INVERSO di darkjedi (/viewuser.php?uid=2296)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1: Nascite ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 In Senato ***
Capitolo 3: *** Cap. 3: Senatore e Ribelle ***
Capitolo 4: *** CAP. 4 JEDI! ***
Capitolo 5: *** 5. CAP. LEIA ***
Capitolo 6: *** Cap. 6 PRIGIONIERO DELL'IMPERO ***
Capitolo 7: *** CAP. 7 DI NUOVO INSIEME ***
Capitolo 8: *** CAP 8 LA VERITA' ***
Capitolo 9: *** LA DISTRUZIONE DELLA MORTE NERA 1P ***
Capitolo 10: *** LA DISTRUZIONE DELLA MORTE NERA 2 P. ***
Capitolo 11: *** UNA TAGLIA SU LUKE ***
Capitolo 12: *** HOTH parte 1° ***
Capitolo 13: *** HOTH parte 2° ***
Capitolo 14: *** L'ATTACCO DELL'IMPERO ***
Capitolo 15: *** FUGA DAL PIANETA GHIACCIATO ***
Capitolo 16: *** 16. ASTEROIDI E DAGOBAH ***
Capitolo 1 *** CAPITOLO 1: Nascite ***
CAP. 1: Nascite
Obi
Wan guardava assorto i
due neonati nella culla. Padme era morta e Anakin era come se lo fosse
e loro
dovevano proteggerli da Vader e dall’Imperatore.
Sentì
la porta che si
apriva e anche senza voltarsi capì che era entrato: il
maestro Yoda e Bail
Organa.
“Vieni
Obi Wan non c’è più
niente da fare” disse Bail Organa mettendogli una mano sulla
spalla.
“Si
Obi Wan, il senatore
Organa ragione ha, e prendere una difficile decisione prendere
dobbiamo.”
Intorno al tavolo nella sala
delle conferenze
sulla Tantive IV, l’astronave di Bail, lo stesso senatore,
Obi Wan e il maestro
Yoda stavano discutendo su cosa fare in quel futuro oscuro.
“Maestro
dobbiamo
proteggere i figli di Padme dall’Imperatore, sono loro la
nostra ultima
speranza per la libertà della galassia”.
“Si,
Obi Wan con te
d’accordo sono, ma dividerli dobbiamo più
possibilità di salvarsi dai Sith
hanno”.
“Se
permettete io prenderò
con me il bambino, io e mia moglie lo cresceremo con amore e gli
insegnerò
tutto ciò che so così quando sarà
grande saprà opporsi all’Impero e grazie al
potere del mio casato ne avrà anche i mezzi.”
“Ottimo,
senatore Organa.
Io porterò Leia su Tatooine dai suoi zii, lì
sarà al sicuro”.
Così
Luke fu accolto nella
Casa Reale degli Organa e crebbe come un qualsiasi ragazzo di Alderaan.
I suoi
genitori adottivi non gli nascosero mai che era stato adottato ma non
gli
rivelarono mai l’identità dei suoi veri genitori.
La sua infanzia trascorse
felicemente sotto il tutela delle sorelle del padre che lo viziarono e
lo
coccolarono ma che spesso, però si lamentavano delle
marachelle e degli scherzi
del piccolo Luke, che però sapeva, però come
farsi perdonare: mormorando un
‘non lo faccio più’ e scoccando un bacio
sulla guancia di ciascuna delle tre
donne che si intenerivano perdonandogli ciò che aveva fatto.
All’età
di 10 anni iniziò
la sua educazione come principe della Casa Reale degli Organa e fu
affidato a
dei severi precettori che gli insegnarono
le leggi del suo pianeta, le lingue, la storia, gli usi e
i costumi dei popoli
che facevano parte dell’Impero. Il piccolo Luke si
appassionò soprattutto alla
storia della vecchia Repubblica e l’ordine dei Jedi, Bail gli
procurò dei libri
proibiti dall’Impero intimandogli però che nessuno
doveva saperlo.
A
volte, quando Luke era
libero dagli studi, seguiva le riunioni del governo presieduto da sua
madre e a
volte da suo padre, poi una volta conclusa la riunione, gli veniva
chiesto un riassunto
e la sua opinione sugli argomenti trattati.
All’età
di quindici anni
Luke entrò nell’Università di Aldera,
la
capitale di Alderaan dove approfondì gli studi di politica
galattica e
legislazione imperiale e si appassionò allo studio della
diplomazia.
Bail
Organa seguiva con
orgoglio gli studi di Luke, i suoi successi nei primi dibattiti
all’interno
del- l’università e incominciò a
pensare a una sua entrata nel senato
imperiale.
Aveva
subito notato che
Luke aveva ereditato il forte spirito e il senso di giustizia della
madre e la temerarietà
del padre.
L’educazione
di Luke non fu
solo intellettuale ma anche fisica, il ragazzo fu addestrato da
militari
esperti, scelti personalmente da suo padre, nella difesa personale,
nella lotta
corpo a corpo, nel tiro al bersaglio con ogni tipo di arma, e presto
raggiunse
l’abilità dei suoi insegnanti.
Ma
la cosa che Luke amava
di più erano le sue scorribande, insieme ai suoi amici,
nelle praterie di
Alderaan in groppa al suo Thranta (un mammifero alato). Fu proprio dopo
una di
queste scorribande che incontrò per la prima volta il
Governatore Wilhuff
Tarkin in visita al suo pianeta. Quel giorno stava facendo una gara con
il suo
migliore amico e cugino: Wedge Antilles, Luke fece atterrare il suo Thranta nel centro della
piazza di Aldera poi
si girò verso il giovane che stava arrivando.
“
Youuuu, ho vinto ancora
una volta, Wedge!”
“Tu,
tu sei pazzo Luke,
scendere a quella velocità, hai rischiato di sfracellarti
”.
Non
preoccuparti io e
Stark avevamo tutto sotto controllo, vero bello.” rispose il
giovane ridendo e
accarezzò la sua cavalcatura che gli rispose con un muggito
di apprezzamento.
Due
persone avevano
assistito alla scena: Bail Organa e Tarkin.
“Quello
è vostro figlio,
vero?” chiese Tarkin
“Si”
rispose Bail,
ripromettendosi di fare una ramanzina a quello scavezzacollo, poi
continuò
“Sapete come si è a
quell’età, uno si crede invincibile.”
“No.
Io alla sua età
servivo già nell’esercito.” rispose
Tarkin duro.
“Luke
vieni qui” lo chiamò
Bail.
Il
giovane scese dalla sua
cavalcatura e si avvicinò. Appena giunse davanti a loro
disse “ Buongiorno
padre.”
Anche
se i suoi occhi
erano ancora accesi dall’entusiasmo della corsa la sua voce
era calma e
controlla- ta, notò Tarkin osservandolo bene: era un giovane
alto e ben fatto
con i capelli biondo scuro e gli occhi blu. Fra un paio
d’anni avrebbe fatto
impazzire le dame della corte imperiale, pensò con una punta
di astio.
“Buongiorno
Luke, ti
presento il Governatore Wilhuff Tarkin.”
Luke
chinò appena la testa
e disse “Benvenuto su Alderaan, Governatore. Spero che la
nostra ospitalità sia
di suo gradimento. ”
“Si
Principe, grazie.”
rispose meccanicamente Tarkin.
“Luke
fra un’ora ci sarà
un pranzo in onore del nostro ospite voglio vederti pronto e vestito
come si
addice a un membro della nostra famiglia.”
“Si,
padre.” e rivolto a
Tarkin s’inchinò di nuovo e disse “se
volete scusarmi, Signor Governatore.”
In perfetto orario Luke si
fece trovare nella
sala da pranzo e si unì ai suoi genitori per accogliere gli
ospiti. Tarkin
arrivò quasi per ultimo portando al guinzaglio una piccola
Twi’lek.
“Governatore
Tarkin, cosa
ci fa con quella creatura?” disse Breha inorridita.
Tarkin
guardò dove aveva
indicato la regina e disse indifferente “E’ solo il
mio animaletto. Mi diverte
e poi è di moda alla corte imperiale.”
“Sarà
di moda alla corte
ma non su Alderaan, qui non ammettiamo la
schiavitù.”
Con
molta riluttanza
Tarkin ordinò ad uno dei suoi sottoposti
“va bene riportatela nella mia stanza.”
Il
pranzo iniziò senza
altri problemi, la conversazione aveva per argomento la politica
dell’Impero e
Tarkin scoprì che il principe Organa oltre ad avere un
bell’aspetto aveva anche
una mente acuta e brillante e alcune volte si trovò a
disagio nel rispondere
alle domande spinose del giovane, che dopo un pò si
allontanò per pochi minuti
per parlare con alcuni servitori.
Finito
il pranzo tutti si
stavano ritirando nelle loro stanze per riposare o ai loro doveri
giornalieri,
quando sentirono delle grida provenire dalla stanza assegnata al
Governatore
Tarkin. L’uomo stava sbraitando contro le sue guardie
perché si erano
allontanate e nel frattempo la Twi’lek era scomparsa.
Bail
e sua moglie si
girarono verso Luke che stava arrivando in quel momento ma il giovane
evitò il
loro sguardo segno evidente che era il responsabile della scomparsa.
“Luke
sei impazzito se Tarkin
lo avesse scoperto ti avrebbe arrestato immediatamente in nome
dell’Im- peratore
e noi non avremmo potuto fare niente.” dichiarò
Bail arrabbiato camminando
avanti e indietro nel salottino attiguo alle loro stanze.
“Tuo
padre ha ragione Luke
hai rischiato troppo” disse Breha sedendogli accanto e
prendendo le mani del
ragazzo fra le sue, e poi disse “ ma anch’io avrei
fatto come te”.
Luke
sospirò e poi disse “Hai
ragione padre ma credimi non riuscivo proprio a sopportare che quella
povera
creatura fosse trattata in quel modo. Ora è al sicuro
lontano da qui”
Quando
Luke si fu ritirato
nella sua stanza Breha disse “Bail hai visto cosa ha fatto
Luke oggi, cosa
pensi di fare.”
“Penso
che sia l’ora che Luke
inizi ad affrontare il mondo esterno. Fra pochi mesi compirà
quindici anni e
alla prossima riunione del Senato lo presenterò formalmente
come mio successore
al Senato Imperiale.”
“Pensi
che sia prudente
portarlo a Coruscant, lì
c’è….”
“Breha
non possiamo
tenerlo nascosto qui per sempre.”
Il
giorno dopo Bail riferì
al figlio la sua decisione, Luke era al massimo
dell’eccitazione.
Dal giorno successivo si impegnò
particolarmente negli studi e seguì con
più attenzione le sedute del Governo di Alderaan. Nel tempo
libero, invece di
andare a scorazzare con i suoi amici, come faceva prima,
iniziò a seguire via
holonet le sedute del Senato della Repubblica, voleva essere
perfettamente
preparato per il giorno della sua entrata in Senato e voleva che suo
padre
fosse orgoglioso di lui.
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Capitolo 2 *** CAPITOLO 2 In Senato ***
CAP
2: In Senato
Finalmente
arrivò il
giorno tanto atteso da Luke, Bail aveva deciso di partire un paio di
giorni
prima così avrebbe potuto presentare Luke ad alcuni suoi
amici. La madre gli
aveva fatto confezionare un abito da senatore, simile a quello del
padre e
glielo consegnò prima di partire e gli disse”
rendici tutti orgogliosi di te,
figlio mio.”
“Lo
farò madre.” Rispose
il giovane.
Quando
arrivò su Coruscant,
Luke rimase a bocca aperta, era così diverso dal suo
pianeta, Alderaan era un
pianeta verde e pieno di alberi e il cielo era azzurro mentre su
Coruscant
c’erano costruzioni altissi- me una accanto
all’altra senza nessuno
spazio tra loro per vedere il cielo.
Il
pomeriggio Luke conobbe
i senatori vicini al padre, Mon Mothma e il senatore Garm Bel Iblis e
altri.
Aveva
sentito migliaia di
volte i loro discorsi e ora era lì con loro.
La
mattina dopo Luke entrò
nel grande edificio, dove si trovava il Senato Imperiale, insieme a suo
padre
Bail. I due si fermarono nella grande hall insieme a tutti gli altri
senatori
aspettando che l’Impe- ratore arrivasse. Dopo un
po’ giunse seguito dalla sua
corte, tutta gente che viveva alla sua ombra. Quando Bail e suo figlio
si
trovarono di fronte a lui Bail chinò
leggermente la testa disse “Vostra Altezza vi presento mio
figlio Luke, oggi è
il suo primo giorno come Senatore e presto spero prenderà il
mio posto.”
“Benvenuto
giovane Organa,
avete le stesse doti diplomatiche di vostro padre?” disse la
voce stridula
dell’Imperatore.
Luke
sentiva lo sguardo
dell’Imperatore su di sé e un’aura
tenebrosa che tentava sondarlo chinando la
testa mormorò “Lo spero Altezza. E non vedo
l’ora di dimostrarglielo.”
“Molto
bene.”disse
l’Imperatore allontanandosi.
Luke
notò che gli era a
fianco un uomo vestito completamente di nero con una strana armatura
che gli
copriva tutto il corpo lasciando solo il volto scoperto.
“Padre
quello chi è?”
sussurrò Luke
“Quello
è Lord Darth
Vader, il braccio destro dell’Imperatore. E’ un
uomo molto pericoloso Luke.
Stai molto attento a lui.”
“Non
ti preoccupare padre
non ho nessuna intenzione di avvicinarlo, quell’uomo mi mette
paura.”
La
seduta del Senato filò
liscia come al solito e Luke intervenne in alcune fasi con interventi
diretti e
accurati, ricevendo addirittura alcuni complimenti dai senatori che
erano amici
del padre.
Mentre
stavano uscendo un
servitore si avvicinò e disse “Senatore Organa
l’Imperatore desidera
vedervi.” Bail
si fece avanti ma il
servitore mormorò “non voi senatore Bail,
l’Imperatore vuole vedere vostro
figlio.”
“Cosa
devo fare padre?”
chiese Luke.
Bail
Organa prese da parte
suo figlio e mormorò “Non
puoi
rifiutarti Luke. Ma se hai già attirato
l’attenzione dell’Imperatore su di te
non posso che esserne preoccupato.”
“Perché?”
“Perché
è molto volubile,
un giorno potresti essere nelle sue grazie mentre il giorno dopo
potresti
essere in una delle celle del palazzo solo per averlo contraddetto.
Devi stare
molto attento.”
“Va
bene, padre.”
Luke
seguiva il servitore,
i suoi stivali rimbombavano sul pavimento di marmo nero, si
guardò intorno
incuriosito, il corridoio era pieno di nicchie dove si trovavano strane
statue.
Arrivarono ad un enorme porta dove erano ammassati
alcuni, tra dignitari e militari, l’uomo li
superò e attraversò la porta poi si
fermò e disse “vada avanti senatore
l’Imperatore la sta aspettando.
Luke
si presentò al
cospetto dell’Imperatore e chinando la testa disse
“Vostra Altezza voleva
vedermi?”
“Si,
Senatore Organa“
rispose uno degli uomini del suo seguito mentre l’Imperatore
lo fissava intensa-
mente, dietro il trono dell’Imperatore c’era
l’onnipresente figura di Lord
Vader. A Luke sembrò di essere sotto esame. L’uomo
stava continuando
“L’Imperatore è rimasto piacevolmente
sorpreso dal vostro discorso,
difficilmente il Senatore Bliss rimane senza parole”.
“Sono
lieto che
l’Imperatore sia rimasto soddisfatto, era un argomento che mi
interessava
particolar- mente. Se adesso volete scusarmi devo tornare da mio padre
che mi
sta aspettando.”
Fece
per inchinarsi ma la
voce dell’Imperatore lo gelò “No!
Senatore Organa.” Poi continuò con una voce
stridula e mielosa “niente di cui dovete preoccuparvi mio
giovane senatore ma
una delle mie amiche mi ha chiesto di invitarvi alla festa che ci
sarà questa
sera qui a palazzo e anch’io voglio che
partecipiate.”
Luke
si ricordò le parole
del padre e disse “Sono onorato del vostro interesse nei miei
confronti Altezza,
parteciperò sicuramente.”
Quando
si fu allontanato
Lord Vader si avvicinò a Palpatine e mormorò
“perché vi interessate a lui, mio
Signore, mi sembra un giovane insignificante proprio come suo
padre.”
“Sei
sicuro Lord Vader? Ho
sentito qualche cosa in quel giovane che mi sfugge e voglio capire bene
cos’è e
se in futuro mi sarà d’ostacolo o se è
davvero così ‘insignificante’ come suo
padre.”
Nei
mesi che seguirono
Luke diventò il senatore preferito delle dame di corte
grazie al suo
bell’aspetto e ai suoi modi galanti, era tanto socievole
quanto suo padre era
stato riservato e tutte le missioni diplomatiche che il Senato gli
affidava
venivano portate a compimento con successo. Luke aveva la particolare
capacità
di riuscire a risolvere le dispute più accese e grazie a
questi successi e alla
sua abilità politica e diplomatica venne richiesta la sua
opinione in qualsiasi
controversia e anche quei senatori che all’inizio si erano
opposti alla sua
candidatura a causa della sua giovane età si dovettero
ricredere.
L’unico
cruccio per Luke
era l’assenza del padre. Bail Organa, infatti, assisteva
raramente alle sedute
del Senato e ai successi del figlio.
Lord
Darth Vader incuriosito
dai successi del giovane senatore decise di conoscerlo meglio, sentiva
nel
giovane un’energia che non riusciva a decifrare, proprio come
era successo
all’Imperatore, e le poche volte in cui riusciva ad
avvistarlo tra i senatori
nei lunghi corridoi del Senato il giovane riusciva sempre a dileguarsi.
Una
sera, durante una
delle interminabile feste organizzate dall’Imperatore, Vader
riuscì ad avvicinarsi
a Luke, “dobbiamo parlare Senatore Organa.”
Luke
sorrise e bisbigliò
“Vede quella signora laggiù Lord Vader, ha appena
richiesto la mia ‘compa- gnia’
e non è educato far aspettare una signora.”
“Voglio
parlare con voi.
Ora!” ringhiò Lord Vader prendendolo per un
braccio.
Luke
lo fissò e poi sibilò
“ se volete trascinarmi via con la forza fate pure ma non
credo che l’Impe-
ratore sarà felice che roviniate una delle sue
feste.” E poi liberandosi con
uno strattone continuò altezzoso “se volete
parlarmi rivolgetevi al mio assistente
e fissate un appuntamento, ci penserà lui a dirvi quando
sono disponibile. E
ora se volete scusarmi.” E eseguendo un inchino sarcastico se ne andò
raggiungendo un gruppo di invitati.
Lord
Darth Vader lo guardò
allontanarsi pieno di rabbia per essere stato trattato in quel modo,
lui il
braccio destro dell’Imperatore.
Quando
l’Imperatore iniziò
a riunire sempre più poteri nelle sue mani la frequenza
delle sedute nel Senato
si ridusse e Luke decise di tornare su Alderaan per un po’ e
poi doveva parlare
con suo padre per chiedergli consiglio su alcune questioni. Si
recò
dall’Imperatore per chiedergli udienza.
“Vostra
Altezza vi chiedo
il permesso di tornare a casa, sul mio pianeta.”
“Va
bene Senatore Organa
ma voglio vedervi tornare al più presto. Le mie amiche
saranno tristi senza di
voi”
“Lo
farò Altezza.”
Stava
per andarsene quando
si ricordò di non aver visto Vader da nessuna parte e
fermò uno dei senatori
che conosceva e gli chiese “Non ho visto Lord Vader, sai per
caso dov’è?”
Il
Senatore Tan Madon si
guardò intorno con aria vigile e poi bisbigliò
“senatore Organa gira voce che
alcuni pianeti si siano ribellati all’Imperatore e Lord Vader
è andato a
scovare i ribelli per poi distruggerli.”
Il
ritorno ad Alderaan non
fu allegro come si aspettava, solo il padre e la madre lo accolsero con
calore,
i suoi amici e soprattutto il suo migliore amico Wedge non si fecero
vedere.
Aspetto alcuni giorni poi decide
di andarlo
a cercare.
“Wedge
si può sapere
perchè non ti sei fatto vedere? Ti ho cercato molte
volte”
“Ho
altro da fare e poi
non pensavo che volessi vedermi ormai sei diventato un importante
membro della
corte imperiale.”
“Che
vuoi dire?”
“Voglio
dire, “ lo investì
il giovane “che non hai fatto altro che partecipare alle
feste, sei diventato
un burattino dell’Imperatore anche tu. Avevi detto che, una
volta eletto al
Senato avresti chiesto leggi più giuste per i popoli della
galassia, che
avresti combattuto, lì dentro al Senato, per la
libertà di tutti, invece non
hai fatto altro che divertirti.” Poi finì
sprezzante “’il favorito delle dame
di corte’ecco come ti chiamano.”
“E
tu credi davvero a
tutto quello che si vede negli holonews? Mi stupisci Wedge ti credevo
più
intelligente.” replicò Luke andandosene e
lasciandolo lì.
Passò
la serata a
camminare nel giardino del palazzo a ripensare a quello che gli aveva
detto
Wedge,
aveva
davvero dimenticato tutto
quello che si era ripromesso di fare, tutti i suoi sogni di giustizia e
libertà, invece quando si era trovato nel Senato aveva
pensato soltanto a
eseguire le missioni che gli venivano affidate senza pensare a
nient’altro, e a
partecipare alle feste che l’Imperatore dava, tutti i
senatori ci dovevano andare
se non lo facevano incorrevano nelle ire dell’Imperatore.
Luke
era confuso: Se era
così aveva tradito oltre ai suoi ideali anche le speranze
del padre. Decise di
andarlo a cercare per chiedergli consiglio, quando sentì una
voce che
sussurrava qualcosa si avvicinò per vedere chi era e vide
suo padre con in mano
un oloproiettore. Bail
Organa stava
parlando con un qualcuno, Luke vide un’immagine tremolante,
come se la persona
con cui stava parlando fosse molto lontana.
“Hai
ragione, se
l’Imperatore ci scopre adesso che ancora non siamo pronti,
per noi è la fine.
Dobbiamo rinforzarci e poi siamo ancora troppo pochi.”
Bail
Organa spense
l’oloproiettore e si girò e vide a pochi metri da
lui suo figlio Luke.
“Luke!”
Padre
e figlio si
fissarono per qualche secondo che sembrò lunghissimo.
“Padre,
tu fai parte della
Ribellione contro l’Impero!” dichiarò
Luke.
“Si.
E ora cosa vuoi
fare.” disse Bail con voce ferma.
Luke
guardò il padre con
attenzione poi con calma disse”Fino a ieri non lo sapevo, ma
adesso non ho
dubbi, voglio far parte anch’io della Ribellione.”
E un ampio sorriso si
allargò sul suo volto.
“Luke,
sono così fiero di
te,.” disse abbracciandolo forte. Poi allontanandolo un
po’ da se disse “No, è
meglio che tu te ne tenga fuori. E’ troppo pericoloso per te
se l’Imperatore ti
scopre ti farà uccidere immediatamente.”
“Non
devi preoccuparti per
me padre, è molto più rischioso per la senatrice
Mon Mothma. Io sono
considerato il senatore più leale dell’Impero, il
favorito delle dame di corte,
chi mai sospetterà di me.”
All’occhiata
stupita del
padre Luke disse sorridendo “Perché era con lei
che stavi parlando non é vero?”
Dopo
aver parlato con sua
madre, la prossima persona a cui doveva dirlo era Wedge, ma il giovane
era
introvabile, Luke si diresse a casa sua e suo padre furente gli
rivelò che quell’incosciente
era fuggito per arruolarsi nella ribellione.
Quando
tornò a palazzo
Luke incontrò il suo assistente personale, Teer Zane che lo
fermò dicendogli
“posso parlarti Luke?”
“No.
Perchè prima devo
parlarti io. Andiamo nel mio appartamento lì non ci
disturberà nessuno.” gli
disse Luke terribilmente serio.
Quando
furono nella stanza
Luke si mise seduto su una delle poltrone e invitando Teer a fare lo
stesso. Il
giovane rimase in silenzio per qualche minuto cercando il modo per dire
ciò che
doveva dire poi alzò la testa e fissò negli occhi
il suo assistente che era
anche suo amico dai tempi dell’università.
“Teer
ho preso una
decisione mi sono unito alla ribellione contro
l’Impero.”
“Vuoi
dire che non torneremo
più su Coruscant?”
“Si,
tornerò in Senato ma allo
stesso momento aiuterò l’Alleanza Ribelle, insomma
dovrò riferire tutte le
notizie che potranno aiutare la ribellione contro l’Impero.
Sarà molto
pericoloso e se non te la senti e vuoi lasciare il mio servizio non ti
biasimo.”
“Non
ci penso per niente.
Anche io ero stanco di vedere i soprusi dell’Impero senza
fare niente. Dimmi
continueremo a partecipare alle feste.” disse sorridendo Teer
“Oh,
si e molto più di
prima vedrai e dovremo tenere le orecchie ben aperte.”
rispose Luke sorridendo
a sua volta.
Teer
si alzo e disse “Allora
quando partiamo?”
Luke
rise e disse “anche
subito, dobbiamo solo prepararci”. Era andato meglio di
quanto si era aspettato
ma ora veniva la parte più difficile.
|
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Capitolo 3 *** Cap. 3: Senatore e Ribelle ***
3
CAP: Senatore e
Ribelle
Così
Luke iniziò la sua
doppia vita: Senatore Imperiale e Ribelle. Bail Organa diede le
dimissioni dal
Senato e gli
lasciò il suo incrociatore,
la Tantive IV, che divenne ufficialmente la nave diplomatica con cui
Luke
avrebbe eseguito le missioni che il Senato gli affidava ma sarebbe
stata anche
un’ottima copertura per le missioni per la Ribellione. La
Tantive IV era
comandata da suo zio Raymus Antilles che aveva già prestato
servizio con suo
padre.
Luke
tornò su Coruscant e
riprese la vita di prima con una sola eccezione questa volta, lui e
Teer
ascoltavano con attenzione i discorsi che giravano nella corte e poi
Luke
riferiva al padre le notizie che, riteneva affidabili sui movimenti
delle
truppe Imperiali.
Con
la sua nave, Luke,
oltre che ad eseguire le missioni che il Senato gli affidava,
incoraggiava gli
abitanti dei pianeti, che erano contro l’oppressione
dell’Impero, ad entrare
nell’Alleanza Ribelle.
Grazie
ai suoi sforzi l’Alleanza
Ribelle iniziò ad svilupparsi e
diventò una piccola spina nel fianco dell’Impero.
Era
sera, una delle poche
in cui Luke era rimasto nel suo appartamento ad
“Impero 3000” a leggere i rapporti che
gli aveva passato il suo ufficio
nel Senato, quando Teer entrò nella stanza ansimando e disse “Luke ho
sentito alcuni ufficiali dire
che hanno scoperto una riunione della Ribellione e stanno mandando
alcune navi
nel sistema Katam per
prenderli in
trappola.”
Luke
si alzò in piedi di
scatto e iniziò a camminare avanti e indietro nella stanza
parlando a bassa
voce tra se e se “ecco perchè oggi non ho visto
nessuno.” Poi si girò verso
Teer e disse “andiamo al palazzo Imperiale è
lì che c’è il centro di
controllo.”
“Cosa
vuoi fare Luke?”
“Non
lo so ma qualche cosa
devo pur fare altrimenti li arresteranno tutti, e sarà la
fine. Andiamo.”
Quando
furono all’interno
del suo speeder Luke prese il comlink e dopo aver selezionato una
frequenza
specifica e sussurrò “Padre rispondimi ti prego,
padre.”
La
voce che rispose sembrò
arrivare da molto lontano “Luke, ti avevo detto che questa
è una frequenza
segreta della ribellione da usare solo in casi gravi.”
“Credimi
padre, questa è
una di quelle. Vi hanno scoperto dovete allontanarvi subito dal sistema
Katam.
Stanno arrivando lì dei Star Destroyer.”
“Sei
sicuro?”
“Sicurissimo.
Sto andando
al Centro Informazioni per vedere di rallentarli o di
fermarli.”
“No.
Luke, è troppo
pericoloso.”
Ma
il giovane aveva già
disattivato il suo comlink. Luke rimase in silenzio per tutto il resto
del
viaggio e quando Teer atterrò sulla sua piattaforma
d’atterraggio privata si
girò verso Luke e disse “cosa facciamo?”
“Tu
rimani dentro
l’appartamento, io andrò nel Centro Informazioni e
cercherò di disattivare le
comunicazioni. A quest’ora non dovrebbe esserci nessuno e
Vader sarà andato con
lo squadrone di Star Destroyer a catturare i ribelli, non si lascerebbe
mai
scappare un’occasione simile”
“Allora
posso andare io,
tu non devi correre rischi.”
“No.
A te potrebbero
arrestarti invece io potrei dire che sto andando ad un appuntamento
galante,
sono o non sono il senatore rubacuori come dicono sugli
holonews”
Luke
s’inoltrò nei
corridoi bui del palazzo, stava attento a dove camminava e teneva le
orecchie
ben aperte nel caso s’imbattesse in qualche pattuglia.
Fortunatamente non
incontrò nessuno e arrivò alla sua destinazione.
Ringraziò mentalmente uno dei
suoi speciali insegnanti per averlo costretto ad imparare come
disattivare qualsiasi
apparecchio elettronico e cancellare i dati da un computer. Dopo aver
disattivato il sistema di comunicazioni e cancellato tutti i dati che
riuscì a
trovare sui ribelli o quelli sospettati tali, Luke ridacchiò
tra se, avrebbe
dato chissà cosa per vedere la faccia di Vader quando lo
avrebbe scoperto.
Stava
per tornare indietro
quando suonò l’allarme, e non seppe come, se per
fortuna o grazie alla sua
abilità, riuscì a tornare nel suo appartamento
senza che le pattuglie di
stormtrooper lo avvistassero.
Teer
appena lo vide lasciò
andare un sospiro di sollievo e disse” Meno male che sei
arrivato, quando ho
sentito l’allarme temevo proprio che ti avessero
preso.”
“Missione
compiuta, Teer.
Vorrei proprio vedere la faccia di Vader quando tornerà su
Coruscant e scoprirà
che tutte le preziose prove che ha raccolto sono scomparse. Ora mando
un
messaggio a mio padre sarà preoccupato da morire.”
Il
giorno dopo la riunione
del Senato durò meno del solito ormai, notò Luke,
era solo una parodia di ciò
che era prima. Stavano per andarsene quando entrò Lord
Vader, ormai tutti
sapevano del fallimento della sua missione, e uno dei senatori
esclamò
ironicamente “allora Lord Vader dove sono i suoi
ribelli?”
Un’occhiata
glaciale
dell’uomo in nero lo fece zittire all’istante e nel
silenzio più totale si
sentì la voce stridula dell’Imperatore dichiarare
“Lord Vader cosa avete da
dire?”
Lord
Darth Vader si
inchinò profondamente davanti al suo Imperatore
“Mio Signore non sono io il
responsabile del fallimento della missione.” poi si
girò verso la platea e con
gli occhi scuri che ardevano d’odio dichiarò
“accuso il Senatore Luke Organa di
averli avvertiti, perchè tra i ribelli c’era suo
padre l’ex senatore Bail
Organa.”
Luke
si alzò dal suo
seggio e con aria sconvolta esclamò “Lord Vader!
co...come potete pensare che
mio padre sia un traditore, è stato uno dei più
grandi senatore di questo
impero. No, non voglio nemme- no pensarci.”
mormorò poi scuotendo la testa e
continuò con aria così disgustata che a Teer che
stava dietro di lui gli venne
quasi da ridere, “mio padre non è uno di quei
sporchi ribelli.”
L’imperatore
Palpatine lo
osservò con attenzione poi si girò verso Darth
Vader e disse “avete delle
prove, Lord Vader.”
“No,
mio Signore. Tutte le
prove che avevo sono state distrutte questa notte da un intruso che
è entrato
nel Centro Informazioni Imperiale.”
La
voce dell’Imperatore
sibilò minacciosa “bene Lord Vader è
così che vigilate sul mio palazzo. Come è
entrato nel vostro centro informazione quell’intruso sarebbe
potuto arrivare
fino a me, il vostro Imperatore. Forse dovrò cercare un
altro Comandante.”
“Mio
Signore vi do la mia
parola che non accadrà mai più. Ma vorrei
chiedere al Senatore Organa dov’era
questa notte, dato che il suo speeder è stato visto
dirigersi da questa parte.”
Da
un’altra postazione si
alzò il Senatore Gune Yeb e disse “Il Senatore
Organa è venuto da me, dovevamo
parlare della situazione corrente.”
Luke
annuì “E’ così mio
Imperatore.”
Allora
l’Imperatore si
girò verso Vader e disse “avete avuto la vostra
risposta Lord Vader. Ora venite
con me.” Sembrava molto impaziente di andarsene.
Quando
furono fuori Luke
si avvicinò al senatore Yeb e disse “ la ringrazio
senatore.”
“Non
mi importa cosa ha
fatto o dove è stato, senatore Organa ma quel Lord Vader non
ha alcun diritto
di accusare in quel modo un senatore, è solo il fantoccio
dell’Imperatore.”
Quando
furono soli
l’Imperatore Palpatine disse “mi avete deluso
profondamente Lord Vader farvi
raggirare così da un ragazzo.”
“Perdonatemi
mio Signore,
l’avevo sottovalutato ed è un errore che non
farò mai più” rispose a denti
stretti Darth Vader.
“Già,
sembra che sia più
astuto e intelligente di quel che credevate.”
replicò l’Imperatore e si lasciò
andare ad una risata stridula e cattiva.
Intanto
in un’altra stanza
altre due persone stavano discutendo.
“Luke
devi stare più
attento d’ora in poi, hai visto come ti ha preso di mira Lord
Vader e
nonostante la tua messinscena credo che l’Imperatore gli
abbia creduto.”
“Si
lo so, ma non può fare
niente, non può farmi arrestare senza prove. Sono pur sempre
un senatore
imperiale”
“E
quando troverà le
prove?”
“Dovremo
filarcela il più
velocemente possibile.” replicò Luke abbozzando un
sorriso.
Nei
giorni che seguirono
iniziò a girare la voce che l’Impero avesse
un’invincibile arma e durante una
delle feste dell’Imperatore Luke avvicinò alcuni
giovani ufficiali. Mentre
stava chiacchierando con uno di loro un’ombra scura li
sovrastò. Il giovane
ufficiale sbiancò all’improvviso e chinando la
testa con deferenza fuggì via.
Luke si girò con indifferenza e sorridendo disse
“buona sera Lord Vader.”
“Sta
cercando notizie da
mandare ai suoi amici ribelli, senatore Organa.”
“Oh,
ma la sua è una
fissazione Lord Vader! Deve farsi curare sa, vede ribelli
dappertutto” rispose
Luke in tono canzonatorio.
Darth
Vader continuò come
se il giovane non avesse parlato “ ora gliela do io una
notizia interessante:
la nuova arma dell’Imperatore esiste veramente ed
è stata già ultimata e presto
sarà operativa, e con lei la vostra insignificante
ribellione presto non
esisterà più.”
“Interessante
Lord Vader,
ma non capisco perchè mi dice queste cose. Glielo
già detto non mi interessa la
sorte di quei ribelli” ribadì Luke poi si
allontanò con lo sguardo di Darth
Vader che lo seguiva.
Per
tutta la serata e
dovunque andasse Luke sentiva lo sguardo del Signore Oscuro fisso su di
lui,
era una sensazione inquietante che lo mise di cattivo umore.
Quando
furono nel loro
appartamento Teer disse “Cosa c’è Luke?
Mi sembravi nervoso questa sera.”
Luke
gli raccontò quello
che Vader aveva detto, poi disse “Credo che Veder speri che
io mi tradisca e
avverta la ribellione così avrà le prove che
cerca.”
“Che
intendi fare?”
“Bisogna
avvertirli questo
è certo. Ma prima è meglio che ci mettiamo al
sicuro, dì a Raymus di preparare
la Tantive partiremo subito”.
|
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Capitolo 4 *** CAP. 4 JEDI! ***
4
CAP Jedi
Il
viaggio verso Alderaan
sembrò a Luke lunghissimo mentre camminava avanti e indietro
nella
carlinga. Raymus gli si avvicinò
e mettendogli una
mano sulla spalla lo fermò “Luke calmati
stai innervosendo tutto l’equipaggio.”
Luke
si girò intorno e
vide che tutti lo guardavano preoccupati, nessuno di loro lo aveva mai
visto
così nervoso.
Teer
gli si avvicinò e gli
disse “ Dai Luke andiamo in cabina hai bisogno di
riposarti.” Poi quando furono
lontani disse a voce bassa“ si può sapere
perchè sei così nervoso.” Luke fece
un sospiro poi rispose con lo stesso tono “sono preoccupato
per quello che ha
detto Vader ieri sera. Se l’arma del- l’Impero
esiste e sta per essere resa
operativa dobbiamo agire. Dobbiamo sapere
dov’è.”
“Non
ti preoccupare. ora
porteremo questa notizia a tuo padre e lui saprà cosa
fare.”
Quando
arrivarono su Alderaan Luke
prima di scendere si avvicinò al Capt.
Raymus e disse”zio Ray non so se e quando tornerò
a Coruscant perciò da un po’
di riposo a tutto l’equipaggio.”
Quando
entrò nel palazzo reale
uno dei servitori lo avvertì che suo padre era nel suo
salotto privato e che
aveva un ospite.
Bail
Organa e Obi-Wan
Kenobi stavano chiacchierando nel salotto privato di Bail quando la
porta si
spalancò di colpo ed entrò Luke che si diresse
verso suo padre “padre ho
scoperto che le notizie sulla nuova arma dell’Impero erano
vere.”
“Stai
calmo Luke ne
parleremo dopo, guarda un po’ chi
c’è” disse Bail facendo girare Luke alla
sua
destra.
Il
giovane spalancò gli
occhi sorpreso quando vide un uomo con i capelli bianche e barba bianca
che si
alzava e gli sorrideva apertamente, poi disse “salve Luke,
sei un pò cresciuto
dall’ultima volta che ti ho visto.”
Luke
esclamò “Ben, sei
venuto a trovarci finalmente!” si avvicinò e lo
abbracciò con calore. L’anziano
jedi ricambiò l’abbraccio poi allontanandolo un
po’ da sé mormorò, mentre un
ombra di malinconia gli attraversava lo sguardo “assomigli
così tanto a tuo
padre quando aveva la tua età.”
Poi
all’improvviso cambiò
argomento disse “Allora ti alleni ancora o da quando sei
diventato Senatore ti
sei rammollito.”
“Oh,
no! Vedrai sono in perfetta
forma.
Però non sono sicuro se tu
riuscirai a starmi dietro.”
“Dai
ragazzaccio cammina e
vedremo chi è che non ce la fa.” disse Obi Wan
ridendo e spingendo Luke.
“Aspetta!”
disse Luke poi
girandosi verso
Bail disse “Padre,
l’Impero ha costruito un’arma
molto
potente!”
“Ho
capito. Ne parleremo
questa sera con gli altri membri della Ribellione.”
Quando
furono nella sala
d’addestramento Luke si diresse verso l’armadio
delle armi ma Obi Wan lo fermò
e disse” no, useremo queste” e tirò a
Luke un tubo di metallo, il giovane lo
prese al volo e disse “Ma questo
cos’è?” poi sfiorò un
pulsante e una lama di
luce scaturì dal tubo.
Luke
era frastornato e
mormorò “Ma è una spada
laser?”
“Esatto,
era la spada
laser di tuo padre. Ora è tua” fece Obi Wan
accendendo anche la sua, poi con-
tinuò “avanti vediamo cosa sai fare.
Però prima è meglio metterla a metà
potenza non vorrei che tu mi tagliassi a metà.” e
dopo aver toccato alcuni
comandi l’energia della spada diminuì.
“Aspetta
Ben, parlami di
mio padre, tu lo conoscevi?”
“Si.
Ma ne parleremo dopo.
Ora attaccami.”
Il
combattimento fu breve
e ovviamente Obi Wan ne uscì vincitore. “Non male
per la prima volta hai solo
bisogno di imparare a gestire la Forza.”
“La
Forza?”
“Si.
La Forza è un campo
energetico creato da tutte le creature viventi, la Forza ci circonda,
ci
penetra. Un jedi sente la Forza, sente il suo flusso intorno a lui.
Imparerai
ad sentire la Forza tramite la meditazione, i Jedi erano...”
“Si,
so chi erano i Jedi.
L’organizzazione più potente e rispettata della
galassia, erano i guardiani
della pace e della giustizia nella vecchia Repubblica.” lo
anticipò Luke, poi
chiese “Tu eri uno di loro? Anche mio padre?”
“Si,
ero un jedi, il mio
nome era Obi Wan Kenobi, anche
tuo padre
lo era, ed era il mio migliore amico. L’Imperatore li ha
sterminati tutti io
sono l’ultimo rimasto. Domani inizieremo
l’addestra- mento con la spada laser,
ora ti insegnerò alcuni esercizi per la
meditazione.”
La
sera tardi, quello
stesso giorno, ci fu una riunione in olovisione con Mon Mothma e gli
altri capi
della Ribellione in cui Luke raccontò cosa gli aveva detto
Darth Vader. Era
presente anche Obi Wan come ultimo degli Jedi rimasti e anche
perchè godeva
della fiducia dei capi dell’Alleanza e soprattutto di Bail.
Quando
Luke ebbe finito se
ne andò perchè era stanco morto e Bail prese la
parola e disse “allora cosa ne
pensate.”
Uno
dei Generali
dell’Alleanza Ribelle disse
“Si anche a
noi è arrivata questa notizia, di a tuo figlio che ora
sguinzaglierò le mie
spie per saperne di più.”
“Bail,
io invece sono
preoccupata per Luke, in questo modo Darth Vader avrà la
certezza che tuo
figlio fa parte dell’alleanza Ribelle e appena
tornerà su Coruscant lo farà
arrestare o peggio.” Disse Mon Mothma
“Lo
so, amica mia. Anch’io
sono molto preoccupato. Avvertitemi se sapete qualcosa.”
Obi
Wan che era rimasto in
silenzio senza intervenire per tutta la riunione disse “Bail
da ciò che ho
sentito credo che sia ora che Luke venga con me e inizi il suo
addestramento da
Jedi.”
“No!”
fu la risposta secca
dell’uomo.
“Bail
ragiona. E’ tempo
che sappia chi è e che inizi ad imparare ad usare i suoi
poteri. Sia lui che
Leia. ti ricordi cosa disse il Maestro Yoda? Sono loro
l’ultima speranza della
libertà nella galassia.”
“Lo
so, c’ero anch’io quel
giorno se ben ti ricordi. Ma se Luke sapesse, chi e
cos’è non so quale potrebbe
essere la sua reazione ed io non voglio perderlo. Perciò non
voglio che tu gli
dica niente.” Detto questo Bail Organa se ne andò.
La
mattina dopo Luke e Obi
Wan si recarono di nuovo della sala d’addestramento e Obi Wan
disse” Ora prendi
di nuovo la spada laser e accendila. Questo è un drone da
allenamento per
affinare i tuoi riflessi.” poi lanciò la piccola
sfera argentata in alto e Luke
la seguiva con la spada laser accesa. Lenta- mente la sfera
iniziò a girargli
intorno poi all’improvviso sparò un raggio
luminoso colpendolo al fianco
facendolo cadere, altre due volte la sfera colpì Luke. Ad un
certo punto Luke
si sedette demora- lizzato, Obi Wan si avvicinò e gli disse
“non buttarti giù
Luke non è facile come pensi. Sei troppo abituato a seguire
le tue percezioni.
Forse così è meglio.” e
coprì gli occhi di Luke con una benda. “Ora Luke
cerca
di non seguire il tuo io cosciente, lasciati andare e agisci solo con
l’istinto. Respira lenta- mente e non pensare a niente,
svuota la mente come ti
ho insegnato ieri.” La voce bassa di Obi Wan
diventò quasi ipnotizzante e
quando la sfera attaccò Luke parò il raggio con
incredibile velocità e la sfera
cadde a terra.
“Complimenti,
hai fatto il
primo passo di un cammino molto lungo. Ma adesso dobbiamo continuare
prova a
concentrarti da solo cerca di raggiungere la forza di sentirla intorno
a te.”
L’allenamento
durò tutto
il giorno e quando arrivò la sera il giovane era sfinito e
tutto indolenzito,
era riuscito a colpire la sfera solo poche volte.
“Obi
Wan per quale motivo
mi stati insegnando a usare questo potere che tu chiami
Forza?”
In
quel momento entrò Bail
ed ascoltò le ultime parole di Luke e girandosi verso Obi
Wan gli intimò “Obi
Wan, ti avevo detto di non...”
“Lo
deve sapere Bail non è
più un bambino!” dichiarò Obi Wan.
“Luke
la Forza scorre
potente in te. Tu sei un Jedi come lo era tuo padre, e come lo è anche tua
sorella.”
“Mia
sorella? ma io non ho
sorelle” esclamò Luke.
“Siete
stati divisi alla
nascita, io ti ho preso con me per allevarti come mio figlio e ti ho
sempre
voluto bene e te ne vorrò per sempre come se tu fossi
veramente mio figlio. Tua
sorella Leia, invece vive su Tatooine con i tuoi zii.”
rispose Bail.
“Perchè?”
“Vi
abbiamo divisi per
proteggervi dall’Imperatore e da Darth Vader.”
“Che
ironia, sono stato
tanto tempo a corte vicino a loro senza che sapessero chi sono
veramente” disse
Luke ironico, poi continuò “Obi Wan andiamo su
Tatooine a prendere mia sorella,
non voglio lasciarla su quel pianeta isolato.”
“Non
sei ancora pronto
Luke, Tatooine è occupato dall’Impero.”
“Non
c’è problema, sono
pur sempre un senatore e non ci daranno problemi.”
“Luke,
il senato imperiale
è stato definitivamente sciolto dall’Imperatore,
era questo che ero venuto a
dirti. “disse Bail.
“Me
l’immaginavo ormai era
soltanto una farsa.”
|
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Capitolo 5 *** 5. CAP. LEIA ***
5
CAP Leia
Dopo
giorni di incessanti
allenamenti, Luke finalmente convinse Obi Wan ad andare su Tatooine a
prendere
Leia.
Si
trovavano tutti e tre
nella grande sala del palazzo reale, e Obi Wan disse “Va bene
partiremo domani
e viaggeremo in incognito.”
Luke
disse “in incognito?
Obi Wan, per me è un po’ difficile viaggiare in
incognito. Penso che
ultimamente non hai visto gli holonews, vero?”
“Guarda!”
disse poi. consegnandogli un
piccolo schermo.
Obi
Wan lo guardò per
pochi minuti e disse “a quanto pare sei molto
famoso.”
“Già.”
fece Luke
sorridendo.
“Luke
non devi essere troppo
presuntuoso per tuoi successi al
senato.” disse Bail severo.
“Non
lo sono, padre”
replicò seriamente Luke, “mi ha solo portato molto
lavoro in più.” Poi in tono
malizioso disse “e perchè tu hai registrato tutti
gli holonews in cui ci sono
io?”
“Perchè
io al contrario
posso essere orgoglioso di mio figlio.” replicò
Bail con una ferrea logica.
“Allora
cosa consiglia il
nostro famoso senatore?” chiese Obi Wan.
“Quella
di viaggiare in
incognito è una buona idea però è
meglio se viaggiamo con la Tantive.”
All’occhiata
scettica di
Obi Wan, Luke replicò “Guarda che io e Raymus
abbiamo fatto alcune modifiche
molto interessanti, non è più la Tantive che
conoscevi, e inoltre Ray è l’unico
che conosco che è capace di portarti su un pianeta senza che
nessuno lo scopra.”
“Va
bene, faremo come consigli
tu.” Disse Obi Wan.
Luke
andò ad avvertire Raymus
del viaggio che dovevano fare e
partirono la mattina dopo. Giunsero allo spazio porto di Mos Esley che
era
l’alba. Luke e Obi Wan scesero, “aspetta
Luke” disse il Capitano Raymus “tuo
padre mi ha detto di consegnarti questa unita R2 ti potrà
essere utile. Ci
rivediamo su Alderaan, e Luke... stai attento.”
Affittarono
un landspeeder
con i crediti che Luke aveva portato con se, e dopo un lungo viaggio
attra- verso
le pianure sabbiose di Tatooine arrivarono ad una vasta fattoria
sotterranea.
Appena
si avvicinarono una
voce indubbiamente femminile gridò “ Fermi
lì”
Obi
Wan scese dallo
speeder e disse “Che bell’accoglienza.”.
“Ben!
Finalmente sei
tornato.” gridò la ragazza mentre correva incontro
a Obi Wan.
La
ragazza era seguita da
due persone anziane, un uomo e una donna.
Luke
scese anche lui dallo
speeder tirò giù R2 e gli disse “tieni
d’occhio i dintorni, R2”.
L’uomo
appena lo vide
rimase immobile a guardarlo.
“Owen,
Beru, lui è Luke
Organa.” disse Obi Wan prima che l’uomo potesse
dire qualcosa.
Poi
continuò “Andiamo
dentro dobbiamo parlare.”
Entrarono
in una sala, lì
dentro era molto più fresco notò Luke.
‘E così sua sorella era sempre vissuta
lì mentre lui....’
I
suoi pensieri furono
interrotti da una voce che gli disse “Allora tu sei mio
fratello, così ha detto
Ben.”
Luke
rimase confuso dalla
domanda improvvisa della ragazza e prima che potesse rispondere la
donna
anziana che si era presentata come Beru disse “Su Leia
lascialo un po’
tranquillo è già abbastanza frastornato. Vuole
qualcosa, principe Organa?”
“No,
grazie e la prego mi
chiami Luke.”
“E
così sei un principe?
Non hai proprio l’aspetto di un principe.”
continuò Leia imperterrita.
“Leia
ora basta vai ad
aiutare tua zia a preparare qualcosa da mangiare.” la
sgridò suo zio.
Luke
ridacchiò mentre
vedeva Leia allontanandosi sbuffando, poi si girò verso Obi
Wan che aveva
iniziato a parlare con Owen Lars.
“Allora
Owen come vanno le
cose?”
“Male
Ben, l’Impero si fa
sempre più avido, le tasse aumentano continuamente. E poi
gira voce che presto
costringeranno i nostri giovani ad arruolarsi nel loro esercito. Devi
portare
via Leia non deve cadere nelle mani dell’Impero.”
Leia
stava entrando in
quel momento nella stanza e sentì le ultime parole dello zio
e disse “no, non
voglio andare via, ti prego zio Owen, non voglio lasciarti”.
“E’
per il tuo bene Leia,
qui non sei più al sicuro. Obi Wan e tuo fratello si
prenderanno cura di te.”
“No,
non voglio
andarmene.” ripeté Leia testardamente.
Luke
si avvicinò a lei e prendendole
le mani tra le sue disse “Leia, i nostri genitori si sono
sacrificati per
tenerci al sicuro dall’Impero e tu vorresti rendere vano il
loro sacrificio.
Per favore devi credermi qui sei in pericolo.”
“Ma
perchè?” disse la
ragazza con le lacrime agli occhi.
Luke
scambiò uno sguardo con
Obi Wan che annuì e poi disse “ Leia vostro padre
era un cavaliere Jedi,
l’Impero li ha uccisi tutti tanto tempo fa e se scoprisse che
voi due siate
ancora vivi vi ucciderebbe perché siete un pericolo per
lui.”
“Allora
se io rimango
metto in pericolo tutti quanti?”
“Si
è così.” dichiarò Obi
Wan.
“Va
bene, allora verrò con
voi.”
Il
saluto tra Leia e sua
zia Beru fu straziante. Le due donne si abbracciarono piangendo.
Luke
si avvicinò a Owen
Lars e gli porse una borsa.
L’uomo
lo guardò duramente
e poi disse “così mi offendete, principe Organa.
Io non ho allevato Leia
sperando in un compenso l’ho allevata perché le
volevo bene.”
Luke
scosse la testa e
sorrise leggermente “non è per ripagarvi per
ciò che avete fatto per mia
sorella, è un prestito fino a quando durerà
l’Impero. E se avete dei problemi
chiamatemi saremo felici di ospitar- vi, dentro
c’è una piccola
ricetrasmittente con le mie frequenze private.”
La
voce della sorella lo
fece girare accanto a lei stava un alto robot dorato.
“Luke
posso portare anche
3BO è stato con me fin da quando ero piccola.”
Luke
scambiò un’occhiata
con Obi Wan che annuì e disse “Certo che puoi
portarlo con te.”
Il
robot dorato iniziò a dire
“grazie, grazie signorina Leia vedrà che non le
sarò d’impiccio.”
“D’accordo
3BO allora
comincia a stare zitto.” esclamò Leia.
|
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Capitolo 6 *** Cap. 6 PRIGIONIERO DELL'IMPERO ***
6
CAP. Prigioniero
dell’Impero
Obi
Wan con i due giovani
e i due robot arrivarono allo spazio porto di Mos Eisley senza problemi
ma la
cittadina pullulava di soldati imperiali e soltanto
l’abilità con la Forza del
maestro Jedi impedì loro di essere fermati.
Si
diressero verso il
quartiere delle taverne poi Obi Wan disse a Luke di fermarsi e continuo rivolto a
entrambi ”Aspettatemi
qui, non fatevi vedere, io vado a cercare una persona”.
All’improvviso
dal vicolo
sbucò un uomo ferito che disse “Principe Organa,
voi siete il principe Organa”
“Si,
sono io e tu chi
sei?” rispose Luke chinandosi al suo fianco.
L’uomo
invece di
rispondere disse “Vi ho riconosciuto perchè vi ho
visto una volta sull’holonews
con vostro padre. Io faccio parte della Ribellione, vi prego aiutatemi.
Sono
riuscito a rubare i piani della nuova arma di distruzione
dell’Impero, ma i
soldati mi stanno inseguendo, venite li ho nascosti nel mio alloggio,
dovete
consegnarli alla Ribellione.”
“Va
bene andiamo, facciamo
presto.”
Leia
lo prese per un
braccio “hai sentito cosa ha detto Ben? Di aspettarlo
qui!”
“Aspettalo
tu e dirgli
cosa è successo, io torno subito.”
Entrati
nella casa l’uomo
portò Luke dov’era nascosto il data pad che
conteneva i piani, lo prese e
glielo consegnò. Improvvisamente R2 iniziò a
trillare allarmato, Luke gli
mormorò “che succede R2?” il astrodroide
continuò a trillare ancora più
allarmato. “Va bene ho capito, me lo dovevo
aspettare.” disse Luke poi rivolto
all’uomo disse “Si stanno avvicinando dei soldati,
penso che ti abbiano teso
una trappola per tentare di catturare te e il tuo contatto nella
Ribellione “
“Mi
dispiace.” disse
l’uomo ma Luke non lo ascoltava più, si
chinò verso R2 e infilo il data pad in
una delle sue fessure poi disse “ascoltami bene R2 non farti
né sentire né
vedere da nessuno e quando ci hanno portato via vai subito da Ben. Hai
capito”.
L’astrodroide
fece un
pigolio preoccupato e Luke lo carezzò sulla cupola e gli
disse “non
preoccuparti non mi capiterà niente di brutto”.
Dopo
qualche minuto i
soldati entrarono e li portarono via.
Quando
furono davanti al
Comandante dell’Avamposto Luke fece mostra di tutta la sua
arroganza di
Principe Reale.
“Come
avete osato
arrestarmi, sono Luke Organa, Principe ereditario di Alderaan e
Senatore Imperiale
protesterò per questo affronto presso il Senato Imperiale.
Io stavo soltanto
aiutando quest’uomo che è stato aggredito quando i
vostri soldati ci hanno
arrestato”.
Il
Comandante sbiancò di
fronte a tale minaccia e stava per dare l’ordine ai soldati
di rilasciarlo
quando una voce cupa e profonda li interruppe “Ora glielo
dico io il motivo per
cui vi hanno arrestato, ex-Senatore Organa.”
E
apparve Lord Darth Vader
scortato dai suoi Stormtroopper.
“Lord
Vader, che sorpresa?
Cosa fate così lontano da Coruscant, l’Imperatore
non sente la vostra
mancanza.” lo sbeffeggiò Luke.
Vader
non fece caso
affatto al tono ironico del giovane e continuò
“sono qui per catturare la spia
ribelle che ha rubato dei piani segreti, e credo di averla appena
presa.” e il
Signore Oscuro guardò prima l’uo- mo ferito a
terra e poi Luke.
“Benissimo,
allora se
l’avete già catturata sono libero di
andare”.
“Non
ho finito, non volete
sentire cosa ho scoperto? Lui
è la spia
ribelle che cercavo e voi Luke Organa siete il suo contatto nella
Ribellione.”
disse Vader indicando, con la mano guantata, prima l’uomo
ferito e poi Luke.
Luke
scoppiò in una risata
sprezzante “siete pazzo Lord Vader! Non avete nessuna prova
che io faccia parte
della Ribellione, io sono un Senatore Imperiale e solo l'Imperatore
può
ordinare il mio arresto.”
“Io
so che voi siete un
ribelle e un traditore come vostro padre. Portatelo via mi
occuperò più tardi
di lui. Ora mi occuperò di questo, dovrà dirmi
dove sono i piani rubati.”
Intanto
Ben Kenobi era
tornato accompagnato da un uomo alto e da uno Wookie e Leia gli aveva
raccontato quello che era successo e mentre andavano dove si era
diretto Luke
s’imbatterono in R2
D2 che iniziò a
trillare furiosamente.
“Stai
calmo piccolo droide,
spiegati più lentamente.” disse Ben. E quando R2
si fu calmato e ripeté il
tutto più lentamente, Ben Kenobi si alzò e disse
“guai grossi, Luke è stato
arrestato dai soldati del presidio.”
“Che
incosciente, se non
fosse per suo padre.” mormorò l’uomo
alto.
“Calmati
Han, vediamo se
possiamo fare qualcosa.” gli rispose Ben calmandolo
Intanto
nella prigione
Luke stava seduto su una panca e quando all’improvviso la
porta si aprì il
giovane diede ai nuovi arrivati soltanto un leggero sguardo e poi
continuò a
guardare a davanti a se con aria distaccata. Il Signore Nero che era
sulla
porta lo fissò e dichiarò “il vostro
amico non ha parlato, Altezza, ma vi
assicuro che voi parlerete” poi sollevò una mano
guantata e fece schioccare le
dita e un droide nero e sferico entrò nella cella. Luke
sbiancò, aveva già
sentito parlare di questi droidi inquisitori. Aveva un assortimento di
siringhe
e altri strumenti.
“Ora
Altezza voglio sapere
dove si trovano i piani rubati e la localizzazione della base ribelle.
E vedre-
te che me lo direte.”
Il
droide si avvicinò e
Luke premette le spalle contro il muro cercando di spostarsi, ma il
braccio del
droide lo raggiunse e la siringa gli trafisse la spalla. Quando il
liquido gli
andò in circolo Luke sentì il corpo bruciare e
strinse gli occhi, una presenza
oscura lo spingeva a parlare intorno a sé era sempre
più buio, sentiva
l’oscurità cercare di sopraffarlo ma strinse gli
occhi con forza cercando,
malgrado il dolore, di concentrarsi sul resistere. Non avrebbe mai
parlato, sarebbe
morto piuttosto ma non avrebbe mai tradito suo padre e i suoi amici.
Darth
Vader entrò nella
grande sala dove poteva comunicare con il Gran Moff Tarkin.
“Allora
Vader notizie dal
nostro giovane principe?”
“Ha
resistito a tutti i
tentativi di farlo parlare. Ha una straordinaria capacità di
controllo, la sua
resistenza alla sonda mentale è notevole. Ci
vorrà tempo per riuscire a
strappargli qualche informazione.”
“Non
abbiamo tempo da
perdere, mi permette di usare una mia idea.” Disse Tarkin.
“Che
cosa intende fare?”
chiese Vader.
“Lo
vedrà, Lord Vader lo
vedrà. E’ ora di dimostrare tutta la potenza di
questa stazione da battaglia. “
Poi rivolgendosi a qualcuno fuori dallo schermo disse “
Facciamo rotta verso il
sistema di Alderaan, Ammiraglio Motti.”
Con
le mani legate davanti
a se Luke fu portato davanti a uno schermo. Era ancora debole per
l’interrogatorio subito.
In
quel momento il Gran
Moff Tarkin apparve sullo schermo e disse “Buongiorno
principe Organa, è un
vero piacere rivedervi.”
“Ma
non è il mio, Tarkin”
rispose sprezzante Luke.
“Peccato,
“rispose il
Grande Moff Tarkin con un sorriso mellifluo e poi continuò
“perché volevo farvi
un regalo, farvi assistere alla prima dimostrazione di
quell’arma segreta di
cui tutti parlano. Il suo nome è Morte Nera e la sua potenza
di fuoco è tale da
distruggere un pianeta.”
Luke
si sentì gelare
dentro ‘cosa voleva fare quel mostro’. Poi Tarkin
accese un ologramma: quello
che vide aveva la grandezza di un pianeta ma era completamente di
metallo,
istintivamente Luke fece un passo indietro e andò a sbattere
contro il Signore
Oscuro, si girò appena e sollevò il viso e vide
che Vader lo fissava con un
lieve sorriso sul volto impassibile, un sorriso che gli fece venire i
brividi,
allora si voltò di nuovo verso lo schermo.
“Ora
vi farò una domanda
Luke Organa, e ve la farò una volta sola, e se la risposta
non mi piacerà il
vostro amato pianeta Alderaan sarà il primo a subire la
potenza della nuova
arma ” e sullo schermo apparve il pianeta Alderaan. La vista
durò pochi minuti
poi riapparve di nuovo il volto di Tarkin che disse
“Dov’è la base ribelle?”
Luke scosse la testa, e disse “Non lo so.”
La voce di Vader gli sussurrò accanto
“sappiamo che voi e vostro padre
fate parte della ribellione, non potete più negarlo. Cosa
scegliete Altezza, la
base ribelle o il vostro pianeta?”
“No,
vi prego non potete
farlo, Alderaan è un pianeta pacifico.”
Luke
guardò i due uomini
con uno sguardo implorante ma entrambi avevano lo sguardo impassibile e
chinò
la testa, ma quando sentì Tarkin dire a voce alta
“Caricate l’arma” alzò di
scatto la testa e gridò “No aspettate!”
“Voglio
il nome del
pianeta. Vuoi dirmelo o devo ordinare di fare fuoco.”
ribatté duro Tarkin.
Luke
chinò di nuovo la
testa e stringendo
gli occhi sconfitto
mormorò “va bene è Dantooine. La base
ribelle è situata su Dantooine.”
“Molto
bene, lo sapevo che
eri un ragazzo ragionevole. Ha visto Vader alcune volte la tortura non
serve.”
disse Tarkin poi rivolto a qualcuno vicino a lui disse
“appena l’arma è pronta
fate fuoco.”
Luke
sollevò la testa sconcertato
“Ma lei ha detto....”
“Sei
uno sciocco,
Dantooine è troppo lontano. Alderaan è un esempio
perfetto per tutti quelli che
si ribellano all’Impero. Così tutti i pianeti
tremeranno alla sola vista di
questa arma. Poi mi occuperò anche dei tuoi amici su Dantooine non
preoccuparti. E ora fuoco!”
Luke
vide il suo pianeta
esplodere in una fiammata e cadde in ginocchio coprendosi gli occhi con
le mani
legate, non poteva crederci era un’orribile incubo erano
tutti morti suo padre,
sua madre i suoi amici, non c’era più nessuno.
I
soldati lo costrinsero a
rialzarsi e stavano per portarlo via quando Luke si voltò di
scatto verso il
Signore Oscuro lanciandogli un occhiata di odio e di
ostilità. Vader sentì come
se un fulmine di forza lo avesse colpito e si girò a
guardare il giovane che
veniva portato via dalle guardie, non poteva credere che fosse stato
quel
ragazzo, raramente aveva sentito tanta potenza, se
quell’energia era quel che
pensa- va allora quel ragazzo sarebbe diventato un promettente allievo.
“Chi
poteva essere quel
ragazzo e poi quella potenza…” pensò
Vader, “anni fa aveva sterminato tutti i
jedi eppure…” interruppe quel pensiero quando
sentì Tarkin
parlare e si girò verso lo schermo
“Cosa volete fare con il ragazzo Lord Vader?”
“Lo
porterò via con me ho
progetti speciali su di lui” disse Vader enigmatico.
Intanto
Ben, Han, Leia e
Chewbacca si trovavano in un rifugio segreto dei ribelli sul pianeta e
avevano
deciso di entrare nell’Avamposto e liberare Luke, Leia aveva
insistito ad
andare con loro.
“E’
meglio che resti sulla
nave, ragazza, dove andiamo sparano davvero e potresti farti
male.”
Leia
strappo dalle mani di
Han il blaster e sparò centrando un antenna, poi disse
“Va bene così capitano?
Ora vogliamo andare a salvare mio fratello?”
Mentre
si dirigevano verso
la città Han borbotto qualcosa contro le femmine troppo
intraprendenti mentre
Obi Wan ridacchiava tra sé e sé, finalmente il
capitano Han Solo aveva trovato
qualcuno che sapeva tenergli testa.
In
una cella del presidio
Luke sedeva sulla panca con le ginocchia strette al petto, era in
quella posizione immobile da quando lo avevano riportato in cella, quando
sentì dei
spari e delle grida e la porta si aprì di
scatto ed entrò un uomo che non conosceva ma dietro di lui
vide Leia.
“Sono
Han Solo, siamo
venuti a liberarti, dai ragazzo esci fuori di qui dobbiamo andarcene di
corsa”.
“Dov’è
Ben Kenobi?” chiese
Luke.
“Li
sta tenendo occupati.”
“Andiamo
ad aiutarlo”
rispose Luke.
“Sapevo
che avresti
risposto così, ragazzo, tieni” gli rispose
l’uomo dandogli un blaster.
Obi
Wan stava tenendo a
bada i soldati quando questi si fermarono e un uomo vestito
completamente di
nero si fece avanti “finalmente ci rincontriamo Obi
Wan”.
“Anakin?”
“Non
chiamarmi così”
ringhiò l’uomo, poi continuò
“io ora sono Lord Darth Vader, Signore dei Sith e
braccio destro dell’Imperatore”. E accendendo la
sua spada laser con la lama
rossa continuò “Dobbiamo finire un duello io e
te, ti ricordi?”
“Si
lo so.”mormorò Obi Wan
accendendo la sua di un bianco luccicante.
“Una
sola domanda Obi Wan,
il ragazzo, chi è? Sicuramente non è figlio di
Organa.”
Obi
Wan comprese subito
che Vader si riferiva a Luke e mentì dicendogli
“non hai ucciso tutti i bambini
al tempio, Vader, qualcuno è sopravvissuto.”
“Bene.
Mi serve un
apprendista, dopo che ti avrò ucciso lo porterò
via con me.” Poi lo attaccò
furiosamente.
I
due Jedi combattevano
sotto lo sguardo dei soldati pronti a difendere il loro Signore, quando
all’improvviso un gruppo di persone entrò nella sala.
I
soldati fecero fuoco
contro i nuovi arrivati ma lo scontro fu breve e ben presto i soldati
giacquero
a terra morti.
Appena
entrò lo sguardo di
Luke fu attratto dal duello tra i due Jedi. Con un colpo fortunato
Vader era
riuscito a disarmare Obi Wan e stava per infierire su di lui quando un
colpo di
blaster lo colpì in pieno petto per fortuna la sua armatura
lo protesse e andò
a sbattere contro il muro scivolando a terra stordito.
Luke
si avvicinò e
raccolse da terra la spada laser di Obi Wan, l’accese e la
puntò alla gola
dell’uomo semisvenuto. Sentiva di odiare quell’uomo
più di quanto avesse mai
odiato qualcuno, un fuoco lo bruciava internamente e Luke sapeva che si
sarebbe
spento solo uccidendolo.
La
voce calma di Obi Wan
penetrò quella nebbia oscura che l’aveva avvolto
“Luke non farlo, ascoltami
Luke, non devi farlo. Ora dammi la spada laser.”
Luke
scosse la testa e poi
senza dire una parola spense la spada laser e la consegnò a
Obi Wan e si
diresse verso la porta voleva allontanarsi di lì il
più velocemente possibile.
Quello che aveva provato lo
spaventava.
Il
gruppo corse verso
l’astroporto, Leia stringeva forte la mano di Luke, lo
sguardo perso del fratello
la preoccupava.
Con
estrema sorpresa
giunsero allo spazioporto senza incontrare altri soldati. Quando Luke
vide
l’astronave un leggero sorriso apparve sul suo viso e disse
“Capitano è sicuro
che quel coso voli davvero?”
“Hei
ragazzo, il
Millennium Falcon non avrà un bell’aspetto
è vero ma ti assicuro che quelle
lumache imperiali non ci vedranno nemmeno passare,”
“Capitano
Solo la vuole piantare
di chiamarmi ragazzo?” disse Luke con tono seccato.
“Va
bene Vostra Altezza.”
replicò Han sarcastico.
“No.
Non sono più neanche
un principe, il mio pianeta non c’è
più. Alderaan è stata spazzata via.”
disse
in tono lugubre Luke E
poi senza dire
più una parola salì a bordo della nave. Gli altri
lo seguirono in silenzio e
mentre Han e Chewbacca entravano nella cabina a far partire
l’astronave, Obi
Wan e Leia si avvicinarono a Luke che si era accasciato su un sedile.
Appena
Luke lo vide
mormorò “Obi Wan cos’era quella
sensazione che ho provato era terrificante.”
“Eri
preda del tuo odio
Luke, era il Lato Oscuro. Ma ora dimmi cosa è
successo?” chiese Obi Wan.
Il giovane invece di
rispondere si guardò intorno
e disse “R2 dov’è?”
“E’
qui, non preoccuparti.”
disse Leia e poi lo chiamò.
Il
piccolo droide arrivò
subito e appena lo vide trillò contento, Luke gli
passò una mano sopra la
cupola sospirando “per fortuna sei qui.”
Poi
vedendo che Leia e Obi
Wan lo stavano guardando fece un sospiro e disse “Alderaan
è stato distrutto
dalla nuova arma dell’Impero.”
In
quel momento entrò Han
e disse “Hei ragazzo, stiamo uscendo dall’atmosfera
del pianeta ci saranno
sicuramente dei Star
Destroyer di
pattuglia con dei caccia TIE. Mi serve una mano alle armi, sei
capace?”
“Certo!”
gli rispose Luke
sicuro di sè. Poi rivolto a Leia e Obi Wan disse
“ci vediamo dopo.” E seguì Han
mentre Leia e Obi Wan andavano verso la cabina di pilotaggio per dare
una mano
a Chewbacca nel pilotare il Falcon.
Le
due postazione delle
armi si trovavano agli opposti della nave, appena si fu seduto Luke
studiò le
armi erano simili a quelle che aveva usato nei simulatori di volo.
Il
combattimento fu breve
ma cruento, Luke cercò di ricordare gli esercizi che Ben gli
faceva fare su quel
suo misterioso potere, la Forza, si
concentrò sul visore di mira, gli sembrava di galleggiare
nel nulla e spinse
i pulsanti. La prima cosa che sentì fu la voce di Han che
gli faceva i
complimenti per l’otti- ma mira, si guardò intorno
e vide i caccia TIE che
esplodevano tutto intorno.
Quando
tornò nella
carlinga si avvicinò a Obi Wan ed esclamò
“Ben è stato fantastico, sentivo come
un flusso di energia che mi scorreva dentro e mentre sparavo mi sembra
di
essere un tutt’uno con l’arma.”
“Molto
bene ragazzo mio.
Stai iniziando a capire la Forza.” disse Obi Wan battendogli
sulla spalla, “tuo
padre sarebbe molto fiero di te.”
Luke
si rabbuiò e mormorò
“Non lo saprà mai. E’ morto, come mia
madre e tutti gli altri che conoscevo.
L’Impero ha distrutto Alderaan, il mio pianeta non esiste
più. E’ stata quella
maledetta arma: la Morte Nera.”
Leia
gli si avvicinò e
abbracciandolo gli mormorò “oh Luke, mi dispiace,
mi dispiace tanto.”
Luke
gli accarezzò la
guancia lievemente e mormorò “mia dolce Leia non
potrò più farti conoscere i
miei genitori, i miei amici, farti vedere il mio bel pianeta. Ormai non
c’è più
niente.” Poi la voce si indurì e
continuò “però i piani segreti di
quella
maledetta arma sono al sicuro dentro R2, i tecnici della
‘Alleanza riusciranno
a trovare un punto debole e la distruggeremo.”
“Cosa!
Hai tu i piani
della Morte Nera?” disse una voce da dietro le loro spalle.
Si
girarono e c’era Han
che li guardava.
“Santa
fortuna! Già mi
aspettavo una lavata di capo dal generale. Dovevo andare io a prenderli
ma alla
taverna ho incontrato un vecchio amico.”
‘beh,’ riflette Han, mentre gli altri
lo guardavano ‘quel piccolo infido rodiano di Greedo non era
quello che si
diceva un vecchio amico, era sfuggito al suo agguato grazie solo alla
sua
destrezza. Doveva averlo mandato Jabba, quel criminale ancora ce
l’aveva con
lui dopo che lo aveva lasciato per unirsi
all’Alleanza.’
“Ah
volevo dirvi che siamo
entrati nell’iperspazio e tra poco saremo alla base ribelle
su Yavin.”
Diede
un’occhiata agli
altri occupanti della carlinga e vide che nessuno gli rispondeva allora
alzò le
spalle e tornò nella cabina di comando.
Luke
intanto stava
pensando a ciò che era accaduto e decise che doveva
diventare al più presto un
jedi per poter distruggere Darth Vader e l’Imperatore. Quello
che era accaduto
ad Alderaan non doveva accadere mai più.
L’unica
cosa buona di
quella situazione era che Darth Vader e Tarkin gli avevano creduto, e
quando
gli Star Destroyer avrebbero raggiunto Dantooine avrebbero trovato un
pianeta
deserto.
Apri
gli occhi e vide che
nella carlinga erano rimasti solo lui e Obi Wan e si girò
verso di lui e chiese
“E Leia dov’è?”
“E’
andata nella cabina di
comando.” rispose l’uomo.
Luke
si alzò di scatto ma
Obi Wan lo fermò e mormorò “Luke, Leia
è abbastanza grande da badare a se
stessa.”
Poi
sentirono delle voci
agitate e videro Leia che usciva dalla cabina con aria furiosa.
“Quel... quella
razza di presuntuoso, solo perchè sono una ragazza dice che
non dovrei sapere
niente di motori.”
Luke
la fece sedere
accanto a sé e disse “ cosa è successo
Leia?”
“gli
ho dato un consiglio
su come aumentare l’efficienza dei motori e lui mi ha detto
di pensare alle cose
da femmina che al Falcon ci pensa lui. E’ un uomo
impossibile.”
Luke
fece un sorrisino e
disse “non ti preoccupare Leia vedrai che alla base troverai
qualcuno di meglio
del capitano Solo.”
|
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Capitolo 7 *** CAP. 7 DI NUOVO INSIEME ***
7 CAP.
Di nuovo
insieme
Finalmente
arrivarono alla
loro destinazione. Il pianeta Yavin 4 era una delle quatto lune che
orbitavano
intorno a Yavin, una gigante gassosa, ed era l’unica luna
abitabile. L’Alleanza
Ribelle l’aveva scelta perchè era lontana da
qualunque regione colonizzata
della galassia e inoltre era protetta dalla stella e perciò
difficile da
trovare a chiunque non conoscesse perfettamente la sua ubicazione. Il
Millennium Falcon atterrò all’interno
dell’Hangar, una volta sceso dall’astronave,
Luke si guardò intorno con aria affascinata mentre divorava
con gli occhi i
caccia Ala-X allineati al suo interno. Improvvisamente sentì
una voce che lo
chiamava, una voce che era sicuro che non avrebbe sentito mai
più.
Si
girò e vide a poca distanza
suo padre accanto ad alcuni uomini con la tuta da pilota, anche lui ne
indossava una: era quella semplice
senza
ornamenti superflui che era normalmente indossata dai piloti di
Alderaan.
Luke
corse verso di lui e lo
abbracciò, non gli importava che il suo comportamento non
fosse confacente ad
un principe ma era troppo felice di vederlo vivo.
“Padre,
ma come...”
“Sono
partito da Alderaan due
giorni fa perchè dovevo parlare con il gen.
Dodonna” Poi si girò verso l’uomo
anziano al suo fianco e disse “Generale le presento mio
figlio Luke.”
L’uomo
anziano in divisa
chinò la testa e disse “sono lieto di fare la sua
conoscenza principe Organa,
suo padre mi ha parlato spesso di lei.”
“Grazie
Generale, io vi
presento mia sorella Leia.” rispose Luke facendo segno a sua
sorella di
avvicinarsi.
La
presentò a suo padre e
alle persone presenti, poi il generale Dodonna si allontanò
e fece segno a Han
di seguirlo.
Bail
guardò prima Luke e poi
Obi Wan e disse “ora dovete raccontarmi tutto
perchè vi trovate qui e cosa è
successo.”
Luke
gli raccontò di quello
che era successo su Tatooine e Obi Wan gli raccontò del
salvataggio di Luke e
dell’aiuto di Han Solo e dei ribelli su Tatooine.
Dopo
essere sicuro che sua
sorella fosse adeguatamente alloggiata in un suo alloggio, Luke
andò negli
alloggi del padre e gli raccontò della distruzione del suo
pianeta e l’ex
vicere e ora comandante in capo dell’Alleanza Ribelle
insieme ad altri
senatori ribelli, si coprì il viso con le mani e scop-
piò a piangere e mormorò
“oh, no! Povera la mia Breha, la mia adorata
moglie.”
Luke
lo abbraccio e
consolandolo disse “papà non credo che la mamma e
il resto della popolazione si
siano accorti di niente, è successo tutto in un
attimo.” poi mormorando tra se
e se disse “ed è stata tutta colpa mia.”
Bail
sollevò la testa e disse
“no, Luke non devi dire così, non avresti potuto
evitarlo e anzi sei stato
molto in gamba nell’ingannarli nonostante tutto.”
Il
giorno dopo Luke si alzò
di buon’ora e si diresse verso l’hangar deciso a
trovare il gen. Dodonna, che
era il capo della Flotta Ribelle, voleva fare la sua parte in quella
guerra.
Quando lo incontrò disse “Gen. vorrei il vostro
permesso per diventare uno dei
piloti della sua Flotta.”
Prima
che l’uomo potesse
rispondere si sentì una voce che disse “No. Non
sono d’accordo non lascerò mai
che quello scavezzacollo tocchi uno di questi gioielli.”
“Come
osi! Io non sono
uno....” esclamò Luke irritato e girandosi vide il
suo amico Wedge che lo
fissava con un sorriso divertito.
“Wedge!”
“Salve
Luke era ora che ti
unissi a noi.”
I
due giovani si salutarono
con un forte abbraccio felici di rincontrarsi poi Luke
mormorò “Hai saputo di
Alderaan?”
Wedge
annuì chinando la testa
per nascondere il dolore che provava e Luke continuò
“mi dispiace è stata tutta
colpa mia.”
“No,
Luke” lo contraddisse
Wedge, “è stato l’Impero, e io spero che
tu mi aiuterai a vendicare la
distruzione del nostro pianeta e la morte dei nostri cari distruggendo
l’Impero. Sei con me?” disse Wedge allungando la
mano. Luke la prese e la strinse
con forza e disse “Si! puoi giurarci che sono con
te.”
Un
leggero colpo di tosse
fece trasalire entrambi, si erano dimenticati della presenza
dell’alto
ufficiale.
“Molto
bene, allora
comandante Antilles porti il principe Organa a fare un giro della base
e gli
spieghi la procedura di volo, per ora lo affido alla sua
squadra.”
Wedge
scattò sull’attenti
facendo un perfetto saluto militare e disse “Si Signore. Ai
suoi ordini
Signore.”
L’uomo
scosse la testa e
disse “non so perchè ancora non l’ho
cacciata via comandante Antilles, ma se
non la smette prima o poi.”
“Signore
non l’ha ancora
fatto perchè sono un eccellente pilota e qui
c’è scarsità di eccellenti piloti
come me.”
“Oh,
Wedge sei sempre lo
stesso.” affermò Luke ridacchiando.
Il
giovane pilota annuì
facendogli l’occhiolino poi disse
“andiamo.”
Luke
e Wedge girarono per la
base raccontandosi quello che era successo in quegli anni in cui erano
stati
lontani.
Presto
Luke acquisì l’abilità
di pilotare le navi dell’Alleanza: i caccia Ala-X e divenne
talmente bravo
che creò una squadriglia tutta sua. Nel tempo libero,
però, Luke continuava ad
allenarsi alle arti Jedi sotto la guida di Obi Wan Kenobi.
I due unità,
quella di Wedge, la squadriglia
Rogue e quella di Luke, i Light Star diventarono il terrore dei
convogli
Imperiali.
Quasi
ogni giorno partivano
dalla base di Yavin per andare ad attaccare i convogli che portavano
rifornimenti alle truppe che occupavano i pianeti sotto il giogo
dell’Impero.
L’unico
dilemma per Luke era
che sua sorella stava di nuovo girando intorno al Capitano Solo, non
che avesse
qualcosa contro quell’uomo ma non
credeva che fosse adatto per lei.
Un
giorno tornando da una
missione trovò Han, da solo nell’hangar, senza sua
sorella che lo aiutava si
avvicinò “Capitano Solo vorrei che la smettesse di
cercare di avvicinare mia
sorella è una ragazza ingenua. Non vorrei che la
illudesse.”
Han
si girò e lo guardò
sconcertato poi sorrise beffardamente perchè vide Leia che
si stava avvicinando e disse”Comandate Organa lei pensa che Leia sia
così stupida da non
capire se qualcuno la sta illudendo.”
“No,
non volevo dire questo
ma è sempre vissuta in un pianeta isolato è poi
è mia sorella è mio dovere
vegliare su di lei. Perciò le ordino di lasciarla in pace.
”
Dopo
aver detto questo sentì
una mano sulla spalla e qualcuno che lo girava, trovò di
fronte a lui Leia con
lo sguardo furioso, gli puntò un dito sul petto e
dichiarò “Tu sarai pure mio
fratello, ma non hai nessun diritto di dirmi chi devo o non devo vedere
e
questo vale per chiunque altro. Se io vedo Han e sto con lui
è perchè voglio
farlo e perchè mi piace e tu non devi metterti in mezzo. Hai
capito?”
Poi
lanciò un’occhiata a Han
Solo e corse via.
Luke
raddrizzò le spalle e
mormorò “sembra che le devo delle scuse Capitano
Solo. Sembra che a mia sorella
piaccia la sua compagnia.”
“Non
ti preoccupare ragazzo,
vieni ti offro qualcosa da bere.” disse Han Solo mettendogli
una mano sulla
spalla.
“Ora,
non posso fra poco
dobbiamo partire per un’altra missione. Ma appena torno
accetterò molto
volentieri il suo invito” replicò Luke.
|
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Capitolo 8 *** CAP 8 LA VERITA' ***
8 CAP. La verità
Erano
appena tornati da
una missione quando uno dei piloti più anziani gli si
avvicinò e disse “Sapete
Comandate Organa la vostra abilità
nel pilotare mi ricorda un’altro giovane pilota di nome
Skywalker. Combatteva
nella Guerra dei Cloni durante la vecchia Repubblica mi sembra di
ricordare che
stava insieme al Maestro Kenobi, ed è stato vedendo loro che
ho deciso di
diventare un pilota.”
Luke
si girò verso Wedge e
disse ““Wedge vai tu a fare il rapporto della
missione, io devo parlare con
Ben.”
“Ok,
vai ti copro io con
il generale.”
Luke
entrò nella stanza di
Obi Wan, il vecchio jedi stava meditando e quando vide il giovane
entrare disse
“Buongiorno Luke.”
“Obi
Wan voglio che tu mi
parli di mio padre.” disse il giovane d’impulso.
“Ma
già ti ho detto tutto
Luke.”
“No,
non mi hai detto
che avete combattuto insieme
nella Guerra dei Cloni e che si chiamava Skywalker”
proseguì Luke come se Obi
Wan non avesse parlato.
Il
Jedi tacque alzandosi
in piedi.
“Per
favore Obi Wan devo
sapere.” lo pregò Luke
Intanto
Wedge si trovava
nei guai, quando era andato a fare rapporto dal gen. Dodonna aveva
trovato Bail
Organa.
“Wedge,
dov’è Luke.”
“Ehm,
aveva altro da
fare.” disse Wedge, poi si maledì mentalmente, era
davvero una scusa
stupida.
“Come
aveva altro da fare.
Dov’è Wedge.” disse Bail.
“Questo
me lo sarei
aspettato da lei comandante Antilles e non dal comandante
Organa.” disse
anche il gen. Dodonna.
Sotto
lo sguardo severo e
indagatore dei due uomini, Wedge cedette e mormorò
“Va bene. E’ andato a
parlare con il maestro Kenobi.” E poi gli disse quello che
aveva saputo.
Intanto
nell’alloggio di
Obi Wan, il jedi lo fissava in silenzio, sentiva il forte desiderio del
giovane
di conoscere la verità e sapeva anche che non si sarebbe
fermato fino a quando
non l'avesse saputa.
“Va
bene, Luke ti dirò
tutto. Tuo padre, Anakin Skywalker, era un grande cavaliere Jedi,
quando lo
conobbi era già un pilota eccezionale e decisi di
addestrarlo e farlo diventare
un Jedi. Si, io e lui abbia- mo combattuto insieme durante la Guerra
dei Cloni,
fino a quando l’Imperatore Palpatine non ha preso il potere e
ha sterminato
tutti i jedi.”
“Anche
mio padre è morto?”
Dopo che il Maestro Jedi annuì a testa bassa, Luke
continuò “Com’è
morto?”
“E’
stato ucciso dall’Imperatore
e dal suo allievo, Darth Vader. Io stesso mi
sono salvato a stento. Credimi Luke, se avessi potuto avrei dato la mia
vita
per salvarlo. Tuo padre, mi manca tantissimo, noi eravamo
più che amici. Tu gli
assomigli molto.” Mormorò Obi Wan.
“Obi
Wan voglio diventare
un jedi come mio padre e voglio vendicare la sua morte e distruggere
l’Impero.”
In
quel momento si aprì la
porta ed entrò Bail Organa, l’uomo aveva
un’espressione scossa.
Luke
si avvicinò a suo
padre.
“Bail
sei tu mio padre,
l’unico padre che io abbia mai conosciuto, ti prego di
perdonarmi ma dovevo
sapere la verità.” E uscì.
“Cosa
gli hai detto?”
Obi
Wan alzò una mano per
farlo tacere e si concentrò, sentiva Luke che si allontanava
e si dirigeva
verso i suoi alloggi.
Bail
Organa ripeté la
domanda, poi aggiunse “non gli avrai mica detto..”
“Che
cosa, che il suo vero
padre è ancora vivo? Che è Darth Vader, il mostro
che ha distrutto il pianeta
dove è cresciuto? No, Bail non glielo detto, gli ho detto
solo quello che aveva
bisogno di sapere. Spero solo che non venga mai a sapere la
verità e nemmeno
lui, non so cosa farebbe se sapesse di avere un figlio con i poteri
jedi
potenti come quelli di Luke.”disse con dolore Obi Wan.
Bail
non rispose ma
l’espressione tormentata sul viso del Maestro Jedi gli fece
capire che era
preoccupato per il futuro di Luke.
|
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Capitolo 9 *** LA DISTRUZIONE DELLA MORTE NERA 1P ***
CAP. 9 La
distruzione della Morte Nera 1P
Luke
si stava riposando dopo
una missione particolarmente lunga e faticosa, i convoglio imperiali
erano
vigilati da sempre più caccia e questa volta lui e Wedge
aveva anche perso una
nave a testa.
All'improvviso
suonò
l’allarme in tutta la base, doveva essere successo qualcosa
di grave era la
prima volta che lo sentiva. Spinse un pulsante accanto al letto e disse
“Qui
Luke Organa cosa succe- de?”
Gli
rispose suo padre che
disse “Luke vieni subito.”
Luke
si alzò e si vestì
velocemente agganciò la spada laser alla cintura, la spada
laser di suo padre,
di un grande cavaliere Jedi così gli aveva detto Obi Wan, e
si diresse verso la
Sala Comando, arrivo quasi nello stesso momento di Wedge, appena
entrati Luke
chiese “Padre cosa succede?”
“Generale?”
disse Wedge.
I
due uomini avevano il volto
scuro e Bail disse “mi dispiace avervi svegliato ragazzi ma
siamo in enorme
pericolo. La Morte Nera si sta
avvicinando.”
“Ma
come ha fatto a sapere
dove siamo? Forse ci ha seguito, quell’ultimo convoglio era
una trappo- la.”
disse Wedge poi si girò verso Luke che scosse la testa
“non lo so” mormorò il
giovane con aria cupa. Poi dichiarò “dai Wedge
raduniamo immediatamente le
squadriglie è ora di mettere in pratica quel
piano.”
“Sei
sicuro Luke è un piano
molto pericoloso.”
“Lo
so padre ma è l’unico
modo per distruggere quella maledetta arma.”
I
tecnici dell’Alleanza
avevano studiato attentamente i piani della Morte Nera e avevano
trovato un
punto debole.
Si
erano riuniti tutti nella
grande Sala riunioni, il Generale Dodonna stava in piedi accanto ad un
grande
schermo Luke, Wedge e gli altri capi squadriglia erano in prima fila.
Bail e
Obi Wan erano invece seduti da un lato.
Lo
schermo si illuminò e il
generale Dodonna iniziò a parlare “Come sapete
già la Morte Nera si sta
avvicinando dal lato opposto di Yavin. Dobbiamo distruggerla prima che
raggiunga questa luna e ci annienti come ha fatto con Alderaan. La
stazione è
fortemente corazzata ed ha una potenza di fuoco superiore alle navi
della
nostra flotta, ma abbiamo scoperto non può fare niente
contro un piccolo
caccia, forse non li considerano pericolosi.”
“Ma
non riusciremo mai a
distruggere quella ‘cosa’ con dei
caccia.” disse uno dei Comandanti.
“Ha
perfettamente ragione
Comandante Dutch” replicò Dodonna, poi
continuò “ma abbiamo sco-perto che
esiste una piccola luce di scarico che porta direttamente al reattore
principale un colpo preciso provocherà una reazione a catena
che distruggerà la
stazione spaziale. Ma adesso arriva la brutta notizia, dovrete
infilarvi in
questo canalone e sfiorarne la superficie fino ad arrivare alla zona
d’attacco
che è larga soltanto 2 metri, potrete usare solo i siluri
fotonici perchè la
zona è protetta da scudi antienergia, inoltre lungo il
canalone ci sarà un
forte fuoco di sbarramento. I primi ad iniziare la corsa
d’attacco saranno le
squadriglie del Comandante Organa e del Comandante....”
Luke
si alzò e disse
“Scusatemi Generale ma vorrei fare una precisazione. Saranno
le Squadriglie
Rossa e Blu che inizieranno la corsa, mentre io e il comandante
Antilles
affronteremo i caccia TIE che l’Impero ci lancerà
contro.”
Wedge
lo guardò e disse “ma
Luke!”
“Wedge
lo sai anche tu che ci
lanceranno addosso tutti i caccia TIE della base per difendersi. Fare-
mo un pò
di tiro al bersaglio, no?” disse Luke, poi
continuò “ma se Dutch e Iggy non
riusciranno a distruggere la Morte Nera allora ci penseremo
noi.”fini il
giovane sorridendogli imprudente.
“OK.
Mi piace il tuo piano.
Speriamo solo di non fare noi la fine del bersaglio.” rispose
Wedge.
Dopo
essersi messo la tuta da
pilota Luke si avviò all’Hangar dei caccia, vide
da una parte Han e Chewbacca
che stavano sistemando il Falcon. Han qualche volta lo aveva invitato a
bere
qualcosa con lui e Luke aveva
avuto modo
di conoscerlo bene e ora erano diventati amici, gli si
avvicinò e disse “Han
non ti ho visto al briefing.”
“Perchè
io non vengo,
ragazzo. Non sono un martire suicida come te e gli altri.”
disse l’uomo senza
neanche girarsi.
“Molto
bene, allora cosa
pensi che dovremo fare.” reagì Luke duro.
Han
questa volta si girò e lo
guardò “andarcene, non riuscirete mai a
distruggere quella cosa, è trop-po
potente.”
“Fuggire.
No. Se non la
distruggiamo ora, quell’arma distruggerà altri
pianeti e l’Impero vincerà e
questo non lo permetterò mai. Arrivederci Comandante Solo,
spero che stia
bene.” e si voltò per andarsene.
Han
Solo guardò il giovane
andarsene e gli gridò “Ehi Luke, che la forza sia
con te.”
Luke
alzò solamente una
braccio ma senza girarsi. Han si rigirò e vide Chewbacca che
lo fissava ed
esclamò “lo so che ha ragione lui, piantala di
guardarmi così.”
Quando
arrivò all’Hangar dei
caccia vide che alcuni meccanici lo stavano finendo di sistemare e vide
che si
stavano avvicinando suo padre, Leia e Obi Wan.
“Ehi
perchè quelle facce
lunghe cosa avete.” disse Luke.
Bail
si avvicinò e
l’abbraccio forte e gli mormorò “stai
attento Luke, non voglio perderti.”
Il
giovane principe-pilota
sentì in quell’abbraccio tutta la preoccupazione e
l’ansia che suo padre non
avrebbe mai espresso a parole e ricambiò
l’abbraccio e rispose “non
preoccuparti padre starò attento.”
“Staremo
nella Sala Operativa
a seguire l’esito della battaglia. Buona fortuna
Luke.” disse Bail ad alta voce
poi dando un’occhiata ad Obi Wan continuò
“e che la Forza sia con te.”
“Si
Luke. La Forza è con te e
sarà con te sempre. Ricordalo.” disse poi Obi Wan,
e i due uomini si
allontanarono per andare a salutare gli altri piloti.
Luke
si girò verso Leia, la
sorella era un pò imbronciata e Luke le chiese
“cosa c’è Leia?”
“Ho
litigato con Han, è uno
stupido. Gli ho detto che doveva unirsi a voi, ma lui si è
rifiutato.”
Luke
mise una mano sotto il
mento della sorella sollevandogli il viso e disse “Leia,
ognuno deve fare le
proprie scelte, non puoi costringere le persone a fare ciò
che non vuole. Tanto
meno Han Solo” finì con una risatina.
“Ora fammi un bel sorriso e augurami
Buona Fortuna.”
“Comandante
Organa il suo
caccia è pronto” disse uno dei meccanici.
“Grazie
John adesso vengo.”
poi girandosi di nuovo verso la sorella le diede un bacio sulla guancia
e disse
“ora devo andare, ciao Leia.”
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Capitolo 10 *** LA DISTRUZIONE DELLA MORTE NERA 2 P. ***
Il
Comandante Luke Organa,
principe ereditario di un pianeta ormai scomparso, sali sul suo caccia.
“Ehi R2
tutto bene lì dietro.”
Il
trillo del piccolo droide
fu incoraggiante. Ormai lui e R2 erano diventati inseparabili, il
piccolo
astrodroide lo seguiva in tutte le sue missioni.
Luke
fece gli ultimi
controlli poi si guardò intorno e vide che tutti i piloti
erano entrati nei
loro caccia, avviò il suo motore poi spinse una leva e il
suo caccia iniziò a
muoversi.
All’interno
della Sala
Operativa, Bail Organa, il generale Dodonna e gli altri comandanti
dell’Alleanza stavano davanti ad uno schermo che mostrava la Morte Nera che
stava ancora
dietro la grande stella di Yavin ma che si stava avvicinando
lentamente. Leia
stava in una delle postazioni di ascolto per tenersi in contatto con il
fratello.
Quando
furono nello spazio,
Luke chiamò i suoi piloti “Qui Capo Star, tutto
bene ragazzi? Pronti ad aprire
le ali”
Uno
per uno i piloti degli
otto aerei della squadriglia risposero. Stessa cosa fecero i
caposquadriglia
delle altre squadriglie.
Più
si avvicinavano e più la
Morte Nera diventava grande.
“Ehi
ma quanto è grosso
questo affare?” Sbottò Wedge.
Luke
stava per rispondergli
per le rime quando sentì il suo aereo ondeggiare.
“A tutti i piloti state
attenti alle turbolenze, rafforzate gli stabilizzatori
e alzate gli scudi deflettori.”
Finalmente
la turbolenza
passò e ritornarono alla tranquillità dello
spazio.
“Capo
Rosso, Capo Blu siete
pronti per iniziare l’attacco? Noi cercheremo di attirare il
fuoco
dell’artiglieria su di noi ” disse Luke.
“Siamo
pronti, Capo Star.
State attenti.” risposero i due caposquadriglia.
“Wedge
sei pronto? ”
“Io
sono nato pronto, Luke.”
Le
due squadriglie si
tuffarono in picchiata sulla superficie della base, distruggendo le
postazioni
incustodite dell’artiglieria. Mentre la squadriglia Rossa
iniziava la corsa nel
canalone, la squadriglia Blu si univa alle squadriglie di Luke e Wedge.
All’interno
della stazione si
misero a suonare tutte le sirene ma prima che il personale si rendesse
conto
dell’attacco, i caccia Ala-X avevano fatto parecchi danni.
Gli artiglieri
corsero alle loro postazioni e iniziarono a sparare contro i caccia
ribelli.
Luke,
Wedge e le loro unità
stavano bersagliando la superficie della stazione per coprire i caccia
delle
squadriglia Rossa che stava iniziando la corsa lungo il canalone.
Nella
stazione regnava il
caos, l’unico indifferente era Darth Vader che camminava
lungo il corridoio,
un ufficiale gli si avvicinò tutto affannato “Lord
Vader ci stanno attaccando
almeno una trentina di caccia, sono velocissimi non riusciamo ad
abbatterli.”
Darth
Vader lanciò all’uomo
un’occhiata distaccata e disse “Comandante mandi
tutti i piloti ai loro caccia
TIE, li distruggeremo uno per uno, preparate anche il mio caccia
uscirò
anch’io.”
“Capo
Star, abbiamo una torre
che ci sta dando molti problemi, verreste a darci una mano.”
arrivò una voce
dal comunicatore.
“Eccoci
stiamo arrivando Capo
Rosso tenete duro.” rispose Luke.
“Capi
Squadriglia, abbiamo
intercettato parecchi segnali che stanno arrivando dalla vostra parte.
Devono
essere i caccia mandati dalla Morte Nera”.
“Ricevuto
sorellina. Hai
sentito Wedge stanno arrivando, è adesso che inizia il
divertimento.”
La
risposta del Comandante
della Squadriglia Rogue fu un grugnito poi mormorò
“se lo dici tu.”
Il
combattimento si fece più
cruento, sullo schermo della base
Operativa le luci blu delle navi ribelli si mischiarono
alle luci rosse
delle navi dell’impero. Anche le voci si fecero
più concitate.
Improvvisamente
Bail sentì
quello che non avrebbe mai voluto sentire: suo figlio nei guai.
“Ehi
Wedge” gridò Luke, “ho
un problema da cui non riesco a liberarmene, non è che puoi
venire a darmi una
mano.” Era un pò che aveva dietro di lui un caccia
TIE di cui non riusciva a
liberarsene, nonostante tutti i suoi tentativi.
“Ok,
tieni duro che arrivo
subito.” rispose Capo Wedge. Pochi secondi dopo lo vide
arrivare di fronte a
lui. Luke virò e il caccia Imperiale si trovò
davanti al caccia Ala X di Wedge
che fece fuoco distruggendolo.
In
quel momento Capo Rosso
stava dicendo “siamo riusciti a entrare nel canalone e mi sto
avvicinando
all’obbiettivo.”
Il
comandante Dutch si guardò
intorno e notò che la contraerea non sparava più,
era tutto troppo tranquillo.
“Non mi piace per niente, state attenti ragazzi”
disse ai caccia che erano
insieme a lui. Improvvisamente Capo Blu disse “stai attento
Dutch hai tre
caccia nemici che vi vengono incontro.”
I tre caccia aumentarono la
velocità mentre i
caccia TIE si
avvicinavano sempre di
più, due dei caccia Ala X che affiancavano Capo Rosso furono
distrutti,
rimaneva solo Capo Rosso che continuava la corsa. “Stai
attento Dutch c’è
l’hai proprio dietro.” gridò Luke.
“Si
lo sento Capo Star ma
sono quasi arrivato. Ecco!” disse sparando i missili.
Tutti
fecero un sospiro di
sollievo ma la base non esplose.
“Mancato!
I missili hanno
colpito la superficie ma non sono entrati.” disse Dutch prima
di venire colpito
dal caccia imperiale pilotato da Darth Vader.
Distrutti
i tre caccia Darth
Vader si lanciò alla caccia degli altri aerei della
squadriglia distruggendoli uno a uno. Tutti i caccia che si infilavano nel canalone per
colpire
l’obbiettivo venivano inevitabilmente colpiti da Darth Vader
e dai suoi
compagni.
Bail
Organa e i membri del
comando Ribelle si guardarono preoccupati se non riuscivano a distruggere la
Morte Nera per loro era la fine.
“Wedge,
“ disse Luke dopo un
pò “io provo ad entrare. Sei con me?”
“Certo.”rispose
il giovane
“da solo non ti lascio.”
“Anch’io
sono con te capo”
disse un’altra voce.
“Grazie
Biggs” disse Luke. Il
giovane era stato il primo pilota che si era unito alla sua squadriglia.
I
tre caccia Ala X si
lanciarono verso il canalone incuranti dei caccia TIE che li
aspettavano per
attaccarli e distruggerli.
“Wedge,
Biggs aumentate al
massimo la velocità quando saremo nel canalone forse
così riusciremo a
distanziarli.” ordinò Luke.
“Agli
ordini, Capo.” rispose
Wedge. Luke sorrise al titolo.
“Sono
con te, Capo.” rispose
Biggs.
I tre caccia si tuffarono
nel canalone,
volavano talmente bassi che le loro ali sfioravano la superficie,
Luke stava
davanti e Wedge e Biggs lo seguivano un pò distanti
coprendogli le spalle.
Subito il fuoco incrociato dell’artiglieria gli
sparò addosso.
“Ehi,
mi sa che ce l’hanno
proprio con noi” Sghignazzò Wedge.
“Già
chissà perchè.” gli fece
eco Biggs.
Luke
non rispose troppo
occupato a controllare il quadro comando, c’era una luce
che si era accesa.
“R2 Dà una controllata, penso che ci sia qualche
cosa che non va.”
Dopo
qualche secondo la luce
sul quadro comando si spense, “ora è tutto a
posto. Ottimo lavoro R2.”
L’astrodroide
trillò
soddisfatto.
“Luke
sei sicuro che il
computer individua la luce di scarico.”disse Wedge
“Dovrebbe
farlo Wedge
altrimenti siamo nei guai.” rispose Luke.
All’improvviso
i cannoni smisero
di sparare e Luke mormorò
“fare attenzione dovrebbero arrivare i caccia.”
Infatti
pochi secondi dopo la
voce tesa di Biggs disse “caccia in arrivo sono sopra di
noi.”
I
tre caccia Ala X aumentarono
la velocità al massimo mentre il
loro obiettivo si avvicinava.
Vader
stava controllando i
suoi comandi per prendere la mira quando uno dei suoi sottoposti disse
“Mio
signore sono troppo veloci non riusciamo a centrare il
bersaglio.”
“Stategli
dietro prima di
arrivare al loro bersaglio dovranno rallentare.” disse il
Signore Oscuro.
Luke
stava con gli occhi
fissi sul visore di mira, improvvisamente una voce lieve gli
mormorò “Luke
fidati del tuo istinto, usa la Forza.”
Luke
scosse la testa incerto
se aveva sentito quella voce o no, ma in quel momento il computer lo
avvertì
che era arrivato sul bersaglio e Luke fece fuoco.
“Siluri
lanciati.” gridò Luke
“Presto allontanatevi.”
Due
potenti esplosioni fecero
tremare il canalone, i siluri avevano colpito il bordo ma senza entrare
dentro
l’apertura.
I
tre caccia TIE
attraversarono la nube di fiamme e si gettarono
all’inseguimento dei tre caccia
ribelli.
“Prendeteli
non fateli
fuggire” tuonò Vader.
Luke
e i suoi compagni si
accorsero subito di essere inseguiti e Luke gridò
“Wedge, Biggs dividiamoci.”
I tre caccia Ala X sfrecciarono i tre direzioni diverse ma i tre caccia
TIE
inseguirono tutte il caccia di Luke.
Intanto
nella Sala Operativa
tutti stavano assistendo alla situazione con ansia crescente,
all’improvviso
si sentì la voce di Luke che disse “Obi Wan volevi
dirmi qualcosa?”
Il
Maestro Jedi prese il
microfono e disse “No Luke, perchè cosa
c’è?”
“Niente
mi sembrava di aver
sentito al tua voce nel casco, ma devo essermi sbagliato. Adesso vi devo
lasciare perchè dei TIE non vogliono proprio
mollarmi.” disse Luke, poi esclamò
con voce squillante “non ti preoccupare padre questa volta
riusciremo a colpire
l’obbiettivo.”
Il
giovane diede sfoggio a tutta
la sua abilità per sfuggire alle raffiche sparate dai caccia
nemici.
“La
Forza è potente in
quest’uomo, strano. Lasciatelo a me. Voi pensate agli altri
due caccia.” disse
Vader perplesso.
Ora
c’era un caccia solo che
l’inseguiva notò Luke, il giovane cercò
di liberarsene zigzagando tra le torri
della stazione, improvvisamente il caccia sparò colpendolo
ad un’ala che prese
a sprizzare scintille e delle luce iniziarono ad accendersi sul suo
quadro
comando.
“R2
mi hanno colpito guarda
un pò se riesci a sistemare il guasto”. disse Luke
continuando a zigzagare per cercare di evitare le
raffiche laser
dell’inseguitore.
“Stai
attento però e reggiti
forte” disse quando vide il droide sganciarsi dal suo posto e
mettendosi al
lavoro sull’ala colpita.
Le
luci sul quadro di comando
si spensero e Luke fece un sospiro di sollievo “Ok, R2
è tutto a posto ora.
Ottimo lavoro.”
Luke
si guardò intorno
sembrava che avesse seminato il caccia. “Qui Capo Star, Capo
Rogue, Star 2 mi
sentite ragazzi.”
“Forte
e chiaro, capo. Sto
qui su che ti aspetto.” Gli arrivò la voce di
Biggs dal comunicatore.
“Sto
arrivando aspettate che
mi tolgo questo rompiscatole dalla coda e arrivo.”Disse Wedge.
Luke
raggiunse Biggs ma di
Wedge neanche l’ombra. Luke sentiva un nodo alla gola, no non
poteva essere.
Provò a richiamarlo ma l’amico non gli rispondeva.
“Biggs
non possiamo aspettare
ancora dobbiamo provare di nuovo solo noi due a far saltare la Morte
nera.
Andiamo.”
All’improvviso
sentì una voce
dal comunicatore “Ehi volete andare a divertirvi senza di
me?” e vide una nave
affiancarlo.
“Wedge!”
“Eh
si, sono io. Ci ho messo
un pò per togliermelo dai piedi ma alla fine ce
l’ho fatta.” disse il giovane
pilota.
“Dai
riproviamoci.” disse
Luke tuffandosi verso la stazione con Wedge e Biggs che lo seguivano.
Si
lanciarono all’interno del
canalone e furono di nuovo accolti dalle raffiche dei laser
dell’artiglieria
ma li superarono senza problemi. Luke allungò la mano per
prendere il visore di
mira ma poi lo lasciò li come se qualcosa dentro di lui gli
dicesse di non
farlo.
All’improvviso
il fuoco cessò
di colpo.
“Rieccoli”
mormorò Biggs,
quando vide i tre caccia imperiali venire verso di loro.
i
Tre caccia Ala-X erano
inseguiti dai tre caccia TIE, Wedge e Biggs cercavano di coprire Luke
dalle raffiche
di laser sparati dai nemici.
Luke
prese il visore di mira
e di nuovo stava per lasciarlo ma poi se lo mise davanti agli occhi per
calcolare la distanza che mancava dalla luce di scarico.
“Accelera
Luke si stanno
avvicinando” gridò Wedge schivando una raffica di
laser, “non riusciamo più a
trattenerli”.
Improvvisamente
il caccia di
Biggs esplose colpito
da una raffica di
laser.
“Luke
abbiamo perso Biggs.”
gridò Wedge.
Luke
scosse la testa cercando
di cacciare via le lacrime che gli erano salite agli occhi. Biggs era
stato un
vero amico e ora non c’era più.
I due caccia Ala-X volavano
appaiati fianco a
fianco mentre i 3 TIE cercavano
di
colpirli.
Improvvisamente
Luke vide un
lampo di luce accanto a se e gridò “No
Wedge!”
“Non
preoccuparti Luke non sono
colpito gravemente, ma credo di non riuscire più a starti
dietro.”
“Rientra
Wedge o ti
abbatteranno.”
“Mi
dispiace Luke. Buona
Fortuna.” disse Wedge volando fuori dal canalone e
allontanandosi.
‘Fortuna
‘ bofonchiò Luke tra
se e se ‘doveva averne tanta per riuscire a centrare
l’obbiettivo senza farsi
abbattere dai caccia dietro di lui. Allungò una mano per
prendere il visore di
mira quando sentì di nuovo quella voce nella sua testa.
“Fidati
del tuo istinto Luke,
usa la Forza.”
Questa
volta Luke chiuse definitivamente
il visore e lo mise da parte.
In
quel momento sentì la voce
di suo padre allarmata “Luke cosa succede hai disattivato il
visore di mira.”
“Va
tutto bene padre, non
preoccuparti.”
I
tre TIE si avvicinavano
sempre di più era solo questione di tempo e prima o poi uno
dei tre avrebbe
colpito il caccia Ala-X, Luke cercava di utilizzare tutta la sua
abilità nel sfuggire
alle raffiche dei caccia.
Improvvisamente
uno dei TIE
esplose e poi esplose anche l’altro, l’esplosione
coinvolse anche il TIE di
Vader che riuscì a fuggire anche se danneggiato. Poi, Luke
sentì una voce al
comunicatore, una voce che conosceva, la voce di Han Solo.
“Non
hai più nessuno dietro
Luke. Fai saltare quel coso e ritorniamo a casa.”
Luke
sorrise quando vide il
cargo corelliano che gli si avvicinava nel canalone, poi
sentì il computer
d’attacco avvertirlo che era quasi arrivato
all’obbiettivo e come in trance
sfiorò dei pulsanti e tirò a se la cloche. Quando
riaprì gli occhi senti delle
voci che gridavano nel comunicatore e la Morte Nera che esplodeva.
“Bravo
Luke ce l’hai fatta
ottimo tiro, gliela infilati dritto in gola” gridò
Wedge.
“Un
gran bel tiro ragazzo, un
colpo da campione.” gridò Han, in sottofondo si
sentivano degli ululati di
gioia di Chewbacca.
Una
folla esultante aspettava
i due piloti Luke saltò giù dal suo caccia e
corse da Han.
“Grazie
Han, senza di te a
quest’ora sarei morto.”
“Non
potevo lasciarti lì da
solo e poi Leia non me lo avrebbe mai perdonato.”
In
quel momento arrivò la
giovane donna e abbracciò strettamente il fratello poi si
girò verso Han
baciando con passione.
Han
con aria sfacciata disse
“vedi che ne valeva la pena.” e
ridacchiò.
In
quel momento arrivò Bail
Organa con Dodonna e Obi Wan.
Bail
si avvicinò a Han e lo
ringraziò stringendogli la mano, questa volta il giovane
uomo era leggermente
imbarazzato, poi Bail abbracciò calorosamente suo figlio
mormorando “Ottimo
lavoro Luke, sono fiero di te.”
Allontanandosi
un pò dalla
folla con Obi Wan Luke gli chiese “Ben è successa
una cosa strana, sei sicuro
di non avermi chiamato durante la battaglia.”
“No
Luke sono sicuro, perchè
cos’hai sentito.” chiese Obi Wan.
“Una
voce che mi diceva di
aver fiducia nella Forza, non so chi era.” disse Luke
pensoso. “Se non eri tu
chi poteva essere?”
“Non
ne ho idea Luke.” disse
il maestro Jedi.
Tra
le ombre della sera che
stavano scendendo gli sembrò di vedere l’ombra del
suo antico maestro Qui Gon
che gli sorrideva e tra se mormorò ‘grazie
maestro.‘
Wedge
chiamò Luke “Ehi Luke
dai non stare lì da solo andiamo a festeggiare.”
“OK,
adesso arrivo. Andiamo
Ben.”
“Si
adesso arrivo, intanto
vai avanti tu.”
|
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Capitolo 11 *** UNA TAGLIA SU LUKE ***
11
UNA TAGLIA SU LUKE
Lord
Vader entrò nella
sala del trono e s’inginocchiò alla presenza del suo Signore. ”vi prego di
perdonarmi, mio Signore. Non
sono riuscito a impedire all’Alleanza Ribelle di distruggere
la Morte Nera.”
“Lo
so Lord Vader e so
anche che abbiamo un nuovo pericoloso nemico, il giovane Luke
Organa.”
“Si,
mio Signore. Kenobi
mi ha detto che il ragazzo è uno dei bambini sopravissuto
alla distruzione del
tempio.”
“Così
ti ha detto. Io
invece dico che ti ha ingannato e che il ragazzo è figlio di
Anakin Skywalker.”
“Non
è possibile! Lei è
morta senza....”
“Guarda
dentro di te Lord
Vader, tu sai che è vero, e sai anche che il ragazzo non
dovrà mai diventare un
jedi è troppo pericoloso. Deve morire.”
“Mio
Signore e se riuscissi
a farlo passare al lato oscuro, sarebbe un valido alleato.”
“Può
essere fatto?”
“Passerà
al lato oscuro
mio Signore o morirà.”
Darth
Vader camminava nei
lunghi corridoi del palazzo diretto all’Hangar dei Star
Destroyer un leggero
sorriso si diffondeva sui suoi lineamenti solitamente severi mentre
ripensava a
Luke.... a suo figlio. Il solo pensiero lo eccitava, era proprio un bel
ragazzo
forte, abile e astuto. La Forza era potente in lui, sarebbe diventato
un grande
Sith. Avrebbe pensato lui stesso al suo addestramento e un giorno
avrebbero
governato insieme la galassia.
Quando
fu a bordo della
sua nave Vader contattò i comandanti della sua flotta e
disse “mandate un
messaggio a tutti i cacciatori di taglie che l’Impero
pagherà una grossa taglia
per l’ex-senatore Luke Organa. Ma sia ben chiaro che lo
voglio vivo e incolume,
se gli accade qualcosa dovranno vedersela con me.”
“Si,
signore” risposero
tutti i comandanti.
Intanto
Luke, ignaro della
caccia che stava per essere organizzata contro di lui, continuava ad
allenarsi
con Obi Wan e a guidare insieme ad Wedge gli assalti contro i convogli
imperiali.
Un
giorno mentre si
stava allenando
sotto lo sguardo attento
del Maestro Jedi entrò Bail con un foglio e disse
“Luke guarda cosa siamo
riusciti a captare dalle comunicazione dell’Impero.”
Il
giovane prese il foglio
e dopo averlo letto fece un profondo sospiro e disse “Darth
Vader ha fatto la
sua mossa padre, ed è una mossa che non mi aspettavo
.”
Il
comunicato diceva: ‘L’Impero
ricerca il principe e
noto ribelle Luke Organa. La ricompensa
sarà di 500 mila crediti. Deve essere consegnato a Lord
Darth Vader vivo e
incolume.’
Poi
Luke continuò “padre
dobbiamo convocare una riunione, io non ho paura di questo ma voglio
che tutti
siano a conoscenza che da ora in poi stare vicino a me sarà
molto pericoloso.”
Quando
Luke usci dalla
stanza Obi Wan mormorò “non mi piace Bail, non mi
piace per niente. Non vorrei
che avesse scoperto chi è Luke e lo vuole con lui, e quando
Darth Vader vuole
una cosa non si ferma davanti a niente.”
Poche
ore dopo tutti i
membri dell’Alleanza Ribelle erano riuniti nella grande sala
delle riunioni,
Luke
disse del mandato di
cattura nei suoi confronti e dell’ulteriore pericolo che
questo avrebbe portato
a tutti i membri dell’alleanza.
Ci
fu qualche secondo di
silenzio poi Wedge si alzò e avvicinandosi a Luke disse
“Luke non devi
preoccuparti, ognuno di noi ha uno di quelli sulla testa” poi
rileggendolo
meglio continuò “certo che con te
l’Impero ci è andato pesante, si sono
arrabbiati parecchio. A mio parere tu sei un mio compagno e tale
resterai” poi
si voltò verso i piloti che facevano parte
dell’assemblea continuò
“e se qualcuno vuole andarsene può
anche
farlo.”
Quando
furono fuori uno
dei meccanici che aveva assistito alla riunione gli si avvicino.
“Cosa
c’è George?”
L’uomo
era pallido e Luke
vide che aveva in mano un blaster e mormorò “mi
dispiace comandante.”
Luke
guardò il blaster,
era settato su stordimento ed era puntato su di lui.
“E’
per la taglia, vero?
Non credevo che fossi una persona avida.” Gli disse Luke
sprezzante.
George
impallidì ancora di
più e mormorò “No. Non è
come pensa. Mio fratello e la sua famiglia sono
prigionieri su Kessel . Se io la consegno forse loro li
libereranno.”
In
quel momento uscirono
Wedge e il resto dei piloti, quando vide ciò che stava
accadendo imprecò e mise
mano al blaster ma Luke lo fermò “fermo Wedge e
anche voi.”
Poi
rivolto a George disse
“sei sicuro che se mi consegnerai all’Impero, loro
libereranno tuo fratello e
la sua famiglia? Non sei qui da poco perciò sai come si
comporta l’Impero. Se
sei veramente convinto di riaverli, allora va bene, sei liberissimo di
consegnarmi.”
Alle
sue parole gli uomini
intorno a loro iniziarono a protestare, Luke li zittì e con
voce dura disse “Avanti,
chi di voi non farebbe qualunque cosa per riavere indietro la sua
famiglia?”
Piano
piano i piloti
tacquero ma Wedge si avvicinò a Luke e disse “Non
so gli altri ma io non
tradirò mai la Ribellione. Mio padre, la dove si trova, non
me lo perdonerebbe mai,
e non me lo perdonerei neanche io. Perciò George se vuoi
Luke prima devi
uccidere me.”
“E
me.”
“E
me.”
Iniziarono
a ripetere
tutti mettendosi di fianco ai loro comandanti.
Geroge
vedendo quella
scena abbassò il blaster e mormorò “mi
dispiace comandante.”
Luke
mormorò “lo so George”
e gli tolse il blaster delle mani.
In
quel momento Bail e il
Gen. Dodonna uscirono e suo padre disse “Cosa sta
succedendo?”
“Quella
taglia inizia a
dare problemi.” Borbottò Wedge.
Luke
annuì e gli raccontò
tutto e Dodonna disse “adesso ci penso io.” E
seguì i piloti.
Bail
disse “Cosa c’è Luke
ti vedo preoccupato.”
“Si
padre. Abbiamo considerato
solo l’Impero ma quella taglia può fare gola a
molti e attirerà qui anche tutti
i cacciatori di taglie e quelli non si fermeranno davanti a niente pur
di
catturarmi. Dobbiamo lasciare Yavin e cercare un altro posto
più sicuro.”
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Capitolo 12 *** HOTH parte 1° ***
Luke
si tolse gli occhiali
protettivi e si guardò intorno, la distesa di ghiaccio sul
pianeta Hoth era
senza fine. Erano sul quel pianeta da più di un mese e non
si era ancora
abituato. Era stato Han ha portarli lì, ‘Qui
nessuno ci troverà ‘ aveva detto e
aveva ragione, nessuno con un pò di intelligenza si sarebbe
avvicinato a quella
palla di ghiaccio.
Si
tolse anche la fascia che
gli copriva il resto del viso per proteggerlo dal freddo, spinse un
tasto sul
comlink che portava al polso e disse “Capo Eco a Eco Due, hei
Han vecchio mio
mi ricevi.”
Dopo
qualche scarica si sentì
la voce di Han Solo “Sono qui ragazzo, cosa
c’è?”
“Ho
finito il mio giro e non
ho trovato traccia di vita su questo ghiacciolo, io rientro.”
“Ok.
Finisco di sistemare i
sensori e rientro anch’io.”
Luke
spronò il suo tauntaun,
le uniche creature che si sentivano a loro agio in quei territori
desolati e si
diresse verso la base
operativa dei Ribelli.
Mentre
raggiungeva l’entrata
della base incontrò Wedge.
“Hei
Luke quand’è che
torniamo a gironzolare a caccia di imperiali.”
“Se
ti ricordi bene c’è
ancora una taglia sulla mia testa. E’ meglio che stiamo calmi
per un pò.”
“Ehi
guarda un pò chi ti sta
aspettando, non ti da un attimo di respiro, eh?” disse Wedge
indicando il
maestro Jedi che lo stava aspettando accanto ad un gruppo di macchinari
indifferente al via vai dei ribelli intorno a lui.
Mentre
si dirigevano lungo i
corridoi, diretti al Centro Comando dove Luke doveva fare il suo
rapporto, Obi
Wan disse “ Luke dobbiamo partire al più presto e
andare su Dagobah....”
“Fermo!”
esclamò Luke, “cosa
devo fare?”
“Dobbiamo
andare su Dagobah,
lì c’è il mio vecchio maestro che
completerà il tuo addestramento. Devi farlo
se vuoi sconfiggere Vader e l’Imperatore.”
“Non
posso Obi Wan ho dei
doveri nei confronti dell’Alleanza Ribelle, e poi mi sto
addestrando tutti i
giorni non basta quello che faccio qui con te?”
Luke
entrò nel Centro di
Comando e quando vide suo padre gli si avvicinò per
parlargli ma l’uomo lo
anticipò dicendogli “te l’ha
già detto Obi Wan?”
Turbato
Luke rispose “Sei
d’accordo con lui?”
Bail
Organa uscì dal Centro
Comando seguito dal figlio e dal Maestro Jedi e raggiunto un posto
più
tranquillo disse “ Lo sai che non vorrei mai lasciarti
andare, ma questo è il
tuo destino Luke. Tu e Obi Wan siete gli ultimi Jedi rimasti ma solo tu
puoi
sconfiggere Darth Vader e l’Imperatore e riportare la
libertà nella galassia.
Stai tranquillo fino a quando rimaniamo qui nascosti l’Impero
non ci troverà”
“Luke
sei la nostra unica
speranza.” dichiarò Obi Wan.
Luke
fece un lungo sospiro
poi disse “Ho capito. Obi Wan puoi aspettare qualche giorno
devo sistemare le
cose con Wedge e la mia squadriglia.”
“Hai
preso la giusta
decisione Luke. Dimmelo quando sarai pronto.” disse Obi Wan.
Luke
stava nel centro
ricreazione ha riflettere su quello che gli avevano detto suo padre e
Obi Wan
quando vide Leia venire verso di lui con un’aria preoccupata.
“Cosa
c’è sorellina hai di
nuovo litigato con Han.”
“No,
è solo che non lo trovo
più. Eravamo d’accordo di vederci qui dopo il mio
turno ma non è venuto.”
disse la giovane donna.
“Vedrai
che starà a
trafficare su quel ferrovecchio che chiama astronave e si
sarà dimenticato.
Andiamo ti accompagno da lui così potrai sgridarlo per
bene.” disse Luke.
Quando
arrivarono al
Millennium Falcon Luke gridò “Hei Han vecchio
pirata ti eri scordato che avevi
un appuntamento con la mia sorellina?”
Ma
da una botola uscì la
testa di Chewie che brontolò preoccupato.
“Sei
sicuro che non l’hai
visto per niente?” ripeté Luke.
Il
brontolio del Wookie si
ripeté ancora più forte.
“Accidenti!”
mormorò tra se e
se Luke, poi rivolto a Leia disse “Resta qui devo controllare
una cosa.”
“No
vengo con te. Intanto
dimmi che è successo, da quel che ho capito neanche Chewie
ha visto Han.”
“Hai
capito bene Leia.”
Quando
raggiunse il posto di
controllo della base Luke si rivolse ad una delle sentinelle e disse
“Avete
visto il capitano
Solo?”
“No
signore di qua non è
entrato.”
“Allora
presto controllate
l’altra entrata.”
Anche
lì la risposta fu
negativa.
Mentre
Luke si dirigeva verso
dove erano tenuti i tauntaun si mise i pesanti abiti per il freddo
intenso
che avrebbe trovato di fuori.
Wedge
e un altro paio di
uomini si unirono a lui.
Luke
stava montando sul tantaun
quando Bail entrò nella grande sala e disse “Luke
dove stai andando? Tra poco
scenderà la notte e gelerà.”
“Lo
so padre, ma Han è ancora
lì fuori.” poi sorridendo impertinente
continuò “non preoccuparti Obi Wan ha
detto il mio destino è sconfiggere l’Imperatore,
no? Non può succedermi niente
lì fuori. Troverò Han e tornerò prima
che faccia notte.” Poi rivolto ai suoi
compagni disse ”Wedge, tu e gli altri controllate i settori
sei sette e otto,
io controllerò gli altri.”
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Capitolo 13 *** HOTH parte 2° ***
Dopo aver corso per un
pò Luke si fermò, il freddo si era fatto pungente
e stava diventando buio, il
giovane si guardò intorno mormorando tra sé e
sé “Han vecchio io dove sei?”
Poi un’idea si
formò
nella sua mente, e se avesse usato la Forza? forse poteva captare
l’energia
vitale dell’amico.
Chiuse gli occhi e si
concentrò profondamente, nonostante il vento sempre
più freddo e la neve che
ora stava cadendo. Dopo un pò percepì un leggero
segno di vita venire dalle
alture poco distanti. Luke spronò la sua cavalcatura e si
diresse da quella parte,
più si avvicinava e più sentiva la presenza di
Han, ma anche qualcos’altro,
doveva stare attento.
Quando arrivò vide una
caverna, lasciò il tauntaun poco distante ed
entrò con cautela, la scena che si
trovò davanti lo
lasciò senza fiato: Han
era a testa in giù incastrato nel ghiaccio. L’uomo
era svenuto e aveva una
ferita alla testa. Luke lo toccò leggermente e Han
aprì gli occhi.
“Luke.”
“Sh, stai calmo ora ti
libero.” disse Luke e accese la spada laser.
“Hei vacci piano con
quella.” esclamò Han quando vide Luke avvicinarsi.
“Non ti preoccupare so
quello che faccio.”
Poi si sentì un
ruggito provenire da qualche parte all’interno della caverna
e Luke disse
“dobbiamo sbrigarsi. Stai pronto.” E con un
fendente tranciò il ghiaccio e Han
Solo cadde a terra e Luke si chinò e lo aiutò ad
alzarsi.
“Avanti andiamo via
Han prima che il padrone di casa ritorni.”
Uscirono dalla caverna
e si incamminarono dove Luke aveva lasciato il tauntaun
Il giovane comandante
lo aiutò a salire sul tauntaun, il povero animale ansimava
penosamente, poi
salì anche lui ma dopo fatti alcuni metri crollò
a terra trascinando con se i
due ribelli.
Luke si alzò quasi
subito e si piegò su Han che stava ancora a terra e non
accennava ad alzarsi,
lo girò e vide che era svenuto, allora si diresse verso la
creatura e vide che
era morta.
Si girò intorno e vide
che il cielo si stava oscurando sempre di più e il vento
diventava sempre più
freddo. Allora prese lo zaino che conteneva la tenda di sopravvivenza e
l’aprì,
iniziava a sentirsi irrigidito per il freddo, se non si sbrigava, lui e
Han
avrebbero fatto la fine del tauntaun.
Intanto all’entrata
della base ribelle due persone stavano fianco a fianco fissando il
cielo buio e
tempestoso e aspettando il ritorno dei due compagni dispersi. In quel
momento
Bail sentì una voce chiamarlo, si girò e vide Obi
Wan venire verso di lui.
“Cosa fate qui è ormai scesa la notte.”
Prima che l’uomo potesse rispondergli,
un ufficiale gli disse “Altezza, tutte le pattuglie sono
rientrate non c’è
nessuna traccia nè di suo figlio né del capitano
Solo. Mi dispiace ma dobbiamo
chiudere le porte la temperatura sta scendendo troppo
rapidamente.”
Bail Organa annuì e
mormorò “va bene comandante, potete chiudere le
porte.”
Chewbacca lanciò un
ululato di dolore, Leia si girò verso di lui e
rabbrividì, sentiva anche lei lo
stesso dolore nel cuore.
Bail strinse a sé Leia
e gli disse “vedrai che torneranno Leia, sono entrambi troppo
forti per cedere
ad una semplice tempesta.”
Poi sentì una mano
sulla spalla e si girò e vide Obi Wan, sembrava arrabbiato,
aveva sentito tutto
“A quanto ho capito Luke è là fuori? E
tu l’hai lasciato uscire?”
“Hai mai cercato di
impedire a Luke di fare una cosa in cui credeva.” disse Bail
in tono quieto, e
poi continuò “è andato a cercare il
Capitano Solo e non ho potuto
impedirglielo.”
La mattina dopo appena
sorto il sole uno snowspeeder volava sopra il paesaggio bianco di neve,
era
Wedge, era stato insonne tutta la notte, attendendo che arrivasse
l’alba per
andare a cercare il suo amico. Ora volava da un pò,
improvvisamente sentì un
suono.
“Base Echo, qui Echo
due ho rilevato qualcosa, vado a vedere.”
Wedge inclinò lo
snowspeeder verso il basso e disse al comlink “Luke mi senti,
sono Wedge. Luke
mi ricevi, dimmi se sei da qualche parte, che sei ancora vivo
.”
Sentì un crepitio di
statica poi sentì una voce appena udibile tra le scariche
“Ehi Wedge spero
almeno che mi abbia portato qualcosa per colazione.”
Wedge Antilles scoppiò
in una risata liberatoria, poi disse “Base Echo, qui Echo due
li ho trovati,
ripeto li ho trovati.”
Wedge si abbassò
ancora di più fino a scorgere sulla superficie del pianeta
una figura che si
sbracciava, stava accanto ad una tenda quasi completamente ricoperta di
neve.
Quando, finalmente i
due dispersi raggiunsero la base ribelle i droidi medici erano
già in attesa e
presero immediatamente Han in loro custodia e lo portarono nel Centro
Medico
della Base Ribelle Dopo aver controllato che il suo amico stesse bene,
Luke
stava per allontanarsi ma venne fermato da suo padre che disse "
Aspetta
Luke.avrevvero fato la fine
per il
freddoaccennava ad alzarsi, lo girò e vide che era svenuto,
al Voglio
che i droidi medici visitino anche te."
"Ma padre io sto
bene."
"Hai appena
passato una notte lì fuori a quelle temperature polari,
voglio essere sicuro
che tu stia bene."
"Va bene."
si arrese Luke, sapeva che quando suo padre insisteva in qual modo non
poteva
rifiutarsi.
Dopo che un droide
medico lo ebbe visitato disse "il comandante Organa è in
buona forma"
e Luke fece un sorrisetto come per dire 'hai visto?" Ma poi il droide
continuò e disse "però sarebbe meglio che per
questa notte resti qui in
osservazione."
Così Luke fu costretto
a rimanere per tutta la notte nel Centro Medico, nella
stanza accanto a quella dove si trovava,
sotto cure attente, Han Solo.
La mattina dopo mentre
Luke si alzava entro Wedge e disse "hei eroe tutto bene? ti sei
ripreso?"
"Dai Wedge non
prendermi in giro, mio padre mi ha costretto a rimanere qui tutta la
notte. A
proposito dimmi, va tutto bene? Nessun problema in mia assenza."
"No, nessuno. Io
vado che devo fare un giro di ricognizione. ci vediamo dopo."
Luke entrò nella
stanza accanto dove si trovava Han e lo trovò sveglio e
Chewie era con lui e
gli disse "ti trovo bene Han."
"Grazie a te
Luke" rispose sorridendo debolmente Han.
"E con questa
siamo pari." gli rispose Luke. In quel momento la porta si
aprì e una voce
squillante disse "Luke non devi disturbarlo, Han deve riposare. Anche
tu
Chewie esci."
Il giovane si voltò e
vide la sorella entrare nella stanza con un vassoio in mano, e facendo
un’impeccabile saluto militare disse ridendo "Sissignore
signor
generale. Ciao Han ti lascio in buone mani. Andiamo Chewie."
Erano passati un paio
di giorni dall'incidente e Han si stava riprendendo in fretta, grazie
anche
alle cure assidue di Leia. Un giorno mentre Luke era andato a trovarlo
l'uomo,
aveva rivelato al giovane "Non ce la faccio più Luke, tua
sorella è un
vero tiranno, non vuole lasciarmi andare fino a quando non è
sicura che io stia
bene"
Il giovane comandante
rise e disse "non guardare me, non ho nessuna intenzione di rischiare
la
pelle, preferisco affrontare le navi imperiali che
mettermi contro quella tigre."
In quel momento suonò
la sirena d'allarme e mentre Luke andava verso la porta Han
esclamò "cosa
può essere successo?"
"Non lo so."
rispose il giovane uscendo dalla porta in tutta fretta.
Appena arrivato al
Centro Comando Luke vide che suo padre e il Generale Rieekan stavano
guardando
uno schermo, e dopo aver salutato il generale disse “Cosa
c’è padre ?”
“I nostri sensori
hanno captato una trasmissione, è molto debole.
Ascoltate!”
Alcuni leggeri rumori
uscirono dall’altoparlante.
“Signore, non ho mai
sentito questa forma di comunicazione ma posso dire che non
è uno dei codici
dell’Alleanza.”
“Ne sei sicuro
3BO?”
chiese Bail.
“Sicurissimo Altezza,
si ricordi che io conosco più di sei milioni di forme di
comunicazione e questa
non è dell’Alleanza.” rispose piccato
3BO.
“Ho un brutto
presentimento, vado a vedere cos’è”
disse Luke dirigendosi verso l’uscita, in
quel momento vide Wedge entrare e disse “Vieni con me
Wedge.”
Mentre si dirigevano
verso l’hangar, Luke riferì al suo amico quello
che era successo. Arrivarono sul
luogo in pochi minuti e videro un droide sonda fluttuare sulla neve.
“quel coso
non mi piace per niente.” disse Luke, poi continuò
“Wedge io gli giro alle
spalle cerchiamo di renderlo inoffensivo, ok?”
“Ok capo,
andiamo.”
fece Wedge.
Ma il droide sonda con
i suoi sensori forse captò i loro movimenti e
iniziò a sparare verso di loro.
Wedge si buttò al
riparo dietro dei cumuli di neve, poi gridò “Ehi
Luke tutto bene ?”
“Tutto bene.”
gli
giunse la risposta del giovane. In quel momento il droide si
sollevò in aria
sopra di loro e Luke gridò mentre prendeva la mira
“Wedge spara presto.”
I due spararono quasi
simultaneamente con i loro blaster contro la sonda che esplose in una
miriade
di frammenti fiammeggianti.
“Signore era un droide
sonda, sicuramente mandato in ricognizione dall’Impero. Mi
dispiace ma abbiamo
dovuto distruggerlo non avevamo scelta” disse Luke al comlink
in contatto con
il Centro Comando.
“Temo che
l’Impero
alla fine sia riuscito a scoprire il nostro nascondiglio.”
disse il generale
Rieekan, e Bail Organa aggiunse “Sono d’accordo con
lei Generale. Ragazzi
tornate qui immediatamente iniziamo l’evacuazione del
pianeta.”
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Capitolo 14 *** L'ATTACCO DELL'IMPERO ***
L’ATTACCO
DELL’IMPERO
Lord Vader
entrò nel Ponte di Comando dello Star
Destroyer e vide il Comandante Piett che stava parlando con
l’Ammiraglio
Ozzel, il Comandante della Flotta, si avvicinò e disse
“Che cosa succede?”
L’uomo
si girò di scatto e disse “la sonda che abbiamo
mandato su Hoth non trasmette più, Lord Vader.”
disse il Comandante
Piett.
Darth Vader
diede un’occhiata concentrata allo schermo,
poi disse “dirigiamoci su Hoth, i ribelli sono
lì.”
“Ma
Signore, Hoth è un pianeta ghiacciato. Nessuno
può
vivere là. Sarà stato un incidente a distruggere la sonda.” replicò
l’Ammiraglio Ozzel.
“No!”
ruggì Vader. “I ribelli sono su Hoth e Luke
Organa è con loro. Dirigiamoci su Hoth, Ammiraglio Ozzel e a
tutta velocità.”
Ozzel si
girò verso un suo sottoposto e disse “Fai
rotta su Hoth.”
Erano mesi che
giravano per lo spazio alla ricerca dei
ribelli, e fino a quel momento erano state tutte false piste e lo
sarebbe stato
pure Hoth, pensò l’Ammiraglio mentre vedeva Lord
Vader allontanandosi dal
ponte.
Intanto sul
pianeta ghiacciato i capi della ribellione
stavano controllando sugli schermi l’arrivo della flotta
Imperiale,
all’improvviso una luce si accese seguita da molte altre.
“Eccoli!”
disse il Generale Rieekan, poi spinse un
interruttore e una sirena d’allarme echeggiò nella
base. L’Impero stava
arrivando e tutti dovevano prepararsi ad evacuare e a combattere.
Luke fece una
smorfia, erano davvero molte le navi
Imperiali che stavano uscendo dall’iperspazio, si
girò verso suo padre e disse
“ Io vado a prepararmi.”
Intanto
sull’Executor, la nave Ammiraglia dell’Impero,
Darth Vader guardava il
pianeta Hoth
mentre le altre navi imperiali stavano uscendo
dall’iperspazio e si univano
alla nave ammiraglia, già pregustava il momento in cui si
sarebbe trovato di
nuovo faccia a faccia con il giovane Luke. Sentì qualcuno
dietro di lui e si
girò e vide il Generale Veers.
“Cosa
c’è Veers” lo apostrofò.
L’uomo
ingoiò a fatica, non gli piaceva portare cattive notizie al suo Signore. “Mio Signore la
flotta è uscita
dall’iperspazio, ma abbiamo rivelato un campo di forza
intorno alla base
ribelle così forte da deflettere ogni bombardamento. I
Ribelli ci hanno già
scoperto, Mio Signore.”
Vader si
girò furibondo, e sibilò
“l’Ammiraglio Ozzel
è uscito dall’iperspazio troppo vicino al pianeta,
è stupido e incapace. “
“Forse
cercava di prenderli di sorpresa...” Veers
cercò di difendere il suo superiore, ma
un’occhiata furiosa di Vader lo zittì.
“Generale
Veers, visto che non possiamo attaccarli dal
cielo, prepari le sue truppe per un attacco terrestre.”
L’uomo
lo saluto con deferenza poi si allontanò felice
di essersela scampata così facilmente. Vader si diresse
verso la plancia di
comando, l’Ammiraglio Ozzel appena lo vide lo
salutò e disse “Milord, la flotta
è pronta per l’attacco...”
Ma Vader lo
interruppe e sibilò furioso “mi ha deluso
per l’ultima volta, ammiraglio Ozzel.”
L’uomo
iniziò a
boccheggiare come se non riuscisse a respirare. Vader non lo
degnò di
un’occhiata e si girò verso l’ufficiale
alle sue spalle.
“Comandante
Piett si prepari a far sbarcare le truppe
per un attacco terrestre e disponga le navi in modo che nessuno possa
fuggire.
E’ lei ora al comando Ammiraglio Piett, e veda di non
deludermi.”
Piett si
girò per dare gli ordini e vide poco più in
là l’ex ammiraglio a terra con gli occhi fuori
dalle orbite e la bocca aperta
in un tentativo estremo di respirare e diede l’ordine di
portarlo via.
Nel frattempo
Luke stava ritornando all’hangar indossando
la tuta da pilota, quando sentì qualcuno che lo chiamava, si
girò e vide Obi
Wan. Il Maestro Jedi si avvicinò e disse “ Fai
attenzione Luke, sento la
presenza di Vader, lassù su qualche nave.”
“Starò
attento Obi Wan. Tu proteggi mio padre, non
fargli correre rischi, lo sai quanto è testardo.”
Obi Wan
annuì, poi gli disse “non preoccuparti
starò
accanto a lui. Ci vediamo al rendez vous. Che la Forza sia con te,
Luke.”
“E’
sempre con me.” replicò il giovane.
Quando
arrivò all’hangar vide che tutti i piloti erano
riuniti lì in attesa di sentire gli ordini del Gen. Rieekan.
Luke girò tra di
loro, i piloti esperti parlottavano
nervosamente, mentre i più giovani erano eccitati per il
loro primo scontro
contro l’Impero. In quel momento entro suo padre seguito dal
Generale Jan Rieekan.
Il Generale
chiese silenzio con la sua voce forte e
autorevole, una volta era stato un ufficiale imperiale, così
gli aveva detto
suo padre. Dopo che tutti si furono zittiti Rieekan guardò
Bail Organa per
esortandolo a parlare, ma Bail disse “parli lei
generale.”
Il generale Jan
Rieekan annuì e iniziò a parlare
“Abbiamo sollevato gli scudi intorno a tutta la base, le
prime navi trasporto
sono quasi pronte e partiranno una dopo l’altra scortate da
due caccia.”
“Due
caccia solo contro le navi dell’Impero, è una
pazzia!” replicò uno dei piloti più
anziani.
“Spareremo
alcuni colpi con il cannone a ioni in modo
da coprire la vostra fuga. La maggior parte dei piloti ci servono qui
sul
pianeta per difendere la base dall’attacco e permettere a
tutti di fuggire. Una
volta superato il blocco dirigetevi al punto d’incontro che
abbiamo stabilito.
E’ tutto chiaro? Buona fortuna a tutti” disse Bail
Organa.
I piloti si
divisero un piccolo gruppo si diresse ai
caccia Ala-X per prepararsi a decollare per scortare le navi trasporto,
la
maggior parte si diresse alle difese della base. Luke, Wedge e i loro
compagni
si diressero agli snowspeeder.
Luke si diresse
verso il Millennium Falcon, Han e
Chewie stavano lavorando sulla nave. “Chewie bada a lui,
ok” I due giovani si
guardarono forse per l’ultima volta, chissà se e
quando si sarebbero rivisti.
“Abbi
cura di te stesso e di Leia.” Disse Luke
sorridendo.
Han sorrise,
sapeva che in questo modo gli stava dando
la sua approvazione. “Ok ragazzino, e tu sistemali a
dovere.”
Luke raggiunse
il suo snowspeeder e fu accolto da
Dack, il suo artigliere. “Ehi Dack è tutto
pronto.”
“E’
tutto pronto Comandante. Mi sento come se potessi
affrontare l’Impero da solo.”
Luke rise
all’entusiasmo del ragazzo, “si capisco come
ti senti.”
Gli snowspeeder,
decollarono sorvolando le trincee
costruite dai ribelli per difendere i generatori degli scudi che
proteggevano
la base, e si diressero verso i Camminatori Imperiali che si stavano
avvicinando.
I velivoli,
guidati da Luke, Wedge e le loro
squadriglie, raggiunse i Camminatori Imperiali e iniziò
l’attacco, in quel momento anche
i Camminatori iniziavano a sparare contro di loro. Dopo un paio di
passaggi,
cercando di non farsi abbattere dalle raffiche che gli sparavano
contro, Luke
scoprì che i loro colpi non riuscivano a superare gli scudi
dei Camminatori,
mentre gli Imperiali avevano già abbattuto alcuni
snowspeeder.
“Smettete
di sparare ragazzi, i loro scudi sono troppo
potenti non riusciremo mai ad attraversarli. Usate gli arpioni, forse
riusciremo a tirarne giù qualcuno.”
“Ok Luke.
Proviamoci. Però è meglio dividerci a coppie per poter attaccare
meglio.” disse Wedge.
“Va
bene,
Hobbie stammi dietro ci proviamo.”
Luke
si lanciò
all’attacco con un fianco il suo secondo, volando tra le
raffiche dei blaster
dei camminatori, si girò leggermente e disse
“Dack, sei pronto?”
“Prontissimo
comandante.”
“Stai
pronto a sparare.” lo avvertì Luke, mentre
tentava di tenere lo snowspeeder in assetto di volo in mezzo alle
esplosioni.
Ad un certo punto sentì un forte colpo alla schiena, era
stato colpito da una
raffica.
“Tutto
bene Dack?” ma non sentendo risposta si girò e
vide il giovane riverso sui comandi, usando la forza lo
sfiorò e si accorse che
era morto.
“Wedge,
non posso più sparare, ho perso il mio
cannoniere.”
“Non
ti preoccupare Luke ci penso io.”
Luke
guardò il suo amico volare contro il camminatore
e sorrise quando lo vide precipitare al suolo e senti la voce di Wedge
dire
“Uao ottimo tiro Janson. Hai visto Luke fuori uno!”
“Ottimo
lavoro Wedge. Ora pensiamo all’altro.” Disse
Luke dirigendo il suo speeder verso l’altro camminatore.
Non aveva
nemmeno finito di parlare che fu investito
da un esplosione che fece sussultare l’apparecchio.
Lottò con i comandi
cercando di tenere lo speeder in assetto di volo. Ma ogni tentativo fu
inutile
e precipitò a terra, sfortunatamente sulla sua traiettoria
stava arrivando un
camminatore.
Sentì
la preoccupazione di Obi Wan attraverso la Forza
e mentre tentava di uscire dalla navetta gli mando un messaggio di
rassicurazione “sto bene maestro.” Si
girò per cercare di tirare fuori Dak ma
il camminatore lo aveva quasi raggiunto e balzò via mentre
questi schiacciava
la navetta.
Utilizzando una
pistola lancia arpioni si issò sul suo
ventre, raggiunse il portellone, lo aprì con la spada laser
e gettò all’interno
una mina. Poi saltò giù prima che esplodesse.
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Capitolo 15 *** FUGA DAL PIANETA GHIACCIATO ***
Darth Vader
stava sulla sua ammiraglia aspettando
impazientemente che le truppe potessero sbarcare.
‘Finalmente
i ribelli erano nelle sue mani, e questa
volta sia Obi Wan che suo figlio non sarebbero sfuggiti di
nuovo.’
Finalmente
arrivò la notizia che attendeva, apparve
l’immagine olografica del Generale Veers che disse
“Signore abbiamo raggiunto
il generatore principale, fra poco lo distruggeremo così
potrete scendere.”
“Ottimo
lavoro, generale.” Disse Vader freddamente poi
chiuse la comunicazione e si avviò verso l’hangar
assaporando già la vittoria.
Han correva
verso la sala di comando barcollando per i
forti colpi del bombardamento. “Ho
sentito che la sala comando era stata colpita, state tutti
bene?” disse mentre
entrava.
Vide Bail Organa
che parlava con il generale Rieekan
“fate decollare tutti i trasporti rimasti ed evacua- re la
base, non abbiamo
molto tempo.”
“Si
signore. Ma anche voi dovete fuggire.”
“Prenderò
l’ultimo trasporto.”
“Han”
disse Bail appena lo vide “Porta in salvo Leia,
te l’affido.” Poi girandosi verso la ragazza disse
“Va con lui Leia.”
In quel momento
uno degli ufficiali disse “signore lo
scudo è stato abbattuto, gli Imperiali stanno entrando nella
base.”
“Dai
l’ordine di abbandono base, presto.” Disse Bail.
In quel momento si sentì preso per un braccio e vide che era
Obi Wan che disse
“Tu vieni
con me.”
Raramente aveva
visto sul volto del Jedi uno sguardo
così deciso e annuì.
Appena atterrato
Darth Vader sentì nella Forza la
presenza di suo figlio e quella del suo vecchio maestro, aveva ancora
un conto
da sistemare con lui e si diresse all’interno della base e
disse alle truppe
che lo seguivano “ ispezionate ogni angolo e portatemi i
sopravvissuti.”
Luke
entrò di corsa all’interno dell’Hangar
che si
trovava dietro la montagna e vide uno dei trasporti ancora fermo.
‘Se le
truppe imperiali sono già all’interno della
base, cosa ci fa quella nave ancora qui?’ pensò
“Artoo
accendi
i motori e stai pronto alla partenza, io vado a controllare quella
nave.” disse
nel comlink e si
diresse in quella
direzione.
Quando fu
abbastanza vicino vide sconvolto suo padre e
l’equipaggio della nave tenuti sotto tiro da alcuni
stormtrooper e Obi Wan che
duellava contro Darth Vader. Velocemente tiro fuori la pistola e
sparò ai
soldati poi corse accanto a suo padre e gli disse “stai bene,
padre?”
L’uomo
lo guardò sorpreso e rispose “Si Luke grazie.
Ma cosa ci fai ancora qui, pensavo che ti fossi già
allontanato con il resto
della squadriglia.”
“No, e
ho fatto bene a ritardare.” replicò il giovane,
poi continuò, “ora mettiti in salvo, ti prego. Ti
raggiungerò presto con Obi
Wan.” Poi spinse suo padre verso la rampa abbassata della
nave, mentre il resto
dell’equipaggio era già salito e stava accendendo
i motori.
Intanto Obi Wan
e Darth Vader combattevano senza
tregua.
“Sei
debole e vecchio Obi Wan non riuscirai mai a
battermi.” ringhiò Darth Vader.
Obi Wan vide con
la coda dell’occhio Luke che liberava
il padre e mentre parava un colpo violento di Vader mormorò
“Se riuscirai a
uccidermi io diventerò più potente di quanto non
immagini e lui non sarà mai
tuo. Ricordalo Vader.”
Quando vide Luke
girarsi verso di loro, Obi Wan chiuse
gli occhi e lasciò che Darth Vader lo trafiggesse con la sua
spada.
“Noooo”
gridò Luke e fece un passo avanti accendendo
la spada laser.
Vader sentiva la
rabbia e l’angoscia nel giovane e
deridendolo lo sfidò “avanti Luke attaccami,
vendica Obi Wan o non ti importa
niente di lui.”
“Maledetto.”
gridò Luke e attaccò Vader con violenza.
Darth Vader
sorrise tra se e se mentre parava con
facilità i colpi di suo figlio, era più facile di
quel che immaginasse,
un’altra spintarella e il giovane sarebbe caduto dritto
dritto nella trappola
del Lato Oscuro e, sarebbe stato suo.
Vader decise che
era il momento di fare sul serio,
voleva vedere quanto Kenobi era riuscito ad insegnargli, ed
iniziò a
martellarlo con colpi violenti, Luke parò i colpi,
all’inizio con agilità, poi
mano mano che il combattimento si prolungava si sentiva sempre
più stanco e
sentiva anche una ombra oscu- ra che tentava di ghermirlo, la paura di
star per
cedere a Vader si impadronì di lui e cercò di
aumentare il ritmo, ma la fatica
era troppa, ormai aveva paura di essere stato sconfitto. Vader
agganciò la sua
spada con quella di Luke e strinse il polso del giovane in una presa
d’acciaio poi
disse ”Luke, io sono tuo padre. Obi Wan ti ha mentito.
Lui...”
Luke lo
fissò sconvolto poi ringhiò con odio
“No.
Zitto, maledetto. Tu hai ucciso Obi Wan come hai ucciso mio padre. Sei
un
assassino.” E con uno strattone liberò la sua
spada da quella di Vader e si
mise in guardia.
All'improvviso un’ombra
entrò nel hangar e passò radente al suolo
sparando sulle truppe imperiali e una
voce dal comlink gridò “scappa ragazzo! Ti
copriamo noi.” Era il Millennium
Falcon . Mentre Luke iniziò a correre verso il suo caccia
gridò “sei proprio
pazzo Han, ma grazie per l’aiuto.”
Luke
salì sul caccia e disse “R2 svelto
decolla.”
I due velivoli,
il Falcon e il caccia di Luke uscirono
uno dopo l’altro dall’hangar, subito
sentì la voce del padre che lo chiamava “
Luke tutto bene?”
“Si
padre. “Mormorò.
Sentiva ancora
nella mente la voce di Vader, ma non
poteva credergli, doveva per forza essere una bugia. Forse questo Yoda,
di
cui Ben gli aveva
parlato avrebbe saputo
dirgli la verità.
“Vader
ha ucciso Obi Wan. Vado su Dagobath, per
diventare un Jedi come voleva lui. Ci vediamo presto.” Disse
in tono sommesso.
“Mi
dispiace, era un caro amico. Buona fortuna, Luke,
che la Forza sia con te.”
Bail aveva
sentito un tono strano nella voce del
figlio e cercò di richiamarlo ma Luke aveva già
chiuso le comunicazioni.
Vader vide
furioso la sua preda che fuggiva ma almeno
il vecchio era morto. Un ufficiale si avvicinò e disse
“Lord Vader abbiamo
abbattuto 17 navi e catturato 15 ribelli.”
“Uccideteli
tutti e distruggete questo posto. Io
inseguo il Millennium Falcon. Comunicate a tutte le navi della flotta:
Voglio
quella nave!” ringhiò Vader.
Avevano osato
portargli via la sua preda, inoltre
aveva sentito l’affetto che Luke aveva per i suoi occupanti. Doveva catturarli sarebbero
stati un’ottima
esca per catturare suo figlio.
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Capitolo 16 *** 16. ASTEROIDI E DAGOBAH ***
Mentre pilotava
il suo caccia diretto a Dagobath, Luke
ripensò cupamente a ciò che gli aveva detto
Vader. Scosse la testa deciso, non
poteva essere vero, sicuramente l’aveva detto solo per distrarlo.
Improvvisamente sentì
un leggero pigolio e
Luke lesse la traduzione sullo schermo del
computer e sorrise “Va tutto bene R2, non preoccuparti, sto
bene.”
Il pigolio si
fece più animato e Luke dopo aver letto
disse “no, non sto sbagliando rotta. Non andiamo al rendez
vous con gli altri.
Andiamo su Dagobah.”
Il pigolio si
fece scettico. “Lo so che non è sulle
tue carte, ma io so dov’è. Non ci perderemo nello
spazio, non ti preoccupare.”
Un altro fischio
più preoccupato. “No,
non sto disobbedendo agli ordini. Bail
lo sa, e mi ha dato il permesso di allontanarmi dalla flotta. Lo sai R2
che a
forza di stare con C3PO stai diventando pedante
come lui.”
Luke sorrise
all’insieme di fischi e pigoli offesi e
indignati che arrivarono dal piccolo droide.
Luke rise e
disse “va bene, va bene, non dovevo dirlo.
Scusami R2. Ma a volte ti comporti proprio come lui.”
Un altro
fischio. “no, non ho voglia di riposarmi.
Piloterò manualmente per un po’. Rispose Luke.
Preferiva non
chiudere gli occhi, perché se li
chiudeva rivedeva la morte di Ben e il duello con Vader e
ciò che gli aveva
detto. Non doveva pensarci, era tutta una bugia.
Intanto il
Falcon, dopo aver aiutato l’ultimo
trasporto a fuggire stava cercando di allontanarsi per fare il salto
nell’iperspazio ma due Star Destroyer e i TIE lo stavano
attaccando.
“E’
tutto pronto Han. Dobbiamo fare il salto ora o
siamo perduti.” Disse Leia.
“Hai
proprio ragione, tesoro. Guarda!” disse Han
mentre spingeva la leva per il salto. Le luci si accesero
più improvvisamente
si spensero.
“Guarda
cosa? ‘tesoro’” lo prese in giro Leia,
mentre
il motore tossicchiava.
“Che
diavolo è successo?” borbottò Han
guardando
scioccato la nave che si trovava ancora nello spazio di Hoth.
“Mi sa che siamo
nei guai Chewie.” Disse al suo copilota peloso che rispose
con un ululato.
In quel momento
entrò C3PO che serafico disse “signore
penso che un colpo abbia danneggiato il motivatore
dell’iperguida, non possiamo
fare il salto nell’iperspazio.”
“Ce ne
siamo accorti, pezzo di ferraglia dorata.”
Sbottò Han poi rivolto a Chewie disse “stavolta mi
sa che siamo proprio nei
guai. Andiamo a vedere. Viene con noi, sapientone.”
Leia pilotava la
nave cercando di non farsi colpire
dai TIE e dagli Star Destroyer mentre Han e Chewie stavano tentando di sistemare il guasto.
Mentre era sotto
un colpo più forte degli altri lo
mandò a gambe per aria. “Questo non era un laser
che ci ha colpiti. Che cosa
diavolo è stato?”
In quel momento
sentì la voce di Leia che lo chiamava.
“Han
torna subito su.”
Han Solo
salì di corsa nella cabina
e guardò di fronte a lui: un campo di
asteroidi.
Sposto Leia e mi
mise subito ai comandi del Falcon
seguito da Chewie e si diresse esattamente verso il campo di asteroidi.
“Ma
sei matto ad entrare là dentro?” sbottò
Leia.
“Sarebbero
pazzi loro a seguirmi, non credi tesoro.”
Rispose Han con un sorriso malandrino.
“Signore
la possibilità di successo di navigare
all’interno di un campo di asteroidi è di 3700 a
1.” Disse C3PO.
“Zitto!”
sbottarono insieme Han e Leia.
Intanto
sull’Executor, la nave di Vader, il Signore Nero
fissava il vuoto dello spazio, cercando di scoprire dove si era diretto
suo
figlio ma non riusciva
a sentirlo.
L’Ammiraglio
Piett si avvicinò al suo signore.
“Si
Ammiraglio?” disse Vader senza voltarsi.
“Le
nostre navi hanno intercettato il Millennium Falcon,
signore. Ma è entrato in un campo di asteroidi.”
Disse Piett.
“Non
mi interessano gli asteroidi, Ammiraglio. Io
voglio quella nave, non delle scuse.” Ringhiò
Vader mentre i suoi occhi blu
diventavano gialli per la rabbia.
“Si
signore” mormorò Piett ingoiando a vuoto e corse
via a dare gli ordini di continuare ad inseguire il Falcon.
Mentre il caccia
Ala X di Luke voleva verso l’Orlo Esterno
diretto ad uno sconosciuto pianeta, il Millennium Falcon zigzagava
all’interno
del campo di asteroidi cercando di evitare sia gli asteroidi sia i TIE
che lo
inseguivano.
“Dobbiamo
uscire dal campo di asteroidi” disse Han,
stava per continua ma Leia lo interruppe dicendo “Finalmente
un’idea sensata.”
Ma Han continuò a parlare come se lei non avesse detto
niente. “Però prima
dobbiamo toglierci da dietro quelli là.” Disse
indicando i TIE che li stavano
inseguendo. Poi continuò con un sorriso malandrino.
“Tieniti forte tesoro, Ora
ti faccio vedere come si vola.”
Facendo appello
a tutta la sua bravura, Han portò il
Falcon a volo radente su uno degli asteroidi più grossi e
manovrò il Falcon per
portarlo tra il grosso asteroide e i TIE. Una breve fiammata
indicò che uno dei
TIE era esploso, ne rimanevano solo due.
Guardò
nel visore principale e disse tra sé e sé
“si
quello va bene.” Poi disse Chewie controlla quello
laggiù, mi sembra adatto.”
“Adatto
a cosa?” fece Leia, ma il giovane non rispose.
Due TIE
continuavano ad inseguirlo sparando contro di
lui, Ha sapeva che doveva essere più veloce ed abile di loro
se voleva sbarazzarsi
di loro. Scorse uno stretto dirupo davanti a sé e inclinando
il Falcon passò in
mezzo alle alte pareti, inaspettatamente i due TIE lo seguirono. Tra
avvitamenti e virate Han riuscì a passare nella stretta gola
così non fecero i
TIE che si scontrarono ed esplosero.
Han fece un
sospiro di sollievo, ma la fuga non si era
ancora conclusa. Ridusse la velocità e
s’infilò nella caverna che aveva visto
prima, si augurava che lì l’Impero non lo avrebbe
trovato.
Intanto il
caccia Ala X era arrivato al pianeta Dagobah,
Luke riuscì a vedere la superficie attraverso una fitta
coltre di nuvole. Come
era riuscito a raggiungerlo, Luke non lo sapeva. Forse era stato
qualcuno a
guidare la sua mano sui comandi. R2 trillò e Luke lesse la
traduzione sullo
schermo e disse “Si, R2 quello è Dagobah.
Atterriamo.” Mentre si avvicinava Luke
non vide altro che ombre cupe e mormorò
“E’ un po' lugubre che ne dice R2?”
Il piccolo
astrodroide pigolò “No, non cambio idea. Ben
mi ha detto di venire qui.” Dopo un altro pigolio
più preoccupato Luke disse “Dai,
non avrai mica paura del buio? Sono sicuro che non ci sono pericoli per
i
droidi.”
L’Ala
X attraverso le nuvole e iniziò a scendere verso
la superficie del pianeta, Luke non vedeva niente e pilotava solo
grazie agli
strumenti. “Reggiti R2 sto frenando.”
Gridò Luke cercando di sovrastare il
rumore dei motori, la nave sobbalzò e Luke sentì
dei rumori come rami spezzati.
Quando finalmente il caccia Ala X si fermo sentì un tremendo
sussulto poi più
niente. Sicuro di essere atterrato Luke lasciò andare un
sospiro di sollievo e
sollevò il tettuccio e si guardò intorno,
l’Ala X era completamente circondato
dalla nebbia e Luke riuscì a scorgere le radici di alberi
enormi.
“R2
rimani qui mentre io do un’occhiata fuori” disse
Luke mentre R2 usciva dalla sua nicchia. Il giova- ne si
incamminò con prudenza
sul muso del caccia
e vide che era
atterrato o meglio precipitato in una palude melmosa. In quel momento
sentì R2
lanciare un fischio seguito da un tonfo in acqua.
Luke si
girò di colpo vide R2 inghiottito dall’acqua,
e gridò “R2, R2” e
s’inginocchio sullo scafo per cercare il piccolo droide ma
niente, improvvisamente un piccolo periscopio uscì
dall’acqua e Luke fece un
sospiro di sollievo.
“R2,
la riva è da quella parte.” Disse Luke indicando
la
direzione al droide, poi saltò nell’acqua anche
lui e raggiunse la riva.
Una volta a
terra si guardò intorno mentre il piccolo
droide lo raggiungeva. R2 pigolò leggermente e Luke
mormorò “dici che non è
stata una buona idea venire qui? Inizio a pensarla come te. Come faremo
ora.”
La notte stava
scendendo rapidamente e Luke rabbrividì
di freddo, doveva
sbrigarsi a preparare
il campo per la notte. Quando riuscì a portare a terra gli
approvvigionamenti e
le provviste che gli servivano, il caccia era sprofondato nelle melmose
acque
dello stagno. Mentre guardava le ombre della notte che
s’infittivano pensò a Ben,
aveva avuto nell’uomo la più totale fiducia ma ora
iniziava a dubitare, come
avrebbe fatto a trovare il Maestro Jedi, lì e si chiese se
fosse ancora lì.
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