Aspettando Sasuke Uchiha di storyteller lover (/viewuser.php?uid=46502)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prima di andare a scuola ***
Capitolo 2: *** Chi piace a chi... ***
Capitolo 3: *** Il Mughetto del Giappone ***
Capitolo 1 *** Prima di andare a scuola ***
inokakashi 1 cap
Cap. 1
Alle donne piacciono gli uomini
taciturni.
Credono che ascoltino.
(da una richiesta di bravesoul^^)
C'era
una volta uno spirito malvagio dalle sembianze di una gigantesca Volpe
a Nove
Code. Con il solo movimento delle sue code, la Volpe poteva spianare
montagne e
provocare maremoti. Per far fronte a quello spirito, la gente
invocò l'aiuto
dei ninja. Uno solo di quei ninja, a costo della propria vita,
riuscì a
imprigionare lo spirito. Quel ninja era il Quarto Hokage…
Sì,
- pensava Ino, intenta a guardarsi allo
specchio, mentre si spazzolava energicamente i denti. -
il
quarto Hokage era
quel ninja… E POI???
Perché
non era rimasta a casa a studiare ieri pomeriggio? Avrebbe letto,
studiato e imparato
il capitolo di storia. Non era la sua materia preferita, sebbene
suonasse
interessante studiare la “Storia del paese del
Fuoco”. Era
una delle poche materie orali che
venivano ancora insegnate all’Accademia.
“Dovete sempre tenere
presenti nelle
vostre menti le vicende storiche che riguardano la nostra terra e il
nostro
villaggio. È fondamentale conoscere le proprie origini e la
propria storia.”
Il
maestro Iruka diceva sempre così. Senza dubbio aveva
ragione, e senza dubbio
lei avrebbe dovuto studiare il giorno prima. Ma non poteva studiare,
no, no,
no. Non quando lui si allenava solo, bello, silenzioso, costante,
calmo… lui,
solo e soltanto lui, Sasuke Uchiha.
Era
fuori discussione. Se anche avesse fatto lo sforzo di restare a casa
sui libri,
non sarebbe riuscita a concentrarsi sul serio neanche per un secondo.
Senza pensarci su si
sciacquò la bocca,
posò lo spazzolino e il dentifricio.
Sasuke,
Sasuke, Sasuke. Possibile che fosse vero?
Blu
o viola? Mmm, viola! Senza dubbio. Il viola sta bene alle bionde.
Quante
ragazze bionde c’erano in classe insieme a lei? N-e-s-s-u-n-a.
E
sì, questa si chiama fortuna. A cosa stava pensando prima?
Ah,
sì!
Sasuke.
Presto
avrebbero sorteggiato le nuove squadre. Un mese, trenta giorni, solo
quattro
settimane e poi, poi avrebbe avuto Sasuke tutto per lei, solo per lei,
ogni
giorno, settimana, mese, minuto e l’avrebbe visto
allenarsi tutti i giorni. Perché con chi altro sarebbe
potuta finire in squadra
se non con lui?
Bisogna
credere fermamente in qualcosa se la si vuole realizzare.
Ma
dove aveva messo l’elastico? Era sicura di averlo lasciato
sul comodino. Ormai
si era rassegnata, casa sua era da tempo sede delle strane e irrisolte
sparizioni inspiegabili dei suoi preziosi oggetti personali. Orecchini,
fermagli, pinze per capelli, codini e adesso anche
l’elastico.
Ma
aveva imparato ad essere previdente.
Con naturalezza aprì il
cassetto della
scrivania e ne tirò fuori, tra penne, fogli e matite, un
ferma-capelli nero.
Cosa
manca ancora? Niente.
Cosa
mancava a lei? Niente. Lo dicevano tutti. Aveva preso i capelli biondi
da sua
madre. L’altezza e gli occhi da suo padre. Era giovane, quasi
una bambina,
dodici anni, ma sembrava più grande.
Sentiva
come gli sguardi dei ragazzi erano diventati da un po’ di
tempo diversi nei
suoi confronti.
Non
le dispiaceva. Aveva sempre voluto avere un ragazzo, quel ragazzo
giusto,
bello, alto e perfetto.
Lui,
Sasuke Uchiha.
Era
lui e lui soltanto.
“Mamma sto uscendo. Ci
vediamo quando
torno.” Disse, chiudendo la porta dietro di sé.
In strada c’era solo qualche passante.
L’aria era fresca e profumata.
Sasuke
Uchiha sto arrivando.
To be continued…
Eccomi qui, ce l’ho
fatta. ^^
Avevo promesso che avrei scritto una
storia su Ino e Kakashi e questo è il mio inizio. Diciamo
che sarà una long-fic
e spero che sia divertente, carina e ben scritta. Vediamo come
lavorerà la mia
fantasia. Voglio solo sottolineare un paio di cose. Primo, il pezzo
iniziale è
una citazione presa da Wikipedia. Kakashi, che ancora non è
apparso, è uno dei
miei personaggi preferiti in assoluto del manga. Mi piacerebbe scrivere
delle
storie da raccogliere in una serie, ognuna in cui
c’è lui insieme a una donna
diversa. In questa ci sarà Ino. Vedrò di fare qualcosa. Comunque, il personaggio femminile
subirà delle
metamorfosi, crescerà. Mi interessa molto la sua psicologia.
Una cosa
importante: il titolo è provvisorio, come il rating, dipende
infatti dallo sviluppo
della storia.
Comunque, grazie per aver letto, alla
prossima.
storyteller
lover
|
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Capitolo 2 *** Chi piace a chi... ***
Cap.
2
08:30
Inizio I ora.
“Dai,
ammettilo, piace anche a te.”
“Non
sono affari tuoi.” Rispose Ino, intenta a stropicciare una
pagina del suo
diario.
Certo
che le piaceva. Come avrebbe potuto
non
piacerle.
“Piace a tutte noi, e anche a te. Si vede da
come lo guardi.”
“Ha ragione, Ino. Ammettilo per una
volta.”
Le
sue compagne di classe credevano che lei e Sasuke si sarebbero messi
insieme un
giorno.
“Eccolo che arriva. Non è bello?”
“È sempre bellissimo.”
“Darei non so cosa per essere in
squadra con
lui.”
“State
zitte, o vi sentirà!” Disse Ino. A volte non
riusciva proprio a sopportarle. Si
comportavano come delle stupide quando
parlavano di Sasuke.
Sasuke
è bellissimo. Sasuke è perfetto.
Sasuke ha gli occhi scuri.
Sasuke, Sasuke, Sasuke.
Non
avevano capito proprio niente di Sasuke.
Sasuke
era diverso. Non parlava mai con nessuno, lui non voleva parlare con
nessuno.
Non
era solo carino, era, come dire, “più
grande”, nel senso che era cresciuto
prima degli altri.
Era
intelligente, non solo perché aveva ottimi voti. Aveva un
modo di parlare che
riusciva a incantarla.
Forse era il suo
modo di fare...
“Buongiorno,
ragazzi. Avete
studiato ieri? So che le
lezioni sulle arti marziali vi piacciono di più, ma non
possiamo sempre fare
quello che più ci piace.
Dai, sedetevi,
così facciamo l’appello:
Aburame?”
“Presente.”
Rispose Shino.
Lui
sì che è un tipo strano – pensò Ino.
- Sempre
a giocare con quegli insetti orripilanti. Non che sia molto espansivo
con le
persone, ma non è come Sasuke-kun.
“Akimici?”
Choji
invece era sempre distratto. Anche
Sasuke sembra annoiarsi, ma è solo perché lui
pensa a cose più serie. Senza
dubbio Choji pensava a quando sarebbe arrivata l’ora della
ricreazione.
“Haruno?”
“Presente.”
Rispose una vocina dietro di lei.
“Hey,
Sakura. Non ti avevo vista.” Le disse Ino.
“Sono
arrivata poco fa.” Le rispose timidamente Sakura.
“Siediti
vicino a me. Dai,
così possiamo
parlare.” Le disse Ino.
“Hyuga?”
“Presente.”
Rispose una voce ancora più flebile.
“Hai
studiato, ieri?” Le chiese Sakura.
“No,
ma parla più piano. Non vorrei che ci sentissero.”
Bisbigliò Ino.
“O-ok.
Scusa.” Rispose Sakura, imbarazzata.
“Non
devi chiedermi scusa per tutto quello che fai. Comunque no, non ho
studiato.”
“Non
sapevi che oggi ci sarebbero state le interrogazioni?” Le
chiese Sakura.
“Sì,
ma non ho potuto.” Confessò Ino.
“E
perché?”
“Inuzuka?”
“Assente.”
Rispose qualcuno.
Ino
guardò Sakura come se stesse prendendo una decisione
importante.
“Se
te lo dico, prometti che non lo dirai a nessuno? Alle altre non
l’ho detto.
Però devi promettere.” Le disse, come se volesse
essere sicura.
“Sì,
prometto.” Rispose Sakura.
“Nara?”
“Presente.”
Rispose Shikamaru, annoiato più del solito.
“Sono
andata a vedere gli allenamenti.” Le disse Ino, sorridendo.
“Quali
allenamenti?” Le chiese Sakura.
“Shhhh!
Non gridare, Sakura! I suoi allenamenti.” Le rispose Ino,
indicando con lo
sguardo la prima fila.
“Uchiha?”
“Vuoi
dire… che sei andata a spiare Sasuke mentre si
allenava?” Disse Sakura.
“Sakura!!!
Ti ho detto di non urlare!” Disse Ino, guardandosi
freneticamente intorno.
“Scusa,
Ino.”
“E
smettila di chiedere scusa.”
“O-ok.
Ma davvero l’hai fatto?” Le chiese Sakura.
“Sì.
Da lontano però. Non mi volevo avvicinare troppo.”
“Yamanaka?”
“Ma
questo, questo vuol dire che… che Sasuke, che ti piace
Sasuke?” Le chiese
Sakura.
“Yamanaka?”
“Ma
alle altre hai detto che…” Cercò di
dire Sakura, ma Ino la interruppe.
“Ho
detto che non sono affari loro. Ma a te lo posso dire.”
“Ma
davvero ti piace?”
Ino
arrossì leggermente.
“Ino?
Invece di parlare con Sakura perché non rispondi quando ti
chiamo?” Disse il
maestro Iruka, leggermente infastidito.
“Sì...”
Rispose Ino.
“Sì,
cosa?” Le chiese Iruka-sensei.
“Sì…
cioè,voglio dire: presente.” Rispose Ino,
diventando completamente rossa.
“La
prossima volta stai più attenta. “
“Gomenasai,
Iruka-sensei.” Disse Ino, tornando a sedersi.
“Bene,
dopo aver finalmente capito chi è in classe e chi non lo
è, possiamo iniziare.
La lezione di oggi, come vi avevo detto,
riguarda…” Aveva iniziato il maestro
Iruka, ma fu interrotto da un rumore assordante, molto simile a una
mandria di
elefanti impazzita.
“PERMESSO,
PERMESSO. DEVO ANDARE A LEZIONE! ECCOMI, CE L’HO
FATTA!!!!!”
“Quante
volte te lo devo dire di alzarti prima la mattina,
NARUTOOOOOOOOOOOOOO!!!”
Disse il maestro Iruka.
“Non
ho sentito la sveglia, Iruka-sensei. Per favore, non può
lasciarmi fuori. Ho
corso per tutto il villaggio per arrivare in tempo.”
“Non
mi interessa, Naruto. Sempre la solita scusa. Tanto lo so che vai in
giro tutto
il giorno invece di studiare.”
“La
prego, maestro Iruka, solo per questa volta. La prego, la prego, la
prego.”
Disse Naruto, sfoggiando lo sguardo più languido e colpevole
di cui fosse
capace.
“E
va bene, ma è l’ultima volta, siamo
intesi?” Disse sospirando il maestro Iruka.
“Evvai!!!!!
Lei è il maestro migliore di tutto il paese del fuoco,
Iruka-sensei. Le offrirò
un pranzo a base di ramen.”
“Smettila
di fare lo stupido e vai a sederti.” Gli intimò il
maestro Iruka.
“Hey
bella gente, che musi lunghi che avete oggi. E sorridete ogni
tanto…”
“No,
Naruto. Non puoi sederti là in fondo. Siediti
qui.” Disse il maestro Iruka,
prima che Naruto si sedesse proprio vicino a Sakura.
“No,
maestro Iruka, non posso sedermi vicino a Sasuke. Potrei morire di
depressione
dopo neanche dieci minuti. Ma lo vede che faccia da funerale?
Preferisco
davvero Sakura-chan, è molto più carina e
simpatica.” Disse Naruto.
Sasuke,
invece, si limitò a guardare freddamente Naruto.
“Può
sedersi dove vuole.”
“Vede?
Persino lui lo dice.”
“Non
importa. Sei sempre distratto e non stai attento. Da oggi, fino a
quando non
verranno sorteggiate le squadre, il tuo
posto
sarà in prima fila, accanto a Sasuke.” Gli disse
il maestro Iruka.
“Mi
rifiuto. Non ce lo voglio vicino a me.”
“Puoi
sempre sederti per terra se non ti piace.” Gli disse Sasuke.
“Stai
zitto, muso lungo. Sto parlando con il maestro Iruka. Non ti
impicciare.”
“Baka!”
“Fate
silenzio! Tutti e due. Per punizione farete compiti extra, e li voglio
per
domani.”
“Sembra
che Naruto abbia una cotta per te, Sakura. Non è che ti
piace? ” Le sussurrò
Ino all’orecchio.
“Chi,
Naruto? A me non piace. Voglio dire, non è il mio
tipo.” Le disse Sakura,
guardando Sasuke e Naruto che litigavano mentre il maestro Umino
cercava di
riportare l’ordine in classe.
“E
chi sarebbe il tuo tipo? Chi potrà mai piacere alla piccola
Sakura?” Le chiese
Ino, sorridendo.
Sakura
arrossì. Le sue guance
erano diventate
della stessa sfumatura dei suoi capelli.
“Va
bene, tienilo per te. Me lo dirai un’altra volta.”
Le disse Ino, e, senza pensare più a chi potesse piacere a Sakura, torno a scribacchiare il suo diario.
To be continued…
Secondo
capitolo pubblicato.^^
Ammetto
di essermi bloccata proprio sull’inizio. Certe volte anche le
situazioni più
semplici sono difficili da rendere.
In generale
posso dire che questo secondo capitolo vuole mostrare il rapporto di
Ino con
gli altri personaggi. Sasuke è ancora irraggiungibile. Ma ci
saranno scene a tu
per tu tra i due, lo prometto. Ammetto che lui non è tra i
miei personaggi preferiti,
anzi, tutto il contrario, ma spesso mi dicono che riesco a renderlo
abbastanza
bene.
Ringrazio
tutti coloro che hanno letto e commentato.
Sarhita:
la
tua è stata
la prima recensione alla storia, ed è stata sorprendente.
Letta la prima frase ho
pensato “o cielo, critica in arrivo” invece poi mi
sono resa conto che mi ero
sbagliata. Sono contenta che Ino ti sia sembrata sé stessa.
Gli OOC sono i miei
punti fissi. Spero che questo capitolo ti abbia lasciato la stessa
impressione.
Grazie mille^^
Vaius: sì, hai ragione,
l’inizio voleva essere diciamo un’introduzione sul
personaggio, nulla di più. Perché
volevo rendere l’idea di una Ino totalmente cotta di Sasuke,
che poi invece si
invaghirà seriamente del maestro di Sasuke. Come
entrerà Kakashi nella storia è
un mistero ancora anche per me. Però credo che
seguirò le linee generali del
manga. Infatti la storia non sarà una AU, quindi le squadre
resteranno quelle
del manga. Spero che il capitolo ti sia piaciuto, alla prossima.
Lotti: ehi^^ grazie
mille per la recensione. Ti dirò che sono
d’accordo con te. La coppia non è tra
le mie preferite. Diciamo che avevo sorteggiato la triade
Kakashi-Ino-Sasuke
per un contest. Alla giudice era piaciuto come avevo trattato il
rapporto tra i
tre e mi aveva chiesto di scrivere una fiction al riguardo. Quindi
eccomi qui. Non
so ancora bene come sviluppare poi il rapporto Ino-Kakashi, ma ci
lavorerò su. Grazie
mille per aver letto, alla prossima.
bravesoul:
cara
eccomi qui.
Felice di averti incuriosito. ^^ non è un’impresa
facile. Troppo buona nel tuo
giudizio. Vediamo cosa ne verrà fuori, non voglio dare un
pronostico. Ovviamente
Kakashi è Kakashi, e ne siamo
innamorate tutte e due.^^ Sono
contenta che Ino ti sia piaciuta. Non so, ci sono personaggi che mi
vengono
bene e altri invece che mi danno problemi. Spero di farcela.^^
Alla
prossima cara, un bacione.
Anche
per stavolta è tutto. Alla prossima.
storyteller lover
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Capitolo 3 *** Il Mughetto del Giappone ***
Cap. 3
Quasi un mese
dopo.
Era un tardo pomeriggio autunnale.
Il negozio di fiori Yamanaka era deserto.
L’ultimo cliente era uscito almeno
da due ore e, a meno che non ci fosse stato un miracolo o qualcosa del
genere, nessun
altro sarebbe entrato per quella sera.
Ino era seduta dietro il bancone,
l’aria annoiata, lo sguardo stanco, il mento all’in
giù.
“Mamma, posso chiudere? Non credo
che verrà qualcuno ormai. E poi devo ancora finire di
studiare:” Urlò Ino,
sperando che sua madre riuscisse a sentirla nonostante si trovasse nel retro del negozio.
“Ma domani non c’è il sorteggio
delle nuove squadre? E poi non si fa lezione il giorno del
sorteggio.” Le
risposero le urla di sua madre.
“Devo recuperare l’impreparato in
storia.” Le disse, sempre urlando.
“Non dovevi essere interrogata
ieri per quello?” Le rispose sua madre, con una punta di
irritazione della
voce.
“Cavolo! Volevo dire Geografia!”
Disse Ino. Aveva completamente dimenticato di aver raccontato a sua
madre di
essere stata già interrogata per recuperare quel voto.
“All’Accademia di Konoha non si
studia Geografia. Quella si fa solo fino alle elementari.” Le
rispose una voce,
che certamente non somigliava a per niente a quella di sua madre.
Al contrario, era senza dubbio la
voce di un uomo, calma e, cosa sorprendente, sembrava provenire
dall’entrata
del negozio.
“Chi è là?” Chiese Ino,
indecisa
se uscire da dietro il bancone o nascondercisi.
“Dovresti imparare a ricordarti
delle bugie che racconti. Fossi stata mandata in missione, ti saresti
messa da
sola nei guai come una alle prime armi.” Rispose la voce.
Ino si sporse appena, appena fuori
dal bancone, il giusto per poter intravedere quella che, se gli occhi
non la
ingannavano, era l’ombra di un giovane. Da quel poco che
poteva vedere, doveva
essere alto, portava le mani in tasca e quella strana forma che aveva
circa all’altezza
della fronte doveva essere dovuta a un ciuffo un po’ troppo
prorompente.
“In più, avresti messo in un bel
guaio i tuoi compagni di squadra, che forse è una
conseguenza ancora peggiore.”
Continuò.
Chiunque
fosse,
pensò
Ino, cominciava a infastidirla. Non aveva
che raccontato una stupidissima bugia a sua madre. Era legittimo, chi
non l’aveva
mai fatto? Tutte quelle storie erano esagerate.
“Si può sapere chi
c’è?” Disse,
sforzandosi nel tentativo di non cadere al di là del bancone
ma di restare pur
sempre in una posizione che le permettesse di mantenere quel poco di
visuale
che il suo interlocutore le permetteva.
“Questo è mughetto, vero?” Chiese
poi, sorprendendo tanto la povera Ino con quel suo cambio di discorso
da farle
perdere l’equilibrio. Per poco non cadde a terra. Ma
sbatté comunque il
ginocchio contro lo spigolo del bancone.
Dovette trattenersi per non
gridare con tutte le sue forze. Magari questa volta,
l’interlocutore misterioso
l’avrebbe ripresa per non essere stata abbastanza silenziosa.
“Quello vicino all’entrata è
mughetto del Giappone. È quello con i grappoli
cobalto.” Disse lei, saltellando
appena su una gamba sola. Meno male che
non era a scuola. Altrimenti avrebbe fatto una pessima figura davanti a
tutti i
suoi compagni, peggio ancora davanti a Sasuke.
“Qualcosa la sai, allora.” Si sentì
rispondere, per giunta.
“Ma si può sapere che cosa vuoi?”
Sbottò adirata. Sentiva la rabbia salirle fino alle tempie,
mentre usciva fuori
da dietro il bancone e si avvicinava all’entrata del negozio
zoppicando.
Svoltò rapidamente verso l’entrata,
aspettandosi di trovarvi chi l’aveva così
gratuitamente presa in giro senza
però vedere nessuno.
La porta era aperta, ma non c’era
nessuno. Anzi, un piccolo vaso, proprio di quelli che contenevano il
mughetto,
era sparito.
“Ma che diavolo…” Disse mentre si
precipitava
fuori per rincorrere uno sconosciuto, alto, forse con il ciuffo sulla
fronte e
un vaso di mughetto del Giappone come oggetto del reato.
Per quanto stupida si sentisse,
corse comunque fuori in strada. Non c’era nessuno, solo la
vecchia signora del
panificio lì di fronte che stava chiudendo le inferiate,
almeno per quel
giorno.
Si sentì una perfetta idiota
quando le chiese se avesse visto uscire qualcuno dal negozio, magari
con un
vaso di mughetto in mano.
L’anziana signora si limitò a
sorriderle, dicendole la stessa identica frase che le ripeteva ogni
qualvolta
la vedeva. “Somigli proprio a tua madre, cara.”
Come sempre, non aveva sentito una
parola di quello che le aveva detto. Si maledisse, rientrando
scoraggiata nel
negozio. Ora avrebbe dovuto spiegare a sua madre il perché
di quel vaso.
Stava già pensando a quale scusa propinarle,
una scusa credibile, forse avrebbe potuto inscenare un incidente
domestico, o
qualcosa del genere, pensava, quando vide qualcosa di strano sul
pavimento,
proprio in prossimità del punto in cui mancava il vaso.
Chinandosi per vedere di cosa si
trattasse, capì che si trattava di una banconota da mille
yen. Bastava a
coprire il prezzo della pianta e avanzava anche un po’ di
resto.
“Che cosa strana.” Mormorò Ino,
fra sé e sé. Non ci aveva capito niente, ma
veramente niente.
Non poteva trattarsi di un caso.
Il mughetto, la pianta mancante,
il denaro… più ci pensava, più si
sentiva stupida.
Decise perciò, istintivamente, di
abbandonare qualsiasi congettura.
Qualcuno era entrato nel negozio,
qualcuno che non aveva visto, ma solo sentito parlare, qualcuno che
aveva preso
un vaso con del mughetto e le aveva lasciato anche una bella mancia.
“Con chi stavi parlando?”
All’improvviso, sentì la voce non
proprio calma di sua madre un po’ troppo vicina
all’orecchio e si voltò. Vide
quella sembrava una versione di se stessa di circa vent’anni
più vecchia
guardarla con dubbio e sospetto. Ino le avrebbe anche detto la
verità, ma era
troppo strano anche da descrivere.
“Con nessuno. Non stavo parlando
con nessuno. Ripetevo. Domani devo essere interrogata in geografia.
Ripetevo l’ultimo
argomento.” Rispose, cercando di sembrare il più
naturale possibile.
“Non si studia geografia all’Accademia.
L’ultima volta che hai aperto un libro di geografia
è stato in quinta
elementare. Perché invece di perdere tempo non chiudi i
battenti e vieni di là
a darmi una mano? Sbrigati, che è già
tardi.”
Questa è la bella lavata di capo
che sua madre le fece su quanto poco studiasse a scuola e su come
invece
dovesse cercare di rendersi utile, in tutti i sensi pratici, tecnici,
materiali
e così via, del termine, fecero capire a Ino che prima o poi
avrebbe
necessariamente dovuto imparare a raccontare bugie, per lo meno con sua
madre.
To
be
continued…
Oh,
cielo! Non so neanche che
dire. Più di un anno che non toccavo questa storia. Non
credevo nemmeno che
avrei potuto riprenderla di nuovo.
Chiedo scusa a coloro che avevano
recensito, letto e seguito la storia. Mi dispiace, ma comunque eccomi
qui.
Vedremo come andrà.
Hraun:
ohilà!!!
^^ perdona il ritardo immenso. Sono contenta che il capitolo di
più di un anno
fa ti avesse incuriosita. Meno male che Ino ti sembra IC. E’
un po’
pettegolina, ma non so perché ma in lei trovo che la cosa
non guasti. Kakashi è
entrato in scena, ho chiarito almeno per ora quelli che erano i tuoi
dubbi all’epoca.^^
Sono contenta che quel capitolo ti fosse piaciuto. Un bacio, grazie^^
Aya88:
mora,
ma ti rendi conto? Guarda con che ritardo aggiorno. Sono imperdonabile,
non so
che ho combinato. Comunque grazie della recensione, sei sempre
così buona,
anche troppo. Si, Sasuke è sempre lui. Antipatico e baka,
però mi sembra
riuscito, cioè se sta antipatico è sicuramente IC
ihihihih. Comunque, hai visto
che c’è Kakashi qui? *-* fascinoso e scorbutico,
direi, ma sempre lui. La recensione
andava più che bene ;) un bacio mora.^^
Vaius:
scusa
anche a te, non so che ho combinato, ma certe volte si dice meglio tardi che mai. Grazie per la recensione del
vecchio capitolo. Comunque posso dirti che i team saranno gli stessi.
Non sono
un’autrice a cui piace cambiare. Preferisco inserirmi
silenziosamente nella
storia e dare una leggera variante su un fatto marginale, che possa
starci
diciamo. Sono contenta che i personaggi ti sembrino IC. È un
complimento che
apprezzo molto. Oh, “brava a scrivere” :*** mi
commuovo. Grazie del sostegno,
un bacione.
Sarhita:
ed
eccomi arrivata a te. Anche te posso solo chiedere scusa per aver
abbandonato
la storia. Grazie della gentile correzione, che ho apportato. Il
capitolo era
divertente? Bene, è un’impronta che mi piace dare,
se ci riesco. Grazie dei
complimenti. Se non sei una lettrice di questo genere, dovrò
impegnarmi. Grazie
della recensione. Un bacione^^
Un
grazie a chi segue la storia^^
1 - Aya88
2 - jojina
3 - Sarhita
Con un estremo ritardo, ci vediamo
alla prossima
storyteller lover
|
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