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di elys
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** guai seri! ***
Capitolo 2: *** nuove amicizie.... ***
Capitolo 3: *** risvegli ***
Capitolo 4: *** spiegazioni ***
Capitolo 5: *** la presentazione di Rose ***
Capitolo 6: *** frasi sfugite e scherzi con i malandrini ***
Capitolo 7: *** duelli ***
Capitolo 8: *** i piani di Rose ***
Capitolo 9: *** l'appuntamento (parte 1) ***
Capitolo 10: *** l'appuntamento (parte 2) ***
Capitolo 11: *** avviso!!! ***
Capitolo 12: *** i piani di Albus Silente e le preoccupazioni di Minerva McGranitt ***



Capitolo 1
*** guai seri! ***


 Siccome mi sono accorto che ci sono pochissime storie dove la new generation torna al tempo dei malandrini, mi è venuta la folgorazione! Così, a mezzanotte mi sono messa a scrivere questa storia! Spero vi piaccia!
 
 
 

Questi personaggi sono della Rowling che ci ha fatto sognare con le sue storie! Il mio scritto non ha scopo di lucro!
 
 

 

Mi guardai in torno, dove accidenti eravamo capitati?
Sia mia cugina che il mio migliore amico erano svenuti accanto a ma, e l’unica cosa che ci circondava erano alberi.
Era tutto così strano, un attimo prima ci eravamo intrufolati in una stanza mai vista prima all’interno di Hogwarts, ed un attimo dopo eravamo circondati da alberi nel bel mezzo della notte. Che avessimo trovato un passaggio per arrivare alla foresta proibita? Ma come era possibile che non ricordassi niente dopo aver chiuso la porta alle mie spalle?
“Rose,Rosalie…. Sveglia Rosie!” scuotevo mia cugina, ma da lei nessuna risposta.
Tentai con il mio amico “Scorpius, Scorp sveglia!” con lui fu più facile, e si svegliò alla svelta.
“Albus, ma che succede, dove siamo?” chiese guardandosi attorno.
“non lo so, ma sembra la foresta proibita!” dissi io guardandomi attorno più attentamente.
All’improvviso sentimmo delle voci in lontananza.
“stai tranquillo codaliscia, cosa vuoi che succeda? Veniamo da anni in questa foresta e non ci è mai successo niente, perché dovrebbe essere diverso sta volta?” chiese una voce allegra.
“non so ramoso, ma io ho paura!” chiese una voce piagnucolona.
“come ci sei finito a Grifondoro? Possibile che tu abbia paura anche della tua ombra?” un’altra voce, sempre più vicina.
Provai a svegliare nuovamente mia cugina ma non c’era niente da fare.
“felpato piantala! E tu codaliscia, smettila di tremare…. Aspettate sento qualcosa…!”
A queste parole seguì un silenzio innaturale per quel gruppetto di quattro ragazzi.
“sei sicuro lunastorta? Io non sento niente!” disse la prima voce.
A quel punto raccolsi tutto il mio coraggio Grifondoro e chiamai i ragazzi, ero preoccupato, mia cugina non si risvegliava e preferivo una punizione che vederla in quelle condizioni.
“hey! Siamo qui!” urlai con la speranza che arrivassero alla svelta.
“che fai? Sei matto?” mi chiese il mio amico al mio fianco.
“Rose non si sveglia!” chiarì immediatamente io guardando preoccupato mia cugina che non accennava a muoversi.
A quel punto quattro ragazzi apparvero davanti a noi.
Il primo era alto e portava gli occhiali tondi, sembrava la coppia più giovane di mio padre.
Il secondo aveva i capelli lunghi, occhi grigi e un aspetto ben curato.
Il terzo era alto, il suo volto era pallido, e alla luce della luna si notavano delle cicatrici.
Il quarto era più basso e grassottello. Essendo buio non li vedeva benissimo, ma era come se li avesse già visti.
“cos’è successo?” chiese il ragazzo con le cicatrici.
“mia cugina non si sveglia, non so cos’abbia!” dissi soltanto.
“ma voi da dove venite? Non mi sembra di avervi mai visti da queste parti!” disse il ragazzo dai capelli lunghi squadrandoli.
“per ora aiutiamo la ragazza!” disse invece il ragazzo occhialuto prendendo in braccio Rose e voltandosi verso gli amici.
“non possiamo lasciarla qui così!” disse per poi voltarsi e incamminarsi verso il castello.
I ragazzi ci aiutarono ad alzarci e ci fecero strada in silenzio. Dopo un po’ di cammino arrivammo davanti ad una porticina che conoscevo bene, nel retro del castello, oltrepassata notai che però era tutto diverso. Ero passato per quella strettoia la notte precedente e mi era sembrata diversa, era più stretta e mancavano tutte le pietre che c’erano qua e la! Dove accidenti ero finito?
“non avete divise, da dove venite?”chiese il ragazzo con le cicatrici.
Ero indeciso sul rispondere, anche Scorpius sembrava incerto.
“veniamo da un’altra scuola!” rispose svelto e anticipandomi. Lo guardai male, perché doveva mentire?
“e come vi chiamate?” chiese ancora il ragazzo con fare cortese.
“io sono Scorp, lui è Al e lei è Rose.” Disse tranquillo. Come facesse a restare così impassibile per me era ancora un mistero, anche dopo 7 anni che io e Scorpius eravamo amici ancora non capivo come con gli altri riuscisse ad essere tanto freddo.
“piacere, io sono Remus!” si presentò lui. “lui è Peter…” disse indicando il ragazzo bassetto e grassoccio. “lui è Sirius…” continuò indicando il ragazzo dai capelli lunghi. !e lui e James” finì indicando il ragazzo occhialuto che reggeva Rose.
Solo in quel momento mi bloccai di colpo. Aveva detto Peter, Remus, Sirius e James!
“in che anno siamo?” chiesi sotto shock.
“1977 perché?” chiese stranito Remus.
 “sicuramente ha sbattuto la testa!” lo salvò Scorpius guardandolo serio.
Accidenti, ma come c’era finito in dietro nel tempo!
“credo che dovremo parlare con il preside!” continuò il mio amico sicuro di se.
“d’accordo!” rispose Remus. “però se vi portiamo dal preside ora faranno domande! Come ne usciamo?”chiese Sirius.
“non vi preoccupate, inventeremo una storia senza mettere voi in mezzo con il tempo!” risposi io deciso a fare solo una parte di ciò che avevo detto.
Mio padre aveva sempre raccontato del preside che in quel periodo dirigeva la scuola, il mago migliori di tutti i tempi, e un po’ per orgoglio un po’ perché mio padre si fidava di lui, sapevo che dovevo dire tutto a quel mago.
 
Mi ritrovai davanti a un gargoil ben conosciuto. Gli sembrava strano il fatto che una volta tanto non ci entravo per un rimprovero dovuto all’ultima marachella.
“grazie!” dissi ai ragazzi. Remus avrebbe portato mia cugina in infermeria dicendo che ci aveva trovati durante la sua ronda, mentre io e Scorpius saremmo andati a parlare con Albus Silente.
“la parola d’ordine è ciocorana” e detto ciò i malandrini si allontanarono lasciandoci davanti alla scalinata.
 
Appena arrivammo d’avanti alla porta di legno sentimmo il chiacchiericcio dei quadri, ciò ci fece capire che il preside era sveglio.
Scorpius bussò tranquillo. Possibile che riuscisse a restare sempre calmo?
“avanti” le voci si spesero immediatamente, e solo una era rimasta.
Appena entrato notai degli strumenti molto particolari, molti sembravano fragili e preziosi.
“e voi chi siete?” chiese un uomo con la barba lunga e bianca, un paio di occhiali a mezzaluna e due occhi azzurri intensi.
“salve professor silente, io e il mio amico avremmo una storia da raccontarle, e ci servirebbe il suo aiuto!” dissi sicuro di me come non lo ero mai stato.
“avanti allora, raccontate pure” disse il vecchio sedendosi e facendo apparire due sedie per loro.
“ecco…”iniziai indeciso su come iniziare la mia storia. Dopotutto non potevo di certo dire che mentre infrangevamo le regole eravamo finiti nel passato chissà come!
“non abbia timore!” mi esortò a continuare il preside.
“io e Scorpius insieme a Rose che ora sta in infermeria veniamo dal futuro!” dissi tutto in un fiato.
Il preside non si scompose,anzi sembrava avessi appena affermato che fosse notte.
“professore?” lo richiamò Scorpius.
“dimmi pure!” lo guardò Albus silente.
“ha capito cosa abbiamo appena detto?” chiese incerto il mio amico.
“bè, caro ragazzo per quanto la mia età non sia florida, il mio quoziente intellettivo è ottimo e non per vantarmi ma sono ancora abbastanza cosciente da usarlo senza premura!” rispose sorridendo gentilmente.
“professore” lo richiamai io “non sappiamo come siamo arrivati qui, vorremo tornare a casa. Veniamo dal 2024, siamo entrati in uno stanzino del castello che ci ha catapultati nella foresta proibita e per finire in peggio mia cugina non vuole risvegliarsi! Mi scusi professore, ma lei sa come rimandarci a casa?” chiesi nel bel mezzo di una crisi di nervi.
Il vecchio mago si alzò e lisciandosi la barba fece avanti e in dietro pensieroso.
“chi siete voi con esattezza?” chiese il mago.
“non so se sia il caso di dirlo professore, dopotutto potremo cambiare il futuro se non siamo cauti” risposi riacquistando un po’ di lucidità.
“mi sembra saggio ragazzo mio, ma non devo sapere qualcosa su di voi! I tempi che corrono non sono dei migliori!” rispose il mago.
Dovevamo tornare a casa così mi decisi a tentare il tutto per tutto.
“il mio nome è Albus Potter, figlio di Harry Potter, nipote di James e Lily Potter! Lui è Scorpius Malfoy, figlio di Draco Malfoy, nipote di Lucius e Narcissa Malfoy. e quella in infermeria e Rose Weasley…” e non c’è bisogno di sapere chi sono i suoi nonni, non c’è bisogno…” mi fermò Silente sorridendo
“tu hai detto di chiamarti Albus?” chiese divertito
“si signore, mio padre la reputava un grande mago, la aiutato spesso!” risposi rosso.
“proprio un bel nome!” mi disse facendomi l’occhiolino.
“da oggi dovrete prendere altre identità, almeno finché non tornerete al vostro tempo! Siete già stati smistati immagino” disse guardando Scorpius
“tutti Grifondoro signore!” rispose fiero il mio migliore amico facendo così allargare il sorriso dell’uomo.
“bene, allora bisogna trovare altre identità, il nome Albus non è molto normale, quindi non è il caso che ti si conosca con quel nome, e poi anche i cognomi Potter e Malfoy non è il caso!” disse il preside guardandoci negli occhi.
“bè, ai sarò Alexander così continueranno a chiamarmi Al!” dissi deciso.
“potremo usare i cognomi delle nostre madri!” propose Scorpius pensandoci.
“quali sarebbero?” chiese il preside.
“Greengrass e Weasley signore!” rispose Scorpius.
“Greenglass può andare ma non Weasley, è troppo comune!”rispose il preside.
“allora sia io che Rose useremo Granger come la zia!” dissi deciso.
“allora perfetto ragazzi! Benvenuti al due settembre 1977!” e con quelle parole del preside capì che stavolta eravamo in guai seri!
 
  
 
 
 
Salve ragazzi! Eccomi con un’altra storia appena partorita dalla mia mente bacata!
Lo so che ne ho altre in corso, ma non ho potuto resistere!
Spero vi piaccia! mi lasciate una recensione per dirmi cosa ne pensate?
Grazie un kiss
Elys
 
Ps: capitolo non betato!
 
 
 
 
 

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Capitolo 2
*** nuove amicizie.... ***


 Il capitolo è stato corretto perché mi è stato fatto notare la mancanza dei pensieri…

Grazie :)
 

I due Grifondoro del futuro uscirono dall’ufficio del preside un po’ straniti dalla conversazione avuta con il mago. Molti dicevano che era stato lo stregone migliore di tutti i tempi, ma Albus iniziava a pensare che aveva ragione lo zio Ron: era geniale, sì, ma completamente fuori di testa!
Avevano concordato che i due viaggiatori del tempo avrebbero dormito con Rose e l’indomani si sarebbero presentati alla scuola, dicendo di provenire da un piccolo istituto americano; tutti e tre avrebbero seguito le lezioni come studenti rosso-oro.
Albus era scocciato a dover ripetere metà anno scolastico, ma non poteva lamentarsi. Dopotutto, era stata una sua idea entrare in quella maledetta stanza!
Arrivati all’infermeria, i due si voltarono verso l’unico letto occupato.
Il volto pallido di Rose, contornato da un groviglio di capelli rossi, sembrava pacifico.
-Una volta tanto!- pensò Scorpius guardandola attentamente.
I due non erano nemici, ma neanche amici. Avevano deciso che, per il quieto vivere e per la sanità mentale di Albus, fosse giusto non litigare; tuttavia, a causa dei loro caratteri, non riuscivano ad andare d’accordo!
“Speriamo si riprenda presto!” sospirò Albus, guardando preoccupato la cugina.
“Neanche una Maledizione Senza Perdono potrebbe metterla fuori gioco! Vedrai che domani starà bene!” lo rassicurò Scorpius, andando a stendersi sulla prima branda trovata.
“In effetti hai ragione!” rispose Albus con un sorriso tra il malinconico ed il rassegnato. Conosceva bene la cugina e sapeva che Scorpius aveva ragione, Rose era la persona più cocciuta, ostinata e orgogliosa del mondo e si sarebbe svegliata solo per rimproverarlo per aver fatto l’ennesimo guaio…
Appena i due appoggiarono la testa sul cuscino, vennero rapiti da Morfeo.
 
Nel frattempo, in una camera all’interno del dormitorio maschile dei Grifondoro, quattro ragazzi parlottavano tra loro.
“Secondo te da dove vengono?” chiese Sirius, guardando James negli occhi.
In quel momento sembrava tremendamente serio e non era una cosa molto normale per il giovane Black
 “Non so, ma sono strani. Nascondono qualcosa!” rispose il giovane Potterfacendo seguire alla frase uno sbadiglio.
“E' insolito…” mormorò Remus, parlando più con se stesso che con i suoi amici come era solito fare.
“Cosa è insolito, Lunastorta?” chiese Sirius, guardando l’amico come se fosse uscito di senno. Erano abituati alle conversazioni a senso unico dell’amico, ma il giovane malandrino non riusciva mai a reggere il filo del discorso del licantropo.
“Non ci si può Smaterializzare entro i confini di Hogwarts, quindi mi chiedo come siano riusciti a raggiungere la foresta senza che nessuno aprisse i cancelli.” spiegò con logica il Mannaro, per poi tornare ai suoi pensieri.
“Magari sono Mangiamorte!” squittì un Peter tremante di paura.
“Questo non delucida la situazione!” affermò Sirius, guardando Remus sperando in uno dei suoi chiarimenti.
“Lo scopriremo domani, ragazzi! Io ho sonno e voglio dormire!” esclamò James , appoggiando gli occhiali sul comodino e chiudendo le tende del suo imitato subito dopo dagli altri tre..
 
La mattina del due settembre 1977 portava con sè tante novità.
Lily Evans si alzò dal letto felice per il nuovo anno scolastico. Ormai, la sorella non provava altro che rancore ed astio nei suoi confronti e ciò l’aveva portata a preferire Hogwarts a casa sua! 
C’era un unico punto nero nel tutto e aveva un nome: James Potter! Quel ragazzo non le andava proprio giù. Non poteva negare che fosse carino, nè che fosse un ottimo mago, ma era così infantile e viziato che la poverina non riusciva a sopportarlo.
“Buon giorno, Lily!” la salutò Meredith Celler, una delle sue compagne di stanza. Meredith aveva lunghi capelli neri, occhi scuri e un sorriso sempre gentile per chiunque, ma chissà come si alzava parlando e continuava fino all’ora senza smettere un attimo.  
Lily sorrise alla sua amica e si diresse verso il bagno. A differenza sua, la mattina, non parlava mai prima di aver fatto una doccia. A parer suo, il cervello appena sveglio non era ben collegato, quindi, per evitare risposte maleducate o stupide, stava in completo silenzio.
Appena uscita dal bagno, finì di prepararsi e, insieme ad un’allegra Meredith e un’assonnata Sara Parker, altra compagna di dormitorio e amica, si avviò verso la Sala Grande per la colazione. Appena sbucarono nella Sala Comune, Meredith andò a sbattere contro qualcuno che, fortunatamente, la prese al volo.
“Scusa!” disse lei subito, prima di incontrare due iridi verdi familiari, che avevano, però, una profondità mai vista in nessuno sguardo. Secondo la ragazza, sembrava quasi che con un'occhiata potesse leggerle dentro.
“Non fa nulla, anzi, dovrei scusarmi io, ero distratto!” asserì il ragazzo. La voce era gentile e un po’ assonnata. Albus guardò distrattamente la ragazza, era carina ma non il suo tipo. Si maledì mentalmente! Quella ragazza poteva essere sua nonna!
L'aspetto del giovane colpì Meredith. Era alto e aveva un fisico asciutto ma ben scolpito, somigliava a quello di James Potter, i capelli neri e scompigliati e un sorriso dolce che lo rendeva ancora più bello. La ragazza arrossì rendendosi conto del tono dei suoi pensieri.
“Voi siete nuovi!” affermò Sara, guardando i due.
Meredith si accorse solo in quel momento del secondo mago. Era non troppo più alto del primo e aveva un fisico poco più scolpito, occhi azzurri meravigliosi,  capelli biondi e pelle tremendamente pallida. A differenza del primo, non sorrideva. Il suo sguardo era distante, ma non freddo: sembrava perso in qualche ragionamento estremamente intimo e privato.
“Sì, siamo arrivati ieri!” rispose sempre il ragazzo bruno.
“Hey! Vi state dimenticando di me! Aspettatemi” 
La voce proveniva dalle scale del dormitorio maschile: tre ragazzi scendevano tranquilli, seguiti da un altro grassottello. Chiunque in quella scuola li conosceva: dopo sette anni a Hogwarts, i Malandrini avevano conquistato senz'altro il titolo di 'più popolari'.
“Muoviti Codaliscia!” Era James che chiamava il ragazzo cicciotto.
“Evans! Ma che magnifica sorpresa! Sei sempre più bella!” iniziò a urlare il giovane occhialuto.
“Potter! Possibile che tu riesca a rovinarmi anche la migliore delle mattinate semplicemente con la tua presenza?” s'inacidì la rossa, guardando storto il mago. Sperava che almeno quella mattina l’avrebbe scampata ma pareva che il destino non fosse dalla sua!
“Hey, voi! Tutto a posto? Come sta la ragazza di ieri? Rose, giusto?” chiese Remus per cambiare discorso ed evitare i soliti battibecchi dei due compagni. Si pentì immediatamente. Lo sguardo di Al si rattristò appena.
“Madama Chips ha detto che non è nulla di grave, ma stranamente non accenna a svegliarsi!” rispose cupo.
“Scusate, ma voi chi siete?” chiese Sara, curiosa come sempre, non per niente era una delle più pettegole della scuola.
“Io sono Alexander Granger, lui è Scorpius Greengrass. Veniamo da una scuola americana. Siamo arrivati ieri sera con mia cugina Rose” fu la risposta di Al, sperando di non dare troppi dettagli che, in un secondo momento, avrebbe potuto dimenticare smemorato come era.
“Vi hanno già Smistato?” s'informò Lily, prendendo la parola. Il ragazzo bruno aveva un’aria famigliare, ma non riusciva a capire a chi si somigliasse.
“Sì. Siamo Grifondoro!” rispose con orgoglio.
“Ma tu non hai la lingua?” Sara punzecchiò Scorpius, tentando di scherzare con questo che, invece, se ne stava zitto.
“Ovviamente, ma Al parla per due; quindi preferisco lasciar fare a lui il lavoro” rispose il biondino con un'alzata di spalle. Scorpius era abituato all’indifferenza degli altri. Gli unici amici che aveva nel suo tempo erano dovuti al suo migliore amico, in quanto per via del suo cognome non era esattamente ben accetto dai suoi compagni.
“In questo caso, benvenuti tra i Grifoni!” sorrise Sirius, trovando immediatamente simpatici i due nuovi compagni. -se sono grifoni non devono essere tanto male!- pensò tra se e se il malandrino.
“Noi andiamo a mangiare, se vi va, potete unirvi a noi!” propose Lily facendo strada. La verità era che quei due la incuriosivano. E per quanto non fosse una petegola o una chiacchierona come le sue amiche, lei era tremendamente curiosa!
“Ottima idea, Evans! Certo che ti seguiamo! Lo sapevo che non potevi resistermi!” gioì James, avvicinandosi alla rossa speranzoso.
“Sparisci sbruffone! Era un invito a numero chiuso!” rispose lei acida, per poi voltargli le spalle e dirigersi in Sala Grande.
 
Intanto, un ragazzo dai capelli neri e occhi grigi entrò nell’infermeria.
“Madama Chips, sono venuto per riportarle il rimedio utilizzato su Severus Piton!” urlò avvicinandosi all’ufficio dell’infermiera.
“Oh, signor Black, grazie! Ha funzionato?” chiese la donna al giovane.
“Sì, le macchie blu sono sparite tutte!” la rassicurò il ragazzo
“Santo cielo! Questi scherzi già dal primo giorno!” rispose Madama Chips per poi tornare indietro.
-sanno anche chi è stato ma non fanno mai niente!- pensò il giovane scocciato, e abituato ai continui scherzi mirati per il suo amico.
Appena un attimo prima di uscire, il mago notò un letto occupato. Il cuore perse un battito alla vista di una ragazza dai capelli rossi stesa sul lettino. Spostò imbarazzato lo sguardo dalla figura dormiente di Rose.
-Datti una regolata Regulus, non sai neanche chi sia!- si disse mentalmente uscendo dall’infermeria, ma non potendo fare a meno di dare un’ultima occhiata alla giovane donna distesa sul letto.
 
 
 
note autrice:mi dispiace per il ritardo, ma il mio pc ogni tanto fa i capricci! spero che il capitolo sia di vostro gradimento!ringrazio tutti quelli che mi seguono e dedico il capitolo a Lenobia! la fantastica beta che correggie i capitoli.... graze

e un ringraziamento speciale va a chi a recensito!!! grazie!!!

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Capitolo 3
*** risvegli ***


 Erano in Sala Grande a fare colazione quando una donna con una lunga tunica rossa e un capello a punta si avvicinò a loro: il suo portamento era elegante ma severo, caratteristica accentuata da uno chignon legato perfettamente. A completare l'immagine della strega, c'era un paio di occhiali.
“Voi siete gli studenti americani, giusto?” chiese la donna rivolta ai ragazzi provenienti dal futuro. Intimamente, continuava a chiedersi come avessero fatto a entrare a scuola. I suoi occhi si soffermarono sui due un momento più del dovuto.
- Accidenti! Un altro Potter e un altro Black! Questa sarà una disgrazia!- pensò la giovane* insegnante.
“Sì, professoressa!” rispose educatamente Scorpius facendo quasi ricredere la donna.
“Bene, allora questi sono i vostri orari” rispose lapidaria per poi sparire tra le tavolate piene di studenti.
- Spero di essermi sbagliata!- continuava a ripetersi la nuova insegnante diretta verso altri studenti.
Intanto, i due guardarono i loro orari quasi identici.
“Abbiamo Trasfigurazione le prime 2 ore; tu hai Aritmanzia alla terza mentre io ho Antiche Rune. Poi alla quarta c'è Pozioni e, per finire in bellezza, Storia della Magia! Neanche un’ora libera, accidenti! Perché abbiamo scelto quest’ultima materia?!” esclamò Scorpius rivolgendosi al suo migliore amico.
Nel mentre si accorse di avere parecchi sguardi puntati addosso.
“Che c’è?” chiese infastidito.
“Non pensavo riuscissi a parlare tanto… credevo conoscessi solo monosillabi!” lo schernì in giro Remus.
A quelle parole, Scorpius arrossì appena. Nessuno nel suo tempo parlava granchè con lui. L’unico con cui prendeva un po' di confidenza era Albus.
“Succede anche a me ogni tanto!” rispose secco tornando poi a mangiare.
“Fa sempre così?” chiese Meredith ad Albus che, nel mentre, si ingozzava.
“Non sempre!” rispose per poi addentare una fetta biscottata con burro.
“Che materie avete scelto?” chiese Lily per cambiare argomento.
“Io Pozioni, Trasfigurazione, Difesa, Aritmanzia, Storia della Magia, Incantesimi ed Erbologia. Scorpius uguale, solo che al posto di Aritmanzia ha scelto Antiche Rune” rispose.
“Cosa avete intenzione di fare dopo la scuola?” s'informò Peter stupito: lui seguiva appena la metà delle loro lezioni. - Non immaginavo fossero dei secchioni!- pensò immediatamente.
“Io Auror!” rispose orgoglioso il giovane Potter.
“E tu Scorpius?” domandò curioso James la cui attenzione era stata catturata dalla parola Auror.
“Sono indeciso tra la professione di Auror o quella all’interno dell’Ufficio Misteri!” rispose tranquillo il biondino.
“Accidenti! Volate basso!” scherzò Meredith. In quel periodo, la guerra era tremenda: come potevano quei ragazzi scegliere mestieri del genere?
“Allora faremo l’accademia tutti e quattro assieme!” asserì Ramoso colpendo la spalla di Sirius che mangiava senza sosta e che rischiò di soffocare.
“Jamie! Mi vuoi morto?” si arrabbiò il giovane ripulendosi la faccia.
“Oh avanti Felpato! Abbiamo trovato due nuovi colleghi!” rispose Potter sorridendo.
“Non c’è bisogno di soffocarmi per questo, fratello!” sbottò l’altro arrabbiato.
Non ebbe modo di continuare che l'austera professoressa di prima si avvicinò.
“Muovetevi o farete tardi! Ed io odio i ritardatari!” disse severa la donna guardando storto i due Malandrini famosi per non essere mai puntuali.
“Certo, professoressa! Saremo da lei in orario!” rispose con un sorriso a trentadue denti James.
“Speriamo!” rispose lei per niente convinta.
Nel frattempo, Scorpius e Albus si erano appena alzati per dirigersi in classe.
 
 
Intanto, in infermeria due occhi azzurri si guardavano intorno.
Rose Weasley si chiedeva dove fosse capitata: il luogo in cui si trovava era simile all’infermeria di Hogwarts, ma mancava la lastra di marmo con la dedica a madama Chips, l’ex infermiera della scuola. Inoltre, erano assenti i fiori che madama Pomat metteva su ogni comodino.
Rose pensò fosse il caso di perlustrare il posto, ma non appena appoggiò i piedi a terra una voce la riprese urlando:
“Si rimetta a letto, signorina Granger! Lei non è ancora in forze!”
Rose si immobilizzò. L’aveva chiamata Granger per caso? Era confusa più che mai.
“Mi scusi, ma dove sono?” chiese incerta la rossa.
“Ad Hogwarts!” rispose la donna guardandola preoccupata
Rose stette in silenzio. Se era ad Hogwarts, c’era di sicuro qualcosa che non andava! Si ritrovò a imprecare mentalmente contro Albus. Era di certo stato il suo cugino preferito a combinare quel disastro.
“Mi perdoni... sono un po’ confusa” si scusò Rose.
“Ci credo cara! Con la magia che hai accumulato dentro di te, è strano che tu non abbia distrutto mezzo castello! È incredibile quanto potere hai incanalato! Mi chiedo che accidenti di incantesimo ti abbiano lanciato per ridurti in quelle condizioni…” si domandò l’infermiera.
-Si, me lo domando anche io!- pensò la rossa.
 
 
* mi piace l’idea di una minerva giovane!!! Ahahah ma dovrebbe avere intorno ai 50 anni…(non è vecchia infondo giusto?)
 
 
 
Note dell’autrice: scusate, scusate, scusate! È tutta colpa mia!!!
Tra vari problemi con il pc, viaggi in treno e scarso tempo non ho potuto aggiornare…
Spero che mi perdoniate e mi diciate cosa pensate di questo capitolo che dedico alla mia socia grazianaarena che mi sostiene sempre!
Un grazie anche a chi ha recensito:
 

 rosew_[Contatta]  
 
Ciao!!! Grazie del complimento, spero che ti piaccia anche questo capitolo! Fammi sapere!!! grazie
 Lenobia[Contatta]  
 
Mia cara e magnifica beta, mi fa piacere la tua recensione e i tuoi consigli, ma credo che facendo conoscere capitolo dopo capitolo i personaggi sarà divertente, anche perché non sono io a comandare, ma loro a quanto pare Jahahahah grazie per tutto
 jalilah[Contatta]  
 
Ciao anche a te! Cosa te ne sembra di questo cappy? Comunque se non ci fossero guai che divertimento ci sarebbe!!! Nel prossimo ci saranno i primi guai per il povero al che la cugina torturerà un pocchino…. Al prossimo capitolo!
 nessiemanucullen[Contatta]  
 
Ed eccco a te il risveglio di rose! Non la prenderà tanto bene temo! Comunque Regulus non è innamorato, ma attratto! Non credo nel colpo di fulmine, ma mi piace l’idea di lui che conoscerà l’altra parte della medaglia, dopo tutto si sa che è stato cresciuto con delle convinzioni orribili, ma con l’aiuto di Rose metterà in discussione tutte le sue idee…. Al prossimo cappy!
 
 
 
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Capitolo 4
*** spiegazioni ***


 I personaggi non mi appartengono, sono tutti frutto della geniale mente di zia Row… la storia non ha scopo di lucro
 

 
 

Dedico la storia alla mia beta che ha corretto questo capitolo e che per vari motivi non potrà più assistermi, ti ringrazio per tutto!
 

 
 
La lezione di Trasfigurazione era appena iniziata.
Scorpius guardò la sua professoressa, Minerva McGranitt, con stupore. Appena entrata, la classe era calata in un assordante silenzio: non gli fu difficile credere a ciò che aveva sentito dagli altri studenti, ovvero che quell'insegnante era brava quanto severa, a differenza del professor Marlok, il loro insegnante nel futuro, uomo irritante e per nulla obiettivo. Non teneva mai una lezione intera e aveva un odio viscerale nei suoi confronti; infatti, non perdeva mai occasione di riprenderlo per qualsiasi cosa. L’insegnante che gli era davanti, invece, sembrava sapere il fatto suo.
“Bene arrivati, ragazzi! Questo è il vostro settimo anno, e quindi anche l'ultimo come studenti qui ad Hogwarts. Alla fine del percorso che seguiremo in quest'annata, affronterete i M.A.G.O., ovvero Magie Avanzate Grado Ottimale, ed io vi insegnerò affinché voi siate preparati al meglio per allora. Cominciamo."
La numerosa classe, che comprendeva anche Scorpius e Albus, stava in silenzio e pareva interessata.
La lezione trascorse in fretta, poichè il giovane Malfoy continuava a pensare a tutto ciò che aveva ascoltato; non aveva mai creduto che Trasfigurazione potesse essere tanto stimolante! In effetti la seguiva solo per diventare Auror da quando il vecchio professore aveva stimolato l'odio del ragazzo per quella materia con il suo comportamento.
Albus, al fianco di Scorpius, prendeva appunti per Rose: era sicuro che quegli argomenti lei li conoscesse a memoria, ma pensava che se fosse stato gentile, la sfuriata di sua cugina sarebbe stata meno catastrofica. Rose, infatti, così come il padre aveva il vizio di esagerare; la strana unione dei geni dei suoi genitori l’avevano resa la ragazza più indomabile e rancorosa della storia del mondo magico.
Una volta per il solo fatto che James le aveva preso e nascosto un libro per un pomeriggio lei aveva convinto la ragazza più insopportabile della scuola, Elionor, che lui aveva una cotta per lei…. Be, basti l’immaginazione per arrivare alle conseguenze. Elionor seguì il poveretto per mesi, tartassandolo di lettere e regali vari, arrivò a farlo litigare con Tiffany la sua ragazza, bè quel periodo era stato tra i più oscuri della vita del primogenito Potter che non osò più far arrabbiare la rossa!
 
Le lezioni delle giornata finirono in fretta e, purtroppo, il momento che Albus temeva di più era giunto.
“Scorp, dobbiamo andare a vedere come sta Rose…” Il suo tono era tra lo sconsolato ed il preoccupato perchè davanti alla rabbia della cugina il suo coraggio svaniva come neve al sole! -Alla faccia del coraggio Grifondoro- si ritrovò a pensare.
Arrivati di fronte alla soglia dell’infermeria, i due ragazzi si fermarono, entrambi timorosi. Con un sospiro, Albus si decise ad aprire la porta, ultima sua protezione.
“Rosie... ci sei?” chiese cauto il giovane.
“Albus Severus Potter! Che accidenti hai combinato questa volta?” le grida della cugina avrebbero spaventato Voldemort in quel momento.
Albus guardò l’amico in una muta richiesta d’aiuto... l’ultima volta che la cugina aveva usato il suo nome per intero, si era ritrovato a testa in giù nella Sala Grande, con delle enormi pustole in tutto il corpo! Rosalie Weasley era la persona più vendicativa sulla faccia della terra non lo aveva già detto?!
“Rosie, per favore, abbassa la voce, così ti spiego un po’ di cose” tentò cauto il Potter.
“Abbassare la voce?!” strepitò la ragazza “Sei pazzo, Al?! Non so dove mi trovi, qui continuano a chiamarmi Granger e non so che accidenti succeda! E tu mi chiedi di abbassare la voce? Porca Morgana, pensi che sia bello svegliarsi e trovarsi così, senza sapere niente di niente? Voglio delle spiegazioni, e le voglio subito!” 
Scorpius si ritrovò a chiedersi che razza di polmoni avesse Rose Weasley: come poteva una persona urlare tanto? L’aveva sentita mille volte urlare, la maggior parte contro di lui, e ogni volta si stupiva della voce della rossa!
Proprio in quel momento, quattro ragazzi entrarono in infermeria.
“Who! Non credevo che esistesse una persona con una capacità polmonare simile… oltre la Evans quando incontra Jamie, naturalmente!”
L'erede dei Black guardava la rossa con interesse, gli occhi azzurri di lei sembravano spaesati.
“Chi siete voi?” chiese incerta e con un tono più calmo.
“Io sono Sirius Black!” si presentò lui “e loro sono James Potter, Remus Lupin e Peter Minus” Introdusse i suoi amici indicandoli uno ad uno.
“Oh accidenti!” Queste furono le uniche due parole della ragazza dopo essersi resa conto davanti a chi si trovasse.
“Lo so! La mia bellezza stordisce!” si vantò il giovane Black con fare pomposo.
“Direi che a stordire è il tuo alito! Ora, se permettete, dovrei parlare con i due idioti qui presenti!” rispose lei a tono, facendo ridere i tre Malandrini.
“certo che questo essere pungenti deve essere una prerogativa delle rosse!” scherzò James con un sorriso.
Rose guardò la copia di suo zio Harry come se volesse incenerirlo con lo sguardo, in risposta il ragazzo occhialuto sentì un brivido percorrergli nella schiena, sintomo di terrore puro! La ragazza faceva sempre questo effetto!
“Scusa, siamo venuti a vedere come stavi. Ieri ti abbiamo vista in condizioni non proprio ottimali, ci siamo preoccupati.” s'intromise Remus gentilmente.
“Cioè? Cos'è successo esattamente?” chiese Rose addolcendo lo sguardo e rivolgendosi al ragazzo.
“Ti abbiamo trovata svenuta e ti abbiamo portata qui” rispose il mannaro sempre gentilmente.
“Bè, allora grazie! Adesso sto bene.” rispose sentendosi un po’ in colpa la rossa.
“Noi andiamo, ci vediamo più tardi!” fece James spiccio, spingendo il suo gruppo fuori dall'ambiente medico, -meglio non rompere le scatole altrimenti ci uccide in poco tempo- si ritrovò a pensare il giovane.
Appena i quattro furono usciti, Rose si rivolse nuovamente ai suoi amici: “Mi volete spiegare che succede?” chiese cercando di restare calme, anche se i suoi occhi lanciavano fiamme in ogni direzione.
Albus, preoccupato per i nervi della cugina, ma, soprattutto, per la sua stessa vita, iniziò a raccontarle tutto. Ad ogni parola, la ragazza si esibiva in una serie di espressioni alquanto diaboliche e terrificanti.
Alla fine del racconto, Rose sospirò e si rigettò nel letto.
“E ora? Come ne usciamo?” chiese preoccupata.
“Ci comportiamo normalmente e speriamo che Silente ci rispedisca presto a casa!” rispose lui sconsolato.
“Non capisci, Al…” mormorò la giovane “Se cambiamo anche solo una virgola del passato, potremmo combinare dei danni irreparabili!” cercò di spiegargli.
“lo abbiamo già fatto con la nostra presenza qui!” sentenziò Scorpius, che fino ad allora era stato in silenzio.
La Weasley, sconfortata, si appoggiò meglio allo schienale della branda, rassegnandosi al peggio. 
“allora siamo messi proprio male! Dobbiamo andare via il prima possibile!” asserì infine, preparandosi ad affrontare un’avventura che sarebbe stata fin troppo pericolosa.
 
 
Intanto in una camera di Grifondoro quattro ragazzi parlavano della giovane ragazza appena conosciuta.
“secondo me anche Colui Che Non Deve Essere Nominato vedendola avrebbe paura!” constatò il giovane Black
“secondo me esageri, era semplicemente spaesata!” provò a difenderla il giovane mannaro, anche se in fondo pensava che l’amico avesse ragione.
“sarà, ma non si può negare che sia strana!” scherzò il giovane Potter che continuava a chiedersi il perché della reazione esagerata, ok essere spaesati, ma la ragazza era andata fuori di matto.
 
Un’altra rossa, meno sgarbata ma altrettanto agguerrita andava verso l’infermeria curiosa di conoscere la nuova ragazza arrivata.
La professoressa McGranitt l’aveva informata che sarebbe stata messa nella sua camera in quanto era abbastanza grande per poter contenere un’altra persona, la cosa l’aveva incuriosita parecchio, non era una chiacchierona ma una ragazza curiosa questo si!
 
 
Note dell’autrice:ciao! Non sono morta, ma solo molto indaffarata! Mi dispiace essermi assentata tanto, spero che questo capitolo vi piaccia, e non aumenti la vostra sete di sangue nei miei confronti…
Detto ciò per farmi perdonare vi lascio le immagini dei personaggi, so che non hanno una bellezza fuori dal comune, ma era proprio ciò che cercavo nei personaggi! Fattemi sapere cosa ne pensate!
 
Kiss
La vostra Elys
 
 
Scorpius 

Albus

Rose
 
 
 
 

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Capitolo 5
*** la presentazione di Rose ***


 I personaggi non mi appartengono, sono tutti frutto della geniale mente di zia Row… la storia non ha scopo di lucro
 
Dedico il capitolo a tutte quelle persone che recensiscono, e solo grazie a voi che sono riuscita a postare tanto presto, grazie per il vostro appoggio!

 

 
 
 
Rose parlava ormai da ore con Lily Evans, più la conosceva, più in lei vedeva molto del cugino, il suo essere agguerrita e decisa la rendeva tremendamente simile ad Albus, sorrise al pensiero, la ragazza che aveva d’avanti non sarebbe mai riuscita a combinare i guai del nipote!
Lily era arrivata in silenzio in infermeria per presentarsi e farle sapere che avrebbe diviso la camera con lei e altre due ragazze, tra una  presentazione e l’altra le due si erano trovate a chiacchierare della scuola, non poterono che andare d’accordo, entrambe intelligenti, dedite allo studio e tremendamente testarde.
“una volta trovato dei ragazzi a progettare scherzi in un aula in disuso alle 2 di notte! Si può essere più idioti?” iniziò Lily raccontando dei suoi compiti come caposcuola.
“bè, io Al e Scorpius una volta abbiamo fatto si che quando un idiota della scuola si sedesse sul letto il letto gli facesse una scossa da 100 Walt, è stato due settimane che dormiva sul divano!!” rispose l’altra rossa seria.
“e perché mai?” chiese l’altra quasi indignata.
“continuava a chiamare sangue-sporco una mia amica solo perché di origini babbane, non è una cosa che mi vada tanto giù sinceramente!” rispose l’altra con una tranquillità disarmante, per quanto nelle ultime parole si poteva intravedere una scintilla di ribrezzo e rabbia.
“tu sei una nata-babbana?”  chiese curiosa Lily, ammirata per il gesto, che per quanto infantile perseguiva una giusta causa.
“mia madre, invece mio padre è un purosangue” rispose tranquilla, una tranquillità che ormai non era visibile se erano fatte delle affermazioni tali.
“io sono una nata babbana” disse l’altra quasi in un sussurro, non si vergognava di ciò che era, ma la paura che si respirava per via della guerra in quel periodo aveva contagiato in parte anche lei.
“dovresti esserne fiera, pensaci, sei una strega formidabile, migliore di tanti purosangue, eppure a differenza loro ti sei fatta da sola!” rispose la ragazza con fierezza, Lily non poté che sorridere, l’inattaccabilità dell’affermazione non poteva che renderla fiera di se stessa.  
 
Il giorno dopo Rose ebbe il permesso di partecipare alle lezioni, cosi di fretta la ragazza si preparò, indossando una divisa prestatale da Sara che aveva la sua stessa taglia, e si diresse verso la sala grande.
“hey Rosie! Aspettavamo solo te!” la voce di Albus era squillante e solare come al solito, Rose maledì mentalmente il cugino troppo sveglio per quell’ora del mattino, lei preferiva di sicuro il calduccio del suo letto, l’unica cosa di buono nell’alzarsi la mattina presto era la colazione, e naturalmente i successivi pasti, che per la ragazza erano sempre più del dovuto!
“buon giorno!” rispose quasi in un ringhio la ragazza.
“alzata dalla parte sbagliata del letto?” chiese Scorpius sogghignando, punzecchiarla era uno dei passatempi più divertenti che conosceva.
“no, mi sono ricordata che esisti, e ciò mi fa innervosire!” rispose a tono la rossa sedendosi affianco al cugino che già preannunciava il peggio.
L’amico non parlava quasi mai, ma quando iniziava a farlo, soprattutto se l’altra interlocutrice era sua cugina, diventava alquanto loquace.
“solo perché sai di non potermi avere rossa!” scherzò l’altro, rendendosi conto troppo tardi di ciò che aveva detto, due paia di occhi lo guardavano come se avessero appena visto Vitious ballare la lap-dance sul tavolo.
“sai razza di mezzo essere umano ossigenato, neanche se fossi l’unico esemplare maschio vivente sulla terra potrei mai desiderarti, dovresti ridurre un po’ il tuo ego megalomane!” ormai chi stava vicino al gruppetto li guardava sbalorditi, solo in quel momento Rose vide i malandrini davanti a loro.
“mi fisserete per molto?” sbottò la ragazza guardandoli male.
“e io che pensavo che la Evans trattasse male James, tu ragazza mia mangi veleno a colazione!” rispose Sirius con tono divertito.
“sai, ciò che voi non capite è che bisogna dare rispetto alle ragazze, quando lo imparerete forse non vi risponderanno a tono!” rispose lei cambiando completamente tono e sembrando una maestra che prova a spiegare una lezione ad un alunno particolarmente privo di intelligenza!
“a dire che quando dorme pare quasi un angelo!” scherzò James rivolgendosi ad Albus!
“infatti recupera da sveglia” rispose quello sorridendo, e per risposta ottenne un ceffone in testa dalla cugina.
“ai! Sai, mi chiedo dove hai lasciato la delicatezza cuginetta cara, a volte sei peggio di Hugo!” rispose quello massaggiandosi la parte lesa.
“sta zitto! Altrimenti potresti scoprire quanto poco delicata possa diventare!” ringhiò in risposta la cugina.
La colazione proseguì in completo silenzio, finché anche l’ultima frittella non fu mangiata dalla rossa che sembrava essere diventata un’altra persona appena finito l’ultimo boccone, un sorriso dolce e allegro le si dipinse nel volto.
“buonissimo, è un peccato che non ce ne siano altre!” sospirò
“tu chi sei? Cosa ne hai fatto della ragazza di prima?” scherzò James guardandola con finta espressione preoccupata.
“mangiare bene mi fa diventare allegra!” spiegò in risposta con un’alzata di spalle.
“allora ci dovremo portare merendine sempre appresso!” scherzò in risposta.
“io lo faccio da anni!” rispose sconsolato Albus con un sospiro forzato.
La mattinata finì così, tra battutine e risate da parte del gruppo.
 
 
In un’altra parte della sala grande, un altro ragazzo guardava sconfortato la rossa.
“che ti prende Reg?” Demetra guardava il suo amico senza capire a cosa pensasse.
A volte Regulus era strano, ma non si confidava mai con nessuno, troppo impegnato a tenere alto il nome dei Black e a sembrare il perfetto purosangue.
“niente!” rispose l’altro alzandosi.
“dove vai ora?” chiese preoccupata per lo strano comportamento del rampollo Black.
“a lezione, ogni tanto anche tu dovresti provare ad arrivare in orario sai?!” gli rispose l’altro serafico.
Detto ciò si allontanò non dando peso ai borbottii della sua amica.
Guardò il suo orario e notò che aveva pozioni alla prima ora, in completo silenzio si diresse verso la classe di Lumacorno, ma senza poter evitare di dare un’ultima occhiata al tavolo dei Grifondoro, dove suo fratello chiacchierava con la ragazza dai capelli rossi dell’infermeria. Con un sospiro Regulus si voltò e continuò per la sua strada.
 
 
La mattina proseguì in fretta, ormai era giunta l’ultima ora e Rose non fece che prendere appunti che in fondo non le servivano poiché erano tutti argomenti già studiati pochi mesi prima.
Ascoltava rapita le lezioni del professor Vitious, la ragazza non riusciva a credere che l’uomo davanti a lei fosse il preside allegro ma severo che l’aveva ripresa tante volte.
In fondo, per quanto tutti la lodavano per la sua intelligenza marca Granger, ormai era chiaro quanto il suo carattere fosse Weasley, anche il padre a volte si sorprendeva di quanti guai potesse combinare la sua bambina!
E non era l’unica cosa, infatti come il padre Rose era un amante del quidditch nonché portiere della squadra dei Grifondoro dal terzo anno, per quanto la madre avesse cercato di dissuaderla naturalmente!
“hey Rosie, perché prendi appunti di una lezione che conosci benissimo?” Albus la distrasse dai suoi pensieri sconnessi.
“perché possono sempre servire!” rispose l’altra continuando a scrivere sulla pergamena.
“Rose, ti ricordo che hai preso E su questo argomento!” le ricordò lui in tono rassegnato.
“e come quando tu ripeti alla squadra schemi che abbiamo fatto e rifatto Al, io come te prediligo la perfezione!” rispose lei con ovvietà
“ma qui i voti non ti servono a niente! Ti ricordo che di certo non manderanno i nostri voti alle nostre famiglie!” gli rispose l’altro con un tono che ormai rasentava la rassegnazione.
Rendendosi conto della veridicità dell’affermazione Rose appoggiò la piuma e guardò il cugino come se lo vedesse per la prima volta.
“accidenti, ci sorbiremo mesi in più di scuola per niente! Accidenti a te!” si arrabbiò lei mettendo su il broncio.
Il moro ormai abbittato alle assurdità della cugina la lasciò perdere voltandosi verso uno Scorpius dormente.
L’unica cosa che uscì per il resto della lezione da Albus fu un sospiro di rassegnazione, entrambi non sarebbero mai cambiati!
 
 






 
Note dell’autrice: ed ecco un capitolo appena sfornato, mi scuso per gli errori, ma la mia fantastica beta non può più correggere i capitoli, se c’è qualcuno interessato sarei davvero felice…
Comunque, che vi sembra questo capitolo? Volevo far conoscere meglio rose che è il personaggio che preferisco! Fatemi sapere mi raccomando!
Un grazie speciale a tutte quelle persone che mi hanno inserito tra le preferite, tra le seguite e tra quelle da ricordare! Grazie di cuore!
 
Kiss
Elys

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Capitolo 6
*** frasi sfugite e scherzi con i malandrini ***


 
 Questi personaggi sono della Rowling che ci ha fatto sognare con le sue storie! Il mio scritto non ha scopo di lucro!
 
 
 
 
Ormai il primo giorno era passato; Albus si ritrovò in camera con Scorpius, la fortuna fu che ai due fu assegnata una camera senza nessun altro, anche se non aveva il bagno, Albus ripeteva che una fregatura c’era sempre.
“Ti arrendi? Per il bagno chiederemo ai prefetti se possiamo usare il loro, a volte ti agiti troppo!” lo riprese Scorpius dopo l’ennesima lamentela dell’amico.
“Lasciamo perdere che è meglio!” si arrese l’altro gettandosi a peso morto sul letto.
In quell’istante si sentì bussare e dalla porta apparve Rose­: aveva i capelli legati in una coda alta, e indossava una tuta da ginnastica in perfetto stile da babbano
“Come accidenti ti sei conciata?” chiese Scorpius ghignando.
“Me l’ha prestata Sara, ricordi? Qui non abbiamo vestiti!” rispose lei offesa.
“A noi ha dato qualcosa Silente, lo stretto necessario, ha detto che entro domani avremo dei vestiti nuovi.” La avvisò il cugino.
“Speriamo non sia lui a sceglierli!” sospirò la rossa con tono preoccupato.
La ragazza si sedette sul primo letto che trovò.
“Allora? Come ce ne andiamo di qui?” chiese la ragazza seria.
“Non lo sa, non so neanche come ci siamo finiti qui!” rispose il cugino sedendosi nell’altro letto.
“Per le mutande di Merlino, è tutta colpa tua, perché accidenti ti ho seguito l’altra notte?” lo riprese la cugina sbuffando.
“La verità è che ti volevi abbuffare senza che nessuno ti scoprisse!” disse in tono sapiente Scorpius.
“Vuoi tapparti quella bocca? Sai, sei davvero insopportabile!” lo riprese la rossa
“Tu pensi di essere meglio?” l’aggredì il biondo.
“Questo è poco ma sicuro!” rispose.
Al li guardava rassegnato, quei due erano troppo orgogliosi e cocciuti, volevano a tutti i costi l’ultima parola. Ormai non li stava ascoltando più. Guardò l’orologio e si rese conto che si era perso ben dieci minuti di litigata, riprese a dare ascolto al litigio proprio mentre la cugina, rossa come un pomodoro, continuava ad urlargli contro.
“E TU SEI SOLO UN PICCOLO BORIOSO, PIENO DI TE, ARROGANTE E ORGOGLIOSO IDIOTA!”
“E TU SEI BELLISSIMA!” le ultime due parole urlate spiazzarono i presenti, compreso Scorpius che le aveva pronunciate.
Al si maledì mentalmente per essersi distratto, come accidenti ci erano finiti a quel punto?
Rose non controbatté più, e rossa in volto uscì correndo dalla camera.
“Non l’ho detto davvero! Dimmi che l’ho solo pensato!” lo pregò il giovane Malfoy con voce bassa e preoccupata.
Solo in quel momento il moro si riprese.
“Hai detto per caso a mia cugina che è bellissima?” chiese lui guardandolo come se fosse un alieno.
“Non sono un borioso arrogante e orgoglioso vero?” cercò di cambiare discorso l’altro.
“Si che lo sei, ma torniamo al punto principale del discorso. Hai detto a Rose che è bellissima?” riprese Albus
“Me lo rinfaccerai a vita?”
“Certo!” rispose con un ghigno l’altro per ricevere una cuscinata in piena faccia dall’amico.
 
 
Intanto Rose era scesa in sala comune dove trovò i malandrini intenti a chiacchierare.
“Cosa combinate voi quattro?” chiese lei raccogliendo un foglio da terra.
“E’ il piano di uno scherzo?” chiese appena finito di leggere il foglio.
Quattro paia di occhi la fissarono allarmati.
“Non funzionerà!” disse subito stufa del mutismo dei ragazzi.
“E perché mai sua grazia?” chiese un po’ alterato Sirius.
“Semplice, perché se il soggetto non passa per la strada designata, o qualcuno passa prima di lui tutto va a monte!” rispose la rossa sicura di se.
“E come dovremo fare?” chiese James scocciato prendendole il foglio dalla mano.
Un sorriso, o per meglio dire, un ghigno che non aveva niente di rassicurante si dipinse sul viso della ragazza.
“Fatemi posto ragazzi!” disse lei sedendosi tra James e Sirius.
Due ore dopo i quattro ragazzi erano per i corridoi del quarto piano in attesa di una persona.
Neanche un minuto dopo apparve Rose con in mano una fialetta con un liquido color verde acido un mano.
“Domani ha pozioni alla prima ora, e lui si siede sempre al primo posto a destra” disse James con un sorriso.
“Bene!” rispose la rossa allegra.
“Non capisco perché vi dò man forte ragazzi, è un po’ crudele da parte vostra!” disse Remus rendendosi immediatamente conto che parlava con il vento.
“Non preoccuparti Rem, è uno scherzo innocuo!” lo rassicurò la rossa “Per noi!” aggiunse sottovoce.
Entrarono e versarono il contenuto della boccetta sulla sedia per poi uscire alla svelta.
“Mi spieghi cosa è quella roba?” chiese Sirius curioso.
“E’ una mia invenzione!” spiegò lei dirigendosi con passo spedito al dormitorio.
“ E cosa fa con precisione?” le domandò ancora.
“Domani vedrete!” rispose lei con un sorriso inquietante oltrepassando il ritratto per salire in camera sua.
“Allora buona notte Rose!” la salutarono i ragazzi.
Giunta nella sua camera la ragazza iniziò di nuovo a pensare al guaio in qui si erano cacciati, e come un lampo le tornarono in mente le parole di Scorpius. Continuava a chiedersi il perché gliele avesse dette, e come mai lei non avesse risposto, lasciandogli così l’ultima parola.
Dopo più di un’ora tra pensieri contorti e sogni spezzati cadde in un sonno profondo.
 
La mattina successiva la rossa si svegliò di soprassalto, qualcosa nel sonno l’aveva spaventata, però il cosa era un incognita.
Si alzò di mala voglia e trovò ai piedi del suo letto un baule con un biglietto.
 
 -Spero che i vestiti siano adatti.
Buona giornata
A.S.
 
La ragazza aprì il baule e trovò tutto il necessario per le lezioni, pentoloni, provette, libri, divisa, e si accorse che cerano anche dei vestiti da strega.
Entrò nel bagno, si preparò e uscì di svelta, la puntualità non era il suo forte.
Corse verso la sala grande, ma prima di arrivare a destinazione sbatté contro qualcosa, o per meglio dire qualcuno. Alzò lo sguardo e rimase un attimo perplessa. Il ragazzo davanti a lei era molto simile a Sirius, non altrettanto bello, ma di certo non era male. Gli occhi grigi del ragazzo si posarono immediatamente su di lei. Rose per un attimo si rese conto che erano identici a quelli di Sirius e, per quanto non capì da dove l’idea fosse uscita, anche a quelli di Scorpius.
“Scusa, non volevo!” si riprese la ragazza alzandosi.
“Non è niente!” rispose l’altro per allontanarsi velocemente dalla ragazza quasi ne fosse rimasto scottato.
Rose non gli diede peso ed entrò nella sala grande.
Si sedette affianco al cugino e iniziò a trangugiare svelta tutto ciò che le arrivava a tiro.
“buon giorno!” la salutarono tutti.
Solo in quel momento si rese conto che quello affianco non era suo cugino, bensì James Potter.
“Giorno!” bofonchiò quella riprendendo a mangiare.
“Dove accidenti metti tutta quella roba?” chiese una voce femminile.
Rose si voltò per ritrovarsi davanti Meredith.
“Tutto nello stomaco, poi l’acido gastrico fa il suo dovere!” rispose quella dando un altro morso al panino come per darle la prova della sua affermazione.
“Sarà!” rispose l’altra disgustata sedendosi affianco ad un Remus che a colazione perdeva la sua facciata da ragazzo calmo e mangiava come Rose.
“Credo di aver sbattuto contro un tuo parente, Sirius!” disse la rossa guardando il Black che per un attimo si era immobilizzato.
Un silenzio innaturale  si sprigionò tra i malandrini.
“ E come fai a dirlo?” chiese quello con un tono disinteressato e freddo.
“Perché ti somigliava parecchio!” rispose lei. Sapeva chi era, l’aveva visto in alcune foto nella vecchia casa dello zio, non sapeva il perché, ma c’era qualcosa in quella storia che la intrigava, due fratelli non dovevano odiarsi! Lo sguardo di Sirius le fece pentire di aver affrontato l’argomento, ma il suo orgoglio le impediva di abbassare lo sguardo.
A interrompere la guerra silenziosa tra i due fu Albus che arrivò in quel momento.
“Buon dì!” disse allegramente sedendosi tra il nonno e la cugina.
Meredith alla sua vista si aprì in un sorriso allegro.
“Buon giorno Alex, come va?” chiese
Albus non abituato a quel nome la guardò stralunato.
“Oh, ciao! Bene grazie!” rispose impacciato ricordandosi di essere diventato Alex.
“Scorpius?” chiese Remus per aprire una conversazione.
Rose si voltò da un’altra parte e Albus sorrise enigmatico.
“Si è rifiutato di scendere, ci vedremo direttamente a lezione” rispose guardando la cugina che aveva le orecchie di un innaturale rosso.
La colazione finì svelta e  senza discorsi, se non qualche frase di cortesia scambiata tra Albus e Meredith.
Quest’ultima seguì Rose fuori.
“Tuo cugino ha già la ragazza?” chiese innocentemente facendo bloccare di colpo la rossa che la guardò sconvolta.
“Scherzi vero?” le chiese agitata.
“No, cioè… bè, è un ragazzo molto carino e mi chiedevo…” balbettò la ragazza.
“Lascialo perdere, è un consiglio!” le disse la Weasley riprendendo a camminare.
“Ma ha o no la ragazza?” continuò la ragazza.
“Ha un intero fan club!” rispose l’altra tranquilla.
“Un fan club?” chiese allarmata la Celler
“Si, nella vecchia scuola, se il fratello è popolare, lui l’ha di gran lunga superato!” rispose a sua volta.
“Ha un fratello?”
“Si, un fratello più grande di un anno e una sorella più piccola di due!” le rispose lei sperando di non continuare la conversazione. La ragazza non era antipatica, ma era una vera piattola.
“Accidenti!” rispose a sua volta.
La conversazione finì così, davanti alla classe di pozioni.
Rose prese posta tra gli ultimi posti mentre Meredith si avviò tra i primi.
Cinque secondi dopo iniziò ad entrare tanta gente. Primo della fila Severus Piton che andò a sedersi al solito posto senza immaginare minimamente cosa gli aspettava. La sua pozione non era pericolosa, ma assolutamente imbarazzante. Per un attimo si pentì, stava per fare uno scherzo ad un  eroe di guerra, ma si riprese quasi subito.
Affianco a lei prese posto Sirius, e nei banchi a sinistra Remus e James e a destra Albus e Scorpius.
Il professor Lumacorno entrò allegro nella classe.
“Salve ragazzi, oggi ripasseremo un po’ di vecchie lezioni degli anni precedenti.”
Detto ciò il professore fece apparire davanti a loro una serie di calderoni.
Quello davanti a loro era liquido, trasparente e non emanava nessun tipo di odore.
Davanti ad Albus invece c’era un pozione dall’aspetto madreperlaceo il cui fumo saliva a spirale.
Davanti a James invece c’era una pozione dalla consistenza fangosa.
“Sai cos’è?” chiese Sirius guardandosi attorno.
“Si, la nostra e Veritàserum quella di Al è Elisir d’amore e quella davanti James è polisucco.” Rispose lei strafottente, sicura che anche il ragazzo la conoscesse.
Di nascosto la rossa prese una boccetta abbastanza grande e la riempì con la pozione davanti a lei.
“Che fai?” chiese Sirius.
“Può sempre servire!” rispose lei facendo l’occhiolino.
Furono interrotti da Lumacorno.
“Chi mi sa dire cosa sono?”
 varie mani salirono per aria.
“Dimmi pure Severus” disse il professore voltandosi verso uno degli studenti più brillanti.
Rose si preparò mentalmente.
“Sono un idiota!” disse quello accorgendosi troppo tardi di cosa aveva fatto. Tutta la classe lo guardò stordita,
“Prego? Severus credo di non aver capito bene!” disse l’insegnante.
“Puzzo incredibilmente di ascella!” disse a sua  volta il ragazzo tappandosi immediatamente la bocca.
I ragazzi iniziarono a ridere ancora di più.
“Ti senti bene, ragazzo?” chiese preoccupato Lumacorno.
“I miei capelli hanno più olio di un’insalata!” rispose quello facendo scoppiare a ridere i ragazzi.
Albus e Scorpius guardarono stralunati Rose, mentre il povero Severus scappava dalla classe.
Ormai la situazione era fuori controllo, tutti ridevano a crepapelle.
“Ora basta ragazzi! Chi è stato?” si arrabbiò il professore rosso in volto.
“Potter centri qualcosa?” chiese guardando negli occhi il giovane ancora piegato in due dalle risate.
“No, non c’entro!” rispose quello tranquillizzandosi appena.
“Chissà perché non ci credo!” obbiettò l’uomo.
“E’ semplice scoprirlo, basta una sola goccia di questa pozione, è veritàserum, e dovrebbe dire la verità solo per qualche minuto, giusto il tempo di avere la risposta!” intervenne Rose sorridendo.
I malandrini la guardarono allarmati.
A sua volta lei diede una goccia della pozione al giovane facendogli l’occhiolino.
“dimmi, come ti chiami?” chiese giusto per far sapere che aveva ingerito la pozione.
“James Perfectus* Potter” rispose prontamente
A sentire il secondo nome del giovane la rossa iniziò a ridere piegandosi in due senza alcun ritegno.
“Per… Perfectus? Ahahah questa è comica!!!” rise la ragazza cercando di riprendersi poiché tutti la guardavano come se fosse pazza.
“Dimmi Perfectus, hai lanciato un  incantesimo a Severus Piton che lo costringesse a dire cattiverie sul suo conto?” chiese trovando un po’ di lucidità.
Immediatamente i malandrini si resero conto della genialità della giovane, perché non era stato un incantesimo a far dire quelle cose a Mocciosus, e non era stato James a versare la pozione sulla sedia!
“No!” fu la risposta tranquilla del ragazzo.
“Bè, ora non dire altro, potresti raccontare verità non consone” disse prontamente la rossa per far intendere che era il caso di stare zitto.
“Non c’è che dire signorina Granger, ha avuto una brillante idea, ora sappiamo che James non ha fatto niente, e che lei conosce bene la pozione che ha davanti!” la lodò il professore.
Rose sorrise tranquilla, i suoi amici s ritrovarono a pensare tutti la stessa cosa.
Rose era un diavolo travestito da angioletto!
 
 
*ho aggiunto io questo nome perché non ho trovato da nessuna parte il secondo nome di James e questo mi sembrava divertente adattarlo a James.
 
 
 
Note dell’autrice: salve a tutti, sono tornata con un nuovo capitolo, spero che vi piaccia…  
Lo dedico a tutte quelle persone che leggono e che aspettano il capitolo successivo, spero che ne valga la pena!
Un grazie soprattutto a chi mi recensisce e mi da l’input per continuare.
Mi scuso ancora per il ritardo, ma tra compleanno, studio per la patente, genitori stressanti ed un ragazzo che richiede la mia attenzione mi ritrovo con il cappio al collo!!!
Grazie della comprensione (e se non ne avete grazie perché mi sopportate!)
  kiss
Elys

 
 

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Capitolo 7
*** duelli ***


 Questi personaggi sono della Rowling che ci ha fatto sognare con le sue storie! Il mio scritto non ha scopo di lucro!
 

 
 

Dedicato a Cloe Black ed Ale HP che hanno recensito lo scorso capitolo!
 

 
 
Era passato qualche giorno dallo scherzo fatto nell’aula di pozioni, e ormai in compagnia dei malandrini si vedeva sempre Rose, intenta a scherzare con loro.
Albus e Scorpius invece stavano sempre sulle loro, in particolar modo il giovane Malfoy che non riusciva a dimenticare quella che considerava la figuraccia peggiore della sua vita.
Non poteva negare di certo che Rose Weasley non fosse carina, o per meglio dire bella, ma dirlo, o urlarlo, in quel contesto e soprattutto davanti a lei non era proprio il caso…
“Secondo te le piace qualcuno dei malandrini?” chiese Scorpius al sua amico intento a piegare un foglio di carta.
“Di chi parli?” chiese a sua volta il moro seguendo lo sguardo dell’amico.
“Di tua cugina!” rispose con ovvietà l’altro.
“Mi ha detto che finché sarà con loro non guarderanno la mappa e quindi non scopriranno il nostro segreto” rispose l’altro con un alzata di spalle.
Il problema era giunto qualche giorno prima, lui e Rose chiacchieravano del più e del meno quando al ragazzo gli venne in mente che la mappa poteva smascherarli.
In risposta lei aveva detto che se fosse stata parte integrante degli scherzi non avrebbero usato la mappa, e che nelle notti di luna piena loro tre si sarebbero nascosti nella stanza delle necessità per non farsi notare.
Anche quella volta il giovane Potter si stupì del fatto che la cugina non si faceva mai trovare impreparata.
Scorpius si ritrovò a pensare la stessa cosa, Rose riusciva sempre ad essere un passo avanti a tutti, non si capiva come facesse, ma qualsiasi cosa trovava una soluzione, era snervante a volte doverle darle atto di ciò facendo ciò che diceva, ma ogni volta si ritrovava a doverlo fare per non finire ancora più nei guai.
“Chi abbiamo alla prossima lezione?” lo distrasse il suo amico dai suoi pensieri.
“Difesa” rispose l’altro tranquillo.
Il professore di difesa contro le arti oscure era un uomo alto, con capelli scuri, una barba incolta bianca e due occhi azzurri che scrutavano gli studenti attentamente. Come insegnante era divertente ma severo allo stesso tempo, il suo nome era Ominous il che a primo impatto poteva far ridere, ma dopo averlo visto in azione non si poteva che dire che il cognome fosse appropriato, in quanto l’uomo pur non essendo ne giovane ne con un fisico atletico, era veloce e preciso, e intorno a se si percepiva potenza.
I ragazzi lo seguivano ammirati e attenti.
Entrarono in classe che il professore sistemava qualcosa, i banchi erano stati ammucchiati in una parente e gli studenti si guardavano in torno spaesati dall’aula vuota.
“Buongiorno ragazzi!” tuonò la voce dell’insegnante quando anche l’ultimo degli studenti fu entrato, inutile dire che si trattava di Rose, lei e la puntualità erano nemiche dalla nascita, tanto era vero che nacque tre settimane in ritardo, lei si giustificava che amava farsi attendere.
Tornando alla lezione, il professore si voltò verso gli studenti sedendosi sulla cattedra.
“Oggi lezioni pratiche, voglio capire a che livello siete, e poiché sono il vostro insegnante solo da quest’anno non so ancora a che livello siete.
Quindi ora farò si che vi dividiate in coppie e duellerete tra voi, la prossima lezione invece sarete in gruppi e non singolarmente, ok? Bene, iniziamo!” la voce del professore era stata pacata e decisa, non era volata una mosca, in tutta la classe però era palpabile l’eccitazione dovuta alla sfida.
“Bene iniziamo a fare le coppie: il signor Gillard con Parker, Celler e Morgan, Potter e Lupin, Greenglass e Black, Evans e Rose Granger, il professore continuò a dividere le coppie in modo che tutti fossero nella stessa casa, probabilmente perché se no potevano farsi del male a vicenda per via della rivalità tra case. Solo alla fine ci si rese conto che si era dispari infatti il professore fu costretto a creare una coppia composta da un Grifondoro e un Serpeverde, la cosa che lasciò tutti di stucco fu infatti chi fossero i due prescelti: Piton e Alexander Granger.” Finì il professore guardando i due minacciosamente.
Per quanto i due non si fossero mai neanche parlata, si sapeva che il giovane nuovo arrivato passava molto tempo con Potter, e anche quanto Piton odiasse quella combriccola che definiva orribile.
I ragazzi si sistemarono negli spazzi assegnati e ascoltarono attentamente le regole del duello.
“Prima di tutto voglio un duello pulito, non dovete farvi troppo male altrimenti Poppy sarà rinchiusa ad Azcaban per l’omicidio di un insegnante! Secondo: appena il duello è concluso il vincitore va a destra e il perdente a sinistra, terzo: impegnatevi, in quanto vi darò un voto, non dipenderà dal fatto che vinciate o meno ma dal modo di combattere, anche se questo non vuol dire che non vi debba importare di vincere! Ed ora avanti, fatemi vedere di cosa siete capaci!” appena il professore finì di parlare i duellanti si fecero un inchino a si allontanarono gli uni dagli altri per combattere.
James e Remus iniziarono a duellare seriamente, entrambi appassionati alla materia, e soprattutto capaci in essa, il sig. Ominous li guardava interessato, Remus era avvantaggiato in quanto la sua agilità era superiore alla media, ma James aveva dalla sua la potenza degli incantesimi il professore prese la cartella nelle sue mani e segnò nella prima casella dei loro nomi una O.
Si spostò verso Black e Greenglass, entrambi erano molto posati durante il duello, non erano soltanto bravi, ma tenevano una certa eleganza anche nel duellare, il professore si ritrovò a pensare che entrambi fossero cresciuti con qualcuno che li bacchettava ogni volta non fossero composti, proprio come si faceva nelle famiglie purosangue. Anche a loro segnò una O e si diresse verso la coppia dopo.
Dopo un po’ arrivò alla coppia Granger Evans e si trovò a bocca aperta, la signorina Granger aveva uno sguardo fiero e parava o schivava i vari incantesimi con semplicità ed eleganza, quasi come se non stessero facendo sul serio, d’altro canto però la signorina Evans lanciava incantesimi precisi e potenti, lei di certo faceva sul serio, il suo sguardo era serio e deciso, concentrato nel trovare una soluzione, ma non per questo si distraeva. Sorrise fiero delle due allieve e segnò una E nella loro casellina e continuò il suo giro.
Finito il primo giro si ritrovò all’ultima coppia,entrambi i ragazzi combattevano con precisione, nessuno dei due aveva ancora colpito l’altro, quella era una delle coppie più interessanti, i loro incantesimi per quanto precisi e potenti non avevano raggiunto destinazione, entrambi erano concentrati e non volevano farsi prendere in contropiede, studiavano attentamente le mosse dell’avversario per capire come sconfiggerlo. Il professore segnò una E anche a loro e riprese il giro. Guardò la sua cartellina, c’erano cinque O, sette A, tre D, e un T, ma si concentrò sulle due E, i ragazzi erano preparati, o almeno quasi tutti, ma quei quattro a suo parere erano i migliori.
Guardò la prima coppia, Potter/Lupin  deciso a mettere il secondo voto, questa volta individuale.
Come al principio i due si meritarono una O ciascuno, proseguì con Black/Greenglass e ad entrambi mise O passo alla coppia Evans/Granger e dovette ammettere che invece per quanto di poco tra le due ci fosse differenza, ormai la Granger era passata al contrattacco e sembrava inarrestabile, la Evans si difendeva come poteva, ma aveva perso molto terreno fino a che non fu battuta e cadde a terra. Il professore guardò la scena incredulo, aveva inviato un incantesimo dopo l’altro e la giovane Lily non era riuscita a pararli entrambi. Segno una E alla Granger e una O alla Evans e sottolineò il nome della vincitrice. Rose si avvicinò e tese la mano a Lily che la accettò volentieri e ricambiò il gesto con un sorriso, fatto ciò entrambe andarono ai loro posti, dove vennero raggiunte dopo un po’ da alcuni ragazzi.
Arrivato all’ultima coppia entrambi erano al punto di partenza, il professore si bloccò un attimo ad ammirare la scena, entrambi erano dei grandi combattenti, segnò due E ad entrambi e si diresse alla cattedra per seguire tutti insieme e di tanto in tanto sottolineava il nome dei vincitori.
Rose fu raggiunta da Remus e Scorpius e da Sara, la sua nuova compagna di stanza, a sua volta Lily fu raggiunta da James e Sirius, entrambi avevano il muso lungo e sembravano arrabbiati e continuavano a parlare conciliati su chissà cosa, infine fu raggiunta da Meredith anche lei un po’ giù per la sconfitta. Ad un certo punto tutti si schierarono in una parete e si resero conto che era rimasta solo una coppia.
Al e Severus continuavano a lanciare fatture una dopo l’altra, per alcune erano persino troppo veloci da seguire, tutti però restavano attenti e ammutoliti dallo spettacolo, non parlavano, puntavano solo la bacchetta da dove uscivano incantesimi, un duello silenzioso e avvincente che non si concluse per via del suono della campanella che costrinse l’insegnante ad interrompere tutto, Severus Piton guardò con interesse il nuovo arrivato, doveva ammettere che era bravo, e qualcosa lo spingeva a desiderare di continuare il duello per vedere chi avrebbe vinto.
I suoi pensieri furono interrotti proprio dal suo avversario che gli tendeva la mano e sorrideva.
“Complimenti, sei incredibilmente bravo! Spero di poterti nuovamente sfidare in futuro, magari per vedere come va a finire!” gli disse il moro.
Per un momento rimase spiazzato, un Grifondoro che tendeva la mano ad un Serpeverde era una cosa incredibile, lui a sua volta fece un secco gesto con il capo e si allontanò lasciando il ragazzo con la mano ancora tesa, a sua volta il ragazzo allargò il suo sorriso e con un’alzata di spalle si diresse verso la cugina e l’amico.
 
Arrivata l’ora di pranzo tutta la scuola non parlava d’altro che dei duelli avvenuti quel giorno, molti degli eventi erano stati contorti dicendo che nel duello tra Al e Severus erano state lanciate maledizioni incredibili e anche alcune senza perdono, smentite dai due che trovavano la storia insulsa.
Rose era affiancata da Remus e Lily che parlavano della lezione ammirando i loro modi di duellare, ma furono interrotti da James e Sirius ancora imbronciati per la sconfitta.
“Io rivoglio la rivincita!” sbraitò James guardando Remus negli occhi e puntandogli un dito contro quasi ad intimorirlo.
“Oh avanti Perfectus, perdi con dignità!” lo riprese Rose facendo sorridere Remus.
“La pianti di chiamarmi così?” le chiese infastidito il giovane Potter.
“No!” rispose la rossa semplicemente.
Ad interrompere sul nascere il battibecco ci pensò l’arrivo di Al e Scorpius.
“Hei come va?” chiese allegro il primo mentre il secondo cercava il posto più lontano possibile dalla rossa.
“Bene! Anzi, devo farti i complimenti Alex, sei stato grande oggi!” si complimentò Lily sorridendo.
“Grazie!” si limitò a dire per poi rivolgere uno sguardo alla tavolata dei verde-argento.
Albus si chiedeva se Piton fosse già un mangiamorte o se lo sarebbe diventato alla fine di quell’anno, doveva ammettere che era un duellante eccezionale, e per uno come Albus che amava la competizione era come trovare il Santo Graal, qualcuno con cui poteva dare il massimo, non c’era niente di meglio per lui!
I suoi pensieri furono interrotti da Scorpius che battibeccava con Sirius deciso ad avere la rivincita. Più che un battibecco era Sirius che urlava contro Scorpius che a sua volta stava in silenzio e tranquillo.
“Ho perso solo perché non davo il massimo! Devi ridarmi la rivincita!” continuava a sbraitare il giovane Black incapace di ammettere la sconfitta.
“Vuoi piantarla!” urlò stufo Scorpius alla fine.
Per un attimo il gruppo attorno ai due rimase in silenzio e guardava Scorpius, nessuno l’aveva mai visto inveire così contro qualcuno che non fosse Rose. Anche Sirius si zittì interdetto e prese a mangiare in silenzio, ma senza mancare di lanciare qualche sguardo di fuoco al ragazzo che nel mentre mangiava in silenzio di fronte a lui.
 
Intanto in aula di difesa il professore ripensava al duello avvenuto nella sua classe quella mattina. In tempi di guerra come quelli non si sapeva mai di chi doveva fidarsi, però ripensò al giovane appena arrivato nella scuola. Silente non diceva niente di lui, ne degli altri due, sapeva che in molti erano curiosi ma lui eludeva le domande e offriva loro qualche dolce.
Lui però non era del tutto convinto che quei ragazzi la raccontassero giusta, lui aveva fatto delle ricerche, ma nessuna lo aveva portato da nessuna parte. Prese le poche informazioni trovate sui tre e le mise in una piccola cartellina dove ponete anche l’esito dei duelli e li chiuse a chiave in un cassetto deciso a scoprire il più possibile!
 
Professor Ominous: (non c’è bisogno di altro per amare questo prof!!! N.d.a.)
 
 
N.d.a: lo so che ho un ritardo pazzesco, ma dovete capire che questi ultimi mesi sono stati un trauma, mia madrina si è sposata e dove sto io si usa organizzare tutto i parenti, in confronto neanche Molly Weasley appoggiata da Alice Cullen sarebbero riuscite a fare niente! Poi c’era la pasqua e tutta la settimana di quel periodo senza pc! In più avevo l’esame della patente l’altro giorno, dopo aver studiato tutto il libro e aver fatto quasi tutti i quiz del libro mi hanno rimandata (me si nasconde in un angolino piangendo!) cosa che in una famiglia di automobilisti convinti non è propriamente una bella cosa! Se aggiungiamo la disperata ricerca di una stagione estiva, ed un ragazzo che si arrabbia se mi metto a scrivere più tosto che stare sempre con lui, potete solo immaginare il poco tempo che avevo!
Ora potete o provare a capirmi e magari a perdonarvi, o inforcarmi per bene, almeno finalmente troverò il tempo di riposare ahahah.
Grazie a tutti.
Kiss kiss a pizzicotti
Elys

 

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Capitolo 8
*** i piani di Rose ***


 

 

Questa storia non ha nessun scopo di lucro, i personaggi sono della cara zia Row grazie alla quale noi sogniamo ogni giorno con i suoi fantastici libri!
 



Albus guardava fuori dalla finestra della camera, pensieroso. Era già passato un mese ed ancora non si era trovata nessuna soluzione. Il preside non aveva ancora dato loro risposte ed i ragazzi, pazienti o quasi, aspettavano di tornare a casa.

In quel momento sentì aprire la porta della camera e vide Scorpius entrare con l’aria di uno che ha bisogno di una dormita.
“Che hai?” chiese all’amico.
“Ero in biblioteca a studiare trasfigurazione. Quella donna è pazza! Non può assegnare tutti quei compiti!” si lamentò in risposta l’altro, gettando sulla scrivania le pergamene.

In quel momento la porta si aprì nuovamente rischiando seriamente di far venire un infarto a Scorpius.

“Ehi, ragazzi! Ma state sempre chiusi in camera?” chiese un allegro Sirius Black seguito a ruota da James Potter.

“A volte sembrate peggio di Remus!” scherzò quest’ultimo, beccandosi uno scappellotto dall’altro.

“Che ci fate voi quattro qui?” chiese Scorpius, notando solo in quel momento la presenza anche del quarto membro del gruppo.
“Domani andiamo ad Hogsmeade, pensavamo di farvi visitare i meandri del villaggio!” rispose Felpato, sorridendo.
Albus stava per rispondere negativamente, ma Scorpius lo precedette.
“Certo! Dopo tutti i compiti di oggi ho proprio bisogno di un po’ di pace!” rispose con entusiasmo il ragazzo.
“Compiti?” squittì Peter, preoccupato.
“Sì, quelli di trasfigurazione!” rispose Scorpius, che per quanto li odiasse aveva iniziato ad amare la materia grazie all’insegnante di quel tempo.

A questo punto c’è da dire che Scorpius nel suo tempo non era granché studioso della materia, dato che il professor Marlok aveva fatto si che la odiasse, ma per riuscire a diventare un Auror doveva seguirla. A tal proposito il fatto che ora avesse un insegnante che riuscisse a fargliela comprendere ed amare era assolutamente una fortuna.
Si riscosse dai suoi pensieri guardando il topastro - così avevano preso a chiamarlo lui ed Albus - sbiancare radicalmente.

“Li ho dimenticati!” piagnucolò atterrito.
“Merlino, Peter, se non avessi la testa attaccata al collo dimenticheresti anche quella!” lo canzonò James.

“Quindi domani non verrò” disse Codaliscia con voce flebile ed a testa bassa.
Interiormente i due ragazzi del futuro gioirono.
“Sarà per la prossima, Peter!” gli disse Sirius, dandogli un’amichevole pacca sulla spalla.
“Non andate con qualche ragazza?” chiese Scorpius, che solo in quel momento si rese conto che i Malandrini erano molto ambiti nella scuola.

“Io ho chiesto alla Evans, ma lei mi ha risposto che preferirebbe passare un’intera nottata nella foresta proibita a fare i compiti con i lupi mannari durante la luna piena piuttosto che uscire con me!” rispose sconsolato James.
“Io allora pur di far compagnia a Ramoso ho deciso di rifiutare gli inviti!” rispose Sirius passando un braccio attorno alle spalle dell’amico.

In quel momento si ritrovò involontariamente a sorridere. Quante volte Albus aveva fatto la stessa cosa per lui? Certo, era anche vero che lui non aveva spasimanti. Le ragazze lo snobbavano per via, a seconda, del suo cognome o della sua Casa, ed anche molti pregiudizi erano scomparsi certe cose non erano certo andate dimenticate.

“E tu, Remus?” chiese Al, sorridendo.
“Io? Io cosa?” rispose il lupo mannaro, cadendo dalle nuvole.
“Niente ragazze?” chiese Al educatamente. Scorpius si ritrovò a pensare che fosse peggio di una comare, a volte.

“Non hai chiesto a nessuno di uscire?” continuò imperterrito, facendo così arrossire il povero ragazzo.
“Oh no, non credo potrebbe interessare a qualcuna di uscire con me!” rispose con un timido sorriso.
“Balle! Agatha Watzon, Penelope Garret e Corinne Simons darebbero tutto pur di un tuo invito!” la voce squillante ed allegra di Rose arrivò da dietro i quattro, che si voltarono sorridenti verso lo nuova arrivata.
“Non puoi fare a meno delle tue entrate in scena, vero?” scherzò Al, in direzione della cugina.
“Mai!” rispose teatralmente lei, con un sorriso sempre più ampio.
La ragazza sedette sul primo letto che trovò e fissando James iniziò a parlare, apparentemente tranquilla.

“Sai, io domani uscirò con Lily, che si è gentilmente offerta di farmi vedere Hogsmeade ma, ahimè, penso che verso le undici io scomparirò. Chissà se qualcuno potrebbe trovarsi li per caso per far compagnia alla poveretta che si sentirà tanto sola!” disse, concludendo la frase con un sospiro falsamente sconsolato mentre scuoteva la testa facendo ondeggiare i suoi boccoli rossi.
“È geniale!” commentò Sirius guardando James, che sorrideva come un ebete.
Dopo qualche secondo però la sua espressione cambiò.
“No, non va bene! Lei non vorrebbe la mia compagnia, e poi non vi lascio di certo soli! Tu hai rifiutato anche la Pollow per non lasciarmi!” si giustificò il ragazzo.
“E noi, chi siamo? Faremo noi compagnia a Sirius!” rispose Albus, tranquillo.
“Sì, ma...” provò a protestare, per poi pentirsene un attimo dopo poiché si ritrovò Rose a un centimetro da lui con un cipiglio arrabbiato.
“Tu domani fai così, chiaro?” gli intimò, seria.
Per quanto James fosse coraggioso si trovò ad indietreggiare di un posto, facendo sorridere Rose.
“Ricorda: alle undici, ai Tre Manici Di Scopa! E, per i calzini sporchi di Morgana, James, vai da solo!”

 

Detto ciò si stravaccò sul letto di Albus e tutti insieme si sedettero per chiacchierare.
Sì, pensò Scorpius, domani sarà sicuramente una giornata interessante! 





note dell'autrice;è passato tanto lo so, ma il lavoro mi uccide, c'è voluto un infortunio per darmi il tempo di scrivere questo capitolo.
spero che vi piaccia e che continuiate a seguirmi e a recensire...
il capitolo è dedicato a Taminia senza la quale non ci sarebbe stato il capitolo!
un kiss
Elys

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Capitolo 9
*** l'appuntamento (parte 1) ***


Inizio con il dire che ho finito da poco di lavorare, e poiché non lavoravo nel mio paese e non avevo il mio pc a portata di mano (mi è mancato per quattro mesi T.T), l’ultimo capitolo l’ avevo scritto da un altro computer che non ho più potuto utilizzare, quindi non ho potuto postare,anche se a mano ho scritto fogli e fogli per continuare la storia,ma come ogni volta che metto ordine sono scomparsi e così ho passato gli ultimi venti giorni cercando di scrivere qualcosa che non facesse schifo, e spero di esserci riuscita! Chiedo scusa per l’ennesima volta e vi lascio al capitolo!
 
 
 
Sabato, Hogsmeade, uscite. Tre elementi che insieme formavano un’ottima combinazione.
Quel giorno James Potter ci mise più di un’ora per prepararsi, subendo così le prese in giro dei suoi compagni di stanza stanchi di aspettarlo, ma l’agitazione dell’idea di passare del tempo con Lily Evans era troppo radicata in lui. Continuava a pensare che sarebbe scappata o peggio lo avrebbe affatturato davanti a tutti per poi andare via. Più il tempo passava più la sua immaginazione prendeva il sopravento con immagini e idee su come pessima sarebbe stata la giornata.
Era incredibile quanto un ragazzo tanto sicuro perdesse tutta la sua spavalderia davanti a due iridi verde smeraldo.
 
In un’altra stanza invece Rose chiacchierava con Lily tranquillamente, o almeno sembrava, in effetti tendeva a lodare spesso il ragazzo.
“…E poi mi ha aiutato in trasfigurazione!” disse Rose tranquilla.
“James Potter che ti aiuta con lo studio?” chiese ridendo.
“Sembra strano ma è molto intelligente, ed io e trasfigurazione siamo un po’ in lite ultimamente!” rispose la Weasley quasi stesse confidando uno dei suoi segreti più intimi.
“Ti piace Potter?” chiese a quel punto Lily seria.
Rose non poté fare a meno di ridere all’espressione quasi preoccupata della sua nuova amica.
“No, certo che no! Io e James siamo molto simili tanto da vederlo come un fratello! In effetti si assomiglia a mio fratello per alcuni atteggiamenti che ha!” rispose lei cercando di darsi una calmata.
“Tu hai un fratello?” chiese la Evans con un pizzico di curiosità nella voce.
“Si è più piccolo di me!” rispose l’altra perdendo la tranquillità.
Hugo le mancava, decise di non pensarci.
prese il cappotto e si diresse verso la porta.
“Andiamo?” la intimò senza però aspettarla.
Le due rosse si misero in camino verso l’uscita della scuola e dopo aver salutato Albus e Scorpius proseguirono verso il villaggio.
 
La giornata sembrava buona, c’era qualche nuvola in lontananza ma in quel momento c’era un bel sole che splendeva tranquillo.
Rose guardò l’orologio e notando l’ora propose una burrobirra all’amica pronta ad attuare le sue intenzioni.
Entrate nel locale si sedettero in un tavolino e ordinarono tranquille finché la ragazza non annunciò Lily del suo impellente bisogno del bagno, e così dicendo si dileguò.
Le burro birre arrivarono, ma della ragazza neanche l’ombra, al suo posto si materializzò davanti a lei l’ultima persona che Lily Evans avrebbe voluto incontrare.
“Bellissima Lily! Cosa ci fai qui sola soletta?” chiese James Potter alla suddetta ragazza.
Lily cercò inizialmente di evitarlo, ma era impossibile sfuggire all’invadenza del ragazzo, soprattutto perché si sedette davanti alla rossa con un grande sorriso!  
“Sloggia Potter! Aspetto Rose e tornerà da un momento all’altro!” disse con freddezza la ragazza.
“Rose è appena stata chiamata da suo cugino, mi ha detto di farti le sue scuse!” rispose l’altro sicuro e sempre con il solito sorriso in volto!
Lily si trovò a pensare che non era possibile che Rose l’avesse abbandonata in quel modo, ma dovette cedere ai fatti, così si trovò a sospirare e accettare la situazione.
“Allora penso che tornerò al castello!” annunciò alzandosi.
“Scusa, almeno finisci la burro birra, o mi detesti al punto di non sopportare due minuti con me?”
Le parole del giovane Grifondoro spiazzarono la ragazza. Era vero che non sopportava la sua presenza, ma andare via e lasciarlo così dopo averle recapitato il messaggio della sua amica era da maleducati, e mai nessuno avrebbe dovuto dire che non fosse educata.
Così si sedette e in silenzio sorseggiò la sua bevanda.
Quel silenzio però durò poco.
“ Hai cambiato idea?” la voce del ragazzo per una volta era insicura, Lily si ritrovò a pensare che quel tono di voce e lo sguardo un po’ più serio del solito gli donava terribilmente. Un attimo dopo aver formulato il pensiero si riscosse immediatamente.
Cosa andava a pensare? James adorabile? Giammai!
“Penso che una burrobirra con te non mi ucciderà, e poi almeno la pianterai di perseguitarmi!” convenne lei incerta sulle sue stesse affermazioni.
“Oppure ti convinceranno che non sono poi così male dopotutto!”rispose lui riacquistando tutta la sua spavalderia. Il cambio d’umore fece sorridere la ragazza sotto i baffi e camuffò il tutto prendendo una sorsata della sua bevanda.
Finita la burro birra la rossa si alzò ma appena si avvicinò al banco per pagare James la precedette e con un sorriso la accompagnò alla porta.
“Ora torno al castello Potter, grazie della compagnia!” si congedò la ragazza, ma un attimo dopo si ritrovò Scorpius davanti.
Quel ragazzo metteva in soggezione chiunque, stava sempre in silenzio e aveva lo sguardo funereo ogni volta che non era con Al e Rose.
“James, i ragazzi hanno deciso di andare non so dove, hanno detto che vi rivedrete stasera!!” affermò con voce tranquilla.
E poi come era arrivato se n’era andato.
I due si guardarono per un attimo con uno sguardo allibito.
“Certo che a volte è proprio strano!” affermò la rossa.
“ Puoi dirlo forte!” esclamò l’altro sorridente.
 
 
Dietro l’angolo Rose, Albus e i malandrini ridevano in faccia a Scorpius.
“Io non sono strano!” affermò quest’ultimo incapace di trattenersi, facendo così aumentare la risate dei compagni.
“Certo che lo sei e tanto anche!” rispose Sirius appoggiando una mano sulla spalla con fare consolatorio facendo così aumentare le risate degli altri.
“Ora dividiamoci e facciamo in modo che i due non si separino! D’accordo?” Rose si rivolse a tutti  sicura e per un attimo quasi seria.
“D’accordo!” risposero gli altri allontanandosi ognuno per uno dei posti concordati.
 
Allontanandosi dal gruppo Rose sbatté contro qualcuno, troppo impegnata a fare sogni ad occhi aperti su ciò che immaginava di combinare.
“Stai attent…!” la voce morì in gola al giovane Regulus Black appena si rese conto di chi aveva d’avanti a se.
A sua volta Rose lo guardò e non poté fare a meno di sorridergli.
Suo padre e sua madre gli avevano raccontato spesso la storia del giovane mangiamorte pentito, morto con coraggio perché resosi conto dei suoi errori.
Rose aveva davanti a se uno dei suoi eroi!
“Scusami tanto, non l’ho fatto apposta, solo che ero un po’ sovrappensiero!” si giustificò tranquillamente lei.
Regulus si ritrovò a pensare che fosse molto carina!
Aveva le guance un po’ arrossate e i capelli lasciati sciolti sulle spalle,gli occhi azzurri accesi da una luce strana, Regulus non aveva mai visto degli occhi così vivi.
“Diniente! Tiseipersa? Dopotuttoseinuovaenonconoscilazona!” disse svelto lui, forse troppo perché la ragazza lo guardò con un’aria interrogativa.
“Sai, credo di non aver capito niente!” disse con la solita schiettezza ed impertinenza la rossa.
“Se vuoi ti faccio vedere il villaggio, non credo che tu riesca a visitarlo sola senza conoscere il posto!” si affrettò a dire lui arrossendo un po’ in zona guance.
Rose si ritrovò a odiare tutti i purosangue incapaci di arrossire violentemente, possibile che fosse un caratteristica prettamente Weasley?
“Sei sicuro? Essere visto con una Grifondoro potrebbe costarti la reputazione!” constatò Rose sorridendo allegramente.
Regulus a sua volta ci pensò su, non era il caso che si facesse vedere insieme ad una Grifondoro, soprattutto in quel periodo in cui l’oscurità avvolgeva anche i giovani soprattutto nella nobile casata Serpeverde.
“Penso che andrò adesso!” convenne il ragazzo voltandosi e incamminandosi verso la sua via.
“Aspetta, ti va di aiutarmi? Non ci vedrà nessuno se tutto andrà bene!” lo fermò la rossa che non voleva perdere l’occasione di scoprire qualcosa sul giovane.
A quella richiesta il Serpeverde si voltò e incrociando le iridi azzurre della ragazza non potè che cedere, infondo non si può resistere a una calamita si ritrovò a pensare Regulus affiancandosi alla Grifondoro, curioso di scoprire cosa avesse in mente!
 
 
 
 
 
 
Note autrice: volevo scusarmi nuovamente per tutta questa attesa, spero che il capitolo vi sia piacciuto, conto di aggiornare il seguito presto….
Kiss
Elys
 
Ps: capitolo non betato 

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Capitolo 10
*** l'appuntamento (parte 2) ***


Dedicato a:
 

A Taminia che mi consiglia e corregge i miei orrori sempre
 

A Grazia la mia fan numero 1 che mi appoggia in ogni occasione
 

Grazie!
 

 
 

 
 
“Stai scherzando, vero? Non possiamo farlo!” obbiettò spaventato Regulus.
Era da un po’ che camminavano e Rose gli parlava delle sue idee per la serata, facendo sì che il minore dei Black iniziasse a pensare che fosse completamente pazza.
“Certo che possiamo, li chiudiamo nella Stamberga Strillante così che non possano fuggire” ribadì la ragazza con tranquillità.
“Ma non si può, è infestata, lo sanno tutti! Ho sentito storie terribili su quel posto! E poi è impossibile entrare, sarà sigillata!” protestò, sperando di avere la vittoria in mano.
“C’è una piccola porta sul lato della casa, e poi i fantasmi non fanno niente.” sorrise lei, sia perché trovava la propria trovata geniale sia per la paura del povero Serpeverde.
Dopo un attimo Regulus provò a parlare ma si bloccò immediatamente, rendendosi conto che stava iniziando a piovere.
Quello che prima sembrava una pioggerellina si trasformò presto in un acquazzone, costringendo i due a trovare riparo.
 
 
Nelle vicinanze un’altra coppia di ragazzi si trovava sorpresa dall’acquazzone e così la povera Lily Evans si trovò coperta dal mantello di James. Il ragazzo lo teneva sopra le loro teste per ripararsi dalla pioggia e a perdifiato si avviarono verso una casa che al momento la giovane Grifondoro non riconobbe.
Solo appena arrivata ad una finestra laterale ben nascosta riconobbe il posto.
“Sei pazzo?” esclamò lei, guardando il ragazzo al suo fianco che nel intanto afferrò la bacchetta.
 “Ma Potter, tu sei pazzo, questa è la Stamberga Strillante! Non ho nessuna intenzione di entrare in un luogo che pullula di fantasmi!” continuò la ragazza sconvolta.
James la trovò bellissima in quel momento; aveva i capelli disordinati, le guance rosse e le labbra color ciliegia. James si riprese un attimo e sussurrando un “Alohomora!” trascinò la ragazza all’interno della stanza nella quale si trasformavano in Animagi, dove Remus non era in grado di entrare nelle sue vesti pelose come scherzava di tanto in tanto Sirius.
La stanza era spoglia, le pareti bianche. C’era solo una piccola porta di legno di fronte alla finestra da dove erano entrati, coperta con delle travi.
La verità era che la ragazza si sentiva incerta in quel posto, circolavano strane voci e, per quanto fosse coraggiosa, si ritrovò inspiegabilmente ad avvicinarsi a James
Il ragazzo a sua volta appoggiò il mantello nel lurido pavimento e sedette a terra guardandola dal basso e mettendo la ragazza a disagio.
“Che ti prende, Potter? La pianti di fissarmi?” lo riprese Lily.
 
 
Intanto Regulus aveva assistito all’entrata dei due Grifondoro nella costruzione e guardava allibito la pazza al proprio fianco.
“Come facevi a sapere che sarebbero entrati?” chiese nervoso.
“Perché ho detto io a James di farlo!” rispose in tono ovvio la lei.
Regulus si ritrovò a chiedere come possibile che la ragazza avesse sempre una risposta a tutto
Dopo qualche minuto di silenzio fu spiazzato dalla domanda che gli pose la ragazza.
“Perché non parli più a tuo fratello? È solo perché è finito a Grifondoro?” Rose lo guardò con espressione seria; aveva uno sguardo che metteva in soggezione, lo guardava come se cercasse di capire più di ciò che le parole dicono, e in fondo era così.
Si era sempre chiesta cosa avesse spinto i due fratelli a trattarsi come estranei.
Anche lei e Hugo litigavano, ma non avrebbe mai immaginato la sua vita senza il fratello, che per quanto più piccolo era molto più saggio di lei, tanto che per lei era diventato un confidente a cui chiedere consiglio.
Si riscosse dai propri pensieri appena il giovane Black iniziò a parlare.
“Noi... Quando eravamo bambini era tutto molto diverso; io e Sirius andavamo molto d’accordo; certo, lui mi metteva sempre nei guai, ma un attimo dopo averlo fatto mi proteggeva. Non fui molto sorpreso quando seppi che era finito a Grifondoro, ma lo fui quando mi disse che era stato lui a volerlo. Non aveva pensato alle conseguenze, non aveva pensato ai nostri genitori, non aveva pensato a…” a quel punto si bloccò non riuscendo ad ammettere la verità.
“A te? Pensi che ti abbia in qualche modo tradito solo perché non voleva seguire altri che se stesso?” chiese la ragazza, capendo cosa volessero realmente dire le sue parole.
Regulus si chiese perché le stesse dicendo tante cose su di se, non lo aveva mai fatto con nessuno, si ritrovò a pensare a quanto fosse strana quella ragazza.
“Secondo me gli vuoi bene!” dichiarò lei con tono ovvio.
La conversazione morì lì. non ci furono altre parole tra i due ragazzi che dal loro riparo presero strade diverse.
 
 
Intanto quattro ragazzi cercavano di entrare ai Tre Manici di Scopa, troppo zuppi per continuare a seguire la coppietta di Grifondoro.
“Come accidenti ha fatto? Sapeva che avrebbe piovuto o cosa? Come faceva a sapere che James avrebbe trovato una scusa per trascinare Lily alla Stamberga?” la foga di Sirius era fin troppo esagerata, ma non riusciva a capire come mai per un motivo o per l’altro i piani di Rose andassero sempre a segno.
“Non lo so, credo sia solo molto fortunata!” rispose Albus, noncurante.
“La maggior parte delle volte non sa neanche cosa sta facendo, ma chissà come le va sempre bene!” sentenziò Scorpius.
I due Malandrini quel giorno avevano scoperto un lato completamente nuovo del ragazzo.
Era un ragazzo simpatico anche se di poche parole;  estremamente cortese, intelligente, mai inopportuno, anche se aveva una propensione per gli scherzi e un modo di fare un po’ particolare.
“Perché litigate tanto spesso, voi due?” chiese Remus, curioso.
“È irritante!” fu la laconica risposta del ragazzo.
“Secondo me è geniale!” constatò l’altro Malandrino, sornione, pensando agli scherzi.
“Di solito se siamo noi a fare scherzi prima di unirsi all’evento ci fa una ramanzina!” obiettò Al per far capire quanto incostante fosse la cugina.
Sia Sirius che Remus scoppiarono a ridere e, trovando finalmente un tavolino all’angolo, si sedettero e proseguirono la giornata a chiacchierare.
 
 
Intanto dentro una stanzetta James e Lily stavano in silenzio. Lui la guardava di sottecchi, una volta tanto non sapendo cosa dire; lei a propria volta era intenta a guardarsi le scarpe indecisa sul da farsi.
Intanto all’esterno la  pioggia iniziava a diminuire lentamente, quasi volesse dare ai due un’occasione di parlare, occasione che alla fine la giovane Grifondoro decise di cogliere.
“Io…Ti volevo ringraziare” le tre parole risvegliarono il ragazzo.
“Per cosa?” chiese lui, sorpreso.
“Per avermi fatto compagnia, e per una volta non esserti comportato da idiota” spiegò la ragazza, tranquilla.
“Possibile che anche mentre mi ringrazi trovi il modo di offendermi, Evans?” chiese a sua volta il Malandrina, facendo una smorfia che fece scoppiare a ridere Lily
James la guardò, non poté che pensare per l’ennesima volta a quanto fosse bella, anche se in quel caso la sua bellezza era diversa da quella semplice e composta che la accompagnava ovunque; Lily in quel momento aveva una bellezza che più le si addiceva, quella disordinata, quella di qualcuno che per una volta si lascia andare, quella che per James era la sua vera bellezza, quella della felicità.
Appena la ragazza smise di ridere i due si accorsero che la pioggia era cessata, ma entrambi finsero di non essersene accorti, e continuarono a chiacchierare come due amici, entrambi consapevoli che sarebbe tutto finito presto, ma desiderosi di cullarsi in quella sensazione di benessere.
 
Per  la strada verso il castello una ragazza camminava tranquilla in tutta solitudine. Si sentì chiamare alle spalle, dove apparvero Albus, Scorpius e i due Malandrini.
Appena voltatasi tutto iniziò a girare velocemente e poi fu solo il buio per la ragazza.
 
 
 
Note dell’autrice: sono tornata!!!
C’è voluto un po’ per trovare l’ispirazione, mi scuso nuovamente.
Comunque un piccolo punto per spiegare una cosa che può non essere chiara nel capitolo:
la Stamberga dovrebbe essere chiusa, e in effetti lo è durante la luna piena perché viene bloccata con la magia la piccola uscita, i lupi mannari non usano la magia.
Dopo questa spiegazione spero di sapere cosa pensate del capitolo!
 
Kiss
Elys
  

 

P.S. http://www.facebook.com/pink.mussy/posts/270296709681716?ref=notif¬if_t=like#!/groups/294666450562548/ questo è il gruppo dove farmi tutte le domande e critiche che volete.
e naturalmente anche per sgridarmi, so che volete farlo quando non pubblico!
vi aspetto!

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Capitolo 11
*** avviso!!! ***


salve gente, so che speravate in un capitolo ma non posso proprio scriverlo perchè sono senza pc e ho perso il capitolo  finito che dovevo inviare alla mia beta! mi dispiace quindi ma per adesso non so come pubblicare, vedrò di trovare una soluzione al più presto,anche perchè questo computer me lo hanno prestato solo per pochi minuti!
vi saluto dunque sperando che non mi abbandoniate...

kiss
elys

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Capitolo 12
*** i piani di Albus Silente e le preoccupazioni di Minerva McGranitt ***


Cioa ragazze, scrivo le note dell'autrice qui su per scusarmi, so che il mio ritardo è vergognoso, ma, prima ho scritto un capitolo e mi si è rotto il pc,ergo capitolo perso, poi mi è stato regalato un nuovo computer, ho scritto un nuovo capitolo e naturalmente siccome la fortuna non fa parte di me si è impallato e mi hanno dovuto cancellare tutto, e come prevedibile anche il secondo capitolo è andato a farsi friggere, ho provato varie volte a riscrivere qualcosa di decente ma questa è l'unica "cosa" che ne è uscita! fatemi sapere!

kiss Elys
 


 

Albus Silente era una persona che si autodefiniva calma, pacata e con non poca modestia brillante, si, perché il vecchio preside sapeva che se c'era una persona capace di risolvere il problema dei giovani venuti giusto qualche mese prima era lui, ma per suo rammarico non riusciva a trovare granché.

Durante quei suoi pensieri la porta si aprì rivelando la presenza della professoressa McGranitt che chiedeva il permesso di entrare.

“Entra pure Minerva” furono le laconiche parole del preside.

“Professor Silente, credo di doverla avvertire che la giovane signorina Grenger è in infermeria, è svenuta e secondo Poppy non si tratta di influenza.” rispose solenne e preoccupata l'insegnante.

“E cosa crede sia la nostra infermiera professoressa?” chiese l'uomo guardandola dritta negli occhi.

La professoressa McGranitt si zittì per un momento, messa in soggezione dagli occhi del suo mentore.

“Crede si tratti di un incantesimo non ben identificato, una magia che non conosce” rispose quasi in un sussurro.

Il preside la guardò curioso, Minerva McGranitt non era una donna debole, anzi era forse tra le più coraggiose e forti che l'uomo conoscesse, già la vedeva al suo posto un giorno, non tanto presto certo, ma secondo lui sarebbe stata una dei migliori presidi che Hogwarts avesse mai avuto, dopo di lui naturalmente.

“È preoccupata Minerva?” chiese ancora come per sicurezza e non per sapere ciò che la spingeva a esserlo.

La preside sospirò e dopo aver fatto apparire una poltrona si sedette di fronte al preside.

“Sono tempi bui signore, certo che sono preoccupata, un nostro studente, per quanto sia anormale la sua introduzione nella scuola, passa ormai molto tempo in infermeria per qualcosa che non riusciamo a spiegarci, e se la cosa si espandesse? E se un innocente ragazza ci rimettesse la vita? E se dietro tutto questo ci fosse Lei Sa Chi? Quindi ecco la mia preoccupazione signor preside, sono i ragazzi, bisogna essere pronti ormai, c'è una guerra e ho paura di non poterli proteggere!” l'insegnante aveva lo sguardo fisso su quello del suo interlocutore, non lo aveva abbassato un attimo, lei era diventata un insegnante non solo per l'amore per la matteria ma perchè pensava che un mago si formava lì, tra quelle mura e dipendeva dagli insegnanti mostrargli il cammino giusto.

A sua volta il professore guardava la donna, non era più una ragazza riservata e a volte pasticciona, era diventata una donna sicura e responsabile, con un cuore da vero Grifondoro, non poté che sorridere alla sua pupilla, fiero di ciò che era diventata.

“Forza Minerva, andiamo dalla giovane e scopriamo cosa abbia allora!”

entrambi pochi minuti dopo erano davanti all'infermeria, il preside con un gesto galante la invitò a precederlo e un attimo dopo si ritrovarono una scena che per un attimo gli scaldò il cuore.

Davanti a loro c'era una ragazza stesa a letto senza conoscenza, alla sua destra il cugino le teneva la mano mentre si era assopito e poggiava la testa sul braccio. Invece alla sinistra una chioma bionda faceva capolino da una sedia, seduto in una posizione che di comodo non aveva nulla, la testa piegata all'indietro le gambe una verso terra e l'altra sul letto della malata e infine teneva le braccia incrociate al petto. E infine seduti sul pavimento con soltanto la testa appoggiata l'una sopra l'altra c'erano Remus Lupin, Lily Evans, Sirius Black e James Potter. La giovane insegnante guardava la scena con uno strano senso di tranquillità, era strano vedere quei quattro così tranquilli e angelici insieme. Un attimo dopo si diede un contegno e andò dall'infermiera.

“Professoressa, non sono riuscita a mandarli via, neanche le minacce sono servite, alla fine li ho dovuti lasciare lì!” furono le prime parole della donna. L'insegnante non potè che far finta di niente, in fondo il fatto che fossero tranquilli, ma soprattutto uniti non potè che rallegrare la donna che continuava a pensare che ci fosse tanto bisogno di unità soprattutto in quel periodo.

“Li lasci lì almeno un altro po', più tardi li sveglieremo, ora è il caso che parli al professor Silente tutto ciò che ha scoperto sullo stato della ragazza!” rispose con pacatezza l'insegnante.

L'infermiera fece strada verso il suo piccolo studio, era una stanza molto disordinata, sugli scaffali teneva libri e fiale di pozioni, la scrivania era ricoperta di libri, alcuni aperti e altri ben appirati nell'angolo.

Quando iniziò a parlare era seria e scura in volto.

“Ho provato di tutto, è come se qualcuno le avesse fatto un incantesimo, il problema è che non capisco di che cosa si tratti oltre questo, non so neanche se si tratti di magia oscura.”

Il preside la guardò serio, non era sicuro di ciò che stava accadendo, possibile che l'incantesimo che li avesse portati lì fosse di magia oscura?

Distolse lo sguardo da quello dell'infermiera e guardò i ragazzi.

Era un periodo duro per tutti, e se quei ragazzi venivano dal futuro forse sapevano come distruggere Lord Voldemort.

Si concentrò su Rose e forse doveva attendere un po' per andare fino in fondo alla situazione, forse quei tre sarebbero stati più preziosi in quel tempo, e dopo avrebbe potuto rimandarli a casa.

 

 

Quando Scorpius si sveglio sentì una fitta al collo e alla schiena provà a muoversi ma aveva tutti i muscoli intirizziti. Si voltò verso il lettino accanto a dove era seduto e osservò Rose, Albus si era addormentato tenendole la mano, rivoltò lo sguardo verso il viso della ragazza, incredibile come potesse essere diversa dal solito quando dormiva, teneva la bocca semi aperta, il petto si alzava e abbassava con regolarità, il viso era tranquillo, si ritrovò a pensare un'altra volta a quanto fosse carina, se fosse stata solo un po' meno rompiscatole probabilmente sarebbero stati amici, ma chissà come mai la ragazza doveva sempre competere con lui, e il suo orgoglio gli impediva di essere da meno.

Sentì qualcosa muoversi oltre le coperte e provò a muoversi per vedere di che si trattava, la trovò i malandrini e Lily Evans che dormivano beatamente interra.

Era strano ritrovarsi in quel tempo, non solo per il fatto che viaggi del tempo del genere erano assurdi e inspiegabili, ma anche perchè era il tempo in qui tutti i suoi incubi avvenivano, Colui che non deve essere nominato era al pieno del suo potere, e la sua famiglia era pappa e ciccia con quel mostro.

Si stiracchio cercando di rimettere a posto tutte le articolazioni indolenzite e si avvicinò al suo migliore amico per svegliarlo. In quel momento uscirono dall'ufficio dell'infermiera il preside e la professoressa McGranitt seguiti dall'instancabile Poppy.

“Oh signor Greenglass, vedo che si è svegliato! Vorrei che svegliasse il signor Granger e mi raggiungeste nel mio ufficio, e sappia che adoro i ghiaccioli al limone!” detto ciò il preside si allontanò lasciando il ragazzo mezzo stordito, così si affrettò a svegliare Albus e insieme si diressero verso il grande gargouille che sorvegliava la scalinata dello studio del professor Silente.

Quando furono giunti dentro lo studio il preside era seduto nella sua scrivania, tanti oggetti d'argento oscillavano e sbuffavano da sopra la scrivania.

“Sedete ragazzi!” ordinò il preside facendo apparire delle poltrone davanti la scrivania.

Entrambi si sedettero sempre in silenzio e senza spiccicare parola attesero che l'uomo parlasse.

“Bene, so che cambiare il futuro è molto grave, ma mi chiedevo se voi due potesse in qualche modo aiutarmi a sconfiggere Voldemort”

Non cerano stati giri di parole, nessuna frase con sottintesi, il che fece diventare guardinghi i ragazzi, fu Albus a rispondere.

“Professore, come ha detto lei non è corretto, anche il minimo cambiamento potrebbe creare danni più grandi di ciò che si pensa!” il tono grave con cui pronunciò quelle parole fece capire a Scorpius i guai che avrebbero potuto produrre.

“Capisco, ma posso chiedervi se creare una resistenza sia una buona mossa?” chiese il preside cercando lo sguardo dei due ragazzi.

“Si, lo farà, ma più di questo non posso dirle.” rispose incerto il moro.

“Capisco, vi ringrazio. Ora potete pure tornare dalla signorina Granger.”

Prima che i due si muovessero Scorpius parlò per la prima volta da quando erano entrati.

“Mi scusa professore, ma sa dirci cosa accade a Rose?” chiese guardando gli occhi azzurri del preside.

“Ancora non lo so, ma ve lo farò sapere appena scoprirò qualcosa!” rispose l'uomo.

I due uscirono con il morale a terra, e solo quando si voltarono la voce di un vecchio risuonò per la stanza.

“Sei sicuro di non avere idee Albus? Sarebbe la prima volta che accade!” asserì l'uomo con un cornetto acustico appoggiato sull'orecchio e uno sguardo severo.

“Per ora è meglio che restino professor Fortebraccio, ora come non mai abbiamo bisogno di trovare un modo per proteggere il mondo magico, e sono convinto che quei ragazzi possano essere un aiuto molto prezioso.”

Detto ciò il professore si avvicinò ad un bacile di pietra con delle rune incise, estrasse dalla sua mente un ricordo e si immerse nelle sue memorie sperando di capire quel tassello che continuava a sfuggirgli.

 

 

Dall'altra parte della scuola un insegnante continuava a guardare le valutazioni degli alunni, quattro avevano attirato maggiormente la sua attenzione, Piton era eccezionale nella sua materia, ma tendeva ad avere dei problemi con gli altri studenti, e poi c'erano i tre nuovi arrivati, era molto strano che degli studenti così giovani avessero quella preparazione, ripensò al loro strano comportamento quando provava a chiedergli di loro, il suo istinto diceva che c'era qualche cosa di strano, ma allo stesso tempo era sicurissimo che non fossero alleati di Colui che non deve essere nominato.

Rimise apposto le cartelle e si mise a correggere le verifiche del primo anno sicuro che avrebbe scoperto tutto prima o poi!





spero in un vostro commento!
Vi avviso che come avrete notato il capitolo non è betato!

kiss Elys







 

 


 




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