Sweet Sweet Heart

di Scaramouche
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** A Very Big Muffin ***
Capitolo 3: *** Coffee And Knowledge ***
Capitolo 4: *** 4. Walking In The City ***
Capitolo 5: *** Bicycle Race ***
Capitolo 6: *** Muffins And Sandra ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Sweet Sweet Heart

Salve, mi chiamo Robert, il mio peggior difetto è che smetto di ragionare quando a cena mi viene posato davanti il dolce, il mio sogno, quello di assaggiare tutte le opere d’arte del gusto delle pasticcerie Londinesi.

Questo è quello che scrivo sempre agli appuntamenti programmati, su i miei profili di facebook, twitter, myspace, o nei siti per rimorchiare. E forse è per questo che quando incontro una qualche ragazza, lei interrompe la conversazione con una scusa del tipo “devo andare in bagno” o direttamente “io e te non siamo compatibili, mi dispiace” scaricandomi lì al bancone del bar. È per questo che non ho uno straccio di moglie, di figli, ed è ancora per questo che probabilmente non ne avrò mai.

Mi guadagno da vivere scrivendo una rubrica su uno squallido giornale di provincia, sapete quegli articoli che uno legge quando è in bagno, per far passare il tempo, o se non ha veramente nient’altro da fare.

La mia unica gioia sono i dolci. Esatto, torte, pasticcini, cioccolata, soprattutto la cioccolata. Passo ogni minuto del mio tempo libero dentro una pasticceria, ammirando la glassa colorata fatta colare con maestria sopra a delle torte giganti, dalle forme più disparate, da quelle tonde, o quadrate, a un solo piano, a quelle di tre o quattro, che mi fanno venire una voglia assurda solo a pensarle.

Le guardo perché non posso permettermele, perché anche solo entrare in una delle pasticcerie di Londra oggi giorno è diventato come farsi un trattamento completo dall’estetista. Qualche rara volta riesco a mettere da parte quanto basta per comprarmi una pasta al cioccolato o, se va peggio, alla crema, e quando la mangio, vi giuro, è come se dentro di me esplodesse l’universo, quando la glassa ti si scioglie sulla lingua e il pan di spagna ti sparisce tra i denti, è come se avessi un orgasmo, lasciando da parte il sesso.

Vivrei solo per i dolci, se fosse possibile mi nutrirei solo di quelli e se avessi abbastanza soldi mi comprerei un pasticcere personale che mi preparasse ogni giorno a colazione un bignè colmo fino all’orlo di crema al cacao. 

Oltre ad essere questo però, quei golosi pasticcini sono anche la mia rovina. Vi spiego, ogni santa volta che riesco a risparmiare qualcosa per la macchina nuova, per un appartamento decente, o anche solo per dei vestiti alla moda, va a finire che sperpero tutto in muffin e meringhe, dicendomi sempre “Rob, questa è l’ultima, dopo comincia a lavorare per farti una vita”, ma la vera ultima finisce per non arrivare, perché la strada del dopo conduce sempre e comunque alla città del mai.

Modestamente mi vanto di essere diventato almeno esperto nel giudicare pasticcini e relative pasticcerie, ma fino adesso nessuna è riuscita a solleticarmi il palato abbastanza da dire di poterci tornare così spesso, fatte le opportune eccezioni ovviamente.

Sono appena uscito dal lavoro, sono le cinque del pomeriggio, e sono alla ricerca di una vetrina  decorata con sformatini alla ricotta e cioccolato e mele caramellate nello zucchero.

Cavoli, qui in centro è davvero immensamente costoso tutto quello che mi passa sotto il naso, dai vestiti, ai semplici fastfood, questa città sta diventando estremamente commerciale.

Rigorosamente a piedi, vado verso la periferia, sperando che almeno lì una pallina di cocco non costi più di una sterlina.

Svolto l’angolo a due isolati da casa mia e una scritta cattura il mio sguardo “Sweet Sweet Heart”, è nuova, la settimana scorsa non c’era, o ero troppo impegnato a mangiare una frittella per accorgermene.

Mi avvicino e con mia immensa meraviglia scopro che è una pasticceria in piena regola, con tanto di tavolini all’interno e bancone con esposti i più svariati colori mai visti su un dolcetto.

Mi sistemo la giacca e i capelli specchiandomi sul vetro. Guardo il mio riflesso pensando a quanto io odi i miei capelli. Se mi capiterà l’occasione mi raperò a zero, non è possibile che nemmeno con tonnellate di gel non stiano al loro posto, ah, ci rinuncio.

Mi sento orgoglioso di annunciare che è il turno di questa sforna meraviglie nocive in qualsiasi modo al mio corpo, di essere giudicata dal migliore.

Note

Finalmente è tutto pronto per questa nuova fanfic...Drabbit, in collaborazione con Guildenstern (che presto si farà conoscere xP) sono, dopo innumerevoli fatice, orgogliose di presentervi qesta nuova storia, ovviamente RDJude...x) Bhe cosa dire, ormai è inutile dire che amiamo Rob e Jude perchè altrimenti non saremmo qui quindi..Al prossimo capitolo...xD

Quando possibile troverete allegati vari disegni...ma causa disguidi (del computer di Drabbit, che presto provvederà ad uccidere >.<) le copertine non sono disponibili ma faremo il possibile per postarle nel prossimo capitolo...

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Capitolo 2
*** A Very Big Muffin ***


 

Entro nel negozio con uno scampanellio d'entrata. Improvvisamente una zaffata di profumo mi assale a tradimento: cioccolato, caramello, nocciola...Inebriato da questi odori serafici, mi siedo nel primo tavolino disponibile, e chiudo gli occhi per un momento, estasiato. Prendo il listino. "vediamo un po’ cosa fanno di buono..."
Accidenti, la lista è lunghissima. Babà, banana split, milkshake, muffins, code di gambero in crema chantellier, tette di Venere...che cavolo sono le tette di Venere?!
Non posso mica passare il pomeriggio a documentarmi su tutto il campionario dei loro dolci, ma, diamine, non riesco a scegliere.
-Vuole ordinare?-
Salto sulla sedia come un dingo della prateria, accorgendomi in quell'istante che un'ombra mi si era parata davanti. Il cameriere, chissà da quanto stava aspettando.
-Hemm....- alzo lo sguardo e rimango imbambolato. E' un uomo alto, giovane, ma non troppo, forse sulla trentina, forse di più (calcolare l'età è sempre stata una mia difficoltà), capelli biondo scuro, occhi di ghiaccio.
Carino è un aggettivo troppo striminzito da usare, è affascinante oltre ogni dire. Ma perchè sto pensando a queste cose? Cavoli Rob, datti un contegno, perdiana, sei un uomo, non una ragazzina!
-Allora...?-
Ecco, cavoli, succede sempre così, entro in un negozio, penso alla prima stupidaggine che mi viene in mente, e faccio la figura dell'ebete, cazzo!
-Si, ecco...- eh, ma mica è facile decidere. Trovatevi nella mia posizione, seduto qui, immerso tra i propri pensieri, indeciso su una lista di dolci e distratto da un uomo giovane tanto bello. Ok, Rob, smettila, cerca di sembrare una persona sana di mente.
-Avete molti dolci, a quanto vedo...- Il cameriere gonfia il petto, orgoglioso.
-In effetti si, signore, stiamo cercando di produrre molte ricette di ottima qualità, questo negozio è aperto da poco, ma proviamo a farci un nome..-
Ok, grazie di aver elogiato questo bellissimo locale, ma che diavolo scelgo io? E poi quanto parla questo, sembra una macchinetta, meglio fermarlo!
-Va bene, va bene, va bene...ho deciso!-
Chiudo il listino con fare flemmatico, poggiandolo sul tavolino e lo guardo enigmatico.
Enigmatico...si fa per dire, sembro uno psicopatico con quello sguardo, ma almeno ci ho provato. 
-Voglio...creatività!-
-Creatività?- quello mi guarda sorpreso. Si, faccio spesso questo effetto, lo stupore. E non in senso positivo. Mi sporgo in avanti per vederlo meglio. 
Cazzo, ha degli occhi bellissimi, e, cazzo, penso troppo.
-Mi porti...il dolce più complicato e buono che riuscite a fare!- 
Il cameriere mi guarda di sottecchi: è una sfida colta al volo per lui.
-Farò come dice.-
Oh, fantastico, ho trovato un buon compromesso.
Gli sorrido educato. 
-Aspetterò-
Quello si allontana, dandomi la possibilità di osservare meglio il locale. Lo stile è bello, un po’ raffinato forse, ma grazioso e ben illuminato.
Come ho detto, è pieno di tavolini rotondi, come in una caffetteria parigina, le sedie comode e ben ordinate. Crema è il colore che predomina, dai muri all'arredamento. Alla mia destra, il lungo bancone dove i clienti si soffermano a pagare, e una porta per il retro, sicuramente la cucina. Non c'è molta gente, qualche signora riservata che cerca di evitare il mio sguardo (chissà perchè...) e due giovani ragazzine che chiacchierano sottovoce non lontano da me, ridendo. In sostanza, un locale tranquillo, ad eccezione del piccolo cane che continua a gironzolare tra i tavoli, un carlino dallo sguardo nervoso. 
-Ecco a lei.-
Accipicchia, sono rapidi! Il cameriere poggia il piatto, e mi lascia da solo, andandosene di nuovo. Probabilmente non gli sto simpatico. Abbasso lo sguardo, e fisso con curiosità la pietanza originale che mi hanno portato. Sembra un muffin, un muffin molto grosso, coperto di una glassa di vari colori. È stato volutamente aperto per far uscire la farcitura di cioccolata calda e vaniglia dalla pasta di pan di spagna. Piccole praline di amaretto e cioccolato stanno qua e là attorno all'opera, mentre una soffice striscia di panna contorna il tutto. Per finire, un leggero velo di zucchero e cacao. 
Non passa nemmeno mezzo minuto, ed ecco che divoro quella squisitezza chiudendo gli occhi ogni qual volta sento il dolce sapore del cioccolato sul palato. Dio, che bontà.
Si, questo locale è eccezionale, non c'è dubbio. Mi chiedo solo chi sia il creatore di quest'opera. Mi godo la fine del pasto molto lentamente, mente raccolgo con calma gli ultimi resti di cioccolata e vaniglia. Una roba del genere potrebbero farla pagare un sacco, da quanto è fatta bene. A proposito di soldi....
Alzo lo sguardo perplesso, rompendo la bellissima atmosfera di pace che avevo trovato con il dolce, e inizio a rovistare nelle tasche. Si, in effetti, quasi mi ero scordato che di soldi proprio non ne ho. Nemmeno uno spicciolo. Zero.
Mi guardo attorno, nervoso. Il cameriere è nel retrobottegha, ma potrebbe arrivare a momenti. Che fare? Oramai ho finito di mangiare, e non posso restare qui fino a stasera, ma che cavolo, come faccio? Non ho un centesimo per pagare quello che penso sia il dolce più costoso del locale, e non vedo nessuna moneta solitaria abbandonata sul pavimento; non che mi aspettassi di trovarne una, ovviamente. Le due ragazzine sono andate via, ma c'è ancora qualche donna ai tavolini. Devo cercare di andarmene da qui, senza pagare. Lo so, è un furto, ma che ci posso fare? Il cameriere non è ancora tornato. Mi alzo con molta calma, cercando di non dare nell'occhio, e mi dirigo verso l'uscita. Sono a pochi passi dalla porta, quando un ringhio minaccioso mi avverte che qualcosa mi sta sbarrando la strada. Quel carlino è davanti a me, i denti scoperti e un brontolio sommesso. Devo ammettere che come cane da guardia se la cava egregiamente, ma non è il momento adatto per fermarsi ad accarezzarlo, anche perchè so esattamente cosa potrebbe accadere alla mia povera mano. Faccio un passo, esitante, ma quello non si muove, anzi, ringhia ancora più forte.
-Sciò...- cerco di spaventarlo muovendo un piede, ma ecco che quel piccolo demonio mi si attacca alla gamba con un morso. -Ahi!- Esclamo più per la sorpresa, che per il dolore. Mi sono sempre chiesto come mai dicono che i morsi dei cani piccoli siano così dannatamente dolorosi. Ora ne ho la prova tangibile, con quei piccoli dentini affilati come rasoi sul polpaccio. 
-Mursilis!!-
Il cameriere corre verso di me. Merda, non ci voleva. le due signore al bancone mi fissano preoccupate. Ottima prestazione Robert, davvero niente male. 
-Smettila, Mursi, smettila dai!-
Prende con forza il cane, e gli da uno strattone, ma senza esagerare. Quello subito molla la presa, e ricomincia a ringhiare verso di me. A questo punto il ragazzo alza lo sguardo, e mi punta gli occhi addosso. 
-Mi scusi...-
-Si?...- 
-Per caso se ne stava andando senza pagare?-
Ok, mi ha scoperto, è inutile fingere, non resta che ammettere tutto.
-In effetti, mi sono accorto che sono senza soldi, ma potrebbe farmi un appunto per la prossima volta, così tornerò coi soldi, no?-
-Mi dispiace, ma non facciamo eccezione con nessuno-
Cazzo...
-Abito a pochi passi da qui, non ci metto molto se vado a prendere denaro a casa....-
Quello mi fissa con cipiglio severo. Per lui non sono altro che una seccatura, un dannato casino fuori programma.
-Mi sa che non ti posso lasciare andare, amico-
Giro un attimo la testa, fissando la porta. Alla peggio potrei darmela a gambe, ma Mursilis mi fa capire di non pensarci nemmeno. 
Annuisco, e mi rassegno alla punizione.
-Che devo fare?-


Pochi minuti dopo sono nel retrobottega a lavare piatti e tazzine, il lavello pieno d'acqua, il sapone in mano e Mursilis a pochi passi da me, con lo sguardo torvo sulla mia gamba. Hohoho, so che cosa vorresti fare, piccola peste, te lo si legge su quel musetto rognoso, bastardo che non sei altro...
Il suo padrone continua ad entrare ed uscire per un po’, fino a che non se ne sono andati tutti. Manca ancora un po’ all'orario di chiusura, ma non c'è nessuno, e il ragazzo inizia a mettere in ordine la cucina. Gli do qualche veloce occhiata mentre ripone i piattini sugli scaffali, ma non oso parlare, il silenzio è troppo pesante.
-Tranquillo, non manca molto-
Per un momento non mi rendo conto che sta parlando con me, ma è così.
-Ah, ok....-
-Io sono Jude, Jude Law-
Beh, almeno ora so come si chiama.
-Robert…-
Cala di nuovo il silenzio. Ok, devo dire qualcosa, non ce la faccio a stare così. 
-Lavori da solo?-
-Oggi si, ma di solito c'è una ragazza che mi dà una mano-
-Ah, quindi....sei tu che hai fatto il mio dolce?-
-Quello che non hai pagato? Si, l'ho fatto io-
Ignoro il commento ironico, e lo fisso sorpreso. 
-Wow, complimenti...-
Jude sorride compiaciuto. Mentre si appoggia al lavabo, guardandomi.
-Grazie...-
-Ti giuro, era squisito, davvero!-
Arrossisce.
-Buon per te, ora puoi fermarti, devo chiudere il negozio-
-Oh, certo, certo....-
Mi asciugo velocemente le mani, e prendo la giacca. Mursilis, da bravo cane, mi scorta fino all'uscita, con il suo solito brontolio minaccioso.
Mi giro un momento, la mano sulla maniglia della porta, e guardo il bancone. Jude mi sta fissando, aspettando che me ne vada per abbassare le serrande, le braccia conserte, e l'espressione stanca dopo una giornata di lavoro. 
- Pensaci bene la prossima volta, prima di entrare qua dentro senza soldi, capito?-
-Certo....- deglutisco, imbarazzato.
-Ci vediamo, Robert.-
Con uno scampanellio, la porta si chiude dietro di me, mentre l'aria della sera mi coglie alla sprovvista.

http://tinypic.com?ref=11mc2eh" target="_blank">http://i54.tinypic.com/11mc2eh.jpg" border="0" alt="Image and video hosting by TinyPic">  <----Drabbit

http://tinypic.com?ref=2mwv8k8" target="_blank">http://i53.tinypic.com/2mwv8k8.jpg" border="0" alt="Image and video hosting by TinyPic"> <---Guildenstern

Note

ErYkikka felice che ti piacciano i dolci, perchè come deve essersi capito piacciono tanto anche a noi XP...  

barbydowney fame, sì, questa fanfic avrò come tema principale la fame...xDD (Drabbit) si anche io stavo sclerando pensando a Jude in quelle condizioni *-*, per fortuna c'è che la mia co-writer a non farmi perdere n questo x)...
SeptemberRain
abbiamo aggironato, spero che a cosa si velocizzi in futuro, e contente che ti piaccia 8D..

Blue_Rose pensa a noi povere anime che dovranno scrivere di tutti questi dolci ç_____ç alla fine diveneremo balene!!! x)

laurarom89 dolcidolcidolcidolcidolci...siii tanto dolci!!! *sguardo malefico*, al settimo cielo che ti piacci la storia!! xD

Sweet Bee Robert è stato progettato apposta perchè non diventi proprio Homer u.u lui è nato per mangiare dolci...x) Tu non sei mai una lettrice inutile!!! *____* (sclero di Drabbit) Grazie di verci scelto e mi raccomando, ingrassa tanto XP...

_Bina90_ ci siamo opposte entrambe alla rasatura di Robert, ma in quel momento ci stava possedendo l'animo masochista ed è uscito quello, giuriamo che non ci saranno altre eresie xDD

BlackCobra No tranquilla, Rob non si taglierà i capelli, glielo impediremo U^U...ahhhh Jude in quelle condizioni sì è davvero sbavvvv :Q____ LOL per *l'opera di seduzione* ...non spoileriamo...x)

Barlowen Grazie per tutti i tuoi complimenti ^^...LOL per *secsi*...*si buttano entrambe dal ridere* ...abbiamo aggiornato, spero ti continui a piacere xDD...

Ilaria1993 essì, un Robert amante dell'alta pasticceria fa gola a tutti xD...ecco a te il secondo capitolo...x)

Ce l'abbiamo fatta, dopo quattro volte che lo carico >.<...al prossimo goloso capitolo...x3...

 

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Capitolo 3
*** Coffee And Knowledge ***


Sono più o meno le dieci di sera quando riesco finalmente a tornare a casa e a scrollarmi di dosso quel maledetto pasticcere. Niente da togliere alla sua meravigliosa cucina, ma lui è stato davvero un bastardo; farmi lavare tutti i piatti solo perché non gli ho pagato un dannatissimo muffin. Vuol dire che la prossima volta tornerò con più soldi, e una museruola per il cane.

 

Oddio. No. È già mattina! Non ho dormito un’ora che sia una. Continuavo a pensare a ieri sera. Ci ho riflettuto parecchio durante la notte e sono arrivato all’estrema conclusione che non mi è dispiaciuto fare amicizia con quell’uomo. Solo non capisco perché, non ci arrivo. Perché ho praticamente raccontato tutto al pasticcere, perché lui è rimasto ad ascoltarmi, e perché io ci abbia pensato per sei ore, sono quesiti troppo complicati per uno come me.

Quando sono entrato nel locale non avevo previsto tutto quello che sarebbe successo perché semplicemente è…successo.  Non volevo ordinare quel dolce, non volevo scappare come un ladro ma soprattutto non volevo farmi mordere da quel suo Mursilis, odioso carlino; ho ancora la gamba che fa male.

Ma l’ho fatto perché io sono un incosciente che reagisce d’istinto alle più stupide stimolazioni, ma è così lento quando si tratta di relazionarsi con qualcuno.

Okay, forse è meglio che la smetta, o farò tardi al lavoro.

Nel tragitto per l’ufficio mi fermo un secondo davanti all’insegna Sweet Sweet Heart e cerco di sbirciare dentro alla vetrina, magari Jude sarebbe felice di salutar…No un momento. Scuoto la testa per scacciare il pensiero, da quando sono diventato un animale sociale?! E poi non credo proprio voglia chiacchierare con il tizio che ha tentato di fregarlo.

Accelero il passo stringendomi nella giacca. Sotto il portico del grande edificio dove lavoro trovo Michelle.

-Ehi ciao Robert! Hai una faccia sconvolta…-

-Lo so, questa notte non ho dormito-

-Abbiamo rimorchiato eh?- mi sgomita amichevolmente sul braccio, e io la fisso peggio di un assassino.

-No, mi dispiace deluderti, ma l’unica cosa che ieri mi sono portato a letto era solo un forte mal di testa-

-Oh…- La supero e lei mi segue scodinzolando.

Se ve lo state chiedendo, e se non lo state facendo non me ne frega nulla perché sono io il narratore, Michelle è stata la mia fidanzata, ma dopo un piccolo incidente ha deciso di mettere da parte gli uomini per un po’ e adesso dice di essere entrata nel “periodo lesbico femminile”. Non ho voluto sapere nessuna spiegazione sull’argomento.

È anche mia collega e in quanto donna, ex-fidanzata e lesbica, posso benissimo considerarla la mia migliore amica, anche perché sa praticamente tutto sul sottoscritto.

Chiamo l’ascensore e lei sale con me, appena le porte si chiudono, tra noi scende un silenzio imbarazzante.

-Allora, Robert, hai trovato una nuova pasticceria da uccidere con le tue critiche?- prova a dire, spezzando la monotonia del rumore meccanico dell’ascensore.

-Sì, in effetti ce n’è una nuova molto buona proprio qui vicino, ieri ci sono andato, è buono, anche il servizio è efficiente, e il pasticcere è un tipo simpatico…- se hai i soldi- …comunque io non uccido con le critiche!- sbotto infine.

-Come no! L’ultima volta hai rovinato il compleanni di Harry perché il giorno stesso mi hai detto che il negozio dove avevo ordinato la torta era infestato di insetti-

-Potresti ringraziarmi invece di lagnarti! Volevi che ti facessi mangiare una meringata con gli scarafaggi?!-

Che schifo…

-No ovviamente, ma…tu potresti fare il critico culinario sai…-

-Non cambiare argomento…-

-Davvero! Saresti bravo-

-…odio quanto cambi argomento-

-Sei la persona che conosce meglio i dolci di tutta Londra- sorride incoraggiante e in questo momento un mio pungo starebbe così bene stampato sulla sua faccia. Sono contro la violenza, ma in questi casi, odio quando mi esaltano per qualcosa che potrei fare. Non l’ho fatta! La potrei fare! Cazzo!

-Grazie è un bel complimento, ma non credo sia possibile…-

-E perché? Hai talento caro mio!- mi interrompe con una pacca sulla spalla e io mi giro guardandola in cagnesco-

-Ma lavoro alla rubrica settimanale del giornale di provincia-

-Non vuol dire che tu non possa fare strada-

-Eddai Michelle, guardami, ho trentasei anni, nessuno prende un over-trentacinque, la mia carriera è finita il 4 Aprile dell’anno scorso-

L’ascensore si ferma e il discorso cade.

-Ci vediamo a pranzo Robert…-

-Sì, ciao…-

Ci dividiamo e ognuno arriva alla sua postazione, io faccio lo slalom tra un paio di fattorini indaffarati e mi siedo alla scrivania del mio box. Accendo il mio vecchio Windows 2000 che avvisa a tutti che sono arrivato con il suo casino, nemmeno se lo stessi massacrando farebbe questa confusione.

Sono appena arrivato e ho già voglia di tornare a casa, odio la mia vita.

Grazie a Dio la pausa pranzo arriva in fretta e io mi catapulto fuori per fumarmi una sigaretta che dal pacchetto mi chiamava ormai da più di un’ora.

Senza accorgermene però Michelle mi segue e una vola fuori mi fa quasi morire d’infarto poggiandomi una mano sulla spalla e salutandomi con un “Ehi!”.

-Te ne sei andato in fretta- dice frugando nella borsa e tirando fuori l’accendino.

-Avevo bisogno di un po’ d’aria- Caldo. Fuoco. Fumo. Decisamente meglio.

-Vieni a pranzo con me?-

-Non ho fame, grazie lo stesso-

-Nemmeno se te lo offrissi?- cinguetta, consapevole che io non possa, e non voglia, dire di no a quei suoi occhioni da cerbiatto.

-Però decido io dove andare- precisa immediatamente.

- E sia-

Camminiamo per un paio di isolati, quando ad un tratto lei si ferma nell’ultimo posto che avrei sperato.

-Qui mi piace- sorride guardando l’insegna rosa “Sweet Sweet Heart” sopra la vetrina.

Cazzo, cazzo, cazzo.

-No, qui non è molto buono, ci sono già stato- rispondo girandomi e cercando di portarla via, ma lei si è cementata lì davanti. Mi guarda ancora come un cane bastonato e fa il labbruccio.

Cazzo.

-E va bene!- alzo le braccia al cielo e lei scappa dentro. Una bambina, ecco cos’è.

Lo scampanellio che annuncia il nostro arrivo è particolarmente familiare, e quando sento il suo “ARRIVO!” dalla cucina le gambe mi diventano molli e le farfalle fanno festa nel mio stomaco. Ma che mi prende? Devo solo ordinare un dolce.

Un bel visino spunta dalla porta e io sono nella merda. Il suo sorriso si spegne quando posa lo sguardo su di me e mi riconosce. È ancora arrabbiato per ieri sera. Bhe, certo, anche io sarei arrabbiato, ma, poi, quando abbiamo cominciato a parlare mi è sembrato che la situazione si fosse, come dire, appianata, e invece no. Cazzo.

Ci saluta con un “buongiorno” non troppo amichevole, mentre io sto usando tutto il mio impegno per non far sparire il sorriso di plastica tipo Barbie dalla mia faccia.

-Volete ordinare?-marca l’ultima parola rivolgendomi uno sguardo assassino che più o meno dovrebbe voler dire: “Osa soltanto farmi lavorare per te un altro pomeriggio e ti faccio sbranare del mio cane!!”

Mi fa quasi paura.

Intanto Michelle, ignara del conflitto, fissa la vetrina dove sono esposte tutte le varietà di dolci che fanno qui dentro, e guardando distrattamente mi accorgo che quello che ho preso io ieri non c’è. Peccato, era tanto buono.

-Io vorrei una meringa per favore- dice lei dopo un’attenta analisi.

-Robert?- si gira verso di me con aria impaziente.

-Sì, s’, arrivo, datemi il tempo di decidere- rido nervosamente passando lo sguardo su di lei, la vetrina e il pasticcere che con la sua espressione ha placato in un secondo la mia euforia.

-Okay, ho deciso, un bignè al cioccolato-

-Andiamo sul semplice oggi…- sento sussurrare Jude in tono acido ma non ci faccio caso mentre Michelle mi tira verso il tavolino.

Parliamo per un po’ su come è andata la giornata, e ogni tanto lei mi sussurra qualcosa all’orecchio e ci facciamo una risata, finche due piattini ci vengono poggiati davanti.

-Prego, buon appetito-

Jude se ne va con gli occhi tristi, e solo dopo aver sbaffato quella pasta mi rendo conto di sentirmi estremamente in colpa. Devo parlargli, devo dirgli che mi dispiace per aver fatto una così brutta impressione.

Alzo la faccia dal piatto ma lui non c’è, mi alzo e vado verso la porta, la faccio suonare e aspetto davanti al bancone. Lui non ci mette niente ad arrivare con il suo solito sorriso, è bello come ieri. Basta! Robert smettila! Devi fare un discorso serio e non è il momento di perdersi in inutili fantasie omosessuali che non ti appartengono!

Lui si guarda intorno e poi si ferma su di me con aria persa.

-È entrato qualcuno?-

-No, volevo parlarti, ma non sapevo come altro chiamare- arrossisco appena e abbasso lo sguardo. Lui fa una faccia stupita ma almeno i suoi occhi sembrano un po’ meno tristi di prima.

-Dimmi pure-

-Volevo scusarmi-

Silenzio.

Silenzio.

-Accetto volentieri, grazie- sorride di nuovo e un po’ mi sembra di rilassarmi.

Ma qualcosa nei suoi occhi non mi convince. Ho fatto la mi buona azione quotidiana, dovrei andarmene al mio tavolino e stare zitto, ma perché non ci riesco?

-Ehi, qualcosa non va?-

-No, non ti preoccupare, tutto a posto-

Lo guardo storto, non me la conta giusta.

-E poi non ci conosciamo nemmeno, non sarebbe inutile parlarti dei miei problemi?-

Mi spiazza, ha fottutissimamente ragione! Perché mi sto interessando a lui? Non è normale! Da quando sei diventato un animale sociale Rob?!

 -Scusa, forse parlo troppo-

-No, grazie per l’interessamento ma appunto, questa è la seconda volta che i parlo, da cameriere, non credi sia un po’ presto per farmi da psicologo?-

Mi sorride contrito. Sensodicolpasensodicolpa!

-Se vuoi possiamo conoscerci-

E QUESTA DA DOVE MI È VENUTA FUORI?!??!  Come posso pensare che accetti, dai, il tono che ho usato farebbe scappare un toro in calore. Cazzo, quel tono lo posso usare quando devo rimorchiare! Non per invitare un amico a bere un caffè, sembra che tu voglia fartelo! E io non voglio, voglio solo prendere questo maledetto caffè, come posso anche solo pensare che acc…

-Volentieri-

Finalmente il mio cervello si zittisce, e il suo sorriso mi da uno strano senso di calore all’altezza del petto.

-Adesso forse è meglio che io torni in cucina, lascio soli tu e la tua fidanzata- Sì forse è meglio che anche io torni dalla mia fidan…COSA?!

-Jude…- lo chiamo prima che se ne vada.

-…Michelle non è la mia fidanzata, è una mia carissima amica ma… -abbasso il tono- …è lesbica-

E in un istante lui si illumina come sotto ad un riflettore.

-Oh, mi dispiace- ridacchia.

-Mi faccio vivo io allora…-

-Ci vediamo Robert- mi saluta con la mano e sparisce in cucina.

Torno a sedermi in silenzio, Michelle mi sta fissando, le braccia conserte e le gambe accavallate.

-Ora mi racconti tutto…-

 

Note

Scusate il ritardo immane del capitolo ma la scuola chiamava...ç________ç E nell'altro capitolo non ho ringraziato nessuno, scusate...T______T...E quindi per rimediare GRAZIE!!!! (10 recenioni sono assolutamente orocolato *-*)

E, informazione di servizio, abbiamo scoperto come vedere le immagini xD...allora, per gli interessati: copiate e incollate il codice in una nuova finestra e il gioco è fatto...x)

SeptemberRain Sperimenteremo presto la ricetta e poi ti faremo spere xD E per la storia delle pappette, Drabbit ne è al corrente, ha segito su facebook...^^

Ilaria1993 Oh, che bello, siamo contente che ti sia piaciuto...x3...Spero tu abbia gradito anche questo...^^

barbydowney Sisi Robert è proprio scemo *amano alla follia* xD Come non si fa ad adorare un uomo imbranato come lui? *-*...E se poi ingrassi faccelo sapere che ti mandiamo un personal trainer sexy almeno quanto Jude u.u...

 ErYkikka è straordinario come abbiamo fatto venire fame a tutti...xD...

yasmine ecco il cano di Jude secondo noi era perfetto per un signore inglese come lui x3...

laurarom89 ti spediremo la ricetta *w*...

Sweet Bee Yeeeeee...8D...stracontente che ti piaccia!!! xDD

_Bina90_ Robert doveva pagare per i soi errori...u.u...mettiti nei panni del povero Judsie, lo avrebbe dovuto far andare via così?!...xD Bhe Robert è abbastanza Harry Lockhart...<3...quindi vedi te x)

BlackCobra Essì, Robert è fedele solo ai suoi dolci u.u e in realtà speriamo che cambi x)...Comunque per le foto abbiamo messo le istruzioni x3...E siamo felici che anche a te piaccia. Bello, ci piace che tu l'abbia etichettata "surreale"...xDD

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Capitolo 4
*** 4. Walking In The City ***


 

Questa mattina mi sento particolarmente allegro. Sarà il cielo che per una volta non preannuncia un temporale in arrivo, sarà l'aria fresca ma non troppo che entra dalla mia finestra. Sarà che oggi farò colazione con Jude, senza preoccuparmi di pagare il conto o ordinare un dolce: siamo infatti liberi fino a mezzogiorno dai nostri impegni, per una volta. L'eccitazione è alle stelle mentre infilo il pullover che mi fa scompigliare i capelli, e saltello nel vano tentativo di infilare le calze stando in equilibrio su un piede solo. Lo so, sembro un bambino al primo giorno di scuola, ma che volete farci, sono felice. Sorrido spaesato mentre mi do un'ultima occhiata allo specchio: i capelli sono letteralmente un disastro, ma chissenefrega. Un rapido colpo di spazzola, ed ecco che suona il campanello.
Non rispondo nemmeno al citofono, pochi secondi, e mi ritrovo davanti alla porta d'entrata del condominio, cercando di non far notare che ho appena saltato i gradini quattro a quattro.
Jude mi sorride con aria amichevole.
-Fiatone?-
-Hem, si, diciamo jogging mattutino.-
Bene, le mie capacità mistificatorie sono sotto lo zero.
-Allora, dove vuoi andare?- mi chiede con aria felice.
-Mah, non so, pensavo di prendere un caffè da qualche parte...-
In effetti, dire "prendere un caffè da qualche parte" in una città cosmopolita come Londra ti lascia aperte migliaia di opzioni fattibili, non ci avevo pensato.
La mia espressione imbarazzata è abbastanza convincente, infatti lui mi prende per un braccio e mi trascina verso il centro.
-Lascia fare a me...-
Sorrido soddisfatto. Non amo prendere decisioni, anche davanti a quelle più futili vado in crisi. E la colazione, per uno come me, è fondamentale.
Camminiamo senza fretta, chiacchierando del più e del meno.
-Ti vedo particolarmente felice, che hai?- Jude mi scuta con finto sospetto.
-Niente, niente, è solo che prendo sempre la colazione con Michelle....non ho molti amici con cui chiacchierare fuori dall'ufficio.-
-Strano, eppure sembri un tipo socievole.-
Ok, un momento, devo prenderlo bene o male questo complimento? Ma dai, Robert, smettila con queste paranoie, ha solo fatto notare quanto tu sia simpatico, e basta!
-Se lo dici tu..-
Entriamo finalmente nel piccolo bar all'angolo scelto da lui: modesto, semplice e accogliente. Due signore al bancone ci salutano con un sorriso amichevole e ci indicano un tavolino vicino alla finestra. Ordiniamo un caffè -e un bignè farcito in più per me- e facciamo colazione.
Di solito quando mangio non percepisco ciò che accade attorno a me, sono troppo concentrato ad assaporare il gusto del dolce per accorgermi che un ladro mi sta rubando il taccuino, per intenderci -seriamente, è successo più di una volta-.
Ma oggi non posso fare a meno di osservare il mio compagno seduto davanti a me, intento a sorseggiare la colazione ad occhi chiusi.
Credo di essere rimasto a fissarlo come un ebete, perchè ad un certo punto apre gli occhi e mi lancia un'occhiata interrogativa, sorridendomi.
-Qualcosa non va?-
Ho la bocca piena e le labbra sporche di cioccolato, sembro un bambino dell'asilo. Atterrito, riprendo a masticare abbassando lo sguardo, rosso come un peperone.
-Nonono! Scusa, io...-
-Sei strano..-
Lo fisso con preoccupazione. Forse sta cercando di dirmi che magari non sono così simpatico come si aspettava.
-Perchè?-
Il mio sguardo deve essere il ritratto dell'ansia, perchè improvvisamente si mette a ridere, scoprendo quel sorriso smagliante.
-Sta tranquillo, non sto mica dicendo che non ti voglio più vedere-
-......-
-Ho detto solo che sei un pò strano, insomma, ti sei imbambolato così, e non è la prima volta che lo fai..-
-Ho spesso la testa tra le nuvole.-
Maledettamente vero.
-Beh, dovresti calmarti un pò ogni tanto, sai? Fai preoccupare pure me così..!-
Mi guardo attorno, imbarazzato.
-Mi dispiace..-
-Ci risiamo!-
E ricomincia a ridere, e io con lui.
E' una bella sensazione.
-Devo andare un attimo a casa per portare a spasso Mursilis, vieni con me?-
L'idea di rivedere di nuovo quel demonio in scala ristretta non mi piace molto, ma non ho voglia di andarmene via adesso, ora che mi sentivo veramente a mio agio con Jude.
-Certo.-
Paghiamo -a dir la verità lui paga per entrambi, il che mi lascia sorpreso e imbarazzato il doppio. "Lascia fare a me" replica, tra le mie proteste "per quel poco che ti conosco, avrai sicuramente dimenticato gli spiccioli a casa!"-, e usciamo dal locale, imbroccando la prima scorciatoia verso la sua abitazione.

-Dì un pò..quella ragazza con cui sei entrato in pasticceria l'alto giorno..a quanto ho capito, è lesbica, giusto?-
Mi guarda con interesse mentre camminiamo.
-Michelle? Sisi, così dice lei..- rispondo sfuggendo ai suoi occhi.
-Ed è tua amica..-
-Esatto..-
Annuisce in silenzio, mentre un sorriso affiora sulle sue labbra. Sembra sollevato.
-Sembravate molto intimi mentre parlottavate...- continua.
-A dir la verità era la mia fidanzata, tempo fa...-
E' straordinario il fatto che non perda nemmeno una virgola del mio discorso, il che mi fa sentire importante. Jude pende dalle mie labbra, lo sguardo concentrato.
Non mi dà fastidio parlare di Michelle, di noi, e della nostra relazione andata male, ma cerco di essere il più riservato possibile.

Siamo finalmente arrivati davanti all'edificio dove abita: una bel palazzone di vecchia data, molto raffinato e dalle grandi vetrate.
-Ma a quanto pare non lo è più, giusto?-
Sorrido con rassegnazione, mentre entriamo nell'atrio del condominio.
-No, ci siamo lasciati per vari motivi...-
Saliamo lentamente le scale.
-E poi, sai com'è..io con le donne non...-
E lì mi interrompo, perchè un minaccioso latrato rimbomba nelle mie orecchie. Mursilis. Siamo arrivati davanti alla porta del suo appartamento, e dall'interno proviene un orribile raspare di unghie. Ha sentito le nostre voci e si è preparato ad accoglierci come si deve.
Mi allontano il più possibile dalla porta, mentre Jude fa girare la chiave nella toppa, e uno scricciolo di cane si precipita fuori a fargli le feste, e abbaiare con ostilità verso il sottoscritto.
-Mursiiiiiiii!!!-
Il grido di gioia di Jude infantile come quello di un bambino.
-Vieni qui, piccolo mio!-
E lo prende in braccio, salvando le mie gambe dalle sue grinfie.
-Da bravo, Mursi, saluta il nostro nuovo amico, si chiama Rob!-
In tutta risposta, la bestiola mi riserva un sorriso minaccioso, esponendo in bella mostra tutti i suoi dentini affilati. Il messaggio è chiarissimo, ed evito accuratamente di toccarlo.
Jude lo accarezza amorevolmente.
-Devi scusarlo...non è abituato a ricevere estranei...è molto..geloso, non è vero, piccolino?-
Ed ecco che la piccola codina a maialino si muove freneticamente, mentre il cane apre la bocca, ansimando per la felicità. Ok, lo ammetto, un po’ sembra simpatico, ma pochissimo.
La mia gamba dolorante mi ricorda che non è un cucciolotto indifeso.
-Ora andiamo a fare una bella passeggiata, che ne dici, Mursilis?-
Sembra che il carlino stia per esplodere, perchè si agita talmente tanto che Jude è costretto a rimetterlo a terra, e prendere il guinzaglio sulla mensola all'entrata dell'appartamento.
Non entriamo nemmeno in casa, Mursilis non ce lo permette, ESIGE la sua passeggiata al parco. Ripercorriamo le scale, Jude con il braccio teso per lo sforzo di trattenere quella creatura ostinata e irrequieta al guinzaglio.
-Fa sempre così?- chiedo incuriosito.
-Ogni volta.- risponde lui, rassegnato.
Ora, sotto la luce chiara del sole, ho la possibilità di osservarli meglio, mentre ci dirigiamo a Hyde Park: Mursilis, piccolo, talmente agitato che sembra gli abbiano fatto un'iniezione di adrenalina pura, la bocca spalancata e la lingua fuori, il respiro irregolare tipico della sua razza, che mi ricorda vagamente un'asma cronico; e il suo padrone, il sorriso rilassato e il passo tranquillo di uno che si gode la mattinata senza preoccupazioni.
Sembrano uno l'opposto dell'altro, eppure stanno benissimo assieme.
Rido senza motivo, ricevendo l'occhiata incuriosita di Jude.
-Ti piace Mursi?-
Assolutamente no!
-Beh, è un cagnetto simpatico...-
-Ti andrebbe ti tenerlo un po’ tu?-
COSA?!?
Quasi leggendomi nel pensiero, il carlino mi lancia uno sguardo assassino, scoprendo per l'ennesima volta l'arsenale di rasoi bianchi dalla sua bocca.
-Hem....meglio che lo tenga tu...-
...non ci tengo affatto a perdere una gamba...
Le ombre degli alberi sopra di me mi annunciano che siamo arrivati al parco, e rallentiamo il passo, lasciando ogni tanto al cane di fare i suoi bisognini.
-Prima stavi dicendo qualcosa, ma c'era Mursi, e non ho molto capito di cosa stavi parlando. Ero interessato ad ascoltarti.-
-Sulla mia relazione con le donne?-
-Esatto, com'è?-
-Beh...-
Alzo gli occhi verso l'alto.
-..Diciamo che con loro non ho un rapporto così allegro, in effetti...non ho mai avuto fortuna in amore.-
-E con gli uomini?-
Mi volto verso di lui con uno sguardo inquisitore. Alza le spalle, guardando da un'altra parte.
-Chiedevo solo...-
-Non è che non sto bene con le donne perchè non mi piacciano. La verità è che...sono talmente fissato con i dolci che a volte mi scordo di avere una persona davanti, e tutte le donne fraintendono questo come narcisismo.-
Jude ricomincia a ridere, facendomi arrossire.
-Sul serio?-
-Te lo assicuro..-
Il mio sorriso imbarazzato è più che sufficiente, perchè decide di trattenersi dal prendermi in giro.
-Ma ora basta parlare di me, Jude, dimmi qualcosa di te. Sei fidanzato?-
-No.-
Un inspiegabile senso di sollievo mi pervade.
-Ah...allora...avevi una ragazza in un passato indefinito?-
-Si, una volta...-
-Come si chiamava?-
-Sienna, Sienna Miller..-
Il suo sguardo non è molto felice.
-Sembra che non ti piaccia parlare di lei..-
-Affatto...-
Okay, promemoria, mai menzionare una certa Sienna.
-Beh, non è così insolito, mola gente non parla dei propri ex dopo un litigio...-
-Mi aveva cacciato di casa..-
-Oh...-
Caspita, che razza di donna era?
-Mi dispiace...-
-Ahh, che ci vuoi fare..succede, e comuque qui ho trovato il lavoro che desideravo tanto.-
-La pasticcieria?-
Jude annuisce con orgoglio.
-La mia ambizione più grande è di poter diventare il più bravo pasticciere di Londra, ma sai...non è facile.-
Ci dirigiamo verso l'uscita del parco, Mursilis sempre a precedersi con il suo zampettare goffo, riprendendo a camminare nel cuore della city.
-E tu Rob..che progetti hai per il futuro?-
-Io?...beh...-
Bella domanda, la risposta più facile sarebbe "sopravvivere", ma mi sembra quasi scontata.
-...mi piacerebbe scrivere qualcosa per cui vale la pena leggere...non so un libro, o un racconto, una notizia in prima pagina..-
-Sei un giornalista?-
-Si, anzi, ad essere sinceri, scrivo spazzatura, ma sai com'è, non tutti possono avere ciò che desiderano..-
-E per che giornale lavori?-
-Uno di seconda mano, credo che saranno in...cinque?..a leggerlo in tutta Londra, quindi...-
-Sei piuttosto pessimista no?-
Mi canzona con una spinta.
-No, solo molto realista. Ora che ci penso...credo che siamo quasi arrivati..-
In effetti, svoltando l'angolo, ecco apparire in tutta la sua grandezza la sede del mio giornale, il che vuole dire che ora dobbiamo salutarci.
-Bene, Jude, meglio che vada, tra un quarto d'ora devo cominciare a lavorare..-
-Senti Robert..-
Abbassa lo sguardo imbarazzato.
-Si?- rispondo voltandomi verso di lui.
-Non so se hai impegni per stasera..-
No, assolutamente, e se anche ne avessi, ora sono totalmente cancellati dalla mia mente. Ma che sto dicendo?!
-..ma se ti va pensavo di fare una piccola festa tra amici in un bar vicino a casa mia, tutta gente simpatica, te l'assicuro. Ti andrebbe di venire?-
Sorrido come un esaltato.
-Certo!-
Il suo viso si illumina di gioia, e mi stringe la mano.
-Bene, allora ci vediamo stasera alle sette al Sisters, okay?-
-Okay...-
Penso a qualcosa di significativo da dire, ma tutto quello che mi frulla nella testa sono parole senza senso compiuto come "gatto", "parafango" o "ciambella".
Mhhh, a proposito di ciambelle...Michelle ne avrà portate un pò in ufficio..
-Beh, allora ci vediamo Jude.-
-Ciao Robert.-
E si allontana seguito a ruota da Mursilis che, per dispetto, nemmeno saluto.
Non credo che la cosa gli dia fastidio.

 

Spazio Autrici ^^

Eccolo, il 1 gennaio 2011, speriamo sia un bell'anno ^^ e anche un bel capitolo x) Informzioni tecniche: -Guilderstern ha cambiato nome ed è diventata Dantespaper. -Michelle è Michelle Monaghan ^^. 

 Allegato disegno di Dantespaper ---> http://tinypic.com?ref=359adtc" target="_blank">http://i55.tinypic.com/359adtc.jpg" border="0" alt="Image and video hosting by TinyPic">

 

Ilria1993 Esatto, Michelle regna incontrastata u.u...avrà quella sfumatura tipo oracolo della verità x) crediamo per tutta la fanfic...

Laurarom89  in quanto donne, anche le autrici amano Michelle xD

Yasmine Questo capitolo è stato peggio di un parto ._. ma alla fine eccolo qui!! Speriamo sia piaciuto ^^

_Bina90_ è un mistero come tutti amino Michelle ^^ cioè, ci da un piacere immenso che il personaggio piaccia, ma non credevamo questo successo...wow...x) Bhe  sul loro rapporto le autrici ricevono ordini superiori per non spoilerare u.u...ma conoscendoci finiremo per uccidere questa fanfic con il fluff, quindi ci sarà anche il dovuto angst...ma più avanti...^^

Haarp_c Siamo estremamente contente che il prodotto di due menti malate sia di tuo gradimento xDD...Riceviamo i tuoi complimenti più che volentieri *-* e ci auguriamo che questo capitolo ti sia piaciuto come i precedenti... x)

BlackCobra *perversione culinaria* LOL XDD...eheh Robert non sa davvero cosa lo aspetta muahahahahah *sguardo malefico* ma già comincia ad avere i primi cedimenti cerebrali, poverino ç_ç x) Ma ti capiamo, tutti morirebbero dietro ad un pasticcere del genere...*-* Grazie mille per i tuoi complimenti, f semore piacere ^^

Barbydowney sono pucciosi *w* e lo sappiamo!! xD Il Jude geloso fa sempre la sua figura e il Robert ingenuo pure! Infatti il  carattere è ispirati tanto a Harry Lockhart x3x3...

ErYkikka Sìsì sono già persi xD...Michelle è sempre la più amata, siamo contente 8DDD

SeptemberRain Robert ingenuo fa sempre questo effetto ^^ così carino e imbranato x3x3 E Jude si è un po’ calmato dopo le rassicurazioni di Robert ^^ Michelle verrà eletta il personaggio più con le palle della storia tra un po’ ._. x)

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Capitolo 5
*** Bicycle Race ***


Salgo in fretta le scale dell’edificio e quando arrivo al mio piano quasi mi scontro con Michelle che stava uscendo per andare al bagno.
-Hey…- la saluto, col fiatone.
-Hey…- mi risponde, solare.
Mi scosto e la lascio passare, entrando nell’ufficio e salutando un paio di colleghi. Vado a sedermi alla mia scrivania e inizio il mio lavoro, evviva…
Dopo un paio d’ore vedo che Michelle si alza di nuovo dalla sua postazione e stranamente viene verso di me, ha lo sguardo minaccioso, mi fa paura.
Le donne fanno paura quando sono incazzate!
Poggia violentemente le mani sul legno della scrivania e mi fa sobbalzare.
-Io e te dobbiamo parlare!- quasi grida, e tutti quanti per un attimo si girano a guardarci, ma poi, consci che sia solo un’altra lite da coppietta, ritornano alle loro scartoffie.
-Okay, okay, puoi essere un po’ più delicata per favore? Vorrei non morire d’infarto prima dei quarant’anni…- sbotto irritato.
-Tu esci davvero con quel pasticcere?- mi chiede con sguardo inquisitore.
Che cosa può fregargliene se esco con qualcuno, dovrebbe essere contenta per me, e invece da come mi guarda non lo sembra affatto.
-E anche fosse? Ti dà fastidio?- rispondo infastidito, distogliendo lo sguardo.
-No, certo che no Roby, ma vedi, ho un brutto presentimento…- continua lei abbassando la voce e sedendosi sulla scrivania.
Alzo lo sguardo, mi fa preoccupare quando fa tutta la misteriosa, neanche sapesse che domani finisce il mondo.
-...Vedi, non vorrei mai che ci restassi male ma è meglio che tu smetta di frequentar-…-
-Puoi dirmelo e basta?!- la interrompo. Mi da il nervoso. Tanto sarà un’altra delle sue cavolate che si diverte a far passare come misteri di Fatima.
-D’accordo…Il tuo amico è… gay…-
Appunto, visto, la sua grande notizia è che Jude sia gay!...
OHCCAZZO!
No, non può essere, cioè, dai! Se l’è inventato. Mi impedisce di avere altri amici e vuole farmi sentire un emarginato. Ovviamente, è l’unica spiegazione.
-Ma che diavolo dici?!- chiedo cercando di controllare il tono che involontariamente ha fatto un salto in alto.
Mi alzo e la sorpasso, senza voler sapere la risposta. Michelle si alza e mi segue.
-Sono sicura, ti guardava in quel modo che usa solo chi ti vuole portare a letto, o chi sta guardando una bistecca-
-È solo una tua stupida impressione, mi ha detto personalmente che è stato fidanzato…con una ragazza-
Mi si para davanti e mi prende le mani tra le sue.
-Credimi, sono lesbica per qualcosa. Lui è gay e ha una mostruosa cotta per te-
Resto spiazzato, la guardo negli occhi. Jude, passi che sia gay, non ho nulla contro gli omosessuali, ma non può avere una cotta per me, non si è accorto che sono etero? Di certo non voglio che ci resti male.
Però, che sensazione strana, sono desiderato da qualcuno, ho il mio ammiratore, mi fa quasi sentire importante. Ed è bello.
No, no e no! Tu sei etero, tu sei etero. Ti piacciono le donne, ti piacciono le donne.
Cazzo, devo smetterla di pensare!
-Devo uscire son lui stasera, e non posso dargli buca adesso- sussurro, abbassando lo sguardo.
Lei si avvicina ancora di più e cerca i miei occhi.
-Allora esci con lui e digli chiaro e tondo che tu sei etero e che non vuoi avere una relazione con lui. Vedrai, ti capirà-
Rialzo la testa e la fisso.
-Ma io non voglio perdere un amico-
-Se è veramente tuo amico, ti lascerà andare-
Ci separiamo, io torno alla mia scrivania, afflitto. È una congiura, una fottuta congiura, quando trovo qualcuno con cui sto bene, e che non mi considera solo un passatempo, toh! Che succede qualcosa, e fa andare tutto storto.
Mi odio.


Sono pronto in meno di cinque minuti, con addosso un vestito abbastanza nuovo, non troppo elegante, perfetto per una serata con gli amici.
Cerco di non pensar ogni due secondi al discorso che dovrò fare a Jude non appena lo vedo, di certo farò la mia solita figura, balbettando qualcosa o farfugliando imprecazioni. Grazie a Dio non lavoro a teatro, faccio fatica ad interagire con un presunto uomo gay che ha una presunta cotta per me, figuriamoci con un intero pubblico.
Prendo un taxi e fortunatamente non impiego tanto ad arrivare a destinazione. Il bar da fuori sembra carino, le vetrate decorate con disegni viola promettono abbastanza bene, e da dentro proviene un rumorio simpatico, caldo. Tipico dei pub inglesi.
Attraverso la porta e mi ritrovo in mezzo ad un fiume di gente. Cazzo ma perché sono tutti così alti? Mi aggiro un po’ per il locale, individuando un paio di tavoli, pieni, la “pista da ballo” che è piuttosto una scatola di sardine saltellanti. Rinuncio da subito a cercare Jude lì in mezzo, e mi faccio strada tra due uomini-armadio per arrivare al bancone. Intravedo un ciuffo di capelli molto familiare tra altre persone, e mi dirigo verso quell’unico punto di riferimento. Faccio alcuni passi e vedo che è Jude a venirmi incontro, alzando una mano per salutarmi, io faccio lo stesso e lo aspetto, lui mi raggiunge e senza preavviso mi abbraccia, ma non è un abbraccio dolce, è uno di quelli che danno gli amici, lui è mio amico.
Comunque spalanco gli occhi e resto impietrito tra le sue braccia.
È così caldo, perché io non posso abbracciarlo?
No, ma che cazzo sto pensando?! Devo sistemare la questione in fretta, molto in fretta.
Mi accompagna tra altre tre persone e mi presenta, gridando per farsi sentire.
-Ehi ragazzi,questo è Robert, siate cortesi, è mio amico!-
Loro mi guardano, curiosi, e poi mi salutano il coro, come in quelle riunioni degli alcolisti anonimi.
-Ciao Robert!- e poi si mettono a ridere, contagiandomi.
Sorrido, guardando Jude, che risponde con un sorriso più grande, e un cenno convinto della testa, come a rassicurami.
Poi si gira verso gli altri e poggiandomi una mano dietro la schiena, in basso, forse troppo, me li presenta a sua volta.
-Bhe quello lì è Ryan, anche mio migliore amico, quello è Keneau e lui è Jake-
-Piacere di conoscervi…- mi allungo a stringere la mano a tutti quanti, sorridendo imbarazzato.
Loro ridono ancora, squadrandomi dall’alto in basso. Non mi sento molto a mio agio. Certo li posso capire, loro sono una compagnia da una vita, e quando arriva l’intruso, che sarei io, fanno i gradassi per accertarsi di chiarire chi comanda. Tipico.
Cala il silenzio, e grazie a Dio c’è la musica, questo momento è imbarazzante.
Mi giro verso Jude, che non ha mai spostato la sua mano e prendendolo per un braccio lo trascino via, ho bisogno di parlargli.
-Jude devo dirti una cosa…- sussurro, quando siamo lontani da tutti.
-Ti ascolto-
-Io, non credo di essere il t-…-
-Ehi! Vi ho portato da bere!- Jake ci interrompe separandoci e infilandomi un mano un bicchiere.
Di solito non bevo molto, ma adesso è un po’ difficile dire di no, così sorseggio il drink, è buono, brucia ma ha un buon sapore.
Al primo bicchiere ne seguono molti altri e così va avanti tutta la serata. Non trovo mai un momento per parlare con Jude e quindi entrambi, inibiti dall’alcool, ci dimentichiamo del discorso iniziato prima.

-o-   

   
Finisco di bere il caffè e distrattamente poso lo sguardo sull’orologio. 7.55 CAZZO! È tardi!
Ho un mal di testa impressionante.
Di ieri sera mi ricordo solo di aver bevuto qualcosa, e poi stamattina mi sono svegliato a casa di Jude.
Nel suo letto.
Devo confessare che all’inizio ho pensato al peggio, e cioè che ero finito a fare sesso con lui perché ubriaco, ma poi mi sono visto addosso i vestiti della sera prima e ho tirato un sospiro di sollievo.
Sarebbe stato ancora più complicato spiegare a Jude che non voglio avere una relazione con lui, dopo esserci stato a letto.
Mi sono alzato, e sono sceso al piano di sotto. Stavo girando un po’ per la bella casa quando ho trovato Jude che ancora sonnecchiava sul divano.
Mi sono sentito estremamente in colpa, lui, che mi ha portato a casa sua seppur ero ubriaco marcio, e che ha dormito sul divano per lasciare a me il letto. Decisamente, amici così non li trovi tutti i giorni.
Convinto di fargli una sorpresa sono andato in cucina per preparare il caffè, ma inaspettatamente ne ho trovata una caraffa con attaccato sopra un post-it giallo “Se ti svegli prima di me, bevi pure e non disturbarti a ringraziarmi, oppure arrivi tardi al lavoro”.
Mi conosce già più lui di quanto non mi conosca io stesso.
Comunque ho riscaldato tutto e l’ho versato in un paio di tazze, assaporando l’odore che si spandeva in giro.
Poco dopo mi ha raggiunto in cucina, assonnato, spettinato, infilato in un paio di boxer e in una magliettina, un po’ troppo stretta.
Era buffo. E carino.
L’ho salutato e ringraziato, lui ha detto che non gli ho creato nessun disturbo ed è andato a farsi una doccia.

Aveva ragione lui, arriverò tardi al lavoro, non posso essere in ufficio entro cinque fottutissimi minuti! Sono spacciato, questa è la volta buona che mi licenziano. Devo trovare un passaggio fino al lavoro, e molto, molto in fretta.
-Jude, io scappo o arrivo in ritardo, grazie di tutto!- grido dal salotto sperando che mi abbia sentito, prendo la borsa –cosa ci fa qui la mia borsa?- e apro la porta per catapultarmi fuori, ma sull’uscio mi blocco.
-Jude!? Posso chiederti un altro favore?!-
In un secondo lui viene giù dalle scale ancora con i capelli bagnati, e già vestito.
Ma che razza di egoista sono?! Non posso continuare a campare sulle spalle degli altri.
-Dimmi pure- mi dice, con il fiatone.
-Senti, mi piace disturbarti ancora, ma avrei bisogno di un passaggio per andare al lavoro o rischio il licenziamento se arrivo in ritardo…Mi presteresti la macchina?- faccio gli occhioni dolci sperando che non mi sbatta fuori a calci.
Lui però, invece di infiammarsi d’odio, come avrebbe il diritto di fare, mi guarda atterrito, passandosi una mano tra le ciocche bagnate.
-Mi dispiace Robert, ma la mia macchina è dal meccanico, ieri siamo usciti a piedi-
Meraviglioso…
-Okay, d’accordo, non importa, grazie mille lo stesso- abbasso lo sguardo rassegnato, girandomi ed uscendo di nuovo.
Ma Jude mi ferma con una mano sul braccio, facendomi alzare lo sguardo su di lui, che con un sorriso mi spinge per il vialetto di fronte casa.
-Mi è venuta un’idea- cinguetta orgoglioso mentre apre la porta del garage. La alza quanto basta per infilarcisi dentro ed aprirla con un colpo solo. Messo così, con le mani al cielo, le gambe leggermente divaricate e quel sorrisetto sulle labbra, sembra proprio un supereroe dei fumetti che ha appena salvato l’autobus con dentro la solita scolaresca, manca solo il mantello che svolazza al vento.
Entra e ne esce subito dopo con una bicicletta rossa alquanto vecchia e scassata, che cigola ad ogni metro che percorre. Non vorrà mica…?!
-Ti porto in bicicletta!- conclude Jude poggiandosi una mano sul fianco e gonfiando il petto.
-Nemmeno per sogno! Io non ci salgo su quel coso! Piuttosto mi trasferisco in Papuasia per trovare un lavoro! Ma io non mi siedo sul tuo catorcio!- protesto vivamente, facendo il broncio e incrociando le braccia al petto.
-Guarda che questa bicicletta funziona benissimo! E poi guido io, così non arrivi nemmeno sudato in ufficio!- Senza considerare le mie contestazioni sale in sella e si gira verso di me, ancora lì in piedi a fissarlo con aria circospetta.
-Avanti, dai!-
Io ho una paura maledetta delle biciclette! Sono un biciclofobico!!
-No!- sbotto guardandomi le scarpe.
Forza, ti puoi fidare- i suoi occhioni blu che mi pregano per un sì…Ma dai, non puoi dire di no a una persona che ti guarda in questo modo!
Vaffanculo a lui ai suoi occhi da cucciolotto ferito!
Titubante mi avvicino alla bicicletta e altrettanto cautamente mi accomodo dietro di Jude, sul portapacchi, prendo in braccio la mia tracolla e afferro la sella così forte da farmi sbiancare le nocche delle mani, e chiudo gli occhi.
-Pronto?- chiede lui, preparandosi a partire.
-S-sì, però vai piano d’accordo?-
Non lo sento rispondere e in un secondo siamo per strada verso il mio ufficio.
Okay, dopotutto non è così male, fino ad adesso Jude riesce a guidare in modo da non farmi avere un attacco di panico, e fortunatamente non ho avuto un infarto alla prima curva. A meraviglia.
Apro un attimo gli occhi e proprio in quell’istante la bicicletta prende una buca e ci fa sobbalzare. Il mio cuore perde un battito per lo spavento e senza accorgermene stacco le mani dalla sella avvinghio al corpo di Jude peggio di un polipo. Lo sento gemere ma sinceramente non m’importa se lui non riesce a respirare, io devo arrivare vivo in ufficio.
Affondo la faccia nella sua felpa per impedirmi di aprire gli occhi e da questo momento non mi rendo nemmeno conto di avere fatto kilometri. Dopo pochi minuti infatti lo sento fermarsi, troppo a lungo perché sia la sosta del semaforo.
-Robert?- lo sento chiamarmi, ma non mi stacco subito.
-Siamo arrivati?-chiedo, aprendo piano un occhio e scrutando la porta dello stabile dove lavoro. Sicuro di esserci fermati per sempre, lo lascio andare e scendo dalla bicicletta.
Lo guardo imbarazzato, rendendomi conto solo adesso che ho passato praticamente dieci minuti aggrappato a lui come un cucciolo di koala fa con la mamma.
-Grazie- biascico, abbassando lo sguardo.
-Di nulla, è stato un piacere…la prossima volta ti accompagnerò in macchina, promesso- mi sorride dolcemente e io non resisto, arrossisco e distolgo lo sguardo, di nuovo.
Farfuglio qualcosa e mi incammino verso la porta, senza voltarmi. Sono un idiota, adesso come cavolo lo convinco che io sono etero?

 

Note

Un altro capitolo...x) Speriamo di non averci messo troppo anche questa volta ^^.

Parlando del capitolo, tutta a storia della biciletta è vera, cioè, è successo tra me e la mia collega, e praticmanete, ho dovuto sudare sette camice per convincerla a salire sulla mia bici!!! Io che so guidare!! E poi, dopo ore e ore di trattative, ha accettato, anche perchè non c'erano alternative, o saliva, o perdeva la corriera u.u...Quindi io ho passato tutto il tragitto con appunto un polipo avvinghiato addosso, e posso benissimo capire il povero Jude, dato che con una persona legata allo stomaco si fa il triplo di fatica a pedalare XD...

Il titolo è quello dell'omonima canzone dei Queen, non c'entra ma ci piaceva tanto e quindi *tutti i riferimenti a cose o persone sono puramente casuali* ^^

Haarp_C ci piacciono i due piccioncini x3…e speriamo ti interessi come si svolge tutta la vicenda ^^

minnow chiediamo il perdono divino e ci prostriamo a i tuoi piedi, confidiamo che gli aggiornamenti saranno più regolari, o almeno non così lenti. Ma mai come la tua tabella *-* Io (Drabbit) ti ho già detto che ti stimo alla follia?...Riproponiamo il metodo per vedere le immagini: Il nome è cambiato perché, le piaceva di più ^^ ed era lungo ._____.  Non abbiamo aspettato un mese, contenta?  xD

yasmine ohh, grazie <3 *si commuovono* essì, Judsie caro deve essere sicuro prima di farsi avanti, senno sai che figura, povero x)

BlackCobra le tue recensioni fanno tanto, tanto, ma davvero tanto piacere *-* Robert è un alieno sììì LOL, poveretto lui, fa pena pure a noi XD…Anche se in effetti, come hai detto pure tu, un appuntamento con Jude Law metterebbe in difficoltà tutti x3…Grazie mille anche dei complimenti per il disegno *si sentono orgogliose* <3…

Ilaria1993 Sìììì, Holmes e Watson con Gladstone XD LOL…bhe, Gladstone è un tantino più enorme di Mursilis però la similitudine ci sta ^^ Dai, come aggiornamento è stato abbastanza lampo, per i nostri standard ^^’…chiediamo veniaaaaaa ç_ç

laurarom89 soddisfatta di come è andata la serata? ;)

barbydowney  ma nuoooooooo povero Marsyyyy!!!!!  ç______ç è così caruccio lui!! E Jude diventa tipo nonnina con i nipoti quando lo vede XD Pucciosi!!  Hai gradito lo svolgersi degli eventi? XP…E, visto, abbiamo aggiornato “presto”…facciamo passi avanti u.u…XD

 

 

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Capitolo 6
*** Muffins And Sandra ***


Puff...d'ora in poi farò un pò di cardio la mattina..
La corsa disperata per le scale mi ha fatto quasi venire l'asma, e anche un po’ di appetito. 
A ben pensarci non ho ancora mangiato niente per colazione, e sembra che lo stomaco voglia farmelo presente, visto il brontolio sonoro proveniente dal mio stomaco che annuncia la mia presenza in ufficio. 
Ricevo lo sguardo torvo di Micelle, intenta a scorrazzare da una parte all’altra degli uffici sbuffando sotto il peso dei fogli da fotocopiare, che mi indica con aria seccata l’orologio.
-L’hai scampata per un pelo…-
Si, lo so, mamma chioccia, non c’è bisogno che mi fissi con astio come uno psicotico.
Le sorrido con tranquillità, sperando di farle cambiare espressione, e mi siedo davanti alla mia scrivania.
Dopo solo mezz'ora, entra tutto trafelato un corriere negli uffici. 
-Downey? Downey? C'è un pacco per il signor Downey!-
Cosa?
-Sono io..- dico, alzando la mano, intercettando lo sguardo meravigliato di Michelle. 
-Ho un pacco per lei, signor Downey, tenga..-
-Grazie..-
Mi sento come Harry Potter il giorno in cui aprì la busta per Hoghwarts. 
Nessuno mi spedisce pacchi o lettere in ufficio, eccetto forse per le bollette.
Lo fisso perplesso, indeciso se prenderlo in mano oppure no. Potrebbe essere un bomba, chissà…
Ma sono troppo curioso, e decido di aprirlo.
....
 Ommiodio.
...
E' un muffin! Un grosso, cremoso, zuccheroso muffin glassato! Chi mai è stato l'artefice, l'angelo custode che ha fatto questo piccolo miracolo? C'è un bigliettino nel sacchetto, lo prendo in preda all'emozione, e lo leggo tutto d'un fiato. 
"Spero che ti piaccia, buon appettito! Jude."
Mi.ha.lasciato.un.dolce.per.colazione. 
Un.dolce.per.colazione.
Un.dolce.
Sono senza parole, e inizio a masticare quasi meccanicamente il pasticcino.
Dio, che buono, è pieno di cioccolata! Ossignore, lasciatemi godere questo momento di estasi pura mentre mi gusto il sapore caldo e avvolgente della crema al cacao...
Devo ammetterlo, quel ragazzo mi sorprende sempre, ma stavolta ha superato sé stesso.
Che strano, e pensare che qualche giorno prima ero nel retrobottega a lavare piatti per pagare il conto, con quello sguardo severo puntato su di me, e ora mangiucchio un dolce gratis. Si, è buffo..
-DOWNEY!!-
Cazzo...la voce del capo mi riporta immediatamente alla realtà, mentre un brivido freddo mi sale sulla schiena, sentendo il ticchettare delle sue scarpe vicino alla mia scrivania.
Sandra Bullock, non c'è dubbio, è un ottima direttrice per il nostro giornale, ma cavolo, sa essere anche terribilmente stronza con chi non gli va a genio. E quel qualcuno, purtroppo, sono io.
Fossi anche un plurilaureato con il premio Nobel per la letteratura, per lei resterò sempre e solo un misero dipendente particolarmente insignificante e simpatico come un chewingum tra i capelli, il gradino più basso della scala degli esseri viventi, l'undicesima piaga d'Egitto. Si, credo che abbiate afferrato l'idea.
Non è brutta, anzi, è abbastanza affascinante, ma ha un carattere talmente irascibile da tenere tutti gli uomini a distanza. Una donna con le palle. Dirige la redazione in modo efficiente, da quando ha messo piede dentro, e sebbene le pubblicazioni non vadano a ruba, ci siamo fatti un nome nei quartieri più piccoli della city. Tuttavia, appena ne ha la possibilità, tenta sempre di insultarmi nei più svariati modi, portandomi a pensare a volte di essere veramente, come dice lei, un perdente nato. Appoggio con cautela il dolcetto sulla scrivania.
Sandra si para davanti alla mia sedia, lo sguardo incazzato peggio di un toro infuriato, e io sono la bandierina rossa. 
-Per l'amor di Dio, Downey, che cazzo fai?!-
Che fare?
Mi volto un attimo, giusto per vedere Michelle nascosta dietro il distributore del caffè che mi fissa con aria preoccupata. 
Niente da fare, stavolta dovrò cavarmela da solo.
A volte, infatti, Michelle viene in mio soccorso, cercando di placare l'ira funesta del capo.
Dopotutto è la sua ex. 
Lei e Sandra stavano assieme fino a qualche tempo fa, e sembra che Michelle sia l'unica ad andare d'accordo con quella donna. Non ho mai capito perchè sia sono lasciate, fatto sta che Sandra non ha avuto voglia di licenziarla per una cosa del genere. Così ora mi ritrovo con un'amica imbarazzata e un capo frustrato e, per mia somma sfortuna, ancor più violento.
-Io devo..hem..copiare le pratiche per..-
-Lo so cosa devi fare, Downey, perchè sono io che te le ho date. Quello che mi sto chiedendo è perchè non le vedo già pronte e corrette sulla mia scrivania. Allora, mi dici perchè?-
Non lo so, sarà la sua personalità ingombrante a schiacciarmi, ma non riesco a non balbettare davanti a lei. La mia virilità va a farsi fottere davanti a quella valchiria.
-Perchè..-
-Te lo dico io perchè, Downey, perchè sei imbranato! Un bradipo paralitico in preda ad un attacco epilettico è più rapido di te a svolgere i compiti che gli vengono dati!-
-Io..-
-E lasciatelo dire, ragazzo, non avresti nemmeno una possibilità a trovare un altro lavoro, perchè sei troppo stupido per fare qualsiasi cosa! Ringrazia che sono una fottuta samaritana disposta a lasciarti lavorare da me!-
Quasi non la sento, ormai i suoi discorsi sembrano sempre così ripetitivi, eccezion fatta per alcuni insulti fantasiosi concepiti dalla sua mente disturbata. Spero solo che non si sia accorta del dolce sulla scrivania. Ti prego, fa che non lo veda, fa che non lo veda...
Quasi leggendomi nel pensiero, il suo sguardo cade sul muffin mezzo mangiato, e la sua espressione ora è indecifrabile.
-E questo..CHE CAZZO E'?!?!-
Fregato. Chiudo gli occhi rassegnato, aspettando la valanga di cavolate che mi tirerà addosso. Non parla, sicuramente si sta concentrando su cosa dire, si sta preparando per benino il discorsetto.
-Downey...non solo non fai un cazzo dalla mattina alla sera in questo ufficio, ma ti rimpinzi pure di dolci e schifezze del genere?! Sei penoso, lasciatelo dire, e riguardo al tuo stipendio, faremo un lungo discorsetto a fine mese, visto il modo in cui tiri avanti il lavoro!! E inoltre..-
Giuro, se fosse possibile, mi seppellirei ora, ovunque, e ben in profondità per giunta.
Che vergogna, Sandra mi sta facendo fare una figura di merda davanti a tutti i miei colleghi, e nessuno se la dimenticherà per un bel pezzo.
Dio, se solo Micelle si staccasse dalla macchina del caffè per fare qualcosa sarebbe molto gradito, ma scommetto che ce l’ha ancora con me per ciò che sta succedendo in questi giorni. Beh, questa me la paga, accidenti a lei.
-Mi..mi dispiace…- mormoro imbarazzato.
Ma ti prego, piantala di umiliarmi così, femmina col mestruo!!
-Dispacerti?! DISPIACERTI?!? A me dispiace! Mi dispiace di avere nella mia redazione idioti ritardati come te, ma non posso farci niente! E per l’amor di Dio, sii uomo, cazzo, non balbettare così, sembri mia nonna con l’alzheimer, anzi, nemmeno mia nonna riesce a essere così impedita, e te lo dico con sincerità!..-
Ci credo, se hai preso da lei non ho dubbi al riguardo..
-…Non so più in che lingua dirtelo, Downey: cambia, per l’amor del cielo, cambia!!-
Non so, cioè, sei nata uomo e per errore durante la cerimonia ebraica ti hanno circonciso le palle più del necessario e sei diventata donna? E’ per questo che sei così arrabbiata? Qual è il tuo problema, Sandra?!
Se solo potesse sentire i miei pensieri…
Io e la mia maledetta boccaccia...
-Capo, io...-
-Non una parola di più, Downey, non posso perdere tutta la mattina a parlare con te, ma visto che ti sei dimostrato tanto "laborioso" ed "efficiente", vedrò di darti un lavoro adatto alla tua persona, e per il momento vedi almeno di compilare quelle fottute carte! Paltrow!!!-
In un attimo Gwyneth è al suo fianco, scodinzolando come un cagnolino ubbidiente.
-Si capo?-
-Seguimi!-
Sandra mi volta le spalle, e si avvia verso il suo ufficio, sempre con la Paltrow a seguito, ma non senza aver prima preso il dolce dalla mia scrivania. 
-E butta via questa porcheria..-

Finto, se n'è andata.
Sospiro, lasciandomi cadere sulle sedia, consapevole del fatto che tutti mi stanno guardando con compassione. Sento salire le lacrime che ormai, per abitudine, trattengo con forza, e che mi fanno sentire così infantile, come un bambino piccolo a cui rompono il suo giocattolo preferito. Passi che mi abbia insultato, ma il dolce...
Faccio un respiro profondo, ignorando il groppo in gola e gli sguardi di derisione di Rachel e Scarlett.
Non mi resta che aspettare la pausa caffè per fare i conti con Michelle.
 
-Perché non mi hai aiutato prima?!-
Sono davanti a lei, ancora intenta a scrivere un breve articolo per la stampa serale seduta alla sua scrivania.
Michelle alza la testa e mi fissa con astio.
-Prima quando?-
Ohoho, fa pure la spiritosa.
-Lo sai benissimo- sibilo a denti stretti, per paura di essere sentito da qualche assistente spione della Bullock (la Johansson, tanto per nominarne una, ma non è nei paraggi..)
-Quando la tua ex amante pseudomaniacale con un complesso di superiorità mi ha assalito come una vacca nevrastenica, ecco quando! Perché non sei venuta a darmi una mano?-
Apre la bocca per ribattere, ma si trattiene, continuando a scrivere.
-Sul serio, Michelle, perchè?-
Sbatte la penna sul tavolo, alzandosi e fissandomi negli occhi.
-Vuoi sapere perchè? Perchè ormai mi sembra che tu non abbia più bisogno di me, a quanto pare, tanto c'è il tuo nuovo amico ad occuparsi di te, o sbaglio? Ti ha pure portato la colazione nel sacchetto!-
E' una mia impressione, o Michelle è gelosa?
-Lascia che ti spieghi come..-
-No! Non voglio sapere un cavolo di quello che avete fatto ieri sera, per quel che mi riguarda potreste essere andati anche a letto assieme- e a questo punto sento la pressione salire alle stelle in preda all'imbarazzo totale- ma sappi che non me ne frega un cazzo di tutto questo! E io stupida a darti pure dei consigli, come se a te importasse qualcosa di quello che ti dico!-
-Michelle, per l'amor del cielo!-
Non mi dà nemmeno il tempo di ribattere che già riparte all'attacco.
-No, Robert, cazzo! Smettila! Sei solo un idiota che non ha il coraggio di ammettere che non ha nessuna voglia di essere amico di una come me, quando può permettersi il lusso di stare con gente molto più simpatica...-
-Ma non è vero! Noi siamo amici, è solo che..-
-Vai a farti fottere, Robert, e, tanto per la cronaca, d'ora in poi cavatela da solo con la Bullock!-
Mi scosta, superandomi e lasciandomi lì, da solo, davanti alla sua scrivania vuota. Non so se andarle dietro per parlarle o aspettare che le passi.
Alla fine decido di andarmene a casa, stufo di questa giornata stressante.
Solo in ascensore mi accorgo di avere un messaggio nel cellulare.
"hai impegni nel pomeriggio? Jude" Essì, gli ho lasciato il mio numero in caso di emergenza.

-E questo è quanto..-
Mi volto verso Jude, intento a finire il suo milkshake, seduti in una panchina a pochi passi dalla pasticceria.
Restiamo in silenzio per un po’.
Gli ho appena descritto tutti i particolari della mattinata e, cavolo, devo ammetterlo, ora mi sento molto meglio.
-Accidenti...-
-Già…spero che quel muffin non fosse molto costoso…-
-Bah, bazzecole...più che altro sono preoccupato per quella Michelle, doveva essere così arrabbiata..-
-Puoi dirlo forte, non capisco che cavolo le sia preso, insomma, improvvisamente è diventata così rabbiosa...-
-Io penso che ci tenga molto a te, probabilmente è gelosa e ha paura di perderti…-
Lo fisso un po’ confuso.
-Dici?-
-Certo, vorrei parlarle una volta...-
Possibile che sia sempre così pacifico e cordiale con tutti?
Persino ieri sera è sempre stato così gentile… e stamattina poi mi ha pure accompagnato in ufficio in bici con la mia borsa.
E qui mi fermo, perchè mi rendo improvvisamente conto di non ricordare qualcosa. 
La borsa.
L'avevo presa dall'appartamento di Jude. 
Ma era la mia borsa, non la sua.
Eppure non l'avevo portata alla festa.
-Jude..?-
Mi guarda interrogativamente.
-Come mai...la mia borsa...era a casa tua, quando l'ho presa stamattina?-
-Ma come, non te lo ricordi?-
Dovrei? Occazzo, cos'ho fatto ieri sera?
-A dir la verità, no...-
-Dai, ti avevo accompagnato a casa tua-
Il mio sguardo rasenta l'incredulità assoluta.
-Davvero?!-
-Certo che si, forse non te lo ricordi perchè eri troppo ubriaco...-
-E…cos'è successo dopo?-
Cavolo, cavolo, cavolo!!
-Ahh, dovevi vederti, io lì sulla porta pronto ad andarmene, e tu che mi strattonavi il cappotto pigolando come un bambino, eri troppo divertente...-
Io...cosa?!
-E…perchè lo avrei fatto?-
-Ah, non so, continuavi a dire che non volevi restare solo, e così alla fine ti ho portato a casa mia con la tua borsa del lavoro...ma davvero non ti ricordi nulla?-
-No....- mormoro confuso.
Jude si mette a ridere, cercando di tirami fuori da quella situazione d'imbarazzo.
-Su, Robert, non preoccuparti, non mi hai mica dato fastidio, anzi, spero di non essere stato troppo invadente ieri sera, non ti ho dato nemmeno il tempo di parlare come si deve…-
In effetti, ora che ci penso, mi torna in mente il terribile discorso che stavo per fare a Jude ieri sera, e che non avevo nemmeno concluso. Devo farlo adesso, devo togliermi questo dubbio dalla mente.
-Senti..Jude...so che sto continuando a farti domande continuamente, ma volevo chiederti…-
Come faccio, come faccio? Ieri sera sarebbe andato bene, con tutto quel casino, al massimo potevo scappare di nascosto, ma ora?
Cavolo.

Note

Informazioni di servizio: se per voi gli aggiornamenti sono lenti, prendetevela con la scuola (e i professori) delle autrici u_u...

Sandra Bullock è lei---> http://www.google.it/images?hl=it&q=sandra%20bullock&wrapid=tlif130099888670311&um=1&ie=UTF-8&source=og&sa=N&tab=wi&biw=1658&bih=825 (la odio -.-)

Gwyneth Paltrow è lei --->http://www.google.it/images?um=1&hl=it&biw=1658&bih=825&tbm=isch&sa=1&q=gwyneth+paltrow&aq=0&aqi=g10&aql=&oq=gwyn :D

Non ho altro da dirvi, ho appena finito di studiare e ho sonno :D 

Baci <3  

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