Il puffo Cattivus

di Nordlys
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


Il puffo Cattivus
Il puffo Cattivus

Capitolo I

 

La catapecchia di Gargamella si ergeva solitaria ai bordi della foresta. Dal camino perennemente acceso usciva del fumo.

Birba dormiva acciambellato su un cuscino rosso, ai piedi di una branda. Un giro di chiavistello gli fece socchiudere gli occhi.
'Ih, ih, ih! Ah, ah, ah!'.
Sulla porta, l'alchimista reggeva sorridente un libro nero: 'Questo trattato di magia nera è uscito a gennaio! Gli incantesimi sono del tutto nuovi! Probabilmente non è stato ancora scoperto un rimedio ad essi!'.
'MIAO!' rispose Birba stiracchiandosi, con un balzo prese posto sullo sgabello accanto a dove si sedeva il padrone.
Gargamella leggeva i testi sanguinosi del libro.
Si alzò, sollevando l'indice 'Trovato!'.
Seguito dagli occhi di Birba, Gargamella rovistò tra i suoi ingredienti. 'Mancano solo i semi di salsapariglia ma so dove trovarla!'.

* * *

Al villaggio dei puffi, i piccoli abitanti si occupavano delle loro faccende.

Cuoco uscì dalla sua casa con una cesta dirigendosi verso il bosco.
Udì il vocino acuto di un compagno: 'Ehi Cuoco, dove stai puffando con quella cesta?'
'Sto andando a puffare della salsapariglia. Mi sono accorto di non averne in casa!'.

Salsapariglia - questo il nome del puffo - si lecco le labbra 'Immagino che vuoi puffare la torta alla salsapariglia! Adoro la salsapariglia!'.
Cuoco sorrise porgendo la cesta a Salsapariglia: 'Che ne dici di andare a puffarmela tu? Mi faresti un favore!'
'Oh si, volentieri!'.
Il piccolo puffo prese la cesta e scomparve nella foresta.

Puffo Salsapariglia fischiettava la canzoncina tradizionale del popolo blu, saltellando lungo il sentiero che lo portava al campo delle omonime foglie.

Il campo si trovava dietro ad un cespuglio di bacche velenose, tra due alberi, vicino al confine del bosco.

Salsapariglia si infilò sotto il cespuglio e: 'Quanto sono puffose queste foglie!'. Gli occhi del puffo s'illuminarono.
Corse verso le piantagioni con l'acquolina in bocca.
Poggiò in terra la cesta e si mise al lavoro di gran lena.
Raccolse due larghe e succose foglie, poi ne afferrò una terza, senti la bava colargli dalla bocca: 'Mmmh, quasi quasi puffo un morsichino!'.
Gustò lentamente il dolce sapore fino a quando di ciò che aveva in bocca rimase solo poltiglia.
Sulle labbra comparve un gran sorriso. Il puffo mangiò lentamente la foglia, degustando ogni boccone.
Poi si rimise al lavoro. Ma la gola lo dominò ancora, e mangiò un' altra foglia.
E un altra...

Nascosto dietro ad un albero, Gargamella fremeva alla tentazione di catturare il piccolo puffo.
Si accontentò di udire il piccolo folletto blu fermarsi di tanto in tanto a mangiare foglie con golosità.
Tra se e se rideva: 'Quel piccoletto, come tutti gli altri puffi, sarà presto vittima del mio incantesimo! Mangiando quelle foglie su cui ho versato il mio preparato, diverranno ostili tra loro, si tradiranno a vicenda e forse qualcuno mi porterà da loro!'.

* * *

A furia di distrazioni, la cesta di Cuoco fu piena solo nel tardo pomeriggio.
Salsapariglia si rese conto che le ombre degli alberi si allungavano sul suolo. Si affrettò a tornare a casa.
Il cielo imbruniva, l'aria si fece fresca. Quando giunse al villaggio il cielo era arancio.

Salsapariglia camminò con calma dirigendosi verso la casa di Cuoco.

Il puffo Cuoco stava lavorando con impegno ad un impasto: 'Mi domando dove s'è cacciato Salsapariglia! Doveva esser qua già dal pomeriggio!'.
Udì bussare:

> Toc toc <

Cuoco si voltò verso il suono: 'Si?'.
Attese, ma nessuno rispose. Ebbe un sospetto, il volto si fece corrucciato: 'Burlone, non ho tempo da puffare!'.

Il silenzio durò troppi secondi. Cuoco si grattò la testa con le mani sporche di crema, impiastricciando il copricapo.
Si diresse alla porta e aprì con cautela. Si guardò intorno ma non vide nessuno. Udì degli schiamazzi provenire dal centro.
Chiuse la porta e tornò a lavorare al suo dolce.

Al pozzo, Forzuto canticchiava mentre raccoglieva l'acqua. Qualcuno dietro di lui si avvicinò: 'Puffami l'acqua! Ho sete!'.
Si girò. Chi poteva essere così temerario? Con lui?!

'Questa poi! Salsapariglia!'.
Il puffo sorrideva mostrando i denti, lo sguardo cattivo.
Forzuto appoggiò i dorsi delle mani ai fianchi: 'Potresti puffarmelo con più gentilezza, non credi?'.
Salsapariglia non sembrò turbato all'aria vagamente minacciosa di Forzuto: 'Oh puffo, ora devo attenermi al galateo?'.
Con atteggiamento intimidatorio si sporse in avanti avvicinandosi a Forzuto: 'Muovi quei muscoli flaccidi, puffati, sto morendo di sete!'.

Forzuto si sorprese molto per l'arroganza mai mostrata prima di Salsapariglia: 'Ma, ma... ma con chi credi di parlare?'
'Con un puffo che è stato tutto il giorno ai campi a puffare salsapariglia per conto di Cuoco, mentre ti sollazzavi con i manubri!' puntellò l'indice sul petto del muscoloso puffo, che sentiva la fredda pietra del pozzo sulla schiena.
Forzuto decise d'esser paziente. Tornò ad occuparsi dell'acqua, ma un dolore sul sedere lo fece sobbalzare e quasi cadere nel pozzo.

I muscoli di Forzuto si evidenziarono sotto la pelle blu, si voltò infuriato: 'Alle spalle eh? siamo impuffiti?'.
Forzuto inseguì Salsapariglia, che fece zig zag tra le case, seminandolo.

Dietro l'angolo si scontrò con Quattrocchi che trasportava tre grossi volumi.
Gli occhiali di Quattrocchi ed i libri a terra.
Il miope puffo si mise alla disperata ricerca dei suoi occhiali.

Salsapariglia udì la voce infuriata di Forzuto vicina, velocemente raccolse gli occhiali e li inforco.

Quando Forzuto giunse, ebbe l'impressione di vedere Quattrocchi raccogliere i suoi libri.
Il perfido puffo mimò i gesti di Quattrocchi alla perfezione: 'Guarda che ho visto come ti comporti! Lo dirò al grande Puffo che ti darà una severa punizione, che è meglio!'.
Forzuto fu subito addosso a quello che credeva essere Salsapariglia e lo picchiò.
Il malvagio se ne andò senza preoccupazioni.
Gettò occhiali e libri nella botte accanto al laboratorio del Grande Puffo.
Corse al pozzo dove vide Golosone con il cesto pieno di salsapariglia tra le mani: 'Fermo!'
Golosone aveva la bocca aperta, pronto ad addentare una foglia.
Salsapariglia recuperò in malo modo la cesta e strappò la foglia dalle mani di Golosone: 'Non puffare queste foglie di salsapariglia! Non le divido con nessuno!'.

Golosone fu così sorpreso che non potè far altro che restare a bocca aperta immobile, seguire con lo sguardo Salsapariglia che, impettito, spariva dietro la porta di casa sua con la cesta piena.

Il malefico puffo si sedette al suo tavolo e mangiò la salsapariglia, con i tappi nelle orecchie per ignorare i fastidiosi richiami dei puffi che bussavano.

Fuori, in mezzo alla folla, Brontolone commentò con uno dei suoi soliti: 'Io odio i puffi che non rispondono quando si bussa!'.

* * *

La luna illuminò il villaggio.

Nonostante l'orario Tamburino richiamò l'attenzione di tutti i puffi. Il Grande Puffo indisse una riunione a cui parteciparono tutti i puffi, eccetto Salsapariglia.

In piedi su un fungo Grande Puffo si schiarì la voce: 'Vi chiedo scusa per l'oroario, ma questa è una riunione urgente. Purtroppo uno dei nostri puffi sembra cambiato, e perciò mi serve che a turni di un ora, a gruppi di cinque, venti di voi voi sorvegliano la casa di Salsapariglia per evitare che puffi qualcosa di pericoloso per la nostra incolumità!'.

A questo dire tutti i puffi cominciarono a borbottare con una faccia che faceva capire quanto l'idea di stare svegli di notte non li allettava.
Si levò un'inconfondibile: 'Io odio fare i turni di notte!'.
Brontolone non era il solo a lamentarsi, Pigrone sbadigliò aprendo la bocca a forno.
Le lamentele furono interrotte da Quattrocchi: 'Il Grande Puffo ha detto che dobbiamo sorvegliare la casa di Salsapariglia a turni, in gruppi di cinque, e bisogna puffare sempre quello che dice il Grande Puffo, che è meglio!'.
Dietro l'occhialuto, Forzuto tese una mano verso Fabbro, si faece passare un martello e colpì Quattrocchi.

Il borbottio fu nuovamente interrotto dalle direzioni del Grande Puffo: 'I primi cinque puffi saranno Brontolone, Burlone, Inventore, Forzuto e Curiosone. Seguiranno Quattrocchi, Maldestro, Golosone, Cuoco e Minatore, poi faranno il turno Mugnaio, Stonato, Pauroso, Vanitoso e Riflesso ed infine toccherà a Pittore, Poeta, Sciattoso, Tamburino e Spazzacamino. Poi si ricomincerà dal primo gruppo!'.

'Io odio essere tra i primi cinque!'.

Continua...

 

Cuoco e Golosone sono due puffi diversi, come nel fumetto. Nel cartone erano stati fusi in un unico puffo.
Cuoco indossa il tipico cappello del mestiere, Golosone è un ordinario puffo, riconoscibile solo dal fatto che ha spesso le palpebre abbassate, come anche Sciattoso (il puffolino) e porta sempre con se qualcosa da sgranocchiare (non per forza dolci).

Mi sono un pò risparimata con i vari 'puffare', quando scriverò meglio farò usare ai puffi un linguaggio più adatto a loro.

Non scrivo da 11 anni a questa parte, scusate la scrittura poco scorrevole. Sto facendo del mio meglio.

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


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Il puffo Cattivus

Capitolo II

 

Fu un caldo mattino soleggiato.

Il Grande Puffo si diresse a casa di Salsapariglia.
Chiese al gruppo di guardia come andava, dopo aver ricevuto una risposta positiva bussò.
'Chi puffo è!?'. Dall'interno giunse una voce sgarbata, già vivace di primo mattino.
Grande Puffo sollevò le sopracciglia ed alzò gli occhi al cielo. Severo rimproverò: 'Non è ammesso un certo linguaggio al villaggio!'.

L'arrogante puffo rispose annoiato 'E che puffo, io parlo come puffo mi pare, anche Contadino non è un fine dicitore, mi risulta!'.

Grande Puffo e gli altri puffi corrugarono la fronte contrariati. Si sentì rumore di chiavi, la porta si aprì.
Salsapariglia mise le mani sui fianchi: 'Beh, che sono quelle facce? Non avete mai visto un puffo?'
Senza aggiungere altro si diresse verso la foresta ma il Grande Puffo lo richiamò:
'Dove stai andando?'
'Sono puffi miei!'.
Forzuto si parò davanti a Salsapariglia, lo prese per le spalle e lo scosse leggermente, intimandolo a rispondere.
Salsapariglia si allontanò spingendosi via da Forzuto ed incrociò le braccia: 'Embe? vado a raccogliere la salsapariglia! Per me!'.
'Ah, no! Questo non è lo spirito del villaggio!' disse Inventore, seguito dal lungo monologo di Quattrocchi:

'Come dice sempre il Grande Puffo, l'unione fa la forza, perciò andremo insieme a raccogliere salsapariglia per tutto il villaggio, che è meglio!'.

Burlone, l'inseparabile pacco regalo esplosivo tra le mani, condivise: 'Per una volta sono d'accordo con Quattrocchi!'.
'Io odio per una volta!'.

Salsapariglia, mettendosi in bocca un filo d'erba commentò: 'Quattrocchi e Brontolone farebbero meglio a tacere, non fanno mai nulla, si limitano a lamentarsi e a rompere le puffe!'
'Che cosa?!' Dallo sguardo dei due puffi, s'intuì questa risposta non pronunciata.
Forzuto prese Salsapariglia per un braccio, ma lui si allontano con un gesto brusco e con passo veloce si diresse verso il bosco.
Grande Puffo ordinò di seguirlo. I puffi obbedirono. Salsapariglia, infastidito cominciò a correre ed a seguire sentieri tortuosi e solo Burlone, Inventore e Forzuto riuscirono a stargli dietro.

 

Il puffino raggiunse il campo delle omonime foglie.
Nascosti dietro un cespuglio, Inventore, Forzuto e Burlone videro il loro compagno prendere una foglia caduta, ancora verde, proteggersi le mani per raccogliere e maneggiare un ramo d'ortica.
Rabbrividirono quando sentirono una famigliare voce canticchiare: 'Un pò li bollirò, poi li mangerò e con sei l'oro ci farò!'.

Gargamella stava raccogliendo della resina, il Puffo Salsapariglia gli si avvicinava pericolosamente.
Il perfido alchimista abbassò la mano. Senti un doloroso pizzichio che lo fece gridare.
Abbassando lo sguardo scorse un puffo che gli sorrideva borioso.
'Piccolo pelle blu, come ti permetti?' Disse Gargamella massaggiandosi la mano.
Il piccolo puffo, tirandosi la palpebra inferiore verso il basso col ditino, fece la linguaccia a Gargamella e incitò l'umano a rincorrerlo.
I tre puffi, nascosti dietro una pietra, guardavano impietriti. Le pupille contratte, la bocca aperta. Le mani serrate sulla superficie irregolare della roccia.

Gargamella correndo con entrambe le mani in avanti invei contro il puffo.
Salsapariglia si girò, continuando a correre fece il gesto del maramao.
Con testa e busto voltati verso l'alchimista, senza rendersene conto rallentò, ed una ruvida mano lo afferrò prima ancora che il puffo cambiasse espressione.

Il puffino si dimenò per fuggire alla presa. Gargamella lo portò all'altezza degli occhi. Sorrise soddisfatto: 'Che brutto ceffo! Scommetto che hai mangiato la salsapariglia del campo vicino a casa mia!'.
Dal nascondiglio, Forzuto commentò: 'Opera sua, c'era da aspettarselo!'.

Salsapariglia spalancò gli occhi: 'Allora è per colpa tua che mi sento così irritabile. Quale sporco incantesimo hai usato?'.
Gargamella avvicinò il puffo alla faccia. Salsapariglia cercò di colpire il lungo naso dell'uomo, ma era troppo disante: 'Lasciami andare, stupido alchimista!'
Gargamella rise divertito: 'Adesso mi implori di lasciarti. E' evidente che il mio incantesimo non ha ancora fatto effetto del tutto, ma aspetterò!'.

Sempre ben nascosti, I tre puffi si scambiarono un occhiata di intesa e seguirono Gargamella che si dirigeva verso casa.

* * *

Nella catapecchia, Gargamella chiuse il puffo in una gabbia sospesa per uccelli. Birba accolse il padrone miagolando, puntando avidamente gli occhi verso il puffo.
Gargamella rammendò al gatto: 'Questo puffo non si mangia. E' la soluzione ai nostri problemi!'.

I tre puffi spiarono attraverso un buco nella finestra scassata.

Gargamella mostrò a Salsapariglia una cerbottana dalla cui estremità colavano delle gocce di un ignota sostanza nera.
Salsapariglia, ora spaventato idietreggiò fino ad incontrare le fredde sbarre metalliche con la schiena e le braccia. Cercò istintivamente di spingersi oltre tremando e battendo i denti.

Gargamella soffiò nella cerbottana, il liquido colpì Salsapariglia che non ebbe altra reazione che quella di proteggersi il viso. l'ignota sostanza colò sui vestiti del puffo, macchiandoli.
Gargamella immerse la punta della cerbottana in un vasetto scuro e soffiò il liquido vischioso contro il piccolo folletto blu, fino a quando i suoi abiti divennero completamente neri.

'Questo colore ti si addice di più, non è vero puffo Cattivus?'.
Salsapariglia guardò disgustato le condizioni dei suoi abiti.'Io non sono Cattivus, sono Salsapariglia!'.

Gargamella non si scompose. Fece un gesto di negazione con l'indice: 'Ancora per poco mio piccolo puffo, ancora per poco!'

Con rabbia il puffo afferrò le sbarre della gabbia e si sporse urlando 'Io mi chiamo... io... io...'.
Non potè continuare. Per un attimo non fu più in grado di capire cosa stesse provando. Tutto si fece confuso nella sua mente. Barcollò facendo ballare la gabbia.
Birba e Gargamella osservavano impassibili.

Lo sbalordone del prigioniero terminò con la sua risata malefica. Fu così che il puffo Salsapariglia divenne il puffo Cattivus.
Gargamella saltò trionfante battendo tra loro i talloni. Birba partecipò alla sua gioia facendo le fusa.

Sicuri dietro la finestra, Forzuto e Burlone sgranano gli occhi dallo shock, Inventore, altrettanto sconvolto fece segno di stare zitti.

Gargamella si avvicinò alla gabbia, strofinandosi le mani ed infilando il lungo naso tra le sbarre: 'Allora mio caro Cattivus, mi porti al villaggio dei puffi o preferisci diventare mangime per gatti?'.
Birba si leccò le labbra. Cattivus rabbrividì nel vedere le pupille dilatate del micio rosso: 'Ehi, non scherziamo! Ti porto subito al villaggio. Liberami e seguimi!'.
Gargamella apri la gabbia e Cattivus scese. Birba si appiattì al suolo in preparazione di un agguato al puffo, Gargamella lo prese per la collottola e se lo sistemò con zampe anteriori sulla spalla, di schiena al puffo, tenendolo fermo.
'Miao!'. Birba cercò di scappare inutilmente, si arrese. In quel momento notò i tre puffi che scendevano dalla finestra della catapecchia. Il gatto miagolò per attirare l'attenzione del padrone, indicando maldestramente i puffi che seguivano Gargamella ma il padrone era impegnato a seguire le indicazioni di Cattivus.

Forzuto pestava i piedi rabbioso. Inventore passò in capofila. Correndo sulle loro piccole gambe, i tre puffi sorpassarono Gargamella, avvantaggiati dalla maggior conoscenza del terreno.

* * *

Al villaggio, Grande Puffo ascoltò la brutta notizia circa Salsapariglia con incredulità: 'Che cosa dite? Salsapariglia ha tradito il villaggio?' urlò.
Burlone rispose gesticolando: 'Senza pensarci due volte! Non è uno scherzo di cattivo puffo!'
'E' stato un incantesimo di Gargamella!' aggiunse Forzuto.

Si udirono le urla dei puffi:

> Sta arrivando Gargamella!!! <

Inventore tirò Grande Puffo per un braccio, in preda all'agitazione: 'Presto, dobbiamo fare qualcosa!'.
Forzuto strinse i pugni rabbioso.

Grande Puffo urlò a piena voce: 'Nascondiamoci tutti sugli alberi o nelle tane delle talpe! Non c'è tempo da puffare!'.

Stonato corre per le strade del villaggio suonando la tromba, seguito da Tamburino che lo accompagnava con l'omonimo strumento, cercando insieme di richiamare l'attenzione di più puffi possibile. L'allarme del villaggio suonò.

La figura di Gargamella, con Birba in braccio dominò sui tetti del villaggio, oscurando il sole e proiettando l'ombra sulle case funghiformi.

Continua

 

Il puffo Cattivus fu il primo personaggio che inventai. Andavo in prima elementare e avevo 7 anni. Avevo pensato che al villaggio dei Puffi ci volesse un elemento malvagio, così capitava che durante le lezioni disegnassi qualcosa con protagonista questo puffo ribelle o che scrivessi fan fictions sui puffi, anche sul quaderno di scuola. Allora non ero consapevole della storia della Puffetta. Ad ogni modo, nelle mie fanfiction riguardanti il popolo blu mi attengo soprattutto al fumetto dei puffi (qualitativamente superiore al cartone, sia a livello di trama che a livello di disegni). E nel fumetto la Puffetta non è mai stata cattiva, neppure quando ancora aveva i capelli neri e scomposti. C'è anche un fumetto dei puffi riguardante un intera popolazione di puffi malvagi e violenti, ma anche loro hanno poco a che fare con Salsapariglia/Cattivus. Di lui non posso aggiungere altro, perchè si capirà qualcosina in più nel prossimo capitolo. Ma ancor più in storie che scriverò dopo questa. Una cosa però posso dirla ora. Immagino Cattivus con la voce di Patrizia Scianca.

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Capitolo 3
*** Capitolo III ***


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Il puffo Cattivus

Capitolo III

 

Gargamella poggiò Birba, incitandolo a dar la caccia ai puffi nel villaggio. Il gatto, appiattito e con passo felpato, percorse le piccole vie tra le case funghiformi.
Si udì un fruscio. Tutto quello che Birba vide furono alcuni piedini bianchi scomparire dietro le case, i cespugli, gli alberi.
Erano troppi per il felino che si limitò a guardare, mantenendo la posa da caccia, dietro le tonde mura. Anche Cattivus raggiunse il villaggio, Gargamella a seguito.

L'alchimista si guardò intorno. Annusò nell'aria, l'odore dei puffi.
Calmo mostrò il sacco che portava con se: 'Puffini cari? Dove vi nascondete? Ho un intera sementa di salsapariglia in questo sacco, tutta per voi!'

Alcuni puffi seduti su un alto ramo, al suono della parola 'salsapariglia' si girarovo verso l'alchimista.
'Non vedo salsapariglia da nessuna parte!' fu quello che disse Tontolone. Golosone, alla sua sinistra si leccò le labbra. Cuoco, dietro di loro aggrottò le sopracciglia: 'E' una trappola!'.

Le orecchie di Birba captarono il vocio dei puffi. Il micio miagolò.
Cattivus seguì lo sguardo del gatto e vide i puffi sui rami dell'albero nascondersi tra le foglie: 'Gargamella, sono sugli alberi!' indicò.

Grande Puffo era sconvolto. Sapeva di ciò che Gargamella aveva fatto al suo piccolo puffo ma vederlo dal vero era un'altra cosa.
Accanto a Grande Puffo, due puffi con fiorellino appuntato sul berretto.
Riflesso urlò: 'E' puffato dalla parte di Gargamella!'.
Vanitoso fece eco disgustato: 'Che abiti di pessimo puffo!'.

Gargamella appoggiò un piede su un piccolo tetto: 'Venite fuori se non volete dire addio alle vostre dolci case!'

 

Grande Puffo, seguito da Vanitoso e Riflesso, saltò su un ramo spesso e solido, ricco di foglie, chiamò a raccolta tutti i puffi nascosti sullo stesso albero.
Inventore pensò un momento. Gli venne un idea: 'Ci serve tanto pepe!'.
Burlone sorrise a trentadue denti: 'Che ne puffi di regali al pepe?'.
Forzuto lanciò uno sguardo cagnesco a Burlone: 'Non è il momento per i tuoi stupidi scherzi Burlone!'.
Inventore prese le difese di Burlone: 'E se lo scherzo è per Gargamella?'.
'Così cambia tutto! Puffiamoci!' lo sguardo di Forzuto si distese, comparve un sorriso.

I tre puffi scesero dall'albero. Presero una via lunga tra i cespugli per non farsi vedere dai nemici e riuscirono a raggiungere il villaggio.
Dopo esser entrati di nascosto nella casa di Cuoco, Inventore e Forzuto presero più barattoli di pepe.

Quando entrambi i puffi ebbero le braccia piene, Forzuto considerò: 'Credo che tutto questo pepe può bastare!'.
Inventore annuì.

Nella sua abitazione, Burlone aveva pronti tutti i pacchi, i nastri, lo zolfo e tutto ciò che potesse reagire con l'elemento chimico.
Iniziava a preoccuparsi, oltre che a spazientirsi. Stava per andare alla porta ma questa si aprì.
Burlone fu lieto di vedere i suoi amici, non nascose di esser leggermete seccato per il tempo che ci avevano messo.
'Allora, arriva questo pepe?'.
Forzuto mostrò i contenitori a Burlone sorridendo: 'Eccolo qua!'.

Burlone prese i pacchi regalo, iniziò a lavorare: 'Mi puffereste una mano per favore?', il buon umore era tornato.
Con pazienza i tre puffi misero il pepe nei regali, senza risparmiarsi sulla quantità.

I regali esplosivi furono pronti. Burlone rise divertito: 'Ora abbiamo tre regali, uno per Gargamella, uno per Salsapariglia e quest'ultimo per Birba!'.

I tre puffi uscirono dall'abitazione con i regali in mano, facendo attenzione a non farsi scoprire da Gargamella, da Birba e da Salsapariglia.

 

Gargamella picchiò un piede su una casa, senza badar troppo alla delicatezza: 'E' inutile che vi nascondete. Se non uscirete allo scoperto, entro il dieci distruggerò il villaggio!'.

Burlone, Inventore e Forzuto salirono su un albero dal retro.

L'alchimista faceva sul serio: 'Uno... due... tre... quattro...'.
Fu interrotto da Burlone, che fece capolino da un ramo: 'Gargamella, ho un regalo per te!'

L'espressione di Gargamella si distese. Si indicò: 'Per me? che gentile, che cos'è?'.
Cattivus si mise davanti a Gargamella: 'E io?'.
Burlone rispose: 'Anche per te! Prendilo!'. Lasciò cadere due pacchi. Gargamella e Cattivus si lanciarono sui regali.
Avidamente strinsero i fiocchi rossi tra le dita e tirarono.
Un esplosione li investì, gli occhi bruciarono, il naso pizzicò.
Gargamella e Cattivus cominciarono a starnutire e non riuscirono a smettere.

Birba miagolò.

Burlone rise tenendosi la pancia ma cadde dall'albero atterrando sopra Birba.
Assieme a lui cadde anche l'ultimo pacco regalo, che atterrò accanto al puffo, ora non più divertito.

Inventore e Forzuto erano pietrificati. Puffetta dall'albero accanto si portò le mani alla bocca.

Birba mise una zampa sul puffo per bloccarlo e tirò fuori le unghie, pizzicandogli il pancino. Lo osservò con aria di trionfo.
Burlone aveva ancora il pacco regalo vicino. Guardò alla sua destra e lo prese senza troppe difficoltà: 'Ehi, aspetta Birba, ho un regalo anche per te!'.
Il gatto annusò il pacco regalo. Burlone lo rivolse verso Birba, tirò il nastrino rosso e un esplosione investì il muso del famiglio rosso, il quale si unì agli starnuti di Cattivus e di Gargamella.
Burlone fu libero, si allontanò e si lasciò andare ad un attacco di ilarità: 'E tre!'.

Gargamella e Birba scappano starnutendo. Giurarono vendetta.
Anche Cattivus cercò di scappare, fu fermato da Forzuto: 'Dove pensi di puffare? Tu resti quà!'.
Ci fu una piccola rissa tra puffi.
Tutti gli altri, sentendosi al sicuro scesero dall'albero e bloccarono Forzuto e Cattivus. Quest'ultimo fu legato mani e piedi ad un bastone. Il perfido puffo ringhiò: 'Dannati, pufferò Gargamella al villaggio mentre dormite!'.

Gli altri puffi non ci badarono. Si diressero verso il villaggio, fortunatamente intatto.

Giunti davanti alla casa del puffo Cattivus, il prigioniero fu liberato dalle corde e circondato dagli altri puffi.
Grande Puffo era in qualche modo deluso, sebbene conscio che la colpa era tutta di Gargamella.
Incrociò le braccia: 'Chiudetelo in casa e non fatelo uscire finchè non lo dico io!'.

Afferrato da cinque puffi, Cattivus lottò, si dimenò inutilmente nel tentativo di liberarsi.
Non potendo nulla contro i compagni, passò alle minacce verbali: 'Non puoi puffarmi questo vecchio! Mi vendichero! Hail king Gargamel!'.
'Ma chiudi quella puffa che hai già puffato abbastanza guai!'. Fu la risposta di un per nulla intimorito Forzuto.

 

'Io odio i guai!'.

* * *

Grande Puffo sfogliò pazientemente i suoi libri di magia alla ricerca di qualche incantesimo simile a quello subito da Cattivus. Le lunghe ricerche furono vane.

* * *

Fu indetta una riunione. Questa volta non c'erano scuse per l'orario.

Grande Puffo si trovava sempre li, in piedi sul piccolo fungo a parlare al suo popolo: 'Miei piccoli puffi, l'incantesimo che ha puffato Salsapariglia in un puffo malvagio dev'essere qualcosa che ancora non conosciamo, forse una nuova magia. Quel che possiamo fare è tenere gli occhi aperti!'.

Cattivus si trovava seduto tra il pubblico, a braccia conserte, sorvegliato da tre puffi: 'Andate a fare in puffo!' Gridò.

Grande Puffo indicò Burlone: 'Affido a te il compito di tenere d'occhio Salsapariglia. Mi sembri il più idoneo per questo difficile incarico!'
'Farò del mio meglio Grande Puffo!'

Quattrocchi non era dello stesso avviso di Grande Puffo: 'A lui? Ma non è un puffo serio!'.
Burlone non soi scompose. Anzi, guardò l'occhialuto con un sorriso benevolo: 'Hai ragione Quattrocchi! Ecco un regalo per te!'.
Prese il pacco regalo che si era portato appresso. Quattrocchi ne fu piacevolmente sorpreso: 'Per me? Grazie!'. Il miope puffo tirò il nastrino rosso.

> Bam <

Alla vista di Quattrocchi sporco di nero, con le lenti degli occhiali anch'esse annerite dall'esplosione, si scatenò l'ilarita di tutto il villaggio. E stavolta anche il puffo Cattivus rise di gusto assieme a tutti gli altri, dando pacche sulla schiena a Burlone.

FINE

 

A dire il vero, avevo progettato questa storia come one-shot, ma ho dovuto dividerla in 3 parti perchè altrimenti era troppo lunga da leggere. Il puffo Cattivus fu una mia idea di quando avevo 7 anni. Credevo mancasse l'elemento malvagio al villaggio dei puffi, così mi divertivo a creare storie dove Cattivus arrecava disturbo agli altri puffi, ostacolando il loro lavoro. La stesura di questa storia è avvenuta al contrario: prima il finale, poi l'introduzione, infine un percorso a ritroso nel tempo. E' molto più comodo così, perchè alla fine hai tutta la storia sottocontrollo, e ti impalli di meno. La parte dove Cattivus litiga con Forzuto davanti al pozzo infatti è stata la più problematica. Per fortuna avevo già la stesura, m'ha risparmiato un 75% di fatica.

Come noterete nella fan fiction mi rivolgo a Birba al maschile, perchè nella versione originale il famiglio di Gargamella è maschio. Mi è ignoto il perchè nella versione italiana il micio è stato trasformato in una micia. Questa scelta purtroppo è presente anche nel fumetto.

Scriverò altre FF sui puffi (e rivedremo ancora Cattivus), scriverò anche su altri fandoms.

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