"Resti lì, seduto di fianco al tuo vecchio amico, deciso a mantenere la promessa che gli hai fatto quando eravate solo dei ragazzini. Non lo abbandonerai mai nelle notti di luna piena, starai al suo fianco anche se non potrà mai saperlo."
Storia in attesa di giudizio al contest "Ramoso: un personaggio maltrattato" di avalonne

"Osservi le tue mani, dama fantasma, ma non c’è traccia del sangue del Barone su di esse, ciò che vedi è solo il grigio. Non ti senti colpevole.
Hai perso i colori della vita ed ora sei una dama grigia, un’anima errante che non troverà mai pace. L’eternità e la pena saranno i tuoi mariti devoti. Tornerai a casa, a Hogwarts, e non l’abbandonerai mai più: sarà la tua condanna eterna."
Prima classificata al contest "Perché ci piacciono le sfide - Flash contest di Alyssia Black

"Il rumore del dolore è ovunque, Lee.
È un ticchettio che martella le orecchie fino a farle sanguinare;
un veleno che entra nella tua mente insieme agli altri suoni."
[Drabble in attesa di giudizio al contest "Crying with the drabbles" indetto da Alyssia Black]

Di vermicelli e farfalle, ovverosia uno dei cento motivi per cui James Sirius Potter è il più migliorissimo fratello del mondo.
Piccola flash sul maggiore dei figli di Harry Potter e sul suo modo strettamente personale di vedere le cose.

Magnus iniziava a sentirsi stanco d’essere innamorato di Alec. Ottocento anni di dignitosi trascorsi per finire a rincorrere un Nephilim che non voleva nemmeno ammettere che c’era qualcosa tra di loro.
Il problema era che Alec era troppo… Alec per lasciarlo perdere. Era un Nephilim, certo, ma era privo dell’aria di superiorità che avevano certi Cacciatori. Senza le rune disegnate addosso, avrebbe potuto essere chiunque. Si sarebbe sentito libero d’essere chiunque. Anche la persona giusta per stare accanto a Magnus, forse. Ma quelle rune c’erano, ben visibili, e quel sangue d’Angelo scorreva nel sue vene, sotto quella pelle che per Magnus odorava tanto di bisogno.

È stato lento e doloroso. È stato un contorcersi di viscere crescente ogni volta che lo vedevi. È stato guardare Vic e volerla abbracciare perché le vuoi bene e guardare James e volerlo baciare perché lo desideri. L’opposto di ciò che avrebbe dovuto essere.
Harry ti ucciderà, non hai torto. Per non parlare di tua nonna. E per non parlare del retrogrado Mondo Magico, che non ha ancora perdonato a Silente le rivelazioni sul suo passato avvenute dopo la sua morte. Ventisei anni fa, per l’appunto.

Jeff sobbalzò, lasciando andare tutto ciò che aveva in mano, che ricadde nel lavandino.
«Ciao» salutò, voltandosi e sorridendo. Nick non poteva più arrabbiarsi. Non davvero. Quando Jeff sorrideva, l’unica cosa che poteva fare era baciarlo. Quindi gli andò incontro, appunto, baciandogli la punta del naso, sporca di farina. Una fatica, dato che era così maledettamente alto.
Alla mia schwester. ♥

Oliver Baston & Marcus Flint ♥
"Marcus Flint era un Troll.
Lo sapevano i suoi genitori, depositata anni prima ogni speranza; lo sapevano i suoi amici, che s’erano adattati al suo modo di fare istintivo; lo sapeva perfino Oliver, il suo ragazzo.
Marcus stesso era cosciente di non essere un genio, ma non era mai stato un problema.
Almeno prima di Oliver."

«Se mi baciate ora, Godirc, non lascerò che sia una volta sola. Se mi baciate, voglio che sia la prima di mille e mille volte. Se mi baciate ora, non vi concederò di avere ripensamenti. Esigo un bacio per ogni minuto in cui vi ho aspettato.»
Godric e Salazar ♥

Invece di rinunciare Teddy si ficcò una mano in tasca, estraendo un piccolo orsetto gommoso alla fragola. James non adorava nulla come quelle caramelle Babbane, erano state la sua unica gioia in anni di obbligate visite ai cugini Dursley. «Non mi comprerai così facilmente. Non ho più otto anni» fu la sdegnata risposta che fece sogghignare Teddy, pronto ad estrarre altri orsetti dalla tasca dei jeans. «Tanto sono già miei, li hai presi dal mio vaso» precisò James, incrociando le braccia come volevano da copione quei maledetti geni Weasley. Teddy inarcò un sopracciglio con aria supponente: «Potrei sempre mangiali io» lo sfidò, chiudendo il palmo e ritraendo la mano per evitare che James li rubasse. «Non lo faresti mai» James Sirius/Teddy suddivisa in tre parti.

Ron non ricordava d’essersi mai chiesto quale fosse il rumore di decine di mascelle che cadevano al suolo, ma ora lo sapeva. Tick, tock, crack. Ce n’era per tutti i gusti, la differenza fondamentale stava nel terreno di caduta più nella mascella in sé.
La prima a ridestarsi dallo shock fu Lavanda: «Parkinson, lascia stare il mio ragazzo!» ringhiò, avendo male interpretando le intenzioni della Serpeverde, che sbuffò ancora, sempre più spazientita.

"Vorresti ucciderlo in tutte le lingue del mondo, cento e cento volte ancora. Donargli una tomba in ogni Stato, per celebrare la sua grandezza, ed un pezzo del suo corpo in ognuna, per celebrare la tua vendetta."

Da un'idea dell'ingegnosa remvsg, una raccolta di articoli del giornale 'Il Cavillo'. L'idea è nata un po' per caso, ma speriamo che vi piaccia. Siete tutti invitati a scrivere un articolo e pubblicarlo!

Tre minuti per respirare insieme. Per sentirmi ancora parte di noi.
Solo tre minuti ed il cuore sarebbe più leggero.
Uno per ogni anno che siete lontano da me.
Godric e Salazar. Ancora. ♥

Vorresti bloccare l’ondeggiare del suo mantello con un abbraccio capace di fargli capire ogni tuo sentimento, ma non puoi. Lasci che si allontani, come è giusto che sia. Lontano da te; da voi. Se fossi coraggioso quanto lui, allungheresti quel braccio e lo attireresti contro il tuo petto. Sussurreresti il tuo amore al suo collo e poi lo faresti voltare per chiedergli un bacio. Anche uno soltanto.