Le Théâtre des Horreurs - Le Grand Guignol di XShade_Shinra (/viewuser.php?uid=51964)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Atto primo - Les Coulisses ***
Capitolo 2: *** Atto secondo - La Femme sur le Trône ***
Capitolo 3: *** Atto terzo - Rideau! ***
Capitolo 1 *** Atto primo - Les Coulisses ***
- Le Théâtre
des Horreurs - Le Grand Guignol -
}* Dedicata
ad Atzlith *{
«Cosa?!
Mettere su una rappresentazione teatrale del genere?! Ma Romeo e
Giulietta sono forse morti?!» [Shounen-ai - Tyki
x
Allen, Lavi x Kanda]
FanFiction classificata
2°
al Contest "Dietro
le
quinte" indetto da shari-chan
sul Forum Collection of Starlight - C.o.S.
-Autore:
XShade-Shinra
-Titolo:
Le Théâtre des Horreurs - Le Grand Guignol
-Contest:
Dietro le quinte
-Fandom:
D.Gray-man
-Pairing: Poker (Tyki x
Allen), Lavanda
(Lavi x Kanda) ~ o LavYu
che dir si voglia
-Personaggi (principali): Allen
Walker, Tyki Mikk, Lenalee Lee, Lavi, Yuu Kanda, Emilia, Jasdero,
Debit, Miranda Lotto
-Generi:
Commedia, Sentimentale, Introspettivo [pur narrando di un'opera
thriller/dark del Grand Guignol, questa FF NON è
né Thriller, né Dark, né Horror]
-Rating:
Giallo
-Warnings:
Shounen-ai, AU, tendenza all'OOC
-Chapters: 3
-Tema:
Rappresentazione Teatrale - Dietro le Quinte
-Disclaimer:
Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni e comunque non
esistono/non sono esistiti realmente, come d’altronde i fatti
in essa narrati. Inoltre questi personaggi non mi appartengono
(purtroppo...), ma sono proprietà dei relativi autori;
questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro ma
solo per puro divertimento.
-Credits:
L'opera teatrale che i protagonisti di questa FF dovranno interpretare
s'intitola "Au Téléphone" (Al Telefono) di
André de Lorde, rappresentata nel teatro "Grand Guignol".
L'opera narra di un uomo che è costretto a lasciare la
famiglia nella casa in campagna dove soggiornano per tornare in
città per lavoro, e assiste in diretta telefonica
all'omicidio della stessa.
L'opera teatrale è ambientata nei primi del novecento, nel
periodo dell'invenzione del telefono, appena cominciò ad
essere utilizzato. Le ambientazioni sono due: nella residenza di
campagna dei Marex e nella casa dei Rivoire, loro amici.
Ai fini di una migliore comprensione della storia, riporto di seguito
una tabella dei personaggi di Au
Téléphone e chi li dovrà
interpretare... secondo il copione, perlomeno!
Personaggi
ANDRÉ MAREX [Lavi]
MARTHA MAREX, sua moglie [Lenalee]
PIERRE MAREX, il loro piccolo figlio [Allen]
BLAISE, un anziano domestico [Link]
NANETTE, un'anziana domestica [Miranda]
UN VAGABONDO, un giovane barbone [Tyki]
RIVOIRE, un amico di Marex [Debit]
LUCIENNE RIVOIRE, moglie di Rivoire [Jasdero]
JUSTIN, un domestico dei Rivoire [Krory]
Scene
La casa in campagna a Château de la Chesnaye, e la casa dei
Rivoire a Parigi
Ambientazione
Primi del Novecento
Non essendoci una traduzione in italiano dell'opera - almeno, io non
l'ho trovata - l'ho dovuta tradurre dall'inglese io stessa. Nella FF
troverete
alcune battute tratte dall'opera: la punteggiatura e le maiuscole sono
state mantenute identiche all'originale.
-Note Personali:
Il Grand Guignol è un teatro abbastanza noto a Parigi, ormai
chiuso. Era soprannominato "il teatro dei medici" o "il teatro degli
orrori" a causa degli spettacoli che venivano rappresentati, dove
regnava lo splatter, l'horror e il terrore. Un horror completamente
diverso da quello che siamo abituati a vedere noi ora: un horror
psicologico, che giocava sull''atmosfera e la suspance, narrando di
storie particolarmente macabre - a volte anche a sfondo sessuale - dove
l'antieroe aveva la meglio.
Se ne volete sapere di più, wikipedia è sempre a
disposizione dei più curiosi o gli affamati di sapere e di
chicche. <3 Chissà, magari anche voi vi innamorerete
di questo teatro e dei suoi spettacoli. Se avessi una macchina del
tempo farei un salto nella novecentesca Paris! ...Peccato
che poi
capirei molto poco dei testi... se qualcuno che sa il francese volesse
venire con me a fare da traduttore sappia gli pagherei vitto e
alloggio! <3 Spargete voce...
Buona lettura!
- Le Théâtre
des Horreurs - Le Grand Guignol -
Atto primo - Les Coulisses
Eravamo tutti
tremendamente in ansia per lo spettacolo che stavamo per
mettere in scena.
Voltandomi verso i miei compagni di classe - e di sventura -
notai che
tutti avevano il mio stesso colorito poco salutare, nonostante i
centimetri di cerone spalmato sul viso. Gli unici due che sembravano
tranquilli e a proprio agio erano Tyki e Lavi: se ne stavano da una
parte a chiacchierare tra loro... Chissà cosa avevano da
dirsi...
"Non sono geloso, almeno, non di Lavi." mi ricordai,
sbuffando. Il mio
amico - vestito da nobil'uomo per la recita - era l'unico che conosceva
i taciuti sentimenti che provavo per il nostro compagno portoghese, e
più di una volta aveva cercato di convincermi a
dichiararmi... "Ma come posso confessarmi ad un Latin Lover come Tyki
Mikk?!" sbuffai, andando vicino al sipario ancora calato "Se penso cosa
mi ha fatto alle prove, poi... Davanti a tutti!" arrossii mentre spiavo
da dietro la tenda, vedendo la sala già abbastanza piena
nonostante mancasse mezz'ora all'inizio dello rappresentazione.
Richiusi lo spiraglio e rimasi lì, sprofondando
di vergogna ricordando l'episodio alle prove...
Tyki, Lenalee e Lavi erano in un angolo del palcoscenico, vestiti con
gli abiti di scena per iniziare le loro prove.
Un plebiscito aveva voluto Lavi nei panni di André Marex, il
protagonista, e, ovviamente, era stata scelta Lenalee per il ruolo di
Martha, la moglie di Marex. Il portoghese li stava aiutando dato che
era
l'unico a non aver problemi a parlare di certe cose...
«Tyki, lui non può baciarmi...»
sussurrò la cinese, indicando Lavi, con le gote rosse per
l'imbarazzo «Ci sarà anche mio fratellone Komui la
sera dello spettacolo, e lo ucciderà!» aveva un
fratello molto, molto geloso della propria sorellina.
«Ma c'è nel copione!» disse Tyki,
indicando il copione nel punto esatto del bacio.
«Non importa! Sarebbe come firmare una condanna a
morte!» continuò la cinese.
Lavi sbuffò, scrollando la testa:
«Non possiamo fare finta?» propose.
«Giammai!» fece Tyki in modo plateale
«Guardate che non dovete usare per forza la lingua, basta
anche solo un bacio a fior di labbra!»
Lenalee arrossì ancora di più e strinse le
spalle, mentre Lavi guardò da un'altra parte.
«Grrr...» ringhiò il portoghese
«Shounen!» gridò, richiamando la mia
attenzione. Quando diceva “ragazzino” si riferiva
sempre a me.
In quel momento stavo aiutando Marie a spostare i mobili che avremo
utilizzato per fare scenografia, ed ero del tutto estraneo alla
discussione fra i tre - che mi avrebbe spiegato Lavi solo
più tardi.
«Vieni un attimo.» mi chiamò, muovendo
le dita.
«Arrivo.» dissi, posando il tavolinetto e
avvicinandomi a lui «Cosa c'è, Ty--» ma
non riuscii a terminare la frase che l'interessato mi
pizzicò per il mento e posò le labbra sulle mie,
facendomi spalancare gli occhi che divennero della stazza di due
piattini da caffè.
Lavi e Lenalee assistettero senza parole alla breve scena. Il silenzio
fu rotto dal portoghese, quando lasciò le mie labbra e si
rivolse nuovamente ai due protagonisti:
«Vedete come si fa? È facile, no?» disse
loro, poco prima che Lavi mi prendesse di peso e mi portasse
velocemente nei camerini prima che potessi ammazzare il nostro
compagno.
Scrollai la testa, ordinandomi di non perdermi in quei
pensieri, e
cominciai a ripassare le battute mentre mi guardavo intorno.
Vidi Lulubell e il professor Tiedoll che stavano finendo di
sistemare i
pannelli con le scenografie che avevano finito di spennellare di
vernice trasparente proprio quella mattina. Essendo entrambi francesi,
avevano preso il monopolio della scenografia, dicendo che erano "gli
unici qui dentro capaci di riportare le atmosfere Parigine nelle quali
si svolge l'opera teatrale" che avevamo scelto.
«Nanette...» borbottai, mettendomi una
mano sulla
pancia che gorgogliava. Prima di venire a teatro avevo svaligiato mezzo
frigo per l'ansia, ma era servito a ben poco...
«Moyashi!» sentì un urlo alle
mie spalle
e un copione arrotolato mi colpì in testa con ferocia
«Che fai lì impalato?!» si trattava del
mio compagno Kanda, il regista.
«Quello che fanno tutti, Bakanda!»
ringhiai,
affrontandolo.
Nonostante fossimo molto bravi quando si trattava di
lavorare insieme,
tra di noi non era mai scorso buon sangue...
«Non mi pare che tu sia pronto! Ti mancano le
scarpe!» mi fece notare senza pietà.
«Un attimo di respiro, per favore!»
quasi
supplicai, con le mani al cielo.
«Assolutamente no! Vai a finirti di preparare
prima che ti
affetti con Mugen!»
La voce della professoressa di materie umanistiche
arrivò
fredda e affilata da dietro di noi:
«Hai nuovamente portato qui la tua spada,
Kanda?»
chiese severa, al che il regista le riserbò uno sguardo di
fuoco, senza rispondere.
«Tch!» fece, girandosi e andando a
sgridare qualche
altro povero Cristo. Non riuscivo proprio a capire come quel pazzoide
potesse piacere a Lavi, come quest'ultimo mi aveva confidato tempo
prima...
«È davvero un regista
insopportabile...»
borbottò Emilia, per poi rivolgersi direttamente a me
«Allen, ti cercavo. Non riesco a trovare Lenalee... non
è che, per caso, l'hai incrociata?»
domandò ansiosa.
«No.» risposi mite, muovendo il capo per
guardarmi
intorno «Che sia da Jasdero e Debit all'ingresso a vedere
come procede la vendita dei biglietti?» tentai
«Tanto loro entreranno in scena solo al secondo atto, magari
è andata a farli visita.»
Lei ci pensò su, poi annuì e
marciò
verso l'ingresso, passando dai camerini dove Link e il professor Cross
stavano finendo di truccare gli artisti.
Nonostante lo scetticismo iniziale, era stata proprio lei a
mandare
all'aria l'idea dei bigliettini anonimi per decidere che opera teatrale
mettere in scena e dar retta solamente ad una voce; proprio per questo
aveva fatto di tutto affinché lo spettacolo fosse perfetto,
venendo sempre ad ogni prova ed aiutandoci come meglio poteva.
«Cosa?! Mettere su una rappresentazione teatrale del genere?!
Ma Romeo e Giulietta sono forse morti?!» esclamò
la professoressa Emilia, mentre estraeva dallo scatolone i bigliettini
anonimi per la scelta del tema per la rappresentazione teatrale di fine
anno.
«Beh, professoressa... in effetti...»
farfugliò Miranda, che teneva i conti dei voti alla lavagna.
«Ma vi rendete conto quanto sia difficile mettere su uno
spettacolo del Grand Guignol?!» domandò, scrutando
i suoi alunni dal primo all'ultimo per capire di chi fosse stata quella
malsana idea
«Sarebbe quasi più
facile fare uno spettacolo del teatro tradizionale Nō o del Kabuki.»
«Mi scusi!» una mano si sollevò dal
fondo della classe «Ma cos'è 'sto Gran
Ghignò?»
domandò Debit, intento a
truccarsi con Jasdero utilizzando un unico specchietto da borsetta.
«L'ignoranza fa da padrona qui!» esclamò
la docente, requisendo loro lo specchietto e cominciando a spiegare
«Il Grand Guignol è un teatr--» ma venne
interrotta da una voce calda ed avvolgente proveniente da lì
vicino.
«È un teatro parigino dove venivano messi in scena
spettacoli macabri.» era Tyki Mikk.
«Tyki, sei stato forse tu a proporlo?» chiese la
professoressa, guardandolo stupita. Non avrebbe mai immaginato che
quell'asino del suo alunno potesse conoscere quel genere teatrale. Era
invece più dell'idea che fosse stata Lulubel a proporlo,
dato che era di origini francesi.
«Esattamente. Io adoro questo genere!»
esclamò, alzandosi in piedi «Sangue, sesso,
sofferenza! Dove lo troverei tutto questo in una volta sola se non agli
spettacoli del Teatro degli Orrori?!» sembrava un invasato
quando parlava di certe cose. Tyki era conosciuto per essere un ragazzo
dai gusti macabri e particolari.
Scossi il capo a quella misera performance e sbattei la fronte sul
banco in segno di resa.
"Perché mi dovevo innamorare proprio di un imbecille del suo
calibro?" mi chiesi, sbuffando "Certo, è bello e
intelligente, anche se ha certi comportamenti indisponenti e da
psicopatico..."
Mentre ero
perso nella
mia disperazione, non mi accorsi che Lavi stava
ghignando in maniera un po' strana...
«Bene, Tyki.» sorrise Emilia, mettendogli un segno
“più” nel registro «Allora ho
proprio l’opera che fa per te: Au
Téléphone.»
«Eh?!» fece, sconvolto «Ma lì
non ci sono scene sconce...»
«Appunto.» sorrise maligna, chiudendo lì
la questione.
«Professoressa?» la chiamai «E gli altri
bigliet--»
«Silenzio!» richiese «Ringraziate il
vostro compagno. Si farà ciò che ha deciso
lui.»
Espirai pesantemente e vidi Lavi avvicinarsi a me, seguito
da
Tyki vestito da barbone - stranamente stava bene con quegli abiti
sgualciti, non ledevano in nessun modo la sua figura.
«Miranda e Link sono pronti.» mi
avvisò
il mio amico.
«Però manca Lenalee...»
riferii loro.
«E dov'è?!» chiese Lavi.
«Probabilmente non ti vuole baciare durante la
scena d'addio,
guercino...» ridacchiò Tyki, prendendosi una
gomitata tra le costole dall'interessato.
«Imbecille.» dicemmo in coro,
fulminandolo con lo
sguardo.
Il ragazzo dalla pelle abbronzata fece per ribattere, quando
Emilia
corse nuovamente verso di noi:
«Non trovo Lenalee da nessuna parte...»
quasi
pianse.
«Pro--Professoressa?» la
chiamò Miranda,
arrivando trafelata davanti a noi «Lenalee ha... ha un
problema...» sussurrò all'orecchio della docente
«Po--Potrebbe venire un attimo?»
Emilia annuì e seguì l'alunna fino ai
camerini.
«Che succede?» domandai retoricamente.
«Andiamo a vedere!» rise Tyki,
trascinandoci dietro
la docente.
[ Continua... ]
XShade-Shinra
- Note:
- I
gemelli Jasdero e Debit sono americani, quindi (a rigor di
logica) dovrebbero parlare in slang. Per questo motivo ho utilizzato
un linguaggio un po' più gergale per loro.
- Nō e Kabuki:
Il Nō (能)
è una forma di teatro sorta in Giappone nel XIV secolo che
presuppone una cultura abbastanza elevata per essere compreso, a
differenza del kabuki che ne rappresenta la sua volgarizzazione. I
testi del nō sono costruiti in modo da poter essere interpretati
liberamente dallo spettatore, ciò è dovuto in
parte alla
peculiarità della lingua che presenta numerosi omofoni.
È
caratterizzato dalla lentezza, da una grazia spartana e dall'uso di
maschere caratteristiche. [ fonte]
Traduzione Titoli:
- Le
Théâtre des Horreurs - Le Grand Guignol:
Il
Teatro degli Orrori - Il Grand Guignol
- Les Coulisses:
(Dietro) le Quinte
|
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Capitolo 2 *** Atto secondo - La Femme sur le Trône ***
- Le Théâtre
des Horreurs - Le Grand Guignol -
Atto secondo - La Femme
sur le Trône
Emilia bussò con insistenza alla porta dei servizi
indicatale da Miranda, chiamando la propria alunna:
«Lenalee? Va tutto bene?» domandò,
attendendo risposta con ansia.
«No.» rispose una voce mortificata.
«Che succede?» chiese la docente, costernata.
Noi, intanto, spiavamo la scena in silenzio da dietro i servi muti che
reggevano gli abiti di scena per i gemelli.
«Non ce la faccio, professoressa...» la voce della
cinese
era pesante e spezzata, come se stesse trattenendo le lacrime
«Ho
un terribile attacco di mal di pancia... Mi scusi...»
Mi portai una mano alla bocca.
"Povera Lenalee." pensai "Posso immaginare come si senta... Il
nervosismo può prendere una persona in diversi modi..."
«Professoressa,» continuò la cinese
«non penso proprio che potrò
recitare...»
«Non dire così Lenalee.»
cercò di
tranquillizzarla, Emilia «Mancano ancora... ehm...»
cercò Miranda con gli occhi.
«Dieci minuti...» l'alunna rispose in un sussurro,
senza nemmeno dover controllare l'orologio.
«Mancano ben
dieci
minuti! Sono sicura che riuscirai ad essere pronta!» sostenne
la
docente, ma un nuovo rumore proveniente dalla stanza chiusa le fece
capire che le speranze erano poche e vane.
Miranda scosse il capo.
«Non penso ce la faccia...» sussurrò.
«Dannazione!» esclamò la bionda
professoressa,
bussando nuovamente alla porta dei servizi «Sei proprio
sicura di
non farcela?» chiese alla studentessa.
«Sì... non penso di poter uscire molto presto da
qui... Scusatemi!»
Mi guardai con gli altri, e feci loro cenno di allontanarci. Una volta
fuori dai camerini, Lavi prese la parola:
«Potremmo ritardare lo spettacolo...»
«Di quanto? Un’ora?» fece scocciato, il
portoghese.
Guardai Tyki in modo strano. Certo, si era sempre esercitato per questo
giorno, ma non pensavo lo attendesse con tanta impazienza!
«Beh, Lenalee è una figura
importantissima!» gli fece notare Lavi.
«Bah!» fece l'altro ragazzo, alzando gli occhi al
cielo «Vado a fumare.» avvisò.
Stava per girarsi ed andare via, quando anche Emilia tornò
indietro, seguita da Miranda, Kanda e Link - che, sicuramente, dovevano
averla raggiunta sentendo le sue urla.
«Un attimo di attenzione, prego!» disse ad alta
voce,
battendo le mani per richiamare tutti «C'è un
grosso
problema!»
Pur sapendo il problema, anche noi ci radunammo a mezzaluna davanti
alla professoressa, attendendo il verdetto ufficiale. Sperai di tutto
cuore che avesse deciso di far slittare lo spettacolo di qualche
minuto, così avremmo potuto ripassare meglio le battute e
non ci
sarebbero stati problemi con Lenalee, anche perché nessuno
oltre
lei sapeva tutte le sue battute... O no?
«Lenalee Lee è impossibilitata a prendere parte
alla
recita.» spiegò, e la sua voce fu coperta da un
indisponente chiacchiericcio che riprese con un colpo di tacco al suolo
«Per cui... ci serve un sostituto!»
Un enorme boato si sollevò tra i presenti.
"Un sostituto?!" pensai incredulo "Chi mai potrebbe prendere il posto
di Lenalee?! Non abbiamo nemmeno il gobbo per aiutare il possibile
volontario!"
Molti sollevarono la mia stessa perplessità, ma Emilia
chiese di nuovo silenzio:
«Ragazzi, state buoni, per piacere.» disse gentile
«Ho pensato a tutto. Qui tra noi c'è una sola
persona che
conosce abbastanza bene le battute di tutti e non ha bisogno nemmeno di
fastidiosissime parrucche.»
La guardammo senza parole, poi la sua mano si mosse e il suo dito - che
in quel momento sembrava la canna di una pistola - puntò
verso... Kanda?!
«Eh?» fece l'orientale, particolarmente stizzito
per essere stato additato.
«Sarà Kanda a prendere il posto della vostra
compagna.» disse la docente, raggiante.
Yuu la guardò senza batter ciglio, poi fece retro-front e se
ne andò verso
i camerini.
«Scordatevelo! Non mi vestirò mai da
donna!» disse lugubre.
Emilia - aspettandosi quel comportamento da parte del ragazzo - non si
diede per vinta e lo rincorse, cominciando a blaterare scuse e
spiegazioni:
«Nel teatro greco prendevano parte alla rappresentazione
solamente gli uomini, quindi vestirsi da donna non era poi
così
strano; anche Jasdero interpreterà una donna! E poi il bello
del
teatro è proprio il poter impersonare un ruolo diverso dal
proprio così da...»
Kanda la fermò:
«Ho chiesto di fare il regista appunto per non dover
recitare!» l'unico motivo per il quale non sguainava Mugen
era il
fatto che Emilia fosse una donna, e lui era troppo cavaliere per
prendersela con il gentil sesso.
«Facendo il regista hai potuto assistere a tutte le prove!
Sei
l'unico in gradi di interpretare quel ruolo.»
giocò
sull'orgoglio «Ho scelto te senza nessun indugio appunto
perché so di cosa puoi essere capace, se solo lo
vuoi!»
Kanda le riserbò un'occhiata di fuoco, ma si prese qualche
secondo prima di ribattere:
«Non mi hai mai sentito recitare!» Kanda non dava
del "lei" a nessuno, nemmeno ai docenti.
«Non importa. So che devi essere bravissimo!»
sostenne,
parandosi davanti a lui in modo da arrestare la sua ritirata
«Se
non accetti, ci vedremmo costretti ad annullare lo spettacolo, e la
colpa andrà soprattutto sul regista.»
Lo guardò negli occhi, e solo dopo parecchi secondi Kanda
girò il volto ed infine parlò:
«Tch! Dove sono i vestiti?» chiese burbero.
Emilia ci mostrò il pollice in segno di vittoria, mentre noi
ridevamo appena.
"Povero Kanda... Sarà uno smacco notevole per il suo
onore..."
pensai, andando verso lo spogliatoio per mettermi le scomodissime
scarpe da bambino che dovevo calzare per la scena.
«Quanto manca?» sentì domandare da Link.
«Tre minuti!» rispose Miranda.
«Dobbiamo sbrigarci!» disse la docente, trascinando
Kanda nel camerino, assieme a Marie e Daisya.
«Buon divertimento, guercino. Sono certo che oggi
è la tua
giornata fortunata!» ghignò Tyki, dando una pacca
sulla
schiena di Lavi.
All'inizio non capii cosa avesse voluto dire il moro - e, anzi, mi
ingelosii un poco nel vederli così affiatati - ma, ben
presto,
ogni mia domanda avrebbe trovato risposta.
Nonostante i dieci minuti di ritardo - utilizzati per vestire e
truccare il nostro ex-regista - il pubblico non sembrò
particolarmente irritato dall'accaduto: eravamo ancora dentro i
quindici minuti accademici.
Lo spettacolo procedette per il meglio: le parti di Nanette e Blaise -
i due domestici di casa Marex - erano perfette per Miranda e Link. Il
carattere della ragazza era coincidente con quello della vecchia ed
insicura sessantenne che doveva interpretare, ed anche il ruolo di
impettito maggiordomo era perfetto per uno come Link.
A me era toccato interpretare il bambino - vista la mia altezza -; non
si
trattava di una parte particolarmente difficile, dato che ben presto mi
sarei dovuto addormentare.
Per quanto riguardava Lavi, beh, lui non aveva certo problemi
impersonando il protagonista: avrebbe potuto interpretare alla
perfezione qualsiasi ruolo! Era sempre stato molto bravo in queste
cose. L'unico che sembrava avere un po' di problemi sul palco - non
solo per i capelli legati in modo diverso, ma anche per gli abiti
decisamente scomodi - era Kanda, il quale a volte storpiava le battute,
ma noi altri eravamo sempre pronti a cambiare un poco le nostre per
poter mascherare l'errore.
Fu solo durante la scena nella quale André Marex dava i
saluti
alla famiglia che, finalmente, compresi le parole di Tyki. E mi diedi
dello stupido per non averle capite prima. Erano così
lampanti...
«Cosa vorresti
che ti portassi?» mi domandò Lavi,
accarezzandomi i capelli.
Dovevamo usare tutti un tono di voce abbastanza alto, dato che
l'utilizzo dei microfoni non era contemplato.
«Oh, Papy!
Portami una sorellina.» gli chiesi raggiante.
«Oddio,
è troppo costosa.» mi rispose,
sorridendo.
«Ma, Papy, ne
voglio una lo stesso.»
«Bene, vedremo.»
«Se una nuova
è troppo costosa, comprane una di seconda mano.»
dissi, rubando qualche risatina al pubblico.
Lavi rise sonoramente e mi diede un bacio sulla fronte.
«Una di
seconda mano! Molto bene, cara.» sorrise,
avvicinandosi poi a Kanda.
Trattenni il fiato.
Senza che me ne accorgessi, eravamo arrivati alla scena del bacio di
addio tra i Marex.
L'orientale guardò il ragazzo con un misto di stupore e
tanta
voglia di uccidere. Forse non pensava che Lavi avrebbe voluto veramente
fare quella scena.
«Provaci, Baka
Usagi.» gli sussurrò in tono di
sfida, Kanda. Gli occhi ridotti a due scure fessure.
«Eccome se ci provo, Yuu-chan.»
bisbigliò di rimando, posando una mano sulla guancia del
moro e
l'altra alla sua vita, resa leggermente stretta dal bustino che aveva
sotto il vestito.
«Non oser--» cominciò a ringhiare, senza
poter
finire la frase - che sarebbe di certo terminata con la minaccia di
ucciderlo - perché Lavi posò con nonchalance le
labbra
sulle sue, in un bacio dalle tinte delicate, dove - sfidando la morte -
strinse un po' più a sé l'ex-regista, tanto da
poter
sentire l'accelerato battito del suo cuore contro il proprio.
Guardai quei due con un pizzico di nostalgia, ricordando il bacio che
mi ero scambiato con Tyki.
Il pubblico applaudì alla scena e pensai che, da un momento
all'altro, Komui avrebbe fatto irruzione sul palco per punire
l'irriverenza
di Lavi contro "Lenalee", ma, sicuramente, Emilia doveva aver avvisato
il cinese che la sorella non avrebbe potuto prendere parte allo
spettacolo.
Una volta terminato il bacio, Kanda rimase impalato sul palco senza
poter spiccicare parola. L'unica sua fortuna era il fatto che Lavi
dovesse parlare con Link in quel momento, così si sarebbe
potuto
riprendere. Dall'espressione che aveva in volto, però, non
sembrava affatto scocciato dall'accaduto.
Nel frattempo, nei
camerini...
«Lenalee?» chiamò Emilia, bussando ai
servizi «Come va?»
In quel momento, la porta del bagno si aprì, ed
uscì una
raggiante una Lenalee dal colorito roseo nella sua classica tenuta:
vestitino corto, stivaloni e capelli raccolti in due codine.
«Tutto a meraviglia.» rise.
«Eh?» fece meravigliata la docente «Ma...
non sembra che tu stia male...»
«Infatti.» rise la cinese «Ho solo fatto
un favore ad
una certa persona... e a sentire gli applausi è andata alla
grande! Chissà come se la sta cavando ora, Tyki!»
[ ...continua... ]
XShade-Shinra
Traduzione Titoli:
-La Femme sur le
Trône: La Donna sul Trono (vi lascio
immaginare quale sia il trono!XD)
Risposte alle Recensioni:
x Atzlith:
^^ Certo, dedicata a te! <3 L'ho scritta pensandoti e sperando
che ti piacesse! ^^ Grazie per i complimenti! XD Spero di non ricevere
uno sputo per come si stanno svolgendo i fatti, visto che avevi
previsto Lenalee già K.O.! XD
x __Evelyn__: Mi
dispiace che qui non si trattino i tuoi pair preferiti! ^^' Ma
mi rifarò sicurtamente in altre FF, stanne certa! ^^
Povera Lenalee, le volete tutti molto bene, noto! XD
Riscrivo qui la trama dello spettacolo, nel caso ti sia sfuggita:
"L'opera teatrale che i
protagonisti di questa FF dovranno interpretare
s'intitola "Au Téléphone" (Al Telefono) di
André de Lorde, rappresentata nel teatro "Grand Guignol".
L'opera narra di un uomo che è costretto a lasciare la
famiglia nella casa in campagna dove soggiornano per tornare in
città per lavoro, e assiste in diretta telefonica
all'omicidio della stessa. "
Se ci sono altri problemi non esitare a dirmelo! ^^
|
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Capitolo 3 *** Atto terzo - Rideau! ***
- Le Théâtre des Horreurs - Le Grand Guignol -
Atto terzo - Rideau!
Lo spettacolo procedette senza problema alcuno.
All'entrata in scena di Tyki che, nei panni del giovane barbone,
recapitò la lettera al maggiordomo dei Marex, si udirono
applausi a non finire per la sua performance, soprattutto nell'atto di
rubare il revolver di André e sparire nuovamente nel parco
attraverso la finestra. Certo che Lulubel e il professore avevano fatto
un ottimo lavoro: avevano montato addirittura una vera finestra con i
cardini per la scena.
Mentre io dormivo, e Miranda e Kanda erano presi dalla loro scena dove
udivano i rumori più strani, impauriti dalla loro stessa
casa, Tyki, Lavi e Lenalee - che erano fuori dalla scena - andarono a
chiamare i gemelli...
«Che palle!» esclamò Debit, mangiando
popcorn «Qui si sta così bene! Tra poco ci saranno
i cinque minuti di break tra un atto e l'altro, e rinizieremo le
vendite!»
«Già, che noia! Voglio stare
qui!» esclamò il fratello, sdraiato sul suo grembo
come una coperta «Non voglio recitare!» si
lagnò, non curante delle briciole che gli cadevano addosso.
Poco prima dell'apertura del botteghino per la vendita dei biglietti -
il cui ricavato sarebbe andato ad un progetto di beneficenza - i due
gemelli avevano ben pensato di fare una capatina al discount dietro la
scuola per comprare stuzzichini e bevande, ed avevano aperto una sorta
di "angolo ristoro" dove avevano messo in vendita anche le varie
cibarie. Tutto, naturalmente, senza il permesso di Emilia.
«Pagherei per non dovermi scollare da qua!»
borbottò il gemello dai capelli scuri, buttando la testa
all'indietro contro lo schienale della sedia per trovarsi faccia a
faccia con Tyki e Lavi «Yo!» li salutò,
mettendo le braccia a ciondoloni «Volete salatini?»
«No.» rispose Tyki, ghignando «A quanto
pare è arrivato il vostro momento di entrare in
scena.»
«Che?» fece Jasdero, sollevando la testa e la sua
folta chioma bionda «E chi baderà al traffico di
patatine?»
Lenalee rispose sorridendo:
«Ci penserò io!» disse «Poi
spartiremo il ricavato!»
«Assolutamente no!» dissero in coretto, i gemelli.
«Allora sarò costretta ad avvisare la
professoressa Emilia...» fece vaga, giocando ad
attorcigliarsi la punta di una codina.
I due fratelli sbuffarono e Debit, preso Jasdero in spalla,
andò a cambiarsi senza dire nulla.
«Allora starai tu qui, Lenalee?» chiese Tyki.
«Sì, non ti preoccupare.» sorrise la
ragazza, sedendosi sul bancone.
«A proposito, Lena...» disse il rosso
«Bella recita, prima...»
«Grazie.» ridacchiò, mostrandogli il
petofono che aveva requisito ai gemelli tempo prima. Essere
rappresentante di classe aveva i suoi pregi «Ma ringrazia
Tyki per avermelo chiesto.»
Lavi si girò verso il compagno.
«Come mai tutta questa gentilezza, signor Neo?»
chiese, sollevando, scettico, un sopracciglio.
«Oh, beh... Non si fa nulla per nulla...» disse
vago, cominciando a tramare alle mie spalle.
La fine del primo tempo fu ricoperta d'applausi.
Tutti restammo nelle nostre posizioni fino a quando il sipario non
calò, nascondendoci agli occhi del pubblico, e, solo in quel
momento, Kanda fece cadere la cornetta del telefono e si
strappò di dosso l'abito che gli avevano fatto indossare.
«Mai più!» tuonò, andando
verso gli spogliatoi con Mugen sguainata. Nessuno osò
avvicinarsi a lui.
Io e Miranda rimanemmo ad occhi sgranati, senza muovere un muscolo. Per
tutto lo spettacolo Kanda aveva recitato benissimo, ma sapevamo che,
una volta terminata la sua parte, il samurai avrebbe dato di matto!
«Che tipo...» borbottai, prima di essere investito
da una furia rossa.
«Allen!» urlò Lavi, prendendomi per il
polso e trascinandomi dietro Kanda «Presto, vieni con me!
C'è un cambio di programma!»
«Ma... Ma... io non... che...» farfugliai, mentre
il mio amico superava Yuu e mi rinchiudeva in un camerino dove
trovai...
«Ciao, Shounen.» nel sentirmi chiamare in quel
modo, non ebbi alcun dubbio:
«Tyki!» esclamai, riconoscendolo «Cosa ci
fai qui?» chiesi, un po' a disagio.
Il moro sorrise e mi intrappolò nella camera, ponendosi
davanti alla porta. Mi guardai un po' intorno: il camerino non era
molto ampio - anzi, assomigliava molto più ad uno sgabuzzino
- e mi sentivo particolarmente a disagio tra quelle strette mura in
cartongesso, insieme a lui.
«Ora tutti si staranno organizzando per il secondo tempo... e
nessuno farà caso a noi due se spariamo per qualche minuto,
no?» mi domandò, portandosi leggermente indietro i
capelli.
«Non... Non penso ci siano problemi.» gli diedi
retta «Devi parlarmi di qualcosa?» domandai,
cercando di parere a mio agio anche se non vedevo l'ora di lasciare
quel posto.
«Sì.» annuì, posandomi
l'indice sotto il mento per poi sollevarmi il volto «Mi piaci
tanto, Shounen...» mi sussurrò, guardandomi negli
occhi.
Rimasi spiazzato per qualche secondo.
"È... è una dichiarazione?!" pensai stupito tra
me e me. Pensavo che il mio fosse un amore a senso unico, un qualcosa
che Tyki non avrebbe mai e poi mai ricambiato, e che, al massimo, mi
avrebbe potuto usare giust'appunto per divertirsi un po'... invece...
«Non dici nulla?» mi domandò, soffiando
sul mio viso «Forse non mi credi? So un modo per
provatelo.» disse, posando le labbra sulle mie senza darmi il
tempo di capire cosa stesse succedendo.
Spalancai gli occhi nel sentire - nuovamente - il suo respiro nella mia
stessa bocca, che schiusi senza rendermene conto, lasciando
così libero ingresso alla lingua del portoghese, che
stuzzicò appena la mia, trascinandola in una passionale
danza.
Era così diverso da quello frettoloso che mi aveva rubato
durante le prove; questo era più intenso ed avvolgente,
arrivava fino al cuore.
«Tyki...» mugugnai durante quell'effusione,
sentendo le mani del moro che mi accarezzavano la schiena e il torace.
«Ora mi rispondi?» domandò,
sbottonandomi i primi bottoni della camicia per scendere a baciarmi il
collo, facendomi fremere.
«Anche... anche tu mi piaci... tanto...» feci il
mio sentimento un po' più piccolo di quello che era in
realtà: non mi andava di mettermi troppo a nudo davanti a
lui,
perciò utilizzai quel minimo di faccia da poker che ancora
possedevo.
«Ne sono contento...» mi sussurrò sulla
pelle, poggiandomi con la schiena contro il muro.
«Cosa... vuoi fare?» domandai, aggrappandomi alle
sue spalle, mentre lo sentivo allargarmi appena le gambe.
«Solo una mezz'oretta di ritardo, Shounen.»
rispose, continuando a togliere i bottoni dalle asole «Solo
mezz'oretta...» mi ripeté avvolgente, prima di
trascinarmi nel piacere più intenso che avessi mai provato
in vita mia.
Quando finalmente ci riassettammo le vesti ed uscimmo da quel camerino
dall'aria oramai afosa, raggiungemmo gli altri nostri compagni ed il
corpo docente che guardavano lo spettacolo, o meglio la fine dello
spettacolo. Erano ormai arrivati alla scena dove André
riceveva l'ultima telefonata dalla moglie e ne assisteva
telefonicamente all'omicidio, mentre i Rivoire, in piedi insieme a lui,
ascoltavano la conversazione costellata di pause. C'erano solo loro tre
in quella scena.
«Ah, mio Dio!»
recitò Lavi
«Ora sotto
l'imposta della finestra — pensi
— diverse persone — e anche dietro la porta! Stanno
facendo scivolare qualcosa al di sotto — Ah! —
Chiama qualcuno! urla! — Li spaventerà!
— urla — chiamate qualcuno — urla
'Aiuto'! — è orribile! Sì, hai ragione.
Non urlare. Correte via e prendete il bambino. Sì, correte
— correte attraverso la cucina. Correte! Ah!»
terminò, lanciando un urlo acuto.
Lavi era calato benissimo nel suo ruolo, e i gemelli - al contrario di
ogni nostra aspettativa - stavano facendo davvero un'ottima
performance, utilizzando le migliori espressioni facciali a loro
disposizione per esprimere al meglio l'ansia ed il panico per
ciò che udivano da quella telefonata.
«Guarda, ragazzino.» mi sussurrò Tyki,
indicando Lavi «Sembra proprio che in quei cinque minuti di
pausa tra una scena e l'altra anche il tuo amico si sia ben dato da
fare con il samurai.»
In effetti Lavi aveva i capelli un po' scompigliati ed una parte della
camicia fuori dai pantaloni...
«Imbecille.» dissi tagliente, dandogli una gomitata
alla bocca dello stomaco e lasciandolo agonizzante a terra.
Cercai Kanda con lo sguardo, e lo vidi completamente rapito dalla
scena, quasi come se tutta la disperazione di André Marex
nel perdere la moglie Martha fosse la stessa di Lavi nel perdere Kanda.
Sorrisi appena e mi chinai su Tyki per prendergli la mano. Ero molto
contento di come fossero andate le cose, sia per me che per Lavi.
«Oh! Chi ha
urlato! Martha! Martha! Eri tu? Rispondi!
Rispondi! ho detto! Cosa stanno facendo? Cosa vi stanno facendo? Ah!
— Loro stanno venendo uccisi! Li stanno strangolando
— ah! — Aiuto! — Omicidio!
Aiuto!» urlò, correndo come un pazzo
per la
stanza, mentre i signori Rivoire tentavano di tenerlo fermo
«Aiuto!
— Omicidio! — Omicidio!
— Aiuto!» continuò ad
urlare, frattanto che le
luci si spegnevano e calava il sipario, e la sua voce ancora si
sentiva, disperata, in lontananza.
Gli applausi investirono la scena come un boato.
Molte persone del pubblico si alzarono in piedi ed alcuni regalarono
fischi d'approvazione in stile americano.
«Dobbiamo andare.» sussurrai a Tyki, aiutandolo a
rialzarsi.
«Dove?» mi chiese, ancora K.O. per il colpo.
«A salutare il pubblico.» gli dissi, salendo sul
palco assieme a tutti gli altri attori, i truccatori, gli scenografi, i
tecnici, i sarti e tutti coloro che ci avevano dato una mano per la
realizzazione della messa in scena dell'opera.
Il sipario si risollevò e spuntammo tutti insieme in una
lunghissima riga, presi per mano. Sorridendo al nostro pubblico,
facemmo un profondo inchino per ringraziarli, e loro continuarono ad
applaudirci e acclamare a gran voce il BIS. Solo un suono
riuscì ad essere più alto dello scroscio degli
applausi: il microfono che teneva Lenalee in mano, appena tornata dalla
biglietteria.
«Grazie a tutti per essere stati qui con noi!»
disse a gran voce «Visto che lo richiedete, saremo lieti di
fare un bis della nostra esibizione!» sorrise giuliva, per
poi girarsi verso di noi «Giusto il tempo di finire di
ricucire il vestito di Kanda e saremo pronti.» ci
informò.
«Che?!» urlò Kanda «Non mi
vestirò più da donna! Dovrete passare sul mio
cadavere!»
Lavi scosse il capo e gli mise una mano sulla spalla:
«Tecnicamente parlando, Yuu-chan, sei stato appena
strangolato da dei malviventi...» sorrise in maniera
inquietante.
Soffocai una risatina e tornai con gli altri nei camerini per
prepararmi nuovamente per lo spettacolo.
Forse, se avessimo presentato un'altra opera, non sarebbe finita
così, né sarebbe piaciuta così tanto
al pubblico; per questo mi voltai e ringraziai Tyki con lo sguardo, per
poi regalargli un altro bacio una volta nascosti dal sipario che
ricalava su di noi per l'ennesima volta, pronto a rialzarsi nuovamente
non appena gli artisti fossero stati pronti.
[ ...fine. ]
XShade-Shinra
Traduzione Titoli:
-Rideau!:
(Cala il) Sipario!
Risposte alle Recensioni:
x LadyDrago88:
Grazie! ^^
x __Evelyn__:
Sì! Sarebbe fantastico se Lenalee facesse da "agenzia
matrimoniale" anche nel manga! XD Grazie per i complimenti! ^^
x Atzlith:
Come vedi sei stata premonitrice e in questo capitolo si è
mosso Tyki! ** Sono contenta che la scena Lavi x Kanda ti sia piaciuta:
non sai quanto mi ha fatto sudare! XD
x YuikoChan:
Grazie per il commento ad entrambi i capitoli! xD Allen seme sarebbe
pauroso, adatto solo per le comiche o le implicite! XD Quest'ultimo
capitolo era più Tyki x Allen, spero dunque ti sia piaciuto!
^^
x cambriren:
Purtroppo il copione si trova solamente in francese e mi sono sentita
mooolto fortunata quando ne ho trovato uno tradotto per intero in
inglese da un'anima pia, altrimenti mi sarei trovata un po' in
difficoltà! XD Se vuoi comunque approfondire la trama e i
personaggi posso passarti il copione in inglese, non c'è
problema! ^^ Thanks per i complimenti!
x Black_Eyeliner:
xD Ho usato un po' tutti i personaggi, ma purtroppo non tutti hanno
avuto una parte rilevante per limiti di lunghezza imposti dal
contest... sob... Avrei voluto dare uno spazio anche a Link e Krory
(personaggi che adoro) e ampliare un po' le parti di tutti gli altri,
ma non mi è stato possibile... Comunque sono contenta che
anche così la storia ti sia piaciuta e spero che questo
capitolo sia stato all'altezza delle tue aspettative! ^^
Grazie a tutti coloro che
hanno commentato, che hanno messo questa mia FF "Le
Théâtre des Horreurs - Le Grand Guignol"
tra le loro storie preferite/da ricordare/seguite e a tutti quelli che
la hanno solamente letta.
XShade-Shinra
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