Le Théâtre des Horreurs - Le Grand Guignol

di XShade_Shinra
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Atto primo - Les Coulisses ***
Capitolo 2: *** Atto secondo - La Femme sur le Trône ***
Capitolo 3: *** Atto terzo - Rideau! ***



Capitolo 1
*** Atto primo - Les Coulisses ***


- Le Théâtre des Horreurs - Le Grand Guignol -
}* Dedicata ad Atzlith *{
«Cosa?! Mettere su una rappresentazione teatrale del genere?! Ma Romeo e Giulietta sono forse morti?!» [Shounen-ai - Tyki x Allen, Lavi x Kanda]
FanFiction classificata 2° al Contest "Dietro le quinte" indetto da shari-chan sul Forum Collection of Starlight - C.o.S.



-Autore: XShade-Shinra
-Titolo: Le Théâtre des Horreurs - Le Grand Guignol
-Contest: Dietro le quinte
-Fandom: D.Gray-man
-Pairing: Poker (Tyki x Allen), Lavanda (Lavi x Kanda) ~ o LavYu che dir si voglia
-Personaggi (principali): Allen Walker, Tyki Mikk, Lenalee Lee, Lavi, Yuu Kanda, Emilia, Jasdero, Debit, Miranda Lotto
-Generi: Commedia, Sentimentale, Introspettivo [pur narrando di un'opera thriller/dark del Grand Guignol, questa FF NON è né Thriller, né Dark, né Horror]
-Rating: Giallo
-Warnings: Shounen-ai, AU, tendenza all'OOC 
-Chapters: 3
-Tema: Rappresentazione Teatrale - Dietro le Quinte
-Disclaimer: Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni e comunque non esistono/non sono esistiti realmente, come d’altronde i fatti in essa narrati. Inoltre questi personaggi non mi appartengono (purtroppo...), ma sono proprietà dei relativi autori; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro ma solo per puro divertimento.
-Credits: L'opera teatrale che i protagonisti di questa FF dovranno interpretare s'intitola "Au Téléphone" (Al Telefono) di André de Lorde, rappresentata nel teatro "Grand Guignol". L'opera narra di un uomo che è costretto a lasciare la famiglia nella casa in campagna dove soggiornano per tornare in città per lavoro, e assiste in diretta telefonica all'omicidio della stessa.
L'opera teatrale è ambientata nei primi del novecento, nel periodo dell'invenzione del telefono, appena cominciò ad essere utilizzato. Le ambientazioni sono due: nella residenza di campagna dei Marex e nella casa dei Rivoire, loro amici.
Ai fini di una migliore comprensione della storia, riporto di seguito una tabella dei personaggi di Au Téléphone e chi li dovrà interpretare... secondo il copione, perlomeno!

Personaggi
ANDRÉ MAREX [Lavi]
MARTHA MAREX, sua moglie [Lenalee]
PIERRE MAREX, il loro piccolo figlio [Allen]
BLAISE, un anziano domestico [Link]
NANETTE, un'anziana domestica [Miranda]
UN VAGABONDO, un giovane barbone [Tyki]
RIVOIRE, un amico di Marex [Debit]
LUCIENNE RIVOIRE, moglie di Rivoire [Jasdero]
JUSTIN, un domestico dei Rivoire [Krory]

Scene
La casa in campagna a Château de la Chesnaye, e la casa dei Rivoire a Parigi

Ambientazione
Primi del Novecento

Non essendoci una traduzione in italiano dell'opera - almeno, io non l'ho trovata - l'ho dovuta tradurre dall'inglese io stessa. Nella FF troverete alcune battute tratte dall'opera: la punteggiatura e le maiuscole sono state mantenute identiche all'originale.

-Note Personali: Il Grand Guignol è un teatro abbastanza noto a Parigi, ormai chiuso. Era soprannominato "il teatro dei medici" o "il teatro degli orrori" a causa degli spettacoli che venivano rappresentati, dove regnava lo splatter, l'horror e il terrore. Un horror completamente diverso da quello che siamo abituati a vedere noi ora: un horror psicologico, che giocava sull''atmosfera e la suspance, narrando di storie particolarmente macabre - a volte anche a sfondo sessuale - dove l'antieroe aveva la meglio.
Se ne volete sapere di più, wikipedia è sempre a disposizione dei più curiosi o gli affamati di sapere e di chicche. <3 Chissà, magari anche voi vi innamorerete di questo teatro e dei suoi spettacoli. Se avessi una macchina del tempo farei un salto nella novecentesca Paris! ...Peccato che poi capirei molto poco dei testi... se qualcuno che sa il francese volesse venire con me a fare da traduttore sappia gli pagherei vitto e alloggio! <3 Spargete voce...
Buona lettura!



- Le Théâtre des Horreurs - Le Grand Guignol -
Atto primo - Les Coulisses

Eravamo tutti tremendamente in ansia per lo spettacolo che stavamo per mettere in scena.
Voltandomi verso i miei compagni di classe - e di sventura - notai che tutti avevano il mio stesso colorito poco salutare, nonostante i centimetri di cerone spalmato sul viso. Gli unici due che sembravano tranquilli e a proprio agio erano Tyki e Lavi: se ne stavano da una parte a chiacchierare tra loro... Chissà cosa avevano da dirsi...
"Non sono geloso, almeno, non di Lavi." mi ricordai, sbuffando. Il mio amico - vestito da nobil'uomo per la recita - era l'unico che conosceva i taciuti sentimenti che provavo per il nostro compagno portoghese, e più di una volta aveva cercato di convincermi a dichiararmi... "Ma come posso confessarmi ad un Latin Lover come Tyki Mikk?!" sbuffai, andando vicino al sipario ancora calato "Se penso cosa mi ha fatto alle prove, poi... Davanti a tutti!" arrossii mentre spiavo da dietro la tenda, vedendo la sala già abbastanza piena nonostante mancasse mezz'ora all'inizio dello rappresentazione.
Richiusi lo spiraglio e rimasi lì, sprofondando di vergogna ricordando l'episodio alle prove...

Tyki, Lenalee e Lavi erano in un angolo del palcoscenico, vestiti con gli abiti di scena per iniziare le loro prove.
Un plebiscito aveva voluto Lavi nei panni di André Marex, il protagonista, e, ovviamente, era stata scelta Lenalee per il ruolo di Martha, la moglie di Marex. Il portoghese li stava aiutando dato che era l'unico a non aver problemi a parlare di certe cose...
«Tyki, lui non può baciarmi...» sussurrò la cinese, indicando Lavi, con le gote rosse per l'imbarazzo «Ci sarà anche mio fratellone Komui la sera dello spettacolo, e lo ucciderà!» aveva un fratello molto, molto geloso della propria sorellina.
«Ma c'è nel copione!» disse Tyki, indicando il copione nel punto esatto del bacio.
«Non importa! Sarebbe come firmare una condanna a morte!» continuò la cinese.
Lavi sbuffò, scrollando la testa:
«Non possiamo fare finta?» propose.
«Giammai!» fece Tyki in modo plateale «Guardate che non dovete usare per forza la lingua, basta anche solo un bacio a fior di labbra!»
Lenalee arrossì ancora di più e strinse le spalle, mentre Lavi guardò da un'altra parte.
«Grrr...» ringhiò il portoghese «Shounen!» gridò, richiamando la mia attenzione. Quando diceva “ragazzino” si riferiva sempre a me.
In quel momento stavo aiutando Marie a spostare i mobili che avremo utilizzato per fare scenografia, ed ero del tutto estraneo alla discussione fra i tre - che mi avrebbe spiegato Lavi solo più tardi.
«Vieni un attimo.» mi chiamò, muovendo le dita.
«Arrivo.» dissi, posando il tavolinetto e avvicinandomi a lui «Cosa c'è, Ty--» ma non riuscii a terminare la frase che l'interessato mi pizzicò per il mento e posò le labbra sulle mie, facendomi spalancare gli occhi che divennero della stazza di due piattini da caffè.
Lavi e Lenalee assistettero senza parole alla breve scena. Il silenzio fu rotto dal portoghese, quando lasciò le mie labbra e si rivolse nuovamente ai due protagonisti:
«Vedete come si fa? È facile, no?» disse loro, poco prima che Lavi mi prendesse di peso e mi portasse velocemente nei camerini prima che potessi ammazzare il nostro compagno.

Scrollai la testa, ordinandomi di non perdermi in quei pensieri, e cominciai a ripassare le battute mentre mi guardavo intorno.
Vidi Lulubell e il professor Tiedoll che stavano finendo di sistemare i pannelli con le scenografie che avevano finito di spennellare di vernice trasparente proprio quella mattina. Essendo entrambi francesi, avevano preso il monopolio della scenografia, dicendo che erano "gli unici qui dentro capaci di riportare le atmosfere Parigine nelle quali si svolge l'opera teatrale" che avevamo scelto.
«Nanette...» borbottai, mettendomi una mano sulla pancia che gorgogliava. Prima di venire a teatro avevo svaligiato mezzo frigo per l'ansia, ma era servito a ben poco...
«Moyashi!» sentì un urlo alle mie spalle e un copione arrotolato mi colpì in testa con ferocia «Che fai lì impalato?!» si trattava del mio compagno Kanda, il regista.
«Quello che fanno tutti, Bakanda!» ringhiai, affrontandolo.
Nonostante fossimo molto bravi quando si trattava di lavorare insieme, tra di noi non era mai scorso buon sangue...
«Non mi pare che tu sia pronto! Ti mancano le scarpe!» mi fece notare senza pietà.
«Un attimo di respiro, per favore!» quasi supplicai, con le mani al cielo.
«Assolutamente no! Vai a finirti di preparare prima che ti affetti con Mugen!»
La voce della professoressa di materie umanistiche arrivò fredda e affilata da dietro di noi:
«Hai nuovamente portato qui la tua spada, Kanda?» chiese severa, al che il regista le riserbò uno sguardo di fuoco, senza rispondere.
«Tch!» fece, girandosi e andando a sgridare qualche altro povero Cristo. Non riuscivo proprio a capire come quel pazzoide potesse piacere a Lavi, come quest'ultimo mi aveva confidato tempo prima...
«È davvero un regista insopportabile...» borbottò Emilia, per poi rivolgersi direttamente a me «Allen, ti cercavo. Non riesco a trovare Lenalee... non è che, per caso, l'hai incrociata?» domandò ansiosa.
«No.» risposi mite, muovendo il capo per guardarmi intorno «Che sia da Jasdero e Debit all'ingresso a vedere come procede la vendita dei biglietti?» tentai «Tanto loro entreranno in scena solo al secondo atto, magari è andata a farli visita.»
Lei ci pensò su, poi annuì e marciò verso l'ingresso, passando dai camerini dove Link e il professor Cross stavano finendo di truccare gli artisti.
Nonostante lo scetticismo iniziale, era stata proprio lei a mandare all'aria l'idea dei bigliettini anonimi per decidere che opera teatrale mettere in scena e dar retta solamente ad una voce; proprio per questo aveva fatto di tutto affinché lo spettacolo fosse perfetto, venendo sempre ad ogni prova ed aiutandoci come meglio poteva.

«Cosa?! Mettere su una rappresentazione teatrale del genere?! Ma Romeo e Giulietta sono forse morti?!» esclamò la professoressa Emilia, mentre estraeva dallo scatolone i bigliettini anonimi per la scelta del tema per la rappresentazione teatrale di fine anno.
«Beh, professoressa... in effetti...» farfugliò Miranda, che teneva i conti dei voti alla lavagna.
«Ma vi rendete conto quanto sia difficile mettere su uno spettacolo del Grand Guignol?!» domandò, scrutando i suoi alunni dal primo all'ultimo per capire di chi fosse stata quella malsana idea «Sarebbe quasi più facile fare uno spettacolo del teatro tradizionale Nō o del Kabuki.»
«Mi scusi!» una mano si sollevò dal fondo della classe «Ma cos'è 'sto Gran Ghignò?» domandò Debit, intento a truccarsi con Jasdero utilizzando un unico specchietto da borsetta.
«L'ignoranza fa da padrona qui!» esclamò la docente, requisendo loro lo specchietto e cominciando a spiegare «Il Grand Guignol è un teatr--» ma venne interrotta da una voce calda ed avvolgente proveniente da lì vicino.
«È un teatro parigino dove venivano messi in scena spettacoli macabri.» era Tyki Mikk.
«Tyki, sei stato forse tu a proporlo?» chiese la professoressa, guardandolo stupita. Non avrebbe mai immaginato che quell'asino del suo alunno potesse conoscere quel genere teatrale. Era invece più dell'idea che fosse stata Lulubel a proporlo, dato che era di origini francesi.
«Esattamente. Io adoro questo genere!» esclamò, alzandosi in piedi «Sangue, sesso, sofferenza! Dove lo troverei tutto questo in una volta sola se non agli spettacoli del Teatro degli Orrori?!» sembrava un invasato quando parlava di certe cose. Tyki era conosciuto per essere un ragazzo dai gusti macabri e particolari.
Scossi il capo a quella misera performance e sbattei la fronte sul banco in segno di resa.
"Perché mi dovevo innamorare proprio di un imbecille del suo calibro?" mi chiesi, sbuffando "Certo, è bello e intelligente, anche se ha certi comportamenti indisponenti e da psicopatico..."
Mentre ero perso nella mia disperazione, non mi accorsi che Lavi stava ghignando in maniera un po' strana...
«Bene, Tyki.» sorrise Emilia, mettendogli un segno “più” nel registro «Allora ho proprio l’opera che fa per te: Au Téléphone.»
«Eh?!» fece, sconvolto «Ma lì non ci sono scene sconce...»
«Appunto.» sorrise maligna, chiudendo lì la questione.
«Professoressa?» la chiamai «E gli altri bigliet--»
«Silenzio!» richiese «Ringraziate il vostro compagno. Si farà ciò che ha deciso lui.»

Espirai pesantemente e vidi Lavi avvicinarsi a me, seguito da Tyki vestito da barbone - stranamente stava bene con quegli abiti sgualciti, non ledevano in nessun modo la sua figura.
«Miranda e Link sono pronti.» mi avvisò il mio amico.
«Però manca Lenalee...» riferii loro.
«E dov'è?!» chiese Lavi.
«Probabilmente non ti vuole baciare durante la scena d'addio, guercino...» ridacchiò Tyki, prendendosi una gomitata tra le costole dall'interessato.  
«Imbecille.» dicemmo in coro, fulminandolo con lo sguardo.
Il ragazzo dalla pelle abbronzata fece per ribattere, quando Emilia corse nuovamente verso di noi:
«Non trovo Lenalee da nessuna parte...» quasi pianse.
«Pro--Professoressa?» la chiamò Miranda, arrivando trafelata davanti a noi «Lenalee ha... ha un problema...» sussurrò all'orecchio della docente «Po--Potrebbe venire un attimo?»
Emilia annuì e seguì l'alunna fino ai camerini.
«Che succede?» domandai retoricamente.
«Andiamo a vedere!» rise Tyki, trascinandoci dietro la docente.

[ Continua... ]
XShade-Shinra



-Note:
- I gemelli Jasdero e Debit sono americani, quindi (a rigor di logica) dovrebbero parlare in slang. Per questo motivo ho utilizzato un linguaggio un po' più gergale per loro.
Nō e Kabuki: Il Nō (能) è una forma di teatro sorta in Giappone nel XIV secolo che presuppone una cultura abbastanza elevata per essere compreso, a differenza del kabuki che ne rappresenta la sua volgarizzazione. I testi del nō sono costruiti in modo da poter essere interpretati liberamente dallo spettatore, ciò è dovuto in parte alla peculiarità della lingua che presenta numerosi omofoni. È caratterizzato dalla lentezza, da una grazia spartana e dall'uso di maschere caratteristiche. [fonte]

Traduzione Titoli:
-Le Théâtre des Horreurs - Le Grand Guignol: Il Teatro degli Orrori - Il Grand Guignol
-Les Coulisses: (Dietro) le Quinte

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Capitolo 2
*** Atto secondo - La Femme sur le Trône ***


- Le Théâtre des Horreurs - Le Grand Guignol -
Atto secondo - La Femme sur le Trône

Emilia bussò con insistenza alla porta dei servizi indicatale da Miranda, chiamando la propria alunna:
«Lenalee? Va tutto bene?» domandò, attendendo risposta con ansia.
«No.» rispose una voce mortificata.
«Che succede?» chiese la docente, costernata.
Noi, intanto, spiavamo la scena in silenzio da dietro i servi muti che reggevano gli abiti di scena per i gemelli.
«Non ce la faccio, professoressa...» la voce della cinese era pesante e spezzata, come se stesse trattenendo le lacrime «Ho un terribile attacco di mal di pancia... Mi scusi...»
Mi portai una mano alla bocca.
"Povera Lenalee." pensai "Posso immaginare come si senta... Il nervosismo può prendere una persona in diversi modi..."
«Professoressa,» continuò la cinese «non penso proprio che potrò recitare...»
«Non dire così Lenalee.» cercò di tranquillizzarla, Emilia «Mancano ancora... ehm...» cercò Miranda con gli occhi.
«Dieci minuti...» l'alunna rispose in un sussurro, senza nemmeno dover controllare l'orologio.
«Mancano ben dieci minuti! Sono sicura che riuscirai ad essere pronta!» sostenne la docente, ma un nuovo rumore proveniente dalla stanza chiusa le fece capire che le speranze erano poche e vane.
Miranda scosse il capo.
«Non penso ce la faccia...» sussurrò.
«Dannazione!» esclamò la bionda professoressa, bussando nuovamente alla porta dei servizi «Sei proprio sicura di non farcela?» chiese alla studentessa.
«Sì... non penso di poter uscire molto presto da qui... Scusatemi!»
Mi guardai con gli altri, e feci loro cenno di allontanarci. Una volta fuori dai camerini, Lavi prese la parola:
«Potremmo ritardare lo spettacolo...»
«Di quanto? Un’ora?» fece scocciato, il portoghese.
Guardai Tyki in modo strano. Certo, si era sempre esercitato per questo giorno, ma non pensavo lo attendesse con tanta impazienza!
«Beh, Lenalee è una figura importantissima!» gli fece notare Lavi.
«Bah!» fece l'altro ragazzo, alzando gli occhi al cielo «Vado a fumare.» avvisò.
Stava per girarsi ed andare via, quando anche Emilia tornò indietro, seguita da Miranda, Kanda e Link - che, sicuramente, dovevano averla raggiunta sentendo le sue urla.
«Un attimo di attenzione, prego!» disse ad alta voce, battendo le mani per richiamare tutti «C'è un grosso problema!»
Pur sapendo il problema, anche noi ci radunammo a mezzaluna davanti alla professoressa, attendendo il verdetto ufficiale. Sperai di tutto cuore che avesse deciso di far slittare lo spettacolo di qualche minuto, così avremmo potuto ripassare meglio le battute e non ci sarebbero stati problemi con Lenalee, anche perché nessuno oltre lei sapeva tutte le sue battute... O no?
«Lenalee Lee è impossibilitata a prendere parte alla recita.» spiegò, e la sua voce fu coperta da un indisponente chiacchiericcio che riprese con un colpo di tacco al suolo «Per cui... ci serve un sostituto!»
Un enorme boato si sollevò tra i presenti.
"Un sostituto?!" pensai incredulo "Chi mai potrebbe prendere il posto di Lenalee?! Non abbiamo nemmeno il gobbo per aiutare il possibile volontario!"
Molti sollevarono la mia stessa perplessità, ma Emilia chiese di nuovo silenzio:
«Ragazzi, state buoni, per piacere.» disse gentile «Ho pensato a tutto. Qui tra noi c'è una sola persona che conosce abbastanza bene le battute di tutti e non ha bisogno nemmeno di fastidiosissime parrucche.»
La guardammo senza parole, poi la sua mano si mosse e il suo dito - che in quel momento sembrava la canna di una pistola - puntò verso... Kanda?!
«Eh?» fece l'orientale, particolarmente stizzito per essere stato additato.
«Sarà Kanda a prendere il posto della vostra compagna.» disse la docente, raggiante.
Yuu la guardò senza batter ciglio, poi fece retro-front e se ne andò verso i camerini.
«Scordatevelo! Non mi vestirò mai da donna!» disse lugubre.
Emilia - aspettandosi quel comportamento da parte del ragazzo - non si diede per vinta e lo rincorse, cominciando a blaterare scuse e spiegazioni:
«Nel teatro greco prendevano parte alla rappresentazione solamente gli uomini, quindi vestirsi da donna non era poi così strano; anche Jasdero interpreterà una donna! E poi il bello del teatro è proprio il poter impersonare un ruolo diverso dal proprio così da...»
Kanda la fermò:
«Ho chiesto di fare il regista appunto per non dover recitare!» l'unico motivo per il quale non sguainava Mugen era il fatto che Emilia fosse una donna, e lui era troppo cavaliere per prendersela con il gentil sesso.
«Facendo il regista hai potuto assistere a tutte le prove! Sei l'unico in gradi di interpretare quel ruolo.» giocò sull'orgoglio «Ho scelto te senza nessun indugio appunto perché so di cosa puoi essere capace, se solo lo vuoi!»
Kanda le riserbò un'occhiata di fuoco, ma si prese qualche secondo prima di ribattere:
«Non mi hai mai sentito recitare!» Kanda non dava del "lei" a nessuno, nemmeno ai docenti.
«Non importa. So che devi essere bravissimo!» sostenne, parandosi davanti a lui in modo da arrestare la sua ritirata «Se non accetti, ci vedremmo costretti ad annullare lo spettacolo, e la colpa andrà soprattutto sul regista.»
Lo guardò negli occhi, e solo dopo parecchi secondi Kanda girò il volto ed infine parlò:
«Tch! Dove sono i vestiti?» chiese burbero.
Emilia ci mostrò il pollice in segno di vittoria, mentre noi ridevamo appena.
"Povero Kanda... Sarà uno smacco notevole per il suo onore..." pensai, andando verso lo spogliatoio per mettermi le scomodissime scarpe da bambino che dovevo calzare per la scena.
«Quanto manca?» sentì domandare da Link.
«Tre minuti!» rispose Miranda.
«Dobbiamo sbrigarci!» disse la docente, trascinando Kanda nel camerino, assieme a Marie e Daisya.
«Buon divertimento, guercino. Sono certo che oggi è la tua giornata fortunata!» ghignò Tyki, dando una pacca sulla schiena di Lavi.
All'inizio non capii cosa avesse voluto dire il moro - e, anzi, mi ingelosii un poco nel vederli così affiatati - ma, ben presto, ogni mia domanda avrebbe trovato risposta.

Nonostante i dieci minuti di ritardo - utilizzati per vestire e truccare il nostro ex-regista - il pubblico non sembrò particolarmente irritato dall'accaduto: eravamo ancora dentro i quindici minuti accademici.
Lo spettacolo procedette per il meglio: le parti di Nanette e Blaise - i due domestici di casa Marex - erano perfette per Miranda e Link. Il carattere della ragazza era coincidente con quello della vecchia ed insicura sessantenne che doveva interpretare, ed anche il ruolo di impettito maggiordomo era perfetto per uno come Link.
A me era toccato interpretare il bambino - vista la mia altezza -; non si trattava di una parte particolarmente difficile, dato che ben presto mi sarei dovuto addormentare.
Per quanto riguardava Lavi, beh, lui non aveva certo problemi impersonando il protagonista: avrebbe potuto interpretare alla perfezione qualsiasi ruolo! Era sempre stato molto bravo in queste cose. L'unico che sembrava avere un po' di problemi sul palco - non solo per i capelli legati in modo diverso, ma anche per gli abiti decisamente scomodi - era Kanda, il quale a volte storpiava le battute, ma noi altri eravamo sempre pronti a cambiare un poco le nostre per poter mascherare l'errore.
Fu solo durante la scena nella quale André Marex dava i saluti alla famiglia che, finalmente, compresi le parole di Tyki. E mi diedi dello stupido per non averle capite prima. Erano così lampanti...
«Cosa vorresti che ti portassi?» mi domandò Lavi, accarezzandomi i capelli.
Dovevamo usare tutti un tono di voce abbastanza alto, dato che l'utilizzo dei microfoni non era contemplato.
«Oh, Papy! Portami una sorellina.» gli chiesi raggiante.
«Oddio, è troppo costosa.» mi rispose, sorridendo.
«Ma, Papy, ne voglio una lo stesso.»
«Bene, vedremo.»
«Se una nuova è troppo costosa, comprane una di seconda mano.» dissi, rubando qualche risatina al pubblico.
Lavi rise sonoramente e mi diede un bacio sulla fronte.
«Una di seconda mano! Molto bene, cara.» sorrise, avvicinandosi poi a Kanda.
Trattenni il fiato.
Senza che me ne accorgessi, eravamo arrivati alla scena del bacio di addio tra i Marex.
L'orientale guardò il ragazzo con un misto di stupore e tanta voglia di uccidere. Forse non pensava che Lavi avrebbe voluto veramente fare quella scena.
«Provaci, Baka Usagi.» gli sussurrò in tono di sfida, Kanda. Gli occhi ridotti a due scure fessure.
«Eccome se ci provo, Yuu-chan.» bisbigliò di rimando, posando una mano sulla guancia del moro e l'altra alla sua vita, resa leggermente stretta dal bustino che aveva sotto il vestito.
«Non oser--» cominciò a ringhiare, senza poter finire la frase - che sarebbe di certo terminata con la minaccia di ucciderlo - perché Lavi posò con nonchalance le labbra sulle sue, in un bacio dalle tinte delicate, dove - sfidando la morte - strinse un po' più a sé l'ex-regista, tanto da poter sentire l'accelerato battito del suo cuore contro il proprio.
Guardai quei due con un pizzico di nostalgia, ricordando il bacio che mi ero scambiato con Tyki.
Il pubblico applaudì alla scena e pensai che, da un momento all'altro, Komui avrebbe fatto irruzione sul palco per punire l'irriverenza di Lavi contro "Lenalee", ma, sicuramente, Emilia doveva aver avvisato il cinese che la sorella non avrebbe potuto prendere parte allo spettacolo.
Una volta terminato il bacio, Kanda rimase impalato sul palco senza poter spiccicare parola. L'unica sua fortuna era il fatto che Lavi dovesse parlare con Link in quel momento, così si sarebbe potuto riprendere. Dall'espressione che aveva in volto, però, non sembrava affatto scocciato dall'accaduto.

Nel frattempo, nei camerini...
«Lenalee?» chiamò Emilia, bussando ai servizi «Come va?»
In quel momento, la porta del bagno si aprì, ed uscì una raggiante una Lenalee dal colorito roseo nella sua classica tenuta: vestitino corto, stivaloni e capelli raccolti in due codine.
«Tutto a meraviglia.» rise.
«Eh?» fece meravigliata la docente «Ma... non sembra che tu stia male...»
«Infatti.» rise la cinese «Ho solo fatto un favore ad una certa persona... e a sentire gli applausi è andata alla grande! Chissà come se la sta cavando ora, Tyki!»

[ ...continua... ]
XShade-Shinra



Traduzione Titoli:
-La Femme sur le Trône: La Donna sul Trono (vi lascio immaginare quale sia il trono!XD)



Risposte alle Recensioni:

x  Atzlith: ^^ Certo, dedicata a te! <3 L'ho scritta pensandoti e sperando che ti piacesse! ^^ Grazie per i complimenti! XD Spero di non ricevere uno sputo per come si stanno svolgendo i fatti, visto che avevi previsto Lenalee già K.O.! XD

x __Evelyn__: Mi dispiace che qui non si trattino i tuoi pair preferiti! ^^' Ma mi rifarò sicurtamente in altre FF, stanne certa! ^^
Povera Lenalee, le volete tutti molto bene, noto! XD
Riscrivo qui la trama dello spettacolo, nel caso ti sia sfuggita:
"L'opera teatrale che i protagonisti di questa FF dovranno interpretare s'intitola "Au Téléphone" (Al Telefono) di André de Lorde, rappresentata nel teatro "Grand Guignol". L'opera narra di un uomo che è costretto a lasciare la famiglia nella casa in campagna dove soggiornano per tornare in città per lavoro, e assiste in diretta telefonica all'omicidio della stessa. "
Se ci sono altri problemi non esitare a dirmelo! ^^

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Capitolo 3
*** Atto terzo - Rideau! ***


- Le Théâtre des Horreurs - Le Grand Guignol -
Atto terzo - Rideau!

Lo spettacolo procedette senza problema alcuno.
All'entrata in scena di Tyki che, nei panni del giovane barbone, recapitò la lettera al maggiordomo dei Marex, si udirono applausi a non finire per la sua performance, soprattutto nell'atto di rubare il revolver di André e sparire nuovamente nel parco attraverso la finestra. Certo che Lulubel e il professore avevano fatto un ottimo lavoro: avevano montato addirittura una vera finestra con i cardini per la scena.
Mentre io dormivo, e Miranda e Kanda erano presi dalla loro scena dove udivano i rumori più strani, impauriti dalla loro stessa casa, Tyki, Lavi e Lenalee - che erano fuori dalla scena - andarono a chiamare i gemelli...
«Che palle!» esclamò Debit, mangiando popcorn «Qui si sta così bene! Tra poco ci saranno i cinque minuti di break tra un atto e l'altro, e rinizieremo le vendite!»  
«Già, che noia!  Voglio stare qui!» esclamò il fratello, sdraiato sul suo grembo come una coperta «Non voglio recitare!» si lagnò, non curante delle briciole che gli cadevano addosso.
Poco prima dell'apertura del botteghino per la vendita dei biglietti - il cui ricavato sarebbe andato ad un progetto di beneficenza - i due gemelli avevano ben pensato di fare una capatina al discount dietro la scuola per comprare stuzzichini e bevande, ed avevano aperto una sorta di "angolo ristoro" dove avevano messo in vendita anche le varie cibarie. Tutto, naturalmente, senza il permesso di Emilia.
«Pagherei per non dovermi scollare da qua!» borbottò il gemello dai capelli scuri, buttando la testa all'indietro contro lo schienale della sedia per trovarsi faccia a faccia con Tyki e Lavi «Yo!» li salutò, mettendo le braccia a ciondoloni «Volete salatini?»
«No.» rispose Tyki, ghignando «A quanto pare è arrivato il vostro momento di entrare in scena.»
«Che?» fece Jasdero, sollevando la testa e la sua folta chioma bionda «E chi baderà al traffico di patatine?»
Lenalee rispose sorridendo:  
«Ci penserò io!» disse «Poi spartiremo il ricavato!»
«Assolutamente no!» dissero in coretto, i gemelli.
«Allora sarò costretta ad avvisare la professoressa Emilia...» fece vaga, giocando ad attorcigliarsi la punta di una codina.
I due fratelli sbuffarono e Debit, preso Jasdero in spalla, andò a cambiarsi senza dire nulla.
«Allora starai tu qui, Lenalee?» chiese Tyki.
«Sì, non ti preoccupare.» sorrise la ragazza, sedendosi sul bancone.
«A proposito, Lena...» disse il rosso «Bella recita, prima...»
«Grazie.» ridacchiò, mostrandogli il petofono che aveva requisito ai gemelli tempo prima. Essere rappresentante di classe aveva i suoi pregi «Ma ringrazia Tyki per avermelo chiesto.»
Lavi si girò verso il compagno.
«Come mai tutta questa gentilezza, signor Neo?» chiese, sollevando, scettico, un sopracciglio.
«Oh, beh... Non si fa nulla per nulla...» disse vago, cominciando a tramare alle mie spalle.

La fine del primo tempo fu ricoperta d'applausi.
Tutti restammo nelle nostre posizioni fino a quando il sipario non calò, nascondendoci agli occhi del pubblico, e, solo in quel momento, Kanda fece cadere la cornetta del telefono e si strappò di dosso l'abito che gli avevano fatto indossare.
«Mai più!» tuonò, andando verso gli spogliatoi con Mugen sguainata. Nessuno osò avvicinarsi a lui.
Io e Miranda rimanemmo ad occhi sgranati, senza muovere un muscolo. Per tutto lo spettacolo Kanda aveva recitato benissimo, ma sapevamo che, una volta terminata la sua parte, il samurai avrebbe dato di matto!
«Che tipo...» borbottai, prima di essere investito da una furia rossa.
«Allen!» urlò Lavi, prendendomi per il polso e trascinandomi dietro Kanda «Presto, vieni con me! C'è un cambio di programma!»
«Ma... Ma... io non... che...» farfugliai, mentre il mio amico superava Yuu e mi rinchiudeva in un camerino dove trovai...
«Ciao, Shounen.» nel sentirmi chiamare in quel modo, non ebbi alcun dubbio:  
«Tyki!» esclamai, riconoscendolo «Cosa ci fai qui?» chiesi, un po' a disagio.
Il moro sorrise e mi intrappolò nella camera, ponendosi davanti alla porta. Mi guardai un po' intorno: il camerino non era molto ampio - anzi, assomigliava molto più ad uno sgabuzzino - e mi sentivo particolarmente a disagio tra quelle strette mura in cartongesso, insieme a lui.
«Ora tutti si staranno organizzando per il secondo tempo... e nessuno farà caso a noi due se spariamo per qualche minuto, no?» mi domandò, portandosi leggermente indietro i capelli.
«Non... Non penso ci siano problemi.» gli diedi retta «Devi parlarmi di qualcosa?» domandai, cercando di parere a mio agio anche se non vedevo l'ora di lasciare quel posto.
«Sì.» annuì, posandomi l'indice sotto il mento per poi sollevarmi il volto «Mi piaci tanto, Shounen...» mi sussurrò, guardandomi negli occhi.
Rimasi spiazzato per qualche secondo.
"È... è una dichiarazione?!" pensai stupito tra me e me. Pensavo che il mio fosse un amore a senso unico, un qualcosa che Tyki non avrebbe mai e poi mai ricambiato, e che, al massimo, mi avrebbe potuto usare giust'appunto per divertirsi un po'... invece...
«Non dici nulla?» mi domandò, soffiando sul mio viso «Forse non mi credi? So un modo per provatelo.» disse, posando le labbra sulle mie senza darmi il tempo di capire cosa stesse succedendo.
Spalancai gli occhi nel sentire - nuovamente - il suo respiro nella mia stessa bocca, che schiusi senza rendermene conto, lasciando così libero ingresso alla lingua del portoghese, che stuzzicò appena la mia, trascinandola in una passionale danza.
Era così diverso da quello frettoloso che mi aveva rubato durante le prove; questo era più intenso ed avvolgente, arrivava fino al cuore.
«Tyki...» mugugnai durante quell'effusione, sentendo le mani del moro che mi accarezzavano la schiena e il torace.
«Ora mi rispondi?» domandò, sbottonandomi i primi bottoni della camicia per scendere a baciarmi il collo, facendomi fremere.
«Anche... anche tu mi piaci... tanto...» feci il mio sentimento un po' più piccolo di quello che era in realtà: non mi andava di mettermi troppo a nudo davanti a lui, perciò utilizzai quel minimo di faccia da poker che ancora possedevo.
«Ne sono contento...» mi sussurrò sulla pelle, poggiandomi con la schiena contro il muro.
«Cosa... vuoi fare?» domandai, aggrappandomi alle sue spalle, mentre lo sentivo allargarmi appena le gambe.
«Solo una mezz'oretta di ritardo, Shounen.» rispose, continuando a togliere i bottoni dalle asole «Solo mezz'oretta...» mi ripeté avvolgente, prima di trascinarmi nel piacere più intenso che avessi mai provato in vita mia.  

Quando finalmente ci riassettammo le vesti ed uscimmo da quel camerino dall'aria oramai afosa, raggiungemmo gli altri nostri compagni ed il corpo docente che guardavano lo spettacolo, o meglio la fine dello spettacolo. Erano ormai arrivati alla scena dove André riceveva l'ultima telefonata dalla moglie e ne assisteva telefonicamente all'omicidio, mentre i Rivoire, in piedi insieme a lui, ascoltavano la conversazione costellata di pause. C'erano solo loro tre in quella scena.
«Ah, mio Dio!» recitò Lavi «Ora sotto l'imposta della finestra — pensi — diverse persone — e anche dietro la porta! Stanno facendo scivolare qualcosa al di sotto — Ah! — Chiama qualcuno! urla! — Li spaventerà! — urla — chiamate qualcuno — urla 'Aiuto'! — è orribile! Sì, hai ragione. Non urlare. Correte via e prendete il bambino. Sì, correte — correte attraverso la cucina. Correte! Ah!» terminò, lanciando un urlo acuto.
Lavi era calato benissimo nel suo ruolo, e i gemelli - al contrario di ogni nostra aspettativa - stavano facendo davvero un'ottima performance, utilizzando le migliori espressioni facciali a loro disposizione per esprimere al meglio l'ansia ed il panico per ciò che udivano da quella telefonata.
«Guarda, ragazzino.» mi sussurrò Tyki, indicando Lavi «Sembra proprio che in quei cinque minuti di pausa tra una scena e l'altra anche il tuo amico si sia ben dato da fare con il samurai.»
In effetti Lavi aveva i capelli un po' scompigliati ed una parte della camicia fuori dai pantaloni...
«Imbecille.» dissi tagliente, dandogli una gomitata alla bocca dello stomaco e lasciandolo agonizzante a terra.
Cercai Kanda con lo sguardo, e lo vidi completamente rapito dalla scena, quasi come se tutta la disperazione di André Marex nel perdere la moglie Martha fosse la stessa di Lavi nel perdere Kanda.
Sorrisi appena e mi chinai su Tyki per prendergli la mano. Ero molto contento di come fossero andate le cose, sia per me che per Lavi.
«Oh! Chi ha urlato! Martha! Martha! Eri tu? Rispondi! Rispondi! ho detto! Cosa stanno facendo? Cosa vi stanno facendo? Ah! — Loro stanno venendo uccisi! Li stanno strangolando — ah! — Aiuto! — Omicidio! Aiuto!» urlò, correndo come un pazzo per la stanza, mentre i signori Rivoire tentavano di tenerlo fermo «Aiuto! — Omicidio! — Omicidio! — Aiuto!» continuò ad urlare, frattanto che le luci si spegnevano e calava il sipario, e la sua voce ancora si sentiva, disperata, in lontananza.
Gli applausi investirono la scena come un boato.
Molte persone del pubblico si alzarono in piedi ed alcuni regalarono fischi d'approvazione in stile americano.
«Dobbiamo andare.» sussurrai a Tyki, aiutandolo a rialzarsi.
«Dove?» mi chiese, ancora K.O. per il colpo.
«A salutare il pubblico.» gli dissi, salendo sul palco assieme a tutti gli altri attori, i truccatori, gli scenografi, i tecnici, i sarti e tutti coloro che ci avevano dato una mano per la realizzazione della messa in scena dell'opera.
Il sipario si risollevò e spuntammo tutti insieme in una lunghissima riga, presi per mano. Sorridendo al nostro pubblico, facemmo un profondo inchino per ringraziarli, e loro continuarono ad applaudirci e acclamare a gran voce il BIS. Solo un suono riuscì ad essere più alto dello scroscio degli applausi: il microfono che teneva Lenalee in mano, appena tornata dalla biglietteria.
«Grazie a tutti per essere stati qui con noi!» disse a gran voce «Visto che lo richiedete, saremo lieti di fare un bis della nostra esibizione!» sorrise giuliva, per poi girarsi verso di noi «Giusto il tempo di finire di ricucire il vestito di Kanda e saremo pronti.» ci informò.
«Che?!» urlò Kanda «Non mi vestirò più da donna! Dovrete passare sul mio cadavere!»
Lavi scosse il capo e gli mise una mano sulla spalla:
«Tecnicamente parlando, Yuu-chan, sei stato appena strangolato da dei malviventi...» sorrise in maniera inquietante.
Soffocai una risatina e tornai con gli altri nei camerini per prepararmi nuovamente per lo spettacolo.
Forse, se avessimo presentato un'altra opera, non sarebbe finita così, né sarebbe piaciuta così tanto al pubblico; per questo mi voltai e ringraziai Tyki con lo sguardo, per poi regalargli un altro bacio una volta nascosti dal sipario che ricalava su di noi per l'ennesima volta, pronto a rialzarsi nuovamente non appena gli artisti fossero stati pronti.

[ ...fine. ]
XShade-Shinra




Traduzione Titoli:
-Rideau!: (Cala il) Sipario!



Risposte alle Recensioni:

x LadyDrago88: Grazie! ^^

x __Evelyn__: Sì! Sarebbe fantastico se Lenalee facesse da "agenzia matrimoniale" anche nel manga! XD Grazie per i complimenti! ^^

x Atzlith: Come vedi sei stata premonitrice e in questo capitolo si è mosso Tyki! ** Sono contenta che la scena Lavi x Kanda ti sia piaciuta: non sai quanto mi ha fatto sudare! XD

x YuikoChan: Grazie per il commento ad entrambi i capitoli! xD Allen seme sarebbe pauroso, adatto solo per le comiche o le implicite! XD Quest'ultimo capitolo era più Tyki x Allen, spero dunque ti sia piaciuto! ^^

x cambriren: Purtroppo il copione si trova solamente in francese e mi sono sentita mooolto fortunata quando ne ho trovato uno tradotto per intero in inglese da un'anima pia, altrimenti mi sarei trovata un po' in difficoltà! XD Se vuoi comunque approfondire la trama e i personaggi posso passarti il copione in inglese, non c'è problema! ^^ Thanks per i complimenti!

x Black_Eyeliner: xD Ho usato un po' tutti i personaggi, ma purtroppo non tutti hanno avuto una parte rilevante per limiti di lunghezza imposti dal contest... sob... Avrei voluto dare uno spazio anche a Link e Krory (personaggi che adoro) e ampliare un po' le parti di tutti gli altri, ma non mi è stato possibile... Comunque sono contenta che anche così la storia ti sia piaciuta e spero che questo capitolo sia stato all'altezza delle tue aspettative! ^^


Grazie a tutti coloro che hanno commentato, che hanno messo questa mia FF "Le Théâtre des Horreurs - Le Grand Guignol" tra le loro storie preferite/da ricordare/seguite e a tutti quelli che la hanno solamente letta.
XShade-Shinra

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