte oculare che lui stesso credeva essere estinta, dopo la tragedia avvenuta quasi un secolo prima. Possibile che quel moccioso riuscisse veramente nella titanica impresa di domare il demone più potente di tutti?
Con quegli occhi, si disse Kyubi, non era un’ipotesi da scartare, anzi, era da prendere in seria considerazione. Se Naruto lo avesse voluto, lo avrebbe potuto veramente eliminare. Non c‘erano dubbi a proposito. Forse avrebbe potuto assecondarlo. In fondo, se Naruto si fosse trovato in condizione di pericolo, lui stesso avrebbe rischiato di morire col ragazzo, dal momento che la vita di un Bijuu è legata inesorabilmente a quella del suo Jinchuruki. Si, avrebbe anche potuto soddisfarlo, ma prima aveva bisogno di una prova che colui che lo avrebbe domato, ne sarebbe veramente stato in grado. Se si fosse trattato, infatti, solamente di un possessore del Rinnegan che non era in grado di usare appieno quel potere, allora avrebbe potuto approfittarne per prenderne deliberatamente il controllo. Per questo voleva fare un test. Lentamente, del chakra rosso cominciò a fuoriuscire dalla gabbia in cui era rinchiuso Kyubi. Man mano che usciva, il chakra prendeva forma, diventando quasi solido, assomigliando sempre più al muso del demone volpe.
“Che diavolo stai facendo?” chiese il biondo alla vista di quell’immensa quantità di energia.
Huhuhu vediamo se sei in grado di sopportare il mio chakra.” Il chakra rosso, che aveva preso le sembianze della volpe si avventò sul ragazzo. Naruto, dal canto suo, non sapeva il perché ma non aveva il minimo timore di quella massa di energia allo stato puro.
“Credi di spaventarmi con così poco? Non sottovalutarmi, bestiaccia!” dicendo ciò, mise la mano aperta di fronte a se e, non appena questa venne in contatto col chakra della volpe, esso evaporò tornando all’interno della gabbia.

Dire che Kyubi fosse impressionato sarebbe stato un eufemismo. Non pensava che quel ragazzino fosse già in grado, nonostante l’età, di resistere al suo chakra. Beh il test era effettivamente superato. Non poteva far altro che assecondarlo. Non sapeva nemmeno lui il perché ma, al di là della potenza del Rinnegan, sapeva che quel ragazzo avrebbe compiuto grandi gesta. E lui l’avrebbe aiutato.
AHAHAHAHAHAH bene ragazzo! Hai passato il mio test. Ti sei rivelato degno. Sei forte, anche senza il Rinnegan sei un ninja da non sottovalutare. D’accordo ti aiuterò, ti donerò il mio chakra quando ne avrai bisogno. Ora vieni qui, avvicinati.
Naruto, dapprima diffidente, si avvicinò alla gabbia.
Prendi questo rotolo e firmalo” disse il demone facendo comparire da oltre le sbarre un rotolo. All’apparenza era molto simile a quello che portava sempre Jiraiya-sensei sulle spalle, se non che era decisamente più grande e emanava un’aura oscura, come tutto quanto in quel luogo del resto
“Di che si tratta?” chiese il biondo questa volta incuriosito.
E’ il mio contratto. Non l’ho mai dato da firmare a nessuno, tu sei il primo a cui lo permetto. Grazie a questo potrai controllarmi perfettamente e sarai in grado di evocare mio figlio. Non sarà potente quanto me, ma ti darà sicuramente una mano in futuro.” Disse la volpe stupendo Naruto
“Tu hai un figlio?” chiese il biondo. Questa si che era una novità. Nessuno gli aveva mai detto che la volpe aveva procreato. E poi con chi, si chiese.
Non è mio figlio in quel senso, idiota! Centinaia di anni fa creai un piccolo me stesso, nella terra da dove provengo. È forte, te lo assicuro, anche se non è molto amichevole. Ma confido che non avrai problemi a farti obbedire!” spiegò la volpe riferendosi, ovviamente, all’abilità oculare del biondo.
Naruto era costernato. Ma se quello che Kyubi diceva era vero, quella volpe sarebbe stata anch’essa una valido alleato in fututo “Beh, ti ringrazio ma non so se posso firmarlo. Non molto tempo fa ho già firmato il patto con i rospi.”
Non preoccuparti, non influenzerà minimamente il patto coi rospi. Basterà semplicemente che, per evocare mio figlio, tu usi il chakra demoniaco. Col tempo riuscirai a controllarlo perfettamente. Per evocare i rospi basterà che usi il chakra normale.” Spiegò il demone come se si trattasse di una cosa ovvia. Ed in effetti, convenne poi il biondo, lo era.
“Oh bene. Grandioso. Grazie volpe!” firmò il patto sotto gli occhi straniti della volpe. Incredibile come il moccioso cambiasse repentinamente atteggiamento. Dovette ammettere con se stessa che era molto interessante.
Un’ultima cosa” disse la volpe mentre Naruto si stava mordendo il pollice per poter firmare il rotolo. Il biondo alzò il capo come per incitarlo a proseguire “Sappi che dopo che avrai firmato il patto, le nostre coscienze comunicheranno maggiormente!
Il genin lo guardò stranito “Di cosa stai parlando?”
D’ora in poi vedrò tutto quello che vedrai tu e ti darò consigli su come comportarti in battaglia
“Stai dicendo che ti impiccerai sempre dei miei affari?”
Kyubi ringhiò “Ma per chi mi hai preso, dannato moccioso! Non ho nessuna intenzione di farmi gli affari tuoi. Tuttavia vedrò tutto quello che farai e, anche se la cosa mi disgusta, non potrò far diversamente. È il vincolo del contratto. Ma non ti preoccupare, non interferirò se non in battaglia. Lì un aiuto ti farà sicuramente comodo!
Naruto ci pensò su e convenne che il demone aveva perfettamente ragione. Il fatto che potesse vedere tutto quello che faceva era solo un piccolo prezzo da pagare e un consigliere in più gli avrebbe fatto senz’altro comodo. Firmò il rotolo con il sangue, come aveva fatto con quello dei rospi un mese prima “Fatto. Quindi ora potrò evocare tuo figlio e controllarti, giusto?” chiese a conferma di tutto
Potrai evocare mio figlio, certo. Controllarlo sarà più difficile ma non penso che avrai troppi problemi. Per quanto riguarda il mio potere, invece, potrai farlo solo entro un certo limite. Se andrai oltre la quarta coda rischierai di perdere il controllo ma se ti sottoporrai ad un certo allenamento potrai controllarmi perfettamente. Ci vorrà del tempo, ma non preoccuparti, con il livello che ti è concesso adesso non avrai alcun problema. Saresti comunque potentissimo. Huhuhuhu
“Bene.” Tornando a fissare il muso della volpe “quindi, d’ora in avanti, saremo alleati?” chiese seriamente. Il significato di quelle parole era qualcosa di portentoso. Avere come alleato la volpe a nove code sarebbe senz’altro stato un asso nella manico dall’indubbio valore
Kyubi lo guardò un’ultima volta con i suoi occhi rossi come il sangue. Anche il demone convenne che quell’alleanza avrebbe scatenato lo scalpore di tutti. Ma Naruto era veramente uno shinobi dalle qualità straordinarie e con il Rinnegan dalla sua, forse un giorno il biondino stesso lo avrebbe liberato. “Si” disse infine.
“Ok, allora adesso aiutami un po’. Stavo combattendo con una kunoichi di Orochimaru poi ho perso i sensi e mi sono ritrovato qui.
Non preoccuparti. Lì fuori il tempo è come se si fosse fermato. Ora prendi” nuovamente il chakra rosso fuoriuscì dalla gabbia per avvolgere Naruto “cerca di diventare un tutt’uno col chakra e tenta di controllarlo. E ora vai!

Naruto si risvegliò sotto l’alberò al quale si era accasciato. La volpe non aveva mentito, Suzumebachi era ancora li e si stava per caricare sulle spalle nonna Tsunade. Tsunade stava piangendo invocando il suo nome.
“FERMA!!” la parola gli uscì dalla bocca con una voce non sua. Era gutturale e terrificante a sentirsi.
Suzumebachi si bloccò. Era convinta di averlo eliminato. Quel colpo avrebbe ucciso un uomo adulto. Com’era possibile che un ragazzino fosse ancora vivo? Si voltò nella sua direzione e, nel vederlo, rimase shockata. Il corpo del ragazzo era avvolto da un alone di chakra rosso che dietro gli formava una specie di coda mentre sulla testa prendeva la forma di due enormi orecchie. Anche fisicamente era cambiato: le unghie gli si erano allungate, i denti erano più acuminati con i canini più aguzzi. I segni sulle guance erano più profondi ma la cosa più terrificante erano gli occhi. Color sangue con delle iridi circolari nere concentriche. Solo la vista di quegli occhi era abbastanza spaventosa da far pietrificare chiunque. Anche Tsunade era pietrificata a tale vista.
“N-non è p-possibile!! Q-quello è K-kyubi.” Disse la bionda terrorizzata dalla malvagità di quell’energia.

Suzumebachi si ridestò. Non importava se quel ragazzino fosse sopravvissuto e che adesso avesse quell’aspetto. Lei era un sottoposta del grande Orochiamru alla quale era stato donato un immenso potere.
“Tsk, pensi che solo per aver cambiato un po’ aspetto, riuscirai ad impensierirmi? Sei un folle!”
“Zitta! Non hai la più pallida idea di chi hai di fronte. Hai osato mettere ko il mio sensei e la nonna Tsunade. Non ti perdonerò mai. Questa radura sarà la tu tomba!” detto questo scomparve alla vista della sua nemica
Suzumebachi si guardò intorno sorpresa  ‘Ma dov’è finito? È velocissimo’ il pensiero non finì nemmeno di formularsi nella sua mente che un possente pugno le arrivò in faccia senza nemmeno rendersi conto da che punto fosse arrivato. Rotolò per qualche metro per poi fermarsi. “Ma da dove l’ha presa tutta questa forza? Non riesco a stargli dietro nemmeno con il secondo livello del segno maledetto”
“Ora morirai!” disse la voce demoniaca del ragazzo. Stese il braccio nella sua direzione e il chakra rosso, al suo comando, si allungò come se fosse un’estensione del suo braccio per acciuffare Suzumebachi.
Suzumebachi si impietrì a quella vista “Com’è possibile che riesca a manovrare il chakra? È impossibile!!”
“SILENZIO!!” gridò il biondo una volta acciuffata la nemica nella sua presa mortale. Il chakra demoniaco, a contatto con la pelle della kunoichi la ustionò. Nessuno, a parte Naruto, poteva sopportare il contatto con quel terribile chakra.
“Aaaaaaaahhhh” urlò la donna in preda al dolore. Suzumebachi era terrorizzata, chi diavolo era quel ragazzino per riuscire a metterla in difficoltà senza alcuno sforzo? Sembrava un… un mostro!
“Sei un mostro!”
Di tutti gli insulti che poteva arrevare al suo nemico, Suzumebachi scelse l’unico che non doveva dire. Naruto la guardò con disprezzo “Non sono io che mi sono fatto trapiantare un potere per soddisfare la volontà di qualcun’altro. Sei debole per questo. Io ti disprezzo!” e con il braccio di chakra la lanciò in alto e urlò “Katon: Fiato Distruttore della volpe!” un’enorme volpe di fuoco uscì dalla bocca di Naruto e colpì in pieno Suzumebachi che cadde a terra, apparentemente senza vita.
Naruto la guardò, poi si volse verso Tsunade che lo fissava incredula. Naruto disattivò il manto della prima coda e occhi, guance, denti e mani tornarono normali. Naruto la guardò con i suoi occhi tornati nuovamente di quel blu cielo che tanto ispiravano fiducia. Le si avvicinò e la aiutò a rialzarsi.
“N-naruto, ma cosa diavolo è successo. Quel chakra era…” fece la donna che si sorresse al biondo. Evidentemente il veleno dell’insetto stava esaurendosi
“Si baa-chan. Era Kyubi. Quando l’Ero-sennin si risveglierà parleremo su quello che è successo. Per il momento torniamo al villaggio, tu e l’eremita porcello dovete riposare!” disse il biondo tagliando corto. Quello non era né il luogo né il momento per parlare di quello che era successo nella sua mente.
Tsunade lo guardò ammirata. Quel ragazzo, a quanto sembrava, era riuscito a utilizzare il chakra del demone e non aveva riportato danni. Era una cosa strabiliante ed era anche riuscito a battere senza difficoltà un avversario che poteva benissimo essere classificato come jonin di rango A o superiore. Quel biondino era incredibile. Ma non ebbe molto tempo per riflettere perché una voce li richiamò.

“FERMI!” gridò la kunoichi creduta morta
I due si voltarono e notarono che Suzumebachi, nonostante i colpi ricevuti era ancora viva. In pessime codizioni, con gran parte del corpo ustionato seppur ancora ricoperto dal segno maledetto.
“Ma come, ti reggi ancora in piedi dopo quel colpo? Sei più resistente di quanto pensassi” disse il biondo schernendola e aiutando Tsunade a sedersi nuovamente. Non amava lasciare le cose a metà.
La donna ansimava vistosamente ‘se non mi fossi riparata con una barriera di api a quest’ora sarei morta, quel ragazzino è terribile. Non mi resta che giocarmi la mia ultima carta.’ “Maledetto moccioso! Preparati a morire” cominciò a fare dei sigilli che sia Naruto che la sannin conoscevano bene
Tecnica del richiamo!” urlò la donna e un’enorme ape apparve nella radura. Era imponente, grande trenta volte un uomo. Suzumebachi vi salì in testa “Ahahahah vi presento QueenBee, la regina delle Api! Preparatevi a morire!”
“Maledizione non riesco ancora a muovermi bene per fare i sigilli. Dannazione potrei evocare Katsuyu.” Ringhiò Tsunade maledicendo la sua condizione. Se solo fosse riuscita muoversi come voleva avrebbe potuto evocare la sua fida compagna. Ma Naruto gli mise una mano sulla spalla per tranquillizzarla. Lei si girò verso di lui e notò che esibiva un sorriso convinto
“Non preoccuparti nonnina. Ci penso io.”
Tsunade lo fissò. Com’era possibile che quel ragazzo avesse ancora così tante energie? Era incredibile. Si sedette per terra è osservò Naruto fare gli stessi sigilli fatti da Suzumebachi.
Tecnica del richiamo!” urlò il biondo. Una gigantesca nuvola di fumo oscurò tutto e tutti per poi mostrare un enorme rospo alto quasi quanto una montagna. Portava una giacca blu con dietro il simbolo dei rospi e una cintura con allacciata una katana. Sull’occhio sinistro vi era una profonda cicatrice, simbolo di una tremenda battaglia che lo aveva visto protagonista più di un decennio prima mentre la bocca sorreggeva una lunga pipa. Il rospo aspirò una boccata.
“Pazzesco. È in grado di evocare anche Gamabunta!” si ritrovò a dire Tsunade

“Ehi Naruto, che diavolo ti salta in mente di evocarmi. Avevo da fare.” disse il sovrano dei rospi sbuffando il fumo appena inspirato.
Naruto, in piedi sulla testa gigantesca del rospo, sorrise “Scusa capo. Ma visto che il mio avversario aveva voglia di giocare con le evocazioni, ho pensato combattere il fuoco con il fuoco.”
Gamabunta si guardò intorno, scorgendo sotto le sue zampe due figure familiari “Vedo che ci sono anche Tsunade e quel farfallone di Jiraya. Ma che fa? Dorme?” chiese infine, notando il suo più caro amico sdraiato in terra, volgendo poi lo sguardo verso il suo evocatore
Naruto scosse la testa,  “L’avversario lo ha addormentato con del veleno di un’ape soporifera!” disse. Quelle ultime parole attirarono notevolmente l’attenzione del sovrano dei rospi
“Hai detto ape?” solo allora Bunta si accorse che l’evocazione avversaria era un’enorme ape. Prima che Naruto potesse dire altro, il rospo rise “Ahahahah va bene Naruto, per questa volta ti aiuterò, solo perché per coincidenza avevo proprio voglia di farmi uno spuntino!”
“Eh? Ma di che parli?”
“Devo ricordarti che sono un rospo? Noi mangiamo prevalentemente insetti e si da il caso che le api siano prelibatissime!” disse inspirando un’ultima volta e espirando, prima di snocciolare il tabacco per terra, creando un piccolo incendio che si apprestò a spegnere poggiandovi sopra l’enorme zampa.
Naruto fece cadere le braccia lungo i fianchi per poi dire “Va bene capo. Allora Buon Appetito!”
Suzumebachi osservò basita l’imponente evocazione del suo nemico. Quel ragazzino era terribile, anche senza la sua trasformazione. Poco importasse che fosse un rospo, la sua creatura era imbattibile e glielo avrebbe dimostrato immediatamente “Basta blaterare. Combatti!” l’ape si alzò in volo e cominciò a volare intorno al rospo per poi lanciare dell’acido dal pungiglione. Questo si andò a schiantare contro degli alberi che, al suo contatto, si sciolsero in pochi secondi.
‘Assomiglia al potere di Katsuyu!’ pensò Tsunade osservando l’effetto che l’acido aveva avuto sulla flora
“Ahahahah non avete scampo, se verrete in contatto con l’acido morirete!” gridò Suzumebachi in preda all’isteria allo stato puro.
Bunta saltò in aria con un poderoso balzo “Bene bene sembra che non si farà catturare facilmente”
Anche il suo evocatore parve dello stesso avviso. Combattere contro un avversario volante non era facile di per se. Se poi questo sputava acido la cosa si complicava.
Devi dividerli baka!” disse una voce nella sua testa. Naruto la riconobbe immediatamente. A quanto pare Kyubi non stava mentendo. “Kyubi?” disse il biondo “Si razza di idiota! Se non riesci a combattere un nemico che vola, devi farlo scendere a terra!” ringhiò la volpe nella sua mente “La fai facile! Come faccio?” chiese il biondo esasperato “Devi fare in modo che la donna si stacchi dall’ape! Dopodiché tu ti occuperai della donna mentre il tuo amico farà il suo tanto agognato spuntino!” “Buona idea! Grazie volpaccia!”
Kyubi sbuffò. Si domandò se avesse fatto davvero bene ad affidarsi completamente il biondo. Aveva un talento eccezionale nel corpo a corpo, ma in quanto a cervello…

“Capo ho un’idea! Cerca di attirare l’ape verso di te poi attaccala in modo che Suzumebachi si allontani da lei!”
“Che intendi fare?” chiese il rospo incuriosito
“Ho un’idea” disse poi il biondo dando retta a Kyubi.
Gamabunta saltò nuovamente in aria e l’ape lo bersagliò nuovamente con’ondata d’acido. Questa volta il rospo contrattaccò alla sua maniera “Suiton: Sfere d’acqua solida!” due enormi palle d’acqua vennero sputate dalla bocca del rospo, una delle quali intercettò l’acido e l’altra si abbatté sull’ape.
“Maledizione” imprecò Suzumebachi, saltando giù dall’evocazione per evitare di essere colpita. Purtroppo così fece il gioco di Naruto che, con l’ausilio di sei copie, si lanciò verso di lei con due Rasengan nelle mani. Bunta invece tirò fuori la katana e infilzò l’ape che urlò dal dolore. Poi la lanciò in aria e con un colpo di lingua la afferrò per poi ingurgitarla. Il tanto agognato spuntino, come lo chiamava Kyubi, venne finalmente soddisfatto.
“Ahhh deliziosa!!” si ritrovò a dire il re dei rospi passandosi la lingua sulla faccia per pulirsi
Intanto, Naruto riuscì a colpire la nemica trascinandola al suolo “RASENRENGAN”. Le due sfere di chakra colpirono Suzumebachi formando una voragine per terra con lei al centro, inesorabilmente morta.
“Eheheh ce l’hai fatta ragazzo. Non male! Per questa volta passi ma non richiamarmi più per futili avversari” disse il rospo scomparendo inuna nuvola di fumo, così come era apparso.
Già, non male. Ma hai ancora parecchia strada da fare pivello!” disse la voce di Kyubi
“Anf… sempre… uff… il solito” ansimò il biondo. Era stremato e ormai non aveva più chakra. Cadde a terra svenuto.

Tsunade gli si avvicinò, ormai quasi del tutto ripresa. Guardò il ragazzo con un misto di riverenza e orgoglio “Questo ragazzo è impressionante. Con molte probabilità un giorno diventerà veramente un Hokage magnifico!” disse per poi caricarsi in spalla Naruto ed evocare una lumaca per portare con se anche Jiraya. Si diressero verso l’albergo dove sostava con Shizune, alla quale raccontò tutto ciò che era successo.




NdA

Eccomi con il nuovo capitolo. Beh, spero vi sia piaciuto! Spero che vi sia piaciuta di riadattare il personaggio apparso nei filler dell'anime facendola diventare un sottoposto di Orochimaru. l'idea mi piaceva. Come anche quella del discorso tra Naruto e Kyubi e quello che ne è conseguito. Però mi sono divertito a scriverlo e volendo introdurre Gamabunta, ho pensato che un episodio comico poteva saltar fuori con un nemico insetto.
E ora sotto con il prossimo capitolo


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Capitolo 9
*** Ritorno a Konoha e Nuove Scoperte ***


Tsunade arrivò all’albergo ove sostava con la sua allieva, portandosi in spalla il giovane ninja che aveva dato prova di essere un potente shinobi. Sorrise pensando alla determinazione di quel ragazzo che era disposto a tutto per realizzare i proprio sogni. Gli ricordava molto il suo fratellino, non c’era che dire, l’unica differenza era che Naruto avrebbe, prima o poi, coronato i suoi sogni. Si rattristò a quel pensiero. Com'era stata ingiusta la vita a prenderselo così presto, povero Nawaki. Naruto però deteneva un enorme potere e lui ne era consapevole. Era addirittura riuscito a controllare il manto della volpe al primo tentativo. Sarebbe diventato senz’altro uno shinobi potentissimo e questo, probabilmente, non sarebbe successo in un futuro troppo lontano, ne era certa.

 

Arrivarono all’albergo dove Shizune la stava aspettando per potersi coricare. Congedò la sua fida lumaca prendendo il suo amico Jiraiya per il colletto e trascinandolo su per le scale. Aprì la porta e venne letteralmente investita da un uragano con i capelli neri.

“Madamigella Tsunade! Ma dove eravate finita! Sono venuta a cercarvi al casinò per vedere se stavate bene ma non vi ho trovata e cominciavo a preoccuparmi! E come mai siete ridotta in queste condizioni e chi sono questi due?”

Shizune era una furia. Era sinceramente preoccupata per la sua sensei. Non perché temesse per la sua incolumità, sia chiaro che Tsunade era perfettamente in grado di fronteggiare chiunque avesse cattive intenzioni dal momento che era una kunoichi fortissima. Più che altro perché, conoscendo i suoi brutti vizi, avrebbe potuto cacciarsi in qualche guaio o, peggio ancora, incorrere in qualche creditore. Tirò un sospiro di sollievo nel vederla entrare dalla porta, ma non nascose lo stupore nel constatare con chi fosse in compagnia. Dapprima non li riconobbe, ma dopo un’attenta analisi poté notare che il più anziano dei due soggetti privi di conoscenza, fosse niente popò di meno che il collega della sua sensei, il ninja leggendario Jiraiya.

 

“Madamigella Tsunade, cosa diavolo è successo? Cosa ci fa qui il sommo Jiraiya e perché è svenuto? E chi è questo ragazzino?” chiese la donna indicando prima il sannin poi il biondo in spalle alla bionda.

“Calmati Shizune, non ti preoccupare. Stiamo tutti bene!” si affrettò ad assicurarla Tsunade

“Si ma cosa è succ…” in quel momento la ninja medico si fermò poiché la sua attenzione fu attirata da un mugolio proveniente dal più anziano dei due ospiti. Jiraiya, infatti, stava riprendendo conoscenza.

“Evidentemente l’effetto soporifero del veleno è terminato. Maglio così, mi spiegherò una volta sola” constatò Tsunade

“Ohi ohi, sono tutto intorpidito. Tsunade, dove siamo, cos’è successo” chiese il sannin massaggiandosi il collo

“E’ successo che ti sei fatto fregare come un allocco, ecco cosa! Bel ninja leggendario dei miei stivali che sei!” Disse la sannin con un cipiglio strafottente.

“Ehi modera i termini! Allora mi vuoi spiegare cosa è successo? Oh ciao Shizune, è tanto che non ci vediamo!” Jiraiya si alzò e si sedette sul letto. Era ancora un po’ intorpidito ma cominciava già a sentirsi meglio.

 

Tsunade cominciò a raccontare a Shizune e a Jiraiya quanto fosse successo dopo che l’eremita dei rospi ebbe perso conoscenza.

“Quindi questo ragazzino è il Jinchuruki di Kyubi. È strabiliante quanto sia forte. Ma…” solo allora Shizune si accorse che Naruto portava al collo la collanina della sua sensei “Madamigella Tsunade questo è il vostro ciondolo! Come mai glielo avete dato? È il vostro tesoro più prezioso!”

“Lo so Shizune. Ma ho voluto crederci di nuovo. Mi ricorda molto mio fratello e Dan e sento che lui può farcela!” disse la donna sorridendo. Shizune la guardò dolcemente. Sapeva quanto fosse doloroso per lei rivangare certi ricordi, il fatto che la sua sensei abbia deciso di ricominciare a credere era davvero stupefacente

“Quindi Naruto ha usato il manto di Kyubi alla prima coda. Ne ha risentito?” chiese il sannin serioso

“A parte la stanchezza da combattimento, direi di no. Dopo averlo usato è tornato normale come niente fosse e sembra che riuscisse a controllarlo. Mentre combatteva parlava lucidamente, certo la sua voce era cambiata, ma era se stesso.”

“Immagino allora che abbia dialogato con la volpe. Deve essere riuscita a domarla. Credo che sia meglio lasciarlo riposare ora. Domani torniamo a Konoha e ci faremo spiegare direttamente da lui quanto successo.” Disse il sannin spostando lo sguardo verso il suo allievo che riposava tranquillamente.

“Già, credo anch’io sia meglio lasciarlo riposare” disse Tsunade sedendosi sul letto dove era steso Naruto e poggiandogli una mano sul viso “ha lottato come un leone per difenderci. Domani ci dirà tutto. Dovremo aiutarlo per controllare al meglio il chakra demoniaco e per farlo dovrà allenarsi parecchio!” guardandolo in modo materno. Jiraiya sorrise a quella scena. Sembrava proprio la madre apprensiva che non aveva mia avuto occasione di essere

“Bene allora credo che sia ora di andare a nanna. Preparo il futon” esclamò il sannin srotolando il materasso per terra sotto lo sguardo furente di Tsunade

“Brutto maniaco! Pensi davvero che due belle fanciulle come noi dormano assieme ad un pervertito come te? Fuori di qui!” e con un calcio ben piazzato lo spedì fuori dalla finestra. Il povero Jiraya, con le lacrime agli occhi, finì incastrato in mezzo ad un albero dove passò la nottata in compagnia di un rumoroso barbagianni.

“Bene.” Disse la donna soddisfatta “E anche questa è risolta. Ora, se non ti dispiace Shizune, potresti sanare le ferite di Naruto? Io sono molto stanca e vorrei riposare un po’” dicendo questo si adagiò nel suo letto per riposare.

“Non c’è problema” acconsentì la mora che si accinse a curare le poche ferite rimaste sul corpo del biondo, dal momento che il chakra della volpe aveva già provveduto a curare quelle più profonde. “Ah Tsunade-sama”

Tsunade, che già aveva chiuso gli occhi, rispose “Che c’è”

“Volevo farle le mie congratulazioni per la nomina. Sono felice per lei!” disse contenta

Tsunade sorrise “Grazie Shizune. Ora riposati, domani partiamo presto”

Le due si addormentarono e la nottata passò tranquilla.

 

 

Il mattino dopo, il primo a svegliarsi fu il biondino. Non era solito svegliarsi presto, ma i crampi della fame si fecero sentire.

“RAAAAMEN!” urlò appena sveglio e svegliando, di conseguenza, anche le altre due. Facile immaginarsi la loro reazione

“Che diavolo ti urli! Disgraziato!” Tsunade si fiondò su di lui colpendolo con un forte pugno in testa.

Shizune, svegliandosi, urlò “AHIIIII, ma cosa succede?”

“Non preoccuparti. È solo quella testa quadra di Naruto che si è svegliato per la fame.” Indicando il corpo del biondo accasciato per terra con la bava alla bocca.

“Uffa nonna Tsunade, io ho fame. Ieri ho perso un mucchio di energie e ho bisogno di rifocillarmi. Ho anche saltato la cena!” dicendolo come se fosse stata una catastrofe.

“Baka! Non è un buon motivo per urlare come un disperato di prima mattina.” Gli fece notare lei ancora infervorata

“Uff.” il biondo si imbronciò, incrociando le braccia al petto. Spostò lo sguardo da Tsunade all’altra donna e solo allora Naruto si accorse della presenza di un’altra persona nella stanza.

Dopo le dovute presentazioni, i tre scesero con gli zaini in spalla per fare colazione. Ad un tavolino trovarono Jiraiya, che sorseggiava di buon grado un caffè nero. Aveva due occhiaie profonde sotto gli occhi, segno che non fosse riuscito a dormire bene quella notte.

“Ero-sennin, ma che ti è successo? Sembri un fantasma!” esclamò il biondo indicandogli le borse sotto gli occhi.

“Tsk. Zitto allievo degenere. Avrei voluto vedere te riuscire a dormire su un albero con un rumoroso barbagianni che continuava a fare versi perché non trovava le sue prede.” Disse l’uomo serafico, spostando poi lo sguardo verso Tsunade sul cui volto comparve un ghigno soddisfatto.

I quattro fecero un’abbondante colazione (ovviamente a base di ramen per Naruto) e si misero finalmente in marcia in direzione di Konoha.

 

Durante il viaggio, Jiraiya di rivolse all’allievo “Allora Naruto! Tsunade mi ha detto che durante la battaglia sei riuscito ad usare il chakra di Kyubi.”

Naruto lo guardò seriamente. Effettivamente era riuscito a domare lo spirito della bestia “Si sensei. L’ho usato. Quando stavo per perdere conoscenza sono finito in uno strano posto. Era una specie di fogna e poi mi sono ritrovato davanti al cancello che imprigiona Kyubi.” Rivelò il ragazzo

Jiraiya annuì “Eri nel tuo subconscio. Cos’è successo poi?”

Naruto pensò a quanto successo il giorno prima nella sua testa, per poi rispondere “Kyubi ha tentato di sopraffarmi ma, non so come, mi sentivo in grado di contrastarlo e ci sono riuscito in effetti. Ho attivato il Rinnegan e ho rimandato l’essenza del demone dentro il cancello.”

Jiraiya si stupì non poco a quell’affermazione. Sapeva del potere del Rinnegan, era stato lui a spiegarlo al ragazzo, ma non immaginava che riuscisse già a sprigionare tale potere ‘Pazzesco! È riuscito a domare il chakra del demone senza apparente sforzo! Quegli occhi sono terrificanti!’ “E poi cos’è successo?” chiese desideroso di sapere cosa avesse detto il demone

Naruto lo fissò per qualche secondo, poi disse “Mi ha fatto firmare il contratto”

I tre ninja sussultarono. Kyubi aveva concesso il suo enorme potere a Naruto, senza nessuna esitazione? Quanto dovevano essere potenti quegli occhi. A tutti fu chiaro che Minato aveva previsto tutto fin dall’inizio e non si era minimamente sbagliato. Naruto era veramente l’unico che potesse tenere dentro di se il demone.

“Grazie a quello posso evocare il suo potere senza problemi, l’unica cosa è che non sono ancora abbastanza forte da controllarlo completamente. Mi ha detto di non spingermi oltre la quarta coda o potrei non farcela. Ora le nostre coscienze sono anche collegate!”

“Collegate?” fecero i tre all’unisono.

“Si! Kyubi vede e sente quello che vedo e sento io. Anche in questo momento. Mi ha detto che non si impiccerà dei miei affari se non in battaglia, dove potrà aiutarmi e consigliarmi.” Rivelò il biondo

“Stupefacente! Un alleato come Kyubi in battaglia non potrà far altro che aiutarti! Ma fai attenzione a non farti soggiogare dal suo potere. Può essere un’arma a doppio taglio!” disse Jiraiya. L’esperienza di Kyubi in battaglia valeva come mille guerrieri ma rimaneva lo stesso un essere malvagio

“Non ti preoccupare Ero-sennin. Kyubi non mi consiglierebbe mai male, se vuole vivere!” disse il biondo per poi sorridere nel sentire un ringhio soffocato nel sua testa. “Non è tutto però!”

“C’è dell’altro?” chiese stupita Tsunade al pari degli altri due. Quali altri poteri poteva avergli mai concesso?

“Si. firmando il contratto di Kyubi sono anche in grado di evocare suo figlio!”

Quella dichiarazione ebbe lo straordinario effetto di ammutolire tutti e tre

“F-figlio?” balbettò Shizune

“Kyubi ha un figlio?” chiesero all’unisono i due sannin

“Si. ma non è su questa terra, tranquilli! Kyubi lo creò secoli fa nel suo mondo ed è lì che risiede. D’ora in avanti però potrò evocarlo in mio soccorso. Un po’ come il patto con i rospi che mi hai fatto firmare tu con l’unica differenza che posso richiamarlo soltanto usando il chakra della volpe.” Sentenziò infine indirizzato al suo maestro. Jiraiya si sedette. Con quella quantità di notizie che aveva ricevuto, le sue gambe reclamavano pietà

“Pazzesco! Sei riuscito a controllare il demone! Tuo padre aveva ragione su tutta la linea” disse infine

Naruto sorrise. Sentir parlare di suo padre lo riempiva sempre d’orgoglio. Anche le altre due sorrisero di rimando.

“Puoi controllarlo solo fino alla quarta coda, hai detto?” chiese Tsunade

Naruto fece un cenno affermativo “Si. Kyubi mi ha detto che riuscirò a controllarlo soltanto fino alla quarta coda per il momento. Il mio corpo non è ancora sufficientemente forte per potermi trasformare del tutto. Dovrò allenarmi molto per riuscirci.”

“Fai attenzione a non strafare Naruto. A quanto ho visto il chakra rosso è deleterio per il tuo corpo a lungo andare. Dovrai evitare di usarlo se non strettamente necessario.” Disse la sannin

“Lo so. Per quello ho intenzione di allenarmi duramente per diventare più forte. Se voglio diventare Hokage dopo di te, baa-chan, voglio che sia solo per merito mio e senza l’aiuto di Kyubi.

“Ben detto figliolo.” Disse Jiraiya elargendogli una pacca paterna “Bene credo sia ora di tornare al villaggio. Mancano solo cinque giorni all’inizio del torneo e non vogliamo che arrivi tardi. Inoltre, penso che una certa ragazzina non veda l’ora di rivederti, dico bene?” guardando il biondo con sguardo malizioso.

“Ma come? Hai già la ragazza?” chiese Tsunade visibilmente incuriosita

Naruto arrossì vistosamente. Pensare ad Hinata le faceva ancora questo effetto: “S-si. Ci siamo fidanzati prima della missione”

“Ma che carino. Balbetta pensando a lei! Fortunatamente non ha preso da te” guardando il suo compagno con sguardo altezzoso “almeno non è un pervertito che si diverte a scrivere libri erotici, maiale!” Jiraiya si rannicchiò per terra con un’aura scura sulla testa

“Nessuno mi capisce!”

Dopo una risata generale, i quattro ripresero il cammino verso il villaggio della foglia.

 

Viaggiarono per due giorni, quando finalmente arrivarono alle porte del villaggio.

“Bene! Siamo finalmente arrivati. Direi che possiamo dividerci qui! Naruto, tu vai pure dove vuoi, goditi questi due giorni che ti avanzano prima del torneo, ne avrai bisogno. Noi intanto andiamo dall’Hokage.” disse il sannin bianco rivolto all’allievo

“D’accordo Ero-sennin. Ci vediamo all’esame. Ciao nonna Tsunade, ciao Shizune” disse il biondo correndo via senza dar loro nemmeno il tempo di ricambiare il saluto

“Niente è già sparito ahahahah! Vabbè dai, il vecchio ci starà aspettando!” disse Jiraiya incamminandosi verso il palazzo dell’Hokage

“Già chissà come sta il maestro. Non vedo da tantissimo tempo nemmeno lui!”

 

I tre arrivarono al palazzo dell’Hokage dove Shizune si congedò per tornare a casa sua. In fondo era una questione privata tra i due sannin e i consiglieri. Ne approfittò per riaprire finalmente casa dopo tutto quel tempo di assenza.

Tsunade e Jiraiya bussarono alla porta dell’Hokage, una volta trovatisi davanti.

“Avanti” disse la voce del vecchio Sarutobi da dietro la scrivania. Ricevuto il permesso, i due sannin entrarono nell’ufficio

“Salve maestro. È un piacere rivederla dopo tutto questo tempo!” disse la kunoichi bionda nel rivedere il suo vecchio sensei

Alla sua vista, l’Hokagele andò incontro “Tsunade!! Ragazza mia! È un piacere anche per me rivederti. Eheheheh gli anni passano ma tu resti sempre bellissima”  disse abbracciandola calorosamente

“Grazie sensei!” esclamò la donna rispondendo all’abbraccio e sorridendogli

“Già. Ha conservato anche tutta la sua forza bruta, se non aumentata. Deve sentire che lorde che tira ahahahah.” Constatò il secondo sannin

Tsunade gli scoccò un’occhiata minacciosa “Per caso vuoi ripetere il volo della sera scorsa?”

“No no no no per carità” rispose Jiraiya seriamente spaventato

“Ahahahahahah è bello vedere che nonostante gli anni passino, voi due siate rimasti tali e quali a quando eravate ragazzi. Avrei giurato che un giorno vi sareste sposati. Ahahahah” constatò il capo villaggio osservando i suoi due discepoli

I due assunsero tutte le tonalità di rosso esistenti al mondo ed esclamarono all’unisono “IO SPOSATO/A CON QUESTA/O QUI? NEANCHE MORTO/A!!!”

“Ahahahahah. Tranquilli stavo solo scherzando!”

“Umpf” esclamarono i due sannin dandosi le spalle a vicenda

“Ma veniamo a questioni più importanti. Tsunade, immagino che Jiraiya ti abbia detto il motivo per cui ti ho fatta cercare.” Continuò l’Hokage, assumendo un’aria decisamente più consona alla situazione

Anche i due allievi si ricomposero. Tsunade fece un cenno affermativo con i capo “Si maestro.”

“E…” chiese il vecchio Sarutobi, speranzoso in una risposta affermativa

Tsunade sorrise “Sarà un piacere e un profondo onore difendere il mio villaggio, maestro. Accetto volentieri il titolo di Hokage e mi impegnerò affinché la pace regni sovrana e che la gente del villaggio non abbia mai nulla da temere. Onorerò la posizione che è stata orgoglio dei più grandi ninja di Konoha.” Concluse infine, inchinandosi di fronte al suo sensei.

“Bene Tsunade. Siamo felici che tu voglia prendere così a cuore la sorte del villaggio. Sapevamo di poter contare si di te.” Esclamò una voce femminile e anziana. Due persone entrarono in quel momento nella stanza

“Homura e Koharu. Stavo giusto per farvi venire a chiamare. A quanto pare, la cara Tsunade ha deciso di accettare la nostra offerta” disse il Sandaime orgoglioso facendo passare lo sguardo da i suoi due ex compagni di team fino alla sua allieva

“Abbiamo sentito. Siamo felici che tu abbia accettato Tsunade. Come ha detto Koharu, sapevamo di aver fatto la scelta giusta nominandoti” disse l’uomo più anziano, membro del consiglio del villaggio

“Grazie onorevoli consiglieri.” Rispose la donna grata

“Grazie Jiraya di averla trovata e riportata al villaggio. In occasione del torneo vi sarà la nomina ufficiale di Tsunade come Quinto Hokage.” continuò l’uomo spostando lo sguardo verso il secondo sannin che annuì.

 

In quel momento la porta si aprì nuovamente e vi entrò un uomo alto, dai capelli neri e dalla faccia semibendata. Alla sua vista Jiraiya, Tsunade e Sarutobi si guardarono complici e rivolsero un’occhiataccia al nuovo arrivato “Ciao Danzou. Qual buon vento ti porta qui?” disse Hiruzen alla vista della sua più dolorosa spina nel fianco

“Nulla di particolare Sarutobi-san.” Rispose il vecchio atono “Sono solo venuto a congratularmi con Tsunade per la sua nomina come Godaime Hokage” dicendo le ultime parole con tutto il disprezzo di cui era capace, cosa che non sfuggì ai due sannin e all’hokage.

“Grazie Danzou-sama. Spero di vederla fra due giorni in occasione della cerimonia.” Replicò la donna in tono di sfida

L’occhio scoperto dell’uomo la scrutò con disprezzo “Non temere Tsunade, non potrei mai mancare” e dicendo questo si allontanò, seguito poi dai due consiglieri che si congratularono ancora con Tsunade.

 

Rimasti soli, il Sandaime disse a Tsunade ciò che doveva sapere sulla verità di Danzou e del suo coinvolgimento diretto con lo sterminio del clan Uchiha. Tsuande era furente. Quella vecchia mummia aveva oltrepassato ogni limite. “Maledetto. Non gliela farò passare liscia!” disse la donna assottigliando gli occhi

“Fai attenzione Tsunade. Danzou gode di ottime amicizie ed è un tipo pericoloso. Cercherà in tutti i modi di metterti i bastoni fra le ruote. Tieni sempre gli occhi aperti.” La avvertì il suo maestro. Se Danzou fosse stato un tipo poco problematico ci avrebbe già pensato lui a sistemarlo. “ Io d’ora in poi, se lo vorrai, mi unirò a Homura e Koharu come tuo consigliere. Non vedo cos’altro potrebbe fare un vecchio come me, ahahahah” disse infine ridendo

A quelle parole Tsunade gli sorrise grata “Sarei onorata maestro. Jiraya!” esclamò all’indirizzo del suo amico “Ho già una missione da affidarti.”

“Cosa vuoi che faccia.” Chiese incuriosito il sannin bianco

“Voglio che tieni d’occhio Danzou e la radice. Devi tenermi informata su qualsiasi cosa quel maledetto stia architettando. Non voglio brutte sorprese.”

“Mi chiedi parecchio Tsunade” rispose l’uomo

“Il tuo titolo di sannin varrà pure qualcosa, no? Inoltre, se ti sarà possibile, cerca di ottenere qualche prova riguardo alla complicità di Danzou con quanto successo agli Uchiha.”

“Non credo che avrà molta fortuna. Tutti i collegamenti di Danzou con la tragedia degli Uchiha sono andati ditrutti. Io stesso è da allora che tento di scoprire qualcosa, ma sempre invano”

“Vedrò cosa posso fare. Sarà dura ma puoi contare su di me!” rispose infine il sannin

“Bene. Puoi andare” decretò infine la neo-Hokage congedando il suo amico che, con un cenno del capo, uscì dall’ufficio.

Saruto si complimentò con la donna “Vedo che hai subito capito come comportarti Tsunade eheheheh”

“Grazie maestro.” Fece lei per poi girarsi e affacciarsi alla finestra ‘Dan, Nawaki, realizzerò il vostro sogno. Nessuno minerà la pace del villaggio. Sarete orgogliosi di me’ pensò mentre una lacrima fugace le rigava il viso.

 

 

Intanto, per le strade del villaggio, Naruto si stava dirigendo verso villa Hyuga per vedere la sua Hinata. Era una settimana che non la vedeva e le era mancata parecchio. Caso volle che non dovette nemmeno arrivare nei pressi della sua casa per trovarla. Stava passeggiando da sola con un cesto di fiori in mano.

“Hinata!” gridò per correrle incontro. Al sentire la sua voce, la ragazza si voltò e nel vederselo davanti, gli corse incontro per abbracciarlo

“Naruto! Che bello sei tornato! Mi sei mancato!”

“Anche tu mi sei mancata, tesoro.” Entrambi arrossirono dopo aver sentito quella parola. Hinata per essersela sentita dire, Naruto perché l’aveva detta senza pensarci su. Hinata gli si avvicinò e gli diede un leggero bacio sulle labbra, per poi appoggiarsi nuovamente al petto di lui.

“Allora come stai? C’è qualche novità?” disse lui vedendola in buona salute. La trovava in ottima forma, fortunatamente

“Meglio grazie. Ormai mi sono ripresa quasi del tutto. A dirti la verità, una novità c’è!” rivelò lei arrossendo un po’

“Davvero? Quale?” chiese lui, sinceramente incuriosito

“Ho chiesto a mio padre se, dopo l’esame, volesse allenarmi. E lui ha detto di si” rivelò lei arrossendo un po’ di più sulle gote.

Naruto la sollevò in braccio “Ma è fantastico! Bravissima Hinata sei stata grande! Sono sicuro che diventerai fortissima!” esclamò il biondo estasiato. Quella si che era una notizia davvero importante

Hinata rise di cuore nel venire sollevata e nel sentire la felicità del biondo che finì per contagiarla “Hihihihi grazie Naruto”.

 

Passeggiarono per tutto il pomeriggio, parlando del più e del meno. Naruto le raccontò della missione, tralasciando ovviamente la fase della battaglia in cui lui si era trasformato. Per quello ci sarebbe stato tempo. Le raccontò poi del fatto che la principessa Tsunade fosse tornata al villaggio per ricoprire il titolo di Hokage e anche Hinata  era contenta. Aveva sentito parecchie voci sul suo conto ed erano tutte molto buone, descrivendola come la più forte ninja medico della storia del villaggio. Sarebbe stata un ottimo Hokage, pensò fra se e se. Dopo un po’ che camminavano, l’attenzione del biondo fu attirata da una coppietta che stava venendo loro incontro, mano nella mano.

“Ma quelli sono Sakura-chan e Sasuke! Ehiiiiiiiii ragaaaaaaaaaaaaazzi!” urlò il biondo verso di loro, agitando un braccio per farsi notare

I due shinobi alzarono lo sguardo e videro una zazzera bionda che li stava chiamando sbracciandosi. Si avvicinarono, rassegnati al fatto che il loro amico non conosceva affatto il significato della parola discrezione.

“Ecco la solita testa quadra che deve sempre attirare l’attenzione” sbuffò il giovane Uchiha arrivando di fronte al suo compagno

“Dai Sasuke, non ti arrabbiare. In fondo è sempre Naruto! ”  disse poi la rosa con un sorriso e dandogli un bacio sulla guancia “Ciao Hinata!” salutò poi la corvina che stava, stranamente, in compagnia di Naruto

“Ciao Sakura-san, Sasuke-kun” salutò educatamente la corvina verso i due

Naruto, invece, rimase pietrificato nel vedere quella scena. Non tanto che Sakura avesse dato un bacio a Sasuke, sapeva che lei era cotta di lui da una vita. Il fatto che però lui se lo sia lasciato dare e che la tenesse per mano, però, lo lasciò senza parole. Spostando poi lo sguardo verso i due, con Sasuke che lo fissava con sufficienza e Sakura che gli sorrideva con una maschera di pura felicità dipinta in volto, il biondo fece due più due e rise di gusto

“Ahahahahah finalmente vi siete decisi a mettervi insieme. Era ora che il cuore di ghiaccio del teme si sciogliesse. Bravo teme!” disse abbracciando il suo compagno di squadra. Sia Sasuke che Sakura erano allibiti. Tutto si sarebbero aspettati da Naruto meno che quella reazione. Era più plausibile che si mettesse a piangere o a disperarsi o a sfidare Sasuke per il cuore di Sakura. Ma che si congratulasse con loro, questo proprio no.

“Naruto, ma stai bene?” chiese Sakura verso il biondo. Non che gli dispiacesse molto che non avesse fatto scenate, anzi, ma la cosa la rendeva alquanto perplessa

“Uh? Si certo perché?” rispose lui non capendo il perché di quelle espressioni

“N-niente. Solo che ci sembra strana questa tua reazione.” Rivelò lei mentre anche Sasuke faceva un un cenno accondiscendente con il capo

“Perché? Sono felice per voi!” continuò il biondo con un sorriso genuino

“E’ proprio questo il fatto. Una volta ti saresti disperato nel vedere Sakura darmi un bacio.” Disse il moro

Naruto convenne che probabilmente aveva ragione. Una volta avrebbe fatto carte false per trovarsi al posto del suo amico/rivale, ma ora aveva finalmente capito che non era la rosa la ragazza di cui era innamorato, bensì l’angelo al suo fianco. “Beh, il fatto è che non siete gli unici ad esservi fidanzati, eheheheh” esclamò grattandosi la testa come faceva ogni volta che si sentiva tremendamente imbarazzato

Questa volta a pietrificarsi dallo stupore furono i due novi arrivati. Persino l’impassibile Sasuke si ritrovò a spalancare la bocca in un’espressione sconvolta “EHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH????” dissero all’unisono

Naruto prese per mano Hinata e le cinse le spalle con il braccio, mettendo in tremendo imbarazzo la bella corvina “Eheheheh, io e Hinata ci siamo fidanzati una settimana fa”

I due compagni di Naruto rimasero nuovamente di sasso. La testa quadra aveva finalmente trovato qualcuna che lo sopportasse? In effetti Sakura non fu troppo sorpresa della cosa. Sapeva che Hinata moriva dietro a Naruto dai tempi dell’accademia, ma non si aspettava certo che lui la ricambiasse e, meno ancora, che trovasse il coraggio di dichiararsi. Dopo un momento di assoluto, imbarazzante, silenzio Sakura esplose

“WAO sono contentissima per voi!” esclamò felice e abbracciando la sua amica, mentre anche Sasuke si accinse a stringere la mano al biondo, complimentandosi

“G-grazie Sakura-san!” disse la Hyuga una volta che Sakura l’ebbe liberata dalla sua presa

“Già. Bravo testa quadra, finalmente hai trovato una che ti sopporti” disse invece il moro nel tentativo di prenderlo in giro

“Cosa vorresti dire teme? Occhio che ti rompo!” rispose il biondo minacciosamente

“Umpf” replicò semplicemente il moro “Piuttosto, dove sei stato in questi giorni? È una settimana che non ti si vede!”

Naruto cambiò subito espressione, felice di poter raccontare della missione appena conclusa. Raccontò per filo e per segno quanto successo, tralasciando nuovamente il combattimento con la kunoichi di Orochimaru. I due lo guardarono perplessi “E così il Sandaime ha deciso di nominare il suo sotituto?” disse Sasuke.

Naruto fece un cenno affermativo con il capo “Si. Tsunade baa-chan ricoprirà il ruolo” spiegò nuovamente

“Un po’ mi dispiace che il Sandaime smetta di essere Hokage” disse Sakura pensierosa “Ma conosco la fama di Tsunade-hime e so che è una kunoichi molto forte!” concluse

Naruto annuì vigorosamente, memore dei pugni che si era beccato prima, durante e dopo lo scontro con la donna “Si si ha una forza mostruosa!”

“E tu invece?” disse Sasuke interrompendolo “Sei migliorato almeno un po’?”

Naruto sorrise beffardo “Puoi giurarci teme! Vedrai, la mia promozione a chunin è assicurata! Sconfiggerò tutti al torneo!” Disse trionfante

Sasuke lo guardò con sufficienza. Se c’era una cosa che non sopportava di Naruto era quel suo credersi invincibile “Ti piacerebbe baka. Magari fra cent’anni. Ricorda, che tu lo accetti o meno, mi sarai sempre inferiore!” sentenziò infine

Naruto lo guardò malamente. Se solo avesse saputo il suo reale potere non avrebbe alzato tanto la cresta “Tsk, ma sentilo, il rampollo degli Uchiha. Vedi di non farti eliminare al primo round, ho proprio voglia di abbassarti la cresta, teme!”

“Umpf. Vedi tu di non farti subito mettere al tappeto da Neji.” Rispose il moro guardandolo con astio

 

Sakura notò subito che i toni tra quei due si stavano scaldando. Era strano ma dopo l’ultima prova, tra i due era nata una sorta di rivalità che stava lentamente minando la loro amicizia. Era dalla prova nella foresta della morte, quando Naruto aveva salvato Sasuke da quell’enorme serpente. Probabilmente il moro non accettava una simile onta sul suo orgoglio. Sakura sospettava che anche l’influsso del sigillo maledetto di Orochimaru facesse la sua parte in tutto, ma il moro gli aveva assicurato che non gli dava alcun fastidio e che si era allenato molto in quel periodo per non ricorrere mai al potere oscuro del segno. Aveva finito per credergli e, ovviamente, lei stava sempre dalla parte di Sasuke anche perché, in genere, era sempre Naruto a provocare.

“Su basta ragazzi. Non litigate. E tu  Naruto, piantala di istigare” disse poi lei, intermponendosi tra i due guardando il biondo in modo accusatorio.

“Ma Sakura.” Replicò il biondo che non ci stava affatto nel essere additato come causa del litigio

“Tsk andiamocene Sakura!” disse il moro prendendo per mano la rosa e tornando nella direzione da dove erano venuti. Naruto ci rimase male. Si era reso conto dell’attrito che stava nascendo tra lui e Sasuke e ne soffriva. In fondo lo considerava come un fratello e un rivale, certo, ma sempre con profondo rispetto. Questo cambiamento nell’amico lo faceva preoccupare e la cosa non gli piaceva per niente. Hinata si accorse dello sguardo cupo del fidanzato e gli poggiò una mano sul dorso della sua, ridestandolo dai suoi pensieri.

“Naruto va tutto bene?” chiese la corvina, preoccupato per lo stato del ragazzo. Il suo tocco ebbe lo straordinario effetto di placare l’animo del biondo che le strinse la mano

“Ora che sei qui con me, si amore” e l’abbracciò forte “Grazie di esserci”

Hinata notò il tono triste con cui le si era rivolto e gli accarezzò dolcemente i capelli “Non ti preoccupare, vedrai che si risolverà tutto. Ne sono sicura”

Naruto le fece un sorriso che la sciolse letteralmente e le diede un dolce bacio.

“Grazie Hinata. Ti amo!”

“Anche io Naruto. Da sempre”

I due si staccarono dopo qualche minuto e Naruto riaccompagnò Hinata a casa. Passarono i due giorni mancanti e finalmente la data del torneo arrivò.

 

 

NdA

Ed eccoci con un nuovo capitolo. Chi voleva tanto vedere il sasusaku è stato finalmente esaudito. Detto questo, preparatevi a vedere azione e adrenalina pura nei prossimi capitoli. Ormai la fase finale del torneo è arrivata! Chi vincerà?

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Capitolo 10
*** La Prima fase del Torneo ***


Naruto si svegliò decisamente presto quella mattina. Troppo presto per i suoi standard, ma non voleva fare brutta figura arrivando in ritardo, come al suo solito, al torneo. Il primo scontro era il suo e si sarebbe dovuto battere contro Neji, il cugino di Hinata. Lei gli aveva chiesto di non odiarlo poiché aveva sofferto tanto nella sua infanzia, trovando giustificato il suo odio verso di lei. Non gli aveva detto tutti i particolari, ma il fatto che fosse stata lei a chiederglielo, gli bastava. Comunque avrebbe dovuto batterlo lo stesso e, conoscendo la sua forza, non avrebbe certamente dovuto sottovalutarlo.
Si alzò dal letto e si precipitò in bagno per darsi una lavata. Non dovette fare molta strada, in quanto il monolocale dove viveva aveva solo tre stanze: soggiorno, cucinino e bagno. Dopo essersi pulito per bene, fece una rapida colazione e si vestì. Il suo maestro e nonna Tsunade gli avevano regalato una nuova divisa perché non ne potevano più di vederlo con addosso sempre la stessa tuta. Per sua fortuna avevano deciso di non regalargliene una con colori diversi dai suoi. Si infilò un paio di pantaloni neri e una maglietta bianca con al centro il simbolo di un vortice arancione. Poi si mise sopra un kimono, anch’esso arancione, perfettamente in contrasto con i pantaloni. Una volta allacciato il suo adorato copri fronte e infilato i sandali era pronto. Era stranamente rilassato, sapeva che gli incontri non sarebbero stati per niente facili ma confidava in se stesso. Jiraiya gli aveva detto di non ricorrere in alcun modo  al Rinnegan e al manto della volpe, in quanto avrebbe sicuramente scatenato il caos sia tra i partecipanti che tra il pubblico. Ma a lui non importava. Con l’allenamento a cui si era sottoposto in quelle settimane era sicuro che non avrebbe avuto bisogno di alcun potere ausiliario per farcela.

Dopo aver riordinato la stanza, si avviò verso l’uscita e aprì la porta. Con sua somma sorpresa e piacere si trovò davanti la figura della sua amata.
“Hinata! Che ci fai qui?” chiese il biondo sorpreso
“S-scusa Naruto. Ho pensato di accompagnarti al torneo. Visto che al pubblico non è concesso stare insieme ai partecipanti ho pensato di venire da te ora.” Rivelò lei timidamente
“Sei un angelo Hinata!” si ritrovò a dirle lui e la ragazza arrossì violentemente a sentirsi apostrofare così. Aveva fatto notevoli passi avanti con lui, non sveniva più e il balbettio si era notevolmente affievolito. Ma arrossiva ancora ogni volta che Naruto le faceva un complimento o un apprezzamento.
“Grazie Naruto”
“Su vieni dentro. Ti preparo un te. Fa freddo qui fuori ed è ancora presto” in effetti mancavano ancora due ore all’inizio della prima fase del torneo e l’idea di passarle con la sua ragazza gli aumentarono notevolmente il buon umore.
Hinata varcò l’ingresso del piccolo monolocale dove viveva Naruto. Era molto piccolo, seppur confortevole.
“Scusa il disordine, ma sai, vivendo da solo, non ho certe esigenze” ad Hinata venne un groppo in gola. Da che ricordasse il ragazzo aveva sempre vissuto da solo, anche quand’era piccolo. Nonostante la tenera età aveva sempre badato a se stesso e non aveva mai perso il suo entusiasmo e la sua caparbietà. Quelle stesse qualità che l’avevano fatta tremendamente innamorare di lui.
“Non preoccuparti. Anzi siediti, ci penso io al the.” Hinata andò in cucina e preparò l’acqua calda. Naruto la guardava dolcemente. Era veramente fortunato ad avere trovato un angelo del genere come fidanzata. Ripensò al giorno in cui si erano fidanzati e al commento che fece a se stesso prima di trovarsela davanti.
‘Angelo e demone. Che coppia bizzarra. Prima o poi dovrò rivelargli chi sono veramente. Spero solo che non mi odi come hanno fatto sempre tutti quanti. Ho deciso, dopo il torneo le rivelerò tutto’ pensò il biondo, più che mai deciso a risolvere la questione
“Grazie Hinata. Scommetto che un giorno diventerai una moglie stupenda”  entrambi si paralizzarono a quella frase. Naruto non credeva di averla appena detta. Certo, da quando stavano insieme aveva pensato di passare il resto della vita con lei, ma erano ancora solo dei ragazzini. Hinata dal canto suo per poco non rovesciò il recipiente d’acqua bollente per terra a sentirlo. Il suo Naruto le aveva appena detto che sarebbe stata un’ottima moglie? Chissà se si riferiva a loro due. Lei non avrebbe desiderato altro ma in fondo erano solo dei ragazzini, convenne anche lei. Decisero di soprassedere su quell’argomento e di fare come niente fosse. Ci sarebbe stato tempo per parlarne.

Passarono tranquillamente il resto del tempo e dopo un’oretta decisero di incamminarsi verso l’arena. Arrivarono nei suoi pressi con una buona mezz’ora di anticipo. Era situata nella periferia del villaggio ed era immensa. Avrebbe potuto ospitare tranquillamente tutta la popolazione del villaggio e tutte le rappresentanze dei villaggi partecipanti. Naruto non vi era mai entrato e rimase affascinato nell’ammirarla. Non avrebbe avuto alcun problema nel sfoggiare le sue tecniche migliori senza creare troppa confusione.
“E’ davvero enorme. È fantastica!” esclamò il biondo estasiato
“Già. È veramente grande!” si ritrovò a concordare lei per poi avviarsi verso la zona dei partecipanti assieme al genin
“Qui purtroppo non posso entrare. Devo andare sugli spalti, mio padre e mia sorella mi stanno aspettando” le rivelò lei, tutt’altro che desiderosa di andarsene
“D’accordo tesoro. Mi ha fatto piacere passare queste due orette con te” dandole un bacio e abbracciandola cosa che fece imbambolare la ragazza. Non era ancora abituata a queste manifestazioni di affetto.
“N-non c’è di che Naruto. Mi raccomando fai attenzione” disse poi preoccupata
“Non preoccuparti. Con l’allenamento a cui mi sono sottoposto sbaraglierò tutti. Di a tuo padre di osservarmi bene mentre mando al tappeto tuo cugino” la rassicurò lui, più che mai convinte delle proprie capacità
Hinata sorrise. Se suo padre avesse riconosciuto la sua forza forse non sarebbe stato troppo contrario alla loro relazione, una volta che glielo avrebbero detto. Si salutarono e Naruto raggiunse gli spogliatoi.

Li vi trovò il resto dei partecipanti. Vi erano i suoi amici Shino e Shikamaru che chiacchieravano tranquilli anche se Shikamaru era visibilmente annoiato. Seduto su una panchina con gli occhi chiusi vi era il suo sfidante, Neji che, appena entrato, aprì gli occhi e lo fissò con indifferenza, come se non lo ritenesse nemmeno degno di essere considerato. Lo mandò in bestia, ma ci sarebbe stato il tempo per dargli una lezione. Su un’altra panchina vi era invece Sasuke che gli si avvicinò
“Allora, sei pronto testa quadra?” gli disse il moro
“Certo teme. Ti farò mangiare la polvere oggi, stanne certo. Non hai la più pallida idea di quanto sono diventato forte” replicò il biondo
“Tsk. Non cantar vittoria prima del tempo. Mi sarai sempre inferiore e questo lo sai” non c’era ironia nel suo tono. Vi era solo sfida e voglia di combattere. Naruto si sorprese nuovamente nel sentire quel tono
“Sei cambiato Sasuke. Da quando Orochimaru ti ha messo il segno maledetto non sei più lo stesso”
“La gente cambia testa quadra. Vedi di crescere anche tu e renderti conto che non sei così speciale come credi” detto questo uscì per dirigersi sugli spalti dei partecipanti. Naruto lo guardò uscire tristemente. Aveva capito che ormai il loro legame si stava spezzando e che non sarebbe stato più come prima. Prima di uscire egli stesso si soffermò su un trio che stava in fondo alla sala, il trio di Suna. Era composto da una ragazza bionda con un enorme ventaglio sulla schiena, che stava fissando Shikamaru. Probabilmente era lui il suo avversaio nel primo scontro. Poi vi era un ragazzo vestito completamente di nero con degli strani segni viola sulla faccia che invece fissava Shino. La sua attenzione si fermò però sul terzo componente del gruppo. Un ragazzo dai capelli rossi con profonde occhiaie che gli segnavano gli occhi. Ricordava ancora la tremenda potenza del rosso, sfoggiata nell’incontro contro il suo amico Rock Lee. Il genin allievo di Gai-sensei ne era uscito ferito in modo grave e solo l’intervento futuro di Tsunade l’aveva messo fuori pericolo.  Questi alzò lo sguardo verso Naruto e il biondo poté notare lo sguardo profondo dell’altro. Conosceva bene quello sguardo. Ero quello tipico di gente come lui, che non ha mai conosciuto l’affetto di qualcuno, ma solo sofferenza e solitudine. Non sapeva il perché ma il rosso lo incuriosiva, sentiva come un legame tra di loro ma non riuscì a spiegarselo. Si fissarono per qualche minuto, quando la porta della sala si aprì nuovamente. Vi entrò Tsunade. Il giorno prima vi era stata la cerimonia per la nomina ad Hokage ed era stata ben acclamata da tutti. Certo, vi era un dispiacere generale per il ritiro del Sandaime in quanto amato da tutti. Ma conoscevano altrettanto bene la Principessa delle lumache ed erano ben felici che fosse stata eletta come Godaime Hokage.
“Bene, siete già tutti qui.” Iniziò la sannin “Fra pochi minuti vi sarà il primo scontro. Naruto, Neji, preparatevi. Gli altri si dirigano pure verso gli spalti dei partecipanti.” Sentenziò per poi fare uscire i partecipanti
I genin si avviarono verso gli spalti, mentre Neji si avviò verso l’entrata dell’arena. L’ultimo ad uscire fu Naruto che venne trattenuto dall’Hokage.
“Fai attenzione Naruto. Il tuo avversario è molto forte, ma non usare per nessuna ragione il Rinnegan. Io e Jiraiya abbiamo un brutto presentimento e vorremmo che evitassi di mostrarlo.”
“Non preoccuparti baa-chan. Batterò tutti con le mie sole forze. Non temere” disse il biondo per nulla preoccupato e si avviò anch’egli verso l’arena. Tsunade sorrise, quel ragazzo era incredibile.

Naruto arrivò al centro dell’arena dove lo stavano aspettando Neji e un jonin con in testa una bandana e in bocca una spiga di grano. Probabilmente era il giudice esaminatore, pensò. Alzò lo sguardo verso gli spettatori e riuscì ad inquadrare subito Hinata, seduta fra sua sorella e suo padre, che lo guardava apprensiva. Sorrise guardandola, non avrebbe dovuto preoccuparsi per lui. Tornò a fissare Neji
“Finalmente ci incontriamo Neji” disse il biondo fissando l’avversario con sguardo duro
Neji spostò i suoi occhi cerei in direzione del biondo “Non ti facevo così impaziente di perdere Naruto. È destino che tu perda su tutta la linea quest’oggi.” Decretò infine, facendo scattare la rabbia del biondo
“Fammi un favore. Piantala con queste fesserie sul destino. Il destino uno se lo scrive da se, con le proprie scelte e le proprie azioni. Il giorno che hai maltrattato Hinata durante la terza prova, ti sei condannato da solo ad essere sconfitto dal sottoscritto” più furente che mai a quel ricordo
Anche Neji si infervorò nel sentire le parole dell’avversario. All’improvviso, tutti i ricordi della fase più tragica della sua infanzia gli affiorarono in mente, causandogli una rabbia cieca “Cosa ne vuoi sapere tu di cosa vuol dire far parte della casata cadetta. Cosa vuoi saperne tu delle sofferenze che ho dovuto patire, solo per essere nato dalla parte inferiore del clan. Forse è vero, con Hinata ci sono andato giù pesante, ma non sei nessuno per giudicare le mie azioni”

Dall’alto degli spalti, la nobile figura dell’uomo che era a capo del clan del giovane genin, assisteva a quella discussione con sguardo triste
‘Neji non mi ha ancora perdonato per quanto accaduto a suo padre. Purtroppo non si è potuto fare altrimenti. Dannazione!!’ pensò Hiashi Hyuga

Stufo di sentire i due parlare anziché combattere, Genma diede finalmente via allo scontro “Bene potete cominciare”
“Sappi Neji che io non sarò nessuno per giudicare, ma non ti perdonerò in ogni caso” disse il biondo mettendosi in posizione di combattimento e posando la mano sul marsupio dove teneva la sua scorta d’armi
“Zitto e combatti!” disse il castano mettendosi anch’egli in posizione. Naruto gli lanciò degli shuriken che lo Hyuga, prontamente, evitò.

Sugli spalti dei partecipanti, due figure dai capelli chiari osservavano attentamente lo scontro. La più giovane si avvicinò all’altra
“Jiraiya-sama, è un piacere vederla” disse il copia-ninja al sensei del suo maestro prima e del suo allievo ora
“Ciao Kakashi. Vedo che almeno oggi sei arrivato puntuale” rispose il sannin
“Si, eheheh se Sasuke fosse arrivato in ritardo, Sakura mi avrebbe linciato” riferendosi alla terza componente del team 7
 A sentire quelle parole, Jiraiya rise di gusto “Ahahahaha. Quella ragazzina mi ricorda vagamente Tsunade. Ma dimmi, Sasuke è migliorato?”
A sentirsi chiamare in causa, il moro disse “Può dirlo forte. Il maestro Kakashi mi ha insegnato parecchie tecniche interessanti. Nessuno mi batterà” disse il moro sicuro di se
Jiraiya, sentendo il tono del giovane genin, lo squadrò. Per un attimo vide i suoi occhi farsi rosso fuoco e velarsi di una preoccupante luce ambiziosa. Aveva già visto quello sguardo in passato, in Orochimaru, e non gli piaceva per niente che il piccolo Uchiha stesse imboccando quella via.
“Fossi in te farei meno lo spavaldo e non sottovaluterei i tuoi avversari. Anche Naruto ha fatto notevoli progressi e ti consiglio di osservarlo attentamente” disse il sannin indicando il suo allievo che aveva appena cominciato lo scontro
Sasuke lo guardò con sufficienza, come se avessa appena detto un’idiozia “Umpf. Quella testa quadra non potrà mai superarmi. È inferiore e lo rimarrà per sempre”  concluse voltandosi per raggiungere gli altri partecipanti
Kakashi e Jiraiya lo osservarono preoccupati.
“Non mi piace la strada che sta prendendo Sasuke.” Disse il più vecchio a Kakashi
“Lo so maestro. Negli ultimi giorni si sta comportando in modo strano, prima non era così. Penso che si tratti dell’influsso del segno maledetto di Orochimaru” constatò il giovane
“Già, lo credo anche io. Farai bene a tenerlo d’occhio”
“Lo farò. Mi dica, invece, Naruto è migliorato?” chiese poi, interessato ai progressi del biondo. Sapeva che Jiraiya-sama sarebbe stato il più adatto nell’addestramento del suo allievo. In fondo aveva anche allenato il padre
Jiraiya lo guardò con un leggero sorrise dipinto sul viso “Credo che sia quasi a livello di un jonin” esclamò
Kakashi spalancò la bocca da dietro la maschera “C-che c-cosa?” chiese totalmente incredulo
“Si hai capito bene!” confermò l’altro “In questo mese quel ragazzino è diventato davvero fortissimo.”
“Ma com’è possibile? D’accordo che è il figlio del sensei e che ha un grosso potenziale, ma un miglioramento così veloce non lo credevo possibile”
Jiraiya lo guardò, questa volta serissimo “Kakashi, gli ho raccontato la verità su suoi genitori”
Kakashi lo guardò preoccupato “Q-questo significa che…”
“Si ha sviluppato il Rinnegan. Grazie a quell’occhio è diventato pressoché imbattibile. Ha imparato a controllare tutti i tipi di chakra in brevissimo tempo e a domare lo spirito del Kyubi, proprio come aveva predetto Minato”
Kakashi era senza parole “E’ incredibile.” Poi guardando verso il biondo sorrise “Naruto è destinato a fare grandi cose!”
“Puoi dirlo forte. Osserva” disse indicando il centro dell’arena

Intanto, lo scontro tra i due genin stava diventando sempre più interessante, catturando l’attenzione di tutto il pubblico che li fissava come ipnotizzati.
“Pazzesco! Quel ragazzino sta tenendo testa a Neji senza troppe difficoltà! È davvero in gamba!” ammise il capoclan degli Hyuga piacevolmente impressionato
Hinata guardava lo scontro ammirata. Il suo Naruto era davvero forte e a sentire le parole di suo padre, sorrise pensando che il suo sogno non era così irrealizzabile.

“Arrenditi. Non hai alcuna possibilità” disse Neji guardando il biondo
“Piantala Neji.” Rispose il biondo posizionando le mani e componendo alcuni sigilli “Fuuton: Palmi dell’uragano!” dai palmi di Naruto si sprigionò un violento getto d’aria diretto verso Neji, sotto lo sguardo attonito di tutti.

“Interessante, è un elemento vento” disse Asuma Sarutobi che osservava lo scontro accanto a Shikamaru. Spostò poi lo sguardo verso Jiraiya e gli si avvicinò
“Già, eheheh ma il bello deve ancora venire” rivelò il ninja leggendario

Con sorpresa di Naruto, il corpo di Neji venne avvolto da un’aura blu che cominciò a espandersi in una cupola al cui centro Neji girava freneticamente. Il colpo venne neutralizzato lasciando l’Hyuga indenne.

‘Incredibile, riesce a padroneggiare perfettamente quella tecnica, una delle più difficili del nostro clan. Hizashi, saresti fiero di tuo figlio. È giunta l’ora che sappia la verità sul tuo conto’ pensò Hiashi osservando il nipote


“Ma come hai fatto?” si chiese Naruto mentre la sua tecnica veniva neutralizzata con apparente facilità

“Rassegnati Naruto. I tuoi colpi non possono scalfirmi. Grazie alle tecniche segrete del mio clan, nessuno può battermi. Quella alla quale hai avuto l’onore di assistere è la Rotazione Suprema. Concentro il chakra all’esterno del mio corpo e girando su me stesso creo una barriera impenetrabile. Rassegnati non hai possibilità contro di me!”
“Ho capito. Quindi quella era una barriera di chakra. Interessante. Ma dimmi, puoi girare all’infinito?” chiese poi il biondo con un pericoloso ghigno in volto
“Cosa?” disse Neji non capendo dove Naruto volesse andare a parare
Kage bunshin no jutsu” con sorpresa di Neji e di tutti, apparvero cento cloni di Naruto
“Vediamo quanto puoi resistere! Attaccate!” i cloni si avventarono contro Neji che cominciò a roteare velocemente eliminandone la maggior parte. Ma per quanto la sua tecnica fosse potente, i cloni erano troppi e, non appena si fermò, gli arrivò un potente calcio in faccia che lo fece volare per qualche metro.

“Quel ragazzo è riuscito a neutralizzare la Rotazione suprema di Neji. Niente male!” constatò Hiashi dagli spalti con gran felicità della sua primogenita


Neji si rialzò. Aveva davanti a se ancora una ventina di cloni di Naruto, ma non era preoccupato, anzi “Non ho solo la tecnica della Rotazione suprema dalla mia” e mettendosi in una strana posizione “Stile Hyuga, Tecnica delle Sessantaquattro chiusure” disse infine per poi partire all’attacco in un’elegantissima danza di colpi di taijutsu carichi di chakra


“A-anche quella tecnica! È incredibile!” si ritrovò a constatare nuovamente lo zio del genin


Con sommo stupore di Naruto, Neji eliminò tutte le copie restanti

“Grazie a questa tecnica, sono in grado di bloccare il flusso del chakra del mio avversario. Non hai speranze”  disse per poi correre contro il biondo.
Naruto, negli ultimi due giorni, fece come gli era stato detto dal suo sensei e si allenò nelle percezioni degli altri sensi. La trovò una buona idea, dal momento che non poteva usare il Rinnegan, e si allenò nella prontezza dei suoi riflessi, con ottimi risultati. Fu per questo che chiuse gli occhi e non si mosse quando Neji lo caricò.

“Ma che fa? Perché non si sposta? Così verrà colpito in pieno!” chiese uno stupito Kakashi vedendo che il suo allieva non accennava a schivare la tecnica

“Rilassati Kakashi. Naruto sa quel che fa” ‘O almeno lo spero’ pensò Jiraiya

“Tecnica delle Sessantaquattro chiusure! Due chiusure!” ma con suo sommo stupore, e anche del resto del pubblico, Naruto gli bloccò i polsi impedendogli di portare a termine il colpo.

“N-non è p-possibile!” esclamò Neji incredulo.

Anche Hiashi era esterrefatto. Nessuno era mai riuscito a bloccare il colpo segreto dello stile Hyuga.

“Quel ragazzo è riuscito a bloccare la tecnica dopo averla vista solamente una volta. È impossibile! È davvero straordinario” disse ad alta voce Hiashi Hyuga, mentre anche le sue due figlie osservavano lo svolgersi dello scontro come ipnotizzate

“Mi dispiace Neji, ma dopo averla vista ho capito in che punti mi avresti colpito. È stato facile anticiparti” spiegò il biondo, decisamente soddisfatto nel notare l’incredulità e la preoccupazione sul volto sempre impassibile e indifferente dell’Hyuga
“Non ci credo! Nessuno era mai riuscito a bloccare questo colpo! Chi sei in realtà?” chiese quello esterrefatto e comprendendo finalmente che chi gli stava di fronte non era per nulla uno shinobi normale
“Chi sono? Sono solo un ragazzo che vuole dimostrarti che se uno crede veramente in se stesso può fare qualsiasi cosa. Preparati.” Gli lasciò un braccio e nella mano libera cominciò a caricare un grosso quantitativo di chakra che prese una forma sferica vorticante.

“Non è possibile! Anche quella tecnica!” disse Kakashi mentre le gambe presero a tremargli tanta era la tensione

“Ti sorprenderà di più sapere che l’ha imparata in una sola mattinata, solamente osservandola” rivelò Jiraiya osservando orgoglioso l’allievo che stava per porre fine all’incontro
Kakashi era come pietrificato. La tecnica inventata dal suo maestro, che aveva impiegato tre anni per essere ultimata, era stata imparata con estrema facilità da Naruto. Quegli occhi dovevano essere spaventosamente potenti.
Anche Sasuke, che aveva sentito il commento dei due maestri, si sorprese. Quella testa quadra era diventata davvero forte.
“Dannazione Naruto. Ma non credere di essere più forte di me!” ringhiò sottovoce, mentre un’orribile senso di inferiorità prese a insinuarsi sotto la pelle. Sasuke scacciò immediatamente quella sensazione.

Sugli spalti invece
“M-ma quella è la tecnica del quarto Hokage. Come fa a conoscerla?” disse Hiashi ancora più impressionato. Erano passati dodici anni dall’ultima volta che l’aveva vista e ben ricordava che Minato aveva sempre la vittoria in pugno ogni volta che l’usava
‘Oh Naruto!’ pensò invece Hinata orgogliosa del suo ragazzo

Neji attivò il Byakugan osservando la mano del biondo ‘Incredibile! Sta controllando una quantità immensa di chakra!’
“Mi dispiace per te Neji. È stato un bell’incontro!” colpendolo al petto “RASENGAN!” Naruto lsciò andare anche l’altro braccio di Neji, mentre il suo colpo iniziava a mostrare i suoi effetti. La sfera di chakra iniziò a vorticare contro il petto dell’avversario mentre questo veniva lanciato verso il muro dell’arena. L’esaminatore lo andò ad osservare e vide che non era più in condizione di combattere
“Neji Hyuuga non è più in condizione di combattere. Naruto Uzumaki si aggiudica lo scontro”
La folla esplose letteralmente. Nessuno si aspettava che quel ninja, giudicato da tutti come un pessimo elemento, fosse diventato così forte. Naruto si avvicinò a Neji, che stava cercando di rialzarsi a fatica, e gli porse una mano
“P-perché lo fai?” chiese il genin confuso da quel gesto. Lui lo aveva insultato e denigrato fino a quel momento e, per tutta risposta, il biondo gli stava offrendo il suo aiuto
“Perché, a differenza tua, non ti considero un fallito e meriti tutto il mio rispetto. Anche io so cosa vuol dire soffrire ma cerco di andare avanti. Non farti sopraffare dal passato” ammise il biondo con un velo di malinconia che passò in quegli occhi azzurro cielo
Neji guardò negli occhi Naruto e accettò la sua mano, vedendo che i sentimenti del biondo erano davvero sinceri. Si rialzò “Grazie! Perdonami per quello che ti ho detto. Forse hai ragione tu”
Naruto sorrise “Devi scusarti con tua cugina, non con me”
Neji ammise le sue colpe “Hai ragione. Dopo andrò da lei”
E si avviarono sugli spalti. Maestri e allievi si congratularono con Naruto mentre Neji veniva portato in infermeria.
“Complimenti ragazzo. Davvero unottimo incontro!” gli dissero i suoi due maestri
Già! Sei stato bravo pivello. Non hai nemmeno dovuto usare il mio potere. Non male come tattica, forse stai finalmente cercando di usare il cervello!” gli disse una voce nella sua testa.
Kyubi, pensò Naruto. Il ragazzo la ringraziò mentalmente, sorvolando sull’insulto tra le righe. Ricevere i complimenti del demone non era certo cosa da tutti i giorni.
Tutti gli fecero i complimenti. Tutti meno Sasuke, che però gli si avvicinò
“Non montarti la testa, baka. Devo ammettere che sei migliorato parecchio, ma ne hai ancora parecchia di strada da fare” disse il moro serafico
“Pensa al tuo scontro piuttosto” rispose il biondo distogliendo lo sguardo. Non aveva nessuna intenzione di litigare con l’Uchiha in quel momento
“Non preoccuparti. Vincerò senza troppi problemi” Naruto però non ne era troppo sicuro. Quel Gaara aveva un non sapeva cosa di strano ed era preoccupato per il suo rivale.
L’esame continuò e passarono alla fase successiva Shino, che aveva battuto Kankuro con i suoi insetti e Temari, perché shikamaru decise di ritirarsi. Con somma sorpresa del pubblico per giunta, visto che aveva la vittoria in mano. Fu così che arrivò il turno di Sasuke
“Uchiha Sasuke e Sabaku no Gaara si avvicinino” esclamò il giudice dal centro dell’arena



NdA
Ed eccoci con un nuovo capitolo. Ammetto che è difficile descrivere gli scontri ideati da Kishimoto rendendoli più innovativi, ma credo di esserci riuscito abbastanza bene, specialmente con i prossimi. Non vi anticipo altro e vi lascio alla lettura del prossimo!

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Capitolo 11
*** Il Terrore di Sasuke ***


“Uchiha Sasuke e Sabaku no Gaara si avvicinino” esclamò il giudice dal centro dell’arena
Gaara si alzò dalla panchina sulla quale era seduto. Si avvicinò alla ringhiera dello spalto e, facendo dei sigilli con le mani, si trasformò in una nuvola di sabbia per ritrovarsi immediatamente affianco all’esaminatore. Sasuke lo imitò, avviandosi verso le scale, preferendo una via d’accesso decisamente più tradizionale. Ma venne fermato da Kakashi
“Fai attenzione Sasuke. Il tuo avversario non è normale. Se dovesse essere il caso, non esitare a ritirarti” lo avvertì l’argenteo, memore dello scontro del rosso con Rock Lee
Sasuke lo guardò stupito “Stai scherzando, vero Kakashi?”
Kakashi lo guardò preoccupato “No Sasuke. Non penso che tu sia in pericolo di vita, ma non dimenticarti lo scontro di Gaara con Rock Lee. L’ha quasi ucciso in quell’occasione e, nonostante Lee stesse usando l’Ura Renge, non sono convinto che il ninja di Suna abbia usato tutte le sue carte”

Sasuke lo guardò serio. Sapeva di quello scontro, nonostante non vi avesse assistito. Gli avevano detto che era stato l’incontro più cruento della sessione e, conoscendo Rock Lee, aveva intuito che il suo avversario doveva essere veramente potente. Ma lui non era uno shinobi come gli altri. Deteneva, a detti di molti, l’abilità innata più forte di tutte, lo Sharingan. In quel mese, Kakashi non lo aveva allenato solamente nel ninjutsu e nel taijutsu ma gli aveva fatto sviluppare il suo doujutsu fino alla fase finale dopo allenamenti severissimi, riuscendo a sbloccare anche il terzo tomoe. Grazie a quello, la sua capacità nei movimenti era aumentata esponenzialmente come la sua previsione delle mosse. Non solo, grazie al livello finale era ora in grado di usare dei genjutsu veramente potenti, che il suo maestro non aveva mancato di insegnargli. Non aveva di che preoccuparsi e nel peggiore dei casi avrebbe potuto attingere al potere di Orochimaru, anche se Kakashi gli aveva fatto promettere di non usarlo per nessun motivo.
“Grazie Kakashi, lo terrò a mente ma non penso che tu debba preoccuparti. Con lo sharingan così evoluto non dovrei avere alcun problema”
“Lo spero. Ma non esitare comunque. La tua vita è più importante di un titolo.” Disse infine lo shinobi
“Sasuke!” il moro si voltò in direzione di chi lo aveva chiamato. Con sommo stupore, Sakura gli stava venendo incontro
Sakura era infatti riuscita ad arrivare nella zona partecipanti, eludendo la sorveglianza.
“Sakura! Non dovresti essere qui, può essere pericoloso se ti vedono” la ammonì il moro
“Non preoccuparti so badare a me stessa!” Sasuke adorava letteralmente quella ragazza. All’inizio non la considerava granché, ma si era dovuto ricredere vedendo in lei una grande forza interiore e una grande ambizione per essere la migliore. Le assomigliava molto e aveva finito per innamorarsi di lei con gran gioia della bella rosa.
“Ero solo venuta ad augurarti buona fortuna! Mi raccomando fai attenzione!” scoccandogli un bacio sulla guancia che lo fece arrossire sotto lo sguardo divertito di Naruto e gli altri.
“S-sakura non qui! Comunque non ti preoccupare vedrai che lo batterò!” disse poi, sicuro di se, e si avviò verso il centro dell’arena.
Sakura aveva fiducia nel suo ragazzo. Sapeva che era migliorato molto durante quell’ultimo mese, ma non riusciva comunque a rimanere tranquilla. Aveva un brutto presentimento e non ne capiva il motivo. Si disse che però se il rosso aveva ridotto così male uno come Lee, allora doveva essere decisamente forte. Forse era quello che la faceva preoccupare inconsciamente.
“Oh Sasuke… ti prego fai attenzione!” disse a se stessa la rosa. Naruto, vedendo la preoccupazione sincera dell’amica, le si avvicinò
“Non ti preoccupare. Sasuke è sempre stato forte, vedrai che ce la farà” la rassicurò lui sorridendole
Sakura si risollevò a sentire le parole del suo amico. Ultimamente si erano un po’ distaccati e questo un po’ le dispiaceva. Aveva imparato ad apprezzarlo per le sue indubbie qualità e per la sua capacità di infondere sempre fiducia nelle persone. Però per lei era sempre più importante Sasuke e questo metteva il biondo in secondo piano. Purtroppo era vero che al cuor non si comanda.

Intanto al centro dell’arena i due sfidanti erano l’uno di fronte all’altro. Nessuno dei due era particolarmente loquace e si limitarono semplicemente a fissarsi. La folla non aspettava altro che assistere a questo incontro. Il figlio del Kazekage di Suna contro l’ultimo erede del clan Uchiha. Sulla carta era senz’altro l’incontro più entusiasmante, anche se la battaglia tra il giovane Hyuga e l’Uzumaki aveva riscosso parecchio clamore.
“Sembra che il pubblico non aspettasse altro che il nostro scontro. Vediamo di farli divertire un po’” disse il moro a Gaara
Gaara alzò lo sguardo verso l’Uchiha “Francamente, non mi interessi molto.”
Sasuke si sorprese a sentire queste parole “Non penserai davvero di vincere? E sentiamo, perché non ti interesso molto?”
“Perché non sei tu quello con il quale avrei voluto scontrarmi” sentenziò il genin di Suna facendo imbestialire il moro. Ma chi si credeva di essere per sottovalutarlo così?
“E chi, di grazia, soddisferebbe le tue esigenze?” chiese allora schernendolo. Chi altri avrebbe potuto competere con l’Uchiha? Non lo dava a vedere, ma per lui era inaccettabile un affronto del genere.
Gaara alzò lo sguardo verso i restanti partecipanti, incrociando lo sguardo di Naruto. Non se lo spiegava nemmeno lui, ma sapeva che quel biondino era speciale. Moriva dalla voglia di battersi con lui, voleva ucciderlo perché sarebbe stato una vittima gustosa. Sasuke volse il suo regale sguardo verso l’obiettivo del rosso, notando che si riferiva al suo amico/rivale Naruto. Perché il suo avversario voleva battersi con lui? Lo riteneva più degno e più alla sua altezza? Questo pensiero lo fece imbestialire, come poteva uno come Naruto essere più degno di lui?
“Ma vorrai scherzare? Non osare prendermi in giro e combatti!” disse il moro infervorato
Gaara fece tornare il suo sguardo indifferente sul giovane Uchiha senza proferir parola
“Se avete finito di discutere, potete iniziare!” disse infine il giudice allontanandosi e dando il via allo scontro

Sasuke non se lo fece ripetere due volte e attivò lo Sharingan “SHARINGAN” i suoi occhi divennero di un rosso fuoco e le pupille vennero circondate da tre tomoe nere, segno che l’abilità era sviluppata al massimo.

“Ha sviluppato totalmente lo sharingan. Sei stato tu Kakashi?” chiese Jiraiya al ninja argenteo
“No.” Negò quello “Io l’ho solo aiutato ad allenarlo, ma per il resto ha fatto tutto da solo e non ha voluto dirmi il come” ammise poi il copia-ninja. Jiraiya lo guardò perplesso. A quanto pareva, anche il giovane Uchiha era pieno di sorprese, al pari di Naruto.

Gaara non si fece impressionare. Conosceva l’abilità innata degli Uchiha e aveva sentito dire che il suo avversario era un giovane genio, ma contro di lui non bastava, e lo sapeva.
Sasuke gli lanciò due kunai e svariati shuriken che Gaara parò con la sua sabbia.
‘Che tecnica singolare.’ Pensò Sasuke vedendo la sabbia del rosso che si muoveva freneticamente, mentre il suo padrone non sbatteva ciglio “Bene! Katon: tecnica della Palla di Fuoco Suprema!” Sasuke fece uscire dalla sua bocca un’enorme sfera infuocata indirizzata a Gaara che però si difese innalzando una cupola di terra e sabbia ultra resistente che si scalfì appena, lasciando il giovane Jinchuruki illeso. Parato l’attacco, Gaara non rimase con le mani in mano. Compose dei sigilli e disse
Doton: tecnica degli shuriken di sabbia!” Gaara creò degli shuriken con la sua sabbia che lanciò contro l’Uchiha il quale, grazie al suo sharingan, evitò senza troppe difficoltà.
Sasuke si lanciò contro il suo avversario ad una velocità strabiliante, cogliendolo di sorpresa. Nemmeno Gaara si aspettava una tale velocità, che era probabilmente addirittura superiore a quella del suo avversario alle eliminatorie, Rock Lee.

“Pazzesco! È una velocità addirittura superiore a quella di Lee!”
Sugli spalti dei partecipanti, due figure erano appena arrivate cogliendo tutti di sorpresa.
“Gai! Non ti avevo sentito arrivare! Ciao Lee, vedo che ti sei ripreso abbastanza bene!” disse Kakashi verso l’allievo del suo amico. Rock Lee era infatti arrivato tenendosi su una stampella. Aveva ancora l’aspetto un po’ malconcio, ma l’intervento della Godaime Hokage era stato più che soddisfacente. Nel giro di poche settimane sarebbe riuscito a muoversi come prima
“Si maestro Kakashi. Il quinto Hokage si è occupata personalmente di me, riuscendo dove gli altri medici avevano fallito” disse il giovane genin dai capelli a caschetto, entusiasta
“Dio benedica quella donna!” disse poi Gai, mentre gli occhi gli si stavano velando di un sottile strato di lacrime. La sua preoccupazione per le sorti del suo pupillo aveva raggiunto livelli altissimi.
“Sopracciglione! Sei arrivato anche tu! Ti trovo bene!” disse poi Naruto che si avvicinò all’amico, felice di vederlo quanto meno in salute
“Ciao Naruto, grazie! Com’è andato l’incontro con Neji?” chiese poi il genin, curioso di sapere l’esito dello scontro
“Che domande! L’ho battuto ovviamente!”  
Sul volto dei due comparve un’espressione stupita e allo stesso tempo ammirata
‘Caspita Naruto! Sei diventato davvero forte!’ pensò il ragazzo “Bravissimo!!” si complimentò infine
“Complimenti ragazzo. Non è da tutti battere uno come Neji! Si vede che sei il ritratto della forza della giovinezza!” disse poi Gai alzando il pollicione e facendo vedere il suo sorriso smagliante.
“Eheheheh grazie!” fece il biondo tornando ad osservare lo scontro del suo amico.

Sasuke intanto si era fiondato contro Gaara cogliendolo di sorpresa e sferrandogli un pugno in faccia.

“Pazzesco! È riuscito a colpire Gaara!” disse stupita la bionda kunoichi di Suna, da sopra gli spalti. Anche il fratello, accanto a lei, era impressionato
“A parte il ciglione, nessuno c’era mai riuscito. E non si sta sforzando nemmeno troppo” constatò Kankuro. Poi fissando la sorella, le disse “Spero solo che non perda il controllo. Se succedesse sarebbero guai assicurati”
Sakura, che aveva sentito il discorso dei due Sabaku, si preoccupò non poco “Oh Sasuke, fai attenzione!” disse seriamente preoccupata

Gaara riuscì ad evitare un secondo pugno, schivandolo, senza però accorgersi che l’Uchiha aveva fatto uno strano movimento, colpendolo con un calcio da sotto, facendolo volare in alto e continuandolo a colpire con i calci.

“Ma quella è la mia tecnica! Deve avermela copiata quando gliel’ho mostrata prima dell’esame! Sasuke, sei davvero fantastico!”  disse Rock Lee osservando estasiato l’incontro

Sasuke, abbracciò da dietro Gaara, portandoselo giù fino a terra in una rotazione del corpo che diede più velocità al colpo. All’ultimo si tolse, evitando così il contraccolpo, lasciando il giovane rosso sdraiato per terra. Con suo sommo stupore, però, Gaara si rialzò facendo intravedere il volto coperto da crepe che si sciolsero in un cumulo di sabbia.
“Hai usato la tua sabbia per proteggerti dal mio colpo. Notevole!” disse il moro scrutando attentamente l’avversario per prevederne le mosse
Gaara non rispose subito. Si limitò a scrollarsi la polvere di dosso mentre la corazza di sabbia che ne ricopriva interamente il corpo si stava lentamente riassestando “Forse mi stavo sbagliando prima. Sei un avversario notevole. Sarà divertente ucciderti!” disse infine mentre un ghigno sadico gli si dipingeva in volto
“Cosa?” esclamò Sasuke. Grazie al suo sharingan riuscì ad evitare che della sabbia lo catturasse da sotto i piedi per immobilizzarlo. Sasuke continuava a schivare gli attacchi terrosi del rosso che si facevano sempre più veloci e insistenti, allontanandosi di un bel po’ dal suo avversario. Saltando su di un muro, si lanciò in aria
Katon: tecnica della pioggia di fuoco degli shuriken!” Sasuke lanciò una serie di colpi di fuoco dalla sua bocca, aggiungendo in ognuno uno shuriken per potenziarne l’effetto. Cosa che avvenne in effetti. Infatti, questo particolare sfuggì a Gaara, che, non potenziando a dovere la sua sabbia per pararsi, ritenendo che fosse sufficiente a parare il fuoco, fece passare uno shuriken che lo colpì di striscio su una guancia.
Gaara si toccò la ferita e vide che la sua mano era diventata rossa
“S-sangue?” si limitò a dire il rosso mentre la mano iniziava a tremare

Il terrore più puro si dipinse sui due visi presenti sugli spalti “Maledione!! È riuscito a ferirlo!” esclamò Temari che ben conosceva la reazione del fratello alla vista del proprio sangue.

Sasuke sorrise. Era riuscito a ferirlo, allora non era imbattibile. Si stupì quando il rosso cominciò a urlare tenendosi la testa.
“M-maledizione! Non devo perdere il controllo! Non è ancora il momento!” urlò Gaara tenendosi la testa con due mani e cercando di riprendere il controllo su stesso, cosa che, lentamente, riuscì a fare. ma con un attimo di esitazione di troppo
Sasuke lo guardò incuriosito mentre quello si teneva la testa parlando da solo “Sei davvero singolare. Bene credo sia arrivato il momento di finirla” disse saltando nuovamente sul muro dove cominciò a concentrare del chakra sulla sua mano. Questo iniziò ad accumularsi, creando uno strano rumore come di uccelli gracchianti
Raiton: Chidori!” esclamò poi iniziando a correre verso Gaara.

“Kakashi! Ma sei impazzito? Ha insegnato il Chidori a Sasuke?” disse Gai stupito dall’incoscienza del colega. Quella tecnica era pericolosa anche per l’utilizzatore se questo non era abbastanza in gamba da prevedere i movimenti dell’avversario
Kakashi non mostrò alcuna perplessità, limitandosi a sorridere all’amico da dietro la maschera “Tranquillo Gai. Sasuke è perfettamente in grado di usarlo, e in effetti è anche l’unico, oltre a me”
“Gai-sensei. Che cos’è quella tecnica che sta usando Sasuke?” chiese Lee incuriosito. Non aveva mai visto una tecnica del genere
Gai si voltò verso l’allievo e incominciò a spiegare “Quello, figliolo, è una specialità di Kakashi, che lui usa solamente quando ha intenzione di uccidere il suo avversario. È una tecnica di elemento tuono il cui possessore scaglia contro il nemico, avventandosi ad una velocità pazzesca! Kakashi, sei stato un incosciente ad insegnargli una tecnica così pericolosa!” disse poi arrabbiato all’amico
Kakashi lo guardò con sufficienza “Senti chi parla. Non sono stato certo io ad insegnare a Rock Lee la tecnica dell’apertura delle otto porte del chakra” zittendo Gai che stava per ribattere
Naruto intanto osservava il suo amico con un sorriso soddisfatto sul volto. Sperava che vincesse, così da poterlo affrontare nella finale. Non era però ancora del tutto sicuro della disfatta dell’altro combattente.

“Preparati. Chidori!” esclamò il moro correndo verso Gaara, che intanto aveva riacquistato la ragione. Troppo tardi però. Si accorse che l’avversario lo stava attaccando soltanto quando questo era già a metà strada. Vista la velocità con cui correva Sasuke non ci sarebbe stato abbastanza tempo per schivare l’attacco.
“Accidenti! È troppo veloce! Va bene, non mi resta che utilizzare quella tecnica!” Gaara si chinò per terra poggiando le mani al suolo. “Suprema difesa assoluta: Scudo di Shukaku!
Un’ enorme scultura sabbiosa a forma di tasso si alzò dal terreno, proprio nel momento in cui Sasuke stava per colpire Gaara, attutendo il colpo di Sasuke che vi si infranse
“Ma che diavolo…” disse Sasuke proprio nel momento in cui la scultura si sciolse

“Che diavolo era quell’affare?” esclamò Kakashi seriamente sorpreso. Non credeva che qualcosa fosse in grado di parare quel colpo. Nessuno finora c’era mai riuscito.
“Quella è la difesa assoluta di Gaara. Niente può abbatterla, nemmeno un colpo di elemento opposto al suo. È invincibile!” disse Temari rispondendo al copia-ninja. Kakashi era davvero allibito. Pensava seriamente che il suo colpo fosse pressoché invincibile a quella distanza.
“Stupefacente! Quel ragazzo è davvero forte!” disse poi Jiraiya anticipando l’argenteo
Nel sentire quelle parole però, Sakura si preoccupò maggiormente “Oh Sasuke!”

“Dannato. Sei riuscito a parare il mio colpo migliore!” disse Sasuke iracondo rivolgendosi ad un Gaara palesemente indebolito. Quel colpo consumava una quantità notevole di chakra ed era da usare solo in casi di estremo pericolo. Ma quello in effetti lo era.
“Anf.. anf.. davvero niente male. Mi hai costretto ad usare la mia difesa assoluta. Rassegnati però, i tuoi colpi non hanno effetto su di me!”
‘Dannazione ha ragione. Se vado avanti così esaurirò tutto il mio chakra! Non mi rimane che batterlo su un altro campo!’ pensò Sasuke, constatando che l’avversario sembrava pressoché immune a qualsiasi taijutsu e ninjutsu di medio-alto livello. “Tsk, lo vedremo. Preparati perché stai per perdere!”
“Cosa?” disse poi il rosso che si vide Sasuke corrergli nuovamente incontro alla sua velocità, prendendolo per le spalle e posando i suoi occhi di rosso fuoco su quelli cristallini di lui
“Guardami negli occhi! Illusione demoniaca: Tecnica della visione infernale!” esclamò infine
Gaara vide un vortice di foglie abbattersi su di lui per poi piombare in una potente illusione. Si ritrovò al suo villaggio, questo però era irriconoscibile. Morti da tutte le parti facevano da sfondo ad un villaggio in rovina.
“Capisco. È un’illusione. Peccato che però su di me non abbia effetto!” disse il rosso risvegliandosi e tirando un forte pugno in faccia a Sasuke.
“Urgh! Non è possibile!” disse il moro rialzandosi e massaggiandosi la faccia. Non si aspettava quella reazione dal rosso e non aveva avuto tempo per parare il colpo “Come hai fatto a scioglierla! Non avevi nessuno che destabilizzasse il tuo chakra!”
Gaara ghignò pericolosamente “E’ qui che ti sbagli! E ora te lo mostrerò! Tecnica illusoria: Visione del demone!” disse infine sorprendo il moro. Anche l’avversario, quindi, era in grado di usare genjutsu.
Sasuke venne a sua volta intrappolato in un’illusione. Sarebbe stato facile per lui, possessore dello sharingan, annullarne l’effetto ma, spinto dalla curiosità di capire come avesse fatto l’avversario a fuggire dalla sua, decise che l’avrebbe fatto in seguito.
Si ritrovò in un deserto. Di fronte e dietro di lui il nulla. La sua attenzione venne però catturata da una fossa poco avanti a lui. Ci si addentrò per ritrovarsi in un ambiente angusto, una caverna rocciosa piena di cunicoli. Seguì il tragitto di fronte a se per poi trovarsi di fronte ad un enorme cancello di pietra chiuso da un sigillo.

“Ma dove diavolo sono?”  chiese a nessuno in particolare. Non fece in tempo a formulare alcuna ipotesi che due enormi occhi gialli si posarono su di lui
“Ahahahahah ecco con chi sta combattendo Gaara!” esclamò una possente voce stridula. Un immenso tasso apparve lì di fronte. Era enorme con degli strani segni blu che gli ricoprivano il corpo ed un enorme coda dietro di esso.
Sasuke, letteralmente terrorizzato da quella visione, balbettò “C-che c-cosa d-diavolo s-sei?”
Il demone ghignò sadicamente “Io sono Ichibi no Shukaku. Ma non ti deve importare di che cosa sia io, perché tanto ora morirai!” e spalancando le fauci, un possente getto d’aria investì Sasuke che, prima di venir sbattuto contro la parete sciolse l’illusione.
Illusione Demoniaca: Controillusione!”  esclamò per poi tornare alla realtà
Era paralizzato. Un rivolo di sudore freddo gli scivolò sul viso pallido come quello di un morto. Non riusciva a muovere nemmeno un muscolo dal terrore. Cosa diavolo era quella cosa contro cui stava combattendo?
Gaara lo fissò ghignante “Ora che hai visto cosa sono, muori!!” e senza che il moro se ne accorgesse, la sabbia cominciò a ricoprirlo dalla testa ai piedi, bloccandogli i movimenti.

“Maledizione! Kakashi ferma subito l’incontro!” disse Gai allarmato in direzione del suo amico
“Perché?” chiese questo, non capendo l’atteggiamento dello shinobi. Aveva comunque percepito il senso di pericolo
“Quella è la tecnica che ha distrutto le ossa a Lee. Se la utilizzerà su tutto il corpo, Sasuke morirà!” disse l’altro allarmato
“Dannazione!” esclamò Kakashi per poi correre in soccorso dell’allievo
Kakashi, con un movimento fulmineo si precipitò nell’arena, seguito a ruota da Sakura che, terrorizzata da quanto il maestro Gai aveva detto, non voleva che il suo Sasuke la lasciasse.

Nel frattempo, la sabbia aveva ricoperto l’intero corpo di Sasuke, lasciandone visibili solamente gli occhi “Muori! Funerale del deser..” ma un potente calcio in faccia di Kakashi non gli fece terminare la tecnica, facendo in modo che la sabbia su Sasuke cadesse per terra.
“SASUKE!” gridò la rosa che si fiondò sul suo amato accasciato al suolo.
Gaara si rialzò, furente. Stava finalmente per assaggiare il sangue dell’Uchiha e quel maledetto del suo maestro lo aveva colpito. Proprio come era successo alle eliminatorie.  Ma non era il momento per ucciderlo. Ci sarebbe stato tempo anche per quello, si disse.
“Dal momento che Kakashi è intervenuto, dichiaro Sabaku no Gaara vincitore dell’incontro.” Disse Genma decretando la vittoria del rosso per la squalifica dell’altro.
Kakashi si diresse dal suo allievo e solo allora si accorse che Sasuke tremava e aveva gli occhi lucidi. ‘Cosa diavolo ha visto per farsi spaventare così? Chi è quel Gaara?’ pensò spostando lo sguardo dal moro al rosso, che intanto si era rialzato e si stava dirigendo nuovamente sugli spalti. Non prima di avergli lanciato un’occhiata fredda e carica di risentimento. Kakashi lo ignorò e rivolgendosi a Sasuke “Sasuke, ti senti bene?” Niente, nessuna risposta. Sasuke era come in trance e tremava come una foglia. Sakura piangeva disperata nel tentativo di ridestarlo, senza però alcun successo.
“Aiutami Sakura. Riportiamolo sugli spalti” disse l’argenteo prendendo in braccio l’allievo e i tre si diressero dagli altri sotto lo sguardo attonito della folla.

Sugli spalti riservati ai Kage, a pochi metri da quelli dei partecipanti, Tsunade si voltò verso il capo villaggio di Sunagakure
“Suo figlio è davvero potente, nobile Kazekage. Non è da tutti mettere così in difficoltà Sasuke Uchiha e men che meno batterlo.” Disse la donna che, in realtà, non aveva ben capito la reazione del giovane Sasuke
“La ringrazio, nobile Hokage.” disse il Kazekage che, invece aveva ben capito cosa avesse fatto il figlio per terrorizzare in quel modo il giovane Uchiha

La seconda fase del torneo iniziò subito e Naruto, grazie alle sue abilità nella manipolazione dell’aria ben superiori a quelle di Temari, e a quelle del fuoco, riuscì a battere senza troppe difficoltà la bionda di Suna.
“Sei stato grande Naruto. Quella bionda era davvero forte! Sei migliorato tantissimo!” gli disse uno, stranamente, ammirato Shikamaru
“Grazie Shikamaru” rispose Naruto. Ma il biondo cercò di incrociare lo sguardo di Sasuke che tremava ancora visibilmente, seduto su una panchina sotto lo sguardo apprensivo di Sakura e Kakashi.

Gaara batté, senza troppe difficoltà, gli insetti Shino, accedendo così alla finale. Lo scontro che voleva sin dal principio stava per aver luogo e non vedeva l’ora che iniziasse. Anche Naruto non vedeva l’ora di battersi contro Gaara. Voleva capire perché il suo rivale fosse così spaventato.

“I finalisti del torneo, Uzumaki Naruto e Sabaku no Gaara si presentino!” e la folla cominciò ad esultare, aspettandosi, visto i precedenti, un incontro mozzafiato.



NdA
 Bene, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, ora manca solo lo scontro tra i due Jinchuruki e il torneo sarà finito. Chi vincerà? Lo saprete solo leggendo!


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Capitolo 12
*** Scontro Demoniaco ***


“I finalisti del torneo, Uzumaki Naruto e Sabaku no Gaara si presentino!” e la folla cominciò ad esultare, aspettandosi, visto i precedenti, un incontro mozzafiato.

Gaara, prima di scendere, fissò l’avversario. Era uno sguardo profondo, che sembrava voler dire tutto e niente, ma che lasciò decisamente perplesso Naruto. Cosa voleva da lui il ninja di Suna? E perché si sentiva dannatamente legato a lui? Probabilmente lo scontro glielo avrebbe chiarito.
Il rosso, come poco prima, fece un sigillo con le mani per trasformarsi in sabbia e atterrare direttamente al centro dell’arena. Naruto era leggermente scosso. Sapeva che quell’incontro richiudeva in se una battaglia ben più importante di una finale di un torneo, e non si riferiva al grado di chuunin. No. Era qualcosa di ben più importante. Fece per andare verso le scalette e incrociò lo sguardo del suo maestro, che lo guardava apprensivo, per la prima volta seriamente preoccupato per le sorti del figlioccio.
“Mi raccomando Naruto. Fai attenzione! Sai a cosa mi riferisco” disse il sannin scoccandogli un’occhiata eloquente
“Non preoccuparti Ero-sennin. Ce la farò lo stesso!” facendogli un sorriso che, nonostante tutto, lasciava trasparire sicurezza cosa che fece sorridere a sua volta il sannin.
“Fai attenzione Naruto” a parlare fu Neji, che intanto era ritornato dall’infermeria, dove aveva avuto un incontro delucidante con suo zio, per assistere allo scontro del suo amico “alla terza prova ho avuto modo di osservarlo. Non ha un chakra normale. È molto potente” gli comunicò. Anche Naruto se ne era accorto, osservando lo scontro di poco prima. Il suo chakra non era solamente potente, ma anche famigliare.
“Grazie Neji, lo terrò a mente!” rispose il biondo facendo un sorriso rassicurante. Sembrava inoltre che Neji avesse finalmente accantonato il rancore che portava dentro di se. La sua espressione era stranamente più rilassata da quando era tornato dall’infermeria.
“Naruto!” Sasuke, per la prima volta dalla fine del suo scontro, proferì parola. Era ancora bianco come un cencio in volto e ogni tanto accennava ancora a qualche tremolio. Naruto sussultò nel vederlo in quelle condizioni. Mai prima di allora aveva scorto alcuna traccia di paura nello sguardo di Sasuke
“S-sasuke! Dimmi!”
Sasuke gli si avvicinò sotto lo sguardo di tutti in rigoroso silenzio “Fa attenzione! Non fare come me e ritirati se necessario. Quello… quella… cosa, non è… non è umana” dicendolo senza celare un velo di terrore nella voce. I due fratelli Sabaku si guardarono con uno sguardo d’intesa. Se si fosse scoperto chi era loro fratello, sarebbe scoppiato il pandemonio.
“Di che stai parlando?” chiese il biondo con uno sguardo duro, mentre un alone di consapevolezza gli si stava insinuando lentamente in testa
Sasuke deglutì a fatica al ricordo dell’imponente demone tasso che aveva visto nella mente di Gaara “E’… è un m-mostro!” Naruto si sorprese a sentirglielo dire. Troppe volte lui stesso era stato appellato con quel nome e sapeva quanto facesse male. E se quello fosse stato un caso analogo? Le possibilità erano minime ma pur sempre concrete, di fatto sapeva di non essere l’unico al mondo. Sarebbe stata una bizzarra coincidenza doversi scontrare proprio con un suo fratello. Guardò il suo sensei che, a giudicare dalla sua espressione seria, stava probabilmente pensando la stessa cosa.
Naruto spostò nuovamente lo sguardo verso il suo amico, abbassando gli occhi che si erano velati improvvisamente di un alone di tristezza “Se quello che penso io è giusto, allora non è un mostro. È solo un incompreso” voltandosi e scendendo le scale lasciando senza parole tutti i presenti. Nessuno si aspettava una sua reazione così triste. Forse spaventata, ma certo non triste.
Sasuke sussurrò un ringhio “Tsk! Testa quadra! Te ne accorgerai!”

Naruto scese le scale interne che lo avrebbero condotto all’interno dell’arena. Avrebbe potuto fare più in fretta, ma aveva bisogno di un consulto
“Kyubi!” chiamò il biondo nella sua testa
La voce del demone volpe gli risuonò in testa “Dimmi ragazzo!” disse la volpe che già sapeva cosa stesse per chiedergli il suo Jinchuruki
“Hai sentito tutto vero?” fece il ragazzo
Naturalmente!” confermò il demone
“Cosa ne pensi?” l’unico che poteva effettivamente confermargli le sue teorie era proprio Kyubi. D’altronde chi meglio del demone stesso avrebbe potuto riconoscere un suo fratello
Le mie capacità percettive sono notevolmente ridotte stando dentro di te. Ma anche io ho la sensazione che quel ragazzo non sia normale!” ammise la volpe
“Pensi che possa essere…”
Un nostro fratello? Non lo so Naruto. Non posso dirlo con certezza. Non ho avvertito alcun chakra demoniaco per il momento. Ma anche se fosse non penso che tu abbia troppi problemi a vincere. Rimango lo stesso il Bijuu più potente ed è difficile che un ragazzo della sua età sia in grado di gestire appieno il potere di uno dei miei fratelli!” concluse il demone altezzoso
Naruto convenne con il suo potente alleato. In fondo era vero che Kyubi era il demone più potente di tutti. “Credo tu abbia ragione. Spero di sbagliarmi, ma lo sguardo di Gaara mi ricorda terribilmente me stesso!”
Kyubi non disse nulla, rispettando il dolore interiore del ragazzo
“Ma se ti sbagliassi? Se riuscisse a liberare completamente il suo demone?” chiese titubante Naruto. Non solo sarebbe stato uno scontro decisamente arduo per un ragazzo della sua età, ma avrebbe anche dovuto preoccuparsi del resto delle persone presenti all’arena
Ammesso che sia così, potresti sempre usare il Rinnegan. Tutti i miei fratelli ricordano quegli occhi!” disse il demone soffocando un ringhio al ricordo dell’ultima volta che ci aveva combattuto
“Non voglio farlo. Ero-sennin mi ha detto di non farlo. Ha un brutto presentimento e, francamente anch’io!”
Kyubi ringhiò, percependo la preoccupazione che attanagliava il suo Jinchuruki “Fai come vuoi moccioso! In ogni caso, immagino che con il mio aiuto e quello del tuo maestro, riuscirai lo stesso ad evitare troppi danni!” disse poi la volpe. Il suo potere, pensò, sarebbe bastato lo stesso.
“Spero tu abbia ragione!”
Adesso basta rimuginare! Quel che accadrà, accadrà. Nemmeno ti sei accorto che sei arrivato!
Naruto alzò gli occhi, notando effettivamente di essere arrivato all’entrata dell’area dei combattimenti dell’arena. Gaara era già al centro di essa e lo stava fissando, in attesa che si avvicinasse. Scacciando finalmente le preoccupazioni, il genin avanzò.

Naruto si avvicinò al centro dell’arena dove lo stava aspettando Gaara.
“Potete iniziare lo scontro!” decretò dunque il giudice, per l’ultima volta in quell’esame. Ma con lo stupore di tutti, nessuno dei due mosse un muscolo. Si fissavano, come se stessero parlando con gli occhi. Nessuno poteva comprenderli, perché solo loro stessi erano in grado di farlo. Solo un Jinchuruki poteva comprenderne un altro. Il primo a spezzare quello snervante silenzio fu Gaara
“Finalmente avrò l’avversario che volevo sin dall’inizio!” disse il rosso
“Perché volevi batterti proprio con me?” chiese dunque Naruto, senza distogliere lo sguardo dagli occhi verdi del suo avversario
Gaara si limitò a sospirare “Non so il perché, ma è come se tu stesso mi stessi richiamando. È una sensazione strana. Proprio per questo sarà ancora più bello ucciderti”
“Perché vuoi uccidermi?” chiese perplesso. Non riusciva a capacitarsi questa sua ostilità.
“Perché è l’unico modo che ho per soddisfarmi. Nella mia vita ho conosciuto solo sofferenza e allora ho deciso di renderla anche agli altri”
Naruto abbassò gli occhi. Man mano che ci parlava le sue ipotesi trovavano sempre più conferma. “E’ ingiusto quello che hai provato, e io lo so bene. Ma non è il modo giusto!” disse. Lui stesso aveva vissuto nell’odio della gente, ma mai aveva pensato di riversare la sua frustrazione sulle altre persone
“Basta parlare, non sei nessuno per giudicare il mio stile di vita. Tanto tra poco morirai! Ora combatti!” si limitò a dire il rosso
Gaara fece uscire la sabbia dalla sua giara, lanciandola verso Naruto che schivò il colpo, saltando all’indietro.
“Ti dimostrerò che sbagli su tutta la linea. Kage bunshin no jutsu” disse e comparvero dieci cloni di Naruto che si lanciarono verso il nemico. Cinque di loro lanciarono degli shuriken che Gaara parò facilmente con la sabbia mentre gli altri cinque si avventarono fisicamente contro il rosso finendo distrutti senza problemi.
Gaara lanciò la sabbia verso i restanti cloni, intrappolandone quattro che si dissolsero in una nuvola di fumo, mentre il quinto e ultimo, affiancò l’originale.
“Tutto qui?” disse il rosso mentre la sabbia gli si agitava intorno
“Accidenti se è forte. Proviamo una tecnica combinata! Dammi il fuoco” disse indirizzato al clone mentre lui saltava verso l’alto
Il clone compose dei sigilli “Si. Katon: Palla di fuoco Suprema!” urlò e dalla sua bocca si sprigionò la tecnica prediletta del clan Uchiha
Il corpo originale, in alto, potenziò la tecnica della sua controparte “Fuuton: Bomba d’aria!” il fuoco mescolato all’aria si potenziò notevolmente, ampliandone il raggio d’azione. L’esplosione fu gigantesca, ricoprendo metà dell’arena. Con sorpresa di Naruto però, Gaara si era dissolto in sabbia, mescolandosi col terreno e rimanendo illeso.

“Sei forte Naruto Uzumaki!” disse il rosso soddisfatto. Quell’incontro lo avrebbe appagato appieno “Padroneggi bene gli elementi! Ma con me non basta! Fuuton: Lame di vento!” e dalla sua bocca vennero lanciate svariate raffiche di vento falciforme in direzione del Jinchuruki di Kyubi
“Accidenti! Katon: Pioggia di fuoco!” nonostante il vantaggio dell’elemento, le lame di vento di Gaara riuscirono a spegnere i dardi di fuoco di Naruto e lo colpirono in pieno. Evidentemente la quantità di chakra impastata dal rosso era maggiore rispetto a quella del biondo
“Accidenti! Nemmeno tu sei niente male!” esclamò Naruto rialzandosi, apparentemente illeso. Anche lui sentiva l’eccitazione del combattimento farsi strada in lui. Se fosse dettata semplicemente dal suo istinto o se fosse un riflesso incondizionato delle sensazioni di Kyubi, rimase per lui un mistero. Fatto sta che lo incitò “Ma scommetto che non stai combattendo seriamente nemmeno tu. Avanti fammi vedere cosa sai fare!”
Gaara lo fissò freddamente “Per il momento no. Se dessi sfogo a tutte le mie forze, l’intero villaggio verrebbe raso al suolo!”
‘Bingo!’ pensò l’Uzumaki. Altro punto a favore delle sue ipotesi
Doton: Shuriken di sabbia!” gridò Gaara che lanciò i suoi shuriken ad una velocità mostruosa. Nemmeno Naruto, che si era allenato notevolmente nella velocità sarebbe stato in grado di schivarli.
“Sono velocissimi. Doton:Armatura di Terra!” esclamò il biondo. Con grande stupore generale, Naruto venne investito da una miriade di shuriken che però, al contatto col suo corpo, andarono in frantumi lasciandolo illeso

“Ma come diavolo ha fatto?”  si ritrovarono a dire ad alta voce sia Kakashi che Sasuke.
“E’ una tecnica che gli ho insegnato io.” Spiegò Jiraiya “Permette di indurire il proprio corpo come una roccia, resistendo a qualsiasi attacco fisico o di elemento terra. È una tecnica avanzata di livello B”
“Ma quante diavolo di tecniche è capace di usare?” chiese perplesso Kakashi. Lui, grazie allo Sharingan, era lo shinobi che conosceva più ninjutsu in assoluto nel villaggio. Questa però gli mancava. Era possibile che Naruto conoscesse più ninjutsu di lui?
“In effetti, moltissime.” Ammise il sannin “Conosce parecchi ninjutsu di tutti gli elementi, ma predilige fuoco, vento e terra. Con gli altri due scarseggia un po’ ma ha ampi margini di miglioramento!”
“Tsk, una volta che Gaara si scatenerà sarà troppo tardi per lui!” disse poi Sasuke serafico, ben nascondendo la profonda invidia che provava nei confronti del rivale.

Intanto tra il pubblico, due figure osservavano lo scontro. Una allibita, l’altra visibilmente preoccupata.
“Quel ragazzo è veramente stupefacente. Continua a sorprendermi!” ammise piacevolmente sorpreso Hiashi Hyuga mentre la figlia pregava che il ragazzo uscisse indenne da quel combattimento
‘Oh Naruto. Ti prego fa attenzione!’

Gaara osservò il corpo praticamente illeso. Quegli shuriken di sabbia avrebbero facilmente reciso un tronco d’albero e invece si erano dissolti a contatto con il corpo del ragazzo “Devo dire che stai continuando a sorprendermi! Credo sia arrivato il tempo di smetterla di giocare, non pensi anche tu?” e detto questò innalzò una parete di sabbia di fronte a se. Man manom la sabbia cominciò ad avvolgerlo in un guscio sferico. Alla fine, Gaara venne rinchiuso in esso e nell’arena cadde il silenzio.
“Ma cosa diavolo sta facendo? Non importa. Devo concludere l’incontro in fretta” disse il biondo. Il clone scomparve e il vero Naruto preparò nella mano destra la sua tecnica preferita. Cominciò a correre verso la sfera di sabbia schivando gli attacchi che Gaara gli lanciava contro per rallentarlo. Una volta arrivato a destinazione
RASENGAN!”  urlò il biondo e la sfera di chakra colpì il bersaglio. Dapprima non successe niente, ma poi il guscio di sabbia cominciò a vorticare su stesso e si schiantò verso la parete.
“Spero abbia avuto effetto. Ho sentito un’enorme quantità di chakra provenire da lì dentro!” disse il biondo mentre la voce di Kyubi cominciò a ridere nella sua testa.
Con immenso stupore di tutti, il guscio di sabbia si sgretolò rivelandone il contenuto. Gaara non era più se stesso. L’intera metà sinistra del corpo era trasformata in una cosa orribile.

“Dannazione! Mio figlio ha perso il controllo. Devo intervenire subito!”  esclamò il Kazekage che si stava preparando ad intervenire. Venne però fermato da Tsunade
“La prego, nobile Kazekage. Non intervenga! Abbia fiducia in Naruto!” disse la donna con voce tranquilla
Il Kazekage si agitò. La donna probabilmente non aveva compreso la gravità della situazione “Lei non capisce. Mio figlio è il Jinchuruki di Ichibi. Quella è la sua forma intermedia e se quello che penso è giusto ha tutta l’intenzione di liberare il suo demone!”
Tsunade non nascose la sorpresa. In campo stavano combattendo ben due Jinchuruki. Ma se c’era una cosa che aveva capito conoscendo Naruto è che lui era davvero forte. Per non parlare del fatto che ora riusciva a controllare Kyubi. Sperava non si arrivasse a tanto, ma nel peggiore dei casi sarebbe intervenuta lei.
Tsunade non cambiò minimamente il tono di voce e tornò a rivolgersi al capo villaggio di Suna “Capisco la sua preoccupazione. Ma la prego di lasciar proseguire l’incontro. Per il momento Gaara non è abbastanza forte da impensierirci e nel peggiore dei casi interverremo. Anche se francamente non credo ce ne sarà bisogno.”
“Come fa ad esserne così sicura. Lei non conosce la potenza di un demone!” la accusò il Kazekage. Già una volta era dovuto intervenire e calmare Shukaku ed era una cosa che non augurava a nessuno.
“Oh si che la conosco. Devo ricordarle che, oltre ad essere l’Hokage, sono anche una sannin? Nel disastro di dodici anni fa, ho combattuto anche io contro un demone!” disse freddamente la donna, assottigliando gli occhi
Il Kazekage si accorse subito della gaffe. Era a conoscenza del disastro avvenuto più un decennio prima. Ma questo non giustificava il non voler intervenire “Mi scusi. Non intendevo offenderla. Però non voglio essere responsabile della possibile distruzione di Konoha. Già una volta Gaara perse totalmente il controllo di Shukaku e siamo riusciti a fermarlo solo grazie al mio intervento e a quello di molti valorosi Jonin, alcuni dei quali persero la vita.”
“Non metto in dubbio la pericolosità di Shukaku. Tuttavia, se se ne dovesse presentare la necessità, interverremo sia io che Jiraiya.” Disse infine la donna
“Vuole dire che anche l’altro ninja leggendario è qui presente?” chiese il kage, il cui viso si rilassò notevolmente a quell’affermazione. Due kage e un sannin sarebbero stati sufficienti a placare l’Ichibi.
“Precisamente. Inoltre è il maestro di Naruto. Per non parlare del fatto che…”
“Che?”
“Suo figlio Gaara non è l’unico Jinchuruki che sta combattendo in questo momento.” Sospirò infine lei, rivelando la vera identità del genin biondo
Il kage di Suna sgranò gli occhi a quella notizia “Vuole dire che quel ragazzo…”
“Esattamente. Naruto è il Jinchuruki di Kyubi. Inoltre è in grado di controllare perfettamente il suo demone che è considerato il più potente tra in nove Bijuu. Non penso che avrà troppi problemi a tener testa a Gaara.”
Il Kazekage era esterrefatto. Il ragazzo che stava combattendo contro suo figlio era la forza portante del demone più potente di tutti. Ora capiva la tranquillità della sua collega. Se era in grado di controllare Kyubi allora forse non avrebbe avuto problemi a tener testa alla forma intermedia di Gaara. Il problema sarebbe sorto quando Shukaku si fosse rivelato in tutta la sua potenza.
L’uomo sospirò, calmandosi definitivamente e riprendendo posto accanto a Tsunade “Voglio darle corda, nobile Hokage. Ma se Shukaku su rivelasse allora mi prometta che interverremo!”
Tsunade assentì “D’accordo nobile Kazekage. Se Shukaku si rivelasse se ne occuperà Jiraiya” lanciando un’occhiata al suo amico che capì al volo.

Tra i partecipanti invece si era scatenato il putiferio. Temari e Kankuro erano terrorizzati e tremavano vistosamente. Sapevano bene qual era il potenziale di loro fratello, l’avevano già visto all’opera una volta e ne erano rimasti traumatizzati.
“Q-quello è il m-mostro che ho v-visto!” disse Sasuke sbiancando e riprendendo a tremare come poc’anzi.
Kakashi osservò incredulo il ragazzo di Suna. Finalmente capì cosa aveva spaventato Sasuke a tal punto da traumatizzarlo. E come dargli torto. Aveva combattuto, e probabilmente visto, uno dei nove demoni. Una reazione più che giustificata la sua “Dannazione! Gaara è un jinchuruki! Questa non ci voleva. Se scatenasse la bestia al suo interno sarebbe la fine!”
“J-jinchuruki?” chiesero tutti i genin, Sasuke in primis
“E’ una persona alla quale è stato sigillato un demone. Esistono nove demoni, ognuno caratterizzato da un certo numero di code e quello di Gaara è il monocoda! Shukaku, il demone tasso della sabbia!” spiegò Kakashi, deglutendo a fatica “Dobbiamo subito fermare l’incontro! Nemmeno Naruto ha possibilità di batterlo se si trasformasse del tutto!” disse poi mentre si accingeva a saltare nell’arena dagli spalti.
“Fermati Kakashi!” ordinò Jiraiya, attirando su di se una moltitudine di occhiate scandalizzate.
Gai gli urlò contro “E’ una follia! Kakashi sbrigati! Vai a fermare l’incontro!”
Anche Asuma si scaldò “Infatti! Perché diamine non dovrebbe andare! Vuole condannarci tutti?” sbraitò verso il sannin, dimenticandosi per un momento con chi stesse parlando
Jiraiya assottigliò lo sguardo, fissando i tre jonin “Fate silenzio!” esclamò
Kakashi si voltò stupito “Perché maestro! Se Shukaku si liberasse potrebbe radere al suolo l’intero villaggio!”
“In quel caso interverrò io! Per ora lasciamo che Naruto combatta. Se il mio presentimento è giusto, forse potrebbe addirittura farcela!” disse infine il sannin. Kakashi lo osservò, incrociando gli occhi di Jiraiya. Probabilmente l’uomo sapeva delle cose che non gli aveva detto riguardo al ragazzo. Decise di dargli fiducia. In fondo Jiraiya era più che in grado di affrontare un'avversario come Shukaku se se ne fosse presentata l’occasione. Decise di tornarsene affianco degli altri jonin che stavano osservando il dialogo tra i due, esterrefatti.
Sasuke era sconvolto! Il suo amico e rivale era diventato davvero così forte? Non era possibile! Lui alla visione di quel demone era crollato dal terrore.

Shukaku!!” gridò la voce estasiata di Kyubi all’interno della testa di Naruto, il quale ebbe finalmente conferma di ogni suo più piccolo sospetto
“Lo conosci?” fece il biondo nella sua testa. A giudicare dalla reazione più che gioiosa del suo demone, probabilmente lo conosceva eccome
Suna no Shukaku! Il tasso monocoda! Finalmente rivedo uno dei miei fratelli!” esclamò il Bijuu osservando con sguardo sadico e maniaco la forma intermedia del giovane Jinchuruki
“Credi che possiamo batterlo?” fece il biondo ingenuamente
Oh si! kukukukuku quel codardo se l’è data a gambe di gran corsa l’ultima volta che l’ho affrontato. È sempre stato un po’ spavaldo pur essendo uno dei più deboli.
“Bene questo mi rassicura!” gli disse il biondo
Fai attenzione però. Rimane pur sempre uno dei miei fratelli e, sebbene non sia alla mia altezza, ti consiglio di non sottovalutarlo. Per la maggioranza dei ninja è un avversario insormontabile. Cerca di battere il ragazzo prima che sprigioni completamente il suo potere, altrimenti dovrai ricorrere a me per vincere.” Consigliò infine la volpe
“Grazie ma tu rimani la mia ultima carta da giocare!” disse infine il biondo con un ghigno per tornare a concentrarsi sul suo avversario.

Nell’arena Naruto osservava il suo avversario tristemente “Ora capisco perché hai vissuto nella solitudine e nell’odio. Sei un Jinchuruki, vero?”
Gaara, che intanto aveva trasformato anche la restante metà del corpo, lasciando intravedere solo i piedi in forma umana “Esattamente! Ora capisci perché non hai alcuna possibilità di battermi. Ti ucciderò e forse ucciderò anche tutti gli altri!”
“Sbagli a pensare questo. Non te lo permetterò! Ti sconfiggerò!” ma prima che potesse fare qualcosa, un braccio di Gaara si allungò verso di lui, intrappolandolo e sbattendolo contro il muro.

“NARUTO!!!!!” gridò Hinata alzandosi in piedi, catturando l’attenzione del padre che la guardò perplesso
“Hinata! Calmati! Perché tutta questa foga!” ma Hinata non gli rispose. Era preoccupata per il suo ragazzo e se ne fregava se suo padre l’avesse scoperta. Iniziò a piangere nel vedere Naruto intrappolato. Ma Hiashi non era stupido. Cominciò a capire tutta quella preoccupazione della figlia. Fra lei e il biondo c’era del tenero. Avrebbe dovuto arrabbiarsi ma stranamente non ci riuscì.
Hiashi poggiò una mano sulla spalla della figlia, nel tentativo di farla risedere e tranquillizzarla “Calmati Hinata. Sono certo che il tuo ragazzo non si farà battere facilmente!” Hinata si sorprese. Suo padre l’aveva capito ma con suo grande stupore non sembrava alterato. Né tantomeno deluso!
“P-padre! C-come l’avete capito?” balbettò la ragazza guardando il padre che le sorrideva
“Figlia mia, se c’è una cosa che non sei proprio in grado di fare è nascondere i tuoi sentimenti. Anche un cieco l’avrebbe capito. Quello che mi dispiace è che tu non me l’abbia detto!” disse l’uomo assumendo un’espressione leggermente delusa e dispiaciuta allo stesso tempo
Hinata abbassò gli occhi, mortificata “Pensavo che non avreste capito. Naruto voleva dimostrarti di essere all’altezza del nostro casato, solo allora te lo avremmo rivelato, sperando nella tua benedizione!” rivelò infine la corvina
Hiashi non si scompose più di tanto. Non aveva mai nascosto il suo orgoglio per il suo clan e poteva capire le preoccupazioni dei due ragazzi. Però lui sapeva che Naruto non era un ninja qualsiasi. Suo padre era uno dei suoi migliori amici e conosceva la storia del ragazzo. Per questo non avrebbe opposto resistenza all’amore dei due. “Dopo l’incontro ci faremo una bella chiacchierata” disse l’uomo sorridendo
Hinata, tranquillizzata da quel sorriso, sorrise di rimando  “Si padre!” rispose per poi cambiare subito espressione focalizzando la sua attenzione nuovamente sull’incontro.

Intanto, Gaara aveva intrappolato Naruto in una morsa di sabbia che fuoriusciva dal suo braccio. Con suo sommo stupore però, Naruto svanì in una nuvola di fumo e riapparve da sotto terra con un Rasengan in mano.

“Una copia? Ma quando l’ha creata?” dissero Sasuke e Kakashi all’unisono. Infatti, sebbene entrambi avessero attivato lo sharingan, non ebbero modo di vedere i movimenti del biondo né, soprattutto vedere quando questi aveva sostituito il clone a se stesso


RASENGAN!!” urlò il biondo nel tentativo di colpire l’avversario ma, prima che riuscisse a ferirlo, Gaara con un braccio lo colpì facendolo sbattere a qualche metro di distanza.

“Uhuhuhuhuhu niente male. Ma contro di me non è sufficiente!” sentenziò il Jinchuruki di Shukaku con voce stridula. Il demone stava lentamente venendo fuori, seppur Gaara mantenesse un minimo di lucidità “Adesso morirai! E con te tutto il tuo villaggio! Ahahahahahahahahaha!”
Naruto sbiancò. Veramente aveva intenzione di liberare del tutto il demone? C’era veramente il rischio che eliminasse tutti i presenti nell’arena. Se non lo avesse evitato, anche Hinata sarebbe stata coinvolta. Spostò lo sguardo in direzione della fidanzata che lo osservava, afflitta, dalla sua postazione accanto al padre. No. Non avrebbe permesso a nessuno al mondo di mettere in pericolo quell’angelo che era la sua ragazza. Poco importava se questo era un suo fratello, lo avrebbe massacrato lo stesso.
“Dannazione! E va bene proviamo la superiorità numerica!” Naruto cominciò ad accumulare una enorme quantità di chakra nel suo corpo. Un incredibile energia venne sprigionata dal suo corpo, attirando l’attenzione di tutti i presenti, Gaara incluso, che lo guardarono stupiti. Neji, dagli spalti su cui si trovava, attivò il Byakugan e per poco non cadde per terra dalla sorpresa.
“E’ incredibile. È una quantità assurda di chakra!” disse, con un rivolo di sudore freddo che gli scendeva dalla fronte, verso gli altri che lo guardavano preoccupati
Naruto urlò “Kage Bunshin no Jutsu: Versione 2000 copie!
L’intero stadio si azzittì. 2000 Naruto comparvero dal nulla nello stupore generale, ricoprendo ogni punto di appoggio all’interno dell’arena.
 “???” Gaara non disse nulla, anche lui stupefatto dalla quantità di cloni che era riuscito a creare il suo avversario. Non credeva possibile una cosa del genere, al pari di tutti gli altri
“Non è possibile! Naruto quanto sei diventato forte!” ringhiò Sasuke con una voce invidiosa. Sakura se ne accorse e gli andò vicino prendendogli la mano. Anche Kakashi era sbalordito. Il suo allievo era davvero migliorato tanto.
“Bravo figliolo!” esclamò invece orgoglioso Jiraiya
Anche Hiashi era davvero sorpreso, al pari della figlia, e si limitò a dire semplicemente “Pazzesco!”

Già non male ragazzo. Sono parecchi anche per te!” si complimentò Kyubi

“Bene è ora di mostrarti uno dei miei colpi preferiti! Pronti ragazzi?” un coro di SI che rimbombò in tutto lo stadio, si innalzò. Dopodiché tutti si lanciarono verso il Gaara trasformato
“Maledizione! Sono troppi anche per me!” tentando di creare un minimo di difesa. Il vero Naruto non si era mosso di un passo e Gaara lo osservò “Chi sei Naruto Uzumaki? Come fai a non temermi?”
I vari Naruto si scagliarono contro l’avversario colpendolo da tutte le direzioni. Gaara grazie alla sua resistenza riuscì a sopravvivere ma si vedeva che era stremato, non gli rimaneva che giocarsi la sua ultima carta.
“Anf… anf… sei davvero potente Naruto Uzumaki. Sapevo che saresti stato tu colui che mi avrebbe fatto divertire. Anche se non credevo fino a questo punto. Mi dispiace ma ora assaggerai la vera essenza del terrore!” disse infine il Jinchuruki per poi far esplodere tutta la potenza del suo chakra.

D’un tratto una enorme nube di fumo avvolse lo stadio. I cloni di Naruto scomparvero nella totalità e quando il fumo si diradò, il terrore si dipinse sul volto di tutti. Un immenso tasso si ergeva al centro dell’arena. Era enorme, occhi gialli scrutavano i dintorni per poi posizionarsi sul biondo. Il corpo era ornato da tatuaggi blu che lo ricoprivano interamente. Tutti si terrorizzarono alla vista del demone ma nessuno osò muovere un muscolo dalla paura.

“Oddio! Quello è Shukaku il demone tasso!” disse Hiashi Hyuga alzandosi nel tentativo di porsi davanti alle sue due figlie. Hinata era letteralmente impietrita e terrorizzata

“Dannazione si è liberato! Presto Hokage dobbiamo intervenire!” urlò il Kazekage alla sua collega mentre anch’ella si alzava per dargli manforte
“SI! Jiraya!” urlò la donna per farsi affiancare dal sannin bianco
“Arrivo Tsunade!” rispose questo pronto per adempiere ai suoi doveri. Ma tutti si bloccarono non appena il biondo gridò “CHE NESSUNO SI MUOVA!!”
“Cosa? Naruto sei impazzito? Nemmeno tu puoi farcela!” disse la donna che non riusciva a credere alle sue orecchie
“QUESTA è LA MIA BATTAGLIA! SOLO IO POSSO AFFRONTARLO E LO SAI BENE NONNA!!!” disse il ragazzo indirizzato agli spalti
Nessuno nascose la sorpresa. Jiraiya, incrociando lo sguardo del biondo, si avvicinò alla sannin: “Aspettiamo e vediamoTsunade. Sai anche tu qual è la forza di Naruto!” e nel sentire le sue parole, i due kage si risedettero rimanendo comunque perplessi.
“NARUTO! SEI UN PAZZO! MORIRAI! NON LO VEDI CHE è UN MOSTRO? NON FARE L’IDIOTA COME AL TUO SOLITO!!” urlò Sasuke che non riusciva a concepire la testardaggine
“TI HO DETTO DI NON CHIAMARLO MOSTRO! TU NON PUOI CAPIRE!!” gridò il biondo lanciando al moro un’occhiata piena d’ira.
“Tsk. Vai al diavolo! Fai pure! Muori se ci tieni così tanto!” disse allora guardandolo spregevolmente.
“Sasuke! Piantala! Osserva e prega che Naruto sappia quel che fa!” anche Kakashi era terrorizzato. Non capitava tutti i giorni di vedere un demone, ma aveva piena fiducia nel suo allievo e quanto gli aveva detto Jiraiya lo rassicurò un po’. Se Naruto era forte la metà di quanto gli aveva rivelato, allora ce la poteva fare.
Jiraiya guardò il suo allievo “Spero che tu sappia quello che fai ragazzo. Non mi deludere!”

Naruto sorrise. Sapeva che il suo maestro aveva fiducia in lui e non l’avrebbe tradito. Avrebbe protetto il suo villaggio ad ogni costo “Tranquillo Ero-sennin. E ora a noi due!” disse rivolto all’enorme bestia che gli era di fronte
Dalla testa di Shukaku comparve il corpo di Gaara “Bene Naruto, finiamo questo scontro” disse il rosso
Kage Bunshin no jutsu!” vicino a Naruto apparve un clone che, in sicnronia con l’originale, cominciò a fare dei sigilli con le mani, ben conosciuti al sannin dei rospi che sorrise
“Uhhhh lo scontro si fa interessante! Vuole evocare Bunta!” disse Jiraiya sornione. Con i vecchio rospo in campo, la bilancia tornava ad equilibrarsi
Prima che i due finirono i sigilli, Shukaku lanciò la sabbia verso il Naruto originale “Funerale del deser…
Ma prima che Gaara-Shukaku potesse ultimare la tecnica, i due biondi esclamarono “Tecnica del Richiamo!” e due immensi rospi apparvero davanti al tasso. Uno aveva uno sfregio sull’occhio, una katana alla cintura e una pipa in bocca. L’altro era leggermente più piccolo, ma non per questo meno imponente. Portava un enorme scudo sulla schiena e una lancia spinosa in mano.

“E questo cos’è?” disse Sasuke nuovamente impressionato
“E’ la tecnica del richiamo.” Spiegò Kakashi “Naruto ha firmato un patto coi rospi ed è in grado di evocarli con una tecnica spazio-temporale. Però non mi aspettavo che riuscisse ad evocare Gamabunta, il sovrano dei rospi. A parte Jiraiya-sama, solo il quarto Hokage ci riusciva!”
Sasuke era rosso di rabbia! Ormai era palese che Naruto lo avesse superato ed era convinto che non avesse visto ancora tutto. Non si capacitava nemmeno lui di quanto fosse forte!
“Dannazione!”

Bunta guardò sulla sua testa “Naruto! Che diavolo ti è saltato in mente di evocarci! Io e Ken stavamo giocando a shogi!”
“Capo, Ken-sama! Ho bisogno del vostro aiuto! Sto combattendo contro un mio fratello e da solo non ce la posso fare!” disse il biondo indicando il demone di fronte a loro
Gamabunta e Gamaken guardarono nella direzione indicata dal biondo “Ma quello è Shukaku, il demone tasso! Certo che te li scegli davvero bene gli avversari tu, eh?” esclama Bunta aspirando ed espirando l’ennesima boccata di fumo
Naruto ghignò “Mi dispiace capo. Ma questo è uno scontro che devo vincere a tutti i costi. È un mio fratello e non voglio che muoia ma devo difendere il mio villaggio!” disse indicando il luogo in cui si trovavano.
Bunta si guardò intorno, notando che il biondo li aveva evocati all’interno di uno stado ricolmo di spettatori. Ghignò nel sentire la determinazione del biondo “E ci mancherebbe altro! Ken! Sai cosa fare!” disse poi rivolto al compagno
“Si capo!” Gamaken saltò verso il il muro e piantò la sua enorme asta nel terreno.“Arte magica suprema dei rospi: Barriera spirituale!” un velo azzurrò ricoprì l’intera arena facendo da scudo ai presenti
Jiraiya tirò un sospiro di sollievo “Con questa barriera non correremo pericoli. Nemmeno Shukaku può infrangerla, forse ne è in grado solo Kyubi!” rivelò infine, cose che tranquillizzò non poco i due kage e il resto dei partecipanti
“Bene! Così possiamo scatenarci senza mettere in pericolo gli altri!” disse il sovrano dei rospi spegnendo la pipa
“Uhuhuhuhu sei una continua sorpresa! Bene, ti farò un piccolo regalo! Tecnica d’illusione demoniaca: Tecnica del falso dormiente!” esclamò Gaara. Non appena attuata la tecnica, gli occhi di Gaara divennero completamente bianchi e il suo corpo si accasciò su se stesso. Bunta riconobbe immediatamente la cosa e ringhiò sommessamente “Dannazione questa non ci voleva!”
“Cos’ha fatto?” chiese Naruto
“Si è addormentato!” rispose il rospo in un tono ovvio
“E allora?”
“Quando il medium spirituale del monocoda si addormenta, Shukaku si risveglia completamente. Hai notato le occhiaie sul volto del ragazzo?”
“Si le ho viste. Ma questo che c’entra?”
“Il Jinchuruki non può dormire mai. Se lo facesse, Shukaku prenderebbe rapidamente il controllo del corpo, liberandosi. Esattamente quello che è successo ora. Preparati cocco, questo sarà un combattimento titanico!”
“AAAAAHHHHHHHHHHHH finalmente libero!!!!” gridò la voce stridula del demone tasso, la cui coscienza era finalmente libera di venire allo scoperto. Posando lo sguardo sul rospo davanti a se, Shukaku rise sguaiatamente “Ahahahahahah quindi è grazie a voi che sono finalmente in grado di distruggere liberamente. Dovrei ringraziarvi ma penso che vi ucciderò comunque!”
Nel sentire quelle parole, Naruto ghignò a sua volta “Non cantare vittoria troppo in fretta! Non riuscirai a distruggere il mio villaggio!”
“Ben detto ragazzo!” esclamò Bunta che spiccò un enorme salto verso il cielo “Suiton: Sfere d’acqua solida!” disse caricando il chakra per sparare due sfere in direzione del tasso.
Shukaku non si fece ovviamente sorprendere e, posandosi un braccio sul petto, gridò “Fuuton: Proiettili d’aria congelante!” i due colpi si scontrarono provocando, agli occhi dei presenti, una violenta tempesta che, grazie alla barriera del secondo rospo, non danneggiò nessuno.
Purtroppo uno dei colpi del demone si schiantò contro Bunta che, seppur attutendo il colpo con la sua pelle coriacea, ne risentì.
“Dannazione! Quel colpo era carico di chakra in una maniera spaventosa! Un altro colpo del genere e persino io potrei morire!” ammise il rospo tenendosi la parte lesa
“Dannazione!” ringhiò Naruto
“AHAHAHAH MUORI! Tecnica demoniaca: Tornado del demone!” il cielo si oscurò improvvisamente e un terrificante ciclone fuoriuscì dal cielo abbattendosi sull’arena.
“Questa è una tecnica di vento estremamente potente!” spiegò il rospo “Ma quanto è forte! Naruto dobbiamo usare una tecnica di fuoco abbastanza potente da contrastarlo! Sai usare il fuoco?”
“Si perché?”
“Allora usala. Io sputerò dell’olio così da potenziarla!” Bunta sputò dell’olio dalla bocca verso il tornado creato dal demone.
Katon: Fiato incendiario della volpe!” una volpe di fuoco uscì dalla bocca dell’Uzumaki che, unendosi all’olio del rospo, lo incendiò. Lo scontro tra le due tecniche fu devastante. Un ciclone di fuoco si formò all’impatto, bruciando tutto ciò che c’era. Bunta spiccò un salto per evitare di essere colpito e, quando il fuoco si spense, per terra sembrava di camminare sulle braci ardenti. Sempre grazie alla barriera nessuno venne colpito ma ora c’era il problema, per il rospo, di atterrare.
Suiton: Sfera d’acqua solida!” gridò il rospo e un’ennesima ondata d’acqua si abbatté per terra, solidificando le braci e rendendo agibile una porzione di suolo sulla quale Bunta scese.
“Anf…anf… non ce la faccio più ho esaurito quasi tutto il chakra con questo colpo e Shukaku è ancora bello arzillo. Ha eretto una barriera di terra per evitare di essere colpito dalla sua stessa tecnica!” constatò il rospo indicando la barriera terrosa che ricopriva il corpo del demone e che si stava sgretolando proprio in quel momento. La faccenda si stava complicando parecchio se anche il re dei rospi cominciava ad essere seriamente affaticato.

Nessuno proferiva parola. Stavano assistendo ad uno scontro titanico a cui forse solo i due Kage e Jiraiya sarebbero potuti intervenire. Sul palco dei partecipanti era calato un silenzio inquietante. Tutti tremavano, nessuno escluso, come la maggior parte del pubblico. Nessuno si immaginava che potessero vedere dal vivo un demone e men che meno che Naruto fosse in grado di tenergli testa.
Hiashi stesso era paralizzato, sinceramente ammirato dalla figura di quel ragazzino sempre denigrato da tutti ‘E’ proprio figlio di suo padre!’ si ritrovò a pensare mentre spostava lo sguardo verso la figlia “Hinata! Tutto bene?” sul viso della ragazza si potevano leggere varie espressioni che andavano dal terrore per il mostro all’ammirazione per il suo ragazzo. Nemmeno lei credeva che potesse essere così forte. Non rispose ma il padre capì subito quello che provava.

“Capo! Che possiamo fare? Anche io comincio ad essere stanco!” chiese il biondo analizzando la situazione
“Non mi stupisco! Non ci rimane che una possibilità, ovvero svegliare il ragazzo per rincarcerare Shukaku!”
“E come facciamo?”
“Non si è trasformato da molto quindi un pugno dovrebbe bastare. Il problema sarà avvicinarsi abbastanza per colpirlo. Io sono stremato e non ho artigli e zanne per bloccarlo in una presa!” ringhiò il rospo nell’ammettere un suo punto debole.

Kyuzuki!” disse la voce nella testa del ragazzo
“E chi è?” gli chiese Naruto
Pivello, è mio figlio! Te ne avevo parlato no?” disse la volpe ricordandogli del giorno in cui gli aveva fatto firmare il contratto
Naruto si illuminò “Hai ragione! Me ne ero dimenticato!”
Il rospaccio è stanco e potreste non riuscire a fare una trasformazione combinata! Evoca Kyuzuki e fatti riconoscere. Non avrai problemi a farti aiutare. Anche Shukaku lo conosce e vedrai che non appena lo incrocerà abbasserà la cresta!” disse infine

“Capo puoi andare!” disse dunque il biondo tornando con la mente alla realtà
Bunta spalancò gli occhi e gli urlò contro “MA SEI IMPAZZITO? DA SOLO NON CE LA FARAI MAI!!!”
“Ho un’idea che spero funzioni. Ma tu sei stanco perciò puoi andare” il rospo dovette ammettere con se stesso che non era in grado di affrontare a lungo il demone. Guardò negli occhi il giovane evocatore e vi scorse tutta la sicurezza di cui il giovane era dotato. O era completamente pazzo, oppure aveva davver la soluzione a portata di mano. ‘Jiraiya è comunque presente. Avvertirò Fukusaku e Shima-sama di tenersi pronti’
“Spero che tu sappia quello che fai, figliolo. Buona fortuna!” scomparendo in una nuvola di fumo lasciando allibiti i presenti.

“Cosa diavolo sta facendo quel disgraziato! Non può affrontarlo senza Bunta!” urlò Jiraiya disperato. Il figlioccio aveva intenzione di condannarli tutti?


Naruto cadde a terra. Era stremato, gli rimaneva poco del suo chakra e l’unica possibilità era fidarsi del chakra di Kyubi. Era rischioso ma ormai non aveva scelta.

“Spero per te che funzioni!” Naruto cominciò ad accumulare una quantità immensa di chakra demoniaco. Era talmente forte che era visibile ad occhio nudo, sembrava prendesse forma. Lentamente avvolse il biondo a cui si erano allungati i canini, le unghie e gli occhi erano diventati del color del sangue.

“Cosa gli succede? Si sta trasformando?” chiese Sasuke vedendo la trasformazione fisica del biondo. Kakashi non rispose. Conosceva bene quel chakra terrificante, come la maggior parte dei presenti. Jiraiya gli aveva detto che era in grado di controllarlo, ma fino a che punto? Non rispose al moro ma volse lo sguardo verso il sannin che appariva perplesso ma stranamente tranquillo, il che lo rassicurò. Probabilmente lui sapeva ciò che l’allievo stava facendo.

La prima coda apparve dietro Naruto, formandosi del tutto. Si sentiva rinvigorito e molto più forte. Ora poteva finalmente fare conoscenza con il figlio del suo demone.

“Ma io questo chakra lo conosco! Non è possibile! Kyubi! Quindi questo ragazzo è il tuo Jinchuruki!” esclamò Shukaku che non appariva più sicuro di se. Ricordava ancora la volta con cui si era battuto con suo fratello e non era stata una cosa piacevole.
“Penso che sia ora di risvegliarsi!” disse il biondo leccandosi i canini in direzione del corpo privo di sensi di Gaara. Componendo dei sigilli, gridò “Tecnica del richiamo demoniaco!
Sotto la pioggia provocata dalle nubi scatenate da Shukaku, apparve una volpe enorme, grande un po’ meno il re dei rospi, ma non per questo meno imponente mentre sferzava l’aria con la sua unica coda. Era nera come la pece. Due occhi rossi come il sangue, al pari di quelli del biondo, scrutavano curiosi e furenti tutto ciò che li circondava. Un terrificante ruggito fece scomparire improvvisamente le nubi sopra di loro lasciando esterrefatti tutti quanti. Nessuno si aspettava una cosa del genere e anche i sannin e il kazekage erano terrorizzati.

“Quindi è lui il figlio di Kyubi” sussurrò Jiraiya osservando la terrificante figura della volpe nera
“C-che cosa?” disse Kakashi terrorizzato
Jiraiya si limitò a ripetere, dicendogli che gli avrebbe spiegato tutto una volta finito lo scontro

“Che succede? Chi mi ha evocato? Non pensavo che qualcuno potesse farlo!” ringhiò la volpe nera guardandosi intorno
“Sono stato io!” disse il Jinchuruki di Konoha facendosi notare
Kyuzuki si accorse che un ragazzino giaceva sulla sua testa “Chi sei moccioso? Come hai osato evocarmi? E soprattutto come hai fatto?” sbraitò la bestia
“Guardami bene! Non lo immagini?” disse il biondo mentre un pericoloso ghigno gli si dipingeva in volto. Solo allora la volpe nera si accorse del chakra rosso che avvolgeva il ragazzo formandogli una coda!
La volpe abbassò le orecchie “N-non è p-possibile! Kyubi-sama! Quanto tempo!”
“Si Kyuzuki, sono io. Ora però ho bisogno di una mano. Dobbiamo svegliare il medium di Shukaku!”
Kyuzuki guardò il fratello di suo padre di fronte a loro “Lasciate fare a me!” esclamò leccandosi i baffi e partendo alla carica
Kyuzuki si avventò verso Shukaku, azzannandolo. Un grido di dolore usci dalle fauci del tasso.
“Ora padre!” disse la volpe mentre affondava maggiormente le lunghe zanne e i possenti canini nella carne del demone, immobilizzandolo.
Naruto spiccò un salto arrivando a pochi metri da Gaara. Shukaku non voleva tornare nella sua prigione e cercò di fermare in tutti i modi il giovane biondo, intrappolandolo per i piedi nella sabbia. Tuttavia, grazie al manto di Kyubi, Naruto riuscì a colpire il volto del rosso con una violenza inaudita, allungando la mano di chakra. Gaara si svegliò, incredulo, mentre il corpo del demone iniziò a sgretolarsi, facendo cadere i due giovani Jinchuruki rovinosamente a terra.
“Anf… anf… Ce l’ho fatta! Grazie Kyuzuki, puoi andare!” disse poi il biondo rivolto alla volpe
“Grazie kyuubi-sama. Bentornato!” disse questa sparendo in una nuvola di fumo come poco prima fece Gamabunta.
Naruto disattivò il manto e per poco non svenne. Anche la prima coda aveva degli effetti collaterali davvero pesanti.
“Anf… anf… Ken-sama puoi andare, disattiva pure la barriera.” Disse il biondo al rospo che era rimasto concentrato fino a quel momento per far si che la barriera non si spezzasse
Il rospo si rilassò, dissolvendo la barriera che proteggeva tutti gli spettatori “D’accordo Naruto” poi prima di andarsene “Sei stato grande!”disse infine scomparendo

La folla esplose letteralmente. Era tutto finito ed era stato regalato loro lo spettacolo più entusiasmante della loro vita. Pochi capirono cosa era successo a Naruto, ed era meglio così.
Naruto si avvicinò al rosso che era ancora cosciente
“C-come hai fatto? Cosa ti spinge a combattere con tutta questa foga. Avresti potuto uccidermi ma non l’hai fatto! Perché?” chiese quello non comprendendo le azioni del biondo
“Sono un Jinchuruki come te.” Gli rivelò e Gaara sgranò gli occhi “Sei un mio fratello e non potevo ucciderti. Capisco tutta la sofferenza che hai provato ma devi riuscire ad essere superiore. Fai in modo che il simbolo che porti in fronte, diventi la tua firma!” indicandogli l’idioma cicatrizzato sulla fronte del rosso
“E’… è l’amore che ti ha fatto combattere così?” Gaara chiuse gli occhi “g-grazie! Non lo dimenticherò!” disse infine svenendo.

Tsunade, Jiraya e Kakashi si avvicinarono al biondo mentre il Kazekage andò da suo figlio.
“Questa testa di legno è stata davvero in gamba!” disse la ninja medico il cui cuore non aveva ancora ripreso a battere regolarmente
“Già Hokage-sama” assentì Kakashi nelle sue stesse condizioni
“Tuo padre sarebbe fiero di te! Sei stato un leone!” disse invece il sannin bianco caricandosi in spalla il ragazzo, anch’egli ormai privo di sensi.
I tre portarono il biondo in infermeria, seguiti da tutti i suoi compagni sorpresi che uno come Naruto fosse diventato così forte.




NdA
Ed eccoci arrivati alla fine del torneo e con esso si chiude anche questo mega aggiornamento. Confido di avervi fatto xosa gradita e spero che questo capitolo vi abbia divertiti come ha divertito me mentre lo scrivevo. Non pensò di aggiornare anche domani, lo studio mi attende. ma non mi assenterò per molto. Ci Vediamo tra un paio di giorni! At Salot e mi raccomando commentate in tanti

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Capitolo 13
*** Sorprese, Verità e Aiuti per i Jinchuruki ***


I tre portarono il biondo in infermeria, seguiti da tutti i suoi compagni sorpresi che uno come Naruto fosse diventato così forte.

Nessuno dei presenti si accorse però, che dall’alto dello stadio sei figure, coperte da dei mantelli neri, avevano osservato soddisfatti l’incontro.
“Certo che è stato davvero in gamba. Ha battuto Shukaku nonostante sia ancora un bambino e non ha nemmeno avuto bisogno di usare il manto oltre la prima coda. Impressionante! Probabilmente è più forte di tutti noi!” disse una voce maschile senza distogliere lo sguardo dal biondo che veniva portato via
“Togli pure quel probabilmente. Quel ragazzo non ha usato neppure tutta la sua forza ed è stato strabiliante!” disse un’altra voce maschile ma più anziana della prima
“Già. Beh fra una settimana andremo da lui. Non è il caso fargli la proposta quando si trova in queste condizioni!” propose invece una voce femminile
“D’accordo. Lo credo anche io!” concluse la prima e le sei figure sparirono in una nuvola di fumo, senza che nessuno se ne accorgesse, proprio come nessuno si era accorto della loro presenza.

Nel frattempo, Jiraiya aveva caricato sulle spalle il suo discepolo e si stava dirigendo verso l’infermeria, seguito da Kakashi, il Kazekage con in spalla Gaara e tutti i genin rimanenti, mentre Tsunade era andata nel suo ufficio dopo essersi assicurata che i due concorrenti fossero solo svenuti dalla fatica. Avere un demone sigillato serviva a qualcosa dopotutto. I due sfidanti vennero portati in due stanze diverse per permettere loro di riposare. Tattica inutile per il biondino, dal momento che venne comunque accerchiato da tutti i suoi amici pronti a riempirlo di complimenti.

“Certo che è stato davvero un fenomeno! Chi l’avrebbe detto che quell’incapace sarebbe diventato così forte!” disse Kiba mentre anche Akamaru abbiava concorde
“Già! Mi ha davvero sorpreso! Spero solo che si svegli in fretta, ho voglia di andarmene a dormire!” esclamò Shikamaru
“Ahahahah sei sempre il solito Shikamaru!” disse invece l’Akimichi sorridente, masticando le sue inseparabili patatine.
“Già! Mai una volta che non sia svogliato! Comunque Naruto è stato davvero impressionante! Non mi sarei mai aspettata un cambiamento così da lui!” constatò invece Ino che, come la maggior parte dei presenti, mai avrebbe pensato che il ninja biondo fosse diventato forte fino a quel punto
“Ti ringrazio della tua fiducia!” disse la voce roca di Naruto che aveva sentito l’ultimo tratto di conversazione
“NARUTO!” dissero tutti quanti in coro
“Finalmente ti sei svegliato! Allora? Come ti senti?” chiese il ninja-copia che gli si era nel frattempo avvicinato
“Un po’ stanco, ma abbastanza bene!” ammise Naruto alzando la schiena e poggiandola al cuscino contro il muro
‘Un po’ stanco? Pazzesco! Ha sostenuto un combattimento che dire faticoso è riduttivo, ed è solo un po’ stanco?’ “Sei stato davvero in gamba!” disse infine Shino. Era raro che uno come lui si complimentasse con qualcuno ma quel caso faceva eccezione. Naruto se ne rese conto e si grattò la testa imbarazzato
“Eheheheh grazie a tutti!” disse infine leggermente rosso in faccia
“Non ci credo! Naruto imbarazzato! Ora le ho viste proprio tutte!” esclamò la Yamanaka seguita poi da una risata generale.

Dopo pochi momenti pieni di allegria, la porta si spalancò ed entrò nella stanza l’Hokage
“Vedo che ti sei svegliato in fretta, testa quadra! Beh, complimenti, sei stato davvero in gamba!” disse la donna bionda con un sorriso
“Avevi qualche dubbio baa-chan?” disse il biondo restituendogli il sorriso
Tsunade ridusse gli occhi a due fessure “Nonostante io sia Hokage, ti ostini ancora a chiamarmi così? Ma io ti disintegro!” fece poi avvicinandosi al biondino con fare omicida, prontamente fermata da Jiraiya
“Dai Tsunade! Sai com’è fatto Naruto! Porta pazienza per questa volta!”
“Tsk! E sia! Comunque ero venuta qui per comunicarvi gli esiti delle promozioni!” rivelò infine la donna
Un silenzio tombale ricadde nella stanza. Sapevano che da regolamento non era necessario arrivare in finale e vincere per essere promossi a chunin, pertanto tutti i presenti partecipanti erano potenzialmente promuovibili.

“Dai non tenerci sulle spine!” disse il biondo ansioso
Tsunade ghignò “Per via dell’ingegno dimostrato in battaglia, per il calcolo di tutte le possibilità di vittoria e per aver dimostrato di capire quando non si è più in grado di continuare una battaglia, di comune accordo abbiamo deciso di promuovere Shikamaru Nara al rango di chuunin!” disse la donna rivolta al giovane Nara il quale sgranò gli occhi
“Eeeehhhh?” esclamò lui shockato. Non gli pareva di aver fatto particolarmente bella figura durante il suo combattimento
“Grandissimo Shika!!!” urlarono i suoi due compagni di team, piacevolmente sorpresi dalla notizia. Se c’era infatti cuqlacuno che nella loro squadra meritava la promozione, quello era sicuramente Shikamaru
“Ahahahah bravo amico! Complimenti!” fece il biondo felice
“Ma questo vuol dire che mi verranno assegnate più missioni?” chiese il Nara sconsolato
“Beh ovvio!” disse infine Tsunade, ben conscia che il ragazzo avesse anch’egli ereditato la pigrizia tipica della famiglia Nara
“Nooooo” disse lui mettendosi le mani fra i capelli “Che seccatura!” sbottò infine
“Ahahahahah non cambierai mai!” rise infine Choji regalandogli una pacca sulla spalla
“E non è tutto. Anche Sabaku no Gaara è stato promosso chunin per aver combattuto fino alla finale. Inoltre, per la grande freddezza con cui sostiene i combattimenti e, anche in questo caso, per l’intelligenza dimostrata, viene promosso chuunin anche Aburame Shino!” Naruto era estasiato. Anche Gaara era stato promosso a chuunin. Se lo meritava e sperava che quella fosse solo la prima di tante future soddisfazioni che il rosso avrebbe potuto avere.
Shino era senza parole “Non so che dire!”
“Questa non è una novità!” disse Kiba mentre anche Akamaru guaiva d’accordo
“Idiota!” sussurrò l’Aburame verso il compagno di squadra “Comunque la ringrazio Hokage-sama!”

“E Naruto? Chiese Ino, stupita che la sannin non avesse ancora detto nulla riguardo il vincitore del torneo
Il biondo indirizzò lo sguardo verso la donna, anch’egli curioso.
Tsunade sorrise soddisfatta “Naruto non verrà promosso chunin!” disse infine scatenando le proteste di tutti i presenti, tranne quelle del sannin bianco.
“Ma non è giusto baa-chan! Perché gli altri si e io no?” chiese il biondo infervorato
“Si Hokage-sama. Perché Naruto non meriterebbe la promozione?” fece un perplesso Shikamaru a cui quel ghigno stampato in volto alla donna non gliela cantava giusta
E infatti Tsunade sedò prontamente le proteste “Mi sono consultata sia con il Kazekage che con i membri del consiglio e tutti siamo stati d’accordo sulla decisione” disse per poi volgere lo sguardo verso il genin biondo “Naruto il tuo scontro con Gaara-Shukaku non è ai livelli di un chunin qualunque. Pochi al villaggio sarebbero stati in grado di competere contro quel demone e la maggior parte sono in questa stanza” disse poi riferendosi ovviamente a Jiraiya e, forse, a Kakashi “E’ quindi ovvio che il tuo livello non sia affatto quello di un chunin. Sono orgogliosa di comunicarti che tutti siamo stati d’accordo nel promuoverti direttamente al rango Jonin!” concluse infine ammutolendo tutti i presenti. I genin e neo-chunin spalancarono la bocca, inclusi Shino e Neji, spostando lo sguardo sgranato dall’Hokage al neo Jonin. Kakashi, se non avesse avuto la maschera a coprirgli il viso, si sarebbe maledetto a vita per l’espressione ebete che aveva assunto. Jiraiya invece sorrise. probabilmente era l’unico che si aspettasse qualcosa del genere da quando Tsunade aveva detto che il biondo non sarebbe diventato chunin.

Un boato di complimenti si levò finalmente nella stanza. Si aspettavano la notizia dalla promozione a chunin dal momento che il loro compagno aveva vinto, ma quella era davvero una sorpresa e vollero tutti rendere tributo al ragazzo, felice come mai prima di allora in vita sua. Jiraiya e Kakashi guardarono con orgoglio il loro allievo che, in pochissimo tempo, era diventato uomo. Jiraiya non poté fare a meno di tornare con la mente a tanti anni prima, quando al posto di Naruto vi era Minato, e non riuscì a trattenere un sorriso pensando che il biondino stava ripercorrendo pari pari la strada fatta dal padre.
“EVVAI!!! Hai visto Ero-sennin? Ce l’ho fatta!” gioì il biondo alzando i pugni al cielo. Quella notizia era qualcosa di meraviglioso. Ora i suoi sogni erano sempre più vicini
“Si si bravo ragazzo. Ma ne hai ancora parecchia di strada di fronte a te!” disse poi il sannin lasciando comunque trasparire tutto il suo orgoglio per il figlioccio
“Lo so lo so! Ha visto Sasuke? Sasuke?” chiamò Naruto guardandosi intorno “Ma dove sono finiti Sasuke e Sakura?” chiese infine ai presenti
In effetti nessuno si era accorto della loro assenza, troppo presi dal loro compagno. Solo Ino aveva intravisto i due andarsene via, ma non aveva preso troppo in considerazione la cosa, seguendo la folla
“A dirti la verità li ho visto che se ne andavano via quando ti abbiamo portato qui. Effettivamente è strano che non siano venuti nemmeno a complimentarsi con te! Però ho visto Sasuke estremamente pallido e probabilmente Sakura lo stava accompagnando a casa sua!” disse infine la bionda pensierosa
Naruto si intristì un po’. Gli dispiaceva che il suo migliore amico non fosse nemmeno venuto a congratularsi con lui. In fondo si era battuto bene e si aspettava che almeno un complimento potesse farglielo. Non si stupì molto a non vedere Sakura, in fondo se non c’era Sasuke, lei probabilmente sarebbe stata solo col suo ragazzo. A proposito di ragazzo, non c’era Hinata fra i presenti
‘Chissà come mai non c’è Hinata. Spero solo che ora che mi ha visto parzialmente trasformato mi voglia ancora vedere. Non oso pensare diversamente!’ pensò il ragazzo mentre l’angoscia iniziò a insinuarsi dentro di lui

“Bene! Questo è tutto. Naruto ha bisogno si riposarsi un po’ quindi tutti fuori di qui. Questa sera potrà già tornarsene a casa.” Disse infine l’Hokage facendo marcia indietro e dirigendosi verso la porta
“Uff meno male! Odio starmene relegato in un letto d’ospedale!” disse il biondo grato della notizia
Tsuande uscì definitivamente dalla stanza e fece per dirigersi verso un’altra stanza per dare la notizia della promozione a Gaara.
“Allora stasera bisogna festeggiare assolutamente! Ben tre di noi sono stati promossi!” esclamò l’Akimichi deciso
“Il mio dojo è il posto più adatto per festeggiare!” propose Lee raccogliendo l’assenso di tutti i presenti
“Perfetto allora io penso al cibo!” disse Choji che era sicuramente il più adatto per quel compito
“Io alle decorazioni!” sentenziò invece Ino e, anche lì, nessuno ebbe nulla da obiettare
“Bene! Allora ci vediamo stasera per la festa! Mi raccomando alle 8 al mio dojo! E voi tre vedete di essere puntuali visto che è in vostro onore!”  cocnluse infine Rock Lee rivolgendosi ai neo promossi
“Eheheheh ci sarò non temere sopracciglione!” rispose Naruto
“Se proprio non si può evitare…” disse invece Shikamaru che già sperava di passare una serata tranquilla
“…” Shino invece, come ci si poteva aspettare, non disse nulla

I genin uscirono dalla stanza di Naruto, lasciandolo il biondo riposare. In camera era rimasto solo Jiraiya.
“Sei stato davvero grande figliolo. Tuo padre sarebbe stato fiero di te!” ammise il sannin
“Grazie Ero-sennin” rispose il ragazzo contento. Abbassò però lo sguardo. Gli sarebbe piaciuto vedere la faccia di suo padre in quell’occasione.
“Sono anche felice che ti sia riuscito a non usare il Rinnegan, nonostante la difficoltà dello scontro!”
“A dirti la verità ho pensato di usarlo. Ma visto quello che mi hai detto ho pensato che Kyubi fosse più che sufficiente! È un alleato davvero potente in battaglia!” disse il biondo mentalmente grato alla volpe
“Infatti. Non oso pensare cosa potresti fare se fossi già in grafo di domarla completamente!” rivelò il sannin trattenendo una risata isterica
“L’unica cosa… ho paura che Hinata ora non voglia più vedermi…” abbassando gli occhi ora leggermente lucidi.
“Non devi pensarlo. Quella ragaz…” cominciò Jiariya ma non finì la frase che la porta della stanza si aprì, rivelando una ragazza dagli occhi cerei che si fiondò sul biondo.
“NARUTO!! Oh Naruto ho avuto tanta paura!” scoppiò la ragazza iniziando a piangere
Naruto, enormemente sollevato nel vedere che la ragazza non lo odiava ma anzi, che era preoccupata per lui, le accarezzò dolcemente i capelli “Tranquilla Hinata! Te l’avevo detto che ce l’avrei fatta!”
“Ehrm ehrm…” tossì la voce austera di un uomo. Dietro la ragazza corvina era infatti anche apparso il padre di questa, Hiashi Hyuga. Naruto sbiancò letteralmente. Chissà se lo avrebbe pestato a morte o, peggio, impedito a lui e Hinata di frequentarsi.
Hinata, notando la faccia terrorizzata del compagno, si apprestò a tranquillizzarlo “Tranquillo Naruto. Papà sa! E indovina? Approva!”
Naruto spalancò gli occhi a quell’affermazione e Jiraya sorrise. Hiashi, d’altro canto, era vero che approvava ma voleva fare due chiacchiere con i due giovani. Notò la presenza del sannin e non mancò di salutarlo rispettosamente.
“Buona pomeriggio Jiraiya-sama. È un onore vederla!” disse l’Hyuga inchinando leggermente il capo
“Ciao Hiashi. Anche per me è un piacere rivederti!” disse invece il sannin stringendogli la mano
“Non sapevo che vi conosceste, sensei!” constatò Naruto stupito
“Sensei?” esclamò Hiashi “Ora capisco come faccia ad essere così forte questo ragazzino se è stato allenato da uno dei tre sannin!” fece visibilmente sorpreso “Comunque, volevo farti i complimenti ragazzo. Sei stato davvero in gamba a battere mio nipote Neji e soprattutto nella finale!”
“Grazie Hyuga-sama. Sono felice di averla sorpresa!” decisamente felice di aver compiaciuto il padre della sua ragazza, colui che pensava non avrebbe mai permesso una relazione trai due. Ma, a quanto pareva, si sbagliava con sua somma gioia.
“Naruto, che cos’era quella tecnica che hai usato alla fine? Eri diventato tutto rosso” chiese incuriosita Hinata
Naruto abbassò lo sguardo. Il momento della verità era arrivato. Una morsa allo stomaco lo sorprese al pensiero di come avrebbe potuto reagire Hinata a sapere che in realtà lui era il contenitore del demone che dodici anni prima aveva quasi distrutto Konoha.
Volse lo sguardo verso il suo maestro che, capita la richiesta implicita di poter rivelare la verità, fece un cenno col capo acconsentendo.
“Hinata, c’è una cosa che tu devi sapere” sussurrò dunque il biondo
Hinata si preoccupò un po’. Non aveva mai visto Naruto così affranto, il che voleva dire solo che ciò che doveva dirle era veramente importante. Hiashi capì al volo cosa volesse dirle il biondo e fece per andarsene quando Naruto lo fermò
“La prego Hyuga-sama, anche lei deve sentire.”
“Non preoccuparti Naruto. Io so già tutto, non devi spiegarmi niente” disse il capoclan comprensivo
“Probabilmente sa solo una parte e non tutta la storia. La prego si sieda, è giusto che anche lei sappia la verità.”
Hiashi si sedette su una sedia vicino al tavolo cui era appoggiato Jiraya, che sorrise al coraggio del ragazzo, mentre Hinata prese posto vicino al biondo, sul letto.

Intanto, nella stanza affianco, Tsunade aveva appena finito di comunicare a Gaara che era stato promosso anche lui al rango di chuunin.
“Grazie Hokage-sama” rispose il rosso inchinando leggermente il capo in segno di rispetto. Questa frase e quel gesto stupirono non poco i fratelli
“Gaara, ti senti bene?” chiese Temari. Non era normale infatti che Gaara ringraziasse qualcuno
“Temari!” la rimproverò il padre
“No padre. Temari ha ragione. Non è normale da parte mia questo comportamento” disse infine prendendosi un attimo di pausa “Ho sempre creduto di essere imbattibile e di poter sempre fare tutto ciò che volevo per il semplice gusto di poterlo e volerlo fare” fece riferendosi ovviamente alla sua mania omicida che lo aveva fatto esiliare da ogni componente del villaggio “Ma ho deciso di cambiare. Naruto mi ha fatto capire che il modo in cui facevo le cose era sbagliato. Anche lui come me sa cosa vuol dire soffrire, perciò voglio imparare anche io ad affrontare la vita in modo diverso.”
Il Kazekage e l’Hokage sorrisero. Era incredibile come Naruto avesse veramente il potere di cambiare le persone. Temari e Kankuro invece erano sbalorditi nel sentire il fratello parlare così.
“Posso vederlo?” chiese poi il Jinchuruki rivolgendosi all’Hokage
“Non dovrebbero esserci problemi. Ma se vuoi un consiglio aspetta un po’. Ora è in dolce compagnia e dubito che ami essere disturbato quando è con la sua ragazza”
Gaara era senza parole. Uno come Naruto, un Jinchuruki, aveva la ragazza? Allora non mentiva quando diceva che anche loro potevano essere amati
 “D’accordo. Passerò più tardi allora.” Detto questo gli altri uscirono per farlo riposare ancora un po’.

Nella stanza di Naruto era calato il silenzio nell’attesa che il biondo cominciasse a parlare.
“Ehm ecco… non so da dove cominciare” fece Naruto perplesso
“L’inizio è sempre un buon punto di partenza!” lo incoraggiò Jiraiya
“Concordo” assentì invece Hiashi
Hinata, vedendo il ragazzo in difficoltà, gli prese la mano in segno di conforto. Questo gesto ebbe un effetto calmante sul ragazzo che cominciò.
“Meglio non fare troppi giri di parole” passando lo sguardo da Jiraiya a Hiashi e fermandolo negli occhi cerei di Hinata “Io sono il Jinchuruki di Kyubi no Yoko, il demone che dodici anni fa rase quasi al suolo Konoha.” Abbassando lo sguardo “E’ per questo motivo che sono sempre stato considerato un mostro fin da quando ero piccolo. Mi dispiace avertelo tenuto nascosto, ma non era una cosa facile per me dirtelo”
Hinata si sorprese non poco a quella rivelazione ma pian piano tutti i tasselli cominciarono a posizionarsi correttamente. Ecco perché veniva sempre maltrattato quando era un bambino, ecco perché era sempre solo. Non aveva mai immaginato che Naruto potesse aver sofferto così tanto a causa di un demone che probabilmente lui non avrebbe mai voluto possedere. Per questo motivo non riusciva ad essere arrabbiata per non essere stata informata prima. Chissà quale sforzo dovesse essergli costato rivelarglielo. Avrebbe pensato che lei non lo avrebbe più voluto? Che sciocco. Così, con gran sorpresa del biondo lei, semplicemente, lo abbracciò.
Non servirono spiegazioni, loro due si capivano alla perfezione, non c’era bisogno di parole. L’abbraccio di Hinata gli trasmetteva calore e tutto l’amore che la ragazza provava per lui. Sembrava voler fargli capire che per la corvina non era un problema che lui fosse un mostro e questo lo rincuorava.
“Hinata io…” cominciò il biondo
“Kyubi è Kyubi e tu sei tu. Questo mi basta.” Facendogli un sorriso dolcissimo. Naruto ringraziò mentalmente dio per avergli concesso un tale angelo.
Hiashi sorrise. Era orgoglioso di sua figlia. Era stata capace di passare oltre il semplice pregiudizio. Un giorno sarebbe stata una grande capoclan. Anche Jiraya sorrise, felice per il suo figlioccio.
“Sono contento che tu sia stato onesto con me e con Hinata. Ma come ti ho detto io lo sapevo già, essendo stato presente quando Kyubi attaccò il villaggio dodici anni fa. Venne proibito di parlarne da allora, per questo motivo i ragazzi della tua età non ne sono a conoscenza.”
“Ma padre. Se voi sapevate che Naruto è il Jinchuruki di Kyuubi, come mai non avete detto nulla quando avete scoperto di noi?” chiese la figlia visibilmente confusa
“Per il fatto che Hyuga-sama conosceva i miei genitori. Dico bene?” anticipando il padre di Hinata. Questa in effetti era sorpresa. Non conosceva l’identità dei genitori di Naruto ed era convinta che nemmeno lui sapesse. Spostò lo sguardo dal biondo a suo padre in attesa di conferma. Anche Hiashi era sorpreso “Pensavo che fosse stato proibito anche di parlarti di questo argomento”
“E’ vero. Era proibito rivelare a Naruto di chi fosse figlio, perché non avrebbe capito. L’hokage mi aveva detto di rivelarglielo solo quando sarebbe stato pronto, in qualità di suo padrino quel compito spettava a me” si intromise Jiraiya visto che quel punto lo riguardava da vicino
Naruto ripensò a quando il maestro gli aveva rivelato di essere il figlio del quarto Hokage e non poté fare a meno di sorridere.
Hiashi si stupì non poco a quelle parole “Non sapevo che voi foste il padrino di Naruto, ma avrei dovuto immaginarmelo. Comunque, si è vero.” Affermò poi spostando lo sguardo verso il biondo “Conoscevo tuo padre. Era uno dei miei migliori amici e assieme a Fugaku Uchiha, noi tre eravamo considerati i ninja più forti del villaggio, secondi solo ai tre sannin e all’Hokage. Il più forte era comunque lui, dal momento che poi venne nominato quarto Hokage” anche lui abbassò gli occhi al pensiero del suo vecchio amico
Hinata strabuzzò gli occhi. Il padre di Naruto era il Quarto Hokage?
“T-tuo padre era lo Yondaime? Perché non lo hai mai detto a nessuno?” chiese la corvina confusa. Quell’informazione avrebbe senz’altro semplificato la vita al ragazzo
“Perché non l’ho saputo fino a un mese fa, quando Ero-sennin me l’ha rivelato. Ma non ho comunque voluto farlo sapere in giro perché voglio che la gente mi accetti per quello che sono e che valgo e non per da chi discendo.”
Ecco perché era enormemente innamorata di quel ragazzo. Lui non si arrendeva mai, voleva che la gente lo accettasse per quello che era e non avrebbe mai smesso di impegnarsi. Lo abbracciò di nuovo facendogli un altro dolcissimo sorriso. Agli occhi dei due adulti, i ragazzi sembravano veramente innamorati e questo li rincuorava.
“L’unica cosa che non ho mai capito è il perché Minato ti sigillò Kyubi. Dopotutto eri il suo unico figlio e non sono mai riuscito a comprendere quel gesto.”
Naruto guardò serio il suo maestro. Era giusto che Hiashi, in quanto padre della sua ragazza sapesse chi era in realtà Naruto Uzumaki.
“Ero-sennin?”
“Qui è meglio che sia io a prendere parola.” Cominciò dunque il sannin
Tutti e tre spostarono gli occhi su Jiraiya che fino a quel momento era rimasto silenzioso.
“Hiashi, Minato decise di sigillare Kyubi all’interno di Naruto perché era l’unico essere al mondo in grado di domare e controllare quel demone.”
“C-cosa?” Hiashi era sconcertato. Non pensava che potesse esistere qualcuno in grado di controllare la volpe a nove code. Minato era addirittura morto solo per sigillare il demone e suo figlio sarebbe stato in grado di controllarlo? Pazzesco!
“Anche io inizialmente non lo ritenevo possibile, ma Naruto possiede un’abilità innata ereditata da Kushina grazie alla quale può domare Kyubi” spiegò dunque
“Kushina-san aveva un’abilità innata? Non lo ricordo.”
“E’ normale Hyuga-sama. Mia madre morì per mano di Kyubi poco dopo averla sviluppata” dicendolo senza nascondere un velo di tristezza
“Precisamente. Vedete, Naruto discende, tramite Kushina, dal clan più antico e nobile della storia dei ninja”
“Ho sempre pensato che fosse il clan Hyuga ad essere considerato il più nobile. Non sapevo di un clan addirittura più prestigioso del nostro”
“La cosa è normale. Questo clan fu sterminato circa un secolo fa. Le cause sono del tutto ignote ma Kushina ne era una discendente, e tramandò la sua abilità a Naruto! Non appena la vedrai ti renderai conto di cosa parlo!”

Hiashi era curioso. Quale abilità rendeva Naruto in grado di dominare il Kyubi? Ma soprattutto quale abilità lo rendeva addirittura più nobile del clan Hyuga? La risposta gli arrivò non appena Naruto riaprì gli occhi. Questi erano grigi con le iridi circolari concentriche. La sua faccia assunse una colorazione simile a quella dei suoi occhi e per poco non cadette dalla sedia. Hinata era sbalordita. Mai aveva visto una reazione del genere in suo padre e mai aveva visto quegli occhi in Naruto.
“M-ma che cosa sono?” chiese ingenuamente la ragazza preoccupata. Anche se non era molto forte, riusciva comunque a percepire la straordinaria sensazione di potenza che gli occhi di Naruto incutevano
“N-non è possibile! Quello è il R-rinnegan! Pensavo fosse una leggenda!” esclamò terrificato Hiashi Hyuga
“Non lo era Hiashi! Naruto è l’ultimo discendente di Rykudou sannin, l’eremita dei sei mondi, colui che creò tutte le tecniche ninja oggi esistenti!”
“E’ per questo che mio padre mi sigillò il Kyubi. Sapeva che con il Rinnegan avrei potuto controllarlo e aveva ragione. Non molto tempo fa ci sono riuscito.”
Era incredibile che quel ragazzo fosse così forte. Ora capiva tutto. Minato era stato un genio, aveva calcolato tutto.
“Hiashi!” chiamò il sannin
“S-si Jiraiya-sama?” rispose l’uomo, ancora sconvolto
“Vorrei che quanto vi abbiamo rivelato non uscisse da queste mura. Deve rimanere un segreto fintanto che Naruto non sarà in grado di padroneggiare le sue abilità, il che richiederà diversi anni. Ha un talento incredibile ma ci vorrà comunque del tempo prima che impari ad usare perfettamente il potere di Kyubi e quello di quegli occhi.”
“Non preoccupatevi! In quanto capo di un clan come il nostro sono abituato a tenere segreti. Il vostro rimarrà tale!” inchinandosi, cosa che fece strabuzzare gli occhi a Naruto. Non si sarebbe mai immaginato Hiashi Hyuga inchinarsi a lui e nemmeno Hinata se lo aspettava.
“Hyuga-sama per piacere non fate così. Non è il caso che si inchini, io sono sempre io e vorrei che mi considerasse solo come Naruto Uzumaki!” fece il biondo imbarazzato. Non gli piaceva essere riverito in quel modo
Hiashi si sorprese. Ora cominciava a capire cosa piacesse di qual ragazzo a sua figlia. Sorrise “Come vuoi Naruto!” e fece per andarsene
“Allora non siete arrabbiato? Intendo per Hinata e me!”
“Non potrei essere più orgoglioso di mia figlia!” disse infine mentre apriva la porta. Davanti a lui però, sostava il neo-chunin dai capelli rossi.

I quattro lo fissarono. Jiraiya lo guardò curioso, chiedendosi cosa ci facesse lì il ragazzo. Hinata lo fissò timorosa mentre Hiashi lo guardò diffidente. Quello era il ragazzo che possedeva Shukaku. Cosa ci faceva lì?
Ad interrompere il silenzio ci pensò dunque Naruto
“Gaara! Sono contento che stai meglio!” disse il biondo entusiasta nel trovare il fratello
“Scusatemi, torno più tardi.” Rispose il rosso vedendo la folla che c’era nella stanza
“No no tranquillo. Cosa volevi?” lo incitò ad entrare Naruto
Gaara fissò prima Naruto e poi Hinata. Allora era vero che anche un Jinchuruki poteva amare ed essere amato.
“Ringraziarti!” disse infine
“Cosa?” chiese il ragazzo stupito. Non ne vedeva il motivo
“Quello che hai fatto, che mi hai detto, mi ha aperto gli occhi. Avevi ragione, sbagliavo a comportarmi così. D’ora in avanti cercherò di farmi apprezzare anche io. Grazie Naruto Uzumaki!” disse infine il rosso chinando il capo
Naruto era sbalordito. Non si aspettava certo una reazione così dal rosso che, fino a poche ore prima, aveva tutte le intenzioni di ucciderlo. Sorrise guardando il rosso. Era felice per lui perché era riuscito a fargli capire che d’ora in avanti avrebbe potuto conquistare la fiducia degli altri e combattere per coloro che amava oltre che per se stesso. Gli porse la mano che il rosso, sorpreso, strinse in segno di rispetto.
“Perché tu e i tuoi fratelli non venite stasera al dojo di Lee? Visto che anche tu sei stato promosso chunin è anche in tuo onore la festa che si terrà!” propose infine il biondo, più che mai convinto che quella sarebbe stata un’ottima occasione per il ragazzo di relazionarsi con altre persone
Gaara lo guardò stranito. Però poteva essere una buona idea per cominciare a socializzare “D’accordo verremo. A stasera Naruto Uzumaki” disse poi mentre si accingeva a lasciare la stanza.
Prima che però lasciasse definitivamente il luogo, Naruto lo bloccò, colpito da un ricordo della battaglia
“Gaara!” chiamò il biondo
Il rosso si girò
“Spiegami una cosa” fece serio “Quelle occhiaie che ti ritrovi, sono dovute al fatto che non dormi?” chiese mentre gli altri tre lo guardavano straniti. Hiashi e Hinata perché non capivano a cosa si riferisse, Jiraiya perché non sapeva come facesse a saperlo
“Come lo sai?” chiese stupito Gaara
“Me l’ha detto Gamabunta. Mi ha spiegato che il medium di Shukaku non può dormire per paura che il demone prenda il sopravvento sulla sua volontà. È per questo che non dormi, vero?” le parole del biondo lo lasciarono perplesso, come anche Hinata e Hiashi. La ragazza guardò il rosso compassionevolmente. Quale terribile peso doveva essere un Jinchuruki
Gaara sospirò “Si è vero non posso dormire. Se lo facessi, Shukaku si libererebbe e io non potrei più controllarlo”
“Beh a questo si può rimediare!” decretò infine il biondo con un sorriso dopo averci pensato su. La soluzione era praticamente ovvia
Tutti lo guardarono come se fosse impazzito
“Che intendi dire?” chiese il rosso confuso. Non vedeva come poter risolvere il suo problema
“Che vuoi fare Naruto?” chiese perplesso il sannin come anche Hiashi
“Voglio convincere Shukaku a lasciare stare Gaara!” disse lui semplicemente. E sapeva anche come fare
“E come pensi di riuscirci?” chiese questa volta Hiashi, temendo però la risposta. Che il ragazzo volesse far liberare lo spirito del demone per parlarci a quattr’occhi? No, sarebbe stato stupido “Vuoi nuovamente far venire fuori il demone?” chiese poi perplesso l’uomo
Naruto rise “Ma no Hyuga-sama. Non ho nessuna intenzione di fare una cosa del genere! Per Gaara sarebbe uno sforzo immenso far fuoriuscire nuovamente Shukaku. No, ho in mente qualcosa di più semplice e più veloce. Sono certo che il demone non avrà alcuna remora a lasciare in pace Gaara d’ora in avanti!”
I presenti spalancarono gli occhi, incluso l’impassibile chunin di Suna che non capiva ancora come potesse fare il jonin a risolvergli il problema
Vedendo le loro facce perplesse, Naruto si apprestò a cominciare l’opera “Avvicinati” disse al rosso e questo gli si mise davanti e, per l’ennesima volta in quella giornata, si sconvolse
“Cosa sono quelli?” disse indicando gli occhi del biondo. Quest’ultimo aveva infatti attivato la sua terribile abilità oculare. Alla vista del Rinnegan, l’illuminazione apparve nelle menti di Jiraiya e Hiashi che guardarono il biondo perplessi e ammirati allo stesso tempo. Hinata invece guardava ammaliata e preoccupata il fidanzato. Non osava proferir parola in quel dialogo così… potente.
“E’ grazie a questi occhi che sono riuscito a domare lo spirito di Kyubi. Credo che non sarà troppo difficile con Shukaku” disse infine
“Non ho mai sentito parlare di questa abilità oculare” disse il rosso per la prima volta in vita sua spaventato. Quegli occhi trasmettevano una sensazione di potenza e superiorità al cui confronto Shukaku era nulla.
“Non mi stupisce. Ora però devi guardarmi attentamente. Non so se funzionerà al primo colpo ma dobbiamo almeno tentare” e detto questo Naruto e Gaara si fissarono negli occhi reciprocamente. Gaara sentì la propria mente invasa mentre il biondo cominciò ad intravedere un infinito deserto davanti a se.
Per pochi secondi purtroppo, poiché l’illusione finì quasi subito
“Dannazione!” imprecò il jonin mentre Gaara lo guardava stranito
“Cosa è successo?”
“Ho provato ad entrare nel tuo subconscio ma non ci sono riuscito. L’ho solo scorto.” Ammise il biondo
“Stai cercando di usare un genjutsu?” si intromise il capoclan degli Hyuga
“Si Hiashi-sama. Voglio provare a entrare nella mente di Gaara ma l’opposizione è molto forte”
Hiashi valutò attentamente la situazione. Non era un esperto di genjutsu, quella era materia in cui era specializzato lo Sharingan. Ma non era uno degli shinobi più forti di Konoha a caso. “Come per i ninjutsu, anche i genjutsu necessitano di un’attenta concentrazione del chakra. Devi equilibrarlo in modo da farlo confluire in quantità perfetta all’interno della mente del ragazzo per accedervi. Non sono un esperto in materia di illusioni, ma con il Byakugan posso aiutarti a stabilizzare meglio il chakra e incanalarlo perfettamente” disse infine l’uomo facendo sgranare gli occhi ai presenti.
“Davvero lo farebbe?” chiese estasiato il jonin
Hiashi non rispose, limitandosi ad avvicinarsi al biondo. La curiosità di saggiare il potere del Rinnegan aveva superato la prudenza. Attivò il Byakugan, rimanendo ancora una volta basito dalla quantità immensa di chakra che circolava all’interno del ragazzo. Anche senza l’ausilio di Kyubi, Naruto aveva a disposizione una quantità di energia sorprendente
“Fai attenzione Hiashi. Nemmeno io so quali siano i reali poteri del Rinnegan” lo avvertì il sannin
“Non si preoccupi Jiraiya-sama. Non corro pericoli. Al minimo segnale che qualcosa non va come deve andare mi allontanerò” rispose prontamente l’uomo per poi sorridere rassicurante alla figlia che lo scrutava preoccupata. Non stava completamente comprendendo quello che stavano dicendo i tre, ma aveva capito che sarebbe potuto essere pericoloso. Non volendo essere d’intralcio si allontanò di qualche metro, accostandosi al sannin che, notando la sua preoccupazione, si affrettò a regalargli un’occhiata rassicurante.

Naruto e Gaara si rifissarono negli occhi mentre Hiashi cominciò a colpire delicatamente ma efficacemente alcuni punti di pressione sul corpo del biondo. Come aveva pronosticato. Il chakra iniziò a confluire maggiormente verso gli occhi di Naruto che riuscì finalmente a penetrare la mente del rosso.
Il biondo si ritrovò nello stesso deserto che aveva scorto precedentemente. Probabilmente, pensò, quello era l’equivalente della fognatura in cui si era ritrovato quando aveva parlato con Kyubi.
“Dove siamo?” disse una voce alle sue spalle
Naruto perse un battito. Si voltò e dietro di lui vi era un Hiashi Hyuga spaesato. Che diavolo ci faceva anche lui nel genjutsu?
“H-hiashi-sama! Cosa ci fate anche voi qui?”
Anche Hiashi era confuso. “Credo che sia colpa mia. L’ultimo punto di pressione che ho premuto ha canalizzato una quantità altissima di chakra nei tuoi occhi e il genjutsu deve aver colpito anche me” spiegò l’uomo.
“Impressionante!” disse invece Gaara che era appena comparso vicino ai due.
Naruto sospirò “Hiashi-sama, se vuole può tornare alla realtà” disse infine il biondo rivoltò ancora all’uomo
“Perdona la mia curiosità Naruto. Ma sono ansioso di vederti all’opera” disse l’uomo accennando un lieve sorriso
Naruto sorrise ma non rispose. Se il padre della sua ragazza avesse voluto vedere, lui non l’avrebbe cacciato. Anzi, era un’occasione in più per dimostrargli le sue abilità. Non che l’uomo avesse bisogno di altre prove.
“Dove dobbiamo andare?” chiese poi al rosso. Gaara si limitò ad indicare la profonda fossa poco lontano da lì. “Sukaku è li dentro” decretò

I tre si avviarono all’interno della grotta rocciosa. Percorsero i cunicoli fino a trovarsi di fronte alle enormi sbarre di pietra che rinchiudevano il demone monocoda.
“Shukaku!” chiamò il rosso. Due profondi occhi gialli si aprirono e il demone tasso apparve in tutta la sua magnificenza. Gaara lo guardò impassibile, Naruto ghignò al pensiero della conversazione che sarebbe avvenuta da lì a poco mentre Hiashi deglutì. La presenza del demone, sebbene l’avesse visto dal vivo la mattina stessa, intimoriva parecchio coloro che non erano Jinchuruki. Non si azzardò nemmeno ad attivare il Byakugan, temendo di rimanere accecato dall’immensa quantità di energia che il demone possedeva. Energia che percepiva comunque soltando standogli davanti
Gaara! Cosa ci fai qui?” chiese la voce acuta del demone. Spostò infine lo sguardo verso l’uomo dagli occhi bianchi che lo fissava come ipnotizzato e poi sul biondo “Che diavolo ci fa il Jinchuruki del Kyubi qui?” chiese nuovamente alterato
“Siamo qui perché volevo parlarti!” disse Naruto. La sua voce era limpida, cristallina e determinata. Non lasciava trasparire nessuna esitazione, cosa che stupì non poco il demone.
Shukaku tacque, come a voler concedere parola al biondo
“Sono qui per farti una richiesta” iniziò Naruto “Voglio che non tormenti più Gaara quando cerca di dormire” disse infine
E perché mai dovrei farlo? Quando Gaara dorme io ho l’occasione di liberarmi! Sarebbe stupido da parte mia non tentare, non trovi?” rispose il demone ghignante.
Il rosso assottigliò lo sguardo. A causa di quel maledetto aveva trascorso tredici anni di insonnia rasentando la pazzia. Se la gente aveva il terrore di lui e non aveva alcun contatto sociale era solo per colpa sua
“Maledetto!” sibilò il Jinchuruki ma venne calmato dal biondo
“Calmati Gaara. Lascia parlare me!” disse calmo per poi guardare il demone con un ghigno tremendo “A te la scelta Shukaku. O fai come ti dico oppure ti ucciderò!” esclamò infine.
I tre lo guardarono stupiti. Hiashi e Gaara si chiesero se stesse parlando sul serio. Davvero poteva uccidere il demone? Shukaku invece rise sguaiatamente. La sua risata stridula ebbe l’effetto di stordire i presenti
Ahahahahahahah questa si che è bella! E tu vorresti uccidermi? Piccolo patetico umano…” ma la frase del demone venne interrotta da un’altra risata. Questa era però profonda e gutturale.

I tre umani si voltarono e due di loro rimasero letteralmente impietriti dal terrore
Fossi in te non farei tante storie Shukaku. Non provocare Naruto, potrebbe ucciderti sul serio se solo volesse!” ringhiò Kyubi mettendo in mostra le due fila di denti aguzzi. Davanti alla gabbia di pietra di Shukaku era infatti comparsa un’altra gabbia. Questa era d’oro e dietro di essa, il demone Kyubi no Yoko splendeva al pieno della sua forma.
Hiashi tremò ritrovandosi al cospetto di quel mostro che anni prima aveva sparso il terrore a Konoha “K-kyubi…”
Anche Gaara sbiancò. E così era quello il Kyubi. Sentiva il potere del demone invadere il luogo sinistramente. Shukaku al suo cospetto sembrava un animaletto piccolo e indifeso
Kyubi!” ringhiò il tasso indietreggiando di un passo involontariamente. E così il fratello che non vedeva da un secolo aveva finalmente fatto la sua comparsa.
“Kyubi! Che ci fai qui!” chiese invece il biondo incuriosito. Non si aspettava di vedere il suo demone nella mente del rosso.
La volpe spostò lo sguardo verso il suo Jinchuruki “Mi ci hai portato tu Naruto. Devo ricordarti che le nostre coscienze sono collegate? Hai usato troppo potere nel genjutsu e hai portato qui anche me!” spiegò il demone, roteando gli occhi sanguinolenti all’ingenuità del biondo
Cosa ci fai qui stupidissima volpe!” ringhiò l’Ichibi verso il fratello, completamente dimentico dei tre umani
Oh avevo solo voglia di rivederti fratellino!” disse il demone assottigliando gli occhi e spalancando le fauci, in modo da passarsi la lingua sui baffi “Devo ammettere di essere rimasto sorpreso quando ti ho visto al torneo. Non pensavo di rivederti così presto né che Naruto si dovesse battere contro di te in occasione di un banale torneo. Buffo il caso, non trovi anche tu? Ma a quanto pare sei rimasto l’inetto di sempro, caro il mio tasso. Hai avuto l’occasione di liberarti e ti sei fatto battere come un pivello uhuhuhuhuh” rise il demone schernendo il fratello.

Hiashi e Gaara osservarono ipnotizzati lo scambio di battute tra i due demoni. Naruto invece ghignò. L’intervento del suo alleato avrebbe risolto velocemente la situazione

A sentire quelle parole, Shuakaku ringhiò furiosamente. Non poteva sopportare un tale oltraggio
CHE TU SIA MALEDETTO KYUBI!! SE SOLO NON CI FOSSERO QUESTE DANNATE SBARRE A TRATTENERMI TI FAREI RIMANGIARE TUTTO QUELLO CHE HAI DETTO! SCHIFOSISSIMA VOLPE!!” urlò il demone afferrando le sbarre con le zampe e sporgendosi in avanti
Per tutta risposta, Kyubi ringhiò di rimando. Spalancò le fauci e emise una violenta ondata di chakra contro il tasso che sopraffatto arretrò
RRRROOOOAAARRRRRR! COME OSI PARLARMI IN QUESTO MODO! Devo ricordarti con chi stai parlando? Io sono Kyubi no Yoko, il più potente tra i nove Bijuu e non saresti certo tu a impensierirmi!” sbraitò il demone. La violenta ondata di chakra ebbe l’effetto di far cadere in terra i tre umani che dovettero aggrapparsi a delle rocce per non volare via.

‘E’… è terrificante! Ma come ha fatto Minato a combatterci senza sentirsi impotente. E come diavolo ha fatto Naruto a domarlo?’ pensò Hiashi guardando terrorizzato prima il demone e poi il biondo


Devo ricordarti dell’ultima volta che ci siamo battuti, eh Shukaku? Non mi pare che ti ci abbia fatto una grande figura. Sei fuggito come un codardo quando io avevo cominciato a riscaldarmi appena. Se ti ho lasciato vivere era nella speranza di ritrovarti per strapazzarti ancora!” gli fece notare il demone ghignando sadicamente

Nel sentire quelle parole, Shukaku ringhiò furiosamente senza però aggiungere altro. Anche lui ricordava quel combattimento e il suo orgoglio fu ferito profondamente. Se non altro ebbe modo di sfogarsi sullo Yonbi dalle quattro code.

“Kyubi calmati. Non siamo qui per combattere, ricordi?” disse Naruto frapponendosi tra i due. La volpe spostò lo sguardo di fuoco verso il biondo e annuì
Già, scusa ma mi stavo facendo prendere dall’eccitazione. Queste dannate sbarre sono frustranti” rispose il demone per poi cambiare argomento non appena il biondo gli scoccò un’occhiata di rimprovero.
Comunque, ritornando a quanto stavamo dicendo prima. Fossi in te accetterei senza fare troppe storie la proposta di Naruto, Shukaku. Potrebbe davvero ucciderti se solo lo volesse!” disse infine seriamente la volpe
Shukaku si ridestò “Mi prendi in giro Kyubi? D’accordo che è il tuo Jinchuruki e che dotato di talento, ma qui dentro non può attingere al tuo chakra senza uccidere anche Gaara. Pensi davvero che sia in grado di impensierirmi senza danneggiare il suo amico?” chiese l’Ichibi perplesso. Aveva sentito dell’attaccamento del biondo verso il suo Jinchuruki e sicuramente non avrebbe fatto niente che potesse nuocere al ragazzo. Non capiva quindi questa convinzione del fratello.
Kyubi trattenne un ringhio soffocato “E tu pensi davvero che gli avrei fatto firmare il contratto se non avessi temuto per la mia vita?” disse velenoso il demone
“Ehi!” protestò il biondo offeso. Sperava infatti di aver guadagnato almeno un minimo di fiducia del demone
Kyubi si affrettò a tranquillizzare il suo Jinchuruki “Non fraintendermi Naruto. Quando ti ho fatto firmare il mio contratto lo feci a puro interesse personale. È stato solo successivamente, quando vedevo con i tuoi occhi, che ho cominciato ad apprezzare la tua abilità in combattimento. Anche se hai ancora parecchia strada da fare!” puntualizzò infine il demone, facendo voltare offeso il biondo che però non riuscì a trattenere un sorriso compiaciuto.
A sentire quelle parole, l’imponente mole di Shukaku sussultò “Davvero gli hai fatto firmare il contratto? Ma questo significa che gli hai donato tutto il potere che disponi. Non ti facevo così generoso Kyubi!
Ma hai sentito o no quello che ho detto?” ringhiò il demone rispondendo. Poi, esasperato, si rivolse al biondo “Ti prego Naruto mostraglielo, prima che perda il controllo e lo sbrani!
Naruto non se lo fece ripetere due volte e attivò il Rinnegan. A quella vista, Shukaku guaì come un animale ferito. Hiashi e Gaara spalancarono gli occhi alla reazione che aveva avuto il demone alla vista di quegli occhi.
‘Non ho mai visto Shukaku terrorizzato! Che diavolo sono quegl’occhi!’ pensò Gaara, costernato.
No! Non è possibile!” urlò l’Ichibi “E’… è davvero il Rinnegan?” chiese il demone al fratello. Kyubi annuì rassegnato. Anche lui aveva avuto la medesima reazione alla vista di quel doujutsu
Eh si, fratellino. Ti ricordi, vero, quel terribile doujutsu? Io ancora mi lecco le ferite da quando ci combattemmo!” ringhiò Kyubi vergognandosi di se stesso.

Sentendo quell’affermazione, i tre umani strabuzzarono gli occhi. Anche Naruto che disse “Non mi avevi mai detto di averci combattuto! Quando è successo?”
Kyubi sbuffò. “Più di un secolo fa, quando noi nove eravamo liberi sulla terra. Rikudou, il tuo antenato, ci combatté tutti assieme. Nessuno riuscì a vincere, nemmeno io che venni miserabilmente sconfitto. Fu allora che nacquero i Jinchuruki. Rikudou inventò l’arte di intrappolamento dei nostri spiriti che si è evoluta di generazione in generazione.” Disse infine la volpe lasciando a bocca aperta tutti i presenti, meno Shukaku che annuì semplicemente.
‘Incredibile. Che potere inimmaginabile doveva avere l’antenato di Naruto. Sconfiggere tutti i nove demoni contemporaneamente è un’impresa che va al di là della comprensione umana!’ pensò Hiashi deglutendo a fatica
Fidati se ti dico” continuò il demone al fratello “che Naruto può ucciderti senza alcuno sforzo. Ha respinto la mia energia come se niente fosse quando ho voluto testare il suo potere
Ti credo Kyubi. Anche io ho percepito l’aura omicida quando ha attivato il Rinnegan” disse il tasso, rassegnato all’evidenza. Sospirò un’ultima volta, prima di rivolgersi al suo Jinchuruki.
Vieni qui Gaara!” disse e il rosso gli si avvicinò con sguardo freddo “Prendi!” disse poi e fece comparire un rotolo che Naruto riconobbe subito. Stava accadendo la stessa cosa che era accaduta a lui con Kyubi
“Che cos’è?” chiese il rosso sospettoso
E’ il mio contratto. Chiedi al tuo amico, anche lui ne ha firmato uno simile!” disse il demone
Gaara guardò in direzione dell’amico il quale sorridendo annuì, incitandolo a fidarsi del demone
Con questo ti donerò definitivamente il mio immenso potere…” cominciò il tasso venendo però interrotto da un borbottio di Kyubi “Immenso… Tsk!” che gli valse un’occhiataccia da parte del biondo.
Zitto volpaccia!” esclamò il tasso “Dicevo, se firmerai con il sangue questo rotolo potrai controllarmi. Ci vorrà tempo prima che tu riesca a fonderti completamente con me senza ritorsioni fisiche, ma credo che non avrai problemi. Riesci già a sopportare la forma intermedia e questo è già qualcosa. Come per Kyubi, anche le nostre coscienze entreranno in simbiosi e io vedrò tutto quello che farai tu nel mondo esterno. Non interferirò più con te, tranquillo.” Disse infine il tasso.
Gaara stentò a credere alle sue orecchie. Finalmente il suo sogno di vivere tranquillamente si stava per avverare. Guardò un’ultima volta Naruto che annuì nuovamente. Senza esitazioni, finalmente firmò.
Bene. E adesso sparite. Mi avete umiliato abbastanza per oggi!” esclamò infine scoccando occhiatacce a tutti i presenti. Kyubi ghignò soddisfatto mentre i tre umani si apprestarono a sciogliere il jutsu illusorio. Prima che Gaara si concentrasse, Shukaku lo chiamò un’ultima volta
Meritati il mio rispetto Gaara!” esclamò. Il rosso gli regalò un sorriso di sfida per poi rispondere “Vedrai Shukaku. Non sprecherò il tuo potere!” e anche lui scomparve alla vista del demone
Dannato Rinnegan!” esclamò Shukaku nel silenzio più assoluto per chiudere finalmente gli occhi e rintanarsi nella sua gabbia.




NdA
Buona sera ragazzi. vi chiedo scusa per il ritardo ma ho avuto un po' da fare in questi giorni. ma vi assicuro che i prossimi aggiornamenti saranno più rapidi. in verità speravo che, con il mega aggiornamento di qualche giorno fa, ci fossero più recensioni ad aspettarmi. ma 4 è sempre meglio di niente. ringrazio di cuore coloro che hanno inserito la storia tra i preferiti e le seguite. spero di non deludervi con il proseguimento.
Rispondendo a chi ha avuto il buon cuore di recensire
@Fly89: grazie per essere sempre una mia fedele lettrice. spero che questo capitolo sia stato di tuo gradimento
@Kellyvideomanicatv: sono contento che ti sia piaciuto Kyuzuki. In effetti ho dei bei progetti per lui, ma in un futuro piuttosto lontano. Per ora giditi questo cap
@brando: mmmm un po' di domande...bene! dunque il Sandaime l'ho tenuto in vita per scopi ben precisi. troppo ovvio lasciarlo morire come ha fatto Kishimoto-san, non sarebbe stata una novità. Per quanto riguarda Sasuke, avrà una parte importante tanto quella di Naruto ma non voglio spoilerare. sappiate che non sarà per nulla come il manga!
@beast: ti ringrazio. in effetti è vero, l'idea di Naruto con il Rinnegan non è proprio tutta farina del mio sacco, ma mi piace pensare di gestirlo bene (lo so sono narcisista XD)

 Spero abbiate apprezzato la mia idea di Naruto jonin, tanto quanto quella di far intervenire il biondo per aiutare Gaara.  Ed ecco che finalmente anche la bella corvina sa la verità sul conto del suo uomo. Come si evolveranno i fatti? Dove sono finiti Sasuke e Sakura? Per queste domande dovrete aspettare il prossimo capitolo, mentre per altre che sono sicuro vi saranno emerse in testa, non esitate a chiedere! Alla prossima

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Capitolo 14
*** Il Quintetto del Suono ***


I tre tornarono con la mente alla realtà. Hiashi si sedette con gambe tremanti sulla sedia mentre Naruto si distese sul letto. Quel jutsu lo aveva provato notevolmente, vista la quantità di chakra usata e il tempo impiegato. Se ci aggiungeva il fatto che non si era ancora completamente ripreso dallo scontro del torneo, era più che normale che fosse decisamente stanco. Anche Gaara, non al pieno delle forze, dovette sedersi sul letto. Hinata si avvicinò preoccupata al fidanzato mentre Jiraiya volle sincerarsi delle condizione del padre della corvina. Non credeva infatti che potesse stancarsi così solo per aver premuto qualche punto di pressione. Non sapeva però, che anche Hiashi avesse partecipato al dialogo tra i Jinchuruki.
“Naruto! Stai bene?” chiese la ragazza poggiando una mano sulla spalla del ragazzo
“Si tranquilla. Sono solo un po’ stanco. Nulla di grave!” si apprestò a tranquillizzarla il biondo
“Hiashi, mi sembri abbastanza provato! Constatò il sannin vedendo che l’uomo ansiamava
“Stia tranquillo Jiraiya-sama. Mi riprenderò, anche se non so se dormirò tranquillamente questa notte”
Vedendo la faccia perplessa del ninja leggendario, Naruto gli disse “Hiashi-sama era con noi quando abbiamo parlato a Shukaku.” Spiegò. Jiraiya e Hinata spalancarono gli occhi
“Hai visto il demone? Ora capisco…” disse Jiraiya
“Si. Naruto ha usato troppo chakra nel genjutsu e ci sono finito anche io. Ma oltre a Shukaku, anche Kyubi era presente” disse e Jiraiya sussultò. Comprese il perché dello stato angoscioso dell’uomo. Nemmeno lui avrebbe retto tanto facilmente alla vista di ben due Bijuu contemporaneamente. Se poi si consederava che uno era il più potente tra tutti, non c’era da stupirsi affatto.

“Ma come fate…?” chiese l’uomo dagli occhi cerei ai due ragazzi. Loro capirono immediatamente

“Ci siamo nati. Ormai ci abbiamo fatto l’abitudine” spiegò il biondo mentre il rosso annuiva
Hiashi e Jiraiya li guardarono ammirati. Il capoclan non sarebbe mai riuscito ad abituarsi nel tenere un demone dell’imponenza di Kyubi all’interno del suo corpo. Sarebbe impazzito. Smettendo di tremare, si alzò dalla sedia e fece per uscire
“Vogliate scusarmi, ma ho bisogno di riposo” fece scusandosi ai quattro nella stanza. “Hinata, ti aspetto a casa. A più tardi” disse infine mentre la figlia annuiva “A più tardi padre”
Quando l’uomo fu uscito, Naruto si rivolse al rosso “Allora? Come ti senti?”  chiese
Gaara lo fissò. Il suo sguardo aveva completamente perso quell’ombra di pazzia che sempre lo aveva caratterizzato. Con una luce grata negli occhi, rispose “Naruto, io ti devo la vita. Non so se riuscirò mai a sdebitarmi per quello che hai fatto” disse infine
Naruto lo guardò sorridendo, similmente a Jiraiya e Hinata “Non devi dirlo nemmeno per scherzo. So bene che vuol dire patire le pene dell’inferno. Se posso fare qualcosa per i miei fratelli, non ho alcun rimorso!” disse poi, guadagnandosi uno sguardo orgoglioso da parte del padrino.
“E’ molto nobile da parte tua. Ma ti prego di chiedermi qualsiasi cosa se in futuro ne avessi bisogno. Non credo che riuscirò mai a ripagare il mio debito, ma farò di tutto per riuscirci!” disse  infine alzandosi
“Ora ti lascio riposare. Credo che me ne andrò a letto fino a stasera!” disse poi mentre, per la prima volta in vita sua, le labbra gli si increspavano in un sorriso felice
Naruto rise di gusto “Eheheheheh immagino che tu abbia qualche ora di sonno da recuperare!”
“Già. A stasera Naruto” disse infine uscendo definitivamente dalla stanza

I due innamorati si fissarono. Hinata gli sorrise dolcemente. Aveva capito che, nonostante Naruto avesse scoperto tutte quelle abilità, non sarebbe mai cambiato e questo le bastava.
“Bene vado anche io. Vi lascio un po’ da soli” esclamò Jiraiya fissando i due con sguardo malizioso. Hinata e Naruto arrossirono di botto rendendosi conto della situazione. Erano da soli sopra di un letto. Fu Naruto il primo a parlare, sentendosi tremendamente in colpa
“Hinata, senti, mi dispiace di averti tenuto nascoste queste cose ma…” la mora lo zittì con dolce bacio.
“Te l’ho già detto. Tu sei tu. Non importa di quello che hai dentro di te! Tu sei sempre il mio Naruto!” e questa volta fu il biondo a darle un bacio, felice come non mai
“Però devi promettermi una cosa!” disse la corvina alzando lo sguardo cereo negli occhi blu del ragazzo
“Tutto quello che vuoi!” disse il ragazzo con un sorriso
“D’ora in avanti ci diremo sempre tutto!” Naruto la guardò negli occhi. Sapeva di averla fatta soffrire e si promise che non lo avrebbe mai più fatto.
“Ti giuro che non ti mentirò mai più! Mai!” Hinata lo baciò nuovamente. Questa volta un bacio più passionale come a voler suggellare quella promessa di onestà reciproca.
“Ho avuto paura oggi. È stato un incontro violentissimo!” disse Hinata accoccolandosi sul suo torace
“Già, beh in fondo stavo combattendo contro un mio fratello!” ammise Naruto. In fin dei conti però, era stata una battaglia molto importante per lui. La sua intesa con Kyubi era migliorata tantissimo e anche Gamabunta sembrava cooperare meglio
“Non immaginavo che teneste nel vostro copro quelle creature spaventose! Anche quella volpe è il tuo demone? Intendo quella che è comparsa, tutta nera”
“No. Quella era solo un’evocazione, Kyuzuki il figlio di Kyubi. Non posso ancora controllare completamente Kyubi, è troppo potente. Tra tutti è quello più pericoloso ma ce la farò ugualmente!” facendole un sorriso a trentadue denti che solo lui sapeva fare.
Hinata sorrise felice nel vedere la caparbietà del ragazzo. Niente l’avrebbe mai smontata “Sono fiera di te. Ti amo tanto Naruto!” disse poi abbracciandolo dolcemente
Lui non disse niente. Semplicemente sorrise e si girò ricambiando l’abbraccio, posandole le labbra sulla fronte.

Quando Naruto venne finalmente dimesso dall’infermeria, la sera era già calata sul villaggio e alla festa mancavano ormai solo un paio d’ore.
“Manca poco alla festa e io mi devo andare a cambiare. Che ne dici se ci troviamo davanti a casa tua fra un’ora? Così facciamo la strada insieme!” propose il biondo alla ragazza
“S-si volentieri. Anche io mi devo cambiare!” annuì lei rossi in viso.
“Ok allora a più tardi!” dandole un bacio sulla guancia.

Hinata andò verso casa sua felice. Ormai erano una coppia fissa e dopo le dichiarazioni della giornata, era sicura che niente al mondo avrebbe più potuto dividerli. Arrivò a casa sua, salutò il padre e la sorella e andò a rinfrescarsi alle terme private di villa Hyuga. Dopo una mezz’oretta di bagno rilassante, andò in camera sua per cambiarsi
“Questa è una serata importante! Devo vestirmi bene! Devo apparire al meglio possibile per il mio Naruto!” disse infilandosi un paio di pantaloni neri attillati che le arrivavano fino a sotto le ginocchia e una camicetta bianca. Viste le fredde temperature delle serate a Konoha, optò anche per un leggero copri spalle che una volta apparteneva a sua madre. Si guardò allo specchio e arrossì un poco al pensiero che non si vestiva mai così. Era la prima volta ed era esclusivamente per il suo amore.

Naruto invece, dopo aver lasciato Hinata, si diresse verso casa sua. Si fece una doccia veloce per lavarsi via le fatiche della giornata e poi si diresse verso l’armadio per vestirsi. Non è che avesse molta scelta in quanto a capi d’abbigliamento. Tutti i suoi vestiti erano rigorosamente arancioni, il suo colore preferito.
“Vabbè mi metterò questo” optò per un pantalone nero con righe arancioni sui bordi e per una maglietta blu scura con un vortice, arancione, in mezzo. Mise sopra una giacca-kimono, arancione anch’essa, ed uscì di casa, dirigendosi verso villa Hyuga.

Arrivò puntuale all’appuntamento, ma Hinata era già li che lo aspettava davanti all’ingresso. Si fermò a contemplarla un po’ domandandosi quanto fosse fortunato. Anche la corvina lo guardò per un po’ arrossendo leggermente.

“Ciao, s-sei b-bellissima!” disse il biondo imbarazzato
“G-grazie, a-anche tu!” fece lei nel suo tipico giocherellare con le dita
Naruto afferrò la mano della sua bella e insieme si diressero verso il dojo di Lee. Arrivarono alle otto puntuali e, per loro fortuna, non erano i primi.
“Ciao Naruto! Ciao Hinata! Anche voi puntuali!” esclamò felice il ninja dalle folte sopracciglia, stringendo la mano al biondo mentre con l’altra si teneva sulla stampella
“Ciao Lee! complimenti per il dojo, è davvero bello!” disse Naruto osservando la struttura nella quale il genin era solito fare i suoi impossibili allenamenti
“Grazie! Uno di questi giorni, quando mi sarò ripreso completamente, ti sfiderò!” fece il moro alzando il pollice verso il jonin che lo guardò sconsolato. Ma è possibile che Lee pensasse sempre e solo a combattere e allenarsi? Il maestro Gai aveva avuto una brutta influenza su quel ragazzo, caschetto e sopracciglia in primis.
“Se se come vuoi!” rispose infine Naruto lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.

Entrarono nel dojo per vedersi venire incontro gli altri invitati
“Ciao Naruto! Hinata! M-ma… che ci fate mano nella mano?” disse Kiba vedendo le mani intrecciate dei due
“Sei un’idiota! Lo sanno anche i muri che si sono fidanzati!” esclamò Shino sopraggiunto sul momento
“WOF” (Già) abbaiò invece Akamaru scodinzolando
“Ma come Akamaru! Anche tu? Perché sono sempre l’ultimo a sapere le cose… Sigh” piagnucolò Kiba mentre Naruto se la rideva di gusto
“Dai Kiba-kun non ti arrabbiare. In verità non lo sanno ancora in molti!” lo consolò Hinata, sentendosi un po’ in colpa per aver tenuto all’oscuro l’amico
“Ehi Naruto ma che ti è saltato in testa di invitare anche i tre Sabaku! Quella biondina non fa altro che stressarmi dicendomi che ho avuto solo fortuna!” sbraitò Shikamaru seguito dalla bionda di Suna che continuava a tartassarlo con la sua noiosa, e seccante, litania.
“E infatti è così! La prossima volta non riuscirai ad intrappolarmi, testa d’ananas!” esclamò quella tirandogli un’orecchio. Shikamaru si liberò dalla presa, sconsolato “Tsk, che seccatura!” voltandosi per nascondere un sorriso
“Ahahahah. Scusa Temari dov’è tuo fratello?” chiese il biondo che voleva sapere se anche il rosso fosse presente
“Quale dei due? Kankuro è al banco che si sta strafogando di salatini. Gaara invece è seduto su quella panchina laggiù. Non è abituato alla folla!” disse indicando un unto non ben definito della sala. Naruto guardò in quella direzione e vide il rosso seduto su una panchina non molto lontano dal tavolo delle cibarie. Sorrise vedendolo. Ci sarebbe voluto del tempo per socializzare, ma era certo che quello fosse già un buon inizio per il rosso
“Capisco. Hinata puoi scusarmi un momento?” disse poi rivolto alla ragazza
“Certo vai pure!” rispose lei facendogli un dolce sorriso.

Naruto si incamminò verso il suo rosso amico.
“Sono contento che sei venuto. Ti piace la festa?” esclamò poi sedendosi anch’egli
“Non ci sono abituato. È la prima a cui partecipo, ma grazie di avermi invitato!” rispose il rosso mentre osservava tutta la gente che era presente
“Figurati, in fondo sei stato promosso anche tu!”
“Già… il tuo amico vestito di verde è simpatico. Non pensavo che mi facesse entrare dopo averlo ridotto così all’esame. Invece mi ha accolto più che volentieri farfugliando qualcosa sulla gioventù. È un po’ strano”
Naruto rise immaginandosi la scena “Non ti preoccupare. È fatto così!” I due chiacchierarono ancora un po’ parlando della loro vita da Jinchuruki. Entrambi si sorpresero pensando a quante cose avessero in comune. Era convinto che aver conosciuto il biondo, fosse stata una vera fortuna per lui e non avrebbe mai smesso di ringraziarlo.

Dopo un poco si avvicinarono ai due Hinata e Ino.
“Naruto, per caso hai visto Sasuke e Sakura?” chiese la Yamanaka che fino a quel momento aveva cercato invano la sua migliore amica
“Perché? Non ci sono?” chiese Naruto. Effettivamente non li scorgeva da nessuna parte e non li aveva ancora incrociati da quando aveva iniziato la finale del torneo. Strano, pensò
“No. Ho provato a cercarli da un po’ ma non li ho visti da nessuna parte” continuò Ino perplessa
“Accidenti. Quel teme deve sempre fare l’asociale.” Esclamò corrucciato Naruto
“Vado a vedere se sono a casa di Sakura o di Sasuke. Tanto è qui vicino ci metterò poco!” propose infine la bionda dirigendosi verso l’uscita del dojo
“D’accordo a più tardi!” rispose il biondo
Hinata notò lo sguardo preoccupato del suo ragazzo e gli si avvicinò
“Sei preoccupato?”
“Un po’. È da qualche tempo che Sasuke si comporta in modo strano con me e non riesco a capirne il motivo. Inoltre ho uno strano presentimento che non mi piace per niente. Spero non succeda nulla”
“Stai tranquillo! Vedrai che si sistemerà tutto!” Naruto le fece un dolce sorriso per ringraziarla della sua premura.

Intanto, Ino si stava dirigendo verso la casa della sua amica, preoccupata della sua assenza. Da quando si era messa con Sasuke era stranamente cambiata. Non parlavano più molto e, quando lo facevano, Sakura era sempre restia a parlarle del bel moro. Inoltre era diventata più intollerante e meno disponibile. Non sapeva se fosse o meno l’influenza di Sasuke ad averla cambiata così, ma prima o poi gliene avrebbe parlato.
Arrivò a casa della rosa e suonò il campanello. Ad aprirle fu la madre di Sakura
“Buonasera signora. Per caso Sakura è in casa?” chiese educatamente la genin
“Ciao Ino. No mi dispiace. È arrivata un paio di ore fa ed è riuscita quasi subito dicendomi che andava da un suo amico!” rispose la donna dai capelli dello stesso colore di quelli della figlia.
‘Sarà andata da Sasuke’ pensò la ragazza a corto di soluzioni “Vabbè non importa! Grazie signora, buona serata!”
“Ciao Ino, salutami tua madre!” fece poi la madre mentre Ino stava andando via
“Senz’altro” e si incamminò verso la villa degli Uchiha certa, ormai a quel punto, che i due si trovassero lì. Arrivò dinanzi alla villa del moro e si fermò quando udì delle voci provenire dal giardino. Due erano sicuramente di Sasuke e Sakura ma non riconosceva le altre. Si appostò dietro un cespuglio nel tentativo di origliare senza farsi scoprire.

Poco prima, a villa Uchiha, Sakura e Sasuke stavano parlando
“Dannazione! Quel baka è diventato davvero forte!” esclamò irato il moro digrignando i denti
“Calmati Sasuke! In effetti Naruto è migliorato molto ma tu non sei da meno!” tentò di consolarlo la ragazza, ma invano
“Ma sei cieca? Non hai visto come si è battuto contro quel mostro? Io non sono stato nemmeno capace di muovermi dopo aver capito con chi avevo a che fare. Naruto invece è riuscito addirittura a batterlo” Sakura abbassò gli occhi per il tono con cui il moro le si era rivolta. Sapeva che a Sasuke rodeva per essere inferiore a Naruto e, a dirla tutta, anche a lei non faceva piacere che il biondo l’avesse superata così tanto. Ma non era un buon motivo per aggredirla così. Sasuke fortunatamente se ne accorse e le cinse le spalle con un braccio, consolandola.
“Perdonami Sakura. Non volevo essere così brutale. Tu non c’entri niente anzi, è grazie a te che riesco a mantenere la calma” disse il genin mortificato.
Sakura gli fece un sorriso gratificante e gli diede un dolce bacio sulla guancia, accoccolandosi nell’incavo della spalla di lui
“Il fatto è che…” riprese il moro distogliendo lo sguardo dagli occhi verdi di lei
“Cosa”
“Sono ancora troppo debole. Addirittura quella testa quadra sta diventando meglio di me e non riesco a farmene una ragione” ammise infine
Sakura abbassò lo sguardo. Aveva capito dove stesse andando a parare Sasuke “Ti riferisci a…”
“Si! Devo diventare più forte se un giorno voglio uccidere mio fratello. È colpa sua se il mio clan è stato trucidato. Quel bastardo ha ucciso i miei genitori sotto i miei occhi.” Esclamò infine mentre la rabbia stava di nuovo prendendo il sopravvento
Sakura lo abbracciò con tutte le sue forze. Conosceva la storia del suo amato e non riusciva a sopportare che avesse sofferto così tanto da piccolo. Probabilmente aveva sofferto addirittura più di Naruto. Lui almeno non li aveva mai conosciuti i suoi genitori e non aveva dovuto patire lo strazio di perderli o, peggio, di vederli morire sotto i suoi occhi.
“Sono sicura che un giorno ce la farai! Devi solo avere fiducia in te stesso! Io non ti abbandonerò mai, qualsiasi cosa tu decida di fare!”
Sasuke la guardò intensamente. Si ce l’avrebbe fatta un giorno e con lei al suo fianco sarebbe stato più facile. Avrebbe avuto lo stimolo per vincere e tornare dalla persona che amava.
“Ti amo Sakura! Grazie di tutto!” disse infine in un rarissimo slancio di romanticismo e la baciò


D’un tratto la loro attenzione venne attirata da un rumore sospetto, proveniente da un angolo non precisato davanti a loro. Sasuke attivò immediatamente lo Sharingan
“Venite fuori, chiunque voi siate!” esclamò con voce fredda e sicura
“Non abbiamo intenzioni ostili” disse la voce di un ragazzo che non conosceva
Cinque figure apparvero nel buio della sera, posizionandosi di fronte ai due ninja di Konoha. Uno era molto grasso, con una cresta arancione e vestito con un kimono grigio. Una era una femmina, con i capelli rossi e un kimono grigio come il primo. Il terzo, quello che aveva parlato era un moro era anch’esso vestito con un kimono grigio. Il quarto, quello più strano, aveva due teste mentre il quinto era quello che dava l’impressione di essere il più pericoloso. Non portava il kimono e aveva delle strane occhiaie viola attorno agli occhi. Tutti e cinque portavano un enorme cintura viola che terminava in un fiocco dietro la schiena e sulla fronte, o sul braccio, avevano il copri fronte del villaggio del suono.
“Siete ninja del suono. Immagino veniate da parte di Orochimaru!” concluse Sasuke riferendosi ai copri fronte dei cinque
“Orochimaru? Quello che ci ha attaccati durante l’esame?” chiese conferma la rosa visibilmente preoccupata. Ancora ricordava il terrore che quell’uomo aveva incutito loro nella foresta della morte
“Proprio lui.” Annui Sasuke senza perdere il contatto visivo con i nuovi venuti
“Proprio così. Siamo qui per ordine di Orochimaru-sama. Io sono Kidomaru e siamo qui per farti una proposta” spiegò il ragazzo che aveva parlato all’inizio
“E cosa vuole il vostro padrone da me?” chiese il moro posizionandosi di fronte alla sua ragazza con fare protettivo
“Vuole che tu ti unisca a noi!” disse semplicemente quello.
Sasuke lo guardò sorpreso. Cosa voleva quell’uomo da lui per fargli quella proposta? Il suo sguardo si indurì di colpo, non aveva bisogno di ulteriori grane
“Fuori dai piedi! Non ho nessuna intenzione di unirmi a quella schifosissima serpe!” disse infine, glaciale
A sentir nominare in quel modo il loro padrone, il ninja dai capelli grigi con le occhiaie viola, che rispondeva al nome di Kimimaro, prese parola
“Non osare rivolgerti in quel modo su Orochimaru-sama! Dovresti ritenerti onorato della sua proposta!” rispose con la stessa freddezza del giovane Uchiha
Sasuke fissò con sguardo glaciale i cinque. Il suo sharingan aveva il potere di intimorire anche ninja come loro che, infatti, sussultarono. Tutti, tranne Kimimaro.
“Forse abbiamo iniziato con il piede sbagliato.” Riprese Kidomaru avanzando di un passo “Orochimaru-sama fa parte di un’organizzazione nota come Akatsuki. Ti dice niente?”
“Mai sentita!” ammise il moro
Kimimaro prese parola “Si tratta di un’organizzazione dove militano ninja di livello S. Tutti shinobi molto forti che vogliono che tu ti unisca a loro. Anche noi facciamo parte di questa organizzazione e Orochimaru-sama è il nostro padrone. Unendoti a noi avrai la possibilità di essere allenato da ninja esperti e di ottenere un potere immenso.” Rivelò infine. Orachimaru gli aveva detto che dicendo questo avrebbero ottenuto l’attenzione del ragazzo.
Ecco che avevano toccato un tasto interessante. L’occasione di diventare più forte era allettante per Sasuke. Ma unirsi a loro avrebbe significato tradire il villaggio della foglia e sparire dalla circolazione per sempre. Avrebbe dovuto lasciarsi alle spalle tutti i suoi amici e la sua ragazza, Sakura, colei che era riuscito a farlo sentire al centro del mondo in quel periodo. Spostò lo sguardo dai cinque shinobi alla sua rosa che lo guardava preoccupata. Il suo sguardo era implorante e poteva leggere in lei tutta la preoccupazione di cui era capace. Infine sospirò
“Sparite. Non mi serve la vostra organizzazione per poter diventare più forte” disse voltandosi prendendo per mano la rosa
Kimimaro osservò la scena spostando lo sguardo dal moro alla rosa e viceversa.
“E’ per lei che rifiuti?” chiese lo shinobi indicando la compagna di Sasuke
Sasuke si voltò, irritato dalla loro insistenza “E se anche fosse?”
“Orochimaru-sama ci aveva avvertiti che saresti potuto essere restio a seguirci. Ma ci ha anche detto che se fossi venuto, avresti potuto conoscere la verità sul tuo clan!”
Sasuke sussultò. Che voleva dire quel tizio? Che significava che avrebbe potuto conoscere la verità sul suo clan? Lui la verità la conosceva bene, l’aveva vista con i suoi occhi! Suo fratello aveva ucciso tutti i suoi parenti, genitori inclusi. Che altro avrebbe dovuto sapere?”
“D-di che stai parlando? Spiegati!” ordinò il genin con sguardo duro
“Orochimaru-sama non ha voluto dirci altro se non che tutto quello che sai riguardo lo sterminio del clan Uchiha è falso. Konoha ha voluto negarti la verità per paura di una tua ritorsione, ma non sappiamo altro!” spiegò Kimimaro

Sasuke era pietrificato. Konoha sapeva qualcosa che lui non sapeva? Che cosa? Voleva,  anzi doveva saperlo.
Anche Sakura era ammutolita. Non poteva credere alle sue orecchie. Davvero il villaggio della foglia aveva nascosto la verità a Sasuke? Chissà di cosa si trattava, ma se era diverso da quello che sapevano allora non poteva trattarsi di nulla di buono. Sasuke la guardò e Sakura capì subito quello che le voleva dire.
“Sakura… io… io devo andare. Se quello che dicono è vero allora devo andare” disse dunque abbassando lo sguardo
“Vengo con te!” rispose la bionda senza nessuna esitazione
“Cosa? Non se ne parla neanche!”
“Non ho nessuna intenzione di lasciarti andare da solo. So che sei forte e che vuoi sapere la verità, ma non puoi lasciarmi qui da sola. Non puoi!” iniziando a piangere
“Sakura…” tentò di convincerla Sasuke
“No Sasuke. Non ti lascio andare proprio ora che ti ho finalmente trovato. Metterei anche a repentaglio la mia vita per te! Te l’ho detto poco fa che sarei stata sempre con te e non ho nessuna intenzione di rimangiarmi le mie parole!” abbracciandolo continuando a piangere

La ragazza di Oto dai capelli rossi si intromise nella conversazione “E’ una scena commuovente, ma in teoria lei non dovrebbe nemmeno sapere di questa cosa. Quindi è meglio eliminarla” fiondandosi su di lei con un kunai in mano. Sasuke, grazie al suo sharingan riuscì a prevedere la mossa e bloccò per un polso Tayuya, impressionata dalla velocità del moro.

“Non. Ti. Azzardare. Mai. Più!” sibilò attivando il primo livello del sigillo maledetto, facendo rabbrividire la rossa. Il chakra di Sasuke era oscuro, molto oscuro. Molto più oscuro del loro ed emanava una terrificante sensazione omicida
“TAYUYA!” gridò Kimimaro che aveva percepito anch’egli il chakra del moro
Tayuya si ridestò e volse lo sguardo verso il capogruppo
“Se ti azzardi un’altra volta a prendere l’iniziativa ti uccido con le mie mani!” la rossa rabbrividì di nuovo. Sapeva che Kimimaro era perfettamente in grado di ucciderla e non era il caso di sfidarlo.
“Non penso che ci siano problemi se viene anche lei.” Continuò infine il ragazzo “Potrebbe comunque essere utile come sottoposto. Orochimaru-sama deciderà poi della sua sorte!”
Sasuke tornò a fissare Sakura
“Sei sicura di quello che fai?” chiese cominciando a cedere. Nemmeno lui voleva, in fondo, separarsi dalla ragazza
Sakura incrociò gli occhi neri del ragazzo senza distogliere i suoi “Non potrei essere più certa!” in quel momento il moro riuscì a vedere in Sakura non solo il suo amore per lui, ma anche una determinazione e ambizione che mai prima la rosa aveva dimostrato. Questo lo rincuorò. Sakura sapeva cosa stava facendo e non era spinta solamente dall’istinto.
“D’accordo” rivolgendosi a cinque “Partiamo!” e i sette shinobi si misero in marcia.

Ino nel frattempo aveva assistito a tutta la scena, terrorizzata. Sasuke e Sakura stavano per tradire Konoha. Non poteva permetterlo, ma da sola non aveva alcuna chance di sopravvivere ad uno scontro frontale con i sette. Si fiondò al dojo di Lee per avvisare i suoi amici. Corse senza sosta per alcuni minuti e finalmente arrivò a destinazione. Si fiondò con foga all’interno del dojo attirando l’attenzione di tutti i presenti
“NARUTO!!” gridò la bionda non appena vide il neo-jonin
“Ino! Che diavolo succede?” chiese lui venendole incontro preoccupato
“Naruto… anf.. anf.. presto!” cominciò la ragazza senza riuscire a spiegarsi a causa del fiatone e dell’agitazione
“Calmati Ino!” le disse Shikamaru “Prendi fiato e dicci cosa succede!” Il Nara non aveva mai visto la sua compagna di team in quello stato. Era stravolta!
“Presto… Sasuke… Sakura..”
Naruto sgranò gli occhi. Che cos’era successo a  quei due “Cos’è successo? Dove sono Sasuke Sakura!”
Ino gridò “SASUKE E SAKURA STANNO LASCIANDO IL VILLAGGIO DELLA FOGLIA CON 5 NINJA MANDATI DA OROCHIMARU!”
Silenzio. Questo piombò all’interno del dojo. Hinata volse lo sguardo verso il suo ragazzo che era letteralmente paralizzato. Il suo sguardo si indurì di colpo
“Dannazione a quel teme! Presto andiamo tutti dall’Hokage!”
I genin e i neo chunin si diressero in fretta nell’ufficio dell’Hokage seguendo il biondo. Naruto entrò senza neanche bussare, somigliando letteralmente ad un tornado. All’interno dello studio c’erano Tsunade, Shizune e Jiraya che stavano parlando.
“NARUTO!!” sbraitò la donna bionda “Ti pare questo il modo di presentarti?? E voi? Cosa diavolo sta succedendo??” chiese vedendo la ressa che si era venuta a creare nel suo ufficio
“Non c’è tempo da perdere nonna! Sasuke e Sakura stanno lasciando il villaggio!!” esclamò Naruto infervorato. Non c’era nemmeno un secondo da perdere
“COSA?” esclamarono i due sannin all’unisono mentre Shizune li osservava preoccupata e stupita allo stesso tempo
“E’ così Hokage-sama!” confermò Ino
Tsunade si alzò dalla poltrona “Ino spiegati!”
Ino cominciò “Ero andata a cercare Sasuke e Sakura per portarli alla festa. Una volta arrivata a villa Uchiha ho sentito delle voci che non appartenevano a nessuno dei due e mi sono messa ad ascoltare. Cinque ninja che sembravano essere mandati da Orochimaru hanno proposto a Sasuke di unirsi a loro!”
“Orochimaru? Maledizione!” sibilò Jiraiya. I suoi sospetti sui piani del nukenin cominciavano a realizzarsi
La bionda continuò “Hanno farfugliato qualcosa riguardo ad un’organizzazione di nome Akatsuki e qualcosa riguardo alla verità sul clan di Sasuke. Poi non so altro tranne che Sasuke e Sakura li hanno seguiti!” iniziando a piangere copiosamente.
Tsunade e Jiraiya gelarono per poi guardarsi preoccupati. Tutti i loro timori si stavano avverando e per giunta non avevano jonin a disposizione da mandare alla ricerca di Sasuke. Eccetto Naruto
“Maledizione!” disse la donna
“Nonna dobbiamo andare a carcarlo!” esclamò infine il biondo che non voleva sentire obbiezioni
“Si. Naruto e Shikamaru sarete i capi della spedizione. Portatevi chi credete più opportuno!” disse infine la donna dando il via libera alla missione di recupero
I giovani uscirono accompagnati da Shizune. Nello studio rimasero Tsunade e Jiraiya.
“Quella serpe si sta muovendo con Akatsuki! Dannazione speravo ci concedessero un po’ più di tempo!” esclamò irato il ninja dai capelli bianchi
“Già. Che siano dannati quegli schifosi nukenin. Se Sasuke si unirà a loro scoprirà la verità sul suo clan e dichiareranno guerra a Konoha! Non ci voleva proprio questa grana!”
“Non penso che saranno già pronti. Ci vorranno ancora degli anni prima che possano muoversi per cercare i Bijuu e muovere guerra. Nel frattempo dovremo cominciare ad allenare la forza militare di Konoha e stringere quante più alleanze possibili!” propose il sannin
“Già” annuì la donna voltandosi verso la finestra “Tra poco si scatenerà una guerra di proporzioni titaniche e Dio solo sa in che condizioni ne uscirà il mondo!”

Intanto, i giovani ninja si riunirono di fronte all’uscita del villaggio…


NdA
Giorno ragazzi! Passato un buon weekend? Eccoci con un nuovo capitolo.

ci tengo a rispondere alle numerose recensioni che mi hanno reso davvero felice

@giunigiu95: Ciao! mi fa piacere vedere che segui la mia storia anche su EFP e sono contento che ti piaccia. Avrei voluto continuarla anche sull'altro sito ma avrei dovuto ripostarla d'accapo e sinceramente non mi andava. Ma tanto parecchi lettori seguono entrambi i siti. Per quanto riguarda le tue perplessità sul rango di Naruto tranquillizzati pure. Non avrò problemi a modificare i capitoli successivi senza alterare completamente il filone narrativo. E so già come fare, ma per saperlo dovrete aspettare ancora parecchio tempo! Per quanto riguarda le sorprese purtroppo un po' devo deluderti. Apparte le descirzioni dei personaggi  e lo stile di scrittura non modificherò tantissimo. Ma mai dire mai! XD

@Ninja767: Sono contento che ti sia piaciuto il mega aggiornamento. Per quanto riguarda i sei... vedrai in futuro! XD Grazie ancora dei complimenti

@beast: grazie dei complimenti e tranquillo per gli aggiornamenti. ci sarà un capitolo ogni giorno se non avrò intoppi, quindi controlla sempre le seguite ;)

@Fly89: anche tu come Ninja767 dovrai aspettare un po' per sapere chi sono i tizi col mantello. Ma non preoccuparti, non ci vorrà molto

@Firefly12: grazie nuova lettrice! spero che anche il nuovo capitolo ti sia piaciuto! naruhina forever!!

@brando: wow che bella recensione! Ho dovuto alzare il grado di Naruto a jonin perchè altrimenti non sarei stato coerente con quanto scritto, anche se nella versione originale non l'avevo fatto. Rileggendola ho storto un po' il naso e l'ho modificata. Per quanto riguarda Sasuke e Sakura beh, mi dispiace di averti delusa ma vedrai che anche loro avranno una parte tra i buoni, in un futuro molto lontano però. caratterialmente Sasuke rimarrà parecchio simile alla sua controparte originale mentre Sakura... anche XD. Per quanto riguarda le rivelazioni di Naruto sulle sue condizioni dovrai ancora aspettare un po' ma nemmeno troppo! alla prossima! ciauz

Finalmente Sasuke ha lasciato Konoha e con lui Sakura! Chissà come si evolveranno i fatti? Ci saranno degli scontri? Leggete e saprete! At salot


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Capitolo 15
*** Alla Ricerca degli Amici ***


Intanto, i giovani ninja si riunirono di fronte all’uscita del villaggio, dove Naruto e Shikamaru erano già pronti per partire.

“Bene, io e Naruto abbiamo deciso di formare un unico gruppo con a capo noi due. Le decisioni tecniche le prenderò io mentre Naruto farà quelle da battaglia!” spiegò il ninja-ombra agli amici

Di fronte a loro, i componenti della squadra erano pronti a partire. Questa era formata da Naruto, Shikamaru, Neji, Choji, Kiba, Shino e il trio della sabbia, comandato da Gaara.

“Veniamo anche noi.” Disse il rosso rispondendo allo sguardo di Naruto “Io sono in debito con te e ti aiuterò a riportare indietro il tuo amico”

“Non sia mai che lasciamo il nostro fratellino andare da solo! Papà non me lo perdonerebbe mai!” ghignò Kankuro issandosi in spalla la sua marionetta

“Giusto! E poi, se le scelte tattiche le farà testa d’ananas, finirete tutti al macello. Meglio che vi accompagniamo!”  continuò la sorella rivolgendo uno sguardo di sfida a Shikamaru che, per tutta risposta, alzò gli occhi al cielo sconsolato.

“Grazie ragazzi!” esclamò Naruto grato. I nove si misero in marcia ma una voce femminile li fermò

“Naruto!” esclamò Hinata sopraggiunta sul posto

Naruto la guardò stralunato “Hinata! Cosa ci fai qua?”

“Vengo anche io!” asserì lei

“Non se ne parla nemmeno! E’ pericoloso!” protestò il biondo in un impeto di protezione

“Non mi interessa! Sakura è anche amica mia e voglio aiutarti a riportarla indietro. È grazie a te se adesso sto diventando più coraggiosa e non ti permetterò di lasciarmi indietro!”

Naruto era sorpreso da tanta caparbietà. Hinata era cambiata veramente tanto in quell’ultimo periodo e a sentire la ragazza era merito suo. Non che ce ne fosse bisogno, Hinata era splendida così com’era, ma gli faceva piacere sapere che stava diventando più coraggiosa. Chi era lui per non permetterle di andare in soccorso ad una sua amica? Nessuno.

“D’accordo! Allora partiamo!” disse infine mettendosi in marcia

 

Nel frattempo, i cinque del suono più i due della foglia si stavano dirigendo ad alta velocità verso la destinazione, quando improvvisamente Kimimaro si fermò in una radura.

“Sasuke-sama, prima di arrivare al covo di Akatsuki, è necessario che sviluppiate il secondo livello del segno maledetto” lo informò

“Il secondo livello?” fece Sasuke sorpreso. Non sapeva ci fosse un livello successivo al primo

“Kidomaru, mostraglielo” ordinò il grigio

“Si” sotto gli occhi stupefatti di Sasuke e Sakura, Kidomaru cominciò a mutare la propria forma. Le braccia divennero sei, i capelli mutarono di colore come la pelle che si scurì.

“Emana un chakra potentissimo!” esclamò Sasuke attonito “Anche io sono in grado di trasformarmi?” ma la sua richiesta sapeva più di affermazione.

“Chiunque abbia il segno maledetto ne è in grado. Tutti noi lo siamo.” Spiegò il grigio annuendo

“Cosa deve fare per potersi trasformare?” a parlare era stata Sakura, con stupore di Sasuke. Non era minimamente impaurita, semmai curiosa

“Deve morire!” disse glaciale lo shinobi zittendola

 

I ninja di Konoha e Suna, intanto, stavano progredendo a grande velocità, guidati dal naso segugio di Kiba e Akamaru, quando

“Strano, si sono fermati!” disse il genin inseguitore

“Bene! Aumentiamo la velocità così li prenderemo prima!” esclamò Naruto allungando le falcate

“Non essere impulsivo Naruto.” Lo ammonì Shikamaru “Forse ci hanno individuati e stanno preparando una trappola!” ipotizzò seriamente

Naruto si diede mentalmente dello stupido per non averci pensato lui stesso “Hai ragione! Shino, manda i tuoi insetti a controllare cosa stanno facendo. Saranno sicuramente più veloci di noi e passeranno inosservati! Neji, Hinata, controllate che non abbiano già piazzato delle trappole nei dintorni!” disse poi ai due Hyuga

Neji e Hinata annuirono “Si! Byakugan!” la loro abilità oculare si attivò e i due scrutarono il paesaggio in tutte le direzioni. Quando non ebbero trovato nulla di rilevante, si rivolsero ai due capi missione “Nulla di sospetto!”

“Bene continuiamo!” disse il biondo riprendendo la marcia

 

“M-morire? Ma siete impazziti?” tutti si sorpresero a vedere il temperamento della rosa, che non sembrava affatto intimorita da loro.

“Calmati!” le disse Kimimaro poi rivolgendosi a Sasuke “non preoccuparti, non morirai veramente. Ingerirai questa pozione che avrà l’effetto di una morte apparente. Manterrà in stasi il tuo organismo fintanto che il secondo livello non si sarà sviluppato completamente”

“Quanto ci vorrà?” si informò il moro

“Non sappiamo dirtelo con precisione.” Disse Tayuya “Ognuno ha il suo tempo, ma a giudicare da come padroneggi il primo livello può darsi che tu ce la faccia prima di arrivare al covo!”

Sasuke guardò Sakura che sembrava preoccupata da quella prospettiva.

“E’ pericoloso?” chiese poi la rosa che temeva per la vita del ragazzo

“La fase più pericolosa l’ha già superata quando è sopravvissuto al primo livello. Tutt’al più proverà dolore!” disse Kidomaru e la rosa si tranquillizzò sensibilmente.

“D’accordo. Datemi questa pozione!” tagliò corto il moro

Jirobo gli consegnò un flaconcino contenente una pozione viola. Sasuke la ingerì e si sentì mancare, cadendo a terra.

“Sasuke!!” urlò la rosa spaventata che venne fermata da Kimimaro. “E’ tutto nella norma” la informò lui

“Presto!” disse Kidomaru e i quattro ninja del suono si misero in circolo mentre Kimimaro metteva il corpo di Sasuke all’interno di un contenitore, ponendoci sopra dei sigilli.

Tecnica di confinamento: Sigillo Maledetto!” urlarono i quattro e il contenitore si sigillò.

“Bene ora potrà avere inizio la trasformazione! Ma cos…” Kimimaro si guardò intorno e percepì il rumore lontano di passi in avvicinamento.

“Ci stanno seguendo! Presto, Sakura-san tu verrai con me. Jirobo, tu rimani qui a intrattenere i nostri ospiti” disse il grigio parlando al più robusto del gruppo

“Si, mi divertirò un po’!” 

Sakura era preoccupata. Sapeva che i suoi amici sarebbero venuti a cercarli ma sperava che succedesse quando loro sarebbero già stati troppo lontani per essere intercettati. Sperava che non succedesse loro niente, ma ora doveva pensare solo a Sasuke.

I cinque ripartirono con i quattro ninja del suono che si portavano Sasuke in spalla alternandosi.

 

Il gruppo di soccorso era arrivato intanto nel punto in cui Jirobo li stava aspettando.

“Bene bene… chi abbiamo qui?” fece lo shinobi di Oto osservando sinistramente il folto gruppo di ninja

“Accidenti! Dove sono Sasuke e Sakura bastardo!” si infervorò il biondo riconoscendo il copri fronte dell’avversario

“Vacci piano con i termini microbo!”

“Presto, modalità di attacco!” disse Shikamaru mentre i compagni assumevano prontamente la formazione d’attacco base insegnata all’accademia

“Idiota! Pensi veramente che vi lascerò fare i vostri comodi?” disse Jirobo insultando Shikamaru.

Choji, sentendo appellare in quel modo il suo migliore amico, si mise di fronte a tutti

“Voi andate! Ci penso io a lui!” disse l’Akimichi frapponendosi tra gli amici e l’avversario

“Sei impazzito? Non puoi farcela da solo!” esclamò Naruto, stupito dalla strana reazione del genin

“Zitto Naruto!” sbraitò il Nara verso il biondo che ammutolì. Shikamaru fissò attentamente il suo migliore amico per capire cosa volesse fare. Choji lo fissò di rimando. Tra loro c’era un’intesa invidiabile a qualsiasi altra coppia di shinobi e questo lo sapevano bene. Shikamaru sorrise

“D’accordo. Andiamo!” fece poi mettendosi in marcia

“Sei sicuro Choji?” chiese un’ultima volta il Jinchuruki

“Sicurissimo! Ora andate! Sasuke e Sakura hanno bisogno di te!” anche Naruto sorrise. Non doveva sottovalutare quel ragazzo. Conosceva la sua forza mostruosa e doveva avere fiducia in lui.

“Folli! Non vi lascerò scappare!” esclamò Jirobo fiondandosi su di loro.

Tecnica dell’espansione parziale: espansione delle braccia!” le braccia di Choji si ingigantirono, bloccando i movimenti di un sorpreso Jirobo.

“Avanti! Sparite” i suoi compagni non se lo fecero ripetere e sparirono dalla visuale dei due “E ora a noi due!”

 

“Sei sicuro che Choji sia in grado di fronteggiare uno così?” chiese Temari a Shikamaru. Non era del tutto sicura che la scelta del moro fosse stata saggia

Shikamaru le scoccò un’occhiata eloquente “Non sottovalutare Choji! È più forte di quel che si pensi! Ho piena fiducia in lui!”

Temari rispose allo sguardo con un altro syupito da tanta determinazione. Infine sbuffò “Bah se lo dici tu!”

 

“A quanto pare quel ciccione di Jirobo ha fallito! Li sento ancora arrivare!” disse la rossa sentendo nuovamente i movimenti dei ninja inseguitori

“Incapace!” Imprecò Kimimaro “Kidomaru, resta tu qui!” ordinò dunque a quello che reputava il componente più forte dopo di lui.“Si!” esclamò questo fermandosi.

“Sakon, Tayuya, voi vi fermerete più avanti!” disse poi il grigio qualche metro più avanti per non farsi sentire da Kidomaru

“Ma non pensi che Kidomaru basti e avanzi per loro?” rispose Sakon stupito da quell’ordine. Conosceva la potenza del loro compagno e non credeva possibile che dei semplici ragazzini potessero impensierirlo.

Kimimaro gli scoccò un’occhiata irritata. Sakon deglutì, maledicendosi mentalmente per aver contraddetto il grigio “Se sono riusciti a battere Jirobo forse hanno qualche possibilità di raggiungerci. Voglio essere sicuro che non arrivino a noi prima che Sasuke-sama si risvegli!”

“Tsk, come se potessero farcela!” sussurrò Tayuya. Per fortuna Kimimaro non la sentì.

“Vedete di non deludermi, altrimenti se non vi uccidono loro lo farò io!” ordinò infine e i due annuirono nervosamente.

Tayuya e Sakon si fermarono. Sakon procedette ancora per un po’ nel tentativo di depistarli.

 

Nel frattempo Kidomaru attaccò i rimanenti ninja della foglia e della sabbia

“Uhuhuhu quell’idiota di Jirobo ha fallito! Poco male, vi ucciderò io!” disse sputando dalla bocca una ragnatela verso il gruppo. Neji si frappose e neutralizzò la tecnica con la rotazione suprema, lasciando di stucco il ninja-ragno

“Andate, qui me la vedo io. Sono l’unico in grado di tenergli testa!” realizzando che lo juken sarebbe stata l’unica tecnica che avrebbe potuto usare per battere l’avversario

“Neji Nii-san!” disse Hinata preoccupata. Anche se era stato crudele con lei per molti anni, Hinata non era in grado di portargli rancore.

“Non preoccuparti Hinata. Ci vorrà ben altro che uno stupido ragno per fermarmi” disse attivando il Byakugan e maledicendosi per tutte le azioni passate

“Ti do una mano io!” disse una voce profonda. Shino si fece avanti e Hinata rilasciò un sospiro di sollievo. Shino era senz’altro il membro più forte del loro gruppo e difficilmente sarebbe stato sconfitto

“Shino!” esclamò Naruto sorpreso

“Questo qui combatte con i ragni. Io odio i ragni!” si affrettò a spiegare l’Aburame mentre una folta nuvola di insetti stava iniziando a fuoriuscire dalle maniche del suo giaccone “Credo che sia l’ora di far vedere chi comanda in natura!”

“Ora andate!” urlò Neji e i restanti shinobi e kunoichi ripartirono.

 

 “Dannazione! Speriamo che riescano a batterli!” sussurrò Naruto imprecando mentalmente contro Sasuke. Aveva percepito un chakra potente nei due ninja appena incontrati e sperava che i suoi amici non ne uscissero malconci. Tutto per colpa di quel dannato teme

“Non ti preoccupare!” disse Kiba affiancandolo  “Se c’è un avversario con cui avrei paura di battermi, quello è Shino!” disse sorridendo

“Spero che sia così!”

“Avanti, non perdiamo tempo! Ma cosa?” si intromise Shikamaru per poi fermarsi. Improvvisamente si sentì mancare.

“Che diavolo succede?” disse aprendo gli occhi. Li sgranò non appena si fu reso conto di dove fosse. Si ritrovò attaccato ad un palo in una radura deserta. Gli fu subito chiaro che qualcosa non andava “Tsk genjutsu! Maledizione! Spero solo che qualcuno se ne accorga e mi disturbi il chakra!” neanche a dirlo che si ritrovò nuovamente in mezzo alla foresta. La cosa strana però era il fatto che una certa biondina con un ventaglio sulla schiena lo stava letteralmente prendendo a schiaffi.

“E tu vorresti essere un leader? Ma non farmi ridere!” disse Temari piantandogli altri due ceffoni sotto lo sguardo compassionevole dei rimanenti e quello stupito di Tayuya.

“Maledetta seccatura! La vuoi piantare di prendermi a ceffoni? Sono sveglio!” urlò il Nara tenendosi le guance arrossate

“Se volete farmi irritare ci state riuscendo perfettamente! Preparatevi a morire!” attivando il primo livello del segno maledetto

“Si sta trasformando?” chiese Gaara. Era più un’affermazione che una reale domanda. La cosa non gli faceva la minima differenza. Per lui era una cosa normale, in fondo.

“L’ho già visto questo effetto! Attenti, la sua potenza aumenterà vertiginosamente!” avvertì Naruto rimembrando lo scontro avvenuto con Suzumebachi.

“Infatti! AHHH!” urlò la ragazza lanciandosi contro gli shinobi. Di colpo si fermò “Kage Mane no jutsu!” disse una voce alle sue spalle. Shikamaru aveva attuato la sua carta vincente, rendendole pan per focaccia

“Ma che succede?” chiese la rossa stupita senza più riuscire a muoversi

“Pensi veramente che ti lasci fare quello che vuoi? Ora non potrai più muoverti!” ghignò il Nara. Solo allora Tayuya si accorse che la sua ombra era stata imprigionata da quella del chunin.

“Presto voi andate. Ci penso io a tenerla occupata!”

“Rimarrò anche io. Incapace come sei finiresti per farti intrappolare di nuovo in genjutsu!” lo schernì Temari impugnando il pesante ventaglio d’acciaio che usava come arma

“Tsk che seccatura diffidente!” commentò il chunin senza perdere la concentrazione sulla tecnica

“Fai attenzione sorellina!” disse il marionettista. Quei segni sul viso della nemica non lo rassicuravano per niente. Temari per tutta risposta aprì il suo ventaglio facendogli un sorriso.

“Bene! Andiamo!” disse Naruto e i cinque ripartirono all’inseguimento.

 

Alla fine della corsa, Kankuro e Kiba affrontarono Sakon, che aveva l’abilità innata di inglobare in se stesso il suo alter ego Ukon. Due contro due era una battaglia più che equilibrata.

 

Naruto, Hinata e Gaara erano sempre più vicini al loro obiettivo

“Naruto” disse la corvina col Byakugan attivo “Si sono fermati davanti a noi!”

“Grazie Hinata, muoviamoci!” disse Naruto accorciando ulteriormente le distanze

“Cosa farai quando te li ritroverai davanti?” chiese Gaara. Già, che avrebbe detto ai suoi amici? Bella domanda

“Non lo so. Per il momento riportiamoli indietro!” disse atterrando nella radura mentre il sole cominciava ad albeggiare

“Tsk, alla fine ce l’avete fatta!” disse Kimimaro mentre del fumo nero usciva dal contenitore di Sasuke…

 

 

 

 

 

NdA

Ed eccoci con il nuovo capitolo. Francamente, essendo transitorio, non mi sono divertito molto a scriverlo, ma dovevo pur fare in modo che la battaglie iniziassero, no? Non ho voluto descrivere ogni battaglia poiché, a parer mio, sono le più noiose dell’intero manga.

Grazie mille a tutti quelli che hanno recensito! Mi fa sempre molto piacere, continuate così!

 

@beast: et volià, attesa finita!

 

@brando: che dire, hai un intuito davvero ottimo. Hai indovinato quasi tutti i componenti della squadra di recupero tranne che per Hinata. Lei sarà fondamentale più avanti, ecco perché l’ho inserita. Mi dispiace deluderti nuovamente ma tanto vale che te lo dica: Sasuke e Sakura lasceranno il villaggio ma non temere. Non tutto è ovvio come può sembrare. La mia storia si discosterà parecchio dal manga, questo è certo! Tanti saluti e mi raccomando continua a recensire!

 

@Ninja767: anche a me piaceva Kimimaro come capo del gruppo e credo che sarebbe dovuto esserlo sin dal principio anche nel manga. Ma non sono nessuno per criticare Kishimoto! Continua a seguire la storia, ne vedrai delle belle

 

@giunigiu95: eheheh mi dispiace ma per quei capitoli dovrai aspettare ancora un po’, mia cara. Alcuni sono già stati scritti, altri no. Per ora butto giù le idee e riscrivo quelli vecchi, ma non temere, non sarai delusa! Fidati! ciauz

 

A domani per il prossimo cap. at salot

 

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Capitolo 16
*** Delusione ***


“Tsk, alla fine ce l’avete fatta!” disse Kimimaro mentre del fumo nero usciva dal contenitore di Sasuke attirando l’attenzione dei cinque
“Sasuke!” disse Sakura impaurita. Temeva infatti che fosse successo qualcosa
“Bene! A quanto pare ha fatto più in fretta del previsto!” fece soddisfatto invece il Kaguya
“Che diavolo succede?” chiese invece il biondo quando il coperchio del contenitore scattò

Dal contenitore ne uscì un Sasuke completamente diverso. Era voltato di schiena ma si potevano vedere distintamente i cambiamenti del suo corpo. I capelli erano viola e si stavano ritirando mentre la pelle da grigia tornò ad essere del suo colore naturale.
“Quindi è questo il potere del segno maledetto!” disse il moro osservando basito l’effetto che la trasformazione aveva avuto sul suo corpo
“Sasuke…” sussurrò invece la rosa, traumatizzata dalla visione del corpo trasformato del ragazzo, ma allo stesso tempo felice che stesse bene
“Non ti preoccupare Sakura, sto divinamente!” Sasuke poteva sentire una nuova forza scorrergli nel sangue. Era inebriante, si sentiva potentissimo e di fatto lo era veramente. Se quello era solo un assaggio del potere che avrebbe ottenuto recandosi all’Akatsuki, beh allora non rimpiangeva per niente la sua decisone. Si voltò infine verso i tre nuovi arrivati mostrando loro il più malvagio dei sorrisi.
“Oh Naruto, qual buon vento?” disse ironicamente
“Che diavoli blateri, teme! Cosa accidenti hai fatto?” ringhiò invece il biondo, per nulla intimorito
“Io? Nulla! Sto semplicemente scoprendo il nuovo me stesso!” rispose il moro uscendo completamente dal contenitore “E devo ammettere che mi piace molto” concluse senza levarsi l’espressione ghignante
Naruto lo squadrò, mentre nella mente le parole che aveva rivolto a Suzumebachi riaffioravano come coltelli “E quello sarebbe il nuovo te stesso? Ti rendi conto che hai venduto l’anima al diavolo?” urlò infine. Non riusciva a credere che il suo amico fosse caduto così in basso.
“Stai zitto idiota!” sibilò attivando lo sharingan “Non sei nessuno per dirmi quello che devo o che non devo fare!”
“Sono tuo amico! E tanto basta!” lo interruppe il biondo. Per come la vedeva lui, quella motivazione bastava e avanzava
“Non mi interessa! E ora sparite!” disse voltandosi e prendendo per mano Sakura per poi incamminarsi. Ma si fermò di colpo, non appena un kunai gli si piantò davanti, ferendogli la guancia di striscio
“Neanche per sogno! Tu e Sakura adesso tornate indietro a Konoha con noi!” ringhiò il biondo. Ci sarebbe voluto ben altro che qualche misera parola per convincerlo a desistere.
Sasuke si voltò e a quelle parole lo squadrò con sufficienza. Se davvero pensava di intimorirlo, non ci stava affatto riuscendo
“E chi ci costringerà? Voi? Un baka, un mostro e un’inetta? Non fatemi ridere?” disse infine. Pessima, pessima mossa

Gaara passò lo sguardo adirato su tutti e tre, ma non proferì parola. Hinata invece abbassò gli occhi tristemente. Le dispiaceva ancora molto essere considerata una debole dagli altri, anche se sapeva che non era vero. Aveva intrapreso quella ricerca senza esitazione per accompagnare Naruto alla ricerca dei suoi amici e ciò doveva pur significare qualcosa.
“Io non sono più un’inetta! Da quando sto con Naruto sono cambiata e in meglio!” urlò la corvina, coma mai aveva fatto in vita sua. Poi, rivolgendosi verso la sua amica “Sakura!”
Sakura alzò lo sguardo verso la ragazza. Quella situazione stava degenerando e le dispiaceva molto. Ma non avrebbe mai abbandonato Sasuke, anche se questo avesse dovuto significare abbandonare tutto e tutti. Inoltre anche lei voleva diventare più forte e quella era l’occasione che aspettava da tanto.
“Come puoi permettergli di fare una cosa del genere?”
“Tu cosa avresti fatto?” rispose la rosa parlandole in modo deciso, posizionando una mano su un kunai “Cosa avresti fatto se fosse stato Naruto al posto di Sasuke? Lo avresti abbandonato? Avanti dimmelo!”
Hinata abbassò nuovamente lo sguardo. Avrebbe fatto la stessa identica cosa. Non avrebbe ostacolato l’uomo che amava e lo avrebbe accompagnato fino alla fine. “Ti capisco. Ma lo sai anche tu che è sbagliato!”
“Zitta! Non sei tu che decidi per me! Ho deciso di mia spontanea volontà e non abbandonerò Sasuke per niente al mondo! Anche se questo volesse dire uccidere i miei amici!” decretò infine impugnando l’arma e puntandola verso i suoi ex comapgni
Hinata si sorprese. Pensava di conoscere la sua amica, quando in realtà non la conosceva per niente. Non la credeva capace di poter anche solo pensare una cosa del genere e invece gliela aveva addirittura spiattellata in faccia!

“Sasuke, Sakura.” A parlare fu il biondo che fino a quel momento era stato zitto, dopo gli insulti di Sasuke. Una voce fredda, dura, cattiva, punitiva e raccapricciante. Poteva permettere che lo si insultasse, tanto a lui certe parole gli scivolavano addosso come l’acqua, ma non poteva tollerare che si insultasse Hinata “Mi avete deluso!”  sentenziò infine schifato, con tutto il disprezzo di cui era capace, sollevando lo sguardo verso i tre davanti a loro.


Sasuke deglutì. Naruto aveva cambiato gli occhi. Ora erano grigi, con le iridi circolari nere e concentriche
“Che diavolo hai fatto agli occhi?” chiese infine il moro. Non sapeva di questa abilità del rivale. E non conosceva nemmeno altri doujutsu diversi dal suo o da quello degli Hyuga. Mai aveva visto quegli occhi. Ma non gli piacquero lo stesso. Erano stranamente sinistri e inquietanti.
“Non ti deve interessare. Tanto ora tornerete con noi, volenti o nolenti, a costo di ridurvi le ossa in polvere!” sibilò il biondo con la medesima voce di prima.
“Tu non farai proprio niente!” intervenne Kimimaro che si fiondò verso i tre, stufo di quella situazione di stallo, estraendo un osso affilato come un rasoio dall’avambraccio e usandolo come spada. Tuttavia si fermò di colpo
“Ma cosa..” disse guardandosi i piedi. Solo allora si accorse che questii erano immobilizzati da della sabbia
“Abilità interessante la tua!” disse il rosso mentre la sabbia vorticava attorno di lui uscendo copiosamente dalla giara
“Potrei dire lo stesso di te!” replicò il grigio mollando l’osso e puntando le dieci dita delle mani in direzione di Gaara “Manipolazione ossea: Proiettili Digitali!”. Da queste fuoriuscirono le falangi che Kimimaro sparò contro il chunin di Suna come fossero proiettili.
“E’ tutto inutile!” fece il rosso parando i proiettili con uno scudo di sabbia.

“Kimimaro!” chiamò Sasuke come se fosse un richiamo. Kimimaro fece uscire delle ossa da sotto i piedi, in modo che lo innalzassero e lo liberassero dalla sabbia che lo imprigionava. Spiccò un salto all’indietro, finendo proprio affianco a Sasuke.
“Si, Sasuke-sama!”
“Se vogliono riportarci indietro, che ci provino. Voglio però che non ti intrometti nello scontro. Stai al fianco di Sakura e difendila anche a costo della vita!” disse Sasuke guardandolo in modo glaciale.
Kimimaro capì subito il perché l’organizzazione volesse a tutti i costi un elemento come Sasuke. Aveva l’atteggiamento tipico di un leader e nascondeva in se una forza mostruosa. Sapeva, in cuor suo, che non sarebbe stato saggio disobbedirgli, specialmente se si trattava della sua ragazza. Non aveva mai provato il sentimento dell’amore per qualcuna, lui, ma sapeva che era fortissimo e che l’uomo poteva compiere gesti folli in nome di quel sentimento. Se Sakura fosse stata anche solo ferita, Sasuke non glielo avrebbe mai perdonato.

“Come desideri!” rispose infine affiancandosi alla ragazza per condurla lontano dal centro del prossimo scontro
“Sasuke!” protestò la ragazza lusingata ma allo stesso tempo accigliata per tanta preoccupazione
“Non fraintendermi Sakura. Sai bene che Naruto è forte e non voglio che gli effetti del combattimento possano ferirti. So bene che sei forte anche tu, ma non farmi preoccupare”
Sakura sapeva che Sasuke aveva pienamente ragione. Anche lei aveva avuto modo di constatare quanto Naruto fosse diventato tremendamente potente in quel periodo e quegli occhi erano spaventosi.
“D’accordo! Ma fai attenzione! Ti prego!” disse infine rassegnata. Sasuke le sorrise “Non preoccuparti!”

Dall’altra parte, si stava svolgendo più o meno la stessa discussione
“Sasuke vuole combattere da solo!” constatò il biondo osservando le azioni del moro
“In tre non credo avremo problemi a sconfiggerlo!” disse invece Gaara pronto al combattimento.
“Non volermene Gaara, ma questa è la mia battaglia! Sasuke è stato il mio migliore amico e questo glielo devo. Non sopporterei di batterlo partendo avvantaggiato!” disse il biondo fermandolo. Gaara gli regalò un’occhiata confusa, ma annuì senza protestare.
Hinata fissò il suo ragazzo apprensiva. Anche lei era preoccupata per lui, ma rispettava la sua scelta. “Fai attenzione Naruto!”
“Non dubitarne, amore! Sai anche tu quanto io sia diventato forte! Riporterò quei due a casa!” disse sorridendo
“Lo so!” dandogli un dolce bacio sulla guancia. Quel gesto stava a significare sia ammirazione che apprensione e il biondo lo capì, dandogli un bacio di rimando. Si avvicinò poi al rosso
“Gaara” fece serio
“Dimmi!”
“Fai attenzione al tizio vicino a Sakura. È forte!” lo avvertì. In quel ragazzo aveva percepito lo stesso potere posseduto dagli altri ninja di Orochimaru. Inoltre, se avevano deciso che fosse lui l’ultimo a dover scortare Sasuke, doveva anche essere il più forte del gruppo. Non che la cosa lo preoccupasse poi molto, ma la prudenza non era mai troppa
“L’ho notato. Ma lo sono anche io!”
Naruto gli sorrise. il demone che c’era dentro Gaara sarebbe stato sufficiente a radere al suolo un intero villaggio, figurarsi a battere un solo individuo.
“Hinata è forte, ma fate comunque attenzione. Non vorrei che vi attaccassero di sorpresa, anche se so che Sasuke non lo permetterebbe comunque. Ha il mio stesso senso dell’onore!”
“Non preoccuparti! Terrò gli occhi aperti!” disse il rosso spostandosi con Hinata lontano dalla zona.

“Bene e ora a noi due!” dissero i due sfidanti all’unisono





NdA
Scusate il ritardo nell'aggiornamento ma non sono riuscito a postare nel primo pomeriggio. Ok. Sono un bastardo XD. So che vi aspettavate già lo scontro ma ho voluto dedicare un capitolo esclusivamente a quello e , non temete, lo leggerete al più tardi domani sera!

Rispondendo alle solite gradite recensioni:

@brando: concordo con te sull'inutilità di alcuni combattimenti. Non sono nessuno per criticare ma spesso gli autori di manga pongono un'anfasi inutile su dei combattimenti di secondo piano tralasciando magari dettagli su quelli migliori. Per quanto riguarda le sei figure non temere, ci sarà un capitolo tutto per loro

@Ninja767: decisamente credo ci saranno parecchi colpi di scena più avanti. La storia sarà molto lunga e fidatevi, non mancheranno certo i combattimenti titanici come da titolo.

@Firefly12: effettivamente come scontri ci sei andata vicina. Tuttavia lasciami spoilerare che è ancora troppo presto perchè qualcuno ci rimetta già le penne. Vedrai domani a cosa mi riferisco!

@Fly89: in questo caso conto di ricevere un'altra tua recensione domani! ciauz

 Detto questo vi lascio immaginare come potrebbe evolversi il combattimento. Sharingan vs Rinnegan… chi vincerà? A domani!


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Capitolo 17
*** Rivali ***


“Bene e ora a noi due!” esclamarono i due rivali all’unisono

“Non chiedevo di meglio, Naruto!” disse il moro  pronto allo scontro
“Sai, Sasuke, non pensavo che saremmo arrivati a questo punto!” ammise il biondo anche lui pronto per lo scontro con quello che considerava il suo migliore amico
“Ma come? Non eri tu quello che voleva sfidarmi? Ora ne hai l’occasione!” provocò il moro
“Volevo sfidarti come rivale, non come nemico, ma non è questo a cui mi riferivo. Intendevo dire, perché fai tutto questo? Cosa ti spinge a comportarti così?”
“Visto che stai per morire, te lo dirò. Voglio diventare più forte!”
Naruto sgranò gli occhi grigi sentendo le parole del moro. Aveva capito bene? Sasuke aveva combinato tutto questo solamente per divenire più forte? “Mi prendi in giro? Vuoi diventare più forte e allora tradisci i tuoi amici e il tuo villaggio? Sei impazzito?”
“Il villaggio, che tu sostieni io stia tradendo, mi ha tradito per primo!” ringhiò il moro. Non sapeva ancora in cosa consisteva il tradimento di Konoha, ma moriva dalla voglia di scoprirlo. E Naruto non glielo avrebbe impedito, questo era certo
“Cosa?” sgranò gli occhi, visibilmente turbato
“Mi hanno riferito che Konoha mi ha tenuto segrete delle cose riguardante lo sterminio del mio clan, e andando da Akatsuki le scoprirò!”
“E chi te lo ha detto? I tuoi nuovi amici? Ma sei così stupido da crederci veramente? Non hai pensato che potesse trattarsi di una scusa per portarti via?”  urlò il biondo incredulo all’incoscienza di Sasuke
“Poco importa. Già il solo fatto che mi facciano diventare più forte è un motivo più che valido. Inoltre, per sapere se stavano mentendo o meno non posso far altro che seguirli!”
“Te l’ho già detto, ma te lo ripeto. Mi deludi Sasuke. Ti facevo più intelligente!”
“Da che pulpito. Il baka per eccellenza mi parla di intelligenza! Chiudi il becco e combatti!”

Sasuke prese in mano dei kunai che lanciò, ad una velocità insolita, verso Naruto il quale, grazie al potere del Rinnegan, riuscì a schivarli senza problemi. Per tutta risposta il biondo brandì un kunai e si scagliò contro il moro, che brandiva un kunai a sua volta. Combattevano con il taijutsu, schivando e parando colpi con facilità estrema grazie al potere dei loro occhi. Era evidente che si equivalevano da quel punto di vista. Il Rinnegan era certamente superiore allo Sharingan, ma Sasuke lo possedeva da più tempo di Naruto e lo aveva allenato meglio. Improvvisamente Sasuke saltò all’indietro, brandendo degli shuriken
Katon: Tecnica della Pioggia di Fuoco degli shuriken!” i dardi di fuoco potenziati dagli shuriken si abbatterono su Naruto che per difendersi compose dei sigilli
Doton: Tecnica del nascondiglio di roccia!” Naruto sparì sottoterra, riparandosi dal fuoco e riapparendo dietro il moro che grazie allo sharingan, riuscì a prevedere l’attacco a sorpresa del biondo, saltando di lato.
Sasuke saltò nuovamente in alto, facendo dei sigilli per applicare la sua tecnica per eccellenza
Katon: Tecnica della palla di fuoco suprema!” un globo di fuoco dalle proporzioni decisamente più grandi del normale, volò in direzione di Naruto che si stava ancora rialzando dalla pozza di terra dalla quale si era riparato.
“Maledizione non riuscirò a schivarla!” disse il biondo apprestandosi a comporre dei nuovi sigilli
La palla di fuoco prese in pieno il corpo di Naruto che non riuscì ad evitarla

“NARUTO!” urlò Hinata che aveva visto lo svolgersi delle tecniche. Naruto non era riuscito a schivare la palla di fuoco dell’Uchiha e il cuore della ragazza perse un colpo
“Tranquilla sta bene! Ci vuole ben altro per batterlo!” le disse tranquillamente Gaara. Lui lo sapeva bene. Hinata si voltò in direzione del rosso
“E tu come lo sai?” chiese preoccupata per la sorte del fidanzato
“Sto osservando lo scontro da più vicino grazie al mio occhio di sabbia.” Rivelò il Jinchuruki “Osserva!” disse poi indicando il campo di battaglia
Naruto infatti uscì quasi indenne dall’incendio provocato dalla tecnica di Sasuke.

‘Quel ragazzo è furbo!’ pensò sorpreso Kimimaro
“Ingegnoso! Hai utilizzato il suiton per bagnarti ed evitare di bruciare vivo!” fece Sasuke divertito. Lo scontro si preannunciava davvero interessante
“Già!” sorrise il biondo, anch’egli eccitato per il susseguirsi delle tecniche. La libidine di Kyubi per le battaglie lo stava pervadendo “Ho utilizzato la Tecnica della prigione acquatica che usò Zabusa su di noi, a Nami. Il tuo attacco non mi ha sfiorato!” Naruto infatti era zuppo dalla testa ai piedi
“Suiton, Doton, Katon! Quante manipolazioni della natura sai usare?” chiese stupito il moro. Sapeva infatti che più se ne sapevano usare, più lo shinobi veniva classificato con un rango elevato
Naruto ghignò, puntandosi un dito alla tempia “Grazie a questi occhi, tutte!”
“Stupefacente! Sei veramente in gamba Naruto. Sei degno di essere considerato il mio rivale, il mio limite da superare per arrivare ai miei obiettivi! Ma oggi, caro mio, per tua sfortuna supererò questo limite!”

Sasuke fece dei sigilli con le mani. Si stava preparando per scagliare la sua tecnica più potente, quella insegnatagli dal maestro Kakashi. Naruto lo notò subito e decise di ripagarlo con la stessa moneta. Un flusso elettrico attraversò il corpo del moro, stabilizzandosi nella sua mano e prendendo la forma di un globo scintillante, mentre in quella di Naruto si formò una sfera di chakra vorticante.
“Muori! Raiton: Chidori!” disse il moro correndo verso l’ex-amico
“Non sarò certo io a morire oggi. Rasengan!” urlò infine mentre correva verso l’avversario

Le due tecniche si scontrarono provocando una violenta esplosione che scagliò i due combattenti da parti opposte. Le ragazze osservavano apprensive lo scontro, preoccupate per le sorti dei due. Sakura pregava che Sasuke finisse in fretta. Non sopportava più vedere i due amici combattersi fra loro con tale rabbia.
Hinata dal canto suo, era preoccupata per Naruto, anche se sapeva che la forza del biondo era tale da renderlo pressoché invincibile. Gaara e Kimimaro, invece scrutavano i due, chi sorpreso chi impassibile ed ogni tanto si cacciavano qualche occhiata, come a voler dire che il loro scontro era solo rimandato e che presto o tardi si sarebbero presi. Ma ora non era il momento. Il moro e il biondo gli avevano chiesto due favori uguali e loro avrebbero obbedito.
“Dannazione che tecnica potente! Ma come diavolo ha fatto ad impararla! A che livello è arrivato!” disse Sasuke tenendosi il braccio intorpidito e rialzandosi da terra, non senza mostrare una certa fatica dovuta al rinculo del colpo.
Naruto era steso a terra, malinconico “A quanto pare è vero che vuole uccidermi! Sasuke, perché sei diventato così!” sussurrò rialzandosi da terra e fissando tristemente il suo, ormai ex, amico.

“E’ così importante per te il tuo obiettivo da essere veramente disposto ad uccidermi?”
Sasuke si infervorò. Che ne sapeva lui del suo obiettivo. Come osava! “Stai zitto maledetto!! Cosa ne vuoi sapere tu, che sei sempre stato solo come un cane, quale sia il dolore di perdere la propria famiglia davanti ai tuoi occhi? Eh? Non hai la più pallida idea di cosa abbia passato!”
Naruto urlò, colpito nell’orgoglio “Pensi veramente questo? Fidati, il dolore che ho provato io è molto più pesante del tuo! Forse è vero, non ho mai provato il significato di perdere qualcuno! Ma tu hai avuto chi ti amava, chi si prendeva cura di te! Io no! Ma non ho mai perso la voglia di andare avanti e mai la perderò! Posso capire la tua voglia di farti giustizia, ma stai sbagliando tutto!”
“Sei ancora un ragazzino Naruto. La vita non è come ce la siamo immaginata da piccoli. Rimanendo al villaggio non potrei mai avere la possibilità di raggiungere i miei obiettivi! Cresci! Questa tua convinzione che andrà sempre tutto come credi, sarà la tua rovina!” disse poi attivando il primo livello del segno maledetto “Ed è per questo che oggi morirai!”
Grazie alla potenza generata dal sigillo iniziale, la velocità di Sasuke aumentò vertiginosamente. Si scagliò contro Naruto tirandogli un pugno in faccia, senza la possibilità che il biondo riuscisse a prevederlo, nemmeno col Rinnegan
‘Accidenti che potenza e che velocità! È addirittura più forte di quella tizia delle api!!’ pensò il biondo mentre veniva scagliato indietro
Sasuke gli arrivò da dietro tirandogli un calcio nella schiena, disorientandolo. La sua forza era tremenda e, per un secondo, pensò che quel colpo gli avesse rotto le vertebre. Ma fortunatamente non era così. Naruto si rialzò dolorante. Non poteva perdere, non davanti a Hinata. Doveva riportare indietro il suo amico, anche a costo di massacrarlo.

Saltò all’indietro e si preparò alla controffensiva. Sasuke intanto stava di nuovo preparando il chidori nella sua mano. Questo però era diverso. Produceva un rumore ancora più assordante di quello normale, il che significava che vi aveva immesso una quantità di chakra sconvolgente.
Doton: Proiettili del Drago di Terra!” si apprestò ad eseguire Naruto, sperando nel vantaggio di una tecnica a lungo raggio
Un enorme drago di roccia emerse dal terreno, posizionandosi davanti all’evocatore e facendogli da scudo. Dalla bocca della creatura vennero sparati dei proiettili di roccia indirizzati verso il moro, che li evitò con facilità grazie all’abilità oculare che lo contraddistingueva.
“Una tecnica di terra? Nessuno ti ha insegnato le proprietà degli elementi e le loro debolezze? Raiton: Chidori!
Sasuke si avventò contro Naruto, schivando uno a uno i proiettili del drago. Una volta di fronte, trapassò l’essere di roccia come se neanche vi fosse stato grazie al vantaggio portato dall’elemento fulmine, e colpì Naruto al petto. Grazie al Rinnegan, riuscì ad evitare che il colpo lo prendesse al cuore, ma non riuscì a impedire che gli venisse perforato un polmone e fracassata la spalla destra. Dalla bocca del biondo fuoriuscì copioso il sangue, segno che ormai stava per essere sconfitto.
“Mi dispiace Naruto. È finita. Non morirai ma è solo una questione di tempo ora.” Disse il moro seriamente. Ormai per lui non c’era più speranza
“Urgh!” fece Naruto sputando sangue

Gli spettatori dello scontro erano ammutoliti. Sakura piangeva accanto ad un Kimimaro soddisfatto, dispiaciuta della fine dell’amico, ma allo stesso tempo sollevata che Sasuke ne fosse uscito indenne.
Dall’altra parte, Hinata era disperata. Il suo Naruto stava per morire e lei non stava facendo niente? No, non poteva permetterlo. Non poteva competere con Sasuke ma doveva comunque tentare. Gaara era talmente rapito dalla scena che si accorse troppo tardi del movimento fulmineo della corvina a fianco a se.
“Dannazione!”e corse con lei nel tentativo di fermarla.
“NARUTO!!!” sulle mani stava preparando il juken, in modo da colpire Sasuke e poter salvare Naruto, sperando di essere ancora in tempo.

“Ma cosa!” disse solamente Sasuke, non potendo difendersi visto che un braccio era intrappolato nel petto del biondo
“Accidenti! Manipolazione Ossea: Proiettili Digitali!” imprecò Kimimaro che nuovamente sparò i proiettili ossei dalle sue dita in direzione di Hinata. Fortunatamente Gaara se ne accorse e riuscì a pararli con la sabbia. L’attacco improvviso del grigio fermò Hinata che si salvò solo grazie alla sabbia del rosso.
“Pazza! Volevi morire?” disse Gaara freddamente. Ci era mancato davvero poco questa volta
“Non posso permettere che Naruto muoia!” urlò Hinata scagliandosi nuovamente verso Sasuke. Questo aveva ancora il braccio dentro il corpo trapassato del biondo e non avrebbe potuto difendersi. Fu solo grazie all’intervento di Kimimaro che ne uscì indenne. Ma a che prezzo? Il grigio aveva infatti estratto la sua colonna vertebrale e la usò come lancia, trapassando il fianco della corvina. Gaara tentò di difenderla con la sabbia, ma la lancia era troppo dura anche per lui e trapassò facilmente lo scudo di sabbia eretto dal rosso.
“Maledizione!” imprecò il Jinchuruki. Non era riuscito a tener fede alla promessa fatta all’amico
“Kimimaro! Non era necessario ucciderla!” disse Sasuke alterato. Un morto sarebbe stato più che sufficiente quel giorno
“Se non fossi intervenuto saresti potuto morire. Non preoccuparti, non l’ho colpita in un punto vitale, ma a giudicare dalla quantità di sangue che sta perdendo non credo che ce la farà!”
“Hinata! Noooooo!” Naruto, quasi incosciente, era disperato. La sua Hinata stava per morire a causa sua. Non poteva permetterlo. Non poteva assolutamente permettere che morisse. Doveva fare qualcosa. Chiuse gli occhi e invocò la presenza del suo demone

“Kyubi!” urlò il biondo nella sua testa e la voce gutturale del demone non tardò a farsi sentire
Dimmi Naruto
Due enormi occhi rossi comparvero nella coscienza del ragazzo. Il demone aveva assistito a quello che era successo. Non era preoccupato per le sorti del Jinchuruki, ci avrebbe pensato lui a sanargli la ferita dal momento che non era in un punto vitale. Sapeva che avrebbe avuto bisogno del suo chakra per continuare la battaglia, ma non si aspettava certamente quella richiesta
“Ho bisogno di te! Puoi curare Hinata? Il tuo chakra su di me ha effetti benefici, riusciresti a trasmetterli su di lei?” chiese il biondo con voce roca. Il sangue gli si era gelato nelle vene alla vista della sua ragazza morente
Kyubi assunse un’espressione strana. Non era mai successa una cosa del genere. Certo, il suo chakra curava il biondo ma solo perché si trovava nel suo corpo. Difficile pensare di trasmetterlo all’interno di un altro essere umano. Difficile ma non impossibile. In fondo lui era Kyubi no Yoko, un essere che più si avvicinava al concetto di divinità “E’ possibile. Non è una cosa semplice da fare. La trasfusione di chakra non è applicabile dai comuni mortali, ma d’altronde io sono un demone e per me nulla è impossibile!
“Cosa devo fare?” chiese il biondo mentre un barlume di speranza si stava facendo largo nel suo cuore
Attingi al mio chakra! Con la prima coda non ne saresti in grado. Forse con la seconda o la terza, ma non esagerare altrimenti rischieresti di ucciderla!” disse il demone. Naruto a parte, non molti essere umani erano in grado di sopportare la sua energia, seppur questa fosse solo in minima parte
“E sia!” disse per concentrarsi e tornare alla realtà “Grazie volpe!”
Non ti preoccupare! Vinci questa battaglia e fammi divertire e il tuo debito sarà ripagato!” ghignò Kyubi

Intanto fuori, Hinata stava cadendo a terra e stava per perdere conoscenza
“N-naruto… p-perdonami!” sussurrò la ragzza con un ultimo rantolo di voce. Si era dimostrata, come al solito, inutile e di peso. Si era gettata a capofitto contro Sasuke senza pensare e aveva finito per rimetterci la vita. Naruto non sarebbe stato affatto contento di lei, pensò mentre una lacrima prese a rigarle il volto
“Mi dispiace ma non ti può sentire.” Disse Sasuke, forse un minimo dispiaciuto per le sorti di quella ragazza che in fondo, nulla centrava con l’incontro “Ormai anche lui ha perso conoscenza.”disse voltando lo sguardo verso quello che credeva ormai essere il cadavere del suo ex migliore amico. Ciò che vide gli raggelò il sangue. Naruto era vivo e stava iniziando a reagire. “Ma cosa diav…”
Naruto afferrò il braccio di Sasuke stritolandoglielo, cosa che fece ritrarre l’arto del moro.
“Ma com’è possibile! Da dove prende tutta questa forza!” esclamò il moro massaggiandosi l’arto che, per poco, non rischiò di finire sbriciolato.
“Che gli sta succedendo?” fece il Kaguya visibilmente preoccupato. Non aveva previsto una tale reazione. E quel chakra che proveniva dal corpo del biondo era… terribile. Malvagio, potente e assolutamente terrificante. Il chakra che emanavano lui e Sasuke con il sigillo maledetto era nulla a confronto.

La ferità di Naruto si rimarginò all’istante, sotto gli occhi stupefatti dell’Uchiha e del Kaguya. Come era possibile una cosa del genere? Non avevano mai visto una rigenerazione cellulare di quel tipo. Una ferita così sarebbe potuta anche essere mortale invece si era curato con estrema facilità. Sasuke si voltò spaventato verso il suo nuovo alleato
“N-Naruto… presto Kimimaro! Vai da Sakura! Subito!” gli urlò contro, ma Kimimaro non si mosse, come ipnotizzato dalla visione.
Il corpo di Naruto venne avvolto dal chakra rosso del demone. Gli occhi diventarono rossi sangue, le dita si trasformarono in zanne, i canini gli si acuminarono fino a formare due denti somiglianti a quelli di una tigre dai denti a sciabola mentre i capelli erano diventati rossi e irti come spine. Alcune parti dei vestiti presero addirittura a bruciare a contatto con quel chakra. Dietro il corpo si formarono non una, ma tre code di chakra che ebbero l’effetto di spaventare anche uno come Gaara.
“Spaventoso. È molto più potente di quando abbiamo combattuto al torneo! Ora potrebbe battere Shukaku senza problemi e con estrema facilità!” fece il rosso sentendosi impotente di fronte a quella manifestazione di potenza

“HINATA!” urlò Naruto. La sua voce era terrificante. Non era più la sua limpida e cristallina. Era mostruosa, capace di far accapponare la pelle a tutti i presenti. Naruto toccò il corpo tremante della sua amata con la mano ricoperta di chakra rosso. Il chakra cominciò a staccarsi dalla sua mano per confluire all’interno della ferita della corvina, rimarginandola completamente, cosa che fece riprendere colorito a Hinata e la fece smettere di tremare. Naruto sorrise, per quanto potesse essere terrificante, era pur sempre un sorriso.
“Gaara!” disse poi il Jinchuruki spostando lo sguardo, ritornato improvvisamente serio e pieno di crudeltà, verso il rosso
“Dimmi!” facendo nuovamente uscire la sabbia dalla giara, pronto a fare tutto ciò che il Jinchuruki gli stesse per chiedere.
“Andate via! Allontanatevi il più possibile!”
Gaara fece scivolare la sabbia sotto di se e sotto il corpo incosciente di Hinata, sollevandola da terra per fare ciò che gli era stato chiesto. “Non esagerare Naruto. Con la potenza che ti ritrovi potesti radere al suolo l’intera nazione!” portando via la corvina in un letto di sabbia e allontanandosi.

Naruto lo seguì con la coda dell’occhio e ghignò sadicamente
“Tsk! Non temere! Ucciderò il grigio e massacrerò Sasuke ma non devasterò il paese!” disse squadrando con sguardo affamato i due davanti a lui
“Cosa?” disse Kimimaro allibito. Le intenzione dell’avversario erano chiare e tutto presagiva che le possibilità che accadesse fossero concrete. Senza esitare affiancò il suo compagno,liberando totalmente il suo sigillo maledetto assumendo un aspetto orribile, dal colore viola e con una coda enorme dietro.
Naruto non ci badò nemmeno, cosa che invece fece Sasuke, che liberò a sua volta il suo secondo livello. La sua pelle divenne grigia con i capelli lunghi e viola. Sulla schiena apparvero due enormi ali a forma di mano, simbolo che il suo segno maledetto gli avrebbe permesso di volare.
“Potete trasformarvi in quello che volete, tanto vi ridurrò a brandelli lo stesso!” sorrise Naruto come se la cose non lo preoccupasse minimamente. E in effetti non lo era. Con la sua attuale potenza erano ben pochi i ninja al mondo in grado di tenergli testa. E quei due non lo erano.
“Sei tu che non devi sopravvalutarti in questo modo!” disse Kimimaro che trasformò il suo braccio destro, ricoprendolo interamente di uno strato osseo “Questo strato osseo ha una densità superiore a quella di tutti gli altri! Ti trapasserò come fossi di burro! Muori!” caricando la volpe in miniatura.

Kimimaro si avventò contro Naruto che rimase immobile, a quattro zampe, osservandolo con un ghigno malevolo. Il grigio colpì il bersaglio ma, al contatto col chakra demoniaco di Naruto, il braccio osseo si liquefò letteralmente, lasciando un incredulo Kimimaro in balia di un furente demone.
“N-non è p-possibile! Ha liquefatto il mio braccio!” fece stupito. Non gli era mai successa una cosa del genere
Naruto approfittò del momentaneo senso di smarrimento del suo avversario. Con uno scatto degno del miglior predatore della natura, alzò il braccio e il chakra demoniaco sottoforma di zampa, colpì violentemente Kimimaro, scagliandolo in direzione di una Sakura terrorizzata, facendolo svenire. Il sigillo si ritirò, non potendo più essere controllato dal suo possessore.
“N-naruto… cosa sei?” disse la rosa. Non credeva che sotto le fattezze di quel ragazzino ingenuo che sembrava Naruto, si nascondesse una tale mostruosità. Ora capiva perché la gente lo aveva sempre chiamato mostro. Lo era veramente

Naruto non badò minimamente alle farneticazioni della rosa e si concentrò su un Sasuke trasformato, ma non per questo meno preoccupato della creatura che si trovava di fronte. Tuttavia, il potere che gli conferiva quel nuovo livello era mostruoso. Non doveva sottovalutarsi e per questo corse verso la creatura che si trovava di fronte
“A quanto pare sei davvero speciale, Naruto. Ma non pensare che riuscirai a convincermi a fare marcia indietro!” disse Sasuke avventandosi contro il nemico.
Sasuke cercò di sferrare una combinazione di pugni al suo avversario, senza però riuscire a colpirlo nemmeno una volta. Naruto si muoveva e schivava i colpi con estrema semplicità, come se snobbasse lo scontro con l’Uchiha
‘Accidenti è velocissimo! Non riesco a prevedere i suoi movimenti nemmeno con lo Sharingan!’
D’un tratto, Naruto sparì da davanti a lui
‘Dove diavolo è finito! Non sono riuscito nemmeno a vedere il suo movimento!’ “Dove diavolo sei! Vieni fuori!” gridò l’Uchiha trasformato guardandosi intorno
“Sono dietro di te!” sibilò Naruto che era a una cinquantina di metri da Sasuke, fermo.

Sasuke lo fissò stralunato. Cosa credeva di fare da laggiù? “Come credi di potermi colpire da laggiù? Con lo sharingan posso prevedere qualsiasi mossa!”
“Fai troppo affidamento su quell’occhio! Non ti sei nemmeno accorto che il mio attacco è già partito!” rivelò il Jinchuruki con un ghigno
“Cosa?” esclamò Sasuke guardando in tutte le direzione per evitare l’attacco, senza però vedere nulla.
D’un tratto però comprese. La terra sotto i piedi cominciò a tremare e due braccia rosse sbucarono da sotto i piedi di Sasuke, tentando di afferrarlo senza però riuscirci, per fortuna del moro che balzò indietro di qualche metro. Le braccia comandate dal biondo, ora rosso, inseguivano Sasuke senza dargli tregua, impedendogli di fare qualsiasi sigillo per attuare qualche tecnica. Non vedendo nessuna via di uscita, il moro si alzò in volo, utilizzando la nuova abilità donatagli dal segno maledetto. Volò in alto fin tanto da superare la gittata delle braccia demoniache. Da terra le braccia non riuscirono più ad avvicinarsi al loro obiettivo e ciò permise a Sasuke di contrattaccare.
“Vediamo quanto riesci a resistere al calore. Non potrai scappare nemmeno volendo da questa tecnica” esclamò speranzoso il nukenin iniziando a comporre dei sigilli
Katon: Tecnica del drago di Fuoco Supremo!” un enorme drago fuoriuscì dalle labbra di Sasuke. Era gigantesco, ben più grande della palla orgoglio del suo clan. Inoltre, le dimensioni non parvero impedire alla tecnica di dirigersi a velocità inaudita verso l’avversario.
Naruto tentò di schivare l’attacco muovendosi ad alta velocità, ma notò subito che tale tattica era completamente inutile. Il drago lo inseguiva ovunque andasse
“Ahahahahah te l’ho detto! È completamente inutile che scappi! Finché non ti colpirà, la tecnica non si scioglierà!” ghignò Sasuke convinto di avere la vittoria in pugno. Non credette ai suoi occhi vedendo quello che successe dopo
“Allora lasciamo che mi colpisca!” disse il jonin di Konoha fermandosi di colpo
“Cosa!!”
Naruto si bloccò improvvisamente, con sorpresa di Sasuke. Il chakra sul corpo di Naruto cominciò a vorticare freneticamente, emettendo delle scie energetiche ustionanti, che incenerirono ogni cosa vi entrasse in contatto
“GRRRRRRROARRRRRRRRRRRRRRRRRR!” con un assordante ruggito, Naruto fece esplodere il suo chakra, creando una considerevole onda d’urto che al contatto con la tecnica di Sasuke, la dissolse completamente. L’onda d’urto generata era violentissima e rischiò di colpire anche Sakura che vegliava su un Kimimaro ancora svenuto, se Sasuke non avesse eretto una barriera di terra che comunque si sgretolò una volta attutita l’onda
“Accidenti che potenza! Se non avessi copiato quella tecnica durante il scontro con Gaara, avrebbe colpito Sakura! Maledetto!” ‘Dannazione! Sto finendo anche il chakra! Anche in questa forma comincio ad essere stanco! Devo finire al più presto!’ pensò il nukenin ringhiando. Aveva seriamente temuto per la vita della sua ragazza. A quanto pare Naruto non si stava facendo nessuno scrupolo. Avrebbe potuto rendere pan per focaccia attaccando Hinata. Ma c’era Gaara con lei e sapeva che nemmeno il rosso era da sottovalutare

“Visto che ti piace volare e che ami giocare col fuoco, vediamo di rendere più interessante lo scontro!” disse Naruto che cominciò a gonfiare il petto
“Che diavolo sta facendo?” disse il moro mentre un orrendo presentimento gli si stava insinuando in testa
Yoton: COLATA LAVICA!” Combinazione di elementi. Ecco cos’era

Notevole!” Disse Kyubi estasiato “La tecnica di quel fannullone di Sokou. Bravo ragazzo! Non so come tu sia riuscito a farla ma è davvero stupefacente. Immagino sia grazie al Rinnegan!” ruggì il Bijuu soddisfatto nella mente del ragazzo
“Sokou?” chiese confuso Naruto
Mio fratello. Yonbi no Sokou e il Bijuu gorilla dalle quattro code. È la sua abilità innata quella di creare lava. Sei stato furbo a combinare terra e fuoco!” si complimentò il demone guadagnandosi un ghigno dal Jinchuruki

Dalla bocca di Naruto si sprigionò un potente getto di roccia fusa incandescente che ricoprì interamente il terreno, rendendolo infuocato. Sasuke, per evitare che Sakura venisse in contatto con la lava, la portò assieme al grigio sulla sommità di un albero secolare che fortunatamente non si incendiò, vista la durezza della corteccia. Non appena posò i due su un ramo, si accasciò vicino a loro, ritirando il segno maledetto
“Dannazione! Non ho più chakra!” disse disperato Sasuke. Non riusciva ancora a controllare quel nuovo livello di potenza. Era troppo per la sua resistenza. Errore fatale il suo sottovalutare così il mostro che si trovava di fronte e per colpa sua ci avrebbe rimesso anche la sua ragazza. “Sakura…” disse voltandosi verso di lei.
Sakura non rispose. Era letteralmente paralizzata dal terrore. Piangeva e tremava come una foglia e solo allora Sasuke capì che probabilmente non c’era più nulla da fare “E’ finita…” sussurrò infine stringendo tra le braccia la ragazza e preparandosi al peggio

Naruto lo osservò. Guardò fino a dove si era spinto con il suo potere. Ormai aveva vinto, non c’erano dubbi, ma sapeva anche di aver superato il limite. Non poteva continuare o avrebbe distrutto tutto ciò che lo circondava. Fu allora che disattivò il manto e sputò dell’acqua dalla bocca, per raffreddare il terreno.
Si avvicinò all’imponente albero, dove sostavano stravolti i suoi avversari, e alzò lo sguardo verso di loro.
“Spero che ora tu sia soddisfatto! Guarda come hai ridotto Sakura!” gridò imbestialito Sasuke in un ultimo impeto. Non gli avrebbe permesso di toccarla, nemmeno con un dito.
Naruto la guardò. Assomigliava più a un cadavere che a una persona viva. Se fosse tornata a Konoha non avrebbe più avuto il coraggio di guardarla in faccia, come non lo avrebbe avuto nemmeno più per Sasuke.

Fu così che si voltò, dando le spalle al moro.

“Sparite!” disse infine prendendo a camminare
“Cosa?” disse invece Sasuke. Non credeva alle sue orecchie. Tutto quel macello per poi lasciarli andare?
“Ho detto sparite…” ripetè il biondo continuando a camminare “è chiaro che non volete più tornare ed è solo per rispetto nella nostra vecchia amicizia che vi lascio andare!”

Stolto” disse Kyubi deluso nella sua testa “Non dovresti lasciarli andare. In futuro potrebbero causarti seri problemi. Quell’Uchiha ha uno sharingan decisamente potente. Farà grandi cose in futuro!
“Se succederà saprò come affrontarli, non temere!” disse il biondo atono rivolto alla volpe
Sei ancora debole, Naruto. Pensavo avessi capito che non sempre tutto va come te lo aspetti. Anche il ragazzo te l’ha fatto notare
Naruto alzò lo sguardo verso la volpe fissandola con gli occhi grigi. Kyubi percepì un potere terrificante provenire da quegli occhi, potere che gli ricordava la battaglia di più di un secolo prima. Naruto stava controllando sempre di più il suo doujutsu. L’aura omicida che pervadeva il biondo ebbe l’effetto di zittire il demone definitivamente. “Spero solo tu sappia quello che stai facendo.” Disse infine al biondo che abbassò lo sguardo
“Anche io” sussurrò tornando alla realtà

Sasuke non disse niente. Si caricò in spalla il corpo ancora privo di sensi di Kimimaro e prese per mano una tremante Sakura. Scesero dall’albero e si allontanarono
“SASUKE!” urlò il biondo sempre dando le spalle ai tre
Il morò si fermò ma non si voltò
“Sai anche tu che ci rincontreremo. Se allora ti metterai contro il mio villaggio…” voltandosi verso di lui e fissandolo con il Rinnegan “Ti ucciderò con le mie mani!”
Sasuke rimase fermo “Oggi hai vinto. Te lo concedo. Ma vedi di diventare più forte perché altrimenti, il giorno in cui ci rincontreremo, sarò io a ucciderti. Puoi giurarci” girando la testa con lo sharingan attivato.
Sharingan e Rinnegan si incrociarono nuovamente. Naruto sogghignò “Vedremo! Fino ad allora…” riprendendo a camminare “divertiti con i tuoi nuovo amici!” e sparì dalla vista del moro.






NdA
Chiedo scusa per il ritardo ma ieri non sono proprio riuscito ad aggiornare. Mea culpa. Ed eccoci finalmente. Lo scontro si è concluso, sebbene non come molti si aspettavano probabilmente. Molti si chiedevano come avrebbe fatto Sasuke a battere Naruto con tutti i poteri che il biondo si ritrovava, ebbene non l'ha fatto. Sarebbe stato incoerente rendere Sasuke vincitore quando fino a pochi giorni prima non era nemmeno riuscito a sopportare la vista di Shukaku no? Percui spero di non aver deluso nessuno con questo risultato. Naruto ha vinto praticamente snobbando il moro e vi posso garantire che quest'ultimo, in futuro, non dimenticherà mai quest'affronto. Ma ho deciso che lo scontro del secolo avverrà più avanti, quando i nostri eroi saranno belli grandi e decisamente più potenti. Fino ad allora, rilassatevi che l’azione non mancherà di certo. Sper anche che abbiate capito il perchè ho voluto rendere partecipe Hinata alla battaglia: lei era la scintilla che avrebbe fatto scatenare Naruto. Trovavo banale ridescrivere lo scontro come aveva fatto Kishimoto e ho dovuto trovare un elemento catalizzatore alla rabbia del biondo. Spero di non avervi deluso! I più avranno anche notato che lo scontro non è avvenuto nella valle dell’epilogo e che Kimimaro non è morto. La prima cosa è dovuta semplicemente al fatto che ho in mente un’altra battaglia per quel posto, mentre la seconda è dovuta ad un mio capriccio: mi è sempre piaciuto come personaggio e non mi andava il modo con cui Kishimoto-san l’aveva tolto di mezzo. Pertanto lo rivedremo in futuro.

Rispondendo alle amate recensioni:

@Ninja767: spero tanto che la tua pazienza sia stata premiata!

@brando: ho voluto necessariamente che Sakura si comportasse così. L'amore rende ciechi e Sakura è persa di Sasuke. Mi sembrava giusto che non si opponesse al suo volere anche perchè il moro prova realmente amore per lei ed è giusto, secondo me, che se ne vadano assieme. Sia che tu sia una fan o meno di Sakura, ti posso garantire che anche lei avrà un ruolo fondamentale nella storia, più avanti. Non necessariamente un ruolo da antagonista comunque ;)

@Vegeta4ever: ciao nuovo lettore! Che dire, la loro amicizia è arrivata ad ormai un punto molto critico. Entrmabi non si considerano più migliori amici, ma ciò non toglie che si considerino ancora rivali per eccellenza e con grande rispetto reciproco. Ma chissà, magari in futuro....

@Firefly12: mi dispiace di averti delusa, ma Kimimaro non è morto. Troppo presto e comunque mi piace molto come personaggio per toglierlo subito dai piedi. I fan di Hinata potrebbero odiarlo dopo quello ho scritto in questo capitolo, ma ha agito semplicemente nell'interesse di aiutare Sasuke. Una reazione normale se ci pensate. no?

@Fly89:  non ti ho tolto la curiosità di scoprire come Sasuke sconfigge Naruto. Non lo fa XD

@ShessomaruJunior: hai azzeccato più o meno il pronostico! Sasuke le prende da Naruto e il duello tra kunoichi rimarrà in stallo fino alla fine. Probabilmente ci sarà anche quello XD

Detto questo vi saluto. I nostri eroi tornano a casa e novità importanti li attendono, ma quali saranno? Semplice, leggete e saprete! At salot!


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Capitolo 18
*** Missione Fallita ***


Sasuke osservò il campo di battaglia letteralmente devastato dal loro combattimento. Se fossero entrambi migliorati, chissà cosa avrebbero combinato in futuro. Naruto sarebbe sicuramente diventato più forte ma, di certo, lui non sarebbe stato da meno e la prospettiva di migliorare sempre di più era quanto meno allettante.
Sakura si stava lentamente calmando, da quando lo scontro era terminato
“Ti senti meglio?” chiese Sasuke fermandosi e poggiando un braccio sulle spalle della rosa, abbracciandola dolcemente
Sakura annuì, mentre il tremolio stava velocemente riprendendo strada lungo la schiena della ragazza “S-si… Sasuke?”
“Dimmi!” disse lui con voce clama
“C-che cos’era? Che cosa diavolo è Naruto?” con la voce tremante e gli occhi lucidi. Era terrorizzata da quanto visto.
Sasuke abbassò la testa. Già, cosa diavolo era diventato Naruto? Da dove arrivava quel tremendo chakra rosso? “Non lo so. Ma lo scopriremo, stanne certa!” tentando di rassicurarla
“Mi dispiace di essere stata così inutile!” continuò lei stringendosi nell’abbraccio e ricominciando a piangere. Era consapevole di essere stata una distrazione nel combattimento e, forse, se Sasuke aveva perso era anche per colpa sua.
“Non sei stata inutile! Non devi nemmeno pensarlo!” si infervorò lui
“Ma… se non avessi consumato chakra per salvarmi avresti vinto, no?”
“No. Non penso che avrei vinto comunque. Io mi stavo stancando lo stesso, mentre Naruto sembrava non risentire minimamente della fatica. Probabilmente mi avrebbe ucciso con facilità se solo lo avesse voluto” disse soffocando un ringhio. Ammettere la sua inferiorità verso colui che era sempre stato considerato il ninja più inutile della foglia gli costava un’immensa fatica.
Sakura lo guardò, mentre una nuova luce le illuminava lo sguardo “Ti giuro che diventerò più forte! Con Akatsuki mi allenerò duramente per migliorare!” Sasuke notò di nuovo quello sguardo ambizioso e pieno di forza di volontà negli occhi della rosa. Era sempre più convinto che si assomigliassero in tutto, erano fatti per stare insieme e niente e nessuno li avrebbe divisi.
Per la prima volta, dopo la fine della battaglia, il sorriso tornò a solcare le labbra di Sasuke“Lo so, Sakura. Lo so! Forza! Prendiamo Kimimaro e andiamo via” prendendosi il nuovo compagno sulle spalle e incamminandosi, fedelmente seguito dalla ragazza.

Camminarono per qualche ora, seguendo la direzione in cui andavano precedentemente, ma senza sapere effettivamente dove andare
Sasuke si fermò, sbuffando “Uff… non ho la più pallida idea di dove sia il covo dell’organizzazione…”
“Credo sia meglio aspettare che Kimimaro si svegli.” Propose la ragazza, anche lei ignara della direzione da prendere
Sasuke annuì. La stanchezza stava perndendo il sopravvento e se le sue supposizioni erano giuste, la strada era ancora lunga “Hai ragione. Meglio accendere un fuoco e procurarsi qualcosa da mangiare, tanto qui vicino c’è un fiume e possiamo procurarci dei viveri.”
I due si avviarono nei pressi di un fiumiciattolo adiacente e posarono il corpo del grigio accanto a un albero. Sakura accese un fuoco con della legna secca trovata lì vicino mentre il moro pescò qualche pesce per rifocillarsi. Aspettarono circa una mezz’oretta, quando finalmente Kimimaro cominciò a riprendere i sensi.
“Finalmente ti sei svegliato! Non sapevamo dove andare e abbiamo deciso di aspettare che tu ti riprendessi!” disse Sasuke alla domanda implicita del ragazzo che si guardava intorno spaesato
Solo allora Kimimaro si rese conto di dov’erano. Erano ancora tutti e tre e non c’era più presenza dei ninja della foglia.
“Sasuke-sama. Sei riuscito a sconfiggere quel mostro?” chiese ammirato. Evidentemente quell’opzione era l’unica possibile dal momento che erano ancora tutti e tre vivi e, apparentemente, incolumi
Sasuke abbassò lo sguardo “No… ci ha lasciati andare!”
Kimimaro era incredulo “Perché?” aveva capito che la potenza del ninja di Konoha era tale da ucciderlo senza sforzo e che la sua determinazione nel riportare indietro i suoi amici era più forte di tutto il resto. Strano che li avesse lasciati andare
“Ci ha sconfitti ma ha deciso di lasciarci andare comunque, dicendomi che un giorno ci saremmo battuti di nuovo. Ma ora basta con questa storia. Cerca di riprenderti in fretta e partiamo il prima possibile!” fece il moro sbrigativo mentre Kimimaro annuiva“Si!”
I tre si riposarono ancora un po’ quando finalmente ripartirono alla volta del covo di Akatsuki.

Dopo lo scontro, Naruto si avviò in direzione di dove si trovava Gaara, con Hinata ancora svenuta. Non lo dava a vedere ma era distrutto. L’effetto del chakra rosso era ancora deleterio per il suo corpo e la terza coda era veramente potente. Persino lui stentava a credere a quanto era riuscito a fare. Finalmente trovò il rosso, seduto lì vicino ai piedi di un albero con Hinata che dormiva, apparentemente tranquilla. Ciò rinfrancò il giovane biondo, nonostante fosse ancora preoccupato per lei.
“Ce l’hai fatta?” fece il rosso vedendolo arrivare. Il suo occhio di sabbia con il quale controllava lo scontro da lontano era andato distrutto dalla potenza del biondo
Naruto abbassò lo sguardo e tanto bastò per far capire a Gaara la situazione.
“Ti ha battuto?” fece incredulo. Non lo credeva affatto possibile. La differenza tra i due era abissale. Inammissibile un’eventuale sconfitta del fratello
Naruto scosse il capo negativamente “No” e tanto bastò a far capire la situazione a Gaara
“Capisco… l’hai lasciato andare. Perché?”
Naruto spiegò “Ormai era inutile cercare di convincerlo. Sia lui che Sakura erano decisi a lasciarsi tutto alle spalle e, anche se fossi riuscito a riportarli indietro, nulla avrebbe impedito loro di tentare nuovamente la fuga!”
“Perché non li hai uccisi? Avresti potuto farlo. Sentivo la potenza del tuo chakra fin da qui!” chiese confuso il rosso. Non capiva il perché del gesto del biondo. Lui l’avrebbe fatto senza esitare
“In nome della nostra vecchia amicizia ho voluto lasciarli andare….” Spiegò il biondo
Gaara lo guardò per poi distogliere lo sguardo “Amicizia… è un concetto totalmente nuovo per me”
Naruto gli sorrise “Non preoccuparti! Un giorno capirai anche tu cosa voglio dire!”. Gaara non era stato così fortunato da avere qualche amico, nella sua infanzia.

La loro attenzione fu attirata dall’arrivo di un jonin che Naruto conosceva bene
“Kakashi-sensei!” esclamò il biondo vedendo arrivare l’argenteo
“Naruto! Sono venuto appena ho saputo! State bene?” fece preoccupato vedendo il corpo privo di sensi di Hinata
Naruto si affrettò a rassicurarlo “Noi si, ma Hinata è stata ferita. Fortunatamente sono riuscito a curarla e ora sta riposando!”
“Vedo!” constatò il jonin tirando un sospiro di sollievo. Fortunatamente nessuno aveva subito gravi danni
“Come stanno gli altri?” chiese poi Naruto visibilmente preoccupato
“Una squadra di ninja medici è stata mandata a recuperarli, non dovete preoccuparvi!” guardando sia il biondo che il rosso, sapendo che nella missione erano presenti anche i fratelli di quest’ultimo. “Dove sono Sasuke e Sakura?” chiese poi immaginando già la risposta, dal momento che non erano lì presenti.
Naruto distolse gli occhi da quelli del maestro a quella domanda e lì Kakashi ebbe conferma della sua ipotesi
“Sono riusciti a fuggire?”
“Li ho lasciati andare!” spiegandogli quanto detto poco prima a Gaara.
“Capisco! È tutta colpa mia!” si incolpò Kakashi “Avrei dovuto capire prima che Sasuke stava cambiando, sono stato così cieco! Mi dispiace!”
“Non è colpa tua, maestro. Sasuke ha fatto la sua scelta e Sakura con lui. Un giorno ci rincontreremo, lo so, spero solo non da nemici!” non ci credeva nemmeno lui a quelle parole ma, si sa, la speranza è sempre l’ultima a morire.
“Lo spero anche io!” rispose sorridendogli da dietro la maschera, sollevato dall’ottimismo del giovane jonin “Forza, torniamo al villaggio a dare il responso della missione all’Hokage!”
“Si è meglio. Hinata ha bisogno di cure!” Kakashi prese sulle spalle il corpo privo di sensi della corvina e si avviarono verso il villaggio. Dopo pochi minuti Naruto svenne, probabilmente dalla fatica, e Gaara lo trasportò in un letto di sabbia. Arrivarono dopo qualche ora alle porte del villaggio e i due vennero portati in ospedale per riposare.

Quando Naruto si svegliò, si trovò davanti l’Hokage accompagnata da Jiraiya, che lo fissavano preoccupati
“Ero-sennin, baa-chan! Che ci fate qui?” chiese stropicciandosi gli occhi
“Siamo venuti a vedere come stai, baka!” rispose la donna “Kakashi ci ha raccontato tutto. A quanto pare la missione è fallita!” non c’era rimprovero nella sua voce, solo dispiacere.
Naruto riacquistò l’espressione afflitta “Purtroppo si. Sasuke e Sakura ormai se ne sono andati!” fece rassegnato
“Kakashi mi ha detto che li hai lasciati andare. Perché lo hai fatto?” chiese incuriosito Jiraiya
Naruto scrollò le spalle affranto “Tanto se fossero tornati, niente avrebbe impedito loro di scappare nuovamente. Tanto valeva lasciarli andare!”
“Così però rischi di mettere in pericolo il villaggio! Te ne rendi conto?” lo rimproverò Tsunade
“Non credo che Sasuke si metterà contro il suo villaggio natale! Non ne avrebbe il motivo!”

Tsunade e Jiraiya si guardarono. Era giusto che anche Naruto sapesse. Jiraiya gli raccontò quanto realmente successo quella notte infame, che segnò per sempre il triste destino del clan Uchiha. Naruto era esterrefatto
“Non è possibile! Quindi è colpa del villaggio se il clan Uchiha è stato sterminato?” chiese incredulo e arrabbiato. Ora capiva a cosa si riferisse Sasuke riguardo alle menzogne del villaggio
“Ma ascolti quando ti si parla o no? È stata tutta una congiura da parte di Danzou. Il villaggio non ha colpe, se non quelle di non essere riuscito ad esiliarlo!” fece afflitta Tsunade
“Maledetto! Pagherà caro questo affronto!” ringhiò Naruto. Era a causa di quel maledetto quanto appena successo. Fece per alzarsi ma venne fermato dal suo maestro
“Fermo dove sei! Se non c’è riuscito il Sandaime a incastrare Danzou, non ci riuscirai tu. Quando troverò le prove a favore della nostra tesi, solo allora potremo sbarazzarci di quella mummia. Fino ad allora non possiamo fare niente!”
Naruto pensò a quanto gli era stato appena detto. Adesso capiva cosa voleva realmente Sasuke da Orochimaru! La verità! Ma se si fosse fatto convincere che era il villaggio il mandante avrebbe dichiarato guerra a Konoha e niente glielo avrebbe impedito.
“Cosa faremo ora? Non possiamo starcene con le mani in mano!”
“Per il momento riposati! Oggi partirò per incontrarmi con il mio informatore e scoprire quali sono i piani di Akatsuki. Starò via una settimana poi cominceremo il tuo allenamento! Preparati perché sarà massacrante!” Naruto sorrise a quelle parole. Si sarebbe allenato duramente per difendere il villaggio da qualsiasi minaccia
“Hai un informatore che può scoprire i piani di Akatsuki?” disse Tsunade visibilmente sorpresa
Jiraiya sorrise sornione “Di più. Ho un infiltrato nell’organizzazione!” rivelò infine
I due sussultarono.  “Hai un infiltrato e non mi hai detto nulla? Ma sei pazzo?” strillò infuriata l’Hokage. poteva essere di vitale importanza e lui aveva tenuto questo per se?
“Non ti scaldare, Tsunade! So quello che faccio!” rispose lui offendendosi. L’aveva per caso preso per un principiante?
Tsunade si calmò. Non doveva dubitare del giudizio dell’amico “Ti fidi di lui?”
“Ciecamente!” rispose quello senza alcuna esitazione, cosa che calmò definitivamente Tsunade
“Ero-sennin, ma che cos’è questa Akatsuki?” chiese Naruto intromettendosi nel loro discorso

Jiraiya lo guardò serio “E’ un organizzazione criminale, composta da ninja traditori molto pericolosi. Si sa poco di questa organizzazione ma so che Orochimaru e Itachi Uchiha ne fanno parte. Non parlo col mio infiltrato da qualche anno, quindi non so ancora bene da chi sia composta, né chi sia il capo. Non ha ancora rivelato la sua identità purtroppo!” facendo per andarsene “Quando tornerò, ti spiegherò meglio quali sono i loro obiettivi!” e uscì dalla stanza.
Tsunade osservò la porta chiudersi per poi tornare a rivolgersi al jonin “Hai la settimana libera. Riposati e vedi di non allontanarti per nessun motivo dal villaggio! Quando Jiraiya tornerà convocheremo i capiclan di Konoha e prepareremo gli allenamenti per tutti voi.” Uscendo anche’ella dalla stanza.

Naruto si ritrovò da solo in camera. Aveva un brutto presentimento riguardo a quella organizzazione e sentiva che lui ne era direttamente coinvolto. Ora però doveva solo aspettare il ritorno del suo sensei per le dovute spiegazioni e nel frattempo si sarebbe preso un meritato riposo. Il suo pensiero volò dritto alla sua ragazza. Anche lei era ricoverata in ospedale e decise di andarla a trovare. Chiese all’infermiera dove fosse ricoverata Hinata Hyuga e, dopo averlo saputo, si diresse nella sua stanza.
Hinata dormiva profondamente con accanto a lei suo padre.
“Naruto!” fece il capoclan vedendo il biondo entrare nella stanza
“Hiashi-sama!” salutò quest’ultimo “Come sta Hinata?” chiese dunque preoccupato per la sua ragazza.
“Non preoccuparti! Sta bene, si sta solo riposando.” Lo rassicurò il padre “Ha già ripreso i sensi e ha chiesto di te però, visto che dormivi, si è riaddormentata anche lei.”
“Capisco! Meno male! Ero preoccupato per lei, temevo di non essere riuscito a curarla!” fece tirando un sospiro di sollievo.
“A tal proposito, volevo ringraziarti. L’Hokage, dopo averla visitata, mi ha detto che è stata curata dal chakra del demone. Era stupefatta che tu sia riuscito a fare una trasfusione di chakra. Grazie, è solo merito tuo se Hinata è ancora viva!” disse poi l’uomo inchinando grato il capo.
Naruto arrossì. Non era abituato ai ringraziamenti e men che meno fatti dal capo del clan più potente di Konoha. Era lusingato “Si figuri. Se le fosse successo qualcosa non me lo sarei mai perdonato!” prendendo una sedia e posizionandosi vicino al letto, dal lato opposto in cui era seduto Hiashi. In quel momento, la corvina aprì gli occhi e, notando la presenza del biondo, gli sorrise.
“Vi lascio soli.” Fece Hiashi alzandosi “Immagino che abbiate delle cose da dirvi!” uscendo dalla stanza senza sentire le risposte dei due. Come il giorno prima, si ritrovarono ad essere da soli in una stanza d’ospedale, cosa che li fece imbarazzare non poco.
“Ciao” salutò Hinata rossa in volto
“Ciao” rispose Naruto sorridendole per poi darle un dolce bacio sulla fronte “Ho avuto paura. Non ti azzardare mai più a fare una cosa del genere!”
Hinata abbassò gli occhi “Quando ho visto che Sasuke ti stava per uccidere, non ho capito più nulla e sono intervenuta. Mi dispiace di averti fatto preoccupare, sono ancora così debole!” si giustificò lei con gli occhi lucidi
“Non devi neanche pensarlo! Se fossi debole non avresti avuto nemmeno il coraggio di venirmi a salvare!” disse sorridendole senza arrabbiarsi veramente “Non ti ho nemmeno ringraziato!” continuò abbracciandola “Grazie!”
Hinata ricambiò l’abbraccio, felice che tutti e due stessero bene. “Dove sono Sasuke e Sakura?” chiese poi
Naruto cambiò d’un tratto espressione, assumendone una triste e affranta  e tanto bastò per far capire alla sua bella che i due non erano tornati. Hinata gli accarezzò il viso:“Non ti preoccupare! Sono sicura che un giorno torneranno!”
“Non credo!” disse invece il ragazzo
“Perché?” Naruto le raccontò ciò che poco prima gli era stato riferito dai due sannin e Hinata si scandalizzò, portandosi una mano davanti alla bocca “E’… è terribile!”
“Già! Quel dannato di Danzou ha macchinato tutto, ma un giorno la pagherà cara!” ringhiò Naruto
“Cosa faremo adesso?” chiese la ragazza abbracciando Naruto per calmarlo
“Abbiamo una settimana libera per riposarci. Tu ti devi ancora rimettere e non devi sforzarti. Starò io qui con te non temere. Poi…” continuò esitando
“Poi?” lo incitò lei temendo però la risposta
Naruto la fissò “Cominceranno gli allenamenti. Ero-sennin credo mi porterà via per un po’, anche se non so per quanto!” Hinata lo abbracciò singhiozzando “No! Non voglio!”
Naruto le accarezzò i capelli “Calmati Hinata! Non ti preoccupare. Non penso che starò via per molto, anche perché Akatsuki penso si muoverà in fretta ora che Sasuke si è unito a loro! E poi, anche tu ti allenerai no?”
Hinata si asciugò gli occhi, annuendo “Si. Mio padre è ancora più convinto ad allenarmi!” disse calmandosi un po’.
“Bene! Meglio così. Adesso ci godiamo questa settimana! Che ne dici?” disse lui facendole un sorriso sornione, nel tentativo di contagiarla
Hinata, arrossendo un po’, annuì rinfrancata “Si!”





NdA
Ed eccoci con il nuovo capitolo.

@brando: ciao! spero che il tuo capitolo abbia risposto alla tua domanda. Tsunade non degraderà Naruto, sia per affetto che per comprensione. La battaglia appena conclusasi, non per il risultato quanto per chi combatteva, ricorda quella tra Jiraiya e Orochimaru. Chi meglio dei due sannin può comprendere come si senta il ragazzo? Per quanto riguarda i sei, porta ancora un po' di pazienza, manca poco!

@beast: Sakura arrendevole? aspetta e vedrai! dopotutto non ha il potere per competere con quei due, è solo una genin che sa usare bene il chakra, ma a parte questo non ha nessuna abilità particolare! non ti preoccupare, non ho ancora deciso se inserirti o meno nella fic, dipenderà dalla tua XD

@Ninja767: son d'accordo con te, troppo banale riportarlo indietro. Come hai detto tu, lo scontro tra i due è ancora in sospeso, ma arriverà non temete! anche se però non pensò che sarà quello principale nella battaglia finale...

@Vegeta4ever: chiedo scusa per la gaffe! Comunque, anche se non ho ancora buttato giù il capitolo dello scontro tra i due, ti assicuro che non sono del tutto convinto che usarà il potere della volpe... ho in servo parecchie sorprese per lui!!

@Fly89: si non la ami, si capisce! condivido! ma non sono il tipo da accantonare così uno dei personaggi principali del manga, non starebbe bene e creerebbe troppe incongruenze. Mi piace non tralasciare nulla e soprattutto rievocare personaggi secondare come nel caso di Suzumebachi, apparsa nei filler! grazie dei complimenti, ma ti assicuro che di mosse impreviste ne dovrebbero ancora arrivare parecchie!

@Otakon: ciao! sono contento che la storia ti piaccia! continua ad aggiornare i tuoi preferiti e ti assicuro che, se non tutti i giorni, ogni due dovresti trovare l'aggiornamento che vuoi!!

I ragazzi sono tornati ma Jiraya e co sono  preoccupati per le possibili reazioni di Sasuke. Che succederà? Cosa troveranno Sasuke e Sakura al covo di Akatsuki? Ma, soprattutto, chi sarà l’informatore di Jiraya? Lo saprete, al più tardi, dopodomani! At salot


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Capitolo 19
*** Verità Svelate ***


Sasuke, Sakura e Kimimaro camminavano ormai da diverse ore, in direzione del covo dove si nascondeva l’organizzazione. Sasuke notò che Sakura cominciava ad accusare i sintomi della stanchezza e si rivolse verso il grigio, che faceva da guida
“Manca ancora molto?” volle informarsi
“Il covo si trova tra i confini del paese del fuoco, del suono e della cascata, in modo tale che sia in territorio neutro. Ci vorrà ancora qualche ora se procediamo spediti, almeno un giorno a questa velocità.” Lo informò il ninja osseo
“Abbiamo fretta?” chiese poi Sasuke
Kimimaro scosse il capo “Dubito che Orochimaru-sama apprezzi un nostro ritardo, ma viste le nostre condizioni e il combattimento che abbiamo sostenuto, non credo ci siano problemi se ci riposassimo!” capendo a cosa si riferisse il moro.
“Bene allora proseguiamo ancora qualche ora e poi faremo una pausa per riposarci. Te la senti Sakura?”
Sakura alzò lo sguardo stanco verso il ragazzo “Non ti preoccupare! Non sarà certo una passeggiata a mettermi fuori combattimento!”
Sasuke sorrise a quelle parole. Gli stava dando sempre più l’impressione di quanta forza di volontà avesse. I tre camminarono ancora per due ore, quando il moro decise di fermarsi per far riposare soprattutto la rosa.
Dopo aver ripreso fiato e disteso i muscoli per un’ora, il trio ripartì.

Il giorno dopo, con le dovute pause, i tre shinobi oltrepassarono finalmente il confine del paese del fuoco. Si ritrovarono ai piedi di una montagna ricoperta da un vasto bosco verde. In una nicchia ben nascosta vi era un enorme masso che faceva da scudo all’entrata di una caverna.
“Bene siamo arrivati!” esclamò il ninja grigio. La sua missione era finalmente conclusa, sebbene non senza problemi. Non che gli importasse però più di tanto l’aver perso i quattro suoi compagni originari. Se non avevano battuti gli inseguitori, non erano meritevoli di servire il loro padrone.
Sakura si lasciò scappare un “Finalmente!” mentre Sasuke osservava atono il masso che ostruiva l’entrata.
“Come facciamo ad entrare?” chiese l’Uchiha dopo aver tentato, invano, di spostare l’enorme roccia
“Solo i membri dell’organizzazione hanno l’accesso a questo posto, dal momento che per accedervi è necessario un patto di sangue.” Kimimaro si voltò in direzione dei due suoi compagni per osservare un’espressione schifata sul volto della rosa e una incuriosita su quella del moro.
“Mi spiego meglio.” continuò “Questa roccia reagisce con il sangue dei membri dell’organizzazione. Nelle nostre file sono presenti valenti ninja medici, capitanati da Kabuto-sama, che sono riusciti a creare questo speciale trucco in grado di tenere lontano qualsiasi visitatore indesiderato e mantenere la discrezione più assoluta.”
“Ingegnoso!” constatò Sasuke, sinceramente colpito dall’astuzia di quello stratagemma
“Già!” annuì Kimimaro mordendosi un dito e toccando il masso che, a contatto col sangue del grigio, si spostò lateralmente aprendo il varco che il trio oltrepassò per poi richiudersi immediatamente dopo.
Dentro la caverna non c’era assolutamente nulla, se non delle torce poste sui due lati dei muri che illuminavano con luce fioca la strada dinanzi a loro. Kimimaro afferrò una torcia e proseguì il suo cammino costantemente seguito dai due. Percorsero il corridoio fino ad arrivare ad una rampa di scale che saliva circolarmente. Oltrepassata l’ultima fatidica porta, i tre si trovarono davanti ad un enorme corridoio sui cui lati vi erano svariate porte, dove probabilmente alloggiavano i membri dell’Akatsuki.
A metà strada il grigio si fermò.
“Perché ti sei fermato?” chiese l’Uchiha che per poco non gli andò a sbattere incontro.
Kimimaro non rispose, chinando il capo in segno di rispetto “Kabuto-sama!” solo allora Sasuke e Sakura si accorsero che una figura stava venendo loro incontro dal buio del corridoio.
“Kimimaro!” esclamò il nukenin occhialuto con un ghigno “Finalmente siete arrivati. Orochimaru-sama cominciava a credere che vi avessero ucciso!” accennando un sorrisetto sarcastico “Sasuke! È un piacere vederti! E vedo che sei anche in compagnia. Come mai ti sei portato dietro Sakura?”
“Non sono cose che ti riguardano, Kabuto!” attivando lo sharingan, facendo sussultare l’occhialuto “Dov’è il tuo capo?” chiese infine tagliando corto. Kabuto non gli era mai piaciuto e non si fidava di lui.
“Orochimaru-sama è nella sua stanza. Prosegui per questo corridoio, poi gira a destra e scendi le scale. Alla fine troverai un portone con uno stemma a forma di testa di serpente. Ti sta aspettando, quindi non farlo attendere troppo. Kimimaro vieni con me. Devi essere curato!” disse poi voltandosi per venire seguito dal Kaguya
“Si Kabuto-sama” seguendo il suo capo “Arrivederci Sasuke-sama, Sakura-san” si congedò salutando i due

Sakura non aveva ancora pronunciato una parola da quando erano entrati in quel posto, che definire lugubre era riduttivo, e seguiva costantemente il suo ragazzo assaporando il momento in cui finalmente sarebbe riuscita a riposarsi decentemente.
I due seguirono la strada indicatagli da Kabuto e si ritrovarono dinanzi al portone con lo stemma a forma di serpe. Sasuke spinse la porta e entrarono in una stanza scarsamente illuminata
“Ti stavo aspettando… Sasuke!” disse la voce sibilante del sannin traditore. Orochimaru si trovava in fondo alla stanza enorme, seduto su una specie di trono interamente fatto di pelle di serpente. Ai lati della stanza vi erano dei banconi dove era chiaro che il sannin effettusse i suoi preziosi esperimenti. Vi era di tutto, dalle provette a fiamme ossidriche fino a barattoli contenenti al loro interno cose disgustose come occhi, lingue di serpe e, cosa che fece disgustare i due ospiti, addirittura un cervello umano.
“Noto che ti sei portato la tua amica Sakura! Kukukukuku” rise sibilando e spostando lo sguardo ambrato dall’una all’altra persona davanti a lui, mostrando la lunga lingua che oscillava sulla sua faccia. Disgustoso, pensarono i due all’unisono
“Ho voluto seguirlo per aiutarlo!” fu Sakura, con gran sorpresa del moro che rispose al commento di Orochimaru.
“E, di grazia, potrei sapere cosa vorresti fare qui?” chiese nuovamente la serpe sempre con il consueto ghigno malevolo stampato in viso
“Lei è con me. Qualsiasi cosa io decida di fare, lei non si staccherà da me! Chiaro?” rispose glaciale Sasuke osservando il sannin con i suoi occhi rosso fuoco
“Cristallino. D’altronde non credo sarebbe carino dividervi e poi un subalterno in più può sempre farci comodo, kukukuku”
“Se siamo venuti qui c’è un motivo ben preciso, che spero tu ti ricorderai!” disse Sasuke senza mezzi termini. Erano due giorni che non aspettava altro e l’ultima cosa che voleva era che Orochimaru non rispettasse il patto
“Ti riferisci al potere?” chiese Orochimaru sorridente “Puoi star certo che lo acquisirai stando con noi. Otterrai un potere immenso grazie ai nostri allenamenti kukukuku” sorridendo sadicamente
“Non intendevo solo quello! I tuoi uomini mi hanno detto che se fossi venuto da voi, avrei scoperto la verità sul mio clan!” sibilò Sasuke che cominciava ad alterarsi
Un ghigno ancora più largo e sadico si dipinse sul viso cadaverico dell’uomo “Ahhhh si! Mi pare più che giusto che tu sappia la verità che quelli di Konoha ti hanno celato per tutti questi anni!” sentenziò alzandosi dalla sua postazione per avviarsi verso il moro, oltrepassandolo “Ma non credo di essere il più adatto a raccontarti tutto. Seguimi!” ordinò infine.

Orochimaru condusse i due shinobi fuori dalla sua stanza. Ripercorsero a ritroso il tragitto, salendo le scale e tornando nel corridoio. Percorsero il corridoio fino ad arrivare ad una nuova rampa di scale, questa volta diretta verso l’alto, fino ad arrivare ad una stanza. Orochimaru aprì la porta e fece entrare i due. Il primo ad entrare fu Sasuke che notò subito la scarsa illuminazione della stanza, tetra quasi quanto quella del sannin dei serpenti. Un silenzio preoccupante cadde su di loro, una volta che Orochimaru richiuse la porta alle sue spalle.
“Hai visto chi si è aggiunto a noi, caro Itachi?” sibilò sornione. Non stava più nella pelle nel vedere la reazione del minore dei due fratelli
Sasuke gelò. “COSA?”  gridò attivando lo sharingan.
Due occhi rossi fuoco con tre tomoe comparvero dall’oscurità in fondo alla stanza e si mostrò, in tutta la sua potenza, una figura alta quanto Orochimaru, con i capelli dello stesso colore di quelli di Sasuke ma dallo sguardo più freddo e impassibile. Itachi Uchiha aveva fatto la sua comparsa, terrorizzando Sakura che ben immaginava quale sarebbe potuta essere la reazione del fidanzato.
“TU! MALEDETTO!” esclamò Sasuke caricando un chidori nella sua mano mentre una rabbia cieca si stava facendo strada in lui.
“Ciao Sasuke. È tanto che non ci incontriamo.” Rispose il fratello rimanendo impassibile di fronte alla tecnica del fratello.
“TACI MALEDETTO!! HO ASPETTATO ANNI QUESTO MOMENTO! FINALMENTE AVRO’ LA MIA VENDETTA! MUORI!” caricando il fratello maggiore con la tecnica di tuono nella mano.
“SASUKE!” strillò Sakura terrorizzata.

Accadde tutto in un attimo. Sasuke si lanciò contro Itachi, il quale bloccò con un movimento fulmineo il colpo del fratello con una sola mano, scatenando le risate del sannin lì presente.
“Urgh! Maledetto!” ringhiò il piccolo Uchiha rialzandosi da terra
“Sei ancora troppo impulsivo, fratellino. Dovremo rimediare a questa tua pecca!” fece glaciale il nukenin
“Tu non rimedierai proprio a nulla Itachi, perché morirai qui e ora!” rialzandosi e fissandolo con lo sharingan
Itachi sorrise compiaciuto “Noto con piacere che hai già sviluppato lo sharingan al massimo. Ma non è ancora sufficiente contro di me, fratellino!”
“Adesso basta Sasuke!” il sannin intervenne a sedare quella disputa che avrebbe visto sicuramente sconfitto il più giovane degli Uchiha. Il chakra disumano dell’uomo serpente ebbe l’effetto di bloccare momentaneamente Sasuke che si fermò
“Che storia è questa Orochimaru?” disse poi ridestandosi e fissando con sguardo assassino il ninja traditore
“Non volevi sapere la verità sul tuo clan? Ebbene, quale persona migliore per raccontartelo se non l’artefice? Kukukuku” rise il sannin sguaiatamente
Itachi lo fissò con disprezzo, per poi tornarsi ad occupare del fratello “E’ vero. È arrivata l’ora che finalmente tu sappia cosa è realmente accaduto quella notte!” rivelò infine. Sasuke non si fece soggiogare e non ascoltò
“So bene cosa è successo! Ricordi? C’ero anche io quando sei scappato dopo aver ucciso i nostri genitori e il resto del clan! Maledetto non mi serve altro da sapere!”
“Sei proprio un bambino! Ti sei mai chiesto perché lo feci?” disse il fratello sempre senza lasciare il tono calmo e pacato. Era comprensibile la reazione del fratellino, per cui non era il caso di arrabbiarsi.
“Perché sei un pazzo criminale! Ecco perché!” esclamò Sasuke pronto a sferrare nuovamente la sua tecnica assassina
Itachi lo fissò impassibile. Doveva rivelargli la verità, ovvero di come era stato incastrato dal resto del villaggio.“Non è stata una mia iniziativa.” Disse infine ammutolendo i due genin.

Quelle parole rimbombarono nella stanza come un martello su di una campana. Orochimaru sogghignava sadico, spostando i suoi occhi gialli da un fratello all’altro. Sakura si portò una mano alla bocca per poi avvicinarsi a Sasuke che si paralizzò letteralmente a sentire quelle parole. Cosa voleva dire con quella frase?
Non aveva deciso lui di sua spontanea volontà di sterminare il clan? C’era qualcun altro dietro? C’entrava forse con i segreti celati dal villaggio nei suoi confronti? Doveva assolutamente sapere.
“Spiegati!” disse sempre diffidente il moro disattivando però lo sharingan.
Itachi, vedendo gli occhi rossi del fratello ritirarsi, prese quel gesto come un invito a procedere “Credo sia meglio cominciare dall’inizio. Accomodatevi.” Indicando un divano lì vicino che nessuno, vista la situazione, aveva notato prima di allora.
I due si sedettero mentre Orochimaru prese posto su di una poltroncina, in attesa di gustarsi la scena che sarebbe accaduta di lì a poco.
Itachi cominciò “Come tu sai, dieci anni fa, io militavo nelle anbu e col tempo sono diventato capo della squadra assassina, avvalendomi del titolo di miglior anbu del villaggio!”
“Si lo so. Papà non faceva altro che vantarsi di te!” sibilò Sasuke mentre l’invidia lo assaliva. Suo padre non faceva altro che parlare di quanto il fratello forse l’orgoglio del clan, mettendo il secondogenito in secondo piano. Non aveva mai digerito questo particolare
Ignorando il tono astioso del fratello, Itachi riprese la spiegazione“Quello che non sai è che il clan Uchiha, al tempo famoso come il clan più prestigioso al pari di quello Hyuga, macchinava un colpo di stato con l’intenzione di spodestare il consiglio della foglia e prendere il controllo del villaggio!”
Sasuke sussultò sconvolto mentre Sakura ascoltava impietrita quelle parole.
“Devi sapere che il nostro clan è stato uno dei fondatori del villaggio, assieme al clan Senju di cui faceva parte il primo hokage. Inizialmente ci furono delle dispute su chi doveva avere il controllo del villaggio che si conclusero con lo scontro epico, nella valle dell’epilogo, tra lo Shodaime e il nostro avo, Madara Uchiha”
“Ricordo di quella storia.” Annuì Sasuke “Lo Shodaime Hashirama sconfisse Madara e divenne Hokage. Ma cosa c’entra questo?”
“Il nostro clan fu considerato malamente dal resto del villaggio, ma col tempo riacquistammo il rispetto della popolazione. Il problema fu che ci venne sempre negata l’autorità di cui dovevamo godere di diritto e questo non è mai andato giù ai vari capiclan che si sono succeduti. Il Sandaime Sarutobi, per placare questa nostra necessità, istituì il corpo di polizia del villaggio, capitanato prima da nostro nonno e poi da nostro padre Fugaku. Ma nostro padre non si accontentò di quella carica in quanto pur sempre subordinata alle alte cariche del consiglio. Fu così che, assieme agli altri alti esponenti del clan, cominciarono a macchinare una congiura contro il villaggio!” rivelò infine
“Tu menti!” strillò Sasuke. Loro padre un cospiratore? No, non era assolutamente possibile. Fugaku Uchiha era uno degli shinobi che più portavano orgoglio a Konoha. Mai avrebbe pensato ad una cosa del genere.
Itachi sospirò “No Sasuke. Ti sei mai chiesto come mai nostro padre non aveva mai visto di buon occhio il maestro Sarutobi?”

Sasuke si zittì. Sapeva che loro padre non aveva mai preso in simpatia il Sandaime, ma non aveva mai pensato che volesse insorgere contro il villaggio. A dirla tutta non aveva mai conosciuto bene suo padre, dal momento che questo prediligeva sempre e solo suo fratello. “Va avanti.” lo incitò
“Quando venni a sapere di quello che era l’obiettivo del clan, temetti per l’incolumità del clan stesso e per quella del villaggio. Di fatto lavoravo per l’Hokage e quindi decisi di riferirgli quanto saputo. Il Sandaime era un uomo pacifico e decise di contrattare con nostro padre per sedare un’ipotetica, ma potenziale, rivolta. Ci riuscì, ma solo apparentemente!” prendendo un profondo respiro “nostro padre insieme al resto del clan, decisero comunque di insorgere, per ridare il prestigio che secondo loro apparteneva al clan.”
“E cosa facesti?”
“Tentai di parlare nuovamente con l’Hokage, ma sfortunatamente era partito per raggiungere Kumogakure per risolvere un potenziale conflitto tra le due nazioni a causa degli Hyuga. Mi rivolsi così all’allora capo delle anbu, Danzou, che mi promise che avrebbe rivelato tutto all’Hokage una volta tornato. Quando questo accadde, Danzou mi convocò e mi diede l’ordine di sterminare il nostro clan, dal momento che solo io avrei potuto farlo conoscendo le mie abilità. L’ordine proveniva direttamente dall’Hokage e dai consiglieri che volevano evitare di essere spodestati!”
Sasuke era impietrito al pari di Sakura, che non aveva ancora proferito parola
“M-ma com’è p-possibile!” chiese la rosa bianca in volto
Sasuke si alzò di scatto facendo quasi prendere una sincope alla ragazza “Non ti credo! Il Sandaime non avrebbe mai dato l’ordine di sterminare il nostro clan! È sempre stato uno che ripudiava la guerra e non avrebbe certo permesso una simile atrocità!”
“Non sottovalutare così il vecchio Sarutobi, Sasuke-kun.” Si intromise Orochimaru rabbioso “Non hai la più pallida idea di chi si nasconda sotto l’apparenza dell’uomo gentile che si è creato. Io lo so, visto che sono stato suo allievo. Kukukukuku”
“Esatto. Osserva!” Itachi si diresse verso uno scrivano li vicino e vi aprì un cassetto. Da questo estrasse una scatola di legno con il simbolo a forma di ventaglio appartenente al loro clan. La porse a Sasuke e gli diede una chiave per aprirlo. Sasuke lo aprì e vi estrasse un rotolo che portava il sigillo del villaggio della foglia.
“E questo cos’è?” chiese osservando il rotolo e il sigillo impressovi
“Leggi e capirai!” disse semplicemente Itachi incitandolo ad aprire il rotolo
Sasuke aprì il rotolo e lesse, con orrore, insieme a Sakura quanto vi era scritto:

Visti i fatti dichiarati dal soggetto Itachi Uchiha, in merito al tradimento del suo medesimo clan nei confronti del villaggio di Konoha, il consiglio del villaggio ordina al sopracitato soggetto il completo annientamento del suo clan, col fine di preservare la stabilità del villaggio.

Firmato:
Hiruzen Sarutobi Sandaime Hokage di Konoha
Koharu Utatane Consigliere di Konoha
Homura Mitokado Consigliere di Konoha

I due erano senza parole. Quel documento era senz’altro autentico, il che significava che Itachi non mentiva.
“Quanto scritto in quel documento è la prova di quello che ho detto. Danzou mi garantì l’immunità per aver agito sotto loro ordine e io accettai con la condizione di poter risparmiare almeno te, che eri totalmente estraneo ai fatti. Ma dopo lo sterminio accadde l’irreparabile. Danzou mi disse di lasciare il villaggio altrimenti i consiglieri ti avrebbero ucciso. Mi assicurò che si sarebbe preso lui cura di te e giurai che mi sarei vendicato di quanto avessero fatto, ma allora ero troppo debole per potercela fare!”
“N-non è possibile!” sussurrò Sasuke chinando il capo “ecco quello che mi è stato sempre nascosto dal villaggio! Maledetti! La pagheranno!” ringhiò infine con estrema gioia di Orochimaru
“Sasuke!” disse invece Sakura poggiandogli una mano sulla spalle come da sostegno, sotto lo sguardo curioso del fratello che accennò un lieve sorriso.
“Quindi questa è tutta la verità?” chiese poi aspettandosi però altre sorprese
Itachi annuì “Si. Mi dispiace di non avertene parlato prima e di averti fatto patire tutte quelle sofferenze. Ma era necessario che sviluppassi almeno lo sharingan per portarti qui da noi. Allora? Cosa decidi?”
Sasuke incrociò lo sguardo del fratello “Non ti pare ovvio? Mi unirò a voi e vendicheremo il clan!”
Itachi sorrise compiaciuto “Bene, in questo caso devo presentarti una persona, ovvero il capo di Akatsuki”
“Non è necessario. Sono già qui!” disse una voce profonda proveniente dall’oscurità della stanza

Dall’ombra apparve un altro uomo vestito col mantello nero a nuvole rosse che indossava anche Itachi. Questo però si copriva il volto con una maschera arancione che aveva un unico foro all’altezza dell’occhio.
“Saresti tu il capo?” chiese Sasuke scettico. Non gli pareva avesse un aspetto tipico del leader
Da dietro la maschera, l’uomo sorrise “Io non sono solo il capo dell’organizzazione! Sono anche tuo parente!” attivando lo sharingan visibile dal foro della maschera.
Sasuke sussultò “Cosa?”
Itachi si intromise, spiegando quest’ultimo particolare “Quando scappai dal villaggio, incontrai lui che mi propose di entrare nella sua organizzazione con lo scopo di diventare più forte per potermi vendicare un giorno di Konoha.”
“Ma i membri del clan sopravvissuti non dovremmo essere soltanto noi?” chiese il ragazzo confuso
Il fratello maggiore annuì “In effetti costui faceva parte del clan molti anni prima della nostra nascita ed era stato dato per morto” disse spostando lo sguardo verso l’uomo che gli si era portato affianco.

L’uomo si tolse la maschera, rivelando un volto ben noto a Sasuke dal momento che veniva ritratto in molti dipinti presenti a casa sua. Madara Uchiha, il capostipite del clan protagonista della leggendaria battaglia con lo Shodaime Hokage
“Non è possibile! Tu sei morto!” sussurrò Sasuke sconvolto
Madara scosse il capo negando “No Sasuke. Durante la battaglia con Hashirama non morii. Riuscii a sopravvivere grazie alla mia forza e al mio sharingan, grazie al quale sono potuto vivere così a lungo” cambiando l’aspetto del suo occhio, mostrando uno sharingan totalmente diverso da quello di Sasuke “Il Mangekyou Sharingan eterno!” disse. Sasuke gelò alla vista di quell’occhio che sembrava una sovrapposizione di due sharingan fusi
“Ora comincio a capire molte cose! Quindi è lui che ti ha fatto entrare in questa organizzazione!” disse poi al fratello indicando l’uomo
“Precisamente! Il nostro obiettivo non è solo lo sterminio del villaggio, ma anche di tutti i villaggi ninja!”
“E come pensate di riuscirci?” chiese Sakura intromettendosi
“Catturando i Bijuu” rivelò Madara
“Bijuu?” ripeté lei che non aveva idea di cosa fossero
Itachi spiegò “I demoni delle code. Ne avete incontrati ben due finora!”
Sasuke capì cosa volesse dire. Ora comprendeva come mai Gaara e Naruto erano così tremendamente potenti. Portavano dentro di loro dei demoni che donavano loro potere
“Gaara e Naruto!” concluse il minore dei fratelli
Sakura sgranò gli occhi, mentre la consapevolezza di quanto accaduto allo scontro tra il fidanzato e l’amico si faceva strada in lei “Naruto?”
Il nukenin annuì “Esatto. Il ninja di Suna è il Jinchuruki di Ichibi, il demone monocoda che ha risvegliato durante il torneo. Il vostro amico invece, è il Jinchuruki di Kyubi, il più potente tra i nove demoni!”
Sasuke annuì abbassando lo sguardo “Lo so. Ci siamo scontrati mentre venivamo qui!” rivelò infine

Itachi si sorprese “Hai combattuto contro il Jinchuruki di Kyubi? Quante code aveva?” chiese incuriosito
Sasuke alzò tre dita verso il fratello “E’ arrivato fino a tre code. Era spaventoso!”
Itachi gli lanciò un’occhiata compiaciuta “Mi sorprende che tu sia sopravvissuto!”
Ignorando il complimento implicito, Sasuke chiese “Come avete intenzione di catturarli visto che sono così tremendamente potenti?”
Madara si intromise “Per il momento non siamo ancora in grado di attuare i nostri piani. Stiamo ancora espandendo le fila di nukenin al nostro servizio e dovremo cominciare il tuo, o meglio vostro, allenamento. Inoltre il dio dell’inferno non è ancora pronto!”
“Dio dell’inferno?” chiese Sakura. Un nome quanto mai sinistro, pensò
Questa volta fu Orochimaru a rispondere “E’ una speciale evocazione, in grado di contenere al suo interno l’essenza dei demoni che potremo usare al nostro servizio. Se tutto va come deve andare, ci vorranno ancora cinque anni perché tutto sia pronto!”
Madara annuì concorde “Esattamente! Fino ad allora, ci occuperemo di allenarvi. Orochimaru e Itachi alleneranno te, Sasuke, mentre la tua amica, credo potrebbe diventare allieva di…” rispose pensieroso
“Io proporrei di farla allenare da Kabuto. Durante l’esame ho notato che la qui presente Sakura è molto dotata nel controllo del chakra. Potrebbe diventare un ottimo ninja medico!” propose Orochimaru
Itachi si alzò, dopo che Madara diede il consenso al sannin “Allora è deciso! Benvenuti in Akatsuki! Orochimaru, puoi far veder loro la stanza?”
Orochimaru si alzò “Seguitemi” fece rivolto ai due. Madara, tramite una strana tecnica, sparì dalla stanza mentre Itachi salutò il fratello.

I due seguirono il sannin delle serpi attraverso i districati corridoi del covo dell’organizzazione per poi fermarsi.
Li portò in una stanza doppia, adatta a loro due. Prima di andarsene Sakura lo fermò.
“Orochimaru-sama!” fece la voce della ragazza fermando il sannin
Orochimaru si voltò, apparentemente seccato “Che c’è?”
Sakura, dapprima esitante dal tono del sannin, riacquistò fiducia e gli chiese “Crede che potrei essere adatta ad avere il sigillo maledetto?”
I due uomini sgranarono gli occhi, uno incuriosito e l’altro scandalizzato
“Cosa? Ma sei impazzita?” si affrettò a dire Sasuke. Il processo era tremendamente doloroso e non c’erano garanzie certe di sopravvivere
“Lasciami fare Sasuke! Se voglio diventare più forte per starti accanto, questa è un’ottima soluzione!” disse la ragazza scoccando un’occhiataccia verso il ragazzo. Non gli avrebbe permesso di proteggerla a vita e quella sembrava la via più rapida per ottenere la forza che desiderava.
Orochimaru trovò quella ragazzina vagamente interessante. Era molto ambiziosa e sarebbe diventata un’ottima subalterna “Kukukuku non ci vedo problemi. Spero solo per Sasuke che tu sopravviva! Ci vediamo domani! Kukukuku” rispose il sannin allontanandosi definitivamente dalla stanza e imboccando un altro corridoio sparendo dalla loro vista

Una volta soli, Sasuke le chiese confuso “Ma perché?”
Sakura lo abbracciò “Perché non voglio lasciarti da solo in questa crociata. Se ciò significa anche patire le tue pene voglio essere il più forte possibile!”
Sasuke si maledì mentalmente per non essersi accorto prima di quanto fosse speciale quella ragazza “Sei una testarda! Ma ti amo proprio per questo!” disse senza lasciarle il tempo di rispondergli baciandola.

Orochimaru attraversò una lunga serie di corridoi ghignando. Scese una lunga serie di scale che si districavano nell’entroterra della montagna e raggiunse un portone simile a quello dei suoi alloggi. Solo che su questo vi era inciso un ventaglio bianco e rosso. Entrò, senza nemmeno bussare
“E’ andato tutto come speravate Madara-san!” disse rivolto all’uomo con la maschera arancione che lo stava aspettando
“Si Orochimaru! Finalmente sono riuscito a convincere anche Sasuke. Fintanto che crederanno che è stata Konoha a ordinare l’attacco, non ci saranno problemi. Itachi e Sasuke formeranno una coppia invincibile e Konoha finalmente brucerà. Uhuhuhuhuh!” ghignò l’uomo da dietro la maschera
“Mi sto già pregustando quel momento, kukukukuku!” disse il sannin

Intanto, una figura aveva osservato l’intera scena, preoccupato dell’evolversi della situazione. Era il momento di andarsene prima che scoprissero le sue reali intenzioni. Ora doveva solo incontrare Jiraiya e parlargli del tutto.

Jiraiya si stava dirigendo verso il luogo deciso dalla sua spia dove lo avrebbe atteso per due giorni. Arrivato sul posto, si accampò e aspettò per due giorni l’arrivo del suo infiltrato. Quando finalmente questi arrivò, non era da solo, ma era accompagnato da un’altra figura. Sorrise nel vederli. “E’ un piacere rivedervi…” disse andando loro incontro





NdA
Ed eccoci con il nuovo capitolo. Ho cercato di creare il covo di Akatsuki il più fedele alla situazione e spero di esserci riuscito.

@Vegeta4ever: il capitolo ha praticamente risposto alla tua domanda. Sasuke è andato all'Akatsuki e ha finalmente scoperto la verità sul suo clan... o meglio, ciò che Madara ha voluto fargli credere! Ma questo è un argomento che si toccherà parecchio più avanti!

@brando: mi dispiace, ma per vedere quelle mitiche sei figure dovrete aspettare ancora qualche capitolo. Ma non sono troppi, tranquilla!

@Ninja767: il prossimo capitolo ti toglierà tutti i dubbi! XD

@Fly89: come detto agli altri, i prossimi capitoli saranno rivelatori per tutti i questiti ;)

Detto questo si accettano scommesse su chi potrebbe essere l’infiltrato del sannin dei rospi! At salot


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Capitolo 20
*** L'Informatore di Jiraiya ***


“E’ un piacere rivedervi, ragazzi!” disse sorridente il sannin andando incontro alle due figure.
“Anche per noi, sensei!” rispose una voce maschile

Due ragazzi, che potevano avere l’età di Kakashi, si erano appena mostrati a Jiraiya. Uno aveva i capelli rossi e gli occhi grigi con le iridi circolari concentriche e con la faccia adornata da diversi piercing. L’altra era una splendida ragazza, dai capelli blu scuri con una rosa rossa usata come fermaglio. Entrambi portavano un mantello nero adornato da nuvole rosse, simbolo dell’organizzazione di cui facevano parte come infiltrati per il sannin.
“Sei diventata davvero splendida, Konan!” disse il più vecchio guardando orgogliosamente la sua ex allieva
“Grazie maestro!” rispose la donna arrossendo lievemente.
“Nagato, come mai sei venuto col corpo di Yahiko?” chiese il sannin notando che il suo allievo si era mostrato con il corpo del terzo suo allievo, prematuramente scomparso. Una tremenda malattia aveva colpito il terzo componente del gruppo e, purtroppo, lui non era presente per stargli vicino. Un rimpianto che lo aveva sempre tormentato. Se non altro, il corpo di Yahiko avrebbe comunque solcato le terre tramite gli occhi dell’amico
“Temevo di destare sospetti allontanandomi col mio vero corpo. Allora ho deciso di rimanere alla base usando il Deva per venire da lei. Fortunatamente nessuno conosce questa mia abilità!”
Jiraiya annuì “Capisco. Ottima idea! Allora, ragazzi, che mi raccontate? Sono quasi cinque anni che non ci vediamo!” disse sornione ai due
“Già. Da quando ci hai chiesto di entrare in Akatsuki come infiltrati!” fece ironicamente il Deva

Jiraiya assunse uno sguardo serio. Sapeva di aver chiesto molto a quei due ragazzi, specie per il fatto che il compito era molto pericoloso. Ma Nagato avrebbe potuto tranquillamente tenere testa a chiunque con il suo Rinnegan e, non essendo conosciuto da nessuno, non avrebbe destato alcun sospetto.
“Mi dispiace di avervi affidato un compito così gravoso” disse con tono grave “Ma sapete bene che siete gli unici a poterlo compiere!”
“Lo sappiamo sensei. Per questo non abbiamo obiettato quando ce lo chiedesti.” Si affrettò a puntualizzare Konan tirando una gomitata al compagno per la scarsa sensibilità
“Infatti! Sai bene come la penso riguardo alle guerre. Se questo è quello che serve per mantenere la pace, allora non ci sono problemi. Anche se purtroppo penso che la guerra sarà inevitabile, ora.” Continuò lo shinobi. Se il vero Nagato fosse stato presente, lo avrebbe guardato sconsolato. Ma essendo un cadavere quello presente, non aveva alcuna espressione
“A cosa ti riferisci?” fece Jiraiya
“Akatsuki sta cominciando a muoversi. Sta reclutando sempre più nukenin e gli ultimi arrivati saranno più che pericolosi!” disse la ragazza anticipando il compagno
“Ti riferisci a Sasuke?” azzardò il sannin conscio della risposta affermativa che sarebbe seguita
“Esatto! Inoltre sono riuscito a scoprire la vera identità del capo di Akatsuki e, fidati, non ti piacerà!” continuò lo shinobi in tono per nulla rassicurante
“Se i miei sospetti sono fondati, allora si tratta di Madara Uchiha, il fondatore del suo clan vero?”
Nagato non nascose la sorpresa nella sua voce “Come lo hai capito?”
“E’ stato il terzo Hokage a suggerirmelo. Sapeva che Madara non era morto durante lo scontro con lo Shodaime e sapeva anche che sarebbe potuto tornare ad essere una minaccia per il villaggio, una volta che avesse avuto gli aiuti necessari!” spiegò il sannin memore della conversazione avuta con il suo maestro
“Già.” Annuì il Deva “Purtroppo, assieme ad Orochimaru, è riuscito a convincere Itachi e Sasuke che è stato il villaggio ad ordinare lo sterminio del loro clan, quando invece è stato lui a dire a Danzou di ordinarlo a Itachi”
Jiraiya si stupì. Non immaginava che fosse Madara l’istigatore di tutto. Sospettava che centrasse, ma non che fosse la mente. Imprecò “Maledizione!”
“Itachi è convinto che siano stati il terzo e i consiglieri a dare l’ordine ed è riuscito a convincere anche Sasuke che ha dichiarato una guerra personale contro Konoha!” continuò il rosso
Jiraiya sospirò all’inevitabile “Purtroppo si sta avverando tutto ciò che temevamo! Credi che sospettino di voi?” chiese poi temendo per la copertura dei suoi due allievi
“Non lo crediamo, per ora. Siamo sempre stati attenti a non parlare mai con nessuno delle nostre origini.” Disse la ragazza. All’interno dell’organizzazione, seppur per scelta non ricoprissero un ruolo elevato, avevano fama di essere due tipi molto chiusi e riservati. In effetti molti si chiedevano cosa ci facessero in quel luogo visto che non sembravano molto potenti. Nessuno dei due aveva infatti mai mostrato alcuna delle loro abilità speciali, limitandosi a quelle ordinarie dei più comuni jonin
“Inoltre ho fatto come mi hai detto tu! Non ho mai mostrato il Rinnegan a nessuno, tantomeno agli Uchiha.”
Jiraiya annuì grato. Se Nagato avesse mostrato la sua abilità oculare, Madara avrebbe senza’altro fatto carte false per impossessarsene o neutralizzarla “Hai fatto bene! Anche se volendo potresti radere al suolo l’organizzazione!”esclamò sogghignando verso il suo ex allievo
“Lo credevo anche io, fino a quando non ho scoperto chi era il capo!” disse il Deva stupendo Jiraiya
“In che senso!” fece quest’ultimo
“Sai anche tu che il Rinnegan è l’arte oculare più  forte. Tuttavia lo Sharingan di Madara è a un livello totalmente superiore a quello degli altri. Potrei tenere testa facilmente ad Itachi, ma contro lo sharingan eterno dubito che avrei molte possibilità.” Rivelò infine il Deva chinando il capo

Jiraiya sussultò. Sapeva che lo Sharingan di Madara era addirittura più potente del Mangekyou di Itachi. Ma che fosse addirittura più potente dell’arte del Rinnegan, questo non lo credeva possibile. Il fatto che a dirglielo fosse Nagato lo preoccupava molto, dal momento che il suo ex allievo era un genio nell’uso di quel doujutsu.
“Questo complica le cose! Se Madara è forte come dici tu allora sarà ancora più difficile batterlo!” disse Jiraiya soffocando un’imprecazione e incrociando le braccia al petto
“Già.” Si limitò ad annuire l’altro
“Che mi dite di Sasuke e Sakura?” chiese il sannin.
“Come ti ho detto prima, Sasuke è stato plasmato da Madara e vuole diventare più potente per vendicare il suo clan.” Ripeté il corpo di Yahiko
“Sakura non è fondamentalmente malvagia.” Si intromise Konan “Ha seguito Sasuke per amore ma c’è comunque dell’ambizione in lei che potrebbe degenerare a contatto con gli altri membri dell’organizzazione.”
“Cerca di vegliare su di lei allora. Darà sicuramente ascolto ad una donna” le chiese Jiraiya
Konan annuì “Lo penso anche io. Ma il suo cuore l’ha resa cieca per Sasuke. Ho paura che lo seguirà in qualsiasi cosa decida di fare e la prova è che si è unita anche lei all’organizzazione. Ha anche chiesto ad Orochimaru di imprimerle il segno maledetto!”
Ennesima imprecazione da parte dell’uomo più vecchio “Questa non ci voleva. Quali sono i programmi dell’organizzazione adesso che si è unito anche l’ultimo Uchiha?”
“Akatsuki è ancora troppo debole per poter attuare i loro piani. Vogliono implementare la forza militare per poter fronteggiare una guerra con i paesi ninja.” Lo informò Nagato
Jiraiya lo guardò preoccupato. C’era una cosa che aveva paura a chiedergli “E’ vera la storia dei Bijuu?” chiese sperando in un esito negativo

Nagato e Konan si guardarono “Si è vera. Madara vuole catturare tutti i Jinchuruki per poter estrapolar loro i demoni rinchiusi. Ma c’è ancora tempo!” si affrettò a tranquillizzare Nagato
“Che intendi dire?” leggermente risollevato da quell’ultima informazione.
“Per poterli estrapolare serve che il dio dell’inferno sia ultimato” si limitò a dire il rosso atono
“Dio dell’inferno?” fece incuriosito l’uomo
“E’ una speciale evocazione che permette di sigillarvi i demoni al suo interno per poterli domare a loro piacimento. Il problema è che non è ancora pronto e questo ci da un vantaggio” disse Konan
“Quanto tempo ci vorrà prima che sia ultimato?”
“Direi ancora cinque anni.” Fece Nagato “Mese più, mese meno. Orochimaru stesso ci sta lavorando e tu sai bene quanto si dedichi agli esperimenti”
Jiraiya ringhiò al pensiero del suo ex amico. Ma si rallegrò lo stesso alla notizia di avere abbastanza tempo “Bene! È un tempo più che sufficiente per poter allenare Naruto!”

A sentire quel nome, Nagato alzò lo sguardo verso il suo sensei “Come sta?” chiese e se il corpo fosse stato quello di un vivo, probabilmente avrebbe assunto un’espressione malinconica.
Jiraiya sorrise “Tuo nipote è veramente strabiliante!”
Nagato sospirò tristemente. Avrebbe voluto constatarlo di persona. Naruto era tutto ciò che lo legava alla sua defunta sorella. Gli dispiaceva non essere stato presente nella sua vita, ma il dovere lo chiamava. Ci sarebbe stato tempo per conoscerlo, una volta che la guerra fosse finita. Se fossero sopravvissuti ovviamente
“Lo ha già sviluppato?” chiese poi seriamente. Sperava vivamente di si, anche se vista l’età forse era ancora troppo presto
Il sorriso di Jiraiya si allargò maggiormente “Si. Lo ha fatto addirittura prima di te. Non è ancora molto abile nell’usarlo ma è stato già in grado di domare Kyubi!” fece orgoglioso
L’Uzumaki si sorprese. Suo nipote era già in grado di domare il più forte dei demoni? Questa si che era una buona notizia “Questo mi solleva. Se Naruto sarà in grado di controllare appieno Kyubi, sarà più difficile catturarlo!”
“Già. Ma ha ancora della strada da fare!” constatò. Naruto aveva ancora un potenziale inespresso enorme. Se lo avesso tirato fuori, Akatsuki non avrebbe mai messo le mani addosso al suo figlioccio.
“Intendi allenarlo personalmente?” chiese il Deva
Jiraiya annuì “Si. Voglio insegnargli tutte le tecniche di suo padre e le mie. Per farlo ci vorrà del tempo, ma cinque anni sono più che sufficienti. Forse in un anno sarà già pronto!” ipotizzò sperando che l’allievo fosse rapido abbastanza. Ma visti i pronostici era più che ottimista
Nagato annuì “Bene. Quando avrà finito il tuo allenamento, io e Konan lasceremo Akatsuki.” Rivelò il rosso
Jiraiya non si sorprese più di tanto. Il compito era pericoloso e le informazione che erano riusciti ad ottenere erano più che sufficienti per prepararsi a dovere “Capisco. Ma perché proprio fra un anno? Naruto sarebbe felice di conoscerti!”
“Perché se lasciassimo ora che Sasuke è entrato, Madara potrebbe avere de sospetti. Tra un anno insceneremo la nostra morte e torneremo a Konoha. Io allenerò Naruto nell’uso del Rinnegan così potremo affrontare a dovere Akatsuki!”
Jiraiya annuì concorde “Lo trovo giusto. Chissà come sarà contento di sapere che ha ancora un parente in vita!”
“Lo spero. Ho promesso a Kushina che mi sarei preso cura di lui ma finora non ho fatto nulla. Spero solo che non mi odi per non averlo conosciuto prima!” disse con un tono di voce che Jiraiya avrebbe giurato essere impaurito, se solo non stesse parlando con un cadavere.
Jiraiya rise “Dubito fortemente che ti possa odiare. Non ha odiato suo padre per averlo reso un Jinchuruki, non vedo perché dovrebbe odiare te sapendo ciò che stai rischiando! In verità credo che Naruto non sia capace di provare odio per nessuno! È un ragazzo speciale!” esclamò orgoglioso pensando all’uomo che andava in giro sottoforma di ragazzino “E’ molto maturo per la sua età!”
Nagato sorrise a sua volta. Riponeva grandi speranze in suo nipote. Probabilmente era il discendente più puro del suo clan ormai estinto e sarebbe potuto diventare più forte di lui se si fosse allenato a dovere.
“Bene, se non c’è altro, noi torniamo alla base. Konan è stata via troppo e potrebbero insospettirsi. Fortunatamente nessuno sa della mia abilità dell’uso di più corpi perciò non ho problemi!”
“D’accordo!” esclamò il sannin per poi riprendere “Ragazzi!” facendo voltare i due che si stavano già incamminando “Siate prudenti! Se vi viene qualsiasi dubbio sulla vostra copertura, non esitate a scappare e a contattarmi!” disse infine seriamente
Nagato lo guardò con la sua espressione atona, ma il tono di voce sembrava quasi sprezzante “Non sottovalutarci sensei! Sono pur sempre un discendente del clan più forte della storia ninja. Solo Madara può impensierirmi, gli altri sono solo insetti!” e si incamminarono, sparendo alla vista del sannin.

Jiraiya tornò a Konoha nel minor tempo possibile. Doveva avvertire l’Hokage di quanto saputo e far cominciare gli allenamenti ai ragazzi. Non appena varcò le porte del villaggio, dopo due giorni di cammino, si diresse immediatamente nell’ufficio di Tsunade dove trovò la sannin in compagnia del loro maestro e del Kazekage.
“Jiraya! Già di ritorno? Hai fatto presto!” fece la donna che non si aspettava di vederlo così presto
“Salve, onorevole sannin!” disse il Kazekage rispettosamente
“Ciao Jiraya! Tsunade mi ha detto che sei andato ad ottenere informazioni dalla tua spia!” disse Hiruzen guardando speranzoso il suo ex allievo
Jiraiya li guardò seriamente “Tsunade, maestro, nobile Kazekage! Dobbiamo parlare!”  Gli altri tre, vedendo la sua espressione, capirono subito che ciò che il sannin doveva dir loro non era nulla di buono.
“Cattive notizie?” chiese l’ex Sandaime preoccupato
“Pessime!” ammise il sannin con tono grave, cosa che fece sudare freddo i tre. Se uno come lui era così preoccupato, significava che le cose stavano andando peggio del previsto
“Convoco subito il consiglio!” si affrettò Tsunade per poi essere fermata dal compagno
“Ferma! È meglio se non convochi i consiglieri. Potrebbero dire a Danzou ciò che ho scoperto ed è l’ultima cosa che vogliamo in questo momento!”
“Jiraiya ha ragione.” Si intromise Hiruzen “È meglio se convochiamo solo i capiclan del villaggio con i team al loro seguito. Decideremo fra di noi quello che bisogna fare. Tsunade è pur sempre la massima autorità e non ci dovrebbero essere problemi!”
Tsunade annuì. In verità non aveva nessuna intenzione di convocare anche i membri anziani del consiglio. Temeva ci fossero delle spie di Danzou, vista la sua vasta area di amicizie “Va bene! SHIZUNE!!!”
Shizune entrò come una furia nell’ufficio dell’Hokage “Hokage-sama! Cosa c’è?”
“Shizune, manda a chiamare i capi dei clan Hyuga, Yamanaka, Akimichi, Nara, Aburame e Inuzuka. Chiama anche i team di Kakashi, Gai, Kurenai e Asuma e il team di Suna!” si apprestò ad ordinare la bionda
Shizune, vedendo tutta questa preoccupazione sui volti dei presenti, si allarmò, capendo che qualcosa di terribile stava per accadere “Cosa sta succedendo?” chiese ingenuamente
“Muoviti!” strillò Tsunade facendola sussultare per lo spavento “SI”

Dopo qualche minuto, coloro la cui presenza era stata richiesta si mostrarono all’Hokage. I sei capiclan si sedettero ad un tavolo circolare assieme alle tre autorità ivi presenti mentre i jonin capisquadra erano vicino ai loro allievi
“Chissà cosa vuole l’Hokage da noi?” chiese Choji masticando nervosamente l’ennesima manciata di patatine
“Probabilmente vorrà affidarci una missione!” ipotizzò Kiba, anch’egli perplesso da quel richiamo urgente
“Idiota! Pensi veramente che per affidarci una missione abbiano convocato i capiclan?” si intromise Shino con voca atona
“Shino ha ragione! Deve essere qualcosa di urgente!” ipotizzò seccato Shikamaru
Naruto era vicino a Kakashi e lanciava rapide occhiate sia a Hinata che a Gaara. Lui sapeva di cosa avrebbero dovuto parlare, ovvero della questione Akatsuki.

“Hokage-sama, come mai siamo stati convocati tutti quanti?” fece rispettosamente il portavoce del clan Hyuga, Hiashi.
Tsunade osservò tutti i presenti. Ciò che doveva dir loro Jiraiya avrebbe sconvolto per sempre il panorama del villaggio, o perlomeno per un lungo futuro.
“Sono contenta di vedervi tutti qui quest’oggi. La questione ha la massima urgenza e Jiraiya dovrà spiegarci per bene ciò che è venuto a sapere. Confido che tutti voi adempiate a ciò che vi chiederemo dopo le dovute spiegazioni.” Disse lei seriamente
I presenti, notando il tono serio usato dall’Hokage, volsero lo sguardo verso un Jiraiya serissimo. Intuirono subito che l’argomento sarebbe stato delicato. Il silenzio cadde nella sala fino a quando l’eremita dei rospi proferì parola.




NdA

Ed eccoci con il nuovo capitolo. La maggior parte di voi ha vinto la scommessa! Complimenti! È doverosa una spiegazione a questo punto. Ho voluto che fosse Nagato la spia per il semplice motivo che dovevo collegare i vari tasselli della vita di Naruto. Senza contare che sarà fondamentale per il proseguirsi della storia che lo vedrà in primo piano assieme al nipote.

@beast: tranquillo, non ho nessuna intenzione di trasformarla in un'assatanata! Anche lei, come Sasuke, considera Akatsuki un mezzo per diventare più forte, nulla di più! Per quanto riguarda lo Sharingan eterno, beh, vedrai in futuro...

@Vegeta4ever: anche qui è doverosa una spiegazione. Questi capitoli li ho scritti ben prima dello scontro tra pain e Naruto nel manga. Il dio dell'inferno altri non è che la statua nella quale vengono raccolti i Bijuu, quella con i nove occhi che si suppone sia in grado, successivamente, di fondere il chakra dei demoni per ridare vita al Juubi. Avendoli scritti ben prima che Kishimoto ci rivelasse queste informazioni, il mio dio dell'inferno sarà completamente differente... e non sarà Nagato, ovviamente, ad evocarlo, bensì Madara! Ma lo si rivedrà molto, molto più avanti nella storia!

@brando: mi dispiace che la mia Sakura non ti piaccia. Spero che con i capitoli futuri tu possa cambiare idea, anche se rimarrà nel "lato oscuro" per parecchio tempo! Nemmeno a me piace molto nel manga e continuo a sperare che l'autore metta Hinata insieme al biondo, viste anche le dichiarazioni di questa durante la battaglia con pain! Le sei figure stanno arrivando, ormai manca poco!!

@Ninja767: non temere, il team Taka sarà presente anche qui ;)

Detto questo, cosa succederà adesso che Konoha conosce i piani di Akatsuki? Lo saprete forse già stasera! At Salot


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Capitolo 21
*** Il Consiglio della Foglia ***


I presenti, notando il tono serio usato dall’Hokage, volsero lo sguardo verso un Jiraiya serissimo. Intuirono subito che l’argomento sarebbe stato delicato e, di conseguenza, iI silenzio cadde nella sala fino a quando l’eremita dei rospi proferì parola.

“Signori, ciò di cui devo parlarvi ha un’importanza vitale per la sopravvivenza del villaggio della foglia nonché di tutti gli altri villaggi ninja!”
I presenti lo guardarono straniti. Cosa poteva esserci di così pericoloso da poter minare la stabilità dei villaggi ninja? Nessuno seppe spiegarselo e perciò Jiraiya continuò a parlare.
“Chi di voi conosce Akatsuki?” chiese ai capiclan, conscio che i suoi colleghi già sapevano.
Silenzio. Questo nome pareva nuovo alla maggior parte dei presenti. Solo l’Hokage e il maestro Sarutobi erano a conoscenza della minaccia rappresentata dall’organizzazione. Anche il Kazekage sapeva qualcosa a riguardo, ma le sue conoscenze si limitavano a quanto gli fu detto da Tsunade poco prima dell’arrivo del sannin.

“Akatsuki? Mai sentita!” fece seccamente Shikaku Nara, portavoce del suo clan
“Già! Di cosa si tratta?” chiese incuriosito Chouza Akimichi
Jiraiya spiegò “Akatsuki è un’organizzazione criminale composta da nukenin di livello S!”
I presenti sussultarono. Nessuno era a conoscenza di questa organizzazione. Se era composta da ninja traditori di rango massimo, allora doveva essere veramente pericolosa.
“Cosa c’entra questa organizzazione con il destino di Konoha?” chiese Hiashi Hyuga dando voce  alle perplessità dei presenti
“L’obiettivo di Akatsuki è destabilizzare le cinque grandi potenze ninja per conquistarle. Di questa organizzazione, come poc’anzi detto, fanno parte ninja traditori dei vari villaggi che si sono coalizzati per il loro scopo comune!”
“Dite sul serio?” fece il ninja copia visibilmente preoccupato
Jiraiya annuì gravemente “Si. Si sa ancora poco al riguardo, ma grazie alla mia rete informativa sono venuto a conoscenza dei loro piani. So che tra le loro file militano anche alcuni ninja traditori di Konoha!”

Nessuno nascose la propria preoccupazione. Non erano molti i ninja traditori di Konoha ad essere ancora a piede libero. Per la verità gli unici  due che potessero realmente costituire una minaccia erano anche gli unici che sarebbero potuti essere talmente potenti da essere classificati come nukenin di rango S.
“Orochimaru e Itachi Uchiha ne fanno parte e, da qualche giorno, anche suo fratello Sasuke.” Disse infine
Naruto alzò lo sguardo arrabbiato. Era lui che aveva permesso al suo migliore amico di abbandonare il villaggio assieme a Sakura. Hinata si accorse dell’espressione del biondo e gli si avvicinò, prendendolo per mano, cosa che fece calmare l’Uzumaki.
“Quindi è ufficiale che anche il giovane Sasuke è entrato a farne parte?” fece tristemente Hiruzen Sarutobi. La storia, a quanto sembrava, si stava ripetendo e lui assisteva di nuovo impotente.
“Si” confermò il sannin guardando dispiaciuto il suo allievo.“Ciò che mi preoccupa di più però è colui che li comanda”
Sarutobi sgranò gli occhi “Intendi forse..”
Jiraiya si voltò verso il suo sensei “Si maestro. Ne ho avuto conferma! Il capo dell’organizzazione è Madara Uchiha, il fondatore dell’omonimo clan!”

Un brusio di voci si alzò nella stanza
“Ma com’è possibile?” chiese perplesso Kakashi
“Già, come può essere che Madara sia il capo dell’organizzazione? È morto quasi un secolo fa!” constatò Asuma
Sarutobi prese parola “Madara Uchiha fu sconfitto dallo Shodaime, è vero. Ma nessuno ritrovò il suo corpo pertanto non possiamo essere certi che sia morto!”

Naruto!” chiamò la voce gutturale della volpe nella testa del biondo
“Che c’è? Abbiamo da fare!” disse seccato il biondo. Non aveva tempo per distrarsi
Lo so moccioso! Ma ho bisogno che tu mi faccia parlare!” disse autoritario il demone
Naruto sgranò gli occhi “In che senso, scusa?”
Devo parlare ai tuoi amici riguardo a Madara!” ringhiò il demone
“Tu lo conosci?” fece curioso il ragazzo
Kyubi ringhiò ancora più ferocemente al ricordo di quel maledetto di un Uchiha “Puoi giurarci che lo conosco! Lasciami parlare con quelli là fuori!
“E come intendi farlo scusa?”
Ricordi che le nostre coscienze sono collegate. Se mi lasci campo libero posso parlare con il tuo corpo e prendere temporaneamente possesso di te!” disse il demone. Naruto gli scoccò un’occhiata eloquente “Non preoccuparti non starò fuori molto né prenderò definitivamente possesso del tuo copro per liberarmi. Il contratto che hai firmato mi vincola e comunque coi tuoi occhi potresti facilmente impedirmi di riuscirci!” disse Kyubi ringhiando
Naruto valutò attentamente la cosa. Finora non aveva avuto motivo di dubitare di quanto dicesse il suo alleato che più volte gli si era ritrovato utile. Annuì infine
“D’accordo, ma se sento puzza di bruciato te ne pentirai amaramente!” disse il biondo tornando con la mente alla realtà
Tsk, ragazzo di poca fede!” borbottò prima di respirare finalmente un po’ d’aria fresca.

Mentre gli uomini presenti discutevano sul capo di Akatsuki, Naruto si alzò in piedi di scatto, attirando l’attenzione dei presenti che si voltarono verso di lui.
“Naruto! Che ti prende?” fece Tsunade verso il ragazzo
Kage bunshin no jutsu!” disse semplicemente questo e un clone gli apparve vicino. Quest’ultimo si allontanò di un poco dall’originale
“Che stai facendo figliolo?” disse il Sandaime incuriosito per poi sobbalzare
Salve gente di Konoha! È un piacere rivedervi tutti!” disse una voce gutturale e profonda proveniente dalla bocca del Naruto originale. Tutti i presenti scattarono in piedi allontanandosi da lui, tranne Gaara e Hinata che lo fissavano confusi. Kyubi, che aveva momentaneamente preso controllo del corpo di Naruto sghignazzò sadicamente “E’ bello vedere che certe abitudini sono dure a morire!”.
Tutti i presenti erano esterrefatti. I sannin e i due kage guardarono straniti il ragazzo che aveva cambiato la sua fisionomia. Gli occhi erano infatti diventati scarlatti mentre i canini si erano allungati sensibilmente.
“Naruto! Sei forse impazzito? Che diavolo sta succedendo!” disse infervorata Tsunade “Perché stai liberando Kyubi!”
I ragazzi spalancarono gli occhi a quella notizia e si voltarono immediatamente verso il biondo. Fu però la copia a parlare questa volta
“Non preoccuparti baa-chan. Kyubi voleva solo parlarvi e gli ho concesso di farlo. Non preoccupatevi, non è pericoloso!” disse questo facendo rilassare impercettibilmente i sannin e Sarutobi. Anche Hiashi si rilassò, memore di quanto visto nella mente dei due Jinchuruki.
Naruto-Kyubi ringhiò sadicamente “Così mi offendi Naruto”. Anche Naruto ghignò ma lo lasciò fare. Hinata, vedendo che il clone manteneva la coscienza del vero Naruto, gli si avvicinò e questo le sorrise

“Cos’hai da dirci Kyubi?” fece Jiraiya che si rilassò. Se Naruto, che aveva domato Kyubi, non era preoccupato, significava che teneva la situazione in pugno. Diede quindi corda al Bijuu
E’ un piacere rivedere anche te Gaara!” fece Kyubi ignorando il sannin e rivolgendosi al Jinchuruki di suo fratello
Gaara esitò. Non aveva mai parlato con il demone del suo amico prima d’ora, tolto quella volta nella sua mente. Ma in quell’occasione era stato Naruto stesso a fare da mediatore “Salve Kyubi” disse allora semplicemente
Avrei un favore da chiederti. Chiama Shukaku e digli di unirsi alla festa. Sono certo che anche lui abbia sentito tutto dal momento che hai firmato il contratto.” Disse la volpe facendo sgranare gli occhi a tutti i presenti tranne Jiraiya, Hiashi e gli shinobi di Suna ai quali Gaara aveva raccontato l’accaduto.

Gaara passò lo sguardo verso il clone dell’amico che gli lanciò un sorriso d’assenso. Vedendo quello, Gaara si convinse, giungendo alle stesse conclusioni del sannin bianco.
“Shukaku!” chiamò il rosso nella mente
So già tutto Gaara. Lasciami uscire, non sarò ostile. Con Kyubi e il ragazzo Rinnegan tra i piedi non credo mi convenga!” disse sbuffando la voce stridula del demone tasso.
Come era successo con Naruto, a Gaara si acuminarono i canini mentre gli occhi divennero completamente gialli, segno che la coscienza del demone aveva preso il sopravvento. “Ahhh che bello respirare di nuovo aria fresca!” disse il demone affiancando Kyubi.

La maggior parte dei presenti tremava come una foglia. Ora, nell’ufficio dell’Hokage, ben due demoni erano presenti e la cosa metteva in ansia tutti, kage compresi.
“Spero che tu sappia quello che stai facendo!” disse Jiraiya al clone dell’allievo che sorrise
“Tranquillo Ero-sennin. Come ho detto è tutto sotto controllo. Se Kyubi provasse a fare qualcosa di sbagliato lo rimanderei dentro di me!”
“Ma che diavolo succede? Tu… tu non ci avevi mai detto di avere Kyubi dentro di te!” dissero all’unisono alcuni amici del biondo
Naruto li guardò tristemente. “Beh adesso sapete perché sono sempre stato additato come mostro dagli abitanti del villaggio” disse solo. Hinata gli prese una mano in segno di conforto cosa che risollevò un po’ il morale al biondo. Sperava solo che gli amici reagissero come aveva fatto lei. “E’ da quando sono nato che me lo porto dentro e solo recentemente ho scoperto tutta la verità” continuò per poi venire interrotto da Kyubi
Non mi pare che ti sia dispiaciuto troppo in quest’ultimo periodo! La prossima volta che ti servirà chakra vai a piagnucolare da qualcun altro” disse Kyubi fintamente offeso
“Ahh sta zitta volpaccia!” disse il biondo sbuffando, dandole però ragione.
Tutti i capiclan e i jonin presenti ammutolirono vedendo il dialogo tra i due. Non tanto che lui fosse il Jinchuruki del Kyubi dal momento che già lo sapevano, quanto che il dialogo fosse cordiale.

“Potevi dircelo. Avremmo capito!” disse Rock Lee mentre anche gli altri annuivano. Naruto sgranò gli occhi sentendo quelle parole. Non pensava che potessero reagire così
“Non… non era facile prevedere le vostre reazioni!” disse infine sconsolato
“Baka! Per chi ci hai preso? Siamo amici in fondo!” disse Kiba fintamente offeso. Anche lui probabilmente avrebbe preso la stessa scelta se si fosse trovato nei panni del biondo
“Adesso capisco cosa fosse quel chakra rosso al torneo! Quindi era Kyubi!” disse Shino ricollegando tutti i pezzi del puzzle. Il ninja biondo si limitò ad annuire
Se avete finito di auto commiserarvi a vicenda io avrei qualcosa da dire!” si intromisi Kyubi mentre anche Shukaku annuiva

Tutta l’attenzione dei presenti andò a convergere verso i due demoni
Posso confermare che Madara Uchiha è vivo e vegeto!” disse infine Kyubi. Chi non lo sapeva per certo sussultò
“Come lo sai?” chiese Jiraiya
Diaciamo che l’ho visto non molto tempo fa. Fu lui a controllarmi mentre attaccavo Konoha!
“COSA???” esclamarono tutti, Naruto incluso. Non gli aveva mai rivelato questo particolare
Eh già. È un episodio della mia vita che preferirei dimenticare, dal momento che è a causa sua se sono intrappolato in Naruto, per non parlare della vergogna che provo per essere stato controllato da qualcuno che non sia me stesso!” esclamò rabbiosamente la volpe
Nessuno riusciva a credere alle sue parole
“Ci stai dicendo che non attaccasti Konoha volontariamente quando mio padre è morto?” disse Naruto infervorato
No Naruto. Non avrei mai attaccato Konoha, non era nei miei interessi. Madara voleva che bruciasse e mi cercò. Dopo avermi trovato prese possesso della mia mente con il suo Sharingan e mi mandò contro di voi. Non aveva calcolato però la presenza di tuo padre!” disse infine.
“Ma… anche ipotizzando che sia vero, come avrebbe fatto a prendere il controllo su di te?” chiese Shibi Aburame
“Non sei forse il Bijuu più potente?” disse invece Tsume Inuzuka
Prima che Kyubi potesse sbranarli per la loro sfacciataggine, il Sandaime si intromise “E’ a causa del Mangekyou Sharingan eterno, vero?”
Kyubi annuì “Esattamente. Madara possiede la forma finale dello Sharingan ed è stato grazie quell’occhio che mi ha controllato. Non dovette sforzarsi poi molto. Ha una potenza inaudita, ben più alta della mia.

Il terrore si dipinse sui volti dei presenti. Se il potere di Madara Uchiha era talmente alto da poter controllare Kyubi che speranze avevano loro di contrastarlo. La voce stridula proveniente dal corpo di Gaara rise sguaiatamente
Uhuhuhuhuh che ridere. Il grande e potente Kyubi che si fa controllare come una banale marionetta. Allora non sei così forte come vuoi far credere, eh fratellino? Fai quasi pena!” urlò sadicamente Shukaku
Kyubi alzò gli occhi di fuoco verso il fratello, prendendo il collo del ragazzo con una mano e stringendo forte
Fai poco il furbo Shukaku. Anche tu hai fatto la stessa fine decenni orsono, ricordi?” sibilò il ragazzo volpe quasi soffocando l’altro nella sua morsa.
“Kyubi!” esclamò il clone di Naruto attirando la sua attenzione “Lascialo immediatamente” ordinando fissandolo malamente e, seppur riluttante, Kyubi mollò la presa
Pazzo psicotico!” sibilò invece l’altro
Da che pulpito!” borbottò la volpe

“Ma se Madara è così forte come dici, che speranze ci sono che non riprenda nuovamente il controllo su di te?” chiese Shikaku Nara verso il biondo dagli occhi scarlatti
Le probabilità ci sono, ma rasentano lo zero. Con l’abilità di Naruto gli sarebbe praticamente impossibile. Nemmeno Madara può competere con il potere del ragazzo!” spiegò il Bijuu. Questa volta, il fatto di essere controllato dal ragazzo era un fatto positivo. Non solo manteneva la sua coscienza ma colui che lo controllava gli avrebbe garantito, in un certo senso, una sorta di protezione.
Sentendo quelle parole, la maggior parte dei presenti voltò lo sguardo verso la copia del ragazzo, facendo cadere vergognosamente le loro mascelle sul pavimento.
“Naruto avrebbe un potere superiore a quello di Madara? Stai scherzando spero! È impossibile!” sbraitò Tsume alterata. Se la volpe aveva intenzione di prenderli in giro non ci sarebbe riuscita facilmente.
Ma prima che Naruto o il suo demone potessero ribattere, Hiashi Hyuga le si rivolse glaciale“Tsume! Bada a come parli!” esclamò attirando l’attenzione di tutti. Tutti si volsero verso Hiashi Hyuga. Come mai il capoclan degli Hyuga prendeva le difese di Naruto? “Sai bene di chi è figlio Naruto! Non dimenticartelo!” disse poi assottigliando pericolosamente gli occhi cosa che fece sussultare la madre di Kiba
“Voi conoscete i genitori di Naruto?” esclamò invece il figlio
“Mio padre era il Quarto Hokage!” li informò abbassando gli occhi il biondo
“COSA?” i ragazzi non ci potevano credere. Naruto, figlio del Yondaime?
“Davvero? Wow!” fece Rock Lee
“Come mai non ce lo avevi detto?” chiese invece incuriosito Neji
“Ero-sennin me l’ha raccontato da poco. Ma non è per questo che mio padre scelse me come Jinchuruki di Kyubi!” Naruto guardò il suo sensei che gli fece cenno con il capo, come a dargli il permesso per rivelare il suo segreto. Naruto chiuse gli occhi e quando li riaprì, per poco i capiclan non urlarono dallo stupore.
“N-non è p-possibile!” sussurrò Tsume afflosciandosi sulla sedia
“Non ci credo!” esclamarono in coro il trio Ino-Shika-Cho
“Pazzesco!” si limitò a dire il sempre impassibile Shibi Aburame
“Quello è…” esclamò invece Asuma
“Il Rinnegan!!” terminò il Kazekage. Ora capiva come il biondo avesse aiutato il figlio a domare Shukaku definitivamente
“Rinnegan?” chiesero in coro i ragazzi che mai prima di allora avevano sentito nominare quel tipo di doujutsu
Esatto. È grazie a quello che mi ha domato ed è grazie a quello che garantirà la difesa del vostro villaggio. Una volta che Naruto imparerà a sfruttare appieno il suo potenziale, nemmeno Madara potrà sopraffarlo” rivelò il demone

“Il Rinnegan è l’arte oculare più potente della storia dei ninja.” Cominciò a spiegare Jiraiya, vedendo che le espressioni confuse sulle facce dei ragazzi non accennavano a cambiare “Si credeva estinta ma Kushina, la madre di Naruto, la sviluppò poco prima dell’attacco di Kyubi. Ciò indusse Minato a credere che suo figlio l’avrebbe ereditata, e infatti è successo. Oltre alle proprie abilità, quegli occhi sono in grado di controllare i demoni. Per questo Naruto riesce a domare Kyubi!”
“Esatto. Ora come ora posso controllare Kyubi fino a un certo punto, ma allenandomi un altro po’ sarò in grado di domarlo perfettamente!”
Non credere che sarà così facile moccioso. È già tanto se il tuo corpo non collassa evocando la terza coda. Prima che tu riesca a resistere completamente al mio chakra ti ci vorranno anni e anni di allenamento. Quanti non lo so, dipenderà tutto da te!” lo avvertì Kyubi
“Non credo che avremo tutto questo tempo” continuò il sannin bianco attirando nuovamente l’attenzione su di se “Non vi ho ancora rivelato l’aspetto peggiore della situazione”
“Che sarebbe?” chiese il Kazekage. Che altro ci poteva essere di peggiore?
“Come ho detto prima, Akatsuki ha intenzione di conquistare le cinque grandi nazioni. Ma ovviamente non si tratta di un’impresa attuabile in modo facile e indolore. Non basterebbero un manipolo di ninja per distruggere cinque nazioni, anche se capitanato da Madara Uchiha!” spiegò il sannin per poi venire interrotto dal Bijuu monocoda
Già! Gli serviamo noi!” indicando se stesso e il fratello affianco a lui che annuì ringhiando
Il terrore si dipinse nuovamente sui presenti. Volevano catturare i Bijuu?
Quale potere meglio del nostro potrebbe radere al suolo i villaggi in poco tempo?” disse sadicamente Kyubi. La sua frecciata non venne però giudicata importante vista la gravità della situazione
“Precisamente! I miei informatori mi hanno rivelato che il vero obiettivo di Akatsuki sarà catturare i Jinchuruki per estrapolar loro i Bijuu. Se riuscissero in questa impresa, non ci rimarrebbe più nessuna speranza!” disse gravemente il sannin con l’assenso di tutti i presenti, Bijuu inclusi

Nemmeno a noi converrebbe farci catturare. Dubito che Madara ci terrebbe ancora in vita una volta attuati i suoi piani!” ringhiò Kyubi
C’è una cosa che però mi fa pensare!” disse invece Shukaku
Tu che pensi? Gente stappate il sakè migliore che avete, questo è un evento!” rise sguaiatamente Kyubi attirando l’ira del fratello minore
Razza di volpe troppo cresciuta! Io ti ammazzo!” disse Shukaku
Tu dici?” ghignò sadicamente l’altro
“Voi due! Piantatela immediatamente o ci penso io a zittirvi!” ordinò la copia del ninja biondo fissando glacialmente i due demoni con il Rinnegan attivo. Per la prima volta in vita loro, i ninja presenti nella stanza, ebbero il terrore stando in presenza del biondo. L’aura omicida che trasmetteva tramite quegli occhi era tremenda, tanto che anche i due Bijuu si calmarono
‘I due Bijuu si sono fermati al suo comando temendo per la loro vita! Quanto diavolo sono potenti quegli occhi!’ pensarono all’unisono tutti i presenti. Anche Jiraiya e Tsunade deglutirono

Comunque” continuò Shukaku “Ammesso che riescano a catturarci tutti, cosa che escludo a priori, come pensate che riescano a controllarci? Per quanto Madara sia da considerare oltre il livello umano, nemmeno lui è abbastanza potente da controllare tutti i nove demoni contemporaneamente!” constatò il demone. In effetti la sua protesta aveva senso, si ritrovò a pensare d’accordo Kyubi.
Un barlume di speranza comparve sui visi dei presenti, tranne che su quello di Jiraiya. Naruto se ne accorse e parlò
“Tu lo sai, vero Ero-sennin?”
“Già. Akatsuki sta ultimando il Re dell’Inferno!” disse infine
E che diavolo sarebbe?” chiese Kyubi. Nemmeno lui, durante la sua eterna vita, aveva mai sentito parlare di questa cosa
“Non ho capito molto bene, ma so che è una speciale evocazione che è in grado di assopire le vostre qualità fisiche e mentali, bloccandovi completamente.”
“Questo significa che potrebbero controllare tutti i nove Bijuu?” chiese preoccupato il Sandaime mentre Jiraiya annuiva
“Hai detto che lo stanno ultimando. Quindi non è ancora finito! Hai idea di quanto impiegheranno?” chiese Tsunade mentre nella sua testa pregava che non fosse solo questione di qualche mese
A quelle parole, finalmente il sorriso ricomparve sul viso del sannin “Mese più o mese meno, il tempo a nostra disposizione si aggira sui cinque anni. Credo che sia più che sufficiente per prepararci a dovere!” ammise infine
“Che facciamo quindi?” chiese Naruto. Non potevano certo starsene con le mani in mano.
“Dovremo rinforzare i nostri apparati militari. Io e il Kazekage abbiamo già stipulato un’alleanza tra il paese del fuoco e quello del vento, ma ciò non è sufficiente. Ho già mandato una missiva al Raikage di Kumo per proporgli la nostra alleanza. Voi dovrete allenare i vostri eredi e potenziarli insegnando loro tutti i segreti dei vostri clan. Ci vorrà parecchio tempo, ma cinque anni dovranno essere sufficienti. Mi aspetto grandi cose dalla nuova generazione di Konoha!” disse l’Hokage osservando tutti i presenti, in particolar modo i giovani che annuirono decisi.

Dopo aver ricevuto gli ultimi ordini su come allenare gli eredi, i capiclan si congedarono insieme ai figli. Anche i maestri uscirono dalla stanza, lasciandovi solo più i kage, i sannin e Jinchuruki. Anche Shukaku e Kyubi, decidendo che ormai quello che dovevano dire era finito, si ritirarono all’interno del corpo dei due ragazzi che riacquistarono la padronanza del loro corpo. In effetti Naruto non l’aveva mai persa, dal momento che era presente sottoforma di clone.
“Hiashi, vorrei che tu e Hinata rimaneste un altro po’. Devo parlarvi!” disse Jiraiya fermando i due Hyuga
“Si, Jiraya-sama!” annuì Hiashi fermandosi assieme alla figlia
'Cosa vuole l' Ero-sennin da Hyuga-sama?’ pensò stranito Naruto
“Hokage-sama, vorrei discutere con i miei figli in privato se fosse possibile.” Disse il Kazekage che aveva percepito il desiderio di parlare in privato del sannin
“Certo Kazekage. Grazie ancora della vostra disponibilità!” disse sorridente Tsunade, grata del patto di alleanza con Sunagakure
“Ci mancherebbe! La questione tocca da vicino tutti. È più che giusto attuare delle alleanze, senza contare che abbiamo un grosso debito verso Konoha e verso Naruto!” sorridendo al biondo. Il Kazekage uscì, seguito da Temari e Kankuro. Gaara si avvicinò a Naruto
“Sei preoccupato?” chiese il rosso
“Un po’. Ma sono sicuro che ce la faremo! Sai che siamo forti e non sarà certo un’organizzazione a metterci KO!” rispose sorridendogli. Gaara guardò il suo amico. Aveva ragione lui. Non li avrebbero catturati così facilmente. Si sarebbero allenati e non avrebbero permesso all’Akatsuki di eliminarli. Il rosso uscì dalla stanza, lasciando da soli Tsunade, Jiraiya, Sarutobi, Hinata e Hiashi.

“Di cosa volete parlarci?” chiese il capoclan
Jiraiya cominciò “Porterò Naruto ad allenarsi con me a Myoboku! Sono sicuro che l’allenamento con i miei maestri lo renderà molto più forte di come è adesso!”  disse sorridendo verso il figlioccio che lo guardò stranito
“Myoboku?”
“E’ dove vivono i rospi.” Spiegò il maestro Sarutobi “È lì che Jiraya ha acquistato le tecniche sennin. Sono sicuro che il tuo allenamento ti renderà decisamente potente!”
Naruto sorrise. La prospettiva di allenarsi per diventare più forte lo allettava parecchio. Cambiò subito espressione vedendo gli occhi della sua bella. Si sarebbero dovuti separare per chissà quanto.
“Va bene, ma che c’entriamo noi?” chiese sempre più confuso Hiashi
Il sorriso sul voltò del sennin si allargò “Vorrei portarmi anche Hinata, se fosse possibile.”
“Cosa?” Hiashi era allibito. Sua figlia che si allenava con un sannin? Un sogno che si realizzava!
Hinata e Naruto erano senza parole. Non sarebbero stati costretti a separarsi. Si guardarono per poi sorridersi a vicenda e abbracciarsi.
“SIIIII” urlò il biondo felice
“Hinata ha un grosso potenziale ancora inespresso. Vorrei portarla con me per poterla allenare e farle fare lo stesso allenamento di Naruto!”
Hiashi continuò a guardarlo stupito. “Sarei onorato! Hinata, tu che ne pensi?” rivolto alla figlia con un sorriso più che soddisfatto dopo le parole del sannin
“Si si, sarei onorata anche io!” si affrettò ad annuire la corvina sprizzando gioia da tutti i pori a quella prospettiva
“Bene, allora vi lascio soli a discutere!” acconsentì definitivamente Hiashi per poi congedarsi uscendo dalla porta

“Jiraiya, pensi che sia una buona idea?” si intromise Hiruzen perplesso “Non mi riferisco al fatto che sia Hinata a venire con te, ma al fatto che avrai due persone da allenare!”
Jiraiya negò con la testa “Non preoccuparti maestro. Non sarò da solo ma ci saranno anche i due saggi!”
Sarutobi valutò attentamente la situazione. Ma si, perché no? Non aveva nulla da perdere a stare via qualche mese dal villaggio “Allora vengo anche io!” disse infine facendo sgranare gli occhi a tutti, sannin inclusi
“COSA?” gridarono Tsunade e Jiraiya
“Ehi non guardatemi così. Sono stato Hokage del villaggio ma sono troppo vecchio per poter combattere ancora. L’unica cosa che posso fare è aiutarti nell’allenamento dei figli di Minato e Hiashi! Sarò vecchio ma ho ancora qualche carta da insegnare!”
Jiraiya balbettò “Sarebbe magnifico!”
“Bene allora è deciso. Quando partiamo?”chiese Hiruzen
“Direi subito, ma prima c’è una formalità da risolvere. Hinata!” chiamò infine il sannin verso la mora che si mise, buffamente, sull’attenti
“SI”
“Prima di partire c’è una cosa che devi fare. Non puoi entrare a Myoboku senza aver firmato il patto!”
“Patto?” chiese lei incuriosita
“E’ il patto coi rospi! L’ho fatto anche io e ti permetterà di evocarli in battaglia!” Naruto era letteralmente euforico. Non solo non sarebbe stato costretto ad allontanarsi dalla sua Hinata, dal momento che sarebbe venuta con lui, ma ci sarebbe stato anche il Sandaime, colui che gli aveva insegnato l’importanza dell’amore verso il villaggio. Sarebbe stato fantastico!
Jiraiya posò il suo rotolo per terra e fece firmare col sangue la giovane Hyuga. Hinata sorrise vedendo le firme di coloro che l’avevano preceduta, sentendosi onorata leggendo il nome di Minato Namikaze
“Bene ora prova a evocare un rospo” la incitò Jiraiya mostrandole i sigilli
“Si” annuì la ragazza componendo i sigilli mostrategli dal sannin “Tecnica del richiamo!” disse e dalla nuvola di fumo che si creò, apparve un piccolo rospo arancione, con le guancie gonfie
“Chi mi ha evocato? Voglio una merendina!” disse quest’ultimo con una voce buffa
Naruto rise felice e orgoglioso della propria ragazza “Ahahah bravissima! Hai evocato Gamatatsu! Io la prima volta ho evocato un girino! Ahahahah”
“Niente male! Impressionante come sia già riuscita ad evocare un rospo cresciuto!” fece stupito il sannin bianco
“E’ ancora più incredibile il controllo del chakra che possiede! Deve essere merito del Byakugan!” constatò invece Tsunade
Hinata, sentendo tutti quegli inusuali complimenti, arrossì di botto “G-Grazie!”

“Grazie Gamatatsu, puoi andare.” Disse Jiraiya al piccolo rospo “Per favore avvisa Fukusaku-sama che tra un po’ lo evocherò!”
“Si Jiraya!” annuì l’animale scomparendo
“Bene, direi che siamo pronti per partire. Andate a casa e preparate tutto l’occorrente!”
“Quanto staremo via?” chiese il biondo
“Se tutto va bene, circa un anno!” fece Jiraiya
“Così tanto?” chiese Tsunade
“L’allenamento che ho in programma per loro richiederà parecchio tempo, ma con l’aiuto del maestro Sarutobi forse faremo anche prima! Bene, ora andate. Ci vediamo all’uscita del villaggio in serata!”
“Si” dissero il jonin e la genin all’unisono

I due giovani uscirono dall’ufficio e si diressero verso le loro case
“Sei contenta?” chiese lui che era felicissimo alla prospettiva di passare più tempo insieme alla ragazza
“Entusiasta! Non dovremo separarci! Ero spaventata all’idea di non vederti per così tanto tempo!”
“Già, anche io ero preoccupato. Sono sicuro che diventerai fortissima!!!”
“Naruto…” lo chiamò lei e il biondo si girò “Dimmi!” ma prima che potesse dire altro, la corvina si alzò in punta di piedi e gli diede un bacio appassionato che lasciò di stucco il giovane jonin
“Ti amo più della mia vita!” disse lei dolcemente cingendogli il collo con le braccia
“A-anche i-io H-hinata!” balbettò imbambolato come non mai. Si riscosse quasi subito e accompagnò la sua bella a casa sua per poi tornarsene nel suo monolocale a fare i bagagli.

Si ritrovarono dopo quasi due ore davanti all’entrata del villaggio. Ad attenderli c’erano Jiraiya, il Sandaime e il trio di Suna.
“Gaara! Ci siete anche voi?” chiese il biondo salutandolo. Non lo avrebbe rivisto per chissà quanto tempo ed era contento di salutarlo un’ultima volta
“Si. Nostro padre è già partito per Suna ma ci ha dato il permesso di rimanere ancora un po' per salutarvi!"
"Grandioso, allora faremo un pezzo di viaggio insieme!"
"Già. Vi accompagneremo fino al confine del paese del fuoco, poi noi entreremo nel paese del vento!" continuò Temari iniziando la marcia
E fu così che i sette shinobi si incamminarono verso le loro destinazioni.







NdA
Finalmente inizia il viaggio per l’allenamento. Piaciuta come sta evolvendo la storia? Non per nulla ho fatto sopravvivere il vecchio Sarutobi e, dal momento che non mi andava farlo finire nel dimenticatoio, ho provato a immaginarmelo come sensei. Spero di aver soddisfatto chi aveva paura che Hinata e Naruto si lasciassero per il tempo degli allenamenti, l’idea di far allenare a Myoboku anche la giovane Hyuga mi è parsa carina!

@Otakon: ti ringrazio nuovamente per i complimenti! Mi spiace però dirti che per sfortuna, o per fortuna dipende dai punti di vista, la storia è ancora molto lunga perciò prima di vedere la fine dovrai aspettare parecchio!!

@brando: sono contento che l'idea di Konan e Nagato come informatori ti sia piaciuta. Ma devo deludere anche te, poichè prima che si presentino a Konoha passerà ancora qualche anno ^^

@Vegeta4ever: sono uno a cui piace rischiare, specie di fronte alla legge ^^. Scherzi a parte puoi tranquillizzarti. E' vero che in genere agli informatori capitano sempre cose oscene, ma quando si tratta di un semidio come Pain, beh...

@GiovaneLuna: Ciao nuova lettrice! Ti ringrazio per i complimenti ma lungi me dal rimproverare Kishimoto-san! Sta facendo un ottimo lavoro anche se sta andando troppo per le lunghe!

@ShessomaruJunior: Non preoccuparti per Sakura! Come per i due Uchiha, anche per lei la speranza è sempre l'ultima a morire!

@Ninja767: non dico nulla così ti lascio nel dubbio! Anche se solo per 24 ore dal momento che domani ci sarà il capitolo dedicato alle sei misteriose figure!!

@Fly89: figurati ti capisco bene e anzi ti ringrazio nuovamente per le recensioni!! La mia decisione di dare a Sakura il segno maledetto è stata dettata semplicemente dalla necessità di equilibrare le forze in campo. Se Sasuke ha lo sharingan che, ora spoilero, tra un po' si evolverà, e se Hinata e Naruto otterranno nuovi poteri, Sakura non poteva starsene semplicemente con le mani in mano, no? Alla prossima!

Cosa succederà ora? Lo saprete domani!

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Capitolo 22
*** I Sei ***


E fu così che i sette shinobi si incamminarono verso le loro destinazioni.

I due gruppi di shinobi camminavano già da qualche ora, chiacchierando del più e del meno volendo distogliere momentaneamente i pensieri dalle questioni citate al consiglio.
Ma ora che non si sarebbero più visti per almeno un anno, Naruto volle sincerarsi che il suo amico avesse qualcuno con cui confrontarsi
“Cosa avete intenzione di fare?” chiese dunque rivolgendosi al trio di Suna
“Ti riferisci ad Akatsuki?” fece Kankuro anticipando il fratello
Naruto annuì seriamente mentre i due adulti non si perdevano il discorso; anche Hinata e Temari, che nel frattempo si erano messe a chiacchierare, si fermarono per ascoltare
“Si!” guardando seriamente il fratello “Io mi allenerò con Ero-sennin, ma tu cosa farai?”
Gaara scrollò le spalle “Francamente non lo so. Probabilmente mi allenerà mio padre!”
“Capisco!” disse il biondo annuendo
“Ehi non escluderci! Forse io e Temari non saremo forti come te o nostro padre, ma ti aiuteremo lo stesso! Se non esagererai troppo potremo allenarci tutti insieme no?” fece il fratello maggiore mentre anche la sorella annuiva
Per la prima volta in vita loro, i due fratelli Sabaku videro un sincero sorriso increspare le labbra del loro fratellino “Ci starò attento Kankuro. Grazie!”
“Ho intenzione di chiedere alla vecchia Chiyo e a suo fratello Ebisu di prendermi come allievo nelle tecniche del marionettista, essendo i due massimi esponenti della scuola.” Continuò l’altro “Se tutto andrà come deve andare, non ti rimarrò inferiore a lungo!” disse seriamente convinto delle sue abilità

Gaara annuì, per poi tornare a rivolgersi al Jinchuruki del Kyubi “Comunque non preoccuparti. La mia intesa con Shukaku è già abbastanza buona. Mi allenerò con lui per poterlo padroneggiare al meglio. Sarà difficile ma non impossibile. Non posso permettere che quelli dell’organizzazione mi catturino e mettano in pericolo il mio villaggio!” concluse infine
Sarutobi e Jiraiya sorrisero alle parole del rosso. Solo fino a qualche giorno prima, il Kazekage aveva detto loro che suo figlio aveva dei seri problemi psichici. Non sopportava nessuno e aveva delle manie omicide che lo spingevano ad odiare tutto e tutti. L’incontro con Naruto lo aveva cambiato radicalmente. Qual ragazzino era in grado di far amicizia con chiunque e di far cambiare in meglio le persone.
“Eheheheh ci conto amico! Troveranno pane per il loro denti!” disse allora il biondo elargendogli una pacca fraterna sulla spalla

I sette viaggiarono per qualche giorno in direzione di Suna. Arrivati al confine tra il paese del vento e quello del fuoco,  si salutarono
“Allora, buon viaggio!” fece il rosso stringendo la mano del biondo
“Grazie Gaara. Mi raccomando fate attenzione. Per qualsiasi cosa non esitate a contattare Konoha!”
“Non preoccuaptevi, lo faremo. Grazie della compagnia nel viaggio!” lo rassicurò Temari
“Figuratevi! È stato un piacere!” rispose Hinata che aveva preso in simpatia quella ragazza più grande, sebbene fossero di carattere diametralmente opposte
“Bene, se non c’è altro possiamo andare!” disse Jiraiya
“Salutatemi vostro padre ragazzi!” disse invece il vecchio Sarutobi, per poi fermarsi al sentire una voce mai udita prima

“Fermi!” gridò una voce maschile molto profonda
“Chi è?” disse Sarutobi mettendosi in guardia imitato dagli altri sei
Davanti ai sette shinobi si mostrarono sei figure. Tutti quanti portavano dei mantelli neri che li ricoprivano dalla testa ai piedi, celando i loro volti
“Akatsuki?” chiese il vecchio assottigliando gli occhi. Imprecò contro il suo allievo, a quanto pare si era sbagliato con le tempistiche.
Jiraiya si affrettò a calmarlo “No non sono loro. Quelli di Akatsuki hanno delle nuvole rosse sopra il mantello. Chi siete?” fece il sannin rivolto alla figura in primo piano, quella che probabilmente aveva ordinato loro di fermarsi
“Conoscete Akatsuki?” chiese un’altra voce, questa volta femminile, da dietro il primo
“E voi?” ringhiò Naruto attivando il Rinnegan e posizionandosi davanti a Hinata che aveva a sua volta attivato il Byakugan.
La corvina sbiancò non appena vide le quantità di chakra che aveva di fronte. Solo Naruto e Jiraiya-sensei avrebbero potuto competere “Naruto. Questi qui hanno un chakra terrificante!” disse rivolta al biondo
Jiraiya si mise di fronte ai due allievi “Chi siete?”
“Cosa volete?” chiese invece Gaara alzando la sua sabbia all’erta.
“Non agitatevi, non vogliamo farvi del male. Stavamo cercando Naruto e Gaara.” Disse nuovamente la voce femminile. In effetti il tono di questa era tutt’altro che ostile, cosa che tranquillizzò parzialmente i ragazzi
“Noi?”  chiese Naruto stupito indicando se stesso e il chunin. Cosa volevano quei sei tizi da loro due? Gaara assottigliò lo sguardo. Se avessero avuto intenzione di combattere lui era pronto
“Si, vi stavamo cercando!” spiegò allora la voce maschile dell’uomo in primo piano
“Mostratevi. Non mi piace non sapere con chi ho a che fare!” ordinò allora il rosso

I sei individui si tolsero i mantelli. Erano tipi bizzarri.
Colui che aveva parlato per primo era un tipo alto, vestito con un completo rosso da yojimbo con una strana giara sulla schiena, dalla quale usciva uno strano fumo bianco, e una maschera rossa in viso sopra la quale si scorgevano gli occhi rossi. Portava il copri fronte di Iwa.
Un secondo, anch’egli con il copri fronte di Iwa, era un tipo anziano con i capelli e barba rossi. Vestiva anch’egli una divisa da samurai, con un corpetto rosso sopra di una tuta viola. Aveva uno strano bastone dietro la schiena con un’estremità a forma di uncino.
Il terzo era un ragazzo che poteva avere l’età di Naruto e Gaara. Aveva i capelli neri come la pece e uno sguardo atono, che al biondo ricordò terribilmente quello di Sasuke, anche se negli occhi non scorgeva la stessa follia e ambizione. Portava un kimono blu e aveva in mano una strana cannuccia. Non portava alcun copri fronte, segno che probabilmente non apparteneva ad alcun villaggio. Vi erano anche due ragazze.
Una era molto bella, aveva i capelli biondi raccolti in una coda e una divisa da jonin. In testa aveva il copri fronte di Kumo ed era stata probabilmente lei a parlare interrompendo l’uomo vestito da Yojimbo, visto che l’altra era troppo giovane.
 L’altra era una ragazzina dai capelli verdi e gli occhi ambrati che poteva avere un paio di anni in meno  del ragazzo con il kimono blu. Era vestita con un completo bianco a due pezzi sopra di una cotta di maglia, mentre sulle spalle aveva un nastro rosso. Portava il copri fronte di Taki legato al braccio.
L’ultimo individuo, quello più strano, era un tipo alto di carnagione scura. Portava gli occhiali da sole con il copro fronte di Kumo dalla stoffa bianca che cingeva i capelli biondi chiari. Vestiva, come la bionda di poco prima, la divisa da jonin del villaggio della nuvola mentre sulla schiena, notarono gli shinobi, portava otto spadini.

Osservando i due di Kumo, Hiruzen capì subito chi fossero ed esclamò “Ma io vi conosco!” disse rivolgendosi ai due

“Parli con noi?” chiese stupita la bionda indicando se stesso e il ragazzo di colore
Sarutobi annuì “Si! Tu sei Nii Yugito mentre tu sei… aspetta… Killer Bee Yotsuki il fratello dell’attuale Raikage!”
Killer Bee apparve stupito quanto l’amica ed esclamò “Oh e tu conosci il brother? Super!”
“Chi sei?” chiese invece la donna che non ricordava la figura del vecchio
“Sono l’ex Sandaime Hokage, ci siamo conosciuti parecchi anni fa quando ero venuto a Kumo a fare visita al vostro ex Raikage!”
Killer Bee annuì “E’ vero! Ora mi ricordo di te!”
Jiraiya si intromise “Comunque, cosa volete da noi? O meglio dai ragazzi?” disse il sannin che, sebbene quei sei non ispirassero ostilità, non capiva ancora cosa volessero dai due ragazzi.
Lo shinobi, che più sembrava un samurai, vestito da Yojimbo rirpese a parlare presentandosi “Voi dovete essere Jiraiya, il ninja leggendario! È un onore conoscervi! Io sono Han, ex guardia del corpo del Daymio di Tsuchi. Sono Jinchuruki di Hokou, il Gobi dalle cinque code!” spiegò infine.

Gli shinobi di Konoha e Suna si paralizzarono. Avevano capito bene? Costui era un Jinchuruki?
“J-Jinchuruki?” chiesero stupiti i due ragazzi
Han da dietro la maschera sorrise e annuì con il capo “Si Naruto. Tutti noi siamo Jinchuruki!”
Anche Sarutobi e Jiraiya si paralizzarono a quella notizia “COSA?” chiesero tutti in coro ad occhi sgranati
“Voi… voi siete nostri fratelli?” fece titubante il rosso con voce impastata. Non era solito impressionarsi, ma questa volta non riuscì di farne a meno.
Killer Bee annuì vigorosamente “Oh yeah fratello! Piacere io sono Killer Bee il Jinchuruki di Hachimata, l’Hachibi dalle otto code! E sono il più forte, yeah!”  esclamò mettendosi in una strana posa che ricordava molto quelle di Jiraiya, cosa che mise in tremendo imbarazzo i suoi accompagnatori.
“Piantala di fare l’imbecille Bee! Sei imbarazzante!” disse Nii tirandogli un pugno in testa con  la quale tutti si trovarono d’accordo
Anche Naruto annuì indicando il suo sensei “Concordo! Sembri Ero-sennin!” disse per poi ricevere anch’egli un pugno in testa
“Allievo degenere!” esclamò irritato il sannin
“Sigh, nessuno mi comprende!” disse invece Killer Bee scatenando l’ilarità generale

Nii scosse il capo. Il suo compagno non sarebbe mai cambiato. Si rivolse comunque agli altri shinobi di Konoha e Suna e sorrise “Comunque, piacere. Io sono Nii Yugito e sono il Jinchuruki di Nekomata, il Nibi dalle due code!” disse alzando due dita davanti a se
Han indicò il Jinchuruki più anziano dai capelli rossi e lo presentò “Questo vecchio vicino a me è mio cugino, Roshi, il Jinchuruki di Sokou, lo Yonbi dalle quattro code.”
Roshi gli lanciò un’occhiata inceneritrice “Vecchio a chi, disgraziato!”
“Lasciamo a perdere.” Disse Han ignorando il cugino. Indicando poi gli ultimi due ragazzini disse “Per finire, il ragazzino vestito di blu è Utakata, il Jinchuruki di Raiju, il Rokubi dalle sei code mentre questa piccola peste che non sta mai ferma è Fu, il Jinchuruki di Nanabi, lo Shichibi dalle sette code!”
“Piccola peste a chi? Guarda che ti rompo!” urlò la piccola furia dietro a Han
“Piantala Fu, sei peggio di Killer Bee!” disse il Jinchuruki di Rokubi fissandola con sguardo atono, cosa che all’Uzumaki ricordò molto il suo ex amico Sasuke.

Dopo aver sentito tutte le presentazioni, Sarutobi esclamò “Tutto ciò è strabiliante! Siete i sei Jinchuruki!” letteralmente sbigottito al pari degli altri presenti
“Manca solo quello del Sanbi e ci sareste tutti!” puntualizzò Jiraiya che non aveva sentito nominare il Bijuu dalle tre code, Isonade Sanbi.
Roshi intervenne, spiegandogli “Sanbi non ha un Jinchuruki. Il Bijuu si trova ancora allo stato brado ma non abbiamo idea di dove si trovi!”
Sarutobi annuì. Sapeva che l’ex Jinchuruki del Sanbi era il terribile Yondaime Mizukage, morto fortunatamente pochi anni prima, seppur in circostanze misteriose “Capisco! Ma cosa ci fate tutti qui riuniti?” chiese dando voce ai pensieri dei suoi compagni
“Siamo venuti a chiedere ai Jinchuruki di Kyubi no Yoko e Shukaku se vogliono venire con noi!” spiegò Han
Naruto e Gaara sgranarono gli occhi. Volevano riunire tutti i Jinchuruki? Perchè mai, si chiesero all’unisono
Hinata si strinse al braccio dell’amato, preoccupata che il suo sogno di passare più tempo con lui andasse in frantumi “Naruto…”
Naruto fissò i sei davanti a lui “E perché dovremo venire con voi?”
Nii prese parola “Come forse saprete, esiste un’organizzazione chiamata Akatsuki che ha come obiettivo la nostra cattura!”
Killer Bee annuì rimettendosi in una posa imbarazzante “Yeah, quei farlocchi ci vogliono catturare, ma se stiamo insieme non ce la potranno mai fare!” esclamò. Questa volta il pugno arrivò da Han
“Piantala con queste rime! Sei fastidioso! Comunque vorremmo che vi uniste a noi per allenarci a domare i nostri Bijuu. Vi abbiamo osservati durante il torneo di selezione dei chunin e abbiamo visto che voi due siete già in grado, seppur non totalmente, di controllare i vostri. Tra di noi solo Nii e Bee sono in grado di farlo. Vorremmo allenarci tutti insieme per rendere le cose più difficili ad Akatsuki e poterla estirpare completamente una volta che ne saremo in grado.” Spiegò Han seriamente mentre anche i suoi compagni annuirono decisi.

Naruto e Gaara ascoltarono quelle parole. Non poterono negare che l’idea era buona. Ma restava comunque il problema dell’allenamento per Naruto. Il biondo guardò la sua amata che ricambiò lo sguardo. Lei non gli avrebbe mai impedito di seguire la sua strada ma nei suoi occhi c’era la muta richiesta di non accettare, almeno per ora. Ad aiutarlo da quell’impiccio ci pensò il suo sensei
“Credo sia una buona idea quella che avete avuto!” disse Jiraiya sorridente facendo un passo in avanti
Han chinò il capo in segno di rispetto “La ringrazio!”
“Ma se fosse possibile” continuò il sannin “vorrei che aspettaste almeno un anno prima di cominciare il vostro allenamento. Naruto non è ancora pronto e voglio insegnargli tutto quello che posso prima che possa prendere la sua strada!” disse infine indicando l’allievo che lo fissò, grato di avergli risolto il problema
Han si voltò verso i suoi compagni che annuirono “Trovo che sia una buona idea. Ma più passa il tempo e più ci saranno concrete possibilità che Akatsuki inizi a muoversi!” disse poi preoccupato.
Jiraiya annuì concorde “Su questo non c’è dubbio. Ma le mie fonti mi hanno confermato che prima che l’organizzazione cominci a darvi la caccia, passeranno almeno altri cinque anni!”
“Cosa intende dire?” chiese questa volta Roshi
Jiraiya raccontò loro quello che aveva saputo da Nagato e Konan sorvolando sul fatto che fossero suoi infiltrati. Non voleva certo far saltare la loro copertura.
Dopo la spiegazione, Nii assunse un’espressione pensierosa per poi annuire nuovamente “Capisco. Quindi è sicuro che il Dio dell’inferno non sarà pronto a sigillarci per almeno altri cinque anni”
“Esatto!” concordarono il sannin e il Sandaime
“Ma le sue fonti sono affidabili?” chiese nuovamente Han che non voleva correre rischi inutili
“Affiderei loro la mia stessa vita!” disse sornione l’uomo

Quelle parole parvero convincere definitivamente gli altri Jinchuruki che, conoscendo il valore della parola del sannin e dell’ex Sandaime, si fidarono dei due.
“Bene, allora è deciso.” Esclamò Han “Ci ritroveremo qui fra un anno. Nel frattempo ci divideremo e ognuno di noi tornerà ai propri villaggi per avvertire i nostri Kage. Io e Roshi non ci fidiamo molto del nostro per cui magari osserveremo prima le sue mosse e poi vedremo!”
Gaara annuì “D’accordo! Ci ritroveremo ai confini tra il paese del vento e quello del fuoco fra un anno esatto!” disse per poi salutare gli amici e i nuovi fratelli. Dopo i vari congedi, Gaara riprese la marcia allontanandosi con i suoi fratelli salutando Naruto.
“Perfetto! Arrivederci Kyubi, ci vedremo fra un anno! I nostri ossequi, onorevole Sandaime e sannin!” disse Han
“Buon viaggio e fate attenzione!” salutarono i due uomini stringendo la mano a turno a tutti i Jinchuruki
Nel mentre che i sei partirono, Killer Bee prese in disparte Naruto
“Ohi fratello, cerca di diventare forte, sono proprio curioso di vedere quanto sia potente il Kyubi!” Hachimata gli aveva infatti raccontato dell’antica rivalità che c’era fra i due demoni
Naruto sorrise “Non temere! Mi allenerò fino a controllare perfettamente la volpe!” disse convinto
Anche il Jonin di Kumo sorrise “Yeah! Così si parla! Ma dimmi chi è la ragazza con te?” indicando la ragazzina dai capelli corvini che gli si era attaccata al braccio dopo la proposta del viaggio
“Hinata? È la mia ragazza!” rispose il biondo semplicemente
Killer Bee lo guardò “Woa!! E non ha paura di te nonostante sappia delle tue condizioni?” chiese piacevolmente sorpreso
Naruto scosse il capo “No, mi ha accettato per come sono!” ammise sereno il biondo.
“Sei fortunato fratello! È raro che uno come noi riesca ad avere legami con persone normali! Tutt’al più riusciamo ad avere legami solo tra di noi!” disse l’uomo lanciando una veloce occhiata a Nii che si stava infilando il mantello nero.
“Già, sono fortunato! Hinata è il mio angelo!” disse teneramente il biondo
Killer Bee lo guardò per poi sorridere “Ora vado Naruto, ci vediamo tra un anno!” raggiungendo gli altri per poi partire insieme a Nii verso Kumo. Naruto lo guardò mentre si allontanava. Quel ninja, per quanto strano che fosse, gli stava simpatico.

“Bene, se non ci sono altri problemi, rimettiamoci in marcia. Ormai si sta facendo buio ed è meglio trovare una caverna per riposarci un po’!” esclamò il sannin una volta che i Jinchuruki partirono
“Giusto! E già che ci siamo sarebbe meglio comunicare a Fukusaku che stiamo arrivando!” propose il suo sensei trovandosi d’accordo con l’allievo
“Già!” disse questo
Hinata si avvicinò a Naruto “Quindi fra un anno partirai?” constatò senza riuscire a nascondere un velo di tristezza nella sua voce.
“Si, ma vedrai che non staremo via molto. Io sono già in grado di controllare per bene Kyubi quindi sono quello che ne ha meno bisogno. Vedrai non staremo via per molto!” tentò di rassicurarla lui
Le sue parole parvero rincuorare un po’ la giovane kunoichi che lo abbracciò teneramente.

Il gruppo si avviò verso una caverna ai piedi di un monte, per ripararsi nella notte. Jiraiya accese un fuoco attorno al quale si posizionarono i quattro con i loro sacchi a pelo.
“Bene, questo posto è perfetto!” esclamò il sannin riferendosi alla grotta. Non avrebbero avuto problemi per la notte
“Si. Credo sia una buona idea, quella che avete avuto, sai Naruto!” disse Hiruzen verso il ragazzo
“Lei dice?”
Sarutobi annuì convinto “Si! Così facendo avrete modo di collaborare con i vostri Bijuu. Sarà una cosa complicata ma sono sicuro che non gradirebbero la prospettiva di venire catturati da quelli di Akatsuki!”

Prima che potesse rispondere, Naruto sentì una voce ben conosciuta rimbombargli nella mente.
Il vecchio ha ragione!”  disse Kyubi trovandosi d’accordo con il Sandaime
“Già, ma se i tuoi fratelli non volessero collaborare?” disse Naruto preoccupato. Non era sicuro di poter minacciare seriamente ben altri sei Bijuu. Con uno era un conto, ma forse sei erano troppi.
Non ti preoccupare per questo. Ci penserò io a convincerli! Sono pur sempre il più pericoloso e questo loro lo sanno. Hai visto la reazione che ha avuto Shukaku no?” esclamò fiero Kyubi
“Hai ragione! Il problema sarà solo farli cooperare con i loro Jinchuruki!”
Kyubi annuì “Quello dipenderà esclusivamente dalle abilità di questi. Se si mostreranno degni come tu lo hai fatto con me, non credo avremo problemi. Shukaku è già in sintonia con Gaara e da quello che abbiamo sentito, lo sono anche Nekomata e Hachimata! Questo ci aiuterà enormemente. Convincere gli altri sarà relativamente più facile se già quattro di noi sono d’accordo!
Naruto annuì “Lo spero!”

Nella realtà, Hinata si accorse dell’improvviso assortimento del ragazzo
“Naruto, tutto bene?” chiese la ragazza poggiandogli una mano sulla spalla
“Eh? Ah si si, non ti preoccupare!” disse lui risvegliandosi dal torpore
“Stavi conversando con Kyubi?” chiese Jiraiya intuendo il motivi dell’intorpidimento dell’allievo
Naruto annuì “Si. Anche lui trova che questa sia stata una buona idea. Mi diceva che ci penserà lui a convincere gli altri Bijuu a collaborare se ce ne fosse bisogno!”
“Ahahahah questo si che è rassicurante! È incredibile come tu sia riuscito a farti rispettare da lui!” rise Hiruzen felice di quella situazione.
Naruto, attivando il Rinnegan “Eheheheh più che altro, all’inizio l’ho costretto!” ghignò il biondo per poi disattivare nuovamente il doujutsu
“Certo che quegli occhi sono davvero terrificanti! Riesci già a sfruttare a pieno il loro potenziale?” chiese Hiruzen che ancora faceva fatica a deglutire vedendoseli di fronte
Naruto scosse il capo sconsolato “Non ancora! Ma non si preoccupi, ci sarà il tempo anche per questo!” disse sfoggiando il suo miglior sorriso, che ebbe l’effetto di contagiare gli altri tre
“Ben detto! Adesso riposiamoci, domani ci aspetta una giornata intensa e voi due avrete bisogno di essere al pieno della forma!” disse Jiraiya riferendosi al biondo e alla corvina
“Si sensei!” annuì la ragazza preparandosi il sacco a pelo e sdraiandosi all’interno. Hinata e Naruto si addormentarono quasi subito, tenendosi per mano.
“Sono proprio contento che questi due si siano trovati. Hanno avuto entrambi un’infanzia travagliata e si meritano tutta la felicità possibile!” disse il Sandaime sorridendo in modo paterno verso i due, nel mentre che ravvivava il fuoco
“Lo penso anche io maestro!”
La notte passò tranquilla, con Jiraiya e il maestro Sarutobi che si alternarono a fare i turni di guardia per far riposare i due ragazzi.

Il mattino seguente, i due si svegliarono belli riposati. Si accorsero di aver dormito vicini tutta la notte e arrossirono di botto nel notarlo
‘Che bello ho dormito tutta la notte mano nella mano al mio Naruto! Chissà se lo faremo di nuovo!’ pensò imbarazzata la ragazza
‘Certo che ho dormito proprio bene vicino ad Hinata! Accidenti speriamo che l’Ero-sennin non l’abbia notato altrimenti non la smetterà di tormentarmi!’ sperò il biondo
“Buongiorno ragazzi! Dormito bene?” chiese invece il Sandaime
I due, rossi in faccia, annuirono
“Immagino proprio di si” disse invece Jiraiya guardando il suo allievo con la sua tipica espressione maliziosa.
“Jiraiya! Piantala di fare il maiale, sono ancora dei ragazzi!” esclamò invece il suo maestro
“Se se… comunque, direi di non indugiare oltre! Pronti per arrivare a Myoboku?” chiese con una vena di eccitazione nella voce all’idea di rivedere i suoi maestri.

“Myoboku?” chiese Naruto che mai prima di allora aveva sentito nominare quella località
“Dove si trova?” chiese invece Hinata
“Myoboku è la montagna dove vivono tutti i rospi che evochiamo. Si trova in una località difficile da accedere a circa un mese di cammino da qui.” Spiegò il sannin guadagnandosi due paia di occhi sgranati
“Cosaaaaaaaa?” urlò il biondo “E ce lo dici solo adesso? Perderemo un mucchio di tempo per arrivarci!!” esclamò il jonin sconsolato facendo cadere le braccia lungo i fianchi e roteando gli occhi
“Calmati Naruto, non agitarti!” disse bonariamente Hiruzen che invece aveva già qualche idea su cosa volesse fare l’allievo
“Infatti. Ora guardate!” disse il sannin componendo i sigilli per le evocazioni con le mani “Tecnica del richiamo!

Dalla nuvola di fumo apparve un vecchio rospo. Era molto piccolo, grande quanto Gamakichi. Portava un pizzetto bianco con le sopracciglia, anch’esse bianche, molto lunghe. Era vestito con un mantello nero che lo ricopriva per intero, mostrando solo la testa.
“E questo chi è?” chiese ingenuamente Naruto prendendosi un poderoso pugno sulla testa dal suo maestro “Ahi! Ma sei impazzito Ero-sennin?” chiese ma si bloccò vedendo la faccia seria del suo maestro.
“Non osare mai più a rivolgerti a lui in questo modo! Salve Fukusaku-sensei!” fece poi al vecchio rospo inchinandosi al suo cospetto.
“Sensei?!?” chiese Naruto visibilmente sorpreso, venendo però interrotto proprio dal vecchio rospo
“Jiraiya-chan, perché mi hai evocato? Chi sono questi ragazzi?” chiese la voce anziana. Poi volgendo lo sguardo verso il vecchio ex-Hokage sorrise “Sarutobi! Vecchio mio! Come stai?” disse saltandogli davanti
“Fukusaku-sama! È un piacere vedervi!” anche lui facendo un lieve cenno di inchino con il capo, cosa che lasciò sia Naruto che Hinata a bocca aperta. Una persona come l’Hokage, seppur ex, che si inchinava davanti a un rospo? Inaudito!
Fukusaku agitò una mano davanti al viso scuotendo il capo “Piantala con queste formalità, Hiruzen! Ci conosciamo da una vita e sei stato anche Hokage, il migliore assieme a Minato oserei dire! Leva quel sama per piacere!”
Sarutobi rise imbarazzato “Ahahahahah lei mi lusinga sempre!!”
“Figurati! Ma che ci faccio qui?” gli chiese poi non avendo ancora ricevuto risposta alla sua curiosità
“Sensei, siete qui perché vorremmo chiedervi il permesso di venire a Myoboku!” lo informò Jiraiya attirando la sua attenzione
“Ah si? E come mai?”
“Vogliamo allenare questi due giovani! Li riconoscete?” chiese il sanni sorridente indicando i due ragazzi

Guardando attentamente i due ragazzi di fronte a lui, Fukusaku realizzò di chi si trattassero. La più piccola era una portatrice del Byakugan, il che significava che era una discendente del clan Hyuga.
“Ma guarda un po’! Il Byakugan! Devi essere una discendente del clan Hyuga!” constatò il rospo.
Hinata annuì inchinando rispettosamente il capo “S-si! M-molto piacere sono Hinata Hyuga, primogenita di Hiashi Hyuga!”
Fukusaku si grattò il mento annuendo “La figlia di Hiashi? Quindi devi essere l’erede del clan! È un piacere conoscerti!”
“L’onore è tutto mio, Fukusaku-sama!”
Fukusaku sorrise e si girò verso l’altro ragazzo, scrutandolo attentamente “Il giovanotto invece… ha un non so che di famigliare… aspetta” esclamò osservando gli occhi azzurri e i segni a forma di baffi sulle guance “non sarà mica…”
“Si sensei. È Naruto Uzumaki, il figlio di Minato!” esclamò Jiraiya sorridendo alla sorpresa che si era formata sul viso da rospo del maestro
“Questa si che è una sorpresa! Sei cresciuto ragazzo! L’ultima volta che ti ho visto eri ancora in fasce! Minato era all’apoteosi della felicità quando ti mostrò a me. Sai, anche lui era stato mio allievo” rivelò il rospo.
Naruto sorrise felice a quelle parole “Eheheheh!”
“Ma dimmi Jiraiya, perché vuoi allenare questi due ragazzi? Ho notato anche che è comparso il nome della giovane Hyuga nella lista degli evocatori!”
“Vi spiegheremo tutto una volta arrivati a Myoboku! È un argomento un po’ delicato e preferiremmo parlarne in un posto sicuro!” disse facendosi serio
Fukusaku annuì “D’accordo. Deve essere davvero importante se hai deciso così! Ci penserò io a evocarvi. Per Sarutobi basta che lo porti tu. Dovrete fare in modo di unire il più possibile i vostri chakra così da non avere problemi ad evocarvi!”
“Evocarci?” chiese incuriosito il biondo, che ben poco aveva capito di quella conversazione
Jiraiya gli spiegò “Faremo un’evocazione inversa. È lo stesso procedimento che usiamo per evocare noi i rospi. Solo che questa volta sono loro ad evocarci e arriveremo direttamente a Myoboku, risparmiando tutto il tempo del viaggio!”
“Forte!”
“D’accordo, ci vediamo fra qualche minuto! Jiraiya, dammi il rotolo!” esclamò Fukusaku allungando le mani
Il sannin si tolse il rotolo dalle spalle e lo porse al suo sensei, che dopo averlo preso, scomparve in una nuvola di fumo.

“Presto raccogliete tutto! Pronti?” disse afferrando per il braccio il suo maestro.
“SI!” dissero all’unisono i due ragazzi
La prima a scomparire fu Hinata, seguita subito da Naruto e poi dai due rimanenti.
“Urgh, che strana sensazione di risucchio! Stai bene Hinata?” chiese il biondo rialzandosi da terra vicino alla ragazza
Hinata annuì “S-si, tranquillo!” anche lei leggermente frastornata
“Ahahahahah sto diventando vecchio per queste cose!” esclamò Hiruzen
“Benvenuti a Myoboku, ragazzi! La montagna dei rospi!”








NdA
Ed eccoci qui, puntuali! Allora? Piaciuto l’ingresso di queste fantasmagoriche sei entità? La maggior parte di voi ha azzeccato la loro identità, i sei Jinchuruki rimanenti. Ovviamente, per rimanere in parte fedele alla vera trama del manga ho voluto lasciare Isonade allo stato brado, il perché lo capirete presto! Bene, finalmente la coppia ha raggiunto Myoboku per allenarsi… ma cosa succederà ora? Lo scoprirete (spero) domani! At salot

@brando: effettivamente risultava abbastanza scontato intuire quello che sarebbe stato detto al consiglio. L'allenamento di Hinata, invece, ho voluto farlo per lo stesso motivo per cui ho dato il segno maledetto a Sakura, ovvero bilanciare le forze in campo! Per quanto riguarda il ritorno a Konoha, beh si ho intenzione di fare un salto temporale di qualche anno ma prima di allora ci sarà ancora parecchio da leggere con svariati capitoli filler!

@Otakon: non preoccuparti, la storia ha già un epilogo, ma come più volte ho detto sarà molto lontano!

@beast: pensa a Kakashi, lui non ha mica ucciso nessuno per sviluppare il Mangekyou, no? ;)

@GiovaneLuna: grazie dei complimenti, anche a me intrigava molto l'idea!

@Vegeta4ever: per quanto la storia sia abbastanza OOC, i demoni rimangono lo stesso tali e non conoscono il sentimento dell'amore fraterno! La cooperazione per la propria soppravvivenza, però, è tutta un'altra cosa!

@Darkshin: felice di vederti anche su EFP! Si è vero, mi son detto che se volevo ripubblicarla, tantovaleva migliorarla inserendoci anche qualcosina in più. Ma i veri cambiamenti arrivernno più tardi!

@Ninja767: credo che finalmente questo sia stato il capitolo rivelatorio per te XD

@Fly89: se ti ha stupito così tanto la proposta di Jiraiya, aspetta di leggere i prossimi capitoli. Questo è nulla al confronto! XD

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