Gli Eletti - Nati per uccidere

di Meggie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** First Shadow: Death ***
Capitolo 2: *** Vedo i suoi occhi ***
Capitolo 3: *** Second Shadow: No Angel ***
Capitolo 4: *** La mia scelta ***
Capitolo 5: *** Third Shadow: Dark ***
Capitolo 6: *** Finchè morte non vi separi ***
Capitolo 7: *** Fourth Shadow: Storm ***
Capitolo 8: *** Platoon ***
Capitolo 9: *** Fifth Shadow: Night ***
Capitolo 10: *** It's good to be in love ***
Capitolo 11: *** Sixth Shadow: Hysteria ***
Capitolo 12: *** I'm your friend ***
Capitolo 13: *** Seventh Shadow: Devil ***
Capitolo 14: *** Crisis ***
Capitolo 15: *** Sono venuta da te ***
Capitolo 16: *** Shadows: Letal Weapon ***
Capitolo 17: *** Un passo in più ***
Capitolo 18: *** Prima della tempesta - Would you marry me? ***
Capitolo 19: *** Tempesta - Storm in Heaven ***
Capitolo 20: *** Dopo la tempesta – Tears upon your face ***
Capitolo 21: *** Shadows: Killing ***
Capitolo 22: *** Quella pazza cosa chiamata amore ***
Capitolo 23: *** Dark Heaven ***
Capitolo 24: *** Shadows: The unforgiven ***
Capitolo 25: *** Scoperti ***
Capitolo 26: *** Our Little Show ***
Capitolo 27: *** Erase & Rewind (After the sunset) ***
Capitolo 28: *** Shadows: Angel of Death ***
Capitolo 29: *** La forza ***
Capitolo 30: *** Rise and fall ***
Capitolo 31: *** Shadows: Blood ***
Capitolo 32: *** Quando inizi a cadere... ***



Capitolo 1
*** First Shadow: Death ***


GLI ELETTI – Nati per uccidere

GLI ELETTI – Nati per uccidere

 

I walk this empty street [Cammino in questa strada vuota]
On the Boulevard of broken dreams
[Sul viale dei sogni infranti]
Where the city sleeps
[Dove la città dorme]
And I'm the only one and I walk alone
[E io sono l’unico e cammino da solo]
I walk alone
[Cammino da solo]
I walk alone
[Cammino da solo]
I walk alone
[Cammino da solo]
My shadows the only one that walks beside me
[La mia ombra è l’unica che cammina accanto a me]
My shallow hearts the only thing that's beating
[Il mio cuore superficiale l’unica cosa che batte]
Sometimes I wish someone out there will find me
[Qualche volta spero che qualcuno là fuori mi trovi]
Till then I walk alone
[Fino ad allora cammino da solo]

(Boulevard of broken dreams – Green Day)

 

First Shadow: Death

 

È notte. Le madri vigilano attente sui loro figli. I padri, tornati stanchi dal lavoro, si rilassano.

 

Fuori dalle quattro pareti domestiche le ombre si risvegliano.

 

La guerra non finisce. Di notte riprende più violenta che mai.

 

È la legge del più forte.

 

Uccidi prima di essere ucciso. È la regola numero uno delle ombre.

 

Se non vuoi morire scappa o combatti. In qualsiasi caso, devi dimostrare chi sei.

 

Perché le ombre non si fermano davanti a nessuno. Sanno chi devono colpire. Sanno dove devono andare. Sanno come devono agire.

 

Le ombre non sbagliano.

 

Si muovono silenziose. Consce che la notte le protegge. L’oscurità è una loro preziosa alleata.

 

Sono spettri. Fantasmi che non puoi afferrare.

 

Loro uccidono.

 

E allora, se non vuoi incontrarle, scappa dentro la tua umile dimora. Attendi l’alba, quando le ombre spariscono.

 

Solo allora avrai la certezza che non potrai essere ucciso. Non da loro, per lo meno. Non in quella notte.

 

Perché la guerra non si ferma. Né di giorno né di notte.

 

Ricorda questo.

 

Devi essere memore delle regole della notte. Se ne dimentichi una, puoi essere ucciso.

 

Le ombre si fermano solo di giorno.

 

Le ombre.

 

E quando sentirai urlare qualcuno, saprai che hanno ucciso ancora. Sono arrivate a destinazione. E, forse, potrai sospirare sollevato. Forse, non stavano cercando te.

 

Vivi memore delle ombre.

 

Vivi memore de potere che hanno.

 

Vivi memore dei buoni principi del giorno e della notte.

 

Perché le ombre colpiscono… perché le ombre agiscono… perché le ombre uccidono…

 

 

 

E mentre nelle case i figli raccontano ai padri le loro giornate da bambini, là fuori, in una strada poco frequentata, qualcosa si muove.

 

Sono loro.

 

Si mimetizzano con la notte, avvolti dal nero della morte. Si muovono veloci. Devono fare in fretta ad agire.

 

Death è pronto. Quella notte sarà lui ad uccidere. Vuole farlo. Vuole vedere la faccia di quel bastardo supplicarlo di salvarlo. Vuole affondare il suo pugnale nel cuore e ucciderlo senza pietà.

 

Death è pronto. Nulla può fermarlo.

 

Accanto a lui, gli altri. Sente i passi dei suoi compagni.

 

Una ragazza dai capelli rosso fuoco è accanto a lui. Un ragazzo lo precede di qualche passo. Ma non sono soli.

 

Death sa che dietro ci sono gli altri.

 

Perché un’altra regola della notte è: mai muoversi da soli.

 

Per questo il gruppo non si scioglie. Per questo vincono sempre.

 

Loro sono i migliori. Non possono essere catturati. Nessuno può fermare le ombre.

 

Death afferra il cappuccio del suo giaccone nero e lo alza, coprendosi buona parte del viso. Sa che il momento sta arrivando.

 

La ragazza volta leggermente il viso verso di lui. I capelli ondeggiano. I loro occhi si incontrano. Death è pronto.

 

La ragazza torna a guardare la strada. Ma lui non sposta lo sguardo. La osserva, in parte nascosto dal cappuccio.

 

È bella. Terribilmente bella. E la vuole.

 

Il corpetto nero aderente alle forme della ragazza e i pantaloni in pelle nera pericolosamente a vita bassa non fanno diminuire il suo desiderio.

 

Ma non è quello il momento.

 

Deve uccidere. Non può distrarsi.

 

La ragazza si blocca. Death si accorge che intorno a loro c’è completamente silenzio. Anche gli altri si sono fermati.

 

“Dark” la sua voce è meno che un sussurro, ma il ragazzo che li precedeva lo sente comunque.

 

Senza voltarsi risponde “Sta arrivando”.

 

Death sa che è il momento.

 

È pronto.

 

Senza far alcun rumore si dispongono ai lati della via. La luce dei lampioni non può rivelarli. Attendono.

 

In lontananza alcuni passi riecheggiano nel silenzio della notte. La sua prossima vittima gli sta andando incontro.

 

Presto sarà solo polvere. Polvere, in una strada malfamata.

 

I passi si fanno più forti. Death capisce che è il momento di rivelarsi. Quando l’uomo è a pochi passi da lui, gli sbarra la strada. La luce dei lampioni adesso lo rivela.

 

Un ragazzo alto. Con pantaloni neri. Giaccone nero con cappuccio. L’uomo davanti a lui non può vedere il volto di Death.

 

Ma Death vuole che sappia.

 

Con velocità fa cadere il cappuccio. L’uomo sgrana gli occhi, spaventato.

 

“T-Tu?…” fa un passo indietro “Che-che vuoi?”

 

“Non lo immagini?” Death si fa beffe dell’uomo. Sa che può farlo perché è lui che controlla il gioco. E il gioco sta per finire.

 

Il ragazzo sfila il pugnale dalla cintura. La lama argentea risplende sotto la luce artificiale dei lampioni.

 

L’uomo inizia a sudare freddo. Ha intuito cosa lo attende. Ha paura. Sa che non può nulla contro il ragazzo. Non sa combattere. Non è abituato a tutto quello.

 

Death sì.

 

“Non… non puoi… io so chi sei…”

 

“Non vivrai per raccontarlo, credimi…” Death fa un passo avanti. Il gioco lo ha stancato. Adesso vuole solo attaccare. E andare a casa.

 

L’uomo sgrana gli occhi. Death è veloce e preciso. Fa partire il colpo e il pugnale entra nel petto dell’uomo, spaccandogli il cuore in due.

 

In pochi attimi l’uomo si accascia a terra. È morto. Il gioco è finito.

 

Death sorride. “É quello che ti meritavi, bastardo…”

 

È felice di averlo ucciso senza la magia. È soddisfatto.

 

Death sente la presenza della ragazza accanto a lui. Poco dopo anche Dark si rivela alla luce.

 

È finita. Possono andare a casa.

 

Alcuni pop riecheggiano nella notte. Dopo alcuni istanti, anche loro li seguono.

 

Le ombre hanno colpito ancora.

 

Le ombre…

 

Quello è il nome che la gente, che non sa, da a loro.

 

Li chiamano “le ombre”. Perché agiscono di notte, all’ombra della morte.

 

Ma loro… loro sono di più di questo.

 

Loro sono gli Eletti.

 

E nulla può fermarli. Addestrati per uccidere.

 

Perché loro sono gli Eletti… e gli Eletti uccidono… nell’ombra della morte…

 

******

 

Allora? Che ve ne pare? So che il capitolo è corto, ma dovete abituarvi: quando presenterò le varie “ombre” e gli omicidi che compiono,  i capitoli saranno strutturai in questo modo…

 

Comunque nel prossimo potremo incontrare i nostri eroi e vedere come stanno…

 

Mi raccomando, fatemi sapere che ve ne pare di questa nuova fic ok?? Ci tengo! E basta ciccare quaggiù!

 

Alla prossima!

 

 

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Capitolo 2
*** Vedo i suoi occhi ***


GLI ELETTI – Nati per uccidere

GLI ELETTI – Nati per uccidere

 

I’ve tried to go on like I never knew you [Ho cercato di andare avanti come se non avessi mai saputo]
I’m awake but my world is half asleep
[Sono sveglio ma il mio mondo è mezzo addormentato]
I pray for this heart to be unbroken
[Prego affinchè questo cuore non si pezzi]
But without you all I’m going to be is incomplete
[Ma senza di te tutto quello che sarò è incompleto]

 

(Incomplete – Backstreet Boys)

 

Capitolo 2: Vedo i suoi occhi

 

Aumentò la velocità dei suoi passi. Arrivato a una porta di legno scuro, si fermò, indugiando un attimo. Fu solo un istante.

 

Si riprese subito dopo e bussò energicamente.

 

Dall’interno sentì chiaramente una voce scocciata pronunciare un sommesso “Avanti”.

 

Appoggiò la mano sulla maniglia e aprì la porta. Davanti a lui si estendeva una stanza stranamente luminosa. Stranamente… per lo standard abituale di quella casa.Tutte le tende erano state tirate per permettere al sole di entrare senza alcuna difficoltà.

 

Ma lui iniziava a chiedersi perché il sole non si fosse ancora stufato di entrare in quella villa… dove l’unica cosa che regnava indisturbata era l’oscurità e l’egoismo.

 

Il sole avrebbe dovuto seriamente prendere in considerazione l’ipotesi di non illuminare più quel puntino disperso nella campagna… ne avrebbe soltanto giovato.

 

Seduto sul davanzale, vestito totalmente di nero, c’era Draco Malfoy. Con aria distratta guardava fuori dalla finestra, perso in chissà quali pensieri.

 

Sul bordo del letto invece vi era lei, la ragazza che da quando era arrivata non aveva fatto che aumentare le fantasie di tutti gli uomini. Ginny Weasley.

 

Bellissima e sensuale in quel minuscolo vestito nero che le arrivava a stento al ginocchio. I capelli rossi, sciolti sulle spalle e i piedi scalzi non diminuivano affatto il suo fascino.

 

Ma tutti, dal primo all’ultimo, sapevano che lei era un territorio off limits… nessuno poteva avvicinarla con scuse o pretese… lei era la ragazza di Malfoy… e non poteva essere toccata.

 

Ginny lo guardò e alzò leggermente il braccio in segno di saluto, mostrando chiaramente il tatuaggio che tutti loro avevano. Il Marchio Nero.

 

Murdoch le sorrise, di rimando.

 

“Che fai qui?” la voce strafottente di Draco lo fece voltare verso la sua direzione.

 

“Ho portato questo…” disse semplicemente mostrando Il Profeta… “Parla della morte di Smith”

 

“Non era necessario…”

 

“Non importa” rispose.

 

“Mostramelo” Ginny si era alzata dal letto, facendo tintinnare i numerosi braccialetti che portava al polso sinistro. Si era sempre chiesto perché ne portava così tanti. Quasi dieci centimetri di pelle occupati inutilmente da stupide cianfrusaglie…

 

Il ragazzo le pose il giornale.

 

Ritrovato morto Smith, uno degli Indicibili… oh poverino… quanto mi dispiace…” disse falsamente Ginny.

 

Draco e il ragazzo sorrisero. “Un incompetente… una spia che non faceva bene il suo lavoro… è morto da incompetente… non trovate?” disse il ragazzo.

 

“Sono d’accordo… ognuno fa la fine che si merita… e subisce le conseguenze delle sue azioni…” aggiunse Ginny.

 

I tre scoppiarono a ridere.

 

“Bene… adesso vi lascio… ho alcune… questioni da sistemare…”

 

Il ragazzo fece per uscire dalla stanza, ma fu interrotto dalla voce di Ginny. “Murdoch! Tieni, riprenditi il giornale… non voglio avere nella mia stanza la foto di quell’inetto…”

 

“Provvederò a eliminarlo, madame…” rispose Murdoch afferrando Il Profeta. “Ci vediamo” continuò uscendo dalla stanza.

 

Ginny sorrise. Le piaceva quel ragazzo. Non era il classico Mangiamorte pazzo con idee di conquista... come Bellatrix… era un tipo stranamente in gamba…

 

Sentì una mano sulla sua spalla e sussultò. Non aveva sentito Draco avvicinarsi. Senza dire una parola prese a baciarle il collo, mentre l’altra mano era scesa fino a bordo del vestito e aveva iniziato a risalire.

 

“Non mi piace il modo in cui ti guarda…”

 

Ginny sorrise leggermente. “A te non piace nessuno, Draco…”

 

“Non è vero… non mi piacciono quelli… e lo sai…” riprese a baciarle il collo, arrivando ino all’orecchio della ragazza.

 

Tastando alla cieca dietro di sé il corpo del ragazzo trovò la sua bacchetta. L’afferrò e la puntò contro la porta “Colloportus”…

 

Non voleva essere più disturbata…

 

******

“E non voglio più sentire scuse, chiaro?” tuonò nuovamente il Comandante Howard, probabilmente l’uomo più odiato di tutto il dipartimento degli auror.

 

“Ma…” un ragazzo tentò poco energicamente di protestare.

 

“Beckinsale non ammetto repliche… voglio una maggiore efficienza… voglio delle vere indagini e un rapporto completo di quanto sta accadendo là fuori, chiaro?”

 

Il Comandante Armstrong, seduto accanto al collega, sbuffò senza farsi vedere e osservò i suoi ragazzi.

 

Poveretti…

 

“Dobbiamo prenderli… dobbiamo scovarli e catturarli, chiaro? Non voglio più sentir parlare di ‘ombre nella notte’ o altre stronzate del genere! Là fuori c’è la guerra… e tocca a noi fermarla… e per prima cosa dobbiamo impedire che vengano commessi nuovi omicidi!” si fermò un istante poi riprese a parlare, scandendo bene le parole “Smith era uno del Ministero… del Ministero, capite? Dobbiamo dare delle sicurezze alla gente là fuori e invece abbiamo permesso tutto questo!… voglio quegli assassini… li voglio davanti alla corte del Wizengamot… li voglio ad Azkaban!”

 

Tutti gli auror lo guardarono, ma senza rispetto. Il Comandante Howard era il classico esempio dell’uomo buono solo a parlare… al contrario dell’affascinante Comandante Armstrong…

 

“Bene, potete andare” la sua voce seria e impassibile non ammetteva obiezioni. Tutti gli auror presenti nella stanza si alzarono e uscirono, con aria cupa. Gli unici a rimanere furono di due Comandanti…

 

Bene, potete andare… giuro che se potessi lo strozzerei… prima ci striglia, poi ci lascia come se niente fosse successo…” disse un ragazzo alto, dai capelli ricci e dall’aria solare.

 

“Dave per favore! Non sta particolarmente simpatico nemmeno a me, ma non possiamo farci niente…” gli rispose la ragazza accanto.

 

“Hermione tu hai una tolleranza pari a mille in confronto a me… non fai testo!” le rispose con semplicità.

 

“Beh, questo devi concedergliela Herm… ha ragione!” Harry la guardava sorridendo.

 

Hermione non gli diede peso. “Nervi saldi ti dicono niente? E comunque non sei l’unico a essere impulsivo… prendi Ron… anche lui è così, ma ha imparato a trattenersi!”

 

David alzò gli occhi al cielo e sbuffò, cercando di non darlo a vedere.

 

Sempre. Sempre e in ogni luogo lui era lì… tra di loro. Perché Ronald Weasley era sempre dannatamente presente nella mente di Hermione…

 

E sì, in fondo non era affatto importante che Hermione fosse la sua ragazza… chi poteva star a guardare una sciocchezza del genere?

 

Volse lo sguardo fino ad incontrare un ragazzo dai capelli rossi, muscoloso e alto… più di lui… ovviamente… perché Ronald era sempre “più” in tutto…

 

E non importava se Hermione non glielo diceva chiaramente… certe cose le capiva anche da solo…

 

Scesero tutti le scale e si diressero verso gli spogliatoi. Dopo la strigliata del Comandante e una giornata densa di indagini avevano tutti la voglia matta di andarsene a casa.

 

David fu il primo a prendere la sua borsa e a dirigersi verso l’uscita. “Vieni con me?” chiese speranzoso rivolto ad Hermione. Lei si voltò e annuì, sorridendo.

 

Dei due, solo David si accorse dell’occhiata di fuoco che gli stava lanciando Ron…

 

Fino a prova contraria… è ancora la mia ragazza…

 

Un attimo dopo anche Hermione era pronta accanto a lui. “Ci vediamo domani ok? Ciao!” salutando i loro compagni uscirono dagli spogliatoi.

 

Ron rimase ancora qualche istante a issare la porta dalla quale era sparita Hermione. La sua Hermione… e David poteva dire quello che voleva, ma un giorno sarebbe stata sua… sua e di nessun altro.

 

“Ron, piantala… stai sbavando…”

 

La pacca fraterna di Harry lo riportarono sulla terra. Gli spogliatoi erano praticamente vuoti… gli unici rimasti erano loro due e Julia, che stava chiudendo la cerniera della sua borsa.

 

“Beh… speriamo di non proseguire di questo passo anche domani… un omicidio e zero indizi… non è il massimo…” iniziò la ragazza.

 

Vedendo probabilmente i volti poco interessati dei due ragazzi rimasti, decise di andarsene, mantenendo comunque il sorriso sulle labbra. “Ci vediamo!”

 

Harry e Ron la salutarono distrattamente.

 

“Allora?” iniziò Harry. “Che mi dici?”

 

“Che c’è da dire?… mi pare sia abbastanza chiaro… no?”

 

“Si… direi di sì. Ci manca giusto l’insegna luminosa… e la scritta ‘idiota’ sopra la tua fronte”

 

“Ma lei è l’unica a non accorgersene…” Ron si sedette affranto su una panchina. Dopo qualche istante Harry lo seguì.

 

“Non so sei sia veramente così… Hermione non è stupida… forse… non vuole ammetterlo… perché in fondo sta con David e non è male… voglio dire, ovvio che starebbe meglio con te…” aggiunse subito “ma lui è uno in gamba…”

 

“Come fai a dire che starebbe meglio con me? Nonostante tutto quello che dicono gli altri, potremmo non essere fatti per stare insieme…”

 

“Vuoi mollare?”

 

“No” rispose prontamente… ma un istante dopo la sua sicurezza vacillò. “Non lo so…”

 

Harry respirò profondamente. “Lascia che ti dica una cosa… non sono mai stato molto bravo in queste questioni… ma una cosa la so. Non risolverai niente così. L’amore è come una partita di scacchi: o vinci o perdi. Forse ci vuole del tempo… ma alla fine qualcosa succede… no? E non è meglio? Intendo dire… anche se perdi… non valeva la pena provarci?”

 

Ron sorrise. “Sì… Hermione vale il rischio…”

 

“Appunto…”

 

“E poi… io non ho mai perso una partita a scacchi…”

 

Harry scoppiò a ridere. “Giusto! Non avrai intenzione di perdere ora?”

 

“Non ci penso nemmeno… non si può battere Ronald Weasley a scacchi!”

 

Harry gli appoggiò una mano sulla spalla. “Questo è il Ron che conosco… e questo è lo spirito giusto…”

 

Ron osservò, grato, l’amico. “Hai… hai qualcosa da fare, stasera?… magari potevamo uscire a bere qualcosa e…”

 

Harry aprì la bocca e assunse un’aria mortificata. “Io… sai com’è… gliel’avevo promesso… e…”

 

Ron distolse lo sguardo, deluso, ma capì le ragioni dell’amico… al suo posto avrebbe fatto lo stesso. “Non importa allora… facciamo un altro giorno…”

 

Harry annuì, conscio del fatto che il dispiacere di Ron era più dovuto al fatto di dover rimanere da solo in un momento in cui era l’ultima cosa che voleva. “Domani?”

 

“Domani…”

 

Harry si alzò e afferrò tutta la sua roba. La mise a caso nella borsa, che si caricò su una spalla. “Mi dispiace… sul serio…”

 

“Non importa…” Ron gli sorrise, e Harry parve leggermente rincuorato.

 

“Ok… io vado allora…”

 

“Vai… non voglio che tu faccia aspettare Luna per colpa mia…”

 

Harry sorrise nel sentir pronunciare il nome della ragazza… “Già… beh… ci vediamo…”

 

Ron annuì col capo.

 

Un momento dopo anche Harry uscì dalla porta, lasciandolo da solo.

 

Appoggiò la schiena al muro e fissò diritto davanti a sé.

 

Nonostante stesse osservando solo un muro totalmente bianco, sorrise.

 

Davanti ai suoi occhi, nella sua mente, aveva davanti solo lei…

 

La sua Hermione…

 

Sì. Hermione valeva il rischio. E in fondo lui non aveva mai perso a scacchi!

 

******

 

“Oh basta!” esclamò Hermione.

 

“Certo… bisogna sempre finire quando lo dici tu, vero?” le rispose subito David.

 

Hermione afferrò una sedia e si sedette con fare scocciato. Sbuffò e girò la testa di scatto, per non vedere il ragazzo accanto a sé.

 

Avevano deciso di andare a casa di David per una cenetta intima e invece, come ogni volta, erano finiti a litigare… e sempre per lo stesso motivo…

 

“Quante volte devo ripetertelo che io amo te?” chiese stancamente Hermione senza guardarlo in faccia.

 

“Lo so benissimo questo… ma…”

 

“Ma un bel niente, Dave! Ho scelto di stare con te… con te! Non con Ron… e non capisco perché ogni volta dobbiamo ripetere le stesse cose…”

 

“Perché il fatto che tu lo consideri un amico non vuol dire che anche per lui sia così!”

 

“E invece sì!”

 

David scosse la testa. Si sedette accanto alla sua ragazza e sospirò. “Sei così ingenua, Herm…”

 

Hermione lo guardò sgranando gli occhi. “Ingenua?” ripetè in un sussurro.

 

“Sì… perché non ti accorgi di tutto ciò… mentre per gli altri è palese…”

 

“Non mi interessa degli altri!” urlò alzandosi all’improvviso dalla sedia. “Non mi interessa! Io so cosa provo… e Ron è un amico… un carissimo amico… ma nulla di più…”

 

“Un tempo ne eri innamorata…”

 

“Oh David per favore! Andavamo ancora a scuola, sono cambiate molte cose…”

 

“Per lui no, evidentemente…”

 

“A scuola non mi ha mai considerato…” rispose semplicemente lei, con una nota di rammarico. Ricordava ancora quante energie aveva speso dietro ad un ragazzo che non capiva nulla dei suoi sentimenti…

 

David sorrise tristemente. “Questo lo dici tu… e comunque adesso non è più il ragazzino imbranato di un tempo… vedo come ti guarda… vedo i suoi occhi… e credimi, ha in mente tutto tranne un’amica…”

 

“Tu sei paranoico…” Hermione scosse la testa e incrociò le braccia al petto.

 

“Non è affatto vero…”

 

Hermione lo fissò negli occhi. “E allora sentiamo con quale sguardo da maniaco mi guarderebbe? Stai attento sai… potrebbe addirittura violentarmi se tu non mi proteggi…”

 

“… il suo non è uno sguardo da maniaco Herm…”

 

“Ah no? Da quanto hai appena detto…”

 

David scosse la testa leggermente. “… è lo stesso sguardo che ho io quando ti guardo… è semplicemente lo sguardo di un ragazzo innamorato…”

 

******

Sally cammina per la strada leggera...
ormai è sera
si accendono le luci dei lampioni
tutta la gente corre a casa davanti alle televisioni
ed un pensiero le passa per la testa
forse la vita non è stata tutta persa
forse qualcosa s'è salvato...
forse davvero non è stato poi tutto sbagliato…
forse era giusto così....
forse, ma forse, ma si....

 

(Sally – Vasco Rossi)

 

******

 

“Sono stata benissimo, Harry…” disse sorridendo Luna.

 

Harry le sorrise di rimando.

 

Chi l’avrebbe mai detto? Lui e Luna Lovegood… la coppia più strana esistente sulla faccia della terra… eppure… stava così bene con lei…

 

Lei così sopra le regole… lei così strana… lei così persa nel suo mondo… eppure così dannatamente affascinante.

 

Non era bella… non nel senso stretto del termine… ma per lui era perfetta. In parte aveva perso quello sguardo innocente di un tempo, i capelli, un tempo perennemente disordinati, adesso erano lisci e curati… era cresciuta.

 

Non era un’ingenua. Come tutti loro, anche lei era cresciuta e viveva in mezzo alla guerra… e aveva imparato a sopravvivere…

 

Luna.

 

Era così speciale che ancora si chiedeva come poteva stare con lui.

 

Proprio come la luna che brillava nel cielo stellato… forse non poteva competere con il sole più luminoso… ma come si poteva rimanere senza di lei?

 

Così era per lui. E nonostante non uscissero da molto, stava diventando ogni giorno di più, indispensabile. Il suo sorriso. La sua semplicità… la sua allegria…

 

Harry allungò una mano e le accarezzò dolcemente i capelli. Come poteva lasciarla andare?

 

Doveva salutarla e lasciarla entrare in casa… ma come poteva?

 

“Non voglio andare…” sussurrò.

 

“E io non voglio che tu vada… ma non sempre si può fare quello che si vuole… no?”

 

Harry la osservò. Perché quella ragazza doveva avere sempre ragione? Proprio non lo sapeva…

 

E poi… ci sarebbe stata un’altra possibilità… passare la notte insieme… ma… ma era troppo presto… erano usciti solo poche volte, non voleva affrettare le cose. Voleva godersi tutto nel migliore dei modi. Assaporare ogni attimo passato con lei, per poterlo ricordare, un giorno.

 

Harry si avvicinò a lei e la baciò dolcemente. Luna si aggrappò al collo del ragazzo e rispose al bacio con uguale passione. Il movimento lento della bocca di Harry le stava facendo dimenticare perfino il suo nome.

 

Era tutto così bello quando era insieme a lui. Tutto così semplice… eppure così speciale…

 

E nel suo cuore vi era solo il desiderio che tutto quello non finisse mai… ma che continuasse per sempre… che Harry non la allontanasse mai dal suo corpo e che le sue labbra non lasciassero mai le proprie…

 

Fu con riluttanza che entrambi si separarono. Gli occhi verdi di Harry incontrarono quelli azzurri di Luna… e sentì di non poter più fare a meno di guardarla negli occhi…

 

“Devo andare…” mormorò tristemente.

 

“Vai…” sussurrò lei, senza smettere di guardarlo.

 

Harry si staccò totalmente da lei e sorrise. Doveva voltarsi subito e scappare via… perché altrimenti non ce l’avrebbe più fatta.

 

“Buona notte”

 

“Buona notte, Harry”

 

Con ancora il sorriso sul volto, Harry si voltò e si avviò verso casa. Si impose a fatica di non voltarsi a guardarla nemmeno una volta.

 

Luna sorrise raggiante. Si appoggiò alla porta con la schiena e si godette la leggera brezza che le muoveva i capelli e la gonna lunga.

 

E intanto i suo occhi seguivano nel buio della notte l’unico ragazzo che fosse mai riuscito a farla sentire in quel modo… come se tutto il mondo si potesse racchiudere in un istante…

 

Un istante dal quale non voleva separarsi mai… per nessuna ragione al mondo…

 

Perché da quando l’aveva incontrato, la sua vita aveva iniziato a girare nel verso giusto…

 

Perché da quando l’aveva incontrato, non aveva fatto più caso alle voci e ai sussurri nascosti delle sue compagne…

 

Perché da quando l’aveva incontrato, aveva capito che non era l’unica ad essere considerata strana…

 

Perché da quando l’aveva incontrato, aveva iniziato a vivere…

 

E allora aveva rivalutato anche quegli anni tristi e pieni di solitudine. Perché forse, per sentirsi così bene alla fine, bisognava soltanto soffrire un po’…

 

E lei, in quell’istante in cui i suoi occhi non perdevano un solo movimento di Harry, poteva dire di essere felice… di aver sofferto… e di essersi rialzata più forte di prima…

 

******

 

Ginny si rannicchiò ancora di più accanto al corpo sudato del ragazzo. Con una mano accarezzò lentamente il petto di Draco, seguendo il ritmo del suo respiro.

 

Draco allargò il braccio e la strinse possessivamente a sé.

 

“Ti amo”

 

Draco si voltò verso Ginny e incontrò i suoi occhi pieni di passione. “Anch’io…”

 

“Non lasciarmi… non lasciarmi mai…”

 

“Non potrei mai… non l’ho fatto e non lo farò…” le rispose Draco baciandole la fronte.

 

“Non potrei resistere… senza di te…”

 

“Nemmeno io” tornò a baciarle quelle labbra che tanto amava “Nemmeno io, Ginny…”

 

La ragazza si portò sopra di lui, senza smettere di baciarlo. Draco le mise le mani sulla schiena e la tirò ancora di più verso di sé.

 

“Sei instancabile” le sussurrò all’orecchio.

 

Ginny si staccò da lui quel tanto che bastava per vederlo negli occhi. “Io?… io sarei instancabile? Oh, d’accordo…” e fece per staccarsi totalmente dal suo corpo, ma le mani di Draco la fermarono.

 

“Ehi… scherzavo…” le disse sorridendo.

 

“E chi è l’instancabile qui?”

 

Draco scosse la testa. “Oh non mi interessa… l’importante è che torni subito qui…” disse trascinandola di nuovo sopra di lui.

 

Ginny sorrise, mentre le sue mani correvano veloci tra i capelli biondi del ragazzo.

 

Non lasciarmi mai… non lasciarmi mai Draco…

 

******

Le ore passarono. La notte arrivò.

 

E le ombre si risvegliarono dal loro sonno. Perché la notte era delle ombre… e le ombre uccidevano…

 

******

 

Ed eccomi qui finalmente… so di avervi fatto aspettare molto… ma come ho già detto, non ho avuto molto tempo… e in più questo capitolo è decisamente più lungo di quelli che scrivo di solito… prendetene atto! ^___-

 

Ho visto che molti di voi hanno azzardato ipotesi su chi siano le ombre… beh ovviamente non posso dirvi niente… tranne di continuare a fare ipotesi (ne avete fatte veramente tante!!! E spesso totalmente diverse… grandi!)… il prossimo capitolo arriverà sicuramente molto più presto di questo… e incontreremo la seconda ombra… No Angel…

 

State in guardia!!

 

In questo capitolo ho presentato un bel po’ di personaggi… e non sono nemmeno tutti! Alcuni nuovi li ho semplicemente introdotti, altri verranno fuori prossimamente… comunque molti di questi sono parecchio importanti per la storia…

 

I nostri invece? Come li trovate? Draco e Ginny Mangiamorte… Ron single… Hermione fidanzata con un altro… Harry e Luna che escono insieme… un bel casino eh!?… e poi questo assaggio dei personaggi nuovi… Murdoch… David Beckinsale (eh sì… era lui quello del “Ma…”… ^__-)… ditemi che en pensate!!

 

Altra cosa e poi vi lascio ai thanks… molto importanti sono le canzoni che uso… nel senso che tutte hanno un particolare significato e soprattutto: ho scritto i capitoli ascoltandole… vi assicuro che rendono molto!

 

E ora i ringraziamenti (16 recensioni per il primo capitolo^^):

 

Blacky: come ho detto prima, ci sarà parecchio mistero su chi siano questi fantomatici “Eletti”… ma lo scoprirete… grazie mille per i complimenti!!

Sid: grazie mille!! ^______-

Opalix: le tue recensioni sono sempre un cioccolatino diretto al cuore… ^__- eh sì, cambio spesso genere perché devo sperimentare (io voglio diventare una scrittrice da grande e le ff mi servono per ‘provare’ generi diversi e migliorare…)… grazie mille per i complimenti!!! Grazie grazie grazie! Un bacione!!!

Gwinnever: ti ringrazio tantissimo!

Patty: inquietante è il termine giusto… volevo che fosse così… come vedi però i capitoli dedicati alle ombre sono molto diversi rispetto a questi ‘normali’… chi sono questi Eletti? Oh lo scopriremo più avanti^^ un bacione!!!

Daffydebby: wow che recensione! Sono profondamente onorata!! ^___^ ti ringrazio tantissimo perché mi ha fatto un enorme piacere, sul serio!!! Beh che dire… spero di non perderti allora! ^___- Ginny devota al male? Eh sì… ma proprio perché non è più timida e indifesa… a nostra Ginny ormai è un osso duro… e si dimostrerà tale sempre di più andando avanti con la storia, te lo assicuro! Intanto ti ringrazio ancora!!! Un bacione!!

…….: grazie^^

Kaho_Chan: eccola qui! ^_____- che dire? Continua a fare le tue supposizioni mi raccomando… ^__- nel prossimo capitolo troveremo un’altra di queste ombre… la ragazza citata nel primo capitolo! Vedremo cosa combineranno! Ti ringrazio tantissimo per i complimenti che mi fai ogni volta… non so se mi merito sempre tutta questa fiducia! Un bacione grande tessora!

Sunny: la mia amicissima! Tesora mia non preoccuparti! (appro… com’è andato l’esame? Sono sicura benissimo comunque^^) La dedica doveva fartela… era d’obbligo! ^__^ devo cercare di onorare anch’io la mitica Sunny! Beh… che cosa combineranno queste ombre? E chi sono, soprattutto? Bah… tutto è un po’ un mistero… e solo col tempo si saprà qualcosa in più… Grazie mille per i complimenti! Sono contenta che l’atmosfera un po’ dark che aleggia sopra questa fic ti piaccia! Un bacione immenso!!!

Thanatos: ti ringrazio! ^___-

Sanae86: una fanatica delle storie dark eh! Beh… i capitoli dark sono solo quelli dedicati alle ombre… altrimenti sono tutti come questo… però c’è un’atmosfera strana in tutta la fic in effetti… ma… sto impazzendo…

Weasleyina: grazie mille! Uhm… il rating avevo pensato di abbassarlo a R… non credo proprio di arrivare a scrivere cose NC17… non so comunque…

Terry: più che i personaggi, direi che sono gli Eletti a non essere chiari… ma vedrai che col tempo salteranno fuori anche loro!

JulyChan: addirittura capolavori? Wow… me onorata! Anche se io in effetti non li definisco così… ^_- sono contenta però che tu continui a seguirmi… vuol dire che ti piace quello che scrivo, e ciò non può che farmi un immenso piacere! Grazie mille sul serio!!!

Kate_88: purtroppo non ho aggiornato prestissimissimo… anzi! Però è il capitolo in assoluto più ungo che io abbia mai scritto!! C’è da tenerne conto eh!! Grazie mille per i complimenti!!! ^_____-

Urumi: grazie mille, sono contenta che ti ispiri! Spero di non deluderti!

 

Al prossimo capitolo: Second Shadow: No Angel

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Capitolo 3
*** Second Shadow: No Angel ***


GLI ELETTI – Nati per uccidere

GLI ELETTI – Nati per uccidere

 

Please, please forgive me [Ti prego, ti prego, perdonami]
But I won't be home again [ma io non sarò di nuovo a casa.]
Maybe someday you'll look up [Forse qualche giorno migliorerai]
And barely concious you'll say to no one [e, appena cosciente dirai a nessuno:]
Isn’t something missing ["Non c'è qualcosa mancante?"]

[.......]

Am I that unimportant? [Sono tanto inutile?]
Am I so insignificant? [Sono tanto insignificante?]
Isn’t someone missing me? [Non manco a nessuno?]

 

(Missing – Evanescence)

 

Second Shadow: No Angel

 

Passi lenti nella notte. Non c’è nessuna fretta. Hanno tutto il tempo necessario.

 

Sanno di dover aspettare.

 

Perché anche quella notte devono colpire.

 

Arrivati al punto stabilito si fermano. Si appoggiano ai lati di quella via immersa nell’oscurità. La debole luce di un lampione in lontananza, permette una visuale solo parziale.

 

Ma non è importante.

 

Devono uccidere… e le tenebre sono alleate.

 

Death si tira su il cappuccio del giubbotto. Non è ancora il momento, ma non vuole correre rischi.

 

Nonostante sia solo a pochi passi da lui, quasi non riesce a distinguere le forme di Dark. Completamente vestito di nero, si è già preoccupato di indossare la maschera. Anch’essa nera. Come la notte.

 

Dark è praticamente invisibile.

 

No Angel è poco distante. Sta parlando sottovoce con gli altri. E Death non riesce a capire cosa stiano dicendo.

 

Una regola che va sempre rispettata è: nessun rumore.

 

I rumori nella notte tradiscono. Sempre. svelano i misteri celati e le ombre nascoste.

 

Il silenzio è, invece, un prezioso alleato. Il silenzio nasconde e priva l’uomo della conoscenza.

 

Il silenzio è una delle loro migliori armi.

 

No Angel lo sa bene.

 

La vede annuire. I capelli rossi si muovono leggermente. Si stacca dagli altri e li raggiunge.

 

“Dovrebbero passare di qui tra 10 minuti” la sua voce è bassa, un sussurro nella notte.

 

Death annuisce. Da sotto il cappuccio la osserva. Bellissima e sensuale.

 

“Sai cosa devi fare, Dark”

 

Sì. Dark lo sa perfettamente. Quella sera anche lui avrà il suo ruolo. No. Non dovrà uccidere. Ma dovrà stare molto attento…

 

Non sarà così facile come la notte precedente.

 

Smith era uno del Ministero. Un idiota.

 

Quella notte dovranno occuparsi di un auror. Addestrato, come loro.

 

Appoggia la mano su una delle due fondine. Afferra la pistola. Un’automatica. Con silenziatore. Controlla i colpi. Toglie la sicura.

 

Tutto è pronto. Devono solo aspettare.

 

No Angel rimette a posto la pistola. Respira profondamente, come per prepararsi a ciò che dovrà fare.

 

Ma non ha paura. Non ha timore.

 

Lei è protetta. Intorno ci sono i suoi compagni. Non ha alcuna paura di quello che succederà.

 

“Arrivano”

 

Una voce dietro di loro li avverte. Subito si mimetizzano nell’oscurità e aspettano.

 

Passi lontani si fanno sempre più chiari e distinti.

 

Rockefeller e Rice stanno arrivando. I due auror parlano, non mostrando nessun timore.

 

No Angel è pronta. Fa scivolare una mano sulla fondina ed estrae una pistola. È sicura che non avrà bisogno anche dell’altra.

 

Nell’ombra in cui si trova riesce a vedere i due uomini che si avvicinano. Ma il primo passo non tocca a lei.

 

No Angel sposta lo sguardo davanti a lei. Anche se non può vederlo sa che Dark è lì. Ed è pronto.

 

Stringe la pistola nella mano. Trattiene il respiro.

 

I due uomini ora sono davanti a lei. Rockefeller è dalla sua parte. Rice dall’altra.

 

Perfetto.

 

È un attimo. Dark atterra in un istante Rice con un violento calcio nello stomaco. Rockefeller non ha il tempo di agire.

 

Davanti a lui No Angel gli punta la pistola addosso.

 

Tiene il volto leggermente abbassato. I capelli rossi le coprono il viso, non permettendo all’auror di riconoscerla.

 

Con la coda dell’occhio vede Dark colpire con un altro calcio Rice al volto. L’auror sembra in totale stato di confusione.

 

Perfetto. È il momento.

 

Succede tutto in un istante. No Angel è pronta. Solleva il volto, guarda Rockefeller negli occhi e preme il grilletto.

 

L’uomo riesce solo a sgranare gli occhi prima di cadere per terra con un tonfo sordo.

 

No Angel ha una mira infallibile. Il proiettile è finito diritto nel centro della fronte dell’uomo.

 

Rimette la pistola nella fondina e si avvicina a Dark. Rice è a terra, apparentemente svenuto.

 

“Abbiamo finito” la voce di Night dietro di sé la fa annuire.

 

“Sì. Andiamo”

 

Non ha nessun ripensamento. Nessun rimorso.

 

È stata addestrata per quello. È stata addestrata per uccidere.

 

“Non faceva bene il suo lavoro… ha pagato”

 

Tutti si voltano verso Storm. La ragazza è in piedi

I suoi occhi sono abituati all’oscurità. Fissa, senza realmente vederlo, il soffitto della stanza.

 

Alza le braccia verso l’alto, come a voler afferrare quell’oscurità.

 

E i suoi occhi non possono non cadere su uno delle sue braccia. Sul tatuaggio.

 

Sorride leggermente e abbassa le braccia.

 

Forse, è giunto il momento di farsi una doccia…

 

E lavarsi via l’odore di morte che ormai impregna i suoi abiti.

 

Per quella notte, vuole dimenticare. E lasciare che l’acqua le scorra addosso, senza sentire nient’altro al di fuori di quel contatto.

 

Perché nuove notti l’attendevano. E lei sarebbe stata pronta.

 

Per uccidere.

 

******

 

Prima di tutto: OH MY GOD!… voi mi volete morta stecchita! Ammettetelo gente! Perché quando ho visto 30 recensioni per solo 2 capitoli avevo la mandibola che toccava terra (e quindi immaginate che fatica recuperarla!). Ragazzi vi amo! Non ho MAI e ripeto MAI raggiunto un tale numero di recensioni, nemmeno per “Mamma…”… ve l’ho già detto che vi adoro??

Beh… abbiamo conosciuto No Angel, la rossa del primo capitolo, e scoperto altre piccole cose… piccole, ma molto importanti in effetti. Ma non posso dire di più!

È aperto il sondaggio: Chi sono gli Eletti? Fatemi sapere che ne pensate… ovvio che io non darò la soluzione^^ ehehehe… pazienza miei cari, pazienza!

Una questione che ha riguardato molti di voi: non temete prima o poi scoprirete il passato dei nostri, le loro scelte e tutto… ma non subito. Quando arriverà il momento ci sarà spazio per tutti, credetemi!

Ultima cosa: gente ma non siete emozionati? Manca pochissimo all’uscita del 6! Non vedo l’ora!!!

Passo ai thanks (lo sapete vero che vi adoro??? Ma quanto vi adoro???? Tanto tanto!!! Continuate così^^ non mi importa un fico secco della mia mandibola! ^__-):

 

Samy: Harry e Luna invece a me piacciono così tanto… va beh, questione di gusti! ^___-  ma sono contenta che i capitoli ti abbiano colpito!

Sonnie: ti ringrazio moltissimo! Spero che anche questo capitolo ti piaccia!

Fabry: grazie^^

Urumi: diciamo che in parte la tua curiosità verrà sedata nel prossimo capitolo. Ma abbiamo ancora molto tempo e molto da scoprire… vedrai che piano piano verrà tutto fuori! ^___-

Lilyblack: o mi sono spiegata male o non hai letto tu bene, in ogni caso tranquilla, la coppia Harry/Luna non sarà affatto trascurata, anzi! E poi li adoro quei due insieme… ci saranno tanti bei momenti!

Aletheangel: niente flashback per il momento… ma qualcosa si scoprirà nel prossimo capitolo… comunque c’è ancora tanto tempo per scoprire i nostri eroi, non temere!

Patty: tesora! Eh sì, la nostra Ginny è abbastanza diversa… ma mantiene ancora quel carattere che la caratterizza in fondo, non trovi? Dave sta molto simpatico anche a me… e anche il comandante Armstrong che qui abbiamo conosciuto meglio, lo adoro! ^_- beh che dire… let’s see sul serio! Bacione mega!

Lady Numb: Tesora!!!!! Tornata vincente dalla maturità (grandissima!!!). se hai intuizioni su chi siano le ombre esponi! Sono curiosissima… e anche se non dirò mai e poi mai la risposta prima del previsto, mi piace sapere cosa traspare al di fuori… ^___- Un bacione grande!!

Blacky: la nostra Ginny la troviamo nel prossimo… tranquilla! Dave ha un problema notevole: è dolce e simpatico ma non si riesce ad apprezzarlo perchè sta con Herm… povero picolo^^ Harry e Luna io li adoro quindi… ^___-

Bibe: grazie^^

Gea_Kristh: ho aggiornato abbastanza in fretta… e non temere perché anche il prossimo sarà presto on line! Grazie mille!

Opalix: e qui mi ritrovo a scrivere un capitolo di risposta. No scherzo, cercherò di moderarmi. Comunque… ti ringrazio dal profondo del cuore… sul serio. Perché per me scrivere è la cosa più importante. E non importa se quello che scriverò verrà apprezzato da 2 persone, io sarò contenta ugualmente. Per questo ce la metto tutta e non faccio altro che pensare e scrivere. E sono felice che un particolare così piccolo della storia ti abbia colpito… questa tua attenzione mi mette quasi in imbarazzo, sul serio! Ti assicuro che le tue parole più che avermi infastidito mi hanno dato una grande spinta…  grazie su serio! E per quanto riguarda la storia vedremo cosa accadrà… ^_- un bacione immenso!

Sanae86: ti ringrazio molto! Sia per questa che per l’altra storia!

Sunny: amicissima mia! Non so perché ma il tuo commento non c’è più! Io però lo ricordo (che brava!) e quindi ti scrivo più in grande… tesora la dedica te la meriti tutta tuttissima! Ok?? Dave… beh… a me è simpatico… ma sta con Herm… ed è quello il suo problemino, non trovi?? Povero ciccio… comunque… se ti va dimmi che ne pensi a proposito dei pg nuovi che ho creato… lo chiedo a te perché sei tu la super esperta in materia, quindi mi fido! Dimmi se c’è qualcosa che non ti convince… ^_____- e adesso ti lascio!

 

Vi aspetto al prossimo capitolo che, inaspettatamente, ho già scritto (un po’ per ricompensarvi perché siete sempre così numerosi e gentili…)… e s’intitolerà: “La mia scelta”… indovinate di chi?

Alla prossima!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** La mia scelta ***


GLI ELETTI – Nati per uccidere

GLI ELETTI – Nati per uccidere

 

Regrets, I've had a few [Rimpianti, ne ho avuti pochi]
But then again, too few to mention [e d'altra parte son troppo pochi per raccontarli]
I did what I had to do and saw it through without exemption [Feci quello che dovevo fare e senza nessuna esclusione]
I planned each charted course, each careful step along the byway [pianificai ogni percorso tracciato ogni passo prudente lungo la scorciatoia]
And more, much more than this, I did it my way [e in più, molto di più lo feci a modo mio]

[...]

For what is a man, what has he got? [Perché cos'è un uomo, cosa ha ottenuto?]
If not himself, then he has naught [se non se stesso, allora non ha nulla]
To say the things he truly feels and not the words of one who kneels [Dire le cose che sente veramente e non le parole di un uomo che si inginocchia]
The record shows I took the blows and did it my way!
[Il passato mostra che presi i miei colpi e che lo feci a modo mio!]

 

(My Way – Frank Sinatra)

 

Capitolo 4: La mia scelta

 

Ginny finì di vestirsi, infilando un maglioncino nero aderente quel tanto che bastava per evidenziare le sue forme non più da bambina.

 

Si passò distrattamente una mano tra i capelli. Stranamente non sentì alcun tintinnio provenire dal suo polso. I braccialetti erano stati abbandonati alla rinfusa sul comodino. Gettati in malo modo, come considerati privi di valore.

 

Sospirò. Si sentiva stanca. Tutta quella situazione non era di certo una passeggiata. E in più, il fatto che a Draco quella mattina fosse stata affidata una missione, non aiutava a tranquillizzarla.

 

Lanciò distrattamente uno sguardo fuori dalla finestra. Un leggero sole mattutino illuminava debolmente il paesaggio circostante.

 

E un pensiero le passò per la testa. Doveva uscire da quella stanza.

 

Si stava già avviando alla porta quando sentì bussare.

 

Aprì con fare scocciato, ma sorrise trovandosi davanti il volto di Murdoch.

 

“Buongiorno piccola…”

 

“Ciao Murdoch… che ci fai qui?” chiese chiudendosi la porta alle spalle.

 

Il ragazzo fece un gesto vago con la mano. “Ho saputo che Draco è fuori… e ho immaginato che ti servisse compagnia.”

 

Ginny lo guardò e sorrise leggermente. “Mi conosci bene…”

 

Murdoch si strinse nelle spalle. “Diciamo che ormai ho imparato… so che odi stare da sola”

 

“Già…” rispose semplicemente.

 

Iniziarono ad avviarsi in quel lungo e buio corridoio, illuminato a stento dalle piccole torce infuocate che ogni tanto risplendevano appese alle pareti.

 

I tacchi degli stivali di Ginny risuonavano ritmici sul pavimento, creando uno strano effetto sonoro. Cupo e triste. Proprio come quel luogo.

 

Vecchi ritratti dagli sguardi severi erano appesi alle pareti.

 

“Dove stiamo andando?” chiese ad un tratto Ginny.

 

“Non lo so… io ero venuto da te… sei tu che stavi uscendo.”

 

Ginny sorrise leggermente.

 

Hai ragione… ma nemmeno io sapevo dove andare…da sola.

 

“Parco?” Murdoch la osservò un istante. Poi la vide annuire.

 

“Vada per il parco”

 

Svoltarono l’angolo per iniziare a scendere le scale quando la videro.

 

Bella. Sensuale. Pazza.

 

Bellatrix Black.

 

Il suo vestito verde scuro di velluto sfiorava il pavimento ad ogni passo della donna. L’abbondante scollatura, metteva in risalto il fisico della donna. I capelli corvini erano sciolti sulle spalle e le donavano un’aria da seduttrice.

 

Maledettamente bella.

 

Maledettamente pazza.

 

Ginny alzò gli occhi al cielo e sbuffò, non preoccupandosi affatto di mascherare il tutto. Non gliene importava niente di quella donna. Voleva solo andare nel parco a fare quella dannatissima passeggiata.

 

Ma la donna non sembrava della stessa opinione.

 

Si fermò esattamente davanti a Ginny. Le sorrise ironicamente. “Ma guarda chi c’è… la puttanella del mio carissimo nipote…”

 

Ginny strinse i pugni. In quell’istante la voglia di farla cadere dalle scale era molta. “Io non sono la puttanella di nessuno.” Le rispose con lo stesso tono di voce arrogante.

 

Bellatrix non ci badò. Fece finta di non aver sentito e si girò ad osservare il ragazzo. “Ripley” lo salutò freddamente.

 

Murdoch sorrise leggermente e chinò la testa. “Bellatrix”.

 

Anche lui, come la maggior parte dei nuovi mangiamorte, detestava quella donna. Andava in giro come se fosse stata la padrona di casa, quando il padrone era solo uno. Lui. L’Oscuro Signore.

 

Gli occhi blu della donna tornarono su quelli azzurri di Ginny. Bellatrix la osservò con disprezzo. I pantaloni e il maglioncino nero della ragazza le risultarono estremamente sciatti. Al contrario del suo preziosissimo vestito verde.

 

Elegante e distinta. Ecco com’era lei… mentre quella ragazzina era solo la copia più oscura dell’innocente bambina che correva dietro a Potter.

 

Una nullità. Questa era, ai suoi occhi, Ginny Weasley.

 

Non una Mangiamorte. Non una ragazza che aveva fatto una scelta coraggiosa. Solo una bambina in cerca di gloria.

 

“Ancora non riesco a spiegarmi come tu abbia fatto ad ammaliare mio nipote…” riprese a parlare.

 

Ginny incrociò le braccia al petto con aria di sfida. “Detto sinceramente, non sono fatti che ti riguardano…”

 

Ancora una volta Bellatrix sembrò non dar peso alle parole della ragazza. “… e come tu abbia fatto ad entrare qui… quelli come te dovrebbero essere là fuori a morire, non qui dentro ad uccidere…”

 

Ginny la guardò, furente. “Ti ricordo che anch’io sono una purosangue…”

 

“… babbanofila” aggiunse lei, disgustata.

 

“Un tempo, forse. Ma sono cambiata… la vita è fatta di scelte… e io ho fatto la mia.”

 

“Seguire il tuo amato?!” il tono della donna era chiaramente provocatorio.

 

Ginny strinse gli occhi in due fessure. Odiava quella donna. La odiava profondamente.

 

Che diavolo ne voleva sapere lei delle sue scelte? E di quanto difficili fossero state? E di quanto aveva sofferto? E di quanto era stato difficile entrare lì dentro?

 

Ma aveva fatto la cosa giusta. E Ginny lo sapeva bene.

 

Aveva fatto la scelta migliore.

 

“Non ho seguito nessuno… ognuno di noi due ha fatto una scelta… e io, ho scelto il Male. E non mi importa se non mi credi, non devo convincere nessuno. Ma sai che non sono l’unica… là fuori, in questo momento, la maggior parte dei maghi è dalla parte del Nostro Signore. Là fuori non c’è più niente per nessuno. Il Bene verrà sconfitto… tutti lo sanno. E sia io che Draco abbiamo scelto di vincere.”

 

“Convenienza” rispose in un sibilo la donna.

 

“Forse. Ma è stata la nostra scelta. Potevamo rimanere là fuori… invece siamo venuti qui… per combattere… per uccidere… per vincere… questa è la nostra scelta…” scandì le ultime parole come per farle entrare bene nella mente della donna davanti a lei.

 

Bellatrix non sembrò minimamente impressionata dalle parole di Ginny. Il suo giudizio non cambiava.

 

Non si fidava di lei. Era stata troppo legata al mondo del Bene e a quel dannato Potter. Ed aveva abbracciato il Male solo perché il Bene aveva perso ogni speranza di vittoria.

 

Tutti lo sapevano.

 

Ovunque. Al Ministero. Nelle strade. Nei negozi. Perfino nella caserma degli Auror. Tutti erano corrotti dal Male.

 

Quelli a combattere per la giustizia erano rimasti veramente in pochi.

 

Bellatrix le scoccò un ultimo sguardo disgustato. “Non ho più voglia di parlare con te…”

 

“Ti sbagli, sono IO che non voglio perdere altro tempo… tu non puoi capire…”

 

Bellatrix agì con una velocità fuori dal comune. Sbattè Ginny contro il muro e fece un cenno a Ripley perché rimanesse dov’era. Non doveva affatto immischiarsi.

 

“Io non posso capire? Sei tu quella che non può farlo… IO sono quella che ha sempre seguito il Signore Oscuro… IO ho combattuto per lui da sempre… IO mi sono fatta sbattere ad Azkaban… IO l’ho seguito anche quando tutto sembrava precipitare… tu… tu sei solo una sciocca ragazzina che si è portata dalla parte del vincitore quando ormai hai visto che non c’era speranza… tu non sei nessuno…” le sibillò a pochi centimetri dall’orecchio.

 

La lasciò andare e fece un passo indietro. Ancora una volta i loro occhi si ritrovarono incatenati.

 

Bellatrix non disse nient’altro. Si girò di scatto, facendo ondeggiare il suo vestito, e proseguì per la sua strada. 

 

Murdoch si decise finalmente ad avvicinarsi a Ginny. Le mise una mano sulla spalle e la osservò. “Non prendertela… le sue parole non valgono nulla… è pazza, lo sanno tutti.”

 

Ginny annuì. I suoi occhi erano ancora fissi nel punto in cui quella donna era sparita, portandosi dietro quel suo orrido vestito verde.

 

“Ehy…” Murdoch sembrava preoccupato.

 

Ancora una volta Ginny si ritrovò a pensare a quanto e piacesse quel ragazzo. Non come le piaceva Draco… Draco… lui non si poteva spiegare. Lui era l’amore, e basta…

 

Murdoch rappresentava un amico. Un amico trovato in un luogo oscuro. Un amico, per questo motivo, ancora più prezioso.

 

Ginny osservò il volto del ragazzo. I suoi occhi chiari la osservavano attentamente. “Non pensare che in questo momento io sia triste. Quella donna non ha ancora capito con chi ha a che fare… ho molte più risorse di quanto lei stessa abbia…”

 

Il ragazzo sorrise. “Questa è la Ginny che ho imparato a conoscere.”

 

“Perché questa è Ginny.”

 

Sorrisero entrambi. Senza dire una parola presero a scendere le scale.

 

Non avevano ancora fatto la loro passeggiate nel parco.

 

******

 

Un leggero rumore riempiva il silenzio di quella stanza. Una piuma correva veloce su una pergamena, intenta a stilare un rapporto e ad apporre firme.

 

Già di primo mattino il Comandante Howard aveva un gran numero di documenti e protocolli da firmare e controllare.

 

Già di primo mattino si ritrovò a pensare a quanto odiasse la burocrazia.

 

La sua scrivania era completamente ricoperta di fogli, ma non ci faceva troppo caso.

 

A rimettere a posto e a catalogare tutti quei documenti ci avrebbe pensato la sua segretaria. Non aveva tempo per quelle cose.

 

Finì di scrivere una frase e alzò la piuma dalla pergamena.

 

Si appoggiò stancamente allo schienale della poltrona e chiuse gli occhi.

 

Nella sua mente il vorticare di pensieri che riguardavano il caso denominato “Shadows” non lo lasciava tranquillo.

 

L’ultimo mese era stato caratterizzato da una serie di omicidi, tutti collegati tra loro.

 

E l’ultimo era stato Smith… un impiegato del Ministero… addirittura uno degli Indicibili.

 

L’uomo sospirò. Stava impiegando tutte le energie dei suoi uomini per riuscire a scovare qualcosa… ma ancora non avevano trovato nulla.

 

Sembravano imprendibili. Inafferrabili. Praticamente dei killer perfetti.

 

Decise di abbandonare quei pensieri e di continuare il suo lavoro. Riprese in mano la piuma e continuò il suo rapporto.

 

All’improvviso e senza nemmeno bussare entrò nella stanza una ragazza minuta, dai capelli castani raccolti accuratamente dietro la nuca, ai suoi occhi vi erano dei piccoli occhiali.

 

La ragazza sembrava abbastanza trafelata, come se avesse fatto una lunga corsa.

 

“Kate, ti ho già detto mille volte che devi bussare” l’uomo sgridò severamente la sua segretaria, che parve, però non badarci troppo.

 

“Signore è arrivato un messaggio urgente. Rice e Rockefeller sono appena stati portati al San Mungo… Rockefeller è morto”

 

L’uomo si alzò di scatto, rovesciando alcune pergamene.

 

Rabbia. Dentro di lui sentiva solo un’esplosione di rabbia.

 

Strinse la mano in un pugno e colpì violentemente la scrivania.

 

“MALEDIZIONE!”

 

******

 

Il rumore dei loro passi era attutito dalle foglie secche sparse sul terreno.

 

Mancavano pochi giorni all’inizio di Novembre, e una leggera aria fredda costringeva Ginny a tenere le braccia incrociate al petto, cercando di riscaldarsi.

 

“Hai freddo?”

 

Ginny sorrise alla premura di quel ragazzo. “No” mentì.

 

Murdoch alzò un sopracciglio. Sapeva perfettamente che non era vero. “Menti… e se fossi un cavaliere d’altri tempi ti darei la mia sciarpa… ma visto che ho freddo pure io, me la tengo…”

 

Premuroso…come un amico… ma anche bastardo geneticamente… come ogni Mangiamorte che si rispetti…

 

Entrambi scoppiarono a ridere. “Non voglio la tua sciarpa… non vorrei averti sulla coscienza…”

 

“… è bello qui…”

 

Ginny si girò a guardarlo. “Con l’espressione ‘qui’ intendi il parco?”

 

“No, intendo tutto questo posto…”

 

Ginny cercò di reprimere una piccola smorfia. “Se hai il gusto dell’orrido…”

 

Murdoch scoppiò a ridere. “Perché dici così? non sei felice?”

 

Felice… che paroloni…

 

Ginny si fermò. “Non è questo… è solo che…” respirò profondamente. “senza Draco… mi sento sola… terribilmente sola… e so che è stupido perché qui c’è sempre gente, ma… non posso farci niente…”

 

Murdoch la osservò. Gli occhi azzurri della ragazza fissavano il terreno. Le mise una mano sulla guancia e la voltò verso di se. “Anche se non c’è Draco, ricordati che hai sempre me…” Ginny gli sorrise, grata “… ma so che non uguale…”

 

Murdoch la vide distogliere lo sguardo e riprendere a camminare. Sospirò, seguendola.

 

Ginny non potè evitare di sorridere. Quel ragazzo era una perla. Una perla rara e preziosa, trovata in un mare d’oscurità e menzogne. Il mare in cui anche lei aveva deciso di annegare, perché aveva fatto la sua scelta.

 

******

 

Il San Mungo non era mai stato tanto pieno di Auror come in quel momento. Un movimento frenetico di presone che sfrecciavano per i corridoi, rendeva quel posto ancora più strano.

 

Molti uomini entravano e uscivano in continuazione da una stanza. La n° 127.

 

Era una camera singola, ma bianca e spoglia come qualsiasi altra stanza. Intorno all’unico letto, occupato da un uomo, vi erano alcune sedie.

 

Rice aveva la testa appoggiata sul cuscino e osservava con espressione seria quel viavai di gente.

 

Tutti erano lì per un solo motivo.

 

Lui era l’unica persona che poteva raccontare di aver incontrato “le ombre”. Lui era la prima persona sopravvissuta al loro attacco. Mai nessuno, prima di lui, vi era riuscito.

 

Accanto al suo letto, in piedi, vi erano Weasley e Potter, che ascoltavano il suo racconto.

 

Se solo Rice avesse avuto qualcosa da raccontare.

 

I suoi ricordi erano così frammentari e spezzati che non riusciva nemmeno a ricostruire la dinamica dei fatti.

 

Era successo tutto così velocemente che non aveva visto assolutamente nulla. Solo un ragazzo con una maschera nera sul volto… e, solo per un istante, il fuoco…

 

Il fuoco?” domandò incredulo l’auror che stava scrivendo la deposizione.

 

Rice annuì, convinto. “Sì… il fuoco…”

 

L’auror sembrò combattuto. Alzò lo sguardo verso Potter e Weasley che alzarono le spalle.

 

Harry si girò verso Ron. I loro occhi si incontrarono. L’auror li osservò…

 

Rice è completamente fuori…

 

Pensando questo si decise a scrivere la deposizione di Rice, aggiungendo anche la parola ‘fuoco’, cerchiandola e scrivendo accanto un piccolo punto di domanda.

 

Mentre dentro erano tutti occupati ad ascoltare il racconto di Rice, appena fuori dalla stanza, seduta su una sedia, vi era Hermione.

 

Le gambe distese davanti a sé, la mani appoggiate sulle cosce, gli occhi chiusi.

 

Ma non stava affatto dormendo.

 

Pensava.

 

La sensazione di una presenza accanto a sé le fece aprire gli occhi e voltare. Seduto accanto a lei vi era il Comandante Armstrong.

 

“Comandante” disse debolmente la ragazza, mettendosi a sedere in modo più composto.

 

Hermione” le rispose gentilmente lui.

 

La ragazza gli sorrise. I suoi occhi scuri incontrarono per un attimo quelli azzurri e limpidi del Comandante…

 

“C’è qualcosa che non va?” le chiese.

 

Hermione scosse la testa. “No… niente” rispose in fretta.

 

L’uomo sorrise. “Sul serio?”

 

Hermione sospirò. “No.” Dopo qualche attimo di silenzio riprese a parlare. “Comandante… ho paura” disse semplicemente.

 

“Di cosa?”

 

“Di tutto… di tutto ciò che può esserci là fuori… della guerra… della morte… del Male…”

 

“Tutti noi abbiamo paura Hermione… non sei l’unica…”

 

“Lei non ha paura” Hermione si girò ad osservare il profilo dell’uomo. Affascinante e magnetico, con quegli occhi azzurri, aveva qualcosa che l’aveva da sempre colpita… e rassicurata.

 

“Anch’io ho paura…” le rispose lui. “Non sono imbattibile… e ho vissuto l’orrore della guerra in prima persona… proprio come tutti voi… solo uno stupido non ne avrebbe guardando cosa c’è la fuori e tutt’intorno a noi…”

 

Hermione annuì. Ho vissuto l’orrore della guerra in prima persona…la ragazza sapeva a cosa si riferiva…

 

L’uomo aveva perso la moglie qualche anno prima… durante un attacco dei mangiamorte…

 

“Solo… solo che mi chiedo se tutto questo è giusto… se io ho fatto la scelta giusta…”

 

“Perché te lo domandi?”

 

“Perché è dannatamente difficile!” gli occhi le si riempirono di lacrime, ma si impose di non piangere. Non davanti al suo Comandante.

 

“Se non fosse così difficile non sarebbe nemmeno giusto… Hermione tu hai atto la tua scelta… come tutti noi… combattere             per qualcosa di più grande che una pace effimera e temporanea. E non ci abbatteremo per niente al mondo… anche se adesso siamo in pochi a rincorrere questo ideale, vale la pena di combattere per esso… non trovi?”

 

Hermione si ritrovò ad annuire. Si passò distrattamente una mano sul viso e sospirò.

 

“Perché secondo te così in tanti si stanno alleando al Male?”

 

La domanda la colse di sorpresa. Hermione si ritrovò un attimo a pensare. “Perché è più facile” rispose infine.

 

Il Comandante sorrise. Hermione era sempre stata tra i migliori della classe. “Esatto… perché non hanno la forza di combattere per qualcosa che sanno che è giusto, ma difficile da ottenere… tu vuoi essere così?”

 

“No”

 

“E allora rialzati e vai dentro quella stanza… guarda Rice in faccia e chiediti se mollerà tutto. La risposta sai già qual è…”

 

Detto questo l’uomo si alzò e si diresse verso alcuni auror poco distanti da lei. Hermione lo seguì con lo sguardo, poi si decise.

 

Si alzò ed entrò nella stanza n° 127.

 

Guarda Rice in faccia e chiediti se mollerà tutto. La risposta sai già qual è…

 

No.

 

Proprio come loro, anche lui aveva scelto.

 

E la loro scelta era di combattere. Ed Hermione sapeva che ce l’avrebbero fatta…

 

Nessuno avrebbe potuto sconfiggerli.

 

Mai.

 

******

 

Ron rise di gusto per una battuta di Alicia. Harry si stava tenendo la pancia dal troppo ridere.

 

Quella ragazza era veramente fenomenale in quanto a umorismo.

 

Erano rimasti solo loro tre negli spogliatoi.

 

Hermione e David erano usciti poco prima, con estremo disappunto di Ron, lasciando agli ultimi il compito di chiudere la palestra, utilizzata per gli allenamenti.

 

“Beh… noi dobbiamo andare… tu che fai, ti va di venire con noi a bere qualcosa e sentire le turbe psichiche e amorose di questo?” chiese Harry ad Alicia, indicando con un dito Ron.

 

Alicia parve rifletterci su. “Che programmino allettante per la sera… vi dirò, sono molto combattuta… sapete non è facile scegliere tra il nostro caro Ronald e il mio adorato, bellissimo e affascinante fidanzato Thomas…”

 

Ron alzò una mano. “Se volevi farmi sentire una merda, direi che ci sei riuscita…”

 

La ragazza sorrise e si alzò in piedi, rivelando tutta la sua bellezza. I capelli scuri le ricadevano intorno al viso e gli occhi maliziosi si fissarono su quelli di Ron. “Dai… non prendertela… sai che adoro anche te…” gi disse accarezzandogli i capelli.

 

Ron sgranò gli occhi e guardò Harry. “Mi sta trattando come un cane!”

 

Tutti e tre non poterono evitare di scoppiare a ridere.

 

“Beh ragazzi, come ho già detto devo andare… non voglio fare tardi con Tom…”

 

“Programma per la serata?” Ron la osservò mentre il suo volto si illuminava.

 

“Uhm… vediamo… cenetta romantica… passeggiata… e sì… tanto ma tanto sesso!” concluse alzando un braccio in segno di vittoria.

 

Ron e Harry scoppiarono nuovamente a ridere.

 

“Beh allora corri… non voglio farti arrivare tardi a un programmino così invitante!” Ron le diede una pacca sulla spalla.

 

Alicia raccolse la sua borsa da terra e si avviò verso la porta.

 

“Aly…” la chiamò Harry. “A quando?”

 

La ragazza sorrise raggiante. “Cinque mesi… metà Aprile, non dimenticarlo più!” e uscì dalla stanza.

 

Cinque mesi… e Alicia Reeve e Thomas Baxter si sarebbero sposati.

 

Ron sorrise a quel pensiero. Pensare quel vulcano di Alicia sposata faceva uno strano effetto. Ma sapeva che era follemente innamorata.

 

Aveva avuto fortuna. Aveva trovato l’uomo della sua vita in un periodo orribile… fatto di guerra e distruzione… il periodo durante il quale tutti loro erano cresciuti. Da bambini erano diventati adulti.

 

Nessuno aveva il diritto di privarla di una tale gioia. E lui era felice per lei.

 

Si meritava tutto… proprio tutto quanto.

 

“Beh… siamo pronti?”

 

Ron annuì. Si caricò la borsa sulla spalla e uscì, seguendo Harry.

 

“Non vedo l’ora di ascoltare un nuovo episodio della serie ‘i problemi sentimentali di Ronald Weasey’… è la mia serie preferita, lo sai?” chiese sarcasticamente Harry.

 

Ron lo guardò con aria di sufficienza. “Parli bene tu… tanto ormai ti sei accasato…”

 

Harry rise. “Accasato… ci sono uscito solo poche volte… non mi definirei accasato…”

 

Ron lo guardò storto. “Beh, più accasato di me lo sei…” Harry sorrise, non sapendo come ribattere.

 

I due continuarono a camminare, fino a quando non arrivarono al loro solito pub.

 

Entrarono e si sedettero a un tavolino. Dopo poco una cameriera carina e dall’aria maliziosa si avvicinò a loro per prendere le ordinazioni.

 

“Due whisky incendiari” le disse senza osservarla troppo, Ron. Voleva qualcosa di forte. Assolutamente.

 

Harry non potè non sorridere nel notare come la cameriera aveva osservato il suo amico. La definizione ‘mangiato con gi occhi’ risultava poco esplicativa… se l’era praticamente divorato…

 

“Cha hai da sorridere?” gli chiese in modo un po’ sgarbato Ron.

 

“Sei talmente perso nei tuoi pensieri che non hai nemmeno visto che la cameriera ti stava saltando addosso…”

 

Ron rivolse una fugace occhiata alla biondina che passava tra i tavoli. “Non male…” rispose laconico.

 

“Eh non male davvero… se solo te ne fossi accorto…”

 

Ron riportò l’attenzione sul suo migliore amico. “Ma non è bella quanto lei…”

 

Non fu necessario aggiungere il nome a cui si riferiva. Era chiaro.

 

Hermione.

 

L’unica ragazza degna di permanere nella testa vuota di quel suo amico che corrispondeva al nome di Ron.

 

L’unica ragazza di cui Ron si fosse mai innamorato.

 

La cameriera tornò a portare i due whisky ai ragazzi. “Ecco a voi…”

 

Nell’appoggiare il bicchiere di Ron, rimase un istante a fissarlo. Quel ragazzo era incredibilmente sexy. Gli occhi blu, i capelli leggermente spettinati, quella maglietta nera aderente che mostrava il fisico perfetto del ragazzo… il fisico atletico del ragazzo…

 

“Sei un militare?” gli chiese mordendosi il labbro.

 

Ron si accorse solo in quel momento che la cameriera era ancora lì. “Più o meno…” rispose atono.

 

“Oh… che bello… sai…” la ragazza si chinò fino ad arrivare al suo orecchio. “…io adoro essere protetta…”

 

Ron si girò ad osservarla. Se prima l’aveva definita ‘non male’ adesso per lui era solo una stupida oca da spennare… e quella non era serata…

 

L’immagine di Hermione per mano a David gli tornò alla mente per un istante. Quella stupida biondina non era nessuno.

 

“Lo terrò presente…” le rispose senza guardarla.

 

La ragazza lo guardò male, prima di decidere di andarsene.

 

“Un tempo non ti saresti fatto troppi problemi ad accontentarla…”

 

“Un tempo non avevo l’immagine di Hermione costantemente davanti agli occhi…” Ron bevve un sorso e poi riprese “… è vero sai… capisci quando è importante una persona solo quando non la puoi più avere…”

 

Harry lo guardò, serio. “TU puoi riaverla…”

 

Ron gli sorrise debolmente. “Lo spero… lo spero veramente…”

 

Harry si girò ad osservare la cameriera. Esteticamente non aveva proprio nulla che non andava. Bellissima e sensuale al punto giusto… e Ron non ci aveva pensato un attimo a rifiutarla…

 

Il suo sguardo tornò sul suo amico davanti a lui…

 

Mai, in tutta la sua vita, aveva visto Ronald Bilius Weasley in quello stato…

 

Mai, in tutta la sua vita, l’aveva visto innamorato…

 

Sorrise al pensiero che Ronald era decisamente cresciuto.

 

******

 

Mai scritto un capitolo così lungo… e dire che volevo aggiungere anche altre cose… ma poi mi sono detta che era meglio inserirle nel prossimo (o meglio… tra due capitoli… perché col prossimo torniamo alle “ombre”).

Beh, con questo capitolo ho finito di introdurre i personaggi… in effetti ne mancherebbe uno (Thomas Baxter qui è solo accennato), ma non importa, lo scopriremo più avanti… non preoccupatevi!

Abbiamo incontrato Bellatrix (la odio… da quando ha fatto fuori Sirius penso solo a come ucciderla…), di nuovo Murdoch, i due Comandanti (adoro Armstrong…) e Alicia… oltre ai soliti noti, ovvio^^

Beh… che dire? Ah il titolo del prossimo capitolo: “Third Shadow: Dark”… e come potete leggere scopriremo un po’ di più su questo misterioso ragazzo e sul “Codice degli Eletti”, che cos’è? Vedrete!

 

Ragazzi è uscito!!! E non posso dire altro che è bellissimo e stupendo… solo questo. Il quinto era il mio preferito (nonostante la morte del mio amato Sirius), ma dopo questo… ragazzi è fantastico, non ci sono altre parole! Mamma Row ha fatto un lavoro sublime… veramente sublime!

 

Passo ai ringraziamenti per le recensioni… vi ho già detto che vi adoro?? Beh ve lo ripeto!! Grazie mille a tutti… e continuate così perché mi fate un enorme piacere sul serio!!!

 

Gea_Kristh: uhm… ti assicuro che il numero di recensioni non significa che la storia sia bella. Ho letto storie bellissime con poche recensioni e, al contrario, storie mediocri con un numero elevatissimo di commenti. Dipende dai casi… ^___- comunque ti ringrazio!

Urumi: Allora… rispondiamo a tutto… chi è Draco? Questor rimarrà un mistero fino a quando non deciderò di svelarlo… ^__-  Per quanto riguarda “Mamma…” l’ho aggiornata qualche giorno fa… per il resto… sono contenta che lo scorso capitolo ti abbia fatto venire i brividi!

Patty: tesoro! Sai che questa fic fa quest’effetto a molti? Non l’avrei mai pensato… cioè, sarà che io sono una di “ghiaccio” se vogliamo definirmi così… quindi paura/lacrime/ecc… per un film o un libro non li ho mai provati… ma se mi dici così ti credo alla grande! Il libro in inglese è lì, sulla mia mensola che mi guarda… e come ho già detto è bellissimo! Non potevo aspettare mesi per leggerlo in italiano (che prenderò, ovvio!)… e poi non è difficile… non capisco tutte le parole, ma il senso c’è sempre ed è quello che conta! Un bacione grande così anche a te!!!

Aletheangel: ti ringrazio!… e sono contenta anche per quanto riguarda Ginny!

Samy: come ho detto a Patty questa fic suscita un certo timore in tutti… ^___- mi piace sta cosa! Sono felice di toglierti le parole!! ^__- spero di non deluderti! Un bacio!

Backy: anche tu con i nervi a fior di pelle per lo scorso capitolo eh?! ^__^ tranquilla! E grazie mille per i complimenti! Un bacio super!!!

…………: spero sia un complimento^^ grazie!

Bibe: grazie^^

Hermia: ti ringrazio per i complimenti! Come ho detto più volte l’identità degli Eletti è un mistero… prima o poi si scoprirà… ma non posso dirti nulla di più! Un bacio!

Opalix: grazie ancora per i complimenti che mi fa ogni volta! Per quanto riguarda lo stile sono perfettamente d’accordo con e, anch’io preferisco di gran lunga il malinconico, ma come ho detto io “uso” le fan fiction come prove ed esperimenti… in pratica scritto tutto ciò che mi passa per il mio cervellino bacato… con l’unico obiettivo di migliorare stili che non conosco o che non mi sono congeniali. Dopo aver affrontato il malinconico/romantico in OLT (che io giudicherò sempre la mia storia migliore…), il drammatico/Dark in “Mamma…” mi sono buttata in questa storia molto particolare ma che mi prende assai! Per quanto riguarda “No Angel” ti ringrazio… ma non è proprio farina del mio sacco. Non volevo che fosse “Angel” anche perché dell’angelo aveva ben poco, così mi è venuto in mente questo… che altro non è che il titolo di un cd di Dido. Ehm… in effetti non ho capito molto il “Telefonati”… attendo la spiegazione! ^_- E non preoccuparti di dirmi ciò che pensi ok? A me può far solo piacere! Un bacio grandissimo e attendo con ansia un tuo parere su questo capitolo NON Dark… ^___- La storia diciamo che più o meno è iniziata… anche se le ombre sono ancora da presentare… e sì, i capitoli che riguardano la notte sono nettamente più corti, ma apposta. Vi è solo una scena da raccontare… non viene presentata la loro vita… ma solo un pezzetto della notte… un bacio mega!

JulyChan: certo che si è sentita la tua mancanza! Mi raccomando non sparirmi di nuovo! ^__- ti ringrazio molto per i complimenti!!! Un bacione!!

Sunny: Amicissima mia!!!! Giusto, combattiamo contro il malefico EFP che le tue recensioni non me le deve nemmeno sfiorare!!! Qui abbiamo visto qualcosa in più su Miss Weasley… ma penso che tu abbia ancora dubbi, o no? Sul serio ti piacciono gli attacchi notturni? Mi diverto un mondo a scriverli! Ti ringrazio moltissimo per i complimenti!!! Tu sei sempre troppo gentile!! A proposito… ho letto il tuo commento su HP6… e sono molto d’accordo con te! Il Please è molto ma molto sospetto e secondo me, come te, c’è molto di più… il nostro amato che fa le prove generali! Stavo morendo!! ^__^ E che dire di RAB? Anch’io confermo la tua ipotesi… anche perché prova a guardare a pag.52/71/e altre che non trovo… sospetto, no? Un bacione immenso!!! (Da notare i miei spoiler NON spoiler… nel senso che sfido chiunque a capirci qualcosa se non ha letto il libro e le tue impressioni!)

Lady Numb: tesora! Non preoccuparti… e poi la tua recensione vale doppio! Inizio a risponderti comunque: uhm… pure io sostengo una bella rissa tra i due comandanti… e pure tra Dave e il mio amatissimo! Metto a verbale il fatto che Dave sia ufficialmente prenotato… e poi anche a me Dave piace… ma ha il piccolo difetto di stare con la persona sbagliata (ti avverto che PURE io ti sto guardando storto… come???? Come non sostenere i miei due amori???). Luna e Harry piacciono molto anche a me… sarà che adoro il personaggio di Luna, è troppo forte! Mi fa morire dal ridere… sia nel 5° che nel 6° libro… grandissima! Spero di rendere al meglio questo personaggio per niente facile… Per quanto riguarda le ombre… uhm…. Non posso dirti nulla ovviamente… ^__- le tue supposizioni potrebbero essere giuste o sbagliate, chi lo sa? (ti rendi conto che mi sento molto Row quando mi fate queste domande e io do queste risposte vaghe?…)… si si rileggili!! ^___- il 5° lo so a memoria praticamente… ^__- e il 6°… bellissimo, solo questo posso dire! Sono felicissima che ti piacciano le musiche che ho usato… in particolare quelle che compaiono nei capitoli delle ombre sono molto importanti perché ricreano l’atmosfera e sono legate al personaggio stesso… ma non dico di più^^ Un bacione grande e grazie per i complimenti che mi fai sempre, troppo buona, te lo dico sempre!!

 

Ed eccomi qui! Finito anche questo!! Me lo lasciate un commentino? Anche piccolo! Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate!

 

Alla prossima!!

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Third Shadow: Dark ***


GLI ELETTI – Nati per uccidere

GLI ELETTI – Nati per uccidere

 

How long must we sing this song?  [Per quanto tempo dobbiamo cantare questa canzone?]
How long? How long...  [Per quanto tempo? Per quanto tempo…]
'cause tonight...we can be as one 
[Perché stanotte…possiamo essere uno solo]
Tonight... 
[Stanotte....]

Broken bottles under children's feet 
[Bottiglie rotte sotto i piedi dei bambini]
Bodies strewn across the dead end street 
[Corpi sparsi attraverso la strada della morte]
But I won't heed the battle call 
[Ma non darò retta alla voce della battaglia]
It puts my back up
[Ce la metterò tutta]
Puts my back up against the wall
[Ce la metterò tutta]

Sunday, Bloody Sunday
[Domenica,sanguinosa domenica,]
Sunday, Bloody Sunday
[Domenica,sanguinosa domenica,]
Sunday, Bloody Sunday
[Domenica,sanguinosa domenica,]

And the battle's just begun
[e la battaglia è appena iniziata]
There's many lost, but tell me who has won
[ci sono molti perdenti,ma dimmi chi ha vinto]
The trench is dug within our hearts
[la trincea è scavata nei nostri cuori]
And mothers, children, brothers, sisters
[e madri,bambini,fratelli,sorelle]
Torn apart
[lacerati]

 

(Sunday, Bloody Sunday – U2)

 

Third Shadow: Dark

 

“Io sottoscritto, il cui nome in codice è Dark, giuro solennemente, che onorerò e rispetterò il Codice degli Eletti, fino a quando avrò la forza di combattere.

 

Presterò fede al giuramento e rispetterò tutti gli ordini che riceverò.

 

Eseguirò tutto ciò che mi verrà ordinato. Non pretenderò nulla in cambio.

 

Seguirò fedelmente il Codice, per quanto mi è dato nelle mie facoltà.

 

Se mai, un giorno, dovessi ritirarmi, giuro solennemente di non dire a nessuno ciò che ho scoperto e che ho commesso.

 

Io e i miei compagni con queste parole firmiamo il nostro patto.

 

E promettiamo di ricordare sempre i principi e gli scopi che ci vengono mostrati.

 

La nostra unica parola sarà vendetta.

 

Da questo momento, ogni qualvolta sarà necessario, smetterò di essere me stesso e diventerò Dark.

 

Questo è il mio giuramento… questa è la mia parola.

 

Combatterò per la vendetta e, fino a contr’ordine, continuerò ad uccidere.

 

Io e i miei compagni giuriamo solennemente che, fino a quando la forza ce lo consentirà, combatteremo e uccideremo con il nome in codice de “Gli Eletti”.

 

Questo è il mio giuramento.

 

Questo è il nostro Codice.”

 

 

 

Dark chiude gli occhi. Nella sua mente sente la sua stessa voce pronunciare il giuramento segreto…

 

Un patto vocale vincolante.

 

In quel modo aveva accettato di diventare Dark.

 

E di smettere di essere se stesso per qualche ora.

 

Per quella notte però non ha ricevuto ordini. Per quella notte può non essere Dark.

 

Si alza lentamente dal letto. Tutta la stanza è immersa nell’oscurità più assoluta.

 

Ma Dark non si preoccupa. I suoi occhi si sono abituati al buio. I suoi occhi agiscono nel buio.

 

Si avvia distrattamente alla porta e la apre. Quella notte non ha per niente sonno…

 

Il suo pensiero corre per un istante ai suoi compagni.

 

Chissà cosa stanno facendo…

 

C’è chi starà dormendo… chi starà passando la notte con qualcuno… chi non riuscirà a chiudere occhio, come lui.

 

I suoi compagni.

 

Fa un certo effetto chiamarli così. anche per lui che li conosce.

 

Compagni.

 

Una parola de genere sembra indicare qualcosa di piacevole. Compagni di scuola. Compagni di gioco.

 

Che cosa indica quella parola per loro?

 

Compagni di omicidi.

 

Dark non può non sorridere. Suona maledettamente male e lo sa bene.

 

Ormai è arrivato alla cucina. Accende distrattamente la luce.

 

Dark chiude gli occhi di scatto. Sta diventando sempre di più un animale notturno. I suoi occhi faticano ad abituarsi a quella luce.

 

Prende una birra e si mette a sedere al tavolo.

 

Il silenzio più assoluto lo avvolge.

 

Si sente bene.

 

Beve un sorso, inclinando leggermente la testa all’indietro. Sospira leggermente e chiude di nuovo gli occhi.

 

Nella sua mente ancora le parole del suo giuramento. Del giuramento degli altri.

 

Sette.

 

Sette erano loro, gli Eletti.

 

Sette era un numero decisamente perfetto.

 

I suoi compagni… di omicidi…

 

Death. La Morte. Letale come pochi. Un’arma che non riesci a fermare.

 

No Angel. Che ormai aveva le ali imbrattate di sangue incancellabile.

 

Storm. Indomabile e furiosa come la tempesta.

 

Night. Oscuro come la notte più buia… perché la luna non poteva osservare il loro lavoro.

 

Devil. L’Angelo assassino.

 

Hysteria. La pazzia della morte che si avventa su di te.

 

Dark. Lui stesso. L’ombra della morte che ti assale, con l’oscurità che l’aiuta.

 

Sette.

 

I suoi compagni.

 

Dark sorride leggermente e finisce di bere la sua birra.

 

Adesso può andare a dormire. Si alza dal tavolo e spegne la luce. I suoi occhi non faticano affatto a riabituarsi al buio.

 

E anche così, in mezzo all’oscurità, può vederlo. Il tatuaggio.

 

O forse è solo la sua mente che lo riproduce sul suo braccio… in verità, non importa affatto.

 

L’unica cosa certa è che è lì… proprio lì, sul suo braccio…

 

Sul suo braccio e sulle braccia dei suoi compagni.

 

Perché loro sono gli Eletti. E di notte sono solo nomi. Nomi in codice che uccidono.

 

Non sono più persone. Smettono di esserlo nel momento in cui colpiscono.

 

Sono ombre. Sono fumo. Sono oscurità. Sono nomi.

 

Ma non persone.

 

Perché le persone hanno sentimenti… loro non hanno il lusso di permetterselo.

 

Loro non hanno rimorsi.

 

Loro non piangono.

 

Di notte, loro non esistono.

 

E Dark, coperto dalla sua maschera, può colpire. La sua maschera lo protegge. Lo tiene al sicuro. Nulla può disturbarlo.

 

Perché nel momento in cui indossa la maschera entra a far parte dell’oscurità.

 

Perché il loro grido silenzioso corrisponde al nome di vendetta. Vendetta per quelli che non sono come loro…

 

Vendetta contro quelli che hanno abbandonato la loro via.

 

Vendetta.

 

Questo è il loro grido…

 

Questo è il sibilo che li accompagna nelle loro missioni.

 

Perché loro sono gli Eletti… e uccidono.

 

 

 

 

“Io e i miei compagni giuriamo solennemente che, fino a quando la forza ce lo consentirà, combatteremo e uccideremo con il nome in codice de “Gli Eletti”.

 

Questo è il mio giuramento.

 

Questo è il nostro Codice.”

 

 

******

 

Lo so… è terribilmente corto… ma proprio non potevo scrivere di più! Anzi… qui ci sono un mucchio di cose se leggete bene… perché oltre ad avere il giuramento, sono presenti tutti i nomi degli Eletti… e ora posso solo dire: sbizzarritevi! Eh eh eh!!

Tra due capitoli comunque si tornerà ad uccidere... ma mi serviva un capitolo dedicato a loro che non parlasse di morti… ^__- ogni tanto ci vogliono!

Intanto col prossimo capitolo torniamo ai nostri eroi… e vedremo cosa succederà! Per i titolo non so ancora… devo ancora scriverlo^^

 

Passiamo ai ringraziamenti… lo sapete vero che vi adoro e che vi voglio un mucchio di bene??? Ma proprio tanto tanto! 61 recensioni per solo 4 capitoli!!! E 18 recensioni per il capitolo 4!!!! Ragazzi siete mitici, sul serio! Non so cosa farei senza di voi!

 

Fabry: prima di tutto ti tranquillizzo: non sto dalla parte del Male, solo cerco di spiegare le cose anche dalla loro prospettiva! Ron è così per esigenze di copione, Bellatrix la odio pure io, quindi siamo in 2… ma anche qui tranquilla, di solito non smentisco le teorie, mi piacce leggerle (mi sento molto Row in questo momento…), ma questa te lo dico subito: Dracuccio caro è al sicuro dalle sue grinfie! Un bacio!

Urumi: Ron è un caso disperato… e Murdoch è solo agli inizi… ^__-

Diego: ti ringrazio tantissimo! Per le Ombre bisognerà aspettare un po’… e per Ron… idem! Mi dispiace… ma se ti rivelassi tutto che gusto ci sarebbe?

Samy: Anche a me sta molto simpatico Murdoch… ma non direi che è perfetto… considerando il fatto che è un Mangiamorte! Con Ginny? E chi lo può sapere? Un bacio!

Sunny: My love! Che belle che sono sempre le tue recensioni! Iniziamo da Ginny e Bellatrix: eh sì, quelle due non vanno per niente d’accordo… e piano piano scopriremo perché Bellatrix la odia così tanto… già dal prossimo capitolo si avrà un’idea più chiara! Per la cronaca: anche io adoro Armstrong! Che uomo! Ron lo vedrai al massimo della sua forma… ma ci vuole ancora un po’ di tempo… siamo solo all’inizio… ^__- Alicia è un personaggio che adoro… sia per la storia del suo passato che del suo futuro (ma non posso rivelarti nulla di più, mi spiace -__-)… chi lo può sapere cosa accadrà alla nostra amata? Adesso mi cucio la bocca! Un bacione grandissimo my love! ^_-

Gea_Kristh: posso solo continuare a ringraziarti… ^_- un bacione!

Sarikketta Malfoy: Prima di tutto ti ringrazio… e sono felice che D/G formato Mangiamorte ti piacciano! ^__- Harry e Luna troppo melensi? Uhm… forse Harry… ma per come vedo io Luna non direi^^ Troppo pazza per essere sdolcinata! ^__- ed è per questo che l’adoro! Ron è in love version…

E Bellatrix… la strangolerei pure io! Un bacio!

Patty: eccola qui la mia fedelissima! Mi sa che il comandante fa quest’effetto a molte… io per prima! ^_- Comunque vista l’enorme richiesta potrei stilare una lista e distribuire i numerini… il comandante è in forma, può benissimo soddisfare tutte! Bellatrix è un personaggio che adoro descrivere ma che odio… -__- Povero Sirius adorato! Il sesto libro? Posso solo dirti che è il mio preferito e che è bellissimo! Un bacione mega!!!

Blacky: Che vuoi farci? Io adoro Ron… e più lo adoro più lo descrivo come vorrei che si trovasse di fronte a me… quella era una delle descrizioni che la mia mente malata fa… ^__-  Come si può resistergli? Io per prima svengo quando mi immagino certe scene! Alicia sta moto simpatica pure a me! Un bacio super!

Hermia: eh eh eh… fino a quando non rivelerò il mistero rimarrà! Ron è proprio dolce… lo voglio lo voglio!!!! Uff… scusa lo sclero! Bacio!

Taira: grazie mille!

Lady Numb: Ma ciao mia carissima! Oh che bello… sono felicissima che Ginny non risulti OOC… Eh sì, lo dico a te in un orecchio… in verità ho il cast completo di HP nell’armadio… mentre i personaggi inventati sono sotto al letto perché non ci stavano… ma non dirlo a nessuno ^___- Murdoch o Dave? Uhm… per come li immagino io… sono entrambi molto interessanti… ma ce ne sono altri che trovo interessanti… vedi Armstrong e Thomas Baxter (che conosceremo nel prossimo capitolo)… Bellatrix… grrrrrrr….. la ucciderei con le mie mani! Ron e Herm? Anch’io sono per “amici=no amore” e infatti è per questo che snobbo con aria schifata tutte le Harry/Hermione… che schifo!!! Il punto è che il rapporto che c’è tra Ron e Herm è diverso… i miei amori sono fatti per stare insieme, altro che amici! E poi io adoro Ron… primo amore mio (oddio fa a gara con Sirius… ma ormai questo è morto… -___-)… comunque adesso vado a prendere la scopa e inizio a correre… nasconditi bene eh! Un bacio formato gigante!

Elly: grazie mille!!

Weasleyina: ehy ovvio che sento la mancanza io^^ L’argomento ombre è top secret… non posso rivelare nulla di più di quello che leggete nei capitoli… ^___- Ma usando un po’ di immaginazione magari qualcuno può giungere a una conclusione… chi può saperlo? Bacio!

JulyChan: Oddio che recensione super lunga!!! E qui mi preparo un tema per risponderti… ma ne sono felice (tra le righe significa : “mi raccomando falle ancora delle recensioni così belle!!” eh eh eh…). Comunqe... eh sì, qui ho un sacco di personaggi da gestire e quindi mi serve molto più spazio… devo dare ad ognuno un po’ di spessore e la sua storia… quindi i capitoli diventano più lunghi! ^__- Bellatrix… grrrr… (tra parentesi nel momento in cui ho letto Cissy stavo già ridendo… avevo capito che si riferiva a lei… è troppo pazza quella!)… sì… la vedo esattamente come la descrivi tu. Per quanto riguarda Ginny e l’odio che Bellatrix ha per lei scopriremo di più nel prossimo capitolo… e penso che ti ritroverai ancora a dar ragione a Bellatrix… Vorrei solo farti riflettere sul fatto che, mi sembra di averlo accennato, la maggior parte dei nuovi acquisti del Male sono stati fatti per lo stesso motivo detto da Ginny: che il Bene stava perdendo. Quindi non è la sola… solo questo^^ E su Ginny, come su tanti altri, ci sono molte cose che non ho ancora svelato… ognuno qui dietro ha una sua storia… molto importante in effetti! Anch’io anch’io! Adoro Armstrong comandante e Billie Joe!!! Sono contenta che il dialogo tra Herm e il comandante ti sia piaciuto! Io parto dal 15 al 23, quindi non potrò aggiornare… e poi visto che ho pubblicato prima della tua partenza? ^__- RAB penso che tu abbia scoperto chi sia, se hai finito il libro… ed è il nostro Mr Weasley che fa le prove generali per il 7° in cui conquisterà la nostra Miss Granger! Un bacione super!!!

Judeau: sono felice che le mie ff ti piacciano… e che ti piacciano anche i vari caratteri dei personaggi… cerco sempre di diversificarli gli uni dagli altri… grazie mille, un bacio!

Kaho_Chan: forse sono io un po’ imbranata ma, che intendi per “mangiamorte attiva”? ti assicuro che lo è… nel senso, adesso ‘hai vista così, ma prima o poi la vedremo in azione , non preoccuparti! Invece Harry e Luna… non è stata una cosa forzata… nel senso non ho pensato “Harry è da solo… Luna è da sola, possono stare insieme”… c’ho pensato… a me piacciono molto insieme… o meglio, a MIA Luna e l’Harry che ho pensato stanno bene insieme… ^__- spero di farteli piacere col tempo… ti ringrazio tantissimo!! Un bacione grande!

Opalix: eccomi subito qui… ^__- beata te che parti subito… io fino al 15 nulla… -__- Comunque… sono felice che questo nuovo stile ti piaccia… l’ho detto, con le fan fiction cerco di sperimentare sempre nuove strade… e con questa storia mi sono appunto posta come obiettivo il non rivelare troppo… il lasciare questo spiraglio di dubbio sempre… è una storia un po’ particolare per i miei standard. I mio cuore ha preso il volo quando mi hai detto che ti ricordo un po’ Stephen King… -__- nahhhhhh io comune mortale non posso innalzarmi a tanto… cavolo quell’uomo ha una fantasia micidiale! Comunque… torniamo a noi… Ginny eh? La ragazza ha ancora tante carte da giocare… non temere… nel prossimo capitolo vedremo cosa combinerà… e più presto di quel che si pensa la vedremo all’opera sul serio. Della serie W i Mangiamorte! E la storia a Bellatrix… vedremo anche quella… non voglio smontare ne confermare nessuna teoria, è troppo presto. Un bacione grandissimo e grazie perché se sempre gentilissima!!

 

Wow gente… quanto adoro impiegarci tanto a rispondervi!! E poi questa volta eravate proprio tanti!! Che ne dite di lasciarmi un altro commentino così mi fate nuovamente super felice?

 

Ah, per la cronaca: io dal 15 al 23 sono in vacanza… quindi è probabile che con questa storia ci risentiamo alla fine di agosto… anche perché prima di partire devo finire “Mamma ho appena ucciso un uomo”… e non avrei il tempo di scrivere un capitolo anche di questa! Spero di rivedervi tutti quando tornerò… nel frattempo: divertitevi, fate casino, e non pensate alla scuola! ^_____-

 

Un bacio Super a tutti gente! Mi mancherete un casino mentre starò via… ma che vogliamo farci? Anch’io vado in vacanza finalmente!

 

Alla prossima!!

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Capitolo 6
*** Finchè morte non vi separi ***


GLI ELETTI – Nati per uccidere

GLI ELETTI – Nati per uccidere

 

Dimmi dov'eri, ieri e prima
sei arrivata con il volo di una piuma
così leggera,appariscente come nessuna
mi sei apparsa come vita sulla luna,
le mie cattive abitudini adesso dovrei cambiare
perchè dormi nel mio letto
dimmi se è solo di donna un dispetto
o è per vedere se ho paura o se accetto

 

(Bambina dallo spazio – Gianluca Grignani)

 

Capitolo 6: Finchè morte non vi separi

 

Fece una smorfia disgustata e chiuse di scatto la tenda, impedendo così ai suoi occhi di continuare a guardare quell’orrore… fuori, nell’immenso parco che costeggiava il palazzo, stavano camminando la Weasley e il suo amato nipote. E si stavano tenendo per mano. E stavano ridendo… e si stavano baciando…

 

Di nuovo una smorfia di disgusto di dipinse sul bel volto della donna.

 

Si portò distrattamente una ciocca dei lunghi capelli neri dietro l’orecchio e sbuffò infastidita. L’uomo sdraiato scompostamente su letto e lanciò un’occhiata furtiva.

 

Conosceva quell’atteggiamento. Lo conosceva fin troppo bene. E non preannunciava mai qualcosa di buono, anzi.

 

“Che cos’hai?”

 

La donna si girò verso il marito. I capelli e il vestito, entrambi neri, ondeggiarono per un istante intorno a lei.  I suoi occhi blu notte si fissarono in quelli neri di lui. “Niente…” rispose semplicemente, non preoccupandosi di celare una nota sarcastica nella sua risposta.

 

L’uomo alzò un sopracciglio, per niente convinto. Lentamente si portò a sedere. La camicia aperta, leggermente aperta sul torace, gli conferivano un’aria ancora molto attraente, nonostante l’età.

 

“Bella, Bella… a chi vuoi darla a bere?”

 

Bellatrix sorrise leggermente. “Se sai già tutto perché me lo domandi sempre?”

 

Gli occhi del marito saettarono veloci sul corpo ancora perfetto della donna, fasciato da un lungo vestito nero di seta. Incantevole. Ecco come appariva ai suoi occhi. Dopo alcuni attimi si decise a risponderle, con voce bassa e suadente. “Perché vederti arrabbiata è terribilmente…” si fermò un attimo come per pensare all’aggettivo più appropriato “…intrigante” concluse.

 

Con poche e ampie falcate, Bellatrix si portò accanto a Rodolphus e si sedette su letto. “Davvero?” sorrise leggermente e inclinò la testa di lato, lasciando scoperto il collo.

 

Rodolphus le si avvicinò, con una mano spostò i capelli neri della donna, mentre il suo volto si avvicinava alla spalla di lei. “Ovvio… e lascia perdere quella ragazzina… non vale la pena perdere del tempo con lei…”

 

Bellatrix chiuse leggermente gli occhi, assaporando la sensazione della bocca dell’uomo sulla sua pelle. “Quella ragazzina mi sta deviando il nipote…”

 

L’uomo si staccò leggermente da lei. “… ma non è solo questo, giusto?”

 

Bellatrix si girò e di nuovo i suoi occhi incontrarono quelli di Rodolphus. “Mi conosci dannatamente bene… no, non è solo questo… è che è solo una lurida, piccola ipocrita… e non mi fido…”

 

Rodolphus le accarezzò sensualemtne il viso. “Perché era un auror?”

 

Anche…”

 

“Bella nemmeno io mi fido di lei… ma se per questo nemmeno di Draco… e anche di tutti gli altri nuovi acquisti… sappiamo entrambi che sono solo degli approfittatori… e anche il Nostro Signore lo sa…”. La baciò lentamente, prendendole il viso tra le mani. Bellatrix si portò più vicino all’uomo, senza smettere di baciarlo, mentre le sue mani si insinuavano all’interno della camicia. Rodolphus, controvoglia, si staccò leggermente da lei. Il viso ancora tra le sue mani. “… ed è per questo che quando vinceremo il Nostro Signore ci ricompenserà… noi siamo i suoi più fedeli servitori… non ci ha mai paragonato a quegli ipocriti e mai lo farà… non devi temere…”

 

Bellatrix sorrise. “Lo so… ma non posso proprio sopportarla… se solo potessi sfogarmi… magari mandarla al San Mungo mi aiuterebbe…”

 

“Magari nella stessa stanza dei Paciock…” concluse Rodolphus per lei.

 

Bellatrix scoppiò a ridere. E Rodolphus ne approfittò per baciarla nuovamente. Le mani della donna si intrecciarono dietro il collo del marito, mentre quelle dell’uomo erano corse veloci a slacciare il vestito della donna. Bellatrix premette il proprio corpo contro quello di Rodolphus che la fece distendere sul letto, senza smettere un istante di baciarla…

 

In un modo tutto loro, fatto di stesse promesse all’Oscuro, fatto di sesso e carezze languide, fatto di complicità insita nel loro essere, si amavano. In un modo tutto loro.

 

Erano perfetti insieme. Venivano entrambi dall’Inferno… e nell’Inferno vivevano.

 

******

 

Con l’entrata nella sala di Harry e Ron, l’intero corpo degli auror fu al completo.

 

Davanti a una serie di sedie occupate più o meno distrattamente dai soldati, vi era il Comandante Howard.

 

Quando anche gli ultimi due arrivati si furono seduti, l’uomo si schiarì la voce, pronto a parlare. “Ho fatto convocare tutti voi per un motivo ben preciso. Penso che sappiate tutti che io sono il responsabile del caso denominato ‘Shadows’. Come tale, ho il dovere di informarvi di una serie di piccoli cambiamenti che verranno attuati entro breve termine”.

 

Il Comandante fece una pausa e i suoi occhi si soffermarono sul volto di un ragazzo dai capelli ricci e dall’aria solare, che parlava con la ragazza accanto.

 

“Signor Beckinsale posso avere la sua attenzione?”

 

David si girò di scatto, rendendosi conto solo in quel momento che, evidentemente, il Comandante aveva iniziato a parlare. “Certo Signore…”

 

L’uomo sorrise. “E le sarei grato se la smettesse di distrarre anche la signorina Granger…era una brava ragazza… fino a quando non ha iniziato a stare con lei…”

 

Tutta la sala scoppiò a ridere fragorosamente. Tutta la sala eccetto tre persone.

 

David, che aprì la bocca per replicare, ma si bloccò con un’occhiata di Hermione.

 

Hermione, che aveva preso a giocherellare distrattamente con una ciocca di capelli.

 

E Ron… che osservava a turno David e Hermione. La sua Hermione che arrossiva e si prendeva tra le dita un ricciolo che proprio non ne voleva sapere di stare a posto. La sua Hermione che si morsicava il labbro inferiore. 

 

Solo quando vide gli occhi di David incrociare i suoi si accorse di averla fissata un po’ troppo.

 

Ron sospirò, girandosi di nuovo verso il suo Comandante.

 

Howard sorrise compiaciuto per aver messo a tacere uno degli elementi che meno sopportava. “Bene… stavo dicendo… che ci saranno una serie di piccoli cambiamenti… e uno di questi riguarda tutti voi. Con i nuovi tempi che corrono e con questo nuovo gruppo di assassini, senza dimenticare i Mangiamorte e il Signore Oscuro, l’alta commissione ha ritenuto opportuno inserire un apposito programma di addestramento.”

 

Un mormorio si diffuse in tutta la sala. Howard non si scompose, aveva previsto una reazione del genere.

 

Un auror particolarmente coraggioso alzò la voce, in modo da farsi sentire bene. “Noi non siamo più reclute… abbiamo già fatto il nostro addestramento, perché dovremmo continuare?”

 

Perché così è stato deciso!”

 

Il giovane auror fece una smorfia. “E se qualcuno si rifiutasse?”

 

Howard fece per ribattere quando la voce profonda del Comandante Armstrong lo interruppe. “Il punto è che non abbiamo scelta. Tralasciando per un momento il problema Signore Oscuro, del quale ci occupiamo tutti, adesso dobbiamo affrontare un nuovo pericolo. Questo nuovo gruppo di assassini, come potete leggere dai rapporti, uccide utilizzando anche armi babbane, oltre che la bacchetta. E, sotto questo punto di vista, inutile negarlo, si stanno rivelando più forti di noi. Hanno più armi. Hanno più tecniche. Semplicemente, sono migliori di noi… per questo è stato istituito questo programma di addestramento speciale…”

 

L’auror osservò per un istante i due comandanti. Decise di cambiare il tono delle sue domande nel parlare con Armstrong… aveva troppa ammirazione per lui per trattarlo come Howard. “Anche nel semplice addestramento auror abbiamo dovuto imparare altre tecniche di combattimento oltre la bacchetta, no?”

 

“Vero…” Armstrong sorrise leggermente “Ma è anche vero, e spero che tu mi dia ragione, che avete avuto solo una conoscenza imitata di tutto questo. L’unico addestramento vero e proprio, e che non dovrete quindi rifare, è il combattimento senza nessun tipo di arma. Ma per il resto… vorrei vedere se qualcuno tra di voi, riesce ancora a sparare con una pistola babbana…”

 

Il silenzio totale della sala confermò le sue parole.

 

“… ecco perché, grazie all’aiuto di Michael Brandis, che penso conosciate già, tutti voi vi sottoporrete a una preparazione extra… naturalmente non sottovalutando i soliti allenamenti a cui siete abituati…” Armstrong fece una piccola pausa e guardò Howard accanto a sé. “… con questo, penso sia tutto…”

 

L’uomo tornò a sedersi e Howard continuò il suo discorso.

 

A qualche metro di distanza, Hermione osservava la schiena del comandante Armstrong. Sorrise leggermente, al pensiero di come, con poche parole, era riuscito a convincere un’intera sala di auror ad obbedire agli ordini.

 

I suoi occhi poi si spostarono sull’uomo seduto accanto. Michael Brandis. Insegnate di tecniche di combattimento babbane  all’accademia degli auror. E soprattutto, grande amico del comandante Armstrong.

 

Quando a sua concentrazione tornò da Howard ci rese conto di non aver ascoltato una sola parola del discorso di quell’uomo… ma non le importava molto.

 

“Bene… con questo potete andare, vi ricordo che potete trovare in segreteria gli orari del programma…”

 

Hermione sospirò. Finalmente era finita. Si alzò e seguì i suoi compagni fuori dalla sala.

 

Erano tutti lì. A chiacchierare delle novità.

 

“Avete già un’idea dei corsi?” una voce alle sue spalle la fece voltare, e si trovò davanti gli occhi azzurri del comandante Armstrong.

 

Ron si mise le mani nelle tasche dei pantaloni. “Io devo ancora decidere…” Harry annuì. “Anch’io…”

 

“Io armi da fuoco, forse…” disse Alicia.

 

“Tu, Hermione?”

 

La ragazza sollevò lo sguardo. “Non saprei… probabilmente bastoni…”

 

L’uomo la guardò e annuì. “Penso… penso che sia una buona idea… beh… voi pensateci, mi raccomando… adesso devo andare…”

 

Il Comandante si avviò verso Brandis e Howard, lasciando da soli i ragazzi.

 

“Beh… Aly, Herm… dobbiamo andare, no?” Ron si rivolse alle due ragazze col sorriso.

 

I tre avevano il turno di pattuglia per Digon Alley, ed erano già in ritardo.

 

Alicia annuì, portandosi accanto al ragazzo. Hermione si girò verso David, lo baciò, e poi anche lei si portò accanto all’amico.

 

“Bene…” Ron appoggiò le braccia sulle spalle delle due ragazze. “Io e le mie fanciulle possiamo andare…”

 

Salutò distrattamente gli altri e si avviò, non dimenticandosi però di osservare la reazione di David. Sorrise compiaciuto quando lo vide serrare forte i denti. 

 

Caro mio… la partita è appena iniziata…

 

Harry sorrise nel vedere l’amico. E nonostante si stessero allontanando da loro sentì chiaramente lo scambio di battute tra Alicia e Ron

 

“Tua fanciulla? Ti devo ricordare che il mio fidanzato è…”

 

Bellissimo, fighissimo, stupendissimo, potentissimo e tutti gliissimo’ di questo mondo? No, grazie…” concluse Ron al suo posto.

 

Alicia scoppiò a ridere, seguita subito dopo da Hermione… e Roncon Hermione così vicino… così allegra… così solare… non potè non sentirsi bene… anzi benissimo.

 

La sua partita era appena iniziata. E lui non perdeva mai… non poteva permettersi di perdere. Perché questa volta la posta in palio era troppo alta… la posta in palio era Hermione… e lui l’avrebbe conquistata… doveva riuscirci!

 

Cavolo… quella era la sua Hermione. La donna più spettacolare della terra… non poteva assolutamente lasciarsela sfuggire… non di nuovo… non questa volta…

 

******

 

Time is gonna take my mind [Il tempo prenderà la mia mente]
and carry it far away where I can fly [e la porterà lontano dove posso volare]
The depth of life will dim the temptation to live for you [la profondità della vita smorzerà la tentazione di vivere per te]
If I were to be alone silence would rock my tears [e se sarò sola il silenzio cullerà le mie lacrime]
'cause it's all about love and I know better [perché l'amore è tutto e so]
How life is a waving feather  [come la vita ondeggia come una piuma.]

So I put my arms around you around you [Allora metto le mie braccia intorno a te]
And I know that I'll be living soon  [e so che presto me ne starò andando.]

My eyes are on you they're on you [I miei occhi su di te]
And you see that I can't stop shaking [mentre vedi che non riesco a smettere di tremare]

 

(Dancing – Elisa)

 

******

 

Harry controllò un’ultima volta sull’orologio. 12:10. In fondo erano solo dieci minuti di ritardo… e la redazione del Cavillo era dalla parte opposta della città… solo che non poteva fare a meno di preoccuparsi.

 

Andare in giro, da soli, era una pessima idea in quel periodo.

 

Gli attacchi dei Mangiamorte erano sempre più frequenti… sempre più duri… non voleva rischiare di perdere anche lei. Non poteva perdere anche lei.

 

Era ancora immerso nei suoi pensieri, quando vide una ragazza bionda entrare con aria distratta nel bar in cui si erano dati appuntamento per la pausa pranzo. I capelli erano sciolti e in disordine, segno che probabilmente aveva corso, mentre i vestiti sembravano un po’ quel vecchio stile babbano da hippy: maglietta colorata, gonna lunga fino ai piedi e, come cintura, una vecchia sciarpa, probabilmente ripescata dal fondo dell’armadio.

 

Harry non potè fare a meno di sorridere. Il fatto che fosse così fuori dagli schemi non diminuiva il suo interesse per lei. Anzi… gli piaceva anche per quello.

 

Luna lo vide subito e avanzò velocemente tra i tavoli, fino ad arrivare da Harry. Gli sorrise allegramente quando fu davanti e si chinò per sedersi.

 

Harry, interpretando male quel suo gesto, si sporse leggermente in avanti per baciarla… ma il bacio non arrivò. Luna si era tranquillamente seduta dalla parte opposta alla sua, e lo stava guardando con aria divertita.

 

Solo in un secondo momento parve accorgersi del gesto del ragazzo. Scoppiò a ridere, mormorando un “Scusa Harry…”, si sporse in avanti, afferrò con le mani la maglietta del ragazzo e lo tirò verso di sé, permettendo alle loro bocche, finalmente, di incontrarsi.

 

Quando si staccarono Harry non potè fare a meno di ridere. “Tu sei fuori…”

 

Luna gli sorrise, di rimando. “Spero sia un complimento…”

 

“Assolutamente!”

 

La ragazza inclinò la testa di lato. “Allora ripetimelo più volte… mi piace…”

 

Harry annuì, senza smettere di ridere.

 

Luna sospirò leggermente. “Scusa se mi presento così…” e indicò i suoi vestiti “… quando usciamo insieme cerco di non essere così…” Si fermò un attimo, mentre cercava un aggettivo appropriato “…strana… solo che.. beh ero in redazione e non potevo cambiarmi e quindi…”

 

Harry le fece un cenno con la mano. “Non importa… va benissimo… allora, come va al Cavillo?”

 

Luna roteò gli occhi. “Bene… ma abbiamo parecchio lavoro… io per prima… e non è che ne sia proprio entusiasta…”

 

“Beh… il direttore ha sempre de lavoro da svolgere…”

 

La ragazza gli sorrise. “Già… e tu?”

 

“Tutto bene… le solite cose…”

 

“Gli altri? È da un po’ che non li vedo…”

 

Ma… che vuoi che ti dica? Siamo sempre alle solite… Ron che corre dietro a Hermione, Hermione che sta con Dave, Dave che è geloso di Ron… il solito triangolo…”

 

“Certe cose non cambiano eh…”

 

“Proprio no!” Harry le sorrise dolcemente.

 

E Ginny?” Luna osservò i lineamenti del ragazzo irrigidirsi leggermente. I suoi occhi si spostarono alle altre persone presenti nel bar… poi si concentrò di nuovo su Luna.

 

Diciamo che è meglio non parlarne…”

 

“Se ne parla ancora… intendo nel quartier generale?”

 

Harry fece un gesto vago. “In parte… ma lo sai anche tu… di questi tempi gli auror che abbracciano il Male non sono delle rarità… e così si smette anche di parlare di Ginny… si smette di parlare un po’ di tutti alla fine…”

 

Luna abbassò gli occhi. “Dai… niente discorsi troppo tristi o seri… io ho fame… tu che prendi?”

 

Harry, ancora una volta, non potè non sorridere. Quella ragazza era così unica… era così… diversa era l’aggettivo giusto.

 

Non era strana… non più strana di lui… e forse era per questo che si capivano così bene… Luna era imprevedibile, sognatrice e piena di ideali…

 

Lui era fin troppo prevedibile, razionale e… beh gli ideali li aveva… ma sapeva benissimo che non era facile conquistarli.

 

Erano complementari. Così diversi eppure così uguali…

 

Non era innamorato di lei. Era troppo presto… ma sentiva che poteva essere la volta buona… perché lui non era il tipo che si innamorava facilmente.

 

Perché lui, innamorato sul serio, lo era stato una volta sola… una sola volta

 

Una sola volta si era innamorato… e si era innamorato di Ginny.

 

Ma il tempo era passato, l’amore era sparito… e si erano lasciati… e da lì, basta… sembrava che il suo cuore si fosse rifiutato di amare veramente. E poi… era arrivata lei. O meglio… era ritornata lei. Era ritornata nella sua vita con la forza e la prepotenza della prima volta. Ma a differenza di allora, si era reso conto di come quella ragazza fosse speciale.

 

Speciale sul serio.

 

Speciale abbastanza da poter riuscire a farlo innamorare, forse…

 

******

 

“Ripetilo…”

 

Draco sbuffò, non smettendo di passarle una mano tra i capelli. “No…”

 

Ginny si appoggiò sui gomiti per poterlo guardare negli occhi. “Ripetimelo”

 

“Non demordi eh?!

 

“Mai… per favore… adoro il modo in cui me lo dici…”

 

Draco le prese il viso tra le mani e l’attirò verso di sé. Le loro bocche si incontrarono, ancora una volta, e ancora una volta il casto bacio divenne ardente da tanta era la passione che entrambi ci stavano mettendo.

 

Una mano di Draco scese lentamente sulla schiena nuda della ragazza e Ginny non riuscì a non sospirare contro le labbra di Draco. Il modo in cui Draco la toccava, l’accarezzava… o anche semplicemente la sfiorava era talmente intenso da far male.

 

Tutto con lui si trasformava in fuoco ardente. Fuoco che chiedeva solo di poter bruciare liberamente, privo di costrizioni o catene. Fuoco che loro non facevano che alimentare con l’assoluto bisogno e dipendenza che avevano l’uno dall’altro.

 

Ginny si portò lentamente sopra di lui mentre la sua mano stringeva forte la spalla del ragazzo. Draco si staccò dalla sua bocca e prese a baciarle il collo facendole provare dei brividi lungo il corpo. Il modo in cui lui la baciava… nessuno l’aveva mai baciata così. Sembrava che Draco conoscesse alla perfezione il suo corpo… sapeva esattamente dove sfiorarla o baciarla per farle provare un piacere che mai nessuno era riuscito a farle provare…

 

“Ripetimelo…” Con gli occhi chiusi, la testa leggermente inclinata all’indietro e la bocca socchiusa e con la bocca di Draco che la stava facendo impazzire, il suo cervello era riuscito a formulare di nuovo quella frase… lei stessa si chiedeva come ci fosse riuscito…

 

Draco accostò la bocca all’orecchio della ragazza. “Vuoi che te lo ripeta?”

 

Ginny annuì, tenendo sempre gli occhi chiusi.

 

“Ti amo...” le sussurrò all’orecchio. E di nuovo il suo corpo fu percorso da un fremito.

 

La ragazza aprì gli occhi e incontrò lo sguardo di ghiaccio bollente di Draco.

 

Dio, quanto lo amava…

 

Ginny lo abbracciò, premendo il suo corpo contro quello sudato ed eccitato del ragazzo. “Come farei… come farei senza di te? Come potrei fare?”

 

Draco appoggiò la testa sulla sua spalla e le accarezzò dolcemente la schiena. “Andresti avanti come hai sempre fatto…”

 

“Non è vero…”

 

“Sì…” Draco la guardò negli occhi. “Tu andresti avanti… perché sei maledettamente forte… molto più forte di me…”

 

“Non è vero…”

 

Draco le mise l’indice contro la sua bocca, per zittirla. “Ho detto di sì… e lo sai anche tu che è vero…”

 

“Io so solo che non devi lasciarmi… che non devi lasciarmi mai… perché senza di te non sono niente… perché senza di te impazzirei…”

 

Draco si strinse nuovamente a lei. “Andrà tutto bene… siamo insieme… tutto può solo andare bene…”

 

Ginny sospirò. Chinò il capo e baciò la spalla di Draco. “Ti amo…”

 

Draco sorrise leggermente. Quando era con lui Ginny diventava così dolce… forse troppo per i suoi standard… ma amava troppo Ginny anche solo per poter riuscire a trovarle un difetto…

 

Per lui era la perfezione assoluta. Forte. Coraggiosa. Passionale. Eppure così dolce… come in quel momento… in quel momento in cui c’erano solo loro due

 

Draco chiuse gli occhi, cercando di assaporare ogni singolo istante con Ginny, quando una fitta al braccio lo scosse.

 

Spalancò gli occhi: il Marchio Nero bruciava… il Signore Oscuro lo stava chiamando. Fu solo in un secondo momento che si accorse che anche Ginny si stava premendo il braccio, nel tentativo di alleviare il dolore.

 

Ginny sollevò lo sguardo e incontrò gli occhi di Draco. “Penso che dovremmo andare…”

 

Draco annuì. “Lo penso anch’io… mi chiedo solo perché deve sempre scegliere i momenti sbagliati per chiamarci…”

 

Ginny sorrise, mentre una mano cercava di recuperare i vestiti sparsi sul letto.

 

Sì… decisamente aveva scelto un momento sbagliato per chiamarli…

 

******

 

Non riusciva proprio a farsi piacere quella stanza. Troppo scura. Troppo cupa. Troppo triste. Tutto stava ad indicare che lì, non erano ammessi divertimenti o risate.

 

Lì dentro era ammesso solo rispetto.

 

Sollevò il braccio sinistro per portarsi dietro l’orecchio una ciocca di capelli e la stanza fu riempita dal rumore metallico dei suoi braccialetti. Nessuno però, ci fece particolarmente caso.

 

Gli occhi di molti uomini erano più interessati al suo corpo, fasciato in un minuscolo vestito nero che a malapena arrivava a metà coscia. E alle sue gambe, strette in un paio di stivali neri.

 

Bellissima. Ecco come appariva Ginny Weasley.

 

Accanto a lei, Draco la teneva per mano, come per ribadire il concetto che quella meraviglia era sua e soltanto sua. Nessuno doveva permettersi di guardarla.

 

Leggermente distante dai due, appoggiato a un muro con aria tranquilla, vi era Murdoch, che osservava con aria divertita la presa di Draco sulla mano di Ginny farsi più forte.

 

Tipo decisamente geloso…

 

Un fruscio di stoffa leggera, fece voltare tutti i Mangiamorte presenti nella stanza. Lord Vodemort si era alzato, rivelando la sua presenza a tutti.

 

Con riverenza e profondo rispetto tutti i presente si inchinarono, solo dopo qualche attimo la voce sibillina dell’Oscuro Signore riempì la stanza.

 

“Vi ho chiamato per un buon motivo, mie fedeli…” i suoi occhi rossi saettarono in breve tempo sui volti di tutti i presenti “… un motivo che vi porterà a colpire molto presto… siete pronti?”

 

In un istante tutti i Mangiamorte fecero sentire la loro voce. “Sì, Signore”

 

“Bene… perché ormai siamo vicini… la vittoria è in nostro pugno… e dobbiamo intensificare i nostri attacchi… eliminare anche gli ultimi rappresentanti del Bene… eliminare Potter i suoi amichetti… presto tutto il mondo sarà pronto per accoglierci!”

 

Ginny si girò per guardare Draco, ma la fastidiosa sensazione che il Signore Oscuro la stava guardando la fece voltare nuovamente.

 

“Due giorni… tra due giorni colpiremo di nuovo… tutto è pronto… il piano è perfetto… e questa volta non sarà solo un gruppetto di uomini a combattere, ma tutti voi… è il momento di far sentire la nostra voce… perché ben presto, sarà l’unica cosa che il mondo sentirà!”

 

Nonostante la penombra, Ginny potè giurare di aver visto Bellatrix sorridere, seguita poco dopo dal suo amatissimo marito…

 

Lord Vodemort, senza dire un’altra parola, si risedette. I Mangiamorte, lentamente e senza dimenticarsi dell’inchino, iniziarono ad uscire dalla stanza.

 

Una volta fuori, Ginny non ebbe più nessun timore di guardare Draco. “Che ne pensi?”

 

“… che sarà… interessante combattere contro… gli auror…”

 

Ginny annuì, seria.

 

“Non sei preoccupata?”

 

Sia la ragazza che Draco si girarono, trovandosi davanti Murdoch. Ginny alzò un sopraciglio. “Perché?”

 

Il ragazzo fece un gesto vago con la mano. “Beh… ti troverai faccia a faccia con quelli che erano tuoi compagni… e c’è chi non tarderà a mettere in giro strane voci su questo…” concluse indicando con gli occhi Bellatrix e Rodolphus, che stavano passando poco distanti.

 

“Lo so… ma non m’importa. Ho fatto la mia scelta e sono qui… non sono minimamente preoccupata…”

 

Murdoch sorrise leggermente. “Bene…”

 

“Bene…”

 

“Bene…” disse anche Draco.

 

Murdoch li salutò e li vide allontanarsi lungo il corridoio. Insieme. E bellissimi.

 

Il corto vestito di Ginny si muoveva ad ogni passo della ragazza, rivelando qualche centimetro in più di gambe. Mentre Draco camminava sicuro e fiero acanto a lei, passandosi distrattamente una mano tra i capelli.

 

Bene… ma è veramente tutto a posto, Ginny? Ti troverai a combattere contro tuo fratello… contro il tuo vecchio amato Potter… è veramente tutto a posto?… Prenditi cura di quella ragazza Draco… io di più non posso fare…

 

Si slacciò il primo bottone della camicia, e senza pensare oltre, si avviò nella direzione opposta rispetto ai due…

 

******

 

Alicia socchiuse gli occhi, assaporando ogni carezza che Thomas le stava riservando. Sdraiati sul divano della casa di lui, Alicia era sprofondata dentro ad un sogno ad occhi aperti. Un sogno che iniziava nel momento in cui stava con Thomas e che finiva quando doveva andarsene.

 

Thomas si abbassò leggermente e le baciò la fronte, senza smettere di accarezzarle i capelli.

 

“Non vedo l’ora di mettere quella firma, sai?”

 

Il ragazzo fece una smorfia divertita. “Uhm… io non sono proprio della stessa idea… voglio dire, con quella firma avremo una casa… ciò significa che ti dovrò sopportare per molto più tempo…”

 

Alicia si sollevò dalle sue gambe e lo guardò negli occhi. “Oh sì… per molto tempo… finchè morte non ci separi…” disse sorridendo.

 

“Così è terribilmente melodrammatico… adesso ci starebbe bene qualche frase ad effetto del tipo ‘Sì, Tom… non ci lasceremo mai’… e a questo io risponderei ‘Certo, mia amata, ci amiamo troppo… non possiamo dividerci…’”

 

Gli occhi scuri di Alicia si fissarono in quelli chiari di Thomas per un istante, poi entrambi scoppiarono a ridere. “Decisamente no…”

 

Thomas tornò serio. “A parte gli scherzi... non vedo l’ora di andare in quella casa… solo noi due… io, te… divertimento a non finire…”

 

“Sì! Al bando i freni inibitori!” continuò lei.

 

Il ragazzo alzò, scettico, un sopracciglio. “Perché tu hai mai avuto freni inibitori?”

 

Alicia parve pensarci un istante. “Credo proprio di no…”

 

“Ah ecco… perché non sono io quello che ti aspetta a casa, sul letto, pieno di petali di rose rosse, con abiti piuttosto… succinti, per essere fine…”

 

Che c’è di male? Era il tuo compleanno, volevo farti una sorpresa…”

 

“Devo dire che ci sei riuscita…” Thomas scoppiò a ridere. “Per poco non collassavo sulla porta…”

 

Alicia assunse un’aria da finta offesa. “Non mi pare che ti sia dispiaciuta come serata…”

 

Il ragazzo l’abbracciò. “Oh no… è stata molto… illuminante… e istruttiva, sì…”

 

Alicia gli prese il voto tra le mani e lo baciò, lasciando che le loro bocce si incontrassero e che le loro lingue si intrecciassero. E mentre le mani di lei erano tra i suoi capelli, le mani di lui erano finite velocemente sotto la maglietta della ragazza, iniziando una lenta e sensuale carezza.

 

Tom e Aly. Soli. Contro il mondo.

 

Alicia… così poco romantica, così esuberante… così piena di vita… e poi, come una bambola di porcellana che cade, si era rotta. A venticinque anni aveva scoperto la morte. E dopo un tunnel nero fatto di pianti e di crisi nervose, aveva trovato la luce. la sua luce personale. Thomas.

 

Da quel giorno… da quel giorno in cui aveva solo venticinque anni, era un auror e amava la vita erano passati cinque anni. Cinque anni in cui era caduta, si era rialzata. Era caduta di nuovo… e si era rialzata… fino a quando non aveva trovato delle braccia pronte a sorreggerla… e in un mare di solitudine si era riscoperta amata. Amata come non si sentiva da tempo. Amata profondamente e completamente.

 

Aveva perso suo padre. Aveva perso sua madre. Ma aveva trovato Thomas… e allora forse era vero che bisognava un po’ soffrire per essere felici… perché lei in quel momento era felice… era la persona più felice della terra… e tutto grazie a lui… al suo sorriso… al suo cuore… alla sua forza di volontà… perché “lui doveva aiutarla”, queste erano state le sue parole.

 

E lui l’aveva aiutata. Le aveva donato una nuova vita. Una vita con lui.

 

Thomas si staccò leggermente da lei. “Vogliamo replicare la serata? Senza fiori però…”

 

“Facciamo pure senza nulla che va benissimo…”

 

Pochi attimi dopo tutti i loro vestiti furono lanciati alla rinfusa per terra, e mentre le mani di Thomas iniziarono a sfiorarla in un modo che le fece venire i brividi, Alicia continuava a baciarlo e baciarlo di nuovo…

 

Si sentiva così bene che non avrebbe mai smesso… finchè morti non li separi

 

******

 

Finito un nuovo capitolo! Anche questo decisamente bello lungo! E nonostante sia arrivato un po’ dopo (eh sì, gente, ogni tanto anch’io vado in vacanza…), spero che vi piaccia!

In effetti l’avevo scritto prima della mia partenza per la GMG di Colonia… che donna previdente che sono! Infatti al mio ritorno sono rimasta senza pc per un po’, e solo adesso è arrivato quello nuovo (bellissimo!!! Salutate con me “Nirvana”… e piangete con me il defunto “Ares”…). Quindi eccomi qui!!

Bene… penso che non ci sia nient’altro da dire… fatemi sapere che ne pensate però, mi raccomando!

 

Hermia: grazie mille per i complimenti! Come mai pensavi che fossero di meno? Mi pare che anche in un altro capitolo dedicato alle ombre avessi scritto il loro numero totale, ovvero 7… ^_- beh, vorrà dire che ci saranno ancora più ipotesi da fare, no? Un bacione!!

Diego: sono felice che Dark abbia la tua approvazione… personalità multipla? Uhm… in senso figurato intendi? In quel caso sì… se no ti assicuro che sono tutti “abbastanza” normali… in fondo! Non temere, nel prossimo capitolo ritroveremo l’azione…

Urumi: sono contenta per i nomi… non è stato affatto facile sceglierli, anche perché ho dovuto trovare un significato ad ognuno… a volte anche legato al personaggio… grazie mille per i complimenti! Bacio!

Elly: grazie mille!

Samy: pelle d’oca addirittura? Wow… ne sono felice! Spero apprezzerai anche questo… anche se non è incentrato sulle ombre… Un bacio!

Anonimo: grazie mille.

Slytherin_emy: tutti di seguito e sei ancora viva? Ti ringrazio per i complimenti e sono felice che ti sia piaciuta così tanto da leggerla tutta d’un fiato!

Blacky: pure io adoro quella canzone!!!! Che bella! E poi adoro gli U2!! Grazie mille per i complimenti… sono felice di avere sempre la tua approvazione! Bacione!

JulyChan: tesoro mio!!!! Ma che belle che sono sempre le tue recensioni!!! Sempre lunghissime ed entusiaste!! Le adoro!!! Grazie grazie grazie!! Allora… eh sì, era arrivato il momento di dire chiaro e tondo chi fossero gli Eletti.. anche se per l’annuncio ufficiale ci sarà tempo… per quanto riguarda le tue ipotesi, ovviamente, non posso dirti nulla… Ginny… su di lei penso di aver dato abbastanza informazioni per capire un po’ di più… ci sarà tempo comunque per comprendere tutto… e sì, ha fatto tutto questo per Draco… ma anche Draco non voleva lasciarla, non voglio che tu pensi che lei si sia “sacrificata” per lui… Murdoch troppo buono? Uhm… Sirius diceva “la gente non è divisa tra buoni e Mangiamorte”… forse un personaggio come lui stona un po’ in un’atmosfera cupa di morte, ma il suo percorso è molto più lineare e semplice di quello di Ginny. Comunque anche lui verrà chiarito.  Per quanto riguarda che i Mangiamorte non hanno ancora fatto nulla… non è proprio così… nel senso: dal primo capitolo ad adesso è passata al massimo una settimana… puoi capire quindi che non sono trascorsi mesi, ma solo pochi giorni… e come puoi vedere ho risposto in parte alle tue domande su Ron e sugli attacchi nel capitolo. Per quanto riguarda le frasi del dialogo tra Ginny e Draco… la tua riflessione è attenta ma… errata^^ nel senso… quelle frasi hanno forse più significato nel passato che nel futuro… anche se non è proprio da escludere che possano avere risvolti un domani… Un bacione grandissimo anche a te!!! Grazie mille per la bellissima recensione e per i complimenti!!!

Mony: grazie mille! Sono felice che ti piaccia!

Weasleyina: ti ringrazio sul serio!! La tua ff l’ho letta e l’ho trovata molto interessante! Bacio!!

Patty: tesoro mio!! Grazie mille tu sei sempre troppo gentile con me! Da brivido? Grazie!!! Sono felice che ti sia piaciuto… eh sì, il 6° libro l’ho letto da un pezzo… (mi pare che il sabato successivo all’uscita fosse già riposto nella mia libreria, concluso…)… ma non posso dirti nulla perché non voglio darti spoiler^^ Un bacione mega!!!

Fabry: eh chi lo sa? Solo il futuro potrà dirci che cosa accadrà ai nostri eroi! Mi spiace se non ho aggiornato presto ma ero in vacanza!! ^_-

Lady Numb: tesoro!!! Giusto a un giorno di distanza dalla nostra “dormita” (se così si può chiamare… 5 ore stiracchiate!) e un giorno prima della vostra partenza… ^_- come sono puntuale! Giusto che sei tu ti svelo un segreto sconvolgente: in effetti la mia lista di candidati da uccidere si è ridotta e quindi mi serviva un capitolo in cui le ombre se ne stessero buone buone a casa… ^___- sono felice che il giuramento ti sia piaciuto! Io mi sono divertita un mondo a scriverlo… mi piaceva l’idea che avessero come un patto vincolante… per Hysteria dovrai aspettare ancora un po’… manca ancora del tempo alla sua entrata in scena e relativa presentazione! Grazie mille perché sei sempre gentilissima! Un bacione gigantesco!

Kaho_Chan: ciao carissima! Come mai dici che Ginny non è un Eletto? Nel senso, ciò non vuol dire che lo sia, solo che è opinione di tutti pensare che sia No Angel… quindi mi incuriosisce questa cosa! Per il resto le tue supposizioni… non posso dire nulla, ovvio… solo che sì, Hysteria è una donna… quindi ci sono 3 donne e 4 uomini… e non temere nel prossimo capitolo vi sarà l’entrata in scena di Storm… e quindi aspetterò con ansia le tue idee! Sono felice che la storia ti piaccia così tanto! Io mi diverto molto a scriverla! “Porca trota salmonataè bellissimo… io solitamente non sono così fine! Un bacione!!!

Gea_Kristh: ti ringrazio tantissimo! Confusione? Sarà che io so chi sono e ho un foglio con scritto tutto quanto quindi per me è facile… ma ti capisco… non sapendo la loro vera identità non dev’essere per niente facile capire chi siano… mi spiace! Un bacio!

 

Grazie a tutti come al solito ragazzi! Siete troppo mitici! Ancora una volta mi avete sorpreso con le recensioni… perché nonostante il periodo estivo sono numerosissime!!! Vi aspetto al prossimo capitolo, con la presentazione di Storm!!

 

Alla prossima!

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Capitolo 7
*** Fourth Shadow: Storm ***


GLI ELETTI – Nati per uccidere

GLI ELETTI – Nati per uccidere

 

Here comes the rain again [Qui viene di nuovo la pioggia]
Falling from the stars
[Cadendo dalle stele]
Drenched in my pain again
[Immerso di nuovo nel mio dolore]
Becoming who we are
[Diventando chi siamo]
As my memory rests
[Mentre la mia memoria si riposa]
But never forgets what I lost
[Ma non può dimenticare quello che ho perso]
Wake me up when September ends
[Svegliami quando finisce Settembre]

Summer has come and passed
[L'estate è arrivata ed è passata]
The innocent can never last
[L'innocenza non può mai durare]
Wake me up when September ends
[Svegliami quando finisce Settembre]


Ring out the bells again
[Fai risuonare ancora le campane]
Like we did when spring began
[Come facevamo quando iniziava la primavera]
Wake me up when September ends
[Svegliami quando finisce Settembre]

(Wake me up when September ends – Green Day)

 

Fourth Shadow: Storm

 

Due occhi gialli sono fissi sulla strada.

 

L’istinto animale del gatto gli suggerisce di scappare. Ma qualcosa agisce in lui. Non si muove.

 

I suoi occhi sono fissi sulla strada. Il suo istinto lo avverte che succederà qualcosa.

 

Ma il gatto non si muove.

 

Con passi felpati, come in una danza, prosegue sul suo muretto. Da lì può osservare tutto. Senza essere visto.

 

Solo i suoi occhi gialli lo tradiscono. Il pelo, folto e nero, lo protegge.

 

L’oscurità della notte è interrotta solo dalle piccole luci dei lampioni. In alto, nel cielo, una mezza luna fa bella mostra di sé.

 

Tutto è assolutamente perfetto.

 

Gli occhi del gatto scrutano curiosi la via. Non vede niente. Tutto sembra normale.

 

Ma non è così.

 

L’attenzione del gatto è nuovamente catturata da qualcosa. Un rumore lontano. Un sussurro nella notte. Un eco che si muove veloce…

 

Quel rumore soffocato si fa sempre più distinto. Il gatto è in allerta. Il suo istinto non sbaglia mai.

 

Passi.

 

Ormai il rumore è chiaro. Nella notte più oscura passi veloci e precisi riecheggiano.

 

Quando il gruppetto di persone arriva finalmente alla via, il gatto non c’è più.

 

Il suo istinto ha prevalso. È corso via.

 

L’odore della morte era troppo forte anche per lui.

 

 

 

No Angel si passa una mano tra i capelli. Dark estrae la bacchetta e con un movimento preciso del polso tutte le luci dei lampioni spariscono.

 

Solo la luna è ancora splendente nel cielo. Col suo chiarore argenteo, illumina debolmente la via. Aumentando le ombre e l’oscurità.

 

Immersi nella più totale oscurità, gli Eletti si muovono. I loro passi sono precisi, veloci, in un certo senso, ritmati. Scanditi da quel tempo che solo colui che ha le ore contate, riesce a percepire.

 

Un rumore interno. Viscerale. Che sbatte violentemente contro delle pareti immaginarie.

 

La morte si avvicina.

 

Death si ferma. Si sono inoltrati abbastanza nella via. Adesso devono solo aspettare.

 

Quella è la notte di Storm. Lei lo sa. È pronta. Eppure non può negare di essere lievemente agitata. Come ogni volta del resto. Ma in fondo è un sentimento che si può facilmente superare.

 

Dark si volta a guardarla. Le sorride debolmente, ma lei non può saperlo. Il volto del ragazzo è imprigionato dietro la maschera.

 

Eppure Storm capisce. Percepisce il suo sorriso. Sente dentro di sé che Dark le sta sorridendo.

 

Senza dire nulla gli Eletti si posizionano.

 

Storm cammina velocemente fino al margine della via. Si appoggia distrattamente al muro di una casa.

 

Qualche secondo dopo Dark è accanto a lei.

 

E adesso aspettano.

 

Aspettano.

 

I secondi. I minuti. Scorrono inesorabilmente veloci durante la loro attesa. Il tempo sembra essersi fermato. Come per dispetto.

 

Storm inclina leggermente la testa all’indietro. La gamba piegata e leggermente sollevata, appoggiata al muro. Il volto reclinato.

 

Non sembra affatto un’assassina. Dietro i suoi occhiali neri, scuri, vi è un volto di una ragazza.

 

Eppure i capelli legati magistralmente in un chignon sulla nuca. Il giubbotto dal collo alto. I pantaloni neri. Questo le dona l’aspetto di un’assassina.

 

Perché è quello, che è.

 

Un Eletto. E come tale, il suo compito è uccidere.

 

E il tempo scorre. Lentamente.

 

Lentamente.

 

Lentamente.

 

Lentamente.

 

E poi… nel silenzio della notte, arriva un rumore lontano. Familiare.

 

Passi.

 

Tra poco Storm dovrà uccidere.

 

Gli Eletti sono pronti. Storm estrae la bacchetta. Deve uccidere.

 

I passi si fanno sempre più distinti. Il loro obiettivo si sta avvicinando.

 

Ormai possono vederlo…

 

Ma… Dark è veloce. Afferra il braccio di Storm. “Due!” le sussurra all’orecchio.

 

Storm sgrana gli occhi. Il suo obiettivo non è solo. E questo non era previsto.

 

Un altro uomo cammina accanto a lui. Un altro uomo.

 

E si stanno avvicinando sempre di più.

 

Storm si gira verso Dark. È una muta richiesta d’aiuto. Storm non sa cosa fare.

 

“Ci penso io… tu uccidilo…” il sussurro di Dark è appena percettibile.

 

Il ragazzo lascia la presa sul braccio di Storm e estrae la bacchetta. Ormai i due uomini sono davanti a loro.

 

Tutto accade in un istante. Dark sfiora di proposito il braccio di Storm. Lei sa che è il segnale.

 

E mentre dalla bacchetta della ragazza fuoriesce una luce verde, dalla bacchetta del ragazzo un’altra luce colpisce il secondo uomo.

 

Avada Kedavra!”

 

Stupeficium!”

 

Le loro voci riecheggiano distintamente nel silenzio. I due uomini vengono colpiti dai due potenti incantesimi.

 

Un attimo dopo i due Eletti sono in mezzo alla strada, insieme agli altri.

 

Devono controllare.

 

Storm si china sul corpo dell’uomo che ha ucciso. Nonostante tutto, il suo lavoro ha funzionato.

 

Nonostante tutto può ritenersi soddisfatta.

 

Il lavoro è stato svolto.

 

La sua attenzione viene catturata dal secondo uomo. Tutti sono intorno al suo corpo disteso a terra. Svenuto.

 

Dark ha ancora la bacchetta in mano. Senza pensarci su, la punta contro l’uomo. C’è una sola cosa da fare per evitare problemi inutili. Dark lo sa bene.

 

Tutti loro lo sanno.

 

E non è ucciderlo. Gli Eletti uccidono solo che devono uccidere. E per quell’uomo non è ancora arrivata l’ora.

 

No. Quell’uomo si salverà… ma…

 

Oblivio

 

La voce di Dark risulta chiara e decisa. L’uomo continua a rimanere steso a terra… ma al mattino avrà un brusco risveglio.

 

Perché nessuno deve sapere. Perché fino a quando combatteranno nella notte saranno protetti.

 

Fino a quando uccideranno non dovranno essere visti.

 

Loro sono gli Eletti.

 

E gli Eletti uccidono.

 

 

 

Un istante dopo, nella via, vi sono solo i due corpi di due uomini che hanno incontrato la morte. Due uomini che l’hanno vista distintamente.

 

Per loro, la morte, aveva le sembianza di Storm.

 

Ma in fondo… non importa il nome. Perché il loro ruolo è lo stesso. Il loro fine è lo stesso.

 

Loro combattono.

 

Loro uccidono.

 

E nulla può fermarli.

 

 

******

 

Eccomi qui finalmente! Con un nuovo capitolo dedicato alle nostre ombre. Ditemi che ve ne pare, mi raccomando!

Beh… che dire? Tra poco ricomincio la scuola… purtroppo! Non ne ho per niente voglia… proprio no! L’ultimo anno lì dentro… va beh, non posso farci nulla.

Tra parentesi questo capitolo è un mio regalo di compleanno per me stessa… ahahaha… 11 settembre compio 18 anni, sto diventando inesorabilmente vecchia… -___- povera me! Va beh…

Che altro dire? Uhm… qualcosa al riguardo degli Eletti magari… visto che tutti mi ponete domande su di loro rispondo qui: NON POSSO DIRVI NULLA!! Mi spiace… l’unica cosa che vi dico è che dovreste andare oltre a ciò che dico e scrivo e cercare un secondo significato nelle parole… e anche nelle canzoni dedicate agli Eletti… credo che siano molto utili in effetti…

 

Bene… detto questo passo ai ringraziamenti… che come al solito sono numerosissimi! E che ne dite di commentare anche questo? 1° perché così mi fate felice… 2°… dai, fatelo come regalo di compleanno! ^___-

 

Gea_Kristh: Beh che posso dirti? La battaglia finale (se mai ci sarà)… o comunque la parola “Fine” associata a questa ff è ancora molto lontana… posso solo dirti che io non opto mai per un finale allegro o un finale triste… generalmente le mie storie proseguono in equilibrio tra questi due filoni. Cerco sempre di donare alle mie storie un finale “realistico”… e se ciò significa che devono morire tutti, lo faccio accadere… ma non posso proprio dirti cosa succedere… mi spiace! Un beso^^

Slytherin_emy: per maggiori delucidazioni leggi la risposta qui sopra ^^… comunque chi lo sa? Tutto può accadere… oppure può essere solo una frase messa per depistarvi… chi lo può sapere? Solo io in effetti… ma ho la bocca cucita!

Urumi: ehm no… matrimoni e festeggiamenti sono molto lontani… riguardo a Murdoch, non posso rispondere^^ Un bacione e grazie mille!

Diego: Ron ha appena iniziato a lottare seriamente… e Harry e Luna… vedremo cosa combineranno! Un bacio e grazie!

Elly: sono contenta che le coppie ti piacciano! In effetti a me piacciono molto le ff D/G… ma non li vedrei mai insieme in un libro della Row… proprio no! Però è bello immaginare, no? Un bacio e grazie!

Blacky: eccoti qui la prossima ombra… per quanto riguarda Ginny e il suo passato… lo scopriremo… e anch’io amo moltissimo il personaggio di Luna… l’adoro! ^__-

Hermia: Il futuro di Alicia e Tom è ancora da leggere… e non posso dirvi nulla. Per quanto riguarda Ginny… ben presto la vedremo all’azione effettiva… e vedremo cosa succederà! Un bacio!

Patty: oh mia carissima! Sono proprio felice che ti sia piaciuto quel pezzo… io lui me lo immagino sempre un po’ fuori di testa (come Bella) ma innamorato di lei… non so perché… mentre lei… insomma… è troppo pazza. ^___- e poi mi diverto a scrivere di loro! Un bacione enorme!!

_Chibicia_: carissima! Sono troppo contenta della tua magnifica recensione! Era lunghissima!!! Grazie mille per tutti i complimenti (addirittura nei preferiti in così poco tempo? Wow!!!)… e adesso passo a rispondere come si deve ok? Uhm… in effetti se fosse stato per me, Harry l’avrei messo con Ginny.. ma in questa storia, lei doveva essere PER FORZA con Draco.. esigenze di copione! E quindi ho pensato a Luna, che adoro come personaggio e che non la vedo affatto male per HarryDraco e Ginny… oh si, indubbiamente sono molto innamorati… e per adesso si è visto ancora poco del loro amore. ^__- (ma non posso dire altro). Bellatrix la odio dal profondo (Sirius!!!!!!)… ma quando scrivo non posso far morire una solo perché la odio… non sarei giusta… e quindi devo descriverla “oggettivamente”… anche se in certi casi di amore sconfinato (Ron…) tendo a lasciarmi andare! Ron e Herm sono certi ormai! ^__- ma non penso proprio che con questa storia tu troverai il modo in cui si metteranno insieme… perché di sicuro succederà nel 7°… però spero ugualmente di darti una bella storia da leggere! ^___- Gli eletti e gli auror giocano a rincorrersi in un certo senso… ma tutto deve procedere lentamente e io non dico di più! Per ultima cosa: Storm uccide con la bacchetta, mi spiace! Ma posso dirti che anche a me piace molto il combattimento senza magia… per questo lo uso… mi piacerebbe anche inserire termini tecnici di karate ma purtroppo non li so… spero di rendere giustizia ai combattimenti! ^__- fammi sapere se risultano credibili… e per ultima: non i stancherei mai di leggere le recensioni! Più lunghe sono più mi diverto, non preoccuparti di annoiarmi!! Un bacione gigantesco!!!

Miky_Chan: grazie mille!

Kaho_chan: tesoro mio!! Eccoti qui con Storm.. purtroppo non penso dia veri rivelato molto di questa ragazza… anche se come dico spesso le canzoni che uso per le ombre possono aiutarvi parecchio… ben presto Ginny si affronterà con il suo passato, ma non posso dire cosa succederà… è un segreto professionale! Sono contenta che tu ti diverta a sparar nomi… purtroppo il momento delle grandi rivelazioni è ancora lontano… e non posso dire nulla! Un bacione enorme!

JulyChan: loveeeeeeeeee!!! Che bello risentirti!!! Allora… grazie mille per i complimenti che mi fai ogni volta… sono sempre molto graditi.. grazie grazie grazie!!! Alicia e Tom… sono felice che ti piacciano perché sono frutto della mia mente… e quindi ci sono affezionata.. Ron… è sempre il migliore, in qualsiasi modo lui è il più grande! David… uhm mi spiace ma il mio dave è castano, con i ricci, alto e sì, con un bel culo! (per intenderci, il “mio” dave ha l’aspetto di Orlando Bloom… un giorno inserirò tutta la lista degli attori che immagino in questi ruoli…). D/G… esatto! Sai, sei l’unica credo che abbia notato sul serio quella frase… sei molto attenta! Grande! Ti faccio i miei complimenti… e… sì, quei due si amano moltissimo… ma tanto veramente! Un bacione!!

Sunny: my only big love!!!!!! (ßsembra il titolo di una ff!!!). Tu mi fai sempre arrossire!! Una delle storie più coinvolgenti del sito?? Ma grassie tesoro!!! Tu sei sempre così gentile… grazie mille sul serio!!! Ehy… non è che ti stai affezionando troppo ai Mangiamorte? ^____- ma lo so… io cado facilmente nella trappola osservando Draco (…..) e Murdoch… entrambi molto… ehm… interessanti! ^____- Oh hermione lo saprà presto quanto è bello il nostro Ron (ops.. ho detto una cosa che non dovevo dire? Va beh… tanto si sapeva di questi due… basta leggere le “coppie” nel riassuntino^^)… In effetti mi sono accorta che questa ff può ambientarsi bene anche dopo il 6à libro, quindi penso che tutto ciò che è accaduto lì rimarrà uguale anche qui… e quindi anche Ginny e Harry. Riguardo al futuro di D/G e Alice e Tom non posso rivelare nulla… ma… va beh… qualcosa accadrà… le vite dei nostri, rispetto a ciò che sarà, sono tranquille e lineari.. ^____- Un bacione immenso… e sono troppo contenta che questa storia (tutta per te my love!!!) ti piaccia così tanto!!! Tvtttttttttb!!!

Eva: ti ringrazio moltissimo per aver voluto recensire!!! Sono sempre felice di trovare qualche nuovo commento alla mia storia! Sono molto contenta che ti piaccia! Ginny  un argomento spinoso, nel senso che non posso rivelare molto… non posso dire di più di quello che leggi, mi spiace. Ma sono contenta che una Ginny Mangiamorte ti piaccia… ^___- Harry si ritroverà a fare molto in futuro… non proprio prestissimo ma vedrai^^ Anch’io adoro Ron/Herm… e anch’io non posso leggere storie di lei e Harry… andiamo! Sono solo degli illusi… Sirius è il mio amore impossibile. ^_____^ amo quell’uomo con tutta me stessa! Ah ah aha… no, io morivo dal ridere nel leggere di Ron e Lavanda… anche perché era chiaro che ormai la coppia è Ron/Hermione… ma leggere di quei due… facevano veramente morire dal ridere. Penso che le scene più divertenti (insieme ad alcune di Harry), siano di loro due! Formidabili!! Amo la Row profondamente per ciò che ha scritto in quel libro… e amo quel libro alla follia! Perché voglio dire, ORMAI E’ CHIARO! Per gli Eletti… le tue domande sono estremamente interessanti! Sei la prima che me le fa, complimenti!!! ^_^ e lo dico sul serio… ma non posso proprio risponderti. La prima vittima sapeva chi era Death… ma il perché lo si saprà avanti… e le vittime… beh non sono casuali, penso si capisca… no? Un bacione!!!! PS: sì sono andata a Colonia ed è stato bellissimo! L’esperienza più bella di tutta la mia vita… unica ed indescrivibile… potrei starei qui delle ore a raccontare ogni singolo momento, anche il più sciocco, di quei giorni!!!

 

Ci vediamo nel prossimo capitolo gente! E mi raccomando… domani è il mio compleanno… che ne dite di farmi un regalo e ciccare la scritta quaggiù?? ^___-

 

Alla prossima!!

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** Platoon ***


GLI ELETTI – Nati per uccidere

GLI ELETTI – Nati per uccidere

 

There's no love - like your love [Non c'e' amore come il tuo]
And no other - could give more love
[E nessun altro potrebbe darmi più amore]
There's nowhere - unless you're there
[Non c'e' nessun luogo se non ci sei tu]
All the time - all the way
[Tutto il tempo, per tutto il tragitto]

Oh - you can't tell me it's not worth tryin' for
[Non dirmi che non vale la pena provare]
I can't help it - there's nothin' I want more
[Non posso smettere, non c'è niente che voglio di più]
I would fight for you - I'd lie for you [Combatterei per te - mentirei per te]
Walk the wire for you - ya I'd die for you
[Camminerei sul filo per te - si, morirei per te]

Ya know it's true
[Lo sai che e' vero]
Everything I do - I do it for you
[Ogni cosa che faccio… la faccio per te]

 

(Everything I do-I do it for you – Bryan Adams)

 

Capitolo 8: Platoon

 

Blake strinse maggiormente la presa sul bastone. Con un movimento rapido e preciso colpì l’avversario alla spalla, facendolo arretrare di un passo. L’auror sorrise soddisfatto. Far arretrare Ronald Weasley, uno dei migliori auror in assoluto, era considerato un buon risultato.

 

Ron non sembrava minimamente preoccupato. Cercò di colpirlo con un calcio, ma all’ultimo momento Blake fece un passo indietro, mandando a vuoto il suo attacco.

 

“Hai intenzione di prendere le mosche, Weasley?”

 

Ron non potè trattenersi dal sorridere, sapeva quanto Blake amasse provocarlo. Fece roteare il bastone davanti a sé, ma ancora una volta l’altro fu più rapido di lui e riuscì a schivare il colpo.

 

Decisamente non è giornata, eh!”

 

“Ritieniti fortunato allora…” Ron si abbassò, per evitare un colpo dell’avversario. “… non andrai a casa con le ossa rotte…”

 

“Presuntuoso…”

 

Direi che è proprio il caso di dire: senti chi parla!”

 

Blake aprì la bocca per ribattere, ma la voce severa di Brandis lo fece desistere. “Avete finito di parlare? Lo vogliamo finire questo match, si o no?”

 

I due auror non se lo fecero ripetere di nuovo. I colpi sferrati dai loro bastoni si fecero più assidui, e i movimenti più veloci. Entrambi sembravano concentratissimi. Ogni loro movimento sembrava riflettere una grande concentrazione.

 

Fu un istante. Un attacco andato a vuoto di Ron si trasformò in un colpo vincente di Blake che riuscì a mandarlo a terra. Quando Ron riaprì gli occhi dopo la caduta, si ritrovò il bastone del suo avversario a pochi centimetri dal volto.

 

Aveva perso.

 

“Bene così… direi che è abbastanza” Micheal Brandis, il loro vecchio e nuovo istruttore di armi gabbane si avvicinò ai due, permettendo a Ron di rialzarsi. “Bravi ragazzi… siete stati entrambi molto precisi… ma tu, Weasley, ricordati di muovere di più le gambe, e tu… devi sempre seguire i suoi movimenti… non devi mai abbandonarli per un secondo, chiaro?”

 

I due auror lo guardarono, sorridendo leggermente. “Grazie Signore…”

 

L’uomo sorrise di rimando. “E adesso andate… alcuni di voi saranno sicuramente di turno fuori, e non ho intenzione di farvi arrivare tardi…”

 

Blake e Ron non se lo fecero ripetere e si avviarono ai bordi della palestra, dove li stavano aspettando i loro compagni.

 

“Avete visto tutti vero? La disfatta di Ronald Weasley…” proclamò solennemente Blake.

 

“Vacci piano.” Ron incrociò le braccia al petto, mentre Harry, appoggiato al muro, cercava di reprimere un sorriso. “… è ancora tutto da decidere…”

 

“Da decidere? Andiamo… l’hanno visto tutti! IO ti ho battuto… accetta la sconfitta, fai più bella figura!” senza aspettare risposta gli diede una pacca sulla spalla e si avviò verso l’uscita della palestra, insieme ad Alicia, che sorrideva apertamente.

 

Ron non riuscì a trattenersi dal sorridere leggermente. “Solo perché non mi sono impegnato al massimo!” gli gridò, quando ormai era arrivato alla porta.

 

Blake si girò di scatto e lo guardò. “Tutte palle, Weasley…” fece scherzosamente un saluto militare e uscì, seguito da Alicia.

 

Harry si staccò lentamente dal muro e si avvicinò a Ron. Gli appoggiò una mano sulla spalle e l’osservò in volto. “Non prendertela…” la sua voce non riusciva affatto a mascherare il suo divertimento.

 

Poco distante, Hermione e Dave ridacchiarono dalla smorfia di Ron alle parole di Harry.

 

Ron si voltò a osservare l’amico. I suoi occhi azzurri erano accesi, pronti, scattanti… come quelli di una tigre in gabbia…

 

Non me la prendo affatto…” un sorriso sarcastico gli si dipinse sul volto. “… tanto sono il migliore…” e mentre il sorriso non accennava a diminuire, prese a concentrarsi sulle fasciature che portava ad entrambi i polsi.

 

Hermione gli si avvicinò, portandosi a pochissima distanza da lui. Ron dovette fare ricorso a tutto il suo controllo per non fare qualcosa di cui in seguito avrebbe potuto pentirsene… senza contare che sentiva gli occhi di Dave puntati addosso.

 

Ma in effetti non gli dispiaceva affatto.

 

Harry scosse la testa, rassegnato. Conosceva bene Ron. Fin troppo bene forse… conosceva i suoi pregi e i suoi difetti… e sapeva come le sconfitte gli dessero fastidio…

 

“… ha vinto solo perché non mi sono impegnato abbastanza…” concluse.

 

“Già…”

 

Gli occhi azzurri di Ron si incontrarono per un istante con quelli di Harry. A loro bastava così poco per capirsi. Così poco per leggere nella mente dell’altro… senza bisogno di parole inutili. L’azzurro acceso si scontrò con il verde brillante… e pochi attimi dopo scoppiarono a ridere tutt’e due nel bel mezzo della palestra…

 

Hermione sorrise leggermente, capendo benissimo tutto quanto. E fu così che si unì a loro in quella risata contagiosa… così strana e diversa… così speciale… così… loro…senza preoccuparsi degli altri… senza preoccuparsi di nessuno.

 

Dave osservò la sua ragazza per un istante. Solo un istante. E osservò come la mano di Ron si era posata sulla sua spalla. Osservò come la sua mano combaciasse così bene con la spalla della sua ragazza…

 

Serrò istintivamente i pugni. I suoi occhi non riuscivano a staccarsi da quella scena… non riuscivano a staccarsi dal volto disteso e sorridente di Hermione… dal sorriso radioso di Ron

 

I tre ragazzi non si accorsero di nulla… Ron sentiva solo la pelle di Hermione sotto la sua mano… solo quello…

 

Il loro piccolo momento si interruppe all’improvviso. Col rumore sordo dello sbattere di una porta. Della porta della palestra. E della totale assenza nella stanza di David…

 

Solo in quel momento Hermione si ricordò della sua presenza.

 

******

 

Seduta a gambe incrociate su una scomodissima sedia. Il piede che si muoveva freneticamente. La bocca serrata. Gli occhi fissi a terra. Le dita che giocavano distrattamente con una ciocca di capelli. L’altra mano troppo impegnata a stringere la maschera. Il corpo completamente celato dietro una lunga tunica nera.

 

Così si presentava Ginny Weasley a chi non la conosceva bene. A chi non la conosceva come Draco.

 

In piedi accanto a lei, vestito nello stesso identico modo della ragazza, la osservava. Era così bella… anche con la faccia seria e gli occhi fissi a terra… era così bella…

 

Intorno a loro altri Mangiamorte si preparavano a partire. Alcuni avevano già indossato maschera e cappuccio… alcuni si permettevano ancora qualche attimo di libertà da quegli abiti… come loro.

 

“A che pensi?”

 

Ginny non sollevò nemmeno lo sguardo. “Nulla…”

 

Draco inarcò un sopracciglio. Senza dire niente tornò a guardare davanti a sé…

 

Altre piccole pedine nelle mani del Signore Oscuro si stavano preparando per l’attacco di Londra…

 

Murdoch parlava sottovoce con qualcuno che Draco non seppe riconoscere a causa della maschera. Qualcun altro controllava febbrilmente la bacchetta… perché da essa dipendeva la loro salvezza, o la loro disfatta. Altri ancora sembravano apparentemente tranquilli… come se si stessero preparando per una passeggiata in campagna.

 

Una di queste era sua zia Bellatrix

 

La vedeva di spalle, parlare tranquillamente con il marito. Non aveva ancora indossato il cappuccio… e nemmeno la maschera. Di lei vedeva solo una massa uniforme nera… i suoi capelli e la tunica… uniti da quel colore che così bene si addiceva alla personalità di sua zia…

 

E un istante dopo la vide ridere. Ridere di gusto. Quella risata che aveva sempre odiato… una risata acuta, intensa… una risata che non potevi fare a meno di ascoltare…e  lui odiava sentirla.

 

Scosse la testa impercettibilmente. Non sarebbe mai riuscito a comprendere la mente di sua zia. Troppo fuori dagli schemi anche fuori da Azkaban

 

La sua attenzione tornò senza volerlo alla ragazza seduta accanto a lui. “Pensi che sarà difficile?”

 

Per la prima volta Ginny alzò lo sguardo per rispondere. Fissò i suoi occhi in quelli azzurro ghiaccio di Draco. E sorrise. Non un sorriso sarcastico… non un sorriso puramente ironico… ma un vero sorriso…

 

“No… penso che sarà anche fin troppo facile…”

 

E osservando il volto di quella ragazza che amava così tanto, Draco non potè che sorriderle di rimando.

 

Perché al contrario di chi affermava che Ginny era solo una stupida e sciocca ragazzina priva di coraggio, lui sapeva di cos’era capace. Di cos’era capace veramente.

 

Perché solo una ragazza con un coraggio immenso avrebbe intrapreso quel cammino con lui. Un cammino difficile, insicuro, pericoloso… ma lei non si era mai tirata indietro…

 

La loro forza era stare insieme. E fino a quando potevano contare sull’altro, nulla avrebbe potuto dividerli.

 

Quella era la loro forza. Quella era la forza di Ginevra Weasley.

 

Allo scoccare di mezzogiorno, un rintocco lontano fece dissolvere tutti i mormorii presenti nel corridoio. Era l’ora.

 

L’attacco era previsto per l’una… dovevano iniziare a mettersi in cammino…

 

Senza parlare, Ginny si alzò, si tirò su il cappuccio e si infilò la maschera. Era pronta.

 

Accanto a lei, Draco aveva compiuto gli stessi movimenti… proprio come tutti i Mangiamorte.

 

Un attacco in grande stile. Con un gran numero di uomini e di forze…

 

Lentamente iniziarono ad avviarsi fuori dall’immensa villa, protetta da incantesimi di ogni tipo, tra cui quello che impediva ogni materializzazione al suo interno. In quella casa era impossibile entrare con la magia. E così, erano costretti ad uscire a piedi, e a camminare fino al confine dell’immenso parco…

 

Con passo lento ma sicuro, avanzavano tra i sentieri di uno dei tanti boschi che proteggevano la villa. Immersa in un’oscurità tale, da far sembrare spento anche il sole più luminoso. Quello era il loro luogo. Quello era il luogo in cui risiedevano.

 

Il luogo in cui l’Inferno aveva preso dimora… il luogo che non conosceva il sole… perché il sole era lontano. Dimenticato. Da tutti coloro che entravano in quella villa.

 

Da tutti coloro che perdevano la loro vita e ne acquistavano una nuova. La vita della morte.

 

La vita di un Mangiamorte.

 

 

******

 

“Ha intenzione di ignorarmi ancora per molto?”

 

“Penso di sì…”

 

“Bene… basta saperlo sai… così mi regolo di conseguenza…”

 

“Correrai dal tuo Ron?”

 

Un incredibile astio nella sua voce.

 

“No… me ne andrò da questa stanza fino a quando non ricomincerai a ragionare con la testa e non con qualche altra parte del corpo!”

 

Però… la vicinanza con lui ti rende anche spiritosa?”

 

“La vuoi finire?”

 

“Le tue parole hanno perso sarcasmo… come mai?”

 

Ironia velata nella sua voce.

 

“Non ce la faccio più…”

 

“Sai, siamo in due se non te en fossi accorta…”

 

“Sei… sei solo un idiota…”

 

“Certo… la colpa è sempre mia… vero?”

 

La colpa è sempre mia…

 

“Smettila!”

 

Un grido disperato… non abbastanza per lui.

 

Piantala di gridare, ci sentiranno tutti…”

 

La ricerca di un tono indifferente… che però mostra fin troppo chiaramente il dolore.

 

“Me ne frego!”

 

E allora continua”

 

Rassegnazione.

 

“… basta, me ne vado…”

 

“Quella è la porta…” … ma ti prego non uscire… ti prego non farlo…

 

SBAM.

 

Fine della discussione.

 

… ti prego non farlo…

 

 

 

 

La porta si riaprì di scatto. Senza dire una parola, Hermione rientrò nella stanza, chiuse la porta e si risedette.

 

“Adesso basta. Non ho intenzione di continuare con tutto questo… non facciamo altro che litigare, litigare e litigare… non voglio… non ne posso più…”

 

“Nemmeno io, Herm… io… non ce l’ho con te…”

 

Hermione scosse la testa. “No, infatti… tu ce l’hai con Ron…”

 

“Non è vero.”

 

La ragazza lo guardò, seria e addolorata per tutto quello che stava accadendo tra loro due. Andavano così d’accordo… era una coppia bellissima… bellissima…

 

“La verità è che sono arrabbiato con me stesso… perché nonostante tutti i miei sforzi tu alla fine sceglierai lui…”

 

Hermione alzò gli occhi al cielo. “Ma perché? Mi vuoi spiegare perché? Io ho già scelto, Dave! E ho scelto te… io voglio stare con te… perché non vuoi capirlo...

 

Il ragazzo chiuse gli occhi per un istante… “Non ho intenzione di rispiegarti tutto di nuovo… io so qual è la verità… e ormai ho capito anche perchè tu non vuoi accettare il fatto che Ron si sia finalmente accorto di te… e non in quanto ad amica…”

 

“E sentiamo… avanti… quale sarebbe questa incredibile rivelazione? Lui è il mio amante e non te lo voglio dire? Sì… in effetti abbiamo una relazione segreta da anni…”

 

Hermione mosse istericamente una mano e se la portò alla bocca. Iniziò a mordicchiarsi freneticamente un’unghia… le discussioni la facevano sempre agitare.

 

Era sempre stato così. Fino ai tempi do Hogwarts, quando non faceva che litigare con Ron

 

“Tu hai paura…” la voce calma e tranquilla di Dave le mise quasi paura.

 

“Che… che vuol dire che ho paura?”

 

David sbuffò. “Non è vero che tu non ti sei accorta di nulla…”

 

“Ma…” la sua protesta venne interrotta da un cenno della mano di David.

 

“fammi finire… la verità è che dentro di te sai già tutto… dentro di te lo sai, lo senti che qualcosa in lui è cambiato e sta cambiando nei tuoi confronti… e tutto questo ti fa paura… ti fa paura perché credevi di averlo dimenticato… e invece non è così. Hai paura ad ammettere che cosa potrebbe succedere se quello che provavi per lui si risvegliasse dentro di te… perché adesso non sei libera… stai con me… e io so che quando lui si farà avanti palesemente, tu non ci penserai due volte a lasciarmi…”

 

“Questo non è vero!”

 

“… Herm non sono arrabbiato con te… macazzo io ti amo… e di sicuro ti amo di più di come tu ami me… e… so che succederà… lo so… ma non riesco ad accettarlo… non riesco ad accettare di perderti… e… sì, potrei lottare per tenerti con me… ma è una battaglia persa in partenza…” sospirò rassegnato… “… e perderò… anche se tutto questo fa male succederà…”

 

Hermione fece un passo avanti e senza parlare lo abbracciò, appoggiando il mento sulla sua spalla, facendosi cullare dalle braccia di lui. Chiuse gli occhi, non riuscendo a trattenersi dal respirare il suo buonissimo profumo… profumo che conosceva ormai benissimo…

 

Si staccò leggermente da lui, quel tanto che le bastava per poterlo guardare in volto. “Non dire così Dave… ti prego non dirlo…”

 

“… ma non puoi negarlo…”

 

Hermione aprì la bocca per ribattere ma… non ci riuscì.

 

Non poteva negarlo.

 

La ragazza si morsicò il labbro, non smettendo per un istante di guardarlo negli occhi. “Dave… io… non lo so… ma…” respirò profondamente “… io ti a-”

 

Non riuscì a terminare la frase. Davide le aveva posato delicatamente un dito sulle labbra. “Non dirlo più… non a me… non sono io la persona destinata a tutto questo… non sono io…”

 

Hermione chiuse gli occhi… ancora una volta incapace di negare…

 

******

 

 

Non riusciva a capacitarsi di com’era potuto succedere.

 

Troppo in fretta. Troppo veloce. Troppo improvviso…

 

Un attimo prima era abbracciato alla sua Hermione – perché in fondo era ancora sua -  e un attimo dopo si era ritrovato a correre insieme all’intero corpo degli Auror.

 

Attacco a Londra.

 

Ma tutto ciò era… impossibile…

 

O no?

 

David non riusciva a capire più nulla. Il suo cervello lavorava a una velocità forse troppo elevata per poter seguire tutti i passaggi… sapeva solo che doveva muoversi… che doveva sbrigarsi… non c’era tempo.

 

Non c’era più tempo.

 

Quando raggiunse il gruppo con cui lavorava sempre si fermò. I volti dei suoi compagni erano tesi e seri.

 

Harry era accovacciato a terra, mentre allacciava febbrilmente le stringhe dei suoi anfibi.

 

Accanto a lui Ron aveva un’aria sconcertata. Le braccia conserte al petto, gli occhi immobili, fissi su Armstrong in attesa di un comando…

 

Tutti… tutti i loro volti mostravano preoccupazione. Di nuovo si trovavano di fronte alla follia umana… alla più grande follia umana… i Mangiamorte

 

Quando anche Alicia arrivò di corsa, Armstrong si schiarì la voce. Era il momento.

 

“Sapete già cosa sta succedendo… inutile ripetere cosa dovete fare… se riuscite, non uccideteli… ma in caso di necessità… sapete cosa fare… buona fortuna…”

 

L’intero gruppo ai suoi comandi annuì. Tutti gli auror sfoderarono la bacchetta.

 

Un attimo dopo, i loro volti preoccupati sparirono insieme ai loro corpi…

 

La difesa era iniziata…

 

 

 

Ron ci mise più di un secondo a capire dove si trovava esattamente. Perché quella non era Diagon Alley… non era la Diagon Alley che conosceva… non poteva essere quella…

 

Ovunque erano distesi corpi immobili e privi di vita di maghi… decine di vite stroncate…

 

E ovunque strisciavano veloci i mantelli neri dei Mangiamorte.

 

Un attimo dopo il loro arrivo, Ron sentì i primi incantesimi volare verso la sua direzione…

 

Istintivamente, come faceva sempre, gettò un ultimo sguardo a Harry, che stava già combattendo contro due uomini, ed Hermione, che invece stava cercando di portare fuori da quell’orrore alcuni civili…

 

Buona fortuna…

 

Un attimo dopo la sua voce stava già gridando: “Stupeficium!” facendo volare a qualche metro di distanza un Mangiamorte

 

E mentre correva per riprendere il combattimento, il suo ultimo pensiero corse ancora a loro… ancora ai suoi amici…

 

Buona fortuna…

 

 

 

Alicia si abbassò di colpo, facendo finire l’incantesimo dell’uomo davanti a sé a vuoto. Senza pensarci due volte gli sferrò un violento calcio nello stomaco.

 

Il Mangiamorte ebbe un attimo di smarrimento, non aspettandosi quella mossa. La ragazza approfittò della situazione. Puntò la sua bacchetta verso l’uomo e lo disarmò.

 

Ma un attimo dopo si ritrovò schiacciata a terra. Il Mangiamorte si era buttato sopra di lei, forse nella speranza di strapparle la bacchetta dalle mani.

 

Alicia riusciva ad aigre solo d’istitno… quello che l’aveva sempre salvata. Le mani dell’uomo si muovevano febbrilmente su di lei, nel tentativo di immobilizzarla, mentre la ragazza cercava di dimenarsi con tute le sue forze.

 

Se solo fosse riuscita a puntare nuovamente la bacchetta contro l’uomo l’avrebbe schiantato…

 

Ma non ci riusciva…

 

Continuavano a lottare in quel modo… a terra… fino a quando Alicia non sentì una voce calda pronunciare: “Stupeficium!”

 

E poi tutto fu nero…

 

Un istante dopo la ragazza aprì gli occhi, e si trovò davanti il volto di Harry. Aveva ancora la bacchetta puntata verso l’uomo…

 

“Tutto ok?”

 

Alicia si alzò, impugnando più saldamente la bacchetta. Gettò una rapida occhiata all’uomo steso a terra e annuì. “Sì Harry… tutto bene…”

 

 

 

Correva veloce. Il mantello nero sfiorava a tratti la strada. Dietro di lei un giovane auror la seguiva.

 

Illuso.

 

La donna si fermò di colpo. E senza dare il tempo all’auror di prepararsi, si girò, mentre già al sua voce gridava: “Avada Kedavra!”

 

Il corpo del giovane auror cadde a terra, privo di vita. Gli occhi ancora aperti dallo stupore. La mano stringeva ancora la bacchetta. Il corpo immobile coperto dalla divisa nera degli auror. E la grande A oro che scintillava sul petto all’altezza del cuore…

 

“Piccolo illuso…”

 

Se non avesse avuto la maschera il suo viso sarebbe apparso bello come e più del solito… irradiato da un sorriso sincero…

 

Gli occhi scintillanti di eccitazione per qualcosa che amava – che adorava – fare…

 

Tutto così eccitante per lei…

 

Lei… la più fedele serva del Signore Oscuro… che ancora una volta si ritrovava in campo a combattere… e il Suo Signore sarebbe stato fiero di lei… di lei e di Rodolphus

 

Oh sì… il Signore Oscuro ricompensava sempre i suoi più fedeli servitori… sempre…

 

E lei non aveva mai perso una ricompensa…

 

 

 

Crucio!”

 

L’anziano mago ai suoi piedi aprì di scatto la bocca per urlare, ma non ci riuscì. Dalla sua bocca fuoriuscirono solo dei rantoli sommessi… mentre il suo corpo veniva ripetutamente scosso da violente scariche di dolore.

 

Nella vana speranza di diminuire un dolore così atroce, l’uomo cercò di rannicchiarsi… ma non riuscì a fare nemmeno quello. Il suo corpo era privo di volontà… nonostante il suo cervello gli ordinasse di muoversi, di rimanere fermo… il suo corpo non faceva che muoversi, tremare, agitarsi… in preda dalle più violente convulsioni…

 

In piedi di fronte a lui due occhi chiari e gelidi lo osservavano…

 

“Addio…”

 

Nel sentire la voce bassa e roca del Mangiamorte davanti a sé capì che doveva essere solo un ragazzo…

 

Quando vide la bacchetta di nuovo puntata contro di sé sgranò gli occhi. Era arrivata la sua fine…

 

Chi-chi sei?...” la voce tremolante e spezzata dalla paura. “Perché?”

 

Murdoch Ripley… perché voglio… Avada Kedavra…” tutto pronunciato con la stessa cadenza.. con la stessa identica intonazione.

 

Un attimo dopo il corpo dell’anziano mago giaceva immobile ai bordi di una strada. Non era più scosso da nessun tipo di fremito o dolore…

 

Un corpo senza vita e senza futuro…

 

Murdoch rimase un istante davanti a quell’uomo… i suoi occhi chiari fissi a terra…

 

Ma durò solo un istante… un attimo dopo era già sparito da quel luogo…

 

 

 

Crucio!”

 

L’uomo davanti a lei cadde a terra in preda al dolore.  

 

Abbassò il braccio e respirò profondamente, chiudendo gli occhi. Un istante dopo li riaprì e riprese a correre schivando per terra i corpi di tanti maghi… tante streghe… tutti uccisi da loro…

 

Mangiamorte.

 

La ragazza continuò a correre, senza smettere di stringere la bacchetta. La sua bacchetta… la sua fonte di salvezza…

 

I suoi occhi si muovevano veloci… Mangiamorte che combattevano contro aurorMangiamorte che uccidevano… ovunque la loro distruzione era ben visibile…

 

La sua corsa venne arrestata all’improvviso. Una figura alta e muscolosa si stagliava davanti a lei. La divisa nera degli auror era stata strappata in alcuni punti… eppure addosso a lui non perdeva un minimo di fascino…

 

Ron

 

La ragazza si fermò di scatto e alzò la bacchetta. I suoi occhi si scontrarono con quelli azzurri dell’auror, e quando vide il volto serio e impassibile di Ron cambiare per lo stupore capì che l’aveva riconosciuta…

 

Ginny…” le labbra di Ron si mossero appena, ma lei lo percepì comunque.

 

L’auror rimase immobile, incapace di fare nulla… con gli occhi fissi in quelli della sorella… l’unica parte del suo corpo che poteva vedere e riconoscere…

 

Sua sorella…

 

Ginny

 

Da quanto tempo non la vedeva? E perché proprio lì… perché proprio in quel luogo? Perché?

 

Perché doveva essere tutto così difficile?

 

Erano ancora così, immobili, quando arrivò di corsa verso di loro, un auror con la bacchetta alzata… in direzione di Ginny

 

La ragazza fu fulminea. Vide arrivare l’auror con la coda dell’occhio. Senza apparente difficoltà mosse armonicamente il polso e fece partire l’incantesimo “Sectumsempra!”…

 

Sectumsempra… l’incantesimo che aveva  insegnato Harry

 

Accadde tutto in un attimo. Ron si girò per vedere l’auror… e un secondo dopo sua sorella non c’era più…

 

Era sparita… scomparsa…

 

In quella strada rimaneva solo lui… i suoi compagni… i morti… e le ferite sul suo corpo… e nel cuore…

 

Non pensava che potesse essere tutto così difficile… non di nuovo…

 

Vederla con loro… vederla con i Mangiamorte… era troppo… troppo… lei non doveva essere lì… non doveva…

 

Era stata paragonata a uno dei tanti auror che avevano cambiato direzione… ma lei era di più…

 

Lei era la sua Ginny… lei era sua sorella… lei era di più…

 

Di più…

 

******

 

Finalmente sono tornata! So di avervi fatto aspettare tanto ma… chiedo perdono! E poi il capitolo è lungo… il più lungo che ho scritto… quindi considerate anche questo!

Due parole sul titolo: Platoon è un vecchio film di guerra… mi piaceva l’idea che avrebbe reso… e la traduzione è “Plotone/gruppo”… ho pensato che sarebbe stato carino interpretarlo come i due schieramenti: Mangiamorte e Auror

Spero che l’attacco vi sia piaciuto… avevo già scritto un attacco in OLT, e anche in “Mamma…”… ma volevo che questo fosse diverso… per questo l’ho costruito su tanti pezzettini che hanno per protagonisti tante persone diverse…

 

*Sectumsempra: piccola nota… per chi ha letto il 6° libro lo capirà benissimo… per chi non ha letto… beh non ho voluto rivelare nulla sull’uomo colpito e sulla storia dell’incantesimo apposta… ma mi serviva, sorry!

 

E ora passiamo ai ringraziamenti: ragazzi ma io vi adoro!!!! Ma quante recensioni mi avete lasciato????? Che bel regalo mi avete fatto! Sono troppo felice!!! Grazie grazie!!! E che ne dite di commentare anche questo, visto che l’incontro tra Ginny e Ron era nella mia testa fin dall’inizio? ^___-

 

Ilaria_Davita: sono felice di averti spinto a recensire… mi fa sempre un immenso piacere leggere qualche nuovo nome tra i fedelissimi! Beh ti ringrazio tanto e… grazie ancora!

Diego: e come sempre ti ringrazio! Addirittura perfetta? Se devo essere sincera non ho mai visto Matrix quindi… no, non mi sono ispirata a lei… in effetti io ho in mente personaggi ben specifici… e quindi quando li descrivo cerco di renderli al meglio per come li ho in testa.

Gea_Kristh: no, non volevo affatto dire quello… non posso dirti come andrà finire, ma ti assicuro che ci saranno molte sorprese… e che posso benissimo capire che da quello che ho scritto non si capiscano! ^___- Bacio!

Samy: in effetti è scappata ma… ma non dico di più… chissà cosa succederà tra i due? ^___- Beh vedremo… ti ringrazio tanto per i complimenti!

HelenaDB: new entry! Che bello! Sono felice che ti piaccia! Grazie mille!

Opalix: tesoro mio non preoccuparti! Grazie mille per gli auguri e… mezza idea su Storm? Sono curiosa! ^_- Sono felice che tu colga questi aspetti in un capitolo… perché spesso rispetto a tutto il resto che succede vengono dimenticati -__- e a me dispiace… perché non sempre i particolari sono inutili… Eh già… ultimo anno di scuola.. speriamo in bene! Un bacione!

Aletheangel: eh, purtroppo è sempre la stessa domanda… e alla quale io non posso rispondere mi spiace! Ma se hai delle idee dimmi pure… mi piace leggerle!

Hermia: grazie per gli auguri! Sugli eletti non posso dirti molto… e la risposta alle tue perplessità è ancora lontana… ma prima o poi arriverà, stai tranquilla! Ron e Herm… piano piano ci stiamo avvicinando a qualcosa di concreto…Grazie ancora!

Urumi: la scena del gatto è stata divertentissima da scrivere! ^__^ Molto ottimista se speri che risponda in effetti… ho la bocca cucita, lo sai! Non posso proprio dire nulla su di loro! Bacio!

Blacky: allora siamo in due ad adorare i mitici Green Day! ^_^ *amori miei* Sono felice per Storm… e gli sviluppi per Ron e Herm… ci stiamo avvicinando come vedi!

Evian: ti ringrazio molto… in effetti questa storia è molto ma molto più complessa di OLT ad esempio… ^___- sono felice che piaccia perché la storia è veramente difficile da organizzare… ^__- grazie mille!

JulyChan: tesoro mio ma grazie! (*me prende nota dell’8 dicembre*…)… grazie sul serio! Sia per gli auguri, i complimenti e … la splendida e lunghissima recensione!!! Sei stata un tesoro… purtroppo per motivi di spazio non posso commentare proprio tutto, come faccio di solito… vedrò di toccare i punti salienti… la tua analisi sui personaggi e le canzoni era… fantastica! Sei stata veramente bravissima… ovviamente non posso dirti nulla, ma se non sapessi niente prenderei per buona la tua versione. Hai spiegato ogni cosa e senza sforzare troppo l’interpretazione… sei stata grandiosa! Bravissima! Poi se quello che hai scritto è vero o meno… è un altro discorso… ^___- d/g… li adoro in questa ff! non so perché ma mi piace proprio tanto tanto scrivere di loro… di cosa provano… del loro mondo… che belli che sono insieme! E a quanto pare non sono l’unica a pensarla così! ^__- me molto felice! Per gli attori… io li ho già tutti in testa, mi servono molto quando devo fare le descrizioni… invece di ricordare tutto di un personaggio mi ricordo com’è l’attore e lo descrivo… molto più semplice… ma adesso mi hai messo curiosità e quindi sono io che ti invito a farmi sapere chi vedi in questi ruoli! ^__- magari nel prossimo capitolo inserirò la lista degli attori “ufficiali” per così dire… e le loro immagini^^ Fammi sapere mi raccomando! Un bacione immenso e ancora grazie mille per tutte le cose magnifiche che scrivi! Ti ringrazio sempre tanto!

Lady Numb: tesoro mio! Non preoccuparti per ritardi o cose simili ok? Le recensioni non sono un obbligo… e io sono la prima che a volte ci mette un po’ a recensire! Dracuccio bello è troppo per essere reale… pure io lo voglio uno così! Bello e dannato al massimo… mi verrebbe un collasso solo a vederlo da lontano!! Per quanto riguarda Storm… sono felice che ti piaccia… so che aspetti Hysteria… (e mi spiace ma non sarà la prossima… in ordine saranno Night, Hysteria e Devil…)… ma sono contenta che anche questa ti abbia colpito. Umana? Non posso dire nulla… lascio che i capitoli si commentino… ^_- so di essere crudele a volte ma che vuoi farci? È il mio mestiere! E per concludere: mi piace questa concezione per cui uccidono solo chi devono uccidere,saranno anche assassini,ma lo sono con classe...” ti posso solo dire che non è un punto da sottovalutare… tutti si stanno concentrando su un’altra domanda, che sorge immediatamente… mentre… beh non dico nulla! Un bacione immenso!!!

_Chibicia_: tranquilla! Grazie mille per gli auguri! Sono felice che così in tanti amiate i capitoli delle ombre… ^___- Per la risposta alle domande di JulyChan ti rimando al commento alla sua recensione qui sopra… Mi spiace di non aver aggiornato prestissimo ma… la 5° liceo linguistico non è una passeggiata! E purtroppo ho mille impegni… ma cercherò di postare il più presto possibile (e quindi tra una settimana regolare) il prossimo capitolo che sarà corto perché delle ombre… Un bacione immenso!!

Kaho_Chan: grassie mille! I complimenti sono più che sufficienti credimi! Allora… la tua analisi su chi sia Storm era… abbastanza giusta… contenta? Ma non posso dirti chi sia… Per quanto riguarda Ginny… idem! E Draco… beh… anche su di lui ho la bocca cucita! Mi spiace! Intanto però ho fatto vedere un pezzetto di allenamento! ^___- so che non è proprio uguale ma spero ti soddisfi… e ovvio… anche il resto del capitolo! Fammi sapere! ^__^ ormai ti considero una fedelissima! E non sai che piacere mi fa! Un bacione immenso!

Eva: grazie carissima! ^___^ allora… in effetti stiamo dimenticando una cosa… il capitolo 7 non è stato l’unico in cui uno si è salvato… dimentichiamo forse il capitolo 3? ^____- Ron e Herm… oh presto avranno il loro spazio… per adesso accontentiamoci di vedere Dave geloso e Ron innamorato perso… un po’ per volta no? E già in questo capitolo qualcosa si è mosso… un bacio!

Giuggia89: new entry! E che nuova entrata ragazzi! Che recensione magnifica! Ah… quanto le adoro! Parto subito col dire che… adoro mettere i titoli… è una cosa che proprio mi viene istintivamente… non ci penso molto… ma ne sono sempre soddisfatta… e poi più accattivanti sono i titoli meglio è! Ti ringrazio tanto per i complimenti… e sono felice che Murdoch e Dark ti piacciano (hai qualche idea su chi sia Dark in realtà? O avrai una totale sorpresa quando lo saprai? Io credo la seconda… come tutti… ^_-). Amelia (divina Sunny… tesoro della mia vita! Ehm… ok, mi riprendo!) e Alicia? Ehm… no… in effetti non le vedo molto simili… forse perché ho in mente il carattere e la storia di quest’ultima ma… no… anche fisicamente sono abbastanza diverse… Amelia è piccola e minuta… Alicia… è più formosa… io ho di lei l’immagine di una pantera, sia come aspetto che come carattere… e Amelia invece è un koala! Comunque… sugli Eletti non posso dire nulla… mi spiace! Invidiosa? Non esserlo, ti assicuro! Non ho particolari poteri… l’unica mia arma è: passione. Passione, infinita passione in tutto ciò che scrivo… e spero sempre che questo traspaia. Per concludere… potrei convincere Dark a venire un po’ da te… il problema è che dovrebbe tenersi su la maschera… sai com’è… altrimenti è riconoscibile! Ma a parte questo… sfruttalo come vuoi! ^___- un bacione!

 

Finito!!! Cavolo ragazzi spero di non aver dimenticato nessuno perchè questa volta eravate tantissimi!!! 17 recensioni! Non saprò mai come ringraziarvi!!! Che ne dite di replicare? E di cliccare qui sotto?

 

Alla prossima… col capitolo di Night!

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** Fifth Shadow: Night ***


GLI ELETTI – Nati per uccidere

GLI ELETTI – Nati per uccidere

 

And I don't want the world to see me [E non voglio che il mondo mi veda]
'Cause I don't think that they'd understand
[Perchè non credo che capirebbero]
When everything's made to be broken
[Quando tutto è fatto per rompersi]
I just want you to know who I am 
[Voglio solamente che tu sappia chi sono]

And you can't fight the tears that ain't coming [E non puoi combattere contro le lacrime che non scendono]
Or the moment of truth in your lies
[O contro quel poco di verità nelle tue bugie]
When everything feels like the movies [Quando tutto sembra come nei film]
And you bleed just to know you're alive
[Yeah, tu sanguini solamente per capire se sei viva]

(Iris – Goo Goo Dolls)

 

Fifth Shadow: Night

 

Le strade sono vuote. Desolate. Piene di nulla. Avvolte nella più totale oscurità. Mentre il freddo scivola silenzioso e si insinua nei vicoli.

 

Tutto dorme. Tutto è oscuro.

 

Non un’ombra. Non una singola ombra in giro.

 

Nemmeno loro. Gli Eletti. No. Nemmeno loro sono in giro.

 

E la città non è mai stata così vuota. La città non è mai stata così priva di significato.

 

Che senso ha tutto quello? Che senso hanno tutte quelle persone che pensano di essere al sicuro nelle loro case?

 

Nulla ha più senso. Perché nemmeno gli Eletti sono in giro.

 

Perché non colpiranno. Non questa notte. Questa notte è il nulla a prendere il sopravvento.

 

E forse, nell’apparente sicurezza della propria casa, qualcuno riflette… e si chiede se non sarebbe stato meglio che là fuori ci fosse qualcuno. Gli Eletti.

 

Perché almeno l’oscurità più profonda sarebbe servita. Almeno non avrebbe fatto poi così paura.

 

Perché quando gli Eletti sono in giro, per le strade aleggia la morte.

 

Ma quando là fuori non c’è nessuno, vi è il nulla….

 

E a questo punto, forse non sarebbero in pochi a preferire la prima… perché almeno si ha la consapevolezza di essere vivi.

 

Per morire bisogna esserlo.

 

Ma quando c’è il nulla, è come non esistere.

 

E allora è meglio morire.

 

 

 

Una luce accesa. Una casa. Qualcuno è ancora sveglio. Qualcuno non riesce a dormire. Qualcuno non vuole.

 

Night.

 

Seduto ad una scrivania, osserva davanti a sé. Pensa. Riflette.

 

Da solo, in quella stanza, non può fare altro. Perché no, non vuole dormire. Non vuole.

 

Un sospiro leggero sembra un grido. L’intensità è pressoché uguale.

 

Si appoggia pesantemente contro lo schienale della poltrona. Chiude gli occhi.

 

Immagini veloci si muovono nella sua mente. Immagini impresse a fuoco. Immagini che non dimenticherà.

 

Immagini di morte. Immagini di distruzione. Una routine alla quale dovrebbe essere preparato. Dovrebbe.

 

Perché, in fondo, nessuno di loro sette lo è veramente. E uccidere è sempre qualcosa di nuovo. È sempre qualcosa di diverso.

 

E sapere di doverlo fare, spesso non basta come spiegazione. Spesso si vuole di più. Spesso si pretende di più.

 

Spesso si vogliono risposte, per domande mai formulate. Domande che mai verranno espresse.

 

Spesso, troppo spesso, si pensa di abbandonare… ma poi, puntualmente si riprende. Perché devono farlo. Quello è il loro compito. Quello è il loro giuramento. Quello è il loro ruolo.

 

E loro non molleranno.

 

Non cederanno.

 

E non moriranno.

 

Loro devono solo eseguire. Non pensare. Non riflettere.

 

Perché quando si deve uccidere per loro non esiste nient’altro… ma è il dopo che spaventa.

 

Perché dopo, non sono più Eletti. Dopo sono quasi normali… per quanto lo si possa essere nella loro condizione.

 

Perché nessuno, nessuno sa la verità. Nessuno sa. E nessuno dovrà mai sapere di loro.

 

Mai.

 

Quello è il loro giuramento.

 

Night apre gli occhi di scatto. Un altro, prepotente, pensiero si è affacciato nella sua mente.

 

Lei.

 

La sua donna. L’unica persona capace di risvegliare i suoi sensi.

 

Lei.

 

La sua donna. Che sanguina. Che soffre.

 

Lei.

 

Ma lei quella notte non c’è. In quella stanza è solo. E l’unica cosa che può fare è pensarla.

 

È lontana. E magari sta soffrendo. E lui non è con lei.

 

Lei.

 

Forte. Bella. Coraggiosa.

 

Lei.

 

E lei sa. Lei sa tutto.

 

Lei capisce. Lei è forte. Lei condivide. Lei combatte. Con lui.

 

Lei.

 

Perché anche nell’oscurità della notte lei risplende. Lei è il fuoco. E il fuoco non può smettere di bruciare.

 

Ma lei non c’è.

 

Night si alza. Forse è il momento di andare a dormire.

 

Spegne la luce e si avvicina lentamente alla finestra. Discosta leggermente un lembo della tenda. Quel tanto che gli permette di osservare l’oscurità che lo circonda.

 

Nemmeno la luna fa capolino.

 

Nulla.

 

In quella notte non c’è niente. Niente al di fuori del nulla. E Night si sente meglio.

 

I suoi occhi si abituano lentamente al buio. È abituat a vedere anche nelle più profonde tenebre. E non gli fanno paura.

 

Anzi. Lo affascinano. Nell’oscurità tutto può nascondersi… ma lui… loro sono preparati.

 

Addestrati per quello.

 

Nulla può spaventarli. La paura è un sentimento che non possono e non devono provare.

 

Perché di notte loro non sono persone. Loro si annullano. Loro sono solo ombre… sono solo gli Eletti.

 

I suoi occhi iniziano a distinguere i contorni di tutto ciò che lo circonda.

 

Si discosta dalla finestra e non può, anche se solo per un attimo, osservare il tatuaggio.

 

Il simbolo degli Eletti.

 

Perché quel tatuaggio è stato il loro inizio. L’inizio di tutto.

 

Perché sarebbe rimasto sempre con loro. Perché non si può tradire un giuramento.

 

Loro lo sanno.

 

E guardando quel simbolo inciso sulla loro pelle si ricordano chi sono. Si ricordano a chi appartengono.

 

E si ricordano che devono uccidere.

 

Uccidere.

 

Quello è il loro scopo. Quello è ciò che fanno.

 

Night getta ancora un’occhiata alla stanza.

 

Lei non c’è.

 

E lui, non può far altro che andare a dormire.

 

Sperando di non sognare nulla. Sperando di dimenticare le immagini nella sua mente.

 

Sperando di essere inghiottito dal nulla.

 

E sperando di svegliarsi il mattino successivo con la consapevolezza di essere ancora vivo… e di avere ancora davanti a sé, almeno un’altra giornata…

 

Almeno una.

 

******

So di essere in ritardo… ma con i problemi a EFP, la scuola e il resto… ho potuto aggiornare solo oggi! Perdono!!!

Visto che alcuni me l’hanno chiesto inserisco la lista degli attori che io mi immagino nei ruoli degli eroi di questa storia… spero vi piacciano!

 

Ron: Paul Walzer

Hermione: Jennifer Garner

Harry: Ben Affleck

Ginny: Kirsten Dunst

Draco: James Master

Luna: Claire Danes

Alicia: Rachel Weisz

David: Orlando Bloom

Murdoch: Hayden Christensen

Thomas: Jude Law

Comandante Armstrong: Mel Gibson

Bellatrix: Demi Moore

Rodolphus: Antonio Banderas

 

Se volete vedere i loro volti: http://it.groups.yahoo.com/group/ilsottoscaladiharry/ (dovete registrarvi e poi andare Foto>>Visi Noti>>Gli Eletti).

 

Passo subito ai ringraziamenti perché sono di fretta…

 

Samy: uhm… no, un finale sdolcinato sarebbe stato decisamente fuori luogo. Ginny è adulta e vaccinata, e ha deciso… e Ron non può certo prenderla e portarsela via… ti ringrazio dei complimenti! ^_^

Ilaria_Davita: Voldemort ha già fatto qualche fugace apparizione… ma in futuro avrà di sicuro più rilievo…. Non preoccuparti che prima o poi tutti i tuoi dubbi si colmeranno!

Gea­_Kristh: ti ringrazio molto! Quando si deciderà? Quando sarà il momento è ovvio! ^_^ ihhihi mi spiace ma non posso dire di più!

Urumi: sono felice che ti sia piaciuta! L’incontro tra Ron e Ginny NON poteva essere sdolcinato… era così nella mia testa fin dall’inizio…. Sono felice che ti sia piaciuto!

Hermione_91: grazie mille! Per quanto riguarda Herm e Ron… non posso dire nulla! ^_^ ma non preoccuparti!!! Arriverà il momento prima o poi…

JulyChan: mia carissima!!! Come vedi ho inserito la lista degli attori… e anche il link dove sono inserite le loro foto (purtroppo è un gruppo e quindi per vederle bisogna registrarsi… ma ti consiglio di farlo perché è bellissimo!). Prima di parlare degli attori però devo contraddirti un po’: Tom NON è affatto morto! Quello era un semplice auror… e Tom non è un auror! La A sul petto fa parte della divisa di Auror appunto… e non è morto nemmeno Armstrong… e non porti il problema di chi sia stato colpito da Ginny, non è affatto importante ai fini della storia te lo assicuro! Per quanto riguarda Dave-Herm-Ron…. Presto si risolverà tutto. E Luna la rivedremo nel prossimo capitolo credo… ^_^ e ora arriviamo agli attori… molti in effetti non sono proprio come li immagini, mi spiace! Ma a tutto c’è una spiegazione!! ^_- e quindi procedo… per quanto riguarda Harry, Ron e Herm… non sono male… soprattutto quello che hai scelto per Harry, mi piace molto. Solo che non ce lo vedo molto come Auror… -_^e Tom Cruise è un po’ vecchiotto… Draco: Alex Band andrebbe bene, ma ha la faccia da bravo ragazzo… Alicia: è ok, ma io me la immagino come Rachel Weisz… (qui è questione di gusti…). Bellatrix: è troppo troppo giovane! Se fosse una fic ambientata nel passato sarebbe perfetta, ma la Bellatrix di questa fic dovrebbe avere come minimo 50 anni! Murdoch: è stato plasmato sul personaggio di Hayden in guerre stellari… capelli, occhi e tutto… e anche l’età! Murdoch è molto giovane (più giovane di Ginny). Dave: è quello su cui mi trovo più d’accordo… ma ormai il mio ha il volto di Orlando… ho pensato a lui da subito… ma devo dire che anche il tuo va bene! Armstrong: è stato plasmato anche lui su Mel Gibson… il Mel Gibson di Arma letale soprattutto! Rodolphus: si, direi che vanno bene anche i tuoi… anche qui questione di gusti! Thomas: dato che per me Ron ha il volto di Paul, è chiaro che non può essere anche Tom^^… Luna: ecco… su lei e Ginny proprio non mi trovi d’accordo, mi spiace! Carmen Kass è decisamente troppo sexy… Ginny: ha un viso troppo dolce… qui ci vorrebbe una come Carmen Kass! Per questo ho messo Kirsten Dunstdecisamente più sensuale e sexy… ecco, penso sia tutto! Grazie mille per i complimenti!!! Un bacio!!!

Sunny: tesoro mio non dirlo nemmeno per scherzo!!! Sono contenta che ti piaccia come ho impostato l’attacco… non volevo che si vedesse solo una parte… ad esempio quella degli auror e non quella dei Mangiamorte… Io mi diverto un mondo a scrivere di Draco e Ginny in questa storia… mi piacciono proprio tanto tanto!!! E sono felice che l’incontro ti sia piaciuto… ricevere le tue recensioni è sempre un piacere enorme!!! Un bacio immenso!!! Tvttttttttb

Kaho_Chan: fedelissima! ^_^ Wow!!! Sul serio tis ei fatta una tabella per racchiudere tutte le informazioni??? Beh… penso che sia utile in effetti! A me basta pensare a loro per immaginarmeli, ma capisco perfettamente che il lettore è molto in difficoltà! Grande idea sul serio! Spero di averti dato nuove informazioni da aggiungere… io penso di si… ho scritto anche troppe informazioni mi sa! Ho letto HP6… ma non posso dirti cosa succederà ai nostri due amati Draco e Ginny… Per quanto riguarda le maschere: TUTTI i Mangiamorte le hanno… degli Eletti solo Dark… e si, sono diverse ovviamente^^ Ginny Eletto o non Eletto? Non posso dirti nulla, mi spiace!!!! Bacio!!!!!!

Giuggia89: tesoro! eh sì, per le ombre non posso dirti molto ma… le conosci… ^_^ ma ovviamente non posso dire nulla al riguardo… Dave… a me piace… ma il fatto che sappia di perdere non significa che non ha lottato… HA lottato, solo che si sta rendendo conto che, nonostante i suoi sforzi, non può impedire a Ron di conquistare Hermione… comunque non si sono ancora lasciati del tutto… Per quanto riguarda Ginny… non posso dire nulla… e forse è su questo che bisognerebbe riflettere… ^__- Ti ringrazio moltissimo per i complimenti che mi fanno un enorme piacere!!! Un mega bacio!!!

Eva: tranquilla, non c’è problema! Ginny… non posso dire molto… ma forse è un punto su cui riflettere… su di lei c’è ancora molto ma molto da dire e da scorpire… molte cose dovranno essere rivelate, e spero di riuscire fino all’ultimo a non far trapelare nulla sul passato di tutti e sul loro futuro… Già, povero Ron! ^_^ una giornata non facile… e vedremo come si evolveranno le cose con Herm… mi spiace ma non so di quanti capitoli sarà la fic. So solo che siamo ben lontani dalla fine… non siamo nemmeno a metà! ^_^ Bacio!!

Terry: ti ringrazio! No… in effetti non è molto nc17… ma l’ho messo per prevenzione… i capitoli delle ombre sono piuttosto violenti, e in effetti non so cosa scriverò in futuro… grazie ancora per i complimenti!

 

Bene! Anche oggi ho finito… fatemi sapere che ne pensate degli attori che ho scelto!!! A me piacciono molto!!! Un bacione!!!

 

Alla prossima!

 

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Capitolo 10
*** It's good to be in love ***


Visto che non sono riuscita a creare una one-shot per Sunny in tempo per il suo compleanno le “dono” questo capitolo… sperando che le piaccia anche solo la metà che è piaciuto a me scriverlo…

Visto che non sono riuscita a creare una one-shot per Sunny in tempo per il suo compleanno le “dono” questo capitolo… sperando che le piaccia anche solo la metà che è piaciuto a me scriverlo…

TANTI AUGURI TESORO!!! Un bacio enorme!!

 

 

GLI ELETTI – Nati per uccidere

 

 I wanted you to know [Volevo farti sapere]
I love the way you laugh [che amo il modo in cui ridi]
I wanna hold you high and steal your pain away [Voglio portarti in alto e rubare il tuo dolore]
I keep your photograph; [ho preso una tua foto]
I know it serves me well [so che sarà utile]
I wanna hold you high and steal your pain [Voglio portarti in alto e rubare il tuo dolore]

 

[…]

 

‘Cause I’m broken when I’m open [Perchè sono rotta quando sono aperta]
And I don’t feel like I am strong enough [e non mi sento come se fossi abbastanza forte]
‘Cause I’m broken when I’m lonesome [perchè sono rotta quando sono sola]
And I don’t feel light when you’re gone away [e non sento la luce quando tu sei via]

 

(Broken – Amy Lee ft. Seether)

 

Capitolo 10:It’s good to be in love

 

“Ho deciso”

 

“Non te lo permetto”

 

“Basta!”

 

“No!!”

 

“Non puoi fare nulla…”

 

“Sei mia sorella…”

 

“Non m’importa….”

 

Sei mia sorella…

 

Non m’importa…

 

Mia sorella…

 

Non m’importa…

 

Non m’importa.

 

Ginny spalancò gli occhi di scatto. Le coperte appoggiate sul suo petto si alzavano ritmicamente. Il suo respiro mostrava un evidente stato di agitazione, mentre quelle parole non volevano uscire dalla sua mente.

 

Si mise a sedere, facendo attenzione a non muovere il ragazzo che dormiva tranquillamente accanto a lei.

 

Raccolse le ginocchia al petto, come per voler contenere dentro di sé tutto ciò che in quel momento provava.

 

Quel sogno le aveva fatto rivivere momenti che sperava di dimenticare. Parole che erano state pronunciate contro suo fratello… parole che suo fratello aveva pronunciato contro di lei. Perché lei aveva deciso. E loro, gli altri, non l’avevano fermata.

 

Nemmeno lui. Suo fratello.

 

Sei mia sorella…

 

Quante volte Ron si era rivolto a lei con quelle parole. Quante volte le aveva impedito anche solo di scegliere, mettendo il luce che lui, suo fratello maggiore, poteva tranquillamente disporre della sua vita…

 

Ma non quella volta.

 

Lei aveva scelto. Aveva scelto da sola. Aveva scelto di seguire la persona che amava. Che non poteva abbandonare. No. Non poteva.

 

Come poteva anche solo pensare di lasciare Draco. Di vivere da sola, senza di lui?

 

Ginny chiuse gli occhi e appoggiò la fronte contro le ginocchia raccolte.

 

Perché… perché…

 

“Che cos’hai?”

 

La voce bassa e impastata dal sonno di Draco la fece sobbalzare. Ma non si mosse dalla sua posizione raccolta.

 

Ginny

 

Eccolo… quell’odioso tono di voce di Draco che utilizzava con lei quando voleva farla sentire stupida…

 

Che vuoi?”

 

“Torna a dormire”

 

“No”

 

Ginny potè sentire chiaramente, molto chiaramente, Draco sbuffare e borbottare qualcosa contro il cuscino. Un rumore di lenzuola e qualche movimento del letto, l’avvertirono che Draco si stava mettendo a sedere accanto a lei.

 

Ginny

 

La ragazza sollevò il viso. I capelli rossi le ricadevano in modo disordinato davanti agli occhi. Gli occhi grandi erano fissi in quelli di lui, color ghiaccio. E ancora una volta le parole non servirono.

 

Draco capì subito. Draco riusciva sempre a capirla con uno sguardo. Con quegli occhi apparentemente così freddi… ma che si rivelavano infuocati, riusciva sempre a leggere dentro al sua mente. O forse si trattava di magia… ma a lei non importava. Le piaceva credere il contrario… le piaceva credere che lui la conoscesse così bene… e, in fondo, era certa di non sbagliare.

 

Draco sollevò una mano, che andò ad appoggiarsi sulla testa di Ginny. Con una leggera spinta, avvicinò la testa della ragazza alla sua e la baciò. Ginny si aggrappò con entrambe le mani al collo del ragazzo, intenzionata a non lascialo andare. Non era mai riuscita a spiegarsi come faceva Draco a baciare così bene… sapeva solo che non si sarebbe mai e poi mai staccata dalle sue labbra…

 

Senza staccarsi da lei, la fece stendere nuovamente sul letto. Le sue mani iniziarono febbrilmente a spogliare il corpo della ragazza, facendo scorrere la delicata veste di seta nera verso il basso.

 

Dio, quanto l’amava.

 

Ginny iniziò a far scorrere le sue mani sulla schiena di Draco. Sentiva i muscoli del ragazzo in tensione. Percepiva ogni loro movimento. Ogni singolo fremito. E tutto questo la faceva impazzire.

 

Come poteva anche solo pensare di vivere senza di lui?

 

Come poteva anche solo pensare alla sua scelta?

 

La sua scelta era giusta. Era giusta. Con Draco, tutto era giusto.

 

Perché lei avrebbe vinto. Insieme a Draco.

 

******

 

Alicia infilò anche l’ultima maglietta nella borsa e chiuse la cerniera. Non potè trattenersi dal sorridere leggermente.

 

Un pomeriggio libero.

 

Un pomeriggio con Thomas.

 

Un pomeriggio a vedere la loro nuova casa.

 

In una parola: meraviglioso.

 

Piantala di sorridere in quel modo… qui c’è ente che lavora!”

 

Alicia sollevò gli occhi al cielo e si girò. Davanti a lei, con un’espressione alquanto scocciata, c’era Ron. Le braccia incrociate davanti al petto e uno sguardo di disappunto mal celato.

 

“Non guardarmi come se fossi una merda…” replicò lei, calma.

 

“Lo sei… come puoi andartene in giro mentre noi siamo qui a sudare?” rispose in tono drammatico Ron.

 

Alicia scosse la testa. “Ron piantala di fare queste tragedia da attore di basso livello, tanto non rinuncerò di certo ad un pomeriggio libero per te!”

 

Stronza…”

 

“Fiera di esserlo!”

 

Ron si sedette sulla panchina dello spogliatoio. “Harry è fuori tutto il giorno. Hermione ha qualche pratica da sbrigare… in effetti ha sempre qualche pratica da sbrigare… e David… non ho la più pallida idea di dove sia… ciò significa che mi aspetta un pomeriggio a seguire da solo, e ripeto da solo, i novellini… ti prego uccidimi adesso e poni fine alle mie sofferenze!” Ron si rivolse verso di lei con le mani congiunte, in segno di preghiera.

 

Alicia fece una smorfia disgustata. “Prima di tutto, Harry è fuori in missione, e non certo a spassarsela… secondo, Hermione ha sempre delle pratiche da sbrigare perché è troppo buona e accetta di fare anche le tueRon distolse lo sguardo, colpito nel segno “e terzo…” proseguì Alicia non badando molto al ragazzo “diciamo pure che non vuoi trovare David…”

 

Ehy! David mi sta simpatico!” rispose Ron, indignato.

 

“Non lo metto in dubbio… ma in questo periodo soffri un po’ troppo della sindrome di ‘Sbarazziamoci dell’avversario’… non penso che tu abbia molta voglia di passare del tempo da solo con lui…”

 

Ron abbassò gli occhi, ancora una volta colpito nel suo punto debole. Ma cosa poteva farci se voleva Hermione a tutti i costi?

 

“Sono così prevedibile?” il tono improvvisamente serio del ragazzo fece scomparire il sorriso sarcastico dal volto di Alicia.

 

La ragazza sospirò e si sedette accanto a lui. “Ron, tu non sei prevedibile… sei innamorato…”

 

Ron nascose immediatamente la testa tra le mani ed emise un mugolio sommesso. “Voglio scomparire… evita di dire queste cose… un conto è parlare con Harry… un conto sei tu…”

 

Alicia sorrise. “D’accordo… ma è questa la verità… e detto questo, cerca di non preoccuparti troppo… Harry non è il solo a fare il tifo per te…”

 

Solo in quel momento Ron tolse le mani dal proprio volto. Si girò verso la ragazza e i suoi occhi incontrarono quelli scuri e sinceri di Alicia. “Grazie…”

 

La ragazza annuì e gli diede una leggera pacca sulla spalla. “Bene… si è fatto tardi, e nonostante tutto non ho dimenticato il mio pomeriggio libero… quindi buona fortuna, ma io me ne vado!”

 

Ron sbuffò sonoramente. “In fondo rimani una gran stronza

 

E io ti ripeto: fiera di esserlo mio caro!” Alicia afferrò la borsa e se la mise su una spalla, senza dire altro si avviò verso la porta. Mise la mano sulla maniglia e fece per aprirla, ma si bloccò. “Sai… probabilmente non dovrei dirtelo, forse per non darti delle speranza che magari non si avvereranno, ma…” si girò per guardarlo “… beh, ho sentito dire che Hermione e David hanno dei problemi… in effetti, c’è chi dice di averli sentiti litigare furiosamente poco prima dell’attacco di tre giorni fa… sono solo voci, ma… potrebbero essere vere…”

 

Ron annuì, non sapendo cosa dire. La verità era che dentro  di sé stava esultando… ma c’era anche una parte che inevitabilmente soffriva. Lui voleva Hermione… ma non a costo della sua felicità. Non poteva pensare che lei stesse soffrendo… la sua Hermione non doveva soffrire… non doveva.

 

Senza dire una parola in più, Alicia uscì dalla stanza, lasciando Ron da solo in compagnia solo dei suoi pensieri…

 

Grazie Alicia…

 

******

 

“Perfetta… voglio dire, non manca nulla… è proprio perfetta…” Alicia fece un giro su se stessa, come se stesse danzando. “Dio, come sono felice!”

 

Thomas non potè fare a meno di scoppiare a ridere. Era raro vederla così… sembrava una bambina in quel momento. Lei… che di solito era sempre provocante e sensuale, stava saltellando per tutta la stanza, con un’espressione di pura felicità dipinta sul volto.

 

“Si vede…”

 

Alicia si fermò, non smettendo di sorridere. “Non è meravigliosa questa casa? E poi è nostra… nostra, capisci? Mia e tua!”

 

Thomas osservò le pareti bianche della stanza vuota. Probabilmente era uguale a migliaia di altre case sulla terra… non vi erano ancora i mobili, le pareti erano spoglie… eppure la sentiva già sua. Proprio come Alicia. Perché quella era la loro casa. E di nessun altro.

 

Alicia chiuse gli occhi e per un istante immaginò di essere in quella stessa stanza, ma a distanza di qualche mese… e di nuovo si sentì felice. come se nulla potesse turbare quel suo stato di perfezione in cui era entrata. Nulla, nulla al mondo avrebbe potuto diminuire quel grado di felicità. Quella voglia di vivere quel futuro che fin da bambina aveva sognato… e in cui non aveva mai smesso di riporre le proprie speranze.

 

E adesso tutto quello si stava realizzando.

 

Tutto quello stava diventando reale.

 

Non più un sogno lontano… quasi irraggiungibile. Ma vicino. Vero. Quasi tangibile se avesse allungato la mano. Perché lei lo sapeva… era lì… proprio lì, davanti a lei… era così vicino… così vicino… che voleva solo prenderlo e  non lasciarlo mai più andare.

 

Mai più.

 

Perché non voleva mai più soffrire.

 

Mai più.

 

“Riesci a immaginare tutto questo tra qualche anno? Voglio dire… se solo ci penso mi viene da urlare… sono così felice…” Alicia riaprì gli occhi e si trovò il volto di Thomas a poca distanza dal suo. Era così concentrata a pensare che non si era nemmeno accorta che si era avvicinato.

 

Gli occhi chiari del ragazzo avevano una luce tutta particolare. E Alicia capì che anche lui stava provando tutto quello.

 

“Ti amo”

 

Due semplici parole, appena sussurrate. Eppure ebbero al capacità di spiazzarla. Non se l’aspettava.

 

Come posso meritarmi tutto questo?

 

Anch’io… e nonostante troppe volte io faccia la scema e la provocante… non pensare che io non riesca a provare tutto questo…”

 

“Non l’ho mai pensato”

 

Non l’ho mai pensato…

 

“Lo so…” Alicia allungò le braccia e afferrò il colletto della camicia del ragazzo. Senza ulteriori parole lo tirò verso di sé e lo baciò. Lo baciò con tutta la passione che aveva in corpo. Una passione che non accennava minimamente a diminuire nel tempo… ma che, anzi, aumentava sempre di più. Sempre di più.

 

Thomas non seppe dire quanto tempo era passato, ma si staccò. “Voglio vivere con te… voglio sposarti… e voglio che tu sia felice…”

 

“Io sono già felice, Mr. Baxter… ma ovviamente lo sarò ancora di più tra qualche mese… quando saremo marito e moglie… marito e moglie… suona bene vero?”

 

“Suona perfettamente!”

 

Alicia gli passò le mani tra i capelli, scompigliandoli. “Non passa giorno in cui non ringrazio il destino che mi ha fatto incontrare te…”

 

Thomas la guardò negli occhi. “Sei diventata romantica e sentimentale?”

 

La ragazza scosse energicamente la testa. “Sono solo realista… la verità è che forse non sarei nemmeno viva se tu non ci fossi stato… e non è tanto per dire… è la verità… tu, mi hai riportato alla vita… non credo che mi sarei mai risollevata da sola…”

 

“Tu sei forte…anche da sola… ricordalo…”

 

Non sottovalutarti mai…

 

Ok… ma preferisco essere forte ed avere te al mio fianco…”

 

Decisamente una combinazione migliore!”

 

E quella stanza bianca e vuota, si riempì delle loro risate. Erano felici. Erano veramente felici.

 

******

 

Bellatrix si inchinò profondamente davanti al suo Signore. La stanza antica e cupa era vuota. Solo loro due. Il Suo Signore e lei, la sua serva più fedele.

 

“Mi avete fatto chiamare, Signore”

 

Voldemort osservò la donna con i suoi occhi rosso sangue. Vide i suoi capelli neri caderle elegantemente davanti agli occhi. La vide chinare il volto in segno di rispetto. La vide inginocchiarsi davanti a lui.

 

Lui.

 

Comodamente seduto su un imponente trono, con i suoi occhi vagava su quella figura di donna. “Vieni, Bella, vieni…”

 

La donna si alzò in piedi e si avvicinò al suo Signore. L’abito di velluto nero si muoveva sinuoso ad ogni suo passo. Un leggero fruscio accompagnava i movimenti eleganti della Mangiamorte.

 

“Mi hanno detto che volevate un colloquio con me…”

 

“Sì… è così…”

 

Bellatrix attese che Lord Voldemort iniziasse a parlare, ma questo non avvenne. Il Signore Oscuro continuava semplicemente ad osservarla.

 

“Signore…”

 

“So cosa ti turba, Bellatrix.”

 

La donna si interruppe e inarcò le sopraciglia, non capendo bene a cosa si riferisse.

 

Bellatrix io so tutto… tutto quello che pensi… ogni tuo singolo pensiero è come se fosse il mio… so cosa ti preoccupa… so cosa ti fa arrabbiare… so cosa ti scuote nell’interno… io so tutto… anche senza che tu mi parli di ciò…”

 

Il volto della donna si distese. Bellatrix finalmente capì. “Mio Signore, il fatto che non ve ne abbia parlato non significa che…”

 

Voldemrot alzò una mano, interrompendola. “Non metto in dubbio la tua lealtà nei miei confronti… sei la mia serva più fedele… non lo dimentico, lo sai…”

 

“Grazie, Signore”

 

“… ma voglio che tu abbia ben chiaro che io so tutto… tutto… e ti dico di non preoccuparti minimamente… non serve…”

 

Ma Mio Signore…”

 

“No… non voglio che tu vada agisca in nessun modo… io so tutto della loro fedeltà, come so tutto della tua… non preoccuparti…”

 

La donna si inchinò profondamente, capendo che la conversazione era finita. “D’accordo Mio Signore, farò come dite voi…”

 

Bellatrix si alzò e lentamente uscì dalla stanza, lasciando il Signore Oscuro Lord Voldemort da solo.

 

Un istante dopo, sfiorandosi il marchio Nero sul braccio, richiamò gli altri Mangimorte.

 

******

 

Sometimes you feel tired, [Certe volte ti senti stanco,]
feel weak,
[ti senti debole,]
When you feel weak,
[quando ti senti debole,]
you feel like you wanna just give up.
[vorresti solo rinunciare.]
But you gotta search within you,
[Ma devi cercare dentro di te,]
find that inner strength
[trovare quella forza interiore]
And just pull that shit out of you,
[e tirarla fuori]
and get that motivation
[e scoprire quel motivo]
not to give up
[per cui valga la pena non mollare]
And not be a quitter
[e per non essere un codardo]
no matter how bad you wanna
[non importa quanto fortemente tu voglia]
just fall flat on your face…
[solo cadere a faccia in giù…]
and collapse
[e crollare]

 

(Till I collapse – Eminem)

******

 

Hermione si asciugò il sudore con una mano. I capelli che dovevano essere trattenuti da una coda dietro la nuca, si ribellavano poco elegantemente e alcune ciocche le scendevano davanti agli occhi. La canottiera verde militare aveva numerose chiazze scure a causa del sudore. Non appariva di certo perfetta, ma almeno si era scaricata.

 

Era stata una buona idea fermarsi per una seduta extra in palestra. Fermarsi da sola.

 

Non aveva voglia di vedere nessuno… voleva solo rimanere da sola e riflettere…

 

Chiuse gli occhi e respirò profondamente. Voleva rimanere sola… eppure voleva anche una spalla su cui appoggiarsi. Qualcuno con cui poter parlare. Con cui potersi confidare… qualcuno. Qualcuno che semplicemente ci fosse…

 

Aveva una tale confusione in testa che non riusciva a pensare. E la palestra le era sembrata un buon modo per rimettere a posto le idee… anche solo in parte…

 

Afferrò l’asciugamano e l’appoggiò al viso. Raccolse la sua sacca da terra e si avviò negli spogliatoi… l’ultima tappa prima di andare a dormire era una doccia…

 

Si appoggiò la borsa su una spalla, cercando intanto di liberare i capelli dal nastro che li tratteneva. Lentamente si avviò verso gli spogliatoi.

 

La sua mente era completamente persa nei suoi numerosi pensieri, ma venne riportata alla realtà quando meccanicamente aprì la porta e invece di trovarlo deserto e al buio, era illuminato e al suo interno vi era…

 

Ron!”

 

Il ragazzo si girò di scatto. I suoi occhi saettarono sulla piccola figura immobile sulla porta. “Hermione…” e solo in un secondo momento si rese conto che si stava ancora rivestendo.

 

Abbassò gli occhi, afferrò la maglietta pulita e se la infilò, evitando accuratamente di guardare la ragazza.

 

Che cosa ci fai qui? Pensavo che non ci fosse più nessuno a quest’ora…” chiese tranquillamente lei.

 

“Ho fatto tardi… tu?”

 

Hermione si strinse nelle spalle. “Seduta extra di palestra… aiuta a pensare…”

 

I wanted you to know [Volevo farti sapere]
I love the way you laugh [che amo il modo in cui ridi]

 

Ron le sorrise. Uno di quei sorrisi che Hermione aveva sempre adorato. Uno di quei sorrisi che gli facevano brillare gli occhi e che avevano la capacità di smuovere una montagna… non aveva mai incontrato nessuno che avesse quel sorriso… il suo sorriso. Nemmeno David…

 

Hermione si avvicinò a lui e si sedette su una panchina. E Ron non potè fare a meno di pensare a quanto fosse bella anche così… sudata, affaticata e con i capelli in disordine

 

“Almeno è servito a qualcosa?”

 

Hermione alzò lo sguardo verso di lui. “Forse… ma non ne sono sicura…”

 

Ron sospirò e si sedette accanto a lei. “Forse… beh forse sarebbe meglio Harry… ma… beh, se hai qualcosa, qualche problema… io ci sono… lo sai, vero?”

 

La ragazza lo osservò, mentre evitava il suo sguardo, guardando dritto davanti a sé. “Sì… grazie, Ron

 

Sentendo il suo nome pronunciate così dolcemente, il ragazzo si girò finalmente verso Hermione, che lo osservava seria… “Che cos’hai Herm?”

 

Scosse la testa. “Nulla… non preoccuparti… tante cose insieme…”

 

“Forse bisognerebbe dividerle… e affrontarne una alla volta… non credi?”

 

Hermione annuì. “Sì… penso di si…”

 

Perché non posso baciarti e cancellare quella tristezza dagli occhi… perché?

 

La mano di Ron si mosse automaticamente. Senza nemmeno pensarci si posò sulla testa della ragazza e prese ad accarezzarle i capelli. Era così bella… era così… unica…

 

E non era sua…

 

“Di qualsiasi cosa si tratta, si aggiusterà tutto Herm… tutto…”

 

Hermione sospirò. Il tocco leggero sulla sua testa prodotto da Ron la faceva sentire meglio. Un gesto così semplice… eppure il saperlo lì… accanto a lei… pronto ad ascoltarla…

 

“Ho così tanti pensieri in testa… cosa succederà… perché tutto questo… Dave…” l’ultima parola, appena sussurrata, ebbe l’effetto di far contorcere lo stomaco di Ron “… e a volte mi chiedo perché sono qui…”

 

“In che senso?”

 

Perché sono un auror… perché combatto… perché faccio tutto questo se poi tanto non serve a nulla…” Hermione girò di scatto il volto, e si trovò a pochi centimetri da quello di Ron, ma non sembrò minimamente turbata. “… perché tutti fanno finta che non sia successo niente? Perché? È stato pochi gironi fa… quanti, tre? Due? Perché tutto sembra normale? Perché? Perché combatto con tutte le mie forze se tanto il male continua a vincere? PERCHE’, MALEDIZIONE!!

 

“… non è così… non è tutto come prima… forse è che alla fine uno ci si abitua…”

 

“Beh io non mi abituerò mai! Mai!!Hermione scattò in piedi. Aveva gli occhi lucidi e il respiro affannato. Le mani strette in pugni. Le nocche bianche. La sua rabbia era chiaramente visibile. E di nuovo Ron si sentì male a vederla così…

 

Lei non se lo meritava.

 

Lei non si meritava affatto di soffrire.

 

E questo è giusto! Non capisci? Proprio il fatto che tu non riesca ad accettare tutto questo ti spinge a combattere… ci spinge a combattere… perché non possiamo accettare che tutto ciò in cui crediamo venga distrutto…”

 

Hermione scosse la testa, tristemente. “Il Male vincerà…”

 

“Non dirlo…”

 

Ma è così! Là fuori, la maggior parte delle persone è dalla loro parte… solo che hanno troppa paura per ammetterlo… li sta comprando tutti, Ron… tutti… hanno paura… e quindi cedono…”

 

“Fino a quando ci sarà qualcuno come noi che li combatte, allora non sarà ancora finita… per questo combattiamo, Herm… e lo sai…”

 

Ron si avvicinò a lei. Gli occhi di Hermione erano fissi nei suoi… e di nuovo sentì quella voglia di tirarla a sé e baciarla… baciarla fino a non aver più fiato… accarezzarla… sentirla ridere… cancellarle dal viso quell’espressione triste… abbracciarla con tutta la forza che aveva in corpo e proteggerla… proteggerla per sempre… e poi, di nuovo, baciarla… perché lo sapeva, non avrebbe mai voluto smettere…

 

“Tra il lavoro, i Mangiamorte, gli Eletti e le nostre vite… non ci capisco più niente…”

 

In effetti è un bel casino…”

 

“Sì… è proprio un bel casino…”

 

Ma ci siamo abituati” concluse per lei. Hermione gli sorrise. Parlare con Ron, urlare e sfogarsi le aveva fatto bene… meglio della palestra, decisamente

 

“Grazie Ron…”

 

Il ragazzo le sorrise di rimando… “E di che? Spero solo che vada un po’ meglio… risolta una parte dei casini?”

 

“Forse…”

 

Be-” le parole gli morirono in bocca quando sentì le braccia di Hermione intorno a sé e il suo corpo premuto contro. Rimase immobile un istante, ma poi, di nuovo, agì inconsciamente, senza pensare a nulla… e ricambiò l’abbraccio.

 

E si sentì così bene, che la sua mente cancellò la voglia di baciarla e di fare l’amore con lei… perché non gli importava nulla in quel momento. In quel momento voleva solo che lei rimanesse così per sempre. Con il suo corpo premuto contro il suo… con la sua testa appoggiata contro il suo petto… e forse sentiva addirittura i battiti del suo cuore...

 

Voleva stare così. Abbracciato a lei.

 

Il resto poteva anche scomparire… non gli importava…

 

Lui voleva solo stare così…  era chiedere troppo?

 

******

And I don’t feel light when you’re gone away [e non sento la luce quando tu sei via]

 

******

 

Che cosa guardi?”

 

La voce di Draco le arrivò da dietro le spalle. Ginny volse il viso per osservarlo. Seduto sul letto, la camicia nera completamente sbottonata, i pantaloni anch’essi neri… i capelli biondi, leggermente disordinati che gli ricadevano sul viso… quell’espressione strafottente che tanto amava… come se nulla potesse turbarlo minimamente

 

La ragazza gli sorrise leggermente, prima di girarsi di nuovo e continuare ad osservare fuori dalla finestra. “L’unica fonte luminosa là fuori… la luna… guardo la luna nella su incredibile bellezza… non ci sono solo tenebre in fondo…” la voce con cui aveva pronunciato queste parole era bassa, quasi un sussurro… sembrava che stesse recitando una poesia da tanto le sue parole risultavano cariche di sentimento…

 

“Le tenebre sono qui”

 

Ginny avvertì la presenza del ragazzo dietro di sé. Una mano di Draco si andò a posare sulla sua spalla e fece scivolare in basso la spallina del vestito.

 

“Sì… ma non solo qui come luogo fisico… sono ovunque… ovunque qui intorno… ogni tanto devo avere una prova che esiste ancora la luce…”

 

Ed esiste?”

 

“È lì fuori. La luna mi dà questa certezza… eppure, nonostante io senta questo bisogno, non abbandonerò le tenebre… all’inizio pensavo che tutto fosse spaventoso e oscuro… la verità è che le tenebre affascinano, affascinano tutti… ogni persona là fuori ne sarebbe affascinato… le tenebre ti intrappolano al  loro interno, ma ti cullano anche… ti accarezzano… e alla fine ti sembra di vivere nella luce…”

 

“… è la tua storia?”

 

Ginny si girò per guardarlo negli occhi. “No… è la mia storia con te…” sussurrò prima di baciarlo.

 

******

 

“Sei sicura di non voler una mano?”

 

Luna scosse la testa, facendo ondeggiare i suoi capelli in ordine. “No, ci penso io… sono brava a cucinare…”

 

Harry sorrise leggermente e si sistemò meglio sulla sedia. I suoi occhi osservarono ancora una volta la casa di Luna… e pensare che la rispecchiasse perfettamente fu più forte di lui. Strani oggetti di cui lui ignorava anche solo l’esistenza erano appesi un po’ ovunque… quello più strano era uno strano oggetto posto dall’altra parte della stanza. Era formato da tre code di diversa misura che legavano insieme quelli che sembravano comunissimi tappi di sughero babbani e che scendevano per buona parte della parete.

 

Decisamente non riusciva a comprendere come quell’oggetto potesse considerarsi un ornamento per la casa… ma ormai aveva rinunciato a capire le manie di Luna da anni… e in fondo gli andava bene così…

 

 “Come va in redazione?”

 

“Bene… ci stiamo occupando di alcuni casi interessanti… avrai di sicuro sentito parlare dei Pinoretti…”

 

Harry fece una smorfia, tranquillizzato dal fatto che lei, essendo di spalle, non potesse vederlo. “In effetti no… mi spiace…”

 

“Uhm, non importa… saprai presto di cosa si tratta”

 

Harry sorrise. I suoi occhi verdi la osservavano mentre armeggiava con bacchetta e pentole… e la trovava fantastica…

 

Si alzò dalla sedia e si portò dietro di lei. Fece scivolare le sue mani attorno alla vita della ragazza e si appoggiò a lei… la sua fronte sulla sua spalla, mentre le mani si intrecciavano con quelle della ragazza…

 

“Così mi distrai…” sussurrò.

 

“Non m’importa… mi andava di abbracciarti…”

 

Luna sorrise e si sporse leggermente indietro, sostenuta dal corpo del ragazzo. “A me va di baciarti… come la mettiamo?”

 

“Beh… bisogna accontentarti… non credi?”

 

“Io penso di sì…”

 

“Lo penso anch’io…”

 

Harry la fece voltare e catturò la bocca della ragazza con la propria.

 

Dopo alcuni istanti Luna si staccò leggermente da lui e lo guardò negli occhi. “Grazie… per non essere scappato via, come la maggior parte delle persone che mi hanno conosciuto…”

 

Perché sarei dovuto scappare via?”

 

Perché sono strana… e la gente strana non piace a quella normale…”

 

Harry le sorrise dolcemente. Luna era forte… Luna non si abbatteva mai… ma la verità è che sapeva fin troppo bene cosa voleva dire essere diversi… essere diversi ed essere fieri di questo. Essere diversi ed essere esclusi. Luna sapeva molto bene cosa significava…

 

“A me piaci…”

 

Luna ridacchiò divertita. “Vuol dire che sei strano anche tu…”

 

“Non l’ho mai negato… l’hanno sempre detto tutti…”

 

Luna scoppiò a ridere e lo abbracciò con tanta foga che Harry dovette fare un passo indietro per non cadere rovinosamente a terra. E la risata della ragazza, una risata così sincera, ebbero un effetto benefico immediato… perché improvvisamente anche a lui veniva da ridere… voleva ridere… ridere di nuovo… far sentire la sua risata a un mondo che era ormai abituato solo a pianti… voleva ridere… e la cosa buffa era che non aveva la più pallida idea del perché…

 

******

 

Finalmente! So che è passato tanto tempo, ma non siate arrabbiati! Ho dovuto studiare per l’esame di teoria della patente… passato sabato con zero errori! Felicità! ^_^ quindi perdonatemi ok?

Passo subito ai ringraziamenti perché sono di fretta…

 

Diego: Per quanto riguarda il tatuaggio non posso dir nulla… ^_- ti ringrazio per il “poetico” mi ha fatto molto piacere!

Kaho_Chan: ciao mia carissima! Sono felice che ti piaccia il modo in cui esploro le menti degli Eletti… mi diverto molto in effetti! Non posso dirti ovviamente nulla al riguardo di chi sono, come al solito… ma nel prossimo capitolo torneranno ad uccidere e incontreremo una personcina totalmente differente da Night… Qui abbiamo rincontrato i nostri amati… e per la prima volta una vera scena dove compaiono da soli Ron e Hermione… dammi un tuo parere al riguardo! E se ti va anche alla seconda di Ginny e Draco… mi piace moltissimo quel discorso sulla luna! Un bacione immenso!!

Gea_Kristh: spero che tu legga questa risposta perché ho cambiato il rating da NC17 (che per adesso non era) ad R… ciò significa che puoi ancora leggerla… in effetti avevo già pensato di cambiare il rating… e questo è stato un giusto pretesto per farlo… Un bacio!

Hermia: la curiosità mi sa che rimarrà ancora per un po’… Orlando Bloom non è Tom, ma Dave… quindi il ragazzo di Hermione… e Ben come Harry… in linea generale nemmeno io ce lo vedo, ma in questo caso sì… non mi serviva un ragazzo magro e mingherlino… ma un auror fatto e finito… e Ben Affleck andava bene per questo^^ Bacio

Opalix: Ciao carissima! Sono contenta che l’incontro Ron-Ginny ti sia piaciuto… ^_^ ma di più non posso dirti… per quanto riguarda gli Eletti… su chi ti orienti? Quando ti riferisci alle frasi corte e spezzate ti riferisci ai capitoli degli Eletti o in generale (tipo anche in questo?)… perché in questi tendo ad evitarli… tranne dove proprio ci stanno bene… mentre nei capitoli degli Eletti cercherò di non usufruirne troppo… anche se la tecnica di scrittura per quei capitoli è proprio quella… come l’utilizzo del presente e non del passato… voglio dare l’idea che tutto sta succedendo in quel momento… e non c’è tempo di descrivere tutto con frasi lunghe e paroloni… tutto avviene velocemente… è un attimo in una notte, pochi istanti… spero che questo traspaia… Ti ringrazio ancora tanto! Un bacio!

Hermione_91: ogni tanto ci vuole un capitolo riflessivo, non trovi? Anche perchè continuare a pensare a diversi tipi di morte non è proprio facile! Un bacio

Terry: grazie^^

JulyChan: tesoro!! Che dire? Quando leggo le tue recensioni il mio cuoricino fa sempre un triplo salto mortale… sono troppo contenta!! Le tue analisi psicologiche mi piacciono moltissimo… purtroppo non posso dirti nulla, come al solito… ma ti assicuro che sei grande… bravissima! Ti si sono ribaltate le idee?... anche qui non posso parlare… ma ti annuncio che con il prossimo capitolo avrai altri sconvolgimenti… prima di rivelare chi sono devo finire di presentarli… e gli ultimi due si riveleranno diversi dai precedenti, credo… che altro dire? Ti ringrazio per i complimenti e le recensioni entusiaste che mi fai ogni volta… Un bacione enorme!!!

Sunny: tesoro!!!!!! (ho letto l’ultimo cap di FMI… ç_ç ma ne parlerò in separata sede…)… spero che questo capitolo dedicato a te (va beh che tutta la fic è dedicata a te.. però il capitolo è apposta per il tuo compleanno facciamo!) ti piaccia… fammi sapere! Un’idea su Night? Esponi esponi! ^_^ ti ringrazio per i complimenti e per le parole bellissime che usi ogni volta… un bacione enorme, tvtttttb!

Giuggia89: cara! Ami Night, ami Dark ma odi Orlando e David… un bel quartetto! (e io me la rido perché tu muori dalla voglia di sapere CHI è Dark e io non posso dirtelo…) . per quanto riguarda le tue teorie sugli auror: Luna non è un auror, Luna lavora al Cavillo… e Alicia ha i capelli castano scuro (se hai trovato una foto di Rachel Weisz è esattamente così…). Ma non posso dirti di più ovviamente… Non posso dirti cosa significa il Sectumsempra, solo che dovresti andare oltre a un significato apparente… così come tutta la storia in effetti… eh si, anche per quanto riguarda Night e la sua fantomatica donna non posso dire molto… non posso dire nulla che non sia già scritto nei capitoli… mi spiace! Un bacione!!!!

Lily: sono contenta che questa fic ti piaccia… e che apprezzi anche Our Last Tears… addirittura un capolavoro? Ne sono felice! sono molto ma molto orgogliosa di quella storia! ^_^ la amo particolarmente… eheheheh strage o non strage… è un bel mistero! Un bacio!

Marikotter: grazie mille^^ Come vedi ho aggiornato… spero in un tuo parere! Bacio.

Ellie: Ehy! Non posso che essere felicissima per il tuo arrivo in questo piccolo mondo! La tua recensione mi ha fatto veramente molto piacere… grazie per tutti i complimenti e sono felice che la storia ti intrighi… Non posso dirti molto su come procederà, come si evolveranno le coppie, chi sono gli eletti ecc… ma se continuerai a leggere avrai di sicuro sempre più informazioni… beh, fammi sapere cosa ne pensi di questo nuovo capitolo! Sono curiosa! Un bacione enorme e ancora grazie!!

 

Eccoci arrivati alla fine di questo capitolo 10… nel prossimo incontreremo Hysteria… e non so perché ma molte delle vostre convinzioni o si rafforzeranno o si sbricioleranno… ^_^ e che ne dite di lasciarmi un commento? Come regalino per il superamento dell’esame della patente? Per favore ^__-

 

Alla prossima!

 

 

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Capitolo 11
*** Sixth Shadow: Hysteria ***


GLI ELETTI – Nati per uccidere

GLI ELETTI – Nati per uccidere

 

Perfect by nature, icons of self-indulgence [Perfetta per natura, icone della soddisfazione personale]

Just what we all need [quello di cui tutti abbiamo veramente bisogno]

More lies about a world [più bugie su questo mondo]

That never was and never will be [non era e non sarà]

Have you no shame, don't you see me? [non provate vergogna? non mi vedete?]

You know you've got everybody fooled.[ voi sapete che siete tutti stati ingannati]

(Everybody’s fool – Evanescence)

 

Sixth Shadow: Hysteria

 

Credono di sapere tutto, tutto di me, ma non sanno nulla. Non sanno chi sono. Non sanno cosa nascondo.

 

Per loro sono un nome. Un volto. Una persona.

 

Per la notte sono un’ombra. Un’Eletta… e come tale senza volto, senza identità, senza persona. Non ho corpo. Non ho forma. Non ho un’età, una provenienza, una casa… io non sono nulla… solo fumo. Impalpabile fumo che si disperde nell’oscurità e non si può afferrare.

 

Questa sono io.

 

Un’Eletta.

 

Ma nessuno deve saperlo.

 

Nessuno.

 

La mia vita durante la notte è tutto ciò che sento veramente mio. Perché nessuno sa. Nessuno può sapere. Io sono solo un’ombra… e le ombre non si possono afferrare. Le ombre non hanno volto… le ombre non hanno corpo…

 

Nessuno potrà fermarmi.

 

Io uccido… uccido nascosta dalla mia maschera… nascosta dal mio mantello… protetta dalla mia bacchetta. Uccido. Perché io sono nata per questo. Io sono destinata a questo.

 

Perché tutto ciò che so fare è uccidere. Di notte.

 

Io sono un’Eletta… e nessuno dovrà saperlo.

 

Nessuno oltre a loro…

 

Nessuno oltre a lui…

 

Lui. Devil.

 

Perché lui sa del mio segreto… lui sa… lui è come me, capisce le mie ragioni e combatte al mio fianco. Sempre. Lui uccide con me.

 

E a me piace uccidere. È diventato un fatto abituale. Un fatto come tanti.

 

La mia bacchetta vibra sotto il peso della mia forza e i miei occhi si muovono veloci all’ombra della maschera. Questa sono io.

 

Hysteria.

 

Perché credo di essere pazza… ormai lo sono diventata. Troppe, troppe cose ho subito… troppe.

 

La mia mente ha vacillato e poi ha deciso.

 

E, adesso, io uccido.

 

Il respiro è calmo. Lui è con lei e lei è tranquilla. Lui si avvicina piano. Hysteria sente il suo respiro sul collo e un brivido le percorre la schiena. Sospira.

 

La maschera è già sul suo viso… i capelli sono raccolti dietro la nuca… e sue mani si muovono veloci, afferrano il cappuccio e lo sollevano. Ora tutto il suo corpo è celato. Tranne gli occhi.

 

Si gira e davanti a lei vede Devil… uguale a lei…

 

Perché loro quella notte uccideranno…

 

Loro uccideranno.

 

Ma quella è una notte diversa. Quella non è la notte degli Eletti. No. Gli Eletti quella notte non colpiranno. Ma loro si.

 

Loro uccideranno. Ma per una notte non saranno gli Eletti.

 

 

 

I passi riecheggiano sulla strada. La notte è come sempre tetra, velata da quel sottile strato di malinconia che la fa tanto amare agli Eletti. Eppure, nell’aria qualcosa di diverso c’è.

 

L’odore di morte che portano gli Eletti è schiacciato dall’odore della distruzione. Quella notte non sarà per loro. Quella notte loro non colpiranno… non possono.

 

Altri destini, altre persone uccideranno… pesone che non sospettano, non sanno… non immaginano chi si cela dietro quella maschera. Perché gli altri non sanno che lei è Hysteria. Non sanno che è lei che uccide.

 

Non sanno.

 

E non dovranno saperlo.

 

Quello è il loro Codice. Quella è la loro missione. E  nulla potrà fermarli. Perché sono stati addestrati, sono stati educati, sono nati per quello…

 

Perché la notte aspettava da troppo tempo i suoi adepti. La notte aspettava da troppo tempo i suoi figli. Coccolati e nascosti nella sua profondità non potranno essere trovati. Perché loro sono solo ombre.

 

E la notte li protegge.

 

Hysteria cammina tranquilla. La sua mano stringe la bacchetta. Accanto a lei c’è Devil. Tutto è perfetto… tutto procede secondo i piani.

 

Sa che sarà costretta ad uccidere… e che non potrà essere un Eletto. Ma quello è il suo ruolo… e lei ucciderà. Senza pensare. Senza riflettere. Agendo d’istinto, come è proprio degli animali.

 

Un sussurro riempie quel silenzio assordante. Sono arrivati a Londra.

 

È il momento di scatenare l’Inferno.

 

Gli occhi di Hysteria scorrono veloci su quelle case, quelle strade, quei luoghi che in un momento cesseranno di esistere. Perché loro dovranno passare… e tutto, tutto, cambierà in quel luogo

 

Hysteria lo sa bene.

 

L’ha sempre saputo. Ma quello è il suo ruolo.

 

E ci saranno anche gli Auror… oh sì, ci saranno… come sempre… e lei li affronterà… celata dietro al sua maschera nera li affronterà… e non potranno prenderla. No.

 

Nessuno potrà.

 

Lei è un Eletto. Lei è imprendibile.

 

Un istante dopo il segnale verde è in alto nel cielo. È pronta.

 

Le bacchette si alzano, i polmoni si riempiono di nuova aria per poi urlare l’incantesimo. Tutto cambierà. Niente sarà più lo stesso… a partire da quel momento…

 

Urla. Fuoco. Terrore. Disperazione. Tutto si propaga per le vie di Londra… scorre veloce e si insinua nelle menti dei più deboli…

 

Il fuoco inizia a nutrirsi di Londra, ormai irriconoscibile… uomini, donne, bambini corrono, disperati, in strada… trovando la morte assicurata nelle loro braccia. Non possono sfuggire.

 

Hysteria è appoggiata al muro e i suoi occhi osservano, registrando tutto. Perché tutto rimarrà nella sua mente. Perché lei non dimentica niente… niente…

 

Passi affrettati le fanno voltare il viso. Un uomo sta correndo verso di lei. Hystera lo osserva. Alza la bacchetta. Lo schianta a terra. Compie tutto con la massima naturalezza. È abituata a ben peggio. Tutto quello non può spaventarla.

 

Un istante dopo li sente. Rumori sommessi e soffocati dalle urla delle persone. Gli auror sono arrivati.

 

Non riesce a vederli… il fumo è troppo, fatica quasi a respirare, ma Hysteria resiste. Lei non cede.

 

Sente le loro voci impartire ordini.

 

Una voce le entra nella mente chiara e distinta. La voce di Harry Potter.

 

La sua mente la associa subito a un altro evento… e non può fare a meno di sentire di nuovo quella voce… dentro al sua testa… spaventato… doveva esserlo… doveva aver paura di lei…

 

Ma sempre si ricorderà quella parola.

 

“Fermati”

 

Il tempo è passato, ma Hysteria non dimentica. Mai.

 

Sorride leggermente… anche il fumo la protegge quella notte… e non può fare a meno di pensare che sarebbe stata una notte perfetta per gli Eletti… perfetta…

 

Io e i miei compagni giuriamo solennemente che, fino a quando la forza ce lo consentirà, combatteremo e uccideremo con il nome in codice de “Gli Eletti”.

 

Questo è il mio giuramento.

 

Questo è il nostro Codice.

 

Quello era il suo giuramento… e lo avrebbe seguito… fino alla fine.

 

******

 

Hola gente! Questo capitolo è arrivato più o meno puntuale… e questa volta sono stata proprio brava… ho inserito valanghe di indizi… certe cose proprio le ho scritte a caratteri cubitali! Non so i vostri pensieri al riguardo (fatemeli sapere eh!)… ma credo che un po’ delle vostre certezze vacilleranno… oppure verranno confermate! In ogni modo io non dico nulla perché in questo capitolo mi sono decisamente sprecata!

Per festeggiare (diciamo così) i primi 10 (ormai 11) capitoli di questa storia… sto creando (in effetti è quasi finito) un trailer con gli attori che avevo scelto… poi vi posterò l’indirizzo dove trovarlo se vi va di vederlo! Ho anche l’intenzione di fare qualche collage o wallpaper… ne ho uno quasi pronto su Ginny e Draco che mi soddisfa molto… ^_^

Ultima cosa: molti mi chiedono della fine della fic… sinceramente non lo so, ma manca ancora parecchio… non siamo nemmeno a metà della storia… devono succedere ancora tantissime cose! Il mistero su chi siano gli Eletti verrà svelato prima, ma non dovete pensare che la storia finisca lì… anzi!

 

Bene adesso passo ai ringraziamenti… ma vi siete moltiplicati la scorsa volta???? Ma grazie tesori miei!!! Che ne dite me lo lasciate un altro commento? Per tirarmi un po’ su visto che questo non è proprio un gran periodo… pensateci voi… ^__-

 

Evian: ti ringrazio tantissimo… ^_^ anche a me piacciono molto Draco e Ginny in questa storia… passionali, innamorati… bellissimi.

Aledra_xan: grazie mille… sono felice che tu la definisca cupa e angosciante… è proprio questa l’atmosfera che c’è nel mondo che ho creato… quindi sono felice che si percepisca tutto ciò.

Diego/desdeus: (ho messo tutt’e due non sapendo cosa scegliere…)… ti ringrazio come sempre… ^_^

Aletheangel: wow… commento entusiastico! Thanks… *me si emoziona per tutti questi complimenti*

Sunny: tesoro mio! Ma grassie… le tue recensionie  ele tue parole sono sempre bellissime… mi fanno veramente tanto piacere! Ti piacciono Harry e Luna insieme? Sono felice… a me come coppia entusiasma abbastanza… ^_^ e poi visto che lui lo vedo solo con Ginny o Luna… e la prima era occupata… eheheheh Luna è balzata in testa subito! Su Aly e Tom… non posso dire nulla… anche se è opinione comune che uno dei due ci rimetterà le penne… -_- ma la mia bocca è cucita… sigillata al massimo! ^______- tesoro la dedica è ovvia… la tua BAWM ha aperto le porte al mondo delle ff in italiano di HP! Non potevo che dedicartela… sperando che continui a piacerti fino alla fine! Un bacio immenso!

Gea_Kisth: e io sono felice di non aver perso una lettrice accanita come te! Per quanto riguarda la fine… siamo molto ma molto lontani! Un bacio

Kaho_Chan: fedelissima!!! ^_^ma ti ringrazio tantissimo!!! Eh lo so che Fus-Fus mancava… beh ma li ritroveremo… ^_^ non preoccuparti! Eh sì, lo scorso capitolo è stato una carrellata di buoni sentimenti… ogni tanto ci vuole qualcosa del genere, no? Uhm in effetti il dialogo Harry-Ron su Ginny sarà nel prossimo capitolo… ^_- Un bacione immenso!

Ellie: povero Dave… tutti lo vogliono fuori gioco e al più presto… e dire che a me piace così tanto come personaggio! ^__- potrei anche cambiare radicalmente le coppie! No, ferma! L’Avada non lo voglio quindi sì, scherzavo! In questo capitolo abbiamo scoperto tante, tante cose… ma di più di quello che ho scritto non dico! Bacio!

Hermioe_91: ti ringrazio molto. Con una storia del genere devo per forza calarmi in due parti… in due mondi distinti… altrimenti non risulterei convincente e il Male verrebbe descritto in modo superficiale e non voglio…

JulyChan: tu sei matta! Esordisco così perché dopo una recensione del genere (annoiarmi???? Ma dico io, le adoro!!!!!) posso iniziare solo con questa frase. Che dire? Se dovessi rispondere ad ogni punto da te toccato faremmo notte e il capitolo non verrebbe pubblicato (e quindi subiresti le ire degli altri lettori^^)… ma non voglio nemmeno saltare la tua risposta! Ci mancherebbe! Anche perché ad una lunga recensione corrisponde una lunga risposta… quindi inizio! Alicia… è un personaggio che mi piace molto in tutti i suoi aspetti… e mi diverto scrivere di lei e Ron perchè li vedo tutti e due come dei buffoni^^ Ron e Herm… c’è veramente qualcosa da dire? Io credo di no… condivido tutto… ma purtroppo io non riesco a leggere storie dove quei due sono divisi e anche se mi dispiace (perché so che è bellissima) non leggo la ff di Savannah.. Draco/Ginny: sono contenta che il pezzo sulla luna ti abbia in qualche modo colpito, mi è piaciuto molto scriverlo… trovo che sia molto poetico… anche se non è per niente facile da capire, lo so. Luna/Harry… per quello che si è visto adesso la loro importanza è minore, ma la storia è lunga e gli avvenimenti sono tanti… ti assicuro che ognuno dei due sia singolarmente (Harry in primis! Ma anche Luna… ok tutt’e due^^) sia come coppia avranno la loro importanza… solo che adesso rimangono un pochino nell’ombra perché in fondo di loro non c’è tantissimo da dire rispetto ad altri. Il Sectumsempra è importante… ma non fraintendere le mie parole… voglio dire, vai oltre… ehm.. non posso dire di più, comunque sì, in un certo senso, è importante… Penso di aver finito! Ehy non ti devi preoccupare! Io adoro le recensioni lunghe, ci metto taaaaaaaaaaaaanto tempo a leggerle… e poi sono ricche di riflessioni… belle! Un bacione immenso!!!!

Giuggia98: eh sì, mi spiace ma ti lascio brancolare nel buio^^ Alicia/Amelia… non importa… io adoro Amelia quindi va bene^^ Ben Affleck come Harry non mi convince in generale… ma n un contesto dove è un auror sì… ce lo vedo… Ginny è un personaggio che personalmente mi affascina in questa storia… mi piace talmente tanto… mi diverto proprio a scrivere di lei e Draco… per quanto riguarda gli Eletti… eccone un altro1 che mi dici di Hysteria? Personaggio abbastanza diverso dai precedenti no?... adesso aspetto le teorie!! ^____^ Un bacio!

Terry: per quanto riguarda la fine ho scritto tutto sopra… eh mi sa che bisognerà aspettare un bel po’!

Samy: non posso dire nulla su quei due, mi spiace! Ti ringrazio moltissimo per i complimenti^^

Lily: non posso dire nulla… è inutile… ogni domanda verrà da me respinta… ^__^ ho la bocca super cucita!!!

Annak: in poche parole hai espresso alla perfezione il clima, la realtà che c’è in questa ff… complimenti sul serio! La storia è già tutta nella mia mente… e di sicuro non mi fermerò… spero di avere sempre un po’ di tempo per scriverla, perché quest’anno sono in 5°! ç_ç

Marikotter: wow! Mamma mia quanti complimenti… -_____^ grasssssssssssie ma tu sei troppo gentile.. non sono un genio, non ho apparizioni divine… è tutto molto più semplice… credo fermamente in quello che faccio… e, soprattutto, ci metto l’anima quando scrivo… non un pezzetto, non un 99%... ma il 100%... sempre. Ma ti ringrazio molto… grazie grazie grazie!

 

Bene… finito anche questa volta… e visto che ci sono ed è da un po’ che non lo dico… se volte leggere qualche altra storia scritta da me basta ciccare sul mio nick là in alto…

-          Our Last Tears: una Ron/Hermione e Draco/Ginny molto triste… preparate i fazzoletti!

-          Mamma ho appena ucciso un uomo: una Draco/Ginny

 

E adesso vi lascio… alla prossima!! (e credo che ci sarà anche il trailer pronto!)

 

 

 

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Capitolo 12
*** I'm your friend ***


GLI ELETTI – Nati per uccidere

GLI ELETTI – Nati per uccidere

 

Forse fa male eppure mi va
di stare collegato
di vivere di un fiato
di stendermi sopra al burrone
di guardare giù
la vertigine non è
paura di cadere
ma voglia di volare

mi fido di te {x4}
io mi fido di te
ehi mi fido di te
cosa sei disposto a perdere

 

(Mi fido di te – Jovanotti)


Capitolo 12: I’m your friend

 

“Tutto questo non si dovrà più ripetere, sono stato chiaro?”

 

Harry aprì la bocca per ribattere, ma Howard non gli diede il tempo. “Non ammetto repliche, Potter… sono morte delle persone… molte persone… e questo non doveva accadere…”

 

“Non potevamo fare tutto da soli! Saranno stati cinque volte più di noi! Dov’erano gli altri?” Harry si era alzato in piedi, lo sguardo carico di rabbia e i pugni serrati.

 

“Siediti… ed evita di fare la prima donna… pensi che quello che vi stia dicendo sia così difficile da accettare? Il vostro ego ne risentirà terribilmente? Sinceramente sono cazzi vostri… non avete idea di cosa farò a quegli altri imbecilli… 10 minuti, 10 minuti di ritardo… so perfettamente che voi avete le colpe minori, ma non per questo posso darvi una fraterna pacca sulla spalla e dire che va tutto bene… perché non va tutto bene, cazzo!”

 

Gli auror lo guardarono, cercando di nascondere ciò che provavano. Il Comandante Howard non era molto amato dai suoi sottoposti, ma una cosa era vera… aveva sempre, maledettamente, ragione…

 

“E adesso tornate a fare il vostro dovere… io ho un’altra riunione extra che mi aspetta… devo giusto andare a dire quattro parole ai vostri compagni…”

 

Gli auror si alzarono, fecero il saluto militare e uscirono, seguiti dal Comandante stesso. Solo una persona rimase dentro, immobile…

 

Harry si voltò un attimo prima che anche il comandante uscì dalla stanza. Alicia era ancora dentro. Da sola.

 

Si girò verso Ron e Hermione. “Andate, io vi raggiungo dopo” e senza dar loro modo di ribattere, rientrò nella stanza, chiudendosi la porta alle spalle.

 

Alicia non si voltò. Era in piedi, appoggiata al muro, con gli occhi fissi sul pavimento… e sembrava così triste. I capelli le coprivano in parte il volto… solitamente sempre molto allegro. In quel momento invece era priva di una qualsiasi espressione… solo gli occhi trasmettevano una grande sofferenza…

 

“Aly…”

 

Harry si avvicinò a lei e le mise una mano sulla spalla. “Alicia…”

 

Di nuovo nessuna risposta.

 

“Ti guardavo, mentre Howard parlava… penso che tu non abbia sentito niente… che cosa c’è?”

 

Alicia continuava a guardare il pavimento… sembrava quasi che Harry fosse trasparente… e che le sue parole fossero silenzio. Alicia non sembrava essersi accorta che il ragazzo fosse lì… anche se Harry sapeva che era il contrario…

 

“Alicia…” Il ragazzo la scosse leggermente. Solo in quel momento gi occhi scuri della ragazza si sollevarono, fino ad incontrare quelli verdi di Harry.

 

“Che cos’hai? È successo qualcosa vero? È successo qualcosa ieri sera…”

 

Alicia annuì, senza distogliere lo sguardo. “Un bambino… è morto Harry… un bambino… avrà avuto 7 anni… 8 al massimo… è morto… mi è morto tra le braccia… è morto tra le mie braccia Harry… io lo vedevo… lo vedevo…”

 

Gli occhi di Alicia si riempirono di lacrime, ma Harry sapeva perfettamente che non avrebbe pianto. Quella ragazza era straordinariamente forte… no. Lei non avrebbe pianto. Fece un passo avanti e la strinse forte contro di sé. “è difficile, vero?”. La sentì annuire contro il suo petto…

 

Il ragazzo appoggiò la fronte contro la testa di Alicia, aspettando il momento in cui la ragazza si sarebbe staccata. “Era solo un bambino… ed era così bello Harry… era così bello…”

 

“Ne sono morti tanti, Aly… non puoi stare male per questo…”

 

“So che non dovrei stare male…” Alicia si staccò da lui per riuscire a guardarlo in faccia. “Lo so… so che solo ieri sera ne sono morti tanti… e tanti ne moriranno ancora… ma… l’ho visto… l’ho visto mentre chiudeva gli occhi… l’ho visto mentre cercava la sua mamma, il suo papà… e non li trovava… e non riesco a togliermelo dalla mente… non ci riesco…”

 

“Devi farlo… questo è il nostro lavoro…”

 

“Ed è dannatamente difficile…”

 

“Ma noi possiamo farcela… noi ce la facciamo…”

 

Alicia sorrise leggermente. “Siamo gente con le palle…”

 

“Detto da te sembra un’offesa al genere maschile…” Alicia non potè non ridere. Si lasciò cadere pesantemente in una delle tante poltroncine presenti nella stanza.

 

Il sorriso della ragazza, svanì quando incontrò di nuovo gli occhi di Harry, in piedi davanti a lei. “Grazie…”

 

“E di che?”

 

“Di aiutarmi sempre… e di dimostrarti ogni volta un grande amico…”

 

“Non sono poi così tanto grande… non sono la persona migliore per fare l’amico…”

 

“Non è vero…”

 

Harry sorrise. “Sì invece… non sai quanto hanno dovuto sopportare Ron e Herm…”

 

Alicia scosse la testa. “Non m’interessa della tua amicizia con loro… io so solo che qui dentro sei la miglior persona che potessi incontrare… perché posso scherzare con Ron, chiacchierare con Hermione… ma tu… tu sei quello che definisco un amico…”

 

Harry si passò una mano tra i capelli già abbondantemente spettinati. “Adesso mi sa che è il mio turno nel dover dire ‘grazie’…”

 

Alicia si alzò in piedi. “Non devi ringraziarmi perché è la verità…”

 

Harry le sorrise. Aveva uno strano rapporto con Alicia… era legato a lei, ma la loro non era un’amicizia comune. Non era come Ron… o Hermione… con Alicia non scherzava mai… o quasi… era… diversa… e per questo ci teneva così tanto a non perderla.

 

“Ah, come farei senza il mio ascoltatore di fiducia non lo so…” Alicia gli mise una mano sulla spalla… “Andiamo?”

 

“Va meglio?”

 

La ragazza annuì. “Sì… ma ci conviene muoverci se non vogliamo che Howard voglia le nostre testa su un piatto…”

 

Harry sorrise. “Se la mia non la mette su un piatto d’argento potrei offendermi…”

 

Alicia ridacchiò. “Ma sentitelo! Com’è che ti ha definito, Howard? ‘Prima donna’? a questo punto non penso che avesse tutti torti…”

 

Harry fece una faccia indignata. “Ehy! Come ti permetti?”

 

La ragazza non riuscì più a trattenersi e scoppiò finalmente a ridere… seguita pochi istanti da Harry, che aveva messo da parte l’indignazione… almeno per un momento…

 

******

 

Murdoch bussò alla porta. Un secondo dopo giurò di aver sentito la voce di Ginny pronunciare “Che palle” e non potè trattenere un sorriso. Un leggero rumore di passi gli fece capire che sarebbe stata la stessa Ginny ad aprirgli… si ritenne particolarmente fortunato… un’occhiataccia di Ginny poteva tranquillamente sopportarla… ma una da Draco… non ne era sicuro.

 

La porta si aprì di scatto, rivelando la piccola figura della ragazza. Ginny si appoggiò allo stipite della porta e lo guardò con aria di sufficienza. I capelli erano spettinati e le ricadevano in parte sulla spalle nude, in parte sulla schiena. L’unico indumento che copriva il suo corpo era una minuscola sottoveste nera che le arrivava a malapena al ginocchio…

 

“Interrotto qualcosa?” chiese lui allegramente.

Ginny sorrise. “Se fossi passato qualche ora fa decisamente sì…”

 

“Se fossi passato qualche ora fa adesso saresti solo un mucchietto di cenere…” la voce profonda di Draco proveniente dall’interno della camera gli fece capire che Ginny non era affatto sola, come aveva sperato in un primo momento.

 

La ragazza continuò a sorridere e fece entrare il ragazzo nella camera. “Sempre a lamentarti…” Murdoch si portò al centro della stanza e riconobbe immediatamente, tra un insieme informe di coperte, Draco beatamente sdraiato a letto…

 

“Non rompere… è un avvertimento…”

 

“Piantala, Draco…” la voce di Ginny ebbe il potere di zittire il ragazzo. “Che ci fai qui?” chiese infine rivolta a Murdoch.

 

“So che lui ha un impegno…”

 

“Lui, ha un nome se non te lo ricordi…” lo interruppe Draco.

 

Murdoch sbuffò. “So che il tuo cordialissimo ragazzo ha un impegno… ti va di fare quattro passi nel parco?”

 

Draco borbottò qualcosa di incomprensibile e si mise a sedere. “Ma tu controlli ogni mio spostamento? Non hai altro da fare…”

 

“Evidentemente…”

 

Ginny scosse la testa e si avvicinò al letto. Non disse una parola… si limitò a guardare negli occhi Draco… e in quel momento Murdoch si sentì terribilmente fuori luogo. Quei due avevano la capacità di comunicare con uno sguardo, con un gesto… avevano un rapporto così intimo che le parole risultavano ormai inutili. E chiunque li osservasse non poteva non rimanerne affascinato… da entrambi… erano un’unione così speciale che non la si riusciva a descrivere…

 

Lo definivano amore vero…

 

Lui non lo sapeva. Non era mai stato veramente innamorato… solo fugaci storie di sesso senza la contemplazione dei sentimenti. Aveva sempre considerato l’amore un sentimento inutile… eppure, guardando quei due… tutto sembrava così facile, così semplice…

 

“Dammi solo un attimo per prepararmi…” Ginny lo fece riportare bruscamente alla realtà. Murdoch la osservò ancora una volta. Era accanto al letto… una mano era appoggiata alla spalla nuda di Draco… e i suoi occhi… i suoi occhi avevano il potere di ipnotizzare la gente… o per lo meno, riuscivano ad ipnotizzare lui…

 

Il ragazzo annuì, alzò la mano per salutare Draco e uscì dalla stanza, lasciandoli nuovamente da soli. Una volta chiusa la porta della camera si sentì la risata cristallina di Ginny, seguita poco dopo da quella di Draco… Murdoch scosse la testa… per lui, l’amore, rimaneva una perdita di tempo…

 

Si sistemò il mantello e iniziò a percorrere il lungo corridoio che portava alle scale. Dopo pochi passi ebbe la strana sensazione di essere osservato. Si voltò di scatto… il corridoio non era motlo illuminato… solo qualche torcia, ogni tanto, rischiarava una piccola parte di esso, conferendogli un’aura ancora più oscura e misteriosa… ma in fondo lì tutto era oscuro… e misterioso…

 

Si sforzò di sentire anche il più piccolo rumore… ma niente… nemmeno le risate di Draco e Ginny… in quel corridoio sembrava esserci solo lui…

 

Si rilassò e, gettando un’ultima occhiata  verso l’oscurità, proseguì a camminare… eppure quella sensazione di fastidio non diminuì… si sentiva degli occhi puntati addosso. Ed era una sensazione fastidiosissima…

 

Si girò nuovamente. Il mantello tagliò l’aria intorno a lui. “C’è qualcuno?”

 

Passi. “Vedi? Bastava chiedere…”

 

Murdoch fece una smorfia… l’inconfondibile voce di Bellatrix gli arrivò alle orecchie come il rumore più fastidioso.

 

Passi. E la vide. Stava venendo verso di lui. I capelli neri sciolti sulla spalle… il corpo fasciato in un elegante abito blu scuro… assolutamente bellissima… nonostante la sua età era di una perfezione assoluta… almeno esteticamente. La scollatura del vestito era un chiaro invito per gli occhi di qualsiasi uomo… qualsiasi… lui compreso…

 

La donna si avvicinò talmente tanto a Murdoch che i loro nasi quasi si sfiorarono. “Buongiorno, biondino…”

 

Il ragazzo alzò un sopracciglio. “Che cosa vuoi?”

 

Bellatrix sorrise enigmatica. Alzò una mano, fino a portarla al volto del ragazzo… senza pensarci due volte iniziò a giocherellare con i ricci biondi di Murdoch... sembrò non accorgersi dello sguardo del ragazzo. O forse, non ci diede affatto peso…

 

“Che cosa vuoi?” ripetè.

 

Bellatrix nuovamente non rispose… la sua mano stava giocando con i riccioli della sua fronte. Improvvisamente lasciò perdere i suoi capelli e con l’indice prese a tracciare il profilo del ragazzo… fronte… naso… bocca… mento…

 

Senza dargli il tempo di reagire la donna premette le sue labbra contro quelle di Murdoch. La sua mano era di nuovo tra i suoi capelli. Il suo corpo aderiva perfettamente a quello atletico del giovane. La donna mosse leggermente la testa e fece approfondire il bacio, mentre la mano non impegnata con i capelli si era insinuata nel mantello ed era andata a posarsi sul fondoschiena di Muroch.

 

Il ragazzo non capiva più niente. Odiava quella donna ma… cazzo se sapeva baciare… sapeva baciare maledettamente bene… e di fronte a quello, un tipo come lui cedeva… cazzo se cedeva…

 

Più il bacio diventava passionale, più sentiva le forme generose della donna contro il suo petto… e quella mano tra i capelli… lo stava facendo impazzire… la sua mente era attraversata da mille immagini, una più eccitante dell’altra…

 

E non si accorse di niente quando la donna aprì la porta della sua camera… non pensò nemmeno per un secondo che quella era la camera anche di Rodolphus… non gli importava… in quel momento il suo unico pensiero era concludere ciò che aveva iniziato… voleva Bellatrix. La voleva. La voleva con tutte le sue forze… la voleva sentire sotto di sé.. la voleva sentire gemere… la voleva sentire mentre gridava il suo nome… voleva averla… voleva avere il suo corpo… voleva osservarla… osservarla… ed essere invidiato da tutti i Mangiamorte del palazzo…

 

Doveva essere sua.

 

Doveva.

 

E non pensò per un attimo che tutto appariva decisamente strano… non pensò affatto che Bellatrix aveva un marito con cui soddisfare ogni suo desiderio… non pensò affatto che Bellatrix non faceva mai nulla se non aveva il suo riscontro personale… non ci pensò affatto…

 

In quel momento voleva solo il suo corpo. Tutto il resto era lontano… come il suo odio per quella stessa donna che ormai era nuda sotto di lui…

 

******

 

Harry aspettò fino a quando l’ultimo dei loro compagni non uscì dagli spogliatoi. Si sedette molto poco elegantemente su una panchina e si mise ad osservare Ron con sguardo indagatore. Era stato l’ultimo a farsi la doccia e si stava ancora asciugando…

 

“Piantala di guardarmi…”

 

“Va tutto bene?”

 

Ron si girò, senza smettere di sfregare l’asciugamano contro i capelli bagnati. “Che domanda è?”

 

Harry alzò le spalle. “Così…”

 

“No, non è una domanda ‘così’… che vuoi sapere Harry?”

 

“Dicono che ci fosse anche lei… ieri…”

 

Ron si bloccò e lo guardò in faccia. “Lo so… c’era anche l’altro giorno… all’attacco…”

 

“Ne sei sicuro?”

 

“L’ho vista…”

 

“Ah…” Harry non si aspettava una risposta del genere. Ron non gli aveva detto assolutamente nulla. “E quindi?”

 

Ron per poco non scoppiò a ridere… “E quindi? Che cosa devo dirti, Harry? Che era in gran forma? Che in quel mantello nero ci stava alla perfezione?... che cosa vuoi sentirti dire, con esattezza?”

 

“Sei sicuro che fosse lei? Non aveva la maschera?”

 

“Ovvia che avesse la maschera! Ma ho visto i suoi occhi…” Ron fece cadere dalla panchina la sua borsa e si sedette.

 

“E sei sicuro?”

 

“Li riconosco gli occhi di mia sorella…”

 

“Già…”

 

“Già…”

 

Ron appoggiò la testa contro la parete dietro di sé e chiuse gli occhi. I capelli bagnati gli ricadevano sul viso e alcune goccioline scivolarono sul suo volto fino ad arrivare al mento… “E’ così strano… voglio dire… lei non ci dovrebbe stare lì… e non lo dico perché è mia sorella… beh, anche per quello, ma soprattutto perché… lei non dovrebbe essere lì… non dovrebbe proprio…” Ron aprì di scatto gli occhi e si staccò dalla parete. Si voltò a guardare Harry come per avere una conferma dell’esattezza delle proprie parole. “Non è vero?”

 

“Sì… penso di sì… ma è stata lei a scegliere…”

 

“Ha scelto di merda!”

 

“Tanti scelgono di merda Ron…”

 

“Lei non è ‘tanti’… lei è Ginny, cazzo! E Ginny è mia sorella…”

 

“E la donna di Malfoy…”

 

Ron fece una smorfia… “Cuciti la bocca, ti prego… non andare oltre…”

 

Harry sorrise leggermente. “Non lo farò… ma sai che è la verità…”

 

Ron sospirò. “In questo momento è il problema minore… non me en frega più un cazzo ormai… non mi interessa… può scoparsi anche tutta Londra ma… cazzo… lei dovrebbe essere qui… qui, con la sua famiglia… e invece è là, porca puttana… là… in quel cazzo di palazzo… e io non posso riportarla a casa…”

 

“Nessuno può…”

 

“Io potrei!”

 

“No… ha scelto lei di andarsene… ha scelto lei… sapeva a cosa andava incontro e sapeva cosa lasciava… ha valutato… e ha scelto…”

 

“Ha scelto di merda… e tu mi dirai che non è l’unica…”

 

“Perché è così… perché anch’io, a volte, mi chiedo se non ho scelto di merda… e sì, so che detta da me sembra una stronzata, visto che non ho avuto scelta… ma ci penso… penso a se avessi potuto scegliere… insomma… se non avessi questa dannata cicatrice mi chiedo se sarei qui… se sarei diventato quello che sono…”

 

“Sì… perché ce l’hai nel sangue… ce l’hai nel sangue tu, come ce l’ho nel sangue io…”

 

 “Non lo so… ormai credo di non sapere più niente…” Harry scosse la testa.

 

“Amico, tutti… tutti noi, dal primo all’ultimo ci poniamo queste domande prima o poi… ma la risposta è sempre la stessa…”

 

“Non ne possiamo fare a meno”

 

Ron sorrise. “Esatto… il brivido del rischio… il combattimento… impugnare una bacchetta… non senti l’eccitazione quando fai tutto questo? Io sì… ed è la migliore sensazione al mondo…” fece una piccola pausa “…dopo il sesso, è ovvio…”

 

Harry scoppiò a ridere. “Quello non lo batte nessuno…”

 

“Direi proprio di no…” Ron chiuse gli occhi. “Si vede che siamo maschi… iniziamo col parlare di una cosa seria e importante e finiamo col parlare di sesso…”

 

Harry ridacchiò. “Se permetti, sono pure orgoglioso di esserlo…”

 

Ron aprì gli occhi e guardò l’amico, sorridendo. “Ehy! Non ho mai detto il contrario! mi ci vedi in versione femminile? Sarei un disastro… ancora peggio che quella maschile…”

 

“Puoi ben dirlo… meglio maschi!”

 

Ron annuì vigorosamente. “E c’è di buono il fatto che posso portarmi a letto l’intera Londra ed essere considerato un figo per questo!”

 

Harry non riuscì a non scoppiare nuovamente a ridere, seguito da Ron. Qualche istante dopo però tornò improvvisamente serio e si mise a guardare l’amico seduto accanto…

 

Ron fece una smorfia. “Che hai adesso?”

 

Harry finse di pensare. “No… niente… consideravo il fatto che… ancora una volta siamo tornati a parlare di sesso…” Gli occhi verdi di Harry incontrarono quelli azzurri di Ron.

 

Si sforzarono… sì, ma proprio no riuscirono a trattenersi… e scoppiarono nuovamente a ridere. Lo spogliatoio non era mai stato così rumoroso… così vivo… così pieno… e tra una risata e l’altra, Harry potè giurare di sentire Ron pronunciare l’inno di battaglia per quel giorno…

 

“Beh… siamo maschi!”

 

******

 

I capelli erano sciolti sulle spalle. Ad ogni suo passo si muovevano aritmicamente, creando uno strano effetto… sembravano ancora più morbidi… ancora più belli da accarezzare. Avrebbe voluto accarezzarli… sollevarle il mento con una mano e baciarla… ma non gli pareva il caso.

 

Non in quel momento.

 

E così si limitava a fissarla mentre si allontanava da lui in quel corridoio… doveva parlarle. Doveva. Doveva chiamarla. Ma la sua voce non voleva saperne di uscire. E lei si allontanava. Si allontanava. Ed ogni passo che la ragazza faceva era come un passo indietro del loro rapporto.

 

Lo sapeva. Sapeva che se l’avrebbe chiamata, lei si sarebbe girata, i suoi capelli avrebbero ondeggiato un attimo nell’aria per poi ricadere sulla sua schiena… e poi l’avrebbe guardato… con quegli occhi che riuscivano a scrutarlo nel profondo. E lui si sarebbe sentito, ancora una volta, inferiore.

 

Ma doveva chiamarla. Doveva parlarle. Ed era difficile… aveva un nodo alla gola che non riusciva a scomparire… e ogni volta che la vedeva, il nodo aumentava… sapeva che tutto stava per finire… ma non aveva il coraggio di essere lui a scrivere la parola fine.

 

Fine.

 

No. Non poteva… lui l’amava… lui amava Hermione. L’amava.

 

Non poteva far finire la loro storia… non lui. No. Non ci riusciva… il suo cuore si rifiutava. La sua mente urlava, implorava di farla finita con quel tormento… ma il cuore no. Non cedeva. Il cuore imperterrito batteva per lei. E lui non riusciva a fermarlo. Come poteva farlo smettere di battere… come?

 

Non posso… non posso…

 

David chiuse gli occhi. Un attimo. Un flash nella sua mente. Il suo cuore perse un battito. Nella sua mente… il sorriso della sua Hermione… il sorriso della sua Hermione per Ron… la mano di Ron sulla sua spalla… il suo sorriso… e il suo cuore che iniziava inesorabilmente a sanguinare. Goccia dopo goccia il suo sangue scompariva…

 

Il suo sorriso… per Ron.

 

Non poteva… non poteva… ma doveva… per far cessare tutto quello. Per medicare il suo cuore.

 

Doveva…

 

Devo…

 

“Hermione!”

 

La ragazza si fermò e si girò. In lontananza scorse la figura di David appoggiata al muro. Gli sorrise leggermente e si avvicinò.

 

“Ciao, Dave…”

 

David non ricambiò il sorriso. Non poteva sorriderle. Non poteva… “Ciao…”

 

Hermione distolse lo sguardo. Il suo sorriso si trasformò in un’espressione di disagio… prese a mordicchiare nervosamente il labbro inferiore… e David dovette trattenersi dall’impulso di tirarla a sé e baciarla per toglierle quell’espressione dal volto.

 

“Senti…” lo sguardo di Hermione era puntato su di lui… “io penso che dovremmo parlare…”

 

Hermione non distolse lo sguardo nemmeno per un secondo. “Sì… lo penso anch’io…”

 

David annuì. “Ma non qui… non mi sembra il luogo più adatto…” …per troncare…

 

“No”

 

“Ti va di… una cena? In un ristorante?”

 

Hermione abbassò lo sguardo. “I ristoranti sono freddi e informali… non credo sia il luogo più adatto…”

 

David girò il viso verso la fine del corridoio. Perché doveva essere così difficile? Perché?

 

“Se non mi accusi di giocare in casa… che ne dici di una cena da me?”

 

Hermione sorrise leggermente. “Meglio… decisamente…”

 

“Ok… ehm… per domani va bene?”

 

Hermione annuì. “Sì… perfetto…”

 

“Perfetto…”

 

I due si guardarono. E se quell’istante per David sembrò durare in eterno, per lei durò solo qualche secondo…

 

Hermione distolse lo sguardo e si portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio. “Io adesso devo andare…”

 

“Sì… scusami… vai pure…”

 

“Ciao…”

 

“Ciao…”

 

La ragazza si voltò e riprese a camminare, consapevole di avere gli occhi di David addosso. Sapeva che quella cena poteva significare solo due cose… riprendere da dove avevano interrotto… o finirla per sempre… e aveva quell’orribile sensazione di vuoto che la faceva sentire piccola e inutile… perché era quasi certa che solo la seconda ipotesi si sarebbe verificata…

 

David la guardò allontanarsi nuovamente da lui… faceva così male…

 

Il ragazzo chiuse nuovamente gli occhi… e di nuovo il sorriso di Hermione gli riempì la mente…

 

Addio…

 

******

 

Murdoch si svegliò con la sensazione che qualcuno gli accarezzasse i capelli. Ci mise qualche secondo a rendersi conto di essere a letto… di essere nudo… ci mise qualche altro secondo a ricordare tutto…

 

Tutto.

 

Con uno scattò girò la testa, ritrovandosi davanti gli occhi di Bellatrix.

 

La donna sorrise. “Ti sei svegliato…”

 

Murdoch non disse niente. Si limitò a guardarla e a spostare la mano dai propri capelli.

 

Bellatrix non cercò minimamente di nascondere una smorfia. “Prima non facevi tante storie…”

 

Il ragazzo scosse la testa e richiuse gli occhi, abbandonandosi sul cuscino. Sentì che la donna si era avvicinata ulteriormente a lui… il suo respiro sul collo… le sue mani che lo accarezzavano…

 

“Ti ho visto prima…”

 

Murdoch non rispose.

 

“Sei un loro amico…” incredibile come una parola così bella nella sua bocca risultasse odiosa… “… vero?” aggiunse poco dopo. Una domanda che non presagiva risposta…

 

Sei un loro amico…

 

Ti ho visto prima…

 

“Cazzo!”

 

Murdoch non sapeva se l’aveva solo pensato o anche detto ad alta voce. Non gli importava. In un secondo scese dal letto e si rivestì il più velocemente possibile…

 

“Cazzo… cazzo… cazzo!”

 

“Che paroloni… come mai così agitato…”

 

Murdoch si fermò a guardarla. Era ancora distesa nel letto. Le lenzuola era completamente in disordine… e lei sembrava ancora più bella…

 

“Che cosa volevi da me, veramente? Che cazzo volevi eh! Non te ne frega un cazzo di me… ti servivo per arrivare a loro… pensavi che non me ne accorgessi?”

 

Bellatrix sorrise. “Quanto sei ingenuo ragazzino… quanto sei ingenuo…”

 

Murdoch scosse la testa. La odiava. La odiava ancora più di prima… la odiava perchè aveva ceduto come un idiota…

 

“Ti sei divertito, intanto… quindi vedi di non rompere…”

 

“Tuo marito lo sa che fai anche la puttana?”

 

Gliel’avrebbe fatta pagare. Sarebbe andato da Rodolphus e gli avrebbe detto tutto…

 

Il sorriso della donna non diminuì… anzi, se possibile, si allargò ancora di più… “Vuoi andare a dirglielo, vero? E allora vai… corri da Rodolphus… ma sappi che non tornerai indietro… vedremo se ucciderà prima te o prima me… sei così ansioso di scoprirlo… non ti trattengo di certo…”

 

Murdoch capì che aveva ragione. Non poteva andare da suo marito… non poteva andare da lui e dirgli con tranquillità che si era scopato la moglie… l’avrebbe ucciso. Non ci avrebbe nemmeno pensato… avrebbe alzato la bacchetta e pronunciato la formula…

 

Bellatrix si alzò dal letto, prese una vestaglia e si avvicinò a lui. “Non mischiarti con loro… non mischiarti con lei… mio nipote… lui è succube di quella ragazzina… non farti mettere sotto anche tu… tu sei questo… sei quello che non ci pensa due volte a portarsi a letto la moglie di un altro… tu sei quello che dovrebbe scoparsi Ginny Weasley e poi buttarla via, come un giocattolo… proprio come dovrebbe fare mio nipote!”

 

“Io sono suo amico…”

 

Bellatrix scoppiò in una risata acuta. “Amico? Tu sei pazzo…”

 

“Detto da te è un complimento…”

 

Il volto della donna diventò improvvisamente serio. “Non osare… non osare prenderti gioco di me, ragazzino… io so come sei… so come puoi diventare se solo ti lasciassi alle spalle quello stupido sentimento… io lo so… e lo capirai anche tu…”

 

Murdoch non rispose. Si limitò a fissarla. Senza dire una parola si avvicinò alla porta e uscì dalla stanza.

 

Stronzate Bella… io non li tradisco gli amici… mai…

 

******

 

Dopo lunghe fatiche eccomi di nuovo qui… e dopo aver fatto un capitolo sull’amore, ecco qui uno sull’amicizia… spero che vi sia piaciuto!

Prometto che il trailer lo avrete con il prossimo capitolo… intanto volevo segnalarvi un filmato dedicato a Ron e Hermione… si trova a questo indirizzo http://mio.discoremoto.virgilio.it/ilfavolosomondodiharry7 e mi piacerebbe avere un vostro parere… che ne dite?

Il prossimo capitolo concluderà il ciclo della presentazione delle ombre, e ci sarà Devil… e per gli amanti della nostra coppia preferita vi informo che molto, molto presto ci sarà un notevole passo avanti… basta sapere che dopo Devil arriverà un capitolo chiamato “Crisis”… potete ben immaginare!

 

Passiamo ora alla parte che preferisco: i ringraziamenti!!! Ragazzi voi siete unici!!! Io vi adoro!!!! Sul serio!!! 18 recensioni per lo scorso capitolo!!!!! Grazie!!!!!!!!!!!!!

 

Aledra_xan: problema di molti, credo! Non preoccuparti!

Hermia: è un ragionamento che fila… non posso dire se giusto o sbagliato, ma non fa una piega… Bacio!

Desdeus: e vedrai il prossimo! Penso che le certezze che avete costruito adesso su Hysteria possano frantumarsi di nuovo!

Samy: non ho mai detto che è vestita come loro. Ho detto che è un’Eletta… è diverso… cavolo e io che credevo che si capisse bene questo capitolo… forse non è così^^

Hermione_91: ti ringrazio sul serio! Anche per l’altra storia! ^__-

Blacky: non preoccuparti… il trailer arriverà presto, promesso! Di sicuro con il prossimo capitolo! Mi piace com’è venuto! ^__-

Gea_Kristh: il trailer arriverà con il prossimo capitolo, promesso! Eh sì, manca ancora molto alla fine della storia… non devi preoccuparti… e poi non credo che Gli Eletti spariranno così facilmente dai teleschermi! Ihihhihi…

Terry: sembra opinione comune che siano Ginny e Draco… eppure chissà perché ho la sensazione che con il prossimo capitolo alcuni cambieranno ancora idea… ma non posso dire nulla… ^_-

Ellie: creare un telefilm o un film sarebbe un onore… ma non penso che potrò riuscirci! Quindi ci accontentiamo di trailer (penso che ne farò più di uno nei mesi futuri…) e qualche collage di immagine… Dave/Ron/Herm… ah, l’amour! Eh sì, nello scorso capitolo c’erano molti indizi… vedremo nel prossimo! Bacio!

Lily: non posso dire nulla al riguardo, ma è opinione comune questa associazione… eppure prevedo nuove ondate di idee con il prossimo capitolo! Un bacio

Giuggia89: tesoro non fare così! Ti assicuro che NESSUNO l’ha capito (potrei sfidare chiunque… in questo momento sono sicura al 120% che vincerei IO)… non posso dirti nulla sulla tua teoria… i Mangiamorte come Eletti è un’idea piuttosto diffusa… soprattutto dopo lo scorso capitolo… ma se sia giusta o sbagliata… boh! Comunque non arrenderti… vedrai che le tue fatiche saranno ricompensate… prima o poi! Bacio mega!!!

Eva: non preoccuparti! So perfettamente cosa vuol dire essere impegnatissimi! Rispondo subito alla tua idea sugli eletti… no, non sono incorporei… il fatto che parlo di Ombre è una metafora. Sono corporei e perfettamente riconoscibili (basta vedere il capitolo di Death)… riguardo su chi siano… non posso dire nulla, ovviamente! Ma è una teoria interessante… Ron e Herm… piano piano ci arriviamo! ^___- Bacione!!!

Kaho_Chan: carissima!!! Non parlarmi di Simon vivo perché potrei sproloquiare per ore (è il mio personaggio preferito!!!)… mi piace la tua descrizione di Hysteria… molto bella sul serio! ^__- Per quanto riguarda Murdoch non ci sono problemi cara… hai visto come te l’ho presentato qui? In versione passionale… ^_- (e ti assicuro che Bellatrix è rimasta soddisfatta!)… e poi, se ci associamo il fatto che ha le sembianze di Hayden… non so se mi spiego! Fammi sapere anche l’Eletto preferito… io purtroppo non posso esprimere una preferenza… li amo tutti!! Bacio!!!

Annak: wow… che belle le parole che usi! Ti ringrazio sul serio! Sono felice che ti piaccia come scrivo… ^_____^ molto felice! eheheh non farmi troppi complimenti altrimenti il mio ego s’innalza verso l’infinito!! Bacio

Sunny: my love!!!! Sul serio hai il foglietto degli appunti? Ihihihi… fai pure i compitini a casa? Povera te! Dai, con il prossimo capitolo, che conclude la presentazione delle ombre, mi farai sapere qualche nome? Così mi faccio un’idea se hai indovinato qualcosa… (… -_- ma non potrò dire ovviamente COSA sarà giusto o meno… ovvio^^)… ti ringrazio sempre per tutti i complimenti che mi fai^^ tu sei sempre troppo gentile!!! Ti voglio bene love!!

July_Chan: tesoro!!!! Quando ho visto la tua recensione mi stava venendo da piangere… ma perché pensi sempre di annoiarmi?? Ti assicuro che le tue recensioni sono alcune che aspetto con più ansia… adoro leggerle perché fai sempre delle analisi molto belle! E anche questa volta non sei da meno! Uhm… l’unica cosa… dici che Hysteria è Bellatrix, ma poi Ginny… e così pure Devil… prima è Rodolpuhs e poi Draco… ^_- non posso dirti se è giusto o meno, ma tutta l’analisi del personaggio è fenomenale! Sul serio! E anche l’analisi della canzone… molto, molto bella! Bravissima! Per quanto riguarda leggere le risposte… io sono la prima che lo fa! Spesso mi leggo tutte le recensioni e tutte le risposte^^ Comunque so a che risposta ti riferisci… una data a Sunnyna cara… ma non ho mai detto che qualcuno dei due morirà! Se vai a vedere c’è scritto che è opinione comune pensarlo, ma che io non ho mai detto nulla! Se e chi morirà lo so solo io… e ti assicuro che alcune cose possono sembrare scontate, ma non sempre è così!

Marikotter: l’identità degli Eletti è ancora lontana… e c’è ancora tempo per fare molte congetture… ^______^ che io mi diverto a leggere!!!

Weasleyina: Wow, ti ringrazio tantissimo! Sono contenta che ti piaccia così tanto! Non deprimerti, non ne vale la pena! Ti assicuro che anche chi fa dei nomi… beh… il più delle volte (quasi sempre) sbaglia… nessuno sa chi sono… te lo assicuro! Bacio!

 

Ragazzi anche per oggi è arrivato il momento di lasciarvi… tornerò con il prossimo capitolo dedicato alle ombre… e incontreremo finalmente l’ultimo… Devil!

 

Alla prossima!!

 

 

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Capitolo 13
*** Seventh Shadow: Devil ***


GLI ELETTI – Nati per uccidere

GLI ELETTI – Nati per uccidere

 

You can't escape the wrath of my heart [Non puoi scappare all'ira del mio cuore]
Beating to your funeral song (You're so alone) [Tenendo il tempo alla tua canzone funeraria (sei così solo)]
All faith is lost for hell regained [Tutta la fede è persa e l'inferno negato]
And love dust in the hands of shame (Just be brave) [Nella polvere dell'ira della vergogna (sii solo coraggioso)]

Let me bleed you this song of my heart deformed [Lasciami svegliare nel sole del mio cuore]
And lead you along this path in the dark [prima di condurti lungo questa strada nel buio]
Where I belong 'till I feel your warmth [Dove io appartengo finchè sento il tuo calore]

Hold me [Tienimi]
Like you held on to life [Come hai tenuto alla vita]
When all fears came alive and entombed me [Quando tutte le paure si facevano vive e mi sotterravano]
Love me [Amami]
Like you love the sun [Come hai amato il sole]
Scorching the blood in my vampire heart [il sangue bollente nel mio cuore di vampiro]

 

(Vampire Heart – H.I.M.)

 

Seventh Shadow: Devil

 

Le foglie degli alberi danzano priva di una qualsiasi armonia. Il vento le spinge, le scuote, le strappa… violentemente, prepotentemente… l’unico suo scopo è quello di muoverle. Far loro del male. Profondo. Inconsolabile.

 

Un vento gelido. Un vento del nord. Un vento che costringe molti a rinchiudesi nelle loro case comode, accoglienti. Riscaldate dal fuoco di un camino acceso.

 

Il vento non perdona. Prende, porta con sé e non lascia nulla. Un sibilo lontano è il suo canto. E tutto danza, seguendo quel ritmo immaginario dettato proprio da lui. Tutto assume un’altra forma. Gli alberi si piegano, si incurvano, si inginocchiano davanti alla sua potenza.

 

Nessuno può fermarlo.

 

La sua violenza colpisce tutti, indistintamente. Vuole solo far male. Male. Un dolore feroce… un dolore che si protrae nel tempo…

 

Devil osserva la ferocia di questa natura. È affascinato. Da una finestra è protetto da tutto quello… eppure lui vorrebbe correre… correre fuori e sentir la forza di quel vento sul suo corpo.

 

Vuole sentire la sua violenza contro di lui. Vuole sentire questa forza naturale e misteriosa avvolgerlo… piegarlo al suo volere… ma rimane immobile. E osserva… osserva…

 

È abituato. Osservare e colpire. Sempre. Mai agire senza prima aver osservato.

 

Osservare tutto, tutto. Ogni minimo dettaglio. Ogni spostamento. Ogni persona, oggetto, angolo remoto… tutto deve essere registrato ella sua mente. Tutto deve essere perfetto.

 

Un errore e tutto finisce. E non può permetterselo.

 

I suoi occhi si chiudono. Anche con le finestre chiuse sente il sibilo del vento. Un eco lontano che si propaga nella sua mente come un’onda. O forse è solo la sua immaginazione… ma lui lo sente. Sente quel sibilo. Dentro di lui.

 

Lui… definirlo era forse troppo semplice e troppo complesso.

 

Lui era uno e nessuno.

 

“Ciao. Chi sei?”

“Non ha importanza. Io sono uno e nessuno.”

[…]

E allora tu cosa fai, di notte, per sedare il tuo male?”

“Io uccido…”

(Io uccido di Giorgio Faletti)

 

Lui era Devil.

 

L’aveva scelto lui quel nome. Devil. Gli piaceva il suono di quel nome. Gli piaceva come lo pronunciava lui… con la l leggermente prolungata… un suono lungo… morbido. Adorava quel suono.

 

L’aveva scelto lui quel nome.

 

E gli piaceva terribilmente.

 

Devil riaprì gli occhi. Al di là dalla finestra il vento ancora tormentava la natura. Ancora la piegava al suo volere.

 

Spostò lo sguardo sul suo braccio. Sul simbolo degli Eletti… era così facile averlo in apparenza. Sembrava proprio una sciocchezza. Ma non sapevano cosa voleva dire avere quel simbolo tatuato addosso… non sapevano cosa voleva dire essere uno degli Eletti.

 

Il potere. La forza. La determinazione. Tutto concentrato in una sola persona. Un Eletto.

 

No. Gli altri non sapevano cosa voleva dire.

 

Gli altri non conoscevano il vero potere. La vera forza. La vera determinazione. Ma lui sì. Per tutta la sua vita aveva cercato tutto quello… e li aveva trovati…

 

Per un attimo i suoi occhi si spostarono sull’altro braccio. Un dolore immaginario lo attraversò completamente. Il dolore del ricordo… il dolore di un luogo tanto terribile quanto solo l’immaginazione poteva arrivare…

 

Azkaban.

 

Il tatuaggio dei detenuti di Azkaban faceva bella mostra di sé. Si ergeva in tutto il suo splendore sulla sua pelle. Ma quello era solo uno dei tanti segni lasciati da quel posto.

 

Cicatrici ben più profonde. Ben più dolorose.

 

Perché ad Azkabn o impazzisci o muori.

 

Non puoi vivere. Non sei vivo. Sei solo un fantasma… un’ombra di ciò che eri in passato… un tiepido ricordo… nulla di più.

 

La tua mente è confusa. Lacerata da fitte continue di dolore… ti sembra di impazzire. Tutto intorno a te sparisce e ricompare in successione. La realtà e l’incubo si fondono. E tu non riesci a venirne più fuori.

 

Affoghi. Affoghi in un mare che nessuno può placare. La tua vita è solo pazzia. E mentre l’istinto lotta per vivere… per sopravvivere… la ragione implora, urla e grida di morire. E tu non sai più niente.

 

Ti aggrappi alle sbarre come unica fonte di salvezza. Speri. Anche se non sai più cosa significa la parola “speranza”… sai che esiste… sai che deve esserci… ma non sai cosa sia… non sai dove sia… e di sicuro non verrà da te…

 

Le catene ti lacerano i polsi. Ma non seti dolore. Non un dolore fisico. Saresti capace di strappare quelle catene di metallo con solo la tua forza se tutto ciò servisse a qualcosa… ma è tutto inutile. Tu non sei più nessuno. E il dolore si affievolisce… oppure è solo la tua mente che è talmente sconvolta da non percepirlo nemmeno.

 

Azkaban.

 

Solo sentir pronunciare quella parola ti fa scattare. È l’istinto di sopravvivenza. Ormai hai solo quello.

 

Niente ricordi.

 

Niente speranza.

 

Niente illusioni.

 

Solo istinto… vuoi uscire… uscire in qualsiasi modo. Scappare… e urlare vendetta per ciò che ti stanno facendo…

 

Vorresti combattere… la tua mente rievoca questa sensazione… non sai bene cosa sia… non sai il suo significato… ma se ti può aiutare ad uscire da quel post allora va bene. Combatti.

 

E urli.

 

Gridi.

 

Piangi.

 

Tutto senza rendertene conto.

 

La pazzia è ovunque. Dentro di te e intorno a te. Tutti in quel posto impazziscono. Lo sai. E ti senti un po’ meno solo… hai almeno la consapevolezza di non essere l’unico… anche se preferiresti non sapere…

 

Le tue mani iniziano a tremare. Tutto il tuo corpo trema. E la tua mente sembra liberarsi da quelle catene che la tengono aggrappata alla terra… ti sembra di morire… e ritrovi la speranza. Un grido più forte.

 

Speri di morire.

 

Quel luogo è sempre immerso nell’oscurità. Un’oscurità che opprime. Un’oscurità irreale.

 

E quella pesante oscurità che grava su di te ti opprime e non ti lascia scampo… e allora è meglio morire.

 

Lasciarsi morire lentamente… le forze che spariscono… la mente lontana… tutto sembra… scomparire in un vortice che non puoi e non vuoi fermare…

 

Vuoi morire.

 

Disteso nella tua cella, con i polsi incatenati… la morte si avvicina passo dopo passo… la senti, la senti che arriva…

 

E poi ti ritrovi abbagliato. Tutto è luce. È calore…

 

E sei seduto su una sedia. Qualcuno ti ha portato via…

 

E non è la morte.

 

E in quell’istante gli giuri fedeltà. Perché ti ha salvato… avresti preferito morire… ma adesso… fuori da Azkaban… la tua mente è di nuovo viva… e la ragione si muove.

 

Tu non vuoi morire.

 

E allora impugnerai la bacchetta. Stringerai i denti e lotterai con tutte le tue forze.

 

Quello sarà il tuo nuovo destino.

 

Fedeltà assoluta.

 

E vendetta.

 

Devil chiude gli occhi. I ricordi sembrano dissiparsi. Azkaban è solo un pensiero lontano.

 

Pazzo? Forse… non sa più nulla ormai… ma sa che è meglio vivere… e uccidere gli altri…

 

Sa che lotterà con tutte le sue forze per vivere… per continuare a vivere… perché nessuno può sconfiggerlo.

 

Perché lui ha deciso di combattere…

 

Devil sorride leggermente… e di nuovo i suoi occhi vengono catturati da quel vento impetuoso…

 

E sorride.

 

Lui è come il vento… è una forza che ti spezza, ti piega… e ti uccide. Perché quello è il suo volere.

 

 

 

E le ombre riposano nelle loro case. Nelle loro stanza.

 

E le ombre gridano, urlano, piangono… ma nessuno le sente.

 

Perché loro per il mondo non sono nessuno…

 

Perché loro per il mondo non esistono.

 

Ma loro uccidono. Uccidono. Ancora e ancora… e non si fermano mai.

 

Perché devono… devono farlo… quello è il loro compito. E loro non possono mollare.

 

Solo loro possono continuare.

 

Loro sono stati addestrati per uccidere…

 

Sono nati per quello.

 

Sono gli Eletti.

 

E uccidono… uccidono…

 

E sui corpi stesi a terra dalle loro mani cadono piccole gocce cremisi… il loro cuore… i loro occhi… perché loro sono persone… ma devono uccidere…

 

Per la strada va

la morte, incoronata,

di fiori d’arancio appassiti.

Canta e canta

una canzone

sulla sua chitarra bianca

e canta e canta e canta.

(Gabriel Garcìa Lorca)

 

******

 

L’ho VISTO!!!!! Ragazzi siete già andati al cinema??? Se non l’avete ancora fatto correte gente! Quel film è meraviglioso!!!! Io me lo sono già visto due volte!!!!! Veramente spettacolare!!! Lo adoro! E ormai posso solo dire: RON FOR PRESIDENT!!!! Solo questo gente… rimane il migliore!!!

Cambiando argomento… ragazzi è fatta… arrivati al 13° capitolo posso dire di aver concluso le presentazioni delle ombre! ^_^

Che dire su Devil? A me è piaciuto tantissimo scrivere di lui… e descrivere ciò che, secondo me, si prova ad Azkabanspero di aver trasmesso tutto quello che avevo in mente…

Altro… sì, non guardatemi male, ci sto arrivando! Il TRAILER! Ebbene sì gente… a grande richiesta… è finalmente on line il trailer de Gli Eletti… che ne dite di andare a vederlo e dirmi se vi piace o meno? Ci tengo molto… ^_^ Con quel filmato spero che si capisca bene la situazione e l’atmosfera di questa storia… mi sono impegnata parecchio… soprattutto per la scelta della musica!

Lo potete trovare qui à http://mio.discoremoto.virgilio.it/ilfavolosomondodiharry10

 

E adesso passiamo ai ringraziamenti!!! Siete sempre gentilissimi! Vi voglio veramente bene gente! Grazie mille!!! ^_^

 

Desdeus: Harry e Luna ci sono sempre ma non posso inserire sempre tutti.. e visto che, almeno per adesso, il ruolo di Luna è marginale, preferisco dare più spazio agli altri che a lei… ^__-

Terry: no, i miei sono solo quelli dove c’è scritto il mio nome di fianco^^ ti ringrazio comunque!

Samy: in effetti sarebbe Alicia^^ ma non importa… ^__- Come ho già detto a Desdeus (vedi sopra), Luna, PER ADESSO, è un personaggio marginale… e quindi non trova molto spazio… ma c’è sempre… ^_^

Ellie: ti ringrazio cara! E così anche tu fai parte del movimento Pro-Murdoch insieme a Kaho-Chan e Giuggia89?? Potete fondare un club! ^___- ben presto vedremo all’opera Ron… il prossimo capitolo porterà grossi cambiamenti… ma non dico di più, e poi il titolo dice già tutto!! Bacio!!

Giuggia89: ^_^ affezionata! ^_^ ihihihih… oh vedrai… vedrai come si evolveranno le cose tra Bella e Murdoch… forse il momento di passione in sé vuol dire poco… ma mica è finito tutto qui! Nah… sarebbe troppo facile! ^_-  Non disperarti per la vera forma degli Eletti… ogni tanto qualcuno azzecca qualche nome e sembra anche sulla buona strada… ma… beh… alla fine molti si perdono in varie congetture totalmente sbagliate… sarà che ho la capacità di destabilizzare… oppure che mi pongo esattamente quell’obiettivo! Fammi sapere cosa ne pensi del trailer!! Sono curiosa! ^_- un bacio mega!!

Sunny: tesoro ma prego! Sono così felice che ti sia piaciuto! Mi sono divertita proprio a scriverlo! Ron-Harry… all’inizio doveva essere una cosa molto seria ma… poi mi sono venute in mente una serie di battute che non potevo non scrivere! Murdoch e Bella… beh rivedremo questi due già nel prossimo capitolo… questo era solo l’inizio… -___^ Che dire? Ormai ci siamo! Le ombre sono terminate… e io DEVO sapere le tue conclusioni… mi raccomando inserisci nella tabellina tutti i dati che riesci a raccogliere su Devil e poi fammi sapere! Un mega bacio gigante!!!

Opalix: Wow! È vero, era una recensione “tecnica” per usare un tuo vocabolo ma… mi ha fatto un immenso piacere! Sono contenta che si noti un miglioramento nel modo in cui scrivo… I capitoli più dark e cupi devo essere sincera: sono un’agonia e una gioia insieme… nel senso che sono così tutti simili che è così difficile differenziarli… eppure non posso non dire di non divertirmi un mondo ad inserire tanti indizi diversi… perché ognuno è diverso e uguale… Draco… è un personaggio particolare. E mi diverto sempre molto quando scrivo di lui… sarà che ha quella psicologia contorta con cui io vado a nozze… sarà che è così ricco di sfumature che è entusiasmante descriverlo… Per quanto riguarda ciò che avevi detto sui capitoli sulle ombre non me la sono affatto presa, anzi! So che possono risultare difficili… ma diciamo che ho fatto apposta… ho scelto uno stile particolare (frasi brevi, una sola azione, uso del presente, ambientazione notturna), ma volevo che fosse così in effetti… quasi come se venisse descritto un mondo a parte… Un bacio e grazie per i complimenti!!

JulyChan: Tesoro!!!! ^_^ Visto che iniziato dall’inizio anch’io farò così… le canzoni… allora, le canzone non sono una scelta dettata dal mio gusto personale a dispetto di ciò si potrebbe pensare… le canzoni sono scelte in base alle loro parole. Diciamolo chiaramente: a me Jovanotti non piace per niente, ma la canzone ci stava… poco importa se a me non piace… sono le parole e la musica che contano… e oggettivamente parlando andava bene… così pure come le altre… se dovessi utilizzare solo le canzoni che mi piacciono… beh non sarebbe giusto, credo… ^_^ La tua versione della morte di Murdoch è interessante… ma in effetti non andrà proprio così… ^_^ Anche se i casini per il nostro bel mangiamorte sono appena iniziati! Non vedo l’ora di leggere le tue supposizioni sugli Eletti… direi che dopo questo capitolo dedicato a Devil ci vogliono, no? Le aspetterò con ansia! Un bacione!!!!

Ginevra Cordelia: Wow (tanto per stare in tema ^___-)… ma grazie! Così mi farai arrossire! Beh per le recensioni… non sono merito mio, ma di chi le scrive… io non posso fare altro che ringraziarli! Un bacione!

Lily: sono contenta che ti abbia tirato un po’ su di morale! ^_^ Eh sì… Harry e Alicia hanno un bellissimo rapporto… la loro amicizia è veramente importante… ^_^ Un bacio!

Kaho_Chan: Ciao tesora!!!! Devo essere sincera? Mentre scrivevo quel pezzo ti pensavo! Murdoch… beh è un ragazzo giovane, prestante e perfettamente sano… e di sicuro non è un santo! Fai un po’ i tuoi calcoli… ^__- Proprio perché nessuno si aspettava un’amicizia del genere ho voluto scrivere un pezzo dedicato a loro… il pensiero comune era che c’era un’amicizia tra Ron e Alicia… io ho voluto mostrare com’è effettivamente la realtà… Avviserò Murdoch di guardarsi le spalle… e non da Bella ma da te^^ non me lo stancare troppo però ok? Che mi serve sano! ^_^ un bacione mega!!!!!

 

Bene anche oggi ho finito… ci rivediamo con il prossimo capitolo che si chiamerà “Crisis”.

 

Alla prossima!!! (e che ne dite di cliccare qui sotto e farmi come regalino una recensione?)

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Capitolo 14
*** Crisis ***


GLI ELETTI – Nati per uccidere

GLI ELETTI – Nati per uccidere

 

Tantissimi auguri di Buon Compleanno a July-Chan! Scusami per il ritardo! Spero mi perdonerai! Un bacio gigantesco!!!

Meg

 

My life is brilliant. [La mia vita è brillante]
My love is pure.
[il mio amore è puro]
I saw an angel.
[vidi un angelo]
Of that I'm sure.
[ne sono sicuro]
She smiled at me on the subway.
[mi ha sorriso sulla metro]
She was with another man.
[era con un altro uomo]
But I won't lose no sleep on that, [ma non per questo non dormirò]
'Cause
I've got a plan.
[perchè ho un piano]

 

(You’re Beautiful – James Blunt)

Capitolo 14: Crisis

 

Bella, Bella… perché vuoi sempre fare di testa tua?

 

Voldemort era da solo, nell’ampia stanza dove solitamente riceveva i suoi Mangiamorte.

 

Le pesanti tende erano quasi completamente tirate. Dalle finestre traspariva solo una debole luce, insufficiente per illuminare perfettamente l’enorme stanza.

 

La sua veste si muoveva leggera sul pavimento mentre camminava, pensando. Gli occhi erano fissi sul pavimento perfettamente lavorato. Le sue mani pallide, quasi scheletriche, risaltavano in modo spettrale sulla veste nera che indossava.

 

Sembrava uno spettro.

 

Ma non importa… non importa…

 

Un rumore di passi lo fece voltare in direzione della porta. Un secondo dopo qualcuno bussò.

 

“Vieni…”

 

Voldemort lanciò una veloce occhiata al Mangiamorte appena entrato. Lo stava aspettando.

 

“Mio Signore” un profondo inchino accompagnarono le parole dell’uomo “… è qui…”

 

“Bene…” Voldemort non aggiunse altro, e l’uomo non osò chiedere di più. Si rialzò e tornò alla porta, aprendola completamente e rivelando una figura minuta dietro di essa.

 

Avvolta in un lungo mantello nero con cappuccio, entrò con riverenza nella stanza. Voldemort si voltò a guardarla. A un suo gesto la figura si tolse il cappuccio, rivelando una giovane ragazza molto bella.

 

I capelli lunghi e ricci le ricadevano sulle spalle, arrivandole fino alla vita. La pelle candida, gli occhi scuri… facevano di quella ragazza un vero gioiello. Un giovane gioiello… ora nelle sue mani.

 

La ragazza si inchinò e i lunghi capelli le caddero davanti al volto, coprendolo. “Mio Signore…”

 

“Alzati…” La ragazza tornò a guardare l’Oscuro Signore. “Quanti anni hai?”

 

Diciannove, Mio Signore…”

 

Voldemort annuì… ancora più giovane di quello che immaginavo…  “D’ora in poi questa sarà la tua dimora… ti troverai bene…”

 

“Sì, Mio Signore…”

 

“Adesso vai… hai molte cose da fare e molte da imparare… non perdere tempo…”

 

“Certo, Mio Signore…” con un ultimo, profondo inchino, la ragazza uscì dalla stanza, lasciando Voldemort nuovamente solo.

 

Nuovi Mangiamorte stanno arrivando da ogni parte del mondo… bene… la vittoria è sempre più vicina… sempre più vicina…

 

******

 

Hermione si abbassò all’improvviso, schivando il colpo dell’avversaria. Era stanca, aveva il fiatone e voleva solo andare a farsi una bella doccia… ma non voleva perdere, e questo la faceva andare avanti a combattere.

 

Piegò la gamba sinistra per darsi lo slancio e colpì Julia ad un fianco con la gamba destra. La ragazza cadde a terra. Per qualche istante sembrò valutare l’idea di rimanere lì e darla vinta a Hermione… ma anche lei aveva un orgoglio… e nemmeno a lei piaceva perdere…

 

Poco distanti Harry e Ron osservavano l’allenamento delle due ragazze con una certa partecipazione.

 

“Secondo te quanto ci vuole prima che Hermione la stenda?”

 

Harry alzò le spalle. “Poco a giudicare da come è conciata Julia… poverina…”

 

Ron lanciò un’occhiata alla ragazza che si stava rialzando faticosamente da terra. Ridacchiò. Inutile, la sua Hermione era la migliore… in ogni campo…

 

Era grandiosa. Anche a combattere era assolutamente perfetta. I muscoli della schiena si tendevano continuamente e Dio solo sapeva quanto avrebbe pagato per strapparle di dosso quella canotta e osservarli da vicino… e quei pantaloni… non rendevano affatto giustizia al suo pefetto fondoschiena…

 

Ron hai  finito di fare la faccia da ebete? Vuoi anche un catino per la bava?” chiese una ragazza da dietro le spalle.

 

Ron chiuse gli occhi, imprecando mentalmente contro quella voce ben nota. “Alicia che cazzo vuoi? Non potevi farmi sognare in santa pace?”

 

La ragazza scosse la testa. “Ti assicuro che non è un bello spettacolo osservare mentre ti fai le seghe mentali…”

 

Harry ridacchiò. “In effetti ha ragione…”

 

Ron li guardò male, prima di tornare a concentrarsi su Hermione.  Stronzi.”

 

Alicia si scambiò un’occhiata complice con Harry, prima di ridacchiare divertita. “Senti, segaiolo, ho saputo che vai al Ministero oggi pomeriggio…”

 

Ron si voltò con sguardo truce. “E allora?”

 

“Potresti passare dentro da Tom e ricordargli che lo amo alla follia…” rispose lei, sbattendo in modo spropositato le ciglia e facendo una strana espressione sognante col viso. Harry scoppiò a ridere.

 

Ron  fece una smorfia. “Sì, e magari me lo bacio pure…”

 

Alicia scosse la testa, schifata. “No grazie, a quello ci penso io…” gli diede una pacca sulla spalla e gli fece l’occhiolino. “Adesso devo andare… lavorate ogni tanto eh!”

 

Harry annuì. “Secondo te cosa stiamo facendo?”

 

Alicia incrociò le braccia al petto e l’osservò. “Cazzeggiando” rispose risoluta.

 

Harry scosse la testa. “No, affatto! Stiamo riposando le membra e donando un po’ di pace alle nostre menti…”

 

Alicia alzò le sopracciglia. “Appunto… cazzeggiando…” 

 

Detta alla mia maniera era più fine…”

 

La ragazza scosse la testa. “Siete senza speranza voi due… ci vediamo…” Ron e Harry scoppiarono a ridere, osservando Alicia uscire dalla palestra.

 

“ANCORA CINQUE MINUTI!” La voce forte di Mike, il loro allenatore, risuonò nella stanza.

 

Hermione tirò un sospiro di sollievo. Era veramente stanchissima.

 

Ron la osservò ancora una volta da lontano, mentre si asciugava via il sudore dal viso… mentre si risistemava i capelli nella coda, ormai completamente disfatta. Era così… bella… non riusciva a trovare un aggettivo più appropriato di quello… era semplicemente e inequivocabilmente bella. Punto.

 

E chi affermava che la bellezza erano due gambe seducenti in un vestito da sera… beh… non aveva mai visto Hermione, quello era sicuro…

 

Ron scosse la testa. “Sono completamente andato…”

 

Harry sorrise. “Già da un po’, amico… già da un po’…”

 

“Già…” fece una piccola pausa “… ti rendi conto che non riesco a non pensare a lei? Più mi sforzo più mi viene in mente… mi sto trasformano in uno di quei rammolliti innamorati…”

 

Ron, tu sei già un rammollito innamorato…”

 

“Tu dici?”

 

“Sì…”

 

Ron annuì. “Mi sa che hai ragione…”

 

L’amico sorrise. “Sarà tua… me lo sento…”

 

Ron si girò di nuovo verso la ragazza. Ormai il loro allenamento era finito. Ed Hermione aveva vinto ovviamente… a discapito della povera Julia

 

“Tu piuttosto? Con Luna?”

 

Harry alzò le spalle. “Tutto bene… continuiamo ad uscire…” la voce di Harry gli risultò terribilmente strana… troppo strana…

 

Ron lo osservò con l’aria di chi la sapeva lunga. “Sesso?”

 

Harry fece una smorfia. “… nemmeno a parlarne…”

 

Ron scoppiò a ridere. “Sei diventato un puritano?”

 

Harry lo osservò maligno. “Non sono diventato un puritano, idiota… solo… voglio che sia lei a volerlo… non voglio affrettare le cose… Luna ha i suoi tempi… non è una ragazza comune… non mi va di costringerla a dirmi di sì solo perchè le piaccio… non sarebbe giusto…”

 

Il rosso annuì. “Da quando sei così profondo?”

 

Harry scosse la testa, rassegnato. “Idiota.” L’altro sorrise ancora di più. “E poi tu dovresti proprio stare zitto… non mi sembra che in questo periodo tu abbia avuto molte notti di fuoco…”

 

Ron sgranò gli occhi. “E allora? È completamente diverso, sai…”

 

“Diverso? Cosa c’è di diverso? Passi le notti in bianco tu come le passo io… a me sembra uguale…”

 

Ron riflettè un attimo. “Beh se la metti così… però è diverso! IO NON CE L’HO LA RAGAZZA!” urlò dietro la figura di Harry che ormai si era portato al centro della palestra per l’allenamento…

 

******

 

Harry si appoggiò allo stipite della porta della redazione del Cavillo. Aveva promesso a Luna che sarebbero andati insieme a mangiare qualcosa… e dato che il suo turno ricominciava solo alle quattro del pomeriggio… aveva pensato di portarla in un posto carino, magari babbano, visto che Luna ne andava pazza.

 

Riconobbe immediatamente la risata della ragazza, ancora prima di vederla comparire da dietro l’angolo con una collega. Non potè evitare di sorridere, ancora una volta, sul suo strano modo di vestire.

 

I capelli, solitamente lasciati sciolti sulle spalle, erano acconciati in un rocambolesco chignon dietro la nuca, trattenuti da un bastoncino di legno. Solo quando la ragazza fu più vicina si accorse che quello tra i capelli non era un bastoncino comune… bensì la sua bacchetta.

 

Luna gli sorrise, raggiante. “Ciao, Harry” e lo baciò, passandogli una mano tra i capelli.

 

Harry osservò la collega di Luna guardarlo con un certo interesse, prima di dileguarsi in una stanza.

 

“Sai, non sono in molti qui a credere che io stia veramente con te…” Harry si volse a guardare Luna. La ragazza stava guardando la porta in cui era entrata la collega. “… voglio dire… io, Luna Lovegood, che sta con il grande Harry Potter… anch’io non ci crederei se fossi in loro…” Luna lo guardò e gli sorrise.

 

Il ragazzo però rimase serio. Aveva sempre detestato, fin dai tempi di Hogwarts, le persone che non riuscivano a comprendere Luna… le persona che la giudicavano… le persone che le facevano i dispetti… solo perché lei era… diversa.

 

E dire che lui l’adorava proprio per quello!

 

Adorava quel suo modo di vestire stravagante. I suoi capelli perennemente in disordine. Il suo vizio di mangiucchiarsi le unghie. E sì… anche la sua bacchetta posta nei più svariati luoghi: dietro l’orecchio, tra i capelli…

 

Era così… diversa… così unica… che proprio non riusciva a capire perché gli altri ne avessero quasi paura…

 

“Beh, sto morendo di fame… andiamo?” La voce di Luna lo riportò alla realtà.

 

Harry annuì, sorridendole, e le passò un braccio intorno alla vita. Si sporse leggermente fino ad arrivare al suo orecchio e le sussurrò: “Forse sarebbe meglio togliere la bacchetta dai capelli…”

 

Luna sgranò gli occhi. “Me n’ero dimenticata…” se la sfilò delicatamente e se la mise in vita “…sai, in redazione è utile tenerla tra i capelli… così la trovo subito…”

 

Harry annuì… la sua mente si rifiutò categoricamente di chiederle come potesse perdere la sua bacchetta… visto e considerato che lui non faceva mai un passo senza…

 

“Beh dove andiamo?”

 

Il ragazzo sorrise. “Visto che ho un po’ più di tempo avevo pensato di portarti in un ristorante babbano qui vicino… che ne dici?”

 

“Sì…”

 

Harry la guardò. “Non sembri molto convinta…”

 

“…è che… non mi serve andare in posti alla moda per stare con te… non m’importa molto dove mi porti… a me interessi tu, non il posto…”

 

Harry sorrise appena. “Avevo pensato che ti avrebbe fatto piacere… tutto qui…”

 

Luna si voltò verso di lui e lo guardò dolcemente. Gli sfiorò delicatamente una guancia con la mano, senza privarsi del contatto visivo con i suoi occhi. “Harry tu non devi far colpo su di me… potrei andare nel luogo più meraviglioso da sola e mi sentirei infelice… ma potrei andare nel luogo più orribile con te e mi sentirei felice… questo è ciò che voglio… voglio sentirmi importante a discapito di ciò che pensano gli altri… e solo tu riesci a farmi sentire così…”

 

Il ragazzo le sorrise. L’attirò a sé e la baciò con tutta la passione che sentiva… e più il bacio diventava profondo, più la sentiva vibrare sotto le sue mani… se non fossero stati in mezzo a una strada, probabilmente non sarebbe riuscito a trattenersi…

 

La voleva… la voleva urgentemente… voleva amarla, accarezzarla, baciarla tutta la notte fino a farla addormentare, ormai esausta… e voleva averla accanto nel letto, al mattino… voleva averla accanto a sé, sentire il suo corpo abbracciato al proprio… sentire la sua pelle sotto le sue mani…

 

E poi baciarla ancora, ancora e ancora, e fare di nuovo l’amore con lei al mattino… e non lasciarla mai…

 

E scoprire, un giorno, di non poter vivere senza di lei. Di non poter stare senza di lei. Scoprire, un giorno, di amarla profondamente, più della sua stessa vita… perché ogni giorno che passava si rendeva conto che i suoi sentimenti si stavano rafforzando. Che la sua attrazione per quella ragazza stava mutando lentamente in qualcosa di più profondo… molto più profondo…

 

A malavoglia si staccò da lei, senza smettere di guardarla negli occhi. “Panino?” le sorrise raggiante.

 

Luna annuì. “Panino!”

 

E al diavolo i ristoranti chic babbani

 

******

 

Il gruppo di auror aveva quasi finito la loro visita al Ministero. Ron schioccò forte la lingua, senza degnarsi di muoversi minimamente. Appoggiato poco elegantemente al muro osservava gli altri auror compiere il giro di perlustrazione periodico…

 

Inutile dire che lui odiava tutto quello. Odiava andare al Ministero… e in effetti odiava anche dover prendere ordine dallo stesso, anche se indirettamente.

 

Sbuffò sonoramente, ma i suoi compagni fecero finta di non averlo sentito.

 

Grazie mille…

 

“Io vado a fare un giro…” disse abbastanza forte perché tutti capissero. Solo alcuni si voltarono a guardarlo… gli altri erano ormai abituati al suo atteggiamento.

 

Ron si staccò dal muro e prese a percorrere il corridoio a passo deciso. Un’altra cosa che odiava di quel luogo erano i corridoi… e tutto ciò che quei corridoi evocavano in lui… SiriusRon scosse la testa. Era passato tanto tempo… tantissimo tempo ormai… quasi dieci anni… eppure non aveva mai dimenticato… nessuno di loro l’aveva fatto.

 

Ron svoltò deciso a destra e proseguì a camminare. Doveva vedere Thomas… doveva assolutamente vederlo… incrociò due uomini che parlavano tra di loro. Quando si accorsero dell’uniforme da auror che aveva indosso smisero un secondo di parlare… per riprendere qualche attimo dopo.

 

Non era così strano vedere un auror camminare per il Ministero della Magia… in fondo lì vi era ancora la vecchia ubicazione del Quartier Generale del Auror… anche se ormai era stato ampiamente sostituito dal Nuovo Quartiere…

 

Ron arrivò finalmente all’ascensore ed entrò. L’ascensore iniziò a muoversi. Ogni fermata veniva preceduta dalla fredda voce metallica che annunciava il livello raggiunto. Solo quando la stessa voce esclamò “Secondo Livello, Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia, comprendente l’Ufficio per l’Uso Improprio delle Arti Magiche, il Quartier Generale degli Auror e i Servizi Amministrativi Wizengamot”, Ron uscì dall’ascensore e proseguì per il corridoio.

 

Passò davanti agli uffici degli auror, senza prestare troppa attenzione e proseguì. Aprì una pesante porta nera e si trovò davanti un nuovo corridoio.

 

Ecco perchè odio il Ministero… cammini cammini e alla fine non trovi mai un cazzo

 

Ron percorse tutto il corridoio. Le numerose porte presenti erano tutte completamente chiuse. Ron proseguì con passo deciso. Davanti agli occhi scorrevano piccoli cartelli con indicati i nomi dei proprietari dei vari uffici… quando arrivò alla scritta Thomas Baxter, Servizio Amministrativo Wizengamot si fermò.

 

Della ‘serie meglio tardi che mai’

 

Ron bussò. Dall’interno si sentì chiaramente la voce di Tom rispondere svogliatamente “Avanti…”

 

Quando aprì la porta si trovò davanti la scrivania del ragazzo ricoperta di pergamene… solo in un secondo momento si accorse che Tom era seduto dietro quell’ammasso di carte.

 

“Pensavo fossi sparito, Weasley! Mi dici che vieni e poi non ti fai vedere…”

 

Ron ridacchiò. “Dovevo almeno far finta di lavorare… non è che potevo sparire appena arrivati…”

 

Tomas annuì, sorridendo. “Giusto” Si alzò, cercando di mettere un po’ d’ordine sulla scrivania e fece cenno a Ron di sedersi. “Allora, che mi dici?”

 

Ron sprofondò letteralmente nella sedia. “Mah… le solite cose, credo… niente di nuovo… tu?”

 

“Il solito…”

 

Ron indicò la scrivania. “Infatti non noto molta differenza dall’ultima volta…”

 

Tom gli sorrise. “Molto divertente… Aly?”

 

Il rosso fece finta di ricomporsi. “Ah sì! Mi aveva detto di dirti qualcosa del tipo ‘sei l’amore della mia vita’,ti amo tantissimo’, e altre fra sette di questo genere…” sorrise “… devo confessarti che mi aveva anche proposto di baciarti ma ho gentilmente rifiutato…”

 

Thomas scoppiò a ridere. “Non sono il tuo tipo?”

 

“No… non è quello… ma sei un uomo quasi sposato… non sono un rovina famiglie!”

 

L’altro annuì. “Se solo ci fossimo incontrati prima, eh!”

 

Ron sorrise. “Già…”

 

Il volto di Tom cambiò espressione dopo qualche istante. “Parlando di cose serie… come va?”

 

Ron alzò le spalle. “Te l’ho detto, il solito…”

 

E questo significa?”

 

E questo significa la solita merda… attacchi di Mangiamorte, allenamenti, perquisizioni, appostamenti… la solita merda della guerra…”

 

Tom annuì. Si sporse leggermente in avanti e guardò fisso negli occhi Ron. “E con gli Eletti?”

 

Ron scosse la testa. “Anche qui il solito…”

 

“…mi dispiace…”

 

“uno ci fa l’abitudine a vivere nella merda, no? Dovresti saperlo… tu lavori qui!”

 

Thomas sorrise. “Vero!”

 

Ron gli sorrise.

 

Un volto amico… un volto sincero in tutta questa merda che è diventato il Ministero…

 

******

 

Stava correndo. Era una cosa che abitualmente non faceva… soprattutto lì, in quel luogo pronto a giudicarti. Pronto a spogliarti delle tue difese…pronto a mangiarti viva non appena commettevi un passo falso…

 

Ma quel girono era veramente troppo in ritardo…

 

Il tacco degli stivali riecheggiava per gli immensi corridoi che percorreva. La debole luce delle torce era appena sufficiente per illuminare una piccola parte di quel gigantesco tunnel… che sembrava non finire mai.

 

Arrivò alle scale e iniziò a scenderle e arrivò al secondo piano. Riprese a camminare frettolosamente nel corridoio. E di nuovo l’oscurità l’avvolse.

 

Fu solo quando raggiunse nuovamente le scale per scendere al primo piano che si accorse di una figura minuta che veniva nella sua direzione. Era una ragazza. Sembrava quasi una bambina da quanto era piccola.

 

Una bambina… ciò che lei aveva smesso di essere molto tempo prima

 

La ragazza sollevò lo sguardo terra e incontrò gli occhi di Ginny. La rossa non potè fare a meno di pensare che era veramente bella… molto bella

 

Ginny non poteva sapere che quella ragazza aveva pensato la stessa cosa di lei.

 

Istintivamente Ginny arrestò la sua corsa e l’osservò. Gli occhi scuri della sconosciuta la scrutarono per qualche istante prima di chinare leggermente il capo in segno di riverenza. Ginny ne rimase colpita. Mai nessuno… nessuno... in quel luogo le aveva portato rispetto.

 

La ragazza proseguì a camminare, lasciando Ginny immobile nel corridoio. Si sentiva… strana… era una sensazione sconosciuta… anche se non totalmente… si sentiva triste… come se avesse appena perso qualcosa di estremamente importante… qualcosa che non avrebbe mai potuto recuperare…

 

Si sentì legata a quella ragazza. Legata in una maniera che non sapeva descrivere. Non era una simpatia a prima vista… era qualcosa di più profondo… come se la sua anima avesse incontrato per un istante quella della sconosciuta…

 

E poi improvvisamente, si sentì stupida. E sciocca…. Perché diavolo sentiva gli occhi carichi di lacrime? Perché diavolo sentiva il cuore così pesante? Per quale motivo le veniva da piangere?

 

Perché?

 

Era forse quella la vita?

 

 

 

 

Poco distante da Ginny, la sconosciuta si era fermata, nell’ombra, e si era voltata ad osservarla.

 

Con quella poca luce poteva solo vedere i capelli rosso fuoco della ragazza appena incontrata. Il resto del corpo, fasciato in un abito nero, era un insieme indefinito con l’oscurità circostante.

 

Aveva il respiro pesante. Come se avesse corso. Come se fosse fuggita da qualcosa di invisibile che la rincorreva. Un presagio triste la invase profondamente, penetrandola fino in fondo al cuore…

 

Aveva appena visto il fuoco. Il fuoco… quello era il fuoco… e le veniva da piangere. Sentiva le lacrime scorrere sulle sue guance… non fece nulla per fermarle.

 

Chiuse gli occhi.

 

Era forse quella la morte?

 

******

 

Objection [Obiezione]
The angles of this triangle [Gli angoli di questo triangolo]

Got dizzy dancing tango [Mi gira la testa a forza di ballare il tango]
I'm falling apart in your hands again [Sto
cadendo di nuovo tra le tue braccia]

No way [Non è possibile]
I've got to get away [Devo andare via]

 

(ObjectionShakira)

 

******

 

Dover dire qualcosa.

 

Non trovare le parole.

 

Paura di sbagliare.

 

Pensieri frenetici nella mente.

 

DOVER dire qualcosa… e non sapere che dire.

 

Troppe troppe cose nelle mente.

 

DOVER dire qualcosa… e non trovare le parole.

 

Cosa c’è da dire, quando tutto è finito?

 

 

Hermione mangiava svogliatamente. I suoi occhi erano fissi sul piatto. Il braccio faceva, meccanicamente, ciò che l’istinto gli diceva… ma la mente… la mente era lontana mille e più chilometri.

 

David… guardava nervosamente in giro per la stanza. Come se non l’avesse mai vista… come se quella non fosse stata casa sua. Perché in fondo, si sentiva un perfetto estraneo. A cena con un’estranea. In una casa estranea.

 

Che diavolo ci facevano lì?

 

Dave deglutì a fatica. Più si sforzava per trovare qualcosa di cui parlare… qualcosa di stupido… più non lo trovava. E più il tempo passava, più il silenzio diventava insopportabile… e più il silenzio diventava insopportabile più… più tutto andava a rotoli.

 

Era come la legge del piano inclinato. Una pallina. Un piano inclinato. E quando si lascia andare la pallina, questa inizia a ruotare… lentamente… poi sempre più veloce… sempre di più, sempre di più… e non si riesce a fermarla. Fino a quando tutto non finisce… e la pallina cade, desolata, verso la sua fine.

 

Quello era ciò che stava succedendo a loro.

 

Dave mandò giù un boccone. Non riusciva a mangiare. Non riusciva a parlare… ma doveva… doveva… doveva porre fine a tutto quello… era inutile –completamente inutile- rimandare… non sarebbe servito a nulla…

 

“Penso che dovremmo parlare…”

 

Hermione alzò gli occhi dal piatto e posò la forchetta. “Sì…”

 

Dave sospirò. “Non penso che ci sia molto da dire… no?”

 

Hermione annuì. “Io non so più niente… so che non mi sono messa con te per qualche motivo… ma perché mi piacevi… e sì, mi piaci, ma… ma non so più niente… è tutto così difficile! Forse se non mi avessi fatto venire tutti questi dubbi, io…”

 

“Oh Per favore! IO ti ho fatto venire i dubbi? Quanto tempo pensi sarebbe passato prima che tutto questo venisse fuori da solo? Io ti ho solo fatto vedere la realtà… tu sei ancora legata a Ron… e lo sei così profondamente che… cazzo, nemmeno te ne accorgi… è questa la verità! Io ti ho mostrato i fatti e ti ho dato una scelta… o me o lui. Hai scelto, Herm… non giriamoci intorno.”

 

La ragazza abbassò gli occhi. “Mi dispiace…”

 

Anche a me… anche a me… ma è meglio così…”

 

“Sei sicuro?... io… io non lo so… non so niente… forse potremmo prenderci un periodo di pausa…”

 

Stronzate. Hermione affrontiamo la realtà… sarai anche confusa, piena di dubbi e tutto quello che vuoi, ma… tu ami lui… tu lo ami… mi dici dov’è la difficoltà?”

 

“La difficoltà è che non voglio lasciarti!” Hermione sollevò lo sguardo. Aveva le lacrime agli occhi… e si sentiva molto stupida per questo. Odiava… odiava piangere…

 

“Pensi che per me sia facile!” urlò Dave di rimando. “Pensi che mi diverta a lasciare la ragazza di cui sono innamorato? Pensi che mi diverta l’idea di vederla con un altro? Penso che io sia felice di tutto questo? Cazzo…”

 

“Scusami…”

 

Dave sospirò e si alzò. Le porse una mano e fece alzare anche lei. “Facciamola finita… facciamola finita in fretta… ti prego…”

 

Hermione annuì. “D’accordo”

 

Dave la tirò verso di sé e l’abbracciò. La cinse forte con le sue braccia e premette il suo corpo contro il suo petto. Sentiva i capelli di Hermione solleticagli il mento ma non voleva aprire gli occhi. Non voleva. Voleva che la sua mente, che il suo cuore registrasse tutto… voleva ricordarla così, la sua Hermione… stretta a lui e abbandonata tra le sue braccia.

 

Sentì il corpo della ragazza muoversi leggermente. Non fece in tempo ad aprire gli occhi che percepì le labbra di Hermione sulle proprie. Inclinò leggermente la testa di lato e rispose al bacio… non voleva pensare al fatto che sarebbe stato l’ultimo… voleva baciarla come se nulla fosse successo… come se tutto potesse tornare a qualche me se prima… quando i problemi erano lontani e la felicità vicina…

 

Voleva ricordarla così, la sua Hermione

 

La ragazza si staccò da lui. “…è proprio finita…” Dave non riuscì a capire se fosse una domanda o un’affermazione… ma annuì e rispose comunque. “Sì, è proprio finita…”

 

Hermione sollevò lo sguardo e incontrò quello di Dave. Gli occhi della ragazza erano lucidi, ma si rifiutava… si rifiutava di piangere davanti a lui.

 

“Ci vediamo Dave…”

 

Senza aspettare una risposta, prese il giubbotto e corse fuori dalla casa. Dave rimase a guardare la porta spalancata… il freddo di Dicembre già iniziava ad entrare… il rumore della pioggia si confuse quasi subito con il rumore dei passi della ragazza… Dave sapeva benissimo che in quel momento Hermione era scoppiata a piangere…

 

A qualche metro dalla casa Hermione avanzava sotto la pioggia. I capelli le si attaccarono al viso… ma non le importava. La pioggia nascondeva le sue lacrime… e quella era l’unica cosa importante…

 

Sarebbe bastato un colpo di bacchetta e si sarebbe potuto Smaterializzare… ma non voleva.

 

Voleva camminare. Sentire la pioggia che cadeva. Sentire le gocce che si mescolavano alle sue lacrime… voleva sentire il freddo entrarle nelle ossa… voleva sentirsi male, profondamente male… per sentirsi forse meno in colpa di quanto era successo…

 

E intanto camminava. Senza una meta. Senza uno scopo.

 

Camminava sotto la pioggia… e intanto piangeva.

 

******

 

Gente! Non sono morta e sono qui! Scusate il ritardo ma ho dovuto studiare parecchio in questi giorni… Perdonatemi! Faccio di nuovo gli auguri alla mia fedelissima July-Chan! (visto che mi sono ricordata??)…

Visto che non ho molto tempo passo subito ai thanks

 

Desdeus: ti ringrazio come sempre! ^_^ thanks!!

Ransie86: uhm… strano… non dipende dal mio pc e nemmeno dal programma perché si apre con Windows Media Player… sinceramente non so!! Mi spiace!

Terry: le immagini buie sono, in un certo senso, volute… ma mi dispiace che non si vedano molto! Grazie dei complimenti!

Ginevra Cordelia: forse un nome l’hai indovinato? Fammi sapere! ^_^ sono curiosa io!

Samy: direi proprio di sì! Io ADORO scrivere… ^_^ bacio!

Ellie: ti ringrazio tantissimo come sempre! Anche per i video (dimmi che ne pensi del trailer ok?)… eh sì… anch’io sono rimasta conquistata da Hayden… anche perché è assolutamente perfetto come Murdoch! Le cose si sono mosse come vedi… un notevole passo avanti è stato fatto! Un bacione mega!!

Eva: mi sa che per gli Eletti dovrai aspettare ancora un po’. Qualcosa intanto si sta muovendo… e iniziamo a sbrogliare la matassa che ho creato… in effetti c’è un po’ tanta confusione… ci sono talmente tanti personaggi, avvenimenti, sentimenti e caratteri che… beh… spero di riuscire a dire tutto in modo chiaro! ^_^ Bacio mega!!

Lily: per il trailer non so! Devi avere Windows Media Player per vederlo… Ti ringrazio tantissimo… e non preoccuparti, penso che le vere identità degli Eletti saranno rivelato solo a tempo debito! Non credo che qualcuno ci arrivi con il ragionamento! Bacio!!

Kaho_Chan: Mi piace molto l’idea che sei riuscita a cogliere di Devil. Non posso dirti nulla sui tuoi pensieri, ma sono indubbiamente collegati da un filo logico! Fus o Crouch? Sta a te la scelta! Eh sì che ho pensato a te… sei tu quella assatanata per Murdoch (in effetti non sei l’unica… il bel Mangiamorte sta mietendo le sue vittime… tutte ai suoi piedi!)… Qui mi spiace non compare, ma lo rivedremo nel prossimo, credo… Beh ora scappo! (spero che tu stia meglio!!!!). Bacio mega!!!!!

Sunny (o Dante?): tesorissima mia!!! Ma quanto hai scritto???? E dire che non posso commentare molto perché 1)sono di fretta… 2) non posso dire se sono giusti o sbagliati! Volevo solo dirti una cosa, più che altro è una domanda che mi è venuta spontanea quando ho letto i nomi (questo vale anche per la recensione di July-Chan)… ho vist che hai inserito nomi di auror e nomi di mangiamorte… come la spieghi questa cosa? O_O Non dico nulla se è giusto o sbagliati, chi è chi ecc… ma… è una domanda legittima credo^^ Non posso dire molto di più… commentare tutti i tuoi nomi sarebbe abbastanza inutile perché non posso dire nulla!!! -_- me spiase!!!! Per il resto… love hai visto questo capitolo? Quei due nostri amori stanno iniziando ad avere via libera!!! Preparati!!! ^_^ Un bacio mega e non ringraziarmi! Questa storia te la meriti tutta… e io sono onorata da essere riuscita ad entusiasmarti così! ^_^ tvttttb!

July-Chan: amore! Che recensione super-mega-lunga!!!!! Wow… che dire? Ogni volta che le leggo il mio cuore saltella felice sulle nuvole! Dici che è il caso di riprenderlo? ^___- Non posso dirti molto, come sempre comunque cercherò di rispondere ad alcune tue domande. Prima di tutto Devil non è un vampiro^^ e sì, era una metafora! Per il resto dei nomi… la mia bocca è cucita, come sai! ^_^ Ti ringrazio tantissimo come sempre, anche per il sito! (thanks thanks thanks!) e per il video… Hayden fa quest’effetto un po’ a tutti… o dovrei dire tuttE? ^_^ Ti rimando alla risposta che ho dato a Sunny per chiarire una questione (la domanda quindi è anche epr te^^)… Scusami per la risposta breve ma sono di fretta! Uffa!!! -_- perdono! Un bacione enorme!!!!! PS: piaciuto come regalino di compleanno?? Spero di sì! Io mi sono impegnata parecchio!

Giuggia89: sul serio si capisce che voglio torturarvi?? Hihhihi… e io che pensavo non si notasse! Come sempre non posso dire molto sui nomi… comunque tu hai inserito tutti Mangiamorte.. uhm… beh è una teoria che regge, ma la mia bocca è cucita!!! Per quanto riguarda la tua supplica… potrei dirti di sì, anche tu qualche nome l’hai azzeccato… ma non è detto che tu l’abbia messo “al posto giusto”… sto notando di essere totalmente imprevedibile… che bello!!!! ^_^ mi diverte questa cosa! Comunque non poso dirti se uno o più… e se i nomi che hai scritto l’ultima volta sono esatti… Cambiando discorso: RON FOR PRESIDENT! ^_^ Il migliore sempre e comunque!!! Bacio gigante!!!!

Weasleyina: il tatuaggio dici? Non posso dire nulla, ma sì si saprà… anche eprchè il tatuaggio ha molti possibili significati… dietro questa parola potrebbe esserci il marchio Nero o potrebbe esserci qualcos’altro… ^_^ Grazie mille!!!!!! Bacio!

 

E questo è tutto!! Volevo dirvi che da adesso in poi non è detto che SEMPRE i capitoli “normali” siano intervallati da uno con le ombre… infatti nel prossimo non incontreremo gli Eletti, ma di nuovo i nostri eroi… esattamente come li abbiamo lasciati in questo!!! Piccola anticipazione… il titolo: “Sono venuta da te…”. Largo alle supposizioni gente!!!

 

Me lo lasciate un commentino? Così io sono più felice e scrivo più in fretta?? Promesso!!!!!

 

Alla prossima!

 

 

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Capitolo 15
*** Sono venuta da te ***


GLI ELETTI – Nati per uccidere

GLI ELETTI – Nati per uccidere

 

 

I'm standing on a bridge [Sono su un ponte]
I'm waitin in the dark [Aspetto nel buio]
I thought that you'd be here by now [Pensavo che saresti stato già qui]
There's nothing but the rain [Non c'è altro che la pioggia]
No footsteps on the ground [Niente impronte per terra]
I'm listening but there's no sound [Ascolto ma non c'è nessun suono]

 

(I’m with you – Avril Lavigne)

 

Capitolo 15: Sono venuta da te

 

Appoggiò la piuma alla scrivania e si passò le mani sul volto.

 

Odiava portare il lavoro a casa.

 

Ma odiava anche chiedere continuamente a Hermione di compilare le pratiche al posto suo.

 

E odiava rimanere in ufficio più del dovuto.

 

L’unica soluzione era quindi portare tutto a casa… anche se lo odiava.

 

Ron lanciò un’occhiata all’orologio appeso alla parete, e decise che era sufficientemente tardi per poter andare a letto. Mise a posto tutte le pratiche sparse sulla scrivania e uscì dalla stanza.

 

Stava per entrare nella camera da letto, quando vide un’ombra muoversi fuori dalla finestra. Il suo istinto da auror si mise subito in moto. Sfilò la bacchetta dai pantaloni  e si avvicinò alla finestra, guardando cautamente fuori.

 

Niente.

 

Ron sospirò. Probabilmente era stato il vento e la pioggia.

 

Fece per rimettere via la bacchetta, quando qualcuno suonò alla porta. Ron impugnò nuovamente la bacchetta e si diresse verso la porta d’entrata.

 

Solo un pazzo poteva andare in giro a quell’ora di notte con un tempo del genere. O magari era solo qualche ragazzino che si divertiva a fare scherzi di poco gusto alla gente… ma accantonò subito l’idea. Era troppo tardi, anche per scherzi del genere.

 

Arrivò alla porta e guardò nello spioncino… e per poco non gli cadde la bacchetta.

 

L’ultima persona che si aspettava di trovare fuori dalla sua porta in quel momento era Hermione Granger.

 

E, invece, fuori dalla porta c’era proprio lei.

 

Aprì subito la porta e si ritrovò davanti la ragazza. Completamente bagnata, con i capelli, solitamente così voluminosi, ora completamente schiacciati sul volto, gli occhi rossi, infreddolita… sembrava così piccola, così indifesa.

 

Hermione? Che ci fai qui… sei… sei fradicia”

 

Hermione sussultò leggermente, e solo in quel momento Ron capì che le goccioline sul suo viso erano soprattutto lacrime e non gocce di pioggia. Hermione, la sua Hermione, stava piangendo…

 

“Scusami” sussurrò.

 

Ron scosse la testa. “Non importa, vieni dentro…” si spostò di lato per fare entrare la ragazza e la osservò mentre si stringeva il giubbotto addosso, cercando di scaldarsi.

 

Hermione, che cos’è successo?”

 

La ragazza si voltò a guardarlo e scosse la testa. “Non lo so… non volevo tornare a casa… non sapevo dove andare… non volevo disturbarti… pensavo di andare da Harry, ma… se ci fosse stata Luna… non volevo… so che è tardi… mi dispiace, io… non lo so… so solo che sono venuta da te…” Hermione abbassò gli occhi, e Ron si sentì completamente inadeguato.

 

Lui non sapeva parlare… lui non sapeva fare tutte quelle cose che sapeva fare Harry… non riusciva a comportarsi da amico… lui voleva stringerla e abbracciarla… asciugare le sue lacrime con la sua stessa bocca… ma non sapeva cosa dire per consolarla. Quello proprio non lo sapeva fare… non era tagliato per quelle cose.

 

Ron agì d’istinto. Fece un passo avanti, allungò le braccia e la tirò verso di sé. Sentì il freddo del suo corpo bagnato a contatto con il suo e rabbrividì, ma non gli importava. Non gli importava assolutamente nulla.

 

Non mi disturbi affatto… non pensarlo neanche, ok?”

 

Ron sentì le braccia di Hermione stringerlo con maggiore forza e il suo cuore non potè fare a meno di accelerare il battito.

 

Mio Dio Herm… tu mi ucciderai un giorno…

 

La ragazza appoggiò la testa contro il petto di Ron e chiuse gli occhi, non potendo fare a meno di respirare il buon profumo del ragazzo. E nella sua mente sfrecciarono veloci tutte le votle che David l’aveva abbracciata… e si sentì ancora più male, ancora più in colpa, nel capire che nessun abbraccio con lui poteva essere lontanamente paragonato ad un abbraccio di Ron.

 

Perché gli abbracci di Ron… erano abbracci completi, con tutto il corpo… sentiva il ragazzo tutto intorno a sé… si sentiva così bene, così protetta… Ron non la stringeva solo con le braccia…

 

Poteva sentire il calore del suo corpo in contrasto con il suo… freddo e bagnato…

 

E le sembrava tutto così bello… tutto così naturale. E ogni secondo che passava si sentiva così in colpa per David… perché solo ora capiva cosa aveva dovuto subire quel ragazzo… solo ora capiva veramente quanto David l’amasse

 

Dai suoi occhi ricominciarono a scendere delle lacrime, che lei non riuscì a trattenere. Si sentiva stupida… stupida a stare così bene nelle braccia di Ron, mentre David era a casa, da solo…

 

E senza nemmeno accorgersene, senza volerlo, riprese a piangere… proprio come aveva fatto per tutta la strada che l’aveva portata da Ron. Riprese a singhiozzare silenziosamente, appoggiata al petto del ragazzo.

 

Ron le passò una mano tra i capelli bagnati e la lasciò sfogare, senza pretendere una spiegazione, senza pretendere inutili parole che tra loro, in fondo, non erano mai servite. La teneva stretta, più stretta che poteva, come per non farla scappare… per non farla scappare anche quella volta. La prima volta che la sentiva veramente sua… sua e di nessun altro.

 

Hermione si staccò leggermente da Ron e si passò una mano sugli occhi. “Scusami… ti ho bagnato tutto…”

 

Ron sorrise leggermente. “Non importa, ci metto un attimo ad asciugare tutto…”

 

Hermione si passò una mano tra i capelli e si staccò del tutto dal ragazzo. Abbassò gli occhi e si morsicò piano il labbro. “Ho lasciato Dave…” sussurrò piano. Quasi volesse ripetere a lei stessa più che dirlo realmente a Ron… quasi volesse imprimerlo nella sua mente, per ricordare che non era stato un incubo, ma che era tutto, dolorosamente, vero.

 

Ron sgranò gli occhi. Aprì la bocca per dire qualcosa, qualsiasi cosa ma… la richiuse subito. Non poteva far finta che il suo cuore non si fosse fermato per un istante alla parole della ragazza… non poteva far finta di non provare una piccola leggera felicità, nel sapere che Hermione era libera… che la sua Hermione era completamente libera…

 

Eppure… vederla così, in lacrime, con gli occhi gonfi e rossi, anche la più piccola e remota felicità sparì… perché mai, per nessuna ragiona al mondo, avrebbe voluto che Hermione soffrisse.

 

Vuoi… vuoi parlarne?”

 

Hermione scosse piano la testa. No… non ancora.

 

Ron annuì. “Dovresti fare una doccia calda, Herm… sei tutta bagnata…”

 

La ragazza si volse piano verso di lui e lo guardò negli occhi. “Grazie…” Allungò una mano e gli accarezzò leggermente la guancia.

 

“Se mi lasci i vestiti fuori dal bagno te li asciugo, così non dovrai rimetterti i vestiti bagnati…”

 

Hermione annuì, e senza dire nient’altro si avviò verso il bagno, lasciando Ron ad osservarla… e se solo Hermione si fosse voltata, anche solo per un istante, avrebbe visto lo sguardo di Ron… quello sguardo… quello sguardo che David temeva tanto… lo sguardo triste e dolce di chi ama silenziosamente… e allora avrebbe potuto capire, che Ron la amava sul serio. Che la amava profondamente. E che lei non si era mai accorta di nulla… o forse, non aveva mai voluto ammetterlo.

 

 

 

Hermione uscì dalla doccia e afferrò l’accappatoio davanti a lei. Solo in un secondo momento si rese conto che quello era l’accappatoio che usava Ron. Nell’istante in cui l’indossò, percepì il profumo del ragazzo. Quel profumo dolce che l’aveva sempre contraddistinto, anche ad Hogwarts.

 

Si passò le dita tra i capelli, cercando di districare i nodi e si guardò allo specchio. I suoi occhi erano ancora rossi… e aveva un’aria decisamente sconvolta.

 

Scosse la testa, rifiutandosi di piangere ancora. Afferrò la salvietta e iniziò ad asciugarsi i capelli.

 

 

 

Mosse di nuovo la bacchetta e anche i pantaloni di Hermione si asciugarono. Prese tutti i vestiti e andò verso il bagno.

 

Bussò leggermente alla porta e mise per terra tutti i vestiti asciutti. “I tuoi vestiti sono qui fuori ok?”

 

La voce di Hermione gli giunse dall’altra parte della porta. “Ok… grazie…”

 

Ron rimase qualche secondo a fissare la porta. La voglia di aprire quella porta, di entrare, di strapparle di dosso salvietta, accappatoio, tutto… tutto ciò che indossava… e fare l’amore con lei lì, in un bagno… di abbracciarla e di baciarla e poi addormentarsi con lei… per ritrovarla al mattino…

 

Ron chiuse gli occhi e si impose di tornare in salotto.

 

Sfiorò la porta con una mano, e si voltò, consapevole che se fosse rimasto lì, avrebbe vinto il suo istinto.

 

 

 

 

“Ho fatto…”

 

Ron girò il viso e si trovò davanti Hermione, con i vestiti asciutti e i capelli in ordine. Ma gli occhi… quelli erano ancora rossi… ancora gonfi… ancora troppo tristi…

 

La ragazza si avvicinò piano al divano e si sedette accanto a Ron, senza smettere di guardarlo.

 

“L’ho lasciato io…” senza nessun preavviso, Hermione riprese a parlare, e Ron capì facilmente che si stava riferendo a David. “…e non puoi immaginare quanto mi sento in colpa… sono una stronza…” Hermione distolse lo sguardo e sospirò.

 

Ron la osservò. Era così bella, anche in quel momento… anche con gli occhi rossi. Non si rese conto di aver iniziato ad accarezzarle i capelli, fino a quando non li sentì morbidi e soffici sotto il suo tocco.

 

“Più penso al perché… più non trovo risposta… e più non trovo risposta, più mi sento in colpa…”

 

Ron la lasciò parlare, me non smise per un attimo di accarezzarle i capelli.

 

La ragazza scosse la testa. “Non so più niente… non so nemmeno perché sono qui…” Hermione si girò verso Ron e incontrò i suoi occhi azzurri. Non si era accorta di essersi seduta così vicina a lui… così vicina da riuscire a contare tutte le piccole lentiggine sparse sul suo naso… così vicina da poter vedere chiaramente le striature più scure dei suoi occhi… così vicina da poter sentire il suo respiro contro il proprio viso… così vicina da non riuscire a muoversi… così vicina da sentire il cuore accelerare senza nemmeno sapere perché… così vicina da poter sentire quel qualcosa, così difficile da descrivere, che c’era sempre stato tra loro due, ricomparire…

 

Girò di scatto la testa. Non poteva ricaderci di nuovo… non ancora… non di nuovo con Ron… non di nuovo persa dietro qualcuno che non la considerava minimamente…

 

No. Ron era suo amico.

 

“Vuoi restare qui, stanotte?” la voce calda di Ron le sembrò una pugnalata in quel momento. “Voglio dire… puoi dormire nel mio letto… io dormirò sul divano…”

 

Hermione si girò di nuovo a guardarlo. Non fu capace di trattenersi dal sorridergli leggermente. Senza dire nulla si avvicinò ancora di più e appoggiò la testa sulla sua spalla…

 

“Fammi rimanere così… ancora un po’… per favore…” sussurrò.

 

Ron le sorrise e riprese ad accarezzarle i capelli.

 

Fu solo quando sentì il respiro della ragazza lento e regolare che capì che si era addormentata. La guardò e si chinò leggermente per riuscire a baciarle i capelli.

 

Sapeva già che quella notte non avrebbe dormito… non con lei così bella… non con lei così vicina… non con loro due soli in una stanza…

 

******

 

 

Ginny scoppiò a ridere. “Stupido!”

 

Murdoch allargò le braccia e fece una faccia stupita. “Guarda che è vero!”

 

La ragazza scosse la testa. “Piantala…” Senza dare il tempo al ragazzo di replicare, riprese a camminare per il giardino. Pochi secondi dopo Murdoch era di nuovo accanto a lei con un insopportabile sorriso sul volto.

 

“Senti spiritoso… non ti ho ancora chiesto perché mi hai dato buca l’altro giorno… prima mi inviti fuori e poi non ti fai trovare…”

 

Murdoch si impose di non guardarla negli occhi. L’altro giorno… era andato a letto con Bellatrix e si era dimenticato di Ginny… si odiava ancora per quello che aveva fatto…

 

“Sì, scusami è che… dovevo fare delle cose… non mi ricordavo… scusami…”

 

Ginny annuì e si fermò. Sollevò il viso e si mise a guardare il cielo. “Dopo la pioggia, il sole è ancora più bello, non trovi?”

 

“Già…”

 

L’attenzione del ragazzo venne però catturata da un’esile figura che camminava a qualche metro di distanza da loro. “Chi è?”

 

Ginny seguì lo sguardo di Murdoch fino ad arrivare alla ragazza che aveva incontrato il giorno prima dei corridoi. “Non lo so…”

 

“È bella…”

 

Ginny sbuffò, ma non potè trattenersi dal sorridere. “Io me ne torno dentro… tu vai pure avanti ad osservarla…”

 

Murdoch annuì e sorrise. Prese a camminare in direzione della ragazza, senza rendersene conto. Si ritrovò davanti a lei, e potè solo constatare che era veramente bellissima. I capelli lunghi, ricci… le labbra rosse per il freddo… la pelle incredibilmente bianca, forse troppo…

 

La ragazza abbassò il capo in segno di rispetto… e proprio come Ginny, anche Murdoch rimase colpito.

 

“Non ti ho mai visto…”

 

La ragazza alzò il volto. “Sono arrivata solo ieri, signore…”

 

Murdoch si avvicinò a lei. Alzò un braccio e le accarezzò lentamente una guancia. “Ecco perché… altrimenti mi sarei ricordato…”

 

La ragazza rimase immobile ad osservarlo. Poi, all’improvviso, girò la testa di lato e fece un passo indietro, togliendosi dalla sua carezza. Abbassò nuovamente il capo. “Scusatemi” mormorò, e prese a camminare molto velocemente, senza dare il tempo a Murdoch di rispondere…

 

Il ragazzo la vide allontanarsi e sorrise leggermente.

 

Non ho nessuna intenzione di farti scappare…

 

Prese a correre. In un attimo raggiunse la ragazza. “Senti, mi sa che abbiamo sbagliato modo di conoscerci… quindi rifacciamo tutto ok? piacere, Murdoch Ripley…” allungò la mano nella sua direzione e attese.

 

La ragazza osservò la mano e poi lui. Gli sorrise leggermente. “Veronica Helski” E gli strinse la mano.

 

Helski… non sei di qui vero? Non andavi ad Hogwarts…”

 

La ragazza scosse la testa. “No, andavo a Durmstrang…”

 

“Capisco… ah, per favore… non darmi del lei, mi fai sentire terribilmente vecchio e non credo di essere molto più grande di te!”

 

La ragazza sorrise leggermente. “D’accordo… come vuoi… anche perchè penso che tu abbia ragione… io ho solo diciannove anni, ma tu…”

 

“Ventuno… e non c’è bisogno che tu mi dia del lei…”

 

La ragazza abbassò lo sguardo. “Vika… chiamami pure così… è più corto, e mi piace di più…”

 

“D’accordo… Vika…” Murdoch si guardò in giro. “Hai voglia di fare un giro?”

 

Veronica sollevò lo sguardo da terra. “Sì, certo, ma… la tua ragazza potrebbe…”

 

Il ragazzo la interruppe. “La mia ragazza? Chi sarebbe?”

 

“Quella che era con te poco fa… quella ragazza con i capelli rossi…”

 

Murdoch non potè evitare di scoppiare a ridere… “Ginny? Oddio… no! Quella non è affatto la mia ragazza! Non pensarla nemmeno una cosa del genere! Quella è la donna di Draco! Nessuno si può avvicinare a lei… o muori, questo è sicuro…”

 

“Oh… scusami, non lo sapevo…”

 

“Non importa… allora, vieni?”

 

Veronica annuì leggermente. “D’accordo…”

 

I due ripresero a camminare, mentre Murdoch cercava di spiegare alla ragazza chi fosse Draco Malfoy e perchè tutti lo temevano…

 

Non sapevo di essere osservati. Non sapevano che qualcuno, dalla finestra della propria camera li spiava…

 

Che piacevole sorpresa, bimbo… che piacevole sorpresa… tutti hanno un punto debole… tutti… e io so il tuo, bimbo…

 

******

 

Harry non amava particolarmente mangiare nella mensa comune. Ma quel giorno… beh, Luna non poteva andare via dalla redazione, lui aveva il turno di pattuglia dell’una, e soprattutto ovunque si parlava della rottura tra David e Hermione.

 

In effetti a Harry non importava niente delle voci di corridoio. Sapeva che Hermione gli avrebbe raccontato tutto, proprio come aveva sempre fatto… ma si sentiva quasi in obbligo di difendere la sua amica… dalle voci che avevano iniziato a  circolare.

 

Così si era ritrovato in mensa, ad annuire distrattamente mentre alcuni suoi colleghi sparlavano… e si era ritrovato a sgranare gli occhi e a negare ogni qual volta dalle loro bocche uscisse qualcosa di assolutamente non appropriato.

 

Hermione non si doveva toccare… questa era legge.

 

Harry sbuffò piano, cercando di non farsi notare e masticò svogliatamente un panino.

 

Improvvisamente si sentì picchiare su una spalla. Voltandosi vide la figura seria e autoritaria del Comandante Armstrong.

 

“Comandante!”

 

“Posso parlarti un attimo? So che dopo sei in pattuglia, altrimenti non ti avrei disturbato…”

 

Harry si alzò in piedi “Nessun disturbo, Signore…”

 

L’uomo annuì. “Andiamo nel mio ufficio, va bene?”

 

Senza attendere una risposta da Harry, l’uomo si avviò fuori dalla mensa. Percorsero tutto il tragitto in assoluto silenzio.

 

Harry provava una profonda ammirazione per Armstrong. Lo considerava un validissimo soldato e un esperto stratega… insomma uno che se la sapeva cavare egregiamente sia dietro una scrivania che in mezzo a una battaglia. Il contrario di Howard.

 

Non che Howard fosse incompetente… solo… non era affatto all’altezza di Armstrong.

 

Arrivarono all’ufficio del comandante e Armstrong lo fece accomodare.

 

“Ti ho chiamato perché il Comandante Howard mi ha consegnato questo…” gli porse un fascicolo, che Harry riconobbe immediatamente.

 

“Il fascicolo di Shadows

 

“Il fascicolo completo… ci sono tutti i rapporti… Howard ha detto di farveli avere…”

 

Harry annuì. “Grazie, Signore…”

 

Armstrong lo guardò negli occhi. “Non è l’unica cosa che mi ha dato…” gli porse un altro fascicolo, questa volta molto più voluminoso.

 

Harry lo prese in mano. Quando lesse il nome scritto in bella grafia sull’etichetta sgranò gli occhi. “Bone? Signore non è un caso di cui ci occupiamo noi…”

 

Armstrong annuì. “Lo so… ma Bone è un fascicolo molto ampio, come puoi vedere. So che non siete voi ad occuparvi della cattura e delle indagini dei mangiamorte, ma Howard ha pensato bene di… farvi dare un’occhiata, diciamo così. Sa che la mia squadra è composta dai migliori auror… e ha pensato bene di affibiarvi anche questo…”

 

Harry tornò ad osservare la cartellina. Appena diventato auror il suo unico obiettivo era occuparsi di quel caso… entrare nella squadra che svolgeva le indagini… sbattere in prigione più Mangiamorte possibili…

 

“Dovete solo darci un’occhiata, tu e i tuoi compagni… ho già chiarito con Howard che la mia squadra non può occuparsi di questo a tempo pieno… ma darci un’occhiata non costa nulla… se trovate qualcosa bene… se trovate indizi, tracce, fate qualche indagine e vediamo cosa viene fuori… altrimenti Howard si riprende il tutto e noi andiamo avanti per la nostra strada…”

 

“Sì, Signore…”

 

Puoi andare, Harry… avvisa i tuoi compagni…”

 

Harry si alzò dalla poltrona e annuì. “Certo, Signore…”

 

Armstrong gli sorrise. Harry fece il saluto militare e uscì dalla stanza, lasciando Armstrong da solo a riflettere.

 

I migliori… i suoi ragazzi erano considerati i migliori. Anche un idiota come Howard aveva capito le loro capacità. Quei ragazzi… quei ragazzi era gli auror più in gamba che il Ministero avesse mai avuto…

 

L’uomo sorrise leggermente e si appoggiò allo schienale della poltrona.

 

Poteva ritenersi estremamente soddisfatto. I migliori auror in circolazione… ed erano nella sua squadra…

 

******

 

Che stai facendo?”

 

Ginny aprì svogliatamente un occhio solo. “Secondo te?”

 

Draco fece una smorfia e continuò ad osservare la figura distesa sul letto. I pantaloni e il maglione nero non le conferivano certo un’aria tra le più sexy, non come quando indossava i suoi vestiti sempre troppo corti, ma era comunque bellissima. Con i capelli rossi sparsi in disordine sul cuscino… gli occhi chiusi… mentre nella stanza si propagava una musica leggera…

 

“Ascolti questa roba?”

 

Ginny spalancò gli occhi e si mise a sedere. “Non definire roba la musica classica, Draco… è arte…”

 

Draco si avvicinò al letto e si sedette sul bordo, senza smettere un attimo di guardarla negli occhi. “Quelli che definiscono arte questa musica, non hanno mai visto la vera bellezza…”

 

Ginny sorrise maliziosamente. “Sarebbe?”

 

“Tu”

 

“Ti amo”. Senza aspettare una risposta, lo baciò come aveva sempre fatto. Facendo scorrere le sue dita tra i suoi capelli biondi, premendo il suo corpo contro il suo, assaporando ogni più piccola emozione che tutto quello le provocava.

 

Si staccò leggermente da lui e sorrise. “Vieni” Lo fece alzare e lo portò al centro della stanza, senza mai lasciare la sua mano. “Balla con me…”

 

Draco fece una faccia stupita. “Perché dovrei?”

 

Perché a me piace…”

 

Il ragazzo scosse la testa. Appoggiò le mani sui fianchi della ragazza e l’attirò verso di sé. Ginny fece scorrere le sue mani sottili sulle braccia forti di Draco e le intrecciò dietro il collo. I loro corpi aderivano perfettamente. Ginny poteva sentire chiaramente il petto di Draco alzarsi ed abbassarsi per respirare.

 

Appoggiò la testa all’altezza del cuore e chiuse gli occhi, lasciandosi cullare dalla musica e dai battiti del cuore del ragazzo.

 

“Ti amo”

 

Un sussurrò, ma Ginny lo percepì perfettamente. Aprì gli occhi e alzò il viso, per riuscire a guardare Draco negli occhi. Il ragazzo la stava fissando intensamente. Draco sollevò una mano e le portò dietro l’orecchio una ciocca di capelli, poi scese delicatamente sulle labbra della ragazza, ne disegnò il contorno. Piano. Accarezzando ogni più piccolo millimetro di quelle labbra che adorava.

 

“Vorrei che il tempo si fermasse adesso… così potrei restare qui con te, per sempre…”

 

Draco sorrise leggermente. “Sai che è impossibile…”

 

Ginny chiuse gli occhi gustandosi le dita del ragazzo sulla propria pelle. “Io sono l’esempio che nulla è impossibile… e anche tu…”

 

“Vero…”

 

Ginny dischiuse leggermente le labbra e morsicò un polpastrello della mano di Draco. Aprì gli occhi e incontrò quelli di ghiaccio del ragazzo. “Voglio fare l’amore con te…”

 

Draco si chinò e le diede un bacio sulla guancia. Senza mai staccare le sue labbra dalla pelle di Ginny, arrivò fino all’orecchio. “Dovevi solo chiedermelo…” sussurrò, in un modo tanto dolce e sensuale che Ginny non riuscì a non chiudere gli occhi.

 

Le mani del ragazzo si insinuarono sotto al maglione della ragazza. Ginny ebbe un brivido quando la sua pelle venne a contatto con le mani fredde di Draco. La lentezza con cui percorreva la sua schiena, risultava terribilmente esasperante.

 

Voleva sentire la bocca di Draco sul suo corpo… e lo voleva subito.

 

Si staccò dal ragazzo e si tolse velocemente il maglione, non dando il tempo a Draco per replicare. Lo guardò maliziosamente e si morsicò il labbro inferiore. “Non riesco ad aspettare…”

 

Il ragazzo sorrise. Si chinò a baciarla mentre le sue mani riprendevano il movimento lento sulla sua schiena…

 

Ginny spinse il suo corpo ancora più vicino a quello di Draco e si aggrappò con tutte le sue forze al collo del ragazzo.

 

Quanto lo amava… non aveva mai amato così. Non aveva mai provato qualcosa di così forte e sconvolgente da farla rimanere senza fiato ogni volta che ci pensava. Non aveva mai desiderato che tutto il resto del mondo sparisse… solo per poter stare da sola con lui per sempre. Non aveva mai nemmeno pensato che esistesse un amore del genere.

 

Lei si era abituata all’amore che aveva provato per Harry. Un amore che ti fa battere il cuore, che ti rende felice per un nulla, che ti fa sognare ad occhi aperti. Un amore come tanti.

 

Ma con Draco… con lui era tutto diverso. Con lui, il suo cuore si fermava… le sembrava che il mondo non esistesse… che tutto si riducesse a quella stanza…

 

Ginny sospirò.

 

Ti amo…

 

******

 

Sistemò anche l’ultimo rapporto e chiuse il fascicolo.

 

Si appoggiò allo schienale della poltrona con gli occhi chiusi. Era veramente troppo stanca. Quella giornata sembrava interminabile.

 

“Posso?”

 

Hermione aprì gli occhi. In piedi, vicino alla porta, c’era Harry, con in mano due caffè.

 

La ragazza gli sorrise dolcemente. “Vieni”

 

Harry entrò e le porse un caffè. “Ho pensato che ti avrebbe fatto bene…”

 

Hermione annuì. “Hai fatto bene…” afferrò la tazzina e lo guardò negli occhi. “Anche tu qui per le voci di corridoio?”

 

“No… sono qui per vedere come sta la mia migliore amica…”

 

Hermione sorrise. “Riassunto in una parola direi, confusa…” si passò una mano sugli occhi e sospirò. “Non lo so Harry… non lo so… se mi chiedi perchè ho lasciato David non so darti una risposta… se mi chiedi perché io sia andata da Ron… non lo so…”

 

Harry sorrise leggermente. “Hai dormito da lui, vero?”

 

La ragazza annuì appena. “Sì… sul divano… e lui è rimasto quasi tutta la notte sveglio…”

 

Non penso che gli abbia dato così fastidio…

 

Perché sei andata da lui?”

 

Hermione lo guardò negli occhi. “Non lo so. Cioè… ho pensato di venire da te… ma poi mi sono detta che magari eri con Luna e non volevo disturbarti… non lo so…”

 

“Hai fatto bene”

 

“Allora eri sul serio con Luna!”

 

Harry scosse la testa. “No, affatto… ma hai fatto bene ad andare da Ron…”

 

Hermione abbassò gli occhi. Per alcuni interminabili secondi fissò la sua scrivania. Sospirò.

 

“Pensi che sia innamorato di me?” sussurrò appena.

 

Decisamente sì…

 

Herm…”

 

La ragazza lo guardò negli occhi. “Perché tutti pensano questo? David ne era convinto… non faceva che ripetermelo… io non lo so… io non posso innamorarmi di lui, Harry…”

 

Perché?”

 

Ho speso metà della mia vita dietro a lui… e lui non si è mai degnato di guardarmi… non posso ricaderci ancora… non di nuovo… non posso… lo capisci? A dispetto di tutto quello che si dice, ioe  lui non siamo fatti per stare insieme…”

 

“Non sono d’accordo… io ho sempre fatto il tifo per voi…”

 

Hermione scosse la testa. “No… non lo so… è che… insomma Ron è così immaturo certe volte, e tu sai quanto odio le persone immature! È come un bambino…” chiuse gli occhi “e invece… altre volte è così… così tipicamente Ron. Così dolce… capisci quello che intendo? Stanotte mi ha abbracciato… in un modo così suo, così unico… e in momenti come quelli mi ricordo di come il mio cuore batteva all’impazzata ai tempi di Hogwarts…”

 

Harry si sporse leggermente in avanti. “Quello di cui hai bisogno adesso è fare chiarezza… ma non pensarci troppo… non rifletterci come al tuo solito… lascia che tutto vada nella direzione in cui deve andare…”

 

Hermione sorrise leggermente. “Harry non… non posso… non posso tornare ad amare Ron… non posso…”

 

Forse non hai mai smesso Herm… e nemmeno te ne accorgi…

 

“Chi era quella che mi diceva che l’amore non si sceglie?”

 

“Io…”

 

“E allora lascia che te lo ripeta io adesso… non puoi scegliere chi amare… non puoi… devi solo…”

 

“…accettarlo” concluse Hermione.

 

“Già… devi solo accettarlo…”

 

Hermione annuì. “Grazie, Harry…”

 

Il ragazzo scosse la testa. “Gli amici servono a questo.” Si alzò e raggiunse Hermione dietro la scrivania. “Per una volta segui l’istinto…” Si chinò e l’abbracciò… e Hermione non riuscì ad impedire che la sua mente tornasse all’abbraccio di Ron di quella notte…

 

“Grazie, Harry…”

 

Harry annuì, sorridendo. Le passò una mano sui capelli e uscì dalla stanza.

 

Richiuse dietro di sé la porta e sospirò.

 

Devi solo accettarlo… poi sarà tutto più facile Herm

 

******

 

Buongiorno! Mi dispiace non aver aggiornato prima delle feste, ma non ho proprio fatto a tempo! Spero comunque che abbiate passato tutti un bel Natale!

A questo indirizzo potete trovare un altro video che ho realizzato, e che è il mio regalino di Natale: http://mio.discoremoto.virgilio.it/ilfavolosomondodiharry12 Troverete un video tutto sui Malandrini!

Visto che me l’hanno chiesto in molti: la canzone del trailer (per ora l’unico, ma arriveranno altri video! ^__- promesso!) che ho realizzato per questa ff è “Liberi Fatali”, canzone cantata totalmente in latino e colonna sonora del videogioco Final Fantasy VIII (chi l’ha già sentita o ha il videogioco oppure, molto tempo fa, alla tv facevano la pubblicità di Final Fantasy VIII proprio con questa canzone…).

 

Passo adesso ai ringraziamenti: gente! Ma sapete che io vi adoro?! Oddio…. 214 recensioni!!!!! Non sono mai arrivata nemmeno a 200 con una fan fiction! Oddio grazie grazie grazie!!!!!! Non so come ringraziarvi! Vi voglio bene!

 

Desdeus: sono contenta che la storia continua a piacerti! ^_^ grazie!

Hermia: ecco ciò che attendevi da tanto tempo! Non so se speravi in baci e passione, ma… mi spiace, non è ancora il momento! ^_- Beh fammi sapere se conoscere un po’ meglio la nuova entrata, Vika, ti ha aiutato… bacio e grazie mille!

Samy: e l’amore come vedi non ci abbandona! Sono contenta che le parti Harry/Luna piacciano… ^_^ purtroppo in questo capitolo non c’era spazio anche per loro… li farò tornare al più presto… Bacio e grazie!

July Chan: ti rendi conto che hai scritto due pagine di recensione??? MA IO TI AMO!!!!! Sul serio… non sto scherzando! ^_^ Sono felice che ti sia piaciuto il piccolo regalino di compleanno! Addirittura una delle più belle in assoluto? Così mi fai diventare tutta rosscia! ^_^ però sono contenta ihihihih… il mio ego si innalza! Comunque, passiamo oltre… La nuova Mangiamorte adesso ha anche un nome… che te ne pare della piccola? ^_^ Il trio Harry/Ron/Aly sono decisamente interessanti… insomma il trio d’oro con Hermione è sempre il migliore, ovviamente, ma Alicia è decisamente un tipo allegro e divertente, assomiglia parecchio a Ron… ovvio che vadano d’accordo^^ In effetti anch’io proporrei un fan club anche per Tom… cavolo, d’accordo, Murdoch ha le sembianze di Hayden (^____^), ma Tom ha il viso angelico e sexy di Jude Law!!!!! E sembra poco???? Leggendo la parte degli Eletti… non posso dirti molto, ma smentisco subito una cosa: sanno perfettamente chi siano gli altri. Nel primo capitolo Death si abbassa il cappuccio… loro sanno chi sono gli altri. Allora… poi… che altro dire, senza rivelare troppo… hai fatto molte supposizioni… alcune in effetti molto particolari e interessanti. Posso dirti che sì, ho letto il Codice da Vinci ma Gli Eletti è un gruppo molto diverso… La mia domanda rivolta a te e Sunny era appunto questa: se mettete gli auror negli Eletti, perché li combattono? Per questo vi chiedevo come facevate ad inserirli ^__-  Poi… posso dirti di rileggere ciò che hai scritto e di soffermarti su alcuni punti… cruciali in effetti che TUTTI danno per scontato e non capisco perché… One shot: uhm non so… sto pensando che in futuro potrei fare delle shot su questa ff… ne ho una in mente che non sarebbe male scriverla… una su Murdoch… che riscontra parecchio successo (heAther mi ha addirittura chiesto se non posso fare una ff su di lui! ^_^). Bacio e ancora grazie mille come sempre!!!!

Sunny: My love! Sai che descrivere il dark side mi piace da impazzire? Adoro scrivere di loro… nel vero senso della parola… ^_^ Come puoi vedere le tue idee su Herm che va a casa di Ron si sono avverate! (ok… non è successo molto… la passione è stata contenuta, ma … è già un inizio no?). Un’altra fan di Tom! Qui si vocifera di fare un altro fan club oltre a quello per Murdoch… che ne dici ti aggiungo? ^_^Io sono iscritta a entrambi! Anche perché rimanere indifferenti a Hayden o Jude Law.. è dura! Luna e Harry… cavolo sto convincendo un po’ tutti ad amarli… ^_^ sono contenta! Anche perchè prima dell’uscita del sesto libro era una coppia che sostenevo… purtroppo qui non ci sono, ma compariranno presto… e presto ci saranno novità… promesso! Graaaandi evoluzioni tra i due! E se ti convinco tanto tanto tantosìììììììììì dedica loro qualcosa…. Sai che ogni tuo scritto per me è oro!!!! Quindi… non vedo l’ora!!! Ihihihi… Per gli Eletti: nel prossimo capitolo torneranno… e li vedremo di nuovo all’opera… ^_^ quindi tieni a portata di mano lo schemino! Un bacio gigantesco tesoro! Tvtttttttttb

Ellie: David è ufficialmente fuori. ^_^ contenta? Hihihih… sono contenta che il trailer ti sia piaciuto… in futuro farò altri video dedicati ai personaggi delle ombre… uno lo sto ultimando… e ti piacera di sicuro visto il tuo amore per Hayden… e per un futuro più prossimo… potrei fare un piccolo sondaggio per sapere su cosa concentrarmi per i video… comunqueHarry e luna sono una coppia che sta facendo furore… me felice! mentre tutti vedono per condannata la coppia Tom e Aly… poveretti… ^_^ Gli Eletti torneranno nel prossimo capitolo… così potrai rivederli! ^_^ bacio mega!!!

Maharet: ti ringrazio tanto per entrambi. Per il video e la musica ho spiegato tutto sopra, alla fine del capitolo… Draco io lo immagino sempre come James Masters… secondo me è assolutamente perfetto! ^_^ bacio!

Annak: figurati, non devi scusarti! In effetti adesso stiamo entrando nel vivo della storia… che in effetti è stata concepita inizialmente come una Ron/Herm… e quindi in questo momento inizia tutto. Gli Eletti sono stati presentati, e dal prossimo li rivedremo in azione… tutto piano piano si sta muovendo… vedremo cosa succederà! Ti ringrazio moltissimo per i complimenti!

Lily: Luna e Harry torneranno presto, promesso! Eh sì… questo capitolo doveva essere per Ron e Herm… la mia coppia preferita in assoluto… ^_^ grazie mille e un bacio!

Ginevra Cordelia: mi sa che una tua recensione è andata persa… comunque ti ringrazio! Sono contenta che ti piaccia! Bacio!

Terry: ecco al risposta alla tua domanda… Hermione da Ron ovviamente! ^_^

Erika: ti ringrazio tantissimo. ^_^

Kaho_Chan: tesoro! so cosa vuol dire quando il pc ti cancella tutto il lavoro. Nirvana (il mio attuale pc) sa bene cosa vuol dire subire la mia ira funesta… ti giuro che faccio paura! Sono contenta di riuscire a trasmettere emozioni quando scrivo… perché ci metto l’anima. È la cosa più entusiasmante che faccio… scrivere, pensare, immaginare, è un mondo così vasto che mi dico che io non posso non farne parte. Devo esserci. In qualsiasi modo. Ho troppe idee in testa per tenermele dentro… e quindi… scrivo! ^_^ Luna e Harry sempre più apprezzati… me very happy! Il nuovo personaggio avrà modo di venire fuori, non preoccuparti… personaggio chiave, eletto, amica di Ginny… uhm… nelle tue idee c’è qualcosa di vero… non posso dirti molto… ma ci sarebbe da pensarci su. David e Hermione ormai hanno concluso la loro storia… e come vedi Ron si è offerto spontaneo per consolarla… ^_^ Il pezzo Ginny-Vika dello scorso capitolo è molto ma molto importante anche se, adesso, praticamente incomprensibile. Penso che si riuscirà a capire solo alla fine… Un bacio grandissimo e grazie mille!!!

heAther: Grazie mille! Ti ringrazio per tutti i commenti che mi hai lasciato! ^_^ Ua ff tutta su Murdoch? Questo è un personaggio che tutti amano… interessante! Forse una ff intera no, ma magari in futuro potrei fare qualche one shot… e di sicuro una sul bel Mangiamorte non guasterebbe… no? Bacio!!!!

Giuggia89: Fedelissima! Ma ciao! ^_^ Vika e Ginny… non posso dire molto… ma… va beh, lo scoprirete. Di sicuro avremo delle sorprese! Murdoch è arrivato, come vedi… e proprio insieme a Vika… e il suo problema, diciamo così, da seduttore ha colpito ancora… ^_^ Allora… per quanto riguarda gli Eletti… sì, guardo Streghe (bellissimo!)… uhm non ho mai pensato agli Eletti come alle Incarnazioni… non saprei… non sono proprio uguali… ma è difficile da spiegare senza rivelare nulla. Per quanto riguarda il tatuaggio… io non ho mai detto com’è… cioèuff non posso proprio dire di più! Comunque il tatuaggio è abbastanza importante come cosa… ^_^ Per quanto riguarda la musica del trailer è tutto scritto sopra, alla fine del capitolo… Un bacione immenso!!!

 

E direi che anche per oggi ho finito! Vi ringrazio ancora tutti… siete mitici, lo sapete?? Visto che ci sono: tanti auguri di BUON ANNO ragazzi, a tutti quanti!!! Noi ci vediamo nel prossimo capitolo, dove ritroveremo gli Eletti… e sto preparando anche un nuovo video… dedicato al dark side! ^_^

 

Alla prossima!!!

 

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Capitolo 16
*** Shadows: Letal Weapon ***


GLI ELETTI – Nati per uccidere

GLI ELETTI – Nati per uccidere

 

Fithos Lusec Wecos Vinosec [La successione d'amore delle streghe]
Excitate vos e somno, liberi mei
. [Risvegliatevi dal sonno, figli miei.]
Cunae non sunt. [La culla non c'è più.]
Excitate vos e somno, liberi fatali. [Risvegliatevi dal sonno, figli del fato.]
Somnus non eat. [Non è più tempo di dormire.]
Surgite Invenite hortum veritatis [Sorgete Scoprite il giardino della verità]
Ardente veritate [Con l'ardente verità]
Urite mala mundi. [Bruciate i mali del mondo.]
Ardente veritate [Con l'ardente verità]
Incendite tenebras mundi. [Incendiate le tenebre del mondo.]
Valete, liberi, Diebus Fatalibus. [Siate forti, (addio) figli, nei giorni del fato.]

 

(Liberi Fatali – OST di Final Fantasy VIII)

 

Shadows: Letal Weapon

 

Un rumore sordo riempie all’improvviso la notte. Un uomo è comparso dal nulla.

 

È fermo, immobile, al bordo della strada. Osserva la via dinnanzi a sé. I suoi occhi sono veloci. Tutto, anche il più piccolo particolare viene registrato nella sua mente.

 

“Via libera”

 

Altre persone compaiono improvvisamente nella via.

 

Dark annuisce e si infila la maschera. Devono fare in fretta. Devono sbrigarsi.

 

Non hanno molto tempo.

 

No Angel si avvicina a lui. I suoi capelli rossi sembrano quasi risplendere alla luce dei lampioni.

 

Estrae la pistola dalla fodera e inserisce i proiettili uno a uno.

 

Appena dietro di lei Death la osserva. Perfetta. Assolutamente bellissima.

 

Nel momento in cui anche l’ultimo proiettile viene inserito, No Angel solleva gli occhi e guarda Dark. Sorride soddisfatta.

 

“Fatto…”

 

Dark annuisce. “Andiamo”

 

Iniziano ad avanzare, ma qualcosa non lo convince. Dark solelva lo sguardo verso i lampioni. Quella via è troppo luminosa. Troppo. Per loro.

 

Abituati all’oscurità della morte, non hanno nessuna intenzione di agire alla luce della vita.

 

Senza penarci minimamente estrae la bacchetta e la punta contro i lampioni. La via precipita in una bentornata oscurità.

 

I loro passi riecheggiano nella notte. Il silenzio è totale… solo un rumore indistinto… forse un animale, forse un gufo… che viaggia innocente in quel cielo privo di luna…

 

No Angel sospira e stringe ancora di più la pistola. Il suo momento sta arrivando.

 

Quella notte verranno uccise due persone. Due.

 

E lei è pronta.

 

Gli Eletti si fermano. Senza che nessuno dica niente si dispongono ai lati della strada. L’oscurità avvolge i suoi figli in un gelido abbraccio. La morte sembra essere presente lì, tra loro… il suo respiro pesante viene percepito da tutti… tutti… tutti coloro che hanno la capacità di sentirla.

 

Accanto a No Angel, Death rimane immobile. Nonostante l’oscurità i suoi occhi sono fissi sulla ragazza. Sul suo corpo.

 

Nonostante l’oscurità sembra quasi percepire la luminosità di quei capelli color del fuoco…

 

Distoglie lo sguardo. Afferra il cappuccio del giubbotto e lo alza. Il momento si sta avvicinando.

 

In lontananza qualcosa si muove. Qualcuno sta avanzando. Il rumore soffocato, troppo lontano, dei passi, quasi non arriva alle loro orecchie.

 

Sono due uomini. I pesanti mantelli neri li riparano dal freddo di Dicembre. Stanno parlando tranquillamente, anche se loro sanno che sono all’erta.

 

Uno dei due si ferma. All’improvviso. Un breve cenno della testa. “Guarda là avanti…”

 

“Non vedo nulla”

 

“Appunto…”

 

Nonostante la distanza, le ombre sentono. Dark non può fare a meno di sorridere. È sicuro… sicuro che quei due si avvicineranno…

 

I due uomini afferrano la bacchetta e la portano davanti. Avanzano piano, timorosi di quello che potrebbero vedere.

 

No Angel li osserva… sono ancora troppo lontani… ancora troppo…

 

L’uomo leggermente più alto ha una strana sensazione. Una sensazione che non gli piace per niente.

 

Lumos…”

 

Dalla bacchetta si sparge una luce per la via. Ma sono ancora troppo lontani… l’incantesimo non arriva a illuminare le ombre ai bordi della strada…

 

Mano a mano che si avvicinano i loro mantelli neri sono sempre più visibili. Così come le A ricamate sul petto…

 

Auror

 

Un passo.

 

Un altro passo.

 

No Angel porta la pistola all’altezza del petto.

 

Un altro passo.

 

No Angel gira lentamente la testa nella loro direzione.

 

Più vicino.

 

Più vicino.

 

Muove impercettibilmente il suo corpo.

 

Un altro passo.

 

Più vicino…

 

L’uomo solleva di più la bacchetta…

 

Più vicino…

 

La luce illumina improvvisamente i capelli rossi di No Angel.

 

L’uomo sgrana gli occhi.

 

No Angel spara.

 

Centro. Perfetto.

 

Il corpo dell’uomo ricade privo di vita sulla strada.

 

Il suo compagno è rimasto immobile, ancora con la bacchetta alzata.

 

L’auror punta la bacchetta contro la ragazza. La ragazza punta la pistola contro di lui.

 

Con una strana soddisfazione No Angel non può non pensare a chi avrà la meglio

 

Semplice arma babbana o bacchetta?

 

La ragazza sorride appena. In fondo non importa… è solo una stupida questione di velocità. E lei è veloce. Oh sì, terribilmente veloce… 

 

No Angel fa un passo avanti. L’auror rimane immobile. Non è uno stupido. Sa che quell’arma lo può uccidere. Basta che lui manchi il colpo con il suo incantesimo ed è morto… lo sa fin troppo bene.

 

Perché non mi uccidi?”

 

La voce di No Angel è sprezzante. Sarcastica. Derisoria.

 

L’uomo fa una smorfia. Fa un passo avanti. Intorno a loro sembra esserci l’oscurità. La luce della bacchetta colpisce quasi ed esclusivamente il corpo di No Angel. La ragazza lo sa bene. È esattamente quello che vuole.

 

“Ti basterebbe pronunciare Avada Kedavra… e io morirei…”

 

No Angel sorride, compiaciuta.

 

O hai paura?”

 

L’uomo la scruta. Sembra voler capire chi sia in realtà… il suo volto non gli è sconosciuto…

 

“Chi sei?”

 

No Angel spara un colpo. Il proiettile arriva dritto ai piedi dell’uomo, facendolo sobbalzare.

 

“Domanda sbagliata…”

 

Che cosa vuoi?”

 

No Angel fa un passo avanti. L’uomo sgrana gli occhi. L’ha riconosciuta.

 

La ragazza sorride. “Riprendermi quello che tu ci hai rubato…”

 

Un istante. L’uomo emette un grido strozzato. La sua mano lascia cadere la bacchetta. Cade in ginocchio. Il suo copro, un istante dopo, è steso a terra.

 

Dietro di lui, in piedi, Death sorride da sotto il cappuccio. Ha ancora il pugnale sporco di sangue in mano.

 

“Astuta la mossa di farlo avvicinare…”

 

No Angel sorride. “Non ha nemmeno capito che eri dietro di lui fino a quando non ha sentito la lama… pensava che lo volessi uccidere io…” scuote la testa, divertita “non sono così stupida da rischiare un Avada… complimenti comunque… veramente silenzioso…”

 

“Essere invisibile è una mia prerogativa…”

 

Le altre ombre si avvicinano. Dark annuisce. “Possiamo andarcene…”

 

Senza dire altro nuovi rumori riecheggiano nella notte.

 

Senza dire altro scomparvero.

 

Lasciando dietro di loro due corpi. Insanguinati e a terra… nell’oscurità di una via… nell’oscurità della notte… nelle braccia della morte.

 

******

 

Non sono morta gente, ma ho sempre troppo da fare… comunque… come vedete le ombre sono tornate… ma non credo che scopriremo mai qualcosa di più da loro durante questi capitoli. Adesso che li ho presentati tutti, mi concentro forse meno sulle loro caratteristiche particolari…

Il testo della canzone utilizzata all’inizio è la musica utilizzata per il trailer… ed è la prima di una serie di “colonne sonore” degli Eletti, in gruppo… penso che sia assolutamente perfetta per questa storia…

Il titolo del capitolo è invece preso dal celebre film con Mel Gibson, “Arma letale”, quello è il titolo originale…

Finalmente è uscito anche in italiano HP6! Sono contenta.. nonostante la traduzione in alcune parti lascia a desiderare… non importa… in italiano è più comodo, io non sono costretta a trattenermi da fare “spolier” nella storia, sono più libera di scrivere e via di questo passo…

E adesso passiamo ai ringraziamenti…

 

Come sempre grazie mille ragazzi! Mi fate sempre una bellissima, enorme sorpresa… vi adoro, lo sapete vero??? Beh io ve lo ripeto!!!

 

Ellie: hola mia cara! Sono felice che il capitolo scorso ti sia piaciuto così tanto… cos’ha in mente Bellatrix lo scopriremo… così come il destino delle varie coppie. La pazzia/follia/amore per Murdoch è una malattia che si sta diffondendo nelle giovani ragazze che seguono questa storia, quindi non preoccuparti, è tutto, perfettamente, normale! ^_^ quel ragazzo fa quest’effetto… e non preoccuparti, lo vedrai presto nel video dedicato al “dark side”… ^_^ Un bacio e grazie mille!!!

Samy: ti ringrazio! Un po’ di romanticismo ci vuole! Beh non è così facile la situazione di hermmettiti nei suoi panni: per anni ha amato uno che non la degnava di uno sguardo, poi arriva David, si innamora, la fa sentire come una regina… e improvvisamente il suo vecchio amore si risveglia, diciamo… non è facile rinunciare alla sicurezza di David, per mettersi con qualcuno di cui non sei sicura, e che ti potrebbe far soffrire di nuovo… Un bacio!!

Desdeus: sono enormemente soddisfatta! Se non ami la coppia ma ti piace quel pezzo… beh, wow! ^_^ me very happy!!!!

Hermia: Ron fa quell’effetto a molte, me per prima! ^_^ ma potrei anche convincerlo a fare un saltino da ciascuna di voi…  oppure potrei tenermelo per sempre legato al letto, anche se non sono sicura che Hermione approverebbe! Per quanto riguarda i dubbi su Vika non posso parlare… e nemmeno sul fascicolo Bone… una cosa posso dirtela tranquillamente… i “pensieri” erano di Bellatrix… Un bacio e grazie mille come al solito!!

_heAtHer_: allora sarai contenta quando posterò il video sul dark side di questa storia! ^_^ per quanto riguarda il video sui Malandrini: Orlando Bloom è Sirius da giovane, Tobey è James da giovane, Kirsten Dunst è Lily, e Chris di Straghe (ovvero Drew Fuller) è Remus da giovane… un bacio!!

Lily: ti ringrazio tantissimo come sempre! Ron e Herm… li adoro e quindi quando penso a loro la mia fantasia si innalza e penso di tutto… sono contenta di trasmettere emozioni quando scrivo, ne sono proprio felice! Un bacio!

Ginevra Cordelia: il trio… sono tre personaggi così diversi che però in qualche modo mi attirano… cioè, Harry dipende in effetti (nel 5° libro lo odiavo quasi…)… ma Ron e Herm sono i miei amori indiscussi^^ Un bacio!

Terry: ti ringrazio molto! Un bacio!

Harrydipendente: oh ti ringrazio! ^_^ una new entry è sempre molto ben accetta! Ron e Herm… beh, mi spiace ma IO sono una fan sfegatata… ihihhihi… ma sono contenta che apprezzi comunque! Un bacio e grazie mille!!!

Sunny: tesoro!!! ^_^ non sai quanto era forte la tentazione di ascoltare quella tua canzoncina su quei due!! Ti assicuro che per più di una volta ho pensato di far agire d’istinto Ron… ma poi mi sono venute in mente tutte le scene che avevo pensato e mi sono detta di no… ma ci arriveremo! Murdoch-Vika-Bellatrix è un triangolo che impareremo a scoprire… (e vuoi sapere la verità? Quando ho pensato alla storia non avevo nessuna idea di che cosa sarebbe accaduto tra Bellatrix e Murdoch… non era affatto programmato! E Vika è un personaggio totalmente nuovo… anche se adesso ho in mente tutta la sua storia… quindi questo nuovo meccanismo che si sta mettendo in moto è totalmente nuovo… vedremo insomma! ^_^). Di Harry e Luna che dire? Come ti ho scritto nell’email nel prossimo capitolo… qualcosa accadrà… e non vedo l’ora di leggere qualcosa di tuo su quei due!!!! Pel favole!!!!! (mi ci vedi in versione Titti??)… un Bacio mega!!!! Tvtttttttttb

Giuggia89: ti ringrazio tantissimo per i complimenti! ^_^ qui hai avuto modo di rivedere gli Eletti… buoni o cattivi? A te l’ardua sentenza… io ho la bocca cucita! Però sul serio, secondo me basterebbe che voi rileggeste tutti i capitoli degli Eletti insieme (solo quelli delle ombre)… senza partire con dei pensieri già fatti… ad istinto potreste trovare la risposta… poi per le congetture e le spiegazioni di rito ci si pensa, ma secondo me potreste/potresti riuscirci… perché in certi capitoli mancava SOLO il nome per capire… te lo assicuro! Le coppie… nel prossimo le ritroveremo… e vediamo cosa ci combinano! Grazie mille ancora e un bacio super gigantesco!!!!

JulyChan: tesssssssssssssssssoro!!! Non puoi immaginare QUANTO avrei voluto che Rons seguisse il suo istinto… ma poi avrei dovuto cambiare la trama… e non mi andava molto! Harry e Hermione io li vedo così… li vedo coma grandi amici, amici che parlano di tutto e che si capiscono perfettamente… mi piace moltissimo il loro rapporto e mi piace descriverli. Bellatrix, sì era lei, avrà modo di tornare presto… succederanno molte cose prossimamente… ma non posso dire nulla…  Vika fredda? Uhm… beh impareremo a conoscere anche lei… è un personaggio nuovo, anche per me, perché si è sviluppato nella mia mente da poco… ma mi affascina… la sua storia, il suo futuro e il suo passato… la scoprirete! No, ancora una volta i punti cruciali non li avete notati (e non è riferito a te, credimi, ma un po’ a tutti…)… anzi, tu ti sei avvicinata… però è una domanda e una spiegazione che in pochi, pochissimi, fanno… la danno come per scontata e non sono le loro identità (su quello non mi pronuncerei mai…)… Chi sono le persone che gli Eletti hanno ucciso e perchè le hanno uccise?!?! Riflettici… questa è una domanda che mi aveva fatto una volta Lady Numb e io avevo detto che era una gran bella domanda… non dovrebbe passare così inosservata… Un bacione immenso!!!!!

Kaho_Chan: Ciao bella!! Ron e Herm hanno ancora tanto da chiarire… in un capitolo i loro casini non potevano andare a posto, credimi. E poi Harry li sta aiutando… piano piano ci arriveremo! Ron che segue l’istinto mi è venuto in mente più di una volta, ma poi mi sono detta di no… Ron doveva fare esattamente quello che ha fatto… per adesso! Bellatrix… uhm… non posso dire molto… e vika, beh sì, per adesso è enigmatica, ma impareremo a conoscerla meglio… Avete notato in molti il fascicolo che viene dato a Harry… uhm… non posso dire molto… ^_^ Un bacio e grazie mille!!!

Cucciolav: Grazie mille! Il futuro di Draco e Ginny è top secret, così come un futuro possibile incontro tra Ron e Ginny… non posso rivelare nulla, mi spiace (come mi sento Bowling in questo momento, gente!!)…

Weasleyina: grazie mille, come sempre! Uhm… perché sei così sicura che siano cattivi? Cioè io non smentisco e non dico nulla… anche perchè in molti credono che siano solo cattivi… mentre l’altra metà è convinta che siano buoni e cattivi insieme… mi chiedo però come mai qualcosa di così deciso…

 

 

Ancora grazie di nuovo… e ci vediamo nel prossimo capitolo… “Un passo in più”…

 

Alla prossima!

 

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Capitolo 17
*** Un passo in più ***


GLI ELETTI – Nati per uccidere

GLI ELETTI – Nati per uccidere

 

 

Some people want it all [Certa gente vuole tutto]
But I don't want nothing at all [Ma
io non voglio proprio niente]
If it ain't you baby
[Se non si tratta di te baby]
If I ain't got you baby
[Se non ho te baby]
Some people want diamond rings
[Certa gente vuole anelli di diamanti]
Some just want everything [
Alcuni vogliono tutto e basta]
But everything means nothing
[Ma tutto non significa niente]
If I ain't got you
[Se non ho te baby]

 

(If I Ain't Got You - Alicia Keys)

 

Capitolo 17: Un passo in più

 

Alicia aprì piano gli occhi, leggermente infastidita dalla luce del sole che le picchiava in faccia. Si mosse nel letto, fino ad incontrare il corpo di Thomas accanto a sé.

 

Non potè evitare di sorridere leggermente.

 

Si volse a guardarlo, con gli occhi ancora socchiusi, e si costrinse di non svegliarlo. Lo trovava assolutamente splendido. E lo amava da impazzire. Ogni momento, ogni istante che passava con lui era qualcosa di totalmente indescrivibile per una come lei.

 

Lei, che non aveva mai creduto all’amore fino a quando non l’aveva incontrato.

 

Lei, che nonostante tutte le rivendicazioni di indipendenza, non era riuscita a fare a meno di lui. Dei suoi occhi, del suo corpo, di tutto… tutto ciò che lo riguardava.

 

Ancora adesso era riluttante a chiamare quel sentimento amore. Ancora adesso le faceva paura. Ma non poteva mentire a se stessa… e non poteva mentire a lui.

 

La sua mano si mosse da sola e lei non riuscì a fermarla in tempo. Piano, come se lo stesse solo sfiorando, le sue dita scivolarono lungo il petto del ragazzo, ancora profondamente addormentato. La testa inclinata leggermente di lato, i capelli spettinati come prova di come avevano passato la notte, la bocca leggermente aperta, quel filo di barba che, agli occhi di Alicia, lo rendeva ancora più affascinante…

 

Senza pensare oltre si sporse leggermente e lo baciò. Thomas aprì gli occhi. Ci mise qualche secondo a capire che Alicia lo stava baciando… e non solo… la mano della ragazza stava scivolando prepotentemente in basso… troppo in basso perché lui mantenesse il controllo.

 

Si staccò leggermente da lei, senza smettere di guardarla.

 

“Buongiorno… dormito bene?” il sorriso finto-innocente di Alicia gli fece scuotere la testa, divertito.

 

“Meglio il risveglio…”

 

La ragazza scoppiò a ridere e riprese a far scivolare la sua mano verso il basso ventre del ragazzo.

 

Thomas fece un’espressione contrariata. “Hai intenzione di uccidermi di prima mattina?”

 

Alicia finse di pensarci un attimo. “No” scosse la testa, rimanendo seria “… volevo solo farti… uhm… un regalo…”

 

Il ragazzo scoppiò a ridere. “Assolutamente gradito direi… ma lasciami fare la mia parte…”

 

Senza dare il tempo ad Alicia di replicare, la spinse di lato, e si ritrovò sopra di lei. Si chinò fino ad incontrare le sue labbra e riprese a baciarla appassionatamente. Alicia iniziò a passargli le mani tra i capelli… adorava farlo quando Thomas la baciava… soprattutto se la baciava in quel modo… adorava sentirsi come ancorata a lui… legata, intrappolata, stregata… qualsiasi termine andava bene per descrivere come si sentiva…

 

“Non vedo l’ora di sposarti…” mormorò il ragazzo contro la sua spalla.

 

“Non dirai più così quando saremo sposati…”

 

Thomas scoppiò a ridere. “Scema”

 

Quando le mani del ragazzo si posarono sui suoi fianchi non riuscì a trattenersi dal gemere piano contro la sua bocca. Istintivamente inarcò la schiena, mentre le mani di Thomas presero a percorrere la sua schiena…

 

Thomas si interruppe per un istante di baciarla. Alicia era senza fiato… gli occhi leggermente chiusi e i capelli sciolti disordinatamente sulle spalle erano solo pochi elementi che facevano capire la sua eccitazione per quel ragazzo…

 

Una leggera scia di baci lasciati sul suo corpo le fecero aprire gli occhi. Thomas sollevò lo sguardo, sorridendo. “Adoro quando i nostri giorni liberi coincidono… sono i miei giorni preferiti dell’anno…”

 

Alicia scoppiò a ridere. “Porco…”

 

“Senti chi parla… ha parlato la regina del sesso…”

 

La ragazza scosse la testa, dandogli un leggero pugno sulla spalla. “Idiota…”

 

Thomas sembrò indignato. “Guarda che è vero! Trovami un’altra come te e io potrò ricredermi… fino a quel momento tu rimani la mia personale regina del sesso… hai problemi al riguardo?”

 

Alicia gli prese il viso tra le mani e lo avvicinò al suo. “Decisamente no” gli sussurrò, un attimo prima di riprendere a baciarlo…

 

******

 

Voldemort fece un cenno al mangiamorte in fondo alla stanza. L’uomo si inchinò profondamente e aprì la porta, rivelando la figura sensualmente folle di Bellatrix.

 

“Vieni…” la voce strascicata di Voldemort le giunse come il suono più soave.

 

La donna sorrise leggermente e entrò nella stanza. Si inchinò profondamente, facendo cadere numerose ciocche dei suoi capelli davanti al viso.

 

“Mio Signore, sono qui per servirvi…”

 

“Avvicinati, Bella…”

 

La donna alzò il capo, mostrando tutta la sua fierezza per quella posizione privilegiata.

 

Con il suo tipico passo flessuoso si avvicinò alla figura seduta compostamente davanti a lei.

 

“So che Rodolphus è fuori… peccato, avrei voluto averlo qui anche lui… ma non importa, riferirai tutto tu…”

 

“Certo, Mio Signore”

 

Voldemort si alzò in piedi e si avvicinò alla donna. Le prese una mano tra la sua e la condusse alla finestra. Gli occhi della donna si fissarono su di un punto ben preciso dell’immenso giardino… il punto occupato da suo nipote, Murdoch e… la pezzente…

 

Bellatrix volse di scatto il volto verso Lord Voldemort, che ancora la osservava con i suoi occhi rossi.

 

“Mio Signore non-”

 

Voldemort alzò pigramente una mano, come per scacciare una mosca, e la zittì. “So” rispose semplicemente.

 

La donna spalancò gli occhi. Senza aspettare una risposta da lei, Voldemort proseguì: “Significa che so cos’è successo… so che ti sei, per così dire, divertita, con il giovane Ripley…”

 

Bellatrix sembrava seriamente colpita… ma più dal fatto che lui sapesse tutto questo che non dal fatto di essere stata scoperta…

 

“… in questi anni ho acquisito poteri che si stanno rivelando estremamente utili… e no, non per saper ciò che fai tu, mia cara Bellatrix…”

 

La donna continuava a fissarlo, non osando chiedere di più.

 

Comunque” proseguì Lord Voldemort “non ti ho fatto venire qui per questo…”. Col passo così simile a quello di un serpente, si allontanò dalla finestra, catturando la piena attenzione della donna, che aveva accantonato in un angolo della sua mente il terzetto fuori, nel giardino…

 

“Ti ho fatta chiamare, e avrei voluto che ci fosse anche Rodolphus, perché è arrivato il momento di fare sul serio… è arrivato il momento di far sentire sul serio la nostra voce… e voglio che tu riunisca i miei servi più fedeli… sei con me da tanti anni, e mi fido del tuo giudizio… tu e Rodolphus organizzerete i miei uomini…”

 

Bellatrix si inchinò. “Mio Signore è un grande onore…”

 

“Mi fido, Bellatrix… non farmene pentire…”

 

“Mai”

 

Voldemort annuì. “Ciò che voglio è far vedere al mondo che presto nessuno oserà ribellarsi… che presto tutti si inchineranno a me… sai di cosa sto parlando…”

 

“Certo, Mio Signore…”

 

“Bene… questo è quanto… il 13 gennaio il mondo piangerà invocando il mio perdono… se qualcosa dovesse andare storto… tu e Rodolphus sarete ritenuti responsabili… non ho intenzione di modificare i miei piani per colpa di un manipolo di Auror guidati da Harry Potter… tutto, TUTTO, deve essere pefetto…”

 

 “Non vi deluderemo, Mio Signore…”

 

E adesso vai pure.”

 

La donna si inchinò, rispettosa. Prima di voltarsi per percorrere la strada dal centro della stanza alla porta, lanciò un’ultima, veloce occhiata alla finestra….

 

Di certo quei tre non rientreranno mai in questa missione… mai… finchè sarà in mano mia…

 

******

 

“Hai cambiato il turno apposta, vero?”

 

Hermione si girò di scatto, sentendo quella voce provenire dalle sue spalle. Davanti a lei, David, la stava raggiungendo con passi lenti. La ragazza abbassò istintivamente gli occhi, non riuscendo a sopportare di guardarlo in volto.

 

Una settimana. Era passata una settimana da quando si erano lasciati definitivamente… e da quel giorno lei aveva fatto di tutto per evitarlo… se non era strettamente necessario, evitava di farsi vedere da lui…  era arrivata a farsi persino spostare di turno per le ronde esterne…

 

“Il tuo silenzio mi sembra una risposta soddisfacente…” continuò il ragazzo. Hermione si sentì ancora più stupida. Sapeva, lo sapeva benissimo, che evitare lui non voleva dire evitare il problema… sapeva che prima o poi l’avrebbe incontrato di nuovo… e che sarebbero stati da soli…

 

Ma non riusciva a dimenticare i suoi occhi. Gli occhi che aveva quella notte. Non riusciva a dimenticare come l’aveva guardata… non ci riusciva…

 

Si sentiva terribilmente stupida ad ammetterlo, ma aveva pensato che, evitando per un po’ di vederlo, forse sarebbe riuscita a superare tutto…

 

Ovviamente si sbagliava.

 

“Mi dispiace che tu ti senta così…” la voce dolce di David sembrava fuori luogo in un momento del genere, in un momento dove lei desiderava solo scappare da lui… e il più in fretta possibile.

 

“Spero solo che prima o poi le cose si sistemino… non è facile…”

 

Per la prima volta Hermione alzò lo sguardo da terra e lo guardò. Gli occhi scuri del ragazzo avevano sempre avuto qualcosa in più, rispetto a tutti gli altri occhi…

 

Ovviamente non come quelli di Ron

 

Quel pensiero involontario, le fece precipitare il cuore nello stomaco… di nuovo quella terribile sensazione di vuoto ogni volta che pensava al suo migliore amico dai capelli rossi…

 

David le mise una mano sulla spalla e le sorrise. “Stammi bene…” senza aspettare una risposta, che comunque non sarebbe arrivata, la superò e si diresse in palestra.

 

Hermione era ancora ferma immobile in mezzo al corridoio. Il suo cuore non voleva smettere di battere in quel modo… quel modo che tanto le aveva fatto male in passato… quel modo così unico e raro che aveva provato solo una volta… quel battito veloce, accompagnato dalla sensazione di avere le guance bollenti e la gola in fiamme… il battito che era stato così familiare ai tempi di Hogwarts… il battito che l’accompagnava ogni volta che pensava a Ron

 

La ragazza chiuse gli occhi e inspirò profondamente. Il battito del suo cuore prese a rallentare.

 

Devo parlare con Harry

 

Aprì di scatto gli occhi e si mise a correre verso l’ufficio del suo migliore amico. Cercando di evitare tutte le persone che incontrava nel corridoio, aumentò il passo, stilando mentalmente una lista delle cose che doveva assolutamente dirgli… altrimenti sarebbe presto, troppo presto, impazzita.

 

E non era una prospettiva allettante.

 

Non bussò nemmeno. Aprì e richiuse la porta di scatto. Gli occhi di Harry la stavano fissando, sconvolti. Era raro, molto raro, vedere Hermione Granger in quello stato…

 

Ma Harry la conosceva bene. forse troppo per non riuscire a riconoscere quell’Hermione che aveva davanti. Perché altre volte l’aveva vista… l’aveva vista ad Hogwarts… l’aveva vista sconvolta e in lacrime… l’aveva vista in una classe vuota, con la sola compagnia di alcuni, fastidiosi uccellini… l’aveva vista quando Ron, proprio lui, era stato avvelenato e aveva rischiato la vita… aveva visto quel espressione solo ed esclusivamente connessa al loro comune migliore amico… Ron

 

“Devo parlarti!” disse risoluta Hermione.

 

Harry sorrise, sarcasticamente. “Chissà perché, ma l’avevo immaginato… si tratta di Ron?”

 

Hermione sgranò gli occhi. “Come hai fat-?”

 

Harry scoppiò a ridere, interrompendola. “Ci conosciamo da una vita, Herm… so riconoscere lo sguardo non-voglio-pensare-a-Ron-ma.-non-riesco-a-smettere… mi è, come dire… familiare…”

 

La ragazza abbassò lo sguardo. “Non è come pensi…”

 

“Ah no?”

 

“No!”

 

Ok… allora sentiamo com’è veramente…”

 

Hermione si morsicò il labbro inferiore. Iniziò a tormentarsi poco elegantemente le mani nella speranza di trovare un buon modo per iniziare a parlare… la sua lista mentale che aveva stilato durante la corsa era magicamente sparita.

 

Chiuse gli occhi e sbuffò. “Ok… un po’ – ma solo un pochino – è come credi…” mormorò alla fine.

 

Un sorriso raggiante si dipinse sul volto del ragazzo.

 

Hermione sollevò di scatto al testa e lo guardò negli occhi, seria. In un modo così tipicamente Granger. “E non osare dire: te l’avevo detto, perché potrei ucciderti!”

 

Harry annuì, divertito. Peccato… era stata la prima cosa a cui aveva pensato.

 

“Avanti… raccontami tutto… e vediamo cosa si può fare…”

 

Hermione gli sorrise grata. Apprezzava il fatto che quel ragazzo ce la stesse mettendo tutta, ma proprio tutta, per non scoppiarle a ridere in faccia… si doveva ritenere fortunata dal fatto che era il suo migliore amico…

 

******

 

Murdoch ci ha già provato?”

 

La voce schietta e ironica di Ginny la colpirono a fondo.

 

Vika si ritrovò, inconsciamente, ad annuire. “Sì…”

 

La rossa scoppiò a ridere senza alcune ritegno per la giovane ragazza accanto. Vika la osservava, mentre questa era impegnata a ridere. Evitava sempre di guardarla in viso e, soprattutto, negli occhi. La faceva sentire così… inferiore…

 

Quando la voglia di ridere sembrava essersi calmata, riprese. “Non devi preoccuparti troppo… ci prova con tutte…”

 

“Con te no…”

 

Perché ci tiene alla vita.”

 

Vika sorrise leggermente al pensiero del ragazzo di Ginny, Draco… se c’era una persona ancora più enigmatica di quella ragazza era proprio lui. Il suo sorriso sempre freddo, i suoi occhi di ghiaccio, la sua perfetta rigidità in pubblico lo facevano apparire ai suoi occhi come qualcosa di totalmente fuori dagli schemi. Qualcuno che non lo si poteva classificare.

 

Unico.

 

Ma di una unicità strana, quasi perversa nel suo essere così innaturale.

 

Eppure, Murdoch lo descriveva come una persona di un’ironia pungente e di un sarcasmo senza pari… ma lei stentava a credere che fosse lo stesso, gelido, Draco Malfoy che aveva incontrato.

 

Non gli piaceva.

 

E non riusciva a provare simpatia nemmeno per la rossa.

 

Sapeva che Murdoch l’adorava. Sapeva che quel ragazzo pendeva dalle sue labbra in un certo senso… ma non riusciva a spiegarselo. Aveva sentito storie… molte storie sul conto di quella giovane. Storie che non le facevano onore. Storie che mettevano in luce come potesse essere falsa… e ipocrita…

 

Eppure ne era attratta. Ne era attratta nel profondo. Qualcosa, che non aveva nome, la legava a quella persona… quella persona così enigmatica, che le sorrideva sempre sarcasticamente… non aveva mai visto un sorriso sincero sul suo volto. Mai.

 

Vika si sentì incredibilmente a disagio quando gli occhi di Ginny si fissarono su di lei. Si costrinse a non ricambiare lo sguardo. I costrinse ad osservare il pavimento. Si costrinse a non volgere la testa nella sua direzione.

 

Non voleva guardarla.

 

“Eviti sempre il mio sguardo… perché?”

 

 La ragazza girò la testa nella sua direzione. E la guardò negli occhi.

 

Un gelo profondo le entrò nelle ossa. Il solo guardarla negli occhi le faceva provare quel senso di orrore e paura… il solo osservare quei capelli rossi e lucenti le faceva venire voglia di piangere… il solo osservare il suo viso perfetto e gelido le faceva venire voglia di urlare…

 

Ecco perché non la guardava mai.

 

Perché i tuoi occhi mi mettono in soggezione…” rispose sinceramente.

 

Ginny parve valutare un istante la risposta. Poi sorrise leggermente. “Molti lo pensano…” scosse la testa, quasi divertita “Ma non importa… non mi serve guardare negli occhi le persone per capire cosa pensano e cosa provano…”

 

Che cosa provo io, allora?

 

Ginny distolse lo sguardo e tornò a osservare diritto davanti a sé. “Non vuoi stare qui… vorresti scappare… ma hai troppo poco coraggio per importi e farlo… ecco cosa provi…”

 

La rossa non aspettò che Veronika rispondesse. Senza nemmeno salutarla, si avviò con il suo solito passo sicuro, lasciando dietro di sé solo una scia di profumo alla vaniglia e il leggero tintinnio dei suoi braccialetti d’argento…

 

******

 

 

Ron si mise ad osservare attentamente l’oggetto che MIcheal Brandis gli aveva messo in mano.

 

“E’ una pistola, Ron… non uno strumento alieno…”

 

“Lo so cos’è!” borbottò lui. “Solo che non l’ho mai usata…”

 

Micheal sorrise. “Sei sicuro di voler imparare anche questo?”

 

“Sì.”

 

L’uomo sospirò. “Allora armati di santa pazienza… sono molto critico, ce en vorrà di tempo prima che tu mi riesca a fare dei centri perfetti da ogni distanza e angolazione…”

 

Ron sorrise all’uomo. “Ehy, sono io sono il migliore! Imparerò prestissimo, vedrai…”

 

Micheal scosse la testa, rassegnato. “Non so se sei il migliore… di sicuro so che sei quello più modesto! Comunque, mettiti al lavoro… quando torno voglio che tu abbia fatto almeno un centro perfetto… e ricordati di mettere le cuffie, non vorrei ritrovarti sordo…”

 

Ron sembrò indignato. “Uno solo?”

 

L’uomo sembrò pensarci un attimo. “Sì, per iniziare penso che possa andare…”

 

Ma non le pare poco? Intendo dire… posso fargliene almeno una quindicina… per essere pessimisti!”

 

Micheal sorrise sarcasticamente. “E allora vediamo cosa sai fare, campione…”

 

 

 

 

Quindici minuti dopo Ron fissava con aria di sfida la pistola. “E’ sicuro che non sia difettosa?”

 

“Assolutamente”

 

Che non abbia qualche incantesimo?”

 

“Ovvio…”

 

Che sia una perfetta pistola babbana?”

 

“Al cento percento…”

 

Ron scosse la testa rassegnato. “Non capisco… perché non entra? Perché questo fottuto proiettile non entra in quel dannato centro?”

 

“… ammettilo… non sei così infallibile…”

 

“IO sono infallibile!!!

 

Un’occhiata severa di Micheal gli fece cambiare espressione all’istante. “Uhm solo… non sempre…” proseguì.

 

L’uomo scoppiò a ridere. “Sei senza speranze...” si alzò dalla panchina e raggiunse Ron. “Avanti, vediamo di riuscire a fare qualcosa di buono nel tempo che ci rimane…”

 

******

 

L’uomo sdraiato sul letto teneva gli occhi incollati al corpo della moglie.

 

Bellatrix…” mormorò.

 

La donna sembrò non averlo nemmeno sentito.

 

Sbuffò sonoramente e si portò a sedere.  La donna continuava ad osservare fuori dalla finestra. Sul suo volto c’era un sorriso compiaciuto. Un sorriso radioso.

 

Cosa stai guardando?”

 

Bellatrix si voltò verso Rodolphus. “Come il topo cadrà nella mia trappola… come il bimbo si inginocchierà di fonte al mio volere…”

 

L’uomo sgranò gli occhi, faticando a capire il ragionamento della donna.

 

Al di là ella finestra, nel parco, Murdoch stava ridendo tranquillamente con Veronika… ignaro dei due occhi scuri  profondi che lo fissavano attentamente…

 

******

 

Parlare con Harry non si era rivelato il massimo. L’amico era decisamente abbagliato dalla possibilità di lei insieme a Ron… e questo non gli permetteva di ragionare attentamente.

 

Da quando si era lasciata con  David non faceva che punzecchiarla… le continue battutine, i commenti, le occhiate di chi la sapeva lunga… non le facevano affatto bene.  Dov’era finito il ragazzo serio che una settimana prima le aveva suggerito di farsi guidare dal cuore?

 

La cosa pi intelligente che aveva detto poco prima era stata “Sbattilo contro un muro e fallo tuo…” aggiunta a quella sua aria di eroe superiore che assumeva ogni volta che intraprendeva una propaganda su quanto Ron fosse “assolutamente perfetto” per lei, oppure su “quante qualità nascoste” avesse… non dimenticando sempre di aggiungere “e la migliore la noterai in una notte di fuoco…”

 

Odiava quel genere di battute. Soprattutto se a farle era Harry.

 

Harry doveva consigliarle e, se necessario, urlarle, di lasciare perdere… di dimenticare in fretta un possibile sentimento per Ron

 

Non doveva ASSOLUTAMENTE incoraggiare questa sua… uhm… fantasia…

 

Ecco cos’era! Una stupida e assurda fantasia.

 

Lei. Non. Amava. Ron. Punto!

 

Senza rendersene conto andò a sbattere contro qualcosa… o più probabilmente qualcuno, che ebbe la prontezza di afferrarla al volo, prima che accadesse.

 

Ecco cosa succedeva se pensava troppo a… Ron

 

Hermione…” il comandante Armstrong la stava guardando con un’espressione strana. In quel momento – nemmeno sapeva il perché – le ricordò l’espressione di Harry

 

Impossibile.

 

“Comandante…”

 

L’uomo le sorrise dolcemente. “Sai che volevo parlarti? Non è una questione urgente, ma visto che ci siamo… scontrati… hai qualcosa da fare?”

 

“Nulla…”

 

“Allora facciamo quattro passi in corridoio…”

 

“Certo Signore…”

 

I due si misero a camminare lentamente.

 

Hermione si sentì improvvisamente meglio. Molto meno agitata di prima quel uomo le metteva addosso una tranquillità e una sicurezza estrema.

 

Quel uomo era la figura più vicina a quella di un padre che le era rimasta.

 

“Posso considerarla un po’ come mio padre?”

 

Le lacrime sulle sue guance, gli occhi rossi, il labbro tremante… una ragazzina spaurita e sola… che aveva solo bisogno di un abbraccio…

 

“Certo…”

 

“So che è stupido da chiedere ma…”

 

“Niente è stupido, quando si è rimasti soli…”

 

La ragazza tirò su col naso. “Mi mancano così tanto…”

 

L’uomo la tirò verso di sé e l’abbraccio.

 

Quella ragazza era la figura più vicina a quella di una figlia. Una figlia che non aveva mai avuto ma che aveva trovato in lei

 

“Sarei orgoglioso di avere una figlia come te… e anche i tuoi genitori lo sono stati… e lo saranno sempre…”

 

La sentì sussultare contro il suo petto e non potè evitare di provare un grande dispiacere per quella ragazza…

 

“So che ti sei lasciata con David…”

 

Hermione aprì la bocca di scatto, imbarazzata. Ma la richiuse subito. “Sì…” mormorò.

 

“Non lo amavi?”

 

“Non lo so…”

 

L’uomo sorrise. “Che cos’è che ti fa paura, Hermione?”

 

Senza pensarci un attimo rispose: “Soffrire.

 

“Lo immaginavo. Le persone comuni rispondono la morte… ma la morte non è il peggiore dei mali… ci sono cose che non sono nemmeno paragonabili ad essa…”

 

“Lo so…”

 

E allora perché non fai qualcosa per non soffrire più?”

 

Se sapessi il modo…”

 

L’uomo le mise una mano sulla spalla. “Ma tu lo sai…”

 

Hermione lo guardò negli occhi. In quegli occhi azzurri che spesso le avevano fatto pensare a Ron

 

Ron

 

In un modo o nell’altro ritornava semrpe nella sua mente. Più si sforzava, più lo pensava

 

“Ho paura…”

 

“Tutti ne abbiamo… ma tu sei coraggiosa… e la paura l’hai sempre affrontata.”

 

“…è che… con David non avevo questa paura… ma con lui… con lui potrebbe diventare tutto troppo grande, tutto troppo forte per poterlo gestire…”

 

E non è questo il bello? Vedere come la vita gestisce noi e non il contrario? Per quanto tu voglia avere sempre tutto sotto controllo arriverà qualcosa, o qualcuno, che ti scombussolerà il mondo e tu non riuscirai a opporti… dovrai solo accettarlo…”

 

Non puoi scegliere chi amare… non puoi… devi solo… accettarlo.

 

Hermione annuì. “Non è facile…”

 

“No… ma una volta che le cose si saranno risolte… ti guarderai indietro e penserai di essere stata una sciocca per aver aspettato così tanto… arriverai a un punto tale di felicità che tutto passerà in secondo piano… il mondo stesso ti sembrerà diverso… e solo perchè ti sveglierai al mattino guardando lui negli occhi… vuoi veramente vivere pensando a come sarebbe stata la tua vita se…”

 

Se non fossi stata così codarda…”

 

“Esatto… pensaci Hermione… perché è della tua vita che stiamo parlando, e io voglio che tu sia felice…”

 

Anch’io… anch’io vorrei solo essere felice… e vedere il mondo in una prospettiva diversa, solo perché la prima cosa che vedrò al mattino saranno i suoi occhi…

 

******

 

You see everything, you see every part. [Tu vedi tutto, vedi ogni parte di me.]
You see all my light, and you love my dark. [Tu vedi la mia luce, e ami il mio lato buio.]
You dig everything of which I'm ashamed. [Ti piace tutto quello di cui mi vergogno.]
There's not anything to which you can't relate.
[Non c'è niente che tu non riesca ad affrontare.]
And you're still here.
[E sei ancora qui.]

 

(EverythingAlanis Morissette)

 

******

 

 

Mano nella mano. Un sorriso radioso sul volto. Osservare i capelli di lei… vederli ondeggiare piano ad ogni suo passo… vedere come la luce dei lampioni le donino un’aria strana…

 

Osservare come i suoi occhi si illuminino quando racconta le cose più strane che le sono capitate in redazione… ascoltare la sua voce morbida… sentire il suo respiro che si perde nel vento… l’impulso di passare su ogni parte di quel viso con le labbra…

 

La sensazione della sua mano calda nella propria… mentre il freddo vento di dicembre li costringe a coprirsi eccessivamente… vedere come le labbra si muovono mentre parla… ascoltare ma non capire tutto ciò che dice… perchè in fondo così è più bello…

 

“Mi stai ascoltando?”

 

Harry assunse l’aria da bravo bambino. “Certo”

 

“Non ci credo…”

 

“Ti assicuro di sì!”

 

Luna lo guardò, senza cambiare espressione. “Allora dimmi cos’ho detto…”

 

La strabiliante sincerità della ragazza lo lasciava ogni volta senza fiato. “Ehm… ok… non… ho seguito molto… cioè… non proprio tutto…”

 

Luna annuì. “Ok, non hai sentito niente…”

 

Sincera fino al midollo…

 

Più o meno…”

 

Luna sorrise. “Non importa…”

 

Harry non potè fare a meno di stringere ancora di più la piccola mano della ragazza nella propria.

 

Dopo qualche metro si fermarono entrambi, davanti a un palazzo costituito da numerosi piani.

 

“Sono arrivata…”

 

“Già…”

 

“Grazie per avermi accompagnato” si alzò sulle punte dei piedi e lo baciò, stringendo le sue mani introno al collo del ragazzo e permettendogli di premere il suo corpo contro il proprio.

 

In quell’istante Harry capì che doveva andarsene. Subito. O non avrebbe più controllato il suo istinto.

 

“Ci vediamo, ok?”

 

Luna annuì, raggiante. “Sì… buona notte Harry

 

“Buona notte Luna”

 

La ragazza si voltò e inserì la chiave nella porta. Poteva sentire gli occhi del ragazzo ancora fissi su di sé.

 

Non ci pensò nemmeno un secondo. Semplicemente si girò. Lo guardò negli occhi. Gli sorrise. E glielo chiese.

 

“Vuoi salire da me?”

 

Harry aprì la bocca. “Io non… non credo che…” inspirò profondamente “Luna, se questa sera non deve succedere nulla, lasciami andare…”

 

La ragazza gli sorrise ancora di più. “Vuoi salire da me?”

 

Harry sorrise leggermente. “Sì…”

 

Luna gli prese una mano e lo avvicinò a sé. Il suo viso era a pochi centimetri dal proprio. Avvicinò la bocca all’orecchio del ragazzo. “Voglio fare l’amore con te, Harry…”

 

Harry si sentì sciogliere. Era da così tanto tempo che la desiderava che quasi non gli sembrò vero. Era da così tanto tempo che voleva amarla tutta la notte… così tanto tempo che sognava il suo corpo, che immaginava le sue mani… la voleva, la voleva ardentemente. La voleva con tutte le sue forze. Voleva farle sentire quanto era importante per lui. Voleva che lei si abbandonasse tra le sue braccia. Voleva farle dimenticare tutto… tutto il mondo che c’era là fuori…

 

Voleva solo lei.

 

Anch’io, Luna… anch’io…”

 

 

 

Luna chiuse la porta del suo appartamento. Non fece in tempo a girarsi, che già la bocca di Harry era sulle sue labbra. “Vuoi un caffè?” mormorò.

 

“No…”

 

“Qualcos’altro da bere?”

 

“No…”

 

“Non vuoi nulla?”

 

Harry staccò la bocca dal collo della ragazza. “In questo momento, Luna, vorrei solo che tu stessi un attimo zitta…”

 

La ragazza ridacchiò, divertita. “Ok…”

 

Si lasciò abbracciare delle braccia del ragazzo… si lasciò toccare e sfiorare dalle mani di Harry… in un modo che non aveva mai provato… con nessun ragazzo prima di quel momento…

 

Sapeva che era un passo importante. Sapeva che nel momento in cui si sarebbe svegliata al suo fianco tutto sarebbe cambiato. Ma lo voleva. Non era mai stata attratta da qualcuno. E nessuno l’aveva mai guardata in quel modo. Lui la faceva sentire… importante.

 

Unica al mondo.

 

Ed era una sensazione così strana per lei.

 

Non si sentiva quella diversa… si sentiva speciale… si sentiva bene… maledettamente bene…

 

Lo voleva. Voleva fare quel passo con lui. Voleva fare l’amore con lui per la prima volta nella sua vita…

 

Lo voleva.

 

Harry…” Il ragazzo alzò leggermente lo sguardo. Luna, per la prima volta nella sua vita, arrossì leggermente. “Io sono… cioè… non l’ho mai… fatto…”

 

Harry imprigionò le sue labbra nelle proprie. “Lo so…”

 

E… non so… non so nulla… non so cosa devo fare…”

 

Il ragazzo le prese il viso tra le mani e le baciò dolcemente la fronte. “Stai tranquilla… lasciati andare…”

 

Luna annuì, rassicurata dal suo tono gentile e dolce.

 

Alzò le braccia, quando lui le sfilò il maglione… e si sentì avvampare quando le sue mani iniziarono a toccarle la pelle… ma lo voleva… non era mai stata così sicura in vita sua.

 

Harry si staccò da lei, giusto il tempo di togliersi la camicia. Riprese a baciarla ancora più ardentemente. Le mani della ragazza si muovevano timidamente sulla sua schiena. E questo lo fece sorridere.

 

Luna aveva la capacità di destabilizzare le persone con la sua sincerità… aveva la capacità di non essere mai in imbarazzo… eppure la sentiva… sentiva la sua insicurezza di fronte a tutto quello… e l’unica cosa che desiderava fare era cancellarla con le sue stesse labbra…

 

Voleva farle fare quel passo con lui.

 

Un passo. E tutto sarebbe cambiato…

 

Ma lo voleva… voleva quel passo in più come voleva lei…

 

******

 

Tornata! Dopo un’estenuante settimana eccomi qui! Con un capitolo decisamente lungo! ^_^ sono contenta!

Per la cronaca: l’11 ho preso la PATENTE!!!!! Finalmente anch’io faccio parte dei killer della strada! Sono mooooooooolto contenta!!!

A questo indirizzo http://it.groups.yahoo.com/group/ilsottoscaladiharry/ ho inserito alcune immagini dei personaggi di questa storia… un’immagine riguarda il dark side, ovvero i Mangiamorte, e una riguarda Draco e Ginny… se vi va fateci un salto, sono nella sezione “Documenti” e poi “Locandine”… ovviamente sono postate nella mia cartella… ^___^

 

E adesso passiamo ai ringraziamenti….

 

Princenton: sono contenta di trovare una tua recensione! Grazie mille! Gli Eletti sono un problema che assillano in molti… non preoccuparti… prima o poi si scoprirà chi sono in realtà! ^_^ La canzone del video dei Malandrini è “Don’t Speak” dei No Doubt… una canzone che io adoro! ^_^

Desdeus: ti ringrazio come sempre ^_^

Hermia: uhm… tutti usano la parola “ovvio”… per cose che in realtà non sono proprio così. Non posso dire nulla al riguardo… ma in pochi sono riusciti a vedere alcune cose, sottigliezze… vi concentrate troppo su alcune cose… Ron per il momento è rimasto buono buono… ma presto arriverà il suo momento! Bacio!

heAtHer: ti ringrazio moltissimo^^ Beh, tralasciando snogging… mi hanno fatto diventare Draco con gli occhi verdi!!!! -____- è inconcepibile! “grey” e “green” sono leggermente diversi… va beh…

JulyChan: tesoro!!!!!!!!! Sono felice di averti rincuorato almeno un po’ con il nuovo capitolo… ^_- mi raccomando non cadermi in depressione, eh!!! Voglio trovarti su! Comunque… uhm… cosa posso dire… fai alcune osservazioni buone, ma altre sono… uhm… fuori strada… come ripeto più volte, alcune cose dovrebbero essere viste da un’altra prospettiva… vorrei solo farti presente che non tutti quelli che hanno ucciso sono auror… te lo dico perché è una cosa che compare già nei capitoli, quindi non dico nulla d nuovo… beh se sia o meno qualcosa di materiale spetta voi, deciderlo… anche se, rileggendo il capitolo di Dark, ad esempio, potresti capire più o meno di cosa potrebbe trattarsi… Il testo della canzone l’ho cercato… il tempo per tradurlo non ce l’ho, sinceramente! ^_^ e nemmeno la voglia… Per quanto riguarda di dove sono… mistero! No, scherzo, sono di Lodi, una città vicina Milano... diventata, purtroppo, famosa per le vicende di Fiorani… -_- bella roba! Bacioooooooooooo!!!

Ginevra Cordelia: No Angel quella più semplice? E se dicessi che forse non è così? Ma potrebbe anche essere… e io potrei solo essere molto cattiva e fare apposta per depistarvi… ^_^ grazie mille per i complimenti!

Sunny *L’ultimo Eletto*: amore!!!!!! Sai che potrei inserire il tuo personaggio nella storia? Ihhihihi… ti ci vedo sai, in versione Eletta… ^_^ Sì!!! Voglio vederti in agguato mentre aspetti la tua preda! L’idea della pantera penso che sia azzeccatissima… anch’io li immagino più o meno così… sinuosi, eleganti, ma terribili! Credo che il Sebastian che c’è in te si sia scatenato con questo capitolo!!! Mi immagino già la canzoncina… visto cos’hanno combinato di bello Harry e Luna… te l’avevo detto che presto qualcosa sarebbe successo per quei due! ^_^ Murdoch, Eletto o non Eletto è tutto tuo tesoro… che comunque mantiene il suo fascino anche in versione normale… ^__^ un bacio mega!!! E fai riposare anche l’Eletto Onorario!!!

Ellie: wow, sono contenta che questo capitolo ti abbia così entusiasmato! ^_^ me very happy!!!  Murdoch è un personaggio molto amato… ma come si fa a non adorarlo?? Per quanto riguarda un po’ d’azione… presto, molto presto succederanno u bel po’ di cose… ti basta leggere il titolo del capitolo posto qui sotto… ^____^ Un bacio!!!

Marikotter: non sei l’unica che mi chiede pietà e mi implora di rivelare la vera identità degli Eletti ma… non posso, mi spiace! Prima o poi si scoprirà comunque… dovete solo… pazientare ancora un po’… ^_^

Terry: ti ringrazio^^

Samy: sono spietati, ma con classe… così li definisco io^^  hai fatto un’osservazione interessante… per questo ti invito a riflettere… ma non posso dire nulla di più, la mia bocca è sempre cucita! ^_^

Lily: ti ringrazio molto. Per adesso non si saprà nulla… ma alla fine si scoprirà, non temere! Purtroppo non posso dire nulla, lo sai… altrimenti che gusto ci sarebbe?

Giuggia89: ciao tesoro!!! Purtroppo non si è saputo molto, mi spiace… ma perché ho voluto così. Si, forse dico che manca solo il nome eprchè lo so… ma… in effetti è vero, manca solo quello. Quello su cui bisognerebbe concentrarsi, non è tanto la loro identità, quella viene dopo… ma una serie di domande che dovrebbero sorgere leggendo dei pezzi. Alcune riflessioni sono strane, alcuni pensieri non sono così comuni… alcune sensazioni, alcune sottigliezze, fanno capire molto di più di un intero capitolo, te lo assicuro… Vorrei però dirti subito che di sacro c’è ben poco. Non posso dire da che parte stiano o se sono qualcosa a sé stante… questo lo sai… però le tue riflessioni non sono male. Il Sectumsempra… uhm… è interessante come particolare, l’ho sempre detto… ma per quanto riguarda cosa vuol dire… top secret! UhmNo Angel bella… sì, indubbiamente… ma volevo solo sottolineare che quelli erano i pensieri di Death, non una visione oggettiva della ragazza… Un bacio!!!! PS: ti assicuro che non so quando aggiorna Sunny se non il giorno stesso… quindi è tutto un caso^^

Kaho_Chan: wow, grazie… mi hanno fatto tanto piacere i tuoi complimenti all’inizio^^  la tua domanda… come ho detto in una risposta prima… forse ti conviene rileggere il capitolo di Dark… è abbastanza collegato… e ti dico che hai “notato”… cose interessanti, diciamo così. Aggiungile alla tua tabellina. ^_^ e sarebbero cose su cui riflettere…  Dark come capo… uhm… non proprio… le sue frasi non sono ordini, gli Eletti sono tutti uguali… però riflettici… potresti arrivare ad altre conclusioni. Sono sincera… io mi diverto un mondo alle spalle di tutti! Ihihihhi… non puoi immaginare quanto! ^_________^ Sono cattiva! Bacio!!!!!

 

Eccoci anche oggi alla fine… volevo solo dirvi che i capitolo dedicati alle ombre saranno ancora due, più o meno… e che per un po’ non li incontreremo… infatti i prossimi tre capitoli saranno tutti “normali” e saranno come una trilogia… “Prima della tempesta”, “Tempesta” e “Dopo la tempesta”… capite bene che qualcosa sta per succedere!

 

Un bacio e alla prossima!!

 

 

 

 

 

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Capitolo 18
*** Prima della tempesta - Would you marry me? ***


GLI ELETTI – Nati per uccidere

GLI ELETTI – Nati per uccidere

 

 

It's a little bit funny this feeling inside [È un po’ divertente questo sensazione che ho dentro]
I'm not one of those who can easily hide  [Non sono uno di quelli che riescono a nasconderlo facilmente]
I don't have much money but boy if I did [Non ho molto denaro, ma, dannazione, se l’avessi]
I'd buy a big house where we both could live [comprerei una grande casa dove potremmo vivere entrambi]

 

If I was a sculptor, but then again, no [Se fossi uno scultore, ma anche se non lo fossi]
Or a man who makes potions in a travelling show [o uno che prepara pozioni in uno show itinerante]
I know it's not much but it's the best I can do [So che non è molto, ma è il meglio che posso fare]
My gift is my song and this one's for you [Il mio regalo per te è la mia canzone e questa è per te]

(Your Song – Elton John)

 

Capitolo 18: Prima della Tempesta – Would you marry me?

 

Hermione scosse la testa, decisa. “No…”

 

Ma perché? Hai intenzione di stare a casa, da sola?”

 

“Meglio…”

 

“Non è vero! Lo sai benissimo anche tu… e tutti sarebbero felici se tu andassi…”

 

“Beh è stato Ron a chiedermelo, lo so…”

 

Harry sgranò gli occhi. “Ron? Io parlavo di Molly!”

 

La ragazza gli lanciò un’occhiataccia. “Piantala, stupido!”

 

Harry tornò serio e la guardò negli occhi. “Seriamente Herm… perché no vuoi andarci? Siamo stati bene a Natale… non dirmi che non ti sei divertita! Che cos’è cambiato adesso?”

 

“Tu non ci sarai” mormorò…

 

Harry annuì. “Quindi il problema è veramente Ron… tranquilla non ti salterà addosso, al massimo ti bacerà sotto il vischio!”

 

Harry per favore!” esclamò esasperata.

 

Herm, mettila così… ti proibisco di passare l’ultimo giorno dell’anno da sola a casa, ok? Ti chiederei anche se vuoi venire con me, ma non penso che Luna sarà entusiasta dell’idea…”

 

Hermione fece una smorfia. “Lo credo anch’io…”

 

“Ecco! Quindi adesso vai da Ron e gli dici che sei molto, molto contenta di andare alla Tana… e visto che ci sei, ringrazialo con un bacio, così anche lui sarà molto, molto contento…”

 

“HARRY!!!”

 

 

Hermione scosse la testa. Ecco perché si trovava lì. Perchè quell’idiota, stupido, impiccione del suo migliore amico l’aveva praticamente costretta ad accettare l’invito di Ron. Ecco perché. Altrimenti non avrebbe mai e poi mai accettato.

 

Hermione sospirò. Non era vero. Lo sapeva lei e lo sapeva Harry… e sì, probabilmente, lo sapeva anche Ron.

 

Lei voleva essere lì. Voleva passare quel giorno con una famiglia che considerava anche un po’ sua, e voleva divertirsi… e stare con Ron.

 

Così era lì. Fuori dalla porta della Tana, quando sarebbe bastato semplicemente utilizzare la Polvere Volante e presentarsi direttamente all’interno della casa.

 

Ma si era detto che era meglio arrivare dalla porta… e non solo perché non era buona educazione presentarsi all’improvviso a casa della gente, anche se attesa, ma anche perché così, fino all’ultimo, avrebbe potuto scappare via…

 

E la tentazione era anche troppa.

 

Sospirò e suonò il campanello. Al di là della porta un leggero rumore di passi.

 

Fred l’accolse con un gran sorriso sul volto. “Ciao!”

 

Hermione sorrise, entrando. “Ciao Fred

 

Il ragazzo l’aiutò a togliersi il cappotto, rivelando il bel vestito rosso che Hermione aveva scelto di indossare. Fece uno dei suoi migliori sorrisi e annuì divertito in sua direzione. “Se Ron non fosse così geloso, ci farei io un pensierino su di te, Hermione…”

 

La ragazza arrossì. “Scemo…”

 

“Dono di famiglia! Non pensare che gli altri siano molto meglio…”

 

Hermione annuì. “Lo so bene…”

 

Fred scoppiò a ridere. “Hey Ron, si riferiva per caso a te?”

 

Solo in quel momento si accorse che appoggiato alla porta della cucina c’era Ron che la guardava. E sembrava vederla per la prima volta.

 

Nell’istante in cui Hermione gli sorrise, si sentì quasi male… perché era troppo, troppo bella per essere reale.  Era bella anche quando si allenava, quando indossava una tuta, quando era sudata, quando i capelli le sfuggivano dalla treccia, quando indossava la divisa da Auror… ma in quel momento era… splendida.

 

Non l’aveva mai vista così bella. O forse negli anni indietro era stato semplicemente troppo stupido per accorgersene. Nemmeno al Ballo del Ceppo se la ricordava così… e dire che l’immagine della sua Hermione che scendeva le scale con quel vestito perfetto e che ballava con quell’idiota di Krum, aveva fatto decisamente fatica a dimenticarla.

 

E ora era lì. Con i capelli raccolti dietro la nuca. Con un vestito forse troppo elegante per cenare semplicemente alla Tana… ma… era felice. era felice che lei avesse accettato, era felice che lei si fosse vestita così, era felice di averla davanti a sé in quel momento…

 

Fu Fred a rompere quel gioco di sguardi che era iniziato tra i due. “Beh, ragazzi, se avete intenzione di guardarvi per tutta sera senza dire nulla, io me ne torno da Angelina…”

 

Ron ridacchiò imbarazzato.

 

“Ciao…”

 

“Ciao Ron…”

 

“Stai…”

 

Benissimo… dille che sta benissimo… avanti… sono poche parole… forza…

 

“Sei carina…”

 

Hermione sembrò rimanerci male, ma cercò di camuffare. “Oh… grazie…”

 

Sei carina? Che razza di frase è? Avanti… fai il cascamorto tutti i giorni e non riesci a dirle che è bellissima?

 

La verità era che comportarsi da idiota gli veniva meglio… sorriderle in modo seducente, fare battute, guardarla in modo inequivocabile, non gli sembravano gesti tanto difficili… lui non era un oratore… non sapeva esprimere i suoi sentimenti… era una cosa che proprio non riusciva a fare… ecco tutto…

 

Hermione fece per superarlo ed entrare in cucina a salutare gli altri, quando la voce di Ron la fermò. “No! Non è vero…”

 

La ragazza aggrottò le sopraciglia. “Oh… bene…”

 

Cioè… intendevo dire… in realtà sei bellissima stasera…”

 

Gliel’aveva detto.

 

Hermione arrossì. Quello poteva definirsi un complimento diretto… e lei era arrossita come una stupida.

 

Hermione che cavolo fai? Non può farti quest’effetto… non può! È solo… Ron

 

La ragazza sorrise. “Grazie…”

 

Senza dire nient’altro entrarono tutti e due in cucina dove il resto della famiglia Weasley li attendeva.

 

“Oh, cara, sei arrivata!!Molly l’abbracciò affettuosamente. “Mamma mia come sei magra… sei sicura di mangiare abbastanza? Non tif aranno lavorare troppo vero? Sempre costretta a correre dietro a quei due scalmanati! Povera ragazza…”

 

Hermione ridacchiò. Si sentiva bene con loro. Si sentiva come… a casa… come se avesse ancora una famiglia.

 

Abbracciò Angelina e Bill, mentre liquidò con una serena stretta di mano Fleur. Ancora non riusciva pienamente ad abituarsi alla sua presenza.

 

Nell’altro angolo della stanza, George stava facendo giocare Charlotte, la bambina di tre anni di Bill e FleurHermione non riuscì a non sorridere a quella vista.

 

Sospirò. E sentì la presenza rassicurante di Ron accanto a sé. Sapeva che era lì, appena un passo dietro di lei, nonostante non lo vedesse. Sapeva che se si fosse voltata avrebbe incontrato i suoi occhi azzurri. Lo sapeva. E per questo si sentiva bene.  le piaceva quella sensazione che Ron fosse lì per prendersi cura di lei…

 

I suoi occhi passarono veloci su tutti i presenti… così come la sua famiglia, anche i Weasley erano stati distrutti… anche loro ormai erano una famiglia a metà… una delle tante. Sui volti, negli occhi di tutti i presenti poteva leggere ciò che la guerra aveva provocato…

 

Il volto sfigurato di Bill… che nonostante tutto stava ridendo con sua moglie… stava ridendo così serenamente, come se tutto, tutto fosse come un tempo…

 

L’assenza di Percy… sempre troppo occupato tra mille affari per occuparsi di quella che era ancora la sua famiglia…

 

La sedia vuota e desolata di Arthur… morto come tanti altri maghi in un attacco a Londra…

 

La presenza invisibile di Ginny… una presenza opprimente… e il dolore per una figlia e una sorella lontana…

 

La morte di Charlie… che non era riuscito nemmeno a vedere la sua famiglia prima di morire…

 

Ron le appoggiò una mano sulla spalle e le sorrise. “Tutto ok?”

 

E nonostante tutto… nonostante il dolore che aleggiava su quella casa… e ovunque ormai… si sentiva bene…

 

“Sì…”

 

“Tutti a tavola!” la voce squillante di Molly produsse l’effetto voluto, facendo avvicinare tutti quanti al grande tavolo posto al centro della stanza.

 

Hermione si sedette accanto a Ron.

 

Poteva considerare quella la sua famiglia? Non lo sapeva… l’unica cosa di cui era sicura era che si sentiva come a casa… e questo le bastava…

 

******

 

Vika appoggiò la fronte al vetro freddo della finestra. L’ingresso della casa era immerso nella più totale oscurità, proprio come il giardino. Con gli occhi fermamente fissi sugli alberi al di là del vetro, non poteva fare a meno di pensare.

 

E lei odiava pensare. Odiava essere lì a pensare. Perché nessuno, nessuno era come lei.

 

Sospirò. Era troppo assorta nei suoi pensieri per accorgersi che Murdoch si era avvicinato, attirato dalla sua figura longilinea che si stagliava nell’oscurità. Gli occhi chiari del ragazzo percorsero tutto il suo corpo.

 

Era terribilmente bella.

 

Di una bellezza strana… non era come la bellezza folle di Bellatrix, e nemmeno la bellezza sensuale e provocatrice di Ginny… la sua era dolce, vellutata… e questo, ai suoi occhi, la faceva apparire ancora più irresistibile.

 

Che cosa fai?”

 

Vika sussultò sentendo la voce del ragazzo. Odiava il fatto che il suo udito la tradisse sempre... quando era persa nei suoi mondi, non percepiva nulla… nulla…

 

“Guardo fuori…”

 

“Questo lo vedo” il tono della voce di Murdoch era chiaramente sarcastico. Si avvicinò di più e lei e sorrise, anche se con l’oscurità, Vika lo percepì appena… “Quello che mi chiedevo è, come mai…”

 

Vika alzò le spalle. “Così… non c’è un motivo…”

 

Che modo strano di festeggiare l’anno nuovo…” la voce del ragazzo era cambiata. Non vi era nessuna traccia di ironia o sarcasmo. Era serio.

 

Vika si girò di scatto verso di lui. Non riusciva a vederlo perfettamente in volto, eppure sentiva i suoi occhi addosso. “Che cosa dovrei festeggiare, scusa?”

 

“Il nuovo anno” rispose lui, tranquillamente, come se fosse la cosa più normale.

 

Vika scosse la testa, facendo ondeggiare i suoi lunghi capelli ricci. “Io non vedo proprio nulla per cui valga la pena festeggiare…”

 

“”Beh… sei qui… questo è un buon motivo…”

 

La ragazza, inaspettatamente, scoppiò a ridere. Era una risata amara, di quelle che nascondono tanto e dicono poco. Di quelle che non riesci mai a capire fino in fondo. Perché non puoi capire. “Come se fossi felice di essere qui…” disse alla fine.

 

Murdoch aggrottò le sopraciglia. “Non lo sei? Ti manca il tuo paese? Beh forse è comprensibile…”

 

Vika scosse di nuovo la testa. Abbassò un istante gli occhi, ma li rialzò quasi subito. “Sai qual è il mio problema? È questo” si alzò la manica del vestito, e Murdoch intuì che gli stesse mostrando il Marchio Nero “questo è il motivo… non me ne frega niente di dove sono… ma so che se fosse per me non sarei qui… non sarei da nessuna parte… se avessi solo un po’ più di coraggio me ne andrei da qui… me ne andrei anche da questo mondo, e credo tu capisca cosa intendo…”

 

Murdoch rimase in silenzio. Si limitò ad osservarla. Per quel poco che riusciva a vedere aveva il volto chino. Alzò una mano con fare deciso e le portò una ciocca dietro l’orecchio. Voleva baciarla. Voleva baciarla, portarla nella sua stanza e andare a letto con lei…

 

La desiderava terribilmente. Era troppo, troppo bella per lasciarsela sfuggire.

 

Vika sospirò e spostò la mano del ragazzo, che si era posata su una sua guancia. “Tu pensi solo a come passare una serata diversa, vero?” lo disse senza il minimo pudore. Ben distante dalla ragazza che di giorno si vergognava delle sue numerose avance.

 

“Sei bellissima… e voglio che tu sia mia…”

 

“Una specie di trofeo da esibire? Una ricompensa per il tuo lavoro?”

 

Murdoch sorrise. “Se la metti così per me va bene… mi piace stare con te… ma è diverso rispetto a Ginny… quando guardo lei non penso a come portarmela a letto… tu… beh, ti lascio immaginare…”

 

Vika abbassò gli occhi. Tutto e tutti in quel luogo le provocavano un senso di disgusto. Murdoch no era male… tranne quando iniziava a fare commenti e proposte troppo pesanti… come in quel momento.

 

Non provava nessun tipo di interesse per lui. Era indubbiamente bello… ma finiva tutto lì. Puro e semplice fattore estetico. Non voleva legarsi con qualcuno in quel luogo… voleva mantenere le distanze un po’ da tutti… lui, Ginny, Draco… tutti… tutti dovevano starle alla larga… lei non voleva nessuno.

 

Solo…

 

Alzò gli occhi. Il volto del ragazzo era vicinissimo al suo. Lo percepiva, anche se non poteva vederlo perfettamente. Sentiva che lui era lì. Lo sentiva. E non pensò affatto

 

Tutti i suoi ragionamenti di pochi istanti prima svanirono. Voler stare da sola, non voler nessuno attorno… si volatilizzarono… perché la verità era che lei era sola. Profondamente sola. E non voleva.

 

Non voleva legarsi. Ma voleva avere legami. Non voleva lasciarsi coinvolgere, ma voleva qualcuno con cui parlare…

 

E non ci pensò. Non pensò alle conseguenze. Agì d’istinto. Il secondo prima era lì, ferma immobile, il secondo dopo stava baciando Murdoch. E non le importava cosa le urlava la sua mente. Non le importava.

 

In quel momento la voglia di qualcosa, così effimero come una notte, aveva avuto la meglio rispetto al non volere legami, di qualsiasi genere, con tutti gli abitanti di quella casa…

 

In quel momento voleva qualcuno. Che le facesse sentire, che le facesse capire, che era viva… anche lì dentro…

 

Si aggrappò con tutte le sue forze al ragazzo, senza smettere di baciarlo…

 

Murdoch non pensava a nulla. Per lui, l’importante, era solo l’attimo presente che stava vivendo. Per lui, l’importante, era arrivare al più presto alla sua stanza…  non gli importavano i pensieri di quella strana ragazza. Non gli importavano i suoi sentimenti. Era troppo lunatica, fragile e triste per poterla capire.

 

Lui voleva solo il suo corpo.

 

Lei voleva solo dimenticare.

 

Ma senza nemmeno accorgersene una lacrima scivolò lungo la sua guancia, bagnandola…

 

In quel bacio, in quell’abbraccio, stava iniziando tutto….

 

Inconsciamente avevano messo in moto una macchina, che ben presto non sarebbero più riusciti a dominare…

 

******

 

Fred scoppiò a ridere, seguito un istante dopo da George. Stavano preparando i fuochi d’artificio e sembravano divertirsi molto, ovviamente.

 

Hermione guardava gran parte della famiglia Weasley darsi da fare per trascorrere quel momento in allegria. Un’allegria che era spesso venuta a mancare negli ultimi anni…

 

Non aveva mai avuto l’animo festaiolo, eppure anche il solo stare lì, vicino alla porta, a guardare Fred e Charlotte che ridacchiavano divertiti, la faceva stare bene.

 

“Non dovresti stare qui… qualcuno potrebbe approfittarne…”

 

Hermione sobbalzò. Si accorse in quel momento che Ron era accanto a lei che la guardava con uno strano sorrisetto dipinto sul volto. La ragazza fece una faccia stupita, non capendo le parole dell’amico… e Ron rispose semplicemente alzando verso l’alto il dito, indicando…

 

“Vischio…” sussurrò Hermione alzando gli occhi nella direzione indicata da Ron.

 

“Già…”

 

Ron la stava guardando divertito. E questo non le piaceva. La stava sicuramente prendendo in giro… ed era una cosa che odiava quando lui si comportava in quel modo con lei…

 

Perché c’era una parte del suo cuore che improvvisamente assumeva vita propria… mentre il cervello urlava di smetterla. E lei non poteva sopportare di essere presa in giro… affatto.

 

Hermione tornò a guardare davanti a sé, ma gli occhi di Ron erano ancora fissi su di lei. Lo sentiva perfettamente.

 

“Hai paura di me?”

 

Hermione scosse la testa, nervosamente, ma cercando di apparire tranquilla. “E di cosa dovrei aver paura?”

 

Che io possa baciarti…”

 

Hermione si voltò verso di lui. “Ma farmi il piacere…”

 

“L’idea sembra terrorizzarti…” avvicinò il suo volto al viso della ragazza “…perché?” le sussurrò all’orecchio.

 

Hermione lo guardò negli occhi. Erano così vicini che poteva vedere chiaramente tutte le sfumature di azzurro… erano terribilmente belli. I suoi occhi erano la prima cosa che aveva guardato in lui… non i capelli rossi, non le lentiggini sparse sul viso da undicenne… ma i suoi occhi… tutti consideravano bellissimi gli occhi di Harry –e in effetti lo erano- ma forse non si erano mai soffermati sugli occhi di quel ragazzo…

 

Beh lei sì. E l’avevano sempre catturata in un modo tutto loro.

 

Per quanto volesse bene a Harry, i suoi occhi non l’avevano mai fatta sentire in quel modo…

 

Hermione spostò il viso, interrompendo il contatto visivo con Ron, che sembrò quasi compiaciuto.

 

Se gli faceva quell’effetto, era già qualcosa, no?

 

I gemelli ormai avevano sistemato tutto. Bill aveva preso in braccio sua figlia, mentre Fleur stava parlando con Angelina… che però non ne sembrava entusiasta…

 

“Trenta secondi!” annunciò Molly con la sua voce allegra e squillante.

 

Tutti iniziarono a fare il conto alla rovescia, ma Ron rimaneva lì, sempre accanto a lei.

 

La sua mente si rifiutò di chiedersi il perché…

 

Erano ancora sotto il vischio…

 

“DIECI”

 

Magari lui non voleva andarsene apposta…

 

“NOVE”

 

Voleva baciarla?

 

“OTTO”

 

No… più probabilmente prenderla in giro…

 

“SETTE”

 

I suoi occhi si spostarono su Ron… stava guardando davanti a sé e sorrideva…

 

“SEI”

 

E per la prima volta da quando si era ripromessa di dimenticarlo… provò quella sensazione famigliare…

 

“CINQUE”

 

Era terribilmente carino…

 

“QUATTRO”

 

Non puoi scegliere chi amare… non puoi… devi solo… accettarlo…

 

“TRE”

 

Adesso Ron la stava guardando… e non sorrideva più…

 

“DUE”

 

Era troppo… troppo serio… ma non riusciva a togliere gli occhi dai suoi…

 

“UNO!!”

 

Senza dire nulla, Ron si chinò verso di lei, le mise una mano sulla spalla e le diede un bacio… leggero… talmente veloce che Hermione si chiese se fosse successo realmente… ma le bastò guardare Ron, per avere la risposta.

 

Sì.

 

“Buon Anno, Hermione…” e le sorrise. Hermione non riuscì nemmeno a rispondere… lo vide raggiungere i suoi fratelli… lo vide scherzare con Fred… lo vide abbracciare sua madre…

 

Per un istante aveva sperato, forse inconsciamente, che lui non si staccasse dalle sue labbra…

 

Per un istante ci aveva realmente sperato.

 

Sospirò… alla fine tutti sembravano avere ragione su un punto… Non puoi scegliere chi amare… non puoi… devi solo… accettarlo

 

E con il cuore che le batteva all’impazzata, si spostò dalla porta e raggiunse gli altri in giardino…

 

******

 

With a taste of your lips [Con il sapore delle tue labbra]
I'm on a ride
[Sono a cavallo]
You're toxic 
[Sei tossico]
I'm slipping under
[Sto scivolando]
With a taste of a poison paradise
[Con il gusto di un paradiso al veleno]
I'm addicted to you
[Sono drogata di te]
Don't you know that you're toxic?
[Non lo sai che sei tossico?]
And I love what you do [E mi piace da morire quello che fai]
But you know that you're toxic 
[Ma lo sai che sei tossico]

 

(ToxicBritney Spears)

 

******

 

La luce soffusa delle candele conferiva alla stanza un’aura decisamente sensuale, che ben coincideva con le due figura stese svogliatamente sul letto sfatto…

 

Draco era seduto sul letto, con la schiena appoggiata al muro e le gambe distese e leggermente aperte, tra cui sedeva Ginny. I capelli biondi erano insolitamente disordinati, la camicia nera era completamente sbottonata e ai piedi del ragazzo le lenzuola giacevano disordinate.

 

Ginny aveva la testa appoggiata al torace del ragazzo. I capelli rossi contrastavano con il nero della camicia e con la pelle diafana di Draco. Una spallina del vestito era scesa, rivelando forse troppo poco secondo il parere del ragazzo. Le gambe raccolte verso di sé e il vestito scandalosamente corto mostravano forse troppo… ma in quella stanza erano assolutamente soli e a Ginny non importava affatto…

 

Adorava essere guardata da Draco. E faceva di tutto perché gli occhi del ragazzo non si spostassero mai dal suo corpo…

 

Intorno a loro volteggiavano eleganti coppe piene di fragole e due bicchieri colmi di champagne… la magia era decisamente un lusso che non si lasciavano mai sfuggire…

 

Draco afferrò distrattamente una fragola e la porse a Ginny, che volse leggermente il capo per poterla magiare direttamente dalle dita del ragazzo. Ginny non si lasciò sfuggire l’occasione di leccare sensualmente anche le dita di Draco… e il ragazzo sembrò apprezzare notevolmente.

 

Con l’altra mano prese a sfiorare la spalla di Ginny… scese lungo il braccio… risalì, in un movimento così lento, ma così eccitante che Ginny si ritrovò a pensare che non avrebbe mai dovuto smettere…

 

La mano di Draco scese nuovamente ed andò a posarsi sul seno della ragazza, che lasciò perdere le dita del ragazzo e si voltò completamente per baciarlo.

 

Tu mi farai morire…

 

Draco era l’unica cosa al mondo a cui non avrebbe mai e poi mai rinunciato…

 

Draco era l’unica persona al mondo per cui sarebbe morta senza pensarci un secondo…

 

Draco era semplicemente l’unico…

 

Unico. E tutte le sfaccettature che questa parola comportava, erano racchiuse in lui…

 

Lui era il suo mondo, la sua vita, la sua morte, la sua felicità la sua tristezza… lei era Draco… erano così complementari che tra loro non servivano parole, non servivano discussioni… a loro bastava uno sguardo.

 

Era un amore così folle e travolgente che aveva fatto fatica ad accettarlo. Ma nel momento in cui non aveva avuto più scuse… tutto era cambiato…

 

Lei era diventata Draco.

 

E non l’avrebbe lasciato mai… mai e poi mai…

 

Avrebbe vissuto e sarebbe morta con lui.

 

Gemette di piacere quando una mano del ragazzo le accarezzò una coscia e si infilò sotto il suo vestito. Quando la lingua del ragazzo iniziò una lotta con la sua. Quando l’altra mano iniziò ad accarezzarle il seno…

 

Con lui tutto era semplicemente perfetto…

 

“Mi farai morire un giorno…” mormorò contro le sue labbra.

 

Draco sorrise leggermente. “Saremo in due… tu non te ne vai senza di me…”

 

Ginny gli diede un bacio a fior di labbra. “Nemmeno tu”

 

Il ragazzo allungò una mano e prese un bicchiere di champagne. Lo porse a Ginny e prese l’altro per lui.

 

“A cosa brindiamo?” chiese lei con un sorriso.

 

A l’unica cosa per cui valga la pena festeggiare…”

 

Ginny lo baciò. “A noi, allora…”

 

Fecero tintinnare i bicchieri e bevettero lo champagne. Quando Ginny riabbassò il bicchiere, sentì un leggero tintinnio… come se qualcosa ci fosse caduto dentro.

 

I suoi occhi osservarono il bicchiere… e per un istante non registrò ciò che stava guardando.

 

Un anello.

 

Un anello bellissimo.

 

Nel suo bicchiere.

 

Draco sorrideva.

 

Un anello bellissimo nel suo bicchiere mentre Draco sorrideva…

 

Ginny alzò di scatto la testa verso il ragazzo che le prese dolcemente il bicchiere dalle mani. Afferrò l’anello e la guardò negli occhi. Ginny non aveva smesso un secondo di fissarlo…

 

“Evitiamo di dire tutte quelle cerimonie inutili… quando tutto sarà finito, vorresti diventare mia moglie?”

 

Per la prima volta dopo tanto tempo Ginny sentì le lacrime pungerle agli occhi. Era una sensazione che aveva dimenticato. In quel luogo le lacrime non erano ammesse…

 

Eppure in quel momento le sembrava l’unica cosa da fare…

 

Lasciò che le lacrime uscissero dai suoi occhi e scorressero sulle sue guance… lasciò che una mano di Draco le asciugasse dolcemente… lasciò che quell’anello le scivolasse sul dito… lasciò che Draco la baciasse…

 

E lei rimase lì, come una bambina… non trovando nemmeno la forza per mormorare Sì… quando in realtà avrebbe voluto urlarlo al mondo da quanto era felice…

 

Era lì, che piangeva, con Draco che l’abbracciava… e non c’era nessuna passione in quel gesto, solo tanta, tantissima dolcezza…

 

E le sembrò l’immagine più bella di tutta la sua vita…

 

******

 

Chi non muore si rivede! Visto che non ho molto tempo passo subito ai ringraziamenti… un bacio grandissimo!!!

 

Evian: ti ringrazio molto… sono troppo contenta che questa storia sia così benvoluta da tutti!

Princenton: ti ho addirittura fatto saltare sulla sedia? Sono felice! anche qui abbiamo dato spazio all’amore… ma nel prossimo capitolo: arriva l’azione! Bacio!

Desdeus: ti ringrazio molto. E poi io adoro scrivere di Harry e Luna… ^_^

Annak: Anch’io adoro Luna! E sono felice che piaccia come personaggio… la trovo troppo divertente, le sue trovate sono decisamente strane… ma è veramente in gamba!

Heather: Vika e Murdoch è argomento che non posso rivelare troppo… anche se va beh, non è poi tanto top secret… Simon è il mio personaggio preferito tra quelli della nuova generazione! Wow… paragonare Simon a Murdoch è per me un onore… perché io considererò Sunny una delle mie grandi maestre!

Ellie: Io sono romantica quanto basta… diciamo che nelle storie lo sembro di più di quanto lo sia in realtà, ma non importa! Sono felice che tu apprezzi! ^_^ L’odio per Bellatrix è comune un po’ a tutti… così come l’amore per Murdoch! Vika è un personaggio complesso… come puoi vedere da questo capitolo i suoi ragionamenti non sono dei più semplici… (non so nemmeno se si capisce…). Col prossimo capitolo si aprono le danze… l’azione sta per arrivare! Bacio!!

Giuggia89: uhm no, non credo di aver mai detto che avrei rivelato chi fossero… forse qualche indizio… ma non c’è stato modo, mi spiace ^__- il mistero è il mio mestiere! Vika è un personaggio complesso… e più che farti ridere, dovrebbero farti riflettere i suoi pensieri… Bellatrix e le sue idee le vedremo più in là… ma mi pare ormai chiaro cosa, a grandi linee, voglia fare… Quando parlo di Significato del Sectumsempra non intendo in modo letterale, ma nella storia… ammetto che questo è motlo difficile, ci sono risposte molto più semplici, ma anche questa è una piccola cosa… di più non dico! Aspetti bene, cara, il prossimo capitolo contiene un po’ d’azione! ^_^ Un bacio gigante!

Lily: prego, prego, prego! ^_^ eh già… la pazienza è la virtù dei forti! Ricordalo… e so che vi sto facendo disperare con questi eletti… mi spiace! ^_^

Terry: ti ringrazio moltissimo per tutto!

Sunny *Ultimo Eletto*: my love!!! Sei tu il mio mito!!! Sentirti dire cose di questo mi innalzano di almeno 10 metri, lo sai? Sto svolazzando allegramente per la stanza… secondo te dovrei scendere? Nooooo rimango qui ancora un pochetto… ^_^ le tue preoccupazioni sono… uhm potrei dirtelo, ma poi dovrei ucciderti ^_- ihihhihi chissà… Bellatrix ha di sicuro in mente qualcosa, e una vaga idea tu ce l’hai… quindi incrocia le dita! ^_^ Harry e Hermione sono una coppia di amici fantastici… adoro scrivere di loro due! Troppo forti! ^_^ e mi sa che il sebastian che c’è in te è uscito tutto con questo capitolo così pieno di sentimento e… BACIO tra Ron e hermione!!!! te l’aspettavi? Non è molto… ma abbiamo fatto un passo avanti! W Sebastian!!!! ^__^ Possiamo finalmente dirlo!! Comunque non temere, la parte Eletta che c’è in te avrà da esultare (oddio… in parte) per il prossimo capitolo: azione e movimento! ^_^ Un bacio tesoro… e sono io che VENERO te!!!!!

Ginevra Cordelia: ti ringrazio come sempre! Luna e Harry piacciono molto anche a me!

JulyChan: tesoro mio!! Non preoccuparti epr il ritardo, ok?? Tom allora te lo impacchetto con un bel fiocco rosso e te lo mando… sarai contenta di sapere che ho anche fatto un video su lui ed Alicia… che arriverà prossimamente sui vostri teleschermi! ^_^ o meglio… pc! Però ho come l’impressione che con questo capitolo la passione per Ron sia tornata… come non amarlo? Sarà che Ron rimane il mio grande amore… ma lo adoro troppo questo ragazzo!!! Se ti fa piacere: il nome Murdoch non è affatto un caso! Volevo qualcosa che iniziasse per M (proprio per ricordare la morte)… e Murdoch ha decisamente il nome in testa… ^_^ Luna e Harry fanno quest’effetto a tutti ^_^ Armstrong è un personaggio che amo molto… nonostante non sia tra i principali, non è poi così trascurabile… adoro il rapporto che ha con Hermione. , i pezzi in corsivo erano dei ricordi di Herm… ^_^ Gli Eletti per adesso rimangono top secret… ma presto qualcosa si muoverà… mancano solo due capitoli delle ombre (intervallati da quelli normali, ovvio), prima di scoprire qualcosa… ^_^ Sì, io sono Meggie_mitika e tutte le creazione postate sotto quel nome sono ovviamente mie^^ Bacissimo!!!!!

Taty89: sono contenta per tutto ciò che mi hai detto! Ma no, non preoccuparti… anche se le ho già lette, non vuol dire che non facciano paicere1 e ti rassicuro volentieri: questa storia non la interrompo! Magari non aggiorno tutte le settimane, ma se inizio una cosa la finisco… la serietà in quello che faccio ce la metto tutta, amo troppo scrivere! ^_^ Bacio!

Kaho_Chan: sono molto ma molto felice di averti cambiato al giornata (WOW!!)… ^_^ Non avevo pensato a un collegamento con Hermione, ma se l’hai inteso così, mi fa piacere! ^_^ Harry e hermione li adoro… quando parlano insieme traspare tutta la loro grande amicizia… e cosa dire di Ron? Questo capitolo parla da solo, credo! ^_^ è da sposare!!! Avevi appena incontrato una Ginny così simile a Draco e te ne propongo una in lacrime… c’è da pensare^^ ihihihih… si vede che mi diverto a farvi soffrire? ^_^ Quanto alla tua idea su Vika… beh in effetti hai preso in pieno il suo carattere…anche se non è poi così facile, quell’aspetto fa parte di lei. E concludo con: Luna e Harry, dei grandi! ^_^ Bacio!!

Darkfreza: wow! New entry!! Sono veramente felice! addirittura la prima che ti ha colpito? Sono veramente lusingata… te lo assicuro! ^_^ e che dire… se sei così dark da amare questa storia ne sono felicissima!!! ^_^ Bacio!

 

Bene ragazzi… anche oggi abbiamo finito. Visto gli avvenimenti di questo capitolo, che ne dite di lasciarmi un commentino? ^______^ e noi ci vediamo al prossimo capitolo: Tempesta – Storm in heaven.. non perdetelo!!

 

Alla prossima!

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Capitolo 19
*** Tempesta - Storm in Heaven ***


GLI ELETTI – Nati per uccidere

GLI ELETTI – Nati per uccidere

 

 

What you need [Ciò di cui avevi bisogno]
What you had [Ciò che avevi]
What is gone [Ciò che è andato]
What is had is over [Ciò che avevi è finito]
And what you love [E ciò che ami]
And what you know [E ciò che sai]
And what you had [E ciò che avevi]
And what I bring is real [E ciò che prendo è reale]

It's not enough [Non è abbastanza]
It’s not enough [Non è abbastanza]
It’s not enough [Non è abbastanza]
It’s not enough, I'm sorry [Non è abbastanza, mi spiace]

 

(Not Enough – Our Lady Peace)

 

Capitolo 19: Tempesta – Storm in Heaven

 

13 Gennaio

Ore 7:30

 

Bellatrix si inchinò profondamente, come faceva ogni volta che incontrava il suo Signore.

 

Voldemort le fece un cenno con la mano, e la donna si rialzò. Con passi lenti e misurati percorse l’enorme sala, fino ad arrivare ad un metro dall’uomo, che la osservava imperscrutabile.

 

“Mio Signore è tutto pronto…”

 

“Bene…”

 

“Aspettiamo solo che lei ci dia il comando…”

 

“Gli uomini sono stati scelti bene?”

 

Bellatrix sorrise leggermente. “I migliori, SignoreRodolpus ha parlato con ognuno di loro personalmente, sono onorati di prendere parte a questa missione…”

 

“Quanti sono?”

 

“Quindici, come lei mi aveva ordinato…” Bellatrix si fermò, in dubbio se continuare a parlare oppure no.

 

“So cosa pensi… ma quindici vanno benissimo…”

 

“Sì, Mio Signore è solo che… è una missione complessa e ritengo che-”

 

“Quindici vanno benissimo.” Bellatrix inchinò il capo, come per scusarsi. “E poi là troverete molti uomini ad aspettarvi… uomini che attendono solo un mio gesto per ribellarsi… una volta là, sarete almeno cinque volte adesso… Non temere, Bellatrix, tutto è stato pianificato alla perfezione…”

 

La donna sorrise, compiaciuta. “Sono sicura di sì, Mio Signore…”

 

Voldemort annuì. “Raduna gli uomini, non manca molto…”

 

Bellatrix si inchinò nuovamente e senza dire una parola uscì dalla stanza.

 

 

******

 

Ore 8:00

 

Percorreva il corridoio con passo svelto, mentre leggeva delle pratiche che Armstrong gli aveva affibiato. Intorno a lui altri auror camminavano veloci… chi per raggiungere l’ufficio, chi per uscire in pattuglia… la frenesia a quell’ora del mattino era perfettamente normale.

 

David scosse la testa. Chiuse il fascicolo e si rassegnò al fatto che ciò che leggeva non entrava nella sua mente. Non riusciva a non pensarci, era quella la verità. Ogni volta, ogni volta che li vedeva vicini qualcosa dentro di lui si trasformava. Gli sembrava di impazzire.

 

E l’unico suo pensiero era come fare per dividerli.

 

Ed era un pensiero stupido.

 

Lui ed Hermione non stavano più insieme, quindi non aveva nessun diritto su di lei…

 

Ed era questa la cosa che gli faceva più male. Vederla con un altro e non poter fare nulla…

 

Ufficialmente, da quello che aveva sentito in giro, non stavano insieme… eppure… vi era una tale sintonia che solo un cieco non se ne sarebbe accorto. Tutto intorno a quei due si trasformava. Harry che sorrideva compiaciuto, i loro compagni che li osservavano con l’aria di chi la sapeva lunga…

 

Tutto quello lo stava facendo impazzire.

 

Svoltò l’angolo e un secondo dopo si ritrovò a terra, con tutte le pratiche sparse per terra. Alzò lo sguardo per capire contro chi era andato a sbattere e per un attimo la sua vista vacillò.

 

L’unica persona che non voleva assolutamente vedere.

 

E no, non era Hermione

 

Cazzo

 

Era Ron.

 

Chiuse gli occhi un istante. Quando li riaprì, la mano del ragazzo era davanti al suo viso. Riluttante la prese e si rimise in piedi. Evitando di guardarlo negli occhi.

 

“Tutto ok?”

 

David annuì. Si inchinò per raccogliere i fogli sparsi per terra… e sentiva, percepiva gli occhi di Ron su di lui. E non riusciva a sopportarlo.

 

“Sei sicuro di star bene? Sei pallido…”

 

David si rialzò, sempre evitando lo sguardo di Ron. “Lasciamo in pace” bisbigliò.

 

Ron sgranò gli occhi. “Come scusa?”

 

“Ho detto di lasciarmi in pace” disse, alzando leggermente la voce. Infilò i fogli dentro una cartellina e fece per andarsene, quando la mano di Ron lo afferrò per un braccio.

 

Senti noi due dobbiamo parlare…”

 

David si girò di scatto e sentì qualcosa dentro di lui urlare furiosamente. Non ne poteva più.

 

Perché non era solo il fatto che tutti, tutti, intorno a Hermione e Ron sembravano essersi accorti del loro affiatamento… tutti si erano soprattutto accorti che lui e Hermione non stavano più insieme…

 

E lo guardavano… non facevano altro che mormorare, come se tutti sapessero perfettamente perché si erano lasciati.

 

E non lo sopportava più.

 

Incrociò lo sguardo di Ron e fu un attimo. Lasciò andare la cartellina, caricò il destro e lo colpì dritto al volto. Ron fece qualche passo indietro e si portò le mani al viso. Dal suo labbro iniziò a sgorgare il sangue, e questo riportò in sé David.

 

Il ragazzo si guardò la mano e poi il volto di Ron. “Mi… mi dispiace… non so cosa mi sia preso… io…”

 

Ron scosse la testa. “Non importa”

 

David si passò una mano tra i capelli e sospirò. “Per favore, lasciami in pace… almeno per un po’…”

 

“Dobbiamo parlare…”

 

David annuì. “Lo so… solo, non adesso”

 

“D’accordo. Come vuoi… c’è di buono che il pugno me l’hai dato adesso, quindi me lo risparmierò in futuro…”

 

David sorrise leggermente. “Mi dispiace”

 

Ron scosse la testa. “Non importa, con un buon incantesimo sparisce tutto…”

 

David guardò ancora una volta Ron. Poi si chinò nuovamente e raccolse i fogli da terra. “Devo andare… tu… vai in infermeria, ok?”

 

Non attese la risposta del rosso, si girò e proseguì a camminare.

 

Non era orgoglioso di ciò che aveva fatto. Anzi, si vergognava da morire. Non agiva mai d’istinto, quello impulsivo del gruppo eraRon… lui era razionale, prima pensava, poi faceva. E invece per una volta si era lasciato andare… aveva solo pensato a colpirlo e l’aveva fatto. Non aveva valutato le conseguenze, non ci aveva nemmeno pensato.

 

Aveva solo agito.

 

E si vergognava.

 

Ma non poteva non ammettere che si sentiva molto, ma molto meglio rispetto a prima…

 

******

 

Ore 9:40

 

Murdoch si girò lentamente nel letto, convinto di incontrare il corpo caldo e morbido di Vika, ma non fu così. Accanto a lui non c’era nessuno. Il ragazzo fu costretto ad aprire gli occhi. Si mosse di nuovo e finalmente la vide, era in piedi, accanto alla finestra… ed era più bella che mai.

 

I capelli ricci era sciolti sulle spalle… e indossava solo una leggera vestaglia, che, fortunatamente per lui, era alquanto trasparente e non celava affatto il corpo della giovane.

 

Si alzò in piedi, non preoccupandosi minimamente di mettersi qualcosa addosso. La raggiunse  in pochi passi, ma la ragazza non diede segno di averlo visto.

 

“Sono stanca”

 

Murdoch rimase per un istante interdetto da quella frase. Che diavolo significava?

 

Vika si girò a guardarlo negli occhi. “Sono stanca di questo… giochetto… sono stanca… stanca di venire a letto con te”

 

Murdoch sorrise. “Non la pensavi così questa notte”

 

“Sì invece… è da parecchio che lo penso…”

 

“Il tuo corpo sembra non ascoltarti però…”

 

“Me ne frego… ho anche un cervello e mi dice di finirla di farmi… sbattere da te ogni santa notte”

 

Sbattere… che brutte parole. E dire che ci divertiamo così tanto… sono, uhm… 13 giorni che mi diverto, e anche tu, non puoi negarlo…”

 

Vika girò il capo dall’altra parte. Non ce la faceva più. Era stanca di ritrovarsi tra le braccia del ragazzo ogni notte. Era stanca. E nonostante il suo corpo si abbandonasse completamente a lui, la sua mente non faceva che ripetere di scappare via, perché tutto si sarebbe complicato…

 

Murdoch le prese una mano e se la posò sul petto. Poi lentamente la fece scorrere sul suo corpo… sempre di più, sempre di più… e più la sua mano scendeva, più sentiva la ragazza fremere…

 

Poteva dire quello che voleva, ma Vika non desiderava altro. E lui lo sapeva. Lo sapeva perfettamente. E adorava accontentarla.

 

Vika spostò bruscamente la mano e lo guardò negli occhi. E per la prima volta Murdoch si concentrò su di loro… così comuni eppure così particolari, così tristi. Non si era mai accorto. In effetti, l’unica cosa che guardava in lei era il suo corpo e non di certo il resto…

 

La verità era che per lui Vika rappresentava semplicemente una bambola senza contenuto. Una bellissima bambola… ma nulla di più…

 

“Lasciami in pace”

 

Murdoch abbassò lo sguardo. “Perché sei triste?”

 

“Non sono affari tuoi…”

 

Il ragazzo ebbe l’istinto di colpirla con uno schiaffo… odiava quando qualcuno lo trattava da idiota. Come se lui non potesse capire…

 

“Fai quello che vuoi allora, tanto non sono affari miei… troverò qualcun’altra da sbattere contro il muro…”

 

Murdoch si girò e iniziò a raccogliere i suoi vestiti sparsi per la stanza. Non vedeva Vika eppure sentiva i suoi occhi addosso. E questo, stranamente, non gli faceva piacere… anzi… lo faceva sentire… strano…

 

“Smettila di guardarmi, mi da fastidio…” disse senza nemmeno voltarsi.

 

Sentì Vika tirare su col naso nel tentativo di reprimere un singhiozzo… la sentì sospirare e poi affrettarsi verso la porta. Con quel suo passo leggero. Con quella camminata che aveva imparato a riconoscere dalle volte in cui era entrata nella sua stanza…

 

E allora trovati un’altra puttana, con me hai chiuso…” aprì e richiuse la porta alle spalle, lasciando Murdoch da solo a fissare il vuoto.

 

Vika stava piangendo.

 

Aveva visto solo un pezzetto della sua vestaglia eppure l’aveva capito dalla voce.

 

Murdoch scosse la testa, contrariato.

 

Vorrei proprio sapere perché cazzo stavi piangendo…

 

******

 

 

Ore 11:45

 

Alicia ridacchiò, divertita. “Non hai altri aneddoti da raccontarmi?”

 

Harry scosse la testa, non riuscendo a parlare a causa delle risate. “Mi spiace…”

 

Uff… mi spiace non essere così in confidenza con Hermione… sarebbe divertente sentire direttamente da lei tutti i dettagli…”

 

“Beh, io li sento da lei…”

 

Alicia fece una smorfia. “Il solito fortunato, ecco la verità.” Afferrò una piuma dalla scrivania del ragazzo e prese a giocherellarvi. “Sai, non ti facevo così pettegolo”

 

“Non sono pettegolo!” rispose subito Harry con aria scandalizzata.

 

“No certo… peccato che sai sempre tutto di tutti…”

 

Non è affatto vero! Se Ron e Hermione mi raccontano tutto non è colpa mia! Io ascolto… mi limito a quello…”

 

“Certo… e poi riferisci tutto a me…”

 

Diciamo che voglio pareri esterni”

 

Diciamo che vuoi spettegolare!”

 

“Io non dico nulla in giro… solo che sono talmente ovvi che se ne accorgono tutti! L’altro giorno una recluta mi ha fermato per chiedermi se Hermione era effettivamente impegnata con Ron…”

 

Alicia scoppiò a ridere divertita. “E tu che le hai detto?”

 

“Di farsi i cazzi suoi e di continuare a lavorare… ovvio”

 

Alicia appoggiò la piuma sulla scrivania e afferrò un portafoto, contenente una bella immagine di Harry e Luna abbracciati. “Sai che l’ho vista, l’altro giorno?”

 

“Luna?”

 

Alicia annuì. “State bene insieme… te l’ho sempre detto… sono contenta che tu abbia trovato la ragazza giusta…”

 

Anch’io” rispose sinceramente il ragazzo.

 

“Ne sei innamorato?”

 

Harry alzò le spalle. “Sinceramente non lo so… mi piace… molto, ma non so dirti se ne sono innamorato, sto cercando di non correre con lei…”

 

“Ah, vero, dimenticato la tua nuova teoria delniente sesso’ adottata con Luna…”

 

Harry si passò una mano tra i capelli e un sorriso malizioso gli spuntò sul viso. “Non proprio…”

 

Che significa?”

 

Che la teoria è stata leggermente modificata…”

 

Alicia lo fissò un istante negli occhi prima di capire. “Vuoi dire che…”

 

“Già!”

 

La ragazza si accasciò sulla sedia con fare teatrale, portandosi una mano alla fronte. “Oddio, sono quasi commossa… alla fine ce l’hai fatta! Non ci credo… pensavo che vi sareste lasciati prima!”

 

Harry fece una smorfia. “Molto divertente, sul serio… riderei se non avessi altro da fare…”

 

Alicia iniziò a sbattere gli occhi, cercando di assumere l’aria più dolce e innocente possibile. “Lo sai che scherzo vero? E che ti voglio tanto, tanto, tanto, tanto bene?”

 

“Come no! Ma so anche che sei talmente stronza da far paura…” le sorrise compiaciuto aspettandosi una risposta acida che, però non arrivò.

 

“Mi hai spiazzato, lo sai?”

 

“Per la prima volta posso dirlo allora: uno a zero per me!”

 

Alicia scosse la testa. “Ritieniti fortunato, solitamente perdi a tavolino…”

 

Stronza

 

******

 

Ore 12:00

 

Bellatrix raggiunse il marito e gli sussurrò qualcosa all’orecchio. Qualcosa che agli altri non era dato sentire. Rodolphus annuì da sotto il cappuccio.

 

“Siete pronti?”

 

La voce sempre calma dell’uomo provocò un totale silenzio tra i presenti. Alcuni si azzardarono ad annuire, i più in confidenza risposero con un “Sì” appena udibile da sotto i cappucci.

 

Bellatrix si voltò di scatto facendo roteare intorno a sé il mantello nero. “Andiamo!”

 

I Mangiamorte sfoderarono le loro bacchette e iniziarono a camminare. Davanti al gruppo vi erano i più fedeli. I servi di sempre. I pochi eletti scelti dall’Oscuro Signore in persona. Coloro che non dovevano mai e poi mai essere contraddetti.

 

Bellatrix e Rodolphus erano tra quelli.

 

Persone così assuefatte al dolore da non sentirlo più. Persone così forgiate dai cruciatus che il loro effetto quasi si annullava a contatto con la loro pelle.

 

Totalmente pazzi, privi di una qualsiasi logica umana. Privi di una qualsiasi razionalità. Privi di cuore.

 

Macchine costruite da anni di esperienza. Macchine potenti e terribili scelte direttamente da Voldemort.

 

Coloro che non potevano essere contraddetti.

 

Coloro che rappresentavano il tassello mancante tra tutti gli altri –piccoli insulsi creature nelle mani dell’Oscuro- e Voldemort stesso.

 

Bellatrix avanzava fiera davanti alla piccola folla. Un’ora, ancora un’ora, e poi il divertimento sarebbe iniziato.

 

La tensione era percepibile, eppure non si era mai sentita così forte, bella e appagata in vita sua.

 

Niente, niente sarebbe andato storto.

 

Niente.

 

Perché lei era al comando.

 

******

 

Ore 12:10

 

Draco aprì di scatto la porta. Gettò una rapida occhiata alla stanza e trovò Ginny sdraiata sul letto che giocherellava con la bacchetta. Chiaramente e terribilmente annoiata.

 

“Sei tornato presto…”

 

“Devo parlarti…”

 

Il ragazzo chiuse la porta con la bacchetta, assicurandosi che nessuno potesse aprirla senza il suo permesso.

 

Ginny lo guardò maliziosamente. “Dillo che sei venuto perché non potevi starmi lontana…”

 

Draco sembrò non averla nemmeno sentita. Si avvicinò e si sedette sul letto. Ginny si sporse e iniziò ad accarezzargli piano una guancia, strusciandosi in modo terribilmente provocante contro di lui.

 

Il ragazzo le mise le mani sulle spalle e la allontanò da sé. “Devo parlarti”

 

A Ginny bastò un’occhiata per capire che c’era qualcosa che non andava… gli occhi di Draco non mentivano mai… e lei li capiva sempre…

 

Che cosa c’è?”

 

“Ho visto qualcosa… che non dovrebbe esserci…” Ginny gli fece cenno di proseguire.  “Un gruppo di Mangiamorte è uscito dalla villa… erano incappucciati, erano pronti per un attacco…”

 

Ginny scosse la testa. “Impossibile…”

 

“Senti è quello che ho visto!”

 

La ragazza capì che Draco non stava mentendo… eppure era… impossibile. “Se ci fosse un attacco Voldemort ce ne avrebbe parlato…”

 

Draco abbassò lo sguardo un attimo, prima di guardarla dritto negli occhi. “C’era Bellatrix a capo del gruppo…”

 

“Come fai a saperlo?”

 

Draco fece una smorfia. “Riconoscerei tra mille quella camminata assurda.

 

Ginny chiuse gli occhi per un istante.  Non poteva essere. Un attacco senza di loro. Erano stati tagliati fuori. Loro due… e di sicuro anche Murdoch… e Vika

 

Se Bellatrix era effettivamente al comando di tutto, allora era chiaro il perché… eppure… Voldemort li aveva sempre chiamati, erano degli ottimi combattenti, degli ottimi Mangiamorte

 

Ma Bellatrix era al comando. E Bellatrix li aveva lasciati fuori.

 

Ginny riaprì gli occhi di scatto. Si alzò in piedi sul letto e guardò Draco. I loro sguardi si incontrarono proprio come tante altre volte, e proprio come tante altre volte si dissero più di mille parole.

 

La ragazza si morsicò il labbro. “Cazzo!” urlò.

 

Draco annuì. “Pienamente d’accordo…”

 

“Questa me la paga… giuro che questa me la paga!”

 

E una furia improvvisa di sentimenti si riversarono in lei: ansia, rabbia, furore, agitazione, pazzia, voglia di ucciderla…

 

Tutti in una sola volta…

 

Ma gliel’avrebbe fatta pagare, sì… quello era fuori discussione!

 

******

 

When they say [Quando dicono]
You’re not that strong [Che non sei così forte]
You’re not that weak [che non sei così fragile]
It's not your fault [non è colpa tua]

(Not Enough – Our Lady Peace)

 

 

******

 

Ore 13:00

 

Thomas aspirò una boccata dalla sigaretta e si abbandonò sulla poltrona del suo ufficio.

 

Sapeva perfettamente che era vietato fumare… ma non gliene importava…

 

Lanciò un’occhiata distratta all’enorme mole di lavoro sulla scrivania e scosse la testa, continuando a fumare. Almeno quello lo avrebbe rilassato…

 

Allungò una mano e aprì un cassetto, all’interno faceva capolino una bella foto di lui e Alicia. L’afferrò e se la mise davanti al volto. E non potè evitare di sorridere.

 

Tra pochi mesi sarebbero stati marito e moglie. Lui, Thomas Baxter, sarebbe riuscito a convolare a nozze con la donna più indomabile del mondo, Alicia Reeve. E ancora non ci credeva…

 

Si ricordava di quando l’aveva incontrata la prima volta. Di quando era distrutta… di quando la sua famiglia aveva cessato di esistere… di quando si era accorto di amarla… di quando le aveva chiesto di sposarlo…

 

Lui sposato. Sembrava quasi assurdo.

 

Scosse la testa, terminò la sigaretta e richiuse la foto nel cassetto.

 

Decise di rimettersi al lavoro, anche se la cosa non lo allettava. Afferrò la prima pergamena a portata di mano sulla scrivania e si mise a leggerla…

 

Noioso. Dannatamente noioso. Ma era il suo lavoro…

 

Prese la piuma e firmò la pergamena.

 

Non aveva ancora terminato che qualcosa attirò la sua attenzione. Un urlo. Anzi… delle urla. E provenivano dall’inizio del corridoio…

 

Si alzò in piedi talmente in fretta che la sedia cadde a terra. Non se ne accorse. Afferrò la sua bacchetta  e arrivò alla porta.

 

Il battito del suo cuore aumentò, un pensiero corse nella sua mente. Istantaneo. Lui non era fatto per quelle cose. Lui lavorava apposta al Ministero… lui non era un Auror… eppure sapeva che non poteva rimanere lì.

 

Appoggiò la mano sulla maniglia, respirò profondamente e l’aprì. Le urla si fecero più insistenti, più nette. Il suo istinto in quel momento urlò…

 

Forse la cosa migliore da fare sarebbe stata fuggire… eppure…

 

Uscì dalla stanza e si volse verso la provenienza della voci. Alla fine del corridoio una figura incappucciata sovrastava una donna stesa a terra… intorno a lei solo sangue…

 

Un altro grido. Il Mangiamorte si volse. Alzò la bacchetta. Una luce verde… e un altro morto…

 

Thomas approfittò di quel momento per correre dalla parte opposta. Altre grida e altri tonfi a terra riempirono le sue orecchie. Ma non aveva il coraggio di voltarsi…

 

Continuò a percorrere il corridoio, sperando di arrivare il prima possibile agli ascensori…

 

Una porta si aprì di scatto a pochi metri da lui. Ne uscì un uomo, anche lui con la bacchetta alzata.

 

“”Hivory…” mormorò Thomas.

 

L’uomo si volse verso il suo collega, senza mai abbassare la bacchetta.

 

“Presto, dobbiamo andare…” Thomas fece per superarlo, quando si ritrovò la bacchetta di Hivory puntata alla gola. “Che-che cosa stai facendo… James…”

 

“Addio, Baxter…”

 

Thomas sgranò gli occhi. “Che cazzo dici? Hivory! Che-che cosa stai facendo… James…”

 

L’uomo lo fissò negli occhi un istante. Un solo, singolo istante…

 

Avada Kedavra!”

 

******

 

Ore 13:20

 

Correva a tutta velocità. Il cuore le batteva così forte che le sembrava che stesse per esplodere. Ma continuava  a correre, a percorrere quei corridoi che sembravano in fermento… tutti correvano, tutti gridavano… e lei proseguiva per la sua strada…

 

Svoltò a sinistra e prese a correre più forte di prima. Gli altri li stavano aspettando… doveva fare in fretta… doveva assolutamente muoversi…

 

Svoltò di nuovo, questa volta a sinistra, e strinse i denti, vedendo in fondo al corridoio l’ufficio di Harry.

 

Arrivò davanti alla porta nel più breve tempo possibile. Non si preoccupò nemmeno di bussare, spalancò la porta ed entrò. Harry era seduto dietro alla scrivania ed era in compagnia di Alicia…

 

Hermione si appoggiò allo stipite per riprendere fiato. Harry sgranò gli occhi. Alicia balzò subito in piedi capendo che era successo qualcosa…

 

Herm?”

 

Dobbiamo-dobbiamo andare…”

 

Alicia fece un passo avanti e sfoderò la bacchetta. “Che succede?”

 

“All’ingresso, ci aspettano…”

 

Harry prese la sua bacchetta e raggiunse Hermione. “Herm cos’è successo?”

 

Hermione chiuse gli occhi. Doveva dirglielo… doveva dirlo soprattutto ad Alicia… doveva…

 

“C’è stato un attacco…”

 

“Dove?” la voce di Alicia le sembrò preoccupata, troppo preoccupata… come se in cuor suo sapesse già che era successo qualcosa… qualcosa che non  eva il coraggio di accettare. Che non voleva accettare.

 

Hermione riaprì gli occhi. “C’è stato un attacco al Ministero…”

 

******

 

 

Ebbene sì, non sono morta! Scusatemi per l’immenso ritardo… sono di fretta anche per i ringraziamenti quindi faccio subito e perdonatemi se non sarò di molte parole!! Mi rifarò la prossima volta, promesso!!

Prima di lasciavi però vi consiglio di scaricare “Not Enough” la canzone di questo capitolo, perchè è bellissima e perfetta!

 

Samy: ovvio che Hermione sperasse in qualcosa in più.. ^_- sono contenta che la parte di Draco e Ginny ti sia piaciuta… qui abbiamo cambiato atmosfera! Niente romanticismo!

Ginevra Cordelia: la seconda in effetti… ^__- Ron è sempre un amore, no?

Daisy05: sono contenta di averti stravolto un po’ tutto, sia con la mia teoria su Piton che per le coppie… sia chiaro, io VOGLIO che Harry e Ginny siano insieme nei libri, ma questa è la mia storia, e Ginny sta con Draco… ^_^ Luna l’adoro come personaggio, la amo proprio tanto!! Ti ringrazio tantissimo epr i complimenti, sono felice di averti sconvolto un po’… ^_^ molto, molto felice!! Un bacio!

Vanellerine: non scusarti, ti capisco perfettamente quanto al lager! Guarda quanto ci ho messo ad aggiornare! Sono contenta che tu sia così entusiasta di questa storia… sono proprio felice che riesca a coinvolgere così tanto… e dire che era iniziata un po’ in sordina, con tante idee ma poche concrete! ^_-

Princenton: lasciato il romanticismo nello scorso capitolo, siamo passati ad un ritmo più serrato… scandito addirittura dalle ore… come puoi vedere però la tempesta non riguarda gli Eletti… anche se ci stiamo avvicinando piano piano a una svolta epr questa storia…

Ellie: la scena Draco/Ginny volevo che fosse così… romantica ma al punto giusto, non troppo sdolcinata con violini e uccellini che cantano, non è il loro genere. Vika è un personaggio che per adesso si è rivelato in parte… Murdoch invece affascina sempre… e il debole per le donne non gli passa… ^_- mi spiace solo di non aver aggiornato così presto come mi avevi chiestosorry! Un bacio!!

HeAtHer: Murdoch è un bad boy con i fiocchi, te lo garantisco… ^_^ anche se estremamente affascinante! Eh sì, un po’ di romanticismo non guasta… e Draco e Ginny ce ne hanno dato una prova! ^_^ bacio!

Giuggia89: no, cara, ti assicuro che ti preferisco viva! ^_^ Draco e Ginny sono una delle coppie che più adoro in questa storia… si vede? Vika è un personaggio più complesso di quello che sembra… e i piani di Bella prima o poi saranno chiari… ^_^ non posso dire nulla di più, sorry. Ron e Herm sono i migliori, sempre e comunque^^ quindi, affezionatissima, ti do appuntamento al prossimo capitolo… Bacione!!!!

Sunny: love!!! Tesoro Sebastian mi sa che è sparito in questo capitolo… spero che possa tornare presto… qui l’Eletto che c’è in te avrà esultato… Ron è sempre lui, dolce, carino e sexy… ho dimenticato qualcosa? Non credo… ^_^ i coniugi Malofy, ci credi che inizialmente non doveva esserci quella scena? Poi però ho riflettuto, e visto il futuro della storia ho pensato che sarebbe perfetto… quindi eccoti la pima proposta di matrimonio di questa storia^^ Murdoch è sempre un gran bel pezzo di ragazzo, Vika è complessa (ho aggiunto la sua immagine, Natalie Portman^^)  e difficile da capire inizialmente. Piano si svelerà comunque. La tua riflessione su di lei è assolutamente perfetta, hai colto l’essenza di quella ragazza, te lo assicuro… grande love!!! Uhm… posso concludere con: avevi ragione ad avere paura… e ricorda che la storia è ancora lontana dalla sua fine… ^___- sono crudele e spietata, lo so! Un bacio gigantesco!!!

Lily: tranqui, guarda quanto ci ho messo io ad aggiornare!! Draco e Ginny sono adorabili insieme, è vero… ma i migliori epr me rimarranno semrpe loro, Ron e Herm… assolutamente perfetti insieme, inutile negarlo! ^_^ mi spiace ma per gliEletti dovrai aspettare ancora un po’… ^_- bacio!!

Kaho_Chan: ti ringrazio come sempre per i complimenti, troppo buona tess! ^_^ sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto così tanto, mi sono divertita a scrivere la parte di Hermione e Ron con il BACIO… i loro pensieri, il conto alla rovescia… tutto! Eh sì, abbiamo visto una Ginny innamorata, una Ginny capace di piangere davanti a Draco… e questo non è da sottovalutare… una Ginny che ama con tutta se stessa Draco… mi piace vederli così quei due^^ Purtroppo Herm e Ron in questo capitolo non hanno avuto molto spazio, mi spiace… nel prossimo comunque ci sarà qualcosa… ^_^ comunque anche qui c’è Murdoch, spero che vada bene comunque… e qualcosa è successo con Vika… c’è da dire che per adesso non c’è una storia dietro, ma solo puro eh… divertimento, diciamo… ^_^ Un bacione gigantesco!!!

JulyChan: tess!!!! Ma che belle che sono sempre le tue recensioni chilometriche! E io che non ho nemmeno il tempo di risponderti come vorrei oggi, mi perdoni?? Herm sta facendo piccoli passi verso Ron… sono piccoli ma prima o poi tutti giungono al traguardo, no? Purtroppo qui non c’è stato spazio per loro due, ma nel prossimo qualcosa in più si saprà… ^_^ Ehm Tom… non posso dire nulla, ma spero che tu l’abbia ricevuto rpima di oggi ç_ç… Per il ruolo di baby sitter ti sei prenotata in tempo tess… i piccoli futuri malfoy saranno affidati a te… ^_^ Per quanto riguarda Murdoch (Murdoch è il NOME! ^_^ Ripley è il cognome…) e Vika qui abbiamo avuto un altro assaggio. La famiglia Wesley è stata decimata… si, mi è dispiaciuto ma erano esigenze di copione, mi spiace… ^O^ Purtroppo non so se speravi di vedere gli Eletti in azione ma non è stato così… torneranno tra due capitoli comunque… ^_^ porta pazienza ancora un pochino! Per quanto riguarda la ff vai tranquilla e serena ok? Non ho mai pensato a una cosa del genere! Non preoccuparti amo’, ok?? Un mega bacio gigantesco!!!

Weasleyina: thanks, mi fa piacere che sia Draco e Ginny che ROn e Herm abbiano avuto effetto^^

Suzako: luna e Harry è una coppia che mi piace molto… Sunnyna è il mio amore, quindi sapere che ti ricorda la sua storia è un complimento per me! Credo però che siano comunque abbastanza diverse, appunto perché qui il male ha molta più forza rispetto al bene… ^_^

 

Grazie mille a tutti.. e ci vediamo nel prossimo capitolo!!!

 

Alla prossima!

 

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Capitolo 20
*** Dopo la tempesta – Tears upon your face ***


GLI ELETTI – Nati per uccidere

GLI ELETTI – Nati per uccidere

 

 

Sei nell’anima
E lì ti lascio per sempre
Sospeso
Immobile
Fermo immagine
Un segno che non passa mai

 

(Sei nell’anima – Gianna Nannini)

 

Capitolo 20: Dopo la tempesta – Tears upon your face

 

I capelli le sbattevano violentemente contro il volto ma non si fermava. Continuava a correre, la bacchetta in mano e gli occhi puntati davanti a sé. Dietro di lei, Harry la seguiva apprensivo, senza perderla d’occhio un istante.

 

Gli occhi di Alicia erano pieni di una rabbia che covava dentro di lei da troppo tempo.

 

Quella stessa rabbia che l’aveva colpita alla morte dei suoi genitori, adesso stava riaffiorando. Più forte, più violenta e più distruttiva di prima…

 

L’unico pensiero nella sua mente era di trovarlo, in mezzo a quel labirinto di corridoi, corpi stesi a terra e urla.

 

Lei. Doveva. Trovarlo.

 

Perché lui era vivo. Doveva esserlo. Perché Tom era forte… e lei aveva bisogno di lui…

 

“Alicia…”

 

La ragazza non sentì nemmeno la voce di Harry chiamarla. Continuava a correre, con gli occhi che scattavano veloci in tutte le direzioni. Il cuore martellava nel suo petto. Le sembrava di impazzire. Non ce la faceva più…

 

Svoltò a destra, arrivando finalmente all’inizio del corridoio in cui si trovava l’ufficio di Tom… alcuni corpi erano stesi a terra. I suoi occhi passarono di persona in persona in un istante… non era tra quelli…

 

Stava per riprendere a correre quando sentì una mano afferrarle la spalla. Per un istante, quel tocco leggero ma sicuro, le fece fermare il cuore.

 

Per un istante pensò che potesse essere lui…

 

E quando si girò, per un istante le sembrò di averlo davanti…

 

Ma non era così. Quello davanti a lei era Harry, che la guardava preoccupato.

 

Alicia si sforzò di fare un piccolo sorriso. “Non è qui…”

 

Harry annuì, i suoi occhi cercarono di identificare alcuni corpi in fondo al corridoio, ma non ci riuscì, erano troppo lontani…

 

“Andiamo avanti” Harry la superò di un passo, ma la voce di Alicia lo fermò.

 

“Non è qui…” ripeté.

 

“Andiamo fino in fondo al corridoio…”

 

Alicia lo guardò negli occhi, furiosa. “Ho detto che non è qui! Qui ci sono solo morti…e  lui è vivo, quindi NON E’ QUI!” urlò con tutte le sue forze.

 

Harry aprì e richiuse la bocca. “Aly, per favore…”

 

La ragazza si portò le mani sul volto e Harry giurò che stesse piangendo. Ma fu solo un istante, quando tolse le mani il suo volto sembrava quellod i rpima. Furioso, arrabbiato e in cerca di Tom

 

“Andiamo…”

 

Senza dare il tempo a Harry di precederla, si rimise a correre, e iniziò a percorrere il corridoio. Di nuovo i suoi occhi passarono di corpo in corpo. Le bastò un’occhiata rapida per capire che erano stati uccisi tutti con un Avada

 

Passò altre due persone distese a terra e continuò a correre. Fino a quando il suo cuore non si fermò.

 

E morì anche lei.

 

Harry da dietro la vide arrestarsi e portarsi una mano sul cuore. I suoi occhi andarono a qualche metro davanti a lei… un uomo era stesso a terra…

 

Per un attimo la sua vista vacillò. Si appoggiò al muro, tenendo gli occhi chiusi, e sperando che quello fosse un incubo…

 

Ma quando li riaprì, Alicia era ancora lì, in piedi… e Thomas era ancora lì, a terra…

 

Prese a camminare… prese a correre per raggiungerla… e arrivò appena in tempo, prima che lei si lasciasse cadere a terra. Riuscì ad afferrarla per la vita e stringerla a , e la sensazione fu di avere tra le braccia un morto. Perché Alicia era morta…

 

La ragazza non sembrava essersi accorta di nulla. Un irreale silenzio riempiva quel corridoio. E i suoi occhi erano fissi sul corpo di Thomas steso davanti a lei…

 

Chiuse gli occhi di scatto e cercò di correre dal ragazzo, ma le braccia di Harry glielo impedirono…

 

E un urlo riempì allora tutto il corridoio. L’urlo di una ragazza che aveva,d i nuovo perso tutto… l’urlo di una donna che aveva perso l’uomo che amava…

 

E anche Hermione e Ron, distanti qualche corridoio da loro, sentirono quel urlo.

 

Hermione chiuse gli occhi. Ron si fermò.

 

Entrambi avevano capito cosa significasse quel urlo…

 

******

 

Luna afferrò la bacchetta posta tra i suoi capelli e colpì con la punta una pergamena, che subito sparì. Si rilassò sulla poltrona e chiuse gli occhi. Quella giornata sembrava non finire mai… era veramente interminabile, e lei era veramente stanca.

 

Si trovava ancora in quella posizione quando qualcuno bussò alla porta e senza aspettare una risposta entrò nella stanza.

 

Luna aprì gli occhi e si trovò davanti la segretaria del Cavillo. Sembrava estremamente preoccupata.

 

“Notizia dell’ultima ora, Luna… è successa una cosa terribile…”

 

Luna si mise a sedere, senza smettere di guardarla. “Di cosa si tratta?”

 

“Attacco al Ministero… Mangiamorte…”

 

Luna scattò in piedi . “Sei sicura?”

 

L’altra annuì.

 

Luna afferrò la bacchetta e la borsa e si diresse fuori dalla stanza. “Vado io, d’accordo?”

 

La segretaria la guardò stralunata. “Solitamente non ci occupiamo di cronaca…”

 

“Non vado là per fare un articolo… vado là perché devo…”

 

Detto questo sparì al di là della porta, lasciando la giovane segretaria da sola.

 

 

 

 

Quando arrivò nei pressi del Ministero le fu chiaro che era successo qualcosa… ovunque si potevano vedere maghi camuffati da babbani nella speranza di non farsi riconoscere. Riuscì anche a scorgere qualche auror che conosceva…

 

Di sicuro anche Harry e gli altri erano lì…

 

Luna si ricordava ancora perfettamente la prima volta che era andata al Ministero… anche quella volta c’era Harry… e anche quella volta l’occasione non era delle migliori.

 

Sembrava che quel posto non portasse mai niente di buono… e a sentire Harry era proprio così.

 

Cercò di avvicinarsi sempre di più alla ben nota cabina telefonica, e capì subito che erano stati messi numerosi incantesimi di protezione da parte degli auror… quella zona era piena di magia che quasi si sentiva male.  

 

Ovunque erano appostati auror in incognito, pronti a deviare con la magia qualche babbano imprudente…

 

Luna cercò di arrivare alla cabina telefonica, ma un uomo e afferrò un braccio. La ragazza capì subito che si trattava di un mago.

 

“Signorina non può avanzare… c’è stata una fuoriuscita di gas che-”

 

“Sono una maga…”

 

L’uomo la scrutò per un istante, e poi le lasciò andare il braccio. “Mi scusi… comunque non può passare… la zona è sotto sorveglianza totale…”

 

“Io… HarryHarry sta bene?”

 

L’uomo alzò un sopracciglio “Harry?”

 

Potter…”

 

L’uomo annuì. “Gli auror stanno tutti bene, signorina… ora la prego, si tolga da qui…”

 

Luna annuì e lanciando un’ultima occhiata alla cabina telefonica si girò, tornando al di là della barriera magica…

 

Poteva solo aspettare.

 

******

 

When the tears come streaming down your face [Quando le lacrime si versano sul tuo viso]
When you lose something you can't replace [quando perdi qualcosa che non puoi rimpiazzare]
When you love someone, but it goes to waste [quando ami qualcuno ma tutto va perduto]
Could it be worse? [potrebbe andar peggio?]

 

(Fix YouColdplay)

 

******

 

 

Hermione e Ron si fermarono all’inizio del corridoio. Davanti a loro una serie di cadaveri erano disposti malamente a terra. E poi loro. Harry e Alicia. Seduti a terra a poca distanza dal corpo di un uomo.

 

Hermione lanciò solo una fugace occhiata al corpo. Anche da quella distanza sapeva che quel uomo era Thomas.

 

Ron la superò e si avvicinò a Harry e Alicia. Il rumore dei passi era l’unica cosa che si sentiva. Sembrava che tutto fosse precipitato in una dimensione senza tempo, senza spazio, senza emozioni, sensazioni. Tutto sembrava vuoto e privo di vita.

 

I vivi sembravano più morti di coloro che giacevano a terra.

 

Il mondo sembrava rovesciarsi. In una continua rincorsa verso la vita, nessuno, in quel momento, poteva dire di averla afferrata. Il vuoto dentro di loro era troppo grande… il vuoto dentro Alicia era qualcosa che non si poteva comprendere.

 

Hermione si mantenne a un passo da Ron e osservò Alicia. Seduta a terra con la schiena appoggiata al muro e le mani sul volto. I capelli nascondevano solo in parte il resto del viso e del suo dolore.

 

Tutto il suo corpo tremava. Ma non stava piangendo. I suoi occhi erano chiusi, cercando di opporsi a quel dolore al petto che l’aveva uccisa. E il suo corpo tremava.

 

Continuamente. Senza sosta. Le sue membra non rispondevano più a nessun controllo.

 

Quella persona non sembrava nemmeno Alicia. Non era più lei.

 

Lei, ormai, era morta.

 

Accanto alla ragazza sedeva Harry. Una mano appoggiata sulla spalla di lei, lo sguardo fisso davanti a sé. L’espressione impassibile.

 

Il silenzio esprimeva ciò che Alicia provava. Ciò che tutti loro sentivano.

 

Il nulla.

 

E ancora una volta la morte era seduta con loro. Ancora una volta li aveva trovati, e aveva fatto loro del male. Ancora una volta gli aveva stretto la mano, in una morsa letale e senza uscita.

 

Ancora una volta si resero conto di cosa significasse soffrire.

 

Hermione volse lo sguardo verso il corpo di Thomas. Giaceva supino a terra, con il volto leggermente piegato di lato. Morte da Avada. La più terribile, ma anche la più veloce. Non aveva sofferto.

 

La morte l’aveva preso e lui non se n’era nemmeno accorto.

 

L’attimo prima era vivo, l’attimo dopo no.

 

Proprio com’era capitato a tanti altri. Proprio come sarebbe capitato a tanti in futuro.

 

Il suo sguardo si spostò su Alicia. Sul suo corpo che tremava senza esprimere nulla.

 

Che cosa farei se fossi in lei?

 

Una domanda che tutti, almeno una volta, si pongono nella vita. Mettersi nei panni degli altri. Entrare dentro di loro. Fare propria la mente altrui, il cuore altrui… e agire. Cosa fare?

 

Hermione si morsicò piano il labbro. Se ci fosse lei a terra, tremante… se fosse lei quella a dover sopportare tutto quello

 

Si voltò di scatto verso Ron.

 

Ron

 

Se ci fosse Ron al posto di Thomas io cosa farei?

 

Senza sapere come e perché… o forse, semplicemente, senza capirlo in quell’istante, i suoi occhi si riempirono di lacrime.

 

Se ci fosse stato Ron steso a terra cosa avrebbe fatto lei? Quante cose, quante parole, situazioni, attimi avrebbe rimpianto? Quanto dolore avrebbe dovuto sopportare? Quanto amore avrebbe dovuto cancellare?

 

Tutto poteva accadere. Tutto. Un giorno, senza nemmeno accorgersi, avrebbe potuto ritrovarsi in quella situazione. Con il rimpianto di tante cose che avrebbe potuto fare… ma che non aveva fatto.

 

E con le lacrime agli occhi fece l’’unica cosa che il suo cuore le urlava.

 

Prese la mano di Ron tra la sua e la strinse forte.

 

Se quel giorno sarebbe arrivato anche per lei, ci sarebbe arrivata senza rimpianti.

 

Quello era il momento di prendere in mano la loro vita. Di abbandonare le paure. E di vivere. Anche solo un attimo, un istante con Ron, ne sarebbe valsa la pena…

 

Quello era il momento di scegliere.

 

E lei l’aveva fatto.

 

Aveva scelto Roncon tutto ciò che questo comportava. Il bene e il male. Li avrebbe accettati. Li avrebbe superati…

 

Perché aveva scelto.

 

******

 

Murdoch si passò una mano tra i capelli e girò l’angolo del corridoio. Come sempre le uniche fonti di luce erano le torce appese alle pareti. Come sempre le fiamme proiettavano sui muri ombre vibranti e instabili, proprio come quel posto.

 

Prese a percorrere il corridoio, senza guardare nulla di particolare. Si accorse solo successivamente che in fondo vi erano Ginny e Draco. Fece per chiamarli, quando qualcosa dentro di lui lo fermò.

 

Le due figure davanti a lui sembravano prese in una discussione. Ma da quella distanza non riusciva a sentire nulla.

 

Ginny sembrava furiosa. La vide alzare entrambe le mani e sbuffare sonoramente. Davanti a le, Draco era appoggiato alla parete e la osservava. Sembrava molto più tranquillo della ragazza, anche se in lui traspariva una certa rabbia.

 

Erano a dir poco furiosi. Dalla posizione in cui si trovava non riusciva a decifrare in modo diverso i loro comportamenti.

 

Si passò nuovamente una mano tra i capelli e riprese a camminare. Fece in tempo a fare solo qualche passo, che già gli occhi di Draco erano puntati su di lui.

 

Hey!” alzò una mano per salutarli, ma entrambi non si scomposero. Ginny gli lanciò un’occhiata fugace e poi si girò dall’altra parte, Draco non battè ciglio.

 

Murdoch abbassò la mano e si avvicinò a loro. “Ragazzi è… successo qualcosa?”

 

Ginny si voltò verso di lui. La sua espressione era mutata. Sarcastica e maliziosa, proprio come sempre… eppure i suoi occhi tradivano qualcosa. Un sentimento mal celato… una rabbia che veniva dal profondo.. una rabbia e… qualcos’altro, che Murdoch non capì.

 

Quindi neanche tu sai la bella notizia…” la voce beffarda di Draco lo colpì come uno schiaffo. La voce del ragazzo aveva sempre questo potere su di lui… lo faceva sembrare un bambino al suo cospetto…

 

Che bella notizia?”

 

Ginny scoppiò a ridere. Una risata nervosa, quasi isterica. Sembrava sul punto di urlare. “la meravigliosa, fantastica, notizia che… c’è stato un attacco!”

 

Murdoch inarcò le sopracciglia. “Tutto qui?”

 

Ginny smise subito di ridere e gli fissò gli occhi addosso. “Come sarebbe tutto qui? Tu sei stato avvisato?”

 

“No…” ammise.

 

“Lo immaginavo…” Ginny si passò una mano tra i capelli. “…sai chi era al comando?”

 

Murdoch scosse la testa.

 

Bellatrix…”

 

La faccia di Murdoch cambiò espressione. “Lei?”

 

“Già… e ha ben pensato di non dirci nulla… quella stronza…”

 

Dove hanno fatto l’attacco?”

 

Ginny abbassò gli occhi. Draco ci mise qualche secondo a rispondere. “Al Ministero… l’ho saputo poco fa…”

 

“Al Ministero?” ripetè Murdoch. Il ragazzo si appoggiò al muro. “Beh, se vi può consolare… adesso anch’io sono incazzato nero… uno dei più importanti attacchi… e noi non siamo stati avvertiti…”

 

Ginny sbattè violentemente la mano contro il muro. “Tutta colpa di quella troia… ma giuro che gliela farò pagare… un giorno me la pagherà… per tutto ciò che sta facendo…” Chiuse gli occhi e inspirò profondamente. “Questa è una promessa…”

 

 

******

 

When you love someone, but it goes to waste [quando ami qualcuno ma tutto va perduto]
Could it be worse? [potrebbe andar peggio?]

 

(Fix You – Coldplay)

 

******

 

 

“Ti amo…”

 

“Io di più…”

 

Stronzo

 

Ma ti amo…

 

Sei forte anche senza di me…”

 

Falso…

 

“Vuoi sposarmi?”

 

Perché no?”

 

Gocciola… sangue… sangue… sangue…

 

“Non provare a tradirmi”

 

“Non lo farò, non ti lascerò mai…”

 

Falso…

 

Gocciola… lacrime… lacrime… lacrime…

 

“Ti amerò per sempre”

 

“Fino alla morte?”

 

Anche di più…”

 

Anche di più…

 

“Fino a quando non ci ritroveremo nell’aldilà?”

 

Anche di più…”

 

Anche di più…

 

Gocciola… dolore… dolore… dolore…

 

Fa male…

 

Sta scoppiando. La mia testa. Il mio cuore.

 

È questa la morte?

 

Voglio morire.

 

Voglio morire.

 

Voglio morire.

 

Con te.

 

Voglio morire.

 

******

 

Appoggiò al fronte al vetro. I capelli le caddero sul viso, nascondendoglielo in parte. Nascondendo le sue lacrime. Chiuse gli occhi. E ancora sentiva le sue mani, le sue labbra sul suo corpo…

 

Quella era la sua dannazione.

 

L’aveva lasciato da poco e già lo rimpiangeva. Perché lui la faceva sentire viva… Murdoch era la sua dannazione… ma una dannazione terribilmente piacevole.

 

Quasi inconsciamente iniziò a sfiorarsi. Dapprima delicatamente. In un modo dolce e sensuale. Proprio come faceva lui. Si sfiorava, e ad occhi chiusi immaginava di essere ancor atra le sue braccia…

 

La sua mente era completamente svuotata. Ogni sensazione si stava riversando nel suo corpo… l’eccitazione le stava facendo quasi dimenticare che quella era la sua mano, e non quella di Murdoch

 

Mi manchi…

 

La sua mente era un insieme di pensieri sconnessi. A mente lucida non avrebbe mai e poi mai pensato a una cosa del genere… ma in quel momento… in quell’istante lei lo voleva. Lo desiderava.

 

E le lacrime iniziarono a uscire dai suoi occhi, mentre la sua mano non arrestava quella dolce tortura. E si dovette appoggiare al muro per non cadere a terra, presa com’era da quelle sensazioni di puro piacere fisico…

 

Ti voglio…

 

Lo voleva. Lo voleva disperatamente. Voleva sentirlo sopra di sé, dentro di sé… voleva semplicemente sentirlo…

 

La sua mano non poteva ricompensarlo a dovere. La sua mano non era nemmeno lontanamente paragonabile alla sua. E le sue labbra. Il modo in cui la sua lingua passava sul suo corpo. Il modo in cui piano le mordeva la pelle. Il modo in cui le sue braccia la stringevano.

 

Si sentiva al pari di una puttana… ma non poteva farne a meno. Solo che doveva.

 

E così, era la sua mano a prendere il posto di Murdoch… e questo doveva bastarle…

 

Ma lei voleva lui.

 

Vika scosse la testa e si impose di riaprire gli occhi. Ci mise qualche secondo a focalizzare la sua stanza… e il fatto che Murdoch non fosse lì con lei…

 

Le lacrime sembravano non essere ancora finite. E lei si sentiva sempre peggio…

 

Stava cadendo in un baratro e lo sapeva. O forse c’era già dentro e nemmeno se n’era accorta…

 

Si portò l’avambraccio destro all’altezza del viso e osservò il Marchio Nero. Com’era finita così? Che cosa ci faceva in quel posto?

 

Quella non era la sua vita. Quella non poteva essere la sua vita.

 

Solo poco tempo prima poteva passeggiare tranquillamente nel giardino della sua casa… poteva fare quello che voleva…

 

La nobilissima casata degli Helski

 

Com’era finita lì?

 

Voleva andarsene. Voleva scappare, fuggire… andare in qualsiasi altro posto…

 

Ma non poteva.

 

E da quando aveva iniziato quella relazione fatta di sesso con Murdoch, la sua volontà era notevolmente diminuita. Bastava così poco per farle cambiare idea?

 

Un bel ragazzo e dimenticava tutto?

 

No…

 

Ma lei si era aggrappata a lui e non solo fisicamente. Aveva trovato la sua unica via per constatare che poteva essere ancora viva… anche in quel luogo, anche senza il suo volere… lei era ancora viva. E Murdoch gliel’aveva fatto capire… facendole scoprire il suo corpo in un modo che non aveva mai sperimentato prima…

 

Lei si era abbandonata a lui… alle sue braccia… al suo corpo… e lui l’aveva usata… ma le era piaciuto…

 

Sentire come il corpo del ragazzo si eccitava sopra di lei… sentire come tutto il suo essere lo cercava… i loro corpi erano fatti per stare uniti… i loro corpi erano destinati ad amarsi all’infinito.. erano perfettamente congruenti… loro erano nati per quello…

 

Ma a lei non andava più bene.

 

Era stanza di essere usata da lui… era stanca… la sua mente non ce la faceva più… e nonostante il suo corpo urlasse per avere attenzioni di quel tipo, la sua mente lo stava mettendo a tacere

 

Lei non poteva più essere la puttana personale di Mrudoch.

 

Forse quella era la fine…

 

… forse…

 

… forse era solo l’inizio…

 

******

 

Voldemort sorrise leggermente. Una sorta di ghigno si formò sul suo viso. I suoi occhi rossi emanavano una felicità fuori dal comune…

 

Tutto era andato perfettamente.

 

I suoi uomini erano arrivati, avevano colpito ed erano fuggiti…

 

Perfetto.

 

Presto sarebbero arrivati nuovamente alla villa… presto Bella gli avrebbe personalmente raccontato gli avvenimenti. Sentì una gioia invaderlo dal profondo.

 

Lo scacco matto era vicino…

 

Presto, molto presto, anche gli ultimi uomini fedeli a Potter e agli auror avrebbero ceduto… o sarebbero stati uccisi…

 

Presto, tutti si sarebbero inchinati davanti a lui…

 

Ogni giorno vi erano nuovi arrivi tra i Mangiamorte… ogni giorno, diventavano sempre più numerosi, sempre più potenti…

 

E più numerosi erano, più vite avrebbero potuto rischiare…

 

La fine di Potter e di tutti i suoi amichetti era vicina…

 

Presto, molto presto, sarebbe arrivato lo scacco matto… presto… molto presto…

 

La fine era vicina.

 

******

 

Perché… perché… se c’è un motivo devo saperlo… voglio saperlo…

 

Se c’è una ragione la devo conoscere.

 

Ne ho il diritto…

 

Perché…

 

Perché…” mormorò piano, ma Harry le era così vicino che capì perfettamente.

 

“Non lo so… non so darti delle risposte… non ci sono risposte Aly…”

 

Alicia continuava a tremare. Tutto il suo dolore veniva espresso così…

 

Aly cerca di piangere… urla, grida… ma fa qualcosa… reagisci, ti prego…”

 

“Io sono morta”

 

“No, tu sei ancora viva Aly… arrabbiata, piena di dolore e di sofferenza ma ci sei…”

 

“Non voglio…”

 

Harry le accarezzò piano i capelli. “Lo so… ma devi sfogarti Aly… devi farlo…”

 

“Io sono morta… non ha più senso vivere… nulla ha più senso… perché per quanto la vita mi metterà davanti situazioni meravigliose, per quanto tutto sembrerà a posto… io non vivrò. Io sarò solo un’ombra di me stessa… io non posso vivere, non posso. Alicia singhiozzò forte. “Voglio morire Harry… voglio morire sul serio… e non sentire più nulla… voglio che tutto questo dolore cessi per sempre… voglio morire… lo voglio sul serio Harry…”

 

“Lo so…”

 

“Lo voglio veramente tanto… lo voglio con tutta me stessa… perché io sono già morta… e non potrò più andare avanti… non ce la farò Harry… non ce la farò…”

 

Harry chiuse gli occhi e continuò ad accarezzarle i capelli. Voleva dirle che capiva. Che sapeva cosa stava provando. Che anche lui aveva perso tante persone importanti nella sua vita. Ma sarebbe stato tutto inutile… lo sapeva…

 

Anch’io in passato ho pensato di voler morire…”

 

Cosa ti ha fatto andare avanti?”

 

“Non lo so… forse il semplice fatto di vivere… senza aspettarmi nulla…”

 

“La vita è una merda…”

 

Harry si ritrovò ad annuire… e a rispondere, ancora una volta: “Lo so…”

 

******

 

Non sono morta… e sono finalmente tornata! Scusate per il ritardo, ma prima sono stata ammalata, poi sono stata in gita in Grecia (bellissima!)… senza dimenticare la scuola! -_- scusatemi… prometto che il prossimo capitolo (si torna con le Ombre!) arriverà per la fine delle vacanze di Pasqua… ^_^

E con il prossimo capitolo arriverà finalmente anche un nuovo video, dedicato a Alicia e Thomas… che dire, preparate i fazzoletti già da adesso… ^_^

Che ne dite di questo capitolo? Io ne sono molto, molto soddisfatta… non era un capitolo semplice, ma ci sono delle parti che adoro… la scena in cui Alicia e Harry trovano Thomas era nella mia testa fin dall’inizio… i pensieri di Alicia (la parte tutta in corsivo…) sono stati molto belli da scrivere… così come la parte di Vika… sì, mi sono divertita^^

 

Adesso passo ai ringraziamenti… IO VI ADORO!!! 298 recensioni! Wow! Cioè… sto per varcare la quota delle 300! E tutto grazie a voi! Vi amo, vi adoro sul serio… senza di voi probabilmente non saremmo nemmeno qui… grazie a tutti, grazie grazie grazie! E soprattutto 23 RECENSIONI PER UN SOLO CAPITOLO! Non era mai accaduto!  Continuate così ragazzi ^_^

 

Funkia: ho mille impegni e se non aggiorno tutte le settimane è per questo, ma non pensare che abbandonerò questa storia… non succederà mai! Ti ringrazio tanto per i complimenti.

Desdeus: ti ringrazio… qui niente Harry pettegolo, sarebbe stato fuori luogo, no? ^_^

_heAtHer_: qualcosa tra Ron e Hermione succederà presto… come si è visto, herm ha preso una decisione… abbiamo scoperto anche qualcosa in più su Vika… e sui suoi pensieri su Murdoch, spero che ti sia piaciuto!

Roby92: wow, ti ringrazio… 19 capitoli in una sola volta sono una bella batosta… ma sono contenta che ti piaccia la storia! E sì… vedrai che presto tra Ron e Herm succederà qualcosa! ^_^ li adoro troppo insieme!

Suzako: eh sì, Tom era destinato a questa sorte… è una delle scene che ho sempre avuto in mente… Vika è un personaggio che affascina molti e sono contenta… soprattutto perché l’ho inventata io^^ adoro creare personaggi… mi risulta anche più facile rispetto allo scrivere ff… -_- Bacio!

Angel from Hell: ti ringrazio molto… e anche la tua amica ovvio^^ sono contenta che ti piaccia… Tom doveva morire… esigenze di copione, Vika è un personaggio che è venuto fuori un po’ dal nulla ma che adoro descrivere… e qui l’abbiamo scoperta ancora un po’…

Daisy05: tesoro mi spiace di averti fatto quell’effetto, ma Tom era destinato a quello… e Alicia ha avuto un’altra prova dalla vita… povera stella… Ron non è molto presente qui, ma mi rifarò nei prossimi, promesso^^ tranquilla, non l’ho affatto presa come una critica… e poi sono contenta che questi assortimenti ti piacciano^^ Draco e Ginny insieme fanno faville! Vika è un personaggio decisamente interessante… mi piace molto descriverla e qui ne hai avuto una prova! Spero che tu abbia scoperto un po’ di più su di lei… bacio!!

Sana91: ti ringrazio. Draco e Ginny fanno quest’effetto un po’ a tutti… e per il finale… eeheeh chi lo sa? Una cosa è certa: nella mia mente c’è già, e non cambierà mai… ma si vedrà come arriveremo alla fine^^

Lily: certo che puoi chiamarmi Meg^^ La morte di Tom era già programmata… ci sono delle scene-base (così le chiamo io) che sono il fulcro della storia e che non possono cambiare… questa era una di quelle… mi spiace! Ron e Herm entreranno presto in azione… non temere! Ron non ha reagito al colpo di David perché lo capisce (chi meglio di lui può capirlo? Ha provato quel sentimento per così tanto tempo!)… Bacio!!

JulyChan: tesoro mio!!! Anche questa volta dopo millenni eccomi qui… spero almeno che ne sia valsa la pena^^ Mi spiace, ma in effetti per una volta, le cose sono esattamente così… Tom è effettivamente morto, come hai potuto leggere… Ron e Herm avranno presto i loro momenti, non temere. Li adoro troppo tanto per non metterli insieme! Ron non ha reagito al pugno di David perché capisce bene… è stato geloso per così tanto tempo che capisce perfettamente i sentimenti di David… comunque tranquilla, Ron ha una tempra forte! ^_^ Ti nomino ufficialmente babysitter dei futuri pargoletti Malfoy, se mai ci saranno… ihihhihi… tranquilla ciulare si usa anche da me… e significa rubare o, nella mia classe, andare a letto con qualcuno (e sono stata fine ^_-)… Murdoch (ebbene sì, è il nome^^) e Vika sono una coppia interessante… qui abbiamo visto i pensieri di Vika, non so se ti è più chiaro come personaggio… Io adoro descrivere l’amicizia di Harry e Alicia, mi piacciono tanto, quindi sono contenta di non essere l’unica ad apprezzarli! Sul serio stai facendo qualcosa per questa ff?? me onorata, sul serio! Però adesso sono curiosa!!! E per quanto riguarda i video: preparati già col fazzoletto perché col prossimo capitolo inserirò anche un video su Aly e Tom che sarà tutto una lacrima! ^_^ Un mega bacio!!!!

Giuggia89: eh che vuoi farci… io decido la storia e io decido chi muore… frase brutale ma è così^^ non riuscirò mai a farmi condizionare… anche perché, quando mai nella vita va sempre tutto bene? rare volte… soprattutto se consideriamo che qui siamo in guerra aperta… ^_^ ti ringrazio tanto per i complimenti… eh sì, come puoi vedere Ginny è piuttosto arrabbiata con Bella^^ ihihihhi e Vika riflette su lei e Murdoch.. direi che ti ho accontentato un po’ no? Un bacione mega!!

Princenton: Draco e Ginny li abbiamo trovati piuttosto arrabbiati… Vika l’abbiamo conosciuta un po’ meglio e sì, Tom è effettivamente morto, mi spiace… ma come hai detto tu, tutto ciò lo decido io, quindi^^ è assolutamente insindacabile (w il potere!)… per il resto, sono contenta che ti sia piaciuto!

Ginevra Cordelia: ti ringrazio molto!

Kaho_Chan: ciao bella! La morte di Tom ha fatto quest’effetto un po’ a molti.. mi spiace ma erano le esigenze di copione. Harry si dimostrerà un ottimo amico, non ti preoccupare su questo^^ Ginny e Bella sono due donne uhm… decisamente toste… ma scopriremo in seguito cosa faranno quelle due. Murdoch e Vika è una coppia-non coppia… nel senso, non è che va tutto bene, anzi. Sono più le cose che non vanno rispetto al resto! La scena di David e Ron è saltata fuori all’improvviso, sono contenta che sia piaciuta! Ti ringrazio moltissimo come sempre per tutti i complimenti che mi fai ogni volta, troppo buona, me commossa ç_ç. E sono felicissima di riuscire ad emozionare con quello che scrivo… e tu sei sempre un tesoro a dirmi tutte queste cose carine! Un bacio enorme!!!

Marikotter: che vogliamo farci? Era destinato a fare quella fine fin dall’inizio… e più di una volta avevo cercato di sottolineare la precarietà della coppia Alicia-Thomas… ^_^ per quanto riguarda la fine… bisogna aspettare ancora un bel po’… anche perché la fine NON coincide affatto con la scoperta degli Eletti, anzi!!!! ^_- Harry si dimostrerà un ottimo amico, non temere! E presto sarà il momento di Ron e Herm, non preoccuparti… già qualcosa si può intuire in questo capitolo! Un bacio!!

Sunny: iihihhihi sì, sapevo che lo sapevi (che gioco di parole -__-)… anche perché più di una volta ho sottolineato il fatto che qualcosa sarebbe potuto accadere a quei due… mi spiace però di aver sconvolto un po’ tutti con questa uscita, ma che vogliamo farci? Io sono per “se le morti servono, bisogna farle”… vedi Our Last Tears… quella storia insegna su come posso agire io^^Io non vedo l’ora di leggere qualcosa su harry e Luna scritto da te… e sapere che ti piace come li descrivo in questa storia mi riempie d’orgoglio, sono troppo happy! La reazione di Alicia è una parte che mi è piaciuta molto da scrivere… nel pezzo in corsivo ho cercato di far trasparire i pensieri sconnessi dal dolore di Aly, spero di esserci riuscita^^ Il mio intento per gli orari (tesoro ti adoro, sei l’unica che ha notato la loro funzione!!!) era proprio quello di far sembrare tutto molto più frenetico, molto più veloce… nel senso… “aspettando che qualcosa accada”… Vika: l’abbiamo scoperta ancora un pochino qui… e sì, concordo su Murdoch: Maschio senza cervello. (E giusto perché sei tu… ti prometto che presto, molto presto, Sebastian avrà la sua vittoria personale sulla parte dell’Ultimo Eletto che c’è in te, che intanto tornerà nel prox capitolo!) Grazie come sempre tesoro!! Tvttttb Un bacio enorme!!!!

Annayra: new entry!! Sono felice di averti conquistata! Wow, letta tutta d’un fiato e sei ancora viva? ^_^ non ti sei prosciugata? Sono contenta!! Ti ringrazio per tutti, tutti i complimenti che mi hai fatto, sono felice di averti entusiasmato così tanto con la mia storia! Un bacio!

Ellie: prima di tutto ti ringrazio, sono così contenta che ti sia piaciuto^^ però mi spiace, ma Murdoch è morto sul serio… non ci sono possibilità di appello per lui… sorry! Uhm… mi spiace contraddirti ma io gli happy ending non li amo molto… cioè, un conto è una commedia, allora ok, ma io sono per le storie più “realistiche”, cioè, nella realtà non andrà MAI tutto bene, è inutile illudersi tanto… ecco perché in questa storia, in tempo di guerra, qualcuno doveva morire… mi spiace! Sono mui mui felice che Murdoch e Vika ti piacciano, anche perchè sono mie creazioni e ci sono affezionata! Per Vika abbiamo esplorato un po’ il suo mondo… e Murdoch sì, è un bastardo ma terribilmente sexy! Bacio!!!

Eva: non preoccuparti, ti capisco se sei impegnata (parli con la persona giusta, te lo assicuro!)… cercherò di rispondere un po’ a tutto ok? Harry e luna li adoro anch’io^^, Vika è un personaggio complesso, gli Eletti torneranno nel prossimo capitolo, presto Herm e Ron avranno il loro momento… per quanto riguarda Thomas, è effettivamente morto. E soprattutto NON poteva essere Aly ad aver lanciato l’avada perché lei scopre dell’attacco solo alle ore 13:20, mentre Thomas era già stato ucciso a quell’ora (ore 13:00), avevo inserito gli orari apposta, per far capire a quanto tempo di distanza avvenivano i fatti^^ Mi spiace ma gli eletti no si riveleranno così facilmente… e soprattutto, non di giorno! ^_^ per intenderci, pensa a loro come dei killer… e i killer non vanno in guerra, non partecipano a una battaglia, quello è il ruolo dei soldati^^ Bacio!! E… w ron e Hermione!

LunaHarry forever Love: ti ringrazio tantissimo per i complimenti che mi hai fatto, ne sono molto felice! per quanto riguarda le coppie… sì, harry e Luna come coppia non è tra quelle principali (questa storia inizialmente doveva avere come coppia base solo Ron-Herm… è nata proprio epr questo scopo!)… ma cercherò di inserirli più spesso… preciso però che ogni personaggio, qui dentro, ha o avrà un suo momento… questo è il momento di Alicia, Tom e Harry… ma ti assicuro che ogni personaggio ha il suo ruolo! Per quanto riguarda la storia, è già tutta nella mia mente e non verrà mai modificata, tutto quello che deve accadere c’è già virtualmente… ma non preoccuparti, non ci vuole per forza qualcosa di brutto per capire di essere innamorati! Un bacio e grazie!!

LunaticLil: ti ringrazio per tutti i complimenti^^ sono felice che la ff ti piaccia. Il destino di Luna è top-secret… come quello di tutti, ovvio… mi spiace ma su questo sono irremovibile ahahaah… per quanto riguarda i personaggi non inseriti: beh, sinceramente non sono dei personaggi chiave nemmeno nei libri della Row… alcuni di quelli non li amo particolarmente o non mi dicono nulla, solo Blaise e Pansy mi spiace non averli inseriti, ma pazienza! Ciao ciao!

Gryffindor_ery: ti ringrazio molto! Non preoccuparti, ci sarà spazio per tutti nella ff! per quanto riguarda gli Eletti non manca poi molto… anche se non siamo ancora vicini alla loro rivelazione ^_^ ciao!

Samy: eeheheeh chi può saperlo? Di certo succederanno ancora molte cose, ma per quanto riguarda i destini dei personaggi… top secret! Un bacio e grazie mille!

 

Eccomi qui, finita la lunga lista dei ringraziamenti (vi adoro, l’ho già detto??)… vi lascio per ritrovarci al prossimo capitolo con video annesso su Aly e Tom (preparate il fazzoletto!!)… quale sarà il titolo? “ShadowsKilling”… e ritroveremo finalmente le ombre!

 

Alla prossima!

 

 

 

 

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Capitolo 21
*** Shadows: Killing ***


GLI ELETTI – Nati per uccidere

 

I've been walking, I've been waiting [Ho camminato, ho aspettato]
In the shadows for my time
[Nell'ombra, che arrivasse la mia ora]
I've been searching, I've been living [
Ho cercato, ho vissuto]
For tomorrows all my life
[Tutta la mia vita aspettando domain]

They say that I must learn to kill before I can feel safe [Dicono che devo imparare a uccidere prima di riuscire a sentirmi al sicuro]
But I, I'd rather kill myself than turn into their slave
[Ma piuttosto ucciderei me stesso piuttosto che diventare il loro schiavo]

Sometimes I feel that I should go and play with the thunder [A volte sento che dovrei sfidare il destino]
Somehow I just don't wanna stay and wait for a wonder
[A volte non voglio stare qui ad aspettare che arrivi una sorpresa]

(In the shadows – The Rasmus)

Shadows: Killing

 

La notte non perdona mai. Arriva, silenziosa, con la sua oscurità caratteristica… e non perdona. La notte arriverà sempre.

 

Le persone si rifuggiranno in casa. I bambini andranno a letto.

 

Il silenzio inizierà a regnare. Solo pochi oseranno contrastarlo.

 

Solo pochi oseranno sfidare la morte.

 

E già nell’aria è presenta. Quel presentimento lontano che qualcosa sta per accadere. Qualcosa. Definirlo è forse troppo difficile. ma l’oscurità è sempre più buia e la notte sempre silenziosa. Il presentimento non sbaglia.

 

Qualcosa succederà.

 

Perché la notte non perdona. Non dimentica. Non abbandona.

 

 

 

E loro si muovono silenziosi. Un passo dopo l’altro. E avanzano.

 

 

Ma quella è una notte strana. Quella è una notte diversa dalle solite.

 

È una notte per uccidere.

 

E loro lo faranno.

 

Camminano senza mai parlare – non ce n’è bisogno – senza mai guardarsi – troppe, troppe cose vedrebbero negli occhi altrui - …

 

La via è illuminata. E la luce non fa per loro. 

 

Dark, in un istante, fa sprofondare l’intera strada nell’oscurità.

 

Ora possono proseguire. Ora nessuno può vederli.

 

No Angel guarda velocemente le case intorno a lei. Belle case. Case di Babbani. Babbani ignari di ciò che accadrà tra poco. Uomini che non sanno nemmeno della loro esistenza.

 

Loro sono lì per una casa specifica. Una bella casa. Casa di un mago. Quella è la loro meta.

 

Trovata la casa, entreranno. Guarderanno in giro. Uccideranno, se necessario. Ma, più probabilmente, aspetteranno.

 

Aspetteranno.

 

 

 

L’uomo entra in casa. È distratto, non fa caso a molte cose che avrebbe dovuto notare. Sbadiglia. E si sente sempre più stanco.

 

Cerca con una mano l’interruttore della luce. Quando la stanza si illumina, strizza per un istante gli occhi. Quando li riapre, vorrebbe essere già morto.

 

Vorrebbe gridare. Ma sarebbe inutile.

 

Vorrebbe fuggire. Ma sarebbe inutile.

 

Vorrebbe difendersi. Ma sarebbe inutile.

 

Lui lo sa.

 

Si limita a fissare le figure appostate nel suo salotto. I suoi occhi passano veloci sui volti di quelle persone. Alcuni non riesce a vederli bene… altri addirittura li riconosce.

 

Sa chi sono.

 

Ma in quel momento sa cosa rappresentano.

 

Gli Eletti lo stavano aspettando. E lui sa perché.

 

Dark gli da le spalle. Non si è neppure girato a guardarlo. La sua attenzione è tutta per una serie di fotografie poste sul caminetto.

 

No Angel è appoggiata distrattamente alla  parete e non smette di fissarlo negli occhi. Il suo è uno sguardo di puro odio.

 

Storm è comodamente seduta su una poltrona. Gli occhi della ragazza, da dietro gli occhiali da sole, lo scrutano. Le sue dite giocano distratte con la bacchetta. E un piccolo sorriso le increspa le labbra.

 

Nel guardarla, l’uomo si sente già morto. Sente - sa -  che sarà lei ad ucciderlo.

 

Storm inclina la testa di lato. È un istante. Le sue dita stringono forte la bacchetta. È un istante.

 

“Avada Kedavra”

 

E la loro notte è appena iniziata.

 

 

 

Sono davanti ad un’altra casa. Sono davanti ad un’altra futura morte.

 

Ma sono pronti.

 

Dark controlla l’abitazione con una rapida occhiata. “Andiamo”

 

Basta una parola, e di nuovo sanno cosa devono fare. Di nuovo si ritroveranno coinvolti con la morte. Di nuovo la sfideranno a duello. Ma loro sono nati per quello. Loro sono nati per uccidere.

 

E mai come in quella notte lo dimostreranno. Mai come in quella notte mostreranno al mondo cosa vuol dire essere un Eletto.

 

Essere nato per uccidere. Essere destinato. Da qualcosa di più grande di te. Da qualcosa che non puoi fermare.

 

Quello significa essere un Eletto.

 

Rispettare un codice. Uccidere. E niente emozioni.

 

Una missione ben precisa. Una missione firmata con un patto di sangue. Il tradimento non è contemplato. Perché nessuno si sognerebbe di tradirli. Nessuno.

 

Loro lo sanno bene.

 

E all’interno di quella casa scatenano l’inferno. Piccole bambole assassine, accendono le loro menti e i loro corpi. Tutto sembra trasformarsi nel più realistico degli incubi.

 

Una luce verde. Una voce. Sembra quasi un sussurro. E l’uomo cade a terra. Morto.

 

Ancora una volta Storm. Ancora una volta una bambola. Senza rimorsi. Senza pensieri… se non uno, l’unico, fisso: uccidere.

 

Pensa solo a quello. Può pensare solo a quello. La mente in certi momenti si rifiuta di guardare oltre. E quindi vai, piccola bambola, uccidi. Trafiggi idealmente i cuori di tutte queste persone. Questa è la tua missione. Questo è il tuo volere.

 

E gli altri la seguono, veloci, attenti. Dark è dietro di lei. E osserva. Perché sa che c’è qualcuno oltre a quell’uomo, ormai privo di vita.

 

Sente che c’è qualcuno. Lo sente.

 

Basta un’occhiata tra di loro. E con passo sicuro stanno già salendo le scale.

 

La casa è quasi totalmente illuminata. I capelli di No Angel sembrano quasi risplendere sotto quella luce artificiale. Il fuoco sta divampando in quella casa. Il sangue presto scorrerà… perché non è detto che sia ancora Storm a uccidere.

 

E allora il rosso potrebbe impregnare quelle pareti. E riempire quella casa.

 

Quella è la loro missione.

 

E poi un fruscio. Ma No Angel è veloce. La sua pistola è già puntata. E il viso di una donna è davanti al suo.

 

La ragazza sa cosa deve fare. Sa che deve premere il grilletto. Sa che quella donna deve morire. Lo sa. Ma qualcosa la ferma. No, non la donna… ma gli occhi di un bambino. Un bambino appoggiato tremante allo stipite della porta.

 

Un bambino che guarda la sua mamma.

 

No Angel incontra i suoi occhi. E la sua mano non riesce a essere così ferma come vorrebbe.

 

Dark si avvicina al bambino. Gli mette una mano davanti alla bocca, e l’altra davanti gli occhi. La donna fa per avvicinarsi a suo figlio, ma la pistola di No Angel la ferma…

 

La donna spera in un atto di pietà. La donna spera di essere salvata. Lo spera anche per suo figlio…

 

No Angel mantiene la pistola nella sua mano.

 

Forza piccola bambola, uccidi e non tremare, uccidi.. uccidi e non tremare…

 

No Angel chiude gli occhi. No Angel preme il grilletto. No Angel sente il corpo della donna cadere a terra. E il bambino urlare. E la rassicurante presenza di Death. E la presenza di tutti.

 

No Angel ha appena ucciso perché doveva farlo. Ma ad occhi chiusi, perché ancora si aggrappa alla sua speranza di essere migliore di tanti altri meschini.

 

Perché loro hanno una missione, e continueranno a svolgerla, qualsiasi cosa succeda.

 

Loro uccideranno. E non tremeranno. E non avranno paura. No.

 

Loro uccideranno. Perché così hanno deciso.

 

******

So che vi avevo promesso il capitolo per le vacanze di Pasqua, e anche il video, ma ho veramente troppi impegni per gestire tutto, quindi vi prego, perdonatemi ancora una volta…

Intanto qui trovate il video, e fatemi sapere cosa ne pensate!! http://mio.discoremoto.virgilio.it/eletti

Quest’anno ho anche gli esami, quindi nel periodo che va da adesso a metà luglio non vi assicuro nulla… non posso promettervi di aggiornare… può darsi che lo farò, può darsi di no… io farò il possibile, ma adesso ho altre priorità.

 

E adesso passo ai thanks, come sempre tantissimi (grazie mille ragazzi!!!!)… e ragazzi, ho superato le 300 recensioni!!!!! O_______________O lo sapete che vi adoro, vi amo ecc.. e altre varianti sul tema??? Sì? Lo sapete? Beh, ricordatevelo^^

 

E prima di iniziare, DA UN’IDEA DI KAHO_CHAN: VOTA IL TUO ELETTO PREFERITO! Raga fatemi sapere chi amate di più tra i mitici sette!!!

 

Suzako: non sono stata molto veloce ma spero che l’attesa sia stata ricompensata… ^_^

Daisy05: ti ringrazio tantissimo per i complimenti. Ma ti dirò, mi piace scrivere scene drammatiche… mentre non credo di essere molto portata per il comico o la commedia… certo, ogni tanto lo inserisco, ma non penso che riuscirò mai a “far ridere”… non è nelle mie corde temo. Sono contenta che il little moment Ron/Herm ti sia piaciuto… quei due sono così adorabili che è quasi difficile tenerli lontani, non trovi? Io li amo troppo tanto insieme… della serie, due cuori e una capanna!! Un bacio gigantesco!!!

Hiromi: non devi scusarti, figuriamoci! Ma sono contenta di aver guadagnato una new entry! Grami mille per i complimenti^^

Giuggia89: wow, addirittura uno dei capitoli più belli? Sono felice… mi ero impegnata parecchio per scrivere quel capitolo. Come vedi le ombre sono effettivamente tornate… e ti dirò, questo capitolo, nella parte finale, mi è piaciuto tantissimo… credo che trasmetta una grande angoscia e una grande tristezza, no? Per tranquillizzarti, no… non ci stiamo avvicinando alla fine… nel senso, non manca moltissimo alla scoperta di chi siano gli Eletti, ma questo non coincide affatto con il finale, anzi! Ancora molta acqua deve passare sotto il ponte!! Un bacio grandissimo!!!

Funkia: questa volta ho impiegato veramente tanto tempo ad aggiornare, perdono. Quel capitolo doveva essere triste… e ce l’ho messa tutta perché risultasse tale… il mio intento era quello, appunto, di cercare di esprimere tutto ciò che prova Alicia e tutti gli altri, spero di esserci riuscita. Bacio!!

Princenton: respirato profondamente? Bene^^ wow, addirittura senza fiato?? *me arrossisce*… trooooooooooppo buona, ti ringrazio tantissimo, sul serio. Per il video, perdono, ma ancora un pochino di tempo, non ho trovato un attimo libero per riuscire a metterlo on line… -_- e non ho nemmeno aggiornato presto… spero che tu mi voglia perdonare comunque… e che il capitolo ne valga la pena… ^_^

_Sana91_: presto rivedremo Draco e Ginny non temere, ma questo capitolo era delle ombre^^ Grazie per i complimenti, ciauz!!

Desdeus: mi inchino. Grazie mille. La frase che hai scritto mi ha colpito molto e mi ha fatto un enorme piacere. ^_^

Lily: non mi sono più ammalata, ma in compenso gli impegni sono aumentati, spero che abbiano dato ancora una volta i loro frutti… ti ringrazio per il bellissimo commento, sono troppo contenta che lo scorso capitolo sia piaciuto così tanto… è stato veramente apprezzato moltissimo, e per me è una gioia saperlo, visto che mi sono impegnata tanto per scriverlo… eh sì, era veramente una scena che non si poteva togliere… così come altre che arriveranno in futuro… presto ne vedremo un'altra di scena madre, quindi mi raccomando, preparati^^ Bacio!!

Samy: ti ringrazio tantissimo. Sentirsi dire di aver emozionato è la cosa che più adoro… ed è la cosa che cerco sempre di fare. Cerco sempre di dare il meglio quando scrivo… certe volte ci riesco, certe no… ma sono felice di sapere che spesso arrivo al mio intento. Grazie mille, un bacio

Misos: di sicuro ne vedremo delle belle… tante cose succederanno… e già col prossimo capitolo inizieremo a scorgere qualcosa… un bacio e grazie per i complimenti

HeAtHer: eccomi di nuovo… ti ringrazio tanto solo… non ho capito una cosa… Vika non ha nessun uomo misterioso! A chi ti riferivi??? Non ho veramente capito -_- I’m sorry! Bacio

Ellie: non mi ero accorta di aver sbagliato a scrivere la tua risposta, sorry -_- ti ringrazio tantissimo per i complimenti, sono contenta che così tante persone abbiano apprezzato lo scorso capitolo… mi sono impegnata tantissimo per riuscire a scriverlo in modo soddisfacente. Eh eh, che vuoi farci? Io mi ci affeziono ai personaggi, ma non mi faccio troppi scrupoli… le esigenze di copione le mantengo sempre, anche a costo di dover sacrificare i miei personaggi preferiti (vedi OLT -_- un massacro)… Mi spiace di averci messo tanto ad aggiornare, ma la maturità si avvicina e io non ho veramente un attimo di tempo libero… bacio!!!

Kaho_Chan: darling per fortuna che ti ho lasciato senza parole, la tua rec era lunghissima! ^_^ e io l’ho adorata! Sono felice che tu ti senta in un certo senso partecipe al dolore di Alicia, significa che sono riuscita a trasmettere qualcosa con le mie parole, e questo può solo farmi un immenso piacere! Ti sei riletta tutta OLT? Povera te… ^_^ non è che sia proprio corta… ^_- però ti ringrazio, ogni votla mi dimostri tanto affetto, sono onorata! Adoro descrivere il legame tra Harry e Alicia… mi piace parecchio, non saprei dire perché… so solo che sono troppo carini quei due! Come hai potuto notare ho lanciato il sondaggio… vedremo el risposte su chi è l’Eletto più amato, e spero che tu sia riuscita a cogliere qualcosa da questo capitolo… ^_^ un bacione grandissimo e grazie ancora love!!

Sunny: love mio!!!! Sul serio ti ho fatto piangere? Non volevo (un po’ si, dai ammettiamolo^^)… però sono contenta, perché vuol dire che riesco a trasmettere un po’ di quello che sento io quando scrivo… ed emozionare è il mio obiettivo principale… mi spiace di aver reso Sebastian un po’ mogio, ma non temere, presto avrà il suo bel da fare con i due pucciosi amori… e tu sai di chi parlo^^ i miei tesori sono sempre loro due! Divento prevedibile… ^_- dai, facciamo che oltre a Hivory ci aggiungiamo anche Bella eh… ^_- così facciamo un piatto di portata unico! Io adoro descrivere Draco e Ginny… sono troppo… boh, non saprei trovare la definizione esatta, sono eleganti, sensuali, passionali, eppure glaciali, vendicativi… insomma, un mix esplosivo… e stanne certa, ne vedremo delle belle… ^_- Tutto sembra essere appena iniziato! Love, altrochè se mi conosci! In quel capitolo ce l’ho messa tutta sul serio per farlo diventare fuori abbastanza potente… Tom e Alicia si meritavano un addio che arrivasse al cuore, e spero di esserci riuscita… Un bacio mega love, tvtttb!

Maky91: una new entry! Benvenuta!! Wow… ti hanno addirittura consigliato la mia ff? *me onorata* ^_^ e non preoccuparti, una recensione, anche se ce ne sono tante, è sempre ben accettata… sono i vostri commenti sempre così gentili che mi fanno andare avanti… mi fate solo un enorme piacere se dedicate un po’ di tempo a scrivermi cosa ne pensate! Mi raccomando aspetto i resoconti sugli Eletti… sono sempre molto curiosa quando si tratta di teorie… ^_^ ti ringrazio per tutti i complimenti che mi hai fatto… anche ai personaggi, sono contenta di riuscire a caratterizzarli tutti in modo differente, quando sono così in tanti non è facile donare sfumature diverse ad ognuno, si rischia di appiattirli tutti e di renderli l’uno la copia dell’altro… facendo diventare la storia monotona… E non preoccuparti, non mi hai affatto stancato con le tue parole!!! Un bacio grande!

JulyChan: tesoro tu scrivi sempre delle recensioni chilometriche che mi fanno provare un’enorme gioia! ^_^ grazie love! Ovvio che mi mancavi! E pure i tuoi commenti super! ^_^ come farei senza la mia fidata July? ^_- aahahaha… beh, pensandoci potrei sostituire Harry a Tom… ma credo che non lo farò, mi spiace… nonostante tu non lo possa vedere, a me non dispiace… e mi sono presa come obiettivo il fartelo piacere pure a te, entro la fine della storia! Ci riuscirò? Spero di si… almeno di fartelo diventare accettabile! ^_^ già il fatto che tu l’abbia rivalutato in questo capitolo è un passo avanti notevole!!! Wow.. addirittura una maga dell’introspezione? Non me l’aveva mai detto nessuno ma mi piace come definizione!

^_^ per quanto riguarda il futuro dei nostri, come sempre sono una tomba! ^_^ non vedo l’ora di sapere cos’hai in mente… sono curiosissima io! ^_^ un bacio galattico love!

Vanellerine: thanks. Grazie mille per i complimenti, *me felice*. Figurati, capisco benissimo se la scuola ti tiene impegnata, io me la sto passando proprio male in sto periodo… ci stanno uccidendo! Eh sì… Alicia adesso da un certo punto di vista è sola… ma ha ancora Harry… e la fine della storia è ancora lontana… molte cose devono succedere, molte cose cambieranno… e vedremo cosa accadrà in futuro. È stata molto bella la tua riflessione… molto personale… e proprio per questo evito di commentarla… non vorrei scadere nel banale e nel superficiale… lasciamola così, tutti possono leggerla, io l’ho letta e mi è piaciuta… per questo ti ringrazio. È una recensione molto profonda. Un bacio!!

Ginevra Cordelia: tristissimo, ma doveva andare così ^_^ un bacio!!

 

 

Bene, anche questa volta ho terminato!!! Ma che ne dite, me lo lasciate un commento? Fatemi sapere che ne pensate!! E rispondete al sondaggio che sono curiosa!!

 

Alla prossima!!!

 

 

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Capitolo 22
*** Quella pazza cosa chiamata amore ***


GLI ELETTI – Nati per uccidere
GLI ELETTI – Nati per uccidere




I'd give up forever to touch you [E rinuncerei per sempre a toccarti]
'Cause I know that you feel me somehow
[Perchè so che tu mi senti in qualche modo]
You're the closest to heaven that I'll ever be
[tu sei molto più vicina al paradiso di quanto possa mai esserlo io]
And I don't want to go home right now
[E non voglio andare a casa proprio adesso]

And all I can taste is this moment [E tutto quello che posso gustare è questo momento]
And all I can breathe is your life
[E tutto quello che posso respirare è la tua vita]
'Cause sooner or later it's over
[E prima o poi finirà]
I just don't want to miss you tonight
[Voglio solo che tu stanotte non mi abbandoni]

(Iris – Goo Goo Dolls)



Capitolo 22: Quella pazza cosa chiamata amore

Morire giorno per giorno. Un po’ per volta. Senza fretta. Ma morire.

E lasciarsi andare. Piangere, fino a non sentire più gli occhi. Gridare, fino a non sentire più la voce. Morire, fino a non sentire più la vita. E poi risvegliarsi… e di nuovo l’incubo.

E la casa di Harry. E le sue parole. E odiare anche lui, perché ancora viveva. E odiare se stessa, per averlo pensato.

Odiare il mondo, perché era inutile.

Odiare la vita, perché faceva male.

E piangere. E urlare. Fino a quasi morire. Quasi.

Il funerale. Gli amici. Condoglianze. E mandare tutti al diavolo. E voler morire veramente.

Appoggiare un fiore. E pensare che lui potesse vederlo. E piangere. Piangere. E immaginare il suo sorriso. Ma faceva troppo male.

Lavorare. Non pensare. Lavorare. E di nuovo a casa di Harry. E di nuovo le sue parole. E odiarlo. E amarlo. Perché lui c’era.

Senza via di scampo. Senza via d’uscita. Morire giorno per giorno. E non voler aiuto.

La sua vita non esisteva più. Alicia non esisteva più. E lei l’avrebbe vendicato. In questa vita o nell’altra.


******


“La vita è una merda…” mormorò Harry. Le mani appoggiate al tavolo della cucina. Gli occhi che fissavano tutto e niente.

Ogni volta che entrava in quella casa si sentiva male. Si sentiva male per Alicia. Per quella ragazza che se ne stava sdraiata nel suo letto tutto il giorno… che si alzava quando aveva ormai consumato i suoi stessi occhi per il troppo pianto. Quando ormai non riusciva più a pensare. E allora si alzava.

E lavorava.

Perché Alicia era così. Forte e fragile allo stesso tempo. Una bambina e una donna. E un dolore nel cuore che non voleva, non poteva, smettere. Troppo, troppo vicina la perdita. Troppo vicino il ricordo di cinque giorni prima… il funerale.

La vita è una merda…

Ma in quel momento a casa con lui c’era anche Luna. Se l’era trovata seduta davanti alla porta di casa. L’aveva sorpreso, come solo lei riusciva a fare. Non aveva detto nulla, si era alzata, l’aveva guardato e lui le aveva aperto la porta di casa. Ed ora lui era lì, a sparare a zero sulla vita… mentre lei non faceva altro che starlo ad ascoltare, con i suoi grandi occhi azzurri spalancati, ma tristi.

La conosceva, Luna. Sapeva cosa le stava passando per la testa.

“Harry…”

“Non voglio parlare, Luna…”

La ragazza annuì. Si morsicò piano il labbro… e si sentì inutile. Inutile per Harry, perché non poteva alleviare il suo dolore… inutile per Alicia perché non sapeva come comportarsi… inutile con il resto del mondo… perché lei era solo la direttrice del Cavillo… e mentre là fuori tutti combattevano, lei scriveva degli stupidi articoli…

Che cosa ci sto a fare io, nel mondo?

Si avvicinò al tavolo, spostò una sedia e si sedette. Appoggiò una mano sul freddo legno, a pochi centimetri da quella di Harry, come a chiedergli un permesso non verbale… come a voler far decidere a lui… e lui decise.

Non ci pensò minimamente di lasciare la sua piccola mano abbandonata su quel triste tavolo. L’accolse nella sua, come solo lui sapeva fare. E la strinse forte, come se volesse trasmetterle tutti i suoi pensieri solo con un contatto…

Harry pensò di esserci riuscito quando la vide chiudere gli occhi e sospirare.

“Dovresti sfogarti…”

Harry volse la testa dall’altra parte. “Non voglio… e non saprei cosa dire…”

“Non servono le parole… ci si può esprimere in tanti modi…”

Harry sorrise amaramente. “Vallo a dire ad Alicia, la farai stare meglio di sicuro…”

Nel momento in cui pronunciò quella frase si rese conto di essere stato sgarbato. Eppure quando si volse per guardarla negli occhi e scusarsi, la vide serena come al solito. La sua piccola Luna…

E non potè fare a meno di sorridere un po’ anche lui.

“Piangi…”

Harry sgranò gli occhi. “Come?”

Luna si portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio. “Piangi… piangi Harry… ti farà bene…”

“Non ho bisogno di piangere”

“Tutti lo pensano… e tutti mentono.”

Harry scosse la testa, ma non rispose. Appoggiò la fronte sul tavolo e rimase così, fermo con gli occhi chiusi, cercando di non pensare a niente. Perché pensare voleva dire ricordare. E ricordare, faceva troppo male. Troppo.

Non pensare. Era la soluzione migliore.

Non sentì la sedia di Luna spostarsi. Non sentì il passo leggero della ragazza. Sentì solo, ad un certo punto, le sue braccia intorno al collo. Il suo fiato leggero sulla spalla. E capì che lo stava abbracciando.

Luna, ma perché stai con uno come me?

“Piangi, Harry…”

Il ragazzo sentì il calore dell’abbraccio di Luna. Le parole sussurrate contro la sua spalla. la sicurezza di avere il volto nascosto contro il freddo tavolo…

Da quando aveva iniziato a piangere?

Non lo sapeva… ma lo stava facendo. E si sentiva in colpa perché nell’altra stanza c’era Alicia, che aveva bisogno di lui… lui doveva essere forte. Per lei. E per i suoi compagni.

Dovevano combattere. Stringere i denti. Andare avanti. Non poteva permettersi di piangere come un bambino. Non poteva.

Eppure, si rese conto, che in tutta la sua vita, non aveva mai potuto piangere. Qualcosa glielo aveva sempre impedito. Piangere sul serio… piangere per ore, e liberarsi e sfogarsi con le persone che amava… non l’aveva mai fatto. Perché Ron ed Hermione contavano su di lui. E lui non poteva deluderli.

E adesso c’era anche Alicia… e Luna… loro si affidavano a lui… forse lo avrebbero considerato un debole… forse…

Ma quelle stupide lacrime non volevano smettere.

Non posso mostrarmi debole… gli altri hanno bisogno di me.

“Quando tutto quello che hai dentro sarà uscito, sarai più forte di prima” mormorò Luna. E ancora una volta Harry si sorprese nel vedere come la ragazza riuscisse a leggergli dentro.

“Mi sento uno stupido”

“Non lo sei. La gente soffre. La gente deve piangere. Perché piangere fa bene. Butta fuori tutto quello che hai nel cuore. Butta fuori quel peso che ti soffoca.” Gli diede un piccolo bacio sulla spalla. “E io starò qui, abbracciata a te, fino a quando tutto non sarà finito… e allora potrai tornare in quella stanza, da Alicia, e farle forza…”

“Non so se ne sono capace. Ho paura di non riuscirci”

Non dubitare mai di te Harry…

“Tutti credono in te… non li deluderai”

Harry sospirò.



******


Hermione appoggiò la piuma sulla scrivania e sospirò. Sapeva quello che doveva fare. Lo sapeva. E sì, ne era anche convinta.

Ma era difficile.

Ma… ma… c’erano così tanti altri “ma” che nemmeno riusciva a riordinarli tutti. E in fondo c’erano sempre stati.

Tra loro due, ogni volta che qualcosa si muoveva nella giusta direzione, compariva questo gigantesco “MA”… e tutto rimaneva immobile. Aveva iniziato ad odiarli i “ma”…

Che poi, alla fine, era anche colpa sua. Lo sapeva. Sapeva di essere stata una stupida. E sapeva che anche lui era stato uno stupido. Non è che si differenziavano di molto.

Doveva dargliene atto però… il passo avanti questa volta l’aveva fatto lui… ora toccava a lei. Lui le aveva fatto capire ciò che aveva dentro. Adesso era lei che doveva prenderlo di nuovo per mano… non poteva bastare una volta… doveva guardarlo negli occhi…

Doveva farlo.

Ma era difficile.

******


Vika sospirò e si rigirò per l’ennesima volta nel letto. Allungò il braccio, ben sapendo che non vi avrebbe trovato nessuno.

Sola.

E di nuovo quella sensazione di inquietudine allo stomaco, e la voglia di essere nelle sue braccia.

Non posso…

Da quando gli aveva detto basta non era più stata con lui… in verità si era ripromessa di non parlargli più… ma non c’era riuscita. Semplicemente si rifiutava di andare a letto con lui. Ma non riusciva a smettere di pensarlo. Non riusciva a non parlargli. A non trascorrere il tempo con lui.

Era una debole.

Lo sapeva e l’aveva sempre saputo. Per tutta la sua vita era stata così. Non si era mai imposta una volta in tutta la sua vita. Non aveva mai combattuto per qualcosa. Non aveva… non aveva mai fatto un mucchio di cose.

Debole.

E lì, nel letto, da sola, sapeva solo che il suo corpo lo chiamava. La mente si rifiutò di ammettere che non era solo il corpo a volerlo… perché quello era inammissibile.

Per Murodch rappresentava solo una scopata… un oggetto con cui passare piacevoli momenti…

Eppure continua, nonostante tutto, a farmi ridere… è l’unica persona che ci riesce…

Lei era solo una bambola, pronta a soddisfare tutti i desideri del suo padrone… niente di più…

Eppure mi sono sentita morire quando oggi mi ha guardato prima di sorridermi…

Certo, spesso si incontravano in giardino… spesso parlavano e sì, si divertivano… ma il suo scopo era solo quello di riuscire a sbloccarla, per approfittarsi di lei…

Ma ricordo ancora le sue mani che mi accarezzavano dopo che avevamo fatto l’amore…

Perché lui era un ragazzo… e in testa aveva una sola cosa… lei, nuda, che soddisfala ogni suo desiderio più nascosto…

E ricordo il suo corpo sul mio… e il desiderio bruciante di non lasciarlo mai andare via… e non era il corpo che urlava… ma il mio cuore…

Ma lei non era speciale. Era una come tante… una che era passata nel suo letto… niente di più.

Ma lui è speciale. Non uno come tanti… non uno che è passato nel mio letto… io voglio lui, lui e solo lui… sopra al mio corpo, dentro di me… nella mia testa, nelle mie viscere c’è solo lui… e ogni istante che gli sono lontana, fa sempre più male…

Vika si mise a sedere sul letto. Il suo sguardo si posò sulla stanza. Vuota. Non riempita dai loro sospiri, dal loro sudore, dai loro gemiti.

Non ce la faceva più. Scese dal letto, afferrò la vestaglia e si diresse fuori dalla stanza.

Doveva andare da lui.

E la sua mente gridava, le implorava di fermarsi, perché di nuovo avrebbe sofferto. Ma qualcosa dentro di lei la spingeva ad andare. Qualcosa di più forte della mente. Qualcosa di talmente irrazionale che lei stessa si rifiutò di dargli un nome.

Vika appoggiò la mano sulla maniglia della stanza di Murdoch.

Era quella la sua fine?

******


Il ragazzo si alzò e andò ad aprire la porta. Gettò un’occhiata all’orologio. Era molto tardi.

Spalancò la porta con aria scocciata, ma sgranò gli occhi quando la vide. Aprì e richiuse la bocca senza emettere alcun suono. Che cosa ci faceva lì lei?

“Hermione…”

La ragazza sorrise dolcemente. “Ciao, Ron”

“Che… che cosa ci fai qui a quest’ora? È successo qualcosa di grave?”

Hermione scosse la testa. “Devo solo parlare al mio migliore amico… posso?” Ron annuì, eppure la ragazza ebbe la netta sensazione che stava mascherando un po’ di delusione.

Ron le fece segno di entrare e rimase a guardarla.

Migliore amico? Herm hai intenzione di uccidermi?

“Vuoi qualcosa da bere?”

“Se ce l’hai volentieri”

Ron si diresse in cucina, cercando di non ascoltare il martellare nel suo petto.

Hermione intanto cercava di ripetere mentalmente il discorso. Lo sapeva a memoria… non sarebbe stato poi così difficile, doveva solo ripeterlo davanti a lui… come se fosse stata… una lezione di Pozioni. Doveva solo calmarsi, respirare e… parlare.

Sì. Lei era la regina del sangue freddo. Sapeva cosa doveva fare. Sapeva come fare. Non c’era nessun problema.

“Tieni”

Hermione alzò gli occhi e si trovò davanti un bicchiere pieno di Burrobirra. “Grazie”

Ron si sedette accanto a lei sul divano e la guardò. “Allora… cosa dovevi dirmi?”

La ragazza sorseggiò piano la sua Burrobirra. Respirò profondamente. Si preparò a parlare. Girò il volto verso Ron e… rimase zitta.

Fu un istante. Un secondo. O forse anche meno. La sua mente si svuotò completamente. Il suo bel discorso andò a farsi friggere e lei rimase lì a guardarlo negli occhi. E sì, ne era sicura… già si immaginava che faccia da ebete potesse avere. Ma non riusciva proprio a staccare gli occhi dai suoi.

Aprì la bocca, nella speranza che le parole le uscissero spontaneamente ma… nulla. Il suo cervello, per la prima volta, non le rispondeva. E Ron continuava a guardarla. Con quei grandi occhi azzurri… e un’espressione di chi si aspetta una grande rivelazione.

Hermione si sentì tremendamente stupida in quel momento. Era lì, ferma immobile sul divano di Ron pronta per dirgli tutto quello che provava e… non riusciva a mettere due parole di fila. Vista da fuori, ne era sicura, sarebbe stata una situazione veramente comica. Ma proprio tanto.

“Io… io non…”

Ron alzò un sopracciglio.

Hermione continuò a guardarlo negli occhi. E scoppiò a ridere. Forse era una risata un po’ isterica, ma era pur sempre una risata. E anche Ron sorrise. E lei ne era sicura… lui sapeva cosa voleva dirgli. Lo sapeva. Perché quello era il suo Ron…

“… non ricordo più… mi spiace…” riuscì a dire tra una risata e l’altra.

Quando si fu calmata, il ragazzo le accarezzò piano una guancia. “Vuoi che ti dia una mano?” le sussurrò. E Hermione si sentì morire. Annuì, senza riuscire a staccargli gli occhi di dosso. Perché in quel momento gli sembrava bellissimo.

Ron avvicinò la sua testa a quella di Hermione. E senza aspettare. Senza sapere cosa stava facendo. Capì solo che doveva baciarla. In quel momento. In quel istante. E lo fece. Appoggiò piano le sue labbra contro quelle di Hermione e la baciò per la prima volta nella sua vita. Sentì le labbra della ragazza che si aprivano, e una sua mano che si aggrappava ai suoi capelli. E capì che quella doveva essere la sua vita. Tutta la sua vita.

Perché nulla avrebbe potuto essere paragonato con quel momento.

Hermione sentì il corpo di Ron contro il suo, mentre la sua bocca la faceva impazzire. Le mani del ragazzo la stringevano possessivamente, e lei riuscì solo a pensare che non avrebbe mai voluto staccarsi da lui. Mai.

E fu un flash. Un lampo nella sua mente che la rimandò a quel giorno. Quel dannatissimo giorno. Quando Tom era morto. Quando lei aveva stretto la mano di Ron. Quando aveva capito cosa voleva dalla sua vita.

Adesso ne era sicura. Voleva Ron. E voleva tutto ciò che Ron comportava. Anche le litigate.

Voleva essere baciata ed essere amata come solo lui sarebbe stato in grado di fare.

Lei voleva Ron.

Il ragazzo si staccò dalla sua bocca per riprendere fiato, ma non la lasciò andare. Si limitò a respirare affannosamente e a guardarla negli occhi, mentre anche lei faceva lo stesso.

“Ti ho aiutato?”

Hermione sorrise. “Più di quanto tu creda.”

Ron appoggiò la fronte contro quella di Hermione e sospirò. “Io… io voglio che tu sappia che non è passeggero… che non potrà mai essere qualcosa di passeggero… perché ti amo… e voglio che tu lo sappia, anche se non ho mai avuto il coraggio di dirtelo…”

Hermione si staccò da lui e lo guardò negli occhi. “E io…voglio che tu sappia cosa penso. E voglio sapere quello che c’è nella tua testa. Voglio sapere i tuoi desideri più nascosti, le tue paure più impronunciabili… voglio sapere cosa ti da i brividi… e a cosa pensi quando sei da solo… Voglio tutto questo. E molto di più. Voglio te. Totalmente, interamente, completamente… in modo da non lasciare spazio ai dubbi. Desidero solo averti accanto. E amarti come meriti. Voglio te. E molto di più. Voglio sapere cosa pensi… e cosa sogni. E voglio restare nelle tue braccia tutta la notte e tutta la vita. Voglio te. Voglio la tua mente, il tuo cuore e il tuo corpo. E voglio che la paura che ho sempre avuto addosso, sparisca.” Sospirò. “…era il mio discorso…”

“Te lo sei ricordata”

Hermione annuì. “Solo adesso… ma non importa…”

Ron si chinò per baciarla. “Già… non importa…”

E lentamente la fece sdraiare sul divano, mentre le baciava il collo. Non l’avrebbe fatta scappare. Non di nuovo. Era sua. Soltanto sua. E l’avrebbe amata come meritava.

Perché non aveva più paura. E nemmeno lei. E per una volta non c’erano veramente problemi.

******


Harry si portò a sedere, mantenendo gli occhi chiusi. Da qualche giorno passava notti infernali, e non faceva fatica a trovare un perché. Dormire sul divano non era mai stata una sua aspirazione… ma non era quello il punto.

Il punto era che tutto faceva schifo.

Il fatto che una persona bellissima come Alicia adesso dormisse nel suo letto.

Il fatto che tutte le notti la sentiva piangere.

Il fatto che non poteva, ma doveva, fare qualcosa.

Il fatto che nemmeno lui stava bene.

Tutto faceva schifo.

Ma almeno lui aveva Luna.

Luna che gli sorrideva quando aveva bisogno di un sorriso. Luna che lo abbracciava quando si sentiva male. Luna che lo baciava quando iniziava a sparare a zero sulla vita. Luna… semplicemente lei. Lei gli stava dando la forza per andare avanti… e per far tirare avanti anche Alicia.

La sua Luna.

Si mise gli occhiali e si passò una mano tra i capelli. Tra uno sbadiglio e l’altro riuscì a raggiungere la porta della sua camera. Bussò piano, ben consapevole che Alicia sarebbe stata già sveglia.

“Vengo” una voce flebile dall’altra parte della porta lo fece annuire inconsciamente. Sbadigliò ancora una volta, e poi si diresse a preparare la colazione.

Sapeva già cosa sarebbe successo. Avrebbe preparato due tazze di caffè, fette di pane tostato e tutto quanto. Alicia sarebbe arrivata, con i suoi occhi gonfi e quella camminata priva della vitalità che l’aveva sempre contraddistinta. Si sarebbe seduta. Gli avrebbe fatto uno di quei sorrisi tirati e profondamente falsi, ben riconoscibili. Avrebbe preso una fetta di pane tostato e… non avrebbe mangiato nulla. Si sarebbe alzata – e di nuovo quel sorriso di circostanza – e si sarebbe diretta al bagno.

Ogni mattina. Da quando tutto era successo.

Ma lui ancora ci sperava. Ancora sperava di vederla mangiare e di vederla sorridere veramente. Ma la verità è che non riusciva a trovare un solo motivo per sorridere.

L’aveva vista al funerale… e avrebbe solo voluto dimenticare. Ma non poteva.

L’aveva vista annuire alla sua proposta di andare a vivere con lui per qualche tempo.

E la vedeva tutt’ora mentre non aveva nessuna voglia di vivere. Semplicemente faceva quello che doveva fare. Basta.

In lacrime. Arrabbiata. Sopravvissuta. Ma non in vita.

Alicia entrò in cucina con la sua camminata spenta. Gli occhi arrossati testimoniavano un’altra notte passata a piangere. Si sedette al tavolo e sorrise ad Harry… uno di quei sorrise forzati e privi di qualsiasi gioia. Prese una fetta di pane e una tazza di caffè. Non fece nemmeno in tempo a portare il pane alla bocca, si era già alzata, aveva mormorato qualcosa come “Scusa, non ho fame”, e si era diretta in bagno.

Harry aveva ancora gli occhi fissi su quella fetta di pane, quando sentì sbattere la porta del bagno.

Di nuovo non aveva mangiato.

Ma lui non poteva smettere di sperare.

******


is right now [L’amore è proprio adesso]
So don't close your heart [Quindi non chiudere il tuo cuore]
I've been waiting [Ho aspettato]
all my life for this [per tutta la mia vita per questo]
Moment of our Love [Momento del nostro amore]
with you [con te]

Just
let me Love you [Lasciati amare da me]
and I learn to Love you right [e imparerò ad amarti giustamente]
I lived Only for this Moment [Ho vissuto solo per questo momento]

For this Moment of our Love [per questo momento del nostro amore]
with you [con te]
with you [con te]

(The moment of our love – Negative)

******


< Ron aprì piano gli occhi e capì subito di non essere nella sua stanza, ma… in salotto?

Probabilmente si sarebbe messo subito a sedere cercando di capire il perché, se un ricordo non gli attraversò la mente all’improvviso. E gli bastò girarsi leggermente per trovare un ammasso di capelli ricci appoggiati sul suo braccio. Espressione poco romantica per indicare che Hermione dormiva tranquillamente abbracciata a lui.

Iniziò a postarle i capelli dal viso e a baciarla piano. Solo dopo un po’ di tempo Hermione mormorò qualcosa e aprì gli occhi.

“Buongiorno”

Hermione sbadigliò. “’Giorno…” Non si oppose minimamente quando Ron intrappolò la sua bocca in un bacio mozzafiato. Quando si staccarono la ragazza gli sorrise. “Wow… che risveglio…”

Ron la guardò maliziosamente. “E non hai ancora visto nulla...”

Hermione sembrò dapprima divertita, ma poi il suo sguardo cambiò. “Oh Ron…” sospirò.

“Che c’è?”

Hermione scosse la testa, evitando di guardarlo. “E’ che… mi stanno venendo un sacco di dubbi e… non lo so…”

“Dubbi?” Ron cercò di non far trasparire un certo nervosismo dalla sua voce.

“Sì, dubbi… su di noi… su ciò che abbiamo fatto…”

Ron l’afferrò per le spalle e la costrinse a guardarlo negli occhi. “Ti sei già pentita?”

Hermione osservò i suoi occhi. in quel momento del solito colore. Era scuri. Un blu molto scuro.

Sospirò piano. “No” sussurrò. “Non credo che potrei mai pentirmi…”

“E allora non vedo dove sia il problema, Herm… sinceramente…”

“Ron noi… non lo so… credi sul serio che potrebbe esserci qualcosa di serio tra di noi? Non facciamo che litigare e punzecchiarci… siamo entrambi orgogliosi e testardi… eppure siamo così diversi…”

“L’unica cosa che so è che ti amo… e a me questo basta…”

“No, che non basta… non si manda avanti un rapporto solo con l’amore…”

“Ah no?”

“No”

Ron sbuffò, infastidito. “E sentiamo, cosa serve?”

Hermione ci pensò un attimo. “Serve… beh, impegno immagino… e costanza… e…”

“Parli come se tutto dov’esse essere dettato dal cervello… per una volta, lascialo perdere e non ascoltarlo… Herm io so cosa voglio… e so cosa vuoi tu… e sinceramente non ci sono problemi… non questa volta… e so che sarà difficile, perché siamo due teste calde-”

“Tu… tu sei una testa calda” lo interruppe Hermione.

Ron le sorrise. “Ok, io sono una testa calda… e litighiamo, ci urliamo di tutto… ma alla fine torniamo sempre… e a me basta questo per essere sicuro che noi due la mandiamo avanti questa cosa… perché non voglio perderti… non posso perderti…”

Hermione lo abbracciò, appoggiando la sua testa nell’incavo del collo di Ron. “Allora aiutami… aiutami a staccare la spina e a lasciarmi andare…”

Ron sorrise beffardo. “Mi stai chiedendo di non farti pensare troppo?”

“Sì”

“Ne sarei onorato”

Inclinò la testa per baciarla, facendole scorrere sulla schiena le sue braccia. E iniziò a farla dolcemente impazzire. Inebriandola ogni secondo di più. Facendole dimenticare tutto il resto. Esistevano solo loro due. Che si baciavano, con passione e sentimento, perché per troppo tempo avevano aspettato quel momento.

Non ti lascerò… non potrei mai farlo…

Hermione non riuscì a trattenersi dal gemere quando la bocca di Ron si ritrovò sul suo collo. Mentre le sue mani continuavano ad accarezzarla. E pensò di impazzire. Perché mai, mai in tutta la sua vita si era sentita così. Nessuna l’aveva mai baciata in quel modo. Nessuno l’aveva mai fatta sentire così… eccitata. In verità non riusciva a resistergli.

Non avrebbe potuto.

Perché lui la faceva sentire bellissima, e lei sapeva di non esserlo. La faceva sentire importante. La faceva sentire… sì, eccitata… dal modo in cui la guardava, in cui la sfiorava… Ma soprattutto, la faceva sentire amata, ed era la più bella sensazione del mondo.

******


“Draco”

Il ragazzo alzò lo sguardo, fino ad incontrare gli occhi di Rodolphus. Non si preoccupò minimamente di salutarlo. Abbassò lo sguardo e continuò a guardare fisso davanti a sé.

Era uno dei pochi momenti che si era concesso all’aperto. Non amava stare nel parco, preferiva stare nella sua stanza, al contrario di Ginny.

Suo zio si sedette accanto a lui sulla panchina. Draco sbuffò.

“Anch’io sono felice di vederti Draco…” disse ironicamente Rodolphus.

“Che cosa vuoi?”

L’uomo scoppiò a ridere. “Come siamo precipitosi… non posso semplicemente voler passare del tempo insieme al mio nipote preferito?”

Draco si voltò a guardarlo. I suoi occhi di ghiaccio sembravano lame affilate pronte ad ucciderlo. E l’avrebbe fatto. Sentiva che in quel momento ci sarebbe riuscito. E senza nessuno sforzo.

“Che cosa vuoi?” ripetè il ragazzo.

“Parlare”

Draco si alzò di scatto. “Spiacente, non ho niente da dire”.

Rodolphus gli lanciò un’occhiata sprezzante e si alzò in piedi anche lui. “Ragazzino, vedi di non provocarmi… sono una persona paziente, ma sai com’è…”

Draco non gli rispose. Sentiva gli occhi di suo zio puntati addosso, ma lui continuava a rimanere immobile.

L’uomo sospirò e proseguì: “… stai attento a quello che fai… stai attento alla tua bella ragazza, qui nessuno la vede di buon occhio… e se tu continui a comportarti come lei, ne risentirai…”

“Non vedo l’ora…”

“Fino a quando il Signore Oscuro affiderà le missioni a me e Bellatrix… voi sarete sempre tagliati fuori…”

“Bellatrix può andare a farsi fottere e tu con lei…” Draco gli lanciò un’occhiata, si girò e prese a camminare.

Rodolphus continuò a guardarlo in lontananza. Nessuno dei due sapeva che da una finestra dell’immensa casa li stava osservando proprio lei, Bellatrix…

******

CAMPIONI DEL MONDO!!!

Dopo molto tempo, ma sono di nuovo qui! Finalmente ho finito la maturità, e posso concedermi un po’ di vacanze…
Bene gente… gli amanti delle Ron/Hermione staranno stappando le bottiglie!!! *me vestita a festa*… che volete farci, sono una grandissima fan della coppia… e finalmente il momento è arrivato!! ^_^
Devo segnalarvi un po’ di cose… prima di tutto la bellissima one-shot che Sunny ha scritto come augurio di “Buona maturità”… la storia si chiama “The One” e parla della coppia Harry-Luna… se vi piace, leggetela e recensitela, perché è veramente bellissima!
Poi… JulyChan ha aperto la mia fan list… se volete iscrivervi questo è l’indirizzo: http://julychan.altervista.org/reverie.htm ... fateci un giro, farete felici lei e anche me, ovvio^^
Per il resto… uhm… col prossimo capitolo arriverà anche un nuovo video, dedicato al Dark Side, quindi amanti di Draco/Ginny/Murdoch/Vika siete avvisati!!!
Per quanto riguarda l’Eletto preferito… chi non l’ha ancora fatto: inizi a votare! ^_______^ Il mio? Uhm… difficile dirlo… sono tutti un po’ *figli miei*… se proprio dovessi scegliere, direi No Angel e Hysteria… perché sono personaggi che mi affascinano terribilmente… non chi sono in realtà, ma proprio la loro veste da Eletti… non so perché… e poi No Angel è stata la prima che ho progettato!
E adesso passo ai ringraziamenti… grazie mille a tutti, gente, vi adoro! E mi raccomando, continuate così!!

Daisy05:
Ciao bella! Ho letto tutte le tue supposizioni riguardo No Angel e gli Eletti… non posso dirti molto, anche se, come hai detto, tu, si capisce che sotto la facciata di “assassini” c’è qualcosa in più… questo è ciò che volevo che trasparisse. E posso dire anche che ormai manca poco alla Grande Rivelazione… eh già, gli Eletti stanno per essere rivelati… ma non nel prossimo capitolo… lì c’è ancora spazio per la nostra storia. Sono contenta che il ritmo dello scorso capitolo ti sia piaciuto… credo che si percepisca che sta per accadere qualcosa… no? Un bacio gigante e grazie mille come al solito!
_heAtHer_: Draco e Murdoch? Vanno bene entrambi… ma non è detto che siano Eletti^^ occhio a non dare per scontato tutto… fino a quando non troverete scritto nero su bianco le vere identità, vi consiglio di utilizzare i “nomi d’arte”… ovvero i nomi effettivi degli Eletti… perché magari tu pensi che Draco sia Death… e magari un’altra ragazza pensa che sia Night… non si capisce alla fine! Capitolo triste? Sì… ma necessario… bacio!
Princeton: mandare in confusione con gli Eletti è la mia specialità! Eh, non posso dirti nulla… buoni o cattivi… qui sta a voi… non posso dire molto perché ci stiamo avvicinando alla grande rivelazione delle identità… ^_^ ti ringrazio per The One, io la trovo veramente bellissima… un bacio!
Desdeus: ti ringrazio come sempre… il tentennamento è importante, posso solo dire quello… ^_^
Funkia: eh mi spiace… ma tra studio ed esame di maturità ho aggiornato solo ora… e poi è vacanza anche per me e ciò significa che, adesso che ho finito tutto, non sono mai in casa… sono contenta di riuscire a farti venire i brividi (addirittura!?)…un bacio!!
Hiromi: chiamiamole esigenze di copione… il destino di Alicia, così come quello di tutti, è già scritto e nessuno può farmi cambiare idea… decisamente la compassione non mi fa né caldo né freddo ^_^ e poi mi spiace, ma io ODIO le storie dove tutto finisce bene con un bel sorriso… decisamente poco realistica come realtà… la vita non è così… c’è anche il dolore purtroppo, ed è giusto descriverlo nelle sue varie forme. Bacio!
Samy: io immagino tutte le scene come se le vedessi davanti a me… come se fossi al cinema insomma… quindi sono contenta che questo aspetto di immediatezza traspaia… eh sì, il pezzo del bambino è stato un colpo di genio (aahahhaha… della serie: W la modestia^^)… bacio!!
Ellie: anche questo in ritardo, ma è arrivato! Scrivere i capitoli sulle ombre è per me uno spasso… ti giuro che mi diverto tantissimo… a creare le ambientazioni e quelle mezze frasi di detto/non detto… l’esitazione di No Angel ha colpito un po’ tutti… e posso dire che era il mio obiettivo… qui abbiamo ritrovato Alicia, e come ha detto tu, Thomas non è necessariamente l’unico morto… la storia è ancora lunga, la guerra è in corso e il Male avanza sempre di più… potrebbe essere tutto rosa e fiori? -_- un’utopia! Bacione gigante!
Lily: grazie mille! ^_^ Sei stata brava a notare la calma… in fondo loro uccidono e tutto sembra essere normale… nulla fuori posto… dei killer perfetti insomma. No Angel ha colpito, già… ma non posso dirti il motivo per cui uccidono… (sarò pazza, ma a me sembra di essere stata così chiara su questo punto durante i capitoli… uhm… forse mi sbaglio…)… comunque presto sapremo chi sono… la grande rivelazione si sta avvicinando… a occhio e croce mancano tre capitoli… Bacione!
Giuggia89: ciao bella! Quindi No Angel e Death… anche se la pole è sempre di Dark? ^_^ Bene… sto notando che tra le ragazze No Angel è quella più gettonata. Eh si sa ormai che le domande sugli Eletti sono inutili… ma tra poco (circa tre capitoli) ci sarà la grande rivelazione… quindi all’erta eh!! ^_^ gli esami sono andati bene, 98… e posso solo dirti di goderti al meglio questi anni che ti separano dalla fine… perché la quinta passa in un baleno, te lo giuro… e poi una volta fuori non vorresti far altro che tornare indietro… ^_^ Un bacione!!!
JulyChan: ciao bella!!! Ancora grazie mille per la fan list… e come hai potuto vedere le ho fatto un po’ di pubblicità in questo capitolo! ^_^ Uhm… spoiler vero e proprio forse no, ma quel capitolo dice molto di più di quanto sembra in apparenza… No Angel e la sua ormai “famosa” scena ha colpito un po’ tutti… e sì, hai fatto un’osservazione azzeccata: non uccidono a caso. Ho sempre sottolineato il fatto che la scelta delle vittime è importante… solo che tutti si soffermavano sulla domanda “chi sono gli Eletti?” e non facevano molto caso al resto… QUESTO è importante… ^_- Beh l’importante è che il *mio* Harry ti piaccia… anche solo un pochino… ^_^ E quindi tu dici Storm e Dark… sei una delle poche che tra le ragazze non sceglie No Angel… ma mi piacciono le persone controcorrente! Ihihihi… Un mega bacio super spaziale (wow…)…
Vanellerine: figurati… grazie a te piuttosto! Stai attenta però a usare i nomi Ginny e Draco per No Angel e Dark… io non ho MAI detto chi siano! Poi possono anche essere loro due, ma per evitare confusioni, è meglio che, per adesso, parli di Dark e No Angel come se fossero delle persone a sé stanti… in molti fanno questo sbaglio… E quindi tu punti su Death e No Angel… quest’ultima va per la maggiore… mentre non sono in tanti ad aver scelto Death… sono contenta che ci sia un po’ di spazio anche per lui! ^_^ Bacio!
Ginevra Cordelia: _Storm e No Angel anche tu… queste due vanno per la maggiore devo dire… ^_^ grazie mille per i complimenti!
Kaho_Chan: ciao tesoro! Ti dico subito che no, il bambino non viene ucciso… ^_^ L’atmosfera era voluta… e anche il contrasto tra la loro missione e ciò che provano e che non possono provare. No Angel e la sua scena servivano a questo. Ti dico solo di leggere pure ciò che scrivono gli altri, ma di pensare e ragionare in base a quello che tu percepisci… se sia Ginny o meno lo devi decidere tu, non gli altri. Storm… anche qui rimane l’incognita di chi sia… non si può far altro che aspettare, no? ^_^ Devil… beh posso dirti che sì, non è una persona con cui si possa scherzare troppo… la tua impressione che sia molto pericoloso e oscuro è esatta… I miei li ho scritti sopra… comunque sono No Angel e Hysteria… ^_^ Un bacio gigante love!!!
Maky91: ti ringrazio moltissimo! Il fatto che sembri tutto reale mi fa piacere… cerco di rendere tutto al meglio... non so se ci riesco, io ci provo comunque! Dici bene… qui bisogna prepararsi perché Thomas potrebbe non essere l’unico (Meg sorride… ^_^)… in fondo siamo in guerra, no? E poi a me non piacciono le favole a lieto fine… mi sanno troppo di falso… così opto per qualcosa di più realistico, anche se doloroso… Un bacio e ti ringrazio tantissimo per tutto… la tua recensione entusiasta mi ha fatto un enorme piacere!!

Eccoci alla fine anche di questo capitolo… posso solo concludere augurando a tutti delle buone vacanze… un mega bacio!!

Alla prossima!!

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Capitolo 23
*** Dark Heaven ***


GLI ELETTI – Nati per uccidere

GLI ELETTI – Nati per uccidere



How can you see into my eyes [Come fai a vedere nei miei occhi]
like open doors [Come se fossero porte aperte]
Leading you down into my core [Che ti portano dentro nel mio profondo]
Where I’ve become so numb without a soul  [Dove sono diventata così paralizzata senz'anima]
My spirit sleeping somewhere cold [Il mio spirito dormiva in qualche luogo freddo]
Until you find it there and lead it back home [Fino a che non l'hai trovato e riportato a casa]

 

(Bring me to life – Evanescence)



Capitolo 23: Dark Heaven

 

Ginny sospirò. Si passò distrattamente una mano tra i capelli. Ma quella sensazione non svanì. Si volse di scatto, ma davanti a lei non c’era nessuno. Solo l’immenso prato. E alberi. E colline. Uno spettacolo magnifico. Ma non c’era nessuno.

 

Eppure quella sensazione non svaniva. Quella sensazione che la rendeva inquieta. Quella sensazione che la faceva sentire osservata. Eppure lei era sola.

 

Era da stupidi pensare di essere costantemente seguita. Ma in quel luogo nulla era impossibile. In quel luogo non si fidava di nessuno, perché nessuno si fidava di lei. Per questo si manteneva vigile in ogni momento. Tranne quando era con Draco.

 

Con lui si rilassava completamente. Con lui era come se fosse in un luogo lontano. Lontano da quelle mura. Lontano da tutto ciò che la turbava. Lontano dai mangiamorte, da Voldemort, da tutti… era sola con lui. E basta.

 

Ma in quel momento Draco non c’era. E lei non smetteva di guardarsi intorno. Il suo istinto raramente sbagliava. e non riusciva a non ascoltare le urla dentro il suo cervello che le gradivano che qualcuno c’era… doveva solo capire chi fosse.

 

Guardò per u istante la sua mano destra. E lì vide il piccolo anello infilato al suo dito. Sorrise senza accorgersene. Ogni volta che si sentiva così, le bastava guardare l’anello… il suo anello.

 

Saremo marito e moglie… lo saremo, Draco

 

Ginny sospirò di nuovo. Diede un’ultima occhiata al paesaggio e al castello, ma non vide nulla. Si strinse il mantello addosso e si diresse verso l’entrata. E mentre i suoi occhi vagavano da soli, giurò di aver visto una tenda del castello muoversi leggermente. E di nuovo la sensazione ricomparve. Dietro a quella finestra c’era qualcuno… e lei aveva la netta sensazione di sapere chi fosse.

 

Aprì la porta di scatto, si portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio e iniziò a salire le scale con passo svelto.

 

Doveva parlare con Draco.

 

Ne aveva un disperato bisogno.

 

Doveva stare nelle sue braccia. E sentirsi protetta. E sentirsi viva. E sentirsi lontana da tutto quello.

 

Aveva bisogno di lui. Solo di lui.

 

Arrivò in cima alle scale e quasi si mise a correre lungo il corridoio che portava alla sua camera. Giunta davanti alla porta non bussò neppure. La spalancò e se la chiuse alle spalle.

 

Si ritrovò con gli occhi di Draco puntati addosso. Ma sapeva che non le avrebbe detto nulla per essere entrata senza bussare. Draco era autoritario con tutti, ma non con lei. Lei era la sua donna. Lei aveva le sue stesse libertà. Lo sapeva bene.

 

Si tolse freneticamente il mantello e si avvicinò al ragazzo, tranquillamente seduto su una poltrona a leggere.

 

Draco…”

 

Il ragazzo la guardò, ma la sua espressione non mutò. “Non saresti dovuta uscire vestita così, fa troppo freddo…”

 

Ginny scosse la testa e si inginocchiò davanti a lui. Lo guardò negli occhi e desiderò solamente perdersi dentro di essi. Ne aveva bisogno. “Abbracciami”

 

Draco non smise di fissarla, ma appoggiò il libro a terra e, senza chiederle nulla, la strinse a sé. La fece sedere sulle sue gambe e l’abbracciò.

 

“Sono stanca…”

 

“Di cosa?”

 

Ginny si staccò leggermente da lui per riuscire a guardarlo negli occhi. “Di tutto… e di tutti… sono stanca… ma ho una rabbia dentro che diventa ogni giorno più incontrollabile…”

 

Draco annuì. “Lo so.”

 

Ginny riappoggiò la testa sul petto del ragazzo. “Continuo a sentirmi osservata… è una sensazione insopportabile… e so che è Bella-”

 

“Porta pazienza” la interruppe Draco “… ancora un po’… non può farti niente… noi dobbiamo solo aspettare… gliela faremo pagare per tutto”

 

Puoi giurarci, a costo di ucciderla a mani nude, quella donna non la passerà liscia…”

 

“Non preoccuparti”

 

Draco prese ad accarezzarle piano i capelli della ragazza. Ginny sospirò piano, stringendosi ancora di più a lui. “Posso restare qui per un po’…”

 

Draco le baciò il capo e la ragazza capì che quello era un sì. Inconsciamente sorrise e chiuse gli occhi, cullata dalle mani gentili del ragazzo. Quello era il suo paradiso personale. Il momento che nessuno sarebbe mai riuscita a toglierle.

 

“Ti amo” mormorò Ginny ad occhi chiusi, perdendosi il sorriso che si disegnò sulle labbra di Draco.

 

Anch’io…”

 

******

 

Quindi state ufficialmente insieme?”

 

Hermione alzò gli occhi al cielo. “Harry smettila!”

 

Il ragazzo sorrise leggermente. “Dai Herm! È l’unica cosa bella di questo periodo di merda… fammela godere, è una vita che l’aspetto!”

 

“Una vita che l’aspetti? Cosa dovrei dire io?”

 

Harry le mise una mano sulla spalla. “Sono contento per te… per voi… sul serio… forse in un altro momento avrei dato una festa per quest’avvenimento, ma adesso non me la sento molto…”

 

Hermione scosse la testa. “Non preoccuparti. È tutto ok.” Si morsicò il labbro e distolse lo sguardo dagli occhi verdi di Harry. “Alicia?”

 

L’espressione di Harry mutò in un istante. Il piccolo sorriso scomparve e gli occhi andarono a fissarsi a terra. “Come al solito” rispose infine “… lavora e non vive. Sta sempre male, non mangia… ed è praticamente impossibile parlarle. Non ha più nulla… e io non so che fare…”

 

“La stai già aiutando molto Harry… ti prendi cura di lei…”

 

MA NON BASTA!” urlò, pentendosene un attimo dopo, consapevole del fatto che Hermione non centrava niente.

 

La ragazza non si scompose. “Lo so. Lo so che non basta. Ma so anche che hai un cuore grande così, Harry… e che non le permetterai mai di lasciarsi andare completamente.

 

“Lo sta già facendo”

 

“No…  fino a quando avrà te, fino a quando il suo lavoro sarà importante, non si lascerà andare… tu non mollare, Harry… non mollare”

 

Harry scosse la testa. “Non ho intenzione di farlo… anche se a volte sono tentato…”

 

Hermione si alzò in piedi e si sporse per abbracciare Harry al di là della scrivania. “Bravo il nostro eroe…”

 

La ragazza si staccò da lui e gli sorrise. “Vado a lavorare…” Harry annuì.

 

Hermione aprì e richiuse dietro di sé la porta dell’ufficio di Harry. Si voltò verso un rumore di passi, giusto qualche istante prima che David alzò lo sguardo da una serie di pratiche che aveva in mano.

 

La ragazza gli sorrise gentilmente. “Ciao”

 

David le fece un cenno  con la testa. “Ciao, Hermione…” si fermò un istante, come per soppesare le parole, indeciso se proseguire o meno “… ho saputo della novità” concluse infine.

 

Hermione annuì, non sapendo che dire. La novità. Lei e Ron. Insieme.

 

E’ davvero una novità? Si chiese inconsciamente. Chi erano tutti quelli che “l’avevano sempre saputo”?

 

“Io… avrei dovuto dirtelo di persona…”

 

David scosse la testa e uno strano sorriso spuntò sul suo volto. “Credi che sarebbe cambiato qualcosa? La sostanza non cambia… e non avrebbe fatto meno male…”

 

“Mi dispiace… non avrei voluto farti soffrire…”

 

“Sta passando… ho capito che, semplicemente, doveva andare così… e che sono stato un illuso a crederci. Sospirò, passandosi una mano tra i capelli ricci. “e adesso si va avanti… non fartene una colpa”

 

“Non ero quella che credevi… probabilmente ti ho anche deluso.”

 

David la guardò negli occhi, serio. “No. Tu eri esattamente come volevo… sono io che non sono ciò di cui avevi bisogno. Non ho capelli rossi, occhi azzurri e un temperamento impulsivo… Io non sono Ron… è per questo che tra noi due non poteva funzionare…”

 

Hermione si ritrovò ad annuire. “Già…”

 

David la salutò con una mano e riprese a camminare. Quando ormai era  parecchi metri da lei, sentì di nuovo la voce di Hermione arrivargli da dietro le spalle. “Credi… che potremmo essere amici?”

 

Il ragazzo si girò e sul suo volto comparve una smorfia. “Amici?” chiese ironicamente. “Hermione… io non posso essere tuo amico. Non adesso. È vero, sta passando, ma non vuol dire che non faccia male. Tu per me non sei un’amica.” Sospirò “Quindi non considerarmi come tale, sarebbe sbagliato… almeno per il momento”

 

Hermione abbassò gli occhi e annuì. Sentì che David aveva ripreso a camminare.

 

Amici? Chi meglio di me può capirlo… io non ho mai considerato Ron un amico… eppure abbiamo sempre finto di essere tali. Adesso non posso pretendere tutto questo da David… non è giusto…

 

 

******

 

“Avanti”

 

Armstrong aprì la porta. Harry era ancora seduto alla sua scrivania. “Howard vuole vederti”

 

Il ragazzo lo guardò. “Cosa vuole?”

 

“Non lo so… pare che sia arrivata una segnalazione strana. Mi ha detto di chiamare alcuni di voi e così sto facendo… muoviti”

 

Harry abbandonò le pergamene sul tavolo e seguì il Comandante fuori dalla porta, dove lo aspettava anche Ron, vestito ancora con la tuta, probabilmente reduce da un allenamento.

 

Anche tu richiamato in fretta e furia, eh…”

 

“Già… mi ha fatto muovere il culo proprio mentre stavo finendo la mia adorata serie di addominali…”

 

Armstrong volse leggermente il capo all’indietro, giusto il necessario per poter guardare Ron negli occhi. “Fa’ poco lo spiritoso, Weasley…”

 

“Agli ordini, Signore!” gli rispose Ron, fingendo un saluto militare.

 

“Vedo che siamo di buon umore in questo periodo…”

 

Ron sembrò non cogliere la strana nota ironica nella voce del Comandante, che invece non sfuggì a Harry, già pronto a ridacchiare.

 

“Sì, non c’è male…”

 

“Eh sì… le donne fanno sempre questo effetto…”

 

Ron arrossì leggermente in zona orecchie. “Beh…” si grattò la nuca, nella speranza di trovare qualcosa da dire.

 

“Non sforzarti troppo…” Armstrong si fermò e si girò a guardarlo. “A me basta che la tratti bene… i vostri affari, sinceramente, preferirei non saperli…”

 

Il ragazzo ridacchiò e annuì, seguendo di nuovo Armostrong che aveva ripreso a camminare, e lanciando un’occhiata a Harry che sorrideva come un…

 

 “Idiota!” sibilò tra i denti.

 

“Fiero di esserlo, Weasley…”

 

Ron non riuscì a ribattere solo eprchè, ormai, erano arrivati davanti alla porta dell’ufficio di Howard. Inconsciamente fece una smorfia. Non amava essere a quattr’occhi – o comunque, troppo vicino – con quel uomo… e a giudicare dalla faccia sconsolata di Harry non era l’unico a pensarla così.

 

Armstrong aprì la porta ed entrò, seguito dai due ragazzi.

 

“Bene… giusto te cercavo”

 

La voce poco piacevole del Comandante Howard fu il loro primo benvenuto. Ed Harry notò con dispiacere che le parole dell’uomo erano rivolte proprio a lui.

 

“Eccomi, Signore”

 

“Tieni…” gli passò una cartellina “…è stato ritrovato un cadavere, poco distante da qui”

 

Harry annuì poco convinto. “Perché devo andare io? Solitamente non mi occupo di casi… uhm… ordinari…”

 

Si da il caso che abbiamo il modo di ritenere che questo sia un omicidio delle Ombre…” Harry sgranò gli occhi, ma Howard continuò “L’assassino ha utilizzato un’arma babbana, ed il corpo è stato ritrovato in un vicolo… vai a controllare… non posso mandare nessun altro, la maggior parte degli Auror è in pattuglia… e in fondo il caso Shadows  è in mano tua…”

 

Harry annuì, continuando a guardare le pergamene e le foto contenute nella cartellina. “D’accordo”

 

L’uomo annuì. “Bene… e portati…” guardò Ron “…qualcuno” concluse infine.

 

Harry annuì di nuovo e senza dire altro si affrettò ad uscire, seguito da Ron, che sbottò appena uscito. “Qualcuno? Io sarei ‘qualcuno’?”

 

“Non te la prendere…”

 

Ron scosse la testa. “Veramente… è simpatico come un bastone nel culo…”

 

Harry annuì. “Perfettamente d’accordo, amico…”

 

******

 

Save me from the nothing I’ve become [Salvami dal nulla che sono diventata]

(Bring me to life) [(Riportami alla vita)]
I’ve been living a lie, there’s nothing inside [Ho vissuto in una bugia, non c'è niente dentro]
(Bring me to life) [(Riportami alla vita)]

 

(Bring me to life – Evanescence)

 

******

 

Respirava. E si sentiva bene e male nello stesso tempo. Un vuoto e un infinito dentro di lei. Ma si sentiva viva.

 

Respirava. E nelle sue vene scorreva sempre più veloce quel odore. Il suo odore. L’odore dei suoi capelli biondi. L’odore della sua pelle.

 

Respirava. E una parte di lei urlava dal dolore. L’altra gridava dal piacere.

 

Si poteva essere così forti e così deboli nello stesso tempo. Perché tra quelle lenzuola nere li voleva morire. Ma voleva anche essere abbracciata.

 

Quella era la sua condanna.

 

Amare.

 

Parola spaventosa. Parola cancellata dalla sua mente.

 

Lei non poteva amare. Per amare bisognava essere liberi. Felici. Solari. In due.

 

Lei era prigioniera di una gabbia bellissima e imperfetta.

 

Lei era all’interno del limbo dell’infelicità… ma con una porta aperta al paradiso.

 

Lei era circondata dalle tenebre.

 

Lei era sola.

 

La sua anima vagava da sola tra quelle lenzuola di seta. Da sola in quel castello. Da sola in ogni istante.

 

Ma in quel momento lei respirava. Respirava la vita, l’amore, la morte che Murdoch portava con sé. Respirava la sua pelle. Il suo profumo. Sfiorava ogni centimetro del suo corpo addormentato accanto al suo. Si sentiva viva. E morta. Nello stesso istante.

 

Così piena e così vuota da tutta quel esplosione che aveva dentro. Voleva essere sola. Ma voleva lui. E la carne aveva avuto la meglio. E il cuore l’aveva seguita, come un fedele amico. Il cuore adesso era aggrappato a lui. A lui, sempre e solo lui.

 

Lui che aveva in mano la sua vita.

 

Perché lei non era niente. Lei era perduta… e lui l’aveva ritrovata.

 

E la sua parte razionale le gridava di scappare. Ma l’altra le sussurrava dolcemente di restare tra e sue braccia… ancora un po’. Ancora un momento. Nella speranza che anche il suo cuore iniziasse a morire poco a poco. Nella speranza che anche il suo cuore ritrovasse l’amore.

 

Amore perduto. Folle. Impossibile.

 

Perché lei non era abbastanza forte.

 

Perché in un luogo come quello lei non poteva vivere amando.

 

Perché lei aveva bisogno di aria.

 

Perché sarebbe soffocata.

 

Perché aveva bisogno di lui.

 

******

 

 

“Vieni avanti”

 

La voce strascicata di Voldemort gli arrivò alle orecchie come un suono flautato. La reverenza spesso rende ciechi.

 

Rodolphus si inginocchiò al cospetto del Suo Signore.

 

Sempre mostrare rispetto…

 

Una delle prime cose che aveva imparato. Per quanto un Mangiamorte sia importante… ci sarà sempre qualcuno più importante di lui.

 

“Mio Signore”

 

Gli occhi rossi di Voldemort si mossero veloci lungo la stanza. Non guardava nulla di particolare, eppure Rodolphus sapeva, sentiva, che il Signore Oscuro era a conoscenza di tutte i suoi gesti.

 

“Devi partire”

 

Il Mangiamorte si alzò in piedi. Ad un cenno della mano di Voldemort, si avvicinò maggiormente a lui e aspettò che continuasse a parlare.

 

“Andrai al Nord… a Skull Castle…”

 

Skull Castle. La seconda roccaforte dei Mangiamorte in ordine di importanza. Dopo il luogo in cui si trovava il Signore Oscuro stesso, era ovvio.

 

Rodolphus si inchinò leggermente. “Certo, Mio Signore”

 

“Voglio che tu stia là per un breve periodo, durante il quale mi manderai rapporti ogni giorno delle mosse dei miei fedeli…” si fermò un attimo, in cui guardò il Mangiamorte dritto negli occhi. Il rosso si scontrò con il nero. Rodolphus era sicuro che gli stesse leggendo l’intera anima. “Successivamente ti verrà detto cosa fare… il momento ormai si sta avvicinando.”

 

Rodolphus si limitò ad annuire.

 

“Partirai stasera stessa” concluse alla fine il Signore Oscuro.

 

Il Mangiamorte si ichinò di nuovo. Capì che la conversazione era finita. Prima di uscire dalla sala si voltò un istante. “Bellatrix?”

 

“Lei rimarrà qui” rispose con voce atona.

 

Il volto di Rodolphus non fece una piega. L’uomo aprì la porta e scomparve al di là di essa.

 

Iniziamo a muovere le pedine… presto riceverai lo scacco matto, Potter

 

******

 

Harry e Ron arrivarono a Knock Alley pochi minuti dopo aver lasciato l’ufficio di Howard. La via era adiacente a Nocturn Alley e per questo veniva frequentata solo da un certo tipo di persone.

 

I due guardarono distrattamente la via. Tre giovani Auror li stavano aspettando. Ai loro piedi una sagoma coperta da un lenzuolo.

 

A Harry non sembrò strano il fatto che non ci fossero molti curiosi in giro. Nessuno voleva essere immischiato in nessun modo negli affari delle Ombre. Lo sapeva bene.

 

“Buongiorno Signor Potter, Signor Weasley” una giovane recluta li salutò in modo molto formale. Cosa che fece sorridere notevolmente Ron.

 

“Chi l’ha trovato?” chiese Harry.

 

Quello che sembrava il più vecchio dei tre si fece avanti. “Non lo sappiamo, Signore. È arrivata una segnalazione e noi eravamo in pattuglia… ci hanno detto di controllare e abbiamo trovato questo…”

 

Harry annuì. “Scopritelo”

 

 Un giovane dai capelli biondi si chinò e tirò indietro il lenzuolo bianco con cui era stato coperto il corpo. Un uomo sui quarant’anni, di bell’aspetto comparve al di sotto di esso. Aveva una grossa ferita sull’addome, probabilmente causata da una pistola, e un grosso taglio sulla gola.

 

Si sono preoccupati che fosse morto sul serio…

 

“Puoi ricoprirlo…” disse atono Ron.

 

Harry si volse a guardare l’amico. Un’occhiata fugace e la loro perfetta intesa fece il resto. Avevano finito in quel luogo.

 

“Portatelo via… e cercate qualcosa qua in giro…”

 

I tre Auror scattarono all’ordine di Harry. Ron si avvicinò all’amico per poter parlare con lui, senza essere sentito dagli altri tre. “Che ne pensi?”

 

“Lo sai”

 

“Bella trovata… uccidere un mago con armi babbane sta diventando una moda…”

 

“Già… soprattutto perché hanno fatto in modo che tutti pensassero che sono stati Gli Eletti…”

 

Ron sorrise. “Sono stati anche bravi però… vicolo malfamato, armi babbane, nessuno ha sentito niente…”

 

“Li ha fregati il modo di uccidere però…” constatò Harry.

 

“Già. Gli Eletti uccidono da soli… qui vi è l’utilizzo di due diverse armi su uno stesso corpo… decisamente un altro stile…”

 

Harry annuì, pensieroso. “Quello che mi fa riflettere… è che qualcuno vuole fasi passare per gli Eletti…” Si volse a guardare l’amico. “…questa storia non mi piace…”

 

Ron scosse la testa. “Decisamente no”

 

******

 

La principessa presto verrà schiacciata. E porterà con sé il suo amato principino… e presto il loro regno si frantumerà tra le mie dita. E tutto accadrà per colpa dell’amichetto del cuore. Piccolo, stupido illuso, caduto tra le braccia della bambola di porcellana. E anche lui cadrà. E anche lei. Presto molto presto tutto inizierà a girare a mio favore…

 

Godetevi la vita finchè potete, piccoli illusi.

 

 

 

 

“Ti vuole Bellatrix...”

 

Che stronzata

 

Non gli era minimamente passato per la testa di andare da lei. Non credeva affatto che volesse vederlo. Ne era sicuro. Eppure ci stava andando. Giusto per averne la certezza matematica.

 

Codardo…

 

Incredibile come la sua coscienza si rivelasse sempre precisa. E bastarda.

 

Forse dipendeva dal padrone di quella coscienza. Che in fondo, era semplicemente un’altra sua forma.

 

Non credeva affatto che quella donna - pazza – volesse vederlo. Ma, inutile negarlo, temeva ciò che poteva fare. La temeva intimamente. In un modo che non avrebbe mai espresso. Non l’avrebbe mai detto a nessuno. Ma era così. Perché tutti, tutti temevano Bellatrix.

 

Ogni Mangiamrote doveva farsi sostanzialmente gli affari proprio e non impicciarsi in quelli degli altri. Se no osservava questa regola, non avrebbe avuto problemi.

 

Questa regola non funzionava con lei.

 

Con lei, nessuna regola era valida.

 

Era lei LA regola. La sola e unica regola era quella che obbediva al suo ego. Le altre venivano cancellate.

 

Una di queste regole era: mai contraddirla. Bisognava essere o pazzi o sciocchi. E lui non era né uno, né l’altro.

 

Ammirava Ginny e Draco per come la fronteggiavano. Soprattutto la prima. Ma temeva ciò che la donna avrebbe potuto fare.

 

Per questo ora si trovava davanti alla sua porta. Anche se era sicuro che lei non volesse vederlo.

 

Bussò alla porta e si aspettò qualcosa del tipo “Chi è?”… o una variante sul tema. Invece lo raggiunse la voce sicura della donna.

 

“Avanti”

 

Murdoch aprì piano la porta. Giusto per mostrare alla donna chi era, prima di entrare totalmente nella stanza.

 

Bellatrix gli voltava le spalle. Guardava fuori dalla finestra. Non sembrava nemmeno essersi accorta della sua presenza. Non sembrava. Ma era logico che non fosse così. Bellatrix aveva la capacità di sapere sempre tutto.

 

Sempre.

 

“Vieni avanti… e chiudi la porta”

 

Murdoch osservò la schiena della donna, avvolta in un pesante abito nero. I capelli sciolti sulle spalli si confondevano in modo impressionante con il velluto del vestito. Il ragazzo iniziò seriamente a pensare che Bellatrix volesse realmente parlare con lui.

 

E questa cosa lo spaventò.

 

Gli venne in mente quando, proprio in quella stanza, era andato a letto con lei. Si era dimostrato uno stupido idiota. Non voleva mostrarsi di nuovo tale. Non era un idiota. Non lo era affatto. Ma tutto questo sembrava non importare molto a Bellatrix.

 

“Stavo guardando una cosa interessante”

 

Murdoch si avvicinò alla donna. Non si era ancora girata da quando era entrato. Questa cosa non gli piaceva affatto. Voleva andarsene da quella stanza il presto possibile.

 

Muoviti a parlare…

 

Che cosa vuoi?”

 

La schiena di Bellatrix si irrigidì. “Come siamo precipitosi… non vuoi venire qui accanto a me?”

 

La donna si volse per la prima volta a guardarlo. I suoi occhi neri si fissarono nei suoi. Bellatrix sorrise per un istante, prima di girarsi di nuovo e aprire la finestra. “Vieni… avanti…”

 

Murdoch serrò forte i pugni, ma si costrinse a non ribattere. Si portò accanto alla donna. Bellatrix gli indicò qualcosa – o qualcuno – fuori dalla finestra… probabilmente nel parco. Murdoch seguì la linea immaginaria tracciata dal dito della donna. Intenta a sistemarsi capelli, nel parco, vi era Vika.

 

Una spiacevole sensazione lo attraversò in piena. Sembrava che qualcosa gli stesse distruggendo lo stomaco.

 

Che bella ragazza…”

 

La voce ironica e pungente di Bellatrix sembrò colpirlo come un pugno. O peggio…

 

“So che te la porti spesso a letto…” continuò, ignorando il silenzio del ragazzo.

 

Murdoch scattò a guardarla, serrando forte i denti. Non doveva risponderle…. Non doveva.

 

Bellatrix volse il viso verso di lui. “C’è dell’altro?”

 

Che significa?” Murdoch si maledì mentalmente per la voce con cui aveva parlato. Non sembrava affatto la sua.

 

“Oh, andiamo… so che è la tua puttana personale” Murdoch giurò che in quell’istante avrebbe potuto ucciderla “… quello che voglio sapere… è se sei anche innamorato di lei…”

 

Murdoch si sforzò di ridere. Pessimo tentativo. “Innamorato? Stai scherzando spero…”

 

“Bimbo non sottovalutare le mie osservazioni…”

 

Murdoch la guardò furente. “Non ho bisogno di lei. Non ho bisogno dell’amore. È vero, ci vado a letto… ma nulla di più…”

 

Non gli piaceva affatto la piega che stava prendendo quella conversazione.

 

Bellatrix gli sorrise. Quel suo sorriso falso e pungente. Quel sorriso che lo mandava in bestia. “Una come tante… dico bene?” Il ragazzo si ritrovò ad annuire. “Quindi non ti importa di che fine fa…”

 

La morsa al suo stomaco aumentò. Aveva una brutta, bruttissima sensazione.

 

Giuro che potrei ucciderla…

 

Solo in quel momento gli occhi di Murdoch notarono la bacchetta, stretta nella mano sinistra di Bellatrix.

 

Che cazzo vuoi fare?

 

Rispondimi… non te ne importa niente?”

 

Dille di che è solo la tua puttana. Diglielo. Ti lascerà in pace. Diglielo.

 

“Non conta niente…”

 

Bellatrix sorrise. “Bene!” esclamò. “Non mi è mai piaciuta… di certo l’Oscuro Signore non si arrabbierà se la uccido…”

 

Murdoch sgranò gli occhi. “Ucciderla?”

 

Bellatrix alzò le spalle con fare innocente. “Tanto non te ne importa…” si volse verso la finestra. E accadde tutto così velocemente che Murdoch non riuscì a capire come fece ad impedirlo.

 

La donna puntò la bacchetta verso Vika, ancora nel parco. “Avada-

 

La ucciderà.

 

La ucciderà.

 

La ucciderà!

 

“No!” Murdoch riuscì a strapparle la bacchetta giusto un attimo prima che la donna potesse completare l’incantesimo.

 

Bellatrix lo guardava con un’espressione compiaciuta sul volto. Sembrava la donna più realizzata sulla faccia della terra.

 

Sei in trappola, bimbo…

 

Murdoch lasciò cadere la bacchetta. Si girò di scatto e attraversò la stanza. Aprì a richiuse dietro di sé la porta. Voleva solo andarsene da quella stanza…

 

Da quella stronza

 

Si appoggiò alla parete del corridoio e chiuse gli occhi.

 

Che cazzo ho fatto?

 

La giostra aveva appena iniziato a girare…

 

Quello era solo l’inizio…

 

Solo l’inizio.

 

******

 

È passato tantissimo tempo… perdono! La verità è che agosto ha significato vacanza anche per me…

Spero comunque che questo capitolo vi sia piaciuto… l’ultima parte, quella con Murdoch, posso solo dire che è molto importante… e che è una delle tante scene-base che ho in mente fin dall’inizio.

Questo capitolo ha visto come protagonisti, soprattutto il lato oscuro… e per completare l’opera vi invito a guardare il video “The Dark Side” a questo indirizzo: http://mio.discoremoto.alice.it/eletti

Amanti di Draco, Ginny, Murdoch e Vika fatevi sotto! ^_-

Sto notando che Bellatrix in questa storia sembra passare tutto il suo tempo alla finestra… -_- non è così, ovviamente… ma mi serve questo fatto, che lei osservi tutto. E visto che spesso ritraggo i personaggi nel parco… la finestra è un buon posto per guardare ^_-

Vorrei ringraziare ognuno di voi per le recensioni… ma ciò significherebbe rimandare ancora un po’ la pubblicazione del capitolo e non voglio! Quindi scusatemi se faccio solo un breve elenco… prometto che la prossima volta rispondo a tutti!!!

Grazie a: Hiromi, desdeus, Roby 92, princenton, Samy, Ellie, funkia, _heAtHer_, Lily, Karien, Kaho_Chan, Vanellerine, Maky, JulyChan, Sunny. Grazie ancora! E scusatemi se non rispondo ad ognuno di voi… sono mortificata!

 

Il prossimo capitolo (Shadows: The Unforgiven) sarà l’ultimo in cui vedrete le Ombre in maniera “anonima”, diciamo così… uno dei capitoli clou della storia è vicinissimo!

 

A presto!

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Capitolo 24
*** Shadows: The unforgiven ***


GLI ELETTI – Nati per uccidere

GLI ELETTI – Nati per uccidere



New blood joins this earth [Sangue nuovo lega insieme la terra]
And quickly he's subdued
[Ed è velocemente sottomesso]
Through constant pained disgrace
[Con il dolore costante la vergogna]
The young boy learns their rules
[Il ragazzo impara le loro regole]

With time, the child draws in [Con il tempo il bambino è coinvolto]
This whipping boy done wrong
[Questo capro espiatorio ha sbagliato]
Deprived of all his thoughts
[Privato di tutti i suoi pensieri]
The young man struggles on and on, he's known
[Il giovane continua a lottare è conosciuto]
A vow unto his own
[Un voto a se stesso]
That never from this day
[Che mai da questo giorno]
His will they'll take away
[Si porteranno via la sua volontà]

(The UnforgivenMetallica)

Shadows: The unforgiven

 

Continue salite. Continue discese.

 

E sali. E preghi. Prima o poi qualcosa cambia. Prima o poi qualcosa deve cambiare.

 

E preghi.

 

Ma tu non sei nessuno.

 

Le tue preghiere sono polvere.

 

Le tue preghiere non verranno ascoltate.

 

Non sei nessuno. E sei tutto.

 

E preghi. Perché questo, proprio questo finisca, un giorno.

 

E preghi. Perché fa male. Fa male dentro.

 

E preghi. Perché tu non sei… e vuoi essere. Più di qualsiasi altra cosa.

 

E preghi.

 

Ma è tutto polvere. E le tue preghiere non verranno ascoltate.

 

Tu sei un Eletto. E non sei nessuno.

 

 

 

Quando la notte fa paura. Quando non sai dove andare. Quando sai, senti, che qualcosa cambierà.

 

Quando senti che la tua vita si allontana. Quando senti che la tua vita sparirà. Sotto il peso di una bacchetta. Sotto il peso della tua colpa. Sotto il peso della tua morte. Sotto il peso di un’ombra che non puoi scacciare.

 

Quando vuoi fuggire, ma le tue gambe sono immobili. Quando vuoi gridare, ma il terrore è troppo grande.

 

Questa è una di quelle notti.

 

Loro, sì, proprio loro, sono davanti a te. Lui è davanti a te. Non sai il suo nome. Non vedi il suo viso. Ma sai cosa farà. E sai che sei troppo debole e troppo solo per vincerlo.

 

Non sai che lui è Dark. Non sai che, anche volendo, non potrai sconfiggerlo. Non sai che tutto questo va oltre le tue capacità.

 

Tu. Davanti a Dark. E intorno loro, gli Eletti. E la morte che avanza.

 

Ripensi a ciò che hai fatto in vita. Ripensi agli sbagli e ti chiedi se non avresti dovuto scegliere in modo diverso. Perché se la tua scelta ti ha portato in questa via, vuol dire che avresti dovuto cambiare qualcosa.

 

Dark ti osserva. Attraverso la sua maschera nera. Lui sa chi sei. Lo sa perfettamente. Perché gli Eletti uccidono sempre con un scopo. E tu adesso hai intuito qual è.

 

Sapevi che prima o poi li avresti visti. Sapevi che quello sarebbe stato il giorno della tua morte. Ma hai continuato a vivere la tua vita.

 

Forse hai sbagliato.

 

Solo adesso te ne rendi conto. Ma sai che adesso è troppo tardi.

 

Gli Eletti non perdonano.

 

Si vendicano.

 

Ormai l’hai imparato. Ormai lo sai.

 

E tutti questi pensieri si susseguono nella tua mente in un secondo. Tutto ti scorre davanti e tu non realizzi più nulla. Ma già ti figuri la luce verde che scaturirà da quella bacchetta. E hai paura.

 

Come ogni essere umano che in vita si pavoneggia, davanti alla morte tremi come un bambino.

 

Perché non la puoi evitare.

 

Perché tutti, tutti ci arrivano. Ma per alcuni è peggio di altri.

 

E hai paura.

 

La luna illumina la bacchetta nella mano di Dark.

 

Piangere o disperarsi non servirebbe a niente. ma vuoi sapere. Credi di averne il diritto visto che stai per morire.

 

Chi-chi sei?”

 

La tua voce è bassa, trema a contatto con la morte. Ma vuoi una risposta. Vuoi sapere.

 

“Per te sarò solo Dark… e sai che ti ucciderò…”

 

La sua voce, al contrario, è così sicura che ti terrorizza ancora di più.

 

“Mostrami il tuo volto…”

 

Vedi gli occhi dell’uomo scintillare per un attimo al di sotto della maschera. Senti le altre persone intorno a te quasi smettere di respirare.

 

Sembra che abbiano paura…

 

“Hai certe pretese, per essere uno che sta per morire…” scherno. Dark si prende gioco di te. Lui può farlo. Lui è più forte. Lui ti ucciderà. Ride divertito. “… ma in fondo non vivrai tanto a lungo per poter raccontare ciò che vedrai”…

 

Alza il braccio sinistro. La sua mano si posa sulla maschera. E dentro di te qualcosa ti urla di non guardare. Di girarti da un’altra parte. Di chiudere gli occhi. perché ciò che vedrai sarà terribile.

 

Dark si toglie la maschera. La luna gli illumina il volto.

 

E tu sgrani gli occhi. Perché il mondo dev’essere realmente impazzito. Perché tutto questo non sarebbe dovuto accadere. Perché tu non capisci. Perché sembra proprio contro natura.

 

“Non credo che tu adesso stia meglio” di nuovo la sua voce. Una voce che hai già sentito. Solo adesso te lo ricordi. Una voce sicura. In questo momento quasi triste.

 

E hai paura al pensiero di chi si nasconde intorno a te nell’ombra. Hai paura di sapere chi siano gli altri. Questa volta decidi di non chiedere. Di non sapere.

 

Guardi negli occhi Dark. Sai che è la fine. Alza la bacchetta. Ed è un istante.

 

Avada Kedavra

 

Il tuo corpo cade a terra con un tonfo. Dall’ombra escono tutti gli Eletti.

 

“Non avresti dovuto”

 

Dark si volge verso Night. “Non è un problema… non può raccontarlo.”

 

No Angel sospira. Non è d’accordo, ma non discute. Quel che è fatto è fatto. “Andiamo”

 

In un istante tutti si smaterializzano. Tutti tranne Dark. Solo un attimo in più, per girarsi verso l’inizio della via. Solo un attimo, mentre il suo viso si illumina nuovamente grazie alla luna.

 

E l’attimo dopo non c’è già più.

 

Un’altra notte è passata. Un’altra notte. E ormai sembra quasi una routine. Qualcosa che bisogna fare.

 

Uccidere per non essere uccisi.

 

Questa è la loro vita.

 

 

 

Trema. Trema. Bambina chiudi gli occhi. Hai guardato mentre la morte prendeva una sua anima.

 

Hai guardato in faccia un Eletto.

 

Hai sentito il suo nome, Dark.

 

Bambina trema.

 

Corri, corri bambina. Scappa, scappa lontano.

 

Undici anni sono troppo pochi per capire ciò che hai visto. Ma sai che quello è il male. E sai chi l’ha fatto.

 

Tu hai visto.

 

E allora scappa, bambina.

 

Loro potrebbero trovarti. Loro potrebbero farti del male.

 

E tu hai paura. Perché non volevi vedere. Ma lo hai fatto. E il tonfo del corpo di quell’uomo rimane nelle tue orecchie. E il volto illuminato dalla luna di Dark, rimane nei tuoi occhi.

 

Tu sai, bambina.

 

E domani, domani deciderai cosa fare.

 

Ma per adesso scappa. Continua a scappare.

 

E dimentica per una notte, ciò che hai dovuto guardare.

 

 

 

No Angel afferra il pugnale che le porge Death. Una piccola incisione sul polpastrello. Il liquido scarlatto inizia ad uscire. Ma non fa male.

 

Sfiora con quel dito la fredda pietra. Proprio lì, dove è stato posto il sigillo. Dove è stato posto il simbolo… il simbolo che loro stessi portano sul braccio.

 

E la nuda pietra si illumina. Riconosce il suo proprietario. E la porta si rivela.

 

La bacchetta di Dark corre a risanare quella piccola ferita, consapevole con non potrà richiudere l’altra, quella più grande, che tutti loro portano dentro.

 

Una volta entrati sono di nuovo al sicuro. Sono di nuovo loro. Non più Eletti. Ma persone.

 

Dark getta la maschera sul tavolo. Death si toglie il giubbotto e il suo sguardo corre a lei, No Angel. I suoi capelli rossi riflettono la luce delle lanterne. E gli sembra ancora più bella.

 

Sono di nuovo loro. Sono di nuovo persone.

 

E la notte non gli ha traditi. Non ancora.

 

E per quella notte, possono ritenersi soddisfatti.

 

Hanno ucciso. E sono ancora vivi.

 

 

******

Sono passati più di due mesi ormai. Sono imperdonabile. Sul serio. Però, a scanso di equivoci, non ho nessuna intenzione di abbandonare questa storia! Ci sono troppo affezionata, e ci ho speso troppe energie per lasciarla. Non lo farò mai. Quindi perdonatemi se gli aggiornamenti arrivano così in ritardo… ma l’università mi sta veramente massacrando, ho degli orari assurdi e non ho proprio il tempo materiale per scrivere!

 

Detto questo, passo subito ai ringraziamenti (che saranno veloci, non voglio farvi aspettare ancora…) di chi ha commentato (grazie mille raga!! Vi voglio bene!!!):

 

Aly7: ti ringrazio molto ^_^! Per il video penso che sia un problema tuo… altri lo hanno visto!!

Desdeus: è un capitolo che andava scritto, soprattutto l’ultima parte. Spero che questo ti piaccia di più, è decisamente un momento cruciale.

_Roby92_: grassie! Harry e Alicia… posso dirti che sono amici. Molto amici. Altro non posso rivelare.^^

Samy: Bellatrix sfodererà sempre più armi. Dimostrerà di non fermarsi davanti a nulla. Con tutto quello che ciò può comportare! Un bacio^^

Edvige86: ti ringrazio moltissimo! I tuoi complimenti mi hanno fatto un enorme piacere, spero che ti possano piacere anche i capitoli futuri! Quanto ai morti… beh, siamo in guerra… detto questo non dico altro! Un bacio!

Angel Black: ti ringrazio tanto! Nuovi pareri fanno sempre piacere. Bellatrix si rivelerà sempre di più. Ma inutile dire che amo descrivere la sua pazzia e la sua malvagità. è rilassante! Per il video, mi pare che ci sia l’opzioneDownload”… prova a cliccare lì^^

Ellie: ciao bella!! Mi sa che è una tua impressione, perché lo scorso capitolo era lungo come gli altri^^ Sì, volevo che ci fosse un momento tutto dedicato al Dark Side. Giusto per vedere cosa combinano tutti insieme in quel castello^^ Hai centrato il punto, cara,… Murdoch non è così “macchina” come si dipinge… ma prova a riflettere su questo… perché è il punto da cui si muoverà tutta la seconda parte della storia dedicata al Dark Side.  Ti ringrazio per il video… amo farli e sapere che piacciono è un incentivo in più a crearli! Un bacio grande!!

Kaho_Chan: tesoro, ciao!! La ricetta purtroppo non ce l’ho… posso dirti tanta passione e tanta convinzione in ciò che scrivo… che poi non so se è realmente così speciale (voi tutti siete sempre troppo buoni…)! La verità è vicinissima… scorri più in basso per scoprire il titolo del prossimo capitolo e sai già perché! Ebbe sì, le ombre hanno ucciso… ^__- dovevano concludere il loro ciclo “misterioso” in modo autorevole, non credi? Un bacione grande e grazie per i 10000 complimenti che ogni volta mi fai!!

Marty92: Bellatrix risulta essere antipatica un po’ a tutti… chissà perché… ^_^ so di essere stata cattiva ad aggiornare così tardi… mi perdoni?

Davy Jones: new entry! ^_^ grassie mille per tutto ciò che hai scritto. Mi ha fatto un piacere immenso. Spero che questa storia continui a piacerti e ad emozionarti! Grazie ancora!!

Sunny: my lovveeee!!! Non preoccuparti per la puntualità! Parli con una che ritarda in tutto!!! ^__- ogni volta che leggo un tuo commento arrivo al settimo cielo! Sono troppo contenta!! ^_^ grassie grassie grassie per tutto!!! So che il capitolo non è arrivato proprio puntualissimo ma… è arrivato^^ Un bacio grandissimo, ti voglio bene!!!

Kurua: wow che entusiasmo! Ti ringrazio immensamente. Non penso di essere un genio o un mito, ma fa sempre piacere sentirsi dire cose del genere^^ purtroppo non ho aggiornato in fretta, complice l’università, spero che mi perdonerai!

Maga Magò: una new entry! Ti ringrazio tanto per tutti i complimenti… sono felice di averti fatto apprezzare la coppia Harry/Luna… ma sia chiaro, io sono una grande fan della coppia Harry/Ginny nel reale! ^_- quanto a follia assassina… penso di essere anche peggio di Sunny^^ Io, come dico sempre, sono una fervida sostenitrice del “finale reale”: ciò significa nessun lieto fine forzato (se ci sta ok, ma se è forzato, no) anche a costo di sacrificare i personaggi… sei avvertita^^ Un bacio!

JulyChan: tesoro!!!! High school musical l’ho visto pure io^^ veramente carino e fatto bene, comprese le canzoni! Non preoccuparti, come puoi leggere dal titolo del prossimo capitolo, la verità verrà presto allo scoperto! Non sai quanto mi ha fatto piacere la tua recensione e leggere che consideri questa storia un libro. È una cosa bellissima, che mi rende veramente piena di gioia… soprattutto perché ci sono veramente tanto affezionata… è una storia che ho pianificato per tanto, ogni personaggio, ogni evoluzione, ogni mistero è stato pensato e ripensato nella mia testa per tantissimo. Sapere che tutto questo è apprezzato mi fa un enorme piacere! Sì, le ombre e gli eletti sono le stesse persone… solo che dovrei averi usato (dico “dovrei” perché potrebbe essermi sfuggito, quindi non metto la mano sul fuoco) le due parole in due diverse situazioni… Non preoccuparti per l’email! ^_^ Un bacio grande grande e grazie di tutto!!

 

Anche oggi abbiamo finito! Vi aspetto nel prossimo capitolo: “Scoperti!”… ebbene sì, la verità è vicina… e il mistero si sta per svelare… almeno in parte ^_^

 

Alla prossima!

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 25
*** Scoperti ***


GLI ELETTI – Nati per uccidere

GLI ELETTI – Nati per uccidere



Sometimes you feel tired, [Certe volte ti senti stanco]
feel weak,
[ti senti debole]
When you feel weak,
[quando ti senti debole]
you feel like you wanna just give up.
[vorresti solo rinunciare.]
But you gotta search within you,
[Ma devi cercare dentro di te]
find that inner strength [trovare quella forza interiore]
And just pull that shit out of you,
[e tirarla fuori]
and get that motivation
[e scoprire quel motivo]
not to give up
[per cui valga la pena non mollare]
And not be a quitter
[e per non essere un codardo]
no matter how bad you wanna
[non importa quanto fortemente tu voglia]
just fall flat on your face… [solo cadere a faccia in giù…]
and collapse
[e crollare]

(Till I collapse – Eminem)


Capitolo 25: Scoperti

 

Rodolphus aspettò di essere annunciato. Un giovane Mangiamorte gli fece cenno che ora poteva entrare. Rodolphus si staccò lentamente dal muro su cui si era appoggiato nell’attesa. Entrò con passo deciso nella stanza, lanciando una rapida occhiata a tutti i presenti. L’oscurità regnava sovrana, ma l’uomo riconobbe le figure di diversi Mangiamorte in piedi attorno a lui.

 

Rodolphus!” l’uomo si girò sentendo la voce di una donna. “Ti stavamo aspettando. Il Signore Oscuro ci aveva avvertiti che saresti arrivato.”

 

L’uomo si limitò ad annuire, aspettando che la donna si facesse avanti e si mostrasse ai suoi occhi.

 

Ci fu uno schiocco di dita e tutta la sala si illuminò, rivelando ben più persone di quante non gli erano sembrate inizialmente. Una donna avanzò lentamente, distaccandosi dal gruppo. Il morbido vestito di velluto verde (così tipicamente Serpeverde) le ricadeva dolcemente lungo i fianchi. I capelli neri, più lunghi di come li ricordava Rodolphus, erano raccolti di lato. Non era particolarmente bella. Non lo era mai stata. Ma era affascinante. Con quel sorriso appena accennato e quegli occhi sempre pieni di disprezzo. Così simili agli occhi che aveva un tempo Draco – un buon allievo, ora niente traspariva dai suoi occhi -

 

Ma da allora era passato molto tempo. Moltissimo.

 

Rodolphus Lestrange” riprese la ragazza, perché sì, era ancora una ragazza, nonostante dimostrasse certamente qualche anno di più della sua reale età. “Benvenuto a Skull Castle!” pronunciò in modo molto formale. Tutti i Mangiamorte presenti si piegarono leggermente in avanti in segno di rispetto. Anche lì, nel Nord dell’Inghilterra, come ovunque, era arrivata la sua fama.

 

Mettersi contro Rodolphus o Bellatrix Lestrange voleva dire mettersi contro il Signore Oscuro in persona.

 

“Tutti loro” continuò la ragazza, indicando i Mangiamorte intorno, “hanno scelto me per darti il benvenuto e per stringerti la mano in segno di alleanza e reciproco rispetto tra i nostri due gruppi. Ed è con piacere e onore che ti porgo la mia mano, per ristabilire una vecchia amicizia ora ritrovata”. Sollevò la mano in attesa.

 

Rodolphus la guardò negli occhi e strinse la mano che le porgeva la giovane. “Che sia di buon auspico per il futuro, mia cara Pansy…”

 

Tutt’intorno si levarono grida in onore del Signore Oscuro.

 

Un nuovo periodo stava per iniziare a Skull Castle.

 

******

 

“Alicia?” la voce di Harry si disperse nel nulla. Come sempre non ottenne risposta.

 

Harry non ci badò. Era abituato a quel perenne silenzio, rotto soltanto, qualche volta, dalla sua stessa voce.  Si era dovuto abituare al silenzio. Alle non risposte. Agli sguardi ora duri e pieni di rabbia, ora tristi e lucidi di lacrime.

 

Si era dovuto abituare. A sorreggere una persona che non voleva essere sorretta. Ad abbracciare una persona sempre più distaccata. A parlare con una persona che non rispondeva.

 

Harry mise in tavola il caffè e aspettò che Alicia uscisse dal bagno. Cosa che non avvenne. Cercò di ingannare il tempo, imburrando delle fette di pane appena tostato. Ma quando arrivò alla quinta fetta si rese conto che Alicia ci stava mettendo troppo.

 

Lasciò perdere il pane e si diresse verso la porta del bagno. “Aly?” Di nuovo non ottenne risposta. Sbuffò, leggermente infastidito di questo assiduo silenzio. Stava per mettersi a bussare quando la ragazza aprì la porta. Harry si trovò davanti una ragazza distrutta. Una ragazza a cui non riusciva ad abituarsi. Perché faceva troppo male l’idea che la vecchia Alicia se ne fosse andata per sempre.

 

La ragazza lo guardò. La pelle delle labbra screpolata, gli occhi profondamente cerchiati, i capelli in disordine. Quella era solo la brutta caricatura di ciò che un tempo era stata la sua amica.

 

“Stai bene?” Harry si sentì un idiota a fare una domanda del genere. Ma non sapeva più cosa dire. Anche lui era stanco. Anche lui non ce la faceva più.

 

Alicia abbassò lo sguardo. “Sì” mormorò. Senza dire altro si diresse verso il tavolo e si versò una tazza di caffè.

 

Ed Harry si rese conto di quanta routine c’era in quei semplici gesti. Di come tutto era diventato normale. Ma non lo era affatto. Eppure sembrava che nessuno volesse accorgersene. Sembrava che lei non se ne accorgesse.

 

Faceva male vederla in quello stato. Faceva male vederla o triste o arrabbiata. Mai una via di mezzo. Mai. Mai un altro sentimento.

 

Faceva male.

 

Ma faceva più male pensare che tutto questo per lei stesse diventando la normalità. Che la rabbia stesse lentamente prendendo possesso della sua intera vita. Arrabbiata e infelice.

 

E faceva male guardare quella fotografia posta sul mobile, scattata neanche un anno prima, in cui una ragazza sorridente salutava l’obiettivo mentre era dolcemente abbracciata al suo migliore amico.

 

Era un dolore lancinante. Perché quella ragazza non esisteva più.

 

******

 

Hermione aprì piano gli occhi. Ron la stava osservando mentre le accarezzava piano i capelli. Le sorrise dolcemente e il cuore di Hermione aumentò il battito. Possibile che avesse sempre  quell’effetto su di lei? Sembrava una bambina. Ma non riusciva proprio a smettere.

 

Era… emozionante trovarlo accanto alla mattina, prendergli la mano mentre mangiavano in mensa, sorridergli in un modo diverso da come sorrideva a Harry… o di come aveva mai sorriso a David… passargli una mano tra i capelli nel tentativo di domarli leggermente e soffermarsi per un secondo, un istante, in più sul suo collo… avere i suoi occhi fissi sulla schiena – o forse un po’ più in basso… conosceva i punti deboli di Ron – mentre si allenava nei combattimenti.

 

Era emozionante sapere che lui ci sarebbe stato in ogni momento.

 

Ci sarebbe stato nelle piccole cose. Ci sarebbe stato in quelle grandi.

 

Il suo cuore si lasciava andare sempre di più ogni volta che lui la guardava. Ogni volta che la baciava. Era incredibile cosa Ron sapesse fare senza rendersene conto. Si chiese se anche per lui, lei fosse tutto quello.

 

Ron le baciò la fronte, prima di arrivare alla sua bocca. Un sua mano era ancora tra i suoi capelli, mentre l’altra giaceva tranquillamente sulla sua spalla. Hermione affondò entrambe le mani tra i capelli di Ron e lo attirò a sé ancora di più. La stava baciando in un modo così dolce, così diverso dalla passione che scaturiva quando la bloccava contro le pareti di casa perché non sapeva resistere fino alla camera da letto, che quasi le venne da piangere.

 

Era stata così stupida a voler rifiutare tutto questo.

 

“Ti amo” sentì il fiato di Ron sulle proprie labbra. Hermione gli accarezzò una guancia. Avrebbe dovuto rispondergli. Ma non ci riuscì. Alla fine la più codarda tra i due era sempre lei.

 

Grande sul campo di battaglia ma una frana nei sentimenti. A volte si sentiva proprio un incapace. Non riusciva a mettere una parola dietro l’altra se doveva esprimere quello che sentiva.

 

Ron la guardò negli occhi. E non pretese nulla. Sapeva che prima o poi avrebbe avuto la sua risposta. E lui avrebbe aspettato. In fondo non gli servivano parole… gli bastava guardarla negli occhi per capire a cosa stesse pensando. Proprio come quando si era presentata a casa sua, tutta sicura di sé con il suo discorso nella mente

 

L’aveva guardata. E aveva capito. E l’aveva baciata.

 

Le parole tra di loro si erano sempre dimostrate false e bugiarde. Taglienti. Piene di rabbia. Inutili.

 

“Devo andare a prepararmi”

 

Hermione mugugnò in risposta. Non voleva che lui si allontanasse da lei. Ma, come sempre, non ebbe il coraggio di dirglielo.

 

Prima o poi saprai cosa mi succede ogni volta che ti guardo…

 

Ron le sorrise. La baciò sulla guancia e le accarezzò i capelli. E si impose di alzarsi. Si conosceva bene ormai. Un bacio di Hermione significava perdere il controllo. E arrivare in ritardo al lavoro.

 

E questo avrebbe significato litigare con lei, sempre troppo ligia al dovere e agli orari.

 

Indossò rapidamente un paio i boxer e si diresse in bagno, lanciando però un’occhiata alla ragazza sdraiata nel suo letto. Sembrava così indifesa. Così diversa dall’Auror severo e sicuro di sé. Ed era così bella. Con i capelli sparsi disordinatamente sul cuscino e quel lenzuolo che cercava di coprirle il corpo ma che non riusciva perfettamente nel suo intento.

 

Per fortuna… pensò con un sorriso, mentre richiudeva dietro di sé la porta del bagno.

 

Si guardò allo specchio e sorrise compiaciuto quando notò i capelli più disordinati del solito. Hermione aveva decisamente fatto un buon lavoro durante la notte. Si sciacquò la faccia con l’acqua ghiacciata. Da un po’ di tempo – ovvero quando passava le notti con lei – quello era l’unico metodo che riuscisse a svegliarlo completamente.

 

Aveva ancora il volto completamente bagnato quando i suoi occhi caddero sullo spazzolino da denti. Sì. Un semplice spazzolino da denti. Non ci dovrebbe essere nulla di strano.

 

Ma quello non era il suo spazzolino.

 

Aprì di scatto la porta del bagno, cosa che fece spaventare Hermione.

 

“E’ tuo?”

 

Hermione sgranò gli occhi. “Ron, di che cosa stai parlando?”

 

Di- di quello!” disse indicando un punto indefinito all’interno del bagno. Punto che Hermione non poteva vedere dalla sua posizione.

 

La ragazza sorrise. “Adesso sì che è più chiaro…”

 

Ron sparì dentro al bagno, per riemergere un secondo dopo impugnando uno spazzolino da denti rosa. “Questo è tuo?”

 

Hermione alzò un sopraciglio. “Beh sì… ho portato qui alcune cose, non ricordi?” Ron passò lo sguardo da lei allo spazzolino. Una. Due. Tre volte. “Ti dà fastidio?”

 

Ron sgranò gli occhi. come al suo solito non era riuscito a spiegarsi. “Oh… no. No per niente! era… era solo per sapere ecco… non ho mai avuto uno spazzolino rosa…”

 

Hermione annuì poco convinta. Ron era decisamente strano, ma preferì non indagare oltre. Lo vide sorriderle in modo incerto e poi rientrare in bagno. Scosse la testa. A volte i suoi ragionamenti erano troppo assurdi per riuscire a seguirli fino in fondo. Un tempo si arrabbiava. Adesso aveva imparato a lasciar perdere.

 

Ron ripose lo spazzolino di Hermione dentro il bicchiere. Proprio accanto al suo. Blu.

 

Probabilmente non era riuscito a spiegarsi. Anzi, di sicuro. Probabilmente Hermione aveva capito che non era contento di trovare le sue cose in giro.

 

In realtà era proprio tutto il contrario.

 

Trovare lo spazzolino di Hermione nel suo bagno… beh lo aveva in un certo senso sconvolto.

 

Dicono che una volta che porti lo spazzolino a casa di una persona è una cosa seria. Che non porti il tuo spazzolino nella prima casa in cui passi una notte.

 

Si chiese se avesse mai portato il suo spazzolino a casa di David. E constatò che non voleva saperlo. L’importante era che, adesso, il suo spazzolino fosse lì. Accanto al suo. E che questo significasse che per Hermione era qualcosa di serio.

 

Era un ragionamento giusto no?

 

Non lo sapeva. Ma aveva voglia di gridare. Incredibile cosa uno spazzolino rosa sapesse fare…

 

Ma se quello spazzolino era di Hermione non bisognava stupirsi più di tanto. Lei sapeva fare anche di più.

 

******

 

“Buongiorno!!”

 

La voce squillante e allegra di Luna fece trasalire un po’ tutti.

 

Greg le sorrise. “Buongiorno anche a te, Luna”

 

“Novità? Qualcosa di nuovo?”

 

Luna non attese risposta e si diresse con passo spedito verso il suo ufficio. Greg la osservò interdetto per un istante, prima di decidere che, forse, era il caso di seguirla.

 

Meredith si sta occupando di una ricerca. Pare sia una cosa importante. Cronaca nera.”

 

Luna lasciò la borsa sulla sua scrivania e si volse ad osservarlo. “Ma noi ci occupiamo di cronaca?”

 

Se un direttore di giornale avesse posto una domanda del genere, probabilmente il suo staff avrebbe pensato ad una battuta. Ma quello non era un giornale qualunque. E quella non era una ragazza qualunque. E quella, soprattutto, non era affatto una battuta. Purtroppo.

 

“Ehm… no, Luna…”

 

Luna sgranò gli occhi. “Ah ecco!” ridacchiò “allora non ero io che mi sbagliavo!”

 

Greg annuì. Inutile cercare di capirla. “… sembrava una cosa piuttosto importante… e anche se non ci occupiamo…”

 

“Hai fatto bene. Bravo Greg!” sembrava un complimento rivolto ad un bambino. Ma l’uomo preferì non farglielo notare.

 

Luna si mise a rovistare nella sua borsa. Sbuffò infastidita visto che non trovò ciò che stava cercando. Iniziò a spostare pergamene e i vari e strani oggetti disposti sulla scrivania. L’uomo continuò a fissarla, aspettando di sapere di cosa doveva occuparsi. Ma Luna aveva i suoi tempi… e se stava facendo qualcosa, era inutile cercare di distoglierla. Era una causa persa.

 

Greg sapeva di dover semplicemente aspettare.

 

“Hai per caso visto una molletta?”

 

L’uomo la guardò, frustrato. “No Luna…”

 

“No, sai perché… Harry dice sempre che non dovrei usare la bacchetta per i capelli…”

 

“Beh, non ha tutti i torti…”

 

Luna annuì, distrattamente. “Ma è così comoda! Se mi serve so subito dove si trova… ma gliel’ho promesso… e quindi devo proprio trovare una molletta…”

 

Si mise inginocchiata per terra e iniziò a guardare sotto la scrivania.

 

“Non credo che lì sotto ci sia qualcosa di interessante… tanto meno la tua molletta, Luna”

 

“Ne sei sicuro?”

 

Greg sospirò. “Temo di sì…”

 

Luna riemerse da sotto la scrivania. Si passò una mano tra i lunghi capelli biondi. “Uff… penso che infrangerò la promessa fatta a Harry per un giorno… cercherò la molletta più tardi magari…” Si volse verso l’uomo e gli sorrise. “Uhm… di cos’hai detto che si sta occupando Meredith?”

 

“Cronaca nera”

 

Luna si battè una mano sulla fronte. “Già! Me n’ero dimenticata…” si mise a sedere alla sua scrivania, cercando di sistemare leggermente il disordine di carte, pergamene, giornali e oggetti.  “Che cos’è successo di tanto importante da far scomodare Meredith?”

 

“Non è ancora certo… ma pare che stanotte ci sia stato un nuovo omicidio delle Ombre…”

 

Luna fece una smorfia. “Non mi pare una grossa novità”

 

“No beh, questo no… ma pare che una ragazzina abbia assistito al delitto…” Luna girò di scatto la testa verso l’uomo “… e pare che sia ancora viva. Questo implica che loro non l’hanno vista…”

 

Luna si alzò dalla sedia e afferrò la borsa. “Sei sicuro?”

 

Greg la guardò sconcertato. “Beh è la notizia che è trapelata… se ne sta occupando Meredith, te l’ho detto…”

 

Luna annuì e l’oltrepassò, dirigendosi a passo spedito nel corridoio. Greg rimase un attimo interdetto, prima di capire che Luna se ne stava andando.

 

“Luna! Sei appena arrivata!”

 

La ragazza non si volse e proseguì a camminare. “Lo so… ma devo fare una cosa. Pensaci tu qui!”

 

Greg non ebbe il tempo di ribattere. Luna era già in strada, e poco dopo, non la vide più, confusa totalmente nella folla.

 

******

 

Lo vide subito. Era quasi all’inizio del bosco. Totalmente vestito di nero, come sempre. I capelli biondi risaltavano particolarmente.

 

Ginny sorrise. Era un bel ragazzo, indubbiamente. Ed era un’ottima persona. Decisamente migliore della maggior parte che si trovava lì.

 

Murdoch!”

 

Il ragazzo si girò verso di lei e le sorrise. Ginny indossava la lunga veste di seta nera tipica dei Mangiamorte. Il contrasto con i suoi capelli rossi, sciolti sulle spalle, era affascinante.

 

“Allora… mi hai fatto uscire di fretta… di cosa volevi parlarmi?”

 

Murdoch la guardò negli occhi solo per un istante. Li riabbassò poco dopo, maledicendosi mentalmente per il poco autocontrollo che stava dimostrando in quell’occasione. E si chiese se fosse effettivamente il caso di parlare con lei di tutta la storia…

 

La risposta la sapeva già. Era l’unica persona. Vika era fuori discussione. In quel caso Ginny era la persona adatta. L’unica.

 

“Ti va se camminiamo?”

 

Ginny annuì. Si affiancò a lui e rimase in attesa. Non pretese nulla. Non pretese nessuna parola. Si limitò ad aspettare il momento giusto.

 

“E’ una storia lunga…” la sua voce sembrò un soffio. Per un attimo Ginny pensò di averla immaginata.

 

“Ho molto tempo.”

 

Murdoch sorrise. “Bene… perché molte cose non ti piaceranno… e probabilmente ti arrabbierai a morte con me… ma devo parlarne con qualcuno. Non ce la faccio più.”

 

Ginny annuì. “Con Vika? Vi vedo spesso parlare…”

 

Murdoch si schiarì la voce. “Sì beh… va tutto bene”

 

“Bene e basta o bene e qualcosa in più?”

 

Il ragazzo si passò una mano tra i capelli. “Diciamo bene e qualcosa in più… siamo stati a letto insieme”

 

Ginny scoppiò a ridere e si volse a guardarlo. “Una bella ragazza non te l lasci mai sfuggire eh?”

 

Murdoch la guardò negli occhi. Sembrava terribilmente serio. Ginny smise di ridere e ricambiò il suo sguardo. E forse vi lesse molto di più di quanto lui stesso sapesse.

 

“Più di una volta. Siamo stati a letto insieme più di una volta…” proseguì lui, senza staccare gli occhi dalla ragazza.

 

Ginny annuì, seria. “Sì… beh, può accadere… probabilmente ti piace…”

 

“No… affatto.” Murdoch sospirò “è semplicemente un’attrazione più forte delle altre. È molto bella”

 

Ginny distolse lo sguardo. Non se la sentiva di contraddirlo, anche se la pensava diversamente da lui. Non era una cosa che poteva dirgli lei. Era una cosa che doveva capire da solo. A costo di farsi male e ferirsi.

 

Comunque” riprese “ non volevo parlarti di lei… cioè, non solo. È che ho fatto una cazzata. Una cazzata enorme. E ho paura…”

 

L’ultima frase la sussurrò appena. Ginny fece quasi fatica a capire. “Andiamo, che cos’avresti fatto di così terribile?”

 

Se ti dico che sono un idiota?

 

Se ti dico che non so che fare?

 

Se ti dico che sono andato a letto con Bellatrix?

 

Era inutile fingere.

 

Era inutile girargli attorno.

 

La realtà, purtroppo, non sarebbe cambiata.

 

Murdoch sospirò. “Sono andato a letto con Bellatrix

 

Ginny si girò a guardarlo, sconvolta. “COSA?”

 

E lui si sentì ancora più male. Ancora più un idiota. Perché forse non avrebbe dovuto dirglielo. Perché Bellatrix era la persona che più odiava al mondo… mentre Ginny era sua amica. Perché si sentì ancora di più un idiota.

 

Quando sei già a terra, come fai a cadere ancora più in basso?

 

“Io… non so come sia successo… è stato un po’ di tempo fa…”

 

Dimmi che stai scherzando…” la voce di Ginny era così diversa dal solito. Sembrava così… ferita.

 

“No. Mi dispiace.”

 

Essere pugnalato avrebbe fatto meno male.

 

Era solo un inutile e stupido ragazzo.

 

“Io… devo andare…”

 

Ginny si girò di scatto e iniziò a correre verso il castello. Murdoch non ebbe neanche la forza per richiamarla.

 

Forse non era stata una bella idea dirglielo. Forse avrebbe dovuto portare tutto quello nella tomba.

 

Ma lei era sua amica, no? E gli amici si dicono tutto. Lei era sua amica…

 

Ormai non sapeva più niente.

 

 

 

Che cos’hai fatto Murdoch?

 

Com’è potuto succedere una cosa del genere…

 

Come hai potuto farlo.

 

Come hai potuto…

 

Ginny si asciugò una lacrima.

 

Bellatrix avrebbe pagato anche per quello.

 

 

******

 

“Un messaggio da parte del Comandante Howard, Signore”

 

Un giovane Auror gli porgeva una pergamena sigillata. Armstrong osservò il ragazzo, prese la pergamena dalle sue mani e gli fece cenno di andare. Il giovane ritornò sui suoi passi e sparì dietro l’angolo del corridoio.

 

Aprì la pergamena e si mise a leggere quelle poche righe firmate dal collega.

 

Che cosa vuole?”

 

Armostrong rivolse i suoi occhi azzurri sull’uomo che gli stava accanto. Micheal Brandis. “Vuole vedere la mia squadra”

 

Micheal annuì. “Sembri preoccupato”

 

Il Comandante lo guardò negli occhi ma non rispose.

 

Aveva una pessima sensazione.

 

******

 

New blood joins this earth [Sangue nuovo lega insieme la terra]

[…]

The young boy learns their rules [Il ragazzo impara le loro regole]

 

(The Unforgiven – Metallica)

 

******

 

Harry aprì la porta dell’ufficio di Howard. Una rapida occhiata all’interno prima di chiudere la porta.

 

Il Comandante era seduto dietro la sua scrivania. Armstrong era in piedi accanto a lui, appoggiato alla parete.

 

Alicia era dalla parte opposta della stanza. I capelli scuri le ricadevano sciolti sul viso pallido. I suoi occhi non esprimevano nulla. Vuoti, come lo erano da un po’ di tempo a quella parte.

 

Accanto a lei c’era David. Probabilmente appena rientrato dal turno di ronda mattutina. Aveva ancora indosso la divisa per le perlustrazioni esterne.

 

Ron ed Hermione erano sulla sua sinistra. Entrambi appoggiati alla parete. Entrambi l’avevano guardato non appena aveva aperto la porta.

 

E avevano pensato la stessa cosa.

 

Che diavolo sta succedendo?

 

Ma la persona che lo colpì di più era una ragazzina. Era seduta davanti alla scrivania di Howard. Riusciva a vedere solo le sue piccole spalle incurvate sotto una pesante coperta, mentre i capelli neri e arruffati le ricadevano in disordine sulle spalle.

 

Fu Howard a parlare per primo. “Bene, siamo tutti qui adesso.” Harry si mise in piedi accanto a Ron. Riuscì a vedere finalmente il profilo della ragazzina. Pallida e magra aveva il terrore dipinto sul volto. Non riusciva a vederle gli occhi, che teneva sempre rivolti alle sue mani.

 

“Vi ho fatti chiamare perché la pattuglia delle ore 10 ha trovato questa ragazzina in Cherry Street.

 

Harry inclinò la testa, nella speranza di riuscire a scorgere gli occhi della piccola da sotto i capelli, ma fu tutto inutile. Gli occhi della ragazzina rimasero inchiodati verso il basso.

 

Rivolse il suo sguardo ad Armstrong. Anche lui stava guardando la ragazzina. E non le toglieva gli occhi di dosso. Il suo volto sembrava estremamente preoccupato.

 

Harry si sentì improvvisamente a disagio a essere così vicino alla giovane.

 

Armstrong cercò di studiare i movimenti impercettibili della ragazzina. Una certa Tracy, aveva letto sul rapporto in mano a Howard. Di più non sapeva. Di più Howard non gli aveva fatto leggere.

 

Ma aveva la netta sensazione che quella Tracy non avrebbe portato nulla di buono.

 

“Come sapete tutti, questa notte è stato ucciso un altro uomo” Harry ebbe la netta impressione che la ragazzina avesse iniziato a tremare, anche se in modo impercettibile “La pattuglia delle ore 9 ha ritrovato il corpo a Skin Street. Penso sappiate tutti che è la strada parallela a Cherry Street”

 

Harry sentì Ron irrigidirsi. I suoi occhi si spostarono dalla ragazzina ai suoi due migliori amici accanto a sé. Hermione era un fascio di nervi. Ron era rigido, come in attesa di qualcosa.

 

Quel qualcosa che tutti loro stavano aspettando.

 

“Hanno trovato la nostra Tracy mentre dormiva per strada. Ovviamente è la prassi chiedere in giro se qualcuno ha delle informazioni utili. Da quanto i nostri Auror hanno capito, la nostra giovane amica ha visto uno di loro…”

 

Harry si sentì gelare. Dalle parole che Howard aveva appena pronunciato. Dallo sguardo di Armostrong sulla ragazzina. Dai volti tesi dei suoi amici… anche gli occhi di Alicia sembravano aver riacquistato un minimo di lucidità.

 

“Gli Auror che l’hanno raccolta dalla strada non sono riusciti a farsi dire un nome. È per questo che vi ho voluti qui. Tracy ha promesso di aiutarmi, vero?” la ragazzina annuì debolmente al comandante.

 

Sollevò appena il volto e volse gli occhi verso Harry. Fu in quell’istante che li vide. Scuri come la notte, neri e impauriti. Gli occhi di chi ha visto troppe cose. Gli occhi di chi non potrà mai tornare come prima. Gli occhi di una bambina ormai distrutta da ciò ce aveva dovuto vedere.

 

Harry si sentì male al pensiero di cos’aveva dovuto subire. E capiva tutto il suo terrore. Tutta la sua paura.

 

Paura di vivere. Paura di morire.

 

Il terrore di poter rivedere di nuovo qualcosa del genere.

 

Gli occhi neri di Tracy si scontrarono con quelli verdi di Harry.

 

Scappa, scappa lontano

 

Tracy sapeva cosa volesse dire vedere la morte. Tracy sapeva cosa volesse dire avere paura.

 

Tu sai, bambina.

 

Non avrebbe mai voluto vedere. Non avrebbe mai voluto sapere.

 

Loro potrebbero farti del male.

 

Ma la sua mamma le aveva insegnato a comportarsi bene. E a essere forte.

 

Le persone cattive dovrebbero essere sempre punite. La sua mamma glielo diceva sempre.

 

Tracy abbassò gli occhi, spaventata.

 

Perché a me?

 

Sentì gli occhi gonfi di lacrime. Le sentì scendere piano lungo le sue guance. Mentre Howard e tutte quelle persone non smettevano di guardarla. Avrebbe voluto scappare lontano.  Aveva solo undici anni… voleva solo andare via da quel posto.

 

Undici anni sono troppo pochi per capire ciò che hai visto. Ma sai che quello è il male. E sai chi l’ha fatto.

 

Lei sapeva.

 

Lei sapeva.

 

Lei aveva visto.

 

E doveva parlare.

 

Perché la sua mamma, dal cielo, sarebbe stata fiera di lei. Perché la sua mamma era buona. E anche lei voleva esserlo. Perché aveva paura, ma doveva essere forte.

 

Tracy, non piangere… gli Auror ti proteggeranno. Non verrai abbandonata. Se farai quel nome nessuno ti farà del male. Non glielo permetteremo.” La voce di Howard ebbe il potere di farla singhiozzare ancora di più.

 

Voi non sapete. Voi non sapete. Voi non sapete…

 

“Hai paura?”

 

Tracy annuì.

 

Tanta. Avrebbe voluto rispondere.

 

“Fidati di noi. Fidati.”

 

Tracy guardò il Comandante negli occhi. Tu sai, bambina.

 

Prese un respiro profondo. Doveva farlo. sapeva che la sua mamma la stava guardando. Sapeva che, qualsiasi cosa fosse successa, lei sarebbe stata orgogliosa di ciò che aveva fatto.

 

Doveva farlo.

 

“Solo il nome, Tracy. Vogliamo sapere solo quello”

 

La bambina chiuse gli occhi. Non voleva più guardarsi in giro. Non voleva più vedere quegli occhi verdi.

 

Non voleva mai più vederli.

 

Tu sai, bambina.

 

E parlò.

 

Harry Potter

 

 

 

Uccidere per non essere uccisi.

 

Questa è la loro vita.

 

 

 

Gli Eletti erano stati scoperti.

 

******

 

So I dub thee “Unforgiven”. [Perciò ti nomino il Non Perdonato]

 

(The Unforgiven – Metallica)

 

******

 

Ok. Siamo alla svolta decisiva gente! Per questo non commento affatto ciò che ho scritto. A voi la parola! ^_^ (e ok, perdono per il ritardo… questo è d’obbligo!).

 

Vorrei ringraziare anche chi ha recensito la piccola shot Ron/Hermione: “Il mare d’inverno”. Grazie mille a tutti!

 

Detto questo passo subito ai ringraziamenti… vi adoro!!! *_* Non so cosa farei senza di voi!!!

 

Samy: la velocità nello scrivere dipende da fattori esterni (come la mancanza di tempo^^). Fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo… ci tengo particolarmente!

Aurora: uhm… vincere o perdere sono concetti relativi. Così come buoni e cattivi. Non posso dire altro. Rivelerei parte del prossimo capitolo e non mi pare il caso (altrimenti poi che scrivo?)

Aly7: ti ringrazio tanto! Oh no, non abbandonare neanche la tua^^ Uhm ormai parte della verità, diciamo così, sta venendo fuori… ^__-

Ellie: Eh sì. I killer sono tornati nello scorso capitolo. Ma cavolo volevo sapere le tue idee invece non me le hai esposte ç_ç Adesso sono curiosa… voglio sapere cosa ne pensi di questo finale così… stroncato. (doveva essere così fin dall’inizio, quindi non uccidetemi please^^). Questo capitolo è quello più lungo scritto fino ad ora… spero che possa andare bene! mi è piaciuto molto scriverlo… anche se un pezzo (da quando Harry entra nella stanza a quando vede gli occhi di Tracy) sarebbe potuto venir meglio….  Fammi sapere! Un bacio grande e grazie per tutti i commenti!

Killer: ti ringrazio tantissimo! Come hai notato qualcosa si è mosso… il finale lo so, è un po’, ehm,… bastardo. Io odierei a morte lo scrittore per aver troncato così… però, mi spiace. Ma mi piaceva troppo^^ Perdono! Un bacio e grazie ancora tantissimo!!

Marty92: Hai visto che c’ho piazzato una scenetta tutta Ron/Hermione? insomma, prima del momento serio ci voleva un po’ di relax con quei due. *_* me li ama alla follia! Grazie mille per i complimenti!!

BlackAngel: una new entry!! Come sono contenta!! E che bella recensione! *_* ti ringrazio tanto tanto! È incredibile come tu abbia azzeccato un Eletto al primo colpo (cioè, non incredibile nel senso che non credo nelle tue capacità, ci mancherebbe! È che nessuno c’ha mai pensato… quindi: grande!!!!! *_* me si inchina). Non posso dire di più. Adesso le supposizioni andranno a mille! E io non posso dire altro perché potrei deviarle. ^_^ Non chiedermi scusa per le tue teorie: amo leggerle e le tue erano ben articolate! Non preoccuparti, a me fa solo tanto piacere che la mia storia vi appassioni così tanto da farvi prendere appunti O_O *me sconvolta*. Un bacio grande!!!

_heAtHer_: aggiornato di nuovo tardi. Ma il tempo è tiranno ç_ç Perdono!!!!!

Kaho_Chan: Tesoro!!!! Di nuovo terribilmente in ritardo, ma non preoccuparti. Questa storia non l’abbandono affatto! Mi piace troppo tanto!!! E ne sono estremamente orgogliosa. Non la lascerei mai! Partiamo dalla fine della recensione. David e Aly: i loro destini non li posso svelare… ma nel prossimo capitolo ci sarà qualcosa che ti farà capire se vi sarà la possibilità, o meno, di un qualcosa tra loro due. Le congetture sugli Eletti… non posso rispondere. Volutamente ho lasciato il capitolo in sospeso (volutamente perché il capitolo doveva finire con la frase “Gli Eletti erano stati scoperti”… frase che ho in mente fin dall’inizio). Ergo: largo alle dicerie! Già mi vedo fior fiore di teorie *_* mi piaceeeeeeeee!!! Aspetto con ansia quindi. Un bacione grandissimo e grazie di tutto love! Sempre troppo gentile.

JulyChan: my lovvvvvvvveeeeeeeee!!! Purtroppo avete atteso altri due mesi. Colpa della vacanza in montagna + studio mega per il primo esame. Mi spiace! Ma spero che il capitolo ne sia valsa l’attesa. Cavolo è vero… 24 capitoli. Giugno 2005 posto il primo capitolo. Sembra passata un’eternità. Anche perché credo proprio che i due anni li supereremo con questa storia! Capitoli alla fine… non saprei dirlo. Non siamo a metà. A occhio croce l’abbiamo superata. Ma non siamo neanche in dirittura d’arrivo. Ci sono ancora… uhm… 3 scene-basi (io ragiono in base a quelle…) da inserire (una già nel prossimo capitolo^^). Mentre le scene basi passate… beh… rottura di Dave/Herm, prima volta di Luna/Harry, Herm/Ron insieme, morte di Tom, arrivo di Vika, e la scena finale di questo capitolo... più altre che non ricordo… comunque manca ancora un po’ … tranquilla! ^_^ grazie per tutti i complimenti. Ti ringrazio sul serio. Per i video: guarda se hai Windows XP dovresti avere già inserito nel pacchetto base Windows Movie Maker. Con quello è proprio facile fare i video. ^_^ Io mi diverto tantissimo!  Ho tralasciato volutamente l’argomento Eletti perché attendo le teorie. I perché, i come… attendo^^ Un bacione grandissimo!

DavyJones: allora… lo scopo per cui uccidono è detto nei capitoli delle ombre… mentre per quanto riguarda le persone uccise, beh è ovvio che se ne accorgono, e infatti ci sono le indagini. Di più non posso dire., mi spiace. Comunque niente è casuale. E a tutto c’è un perché. Ti ringrazio molto per i complimenti! ^_^

Hysteria: (grande nick^^ pure io adoro Hysteria e chi lo porta!). non posso dirti nulla riguardo l’ideantità delle ombre. Qui è tutto un mistero che va svelato piano piano. E diciamo che in questo capitolo ho appena iniziato. ^_^ c’è ancora tempo. Largo alle congetture! Un bacio

Sunny: loveeeeeeeeee!!!!! Non dirmi niente per quanto riguarda la puntualità… sono un caso clinico pure io! Ma non ho proprio mai tempo >_< Uffa! Sono così contenta che sia trapelata l’atmosfera di quel capitolo. È proprio così che l’avevo in mente. un misto di suspance, inquietudine, tristezza, paura… di tutto un po’. E che dire di questo capitolo? Spero che ti piaccia… forse un pezzetto poteva venire meglio, ma ce l’ho veramente messa tutta^^ Aspetto con impazienza una tua impressione sul colpo di scena finale… ma la mia bocca rimarrà fedelmente chiusa: non posso rivelare nulla. ^_- Un bacio grandissimo love!! (PS Out topic: hai visto my new video su FMI? Lascio qui sotto il link^^ tutto per te tesora, spero ti piaccia!).

 

Ebbene sì, anche oggi ho finito. Prima però, due cose… ho aperto un account su youtube in cui metto i video che creo (youtube non dovrebbe dare problemi a nessuno al contrario di digilander…)… per adesso sono postati un video su FMI di Sunny e un video su Final Fantasy… ma è solo l’inizio.

http://www.youtube.com/profile?user=Meggie87

Seconda cosa… me lo fate sapere come vi è sembrato questo capitolo? Ci tengo molto…

 

Grazie gente e alla prossima!

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Capitolo 26
*** Our Little Show ***


GLI ELETTI – Nati per uccidere

GLI ELETTI – Nati per uccidere

 


Il tuo mondo
Sta andando a puttane
Oramai
Puoi reagire ma forse
Non è ciò che vuoi
Preferisci esser vittima
Non guarirai
Non mollare
E' un consiglio
O ti ridurrai
Fumo e cenere

(Fumo e Cenere - Finley)


Capitolo 26: Our Personal Show

 

“Harry Potter”

 

 

Uccidere per non essere uccisi.

 

Questa è la loro vita.

 

 

Gli Eletti erano stati scoperti.

 

Eletti….

 

Incredibile come tutto quello che hai costruito possa andare in mille pezzi in pochi attimi.

 

Perché ti sentivi invincibile. Ti sentivi forte. E debole nello stesso modo. Ma sapevi che non avevi scelta. O forse solo lo credevi.

 

E ti viene da piangere, urlare e gridare, ma sai che non puoi, perché devi essere forte.

 

Perché la tua scelta l’hai fatta e non si può tornare indietro. Non si può vero? No. Non si può.

 

E vorresti cambiare per un istante la tua vita. Non essere un mago. Non essere nessuno. Una semplice vita tra tante. Lo vuoi. Lo vuoi sul serio.

 

Ma il destino. Il destino ti ha riservato delle sorprese. – Belle e terribili. Belle e laceranti nel profondo. Potrebbe fare più male? Potrebbe essere peggiore? -

 

A fanculo tutto.

 

E odi te stesso e odi il mondo per quello che fai. Per quello che devi fare.

 

Perché se uccidi c’è un motivo. E la rabbia per essere assassino è sempre e comunque sopportabile. La vergogna di sentire gli occhi su di te è sempre e comunque sostenibile. Ma il dolore che ti blocca a terra, quello no.

 

 

La nostra unica parola sarà vendetta.

 

E ti vendichi contro tutto ciò che ti ha distrutto. Per tutto ciò che vi ha distrutto.

 

Addio. Amici. Parenti. Addio.

 

Genitori. E lacrime che fluiscono veloci. Perché loro hanno dato la vita per te. Loro ti hanno dato la vita. Eh merda, tu adesso non puoi essere incazzato?

 

Fratello. E giocavi con lui. Ridevi e scherzavi. Ma te l’hanno strappato. Puoi odiare di più? Ci riesci? Ne saresti capace?

 

Figlia. E vorresti urlare al mondo il tuo dolore. Ma sopporti. E rifletti. E reagisci, perché il mondo mica si ferma.

 

Moglie. La tua vita lacerata. E la rabbia di trasformare qualcuno in quello stato.

 

Tutto. Tutto che scivola lontano, lontano.

 

E ti vendichi. Anche se fa male.

 

Non avrebbero voluto che tu diventassi un assassino.

 

Ma non avrebbero voluto tante altre cose. Non avrebbero voluto morire. Vederti piangere. Vederti andare avanti perché si deve, non perché si vuole.

 

Avrebbero voluto vivere.

 

E loro, loro!, hanno distrutto questo.  – e se è mai esistito qualcosa vuoi portarlo con te, nel tuo corpo fino alla fine, perché ricordare fa male, ma non ricordare è anche peggio -

 

E la vendetta non sembra così cupa quando non hai scelta.

 

Vorresti gridare. Alzarti. Fare qualcosa. Ma non puoi. Non puoi. La paura ti schiaccia a terra. Perché ora devi pensare.

 

Ma fanculo a tutti. Non l’hai chiesto tu.

 

Tu vorresti solo lasciarti scivolare nell’abisso. Se qualcuno ha deciso di salvarti, se qualcuno ti ha tirato fuori… allora glielo devi. Allora devi rimanere in piedi. E fare quello che ti viene chiesto. Perché solo così puoi andare avanti.

 

 

Questo è il mio giuramento.

 

Hai giurato. E la tua vita si è ritrovata ad un bivio. Tu hai scelto. E il mondo dovrebbe solo chiudere gli occhi se gli fa tanto schifo vedere come ti – vi . Perché il dolore che hai, è il dolore degli altri. – ha ridotto. Perché non ne avete colpa. Perché se non vuoi uccidere, verrai ucciso. L’hai imparato.

 

L’avete imparato.

 

Perché sei solo tu che proteggi te stesso. Gli altri se ne fregano.

 

E allora alzati e combatti.

 

L’ultimo atto del vostro show personale è iniziato.  O forse è solo l’inizio. Perché, è proprio strano, ma quando inizi a cadere, invece di fermarti, vai sempre più in basso.

 

Sorridi.

 

Sorridi.

 

******

 

 

Fremente di rabbia. Furiosa. Come poche volte lo era stata in vita sua. Ma Draco vedeva una cosa sola. La vedeva bellissima. E letale allo stesso tempo. Perché capiva, eccome se lo capiva, il fuoco nei suoi occhi, e quella rabbia cieca scorrerle nelle vene.

 

Era la stessa rabbia che scorreva dentro di lui.

 

Una rabbia con cui bisognava imparare a convivere se non si voleva morirne sopraffatti. Perché faceva troppo male lasciarla fluire fuori. Faceva troppo male.

 

“Io un giorno la ucciderò.”

 

E Draco capì che quella era una constatazione. Perché lui sapeva che un giorno l’avrebbe fatto. Che un giorno l’avrebbe uccisa.

 

“Lo so”

 

Ginny lo guardò dritto negli occhi. E come al solito le mille parole non dette erano lì tra loro. Così semplici, così prive di un qualche mistero, che era inutile pronunciarle. Loro avevano sempre odiato le cose inutili.

 

Le parole erano amorfe, ambigue, fugaci. Loro avevano sempre vissuto con certezze. Non avevano bisogno di altro.

 

Draco le si avvicinò e si sedette sul letto accanto a lei. Ginny non perse mai di vista i suoi occhi. Sentì la mano di Draco accarezzarle dolcemente una guancia, e capì che Bellatrix avrebbe potuto aspettare ancora un po’. Che nemmeno quella donna –quella stronza! Avrebbe voluto gridarle in faccia -  avrebbe potuto toglierle quel pizzico di felicità che trovava ogni qualvolta si trovava con lui. Lui.

 

Draco che le riempiva le giornate e la vita in modo totale e disarmante, che le faceva quasi paura. Le faceva paura tutto quell’attaccarsi – aggrapparsi – incondizionatamente a lui. Lui, il solo che riusciva a sorreggerla.

 

Un tempo, forse, ce l’avrebbe fatta da sola. Non si era mai aggrappata ad Harry in quel modo. Forse per non gravargli troppo addosso. Forse perché realmente non aveva mai avuto bisogno. Era forte. E lo era ancora. Solo che non ce la faceva più a fare tutto da sola.

 

Era stanca di combattere come una tigre senza mai fermarsi.

 

E quindi aveva trovato la sua sosta. Il suo momento di respiro.

 

E nessuno gliel’avrebbe portato via. Nessuno.

 

“Rilassati, andrà tutto bene” le mormorò Draco ad un orecchio. Ginny sorrise istintivamente. Se lo diceva lui, allora forse poteva veramente andare tutto bene –alla fine-. Perché di lui si fidava. Perché se lui avesse sbagliato, sarebbe morta. Ne era sicura.

 

Lui era la sua certezza. Loro che di dubbi non volevano mai incontrarne, si affidavano solo alla sicurezza dell’altro.

 

Per non vacillare, per non cadere, avrebbe fatto di tutto. Sarebbe andata avanti a combattere, e stringere i denti, ad amare follemente… e un giorno avrebbe ucciso Bellatrix Black.

 

Ginny sorrise al pensiero. “Questo mondo è troppo stretto per entrambe… quindi un bel giorno bisognerà fare piazza pulita…”

 

Draco sogghignò. “Aspetteremo”

 

Ginny lo abbracciò e nascose il volto nell’incavo del suo collo. Lentamente portò la sua mano dietro la nuca del ragazzo. E il leggero tintinnio dei suoi braccialetti riempì l’aria.

 

“Non vedo l’ora di sposarti… di fare sapere al mondo che sono tua…” mormorò piano contro la sua spalla.

 

“Tu sei già mia” rispose lui, come se avesse detto una banalità.

 

Ginny sorrise compiaciuta. Era quello che voleva sentirsi dire. E sapeva che Draco l’aveva detto apposta. La conosceva così bene…

 

Prese a baciarlo piano. Senza alcuna fretta. Fece scorrere le sue mani tra i suoi capelli, mentre cercava disperatamente di tagliare fuori tutti i suoi pensieri… Bellatrix, Murdoch… e di nuovo Belltrix… Fuori. Tutti fuori dalla sua testa. In quel momento non c’era spazio per loro. In quel momento voleva solo lui. E voleva il suo momento di respiro.

 

Iniziò a slacciargli i bottoni della camicia con una lentezza esasperante.

 

Fu quando sentì che Draco la stava facendo sdraiare sul letto in modo non particolarmente legante che sorrise.

 

Lo conosceva così bene…

 

******

 

La compassione? La compassione? Che compassione posso provare per i miei nemici? Dovrei forse esitare a difendere me stesso perchè potrei causare dolore a qualcun altro? Se l'avessi fatto, sai da quanto sarei morto? Devi pensare a proteggere te stesso e ciò che ami, a qualunque costo.

("Eragon" di C. Paolini  - Uno scontro di volontà)

 

******

 

“Harry Potter”

 

Harry sgranò gli occhi, ma solo per un istante. Non poteva lasciarsi andare. Non poteva. Doveva mantenere il controllo. Ne era capace.

 

Era addestrato per quello.

 

Lo show era appena iniziato

 

 

 

Howard non disse nulla. Continuava a guardare la ragazzina negli occhi. quando distolse lo sguardo, spostandolo su Harry sembrò… indeciso. E per la prima volta Harry capì cosa voleva dire trovarsi nella posizione di quell’uomo. Dover scegliere. Dover decidere. Sempre. Senza esitazioni. E assumersi le responsabilità delle proprie azioni.

 

Il comandante parve riprendersi praticamente subito. Riportò lo sguardo su Tracy e finalmente le parlò.

 

“Sei sicura di quello che stai dicendo? È un’accusa molto grave…”

 

La ragazzina chinò il capo, impaurita. Non rispose. Sembrava essere entrata in un altro mondo, pieno di paure, perché iniziò a tremare e a muoversi sulla sedia.

 

Howard sospirò. Torcere altre informazioni a quella bambina sarebbe stato inutile. In quel momento non avrebbe più parlato. Le serviva tempo. E calma. “Ti faccio portare in un’altra stanza… parleremo dopo”

 

Il comandante chiamò l’Auror appostato fuori dalla porta. L’uomo aprì la porta, attendendo gli ordini di Howard.

 

“Porta di là Tracy… e dalle qualcosa da bere e da mangiare”

 

L’Auror non disse una parola. Fece esattamente quanto gli era stato ordinato.

 

Nel momento in cui Tracy uscì dalla stanza, Harry si sentì in dovere di dire qualcosa. Lanciò una rapida occhiata ad Armstrong, che lo guardava impassibile, e poi si rivolse ad Howard.

 

“Signore, io…”

 

Io non sono un assassino… io non volevo… io dovevo, Signore… dovevo…non abbiamo scelta. Non ce l’abbiamo più.

 

Il Comandante lo zittì con lo sguardo. “Devo chiedertelo. Sono obbligato. È vero quanto ha detto quella bambina?”

 

Harry sgranò gli occhi. “NO!” esclamò “No, Signore… come può pensare che… quelli sono assassini. Io sono un Auror… e soprattutto, sono colui che deve uccidere Voldemort. Non potrei mai…”

 

Pensa a recitare… pensa a recitare…

 

Howard lo zittì di nuovo. “Io ti credo, ma dovevo chiedertelo. Mi domando solo perché quella ragazzina abbia fatto il tuo nome…”

 

Hermione si schiarì la voce. “Forse… forse ha solo visto un ragazzo che gli somiglia… e conoscendo ovviamente il volto e il nome di Harry… beh, avrà pensato che fosse lui…”

 

Howard annuì. “Sì… è probabile… comunque non possiamo far cadere il discorso. Tracy verrà interrogata nuovamente…” si alzò dalla scrivania. “Devo pensare…” mormorò. Senza dire altro attraversò la stanza, aprì la porta e uscì, lasciando i presenti nel più profondo silenzio.

 

Harry guardò Armstrong negli occhi. “Signore, io…”

 

Mi dispiace…

 

“Lo so” rispose semplicemente l’uomo.

 

Lo so, Harry…

 

Hermione si morsicò piano il labbro inferiore. “Cosa facciamo adesso?” La sua voce era ridotta ad un sussurro.

 

“Voi nulla” rispose Armstrong “… ci penso io” aggiunse subito dopo.

 

“Signore… se dovessero prelevare i ricordi di quella ragazzina… o se dovessero utilizzare il Veritaserum su di me…” Harry fissò l’uomo negli occhi, attendendo una risposta. Perché Armstrong doveva averla. Doveva averla per forza.

 

“Alla bambina ci penso io, ho detto… per il resto, non è il momento di fasciarsi la testa…”

 

Senza aggiungere altro si avvicinò a Hermione e le accarezzò piano la testa, come per consolarla. La ragazza trattenne un singhiozzo, ma le guance iniziarono a rigarsi di lacrime.

 

Armstrong sospirò. “Sii forte” le sussurrò.

 

Senza dire altro, uscì dalla stanza.

 

Ora erano veramente soli.

 

******

And I need you now tonight [E ho bisogno di te stanotte]
And I need you more than ever [E ho bisogno di te ora più che mai]
And if you only hold me tight [E se solo tu mi stringerai saldamente]
We'll be holding on forever [Rimarremo stretti per sempre]
And we'll only be making it right [E noi ce la faremo]
Cause we'll never be wrong together [Perchè insieme non sbaglieremo mai]
We can take it to the end of the line [Possiamo arrivare fino in fondo]

 

(Total Eclipse of the Heart - Bonnie Tyler)

 

******

 

Pelle contro pelle. Bocca contro bocca. Quella era la sua condanna. Quello era il suo oblio più grande.

 

Dimenticare.

 

L'unica cosa al mondo per cui valesse la pena vivere.

 

Perchè lei si sentiva così vuota e lui, -lui!- la riempiva alla perfezione. E viveva.

 

"Mudorch" mormorò piano contro la sua spalla, mentre la mano del ragazzo scivolava tra i suoi capelli sparpagliati sul cuscino. La sovrastava completamente. E mai un peso era stato così dolce. 

 

“Che c’è?” rispose distrattamente, troppo impegnato e baciare ogni centimetro di pelle.

 

Di nuovo pelle contro pelle.

 

Vika si morsicò il labbro, cercando di trattenere un gemito. Lui era il suo inferno e il suo paradiso. Era l’unica cosa per cui valva la pena svegliarsi al mattino.

 

Mi fai impazzire… lo sai vero?

 

Murdoch la strinse a sé, facendo aderire i loro corpi alla perfezione. Le sue mani scivolarono lungo la spina dorsale della ragazza e quando la sentì gemere e tremare pensò di impazzire. Era troppo bella. Troppo sensuale. Era troppo… in tutti i sensi. Il suo corpo esprimeva tutto quello che una donna poteva provocare in un uomo. Ma i suoi occhi non facevano che trasmettere quel luccichio sommesso della gioventù.

 

L’adorava. Con lei aveva raggiunto il piacere più estremo, si era ritrovato a desiderarla in ogni momento della giornata. Voleva lei. Sempre. In qualsiasi situazione. Lei gli riempiva le giornate in modo completo, totale. Non c’era spazio per altro. La sua mente non faceva che ripercorrere il suo corpo durante il giorno. Era il suo pensiero fisso.

 

Che cos’è tutto questo? Vika sai rispondermi?

 

La ragazza passò una mano tra i capelli di Murdoch. Adorava scompigliarglieli. Adorava passarci le mani.

 

Sospirò languidamente contro la sua spalla.

 

“Ti amo”

 

Lo disse senza pensarci. Ma era quello che provava. Era quello che sentiva. Lei amava. Lei sapeva amare.

 

Lui era tutto ciò che voleva. Tutto.

 

Ma l’incantesimo si era rotto. Per lui…

 

Murdoch la fissò negli occhi. Aveva uno sguardo che Vika non gli aveva mai visto. Mai. E ne aveva paura.

 

Sono forse questi gli occhi di un Mangiamorte?

 

Aveva lo stesso sguardo di Malfoy. Lo stesso sguardo freddo, cinico. Non le piaceva. Quello non era Murdoch.

 

“Che cos’hai detto?” la calma con cui pronunciò quelle parole le mise paura. Era ancora schiacciata sotto di lui, il viso a pochi centimetri dal suo, le sua mani ai lati del viso. E i suoi occhi, gli occhi che amava così tanto, puntati addosso. Ed erano come lame.

 

“Io-” Murdoch la scosse violentemente, interrompendo le sue parole.

 

La guardò con rabbia. “Che cos’hai detto?” ripeté più forte.

 

Vika sentiva le lacrime pungerle gli occhi. non doveva andare così scondo le sue previsioni. Ok, non aveva pensato di dirglielo, non subito… ma lui avrebbe dovuto baciarla, avrebbe dovuto accarezzarla maliziosamente e poi fare di nuovo l’amore con lei.

 

Non doveva essere così.

 

Perché nei suoi occhi, oltre alla rabbia, riusciva a leggere qualcos’altro. Confusione, stupore… spavento…non sapeva dargli un nome. Non riusciva nemmeno a spiegare perché…

 

“Che ti amo” mormorò piano.

 

“Stai scherzando!” questa volta Murdoch urlò. “Tu sei impazzita. Che cazzo ti sei messa in testa? Eh?”

 

Vika lo guardava spaventata. Aveva paura. Aveva paura di lui. Della persona a cui aveva appena detto Ti amo.

 

“Niente”

 

“NIENTE? Niente?” Murdoch l’afferrò per le spalle. “che cosa speri che ti dica, eh? Io non ti amerò mai. Tu sei solo un passatempo più piacevole degli altri” non è vero, Vika, questo non è vero… “sei brava a scopare, ma non pensare che per me tu significhi qualcosa” non guardarmi così… non farlo “tu non sei niente per me. Niente.”

 

Murdoch la lasciò andare. Si alzò rapidamente, mentre Vika rimaneva immobile sul letto. I suoi occhi erano fissi sul soffitto mentre ripensava a tutte le parole che lui le aveva detto. Le lacrime le rigavano le guance, ma lei neanche se ne rendeva conto. E sulle sue spalle, dove poco prima Murdoch la stringeva, si stavano formando dei brutti segni rossi.

 

Il ragazzo si rivestì, senza mai guardarla. “Devi essere stupida per dire una cosa del genere. Amare… che cazzo ne sai dell’amore?”

 

Vika chiuse gli occhi. Ne so molto più di te… molto più di tanti… perché so quanto l’amore può essere bello… e quanto può far male…

 

Murdoch la guardò di sfuggita mentre si avviava alla porta. Era agitato. Il suo cuore batteva all’impazzata e non ne voleva sapere di rallentare.

 

Non riesco a guardarti...

 

Richiuse la porta dietro di sé. Si sentiva male. Per come l’aveva trattata per quello che le aveva detto.

 

Era solo uno stupido ragazzino. Ma era vero, non aveva bisogno dell’amore. Non so che farmene. Era una cosa… inutile.

 

Murdoch sospirò.

 

Mi dispiace…

 

******

Quando inizi a cadere, non ti fermi più.

 

E non sperare che qualcuno venga ad aiutarti.

 

Quando inizi a cadere hai solo due strade davanti a te.

 

Disperarti. Ed entro poco arriverai alla conclusione che è meglio morire.

 

Oppure sperare. E vivrai con un po’ di illusione e un po’ di amarezza, ma almeno potrai dire di non esserti arreso.

 

******

 

Sentì una leggera pressione sulla sua spalla. E non dovette girarsi per sapere che era Ron.

 

“Come abbiamo-”

 

Ron scosse la testa, interrompendolo. “Le domande sono inutili, amico.”

 

Harry sospirò. Era esausto. Voleva solo andarsene da lì.

 

Avevano deciso di uscire dall’ufficio di Howard e adesso si ritrovavano tutti in corridoio, in attesa di qualcosa che neanche loro sapevano.

 

“…ci penso io” aveva detto Armstrong. Ed Harry non voleva. Non voleva che quell’uomo rischiasse il posto, la carriera… tutto. Non era giusto.

 

Perché quando uno sceglie, deve anche accettare le responsabilità delle proprie azioni. Nel bene e nel male.

 

Hermione era appoggiata al muro, davanti a loro due. Aveva smesso di piangere, ma i suoi occhi rimanevano gonfi, tristi e rossi.

 

Ron non faceva altro che guardarla, non sapendo bene cosa fare. Lui non riusciva mai a fare la cosa giusta. Non con lei. Sembrava sbagliare sempre. Ma quella volta non poteva.

 

Sospirò. Doveva almeno provarci. Perché era Hermione quella ragazza. E lui l’amava da impazzire.

 

Si mise accanto a lei. Hermione non si mosse. “Hey” mormorò. La ragazza sembrò non sentirlo. “Come stai?”

 

Hermione si girò di scatto. I suoi occhi erano furenti.

 

Mossa sbagliata Weasley… come al solito.

 

“Come sto?” ripeté. “Mi chiedi come sto? Che razza di domanda è? Come credi che stia? Male!”

 

Ron abbassò gli occhi, affranto. Lui voleva solo farle capire che non era sola. Che poteva appoggiarsi su di lui… e lui si sarebbe potuto appoggiare su di lei. Ma come al solito aveva sbagliato qualcosa. Solo che proprio non capiva…

 

“Io volevo solo-”

 

“Cosa?” Hermione alzò il tono della voce. Adesso anche David e Alicia li guardavano, per non parlare di alcuni altri auror che stavano semplicemente passando per il corridoio. Non era il posto migliore per discutere in effetti. “Cosa volevi?”

 

Ron non sapeva cosa rispondere. Che cosa voleva fare in effetti? Voleva abbracciarla. Voleva baciarla. Voleva asciugarle le lacrime. Voleva confortarla e dirle che sarebbe andato tutto bene, anche se non ci credeva… ma ci si comportava così in quei casi, no? E voleva aiutarla. Forse perché era lui il primo ad aver bisogno di aiuto. Perché tutti pensavano sempre ad Harry, ma nessuno si preoccupava di lui. Perché lui non doveva mica salvare il mondo magico. Lui se la poteva cavare da solo. Sempre.

 

“Aiutarti” rispose infine, sperando che fosse una buona risposta. Ma a giudicare dall’espressione di Hermione non doveva essere così.

 

Mossa sbagliata numero due Weasley… ne stai collezionando troppe…

 

“Non ho bisogno d’aiuto, non sono malata, Ron!”

 

“Lo so, ma-”

 

Hermione sbuffò. “Lasciami in pace”

 

Senza lasciargli il tempo di replicare si girò e iniziò a camminare lungo il corridoio, lontano da tutti loro. Ron non ebbe la forza di seguirla. Forse era quella la cosa giusta da fare ma lui non lo sapeva.

 

“Va da lei”

 

Ron si girò di scatto verso David.

 

Non aveva senso che lui gli dicesse una cosa del genere. Ma in quel momento gliene fu grato. David non era una cattiva persona, tutt’altro ammise una vocina dentro di lui… solo aveva avuto la sfortunata idea di mettersi tra lui ed Hermione. E quella era una cosa che nessuno poteva permettersi di fare.

 

Alzò una mano, in segno di gratitudine, verso David e si mise a correre, cerando di raggiungere Hermione. La vide praticamente subito, mentre camminava veloce. Anche se non la vedeva in faccia, era sicuro che stesse cercando di non piangere.

 

Si avvicinò maggiormente a lei, l’afferrò per il polso e la strattonò verso di sé. Hermione sembrava molto contrariata.

 

“Ron lasciami!”

 

Per tutta risposta, il ragazzo la strinse ancora di più. Hermione non aveva nessuna possibilità di scappare da lui. Non era abbastanza forte. Forse non lo era mai stata. E non solo fisicamente.

 

“Ho paura” mormorò Ron, con il viso nascosto tra i suoi capelli. Non sapeva se quella fosse una mossa giusta. Rivelarle tutto. Farsi vedere così vulnerabile. Non lo sapeva...

 

La ragazza sospirò. Appoggiò la testa sul petto di Ron e chiuse gli occhi. Aveva un disperato bisogno di lui, ma allo stesso tempo voleva tenerlo lontano, non fargli vedere, non fargli capire, quanto fragile fosse in realtà. Lei, che si dimostrava sempre la più saggia, la più forte, la più di tutti…

 

Iniziò a piangere. Prima in modo tranquillo, poi sempre più disperatamente. E più si aggrappava a lui, più voleva scappare, e più si sentiva male. Perché Ron, ancora una volta, c’era. Nonostante tutto.

 

Era con lei. Anche in quel momento.

 

Perché tutta la sua vita era stata caratterizzata dalla presenza di Ron. E sapeva che lui non l’avrebbe lasciata.

 

Perché lei aveva paura. Lui aveva paura. E forse insieme avrebbero potuto reagire.

 

******

 

And I need you now tonight [E ho bisogno di te stanotte]
And I need you more than ever [E ho bisogno di te ora più che mai]

(Total Eclipse of the Heart - Bonnie Tyler)

 

******

 

L’aveva cercato nel suo ufficio, ma nulla. Aveva provato a chiedere a qualcuno. Ma nessuno aveva saputo aiutarla.

 

Possibile che tutti quegli Auror non sapessero dirle dove si trovava Harry Potter?

 

Ma lei non si sarebbe arresa. Oh no. Luna non si arrendeva mai.

 

Combatterò per la patria e per la giustizia!

 

… Ok, forse questo suonava un po’ melodrammatico ma, porca miseria, doveva trovarlo!

 

Aveva cercato anche nell’ufficio di quel comandante… quell’uomo con gli occhi azzurri, che le incuteva un po’ di sano rispetto. Armstrong. Uomo affascinante quel Armstrong. Ma nulla. Harry non era nemmeno lì.

 

Dove ti sei cacciato Harry Potter?

 

 Poteva provare nell’ufficio dell’altro comandante. Come si chiamava?

 

Hogwarts? No… quella è la scuola… Howard!

 

Luna si diresse verso il primo giovane Auror che incontrò nel corridoio. Gli sorrise, cercando di non sembrare affatto preoccupata. Non era molto convincente, Luna non era mai stata brava a mentire. “Scusami, sai dirmi dove si trova l’ufficio del Comandante Howard?”

 

L’Auror la guardò. Quella ragazza l’aveva già vista, ma non sapeva dove. “In fondo al corridoio gira a sinistra. Il suo ufficio è l’ultimo, comunque non credo che-” Non riuscì a finire la frase, la ragazza era già scappata nella direzione che le aveva indicato.

 

Luna percorse il corridoio fino in fondo e poi svoltò a sinistra. Non fu necessario arrivare all’ufficio di Howard, Harry era appoggiato alla parte, a qualche metro da lei.

 

Appena la vide non riuscì a nascondere lo stupore. “Luna!” La ragazza gli sorrise e si avvicinò a lui. “Che cosa ci fai qui?”

 

Era preoccupato. Lo si capiva dall’intonazione della voce e dai suoi occhi.

 

“Non saresti dovuta venire” aggiunse subito dopo.

 

Luna alzò le spalle. “Volevo vederti…”

 

Harry annuì. Aveva bisogno di lei. Più che mai. Ma doveva mandarla via. Il più in fretta possibile.

 

“Devi andartene Luna”

 

La ragazza lo fissò negli occhi, senza dire una parola. E gli sorrise. Come se sapesse perfettamente che quella era l’unica cosa di cui Harry aveva bisogno. Il sorriso di Luna.

 

“Volevo sapere se eri vivo”

 

Harry sgranò gli occhi. “Perché mai non dovrei?”

 

Luna scosse la testa. “Non lo so… non si sa mai con voi Auror che tecniche usate…”

 

Non lo so neanche io Luna…

 

Harry le accarezzò i capelli. “Ora va via Luna. Ci vediamo dopo…”

 

Vattene, piccola. Non devi stare qui… non devi.

 

Luna annuì, gli sorrise, e si girò, pronta per ripercorrere tutti quegli infiniti corridoi. Incredibile come la caserma degli Auror sembrasse un labirinto.

 

“Grazie”

 

La voce di Harry la fece voltare per un istante. Gli sorrise di nuovo. Di niente, Harry…

 

L’avrebbe aspettato a casa. E l’avrebbe abbracciato. L’avrebbe ascoltato e sarebbe rimasta con lui quella notte. Perché ne aveva terribilmente bisogno.

 

Harry la vide sorridergli, prima di girarsi di nuovo. Grazie per essere venuta, Luna…

 

L’avrebbe ritrovata a casa. L’avrebbe abbracciata. Le avrebbe raccontato tutto, tutto, e sarebbe rimasto con lei quella notte.

 

Perché ne aveva terribilmente bisogno.

 

******

 

Non ci sono scuse. 3 mesi di latitanza sono difficili da perdonare. Spero che possiate fare un eccezione… ma so che non me la merito ç_ç

Spero solo che questo capitolo vi sia piaciuto. È stata dura scriverlo. Ci ho messo tanto, perché ogni pezzo è stato pensato (non trovo un altro aggettivo) in modo incredibile. Spero che traspaia l’angoscia. È questo che volevo trasmettere. Sono particolarmente soddisfatta di ciò che ho scritto. È un capitolo molto molto profondo. La prima parte penso che sia uno dei miei migliori scritti in assoluto (solitamente quando rileggo un mio pezzo trovo sempre qualcosa che non va, ma quello… non so, credo che di più non avrei proprio saputo fare). In linea generale, questo capitolo rappresenta l’atmosfera della storia. Non ci sono grossi avvenimenti, ma tutta la storia ha il suo livello più profondo in queste pagine.

Detto questo… passo ai ringraziamenti (siete tantissimi! Ç_ç non mi merito tutto questo!)…

 

Faith: non posso dirti molto purtroppo. Non posso dirti qualcosa in più di quello che ho scritto in questo capitolo. Spero comunque che ti sia piaciuto! E grazie per i complimenti! (per quanto riguarda la seconda recensione… non capisco la domanda. Cioè Harry è un Eletto, ma 1° io non ho mai detto che sia stata Ginny a lasciarlo, non ho mai detto nulla al riguardo, perché verrà detto più in là; 2° non riesco a capire il nesso tra Harry-Eletto e Harry-non-lasciato… uhm… sono confusa^^)

Ruka88: guarda, vi assicuro che nessuno di voi può vantarsi di aver capito totalmente la logica di questa storia. Credo di essere stata brava a dire-non dire… mi sono divertita più che altro^^ Non assillarti. Presto, spero, tutte le domande verranno sedate.

Aurora: è arrivato terribilmente in ritardo il capitolo, perdono. Spero comunque che qualcosa ti sia più chiaro, anche se sono la prima a dire che questo capitolo è un po’ troppo pieno di misteri^^

Samy: quello era un capitolo intricato, ma credo che sia nulla in confronto a questo. Piano piano però si capiranno molte cose. Tranquilla^^ Ci ho messo ancora più tempo per aggiornare con questo, perdono -_-

Hysteria: oh no, mi spiace, ma la sequenza degli Eletti non verrà svelata di capitolo in capitolo. Capirete tutto piano piano. Oh dai, non temere, pubblica anche tu! Mi piacerebbe leggere la tua ff! E farti sapere cosa ne penso ovvio, anche se ti avverto, sono parecchio crudele^^ Grazie mille per i complimenti!!

Nayachan: ti ringrazio tantissimo per i complimenti. Non avevi collegato Harry? *me gioisce* significa che ero stata brava a non far trapelare troppo (e io che pensavo di averlo scritto a caratteri cubitali certe volte!). mi spiace per il tremendo ritardo.  Non è che non ho pietà… è che mi manca il tempo -_-

Ellie: tesora mia! Grazie mille per i complimenti che mi fai ogni volta *me commossa*. Uhm… No Angel è difficile da classificare in base alla canzone, te lo dico^^ Più facile è, forse, Death. Anche se per le rivelazioni vere e proprie bisogna attendere ancora un pochino. Dai dai meglio tardi che mai! Anche perché in molti hanno collegato Harry a Dark solo alla frase finale ^_^ *me felice!* Qui abbiamo visto anche l’incontro tra Luna e Harry… che ne pensi? Bacio grande!

_Roby92_: tantissimo tempo. Chiedo di nuovo perdono. Sono veramente dispiaciuta. Spero comunque che il capitolo ti piaccia! Bacio^^

Angel Black: non ci saranno altre rivelazioni eclatanti, credo. Scoprirete tutto in modo abbastanza lineare (per quanto possa essere lineare questa storia^^)… e sarà mio compito farvi arrivare a ogni persona nel giusto momento… hihihih ^_^ bacio

Koki: grazie mille sul serio!

BlackAngel: carissima! Che piacere ritrovarti ^_^ adoro elggere le tue recensioni! Sono sempre così accurate *_* hihihi non arrovellarti troppo. Spero che con questo capitolo qualcosa (anche piccola) si sia aggiunta. Magari qualche conferma. O forse ho solo alimentato i dubbi, non so^^ Ti posso dire che molte tue osservazioni sono esatte. Il tempo, purtroppo, è stato ancora più tiranno. 3 mesi è un tempo mai raggiunto prima tra un capitolo e l’altro. Spero di non replicare ç_ç Perdono. Spero che il capitolo sia all’altezza, perché io ne sono veramente soddisfatta in modo incredibile! Un bacio grande

Larya: sono cattiva, ma non fino a questo punto. Nessun equivoco, e penso che in questo capitolo sia abbastanza chiaro. Altro non posso dire. Comunque vorrei farti notare che non ho mai detto che gli Eletti siano dalla parte di Voldemort. Io ho semplicemente descritto loro che uccidono. È diverso. ^_^ ti ringrazio dei complimenti… e fammi sapere come trovi questo capitolo, cioè se i tuoi dubbi sono un pochino diminuiti oppure no. Bacio

JulyChan: my love!!!! Ma quanto hai scritto???? O__O tu sei pazza. Però sono troppo happy!! *_* 5 volte? Poveretta te! Non ne vale la pena! Allora, se l’enigma con lo scorso capitolo si è infittito, spero di averti aiutato almeno un po’ con questo. Forse ho solo creato altri dubbi, ma… ci sono molti spunti interessanti… soprattutto le riflessioni iniziali (l’essenza di tutta la storia sta proprio lì, in quella paginetta!)… Come sempre, non posso dire molto sulle tue ipotesi degli Eletti. Solo… molte cose devono essere ancora dette. Questo è solo l’inizio di un lungo processo di rivelazioni. ^_^  Il pezzo Pansy/Rodolphus: lei non gli da il benvenuto nei mangiamorte. Gli dà il benvenuto nel Castello di Skull Caslte (che non è il castelo dove alloggiano Draco, Ginny, mudoch, Vika e Bella)… per il semplice motivo che, se dall’altra parte quella che un po’ comanda è Bellatrix, in quel castello è lei. Spero di aver chiarito^^ Io tutto bene, thakn you^^ gli esami sono andati alla grandissima (30 e lode in storia contemporanea *_* quasi non ci credevo) e adesso sto studiando per linguistica generale, materia che odio ç_ç Tu non studiare troppo eh, che fa male! ^_^ Bacio grandissimo tess!!!

Princenton: l’aggiornamento è arrivato in super ritardo, perdono. Spero che il capitolo ne valga la pena ç_ç

Lucy: Ciao! Ti ringrazio per aver recensito! E grazie per i complimenti^^ Ehm… harry un Mangiamorte? Non l’ho mai detto! È un Eletto ed è una differenza enorme! Non ho mai, mai detto cosa siano gli Eletti. E soprattutto, non è tutto come appare. ^_^ ciao e grazie ancora^^

Kaho_Chan: love! Ti ringrazio tanto^^ Sempre un piacere leggere i tuoi commenti! Ihihhi altro che pizzico di sadismo, certe volte ne sono invasa! *divina autrice*, non esageriamo^^… comunque grazie. Eh la domanda mi sa che troverà risposta solo in tempi futuri. La mia bocca rimane cucita, ovvio! La questione di harry è stata complessa da gestire, ma no, fin dall’inizio le cose si devono evolvere, almeno per il momento. Quindi howard gli crede (anche perché… se uno ci pensa, è assurda come idea,no? Harry è colui che deve uccidere Voldemort, il prescelto^^)… La canzone di Eminem si riferiva sia ad Alicia che ad Harry. Un bacio grande darling^^

EDVIGE86: *_* mi hai fatto commuovere! Troppo gentile, sul serio! Non penso di meritarmi tanto *_* Grazie per tutto ciò che hai scritto (la divina Sunny *_* adoro quella ragazza^^)… non c’è altra parola se non: grazie, anche se risulterò ripetitiva. Non vedo l’ora di sapere come ti sembra questo capitolo, soprattutto la primissima parte, quella dei pensieri… ci sono veramente affezionatissima… grazie di nuovo e spero di non deluderti! Un bacione!!

_heAtHer_: grazie mille sia per i video che per la storia… spero che ti continuerà a piacere sempre di più^^ bacio!

Maky: ciao cara! Non preoccuparti, i pc a volte fanno brutti scherzi ç_ç Scusami per l’enorme ritardo… -_- e grazie mille per i complimenti… saranno monotoni ma mi date veramente la carica per scrivere! ^_^

Aly7: riprenditi riprenditi! ^_^ spero che tu non sia caduta di nuovo, non vorrei mai^^ Grazie mille per i complimenti allo scorso capitolo! Bacio!

Davy Jones: grazie mille! ^_^ Alicia… il suo destino è già scritto da un pezzo, ma non posso dire di più. Presto si scoprirà comunque. Quanto a Luna… mi diverto un mondo! Dico sempre di divertirmi come una pazza a descrivere bellatrix e Draco perché sono personaggi fantastici da realizzare… ma Luna… Luna è adorabile. La prima cosa che mi viene in mente la scrivo, tanto so che con lei è tutto azzeccato^^ Addirittura meglio di mamma Row? Non credo, ma ti ringrazio! ^_^ mi fa piacere che piaccia tanto!

 

E anche per questa volta ho finito. Perdono per il ritardo… ç_ç So che non me lo merito, ma mi lasciate una recensione per dirmi cosa ve ne pare? Ci tengo molto a questo capitolo… mi piace moltissimo com’è venuto, stranamente^^

 

Alla prossima… e giuro che non sarà tra 3 mesi! Promesso!!!

 

 

 

 

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Capitolo 27
*** Erase & Rewind (After the sunset) ***


GLI ELETTI – Nati per uccidere

GLI ELETTI – Nati per uccidere

 

Have you ever loved someone so much, you'd give an arm for? [Hai mai amato qualcuno talmente tanto da darle un braccio?]
Not the expression, no, literally give an arm for? [Non solo parole,no,letteralmente darle un braccio?]
When they know they're your heart [quando loro sanno di essere il tuo cuore]
And you know you were their armour [e tu sai che eri la loro fortezza]
And you will destroy anyone who would try to harm 'her [e tu ammazzeresti chiunque osi toccarla]
But what happens when karma, turns right around and bites you?
[ma cosa succede quando la buona stella ti si rigira contro e ti morde?]
And everything you stand for, turns on you, despite you? [e tutto quello per cui hai sempre combattuto ti si rivolta contro e ti disprezza?]
What happens when you become the main source of her pain? [cosa succede quando tu diventi la fonte principale di dolore?]

(When I’m goneEminem)

Capitolo 27: Erase & Rewind (After the sunset)

 

Rabbia e tristezza si mischiano, come se non potessero vivere separate. E ti travolgono come un fiume in piena, che se ne frega dei suoi figli.

 

Affogare lentamente. E tu vorresti solo la luce. Sai che esiste. L’hai vista. Ma quando lei non c’è, tutto diventa troppo difficile da sopportare.

 

Sei stanco. Di tutto. Anche della vita a volte.

 

Ma ti ripeti e ti convinci che devi andare avanti, perché una cosa, almeno, l’hai imparata. Sono i rari momenti di luce a farti andare avanti. Piccole perle da racchiudere in una scatola. Ti senti egoista, ma non puoi farne a meno.

 

Ne hai un bisogno disperato.

 

Anche tu vuoi un po’ di felicità. Non ne pretendi tanta. Solo un po’.

 

Per questo ti affanni a rimanere in superficie. Perché a volte ne vale la pena. A volte.

 

******

 

Ancora una volta si rigirò nel letto. Non riusciva a dormire. Non faceva che pensare. E intanto si tormentava. Sempre di più, sempre di più.

 

Tutto sembrava non finire mai. Il dolore, la fatica, la rabbia, non lo lasciavano mai. Mai. E ancora si chiedeva cosa avesse fatto per meritarsi tutto quello.

 

Cosa avesse fatto in passato. Perché sapeva fin troppo bene cosa faceva adesso. Fin troppo bene.

 

Vendetta- poteva esistere qualcosa che ti consumava come faceva lei?

 

Ma se la Giustizia non esisteva più, allora qualcuno doveva intervenire, no?

 

Menzogne. Allusioni. Quanta finta innocenza nelle parole che ogni volta riversava sul poveretto di turno.

 

Tutta la sua vita si era trasformata in una pagliacciata. Che odiava.

 

Ma non aveva scelta. Il Prescelto. Il Bambino Sopravissuto. Dark. Aveva mai avuto un ruolo scelto da lui? Era mai stato realmente e solo Harry Potter?

 

Aveva mai scelto?

 

Un tempo, forse. Adesso non più. Lui aveva fatto il suo giuramento. E ogni sera, ogni giorno si dannava per quello che doveva fare… ma non aveva rimpianti. Aveva imparato a cancellarli. I rimpianti lo riportavano solo indietro. Quando era felice –lo era mai stato realmente?-, quando non doveva uccidere –eppure la gente moriva comunque-.

 

No.

 

Lui doveva andare avanti. Avanti. Perché il suo obiettivo rimaneva sempre e solo uno. Da venticinque anni. Era destinato a quello.

 

Voldemort.

 

E un giorno la sua vendetta si sarebbe finalmente completata.

 

Per sempre.

 

Perché posso uccidere per vendetta. Perché posso provare dolore. E posso tentare di amare. Ma non avrò mai pietà per lui…

 

******

 

Harry si rigirò ancora una volta nel lenzuolo. Ancora. Ancora. Ancora.

 

Senza sosta.

 

Pensare. Pensare. Solo pensare. E stare male.

 

Ricordi. Tanti. Troppi. Ma non riusciva a scacciarli. Erano troppo forti. Più forti di lui.

 

 

“Non abbiamo scelta”

 

Perché?”

 

“Vuoi morire?”

 

Vuoi morire?

 

E quel giorno –quanto tempo era passato? Così tanti mesi. Sembravano secoli…-  a casa, da solo, aveva pianto. Perché gli faceva schifo l’idea… ma guardava quel mondo sbagliato e continuava a chiedersi “Perché?”… e ancora non trovava risposta.

 

 

E pensare. Senza sosta. E più pensava, più si lacerava.

 

Faceva così male vivere.

 

 

“Cos’hai fatto?”

 

Armstrong lo guardò negli occhi. Harry vi lesse molto di più di quello che avrebbe voluto.

 

“Non qui” rispose laconicamente il Comandante.

 

Harry capì che in un modo o nell’altro era finita.

 

Ma non per loro.

 

 

Harry affondò il viso nel cuscino e cercò di sistemarsi meglio sul divano. Non riusciva a dormire. Era troppo presto e quei pensieri non lo lasciavano in pace. Nemmeno per un secondo.

 

Non ne poteva più.

 

Voleva urlare. Voleva piangere – ma Luna non era lì a consolarlo e da solo non ne aveva la forza - Fare qualcosa.

 

Ma non poteva. Non poteva.

 

Respirò profondamente, cercando di calmarsi. Fu tutto inutile.

 

 

“Un Oblivio accurato è stato sufficiente”

 

Harry vide Hermione spalancare gli occhi. “Solo un Oblivio?”

 

Armstrong le rivolse uno sguardo dolce. Di quelli che si rivolgono ai propri figli. “Dopo l’ho confusa. Non saprà più ripetere con precisione quello che ha visto…”la sua voce era bassa e rassicurante. Sperava che facesse effetto sulla sua migliore amica.

 

Hermione si morsicò il labbro, incerta. Harry era sicuro che stesse pensando. E che avesse appena finito di piangere. Gli occhi rossi e le guance pallide erano un chiaro segno. Si augurò che Ron l’avesse confortata abbastanza.

 

“Mi dispiace” la sua voce fu un sussurro. Non si accorse di averlo detto fino a quando non avverti la reazione degli altri.

 

Si voltarono tutti a guardarlo. Harry teneva gli occhi fissi sulle proprie scarpe. Si sentiva un idiota.

 

“Oh Harry non è colpa tua…” Hermione lo abbracciò. Sapeva che era sincera. Ma non riusciva a crederle.

 

Era colpa sua.

 

Se non mi fossi tolto-”

 

Piantala Harry! Non eri da solo ed Hermione ha ragione. Non è colpa tua” Ron gli lanciò un’occhiata che non ammetteva repliche. Raramente il suo migliore amico gli si rivolgeva in quel modo. Capì che doveva esserci qualcosa di più di semplice preoccupazione dentro di lui.

 

Come sempre non aveva saputo cogliere i loro stati d’animo.

 

Come sempre era stato occupato ad auto commiserarsi.

 

Grandioso…

 

 

Harry chiuse gli occhi di scatto. Erano inutili le parole dei suoi amici quando lui non voleva sentire.

 

Si sentiva in colpa. Si sentiva un imbecille. Ed era tutta colpa sua. E infondo sapeva che non era vero. Lo sapeva. Ma lo sentiva. Sentiva lo stomaco contrarsi in una morsa ferrea.

 

Se solo non fossi stato così stupido.

 

Se solo non fossi mai esistito…

 

 

******

 

In the city was a sinner [In città ero un peccatore]
I've done a lot of things wrong
[Ho fatto molte cose sbagliate]

[…]

Now I'm trying to find my way back home [Adesso sto cercando la mia via di ritorno a casa]

 

(The River – Good Charlotte)

 

******

 

Lavare via la vergogna. L’acqua fredda che scendeva dalla doccia aveva solo un compito. Lavare via la vergogna.

 

Ma quella rimane. Quella è radicata in me. Per sempre.

 

Essere scoperta. Sentirsi così nuda di fronte ad una bambina di undici anni. Sentirsi così… meschina. Così impura. Così sbagliata.

 

Le lacrime cercavano una via di fuga, ma trovavano solo tanta acqua ad accoglierle. E la vergogna rimaneva. Il disgusto si nascondeva sotto abili vesti, me era sempre lì, e spesso, troppo spesso faceva capolino.

 

Disgusto per se stessi. Disgusto per il mondo. Disgusto per Voldemort. Perché se lui non fosse esistito, lei non sarebbe stata costretta a cadere sempre più in basso. In un luogo sempre più buio.

 

Era giusto?

 

No.

 

E ogni giorno si portava dentro un po’ di dolore in più. Ogni notte accumulava. Ogni istante fingeva. Ma arriva il momento in cui uno scoppia, e non ce la fa proprio più.

 

Hermione cercò di reprimere una nuova ondata di pianto, inutilmente. Faceva male. Tanto. Più di quanto ipotizzasse all’inizio… se mai lo si poteva definire così.

 

Inizio. Esiste l’inizio della fine?

 

Non lo sapeva.

 

Non sapeva più niente. Niente.

 

 

Cosa dobbiamo fare?” voce implorante. Si odiava. In quel momento si stava dimostrando così fragile. Mentre tutti gli altri sembravano così forti. Era lei ad essere sbagliata? Era sbagliato avere dei dubbi? Era sbagliato aver paura di continuare? Era sbagliato voler cancellare il passato?

 

“Devi deciderlo tu” Gli occhi comprensivi di Armstrong non erano abbastanza in quel momento. Lei voleva sapere. Era così difficile da capire? Lei voleva delle risposte. Solo risposte.

 

“Io non… non so più niente. Non lo so più”

 

Harry l’aveva guardata negli occhi. E l’amico di sempre era ritornato prepotentemente in lui. “Non pensare che noi abbiamo delle risposte. Sospirò. “Ho più dubbi di te”

 

Ma…”

 

“…ma vado avanti”

 

Hermione chiuse gli occhi. Lei avrebbe voluto morire certe volte. Anche gli altri provavano gli stessi sentimenti? Anche gli altri avevano così paura? Anche Ron?

 

Perché?”

 

 

Perché?

 

Le risposte facevano più male delle domande.

 

Volevo solo essere felice. È sbagliato anche questo?

 

******

 

Quando la vide il suo cuore si fermò. Solo per un istante, ma fu sufficiente. Era così dannatamente bella che stava male a guardarla.

 

Perché lo sapeva. Ora era definitivamente fuori dalla sua vita. Era finita. Per loro.

 

Loro. Era mai esistito realmente? Per lei di sicuro. Ma per lui?

 

Il Loro implicava una connessione che lui non voleva avere. Niente legami, nessun dolore. Niente legami, niente rimpianti. Niente legami, niente di niente.

 

Ma il legame c’è…

 

Era mai esistito un loro?

 

Sospirò. Faceva male solo a pensarci.

 

La vide alzare gli occhi e guardarlo intensamente per un momento. Il suo volto era la maschera della rabbia. Dov’era finito il suo bel sorriso? Che fine aveva fatto?

 

I suoi occhi invece erano tristi. Vi lesse troppo dolore per riuscire a mantenere il contatto visivo con lei.

 

Che cosa ti ho fatto, Vika?

 

La ragazza abbassò gli occhi e cercò di proseguire lungo il corridoio, senza dar peso a Murdoch. Era praticamente impossibile. Come poteva non dargli peso? Lo amava dannazione. E sapeva che era sbagliato – per lui -  ma non poteva fare altro.

 

Era arrabbiata. Era furiosa per come l’aveva trattata.

 

Ma l’unico reale sentimento che cresceva dentro di lei era dolore. Di nuovo dolore. Di nuovo intenso, acuto e perforante dolore. Aveva creduto di poter rinascere con lui. Murdoche ogni volta che la sua mente pronunciava il suo nome il cuore si fermava. Ogni singola volta.- Di poter vivere, finalmente. Si era sbagliata.

 

Il dolore era ancorato a lei in modo indissolubile.

 

Murdoch la vide avvicinarsi. La vide accanto a sé. Così vicina. E così lontana. Non era mai stata così distante da lui.

 

Eppure non riusciva ad abbandonarlo. Era sempre dentro di lui. Il profumo dei suoi capelli. Il tocco delle sue mani. Il sapore delle sue labbra. Il suono della sua voce. Erano in lui. Ma non li voleva. Non li aveva mai voluti.

 

Il suo cuore agì al posto suo. Non avrebbe dovuto. Non avrebbe dovuto toccarla di nuovo. Non avrebbe dovuto afferrarla per un braccio. Non avrebbe dovuto sfiorare di nuovo la sua pelle. Ma lo fece.

 

Sono un idiota…

 

Vika si girò di scatto verso di lui. “Lasciami andare” sibilò.

 

Dov’era finita la sua voce? Dov’era quel suono che gli riempiva le orecchie e lo faceva sentire bene? Quella non era la stessa voce che mormorava il suo nome prima di essere scossa da un orgasmo. Quella non era la voce che lo chiamava piano, quasi timidamente, quando pensava che stesse dormendo.

 

Quella non era lei. Non era la sua Vika. Non poteva esserlo.

 

“Adesso fai la difficile?” di nuovo la voce tagliente dell’odio. Murdoch si maledisse. Perché? Perché non poteva semplicemente lasciarla stare?

 

Perché provocarla avrebbe significato ricevere una risposta… parlare con lei… in qualche modo, tutto questo era accettabile…

 

Vika strattonò il braccio, ma la presa del ragazzo era troppo salda. Lo guardò negli occhi, furente. “Lasciami stare”

 

Ti prego lasciami… lasciami…lasciami morire o lasciami vivere, ma allontanati da me…

 

Murdoch abbassò gli occhi. avrebbe voluto stringerla a sé. Sentire ancora una volta il suo corpo premuto contro. Il suo respiro sul collo. Le sue mani tra i capelli. Averla di nuovo con lui.

 

Ma non poteva.

 

Doveva lasciarla andare. Lui non poteva avere legami. Non con lei. Non in quel modo.

 

Lui non poteva avere qualcuno da proteggere. E lei era troppo fragile. Troppo sola.

 

“Ti sei fatta sbattere fino a ieri e adesso mi mandi via?” Perché? Perché le sto facendo questo? Perché?

 

Gli occhi di Vika si riempirono di lacrime. Sii forte per una volta. Sii forte, maledizione.

 

“Toglimi le mani di dosso”

 

Non potrò più stringerti? Non potrò fare più nulla?

 

Murdoch la lasciò andare. Non verrai più da me, vero? Non sarai mai più mia se non ti fermo adesso. Non ti bacerò mai più. Questa è la nostra fine.  

 

Vika lo guardò negli occhi. Le sue parole taglienti erano così in contrasto con il dolore che esprimeva. Qual era la realtà? Quella che mostrava o quella che nascondeva?

 

Ti amo. Ti amo comunque. Anche se mi fa male. Anche se mi fai male. Come posso non amarti?

 

Abbassò il viso. Questa è la nostra fine. Riprese a camminare lungo il corridoio senza rivolgere ulteriormente la parola al ragazzo che la osservava.

 

Murdoch strinse i pungi, cercando di contenere la rabbia.

 

Non sapeva descrivere l’amore. Non l’aveva mai conosciuto. Ma se l’amore assomigliava anche solo lontanamente a ciò che provava in quel momento, non lo voleva. Non voleva niente da lui. Doveva andarsene dal suo corpo e dagli occhi profondi di Vika.

 

Lui. Non. Aveva. Bisogno. Di. Nessuno.

 

 

 

Quando inizi a cadere, non ti fermi più…

 

******

 

“Vuoi andare a letto?”

 

Hermione scosse la testa. Ron sospirò. “D’accordo, come vuoi…”

 

Ron-Hermione si bloccò prima di terminare la frase. Abbassò gli occhi, concentrandosi sul pavimento. Non sapeva da dove iniziare a parlare.

 

Sentì le braccia forti di Ron stringerla possessivamente contro il suo petto. Era una sensazione così bella che sperò non finisse mai. Sentiva il suo cuore pulsare all’impazzata, mentre lui le passava una mano sul braccio. Un brivido le attraversò la schiena.

 

Hermione” la sua voce era dolcissima. Faticava a concentrarsi, ma Hermione era sicura di avergliela sentita usare pochissime altre volte.

 

Sospirò. “Devo parlarti”

 

Ron aprì e richiuse la bocca di scatto. “Ok” La allontanò da sé quel tanto che bastava per poterla vedere negli occhi. Il suo volto era l’espressione della preoccupazione.

 

“Io…” abbassò gli occhi. Si stava rivelando molto più difficile. E gli occhi azzurri di Ron puntati addosso non le facilitavano il compito. Prese fiato. E coraggio. “Io non so se voglio continuare…”

 

Ron sgranò gli occhi. Le prese delicatamente il volto tra le mani e lo sollevò per riuscire a vedere i suoi occhi. “Non lo credi sul serio” mormorò.

 

Hermione scosse la testa. “…è sbagliato!” gli occhi le si riempirono di lacrime.

 

Ron distolse lo sguardo. Lo so che è sbagliato… “…ma tu riesci a perdonare?”

 

“No”

 

Ron chiuse gli occhi. Nemmeno io, Hermione. E non puoi chiedermi di farlo.

 

Però… ci dev’essere un’altra strada…” continuò la ragazza.

 

Ron tornò a guardarla. I suoi occhi erano lucidi. Lo sguardo era perso. Che cos’avevano osato fare alla sua Hermione?

 

No. Lui non poteva perdonare. Per quello che avevano fatto a lei. Per quello che avevano fatto a lui.

 

“Non l’abbiamo trovata allora, perché adesso dovrebbe essere diverso?”

 

Hermione si allontanò dalle sue braccia. “Io non lo so… ma ci dev’essere un’alternativa…”

 

Ron sorrise amaramente. “Certo che c’è. C’è sempre stata. Ma abbiamo già deciso.” Si passò una mano sugli occhi, cercando di trovare le parole giuste. “Non credere che io sia felice. Non lo sono. Non volevo diventare questo… non volevo vedere te, Harry e gli altri diventare così… ma se… se ripenso a tutto ciò che abbiamo passato… non vedo altre soluzioni. Essere dalla parte del Bene non significa vincere, anzi. Quante possibilità possiamo avere se smettessimo?”

 

Hermione abbassò gli occhi. Ron prese un respiro profondo. “Te lo dico io: nessuna

 

E allora meglio assassini?”

 

Assassini. La parola lo riempì di rabbia. Mentre dentro di sé qualcosa di più grande si stava facendo largo. Disgusto. Di nuovo disgusto. Lo provava sempre quando era costretto a… a tutto.

 

Quando era costretto a pensare a cosa erano veramente. Non protettori della notte. Ma assassini.

 

Era giusto? No. Ma era la sua scelta.

 

Ron chiuse gli occhi. Quando li riaprì Hermione lo stava fissando, in attesa di una risposta.

 

“Questa è la mia scelta e sono consapevole delle conseguenze delle mie azioni. In questo momento l’unica che può decidere per la tua vita, sei tu Hermione…” si chinò verso di lei e le sfiorò le labbra con le proprie. Fu un semplice contatto di labbra. Ron si staccò subito, continuando a tenere il suo viso tra le mani e a guardarla fisso negli occhi. Dopo qualche istante la lasciò andare e si allontanò verso la porta.

 

Ron

 

La voce timida di Hermione lo fece voltare. I suoi occhi bagnati dalle lacrime lo stavano guardando imploranti. Una domanda non detta. Ma Ron capì. La conosceva troppo bene. E la amava troppo tanto.

 

“Io sarò comunque con te, qualsiasi cosa tu scelga” la tranquillizzò.

 

Devi realmente pensare alla tua scelta, Hermione Jane Granger? Una lacrima le scivolò lungo la guancia. Non l’hai già fatto? Un’altra lacrima. Sì.

 

 

 

“Vi odierete ogni giorno e ogni notte per quello che farete. Vi dannerete l’anima alla ricerca di una spiegazione razionale. Alla ricerca di un perché. Ma vi dico già da adesso che non troverete risposta. Perché il cuore umano non sottostà a delle leggi. Perchè il dolore vi annebbierà la mente. E quando pretenderete delle risposte… ricordatevi del vostro dolore. Il dolore è vivo. È dentro di voi. Essere assassini può essere il prezzo da sopportare per continuare a vivere? Per non vedere gli altri morire? Per vendicarvi di ciò che vi hanno fatto?”

 

 

 

Sì. Anche se faceva male. Anche se avrebbe preferito morire.

 

******

 

“Preferisci combattere o vedere gli altri morire?”

 

Harry aprì gli occhi di scatto. Alla fine si era addormentato. Sospirò, passandosi una mano sulla fronte sudata. Quella notte sembrava non voler finire mai.

 

Si mise a sedere sul divano e solo in quel momento si accorse della presenza di Alicia. Era appoggiata al tavolo mentre bevevo un bicchiere d’acqua. I suoi incubi erano nulla in confronto a quello che doveva avere in testa lei. La vita sembrava sempre più in salita.

 

Mi chiedo se arriverà una discesa prima o poi

 

Aly…”

 

La ragazza si girò a guardarlo. Aveva i capelli in disordine e quel espressione apatica sul viso, un tempo così solare e bello. Aveva trent’anni, e ne dimostrava molti di più.

 

“Vieni qui” la incitò Harry.

 

Alicia abbassò lo sguardo. Harry ebbe l’impressione che sospirasse, come per darsi forza. La vide avanzare verso di lui, sempre senza dire una parola. I silenzi ormai facevano parte del quotidiano. Stava imparando a decifrarli. Perché lei ormai parlava quasi solo non parlando.

 

Tutto sembrava inutile nella vita di Alicia. Le parole erano inutili. Mangiare era inutile. Il lavoro era inutile. Persino la vita.

 

Un tempo riusciva a trovare un senso anche nelle piccole cose. Adesso il mondo intero era solo un luogo di passaggio prima di riabbracciare lui.

 

Si sedette sul divano accanto a Harry e si raggomitolò, cercando di farsi piccola piccola.

 

Teneva le gambe rannicchiate contro di sé. La testa appoggiata alle ginocchia. Ed intanto guardava Harry, seduto accanto a lei. La sua espressione era come sempre priva di una qualsiasi emozione. Era spenta. Una normalità ormai.

 

Harry sospirò. Allungò una mano verso di lei e la posò sulla sua testa. Prese ad accarezzarle i capelli. Da tempo aveva rinunciato a consolarla sul serio.

 

Ad un certo punto uno deve farcela da solo. Lui lo sapeva fin troppo bene.

 

La vide chiudere gli occhi ed Harry pensò che stesse piangendo. Quante lacrime hai ancora dentro di te?

 

Hey

 

Alicia riaprì gli occhi, umidi di lacrime. Alcune ciocche di capelli le nascondevano parte del viso. Harry cercò di spostargliele nel modo più gentile possibile. Aveva quasi paura di poterla rompere da un momento all’altro. Era così pallida, con quegli occhi scuri sempre così spenti. Sembrava una di quelle vecchie bambole di porcellana.

 

Alicia si lasciò andare. Cercò di sistemarsi meglio sul divano e si strinse a lui. Abbracciò Harry così forte che il ragazzo ne rimase stupito. Affondò il viso nell’incavo del collo di Harry e chiuse di nuovo gli occhi. Harry sospirò, la strinse a e riprese ad accarezzarle i capelli. Capì che stava piangendo quando si sentì la maglietta leggermente umida nel punto in cui lei si era rifugiata con il volto.

 

Un pianto silenzioso. L’ennesimo.

 

“Finirà mai?” la voce della ragazza era poco più di un sussurro.

 

Harry non sapeva cosa risponderle. La verità era che non ne aveva idea. Si può ricostruire un cuore a pezzi? Si può salvare qualcuno che non voleva essere salvato?

 

“Non lo so” Alla fine rispose così, sinceramente. Mentirle non avrebbe avuto senso.

 

“Sai perché non sono ancora morta?”

 

La domanda rimase sospesa per alcuni secondi. Harry la guardò, cercando i suoi occhi, ma non li trovò. Si rese conto che era da tanto che Alicia non parlava con qualcuno. Non parlava con lui. E adesso se ne usciva con quella domanda. Forse avrebbe preferito non sapere la risposta. Perché alcune risposte fanno paura.

 

Perché lui non avrebbe voluto” proseguì Alicia dopo qualche secondo di silenzio. Harry valutò le sue parole. Anche da morto, era sempre Tom a tenerla in vita. Era sempre lui a farla andare avanti. L’amore poteva essere così forte da andare contro le leggi umane. L’amore era l’unica cosa che ancora riusciva a sorprenderlo sul serio.

 

Non aveva mai trovato qualcosa di così irrazionale eppure così puro come l’amore.

 

Non lo aveva trovato nemmeno Alicia.

 

“Vorrei così tanto rivederlo…” si lasciò sfuggire un singhiozzo “… anche solo una volta mi basterebbe…”

 

Harry si chinò a baciarle la fronte. “Lo so…”

 

Alicia aprì gli occhi. Il volto di Harry era vicinissimo al suo. Esprimeva tutta la dolcezza che provava per lei. E per un attimo le sembrò di rivedere Thomas in quei tratti. Di rivederlo in quegli occhi dolci. Di sentirlo nel suo abbraccio. Nella piega delle sue labbra. Nei suoi capelli in disordine. Aveva così tanto bisogno di rivederlo. Lui la faceva andare avanti e lui la spingeva sempre più in fondo, nell’abisso.

 

Aveva ancora bisogno di lui. Ma lui non poteva più aiutarla.

 

Gli occhi le si riempirono di nuovo di lacrime. E quasi le sembrò di sentire la sua voce. La sua bellissima voce. Come se fosse proprio il suo Tom a tenerla stretta tra le braccia. Oh non ancora… basta piangere Aly, basta…  

 

Tom

 

Allungò piano una mano, fino a sfiorare il meno di Harry. Gli accarezzò piano la guancia per poi arrivare ai suoi capelli.

 

Aveva bisogno di lui…

 

Si sporse verso di lui senza pensarci. Harry sbarrò gli occhi quando sentì le labbra fredde di Alicia sulle sue. Quello. Era. Sbagliato.

 

Sentì le mani della ragazza tremare. Le sue labbra dischiudersi cercando di approfondire il bacio, mentre le lacrime le rigavano le guance. Harry chiuse gli occhi con un solo pensiero. Luna.

 

Quello. Era. Sbagliato.

 

Allontanò da sé Alicia nel modo più gentile possibile.

 

Non era quello che voleva lui. E non era quello che voleva lei.

 

La ragazza lo guardò negli occhi. Occhi verdi che la guardavano preoccupati. Gli occhi di Harry. Non quelli di Tom. Alicia lo abbracciò di nuovo e riprese a piangere, ma in un modo diverso rispetto al pianto sommesso di prima. Era disperata. Singhiozzava aggrappata alle sue spalle, cercando conforto in un abbraccio che non sarebbe mai stato come quello che andava cercando disperatamente.

 

Nulla sarebbe stato uguale a lui.

 

“Mi dispiace” mormorò tra le lacrime.

 

Harry l’accarezzò sulla schiena. “Non importa, Aly…”

 

Lacrime e rabbia si mischiavano nel corpo della ragazza. “Perché mi hanno fatto questo?”

 

Harry chiuse gli occhi. Ancora una volta non aveva la risposta.

 

Alicia sospirò. “Io sono convinta di quello che faccio… perché fa troppo male… troppo…”

 

Harry la strinse forte.

 

Quando la guardava ritrovava tutte le sue motivazioni. Tutte. E le domande sembravano non esserci mai state.

 

Perché faceva troppo male. Troppo. Per non reagire.

 

******

 

Se fosse un mondo perfetto certe cose non accadrebbero. 

 

I bambini non avrebbero paura. Gli adulti sorriderebbero. Le persone sarebbero felici.

 

Se fosse un mondo perfetto il confine tra Bene e Male sarebbe netto.

 

Il Bene prevarrebbe. Il Male sarebbe solo un ricordo.

 

Se fosse un mondo perfetto certe cose non accadrebbero.

 

Ma questo non è un mondo perfetto.

 

Il Male prevale. Il Bene soccombe. E il confine non è così netto.

 

I compromessi a volte servono soltanto per riuscire a vivere.

 

È così sbagliato?

 

******

 

 

Esultate gente! Non sono passati 3 mesi. Ho scritto un capitolo di cui vado abbastanza soddisfatta ed è anche piuttosto lungo.

Come avrete notato il capitolo si svolge tutto di notte. Precisamente sarebbe la notte del giorno descritto nei capitoli 25-26. Visto che non volevo creare l’ennesimo capitolo descrivendo sempre lo stesso giorno, ho optato per dei continui rimandi e flashback. Spero che sia abbastanza chiaro cos’è successo, comunque troverete delle spiegazioni anche nei prossimi capitoli.

Poi… volevo farvi notare una cosa. Nessuno si è mai chiesto da dove venga la citazione del riassunto di questa storia. Cioè, da che parte di storia provenga. Ovviamente si riferisce a tutta la storia in generale, come atmosfera, ma posso dirvi che è anche una citazione precisa, che verrà inserita in un preciso momento della storia. Quindi… meditate gente! ^_-

Detto questo… passo a ringraziarvi! Come al solito siete gentilissimi… vi adoro!! *I love you*

 

Hysteria: oh come vedi molto meno di tre mesi^^ *me happy*. Ti ringrazio tanto, sei sempre gentilissima! Nuove identità si scopriranno nel prossimo… ^_^ Be’ quando ho detto di essere crudele non vuol dire che sono cattiva^^ ihihhi anzi! Sarà che di solito recensisco solo le storie che mi piacciono tantissimo (e sono poche poche purtroppo), quindi commenti negativi non ne faccio mai. non temere dunque! ^_^ Baciotto!

Samy: ohhhhhh ti ringrazio *me si inchina* ^_^ Be’ scrivere per me non è un hobby. Io voglio diventare una scrittrice, le ff mi servono per migliorarmi… quindi chissà, magari un giorno vedrete pubblicato un mio libro *_* Murdoch… mi diverto a descriverlo. È così sensualmente misterioso *_* me lo ama alla follia. È il personaggio originale che più adoro. Vika… beh stiamo iniziando a fare chiarezza su di lei diciamo. ^_^ Hai visto? Non sono passati 3 mesi! Poco più di un mese (ma nel frattempo ho scritto anche altre cose, quindi sono stata brava! ^_-)! Bacio!

BlackAngel: Oh carissima! È sempre così bello leggere le tue recensioni! Mi fanno veramente un enorme piacere!! E sei sempre così carina ç_ç *me commossa*. Grazie di tutto cuore, sul serio! È sul serio una delle recensioni più belle che mi siano mai state fatte, non solo per questa storia, ma in generale. Ti ringrazio. Mi sono quasi commossa (è un impresa, te lo assicuro^^) ^_^ Due nuovi volte comunque si scopriranno nel prossimo capitolo. Poi… posso dirti che quella frase “genitori. Fratello… ecc..non è riferita solo ad Harry. È riferita agli Eletti in generale. Capirai meglio in seguito credo^^ O forse qualcosa da questo capitolo, non so^^ Comunque hai visto? Poco più di un mese! Sono stata brava^^ ihihi un bacio grande grande e grazie di tutto!

Kaho_Chan: tesoro! Grazie mille per le bellissime parole! *_* Be’ non è che io sia fan dei Finley (-_-‘), però le parole erano “giuste” per quel pezzo… e poi la canzone è particolarmente “cattiva” e arrabbiata… mi piace. Non dico nulla su gli Eletti, lascio commentare voi^^. Ginny e Vika sono in una sorta di strana connessione. Sono così simili eppure così diverse. Le loro storie sono profondamente diverse eppure le accomuna il fatto di amare intensamente e inesorabilmente uomini complicati. Non che loro siano facili eh^^ E ti assicuro che Murdoch (anch’io lo adoro^^) è decisamente il punto debole di Vika ihhiihh. Un bacio grande grande!

Edvige86: grazie mille! *me contentissimissima!* Eh sì, il capitolo 26 si può dire che sia… uhm… “l’essenza” di tutta la storia^^ Per il vero “contorno” di tutte le azioni degli Eletti dovrai attendere credo, anche se penso che in questo capitolo hai avuto la possibilità di trovare qualche risposta, no? Però c’è molto di più nel loro passato di quanto è emerso fino ad adesso. Piano piano lo svelerò. Ron e Hermione… beh, è chiaro, no? Poi… solo un appunto, o meglio, una domanda… pensi sul serio che gli Eletti possano disperarsi per essere stati scoperti? ^_- hihihhi quanto mi piace dare 1000 indizi e fare 1000 domande^^ Hai visto? Solo un mese! Sto migliorando! Anche perché ho anche scritto dell’altro in questo periodo… sono soddisfatta^^ Un bacio grande e grazie mille!

Evanescense88: ti ringrazio ^_^

Angel from Hell: ti ringrazio tantissimo per le belle parole che hai usato. Sono sempre così felice nel sapere che questa storia i colpisce… ho sempre paura che possa essere in qualche modo fraintesa, ho sempre paura di scadere nel banale, io, che cerco sempre di meditare su ciò che scrivo perché voglio che le mie parole siano tutto, fuorché banali. Leggere di come vi emoziona un capitolo è una gioia immensa, dico sul serio. Perché forse sto facendo qualcosa di buono e il mio impegno non va a vuoto ^_^ Questo mi rende molto molto felice. quindi grazie a te per aver voluto raccontarmi cosa pensi di questa storia. Un bacio. PS: un vero papiro… ma bellissimo da leggere, te lo assicuro! *_*

Morfea: ti ringrazio ^_^ E’ sempre bello trovare delle nuove entrate… così entusiaste poi! Fantastico! *_* Alicia… sta percorrendo la storia che avevo in mente per lei in un modo tutto suo. Tutto personale. È proprio lei che agisce così, io mi limito a descrivere. Vedrai che non ti deluderà^^ Per quanto riguarda gli Eletti non posso dire molto, spero sempre di non rivelare più del dovuto… comunque presto le cose saranno più chiare. Un bacio!

Ellie: ciao carissima^^ Come vedi Vika e Murdoch hanno avuto un nuovo incontro ravvicinato e non si sono di certo risparmiati in fatto di sentimenti messi in gioco. Mi piacciono così tanto quei due *_* Sono una coppia enigmatica ma… boh, li adoro^^ Bellatrix… avrà il suo momento. ^_- E come vedi ho anche aggiornato prima… ^______^ *me felice* Un bacio e grazie mille!

Maky: avete aspettato poco più di un mese, sono stata brava! ^_^ Angoscia a mille anche in questo capitolo… sto cercando di variare un po’ ma i personaggi, si sa, fanno ciò che vogliono e percorrono l loro strade in un modo tutto loro… posso solo adeguarmi.  Grazie mille per i complimenti! *_*

Faith: uhm… non è uno spoiler quindi posso parlarne. Be’ non ho mai detto il motivo per cui Harry e Ginny si sono lasciati, ma credimi è motlo più facile di quello che si immagina. L’amore è semplicemente finito. Capita. E soprattutto, nel periodo in cui stavano insieme non dimenticare che Ginny era un Auror. Ma ciò non conta. Non si amavano più e si sono lasciati^^ Uhm… degli Eletti non posso dire nulla, mi spiace *top secret* ^_^ Bacio!

JulyChan: tess sono io che adoro te! *_* mi fanno sempre un enorme piacere le tue recensioni! Sempre così belle. Sempre lunghissime *_* Grazie sul serio. Esame di linguistica andato bene pure quello, 29 *_* *ma andiamoooo* iihihihi. Anche qui angoscia e un po’ di casotti, ma presto diventerà tutto più chiaro, spero^^ Come ti dicevo per email… capitolo pronto e in poco più di un mese *_* Happy! Per la vostra e la mia gioia! Hihihhii. Grazie per le tue parole sei sempre gentilissima! Un bacio grande grande grande!

Aurora: spero che i dubbi spariscano presto allora! XD

 

Ebbene sì, anche il capitolo 27 è andato! Nel prossimo… ritroveremo le Ombre… e scopriremo l’identità di DUE volti, che, vi anticipo, NESSUNO ha mai indovinato (mamma mia come sono fiera di questo! *__________* vuol dire che sono stata brava a non-dire! Ihihhiih)…

 

Alla prossima!

 

 

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Capitolo 28
*** Shadows: Angel of Death ***


GLI ELETTI – Nati per uccidere

GLI ELETTI – Nati per uccidere

 

It's all about power, bout taking control [Si tratta sempre di potere, di prendere il controllo]
Breaking the will, and raping the soul
[Spezzare la volontà e violentare l'anima]
They suck us dry 'til there's nothing left
[Ci prosciugano fino a che non resta niente]
My oh my My oh my
[Oh mio Dio]

What about the world today
[Che succede al mondo oggi]
What about the place that we call home
[Che succede a casa nostra]
We've never been so many
[Non siamo mai stati così in tanti]
And we've never been …
[E non siamo mai stati...]
So Alone
[così soli]

(We are – Ana Johnsson)


Shadows: Angel of Death

La notte è qualcosa che non puoi catturare. Il suo respiro si propaga in ogni direzione e tu non puoi fermarlo.

 

Non ne saresti capace.

 

Puoi solo aspettare. Che la notte si stanchi. Che dica al sole di arrivare. Puoi solo aspettare.

 

Ma non pensare. Perché pensare ti riporterà alla mente ricordi che vorresti dimenticare.

 

Non pensare. Anche questa strada è senza via d’uscita.

 

Perché ci sono delle volte in cui non puoi fare nulla. Devi solo sederti ed aspettare. Che la notte passi. Che i ricordi svaniscano.

 

Il tempo.

 

Fallo scivolare tra le dita e non fermarlo. Sarebbe inutile. Non potresti comunque cambiare il tuo destino.

 

Tanto vale sedersi ed aspettare.

 

Ma ricordati di non pensare. Perché pensare ti fa solo del male.

 

 

 

Dark sospira. Non vuole essere lì. Non ancora. Non di nuovo. Ma non può ribellarsi al suo destino.

 

Lui è stato addestrato per quello.

 

Lui deve farlo. Anche se non vuole.

 

Qualcosa di più grande c’è in ballo. Non è più una guerra del Mondo Magico. Forse un giorno il mondo non esisterà nemmeno più.

 

Sei disposto a sacrificarti?

 

Dark muove leggermente la mano. Non c’è bisogno di nient’altro. No Angel e Death sono già ai lati della strada.

 

No Angel chiude gli occhi.

 

Riesce a sentire tutto ciò che prova Dark.

 

È lo stesso dolore al petto che prova lei stessa.

 

Riesce a sentire gli occhi di Death puntati addosso. Non lo vede. Ma sa che la sta guardando. Perchè anche lei sta guardando lui. Anche se ha gli occhi chiusi.

 

Perché certe cose vanno viste con il cuore. Certe cose le devi sentire prima di vederle.

 

E tutto sembra giusto e sbagliato allo stesso tempo.

 

Essere lì è sbagliato.

 

Combattere è giusto.

 

Uccidere è sbagliato.

 

Ma c’è qualcosa di giusto nel farsi uccidere? C’è differenza?

 

No Angel riapre gli occhi.

 

È inutile chiudere gli occhi quando le immagini sono nella tua testa.

 

No Angel l’ha imparato.

 

Non scappare. Non fuggire. Tanto è tutto inutile. Allora alzati e combatti. Devi esserne capace.

 

Non ci sono scappatoie.

 

Certe cose semplicemente sono. E nessuno –nessuno- può cambiarle.

 

Il silenzio della notte sembra imprigionare tutto. Tutto così immobile. Tutto così statico.  Ma No Angel sa che presto quella via sarà insanguinata.

 

Perché è ciò che devono fare.

 

Passi lontani nella notte. Passi che si affrettano lungo le vie buie della città. Passi che appartengono a due persone. Due persone che non sanno –ancora- verso cosa stanno correndo.

 

Passi sempre più vicini. Sempre più forti. E il silenzio della notte si interrompe.

 

Passi frenetici. E vicini. Sempre più vicini. Sempre di più.

 

No Angel sospira.

 

Sii pronta.

 

Sa che Death sarà con lei.

 

E la morte può anche non essere così spaventosa. E uccidere può essere anche minimamente sopportabile se lui è con lei.

 

Perché certe cose semplicemente sono.

 

Vicino. E l’Angelo della Morte è pronto a colpire.

 

No Angel non esce dall’ombra. Non è necessario. Alza stancamente la mano che impugna la pistola. Si sente sporca da quanta routine aleggia intorno a quel gesto.

 

E lo vede. Vede l’uomo che dovrà uccidere.

 

Ed è solo un attimo. Un’occhiata davanti a sé, in direzione di Death. E anime che si scontrano a piangono insieme. Ma si deve andare avanti. Si deve sopravvivere.

 

E ritorna a guardare l’uomo. Un istante dopo è a terra. Colpito mortalmente al cuore da una pallottola.

 

Il secondo uomo non ha il tempo per pensare. Guarda il compagno steso a terra. Il suo cervello registra cosa può essere accaduto. Ma non fa in tempo a rendersene conto. Un dolore auto al petto e vede gli occhi delle Morte sopra di sé.

 

Death affonda ancora di più il pugnale nel petto dell’uomo, mentre con l’altra mano gli copre la bocca, impedendogli di urlare.

 

La notte è già stata fin troppo movimentata. Basta rumore. Basta.

 

Death sente dei passi dietro di sé, ma sa che è Dark. Lo sente. Imparare a distinguere i rumori comporta catalogarli. I passi di dark sono sempre ovattati. Cammina piano. Pianissimo. Pochi riuscirebbero a sentirlo. Ma Death se lo aspettava.

 

Death riconoscerebbe quei passi ovunque. Essere sorpresi non fa parte della natura degli Eletti.

 

“Andiamo”

 

Anche la sua voce è un sussurro. Meno rumore possibile, quasi significasse che lì non è successo nulla.

 

Ma qualcosa è successo e loro non possono nascondersi.

 

No Angel chiude gli occhi. Ancora una volta. Ancora una volta.

 

Non si fermerà mai.

 

Ancora una volta.

 

Fa male, ma è l’unica soluzione. Non sarebbe stata lei a ribellarsi. Non ancora.

 

 

 

Death utilizza il suo stesso pugnale. Quello con cui ha ucciso. Non è più sporco di sangue, ma lo sarà ancora. Non è ancora finita.

 

Fino a quando avrà la forza di combattere, lui andrà avanti. Nel bene o nel male quella è la sua scelta. Non può cambiarla.

 

Una piccola incisione. Una goccia di sangue. Porpora che sporca la pietra. E la pietra rivela i suoi misteri.

 

Una luce argentea illumina la luna e il pugnale, simbolo degli Eletti. Una luce argentea illumina la notte e la morte, le loro condanne.

 

Simbolo impresso sulla roccia e sulla carne. Il loro riconoscimento. Il loro tatuaggio.

 

La luna rovesciata trafitta dal pugnale. Impressa nella carne e impressa nel cuore. Nessuno potrebbe mai cancellare ciò che sono. Perché non è una maschera, è la loro vita.

 

La porta si è rivelata ai loro occhi. Il loro passaggio verso la vita. Vita. Quando intorno a loro c’è solo un’ombra perenne. Sopra le loro teste. Dentro ai loro occhi. La profondità sconvolgente della morte non li abbandona mai.

 

Nel bene e nel male.

 

No Angel sospira. Death la guarda. Ancora più bella. Ancora più fragile. Ogni giorno di più.

 

La pietra richiude lentamente il segreto che porta. Il loro covo è al sicuro. Adesso nessuno può temere più nulla.

 

Un tavolo in pietra, due vecchie panche, uno scaffale. Arredamento essenziale per un luogo che nessuno di loro ama. Ma che è la loro salvezza. Il punto di contatto tra la notte e il giorno.

 

Prima di non-essere si passa da lì.

 

Prima di tornare-a-vivere anche.

 

La loro condanna è racchiusa in quattro mura protette da potenti incantesimi, tra cui spicca il Patto di Sangue.

 

Qualcosa che nessuno, anche volendo, potrebbe distruggere. Magia più antica della magia conosciuta. Magia che non si impara a scuola. Non si impara a Hogwarts.

 

Magia che viene tramandata solo a chi ha abbastanza potere in sé per poterla praticare.

 

Magia primitiva.

 

Death si avvicina a No Angel. Le accarezza una spalla e per lei vale più di mille parole.

 

A volte il silenzio può essere più rappresentativo di un intero discorso.

 

E poi… cosa c’è realmente da dire? Le loro anime sono così profondamente connesse, che qualsiasi cosa, in quel momento, sarebbe superflua.

 

Loro lo sanno.

 

Lo stanno ancora imparando. Ma c’è ancora tempo.

 

Dark si toglie la maschera e la getta sul tavolo. Adesso è di nuovo una persona. Dark è solo un ricordo.

 

Death si abbassa il cappuccio del giubbotto. Sospira. Tornare a vivere non è sempre così facile. Perché bisogna accettarne le conseguenze. Perché bisogna mettere in conto le domande. Quasi sempre senza risposta.

 

No Angel lo guarda. Incontra i suoi occhi azzurri e pensa solo ad una cosa. Non a ciò che è successo. Non a ciò che accadrà. Ma al semplice fatto che lo ama. Con tutta se stessa.

 

Una mano sale veloce verso i capelli rosso fuoco. Ricaccia indietro le lacrime a forza. Non vuole più piangere. Ma sa che è una promessa senza futuro.

 

L’attimo dopo tiene in mano la sua piccola maschera. I suoi capelli. La sua parrucca.

 

Un’ondata di riccioli castani le ricadono sulla schiena, sulle spalle, sul corpetto nero.

 

È di nuovo Hermione.

 

Guarda davanti a sé, e l’unica cosa che vede è un ragazzo. Semplicemente.

 

È di nuovo Ron.

 

******

 

Ok. Adesso potete andare a rileggere i capitoli dedicati a Death e a No Angel e a bacchettarvi sulle mani perché NESSUNO l’aveva capito. *_* come sono orgogliosaaaaaaa Non immaginate quanto! No Angel era la mia salvezza. I capelli rossi, lo ammetto, erano fuorvianti… ma… andiamo, tutti hanno un piccolo travestimento (Dark ha addirittura una maschera!)… secondo voi lei se ne va bella bella in giro così? naaaaaa *_* Ripeto: sono orgogliosa. Mi piace anche com’è venuto fuori il capitolo.

Per colpa della mia cattivissima tastiera che ha pensato di darmi forfait quando volevo scrivere il capitolo, questo periodo è stato un po’ travagliato… non ho molto tempo e non voglio farvi aspettare ancora per il capitolo… quindi… vi ringrazio tanto tanto per le recensioni (421!!!! *_________* OMG), ma purtroppo non posso ringraziarvi ad uno ad uno come al solito. Mi perdonate per questa volta???

E mi fate sapere cosa ne pensate? Ci tengo tanto a questo momento *_*

 

Un abbraccio particolare a chi mi ha scritto la scorsa volta: Hysteria, Ellie, Kaho_Chan, Edvige86, Maky91, MORFEa, JulyChan, Aurora, Aly7, princenton.

 

Grazie sul serio e alla prossima!!

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 29
*** La forza ***


GLI ELETTI – Nati per uccidere

GLI ELETTI – Nati per uccidere

 

'Cause nothin' lasts forever [Perchè niente dura per sempre]
Even cold November rain
[nemmeno la fredda pioggia di Novembre]

(November rain – Guns ‘nd Roses)


Capitolo 29:  La forza

 

C’era qualcosa che urlava nella sua testa. Era la pessima sensazione che qualcosa stesse per accadere.

 

No. Qualcosa non era la definizione più appropriata.

 

Era un pessimo presagio. O forse di più. Era quasi una certezza. Era come avere una ghigliottina sopra la testa, pronta a scattare. Sentiva già il freddo tagliente della lama. La poteva sentire vibrare sopra il collo. La sentiva. Era lì.

 

Ne era sicura.

 

Dannato sesto senso…

 

Il cielo grigio, carico di pioggia, non faceva che aumentare le sue brutte sensazioni.

 

Sospirò.

 

Ginny sperò ardentemente di sbagliarsi. Ma aveva la netta sensazione che qualcosa stesse per accadere.

 

E di qualsiasi cosa si trattasse, aveva la certezza che non le sarebbe piaciuta.

 

******

Non poteva essere come tutte le altre?

 

No. Era quello il problema. Lei era proprio totalmente diversa. Non aveva nulla in comune con le altre. Nulla.

 

Perché più la voleva più doveva rimanerle lontano. Lei era il male. Lei era tutto ciò che voleva, e tutto ciò che l’avrebbe distrutto.

 

Doveva sparire. Dalla sua vita. Dal castello. Dal mondo, se necessario.

 

Se non fosse mai esistita non avrebbe mai dovuto affrontare tutto quello.

 

Desiderava ardentemente che lei scomparisse dalla faccia della terra, esattamente come era arrivata. Nessuno l’aspettava. Nessuno la voleva. Perché, quindi, ora si trovava lì a scombussolargli una vita assolutamente perfetta?

 

Lui non aveva bisogno di niente.

 

Lui non voleva niente. Se non vivere la sua vita secondo le sue regole.

 

Scopare, divertirsi e tanti saluti.

 

Lei non era nei piani. Lei non doveva proprio rientrarci nei piani. E invece l’aveva attirato con i suoi sguardi languidi e i suoi capelli lunghi. Con quel suo corpo sinuoso, fatto solo per essere baciato, accarezzato e plasmato dalle sue mani. Con quella sua voce bassa, vellutata, sensuale senza saperlo. Tutto di lei era stato creato su misura per attirarlo in una morsa senza via di scampo.

 

Perché?

 

Perché doveva essere così bella e così impossibile?

 

Era come una rosa. Era l’essenza più profonda della rosa. Il più perfetto dei fiori. Ma non bisogna mai avvicinarsi troppo. Le sue spine pungono tutti, indistintamente, se non si fa attenzione. Bisogna osservarla da lontano, mentre cresce, e poi sboccia, trasformandosi in qualcosa di unico nel suo genere.

 

Di rose ce n’erano centinaia nel mondo.

 

Perché a lui era capitata lei?

 

Perché?

 

Perché Veronika?

 

 

******

Le onde si infrangevano senza sosta lungo le rocce della scogliera. Rodolphus osservava il mare in tempesta da una delle torri del castello di Skull Castle. Vedeva il mare ingrossarsi per poi schiantarsi con fragore sulle rocce.

 

Un rumore di passi lo fece voltare. Si ritrovò a fissare gli occhi scuri di Pansy, ricoperta da una pesante tunica di velluto verde. Sembrava perfettamente a suo agio in quel posto.

 

Senza dire una parola gli porse un biglietto accuratamente ripiegato e sigillato.

 

Rodolphus lo prese e lo lesse. Poche righe per riferirgli ciò che già si aspettava.

 

Sorrise leggermente alla ragazza, ancora in piedi davanti a lui. “Dì agli altri di prepararsi. Domani si parte…”

 

Pansy aggrottò le sopraciglia. “Come mai?”

 

Rodolphus non trattenne una risata compiaciuta. “Pare che tra due giorni Londra sarà invasa dai fuochi d’artificio…”

 

 

******

 

La pioggia gli appiccicava tutti i capelli al volto. Gli davano un fastidio tremendo, ma non aveva voglia di scostarli. Lasciò che la fastidiosa sensazione dei capelli attaccati al viso e delle gocce di pioggia rimanesse radicato in lui.

 

Nonostante l’impermeabile e le scarpe pesanti, era completamente bagnato. Era stata una pessima idea dimenticare l’ombrello quella mattina, quando già le nuvole cariche di pioggia si affacciavano con prepotenza all’orizzonte.

 

Il rumore dei passi sul terriccio bagnato lo riportò alla realtà. Si guardò intorno, come per accertarsi di non aver sbagliato, e proseguì a camminare. Svoltò a destra quando si ritrovò davanti ad un albero.

 

Sciaff, sciaff

 

Un tempo la pioggia gli piaceva. Si ricordava di quando lui e suo fratello correvano per i prati mentre la mamma gridava loro di tornare indietro –sentiva ancora la sua voce gridare Dave! Jordan!-, che poi si sarebbero ammalati. In effetti aveva ragione. Si ricordava anche la febbre a quaranta e il pessimo sapore delle medicine… ma anche di suo fratello che sgusciava nella sua camera, senza far rumore, e si metteva a giocare con lui… e la mamma, che quando lo scopriva, si arrabbiava ancora di più.

 

Un tempo gli piaceva la pioggia.

 

Non era solo una questione del giocare. Gli piaceva la sensazione dei vestiti attaccati al corpo… quella sensazione di libertà e gioia che solo un bambino può provare. Gli piaceva togliere le scarpe, insieme a suo fratello, e poi correre sull’erba. Arrivare fino alla staccionata e poi fare a gara per chi tornava indietro prima, stando attento di non scivolare… stando attendo che anche suo fratello non si facesse male. Perchè in fondo, la sindrome da fratello maggiore non lo abbandonava mai.

 

Ora la pioggia non gli piaceva più.

 

La pioggia gli ricordava quel giorno. E non c’era niente di felice. Niente di allegro. Nulla per cui valesse la pena spendere un sorriso. Anzi.

 

Non c’era più nulla al mondo e basta. Il mondo faceva schifo, tanti saluti al resto.

 

La vita faceva schifo. Tutto era solo una grande, inutile e schifosissima merda.

 

Smise di camminare quando si ritrovò davanti alla tomba bianca che tanto conosceva. Sfilò la bacchetta dai pantaloni, mormorò sottovoce un incantesimo e subito i fiori appassiti e bagnati posti nel vaso davanti a lui, vennero sostituiti con altri, completamente in fiore.

 

Gigli bianchi.

 

A suo fratello piacevano quei fiori. Lui, invece, li aveva sempre considerati un qualcosa da donne.

 

Si chinò, fino a trovarsi di fronte due paia di occhi identici ai suoi. Sfiorò con un dito la foto, scostando alcune gocce di pioggia, nel tentativo inutile di preservarla dal maltempo.

 

“Sei il fratello migliore del mondo…”

 

David sorrise, al ricordo di quelle parole. “Non è vero… eri tu il migliore…”

 

A volte vorrei tornare a quando avevo dieci anni e potevamo correre nel prato dietro casa fino alla staccionata… e cadere, sbucciarci le ginocchia e poi rialzarci, perché era bello anche così…

 

Si rialzò, cercando di scostarsi qualche ciocca dal viso.

 

“Ti voglio bene Jordan…”

 

Anch’io, Dave

 

David sorrise. In qualunque parte del mondo o dell’universo si trovasse suo fratello, era sicuro che lo stesse guardando. E questo gli bastò per girarsi e ripercorrere il vialetto. Gli bastò per scacciare i cattivi pensieri e rimettersi a camminare verso casa.

 

Prima o poi tutto sarebbe finito. E, ne era convinto, Jordan lo sapeva…

 

******

 

La vide assorta. Con il capo chino. Seduta su una panchina di pietra. Intenta a pensare. Poteva percepire la sua agitazione e la sua tristezza propagarsi tutto intorno alla sua esile figura. Quanto dolore doveva portare dentro di sé quella ragazza per riuscire a sprigionare tutto quello.

 

Ginny si domandò se quell’energia che percepiva era causata dalla magia.

 

Infondo siamo sempre maghi. Che lo vogliamo o no…

 

Ginny sospirò. Aveva già troppi pensieri. Ma forse era colpa di quel suo animo sempre pronto ad ascoltare. Forse era perché proprio non sapeva agire diversamente.

 

A volte vorrei essere completamente diversa da come sono… sarebbe più facile…

 

Le si avvicinò piano. Camminando leggera sull’erba, per non disturbarla. Lo scroscio dell’acqua era l’unico rumore percepibile. Ma nell’aria c’era altro.

 

“Posso aiutarti?”

 

Vika sollevò lo sguardo e incontrò gli occhi scuri di Ginny. Sul suo volto comparve un’espressione sorpresa. Probabilmente non l’aveva affatto sentita arrivare.

 

La ragazza parve riscuotersi quando Ginny si sedette accanto a lei. Talmente vicino da poterle quasi sfiorare una mano, appoggiata alla fredda pietra.

 

Vika scosse la testa. No. Nessuno, infondo, poteva aiutarla.

 

La pioggia era aumentata dalla mattina. Il silenzio tra loro era tale che si percepiva chiaramente lo scroscio. E il rumore del vento. E forse c’era anche un altro rumore, ma né GinnyVika avrebbero potuto interpretarlo. Un rumore che veniva da un luogo nascosto, celato agli occhi indiscreti.

 

“Forse ti farebbe bene parlarne…” insistette Ginny.

 

Vika abbassò lo sguardo. Che cosa poteva dire? Che era solo una stupida piccola illusa? Che non capiva nulla? Che era incapace di gestire la propria vita? Che proprio tutta la sua esistenza era stata messa nelle mani degli altri, e lei non si era mai imposta? Che i suoi genitori l’avevano spedita in Inghilterra, al cospetto di Lord Voldemort? Che aveva conosciuto un Mangiamorte?

 

Che si era innamorata di lui?

 

Dio, che pietà doveva suscitare in Ginny. La fierezza fatta in persona.

 

Lei non era nulla, invece.

 

“Non credo” rispose infine.

 

Ginny non la guardava. I suoi occhi erano fissi sugli alberi piegati dal vento e bagnati dalla pioggia.

 

“Puoi provare”

 

Se uno si lascia andare, fino a dove può cadere? Prima o poi si ferma, giusto?

 

Prima o poi sì. Per forza.

 

Nulla è infinito.

 

Nulla.

 

“Lo amo”

 

Vika non disse altro. Le sembrava di aver detto fin troppo. Alcune cose, a volte, è meglio intuirle. A volte, è meglio non sentirle pronunciare. A volte, è meglio avere dei dubbi.

 

Ma dubbi, Ginny non ne aveva.

 

Era tutto fin troppo chiaro. Tropo semplice. Logorante nella sua genuinità. Splendente nella sua dannazione.

 

Perché l’amore, a volte, fa paura. E in un luogo come quello, era quasi qualcosa di esclusivo. O si era abbastanza forti da sopportare, o si veniva schiacciati dal suo peso.

 

L’amore non era legittimato, perché Lord Voldemort per primo lo bandiva dal suo corpo.

 

Era qualcosa da cui bisognava stare alla larga. Qualcosa di pericoloso, perforante, malato. Quello non era il luogo più adatto per coltivare qualcosa del genere.

 

Ginny sospirò. “Forse avevi ragione… io non posso aiutarti” Si alzò in piedi. Non notò che Vika strinse i pugni. Non notò il suo volto contratto.

 

Perché voi Mangiamorte dovete sempre essere così egoisti?” le sussurrò Vika. Ma la sua intensità era tale che avrebbe potuto benissimo urlarglielo in faccia.

 

Non era una domanda. Era una constatazione.

 

Ginny ebbe l’impulso di tirarle uno schiaffo. Quante cose devi ancora imparare… Ma cercò di calmarsi. Respirò a fondo e la fissò negli occhi. Vika esprimeva tutta la rabbia, la frustrazione e la tristezza che aveva precedentemente cercato di nascondere. Ginny la ghiacciò sul posto con il suo sguardo.

 

“Devi sapere andare oltre le parole, ragazzina…” le lanciò un’ultima occhiata, quasi sprezzante “…ma forse sei ancora troppo giovane…”

 

Senza aggiungere altro si diresse verso l’entrata del castello, lasciando da sola Vika.

 

Devi crescere se vuoi sopravvivere… altrimenti verrai schiacciata e neppure te ne accorgerai…

 

Ginny si scostò una ciocca di capelli rossi dal volto. I suoi braccialetti argentati tintinnarono.

 

Diventa forte Veronika…è la tua unica speranza se vuoi salvarti.

 

******

And I know, I know, I know [e so, so, so]
Part of me says let it go [che parte di me dice di lasciar perdere]
That life happens for a reason [che la vita accade per una ragione]
I don’t, I don’t, I don’t [io no, io no, io no]
It goes I never went ifore [va come mai è andata prima]
But this time, this time [ma questa volta, questa volta]
I’m gonna try anything that just feel better [proverò tutto quello che mi fa sentire meglio]

 

(Just feel better – Santana ft. Steve Tyler)

 

******

 

Hermione colpì per l’ultima volta il sacco. Era sudata, sporca e… stanchissima. Non sentiva più le braccia. Le gambe. Sembravano non fare più parte del suo corpo.  Ma non era solo una questione fisica. Era più che altro una stanchezza mentale. Una stanchezza che non derivava dalla lunga seduta di allenamento che si era imposta.

 

Una stanchezza che derivava da tutta la sua vita. E a cui non c’era un vero rimedio.

 

Si asciugò la fronte imperlata di sudore con le fasciature che aveva ad entrambi i polsi. Solo in quel momento si accorse di non essere da sola nella palestra.

 

Armstrong era seduto su una delle panchine e la osservava attentamente. Le sorrise, quando lo sguardo della ragazza si posò sul suo. Hermione afferrò la salvietta posta sopra il suo borsone e gli si avvicinò.

 

“Aiuta a scaricarsi” disse. Quasi a volersi giustificare dei troppi pugni e troppi calci rifilati al povero sacco.

 

“Lo so… l’ho fatto molte volte.”

 

Hermione sorrise. Si sedette accanto ad Armstrong.

 

“Non hai mai voglia di lasciar perdere tutto?” chiese la ragazza, quasi a voler proseguire ad alta voce il filo dei suoi ragionamenti.

 

L’uomo sospirò. Ogni volta sembrava riuscire a capire cosa doveva rispondere. “Sempre” disse sinceramente. “Ma se ti stai chiedendo perché non lo faccio… forse è perché trovo sempre qualcosa per cui vale la pena andare avanti…”

 

E se io non riuscissi più a vederlo questo qualcosa?”

 

Armstrong la guardò negli occhi. L’azzurro profondo si scontrò con forza contro il nocciola. “Sei sicura che non ci sia niente per cui vale la pena combattere? Per cui vale la pena morire?”

 

Hermione abbassò gli occhi, imbarazzata. “Non intendevo questo… ho qualcosa per cui combattere. Ho anche qualcosa per cui potrei morire senza esitazioni. Ma mi chiedo se tutto questo sia abbastanza per uccidere…”

 

Ron può essere l’unica cosa che mi serve per andare avanti… ma non posso appoggiare sulle sue spalle il compito di essere colui che mi spinge ad uccidere…

 

“Forse non troverai mai delle risposte, Hermione… ma a volte pensarci è solo peggio. Sii meno razionale, agisci d’istinto. Fatti guidare da lui. Certe scelte è meglio non pianificarle.”

 

Hermione sorrise. “Lo so…”

 

L’uomo rise leggermente. “Ti riferisci alla tua storia con Ron?”  Di nuovo aveva indovinato dove la sua mente era andata a parare. Hermione si domandò seriamente come facesse a prevedere sempre i suoi pensieri, quando lei per prima a volte non riusciva a seguirli.

 

Hermione annuì. “Ho imparato che a volte le cose che vorresti fossero perfette per te, in realtà sono proprio tutte sbagliate… e che certe cose non si possono scegliere, ma capitano. A volte bisogna accettarle.”

 

“Questa è la mia Hermione…” le accarezzò una guancia. Il suo sguardo si addolcì. “…sii forte, bambina. Sii forte per te, per Harry e per Ron. Vedrai che presto tutto questo finirà e potrai tornare a sorridere senza alcun pensiero…”

 

Sii forte…

 

Hermione si allungò verso Armstrong e lo abbracciò. Come da tempo non poteva fare con suo padre. Come aveva imparato a farlo con un suo superiore. Forte. Tanto forte da quasi star male. Tanto forte da non lasciarsi più andare. Da non lasciarsi più cadere.



******

Si sistemò i capelli, scompigliati poco prima dal vento. I braccialetti al suo polso tintinnarono.

 

Ginny fece schioccare la lingua, annoiata. Quel posto a volte aveva la capacità di abbatterla in un modo assurdo. Certe volte si svegliava e non aveva voglia di fare nulla. Quella era una di quelle giornate.

 

Aveva anche fatto fin troppo in base ai suoi standard.

 

Veronika dovrebbe essermi riconoscenti invece di scaldarsi come una quattordicenne…

 

Svoltò l’angolo ancora presa dai suoi pensieri, quando due voci fin troppo famigliari la fecero bloccare all’istante. Bellatrix… ringhiò una voce dentro di sé. E Murdoch.

 

Poteva tornare indietro. O proseguire. Ma ciò avrebbe significato incontrarli. E dover parlare con lei

 

Dio, risparmiami almeno oggi…

 

E allora prese la decisione più stupida. E la curiosità le diede una spinta non indifferente. Si nascose dietro un pesante tendaggio che copriva una delle finestre. E si mise ad ascoltare. E sperò di non essere scoperta…

 

“Non fare il difficile, bimbo…”

 

Un suono di tacchi riecheggiò nel corridoio, seguito poco dopo da dei passi decisamente più maschili.

 

Uno sbuffo infastidito. “Non chiamarmi in quel modo”

 

Ginny notò che la voce di Murdoch non risultava abbastanza convincente. Non per una come Bellatrix per lo meno. Serviva ben altro per zittirla e lei lo sapeva fin troppo bene.

 

La donna si mise a ridere. “Non avere troppe pretese con me, non ci metto che un secondo a completare ciò che mi hai impedito di fare tempo fa…”

 

“Non ti ho impedito di fare nulla, io!” rispose indispettito il ragazzo. Ginny ebbe la sensazione che invece fosse proprio così. E che la cosa gli desse molto fastidio. Mentre Bellatrix ne sembrava felice.

 

“Ah no?”

 

Un attimo di silenzio. Ginny si chiese se fosse prudente scostare un lembo della tenda per poter guardare, ma decise di lasciar perdere e aspettare.

 

Di nuovo la risata folle di Bellatrix riempì il corridoio. Ginny riuscì a figurarsi l’immagine di uno scontro di occhi tra i due. Inutile dire chi ne fosse uscito vincitore. Murdoch in quel campo aveva ancora da imparare… era ancora troppo impulsivo… e troppo vulnerabile certe volte. Doveva ancora crescere per diventare il Mangiamorte modello a cui aspirava.

 

Comunque… perché non mi racconti un po’ di mio nipote e della sua puttanella…”

 

Ginny si irrigidì. Si impose di morsicarsi la lingua per non uscire allo scoperto e schiantarla contro il muro.

 

“Non… non abbiamo parlato molto ultimamente…”

 

Bellatrix sbuffò, profondamente infastidita. “Me ne frego. Metti su quel tuo faccino un bel sorriso e vai da loro, fatti raccontare qualcosa di interessante… osservali… non m’importa come, ne perché. Fallo.”

 

Perché?” Murdoch non riuscì a trattenersi. “Perché ti interessano tanto? Il Signore Oscuro si fida di loro, gli altri li rispettano… perché tu no?”

 

Di nuovo un profondo silenzio. Ginny trattenne il respiro, nella speranza di fare meno rumore possibile.

 

“Il perché a te non deve interessare… tu fai quello che ti ho detto, o rivedrai la tua amichetta da sottoterra, mi sono spiegata?”

 

Il rumore dei tacchi di Bellatrix si fece sempre più vicino a Ginny, per poi affievolirsi mano a mano che la donna avanzava per il corridoio, lontano da lei.

 

Attese di sentire andar via anche Murdoch e poi uscì da dietro la tenda.

 

Doveva parlare con Draco.

 

Subito.

 

******

 

A volte non si sentiva affatto così coraggioso come lo additavano. A volte si sentiva proprio un codardo. Se avesse incontrato Voldemort in quei momenti probabilmente sarebbe fuggito a gambe levate.

 

Probabilmente.

 

Ma più probabilmente no. A volte pensava che Voldemort fosse talmente una costante nella sua vita che ci aveva quasi fatto l’abitudine. Quasi, ovviamente. Mai del tutto.

 

Ma nella vita di tutti i giorni… la vita fatta di routine e quotidianità –tutto ciò in cui lui era completamente un disastro- se la cavava sempre male.

 

Come in quel momento.

 

Aveva passato una serata splendida con Luna. E Luna era stata, come al solito, divertente, allegra e… se stessa… che poi racchiudeva un po’ tutto il resto. Era stata semplicemente Luna. L’aveva fatto sorridere, l’aveva abbracciato, l’aveva baciato, gli aveva spettinato i capelli ancora di più di quanto già non fossero –perché lei si ostinava a dire che così era più carino-… semplicemente c’era stata.

 

E lui aveva una tale confusione in testa che non riusciva a decidersi di salutarla.

 

Voleva dirle del bacio con Alicia. Già. Lo voleva sul serio. Ma aveva paura. Ed era proprio una paura irrazionale, perché conosceva bene Luna… e sapeva che non l’avrebbe presa male. Ma d’altra parte se la paura non fosse irrazionale non si sarebbe chiamata così.

 

Non voleva ferirla. In nessun modo. Però voleva dirglielo. Non voleva mentirle… per una cosa a cui lui stesso non dava peso.

 

E poi dentro di sé voleva urlarle –urlare era il verbo esatto, perché non avrebbe saputo dirlo altrimenti- che l’amava.

 

Questo era ancora peggio.

 

Non era pronto. Non riusciva a dirglielo. Non ancora.

 

Non sapeva neppure come riusciva a passare dal pensiero del bacio con un’altra al fatto che l’amasse. Aveva senso tutto quello? No. Probabilmente no.

 

Scosse la testa, nella speranza che con quel gesto se ne andassero anche tutti i pensieri…

 

Il bacio. Luna. Il cuore che gli scoppiava. Gli Eletti. E Luna. Uccidere. Nascondersi. E di nuovo Luna… sempre e comunque lei.

 

“Se vuoi far uscire le cose brutte dalla tua testa devi scuoterla più forte, sai?”

 

Harry sorrise, guardandola negli occhi. “Non credo che basti scuotere la testa, per smettere di pensare…”

 

Luna si strinse nelle spalle. “Potrebbe sempre funzionare, che ne sai?”

 

E si sentiva un idiota. Ma gli occhi di Luna e il suo sorriso erano sempre troppo convincenti. E la paura di dare un dispiacere,anche minimo, era sempre in agguato. E così era lì, davanti alla porta d’ingresso della casa della sua ragazza, che scuoteva furiosamente la testa…

 

Harry scoppiò a ridere. Forse funziona sul serio…

 

Luna inclinò la testa di lato. “Vedi? Già sorridi! Vuol dire che stai meglio…”

 

“Forse…” rispose lui tirandola verso di sé. Le passò una mano nei capelli biondi e la strinse forte, come a non volerla più lasciare. “Grazie…”

 

Luna sorrise. “Non preoccuparti troppo, Harry… le cose andranno a posto. O comunque da qualche parte andranno… non affannarti alla ricerca di soluzioni che non puoi trovare… a volte è giusto aspettare, sai?”

 

Harry chiuse gli occhi e inspirò il profumo di Luna. Sapeva di buono… sapeva di fiori di campo… sapeva di primavera e di paesaggi assolati… e di corse nei prati e nuotate nel lago. Sapeva di libertà. Ed era un profumo inebriante.

 

Le baciò piano una guancia e la lasciò andare. “Buona notte, Luna…” Doveva tornare a casa. Anche se aveva una voglia pazza di rimanere con lei tutta la notte. Ma non poteva. Alicia era a casa da sola. Doveva tornare.

 

Anche se non aveva voglia.

 

Forse era un pensiero egoistico, ma desiderava stare con Luna. Desiderava, solo per un momento, dimenticarsi di tutto il resto. Di tutto quello che gli rimbombava nella testa.

 

Ma non poteva.

 

Luna aprì la porta di casa e si girò a guardarlo prima di richiuderla. “Buona notte Harry…”

 

Un momento dopo era davanti alla sua casa. Senza Luna. E con Alicia al di là della porta.

 

Sospirò. Alla fine a Luna non aveva detto proprio nulla.

 

Certe volte sei un codardo Harry Potter, lo sai?

 

Richiuse la porta dietro di sé. E sospirò… di nuovo. L’aveva appena salutata e già gli mancava. Luna stava diventando ogni giorno di più un punto fisso nella sua mente. Aveva bisogno di lei. Aveva bisogno del suo sorriso, della sua leggerezza e della sua intelligenza per andare avanti.

 

Ora come ora, era la sua unica forza. L’unica a cui poteva aggrapparsi in quel momento.

 

Tutto stava precipitando.

 

Era un assassino.

 

Era un traditore.

 

Ma era anche l’unica possibilità per coloro che ancora credevano nel Bene, - C’era ancora qualcuno che ci credeva? O erano solo loro, poveri illusi?-

 

Harry Potter semplicemente era destinato a non mollare. Fino alla fine. Combattere, sempre. Non cedere. Non piegarsi mai.

 

E sperare.

 

Lui ci aveva fatto l’abitudine. Quella ormai era la sua vita, che gli piacesse o no… -e no, non gli piaceva. Dio, avrebbe voluto morire certe (troppe) volte…-

 

Fino a quando Voldemort sarebbe esistito, la sua vita sarebbe stata condizionata fin nel profondo.

 

Non aveva vie di scampo…

 

Si passò una mano sugli occhi. Ogni giorno era sempre più stanco. Ogni giorno di più sentiva il suo corpo cedere sotto il ritmo massacrante a cui lui e i suoi compagni erano sottoposti.

 

Ma non si lamentava. C’era chi stava peggio. Molto peggio di lui.

 

Alicia…

 

Si versò un bicchiere d’acqua. Lo bevve tutto in una volta. Sospirò di nuovo. E versò di nuovo dell’acqua.

 

Non era tardi, forse Alicia era ancora sveglia… le avrebbe portato da bere… e avrebbe controllato il suo volto.

 

Di sicuro sarebbe stato pallido, troppo pallido per essere sintomo di perfetta salute. L’avrebbe trovata rannicchiata a letto, ma senza dormire. L’avrebbe vista alzare gli occhi verso di lui. Tentare, senza riuscirci –e quanta forza di volontà doveva avere per non cacciarlo ogni volta fuori dalla porta- di ridere.

 

In profondità, avrebbe scorto un’ombra della sua Alicia. La ragazza sorridente che riempiva la vita un po’ a tutti loro. La ragazza forte, coraggiosa –perché anche lei era stata Griffondoro… e anche lei era cresciuta onorando la sua casa d’appartenenza-, piena d’ideali che teneva testa a Ron. Che si confidava con lui. Che osservava Luna da lontano e la considerava assolutamente perfetta… Che rimaneva sempre un po’ in disparte quando c’era Hermione, perché Hermione incuteva sempre un po’ di timore con quella sua mente brillante.

 

Alicia…

 

Ma quando Harry aprì la porta, non trovò nulla del genere.

 

C’era qualcosa di sbagliato in quella stanza. Qualcosa che non doveva esserci.

 

Alicia doveva essere sul letto, non stesa a terra.

 

I suoi occhi dovevano essere aperti –non era tardi, infondo- ed invece erano serrati…

 

Quella ragazza rannicchiata sul pavimento non doveva affatto essere Alicia. Questo era sbagliato. Harry ne era più che sicuro.

 

Ma era lei. E Harry si sentì il cuore, lo stomaco e quant’altro sprofondare giù, verso il basso. Lì dove tutte le cose finiscono, una volta che si allontanano dal loro luogo d’origine.

 

Lì. Dove in quel momento giaceva anche Alicia.

 

******

 

Ok. Sono, stranamente eh, in ritardo. Però, capitemi… a giugno ho fatto il grest e studiato, a luglio ho dato un esame e lavorato per tutto il mese… il 1° agosto sono finalmente partita per le vacanze… e sono tornava ieri. Prima non avrei proprio avuto tempo di pubblicare. E poi, nota non indifferente, ho scritto e pubblicato altre due storie a capitoli. Quindi non si può dire che ho battuto la fiacca eh >_<

Il prossimo capitolo spero di scriverlo un po’ più in fretta. A settembre ho solo un esame ma all’inizio… quindi potrei farcela.

Lo scorso capitolo ha turbato gli animi di molti ho visto XD c’è da dire che questa storia nasce proprio dall’immagine di Hermione con i capelli rossi che uccide. E da qui è partito tutto. dio, che lavoro assurdo. Mi viene da piangere a ripensare alle notti passate nel letto a pormi domande e trovare risposte (sono io la prima ad essermi fatta 1000 e più domande per questa storia, non pensate di essere i soli XD quindi, penso, tutte le domande che avete in testa o mi fate, troveranno una risposta…). E, sempre per la cronaca, l’immagine di Hermione rossa vestita in pelle esiste. O meglio, la *mia* Hermione esiste. Andate su Google e cercate Jennifer Garner in Alias. Troverete tante foto… una è proprio Hermione in questa storia. XD

Passo ora ai ringraziamenti… come al solito buonissimi tutti quanti! *_* vi adoro, lo sapete??

 

Aurora: ehehe lo progettavo dall’inizio *_* Era la mia arma segreta, per quello adoravo tanto No Angel!

Hysteria: carissima! Anche qui, FINALMENTE, ti posso rispondere XD ti ringrazio tanto tanto tanto. Come al solito sei buonissima e gentilissima… *_* grazie per aver commentato anche le mie storie sui TH (prossimamente ce ne saranno altre due… Ich bin dagegen e Sleeping with ghostsquest’ultima già l’adoro, nonostante non sia ancora scritta XD). Un bacio!!

Kaho_Chan: tesora non preoccuparti. La recensione era bellissima. Come ti capisco con il Grest! Stanchezza a mille! Grazie ancora una volta degli splendidi commenti e complimenti, sempre troppo gentile. Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!

Cl33: eh nessuno l’aveva capito. XD comunque piano piano si avranno tutte le risposte, non temete, e scoprirete tutti i perché^^

Ruka88: oh… beh… grazie! Mi fa piacere, perchè vuol dire che ho mantenuto il segreto fino alla fine!

EDVIGE86: eh sì, adesso sono chiari molti passaggi dei vecchi capitoli se si rileggono sotto la luce Herm-No Angel e Ron-Death^^ Non preoccuparti, ti sei spiegata benissimo. Piano piano comunque tutti i perché, spero, verranno chiariti. Ci sono ancora tante domande che fino alla fine, penso, non troveranno risposta. Capitolo per capitolo però cerco di darvi degli spunti per meglio interpretare la psicologia di questi personaggi che, sono molto più complessi di quello che sembravano all’inizio. XD mi diverto molto a trasmettere tutto questo. Un bacio e grazie mille per il tuo sostegno!

Martel92: grazie mille XD purtroppo ho aggiornato tardi… ma tra lavoro-studio-vacanza… non avevo proprio tempo!

MORFEa: Grazie grazie grazie XD potrei continuare ma mi fermo^^ Presto saprete tutto quanto e i vostri perché saranno chiariti. Ma ci vuole ancora un po’ di tempo e pazienza^^

JulyChang: Tesora!!!! Ma che fine hai fatto nelle email? *me si preoccupa* comunque… grazie. Come sempre sei dolcissima e gentilissima. Sono felicissima che il capitolo ti sia piaciuto, cerco di dare sempre il massimo, anche se magari qualche volta non ci riesco. Sapere che tutto questo è apprezzato mi riempie di gioia, non puoi immaginare! *_* Dimmi hai letto il 7° di HP? E il film? *_* Io non posso dire nulla sul libro altrimenti faccio degli spoiler ma… arghhhh pagine 502: *_* Un bacio immenso!

Princenton: beh oddio agli sgoccioli non direi^^ mancano ancora alcuni capitoli, anche se sì, ovviamente non ne mancano tantissimi^^ Grazie mille!

Davy Jones: e come vedi anche qui compare Alicia. Oh credimi, c’è ancora molto da dire su questo personaggio. Il suicidio toglie i problemi, ma non dimentichiamoci del suo carattere. XD vedrai, saprà sorprenderti!

Ellie: tesora! Grazie mille!! C’è da dire che questa storia nasce proprio dall’immagine di Hermione con i capelli rossi XD Piano piano la storia ci sta portando verso la sua conclusione, ma manca ancora un po’ e le domande senza risposta ancora troppe. Presto tutto si svelerà^^ un bacio!

Maky91: ti ringrazio tantissimo! Purtroppo aggiornamento un po’ in ritardo, ma spero comunque che il capitolo sia all’altezza XD

 

Grazie a tutti per aver letto o recensito! Al prossimo capitolo: “Rise and fall

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 30
*** Rise and fall ***


GLI ELETTI – Nati per uccidere

GLI ELETTI – Nati per uccidere

 

It's heavy on my heart [Pesante sul mio cuore]
I can't make it alone
[non posso farcela da sola]
Heavy on my heart
[pesante sul mio cuore]
I can't find my way home
[non riesco a trovare la strada di casa]
Heavy on my heart
[pesante sul mio cuore]
So come and free me
[quindi vieni e liberami]
It's so heavy on my heart
[è così pensante sul mio cuore]

(Heavy on my heart -  Anastacia)


Capitolo 30: Rise and fall

Azzerare. Play. Ripartire. Rewind.

Il meccanismo ad un certo punto si era intoppato. Ad un certo punto era success qualcosa.

Qualcosa.

Qualcosa alla fin fine succede sempre.

Sempre.

Bisogna saperlo afferrare. Bisogna saperlo stringere. E guardare avanti.

Rewind.

Cazzo, riparti. In qualche modo, ma riparti. Ed è quello ciò che conta.

******

Uno.

Due.

Tre.

Quattro.

Trovava sempre delle occupazioni completamente inutili. Occupazioni che gli servivano solo per alleggerire la mente. Per portarla lontano dal presente. Perchè il presente faceva schifo… quindi meglio fuggire. Ma solo a volte.

Solo a volte.

Cinque.

Sei.

Sette.

Solo che non poteva mica fuggire per sempre. I pensieri tornavano. E lui non poteva nascondersi. Lui non poteva farci niente. Nessuno poteva. Nessuno. E lui non era l’eccezione alla regola. Anzi… ci rientrava perfettamente. Fin troppo perfettamente.

Talmente tanto che a volte gli faceva paura –paura. Anche lui, Mr. Potter poteva averne. Incredibile, vero? Incredibile…-.

Perché poteva fuggire da tante cose. Ma non dalla sua testa. Da quella non poteva fuggire mai.

E faceva male averla sempre attaccata al collo. Era pesate e complessa e frenetica e… un mucchio di altre cose.

Otto.

Nove.

Dieci.

Ma lui ci provava comunque a scappare, anche solo per un po’. Anche solo per qualche secondo. E contare le piastrelle sul pavimento del San Mungo sembrava un’ottima occupazione. Per lo meno sembrava migliore che pensare ad Alicia. O a quello che stava succedendo.

Solo che poi si perdeva. Un flash, un pensiero, un’idea gli attraversava la mente e lui doveva ricominciare da capo. E tutto ripartiva… come un cerchio senza fine.

Un cerchio senza via d’uscita.

Proprio come la sua vita. Come la loro vita. Odiava piangersi addosso, ma la verità era quella.

Avevano pensato, sperato e scongiurato di cambiarla. Di cambiarla radicalmente con qualcosa di nuovo e spaventoso. Con qualcosa che faceva paura, ma che andava fatto. Non era cambiato nulla. O meglio, qualcosa era cambiato, ma non come si aspettavano.

Tutto stava precipitando. Piano, ma senza fine.

Un cerchio senza via d’uscita.

“Lei è il signor Potter?”

Harry alzò gli occhi dal pavimento. Un uomo di mezza età, con gli occhiali e i capelli leggermente brizzolati era in piedi davanti a lui. Gli sembrò inutile e superfluo rispondere a quella domanda. Tutti sapevano che era Harry Potter.

Strano. Lui non era ancora riuscito a capirlo.

Annuì, senza comunque distogliere gli occhi da quelli dell’uomo, che abbassò lo sguardo per un secondo –leggendo qualcosa su una cartelletta-. “La signorina Reeve si sta svegliando… pensiamo che sia una buona cosa se la trova accanto… lei è un suo amico, giusto?”

Harry si sforzò di rispondere. E si sorprese seriamente quando sentì di nuovo le sue corde vocali vibrare. Pensava di non esserne più capace. A volte lo desiderava. “Sì…” deglutì a fatica, cercando di mandare giù magone e pensieri in un colpo solo. Ma tanto era inutile. Il groppo in gola era diminuito… ma i pensieri mica se ne andavano a comando. Lo sapeva fin troppo bene. “… cosa le è successo?” chiese più a se stesso che all’uomo.

Il medimago si strinse nelle spalle. “Non si è sentita bene… l’abbiamo trovata in pessime condizioni, nel suo stato avrebbe dovuto mangiare molto di più e subire meno pressioni…” scosse la testa, dispiaciuto.

Harry annuì, registrando le parole dell’uomo. Alicia non mangiava quasi più. Giusto il necessario per poter lavorare. E trascinarsi da un posto all’altro. Non certo abbastanza per vivere normalmente.

Sospirò. Si alzò dalla sedia e seguì l’uomo lungo il corridoio.

Non aveva ancora avvertito nessuno. Non se l’era sentita. Aveva preferito aspettare di sapere le condizioni di Alicia. Non voleva far preoccupare gli altri per qualcosa che anche lui non sapeva…

… in realtà aveva fatto un ragionamento prettamente egoistico. Non voleva avere persone intorno. Voleva stare da solo. Anche se per poco. Non voleva persone che arrivavano per consolarlo, non voleva pacche fraterne, non voleva pensieri gentili… non voleva nulla del genere. Non gli servivano.

Si passò una mano sul volto. Era stanco morto.

Il medimago si fermò davanti ad una porta. “La signorina Reeve è qui dentro…”

Harry annuì. “Grazie” si sforzò di sorridere.

“Mi raccomando, non l’affatichi troppo, deve stare a riposo…”

“Certo” rispose, senza alcuna inflessione nella voce.

L’uomo annuì, pensieroso. “Sa… è strano… credevo che mi avrebbe chiesto le condizioni del bambino e invece…”

Harry si girò di scatto. Avvenne tutto così velocemente che quasi non si rese conto.

Quasi.

Ma in effetti capì alla perfezione.

Cosa?”

Il medimago aprì e richiuse la bocca. “Non sapeva della gravidanza della signorina?”

Harry scosse la testa, sconvolto. “No…”

L’uomo controllò sulla cartelletta. “Beh, ormai siamo quasi alla fine del terzo mese… e viste le condizioni in cui ha vissuto nell’ultimo periodo quella ragazza, è una fortuna se il bambino sia sano… certo, dobbiamo aspettare l’entrata nel quarto mese, ma sono ottimista al riguardo…” alzò lo sguardo verso Harry e sorrise leggermente, come per infondergli coraggio “… vuole dirlo lei alla ragazza? Immagino che neanche lei lo sappia…”

Harry annuì. “Sì, per favore…”

L’uomo si avvicinò alla porta e l’aprì. “Prego…”

Quando varcò la soglia si sentì come se la sua testa si calmasse all’improvviso. Alicia era sveglia, nel letto, e lo guardava con gli occhi leggermente lucidi. E nonostante il pallore, i capelli spettinati e l’aria sciupata… sembrava più viva che mai. O forse era solo una sua impressione.

Harry non disse niente. Si avvicinò al letto, senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi. Si chinò a baciarle la fronte, in un gesto tenero e dolce. Gesti che Alicia non riceveva da troppo tempo, pensò. E si sedette sulla sedia posta lì accanto.

Alicia non aveva smesso di guardarlo. Con quei suoi occhi grandi e scuri. E quella sua aria persa. E Harry capì che sarebbero bastate poche parole, perché era una ragazza intelligente e avrebbe capito…

e si sentì un po’ bene e un po’ male al pensiero di quel bambino.

Tre mesi…

Thomas

Chiuse gli occhi. Thomas non avrebbe mai conosciuto suo figlio. E suo figlio sarebbe cresciuto senza un padre.

Era triste pensare a come la sua stessa storia, la storia di Harry Potter, si ripetesse. Era triste pensare che certe cose non sarebbero mai cambiate.

Riaprì gli occhi e li sentì umidi. Appoggiò la sua mano sopra quella di Alicia e le sorrise, nel modo più sincero possibile. Deglutì e inspirò profondamente.

“Devo dirti una cosa…”

******

La tunica verde scuro sfiorò con grazia il pavimento finemente decorato. Respirò profondamente. E così erano arrivati. Sorrise dentro di sé, al pensiero di cosa significasse tutto quello.

Si girò alla sua destra, quel tanto che bastava per poter osservare Rodolphus parlare con un Mangiamorte del castello. Quando incontrò gli occhi dell’uomo, ricevette in risposta un cenno affermativo alla sua tacita domanda.

Bene…

Rodolphus si riavvicinò a lei poco dopo. “Possiamo andare… il Signore Oscuro ci riceverà al più presto…”

Pansy annuì, non riuscendo ad impedirsi di sorridere. Aveva passato così tanto tempo relegata a Skull Castle, che, in quel momento, fu veramente felice di poter rivedere il Signore Oscuro. Ne era intimorita, ovviamente, com’era giusto che fosse, ma la sua aurea reverenziale era troppa. Desiderava rivederlo.

E dentro di sé, sperava anche in un qualche riconoscimento per l’ottimo lavoro svolto.

“Non vieni?”

La voce di Rodolphus la riportò alla realtà. Scosse la testa e si mise a camminare, verso l’entrata del castello.

“Rivedrai tua moglie” disse in un sorriso compiaciuto all’uomo accanto a lei.

Rodolphus si girò a guardarla, con uno strano ghigno dipinto sul volto. “Gelosa?”

Pansy scoppiò a ridere. Con quella sua risata fintamente elegante. Una risata imparata col tempo. Una risata tutt’altro che veritiera. “Dovrei?”

L’uomo scosse la testa. Si chinò verso di lei e le sorrise. Gli occhi neri brillarono divertiti. “Ti vedo rilassata… non temi l’incontro con mio nipote?”

Pansy si sforzò di reprimere una smorfia di disgusto. “Non ci tengo a rivederlo…”

Rodolphus scoppiò a ridere. Sembrava veramente divertito. Come se Pansy avesse detto una battuta particolarmente spiritosa. “Sembri alquanto alterata al pensiero però… la calma e fredda Pansy, in realtà nasconde un cuore ferito?”

La ragazza si girò di scatto. Le labbra erano serrate. Gli occhi particolarmente cattivi. “Ho imparato a non fidarmi degli uomini… e a non fidarmi di Draco Malfoy in particolare… sono calma, non hai nulla da temere…”

Non aspettò la replica di Rodolphus. Entrò nel portone principale del castello, precedendo l’intera divisione di Skull Castle.

******

“Avresti dovuto avvertirci prima!” lo rimproverò Hermione con le lacrime agli occhi. Harry sbuffò, infilandosi le mani nelle tasche.

“Adesso non farmi la paternale, per favore…”

La ragazza scosse la testa, contrariata. “Sai di aver sbagliato, quindi non provare a giustificarti… è amica nostra quanto tua…”

Harry sorrise. “Sai che non è così…” la guardò negli occhi “… sai benissimo che il rapporto che c’è tra noi due è diverso di quello che c’è tra voi due…”

Hermione si passò una mano sugli occhi. “Quindi mi stai dicendo che, secondo te, io non terrei a lei?” chiese con una strana voce calma. Dispiaciuta.

Sospirò. “Certo che no, Hermione… non far finta di non capire, sai cosa sto dicendo…”

La ragazza si morsicò il labbro inferiore. Ron le portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Quel gesto sembrò calmarla un po’. “Avresti comunque dovuto dircelo, Harry… hai bisogno di noi, anche se non vorresti…”

Harry chiuse gli occhi e appoggiò la schiena alla parete. “No. Quello di cui avevo bisogno era stare da solo. Mi spiace non avervi avvertito subito… mi dispiace… ma adesso siete qui, no?”

Ron sospirò. “Amico, non puoi fare sempre l’eroe solitario…”

Harry sorrise leggermente. “A volte mi piacerebbe… odio dovervi sempre mettere in mezzo…”

“E io odio quando dici queste cose, Harry…” rispose calma Hermione.

Harry non ebbe bisogno di guardarla negli occhi per sapere che stava dicendo la verità. Alla fin fine, Hermione diceva sempre la verità. O quasi, ovviamente.

E fu mentre si guardava intorno che la vide arrivare, trafelata. E si sentì un idiota a non averla chiamata prima. Perché solo in quel momento si rese conto di quanto gli era mancata. Di quanto aveva avuto bisogno di lei. Di quanto il suo abbraccio e il suo sorriso e la sua sola presenza significavano per lui.

Era un idiota.

L’aveva lasciata deliberatamente fuori da quel momento. Per proteggerla. Per non farle del male. Per non farle più male di quello che doveva sopportare ogni giorno. Non rendendosi conto che anche lei aveva bisogno di lui. proprio come lui aveva bisogno di lei.

“Luna…”

La ragazza si fermò a un passo da Harry, con gli occhi ridotti a due fessure. “Sei un idiota. Ti meriteresti un pugno, ma non sono così forte, quindi ti faccio semplicemente presente che sì, te lo meriteresti proprio…”

Harry sorrise. Non riuscì a impedirselo. Luna era Luna anche in quei momenti. E lui ringrazio il cielo che fosse così. “Scusami…”

Luna scosse la testa. “Harry Potter non provarci. Sappi che un giorno ti arriverà un pugno, senza alcun preavviso… e sappi che sarò stata io ad ingaggiare qualcuno. Stai attento…” girò la testa verso Ron e gli sorrise “Ronald! Saresti disposto?”

Ron ridacchiò, grattandosi la nuca. Sembrò valutare l’idea per un attimo. Prima che Hermione lo colpisse con aria contrariata su una spalla. Ron scosse la testa.  “Non credo, Luna, mi spiace…”

Luna tornò a guardare Harry. “Hai amici troppo buoni…”

E lui non capì più nulla. Fu solo felice di riaverla vicino. Di averla di nuovo con lui. le mise le mani sulle spalle e la tirò a sé. E l’abbracciò. Forte. E stretta. Come se da un momento all’altro potesse scivolare via dalle sue braccia. Come se potesse scomparire. E capì che non avrebbe mai potuto accettare quell’idea. Che era praticamente inconcepibile.

“Sono felice che tu sia qui…” le mormorò all’orecchio.

E Luna non disse niente. Non che Harry si aspettasse una risposta, ovviamente. Perché la conosceva bene. E sapeva che Luna capiva perfettamente il momento in cui era necessario parlare. E il momento in cui tutto era superfluo.

Luna gli si strinse addosso ancora di più. E per Harry quell’abbraccio valse molto più di una risposta a parole.

******

Si portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Il vento era troppo forte e i suoi capelli troppo ribelli per riuscire a trattenerli in un fermaglio.

Il verso di un uccello le arrivò da lontano. Vika chiuse gli occhi, immaginandosi per un momento via da lì.

Li riaprì quasi subito. Faceva troppo male pensarci. Meglio non sognare. Meglio non illudersi. Essere lì non permetteva vie di fuga.

C’era. E ci sarebbe rimasta. Era inutile sognare ad occhi aperti. Era inutile sognare di tornare indietro nel tempo. Di provare a ribellarsi a suo padre. Ad una volontà non sua. Ad una volontà che l’aveva imprigionata per sempre.

“Sarai Mangiamorte..:”

Stronzate. Era Mangiamorte solo di nome. Solo di nome. Non gliene fregava niente degli ideali del Signore Oscuro. Non gliene era mai importato nulla.

“Onorerai la famiglia…”

Una lacrima solitaria scese lungo la guancia. Era così dannatamente debole che si faceva schifo da sola. Voleva essere forte. Lo voleva sul serio. Più guardava persone come Ginny, DracoMurdoch… e più sperava di diventare come loro. Menefreghisti e freddi. Imperturbabili.

Perfetti, ai suoi occhi.

Perfetti. Perché non soffrivano. Non si chinavano davanti a niente e a nessuno.

Neppure all’amore.

A quel pensiero non riuscì ad impedirsi di girare la testa per guardarlo. Ancora e di nuovo. Come se fosse la prima volta in quel giorno. In quell’ora. In quel minuto. Come se non sapesse già a memoria i suoi tratti. Il suo profilo. I suoi gesti. I suoi abiti. I capelli scompigliati dal vento. Come se lo vedesse per la prima volta e ne rimanesse incantata.

Sempre. Sempre e comunque con il cuore che batteva a mille. E l’odio che si fronteggiava con qualcosa di più caldo all’interno del suo corpo.

Guardarlo da lontano. Senza farsi vedere. Senza fargli capire quanto male aveva dentro. Quanto ci soffriva. Quanto non riusciva a non pensare a lui.

Come se fosse stato possibile dimenticarlo. Cancellarlo dai suoi pensieri. Come se, ogni mattina, non si svegliasse con la voglia di scivolare nel suo letto. E tornare ad essere sua. Anche solo per qualche ora. Abbandonarsi di nuovo a lui. Alle sua braccia. Alle sue labbra. E sentirlo di nuovo. E credere che anche lui possa avere un cuore. Che batte.

Proprio come il suo.

Ma no.

Non poteva. Era debole e inutile –come qualcosa da schiacciare. Come qualcosa che verrà schiacciato-. Ma non poteva cedere di nuovo. No. Basta.

E soffriva. Dio solo sapeva quanto. Ma non poteva di nuovo lasciarsi andare. Non poteva.

Perché non c’era solo l’amore. C’era anche l’odio. E faceva male. Faceva male odiarlo e faceva male amarlo. E forse solo con il lasciarlo andare sarebbe riuscita a mettere a tacere il suo cuore.

O forse, molto più probabilmente, no.

******

Di nuovo i suoi occhi addosso. Aveva perso il conto delle volte. Ma sapeva che erano tante.

Non faceva che guardarlo. Ed era impossibile ignorare i suoi occhi scuri puntati addosso. Impossibile per lui. forse non per gli altri.

Ma lui non era gli altri. Sapeva perché lo guardava. E sapeva perché lui la percepiva.

Dio… i suoi occhi.

Se li sentiva scivolare lenti addosso. Percorrere il suo profilo. I capelli. Le mani. Tutto. Se li sentiva scivolare dentro. Alla ricerca di qualcosa che non c’era. Che non doveva esserci. Che aveva rinchiuso. Che aveva allontanato. Che aveva estirpato, come se fosse stata un’erbaccia cattiva. Qualcosa di malvagio, che si radicava in profondità e mirava a strappargli via tutto ciò che aveva conquistato con fatica.

Murdoch la vide girare la testa con la coda dell’occhio. La vedeva. La vedeva benissimo. E ciò che non riusciva a vedere lo immaginava. E sapeva di non avere nessun margine di errore.

Purtroppo.

E lei? Lei si era accorta che lui la guardava?

No. Era sognatrice e idealista. Una che credeva –Dio!- nell’amore. Una che sperava che lui la guardasse, ma che non si sarebbe mai accorta della verità.

Quanti secondi sarebbero passati? Quanti, prima di sentire nuovamente la sua presenza addosso?

Quanti secondi sarebbero passati prima di riuscire a togliersela dalla mente?

Quanto? Quanto tempo, maledizione?

******

“Voglio che tutto sia pronto per domani…”

Bellatrix chinò il capo. “Certo, Mio Signore…”

Lord Voldemort la guardò negli occhi. “E voglio che tutti vi partecipino… non risparmiate nessuno, è tempo di stanare i topolini…”

Bellatrix non capì. Le parole del Signore Oscuro erano troppo enigmatiche per lei –lei… la serva più fedele e più sicura… anche per lei erano riservati misteri. Anche per lei-. Per riuscire ad afferrale. Per poter anche solo sfiorare il loro significato.

Potter, Signore?” chiese titubante.

Voldemort scoppiò a ridere. E quella sua risata sguaiata attraversò la stanza e si propagò nel castello, con uno strano eco distorto. “Tutti” fu l’enigmatica risposta che ricevette.

Bellatrix non si azzardò a chiedere di più.

******

Non dirlo. Non farlo. poi soffrirà.

Non è stato niente.

Niente.

Poi soffierà. Magari non riuscirà a capire. Magari…

Non dirlo.

Chiuse gli occhi. doveva. Doveva dirglielo. Non era giusto. perché in fondo non era niente. era solo un bacio. Ed era stata Alicia a sporgersi verso di lui e…

Lui non voleva.

“Luna, posso parlarti?” le parole gli uscirono fuori prima di riuscire a fermarle.

Bravo idiota, mettere e posto cervello e resto del corpo, no?

Luna lo guardò negli occhi, annuendo dubbiosa. Perché Luna era maledettamente perspicace. Lei sapeva. E se non diceva nulla era perché, nella sua testa, c’erano ragionamenti e meccanismi troppo strani e sofisticati perché il resto del mondo riuscisse a capirli.

Ecco perché tutti pensavano che lei fosse strana. Non lo era. Non più di quanto lo era lui, comunque.

“Certo” rispose debolmente alla fine.

“Io…” io cosa? Come glielo dici? Le dirai che ti dispiace? Cosa? Cosa??

Luna aggrottò le sopracciglia. “Sei sicuro di volermi parlare? Non sei obbligato…”

Non sono obbligato, no. Ma alcune cose bisogna farle. Vero?

Le prese dolcemente una mano. Le accarezzò le dita con i polpastrelli. Lentamente e con dolcezza.

“Ho baciato Alicia” le disse guardandola negli occhi. “O meglio… lei ha baciato me…”

Luna serrò le labbra. Piano. Quasi a rallentatore.

“… e non significa nulla, Luna credimi. È stato solo un bacio e voglio dirtelo proprio per questo. Perché non significa nulla. Credimi”

Perché non dovrei crederti, Harry?”

Lui scosse la testa. “Non lo so. Ma avevo paura di perderti e…”

“Non significa nulla. L’hai detto tu e io ti credo. Perché non dovrei?”

Harry l’abbracciò. Il resto poteva aspettare ancora per cinque minuti. Solo cinque minuti. Solo cinque minuti, per lui e Luna. E basta.

******

Roteò gli occhi, senza cercare in alcun modo di nascondere la sua irritazione, quando se lo trovò davanti.

Cazzo

Con tutti i luoghi possibili ed immaginabili di quel castello, perché, dannazione, aveva dovuto incontrarlo a… circa tre ore o poco più dal suo arrivo? Perché?

L’unica persona che non aveva nessuna intenzione di rivedere. La vita le giocava continuamente questi tiri simpatici.

Ah beh… eliminiamo subito il problema…

Sarebbe stato inutile evitarlo. Soprattutto, avrebbe fatto la figura della vigliacca a fuggire da lui. Meglio andargli incontro e fingere. Sì. Le veniva fin troppo bene.

Draco!” cinguettò con un il sorriso sulle labbra.

Draco la guardò impassibile, come se fosse abituato a vederla girare per il castello con quel suo assurdo caschetto e quel suo finto portamento elegante. Aveva sempre odiato quelle due caratteristiche in lei. Perché erano volutamente false.

Fece un cenno della testa. “Pansy…”

La ragazza non smise di sorridere. “Speravo proprio di rivederti! Quanto tempo, che è passato…”

Falsa. Come sempre. Come era sempre stata e sempre lo sarà. Falsa e intelligente. Perché Pansy sapeva benissimo che lui non le avrebbe creduto. Che era ovvio e scontato che lei non fosse affatto felice di rivederlo. Eppure ci teneva all’apparenza. Ci teneva a mostrarsi cordiale. E gentile. E, addirittura, sorridente.

“Uhm, abbastanza”

Pansy si portò una mano davanti alla bocca e rise. “Hai saputo perché siamo qui?”

Draco la guardò negli occhi. E Pansy capì che, forse, non era stata una grande idea quella messinscena. Che forse sarebbe stato meglio urlargli addosso e farla finita una buona volta. Perché lei aveva imparato a essere meschina.

Lui lo era sempre stato.

Soprattutto con lei.

Come aveva fatto a dimenticarlo?

E così, quando si ritrovò gli occhi glaciali del ragazzo puntati addosso, il suo sorriso svanì.

“Certo… e tu? Lo sai perché sei qui?” le rispose ironicamente con una smorfia malcelata.

Pansy arricciò le labbra, irritata. Strinse forte il pugno attorno alla gonna del vestito e sperò ardentemente che la pazienza non l’abbandonasse tutta in un colpo.

“Non provare a giocare all’uomo vissuto con me, Malfoy…” gli sussurrò, arrabbiata.

 

Draco pensò che, farle perdere la pazienza era facile proprio come un tempo. Strano come certe cose non cambiassero mai.

 

Alzò gli occhi al cielo, in un gesto provocatoriamente teatrale. “Quanto mi sono mancate queste tue battute da zitella acida, Pansy…”

 

La ragazza fece un passo rapido verso di lui. Brutta mossa. Draco la sovrastava in altezza e in presenza fisica. E Pansy si sentì ancora di più la sciocca ragazzina di sedici anni che gli accarezzava i capelli con riverenza sull’Hogwards Express.

 

Patetica.

 

“Non azzardarti a parlarmi in questo modo… vai a sbatterti la tua stronza doppiogiochista e lasciami in pace…”

 

Draco sorrise, maligno. “Sai, parli proprio come una che venderebbe sua madre per farsi sbattere da me”

 

Pansy alzò il braccio tanto in fretta che per un istante pensò di riuscire veramente a colpirlo. Ma Draco fu ancora più veloce di lei ad afferrarle il polso. “Non provarci” le sussurrò a pochi centimetri dalle labbra.

 

Pansy rimase immobile.

 

Anche quando lui la superò per proseguire a camminare. Anche quando sentì la porta di una stanza aprirsi e richiudersi.

 

Rimase lì fino a quando non sentì dei passi provenire dalle scale. Non riuscì a quantificare in alcun modo il tempo che aveva passato ferma in quel punto. Ma seppe che era troppo. Troppo, per essere causato da quello stronzo di Draco Malfoy

 

******

 

She's got eyes of the bluest skies [Ha il colore degli occhi del cielo più blu]
As if they thought of rain
[Come se pensassero alla pioggia]
I hate to look into those eyes
[Odio guardare dentro quegli occhi]
And see an ounce of pain
[E vederci quel po’ di dolore]

 

(Sweet Child O’ Mine – Guns ‘n Roses)

 

******

 

Draco incrociò le braccia dietro la nuca e distese le gambe sul letto. “Indovina chi ho trovato qui fuori?” chiese con un sorriso.

 

Ginny finì di spazzolarsi i capelli. Appoggiò la spazzola al mobile e si avvicinò al letto. si sedette e poi si accoccolò accanto a lui, appoggiando la testa sulla sua spalla, e chiudendo gli occhi quando lui prese ad accarezzarle i capelli. “Chi?” chiese alla fine.

 

La Parkinson…”

 

Ginny riaprì gli occhi e scoppiò a ridere. “Il carlino è qui?”

 

Draco annuì. “A quanto pare…”

 

“Certo che fanno entrare proprio chiunque… siamo messi male…” fece scivolare una mano lungo il petto di Draco, fino al bordo dei pantaloni. Un attimo dopo le sue mani stavano già slacciando i bottoni della sua camicia e le sue dita si erano già infilate al di sotto della stoffa.

 

A quanto pare…” disse Draco in un sospiro, quando le mani fredde di Ginny vennero a contatto con la sua pelle “… tra l’altro credo che mi abbia fatto anche una proposta indecente, anche se velata da insulti…”

 

La mano di Ginny si fermò. La ragazza spostò lo sguardo dalla sua mano agli occhi di Draco. “Ah sì?”

 

Draco sorrise, compiaciuto. “Gelosa?”

 

“Di quella? Una scopa sarebbe più attraente…”

 

Draco attorcigliò una ciocca di capelli rossi attorno ad un dito. “Mah, ti dirò… è cambiata rispetto ad Howgarts… è più carina…”

 

“Uhm sicuro… adesso a cosa assomiglia, a un bassotto?”

 

Draco scoppiò a ridere di gusto. “Non posso crederci… sei gelosa sul serio…”

 

Ginny si portò sopra di lui in un gesto rapido. Fece strusciare il suo corpo contro quello di Draco e sorrise quando lo sentì sospirare di piacere. “Non credo di averne motivo…” gli sussurrò direttamente nell’orecchio. “… oppure tu credi che abbia qualche speranza”

 

Draco le fece scivolare le mani lungo la schiena, fino ad arrivare alle spalle. Le abbassò lentamente le spalline del vestito e si sporse a baciarle il collo. “Assolutamente no…” sospirò contro la sua pelle.

 

Ginny infilò le dita tra i capelli di Draco e lo tirò di più a sé.

 

No. Neppure lei credeva che quella potesse avere qualche speranza.

 

Nessuno l’aveva.

 

******

 

Harry le baciò la fronte, dolcemente. Luna sorrise quando percepì le labbra leggermente umide di Harry contro la sua pelle. Le piacevano le sue labbra. Erano sempre dolci con lei. Sapeva che da quella bocca potevano uscire le parole più orribili. Lo sapeva. Ma non con lei.

 

Con lei era sempre gentile. E premuroso. EHarry. Nel bene e nel male, era sempre se stesso con lei.

 

Non aveva nessuna maschera.

 

“Sono contento che tu sia qui questa sera…” le disse piano all’orecchio.

 

Luna si strinse meglio nel suo abbraccio, infilando la testa appena sotto il mento di Harry. “Non è una frase dalle sfumature maliziose, vero?”

 

Harry ridacchiò al pensiero di ciò che avevano appena fatto. “No” mormorò “… non solo”

 

“Uhm… bene. Perché anch’io sono felice di essere qui” gli disse accarezzandogli il petto con una mano “… e anche la mia frase non ha sfumature maliziose… non solo, per lo meno…”

 

Harry la strinse di più, annusando il profumo dei suoi capelli.

 

Lanciò un’occhiata distratta alla sveglia posta sul comodino.

 

Due ore e sarebbe dovuto andare.

 

Due ore e sarebbe ritornato Dark.

 

Due ore.

 

Due ore da passare ancora tra le braccia di Luna.

 

Ma solo due ore.

 

Perché poi, la notte, non sarebbe stata loro. Di lui e Luna. No.

 

La notte, sarebbe stata degli Eletti.

 

Sospirò, chiudendo gli occhi.

 

Per la prima volta da quando tutto era iniziato, si accorse di desiderare ardentemente che il tempo si fermasse a quell’istante.

 

Per la prima volta, si accorse di pensare che non voleva andare.

 

Non voleva uccidere.

 

Non quella notte.

 

******

 

Ok, tanto inutile stare qui a scusarsi. È passato talmente tanto tempo che non so neppure se vi ricordate di me XD. Comunque no, non sono morta. E non ho neppure battuta la fiacca, anche se probabilmente qualcuno lo penserà (e non posso dargli torto^^). Solo, non ho scritto gli Eletti, ma ho scritto altro. Scelta opinabile, ovviamente… ma visto che scrivo io, non so che farci. -_-

Detto questo… non mi soffermerò a ringraziare ognuno di voi (ç__ç GRAZIE COMUNQUE) perché è passato talmente tanto tempo che… bah, mi sembra inutile, e poi non voglio farvi aspettare ancora.

Però… una cosa… ma perché tutti pensavano che Alicia ci fosse rimasta secca? XDD Mi sono stupita io stessa quando ho letto perché… beh, per una volta non era mia intenzione trarvi in inganno O_O Alicia doveva essere incinta già da tempo immemore (se andate a rileggere alcune parti vecchie, c’è spesso la scena in cui lei esce dal bagno dopo aver vomitato)… pensavo addirittura di essere stata fin troppo chiara XD. Mi sbagliavo, mi sa^^

Beh, comunque la nostra Alicia ha ancora molto da dire. Quindi no, non è morta. E di certo non morirà suicida °_° Naahhh stiamo parlando dello stesso personaggio? XD E’ troppo una tata coraggiosa lei *_*

Bene… dopo questi inutili sproloqui… vi lascio…

E ringrazio in modo particolare: EDVIGE86 (Non sei l’unica ad odiare Bella^^. Grazie perché come sempre mi dai tantissimo supporto!); Kaho_Chan (penso che il tuo inconscio sapesse che Alicia non era morta ù_ù Io ne sono convinta XD. Grazie come sempre!); shy_shu  (ti ringrazio! °_° te la sei letta tutta in botta? Oddio XD povera te ç_ç); Maky (ehm… il fatto che Alicia non sia morta spero comunque che ti faccia piacere… anche se ti eri commossa con lo scorso capitolo^^. Grazie mille!); JulyChan (come al solito grazie, tesora <3 Sul serio. Che farei senza le tue recensioni bellissime? ç_ç Uhm, Piton non c’era più che altro perché dopo il 5° libro non era poi fondamentale… e poi, visto il 7° libro ho fatto bene a non metterlo XD… incredibile, sembro realmente una veggente °_° XD); LaTum (grazie *_* non sai quanto sono contenta che ti piaccia anche questa mia “bimba”… ci tengo così tanto a lei <3); missribellina92 (Grazie *_* beh sì, essendoci così tanti personaggi, non volevo soffermarmi solo su uno in particolare… sono contenta che ti piaccia!);  noex (come ho detto all’inizio, non è che non scrivo in generale… semplicemente scrivo altro. So che voi siete affezionati a questa storia, e di sicuro la finisco. Porto sempre tutto a termine. Solo, non posso “obbligarmi” a scrivere quando non ho voglia, perché dev’essere un hobby, visto che non ci guadagno mezza lira XD Sono contenta comunque che ti piaccia^^ e che tu ci sia affezionata).

 

E, vi annuncio, che il capitolo 31 sarà di nuovo delle Ombre (come si può intuire dalla fine di questo) e si scopriranno altre cose… e soprattutto… che una parte è già scritta. Quindi sì, non dovrete aspettare millenni per averlo *_*

 

Alla prossima!!

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Capitolo 31
*** Shadows: Blood ***


GLI ELETTI – Nati per uccidere

GLI ELETTI – Nati per uccidere

 

I see pain, I see need. [Ho visto il dolore, ho visto il bisogno]
I see liars and thieves, [ho visto i bugiardi e i ladri]
Abuse power with greed.
[abusare del potere con avidità]
I had hope, I believed.
[Ho sperato, ho creduto]
But I'm beginning to think that I've been deceived.
[ma sto iniziando a pensare che sono stato ingannato]

You will pay for what you've done.
[Pagherai per quel che hai fatto]

 

(No more sorrow - Linkin Park)


Shadows: Blood

A volte fa male. A volte è solo un’impressione sfuggevole. Di quelle che si nascondo nell’ombra per colpire.

 

A volte, però, è qualcosa di più. Di più di cosa, non lo sai. Ma sai che c'è altro. Che si può andare oltre. Lo sai. Anche se non sai dove andare.

 

A volte, ci sono cose che vanno al di là di una bacchetta, di un cuore o di una morte.

 

Ci sono cose che ti schiacciano e nemmeno te ne accorgi. Perché fino a quando stai in piedi, puoi andare avanti.

 

Stronzate.

 

Stare in piedi significa solo una cosa. Che hai ancora le gambe.

 

Non che hai ancora una testa e un cuore. Quelli, li hai persi molto tempo prima. - E se non hai un cuore che batte, come fai a sentire? Come fai? Come fai a piangere? Come fai a gridare? Come fai a vivere?-

 

E sì. Alle volte fa male. Ma se senti dolore, vuol dire che sei vivo -in un qualche strano modo, in una qualche strana maniera, ma lo sei-. E il resto passa in secondo piano.

 

Il resto si trasforma in pura rabbia.

 

E fa male. Ma uccidi.

 

E il resto si dimentica. Solo per una sera.

 

Solo per una.

 

E forse è anche troppo.

 

 

 

No Angel scuote piano la testa e i suoi capelli rossi risplendono sotto la luce pallida del lampione.

 

Non vorrebbe essere lì, ma deve. È il suo dovere.

 

L’ha giurato. E lo farà.

 

È solo un’altra notte. Solo un’altra - l'ennesima. E fa più male della prima- . Non è diversa da quelle precedenti. Non sarà diversa da quelle future.

 

Perché quando sei in guerra ci rimani. Soprattutto quando sei in guerra con te stesso. Da lì puoi provare a scappare. Ma non ci riuscirai.

 

Quando sei in guerra ci rimani.

 

Perché non hai alcun potere per determinare la sua fine.

 

Ma ne hai abbastanza per determinare la fine di qualcun altro che non sia un tuo amico.

 

E allora uccidi.

 

Night è accanto a lei. Sospira frustrato.

 

Stanno aspettando da troppo tempo. Qualcosa potrebbe essere andato storto. Qualcuno potrebbe averli avvertiti.

 

“Quanto cazzo può starci uno in pub?” sussurra rauco. Non è tranquillo. È da troppo tempo che si porta dietro quel clima dentro di sé.

 

Ma sa che non può farci nulla. Può solo aspettare. Ad ogni costo -ad ogni costo. Un costo che sta diventando un po' troppo elevato. Un po' troppo pesante da portare. E lui non ha le spalle così forti. Lui nemmeno lo sa, cos'è. Ma sa cosa non è. Solo che non basta - .

 

“Rilassati” mormora Death in risposta. E Night sospira di nuovo.

 

E poi lo sente. E lo sente anche No Angel, perché si affretta ad eliminare ogni fonte di luce.

 

E lo sentono anche gli altri.

 

“Certo che Malcom era proprio ubriaco…” biascica una voce sconosciuta impastata dall’alcool.

 

E Night sa che quelli sono i loro obiettivi.

 

E uno sarà suo.

 

Socchiude gli occhi e recita mentalmente la sua preghiera.

 

Lo fa sempre. E sa che è una cosa sbagliata e forse blasfema, ma non può farci nulla.

 

Una cosa sbagliata rimane una cosa sbagliata. Anche se è per una giusta causa.

 

E prega. Prega per lui e per gli altri. E per quelli che uccidono. E per tutti.

 

E prega affinché tutto finisca al più presto. Perché deve finire. Deve. Non si può continuare a scivolare nel nulla per sempre. Non si può. No. Non si può.

 

Lo spera.

 

Ma prima o poi arrivi sul fondo no? E quando sei laggiù che fai? Puoi solo risalire.

 

Se risali.

 

Altrimenti ci rimani. Sul fondo.

 

Night fisse il buio davanti a sé e vede Death muoversi nell’ombra. Sa che tra poco toccherà a lui.

 

E non riesce a trattenersi dal rabbrividire leggermente, quando scorge nelle mani di Death il pugnale che utilizzerà.

 

E tutto accade. E lui neanche ci pensa più a pregare.

 

Death si fa avanti, alle spalle dei due uomini. Afferra il primo. E l’attimo dopo l'uomo è morto. Steso a terra. Sgozzato.

 

Night non si sofferma sul sangue che ora imbratta la strada. Non si sofferma sullo sguardo di Death. Che cosa vorrebbe leggerci? La stessa cosa che è nei suoi. E non ha bisogno, né voglia, di uno specchio in cui vedere l’orrore che possono creare.

 

Fa un passo avanti e prima che il secondo uomo possa emettere un suono, compie il suo dovere.

 

Alza la bacchetta.

 

E poi basta.

 

Fine.

 

L'uomo ricade a terra con un tonfo.

 

Fine.

 

Quello che cerca di ripetersi nella sua testa. Ma non funziona molto bene. Riesce solo a rivedere il sangue del primo uomo e l’arco tracciato in aria dal secondo.

 

“Andiamocene, non possiamo rischiare di nuovo di essere visti…” mormora No Angel.

 

E Night sa che ha ragione. Solo che vorrebbe stare lì, a guardare i due corpi stesi a terra, e a pregare anche per loro.

 

Ma non lo fa.

 

Prima è un conto. Ma quando uccidi non puoi pentirtene subito dopo. Non puoi perchè non ha senso.

 

Non ne ha.

 

E forse non l’ha mai avuto.

 

Non ha senso quella macchia rossa che si spande sull’asfalto come se fosse acqua –ma acqua non è. È più denso, più scuro, più metallico-

 

Non è acqua. È sangue.

 

Ma non il suo.

 

Non il suo.

 

E fino a quando potrà camminare, allora continuerà a fare il suo dovere. Perché vorrà dire che ha ancora le gambe.

 

Perché percorre fili rossi intrecciati tra di loro. È il suo destino.

 

Ma lui non sa che farsene.

 

Non l’ha chiesto e forse non l’ha mai voluto. Ma ce l’ha e se lo tiene. Anche se vorrebbe buttarlo via. Anche se fa troppa paura stringerlo. Perchè spesso si muove per suo conto, proprio come il sangue sull'asfalto. E lui puoi solo seguirlo senza opporsi.

 

Night chiude gli occhi. Non è quello il momento.

 

ai e te lo tieni.  non l'ciati tra di loro.  sono sempre in lei.

ere. mpie il suo dovere.

 pugnale che utilizzerà.

“Come starà?” sussurra. E non ha bisogno di specificare. Non ha bisogno di altre parole.

 

No Angel sospira. “Meglio…”

 

Night annuisce. Non sa se crederle. Ma lo spera.

 

L’attimo dopo sono già spariti. Ma tutti hanno avuto lo stesso pensiero.

 

Rivolto alla stessa persona.

 

 

 

Perchè  Storm non c’era. Hanno dovuto fare a meno di lei.

 

Non c'era. Ma c'era.

 

Solo che non era Storm.

 

Ma  non dorme. Non dorme.

 

La rabbia e il dolore e la tristezza e il pianto sono sempre in lei.

 

Tutto è in lei e strepita per uscire.

 

Storm non dorme. E pensa a loro.

 

E loro hanno pensato a lei. Ma non come Storm.

 

Non come Eletto.

 

Non come assassina.

 

Non come esecutrice.

 

Ma come donna.

 

Solo come donna.

 

Solo come Alicia.

 

 

 

E forse è proprio tutto sbagliato.

 

****

 

Sì, io è inutile che ogni volta tento di fare la brava persona. Tanto si vede che non riesco a mantenere i miei buoni propositi ._. Perdonatemi ancora una volta. Sappiate comunque che nelle mie intenzioni c'è quello di finire presto questa storia. Ho fatto un calcolo quantificando i capitoli rimanenti e, se le cose non mi sfuggono (e, ammettiamolo, in questa storia mi sono sfuggite parecchio), dovrei cavarmela con altri 5 capitoli e basta. Sì. So che sembra impossibile arrivati a questo punto pensare ad una fine quasi imminente, ma è così, ve lo assicuro XD

E ora passo ai ringraziamenti: siete sempre buonissimi come al solito <3

 

Noemi Malfoy: °_° Una temeraria! Oddio, povera, te la sei letta tutta d'un colpo? Che trauma ._. Grazie comunque, sei gentilissima^^

EDVIGE86: anch'io sono felice di ritrovarvi dopo tanto ç_ç Perdonatemi per l'attesa. Hai perfettamente colpito il bersaglio: il bimbo di Alicia è effettivamente la sua speranza per riprendersi. Ecco perchè dicevo che quel personaggio aveva ancora tanto da dire^^ Sei come al solito gentilissima (ç_ç) e spero che questo capitolo sulle ombre ti sia piaciuto... Soprattutto la rivelazione finale XD Un bacio grande!

Noemi_Malfoy: oddio, avere due recensioni con lo stesso nome è difficile da capirsi, comunque ti ringrazio^^ Eh no, Alicia non è morta... e qui si scoprono anche altre cose ^__- Grazie mille per i complimenti!

LaTuM: carissima ç_ç Oh Harry che conta le piastrelle mi ha entusiasmato XDDD Mi divertivo troppo a scrivere della sua attesa e mi serviva una qualche distrazione per quel poveretto^^ Vika e Murdoch... ah *sospiro*. Sono belli insieme, sì. Ma io non faccio testo. Amo troppo Murdoch per pensare razionalmente <3 Come sei sempre sei troppo buona e io non so mai cosa risponderti ç___ç *abbraccia* Un bacio grande Figliola <3

Jaly Chan: oddio un'altra temeraria che se l'è letta in un colpo solo *_* GRAZIE MILLE!

Kaho_Chan: carissimaaaaa <3 Come vedi i millenni non sono passati, anche se è comunque parecchio tempo ç_ç Alicia... beh, avevo detto che aveva ancora molte cose da dire come personaggio, e come puoi notare non stavo mentendo XDD *anche se lo so, fidarsi ciecamente di cosa dico io, è dura XD*. Vika e Murdoch sono come calamite. Si respingono e si attraggono. In più c'è l'aggravante che si fanno del male a vicenda e non riescono ad impedirselo. -_- Sono abbastanza complessi, sì ._. E ti do ragione, io ho adorato scrivere del pezzo di Harry *.* Un abbraccio grande cara, e grazie di tutto!

Elie: ti ringrazio moltissimo *.* Mi fa sempre un enorme piacere leggere di nuove persone che iniziano a commentare, perchè mi piace sapere cosa ne pensate di ciò che scrivo. E sono felice che tu apprezzi tutta la storia <3 Grazie mille^^

Maky: beh, parlare di me e clemenza nella stessa frase, non credo che sia propriamente corretto XD Diciamo che Alicia non è mai stata in pericolo, ecco. Nella mia testa non c'era alcun dubbio al riguardo. Non è mai stata progettata la sua morte, appunto perchè ho ben chiaro qual'è il suo destino. Così come il destino di tutti XD *se la ride perchè è l'unica che sa XDDD*. Grazie come sempre *___* Un abbraccio grande

Addison: carissima! Beh, che dire allora? Spero che questo capitolo ti sia piaciuto^^ Un bacio

 

Bene. Finito qui, torno a lavorare e a scrivere (perchè sì, anche se non vado avanti con questa, sto scrivendo veramente a livelli indicibili in questo periodo ._. Principalmente sul lj -che trovate nel mio account, ma che-, ma anche altre cose... e se vi interessa ho pubblicato una shot su Twilight *.* La trovate nel mio account pure quella).

 

Al prossimo capitolo, dal titolo 'Quando inizi a cadere...'

 

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Capitolo 32
*** Quando inizi a cadere... ***


GLI ELETTI – Nati per uccidere

 

You take the breath right out of me. [Tu mi togli il fiato]
You left a hole where my heart should be. [Hai lasciato un buco dove dovrebbe essere il mio cuore]
You got to fight just to make it through, [Devi combattere per farcela,]
'cause I will be the death of you. [perché io sarò la tua morte.]

(Breath – Breaking Benjamin)


Capitolo 32: Quando inizi a cadere…

 

Espirò il fumo, guardandolo con una strana nostalgia, mentre si espandeva nell’aria e poi svaniva. E osservò con malcelato interesse la cenere staccarsi dalla sigaretta e poi precipitare nel vuoto, mischiarsi nel vento e divenire nulla. Polvere sottile che si distruggeva e annientava la sua intera esistenza così, in pochi istanti.

 

Brutto vizio il fumo, come tutti i vizi degli uomini. Le donne, le sigarette, l’alcool. Erano prove a cui era difficile resistere, e lui si era sempre considerato troppo pigro e indolente per lasciarsi scappare una qualche forma di divertimento. D’altra parte si considerava anche più forte dei vizi stessi, nonostante si abbandonasse ad essi. C’erano momenti in cui lasciarsi andare, e momenti in cui dovevi essere un’altra persona.

 

Quando nella tua vita c’era solo quello, in contrasto con un dovere assoluto e superiore, te lo facevi bastare. Così faceva lui. Così aveva imparato a fare lui. Osservando e plasmando su se stesso un modello comportamentale da ottimo purosangue. Niente rimpianti, niente rimorsi, niente pensieri buoni a nulla.

 

Uno doveva pur farle, delle scelte.

 

C’era chi combatteva per speranze vane e stupidi ideali che sarebbero finiti con la loro presa di potere, e chi invece stava dall’altra parte, stava a combattere per quella sensazione di superiorità che scorreva nelle vene. C’era chi poteva tutto, e chi non poteva niente.

 

Lui si era sempre considerato troppo, per rischiare di rientrare nel niente.

 

E poi c’era qualcosa che ti distruggeva comunque. Qualcosa con due occhi, una bocca, un naso, due mani, un corpo, dei capelli. Qualcosa che avrebbe volentieri eliminato, ma come tutti i vizi dell’uomo erano duri a morire. Era come una sigaretta o una droga, ne rimanevi incatenato anche contro la tua volontà.

 

Murdoch afferrò la maschera posta sul comodino e lanciò un’ultima occhiata fuori dalla finestra aperta. Là, dove si disperdevano le ceneri e il fumo, c’era Londra. Là c’era tutto ciò che l’avrebbe tenuto occupato in una vita che sembrava non decidere da che parte dirigersi.

 

La destra e la sinistra sembravano la stessa cosa. La via davanti a sé non aveva sfumature.

 

Quello era il non avere scelta. Un unico colore che si riversava su tutto. D’altra parte la sua scelta – quella importante. L’unica importante - l’aveva già fatta tempo prima.

 

Se non poteva eliminare lei, se non poteva ucciderla – e perché, poi? Perché non poteva far finire tutto quello a suo modo? Perché, dannazione? -, se non poteva strapparle ogni briciolo della sua attrattiva, allora avrebbe scacciato il tutto con altri pensieri. Dolore con dolore. Soddisfazione con soddisfazione.

 

Potere con annientamento.

 

Avrebbe eliminato altri, avrebbe ucciso altri, avrebbe strappato tutto ad altri.

 

Per non strappare neppure un capello a lei.

 

Avrebbe ridotto in fumo e in cenere Londra. E si sarebbe seduto sopra i suoi cumoli in fiamme. Se era l’unico modo per cancellare ogni cosa, allora avrebbe agito. Se era l’unico modo per cancellare lei, allora non avrebbe neppure pensato.

 

Agire per non pensare.

 

Pensare per non distruggere.

 

Distruggere per non distruggersi.

 

Erano pur sempre scelte.

 

Mudorch si tirò su il cappuccio della tunica, strinse saldamente la maschera, e uscì dalla camera.

 

Distruggersi per non distruggerla.

 

******

 

Ginny aveva sempre avuto un sesto senso particolare, che compariva e l’assaliva come in un agguato nei momenti più imprevedibili.

 

Quando sentì un brivido percorrerle la spina dorsale e poi fermarsi alla base del collo, non si stupì più di tanto. C’era abituata.

 

Aveva imparato a venire a patti con i strani risvolti che la magia poteva riservare ad alcuni.

 

Solo che in quel momento, e come sempre, non riuscì ad impedire al pessimo presagio di sciogliersi dentro di lei. Di insediarsi tra le pieghe del suo vestito, di trapassare nei pori della sua pelle, di attaccarsi alle sue vene. Di scorrerle nel sangue.

 

Draco” mormorò.

 

Il ragazzo sollevò lo sguardo dalla Gazzetta del Profeta e la guardò balzare giù dal letto. E la sua conoscenza di Ginny era così totale, che impiegò giusto quell’attimo per capire il suo turbamento.

 

“Cosa c’è?”

 

“Non lo so”

 

Ed è questo che mi preoccupa.

 

Draco appoggiò il giornale sulla scrivania in legno, senza distogliere lo sguardo della ragazza.

 

Non disse niente, rimase a fissarla. E Ginny ricambiò lo sguardo, fino a quando non alzò le mani per passarsi le dita fra i capelli. E in quel momento i braccialetti argentati legati ai suoi polsi tintinnarono, riempiendo il silenzio preoccupato che pesava nella stanza.

 

Un tintinnio breve, che si propagò come un’onda.

 

Tanto che Ginny ebbe l’orribile visione metaforica di una ninna nanna che si trasformava in requiem.

 

Ginny guardò fuori dalla finestra e porse una mano a Draco. Percepire le dita del ragazzo intrecciate con le sue la fece sentire meglio. Ma non riuscì a dimenticarsi del brivido lungo la schiena che l’aveva scossa poco prima.

 

E non poté impedirsi di sussultare leggermente, quando qualcuno spalancò la porta, dopo aver dato un leggero colpo.

 

E Ginny digrignò i denti, quando vide Bellatrix nell’arco della porta.

 

“Nell’entrata. Ora” fu tutto ciò che disse la donna. Ginny ebbe l’impulso irrazionale di schiantarla. O di mandarla a farsi fottere, lei e i suoi ordini perentori.

 

Ma non fece nulla di tutto ciò. La osservò mentre, con una punta di disgusto e derisione, spariva nel corridoio da dove era venuta. E rimase con la mano stretta in quella di Draco.

 

Se lui non avesse trattenuto nelle sue mani, più forti e più calde e più sicure, le sue dita si sarebbero molto probabilmente strette attorno alla bacchetta.

 

Ma era evidente. Non era quello il momento.

 

Quello era il momento di capire se il suo sesto senso l’aveva avvertita di qualcosa di reale. Di qualcosa che stava per accadere?

 

Nell’entrata. In quel momento.

 

******

 

C’era una sorta di omertà nell’aria, che a Ginny non piaceva per niente.. Certi sguardi, nascosti in parte da una maschera, risultavano solo più accusatori e meschini, quasi a voler indicare con fermezza il fatto che no, il gruppo degli anziani, il gruppo dell’elite, non l’avrebbe mai considerata una loro pari.

 

Quello era il gruppo della pazza, in fin dei conti, cos’altro avrebbe potuto pretendere?

 

Rodolphus Lestrange, con quella sua aria superiore e regale, stazionava con una calma invidiabile al centro della stanza.

 

Mancava ancora qualcuno, forse. O forse Rodolphus si stava semplicemente divertendo a verificare la fermezza delle loro menti. Dei loro nervi.

 

Quando lo sguardo dell’uomo si posò su di lei, Ginny strinse meccanicamente con la mano la bacchetta, ampiamente nascosta dall’enorme manica della tunica. Certi brividi li sentiva dentro anche senza stabilire alcun particolare contatto visivo.

 

“Che cosa sta succedendo?”

 

La sua conoscenza della voce di Draco era tale da non doversi neppure girare per figurarsi l’espressione sul viso del ragazzo. C’era così tanta irritazione tra le pieghe delle sue parole che solo una persona cieca e sorda avrebbe potuto non accorgersene.

 

La figura incappucciata di Bellatrix si girò verso di loro, scoccandogli uno sguardo che una persona normale avrebbe riservato a due scarafaggi particolarmente grossi. Ma lì non c’era nessuna persona normale. E nessuno voleva esserlo.

“Come cosa sta succedendo, nipote caro?” cantilenò, cercando di fare il verso ad un bambino. Il risultato fu talmente stridente che Ginny giurò di riuscire a sentire delle unghie graffiare l’ardesia.

 

Draco la guardò, inclinando la testa di lato. “Intendo dire perché siamo qui, raggruppati come un branco di bravi soldatini”

 

La stanza si riempì della risata sguaiata della donna. “Ma perché siamo dei bravi soldatini, e adesso andiamo a dimostrarlo…

 

Ginny corrugò le sopracciglia. “Che cosa-” La sua possibile obiezione venne interrotta da uno sguardo di Bellatrix. E Ginny si odiò per essersi fatta trovare impreparata.

 

“Ma come, non capisco proprio questi faccini così perplessi. A tutti sono arrivate le disposizioni… o forse no?” Bellatrix non attese una risposta. Sgranò gli occhi in modo teatrale e proseguì la sua performance. “Ops. Credo proprio di no. Mi dispiace così tanto. Ma suvvia, a questo punto si può dire che avete avuto una bella sorpresa! Esultate, stiamo per andare a fare una festicciola a Londra. E ci sarà un mucchio di gente con cui divertirsi, non è meraviglioso?”

 

Ginny rimase a fissarla, fin troppo consapevole del significato di quelle parole. Fin troppo consapevole, soprattutto, che niente lì dentro era casuale. E che se qualcuno poteva essere imputato per quella mancanza di informazioni, quella era di sicuro Bellatrix.

 

Puttana.

 

Ginny si girò verso Draco e capì che non avrebbero potuto fare niente se non ubbidire.

 

E Ginny si odiò, per la prima volta dopo tanto tempo.

 

******

 

Harry masticò l’ultimo boccone del panino al formaggio che aveva comprato nel chiosco all’angolo e deglutì, osservando con un mezzo sorriso Luna lottare contro la senape che sfuggiva da ogni lato del suo panino.

 

“Vuoi una mano?”

 

Luna alzò gli occhi verso di lui e scosse la testa. “Tu pensa ai Mangiamorte, ai panini con la senape ci penso io, tranquillo!”

 

Harry scosse la testa, mentre con una mano l’afferrava al volo per il gomito e la riportava sul marciapiede, prima che venisse investita da una macchina.

 

Avevano deciso di trascorrere la pausa pranzo nella Londra babbana. Luna ne era sempre affascinata, non faceva che incantarsi davanti a tutte quelle cose stranissime, colorate e assolutamente normali che in realtà costituivano la quotidianità delle persone. Per Luna, però, erano un mondo incantato e fantasioso.

 

Per lui, invece, era semplicemente più comodo riuscire a mangiare senza gente che lo fissava imbambolata, persone che sussurravano non appena notavano la cicatrice sulla fronte, gente che gli metteva in braccio i proprio figli come se lui avesse saputo cosa farsene. Più che una pacca sulla spalla alla madre di turno non avrebbe comunque saputo che fare.

 

“A che ora riprendi a lavorare?”

 

Luna si strinse nelle spalle. “Quando voglio”

 

Eh beh, certo. E io glielo vado anche a chiedere.

 

“Allora mi fai compagnia fino a quando non riprendo io? Sai, non tutti sono così fortunati da-”

 

Harry avrebbe concluso la frase, se la terra non avesse tremato. Un terremoto in mezzo a Londra? Un terremoto?

 

Quello non era un terremoto. Quella era magia. Quella era magia.

 

Magia che faceva tremare la terra. In mezzo a Londra.

 

Harry sgranò gli occhi. Sembrava a rallentatore, ma era la realtà. La cruda realtà. Talmente cruda che stava già sanguinando un po’. Lentamente, ma con costanza, come la peggiore delle ferite.

 

Quella era una ferita, comunque. Quella era un’esplosione.

 

E quella non era un’esplosione riconducibile ad un qualche avvenimento di carattere babbano – un chimico provetto distratto. Un incidente d’auto finito malamente. Una sigaretta che andava ad infrangersi su un parquet di legno - . No. Lì c’era la magia. E lui riusciva a sentirla. La percepiva fluire in quel punto. Riusciva addirittura ad avvertire l’ondata negativa che si propagava da tutto quel fumo. Come un fiume in piena.

 

Un fiume che trasportava magia e morte. Forse più morte che magia.

 

Mangiamorte.

 

Luna, accanto a lui, osservava con quei suoi occhi grandi e mai spaventati, il fuoco e il fumo e lo stridore in lontananza. Una lontananza che, in realtà, sembrava fin troppo vicina. Tanto da poterla toccare. Tanto da doverla toccare.

 

Harry si sentì lo stomaco attorcigliato. E aveva voglia di gridare. E vomitare. Ultimamente gli capita spesso, forse troppo. Forse non era normale, ma quello non era di sicuro il momento per pensarci.

 

Non era mai stato normale.

 

“Luna” la richiamò, scuotendole un braccio. La ragazza si girò verso di lui. Aveva le labbra serrate e gli occhi seri. E sul suo viso, quel viso che Harry riusciva a capire nonostante fosse così… particolare, non vi era nessuno scherzo, nessuna espressione di gioia. Luna non era stupida. Era molto più intelligente della maggior parte delle persone là fuori. Luna era solo, solo, particolare, ecco tutto.

 

“Voglio che tu te ne vada, ok?”

 

Luna scosse la testa. “No”

 

Harry lo sapeva. Luna, ad Hogwarts, era stata nei Corvonero, ma di certo non le era mai mancato il coraggio. E, in quella circostanza, Harry si ritrovò a pensare ‘Purtroppo’.

 

Sarebbe stato più facile se Luna non fosse stata Luna.

 

Ma se non fosse stata Luna, forse, neppure ci sarebbe mai uscito insieme, no?

 

“Sì, invece. Io devo andare là. Sono Mangiamorte e io sono un Auror, ma tu no. Voglio che te ne vai, d’accordo? Dico sul serio, Luna…”

 

La ragazza lo guardò per un istante infinito negli occhi, prima di scuotere la testa. “Vuoi sempre fare l’eroe solitario Harry Potter. Non va bene, sai?”

 

Harry chiuse gli occhi e respirò profondamente. Non aveva tempo per discutere con Luna, dannazione. Ma non voleva neppure litigare con lei.

 

“Luna…”

 

“Io sono un mago”

 

Harry la guardò negli occhi. Lo sapeva che lei era un mago. Ed era in gamba, Luna sapeva cavarsela. Ma non poteva permetterlo. Luna non era un Auror e non…

 

E no, cazzo, lui non poteva perderla. No. Non anche lei. Non di nuovo.

 

No.

 

Di nuovo no.

 

Basta.

 

“Luna, fallo come piacere personale, per favore. Per favore, Luna, te ne prego…” la stava supplicando. Con la voce, con gli occhi, con l’espressione del viso, con tutto se stesso. Stava urlando nella sua testa di andarsene, scappare, fuggire, nascondersi. E contemporaneamente stava urlando quanto fosse comunque orgoglioso di lei. Era forte, Luna. Era forte sul serio.

 

La ragazza lanciò un’occhiata al fumo. Osservò le persone correre via, lontane e spaventate e gridanti. Chiuse gli occhi per un istante, prima di tornare a guardare Harry.

 

“D’accordo. Però avverto il Ministero”

 

Harry le sorrise brevemente, prima di annuire e iniziare a correre. Non le disse neppure un ‘grazie’ che comunque aveva pensato. Non le disse che, in ogni caso, non c’era bisogno, perché di sicuro il Ministero l’aveva già saputo – e perché, poi, non era stato informato prima? Perché, dannazione? Che diavolo era successo? -.

 

Non le disse niente.

 

Corse via da lei senza guardarla.

 

Harry si sarebbe maledetto per quello che aveva fatto. Per non averla più guardata. Per essere passato dall’Harry-ragazzo all’Harry-Auror troppo in fretta.

 

D’altra parte, non era mai stato particolarmente sensibile.

 

******

 

Quando la notizia bussò alla porta del Ministero, nessuno fece in tempo ad aprire la porta. Quella era già stata spazzata via dal rombo di un tuono.

 

Quando la notizia arrivò al Ministero, Ron era uno dei pochi ad essere di turno.

 

Quando vide arrivare trafelata una giovane Auror, quando la vide balbettare, quando la vide chiedere di Armstrong, quando la vide chiedere di Harry, quando si decise, alla fine, a parlare, Ron capì che forse quella notizia portava con sé anche la parola fine.

 

E non presagiva nulla di buono.

 

Così, quando chiuse gli occhi e respirò profondamente, conscio di doversi preparare per l’ennesimo scontro con i Mangiamorte, si chiese se, da qualche parte in quella storia, fosse previsto un happy ending.

 

E giunse alla conclusione che forse no, non sarebbe mai accaduto.

 

Comunque, almeno per finirla con orgoglio, valeva la pena provarci.

 

******

Un dettaglio, un particolare, un graffio sulla tela, catturò la sua attenzione. Davanti a lei, disteso per terra, tra le pozzanghere ancora disponibili ad accogliere altra acqua, era disteso il corpo senza vita di una donna.

 

Hermione non la conosceva. Poteva dirlo perché lei si ricordava di tutti, si ricordava tutto. Soprattutto ricordava ogni singolo Mago. Quella donna era una perfetta estranea, caduta, letteralmente, sul suo cammino. Eppure…

 

Eppure Hermione si sentì molto più simile a quella donna distesa che alla frenesia disturbante che stava girando attorno a lei. E i suoi occhi finirono catturati su quella mano aperta, su quel palmo rivolto verso l’asfalto. Su quelle dita affondate in una delle tante pozzanghere, mentre l’acqua sporca e nera le ricopriva lentamente.

 

Non riuscì a togliere gli occhi di dosso da quella mano. Forse era l’asfalto bagnato, forse erano le grida che arrivavano da ogni direzione, forse il fatto che quella mano apparteneva ad una donna.

 

Prima viva, ora morta.

 

Sempre e comunque innocente, però.

 

Hermione si chiese se avesse avuto dei figli. Una famiglia. Un marito. Un lavoro. Una vita. E sì, un tempo l’aveva. Fino a – quanto? – pochi istanti prima l’aveva.

 

Ed era triste e doloroso pensare che chiunque fosse, non sarebbe più stata nessuno. Se non una tomba circondata da fiori.

 

Hermione strinse la presa sulla bacchetta, sentendo il legno levigato entrare a contatto con la sua pelle, quasi fossero stati una cosa sola. La sua bacchetta era lei. Lei era la sua bacchetta.

 

Sbatté le palpebre, mentre davanti agli occhi altre memorie e altri dolori facevano capolino. Mentre la rabbia tornava a farle visita e riprendeva a scorrerle dentro.

 

La rabbia.

 

Hermione la odiava.

 

La odiava perché era colpa sua, di quel sentimento cieco e brutale, se era diventata tutto quello. Un Auror e un assassino.

 

Hermione e No Angel.

 

Hermione è No Angel.

 

Riaprì gli occhi di scatto, imprimendosi nella mente quella mano in quella dannata pozzanghera. Imprimendosi nella mente l’idea che andava così. imprimendosi nella mente che la rabbia era troppa, che lei sbagliava - che tutti loro lo facevano -, ma che non poteva fermarsi.

 

Non fino a quando avrebbe incontrato sul suo cammino dei palmi aperti alla ricerca di aiuto.

 

Non era mai – mai! – riuscita ad ignorare quelle richieste.

 

Non ci sarebbe riuscita neppure in quel momento che il suo cuore piangeva ogni giorno un po’ di più.

 

 

 

Ron schivò un Avada per un soffio. Riuscì a vedere la luce verde. Riuscì quasi già ad immaginarsi per terra. Riuscì a vedersi in una bara. Ma i suoi riflessi furono abbastanza veloci per chinarsi ed evitarlo.

 

Non ancora. Non è ancora il mio momento, bastardi. Prima avrò la mia vendetta, poi potrò anche essere scaraventato in una fossa.

 

Ciò che non riuscì a calcolare fu l’uomo poco distante da lui.

 

Ciò che non riuscì a calcolare fu l’uomo cadere a terra per un Avada che lui aveva evitato.

 

Ron chiuse la bocca di scatto, sentendo l’ondata famigliare della rabbia farsi strada in lui. potente e distruttrice ed assassina più che mai. Anche se non poteva. Perché Ron era un Auror. Gli Auror non uccidono. Non ne hanno il potere né le capacità. Forse.

 

Death poteva uccidere. Ron Weasley no. Ron Weasley doveva limitarsi a chinare il capo, attutire la rabbia, e darsi da fare affinché cose del genere non accadessero più. Ron Weasley non avrebbe mai ucciso, perché poi non avrebbe più potuto guardarsi allo specchio. Perché poi la sua stessa immagine l’avrebbe perseguitato in ogni riflesso. Non poteva farlo. Ron Weasley non poteva farlo. Quello era un compito per Death.

 

Ma Death, lì, non c’era.

 

E, forse, per fortuna.

 

Ron lanciò un’occhiata alla strada, e poi a quell’uomo riverso sull’asfalto, prima di correre appresso ad un Mangiamorte che stava scappando in un vicolo poco distante da lui.

 

Non avrebbe mai, mai, desiderato morire come Death.

 

Era nato come Ronald Weasley, se proprio avrebbe dovuto morire, sarebbe morto sempre come tale.

 

******

 

Buh!”

 

Luna sussultò. E i suoi occhi si fissarono sullo sguardo della persona – un Mangiamorte. Un Mangiamorte era ancora una persona? O era solo uno schiavo? Una pedina al servizio di qualcosa di più grande. Come gli Auror, in fondo, però al contrario. –

 

“Paura?”

 

Luna fu certa che avrebbe potuto annuire. Se solo la punta della bacchetta non fosse stata premuta contro la sua giugulare.

 

Il cuore non iniziò a battere più forte. Non smise neppure di battere. Semplicemente, ogni contrazione e ogni rilascio era amplificato. E tutto intorno c’era solo silenzio.

 

E una bacchetta premuta contro. E un Avada sulla punta di quella bacchetta.

 

Luna pensò che la morte fosse proprio strana. E pensò anche che, ironicamente, non si era mai sentita così vicina ad Harry come in quel momento.

 

Adesso so cosa si prova. Adesso fa un po’ più paura, Harry.

 

È quello che hai provato tu?

 

 

******

 

I won't stay long, in this world so wrong. [Non resterò a lungo, in questo mondo così sbagliato.]
Say goodbye, as we dance with the devil tonight. [ addio, mentre balliamo con il diavolo questa notte]

(Dance with the Devil – Breaking Benjamin)

 

******

 

Aveva sempre amato lo scorrere impetuoso del potere nelle vene. Le dava la forza, le dava la spinta a fare, ad agire, a muoversi. A non pensare.

In quel momento, quella spinta, le diceva di prendere quella stupida ragazza e portarla via. Ma la volontà di fare del male, la volontà di spingere anche gli altri ad agire, era troppo forte.

Afferrò quella stupida per un braccio e si smaterializzò, per ricomparire, proprio in mezzo alla battaglia.

 

E adesso scoviamo il topolino. Dove sei, Potter? Dove sei?

 

Lanciò un’occhiata intorno, scontrando i suoi occhi con quelli azzurri, grandi – enormi – di quella nullità che stringeva tra le mani. E non vi lesse niente di quello che si sarebbe aspettata. Potter si era trovato una svitata. E come tale sarebbe morta.

 

“Luna!”

 

La voce che riecheggiò tra incantesimi e rimbombi, non fu quella di Potter. Era l’amichetta, quella. L’amichetta mezzosangue.

 

La sua bacchetta sembrò agire da sola, perché così era stata addestrata. E prima ancora che potesse pensarci, cercò di schiantarla. Ma non ci riuscì.

 

Dannazione. Crepa, una buona volta. Tu e tutti i tuoi amici.

 

Il fatto che non potesse uccidere Potter, non implicava il fatto che non potesse ammazzare i suoi amichetti. A parte la stupida ragazza bionda. Quella serviva. Quella era necessaria. Viva. Purtroppo.

 

Ballatrix osservò l’Auror rialzarsi da terra con uno sguardo furente. E le venne un po’ da ridere. Cosa credi di fare, bambina? Erano tutte così le nuove generazioni. Piene di un fuoco ardente che le spingeva nelle imprese più assurde. Ma lei sarebbe stata felice di dimostrare loro chi comandava. E chi avrebbe comandato anche in futuro.

 

“Lasciala andare!”

 

Bellatrix si girò verso il punto in cui aveva sentito provenire la voce. E incontrò finalmente la figura di Potter. Scoppiò a ridere.

 

Finalmente.

 

Finalmente.

 

“Non credo di prendere ordini da te, Potter. Sono qui solo per mostrarti il mio trofeo. Ti piace? Potrei tagliarle la testa e appenderla ad una parete, sarebbe molto più utile che da viva”

 

“NON TOCCARLA!”

 

Era così ridicolo. Così piccolo e ridicolo. Avrebbe giocato volentieri un po’ con lui, ma non poteva, non ne aveva il tempo.

 

“Per adesso” concesse, con un ghigno. “Forse” aggiunse, prima di ridere soddisfatta.

 

E mentre Potter e la sua combriccola di nullità si accingeva ad alzare le bacchette nella sua direzione, Bellatrix si smaterializzò regalando un sorriso, nascosto dalla maschera.

 

E portò con sé anche Luna Lovegood. Nullità, ai suoi occhi, ma fidanzatina di Potter. Utile, quindi, per l’obiettivo finale.

 

Concludere una volta per tutte quell’inutile guerra. Inutile, perché il vincitore sarebbe stato uno e uno solo.

 

L’Oscuro Signore Lord Voldemort.

 

******

 

Il mondo si fermò. O forse non si fermò affatto, ma si fermò lui. immobile, in piedi, impossibilitato a fare qualsiasi cosa, nonostante tutto dentro di lui gli gridasse di muoversi, di agire. Di fare qualcosa.

 

Il mondo non era fermo, era frenetico, ma la percezione che aveva lui era di un unico punto. Quello in cui Luna era sparita, risucchiata da un male a cui si era sempre opposta. Intorno a lui la battaglia continuava, e sarebbe stata ironica la scena, vedere Harry Potter in piedi, fermo ed immobile in mezzo ad uno scontro. Harry Potter, il primo che si tuffava nella mischia, il primo, l’unico, il Prescelto.

 

Ci doveva essere qualcosa dentro di lui a cui non sapeva dare un nome, ma che lo bloccava. Gli impediva di muoversi, di agire, di pensare. Mentre il suo cervello non faceva altro che ripetere un’unica parola.

 

Luna. Luna. Luna. Luna.

 

Fu quando una mano si abbatté violentemente sulla sua spalla, che riprese a respirare, che sentì nuovamente l’aria entrargli nei polmoni e dare ossigeno al cervello. Fu in quel momento che il mondo riprese a muoversi. Fu in quel momento che Harry tornò a sentire.

 

“Harry, Harry mi senti? Harry!”

 

Si girò verso Hermione, il cui volto riusciva a far trasparire tutta la preoccupazione. “Harry, dobbiamo fare qualcosa. Devi fare qualcosa…”

 

Hermione calcò particolarmente su quel verbo. Devi. Tu devi.

 

Io devo.

 

Quante volte si era imposto qualcosa? Quasi sempre. A volte non ci aveva creduto. A volte si era fidato. A volte aveva agito con la propria testa. Ma sempre, sempre, si era assunto le sue responsabilità.

 

Strinse la mano attorno alla bacchetta, fino a far diventare le nocche bianche, fino a sentire quella rabbia che l’aveva accompagnato per dei lunghissimi periodi della sua vita e della sua adolescenza. Era una rabbia matura, però, questa. Una rabbia consapevole. Una rabbia che gli nasceva dal desiderio di fare del bene, perché tutto quello non era giusto.

 

Una rabbia che lo portava anche a fare del male, però.

 

Una rabbia che lo infestava come un fantasma.

 

Si girò verso Hermione e annuì. Io devo. Io devo Hermione.

 

In quel momento Harry capì l’ennesima lezione della vita. Capì di essere arrivato sul fondo del pozzo. Capì che intorno a lui c’erano solo delle pareti che cercavano di stringersi addosso a lui. Capì che avrebbe potuto essere la sua fine, perché aveva già perso tanto e troppo, e perdere nuovamente…

 

Harry, però, capì che erano in momenti come quelli che le persone reagiscono. Nel momento in cui sono sul fondo.

 

Lui c’era appena arrivato, riusciva a sentire i mattoncini del pozzo attorno a sé, ma riusciva anche a vedere la luce se alzava la testa abbastanza.

 

Quando inizi a cadere non è vero che non ti puoi fermare. Prima o poi arrivi alla fine del tunnel. Prima o poi, o inizi a morire veramente, o inizi a risalire.

 

Io devo risalire.

 

Io risalgo.

 

Io ce la faccio.

 

Io devo.

 

Hermione, chiama gli altri, qui se la caveranno anche da soli, ora che una parte dei Mangiamorte è andata via. Ma noi dobbiamo andare a saldare la questione…”

 

Hermione lo fissò, le labbra serrate e gli occhi nocciola imperturbabili. “Significa…”

 

“Significa che è il momento di chiarire alcune questioni. E basta.”

 

Hermione corse in direzione di Ron, mentre i suoi capelli ricci si muovevano sulla sua schiena a causa della corsa.

 

****

 

Note dell’autrice: Non posso neppure permettermi di chiedervi scusa, perché sono inscusabile, quindi evito, ecco. Spero comunque nella vostra clemenza.

E dedico questo capitolo a chi l’ha atteso, voluto, sperato, letto. E a chi lo commenterà. Ma soprattutto a quelli che non hanno dimenticato questa storia (che continua a essere messa nei preferiti e anche nelle storie seguite). Sono realmente commossa dal vostro affetto. Grazie di cuore a tutti. <3 Non mi aspetto proprio niente di niente, perché non me lo merito, ma qualora decideste di voler commentare, sappiate che ve ne sarò grata, perché questo capitolo… è stato faticoso X’D E poi è stato scritto poco a poco. Scena dopo scena. Fino a quando non mi sono sentita nuovamente pronta di affrontare ‘il grande tema’, e quindi scrivere di Harry-Luna, in questo caso.

Spero che l’attesa sia stata, anche in minima parte, ripagata =)

E questa storia non la mollo. Io la finirò, contateci, sul serio =) Finisco tutto quello che go iniziato, forse con mesi e mesi di attesa, ma lo finisco <3

Grazie a tutte le persone che hanno commentato lo scorso capitolo. Sarebbe stupido rispondervi ad una ad una, è passato così tanto tempo che… bah, vi ricordate ancora di me? Comunque sappiate che io leggo sempre tutto e che è grazie a voi se ho sempre la voglia di portare avanti tutto questo. Grazie di cuore <3

 

PS: nel prossimo capitolo… grandi rivelazioni sugli Eletti XD E non vi dico nulla di più *bocca chiusa*

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