Sangue non Vincolante

di ShadowFeanor
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I) Le Fanciulle delle Rose ***
Capitolo 2: *** II) Ryu ***
Capitolo 3: *** III) Koyomi ***
Capitolo 4: *** IV) Sguardi ***
Capitolo 5: *** V) Missione: Compleanno ***
Capitolo 6: *** VI) Festa a sorpresa. ***
Capitolo 7: *** VII) Tramonto ***
Capitolo 8: *** VIII) Gelosia ***
Capitolo 9: *** IX) Vacanze organizzate ***
Capitolo 10: *** X) Inizia la vacanza! ***
Capitolo 11: *** XI) Al sicuro ***
Capitolo 12: *** XII) Lacrime ***
Capitolo 13: *** XIII) Un Natale unico… ***
Capitolo 14: *** XIV) L’ultimo azzardo dell’anno ***
Capitolo 15: *** XV) Il compleanno di Koyomi ***
Capitolo 16: *** XVI) Sorpresa di San Valentino… ***
Capitolo 17: *** XVII) San Valentino + carnevale… casino totale ***
Capitolo 18: *** XVIII) Lacrime tra la pioggia ***
Capitolo 19: *** XIX) Il vero Ryu ***
Capitolo 20: *** XX) Intrusione notturna ***
Capitolo 21: *** XXI) Complicità ***
Capitolo 22: *** XXII) Determinazione ***
Capitolo 23: *** XXIII) Come passare un guaio senza aver fatto nulla di male… ***
Capitolo 24: *** XXIV) A rischio della vita ***
Capitolo 25: *** XXV) Il desiderio ***
Capitolo 26: *** XXVI) Una persona davvero importante ***
Capitolo 27: *** XXVII) L’ultimo ostacolo ***
Capitolo 28: *** XXVIII) Lacrime nascoste ***
Capitolo 29: *** XXIX) Coloro che non ci sono più… ***
Capitolo 30: *** XXX) Sangue non Vincolante ***
Capitolo 31: *** XXXI) Kishin ***
Capitolo 32: *** XXXII) Salvare il mondo… ***
Capitolo 33: *** XXXIII) Amicizia ***
Capitolo 34: *** XXXIV) Giustizia Umana ***
Capitolo 35: *** XXXV) Il processo ***
Capitolo 36: *** XXXVI) Famiglia ***



Capitolo 1
*** I) Le Fanciulle delle Rose ***


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Sangue non Vincolante

 

Ecco la mia terza fan fiction su Rozen Maiden. Stavolta la storia è una Alternate Universe dove le nostre bamboline saranno delle studentesse di varie età. Purtroppo non conosco bene il sistema scolastico giapponese, perciò anche se la storia sarà ambientata in Giappone il sistema scolastico sarà il nostro. Forza, iniziamo!

 

I)              Le Fanciulle delle Rose

 

Cavolocavolocavolocavolocacolocavolo!

 

Ma com’è possibile che ogni giorno quella diamine di sveglia non fa il suo dovere?!

 

… Forse dovrei semplicemente alzarmi quando la sento e non spegnerla e tornare a dormire… 

 

 

Ma che diavolo stò pensando!? Sono in ritardo!

 

Supero il cancello della scuola e salgo al terzo piano, dove si trova la mia classe, ma appena apro la porta mi trovo faccia a faccia con la professoressa Natsu.

 

Natsu: Suigintou! Possibile che non puoi arrivare una sola volta in orario in tutto l’anno scolastico? Sei arrivata tardi anche il primo giorno di scuola quest’anno!

 

Suigintou: M-mi scusi prof. Non ho sentito la sveglia.

 

Natsu: Come al solito… vai al tuo posto che la lezione è iniziata.

 

Raggiungo il mio posto, quarto banco nella fila centrale, e prendo il libro di storia.

 

Dimenticavo, non mi sono presentata.

 

Il mio nome è Suigintou Ginhana e frequento il terzo anno sezione A del liceo Bara no Zawa, Rosa del Ruscello, un istituto che accorpa scuole medie e superiori.

 

Questa scuola è la più particolare di tutta Tokio. È conosciuta non tanto per far uscire dai suoi cancelli dei cervelloni degni di nota.

 

È quello che succede al suoi interno che è straordinario…

 

Vi avverto, se pensate che in giro ci siano fantasmi, maledizioni, misteri e cose simili siete fuori strada.

 

Perché la particolarità della nostra scuola sono le Associazioni.

 

Queste Associazioni non sono come i vari club scolastici, sono più simili a confraternite universitarie, e nonostante non vengano riconosciute ufficialmente dal preside ci viene permesso lo stesso di riunirci per raggiungere lo scopo che ci prefiggiamo.

 

La nomina di miglior Associazione della scuola!

 

Naturalmente ciò che facciamo come Associazioni non è influenzato da rendita scolastica e condotta, l’importante è che l’Associazione si dimostri all’altezza delle prove che il preside ci proporrà a fine anno, che comprendono test scritti, gare sportive e giochi d’abilità.

 

Per quanto mi riguarda… io sono la fondatrice dell’Associazione Rozen Maiden, le Fanciulle delle Rose, ed ognuna di noi ha un “nome in codice”.

 

Il mio nome in codice corrisponde al nomignolo che molti mi hanno dato in questa scuola, ovvero Angelo Oscuro.

 

Sinceramente non so se sia per via che il mio fascino sia paragonabile a quello di un angelo o per via delle alette nere che ricamo dietro ogni mia maglia…

 

L’idea per il nome dell’Associazione era di unire la parola rosa in tedesco a fanciulla in inglese, così da essere più figo, ma, casualmente, il nostro preside ha origini tedesche e si chiama Rozen, perciò qualcuno ci crede le lecchine del preside, anche se non è così.

 

Anche perché se fossimo le lecchine del preside avremmo vinto noi l’anno scorso, mentre invece hanno vinto le Yaoi Fangirls.

 

Dopo le lezioni ci sarà la riunione di noi Rozen, siamo ad inizio novembre ma dobbiamo decidere ancora cosa fare quest’anno per arrivare alla vittoria…

 

Naturalmente, oltre alle prove del preside dovremo portare anche un progetto organizzato da ogni gruppo…

 

Un attimo, quanto manca alla fine delle lezioni?

 

Ancora quattro ore e mezza…

 

Speriamo di sopravvivere…

 

Finite le lezioni mi reco in un’aula poco distante dalla mia, dove le ragazze mi aspettano, sedute al loro solito posto al tavolo ovale.

 

Le due bionde sono Shinku Kibou, primo anno sezione A, e sua sorella minore Hina Ichigo, prima media, le due castane dagli occhi rossi e verdi ad alternanza sono Suiseiseki e Souseiseki Shibasaki, secondo anno sezione C, la bambina dai capelli verdi è Kanaria Kusabue, prima media, le due albine sono Kirakishou Niji, terzo anno sezione C, e sua sorella Barasuishou, secondo anno sezione B, la ragazza con lo shinai è Tomoe Kashiwaba, primo anno sezione A, quella con i capelli più blu che neri è Megu Kakizaki, quinto anno sezione B, ed infine la ragazza con gli occhiali è Nori Sakurada, quarto anno sezione C.

 

Shinku, nome in codice Rosa Rossa, è una mia amica d’infanzia. È l’unica che riesca a farmi perdere le staffe, soprattutto per via di quell’aria da intellettuale che ha sempre. Non so come faccia, ma ha la straordinaria abilità di usare i suoi codini come fruste, il tutto muovendo semplicemente la testa di lato. Fa parte dell’orchestra scolastica, dove suona il violino. Ama molto bere the, a tal punto che se ne porta sempre dietro un, ed è un’accanita lettrice di romanzi. Nutre un profondo odio per i gatti, probabilmente a causa che un gatto le aveva graffiato il suo pupazzo di Kunkun da piccola. È innamorata di Jun, il fratello di Nori, ma credo sia meglio parlarne avanti…

 

Hina, detta Fragolina, è una bambina dolcissima. Adora gli Ichigo Daifuku, che lei chiama unyu, ma specialmente le fragole. Adora disegnare, ma fino a poco tempo fa la sua abilità artistica era pari a quella di un bimbo dell’asilo, ma ora stà gradualmente migliorando, dato che frequenta il corso d’arte. Le piace canticchiare quando fa qualcosa che le piace e di tanto in tanto pone al termine delle sue frasi na no, anche se non c’entra niente con il senso della frase…

 

Suiseiseki e Souseiseki, dette Innaffia e Tagliuzza, sono gemelle e frequentano il corso di Giardinaggio. I loro genitori sono sempre all’estero per lavoro, perciò vivono da sole con i nonni, Motoharu e Matsu, che gestiscono un negozio di orologi. Per quanto riguarda i loro caratteri Suiseiseki è molto timida… almeno finché non prende confidenza! Infatti ora prende in giro praticamente tutti, ma la sua vittima preferita è Hina, alla quale racconta ogni sorta di frottola e ruba ogni volta che può le tanto adorate fragole, ed ha l’abitudine di finire le sue frasi con desu. Souseiseki invece è più calma e misurata, indossa sempre un cappello ed abiti più mascolini rispetto a noi altre. Ha una particolarità unica, ovvero quella di andare in giro maneggiando un paio di forbici. Quando è in classe ed in pubblico maneggia ha delle forbicine dalla punta arrotondata, mentre quando è in nostra compagnia caccia la sua “arma”, ovvero le mini cesoie che porta sempre dietro. Suiseiseki invece ha un annaffiatoio che si monta ad incastri. Anche Suiseiseki è innamorata di Jun, ma non vuole ammetterlo…

 

Ecco, mi sa che è meglio spiegare chi è Jun.

 

Sinceramente non capisco perché queste due gli vadano dietro. Potrei capire se fosse un ragazzo dal fascino misterioso o selvaggio, oppure un intellettuale dall’aura filosofica e meditabonda, ma… non è nessuno di questi tipi! È semplicemente un compagno di classe di Shinku e Tomoe, basso e con degli occhiali a fondo di bottiglia il cui unico pregio è saper cucire da vero maestro, non per niente è il migliore del corso di cucito… è il capo dell’Associazione degli Occultisti e tutti sappiamo che tra lui e Tomoe c’è un feeling particolare, e mi stupisco che nessuno dei due abbia fatto la prima mossa. Immagino sia timidezza…

 

Comunque, tornando a noi…

 

Kanaria, detta Canarina o Kana, è la figlia di una fotografa tutta matta. Ogni anno, a carnevale ed halloween, ci procura degli abiti assurdi esclusivamente per fotografarci tutte assieme. Kana ha la fissazione di essere la più scaltra delle Rozen Maiden  e si ingegna ogni giorno ad inventare i piani più disparati, ma non glie ne viene bene una. Di solito si diverte a spiare i nostri avversari col suo binocolo, anche se è del tutto inutile. Frequenta il corso di fotografia, perché vuole diventare come sua madre, suona anche lei il violino, ma non nell’orchestra scolastica, e termina le sue frasi con kashira.

 

Kirakishou, chiamata Evanescenza, è una ragazza molto strana. È estremamente taciturna e, non ne so il motivo, ha una strana ed ossessiva ammirazione per me. Inoltre il suo occhio destro è molto particolare. Infatti la sua iride destra ha la forma di una rosa. Naturalmente questa forma le dà una capacità visiva superiore, perciò usa quell’occhio più o meno come un cannocchiale. L’unico problema è che difficilmente si adatta al buio o alla luce intensa. Lei frequenta il corso di composizione floreale.

 

Barasuishou, detta Rosa di Cristallo, come la sorella, è molto silenziosa ed apre la bocca solo per dire qualcosa di sensato o mettere in crisi chi gli stà davanti ripetendo le ultime parole della frase appena pronunciata. Lei ha la straordinaria capacità di farsi sempre male all’occhio sinistro, che, per questo, è sempre fasciato. Sa molto bene come modellare il cristallo e frequenta il corso di artigianato, specializzazione vetraio.

 

Tomoe, nome in codice Shinai, è una ragazza seria che fa parte del consiglio studentesco dall’anno scorso. È molto abile nel kendo e ne frequenta un corso qui a scuola. È molto affezionata ad Hina, e visto che lei è figlia unica la considera come una sorellina.

 

Megu, detta Usignolo, è la mia vicina di casa. Quando eravamo piccole ero il suo “giocattolino”, nel senso che mentre le altre bambine giocavano alla famiglia con le bambole lei usava me al posto di una bambola. Da piccola era cagionevole di salute, ma adesso è tutt’altro che malaticcia. È sempre stata brava a cantare, perciò frequenta il coro della scuola, di cui è la solista.

 

Nori, chiamata Attentalpalo, è una ragazza un po’ imbranata, ma proprio per questo è simpatica a tutti. Fa parte della squadra di lacrosse ed è la miglior cuoca tra di noi. Infatti è sempre lei a preparare il pranzo a tutte noi quando rimaniamo qui a scuola per i corsi pomeridiani.

 

Io a dire il vero non frequento corsi pomeridiani, ma visto che sono la fondatrice rimango molto spesso a scuola per organizzare il piano di battaglia dell’anno.

 

Shinku: Per caso sei arrivata anche oggi in ritardo? Le grida della prof sono arrivate fino in classe nostra…

 

Suigintou: Molto spiritoso…

 

Hina: Suigintou non arriva mai in orario na no!

 

Fantastico, la sorella la stà già addestrando a farmi arrabbiare…

 

Suigintou: Lasciamo perdere. Ci sono novità?

 

Tomoe: Una. Domani dovrebbero arrivare due nuovi studenti.

 

Suiseiseki: A novembre desu? Non è un po’ tardi desu?

 

Tomoe: Si, ma a quanto pare hanno avuto problemi con il trasferimento, in quanto prima abitavano in periferia.

 

Souseiseki: Sai a che classi verranno assegnati?

 

Tomoe: No, il preside non ha voluto dire niente a riguardo. Sarà una bella sorpresa. L’unica cosa che ha detto è che di sicuro si troveranno in classe con qualcuno di noi…

 

Benissimo… pure la sorpresa ora.

 

In ogni caso non me ne frega più di tanto. Ora dobbiamo pensare al progetto da proporre quest’anno, domani penseremo ai due nuovi arrivati.

 

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Capitolo 2
*** II) Ryu ***


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II)         Ryu

 

Ti pareva, come al solito non abbiamo concluso niente.

 

Detesto dover rimandare le cose, ma quest’anno tutte le idee che abbiamo proposto sono patetiche e banali…

 

Unica cosa positiva: oggi sono arrivata a scuola in orario. Shinku è venuta a prendermi fino a casa e quindi sono stata costretta ad alzarmi prima del solito… o forse è meglio dire che finalmente mi sono alzata all’orario giusto.

 

Ieri Tomoe ha detto che sarebbero arrivati due nuovi studenti e che sarebbero stati sicuramente in classe con almeno una di noi Rozen.

 

Per quanto mi riguarda so già cosa fare.

 

Se è un ragazzo lascio perdere a prescindere, ma se sembra un tipo agguerrito cerco di dissuaderlo dall’entrare in una Associazione.

 

Se è una ragazza non necessariamente bellissima, ma almeno carina, parte l’azione di arruolamento.

 

Se è una Yaoista non ci sono speranze di reclutamento.

 

La professoressa entra e guarda soddisfatta verso di me, notandomi finalmente al mio posto.

 

Natsu: Molto bene, oggi siete tutti in orario. Per caso stà per cadere la manna dal cielo?

 

Ecco, ti pareva se non iniziava subito a  prendermi in giro.

 

La prossima volta mi dirà di sicuro che deve avermi dato un bacio il principe azzurro per svegliarmi dl mio lungo sonno.

 

Solo che io detesto l’icona del principe azzurro, è davvero patetico!

 

La porta si apre ed entrano in classe il preside, accompagnato dall’infermiera, sua moglie Alice.

 

Il preside è un bell’uomo sulla quarantina, biondo, occhi azzurri, fisico snello e portamento elegante. Insomma, uno di quelli di cui ci si aspetta discenda da qualche famiglia nobiliare.

 

Alice è una donna straordinaria. Ha una cultura non indifferente, i suoi capelli sono di un biondo pallido davvero particolare, occhi azzurri come il marito, portamento elegante e nonostante sia più bassa anche di me il suo corpo è ben proporzionato, a tal punto da sembrare quasi una liceale.

 

Hanno un figlio, Giacinto, il quale frequenta la stessa classe di Shinku, ed è la copia precisa di suo padre.

 

Rozen: Salve ragazzi. So che l’anno scolastico è iniziato già da un po’, ma volevo farvi i miei auguri per il vostro corso di studi ed informarvi che da oggi in avanti avrete un nuovo compagno. Lui e sua sorella si sono trasferiti da pochi giorni, perciò fatelo sentire ben accolto. Forza Ryu, entra pure.

 

Dalla porta fa capolino un ragazzo con dei lunghi capelli scuri e degli occhi di un forte rosso acceso. La divisa gli va un po’ stretta sulle braccia ed al collo porta un fazzoletto rosso, probabilmente qualcosa di particolare che porta sempre. Sembra un po’ impacciato, probabilmente è tutta timidezza.

 

Si vede che non è di queste parti o l’avrei notato. È un ragazzo abbastanza carino, una preda comune per le ochette di queste zone.

 

Rozen: Lui è Ryu Kaikage. Si è trasferito da poco qui con sua sorella, spero lo accoglierete come si deve.

 

Natsu: Sembra capitato proprio nella classe adatta, c’è giusto un posto libero… eccolo. Forza Ryu, vai pure a sederti.

 

Il ragazzo si avvicina all’unico banco libero, ovvero quello alla mia sinistra, vicino alla finestra.

 

Un posto ottimo per distrarsi durante le spiegazioni e le interrogazioni, ma anche utile in questo momento.

 

Appena ne avrò la possibilità gli farò capire che sarà meglio non mettersi contro di noi…

 

Alice: Professoressa, potrebbe uscire un attimo? Le dovremmo parlare.

 

La professoressa esce, lasciando libera la classe.

 

Non fa in tempo a chiudere la porta che l’intera classe si accalca sul novellino.

 

Ok, il mio piano anti reclutamento va leggermente a farsi benedire.

 

In ogni caso non gli poteva andare peggio.

 

In questa classe oltre me ci sono ben altri tre capo-Associazioni.

 

Ayumi Tanaba, capo dei Beauty Inside, un gruppo che coltiva più la bellezza dell’animo che quella del corpo. A giudicare da come cura il suo aspetto però ci sarebbe da immaginare che abbia una visione filosofica vasta quanto quella di Socrate e Kant messi assieme.

 

Daisuke Momochi, leader dei Pianeta Vivente, degli ambientalisti, e questo già dice tutto. In realtà loro non sono un gruppo negativo, solo che tra loro si nascondono i soliti facinorosi che, durante le manifestazioni, cercano lo scontro con le forze dell’ordine, e questo di certo li mette in cattiva luce.

 

Infine Takuya Domyoji, fondatore degli Aspiranti Calciatori, un gruppo di sportivi che intende portare il calcio nazionale ai livelli di quello europeo, anche se, sinceramente, vista la qualità dei giocatori giapponesi mi sembra pura utopia.

 

Ayumi: Direi di andare dritti al punto.

 

Daisuke: Giusto. A quale Associazione intendi iscriverti?

 

… Va bene andare dritti al punto, ma così mi pare troppo.

 

Ma ce l’hanno un po' di sale in zucca questi due? E dire che Ayumi è fa parte di un’Associazione di pensatori!

 

Ryu: Associazione? Veramente io…

 

Takuya: Ragazzi, non può sapere cosa sono le Associazioni, si è appena iscritto! Ora ti spiego: in questa scuola esistono dei gruppi che si riuniscono in Associazioni. Queste Associazioni sono simili a dei club scolastici, solo che non sono ufficialmente riconosciute dal preside per motivi di prassi e di budget scolastico. Nonostante ciò il preside non ci è contro, anzi, ci incita a continuare, in quanto stimola il nostro spirito di comunità. Naturalmente queste Associazioni esistono con uno scopo, altrimenti non ci sarebbe bisogno di incontrarci a scuola. Infatti ogni anno le Associazioni si sfidano in una sfida per proclamare la migliore dell’istituto. Ci si può iscrivere ad una sola Associazione, ma non preoccuparti, ne esistono per tutti i gusti.

 

L’ho sempre detto, Takuya non è nato per fare il calciatore, ma o l’insegnante o l’avvocato. Con una parlantina del genere e l’abilità nel’esprimersi sarebbe capace di vendere ghiaccio agli eschimesi.

 

Daisuke: Bella spiegazione, diretta e coincisa.

 

Ayumi: Allora, che decidi?

 

Ryu: Beh… ecco…

 

Mi sa che il poverino si stà spaventando a morte. Gente, questo è appena arrivato! Fategli capire com’è la situazione qui prima di arruolarlo!

 

E poi chi vi dice che sia interessato alle vostre di Associazioni?

 

Ryu: A parte che non so che Associazioni ci siano, ma non so nemmeno se posso frequentare un club qualsiasi, figuratevi poi se posso entrare a far parte di qualcosa che richiede ancor più impegno…

 

… Loro saranno stati chiari e coincisi, ma lui lo è stato anche di più.

 

Per lo meno non dovrei preoccuparmi della sua rivalità. Non so cosa sia capace di fare, ma di sicuro è meglio così che poi scoprire che è un avversario ostico.

 

La professoressa ritorna in classe, guardando shockata l’ammasso di gente che si è accalcata.

 

Io, dal mio canto, le faccio le spallucce, tanto per sottolineare la mia estraneità a quello che stà accadendo, e prendo il libro di matematica dalla cartella.

 

Natsu: Va bene che socializzare fa bene, ma non vi pare di esagerare?

 

Sentita la voce della prof tutti tornano come lampi ai propri posti, e Ryu può tirare un sospiro di sollievo.

 

C’è solo una cosa che non mi piace.

 

La professoressa guarda il novellino con degli occhi con i quali non ha mai guardato nessuno di noi.

 

Sembra quasi… compassionevole, come se sapesse qualcosa di brutto sul suo conto…

 

Chissà che le avranno detto il preside e l’infermiera…

 

La lezione comincia e la prof non ci dà tregua fino all’intervallo, quando tutti gettano i libri in cartella e prendono i loro pranzi al sacco.

 

Ogni volta mi sorprendo della voracità dei miei compagni. E dire che solo quelli che fanno parte di club ed Associazioni sportive hanno bisogno di nutrirsi adeguatamente visto che non stanno mai fermi!

 

Direi che la pausa è il momento giusto per capire qualcosa sui nuovi arrivati.

 

Devo solo trovare una scusa per attaccare bottone…

 

Ma si, la classica tecnica di dividersi quello che si è portato va bene.

 

 

Questo non l’avevo calcolato…

 

Ryu non stà affatto mangiando…

 

Stà scribacchiando qualcosa con le cuffie nelle orecchie.

 

Se pensi che mi dia per vinta così facilmente ti sbagli, caro il mio novellino…

 

Suigintou: Che stai ascoltando?

 

Il ragazzo alza lo sguardo e si volta verso di me.

 

Naturalmente non riconosce il mio viso, dato che non ero tra gli assalitori di prima, perciò sembra cercare di analizzarlo nei minimi dettagli. Credo sia per associare prima il viso al nome, visto che per i restanti tre anni saremo nella stessa classe.

 

Ryu: Someday dei Nickelback. È una delle mie preferite. Piacere di conoscerti, io sono Ryu, qual è il tuo nome?

 

Suigintou: Suigintou, molto lieta. Come mai non mangi?

 

Ryu: Non sono uno che mangia molto, è un fatto di abitudine.

 

Suigintou: Immagino tu sia l’unico. Potrei scommettere che nessuno in questa classe resisterebbe due minuti senza mangiare qualcosa durante la pausa.

 

Ryu: Beh, ognuno ha i suoi bisogni. Tu appartieni a qualche Associazione di quelle di cui mi ha accennato quel ragazzo?

 

Suigintou: Si, sono la fondatrice di un’Associazione formata esclusivamente da ragazze.

 

Ryu: Allora immagino che almeno tu non cercherai di farmi entrare nel tuo gruppo.

 

Suigintou: Chi lo sa, se magari ti consideri una dolce fanciulla…

 

Non riusciamo a trattenere una risatina a quell’affermazione.

 

Ryu intanto torna al suo foglio, ma sembra che qualcosa lo blocchi.

 

Infatti tamburella sulle nocche il pesciolino verde sulla sommità della matita.

 

Mi avvicino per vedere cosa stà facendo e…

 

Ma lo ha fatto davvero lui questo?

 

Un angelo più bello di questo lo possono fare solo i ragazzi del corso d’arte.

 

Visti tutti i chiaroscuri fatti con la matita immagino non lo colorerà, ma in bianco e nero fa il suo effetto.

 

Ha saputo giocare bene con gli effetti luminosi…

 

L’unica cosa che mancano sono gli occhi… o meglio, l’occhio, visto che è di profilo.

 

Suigintou: Dove hai imparato a disegnare così?

 

Ryu: Ad essere sincero non lo so. Ogni tanto mi viene voglia di disegnare e mi escono cose che nemmeno pensavo di poter fare… l’unico problema sono sempre gli occhi. Sono una parte molto espressiva, e se non li faccio bene rischio di rovinare tutto.

 

Suigintou: Sarebbe un peccato, è davvero bello questo angelo…

 

Dalla finestra aperta entra una farfalla, la quale va ad appoggiarsi sul mio fermacapelli.

 

Non so il motivo, ma prima che l’insetto voli via Ryu mi scatta una foto col suo cellulare, per poi mostrarmela.

 

Ryu: Scusa, ma non ho resistito. Sai, è un difetto che ho ereditato da mio padre…

 

Suigintou: In che senso?

 

Guardo la foto. La farfalla sembra essere parte del mio fermaglio, e dà all’immagine quel non so che di unico…

 

Ryu: Ogni volta che vedeva qualcosa che gli sembrava importante ricordare o che gli sembrava in qualche modo significativa doveva fotografarla. Non so quante foto ha fatto a paesaggi, tramonti e passanti… io ho preso il suo vizio soprattutto per quanto riguarda gesti spontanei e casuali.

 

Suigintou: Tuo padre è appassionato di fotografia?

 

Ryu: Si, anche se ora non può più dedicarsi al suo hobby…

 

Improvvisamente il suo sguardo si fa più intenso e dopo un paio di secondi mette di nuovo la matita sul foglio.

 

Non so come, ma ha trovato l’ispirazione per gli occhi.

 

Ryu: Ecco, grazie a te ora è completo.

 

Suigintou: Grazie a me?

 

Ryu: Hai un taglio d’occhio particolare, unico nel suo genere. Praticamente perfetto per un angelo.

 

Ecco perché mi guardava così intensamente…

 

Questo ragazzo è proprio particolare…

 

Però devo ammettere che ha uno spiccato senso estetico.

 

Suigintou: Per caso questo disegno ha un significato o è una cosa così, tanto per disegnare…

 

Ryu: Beh… a dire il vero mi è venuta l’idea di disegnarlo dopo aver riflettuto su un paio di cose.

 

Suigintou: Posso saperle?

 

Ryu: Se proprio ti interessa… comunque questo non dovrebbe essere un vero e proprio angelo, ma una persona. Il fatto che sia l’unica cosa illuminata in mezzo alle tenebre si riferisce che le persone davvero importanti, quelle che ti cambiano l’esistenza, sono proprio come angeli, perché ti accorgi della loro unicità all’istante, è impossibile non distinguerli dalla folla. La folla è confusa, mista, e tra questi si mescolano anche quelli che portano oscurità, ma questa massa non riesce ad occultare la luce che avvolge certe persone. In pratica, se una persona è importante per te lo capisci fin dal primo momento, anche se certe volte bisogna conoscerla a fondo per poter dire che è davvero un angelo.

 

Sono senza parole…

 

Potrebbe portare questo disegno all’esame di stato ed unire arte alla filosofia…

 

Ryu: Per caso in questa scuola avete anche un coro?

 

Suigintou: Si, perché? Vuoi iscriverti?

 

Ryu: No, mia sorella però adora cantare e voleva sapere se la scuola avesse un coro.

 

Suigintou: In che classe si trova tua sorella?

 

Ryu: Prima media.

 

Perfetto…

 

Hina Ichigo, Kanaria, sapete quello che dovete fare…

 

Prima che finisca la pausa anche altri membri della classe si avvicinano.

 

Ne esce fuori una conversazione abbastanza allegra, dove in pratica spieghiamo a Ryu come vanno le cose in questo posto, tra alti e bassi, avvenimenti assurdi e così via.

 

La lezione riprende, ma, come al solito, a seguire la spiegazione non ci pensa quasi nessuno.

 

Probabilmente tutta la classe non vede l’ora di tornarsene a casa.

 

Per quanto mi riguarda oggi rimarrò qui. Il piano d’azione deve essere studiato attentamente se quest’anno intendiamo vincere.

 

Mi chiedo come sia la sorellina di Ryu…

 

Spero che Hina e Kana la convincano ad unirsi a noi. La nostra è l’Associazione con meno membri in tutto l’istituto, qualche nuova entrata ci farebbe comodo.

 

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Capitolo 3
*** III) Koyomi ***


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III)         Koyomi

 

Ma ti pare possibile che una volta che sono in orario sono le altre a ritardare?

 

Eccezion fatta per Shinku naturalmente, lei è l’unica sempre puntuale.

 

E puntualmente durante le attese non fa che sorseggiare the…

 

Ma che stanno facendo? Le lezioni sono finite da un pezzo ormai!

 

Shinku: Nervosetta oggi?

 

Shinku al contrario di me sembra il ritratto della serenità.

 

Ma dico, lei non si arrabbia mai? Non perde mai questa diavolo di calma?

 

Suigintou: Perché dovrei esserlo?

 

Shinku: Te lo si legge in faccia, cara mia…

 

Allora prova a leggermi questo: NON-TI-SOPPORTO!

 

 

Ride…

 

Temo di essere diventata un libro aperto per lei…

 

Shinku: Rilassati, arrabbiarti e continuare a lambiccarti il cervello ti farà venire le rughe prima del tempo.

 

Come se me ne importasse molto, non sono una di quelle oche che guardano solo al loro aspetto, io!

 

Se è per questo nemmeno lei lo è, però la sua tanto decantata eleganza le viene spontanea come il respiro.

 

Suigintou: Voglio solo vedere se Hina e Kana hanno fatto quello che dovevano…

 

Shinku: Come fai a sapere che uno dei nuovi arrivati è una ragazza? E perché dovrebbe essere in classe loro?

 

Suigintou: Ovvio, me lo ha detto il fratello.

 

Shinku: Quindi in classe tua c’è l’altro novellino… che tipo è?

 

Suigintou: Strano, questo è sicuro, però ha una certa sensibilità artistica e per ora mi sembra un tipo calmo. E poi sa come adulare una ragazza…

 

Shinku: Ah si? In che modo?

 

Suigintou: Beh… stava disegnando un angelo e dopo avermi guardata in faccia lo ha finito. Dice che ho degli occhi dal taglio particolare e che sembrano adatti ad un angelo.

 

Shinku: Hai ragione, è un vero adulatore…

 

Suigintou: L’avrà detto per sembrare amichevole e rompere più facilmente il ghiaccio.

 

Shinku: Dici? A me sembra che questo ragazzo avesse ben altre intenzioni, e forse ha già colpito…

 

Suigintou: Che vorresti dire?

 

Shinku: Che questo nuovo arrivato è riuscito a stregarti con un’abilità unica e che ormai sei tra le sue grinfie… in più se è abbastanza carino va tutto a suo vantaggio.

 

Shinku sorseggia un altro po' di the dalla sua tazza.

 

Quanto la odio quando fa così!

 

Suigintou: Ma non dire cavolate! Ci vuole ben altro per farmi innamorare di qualcuno!

 

Shinku: Ovviamente, finora tu ha sempre avuto un cuore di ghiaccio verso i ragazzi…

 

Suigintou: Hai altre idiozie da dire?

 

Shinku: No, però direi che le altre stanno arrivando…

 

Il resto del gruppo entra e noto con piacere che con Hina e Kana c’è una ragazzina bionda dagli occhi azzurri che non ho mai visto prima.

 

… Non può essere la sorella di Ryu.

 

Non gli assomiglia per niente, inoltre da come agisce con le altre è di sicuro molto più estroversa del nuovo arrivato.

 

Forse è una di quelle che si sono iscritte quest’anno e che hanno tardato a scegliere Associazione…

 

Hina: Suigintou, abbiamo una nuova amica! Ha deciso di unirsi a noi na no!

 

Kanaria: Si chiama Koyomi Kaikage ed è la nuova arrivata che ci aveva annunciato Tomoe kashira!

 

Ok, come non detto…

 

Souseiseki: Scusa se abbiamo fatto tardi, ma suo fratello è andato a prenderle il pranzo e sai che casino c’è a quest’ora…

 

Suigintou: Posso immaginare… comunque benvenuta tra noi Koyomi, spero ti troverai bene con noi.

 

La ragazzina si catapulta letteralmente su di me e Shinku, abbracciandoci come solo una piovra saprebbe fare.

 

Koyomi: Ovviamente! Come sono contenta di conoscervi! Ci divertiremo un sacco!

 

 

Questa qui sarebbe davvero la sorella di Ryu?

 

Non si direbbe proprio…

 

Paragonandoli a qualcuno… direi che Ryu è abbastanza simile a Souseiseki, calmo, riflessivo e… e per il momento non so altro, mentre Koyomi mi sembra come Suiseiseki una volta che ha preso confidenza…

 

E non so se sia un bene avere due persone del genere così a stretto contatto…

 

Finalmente ci libera, ma non la finisce mica…

 

Koyomi: Hina e Kana mi hanno raccontato tutto! Non vedo l’ora di iniziare! Ho già scelto anche il mio soprannome! Sarà Gatta Canterina! Che ne dite? Quest’anno saremo noi a…

 

Questa qui deve aver infilato le dita nella presa della corrente, è troppo esaltata! Non la smette un attimo di parlare!

 

Almeno siamo sicure che ne ha di energie…

 

Chissà se anche Ryu è così quando è con chi conosce…

 

Se è come la sorella prevedo una convivenza non proprio felice in classe.

 

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Capitolo 4
*** IV) Sguardi ***


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IV)              Sguardi

 

Uffa, che rottura!

 

Non vedo l’ora che inizino le vacanze di natale, così posso accantonare i libri e rilassarmi un po'.

 

Koyomi è dei nostri da una settimana, ma la sua euforia non è che ci aiuti molto.

 

Mette di buon umore, è vero, ma concretamente non fa più di tanto…

 

In compenso il fratello è proprio come mi è sembrato il primo giorno, un ragazzo tranquillo, gentile, STRANO… e non so perché gli piacciono in modo particolare i miei occhi.

 

Oggi poi quasi tutte le ragazze sono occupate con i club, quindi niente riunione.

 

Sul tavolo trovo un biglietto, la calligrafia è quella di mamma.

 

“Io e papà siamo usciti per una commissione importante e torneremo tardi. Ti ho lasciato il pranzo sotto il forno, in caso si sia raffreddato sai come fare per riscaldarlo. A dopo. 

 

La mamma”

 

Ecco, questa è la terza volta in due mesi. Mi chiedo che abbiano da fare…

 

Chissà, magari dopo tutto questo tempo hanno riscoperto il loro vincolo matrimoniale e, visto che sono abbastanza grande da cavarmela da sola, vorranno stare un po' per conto loro.

 

Spero solo che se questo implica un nuovo arrivo non debba sorbirmi la tiritera sulla cicogna o delle api e dei fiori. E che diamine, ormai arrivati ad una certa età tutti scoprono certe cose!

 

Vado in camera mia, tolgo le lenti a contatto e prendo gli occhiali dalla cartella.

 

Rimango un po' a fissare la montatura e le lenti, che riflettono il mio viso.

 

Non mi sono mai piaciuti gli occhiali, per questo cerco di indossarli il meno possibile.

 

Il problema è che, essendo albina, ho degli occhi molto delicati, non posso affidarmi sempre alle lentine e sono costretta a metterli ogni tanto. Perciò, se proprio devo indossarli, ho sempre cercato un paio che non mi diano un’aria da idiota.

 

Tutti mi dicono che mi stanno bene, che mi danno un tocco di classe in più, ma a me proprio non piacciono, punto.

 

Non sono molto miope, ma sicuramente non intendo peggiorarmi la vista. Questa è l’unica motivazione che ho per portare gli occhiali, non per sembrare sexy o altro.

 

Vado in cucina e controllo ciò che mamma mi ha lasciato sotto il forno.

 

Del donburi per pranzo e dei daifuku alla vaniglia e del the in caso voglia fare uno spuntino mentre faccio i compiti.

 

Riscaldo il donburi, il vapore mi finisce puntualmente in viso.

 

Ecco un altro motivo per cui odio gli occhiali, si appannano subito con vapore o escursioni termiche.

 

Mangio silenziosamente davanti alla tv.

 

A quest’ora trasmettono solo telegiornali, e tutti con notizie pessime.

 

Incidenti stradali, guerra in Iraq, missionari e suore rapiti da miliziani in Africa… 

 

Dovrebbero fare come in Romania o da quelle parti in Europa, dove i telegiornali hanno ricevuto l’obbligo di trasmettere una certa percentuale di buone notizie obbligatoriamente.

 

Naturalmente se le buone notizie abbondano tanto meglio…

 

Finito di pranzare lavo piatti e posate e mi metto a studiare nel salotto.

 

Camera mia è il luogo meno adatto a studiare, ovunque mi volti c’è qualcosa che può distrarmi, da un manga mezzo letto ad una bambola che mi fa ricordare quando ero bambina.

 

Frugo nella cartella, ma non trovo il diario.

 

Ti pareva, l’ho dimenticato in classe.

 

Meno male che ricordo cosa dovevamo studiare.

 

Studio per un paio d’ore, quando mi accorgo che il sole stà tramontando.

 

Mi ero dimenticata che ormai siamo prossimi all’inverno, le giornate si stanno accorciando, perciò è ovvio che alle quattro e mezza inizi già a tramontare.

 

Ritorno sui libri.

 

È rimasta un’ultima cosa da studiare.

 

La Divina Commedia.

 

Qui in Giappone non abbiamo molti autori letterari degni di nota, e quando leggo di queste antiche opere occidentali non mi stupisce la cosa.

 

?: Ciao.

 

Suigintou: Ciao.

 

Come “ciao”?

 

Mi volto di scatto verso la finestra aperta.

 

Ryu?

 

Ma… che ci fa qui?

 

E soprattutto come fa a sapere dove abito?

 

Ryu: Scusa, ti ho spaventata?

 

Suigintou: Noo, stavo solo per prendermi un infarto! Non te lo ha mai detto nessuno che non dovresti apparire come un fantasma?!

 

Ryu: Scusa, ma stavo per bussare e ti ho vista dalla finestra…

 

Suigintou: A te manca qualche rotella…

 

Ryu: Può darsi.

 

Suigintou: Come mai sei qui?

 

Ryu: Hai dimenticato questo in classe.

 

Ryu mi porge il mio diario.

 

Ryu: Koyomi aveva dimenticato il pranzo a casa, così sono tornato indietro per portarglielo e passando davanti alla nostra classe l’ho visto per terra. Mentre uscivo da scuola ho incontrato la tua amica bionda, Shinku, e le ho chiesto di consegnartelo, ma lei era occupata con l’orchestra, perciò mi ha detto dove abiti ed eccomi qui. Non so perché ma ha fatto uno sguardo furbetto, per caso sai a cosa alludesse?

 

Certo che lo so, da quando sei arrivato qui non fa che girarci attorno!

 

Suigintou: Beh… grazie…

 

Ryu: Ma tu porti gli occhiali?

 

Cavolo, è vero! Lui non mi ha mai vista con gli occhiali! A dire il vero oltre le ragazze dell’Associazione nessuno lo sa…

 

Suigintou: A scuola metto le lenti a contatto. Non mi ci trovo bene con questi…

 

Ryu: Davvero? Secondo me ti stanno bene.

 

Suigintou: Sarebbe una lusinga?

 

Ryu: No, le lenti sono sottili ed il colore della montatura mette in risalto la tua carnagione chiara. E poi senza lentine i tuoi occhi sembrano irradiare una luce propria.

 

Ancora con questi occhi? Allora è un fissato!

 

Mi soffermo a guardarlo, mentre lui mi scruta con uno sguardo intenso e contemplativo.

 

Lui si chiamerà pure Ryu, potrà pur pensare che i miei occhi siano belli, ma secondo me lui è un cobra incantatore capace di stregare con un solo sguardo.

 

Ma c’è qualcun altro in tutta la scuola con degli occhi come i suoi?

 

… Ma che stò pensando?!

 

Suigintou: Dimmi una cosa… come mai ti piacciono così tanto gli occhi?

 

Ryu: Gli occhi?

 

Annuisco.

 

Ryu: Perché sono la porta che ti permette di entrare nell’animo delle persone. Chiunque può mentire con le parole, ma solo chi ha perso la propria umanità può mentire anche con gli occhi. Per questo molte persone hanno paura di guardare in  faccia gli altri, perché hanno paura di sentirsi violate nel profondo della propria intimità, anche se è una cosa del tutto inconscia.

 

Suigintou: Quindi quando dici che ti piacciono i miei occhi in pratica…

 

Ryu: Esattamente.

 

Avvampo di colpo.

 

Se è uno scherzo non mi piace per niente!

 

Però dice certe cose con una tale naturalezza… mi spiazza del tutto!

 

Forse lui è una di quelle persone capaci di mentire anche con gli occhi.

 

Mi alzo un po' bruscamente, rischiando di far cadere una foto, afferrata contemporaneamente da me e Ryu.

 

Naturalmente poi lo sguardo gli cade sulla foto appena salvata: il matrimonio dei miei genitori.

 

Sembra però che qualcosa non lo convinca…

 

Ryu: Chi sono?

 

Suigintou: Mio padre e mia madre.

 

Ryu: Però non mi pare ti…

 

Suigintou: Non mi assomigliano perché io sono nata albina per difetto genetico.

 

Ryu: Per essere un difetto non mi pare male. Se i difetti fossero tutti così il mondo sarebbe pieno di gente perfetta.

 

Non capisco se si studi le frasi apposta per mettermi in imbarazzo o dica la prima cosa che gli salta in mente…

 

Ryu: Come si chiamano?

 

Suigintou: Mia madre si chiama Misato, mentre mio padre Iruka. I tuoi?

 

Ryu: Mi padre si chiama Minato, mia madre Kairi.

 

Suigintou: Mi piacerebbe conoscerli. Almeno saprei di preciso da chi hai preso, e soprattutto COSA hai preso.

 

Ryu: Mi sa che sarà un po' difficile farteli incontrare…

 

Suigintou: Ho capito, viaggiano per lavoro come i genitori di Suiseiseki e Souseiseki, giusto?

 

Ryu: Più o meno.

 

Ryu mi saluta e se ne torna a casa sua, mentre io torno alla Divina Commedia e Dante.

 

Non so perché, ma sento che questo ragazzo mi causerà non pochi problemi…

 

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Capitolo 5
*** V) Missione: Compleanno ***


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V)              Missione: Compleanno

 

Suiseiseki: Dai, dicci la verità, cosa è successo ieri desu?

 

Suigintou: Ragazze, è da quando abbiamo iniziato la riunione che non fate che parlare di questo! Va bene che nessuna sembra interessata a fare quello che fa un’Associazione normalmente, ma almeno potreste cambiare argomento!

 

Shinku: Si vede che ha qualcosa da nascondere se si comporta così…

 

Suigintou: Non ho niente da nascondere! Oltre allo spavento che mi ha fatto prendere, alla voglia di portarti in casa qualche dozzina di gatti per avermelo mandato a casa così su due piedi ed all’imbarazzo provocato da quelle affermazioni che è successo niente!

 

Shinku: Ti ha vista con gli occhiali, vero?

 

Suigintou: Come fai a saperlo?!

 

Shinku: So quello che fai quando sei a casa, quindi so che in quel momento avevi di sicuro gli occhiali.

 

Suiseiseki e Shinku ridacchiano.

 

Già la lady mancata mi dava abbastanza sui nervi da sola, ma ora che a lei si è unita la giardiniera isterica la cosa va peggiorando!

 

Si sono entrambe messe in testa idee tutte loro, ma hanno fatto i conti senza l’oste. Anzi, non hanno calcolato che sono due le persone di cui devono tener conto.

 

Anche se c’è qualcos’altro di insolito…

 

È da un po' che Koyomi se ne stà zitta a pensare e discutere assieme Hina e  Kana. Non l’ho mai vista così seria finora.

 

Chissà che stanno pianificando, sembrano così assorte…

 

Hina si alza e viene verso di noi, seguita poco dopo da Koyomi.

 

Hina: Shinku, Suiseiseki, Suigintou, voi cosa fate quando dovete fare un regalo a un vostro amico?

 

Shinku: Un regalo dici?

 

Suiseiseki: Di solito io penso ai gusti della persona, ma se non la conosco compro un profumo, una collana o un bracciale, così vado sul sicuro desu.

 

Suigintou: Per caso devi fare un regalo a qualche compagno di classe.

 

Hina: Nono, il regalo lo deve fare Koyomi al suo fratellone. Lunedì è il suo compleanno e lei non sa cosa regalargli.

 

Shinku: Ryu quindi compie gli anni il 17 novembre?

 

Suiseiseki: Suigintou, tu lo sapevi desu?

 

Suigintou: No. L’unica persona con cui Ryu sembra parlare spesso in classe sono io e non mi ha detto niente a riguardo… non ha nemmeno mai accennato al suo compleanno.

 

Shinku: Che cosa strana…

 

Koyomi: Il fratellone fa sempre così. Non dice mai a nessuno del suo compleanno, e non vuole mai nemmeno festeggiare!

 

Suigintou: Come mai?

 

Koyomi: Non lo so. Quando compio io gli anni festeggiamo sempre, vengono tutti i miei amici a casa e ci divertiamo, ma quando è il suo compleanno a stento riesco a prendergli un regalo.

 

Suiseiseki: Per caso è successo qualcosa il giorno del suo compleanno qualche anno fa desu?

 

Koyomi: No, niente. Da quando ricordo non ha mai voluto festeggiare il suo compleanno.

 

Shinku: È una cosa così triste…

 

Suiseiseki: Hai ragione desu. Non ho mai visto qualcuno alla nostra età che non festeggia il proprio compleanno desu…

 

La bionda e la bruna si guardano negli occhi.

 

Questo sguardo d’intesa può significare solo guai…

 

Shinku&Suiseiseki: Diamo inizio all’Operazione Compleanno!

 

Ecco, lo sapevo…

 

Non è mai buona cosa far intendere queste due. L’ultima volta che erano d’accordo su una cosa eravamo in vacanza e non so come hanno fatto a resistere dopo aver scommesso di riuscire a rimanere sotto il sole per tutta la giornata! Naturalmente per un paio di giorni poi sono dovute rimanere all’ombra a fare le brave.

 

In ogni caso sono certa che non si smentiranno neanche stavolta…

 

Ovviamente sono l’unica a pensarla così, visto che tutte sembrano ansiose di mettersi all’opera…

 

Shinku: Allora è deciso: entro lunedì dovremo avere tutto pronto! Abbiamo due giorni di tempo, perciò facciamo del nostro meglio! Io e Suiseiseki prenderemo da bere, Nori penserà alla torta assieme a Megu e Kirakishou, Souseiseki, Barasuishou e Tomoe prepareranno panini ed altre cose da mangiare, Kana ed Hina si occuperanno degli addobbi ed infine Suigintou e Koyomi penseranno al regalo. C’è qualche domanda?

 

Suigintou: Chi avrebbe deciso i gruppi?

 

Suiseiseki: Noi, ovvio desu. E poi non puoi avere ruolo migliore, tu sei l’unica che lo conosce abbastanza bene dopo Koyomi desu.

 

Ti pareva, alla fine mi mettono sempre in mezzo a queste cose.

 

Il problema è che non so molto di Ryu, quindi se Koyomi non riesce a trovargli un regalo adatto figurati io!

 

Non ho il tempo di ribattere che il gruppo si disperde, chi a cercare decorazioni, chi a prendere da mangiare e chi, come me e Koyomi, a scegliere la cosa più complicata: il regalo.

 

Ci incamminiamo verso l’area commerciale, sperando di trovare qualcosa da prendere.

 

Ok, facciamo mente locale: cosa potrebbe piacere ad un tipo strano come Ryu?

 

Sinceramente non ne ho la più pallida idea…

 

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Capitolo 6
*** VI) Festa a sorpresa. ***


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VI)              Festa a sorpresa.

 

Suigintou: Ma siete sicure che sarà una buona idea?

 

Shinku: Tranquilla, è tutto sotto controllo, le altre ci stanno già aspettando a casa di Koyomi, manchiamo solo noi.

 

Suiseiseki: Koyomi ha detto che Ryu sarebbe tornato a casa verso le otto, quindi abbiamo ancora mezz’ora desu.

 

Souseiseki: E poi abbiamo organizzato tutto nei minimi dettagli, non c’è nulla che possa andare storto!

 

Suigintou: Se lo dite voi…

 

Suiseiseki: Che cosa gli avete preso di bello desu? Qualcosa di particolare, vero desu?

 

Shinku: Io so cos’è…

 

Souseiseki: Davvero?

 

Shinku ridacchia.

 

Ecco, stà per spararne un’altra delle sue.

 

Shinku: Visto che non esisteva un regalo adatto a lui la nostra cara Suigintou ha deciso di regalargli il suo cuore, un regalo che non ha prezzo.

 

Suigintou: Peccato, risposta errata. Ritenta, sarai più fortunata.

 

Suiseiseki: Seriamente, che gli avete comprato desu? Sono troppo curiosa desu!

 

Suigintou: Allora se non controlli la tua curiosità rischi di morire, perché non ho intenzione di dirlo a nessuno. Nemmeno Koyomi sa che regalo è.

 

Souseiseki: Ma non eravate andate assieme a comprarglielo?

 

Suigintou: Si, ma anche se conosce meglio di me Ryu non è stata di grande aiuto. Ovunque siamo andate si è messa a guardare in giro, ma presto la sua attenzione veniva catturata da un sacco di cose che a lei piacciono un sacco, ma che non c’entrano niente con quello che dovevamo fare. Perciò ieri, dopo essermi fatta spiegare per filo e per segno ciò che piace e no a suo fratello, sono andata a fare un giro per conto mio ed ho trovato qualcosa che credo vada bene.

 

Shinku: Bene, vuol dire che sarai tu a darglielo.

 

Suigintou: Stai scherzando spero!

 

Shinku: Niente affatto. Ti sei data tanta pena per trovarlo, è giusto che sia tu a consegnarglielo. Anche Koyomi sarà d’accordo con me di sicuro.

 

Souseiseki: Concordo.

 

Suigintou: Ma perché siete tutte contro di me?

 

Suiseiseki: Perché ti vogliamo bene desu.

 

Suigintou: Si, come no…

 

Arriviamo a casa di Ryu. Nori si è portata dietro Jun, così da farsi aiutare a gestire la situazione.

 

Tutto sembra pronto, anche se avrei da ridire su alcune cose.

 

Suigintou: Scusa, ma quanti SECOLI hanno quelle decorazioni di Kunkun?

 

Shinku: Non so dirtelo, io ero bambina e già le usavamo per il mio compleanno…

 

Souseiseki: Hina deve averle riesumate da qualche scatolone nella vostra soffitta, non vedo altra spiegazione.

 

Suigintou: Per lo meno con cibarie e compagnia bella non dobbiamo preoccuparci conoscendo le mani di chi le ha preparate…

 

Suiseiseki: Di sicuro Ryu avrebbe preferito qualcosa preparato dalle tue dolci manine desu…

 

Suigintou: Suiseiseki, dì un’altra cosa del genere e giuro che divento davvero il tuo angelo… ma della morte!

 

Koyomi ci afferra e ci porta tutte dietro al tavola imbandita, spegnendo le luci.

 

Koyomi: Presto! Il fratellone ha telefonato e presto sarà qui!

 

Tomoe: Presto quanto?

 

Koyomi: Ha detto che tra cinque minuti sarà qui, solo che i suoi cinque minuti durano poco, massimo due.

 

Kirakishou: Mai pensato che potesse essere un modo di dire?

 

Koyomi: No. Perché, lo è?

 

Bara: … Lo è.

 

Aspettiamo un po', dopodiché la porta si apre.

 

Direi che Koyomi aveva ragione in quanto tempi…

 

Ryu accende la luce e saltiamo fuori gridando auguri.

 

Si vede che non se lo aspettava. Deve essere vero che non festeggia mai altrimenti sarebbe tornato come minimo con una torta, invece… nulla.

 

Ha portato la mano ad una sacca rigida che ha legata alla gamba destra.

 

Non l’avevo mai notata prima… chissà che ci tiene dentro.

 

Ryu: Ma cosa…

 

Koyomi: Tanti auguri fratellone!

 

Ryu: Dovevo immaginarmi che avresti organizzato una cosa del genere prima o poi…

 

Koyomi: Ma l’idea non è stata mia…

 

Shinku: Non puoi mica passare il giorno del tuo compleanno senza festeggiare? I compleanni sono importanti, soprattutto quando si è alla nostra età.

 

Megu: Forza, cosa aspettiamo? Diamo inizio alla festa!

 

Megu attacca la radio ed inizia a cantare con Koyomi.

 

Io intanto presento al poverino le ragazze. Finora le aveva solo incrociate per qualche secondo, andava sempre di fretta, perciò è il momento ideale per conoscere le amiche di sua sorella.

 

Conoscendo la sua vena sensibile Suiseiseki inizia a parlargli subito di qualcosa che le stà a cuore: l’interpretazione simbolica dell’animo umano.

 

Sinceramente è l’unica cosa che abbia un filo logico di tutto ciò che dice…

 

Durante la festa tutti si divertono e Ryu sembra trovarsi bene a parlare con Jun oltre che con Suiseiseki. In effetti sono gli unici maschi qui, è naturale che sia più facile iniziare un discorso tra loro.

 

Jun mi fa segno di avvicinarmi. Evidentemente è ora del regalo…

 

Inutile dire che tutti si avvicinano per vedere che gli ho preso…

 

Prendo il pacchetto e lo porgo al festeggiato.

 

Suigintou: Questo è un regalo da parte nostra. Spero che la scelta sia stata azzeccata oppure il fiasco è totale…

 

Ryu: Beh… grazie, non dovevate…

 

Il ragazzo apre il pacco.

 

Spero che il regalo gli piaccia.

 

Appena l’ho visto ho pensato che andasse bene.

 

Koyomi ha detto che è un appassionato di armi da taglio e vista la sua tendenza artistica dovrebbe piacergli.

 

Due Leviatani attorcigliati attorno ad un pugnale dalla lama grigio scuro ed un angelo appoggiato su di loro che mantiene l’impugnatura, il tutto in diversi tipi di metallo.

 

Ryu: Ma… è davvero bellissimo. Come facevate a sapere cosa mi piace?

 

Suigintou: Koyomi ci ha detto che ti piacciono spade e coltelli, perciò è venuto spontaneo prenderti un’arma…

 

Ryu: Grazie, è davvero molto gentile da parte vostra.

 

Suiseiseki: Nostra desu? Vedi che è stata lei a scegliertelo desu.

 

Ryu: Davvero?

 

Ecco, ti pareva se non trovavano il modo di mettermi in imbarazzo…

 

Suigintou: Beh, vedi…

 

Shinku: In realtà è molto timida e si vergogna di ammettere che…

 

Suigintou: Vedi che siete state voi a dirmi di prendergli il regalo, mica mi sono proposta io!?

 

Souseiseki: Però l’avevamo detto anche a Koyomi, ma alla fine il regalo lo hai deciso tu.

 

Kanaria: Hai fatto davvero un’ottima scelta kashira!

 

Nori: Ed ora per finire in bellezza la torta!

 

Grazie Nori, mi hai tolto di un grosso impiccio.

 

 

Ma l’ha fatta davvero lei quella torta?

 

La mano di Kira si vede per quanto riguarda l’armonia delle decorazioni floreali, ma per il resto…

 

Una torta con doppio strato di cioccolata in superficie, crema alla vaniglia in mezzo al pan di spagna, rose di zucchero e burro di cacao per il contorno della torta e fragole, probabilmente un’aggiunta di Hina, messe su una scritta di panna che dice “Buon Compleanno Ryu!”

 

La festa è praticamente al culmine, ma qui le ragazze continuano a divertirsi.

 

L’unico che non sembra divertirsi particolarmente è il festeggiato.

 

Questo è il momento giusto per chiedergli perché non ha mai festeggiato il suo compleanno…

 

Suigintou: Scusa Ryu, ma perché non vuoi mai festeggiare il tuo compleanno?

 

Ryu: Perché me lo chiedi?

 

Suigintou: Curiosità.

 

Ryu: Perché un po' mi rattrista…

 

Suigintou: Ti rattrista?

 

Ryu: Si. Vedi ora per esempio? Tutti si stanno divertendo, sono allegri e spensierati, ma lo saranno solo fino alla fine della festa. Dopo torneranno alla vita reale e potrebbero sentire il vuoto lasciato da tutta questa euforia. È per questo che non voglio mai festeggiare il mio compleanno, perché so che dopo quest’allegria rimarrà semplicemente un vuoto, anche se mi rimarrà di sicuro un bel ricordo di questa festa.

 

 

Ecco che ritorna alla carica l’artista filosofico…

 

Sono certa che lui e Suiseiseki si sono intesi a meraviglia sull’interpretazione dell’animo umano.

 

Suiseiseki immagina che l’animo delle persone sia come un albero.

 

Più è grande e frondoso più è portato a creare legami con gli altri, un albero piccolo invece è tipico di chi è emarginato e solitario.

 

Se poi l’albero ha qualche taglio qua e là la persona è sensibile, anche riguardo ciò che accade agli altri, mentre se è perfettamente integro è tipico degli egoisti, sui quale scivola via ogni problema altrui e che pensano esclusivamente a preservare se stessi, non provando mai dispiacere per nulla, visto che dispiacere non se ne provocano e ciò che dicono o fanno gli altri non li toccano.

 

Se dovessi descrivere l’albero di Ryu direi proprio che lui ha un albero di medie dimensioni non molto proteso verso gli altri.

 

Ma sono certa anche che ci siano numerose cicatrici sulla sua corteccia, ma riesce a nasconderle sotto le foglie.

 

Più o meno come un salice piangente.

 

Anche se dubito che il suo albero sia un salice.

 

Vuol dire che durante questi anni di pacifica convivenza da compagni di classe vedrò di cambiargli un po' questa mentalità a tratti pessimistica.

 

Suigintou: Sai che ti dico? Forse hai ragione, ma secondo me pensi troppo per essere un neo diciassettenne. So che magari facendo il filosofo potresti avere più fascino da uomo maturo, ma è importante anche divertirsi senza pensare ad altro. Avrai tutto il tempo per riflettere sulla vita, ma non avrai sempre tempo per godertela. Nel frattempo… godiamoci questa festa finché dura.

 

Ryu: Come vuoi. In fondo hai ragione, forse penso davvero troppo.

 

Suigintou: Allora comportati da festeggiato e divertiti!

 

Lo strattono per una mano e lo spingo nella mischia.

 

È per via tua che mi sono ritrovata immischiata in questo casino, perciò vedi di divertirti.

 

Lascia questi dilemmi socratici per il futuro. Questa è l’età più bella della vita, non puoi sprecarla così.

 

Hina cerca di trascinarlo in uno strano balletto mentre tutte mi guardano come per dirmi “stai attenta o te lo soffia da sotto il naso”.

 

Ecco, ora si che la festa è completa.

 

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Capitolo 7
*** VII) Tramonto ***


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VII)              Tramonto

 

Uffa, che noia le pulizie di classe!

 

Oggi poi le abbiamo anche rimandate per via che avevamo un incontro dell’Associazione prima dei corsi.

 

Meno male che Ryu non se l’è presa, anzi, ha trovato anche un corso al quale iscriversi.

 

Naturalmente, vista la sua passione per le armi, ha deciso di entrare nel club di kendo.

 

Finalmente finiamo di pulire. Riponiamo le scope nell’armadietto e prendiamo le nostre cartelle.

 

Ryu si ferma davanti alla finestra, rimanendo a guardare fuori.

 

Il sole stà tramontando, e dalla nostra scuola si ha una bella panoramica.

 

Oggi poi ci sono molte nuvole, il che rende ancor più suggestivo lo spettacolo creato da luci ed ombre.

 

Si siede sulla finestra con le gambe all’infuori, godendosi questo momento.

 

Mi avvicino e mi appoggio con i gomiti alla finestra.

 

Suigintou: Ti piacciono molto cose come questa, vero?

 

Ryu: Sono cose semplici, ma che danno emozioni incredibili. Peccato che molta gente abbia dimenticato quanto siano belle queste cose e preferiscano cose meno emotive.

 

Ryu mi porge la mano per aiutarmi a salire sulla finestra e mi siedo anch’io.

 

Chissà perché da qui il tramonto sembra ancora più bello…

 

Improvvisamente sento qualcuno che mi chiama.

 

Abbasso lo sguardo e vedo Shinku, Suiseiseki, Souseiseki, Kira e Bara.

 

La giardiniera isterica e la thedipendente mi guardano come per fare allusioni. Perché piuttosto che pensare a me non pensano a Jun, visto loro due sono in silente agonismo per lui?

 

Guardandole mi accorgo di una cosa…

 

Siamo al terzo piano, seduti su una finestra, col rischio di cadere di sotto e spezzarci l’osso del collo al minimo sbilanciamento!

 

Mi aggrappo all’infisso, spaventata da questa scoperta improvvisa.

 

Ryu: Che ti prende?

 

Suigintou: Non so se lo hai notato, ma qui siamo al terzo piano!

 

Ryu: Allora?

 

Suigintou: Come “allora?”? Non ti rendi conto che qui potremmo morire senza nemmeno accorgerci come? Come fai ad essere così tranquillo? Per caso aderisci ad una di quelle filosofie che vedono nella morte la fine del male umano?

 

Ryu: Veramente credo che sia una cosa abbastanza normale…

 

Suigintou: Se è normale rischiare la vita per guardare un tramonto…

 

Ryu: Secondo me è questo appunto quello che lo rende speciale. Tutti possono fare tutto, ma è rischiando la vita che si rende tutto unico. Sentire vicina la morte ti rende del tutto vivo, perché riesci a sentirla con forza dentro di te e combatti perché non ti sia strappata. La possibilità di morte rende tutto unico, anche una semplice passeggiata, se fatta in un posto abbastanza insolito e che non conosci, può diventare un’esperienza unica.

 

Suigintou: … Ryu?

 

Ryu: Si?

 

Suigintou: Sono passati appena otto giorni dal tuo compleanno e già ricominci a pensare troppo? Non avevi detto che avresti lasciato perdere per un po' questi pensieri filosofici?

 

Ryu: Scusa, è l’abitudine.

 

Il sole intanto è tramontato ed iniziano a spuntare qua e là le prime stelle della sera.

 

Ryu si stende all’indietro, appoggiandosi sulle mani per finire in ginocchio sul pavimento della scuola.

 

Avvicina un banco ed una sedia alla finestra per usarli come scalini e mi porge la mano, aiutandomi a scendere.

 

Finora non ricordo di aver mai incontrato un ragazzo così gentile…

 

Usciamo dall’aula con calma dopo aver chiuso tutto.

 

Ryu intanto fruga nella sua cartella e ne estrae un foglio.

 

L’angelo che aveva disegnato qualche giorno fa.

 

Ryu: Questo è per te.

 

Suigintou: Per me? Come mai?

 

Ryu: Beh, Visto che ti piaceva tanto te ne ho fatto una copia… e poi è anche per ringraziarti per la festa.

 

Suigintou: Ma non l’ho organizzata io.

 

Ryu: Non importa.

 

Ecco, ancora una volta mi ha messa in imbarazzo, anche se lui sembra non accorgersene…

 

Farà pure pensieri filosofici di alto livello, ma certe volte sembra un bambino…

 

Pensa Suigintou, togliti da questa situazione!

 

Suigintou: Senti, questa sera io e le ragazze usciamo. Se vuoi puoi venire anche tu, tanto ci sarà di sicuro anche Jun e…

 

Ryu: Mi dispiace, ma stasera ho da fare. Magari la prossima volta.

 

Ci salutiamo. Lui va dritto verso il cancello principale, mentre io vado dalle mie amiche.

 

Ecco, di sicuro mi aspetta un’altra delle loro romanticherie fuori luogo…

 

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Capitolo 8
*** VIII) Gelosia ***


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VIII)              Gelosia

 

Kanaria: Allora, dove andiamo stasera?

 

Megu: A me è venuta voglia di pizza. Conoscete una pizzeria dove ne facciano una davvero buona?

 

Barasuishou: Solo una, ed è poco distante da qui.

 

Shinku: Qui vicino c’è solo il Gamamaru come pizzeria.

 

Souseiseki: Ho sentito dire che da ragazzo il gestore del locale sia andato in Italia per imparare a fare una pizza come si deve.

 

Jun: Infatti, e la sua pizza è la migliore in tutto il Giappone.

 

Hina: Koyomi, tu lo conosci questo ristorante?

 

Koyomi: Si, ci sono stata un sacco di volte. Allora tutte al Gamamaru!

 

Koyomi ridacchia sotto i baffi. Chissà che ci troverà di tanto divertente…

 

Arriviamo davanti al locale, il cui tema prevalente in decorazioni ed arredamento è l’Italia, o meglio, Napoli, la città madre della pizza, quando vedo attraverso i vetri qualcosa che non mi sarei mai aspettata di vedere.

 

Ryu è nel ristorante.

 

Non indossa i vestiti con cui l’ho visto solitamente fuori dalla scuola, ma una camicia bianca, papillon nero, pantaloni neri ed il suo fazzoletto è legato al braccio invece che al collo. Sembra un cameriere!

 

Ma è un’altra la cosa che non riesco a credere.

 

C’è una ragazza con lui!

 

Si spostano all’interno del locale, probabilmente alla ricerca di un tavolo libero.

 

Quindi era con LEI che era occupato!

 

Poteva almeno dirmelo che usciva con la sua fidanzata. Anzi, poteva anche dirmi che ne aveva una!

 

Non la mando giù questa cosa!

 

Eccolo che torna all’ingresso.

 

Ora che mi vede mi sente! Io lo invito ad uscire assieme a noi e lui che fa? Preferisce stare assieme a quella?!

 

E poi a guardarla bene quella lì è anche molto meno carina di me!

 

Entro dentro di sicuro con una faccia arrabbiata, ma lui ci sorride e dice.

 

Ryu: Salve ragazze, Jun, come mai qui?

 

Suigintou: Ed hai anche il coraggio di chiederci che…

 

Ryu: Già, è ovvio. Prego, seguitemi.

 

Come seguitemi?

 

Eh, no, se speri di passarla liscia così facilmente ti sbagli bello mio!

 

Lo afferro per un braccio e lo volto verso di me.

 

Suigintou: Quando ti ho chiesto se volevi uscire con noi potevi anche dirmelo che non potevi venire perché avevi un appuntamento con la tua ragazza! Non ci rimanevo mica male se me lo dicevi! E poi non capisco che ci trovi in quella lì, me lo puoi spiegare?!

 

Ryu mi guarda in un modo strano, poi con la stessa faccia guarda le altre.

 

Ryu: Ma voi sapete a cosa si riferisce? Di che ragazza parla?

 

Nori: Credo voglia sapere chi è quella ragazza che hai accompagnato al tavolo…

 

Ryu: Quella? Mi pare ovvio, una cliente.

 

Suigintou: Eh? Cliente?

 

Come sarebbe a dire cliente? Non sarà che…

 

Koyomi: Il fratellone ha trovato lavoro qui quest’estate. Il proprietario è un amico di papà, per questo lo conosciamo. Lavora qui il martedì, il giovedì ed il sabato.

 

Oh, porca…

 

Ecco perché è vestito come un cameriere! Perché È un cameriere!

 

Mio Dio, che figura! Ho fatto una sfuriata del tutto senza senso!

 

Meno male che oltre noi sembra non avermi vista nessun altro…

 

Suigintou: Q-quindi q-quella non era l-la tua…

 

Ryu: Mai stato fidanzato finora. E poi anche se fosse stato come mai hai fatto questa scenata? Va bene che non ti abbia detto il motivo per cui non potevo venire, ma fare tutto questo perché mi hai visto con una ragazza non ti pare eccessivo?

 

Suigintou: E-ecco… i-io…

 

Suiseiseki: Sai, so che non sembra ma la nostra Suigintou è parecchio gelosa desu.

 

Shinku: Immagino che vederti con un’altra sia stato un duro colpo per lei…

 

Ryu: Che?

 

Suigintou: NIENTE! NIENTE! SONO TUTTE CONGETTURE LORO! FORZA, PORTACI AD UN TAVOLO LIBERO!

 

Lo spingo in avanti, cercando di togliermi d’impiccio.

 

Ryu: Hey, calmati! Non c’è bisogno di spingere!

 

Suigintou: Invece si! Forse non te ne sei accorto, ma loro due adorano mettermi in imbarazzo, perciò prima ci porti al tavolo prima la finiamo!

 

Ryu: Allora è per questo che…

 

Suigintou: Non aggiungere altro o queste qui continuano!

 

Shinku e le altre mi trattengono. Spero non vogliano mettere altra carne a cuocere o mi fanno morire stasera!

 

Shinku: Eh no, ora vogliamo sapere! Allora cosa Ryu?

 

Ryu: Dicevo, è per questo motivo che l’altra volta mi hai mandato a casa sua a portarle il diario e che le avete fatto scegliere il regalo, perché così potevate metterla ancor di più in imbarazzo e divertirvi a sue spese…

 

Meno male, temevo dicesse qualcosa che le avrebbe convinte chiaramente che io e lui siamo nati per stare assieme…

 

Shinku: Ed allora come mai oggi pomeriggio eravate in classe, DA SOLI, seduti sulla finestra ad osservare romanticamente il tramonto?

 

Ryu: Beh, avevamo rimandato le pulizie di classe per via del vostro incontro, perciò eravamo ancora lì a quell’ora. E poi che c’è di male a guardare un tramonto assieme?

 

Koyomi: Il fatto che è tremendamente romanticissimo fratellone! Potevi dirmelo che intendevi fidanzarti con Suigintou, l’avrei portata a casa per conoscerci meglio come cognate.

 

Suigintou: Non ti ci mettere anche tu con questa storia!

 

Ryu: Infatti, non è bello mettere in imbarazzo gli altri.

 

Koyomi: Perché ti sei imbarazzato anche tu, non è vero?

 

Ryu non risponde e ci porta ai tavoli, dove ci fa accomodare, quindi ci lascia i menù e va a prendere le ordinazioni degli altri clienti.

 

Quando si allontana la storia riprende.

 

Ma il peggio è che non sono le due tipe che finora si sono divertite a mie spese!

 

Jun: Sbaglio o la faccenda sembra particolarmente seria?

 

Suigintou: Cosa vorresti insinuare?

 

Jun: Proprio nulla. Qui parlano i fatti, cara Suigintou. Anche se non vuoi ammetterlo per te è molto importante Ryu, altrimenti non si spiegherebbe la scenata di prima, ed è il tuo orgoglio a farti saltare i nervi, perché non vuoi dar ragione alle tue amiche, che, al contrario di te, riescono a vedere dall’esterno ciò che tu non comprendi stia succedendo dentro di te.

 

Suigintou: Ma è assoluta…

 

Megu: Visto? Appena ti senti toccata nel tuo orgoglio scatti. Solo non capisco perché fai così, dopotutto è normale innamorarsi alla nostra età.

 

Kirakishou: Così come è normale essere gelosi…

 

Suigintou: Gelosa? IO gelosa?

 

Shinku: Allora come giustifichi la tua sparata appena siamo entrate?

 

Suiseiseki: Quella è una classica reazione di gelosia desu.

 

Mi copro la faccia con il menù.

 

Io NON sono assolutamente GELOSA!

 

E che motivo avrei di esserlo? Solo perché ho visto un amico assieme ad una ragazza che non conosco?

 

Ma non siamo ridicoli!

 

Però devo ammettere che un po' mi sono sentita spaesata…

 

Possibile che abbiano ragione loro?

 

 

No, non è assolutamente possibile. Di sicuro ho reagito così perché non è venuto con noi e non l’ho mai visto prima con una ragazza che non conoscessi.

 

O stò semplicemente cercando di convincermi che non sono gelosa di lui?

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Capitolo 9
*** IX) Vacanze organizzate ***


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IX)              Vacanze organizzate

 

Questo è in assoluto il periodo più problematico di tutto l’anno.

 

E dire che non aspettavo altro che l’inizio delle vacanze di natale…

 

Forse perché non avevo tenuto in considerazione il casino che sono solite fare le mie amiche.

 

Infatti non si può decidere nulla qui senza fare chiacchiere inutili ed inconcludenti.

 

Decidere come trascorrere le prossime due settimane di vacanze non sembra qualcosa di così snervante, ma cosa aspettarsi di diverso da una compagnia di dodici tipe caratterialmente incompatibili?

 

… Esatto, sempre e solo casino a non finire.

 

Suiseiseki: Io propongo di andare ad Osaka a pattinare sul ghiaccio desu. Ultimamente hanno aperto una pista davvero fantastica, dove si può anche ballare desu!

 

Megu: Non ci siamo andate l’anno scorso ad Osaka?

 

Suiseiseki: Ah… è vero desu.

 

Kirakishou: Veramente io quest’anno vorrei fare qualcosa di diverso quest’anno, non le solite gite fuori porta di un solo giorno…

 

Shinku: Concordo. Quest’anno dobbiamo organizzare qualcosa di unico.

 

Suigintou: Se proprio volete… qualche proposta a riguardo?

 

Kanaria: Compriamo qualche centinaio di fuochi d’artificio, piazziamoli sul monte Fuji e li facciamo saltare tutti a capodanno kashira! Illumineremo tutto lo spazio intorno al monte, sembrerà un vulcano kashira!

 

Suigintou: Bocciata. Troppo stupida e pericolosa, provocheremmo qualche valanga. E poi sai quanto ci verrebbero a costare tutti quei fuochi d’artificio?

 

Hina: Però per essere una cosa unica è unica na no.

 

Koyomi: Io propongo di far mettere assieme Ryu e Suigintou, così avremo un natale romantico ed unico!

 

Suigintou: Non ci pensare nemmeno!

 

Shinku: Ecco… lo sapevo che finiva così. Io avrei una buona idea, e nemmeno molto cara in quanto soldi.

 

Tomoe: Di che si tratta?

 

Shinku: Mi sono informata un po' in questi giorni, perciò…

 

La bionda estrae dalla cartella un foglio. Come al solito è perfettamente liscio, senza difetti. Se quel foglio fosse stato nella mia cartella di sicuro sarebbe tutto spiegazzato.

 

Shinku: Ho saputo da mia madre che un suo amico ha una villa in alta montagna, ma lui non ci va mai d’inverno perché soffre troppo il freddo e la usa quindi solo in estate, perciò l’ho telefonato e gli ho chiesto se poteva affittarcela per queste vacanze. La proposta è stata di 250000 yen (Circa 2050 euro NDA) per due settimane, perciò ho preparato questo itinerario: partire il 22 notte col treno, quindi arriveremo lì la mattina, verso le otto e mezza, quindi prendendo la funivia arriveremo alla villa in mezz’ora. Naturalmente quella che prenderemo sarà una funivia per chi è in villeggiatura, perciò la prenderemo solo per andare in paese, alla stazione sciistica e tornare a casa. Comunque, riprendendo il discorso, staremo lì fino all’epifania. Il 6 notte prenderemo il treno per tornare a casa ed il 7 ci riposeremo visto che il preside ce l’ha abbuonato come giorno extra di vacanza. Durante queste due settimane poi ci saranno fiere, sagre e varie attività in paese, quindi avremo anche possibilità di variare e non fare sempre una sola cosa. Allora, che ne dite?

 

Souseiseki: A me pare una buona idea.

 

Barasuishou: Più che buona è ottima.

 

Suigintou: Di sicuro è la migliore alternativa che abbiamo. C’è qualcuno che ha problemi ad avere il permesso di venire?

 

Shinku: Io ed Hina no di sicuro, altrimenti non mi sarei di sicuro presa la briga di organizzare qualcosa del genere.

 

Suiseiseki: Nemmeno noi desu. Quest’anno i nonni hanno vinto una vacanza di due settimane alle terme alla lotteria di quartiere desu. Finora non volevano andarci per non lasciarci a casa sole, ma visto che Shinku ha organizzato questa vacanza tutte assieme ora possono andare senza problemi desu.

 

Kanaria: Mamma mi voleva portare ad un convegno, ma sono certa che mi farà venire kashira.

 

Nori: Io non ho problemi. Può venire anche Jun, vero?

 

Shinku: Ovvio, mica puoi lasciarlo a casa da solo?

 

Si, come no, può venire solo perché vuoi finalmente avvolgerlo nelle tue grinfie…

 

Kirakishou: I nostri genitori stavano organizzando una vacanza per conto loro, perciò non avremo problemi.

 

Tomoe: Basterà dire a mio padre che sarò insieme a voi per convincerlo.

 

Megu: Io non ho problemi a venire.

 

Koyomi: Devo chiederlo al fratellone. Può venire anche lui, vero?

 

Shinku: Certo. Aspetta che metto nell’itinerario anche la tua proposta riguardo la nuova coppia da…

 

Suigintou: Campa cavalo che l’erba cresce… ve lo devo dire turco che non c’è altro che amicizia tra noi due?

 

Suiseiseki: E come la giustifichi la tua reazione in pizzeria, eh desu?

 

Suigintou: Ancora con questa storia?! È successo il mese scorso!

 

Nori: Però la tua era una sfuriata gelosa a tutti gli effetti Suigintou.

 

Suigintou: Uffa, ve l’ho già detto! Mi sono indispettita perché non ha accettato il mio invito e pensavo che fosse per via di quella lì!

 

Shinku: E questa non è gelosia secondo te?

 

Suigintou: Di sicuro non quella che intendete voi…

 

Shinku: In ogni caso siamo 14, quindi a conti fatti… sono 20000 yen (Circa 165 euro NDA) a testa, compreso biglietto di andata e ritorno del treno e le spese per riempire la dispensa. Che ne dite?

 

Souseiseki: Che è perfetto, per due settimane di villeggiatura è pochissimo.

 

Hina: Koyomi, tu sai perché tuo fratello lavora?

 

Koyomi: Lui dice che è per indipendenza economica, anche se non so che intenda…

 

Indipendenza economica?

 

 

Probabilmente non vuole dipendere dai genitori, per questo lavora. Da uno come lui me lo aspetterei questo ragionamento.

 

O forse c’è dell’altro…

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Capitolo 10
*** X) Inizia la vacanza! ***


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X)              Inizia la vacanza!

 

Però, davvero un bel posticino. Direi che per una buona volta Shinku ha fatto qualcosa di buono.

 

Abbiamo posato i bagagli in casa, quindi  siamo scese in paese. Oggi pomeriggio ci sarà un mercatino, l’ideale per chi non ha ancora comprato i regali per natale.

 

Suigintou: Che facciamo ora?

 

Shinku: Che potremmo fare secondo te? Andiamo a sciare.

 

Tomoe: A sciare? Ma non abbiamo l’attrezzatura!

 

Shinku: Ah, già, avevo dimenticato di dirvelo. Compreso nel prezzo c’era anche il noleggio per l’attrezzatura da sci.

 

Koyomi: Allora voi sapete sciare!

 

Megu: Da quando il nostro gruppo si è formato non c’è stato un inverno in cui non abbiamo sciato almeno una volta. Tu invece?

 

Koyomi: Non ho mai imparato, e nemmeno Ryu. Al massimo so andare sui pattini.

 

Kanaria: Allora ti insegneremo noi kashira!

 

Ci dirigiamo alla pista da sci e prendiamo ciò che ci serve, quindi saliamo sulla seggiovia per arrivare al punto di partenza.

 

CASUALMENTE le ragazze si dispongono a coppie, così che io e Ryu finiamo col fare la salita assieme.

 

Queste qui ne sanno una più del diavolo, e sono certa che anche Jun le stà aiutando.

 

Tanto non avrete nessuno scoop, è inutile che vi tormentiate tanto…

 

Una volta in cima guardiamo subito dove sono le varie piste.

 

Finora il massimo mio e di poche altre è sempre stata la pista rossa, mentre quella scavezzacollo di Suiseiseki riesce benissimo ad affrontare anche quella nera.

 

Koyomi: Evviva! Si parte!

 

La biondina si lancia verso una delle discese, ma Ryu la blocca fermandosi davanti a lei.

 

Ryu: Ma che fai? Non puoi scendere da qui!

 

Koyomi: E perché no?

 

Souseiseki: Quella è una pista nera, una di quelle che possono praticare solo gli esperti. Sempre che tu non voglia romperti qualcosa…

 

Kanaria: Noi andiamo per quella pista lì, quella blu, che è la più facile. Forza, seguici, così ti insegniamo a sciare!

 

Kanaria scatta subito verso le amiche, ma nel farlo fa un grosso guaio.

 

Spintona Ryu.

 

Purtroppo il ragazzo per fermare la sorella era rimasto al bordo della pista, e visto che è la sua prima volta sugli sci non può fermarsi ed inizia a scendere per la pista nera.

 

Ryu: COME SI FERMA QUESTO COSOOOOOOOOOOO?!?!?!?

 

Speriamo non si faccia male.

 

Anche perché sono certa che queste qui mi faranno fare la crocerossina al suo fianco se gli succede qualcosa.

 

Ryu sembra non riuscire proprio a prendere il controllo degli sci e finisce su uno sperone di roccia che lo alza a mo’ di trampolino, facendolo finire contro i rami di un albero. Per fortuna è riuscito non so come ad evitare di rimanerci incastrato e cade pesantemente sulla neve, facendo un fosso che sembra fatto dal personaggio di un anime.

 

Dopo qualche secondo si rialza, ancora tutto intero, e ci fa segno che stà bene.

 

Ryu: HEY, ORA COME FACCIO A RISALIRE?

 

Shinku: NON PUOI! ORA PUOI SOLO SCENDERE, NIENT’ALTRO!

 

Ryu: ED IO DOVREI FARMI TUTTA QUESTA PISTA?!? MA SEI IMPAZZITA?!?

 

Shinku: MI DISPIACE MA DEVI FARLO! NOI TI ASPETTIAMO GIÙ!

 

Jun: Però così ha più possibilità di rimanerci secco che di raggiungerci.

 

Suigintou: Hai ragione. Suiseiseki, per favore, accompagnalo tu ed insegnagli a sciare.

 

Suiseiseki: Perché io? Non può andare il suo caro angelo oscuro a salvarlo desu? Con la tua divina abilità sciistica lo salverai desu.

 

Suigintou: Ma se sei tu l’unica che va sulle piste nere qui!

 

Suiseiseki: Ok, ok, ho capito, vado desu.

 

Meno male, è andata. Di sicuro Ryu con lei è in buone mani.

 

Koyomi: Uffa però, volevo scendere io di lì…

 

Barasuishou: Vedi che se non fosse stato per Kana lui non sarebbe mai sceso di li. Almeno non prima di aver imparato.

 

Noi intanto ci diamo da fare per insegnare a Koyomi i movimenti base per sciare ed arriviamo a valle dopo un paio di sue cadute ed una ventina di minuti.

 

Ryu e Suiseiseki sono già lì, anche se a guardarli sembrano l’opposto.

 

Suiseiseki è perfettamente in ordine, tale e quale a come è scesa, mentre il povero Ryu è mezzo coperto di neve, a tal punto che si è formata una patina di ghiaccio sul suo giubbotto.

 

Sinceramente non capisco perché abbia portato questo cappotto. Va bene che la pelle è un buon isolante termico e che il nero attira calore, ma un giubbotto lungo non è di sicuro l’ideale quando si è sulla neve.

 

Suiseiseki: Ben arrivate ragazze, com’è la vostra allieva desu?

 

Nori: Se la cava bene. Stai bene Ryu?

 

Ryu: Avrei preferito la pista rossa…

 

Suiseiseki: Non dire così, sei davvero bravo desu. Hai imparato subito a destreggiarti con gli sci desu.

 

Ryu: Allora come li spieghi quei capitomboli di quindici metri l’uno?

 

Suiseiseki: Beh, è la tua prima volta, è normale che capiti desu. E poi sei caduto solo sette volte contando la prima, e sulla pista nera è di sicuro un record desu.

 

Ryu: Hai dimenticato le quattro volte che stavo per andare a sbattere contro gli alberi.

 

Souseiseki: Direi che è più un record che non si sia rotto niente durante la discesa.

 

Poverino, non deve essere stata una bella esperienza.

 

Ricordo che la prima volta che ho sciato sono caduta una decina di volte sulla pista blu, anche se avevo cinque anni.

 

È vero che lui è più grande di dodici anni, però farlo sulla pista nera è comunque  impressionante.

 

Continuiamo così per tutta la mattinata, quindi all’ora di pranzo torniamo alla villa e ci riposiamo un po' prima di andare al mercatino di oggi pomeriggio.

 

Noi ragazze siamo tutte distese per terra nel salone su alcune coperte, mentre Ryu si occupa di qualcosa in camera sua e Jun ci prepara del the.

 

Suiseiseki: Uffa pero desu…

 

Shinku: Che ti prende?

 

Suiseiseki: Speravo di avere qualche informazione speciale oggi, ma invece niente desu…

 

Kirakishou: Che genere di informazioni?

 

Suiseiseki: Mentre io e Ryu aspettavamo che tornaste abbiamo parlato un po' desu. Ho cercato di capire almeno lui cosa prova per Suigintou, ma non ci sono riuscita desu. Rimane troppo vago sull’argomento, ha detto che si trova a suo agio con te, che sei la persona che conosce meglio di tutte in classe, che gli sei molto simpatica… di tutto ma non quello che volevo sapere desu. Però di sicuro gli piaci, ne sono certa desu.

 

Suigintou: Ah si?

 

Suiseiseki: Si desu. Ha detto che sei sempre molto aggraziata, che il tuo volto sembra risplendere quando sorridi e che hai degli occhi così belli che non può fare a meno di guardarli quando siete faccia a faccia desu.

 

Suigintou: Questo è tipico di lui, ormai non mi stupisce più…

 

Suiseiseki: Però non ti ha detto che ti ha scattato una foto quando avevi gli occhiali desu…

 

Suigintou: CHE HA FATTO!?

 

Suiseiseki: Quando ti ha portato il diario a casa il mese scorso ti ha scattata una foto mentre parlavate, ma tu non te ne sei accorta desu.

 

La giardiniera mi passa il cellulare, sullo schermo ci sono io con gli occhiali.

 

Suiseiseki: Non so come abbia fatto ma ti ha fotografata così bene che non ho resistito e me la sono fatta passare desu.

 

Suigintou: Quando esce dalla stanza lo ammazzo…

 

Shinku mi prende il telefono di mano ed osserva la foto.

 

Shinku: Perché? Sei un vero splendore in questa foto. Devo ammettere che il suo estro artistico è molto sviluppato. Ti ha immortalata in un modo che forse solo Mitsu potrebbe superare, ma lei è una professionista…

 

Suigintou: E va bene, non lo ammazzo. Però questa foto deve rimanere un nostro segreto, chiaro? E questo vale anche per te Jun!

 

Jun: Non preoccuparti, non intendo avere problemi con te o con qualcun’altra delle tue compagne…

 

Shinku: Ricordati di mettere del latte nella mia tazza di the.

 

Jun: Si, si.

 

Shinku: Si dice si una sola volta.

 

Jun: Si, si, si, si…

 

Ogni volta la stessa storia. Sembra che si divertano a fare ogni volta questo giochetto.

 

Quando si fanno le quattro e mezza prendiamo la funivia e scendiamo in paese. Ryu ha con se una strana valigia, ma non faccio domande a riguardo.

 

Il mercatino è più vasto di quanto ci aspettassimo, c’è di tutto e di più. L’unica cosa carente sembrano gli avventori, ma è meglio così. Con meno calca in giro possiamo andare rilassate senza che qualcuno ci spintoni o allunghi le mani.

 

Passiamo qualche oretta a girare per le bancarelle quando, ad un certo punto, mi cade l’occhio su una collanina, guarda caso raffigurante un angelo. e sento l’ambulate dire.

 

Ambulante: Le piace questo bella signorina? Perché non chiedete al vostro fidanzato di comprarvela? È oro bianco, non si annerisce se si bagna, e costa anche poco.

 

Eh? Il mio ragazzo?

 

Mi volto e noto che con me c’è solo Ryu, che guarda sulla bancarella senza aver capito a cosa alludesse l’ambulante. Le altre se la sono svignata e ci guardano sghignazzando.

 

Dovevo aspettarmelo da loro un colpo basso di questo tipo…

 

Suigintou: No, grazie. E comunque lui non è il mio fidanzato.

 

Mi allontano, seguita da Ryu.

 

Ryu: Allora si riferiva a me?

 

Suigintou: Non vedo altri ragazzi che mi stessero vicino…

 

Ryu: Beh, comunque se vuoi te la posso comprare quella collana, non ci…

 

Suigintou: Non ci pensare proprio! Già quelle lì pensano che noi stiamo assieme, poi figurati che fantasie si fanno se inizi anche a farmi regali!

 

Ryu: Come vuoi…

 

Continuiamo il giro, anche se dopo l’episodio della bancarella le ragazze continuano a punzecchiarmi come solo loro sanno fare.

 

Improvvisamente Hina si stacca dal gruppo e corre poco più avanti, fermandosi davanti ad un quadro. Un unicorno con in groppa un’Elfa realizzati con una maestria degna di un grande artista.

 

Shinku si avvicina alla sorellina e, dopo un paio di guardate al quadro ed al volto della bambina si abbassa e le dice con un dolce sorriso sulle labbra.

 

Shinku: Ti piace?

 

Hina annuisce, rimanendo ad osservare la tela, incantata.

 

Shinku: Perché allora non provi a farne uno anche tu?

 

Hina: Dovrei disegnarne uno anche io?

 

Shinku: No, intendo fare un quadro di tua mano.

 

La biondina inizia ad agitarsi dopo aver sentito quello che la sorella le ha detto, arrivando quasi sul punto di piangere. Lei ha sempre disegnato con le matite ed i pastelli, non ha mai usato pennello e tempere prima d’ora, e la cosa un po' la spaventa. Ebbe una reazione simile anche tre anni fa, quando sempre Shinku le propose di provare a nuotare senza braccioli, oppure quando suo padre le smontò le rotelle della bici per farle imparare ad andarci normalmente. A quanto pare le cose mai provate prima la spaventano facilmente e preferisce fare ciò che le riesce bene così come è abituata a farle.

 

Hina: M-m-ma i-i-i-io…

 

Shinku: Ma di che hai paura? Mica ti mangia il quadro.

 

Hina: Però io non ho mai dipinto prima, non so…

 

Shinku: C’è sempre una prima volta Hina, le prime volte ci sono per tutti. Da piccola io non volevo mai bere il the perché non l’avevo mai provato, però ora mi piace un sacco. Lo stesso vale per te. Se vuoi davvero diventare un’artista prima o poi dovrai imparare a dipingere, ed iniziando ora diventerai sempre più brava.

 

La piccola sposta lo sguardo verso di noi, sperando che guardandoci in viso le sue paure svaniscano.

 

E le sue speranze si avverano.

 

Sa che saremo sempre dalla sua parte, qualsiasi cosa faccia e quale sia il suo esito.

 

Finalmente smette di balbettare e ci sorride, mentre Shinku acquista subito colori ed un paio di tele.

 

Prima che le funivie chiudano raggiungiamo quella che ci porterà alla villa. Purtroppo il servizio chiude alle otto e questa sarà l’ultima della giornata.

 

Il telefono di Ryu squilla ed il ragazzo si allontana qualche secondo per rispondere, quindi dice.

 

Ryu: Ragazze, voi andate pure senza di me, io devo fare un attimo una cosa.

 

Souseiseki: Devi farla proprio ora? Se non vieni ora dovrai fartela a piedi.

 

Ryu: Lo so, ma è una cosa davvero urgente. In caso faccia tardi non aspettatemi in piedi.

 

Ryu se ne va, mentre noi saliamo sulla funivia. Mi chiedo che debba fare di così importante da dover addirittura rimanere a piedi pur di farla.

 

Ormai si è fatto scuro da un po', ma la luce della luna si riflette candida sulla neve, così che nonostante il buio possiamo guardarci attorno senza problemi. E poi le luci del paesino sono molto intense, anche se sono poche.

 

Arrivate a metà strada una violenta raffica di vento muove con forza la funivia, a tal punto che dobbiamo reggerci per essere sicure di non cadere.

 

Qualcosa però cade, ne ho sentito chiaramente il tonfo.

 

Poco più avanti di me c’è un pacco. Devono essere i colori che Shinku ha comprato.

 

Senza ragionare alzo la sbarra di sicurezza e salto giù.

 

Ci sono tre metri tra me ed il suolo, ma la neve è soffice ed attutisce la caduta.

 

Tomoe: MA CHE FAI SUIGINTOU?!

 

Suigintou: NON PREOCCUPATEVI, VI RAGGIUNGO SUBITO! NON DOVREI METTERCI MOLTO AD  ARRIVARE ALLA VILLA!

 

Kirakishou: STAI ATTENTA! CI SONO DELLE NUVOLE NERE POCO LONTANO DA QUI! SE IL VENTO NON CAMBIA DIREZIONE TRA MEZZ’ORA CI SARÀ  UNA TORMENTA!

 

Suigintou: VA BENE, FARÒ  PRESTO!

 

Cavolo, questa non ci voleva!

 

Se quello che Kira ha visto col suo occhio è vero sono nei guai fino al collo!

 

Devo raggiungere la villa nel minor tempo possibile.

 

Ma dico io, chi me lo ha fatto fare di rimanere indietro per recuperare dei colori?!

 

Ormai quel che è fatto è fatto, quindi mi conviene muovermi o rischio di rimanere davvero bloccata.

 

Per Ryu non mi preoccupo, di certo giù lo avranno fermato e passerà la notte da qualche parte al sicuro.

 

Purtroppo la neve mi rallenta molto, ed il vento ora soffia ancor più forte di prima.

 

Senza avere il tempo di rendermene conto mi trovo intrappolata nella bufera e non riesco più a vedere nulla.

 

Ormai cammino, ma non capisco più dove vado.

 

Ho perso il senso dell’orientamento.

 

Arranco ancora per alcuni minuti prima di crollare.

 

Questa giornata movimentata mi ha sfinita, ed il freddo pungente mi fa sentire fragile come il cristallo.

 

Io… non ce la faccio più.

 

Pensavo che chi morisse in montagna per tormente e valanghe era solo un idiota, ma ora capisco che non è così.

 

La legge della montagna è crudele. Se non sai reagire e proteggerti dai suoi attacchi non ha pietà di te e ti uccide indiscriminatamente.

 

Ed io non ho saputo reagire.

 

Perdonami Hina, non solo non ti ho portato indietro i colori, ma ora ti sentirai anche in colpa per quello che ho fatto…

 

Mi sembra di sentire una voce che mi chiama, ma è terribilmente lontana. Forse è solo la mia immaginazione, oppure stò già iniziando a delirare.

 

O forse è un angelo che è venuto a prendermi?

 

Chi lo sa.

 

Ma che importa ormai, tanto… per me è finita…

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Capitolo 11
*** XI) Al sicuro ***


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I)              Al sicuro

 

Mmh…

 

… La testa… mi sembra sul punto di scoppiare…

 

Ma… cosa è successo?

 

Ricordo di essermi persa durante la tormenta e di essere crollata, poi… vuoto.

 

Fa caldo qui e sento un fuoco scoppiettare. Che sia morta e sia finita all’inferno?

 

Riesco a fatica ad aprire gli occhi. In ogni caso mi ci vogliono alcuni minuti per mettere a fuoco ciò che mi circonda.

 

Davanti a me c’è un tavolino, mentre alla mia destra un caminetto. Sopra di questo i miei vestiti, messi ad asciugare…

 

 

Ma come sono finita qui? E perché i miei vestiti sono lì?

 

… Un momento…

 

Se io sono qui ed i miei vestiti sono lì vuol dire che non ce li ho addosso. Ma come facevo a togliermeli se ero svenuta?

 

Deve avermeli tolti qualcuno, ma chi?!

 

E soprattutto perché sento qualcosa che mi cinge la vita?!? E cos’è questo respiro caldo che sento sul collo?!?

 

Mi alzo frettolosamente, ma un giramento di testa mi coglie alla sprovvista, perdo le forze e cado a terra. Ero avvolta in una coperta marrone, ma il mio movimento brusco l’ha fatta attorcigliare ad un mio piede.

 

Mi volto di scatto, intravedendo una figura umana.

 

Mi sento debole e non riesco a mettere a fuoco la persona. In questo stato pietoso non riuscirei ad oppormi. Sarei del tutto in suo potere, qualsiasi cosa voglia farmi.

 

La persona mi aiuta a rialzarmi, ma rischio di nuovo di crollare a terra. Mi mantiene saldamente fino a che non riesco ad appoggiarmi al tavolo.

 

?: Finalmente ti sei svegliata. Iniziavo a temere di essere arrivato troppo tardi.

 

Questa voce… io… la conosco…

 

Ancora non riesco a mettere a fuoco e sono ancora debole, riesco soltanto a sussurrare qualcosa.

 

Suigintou: R-Ryu… sei… sei tu?

 

Questa mia domanda viene accolta con un sospiro di sollievo.

 

Finalmente riesco a metterlo a fuoco. Indossa solo i suoi pantaloni ed una canottiera, il resto non lo vedo in giro.

 

Ryu: Come stai ora? Riesci a tenerti in piedi?

 

Suigintou: Più o meno… ma tu perché sei qui? Credevo saresti rimasto in paese per via della tormenta…

 

Ryu: Ho pensato che sareste state in pensiero se non mi fossi fatto vivo, e purtroppo i cellulari qui non prendono bene. Ho deciso di salire nonostante la tormenta perché sapevo di potercela fare. Non sembrerà ma ho un buon senso dell’orientamento e stavo salendo senza problemi quando poi ti ho vista a terra. Perché sei tornata indietro?

 

Suigintou: Io… non stavo tornando indietro. La tormenta mi ha fatto perdere l’orientamento e non so dove stavo andando…

 

Ryu: Per fortuna la neve non ti aveva ancora coperta o non ti avrei mai trovata. Siamo fortunati che oggi pomeriggio ho notato questa baita mentre andavamo in paese o non so se sarei riuscito a riportarti in tempo alla villa.

 

Suigintou: Quanto tempo ho dormito?

 

Ryu: Vediamo… sono le quattro, quindi come minimo sette ore.

 

Suigintou: E tu sei rimasto sveglio tutto questo tempo per via mia?

 

Ryu: Ovvio, che dovevo fare altrimenti? Scusa se ti ho spogliata, ma stavi congelando ed i tuoi vestiti erano tutti bagnati per via della neve e non avevo il tempo di chiederti il permesso…

 

Sento la testa farmi ancor più male, il freddo gioca brutti tiri…

 

Massaggio la fronte con una mano, quando mi accorgo di avere il braccio totalmente nero.

 

Solo ora mi accorgo che stò indossando la sua maglia ed il suo giubbotto.

 

Suigintou: Ma cosa…

 

Ryu: Non te ne eri accorta?

 

Suigintou: Ancora non so come faccio ad essere in piedi, figurati se me ne rendevo conto. Perché mi hai messo addosso i tuoi vestiti?

 

Ryu: Te l’ho detto, stavi quasi per morire assiderata e di sicuro non potevo lasciarti mezza nuda! La pelle del giubbotto poi è impermeabile, perciò non è bagnato, e trattiene bene il calore.

 

Suigintou: Capisco… ma allora perché mi stavi abbracciando?!

 

Ryu: Perché eri messa davvero male, perciò per farti riprendere prima ti ho riscaldata stringendoti a me. Ti sei svegliata dopo sette ore, ma nonostante ciò sei ancora debole. Non so perché tu fossi ancora qui quando sono arrivato, ma sei stata un’incosciente, qualsiasi sia la motivazione.

 

Suigintou: Hai ragione, ma…

 

Improvvisamente mi viene in mente il motivo per cui sono saltata giù come una scema dalla funivia.

 

I colori di Hina!

 

Cerco di allontanarmi dal tavolo per cercarli, ma il mio corpo non risponde come vorrei. Come se non bastasse mi si sono addormentate entrambe le gambe e rischio di cadere un’altra volta.

 

Ryu mi afferra al volo e mi solleva, posandomi vicino al camino.

 

Ryu: Visto? Ora come ora non riusciresti a muovere un passo, soprattutto se contiamo che fuori imperversa ancora la bufera. Agitarti magari ti potrebbe aiutare a rimettere in circolo meglio il sangue, ma non puoi sforzarti o finirai di nuovo fuori uso.

 

Suigintou: I colori! Sono saltata giù dalla funivia per recuperarli dopo che una folata di vento ci stava sbalzando via! Dove sono?!

 

Ryu: E tu saresti saltata giù dalla funivia per prendere dei colori?!

 

Suigintou: Lo so, è stupido, ma ho agito d’istinto. Non volevo che Hina si mettesse a piangere… dove sono?

 

Ryu: Sul camino. Anche loro stavano congelando come te. Se hai rischiato la vita per riprenderglieli devi volerle davvero bene.

 

Eh, no, almeno questa soddisfazione non glie la voglio dare! Ne va del mio orgoglio!

 

Mi alzo e mi avvicino alla finestra. Il tempo è orribile, speriamo di non rimanere bloccati.

 

Non lo guardo in faccia e gli rispondo.

 

Suigintou: Figuriamoci, dici così perché non sai quanto sia fastidiosa quando piange.

 

 

Questo ragazzo non lo capisco…

 

Perché si è messo a ridere?

 

Ryu: Ha ragione Suiseiseki, sei troppo orgogliosa per esternare volontariamente quanto bene vuoi agli altri.

 

Suigintou: E questo quando lo avrebbe detto?!

 

Ryu: Quando mi ha fatto il terzo grado dopo l’incidente della pista nera.

 

Suigintou: A proposito di quello… perché non mi hai detto della foto che mi hai fatto quando mi hai riportato il diario?

 

Ryu: Beh, da quanto ho capito non ti piace farti vedere con gli occhiali, perciò l’ho tenuta come un piccolo segreto tra noi. Però le tue amiche lo sanno dei tuoi occhiali, perciò l’ho fatta vedere solo a Suiseiseki…

 

Il ragazzo mi mette la coperta sulle spalle, quindi si siede vicino al camino.

 

Ryu: Ora riposa. Quando sarà mattino ci rimetteremo in marcia. Saranno tutte preoccupate per te…

 

Ha ragione. Le mie amiche saranno di sicuro preoccupate. Le ho lasciate ore fa con la promessa che sarei tornata a casa ma non l’ho fatto.

 

Apro la finestra per vedere dove sia la villa, ma l’unica cosa che riesco a fare è far entrare abbastanza vento da spegnere il fuoco.

 

Richiudo subito la finestra, ma Ryu non si preoccupa nemmeno di riaccendere il fuoco.

 

Forse è stanco. Dopotutto è rimasto sveglio per ore solo per tenermi al caldo.

 

Vuol dire che ci penserò io ad accendere il fuoco.

 

Suigintou: Ryu, dov’è la legna?

 

Ryu: Non ce n’è più.

 

Suigintou: Come?! L’hai bruciata tutta?!

 

Ryu: Quando ti ho portata qui c’era solo la legna necessaria ad accendere un fuocherello che sarebbe durato si e no mezz’ora, perciò dopo aver fatto quello che dovevo fare sono uscito a prendere altra legna, ma non ne ho trovata molta. È un miracolo che sia durata finora.

 

Suigintou: Sarebbe durato di più se non avessi aperto la finestra…

 

Ryu: Non importa. La baita è ancora calda e ci vorrà un po' prima che si raffreddi. Quando sarà mattino poi i tuoi vestiti saranno già asciutti e potremo tornare alla villa.

 

Beh, ora come ora non possiamo andare da nessuna parte di sicuro.

 

Mi avvicino a Ryu e lo avvolgo nella coperta, per poi sedermi davanti a lui.

 

Senza che io dica una parola mi abbraccia di nuovo, sempre per tenermi al caldo.

 

Suigintou: … Ryu?

 

Ryu: Si?

 

Suigintou: Grazie.

 

Ryu: Non ringraziarmi.

 

Suigintou: Perché?

 

Ryu: Perché non ho fatto niente che qualcun altro non avrebbe fatto.

 

Suigintou: Però hai anche evitato di fare qualcosa che qualcun altro al tuo posto avrebbe fatto…

 

Ryu: Come?

 

Suigintou: Niente, lascia perdere. Buona notte.

 

Mi addormento poco dopo, cullata dal battito del suo cuore, che sento pulsare dietro la schiena.

 

È una bella sensazione…

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Capitolo 12
*** XII) Lacrime ***


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XII)               Lacrime

 

Che strana sensazione…

 

Mi sembra di star barcollando…

 

Sarà suggestione, quando mi sono addormentata ero nella baita con Ryu, non su una nave.

 

 

A proposito di Ryu, non lo sento più stringermi, e sembra quasi ci sia un po' di vento. Ma che diamine significa?

 

Apro gli occhi ed attorno a me è tutto bianco.

 

Ok, quella che ho avuto prima era un’allucinazione dovuta alla lontana speranza che qualcuno mi salvasse e sono finita in paradiso.

 

Se ci fosse Shinku ora si che mi prenderebbe in giro per la storia dell’angelo.

 

 

Ma in paradiso le nuvole sono così morbide che ci barcolli sopra? Però quella  a cui sono appoggiata è nera e salda…

 

 

Ma questa non è una nuvola! È la schiena di Ryu!

 

Suigintou: Hey, ma che stà succedendo qui?!

 

Ryu: Ben svegliata. A quanto pare stai meglio ora.

 

Suigintou: Si, ora stò bene, ma perché mi stai portando in spalla?!

 

Ryu: Perché sono le otto e sembravi dormire così beatamente che non ho voluto svegliarti ed ho deciso di portarti finché non ti saresti svegliata. Naturalmente puoi anche rimanermi in spalla se non ce la fai a camminare.

 

Suigintou: Ce la faccio, non preoccuparti.

 

Scendo dalla schiena del mio amico e mi accorgo che ho ancora addosso il suo giubbotto e maglia. Prima di ripartire mi ha rimesso addosso pantaloni e scarpe e che lui stà portando a mano gli indumenti che non mi ha messo addosso. Infatti stà salendo coperto solo dalla sua canottiera nera. Ma oltre ai pantaloni ed in fazzoletto veste solo di nero?

 

Suigintou: Come ti salta in mente di uscire solo con quella maglietta?! Perché non ti sei ripreso i tuoi vestiti?!

 

Ryu: Beh, se ci avessi provato e ti fossi svegliata mentre li riprendevo avresti potuto capire male e credere che avessi delle cattive intenzioni…

 

Suigintou: Non hai tutti i torti… ora dammi i miei vestiti però. Non puoi andare in giro così d’inverno e se io torno così alla villa non sai quanto incrementerai la loro fantasia…

 

Lui mi porge i vestiti, quindi mi tolgo il giubbotto e quando stò per togliermi la maglia lui volta la testa di lato.

 

Suigintou: Non ti preoccupare, tanto non è nulla che tu non abbia già visto.

 

Ryu: Si, ma quella era una situazione d’emergenza, ora è questione di rispetto.

 

Secondo me questo non è un ragazzo normale, è troppo gentile per esserlo! Prima mi salva, mi riscalda col suo corpo e mettendomi addosso i suoi vestiti e poi per non disturbarmi mentre dormivo mi ha portata in spalla. Qualcun altro al suo posto avrebbe approfittato facendo di tutto e di più mentre ero svenuta.

 

 

Non è che manca qualcosa?

 

Suigintou: Ryu, hai preso i colori?

 

Ryu: Eccoli, li avevo messi nel mio zainetto.

 

Suigintou: Meno male… ma dov’è la tua valigia?

 

Ryu: Che valigia?

 

Suigintou: Quella che ieri ti sei portato in paese.

 

Ryu: Quella? Dovevo consegnarla ad un cliente che si trovava di passaggio da queste parti.

 

Suigintou: Devo ringraziare quel cliente allora se sono salva…

 

Si, devo ringraziare lui, però sono certa che Ryu sarebbe saltato giù dalla funivia se fosse stato con noi, soprattutto dopo aver sentito quello che ha detto Kira.

 

Anche lui mette addosso i suoi vestiti e ricominciamo a salire. Arriviamo poco dopo alla villa, e quando ci troviamo a pochi metri dall’entrata questa si spalanca ed Hina ci corre incontro, abbracciandomi forte. Il resto della combriccola poi esce fuori, visibilmente sollevata.

 

Hina: Sei tornata finalmente… avevo paura…

 

Suiseiseki: Ci hai fatte prendere un colpo desu! Perché devi fare delle cose così sconsiderate desu?

 

Suigintou: Scusate ragazze, non avevo proprio pensato a quello che facevo. Meno male che è arrivato Ryu o non so che sarebbe successo…

 

Megu: Ma come, Ryu era con te?

 

Nori: Noi pensavamo sarebbe rimasto in paese per la tormenta!

 

Suiseiseki: Allora gli sconsiderati sono due desu.

 

Ryu: Su ragazze, ora smettetela, l’importante è che sia andato tutto bene, no?

 

Suigintou: Giusto. Hina, ecco qui i tuoi colori.

 

Porgo alla bionda i colori. Lei rimane a fissarli per un po', per poi cambiare la sua espressione in una tra l’arrabbiata e sofferente…

 

Hina: Questo… è per questo che è successo tutto questo…

 

Eh? Ma che le prende? Non è contenta che glie li abbia riportati?

 

La risposta non si fa attendere.

 

Li scaraventa a terra con violenza e scappa dentro casa.

 

Suigintou: Ma cosa…

 

Shinku: Era molto preoccupata stanotte. Quando la tormenta è iniziata non si è voluta muovere per nessuna ragione dall’atrio. Aspettava il tuo ritorno, ed ogni minuto che passava diventava sempre più ansiosa. Suiseiseki ha cercato di calmarla dicendole che tanto Suigintou sarebbe arrivata e che le avrebbe riportato i colori, ma la risposta che le ha dato non è stata affatto delle migliori…

 

Jun: Le ha detto che non le importava nulla dei colori, per lei potevano anche rimanere lì dov’erano. L’importante era che tu tornassi a casa sana e salva. È rimasta ad aspettarti tutta la notte, ma ad un certo punto è letteralmente crollata dal sonno e l’ho riportata in camera sua. Avrà dormito si e no mezz’ora, poi è tornata a vegliare.

 

… Possibile?

 

Hina era davvero così preoccupata?

 

Sono stata solo una stupida…

 

Souseiseki: Ci stupisci Ryu, pensavamo avessi il buon senso di rimanere in paese visto il casino che stava accadendo.

 

Ryu: Pensavo vi sareste preoccupate se non fossi tornato.

 

Koyomi: Veramente di te non si era preoccupato proprio nessuno. E poi io so che saresti salito senza problemi anche con la nebbia oltre che la bufera. Sei indistruttibile tu!

 

 

Sono solo una stupida…

 

Volevo fare qualcosa di buono, ma alla fine ho solo fatto del male ad Hina.

 

Raccolgo i colori ed entro in casa. Probabilmente le altre hanno capito e non chiedono spiegazioni.

 

Ecco, questa è la stanza dove si è sistemata la piccolina.

 

Apro la porta lentamente.

 

Suigintou: Hina…

 

Hina: Vattene via…

 

La sua voce è spezzata, probabilmente dalle lacrime.

 

Entro nella stanza e la noto in una posizione molto buffa.

 

Si è nascosta sotto le coperte, lasciando però le gambe fuori.

 

Shinku mi aveva detto di questa abitudine della sorellina, ma non le avevo mai voluto credere.

 

Mi siedo sul bordo del letto, togliendole la coperta di dosso.

 

Stava piangendo, proprio come temevo. I suoi occhioni verdi solitamente allegri e vitali ora sono arrossati e tristi.

 

Suigintou: Perché piangi?

 

La bambina sposta la testa di lato. Sembra ostinata a non volermi guardare in faccia.

 

Hina: Vai via, non merito di averti vicino.

 

Ma questa qui è davvero Hina?

 

Dov’è finita la golosissima di unyu aspirante artista che conoscevo?

 

Non la riconosco più…

 

Suigintou: Perché dici così?

 

Hina: Perché è successo tutto per colpa mia. Sono io che ho fatto cadere i colori, e tu hai rischiato di morire per colpa mia!

 

Suigintou: Non è colpa tua…

 

Hina: INVECE SI! Se non li avessi fatti cadere tu non saresti scesa dalla funivia e non saresti rimasta indietro! I colori si possono ricomprare, ma se ti perdiamo non tornerai più!

 

Hina singhiozza. Deve sentirsi davvero in colpa per quello che è successo.

 

Hina: Per colpa dei colori ho rischiato di perderti. Non voglio più vedere un colore in vita mia.

 

Suigintou: Cosa? Ma… non puoi dire sul serio! Tu sei sempre voluta essere un’artista!

 

Hina: Se per diventare artisti bisogna perdere le persone ch ti sono care non voglio esserlo!

 

La sollevo da dove si trova e la abbraccio, cercando di farle capire che non m’importa.

 

Hina: Colorare è solo una stupidaggine, ed ho fatto una stupidaggine a farmeli comprare…

 

Suigintou: Hina, il mondo intero va avanti a forza di stupidate. Se io non fossi scesa dalla funivia ora non avresti di nuovo i tuoi colori, e se Ryu non avesse fatto la stupidata di salire con tutta la bufera ora io non sarei qui. Ora, visto che tutti e due siamo degli stupidi, non vedo il motivo per cui tu non debba continuare a fare la tua stupidata preferita.

 

Hina finalmente mi guarda in faccia.

 

Hina: Mi perdoni allora?

 

Suigintou: Non hai bisogno di farti perdonare, tu non hai fatto nulla. Però se vuoi farti perdonare devi imparare a dipingere, così mi farai un ritratto, ok?

 

Hina: Davvero?

 

Le do un bacio sulla fronte.

 

Suigintou: Certo.

 

Hina si stringe a me.

 

Spero di averla convinta.

 

Hina: Grazie…

 

Suigintou: Non ringraziare me. Ringrazia Ryu, è grazie a lui se sono salva.

 

Hina: Che farai allora?

 

Suigintou: Riguardo cosa?

 

Hina: Ryu ti ha salvata come fanno i cavalieri nelle favole, vuoi continuare la favola e diventare la ragione di vita del tuo cavaliere nero?

 

La piccola mi guarda con due occhi grandi e luminosi.

 

Ecco, questa è la Hina che conosco.

 

Però la domanda che mi ha fatto mi spiazza.

 

È vero, Ryu mi ha salvata da morte certa, come in un film o una fiaba, ma… cosa dovrei fare ora io? Dichiarargli amore eterno?

 

No, questa è la parte del principe. La delicata ed indifesa fanciulla, ovvero io, ma quando mai sono stata delicata ed indifesa io, solitamente piange quando il suo amato deve partire e cerca di fermarlo rivelandogli il suo amore.

 

Io però… non so cosa provo per Ryu, né so lui cosa prova per me. O meglio, Suiseiseki è straconvinta che io e lui ci metteremo assieme, ed ad essere sincera non mi trovo male con lui, ma tra amicizia ed amore c’è un crepaccio che non può essere superato facilmente.

 

Hina: Allora?

 

Suigintou: Per la favola si vedrà più avanti. Ora abbiamo una vacanza intera per sbizzarrirci e fare quello che ci pare. Però tu promettimi che imparerai a dipingere, ok?

 

Hina: Oui, diventerò bravissima!

 

Usciamo dalla stanza, e la prima cosa che Hina fa è abbracciare Ryu.

 

Hina: Grazie per aver salvato Suigintou.

 

È inutile, non c’è una bambina più dolce di lei.

 

Solo che ora le altre avranno altro su cui fantasticare.

 

Che fantastichino pure. Oggi è la vigilia di natale, quale giorno più adatto per sognare?

 

NDA: Vorrei approfittare di questo aggiornamento per ringraziare Koyochan, _Khozen ed Ako delle Tenebre per i commenti ed augurare a tutti un Natale dolcissimo!

 

Hina: Più dolce di un unyu!

 

Buon Natale a tutti e tutte!

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Capitolo 13
*** XIII) Un Natale unico… ***


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XIII)               Un Natale unico…

 

Stamattina siamo rimaste in casa. Non ci andava di sciare e poi Ryu sembrava molto stanco. Poverino, temo sia rimasto tutta la notte sveglio per badare a me.

 

Anche Hina è rimasta in camera sua. Anche lei era rimasta in piedi tutta la notte, merita un po' di meritato riposo.

 

Stasera ci sarà il cenone ed in paese non ci saranno eventi particolari vista la festa, perciò prepariamo tutto il necessario ora, visto che oggi pomeriggio io, Shinku e Barasuishou andremo a comprare i regali…

 

Prima di partire ci siamo organizzate per questo fatto. Abbiamo messo tutte quante una quota per i doni, quindi compreremo un unico regalo ad ognuno da parte di tutte. Jun poi ha deciso di affidarsi al nostro giudizio ed unirsi al gruppo. Solo Ryu è rimasto fuori da questa cosa. Per partire ha lavorato tutti i giorni dall’inizio di dicembre, così che il suo capo gli potesse dare le due settimane libere, perciò fuori dall’orario scolastico non abbiamo avuto modo di vederlo, e di sicuro Koyomi non gli ha detto nulla.

 

Ora che ci penso lui lavora in pizzeria, cosa diavolo avrà portato ad un cliente?

 

 

Ovvio, non ha portato pizza a domicilio. Probabilmente sono documenti, fatture o qualcos’altro del genere. Forse il proprietario del Gamamaru intende aprire filiali da altre parti…

 

Ma in fondo che me ne importa? Deve decidere lui che fare col suo ristorante, mica noi?

 

Shinku: Cosa avete fatto?

 

Suigintou: Eh?

 

Shinku: Mi chiedevo cosa avete fatto questa notte…

 

Suigintou: Niente, che avremmo dovuto fare?

 

Shinku: Beh, sai, Ryu ci ha raccontato qualcosa mentre tu parlavi con Hina, ma il suo racconto mi pare troppo finto…

 

Suigintou: In che senso finto?

 

Shinku: Per il semplice fatto che dice che ti ha portata in una baita ed hai riposato fino a che non si è fatto mattino.

 

Suigintou: Questo è quello che abbiamo fatto…

 

Shinku: Io non ci credo.

 

Suigintou: Ed allora come sarebbero andate le cose?

 

Shinku: Sai… un ragazzo ed una ragazza da soli, in una baita, davanti ad un fuoco mentre fuori imperversa la bufera…

 

Dovevo aspettarmela un’uscita del genere…

 

Tanto vale vedere fino a che punto si spinge la sua fantasia.

 

Shinku: … Lui salva lei che si è persa ed è svenuta a terra, la porta al sicuro, accende un fuoco affinché si riscaldi, le sfila di dosso i vestiti bagnati…

 

COSACOSACOSA?!?!? COME FA A SAPERLO?!?!?!?

 

Shinku: … Lui rimane affascinato dal bellissimo corpo di lei, ma per rispetto di quella creatura incantevole la copre con i propri abiti, seppur indegni di sfiorarle la candida pelle…

 

Suigintou: E QUESTO CHI TE LO HA DETTO?!?

 

Shinku: Perché, è successo?

 

Suigintou: Beh… ecco…

 

Shinku: Lo sapevo! Era troppo strano perché non fosse successo nulla!

 

Suigintou: Non iniziare a fare conclusioni! È vero, mi ha messo addosso i suoi vestiti, ma non credo proprio sia rimasto a fissarmi mezza nuda! Per caso te lo ha detto lui?!

 

Shinku: No, l’ho immaginato.

 

Suigintou: Davvero fantastico…

 

Shinku: Riprendendo… lei si sveglia abbracciata da lui, che la riscalda col proprio corpo. Ha un momento di smarrimento, causato dalla vicinanza dei suoi bellissimi occhi color fuoco, ma poi…

 

Ecco, adesso arriva la parte più assurda di tutte, me lo sento.

 

Shinku: … La giovane donna vorrebbe ringraziarlo per averla salvata, ma non può offrirgli altro che parole. Però una cosa la trova da offrirgli: il suo amore ed il suo splendido corpo. Il ragazzo scopre nel profondo del suo cuore ciò che prova per quella creatura angelica, le da un bacio delicato e…

 

Shinku chiude gli occhi, avvicina le mani alle guance arrossate e sospira.

 

Classica posa di ragazzina degli anime mentre fantastica con gli ormoni a mille…

 

Shinku: … E si amano per tutta la notte, avvolti in un vortice di passione che non lascia spazio alla lussuria, ma solo a loro due, capaci solo di pensare a chi hanno davanti, per poi addormentarsi abbracciati l’uno all’altra, sperando che quello che hanno vissuto non venga mai cancellato dalla loro memoria… incredibilmente romantico, vero?

 

Le batto le mani, ironicamente naturalmente.

 

Suigintou: Congratulazioni, hai vinto il premio per la fantasia di quest’inverno. Per me leggi troppi manga.

 

Shinku: Solo quelli che compra Hina. E poi sai che preferisco i romanzi d’autore.

 

Suigintou: E sono casualmente tutti romanzi d’amore o leggermente spinti?

 

Shinku: No, però potrei scriverne io qualcuno…

 

Suigintou: Comunque hai toppato in tutto. E poi io sono rimasta sveglia si e no un quarto d’ora, mentre lui non ha chiuso occhio.

 

Shinku: Potrebbe averti dato qualche narcotico oppure dormivi così profondamente che non ti sei accorta che stava…

 

Suigintou: Shinku, per favore ora basta. Inizi a diventare inquietante…

 

La bionda ridacchia, anche se non so cosa ci trovi di così divertente…

 

Shinku: Calma, scherzavo! Anche se sarebbe stato interessante se fosse accaduto quello che pensavo…

 

Suigintou: Allora perché la prossima volta non ti sperdi tu durante una tormenta, così vediamo se realizzi questa fantasia con Jun?

 

Shinku: Lo sai che è impossibile. Non potrei mai fare una cosa del genere, e semmai capitasse non credo che Jun riuscirebbe ad affrontare la tormenta come ha fatto Ryu.

 

Suigintou: Cadi sempre in piedi eh?

 

Shinku: Non mi piacciono i gatti, lo sai.

 

Finiamo di preparare tutto verso le due e mezza, ora alla quale ci raggiungono anche Ryu ed Hina.

 

Naturalmente non pranziamo, soprattutto visto tutto quello che abbiamo preparato per stasera. Mentre aspettiamo che i negozi aprano passiamo il tempo chiacchierando, e le ragazze hanno il buon senso di non fare parola di questa nottata, così come Shinku ci risparmia le sue fantasie romantiche.

 

Finalmente arriva l’orario d’apertura ed andiamo in paese. Noi addette ai regali ci distanziamo dal gruppo, ma a noi ci si aggiunge Ryu.

 

Ryu: Dove state andando?

 

Barasuishou: … A comprare i regali.

 

Ryu: Da sole?

 

Suigintou: Certo, e con chi altrimenti?

 

Shinku: … Invece no. Ryu, vieni anche tu con noi.

 

Suigintou: Come mai questo cambio di programma?

 

Shinku: Semplice, delle ragazze non possono andare in giro da sole. Hanno bisogno di un cavaliere che le accompagni e le protegga, quindi lui viene con noi.

 

Si, lo so io il vero perché di tutto questo…

 

Vuoi divertirti ancora un po’, peccato solo che io non voglia essere la tua buffona.

 

 Mentre cerchiamo qualcosa da acquistare Shinku spiega a Ryu come abbiamo deciso per quest’anno come organizzarci per i regali, ed anche lui decide di versare la quota stabilita.

 

Alla fine del giro abbiamo preso quanto ci serviva e torniamo alla villa.

 

Naturalmente non so che regalo mi hanno fatto. Shinku e Ryu devono avermelo preso mentre Bara mi faceva vedere delle collanine, mentre per quello di Ryu hanno provveduto Bara e Shinku, visto che io l’ho trattenuto chiedendogli qualcosa riguardo ai gusti di sua sorella.

 

La serata inizia e portiamo in tavola quanto preparato oggi. Le cibarie non mancano, e dopo cena i classici giochi di gruppo.

 

Koyomi ha anche portato degli strani giochi. Uno è la tombola, che dice sia un classico gioco natalizio italiano, e delle carte da gioco che usa per un altro gioco italiano, detto sette e mezzo. Sono davvero divertenti.

 

In particolare sette e mezzo è interessante. Ormai ho studiato le reazioni di tutti appena vedono la loro carta. Ad esempio Hina si tocca il fiocco quando fa un bluff, mentre Koyomi canticchia quando ha una buona carta. Solo Ryu non si riesce mai a capire che diamine di carta abbia. Addirittura ha fatto sballare Megu, che aveva un tre ed ha beccato un sei come carta successiva, usando una semplice mezza figura!

 

Quel ragazzo riesce a mentire anche con gli occhi. Anzi, no, non mente. Semplicemente non lascia che si capisca niente di lui.

 

Ieri era stata la nottata più brutta di tutto l’anno, ma l’allegria di questa sera rende tutto ciò solo un brutto ricordo, lasciando spazio alla spensieratezza che avvolge ogni festa.

 

Come al solito l’unico che non si diverte è Ryu. Ride e scherza, ma si vede che non è per nulla contento.

 

Glie lo si legge negli occhi. Almeno questo riesce a trasparire.

 

Arrivata la mezzanotte consegniamo i vari regali.

 

Per Kana ed Hina abbiamo pensato di comprare due manuali. Uno di fotografia ed uno di pittura, così che possano fare quello che amano nel migliore dei modi.

 

Per Shinku abbiamo preso l’ultimo libro di Christopher Paolini. Solitamente non legge libri fantasy, ma dopo aver letto il primo non faceva altro che aspettare il libro seguente, visto che scrive una tetralogia.

 

Nori invece cercava un libro di ricette particolari, perciò le abbiamo comprato un ricettario di cibi europei di alta qualità.

 

Per Tomoe e Souseiseki abbiamo optato per degli abiti di un certo stile, che dovrebbero renderle più femminili, specialmente la gemellina, visto che veste sempre come un ragazzo.

 

Bara ha ricevuto un bel cigno di cristallo. Va bene che poteva anche farlo da solo vista la sua abilità come vetraia, ma di sicuro apprezza l’arte vetraia veneziana. Se non sbaglio il suo sogno è proprio apprendere le tecniche vetraie venete.

 

Per Megu abbiamo preso l’ultimo cd di Utada Hikaru, la sua cantante preferita, mentre Koyomi ne ha ricevuto uno di Nightwish.

 

Per Suiseiseki abbiamo deciso per una raccolta di favole illustrate, tra cui la sua preferita, la sirenetta. Sembrerà assurdo, ma lei adora in modo assurdo le favole, e si commuove sempre leggendo la sirenetta.

 

Per Jun abbiamo preso delle bambole vudù, anche se a dire il vero io personalmente le trovo un po' inquietanti…

 

Kira ha ricevuto l’ultimo gioco appena uscito della serie di Final Fantasy. Potrà non sembrarlo, ma è un’accanita videogiocatrice. Ogni tanto le si affianca anche Suiseiseki, ma solo per sapere i risvolti romantici del gioco.

 

Io ho ricevuto un cofanetto di dvd con la trilogia del Signore degli Anelli, con tanto di scene tagliate. Scommetto che è stata Shinku a sceglierlo, solo lei sa da quanto tempo lo cerco!

 

Infine per Ryu siamo andati sul sicuro. Visto che, da quanto ci ha detto Koyomi, fa un po' di tutto, gli abbiamo preso un serramanico multiuso da attaccare alla cintura, così in caso gli serva l’avrà sempre a portata di mano.

 

Dopo un po' andiamo a dormire, ma noi ragazze ci mettiamo in una stanza abbastanza grande, stendiamo le coperte a terra e dormiamo tutte assieme. Di solito facciamo così in estate, ma visto che ci siamo tutte facciamo un’eccezione.

 

Hina: Evviva! Stanotte è arrivato Babbo Natale na no!

 

Suiseiseki: Tarda tarda, Babbo natale non sa che siamo qui, perciò porterà i regali a casa desu.

 

Hina: Ma io ho scritto sulla letterina che saremmo state qui…

 

La faccia di Suiseiseki non mi piace…

 

Prevedo bugia in arrivo…

 

Suiseiseki: Lo hai fatto davvero desu?

 

Hina inizia ad essere preoccupata.

 

Hina. S-si.

 

Suiseiseki: Che tragedia desu! Babbo Natale ora potrebbe non capire più dove sei ed il tuo regalo potrebbe andare perduto desu!

 

Hina: Non ti credo. Babbo Natale sa dove sono i bambini buoni, e poi mi hai fatto troppe volte dei dispetti così, perciò non ci casco più na no!

 

E brava Hina, stavolta l’hai spiazzata.

 

Ma… cos’è questo odore?

 

Qualcuno stà cucinando, ma Nori è qui, quindi…

 

Chi diavolo stà cucinando?

 

Andiamo in cucina, dove Jun stà preparando la tavola, mentre Ryu è occupato ai fornelli.

 

Jun: Buongiorno. Dormito bene?

 

Shinku: Che significa?

 

Ryu: Beh, è Natale, un giorno speciale, perciò abbiamo pensato di prepararvi una colazione speciale.

 

In pochi attimi la tavola si riempie di frittelle, crépe, omelette e toast che aspettano solo di essere conditi e mangiati.

 

Non sapevo che sapessero cucinare…

 

Beh, di Ryu si sa poco e niente, ma da Jun questo non me lo sarei aspettato!

 

Hina: Babbo Natale è arrivato!

 

Ci voltiamo verso Hina, vicino all’albero di Natale, dove giacciono dei pacchetti. Eppure ieri avevamo preso un solo regalo a testa…

 

La bionda li porta tutti al tavolo, ed ognuno prende quello sul quale trova il suo nome sopra.

 

Hina nel suo trova una tavolozza da pittore, e sopra di questa un pendente con una tavolozza da pittore. Un augurio alla sua carriera artistica direi.

 

Kanaria ha ricevuto un paio di fermagli con cuoricini. Capitano a proposito, visto che quest’estate ha perso i suoi.

 

Alle gemelle invece è stato regalato un paio d’orecchini ciascuna, che rappresentano un annaffiatoio e delle cesoie da giardiniere. La prima cosa che fanno appena le vedono è scambiarsene uno, rinnovando la dualità che hanno anche negli occhi.

 

Per Shinku c’è una spilla a forma di rosa fatta di cristallo rosso. Perfetto per lei.

 

Kira trova nel suo pacchetto una cavigliera a forma di rovo con una rosa bianca alla fine che si attorciglia attorno alla gamba. Non sapevo ne facessero di così particolari.

 

Bara ha ricevuto un braccialetto fatto con cristalli colorati con varie sfumature del viola. In effetti le mancava un accessorio di cristallo…

 

Per Nori c’è un braccialetto con dei fiocchi di neve vicino. Molto natalizio e di sicuro gradito, visto che Nori adora la neve.

 

Megu ha ricevuto uno strano anello fatto unendo due ali di metallo. Anche a lei piacciono molto gli angeli, ed è stata proprio lei la prima a mettermi il mio nomignolo.

 

Tomoe trova invece nel suo pacchetto un paio di orecchini, che uniti formano una luna piena. Credo sia un invito ad esternarsi di più e fare ciò che vuole, non ciò che gli altri si aspettano da lei.

 

Koyomi ha ricevuto un portachiavi a forma di coccinella dorata, ma aprendole le ali si può vedere un piccolo orologio. Per lei che è sempre in ritardo, anche se più puntuale di me lo è, è un regalo davvero azzeccato.

 

Hina: Jun, Ryu, voi che avete trovato nei vostri?

 

Jun: A me hanno regalato questo libro sui fenomeni paranormali in America.

 

Ryu: Io invece ho trovato questo pendente nel mio.

 

 

Qualcosa non mi quadra. Quella collana ce l’aveva anche in classe…

 

Apro il mio pacchetto, curiosa di vedere se ho visto bene.

 

Ed infatti è così.

 

La collanina che ho visto due giorni fa sulla bancarella di quel tizio.

 

Scommetto che ha comprato questi regali quando si è dovuto incontrare col suo cliente, ma per qualche strano motivo non vuole dirlo.

 

Ryu, non so perché tu faccia così, ma sei davvero strano. Però mi piace come sei.

 

Sai rendere tutto unico, anche se talvolta ti picchierei quando pensi troppo in negativo.

 

Farai meglio a toglierti questa abitudine o ti dovrò davvero cambiare a suon di schiaffi.

 

Ma non perché ti odio.

 

Perché ti voglio bene.

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Capitolo 14
*** XIV) L’ultimo azzardo dell’anno ***


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XIV)               L’ultimo azzardo dell’anno

 

Peccato che queste vacanze stiano già per finire. Domani è l’ultimo dell’anno e tra una settimana torneremo a scuola.

 

Perciò non importa che diavolo deve accadere. Abbiamo poco tempo prima di tornare alla nostra solita vita, perciò dobbiamo passare questi ultimi giorni al meglio!

 

E poi ieri Kana ha detto che ha trovato qualcosa di interessante…

 

Infatti è lei che stiamo seguendo, in una zona della pista da sci in cui non siamo andate finora.

 

 

Che cosa vorrebbe fare ora?

 

Questo è un trampolino per il salto con gli sci!

 

Kanaria: Non è semplicemente fantastico kashira?

 

Souseiseki: Si, bellissimo, ma… esattamente che facciamo qui?

 

Kanaria: Ci facciamo saltare Ryu kashira.

 

Ryu: Eh? E questo chi l’avrebbe deciso?

 

Kanaria: Che vuoi che sia, dopotutto sei uscito tutto intero dalla pista nera, il trampolino non è così pieno di curve, basta che vai dritto e tutto è a posto kashira.

 

Shinku: A me pare ancora più pericoloso invece…

 

Tomoe: Se non sbaglio gli sciatori qui arrivano a sfiorare i 100 chilometri all’ora…

 

Ryu: E cadendo a quella velocità rischierei davvero di rompermi l’osso del collo…

 

Koyomi: No, non puoi farti male! Tu sei il mio fratellone, sei indistruttibile! Anche se salti da qui non ti farai nulla!

 

Ryu: Mi hai scambiato per Superman per caso?

 

Koyomi: No, ed ora te lo dimostro.

 

Koyomi si sfila gli sci, li prende in mano e…

 

Che le salta in mente?!

 

Cerca di colpirlo con gli sci?!?

 

Fortunatamente Ryu riesce a bloccare l’assalto inaspettato.

 

Koyomi: Ora Kana!

 

Koyomi lascia andare lo sci, mentre Kana spinge giù Ryu, il tutto così velocemente che non riusciamo a fare nulla per evitarlo.

 

Stà filando come un razzo, e stavolta non credo se la caverà come sulla pista nera!

 

Sembra stia cercando qualcosa nella sacca che ha al fianco, ed una volta trovata armeggia vicino allo sci che gli è rimasto in mano. Speriamo che quello che ha in mente funzioni o questa è la volta buona che muore!

 

Eccolo, è saltato. è in aria ed ha lanciato lo sci che ha in mano e…

 

Che diavolo significa?

 

Stà girando attorno ad uno striscione! Questo è talmente assurdo che…

 

Che cosa ha attaccato allo sci? Sembra una delle ragnatele di Spiderman…

 

Ryu finalmente si attacca allo striscione. Meno male, è salvo.

 

Megu: RYU, COME STAI? TUTTO A POSTO?

 

Ryu: SI, STÒ BENE! ORA PERÒ DEVO SCENDERE DA QUI! CI METTERÒ UN PO’ MA TORNO A TERRA!

 

Infine si rivolge alla “cara” sorellina.

 

Ryu: KOYOMI! APPENA TORNIAMO A CASA RIMANI IN PUNIZIONE MINIMO DUE SETTIMANE!!!E DICO SUL SERIO!!!

 

Koyomi: Uffa, però non è giusto… alla fine non ha nemmeno saltato, che bisogno c’è di arrabbiarsi…

 

Hina: Invece ce n’è eccome! Stavolta avete esagerato! Ryu non ha mai saltato da un trampolino come questo prima d’ora, poteva farsi male!

 

Kanaria: Ma se non si è fatto nulla nemmeno sulla pista nera kashira…

 

Shinku: C’è una bella differenza. Sulla pista non puoi mai prendere tanta velocità, anche perché quella che si raggiunge è già abbastanza da farti rischiare le ossa, ma qui è diverso. In primo luogo la velocità è incredibilmente alta e poi si fa un lungo salto. Se Ryu fosse atterrato male avrebbe potuto rompersi le gambe o peggio. La pista nera è stata un incidente, ma qui invece l’avete voluto voi. Spero che abbiate capito ora…

 

Entrambe abbassano lo sguardo. Probabilmente hanno compreso che rischio hanno fatto correre a Ryu.

 

Nel frattempo il ragazzo è riuscito a scendere e ci ha raggiunte.

 

Ryu: Se volevate ammazzarmi mi dispiace ma non ci siete riuscite.

 

Koyomi: Scusa…

 

Ryu: Non è un po' tardi per le scuse? Ormai quello che hai fatto è fatto…

 

Koyomi: Lo so…

 

Ryu si butta all’indietro, cadendo sulla neve.

 

Ryu: Potevate anche dirmelo ieri che volevate farmi fare questa cosa, mi sarei preparato…

 

Kanaria: Non sei arrabbiato?

 

Ryu: A dire il vero non so nemmeno cosa sono ora… girare attorno allo striscione mi ha fatto venire un mal di testa…

 

Suigintou: A proposito, che diavolo hai combinato?

 

Ryu: Ho legato una benda allo sci e l’ho usato come un gancio per attaccarmi a quel coso. Se non lo avessi fatto mi sarei schiantato di certo.

 

Suiseiseki: Una benda desu?

 

Koyomi: Ryu si porta sempre dietro un kit di primo soccorso, perciò ha sempre bende, cerotti, disinfettante ed altro…

 

Suigintou: Quindi è questo che ti porti in quella sacca…

 

Ryu: Devi ammettere che è utile.

 

Ryu è proprio strano… probabilmente ha detto quelle cose più per la foga del momento che per altro. Addirittura sembra lo diverta questo fatto. Siamo state più severe noi che lui.

 

Certo che qui non ne succede mai una normale…

 

Una cosa è certa, queste vacanze verranno ricordate a lungo, soprattutto per via di questi incidenti e questi azzardi.

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Capitolo 15
*** XV) Il compleanno di Koyomi ***


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XV)               Il compleanno di Koyomi

 

Che giorno è oggi? Il 26 gennaio…

 

E dire che mi sembra ancora ieri che eravamo in montagna a sciare…

 

E non è tutto naturalmente…

 

Oggi è anche il compleanno di quella pazza scatenata di Koyomi. Per questo oggi al posto di organizzarci per il motivo per cui l’Associazione è stata fondata abbiamo allestito una festicciola nell’aula di ritrovo. Ryu non è con noi perché stasera lavora, quindi questo pomeriggio gli servirà per studiare. E poi abbiamo pensato che fosse meglio evitare di mettergli la casa a soqquadro stasera, per questo festeggiamo qui. È vero, dopo la festa andremo a casa loro, ma solo perché Koyo è stata invitata a passare la notte da Kana. A meno che non abbia il pigiama nella cartella…

 

Intanto qui tutte quante se la spassano come meglio credono, la festeggiata è al settimo cielo, l’esatto contrario di suo fratello alla sua festa, ed anche io non posso dire di annoiarmi. Anche se Shinku e Suiseiseki potrebbero evitare i loro viaggi paralleli nel mondo di Idiotilandia a pensare ai possibili intrecci amorosi più assurdi di quelli partoriti da bambini dell’asilo.

 

Nel frattempo che ci divertiamo il tempo vola ed arrivano le sei e mezza, orario di chiusura della scuola.

 

Arriviamo a casa di Ryu e Koyomi e la sorellina scatta subito verso i piani superiori per prendere la sua roba. Solo che appena accende la luce si ferma…

 

Per terra, nel corridoio che porta alle scale, c’è una scatola bucherellata. Il fatto inquietante è che si muove!

 

Su un mobiletto c’è un pugnale, probabilmente lasciato per caso da Ryu. Lo afferro e mi avvicino lentamente alla scatola.  Alzo il coperchio e…

 

Suigintou: Koyomi, penso questo sia per te…

 

La ragazzina si avvicina titubante, ma appena arriva abbastanza vicino da poter vedere il contenuto della scatola ci si getta letteralmente sopra.

 

Un gattino nero con al collo un fiocchetto azzurro.

 

Questo spiega il motivo dei buchi.

 

Non lo ha nemmeno visto che già lo stà strapazzano di coccole. Non si è nemmeno accorta di un biglietto nella scatola…

 

Suigintou: Calmati, non fargli perdere tutte e sette le vite per lo spavento. Leggi qui.

 

La bionda lascia andare il micio e legge il biglietto.

 

Koyomi: “Cara Koyomi, visto che sono almeno due anni che mi assilli con il tuo desiderio di un animaletto ho deciso di accontentarti, sperando che occuparti di lui ti aiuti a calmarti ed esaurire un po’ delle tue, apparentemente tali, inesauribili energie. Dì la verità, tu vai a pile! La notte ricarichi quelle esaurite ed usi quelle cariche fin dal mattino! E comunque ricorda di non dargli dolci, sempre ammesso che tu non lo voglia agonizzare tra le più atroci torture…

 

Con affetto.

Ryu.”

 

Però, molto ironico come biglietto. Evidentemente sa che Koyomi la prenderà a ridere…

 

Koyomi: Evviva! Graziegraziegraziegraziegrazie fratellone! Era da così tanto che volevo un micio! Ma… dov’è andato ora?

 

Ci voltiamo verso le ragazze, e vedo la scena che mai mi sarei aspettata di vedere in vita mia.

 

Un gatto che fa le fusa a Shinku, rigida come una tavoletta di legno al solo sentire la pelliccia del gatto strofinata vicino alle sue gambe. È vero, è rigida come non lo è mai stata, ma trema come una foglia. Probabilmente il suo odio per i felini si è lentamente trasformato in intolleranza ed ora fobia…

 

Shinku: V-vi prego, a-allontanate subito questo c-coso da me!

 

Come temevo. Shinku è totalmente intollerante ai gatti. Il fatto è che questo gatto sembra intenzionato a non lasciarla per nessun motivo!

 

Koyomi afferra il gatto e lo continua a coccolare, ma quello continua a guardare fisso Shinku, che indietreggia disgustata.

 

Shinku: Scusa se te lo dico, ma se questo animale rimane qui penso proprio non verrò più a casa tua…

 

Koyomi: Ma perché? Guarda com’è puccio!

 

Koyomi avvicina al viso di Shinku il gatto, e prima che la bionda si possa allontanare le dà una leccatina in faccia.

 

Povera Shinku, conoscendola farà il bagno nel disinfettante stasera.

 

Shinku: Basta! Io ODIO i gatti! Non ci sono animali più diabolici di loro!

 

Suiseiseki: Sei ancora arrabbiata per quel fatto?

 

Shinku: SI!

 

Nori: Ma è successo dodici anni fa! E poi i gatti non sono malefici.

 

Koyomi: Infatti! Guarda come ti vuole bene lui!

 

Koyomi rimette a terra il gatto, che torna a fare le fusa a Shinku. Deve sicuramente fare un enorme sforzo di volontà per non frustarlo a raffica con i codini.

 

Shinku: Se becco Ryu è un uomo morto…

 

Suigintou: Ah si? Allora perché io non potevo ammazzarlo quando ho saputo della foto?

 

Shinku: Questo è differente… ma se proprio ci tieni lo ammazziamo in due!

 

Non pensavo che avrei mai visto Shinku perdere la calma. E per via di un micio poi!

 

Certo che la vita certe volte ci riserva certe sorprese davvero assurde…

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Capitolo 16
*** XVI) Sorpresa di San Valentino… ***


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XVI)               Sorpresa di San Valentino…

 

Ora che faccio? Glie lo do o no?

 

Questo è proprio il giorno peggiore per una ragazza senza fidanzato…

 

Non che sia ansiosa di avere un ragazzo, ma a San Valentino  non so mai cosa fare!

 

Gli anni scorsi non ho mai portato cioccolato a nessuno, e probabilmente avrei fatto così anche quest’anno se non fosse per qualcuno di mia conoscenza…

 

Beh, in fondo a lui almeno dovrei portare un po' di cioccolato. Non perché ci sia qualcosa di speciale però, più che altro perché glie lo devo… e che cavolo, mi ha salvato la vita in montagna, almeno un minimo gesto d’apprezzamento glie lo devo mostrare!

 

Il problema però non è Ryu in se per se. Magari a lui può anche far piacere ricevere un Giri da qualcuno… il problema sono in primo luogo le altre Rozen, che di sicuro inizieranno a fantasticare come solo loro sanno fare, ma anche i compagni di classe! Finora non ho portato mai niente a nessuno, quindi potrebbero pensare subito che quello lì sia un Honmei preparato apposta per lui… e di sicuro si unirebbero ai viaggi nella terra di Idiotilandia.

 

(Per chi non lo sapesse in Giappone è usanza che siano le ragazze a regalare cioccolata a San Valentino, mentre da noi… beh, non si capisce bene. Io per sicurezza porto sempre dei cioccolatini a tutte le ragazze che conosco. In Giappone poi esistono due tipi di cioccolata di San Valentino, i Giri e gli Honmei, ma la differenza non è nella qualità del prodotto, bensì a chi si da. I primi sono quelli che si danno ad amici e colleghi, come quelli che regalo io insomma, mentre l’Honmei è un cioccolato che si fa per una persona in particolare, qualcuno di speciale. Insomma, se una ragazza non è fidanzata può farne uno come per volersi dichiarare ad una persona che le piace, magari dandogli una forma o un sapore diverso dai Giri che ha ipoteticamente preparato. Oppure magari prepara solo l’Honmei e mette in chiaro già così la cosa. Inoltre è usanza che durante il White Day, il 14 marzo, chi abbia ricevuto del cioccolato debba ricambiare il pensiero. Spero di essere stato chiaro^\^)

 

Basta, ho deciso. Quest’anno porto un po' di cioccolato a tutti. Tanto in classe mia di ragazzi ce ne sono solo cinque in tutto…

 

Mi alzo dal letto e vado in cucina. Anche stasera i miei sono usciti, perciò ho campo libero in casa.

 

Inizio a mescolare gli ingredienti per i dolci. Spero mi venga per lo meno decente, finora non ho mai preparato cioccolato in tutta la mia vita…

 

Una volta mescolati gli ingredienti li verso in alcuni stampini. Naturalmente evito la classica forma a cuoricino. È vero, domani è San Valentino ma non intendo essere così banale!

 

Finita l’operazione metto tutto in frigo e vado a dormire. Domattina presto andrò ad impacchettarli.

 

La notte purtroppo non passa molto felicemente, infatti sogno quasi tutto il tempo le mie amiche che rompono le scatole per via del cioccolato dato a Ryu. La prima idea che mi passa per la testa appena la sveglia suona è di non portare proprio niente a nessuno, ma visto che ormai il lavoro è già fatto… tanto vale non sprecarlo.

 

Impacchetto i dolciumi ed esco di casa, direzione scuola.

 

Una volta tanto entro prima che la campanella suoni, ma non posso dire che la mia sia un’entrata provvidenziale…

 

Infatti Takuya ed Ayumi si erano appartati in classe prima delle lezioni e si stavano sbaciucchiando amorevolmente… almeno fino al mio arrivo. Davvero un pessimo tempismo Suigintou. Probabilmente nessuno se ne è accorto in classe, ma il calciatore e la filosofa sono fidanzati dal primo anno di liceo. Eppure non mi sembra difficile da capire…

 

Cerco di tornare indietro ma la mia apparizione rovina l’atmosfera e li costringe a smetterla.

 

Ayumi: Come mai così in anticipo stamattina? Non è da te.

 

Suigintou: Se è per questo non è da me nemmeno portare della cioccolata a San Valentino. Tieni Takuya, questo è per te. È un GIRI, come tutti gli altri, quindi non farti strane idee!

 

Takuya: Figurati, non ci pensavo nemmeno che fosse un Honmei. Non ne hai preparato uno per nessuno?

 

Suigintou: Perché, a chi dovrei preparate un Honmei secondo te?

 

Takuya: Beh, a Ryu credo. Sbaglio o siete molto in sintonia voi due?

 

Suigintou: Anche tu con questa storia? Per favore non iniziare anche tu, già le altre rompono troppo con i loro viaggi romantici…

 

Ayumi: Però è vero, state bene assieme. E poi tu sei la persona con cui parla di più.

 

Suigintou: Non c’entra niente che parli o no con me, quindi chiudiamo parentesi.

 

Mi volto per andare al mio banco, quando mi accorgo che su molti banchi ci sono delle bustine trasparenti con dei cioccolatini dentro. E tutte sui banchi delle ragazze. C’è anche sulla cattedra per la prof!

 

Suigintou: Ma che…

 

Ayumi: Non chiederlo a noi. Quando siamo arrivati ci siamo trovati davanti quest’opera già bella e fatta. Non sappiamo chi sia, ma di sicuro deve essere un ragazzo.

 

Suigintou: Questo spiega i cioccolatini sui banchi delle ragazze… ma i ragazzi non dovrebbero rendere il favore durante il White Day?

 

Takuya: Forse è una ragazza a cui piacciono le ragazze…

 

Sia io che Ayumi lo guardiamo storto.

 

Takuya: … Ok, ho capito, lasciamo perdere le coppie che vanno contro natura…

 

Ayumi: Comunque non è l’unica sorpresa…

 

Suigintou:  Per caso è successo in tutte le classi?

 

Ayumi: Guarda sotto al tuo banco…

 

Mi avvicino al mio posto e trovo sotto al mio banco un cofanetto esagonale con dentro della cioccolata. San Valentino è il giorno peggiore anche per i diabetici immagino…

 

Ma non è tutto. Di fianco alla scatola c’è anche una rosa di colore rosso molto scuro ed un giglio bianco.

 

Suigintou: E questo che diamine significa?

 

Ayumi ridacchia alle mie spalle.

 

Ayumi: Forse hai un ammiratore segreto, cara Suigin.

 

Takuya: E forse sappiamo anche chi è…

 

Suigintou: Per favore, almeno voi due risparmiatemi questa storia…

 

La porta si apre ed entra Ryu, che guarda stupito l’aula.

 

Ryu: Chi è passato di qui, il coniglio pasquale?

 

Takuya: Quello avrebbe portato uova colorate, non cioccolata.

 

Ryu: In Europa a pasqua però ricevono uova di cioccolato. A Perugia poi rompono un uovo grande quanto una casa e lo distribuiscono ai presenti.

 

Takuya: Sai che mal di pancia poi con tutta quella cioccolata…

 

Ayumi: Tu ne sai qualcosa del regalo che Suigintou ha trovato sotto al banco?

 

Ryu: Veramente sono appena arrivato…

 

La campanella suona e la prof entra in classe. A quanto pare oggi i ritardatari non sono pochi.

 

La prof nota il sacchetto di cioccolatini e ci guarda, scorgendo la stessa cosa per tutta la classe.

 

Natsu: Ma guarda… non me l’aspettavo una cosa del genere…

 

Ayumi: Nemmeno noi.

 

Takuya: Voi sapete il motivo prof?

 

Natsu: Beh, a quanto pare sono le ragazze ad aver ricevuto cioccolata, e questa è una cosa che solitamente fanno in Europa… è la prima volta che vedo una cosa simile. E poi credo che chi l’ha fatto intenda rimanere anonimo.

 

Il resto della classe entra, beccandosi una strigliata dalla prof. Naturalmente nessuno le presta molta attenzione e le ragazze si buttano sulla cioccolata ricevuta, mentre io distribuisco quella che ho preparato ieri sera.

 

Ayumi intanto mi si avvicina e dice a bassa voce.

 

Ayumi: Non so come abbia fatto, ma sono sicura che sia stato Ryu ad organizzare tutto…

 

Suigintou: Come fai ad esserne sicura?

 

Ayumi: Semplice, finora nessuno aveva mai fatto una cosa del genere in classe nostra, e poi a quanto pare Ryu conosce bene le usanze europee. Sarei pronta a scommettere anche che è stato lui a metterti il regalo sotto il banco. È davvero un ragazzo strano.

 

Suigintou: Ah, se è per questo puoi giurarci. Uno che affronta tormente come se niente fosse non è normale di sicuro.

 

Ayumi: Cosa ha fatto?

 

Suigintou: Niente, te lo racconterò un altro giorno…

 

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Capitolo 17
*** XVII) San Valentino + carnevale… casino totale ***


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XVII)               San Valentino + carnevale… casino totale

 

 Eccoci arrivati. Mi chiedo che vuole Mitsu da noi. Kana ha detto che ci sarebbe stata una sorpresa… peccato che ogni sorpresa di Mitsu sia fatta solo ed esclusivamente per fotografarci con abiti assurdi.

 

E poi non capisco perché abbia chiesto a Ryu di portarsi un pugnale. Speriamo non sia passata alla celebrazione di riti sacrificali o siamo fregate.

 

Arriviamo all’appartamento di Kana, dove ci aspettano tutte le altre. Koyomi ha insistito perché li portassi il qui, a quanto pare ha un senso dell’orientamento molto blando e non ricorda la via che ha fatto l’altra volta. E poi dovevamo prendere le precauzioni anti Shinku per il gatto. Certo che un nome più decente poteva darglielo, Dango non è proprio il massimo per una palla di pelo come lui.

 

Jun ci apre la porta, ed una volta entrati in casa noto che tutte le altre sono al tavolino, e tutte hanno una cosa in comune in mano.

 

Una scatola esagonale con due fiori di lato. Proprio come la mia…

 

Direi che ci sono troppe cose in comune ora per dubitare…

 

Lo sguardo mi cade subito su un mucchio di pacchetti messi alla meno peggio in una busta. Anche quest’anno Jun ha fatto il pieno di cioccolata. Conoscendolo ci metterà mesi a finirla. O magari riciclerà buona parte di questa regalandola il White Day.

 

Suiseiseki si alza dal suo posto e mette tra le mani di Ryu un pacchetto di cioccolata.

 

Suiseiseki: Questo è per te desu. Non fraintendere, è solo perché sei amico di Suigintou, perciò ringrazia desu.

 

Ryu, con una calma degna del Dalai Lama, le rimette il cioccolato in mano.

 

Ryu: Grazie, ma non posso accettare. Non voglio forzarti a fare una cosa che non vuoi, faresti meglio a dare questo cioccolato a qualcuno che ti piace davvero…

 

Suiseiseki appare sotto shock. Finora nessuno aveva mai rifiutato del cioccolato a San Valentino, soprattutto in modo così cortese!

 

 

Ecco, ora inizia ad agitarsi. Succede sempre quando non sa come reagire.

 

Suiseiseki: NONONO! QUESTO È PER TE PERCIÒ  PRENDILO E BASTA DESU! E NON DISCUTERE DESU!

 

I movimenti di Sui sono così frenetici che finisce con l’infilare direttamente in gola il cioccolato a Ryu. Per fortuna il pacchetto si è aperto dal lato giusto, e per non soffocare il mio compagno di classe ha una sola alternativa: ingoiare. Naturalmente la cosa gli risulta dolorosa, anche perché i cioccolatini della mia cara amica sono a forma di stella.

 

Ryu tossisce un po' e Jun prontamente gli porta dell’acqua. Oggi abbiamo rischiato che ci scappasse anche il morto…

 

Ryu: Cavoli… c’è chi dice che la morte sia dolce, ma non pensavo sapesse di cioccolato…

 

Suiseiseki: Scusami desu! Non volevo strozzarti desu!

 

Ryu: Non fa niente, non volevi farlo apposta. Piuttosto, perché siamo qui?

 

Souseiseki: Non lo so, ma credo che almeno noi sappiamo come andrà a finire…

 

Ryu: Non mi sembri molto contenta…

 

Shinku: Le uniche davvero contente sono Kana e Mitsu. Suigintou, per caso hai ricevuto anche tu uno di questi strani pacchetti?

 

Suigintou: Si, e credo di sapere anche chi li ha preparati…

 

Hina: Davvero? E chi è?

 

Indico Ryu, che mi guarda però come se non capisse a che mi riferisca…

 

Tanto lo so che sei stato tu, ne è convinta anche Ayumi!

 

Ryu: Eh? Io?

 

Suigintou: Non fare il finto tonto, tanto abbiamo le prove.

 

Ryu: Quali?

 

Suigintou: Punto uno, in classe nostra nessuna ragazza ha mai ricevuto cioccolato a San Valentino, a parte quest’anno. E chi è arrivato quest’anno? Tu. Punto due, è un’usanza europea, e tu conosci bene le usanze occidentali. Punto terzo, tutte noi Rozen Maiden abbiamo trovato CASUALMENTE dei cofanetti sotto il nostro banco, e tutti con una rosa di colore differente ed uno dei nostri fiori preferiti vicino, e visto che Jun non ha mai fatto una cosa del genere, visto che aspetta sempre il White Day per ricambiare, l’unico che rimane sei tu.

 

Koyomi: Però il fatto delle scatolette è una cosa nuova anche per lui.

 

Megu: Lo ha fatto anche altre volte?

 

Koyomi: Per quanto ne so ha l’abitudine di lasciare cioccolata alle ragazze della sua classe fin da quando era alle medie. Questa però è la prima volta che prepara qualcosa di speciale per qualche ragazza. Si vede che si trova bene con voi.

 

Suiseiseki: Ma tu guarda un po' questo furbacchione desu! E poi volevi anche che dessi il cioccolato a qualcun altro desu!

 

Ryu: Che ci posso fare se mi piace rimanere anonimo…

 

Suigintou: Come a Natale?

 

Hina: A Natale?

 

Suigintou: I pacchetti che abbiamo trovato il giorno di Natale sotto l’albero li ha messi lui, non Babbo Natale. E non dire che non è così perché quella collanina col drago ce l’hai da quando ti ho incontrato la prima volta!

 

Koyomi: Davvero ce l’ha da così tanto?

 

Suigintou: Non dirmi che non te ne eri mai accorta…

 

Koyomi: Mai. Ma da quanto tempo ce l’hai?

 

Ryu: Sono ben tredici anni sorellina, ce l’ho praticamente da sempre.

 

Shinku: E in tutti questi anni non te ne sei mai accorta?

 

Koyomi: Non sapevo che ce l’avesse proprio…

 

All’improvviso Mitsu esce da una stanza, o meglio DALLA stanza. Quella che usa come camerino per i costumi. E naturalmente il mio presentimento è esatto.

 

Kanaria indossa un abito che mi ricorda molto Trilli, la fatina di Peter Pan…

 

Mitsu: Allora siete venute! Non sapete che gioia vedervi tutte assieme!

 

Souseiseki: Perché Kana è vestita in quel modo?

 

Mitsu: Beh, sapete… oggi è San Valentino, è vero, ma visto che a carnevale sarò in giro per le foto ai carri ed ai bambini mascherati ho pensato di anticipare ad oggi il nostro carnevale. Naturalmente Jun-Jun si è occupato degli abiti, contente?

 

Io non esattamente…

 

Mitsu: Forza, iniziamo! Una alla volta senza fretta!

 

E chi ha fretta secondo te?

 

Mio malgrado vengo trascinata dentro per prima, e, come al solito, mi ritrovo vestita da angelo bianco. Va bene che mi piacciono gli angeli, ma almeno un po' di fantasia non guasterebbe ogni tanto! E per fantasia non intendo cambiare il tipo di angelo… ormai li abbiamo usati tutti…

 

La seconda vittima è Suiseiseki, che da bell’e protetta dal freddo come era prima si ritrova mezza svestita a fare la parte di Pocahontas.

 

Souseiseki invece viene rivestita di una corazza, naturalmente di stoffa brillante, ad interpretare il ruolo di Giovanna d’Arco. Ma come mai nessuno le fa mai fare una parte più femminile?

 

Shinku, come al suo solito, indossa un abito principesco in stile vittoriano, la sua epoca storica preferita. Sembra una bambola di porcellana in quel coso…

 

A Kirakishou viene fatto indossare un abito da Biancaneve. Se la mettiamo in giardino assieme ai nani di gesso sembrerebbe davvero Biancaneve…

 

Barasuishou invece indossa un abito da Elfa cacciatrice, con tanto di arco. Però, non le stà male in fondo…

 

Megu si trova a vestire i panni della bella addormentata, anche se lei non mi pare proprio essere una di quelle che dorme molto. Più che altro sogna in piedi lei…

 

Hina indossa un abito da Alice nel paese delle meraviglie. È un po' impacciata però con quell’abito, sembra debba cadere da un momento all’altro.

 

Koyomi invece sembra diventata la forma più grande di Dango. Infatti è vestita da gatta. Magari potrebbe impersonare lo stregatto e fare compagnia ad Hina.

 

Tomoe si trova a vestire i panni di un samurai. Come per Souseiseki e me Mitsu ha poca fantasia.

 

Nori è travestita da Cenerentola, ma almeno stavolta è nella sua versione “povera fanciulla indifesa in attesa di principe azzurro”, quindi più originale della principessa. Anche se la scarpetta di cristallo c’è.

 

Che dire… sembriamo appena uscite da un negozio di abiti della Disney.

 

Mitsu: Ottimo lavoro anche quest’anno Jun-Jun. Di sicuro diventerai un grande stilista!

 

Jun: Non che cucire degli abiti già ideati da altri sia il massimo…

 

Mitsu: Ora tocca a te…

 

Jun: M-me? Ma non ho…

 

Jun sbianca di colpo. Sembra aver ricordato qualcosa di a dir poco atroce…

 

Jun: No, non se ne parla proprio. Quel coso non lo indosserò mai!

 

 Mitsu lo afferra per il colletto mentre il povero sarto cerca di fuggire.

 

Mitsu: Forza Jun-Jun, che vuoi che sia! E poi hai lavorato tanto per cucirlo…

 

Nonostante il poverino gridi come un ossesso Mitsu non si ferma, fino a che…

 

E quello cosa sarebbe?

 

Ci credo che il povero Jun non volesse indossarlo, quel vestito da principe azzurro è totalmente ridicolo! Ha persino i pantaloni bianchi pomposi tipo pannolone! Se esce conciato così sarà lo zimbello della città, questo è poco ma sicuro.

 

Mitsu infine si avvicina a Ryu, che è l’unico che indossa ancora gli abiti normali. Lo squadra dalla testa ai piedi, come se volesse riconoscere qualcuno in lui.

 

Mitsu: Però… certo che gli assomigli proprio…

 

Ryu: Come?

 

Mitsu: Niente, lascia perdere. Sei rimasto solo tu che devi travestirti, forza vieni!

 

Trascina Ryu nel camerino. Siamo così curiose di sapere che diavolo di vestito gli farà mettere che iniziamo a fare le nostre ipotesi, senza nemmeno prestare orecchio a quello che si dicono quei due.

 

La porta si apre e…

 

Quel vestito chi lo ha disegnato? Opera di Jun non è di sicuro, lui è abilissimo nel creare stili per abiti femminili, ma per quelli maschili è negato.

 

Ryu ora veste tutto di nero, tranne per qualche fascio di colore rosso. In pratica veste con stivali di pelle nera lunghi fin sotto al ginocchio, pantalone nero largo con una banda rossa al fianco, maglia a maniche corte con al lato delle maniche e sul torso delle fasce rosse che scendono a triangolo con la punta in giù, nastro grigio al collo che lascia penzolare la lunga parte rimanente, degli spallacci che, probabilmente, dovevano essere di metallo, un cono di stoffa nera al braccio destro ed una specie di armatura da braccio rossa all’altro. Infine un’ala da drago a destra ed un’ala piumata nera alla sinistra a completare l’opera.

 

Chissà perché quest’ultima mi è particolarmente familiare…

 

Ryu guarda un po' il costume e poi dice.

 

Ryu: Koyomi, per caso sei stata tu a dare questo modello a Kana?

 

Koyomi: Perché?

 

Ryu: Perché mi pare uno dei costumi che ho disegnato io…

 

Suigintou: Disegni costumi?

 

Ryu: Non esattamente. Su internet ci sono molti siti in cui gente qualsiasi scrive racconti basandosi su videogiochi, anime e così via, ed alcuni inventano anche degli abiti davvero particolari. Io sono in contatto con uno di loro che non sa disegnare, quindi mi ha proposto di dar forma agli abiti che lui descrive nelle sue storie.

 

Ecco un’altra cosa di Ryu che non conoscevo…

 

Mitsu intanto non ha perso tempo ed ha già iniziato a fare foto a raffica. Le uniche che si mettono in posa però sono quelle del trio delle medie.

 

Qualcosa però mi dice che non è finita ancora…

 

Infatti Megu si avvia in un’altra stanza, facendoci cenno di seguirla.

 

Entriamo e troviamo la ragazza già pronta ad un tavolo, con ai suoi lati due bolle di vetro, di quelle usate per i pesciolini rossi. Solo che queste sono piene di bigliettini.

 

Megu: Ora che siamo qui il gioco può iniziare!

 

Suigintou: Che gioco?

 

Megu: In questa bolla ci sono scritti i nostri nomi, mentre nell’altra un gioco da fare in coppia. In pratica estrarrò un nome a caso, quindi la persona scelta prenderà un foglio con un gioco e deciderà chi debba pescare il nome della persona che giocherà con lui. Naturalmente sono tutti giochi a tema…

 

Tomoe: Che genere di tema?

 

Megu: Mi pare ovvio, San Valentino.

 

Ecco perché avevo una brutta sensazione… purtroppo ormai non credo ci lascerà andare tanto facilmente…

 

Infatti Mitsu chiude alle nostre spalle la porta e si  mette la chiave in tasca. Ora siamo davvero bloccate.

 

Megu: Vediamo… il primo a giocare sarà Jun. Forza, prendi un biglietto dalla bolla.

 

Jun prende suo malgrado il biglietto, sperando non gli capiti una cosa troppo imbarazzante.

 

Jun: C’è scritto “Pocky”, che significa?

 

Megu: Dovrai giocare al Pocky Game, ovvero con i bastoncini di cioccolato. Dovrai mangiare uno di questi bastoncini assieme alla persona che ti capiterà, e se per sbaglio non vi fermate vi bacerete, quindi bisogna stare attenti al fermarsi quando mancano 3 centimetri. Chi deve prendere il nome della tua molto probabile compagna?

 

Jun: … Hina Ichigo.

 

Hina prende subito un biglietto, sul quale c’è scritto il nome di Suiseiseki.

 

Suiseiseki: Devo proprio desu?

 

Meg: Queste sono le regole.

 

Suiseiseki: Se è così… va bene allora desu. Vedi di stare attento tu desu!

 

Si, come no, sappiamo tutti che non aspettavi altro che un’occasione come questa. Cosi, magari, fingendo di sbagliare a fermarti o confidando nell’aiuto di una sua distrazione sulla lunghezza del bastoncino gli darai il tuo primo bacio. Peccato che questa non è una delle tue favolette…

 

Infatti Jun, preoccupatissimo per le minacce di Suiseiseki, non stacca gli occhi dal bastoncino, mentre Suiseiseki tiene gli occhi chiusi in attesa del tanto sperato bacio. Peccato solo che la sua favola non si avveri. Jun è stato fin troppo attento alle distanze e prima che le loro labbra si congiungono tutto il mondo immaginario che sicuramente la ragazza si è fatta nella sua mente cade in pezzi. Naturalmente fa finta di nulla, ma noi sappiamo cosa sente veramente…

 

Megu: Ora è il turno di… Shinku.

 

Anche Shinku estrae un biglietto.

 

Shinku: Cosa significa “cannuccia”?

 

Megu: Dovrai giocare con questo. Stavolta però avrete anche un limite di tempo di 30 secondi altrimenti farete penitenza tu e chi gioca con te.

 

Megu prende uno strano bicchiere dal contenuto arancione e nel quale sono state attorcigliate due cannucce.

 

Shinku: E questo cos’è?

 

Megu: Uno speciale succo di frutta fatto con alcuni frutti esotici che vengono chiamati frutti della passione. Il risultato del miscuglio è un po' amaro, ma dicono aiuti a lasciarsi andare ed a dichiararsi facilmente.

 

Nori: Sicura che non sono frutti allucinogeni?

 

Megu: Non ti preoccupare, è tutto sotto controllo. Chi estrae?

 

Shinku: … Kira.

 

Kira estrae il nome ed esce Hina, che subito si mette in piedi su una sedia per arrivare alla cannuccia. A giudicare dalle loro facce è davvero amaro, ma lo finiscono lo stesso. Il problema sembra venire dopo. Infatti Shinku sbatte ripetutamente le palpebre, mentre Hina appena salta giù dalla sedia si siete a terra tutta scombussolata.

 

Shinku: Ma che diavolo succede?

 

Hina: Sento la pancia strana…

 

Tomoe: Che vi succede?

 

Shinku: Mi sento strana, come se stessi su una nave…

 

Barasuishou: Come se fossi ubriaca?

 

Shinku: Non so, non mi sono mai ubriacata finora…

 

Jun: Un momento… Megu, ma i frutti della passione per caso hanno un certo tasso alcolico?

 

Megu controlla all’istante un libro che aveva lì di fianco e sbianca di colpo.

 

Megu: Questa cosa non l’avevo letta prima… in pratica è come se si fossero scolate due bicchieri di vino a testa! (Non so se è così ma qualcosa dovevo inventarmela… NDA) Scusatemi, non pensavo facessero così male!

 

È stato il limite di tempo a fregarle, questo è sicuro, altrimenti almeno Shinku avrebbe sopportato l’alcool.

 

Le aiutiamo a ritornare ai loro posti e Mitsu porta loro qualcosa per farsi passare la mezza sbornia che hanno preso, ma il gioco non si ferma mica…

 

Megu: Suigintou, tocca a te.

 

Mi alzo, rassegnata a giocare.

 

Suigintou: Mi è uscito “mela”. Che dovrei fare?

 

Megu: Dovrai mangiare una mela attaccata ad un filo, senza limite di tempo. La mela per il resto però sarà libera di andare dove vuole, e quindi se si sposta di lato mentre cercate di morderla tu e chi giocherà con te vi bacerete o vi morderete le labbra a vicenda. Chi sceglie?

 

Suigintou: Souseiseki.

 

La ragazza prende un foglio, lo apre e… lo guarda strano.

 

Souseiseki: Ryu.

 

Come?! Ma non è assolutamente possibile!

 

Lo hanno fatto apposta, ne sono sicurissima! Non può essere che tra tutti i nomi esca proprio il suo!

 

Suigintou: Non si può rifare l’estrazione?

 

Megu: No, queste sono le regole.

 

Suigintou: Siamo sicuri che non c’è un imbroglio?

 

Souseiseki: Io mi sono limitata a prendere a caso…

 

Ryu si alza, spinto da Suiseiseki. Di sicuro ora ritorna a viaggiare nel paese di Idiotilandia.

 

Il gioco sembra andare tutto liscio. Ryu si limita a tenere ferma la mela dalla sua parte con i denti mentre io mordo il mio lato.

 

Hina si alza per andare in bagno, ma la sbornia e quel vestito ingombrante la fanno inciampare, e per non cadere a terra si aggrappa al mio costume, col risultato che lei non cade, ma tira giù me.

 

Unica fortuna: Ryu mi prende al volo. Ormai mi sembra quasi naturale ritrovarmi tra le sue braccia…

 

Ryu: Tutto a posto?

 

Suigintou: Si, non preoccuparti.

 

Ecco, lo sapevo, lo stò guardando ancora negli occhi. Ma perché ogni volta che lo guardo in quei laghi di magma che ha in viso mi viene voglia di buttarmici dentro?

 

Un flash mi richiama alla realtà. Le ragazze ci guardano con la stessa faccia che hanno quando guardano una scena romantica in un film, ed anche Jun sembra tutto preso dalla scena! Inutile dire che Mitsu stà scattando foto alla cieca…

 

Mi rialzo in fretta e faccio finta di nulla, come se nulla fosse accaduto.

 

Ma perché devo sempre ritrovarmi in situazioni così imbarazzanti?

 

E perché ad un certo punto ho sentito di voler assecondare il film che stavano immaginando tutte le altre?

 

 

Quella non era una mela. Era un frutto della passione travestito da mela.

 

E di quelli col tasso alcolico più alto…

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Capitolo 18
*** XVIII) Lacrime tra la pioggia ***


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XVIII)               Lacrime tra la pioggia

 

Megu: Forza Suigintou, non fare quella faccia, vedrai che quest’anno li mettiamo tutti fuori combattimento!

 

Suigintou: Io penso sarà il solito fiasco. Siamo a marzo e non abbiamo uno straccio di idea! Tanto vale mettere un cartello con su scritto “perdenti assicurate”!

 

Megu: Esagerato! Dobbiamo solo darci un po' più da fare ed andrà tutto bene. A domani!

 

Saluto Megu, che corre subito verso casa. Oggi piove a dirotto ed ha dimenticato di uscire con l’ombrello. Dopotutto si dice sempre che marzo è un mese pazzo…

 

Muovo qualche altro passo più in avanti, arrivando anche io a casa. Stranamente oggi i miei genitori ci sono e non sono in giro come negli ultimi tempi.

 

Che faccia strana che hanno oggi però…

 

Suigintou: Buongiorno, che sono quei musi lunghi?

 

Iruka: Suigintou, io e tua madre abbiamo preso una decisione…

 

Come?

 

Questa cosa non mi piace…

 

Se avessero deciso di adottare un bambino mi avrebbero parlato con un tono più dolce che servisse a convincermi ad accettare la cosa, ma questo tono grave significa solo una cosa…

 

Che hanno preso una decisione che potrebbe sconvolgere la vita di tutti e tre…

 

Iruka: Abbiamo deciso di divorziare, ed oggi abbiamo ricevuto la conferma dal tribunale.

 

… No…

 

Non può essere…

 

Mi rifiuto di crederci!

 

Suigintou: Come avete potuto prendere una decisione del genere così, su due…

 

Improvvisamente tutto si fa chiaro nella mia mente…

 

Era per questo che quasi ogni giorno stavano tutta la giornata fuori, non perché avessero riscoperto il loro matrimonio…

 

Erano mesi che stavano organizzando tutto questo.

 

Il tutto a mia insaputa…

 

Suigintou: Voi… voi stavate pensando di divorziare da quando è iniziato l’anno scolastico, non è così?

 

Mamma mi si avvicina, ma io arretro.

 

Voglio prima una spiegazione logica a tutto questo che stà accadendo.

 

Misato: Cara, io e tuo padre abbiamo ripensato per molto tempo al nostro rapporto, e l’unica cosa che ci ha tenuti uniti era la tua nascita… ora che sei cresciuta però, sei matura e puoi decidere come andare avanti nella tua vita… abbiamo deciso che sia tu a scegliere con chi rimanere, perché abbiamo fiducia nella tua capacità di giudizio…

 

Suigintou: Cosa… cosa avete intenzione di fare? Volete rimanere qui o lasciare la città?

 

Misato: Io intendo tornare da mia madre ad Osaka, mentre tuo padre…

 

Iruka: Io intendo cambiare nazione. Ho trovato un ottimo posto di lavoro all’estero e…

 

Basta! Non posso sentire altro!

 

Non VOGLIO sentire un’altra parola di tutto questo!

 

Io… è da quando sono nata che vivo qui! Questo è il mio mondo, la mia casa!

 

È qui che vivono tutte le persone che amo, e qualsiasi decisione prenda potrei perderle! Anche andando ad Osaka con mamma perderei i contatti con loro!

 

E non voglio succeda…

 

Corro fuori, chiudendomi con forza la porta alle mie spalle.

 

Non ho idea di dove andare, né so dove stò andando ora.

 

Tutto quello che mi importa ora è allontanarmi il più possibile da quella casa e lasciare lì quello che stà succedendo.

 

La gente che passa nemmeno si accorge della mia corsa disperata, né delle mie lacrime, ormai confuse con la pioggia. Probabilmente pensano che stia tornando di corsa da scuola senza l’ombrello, ma non è così.

 

Magari fosse così…

 

Improvvisamente, non so come, mi ritrovo a terra, in un vicolo scuro. Devo essere inciampata da qualche parte, mi si è anche sbucciato il ginocchio…

 

La ferita però non mi fa alcun male. Probabilmente è quello che sento dentro che è talmente intenso che mi rende del tutto indifferente al mio sangue.

 

Rimango così, in ginocchio, a singhiozzare, mentre le lacrime scendono abbondanti dai miei occhi.

 

Questo è il giorno più brutto della mia vita…

 

Il mio piccolo mondo, tutto ciò che mi era caro e davo quasi per scontato ora… ora è stato messo a soqquadro.

 

E dalle persone dalle quali non me lo sarei mai aspettato… mai…

 

Non ho alcun diritto di ribellarmi alla loro scelta? Io non conto nulla in tutto questo!?

 

Sia maledetto quel grandissimo bastardo insensibile che ha inventato il divorzio…

 

Scommetto che era un’egoista, solo un egoista può accettare serenamente la cosa!

 

Perché deve esistere una cosa così atroce? Io… io non riesco ad accettarlo!

 

Ed ora? Cosa faro? Possibile che la mia unica possibilità sia scegliere in che modo abbandonare i miei cari? Le mie amiche, i miei compagni di classe…

 

È questo il mio destino? Doverli perdere tutti?

 

Al solo pensarci mi manca il respiro e sento come se il cuore mi fosse stato trapassato da delle lame di ghiaccio…

 

Dio mio, mi sento morire…

 

Qualcosa mi copre improvvisamente la testa, riparandomi dalla pioggia.

 

Volto la testa di lato, incontrando il viso della persona che mi ha riparata dalla pioggia…

 

Ryu…

 

Che ci fai qui? Sei un’illusione che mi perseguita o sei davvero tu quello che c’è sempre quando ho bisogno di qualcuno?

 

Suigintou: … Ryu, tu…

 

Ryu: Non dovresti girare sotto la pioggia senza coprirti, ti verrà un malanno…

 

Suigintou: Perché sei qui?

 

Ryu: Stavamo aprendo il negozio e ti ho vista correre. A momenti non ti facevi investire da una macchina. Cosa è successo? Perché stai piangendo?

 

Se ne è accorto? Eppure pensavo che la pioggia avesse reso le mie lacrime invisibili agli occhi degli altri…

 

Non rispondo. Semplicemente ho paura di dirlo. Ho paura che questo sia reale.

 

Ho ancora la flebile speranza che questo sia solo un incubo…

 

Ryu: … Va bene, me ne parlerai quando ti sentirai pronta. Su, vieni con me. Non puoi rimanere sotto la pioggia…

 

Mi alzo, e solo in questo momento inizio a sentire un certo dolore al ginocchio.

 

Ryu: Aspetta un attimo, quella è meglio medicarla subito…

 

Suigintou: Ma no, non è…

 

Ryu: Niente ma. Ci metterò un attimo.

 

Ryu prende dalla sua sacca dell’ovatta e dell’acqua ossigenata ed inizia a disinfettarmi la ferita. Si vede che vive solo con sua sorella per la maggior parte dell’anno, ha una certa esperienza nel primo soccorso.

 

Ryu: … Non riesco a trovare una fasciatura pulita. Devo averle finite… vuol dire che userò altro.

 

Ryu slaccia il fazzoletto dal collo e me lo avvolge al ginocchio al posto della benda. Stranamente non mi oppongo nemmeno, si vede che non sono in me…

 

Finita la medicazione mi prende per mano e mi porta con se.

 

Ora spero solo una cosa: che mi porti via da ciò che è successo.

 

Io ormai… non posso più far nulla…

 

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Capitolo 19
*** XIX) Il vero Ryu ***


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XIX)               Il vero Ryu

 

Non riesco ad accettarlo, non può essere vero! Una cosa del genere non me la sarei aspettata mai in vita mia. Sembra sempre una delle cose che capitano agli altri, mai a te. Le senti sempre lontane, ma fino a che non ti toccano da vicino non ti accorgi che è solo un caso non trovarsi certe situazioni davanti…

 

Ora però ho un problema. Cosa posso fare? Non ho un posto dove andare, e se tornassi a casa non potrei evitare ciò che deve inevitabilmente accadere…

 

Qualcuno mi tocca delicatamente una guancia, riportandomi alla realtà, ma non mi muovo di un millimetro.

 

Una bambina mi guarda fissa, gli occhioni neri sognanti, come quelli di Hina davanti al quadro dell’unicorno. Poi si volta di lato e chiede, indicandomi.

 

Bambina: Scusi signore, quanto costa questa?

 

Mi giro verso Ryu, che si trova dietro al bancone e sorride alla piccola.

 

Ryu: Lei non è in vendita.

 

Bambina: Perché no?

 

Ryu: Perché qui vendiamo bambole, non persone.

 

La bambina sembra non capire subito e mi guarda di nuovo. Riesco solo a sorriderle ed agitare lentamente la mano. Lei intanto mi sale sulle ginocchia e mi prende la faccia tra le mani.

 

Bambina: Ma sei davvero una ragazza? Sembri davvero una bambola…

 

Suigintou: N-no, non sono una bambola…

 

Bambina: Che peccato… se tu fossi stata una bambola ti avrei presa subito… non ho mai visto una bambola più bella di te…

 

 La bambina scende dalle mie ginocchia, prende una valigetta sul bancone e se ne va salutandoci. Certo che le cose più assurde mi sono capitate da quando conosco Ryu…

 

Suigintou: Ryu, mi spieghi una cosa?

 

Ryu: Quale?

 

Suigintou: Tu non lavoravi in pizzeria?

 

Ryu: Ho due lavori. I giorni in cui non lavoro in pizzeria vengo qui il pomeriggio. Solitamente è Shirosaki ad occuparsi dei clienti, mentre io aiuto il signor Enju nel retrobottega. Sai, ho trovato questa occupazione quest’estate ed è stato proprio l’artigiano a dirmi della scuola. Sai, è il fratello minore del preside…

 

Suigintou: Non sapevo avesse un fratello…

 

Ryu: Sono due gocce d’acqua. Allora, ti va di dirmi cosa è successo e perché correvi come una pazza sotto la pioggia?

 

Suigintou: Ecco… io… stavo scappando…

 

Ryu: Scappando? E da chi?

 

Suigintou: Da casa mia… dai…

 

Non riesco ad andare oltre che le parole mi si strozzano in gola, soffocate dalle lacrime.

 

Ho paura che rivelandoglielo questo mio incubo si trasformi davvero in realtà…

 

Ryu mi poggia una mano sulla spalla e mi porge un bicchiere d’acqua.

 

Ryu: Se non te la senti non dirmelo. Non vorrei che la cosa ti facesse troppo male…

 

Suigintou: Ryu, i miei genitori hanno divorziato. Senza dirmi nulla.

 

Il ragazzo mi guarda in un modo che non riesco a decifrare. Chissà cosa stà pensando…

 

Ryu: Cosa hanno fatto?

 

Suigintou: Da quando è iniziato l’anno scolastico si sono visti a mia insaputa con un avvocato ed hanno avviato le pratiche. Oggi è arrivato il consenso dal tribunale…

 

Sento la sua mano stringere più forte la mia spalla. Neanche lui riesce a crederci evidentemente.

 

Ryu: Cosa pensi di fare ora? Non mi pare tu l’abbia presa bene, anche se la cosa non mi stupisce…

 

Suigintou: Non ne ho idea. Per ora magari potrei chiedere a Shinku o a qualcun'altra di ospitarmi a casa sua. Io a casa mia non ci torno…

 

Ryu: … Che ne diresti invece di venire a casa mia?

 

Suigintou: A casa tua? E perché mai?

 

Ryu: Perché di sicuro i tuoi genitori ti cercheranno dalle tue amiche, mentre non credo sappiano dove vivo io, quindi… è il posto migliore dove nasconderti.

 

Suigintou: Perché lo fai?

 

Ryu: Cosa?

 

Suigintou: Essere sempre così gentile… che motivo hai di esserlo?

 

Ryu: Deve esserci per forza un motivo? Non posso volerlo e basta? E poi mi pare la cosa giusta da fare in questo momento… allora, che rispondi?

 

Suigintou: Visto come la metti e che mi hai fatto notare la clamorosa pecca del mio piano “vivi per un po' a scrocco dalle tue amiche” direi che per me va bene. Anche se ora che ci penso tutta la mia roba è a casa…

 

Ryu: Hai la chiave?

 

Suigintou: Di casa? Certo.

 

Ryu: Allora stanotte entreremo in casa tua e prenderemo quello che ti serve, ok?

 

Suigintou: … Parli come un ladro…

 

Ryu: Vedi che non rubiamo niente, è solo un piccolo trasloco silenzioso. Devi portare via molta roba?

 

Suigintou: No, solo i libri, alcuni vestiti, qualcosa di personale e credo nient’altro…

 

Ryu: Bastano due valige da viaggio?

 

Suigintou: Si, credo bastino.

 

Ryu: Allora dopo che ho finito di lavorare andiamo a casa e ti riposi un po', così stanotte non crollerai dalla stanchezza.

 

Suigintou: Va bene, sei tu il maestro delle cose assurde…

 

Rimango in silenzio accanto al bancone, osservando l’andirivieni di clienti. Diversamente da come molti pensano a quanto pare le bambole di porcellana non piacciono solo a bambine e collezionisti, ma un po' a tutti, senza alcuna esclusione. Che sia per curiosità, passione o semplicemente perché ti cattura un loro particolare non ha molta importanza, piacciono e basta.

 

Una volta arrivato l’orario di chiusura io e Ryu ce ne andiamo dal negozio per andare a casa sua. È la prima volta che ci entro per davvero, finora mi sono sempre fermata al piano terra per la festa e mentre aspettavamo Koyomi, ma non avevo mai visitato le stanze del piano superiore. Lui apre la porta di una camera e mi fa segno di entrare.

 

Ryu: Ecco, puoi sistemarti qui se vuoi…

 

Suigintou: Graz… hey, ma questa è la tua camera!

 

Ryu: Come fai a saperlo?

 

Suigintou: Non credo che Koyomi abbia delle armi in camera sua…

 

Ryu: Giusta osservazione…

 

Suigintou: Non avete camere per gli ospiti immagino…

 

Ryu: Infatti. Non preoccuparti comunque, passo molto più tempo sul divano che nel mio letto, quindi fai come se fossi a casa tua.

 

Ci sediamo sul letto. Oggi Koyomi è a casa di Shinku e nessuno ci potrà prendere in giro pensando questo sia l’epilogo di un appuntamento.

 

Finora non ho mai avuto modo di conoscere bene Ryu, direi che questa è l’occasione giusta per sapere di più sul suo conto…

 

… Aspetta un attimo, va bene che i suoi non ci sono, ma perché non li chiama per avvertire che c’è un ospite in casa? Così almeno non avrebbero sorprese…

 

In effetti non lo sento mai parlare dei suoi… ed a differenza di quelli di Suiseiseki e Jun non li ho mai visti nemmeno una volta.

 

Ecco un’altra cosa su cui far luce…

 

Suigintou: Come mai non chiami i tuoi genitori?

 

Ryu: Perché dovrei?

 

Suigintou: Beh, mica posso trovarmeli davanti così, e nessuno di loro sappia che ci faccio qui…

 

Ryu: Non credo avremo questo problema.

 

Suigintou: Staranno via anni prima di tornare?

 

Ryu: Semplicemente non torneranno mai.

 

Quest’affermazione mi fa ammutolire. Che intende dire con questo?

 

Ryu: ora non ti preoccupare di queste futilità, pensa a riposare.

 

Suigintou: NO! Non puoi far cadere così il discorso!

 

Gli prendo la faccia tra le mani e lo volto verso di me, costringendolo a guardarmi negli occhi.

 

Suigintou: COSA intendi per non torneranno mai? Per caso vi hanno abbandonati qui e vi mandano qualche soldo giusto per non sentirsi in colpa o cosa?

 

Ryu: Semplicemente che non sono mai partiti, perciò non possono tornare. Specialmente da dove sono ora.

 

Suigintou: Non capisco cosa intendi, parla chiaro!

 

Ryu: Sono morti, questo è quanto.

 

Lo lascio, pietrificandomi all’istante. Improvvisamente mi sento fragile come una di quelle bambole che ho visto prima nel negozio, e   questa rivelazione è come una martellata che mi riempie di crepe il viso di bambola rotta…

 

Suigintou: Scusa… io…

 

Ryu: Non ne sapevi nulla, lo so. Se te lo avessi detto in un altro momento non sarebbe stato così brutto, mi dispiace. È che preferisco tenere sepolta la cosa. Koyomi era piccola quando è successo, non ricorda quasi nulla di quei tempi e così non ci soffre. Non abbiamo parenti da queste parti, e se ce ne sono non ne conosco nessuno, quindi io sono l’unico a conoscere i dettagli della storia, e preferisco tenerla all’oscuro della faccenda. Lei è molto ingenua al contrario di quanto sembra, e crede sia normale che noi viviamo così.

 

Suigintou: Mi dispiace… deve essere dura vivere così. Hai una sorella a carico ed è per questo che fai tutti quei lavori. Eppure sembra che non senta la mancanza di nulla e le permetti anche di avere tutto quello che vuole…

 

Ryu: Voglio solo sia felice, e lavorare per me non è un peso. Io ho avuto il mio tempo di essere spensierato, ma è giunto il momento di prendere le redini della situazione. Ora però non pensarci e dormi. Parlarne oltre potrebbe darti solo altre noie…

 

Non riesco  a contraddirlo e mi lascio cadere sul letto, affondando il viso nel cuscino.

 

Chissà perché mi sembra di sentire un odore salmastro… così intenso poi…

 

Beh, ora non importa. Farò meglio a riposare ora. Dopo questa rivelazione non so se ce la farei a rimanere lucida stanotte…

 

Ora però capisco molte cose. Ora so perché il giorno in cui è arrivato la prof lo ha guardato compassionevole, ed ecco perché Koyomi è così legata a Ryu. Lui è praticamente tutta la sua famiglia, è normale che gli voglia bene.

 

Mi chiedo che avrebbe fatto qualcun altro al posto di Ryu. Una situazione del genere non deve essere facile da gestire alla nostra età.

 

E come se non bastasse mi ci sono messa in mezzo anche io con il divorzio a rendere ancor più pesante il tutto…

 

Che stupida che sono… a confronto il mio problema non è nulla rispetto al suo…

 

Che ragazzo strano che è Ryu… avrebbe bisogno di aiuto, ma se la cava benissimo da solo, e in caso qualcun altro avesse bisogno di qualcosa è sempre pronto ad aiutare…

 

Ce ne fossero di più di ragazzi come lui il mondo sarebbe migliore…

 

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Capitolo 20
*** XX) Intrusione notturna ***


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XX)               Intrusione notturna

 

Suigintou: Sei sicuro di sapere quello che fai? Non è che poi ti arrestano ed io devo partire assieme ad uno dei miei?

 

Ryu: Scusa, sei la padrona di casa, hai le chiavi, io sono un tuo compagno di classe, la roba che prendiamo è la tua, non vedo cosa dovrebbe esserci di male…

 

Suigintou: Il fatto che stiamo aspettando che i miei entrino in macchina per cercarmi forse?

 

Ryu: … Più che altro potrebbe sembrare che le ragazze abbiano ragione e che vogliamo passare assieme la notte all’insaputa dei tuoi…

 

Suigintou: Ti stai facendo influenzare per caso?

 

Ryu: No, altrimenti avresti la tua stanza piena di fiori, cioccolatini e regali. Almeno credo…

 

Suigintou: Lo dico e lo ripeto, tu non sei affatto normale. Ecco, finalmente se ne stanno andando. Andiamo e vediamo di fare presto.

 

Ryu: Come vuoi tu.

 

Ecco, l’operazione trasloco è iniziata. Una volta che la macchina è fuori dal nostro raggio visivo entriamo in casa. La mia cartella è ancora a terra, nessuno si è preoccupato di toglierla da dove si trova. La raccolgo e controllo se c’è ancora tutto quello che c’era prima. Non trovando nulla di mancante salgo assieme al mio amico al piano di sopra, dove ci dividiamo i compiti: lui prende libri, quaderni ed alcuni oggetti che gli indico io, mentre col vestiario me la vedo io.

 

Improvvisamente sentiamo la porta aprirsi. I miei genitori sono già tornati. Ryu intanto è saltato giù dal piano di sopra, dove stava eseguendo il suo compito, e mi indica di uscire dalla finestra. Meno male che la mia stanza è al pian terreno, non mi sarei mai lanciata come ha fatto lui, soprattutto con una valigia addosso!

 

Stò per seguirlo quando mi ricordo improvvisamente di una cosa.

 

Metto un biglietto sulla scrivania e sposto con irruenza i libri di cucina di mia madre, che non so perché tiene in camera mia, rivelando una piccola cassaforte in plastica, di quelle che si regalano ai bambini quando sono piccoli al posto di un salvadanaio che poi dovrebbero rompere.

 

Compongo in fretta la combinazione ed estraggo una scatolina chiusa da un nastro blu, la infilo in tasca ed esco, giusto prima che papà entri nella stanza, allarmato dai libri caduti. Riusciamo a strisciare fino ad arrivare all’angolo anteriore della casa, quindi scappiamo il più velocemente e silenziosamente possibile.

 

Ryu: Visto? È andato tutto bene.

 

Suigintou: Si, come no, a momenti non ci beccavano.

 

Ryu: Colpa tua che ti sei attardata con quella cassaforte.

 

A quelle parole non posso fare a meno di prendere la scatola e fissarla. Quello che contiene ha un’importanza che non posso valutare in nessun modo.

 

Ryu:  Per caso è qualcosa di prezioso?

 

Suigintou: Te lo dirò solo se mi rispondi ad una domanda…

 

Ryu: Ok, quale?

 

Suigintou: Per caso il cliente che hai incontrato in montagna doveva ricevere una bambola?

 

Ryu: Si. Come mai questa domanda?

 

Suigintou: Curiosità. Anche perché mi sembrava improbabile che avesse chiesto una pizza…

 

Ryu: Tu invece che mi rispondi?

 

Suigintou: Che ciò che c’è in questo scatolino è prezioso, ma solo per me.

 

Ryu: Un valore affettivo… posso vederlo?

 

Rimetto l’oggetto in tasca e sposto il viso di lato, come imbronciata.

 

Suigintou: Giammai, te lo puoi scordare. Non è una cosa che posso mostrare a tutti. E poi non voglio correre il rischio che tu rida di me…

 

Ryu: Ridere? E perché dovrei ridere?

 

Suigintou: Lo so io il perché.

 

Ryu: La cosa mi incuriosisce…

 

Suigintou: Ti conviene stare alla larga da questa scatola.

 

Lo spintono con una mano, facendolo finire in un cespuglio. Si vede che non se lo aspettava.

 

Mi dispiace Ryu, è vero che stai facendo e che hai fatto molto per me, ma questo è il mio piccolo segreto.

 

Siamo solo in tre ad esserne a conoscenza, e se vuoi essere il quarto… beh, dovrai guadagnarlo.

 

E ti assicuro che non sarà facile…

 

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Capitolo 21
*** XXI) Complicità ***


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XXI)               Complicità

 

Ryu: Suigintou?

 

Suigintou: …

 

Ryu: Suigintou svegliati.

 

Suigintou: Altri cinque minuti mamma…

 

Ryu: Mamma? Suigintou, sono io, non tua madre! Forza o faremo tardi, dobbiamo anche passare da Shinku a recuperare Koyomi.

 

Apro subito gli occhi, me ne ero totalmente dimenticata.

 

Da ieri sono ospite di Ryu e Koyomi a tempo indeterminato, fino a che non troverò una soluzione al mio problema. Anche se la vedo particolarmente dura…

 

Soprattutto a causa delle solite amiche con le crisi di romanticismo…

 

Suigintou: Ok, arrivo subito.

 

Mi alzo e prendo l’uniforme scolastica, quindi dopo aver fatto quello che devo vado a fare colazione. Ryu mi fa trovare tutto già preparato, di sicuro avrà preso l’abitudine dovendo badare a Koyomi.

 

Dopo colazione andiamo subito a casa di Shinku, una bella villetta a due piani con un ampio giardino all’inglese. Suo padre è un abile imprenditore, quindi una villa come questa se la può permettere eccome. La porta ci viene aperta da Hina, che è già tutta sporca di pittura. E dire che qualche mese fa voleva abbandonare l’arte…

 

Probabilmente si aspettava che Ryu venisse a prendere Koyomi, ma che io arrivi a casa loro PRIMA dell’orario scolastico è una cosa nuova…

 

Suigintou: Ciao Hina, siete ancora tutte in casa?

 

Hina: Si, ma tu perché sei già qui? Quando Shinku ed io veniamo a casa tua per svegliarti devo saltarti sul letto per farti alzare…

 

Ryu: Davvero?

 

Suigintou: Mi raccomando, non far mai fare a Koyomi una cosa del genere…

 

Hina ci fa entrare e ci porta in quella che normalmente chiama “stanza relax”, ovvero quella dove lei e Shinku fanno ciò che più amano.

 

Infatti Shinku ora stà suonando il violino, mentre Koyomi la accompagna con la voce in quella che, se non sbaglio, è un’interpretazione un pochino metallara della Carmen. Hina invece le stava dipingendo assieme, solo che quello mi pare un quadro di Picasso più che uno dei suoi soliti disegni.

 

Hina: Hai visto? Stò imparando a dipingere. Se vuoi inizio a fare il ritratto che volevi na no!

 

Suigintou: Beh… sinceramente credo che potrei farne a meno…

 

Hina guarda un attimo il quadro e poi risponde.

 

Hina: Neanche a me piace il cubismo, ma al corso d’arte mi hanno detto di fare un quadro cubista. Guarda, questo è un ritratto di Shinku.

 

La piccola prende una tela nascosta sotto un panno e ce la mostra, orgogliosa della sua opera.

 

E devo darle perfettamente ragione di esserne orgogliosa, è splendida.

 

Ryu: Sei sicura che è la prima volta che usi i colori ad olio?

 

Hina: Si, perché?

 

Ryu: Perché mi sembra troppo strano che un quadro come questo sia stato fatto da una principiante. L’hai fatto di pomeriggio, vero?

 

Hina: Come te ne sei accorto?

 

Ryu: Me ne sono accorto dalle tonalità di colori che hai usato. Hai una dote naturale per l’arte, questo è certo.

 

Suigintou: Su questo ti do ragione. Mi sembra addirittura che sia più bella su tela che di persona.

 

La musica si interrompe e Shinku finalmente si accorge di noi. Koyomi dal canto suo si fionda subito su Ryu.

 

Shinku: Che cosa strana vederti in piedi a quest’ora, e con chi soprattutto…

 

Suigintou: Non iniziare subito con le tue allusioni, devo parlarti di una cosa importante.

 

La porto un po' più in disparte, così che Hina e Koyomi non sentano.

 

Suigintou: Da oggi starò a casa di Ryu fino a non so quando, perciò…

 

Appena sentita la prima parte della frase vedo una strana scintilla nei suoi occhi, perciò mi muovo a spegnerla e non illuderla.

 

Suigintou: Non iniziare a pensare cose strane. Ho un problema che da sola non posso affrontare.

 

Shinku: E come mai ti fai aiutare proprio da LUI?

 

Suigintou: Perché mi ha fatto notare che il mio piano iniziale faceva così schifo che non sarebbe durato un giorno.

 

Shinku: Insomma, che diamine è successo?

 

Le sussurro in un orecchio ciò che è successo ieri, la sua reazione è molto prevedibile.

 

Shinku: COME SAREBB…

 

Le chiudo subito la bocca. Un’altra parola e Koyo ed Hina avrebbero capito tutto.

 

Suigintou: Abbassa il volume di quel grammofono che hai al posto delle corde vocali o ti sentiranno!

 

Shinku: Che storia è mai questa? I tuoi avrebbero divorziato?

 

Suigintou: Puoi non crederci ma è così. Il mio piano una volta scappata di casa prevedeva che stessi un po' da voi a turni, ma come ha detto Ryu i miei sanno che solitamente frequento voi, quindi mi avrebbero cercata subito da voi. Lui e Koyo invece sono nuovi della zona e non sanno dove abitano. Ho bisogno però del tuo aiuto per una cosa.

 

Shinku: Quale?

 

Suigintou: Visto che per i prossimi giorni sarà meglio non esca con voi a causa dei miei vorrei che tu dicessi alle altre che, semmai li vedessero, dicessero loro che non sanno dove sia andata. Mi raccomando, non dire a nessuno il motivo del mio trasferimento.

 

Shinku: Sicuro, non ci sono problemi.

 

Improvvisamente qualcuno mi piomba addosso. A quanto pare Koyomi ha saputo della nostra attuale convivenza…

 

Koyomi: Gin-chan, è vero che starai da noi?

 

Suigintou: Si, starò per un po' da voi…

 

La ragazzina inizia a stritolarmi per bene come solo lei sa fare.

 

Ma di sicuro preferisco le sue maniere da piovra che andarmene da qui, questo è certo.

 

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Capitolo 22
*** XXII) Determinazione ***


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XXII)               Determinazione

 

Sono quasi due settimane che abito con Ryu e Koyomi ormai, ma la situazione non è molto cambiata.

 

Ogni tanto passo davanti casa per vedere se hanno rinunciato o no a trovarmi, ma sembra proprio non abbiano intenzione di mollare. Dopotutto anche se hanno divorziato sono loro figlia, immagino sia normale preoccuparsi per dei genitori…

 

Intanto, sempre per questo fatto, stasera sono segregata in casa mentre le altre si danno alla pazza gioia, meno male che oggi è mercoledì, almeno Ryu mi tiene compagnia… tra i videogiochi di Koyomi e le cose strane di Ryu direi che c’è ben poco di che annoiarsi.

 

Anche se di sicuro qualcuno di mia conoscenza potrebbe pensare che stiamo facendo ben altro per tenerci compagnia…

 

Proprio mentre stò per battere Krauser, che tra l’altro mi ha già battuta quattro volte a causa del limite di tempo, suona il campanello e visto che Ryu stà preparando lo zainetto a Koyomi, che domani va in gita con la scuola, metto in pausa e vado ad aprire.

 

Non l’avessi mai fatto.

 

Alla porta ci sono mamma, che mi abbraccia all’istante, e papà, che sembra sollevato vedendomi. Non so come ma mi hanno trovata…

 

Misato: Piccola mia! Finalmente ti abbiamo trovata! Eravamo così in pensiero per te…

 

Suigintou: Ma… come avete fatto a trovarmi?

 

Iruka: Siamo andati dal preside per avvertirlo che avresti cambiato scuola e per dargli una giustificazione per le tue assenze, ma lui ci ha detto che non solo non hai fatto assenze in questi giorni, bensì stai anche arrivando in orario a scuola. Ci siamo insospettiti per la cosa ed abbiamo chiesto al preside se aveva notato qualcosa di strano. Ha detto che non aveva notato nulla, solo che ti aveva visto molto spesso entrare ed uscire da scuola insieme ad un ragazzo che abita da tutt’altra parte di dove abitiamo noi, ci ha dato questo indirizzo e siamo venuti subito qui.

 

Misato: Forza Suigintou, torna a casa.

 

Mi scrollo mia madre di dosso. Anche se erano davvero in pena per me non posso accettare quello che hanno fatto, soprattutto per il fatto che mi obblighino a trasferirsi con uno di loro.

 

Suigintou: No. Mi dispiace, ma non tornerò.

 

Ryu: Suigintou, chi è alla porta?

 

Ryu mi raggiunge e subito riconosce i miei. Immagino abbia già capito cosa significa. Io indietreggio di qualche passo, abbastanza perché possa sussurrarmi.

 

Ryu: Chiuditi in camera, qui ci penso io.

 

Non mi faccio ripetere la cosa due volte e corro di sopra. Mamma cerca di seguirmi ma con Ryu davanti non riesce a seguirmi. Io mi apposto dietro la parete per sentire quello che dicono. Dopotutto quelli che il mio amico stà affrontando sono i miei genitori, quindi la cosa mi riguarda eccome.

 

Ryu: Voi siete i genitori di Suigintou, vero?

 

Iruka: Esatto ragazzo. Tu invece chi sei?

 

Ryu: Mi chiamo Ryu Kaikage, sono un compagno di classe di Suigintou. Posso sapere il motivo della vostra visita?

 

Misato: Lo chiedi anche? Siamo venuti a riprendere nostra figlia.

 

Ryu: Non credo la cosa le faccia piacere, forse fareste meglio ad andare.

 

Iruka: Che ne sai tu di mia figlia? Perché non dovrebbe voler tornare?

 

Ryu: Forse vuole anche tornare da voi, ma al momento credo le sia impossibile farlo. Mi ha raccontato quanto è successo e non vuole lasciare le sue amicizie e partire, quindi, che vi piaccia o no, io continuerò ad ospitarla fino a che non se la sentirà di tornare da voi.

 

Iruka: Non dire stupidaggini, lei…

 

Ryu: Lei è scappata di casa per questo motivo, non perché avesse voglia di prendersi un malanno sotto la pioggia. Se non avete altro motivo per essere qui allora tanto vale che torniate a casa vostra.

 

Misato: Ora basta ragazzino! Dove sono i tuoi genitori? Voglio parlare con loro.

 

Ryu: Non ci sono.

 

Misato: Allora aspetteremo che tornino.

 

Ryu: Allora potete stabilirvi qui se volete, non torneranno mai.

 

Iruka: Non prenderti gioco di noi! Credi che le tue bugie abbiano importanza?!

 

Ryu: Fate come credete, io vi ho detto ciò che dovevo dirvi e ciò che farò per vostra figlia, il resto non importa.

 

Iruka: Ragazzo, se non la smetti di fare lo sbruffone passerai un guaio, te lo giuro! Se non lasci che nostra figlia torni a casa ti denuncerò per sequestro di persona!

 

Ryu: Non stò sequestrando nessuno. Suigintou è qui di sua spontanea volontà ed io non la obbligo a restare. Se vorrà tornare lo farà.

 

Iruka: Allora perché lei è qui invece di essere in giro con le sue amiche come fa di solito?

 

Ryu: Per il motivo per cui ha scelto di alloggiare qui.

 

Iruka: E quale sarebbe?

 

Ryu: Non voleva che la trovaste, anche se il preside, anche se in buona fede, ha fatto un danno.

 

Iruka: Ora basta! Tu…

 

Suigintou: Eh, no! Ora basta tu papà!

 

Esco dal mio nascondiglio, tornando in salotto. Non posso permettere che se la prendano con Ryu, non dopo tutto quello che ha fatto da quando l’ho conosciuto.

 

Suigintou: Ora state esagerando, ve ne rendete conto? Come vi permettete di dargli del bugiardo anche se non sapete nulla di lui? Voi non sapete nulla di Ryu, non permettetevi di giudicarlo!

 

Mi avvicino alla porta, furente come non lo sono mai stata.

 

Suigintou: Lo volete capire che lui non c’entra niente con questa storia? Sono IO che sono scappata, ed IO ho deciso di non tornare! Non è giusto che per colpa vostra debba perdere tutto ciò che mi è caro! Ora fuori di qui! E tornate solo quando avrete capito davvero come stanno le cose!

 

I miei si paralizzano al vedermi così arrabbiata, ma non si muovono dall’uscio.

 

Suigintou: Il mio posto è qui, da nessun’altra parte.

 

Detto questo sbatto la porta con violenza. A nulla serve che suonino o battano sulla porta, non li aprirò per nulla al mondo.

 

Ryu: Sei sicura che per te vada bene tutto questo?

 

Suigintou: Preferisco rimanere qui e sorbirmi le congetture di tutte le altre piuttosto che andarmene e perdervi tutti. Questo è il posto dove sono nata, non ce ne saranno mai altri che possano sostituirlo.

 

Ritorno alla partita lasciata in pausa. Mio padre mi ha fatto arrabbiare così tanto che ad un certo punto ho come l’impressione che la faccia di Krauser sia la sua, causandomi come reazione tre colpi di revolver che lo mettono al tappeto.

 

Almeno una buona volta papà è servito a qualcosa.

 

Suigintou: … Ryu?

 

Ryu: Si?

 

Suigintou: Grazie.

 

Ryu: Di cosa?

 

Suigintou: E lo chiedi anche? Hai affrontato i miei genitori con una determinazione che io non ho mai avuto nemmeno per quanto riguarda la gara tra Associazioni e mi hai protetta da loro anche se minacciavano di denunciarti. Non ci sono molte persone che lo farebbero…

 

Ryu: Se è per questo anche tu mi  hai sostenuto…

 

Suigintou: Loro non sanno nulla di te e del tuo passato, non possono permettersi di dire cose del genere, di chiamarti bugiardo…

 

Spengo la playstation e mi giro verso di lui.

 

Suigintou: So che non ti conosco da molto, ma credo proprio tu sia speciale. Nonostante ciò che hai passato non hai mai mollato, hai allevato tua sorella in modo che fosse sempre felice ed ignara di ciò che è successo e senza mai farle sapere ciò che provi dentro. Mi pare quasi tu non pensi molto a te stesso, sembra che ti importi più degli altri…

 

Ryu: Io mi trascuro perché non ho bisogno di nulla in particolare, ma non so se gli altri hanno bisogno di qualcosa, per questo mi metto a disposizione delle persone a cui tengo.

 

Suigintou: Lo so, altrimenti non mi avresti mai accolta. Sei sicuro che possa rimanere con te fino a tempo indeterminato?

 

Ryu: Certamente, non c’è alcun problema per me, di nessun tipo.

 

Suigintou: Se ne sei sicuro…

 

Ryu si volta verso di me dopo aver finito con lo zaino, guardandomi ancora una volta negli occhi che gli piacciono tanto.

 

Ryu: C’è solo una cosa che ti chiedo…

 

… Non mi piace il modo in cui lo ha detto…

 

Suigintou: Cosa?

 

Ryu: Quando Koyomi avrà qualche “problema femminile” non potresti parlarle tu? Sai, non credo di essere la persona più adatta a parlarle di certe cose…

 

Meno male, iniziavo a temere volesse qualcosa di strano…

 

Beh, dopotutto lui è già strano di suo, quindi non ha bisogno di nulla di strano. E se fare da sorella maggiore a Koyo è il prezzo da pagare per rimanere qui… lo farò volentieri.

 

Chissà, magari potrei rimanere qui davvero per sempre…

 

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Capitolo 23
*** XXIII) Come passare un guaio senza aver fatto nulla di male… ***


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XXIII)               Come passare un guaio senza aver fatto nulla di male…

 

Ma è normale che a fine marzo faccia già così caldo?

 

Probabilmente sarà anche il fatto che oggi siamo state impegnate un casino a cercare un argomento con cui muoverci per il test finale tra le Associazioni, anche se alla fine non è che sia andata molto bene, addirittura il tema migliore l’ha proposto Kana, il che è dire tutto… se non fosse stata assemblea d’istituto probabilmente saremmo uscite da scuola non prima di mezzanotte…

 

Oggi Ryu deve andare a lavoro da Enju, mentre Koyomi è a casa delle gemelle per qualcosa che non mi hanno voluto rivelare. Credo proprio vogliano fare qualcosa che ha come bersagli me ed il tanto amato fratellone di Koyomi…

 

Sinceramente non me ne frega più di tanto, mi dispiace solo che loro si troveranno ogni secondo più deluse…

 

Appena a casa Ryu posa la cartella al suo solito posto ed apparecchia il tavolo per due, mentre io vado ai fornelli. Visto che Koyomi non ha mai cucinato è lui quello che solitamente cucina qui, ma visto che non posso stare davvero a scrocco senza far nulla ci siamo divisi i compiti a turno. Anche se di sicuro per chi so io il tavolo apparecchiato solo per due sarebbe una cosa troppo romantica, ergo… avete capito, no?

 

Qualcuno suona al campanello e Ryu va ad aprire. In ogni caso mi allontano anch’io dal mio posto per andare a vedere. Vista l’intrusione dei miei qualche giorno fa ho iniziato ad avere spesso dei sospetti. Credo proprio di star per diventare paranoica…

 

 

E invece no, non stò per nulla diventando paranoica.

 

Sono DAVVERO perseguitata!

 

Che ci fanno qui tre agenti di polizia?

 

Agente: Ryu Kaikage?

 

Ryu: Si, sono io.

 

Agente: Ci segua in centrale, abbiamo un mandato di cattura per voi con l’accusa di sequestro di persona denunciato da Iruka Ginhana.

 

Sequestro di persona?! Ma se sono io che ho deciso di stare qui?! Papà a volte non ha il senso della misura…

 

Ryu: Ci deve essere un errore, qui non c’è stato nessun sequestro.

 

Agente: Nessun errore, abbiamo ricevuto una chiara segnalazione, l’indirizzo, l’identikit del sequestratore e quello della persona sequestrata. Ha il diritto di rimanere in silenzio, ogni parola che dirà potrà essere usata contro di lei in tribunale.

 

Due degli uomini cercano di afferrare Ryu, ma io lo prendo per il collo e lo spingo dentro, mettendomi davanti agli agenti.

 

Suigintou: Ma quale silenzio e silenzio! Qui non c’è nessun sequestro!

 

Agente: Lei chi sarebbe per confermarlo?

 

Suigintou: Alla faccia che avevate gli identikit… se non ve ne siete ancora accorti dovrei essere io quella sequestrata!

 

Mi rivolgo subito verso uno degli altri due agenti, che guarda un foglio, probabilmente con la mia faccia sopra.

 

Suigintou: E non dite che non corrisponde perché altrimenti avete anche l’identikit sbagliato! Per caso volete anche la conferma dal test del DNA?

 

Agente: Signorina, non si alteri…

 

Suigintou: MI ALTERO ECCOME INVECE! Sono stufa di questa storia!  Dica a mio padre che non intendo tornare a casa per nessun motivo e di lasciare in pace il mio amico! Ma dico io, uno non può nemmeno offrirsi di aiutare una persona cara che si deve ritrovare la polizia alla porta?! Certa gente sa proprio come farti passare un guaio anche quando non hai fatto nulla di male!

 

L’agente mi pare intimorito dalla mia reazione. In effetti ho alzato un po' troppo la voce stavolta…

 

Cos’è quest’odore? Sembra stia bruciando qualcosa…

 

Suigintou: Ho dimenticato la carne sul fuoco!

 

Ritorno subito in cucina, ma nonostante ciò mi concentro per sentire quello che succede.

 

Agente: A… a quanto pare la segnalazione aveva delle imprecisioni. Ci scusiamo per il disturbo.

 

Finalmente se ne vanno, mentre io sono riuscita a recuperare per un pelo la carne prima che iniziasse a carbonizzarsi.

 

Ryu: C’è qualcosa che non va?

 

Suigintou: Oltre a quanto sai no, perché?

 

Ryu: Sembrava che dovessi sfogarti di una cosa che ti opprimeva…

 

Suigintou: Qui gli unici che opprimono sono i miei. Cavolo, stavolta hanno davvero passato la misura! Addirittura mandare la polizia!

 

Ryu: Beh, non si può dire che non ti abbiano a cuore…

 

Suigintou: Ora come ora vorrei mi ignorassero. Dopotutto hanno detto che hanno divorziato ora perché sono abbastanza grande da affrontare la cosa, ma visto che posso affrontare questo posso benissimo vivere anche senza di loro, no? Se tu l’hai fatto perché non dovrei farcela anch’io? E poi per me è anche più facile, ho il supporto di tutti i miei amici, quindi…

 

Mi fermo un momento. Solo ora mi rendo conto di quanto sono stupida, non stò facendo altro che rigirargli il dito nella piaga.

 

Suigintou: Scusami…

 

Ryu: Di cosa?

 

Suigintou: Di averti ricordato quella cosa…

 

Ryu: Veramente ormai non ci do nemmeno più peso. L’importante è che nessuno sappia niente.

 

Suigintou: Posso sapere quando è successo?

 

Ryu: Vediamo… all’epoca Koyomi aveva da poco compiuto quattro anni ed io dovevo ancora compierne dieci, quindi… più o meno otto anni fa.

 

Suigintou: Quindi è per questo che non ricorda quasi nulla…

 

Ryu: A dire il vero non ricorda proprio nulla dei giorni in cui è successo questo casino. Era malata e l’influenza sembra averle cancellato ogni ricordo dei nostri genitori dalla mente. Non mi chiede mai di loro per fortuna, o sarei costretto a mentirle.

 

Suigintou: Dire che la tua è una vita problematica è poco…

 

Ryu: Sarà problematica, ma a me piace così com’è. Sarebbe troppo noiosa se fosse come una vita qualsiasi.

 

Suigintou: Dimmi la verità, ti mancano vero?

 

Ryu: Non posso negarlo, ma non posso dire che rimpiango di non averli. Se li avessi avuti probabilmente non mi sarei mai trasferito e tu potresti aver avuto più problemi a sfuggire ai tuoi… niente di quello che abbiamo fatto sarebbe stato lo stesso immagino.

 

Suigintou: Se tu non ti fossi trasferito qui io direi che sarei morta qualche mese fa, questo è sicuro…

 

Ryu: Le incognite sono troppe. Anche mettendoci tutta una vita non riusciremmo a trovarle tutte.

 

Suigintou: Infatti, perciò chiudiamo questo deprimente discorso. Pensiamo piuttosto a come non dover subire una lavanda gastrica, questi cosi mi sembrano pericolosi…

 

Ryu: Non ti preoccupare, quando ero piccolo ero un disastro in cucina ed ho mangiato roba o cruda o troppo cotta, questi qui mi sembrano perfetti.

 

Suigintou: Fai tu da cavia allora.

 

Nonostante il pessimo aspetto ciò che ho cucinato è almeno commestibile e passiamo il pranzo a chiacchierare della scuola, dei casini combinati gli anni precedenti e di un fatto che ormai è rimasto nella storia della classe. Ovvero di come Takuya, che come sempre non si stacca mai dal pallone, con una stupenda rovesciata colpì prima il prof di un’altra classe che era con noi, spaccandogli gli occhiali indirettamente, ovvero facendoglieli saltare da faccia e finire in strada, prontamente sfracellati sotto una macchina, e col rimpallo colpire la faccia di una guardia del corpo del Primo Ministro, facendolo sanguinare dal naso, ed infine il Primo Ministro stesso, colpito a morte in un punto molto delicato.

 

Mi chiedo se Ryu ne combinerà una delle sue in gita. Tanto può affidare Koyomi alle ragazze per un paio di giorni visto che le conosce abbastanza bene ormai. Gli anni scorsi credo proprio non ci sia mai andato…

 

Dopo pranzo lui esce per andare da Enju, mentre io non ho proprio voglia di studiare, quindi vado a farmi una doccia. Questo caldo è insopportabile, una bella doccia bollente mi servirà. Almeno così poi il calore lo sentirò di meno.

 

Infatti così è. Una volta finito di lavarmi non sento più l’afa che riempie l’aria.

 

Torno in camera con l’accappatoio addosso mentre mi strofino i capelli, pensando ancora a cosa dobbiamo studiare per domani. Visto che solo il test d’inglese è preoccupante direi di concentrarsi solo su quello e lasciar perdere il resto.

 

Apro la porta della camera, anche se ho una sorpresa. A dire il vero più che una sorpresa è uno spavento.

 

Ma Ryu non era andato a lavoro?

 

Sentendomi sobbalzare anche lui si gira e rimane sconcertato dal vedermi. Dubito che abbia mai avuto per casa una ragazza in giro coperta solo da un accappatoio.

 

Ryu: S-scusa, ero tornato per prendere una bambola che Enju mi aveva affidato. Sai, era per un cliente importante e non si fidava a lasciarla in negozio…

 

Ryu esce di corsa dalla stanza e sento sbattere con forza la porta al piano di sotto. Mi avvicino alla finestra e lo osservo camminare. Come al solito tenta di non mostrare nessuna emozione mentre gira in strada, ma è rosso come un peperone. Per fortuna può facilmente sembrare accaldato.

 

Io NO.

 

Sono rossa come lui per l’imbarazzo, e nessuno mi prenderebbe per accaldata.

 

C’è una cosa che mi preoccupa…

 

Perché quando l’ho visto ho sperato che saltasse il lavoro e rimanesse qui? E perché mi sono dovuta trattenere dal far cadere questo coso che ho addosso a terra?

 

Credo di stare per impazzire…

 

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Capitolo 24
*** XXIV) A rischio della vita ***


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XXIV)               A rischio della vita

 

Ah, l’Hanami è proprio una delle feste che più mi piacciono. Ci si veste comodi, si stà in compagnia, si canta, si balla, si mangia, si guardano i ciliegi in fiore e soprattutto ci si rilassa. Con un gruppo di amiche come il mio anche Natale non è una festa rilassante, sembra si calmino solo durante l’Hanami.

 

Il problema è che molti a quanto pare non sanno regolarsi e quindi io e Ryu, tramite sorteggio che non so come cavolo abbia fatto a far uscire noi due, siamo dovuti andare al supermercato a fare compere, visto che stavano per svuotare anche il frigo di Ryu.

 

Conoscendo con chi abbiamo a che fare abbiamo preso un sacco di roba, e visto che le buste pesano come macigni ce le siamo divise, anche se come al solito è sempre Ryu quello che porta più roba. Tra un mulo e lui scommetto che potrebbe andare più carico Ryu che l’animale. Il problema è che la roba è davvero troppa e quindi lui va davvero lento…

 

Suigintou: Vuoi che prenda un altro paio di buste io?

 

Ryu: Non preoccuparti, ce la faccio.

 

Suigintou: Ce la farai pure ma ti ricordo che le altre aspettano e di sicuro non aspettano noi, ma quello che portiamo!

 

Mi sposto dietro di lui e lo spingo in un vicoletto che funge da scorciatoia. L’ho scoperto qualche giorno fa per evitare di passare davanti casa dei miei, visto che preferisco evitare altre scenate come quelle dei giorni precedenti.

 

Improvvisamente, verso la fine del vicolo, mi sento afferrare da dietro, e chi mi ha presa mi copre anche la bocca per evitare che io urli. Ryu per fortuna si accorge che qualcosa non va e si gira.

 

Senza pensarci due volte lascia cadere le buste e colpisce con un calcio al fianco l’aggressore, che mi lascia andare. Stiamo per andarcene da lì quando Ryu cade in ginocchio.

 

Quell’uomo gli ha lanciato un coltello che si è conficcato almeno dieci centimetri nella sua schiena. Glie lo tolgo subito e lui me lo prende di mano, voltandosi di nuovo verso l’aggressore.

 

Ryu: Vai via di qui.

 

Suigintou: Stupido, sei ferito! Dobbiamo andare subito all’ospedale!

 

Ryu: Quello lì non lascerà che facciamo quello che vogliamo, e non so perché pare voglia te.

 

Il respiro di Ryu inizia a farsi man mano più affannoso. La ferita è profonda e gli stà uscendo molto sangue. Ha solo il tempo di colpire con una ginocchiata l’individuo che cade a terra. Non riesco a far altro che gridare e dei passanti, preoccupati dalle mie grida, accorrono mentre il tipo si rialza e cerca di afferrarmi ancora. Un pallone da calcio o colpisce in viso e subito tre persone fermano l’uomo. Al mio fianco si avvicina Takuya, sporco di terra e sudato, sicuramente di ritorno da una partita di calcio. Alza subito la maglia di Ryu e, vista la ferita, prende il cellulare e chiama un’ambulanza, mentre sento qualcun altro chiamare la polizia. Qualcun altro chiede dove può portare la roba che avevamo con noi e gli indico la casa di Ryu, giusto un centinaio di metri più avanti.

 

Takuya: Gin, che è successo?

 

Suigintou: Eravamo… eravamo andati a fare spese per l’Hanami quando…

 

Takuya: Ha una brutta ferita e se il sangue qui a terra è tutto suo ne ha perso parecchio…

 

Suigintou: Ce la farà?

 

Takuya: Hai detto che è un tipo difficile da far fuori e che nemmeno una bufera ha piegato, una ferita del genere non dovrebbe essere mortale per uno come lui, anche con quell’abbondante perdita di sangue, ma… c’è qualcosa che non mi convince. La ferita è livida, come se ci fosse qualcosa… come glie l’ha fatta?

 

Suigintou: Ha usato questo.

 

Prendo il coltello usato dall’assalitore e Takuya, dopo averlo guardato un po' lo annusa.

 

Takuya: Questa non ci voleva… la lama è avvelenata!

 

Suigintou: Come avvelenata?

 

Takuya: Dobbiamo portare questo all’ospedale, magari riescono a trovare un antidoto!

 

Per fortuna l’ambulanza arriva subito, seguita da una volante della polizia. Io e Takuya seguiamo Ryu in ospedale, ma guardando per un attimo indietro scorgo anche chi ci ha assaliti.

 

Non riesco a credere a ciò che vedo.

 

Ryu aveva ragione che quell’uomo mirava a me. Era mio padre.

 

L’ambulanza parte e gli infermieri, mentre esaminano il ferito, chiedono spiegazioni sull’accaduto.

 

Infermiere: Come si è fatto questa ferita?

 

Takuya: Un uomo lo ha pugnalato alle spalle mentre erano in un vicolo con questo. Temo sia avvelenato.

 

Infermiere: Qual è il suo gruppo sanguigno?

 

Takuya: Non lo so. Ha perso molto sangue?

 

Infermiere: Il paziente sembra reagire bene alla ferita, ma preferiamo fargli una trasfusione per sicurezza. Signorina, si sposti di lato che dobbiamo portarlo subito al pronto soccorso.

 

Mi risveglio dai miei pensieri e mi sposto dalla porta. Assieme a Takuya seguo la barella che porta il nostro compagno di classe in una stanza isolata, mentre uno degli infermieri porta il coltello in laboratorio per le analisi. Sia io che il calciatore ci accasciamo su una panchina.

 

Takuya: Diamine, che storia… farò meglio a chiamare i miei o si preoccuperanno… oggi è il compleanno di mia nonna e dovevamo andare a casa sua…

 

Suigintou: Non è necessario che tu rimanga, resto io qui ad aspettare.

 

Takuya: Sei sicura di voler rimanere qui?

 

Suigintou: Il peggio è passato, almeno per me. Non ha senso che tu rimanga qui.

 

Takuya: Se proprio insisti…

 

Takuya si alza, ma prima che se ne vada gli dico.

 

Suigintou: Mi raccomando però, non una parola di quanto è accaduto oggi, con nessuno. Deve rimanere un segreto, ok?

 

Takuya: Come mai?

 

Suigintou: Credo sia meglio non far correre la voce.

 

Takuya: Allora me ne starò muto. Chiama se ci sono novità.

 

Il ragazzo se ne va, mentre io prendo il telefono e chiamo il primo numero che trovo sulla lista delle chiamate.

 

Dopo aver letto il nome mi accorgo di aver chiamato Suiseiseki. Kana si era fatta prestare il mio telefono poco fa per chiamarla.

 

Suiseiseki: Pronto desu?

 

Suigintou: Suiseiseki, sono io.

 

Suiseiseki: Ah, finalmente ti fai viva! Dove eri finita? Prima sono arrivate alcune persone che ci hanno portato della roba, ma voi dove…

 

Suigintou: Suiseiseki, per favore ascoltami. Puoi ospitare Koyomi da te questa notte?

 

Suiseiseki: Certo, non c’è problema. Come mai questa domanda?

 

Suigintou: È successa una cosa grave, ma tu non far capire a nessuno quello che ti stò dicendo. Mentre tornavamo ci hanno aggrediti e Ryu è rimasto ferito. Siamo all’ospedale ora, ma non so quanto ci vorrà prima che Ryu si riprenda. Tu inventati una scusa qualsiasi e se Shinku fa domande dì solo a lei cosa è successo, quella lì non beve mai le tue fandonie. Non voglio che le altre stiano in pensiero. Appena potrò vi farò sapere altro, ok?

 

Suiseiseki: V-va bene. Farò come hai detto tu.

 

Interrompo la chiamata e, rimasta sola, faccio l’unica cosa di cui sono capace in questo momento.

 

Piango silenziosamente per quello che è accaduto.

 

È tutta colpa mia.

 

Se Ryu non mi avesse ospitata a casa sua non sarebbe successo tutto questo. Ed è per colpa mia che mio padre lo ha pugnalato. Perché ha tentato di proteggermi da qualcosa che non volevo.

 

Ma perché per me fa di tutto a rischio della vita? Perché deve affrontare ogni cosa si trova davanti, quando potrebbe benissimo scappare almeno una buona volta?

 

I medici escono dalla stanza, ed uno di loro mi si avvicina.

 

Medico: Lei è una parente del ragazzo?

 

Suigintou: No, sono una sua compagna di classe.

 

Medico: Sapete come posso contattare i genitori del ragazzo?

 

Suigintou: Non li ha, vive da solo con sua sorella minore e non credo sia il caso di farglielo sapere così… si riprenderà?

 

Medico: Non lo so. La ferita si stà rimarginando da sola senza problemi, la trasfusione dovrebbe aiutarlo a farla cicatrizzare prima, il problema è un altro…

 

Ascolto shockata le parole del medico. Ogni sillaba è una pugnalata al cuore.

 

Non può essere vero, questo… questo è un incubo!

 

Non riesco a credere che sia tutto reale, non posso accettare una cosa simile…

 

Non così…

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Capitolo 25
*** XXV) Il desiderio ***


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XXV)               Il desiderio

 

Perdonami Ryu, è tutta colpa mia quello che è accaduto. Solo colpa mia. E per colpa mia stai rischiando di non svegliarti più.

 

Perché papà ti ha fatto una cosa simile? Capisco potesse non approvare il fatto che noi stiamo vivendo insieme, ma arrivare al punto di pugnalarti… no, questo non posso accettarlo.

 

Ora sono al tuo fianco e ti stringo la mano, anche se dubito te ne possa accorgere. In questo momento non sai quanto vorrei essere come una di quelle fate che appaiono nei racconti, che rinunciano alla loro immortalità per far si che un umano possa vivere.

 

Ma io non sono una fata, e non sono immortale. Ma è colpa mia se sei in pericolo di vita, quindi donarti la mia sarebbe il giusto prezzo per ciò che è successo. Se solo ci fosse il modo di farlo…

 

Improvvisamente scatta un allarme e dopo pochi attimi i medici entrano in camera. Non so cosa sia successo, né riesco a capire cosa stiano facendo. Fatto stà che sento il cuore in gola per la paura di vedere il mio timore diventare realtà. I miei occhi non si spostano dall’elettrocardiogramma, che a mano a mano diventa debole, fino a sparire del tutto.

 

I medici escono, coprendoti il viso con il lenzuolo.

 

Nonostante ciò che ho visto non ho alcuna intenzione di credere a ciò che ho visto. Corro subito al tuo fianco e scaravento via il lenzuolo, cercando di sentire da qualche parte il tuo cuore battere.

 

Ma è tutto inutile, ormai il tuo cuore si è fermato. Non posso far altro che cadere in ginocchio e piangere, ancora una volta.

 

Suigintou: Ryu… mi dispiace…

 

Ryu: Suigintou…

 

A quelle parole alzo la testa di scatto.

 

Suigintou: Ryu, sei…

 

Le parole che stavo per dire mi muoiono in gola.

 

Tu non sei vivo. I tuoi occhi sono spenti, e solo guardarli mi mette paura.

 

Ryu: Mi ripaghi così per tutto quello che ho fatto per te?

 

Inizi ad alzarti, ma ho paura ed indietreggio, mentre mi parli ancora.

 

Ryu: Come farò ora con Koyomi? La manterrai tu al posto mio per caso?

 

Scendi dal lettino e ti avvicini, spingendomi con le spalle al muro, bloccandomi ogni via di fuga.

 

Ryu: No, tu non puoi farlo. Puoi fare solo una cosa ormai…

 

Suigintou: C-cosa?

 

Ryu: Darmi il mezzo per ritornare alla vita.

 

Mi sento come paralizzata, mentre tu avvicini il tuo viso al mio.

 

Ma non è un bacio quello che vuoi darmi. Mi mordi le labbra brutalmente, facendole sanguinare. Sento una mano sul mio seno, ma è quasi incorporea e ci mette poco ad entrare nel mio corpo, per stritolarmi il cuore.

 

Ritrai la tua mano, che stringe il mio cuore pulsante mentre lo divori. E dopo averlo mangiato ritorni al mio corpo per sbranarlo.

 

Nonostante dovessi essere morta sento i tuoi morsi che mi lacerano, ma non riesco a muovermi.

 

Suigintou

 

Vorrei gridarti di smetterla, vorrei supplicarti di non divorarmi come un predatore fa con la propria preda, ma non riesco ad emettere un suono. Sono del tutto alla tua mercé. Prima ho detto che avrei voluto darti la mia vita, è vero, ma non di certo in questo modo atroce…

 

Suigintou

 

Cos’è questa voce che mi chiama?

 

Suigintou

 

Suigintou: NO RYU!

 

Improvvisamente mi ritrovo fuori dalla camera di Ryu, sempre all’ospedale. E con me c’è Shinku.

 

Era… era solo un incubo… per fortuna…

 

Shinku: Suigintou, come ti senti?

 

Suigintou: Uno schifo… perché sei qui?

 

Shinku: Suiseiseki ci ha detto che tu e Ryu avevate incrociato il preside e vi aveva costretti a seguirlo perché gli serviva una mano per un convegno, ma ieri non c’erano convegni, quindi le ho chiesto cosa era successo veramente e mi ha detto tutto. Ha aggiunto poi che non c’è bisogno di stare in pena e che Ryu è un tipo che se non lo colpisci come si deve non muore di sicuro. Come stà ora?

 

Suigintou: Io… io non lo so…

 

Shinku: Cosa è successo ieri?

 

Suigintou: Stavamo tornando dal supermercato quando papà ha tentato di portarmi via. Ryu ha cercato di difendermi, ma è stato accoltellato. La ferita non è grave per uno come lui hanno detto, ma…

 

Shinku: Ma?

 

Suigintou: Il coltello era avvelenato, ed il veleno è quello di un pesce palla mortale. Come abbia fatto papà a procurarselo non so, ma non hanno un antidoto adatto o che almeno possa rallentarlo. I medici dicono che è assurdo sia arrivato qui ancora vivo, ma ogni attimo potrebbe…

 

Non riesco a trattenermi e scoppio ancora una volta in lacrime. Non riesco a pensare che una cosa del genere possa accadere. Non qui, non a me. Shinku prende il suo thermos e versa del the in una tazza.

 

Shinku: Tieni, forse ti aiuterà a rilassarti. Devi avere ancora i nervi a fior di pelle per quello che è accaduto…

 

Suigintou: Non è giusto. È tutta colpa mia…

 

Shinku: Non è vero, quello che è successo è…

 

?: È solo colpa di quel ragazzo se gli è successo quello che è successo.

 

Questa voce mi è troppo familiare per confonderla, anche se in questi ultimi tempi è una delle voci che ho più odiato. Non schiodo nemmeno gli occhi da terra, non voglio vederla.

 

Suigintou: Che ci fai qui mamma?

 

Misato: Mi hanno detto che eri sull’ambulanza anche tu quando la polizia ha arrestato tuo padre e volevo vedere come stavi. Tu non lo sai, ma tuo padre da ragazzo ha svolto talvolta dei lavoretti per la Yakuza, e per quanto ne so questo era uno dei suoi doveri.

 

Suigintou: Papà davvero faceva queste cose?

 

Misato: Si, ma non è questo il punto. Quel Ryu non doveva intromettersi in questa faccenda, è lui che se l’è cercata. È solo colpa sua se tuo padre gli ha fatto quel che gli ha fatto. Compiango i suoi poveri genitori, non deve essere facile avere un figlio così sconsiderato…

 

Come può dire cose così malefiche con così tanta indifferenza? Lei non sa nulla, proprio nulla! Non ha diritto di parlare di Ryu in questo modo!

 

Shinku si alza dalla panchina e si avvicina a mia madre con un’espressione che non le avevo mai visto in volto.

 

E quello che fa anche non glie l’ho mai visto fare.

 

Dà uno schiaffo a mia madre.

 

Misato: Ma come osi…

 

Cerca a sua volta di colpirla, ma come risposta riceve un secondo schiaffo, stavolta da uno dei suoi codini.

 

Shinku: Mi permetto eccome! Lei piuttosto come si permette di parlare così? Lo capisce che quel ragazzo è sull’orlo del precipizio perché ci tiene a vostra figlia? Molto probabilmente la sua felicità stà a cuore più a lui che a voi e vostro marito messi assieme! Non è colpa sua se è in queste condizioni, è colpa vostra che avete costretto Suigintou ad andarsene di casa! Si faccia un esame di coscienza prima di parlare a vanvera!

 

Più guardo quello che stà accadendo più sono convinta di una cosa.

 

Ormai la mia famiglia non è più quella che credevo fosse. Non è fatta dai miei genitori e dai miei parenti.

 

La mia vera famiglia sono i miei amici. A volte sono insopportabili, ma non posso fare a meno di loro. E sono loro quelli che ci sono sempre quando ho bisogno.

 

Non so come abbia fatto, ma Ryu da quando è arrivato c’è sempre quando ho bisogno di lui, e ieri quando Ryu è stato ferito Takuya era lì ad aiutarmi, anche se solo per caso, ed ora Shinku stà affrontando mia madre.

 

Questi sono solo alcuni fatti recenti, perché fin da quando ero piccola ed avevo bisogno di qualcosa c’erano loro, non i miei genitori. Ed era la stessa cosa per tutti.

 

Quando ci facevamo male Megu ci curava le ferite, Nori ci preparava e ci prepara tutt’ora delle merende ottime, Jun cercava di spaventarci ma alla fine i suoi racconti dell’orrore sembravano barzellette ed Hina aveva sempre il dono di regalarci un sorriso anche nei momenti più brutti.

 

Questa è la mia famiglia, e con loro voglio rimanere. La mia vecchia famiglia non esiste più, né ha senso di esistere.

 

Misato: Ora basta ragazzina, mi hai stufata!

 

Mamma prende una bomboletta dalla borsa e spruzza dello spray negli occhi di Shinku. Accorro subito al suo fianco per sostenerla e vedo che i suoi occhi lacrimano abbondantemente.

 

Suigintou: Come stai Shinku?

 

Shinku: Gli occhi… bruciano come l’inferno…

 

Suigintou: Cosa le hai fatto?

 

Misato: Non preoccuparti, è solo spray al peperoncino. Ora tu però vieni con me senza fare storie.

 

Mi prende un braccio, ma io non ho nessuna intenzione di seguirla, né di farmi trascinare via. Ritiro subito il braccio, strattonandola così forte da farla cadere a terra.

 

Suigintou: Mi sembra di essere stata chiara l’altra volta. Io NON ti seguirò, neanche se mi dovessi uccidere. Shinku, appoggiati a me.

 

Aiuto Shinku ad andare in bagno, ma mia madre si alza e riprova ad afferrarmi. Afferro di scatto la tazza di the che Shinku mi ha dato un istante fa e le getto il the in faccia.

 

Spero le faccia male come lei ha fatto male alla mia amica.

 

Suigintou: Tu per quanto mi riguarda non si più mia madre, ed al contrario di come credi i suoi genitori sarebbero fieri di lui…

 

Mi allontano, ed aggiungo sospirando.

 

Suigintou: Se solo potessero vedere com’è diventato…

 

Shinku: Hai detto qualcosa?

 

Suigintou: No, nulla.

 

Entriamo in bagno e l’aiuto a sciacquarsi gli occhi. Capisco che si fosse sentita offesa a farsi fare la predica da una ragazza, ma addirittura reagire così è troppo. Anche lei cerca di entrare, ma appena vede che prendo una scopa lasciata lì da un addetto alle pulizie si ritira subito. Nervosa come sono potrei mandarla all’ospedale.

 

Un momento, siamo già all’ospedale.

 

Ritorno al fianco di Shinku, che finalmente può aprire gli occhi. Sono ancora molto rossi, ma almeno non le fanno più male.

 

Suigintou: Come va ora?

 

Shinku: Meglio, grazie. Cavoli però come bruciava…

 

Suigintou: Mi dispiace, ti è successo perché mi hai…

 

Shinku: Non ho difeso te.

 

Suigintou: Come?

 

Shinku: Non mi è piaciuto il modo in cui tua madre ha trattato Ryu. Insomma, lui si è fatto in quattro per te e lei dice che è colpa sua. Roba da pazzi…

 

Suigintou: Già… speriamo si riprenda…

 

Shinku: Cosa farai se si riprenderà?

 

Suigintou: Ovvio, gli chiederò scusa per tutti i guai che gli ho fatto passare e poi… non so. Forse potrei iniziare a vivere per conto mio una buona volta, senza dover essere più un peso per lui.

 

Shinku: Credevo avresti potuto fare altro…

 

Suigintou: In che senso?

 

Shinku si volta, guardandomi dritta in faccia con un’espressione molto seria.

 

Shinku: Ora qui ci siamo solo noi due, quindi puoi essere sincera.

 

Suigintou: Sincera riguardo cosa?

 

Shinku: Cosa provi per Ryu?

 

Suigintou: Io… non lo so… finora pensavo solo fosse un buon amico, ma… da quando vivo con lui ho scoperto un altro Ryu, ed è una persona che non avrei creduto potesse esistere. Non in questo mondo.

 

Shinku: Come ti senti se pensi che potrebbe non alzarsi più da quel lettino? La situazione è molto grave da quanto hai detto, è incredibile che sia ancora tra i vivi, ma se non migliora potrebbe…

 

Suigintou: No! Ti prego, non posso immaginare una cosa simile! Il solo sapere che c’è questa eventualità mi stritola il cuore! Se ripenso al sogno che ho fatto prima mi manca l’aria…

 

Shinku: Sei innamorata.

 

Suigintou: Non lo so…

 

Shinku: Non era una domanda. Tu sei innamorata di Ryu. Oltre te solo sua sorella potrebbe provare una cosa del genere in caso dovesse sparire. Non dico che non mi dispiacerebbe, ma di sicuro il dolore che proveremmo io e le altre non può essere paragonato al tuo.

 

Suigintou: Come fai ad esserne sicura?

 

Shinku: Sai, ho analizzato la situazione tra me e Jun. Non c’è la minima affinità amorosa tra noi, l’unica cosa che ci unisce è il fatto che fin da piccoli io ero la padrona e lui il servo indisponente quando giocavamo, e la cosa è rimasta tale anche ora. Non ho mai provato dolore pensando che Jun poteva fidanzarsi con Suiseiseki o Tomoe, ergo io non lo amo. Tu invece ami Ryu, ne sono certa. E non sono le solite congetture che faccio per renderti nervosa.

 

Rimango in silenzio, riflettendo sulle parole di Shinku.

 

Sono davvero innamorata di Ryu? È vero che con lui in questi mesi ho condiviso molte cose, per la maggior parte brutte, ma sono ancora confusa…

 

Forse questo non è il momento di parlare di una cosa del genere…

 

Shinku: Ops, quasi dimenticavo.

 

La bionda prende da terra un sacchetto di plastica e me lo porge.

 

Shinku: Questo è per te, da parte di Hina.

 

Suigintou: Da parte di Hina?

 

Shinku: Guarda cosa c’è dentro.

 

Apro la busta, dentro ci sono dei fogli piegati. Ne prendo uno e lo apro.

 

Un origami a forma di gru. Fatto con un foglio di carta che reca delle formule matematiche sopra.

 

Suigintou: Cosa significa? Questa non è una delle schede che davano ad Hina all’asilo?

 

Shinku: Si dice che se riesci a creare mille gru di carta un desiderio si avvera. Finora Hina ci ha provato due volte ed entrambi i suoi desideri si sono avverati. Ricordi? Una volta desiderò di trovare una collana che mamma aveva perso da ragazzina ed il giorno dopo la ritrovò nel parco. A quanto pare i suoi origami funzionano davvero.

 

Suigintou: Ma… perché me li manda?

 

Shinku: Credo che nemmeno lei abbia creduto a Suiseiseki, ed ha interpretato la vostra assenza come un voler rimanere soli. Sai, voleva che la tua favola si avverasse e così ha deciso di fare questi origami per te. Però lei non poteva esprimere il desiderio per te, quindi mentre costruiva l’ultimo, …

 

Nel dirlo prende dal taschino una gru ancora da finire.

 

Shinku: … che sarebbe questo qui, ha espresso il desiderio che il desiderio tu farai completando questa gru si avveri. Ti vuole davvero molto bene.

 

Suigintou: Si è data tanto da fare… per me?

 

Shinku: Esattamente.

 

Sorrido mestamente, commossa da quel gesto.

 

Suigintou: Peccato che il suo desiderio sia sprecato, non ha avuto il tempo di fare mille gru…

 

Shinku: Anche su questa è stata furba. Per aggirare la regola per via del tempo ha fatto la prima gru piccolissima, mentre le altre le ha fatte più grandi, in modo che valessero come tante piccole gru. Spero che le perdoneranno questo piccolo imbroglio e le permettano che il suo desiderio si realizzi. O meglio, il tuo desiderio si realizzi.

 

Shinku mi mette in mano l’ultimo origami, al quale piego il becco per finirlo.

 

Vorrei che Ryu smettesse di soffrire, e che finalmente trovi pace.

 

Non ho il tempo di finire il desiderio che una sirena d’emergenza si attiva.

 

Proprio come nel mio sogno. Infatti la camera in cui c’è l’emergenza è quella di Ryu.

 

Dovevo esprimere meglio il mio desiderio, da augurio potrebbe essersi tramutato in maledizione. O forse mamma per vendetta gli ha dato il colpo di grazia.

 

Corriamo subito fuori. Mia madre aspettava dietro la porta e la investiamo letteralmente. Almeno di sicuro non è stata lei, di sicuro non l’avrei mai potuta perdonare per un gesto simile.

 

Apro subito la porta della stanza. 

 

Nonostante non sia ciò che temevo non riesco a crederci.

 

Ryu è in piedi che si stà rimettendo il giubbotto ed il fazzoletto. L’allarme deve essere scattato per via che si è tolto tutti i sensori da dosso in un istante.

 

I medici arrivano un istante dopo di noi, ma la cosa sorprende anche loro.

 

Medico: Ma cosa… ?!

 

Ryu: Che vi prende? Sembra abbiate visto un fantasma…

 

Non riesco a trattenermi e lo abbraccio con tutte le forze. Non è un fantasma o sarebbe già scomparso.

 

Suigintou: Meno male, stai bene. Ho avuto tanta paura che…

 

Shinku: Ryu, ma davvero eri tu quello avvelenato?

 

Ryu: Non mi faccio mettere fuori combattimento da uno stupido pesce palla. Torniamo a casa?

 

Un infermiere blocca subito Ryu e lo fa sedere di nuovo.

 

Infermiere: Niente da fare giovanotto, hai almeno una settimana di convalescenza da superare prima di andartene.

 

Ryu: Stò benissimo, non vi preoccupate. E poi non posso rimanere qui una settimana!

 

Infermiere: Se puoi tornare a casa o no lo stabiliranno le analisi.

 

Il ragazzo viene portato in un’altra stanza e Shinku esclama.

 

Shinku: Quello lì è un alieno, un demone, una mutazione genetica, insomma, non è umano! Nessuno può sopravvivere così ad una ferita avvelenata ed in un paio d’ore ragionare come se niente fosse!

 

Suigintou: Concordo, non è normale.

 

Shinku: Io vado a vedere le analisi, sono curiosa di vedere cosa diavolo è in realtà il nostro Ryu.

 

Shinku segue Ryu, mentre io rimango lì assieme allo stesso medico che ieri mi ha dato la sua diagnosi.

 

Suigintou: Non so cosa gli avete fatto, ma la ringrazio.

 

Medico: Noi non abbiamo fatto nulla. Ha fatto tutto da solo.

 

Suigintou: Come?

 

Medico: Sembra proprio che quel ragazzo avesse degli anticorpi adatti ad un tipo di veleno simile. Il suo organismo ha recepito la minaccia ed ha sviluppato una forma di anticorpi capaci di reagire al veleno su quella base. In ogni caso quel ragazzo è sicuramente molto forte, nonostante la tetradocsina di un fugu tigre blocchi le funzioni cardiorespiratorie e sia 1250 volte più mortale del cianuro sembra non ne abbia risentito. Un milligrammo basta ed avanza per uccidere una persona adulta, mi sembra impossibile di vedere coi miei occhi qualcuno sconfiggere quel veleno.

 

Come sarebbe a dire 1250 volte più letale del cianuro?!

 

Suigintou: Quel veleno è così potente?

 

Medico: Non esiste ancora un antidoto per questo veleno, ha una composizione molecolare del tutto differente da quelle di altri veleni, eppure lui è ancora vivo. Inoltre questa notte sarebbe come minimo dovuto entrare in coma, ma invece non si è nemmeno addormentato. È come se avesse voluto combattere il veleno con la forza fisica. Non so cosa abbia fatto ma è un soggetto davvero molto interessante. Magari le analisi ci diranno di più sul suo conto.

 

Suigintou: Temo proprio che non serviranno ad un bel niente. Quello lì potrebbe essere capace di far saltare ogni analisi.

 

Questa guarigione sa davvero di miracolo. Come può il corpo umano sintetizzare un anticorpo come se fosse stato creato in un laboratorio, e soprattutto in una sola notte…

 

O Ryu davvero non è umano o è successo qualcosa…

 

 

Possibile che… il mio desiderio sia stato esaudito?

 

Mi ero aggrappata ad una leggenda pur di avere un qualcosa in cui credere ed ora… Ryu è vivo…

 

Grazie per ciò che hai fatto Hina.

 

Ryu sarà pure il mio cavaliere nero come dici tu, ma tu sei la fatina che rimette a posto tutto quando tutto sembra perduto…

 

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Capitolo 26
*** XXVI) Una persona davvero importante ***


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XXVI)               Una persona davvero importante

 

Finalmente siamo di nuovo a casa. Non credevo che delle analisi potessero prendere così tanto tempo.

 

Alla fine è risultato che non solo Ryu stà benissimo, ma che, come mi ha rivelato il primario dell’ospedale, è praticamente immune ad ogni veleno esistente. Come sia possibile non lo so, ma ne sono contenta. Se non fosse stato così ora al suo posto avremmo un amico da seppellire, e questa è l’ultima cosa vorrei dover fare.

 

Non so perché, ma c’è tutta la combriccola ad aspettarci fuori casa, e nonostante tutte le altre ci guardano come a voler capire qualcosa di quello che è successo ieri, solo le gemelle sono serie. Probabilmente anche Souseiseki non si è bevuta la scusa.

 

La prima cosa che faccio appena arrivo all’entrata del giardinetto è abbracciare Hina. So che per ogni persona razionale quello che stò pensando è una stupidaggine, ma voglio credere che sia grazie a lei ed ai suoi origami se Ryu è ancora tra noi.

 

Suigintou: Grazie Hina, grazie per ciò che hai fatto.

 

Lei sorride e mi bisbiglia in un orecchio, fingendo di ricambiare l’abbraccio.

 

Hina: Allora la favola è diventata realtà?

 

Suigintou: No, mi dispiace, ma hai fatto molto più di quanto credi.

 

Quando smetto di abbracciarla raggiunge subito le ragazze, che stanno assaltano Shinku, sperando di avere conferma dei loro sospetti sulla nostra assenza, mentre Souseiseki mi viene incontro e bisbiglia, in modo che nessuno ci senta. Per evitare che ci sentano comunque ci allontaniamo un po' dalle altre, non si sa mai.

 

Souseiseki: Allora, cosa è successo veramente?

 

Suigintou: Cosa ti ha detto Suiseiseki?

 

Souseiseki: Solo quello che le hai detto al telefono. La ferita però non doveva essere così grave come credevamo.

 

Suigintou: Infatti. Il suo unico problema era che aveva perso molto sangue e che l’arma con cui lo hanno aggredito era avvelenata…

 

Souseiseki: Avvelenata? Come sarebbe a dire avvelenata? Che veleno era?

 

Suigintou: Veleno di fugu tigre, probabilmente papà era intenzionato ad ucciderlo sul serio… non oso immaginare cosa sarebbe accaduto se fossi stata ferita io…

 

Souseiseki: Scusa, temo di aver capito male… il veleno era quello di un fugu ed il vostro assalitore era tuo padre?

 

Suigintou: Si. Hai capito bene…

 

Souseiseki: Perché avrebbe dovuto farlo? Ti stà semplicemente ospitando!

 

Suigintou: Vedi… c’è una cosa che ho detto solo a Ryu e Shinku, e che nessun altro oltre loro sa. Vedi di mantenere anche tu il segreto almeno fino a… non so fino a quando, ma per ora mantienilo, ok?

 

Souseiseki: Va bene. Di che si tratta?

 

Suigintou: In realtà io sono scappata di casa. Ryu mi ha difesa dai miei genitori quando qualche settimana fa sono venuti a prendermi a casa sua ed ha avuto anche problemi con la polizia perché lo hanno denunciato. Non so perché, ma credo che i miei pensino che è per via sua che non voglio tornare.

 

Souseiseki: Perché sei scappata?

 

Suigintou: Hanno divorziato. Mia madre intendeva tornare dalla nonna ad Osaka, mentre papà sembra volesse andare all’estero ed io dovevo scegliere con chi andare. Però non posso lasciare questa città, qui ci siete tutte voi ed i miei ricordi più importanti, non posso andarmene come se niente fosse.

 

Souseiseki: Ora capisco… è comprensibile che tuo padre volesse togliere di mezzo Ryu in un certo senso, anche se non può permettersi di fare cose del genere, ma quello che più mi stupisce è Ryu. Come ha fatto a sopravvivere al veleno di un fugu?

 

Suigintou: Non ne ho idea. I medici dicono sia praticamente immune ad ogni veleno esistente al mondo, ma anche se so che ciò che ti dirò sembrerà ancora più assurdo secondo me è merito degli origami che Hina mi ha mandato stamattina.

 

Souseiseki: Sai che ti dico? È più logico che siano stati gli origami a salvarlo con il tuo desiderio che lui possa sopravvivere ad ogni veleno. In ogni caso sarà meglio chiedere a… dove stà andando Ryu?

 

Mi volto anche io a guardare il gruppo, dal quale Ryu si stà allontanando assieme a Suiseiseki.

 

Suigintou: O meglio direi dove lo stà trascinando tua sorella…

 

Li inseguiamo fino al retro della casa, quindi ci nascondiamo dietro l’angolo per sentire quello che si dicono. Speriamo non ci becchino o addio a qualsiasi cosa si stanno per dire.

 

Ryu:  Di cosa volevi parlarmi?

 

Suiseiseki: Di quanto sei stupido. Non ti rendi conto di cosa poteva accadere? Saresti potuto morire!

 

La faccenda è grave. Solitamente Suiseiseki inserisce i suoi soliti “desu” in ogni frase possibile, ma ora non lo stà facendo.

 

E quando succede vuol dire che è seria. Terribilmente seria. Proprio come ora.

 

Non ci resta altro che vedere che cosa farà ora…

 

Suiseiseki: So che non potevi assolutamente prevedere che una cosa del genere vi sarebbe potuta accadere, ma una volta tanto cerca di pensare agli altri prima di fare qualsiasi cosa! Tu forse non te ne sei mai accorto, ma se tu fossi morto tua sorella avrebbe avuto il cuore infranto. Tu sei una persona davvero importante per lei, se non la più importante! Stanotte nel nostro quartiere se n’è andata la corrente ed ha voluto per forza dormire con me, e durante il sonno non faceva altro che chiamarti e dirti quanto ti vuole bene. Per lei vali più dei vostri genitori. Sei tu quello che è sempre presente nella sua vita, l’unico sul quale sa di poter contare in ogni situazione. Senza di te sono certa si sentirebbe persa!

 

Queste parole mi ricordano l’incubo che ho avuto poco fa, facendomi rabbrividire. Suiseiseki non lo sa, ma le sue parole sono spaventosamente veritiere. Ryu è davvero tutto per Koyomi, è sia i suoi genitori che suo fratello.

 

È l’unica colonna sulla quale si regge tutta la sua famiglia. Una famiglia composta da due persone sole, ma dall’equilibrio molto fragile. Caduta quella colonna non ce ne saranno altre a sostituirla e tutto finirà in pezzi. È per questo che Ryu DEVE rimanere in vita ad ogni costo, perché Koyomi non ha altri che lui.

 

Ryu: Lo so cosa sente Koyomi, ma non ti preoccupare per questo. Conosco anche i miei limiti, e stò molto attento a non superarli. In ogni caso sono sicuro che anche se mi accadesse qualcosa non ci sarebbero problemi.

 

Suiseiseki: Cosa te lo fa pensare?

 

Ryu: Koyomi non è sola. Assieme a lei ci siete voi. Questo mi solleva molto, perché anche se non vi conosco da molto sembrate molto unite e di sicuro non la abbandonereste mai. Mi fido di voi e della vostra amicizia.

 

Suiseiseki: Non pensare che queste parole mi sollevino. Pensi che solo a tua sorella interessi se vivi o muori? Vedi che non esisti solo per lei, esisti anche per noi! E non perché sei solo suo fratello, ma perché sei tu. Tu sei importante anche per noi, soprattutto per Suigintou. Non so cosa sia successo, ma c’è di sicuro un motivo per cui si è trasferita da te, ma l’ha fatto perché sicuramente si fida di te. Nessuno starebbe a casa di una persona della quale non ha fiducia. Forse c’è anche dell’altro, ma ora non è il momento di viaggiare.

 

Ryu: Scusa, non avevo pensato che…

 

Suiseiseki: Non scusarti, se dipendesse da noi le cose andrebbero diversamente. Ti chiedo una sola cosa.

 

La giardiniera si avvicina a Ryu e lo prende per le spalle.

 

Suiseiseki: Cerca di fare quante meno cose sconsiderate puoi. Gin e Koyo hanno bisogno di te e ti assicuro che se le farai soffrire in un qualche modo stavolta l’ospedale non lo lascerai tanto presto.

 

Prima che ritornino al resto del gruppo io e Souseiseki ci defiliamo, tornando dove eravamo prima. A quanto pare nessuno si è accorto di noi. Improvvisamente vedo una bicicletta sfrecciare verso di noi ed inchiodare di colpo, impennando pericolosamente con la ruota posteriore. Inutile dire che oltre al nostro folle Ryu l’unico che può fare cose del genere è Takuya.

 

Takuya: Ciao Suigintou. Scusa ancora se ieri ti ho lasciata sola in ospedale, ma…

 

Suigintou: Ti ho detto io di andare. Piuttosto, come mai tutta questa fretta?

 

Takuya: Ho un appuntamento con Ayumi tra dieci minuti nel quartiere di Shibuya. Come stà Ryu?

 

Suigintou: Direi anche meglio di te.

 

Takuya: Alla fine hai saputo che veleno era quello sul coltello?

 

Suigintou: Se te lo dico non mi crederai mai…

 

Takuya: Dai, sono curioso…

 

Suigintou: Ayumi ti aspetta a cinque chilometri da qui…

 

Takuya: Porca miseria è vero! Me lo dirai la prossima volta allora, ci vediamo domani a scuola!

 

Finalmente il calciatore si dilegua, lasciandoci in pace.

 

Però, non sapevo che Suiseiseki avesse così a cuore sia me che Koyomi. Probabilmente ci sono un sacco di cose che non so sul suo conto…

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Capitolo 27
*** XXVII) L’ultimo ostacolo ***


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XXVII)               L’ultimo ostacolo

 

È passata quasi una settimana dal giorno dell’ “incidente” ormai. Papà è stato arrestato e condannato per tentato omicidio e tentato sequestro di persona, più affiliazione ad associazioni criminali. Mi dispiace dirlo, ma se l’è davvero cercata stavolta.

 

Diversamente da lui Ryu sembra sempre il solito, non mi pare uno che sia stato sull’orlo del baratro. Di solito quando qualcuno scampa miracolosamente alla morte appare su telegiornali nazionali ed il suo nome è sulla bocca di tutti, mentre del “ragazzo ripresosi incredibilmente dopo essere stato pugnalato” non si sente quasi più parlare, anche perché nessuno sa chi sia. Gli unici a saperlo siamo, io, lui, le gemelle, il calciatore, i medici e l’infermiera ed il preside. Preferisco sappiano almeno loro di questo fatto in caso accada qualcosa di inaspettato…

 

Anche nella nostra classe c’è chi cerca di capire chi sia, ma sia io che Ryu che Takuya stiamo bene attenti a tenere la bocca chiusa. Se il governo americano scoprisse di Ryu sono certa lo porterebbero nell’Area 51 come possibile organismo alieno o mutante a causa delle radiazioni delle prime bombe atomiche.

 

Intanto l’unica cosa su cui mi dovrei concentrare è sul soggetto da disegnare. Io non ho la più pallida idea di cosa fare, mentre Ryu sembra cavarsela decisamente meglio.

 

Soggetto del disegno: una persona distesa su un lettino d’ospedale con al suo fianco un angelo custode che veglia su di lui.

 

Forse è così che esterna i suoi sentimenti e ciò che prova. Ormai credo si sia capito che non parla molto di se né si esterna, ma in un modo o nell’altro dovrà sfogarsi, dopotutto anche lui è umano.

 

Decido di ispirarmi anch’io alla stessa vicenda, ma da un altro punto di vista: Hina mentre prepara gli origami. Il problema è che dopo aver fatto le prime linee guida del disegno la porta della stanza si apre ed io per guardare chi entra perdo l’immagine mentale di quello che volevo disegnare. In classe è entrata Alice e, dopo aver scambiato alcune parole con la professoressa quest’ultima ci chiama.

 

Natsu: Suigintou, Ryu, il preside vuole vedervi.

 

… Il preside vuole vederci? Strano, non mi pare abbiamo fatto casini né assenze. Se fosse qualcosa riguardante l’Associazione sarebbe naturale che mi manderebbe a chiamare, ma Ryu no.

 

Ci alziamo entrambi per seguire l’infermiera fino allo studio del marito, anche se non riusciamo a capire cosa possiamo aver causato…

 

Ryu: Come mai il preside ci ha chiamati? Abbiamo…

 

Alice: Non avete fatto proprio nulla, non preoccupatevi. Piuttosto, hai avuto complicazioni o problemi da quando ti hanno dimesso?

 

Ryu: No, di nessun tipo. Com’è la documentazione che vi hanno mandato?

 

Alice: Hai presente quando senti dire una cosa talmente assurda che potrebbe essere vera?

 

Suigintou: Fatemi indovinare, questa le batte tutte, vero?

 

Alice: Non ha paragoni. Non è una normale cosa assurda, questa non ha nessun significato! Comunque non è solo il preside che vi vuole parlare.

 

Suigintou: La polizia? Se è per sapere dei precedenti di mio padre io non ne so nulla.

 

Alice: Acqua, acqua. Lo vedrete coi vostri occhi.

 

La donna ci apre la porta ed entriamo. Nello studio ci sono il preside ed una donna che ci da le spalle. Ho il sospetto di sapere chi sia, e visto che appena si volta ne ho la conferma esco dalla stanza senza pensarci due volte.

 

So già cosa è venuta a fare qui mia madre. Vuole chiedere il trasferimento della mia iscrizione ad una scuola di Osaka in quanto unico genitore in grado di occuparsi di me in questo momento e per essere sicura che la ascolterò vuole che sia il preside a dirmi che ciò che fa è per il mio bene, ma se questo è il mio bene preferisco rimanere qui e farmi del male da sola.

 

Non riesco ad allontanarmi più di un metro dalla stanza che Ryu mi afferra per un braccio e mi blocca. Cerco di divincolarmi, ma non sembra intenzionato a lasciarmi.

 

Ryu: Gin, calmati ora. Perché te ne vuoi andare?

 

Suigintou: C’è bisogno di chiederlo? Hai visto chi c’è in quella stanza, e non credo voglia discutere dei miei voti!

 

Ryu: Questo lo so, ma non possiamo sempre scappare. Dobbiamo affrontare questa situazione e chiarire il malinteso con tua madre.

 

Suigintou: Qui non c’è nessun malinteso da chiarire! Sai perché si trova qui, lo sai?!

 

Ryu: Posso facilmente immaginarlo.

 

Suigintou: Allora avrai anche capito che questo è il posto meno adatto per parlarne. Se vuole parlare di quello che è accaduto deve farlo a casa! Secondo te perché è venuta qui a parlarne? Perché vuole che il preside la appoggi!

 

Mi blocco un attimo per riprendere fiato, ma sono così nervosa che colpisco la parete con un pugno. Purtroppo ciò non mi fa sentire meglio, anzi, aumenta solamente la mia ansia. Ryu mi abbraccia e mi accarezza la testa, cercando di calmarmi. Non riesco a fare a meno di ricambiare l’abbraccio e mormorare.

 

Suigintou: Non voglio andare via…

 

Ryu: Lo so. Non preoccuparti, troveremo una soluzione.

 

Suigintou: Stavolta è diverso. Non è come quando mi hai trovata in mezzo alla tormenta. In questo mondo la volontà vale poco a confronto di altre…

 

Ryu: C’è sempre una soluzione, e noi la troveremo. Non lascerò che tua madre ti porti via.

 

Non so il motivo ma le parole di Ryu mi danno fiducia. Ritorniamo nell’ufficio del preside e, dopo essermi scusata per l’uscita di prima, ci avviciniamo alla scrivania. Il preside ci indica due sedie, ma preferiamo entrambi rimanere in piedi.

 

Rozen: Grazie per essere venuti. Come state?

 

Suigintou: Potrebbe andare meglio.

 

Rozen: Iniziamo bene… immagino abbiate già capito il motivo di questa convocazione, ma prima di iniziare avrei una curiosità… so già la causa della fuga di Suigintou, ma vorrei sapere come mai si trova da te ora, Ryu…

 

Ryu: Ah, volete sapere questo? Beh, quel giorno avevo il part-time con vostro fratello e la bottega non è molto distante da casa sua. L’ho vista passare mentre stavamo aprendo e…

 

Rozen: Ho capito, ti ha raccontato tutto e ti sei mostrato disponibile ad ospitarla.

 

Suigintou: Esattamente, solo che qualcuno non ha capito bene come stavano le cose e ci hanno mandato la polizia a casa con un mandato di sequestro di persona.

 

Il preside mi guarda sconcertato, per poi rivolgersi a mia madre.

 

Rozen: Sbaglio o ha omesso questo particolare nel nostro colloquio?

 

Mamma si limita a tacere. Qualche parola fuori posto potrebbe compromettere il suo disegno.

 

Rozen: Comunque, torniamo a noi. Suigintou, la tua reazione di fronte a tale evento credo sia abbastanza normale, chiunque non accetterebbe subito una tale cosa, ma immagino tu sappia cosa prevede la legge in casi come i tuoi, in quanto sei ancora minorenne. Inoltre ora c’è solo tua madre come genitore “valido” giuridicamente, quindi l’affidamento è suo diritto e dovere in questo caso…

 

Ecco, lo sapevo. So che lui non vorrebbe mai che me ne vada, in fondo alle medie ho avuto qualche difficoltà ad inserirmi in classe e sia lui che Alice mi sono stati vicini e per me il preside Rozen e l’infermiera Alice sono più zio Rozen e zia Alice, ma purtroppo è principalmente preside di questa scuola, ed il suo dovere di educatore lo costringe a troncare i rapporti con gli studenti quando necessario. Scommetto che mamma ha fatto la melodrammatica per convincerlo che stare con lei è la migliore opzione per me…

 

Rozen: … ma stavolta c’è anche la possibilità di aggirare la norma.

 

Alzo lo sguardo, incredula. Quello che ho sentito è frutto della mia immaginazione o è reale?

 

Suigintou: C’è… c’è davvero…

 

Il preside estrae da un cassetto alcuni fascicoli e li mette sulla scrivania, mentre inizia a guardare tra i fogli di uno di quelli.

 

Rozen: Oltre al fascicolo mandato dai medici e la cartella riguardante Ryu e sua sorella mi sono fatto mandare anche una copia del fascicolo riguardate il divorzio, e se c’è una cosa che ho visto bene è… eccola qui.

 

Il preside ci porge il fascicolo su una pagina specifica che inizio a leggere subito, mentre Ryu ascolta ciò che il preside ha da dire.

 

Rozen: In pratica né il tribunale né i tuoi genitori hanno espresso una preferenza riguardo l’affidamento, e questo è un punto a favore. Così facendo hanno espressamente chiesto che fossi tu a decidere con chi vivere, ma non è specificato che le persone con cui dovresti vivere, e questo aggiunge una terza alternativa, ovvero non scegliere nessuno di loro ma un terzo individuo, anche se sei minorenne. È vero, anche Ryu lo è, ma il suo caso è diverso, in quanto, da quanto emerge da questo fascicolo mandatomi dal suo precedente comune di residenza…

 

Detto ciò ci mostra un secondo fascicolo, che però non lascia leggere né a me né a mia madre, probabilmente per motivi che io conosco molto bene…

 

Rozen: … Ryu è indipendente dall’età di dieci anni, ha nozioni di primo soccorso ed altre nozioni basilari per affrontare ogni evenienza domestica e non, il che lo rende più affidabile anche di molti adulti. Inoltre, come avete sentito, signora, è anche economicamente indipendente, in quanto svolge due lavori, uno alla bottega di mio fratello e l’altro in una pizzeria. Quindi…

 

Il silenzio cala nella stanza. Questa è sempre stata una delle sua fissazioni, adora la suspense, adora mettere in crisi chi lo ascolta con dei lunghi silenzi, e visto che stavolta la cosa mi riguarda davvero da vicino ha effetto anche su di me…

 

Rozen: … visti gli atti e tutte le possibili alternative disponibili… Suigintou, ora tocca solo a te esprimere la tua concreta decisione.

 

Suigintou: Io… io ho già fatto la mia scelta. Il mio posto è qui.

 

Rozen: Qui con… lui per caso?

 

Non capisco a cosa si riferisca, almeno fino a che non noto che ho afferrato la mano di Ryu. Quando sono tesa sono solita stringere la mano di chi mi è di fianco, e stavolta c’è lui.

 

Suigintou: E-ecco, veramente…

 

Misato: Ora capisco… tesoro, ti ha messa incinta.

 

Sento le guance andarmi a fuoco, ed anche Ryu credo provi la stessa cosa.

 

Suigintou: MAMMA! Ma ti sembrano cose da dire?! Io NON sono incinta! Voglio solo rimanere a Tokyo!

 

Alice: Cara, non c’è bisogno che ti vergogni, è un processo naturale in fondo, e se ce ne metti al corrente fai solo il tuo bene.

 

Suigintou: Ma come devo parlarvi, italiano? Ryu, ti prego, dì qualcosa almeno tu!

 

Ryu alza le mani, manco lo avessi minacciato con una pistola.

 

Ryu: Hey, io non ti ho toccata, non in senso letterale ma non ho alzato un dito su di te.

 

Rozen: Non mi sembra ci voglia un dito per mettere incinta una ragazza… in ogni modo, visto che è stato appurato che Suigintou non è incinta, come dimostra ampiamente il loro imbarazzo all’argomento, e, cosa ancor più importante, che la decisione della ragazza è rimanere a Tokyo direi che il caso è chiuso. Mi dispiace signora, ma come vedete vostra figlia ha scelto, proprio come volevate fin dall’inizio. So che potrebbe bruciarvi il fatto che non abbia scelto voi, ma credo che non avrà rimpianti per ciò che ha fatto.

 

Misato: Non posso negarlo… beh, in fondo le abbiamo chiesto noi di decidere…

 

Alice: Bene ragazzi, potete tornare in classe.

 

Usciamo dall’ufficio, ma mamma mi si avvicina e chiede.

 

Misato: Scusa Suigintou, potrei un attimo parlarti a quattr’occhi?

 

Faccio segno a Ryu di avviarsi, lasciandomi sola con mia madre.

 

Suigintou: Se vuoi che cambi idea stai solo sprecando tempo.

 

Misato: Non è questo, so che quando prendi una decisione bisognerebbe spaccarti la testa per farti demordere. Volevo solo dirti di passare per casa dopo la scuola, possibilmente da sola. devo darti una cosa importante.

 

Suigintou: Va bene, ci vediamo dopo allora.

 

Mentre mi avvio in classe l’ora d’arte finisce, lasciandoci solo un’ora di chimica da affrontare prima della fine delle lezioni. Oggi Ryu ha il pomeriggio occupato dal club di kendo, mentre Koyomi ha le prove col coro, perciò potrò andare a casa a vedere cosa mi vuole dare mamma.

 

L’ultima ora la passo sonnecchiando sul banco, e subito dopo che la campanella suona mi avvio verso quella che ero solita chiamare casa. L’atrio è pieno di valigie, probabilmente mamma era già pronta per partire per Osaka, solo che il suo sarà un viaggio solitario.

 

Misato: Ben arrivata.

 

Suigintou: Cosa volevi darmi?

 

Mia madre prende un trolley e me lo lascia davanti.

 

Misato: Qui ci sono alcuni dei tuoi vestiti, immagino che l’altra volta avessi fatto tutto in fretta e furia e dimenticato molta roba. Comunque la cosa più importante è in fondo a tutto.

 

Suigintou: Che diamine c’è di così importante? Sembra possa salvarmi la vita da come ne parli.

 

Misato: In un certo senso si. Sono dei pigiami di flanella.

 

La guardo incredula. Davvero dice sul serio?

 

Suigintou: Pigiami di flanella? Ad aprile?

 

Misato: Quando vivi con un ragazzo non si sa mai quello che possa accadere. So che potranno essere fastidiosi talvolta, ma credo che quei cosi spegnerebbero sul nascere il desiderio sessuale di chiunque. In fondo Ryu avrà pur sempre delle esigenze di un certo tipo, e visto che non voglio diventare nonna troppo precocemente…

 

Suigintou: Mamma, da quand’è che hai sviluppato una mente talmente deviata?

 

Misato: Credo da quando vi ho visti per la prima volta in casa da soli. Ma lui vive da solo?

 

Suigintou: No, c’è sua sorella minore con lui.

 

Misato: Meno male, almeno questo dovrebbe tenerlo a freno più facilmente.

 

Suigintou: Ma mamma! Ryu non è un maniaco sessuale! Da quanto ho capito di lui non riuscirebbe nemmeno a baciare una ragazza che non ama!

 

Misato: Infatti è questo il problema, se è innamorato di te e ti vede disponibile in casa sua potresti passare un guaio.

 

Mi copro la faccia con una mano. Va bene che una mamma ha a cuore i sentimenti della propria figlia e tutto il resto, ma qui mi pare si esageri!

 

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Capitolo 28
*** XXVIII) Lacrime nascoste ***


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XXVIII)               Lacrime nascoste

 

Cavoli, stanotte fa un caldo tremendo… meno male che non ho messo il pigiama che mi ha dato mamma o sarei messa peggio di un ghiacciolo messo sotto una lente d’ingrandimento in piena estate…

 

Afferro il telefonino e guardo l’orario… quasi le tre di notte? Fantastico, ora per addormentarmi di nuovo ci vorrà un sacco…

 

Seppur a malavoglia mi alzo dal letto per andare in cucina. Ora capisco perché Koyo porta sempre una bottiglia d’acqua con se quando va a dormire, devo prenderla d’esempio anch’io, almeno dalla prossima volta evito di andare un attimo in cucina per via dell’afa aggressiva…

 

Nonostante la cucina non sia molto lontana sembra passare un’eternità prima che riesca ad aprire il frigo e sentirmi improvvisamente rinfrescata. Prendo una bottiglia e decido di portarla di sopra, dovesse di nuovo venirmi sete…

 

Nel tornare in camera passo davanti al divano, dove Ryu è disteso a riposare. Oggi aveva il lavoro in pizzeria, sarà tornato più o meno un’ora e mezza fa…

 

Mi dispiace addossargli tutto il peso di sostenere sia me che sua sorella, non deve essere facile. Dovrei cercarmi anch’io un lavoro, almeno non sarei solo un peso extra per lui.

 

Mi avvicino per rimboccargli la coperta, quando mi accorgo che qualcosa brilla leggermente sul suo volto.

 

Quella… quella è una lacrima…

 

Ora capisco come fa a non dar mai peso al suo passato ed a tutti i problemi che ha…

 

La notte è il suo rifugio, e quando nessuno lo vede può sfogare tutta  la sua tristezza in un pianto silenzioso.

 

Un pianto che però è diverso da quelli di molte persone, che piangono solo per essere commiserate dagli altri e cercare attenzione.

 

Il suo è un pianto di dolore vero, che però mostra l’orgoglio di un guerriero, perché non permette a nessuno di essere visto.

 

Gli asciugo le lacrime delicatamente per poi tornare in camera con uno spirito del tutto diverso di quello con cui sono scesa…

 

La visione di quelle lacrime versate dall’unica persona che credevo quasi incapace di tale atto però continua a perseguitarmi, e per tutta la giornata. Infatti la prof mi ha anche sgridata un paio di volte in classe, ma non potevo farci niente.

 

Quando torneremo a casa devo chiedergli perché piange di nascosto. Prima erano solo lui e sua sorella, ma ora ha anche me e le altre al suo fianco e credo abbia capito che di noi può fidarsi o non lascerebbe che Koyomi passasse giornate intere nelle nostre case…

 

Arrivati a casa cerco di parlargli, ma lui si butta pesantemente sul divano e sbuffa.

 

Ryu: Suigintou, oggi prepara solo per te. Stanotte abbiamo finito verso le due e mezza, preferisco dormire un po' prima di andare da Enju.

 

Suigintou: Vedi che se ti serve puoi usare il letto per…

 

Non ho il tempo di finire che mi si addormenta sul divano. Deve essere davvero distrutto per crollare così.

 

Ho un solo dubbio… se ha lavorato fino alle due e mezza ed io mi sono alzata poco prima delle tre QUANDO ha pianto esattamente?

 

La risposta non si fa attendere.

 

Non è lui a piangere, o almeno non vorrebbe farlo.

 

Probabilmente in questi anni ha messo così a dura prova se stesso che il suo corpo ha trovato un solo modo per sfogare la tristezza.

 

Piange nel sonno. Senza freno ed inconsciamente

 

Da quando l’ho conosciuto ho iniziato a credere che Ryu non fosse proprio umano, ma ora come ora… mi accorgo che è più umano di quanto potessi credere.

 

Ora capisco perché il suo cuscino aveva un odore salmastro… era l’odore delle sue lacrime, che, contro la sua volontà, uscivano dai suoi occhi senza alcun controllo di notte, quando nemmeno lui sapeva di piangere.

 

Prendo dalla borsa un opuscolo ed inizio a sfogliarlo. Non voglio essere un peso inutile e manterrò fede a quanto ho deciso stanotte. Troverò un lavoretto anch’io, ma ora voglio anche un’altra cosa.

 

Ryu è la colonna portante del mondo di Koyomi, ma da solo non potrà mai farcela.

 

E per questo io voglio essere un ulteriore sostegno a quella colonna. Se c’è qualcuno che può e deve essere il sostegno di Ryu… quella sono io.

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Capitolo 29
*** XXIX) Coloro che non ci sono più… ***


XXIX)  Coloro che non ci sono più…

 

Stanotte non riesco proprio a prendere sonno. Fuori piove a dirotto e tuona spesso, ma non sono i fulmini ad impedirmi di dormire.

 

Non so perché, ma ho uno strano senso di inquietudine. Come se stesse succedendo qualcosa, ma non capisco cosa…

 

Visto che già so che mi ci vorrà molto per sentire i primi accenni di sonno esco dalla camera e scendo per andare in cucina. Almeno inizio a preparare qualcosa da mangiare per Koyomi, domani la sua classe andrà a visitare qualche museo e voleva che le preparassi il pranzo…

 

Una volta giù noto che Ryu non è sul divano, e questo è insolito. Oggi ha lavorato da Enju, e se fosse uscito con qualcuno me lo avrebbe detto, almeno credo…

 

Mi accorgo di un sottile fascio di luce proveniente da una porta che, però, non so cosa contenga. L’unica volta che ho tentato di entrarci era chiusa a chiave, e questa cosa mi rende estremamente curiosa…

 

Mi avvicino ed apro lentamente. Ryu è in piedi davanti ad un mobiletto, ma appena sente la porta cigolare si volta verso di me. Ha gli occhi lucidi e sul mobiletto c’è una bottiglia di limoncello lasciata a metà.

 

Il ragazzo inizia a muoversi verso di me. Dal mio canto io non riesco a fare altro che irrigidirmi e chiudere gli occhi. Non so cosa intenda fare né voglio immaginarlo. Anche se in effetti so cosa potrebbe farmi…

 

Dovevo dare retta a mamma ed infilarmi uno di quegli orrendi pigiami di flanella!

 

L’unica cosa che però sento è il chiudersi della porta alle mie spalle.

 

Ryu: Come mai sei sveglia a quest’ora?

 

Sentirlo parlare mi calma un po'. Per lo meno ha ancora la mente lucida…

 

Suigintou: Ecco… non riuscivo a dormire ed allora…

 

Ryu: Per fortuna non c’era Koyomi al posto tuo…

 

Mi guardo attorno, ma non c’è molto da guardare. In pratica è un ripostiglio con una piccola finestra in cima. Oltre ad una cassapanca, un divanetto ed il mobiletto le uniche cose che noto sono due foto ed una piuma rossa.

 

Suigintou: Che stanza è questa?

 

Ryu: Una stanza che preferirei rimanesse segreta, almeno per ora.

 

Suigintou: Come mai?

 

Ryu: Ho i miei motivi.

 

Suigintou: E Koyomi? Lei ha mai visto cosa c’è?

 

Ryu: No. Durante il trasloco Koyo era con gli amici, perciò non sa cosa ci sia qui. Le ho detto che questa è la stanza per la manutenzione delle tubature, perciò non si interessa di entrarci, ma per sicurezza la tengo chiusa e nascondo la chiave.

 

Suigintou: Non capisco… da come ne parli mi pare quasi sia una tradizione…

 

Ryu: In un certo senso lo è.

 

Suigintou: E perché Koyo non dovrebbe entrare qui?

 

Ryu non mi risponde. Si limita a prendere una delle foto lasciate sul mobiletto ed osservarla.

 

Ryu: Perché qui nascondo ricordi che celo quasi a tutti.

 

Mi avvicino al ragazzo, ormai senza timore che possa succedermi qualcosa, e scruto le due persone raffigurate nell’immagine.

 

Mi basta vedere l’abito bianco della donna per capire a cosa si riferisce, e soprattutto il motivo.

 

Suigintou: Loro… loro sono i tuoi genitori?

 

Ryu: Già…

 

Prendo in mano la foto e la osservo con calma. Se non fosse per il colore degli occhi ed il taglio di capelli Ryu e suo padre sarebbero due gocce d’acqua.

 

Sua madre però è quella che mi lascia senza parole.

 

Nell’immagine sembra una persona estremamente delicata, che potrebbe frantumarsi appena la si tocca, ma, non so, forse è questo senso di fragilità che la fa sembrare davvero stupenda.

 

Infine è proprio un particolare della donna a catturarmi.

 

I suoi occhi.

 

Rossi.

 

Come quelli di Ryu.

 

Come i miei.

 

 Forse è per questo che non si fa problemi a dirmi che gli piacciono i miei occhi. Perché nel mio sguardo rivede quello di sua madre…

 

Suigintou: Tua madre… è davvero bellissima.

 

Ryu: È quello che ho pensato anche io quando l’ho vista la prima volta.

 

Suigintou: Se… se non ti dà fastidio, ecco… vorrei sapere qualcosa su di loro… e su di voi due. Riguardo alla vita che facevate prima di trasferirvi qui…

 

Entrambi ci sediamo sul divanetto. Probabilmente non ha mai fatto parola di quello che è accaduto prima d’ora, e non mi stupirei se non volesse parlarmene.

 

Ryu: Se proprio ci tieni lo farò, ma devi promettermi che non ne farai parola con nessuno.

 

Suigintou: Va bene. Te lo prometto.

 

Ryu: Ok… da dove dovrei iniziare?

 

Suigintou: Direi… dall’inizio. Da come si sono conosciuti.

 

Ryu ridacchia, anche se si capisce che non ha molto di cui essere lieto.

 

Ryu: Hai scelto bene. Immagino sia la parte più bella del racconto. In effetti è l’unica che mi piace. Allora… mamma e papà si sono conosciuti al liceo. Mio padre era nel club di fotografia, dove incontrò Mitsu, la mamma di Kana.

 

Suigintou: Che strana coincidenza… ecco perché ha detto che somigliavi a qualcuno a carnevale.

 

Ryu: Lei e papà erano molto amici, anche perché condividevano la stessa passione per la fotografia. Mamma era compagna di classe di Mitsu e molte volte era costretta a farle da modella per le foto. È così che mio padre la conobbe, attraverso alcune foto che la sua amica gli mostrò. Mitsu gli stava illustrando tutto ciò che aveva fatto per ottenere gli effetti luce e riflesso che voleva, ma lui non la stava proprio ascoltando. La fotografa si accorse che era assente e capì anche il perché, perciò lo stuzzicò un po' dicendogli che, se voleva, poteva fargli conoscere la modella. Inutile dirti che non se lo fece ripetere due volte. Mio padre poi è sempre stato un tipo che non si tiene per sé nulla e cercò da subito di ritagliarsi uno spazio speciale nel cuore di mia madre, ma non gli fu affatto facile. Non che a mamma non piacesse papà, ma… beh, aveva un suo problema…

 

Suigintou: Davvero? Sai, almeno all’apparenza non mi pare. Per caso non si piaceva?

 

Ryu: No, non era lei il problema, o meglio, il suo problema era qualcosa che nessuno vorrebbe.

 

Suigintou: Parla chiaro o non capisco.

 

Ryu: Mamma era gravemente leucemica, per questo non voleva stringere molti legami con gli altri.

 

 

Qualcosa mi dice che devo smetterla di chiedergli di parlare chiaramente. Ogni volta che lo faccio rischio di subire un infarto!

 

Suigintou: Mi dispiace… ma… come hanno fatto i tuoi a sposarsi?

 

Ryu: Beh, posso dire di aver preso un paio di cose da papà. Era un testone, terribilmente ostinato e persistente, ma questa qualità gli è servita e, come avrai visto, la sua persistenza ce l’ho anche io. Per più di un anno dal loro primo incontro tentò e stratentò di convincerla per lo meno ad uscire con lui, in ogni modo e con ogni mezzo. Mamma allora tentò di dissuaderlo dicendogli della sua malattia. Chiunque avrebbe avuto dei ripensamenti, almeno qualcuno di sano di mente, ma lui no. Mia madre si aspettava un momento di spaesamento da parte sua, ma ci fu tutt’altro. Ne approfittò per darle il suo primo bacio, spiazzandola del tutto, e le disse “E allora? Se davvero potresti lasciare questo mondo in ogni istante non sarebbe meglio viverli tutti a pieno? Non so quando potrà accadere, ma quando accadrà vorrei essere al tuo fianco e dirti “Sono qui, e sono felice di aver vissuto con te ciò che non avrei mai voluto vivere con altri.”.

 

Suigintou: Tua madre deve aver avuto un colpo quando è successo.

 

Ryu: Un colpo è poco. Era così shockata che non riusciva nemmeno a pensare. Alla fine però si trovò costretta a cedere. Papà mi disse che la loro vita cambiò del tutto mentre frequentavano l’università. Mamma studiava letteratura e lingue straniere e si era appassionata all’Europa, ma in particolar modo all’Italia, perciò quando ci furono le vacanze partirono. In questa stanza ci sono praticamente tutti i loro ricordi del loro viaggio. Quando poi arrivarono a Roma riuscirono, non so come abbiano fatto, a far si che il loro matrimonio fosse celebrato dal papa!

 

Suigintou: Ora capisco da chi hai preso… i tuoi dovevano essere capaci di realizzare l’impossibile!

 

Ryu: Lo credo anche io. Peccato che non mi ricordi molto… soprattutto di mamma…

 

Suigintou: Perché, quand’è che sono morti?

 

Ryu: Mia madre è morta poco dopo che sono nato. Seppi tutto da mio padre quando lo trovai in una stanza simile a questa che aveva preparato lui nei mesi dopo la morte di mamma. Mi fece vedere per la prima volta una foto di lei e mi disse che ogni anno, durante l’anniversario della sua morte, si chiudeva in quella stanza a ricordarla. Sai, durante la loro vacanza-viaggio di nozze mamma scoprì l’esistenza del limoncello e le piacque così tanto che finì con l’ubriacarsi da quanto ne bevve. Non contenta di ciò ne fece una buona scorta, anche se finora ne è stata aperta solo una.

 

Suigintou: Quindi tuo padre ricordava tua madre guardando le sue foto e bevendo il suo liquore preferito.

 

Ryu: Esatto. Quando poi entrai anche io in questa specie di rituale papà prese l’abitudine di lasciare in un bicchierino una pallina di gelato al limone dopo cena e farla sciogliere prima di chiuderci nella stanza. Ora però anche lui non c’è più, perciò… diciamo che ho deciso di fare le sue veci. Non so come, ma mescolare il gelato con il liquore che beveva lui in un certo senso mi fa sentire più vicino ad entrambi, a comprenderli meglio, soprattutto mio padre…

 

Suigintou: Ed io che pensavo ti stessi scolando tutta la bottiglia…

 

Ryu: In effetti dal tuo punto di vista è facile fraintendere… è già successo una volta in effetti…

 

Suigintou: Cioè ti hanno visto? E chi?

 

Ryu: La risposta è lì.

 

Ryu indica il mobiletto, anche se credo voglia intendere la seconda foto. La prendo e la osservo. Ritrae una Koyo decisamente più piccola e paffutella, Ryu ed un ragazzino biondo con un fazzoletto rosso piuttosto familiare al braccio.

 

Suigintou: Chi è lui?

 

Ryu: Si chiama Yoake. Era il mio miglior amico prima che mi trasferissi. Anche se forse è meglio dire che fosse l’unico amico che avessi.

 

Suigintou: Quindi è lui quello che ti ha scoperto prima di me.

 

Ryu: Infatti. Quattro anni fa venne a casa mia e decise di rimanerci tutta la notte., guarda caso era proprio questo giorno. Normalmente avrei aspettato che si addormentasse come facevo con Koyomi, ma… era una di quelle persone che hanno grossi problemi a prendere sonno ed ancor di più ad alzarsi al mattino, e questo mi causò non pochi problemi. Cercai di non dare nell’occhio e feci finta di andare in bagno mentre lui guardava un film, ma si accorse che stavo prendendo la chiave da… dove l’avevo messa quella volta? Beh, non importa. Fatto stà che mi beccò e fui costretto a dirgli tutto. Da allora condivise con me questo rituale, anche se lui si asteneva anche dal provare il liquore. Non amava le cose aspre. Mi ricordo che ogni anno poggiava davanti alla foto dei miei genitori quella piuma…

 

Lo sguardo mi cade sulla piuma rossa lasciata sul mobiletto. Anche lei allora ha un significato particolare…

 

Ryu: … e si metteva a pregare. Credeva appartenesse ad una fenice ed il suo scopo era invocarla affinché usasse le sue piume per resuscitare mamma e papà.

 

Predo delicatamente la piuma e la rigiro tra le dita.

 

Suigintou: Come lo capisco… abbiamo entrambi la convinzione che…

 

Mi zittisco un attimo, anche se probabilmente mi sono tradita, lo so già. Finora solo io, Shinku e Megu sappiamo di… beh, quella cosa ed è già imbarazzante di suo…

 

Ryu: Che convinzione?

 

Suigintou: Niente! Chi ha detto qualcosa?

 

Ryu: Fammi indovinare, ha a che fare con quel cofanetto che hai preso nella cassaforte di casa tua, vero?

 

Suigintou: … Come hai fatto a…

 

Ryu: Avevi detto che era una cosa personale e che non avrei potuto capire, quindi immagino sia un ricordo d’infanzia o qualcosa del genere…

 

Direi che ha davvero indovinato stavolta…

 

Ryu: Di cosa si tratta?

 

Mi alzo dal divanetto ed esco dalla stanza, diretta a quella che, momentaneamente, anche se momentaneamente probabilmente si trasformerà in un “fino a tempo indeterminato”, è la mia camera. Una volta dentro prendo il mio cofanetto e lo porto giù, quindi lo porgo a Ryu.

 

Suigintou: Apri.

 

Il ragazzo aspetta un po’, poi, confermato che voglio davvero sappia cosa contiene, apre il cofanetto.

 

Una piuma bianca.

 

Ecco cosa nascondo praticamente a tutti, forse più per vergogna che per altro. O forse perché vorrei che questo mio ricordo rimanga inalterato, come la prima volta…

 

Ryu: Una piuma anche tu? Che significa?

 

Suigintou: Anch’io come il tuo amico credevo che questa piuma fosse qualcosa di più di quello che appare. Quando ero piccola questa piuma scese dal nulla e mi si poggiò in testa. Furono Megu e Shinku ad accorgersene mentre giocavamo. Non so perché, ma ho sempre pensato fosse una delle piume del mio angelo custode… infantile, vero?

 

Ryu: Non è infantile, è bello credere in queste cose. A volte ti rendono la vita migliore di quello che è…

 

Suigintou: Come mai non parli mai di lui? È il tuo migliore amico in fondo, scommetto che alle altre piacerebbe conoscerlo.

 

Ryu: Direi che è più esatto dire che sarebbe piaciuto anche a loro…

 

Suigintou: … Non dirmi che anche lui…

 

Ryu: Non sapeva nemmeno lui di essere malato. Aveva la stessa malattia di mamma. I suoi genitori non gli avevano detto nulla perché volevano che vivesse normalmente, come tutti gli altri ragazzi della sua età. Mi dissero tutto solo dopo il suo funerale, e furono loro a darmi la piuma ed il suo fazzoletto. Per lui significavano davvero molto… Fu allora che vendetti casa e ci trasferimmo qui.

 

Ryu prende un bicchiere dal mobile di fronte a noi e versa del liquore al suo interno, per poi porgermelo.

 

Suigintou: Che c’è, vuoi farmi entrare nel tuo rituale personale?

 

Ryu: Veramente volevo sapere che ne pensavi…

 

Suigintou: Siamo entrambi minorenni, lo sai?

 

Ryu: Questo non è bere per ubriacarsi, è solo un modo per ricordare qualcuno. Almeno lo è per me.

 

Prendo il bicchiere e lo svuoto. Ha un sapore un po’ aspro, ma nonostante ciò non è affatto male. Comunque rimane troppo forte per una che non ha mai bevuto in vita sua alcolici.

 

Suigintou: Ora capisco perché tua madre si è ubriacata. Deve essere stato troppo per lei.

 

Ryu: Probabilmente hai ragione. Si è fatto tardi ormai, credo sia meglio andare a dormire o domani dormiremo in classe.

 

Ryu chiude nuovamente la porta a chiave ed io torno di sopra. Mi butto sul letto, ma mi viene difficile prendere sonno.

 

Un altro elemento del passato di Ryu è affiorato, e questo mi lascia senza parole e mi distrae dal sonno. È davvero un ragazzo incredibile, non credo che ci siano molte persone capaci di sopportare questo genere di cose senza fare affidamento sugli altri.

 

C’è una cosa però che non mi quadra. Koyomi ha sei anni in meno di Ryu, però lui ha detto che sua madre è morta poco dopo la sua nascita.

 

È probabile che nemmeno lui ricordi bene quei momenti della sua infanzia. In fondo è comprensibile. Non può chiamarsi infanzia, una come la sua…

 

NDA: Chiedo venia se in questi mesi non ho aggiornato, ma ero davvero preso da un potentissimo calo di ispirazione… spero di poter aggiornare più frequentemente da ora in poi ^^’.

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Capitolo 30
*** XXX) Sangue non Vincolante ***


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XXX)               Sangue non Vincolante

 

Ryu: Sul serio? Ha fatto una cosa del genere?

 

Suigintou: Lo so, è strano, ma te lo giuro! E poi devo ammettere che è stato anche bravo…

 

Ryu: Puoi dire quello che vuoi, ma Takuya che fa un balletto classico con tutù rosa in gita non riesco proprio ad immaginarmelo!

 

Suigintou: Beh, nemmeno lui si sarebbe mai visto così, ma nemmeno poteva immaginare che Ayumi fosse un’esperta di picchiaduro. L’ha praticamente fatto a pezzi al gioco di Soul Eater!

 

È bello riuscire a rilassarsi di tanto in tanto, soprattutto ora che manca più o meno un mese di scuola.

 

Io e Ryu stiamo aspettando che Koyomi e Megu finiscano col club di canto, quindi le stiamo aspettando nello spiazzo davanti scuola. Oggi facciamo festa da Kana per un motivo non precisato, ed oltre noi due solo loro mancano. E poi ho anche trovato un lavoro part-time ad un fast food non molto lontano dal negozio di Enju…

 

Mentre parliamo noto una donna avvicinarsi. Non mi pare di averla mai vista finora, ma non sarebbe una novità se in realtà non l’avessi mai notata. La cosa strana è che sembra stia osservando Ryu…

 

Alla fine si avvicina e chiede.

 

?: Scusate, per caso conoscete Ryu e Koyomi Kaikage?

 

Ryu: Sono io Ryu. Lei chi è?

 

La donna lo abbraccia. Non capisco il motivo di tutto ciò ma per qualche motivo non mi piace quello che sta accadendo.

 

Ryu: Ma che…

 

?: Sono io, Ritsuko. Tua madre.

 

L-la madre di Ryu? Ma come…

 

La donna non ha il tempo di finire la frase che Ryu la allontana. Il gesto con cui l’ha fatto però non è da lui. Solitamente allontanerebbe con calma la persona e la prenderebbe a ridere, stavolta invece l’ha praticamente spinta via da se, rischiando anche di farla inciampare.

 

Ryu: Avete sbagliato persona. Mia madre si chiama Kairi. Non conosco nessuna Ritsuko. Andiamo Gin.

 

Ryu si dirige verso la porta, e stavolta… provo qualcosa che  non credevo di dover mai provare nei confronti di Ryu…

 

Paura.

 

Per la prima volta ho davvero paura di Ryu…

 

I suoi occhi… quegli occhi capaci di catapultarti dappertutto ora… ora trasmettono qualcosa di tremendo…

 

Nemmeno quando papà tentò di portarmi via l’ho visto così. Sembra capace di smembrarti con il solo sguardo…

 

Lo sguardo di chi è pronto ad uccidere.

 

La donna lo afferra per un braccio, Ryu si volta di scatto e…

 

Un… un pugnale?

 

Camera sua ne è piena, ma… non credevo che oltre al suo coltellino multiuso portasse qualcosa del genere con se. Per fortuna la parte affilata della lama è rivolta contro di lui o le avrebbe tagliato la gola di certo.

 

Ritsuko: Ma questo…

 

Ryu: Ora stammi a sentire. Sparisci per sempre dalla mia vista, la prossima volta potresti non averne la possibilità. Sono stato chiaro?

 

Ryu la lascia e si dirige all’interno della scuola. Non riesco a fare altro che seguirlo. Anche se mi fa paura ho bisogno di spiegazioni.

 

Suigintou: Ryu, cosa significa tutto questo?

 

Ryu: Niente.

 

Mi fermo nel corridoio, afferrandogli la mano. Temevo potesse minacciare anche me, ma per fortuna non fa nulla del genere.

 

Suigintou: Ryu… finora ti sei fidato di me. Mi hai anche raccontato il tuo segreto più grande. Non ti fidi più di me?

 

Ryu: No. Hai ed avrai sempre la mia fiducia.

 

Suigintou: Se non mi parli però non posso ricambiare… prima mi hai terrorizzata. Dovrei vivere con la paura di poterti trovare davanti a me con un coltello in mano? Non avevo nemmeno idea che tu ne avessi uno con te!

 

Ryu: … Suigintou…

 

Suigintou: Si?

 

Ryu: Forse avresti fatto meglio a rifiutare quel giorno ed andare a vivere da una delle ragazze… probabilmente ti avrei risparmiato molto…

 

Suigintou: Non cambiare discorso. Ormai non si può più tornare indietro. Ora però voglio delle risposte. Chi era quella donna? Perché dice di essere tua madre?

 

Ryu: Ritsuko non è mia madre. Può anche andare all’inferno per quanto mi riguarda.

 

Suigintou: Non capisco…

 

Ryu: Io e Koyomi non siamo fratello e sorella come Shinku ed Hina. In realtà sono il suo fratellastro.

 

Suigintou: Fratellastro? Ma allora lei…

 

Ryu: Si, è la madre di Koyomi.

 

Mi sento improvvisamente mancare il respiro. Sento come se avessi dimenticato come si respira. Non avrei mai immaginato che Ryu fosse il fratellastro di Koyomi. È vero, non si somigliano molto, mentre invece Ritsuko e Koyomi si assomigliano molto, ma… da come agivano l’uno verso l’altra non avrei mai immaginato qualcosa del genere…

 

Suigintou: Allora non eri confuso quando hai detto che tua  madre è morta prima che potessi conoscerla… cosa sa Koyomi a riguardo?

 

Ryu: Praticamente nulla. Non ricorda nemmeno, per fortuna…

 

Suigintou: Puoi…

 

Ryu: Non sei obbligata a sapere. Finora ti ho fatto carico di troppi problemi per…

 

Suigintou: Ryu, tu non mi hai fatto carico di niente! Quello che mi hai raccontato è qualcosa riguardo il tuo PASSATO, qualcosa che sei riuscito a superare DA SOLO! L’unica cosa che hai fatto è aprirti con me, e questa è una cosa normalissima da fare tra persone che si vogliono bene! Tu invece mi hai aiutata con un problema del mio PRESENTE! Se c’è qualcuno che ha fatto carico di qualcosa a qualcuno quella sono io! Ora però basta, non voglio essere solo un peso. Ora voglio aiutarti con questo tuo problema, con tutte le mie forze. Ma per farlo ho bisogno di sapere come è iniziata questa storia.

 

Ryu guarda alla finestra. Probabilmente si sta assicurando che quella donna se ne sia andata.

 

Ryu: E pensare che l’avevo davvero creduta mia madre…

 

Suigintou: Come è entrata nella tua vita?

 

Ryu: Quando mamma morì io ero piccolo, questo lo sai già. Non aveva mai pensato molto a cosa avrebbe fatto se si fosse ritrovato solo senza di lei, ed in quel momento non solo sua moglie era scomparsa, ma doveva anche occuparsi di un neonato. Aveva paura di non essere capace di allevarmi, che senza due figure genitoriali sarei cresciuto troppo diversamente dagli altri bambini, perciò cercò una donna che potesse fare le veci di una madre. In pratica cercava una tata ed ha trovato Ritsuko.  Non so come, ma anche se continuò ad amare mamma come sempre decise di risposarsi con lei quando avevo più o meno due anni. Immagino che la vicinanza ed il fatto che lei si occupasse di me lo abbiano convinto che era la donna giusta per ricominciare. Senza accorgersene aveva appena accolto in casa una serpe velenosa. È stata un’ottima attrice, nessuno avrebbe mai creduto che lei potesse abbandonare dei bambini da soli…

 

Suigintou: A proposito… mi hai detto che tuo padre è morto, ma non mi hai detto come…

 

Ryu: Come Mitsu anche lui era un fotografo. Più o meno sette anni fa si trovava su una collinetta per fare delle foto a dei novelli sposi e scoppiò improvvisamente a piovere. Fu colpito da un fulmine mentre portava l’attrezzatura in macchina… l’unica cosa che mi consola è che è morto facendo ciò che amava.

 

Suigintou: E dopo… cosa è successo?

 

Ryu: Non sapevo nulla di quello che era successo a papà. Lei ci disse solo che avrebbe fatto tardi. Il mattino seguente però lei era scomparsa, e con lei tutto ciò di valore che c’era in casa. Le uniche cose di valore che si salvarono furono quelle nella stanza segreta.

 

Stringo i pugni in silenzio.

 

Non può essere possibile una cosa del genere. Non posso credere che qualcuno abbia abbandonato due bambini il giorno dopo la morte del padre!

 

Suigintou: Sei sicuro che…

 

Ryu: So cosa pensi. Forse era semplicemente confusa dalla morte di papà ed ha agito di impulso. Ma io non credo. Avrei anche potuto capire se avesse abbandonato me, che non ero altro che un bagaglio lasciato dal vecchio matrimonio di suo marito, ma non posso fidarmi di chi ha abbandonato anche il sangue del proprio sangue a sé stesso, e nelle condizioni in cui versava!

 

Suigintou: Che era successo a Koyomi?

 

Ryu: Diversamente da ora lei era debolissima. Nonostante il parto fosse stato normale la tennero in incubatrice quando nacque. Il suo sembrava un parto prematuro di tre mesi. Fino al trasferimento si ammalava spesso, ricordo che anche la malattia più banale mi sembrava terribile per lei. Ogni volta che si ammalava aveva la febbre altissima e difficoltà a respirare. Vederla così mi faceva sentire come se stessi per morire. Avevo così paura che si ammalasse che appena avevo qualche linea di febbre mi chiudevo in isolamento in camera mia.

 

Non avrei mai detto che Koyo quando era bambina fosse cagionevole di salute. Probabilmente è a causa dell’intensità della sua malattia che le si è cancellata la memoria di quei tempi. Una vera fortuna per lei e Ryu…

 

Ryu: Quando papà morì aveva la varicella, ed una come lei senza gli antibiotici adatti sarebbe morta. Sapevo a cosa sarebbe andata incontro se non avessi fatto qualcosa, ma ero confuso. Papà non tornava e Ritsuko non c’era. A peggiorare la cosa ci fu una vicina di casa, che, non sapendo che Ritsuko era fuggita, venne a fare le condoglianze. In quel momento capii quello che era successo a papà e fui preso dal panico. Per mia fortuna papà è stato più bravo a crescermi di quanto pensasse. Grazie ad i suoi insegnamenti riuscii a riprendere il controllo ed a fare quello che andava fatto. Le medicine però di sicuro non sarebbero bastate fino a quando fosse guarita e dovetti arrangiarmi come potevo. Per fortuna sono sempre stato un tipo curioso, e quando c’erano dei lavori da fare in casa ero sempre presente, perciò trovai il modo per guadagnarmi i soldi per le medicine ed il cibo.

 

Suigintou:Non avevi altri parenti?

 

Ryu: Forse, ma non li ho mai visti. Anche negli album di foto non trovo nessun indizio su alcuni miei possibili parenti. Se ci fosse stato qualcuno forse avrei potuto chiedere aiuto, ma visto che non è stato così mi sono dovuto arrangiare.

 

Suigintou: cosa è successo poi?

 

Ryu: Koyo stava lentamente guarendo, ma Ritsuko non tornava, e questo mi creò alcuni problemi. Visto che non sapevo cucinare e l’idea di avvicinarmi ai fornelli non è che mi allettasse molto per molto tempo non feci altro che comprare cibi pronti. Mi vergogno ad ammetterlo, ma in quel periodo divenni anche un ladruncolo. Con quello che guadagnavo facendo la spesa per i vecchietti e con gli altri lavoretti quasi non potevo permettermi nemmeno cose basilari, figurarsi poi un lusso come i dolciumi. Però pensavo anche “io ho sempre avuto queste cose. Perché Koyo non dovrebbe averli anche lei?”. Così iniziai a rubare caramelle e quello che non potevo comprare, a tal punto che riuscivo benissimo a far sparire qualsiasi cosa grande quanto un pacchetto di sigarette in un istante. Ma queste sono solo giustificazioni insensate…

 

Suigintou: No, non sono giustificazioni! Lo so, rubare è sbagliato e spero tu abbia lasciato perdere ormai, però eri un bambino, non avevi nessuno di cui fidarti o che potesse aiutarti! Hai fatto quello che potevi per sopravvivere assieme a tua sorella, non avevi scelta! Dovresti essere orgoglioso di quello che sei diventato. Tua sorella ti adora, ti sei cresciuto da solo ed hai fatto cose che altri non avrebbero mai potuto nemmeno pensare di poter fare al posto tuo. Non mi importa se hai rubato delle caramelle, un portafogli o dei gioielli. Per me tu sei e rimarrai sempre la stessa persona stupenda che mi ha accolta senza chiedere niente in cambio.

 

Ryu: Sarà, ma quella parte della mia vita non mi piace per nulla.

 

Suigintou: Neanche a me, ma non preoccupartene. Ormai il passato è passato. Anche se mi chiedo come tu abbia fatto ad uscirne…

 

Ryu: Ne sono uscito grazie ad un muratore.

 

Suigintou: Come?

 

Ryu: Qualche mese dall’inizio di questo casino riuscii a trovare un lavoretto in un cantiere. Le uniche cose che dovevo fare era portare gli attrezzi ai lavoratori ed andare a comprare loro il pranzo. Uno di loro si insospettì troppo della mia sempre più frequente presenza. Era chiaro che non ero il figlio di uno dei suoi colleghi, ma non ero nemmeno un inquilino della palazzina che stavano rimettendo a posto. Inoltre saltavo spesso la scuola per andare a lavoro, e questo lo convinse a chiamare l’assistenza sociale. Non so ancora come ci sono riuscito, ma convinsi chi venne a casa a non portarci via da li. Però da quella faccenda ne ricevemmo solo del bene. Le tasse scolastiche e le spese per i libri sono ridotte praticamente all’osso, le spese mediche saranno rimborsate fino a che non saremo maggiorenni e non pago le tasse per i lavori che svolgo.

 

Suigintou: Sono tutte cose che ti sei meritato la vita prende e da, e visto che da te ha sempre e solo preso ti ha ripagato alla fine.

 

Ryu. Si, ma ora… temo sia venuta di nuovo ad estorcere qualcosa… e stavolta non posso permetterglielo.

 

Più che alla vita immagino si stia riferendo a Ritsuko, ma in fondo posso capirlo.

 

A confronto il mio problema non è stato nulla. I miei genitori sono rimasti insieme solo per me, nonostante tra loro fosse praticamente tutto finito, ed alla fine si è risolto tutto per il meglio ma per lui… per lui è diverso.

 

Nei momenti in cui aveva più bisogno era da solo, ad occuparsi di una bambina, alla quale non ha fatto mancare nulla.

 

Koyomi non è la sua sorellastra, né la sua sorella.

 

Per me, Koyomi è sua figlia. Ryu ha avuto un ottimo padre, che gli ha insegnato ad essere a sua volta un padre.

 

Minato, Kairi, vorrei tanto che poteste vedere com’è diventato vostro figlio. È vero, si trascura molto e probabilmente odia una parte di se stesso, ma per me è e sarà sempre un ragazzo fantastico ed un fratello adorabile. Sono certa che sareste orgogliosi di lui.

 

Ed altrettanto delusi da un’altra…

 

Non posso pensare che ci sia qualcuno disposto ad abbandonare due bambini. Non posso accettarlo!

 

Però… quella persona esiste. E l’ho vista poco fa.

 

Ora posso capire il perché di quello sguardo così feroce. Anche io avrei reagito così se mia madre mi avesse abbandonata.

 

Certe cose le si da per scontate, ma… non lo sono. E l’ho capito solo poco tempo fa.

 

Ryu: Ora sai tutto. Ti chiedo solo di non dire niente a Koyomi. Probabilmente quella donna non sa dove abitiamo, ma sa dove andiamo a scuola. Dovremo stare molto attenti. Lei ha tagliato i ponti con noi, e non sarò certo io a permetterle di ricostruirli.

 

Ryu guarda minacciosamente la lama del pugnale, come se fosse pronto ad usarlo in qualsiasi momento. Come se uccidere quella persona fosse la cosa meno grave da fare.

 

Suigintou: Ryu…

 

Ryu: Si?

 

Suigintou: Quel pugnale… dove lo hai preso? Non l’ho mai visto in camera tua…

 

Ryu: Fino ad oggi solo quattro persone sapevano della sua esistenza…

 

Suigintou: Non ti seguo…

 

Ryu: Questo pugnale era di mio padre. Lui e mamma durante il viaggio in Italia decisero di creare qualcosa di unico con le loro stesse mani. A Venezia mamma visitò la bottega di un mastro vetraio, che la aiutò a realizzare un’aquila di cristallo. Quella si trova nella stanza segreta. Papà invece a San Marino si fece aiutare da un fabbro a forgiare questo… probabilmente quando lo vidi la prima volta iniziai ad interessarmi alle armi bianche. Mi promise che quando sarei stato abbastanza grande me lo avrebbe regalato, e io in cambio gli promisi che non lo avrei mai preso fino a che lui non me lo avesse dato. Purtroppo però non ce l’ho fatta ed ho infranto la promessa. Quando scoprii che era morto entrai nella stanza segreta e lo presi. Speravo che in qualche modo mi avrebbe dato la forza di essere come papà, ma in quel momento l’unica cosa che riuscii a sentire fu il taglio che mi feci stringendolo.

 

Suigintou: No, non hai infranto il giuramento. Nel momento in cui hai capito che tu dovevi essere la colonna portante della famiglia sei diventato abbastanza grande da averlo. Anche tuo padre l’avrebbe pensata così. Ha usato quell’arma per trasmetterti la sua fiducia. Finché conserverai nel cuore il suo ricordo e terrai con te quell’oggetto lui non ti lascerà mai.

 

Ryu: … Gin…

 

Suigintou: Si?

 

Ryu: Grazie di tutto…

 

Suigintou: Ma… io non ho fatto niente.

 

Ryu: Forse a te non sembra, ma da quando sei entrata nella mia vita… mi sembra stia andando tutto per il meglio…e stai certa che non permetterò a Ritsuko di cambiare le cose.

 

Nel dire ciò rotea il pugnale, e la cosa mi fa notare delle incisioni sulla lama.

 

Suigintou: Scusa, posso vederlo un attimo?

 

Ryu non fa obiezioni. Se è vero che quest’arma è stata vista da sole quattro persone prima d’ora deve davvero fidarsi di me per permettermi di prenderlo così facilmente.

 

Dalla reazione di Ritsuko alla vista di questo pugnale immagino lei sia una delle quattro, quindi ci sono di certo Minato e Kairi, e la quarta persona è… Ryu. Questo vuol dire che né Yoake né Koyomi sanno della sua esistenza… o forse Ryu si è dato per scontato e il quarto era Yoake?  Beh, in fondo cosa importa ora?

 

Mi soffermo sull’iscrizione sulla lama. È in caratteri romani, ma non riesco a capire nulla che non sia inglese con questi caratteri.

 

Suigintou: Che lingua è?

 

Ryu: Latino. “Lascia che la tua Anima risuoni all’infinito, senza paura che il destino blocchi lo scorrere della tua vita.”

 

Suigintou: Da quando sai il latino?

 

Ryu: Non lo so. Fu papà a dirmi cosa c’è scritto, ed è grazie a questa frase che mi sono liberato del destino avverso.

 

Guardo anch’io fuori dalla finestra. Ritsuko sembra essersene andata.

 

Minato, anche se hai fatto un errore a risposarti con quella donna… ti stimo davvero profondamente.

 

Anche dopo che te ne sei andato hai lasciato a Ryu qualcosa che lo ha aiutato a sopravvivere… ed anche a vivere.

 

Invece io… grazie a te ho capito altro.

 

Ho capito che il sangue non è vincolante.

 

Un vincolo di sangue molte volte conta meno di quanto uno si aspetti. Perché i parenti non li scegli, e per questo possono tradirti nei modi più dolorosi…

 

Mentre un vincolo creato da sentimenti, come l’amicizia o l’amore che provo verso tutte le persone a me care… non può essere sciolto. Come una catena che si incrina, ma che, alla fine rimane sempre unita.

 

NDA: Spero stavolta di aver fatto abbastanza in fretta^-^. So che questi due capitoli sono deprimenti ma… mi dispiace, non sapevo come riempire gli spazi tra questi due avvenimenti XD.

 

Una precisione per Lady Sognatrice: so che ti sembrerà strano, ma in realtà sono un ragazzo. È vero, Rozen Maiden è un manga principalmente per ragazze, ma niente vieta anche ai ragazzi di guardarlo e trovarlo interessante XD. Al prossimo capitolo^-^

 

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Capitolo 31
*** XXXI) Kishin ***


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XXXI)               Kishin

 

Allora… aggiungere due bicchieri di latte, mescolare quindi con la farina…

 

Che cosa strana, non sono mai stata attratta dai lavori domestici, tanto meno cucinare, ma non so perché oggi mi è venuta la bizzarra idea di cucinare uno di questi dolci che ho visto su un ricettario.  Forse la molla che mi ha fatto venire questa idea è che come me c’è Hina e possiamo fare una sorpresa a Ryu e Koyo, visto che tutti e due sono fuori casa ed oggi non ho il part-time. O forse è perché in caso mi venga un macello posso occultare le prove. Credo, o  almeno spero, che Hina terrà la bocca chiusa in quel caso.

 

Sono tutta presa dal misurare lo zucchero, quando il suono del campanello mi prende alla sprovvista e mi fa cadere quasi tutto il barattolo su bilancia, tavolo e pavimento. Per lo meno non ne è caduto molto a terra ed il resto posso recuperarlo.

 

Lascio perdere per il momento e mi avvio alla porta, verso la quale si è precipitata la bambina. Non possono essere né Ryu né Koyo. Ryu finirà stasera verso le otto da Enju, mentre la sorellina quando va a fare compere non torna mai prima di aver girato per tre ore per il quartiere commerciale, ed ha lasciato casa da solo mezz’ora. La domanda è quindi: chi è che mi stava per far fare un’atrocità culinaria?

 

Appena arrivo alla porta, chissà perché, non mi stupisco che la persona che è appena arrivata sia solo fonte di guai.

 

Ritsuko.

 

Come avrà fatto a scoprire che abitiamo qui non me lo spiego, ma non le permetterò di interferire con le nostre vite.

 

Ora che Ryu non c’è sono io che ho il dovere di proteggere questo nostro mondo. E se sarà necessario lo farò alla maniera degli animali. Con tutta l’aggressività necessaria e senza mostrare alcun timore.

 

Ritsuko intanto sta abbracciando Hina. È facile che l’abbia scambiata per la figlia, dopotutto hanno la stessa età e sono tutte e due bionde, anche se il loro taglio di capelli ed il colore degli occhi sono diversi.

 

Ritsuko: Koyomi, tesoro mio, la mamma è tornata.

 

Hina: Signora, io non sono Koyo-chan.

 

Suigintou: Hinaichigo, vai in cucina. Ci parlo io con questa signora.

 

Hina: Oui na no.

 

Hina si libera dalla donna e va in cucina. Diversamente da me le piace un sacco cucinare, e spero si concentri sulla ricetta. Non voglio ascolti questa conversazione.

 

Suigintou: Cosa volete? In questo momento siamo occupate.

 

Ritsuko: Tu non sei quella ragazza che era con Ryu davanti scuola qualche giorno fa?

 

Suigintou: Si, e questa è casa nostra.

 

So che io abito ed abiterò qui solo fino ad un tempo indeterminato, ma per ora è questa quella che considero casa, e spero fraintenda, pensando che sia casa mia e di Hina.

 

Ritsuko: Davvero? Sai, è da un bel po’ che cerco Ryu e Koyomi, ed i miei informatori mi hanno confermato che abitano qui.

 

Suigintou: I vostri informatori?

 

Ritsuko: Ho assunto alcuni detective per sapere dove abitavano. Posso entrare?

 

Suigintou: Se cercate Ryu e Koyomi non ci sono e non torneranno affatto presto.

 

Ritsuko: Sbaglio o avverto dell’ostilità nei miei confronti?

 

Suigintou: So chi siete e cosa avete fatto, qualsiasi persona normale avrebbe questa reazione.

 

Ritsuko: Ah, è così? E cosa ti avrebbe detto Ryu?

 

Suigintou: Quanto c’era da sapere, ed anche se la cosa non mi ha toccata direttamente non potrò mai perdonarvi per quello che avete fatto.

 

L’atteggiamento di Ritsuko cambia improvvisamente. Non è più semplicemente spavalda, ma credo voglia sembrare aggressiva.

 

Peccato che con me queste cose non funzionano.

 

Ritsuko: Non mi interessa il tuo perdono. Una mocciosa come te non può capire una situazione come quella! Insomma, quando è successo ero una donna giovane e piacente, avrei potuto ricominciare la mia vita facilmente, ma rifletti bene: CHI mi si sarebbe mai avvicinato, sapendo che avevo già due bambini, uno poi non era nemmeno mio! Erano solo un peso, e tu cosa fai con un peso se non scaricarlo?

 

Inizio a tremare, ma dalla rabbia.

 

Un peso?

 

È così che considera due persone? Due bambini? Solo un peso?!

 

Se prima questa donna aveva un minimo di rispettabilità perché la consideravo una persona, dopo aver sentito questo non riesco nemmeno a considerarla umana!

 

Questa donna è il peggior Kishin che possa mai esistere.  Nessun altro dio demone potrebbe paragonarsi a lei!

 

Suigintou: Forse hai ragione. Non so come ci si possa sentire in una situazione del genere. Ma se c’è una cosa che ho imparato è che fuggire dai problemi non serve. E tu sei fuggita senza lasciare un briciolo di speranza a chi ti eri lasciata dietro! Nemmeno gli animali si comportano in questo modo! Io sono stata fortunata, anche se i miei genitori avevano iniziato a detestarsi hanno trovato la forza di rimanere insieme solo per me, e si sono separati solo dopo avermi dato la libertà di decidere della mia vita, dopo avermi dato tutto ed insegnato ciò che per me è davvero importante. Tu invece alla prima difficoltà hai lasciato due persone, due BAMBINI, che non avevano nient’altro che loro stessi! Se non fosse stato per suo padre Ryu non avrebbe mai avuto la forza per crescere Koyomi! Tu li hai abbandonati anni fa, e che fai ora? Torni da loro, quando non hanno più bisogno di te! Tu non hai alcun diritto di considerarti una madre!

 

Ritsuko: Che sfacciataggine! Tu non sai contro chi ti stai mettendo! Io…

 

La sua sola voce mi dà fastidio, e quasi inconsciamente applico una delle tecniche di autodifesa che ci hanno insegnato a scuola. Afferro la donna per una spalla e spingo il pollice nella giuntura che unisce il braccio al torace. È una tecnica molto efficace perché colpisce un punto particolarmente vulnerabile ed anche una persona molto debole con questa tecnica può aver ragione su un aggressore. Ora come ora non capisco quanta forza ci sto mettendo, ma spero le faccia davvero molto male.

 

Suigintou: Io non so chi sei, ma tu nemmeno sai chi sono io, e finché ci sarò non ti permetterò di mettere a rischio il mondo che chi hai abbandonato ama. Ora sparisci!

 

Ritsuko si allontana dalla porta con sguardo minaccioso. Non credo si aspettasse una simile accoglienza.

 

Ritsuko: Non pensare che finisca qui! Io mi sarei anche accontentata di riavere solo mia figlia, ma ti assicuro che ora non avrò pietà! Vedremo se avrai tanto coraggio quando ti troverai la polizia davanti!

 

Suigintou: Chiama pure chi ti pare!

 

Sbatto la porta e torno in cucina. Devo aver gridato troppo, perché Hina sembra davvero preoccupata. Probabilmente ha sentito tutto, e questa non è affatto una cosa positiva.

 

Hina: Suigintou, quella era davvero la mamma di Koyo-chan e Ryu?

 

Sospiro tristemente. Purtroppo il peggio è davvero accaduto. Se non le racconterò almeno qualcosa su come stanno veramente le cose potrebbe iniziare a fare domande a Koyomi, e quello che potrebbe accadere in seguito è solo un male, questo è certo.

 

Mi siedo ed invito la ragazzina a sedersi davanti a me. Inspiro profondamente ed inizio.

 

Suigintou: Hina, prima di tutto devi promettermi una cosa. Promettimi che non dirai a nessuno quello che ti dirò ora, soprattutto a Koyomi.

 

Lei come risposta allunga il mignolo verso di me. Il giuramento col mignolo è un po’ infantile, lo ammetto, ma finora nessuna delle persone che conosco lo ha mai infranto. Sarà forse per il fatto che fin da piccoli sapevamo che la penitenza era inghiottire 1000 aghi, il che era un deterrente a dir poco perfetto, ma dà sempre molta fiducia questo gesto.

 

Suigintou: Allora. Per iniziare bisogna chiarire una cosa. Quella lì non era la madre di Ryu, ma quella di Koyomi.

 

Hina: Allora Ryu e Koyo non sono parenti?

 

Suigintou: Hanno lo stesso padre, ma la madre è diversa. Quella di Ryu è morta molto tempo fa, quando lui era piccolo, ma non entriamo nei dettagli.

 

Hina: Ma perché l’hai mandata via?

 

Suigintou: Prova a rispondermi sinceramente. Immagina che tuo padre sia sparito all’improvviso e tua madre è l’unica a saperlo. Il giorno dopo scompare anche tua madre, e vieni a sapere che tuo padre ha avuto un incidente. A casa siete solo tu e Shinku e dopo dei giorni tua madre non torna. Che cosa è successo secondo te?

 

Hina abbassa la testa e stringe la gonna fra le mani.

 

Hina: Suigintou, questo è quello che è successo a Ryu e Koyo? Il loro papà ha avuto un incidente e quella donna li ha abbandonati?

 

Alcune lacrime iniziano a solcarle il viso e le spezzano la voce. Lo sapevo che avrebbe capito subito la situazione, nonostante a volte sia pasticciona e passi molto tempo con a testa tra le nuvole è sempre stata molto sveglia, però, chissà perché, speravo non ci arrivasse così rapidamente…

 

Suigintou: Si, purtroppo è successo questo. Non so che sia successo in questi sette anni, ma quasi sicuramente lei si è rifatta una vita con quello che ha rubato ai nostri amici. Non so nemmeno cosa sia tornata a fare, ma qualsiasi sia il motivo io…

 

Non riesco più a trattenermi ed inizio a piangere anche io. Lo so, tra noi due sono quella più grande, dovrei mostrarmi forte e rassicurarla, ma la realtà è un’altra.

 

Stavolta ho davvero paura.

 

Quando sono scappata di casa non avevo questa paura. Conoscevo i miei genitori, quello che avrebbero potuto fare, e l’unico momento di terrore l’ho avuto durante l’hanami, ma… stavolta è diverso.

 

Non so niente di Ritsuko, di quello che abbia fatto dopo aver abbandonato Ryu e Koyomi e cosa sarebbe capace di fare.

 

Io… ho paura che questo nostro mondo perda un pezzo. Un pezzo che per me è davvero importante.

 

Ryu si è dato da fare per sua sorella in questi anni, e negli ultimi mesi si è impegnato anche per me, per far si che il mio mondo non collassasse.

 

Ma io non so se ho la forza per aiutarlo a mantenere in piedi il suo…

 

Improvvisamente sento un forte abbraccio. Uno di quei caldi abbracci che ti rassicurano. Ed a darmelo è Hina.

 

Sono davvero patetica. Farmi consolare da una bambina.

 

Eppure… eppure sento il bisogno di questo abbraccio. Sento il bisogno di sapere che per me ci sarà sempre qualcuno pronto ad aiutarmi. Perché io non ho la forza di Ryu. Perché non saprei fare nulla da sola. Perché io sono come un cucciolo. Riesco ad essere forte ed a crescere solo se ho qualcuno che mi guida…

 

Hina: Gin-chan, non preoccuparti. Mamma mi dice sempre che piangere fa bene quando c’è un motivo, e noi abbiamo un motivo più che giusto per piangere.

 

Suigintou: Io… io non voglio che quella donna ci porti via Ryu e Koyomi. Loro sono nostri amici, li abbiamo accolti tra di noi anche se non sapevamo nulla di loro e li amiamo per quello che sono. Lei li ha abbandonati, non può…

 

Hina: Allora noi non glie lo permetteremo na no! Ryu forse non avrà bisogno di aiuto, ma Koyo è il bersaglio principale di quella donna ed è nostro dovere proteggerla na no!

 

Il suo tono battagliero mi rassicura e riesco finalmente a sorriderle.

 

Suigintou: Hai ragione. Se vogliamo che rimangano con noi dobbiamo sconfiggere quella strega!

 

Una volta ripreseci torniamo al dolce che stavamo preparando. Una volta arrivate alle fasi finali della preparazione Hina mi chiede.

 

Hina: Gin-chan, ma la favola è diventata realtà?

 

Suigintou: La favola?

 

Hina: La favola dell’angelo ed il cavaliere.

 

Appena capisco a cosa si riferisce arrossisco di colpo. Mi ero quasi dimenticata di questa storia, eppure lei sta aspettando da Natale di sapere se questa storia avrà o no un lieto fine.

 

Suigintou: Per ora ancora niente…

 

Hina: Allora gli origami che ho fatto durante l’hanami non sono serviti a nulla…

 

Suigintou: E questo chi te lo ha detto? Il mio desiderio si è realizzato per davvero.

 

Hina: Allora perché la favola è rimasta favola?

 

Suigintou: Perché in quel momento la magia della fatina buona serviva a salvare il cavaliere.

 

Hina: Eh?

 

Suigintou: Non ti preoccupare però, qualcosa mi dice che la favola avrà il lieto fine che aspetti.

 

Le allungo io il mignolo stavolta, sicura che abbia capito che anche questo debba rimanere tra noi.

 

Ora più che una fatina Hina sta facendo da Cupido, ma in fondo non ha tutti i torti.

 

Ormai sono quasi certa che quello che provo per Ryu è amore. Non ho ancora capito quando sia nata la scintilla, ma di sicuro ciò che abbiamo vissuto assieme e ciò che abbiamo rivelato l’uno all’altra ci hanno resi uniti. Molto più di quanto credessi.

 

E quando anche questa storia di Ritsuko sarà archiviata, allora si che potremo aggiungere questo lieto fine a questo capitolo della mia vita…

 

NDA: Per chi non lo sappia il Kishin è una creatura mitico/religiosa giapponese, ed il suo nome significa “dio demone”. Grazie a tutti per la lettura, spero che vi stia piacendo, ed in caso vogliate solo sapere come va a finire… resistete un altro po’, ormai mancano più o meno 5 capitoli alla fine, non ho ancora le idee chiare su come suddividerli XD

 

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Capitolo 32
*** XXXII) Salvare il mondo… ***


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XXXII)               Salvare il mondo…

 

Ed anche per oggi è finita. Non vedo l’ora di arrivare a casa.

 

È quasi una settimana che Ritsuko non si è fatta vedere, e questo mi incoraggia molto. Magari dopo l’ultima volta si è spaventata ed è fuggita via. E fuggire mi pare sia la cosa che sa fare meglio.

 

Mentre sono sulla strada del ritorno compro un paio di dango da mangiare dopo cena. Di sicuro Koyo ne sarà felice, ne va praticamente matta.

 

Apro la porta di casa e vedo Ryu appoggiato al divano mentre legge un foglio.

 

Suigintou: Sono tornata. Dov’è Koyomi? Ho portato dei dango.

 

Ryu non alza la testa dal foglio e mi risponde.

 

Ryu: Oggi rimane da Kana, e probabilmente non potrà dormire qui per un bel pezzo…

 

Suigintou: Come mai?

 

Ryu: Sai cos’è questa?

 

Faccio di no con la testa. Spero non sia una bolletta della corrente particolarmente salata, perché se è così sia io che Koyo abbiamo una bella colpa. Da quando ci sono io rimaniamo spesso alzate fino a tardi a guardare la tv per degli horror scelti da me o altri generi di film scelti da lei. Prima d’ora né io né lei l’avevamo mai fatto, forse perché nella mia famiglia, come anche nella sua, mancava l’elemento “sorella” o qualcosa di simile, insomma, mancava uno stimolo ed una persona con cui avere complicità. In ogni caso spero non sia la bolletta in questione.

 

Ryu mi porge il foglio, e dall’intestazione non mi pare una bolletta.

 

“All’attenzione del Sig. Ryu Kaikage.

 

Le rendiamo nota che Lei è stato citato in giudizio quale imputato per le accuse di sequestro di persona, minacce e diffamazione. La invitiamo quindi a presentarsi al tribunale dei minori cittadino alle ore 09.45 del giorno 23 maggio dell’anno corrente. Qualora la Vostra persona dovesse risultare assente scatterà immediatamente l’arresto senza alcuna possibilità d’appello.”

 

 

Come sarebbe a dire?

 

Suigintou: Ryu, questa è…

 

Ryu: Un’ora fa me l’ha consegnata un poliziotto, mi pare fosse uno di quelli che vennero quando scappasti di casa. In ogni caso pare proprio che Ritsuko voglia agire per vie legali, e questo non so se sia o no un vantaggio per noi…

 

Cioè, quella donna è arrivata a fargli causa? Con meno di una settimana di preavviso? E Koyomi sarebbe stata sequestrata?? Ma non si rende conto che così facendo potrebbe rovinargli la vita?

 

No, lei se ne rende conto eccome. È proprio quello il suo scopo!

 

Dio, perché ora desidero così tanto che fosse quella dannatissima bolletta?

 

Però, ora che ci penso, Ritsuko potrebbe aver fatto male a mettere di mezzo la legge. Insomma, ha abbandonato due bambini, chiunque sano di mente non le affiderebbe MAI la custodia di una ragazzina delle medie dal carattere di Koyo.

 

Suigintou: Secondo me si è tirata la zappa sui piedi. Se non sbaglio ci sono leggi che le danno torto per via di tutti questi…

 

Ryu scuote la testa e mi lancia un giornale.

 

Non riesco a credere a quello che vedo.

 

La notizia di questa causa è sulla prima pagina del quotidiano cittadino.

 

Ryu: E non è tutto. A quanto pare l’hanno anche intervistata i telegiornali locali, e devo dire che come attrice è davvero brava. Dubito che qualcuno crederebbe facilmente a me dopo la sua performance.

 

Suigintou: Cosa ha fatto?

 

Ryu: Sai come sono i giornalisti, si bevono tutto quello che una donna in lacrime, anche se di coccodrillo, dice. Ha detto loro che erano anni che ci cercava, e che ora che ha trovato sua figlia un individuo che senza dubbio non è suo figlio, e su questo sono PIENAMENTE d’accordo con lei, le impedisce di riprendersi la figlia. Ha detto anche che io probabilmente sono stato ucciso dal rapitore, ovvero sarei stato ucciso da me, che ha approfittato di un vuoto di memoria di Koyo per spacciarsi per suo fratello.

 

Suigintou: … Ma questa è una storia che nemmeno uno sceneggiatore di soap potrebbe mettere in piedi! È troppo irreale!

 

Ryu: Irreale o no, ora questa è la verità per tutti coloro che hanno letto o visto queste cose oggi.

 

Suigintou: Però la legge dovrebbe essere imparziale, non può farsi condizionare da queste cose!

 

Ryu: Dai sentimenti no, ma dai soldi si.

 

Suigintou: Dai… soldi?

 

Ryu: Ho fatto qualche ricerca su Ritsuko per vedere se aveva combinato qualcosa in questi anni, ed ho scoperto una cosa interessante. Con i soldi che ci ha rubato è volata in Francia, dove ha sposato il proprietario di un’azienda di cosmetici. Sai cosa vuol dire?

 

Ho paura a rispondere, ma non so dove trovo la forza per farlo.

 

Suigintou: Che probabilmente ha così tanti soldi che può comprarsi avvocati, giudici e giuria…

 

Ryu: Credo punti su questo. Il vantaggio che ne trae poi non è facile da colmare per noi. Dubito di potermi permettere un avvocato, ed anche se potessi dubito che qualcuno ci aiuterebbe per paura di perdere la reputazione.

 

Suigintou: A… allora cosa pensi di fare?

 

Ryu: Tanto per iniziare Koyomi non dovrà tornare a casa fino a faccenda conclusa. È vero che abbiamo un processo in atto, ma non sappiamo se Ritsuko ci giocherà qualche brutto tiro. Per ora ci inventeremo che ci sono dei lavori d’emergenza in camera sua. Spero che le ragazze possano gestire la cosa.

 

Perché?

 

Perché il destino continua a ritorcersi contro di lui ed il suo mondo? Cosa ha fatto di male per meritarsi tutti questi problemi?

 

La risposta è semplice: niente. È il destino che è un grandissimo bastardo a gettare benzina sul fuoco ogni volta che sta per spegnersi.

 

Però… anche io gli ho dato una mano, questo è certo…

 

Suigintou: Scusami… è tutta colpa mia…

 

Ryu: Tu non hai nulla a che vedere con…

 

Suigintou: Invece è colpa mia! Se la settimana scorsa non avessi cacciato via quella donna lei non avrebbe fatto nulla di questo!

 

Ryu: Cosa? È venuta qui?

 

Annuisco.

 

Suigintou: Quel demone si è presentato qui il giorno in cui ero sola con Hina. Le ho fatto capire che qui non è la benvenuta, anche se in un modo decisamente poco ortodosso, e lei ha minacciato di chiamare la polizia. Non avrei mai creduto che…

 

Ryu: Gin, non hai fatto nulla di sbagliato. Se al posto tuo ci fossi stato io sarebbe potuta finire ancora peggio. Perché non me l’hai detto?

 

Suigintou: Credevo di poter gestire la cosa, di poterla allontanare per sempre da te e Koyo, ma…

 

Ryu: Ora basta rammaricarsi, quel che è fatto è fatto e non si può cambiare. Ora dobbiamo solo pensare ad uscire da questa situazione.

 

Ancora non capisco come faccia a rimanere così calmo con quello che sta succedendo. Dove trova la forza per lottare ancora, anche dopo aver superato situazioni difficilissime?

 

Ora come ora Ryu sembra proprio il cavaliere che tanto decanta Hina. Uno di quegli eroi che non si fermano, nemmeno se non ci fossero più speranze.

 

Lui però è diverso, il suo compito è più difficile.

 

Gli eroi solitamente devono salvare il mondo da un nemico che lo ha messo a ferro e fuoco, ma una volta che lo ha sconfitto la storia finisce lì, e se non ce la fanno sbucherà fuori un altro eroe che salverà sia loro che il mondo.

 

Ryu invece deve salvare il suo piccolo mondo da un nemico ancor peggiore di tutti gli altri che possono esistere, perché sembra umano come gli altri, ma è il peggiore in assoluto.

 

Per un eroe normale è facile salvare il mondo, non si deve curare molto dei particolari, o di quanto il mondo abbia sofferto per via del nemico. L’unica cosa che gli importa è che il male venga eliminato una volta per tutte, il resto sta alla gente.

 

Ma Ryu… questo non può farlo.

 

Il suo compito non è solo quello di sconfiggere il nemico. Il suo dovere è proteggere questo mondo che ha creato quasi dal nulla.

 

Diversamente da qualsiasi eroe deve tenere conto dei particolari, altrimenti il suo mondo non ritornerà a girare come prima che il malvagio di turno si presentasse. Così come non può permettersi di fallire. Perché se fallirà lui non ci saranno altri a prendere il suo posto.

 

Sai Ryu, forse è per questo che mi sono innamorata di te. È vero, non sapevo nulla di te quando ti ho incontrato la prima volta, ma la prima immagine che ho avuto di te appena ti ho conosciuto meglio è stata questa.

 

Sei un altruista, capace di dare la tua vita per quella degli altri. Venderesti la tua anima al diavolo se ciò ti darebbe la possibilità di rendere felici le persone che ami. Sei pronto ad assumerti ogni peso per rendere più leggera la nostra vita, ma è solo un caso che tu abbia condiviso il tuo con me e Yoake, altrimenti te lo saresti tenuto in eterno solo per te.

 

Ti stimo profondamente per tutto ciò che sei riuscito a fare da solo in questi sette anni. Tutti quelli che ti conoscono ti stimano, pur non sapendo quello che hai passato, perché si capisce a pelle quanto tu sia unico.

 

È per questo che ti amo, perché sei diverso dagli altri. Sei diverso da me.

 

Ti amo, ma non so se riuscirò mai a trovare il coraggio di dirtelo…

 

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Capitolo 33
*** XXXIII) Amicizia ***


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XXXIII)               Amicizia

 

Dio mio, non ce la faccio proprio più.

 

Domani Ryu sarà in tribunale, a difendersi da falsissime accuse senza nemmeno un avvocato, e mentre lui sembra calmo come sempre io non riesco a non stare in ansia. In tutti questi giorni sono stata tesa come le corde di un violino, mi riusciva difficile respirare e due o tre volte sono andata in iperventilazione. L’unica cosa buona è che Koyo non sembra essersi resa conto di niente.

 

Oggi con noi non c’è proprio la nostra recluta, trattenuta al corso di canto per delle lezioni di solfeggio extra. Tutte le altre invece fanno quello che fanno solitamente. Tutte tranne me ed Hina, anche lei conscia di questo momento particolarmente difficile.

 

Ryu mi ha chiesto di mantenere alcuni segreti, segreti che mantiene da anni.

 

Ma io non ce la faccio più.

 

Questo non è come il segreto della piuma, qualcosa che ritengo addirittura imbarazzante.

 

Questi sono segreti che non dovrebbero essere tali, che la gente dovrebbe conoscere per capire quanto è fortunata e per cooperare assieme e rendere il mondo migliore.

 

Questi segreti… sarebbero probabilmente morti con lui, se non tutti almeno a maggior parte.

 

Ma ora, mi dispiace, non posso mantenere la promessa fatta a Ryu.

 

Ryu è orgoglioso, non chiede mai aiuto, nemmeno per le cose più difficili. Solo a scuola fa un’eccezione, ma per il resto non si fa mai aiutare. O forse è meglio dire che si arrangia, visto che è da quando aveva dieci anni che non fa altro che vedersela lui con tutti i suoi problemi maggiori.

 

Questo però non è un problema maggiore, è un problema titanico, che non può affrontare da solo.

 

Questa volta ha bisogno di aiuto. Aiuto che io non posso dargli.

 

Ma che NOI, come gruppo, come famiglia, possiamo.

 

Ed è per questo che oggi, probabilmente, perderò la sua fiducia. Per far si che una parte della nostra famiglia non si disperda.

 

Inspiro e mi alzo dalla sedia. È vero, non abbiamo molto tempo, ma qualcosa possiamo pur sempre farla.

 

Suigintou: Ragazze, ora dobbiamo parlare di una cosa estremamente seria.

 

Hina mi guarda. Credo sappia che non voglio parlare della gara tra Associazioni di fine anno, e sinceramente possiamo anche fare l’ultimo posto, non me ne può fregar di meno.

 

Abbiamo una cosa più importante da affrontare.

 

Suigintou: Qualcuna di voi ha letto giornali o visto i telegiornali in questi giorni?

 

Le uniche ad alzare la mano sono Shinku e Souseiseki. Forse è per questo che la notizia non si è diffusa.

 

Suigintou: Bene. In ogni caso… voi avete mai visto i genitori di Koyo e Ryu?

 

Shinku batte con forza la tazzina sul tavolo, mentre Souseiseki chiude talmente violentemente le sue cesoie che l’eco riempie tutta la stanza.

 

Souseiseki: Allora stanno davvero così le cose, eh?

 

Shinku: Ed io che pensavo di aver capito male quella volta…

 

Suiseiseki: Cosa vuol dire? Vorreste spiegare anche a noi desu?

 

Souseiseki: Non è difficile capirlo. Ryu e Koyomi sono orfani, mi pare chiaro.

 

Nori: Orfani? Ma come…

 

Suigintou: Beh, in fondo è normale che ci foste arrivate. Nessuno è mai venuto agli incontri scuola famiglia, nessuno li ha mai visti…

 

Kirakishou: E poi il fatto che Ryu ha due lavori per mantenere sé e sua sorella…

 

Suigintou: Comunque sia il problema non è questo. Il fatto che siano entrambi orfani è un problema che Ryu ha risolto sette anni fa, ma è meglio non entrare nei dettagli.

 

Racconto loro di Ritsuko e ciò che è successo in questi giorni. Alcune di loro trattengono a stento le lacrime, e le capisco. Una storia del genere è difficile anche solo pensarla.

 

Tomoe: Ma noi… cosa possiamo fare?

 

Suigintou: Ryu ha già cercato un avvocato e quelli che abbiamo contattato si sono rifiutati di collaborare, perciò fare una colletta per un avvocato è fuori discussione. Corrompere giudice e giuria non mi pare il caso, anche perché lei su questo punto di vista ci surclassa senza problemi.

 

Megu: Forse non servirà a molto, ma potremmo organizzare un piccolo corteo di protesta davanti al tribunale.

 

Suigintou: Fa molto anni 70 ma non credo potremo organizzare di meglio. Quando finirà Koyo?

 

Megu: Tra due ore.

 

Suigintou: Allora quando ha finito portala a casa tua, non dobbiamo farle sapere niente. Noi ce la vedremo con…

 

Qualcuno bussa alla porta. Dopo aver ricevuto il permesso di entrare ci troviamo davanti una persona che non avrei mai creduto di vedere qui.

 

Il preside.

 

Rozen: Suigintou, puoi uscire un attimo? Dovrei parlarti…

 

Lo seguo fuori, ed appena la porta si chiude inizia.

 

Rozen: So quello che sta succedendo.

 

Suigintou: Non mi sorprende, Ryu deve averla informata di sicuro.

 

Rozen: No, è venuta quella donna di cui parlavi, Ritsuko. Voleva prelevare Koyomi prima da scuola qualche giorno fa ed avviare una pratica di trasferimento. Naturalmente non glie l’ho permesso, anche perché nella documentazione ricevuta dal comune non si faceva nemmeno cenno alla sua esistenza.

 

Suigintou: Meno male che… un attimo, avete ascoltato quello che ho detto???

 

Rozen: Stavo per chiamarti, ma mi sembravi davvero molto seria ed ho preferito che finissi. E poi dovevo fermarvi prima che combinaste qualche casino…

 

Suigintou: Se fare un sit in davanti al tribunale…

 

Rozen: Senza le autorizzazioni passereste guai seri, anche se non siete maggiorenni, sai?

 

Suigintou: Per i cortei ci vogliono delle autorizzazioni?

 

Rozen: Ormai ci vogliono le autorizzazioni dal comune praticamente per tutto. Però possiamo mettere in moto la vostra idea. Posso procurarmi facilmente le autorizzazioni, però… credo che avreste bisogno di qualche persona in più.

 

Suigintou: Non credo ci siano altri…

 

Rozen: Ed i tuoi compagni di classe?

 

Suigintou: Ayumi e Takuya oltre me sono quelli con cui parla più spesso, ma con gli altri…

 

Rozen: Però gli altri sono vostri compagni lo stesso, sbaglio o la prima regola del nostro istituto è cooperare per i fini comuni?

 

Suigintou: Preside, quella regola per alcuni è un’autorizzazione a copiare, sapete?

 

Rozen: Davvero? Beh, in ogni caso… c’è qualcuno che voleva parlarti…

 

Il preside fischia, e dopo qualche secondo escono allo scoperto i due fidanzatini.

 

Suigintou: Ma cosa…

 

Rozen: Anche loro volevano organizzare qualcosa, aspettavano solo che tu o Ryu faceste il primo passo.

 

Ayumi: Conosciamo Ryu da meno di un anno, è vero che nessuno di noi sa molto di lui, ma rimane pur sempre uno dei nostri.

 

Takuya: E non è tutto. Sappiamo quello che ha fatto quando hai avuto problemi in famiglia, e se prima non poteva essere considerato uno di noi dopo quello che ha fatto lo è di sicuro. Pur sapendo poco di te non mi pare si sia fatto molti problemi a darti una mano, anche se, a dire il vero, questa cosa gli ha fatto fare dei nemici un po’ in tutte le classi dato che, da quel momento, siete stati davvero molto uniti. Sei più popolare di quanto credessi, sai?

 

Ayumi: La maggior parte dei nostri compagni di classe è disposta ad agire, ed anche il club di kendo vuole dare il suo contributo. Aspettano tutti le tue direttive, dopotutto sarai tu a capo di tutto, no?

 

Sono davvero stupita…

 

Ryu si è fatto dei nemici a causa del nostro rapporto, ma non credevo che ci fossero molte persone dalla sua parte in classe nostra.

 

Suigintou: Io… non so come ringraziarvi…

 

Takuya: Mica sei tu a doverci ringraziare? E poi non ci interessa di essere ringraziati, però vogliamo sapere come stanno le cose. Ed anche se non puoi raccontarci tutto ci basta sapere cosa vuole quella donna da lui.

 

Takuya va a chiamare tutti gli altri, e mentre racconto qualcosa del caso ad Ayumi il preside va via, probabilmente a procurarsi le autorizzazioni.

 

Improvvisamente la tensione che avevo si è affievolita.

 

È proprio vero ciò che si dice sull’amicizia.

 

Problemi e dolori vengono divisi, ma la gioia e la felicità viene moltiplicata.

 

E se Ryu riuscirà a spuntarla anche stavolta la gioia sarà moltiplicata in un modo incalcolabile!

 

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Capitolo 34
*** XXXIV) Giustizia Umana ***


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XXXIV)               Giustizia Umana

 

Ci siamo. È giunto il giorno che tanto ho temuto. Spero solo che tutto vada come deve andare.

 

Non so che avrei fatto senza il preside. Ha avuto le autorizzazioni in un lampo e si è anche occupato di Koyomi. Farle credere che oggi c’era una lezione speciale per farla stare buona al negozio di Enju è stata una trovata fantastica. Peccato solo che siamo arrivati a processo iniziato, però potevamo arrivare anche più in ritardo. Dirigere una quarantina di persone è più complicato di quanto credessi, meno male che abbiamo un capo ultras con una certa esperienza con noi.

 

Infatti da quando siamo arrivati Takuya non sta facendo altro che dirigere cori da stadio, anche se opportunamente modificati. Devo ammettere che mi piace questo coro.

 

“Chi abbandona non si può ripresentare, perché ha tradito e se ne deve solo andare.” Non sarà una gran rima ma ha il suo significato.

 

Anche Mitsu è qui, in veste di fotoreporter ufficiale dell’evento.

 

Non so se tutto questo casino potrà aiutare Ryu a vincere la causa, ma tutti quelli che lo conoscono ed apprezzano sono qui, e si sono impegnati per lui. Tutti hanno contribuito, soprattutto Hina, che ha realizzato un grandissimo striscione solo per lui, per mostrargli quanto gli vuole bene.

 

“Tutti uniti per il Cavaliere che non si arrende mai!” e tutto intorno quelli che direi siano i disegni di lui con l’armatura e tutte le persone a lui più vicine. Un disegno innocente, che rispecchia ciò che proviamo per lui.

 

Continuo a dare indicazioni col megafono, quando una donna mi ferma un attimo. A quanto pare è della tv.

 

Giornalista: Mi scusi signorina, a cosa è dovuta questa protesta?

 

Suigintou: Non è una protesta. Questo è un corteo che abbiamo organizzato per un nostro amico che oggi dovrà affrontare un’udienza che potrebbe rovinargli la vita.

 

Giornalista: Quindi voi siete qui per sostenere una persona accusata di sequestro, minacce, diffamazioni contro una donna afflitta dal dolore di non aver rivisto la figlia per sette anni a causa di questa stessa persona?

 

Suigintou: CHE COOOOOOSA?!? MA CHE DIAVOLO VI HANNO…

 

 Non riesco a finire di parlare che Shinku e Megu mi allontanano coprendomi la bocca, mentre al mio posto interviene il preside. Va bene che anche lui voglia il suo momento dio gloria, ma lasciatemi finire di far capire al Giappone CHI sta nel giusto e chi nel torto!

 

Quando mi lasciano stò per gridare verso di loro, ma mi fermo quando mi accorgo di avere il megafono puntato verso le mie amiche. Probabilmente nell’impeto d’ira di prima ho fatto lo stesso anche con la giornalista e temo di averle trapanato un orecchio. Credo proprio che mia madre chiamerà da casa della nonna appena mi vedrà… SE mi vedrà…

 

Megu: Complimenti Gin, oggi sarai vista da tutta la nazione in tutta la tua furia.

 

Suigintou: Non me ne frega niente di quello che penserà la nazione, questo è il motivo per cui siamo qui e non ce ne andremo finché non sarà tutto finito!

 

Megu inizia a distribuire acqua ai “coristi”, mentre Shinku approfitta della momentanea calma, se così si può chiamare visto che c’è più di metà del gruppo ad inneggiare contro Ritsuko, per prendermi in disparte e parlarmi.

 

Shinku: Hai le idee più chiare ora?

 

Suigintou: Sempre state chiare, anche se ho i miei dubbi che basti un po’ di casino a smuovere giudici e giurie…

 

Shinku: Non parlavo di questo. Riguardo te e Ryu.

 

Suigintou: Ma ti pare il momento di fare gossip?! Per una volta facciamo una cosa seriamente!

 

Shinku: Questo non è gossip. Dobbiamo tenere in considerazione la possibilità che Ryu perda la causa. Non hai pensato agli effetti che potrebbe avere? Se Koyomi, che fino ad ora è stata la sua unica ragione per fare tutto ciò che ha fatto, perché doveva darle il buon esempio e doveva occuparsi di lei, dovesse essere affidata a quella strega, come potrebbe reagire lui? Se le daranno ragione non solo non potrà più vedere sua sorella, ma probabilmente lo metterebbero anche in galera. Senza colei che lo motivava ad essere quello che è potrebbe cambiare, potrebbe anche uccidersi o farsi uccidere senza una ragione per vivere! È per questo che devi mettere subito in chiaro le cose con lui, perché se Koyo non potrà più essere la sua luce… dovrai esserlo tu. Allora, che hai deciso.

 

Rifletto un attimo su ciò che Shinku mi ha detto. Ha terribilmente ragione.

 

Suigintou: Ormai non ho dubbi da tempo. Ryu per me non è solo un amico, è qualcosa di più. Qualcosa che non credevo di trovare così presto.

 

Shinku sorride compiaciuta ed inizia a spingermi.

 

Shinku: Ora vai, il tuo Cavaliere ha bisogno del suo Angelo per vincere questa battaglia.

 

Lascio alla bionda il megafono ed entro nel tribunale. A quanto pare l’udienza si tiene al secondo piano, in una sala piuttosto piccola. Non mi ci vuole molto ad individuarla, ma appena entro il giudice batte il martello.

 

Giudice: L’udienza è sospesa, giudice e giuria si ritirano per deliberare.

 

Mi avvicino a Ryu, ora che c’è anche l’attesa del verdetto da attendere ho ancor di più i nervi a fior di pelle.

Suigintou: Come è andata?

 

Ryu: Non ne ho idea. Spero di averli convinti

 

Anche lui è preoccupato, si vede chiaramente. Forse cerca di non sembrarlo più per me che per se stesso, per darmi fiducia, ma non è lui che deve darmela ora.

 

Mi cade lo sguardo sul banco, dove c’è qualcosa di rosso. Istintivamente lo tocco, e questo gesto libera un leggero odore ferruginoso.

 

Suigintou: Ryu, questo è…

 

Ryu: Solo una delle prove fornite, niente di preoccupante.

 

Il sangue… sarebbe una prova? Stupido, questa non è un’indagine della scientifica!

 

In una causa del genere il sangue è rilevante solo in parte. Solo per confermare che tu sei davvero il fratello di Koyomi. Per il resto non credo che gli daranno molta importanza.

 

Mi allontano da Ryu, cercando la saletta dei giurati. So che non dovrei farlo, ma voglio sapere quello che intendono fare. E forse riuscirò a cambiare il loro verdetto, se sarà a favore di Ritsuko.

 

Trovo la stanza, a quanto pare non c’è nessuno di guardia alla porta ma non posso entrare comunque. Di sicuro chiamerebbero qualcuno e passerei non pochi guai, perciò l’unica alternativa è origliare.

 

Le voci mi sembrano confuse tra loro, come se non stessero ancora decidendo, ma consultandosi. Solo dopo un po’ riesco a sentire quello che si dicono.

 

“Allora, quali sono le vostre opinioni, pro o contro l’accusato?” “Non vi pare scontato? Sappiamo tutti quanti come finirà questa storia! Quel ragazzo anche se fosse innocente non potrà mai spuntarla. Quella ha sganciato un milione di dollari per comprarsi noi, figuratevi quanto potrà spendere per corrompere il giudice e far insabbiare le cose!”

 

Ryu aveva ragione, per lei è un giochetto comprare quello che vuole con i soldi e rendere il falso verità.

 

“Non siamo qui per decidere chi o cosa l’accusa possa comprare, noi dobbiamo fare il nostro dovere di giuria. Allora?” “Contro, un ragazzo da solo non può gestire una famiglia.” “Anche io contro.” “Io sono pro, se davvero è stato abbandonato con sua sorella niente ci assicura che non accadrà di nuovo.” “Contro, non ci guadagno niente dal sostenerlo.” “Pro.” “Anche io pro.” “Pro, un ragazzo del genere è da stimare.” “Come fate ad essere dalla sua dopo che avete visto cosa ha fatto davanti ai nostri occhi? Non mi fiderei di uno del genere, contro!”

 

 Sento calare il silenzio. Odio la suspense, lo dico e lo ripeto!

 

“Abbiamo quattro a favore e quattro a sfavore. Voterei anche io a favore dell’imputato, ma la prima opinione mi ha dato da pensare. Un ragazzo da solo non può farsi carico di tutti gli impegni che in una famiglia vanno divisi, perciò, anche se non saremo unanimi, il voto sarà contro.”

 

Suigintou: NO!

 

Irrompo senza pensare nella stanza. Non posso accettare questa decisione, non dopo tutto quello che abbiamo passato!

 

Suigintou: Non potete farlo! Ryu ha fatto tutti quei sacrifici perché vuole bene a sua sorella, perché lei è tutto ciò che gli è rimasto dopo la morte del padre! Perché dopo tutti questi anni voi…

 

Per la seconda volta non riesco a finire ciò che voglio dire. Vengo trasportata di peso fuori dalla stanza. Appena vengo lasciata noto che è il giudice ad avermi portata fuori.

 

Quando sono entrata nell’aula non ci ho fatto molto caso, ma è giovane per essere un giudice. A stento avrà trent’anni.

 

Giudice: Che ti salta in mente? Come sei arrivata qui?

 

Suigintou: Mi scusi, ma… non ce l’ho fatta quando ho sentito cosa avevano deciso…

 

Giudice: Se ti avesse trovato una guardia non credo te la saresti cavata con delle scuse, credo tu lo sappia.

 

Suigintou: Ormai non credo di sapere più niente. L’unica cosa che so di sicuro è su chi ha ragione e torto, e…

 

Giudice: Cosa te lo dice, il cuore o la testa?

 

Suigintou: Tutti e due. E credo sappiate quanto difficilmente vadano d’accordo…

 

Il giudice si ferma un attimo a guardarmi negli occhi. Forse vuole capire se dico la verità, ma per me non ha importanza se mi giudicherà bugiarda. In fondo ho cercato di mentire anche a me stessa, quindi un po’ bugiarda lo sono.

 

Giudice: Ragazza, tu credi nella giustizia?

 

Non posso vederlo, ma a quella domanda sento il volto contrarsi in una smorfia di disprezzo.

 

Suigintou: Se la giustizia umana è quella che ho appena ascoltato… non mi rimane altro che sperare in una più equa ed imparziale giustizia divina.

 

Mi allontano, ma sento quell’uomo che mi parla ancora.

 

Giudice: La giustizia agisce per molte vie. Sta a noi decidere quale farle prendere.

 

Torno da Ryu, ma non voglio che sappia cosa hanno deciso e faccio del mio meglio per nascondere tutto con un’espressione tesa.

 

Ryu: Dove sei andata?

 

Suigintou: A cercare una finestra. Volevo vedere come se la cavano gli altri.

 

Giudice e giuria tornano in aula. Dovrei aver paura, ma non ne ho. Diversamente da Ryu so cosa hanno deciso, e non ho flebili, false speranze a tenermi in piedi.

 

Gli stringo la mano. Finora è sempre stato forte, ma ora, se vuole continuare la sua vita, dovrà esserlo ancor di più.

 

Stavolta però non sarà da solo. Ci sarà io al suo fianco, non importa cosa accadrà. Sarò davvero il suo Angelo.

 

Giudice: Oggi abbiamo esaminato l’istanza d’appello della signora Ritsuko La Motte nei confronti del qui presente Ryu Kaikage. Giuria, qual è il vostro verdetto in proposito.

 

Capo Giuria: La giuria non ha raggiunto il voto unanime, ma è concorde per maggioranza che all’imputato sia negato l’affidamento della signorina Koyomi Kaikage e che quest’ultima sia affidata alla madre naturale. Rigetta invece con un solo voto contrario le accuse di sequestro, diffamazioni e minacce.

 

Ritsuko sembra voler sorridere, ma quello che io le vedo in faccia è solo un ghigno malefico. Spero sarai soddisfatta ora, hai rovinato la vita all’unica persona che non ha mai fatto mancare nulla a tua figlia.

 

Giudice: Il verdetto della giuria quindi è parzialmente a favore dell’accusa…

 

Ecco, ormai tutto è deciso.

 

La giustizia umana non esiste, e se esiste può essere facilmente alterata da chi ha denaro da spendere senza riserve…

 

Giudice: … Però il voto non è unanime, la decisione finale ergo è rimandata al giudice. Quindi, dopo aver ascoltato le due parti ed aver consultato il materiale inviatoci dall’amministrazione cittadina di Tokio, la quale ha spesso effettuato controlli tramite assistenza sociale presso la precedente abitazione dei due congiunti, posso proclamare senza alcun dubbio che, secondo le leggi sulla tutela dei minori, che non sono state rispettate dalla signora La Motte, questo tribunale respinge tutte le richieste dell’accusa e scagiona del tutto l’imputato. Inoltre la signora La Motte sarà tenuta a far capo all’accusa di tentata corruzione…

 

E dicendo ciò il giudice alza sul banco una valigetta, probabilmente piena di banconote di grosso taglio.

 

Giudice: … e versare una somma ancora da stabilire ai due congiunti Kaikage come risarcimento per le false accuse mosse ed il mancato mantenimento di questi sette anni. Così è deciso, l’udienza è tolta.

 

NON-CI-POSSO-CREDERE!

 

Allora… allora la giustizia umana esiste ancora!

 

Il giudice mi guarda sorridente. Non perché mi abbia voluta accontentare, lui già sapeva che sarebbe andata così.

 

Sorride perché ho riacquisito fiducia nella legge, la fiducia che qualche attimo fa stavo per maledire all’infinito!

 

Adesso il ghigno di Ritsuko si è trasformato in pura incredulità. Dimmi, come ci si sente a vedersi il proprio piano rivolto contro, bestia della peggior specie?!

 

Non riesco a trattenermi e corro subito giù per dare la notizia agli altri.

 

Appena fuori salto addosso a Shinku. Non riesco a far altro che emettere suoni sconnessi, ma dalle facce degli altri si capisce che hanno capito ed anche loro iniziano ad agitarsi, fare strani balletti e gridare di gioia.

 

Hina schizza via ad un certo punto, e guardando verso di lei vedo che anche Ryu è finalmente sceso.

 

Improvvisamente sento Hina gridare.

 

Hina: Evviva! La favola è diventata realtà!

 

Oh, mio…

 

Avete presenti quelle cose da film, quelle che prima si fanno e poi ci si accorge di averle fatte?

 

Ecco, questa è una di quelle

 

Prima che me ne accorgessi sono corsa verso Ryu e… beh, l’ho baciato…

 

Ed ora ci sono tutti attorno che ci guardano, chi con un’espressione sognante come quella di Sui o Hina, chi in altri modi.

 

La faccia più eloquente è quella di Shinku. Sembra voler dire “Toh, guarda, l’ha fatto davvero…”

 

Ryu: G-gin, tu…

 

Oh, cavolo, mi ero dimenticata un particolare piuttosto rilevante… io so cosa provo per lui, ma non so se lui ricambia! Ed ora? Oh, mio Dio, mi sento esplodere dall’imbarazzo!!!

 

Ryu: … mi hai anticipato…

 

 

Ho COSA???

 

Sento qualcuno scompigliarmi i capelli. È il preside, che sorride compiaciuto.

 

Rozen: A quanto pare la nostra battaglia l’abbiamo vinta, eh Suigintou?

 

Suigintou: Non poteva andare meglio di così.

 

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Capitolo 35
*** XXXV) Il processo ***


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XXXV)               Il processo

 

Era da tempo che non mi sentivo così bene. Finalmente tutto si è risolto, ed abbiamo anche rimediato una cena gratis nella pizzeria dove lavora Ryu! Il proprietario ha invitato il nostro gruppo personalmente. Ormai ci conosce bene, visto che andiamo quasi sempre da lui quando usciamo assieme la sera, e voleva festeggiassimo questo evento in modo adeguato.

 

Ho approfittato dell’occasione per indossare un vestito che Koyo e suo fratello mi hanno comprato per il mio compleanno. A dire il vero il mio compleanno è il 24 dicembre, perciò festeggio la vigilia di Natale come se fosse il mio compleanno, ma loro non lo sapevano e quindi hanno pensato ad un regalo in ritardo per un’occasione che hanno saltato. Anche se detta da Ryu è strano, visto che il suo di compleanno non voleva nemmeno festeggiarlo.

 

A quanto pare Koyo è rimasta del tutto all’oscuro degli avvenimenti di questi giorni, e ciò non può che rendermi felice. Anche perché è un problema in meno da risolvere.

 

Unica nota dolente della giornata: per stare appresso ai preparativi per il corteo non ho riposato molto ed ho gli occhi a pezzi. Quindi, al diavolo l’orgoglio, ho dovuto mettermi gli occhiali.

 

A dire il vero me li sarei dovuti mettere già da stamattina, ma con la fretta che ho avuto non ci ho nemmeno pensato. Ormai le lentine sono così naturali per me…

 

Appena entriamo il proprietario ci fa sedere ai posti che occupiamo solitamente quando veniamo qui, mentre Ryu rimane un attimo indietro a parlare con i colleghi.  Sono certa che in realtà vuole evitare che dicano qualcosa riguardo il processo davanti a Koyomi, altrimenti tutta la fatica fatta finora per tenerle tutto nascosto sarà stata vana.

 

La serata sembra passare in pace. nessuno ci interrompe per chiedere cose riguardanti la causa di oggi, ma credo sia perché nessuno di noi ha concesso interviste o altro ai media e l’unica apparizione per una possibile messa in onda su rete nazionale tra noi l’ho avuta io.

 

Probabilmente mi hanno anche tagliata o mamma mi a avrebbe già chiamata… meglio così, una seccatura in meno.

 

Improvvisamente la tv si accende ed il proprietario del ristorante si avvicina tutto emozionato.

 

Proprietario: Hey, avete saputo? Questa storia ha fatto scalpore, a tal punto che stasera trasmetteranno il processo! Voglio proprio vedere cosa mi sono perso!

 

Cerchiamo subito di fargli cambiare idea, ma dubito che desisterà. Ha gridato tanto forte da aver messo sull’attenti TUTTI i clienti, e di sicuro non intendono perdersi questa cosa. Non capisco però PERCHÈ proprio questo caso sia così interessante però! In fondo accadono cose che potrebbero essere anche più interessanti in un’aula di tribunale…

 

A quanto pare il processo era argomento di discussione in un talk show, e proprio ora stanno mandando in onda il filmato.

 

Seguo distrattamente la prima parte dell’appello, monopolizzata dall’avvocato di Ritsuko, che consegna al giudice una valigetta che, sostiene, contengano documenti importantissimi per la valutazione del caso, in pratica le mazzette con cui lo volevano corrompere, e non sta fa altro che esporre falsità su falsità, anche se le accuse di minacce non è che siano proprio false…

 

Koyomi intanto ascolta shockata il discorso. In fondo è naturale, è passata dalla più totale inconsapevolezza dell’accaduto ad una proiezione in prima serata di un grandissimo guaio che suo fratello ha affrontato.

 

Infatti sta facendo domande a raffica al povero Ryu, che le risponde senza poterle celare la verità. In fondo non ha nemmeno più senso nasconderle questa cosa, è diventata di dominio pubblico e sono certa che domani a scuola ci sarà il putiferio.

 

Finalmente il tipo finisce questo noioso monologo e la telecamera inquadra Ryu.

 

Diversamente da Natale, quando riusciva a mentire anche con gli occhi, stavolta non ce la fa a trattenersi per via dello stress. È titubante, nervoso, si massaggia istericamente gli occhi, e quando è il suo momento di conferire stringe il fazzoletto, come se sperasse che Yoake gli desse una forza che lui in quel momento non ha.

 

Proprio mentre sta per iniziare a parlare si interrompe, ma non per paura, ma perché c’è qualcosa fuori che sta facendo un gran casino.

 

E quel casino siamo noi!

 

Ryu ed alcuni dei presenti nell’aula si affacciano alle finestre per vedere la causa del baccano, ed appena lui si accorge che siamo noi sorride.

 

Non so come, ma vederci far casino solo per lui sembra averlo calmato, reso più forte oserei dire.

 

Torna al suo posto, pronto ad iniziare la sua difesa.

 

Ryu: Signor giudice, signori della giuria, non ho intenzione di sprecare il vostro tempo in chiacchiere inutili. Ho chiesto al comune cittadino di fornirvi la documentazione riguardante questi sette anni in cui la qui presente Ritsuko non si è fatta problemi a trascurare i suoi doveri genitoriali…

 

L’avvocato si alza e, con fare alquanto teatrale, dice.

 

Avvocato: Obiezione, l’imputato non ha obiettato durante l’esposizione dei fatti dell’accusa, ma ora sta cercando di smentire le nostre argomentazioni, inducendo la giuria a dubitare dell’affidabilità della mia cliente.

 

Ryu: Se non ho obiettato è perché mi è stato insegnato che non è affatto educato interrompere le persone mentre parlano, perciò, visto che voi avete finito, vi chiedo la cortesia di essere altrettanto educato nei miei confronti. Inoltre lo scopo di accusa e difesa sono appunto quelle di smentirsi a vicenda, quindi non vedo cosa ci sia da obiettare.

 

Il giudice sorride a quella discussione, sembra piacergli quell’atteggiamento sprezzante, e con un gesto lo invita a continuare. Prima era tesissimo, ma si vede che il nostro caro Ryu è un guerriero. Una volta iniziata una battaglia non si ferma fino a che non è conclusa.

 

Ryu: Come già detto tutto ciò che ho da dirvi è in quei documenti, credo vi potranno illustrare la realtà dei fatti meglio di quanto potrei mai fare io.

 

L’avvocato si alza di nuovo. Mi chiedo perché quelli che sono dalla parte del torto siano sempre così insistenti…

 

Avvocato: Vostro onore, chiedo il permesso di esaminare le prove fornite dalla difesa per accertarmi che siano attendibili.

 

Giudice: Richiesta negata. I documenti sono già stati esaminati giorni fa per appurarsi della loro attendibilità e chiusi in una cassetta di sicurezza fino ad oggi.

 

Il giudice fa un segno ad una guardia, la quale distribuisce ai giurati ed all’accusa dei fogli.

 

Giudice: Questa è una versione riassunta dei documenti ricevuti, ma credo chiariranno le vostre idee. C’è però un’ultima cosa da appurare. Abbiamo bisogno di sapere se lei è davvero il fratello di Koyomi Kaikage, perché in caso contrario anche con questa documentazione la tutela è legittima della madre biologica, in quanto voi non avete ancora raggiunto la maggiore età. Inoltre è necessario sia disponibile il prima possibile…

 

Ryu: Posso fornirvela anche ora.

 

Ryu afferra il coltello di suo padre e lo passa rapidamente sulla mano libera, rimettendolo nella sacca il più velocemente possibile.

 

Quindi… è per questo che il sangue era una prova…

 

Avvocato: Signor giudice, gli atti di autolesionismo non sono ammissibili come prova per…

 

Ryu: Autolesionismo? Non è il fatto che sono pronto a ferirmi per mia sorella la prova! La prova è nel mio sangue! È vero, siamo nati da madri diverse, ma il nostro padre è lo stesso, come il nostro sangue.

 

Avvocato: Anche se risultassi essere davvero il figliastro della mia assistita potrei sapere cosa cambierebbe?

 

Ryu stringe i pugni. Quell’uomo ha fatto un grandissimo errore. Sta facendo infuriare Ryu.

 

Si dice che l’unico uomo più pericoloso di un uomo malvagio sia un uomo buono che diventa malvagio, ed anche se Ryu non è diventato malvagio quando è furioso è pericoloso. Così pericoloso da far paura…

 

Ryu: E va bene, visto che vuoi che parli allora parlerò.

 

Ancora peggio di quanto pensassi, è passato dal dare del lei al dare del tu all’avvocato. Non credo sia un buon segno…

 

Ryu: La tua assistita non è altro che una traditrice! Anche quando ho saputo che lei non era la mia madre naturale ho continuato a pensare a lei come se fosse davvero mia madre, perché mi ha fatto credere che avrebbe davvero svolto il suo ruolo non in quanto donna, ma come membro di una famiglia. Invece alla prima difficoltà se ne è andata via! Di sicuro qualcuno ora penserà “Ma in fondo la si può capire, era una giovane donna che aveva perso il marito, per lei era troppo difficile vivere in quella situazione”, ma se era difficile per un’adulta secondo te come avrebbero potuto superarla due bambini? Non abbiamo mai avuto nessuno ad aiutarci a parte le istituzioni, ce l’abbiamo fatta contando sulle nostre forze solamente. NOI abbiamo trovato la forza di continuare, nonostante mia sorella fosse malata ed io avessi dieci anni, perché lei non avrebbe dovuto trovarla? Questo me lo spieghi? Non mi importa se ora è tornata, per me non vale più niente né come madre né come persona!

 

A queste parole l’avvocato non sa rispondere, e a ben ragione. Il giudice stesso sembra rabbrividire alla vista di Ryu. I suoi occhi rossi sembrano un misto tra sangue e fiamme pronte a lambirti in un secondo.

 

Per tutto il discorso non ha fatto che ripetere “noi”, ma da come la vedo io avrebbe dovuto dire “io”.

 

È lui che si è sempre occupato di tutto, con ogni mezzo a sua disposizione, mentre sua sorella cresceva ignara delle difficoltà del fratello. Perché è così che Ryu voleva crescesse. Spensierata come ogni bambina dovrebbe essere. Spensierata come una bambina che sa che, ad aiutarla, ci saranno sempre suo padre e sua madre.

 

Solo che lei non ha avuto due angeli custodi a vegliare su di lei.

 

Ha avuto un drago che l’ha sempre protetta con tutto sé stesso, chiunque fosse il suo nemico.

 

Il giudice sembra capire all’istante la pericolosità di Ryu in un momento come questo e batte il martello.

 

Giudice: L’udienza è sospesa, giudice e giuria si ritirano per deliberare.

 

Alla fine di questa scena parte la pubblicità, e visto che ora non è nemmeno distratta da ciò che doveva vedere Koyo riparte con le domande.

 

Koyomi: Cioè quella lì è DAVVERO la mamma?

 

Ryu: Già, mi dispiace avertelo tenuto nascosto ma…

 

Koyomi: Ma che razza di madre è?!

 

Non mi aspettavo una reazione simile. Credevo se la sarebbe presa con Ryu per non averle detto nulla, mentre invece…

 

Suigintou: Non sei arrabbiata con Ryu?

 

Koyomi: No che non lo sono. Ryu è sempre rimasto con me, però potevi dirmele certe cose!

 

La discussione tra fratello e sorella continua, e devo dire che non ho mai visto Koyomi così seria. Dopotutto non capita tutti i giorni di scoprire che tua madre ti ha abbandonato e tuo fratello ti ha cresciuta…

 

La pubblicità finisce ed il programma mostra l’ingresso in aula del giudice e della giuria.

 

Giudice: Oggi abbiamo esaminato l’istanza d’appello della signora Ritsuko La Motte nei confronti del qui presente Ryu Kaikage. Giuria, qual è il vostro verdetto in proposito.

 

Capo Giuria: La giuria non ha raggiunto il voto unanime, ma è concorde per maggioranza che all’imputato sia negato l’affidamento della signorina Koyomi Kaikage e che quest’ultima sia affidata alla madre naturale. Rigetta invece con un solo voto contrario le accuse di sequestro, diffamazioni e minacce.

 

Le ragazze e Jun guardano shockate la scena. Loro non sanno che è tutto merito del giudice se Ryu l’ha spuntata.

 

Giudice: Il verdetto della giuria quindi è parzialmente a favore dell’accusa, però il voto non è unanime, la decisione finale ergo è rimandata al giudice. Quindi, dopo aver ascoltato le due parti ed aver consultato il materiale inviatoci dall’amministrazione cittadina di Tokio, la quale ha spesso effettuato controlli tramite assistenza sociale presso la precedente abitazione dei due congiunti, posso proclamare senza alcun dubbio che, secondo le leggi sulla tutela dei minori, che non sono state rispettate dalla signora La Motte, questo tribunale respinge tutte le richieste dell’accusa e scagiona del tutto l’imputato. Inoltre la signora La Motte sarà tenuta a far capo all’accusa di tentata corruzione e versare una somma ancora da stabilire ai due congiunti Kaikage come risarcimento per le false accuse mosse ed il mancato mantenimento di questi sette anni. Così è deciso, l’udienza è tolta.

 

Sospiro di sollievo generale. Sono sicura che è venuto loro un colpo quando hanno sentito la giuria.

 

Intanto viene mostrata anche la nostra protesta ed il tentativo di intervistarmi. Come sospettavo, ho davvero usato il megafono contro la giornalista.

 

Ora è anche il momento di gloria del preside, che mi risparmia ulteriori figuracce e si dice soddisfatto di tutti no per la nostra solidarietà verso il nostro compagno.

 

Stavolta devo davvero ringraziarlo di cuore, se non ci fosse stato lui saremmo state davvero nei guai.

 

Nella sala ci sono anche alcune ragazzine che guardano rapite il preside. In fondo è un uomo col suo fascino, quindi è normale che ne siano attratte. Peccato che saranno deluse quando scopriranno che è già sposato, e con una donna meravigliosa!

 

Successivamente c’è anche la mia uscita dal tribunale. Meno male, almeno quelle uscite dalla mia bocca erano frasi di senso compiuto, anche se le ho dette così velocemente che a stento le ho capite.

 

Ed ora, purtroppo, una scena che temo finirà davvero sulla bocca di tutti. Il bacio.

 

In quello stesso istante sento un rumore: Koyomi ha fatto cadere la forchetta nel piatto e guarda la scena con gli occhi fuori dalle orbite. Mette le mani tra i capelli e grida.

 

Koyomi: NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!! ME LO SONO PERSO!!!! VOLEVO VEDERLO DAL VIVO!!!

 

Shinku: Ci saranno altre occasioni, stanne sicura…

 

Koyomi: Allora baciatevi ora! Su, vi prego!

 

Sono imbarazzatissima, ma riesco comunque a dire.

 

Suigintou: Senti Koyo, non mi pare il momento! E poi quello è stato un gesto di quelli che non sai controllare, di quelli che accadono lì per lì senza pensarci! Non si può gestire a comando…

 

Koyomi sembra delusa, ma Hina cerca subito di consolarla.

 

Hina: Non ti preoccupare Koyo-chan, tanto ora la favola si è avverata.

 

Già, ha ragione.

 

La favola si è realmente avverata…

 

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Capitolo 36
*** XXXVI) Famiglia ***


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XXXVI)               Famiglia

 

Quanti anni sono che non entravo in un cimitero? Anzi, ci sono mai entrata prima d’ora? Non credo proprio…

 

Eppure… credevo che nei cimiteri ci fosse sempre un’atmosfera triste, quasi disperata.

 

Mi sbagliavo.

 

Nonostante non ci sia quasi nessuno e quei pochi che ci sono siano in religioso silenzio questo posto mi sembra incredibilmente vivo, quasi fosse un giardino.

 

Ryu: Ecco, ci siamo.

 

Mi avvicino a Ryu, inginocchiato davanti a due lapidi.

 

Suigintou: Sono qui allora…

 

Ryu: Si. Mamma, papà, lei è Suigintou, volevo che vi conoscesse…

 

Solitamente quando in un film ho visto qualcuno parlare ad una tomba ho sempre pensato che fosse qualcosa di insensato, ma ora ne ho capito il senso. Anche se Minato e Kairi non sono più in questo mondo loro esistono ancora, lo sento, e sono certa che stanno ascoltando Ryu, che sta versando sulle loro tombe una bottiglia del liquore tanto amato da sua madre.

 

Mi avrebbe davvero fatto piacere conoscerli, ma purtroppo questo è l’unico modo che abbiamo per incontrarci. Peccato che non ho dei medium tra le mie conoscenze, avrei voluto sapere cosa pensano di me, anche se qualunque giudizio non cambierà la mia decisione. Ormai abbiamo già deciso ed organizzato tutto, e tra meno di due mesi ci sposeremo.

 

Ora che ci penso, quanto tempo è passato da quando ci siamo incontrati? Sono quasi cinque anni ormai…

 

Ed in questi cinque anni il momento più critico è stato quello del processo, che per fortuna è andato a finire bene.

 

Anche se Ryu è stato scagionato subito la stessa fortuna non è toccata a Ritsuko. Nei giorni successivi al processo di Ryu la polizia ha scavato a fondo ed ha scoperto che, in realtà, Ritsuko non è realmente Ritsuko, bensì un’altra persona. La donna che ha cercato di distruggere la vita di Ryu e Koyomi era in realtà l’assassina della vera Ritsuko, della quale ha preso poi il posto. Pare fosse una sua vecchia conoscenza, oltretutto fisicamente davvero simile a lei, che aveva preso una brutta strada, ma ora pagherà per tutto ciò che ha fatto.

 

Saputa questa notizia Ryu ha finalmente fatto luce su alcuni avvenimenti della sua infanzia. Infatti la vera Ritsuko era davvero una madre adorabile, di cui si sarebbe potuto fidare, mentre quest’altra donna, che, da quanto si è scoperto, ha preso il posto della madre di Koyo più o meno due anni prima della morte di Minato, invece era una totale menefreghista, ma il ricordo della vera ed amorevole Ritsuko gli ha impedito di capire che non era lei.

 

Per fortuna ora è tutto risolto ed abbiamo vissuto con la pace nel cuore per tutti questi anni.

 

Gli ultimi anni di liceo direi che sono stati i migliori della mia vita grazie a tutte le persone che avevo attorno. Ora siamo andati ognuno per la propria strada, ma queste strade non finiscono mai di incrociarsi. E spero continueranno ad intrecciarsi.

 

Ora è probabile che non avrò più il tempo di divertirmi come prima, ma non me ne preoccupo.

 

Finora ho avuto il mio tempo per essere spensierata, è giunta l’ora di rigare dritto. Anche se questo non vuol dire necessariamente che non possa più divertirmi. In fondo la vita è un’avventura, e sta a noi farla passare nel modo più piacevole possibile.

 

Ed io… voglio passarla con lui, con Ryu.

 

Perché lui mi fa sentire unica, mi fa sentire speciale, amata…

 

E non posso desiderare altro, né voglio.

 

Chi troppo vuole non ne ricava nulla di buono, ma io ora ho tutto ciò che potrei volere. E magari, in futuro, arriverà anche qualcosa che non avevo calcolato e che mi renderà ancor più felice.

 

Perché ormai lo so, sono parte di una famiglia, una famiglia vera, non solo correlata da vincoli di sangue, ma sentimentali, quelli più difficili da infrangere.

 

Ed in una famiglia come questa se arriva qualcosa di inaspettato non può essere altro che bene…

 

Fine

 

NDA: Eccoci finalmente arrivati alla fine di questa fanfiction. Credo mi sia riuscita meglio di quanto mi aspettassi, ma di sicuro qualcosa da rivedere c’è. Peccato solo che voglia lasciare le stesure come sono, a meno che non siano un totale fallimento ^-^. Ora un po’ di chiarimenti…

 

Il capitolo XIV non serve effettivamente a niente, l’ho inserito solo per inserire qualcosa per non far aspettare troppo i lettori e svelare in parte cosa aveva Ryu nella sacca che ha alla gamba.

 

Nel capitolo XXV invece avevo una specie di spiegazione logica per cui Ryu si fosse salvato, ma era un casino vero e proprio e non ero certo che una cosa del genere funzionasse per davvero, perciò ho optato per il dubbio se si è salvato per la perdita di sangue, cosa realistica, o per il più tenero e romantico desiderio con gli origami. Io crederei più alla seconda ipotesi XD

 

Il capitolo XXVIII invece doveva essere inglobato da qualche altra parte, ma visto come stava andando la storia non ci sono riuscito.

 

Nel capitolo XXIX ci dovevano essere più particolari, come un eventuale secondo nome italiano per Ryu ed altre cose, che però ho tagliato perché non mi convincevano e rischiavano di incasinare tutto.

 

Nel capitolo XXXI all’inizio ci sarebbe dovuto essere Ryu a casa, però ho preferito successivamente escluderlo, e visto che mi pareva brutto lasciare sola Gin le ho affiancato Hina, e devo dire che questa scelta è stata la più azzeccata della fanfiction.

 

Nel capitolo XXXIV l’idea iniziale era che Ryu fosse assolto dalla giuria, però come cosa mi è sembrata banale ed ho cambiato le cose, inserendo il dubbio sull’effettiva efficienza della giustizia umana. Inoltre avevo idea di “costringere” Gin a mettere i tanto odiati occhiali in questo capitolo in barba al suo orgoglio, ma l’ho dimenticato e l’avvenimento è slittato al capitolo successivo.

 

Infine il capitolo finale. Nella stesura iniziale Ritsuko era davvero la mamma di Koyomi, ma, continuando a pensarci su, mi è sembrato davvero impossibile che una madre abbandoni così due figli, perciò ho inserito il personaggio senza nome che è stato la causa di tutti i mali di Ryu e Koyo. Suigintou poi doveva essersi già sposata con Ryu e doveva aspettare un bambino, ma anche il fatto della ragazza incinta davanti alla tomba dei genitori di lui mi sembrava banale. In più avrei voluto fare più considerazioni, ma me le sono dimenticate mentre scrivevo ^.^’

 

In ogni caso spero vi sia piaciuta. Io cercherò di trovare altra ispirazione e scrivere altre storie su Rozen Maiden e non. A presto e grazie infinitamente del vostro supporto, in particolarmente a Koyochan, _Khozen, TuttaColpaDelCielo, Lady Sognatrice, Lily 17 e Light Espeon che hanno commentato. Le vostre opinioni mi hanno sempre incitato a migliorarmi e continuare a scrivere.

 

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