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Autore: Meggie    12/06/2005    32 recensioni
“Il mondo finì quel giorno, lasciando me soltanto. Guardai verso il cielo nuvoloso e vidi che il colore era svanito. Mi sto ancora chiedendo cosa sia successo al sole che avrebbe dovuto splendere lassù…” (da “Stigmas” di Kazuya Minekura).
Ginny. Draco. Mangiamorte per scelta. Ron. Harry. Hermione. Auror per abilità. E ombre che nella notte si muovono veloci… e uccidono… uccidono… - Dedicata a Sunny!!
Genere: Romantico, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Luna Lovegood | Coppie: Draco/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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GLI ELETTI – Nati per uccidere

GLI ELETTI – Nati per uccidere

 

I walk this empty street [Cammino in questa strada vuota]
On the Boulevard of broken dreams
[Sul viale dei sogni infranti]
Where the city sleeps
[Dove la città dorme]
And I'm the only one and I walk alone
[E io sono l’unico e cammino da solo]
I walk alone
[Cammino da solo]
I walk alone
[Cammino da solo]
I walk alone
[Cammino da solo]
My shadows the only one that walks beside me
[La mia ombra è l’unica che cammina accanto a me]
My shallow hearts the only thing that's beating
[Il mio cuore superficiale l’unica cosa che batte]
Sometimes I wish someone out there will find me
[Qualche volta spero che qualcuno là fuori mi trovi]
Till then I walk alone
[Fino ad allora cammino da solo]

(Boulevard of broken dreams – Green Day)

 

First Shadow: Death

 

È notte. Le madri vigilano attente sui loro figli. I padri, tornati stanchi dal lavoro, si rilassano.

 

Fuori dalle quattro pareti domestiche le ombre si risvegliano.

 

La guerra non finisce. Di notte riprende più violenta che mai.

 

È la legge del più forte.

 

Uccidi prima di essere ucciso. È la regola numero uno delle ombre.

 

Se non vuoi morire scappa o combatti. In qualsiasi caso, devi dimostrare chi sei.

 

Perché le ombre non si fermano davanti a nessuno. Sanno chi devono colpire. Sanno dove devono andare. Sanno come devono agire.

 

Le ombre non sbagliano.

 

Si muovono silenziose. Consce che la notte le protegge. L’oscurità è una loro preziosa alleata.

 

Sono spettri. Fantasmi che non puoi afferrare.

 

Loro uccidono.

 

E allora, se non vuoi incontrarle, scappa dentro la tua umile dimora. Attendi l’alba, quando le ombre spariscono.

 

Solo allora avrai la certezza che non potrai essere ucciso. Non da loro, per lo meno. Non in quella notte.

 

Perché la guerra non si ferma. Né di giorno né di notte.

 

Ricorda questo.

 

Devi essere memore delle regole della notte. Se ne dimentichi una, puoi essere ucciso.

 

Le ombre si fermano solo di giorno.

 

Le ombre.

 

E quando sentirai urlare qualcuno, saprai che hanno ucciso ancora. Sono arrivate a destinazione. E, forse, potrai sospirare sollevato. Forse, non stavano cercando te.

 

Vivi memore delle ombre.

 

Vivi memore de potere che hanno.

 

Vivi memore dei buoni principi del giorno e della notte.

 

Perché le ombre colpiscono… perché le ombre agiscono… perché le ombre uccidono…

 

 

 

E mentre nelle case i figli raccontano ai padri le loro giornate da bambini, là fuori, in una strada poco frequentata, qualcosa si muove.

 

Sono loro.

 

Si mimetizzano con la notte, avvolti dal nero della morte. Si muovono veloci. Devono fare in fretta ad agire.

 

Death è pronto. Quella notte sarà lui ad uccidere. Vuole farlo. Vuole vedere la faccia di quel bastardo supplicarlo di salvarlo. Vuole affondare il suo pugnale nel cuore e ucciderlo senza pietà.

 

Death è pronto. Nulla può fermarlo.

 

Accanto a lui, gli altri. Sente i passi dei suoi compagni.

 

Una ragazza dai capelli rosso fuoco è accanto a lui. Un ragazzo lo precede di qualche passo. Ma non sono soli.

 

Death sa che dietro ci sono gli altri.

 

Perché un’altra regola della notte è: mai muoversi da soli.

 

Per questo il gruppo non si scioglie. Per questo vincono sempre.

 

Loro sono i migliori. Non possono essere catturati. Nessuno può fermare le ombre.

 

Death afferra il cappuccio del suo giaccone nero e lo alza, coprendosi buona parte del viso. Sa che il momento sta arrivando.

 

La ragazza volta leggermente il viso verso di lui. I capelli ondeggiano. I loro occhi si incontrano. Death è pronto.

 

La ragazza torna a guardare la strada. Ma lui non sposta lo sguardo. La osserva, in parte nascosto dal cappuccio.

 

È bella. Terribilmente bella. E la vuole.

 

Il corpetto nero aderente alle forme della ragazza e i pantaloni in pelle nera pericolosamente a vita bassa non fanno diminuire il suo desiderio.

 

Ma non è quello il momento.

 

Deve uccidere. Non può distrarsi.

 

La ragazza si blocca. Death si accorge che intorno a loro c’è completamente silenzio. Anche gli altri si sono fermati.

 

“Dark” la sua voce è meno che un sussurro, ma il ragazzo che li precedeva lo sente comunque.

 

Senza voltarsi risponde “Sta arrivando”.

 

Death sa che è il momento.

 

È pronto.

 

Senza far alcun rumore si dispongono ai lati della via. La luce dei lampioni non può rivelarli. Attendono.

 

In lontananza alcuni passi riecheggiano nel silenzio della notte. La sua prossima vittima gli sta andando incontro.

 

Presto sarà solo polvere. Polvere, in una strada malfamata.

 

I passi si fanno più forti. Death capisce che è il momento di rivelarsi. Quando l’uomo è a pochi passi da lui, gli sbarra la strada. La luce dei lampioni adesso lo rivela.

 

Un ragazzo alto. Con pantaloni neri. Giaccone nero con cappuccio. L’uomo davanti a lui non può vedere il volto di Death.

 

Ma Death vuole che sappia.

 

Con velocità fa cadere il cappuccio. L’uomo sgrana gli occhi, spaventato.

 

“T-Tu?…” fa un passo indietro “Che-che vuoi?”

 

“Non lo immagini?” Death si fa beffe dell’uomo. Sa che può farlo perché è lui che controlla il gioco. E il gioco sta per finire.

 

Il ragazzo sfila il pugnale dalla cintura. La lama argentea risplende sotto la luce artificiale dei lampioni.

 

L’uomo inizia a sudare freddo. Ha intuito cosa lo attende. Ha paura. Sa che non può nulla contro il ragazzo. Non sa combattere. Non è abituato a tutto quello.

 

Death sì.

 

“Non… non puoi… io so chi sei…”

 

“Non vivrai per raccontarlo, credimi…” Death fa un passo avanti. Il gioco lo ha stancato. Adesso vuole solo attaccare. E andare a casa.

 

L’uomo sgrana gli occhi. Death è veloce e preciso. Fa partire il colpo e il pugnale entra nel petto dell’uomo, spaccandogli il cuore in due.

 

In pochi attimi l’uomo si accascia a terra. È morto. Il gioco è finito.

 

Death sorride. “É quello che ti meritavi, bastardo…”

 

È felice di averlo ucciso senza la magia. È soddisfatto.

 

Death sente la presenza della ragazza accanto a lui. Poco dopo anche Dark si rivela alla luce.

 

È finita. Possono andare a casa.

 

Alcuni pop riecheggiano nella notte. Dopo alcuni istanti, anche loro li seguono.

 

Le ombre hanno colpito ancora.

 

Le ombre…

 

Quello è il nome che la gente, che non sa, da a loro.

 

Li chiamano “le ombre”. Perché agiscono di notte, all’ombra della morte.

 

Ma loro… loro sono di più di questo.

 

Loro sono gli Eletti.

 

E nulla può fermarli. Addestrati per uccidere.

 

Perché loro sono gli Eletti… e gli Eletti uccidono… nell’ombra della morte…

 

******

 

Allora? Che ve ne pare? So che il capitolo è corto, ma dovete abituarvi: quando presenterò le varie “ombre” e gli omicidi che compiono,  i capitoli saranno strutturai in questo modo…

 

Comunque nel prossimo potremo incontrare i nostri eroi e vedere come stanno…

 

Mi raccomando, fatemi sapere che ve ne pare di questa nuova fic ok?? Ci tengo! E basta ciccare quaggiù!

 

Alla prossima!

 

 

   
 
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