Con questa raccolta ho partecipato al 48h contest, classificandomi dodicesima, potrei anche dire: ultima! Doveva succedere prima o poi. 

Ringrazio AliH e PurpleMally per aver indetto questo contest. sono comunque felice di aver partecipato, anche perché sinceramente trovo questa drabble bella, e anche l'ultima, forse la prma non era all'altezza, e mi dispiace un po', ma in due giorni di influenza ho fatto un disastro con le storie per i contest, spero mi serva di lezione per ricordarmi che non dovrei sempre consegnare^^.

Ringrazio chiunque deciderà di leggere ed eventualmente commentare queste drabble.

  To be alone

Avrebbe voluto qualche carezza ogni tanto, ma lei era la gatta di Gazza, quindi trattata da spia oppure da capro espiatorio.

Nella sua vita aveva dovuto sopportare ogni genere di scherzo, se considerate che un gatto non commette due volte lo stesso errore, beh, voleva dire che la fantasia di quei ragazzini aveva dell’incredibile.

Oggi, ad esempio, una studentessa l’aveva chiamata dolcemente e s’era inginocchiata per accarezzarla, aveva appena vinto la diffidenza, quando la ragazza le versò addosso chissà quale pozione.

Triste, era corsa da Gazza: “Che incivili!”, esclamò vedendola.

L’aveva curata.

Erano soli, si appartenevano.

Mrs Purr l’aveva capito

Buongiorno a tutti, eccomi in ritardo con la seconda di queste tre drabble.

Ringrazio per i commenti vogue, lilyblack, _madduz_, Raffaele Francesco, PaytonSawyer, remvsg e Ilakey Chan.

Tutti mi avete detto più o meno la stessa cosa, ossia che la drabble era carina, quindi vi ringrazio.

Avete anche detto che ho avuto un’idea originale, ma sinceramente l’idea è partita dal contest che ho indetto ancora in agosto, quello su Maghi & Animali, diciamo che questa era la mia idea: fan fiction semplici e pure, pensate da animali.

Spero che sia questo a trasparire dalla drabble.

Per la cronaca, questa è quella che mi piace di meno anche se la trovo molto ‘felina’.

1.      To be here for you

Che cosa poteva fare per lei?

La Strega sospirava, il gatto sentiva la sua tristezza. La poteva avvertire dal modo che aveva di tenere la testa piegata, dal fatto che non lo vedesse.

Miagolò lamentoso, cercando di attirare la sua attenzione, si strusciò tra le sue gambe, si sollevò appoggiando le zampe sulla sedia, in quel momento incrociò i suoi occhi.

Iniziò a fare le fusa e piegò il musetto per avvicinarsi al suo braccio, lei l’accarezzò, finalmente sorrise.

“Grattastinchi, vieni qui”.

Lo strinse a sé.

Hermione stava meglio, il merito era anche suo.

Si acciambellò e, soddisfatto, si addormentò.