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Autore: XShade_Shinra    30/05/2010    2 recensioni
}* Dedicata ad Atzlith *{
«Cosa?! Mettere su una rappresentazione teatrale del genere?! Ma Romeo e Giulietta sono forse morti?!»
[ Shounen-ai - Tyki x Allen, Lavi x Kanda ]
[ FanFiction classificata 2° al Contest "Dietro le quinte" indetto da shari-chan sul Forum Collection of Starlight - C.o.S. ]
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Allen Walker, Rabi/Lavi, Tyki Mikk, Un po' tutti, Yu Kanda | Coppie: Rabi/Kanda, Tyki/Allen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Le Théâtre des Horreurs - Le Grand Guignol -
}* Dedicata ad Atzlith *{
«Cosa?! Mettere su una rappresentazione teatrale del genere?! Ma Romeo e Giulietta sono forse morti?!» [Shounen-ai - Tyki x Allen, Lavi x Kanda]
FanFiction classificata 2° al Contest "Dietro le quinte" indetto da shari-chan sul Forum Collection of Starlight - C.o.S.



-Autore: XShade-Shinra
-Titolo: Le Théâtre des Horreurs - Le Grand Guignol
-Contest: Dietro le quinte
-Fandom: D.Gray-man
-Pairing: Poker (Tyki x Allen), Lavanda (Lavi x Kanda) ~ o LavYu che dir si voglia
-Personaggi (principali): Allen Walker, Tyki Mikk, Lenalee Lee, Lavi, Yuu Kanda, Emilia, Jasdero, Debit, Miranda Lotto
-Generi: Commedia, Sentimentale, Introspettivo [pur narrando di un'opera thriller/dark del Grand Guignol, questa FF NON è né Thriller, né Dark, né Horror]
-Rating: Giallo
-Warnings: Shounen-ai, AU, tendenza all'OOC 
-Chapters: 3
-Tema: Rappresentazione Teatrale - Dietro le Quinte
-Disclaimer: Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni e comunque non esistono/non sono esistiti realmente, come d’altronde i fatti in essa narrati. Inoltre questi personaggi non mi appartengono (purtroppo...), ma sono proprietà dei relativi autori; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro ma solo per puro divertimento.
-Credits: L'opera teatrale che i protagonisti di questa FF dovranno interpretare s'intitola "Au Téléphone" (Al Telefono) di André de Lorde, rappresentata nel teatro "Grand Guignol". L'opera narra di un uomo che è costretto a lasciare la famiglia nella casa in campagna dove soggiornano per tornare in città per lavoro, e assiste in diretta telefonica all'omicidio della stessa.
L'opera teatrale è ambientata nei primi del novecento, nel periodo dell'invenzione del telefono, appena cominciò ad essere utilizzato. Le ambientazioni sono due: nella residenza di campagna dei Marex e nella casa dei Rivoire, loro amici.
Ai fini di una migliore comprensione della storia, riporto di seguito una tabella dei personaggi di Au Téléphone e chi li dovrà interpretare... secondo il copione, perlomeno!

Personaggi
ANDRÉ MAREX [Lavi]
MARTHA MAREX, sua moglie [Lenalee]
PIERRE MAREX, il loro piccolo figlio [Allen]
BLAISE, un anziano domestico [Link]
NANETTE, un'anziana domestica [Miranda]
UN VAGABONDO, un giovane barbone [Tyki]
RIVOIRE, un amico di Marex [Debit]
LUCIENNE RIVOIRE, moglie di Rivoire [Jasdero]
JUSTIN, un domestico dei Rivoire [Krory]

Scene
La casa in campagna a Château de la Chesnaye, e la casa dei Rivoire a Parigi

Ambientazione
Primi del Novecento

Non essendoci una traduzione in italiano dell'opera - almeno, io non l'ho trovata - l'ho dovuta tradurre dall'inglese io stessa. Nella FF troverete alcune battute tratte dall'opera: la punteggiatura e le maiuscole sono state mantenute identiche all'originale.

-Note Personali: Il Grand Guignol è un teatro abbastanza noto a Parigi, ormai chiuso. Era soprannominato "il teatro dei medici" o "il teatro degli orrori" a causa degli spettacoli che venivano rappresentati, dove regnava lo splatter, l'horror e il terrore. Un horror completamente diverso da quello che siamo abituati a vedere noi ora: un horror psicologico, che giocava sull''atmosfera e la suspance, narrando di storie particolarmente macabre - a volte anche a sfondo sessuale - dove l'antieroe aveva la meglio.
Se ne volete sapere di più, wikipedia è sempre a disposizione dei più curiosi o gli affamati di sapere e di chicche. <3 Chissà, magari anche voi vi innamorerete di questo teatro e dei suoi spettacoli. Se avessi una macchina del tempo farei un salto nella novecentesca Paris! ...Peccato che poi capirei molto poco dei testi... se qualcuno che sa il francese volesse venire con me a fare da traduttore sappia gli pagherei vitto e alloggio! <3 Spargete voce...
Buona lettura!



- Le Théâtre des Horreurs - Le Grand Guignol -
Atto primo - Les Coulisses

Eravamo tutti tremendamente in ansia per lo spettacolo che stavamo per mettere in scena.
Voltandomi verso i miei compagni di classe - e di sventura - notai che tutti avevano il mio stesso colorito poco salutare, nonostante i centimetri di cerone spalmato sul viso. Gli unici due che sembravano tranquilli e a proprio agio erano Tyki e Lavi: se ne stavano da una parte a chiacchierare tra loro... Chissà cosa avevano da dirsi...
"Non sono geloso, almeno, non di Lavi." mi ricordai, sbuffando. Il mio amico - vestito da nobil'uomo per la recita - era l'unico che conosceva i taciuti sentimenti che provavo per il nostro compagno portoghese, e più di una volta aveva cercato di convincermi a dichiararmi... "Ma come posso confessarmi ad un Latin Lover come Tyki Mikk?!" sbuffai, andando vicino al sipario ancora calato "Se penso cosa mi ha fatto alle prove, poi... Davanti a tutti!" arrossii mentre spiavo da dietro la tenda, vedendo la sala già abbastanza piena nonostante mancasse mezz'ora all'inizio dello rappresentazione.
Richiusi lo spiraglio e rimasi lì, sprofondando di vergogna ricordando l'episodio alle prove...

Tyki, Lenalee e Lavi erano in un angolo del palcoscenico, vestiti con gli abiti di scena per iniziare le loro prove.
Un plebiscito aveva voluto Lavi nei panni di André Marex, il protagonista, e, ovviamente, era stata scelta Lenalee per il ruolo di Martha, la moglie di Marex. Il portoghese li stava aiutando dato che era l'unico a non aver problemi a parlare di certe cose...
«Tyki, lui non può baciarmi...» sussurrò la cinese, indicando Lavi, con le gote rosse per l'imbarazzo «Ci sarà anche mio fratellone Komui la sera dello spettacolo, e lo ucciderà!» aveva un fratello molto, molto geloso della propria sorellina.
«Ma c'è nel copione!» disse Tyki, indicando il copione nel punto esatto del bacio.
«Non importa! Sarebbe come firmare una condanna a morte!» continuò la cinese.
Lavi sbuffò, scrollando la testa:
«Non possiamo fare finta?» propose.
«Giammai!» fece Tyki in modo plateale «Guardate che non dovete usare per forza la lingua, basta anche solo un bacio a fior di labbra!»
Lenalee arrossì ancora di più e strinse le spalle, mentre Lavi guardò da un'altra parte.
«Grrr...» ringhiò il portoghese «Shounen!» gridò, richiamando la mia attenzione. Quando diceva “ragazzino” si riferiva sempre a me.
In quel momento stavo aiutando Marie a spostare i mobili che avremo utilizzato per fare scenografia, ed ero del tutto estraneo alla discussione fra i tre - che mi avrebbe spiegato Lavi solo più tardi.
«Vieni un attimo.» mi chiamò, muovendo le dita.
«Arrivo.» dissi, posando il tavolinetto e avvicinandomi a lui «Cosa c'è, Ty--» ma non riuscii a terminare la frase che l'interessato mi pizzicò per il mento e posò le labbra sulle mie, facendomi spalancare gli occhi che divennero della stazza di due piattini da caffè.
Lavi e Lenalee assistettero senza parole alla breve scena. Il silenzio fu rotto dal portoghese, quando lasciò le mie labbra e si rivolse nuovamente ai due protagonisti:
«Vedete come si fa? È facile, no?» disse loro, poco prima che Lavi mi prendesse di peso e mi portasse velocemente nei camerini prima che potessi ammazzare il nostro compagno.

Scrollai la testa, ordinandomi di non perdermi in quei pensieri, e cominciai a ripassare le battute mentre mi guardavo intorno.
Vidi Lulubell e il professor Tiedoll che stavano finendo di sistemare i pannelli con le scenografie che avevano finito di spennellare di vernice trasparente proprio quella mattina. Essendo entrambi francesi, avevano preso il monopolio della scenografia, dicendo che erano "gli unici qui dentro capaci di riportare le atmosfere Parigine nelle quali si svolge l'opera teatrale" che avevamo scelto.
«Nanette...» borbottai, mettendomi una mano sulla pancia che gorgogliava. Prima di venire a teatro avevo svaligiato mezzo frigo per l'ansia, ma era servito a ben poco...
«Moyashi!» sentì un urlo alle mie spalle e un copione arrotolato mi colpì in testa con ferocia «Che fai lì impalato?!» si trattava del mio compagno Kanda, il regista.
«Quello che fanno tutti, Bakanda!» ringhiai, affrontandolo.
Nonostante fossimo molto bravi quando si trattava di lavorare insieme, tra di noi non era mai scorso buon sangue...
«Non mi pare che tu sia pronto! Ti mancano le scarpe!» mi fece notare senza pietà.
«Un attimo di respiro, per favore!» quasi supplicai, con le mani al cielo.
«Assolutamente no! Vai a finirti di preparare prima che ti affetti con Mugen!»
La voce della professoressa di materie umanistiche arrivò fredda e affilata da dietro di noi:
«Hai nuovamente portato qui la tua spada, Kanda?» chiese severa, al che il regista le riserbò uno sguardo di fuoco, senza rispondere.
«Tch!» fece, girandosi e andando a sgridare qualche altro povero Cristo. Non riuscivo proprio a capire come quel pazzoide potesse piacere a Lavi, come quest'ultimo mi aveva confidato tempo prima...
«È davvero un regista insopportabile...» borbottò Emilia, per poi rivolgersi direttamente a me «Allen, ti cercavo. Non riesco a trovare Lenalee... non è che, per caso, l'hai incrociata?» domandò ansiosa.
«No.» risposi mite, muovendo il capo per guardarmi intorno «Che sia da Jasdero e Debit all'ingresso a vedere come procede la vendita dei biglietti?» tentai «Tanto loro entreranno in scena solo al secondo atto, magari è andata a farli visita.»
Lei ci pensò su, poi annuì e marciò verso l'ingresso, passando dai camerini dove Link e il professor Cross stavano finendo di truccare gli artisti.
Nonostante lo scetticismo iniziale, era stata proprio lei a mandare all'aria l'idea dei bigliettini anonimi per decidere che opera teatrale mettere in scena e dar retta solamente ad una voce; proprio per questo aveva fatto di tutto affinché lo spettacolo fosse perfetto, venendo sempre ad ogni prova ed aiutandoci come meglio poteva.

«Cosa?! Mettere su una rappresentazione teatrale del genere?! Ma Romeo e Giulietta sono forse morti?!» esclamò la professoressa Emilia, mentre estraeva dallo scatolone i bigliettini anonimi per la scelta del tema per la rappresentazione teatrale di fine anno.
«Beh, professoressa... in effetti...» farfugliò Miranda, che teneva i conti dei voti alla lavagna.
«Ma vi rendete conto quanto sia difficile mettere su uno spettacolo del Grand Guignol?!» domandò, scrutando i suoi alunni dal primo all'ultimo per capire di chi fosse stata quella malsana idea «Sarebbe quasi più facile fare uno spettacolo del teatro tradizionale Nō o del Kabuki.»
«Mi scusi!» una mano si sollevò dal fondo della classe «Ma cos'è 'sto Gran Ghignò?» domandò Debit, intento a truccarsi con Jasdero utilizzando un unico specchietto da borsetta.
«L'ignoranza fa da padrona qui!» esclamò la docente, requisendo loro lo specchietto e cominciando a spiegare «Il Grand Guignol è un teatr--» ma venne interrotta da una voce calda ed avvolgente proveniente da lì vicino.
«È un teatro parigino dove venivano messi in scena spettacoli macabri.» era Tyki Mikk.
«Tyki, sei stato forse tu a proporlo?» chiese la professoressa, guardandolo stupita. Non avrebbe mai immaginato che quell'asino del suo alunno potesse conoscere quel genere teatrale. Era invece più dell'idea che fosse stata Lulubel a proporlo, dato che era di origini francesi.
«Esattamente. Io adoro questo genere!» esclamò, alzandosi in piedi «Sangue, sesso, sofferenza! Dove lo troverei tutto questo in una volta sola se non agli spettacoli del Teatro degli Orrori?!» sembrava un invasato quando parlava di certe cose. Tyki era conosciuto per essere un ragazzo dai gusti macabri e particolari.
Scossi il capo a quella misera performance e sbattei la fronte sul banco in segno di resa.
"Perché mi dovevo innamorare proprio di un imbecille del suo calibro?" mi chiesi, sbuffando "Certo, è bello e intelligente, anche se ha certi comportamenti indisponenti e da psicopatico..."
Mentre ero perso nella mia disperazione, non mi accorsi che Lavi stava ghignando in maniera un po' strana...
«Bene, Tyki.» sorrise Emilia, mettendogli un segno “più” nel registro «Allora ho proprio l’opera che fa per te: Au Téléphone.»
«Eh?!» fece, sconvolto «Ma lì non ci sono scene sconce...»
«Appunto.» sorrise maligna, chiudendo lì la questione.
«Professoressa?» la chiamai «E gli altri bigliet--»
«Silenzio!» richiese «Ringraziate il vostro compagno. Si farà ciò che ha deciso lui.»

Espirai pesantemente e vidi Lavi avvicinarsi a me, seguito da Tyki vestito da barbone - stranamente stava bene con quegli abiti sgualciti, non ledevano in nessun modo la sua figura.
«Miranda e Link sono pronti.» mi avvisò il mio amico.
«Però manca Lenalee...» riferii loro.
«E dov'è?!» chiese Lavi.
«Probabilmente non ti vuole baciare durante la scena d'addio, guercino...» ridacchiò Tyki, prendendosi una gomitata tra le costole dall'interessato.  
«Imbecille.» dicemmo in coro, fulminandolo con lo sguardo.
Il ragazzo dalla pelle abbronzata fece per ribattere, quando Emilia corse nuovamente verso di noi:
«Non trovo Lenalee da nessuna parte...» quasi pianse.
«Pro--Professoressa?» la chiamò Miranda, arrivando trafelata davanti a noi «Lenalee ha... ha un problema...» sussurrò all'orecchio della docente «Po--Potrebbe venire un attimo?»
Emilia annuì e seguì l'alunna fino ai camerini.
«Che succede?» domandai retoricamente.
«Andiamo a vedere!» rise Tyki, trascinandoci dietro la docente.

[ Continua... ]
XShade-Shinra



-Note:
- I gemelli Jasdero e Debit sono americani, quindi (a rigor di logica) dovrebbero parlare in slang. Per questo motivo ho utilizzato un linguaggio un po' più gergale per loro.
Nō e Kabuki: Il Nō (能) è una forma di teatro sorta in Giappone nel XIV secolo che presuppone una cultura abbastanza elevata per essere compreso, a differenza del kabuki che ne rappresenta la sua volgarizzazione. I testi del nō sono costruiti in modo da poter essere interpretati liberamente dallo spettatore, ciò è dovuto in parte alla peculiarità della lingua che presenta numerosi omofoni. È caratterizzato dalla lentezza, da una grazia spartana e dall'uso di maschere caratteristiche. [fonte]

Traduzione Titoli:
-Le Théâtre des Horreurs - Le Grand Guignol: Il Teatro degli Orrori - Il Grand Guignol
-Les Coulisses: (Dietro) le Quinte

  
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