Slices of an imperfect love

di Hi Ban
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1 - Scelte ***
Capitolo 2: *** #2 - Futuro ***
Capitolo 3: *** #3 - Nascita ***
Capitolo 4: *** #4 - Marrone ***
Capitolo 5: *** #5 - Caos ***
Capitolo 6: *** #6 - Olfatto ***



Capitolo 1
*** #1 - Scelte ***


Slices of an imperfect love


#1 - scelte




Ron, credo sia arrivato il momento che tu scelga.” Fece presente con il solito tono calmo Luna Lovegood al neo marito.
Ron parve alquanto riluttante anche a proferire parola, quasi tale azione potesse condizionare la sua decisione. Affondò i denti nel labbro inferiore e continuò a torturarsi le mani, nervoso.
Non poteva chiedergli di scegliere, non su un argomento del genere! Era una cosa delicata e la pressione psicologica che, inconsciamente, Luna stava esercitando su di lui non era d’aiuto.
La ragazza continuava ad osservarlo con il suo abituale sguardo sognante, con un sorriso d’incitamento: non sembrava per nulla turbata dal fatto che si trovavano nello stesso posto da almeno tre quarti d’ora.
“Forza Ron.” Disse nuovamente, passandogli una mano sul braccio, in una breve carezza.
“Ma Luna...” Iniziò lamentoso Ron, poggiando le mani sulla vetrina di fronte a sé.
Persino la cameriera, il suo sorriso di circostanza scomparso vari minuti prima, si concesse di alzare gli occhi al cielo, esasperata dal comportamento dell’uomo.
Neanche un bambino di cinque anni ci avrebbe messo tanto per scegliere.
“Allora, Ron, hai deciso?”
“Tu che ne pensi?”
“Ti ho già dato il mio parere prima.” Gli fece notare paziente.
“Oh.”
Passarono altri esaurienti minuti, in cui aveva smesso di torturarsi le mani per passare al mento.
“Beh, credo che sceglierò il roast beef... Anzi no, lo Yorkshire Pudding... Ah, non lo so!” Ron Weasley si prese la testa fra le mani, ancora più indeciso di prima sulla sua scelta.
La cameriera si appoggiò stanca e inerme al tavolo; non aveva mai incontrato un cliente simile prima, che ci metteva la bellezza di un’ora per scegliere cosa mangiare, mai.
“E... E se scegliessi entrambi?”


E' un problema grave, vero, se non so neanche io cosa dire, sì?xD Auhm... doverose precisazioni su questa cosa: è una raccolta formata da sette capitoli - tutto già scritto: per un attimo ho lasciato a briglia sciolta la mia pazzia, mi dispiace per questo increscioso incidente - e saranno tutti, ovviamente, incentrati sulla RonLuna.
Non hanno un ordine temporale specifico, può capitare che ce ne sia una ambientata quando non sono più a Hogwarts e quella successiva invece sono tutti ancora sui banchi i scuola.
Facciamo che non commentare proprio il titolo, va' XD...
Sinceramente, fino a tre settimane fa (quando ho iniziato a scrivere le storie) questa coppia non mi faceva né caldo né freddo, poi mi è venuta in mente un'idea su loro due e da lì è partita la raccolta e devo ammettere che ora come coppia mi piace abbastanza.
Non ho idea di quando possa postare un nuovo capitolo, anche se è già tutto scritto: io e la pigrizia, da quando sono tornata dalle vacanza (due giorni fa >_>) siamo diventate un'unica cosa...

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Capitolo 2
*** #2 - Futuro ***


#2 – futuro




Tutti gli studenti di Hogwarts, sia quelli che l’avevano come professoressa, sia quelli che l’avevano anche solo vista di striscio in una delle sue rare apparizioni tra i comuni mortali, potevano affermare che la professoressa di Divinazione fosse matta da legare. Che potesse diventarlo ulteriormente non era impossibile, ma tutti volevano sperare che non succedesse mai.
Ron però poté constatare lui stesso che sì, era diventata ancora più folle di quanto non lo fosse mai stata.
Da un paio di lezioni aveva preso di mira il povero Weasley, riferendogli che, testuali parole della professoressa, una bionda con un cervello che a lui mancava aveva puntano gli occhi su di lui.
Tolto il discutibile commento sulla sua più che presente intelligenza – almeno a suo parere –, non vedeva chi potesse essere questa fantomatica ragazza bionda.
Troppo sherry concluse, la possibilità che quel suo chimerico occhio interiore avesse realmente visto qualcosa non lo aveva toccato neanche per un attimo. E come se non bastasse, quell’invasata aveva anche iniziato a dare esercizi veri! Se prima si era solo limitata a dare come compito il semplice interpretare gli eventi della giornata e i sogni, ora voleva che interpretassero le foglie di tè. Di nuovo.
Che senso aveva? Nessuno, ma si parlava della Cooman, nulla aveva una logica anche solo per sbaglio.
La cara Sibilla gli aveva anche confidato in gran segreto che a volte non era necessario un libro per interpretare i segni. Cosa da non prendere neanche in considerazione secondo Ron, che già aveva i suoi problemi a cavare qualcosa da quei fondi con il manuale. L’aria complice con cui glielo aveva detto aveva reso tutto molto più inquietante.
Ed era perciò per quello che quel giorno Ron si trovava scompostamente seduto in riva al lago, concentrato nell’interpretazione di quel fondo di tazza di tè che si portava appresso dalla colazione. Hermione, quando lo aveva visto girare la tazza per tre volte in senso orario e eseguire tutta la procedura per leggere il fondo di tè, per la prima volta in vita sua, aveva sgridato Ron perché faceva i compiti e non per il contrario.
I due amici lo avevano poi lasciato alla sua interpretazione a favore di una scampagnata nelle cucine a trovare Dobby.
Il Grifondoro aveva rigirato quella tazza per tutto il giorno, l’aveva osservata da tutte le angolazioni possibili ed immaginabili.
Continuava a vedere solo un mucchietto scuro e bagnaticcio, niente di più, nessuna interpretazione mistica o rivelatrice. Quella poltiglia assomigliava terribilmente a della cacca, perciò leggendo il suo futuro in quella tazza, doveva supporre che il suo futuro sarebbe stato una grande merda.
Fantastico.
E mentre si stava apprestando a guardare quel dannato fondo dall’ennesima – inutile – angolazione, una voce lo riscosse.
“Ciao Ron.” La voce bassa e spensierata di Luna Lovegood lo fece sussultare: quando era arrivata? Lui non l’aveva sentita.
“Oh, ciao... Luna.” Rispose un po’ spaesato e un po’ imbarazzato il Grifondoro, sperando che le sue orecchie non fossero diventate dello stesso colore dei suoi capelli quando lei si sedette di fianco a lui: quella ragazza era talmente strana da avere il potere di metterlo in soggezione e a disagio anche con un solo sguardo.
La guardò di sottecchi, trovandola ad osservare persa il Lago Nero, dopodiché riprese a guardare la tazza.
No, continuava a non avere senso ciò che vedeva.
“Che stai facendo?” Chiese, spalancando i suoi occhi argentei curiosa.
“La tazza di tè... cioè, il fondo, per la Cooman...” Disse facendo cenno alla tazza di porcellana e boccheggiando qualcosa d’incomprensibile quando lei gli prese la mano con la tazza e iniziò a guardarci dentro.
Ron non osò ritrarre la mano e si limitò ad osservare la ragazza, che aveva un’espressione più che concentrata. L’aveva vista così solo poche volte, come quando aveva tentato di esplicare ad Hermione la sua posizione sui Ricciocorni Schiattosi.
“Vedi qualcosa?” Si azzardò a chiedere, in parte curioso di vedere se lei era riuscita a leggerci qualcosa. In fondo lei era di Corvonero, l’intelligente tra i due era lei.
“Oh, sì. Sembra una luna, non trovi? Una luna piena.”
Lui si sporse, avvicinando la sua testa rossa a quella bionda di lei: il contrasto non era così improponibile come si sarebbe potuto supporre.
Continuava a non vedere nulla, il mucchietto scuro era quello che aveva visto prima.
“Beh, e cosa vorrebbe dire la luna? Che il mio futuro sarà quello di un licantropo?” Chiese scettico, per nulla felice di quella prospettiva.
“No, se non sbaglio...” E senza preavviso lasciò il polso di Ron, che per poco non fece cadere la tazza, e si sporse su di lui, fino ad arrivare alla tracolla del Grifondoro, da cui estrasse il libro di Divinazione.
“Posso?” Chiese e senza neanche ascoltare la risposta prese a sfogliarlo.
In breve tempo trovò la definizione, scoprendo che la luna simboleggiava l’amore.
“Ma cosa c’entra con il mio futuro? Avrò un futuro d’amore?” Chiese ancora più perplesso: come interpretazione aveva più senso quella sulla cacca a quel punto.
“Beh, a volte non bisogna tenere solo conto di ciò che ci dicono i libri, Ron.” Disse in tono libero e limpido, poggiando per terra il libro. Erano le stesse parole che gli aveva detto la Cooman, ma in maniera meno inquietante.
“Ora devo andare. Ci vediamo!” E detto ciò si alzò e se ne andò, lasciandolo in preda alla confusione più totale.
Non capiva: se teneva conto del libro, il suo era un futuro d’amore, ma sapeva che era impossibile come cosa. Se invece non guardava ciò che diceva il manuale non capiva a cosa si potesse riferire la luna.
Rimase a pensarci per un altro po’, dopodiché decise di andare a fare compagnia a Harry e Hermione, ascoltando il suo stomaco che aveva ignorato per troppo tempo. Hermione gli aveva detto che Divinazione era una materia poco attendibile, quella ne era la prova. Avrebbe lasciato perdere.
Quello che lui però non aveva capito, era che quella tazza voleva dirgli che nel suo futuro non ci sarebbe stata la luna, ma Luna.


Salve!^-^
Sì, sono stupita anche io del fatto che ho aggiornato così in fretta!xD Mh, non mi dilungo tanto su questa shot, perché in effetti non c'è niente da dire. Solo, stimo Sibilla Cooman e per una volta, anche se non lo sa nemmeno, c'ha azzeccato anche lei!XD
Ringrazio dal profondo del mio adorabile quore Ale (che questo esempio della mia raffinata conoscenza dell'italiano ti faccia capire quanto obbrobriosamente io possa scrivere!xD Grazie per la recensione!*___* Il tuo parere è importante! Spero che anche questa ti piaccia!;D) per la recensione!^^

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Capitolo 3
*** #3 - Nascita ***


#3 – nascita




Ronald Bilius Weasley, non costringermi ad usare la forza.” La voce minacciosa di Hermione Granger fece trasalire il sopraccitato, che si strinse maggiormente nelle spalle.
Hermione era abbastanza pericolosa anche di suo, ma da incinta era anche peggio e l’ex Grifondoro si chiese come facesse Draco Malfoy a sopportare la consorte.
Che fosse sotto Imperius?
In quel momento, però, Ron era completamente indifferente al modo in cui Malfoy sopravvivesse alla moglie ogni giorno, visto che aveva problemi ben più grandi di cui occuparsi.
Ingoiò a vuoto quando Hermione avanzò di un altro passo, con uno sguardo intimidatorio e torvo come mai l’aveva visto.
Ed erano amici da tempi immemori.
“Ron, non farmi ripetere più del dovuto. Entra.”
“Non ce la faccio.” Disse lui tutto d’un fiato, aspettandosi una scarpata o un manrovescio che però non arrivò.
Hermione alzò un sopracciglio incuriosita da ciò che aveva detto l’amico: non ce la faceva, aveva detto.
“Hai paura?” Chiese curiosa, non trattenendo un sorriso: non poteva negare che Ron fosse tenero, anche se il frangente non era dei migliori per dimostrarsi teneri. Sarebbe stato meglio dimostrarsi coraggiosi e determinati, ma quella era l’eccezione che conformava la regola evidentemente.
“Non hai le palle, eh, Weasley?” Si intromise una terza voce, che apparteneva a Draco Malfoy, con il solito ghignò da Serpe in faccia.
Ron gli avrebbe volentieri spaccato la faccia, se non fosse stato per il fatto che aveva in braccio Rose addormentata.
“Fottiti Malfoy!”
“Piantatela voi due!” Asserì seria Hermione, interrompendo sul nascere una discussione a senso unico, che sarebbe stata basata solo su insulti.
“Non è il momento per ricordavi quanto bene vi volete. Ron, entra.” Ripeté nuovamente Hermione, facendo cenno alla porta alle sue spalle.
Ron, però, era della stessa opinione di prima: non ce la faceva ad entrare e, sicuramente, una volta varcata la soglia, non ce l’avrebbe fatta a resistere.
Draco stava per aggiungere qualche altra pessima battuta ma Hermione lo ammonì con un’occhiataccia. Lui sbuffò e si riaccomodò sulla sedia, cercando di non svegliare la figlia, che gli si era accucciata su una spalla.
“Ron, ce la puoi fare!” Lo incoraggiò la Granger, cercando di smuoverlo da quella posizione a cui si era ancorato con tutte le sue forze.
“Ma...” Ron aveva iniziato a torturarsi le mani, nervoso come lo era stato poche volte in vita sua. Le orecchie, rigorosamente rosse, si confondevano quasi con la massa di capelli più arruffati che mai.
Sembrava addirittura più agitato di Luna, che invece sembrava aver gestito la situazione meglio di quanto ci si aspettasse, viste le condizioni.
“Ron, sei un Grifondoro, vorrà pur dire qualcosa!” L’amica avrebbe voluto anche aggiungere che aveva combattuto contro Voldemort, non poteva non avere il coraggio di entrare in quella stanza. Il ragazzo le avrebbe risposto tranquillamente che non gli erano sudate così tanto le mani quando aveva combattuto ed era quasi sicuro che non si era lasciato prendere dall’isteria, cosa che sembrava in procinto di fare.
Vedendolo ancora riluttante, Hermione ritornò sul piede di guerra, certo che lo avrebbe fatto entrare in quella stanza, a quel punto morto o vivo contava relativamente poco.
“Ron, non c’è nessuno appostato dietro quella porta per ucciderti!”
“Ma non ce la farò!”
“Non dire idiozie.” Aveva ribattuto dura, quasi sconvolta da tanta cocciutaggine.
“Ron, non è una cosa che vedrai tutti i giorno la nascita di tuo figlio! Tira fuori il coraggio ed entra! Luna ti vorrebbe al suo fianco!” Aveva tentato ancore e quella volta sembrava aver smosso qualcosa in Ron.
Aveva smesso di torturarsi le mani e aveva piantato il suo sguardo sulla porta. Suo figlio.
Luna, oltre quella porta, stava partorendo suo figlio.
“Ok, vado.” Disse con tono fermo e determinato, camminando a passo spedito verso la porta: ora o mai più, si disse mentre abbassava agitato la maniglia.
Hermione sorrise radiosa, mentre prendeva posto vicino al marito.
Passò poco più di qualche minuto, prima che la voce di Harry la raggiunse dal fondo del corridoio.
“Hermione! Ho cercato di fare più in fretta possibile. È già nato?” Chiese trafelato a causa della lunga corsa.
“No, sono riuscita a convincere Ron ad entrare neanche cinque minuti fa.” Lo informò, mentre Harry annuiva brevemente.
Non fecero neanche in tempo ad avvicinarsi alle sedie che si sentì un urlo femminile – quello di Luna – provenire dalla stanza e poi un tonfo.
No, non ce l’aveva fatta.
Ad un tratto la porta si aprì, e ne uscì un Medimago che si rivolse a loro dicendo: “Non è che potreste venirvi a prendere il vostro amico?”
Harry si precipitò all’interno, portò fuori Ron e lo stese per terra. Malfoy ghignò sadico e Hermione si sedette stanca.
“Io l’avevo detto che non ce l’avrei fatta...” Biascicò, mentre Harry gi faceva aria con una mano.
“Puoi ritentare con il prossimo figlio.” Lo rassicurò Harry, ma non ebbe un buon effetto su Ron, che sbiancò di colpo, prima di svenire nuovamente.
“Ron!”


Nuovo aggiornamento in vista del fatto che sono consapevole che una volta iniziata la scuola potrei non aggiornare anche per un anno intero e no, non scherzo!xD Ok, la cosa non creerebbe grande scompiglio, ma si può anche riassumere il tutto in un 'non voglio lasciare cose a metà'.
Serata noiosa in cui non ho granché da fare (sì, potrei dormire e la cosa non potrebbe che fare bene alle mie inesistenti attività cerebrali, ma dettagli), perciò potrei anche analizzarvi pezzo per pezzo questa storia, ma non c'è nulla da commentare che non si capisca da sé. Unico appunto: non linciatemi per l'accenno Draco/Hermione, perdonatemi, è stato davvero più forte di me. L'estathé ne è complice *scarica colpa su cose inanimate*
Beh, spero non sia idiota, ma dal momento che tutto ciò che scrivo lo è spero che non lo sia troppo!;D

Ringrazio nuovamente la mia adorata Ale che mi ha recensito e mi ha fatto saltellare per un quarto d'ora buono, in preda ad un gongolamento decisamente indecente. Non hai idea di quanto mi faccia felice sapere che ti è piaciuto il capitolo precedente e, testuali, tutto ciò che scrivo. Credo che sia doveroso farti presente che le tue recensioni sono fondamentali per la mia condotta di Ficwriter, che altrimenti sarebbe un immenso mucchietto di merda, tanto per tirare in ballo anche Ron!xD Dovrebbe essere un modo un po' più articolato e idiota di dirti che adoro le tue recensioni e il fatto che posso contare sempre sul tuo parere!<3

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Capitolo 4
*** #4 - Marrone ***


#4 – marrone




Per le vacanze di Natale, a Hogwarts erano rimasti davvero pochi studenti, le lunghe tavolate erano talmente spoglie che Silente aveva deciso che avrebbero mangiato tutti ad un unico tavolo. Visto che vi erano più Grifondoro quell’anno, le altre Case si erano spostate lì, anche i Serpeverde, seppur a malincuore.
Anche Harry e Ron erano rimasti al Castello quell’anno, visto che i Signori Weasley avevano deciso di andare a trovare Charlie in Romania. Hermione era rimasta per fare compagnia a loro. La Sala Grande, addobbata a dovere come ogni anno, era animata dal chiacchiericcio degli studenti, tutto in pieno stile Natalizio.
“Ron, ti fa tanto schifo mangiare come una persona civile?” Chiese esasperata e schifata Ginny Weasley, seduta tra Hermione Granger e Luna Lovegood.
Ron la guardò stizzito continuando a mangiare le sue uova.
“Con te dire che parli come mangi è assolutamente perfetto.” Rincarò la sorella, suscitando l’ilarità di Harry e Hermione.
“Il marrone è un colore che ti dona.” Aveva detto ad un tratto Luna, parlando per la prima volta quella mattina.
Ron aveva continuato a mangiare beatamente, non avendo capito che il commento era riferito e lui; notando che nessuno parlava si decise ad alzare gli occhi, trovandosi lo sguardo argenteo della Corvonero puntato addosso.
“A-a me?” Chiese stranito.
“Ron, sei l’unico con qualcosa di marrone addosso.” Gli fece notare Hermione, con un breve cenno della mano al suo maglione. Era uno dei maglioni che faceva la Signora Weasley ogni anno.
“Sì, il marrone ti sta bene, Ron.” Confermò la Lovegood placidamente con un sorriso fanciullesco.
“Sì, Ron, tu stai bene coperto di mer–” Il commento di Ginny fu stroncato dalla Granger, che le lanciò un’occhiataccia per ammonirla dopo averle assestato un calcio in una gamba. Poi fece cenno ai due e lei finalmente capì.
Ron rimase sorpreso per un po’, con la forchetta sospesa a mezz’aria e la bocca semi aperta. Si riprese solo quando Harry, discretamente, gli assestò una gomitata nelle costole.
“Ah... Ehm, grazie!”
“Prego.” Rispose Luna con un sorriso e riprendendo a mangiare la sua colazione.

Quando il giorno dopo scartò il regalo di sua madre, scoprendo che gli aveva confezionato un altro maglio marrone, non fece le solite storie come tutti gli anni. Strano a dirsi, ma quell’anno il marrone era un colore che gli andava particolarmente a genio.


Aver ricominciato la scuola è per sicuro una cosa deprimente, molto deprimente, almeno per me!xD E' questo il motivo per cui aggiorno quasi con un mese di ritardo nonostante abbia già le storie scritte e in html, ma ci sono altre fic che devo aggiornare da anche più tempo!^^' Mi rifarò, prima o poi, quando la scuola mi consentirà di respirare!.-.
Scusate ma sono schifosamente di fretta, perciò mi limito a ringraziare tantissimo X_MaNgA_X e _BlackRose_ (mi hai fatto sorridere in maniera alquanto ebete, sappilo!xD Davvero, non finirò mai di ringraziarti per le belle parole che mi lasci ogni volta!^^) Un grazie speciale anche a chi legge soltanto!:)
Non ho idea di quando riaggiornerò e non credo che sarà nel giro di poco!^^"
A presto!;)

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Capitolo 5
*** #5 - Caos ***


#5 – caos




Quando Ron tornò a casa dal Ministero, sperando che varcando la soglia di casa avrebbe trovato pace e calma, si trovò davanti uno spettacolo agghiacciante.
In casa Weasley, quel giorno, regnava il caos più totale.
Fece appena in tempo a notare qualche sedia rovesciata in sala da pranzo e una lampada rotta in soggiorno, prima che due bambini scesero le scale urlando come delle Banshee particolarmente arrabbiate.
I due ragazzini in questione erano Hugo e Billy Weasley, figli suoi e di Luna. Avevano cinque anni il primo a sette il secondo.
Solitamente erano abbastanza calmi, non scatenati, ma neanche apatici: erano nella norma. Quando però li vide in quelle condizioni si chiese se non fosse entrato nella casa sbagliata.
“Billy, Hugo, smettete di gridare e fermatevi!” sbraitò in direzione dei figli, che continuavano a scappare per la casa urlando.
L’autorità del padre era stata bellamente ignorata, cosa che lo costrinse ad usare le maniere forti: si appostò dietro un angolo del corridoio, acciuffandoli quando passarono correndo.
Prese Hugo in braccio e Billy per il colletto della maglia, tirandoli entrambi su.
“Si può sapere che avete da urlare voi due?” Chiese notando le facce spaventate dei due ragazzini.
Hugo mormorò qualcosa e Billy spalancò maggiormente gli occhi chiari – uguali a quelli della madre –, iniziando a dimenarsi come un pazzo.
Prese anche a scalciare, beccando accidentalmente i gioielli di famiglia del padre, che ululò dal dolore. Non ci pensò due volte prima di allontanare il figlio da sé, continuando a tenerlo per la maglia, che non aveva smesso di tirare calci al nulla.
“Luna!” Urlò con quanto più fiato aveva in corpo, sperando che lei sapesse cosa Merlino avessero i loro figli quel giorno.
“Oh, bentornato Ron!” Disse allegra, scendendo le scale.
“Cos’hanno questi due oggi?” Chiese facendo un cenno ai due bambini che teneva in braccio e ignorando i convenevoli della moglie.
“Oh, deve essere colpa dei Gorgosprizzi. Si devono essere spaventati quando gli ho detto che questa è la loro stagione e potrebbero essere entrati anche in casa.” Disse pensierosa.
Se Luna fosse andata a avanti a snocciolare nomi inquietanti di creature inesistenti ai loro figli avrebbe finito per traumatizzarli e il loro comportamento di quel giorno ne era la prova.
Non volendo contraddire la moglie, che sapeva essere molto ancorata a quelle convinzioni, tentò di rassicurare i due figlioletti.
“Potete stare tranquilli ragazzi, non vi faranno niente. Non sono neanche entrati, ci sono io che li tengo alla larga!” Disse convinto e riuscendo a calmare un po’ Hugo e Billy.
“Sì, c’è papà che li tiene lontani!” Confermò sorridendo; fece per tornare di sopra, ma si girò ancora una volta verso Ron.Era proprio un padre modello.
“Caro, credo che tu ne abbia uno nei capelli.” Disse facendo un breve cenno alla sua zazzera rossa, per poi scomparire su per le scale.
Ron, vuoi per la stanchezza, vuoi per riflesso, visto che quei cosi, tra l’altro, non sembravano essere né simpatici, né tantomeno amichevoli, piantò un urlo degno di sé, neanche gli avessero detto che in testa aveva un ragno.
I figli lo imitarono, spaventati dalla reazione del padre.
E fu nuovamente il caos in casa Weasley.
Billy aveva preso nuovamente a tirare calci, ma Ron quella volta lo aveva allontanato sapientemente, dal momento che la prospettiva di essere evirato a neanche trent’anni compiuti non lo aggradava particolarmente.


Salve!:)
Ci ho messo giusto un po' questa volta per aggiornare, gomen!^^' Il fatto è che il file della storia era sull'altro computer e si da il caso che fosse passato momentaneamente a miglior vita... Finalmente ho passato il file sul portatile - che sta morendo anche lui, ma dettagli >_> - e posso finire di pubblicare!:)
Mancano soltanto altri due capitoli alla fine.
Non è che sia questa grandissima notizia, ma prima questa raccolta partecipava al One Hundred Prompt Challenge, ma mi sono ritirata, perciò non partecipa più. I prompt a cui mi sono ispirata, però, sono quelli della challange.
Questa raccolta non sta riscuotendo un grande successo, vero, ma ringrazio quelle anime pie che la seguono, anche solo leggendo!^___^

Ale, grazie mille per la recensione!** Sono felice di poter contare sul tuo parere ogni volta!:) Luna ha un carattere davvero particolare, è vero, e Ron resterà sempre Ron. Quando è in una Ron/Luna è l'unico momento in cui non mi sta tremendamente sulle balls!xD

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Capitolo 6
*** #6 - Olfatto ***


#6 – olfatto




Etchù!”
Ronald Weasley ruppe il religioso silenzio che regnava nell’infermeria con l’ennesimo starnuto, beccandosi anche un’occhiataccia da Madama Chips.
Il Grifondoro aveva preso sottogamba l’influenza che girava per il castello, certo di non ammalarsi: lui era il Re!
E si era, ovviamente, dovuto ricredere, steso in un letto dell’infermeria, a starnutire tutti gli starnuti per cui aveva sbeffeggiato Neville quando si era beccato l’influenza, nonostante avesse preso tutte le precauzioni possibili e immaginabili.
“Etchù!”
Quest’ultimo parve più un ululato misto ad un lamento e, se già di per sé i suoi starnuti era rumorosi, questo era stato molto, molto peggio.
Come di consueto, anche quella volta si pentì di non aver dato ascolto ad Hermione; se avesse dato ascolto alle Sante parole di quella strega, a quell’ora, con un buon sessanta percento di possibilità, non si sarebbe ritrovato a letto con il raffreddore.
Quel ‘te l’avevo detto’ era stata la stoccata finale.
Quel giorno lei e Harry erano venuti a trovarlo al mattino, dato che quel giorno sarebbero andati ad Hogsmeade e doveva ammettere che si sentiva terribilmente solo e inquietato: la compagnia della Chips e di altri malati moribondi non metteva allegria, no.
Si ritrovò perciò sorpreso quando la porta si aprì dopo essere rimasta chiusa per quasi tutto il giorno.
Strabuzzò gi occhi rossi quando vide entrare Luna; rischiò poi di morire per soffocamento, dimenticandosi di respirare con la bocca, che aveva spalancato dallo stupore e non potendo respirare con il naso, bloccato dal raffreddore.
“Ciao Ron!” Disse la Corvonero, passandogli accanto per raggiungere Madama Chips, che si trovava dal lato opposto della stanza.
“‘ao ‘una.” Biascicò in risposta, seguendola con lo sguardo e tirando su col naso – molto rozzo da parte sua, avrebbe precisato Hermione.
E sentì odore di primule, che lo invase completamente, invadendogli le narici.
Rantolò sonoramente quando si rese conto che quello era l’odore di Luna e rimase ancora più sorpreso quando si rese conto di riuscire a sentirlo, nonostante l’olfatto fuori uso a causa del raffreddore.
Conosceva il suo odore a memoria e non si era neanche accorto di averlo impresso nella sua memoria.
“Ron, ti conviene chiudere la bocca.” Lo rimbeccò bonariamente la ragazza, mentre tornava verso la porta.
Etchù!”


* La primula, nel linguaggio dei fiori, è simbolo di gioventù, spensieratezza e primo amore.


Non mi stupirò mai della mia immensa lentezza nell'aggiornare, anche se le storie sono già complete e lo sono anche da un paio di mesi!.__.
Sarà destino...
Inizio a credere che descrivere Ron come un mezzo fesso sia scritto nei miei geni, perché non credo di essere umanamente in grado di delinearlo come una persona con un minimo di cervello... Un giorno mi impegnerò per riuscirci!u___ù Questa flash è tremendamente idiota, lo so, probabilmente quando l'ho scritta mi stavo facendo un trip di cavoli e funghi, non so!xD
Beh, comunque, visto che ultimamente anche scrivere la lista della spesa per me è un'impresa impossibile non mi sembra il caso di disdegnare nulla di ciò che ho scritto, almeno prima ci riuscivo!_-_


_BlackRose_: sono felice di sapere che anche a te Ron non sta simpatico!** Iniziavo a sentirmi sola!xD
Magari prima o poi potrei fargli fare un altro figlio - è interessante questa cosa di avere assoluto potere sulla procreazione degli altri!xD - come lo hai descritto tu, perché devo ammettere che anche a me piacerebbe parecchio vedere una bimbetta del genere!
Ma Luna non ha traumatizzato solo la famiglia con quei così, solo il nome fa abbastanza impressione di per sé!xD Per lei saranno come dei simpatici animaletti da compagnia, tipo dei cani, dei gatti... Ok, è inquietante come visione, basta!xD Su, su, non disperare, secondo me dopo questo capitolo non ne vorrai più sapere di mie Ron/Luna - ma di mie storie in generale!xD
Grazie per il continuo sostegno, Ale!:)


Lilla95: sono felice che la raccolta ti piaccia!^___^ Spero che questo capitolo non sia da meno!:3


Ringrazio di cuore chi ha seguito questa raccolta!

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