Il colore dell'amore è il grigio

di Payton_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Grigio nel grigio ***
Capitolo 2: *** Solo il nero ***
Capitolo 3: *** Le sfumature del nero ***
Capitolo 4: *** Grigio, ma un grigio colorato, diverso ***



Capitolo 1
*** Grigio nel grigio ***


 

Alla mia vogue/Moony/GocciolaH dedico questo mio ultimo esperimento, che lei ha letto in anteprima.

Grazie di tutto. ♥

 

Grigio nel grigio

Aveva sempre cercato di vedere i colori del mondo. Nonostante la sua condizione, aveva sempre tentato di osservare le cose belle della vita. Era fondamentale, per lui, trovare gioia nel giallo intenso del sole o nell’azzurro del cielo, così diversi dal pallore della luna e dal nero della notte.

I colori rendevano il mondo più bello, anche per un licantropo.

Ora trovava quasi comico che l’unico colore che riuscisse a renderlo davvero felice fosse il grigio.

Aveva osservato i colori, Remus Lupin, e tra tutte le sfumature del mondo, lui aveva scelto quella grigia. Grigia come gli occhi di Sirius.

Per lui era quello il colore dell’amore, della felicità, non c’era nient’altro d’altrettanto bello o lucente.

Non il sole, che per lui brillava meno del sorriso di Sirius, così dolce e strafottente allo stesso tempo; non il cielo azzurro, che non reggeva più il confronto con quel grigio che sembrava essere più profondo ed infinito.

Era solo in quel colore che Remus vedeva le sfumature di quella felicità che, per quelli come lui, cercava sempre di nascondersi.

Lui sapeva d’essere fatto di quello stesso colore, sapeva d’essere una persona grigio scuro, di quelle che non restano impresse nella mente per la loro vivacità. Era diverso dal grigio di Sirius, che comunque brillava con tutti i colori possibili, come fosse una beffa al suo nero cognome.

Erano di due grigi diversi, uno cupo e l’altro brillante, ma riuscivano a fondersi insieme in modo perfetto, in una sfumatura perfetta.

Grigio nel grigio si amavano, ed era solo questa la cosa importante. Non la condizione di Remus, non la famiglia di Sirius: loro, e nient’altro.

E finché il grigio, la mediazione per eccellenza, fu presente nelle loro vite, furono felici. Quel colore era davvero l’emblema del loro amore, che non era bianco e perfetto, ma non era nemmeno nero e infetto. Era un amore come tutti gli altri, fatto di sfumature cupe e brillanti, che era in grado di unirli e fargli dimenticare ogni cosa negativa.

Era grigio chiaro come gli occhi di Sirius, che contenevano la luce di chi è fiero d’essere una sfumatura in una famiglia nera come la notte.

Era grigio scuro come il pelo di Remus, che rappresentava quanto di più cupo ci fosse nella sua vita. Rappresentava quei momenti che Sirius era comunque riuscito a rendere splendidi, indimenticabili.

E finché il mondo fu grigio, loro si amarono. Loro vissero. E continuarono ad essere felici fino a quando non uccisero i loro sentimenti.

Fu allora che il mondo perse tutti i suoi colori, e perse quel grigio che sapeva d’amore.

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Capitolo 2
*** Solo il nero ***


 

 

Solo il nero

 

Correva come se non lo facesse da anni, Remus Lupin, correva a perdifiato per cercare di non pensare. Correva, eppure anche i suoi pensieri animaleschi lo tradivano. Il lupo grigio cercava il cane nero che l’aveva accompagnato nelle notti di luna piena per anni. Lo cercava come si cerca un compagno di percorso, e non capiva perché l’umano in lui scalpitasse così tanto quando si chiedeva dove fossero il cervo, il topo ed il cane.

L’uomo sapeva la risposta, ma non voleva dirla al lupo, perché l’incoscienza dell’animale era la sua unica speranza di non impazzire.

Il grigio non c’era più, rinchiuso dietro a delle sbarre nere, tra creature ed anime nere come la sua.

Il cane aveva mentito, aveva distrutto ogni cosa macchiandosi e macchiando il loro amore con il colore del suo cognome, del suo pelo.

I sospetti malati di Remus avevano avuto riscontro, lacerando il suo cuore di stoffa già rattoppato.

L’amore che c’era stato aveva perso ogni sfumatura, ogni bellezza, diventando come una malattia infetta per Remus, una malattia che nasceva direttamente dal suo cuore, che scorreva con il suo sangue nelle sue vene.

Un amore macchiato con l’omicidio degli affetti più cari per Remus e Sirius. E faceva male da impazzire quel nero che macchiava la sua anima, che lo stritolava e portava i suoi pensieri nei tumultuosi mari del nord, come se potesse davvero recarsi lì e chiedere un misero < Perché? >.

Black, la risposta era semplice per tutti, ma non per Remus. Lui non aveva mai visto in Sirius malvagità, e la sua mente non riusciva a spiegarsi il motivo di condannare a morte James e Lily e uccidere Peter. Il suo cuore non se lo chiedeva nemmeno, ma si limitava a sanguinare, mentre il nero che c’era attorno a lui cercava di stritolarlo e soffocarlo.

Aveva sospettato, Remus, ma non aveva mai realmente creduto che fosse davvero possibile.

Lui aveva amato il grigio, ma quel colore brillante e pieno di sfumature non c’era più. Non era rimasto più nulla del loro amore così semplice e grande, era sepolto con le persone che insieme avevano amato. Ora, c’era solo quel nero capace il inghiottire ogni cosa.

 

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Capitolo 3
*** Le sfumature del nero ***


Le sfumature del nero

Erano lì, a pochi passi da lui. Erano lì, pieni di quella verità che ora iniziava a capire. Erano lì, anche se erano diversi. Erano lì, ed era l’unica cosa importante. Erano lì, gli occhi grigi che non aveva mai smesso di amare.

Sirius Black non era mai stato così cupo in tutta la sua vita, Azkaban lo aveva logorato, consumato, eppure Remus riusciva a vedere delle sfumature di grigio nello scialbo nero che lo caratterizzava. Lo vedeva brillare, nonostante fosse cosciente che l’uomo di fronte a lui non fosse più il ragazzo di dodici anni prima.

L’aveva odiato, disprezzato, compatito, ed aveva sempre sbagliato. Sirius era innocente, era la vittima di uno squallido topo che aveva condannato tutti per avere salva la pelle.

Era innocente, e non c’era parola più melodiosa per le orecchie di Remus. Quel giorno, però, Remus aveva avuto paura che i suoi desideri si fossero realizzati in quei dodici anni. Molte volte aveva sperato che i Dissennatori strappassero il loro amore dal cuore di Sirius.

Voleva che dimenticasse, voleva che quel cuore nero non provasse amore per lui, si sentiva sporco, infetto, più di quanto già non fosse essendo un mannaro. Ora voleva essere sporco, voleva che il nero colorato di Sirius lo abbracciasse ancora, lo macchiasse. Voleva vedere ancora il grigio dei suoi occhi brillare intensamente come un tempo. Voleva Sirius come non l’aveva mai desiderato, e quando con un flebile sussurro lui gli aveva detto < Non mi hanno portato via i nostri ricordi felici >, Remus era tornato di quel grigio scuro che non pensava più di poter essere. Era tornato innamorato.

Non c’erano più i reciproci pregiudizi che li avevano uccisi dentro, non c’erano più i sospetti logoranti che li avevano divisi. Non era più come prima perché loro non erano più quelli di un tempo, ma Remus aveva capito che l’amore non muore mai, ma si nasconde in attesa d’essere ritrovato. Come se fosse un bambino che gioca a nascondino con dei grandi che non vedono la bellezza della realtà delle cose.

E Remus era stato cieco, aveva osservato il nero senza coglierne le sfumature più preziose, ed aveva pagato per questo. Era diventato scuro, erano diventati scuri, ma adesso riuscivano a vedere delle sfumature nel nero che aveva accecato i loro cuori.

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Capitolo 4
*** Grigio, ma un grigio colorato, diverso ***


Grigio, ma un grigio colorato, diverso

 

Era caldo il sole, ma non scaldava il suo cuore. Era bello il cielo, ma non abbastanza per attirare la sua attenzione. I colori erano sempre gli stessi, ma non avevano più quella sfumatura grigia che Remus amava.

Quando finalmente aveva ritrovato il grigio, era scappato. In un mare di colori, l’unica cosa che riusciva a vedere erano quegli occhi grigi ancora una volta pieni d’amore per lui. Perché gli occhi di Ninfadora lo amavano come avevano fatto, un tempo, quelli di Sirius. Erano uguali, tratto indelebile di chi ha sangue Black nelle vene, e come ironia del caso, proprio loro che non volevano quel sangue, che l’avevano rinnegato, avevano ereditato gli occhi di quella casata maledetta.

Maledetta per Remus, che aveva visto la sua vita sconvolta sempre a causa dei Black.

Un Black l’aveva reso un lupo mannaro, un Black gli aveva insegnato l’amore, un Black aveva ucciso quello che per lui era l’amore ed ora, un Black cercava di donargli ancora quell’amore che era sparito dietro ad un bastardo velo nero.

Di tutti i colori di Ninfadora, Remus vedeva solo i suoi occhi grigi capaci di creare nella sua mente l’illusione che Sirius stesse cercando di amarlo ancora attraverso di lei. Era di nuovo grigio, Remus, ma era un grigio diverso, un grigio scaldato da un brillante rosa. Conosciamo la verità non soltanto con la ragione, ma anche con il cuore, e sia la mente che il cuore di Remus sapevano che l'amore per Ninfadora non poteva essere grande come quello per Sirius. Remus la amava, la desiderava, voleva ancora che il grigio entrasse nella sua vita. Il grigio di Sirius, che ora si fondeva con quello di Ninfadora. Era quasi un’illusione sentire l'amore scaldargli il cuore, ma era comunque in grado di far brillare ancora Remus.

Per quanto amasse Ninfadora, di tutti i suoi colori il grigio era quello che Remus amava di più. Era di nuovo grigio, innamorato, anche se in quel grigio mancava qualcosa. Mancava qualcuno.

 

*

 

 

 

 

 

 

Note: Grayback è un lontano discendente dei Black, ecco spiegata la frase 'Un Black l’aveva reso un lupo mannaro'. Ho immaginato che Tonks avesse gli stessi occhi di Sirius; non è specificato, e quindi mi sono presa la libertà di inventare.

 

La raccolta è finita, e quindi ringrazio tutti quelli che hanno letto e leggeranno, e magari commenteranno.

Un bacio,

Pay

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