03
Il signor Stefanelli
Stefanelli era un uomo anziano dai capelli bianchi poco
folti,il suo viso esprimeva una bontà infinità ed era così che Stefanelli era
stato allevato,ad essere un uomo di buon cuore e un cittadino onesto.
Un buon lavoratore e Dio sapeva quanto aveva lavorato nella
sua vita,la schiena risentiva degli acciacchi e degli errori giovanili. La vita
di Stefanelli era stata questa,era nato,era cresciuto,aveva lavorato,si era
sposato e alla fine era rimasto solo. Non aveva avuto figli e da quello che gli
raccontavano i suoi amici,era stata una fortuna. Tutti quella della sua età,i
figli li dovevano aiutare a
mantenersi,invitandoli a pranzo la domenica oppure a fargli la spesa o simili.
Stefanelli aveva sospirato,
guardava gli scaffali del supermercato rassegnato:non poteva
comprare nulla. Gli occhi gli pizzicavano vorrebbe scoppiare a piangere lì? Nel
supermercato?!
Da quando si era reso conto di essere povero,era andata
così: Stefanelli entrava nei supermercati e usciva piangendo a mani vuote.
L’anziano signore non poteva comprare il giornale:leggeva i
giornali di sotto banco come il City qualche rara volta una dimenticata Repubblica
si una panca.
La mattina che aveva cambiato la sua vita l’anziano,aveva
letto il City:diminuivano le pensioni per la nuova finanziaria.
Per un lungo attimo l’anziano si era sentito preso
dall’ansia,la bocca dello stomaco si era chiusa,fitte di dolore al cuore si era
manifestate per un lungo momento.
Come avrebbe fatto per mangiare?
La prima volta che aveva rubato Stefanelli,aveva preso un
pacco di pasta.
L’anziano non era riuscito neanche ad aprirlo,l’aveva
lasciato sul tavolo della cucina illeso,era roba non sua,non poteva toccarla.
Però la fame è molto più forte della morale,riesce a
soccomberla, a distruggerla ma la sua scomparsa viene ricordata da un suo
grande amico:i sensi di colpa.
Stefanelli era di nuovo in un negozio,le sue mani erano
nere,sporche,troppo sporche per essere lavate da una piccola confessione di un
prete di provincia. Stefanelli rimane al centro del negozio con la bocca
aperta.
I colori e i suoni di quell’ambiente scompaiono.
Non ce la fa,lui non è quel tipo di persona,lui la roba
degli altri la rispetta,non la ruba.
Si era avvicinato all’anziano un giovane,un giovane alto dal
viso da bravo ragazzo. Stefanelli aveva osservato per un attimo i vestiti di
sottomarca del giovane,anche lui era un nuovo povero.
<< Si sente
bene? >> una domanda gentile di una persona cortese.
Le pupille dell’anziano si erano dilatate. Aveva sottratto della roba anche a
lui,a un altro povero come me.
La vergogna si era impossessata del Signor
Stefanelli,l’anziano sentiva tutto il suo corpo diventare freddo,solo il suo
viso era accaldato: << Non mi tocchi sono sporco! >> aveva urlato.
Il giovane uomo,per un momento,aveva osservato l’anziano,non
gli sembrava sporco.
Forse è un folle o un disperato.
Che tristezza.
Stefanelli aveva abbassato lo sguardo tremando,si vergognava
per la sua scenata : << Mi
dispiace … grazie. E’ un bravo giovane. >>
L’anziano Stefanelli non ce la faceva più a stare lì,ad
essere fissato da una sua vittima.
Rubare che atto ignobile.
Anche affamare un paese.
Il sorriso amaro dell’anziano sembra dire << che orrenda vita che ho. >>
Stefanelli si era chiuso a riccio e pensava alle prediche
del papa sulla fame dei poveri bambini del terzo mondo.
Lui un bambino non era.
E non abitava neanche nel terzo mondo ma la morsa allo
stomaco ce l’aveva comunque. Stefanelli si sedette a terra,incurante della
strada sporca.
Tanto era sporco anche lui.
Cosa doveva fare?
Cosa?
Le sue mani erano sporche,piccolo ladro ignobile,ecco cosa
era.
Lui era un cattolico italiano. Dio perdona i peccati dei
suoi figli ma Stefanelli era anche un cittadino…
I carabinieri ,alla vista di un uomo di quella età,
preparano immediatamente un modulo di denuncia,probabilmente qualche furfante
l’aveva rapinato all’uscita della Posta o della Banca.
<< Sono un
ladro … arrestatemi. >> i “tutori” dell’ordine rimasero sorpresi
dall’affermazione,Stefanelli non aveva l’aspetto di un furfante,ad alcuni
carabinieri scappa una risata maleducata. Solo uno di loro,sembra riuscire a
scorgere sotto quell’aspetto di uomo perbene,una sottile espressione di
vergogna.
<< Mi segua
signore. >> dice l’unico carabiniere più attento, mentre i
suoi colleghi lo esortano a lasciar perdere,forse Stefanelli era solo un
vecchio matto.
Stefanelli segue docilmente il tutore della legge,le sue
mani erano sporche ancora: << Sa
ha rubato anche a lei. >>
I carabinieri fissa l’uomo,nella sua mente cerca di un dare
senso alla frase dell’anziano: forse è un truffatore nazionale o un appaltatore
corrotto.
<< Il suo nome.
>>
Stefanelli osservava sott’occhi l’uomo,ha i tratti
mediterranei ma gli sembra serio come un tedesco.
<< Stefano
Stefanelli. Sa sembra un tedesco,è un uomo tutto di un pezzo? >> domanda l’anziano con una sorta di entusiasmo
giovanile.
Il carabiniere aprì una cella,tenne la porta aperta
esortando l’anziano ad entrare.
Con voce asciutta: << Cerco di esserlo. >>
Stefanelli aveva avuto lo sguardo abbassato tutto il
tempo,quando sente il carabiniere chiedere la cella lo rialza. Gli occhi
vergognosi non avevano fissato direttamente il carabiniere ma la sua bocca: da
dove erano uscite quelle parole.
<< Sa anche io
… cercavo di esserlo … un uomo tutto di un pezzo … essere un buon cristiano e
anche un buon italiano,si può essere tutte e due le cose. Eppure… eccomi qui.
>>
Il carabiniere non era un ufficiale non dovrebbe fare troppe
domande al carcerato: << Perché
dice ”ho rubato anche a lei” cosa ha fatto? >>
Stefanelli aveva sorriso amaramente: << Ho rubato nei supermercati. >>
Il carabiniere si stupisce,aveva pensato di trovarsi di
fronte a un grande criminale e invece è solo un morto di fame che si era
consegnato alla giustizia. Stefanelli si era alzato e aveva teso le mani al
carabiniere: << Vede adesso non
sono più sporche. >> aveva
esultato l’anziano. Quelle mani il carabiniere non le aveva viste sporche:
<< Ma Stefanelli,lei non aveva le mani sporche. >>
Stefanelli aveva sorriso paternamente,un sorriso di un nonno
che spiegava al nipote qualcosa del mondo: << Signor carabiniere,non voglio diventare come
loro… >> Stefanelli si era incurvato,si era fissato le
mani e poi era tornato a guardare il carabiniere: << Loro non vedono mai le loro mani sporche. Non
hanno morale,per questo non si consegnano alla legge. Loro non si sentono
sporchi. >>
Il carabiniere cerca
di capire se l’anziano davanti a sé e un vecchio matto.
<< Chi loro?Lei
è forse pazzo? >>
Stefanelli era tornato a sorridere: << Loro
sono quelli che mi hanno abbassato la pensione. Loro rubano a tutti: le loro
mani non sono sporche sono putride ma loro non se ne accorgano,perché per loro
è giusto rubare i soldi ai cittadini di un paese. >>
Stefanelli aveva guardato il carabiniere negli occhi:
<< Mi chiede se sono matto ebbene
non lo sono. Però una volta lo sono stato,feci un grande errore rifiutandomi di
trasferirmi in Canada con mia moglie,come ci aveva consigliato sua sorella. Dovevo andarmene dall’Italia,quella volta.
Perché questo non è un paese ne per
nascere ne per invecchiare. >>
Ringraziamenti:
annalicious:grazie per il commento.Comunque
mi sembra che l'uomo di cui parli si è ucciso giovedì o
venerdì!
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