a piedi nudi sul pavimento
di quel centro sociale
a ballare
e poi a gara a chi ha
i piedi più o meno neri
lo rifarei sempre volentieri
e tutta quella birra bionda
rubata da un biondo
ah, ma il biondo è relativo...
e ti aveva preso
per i polsi per le caviglie
pazzamente a volteggiare
un ammanco di presa
e il tuo volo basso
con la testa contro un tavolino
tondo come il mondo
nessuno spigolo per fortuna
e tutti quei bicchieri dimenticati
di nascosto a ripulire
un gusto diverso o uguale
giocando agli assaggiatori
e gli altri a rovesciare
travolti dai movimenti scomposti
troppe mattonelle da solcare
e il calcolo delle distanze in briciole...
oh, un altro giro per favore
benvenuto dissi al nuovo
compagno del vecchio club 'bordopista'
poi le mani e i sorrisi amici
mezza malizia e mezza solidarietà
in ballo a trascinare
nessun modo per dire 'no'
a costo di ritrovarsi
a danzare soli eppure
mai isolati, mai
lo rifarei sempre volentieri
e su una sedia a recuperare
stravolti dal bere, dal mangiare
fumare e giocare tra le nuvole
dei nostri ricordi spezzettati
la tua mano sulla spalla
un tocco leggero
di complicità impalpabile
sempre qui disposti
sapore d'amicizia a scambiare
quando ormai le parole
fungono solo da contorno eventuale
Ma tu, tu stella a ragnatela
capelli lunghi color di erba di raggio
con tutti quei discorsi
dall'apparente intricarsi di senso
e in fondo un unico argomento
sempre pronto a ricominciare
di discussioni mai interrotte
sempre da riprendere e arricchire
quant'era piacevole
una stessa lingua, e diverse prospettive
un solo sentire, un simile divenire
pur se discordante l'inizio, e chissà la fine...
Come finimmo a parlare
io non lo so
ma il tuo ieri rimane il mio domani
e i nostri oggi sono qui per tutti noi
sempre volentieri con voi
E curioso di te, oh sì, mai dirtelo
e ritrovarti curiosa di me, sul serio?
la tua modestia inconsapevole
dolceamara come un germoglio appena nato
ammirandoti senza nemmeno saperlo
invidiandoti il coraggio e la forza, quasi
il tuo condividere senza intermissione
il tuo spirito dilagante come
rinfrescante pioggia di coscienza
fertile a bagnare una terra di sogno
da costruire sporcandoci le mani, sì
e dando da bere il sudore e il sangue
delle nostre vite interrotte dalle interdizioni
riannodate ritrovando noi stessi
con chi ci cammina a fianco
Non te lo chiederò mai, e nessuno potrebbe
capirlo se non tu che lo hai provato
ma io, io avrei pianto al tuo posto
sentendo tutte quelle voci amiche e solidali
cantare, urlare a squarciagola
per te, sotto le finestre sbarrate
per te...
Ma tu, tu libero come sei
no, non ci inganna ancora
saperti dentro una gabbia
io ti vedo limpidamente, senza gli occhi
li chiudo e vedo il colore
il nord caldo del tuo sguardo
il suono muto dei sorrisi smaglianti
un attimo, una purezza abbagliante
nella gioia che stupisce anche te
che non la senti nemmeno prima che...
quando ti prende e si sparge dal volto
nel biondo steppa che ti riveste
selvatico e familiare, per noi
Di tutte le cose che ci fanno
somiglianti e diversi, affini e contrastanti
per quanto il disaccordo ci allontanasse
una volta per uno trovavamo
uno scherzo, una parola a rigettare un ponte
ci incontravamo a metà, sorpresi
ma era bello trovarsi a sorridersi
e salutarsi con la promessa non detta
reincontrarsi prima o poi
le nostre strade a incrociarsi ancora
i posti dove troviamo casa sono ancora gli stessi
Non distinguo più chiaramente
se sono io o sei tu
quando faccio qualcosa che ci farebbe
brillare allo stesso modo di entusiasmo
E se lei io non la capisco più
tu con lei riprendi il volo da capo
perché ho visto come sorridevi quando era con te
perché ho visto uno strano bagliore intorno a voi
io ai miracoli non ho mai creduto
ma voi splendevate, un sole d'inverno
e scaldava persino me a starvi vicino
come ridevamo tra noi...
non ti ho mai salutato sapendoti in mani migliori
Col respiro trattenuto, in apnea aspetto
di rivedervi correre insieme
tu, con lei, vola più in alto che puoi
se pensassi che ce ne sia bisogno
le farei da scudo, vi farei da trampolino di
lancio
Tu, una delle mie migliori idee viventi
di libertà senza condizioni
Ma tu, tu come guida, senza volerlo o saperlo
ispirazione di tanto spudorata resistenza
meritevole di essere te, solo te
cose che non ti potranno mai imputare
anche se lo faranno con ogni scusa
La tua serietà non mi ingannerà
intuirò il tuo divertimento
la tua sagace ironia e autocritica
lo spirito eloquente di ciò che sei
i risultati anticipati di ciò che rifaremo
dovesse essere vittoria o sconfitta
dovessimo ritrovarci a correre ancora
o chiusi a guardare il cielo striato
sento tutto come se delirassi
genere di febbre che apprezzo
e la calma buona certe volte
quando tiriamo respiro sciolto
non dovendo temere niente
almeno per un momento
nemmeno dal nostro azzardato
e ragionato modo di continuare
continuare sì, è già così, a lottare
E ti confessai troppo
il modo in cui ero caduto
i nostri fili sottili di connessione
calpestati e violentati
mi fecero lo sgambetto, lo ammetto
e allo stesso modo, ho poi capito
questa sorta di fili leganti
a cui sacrifichiamo volentieri, solo a questi
un frammento della nostra intolleranza alle corde
se cade uno, o se cadono tre...
per un istante o per una vita
gli altri rimarranno in piedi anche per loro
come un continuo esercizio di distribuzione
immediata
condividendo tensioni e allentamenti
chi è in piedi porge una mano a chi è caduto
e quando i ruoli si scambieranno
sarà proprio lo stesso
grazie di avermelo mostrato, non lo dimenticherò
questo modo strano, questo modo paranormale
di condividere forze e debolezze
crisi e aspirazioni, preziose illusioni e
insicure certezze
di disgregarci tra di noi, e riunirci
senza mai smettere di essere un compendio
coro stonato di voci che van
per conto loro
uno per tutti, tutti per uno
fosse anche nient'altro per nessuno
per te sono io, già, sempre io
tu, tu per me sei tu, niente altro che te
lei, lei per te di incommensurabile valore
tu, tu per lei, sempre al suo fianco
i fili di sostanza, lo so, non si vedono
non hanno nome, non hanno restrizione
trapassano qualsiasi cosa, persino il cuore
e corrono e corrono, e si disperdono e si
aggrovigliano
in gola, e tagliano, tagliano l'anima
non sono buoni né cattivi
non sono restringibili a nessun esercizio d'autorità
no, certo, nemmeno il nostro
ma tu hai il nostro, noi abbiamo il tuo
ma lei il tuo, tu il suo...
e non esiste ferro o fuoco
oro o porpora
giudizio né materiale
che li possa sfilacciare
nel buio che si è abituato ai miei occhi
la vostra esistenza rischiarante
il suggerimento di un percorso
e anche se farò il mio
guarderò spesso i vostri passi
cercando di cogliere il segreto
della vostra coraggiosa persistenza
e non è poco
anche quando è un gioco
e non è poco
anche se facciamo per scherzo
e non è poco
anche se si va a ricordi
e oggi siete chiusi a resistere
e noi fuori a misurarci
con distanze e mancanze
e non è poco
quello che avete fatto e farete
quello che in fondo siete
e non è poco
quello che ci guadagniamo
nessuna riconoscenza
solo a scontare sentenza
ci fosse mai una giuria umana
a cui affidare la nostra pena
e non è poco
quante colpe ci prendiamo
ma se dovessi prendere giudizio
lo chiederei ancora a voi
e non me lo dareste mai, ma lo trarrei
con la mia coscienza a confrontare
sincrone o discordante la vostra
volta per volta, ma ancora e sempre
e non è poco
dovervi sentire senza vedere
come a rincorrere i fantasmi
che non si possono abbracciare
con cui non si può parlare
le vostre voci come eco
la vostra presenza ancora addosso
...
e non è poco