LA NOTTE E’ NOSTRA
-
Siamo
giunti alle note finali di questa gotica melodia che ha come titolo la vita,
mio caro ragazzo.-
-
Hai
ragione, è come dici tu. Ma sai qual è la novità? Che noi due suoniamo finali diversi. E tra poco vedremo
quale diverrà famoso al mondo intero.-
-
E’
arrivato il momento di combattere adesso. Il tempo delle parole e dei giochi si
è concluso! Imperio!-
Una
scia verde scura scaturisce dalla bacchetta di un uomo esile e dagli occhi
rossi, noto come il più terribile mago di tutti i tempi: Lord Voldemort.
Uno
scudo vermiglio è la risposta scintillante che proviene dalla bacchetta di un
bel ragazzo sui 17 anni dai capelli color della notte e dagli occhi smeraldo,
la giovane speranza del mondo magico e babbano: Harry Potter.
Così
comincia la più grande battaglia che i maghi potranno
mai osservare e vivere sulla loro pelle.
Ma
lasciamo per un secondo che i due titani si scontrino,
voglio farvi immaginare il meglio possibile il campo di battaglia che si
estende poco distante dai due protagonisti di quello sfacelo.
Il
luogo è un vecchio cimitero pubblico, con una miriade di lapidi illuminate
dalla bianca luce della luna semipiena, ma molte di più giacciono trasformate
in un mucchio di polvere sopra il cadaveri di povere
persone morte tempo addietro, persone che ascoltano dall’aldilà tutto il dolore
e l’odore di morte che questa sera sta scatenando.
Il
cielo, dipinto del blu più scuro che si sia mai visto, è adornato da una
quantità inimmaginabile di stelle splendenti, quasi come se esse, nella loro
immutabile ed immensa vita, avessero deciso di
interessarsi, solo per una volta nel loro percorso, a ciò che succede sul
pianeta terra.
Il
suolo è cosparso di diversi corpi morti, o feriti, o incantati da qualche
maledizione; auror e mangiamorte, maghi e babbani, creature leggendarie e
ordinarie, tutti questa notte sono scesi in campo per combattere ognuno per i
propri scopi, ognuno per un motivo diverso, ognuno in funzione di un agognato
futuro sognato ad occhi aperti per tutta la vita.
E così eccoli, i più disparati esseri viventi che lottano con
le più disparate armi per i più disparati motivi.
Provate
ad immaginare…
Laggiù
c’è un bel centauro maschio giovane, abbandonato dal suo branco per la colpa di
aver aiutato un umano, che salva uno della sua ex famiglia rischiando di essere
colpito da una Cruciatus.
Poco
più distante, se vi impegnate abbastanza, potrete
immaginare facilmente un giovane mago biondo dagli occhi del cielo più chiaro,
diseredato dalla famiglia purosangue perché innamorato della persona sbagliata,
del nemico, che crea uno scudo su due suoi coetanei che per sette anni ha finto
di odiare, li ha disprezzati, ed ora lotta anche per loro, lotta e lancia un
Avada Kedavra a colei che un tempo era stata sua madre.
Completamente
dall’altra parte, una situazione simile ma al contrario, un uomo che ha per
anni avuto la fiducia dei buoni ed ora è dall’altro lato, lancia una
maledizione arcana verso una sua ex collega di lavoro nella più prestigiosa scuola di magia e stregoneria d’Inghilterra per
salvare la vita di un suo compagno che 17 anni prima ha tradito anch’esso la
fiducia dei suoi più cari amici vendendoli al Lord Oscuro.
Poi
cosa abbiamo?
Oh,
si.
Eccoli,
stavo quasi per dimenticarmene in tutto questo trambusto.
I
babbani.
Anche loro sono scesi in battaglia. E tra
questi c’è una famiglia che ha denigrato il loro nipote mago per 17 anni, altre
lottano per il futuro dei loro figli, anche se maghi e per questo diversi da
loro, altre ancora non hanno nessun legame affettivo al mondo magico ma hanno
capito la gravità della situazione.
Sono
riuscita a rendervi bene l’idea di ciò che sta succedendo, questa sera?
Vi
chiederete chi sono io, vero?
Ma non è ancora giunto il tempo di scoprirlo.
Per
ora posso solo dirvi che io sono al di sopra di ogni
parte, sono al di sopra di questa battaglia che sta per giungere al termine,
sono al di sopra della vita e della morte degli uomini.
Ma
prestate attenzione, a quanto pare è arrivata davvero
la fine.
Volete
che vi racconti qual è il finale che da questo memento diventerà il pezzo
famoso della melodia che i viventi chiamano vita?
Bene.
Ascoltatemi.
Lord
Voldemort è sdraiato a terra ancora in vita, sovrastato dalla giovane ma forte
figura di Harry Potter; stanno per dirsi le ultime battute.
Forse,
le più importanti.
Sento
aria di fine.
Ma avvicinatevi.
Ed ascoltate attentamente.
-
Bene,
Potter. Bravo. Mi complimento con te. Non avrei mai immaginato che saresti
riuscito a farti carico di tutto il potere che è cresciuto in te. Ma hai fatto molto di più, non è così? Sei riuscito a
gestirlo ed a manovrarlo a tuo piacimento. Tanto da ridurmi al suolo incapace
di usare nemmeno uno dei miei arti.-
-
Sai,
Voldemort, credo che nella tua vita da mezzosangue abbia
sentito questo detto, che l’allievo supera il maestro, a volte. E’
quello che ho fatto io. Eri troppo sicuro di te. Troppo convinto di avere a che
fare con un ragazzino distrutto dal dolore sia nella mente che nel corpo.-
-
Ma mi sbagliavo. E me ne
rendo conto solo adesso. Ora finiscimi, Harry Potter.-
-
Hai
troppa fretta, Tom…-
-
Non
usare quel nome, sporco mezzosangue!-
-
Sai,
TOM, che sei più mezzosangue tu di me,vero? Tu hai
avuto un solo genitore mago, mentre i miei lo erano entrambi. E comunque ho alcune domande da farti.-
-
Sei
impertinente, Harry. E va bene, tento non mi pare di avere scelta.-
-
Perché? Perché hai scelto questa
strada?-
L’uomo
dagli occhi rossi ride, una risata vuota e priva di qualsiasi sentimento,
nemmeno d’odio o scherno.
-
Siamo
dunque arrivati ai titoli di coda della musica? E tu vuoi il finale ad effetto,
dove io ti svelo il motivo struggente per cui mi sono
dedicato letteralmente anima e corpo alla magia nera. Mi spiace, Harry Potter,
ma non posso esserti d’aiuto. Ed il motivo… Morirà con
me. Ora facciamola finita. Uccidimi. Hai ancora una missione da portare a
termine, se non sbaglio.-
-
Di cosa stai parlando?-
-
Oh,
oh, oh… hai già dimenticato? Bellatrix Lastrange, colei che
ha ucciso il tuo padrino. Ti chiedo un favore, che resti tra noi. Falla
soffrire infinitamente anche da parte mia.-
Il
giovane moro rimane basito dalla richiesta del suo nemico.
-
Come
prego? E perché mai vorresti la morte di una delle tue seguaci più fedeli?-
-
Tzk…
fedeli…. Ha disubbidito, Harry, uccidendo il cane del tuo padrino. Io non le
avevo dato il permesso. E
nessuno deve osare tanto.-
Harry
resta in silenzio, il suo cervello sta meditando.
E quando si riprende da quel monologo interiore, lancia la
maledizione senza perdono che 17 anni fa gli è stata lanciata contro proprio
dall’uomo che ora giace morto ai suoi piedi.
Una
sensazione di pace si riversa dal suo cuore ad ogni singola molecola del suo
essere.
Ora
ha solo più una cosa da fare.
Quello
che gli ha ricordato poco fa il fu Lord Voldemort.
Si
gira su sé stesso e comincia a correre in mezzo ai mille e mille duelli che
stanno però pian piano scremando, che si stanno interrompendo in ogni istante
non appena il salvatore del mondo magico passa accanto ad uno di essi.
Ecco,
ora la vede.
In
mezzo a milioni la riconosce e le va vicino senza farsi sentire.
Sta
ridendo sguaiatamente verso un corpo steso ai suoi piedi.
Harry
osserva meglio.
Ha
i capelli quasi bianchi da quanto sono chiari, la pelle è diafana, anche se
coperta di sangue non solo suo, il viso è fine ed elegante, il naso perfetto un pò all’insù.
Anche quella persona Harry la riconosce tra mille.
La
pace che poco fa aveva risanato il suo corpo scompare,
immediatamente sostituita da un moto di violenza ed odio verso Bellatrix
Lastrange.
Il
ragazzo biondo apre uno dei due pezzi di cielo che gli fanno da occhi, guarda
vacuo il viso del giovane moro dietro alla donna, sua zia, poi capisce chi è ed
apre la bocca.
Non
fa in tempo a respirare che il ragazzo dagli occhi di giada parla con una voce
bassa e pericolosa, irriconoscibile.
-
Ciao
Bella… da quanto tempo…-
La
donna si gira di scatto, un lampo allarmato passa nei suoi occhi non appena il
suo sguardo s’incatena a quello del ragazzo.
E’
uno sguardo furente, omicida, implacabile.
Cerca
di nascondere la paura che le hanno procurato quei due
smeraldi con un po’ di spavalderia.
-
Ohilà,
Potterino! Non ci vediamo faccia a faccia da… oh, si. Da quando io e il tuo
padrino abbiamo fatto una piccola ed improvvisata
riunione di famiglia.-
Harry
dischiude le sue labbra in quello che è la copia cattiva di uno dei suoi famosi
sorrisi solari.
E’
pericoloso, come il ringhio di un animale feroce quando ha avvistato la sua
preda.
Ed è così che si sente Bellatrix Lastrange. Una preda.
La
preda di Harry Potter, il figlioccio del cugino che ha ucciso due anni fa, il
ragazzo amato dal nipote steso a terra dietro a lei, l’uccisore del suo Signore Oscuro.
-
Eh
già, Bella… sembrano passati secoli, non è vero? Ma è
ora di andare in vacanza. Ho solo per te un biglietto gratuito di sola andata
verso l’altro mondo.-
-
Non
ci sperare troppo, ragazzino!-
Ma
la donna non ha tempo di dire null’altro, prima che un Avada Kedavra la
colpisca in pieno petto, ed in men che non si dica la
possiamo immaginare cadere all’indietro come quel giorno di due anni fa lei
stessa ha fatto cadere suo cugino Sirius Black.
Di
nuovo il cuore del bel moro dagli occhi preziosi si svuota di
ogni cattivo sentimento, possiamo quasi immaginare, se ci mettiamo un
po’ d’impegno e fantasia, le sue ali che si erano sporcate di sangue ed odio
tornare linde e splendenti come lo erano state al momento della sua nascita.
Si
lascia cadere per terra, al fianco del cadavere della fu
Bellatrix Lastrange, di fronte e a pochi passi di Draco Malfoy, colui che ha
rapito il suo cuore già da tempo.
Ma noi questo non lo possiamo dire a nessuno.
Come
non possiamo dire ad anima viva che è corrisposto in silenzio.
Il
biondo guarda il moro, si tira faticosamente a sedere ed ancora lo guarda.
Il
moro si riscuote, si alza e gli va vicino.
-
Ehi,
Malfoy. Nulla di rotto spero.-
-
Certo
che no, Potter.-
E prende la mano che gli è appena stata offerta, la stessa
mano che sette anni prima lo aveva rifiutato per l’amicizia di quelle due
persone che lui stesso ha salvato poco tempo fa.
E’
così che voglio vi immaginiate la fine della battaglia
tra Bene e Male, vorrei evitare di raccontarvi quelli che, come li ha definiti
il fu Tom Riddle, sono solamente i titoli di coda.
Posso
farvi un breve riassunto di ciò che ora succederà.
Gli
Auror cattureranno tutti i Mangiamorte, non ci sarà più un seguace del fu Lord Voldemort, tutti gli esseri che sono sopravvissuti a
questa guerra cercheranno pian piano di creare il futuro per cui hanno
combattuto.
Ora
forse pensate che sia giunto il momento della scoperta dell’identità della narratrice.
Bè,
mi spiace disilludervi, ma ancora non è tempo.
Perché c’è ancora una cosa che voglio raccontarvi, prima della
fine.
Prendetela
come la nota di chiusura della melodia che si allunga all’infinito, fino a
morire nel silenzio.
Ma per poter farvi immaginare questa nota prolungata, dobbiamo
andare avanti nel tempo, ci dobbiamo spostare ad un’altra notte, in un altro
luogo, con un’altra atmosfera.
Ehilà
bellezze!! Da quanto tempo! Già… da quanto tempo?
MA
bando alle cavolate, eccomi qui con una nuova storiella molto breve che infatti finirà con il prossimo chappino.
In
realtà l’ho scritta tutta in una volta senza dividerla in due, ma mi sembrava
un capitolo tropo lungo tutto assieme ed ho pensato: ”non
sia mai che per la lunghezza qualcuno non ha poi tempo di recensire!”, e quindi
l’ho divisa in due pezzi.
Ora
ora ora cosa vi devo ancora
dire?
Oh
si. Le altre fic che sto portando avanti presto le continuerò,
di “amori proibiti” ho già il capitolo pronto, di “amicizia… amore” non ancora perché
è un attimino più complicato e poi… mi hanno recensito solo in 5!!!
Cattivi!!!!!
L
E io che speravo vi piacesse…
Ma
comunque la smetto di fare una mezza pubblicità
occulta, vi chiedo solo per favore di recensire questa fic anche perché voglio
sapere cosa ne pensate di questo nuovo tipo di narrazione che non avevo mai
usato prima…
Ed ora BaX e a tutti, ci si sente presto con le altre storie ed
il secondo ed ultimo capitolo di questa storia! ek