Aspettando Sasuke Uchiha

di storyteller lover
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prima di andare a scuola ***
Capitolo 2: *** Chi piace a chi... ***
Capitolo 3: *** Il Mughetto del Giappone ***



Capitolo 1
*** Prima di andare a scuola ***


inokakashi 1 cap

Cap. 1

 

Alle donne piacciono gli uomini taciturni.
Credono che ascoltino.


(da una richiesta di bravesoul^^)

 

 

C'era una volta uno spirito malvagio dalle sembianze di una gigantesca Volpe a Nove Code. Con il solo movimento delle sue code, la Volpe poteva spianare montagne e provocare maremoti. Per far fronte a quello spirito, la gente invocò l'aiuto dei ninja. Uno solo di quei ninja, a costo della propria vita, riuscì a imprigionare lo spirito. Quel ninja era il Quarto Hokage…

,  - pensava Ino, intenta a guardarsi allo specchio, mentre si spazzolava energicamente i denti. -  il quarto Hokage  era quel ninja… E POI???
Perché non era rimasta a casa a studiare ieri pomeriggio? Avrebbe letto, studiato e imparato il capitolo di storia. Non era la sua materia preferita, sebbene suonasse interessante studiare la “Storia del paese del Fuoco”.  Era una delle poche materie orali che venivano ancora insegnate all’Accademia.

“Dovete sempre tenere presenti nelle vostre menti le vicende storiche che riguardano la nostra terra e il nostro villaggio. È fondamentale conoscere le proprie origini e la propria storia.”

Il maestro Iruka diceva sempre così. Senza dubbio aveva ragione, e senza dubbio lei avrebbe dovuto studiare il giorno prima. Ma non poteva studiare, no, no, no. Non quando lui si allenava solo, bello, silenzioso, costante, calmo… lui, solo e soltanto lui, Sasuke Uchiha.
Era fuori discussione. Se anche avesse fatto lo sforzo di restare a casa sui libri, non sarebbe riuscita a concentrarsi sul serio neanche per un secondo.

Senza pensarci su si sciacquò la bocca, posò lo spazzolino e il dentifricio.

Sasuke, Sasuke, Sasuke. Possibile che fosse vero?
Blu o viola? Mmm, viola! Senza dubbio. Il viola sta bene alle bionde. Quante ragazze bionde c’erano in classe insieme a lei? N-e-s-s-u-n-a.
E sì, questa si chiama fortuna. A cosa stava pensando prima?
Ah, sì!
Sasuke.
Presto avrebbero sorteggiato le nuove squadre. Un mese, trenta giorni, solo quattro settimane e poi, poi avrebbe avuto Sasuke tutto per lei, solo per lei, ogni giorno, settimana, mese, minuto e l’avrebbe visto allenarsi tutti i giorni. Perché con chi altro sarebbe potuta finire in squadra se non con lui?
Bisogna credere fermamente in qualcosa se la si vuole realizzare.
Ma dove aveva messo l’elastico? Era sicura di averlo lasciato sul comodino. Ormai si era rassegnata, casa sua era da tempo sede delle strane e irrisolte sparizioni inspiegabili dei suoi preziosi oggetti personali. Orecchini, fermagli, pinze per capelli, codini e adesso anche l’elastico.
Ma aveva imparato ad essere previdente.

Con naturalezza aprì il cassetto della scrivania e ne tirò fuori, tra penne, fogli e matite, un ferma-capelli nero.

Cosa manca ancora? Niente.
Cosa mancava a lei? Niente. Lo dicevano tutti. Aveva preso i capelli biondi da sua madre. L’altezza e gli occhi da suo padre. Era giovane, quasi una bambina, dodici anni, ma sembrava più grande.
Sentiva come gli sguardi dei ragazzi erano diventati da un po’ di tempo diversi nei suoi confronti.
Non le dispiaceva. Aveva sempre voluto avere un ragazzo, quel ragazzo giusto, bello, alto e perfetto.
Lui, Sasuke Uchiha.
Era lui e lui soltanto.

“Mamma sto uscendo. Ci vediamo quando torno.” Disse, chiudendo la porta dietro di sé.
In strada c’era solo qualche passante. L’aria era fresca e profumata.

Sasuke Uchiha sto arrivando.

 

 

 

To be continued…

 

Eccomi qui, ce l’ho fatta. ^^
Avevo promesso che avrei scritto una storia su Ino e Kakashi e questo è il mio inizio. Diciamo che sarà una long-fic e spero che sia divertente, carina e ben scritta. Vediamo come lavorerà la mia fantasia. Voglio solo sottolineare un paio di cose. Primo, il pezzo iniziale è una citazione presa da Wikipedia. Kakashi, che ancora non è apparso, è uno dei miei personaggi preferiti in assoluto del manga. Mi piacerebbe scrivere delle storie da raccogliere in una serie, ognuna in cui c’è lui insieme a una donna diversa. In questa ci sarà Ino. Vedrò di fare qualcosa. Comunque, il personaggio femminile subirà delle metamorfosi, crescerà. Mi interessa molto la sua psicologia. Una cosa importante: il titolo è provvisorio, come il rating, dipende infatti dallo sviluppo della storia.
Comunque, grazie per aver letto, alla prossima. 

storyteller lover


 

 

 

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Capitolo 2
*** Chi piace a chi... ***


Cap. 2

 

 

08:30
Inizio I ora.

 

Dai, ammettilo, piace anche a te.
“Non sono affari tuoi.” Rispose Ino, intenta a stropicciare una pagina del suo diario.
Certo che le piaceva. Come avrebbe potuto  non piacerle.

Piace a tutte noi, e anche a te. Si vede da come lo guardi.
Ha ragione, Ino. Ammettilo per una volta.

Le sue compagne di classe credevano che lei e Sasuke si sarebbero messi insieme un giorno.

Eccolo che arriva. Non è bello?
È sempre bellissimo.
Darei non so cosa per essere in squadra con lui.”
“State zitte, o vi sentirà!” Disse Ino. A volte non riusciva proprio a sopportarle.  Si comportavano come delle stupide quando parlavano di Sasuke.

Sasuke è bellissimo. Sasuke è perfetto. Sasuke ha gli occhi scuri.
Sasuke, Sasuke, Sasuke.

Non avevano capito proprio niente di Sasuke. 
Sasuke era diverso. Non parlava mai con nessuno, lui non voleva parlare con nessuno.
Non era solo carino, era, come dire, “più grande”, nel senso che era cresciuto prima degli altri.
Era intelligente, non solo perché aveva ottimi voti. Aveva un modo di parlare che riusciva a  incantarla. Forse era il suo modo di fare...

“Buongiorno, ragazzi.  Avete studiato ieri? So che le lezioni sulle arti marziali vi piacciono di più, ma non possiamo sempre fare quello che più ci piace.  Dai, sedetevi, così facciamo l’appello:
Aburame?
“Presente.” Rispose Shino.

Lui sì che è un tipo strano – pensò Ino. -  Sempre a giocare con quegli insetti orripilanti. Non che sia molto espansivo con le persone, ma non è come Sasuke-kun.

Akimici?

Choji invece era sempre distratto. Anche Sasuke sembra annoiarsi, ma è solo perché lui pensa a cose più serie. Senza dubbio Choji pensava a quando sarebbe arrivata l’ora della ricreazione.

Haruno?
“Presente.” Rispose una vocina dietro di lei.

“Hey, Sakura. Non ti avevo vista.” Le disse Ino.
“Sono arrivata poco fa.” Le rispose timidamente Sakura.
“Siediti vicino a me.  Dai, così possiamo parlare.” Le disse Ino.  

Hyuga?”
“Presente.” Rispose una voce ancora più flebile.

“Hai studiato, ieri?” Le chiese Sakura.
“No, ma parla più piano. Non vorrei che ci sentissero.” Bisbigliò Ino.
“O-ok. Scusa.” Rispose Sakura, imbarazzata.
“Non devi chiedermi scusa per tutto quello che fai. Comunque no, non ho studiato.”
“Non sapevi che oggi ci sarebbero state le interrogazioni?” Le chiese Sakura.
“Sì, ma non ho potuto.” Confessò Ino.
“E perché?”

Inuzuka?”
“Assente.” Rispose qualcuno. 

Ino guardò Sakura come se stesse prendendo una decisione importante.

“Se te lo dico, prometti che non lo dirai a nessuno? Alle altre non l’ho detto. Però devi promettere.” Le disse, come se volesse essere sicura.
“Sì, prometto.” Rispose Sakura.

Nara?”
“Presente.” Rispose Shikamaru, annoiato più del solito.

“Sono andata a vedere gli allenamenti.” Le disse Ino, sorridendo.
“Quali allenamenti?” Le chiese Sakura.
“Shhhh! Non gridare, Sakura! I suoi allenamenti.” Le rispose Ino, indicando con lo sguardo la prima fila.

Uchiha?”

“Vuoi dire… che sei andata a spiare Sasuke mentre si allenava?” Disse Sakura.
“Sakura!!! Ti ho detto di non urlare!” Disse Ino, guardandosi freneticamente intorno.
“Scusa, Ino.”
“E smettila di chiedere scusa.”
“O-ok. Ma davvero l’hai fatto?” Le chiese Sakura.
“Sì. Da lontano però. Non mi volevo avvicinare troppo.”

Yamanaka?”

“Ma questo, questo vuol dire che… che Sasuke, che ti piace Sasuke?” Le chiese Sakura.

Yamanaka?”

“Ma alle altre hai detto che…” Cercò di dire Sakura, ma Ino la interruppe.
“Ho detto che non sono affari loro. Ma a te lo posso dire.”
“Ma davvero ti piace?”

Ino arrossì leggermente.

“Ino? Invece di parlare con Sakura perché non rispondi quando ti chiamo?” Disse il maestro Iruka, leggermente infastidito.
“Sì...” Rispose Ino.
“Sì, cosa?” Le chiese Iruka-sensei.
“Sì… cioè,voglio dire: presente.” Rispose Ino, diventando completamente rossa.
“La prossima volta stai più attenta. “
“Gomenasai, Iruka-sensei.” Disse Ino, tornando a sedersi.
“Bene, dopo aver finalmente capito chi è in classe e chi non lo è, possiamo iniziare. La lezione di oggi, come vi avevo detto, riguarda…” Aveva iniziato il maestro Iruka, ma fu interrotto da un rumore assordante, molto simile a una mandria di elefanti impazzita.

“PERMESSO, PERMESSO. DEVO ANDARE A LEZIONE! ECCOMI, CE L’HO FATTA!!!!!”
“Quante volte te lo devo dire di alzarti prima la mattina, NARUTOOOOOOOOOOOOOO!!!” Disse il maestro Iruka.
“Non ho sentito la sveglia, Iruka-sensei. Per favore, non può lasciarmi fuori. Ho corso per tutto il villaggio per arrivare in tempo.”
“Non mi interessa, Naruto. Sempre la solita scusa. Tanto lo so che vai in giro tutto il giorno invece di studiare.”
“La prego, maestro Iruka, solo per questa volta. La prego, la prego, la prego.” Disse Naruto, sfoggiando lo sguardo più languido e colpevole di cui fosse capace.
“E va bene, ma è l’ultima volta, siamo intesi?” Disse sospirando il maestro Iruka.
“Evvai!!!!! Lei è il maestro migliore di tutto il paese del fuoco, Iruka-sensei. Le offrirò un pranzo a base di ramen.”
“Smettila di fare lo stupido e vai a sederti.” Gli intimò il maestro Iruka.
“Hey bella gente, che musi lunghi che avete oggi. E sorridete ogni tanto…”
“No, Naruto. Non puoi sederti là in fondo. Siediti qui.” Disse il maestro Iruka, prima che Naruto si sedesse proprio vicino a Sakura.
“No, maestro Iruka, non posso sedermi vicino a Sasuke. Potrei morire di depressione dopo neanche dieci minuti. Ma lo vede che faccia da funerale? Preferisco davvero Sakura-chan, è molto più carina e simpatica.” Disse Naruto.
Sasuke, invece, si limitò a guardare freddamente Naruto.

“Può sedersi dove vuole.”
“Vede? Persino lui lo dice.”    
“Non importa. Sei sempre distratto e non stai attento. Da oggi, fino a quando non verranno sorteggiate le squadre, il tuo  posto sarà in prima fila, accanto a Sasuke.” Gli disse il maestro Iruka.
“Mi rifiuto. Non ce lo voglio vicino a me.”
“Puoi sempre sederti per terra se non ti piace.” Gli disse Sasuke.
“Stai zitto, muso lungo. Sto parlando con il maestro Iruka. Non ti impicciare.”
“Baka!”
“Fate silenzio! Tutti e due. Per punizione farete compiti extra, e li voglio per domani.”

“Sembra che Naruto abbia una cotta per te, Sakura. Non è che ti piace? ” Le sussurrò Ino all’orecchio.
“Chi, Naruto? A me non piace. Voglio dire, non è il mio tipo.” Le disse Sakura, guardando Sasuke e Naruto che litigavano mentre il maestro Umino cercava di riportare l’ordine in classe.
“E chi sarebbe il tuo tipo? Chi potrà mai piacere alla piccola Sakura?” Le chiese Ino, sorridendo.
Sakura arrossì. Le sue guance  erano diventate della stessa sfumatura dei suoi capelli.
“Va bene, tienilo per te. Me lo dirai un’altra volta.” Le disse Ino, e, senza pensare più a chi potesse piacere a Sakura, torno a scribacchiare il suo diario.

 

 

To be continued…

 

Secondo capitolo pubblicato.^^
Ammetto di essermi bloccata proprio sull’inizio. Certe volte anche le situazioni più semplici sono difficili da rendere.  In generale posso dire che questo secondo capitolo vuole mostrare il rapporto di Ino con gli altri personaggi. Sasuke è ancora irraggiungibile. Ma ci saranno scene a tu per tu tra i due, lo prometto. Ammetto che lui non è tra i miei personaggi preferiti, anzi, tutto il contrario, ma spesso mi dicono che riesco a renderlo abbastanza bene.
Ringrazio tutti coloro che hanno letto e commentato.

Sarhita: la tua è stata la prima recensione alla storia, ed è stata sorprendente. Letta la prima frase ho pensato “o cielo, critica in arrivo” invece poi mi sono resa conto che mi ero sbagliata. Sono contenta che Ino ti sia sembrata sé stessa. Gli OOC sono i miei punti fissi. Spero che questo capitolo ti abbia lasciato la stessa impressione. Grazie mille^^

Vaius: sì, hai ragione, l’inizio voleva essere diciamo un’introduzione sul personaggio, nulla di più. Perché volevo rendere l’idea di una Ino totalmente cotta di Sasuke, che poi invece si invaghirà seriamente del maestro di Sasuke. Come entrerà Kakashi nella storia è un mistero ancora anche per me. Però credo che seguirò le linee generali del manga. Infatti la storia non sarà una AU, quindi le squadre resteranno quelle del manga. Spero che il capitolo ti sia piaciuto, alla prossima.

Lotti: ehi^^ grazie mille per la recensione. Ti dirò che sono d’accordo con te. La coppia non è tra le mie preferite. Diciamo che avevo sorteggiato la triade Kakashi-Ino-Sasuke per un contest. Alla giudice era piaciuto come avevo trattato il rapporto tra i tre e mi aveva chiesto di scrivere una fiction al riguardo. Quindi eccomi qui. Non so ancora bene come sviluppare poi il rapporto Ino-Kakashi, ma ci lavorerò su. Grazie mille per aver letto, alla prossima.

bravesoul: cara eccomi qui. Felice di averti incuriosito. ^^ non è un’impresa facile. Troppo buona nel tuo giudizio. Vediamo cosa ne verrà fuori, non voglio dare un pronostico.  Ovviamente Kakashi è Kakashi, e ne siamo innamorate tutte e due.^^ Sono contenta che Ino ti sia piaciuta. Non so, ci sono personaggi che mi vengono bene e altri invece che mi danno problemi. Spero di farcela.^^
Alla prossima cara, un bacione.

Anche per stavolta è tutto. Alla prossima.

 

storyteller lover

 

 

 

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Capitolo 3
*** Il Mughetto del Giappone ***


Cap. 3

 

Quasi un mese
dopo.

 

Era un tardo pomeriggio autunnale. Il negozio di fiori Yamanaka era deserto.
L’ultimo cliente era uscito almeno da due ore e, a meno che non ci fosse stato un miracolo o qualcosa del genere, nessun altro sarebbe entrato per quella sera.
Ino era seduta dietro il bancone, l’aria annoiata, lo sguardo stanco, il mento all’in giù.
“Mamma, posso chiudere? Non credo che verrà qualcuno ormai. E poi devo ancora finire di studiare:” Urlò Ino, sperando che sua madre riuscisse a sentirla nonostante si trovasse  nel retro del negozio.
“Ma domani non c’è il sorteggio delle nuove squadre? E poi non si fa lezione il giorno del sorteggio.” Le risposero le urla di sua madre.
“Devo recuperare l’impreparato in storia.” Le disse, sempre urlando.
“Non dovevi essere interrogata ieri per quello?” Le rispose sua madre, con una punta di irritazione della voce.
“Cavolo! Volevo dire Geografia!” Disse Ino. Aveva completamente dimenticato di aver raccontato a sua madre di essere stata già interrogata per recuperare quel voto.
“All’Accademia di Konoha non si studia Geografia. Quella si fa solo fino alle elementari.” Le rispose una voce, che certamente non somigliava a per niente a quella di sua madre.
Al contrario, era senza dubbio la voce di un uomo, calma e, cosa sorprendente, sembrava provenire dall’entrata del negozio.
“Chi è là?” Chiese Ino, indecisa se uscire da dietro il bancone o nascondercisi.
“Dovresti imparare a ricordarti delle bugie che racconti. Fossi stata mandata in missione, ti saresti messa da sola nei guai come una alle prime armi.” Rispose la voce.
Ino si sporse appena, appena fuori dal bancone, il giusto per poter intravedere quella che, se gli occhi non la ingannavano, era l’ombra di un giovane. Da quel poco che poteva vedere, doveva essere alto, portava le mani in tasca e quella strana forma che aveva circa all’altezza della fronte doveva essere dovuta a un ciuffo un po’ troppo prorompente.
“In più, avresti messo in un bel guaio i tuoi compagni di squadra, che forse è una conseguenza ancora peggiore.” Continuò.

Chiunque fosse, pensò Ino, cominciava a infastidirla. Non aveva che raccontato una stupidissima bugia a sua madre. Era legittimo, chi non l’aveva mai fatto? Tutte quelle storie erano esagerate.
“Si può sapere chi c’è?” Disse, sforzandosi nel tentativo di non cadere al di là del bancone ma di restare pur sempre in una posizione che le permettesse di mantenere quel poco di visuale che il suo interlocutore le permetteva.
“Questo è mughetto, vero?” Chiese poi, sorprendendo tanto la povera Ino con quel suo cambio di discorso da farle perdere l’equilibrio. Per poco non cadde a terra. Ma sbatté comunque il ginocchio contro lo spigolo del bancone.
Dovette trattenersi per non gridare con tutte le sue forze. Magari questa volta, l’interlocutore misterioso l’avrebbe ripresa per non essere stata abbastanza silenziosa.
“Quello vicino all’entrata è mughetto del Giappone. È quello con i grappoli cobalto.” Disse lei, saltellando appena su una gamba sola. Meno male che non era a scuola. Altrimenti avrebbe fatto una pessima figura davanti a tutti i suoi compagni, peggio ancora davanti a Sasuke.
“Qualcosa la sai, allora.” Si sentì rispondere, per giunta.
“Ma si può sapere che cosa vuoi?” Sbottò adirata. Sentiva la rabbia salirle fino alle tempie, mentre usciva fuori da dietro il bancone e si avvicinava all’entrata del negozio zoppicando.
Svoltò rapidamente verso l’entrata, aspettandosi di trovarvi chi l’aveva così gratuitamente presa in giro senza però vedere nessuno.
La porta era aperta, ma non c’era nessuno. Anzi, un piccolo vaso, proprio di quelli che contenevano il mughetto, era sparito.
“Ma che diavolo…” Disse mentre si precipitava fuori per rincorrere uno sconosciuto, alto, forse con il ciuffo sulla fronte e un vaso di mughetto del Giappone come oggetto del reato.
Per quanto stupida si sentisse, corse comunque fuori in strada. Non c’era nessuno, solo la vecchia signora del panificio lì di fronte che stava chiudendo le inferiate, almeno per quel giorno.
Si sentì una perfetta idiota quando le chiese se avesse visto uscire qualcuno dal negozio, magari con un vaso di mughetto in mano.
L’anziana signora si limitò a sorriderle, dicendole la stessa identica frase che le ripeteva ogni qualvolta la vedeva. “Somigli proprio a tua madre, cara.”
Come sempre, non aveva sentito una parola di quello che le aveva detto. Si maledisse, rientrando scoraggiata nel negozio. Ora avrebbe dovuto spiegare a sua madre il perché di quel vaso.
Stava già pensando a quale scusa propinarle, una scusa credibile, forse avrebbe potuto inscenare un incidente domestico, o qualcosa del genere, pensava, quando vide qualcosa di strano sul pavimento, proprio in prossimità del punto in cui mancava il vaso.
Chinandosi per vedere di cosa si trattasse, capì che si trattava di una banconota da mille yen. Bastava a coprire il prezzo della pianta e avanzava anche un po’ di resto.
“Che cosa strana.” Mormorò Ino, fra sé e sé. Non ci aveva capito niente, ma veramente niente.  
Non poteva trattarsi di un caso.
Il mughetto, la pianta mancante, il denaro… più ci pensava, più si sentiva stupida.
Decise perciò, istintivamente, di abbandonare qualsiasi congettura.
Qualcuno era entrato nel negozio, qualcuno che non aveva visto, ma solo sentito parlare, qualcuno che aveva preso un vaso con del mughetto e le aveva lasciato anche una bella mancia.
“Con chi stavi parlando?”
All’improvviso, sentì la voce non proprio calma di sua madre un po’ troppo vicina all’orecchio e si voltò. Vide quella sembrava una versione di se stessa di circa vent’anni più vecchia guardarla con dubbio e sospetto. Ino le avrebbe anche detto la verità, ma era troppo strano anche da descrivere.
“Con nessuno. Non stavo parlando con nessuno. Ripetevo. Domani devo essere interrogata in geografia. Ripetevo l’ultimo argomento.” Rispose, cercando di sembrare il più naturale possibile.
“Non si studia geografia all’Accademia. L’ultima volta che hai aperto un libro di geografia è stato in quinta elementare. Perché invece di perdere tempo non chiudi i battenti e vieni di là a darmi una mano? Sbrigati, che è già tardi.”
Questa è la bella lavata di capo che sua madre le fece su quanto poco studiasse a scuola e su come invece dovesse cercare di rendersi utile, in tutti i sensi pratici, tecnici, materiali e così via, del termine, fecero capire a Ino che prima o poi avrebbe necessariamente dovuto imparare a raccontare bugie, per lo meno con sua madre.

 

 

 

To be continued…

 

Oh, cielo! Non so neanche che dire. Più di un anno che non toccavo questa storia. Non credevo nemmeno che avrei potuto riprenderla di nuovo.
Chiedo scusa a coloro che avevano recensito, letto e seguito la storia. Mi dispiace, ma comunque eccomi qui. Vedremo come andrà.

 
Hraun: ohilà!!! ^^ perdona il ritardo immenso. Sono contenta che il capitolo di più di un anno fa ti avesse incuriosita. Meno male che Ino ti sembra IC. E’ un po’ pettegolina, ma non so perché ma in lei trovo che la cosa non guasti. Kakashi è entrato in scena, ho chiarito almeno per ora quelli che erano i tuoi dubbi all’epoca.^^ Sono contenta che quel capitolo ti fosse piaciuto. Un bacio, grazie^^

 Aya88: mora, ma ti rendi conto? Guarda con che ritardo aggiorno. Sono imperdonabile, non so che ho combinato. Comunque grazie della recensione, sei sempre così buona, anche troppo. Si, Sasuke è sempre lui. Antipatico e baka, però mi sembra riuscito, cioè se sta antipatico è sicuramente IC ihihihih. Comunque, hai visto che c’è Kakashi qui? *-* fascinoso e scorbutico, direi, ma sempre lui. La recensione andava più che bene ;) un bacio mora.^^

 Vaius: scusa anche a te, non so che ho combinato, ma certe volte si dice meglio tardi che mai. Grazie per la recensione del vecchio capitolo. Comunque posso dirti che i team saranno gli stessi. Non sono un’autrice a cui piace cambiare. Preferisco inserirmi silenziosamente nella storia e dare una leggera variante su un fatto marginale, che possa starci diciamo. Sono contenta che i personaggi ti sembrino IC. È un complimento che apprezzo molto. Oh, “brava a scrivere” :*** mi commuovo. Grazie del sostegno, un bacione.

Sarhita: ed eccomi arrivata a te. Anche te posso solo chiedere scusa per aver abbandonato la storia. Grazie della gentile correzione, che ho apportato. Il capitolo era divertente? Bene, è un’impronta che mi piace dare, se ci riesco. Grazie dei complimenti. Se non sei una lettrice di questo genere, dovrò impegnarmi. Grazie della recensione. Un bacione^^

 

Un grazie a chi segue la storia^^

 

1 - Aya88 
2 - jojina 
3 - Sarhita 

   

Con un estremo ritardo, ci vediamo alla prossima

 

storyteller lover

 

 

 

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