Brucia.

di Isyde
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incendio ***
Capitolo 2: *** Imprevisto. ***
Capitolo 3: *** Sorpresa ***
Capitolo 4: *** Segreti ***
Capitolo 5: *** Luoghi. ***
Capitolo 6: *** Invidia ***
Capitolo 7: *** Crepe ***



Capitolo 1
*** Incendio ***


Incendio.

 

 

 

Ritrovarmi circondata dalle fiamme, con il mio collega mezzo morto, una ragazzina piangente che abbiamo trovato per strada e quella che ricordavo come la fidanzata di Jack, non era fra i miei piani, oh no.

 

Quello che a luglio era iniziato come un piccolo incendio, è diventato in due giorni, uno straordinario incendio di proporzioni gigantesche.

Fui incaricata assieme a Ben di avvertire tutti quelli della riserva dell'ordine di evaquazione.

Non sapete quanto mi sia costato bussare alla porta del Traditore.

Quando aprì, lui mi fissò confuso.

-Ciao...- guardò la mia divisa sporca di fume e di bruciature, ancora una volta avevo oltrepassato i confini.

-Uley, è stato appena mandato un ordine di evaquazione. L'incendio potrebbe raggiungere La Push in poco meno di un giorno. Avete cinque ore per avvertire tutti. Se non ce la fate, possiamo chiamare i poliziotti di Forks ed aiutarvi immediatamente.- dissi. Mi sentì orgogliosa di me stessa. Potevo, benissimo parlargli senza rischiare di spaccargli la faccia.

-Verrete sismistati in varie sistemazioni a Port Angels. La città di Dever è già stata evaquata, forse anche Forks, ma le strutture disponibili sono molte, vi preghiamo solo di muovervi.- aggiunse Ben guardando l'intenso fumo che si poteva vedere anche da lì. -La situazione è critica.- disse solamente, prima di voltarsi e rispondere alla chiamata della radio nel pick up.

-Noi restiamo.-esordì. Sapevo cosa intendeva con quel "noi".

-Non se ne parla. Siamo in trecento a lavorarci. Abbiamo gli elicotteri dell'esercito già pronti. Se vi vedeno in giro, quelli della forestale vi spareranno addosso, per portarvi in qualche zoo.-

-Non puoi fare qualcosa per...-

Lo interruppi. -Se ricevo l'ordine di aprire il fuoco, lo faccio. Ora vado, verrà Swan ad aiutarvi.- mi congedai e mi rimisi il cappello d'ordinanza, aprì lo sportello del baule e tirai fuori un fucile. Sapevo benissimo che non l'avrei usato, ma questo serviva a quel cretino dell'alfa. Doveva capire che rischiavano di essere scoperti senza tanti problemi.

 

La situazione era precipitata quando capimmo che uno squadra dei vigili del fuoco era scomparsa nel nulla risucchiata nel nulla. Mi presi la responsabilità di guidare un elicottero civile che uno degli abitanti di Dever aveva messo a disposizione, per cercare di trovarli e organizzare le attività di recupero. Presi tutto il necessario per ogni evenienza, sentendo come la mia gola si seccasse ogni dieci minuti e come ogni volta che incontravo gli occhi chiari di Ben, mi venisse da urlare.

Salimmo sul veicolo e lasciai la guida a quel ricco di Dever dopo poco, sporgendomi per vedere se riuscivamo a trovarli nella fitta boscaglia.

-Guarda!- gridò Ben. Stava indicando qualcosa che si stava muovendo. Notai subito era una donna o forse una bambina. Non capivo.

-Secondo te, c'è qualcun'altro?- chiesi a Ben. Lui scosse la testa.

-Da qui non si vede.-

-Bene, allora scendo.- dissi a Ben che si voltò verso di me, sbigottito.

-Eh?-

-Appena passa vicino al lago, mi butto. Credo proprio che riuscirò a raggiungerla in tempo. Voi tornate indietro, comunicheremo con queste.- indicai le radioline. -Mi troverete subito con quella ragazza.-

Ben tentò di tenermi ferma, ma non ci riuscì. Spalancai lo sportello e infilai sulle spalle il pesante zanio. Appena il velivolo raggiunse quello specchio d'acqua, respirai a fondo, ma qualcosa mi trattenne.

-Ben, scusa.- dissi solamente prima di trovare la forza di gettarmi.

 

 

 

 

 

________________________________________

Storia che fa parte di "Crepe", successiva a "Stronza", "Amica", "Roccia".

Questo pezzo è la prima parte di un racconto.

Ne seguirà un secondo capitolo conclusivo.

Recensione Stronza:

Gulia_Cullen: Nemmeno io avrei partecipato al matrimonio di Uley e la cugina. Leah è andata giusto per ridere un po'. Adoro Bones, ma amo di più Kathy Reichs la vera antropologa forense che sta dietro sia alla serie, sia ai suoi libri tradotti in tutto il mondo, sia il suo lavoro. Ho visto come analizza lo scheletro e come riesce a trovare la biografia della vita del povero defunto. Il mio piccolo sogno nel cassetto è questa professione, ma dubito che riuscirò a realizzarla. Un bacione, Iside91.

 

 

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Capitolo 2
*** Imprevisto. ***


Imprevisto.

 

 

 

Mi trascinai tossendo sulla riva di quello stupido lago e mi gettai a terra, cercando di regolarizzare il mio respiro.

Qualche minuto dopo mi rialzai e con rinnovata energia, mi spogliai togliendomi la pesante giacca e protezione agli arti superiori.

Stavo andando a fuoco, fra la mia temperatura corporea di norma sui quaranta gradi contro i quasi quarantacinque della foresta in fiamme.

Rimisi sulle spalle quella pesante sacca.

Dovevo trovare quella ragazza che correva verso Forks, ovvero la parte sbagliata, quella dove le fiamme ormai erano incontrollabili e quella squadra di pompieri era scomparsa. Dieci uomin risucchiati dalle onde.

Senza prestare troppa attenzione alle colonne di fumo, ho incominciato a correre verso il sentiero principale. Mi fermai di fronte ad un bivio e tentai di captare il suo odore con il mio naso da lupo. Una delle poche caratteristiche che ritengo interessanti.

La sentivo, aveva preso il sentiero di destra, credendo di riuscire a sfuggire dalle fiamme.

Non sapeva che così ci si sarebbe buttata a capofitto.

Corsi, utilizzando ogni energia che avevo, ignorando il fumo che annebbiava la vista.

-Ehi!- esclamai quando vidi una maglietta rossa correre.

Quella rallentò e io ripresi a gridare.

Si voltò lentamente e capì.

Non era una bambina, era un vampiro.

Ho sentito chiaramente il sangue smettere di fluire nel mio corpo.

Il mio cuore sembrava morto e il mio cervello mi gridava chiaramente di andarmene da lì.

L'ho sempre saputo, tutti lo sapevano a La Push.

Per quanto fossi un lupo come gli altri, non avevo la stessa forza sovraumana degli altri e se Quil o Jacob potevano vantarsi di aver azzannato ed ucciso da soli un vampiro, io potevo dire di aver collaborato ad amazzarne qualcuno.

Non di più.

E come se non bastasse, quella ragazza dalla bellezza insolita, sembrava un neonato.

Bene, mi ero buttata da un aereo per cercare di salvare una ragazzina, non credevo che sarei giunta alla fine.

Lascia che lo zaino cadesse dalle spalle e notai come mi stava fissando incerta.

Mi tolsi i pantaloni e le scarpe, mentre la fissavo dubbiosa.

-Che c'è succhiasangue? Oggi hai mangiato troppo?- domandai.

La ragazzina sembrò tremare e cercare di arretrare.

-Sai cosa sono,vero? Sai che il mio compito naturale è quello di ammazzarvi?- non rispose e non attesi nemmeno una risposta, forse non aveva la facoltà della parola.

Possibile in fondo era un neonato, vivevano d'istinti primordiali, di pulsioni senza senso.

-Allora, pronta a morire?- cercai di concentrarmi e mi bastò qualche secondo in più del necessario per trasformarmi e atterrare con un balzo, sotto forma di lupo.

Il vampiro ringhiò.

Finalmente aveva capito.

 

 

 

 

 

____________________________

 

Quella che doveva essere una piccola storia su Leah, appartente alla serie "Crepe", che vi invito a leggere, mi è sfuggita di mano, letteralmente.

Ora non so più cosa succederà e questo mi piace!! Mi stimola di più.

Grazie a tutte le persone che hanno letto e che leggeranno ancora.

Recensioni per Incendio.

leo miao: grazie mille per la recensione! Ecco qua la ragazza/bambina che in realtà non è altro che un vampirotto senza freni. U.U Sorpresa? Spero di sì...ora vediamo come andrà a finire con questo imprevisto...Un bacione, Iside91.

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Capitolo 3
*** Sorpresa ***


Sorpresa.

 

 

 

 

Mi concentrai e al secondo tentativo riuscì a ferirle un braccio. Avevo sentito chiaramente la sua pelle di marmo,incrinarsi al contatto con le mie zanne.

Mi sento potente.

Mi accorgo che la mia forza è aumentata.

Sono in grado di ucciderla da sola.

Ho abbastanza capacità, rabbia e forza per farlo.

Lei si avvicina pericolosamente e mi colpisce con una mano.

Scatto indietro e balzo da un sasso ad un'altro, lei tenta di seguirmi, ma è sbilanciata e ci mette troppo tempo per raggiungermi.

Pivella.

Sono già dall'altra parte del sentiero quando la sento ansimare dietro di me.

Mi giro di scatto e con le fauci aperte la colpisco alla spalla, mordendola.

La vampira mugola di dolore.

Da qui vedo i suoi occhi rosse, cerchiati da ombre blu. La carnagione olivastra anzicè bianca.

Qualcosa non torna.

Mi stacco da lei e riprendo un po' di distanze.

Il mostro non reagisce e colgo l'occasione per osservarla meglio.

Non assomiglia ai Cullen o a quella simpaticona con i capelli rossi e la fissa di uccidere la figlia dello sceriffo.

No, assolutamente no.

Forse è solo in astinenza.

Si riprende e torna a guardarmi, sembra pronta per un nuovo scontro. Gli concedo un leggero vantaggio e mi preparo a contrattacare e ad azzanare completamente la spalla, staccandogliela via.

Ma proprio in quel secondo, un secondo odore invade il mio naso.

Un profumo che supera i fumi dell'incendio.

Qualcun'altro è in arrivo e il mio segreto sta per essere svelato.

Fisso la vampira, mi correggo, il nostro segreto.

Un fascio di luce nera, colpisce il vampiro che viene scaraventato a una decina di metri più in là, e tutto succede con una velocità impressionante.

Mi volto e vedo una ragazza, mia coetanea, nascosta da un mantello nero.

Ringhio.

Quell'aspetto mi ricorda quella pazza di Jane e il suo gruppo di vampiri pazzi.

Sto per attaccare, ma lei leva il cappuccio e rivela il suo volto.

Ogni mio muscolo si blocca.

Davanti a me, non c'è altro che l'attuale fidanzata di Jacob Black, la straniera.

-Ciao, il vampiro penso che sia morto, ma non è che potresti dare il colpo di grazia?- mi domandò sorridendo appena.

Tutto ciò era assolutamente spettrale.

Assurdo.

Sapevo che Jacob aveva avuto non pochi problemi con la straniera, ma si sa, questo imprintig rivela fin troppe amare sorprese. Oltre alla semplice diversità, mi ricordo di come lui temesse che, la straniera, nascondesse, in realtà un enorme segreto.

Bene, per mia sfiga, perchè questa è una colossale sfiga, credo di averlo scoperto.

Mi avvicinai a quel corpo e annusai il suo odore.

Era morta. Mi limitai a spezzarla in pezzi piuttosto grossi.

La straniera aveva chiuso gli occhi ma con la mano tesa, camminò verso di me.

Dalla mano uscì, non chiedetemi come, una striscia di colore nero che ricoprì il corpo martoriato del vampiro e da cui poi divampò del fuoco.

Decisi di allontanarmi e ritrasformarmi.

Dovevo ricevere delle risposte, in quel momento alcune delle mie più salde convinzioni sul mondo erano crollate.

Ci sono altri mostri nel mondo.

Non solo io, un branco di lupi e odiosi vampiri.

Anche creature simili agli umani con strani...poteri?

Qualunque cosa fosse, la straniera doveva parlare.

Ora.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Rieccomi qua, felicissima del mio piccolo seguito e delle persone che commentano questa pazza scrittrice.

Sono contenta di sapere che in ogni caso, molta gente legge.
Grazie mille!

 

Recensioni Imprevisto:

Mr Darcy: Grazie mille per la recensione. Allora, io apprezzo la saga, anche se alcune scelte della Meyer non le condivido...anzi tutte le scelte narrative non mi piacciono. U.U Leah è un personaggio che lei non ha proprio esplorato, nè studiato, quindi da a me la possibilità di farlo. In questa shot abbiamo due personaggi, Leah e "la straniera" che poi farà parte di un'altra long-fic, comunque, penso che racconterò di una probabile amicizia e di questa ùavventura fra gli incendi.

Un bacione,

Iside91.

Malferret: Ciao, prima di tutto, grazie mille per la recensione! Come hai visto sopra, questa serie parlerà di due personaggi che sono Leah e la "straniera"...Io penso che Leah, sia la tipica ragazza moderna, un po' pessimista e cinica, ma niente a che fare con Bella o le altre vampirottte...è fatta di tutt'altra pasta.

Un bacione,

Iside91

 

 

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Capitolo 4
*** Segreti ***


Segreti.

Rumori.

Sento degli strani rumori.

Dei bisbigli e dei ronzini che non mi sono familiari.

Ho un gran mal di testa che non mi permette di aprire gli occhi.

Muovo le dita della mano destra, le trovo irrigidite e chiuse da qualcosa.

Alzo la testa, ma un capogiro mi destabilizza.

Bene, quelli che avevano classificato come incubi in realtà non erano altro che ricordi.

Avevo trovato per strada Ben, che si era lanciato dopo di me, mentre teneva in braccio una bambina di otto anni. Era ferito. La bambina era svenuta a causa del pesante fumo.

Avevamo cercato una uscita da quell'inferno, ma qualcosa andò storto.

RIcordo solo il grido della Straniera e un dolore atroce alla parte destra del corpo, come se un pesante tronco si fosse lanciato su di me.

Mi addormentai lentamente e cercai di ignorare quelle voci.

__________________

-Si riprenderà?- a parlare fu Jacob Black, appoggiato al muro verdastro dell'ospedale. Accanto a lui vi era una ragazza dai capelli biondi. Aveva un braccio ingessato e il colorito pallido.

-Penso di sì.- rispose con accento straniero, si voltò verso il giovane licantropo e lo fissò seria.

-Jacob...che succede?-

Lui emise un sospiro che assomigliava ad un sospiro. Si passò una mano sul viso e finì per spettinarsi i capelli scuri.

-E me lo chiedi Magda?-

-Sì, te lo chiedo.-

Si guardarono per un secondo, Jacob con un braccio l'avvicinò a sè.

-Penso a cosa poteva succedere se non ci fosse stata Leah. Saresti potuta morire.- mormorò appena, abbraciandola. La tenne stretta per un po', cercando di riprendersi e schiarendosi la voce, ancora bassa e tremante. Non chiudeva occhio da due giorni e cercava di capire come mai Magda si trovasse a ben dieci chilometri da casa sua.

-Lo so. Scusami, Jake.- sussurrò lei, contro il suo petto.

L'arrivo di una infermiera dai capelli rossicci interruppe l'abbraccio dei due.

-Se volete potete salutarla, è sveglia. Uno alla volta.- disse.

Jacob diede un fugace bacio alle labbra della ragazza e la lasciò andare per prima. Camminò per un po' per il corridoio finchè non trovò la chioma chiara di Seth e si sedette accanto a lui.

-Ciao, come va?- chiese. Il giovane Clearwater inarcò le labbra in un timido e stanco sorriso.

-Meglio. Mamma è andata a casa, non riusciva più a stare in piedi. Io preferisco rimanere qui.-

-Magda mi sta mentendo.-

Un gelido silenzio calò sui due ragazzi.

-Che pensi di fare, Jake?-

Lui scosse la testa. -Non lo so. So solo che è successo qualcosa ieri, tra lei e Leah.-

________________________

Ospedali del cazzo.

Mi hanno veramente inchiodata e riempito di stronzate nelle vene. Sono talmente fatta che nemmeno riesco a contare fino a dieci.

La porta si apre ancora ed avrei voglia solo di spaccare la faccia al prossimo ospite.

Invece mi fermo, è lei "La Straniera".

E' malconcia.

Braccio ingessato e faccia distrutta.

Meglio di me, comunque.

Si siede in silenzio sul letto e mi fissa in modo strano, con quegli occhi chiari.

-Mi dispiace Leah, avrei voluto riuscire a spostare quell'albero prima.- disse con voce sommessa.

Avrei voluto ridere, ma le mie costole non sono ancora guarite.

-Senti, è già tanto che tu abbia salvato la bambina e Ben. Ti ringrazio.-

Ci sorridemmo.

Ho passato quasi una notte intera a scavare nella mente. Quasi tutto tornava, tranne il motivo per cui un albero era caduto addosso a lei.

-Non mi freghi, straniera. So che non sei...normale. Però mi devi spiegare cosa è successo.-

Lei si toccò con la mano sana un ciuffo biondo.

Spostava lo sguardo da destra a sinistra.

-Diciamo che ci sono dei cattivi che vogliono...creare nuove creature.-

-Come quella vampira?-

-Sì, quella faceva parte del loro possibile esercito.-

Ho la gola tremendamente secca. Vorrei spararmi un colpo in testa, lasciare questo mondo e dormire per sempre.

Ci mancavano solo dei pazzi con un nuovo esercito. Bene, non c'è pace per me e La Push.

-Mi devo preoccupare?-

-No, ho mandato Hermes dall'altra parte. Non torneranno a La Push. Preferiscono altre zone.-

Aggrotto la fronte. Credo di essermi preoccupata per niente, come mio solito.

Non so chi sia questo Hermes, ma sono contenta che non ci sia più.

Ma una domanda mi fulmina il cervello. -Jacob...sa che sei una...-

-Una strega? No, non lo sa.-

-Lui non ti ha detto dell'imprintig?-

-No, crede che io non sappia nulla.- sospirò Magda, strinse la mano e la riaprì. Sul suo palmo vi era posata una pietra nera. -Quando gli dirò la verità, non tarderà a scaricarmi.-

-Come no! Guarda che è obbligato ad accettarti. L'imprintig è una grossa fregatura.-

Lui mi guardò curiosa e poi scoppiò a ridere.

-Già, hai proprio ragione Leah. Ne avrei fatto a meno, ma lo amo.-

-Dall'alto della mia esperienza ti posso dire che anche l'amore è una stronzata.-

Ci fissammo e scoppiammo a ridere.

Per la prima volta, dopo quasi tre anni, ridevo senza amarezza.

Quasi un miracolo.

Le feci un occhialino e le indicai che Jacob stava tornando. Avrei riconosciuto il suo odore ovunque.

Lei scese dal letto con un balzo e raggiunse il ragazzo, si girò e mi salutò con la mano.

Sospirai.

Magda Vanemberg aveva molti più segreti di un normale essere umano.

Qualcosa mi diceva che sarebbe successo qualcos'altro con protagonista Magda Vanemberg.

_______________________

 

 

 

 

 

Rieccomi!!

Scusate l'incredibile ritardo, ma ho finito l'esame di stato ed ho cominciato a festeggiare come si deve. >.<

Comunque, un ringraziamento particolare a tt quelli che hanno messo qst ff fra le preferite/seguite.

recensioni Sorpresa:

-Mr Darcy: La straniera ha salvato in tempo la nostra Leah, ma lei rimane un poco sospettosa. Solo nei prossimi capitoli sapremo che cosa nasconde veramente. Comunque, concordo, Jacob sceglie solo gente anomala...

-Malferret: Anche io adoro Rosalie, la trovo un bel personaggio, non approfondito dalla Meyer. Come avrai letto la Straniera si è distinta come salvatrice...Mai dire mai..

Un bacione a tutti/e.

Iside91

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Capitolo 5
*** Luoghi. ***


 

Luoghi.

 

 

-Smettila di seguirmi, Embry!- gridai.

Non sopportavo più quella situazione. Ogni volta che tornavo da lavoro, tra l'altro cercando di rimanerci il più possibile, lui spuntava all'angolo di casa mia.

Con quella faccia convinta e quel sorriso.

Più volte ero sul punto spaccargliela quella faccia, ma niente non sono mai riuscita ad avvicinarmi a lui per farlo.

Sono una stupida vigliacca.

-Leah, ti prego, parlarmi almeno.- mi chiese Embry.

Lo ignorai, finchè non raggiunsi il mio portone, lo aprì ma rimasi ferma.

-Embry, vai a casa, vai a scuola e smettila. Ti stai facendo del male. Mi stai incasinando la vita.- sussurrai appena. Lo sentì prendere un lungo respiro e voltarsi, sentivo i ciottoli scricchiolare sotto le suola delle sue scarpe da ginnastica.

Sospirai di sollievo.

Non volevo che soffrisse, ma non doveva assolutamente pensare che io potessi...ritornare a stare con qualcuno.

Ho chiuso quel discorso tempo prima, in modo molto chiaro.

Non tanto per il Traditore e la Puttana, ma anche per Ben.

Ci ho provato ed ho fallito.

Sono anche stata la causa del suo trasferimento.

Ora lavora a Denver e mi manca terribilmentele giornate di lavoro passate insieme.

Accendo la luce della cucina e appoggiò il sacco della spesa.

-Era ora che tornassi, stavo per chiamare la centrale!-

Sobbalzai, riconobbi subito quell'accento duro ed insolito.

-Aspettare fuori è troppo noioso?-

Magda mi sorrise e con due semplici applausi accese tutte le luci di casa.

-Abbastanza.-

-Come mai qui? Hai litigato con Jacob?- di solito era così, arrivava come un vento freddo della sera, con in mano due vaschette di gelato e l'aria stanca.

Ultimamente le liti erano piuttosto frequenti, non era da me, fare queste osservazioni, ma lei mi raccontava tutto fino alla nausea.

Tra lei e Jacob c'erano troppe differenze.

Magda era fin troppo europea, con un codice morale ed etico diverso dal mio e da quello di Jacob. Non si faceva problemi a lasciare indietro qualcuno, a tradire i propri ideali per gli altri. Oppure il non invadere mai la vita degli altri.

Gli europei avevano accumulato, nei secoli, un modo di fare diversissimo, che li permetteva di essere delle trottole viaggianti, con delle perle di saggezza che noi non avevamo.

D'altronde gli americani sono conosciuti per la loro testardaggine e per il loro fervore.

Ma questa volta sembra molto più seria.

-Ieri è tornata Isabella Swan.-

Non parlai, mi limitai ad osservarla con la coda dell'occhio mentre sistemavo alcune scatole di cereali nella credenza. Una ciocca bionda nascondeva parzialmente quel viso fin troppo elegante.

-Che vuole quella cretina?- le chiesi, sperando che rispondesse subito.

Invece cominciò a piangere, silenziosamente con le braccia incrociate.

-Non lo so. So solo che Jacob è scomparso nel nulla.- mormorò appena.

Non so perchè, ma smisi di sistemare la spesa. Le tirai indietro quel ciuffo e l'abbraccia.

Forse sono impazzita del tutto.

Ma quella espressione l'avevo vista a lungo sul mio viso.

Rabbia, disperazione, frustazione e dolore.

Lei non se lo meritava, lei aveva aiutato Black a ritornare il rompiballe che era prima dell'arrivo di quella cretina amica dei freddi.

Ci sedemmo sul divano, vaschette di gelato in mano, tv accesa e in cerca di pace.

Magda mi raccontò di come Black fosse impazzito letteralmente quando seppe che lei intendeva ritornare in Olanda per iniziare gli studi universitari nella terra d'origine.

-Mi ha urlato che era un'idea stupida, che dovevo rimanere con lui. Ma appena sente che è tornata quella Swan, scompare del tutto.- mangiò un grosso boccone di gelato alla fragola.

-Sinceramente mi sono stufata di dover sempre spiegare e parlare. Comunque, tu e Embry, come va?-

Mi accigliai, io e Embry non avevamo niente in comune, perchè insisteva anche lei su queata storia?

-Non c'è niente da dire.- sbottai.

-Però lui è sotto imprinting non si arrenderà facilmente.-

-Già.-

-Comunque, sta tornando ti conviene aprire la porta e scendere a sentire quello che ha da dire.- sgranai gli occhi e quasi sputai il gelato per la sorpresa.

Magda mi sorrise ed indicò la finestra dove potevo vedere l'ombra di Embry che si avvicinava.

-Potevi dirmelo prima?-

-Potevo, ma non volevo.- mi rispose sorridendomi.

Scattai in piedi e non mi preoccupai di essere solo in canotta e pantaloni del pigiama, furente in viso e parecchio scordianta, tanta era la rabbia in corpo.

Saltai tutte le scale con un balzo, atterando a qualche passo da lui.

-Che cosa c'è?Non hai capito ....-

Mi fermai, la sua faccia aveva una espressione così tesa e triste, il che non gli si addiceva visto la sua naturale tendenza a sorridere sempre.

-Si tratta di tua cugina. Non riusciamo a trovarla.-

-E allora?- gli voltai le spalle e salì solo il primo scalino, Embry mi prese un braccio e mi tirò giù.

-E' tua cugina!-

-No, è solo...Ah, ma cazzo vuoi da me?-

Embry aggrottò le sopracciglie ed allentò la prese. -Sei sempre un ufficiale della Forestale, non potresti fare solo il tuo dovere?-

Purtroppo stavolta non mi lasciava scelta. Annuì e ripresi a salire le scale per cambiarmi.

Mi accorsi che mi stava seguendo, ma non dissi nulla, lo lasciai entrare in soggiorno.

Magda se n'era andata. A lei bastava uno schiocco di dita e scompariva nel nulla, semplicemente.

Indossai in fretta la divisa e presi le due pistole che avevo in casa e la radio.

Presi le chiavi del pick up e feci un cenno di intesa con Embry che era rimasto seduto sul divano a guardarsi intorno.

Abbassai lo sguardo e cercai di abbassare la temperatura delle mie guance, mi morsi internamente il labbro, tentando di calmarmi.

Salimmo sul pick up in silenzio.

-L'ultima volta che l'avete vista dove si trovava?- gli domandai per rompere il ghiaccio.

Lui sembrò svegliarsi da uno stato di trance.

-Ehm...era a casa, poi ha detto che faceva una passeggiata ed è passata da Billy portandogli una torta. Da lì in poi, nessuno sa niente.-

-Il Traditore dove l'ha cercata?- sbuffai rendendomi conto di come avevo chiamato Uley. Lui scoppiò a ridere. Una risata che non sentivo da tempo.

Ma quanto e quando era cresciuto Embry Call?

E perchè non me n'ero mai accorta?

-Sì è fuori con gli altri, io ho preferito tornare indietro per avvertirti. Speravo che la stessi strozzando a casa tua.-

-Proposta allettante. Ma non è mai passata e mai passerà.-

-Cert..Ma che fai.-

Aumentai la velocità, sentivo qualcosa, sia il mio udito che il mio naso, percepivano qualcosa di nuovo.

Inchiodai e svoltai a destra, cogliendo di sorpresa Embry, lanciai l'auto nel bel mezzo della foresta, evitai per miracolo un albero caduto e quando lo risentì, quell'odore. Mi fermai.

Scesi dall'auto e mi tolsi i pantaloni e la maglietta, rimanendo in culotte e canotta.

Iniziai a correre, e dopo aver preso confidenza con l'area mi trasformai in lupo, seguita da un sorpreso Embry.

C'era solo un luogo da vedere, prima di dare l'allarme anche alla polizia.

Quel luogo era la piccola grotta, nascosta e che solo io e lei conoscevamo.

Il nostro posto preferito di quando eravamo piccole....

 

 

 

 

 

 

__________________________________

 

 

 

Sono contenta delle tantissime visite, ma perplessa per le poche, pochissime recensioni.

Sono confusa, vi piace e/o non vi piace? Non esitate dal dirmelo.

Ma forse più semplicemente non vi volete esprimere, siete in vacanza e questa storia non vi ha coinvolto più di tanto. U.U

Hermione 93: Contenta di leggere il tuo entusiasmo. Ormai non controllo più la ff....ma forse è meglio seguire il flusso della fantasia. "La Straniera" altro non è che una strega. Un essere umano con capacità magiche...ma alla fine in qst storia ti basta sapere, che è l'oggetto di un controverso imprinting di Jacob, di cui è innamorata, ed è l'unica che si è conquistata la simpatia e l'amicizia di Leah. Qui la nostra protagonista ha due belle rogne, da una parte Embry, completamente cotto di lei, e dall'altro La Puttana...che è scomparsa...Sarà veramente lì, in quella grotta?.

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Capitolo 6
*** Invidia ***


 

 

 

 

 

 

Invidia.

 

 

 

 

 

 

Eccola lì.

Seduta su un masso che io e lei ben conosciamo.

Il freddo non mi sclafisce più di tanto, ma immagino che lei stia tremando di freddo da molto tempo.

Non ha nemmeno la giacca.

Embry è rimasto sotto forma di lupo, penso che stia comunicando agli altri il ritrovamento della mogliettina di Sam.

Avrei preferito andarmene, ma c'è qualcosa che non va in lei, oggi.

Di solito non fugge, senza dirlo ad anima viva, per poi rifugiarsi in una vecchia grotta piena di ricordi.

Di solito lei affronta le cose e sembra sempre pronta al rischio.

D'altronde è la moglie del Traditore.

-Che succede?- domando avvicinandomi appena a lei.

Lei si volta lentamente e fa cenno di avvicinarmi. Faccio qualche passo ma mi fermo.

Non ci riesco. I

o non riesco ad avvicinarmi a lei.

E' come se tentassi di toccare il fuoco, prima o poi l'istinto di sopravvivenza mi suggerisce di allontanarmi.

Mi venne quasi da ridere.

-Sono incinta.-

Una folata di vento spazzò qualche foglia.

Ho sentito le mie vene ghiacciarsi e per un momento persi l'equilibrio.

Un figlio.

Un vero bambino.

Il figlio di quei due fra poco avrebbe visto la luce della riserva. Avrebbe giocato all'asilo nido di Forks.

Tremai.

Non per la felicità o per la rabbia.

Ma per l'invidia.

 

Io...Io non avrei mai potuto avere un figlio.

 

Non avrei mai potuto vedere il mio ventre ingrossarsi e soffrire le mille voglie di cui sono colpite le future madri.

 

E questo era uno dei motivi che mi convincevano nella difficile operazione di allontanare Embry da me.

Non si meritava una vita senza la gioia di avere dei figli.

Una cosa così naturale, ma nemmeno così scontata.

Trasformandomi in un mostro, ho perso quel gene che mi avrebbe permesso di essere madre.

Buffa la vita, no?

-Auguroni!- esclamai. -Ma non mi sembra un motivo valido per fuggire via e mettere in allarme l'intera riserva. Sono sicura che mia madre avrà già chiamato l'FBI, a causa tua.-

Stavo perdendo letteralmente il controllo.

Avrei voluto schiaffeggiarla per esempio, ma cercavo di reprimere quell'istinto.

-Tu...Non puoi capire. Io...Non mi sento pronta per avere un figlio. Non saprei come crescerlo, nè come fare.-

-Facile, vogliono solo latte, giochi ed amore. Non mi sembra così difficile!- ringhiai.

Mi accorsi di essere stata aggressiva quando sentì la mano di Embry toccarmi la spalla.

-Ti prego, non farti altro male Leah.- disse gentilmente, non so come mi convinse a lasciar perdere.

Me ne andai seguita dall'ombra fedele di Embry, mentre vedevo un trafelato Sam Uley sottoforma di lupo, avvicinarsi a Emily.

Ero tornata ad essere il mostro-Leah.

 

 

 

 

 

 

 

____

Breve ritorno.

Aggiornerò presto.

Un bacio e un grazie a fede e a Mr Darcy.

Grazie ragazzuole.

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Capitolo 7
*** Crepe ***


Crepe.

 

 

Ho una crepa.

Una crepa immensa nel mio cuore.

Sanguina spesso, quel liquido caldo scende velocemente e macchia qualunque cosa io tocchi.

E spesso mi fermo a vedere come tutto si secca, come tutto sbiadisce.

Sbiadisce Emily, con il suo sorriso, con il suo ventre ricolmo di vita.

Sbiadisce il Traditore, la sua autorità e la sua voce si perde nell'aria fredda delle foreste di Forks.

Sbiadisce persino la prima persona che considero amica: Magda.

Di lei ormai non mi rimane che il ricordo di una persona solare e saggia.

Da quando Jacob se n'era andato via, spingendosi fino al confine con il Canada inseguito da mezza riserva, quella simpatica ragazza era scomparsa.

Inghiottita da un dolore troppo grande, da un sentimento così lacerante che ti lascia agonizzante a terra, incapace di reagire.

E aspetti che quelle crepe si aprino come voragini di calcinacci e mattone, togliendoti il respiro.

 

Maledetto Jacob!

Maledetta Swan!

Maledetti tutti.

 

Il sole ha deciso di non farci più visita, rendendo più difficile il lavoro. Camminare o andare a cavallo lungo le foreste e le praterie alla ricerca di reati e persone scomparse, d'inverno, non è semplice.

Dalle nostre bocche escono nuvoli di calore, che donano solo l'illusione che qualcosa nel nostro viso ghiacciato si riscaldi.

Nonostante lo credessi impossibile, comincio a provare freddo, ad aver bisogno di coprirmi a sentire il vento pungente che mi schiaffeggia la sera.

Freddo.

Crepe.

Non so quale sia peggio.

 

 

Lui è lì, come ogni sera.

Seduto sugli scalini, con una maglietta usurata, l'aria rilassata mentre gioca con un accendino.

Accanto a lui c'è un sacchetto marrone che ha l'insegno di "Chef Dea", un piccolo ristorante tuttofare che ogni tanto improvvisa dei take away imitando le grandi metropoli.

All'inizio, lo ignoravo.

Lo salutavo con un cenno ed entravo in casa, senza degnarlo di uno sguardo in più, convinta che a breve avrebbe cambiato atteggiamento, che avrebbe capito.

Invece sera dopo sera, settimana dopo settimana, me lo ritrovavo lì, seduto sul terzo gradino, le chiavi della moto in mano e il casco buttato per terra.

Svogliato e stanco come lo fui io, quella maledetta sera, in cui lo invitai dentro.

Non gli concessi di parlare ma potè almeno sedersi su un divano mentre io riunivo le poche forze per riscaldare del cibo per entrambi.

Mangiammo in silenzio, fingendo di essere interessati alla voce squillante di una giornalista dai capelli ossigenati.

-Ciao.-

-Ciao, come è andata a lavoro?- mi domanda alzandosi in piedi con un veloce scatto come se non aspettasse altro, mentre io mi sento sempre più debole, più fragile di fronte ai suoi occhi e al suo sorriso sbilenco.

-Bene.- dico, alzando le spalle e aprendo la porta arrugginita di casa.

Con le settimane ci siamo divisi i compiti.

Io sistemo velocemente le cose in giro che trovo e dono all'appartamento una parvenza di ordine, mentre lui si dedica alla cucina.

Un uomo in cucina che non fa danni, quasi un'utopia.

Riscalda una gigantesca pizza e una decina di panini che deve aver comprato da "Sandwich's World".

E' quando si siede accanto a me sul divano e si toglie le scarpe con i talloni e capisco.

Mi è bastato fissarlo per un secondo per sentire la mia crepa riaprirsi di nuovo e versare fiotti di sangue.

Ancora voragini.

Ancora emozioni.

 

 

 E' bello...

 

 

 

 

 

 

 

_______________

 

Scusatemi per il ritardo, c'è stato una specie di "blocco"....Spero di non avervi deluso con questo capitolo.

 

 

 

 

 

 

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