Love's Labour Backstage

di WYWH
(/viewuser.php?uid=62850)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo I ***
Capitolo 3: *** Capitolo II ***
Capitolo 4: *** Capitolo III ***
Capitolo 5: *** Capitolo IV ***
Capitolo 6: *** Capitolo V ***
Capitolo 7: *** Capitolo VI ***
Capitolo 8: *** Capitolo VII ***
Capitolo 9: *** Capitolo VIII ***
Capitolo 10: *** Capitolo IX ***
Capitolo 11: *** Capitolo X ***
Capitolo 12: *** Capitolo XI ***
Capitolo 13: *** Capitolo XII ***
Capitolo 14: *** Capitolo XIII ***
Capitolo 15: *** Capitolo XIV ***
Capitolo 16: *** Capitolo XV ***
Capitolo 17: *** Capitolo XVI ***
Capitolo 18: *** Capitolo XVII ***
Capitolo 19: *** Capitolo XVIII ***
Capitolo 20: *** Capitolo XIX ***
Capitolo 21: *** Capitolo XX ***
Capitolo 22: *** XXI ***
Capitolo 23: *** XXII ***
Capitolo 24: *** Capitolo XXIII ***
Capitolo 25: *** Capitolo XXIV ***
Capitolo 26: *** Capitolo XXV ***
Capitolo 27: *** Capitolo XXVI ***
Capitolo 28: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Premessa:

Questo non è certamente un sequel di “Love’s Labour” ne una sua raccolta: è semplicemente quello che, all’interno del mio cervello, succedeva mentre scrivevo i vari capitoli; d’un tratto ho aperto un’altra pagina di Word, e mentre da una parte scrivevo tutto il drammatico che mi sgorgava, dall’altra non potevo evitare di pensare a tutte le stupidate che potevano nascere da certe situazioni o battute.

Perciò ho deciso di fare come negli “special” dei DVD: questi non sono altro che gli “errori” dei personaggi durante il Making Of di “The Love’s Labour”

Alcuni di loro hanno il loro nome giapponese, altri invece hanno il loro nome europeo in quanto la sottoscritta non se lo ricorda, sorry ^^”

Allora buona divertimento, spero che vi piaccia!

 

 

 

Love’s Labour Backstage

 

 

Prologo

 

-Vuoi avere tu l’onore stasera?-

L’uomo dalla pelle bruna e i capelli neri rivelò uno spiraglio di denti candidi, raggiungendo la ragazza e accarezzandole la schiena e il vestito, Susy circondò il collo di Price con le braccia, conosceva bene il metodo di ognuno di loro: Julian era dolce, Benji famelico, Mark brutale. Lenders afferrò saldamente il punto dove, in teoria, dovevano esserci i bottoni dell’abito, e con un solo colpo…

-Ah!-

-STOP! Che succede?-

-Il vestito non si strappa!-

-Jun, Jun mi fai male!-

-Scusami Kumi, mi si sono impigliate le dita tra i tuoi capelli!-

-…cominciamo proprio bene…-

 

**

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo I ***


Capitolo I

 

-Lo sai che non sono mai voluta entrare nella tua vita privata, ma la tua ultima sciocchezza costerà non poco alla famiglia Price.-

-Nonna Helen, ti assicuro che qualsiasi notizia atta a screditare la nostra famiglia è assolutamente priva di fondamento.-

-Lo spero bene! Da quando ti è venuta l’idea di fare il “bello e tenebroso” in questo film la tua popolarità è salita decisamente alle stelle! Vedi di darti una calmata o passerai dei guai.-

-Non è mica colpa mia se le donne mi cadono ai piedi!-

Isabel rispose al di là delle telecamere.

-Seee, nei tuoi sogni!-

-STOOOP!!-

 

**

 

-Per tale motivo tratto le donne, e non posso evitarlo: sembra quasi che lo facciano apposta a farsi trattare in questo modo da me, io non lo posso evitare!-

-Dunque il tuo problema è una mancanza di stimoli da parte delle donne? Capisco…-

Rimasero in silenzio, poi…

-Mi dica dottore, è grave?-

-Oh stia tranquillo, signor Price: le pillole blu in questi casi non hanno mai fallito.-

-STOP!-

Isabel, ancora una volta dietro le telecamere.

-A te non servono amore, il tuo treno viaggia regolare!-

Sghignazzarono un po’ tutti mentre Benji arrossiva.

-…dopo te lo faccio vedere io il treno…-

 

**

 

-Non mi interessano i sassi, ho bisogno di roba concreta!-

-Non essere impaziente Mark, aspetta…-

Julian lesse velocemente l’elenco…

-Allora, i primi dieci numeri di Spider Man prima ristampa, poi un autografo di Michael Jordan del 99, la maglietta ancora sudata del concerto dei Genesis, il pigiama con Paperino…-

Hikaru scattò in piedi, arrossendo imbarazzatissimo.

-Ehi! Ma quella è roba mia!!-

-STOP!!-

Kojiro alzò lo sguardo, inarcando il sopracciglio mentre Jun si sforzava di non ridere, mordendosi le labbra.

-…il pigiama di Paperino? Alla tua età?-

-…Beh, Yoshiko dice sempre che le fa sesso…

-HIKARU MA SEI SCEMO?!-

 

**

 

-Bene, adesso conosciamo la nostra prossima vittima. Che altro c’è?-

-Ci sono altri beni dalla Cina, principalmente artigianato…un momento…-

-Che c’è?-

Julian porse il foglio a Mark, indicandogli uno degl’ultimi beni sulla lista…

-No, non ci posso crede, Sanae ha le tette rifatte!-

-Beh mi sembrava strano che una come lei portasse una terza.-

-RAZZA D’IMBECILLI!-

-STOP!-

Anego partì all’inseguimento dei due uomini mentre questi ridevano con in mano il foglio di carta.

-Anego non è colpa nostra! È stato Shingo!-

-Comunque io non ho le tette rifatte!-

-È vero, lo posso confermare! Sono troppo morbide per essere finte.-

-TSUBASA!!-

 

**

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo II ***


Capitolo II

 

Invisibile com’era entrato, rivolgendo solo un’occhiata di saluto a Benjamin, il giovane si dileguò in sala da pranzo, trovandosi solo con la cameriera dagl’occhi vivi, in quel momento pieni di gioia.

-Fratellone!-

-Ecco la mia principessa!-

Il ragazzo la prese senza fatica e la fece girare, facendola accidentalmente sbattere contro il tavolo la prima volta, facendole colpire un vaso con la scarpa la terza, facendole girare la testa per la troppa spinta la terza e via di seguito.

-Kojiro fermati…ho il mal di mare…-

C’impiegarono due ore, un sacchetto di carta e delle mentine per terminare la scena.

-STOP! BUONA!-

 

**

 

-E un piacere conoscerti cara.-

-Il piacere è tutto mio Lady Price, la ringrazio per l’invito.-

Teneva lo sguardo basso mentre faceva un leggero inchino, ricevendo uno sguardo di approvazione da parte del marito, che senza smettere di serrarle la mano nell’incavo del braccio la portò a conoscere gli altri ospiti.

O almeno questa era l’intenzione, sennonché appena compì il primo passo la donna incappò nella sua gonna e cadde a terra, trascinandosi anche l’uomo.

-STOP!-

-Yayoi stai bene?!-

Jun accorse dalla ragazza mentre questa sembrava pesce fuor d’acqua.

-Ma perché non era ambientato in Giappone? Io odio questo coso!-

 

**

 

Signori e signore, vi presento Lady Maki Eve Akanime Connor.-

La donna che entrò non fu niente che nessuno degl’ospiti aveva immaginato in quei minuti di attesa.

A parte che era un uomo, e per l’esattezza era Shingo: oltretutto indossava una calzamaglia piena di pailletes dorata e una parrucca di riccioli neri.

-L’indirizzo c’è l’ho! Rintracciarti, non è un problema!

Ti telefoneròò…ti offrirò una serata strana…

Il triangolo no, non l’avevo considerato!-

La risata fu impossibile da trattenere.

-STOP!

SHINGO, TORNA IMMEDIATAMENTE A LAVORO!-

E quella sarebbe stato solo l’inizio delle cazzate all’interno del set, per la “gioia” della regista.

 

**

 

-Trovi difficile la nostra lingua?-

-Mio marito ottimo insegnante, lui insegnato me basi e dato libri in inglese.-

-Avete anche voi un monarca, giusto?-

-Si, anche noi monarchia: avere re e nobili.-

-E i samurai?-

-Loro essere guerrieri al servizio del re e dei nobili. Come vostra guardia reale.-

-…sembri un automa.-

-…Io essere D3-BO e vengo da galassia lontana…-

E la voce di Maki divenne robotica mentre le sue braccia e mani si muovevano rigide, tra le risatine di tutti.

-Io venuta su vostro pianeta per conquistare nel nome di Dart Fader.-

-STOP!-

-Maki, dobbiamo rivedere quel film assolutamente…-

 

**

 

-Devo parlare con te e Mary. Vieni, tanto con Maki ci sarà Benjamin. Margareth, chiamami Mary e dille che l’aspetto nello studio.-

-Subito signora.-

Il giovane uomo entrò nello studio con una leggera ansia mentre Helen lo invitava ad accomodarsi sulla poltroncina in velluto rosso, aspettando la sorella che arrivò subito dopo, agitata quasi più del fratello maggiore.

A quel punto la donna intrecciò le mani e le poggiò sul mento, sporgendosi verso di loro e parlando…con un accento stranamente siciliano.

-Signori, sono qui per farvi un’offerta che non potrete rifiutare…-

-STOP! Per favore, almeno lei Helen, potrebbe essere seria?!-

 

**

 

-Sapete qualche canzone inglese Lady Connor?-

La giovane Lady guardò in direzione di Lady Perton, questa si era accomodata sullo sgabello del pianoforte a coda del salotto mentre gli altri invitati si erano messi comodi sulle poltrone, tutti con caffè o liquore in mano.

Lady Connor ci pensò su…

-Beh, so “Yellow submarine” dei Beatles a memoria, se le gusta.-

E la signora effettivamente cominciò a suonare la canzone dei Beatles, a Maki presto su unirono anche Isabel ed Helen mentre gli altri battevano le mani e ballavano, anche dietro le telecamere.

Alla fine del concerto tutti ad applaudire.

-STOP!-

 

**

 

-Lei è bravo a dire le bugie, signor Ross, e lo sono anch’io. Se fosse davvero spinto da un semplice interesse, le occhiate di fuoco che le sta lanciando mio marito le avrebbe già trapassato la schiena. Ma sinceramente spero di vederla presto.-

E dopo la sincera confessione la donna si alzò e…incespicò nuovamente nella gonna, rischiando stavolta di cadere di faccia.

-STOP!-

-E porca miseria! Io odio questi abiti!-

Yayoi afferrò la gonna e cercò di sollevarla, ma diede troppa spinta e la struttura di stecche la sbilanciò, facendola cadere di culo a terra tra le risate generali.

-UFFA!-

 

**

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo III ***


Capitolo III

 

-Mary, Lady Helen raccontato poco di te e io non voglio fare domande che tu non vuoi rispondere.-

La ragazza la ringraziò con uno sguardo sollevato, e la donna sorrise amichevole continuando a sorseggiare il suo tè.

-Lady Helen ti ha detto mia situazione, e voglio aggiungere che tu non sei mia cameriera o solo mia dama di compagnia, ma spero tu vorrai essere anche mia amica per il tempo che starò a Londra, perciò considera casa mia come casa tua. Spero di essermi spiegata.-

-…veramente non molto, parli veramente male.-

-…perché io essere alieno che succhierà tuo cervello!!!-

-STOP!-

 

**

 

-Uno dei cameriere, ripulendo la stanza indiana, ha trovato uno scompartimento segreto in un angolo del pavimento e mi ha immediatamente informata: dentro ho trovato queste lettere e questa fotografia.-

Appena vide la fotografia a Kojiro gli prese un colpo: ritraeva lui da bambino con i pantaloncini abbassati e sulla tazza del bagno. Credeva di aver bruciato quella foto! Come…

-DOVE SONO QUEI DISGRAZIATI DEI MIEI FRATELLI?!-

-STOP!-

I due dovettero restare nascosti per parecchio tempo mentre la foto incriminata faceva il giro dell’intera troupe; ma per chiunque tentasse di scherzarci sopra era prevista la pena di morte dalla Tigre.

 

**

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo IV ***


Capitolo IV

 

-Ma quella è la sua dama di compagnia? Com’è giovane!-

-Io non l’ho mai vista prima, per caso sapete chi è?-

-Sicuramente una straniera, non credo che Lady Connor ritenga adatta una inglese a tenerle compagnia.-

-Probabilmente non capisce una singola parola di quello che stiamo dicendo, sono stranieri.-

-Ehi, hai visto dove sono finite le mie calze fucsia?-

-Si vendono pop-corn in questo posto?-

-Aaah, ho i capelli che sembrano un cespuglio!-

-Tranquilla, poi ti passo io la piastra.-

-STOP! Ma si può sapere che state dicendo?!-

-Veramente è Shingo che ci ha detto di dire così.-

-…SHINGO! DISGRAZIATO!-

 

**

 

-Guardatelo, guardatelo!-

-Mark Lenders, sapevo che uno di quei tre non si sarebbe perso l’occasione di avvicinarsi a Lady Connor.-

-Uh, vorrei tanto il suo autografo!-

-Ehi, Lenders!!-

A quella voce miagolante Kojiro gli vennero i brividi e si girò a vedere: Hajime, Teppei e Shingo si erano vestiti e truccate come delle drag queen e, tra lo sghignazzare di tutti i presenti, stavano facendo le moine all’uomo dalla pelle scure.

-Ah! Sta guardando da questa parte!-

-Oddio che emozione! Yuhuu, Lendeeers!-

-Siamo tue grandi ammiratrici, ci fai un autografo?-

-STOP! Voi cambiatevi immediatamente!!-

-Aaah, regista, come sei cattiva!-

-…idioti…-

 

**

 

 

I due si trovarono a metà percorso: lei respirava un po’ affannata per la corsa, il vestito verde scuro rivelava con raffinatezza le curve del seno e stringeva quasi aggressivamente la vita e i fianchi magri, i capelli rossi erano un turbine di fuoco che avvolgeva il volto dagl’occhi sgranati, come se non fosse nemmeno sicura di quello che stava facendo.

Sfortunatamente Yayoi pestò la gonna del vestito, crollando rovinosamente a terra e arrivando a sbattere il naso per terra, fortunatamente ad attutire la botta c’era il tappeto.

Nella sua classifica personale delle peggiori cadute questa andò al primo posto.

 

**

 

-…io non ti voglio obbligare a fare niente, Lady Lennox.-

-Amily. Mi chiamo Amily.-

-…Amily, sei sicura?-

-…no Julian.-

-STOP!-

-Scusatemi! È troppo imbarazzante!!-

La giovane si coprì il volto con le mani, arrossendo quasi quanto i suoi capelli, e d’istinto Jun l’abbracciò e le baciò amorosamente il capo, sorridendo divertito a quella piccola coraggiosa che stava per fare la cosa più difficile al mondo.

Ci vollero altri due ciack, la totale assenza di uomini in scena e una buona dose di tranquillanti per convincere Yayoi e far venire fuori una scena memorabile.

-Stop! È buona! Complimenti Jun e Yayoi.-

 

**

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo V ***


 

Capitolo V

 

Si dovette aspettare qualche minuto, il silenzio delle persone era sottolineato dallo sbuffare della fabbrica, ma alla fine si sentì il comando della voce del responsabile della fabbrica.

-Ordine!-

Ci fu un mormorio degl’operai che si guardarono tra di loro mentre Sir Lenders si faceva avanti con accanto il suo figlioccio mentre lentamente, dall’eco dei suoi passi, cominciava ad alzarsi nell’aria una musica strana.

-…pedro pedro pedro, pedro pe

Praticamente il meglio di Santa Fè.

Pedro pedro, pedro pe,

fidati di me.-

Bastò un secondo, e come la migliore delle Carrà Thomas improvviso un balletto tre le risate generale.

-STOOP!!-

 

**

 

-Lady Shally, grazie per il vostro invito.-

-Figuratevi cara, per me è un piacere.-

-Mi scuso per la mia pronuncia, io spero mi possiate capire.-

-Basta che non ci succhi il cervello, diabolico alieno.-

-…questo dipenderà da voi, infimi esseri umani…-

E si cominciò a giocare una specie di acchiapparella tra le presenti, con alcune che urlavano e altre che ridevano come pazze mentre la regista, in quel turbinio di gonne, aveva le mani nei capelli.

-STOP! Ordine! Maledizione, ma non si riesce ad essere un momento seri in questa produzione?-

-Certo che no!-

E anche la regista fu coinvolta.

 

**

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo VI ***


Capitolo VI

 

Il suo rivale di discussione, Schneider, sorseggiò lo sherry e si accomodò sul divano, sorridendo divertito in attesa del confronto. Il bel Dandy dai capelli neri, invece, svuotò il suo bicchiere e si rivolse al suo pubblico, come un bravo attore.

-Dunque signori miei, rispondete a queste mie semplice domande: Dio è onnipotente, vero?-

-Vero.-

-E ci ha creato a sua immagine e somiglianza, no?-

-Certamente, è scritto.-

-E io sono l’uomo più figo del mondo?-

-No! È una bestemmia!! Alla forca!!-

-STOP!!!-

Fortunatamente Benjamin Price sapeva anche farsi dall’autoironia, altrimenti Karl non si sarebbe salvato dalla sua furia omicida.

 

**

 

Schneider lì al suo fianco era diventato quasi la sua guardia personale, tanto riusciva a tenere distanti gli altri uomini con la sola forza delle sue occhiatacce, si vedeva che gl’interessava in maniera più profonda la bella ospite; anche per questo motivo, oltre per le parole pronunciate dal tedesco, Benjamin per la seconda volta rischiò di spaccare il suo bicchiere.

-Amica mia, se posso azzardare un complimento voi siete indomabile come Minnie e affascinante come Clarabella, personaggi di Walt Disney che io apprezzo maggiormente.-

-STOP!-

Tuttavia Isabel rispose divertita.

-Minnie te la concedo, ma Clarabella! Avrei preferito Nonna Papera semmai!-

 

**

 

-Chiuditi in un convento: vorresti diventare un’allevatrice di peccatori? Anch’io sono onesto (press’a poco), eppure potrei accusarmi di cose tali che mia madre avrebbe fatto meglio a non mettermi al mondo.-

-Stop! Ok, buona questa!-

-Essere o non essere. Questo è il problema.

Se sia meglio per l’anima soffrire

Oltraggi di fortuna, sassi e dardi,

o prender l’armi contro questi guai…-

-Genzo dacci un taglio!-

Isabel si avvicinò all’uomo, battendo la mano sulla sua spalla.

-Ah, povero mio genio incompreso.-

-…Isabel, vedi di andarci da sola prima che ti ci mandi io.-

E i due risero, tornando poi a lavoro.

 

**

 

Sentì un movimento provenire dal letto, e si voltò a vedere la prostituta francese che si sistemava meglio nel sonno; si alzò e gli si avvicinò, guardandola: lineamenti un po’ mascolini, spalle grosse, schiena robusta, una leggera peluria sotto le ascelle…aspetta un attimo…

-Maaark.-

La voce miagolante gli fece venire i brividi, e in quel momento Hajime mostrò la faccia truccata come una donna, i capelli nascosti da una parrucca riccioluta.

-Oooh Mark, che uomo che seiii.-

-AAAAARGH!!-

-STOP!-

-STOP COSA?! MA LO HAI VISTO?! CAZZO HAJIME RIVESTITI!!-

-Mark non essere timido, non lo eri mica prima quando ci divertivamo!!-

 

**

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo VII ***


Capitolo VII

 

Per Yayoi la prima parte delle riprese furono perfette: doveva solo stare seduta, sebbene l’abito sembrava essere più accondiscendente dei precedenti.

I casini iniziarono dopo.

-Motori! AZIONE!-

Si sentì un fascio di nervi.

 “Lì vide Amily prendere un lenzuolo dal letto sfatto e stenderlo sopra il corpo addormentato di suo marito, ma più che un gesto affettuoso sembrava come a coprire quello che aveva appena commesso.

-Perché?-

-Non lo so: ha cominciato circa due anni fa, e da allora almeno una volta al mese è così.-”

-STOP! Perfetta!-

E ci fu un grande applauso: per quella volta aveva vinto lei!

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo VIII ***


Capitolo VII

 

-Lady Connor, posso chiederle una cortesia?-

La giovane donna si voltò stupita versò il bracciante, e fece un cenno con il capo mentre Mary aiutava Hime a portare il resto dei Kimoni al piano di sopra.

-Mio fratello…cioè Kojiro, è un po’ brontolone, prepotente e testardo, ma è una bravissima persona.

Perciò, ecco…l’affido alle tue cure!-

E il ragazzo chinò la testa verso Maki.

-STOP!-

Non so chi dei due fosse più rosso, se Maki al centro della scena o Kojiro, nascosto dietro le telecamere che brontolava di quel suo “disgraziato di un fratello”, ma di sicuro erano molto carini!

 

**

 

Anche James fece la prova del the giapponese, con risultati peggiori rispetto alla sorella.

-Gwah! È terribile!-

-STOP! James, devi esserne più convinto!-

-Lo so, ma la verità è che io adoro il the giapponese. A proposito, ci sono degli onigiri per accompagnare?-

-Ho sia degli tsuna mayo che degli omu raisu.-

-Oh, li voglio anch’io!!-

-C’è qualcosa con l’ume?-

-Hikaru sei proprio un vecchietto!-

-Io voglio il sake.-

-Eccolo qua, il solito figlio di papà di un Wakabayashi.-

E così alla fine, per furor di popolo, si fece merenda, alcuni approfittando della scena per sedersi comodamente sulle poltrone inglesi.

 

**

 

Lo sfavillare di ogni singolo frammento di stanza rifletteva e vibrava di una luce dorata che scaldava e affascinava ogni invitato. Quella luminescenza rapiva ed elettrizzava ogni persona, i ventagli di piume frullavano come se mille volatili stessero agitando le ali per spiccare il volo. Bisbigli e versi strozzati accompagnavano il passare delle signorine più giovani, tiare e gioielli scintillavano su abiti e corpi pervasi dall’entusiasmo; persino gli uomini più anziani rimanevano piacevolmente sorpresi.

All’improvviso si udì un rullare di tamburi e, in seguito, una musica africana.

…Provate a immaginarvi cento comparse che ballano “pata pata”.

-STOP! SHINGO, TI AMMAZZO!-

 

**

 

Le giovani debuttanti lo guardavano con aria sognante, in un misto tra diffidenza e desiderio, ma gli occhi di lui cercavano solo una persona in quella folla abbagliata; però erano tante le capigliature bionde, e i fermagli per capelli e le piume rendevano ancora più ardua la ricerca.

-Non ti preoccupare, lei verrà…-

Rimasero in silenzio un momento, poi Genzo prese una mano della donna e comincio a farla danzare.

-…ti sei dimenticato la battuta, vero?-

-Veramente era tua.-

-Mia?-

E l’uomo annuì mentre la donna, dopo il primo momento, continuò a ballare come se niente fosse, ridendo imbarazzata.

-STOP!-

 

**

 

-Sir, Lady Price.-

-Buonasera Mark, Julian…Shingo, Hajime, Yuzo, Mamoru…-

-STOP!-

La regista, a quel punto, si alzò dalla sedia, ma questa volta nessuno dei bravi “buffoni” riuscì a fuggire, dato che tutto il set era contro di loro.

Si parò davanti a loro e li squadrò molto lentamente; lasciò andare Yuzo e Mamoru perché gli servivano ancora vivi, e dopo un lungo pensare lasciò andare anche Hajime.

A quel punto erano rimasti solo lei e Shingo.

-Ora facciamo i conti…-

Quel giorno, a mensa, Shingo girava con la test rasata a zero, per il divertimento degli attori e dei tecnici.

 

**

 

-Lo sai che se qualche bacchettone ti scopre rischi di essere cacciato?-

-Anche per questo me lo sono messo. Se devo rispettare il cerimoniale lo faccio a modo mio.-

-Come sempre.-

-Ma il tuo papino cosa dice?-

-Il mio cosa?-

-STOP!-

-Oddio chiedo scusa!-

-Dai riproviamola. Seconda, CIACK!-

-Lo sai che se qualche bacchettone ti scopre rischi di essere cacciato?-

-Anche per questo me lo sono messo. Se devo rispettare il cerimoniale lo faccio a modo mio.-

-Come sempre.-

-Ma il tuo padrino cosa dice?-

-…che è un’offerta che non posso rifiutare.-

-STOP!-

E continuò così per altre te volte.

 

**

 

-Buonasera Mister Lenders. È un piacere vederla stasera.-

-Lo stesso vale per me, Lady. Spero non si senta troppo a disagio in mezzo a questa folla tanto logorroica.-

Maki non comprese subito la parola “logorroica”, e il primo momento di confusione deliziò malignamente l’uomo davanti a lei.

-…forse, ma fortunatamente Mary è sempre con me. Lei mi aiuta veramente tanto.-

-Non vorrete mica portarla con voi anche quando sarà il momento dei balli? Sarebbe un’immagine davvero bizzarra vedere un cavaliere che balla un walzer con due dame.-

-STOP! Buona!-

-…dio come sei stronzo.-

-Lo so, mi dispiace da morire Maki…-

 

**

 

-Oooh…-

-Ma che sfacciato!-

-Io trovo invece che sia molto romantico, guardate come la guarda.-

-Che belli!-

-Ah, avessi io la loro età…-

-Ma che dici?!-

-Qualcuno può passarmi la salsa di soia?-

-Ehi cameriere c’è un pelo nel mio piatto!-

-Ah, mi sono scottata!-

-Il mio invece è freddo maledizione!-

-Ma lo sapete che Shingo si è fatto rasare la testa dalla regista?-

-Beh se l’è cercata.-

-Anche queste battute sono tutte opera sua.-

-STOP!-

I presenti risero mentre la regista tirava un profondo respiro, era inutile! Aveva bisogno di una sigaretta e, soprattutto, di un po’ di calmanti.

 

**

 

-Vi ha aiutato con vostro marito? In che senso? L’ha convinto a sposarvi?-

Si aspettò che lei reagisse con la sua calma, o comunque con la sorpresa di prima, e sorrise beffardo, pronto a gustarsi la reazione; invece Maki non parlò, ma rimase immobile per qualche secondo, con le posate strette nelle mani.

In seguito riprese a mangiare e lo ignorò. E Mark, per la prima volta, sentì il freddo entrare sotto la sua marsina, lui che fino a quel momento si sentiva soffocare dal caldo.

-STOP!-

-Alla prossima ti tiro un cazzotto!-

-Ma ti ho detto che mi dispiace!-

 

**

 

-Miss Sutton, mi concede l’onore?-

-Certamente Mister Schneider.-

-Per favore, chiamatemi Karl.-

-Miss Setter, le posso chiedere il piacere del primo ballo?-

-Con vero piacere, Sir Lenders.-

-Mi fai ballare, nipote?-

-E da quando lo chiede una donna?-

-Da quando suddetta donna è tua nonna che ha voglia di sgranchirsi le gambe.-

E, di colpo, torno di nuovo “pata pata”; a quel punto non ci fu più bisogno di prenotarsi il partner, perché ricominciarono a ballare tutti, anche i tecnici, i cameramen e la stessa regista, rassegnata all’andazzo di idiozia che incorniciava quella serie di riprese.

-STOP! Ok, cinque minuti.-

 

**

 

-Amily.-

-Mi lasci andare, mi lasci Ross.-

-Amily calmati, ti prego.-

-Lasciami!-

-…Yayoi la battuta non è…-

-Lo so, ma la tua spada si è impigliata al vestito!-

-STOP!-

Effettivamente la spada del costume di Jun, non si capiva come, si era aggrovigliata all’abito d’epoca di Yayoi, facendole male alla gamba in quanto l’impalcatura sotto le premeva contro la gamba.

Ufficialmente eravamo arrivati a: Yayoi 0 – Vestito d’epoca impossessato 4

Tra cadute, impicci e quant’altro la battaglia sarebbe andata avanti ancora per molto tempo, con grande sconforto della giovane donna.

-La prossima volta voglio essere una concubina giapponese!-

-Avanti riprendiamo…-

 

**

 

-Non la passerà liscia Julian, io lo so. Ti credo, mi voglio fidare di te.-

Gli accarezzò il volto più e più volte mentre lui cerva di calmarsi, e alla fine prese un lungo respiro sebbene un po’ di rabbia gli rimase dentro, ma lo sguardo che scambiò con Amily fu molto più sereno, e la giovane donna sorrise sollevata.

Passarono cinque minuti di ripresa in silenzio.

-…Julian ed Amily, volete uscire da quella tenda benedetta?-

E i due uscirono: spettinati e con il fiatone.

-STOP!-

-Aaah!! Hanno paccato!-

-Shingo non c’è bisogno di urlarlo ai quattro venti.-

(Paccare = pomiciare)

 

**

 

-E poi, Mister Greys, io penso ancora a mio marito.-

E questa frase colpì sia il damerino sia Mark stesso.

-Ora vogliate scusarmi, mister Greys.-

Fece un breve inchino, poi Lady Maki Connor tornò verso la folla, passando accanto a quell’arazzo e volgendo il capo verso Mark Lenders, che stupito guardò la vasta profondità di quelle iridi incastonate in quegl’occhi a mandorla; fu uno sguardo che durò il tempo di un passo, eppure questo bastò per entrambi.

-STOP, buona!-

Kojiro, a quel punto, si avvicinò a Maki e, sotto lo sguardo sbalordito di tutti, baciò appassionatamente la sua ragazza, ricambiato.

 

**

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo IX ***


Capitolo IX

 

E un po’ per commiserazione, un po’ per i ricordi, e un po’ per lo splendido regalo della sua famiglia, Jeff per la prima volta in quindici anni pianse, pianse con tutto se stesso.

-STOP! Ok, perfetta! Grazie Kira.-

L’uomo si alzò in piedi e, in quel momento, l’intera squadra, dai tecnici agl’attori e la stessa regista applaudirono senza sosta al vecchio uomo, Yayoi e Isabel avevano le lacrime agl’occhi per la scena.

Il vecchio si guardò intorno, sorpreso, per poi sorridere e fare un inchino, pensando che, in fondo, aveva fatto bene ad accettare quel lavoro assieme a Kojiro.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo X ***


Capitolo X

 

Bussarono alla porta che erano tutti e quattro intirizziti dal freddo, sopra di loro il cielo notturno di Londra era coperto da nuvole che sbiancavano e sembravano dare la speranza di un Natale colorato di bianco, e tuttavia nessuno dei tre fratelli voleva parlarne per non dare a Mary una possibile delusione: era troppo felice quella sera e quando Hime gli aprì la porta, timida come al solito, il sorriso e la sua voce investirono la giapponese di calore.

-BUON COMPLEANNO!!!-

E tutti, dagl’attori ai cameramen, andarono a fare gli auguri all’attrice, completamente sbalordita dalla sorpresa.

-STOP! Si festeggia dopo!-

 

**

 

-Prego, servitevi.-

-Grazie Lady Connor!-

-Grazie Milady!-

Mark fece un cenno del capo e, come ogni buon gentiluomo, fece accomodare prima Mary sulla sua sedia, copiando poi lo stesso gesto per Maki; peccato che, proprio quando l’attrice stava per mettersi a sedere, l’uomo non ebbe la geniale idea di sfilarle la sedia da sotto il sedere, facendola crollare a terra davanti a tutti.

-STOP!-

La risata fu collettiva, e anche Maki, nonostante la botta, si mise a ridere imbarazzata, scambiando però una significativa occhiata con l’attore dietro di lei.

“Questa me la paghi, Kojiro Hyuga.”

La loro guerra era cominciata.

 

**

 

-Lady Connor non ci tradirebbe mai Mark.-

-Non possiamo lo stesso fidarci.-

-Come puoi dire una cosa del genere dopo la festa al palazzo di sua maestà?!-

Mary si era alzata in piedi, indignata. Tim e James si fecero subito attenti, quel dettaglio mancava al racconto della ragazza, la quale si rivolse a loro ancora con aria turbata.

-…quella sera…Thomas Lenders mi si è avvicinato…e mi ha fatto il solletico!!-

La ragazza si coprì la faccia con le mani mentre James scattava in piedi indignato, copiato da Timothy.

-Come ha osato?!-

-Ce la pagherà cara! Quel mostro!-

-STOP!! Insomma ragazzi!!-

 

**

 

La domestica stava già seguendo il secondo fratello a prendere i cappotti, uscendo poi fuori di casa per consegnarli ai diretti interessati; e tuttavia Hime si ritrovò all’improvviso coinvolta nel loro gioco, e il suo cappotto Tim lo posò sulle piccole spalle della giapponese, stupendola e facendola sorridere, la mezzaluna era grande e piacevole su quella rotonda faccia di ceramica.

Tuttavia…

-Certo che questa neve finta è strana…-

-Wah!! Mi si sta appiccicando ai capelli!-

-…ed è dolce, com’è possibile?-

-…STOP! SHINGO!!!-

Non chiedetemi come, ma riuscì a mettere, al posto della neve finta dello zucchero filato, sporcando ogni cosa.

 

**

 

Rimasero a lungo in silenzio, Lenders si versò un bicchiere di liquore mentre Maki restava in piedi davanti alla finestra, contemplando quel gruppo che si divertiva sotto la neve.

-…So che voi non vi fidate di me, signor Lenders.-

L’attore poteva tranquillamente sorseggiare il liquore, perché in realtà si trattava di the, e Kojiro lo fece, Maki lo vide dal riflesso della finestra, mostrandogli poi il profilo come da copione. Ma la sua battuta era ben diversa.

-…fate bene.-

Un momento dopo, Kojiro sentì la sua bocca invasa dalle fiamme dell’inferno: Maki aveva aggiunto del piccante al suo “liquore”.

-STOP!-

 

**

 

-E ora, signor Lenders? Cosa pensate di me?-

-STOP! Buona! Ok cinque minuti di pausa.-

Maki si allontanò velocemente da Kojiro, dirigendosi verso la sua sedia per bere qualcosa, controllando però che non ci fosse qualche altro pessimo scherzo da parte del partner, lanciandogli un’occhiata e notando…che era decisamente di pessimo umore.

-Ehi, che ti prende?-

-Niente, niente.-

-Con cavolo, guardami.-

Lui non lo fece, e lei lo afferrò per il mento e lo scrutò attenta, restando successivamente, sorpresa.

-…Kojiro ma sei davvero geloso?-

-Ma che dici?!-

Maki lo guardò seria, e lui.

-…un pochino…-

E lei, intenerita, lo abbracciò.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo XI ***


Capitolo XI

 

-Ti annoi, nipote?-

-Non si vede abbastanza, Helen?-

-Non ti permetterò di fuggire come al tuo solito: presto sarai il capofamiglia e devi cominciare a portare avanti queste serate fino alla fine. Inoltre non voglio annoiarmi da sola. Anche per questo…-

E dall’obbiettivo della telecamera si rivelò una mano di Helen che teneva saldamente una catena, di cui una parte era ben legata attorno alla caviglia di Genzo.

-…ho dovuto farlo. Tu mi capisci vero, nipote?-

-STOP! Ma che cavolo è?!-

La regista si avvicinò alla scena, Genzo restava seduto sul divano mentre veniva studiato.

-…si potrebbe fare…-

-Eh?!-

-Scherzavo!-

 

**

 

Il piccolo Peter era la star del giorno: era un bambino molto dolce e timido, e per questo motivo tutte le presenze femminili del set erano innamorate perse di lui.

In quel momento particolare il piccolo aveva preso come “mamme adottive” niente meno che Maki e Yayoi.

“-Nonna Helen!-”

E già lì le due si sciolsero, era veramente troppo carino!

“-Nonna Helen, suoniamo qualcosa insieme?-”

-STOP! Ok buona!-

E il piccolo corse verso le due giovani, la giapponese dai capelli scuri lo prese in braccio, coccolandolo.

Genzo a Kojiro

-Fossi in te mi preoccuperei…-

-Lo sono già abbastanza, ti ringrazio.-

 

**

 

-Perdonami cugina, immagino che per la tua vanità sia stato fastidioso.-

La giovane si lasciò andare ad una leggera risata, offrendo invece la mano e lasciando che Benjamin gliela baciasse, scambiando con lui un’occhiata piena d’intenti: di tutte le sue parenti lei era la più gradita, perché era esattamente come lui, un’approfittatrice delle debolezze degli uomini che ogni tanto amava divertirsi con il suo cugino più bello, senza pretendere nulla in cambio.

-STOP! Ok è buona!-

Tutti erano felici e contenti…tranne Hikaru.

-Se Genzo ti fa qualcosa di strano lo ammazzo, giuro!-

E fu il suo unico commento della giornata.

 

**

 

Lo provocava perché sapeva che dopo sarebbe stato ancora più famelico nei suoi confronti, e poi perché voleva vedere quanto effettivamente era preso da quella giovane Miss; Benji, per tutta risposta, l’afferrò per il braccio e la trascinò dentro la sua camera da letto, agguantandole le labbra e baciandola al pari di un affamato davanti a del cibo. Lei non aspettò neanche che lui la stuzzicasse con la lingua, la sua fu veloce a gustare il palato dell’uomo, sapeva di brandy.

-STOP! Buona!-

E Hikaru era sempre più nervoso, tanto che Yoshiko cominciava a preoccuparsi seriamente.

-Hikaru…-

-Sto bene Yoshiko.-

 

**

 

-Per il mio cugino preferito questo e altro!-

-STOP! Buono!-

E Hikaru agì: si portò proprio al centro del set mentre Yoshiko stava scambiando qualche parola con la regista, e senza neanche un momento di esitazione tirò un tremendo gancio sinistro in faccia a Genzo, terrorizzando tutti i presenti, la sua ragazza per prima.

-Hikaru, che fai?!-

Ma appena tirò il pugno l’uomo si era già calmato, allungando la mano verso Genzo e aiutandolo ad alzarsi, accettata senza troppi problemi dall’altro.

-Me l’aspettavo.-

-Senza rancore Genzo.-

-Senza rancore, l’avrei fatto anch’io.-

Poi Hikaru baciò Yoshiko, appassionatamente e davanti a TUTTI!

 

**

 

-…sei il solito incosciente.-

-Nessuno ci guardava.-

-Davvero? E quello che hai in faccia cos’è? Una voglia?-

-STOP! TRUCCO!-

E di nuovo…

-…sei il solito incosciente.-

-Nessuno ci guardava…a parte un fidanzato iper geloso.-

-STOP! Genzo insomma! Riproviamo!-

E due…

-…sei il solito incosciente.-

-Nessuno ci guardava.-

-Sicuro?-

-STOP!-

Stavolta ci fu la risata generale, su quello che era accaduto ci stavano scherzando un po’ tutti, e l’avrebbero fatto per tutto il giorno con grande imbarazzo di Hikaru.

-Riproviamo. AZIONE!-

-La gelosia... più la scacci e più l'avrai
tu eri mia... di chi sei più non lo sai.-

-STOP! Insomma!-

 

**

 

-Nonna, ho sempre voluto bene a Christine.-

Lo disse per riconfermare quanto aveva detto anni prima, ed Helen sorrise affettuosa.

-Si, lo so. E Isabel?-

Quella domanda lo lasciò spiazzato, tanto che distolse lo sguardo dagl’occhi attenti della capofamiglia, ripensando a quanto aveva progettato prima, possedendo Jennifer, e quanto adesso stava provando.

Sorrise amaramente.

-Mi odia.-

-Vero. E tu?-

-…forse…-

-Forse?-

-…Forse sono innamorato pazzamente di lei.-

-STOP!-

Battuta sbagliata, ma chiunque notò che la giovane dai capelli biondi aveva colorito sulle guance, segno che il messaggio era arrivato.

La regista sbuffò.

-Ma cosa siamo, la clinica del dottor Stranamore?-

 

**

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Capitolo XII ***


Capitolo XII

 

 

-Milady? Sto entrando.-

La cameriera aprì la porta con il gomito, entrando dando la schiena e tenendo in mano il vassoio d’argento, sopra vi era la colazione per Lady Lennox.

Colazione che cadde dal vassoio mentre la cameriera lanciava uno strillo di paura, tornando dietro la porta da dov’era uscita: dall’altra parte del set infatti, sul letto dove doveva esserci Yayoi c’era in realtà uno travestito e truccato come un membro dei Kiss.

-Beh, che c’è? Stavo solo riposando!-

Lo staff rise, ma l’unica a non essere così entusiasta era la regista, che prevedeva una giornata di riprese massacrante.

-STOP!-

 

**

 

-Mi ha…solo…invitato a ballare…-

La presa si fece più forte e stavolta la donna gemette, ora gli occhi di Lennox scintillavano di ira repressa.

-Non si deve più avvicinare a te! Tu sei solo mia!-

-Non sono un oggetto! AH!-

-Ah no? Tuo padre ti ha persa in una partita a poker, non dimenticarlo.-

-STOP! Michael è “carte”, non abbiamo messo un gioco specifico.-

-Scusate.-

-Rifacciamola. AZIONE!-

-Non si deve più avvicinare a te! Tu sei solo mia!-

-Non sono un oggetto! AH!-

-Ah no? Tuo padre ti ha persa in una partita a bridge, non dimenticarlo.-

-STOP! Michael!-

-Scusate!-

 

**

 

-Mi dispiace, ma conto di campare per molto, molto tempo. Di conseguenza tu sarai mia per molto, molto tempo.

Ricordi, no? “Finché morte non ci separi”…-

E la baciò, obbligandola con la lingua ad aprirgli la bocca mentre Amily chiudeva gli occhi dallo schifo, sentiva quella cosa vagare per tutta la sua bocca mentre le labbra di lui la riempivano solo di bava; ebbe voglia di alzare i pugni e allontanarlo, ma più lui le ficcava la lingua in gola più si sentiva male e, di conseguenza, sentiva la forza venirle meno.

-STOP! Michael sputa subito quella gomma da masticare!-

 

**

 

Sarai povera, cara mia, povera in canna. E nessuno della tua famiglia potrà venirti a cercare perché farò in modo che tu non sia mai esistita.

E questo…anche perché tu mi hai provocato. Mi hai provocato con questa mano…-

E sollevò la mano sinistra di Amily, la stessa mano su cui si erano posate le labbra di Julian; con Amily che tremava, Michael la baciò guardandola negl’occhi, l’altra mano oramai era sotto il camice, e fu un suolo guizzo.

-SOLLETICO!!-

-NO!! LO SOFFRO TROPPO!! FERMO!!-

-Solletico solletico solletico!!-

E Yayoi urlava e si contorceva dalle risate.

-STOP! Finitela voi due!-

 

**

 

 

Sentì qualcosa accarezzarle la schiena, e per un attimo s’illuse che fosse proprio Julian, che nella sua mente era giunto fino a lì per consolarla; ma presto si rese conto che era solo un sogno, e che in realtà qualcuno le stava veramente accarezzando la schiena, facendola rizzare di scatto.

La sorpresa fu tale che non riuscì quasi a parlare.

-…Sanae? Che ci fai in scena?-

-Yayoi, la regista ha dato lo “Stop” perché c’era un problema con una delle telecamere.

Credo che tu ti sia calata un po’ troppo nel tuo ruolo.-

La donna si mise a ridere imbarazzata.

 

**

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Capitolo XIII ***


 

Capitolo XIII

 

“Per volontà della sacra e grande regista, e anche per volontà delle due interpreti, le scene del capitolo XIII saranno fatte in privata sede con la sola presenza maschile degl’attori partecipanti e di specifici cameramen che verranno chiamati a mensa durante la colazione da sua amestà la saggia e potente regista.

Per tutti gli altri è severamente vietato entrare durante le riprese: le sanzioni verranno scelte da sua grande ed eccelsa figura la regista in base alla gravità del reato, al sesso e alla motivazione cretina che verrà data alla disobbedienza.

Uomo avvisato, mezzo salvato.

Sua Altezza Imperiale La Regista.”

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Capitolo XIV ***


Capitolo XIV

 

-Dopotutto è un’irlandese, si sa che sono gente dalla testa matta.-

Questa era Lady Perton, si teneva lo zibellino nonostante la casa fosse bella calda, voleva sfoggiare il suo trofeo anche a rischio di svenire dalla mancanza d’aria, e i primi effetti già si erano cominciati a vedere.

-STOP! Buona!-

-Bene, adesso levatemi ‘sto animale morto!-

-Non possiamo ancora Perton, devi fare almeno altre tre scene con lo zibellino.-

-Stiamo scherzando?! Io odio gli animali morti, impagliati o in pelliccia!-

E Kojiro a Genzo, sottovoce.

-Ci mancava una hippy strampalata!-

-Già, forse dovremmo rimandarla a Woodstock.-

-Zitti che vi sento!-

 

**

 

Amily non guardò la Lady, ignorandola totalmente: da quando era entrata i suoi occhi aveva cercato Julian e da allora cercavano in tutti i modi di guardarlo, sebbene al tempo stesso doveva stare attenta che suo marito non la notasse, restandogli invece accanto e atteggiandosi a “brava e fedele moglie”, al punto da accostarsi talmente tanto da sentire il mento di lui sfiorarle i capelli, ricevendo in cambio una stretta di assenso.

-STOP! Buona!

Ottima trovata Yayoi, appoggiarti a Lennox per “simulare affetto”.-

-…veramente l’ho fatto per non inciampare mentre stavamo camminando tra la gente.-

Yayoi 1 – Vestito 1

Lotta!

 

**

 

-Voglio che quel vestito da corte giapponese, il Junitoe o come cavolo si chiama, sia trattato come se fosse vostra madre! L’abbiamo affittato e ci è costato un occhio della testa, quindi sappiate che chiunque tenterà di rovinarlo dovrà pagare ogni singola spesa fatta per suddetto, chiaro?!-

-SI REGISTA!-

-Mi riferisco soprattutto a chi fa finta di non essere presente in sala ma sa perfettamente che l’ho visto. CHIARO SHINGO?!-

E il ragazzo non rispose, ma rabbrividì all’idea che la regista lo avesse beccato anche se non aveva fatto nulla.

-E ora al lavoro! Prima scena! Pronti? Ok, motore! AZIONE!-

 

**

 

-…Wakashimazu-san…-

-…Ken…-

-Maki…Maki, yokatta!-

E per la seconda volta Mark si trovò davanti una scena che gli fece tremare le vene ai polsi, la furia lo investì come un’ondata: Edward Warner stava abbracciando con incredibile intensità Lady Connor, e questa era rimasta bloccata in quell’abbraccio mentre Hime, imbarazzata, girava lo sguardo dall’altro lato.

-STOP! Ok è buona.

Dobbiamo registrarla solo una seconda volta poi passiamo alla prossima.

Pausa nel frattempo.-

-KEN, NON DEVI RIFARE LA SCENA, PERCIO’ TIENI GIUì LE MANI DALLA MIA RAGAZZA!-

Kojiro arrivò come il tuono, afferrò Maki per una mano e la trascinò via da Wakashimazu.

 

**

 

-Matte Ken!-

L’uomo, infatti, stava per baciarla quando la giapponese lo spinse via, in quel momento parte degli strati del Junihitoe scivolò via, lasciando la vestaglia bianca sotto ma questo sembrò non importare alla donna, la quale ora parlava con aria sicura, guardando l’uomo davanti a sé dritto negl’occhi.

-Io ora sono Lady Maki Eve Connor, vedova di Jeremy Connor.-

-STOP! Buona!-

-Bene, ora scusatemi.-

-Wakashimazu, dove vai?-

-Il più lontano possibile da Kojiro!-

-KEN! TI AMMAZZO!-

-Kojiro fermo!-

Era bella la scena: Ken scappava da Kojiro che veniva inseguito da Maki; quel pazzoide di Shingo fece anche una foto!

 

**

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Capitolo XV ***


Capitolo XV

 

-Kojiro, useremo la controfigura, fine della storia.-

-Ma come?!-

-Non insistere, è meglio così, credimi.-

-Ma guardi che se è per le ferite, mi si rimarginano in fretta.-

-Lo so che hai la capacità di guarire simile a quella di un animale, ma la mia risposta è no.-

Kojiro un po’ si sentì offeso, ma continuò ad insistere.

-Le ripeto che me la posso cavare.-

-Ma non è per te che uso la controfigura.-

-Eh?-

La regista sbuffò.

-Kojiro Hyuga, se ti lascio pestare gli altri attori li distruggi e ci vuole l’ospedale, altro che disinfettante.

Perciò useremo la controfigura.-

 

**

 

E mentre chi aveva scommesso su Lenders festeggiava la vittoria e spingeva, rischiando di provocare delle tumulti, “Denti neri” rimase con la bocca semi aperta mentre “Cappello rotto” era divertito da quell’espressione facciale.

-Hai visto? Quello non lo ammazza niente, neanche la terzetta di Thomas secondo me.

Però Lenders lo vuole morto. Non mi stupirei se fosse qui a spiarlo, pronto ad infilargli qualcosa nel vino.-

-STOP! Ok, prepariamo lo scontro Kojiro – Wakashimazu!-

-Senta regista…-

-Dimmi Kojiro, che c’è?-

-Ma per lo scontro contro Ken userete la controfigura?-

-No, non ce ne sarà bisogno.-

-Bene…KEN!-

-Dimmi!-

-TI FACCIO IL CULO!-

 

**

 

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Capitolo XVI ***


Capitolo XVI

 

-Volete Price? Prendetevelo pure. Fate pure la fine di alcune delle signorine presenti in sala, che si vergognano di dirlo, ma che si sono godute il loro attimo di gloria prima di tornare con la coda fra le gambe dalle loro famiglie.

Andate, prego, non sarò io a trattenervi, anzi: non vedo l’ora di vedervi digrignare i denti come un cane appena passerà colui che vi avrà calpesteto l’orgoglio, cosa che non vi farebbe assolutamente male!-

-Stop! Ok è buona! Cinque minuti di pausa.-

Isabel si avvicinò a Genzo, in piedi accanto a Kojiro.

-Allora?-

-Voi donne mi fate paura.-

 

**

 

-Isabel!-

-Smettila…-

Cassandra corrucciò lo sguardo mentre la figlia restava in piedi, la testa rivolta verso il basso e i capelli biondi e morbidi nascondevano i tratti del suo viso.

-Non mi piace questo tono, signorinella!-

-Smettila!-

Sbatté una seconda volta i pugni sul tavolo, e ancora una volta George smise di mangiare, togliendosi il tovagliolo che tenevano al collo per non sporcarsi la camicia e rivolgendosi alla figlia con tono basso, mite.

-Per favore, Isabel, siediti e finisci il tuo pasto.-

-Stop!-

Isabel scoppiò a piangere come una bimba: ci volle Genzo e una scatola di clenex per calmarla.

 

**

 

-Ah rilassati.-

-Già…sarò dolce…vedrai…-

Isabel ebbe voglia di morire. Voleva solo morire: pensò a sua sorella, ai suoi genitori, a sua zia Anna, a Karl Schneider, a Lady Price. E alla fine pensò anche a lui.

Benjamin…

-Stop! Buona anche questa! Ottimo lavoro!-

Per la seconda volta Isabel esplose in lacrime, ma Genzo era già pronto ad acchiapparla in braccio e a trascinarla via dalla scena, accarezzandole la schiena e parlandole con dolcezza.

Cameramen a regista

-Ma perché reagisce così?-

-Ah, normale, capita agl’attori: troppe emozioni ed energia tutte insieme.-

Genzo a Isabel.

-Va meglio dolcezza?-

-Si, si grazie amore.-

 

**

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Capitolo XVII ***


Capitolo XVII

 

Non sapeva perché, non se lo riusciva a spiegare, ma Yuzo trovava eccitante da morire Mamoru in abiti di stile ‘800.

Era un inglese, con una lunga chioma scura legata in una coda bassa con un nastro verde, intonato al cravattino che indossava; interessata, Jennifer gli prese il mento e lo portò a guardarla negl’occhi, notando che le iridi dell’uomo erano scure e gradevoli, ed in generale era molto attraente, e quando si permise un sorriso Miss Taylor lo apprezzò ancora di più.”

-STOP! Buona! Pausa!-

E Yuzo afferrò Mamoru per il bavero, portandoselo in camerino e sforando la pausa.

 

**

 

Una cosa che, invece, infastidiva Yuzo, era che non poteva essere al posto di Yoshiko in quella scena. Forse fu l’unica volta in cui odiò la giovane.

“Bacino magro, chiappe piacevolmente sode, gambe forti di chi ha una buona resistenza a correre; chissà quanto volte e da cosa era scappato. Jennifer si rialzò in piedi, concludendo la visita appoggiando la mano tra le gambe di Paul e guardando la sua reazione e “sentendo”: sul volto c’era sicurezza mentre “l’amico” reagiva bene alle carezza della donna, la quale non perse tempo e lo lasciò andare.”

-STOP!-

Yuzo se lo portò via

 

**

 

E per Madame quello fu più che sufficiente, annuendo e augurando un buon proseguimento di serata, risalendo sulla sua carrozza e allontanandosi.

Jenny, dopo qualche momento, rientro in casa, davanti a lei un uomo dalle guance arabiche teneva in mano un vassoio d’argento con sopra il risultato del processo: piccoli pani di colore scuro erano disposti ordinatamente sulla superficie di metallo lucente, e nel guardarli Jennifer si sentì quasi male, nascondendolo dietro un’espressione severa. Quindici pani.

-STOP! Manca un pane! Chi se l’è mangiato?-

Perché i “pani” erano in realtà fatte di pasta dolce consumabile.

La risposta fu chiara.

-SHINGO!!-

 

**

 

Quel giorno Maki era esente, dato che non era presente alla festa di Yoshiko. Per questo motivo Kojiro soffriva.

“Guardava tutte le presenze femminili in sala, e le sentì ancora più vuote e prive di spessore, cercando invece un dettaglio che gli permettesse di allontanarsi con la testa da quel luogo. Ma più guardava, più si rendeva conto che niente si poteva collegare a Lady Connor. A Maki. Perché lei, proprio come il suo nome, era unica. Non esisteva niente e nessuno che potesse anche lontanamente assomigliare a lei.”

-STOP! Perfetto!-

-Ti manca, eh?-

Kojiro non rispose, ma era chiaro.

 

**

 

Mamoru, invece, trovava assurdo Yuzo vestito in quel modo, non gli piaceva proprio; o forse gli piaceva, ma lo preferiva in ben altri panni. O meglio…

-STOP! Buona! Bene, una pausa!-

…senza panni.

-Tu vieni in camerino con me, adesso.-

E Mamoru obbedì senza fare storie. Ma una volta dentro.

-Alt: io resto vestito così, ma tu togliti quegl’orrendi cosi di dosso.-

Come al solito, andarono ben oltre la pausa voluta dalla regista, e quando tornarono.

-Sentite ragazzi, io non so cosa vi fa l’epoca vittoriana a voi, ma da questo momento in avanti niente sesso durante le riprese, chiaro?!-

 

**

 

-“Tigre”? Mark non mi dite che ci nascondete qualcosa.-

E tutte le altre, come gattine, cominciarono a miagolare quel nomignolo. La cosa però non sembrò infastidire il diretto interessato più di tanto, lasciando la mano di Alan e avvicinandosi al divano dov’era seduta la signorina, poggiando le mani sullo schienale e, come un pitone, strisciare verso il suo volto e parlare con tono rauco, ma in modo che tutte le presenti sentissero.

-Vi piacerebbe sapere e vedere cos’è?-

-STOP! Buona!-

-A me piacerebbe vedere di che si tratta, Ko!-

Kojiro si voltò all’istante: Maki lo guardava divertita.

Maledizione! Niente sesso!

 

**

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Capitolo XVIII ***


Capitolo XVIII

 

Per questa fase fu necessario compiere lavoro di squadra: fin da subito Kojiro aveva mostrato di essere profondamente contrario a lasciare che suo fratello facesse una scena del genere senza la controfigura; per cui…

“Sentì la porta spalancarsi e, allo stesso tempo, qualcosa lo spinse giù per le scale, facendolo rotolare, sbattere e cadere a terra, intontito.”

Maki…

“Timmy cercò di rialzarsi in piedi, ma il gufo in argento, sulla cima del bastone di Thomas, lo colpì in pieno nella schiena, facendolo prepotentemente tornare a terra prono”

Genzo…

“Il bastone lo colpì una seconda, terza e quarta volta.

Tsubasa…

-STOP!-

 

**

 

-Sei stato bravo Timmy, davvero. Sono fiero di te.-

-M…mi sp…spiace…-

Jeff cercò di riprendere un po’ di forze, delle lacrime erano sfuggite al suo controllo ed avevano bagnato la sua faccia; le spazzò via, alzandosi in piedi e cercando di essere il più delicato possibile, sollevando il ragazzo e tenendolo stretto a se, nonostante l’età Timmy si rivelò leggero, forse anche perché stava montando la furia all’interno del vecchio corpo di Turner.

-Non ti preoccupare ragazzo: ora ti porto da Mark.-

-STOP!-

L’applauso ai due attori fu generale, e lo stesso Kojiro si trattenne dallo strozzare la povera regista.

 

**

 

Mary era scattata in piedi e, in lacrime, si gettò addosso al fratello e gli tirò un potente schiaffo, scioccandolo e ammutolendo gli altri presenti, le lacrime adesso iniziavano a bruciarle gli occhi, facendoglieli diventare rosso fuoco, così com’era dello stesso colore il suo sdegno.

-Come puoi dire una cosa del genere a Jeff? Lui ci ha cresciuti, lui ci ha protetto e dato una casa ed è sempre lui che vi ha dato un lavoro. Ingrato! Sei solo un ingrato!

Credi davvero che tu avresti fatto la differenza?! Rispondimi se ne hai il coraggio!-

-STOP! Buona!-

-Che male!-

-Scusami!!-

 

**

 

Era ovvio che la scena strappa budella dei fratelli Hyuga attirasse tutto il pubblico possibile e immaginabile: la sala dove era stata allestita la scena fu sommersa di attori e tecnici, e la regista pregò persino in aramaico perché non ci fossero intoppi, praticamente non si riusciva a passare!

Il silenzio, però, fu esemplare: nessuno fiato per tutto il tempo, e le varie coppie (Tsubasa e Sanae, Jun e Yayoi, Yuzo e Mamoru, Hajime e Teppi eccetera…) si strinsero fra loro, chi in modo più dimostrativo chi in modo più riservato.

Alla fine, allo “STOP!”, l’applauso durò cinque lunghi minuti.

 

**

 

Però era così vicina, così maledettamente vicina, ne sentiva il profumo fin dentro il cuore, e i suoi occhi tornarono su quelli della Lady.

…no, non poteva: il suo egoismo non poteva chiedere anche questo alla donna davanti a lui. L’avrebbe fatta solo soffrire, così com’era successo a Timmy. Non poteva, non poteva proprio.

Lentamente, troppo lentamente l’uomo lasciò la presa sulle sue mani, e il suo sguardo si allontanò da quello di Maki, voltandosi invece sulle scale e iniziando a risalirle per raggiungere i suoi familiare.

-STOP! Buona!-

-Baciala Kojiro!!-

Lo avrebbe fatto anche senza il suggerimento di Shingo.

 

**

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Capitolo XIX ***


Capitolo XIX

 

Yuzo era tanto buono e tanto caro, ma quando quella mattina ebbe l’idea di fare quello scherzo a Mamoru, probabilmente, aveva bevuto vodka.

-Ciao Mamoru.-

Il ragazzo si voltò e si trovò davanti l’amore della sua vita con l’occhio coperto di sangue e una spaventosa cicatrice che gli deturpava la faccia. Sbiancò immediatamente e crollò a terra, semi-svenuto.

-Hmm, forse Soda ha esagerato con il trucco.-

Ovviamente questo non sfuggì agl’occhi della suprema regista.

-Yuzo, se hai tempo da perdere vieni a registrare questa scena.-

Quando Mamoru scoprì il motivo del trucco non parlò a Yuzo per almeno quattro ore.

 

**

 

-FUORI TUILI FUORI! BITSEACH!!-

Gridò ancora l’imprecazione mentre l’uomo le afferrava i polsi trattenendoglieli, sentendola agitarsi nella sua presa come un pesce all’amo di un pescatore. La governante, intanto, imprecò contro la padrona di casa, facendole scongiuri e gesti con la mano.

-Che il diavolo ti porti via! Disgrazia! Diavolo tentatore! Demone, demone! Che Iddio nostro ti mandi all’inferno! PAGANA!-

-RAICLEACH!!!-

-STOP! È Buona!-

Yayoi uscì dal letto e schizzò verso la donna, abbracciandola.

-Mi dispiace! Quando le ho lanciato il catino non credevo di colpirla! Sono mortificata!-

-Tranquilla bambina, sono vecchia d’acciaio.-

Le due si scambiarono uno sguardo complice.

 

**

 

Sapete perché Mamoru e Yuzo c’impegarono quattro ore a fare la pace? Non perché Mamoru fosse ancora arrabbiato con lui, no oramai gli era passata.

Il problema è che ci vollero un po’ di ore per vestire completamente Yayoi del suo vestito ottocentesco. Eh si, perché prima era praticamente con un camicione da notte lungo.

Ma dopo doveva mettersi: le calze, i tubolari, il corsetto (e li l’operazione fu aiutata anche dall’intervento deciso di Sanae, anche il vestito maledetto teme Anego!), l’impalcatura di stecche di balena, vestito, trucco e capelli.

Fortunatamente, nel frattempo, avevano registrato tutto il resto delle scene.

 

**

 

Mamoru riprese a parlare con Yuzo (cioè quattro ore dopo) quando il ragazzo registrò la scena della sua confessione.

-Hm, ha cambiato le battute nel copione.-

La regista, però, non interruppe le riprese, ma fece fare uno zoom sulla faccia del ragazzo.

-Tuttavia, adesso che anche gli altri lo sanno, mi sento incredibilmente sollevato, perché mi rendo conto di chi mi posso fidare, come per esempio Ted. Potrei dargli la mia stessa vita; e anche se mi ferisse…sono convinto che lo perdonerei, perché non posso proprio fare a meno della sua amicizia.-

E guardò Mamoru.

E lui poteva non perdonarlo?

 

**

 

-Ucciderti? No, tu devi vivere, devi vivere per essere cancellata da me. Io ti cancellerò da questa vita.-

-Allora…mi uccido da sola…

Se tu mi tieni prigioniera m’impicco…mi avveleno…e addio ai tuoi piani, maritino mio…-

-Non…non ne avrai mai il coraggio!-

-Credi?-

Quella domanda aveva più di mille idee su come Amily si sarebbe tolta la vita, e Michael ringhiò rabbioso, lasciandole andare i capelli. Ma prima che potesse anche solo pensare di alzare le mani su di lei qualcuno bussò alla porta, interrompendo quella folle conversazione.

-STOP! Ok, se a questa scena non ci danno l’oscar sono mandrilli! PAUSA!-

 

**

 

…e afferrando malamente le sue gonne cercò il corpo di Julian, stringendolo e coprendosi il volto sulla sua uniforme rossa mentre lui, con il respiro che diventava sempre più affannoso, la strinse a sé e immerse il suo volto nell’incavo del collo, respirandone appieno il profumo e parlando con la voce spezzata dall’emozione.

-Amily, Amily perdonami, perdonami amore mio. Ti amo, ti amo e non voglio perderti, non voglio perderti più…-

Lei agì, prendendogli il volto tra le mani e baciandolo, godendo finalmente di quelle labbra.

Di colpo, di sottofondo, partì la musica de “Love is a splendoured many things”.

 

**

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Capitolo XX ***


 

Capitolo XX

 

Il copione era facile. Facile facile: bastava che Karl dicesse “Ti amo” in lingua tedesca.

E allora perché si stava trasformando nel solito momento di cazzeggio libero?

Non era neanche mattina troppo presto, o pomeriggio troppo tardi!

-Ich habe nichts dagegen- (Non mi dispiaci)

-Stop!-

Karl non poteva neanche fregare la regista, perché lei un po‘ di tedesco lo masticava.

-Machst mich verrückt, Baby- (Mi fai impazzire, piccola)

-Stop! Allora Karl, o ci mettiamo d’accordo o passiamo qui tutta la giornata!-

Genzo stava ridendo come un pazzo dietro le telecamere.

-Lassen Sie uns fremd- (famolo strano!)

-STOP!-

Niente da fare!

 

**

 

-Signori, vi annuncio ufficialmente che io e Miss Isabel Sutton ci siamo fidanzati giusto una settimana fa, e che siamo intenzionati a sposarci entro le Idi di Marzo!-

In quel momento successe il pandemonio: all’improvviso arrivarono due vestiti  da senatori romani (degli asciugamano sistemati meglio che poterono), e con un colpo accoltellarono Karl; questo si aggrappò ad uno dei due e disse, “morente”.

-Tu quoque Brute, fili mi!-

E morì in scen,a nello sgomento di tutti.

Poi il tedesco si rialzò in piedi e, con Shingo e Tsubasa, fece l’inchino davanti ad una regista completamente congelata.

-…mi serve un moment.-

 

**

 

Da sempre era risaputo che Kojiro e Genzo approfittavano di ogni momento sul set per dirsene (e anche darsene) di tutti i colori.

Quel momento lo avrebbero ricordato per sempre.

-Non starai mica scappando? Sarebbe proprio da ridere…-

-Io scappo? E tu invece?-

-Qui non si tratta di me, ma di te.-

-Se si tratta di me non ficcarci il naso.-

-Oh, “non ficcarci il naso!”, ma che linguaggio nobile che usiamo!

Che succede Price, la fifa ti ha seccato le palle?-

-E te invece, Lenders? Ti sei pisciato sotto nel vedere tuo fratello pestato dal tuo patrigno?-

-STOP! Separateli!!-

 

**

 

Due sono i problemi nel condividere spazi: o si litiga … o si fa sesso.

Se con Kojiro Genzo era solito bisticciare ogni due per tre, con Isabel …

-…In fondo siete tutte uguali voi signorine…Fate tante le preziose… e poi…-

La sua mano agguantò la schiena di Isabel e la spinse, prepotentemente, verso di sé, facendola aderire completamente al suo corpo e arrivando a sfiorarle il volto con le labbra.

-Vi basta qualche parolina per sciogliervi. Anche tu sei così?-

-STOP! Pausa!-

Isabel stava per allontanarsi quando Genzo la bloccò, tenendola attaccata a se.

-Dammi cinque minuti per calmarmi.-

 

**

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** XXI ***


Capitolo XXI

 

In quel momento Daniel Mellow si fece avanti, guardando anche lui la coppia che ballava e rivolgendosi alla Lady lì vicino.

-Milady, perdonate se ve lo chiedo, ma che rapporto c’è tra Miss Setter e Sir Lenders?

Mary mi ha chiesto aiuto e io voglio aiutarla per quanto mi sia possibile. Se sapete qualcosa vi prego ditemelo.-

Lady Connor lo guardò sorpresa, per poi posargli una mano sulla spalla.

-Se vuoi fare qualcosa, allora va e spacca il culo a quel tipo prima che ti soffi la donna.-

...l’intero studio scoppiò a ridere, per mezz’ora circa e senza freno.

-STOP!-

 

**

 

Da parte sua Mary stava vivendo un incubo: alla festa di Daniel Mellow, dove lei era stata invitata e dove sperava i poter conoscere più a fondo il giovane, ora si trovava tra le braccia dell’assassino dei suoi genitori…e questo non faceva altro che farle le smorfie e spingerla a ridere, tanto che al quarto CIACK fu costretta perfino a staccarsi e a mettersi una mano sulla pancia.

-STOP! Mary vedi calmarti, e tu Thomas vedi di finirla!-

-Scusatemi, prometto che non lo faccio più.-

…promesse da marinaio. Ci vollero altri due ciack prima che smettesse di fare lo scemo.

 

**

 

-…devo dire che ha degl’occhi splendidi di Miss Setter. Gli stessi occhi di vostra madre Salin.-

A quel punto Mary tentò di staccarsi, spingendolo con la mano libera, ma ottenne solo il contrario e la presa le serrò ulteriormente la vita, facendole anche male.; Thomas si abbassò sul suo volto, sussurrandole all’orecchio come la serpe ad Eva.

-Vi sconsiglio di fare resistenza, ci stanno guardando tutti e voi volete evitare di far fare brutta figura alla vostra Lady, giusto?

Ah proposito, sapete qual è il colmo per una lumaca? Perdere la via di casa.-

…Quella scena non si poteva fare…

 

**

 

-Prego, questo ed altro per il festeggiato della famiglia Mellow.-

E lasciò andare la giovane, allontanandosi con aria soddisfatta e scambiando una semplice occhiata con Lady Connor, la quale lo freddò con il suo sguardo a mandorla, facendo scorrere tra i due solo pochi secondi prima che…

-BIM BUM BAM!-

Maki sasso. Thomas forbice.

-Ah!! Ho vinto io!-

-Oh no, maledizione!-

-STOP!!-

Kojiro, a quel punto, si rese conto che sarebbe morto prematuramente per le risate se la sua fidanzata continuava con queste cavolate. E certamente non sarebbe stato il solo, a giudicare da come si copriva la bocca Genzo.

 

**

 

A quelle parole la giovane si voltò, e dovette fare uno sforzo tremendo per non abbracciare il giovane Daniel, sorridendogli e accettando la sua mano, iniziando a ballare con lui; e per quei minuti, solo per quei pochi minuti tutte le sue preoccupazioni furono accantonate in un angolo.

Lady Connor, invece, si rivolse a Ed, parlandogli in giapponese.

-Ken, ti prego…prestami mille yen, sono senza soldi per la mensa e sto morendo di fame.-

-STOP!! INSOMMA!!-

Ken prese le mani di Maki, continuando la solfa.

-Oh Maki, non temere, te li presterò volentieri.-

-KEN! GIU’ LE MANI DALLA MIA RAGAZZA!-

 

**

 

-Se proviamo a fare qualcosa adesso lui non esiterà a rivelare tutto; dobbiamo trovare un modo per raggirarlo.-

-Ma come?-

In quel momento qualcuno bussò alla porta, e un brivido di paura percorse la schiena dei fratelli Lenders mentre Hime, silenziosa e svelta, andava ad aprire la porta, facendo accomodare l’ospite e guidandolo verso il salotto: Shingo Aoi vestito come Michael Jackson entrò in scena con il “moon walk”.

-STOP!!-

All’urlo Hime si lasciò andare alla risata, e tutti i presenti in scena e sulle telecamere applaudirono all’esibizione di Shingo che stava cantando “Billy Jean”, seguito da James e Timmy.

 

**

 

Mark andò incontro a Benji.

-Yoh fratello, come ti butta?-

-Tutto bene bro.-

Si salutarono nel modo più assurdo del mondo: cinque, pugno, pugno sul cuore, abbraccio con entrambe le guance e segno del “coniglio” sulla testa.

-STOOOOP!! Ma si vuole fare questo film si o no?!-

Ken si avvicinò ai tre, e cominciarono a muoversi a mo’ di “rapper” mentre i presenti in scena sghignazzavano, oramai le lacrime di Mary erano dovuto più alle risate che alla recitazione.

E anche se odiava ammetterlo, anche la regista si stava divertendo.

-Avanti, smettetela di fare gli idioti e finiamo la scena!-

 

**

 

Mark andò incontro a Benji.

-Che succede? Perché sei qui?-

-Isabel ha avvertito Helen.-

E porse un primo biglietto all’uomo davanti a lui, la raffinata calligrafia era quella della bionda Sutton.

“Genzo Wakabayashi parla nel sonno: ieri sera mugugnava “Kojiro Hyuga…ti parerò il Raiju shot!”.”

Non vi dico la reazione di Hyuga: scoppiò a ridere letteralmente in faccia a Genzo, e quando questo lesse il motivo del ridere diventò una bestia.

-ISABEL!-

La ragazza restò nascosta per tutto il giorno.

Da quel momento il grande SGGK fu chiamato anche SGST, “Super Great Sleep Talker” (Il super grande parlatore nel sonno).

 

**

 

-Subito dopo mi è stato mandato un biglietto direttamente da Thomas Lenders.-

E rivelò il secondo pezzo di carta, stavolta la scrittura era più macchiata e dura di quella della giovane.

“Kojiro Hyuga si fa chiamare da Maki nell’intimità “il mio micio-mao!”.”

-AAARGH!!!-

La reazione dell’uomo abbronzato fu molto più violenta di Genzo: a nulla servì nascondersi, appena Hyuga beccò Thomas ci vollero Genzo, Tsubasa, Taro, Jun e Ken per fermarlo dall’ucciderlo mentre Maki osservava la scena preoccupata.

Da quel momento il tiro di Kojiro, il “Raiju shot” fu ribattezzato in “Micio-mao shot”, ma nessuno aveva il coraggio di dirlo.

 

**

 

-Durante la festa mi hai detto che Sir Warner scelse te perché aveva visto nei tuoi occhi una giustizia che nessun altro poteva possedere; anch’io lo credo, e credo che sia giusto mettere questa giustizia al servizio di chi ne ha bisogno.

Ti prego Ken. So che anche tu vuoi aiutare.-

L’uomo la guardò attentamente…poi l’abbracciò e la strinse forte.

-Oh Maki, tesoro!-

-KEN, CHE STAI FACENDO?! MOLLA SUBITO MAKI!!-

-STOP!-

Maki, a quella reazione, ricambiò l’abbraccio, facendo la svenevole.

-Oh, mio Ken!-

-MAKI!! ANCHE TU?!-

Per il resto della giornata Kojiro non rivolse la parola a nessuno dei due.

 

**

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** XXII ***


Capitolo XXII

 

Oramai era chiaro a tutti che la tenzone tra Julian Ross e Michael Lennox era al suo punto culminante; lo si sentiva chiaramente nell’aria che si respirava all’interno della grande sala di casa Perton. E più passavano i minuti più l’aria si faceva pesante ed irrespirabile.

-STOP!! SI PUO’ SAPERE DA DOVE VIENE ‘STA PUZZA?!-

Kojiro e Genzo partirono subito alla caccia dell’odore, decisi ad uccidere il responsabile.

La fonte dell’odore era la cucina della mensa, dove in un vapore caldo e maleodorante uscì fuori Tsubasa.

-Tsubasa, ma che cavolo fai?-

-…il cavolo bollito.-

A pranzo lo mangiò solo lui.

 

**

 

-Badate a come parlate, Miss Sutton! Ho già avuto modo di discutere con vostra madre, e anche lei come me è d’accordo che la vostra sfacciataggine deve essere domata; a questo punto ritengo che vostra sorella Christine sia stata molto più saggia di voi a lasciare i salotti inglesi per le sue “azioni” decisamente sconveniente.-

-…io so che portate i tanga!!-

-!! Beh voi ruttate quando mangiate!-

-Non vi fate la ceretta da un mese!-

-Ah! Tu e Genzo lo avete fatto in mensa all’ora di pranzo!-

-RAZZA DI STREGA!!-

-STOP! SEPARATELE!-

Ci vollero Genzo, Kojiro e Jiito a separarle.

 

**

 

-Mary non temere: sono sicura che Mark ha in mente qualcosa.-

-Forse Lady Connor: ma non può farcela da solo.-

A quell’affermazione la giapponese si voltò verso la dama di compagnia dietro di lei, guardandola con aria turbata: quella convinzione in quegl’occhi scuri era simile se non identica a quella che da sempre permeava nello sguardo del maggiore dei fratelli Lenders, e questo la turbò ulteriormente.

-Mary, che cos’hai in mente?-

Mary fece il gesto delle corna.

-Sono la paladina della legge, la combattente che veste alla marinara: sono SAILOR MOON! E sconfiggerà i malvagi nel nome della Luna!-

-STOP!-

 

**

 

-Queste tue accuse non hanno fondamento.-

-Forse non ci sono prove cartacee, ma i segni sul mio corpo sono prova fin troppo schiaccianti.-

E così dicendo afferrò la scollatura del suo abito, e con uno strappo deciso…

-Merda…-

-STOP! Che succede?-

-Non si strappa!-

-Allora vedete che non ero solo io l’impedito? Questi vestiti non si strappano per davvero!-

Yayoi c’impiegò tutta la sua forza, ma l’unica cosa che riuscì a strappare fu il pizzo che adornava alla scollatura, oltre che ad un graffio.

Alla fine dovettero fare un piccolo taglio. Forse fu anche troppo…

-Ah! Il seno!-

-STOP! Copriti!-

 

**

 

E dunque, Sir Lennox, io vi sfido a singolar tenzone.-

Il susseguirsi d’informazioni stordì leggermente la giovane Amily, ma quando capì cosa Julian aveva intenzione di fare ebbe voglia di fermarlo, bloccata solo dalle mani di suo zio sulle sue spalle, i due uomini davanti a lei si squadrarono come galli in un combattimento: ad un tratto, i due uomini i portarono le mani verso il petto e, con strani e acuti strilli, i due cominciarono a “combattere” tra di loro, come due foche monache, scatenando l’ilarità generale.

-STOP! STOP HO DETTO!-

-Vai Jun vai!-

-Non farti battere Michael!-

-STOOOP!!!-

 

**

 

-Fossi in te mi preparerei la tomba invece.-

A quel punto Michael si fece largo tra gli uomini con delle gomitate, e si portò verso sua moglie, offrendole la mano.

Questa, sostenuta anche dalla presenza di Isabel dietro di lei, lo guardò a lungo negl’occhi, prima di sollevare una mano e, con violenza, iniziare a giocare a “battimani”, iniziando dapprima lenti per poi diventare sempre più veloci, al punto che persino la stessa regista rimase sbalordita dalla loro bravura.

Alla fine Michael fece un errore, seguito però dagl’applausi di tutti i presenti, l’uomo e Yayoi si strinsero la mano.

-STOP!-

 

**

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Capitolo XXIII ***


Capitolo XXIII

 

 

-Non affrontare Michael, non ti battere con lui.-

-Ma…-

-Non farlo ti prego!-

Si alzò di scatto dalla sedia, voltandosi verso di lui e cadendo sistematicamente per terra, neanche quando si alzava da una sedia poteva resistere alla forza di gravità.

-STOP!! Yayoi, ma per caso hai un abbonamento con il pavimento?- (n.d.a. Grazie Melanto!)

La donna rise, non potendo fare altro data l’assurdità della sua condizione; fortunatamente in suo aiuto arrivò Jun, come sempre, sollevandola da terra e tenendola tra le sue braccia.

-…Sembro una marionetta.-

-Si, ma sei una splendida marionetta…-

-Spiacente di interrompervi, ma abbiamo una scena!-

 

**

 

-E per il tuo amore che mi batto!-

-Non è vero: se è per il mio amore verresti insieme a me!-

A quel punto Julian perse forza nelle braccia e Amily riuscì a sgusciare via, voltandosi verso di lui e cadendo stavolta all’indietro, fortunatamente dietro aveva il letto perciò non subì conseguenze.

-STOP! Facciamo una pausa va.-

Yayoi sospirò, buttando la testa sul materasso mentre Jun le si avvicinava, baciandole la guancia e sussurrandole all’orecchio.

-Senti, perché invece io e te non passiamo subito alla scena amorosa? Così almeno ti togli l’imbarazzo iniziale.-

-Ma da quando sei così marpione, Jun?-

 

**

 

Fu un bacio lunghissimo, in cui mille e più parole scivolavano via come acqua scrosciante, e loro erano bagnati dalla loro passione e dall’amore che fin da subito li aveva colti e portati con sé; molto lentamente si staccarono, con fatica.

-Sposami.-

-…eh?-

Yayoi si sentì risucchiare dalla realtà di dove si trovavano, ma Jun s’inginocchiò a terra e le tenne la mano destra, guardandola con emozione e speranza.

-Yayoi Aoba, sposami e diventa la signora Misugi.-

A quel punto nessuno si sentì in grado di fermare la scena, tutti ansiosi di sapere la risposta della donna.

-…si.-

-…STOP!-

-CONGRATULAZIONI!!-

 

**

 

-…la mia intelligenza non mi è servita a niente nei confronti di quella persona, se non a rendermi più detestabile. Un tempo avrei potuto dire che lo facevo per uno scopo che credevo giusto, ma adesso che ho scoperto la verità…vorrei solo dirgli che mi dispiace…e che in fondo…ho sempre ammirato la sua forza.-

Benjamin, a quel punto, era praticamente arrivato accanto al divano dove era seduta Isabel, e la guardò stupito; questa, nell’avvertire la presenza dell’uomo si voltò di scatto, mostrando il naso rosso da clown.

-BUH!-

Genzo gli venne un colpo tale che cadde, tra le risate.

-STOP!-

 

**

 

-Benjamin!-

Il suo nome…l’aveva chiamato con il suo nome…e questo bastò a bloccarlo nuovamente mentre Isabel cercava qualcosa, qualsiasi cosa per trattenerlo ancora un momento.

-…ho finito il latte! Potresti farti mandare dalla mamma a comprarlo?-

-STOP! Ma che cavolo dici Isabel?!-

Persino Genzo, a quella richiesta assurda, si era voltato a guardare la donna sconvolto, cominciando a ridere anche lui come il resto della troupe.

Isabel, invece, si mise una mano in faccia.

-Oddio, scusatemi non mi ricordavo la battuta, ho cercato di arrangiarmi!-

-Va bene, ma Morandi mi sembra poco adatto per la situazione.

Avanti riproviamo. Stavolta seri.-

 

**

 

All’improvviso si udì un rumore non familiare e tutti si voltarono a vedere: una terza carrozza si avvicinò alla proprietà dei Lennox, e a scendere da questa vi erano Mark Lenders e Lady Connor, la quale si avvicinò subito alle signore, accolta con uno sguardo grato da Amily e Isabel mentre il mezzosangue indiano si avvicinava ai suoi due amici.

-In ritardo come al solito.-

-Grazie per essere qui Mark.-

-Non ti avrei mai lasciato solo contro questo verme.-

-Perché…-

-…IL POTERE DEL TRIO COINCIDE COL MIO!-

-STOP! Porca eva!-

E quel giorno la regista sbroccò di brutto. (Grazie Melanto!)

 

**

 

-Non dimenticate la vostra promessa.-

-La manterrò, abbi fiducia in me.-

-Ne ho.-

I due si scambiarono un ultimo, invisibile sorriso, e poi Julian si portò verso Michael Lennox, in mezzo a loro Jarlath avrebbe fatto di sua volontà l’arbitro, e con il suo corpo tracciava la linea di confine, tra i due contendente almeno un metro di distanza mentre sguainavano le spade in plastica in stile “Star Wars”, incrociandole.

-Entra nel lato oscuro della forza.-

-Mai!-

-STOP! Allora, di chi è stata la bambinata?-

E tutti.

-Shingo.-

-IO LO AMMAZZO!!-

E quel giorno il ragazzo scomparve “misteriosamente” dal set.

 

**

 

Nella sua agonia, infatti, Michael allungò una mano verso la coppia lì accanto, Julian immediatamente si mise in difesa dell’amata mentre Lennox balbettava, sostenuto con il corpo dalla vecchia governante, che continuava a mugugnare e ad accarezzare il volto dell’uomo morente.

-…C…ch…cherst…-

-Eh?-

-PUPPA!!!-

Michael si alzò di scatto, riprendendo vita mentre la donna faceva un balzo all’indietro e il resto della troupe, rendendosi conto di quello che era successo, scoppiava a ridere come matti; Yayoi, invece, dopo il primo momento arrossì e nascose la faccia nel petto di un Julian divertito.

-STOP!...insomma, potete cercare di essere seri per favore?-

 

**

 

Gli scagnozzi di Michael, vedendo come si era evoluta la faccenda, riposero tutti le armi e cominciarono ad allontanarsi, solo Alan Crocker e Ted Carter rimasero lì, come in attesa.

Mark e Benjamin, nel frattempo riposero anche loro le armi, il giovane Price andò subito da sua nonna, accanto a lei c’era già un Isabel sbiancata dal gesto coraggioso della Lady.

-Nonna, nonna maledizione!-

-Sto bene nipote, calmati.-

Ed Helen assunse una posizione eroica.

-Perché niente può contro SUPERNONNA!

Ogni scagnozzo e vile nemico dovrà soccombere ai miei colpi micidiali!

Watà!-

A quel punto la stessa regista rise della grossa.

 

**

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Capitolo XXIV ***


Capitolo XXIV

 

Il volto sorridente del ragazzo la portò a stringere le mani e a compiere il fatidico passo all’interno della stanza.

Questa era…tapezzata di poster di Gabriel Garko, Raul Bova, e c’era persino una gigantografia ad altezza naturale dello stesso Kojiro.

-STOP! Di chi è questa roba?!-

L’urlo, anzi, il ruggito di Maki tolse ogni dubbio ai presenti mentre la donna, dietro le telecamere, era schizzata via alla ricerca dei soliti responsabili dell’incidente mentre Kojiro, rimasto sul set, osservava il suo poster abbastanza imbarazzato. I presenti sghignazzavano divertiti, Mary compresa.

Quel giorno, a mensa, Shingo esibì un bell’occhio nero firmato Maki.

 

**

 

Aprì la porta con tutta la velocità che aveva in corpo, non si era presa nemmeno qualcosa per coprirsi e Marzo aveva dato inizio alla sua frenesia di pioggia, tanto che James non si rese conto della sorella, dato che si stava riparando, fino a quando i due non si diedero una capocciata reciproca, dato che nessuno dei due aveva calcolato bene la distanza che li separava.

-STOP!-

Kojiro corse subito in scena e controllare i sue fratelli, spaventato a morte, ma con suo enorme sollievo i due stavano bene e ridevano di quell’incidente.

Il fondotinta, poi, sistemò il resto.

 

**

 

-Ti prometto che farò di tutto per aiutarti.-

-…si, lo so.-

-Venite! È da questa parte!-

Quella voce fuori campo attirò l’attenzione di tutti, e in cinque secondi scoppiò il caos all’interno della sala dell’albergo…e anche del set: due ragazzi travestiti da Blues Brothers, infatti, entrarono all’interno della scena ed acchiapparono con forza Lady Helen, allontanandola dal gruppo.

-Helen, lei è accusata di essere una donna troppo giusta all’interno di questo set.-

-Pertanto è condannata a farci qualche mossa cool per confermare il suo status di “donna giusta”.-

E Helen, tra le risate, si esibì con i Blues Brothers.

-STOP!-

 

**

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Capitolo XXV ***


Capitolo XXV

 

Lanciò urla e cocci, strappò strilli dalla gola e dipinti dal muro, al punto tale da puntarsi su se stessa uno dei suoi fermagli più accomunati che aveva violentemente afferrato con le mani ferendosi le dita.

A quel punto Hime corse verso di lei, afferrandole saldamente i polsi.

-Dame! Onegai Akanime-sama!- (Non lo faccia! Per favore Akanime-sama!)

-Anaste! Anaste!- (Lasciami! Lasciami!)

-Iada!- (No!)

-STOP! Buona!-

Maki poi tossì un paio di volte; ma la tosse, da due colpi, divenne più insistente, al punto che le servirono qualche colpo sulla schiena e un bicchiere d’acqua fresca.

-Maki, non mi morire, ok?-

 

**

 

Rimase immobile, come un predatore pronto a ghermire la sua vittima, e Hime per un momento si lasciò ingannare da quell’apparente calma, lasciandole dolcemente i polsi.

Quello fu il momento propizio: con uno scatto aggressivo Maki spinse via la cameriera, la quale, secondo il copione, doveva restare in piedi; ma forse era stata spinta un po’ troppo, e la giovane fece un discreto volo, cadendo a terra come un sacco di patate.

-STOP!-

-Oddio Hime! Scusami!-

-Ahi, che male.-

-Ce la fai a tornare in piedi?-

-Si, tranquilla. E non è stata la tua spinta, tranquilla.-

-Avanti, riproviamola. Motore, AZIONE!-

 

**

 

Sentì qualcosa scivolare dai suoi capelli e sbattere sullo scrittoio alla sua destra. I suoi lunghi capelli si sciolsero in lunghe ciocche e si posarono sul suo volto, stravolto dai sentimenti che l’avevano scossa.

I suoi occhi, per un lunghissimo istante, rimasero fermi nelle trame del tappeto sotto di lei, prima di alzarsi in direzione dello scrittoio, cercando dapprima sul mobile e poi nelle sue vicinanze, riconoscendo alla fine un piccolo barlume dorato: il suo fermaglio a farfalla.

E…non si era rotto.

-STOP! Che è successo?-

Provarono altre due volte, anche una terza senza ripresa, ma niente. Non si ruppe.

 

**

 

Un incisione.

Era stata fatta con un oggetto appuntito, ed erano dei caratteri della sua lingua natia, tanto che i suoi occhi, abituati oramai alla scrittura d’occidente, avevano fatto una leggera fatica a riconoscerli e tradurli. Ma quando comprese il messaggio che si trovava sulle ali del suo fermaglio, scoppiò a ridere davanti a tutti.

-STOP! Che succede?-

Sul fermaglio, effettivamente, c’era un’incisione in giapponese.

Ma quello che c’era scritto provocò la risata di tutti. Tranne che della regista.

“Scemo Chi Legge”

Non ci fu neanche bisogno di capire chi fosse stato a fare l’ennesimo scherzo deficiente.

E Shingo scomparve.

 

**

 

La guardò turbato, lasciandole lentamente la presa sul polso mentre la calma del volto di Maki non veniva scalfita dall’espressione turbata del giovane legale, ma anzi un sorriso addolcito decorò le sue labbra, parlandogli in inglese.

-…Io amo Mark. Amo la sua famiglia. E la voglio proteggere.-

-STOP! Buona!-

Maki sorrise a Ken, voltandosi in seguito verso Kojiro e avvicinandosi verso di lui, notando che questo aveva un’espressione vagamente imbarazzata in faccia.

-Beh? Che succede?-

-Sei stata molto brava. Mi hai quasi convinto che dicessi sul serio.-

-Ma io dicevo sul serio.-

Lui la guardò sorpreso. Lei gli sorrise affettuosa.

 

**

 

-Mary so che sei qui. È inutile che ti nascondi.-

La giovane si rannicchiò ancora di più, tenendo lo sguardo fisso sul pavimento davanti a lei, quasi a contare i granelli di polvere che lo coprivano, e che venivano catturati dalla sua gonna, oramai l’orlo era completamente annerito e pieno di sporco.

-…ucci ucci, sento odore di cristianucci!! Maryyy...-

Si sentì un leggero risolino da parte dei camera men, e anche la regista si passò una mano sulla faccia per non mettersi a ridere.

-Stop … che gabbia di matti.-

Tutti risero, Mary compresa mentre Thomas continuava a fare “l’orco”.

 

**

 

-Io ho quello che vuole, ma prima mi deve promettere…che non farà nulla di male ai miei fratelli o a Lady Connor.-

-Ma certo, hai la parola di un gentiluomo.-

-Inoltre…devi lasciare in pace Daniel Mellow.-

-Come vuoi, dopotutto sei mia nipote.-

-E devi restituire le fabbriche a Jeff!-

-…si, posso fare anche questo.-

-Inoltre … devi votarti alle forze del bene!-

-Ah, questo non posso farlo!!-

-Allora ti sconfiggerò nel nome della Luna!-

-Gwaaah, non ci riuscirai!-

-STOP! Allora, questo è un film vittoriano, non un episodio speciale di Sailor Moon, perciò vediamo di lavorare, va bene? Dopo giocate.-

 

**

 

-Mettila giù.-

-No, non può essere.-

-Ti ho detto di lasciarla.-

-…Mark…-

-Tu non puoi essere qui. Non puoi ti ho ucciso! Ti ho visto morto!-

Mark fece un altro passo avanti, e Thomas sembrò raggomitolarsi su se stesso mentre Mary sentiva la presa dell’uomo farsi più debole.

-Thomas. Lascia Mary.-

-Tu sei morto.-

-A quanto pare no.-

Thomas, a quella risposta, lasciò la presa su Mary, e la giovane cadde a terra distrutta, con le lacrime che scendevano calde dagl’occhi.

-STOP! Buona!-

-THOMAS!-

A quel punto Thomas scappò via, spaventato da Kojiro che, di sicuro, gli sarebbe saltato addosso.

 

**

 

Thomas, intanto, stava storcendo la testa come un tacchino mentre puntava deciso la pistola contro i due fratelli.

-Bene, due in un colpo, gli altri due li sistemerò dopo.-

-No Mark!-

-MARY!-

*Click*

Tutti guardarono sbalorditi: dalla canna della pistola era uscita un’asticella con una bandierina con sopra la parola “Bang”.

-… stop.-

La regista, con apparente calma, si alzò in piedi e uscì dalla sala registrazioni sotto lo sguardo terrorizzato dei presenti; c’era chi, addirittura, le fece spazio, creando così un corridoio che la portò fuori, mentre Kojiro, sua sorella e Maki si avvicinarono tra di loro, molto preoccupati.

 

**

 

-M…Mark…-

Quasi non si sentì la sua voce, ma Lenders si voltò immediatamente verso di lei, scrollandosi di dosso i due uomini e portandosi verso la ferita, guardandola dritta negl’occhi e vedendo la sua solita calma distendere la sua furia e frenarlo più dell’azione fisica dei due uomini dietro di lui.

-…Maki non lasciarmi.-

-…wa…watasanai…Mark…onto ni watasanai doko ku ikasanai.

Ki…Kimi wo aishiteru Mark…- (Non ti lascerò andare da nessuna parte lontano da me. Ti amo Mark.)

-STOP! Perfetta!-

Maki, quando si alzò in piedi, vide Kojiro guardare da un’altra parte, imbarazzato.

-Beh?-

-… anche adesso … dicevi sul serio?-

 

**

 

Per la scena finale, quella tra Kojiro e Maki, su richiesta dell’attore ci furono solo camera men, regista e pochi eletti, mentre tutti gli altri dovettero restare fuori.

-Ah! Fa il divo!-

-In realtà sarà imbarazzato da morire, fortunatamente l’abbronzatura gli nasconde il rossore, se no sai che spettacolo?-

-Beh, per forza, se tu eri lì a guardarlo di sicuro, alle pause, non avresti perso tempo a punzecchiarlo!-

Genzo e Isabel si scambiarono un’occhiata divertita mentre, all’improvviso, Sanae usciva fuori, segno che erano finite le riprese.

-Allora? Com’è andata?-

-Beh … lo vedrete in pellicola.-

-Sanae!! Sei cattiva!-

-Lo so.-

 

**

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Capitolo XXVI ***


Capitolo XXVI

 

Avere due bestie sacre come Helen ed Anne insieme generò una folla incredibile, tanto che il problema del “chiacchiericcio da matrimonio” si risolse praticamente da solo.

Quando le due si erano incontrate si erano scambiate un abbraccio molto affettuoso: come nel film, così nella vita reale erano molto legate.

E così come nelle riprese, anche nella vita reale erano molto brave ad imitare gli altri. Specie Kozo Kira.

Nel rifarlo Anne era maestra, e scatenava le risate di tutti, soprattutto di Kojiro.

Anche perché, in fondo, Anne, era quella che conosceva meglio di tutti Kira.

Ma questo è un segreto.

 

**

 

La regista era visibilmente felice durante quelle riprese, tanto che Sanae, sua assistente, le chiese il perché.

-Cito Gaber.

“Quando in un salotto non c’è neanche una donna è come recitare in un teatro vuoto. Se invece non ci sono uomini, tra le donne si crea una complice atmosfera di pace. Appena arriva un uomo è la guerra.”

Guardati intorno: Shingo è stato allontanato, fortunatamente. Non ci sono uomini in scena, e i camera men sono tutti ben concentrati sul loro lavoro.

E qualcosa ti sembra che vada storto?-
La donna, a quel punto, capì il suo punto di vista.

 

**

 

-STOP! Ok!-

Alla fine della scena del matrimonio tutti andarono a prendersi un caffè. Tutti tranne Genzo, che si guardò la fede finta che portava al dito.

Isabel, sorpresa della sua assenza, andò a prenderlo.

-Genzo, che succede?-

-Eh? No, niente.-

-Bugiardo. Con me non puoi mentire, lo sai.-

-E che pensavo …-

Lei lo guardò interessata.

-Che magari, queste, potevano essere delle prove per noi, che ne pensi?-

Secondo voi?

Quella sera, anche perché stavano terminando le riprese, Genzo ordinò spumante per tutta la gigantesca troupe.

E la regista.

-D’ora in poi potete chiamarmi Dottor Stranamore! Santa pace …-

 

**

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Epilogo ***


Epilogo

 

All’ultimo “Stop” tutte le donne della troupe scoppiarono a piangere, abbracciandosi a vicenda; persino Sanae, Isabel e Maki, che non erano tipe da lacrime facile, si abbracciarono commosse.

-Teppei, non ti ci mettere anche tu!-

-Scusa Hajime, ma sono giù anch’io.-

Il ragazzo accarezzò affettuosamente i capelli del sarto, prima che questo abbracciasse tutte le sue amiche.

-Teniamoci sempre in contatto!-

-Si, assolutamente!-

-Avete la mia e-mail?-

-Che  succede? Che è questa valle di lacrime?!-

La regista arrivò in mezzo alla folla, con la sua voce squillante.

-Stasera festa grande! E che ognuno porti qualcosa per il falò porta fortuna!-

 

**

 

Il falò porta fortuna era, effettivamente, un grosso falò dove veniva bruciato di tutto (alla faccia del rispetto dell’ambiente) per scaramanzia.

E la prima fu Yayoi, incredibilmente.

E in mano aveva una cosa sola: il vestito maledetto.

Aveva ottenuto sia dalla regista che da Hajime il permesso, perciò quando tutti lo videro ci fu una grande ovazione.

-FORZA YAYOI!!-

-DAI BRUCIALO!-

La soddisfazione che la donna provò quando lo lanciò in mezzo alle fiamme era comparabile con le urla e i fischi di ammirazione di tutti.

-Che questo vestito sciagurato possa far vincere l’oscar a Teppei per i migliori costumi!-

 

**

 

Mano a mano, tutti i partecipanti della troupe fecero la loro offerta al “falò porta fortuna”, e ce ne furono tanti, persino Yuzo e Mamoru (ma questa è un’altra storia).

L’ultima ad avvicinarsi fu la resta.

-A dire la verità volevo bruciare Shingo, ma mi sembrava d’inquinare troppo e di provocare un’ulteriore buco dell’ozono.-

-Ti voglio bene anch’io.-

E tutti a ridere.

-Io, fisicamente non ho niente da bruciare. Ma nel falò voglio metterci dentro tutte le ore spese insieme. Perché possano portare fortuna a tutti voi, giovani e vecchi talenti.

Vi ringrazio profondamente del lavoro svolto.-

Piansero tutti quanti.

 

**

 

E dopo il pianto Shingo si alzò in piedi.

-Un applauso alla regista, il genio!-

Gli applausi durarono ben cinque lunghi minuti; poi, nel delirio, tutti i ragazzi afferrarono la regista e cominciarono a lanciarla in aria mentre le ragazze cantavano “perché è una brava ragazza!”.

Alla notte degli oscar.

-E il premio per i migliori costumi …-

-Miglior regista …-

-Migliore colonna sonora …-

-Miglior film …-

-Va a … Love’s Labour Lost!-

-Va a … W!-

-Va a … Love’s Labour Lost!-

-Va a … Love’s Labour Lost!-

Davvero niente male, non vi sembra anche a voi?

 

**

 

E anche quest’avventura è finita!! Io ringrazio vivamente tutti coloro che hanno letto questa mia follia, e un particolare e caloroso ringraziamento a Melanto e ad Azure!

Alla prossima!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=558722