L'amore della mia vita di Legar (/viewuser.php?uid=95662)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ritorno a Hogwarts ***
Capitolo 2: *** L'Inquisitore Supremo ***
Capitolo 3: *** Curiosità ***
Capitolo 4: *** Fiducia ***
Capitolo 5: *** In camera ***
Capitolo 6: *** Serata per due ***
Capitolo 7: *** Rapporti ***
Capitolo 8: *** Rilascio ***
Capitolo 9: *** Spiegazioni ***
Capitolo 10: *** Passato ***
Capitolo 11: *** Famiglia ***
Capitolo 12: *** Coscienza ***
Capitolo 13: *** Sentimento ***
Capitolo 14: *** Epilogo - Tradizioni ***
Capitolo 1 *** Ritorno a Hogwarts ***
Ritorno a Hogwarts
Capitolo
1 - Ritorno a Hogwarts
Quando
il Ministro della Magia mi diede l’incarico di Inquisitore Supremo della Scuola
di Magia e Stregoneria di Hogwarts, mai avrei pensato che la mia vita sarebbe
cambiata così.
In
un primo momento l’idea non mi dispiacque: ero entusiasta del fatto che il
Ministro mi avesse affidato un incarico di così grande importanza, ma, come era
mio solito, mi feci attaccare da inutili preoccupazioni, ricordando il mio
quinto anno ad Hogwarts e Dolores Humbridge, quella faccia da rospo che aveva
il mio nuovo incarico.
In
confronto a lei, però, non avrei tolto alla professoressa McGranitt il posto di
Preside di Hogwarts. Dopo la morte di Silente lei era diventata preside e
svolgeva il suo ruolo alla perfezione, pur continuando ad insegnare
Trasfigurazione. Ero felice di rivederla.
Troppo
tempo era passato dalla battaglia di Hogwarts ed in quel tempo tante cose erano
cambiate: io ero cambiata. Non ero più la ragazzina responsabile e orgogliosa
di cui si era innamorato Ron. Io e lui siamo stati insieme un anno, ma ci siamo
lasciati, dopo averne parlato ed essere arrivati alla conclusione che
un’amicizia forte come quella che unisce me, Ron ed Harry non può diventare
vero amore, ma solo una pallida imitazione di questo sentimento che ancora mi
deve sconvolgere la vita.
Non
sono mai stata innamorata sul serio: credevo di esserlo di Ron, ma la mia era
solo ossessione. Dopo di lui ci sono stati altri ragazzi, non avevo intenzione
di rimanere sola in attesa di quello giusto, ma nessuno mi aveva mai fatto
battere il cuore all’impazzata, sentire le farfalle nello stomaco vedendolo,
solo con un bacio farmi salire sulle nuvole e poi ancora più su, dove tutto
perde importanza e non esiste nient’altro che l’unione di due anime in un solo
corpo: il paradiso dell’amore, questo luogo per me ancora sconosciuto.
Harry
era diventato un Auror e aveva sposato la sua Ginny: diceva di non voler
perdere neanche un secondo con lei, dopo il tempo in cui non erano stati
insieme per la ricerca degli Horcrux. Ora che Voldemort era stato sconfitto
niente impediva ai due di amarsi.
Ron
era entrato a far parte dei Cannoni di Chudley, nel ruolo di portiere e se la
cavava alla grande. I nostri rapporti si erano, però, un po’ allentati, perché
lui aveva sempre tanti allenamenti e preferiva dedicare la maggior parte del
suo tempo alla sua nuova ragazza Cynthia.
Non gliene facevo una colpa, perché avevo capito che quella ragazza la amava
veramente, quando parlava di lei i suoi occhi brillavano, come con me non era
mai successo. Ero felice per lui.
Ma
arriva un momento della tua vita in cui ti accorgi che gli altri intorno a te
cominciano a prendere la loro strada e tu sei ancora indietro ad aspettare che
il treno che porta alla vera felicità arrivi in fretta. A volte fa davvero male
guardare gli altri felici, e nonostante la contentezza per loro, la parte più
egocentrica di te salta fuori e urla per la gelosia.
La
gelosia di non stare ai loro tempi, la gelosia di non avere, come loro, trovato
l’amore della tua vita. Mi dispiaceva il fatto di non aver mai provato la
sensazione delle farfalle nello stomaco, come ormai succedeva ai miei amici
Harry, Ron, Ginny… Persino Luna, nel suo essere stramba, aveva trovato la sua
anima gemella. Se possibile, un tipo più strano di lei.
E’
in questi momenti che capisci che il tempo scorre in modo diverso per ogni
individuo. Se a Ron ed Harry era capitato prima, a me sarebbe successo dopo.
E’ la vita.
Harry
e Ron e le loro famiglie adesso vivono vicini. Devo dire che i miei rapporti
con loro non sono più come una volta, ma sta di fatto che prima ci vedevamo
tutti i giorni ad Hogwarts ed ora il lavoro ci sommerge.
Penso
di essere la più impegnata, ora come ora. Il Ministero della Magia ha da sempre
avuto molte pretese dalla mia persona ed io, come mio solito, ho sempre dato il
meglio di me. Mi fa piacere che, anche con il passare degli anni, io non abbia
perso la mia responsabilità e serietà che mi ha sempre resa una studentessa
modello.
Dopo la Battaglia di Hogwarts sono persino ritornata a scuola per svolgere il
mio settimo anno di istruzione magica. Mi sentivo un po’ a disagio all’inizio,
ero l’alunna più vecchia dell’istituto, ma tutti mi trattavano come se fossi…
un gradino più in alto, forse perché avevo partecipato alla battaglia e avevo
combattuto al fianco del Bambino Sopravvissuto.
Con
molta sorpresa scoprii che non ero affatto l’unica ad essere tornata ad
Hogwarts. Insieme con me, aveva deciso di continuare i suoi studi niente poco
di meno che Draco Malfoy.
Devo
dire che anche lui era cambiato, benché non avesse perso il solito essere un
po’ sbruffone. Fortunatamente aveva eliminato il suo vizio di chiamarmi
Mezzosangue, e quelle poche volte che mi parlava mi chiamava con un civilissimo
– Granger-.
Tuttavia i nostri rapporti erano tutt’altro che amichevoli e ci siamo limitati
per tutto l’anno ad ignorarci completamente, nonostante i professori ci
incitassero a comunicare di più in quanto studenti più anziani dell’istituto.
Certo,
come no. Per me rimaneva sempre il furetto traditore e pure codardo.
Ma allora ero ancora una ragazzina di diciannove anni, e adesso che invece ne
ho venticinque comincio a pensare un po’ più seriamente. Non che la serietà mi
sia mai mancata, ma con l’età non si finisce mai di imparare.
Come
dicevo, il Ministero mi impegnava quasi tutto il giorno, o forse ero io che
esageravo con gli straordinari. Lavorare mi fa bene, mi svuota la mente dai
miei pensieri. Nell’ultimo periodo sembrano aumentati notevolmente, forse
perché, come allora, non ho perso la mia aspirazione a rendere liberi gli elfi
domestici. Il C.R.E.P.A. esiste ancora, anche se la stragrande maggioranza della
comunità magica lo ignora.
Ma ormai avranno tutti capito che Hermione Granger non molla.
Al Ministero della Magia ho prima avuto un incarico nel Dipartimento della
Regolazione e Controllo delle Creature Magiche, con grande orgoglio da parte di
Hagrid che ogni settimana mi mandava lettere via gufo per sapere qualche
novità. È così carino quando parla delle Creature Magiche, anche se io, Harry e
Ron non l’abbiamo mai compreso veramente, lui e la sua fissazione.
In
un secondo momento sono stata spostata, con mio grande sollievo, al
Dipartimento della Regolazione della Legge Magica in cui ho lavorato ancora più
freneticamente.
Fin quando un giorno il Ministro Kingsley non mi assegnò l’incarico
d’Inquisitore Supremo di Hogwarts. “Chi meglio di te può farlo, Hermione” mi
aveva detto “I tuoi voti a scuola erano ottimi, non lo dimentico”.
E
tanti saluti al lavoro strappatempo.
Per
me è come una vacanza, perché stare ad Hogwarts non è mai stato un peso per me,
tranne sotto esame, ma adesso che li ho passati da tempo mi sembravano così
sciocchi. Eppure ricordo benissimo la tremarella durante i G.U.F.O. e i
M.A.G.O.
Sono curiosa di sapere come vanno le cose lì. Da quanto ricordo la McGranitt
era una preside ottima. Durante il mio settimo anno il posto di Difesa Contro
le Arti Oscure era stato preso da una professoressa giovane che ne sapeva meno
di me. A volte davo persino ripetizioni a chi me lo chiedeva.
Così
adesso sono nel solitario Espresso per Hogwarts, a scuola già iniziata da un
mesetto. Siamo a fine ottobre e la temperatura è già scesa. Ricordo ancora il
freddo che faceva nei sotterranei di Piton.
Chissà se è cambiato qualcosa.
Ta-dàn!! Sono ritornata a pubblicare su EFP per la mia prima Dramione a capitoli..
E' d'obbligo ringraziare _Kia per
il suo contributo nella stesura dei primissimi capitoli. Anche se
l'esperimento Dramione lo porterò avanti io, come vedi non mi
dimentico di te e DEVI farmi sapere cosa ne pensi!!
In questo primo capitolo, che è un po' un'introduzione, vediamo
solo Hermione che parla della sua vita e di quella dei suoi amici dopo
la guerra. In quelli successivi vedremo sia Hermione sia Draco che si
alterneranno nel racconto.
Ricordo che questa fanfic terrà conto di tutti gli avvenimenti dei sette libri, escluso l'epilogo.
Ho già scritto i primi capitoli della
storia.. aggiornerò una volta a settimana con
regolarità (almeno spero: non so cosa aspettarmi visto che per
me è la prima volta che scrivo una fanfic a capitoli!!).
Fatemi sapere cosa ne pensate, se vale la pena continuarla. Aspetto le vostre recensioni!
Baci <3
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** L'Inquisitore Supremo ***
Capitolo 2 - L'Inquisitore Supremo
Capitolo
2 – L’Inquisitore Supremo
Spiegare
il Distillato della Morte Vivente agli alunni del settimo anno non è certamente
uno dei miei passatempi preferiti, soprattutto se le ragazze ti guardano non
come un professore, ma come un modello da spogliare con gli occhi. Ma d’altra
parte è il mio lavoro.
Se
avessi saputo che sarei finito a insegnare Pozioni alla Scuola di Magia e
Stregoneria di Hogwarts, forse avrei aiutato il caro Zio Voldy a conquistare il
mondo magico, ma questo pensiero va contro ciò che ho fatto per farmi perdonare
delle mie azioni da Mangiamorte. Mi ero dato abbastanza da fare dopo che San
Potter aveva sconfitto definitivamente l’Oscuro Signore, ma chissà perché
continuo a chiamarlo così… forse è un segno irremovibile, proprio come il
Marchio Nero che ancora spicca sul mio avambraccio sinistro.
Non
dovrei chiamarlo più così. Mi sembra ancora di sentire la Granger: “La paura di
un nome non fa che aumentare la paura della cosa stessa.” La Granger… chissà
che fine avrà fatto.
Quando
ho aiutato l’Ordine della Fenice a scovare gli ultimi Mangiamorte che ancora
cercavano di scampare la cattura, so di averla piacevolmente sorpresa, come
anche San Potter e Lenticchia. I nostri rapporti erano decisamente migliorati:
riuscivamo a parlare civilmente e a non azzannarci o ricoprirci di insulti,
anche se non resistevo a chiamare Potter Sfregiato e Weasley Lenticchia.
Avevo
perso il vizio di chiamare Mezzosangue la Granger, forse perché mi ero convinto
che la storia del sangue sporco fosse solo una cazzata priva di fondamento.
Dopotutto anche il Signore Oscuro era un mezzosangue: che folli che erano tutti
i suoi seguaci, che prendevano ordini da un mago che non aveva una goccia di
sangue diversa dai Nati Babbani che tanto dicevano di disprezzare. Io ero stato
costretto dal volere di mio padre a ricevere il Marchio a soli 17 anni.
Anch’io, essendo sotto il comando dell’Oscuro Signore, avevo accettato
quell’assurda idea. Più per paura che per vera convinzione, ora che ci penso.
“Professore,
perché la mia pozione è gialla?”. Una mia alunna mi risvegliò dai miei
pensieri, guardando con orrore quello che doveva essere un Distillato della
Morte Vivente. Mi avvicinai al calderone e le spiegai in cosa aveva sbagliato:
in fondo anche le giornate più noiose devono finire…
***
Quando bussai alla porta dell’ufficio, la voce della professoressa McGranitt
arrivò alle mie orecchie chiara e forte, come sempre. Mi invitò ad entrare ed
io aprii la porta.
Non era cambiato niente dall’ultima volta che ero entrata lì con Harry per
parlare con il ritratto di Silente: nello studio circolare i quadri degli
ex-presidi di Hogwarts appesi alle pareti mi fissavano con curiosità, e notai
che anche il ritratto di Severus Piton (aggiunto sotto esplicita richiesta di
Harry dopo aver raccontato a tutti la sua vera strabiliante storia) faceva
compagnia a Silente, che mi guardava con un sorriso.
“Salve signorina Granger”, la voce della Preside mi riportò alla realtà.
“Buongiorno professoressa McGranitt” risposi al saluto. Non potei trattenere un
sorriso per lei, in fondo era stata la mia professoressa di Trasfigurazione per
sette lunghi anni. Lei mi ricambiò il sorriso cortesemente.
“Come è andato il viaggio?”
“Benissimo, come sempre”
“Bene, vogliamo parlare del suo incarico?”
Sorrisi ancora una volta. Non aveva perso le sue abitudini frettolose, lei non
si perdeva mai in chiacchiere inutili. E nemmeno io.
“Certo” risposi subito.
“In quanto Inquisitore Supremo di Hogwarts, e le faccio i miei complimenti per
questo incarico,” disse fieramente “lei dovrà valutare il grado di preparazione
dei nostri professori e la qualità dell’insegnamento. Osserverà le lezioni e
giudicherà. Avrà modo di conoscere i nostri nuovi insegnanti alle lezioni. Qui
ci sono tutti gli orari delle lezioni, così potrà ben organizzare il suo
lavoro”
Mi consegnò un foglio. Secondo l’orario la prima lezione era quella di Pozioni,
chissà chi era il professore. La McGranitt voleva tenermi sulle spine con i
nuovi arrivati!
“Potrà usufruire del suo studio personale al secondo piano” aggiunse la prof.
“Benissimo, grazie Professoressa McGranitt”
“Buon lavoro!”
Uscii dalla stanza, scesi le scale e superai il gargoyle di pietra. La scuola
era quasi deserta: le lezioni erano cominciate. Scesi le scale e mi diressi
verso i sotterranei.
Nemmeno quelli erano cambiati: c’era la solita aria fredda che penetrava nelle
ossa, tipica dei Serpeverde. Quanto avrei voluto fare un giro nella torre
Grifondoro, ma sicuramente era tutto come sette anni fa. Sembra quasi
impossibile che mentre fuori tutto cambi, Hogwarts mantenga la sua solita magia
che mi fa sentire realmente a casa.
E mi immaginai di nuovo tra i banchi dell’aula di Pozioni mentre Lumacorno,
ormai in vacanza perenne alle Hawaii, spiegava la composizione dell’Amortentia.
A quel tempo sentivo l’odore di pergamena e della pasta dentifricia che usava
Ron… chissà se con il passare degli anni avessi cambiato i miei gusti.
Durante quel flusso di pensieri avevo raggiunto l’aula di pozioni che ormai
conoscevo come le mie tasche.
Trassi un profondo respiro, pronta ma come al solito ansiosa di cominciare il
mio nuovo lavoro.
Bussai ed aspettai il permesso per entrare, che non tardò ad arrivare. Il tono
di voce era calmo e profondo. Ottimo, era un uomo, esultò la parte meno nobile
di me.
Entrai e la puzza di pozioni mi investì. Dall’odore sembrava senza subbio
Distillato della Morte Vivente. Cercai con lo sguardo la figura del professore
e lo trovai accanto ad una sua alunna. Mi dava le spalle, quindi non potevo
dargli un primo giudizio, ma già dal suo fisico slanciato e magro capii che fosse
abbastanza giovane. Aveva i capelli biondi e indossava un elegante pantalone
nero e una semplice camicia. Mica male, ed era ancora di spalle! Forse aveva
dimenticato che fosse entrato qualcuno. Provai l’impulso di attirare la sua
attenzione con le mie solite brillanti risposte.
“E’ Distillato della Morte Vivente, vero professore?” dissi con un sorriso,
proprio come se mi avessero davvero interrogata.
Finalmente l’uomo alzò lo sguardo. Il mio sorriso scomparve immediatamente
quando vidi quel volto che tanto conoscevo, che tanto avevo odiato.
Che cosa ci faceva Draco Malfoy ad Hogwarts come insegnante?
***
A volte mi stupivo della stupidità dei miei alunni. Il danno alla “pozione”, se
così si poteva definire, era irreparabile e doveva essere rifatta.
Qualcuno bussò alla porta ed io mormorai un “Avanti” distratto. Si trattava
sicuramente dell’Inquisitore Supremo, la McGranitt ci aveva avvisati quella
mattina a colazione che sarebbe arrivata. Non ci ha detto chi fosse, però.
Eppure i misteri non le erano mai piaciuti, erano roba da Albus Silente.
Probabilmente diventare preside di Hogwarts portava questi effetti collaterali.
“E’ Distillato della Morte Vivente, vero, professore?” disse qualcuno.
E quel qualcuno non era sicuramente una mia alunna, perché quella voce l’avevo
ascoltata per troppi anni.
Mi girai di scatto e il mio stupore aumentò quando vidi quel volto che tanto
conoscevo, che tanto avevo odiato.
Che cosa ci faceva Hermione Granger ad Hogwarts come Inquisitore Supremo?
Ed
ecco il secondo capitolo de "L'amore della mia vita": finalmente i due
si vedono, anche se il loro incontro termina dopo un solo sguardo! Lo
so che il capitolo finisce proprio sul più bello (per alcuni
capitoli sarà sempre così!!), ma questo serve a mantenere
la suspance no??
Come
avevo anticipato e come potete vedere in questo, nei capitoli d'ora in
poi si alternerà il punto di vista di Hermione a quello di
Draco, così che possiamo conoscere i pensieri di entrambi.
Ringrazio
le 4 persone che hanno aggiunto la mia storia tra i preferiti, le 2 che
l'hanno messa nelle storie da ricordare e le 7 che la seguono.. me la
lasciate una recensione anche piccolina, giusto per farmi sapere se vi
piace??
Ed ora rispondo alle recensioni dello scorso capitolo:
lumamo64:
mi fa piacere sapere che l'inizio ha suscitato il tuo interesse; come
vedi. in questo capitolo è spiegato meglio il compito di
Hermione, anche se per quanto riguarda la reazione del "nostro adorato
principe delle serpi" vediamo solo l'iniziale stupore di entrambi!
Spero che anche questo capitolo ti piaccia.. fammi sapere!
LatinLover:
anch'io da lettrice so che giudicare una storia solo dal primo capitolo
non è semplice, sapere che nonostante ciò la ff ti
piaccia mi fa davvero piacere! Spero che anche questo capitolo ti sia
gradito!
P.S. hai cambiato nick??
Perchè l'autore della recensione è Latin Lover ma ti sei
firmata come Mafra.. scusa la curiosità, non so se è un
errore mio o solamente un cambio di nickname!!
Ringrazio quelli che leggeranno e soprattutto quelli che mi lasceranno una recensione.. Alla prossima settimana!!
Baci
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Curiosità ***
Hello everybody! I’m _Kia, and I'm
not English! Purtroppo,
poi, con l'inglese
non sono tanto brava come la nostra Zukkerina (che io chiamo Zukkina,
perchè
Zukkerina è troppo mielosa come cosa), infatti le uniche
parole in inglese che
so sono queste. No, via, non esageriamo. Ma non siamo qui a parlare del
mio
inglese.
Come sapete la nostra Zukkina è andata in vacanza e in
questo preciso istante,
mentre leggiamo il suo capitolo, lei si gode il mare sguazzando
allegramente in
acqua e stando sotto l'ombrellone perchè lei odia il troppo
sole (Twilight
mania -.-).
Così mentre lei si rilassa io sto qui a far diventare le mie
chiappe quadrate
su questa sedia in camera mia, mentre il sudore mi imperla la pelle e
le
goccioline scendono dentro la mia maglietta dandomi un'aria
tremendamente sexy.
Come immagine è allupante, non trovate? E poi ricorda Draco:
immaginatevi la
scena, Malfoy seduto in biblioteca con Hermione che lo spia dallo
scaffale di
Antiche Rune con la sbava e gli occhi adoranti... ah, no, quella
è Pansy.
(Zukkina
ci tiene a precisare che Draco è
molto meglio di _Kia!!)
*Kia
la prende come un'offesa*
Ma
Zukkina le ricorda che se si offende non verrà pagata
per i servigi resi
all'umanità pubblicando il seguente capitolo, di cui vi
augura una buona
lettura!
Capitolo
3 - Curiosità
Per
un attimo rischiai di non
riconoscerla. Se non fosse stato per i suoi soliti capelli ramati e
ricci e per
gli occhi dorati che riuscivano a guardarmi con odio e indifferenza
durante i
nostri numerosi litigi, che riuscivano a tenere testa, anche solo con
uno
sguardo, alle mie frecciatine, avrei detto che fosse un’altra
donna, e anche
bella direi.
Era cambiata molto, e in meglio.
“Granger?”
“Malfoy?” rispose prontamente. Aveva gli occhi
sgranati, proprio come i miei in
quel momento.
Sentii mormorare i miei alunni, che ovviamente sapevano chi fosse la
famosa
Hermione Jean Granger, l’amica dell’illustreHarry
Potter, che aveva
aiutato a sconfiggere l’Oscuro Signore insieme con Ronald
Weasley.
“Emh… professor Malfoy” disse, in
evidente imbarazzo “Sono l’Inquisitore
Supremo di…”
“Si, lo so” risposi frettolosamente.
“Bene… mi siedo in un angolo in fondo
all’aula… Continui pure la sua lezione”
Prese posto nell’angolo più buio della stanza e si
preparò a scrivere appunti
su un blocchetto.
“Allora, continuiamo. Il Distillato della Morte
Vivente…”
***
Quando la lezione finì, mi venne da pensare che Draco Malfoy
fosse un ottimo
insegnante: in aula abbandonava i suoi soliti modi di fare sfacciati e
arroganti. D’altra parte, per essere insegnate occorreva
soprattutto pazienza.
Sperai vivamente che non fosse con i suoi alunni come Piton era con
noi.
Tuttavia avevo intenzione di tenerlo d’occhio: era stato pur
sempre un
Mangiamorte.
Dovevo ammettere che la McGranitt ci aveva fatto davvero una bella
sorpresa! A
quanto pareva, nemmeno Malfoy sapeva che fossi io
l’Inquisitore Supremo di
Hogwarts.
Quando tutti gli alunni uscirono dall’aula, mi avvicinai a
Malfoy. Lui stava
riordinando le sue cose, ma quando mi sentì avvicinarmi a
lui alzò gli occhi,
incontrarono i miei, non con sfida come era sempre stato nei nostri
litigi, ma
semplicemente con civile cortesia.
“Allora, Granger, vedo che non hai perso il tuo essere
saccente” mi disse con
un ghigno divertito, che a quanto pareva era incancellabile dal suo
viso.
“E tu non hai perso la tua sfacciataggine, Malfoy”
risposi subito, per
dimostrargli che sapevo ancora tenergli testa.
“Adesso sono il professor Malfoy,
Granger”
“Ed io la signorina Granger,
Malfoy”
“Allora Lenticchia ti ha abbandonata
sull’altare?”
“No Malfoy, semplicemente …”
“Professor Malfoy”
sottolineò.
“… semplicemente, Malfoy,
non ci siamo ancora arrivati”, feci una pausa, “E
mai ci arriveremo”
“Ohoh, Lenticchia ha fatto cilecca?”
“Non penso siano affari tuoi, Malfoy”
“Certamente, Granger”
“E le tue sgualdrine che fine hanno fatto?” chiesi
con aria indifferente
“Distrutte per il troppo piacere? Non che mi interessi,
naturalmente”
“Probabile, Granger. Modestamente, io non faccio MAI cilecca.
Adesso, però,
sono solo: se vuoi farmi compagnia…” e un sorriso
malizioso comparve sul suo
volto.
“Fottiti, Malfoy”, presi le mie cose e lasciai
l’aula. Era rimasto un viscido
porco, senza dubbio.
“Era un invito?”, mi provocò.
Lo mandai dove era giusto che fosse, alzando elegantemente un dito
medio.
“Arrivederci, Granger” mi salutò
ghignando.
Era ormai giunta l’ora di pranzo.
Se la mattina era cominciata male con la piacevolissima sorpresa
di trovarmi Malfoy in classe, non potevo dire che la giornata fosse
continuata
meglio. Quando entrai nell’accaldata aula di Divinazione, la
professoressa
Cooman mi accolse con i suoi soliti occhi ingigantiti dalle spesse
lenti. Mi
disse che aveva previsto il mio arrivo, una notizia davvero
catastrofica,
perché non poteva permettere che una persona vuota
e senza occhio interiore come
me potesse entrare nella sua aula. Avrei voluto
strozzarla o cavarle uno dei suoi occhi
interiori,
ma non ho certo intenzione di farmi
licenziare il mio primo giorno di lavoro. Così rimasi
silenziosa in un angolo
ad ascoltare la donna che blaterava idiozie sulla lettura delle foglie
da thè.
Quasi quasi avrei preferito Malfoy… ma no, che vado a
pensare!
E a proposito del mio incubo personale, in quel momento mi stava
guardando dal
tavolo degli insegnanti. Mi avvicinai al tavolo per pranzare, decisa a
mettere
la maggior distanza possibile tra me e lui. Ma evidentemente lui non la
pensava
allo stesso modo.
“Sembra che l’unico posto rimasto libero sia
accanto a me Granger. Che ne dici
di farmi compagnia?”, mi chiese con un ghigno stampato in
faccia.
“Con molto dispiacere Malfoy”,
ribattei.
Mi accomodai al mio posto e cominciai a mangiare in silenzio.
Fortunatamente
Malfoy non iniziò a punzecchiarmi con le sue solite
frecciatine e mi consentì
di trascorrere un pranzo in pace.
Ripensai ai miei amici. Quanto mi mancano Harry e Ron: se loro fossero
stati
qui con me avremmo tenuto testa insieme a Malfoy, come ai vecchi tempi.
Ma i
vecchi tempi non esistevano più. Tutto era cambiato dalla
Guerra e io dovevo
accettarlo, superare gli orrori che questa ha portato dentro di me e
finalmente
aprire il mio cuore a chi mi sappesse amare davvero.
“Granger hai sentito?”, la voce di Malfoy mi
riscosse dai miei pensieri.
“No Malfoy, mi dispiace ero distratta”
Stranamente lui non fece commentini sarcastici, ma mi ripetè
con un tono civile:
“Il pranzo è finito: dovremmo tornare a lavorare e
tu hai la prossima lezione con me. Andiamo nei sotterranei.”
“Certo Malfoy, andiamo.”, dissi spiazzata dalla sua
gentilezza.
Arrivammo nei sotterranei in silenzio, lui aprì la porta
dell’aula ed entrammo.
La classe era già arrivata: studenti del terzo anno che mi
guardavano con
curiosità. A quanto pareva sarei stata il centro
dell’attenzione ancora per un
po’.
Zukkerina
ringrazia quelli che leggeranno, quelli che hanno aggiunto la sua
storia alle
preferite, alle seguite e a quelle da ricordare e tutti quelli che
recensiranno. She love you u_u
Ed
ora ecco le risposte alle recensioni del precedente capitolo.
Insane:
mi fa piacere che la storia ti piaccia e
spero che questo capitolo soddisfi le tue aspettative!
Hollina:
ti ringrazio, le vacanze saranno
sicuramente fantastiche! Come vedi non smetterò di
aggiornare :) Fammi sapere
se questo capitolo ti piace!
LatinLover:
più in là entreremo nel cuore della
storia e conosceremo di più sul passato di Draco :) Lo so
che il capitolo è un
po' corto, ma la maggior parte manterrà questa lunghezza ^^
ZiaVoldy:
mi fa piacere sapere che tu abbia
trovato divertente 'Zio Voldy' :D grazie per i complimenti e spero che
tu
continui a seguire la storia.
Angel_Silver:
grazie per aver recensito, non temere
aggiornerò ogni settimana :)
mv3028:
ho pensato a quest'incarico per Hermione
proprio per dimostrare che è possibile farlo senza essere
una vecchia megera
come la Umbridge. Inoltre era un'idea originale, diversa dal solito,
che non
avevo trovato in nessuna dramione (e io ho letto TUTTE le dramioni!)
lumamo64:
come potrai notare leggendo, il loro
rapporto rimarrà un continuo punzecchiarsi a vicenda, ma
essendo più adulti
riusciranno a trovare un equilibrio :)
Alla
prossima settimana, sempre con l'aggiornamento di _Kia.
Baci
da Zukkerina e _Kia.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Fiducia ***
Salut
à tous les lecteurs! Sii, passiamo da una lingua all'altra
:DD Purtroppo nemmeno in francese sono una cima, ma fa niente, mi
accontento di scrivere decentemente in italiano.
Dunque, puntualmente dopo una settimana ecco qui la vostra _Kia, a
telefono con la Zukkina, a postare il capitolo di questa Dramione!
Zukkina
è particolarmente soddisfatta di questo capitolo e spera che
lo siate anche voi!
Sì,
dai, piace anche a me un mondo u_u
Bonne
lecture!
Capitolo
4 - Fiducia
La
Granger si sedette al suo solito posto mentre io spiegavo le istruzioni
per la
Bevanda della Pace.
“Avete
un’ora per prepararla. Alla fine della lezione ne verserete
una dose in una
fiala e la consegnerete sulla cattedra. Buon lavoro”, diedi
le istruzioni. I
miei studenti cominciarono a preparare i loro calderoni,
così io mi avvicinai
alla Granger, che seguiva attentamente ogni mia azione.
“Allora,
che ne pensi?”, le chiesi non appena alzò gli
occhi dal suo taccuino.
“Di
cosa, Malfoy?”
“Del
mio modo di insegnare, ovvio. Sbaglio o è per questo che sei
qui?”
“Certo
che sono qui per questo, ma non posso dirti niente. Riceverai il mio
giudizio
quando lo avranno anche gli altri.”
“Ma
un Malfoy è sicuramente superiore a tutti gli insegnanti di
questa scuola”
“Oh
ti sbagli Malfoy. Tu sei esattamente come tutti gli altri.”
“Oseresti
mettermi sullo stesso piano della Cooman?”
La
Granger parve pensarci un attimo prima di scoppiare a ridere e dire:
“Forse
Malfoy, persino tu saresti meglio della Cooman, non che ci voglia
molto, sia
ben chiaro.”
La
guardai ridere: da quando la Granger era così attraente? Non
me ne ero mai
accorto, forse perché durante i sette anni di scuola ero
troppo accecato dalle
idee assurde di mio padre per guardare davvero una mezzosangue. Ma ora
che ero
libero, potevo concedermi di osservarla ed apprezzare la sua bellezza,
così
semplice eppure così invitante.
Le
sorrisi, prima di tornare al mio lavoro.
***
Malfoy
mi aveva sorriso. Non un ghigno, ma un vero sorriso aveva attraversato
il suo
volto. Peccato che lo facesse così raramente: Draco Malfoy
che sorrideva era
uno spettacolo in assoluto da non perdersi, un vero attentato agli
ormoni di
una donna. Ecco, ora cominciavo a parlare come una di quelle ochette
che lo
veneravano quasi fosse un dio. Ma la verità non si
può negare: Draco Malfoy era
davvero attraente, dannatamente invitante.
Alla
fine della lezione, dopo che tutti gli studenti avevano lasciato
l’aula, mi
alzai per uscire, quando lui mi chiamò.
“Granger?”
“Si?”
“Che
ne diresti di farmi compagnia stasera? Prima che mi rispondi
così educatamente
come solo tu sai fare, ti avverto di non pensare male. Sai, parlare
esclusivamente con dei vecchi alla lunga stanca. Ora che
c’è un mio coetaneo
qui ad Hogwarts, non posso lasciarmi perdere l’occasione di
fare un po’ di
chiacchiere fra giovani. Allora, che ne dici?”
Ci
pensai un po’ su. In fondo Malfoy aveva ragione:
l’alternativa era quella di
farmi prendere dalla nostalgia e andare a letto depressa. Certo, avrei
preferito che con me ci fossero i miei amici, ma forse anche lui poteva
andare
bene. Così accettai.
“Bene
Granger, ci vediamo a cena. Ah, la mia camera è esattamente
di fronte alla tua.
La McGranitt mi ha detto di accompagnartici, perché ha
dimenticato di
indicartela quando sei arrivata.”
“Bene,
a stasera Malfoy”, lo salutai e uscii dai sotterranei diretta
all’aula di
Difesa Contro Le Arti Oscure, dove avrei ritrovato
l’insegnate che avevo avuto
durante il mio settimo anno ad Hogwarts.
***
Il
pomeriggio continuò con le lezioni al sesto e primo anno,
poi arrivò l’ora di
cena e mi preparai per uscire dai sotterranei e avviarmi in Sala
Grande.
All’uscita trovai con sorpresa la Granger ad aspettarmi.
“Granger
non mi dire che ti sei persa?”, le dissi ghignando.
“Certo
che no, Malfoy. Ho pensato che, se proprio dobbiamo lavorare insieme
per tutto
l’anno scolastico, tanto vale lasciare da parte i nostri
rancori e provare ad
essere amici.”, mi disse porgendomi la mano.
“Amici?”,
ripetei incredulo.
“Si
Malfoy, amici. Ehm… è per questo che sono venuta
qui per aspettarti. Avrei
avuto paura che non sarei riuscita più a dirtelo, che avrei
perso il
coraggio.”, spiegò col viso rosso
dall’imbarazzo.
Aveva
una faccia talmente buffa che non riuscii a fare a meno di scoppiare a
ridere.
“Malfoy
cosa ridi?”
“Scusa,
non ti arrabbiare. E’ che avevi una faccia così
buffa…”
“Certo
Malfoy, certo. Amici?”, ripeté porgendomi
nuovamente la mano.
“Amici.”,
acconsentii con un sorriso. “Ora andiamo a cena
però.”
“D’accordo.”
E
ci avviammo insieme in Sala Grande. Ero ancora incredulo: avevo appena
riso con
la Granger? Beh, le cose erano cambiate da quando il massimo
dell’ “intimità”
che ci concedevamo era una sana litigata al giorno! Ormai eravamo
cresciuti,
eravamo cambiati ed era tempo di lasciar perdere le
assurdità che ci avevano
tenuti lontano. Chissà, avrei potuto trovare nella Granger
un’amica. Anche per
questa ragione l’avevo invitata nella mia camera per la sera:
avrei potuto
parlarle e conoscerla meglio, come non avevamo mai fatto. Ero curioso
di
scoprire cosa si nascondesse dietro la maschera della
mezzosangue-saccente-perennemente-insediata-in-biblioteca. Perso nelle
mie
riflessioni non mi accorsi che eravamo arrivati nella Sala Grande, mi
sedetti
al mio solito posto e la Granger accanto a me e cominciammo a cenare in
silenzio.
***
Cosa
mi era saltato in mente? Chiedere a Malfoy di diventare amici?
Beh, avevo intenzione di conoscerlo meglio, dopotutto un
anno è lungo e se avessimo continuato ad insultarci senza
tregua come ai tempi
di Hogwarts ci avrei ottenuto solo un perenne mal di testa.
E
poi ero curiosa, curiosa di sapere cosa avesse portato Draco Malfoy, il
Purosangue per eccellenza, noto per il suo singolare disprezzo per i
babbani, a
tradire la causa di Voldemort e collaborare con la giustizia dopo che
Harry
l’aveva sconfitto definitivamente. Con le sue conoscenze da
Mangiamorte, molti
grandi maghi oscuri erano stati catturati e condannati,
perché ancora si
fidavano di lui, che non era mai uscito allo scoperto come traditore.
Gli Auror
avevano preferito nascondere l’identità del
collaboratore di giustizia, una
scelta saggia visti i risultati ottenuti. E grazie alla sua
collaborazione con
gli Auror, Draco Malfoy aveva evitato la condanna ad Azkaban, quella
che era
toccata ai suoi compari Mangiamorte ed anche a suo padre, ma non alla
madre che
non aveva mai avuto il Marchio Nero.
Naturalmente
tutta la storia era stata pubblicata dalla Gazzetta del Profeta solo
dopo che
l’operazione di cattura dei Mangiamorte era stata conclusa,
per l’incolumità di
Malfoy, ma i giornalisti avevano saputo solo la parte ufficiale della
questione: nessun accenno alle motivazioni che avevano portato il
figlio di
Lucius Malfoy a tradire persino suo padre. In molti si erano fatti
queste
domande, ma mai nessuna risposta era stata trovata agli interrogativi
di tutta
la comunità di maghi.
Ed
ora io avevo l’occasione di capire, di soddisfare la mia sete
di sapere, che
sempre mi aveva caratterizzata fin da bambina. Ma non era solo
curiosità
morbosa ad avermi portato a chiedere a Malfoy di provare ad essere
amici e ad
accettare il suo invito in stanza per quella sera.
No,
io sentivo che Malfoy era cambiato, che l’esperienza
l’aveva fatto crescere,
anche perché forse la vita l’aveva posto di fronte
a scelte troppo impegnative
per un ragazzino di diciassette anni, ancora immaturo e forse non
pronto ad
accettare il Marchio Nero.
Sentivo, si sentivo di potermi fidare di lui.
E
finalmente in questo capitolo i nostri protagonisti decidono di
"abbassare le armi" e di diventare amici. Qui possiamo vedere una parte
del passato di Draco, che in seguito verrà completata. E
grazie alla curiosità morbosa di Hermione, i due provano a
diventare amici!
Ed ora le risposte alle vostre recensioni:
Hailie91:
sì, leggiamo entrambe dato che io sono in vacanza ed
è _Kia a postare il capitolo :) Spero che anche questo
capitolo ti intrighi e che tu continui a seguire la storia.
Kia: sì, ti comprendo!
(e
anche Zukkerina XD)
Sai ora ho in mano i nuovissimi libri che ho comprato stamani (muahauah
ho svaligiato la libreria)... quindi immagina Malfoy in biblioteca
appogiato ad uno scaffale mentre sfoglia con aria di distratta eleganza
le pagine di un libro del reparto proibito...
(Cioè lui!)
("Cioè lui" in che senso? O_O)
(Beh,
Draco è un reparto proibito...)
(Ceerto -.-)
(Non
puntate la bacchetta contro _Kia pronte per una maledizione senza
perdono... sappiate che lei non può capirci dato che non
adora Draco come noi!)
(Ma voi non lo fareste mai, mi volete tanto bene, VERO?)
Insane:
ecco come promesso il capitolo, spero che ti piaccia, alla prossima :)
Hollina: beh nella storia ci saranno numerosi scambi di
battute, che come sappiamo caratterizzano i nostri protagonisti!
VivianaRossa: beh anche a me Ron non fa impazzire (a
differenza di Kia che lo adora *__*) ed
è per questo che non l'ho ancora inserito nella
fanfiction u_u, anche se non prometto che non ci sarà visto
che è uno dei migliori amici di Hermione ed è
necessaria la sua presenza. (ROOOON
*W*) Spero
che tu gradisca questa prima fase dell'evoluzione del loro rapporto che
porterà all'amore, che naturalmente influenzerà
la percezione di Hermione dell'Amortentia! Era un'idea che
già avevo avuto, quella di descrivere cosa sentirebbe
Hermione innamorata di Draco :) Quindi sta' sicura che la vedrai questa
scena... ma non anticipo più nulla! :P
Zukkerina
vi saluta dalla spiaggia, Kia
dalla sua stanza -.-
Alla prossima settimana!
P.S.: Zukkina, ti giuro sul mio amore incondizionato per Piton che te
la farò pagare per il lavoraccio che mi hai fatto fare per
scrivere "Alla prossima settimana" in rosa e arancione!
è_é
(Kia
non Avadakedavrizzarmi con la tua nuova bacchetta di Salice e crine di
unicorno! Ti voglio beneeeee <3)
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** In camera ***
Saaaaalve :D No, stavolta vi saluto in italiano
dato che ho studiato solo inglese e francese e questo mi basta e
avanza.
Rieccoci a pubblicare il capitolo! Oggi non mi sento tanto in vena di
sparare idiozie (Menomale!
Ringraziamo San Draco per il miracolo che ci ha concesso!) dato che sono mezza addormentata e sto
crollando sulla tastiera (vedere Supernatural fino all'una di notte mi
fa male, molto male!)
Buona
lettura dalla Kia
e
dalla Zukkina
<3
Capitolo
5 – In camera
Finita
la cena, io e Malfoy ci avviammo insieme nell’ala del
castello riservata agli
alloggi degli insegnanti.
“Seguimi
Granger, ti mostro la strada. Dubito che durante i sette anni che
abbiamo
studiato qui tu abbia mai visto le camere riservate ai professori. Sai,
sono
grandissime. E pensare che mentre noi avevamo un dormitorio in cui
stiparci
tutti insieme, loro potevano darsi alla pazza gioia. Immagino le
nottate di
fuoco della McGranitt col professor Silente..”
“Malfoy
ma cosa ti viene in mente? La McGranitt? Non potrebbe mai.”
“Fidati
Granger. Anche le più innocenti e santarelline hanno un lato
nascosto.”, disse
e chissà perché capii che si riferiva proprio a
me. O forse ci speravo:
dopotutto Malfoy era un gran bel ragazzo e io non avevo una relazione
stabile
da troppo tempo, anche se dubitavo che lui fosse il tipo da monogamia e
fedeltà. Avevo sempre avuto l’impressione,
peraltro corretta e confermata dalle
tante ragazzine che si erano concesse a lui per una notte e che si
ritrovavano
a piangere invocando il suo amore, che lui fosse il classico ragazzo,
ormai
uomo, che amava divertirsi, fregandosene altamente della maggioranza
della
popolazione femminile di Hogwarts che gli sbavava dietro.
Io
non risposi e continuammo a camminare in silenzio per un breve tratto.
Con
lui non sentivo di dover riempire il silenzio con inutili chiacchiere,
stavo
bene anche se non ci parlavamo, ma forse questo derivava dal fatto che
avevamo
trascorso sei anni ad odiarci e non eravamo quindi abituati a sostenere
una
conversazione civile, cosa molto rara anche al nostro settimo anno,
nonostante
in quei mesi avessimo avuto più di un motivo per provarci.
Eravamo
ormai arrivati alle nostre stanze. Malfoy ne indicò una con
il braccio.
“Ecco
Granger, quella è la tua stanza. Immagino che tu abbia
bisogno di un po’ di
tempo per riprenderti dal tuo primo giorno qui ad Hogwarts. Ci vediamo
tra
trenta minuti nella mia stanza?”
“Ok,
ci vediamo dopo.”
“La
mia stanza è proprio qui di fronte alla tua. Granger non
farti aspettare
troppo, di solito le donne fanno la fila per essere invitate nella mia
stanza.”, mi disse ghignando.
“Malfoy
vorresti farmi capire che di fronte alla mia stanza si
formerà una fila
composta dalla professoressa McGranitt, dalla Cooman e dalla Sprite?
Sai perché
non capisco quali altre donne qui dentro potrebbero essere talmente
entusiaste
delle tue prestazioni da attendere comodamente il proprio turno: le
alunne sono
da escludere, in quel caso saresti accusato di pedofilia. Ne deduco che
le
nostre amate professoresse abbiano un qualche lato nascosto che tu hai
portato
alla luce? E per caso distribuisci bigliettini con i turni?”,
lo provocai.
“Sì,
Granger, non sai quanti lati nascosti abbia la McGranitt, beh in
verità solo
uno, lì in basso..”
“Malfoy
sei un porco!”
“Ma
hai cominciato tu! Sai Granger non ti facevo
così..”
“Così
come?”
“Eroticamente
ingegnosa. Credo che adotterò il sistema dei
bigliettini!”
“Fottiti
Malfoy!”
“Quando
vuoi, come vuoi Granger.”
“Sempre
molto carino Malfoy. Ci vediamo dopo.”
“A
dopo Granger”, disse ed entrò nella sua stanza
richiudendo la porta dietro di
sé.
Entrai
nella mia stanza e dovetti concordare con Malfoy: era proprio
grandissima.
Sembrava un piccolo appartamento in miniatura: appena entrata
c’era un
corridoio che portava ad un piccolo salotto con un divano ed un
caminetto. Dal
salotto si accedeva alla camera da letto, e da qui al bagno,
anch’esso molto
grande e accogliente. Si, accogliente era proprio la parola adatta a
descrivere
la stanza; l’arredamento era essenziale, ma non per questo
misero. Tutta la
stanza era stata arredata e decorata con gusto, dava una sensazione
istintiva
di pace, mi faceva sentire a casa.
Notai
che le mie valigie erano ai piedi del letto: cominciai a disfarle e a
riporre
con cura le mie cose nell’armadio. Dopo mi sarei fatta una
doccia e avrei
indossato un pigiama, prima di andare da Malfoy.
***
Entrai
di corsa nella mia stanza, unico mio obiettivo il bagno. Avevo
decisamente
bisogno di una doccia prima che la Granger venisse da me.
Mi
lavai con cura e indossai un paio di pantaloncini neri e una t-shirt
grigia.
Poi mi accorsi del gufo che beccava insistentemente alla finestra. Era
il gufo
dei Malfoy: la lettera era di mia madre. Mi chiedeva di me, del mio
lavoro e mi
comunicava che mio padre stava per uscire da Azkaban. Finalmente era
stato
riconosciuto il valore della mia collaborazione con gli Auror e, visto
che i
Malfoy si erano già lievemente distaccati dal Signore Oscuro
prima della
vittoria di Potter, ufficialmente mio padre aveva ottenuto uno sconto
della
pena; ufficiosamente era stato ad Azkaban solo per placare la voglia di
vendetta di tutti i maghi che avevano subito gravi perdite ad opera dei
Mangiamorte, ma sapevo che sarebbe stato liberato, mi era stato fatto
capire a
suo tempo che in cambio della collaborazione avrei ottenuto la
scarcerazione a
breve di mio padre. Ed io avevo accettato: dopotutto non avevo nulla da
perdere, anzi.
Risposi
alla lettera di mia madre scrivendole le solite notizie relative alla
noia del
mio lavoro, le parlai del nuovo Inquisitore Supremo di Hogwarts e della
mia
sorpresa per il fatto che fosse la Granger, e le chiesi informazioni
riguardanti la vita a Malfoy Manor e la scarcerazione di mio padre.
Firmai la
lettera e la diedi al gufo, che volò via dalla finestra.
Avevo sempre avuto un
buon rapporto con mia madre: mi confidavo e lei mi consigliava; mio
padre era
più severo, non incline alle dimostrazioni di affetto, ma
sapevo che anche lui,
a suo modo, mi voleva bene e voleva sempre il meglio per me, meglio che
per lui
si tramutava in ricchezza e rapporti solo con purosangue.
Sentii
un lieve bussare alla porta che mi distrasse dalle mie riflessioni: la
Granger
era arrivata.
Aprii
e rimasi sbalordito dalla visione che mi si parò dinanzi. Eh
beh si, Hermione
Granger in shorts e top aderente era dannatamente eccitante.
***
Dopo
aver fatto la doccia ed essermi vestita, trovai un gufo ad attendermi:
era una
lettera di mia madre che voleva sapere tutto del mio primo giorno di
lavoro.
Presi piuma e pergamena e cominciai a scrivere, mia madre si era
adattata
subito alla posta dei maghi, e anche se durante i mesi della guerra le
avevo
cancellato i ricordi per proteggerla, invertito
l’incantesimo, aveva ricordato
subito tutto il suo passato, così come mio padre.
Le
scrissi tutto ciò che avevo fatto durante il giorno, della
mia felicità di
tornare ad Hogwarts e della sorpresa di trovarmi Malfoy come insegnante
di
Pozioni. Lei sapeva del mio rapporto con lui: quando le avevo
raccontato di
essere considerata da alcuni solo una “sporca
mezzosangue”, lei mi aveva
rincuorata, dicendomi che anche se ero figlia di babbani, ero migliore
di molti
altri purosangue. E con questa convinzione studiavo per dimostrare di
essere
degna di appartenere al mondo magico, di poter superare anche i
purosangue.
Firmai
la lettera, la diedi al gufo e uscii dalla stanza.
Bussai
alla porta di Malfoy e questi mi venne ad aprire, vestito di soli
pantaloncini
e t-shirt. Era da ammettere, e a quel punto sarei riuscita a
comprendere
persino la McGranitt se fosse caduta ai suoi piedi, abbagliata da tanto
fascino: Draco Malfoy era dannatamene eccitante.
Rieccoci
qui! Come avrete notato questo capitolo è un po'
più... malizioso, quindi ho ritenuto opportuno alzare il
rating da verde a giallo. In seguito, se sarà necessario, si
alzerà ulteriolmente.
Leggendo il titolo le più maliziose di voi avranno
già pensato male (anche io u.u) ,
ma la serata è rimandata al prossimo capitolo. Lo so che ho
lasciato in sospeso (non preparate un bazuka per uccidermi!) ma dovrete
pazientare ancora un po'!! :D
Ed ora passiamo a rispondere alla recensioni, che ho visto diminuite.
Spero che ciò non sia dovuto al fatto che la storia non vi
piace più!
ZiaVoldy:
Ciaoo!!
:D Sono in vacanza già da un po', ma grazie per il pensiero
:D
Carissima ZiaVoldy, grazie :D Io in vacanza
già ci sono stata ed ora sono la schiavetta personale della
mia Zukkina <3 (Grazie
tesoro mio! <3)
Mi
fa piacere sapere che la storia ti abbia "intrippato", anche se non ho
ancora capito l'esatto significato del termine XD Anche io sono
pucciosamente felice della tua pucciosa felicità *.* Alla
prossima settimana :D
Kia_Cullen: Ciao mia omonima u.u
Ciao
sua omonima :D
Come
tu saprai, sentirti dire da un lettore che ciò che scrivi
è capace di emozionare, da tante soddisfazioni e la forza di
continuare a scrivere :) Il bello deve deve ancora venire!
Insane:
Ciao
:D Eh si, una tregua ci voleva, ma come potrai notare non
mancheranno gli scambi di battute maliziose tra i due protagonisti. Mi
fa piacere che man mano che si entra nel vivo della storia, questa
continui ad interessarti :) Alla prossima!
Hailie91: Ciao!
Non
basterebbero venti rotoli di pergamena a convincermi ad adorare Ron.
Sono completamente d'accordo con te, ma chi la capisce Kia!!
Ecco, per questo motivo le 10 righe di
pergamena non le ho scritte, tanto sarebbe inutile tentare di
convincervi u.u RON RULESSS! <3
Hai
ragione, l'impresa ardua è stata quella di farli diventare
amici, ma a noi interessa farli diventare molto di più!! ;)
See you the next week :D
Ringrazio
tutti voi che continuate a interessarvi a "L'amore
della mia vita".
Baci, Zukkerina.
E Kia <3.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Serata per due ***
Serata per due
Capitolo
6 – Serata per due
“Benvenuta
Granger, accomodati.”
“Ma
come siamo educati, Malfoy.”
“L’ospitalità fa parte della mia educazione da purosangue, contrariamente alla
tua da mezzosangue.”
E
ti pareva. “Devi per forza rinfacciarmelo ogni volta che mi vedi?”
“E’
quello che siamo. E poi non mi sembra di avertelo detto tante volte da quando
sei qui.”
“Si,
su questo devo darti ragione.”
“Wow,
sarebbe la prima volta che lo fai.”, disse ironico, facendomi sorridere.
“Probabile.
Ma non mi sembra di aver avuto molte occasioni per darti ragione in questi
anni.”
“Granger
ma hai sempre qualcosa da ribattere? Parlare con te è stancante come giocare
una partita di Quidditch di una settimana intera.”
“Ma
come ti permetti Malfoy?”, gli dissi fintamente offesa.
Lui
si lanciò sul letto e prese un cuscino che fu subito scaraventato sulla mia
testa. “Mi permetto eccome Granger”, disse ghignando.
“Vuoi
la guerra Malfoy? Bene..”, e con questa frase cominciò una memorabile battaglia
con i cuscini.
Era
strano. Noi due che c’eravamo sempre odiati, eravamo lì a scherzare e
divertirci come due matti. Eppure sentivo che non c’era niente di sbagliato,
sentivo che era qualcosa di giusto.
***
Adoro
le battaglie con i cuscini. Io e Blaise da piccoli le facevamo sempre, anche se
con gli anni avevamo preferito altri passatempi e quindi l’abitudine si era
affievolita, anche se non la nostra amicizia.
E
proprio in quel momento, invece, stavo lanciando un cuscino alla Granger, che
si stava divertendo proprio come me. Non sapevo perché avessi cominciato: la
sua faccia in quel momento era così buffa che mi ricordava quella di Blaise
quando giocavamo insieme e non potetti resistere alla tentazione di tirarle un
cuscino.
Dopo
una lotta memorabile, decidemmo una tregua.
“Ok
Malfoy, sono pronta a firmare un accordo di pace.”
Decisi
di farla irritare. “E io che ci guadagno?”
“Tutto
quello che vuoi pur di scampare questa tortura”.
Infatti
da due minuti avevo lasciato i cuscini, dedicandomi al solletico, mentre lei si
dimenava come una pazza furiosa sul mio letto.
“Tutto,
dici? Ci penserò, ma bada bene: potrebbe essere qualsiasi cosa.”
“D’accordo
Malfoy, però adesso lasciami.”
“Certo
Granger. Io accontento sempre le donne!”
E
così la lasciai andare, mentre lei si metteva a sedere.
“Accontenti
sempre le donne, eh Malfoy? E se io adesso ti facessi una richiesta sconcia tu
la accontenteresti?”, mi sorrise maliziosa.
La
Granger voleva giocare? Bene, l’avrei accontentata.
***
Mi
stavo divertendo. Provocare Malfoy era proprio soddisfacente come ricordavo!
“Certo
Granger. Dimmi cosa vuoi…”, mi provocò maliziosamente.
E
adesso cosa gli rispondevo? Io l’avevo detto solo per ingaggiare un innocente
scambio di battute, ma a quanto pare lui voleva davvero giocare.
E
anche se probabilmente non mi sarebbe dispiaciuto, decisi di lasciar
perdere –rimandare, mi corressi mentalmente– e passare ad un argomento meno
imbarazzante.
“Voglio
che PARLIAMO Malfoy!”
“Sai
Granger di solito le donne mi chiedono altro…”
Cercai
di non pensare al fatto che eravamo entrambi seduti sul letto della sua stanza
e che eravamo praticamente soli.
“Ma
la smetti? Piuttosto mi dici come sei diventato Insegnante qui ad Hogwarts? Sai
stamattina sono rimasta molto sorpresa quanto ti ho visto nei sotterranei, il
fatto è che la McGranitt non mi aveva detto niente.”
“Oh
si la McGranitt sta diventando un’appassionata di misteri stile Albus Silente…
sarà le vecchiaia”, considerò con aria professionale.
Scoppiai
a ridere.
“Ma
davvero Granger vuoi sapere perché sono finito a lavorare come insegnante? Qui la
più strana sei tu: tutti si aspettavano che tu lavorassi come Auror con San
Potter e Lenticchia, finché morte non vi avrebbe separati.”
“No
Malfoy. Sono stata con loro finché hanno avuto bisogno di me. A scuola li ho
aiutati con i compiti, con lo studio. Fuori da Hogwarts ci siamo sostenuti a
vicenda nella lotta contro Voldemort. Ma ognuno adesso ha preso la sua strada,
anche se siamo rimasti amici: Harry è un Auror, Ron il portiere dei Cannoni di
Chudley. E io, come vedi, dopo aver lavorato al Ministero, sono di nuovo qui ad
Hogwarts.”, sorrisi, “A parlare con te!”.
“A
parlare con me… direi che sei di gran lunga la più fortunata!”
“Non
ci contare Malfoy!”, gli dissi prima di scoppiare a ridere.
“Perché
ridi?”
“E’
ridicolo!”
“Cosa?”
“Il
fatto che nonostante tu sia cresciuto, sia ancora così pieno di te! Sotto
questo aspetto non sei cambiato per niente!”
“Forse
è vero, ma se proprio ci tieni ti faccio vedere qualcosa in cui sono cambiato!”
“Malfoy
per favore. Sei rimasto sempre il solito porco!”
“Io?
Io non ho detto niente. Sei tu che pensi male. Il che mi porta a pensare che
non siamo più così santarelline, Granger.”
“Vuoi
davvero sapere delle mie conquiste sentimentali?”
“Certo
che no, Granger. Impallidisco solo al pensiero di quanto possano essere squallide,
visto il gusto che hai dimostrato con Lenticchia.”
“Non
prendere in giro Ron”, lo ripresi con la mia aria da maestrina. “E’ un mio caro
amico.”
“Oh
no, Granger, non puoi togliermi questo piacere. Io adoro prendere in giro le
tue amicizie.”
“E
non me?”
“Certo,
anche te. Ma con te è diverso: tu sai ribattere alle provocazioni, non sei
stupida come i tuoi cari amici. Che
poi chissà perché sono quasi tutti maschi, forse Granger non eri tanto
santarellina neanche allora.”
Sentii
le mie guance imporporarsi e decisi di cambiare discorso, prima di cadere in
qualche questione troppo
imbarazzante.
“Malfoy
però stiamo parlando solo di me, non è giusto. Raccontami qualcosa di te.”
Lo
vidi irrigidirsi. “Cosa vuoi sapere?”
“Per
esempio come sei arrivato a diventare insegnante. Credevo che avresti lavorato
al Ministero, una posizione importante degna di un purosangue come te.”,
pronunciai l’ultima parte della frase con tono sarcastico.
Ci
pensò su per un istante, per misurare le parole da usare.
“Beh,
si… l’idea era quella. Ma sai a volte ci sono delle cose che hai fatto… che ti
condannano per sempre… che ti etichettano, ed è difficile dimostrare che sei
diverso e quindi far crollare certi pregiudizi.”
Capii
subito a cosa si riferiva e provaii dispiacere per lui, costretto a diventare
adulto prima del previsto a causa di Voldemort che lo minacciava di far del
male ai suoi genitori.
«Il Signore Oscuro non
si aspetta che Draco ci riesca. È solo una punizione per i recenti insuccessi
di Lucius. Una lenta tortura per i genitori di Draco, che lo guarderanno
fallire e pagare per questo. In breve, il ragazzo ha sul capo una sentenza di
morte sicura quanto la mia.»
Queste le parole dette da Piton a Silente, le parole che Harry mi aveva
raccontato di aver sentito nel Pensatoio.
Malfoy non aveva avuto scelta: aveva dovuto obbedire agli ordini di
Voldemort e tentare di uccidere Silente, anche se il suo compito era stato
portato a termine da Piton.
Vidi che lui si era rabbuiato e capii che quello era un discorso di cui
non gli piaceva parlare, così cercai di distrarlo. In fondo, un briciolo di
umanità non si nega neanche al peggior nemico di sempre.
“Mi dispiace. Ma ad Hogwarts ti accettano no?”
“Tu credi? La maggior parte di quelli che sono qui sono gli stessi
insegnanti che mi hanno visto crescere e diventare quello che sono.”
“Quello che eri. Perché se non fossi cambiato… beh adesso saresti ad
Azkaban.”
“Ma tu cosa ne sai? Non puoi capire.”
“Posso provarci.”, insistetti ben sapendo che mi aspettava solo un
rifiuto.
“No, per favore. Non è il momento.”
Aveva ragione: stavo pretendendo di sapere troppo, quando solo da poco,
pochissimo tempo, ci conoscevamo davvero.
“Hai ragione, scusa. Credo sia ora di andare per me. Domani ci sono le
lezioni e entrambi non possiamo mancare.”
“Si, è vero. Buonanotte.”
“Buonanotte”, dissi prima di richiudere la porta della sua stanza dietro
di me.
Ed eccomi tornata da voi!!
ZUKKERINA (e non Zukkina,
come quella sottospecie di amica ha perseverato nello scrivere!) ci
tiene, nonostante tutto, a ringraziare _Kia per
l'impegno che ha mantenuto aggiornando settimanalmente la storia al
posto mio. Da oggi, naturalmente, sarò io a postare, ma _Kia ci tiene a dirvi che sentirà la vostra mancanza.. e spero anche voi!!
Mi scuso con voi,
invece, per non aver aggiornato la settimana scorsa. Il fatto è
che volevo aggiornare io, ma dato che ero tornata da poco il
trauma post-vacanza ancora aleggiava su di me, comprendendo valigie da
disfare e casa da sistemare... Immagino possiate capirmi e
scusarmi! xD
E finalmente in questo
capitolo abbiamo la prima serata nella camera di Draco, come avrete
sicuramente capito dal titolo! La prima parte della serata trascorre
ridendo e scherzando, proprio come due vecchi amici, anche se i due non
se lo sarebbero mai aspettato; nella seconda parte vediamo invece Draco
che si rabbuia al minimo accenno al suo passato, cosa che Hermione non
fatica a notare e, nonostante la sua curiosità, si trattiene dal
fare altre domande. Raccontarle il proprio passato, come Draco non
aveva mai fatto, se non con le persone più fidate, era troppo
per essere solo all'inizio del loro rapporto, che quando sarà
più stretto potrà godere anche di questo momento di
condivisione.
Ora passo a rispondere alle vostre recensioni allo scorso capitolo..
chiedendovi perchè sono solo due? La storia non vi piace
più? :(
Spero che non sia questo e che le mancate recensioni non siano dovute al fatto che la storia non vi coinvolga più...
Hollina: Ciao...
sei tornata!! Eeeeehh.. tutti e due in camera.. Lo sapevo che
facevate pensieri sconci, ma come avrai letto non c'è
niente di "inimmaginabile" (per ora!!). Ma più in
là... Vedrai! Continua a seguirmi, Baci Zukkerina
ZiaVoldy: Ciao! Si lo so,
la "visione" è particolarmente... ehm, interessante (per non
dire altro..)! Ma lasciamo perdere altrimenti non la finiamo
più! Da dire che Draco mi "intrippa" molto, come vedi comincio
ad usare i tuoi neologismi... molto interessanti, continua a crearne!!
;)
Alla prossima, Baci Zukkerina
Grazie
a tutti per aver continuato a seguire la storia anche durante la mia
assenza, grazie a tutti quelli che leggeranno e in particolare a quelli
che mi lasceranno una recensione... E' di grande aiuto
sapere che ci sono persone che si interessano alla propria storia!
Alla prossima settimana.. Baci Zukkerina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Rapporti ***
Rapporti
Capitolo 7
- Rapporti
Il giorno dopo non rividi
Malfoy a lezione, perché assistetti a quelle di Astronomia, Trasfigurazione e
Divinazione.
La prima volta che lo
rividi fu a pranzo. Mi sedetti come al solito accanto a lui.
“Buongiorno.”, lo
salutai.
“Buongiorno Granger”, mi
salutò. “Com’è andata la mattinata?”
“A meraviglia Malfoy. Ho
fatto un veloce ripasso dei satelliti di Urano, assistito ad una deplorevole
trasfigurazione di un ago in una piuma e mi sono fatta leggere la mano, visto
che sono totalmente priva di occhio interiore.”, riassunsi così la mia giornata
provocandogli uno scoppio di risa.
Evidentemente non voleva
parlare della conclusione della serata di ieri. Era una parte del suo passato
che gli faceva male, l’avevo capito, e non sarei stata certo io a chiedergli di
raccontarla, nonostante la mia curiosità. Lui sapeva che io volevo sapere, me
ne avrebbe parlato se e quando fosse stato pronto.
“A te com’è andata?
Elisir dell’Euforia o Felix Felicis? Ho letto che gli studenti del sesto anno
le avevano in programma.”
“Si, hanno cominciato
con l’Elisir dell’Euforia. Naturalmente i risultati sono stati disastrosi.”
“E quanti punti hai
tolto a Grifondoro?”
“Io?”, mi fece una
faccia angelica di cui non mi fidai per niente.
“Malfoy”, gli dissi con
aria di rimprovero.
“E va bene, ne ho tolti
10 a due Grifondoro arrivati in ritardo e altri 10 a un Tassorosso che ha fatto
esplodere per caso il suo calderone.
Come vedi, sono più che giustificati.”, disse per convincermi.
“E immagino che i
Serpeverde siano i più educati, rispettosi, studiosi…”
“Ma certo Granger. Modestamente..”,
disse facendomi ridere.
“Sicuro che stiamo
parlando degli stessi studenti? Sai, io ricordo Serpeverde purosangue
altezzosi, prepotenti, maleducati.. Mi sbaglio?”
***
Colpito in pieno, ma non
si dica mai che Draco Malfoy si fa mettere nel sacco da una Mezzosangue. Negare
tutto, fino alla fine.
“Sbagli Granger.”, le
dissi con aria angelica.
“Mangia Malfoy e tieni
la bocca occupata invece di sparare cavolate.”
“Signorina Granger, è
pregata di usare un linguaggio consono all’ambiente scolastico”, le dissi
imitando il tono della McGranitt.
“Signor Malfoy, è
pregato di evitare di fare battute di pessimo gusto.”, disse stavolta la vera McGranitt.
Fui consapevole
dell’espressione imbarazzata che per un attimo si dipinse sul mio volto, prima
di riprendere la tipica maschera di compostezza dei Malfoy. “Mi scusi, signora
Preside.”, le dissi prima che se ne andasse.
Vidi la Granger
ghignare, ma prima che potessi attaccarla, si alzò in fretta.
“Ci vediamo stasera per
cena Malfoy”, mi disse.
E attraversò in fretta
la Sala Grande che ancora rideva.
Finii di pranzare e mi
alzai anch’io per andare verso i Sotterranei.
La Granger aveva capito
che non mi andava di parlare di quello che era successo ieri, o meglio non mi
andava di parlare della parte più personale della serata. Forse un giorno
gliel’avrei raccontato, ma questo non era il momento adatto. Avevo iniziato da
poco a fidarmi di lei, certo avevo sempre saputo che era una ragazza, ed ora
una donna, responsabile e attenta, non per altro era stata nominata Prefetto,
ma non avevo mai pensato a lei come un’amica, pieno com’ero delle idee folli
sulla purezza del sangue. Ora che mi ero convinto che il sangue non era poi
così influente, e che anche una Mezzosangue poteva essere considerata una
strega abile ed intelligente, al pari di qualsiasi altro Purosangue, potevo
davvero provare a conoscerla davvero.
Entrai nella mia classe
ed aspettai che ci fossero tutti gli allievi del primo anno prima di cominciare
a spiegare le caratteristiche principali di un bezoar.
***
Passai il pomeriggio nel
mio studio al secondo piano per ordinare gli appunti raccolti durante le
lezioni relativi ai metodi di insegnamento utilizzati ad Hogwarts, diversi per
ogni professore.
Il Ministero della Magia
voleva un quadro completo della qualità dell’insegnamento e le mie osservazioni
per migliorarlo, qualora ce ne fosse stato bisogno. Il mio incarico sarebbe
durato un anno, al termine del quale sarei tornata a lavorare al Ministero.
Mi diedi da fare e quasi
non mi accorsi che era ora di cena, fin quando non sentii il mio stomaco
brontolare. Scesi nella Sala Grande e mi avvicinai al tavolo dei professori,
sedendomi accanto a Malfoy.
“Malfoy, trascorso un
interessante pomeriggio?”, gli chiesi.
“Come sempre Granger.
Tu?”
“Oh, io mi sono dedicata
ad un po’ di lavoro per il Ministero, niente di così interessante.”
“Allora possiamo dire
entrambi di esserci divertiti molto!”, disse ironicamente.
“Certo Malfoy!”, risposi
sorridendo.
“Granger ma dov’è che
lavori? Non mi sembra di averti vista in giro oggi.”
“Infatti, sono rimasta
nel mio ufficio al secondo piano per tutto il tempo.”
***
Mi sorpresi. “Hai un
ufficio personale Granger?”
“Si, me l’ha assegnato
la professoressa McGranitt appena sono arrivata. Tu non ce l’hai Malfoy?”, mi
chiese maliziosa. Caspita, chi l’avrebbe mai detto che la Granger fosse così… così.
“Di cosa stiamo parlando
Granger?”, chiesi con aria innocente.
“Dell’ufficio Malfoy.”,
mi ricordò con la sua aria da maestrina.
“Certo Granger, era per
vedere se eri attenta. Sai, abitudini da professore. Comunque no, non mi è
stato assegnato l’ufficio”, dissi.
“E perché no?”
“Io non sono mica il
cocco della McGranitt.”
Lei fece una smorfia.
“Io non sono la cocca di nessuno. Tutto quello che ho adesso me lo sono
guadagnato con le mie mani.”, disse più a se stessa che a me.
“Lo so Granger, adesso
l’ho capito”. Capivo che lei si era impegnata per riuscire a fare qualcosa
nella vita, per assicurarsi un futuro nel mondo a cui non sapeva di
appartenere, al mondo di cui una volta credevo non fosse degna di far parte.
Continuammo a mangiare
in silenzio. Alla fine della cena la McGranitt si avvicinò a noi. Sperando che
non avesse un altro rimprovero in serbo per me, aspettai che parlasse.
“Signorina Granger,
quando ha finito di cenare la aspetto nel mio ufficio.”, la invitò rivolgendo
uno dei suoi rari sorrisi a quella che era stara la sua studentessa preferita.
“Certo, professoressa
McGranitt.”
“Buonasera professor
Malfoy.”
“Arrivederci professoressa
McGranitt”, la salutai prima che uscisse dalla Sala Grande.
“Granger vai. Non vorrai
farla aspettare.”
“Hai ragione Malfoy.
Posso, ehm… ci vediamo stasera?”, mi chiese in imbarazzo.
“Certo Granger”, decisi
di provocarla rivolgendole un sorriso malizioso.
“Non in quel senso
Malfoy.”
“D’accordo Granger,
d’accordo.”, le dissi innocentemente.
“A dopo.”, e mi sorrise
prima di uscire dalla Sala Grande.
***
Uscita dalla Sala
Grande, dopo l’ennesimo scambio di battute tra me e Malfoy, mi diressi verso l’ufficio
della Preside.
Arrivata al gargoyle di
pietra, pronunciai la parola d’ordine -Pallini Acidi- e bussai.
“Avanti”, sentii una
voce provenire dall’interno della stanza.
Entrai e mi sedetti di
fronte alla McGranitt.
“Signorina Granger
grazie per essere venuta.”
“Di nulla. E’ successo
qualcosa?”
“No, non è successo niente di grave, non si preoccupi. Volevo solo sapere come
si sente, se è contenta di essere tornata qui ad Hogwarts.”
“Oh”, sorrisi
rasserenata, dopo aver subito pensato al peggio, dopotutto anni di guerra mi
avevano insegnato a stare sempre all’erta, “sto benissimo. Tornare ad Hogwarts
è stato emozionante, erano anni che non mettevo piede qui dentro ed ora ci
rimarrò per un anno! Ho sempre considerato Hogwarts la mia seconda casa.”
“Beh, mi fa piacere che
si sia trovata subito bene qui. Inoltre vedo che i suoi rapporti col professor
Malfoy sono notevolmente migliorati!”, mi sorrise, mentre io annuii e arrossii
imbarazzata, “Noi professori vi avevamo invitato a costruire un rapporto migliore
durante il vostro settimo anno, se ricorda. Avete molto in comune: avete
condiviso la guerra, anche se da due fazioni differenti, avete condiviso anni
di scuola, anche se impregnati d’odio. Entrambi orgogliosi, sarcastici,
determinati: mi creda se le dico che non è facile trovare l’unica persona che,
nelle sue diversità, è quella che ci assomiglia di più e ci capisce. Ora che
l’ha trovato, cerchi di non perderlo signorina Granger”. La McGranitt finì
il suo discorso con un sorriso.
Io, pur essendo
frastornata dal fatto che proprio la McGranitt mi parlasse di questo, ricambiai il sorriso. Poi, certa
che l’incontro fosse giunto al termine, dissi: “Grazie professoressa McGranitt.
Cercherò di tenere a mente le sue parole.”
“Lo spero per lei
signorina Granger. Sa, io mi sono affezionata a lei: voglio vederla felice.
“Grazie davvero”, le
sorrisi prima di chiudermi alle spalle la porta dell’ufficio della Preside.
Camminando per
raggiungere la mia stanza, mi ritrovai a riflettere su quanto avevo appena sentito.
Da osservatrice esterna, la McGranitt aveva capito il nostro rapporto più di
quanto io e Malfoy avessimo mai fatto. E mi ritrovavo a darle ragione: mi stavo
indiscutibilmente affezionando a Draco Malfoy.
Scossi la testa,
incredula al pensiero di ciò che, fino a poco tempo prima, mi avrebbe
atterrita, mentre ora mi sembrava la cosa più semplice del mondo.
E così, piena di quella nuova consapevolezza, mi
preparai per la serata con Malfoy.
Ed
eccomi qui! Finalmente qualcuno apre gli occhi di Hermione: ho creato
una McGranitt in stile psicologa. Mi piace un sacco e
spero che anche per voi sia lo stesso!! Credo che in questa ff la McGranitt sarà un
po' la "mamma" di Hermione, la quale potrà fare affidamento su di lei per le
questioni amorose col nostro bel principino!
In questo capitolo
Hermione comincia a fare chiarezza sui suoi sentimenti verso Draco,
anche grazie all'aiuto della professoressa McGranitt. Ma è ancora
presto per parlare d'amore: non aspettatevi subito fuoco e fiamme, perchè io
cercherò di rendere la storia realistica, per quanto è possibile, e non
voglio che questi due si conoscano solo da poco e sono già lì a
strapparsi i vestiti di dosso! Un amore che duri tutta la vita ha
bisogno di essere costruito su basi solide, perchè non crolli come un
castello di sabbia al vento!
Ed ora passiamo alle risposte alle vostre recensioni:
Jessica_Malfoy: Grazie! Anche a me il personaggio di Draco piace molto... ;)
ZiaVoldy:
Ed ecco che l'influsso malefico di _Kia comincia a fare i suoi
effetti... se anche tu cominci a chiamarmi Zukkina è la fine!!
Lo so che non vi ho avvisato della prematura scomparsa di _Kia ma
non era nei miei programmi pubblicare dopo due settimane! Nel frattempo
accontentati dei saluti di _Kia, che è troppo impegnata a
disegnare i baffi a quel gran figo di Edward (che io adoro, ma lei
odia) e progetta di farli anche a Draco (la uccidiamo vero?)
Grazie, anch'io sono abbastanza soddisfatta dei caratteri dei miei personaggi, sono contenta che ti piacciano!
Di' al tuo neurone che voglio fargli compagnia alle Maldive.. beato lui!! xD
Hollina: Ed
eccone una che ha capito che è troppo presto per questi due!
Certo, il pensiero sconcio ci stava, ma non potevo mica farli cedere
già all'inizio!!
HailieJade: _Kia ti ringrazia per i saluti e io per i complimenti! Alla prossima settimana!
KiA_Cullen:
Ma dai, è troppo presto per le cose hot! Più in là
ci sarà spazio anche per quello!! Draco è introverso,
quindi parlerà di sè quando si fiderà totalmente
di Hermione, lei questo l'ha capito e ha evitato di continuare a fare
domande!
Leryn:
Ciao! Mi fa piacere sapere che la mia storia ti piaccia, al punto che
hai trovato il tempo per recensirla! Anch'io adoro le Dramioni!
Naturalmente ci saranno anche i litigi, verranno spontanei visti i loro
caratteri!
Un bacio e un in bocca al lupo per l'università!
Xversa:
Bentornata tra le mie recensioni!! Dai, non poteva succedere ancora
niente di sconcio.. è troppo presto anche per un bacio! Devono
prima essere amici e conoscersi meglio per poi costruire un amore vero!
Alla prossima!
_Kia: Ho apprezzato molto il riferimento a Dracuccio bello!
Ti avviso che se non sarai la prima anche adesso, puoi dimenticarti il ruolo di "sottospecie di amica"!! Ti voglio bene♥
Ed ora non mi resta che salutarvi ed invitarvi a diventare fan ad una pagina su FB, Draco/ Hermione_ ♥ , amministrata da me ed una mia amica.. vi lascio il link:
http://www.facebook.com/pages/Draco-Hermione_-/297347430421
Alla prossima settimana! Baci
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** Rilascio ***
Capitolo
8
- Rilascio
Col
passare del tempo i
rapporti si consolidano e anche basi incerte se opportunamente
rinforzate
possono sostenere l’amicizia tra persone così
diverse.
Nelle ultime settimane
Malfoy ed io ci eravamo avvicinati parecchio, con piacere della
McGranitt che
mi sorrideva ogni volta che mi vedeva. Al punto che cominciai ad
evitare
intenzionalmente quel sorriso carico di aspettativa che seguiva ogni
mio
movimento con Malfoy.
Era ormai diventata
nostra abitudine scendere insieme in Sala Grande la mattina per la
colazione,
separarci per le lezioni, tranne nei casi in cui mi toccava seguire
Pozioni, e
rincontrarci in Sala Grande per il pranzo e per la cena, raccontandoci
e
commentando la nostra giornata di lavoro. Era una nuova routine che,
seppur
insolita, mi faceva stare bene, così che venivo presa dalla
malinconia sempre
più raramente, perché ci pensava il mio nuovo amico a distrarmi dal pensiero di Harry e
Ron, di cui sentivo la
mancanza dato che non li vedevo da molto tempo, nonostante continuassi
a
tenermi in contatto con loro.
Avevo spiegato il mio
nuovo rapporto con Malfoy anche a mia madre, la quale mi aveva risposto
come la
professoressa McGranitt, facendomi intendere che anche due persone
molto
diverse sono accomunate da qualcosa e sarà proprio quel
qualcosa a far scattare
la scintilla. Io ero rimasta piuttosto basita da questa risposta, che
mi aveva
portato a riflettere: davvero volevo essere amica di Malfoy o volevo
che scattasse la scintilla? A
questo
interrogativo ancora non avevo trovato risposta.
Anche i miei genitori mi
mancavano, anche se ormai ero abituata a non averli sempre al mio
fianco. Fin
dall’età di undici anni, quando cominciai la mia
istruzione magica ad Hogwarts,
all’età di diciassette anni, quando intrapresi il
viaggio alla ricerca degli
Horcrux con Harry, dovetti affrontare periodi di lontananza dalla mia
famiglia,
che riuscii a sopportare grazie all’affetto dei miei amici.
Sconfitto
Voldemort, potetti finalmente tornare dai miei genitori in Australia e
rimuovere loro l’incantesimo di memoria che li aveva
confinati lì, convinti di
non avere figli, che avevo fatto per proteggerli dalla furia omicida di
Voldemort verso i babbani. Proprio io, la migliore amica di Potter,
potevo
essere un bersaglio facile per loro e quell’incantesimo,
anche se è stata una
scelta sofferta, si è rivelato l’unico modo per
tenerli al sicuro.
Tornata di nuovo ad
Hogwarts per il mio nuovo lavoro, senza gli altri Grifondoro che mi
tenevano
compagnia durante il mio settimo anno e che mi evitarono di avvicinarmi
a
Malfoy più del dovuto, ero consapevole che mi sarei sentita
davvero sola.
Malfoy rappresentava ormai l’unico appiglio al quale potevo
aggrapparmi per non
cadere nel baratro della tristezza, e forse anche per questo mi ero
avvicinata
così tanto a lui.
Quale che fosse il
motivo, contro tutte le aspettative, con lui riuscivo a stare bene e
per questo
non intendevo privarmi della sua compagnia. Non sono così
masochista!
***
Figlio
Mio,
Tuo
Padre sta per essere rilasciato da Azkaban.
Torna presto a casa.
Narcissa Black
Malfoy
Semplice
e formale. Mia
madre non si era data pena di comunicarmi la cosa in modo
più caloroso. Forse
evitava di comunicarmi tutta la sua gioia ora che poteva riabbracciare
suo
marito dopo tutti questi anni, lasciandomi un po’ di tempo
per digerire la
novità. Non che non fossi contento di poter finalmente
rivedere mio padre, ma
dovevo abituarmi all’idea che sarei stato visto dagli altri
in una luce nuova,
forse più sospettosa, ora che il
padre si
era riunito al figlio.
Le scrissi una breve
lettera, in cui le comunicavo che ne avrei presto parlato con la
McGranitt per
poter allontanarmi per qualche giorno da Hogwarts.
Prima di andare in Sala
Grande con la Granger, passai per
l’ufficio
della Preside, pronunciai la parola d’ordine ed entrai.
La McGranitt fu sorpresa
di vedermi, ma mascherò lo stupore con un sorriso cordiale.
“Signor Malfoy, qual
buon vento?”
“Buongiorno
professoressa. Devo chiederle un favore.” Diretto, senza
tanti giri di parole.
“Mi dica.”
“Ho bisogno di un paio
di giorni liberi. Devo tornare a casa.” Cercai di non farle
intuire il mio
turbamento, ma la Preside parve notarlo comunque.
“E’ successo qualcosa?”,
mi chiese infatti.
Decisi di rivelarle la
verità: ad ogni modo la notizia si sarebbe diffusa e sarebbe
venuta a saperlo.
“Mio padre sta per
uscire da Azkaban. Mia madre mi ha chiesto di raggiungerla a Malfoy
Manor. Lei
sa come tornano i prigionieri ad Azkaban, ora che i Dissennatori ne
hanno
ripreso il controllo.” Quasi mi tremò la voce al
pensiero di quei mostri che
rubavano a mio padre la sua felicità. Come l’avrei
trovato al suo ritorno?
Forse anche per questo mia madre aveva bisogno di me, per poter contare
su
qualcuno mentre mio padre tornava lentamente ad essere quello di
sempre. Non si
possono dimenticare gli orrori vissuti ad Azkaban, ma, se le persone
che ti
vogliono bene ti sono accanto, si può ritornare alla vita di
sempre.
Mio padre aveva bisogno
di noi: una famiglia unita.
“Capisco, signor Malfoy.
Non si preoccupi. Può partire anche domani.”
“Grazie, professoressa
McGranitt.”
Le sorrisi riconoscente
e lasciai il suo ufficio, avviandomi agli alloggi degli insegnanti per
andare
in Sala Grande con la Granger.
***
Finii
di prepararmi ed
uscii dalla mia stanza. Fuori c’era, come al solito, Draco
Malfoy ad
aspettarmi.
“Buongiorno”, gli
sorrisi.
“Buongiorno”, mi rispose
lui, ma mi parve di sentire un lieve turbamento nella sua voce.
Qualunque cosa
fosse, però, sparì così
com’era venuta, rimpiazzata dal suo solito buonumore
che gli permetteva di cominciare i nostri battibecchi già di
mattina.
Sorrisi tra me al
pensiero di come mi ero ormai abituata a stare con lui, di come gli
anni
trascorsi ad ignorarci erano stati spazzati via dopo un po’
di tempo di
reciproca conoscenza.
Arrivati in Sala Grande,
ci accomodammo al tavolo degli insegnanti, mentre gli studenti ormai
non
facevano più caso a noi.
La colazione fu
interrotta dai gufi che recapitavano la posta, una consuetudine di
Hogwarts che
mi portava alla mente tanti ricordi degli anni trascorsi qui a studiare.
Un gufo mi recapitò La Gazzetta
Del Profeta. La presi tra le
mani per leggere le notizie del giorno: non avevo più
disdetto l’abbonamento
dal mio quarto anno.
In prima pagina spiccava
a grandi lettere il titolo dell’articolo: “LUCIUS
MALFOY RILASCIATO DA
AZKABAN”.
Sollevai
gli occhi dal giornale ed incontrai quelli consapevoli
di Draco Malfoy.
Bonjour! Sto davvero male al pensiero che domani ricomincio la scuola
quindi mi dedico a voi, per riuscire a distrarmi...
Dunque.. prima di tutto mi scuso con voi per questo capitolo che
è un po' più breve del solito.. Ma per mantenere
la suspance il capitolo doveva finire qui e ho preferito non "allungare
il brodo" aggiungendo particolari inutili!
In questo capitolo comincia a delinearsi meglio il rapporto tra i due,
ma proprio quando i due hanno raggiunto un certo equilibrio arriva
questa notizia a sconvolgere la loro tranquillità. Per Draco
sarà importante il ritorno a casa... nei prossimi capitoli
capirete perchè!
Come vi ho già detto domani la scuola riapre le sue porte, e
io non so se riuscirò ad aggiornare puntualmente ogni
settimana come in questo periodo di vacanza! Se ritarderò
nel postare il nuovo capirolo non datemi per dispersa! Non mi
dimenticherò di voi!!
Ed ora rispondo alle vostre recensioni...
Jessica_Malfoy: Grazie! Vedo che hai capito
perfettamente il modo in cui scrivo.. i cambi di prospettiva servono
proprio a vedere le cose da due punti di vista diversi, quelli dei due
personaggi! Alla prossima!
ZiaVoldy: Ciaoooo!! No che non fa bene
a fare i baffi a Edward, è il mio personaggio preferito in
Twilight! In realà aveva minacciato di ritoccare anche Draco
ma per ora è rimasta tranquilla.. appena fa qualcosa ti
faccio sapere e la strozziamo insieme!
Tu non sai come mi sono sentita quando ho letto che le mie storie ti
creano dipendenza.. E' bellissimo vedere che quello che scrivo piace!
Appena ho letto quella frase l'ho detto a _Kia: io tutta esaltata e
contenta e lei che ascoltava la musica senza degnare di
attenzione me che ero seriamente troppo entusiasta della tua recensione!
(Lei dice che ti degna di attenzione, ma non me! Devo diventare gelosa?)
Grazie per la tua recensione.. Alla prossima!
Hollina:
Come avrai letto, anche in questo capitolo si spiega meglio il loro
rapporto dal punto di vista di Hermione, anche se questa
novità porterà qualche turbamento! Leggerai nel
prossimo capitolo! Ciao!!
_Kia: Ma la
decerebraaaaaata <3
Ok, mi fanno piacere i tuoi complimenti e tutto!
Ma se ti azzardi a continuare la tua opera di distruzione ti distruggo
io!
*cerca di imitare una faccia minacciosa come quelle di Voldy, ma poi si
rende conto che è impossibile visto che l'Oscuro, essendo
senza naso, fa solo ridere*
A dopo!!
Adesso vi saluto e torno alle mie ansie di inizio scuola...
P.S. Ho
pubblicato una cosuccia su Draco e Hermione, se vi va dateci
un'occhiata! Vi lascio il link:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=568111&i=1
Alla prossima!!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** Spiegazioni ***
Capitolo
9
- Spiegazioni
“Granger…”,
provai a
dire.
Un silenzio irreale era
sceso nella Sala Grande, quella stessa Sala Grande che da sempre
accoglie il
lento e inesorabile vociare degli studenti. Il silenzio di un cimitero
di notte
farebbe meno male di quel silenzio carico di aspettativa che penetrava
l’atmosfera gioiosa di qualche attimo prima, rendendola vuota
e fredda.
La donna seduta a
accanto a me non accennava a spiccicare parola: non capivo
perché la notizia
l’avesse turbata tanto.
D’improvviso si alzò dal
tavolo e lasciò la Sala Grande, senza degnare di uno sguardo
nessuno dei
presenti, eccetto me. Arrivata al portone della Sala Grande, si
voltò e,
nonostante la distanza, puntò i suoi occhi indagatori nei
miei: non sapevo cosa
cercasse, né se l’avesse trovato. Dopo qualche
secondo distolse lo sguardo,
spalancò le porte della Sala Grande e ne uscì,
fredda e fiera come una regina
d’altri tempi che sfoggia la sua ricchezza e la sua
superiorità alla sua corte
di sudditi.
Il vociare riprese, come
una radio sintonizzata male che lentamente ritorna a trasmettere una
musica
insistente e monotona.
Non la rividi per il
resto della giornata: non avevamo lezioni in comune e non si
presentò a pranzo
né a cena. Forse aveva mangiato in cucina, facendo una
visitina ai suoi adorati
elfi domestici: non aveva mai abbandonato il C.R.E.P.A., nonostante
faticasse
ad insediarsi nella comunità di purosangue conservatori, i
principali
sfruttatori dei loro servigi, la convinzione che gli elfi domestici
vadano
trattati come propri simili, anziché alla stregua di stracci
usati e
malridotti.
Stavo preparando una
valigia per la mia partenza per Malfoy Manor l’indomani,
quando un lieve
bussare alla porta della mia stanza mi costrinse ad interrompermi.
Aprii la
porta e vidi la Granger che mi guardava con aria furiosa.
***
Complimenti,
Hermione,
continuavo a
ripetermi. Ti è così
facile affezionarti
alle persone che ne paghi sempre le conseguenze quanto ti deludono.
Quando lessi l’articolo
in prima pagina sulla Gazzetta del Profeta, restai di stucco. Ero
confusa: non
riuscivo a capire come Lucius Malfoy potesse essere scarcerato
così presto. Poi
la verità mi si parò dinnanzi con tale forza che
non potetti evitarla. Credevo che
Malfoy fosse cambiato, che avesse rinunciato spontaneamente ad essere
un
Mangiamorte per collaborare con la giustizia, dalla parte dei buoni. Invece avevo capito che lui aveva
collaborato con gli Auror solo per ottenere la scarcerazione del padre
il prima
possibile. Gli altri Mangiamorte sarebbero rimasti ad Azkaban per molto
tempo,
Lucius Malfoy non avrebbe potuto essere liberato così presto.
Ero delusa. Non era
nemmeno colpa di Malfoy, perché lui non aveva fatto niente.
Si era sempre
comportato così, codardo e opportunista. E non sarebbe
cambiato, dopotutto non
mi aveva mai dato motivi eclatanti per creder che potesse diventare una
persona
migliore. Stupida io che credevo di averci visto qualcosa di diverso in
lui.
Trascorsi la giornata
nel mio ufficio e lo lasciai solo per pranzare. Non andai,
però, in Sala
Grande. Non volevo incontrare Malfoy altrimenti me la sarei
presa con lui per
qualcosa di cui avevo colpa solo io.
Non potevo incolparlo,
non quando era un mio difetto immaginare che ci sia del buono in
ognuno. Non
sapevo nemmeno perché me la prendessi così tanto,
forse dipendeva dal fatto che
già troppe volte avevo fatto quest’errore.
L’avevo fatto quando credevo di
amare Ron e mi ero illusa che tra noi potesse funzionare, senza
rendermi conto
che la nostra era solo la pallida imitazione dell’amore.
L’avevo fatto quando,
seppur inconsciamente, speravo che Bellatrix Lestrange non mi uccidesse
quando
eravamo stati catturati dai Ghermidori e portati a Malfoy Manor,
attaccandomi
alla speranza che potesse provare pietà per una ragazza come
me. L’avevo fatto
quando speravo che non mi chiamassero più Mezzosangue,
facendomi pesare la mia nascita nel mondo babbano più del
necessario.
In
tutti i casi, mi ero solo illusa.
E, come volevasi dimostrare, mi ero illusa di nuovo. Come avevo potuto?
Pensare
che Draco Malfoy, mio più acerrimo nemico da sempre,
arrogante, presuntuoso,
pieno di sé e razzista nei confronti dei Mezzosangue potesse
essere cambiato,
potesse aver scelto spontaneamente di aiutare gli Auror senza secondi
fini.
Secondi fini che, alla fine, si erano dimostrati lo scopo principale.
Aiutare
gli Auror per farsi perdonare tutti gli anni di fedele servigio a
Voldemort e
ottenere uno sconto della pena di suo padre ad Azkaban. La cosa era
così chiara,
così elementare che mi chiesi come
avessi fatto ad illudermi in questo
modo. Non era affatto come affermava Silente, il caro vecchio Silente:
nonostante si cerchi del buono nelle persone, difficilmente lo si trova
in
tutte. Pensare che Draco Malfoy potesse essere di una natura
più nobile era
stata l’idea più folle che mi sarebbe potuta
saltare in mente.
Falso, odioso, idiota, imbroglione…
Cercavo gli aggettivi peggiori che si potessero attribuire ad
una persona
mentre girovagavo per la mia camera, indecisa, odiavo ammetterlo, su
cosa fare.
La cosa peggiore era che la camera di Malfoy era proprio di fronte alla
mia,
quindi se mai mi fosse venuta la malsana idea di andargli a parlare non
avrei
avuto il confortante tempo di attraversare i corridoi per continuare a
pensare.
Perciò o avrei preso il coraggio oppure me ne sarei rimasta
in camera, mettendo
fine al nostro rapporto con una fredda, gelida
indifferenza.
Ma alla fine, perché farlo? Perché fare quello
sbaglio madornale che ormai
commettono tutti? Perché lasciare che il tempo lasci strati
e strati di polvere
su quell’indifferenza che avrei creato non parlandogli?
Non mi stupii nemmeno di quel ragionamento, perché sapevo, ero consapevole che se quella cosa, qualunque cosa fosse, non avesse avuto
realmente importanza per me, forse non ci avrei nemmeno dato tanto
peso. Malfoy
era diventato per me l’unica fonte di attaccamento al
passato, nonché a un
nuovo presente. Non escludevo l’idea che un giorno saremmo
potuti diventare più
che colleghi.
Tuttavia mi sentivo tremendamente presa in giro. Una presa in giro che
mi ero
costruita da sola.
Dopo un’intera giornata passata ad evitare Malfoy, non potevo
continuare così.
Avevo bisogno di chiarimenti, che lui volesse o no, ma questa volta non
avrei
accettato altre bugie o mezze verità.
Uscii dalla stanza anche se era sera inoltrata. Avevo saltato la cena,
ma la
confusione delle mie idee mi aveva fatto chiudere lo stomaco dal
disgusto.
Tre passi esatti. Tre lievi colpi alla porta della sua camera.
La porta si aprì e mi trovai di fronte un Draco Malfoy
dall’aria mortificata.
Per un attimo la mia furia fu spazzata via, sostituita da
un’incontrollabile
voglia di carezzargli la guancia candida, delineata dalle spigolose
ossa del
mento, e di sussurrargli parole di conforto, perché in fondo
capivo la sua
situazione, lo sconforto con cui era cresciuto, tutto il peso di un
compito più
grande di lui, ormai solo un ricordo indelebile scolpito nei suoi occhi
grigi,
che sembravano tanto spenti e tristi come non mai.
In qualche attimo di osservazione reciproca mi ripresi. Tornai a
mostrare la
mia espressione furiosa, anche se non riuscivo proprio a sentirmi realmente
arrabbiata con Malfoy.
“Granger…” sussurrò, in
evidente imbarazzo. Alla luce che proveniva dalla sua
camera riuscivo a vedere la sua espressione di disagio
“Io… ti devo delle
spiegazioni.”
“Me le devi eccome, Malfoy.”
Ed
eccomi qui da voi... a discapito delle mie previsioni non ho aggiornato
tanto tardi rispetto al solito! Contente? L'anno scolastico ancora non
mi prende del tutto e sono riuscita a ritagliarmi del tempo per
dedicarmi anche a voi!! Inoltre ringrazio _Kia, senza la quale non
avrei mai superato la mia crisi da pagina bianca!
Personalmente
questo capitolo non mi soddisfa molto perchè è un
po' un capitolo di passaggio, non so voi ma lo trovo un po' piatto.
Il prossimo sarà, invece, molto importante, anche
perchè porterà delle svolte nel rapporto tra
Draco e Hermione.. ma non vi dico altro!
Ecco le risposte alle vostre recensioni:
Jessica_Malfoy: Sono davvero onorata che i
capitoli della mia ff sia addirittura più importanti dei
compiti delle vacanze!! A questo punto credo che avrai già
cominiciato il nuovo anno scolastico.. Buona Fortuna! Spero che questo
capitolo abbia contribuito a rispondere a un po' di punti
interrogativi, ma la maggior parte dei dubbi saranno sicuramente
chiariti nnel prossimo! Non perderlo!
ZiaVoldy: Zukki? o.O
Ok, è più accettabile di Zukkina come
quella carota di _Kia mi chiama! Anche perchè me lo scrivi
tu, e non posso che perdonartelo!! :D
Grazie! L'anno scolastico è cominciato abbastanza bene
comunque, e spero che proseguirà così!
*incrocia le dita*
In questo capitolo la tua curiosità non è stata
del tutto soddisfatta.. leggerai nei prossimi!
(Curioserrima
l'avevo capito cosa significa, ma grazie per
l'illuminazione.. ;-)
Una curioserrima curiosità: è la mia ff che ti
ispira questi neologismi? Se si, ne sono davvero onorata!
Rivoluzionerai il vocabolario!)
Non posso essere d'accordo, però, con il tuo odio contro
Edward.. ma è una battaglia persa farlo piacere ai non-fan!
Ci sono già passata!
Un bacio
HailieJade:
ehm.. si forse sei andata un po' troppo avanti con la fantasia, anche
perchè in queso capitolo non succede granchè!
Leggerai poi nel prossimo! Devo dire però che la tua
conclusione è molto carina, ma non vorrei certo essere
accusata di plagio.. il finale sarà naturalmente diverso,
anche se non ho ancora le idee molto chiare al riguardo!!
Leggerai!
Hollina: In
questo capitolo, come avrai capito, non succedono molte cose, a parte
l'apparente resa di Draco, che finalmente degnerà Hermione
di qualche spiegazione! La tua curiosità dovrà
quindi aspettare per essere completamente soddisfatta! Alla prossima!
_Kia: *uh,
per ultima c'è _Kia*
*No, non le rispondo*
*si vabbe rispondo*
*Che palle peròòò*
*sbuffa*
*Ok, cerchiamo di scriverle una risposta coi fiocchi*
Certo il titolo è rimasto, ma ancora non mi convince
granchè! Contenta che ti piaccia comunque!
Ti voglio bene mia carota♥
E finalmente sono riuscita a finire.. sono esausta dopo una giornata di
scuola! Credo che tra un po' il mio letto si beerà
della mia presenza!
' Notte miei lettori (se leggete adesso!!)...
Alla prossima!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** Passato ***
Capitolo
10 - Passato
Il
suo tono di voce era
tornato come quello di un tempo, freddo e pieno di risentimento nei
miei
riguardi. Perché sapevo di averla delusa, di aver deluso le
sue aspettative. Il
modo in cui aveva pronunciato il mio cognome non era nello stesso modo
caloroso
con cui mi chiamava da un po’ di tempo a questa parte.
“Ti prego, entra” le dissi, facendomi di lato per
lasciarla passare.
La Granger non se lo fece ripetere due volte ed entrò a
passo deciso nella mia
camera. Sicuramente la prima cosa che le saltò
all’occhio fu l’enorme
disordine. Vestiti sparsi un po’ ovunque, nel vano tentativo
di radunarli e
farli entrare in una valigia. Sapevo che si stava domandando cosa fosse
tutto
quel caos, poi vidi il suo sguardo posarsi sulla valigia.
“Te ne vai?” mi domandò, restando di
spalle.
Sentii crescere la tensione. Presto sarebbe scoppiata.
“Sì” risposi “Domani parto per
casa mia. Per mio padre.”
La sentii respirare forte per non perdere la calma, ma il momento in
cui
avremmo cominciato ad urlare l’uno contro l’altra
era vicino.
“Vorrei solo sapere perché non me l’hai
detto prima. Che bisogno c’era di
nasconderlo? Che bisogno c’era di far credere alla gente che
in realtà tu sia
una persona diversa dal codardo quale sei?”
Si era girata e mi guardava con occhi carichi di odio, ribrezzo nei
miei
confronti. Mi sentii un essere piccolo e insignificante, un insetto di
fronte
alla sua grandezza, alla sua fierezza.
“Sapevo che avresti reagito così” mi
limitai a rispondere.
“Reagire così? Come pensi che potrei fare
altrimenti? Vedo sbattermi in faccia
la notizia che tuo padre è stato rilasciato da Azkaban
dopo… dopo…” non
riusciva nemmeno a trovare le parole, era sconvolta.
“Prova a metterti nei miei panni!” esclamai
“Cosa avresti fatto, avresti
consegnato tuo padre alla giustizia senza avere la certezza che la sua
pena
sarebbe stata scontata? Mi dispiace averti deluso, davvero! Forse
avresti
dovuto capire prima che rimango un Malfoy!”
“Oh, non dire stronzate! E non metterti sulla difensiva, per
cortesia! Sai
meglio di me che non sei affatto quello che cercavi di far credere, io
ho avuto
modo di conoscere il vero Draco Malfoy!” sbottò
esasperata.
Non sapevo che rispondere. Ero decisamente stupito da quello che mi
aveva
detto, non mi ero reso conto che in quel tempo passato insieme fosse
riuscita a
capirmi così profondamente.
La Granger non meritava altre mezze verità. Forse non avrei
dovuto lasciarla
andare via così, dovevo dirle davvero tutto,
perché sentivo che a lei importava
davvero… di me.
Abbassai le mie mura difensive, che ormai non servivano più
a nulla. Senza
neanche rendersene conto, la Granger le aveva abbattute già
tempo fa entrando
nella mia vita e illuminandola, rendendo quelle settimane passate
insieme
speciali. Dovevo smetterla di chiudermi a riccio appena qualcuno si
avvicinava
troppo, smetterla di avvertire tutti come un pericolo. Con la Granger
mi sarei
potuto aprire, con la Granger non avevo bisogno di essere il riccio
pauroso.
Sospirai, ma non era un sospiro di rassegnazione, bensì un
respiro fatto dopo
aver preso una scelta importante.
Ed io, che scelta avevo preso?
***
“Granger, siediti.”
Un comando che mi fece capire che aveva intenzione di parlarmi. Temevo
di
essermi comportata in modo troppo sgarbato con Malfoy, ma in fondo
pensavo
fosse la cosa giusta da fare.
Mi sedetti sul suo
letto, quello stesso letto che tante sere aveva accolto le nostre
chiacchierate, respirai profondamente per calmarmi e non farmi dominare
dall’ira, in modo da poterlo guardare negli occhi e
ascoltarlo.
Malfoy si avvicinò e si
sedette di fronte, prese a guardarmi come se stesse sondando la mia
anima alla
ricerca di qualcosa, ma forse
voleva
solo assicurarsi che io fossi degna di fiducia.
Aspettai che riordinasse
le idee, poi lo fissai, pronta al suo racconto.
Lui chiuse gli occhi,
perso nei suoi ricordi, e cominciò a parlare.
“Alla fine della battaglia di Hogwarts, la mia
famiglia dovette
rifugiarsi al Manor, non essendo vista di buon occhio dai vincitori
della
guerra. Ancora nessuno era a conoscenza del fatto che mia madre avesse
aiutato
Potter nel ritornare al castello, nonostante l’avesse fatto
per potermi
riabbracciare vivo e non per
un’improvvisa presa di coscienza.
Rimanemmo
al Manor per un breve periodo, finché gli
Auror non arrivarono e ci portarono al Ministero. Non provammo ad
opporci, consapevoli dell’inevitabilità della
condanna, e li seguimmo nell’ufficio del
Capo del Reparto Auror, che in quei mesi si occupò
personalmente degli
interrogatori ai Mangiamorte. Noi raccontammo tutta la
verità, e forse anche
questo giocò a nostro favore. Non seppi mai,
però, cosa i miei genitori dissero
esattamente durante l’interrogatorio, ognuno venne
interrogato singolarmente.
Io raccontai di essere stato marchiato a
17 anni, con l’ordine di uccidere Silente, compito passato
poi a Piton a causa
del Voto Infrangibile che strinse con mia madre per proteggermi.
Alla fine dell’interrogatorio stavo quasi per
piangere, non ero pentito, semplicemente spaventato
dall’imminente condanna.
Implorai il Capo degli Auror, affinché non mi condannasse ad
Azkaban. La mia
espressione doveva essere così disperata che un ragazzino
come me gli fece
pena: ricordo la pietà che dimostravano i suoi occhi mentre
mi guardavano
promettergli qualunque cosa pur di restare libero.
“Qualunque cosa?”, mi chiese.
Io annuii, speranzoso. Ma le parole che pronunciò mi
ghiacciarono il sangue nelle vene. Non ero una spia, ma non avevo
scelta.
“Dovrai collaborare con gli Auror e fornirci tutte
le informazioni di cui sei a conoscenza sui Mangiamorte ancora in
libertà.”
“E mio padre?”, quasi tremavo mentre attendevo la
sua risposta. Per mia madre non ero preoccupato, lei non aveva mai
ricevuto il
Marchio Nero.
“Tuo padre è stato troppo esposto durante il
dominio
di Voldemort. L’intero Mondo Magico, non essendo a conoscenza
del fatto che
negli ultimi tempi Lucius Malfoy non godeva più del suo
antico prestigio presso
Tu-Sai-Chi si aspetta che lui, il braccio destro di Voldemort, sia uno
dei
primi a finire ad Azkaban”, a quel punto crollai sulla
scrivania, nascondendo
il volto e le lacrime che minacciavano di uscire tra le mie braccia
incrociate,
“Tuttavia possiamo trovare un espediente. Se ci dirai tutto
ciò che abbiamo
bisogno di sapere potremmo concedergli uno sconto della pena.”
Accolsi quelle parole come un’ancora di salvezza,
l’unica alla quale avrei potuto aggrapparmi trascinando mio
padre con me, verso
la libertà. E così presi una delle decisioni
più importanti della mia vita:
accettai la proposta di quell’uomo, l’unico che mi
aveva visto realmente per
quello che ero, un ragazzo troppo giovane messo di fronte a scelte
più grandi
di lui, un ragazzo che aveva avuto nelle sue mani la salvezza dei suoi
genitori, decidendo di seguire la strada più semplice, che
gli avrebbe permesso
di continuare a sentirsi parte di una famiglia.
Ed
ora che sai tutto, la trovi una scelta così
deprecabile la mia?”
Lo
guardavo negli occhi,
intuendo quanto gli fosse costato rivelarmi questa parte del suo
passato, che
aveva imparato a nascondere così bene sotto strati di
indifferenza e disprezzo.
Ora lo sapevo: Draco
Malfoy era più di quanto voleva far sembrare e io volevo
imparare a conoscerlo
bene, come nessuno aveva mai fatto.
Comprendere il vero Draco Malfoy
mi provocò un moto di
tenerezza che sfociò in un abbraccio, un gesto insolito per
noi due, una nuova
scoperta nel nostro rapporto.
“Io… capisco. Ora. Mi
dispiace Draco.”
Lui esitò un momento
prima di stringere le sue braccia alla base della mia schiena.
“Grazie Hermione.”
Oh, finalmente! Da dire che
scrivere questo capitolo è stata una faticaccia, a causa
della sua importanza, e senza la mia adora _Kia non ce l'avrei mai
fatta! Grazie tesoro♥
Dunque, finalmente in questo
capitolo Draco rivela a Hermione il suo passato e i due riescono a
chiamarsi per nome, una cosa troppo intima, a volte scontata, per loro
che si stavano appena "conoscendo".
Che ve ne pare? Ve lo sareste immaginato in un altro modo o vi
è piaciuto così? Personalmente a me piace, spetta
a voi giudicare!
Il
prossimo capitolo dovrebbe arrivare in tempo, visto che è
già, per buona parte, scritto. Il prossimo sarà
un capitolo importante, e anche un po' pesante: stiamo per entrare nel
vivo della storia! Ne ho pensate di cotte e di crude per voi!
Continuate a seguirmi!
Ed
ora rispondo alle vostre recensioni...
Hannavas: Eccolo il tuo nick geniale,
mi sento potente a scriverlo! Grazie per i complimenti, spero che anche
questo sia uno di quei capitoli che piacciono a te e che si siano
dissipati un po' di dubbi sulla reazione di Hermione! Purtroppo non
posso dirti come mi vengono questi idee geniali, anche
perchè non lo so! Ma si, anche le tue sono perfette! Un bacio
Jessica_Malfoy:
Grazie! Grazie davvero! Sono sempre più entusiasta dei
complimenti che ricevo, e dire che non ero nemmeno tanto sicura del
capitolo scorso. Le "profonde" riflessioni interiori erano per
chiarire un po' cosa frulla nel cervellino dei nostri
protagonisti! Spero abbiano raggiunto lo scopo! Alla prossima!
Hollina:
Come avrai notato, anche questo capitolo è importante,
perchè dopo la "resa" di Draco possiamo finalmente leggere
di quello che ha passato il nostro adorato Principe delle Serpi!
Grazie, al prossimo capitolo!
ZiaVoldy:
Ciao Zia (ti posso chiamare così? Mi sembra giusto, a questo
punto!)
Prima di tutto, grazie per avermi aggiunta tra i tuoi autori preferiti!
E' una cosa bellissima!
Scusami, non posso non tormentarvi, perchè la mia mente
sadica partorisce i capitoli proprio per farli finire sul
più bello! Non è colpa mia!!
Sai com'è non
sono troppo normale.. ma dai, nessuno è davvero
normale! Eppure "Tutti i migliori sono matti".. ok, Alice in wonderland non
c'entra, ma ci voleva una prova del fatto che neanche io sono normale!
Grazie, ma anche tu sei grandiosa con i tuoi neologismi! Un giorno di
questi mi verrà in mente di utilizzarli nella ff (da me puoi
aspettarti di tutto!). Baci
daffodil:
Oh, che bello trovare la tua recensione, significa molto per me sapere
che, oltre a chi mi scrive cosa pensa del mio lavoro, c'è
qualcuno che apprezza la mia storia, anche se non me lo fa sapere!
Dunque, forse all'inizio è stata un po' "fredda", ma adesso
sto dando largo spazio alle loro riflessioni, il capitolo intero era
praticamente incentrato solo su questo! Al prossimo capitolo!
HailieJade:
Eh si.. la scorsa settimana ho pubblicato proprio nel giorno del
compleanno di Tom Felton! Davvero riprovevole da parte mia dimenticare
di fargli gli auguri anche qui su EFP, e dire che FB me
l'aveva ricordato!
Per il finale.. vedrai! Ho pensato a una cosa un po' insolita, capirai
perchè leggendo!
Grazie per avermi aspettata! A presto!
_Kia: Tu
ovviamente sei ultima! :P
Quanto tempoooo... Suvvia, ti risparmierò le sdolcinatezze
che tanto odi!
Per quanto riguarda il ringraziamento, puoi scordartelo.. e non ho
intenzione di baciarti i piedi! Davvero, non so come ti vengano in
mente certe idee u.u
Non so come commentare a
parte sparare idiozie, adesso sì che mi fai
sentire bene!
A dopo!!
Ok,
siamo alla fine!
Mi raccomando non perdetevi il prossimo capitolo, è il mio
preferito finora!
Alla prossima settimana (sperando nella clemenza della scuola!)!
Baci
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** Famiglia ***
Capitolo
11 - Famiglia
I
passi del giovane uomo
rimbombavano nella quiete del castello. Percorreva il viale che
conduceva al
portone d’ingresso con la marcata sicurezza di chi sa che
sarà accolto a
braccia aperte. Era appena giunto lì, dopo aver affrontato
il consueto viaggio
in treno, eppure sembrava voler tardare l’incontro con suo
padre, quella parte
del suo passato che adesso ritornava prepotentemente nella sua vita.
Parole dense di
consapevolezza affollavano i suoi ricordi, la consapevolezza provata da
Lucius
Malfoy quando era stato messo a conoscenza degli sviluppi
dell’interrogatorio
dal suo stesso figlio, l’artefice del suo futuro.
L’avrebbe incolpato?
Sarebbe riuscito a perdonarlo per averlo messo nelle mani di creature
diaboliche, che si nutrivano delle proprie gioie e dei ricordi intrisi
di felicità?
Un
bambino di quattro anni correva verso il padre,
appena tornato dal lavoro.
“Papà sai che ho imparato ad allacciarmi le scarpe
da solo?”
Un sorriso appena accennato fu la risposta
dell’uomo, poco incline alle dimostrazioni
d’affetto, nonostante amasse il
proprio figlio, sangue del suo sangue, e desiderasse il meglio per lui.
Osservava
il profilo del
castello che si stagliava nella quiete del primo mattino, illuminato
dai
pallidi raggi del sole sorto da poco. A vederlo così, non
sembrava l’inquietante
dimora di Voldemort negli ultimi anni del suo dominio.
Lacrime
di un ragazzino, che per l’unica volta nella
sua vita si dimostrava debole agli occhi nascosti delle siepi in
giardino.
Piangeva per sé stesso, per la sua famiglia.
Piangeva mentre si crogiolava nell’illusione che sarebbero
stati al sicuro se
avesse eseguito gli ordini del Signore Oscuro.
Piangeva mentre guardava con orrore il Marchio Nero
impresso in modo indelebile sulla sua pelle diafana, desiderando
strapparlo con
le sue stesse mani, consapevole dell’impossibilità
di realizzare il suo
desiderio, a ricordo della sua condanna ad una vita buia e dedicata a
servire
qualcun altro, come il peggiore degli elfi domestici.
La
mente persa tra i
ricordi, tornò alla realtà quando
arrivò dinanzi al portone di legno pregiato e
bussò.
***
Un
elfo domestico mi
venne ad aprire. Gli diedi la mia valigia e entrai.
“Portala nella mia
stanza e avverti i padroni del mio arrivo”, ordinai.
“Subito Padrone”, fu la
pronta risposta dell’elfo domestico.
Attraversai il salone
d’ingresso senza degnare di uno sguardo l’ordine
perfetto in cui il tavolo di
cristallo era al centro della stanza, circondato dai divanetti, su cui
un tempo
si svolgeva la vita mondana della nobiltà purosangue, e
dagli arazzi pregiati
appesi alle pareti.
Mi diressi verso la
camera dei miei genitori, dove ero sicuro di trovarli, camminando per
corridoi
vuoti e silenziosi, ma tuttavia privi del terrore che risiedeva in
queste mura
quando il Signore Oscuro vi si era rifugiato.
Arrivato davanti alla
porta, esitai un momento e respirai profondamente. Poi bussai.
Dall’interno arrivò la
fievole voce di mia madre, che mi invitava ad entrare.
Aprii la porta,
guardandomi intorno. La stanza era sempre la stessa: una grande letto a
baldacchino troneggiava al centro della stanza, circondato da nuvole di
seta
bianca, un universo appartato, un rifugio sicuro.
La stanza era ampia: addossato alla parete un grande armadio
faceva mostra di sé.
“Mamma,
posso aiutarti a scegliere il vestito?”,
chiedeva il bambino.
“Certo, tesoro, vieni!”, la madre acconsentiva
sempre alla richiesta del suo angioletto biondo, felice
dell’entusiasmo del
figlio in occasione di quei ricevimenti, durante i quali il maniero si
riempiva
e l’atmosfera gelida che emanava solitamente si riscaldava,
rischiarata dalle
risate e dall’intenso vociare degli invitati.
Un
divano si trovava in
un piccolo salotto: i miei genitori erano seduti lì e mi
guardavano.
“Padre, Madre.”, li
salutai e mi avvicinai a loro.
Li osservai: mia madre
era sempre la stessa, sebbene un’ombra di malinconia appena
accennata riempiva
i suoi occhi, la donna che più amavo al mondo, fredda e
altezzosa agli occhi
del mondo, comprensiva e premurosa verso la sua famiglia, ma mio padre…
Mio padre era sempre
stato un uomo potente, che incuteva timore e pretendeva rispetto,
adesso
invece… Sembrava che Azkaban gli avesse risucchiato la forza
di affrontare la
vita, non sembrava più l’uomo che era stato. E non
potevo non sentirmi in colpa
per come stava.
“Vieni Draco”, mi disse
mia madre sorridendo e materializzando un’ elegante poltrona
di fronte al
divano con un movimento fluido della sua bacchetta.
Io mi sedetti e
finalmente guardai negli occhi mio padre.
“Come state Padre?”, gli
chiesi.
Lui portò i suoi occhi
di ghiaccio nei miei, fissandomi sprezzante.
“Come vuoi che stia dopo
che mi hai costretto a sette anni di prigionia ad Azkaban? Non
rispondere.”, mi
fermò vedendo che stavo per aprire bocca. “Non ti
sto condannando. Non più,
adesso. All’inizio ho davvero pensato che io fossi finito ad
Azkaban solo per
colpa tua. Poi i Dissennatori, quei mostri senz’anima, -solo
adesso posso
capire quanto siano orribili e non quando erano alleati col Signore
Oscuro- non
facevano che aumentare il mio sconforto, portandomi via tutti i miei
ricordi
felici. Io mi sono aggrappato ad essi per non cadere nella
disperazione. E ho
capito che i miei ricordi felici erano quelli di momenti trascorsi con
te,
Narcissa, e con te, Draco, la mia famiglia. In un certo senso
è solo grazie a
voi se adesso sono qui e sto “bene”.
E grazie a questo finalmente ho capito il male che vi avevo fatto,
ostinandomi a seguire
le idee dell’Oscuro Signore. Tu Narcissa mi vedevi sempre
andare via per le
missioni che Lui mi ordinava di eseguire, e tu Draco sei stato
costretto a ricevere
il Marchio Nero solo per proteggerci e per compiacerLo. Finalmente ho
capito la
sofferenza che la nostra famiglia ha dovuto sopportare per causa Sua e
mi sono
ripromesso che non sarà più cos’
perché, anche se tardi, ho capito i miei
errori.
Ricominciamo come una
vera famiglia?”, chiese mio padre con una voce più
viva, adesso che era
finalmente riuscito a pentirsi e a perdonare.
Vidi mia madre che, con
gli occhi lucidi, correva verso il marito, abbracciandolo. Mio padre si
appoggiò
a lei, quasi come fosse la sua unica certezza in un mare di menzogne e
mezze
verità.
Vidi me stesso, quasi
con gli occhi di un altro, andare incontro ai miei genitori,
all’apparenza imperscrutabile
ma con un groviglio di emozioni nello stomaco, tra le quali distinsi
felicità
per poter finalmente costruire una vera famiglia, gioia per essere
stato
perdonato, commozione per aver ritrovato un padre. Mi sedetti accanto a
loro,
non volendo rovinare quel loro momento di intimità.
Infine si separarono,
mia madre mi abbracciò, seguita da mio padre.
E così finalmente vidi,
in un guazzabuglio di sentimenti felici, pensieri felici, ricordi
felici, la
nostra famiglia unita, pronta a
ricominciare daccapo.
Ed eccolo qua,
uno dei miei capitoli preferiti finora! E' stato un po' "sudato", vista
la difficoltà nel descrivere una parte così
importante della storia. Il risultato finale a me è
piaciuto, spero sia gradito anche a voi...
Finalmente vediamo il ritorno di Lucius al Manor.. Una precisazione: so
che i Dissennatori, dopo il crollo del dominio di Voldemort, non
verranno più utilizzati come guardie ad Azkaban, ma mi
servivano nella storia per giustificare il malessere del signor Malfoy
e il conseguente arrivo di Draco al Manor, una parte fondamentale per
lo sviluppo del rapporto tra Draco e Hermione. Purtroppo, Hermione non
è presente in questo capitolo perchè è
interamente dedicato alla famiglia Malfoy, ma dal prossimo
ritornerà anche lei!
Inoltre, voglio far presente che la prima parte del capitolo, come
avrete notato, è scritta in terza persona, a differenza del
resto. Questo perchè, a mio parere, scrivere in prima
persona quella parte non aveva la stessa forza espressiva che ha
scritta in terza persona. So che non dovrebbero esserci dei cambiamenti
così pesanti, ma non ho potuto farne a meno. Spero possiate
scusarmi!
Ora rispondo alle recensioni allo scorso capitolo...
Jessica_Malfoy: Tantissime grazie! Ancora non
riesco a crederci che il capitolo ti abbia commosso, è
davvero bello per me sapere che c'è qualcuno che si emoziona
con quello che scrivo, non oso immaginare la reazione che avrai per
questo! Fammi sapere!!
daffodil:
Non avrai fatto chissà che, ma è piacevole avere
nuove recensioni! Sai, le descrizioni sono un po' una mia pecca, che
spero di poter superare. Trovo più semplice descrivere
pensieri, dialoghi, che non gli ambienti. Grazie!!
HailieJade:
Davvero? Davvero la mia ff ti piace così tanto? Non riesco a
crederci!! :-)
Ho apprezzato tantissimo il paragone a Shrek (anche se l'ultimo film
non l'ho visto!), ma ti sei finalmente convinta che per il finale
è ancora troppo presto? In realtà un finale ce
l'ho quasi pronto nella mia mente, ma poi vi rovino la sorpresa
rivelndovi qualcosina! A presto Gattina (d'ora in poi dovrai sorbirti
questo soprannome, ma non prendertela con me: sei tu che mi hai dato
l'idea!!)
Hollina:
Grazie davvero! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto..
Alla prossima!
ZiaVoldy: Ziettaaaaa♥ (io
passo subito ai diminutivi!!) :D
"Riesci sempre a coinvolgermi e
stupirmi, sei grandiosa!" Grazie,
ti adoro!
Per quanto riguarda la storia di Draco, credo che molti
l'avessero immaginata così, ma andava scritta per permettere
a Hermione di capire!
Alla prossima!!
Hannavas: Grazie tesoro,
quasi mi fai commuovere! Mi hai scritto delle splendide parole..
Fammi sapere al più presto il tuo parere su questo capitolo!
Baci
_Kia: Ma
dai, anche questa volta ho fatto senza di te e non mi pare che il
risultato sia così pessimo!
Dunque ora
puoi benissimo saltellare allegramente (come Heidi sui monti insieme
alla caprette, che non c'entra niente, ma andava messa!), ma da domani
sicuramente no, causa lezione di educazione fisica u.u
"Ci si vede nel nostro
supermercato Riddle, il Signore Oscuro mi sta chiamando alla cassa 666
e se non vado subito poi mi sa che uccide, o peggio, mi LICENZIA! O.O
(style Hermione ON)" Allora le
leggi le Dramioni :D Ricordo perfettamente qualcosa
a proposito di una lista
delle priorità!
Ok, mi sono
già presa troppi minuti di pausa, torno a fare la cassiera!
(Mi sta venendo in mente un'altra sciocchezzuola da pubblicare relativo
alle attività commerciali del Signore Oscuro.. poi ti spiego
meglio!!)
Ciao :D
gufetta_95:
Eh si.. è la prima recensione, davvero bello sapere che i
miei capitoli ti piacciono! Grazie per la recensione, al prossimo
capitolo!!
Ok, ho finito!
Un'ultima cosa prima di lasciarvi: ho creato un profilo su FB Zukkerina Efp Author
dove, se volete, potete contattarmi!
E con questo, vi lascio! Alla prossima!!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 12 *** Coscienza ***
Capitolo
12 - Coscienza
Ero
con Draco. Camminavamo insieme, mano nella mano,
su una spiaggia isolata. Un passo. Un bacio. Due passi. Due baci.
Eravamo
felici, davvero felici: la vita ci sorrideva, ci amavamo e io non
riuscivo ad
immaginare niente di meglio.
Mi
svegliai di
soprassalto. Ancora una volta lo stesso sogno. Era dal giorno in cui
Draco era
partito che il sogno ricorreva ogni notte, e io non riuscivo a dormire
bene.
Quei sogni mi turbavano.
Ricordai di aver letto durante i miei studi che, secondo Freud, il
motore dei
sogni sono i desideri inconsci, che durante la notte rafforzano i loro
effetti
per via della minore attività della coscienza, e hanno
dunque l'occasione di
emergere sotto forma di immagine onirica.
Ma era davvero possibile
che il mio desiderio inconscio fosse
questo? Non vedevo Draco da tre giorni ormai e sentivo la sua mancanza.
Possibile che mi
mancasse battibeccare con lui, discutere con lui, ridere con lui?
Possibile che
mi mancasse lui?
Possibile che mi fossi
davvero affezionata? Possibile che lo amassi?
Anche quella mattina
mascherai il mio turbamento sotto strati di finto buonumore e mi recai,
come al
solito, in Sala Grande.
Prima di arrivarci,
però, trovai un biglietto davanti alla mia stanza. Non
c’era il mittente, ma
senza dubbio era destinato a me. Lo aprii:
“I
desideri inconsci sono sempre attivi. Ma,
nonostante questo, sembra che non siano abbastanza forti da rendersi
percettibili durante il giorno.”
[Sigmund
Freud]
,
c’era
scritto.
Impossibile tentare di capire chi fosse stato a scriverlo. La scrittura
era
stata opportunamente mascherata.
Ancora più turbata, lo
misi nella mia borsa e scesi per colazione.
***
Mi
risvegliai nella mia
stanza. Erano trascorsi tre giorni dalla mia partenza da Hogwarts, tre
giorni
dal mio arrivo a Malfoy Manor, tre giorni
da quando avevo ritrovato la mia famiglia.
La vita al Maniero stava
tornando ad essere, lentamente e con fatica, la stessa di sempre,
seppure una
luce nuova guidava gli ordini dei miei genitori agli Elfi Domestici, la
determinazione di ritornare allo splendore che un tempo aveva
caratterizzato
quel castello imponente.
Parallelamente alla rinascita della
sua dimora, mio padre si
riprendeva dall’orrore di Azkaban di giorno in giorno. Mentre
mia madre si
prendeva cura di mio padre, io mi limitavo a fare da contorno al loro
amore
ritrovato, come un pedone in una partita di scacchi: necessario, ma non
fondamentale per la vittoria.
Le questioni
burocratiche erano state risolte senza altri problemi a gravare
sull’iniziale
instabile tranquillità in cui versava mio padre: il
Ministero della Magia aveva
dichiarato che Lucius Malfoy aveva ottenuto la scarcerazione
perché erano
riusciti a dimostrare che, negli ultimi tempi, non partecipava
più così
attivamente alle attività dei Mangiamorte. E la popolazione
ci aveva creduto: forse
si cerca davvero del buono in ciascuno, e
quando ce lo mettono davanti non possiamo dubitarne, convinti che anche
l’essere più spregevole della Terra abbia un cuore.
Un lieve bussare
alla porta della mia stanza interruppe le mie riflessioni.
“Posso?”, fu la
richiesta retorica di mia madre, prima di entrare.
“Sono qui per
parlarti Draco”
“D’accordo
Madre”
Lei annuì
brevemente prima di sedersi sul bordo del mio letto e invitarmi a
raggiungerla.
“Quanti anni hai
Draco?”
Se la donna di
fronte a me, che teneva le mie mani tra le sue, non fosse stata mia
madre,
avrei pensato ad uno scherzo.
“Ho venticinque
anni”, risposi consapevole del tono incerto della mia voce.
Lei annuì. “Sai Draco
arriva un momento nella vita in cui non rimane altro da fare che
scegliere la propria
strada e percorrerla, senza ripensamenti futuri o rimorsi.
Perché sarà quella
scelta che ci porterà a vivere.”, chiuse gli
occhi, persa nei ricordi, “La mia
scelta l’ho compiuta anni fa, quando decisi di sposare tuo
padre, e credo sia
giunto il momento per te di fare altrettanto. In questi giorni ti ho
osservato,
parecchio. Da quando mi scrivesti per la prima volta della signorina
Granger le
tue lettere sono cambiate: erano più vive, quasi riuscissero
a trasmettermi la
tua gioia. E, a quanto ho capito, il merito è di quella
donna.”, fece un
profondo respiro prima di continuare. Era evidente che quel discorso le
costasse parecchio, ma era disposta a farlo, per me.
“Per tutta la vita, io e
tuo padre ti abbiamo inculcato la convinzione che i Mezzosangue fossero
inferiori. Non siamo ancora pronti a cambiare idea, sai per quanto
tempo
abbiamo sostenuto questo principio e rinnegarlo adesso è
difficile.”, sorrise
sarcastica prima di proseguire, “Ma abbiamo finalmente capito
che, anche se
sono inferiori, i Mezzosangue sono maghi come noi, e se una Mezzosangue
riesce
a farti stare bene, non vediamo perché dovremmo opporci.
Vogliamo solo il
meglio per te, e se il meglio è lei, allora non fartela
scappare.”
Ero esterrefatto. Non
riuscivo davvero a credere che mia madre potesse dirmi una cosa del
genere, non
dopo tutto quello che mi era stato insegnato durante la mia infanzia.
“Quando ne avete
parlato?”, volevo vederci chiaro, ancora scosso.
“Ieri sera. Siamo stati
entrambi d’accordo, quando ho parlato a tuo padre delle tue
lettere.”
“E anche mio padre era
d’accordo?”
“Si”, ma non fu lei a
rispondere. Mio padre era sulla soglia della porta della mia stanza e
mi
guardava. Il suo si non era
entusiasta, ma almeno non palesemente ostile.
“Non dico che non avrei preferito
una donna Purosangue. Fin da piccolo il tuo futuro sarebbe stato
questo,
secondo i miei principi. Anche adesso, come allora, non riesco a
concepire
l’idea di mio figlio, il mio unico figlio, con una
Mezzosangue, ma se per te è
importante…
Ho promesso che avremmo
ricominciato, come una vera famiglia, e non posso fare
altrimenti.”
Guardai mia madre negli
occhi, ancora incapace di aprire bocca. La vidi sfilarsi un anello dal
dito e
porgermelo. Lo presi tra le mani, osservando estasiato la perfezione
dei
diamanti, disposti a formare un serpente dagli occhi dorati.
“Questo è il
tradizionale anello della famiglia Black. E’ tradizione che
ogni donna della
famiglia lo possegga, donato a lei dall’uomo che ama. Adesso
che è giunto il
momento, lo do a te Draco, perché tu possa donarlo a chi, in
cambio, ti darà il
cuore.”
Finalmente il mio
cervello riprese a funzionare.
“Ma Madre io non ho mai
detto di volermi sposare.. Ne’ ho mai parlato di Hermione in quel senso.. Ne’ sono sicuro
di
amarla..”, cominciai a parlare a velocità sempre
più folle finché mia madre mi
interruppe con un gesto della mano.
“Sei felice quando sei
con lei?”
La guardai, e vedendo
che sosteneva fieramente il mio sguardo, abbassai il capo.
“Apprezzi la sua
compagnia?”
“Si”, sussurrai.
“Ti manca quando non la
vedi?”
Non risposi. Non avevo
avuto nemmeno il tempo di pensarci, in quei giorni, se mi mancasse o
meno. Probabilmente
sì. Anzi, senza ombra di dubbio.
Forse anche per quello
non mi sentivo completamente felice, anche se il clima a casa era di
nuovo come
quello di una famiglia, forse come non lo era mai stato in precedenza.
“Pensi spesso a lei?” mi
chiese, guardandomi dritto negli occhi. Come una confidente, come una
madre.
Non ebbe bisogno di
risposte.
“Hai mai avuto con una
donna lo stesso rapporto che hai con lei?”
“No, ma…”
“Niente ma, Draco. Ti
sei appena dato tutte le risposte che ti servivano. L’anello
prendilo, e fanne
buon uso.”
Si alzò e si avvicinò a
mio padre, prendendolo per mano. I miei genitori uscirono dalla stanza,
dopo un
sorriso enigmatico, lasciandomi solo con i miei pensieri.
***
La
giornata trascorse
come al solito, scandita in tempi monotoni che non riuscivo ad
apprezzare senza
Draco. L’avevo capito, mi mancava. Senza di lui,
lì ad Hogwarts, mi sentivo
sola. Ero abituata alla solitudine, la cercavo quando mi rifugiavo in
biblioteca per studiare o anche semplicemente per pensare. Eppure in
quei
giorni non volevo stare da sola, desideravo la sua
compagnia. Era un desiderio costante, quasi morboso, non
l’avevo mai provato con Harry o Ron. E questo contribuiva a
mandarmi in
confusione.
Provavo sensazioni
nuove, lontane dalla semplice voglia di stare con un amico lontano. Mi
sentivo
come una di quelle eroine della letteratura dell’Ottocento,
che vedono partire
il proprio amato per la guerra.
E pensare a Draco come il mio amato
di sicuro non contribuiva a
dissipare i dubbi sui miei sentimenti.
Possibile che il mio
nemico di sempre mi fosse entrato nella pelle, tanto da non riuscire a
mandarlo
via, neanche volendo?
A questo punto, non
aveva senso negare, proibire ai miei sentimenti di mostrarsi alla luce
del
sole.
Non mi era chiaro il
momento in cui mi ero innamorata di Draco; sapevo solo che, giunta a un
tale
coinvolgimento amoroso, non si tornava più indietro.
***
Mia
madre aveva un modo
tutto suo per mettermi di fronte ai miei sentimenti. Se mi ostinavo a
non
vedere una cosa, lei mi ci spingeva contro, quasi a sbattere contro un
muro di
pietra, duro eppure cedevole tanto da sfondarlo.
Se
mi ostinavo a ignorare i miei sentimenti, lei mi
apriva il cuore per farmi prendere coscienza di quello che provavo.
Ero
innamorato di lei. E
non sapevo come comportarmi. Nella mia vita avevo imparato che amare
è
difficile, anche pericoloso. Avevo imparato ad allontanarmi dai
sentimenti,
eppure, ora che li sentivo entrare prepotentemente nella mia vita, mi
sembrava
così giusto accettarli e comportarmi di conseguenza.
Sarei tornato a
Hogwarts, avevo bisogno di lei, della sua presenza costante.
L’avrei amata,
l’avrei fatta mia, anche se questo sarebbe significato
ricevere una delusione;
a questo punto non potevo ignorare la realtà.
Preparai le valigie e mi
diressi verso la stanza dei miei genitori per comunicare loro la mia
partenza.
Bussai e mia madre mi
invitò a entrare, incuriosita dall’aria vaga che
mi si leggeva in viso. Presa
una decisione, non mi tiravo mai indietro, anche se assalito dai dubbi.
“Padre, Madre, torno a
Hogwarts.”
Mio padre annuì,
evidentemente non troppo contento; mia madre mi rivolse un sorriso
entusiasta,
evidentemente felice della mia decisione.
“Non c’è problema Draco.
Stai partendo adesso?”
Annuii. Mia madre avanzò
verso di me e mi strinse in un abbraccio delicato. Lasciati
amare, mi sussurrò prima di staccarsi da me.
“Vai Draco”, un tenue
sorriso di mio padre fu l’ultima cosa che vidi prima di
chiudermi la porta alle
spalle.
***
Passeggiavo
per il
giardino di Hogwarts in cerca della calma che agognavo da un
po’. Le luci del
castello illuminavano la vegetazione del parco, creando
un’atmosfera sottile e
misteriosa. Il contorno ideale per le mie riflessioni.
Osservavo la maestosità
di quel castello, in cui ero cresciuta, ero diventata donna, in cui
avevo
imparato ad amare: data l’ora tarda, gli studenti erano nei
loro dormitori e
nessuno invadeva la pace che quella visione mi ispirava.
Beh.. quasi nessuno.
Uno strano rumore si
diffuse in quella pace. D’istinto la mia mano corse alla
bacchetta, salvo poi
rimetterla al suo posto alla vista della fonte di quel rumore.
Vederlo aveva
risvegliato in me quel desiderio di averlo sempre vicino, unito ad una
profonda
gioia per poterlo finalmente realizzare.
L’oggetto
dei miei pensieri era solo ad un metro di
distanza da me.
***
Lei
mi guardava con
un’espressione circospetta, forse l’avevo
spaventata con la mia comparsa
improvvisa.
“Ciao”, la sua voce mi
giunse da un pianeta lontano, eppure sentivo di poterlo raggiungere,
quella
nuova sicurezza dettata dalla voglia che avevo di amarla.
“Ciao”, risposi con un sorriso.
“Allora? Com’è andata?”
Io esitai, incerto se
raccontarle tutto. L’avrei fatto, prima o poi, ma in quel
momento c’era
un’altra cosa che mi premeva di fare.
Mi avvicinai a lei,
portando il mio viso a un soffio dal suo. Sentii che quasi tratteneva
il respiro,
e non potevo non chiedermene il motivo.
“E’ stato… istruttivo.
Ho imparato che nella vita
bisogna scegliere, capire ciò che si desidera e cercare di
ottenerlo in tutti i
modi.”
“E
tu hai capito cosa desideri Draco?”
***
Lui
annuì prima di
posare con delicatezza le sue labbra sulle mie. Fu un bacio lungo, un
lento
scoprirsi dopo essersi finalmente trovati. D’improvviso le
sue labbra sulle mie
si fecero roventi, la sua lingua accarezzò la mia bocca
prima di scivolare al
suo interno e assaporarla in ogni punto, quasi a volerla marchiare di
sé.
Quando ci separammo,
avevamo entrambi il fiato corto.
Occhi negli occhi, desiderio e amore,
ci abbracciammo nel
tenue chiarore di quella notte.
“Ti amo”, sussurrò.
“Ti amo anch’io Draco”,
e poi mi rifugiai tra le sue braccia, non prima di notare che da una
finestra
del castello una figura ammantata in una lunga vestaglia ci osservava
con
palese soddisfazione.
La
professoressa McGranitt amava la psicologia babbana.
Ce l'ho fatta! Ripeto, CE
L'HO FATTA! In sostanza questo capitolo è stato un vero
parto, nel senso metaforico del termine. Inutile dirvi che un momento
così importante per Draco e Hermione non poteva essere
trattato con superficialità.
Il titolo del capitolo è stato scelto per indicare
il momento in cui i due protagonisti prendono coscienza dei loro
sentimenti, ma è relativo anche ai desideri inconsci che,
secondo Freud, sfociano nei sogni. Avrete capito che la psicologia
è una branca della medicina che mi attira molto e le ho reso
omaggio anche nella mia prima long-fic!
In questo capitolo i coniugi Malfoy aiutano Draco a far luce sui suoi
sentimenti e danno la propria opinione sulla scelta del figlio; per
quanto riguarda Hermione è la professoressa McGranitt a
darle una spinta verso l'amore.
Una modifica sostanziale per la storia: ho alzato il rating a
arancione, perchè mi sono resa conto che con lo svilupparsi
delle vicende il rating giallo non poteva più essere
mantenuto.
Ed ora le risposte alle vostre recensioni:
_Dark Angel_ 483: Ma certo che ti perdono, fa
sempre piacere avere nuove recensioni! Grazie davvero per i
complimenti, anch'io adoro la coppia Dramione (arrivata a questo punto
è ovvio, ma quanto sono intelligente!)..
Spero che anche questo che ti sia piaciuto, al prossimo capitolo!
Hollina:
Ciao!! Grazie tante! E che mi dici di questo?
GiadaGrengerCullen:
Grazie mille! Ecco il seguito, che ne pensi? Alla prossima!
ZiaVoldy:
Grazie zia! Mi fa piacere sapere di essere riuscita in quello che
volevo: emozionare e far percepire la gioia della ritrovata famiglia
Malfoy!
Ma... davvero la mia ff sta diventando una droga? Sto arrivando a
pensare di essere davvero pericolosa xD
Ciaoooo!!
Hannavas:
Tesoro grazieeeeee ^^
Ecco, finalmente l'hai vista la scena amorosa, contenta? Che te ne pare?
Come avrai letto, Malfoy Senior non si oppone al loro amore, volevo
fare una cosa diversa dalle solite Dramioni a stampo.
Jessica_Malfoy:
Non ci credo, davvero piangevi? Beh solitamente non gioisco dei pianti
altrui, ma in questo caso sapere che sono riuscita ad emozionarti
è meraviglioso!
Grazie, grazie davvero! Baciiii
neptunia:
Beh ho cercato di mantenere i personaggi IC per quanto era possibile,
ma era inevitabile che un po' OOC lo fossero, anche perchè
il loro stesso amore non è concepito dai caratteri che ha
creato la Rowling per loto. Nella mia ff non ho voluto che Lucius
Malfoy si opponesse al loro amore perchè non voglio che sia
come tutte le solite Dramioni, volevo fare, per quanto è
possibile, una cosa originale! Spero che ti piaccia anche
così!!
gufetta_95:
Grazie.. davvero entusiasta del fatto che ti sia piaciuto! Ciao!
HailieJade:
Miao! Visto? Hai appena scoperto come ha reagito Lucius all'
"apparizione" della mezzosangue amica di Potter.. che te ne pare? Miao!
misa_ikuto:
Grazie mille! Alla prossima!!
MaryLisa:
Sai io ho cercato di rendere la ff il più realistica
possibile. Mi è sembrato giusto che i due abbiano imparato a
conoscersi bene con un sentimento pofondo come l'amicizia, che poi
dventerà amore. Anch'io amo le Dramioni, e adoro Lucius e
Narcissa perchè hanno dato al mondo il privilegio di avere
Draco Malfoy. Dobbiamo ringraziarli per questo no?
ed ultima, ma non per importanza la mia beta...
_Kia:
Beh non ho parole, se non FINALMENTE VEDO UNA RECENSIONE DECENTE! No
davvero, per recuperare tutti i capitoli persi mi hai scritto un
paragrafo di roba che non smetterò mai di rileggere!
Tu non hai bisogno di risposte, sai cosa penso di te e di noi. Tu mi
conosci davvero e dovresti sapere quanto sono emozionata nel leggere
questa recensione monumentale..
E poi è da ricordare che.. ti ho fatto emozionare!
*sorride esaltata*
Suvvia, non riempiano la pagina di cose ovvie. Tre parole in
più ci vogliono, perchè sono davvero sentite.
Ti voglio bene ♥
(l'emoticon non la contiamo vero?)
Infine ringrazio
tutte voi per aver recensito.. è la prima volta che un
capitolo ha così tanto successo e non potete capire quanto
ne isa contenta.
E finalmente
concludiamo questo capitolo monumentale (è il
doppio del solito!!)...
Che dire, alla prossima miei affezionati lettori...
*Via, non cominciare
a montarti la testa!*
|
Ritorna all'indice
Capitolo 13 *** Sentimento ***
So
già che molte di voi mi avranno dato per dispersa.. Scusate!
So che
è da tempi memorabili che non leggete un capitolo di questa
ff. Questo periodo è stato negativo per L'Amore della mia vita,
ho dovuto dedicarmi ad altro (chi ha visitato la mia pagina autore
capisce cosa intendo!) per ritrovare "la forza" di riaprire il file e
continuare il capitolo da dove era stato interrotto.
Scusate ancora,
spero che col contenuto di questo capitolo (di cui vado particolarmente
fiera!) riusciate a perdonarmi.
Vi lascio alla
lettura, al solito ci vediamo in fondo per i ringraziamenti e per una
comunicazione importante.
Capitolo
13 - Sentimento
Draco
mi prese per mano,
senza smettere di sorridermi, e mi portò nell’ala
del castello riservata agli
alloggi degli insegnanti. Correvamo per i corridoi con la
spensieratezza di chi
ama ed è amato, incuranti degli eventuali sguardi che
potevano posarsi su di
noi e rompere l’atmosfera magica di quell’attimo
che ci aveva travolti con la
sua forza.
Ci fermammo davanti alla
porta della sua stanza, mi poggiò contro la parete e
continuò a baciarmi,
sempre più passionale, sempre più focoso. Si
staccò da me per rivolgere uno
sguardo alla porta della sua stanza, poi incontrò il mio, in
un tacito invito:
annuii, incapace di staccarmi da lui, incapace di pensare ad altro che
non
fosse lui, lui con me, lui su di me, lui
lì per me.
Senza lasciarmi, mi
spinse contro il bordo del suo letto, adagiandomi delicatamente su di
esso.
Tocco delicato, venerabile, irresistibile, che
ti fa desiderare
l’inferno pur di poterlo sentire sulla pelle.
***
Era
desiderio, bruciante
come una tortura di fuoco sulla carne viva, irresistibile, concreto, quello che mi scorreva nelle
vene. Mi accendeva, scuoteva
la mia anima da quel torpore, quel colore grigio, che la caratterizzava.
Io non ero come te:
scoprire di saper amare era per me come la scoperta di un cieco che
vede il
sole per la prima volta, non la puoi
capire se non la provi davvero.
Le mie mani scivolavano
sul tuo corpo adagiato sul letto, lo percorrevano con ardore,
accarezzandone
ogni punto quasi a volerselo imprimere nella mente per non poterlo mai
più
dimenticare.
Era
uno di quei momenti in cui desideri che il tempo
si fermi, per poter assaporare a lungo ogni attimo di quella preziosa
perfezione.
Osservavo
rapito i tuoi
movimenti, mentre mi accarezzavi, scoprendo nuove parti di me stesso,
scoprendo
me.
In quel momento sentivo
che tutto aveva un senso, tutto arrivava faticosamente ad occupare il
posto
giusto nella mia vita.
Le nostre mani
d’improvviso si mossero frenetiche, a carezzare, toccare,
sentire, il tocco
delle mani fu sostituito da quello delle labbra, in una lenta tortura
che
anelava a scoprire nuove sensazioni, sensazioni a lungo sognate ed ora
provate
in quell’unione di corpi, di sguardi e di sospiri che voleva
essere unica.
Perché
un’intera vita di false illusioni d’amore
svanisce in un soffio di fronte alla magnificenza dei veri sentimenti,
provati
in quella danza reale e stupenda che è l’amore.
E
quando finalmente il
mio desiderio si spense in lei sentii che non avrei mai provato
sensazioni più
intense con nessun’altra donna, perché lei era
quella che avevo scelto, lei era
quella che volevo al mio fianco, lei l’unica ad avermi rubato
il cuore.
Lei tra le mie braccia,
ci addormentammo alla luce della luna, unica testimone del nostro amore
quella
notte, stremati, ma per la prima volta davvero felici di essere
lì, insieme.
Non
avremmo mai desiderato altro posto in cui stare.
***
Il
mattino arrivò e con
esso la consapevolezza che mi trovavo realmente nel
letto di Draco Malfoy, con
Draco Malfoy che mi stringeva, accoccolata sul
petto di Draco Malfoy.
Un’ondata di vertigini
mi travolse: non ero pentita, non avrei potuto esserlo ora che ero
certa dei
miei sentimenti. Eppure sentivo la vaga consapevolezza che quello che
era
successo non era altro che il primo piccolo passo per costruire
qualcosa di
concreto. Forse affrettato.
Guardavo Draco dormire
al mio fianco: aveva dipinta sul volto un’espressione
serafica, come qualcuno
che non ha altri pensieri al mondo se cercare la propria
felicità.
Mi sporsi sul suo petto nudo, avanzando fino alle sue labbra: un bacio
delicato e dolce, come una promessa sussurrata da un amante in una
notte d’amore,
fu la prima cosa che lui sentì quel giorno, prima di aprire
gli occhi ed
incontrare i miei.
I
touch your mouth, I touch your lips
The
answers at our fingertips
Not
giving up or giving in
Why
are we so complicated?
Take
That, Hold On
Allora
gli diedi un
bacio vero e non ci fu bisogno di parole per capire che quello che ci
univa non
era solo un sentimento passeggero, ma qualcosa
di più, qualcosa che ci avrebbe uniti sempre e
comunque.
No, non era affrettato,
anche se poteva sembrarlo. Chiedere di separarmi da lui sarebbe stato
un dolore
fisico, non l’avrei sopportato, ma
da
quando lui riusciva a farmi provare queste sensazioni?
E mi resi conto di stare
cominciando a parlare come una ragazzina innamorata, ma
cosa c’era di male?
***
Il
mattino ha l’oro in bocca.
Se
l’ideatore di questo
proverbio, avesse vissuto un mattino come il mio, dubito che le sue
parole
sarebbero state esattamente queste. Perché io avevo esattamente qualcos’altro
in
bocca.
Strano ma vero, un
Malfoy che non avrebbe mai seguito una lezione di Babbanologia
cominciava a
citare la paremiologia babbana.
Innamorarsi di una Mezzosangue mi stava cambiando, eppure
non ci vedevo nulla di male.
E
l'ho urlato forte al cielo, sai
di non essere perfetto
e sapevo di cambiare
e poter essere speciale, io...
Virginio,
Davvero
Continuai
a baciarla,
sentendo il mio desiderio assopito che pian piano si risvegliava, con
una
leggera pressione sulle sue spalle la portai sotto di me e ricominciai
a
baciarla.
Lei mi sorrise
maliziosa, prima di portare le sue labbra all’altezza del mio
orecchio e
sussurrare: “Dobbiamo prepararci.”
“L’avevo perfettamente
presente”, ribattei prima di lasciarla andare.
La osservai mentre si
rivestì e mi salutò con un bacio sulla guancia.
La osservai chiudersi la
porta alle spalle; ed allora optai per una lunga e rigenerante doccia
fredda.
A
sera mi recai nella
mia stanza per mettere a posto le valigie, quando l’occhio mi
cadde
sull’anello: non avevo più pensato al dono di mia
madre.
Lo presi tra le mani e
mi sedetti sul letto. Lo osservai riflettere alla luce della lampada e mai altro oggetto mi era sembrato più
bello.
Improvvisamente decisi.
Forse era prematuro, forse era avventato, ma in quel momento non diedi
importanza alla logica, e seguii il cuore.
Bussai alla porta di
fronte a quella della mia stanza, Hermione mi accolse con sorriso.
Qualcosa di fastidioso
nei pantaloni mi spinse ad avvicinarmi a lei e posare le mie labbra
sulle sue. Un
lento sfiorare di labbra ansiose precedette l'urgenza che
caratterizzò
l’ennesimo bacio, un leggero mordicchiare di labbra unite,
lingue che si
accarezzavano, gemiti sommessi.
Prima di perdere il
senso dell'anello che avevo in tasca mi costrinsi a staccarmi da lei,
guardandola negli occhi e sorridendo.
“Finito nella tua
stanza?”, chiese.
“Sì, ma se vuoi puoi
passare a controllare dopo!”, la provocai.
“Non vedo l’ora!”, fu la
sua pronta risposta. “Ma perché non
adesso?”
“Perché adesso io e te
ci sediamo”, e detto questo la presi per mano e la portai sul
suo letto, “e
discutiamo di una cosa importante.”
“Parla”
“Ti ho già detto che ti
amo?”, le chiesi accarezzandole il volto e scostandole una
ciocca di capelli
che le era ricaduta sugli occhi.
“Si”, sorrise, “ma se
vuoi ripeterlo, fa’ pure.”
“Dunque.. ho bisogno di
un tuo parere. Dici che è meglio continuare il programma del
sesto anno con la
Felix Felicis o con l’Amortentia?”, cambiai
discorso, ignorando l’espressione
confusa dei suoi occhi.
“Dico che è meglio che
tu taccia.”, ammiccò maliziosa prima di piegarsi
sulle ginocchia e portare il
suo viso all’altezza del mio per baciarmi.
Risposi al bacio, mentre
infilavo una mano nella tasca per prelevare l’anello, le
prendevo le mani tra
le mie e chiusi il suo palmo attorno al freddo metallo di quel pegno
d’amore.
L’istintiva sensazione
di freddo la indusse ad aprire gli occhi e ad allontanarsi
impercettibilmente
da me per guardarsi le mani.
Mi fissò incredula.
“Vuoi?”, le chiesi con
aria innocente.
***
Continuavo
a perdermi
nel grigio oceano dei suoi occhi, incapace di emettere alcun suono
sensato.
Mi
aveva davvero chiesto di sposarlo o era solo un
desiderio recondito della mia mente? E in tal caso, perché
avevo interpretato
l’anello proprio in quel modo?
Sì, lo volevo. Contro
ogni aspettativa, decisi che, pur andando contro chi non avrebbe
apprezzato, ne
sarebbe valsa la pena.
Un futuro incerto ci
attendeva, ma avrei fatto in modo che sarebbe stato perfetto, perfetto
per me,
perfetto per noi
Del
resto, non avevo mai apprezzato la Divinazione.
Annuii,
felice, prima di
sigillare quel momento così perfetto, unico, straordinario,
con un bacio.
Eccoci
qui! Da premettere che questa è la prima scena d'amore che
descrivo, fatemi sapere com'è.
Credo non ci sia altro da aggiungere (se non le mie scuse, ancora e
ancora finchè non mi perdonerete!), il capitolo parla da
sè.
Una spiegazione che sento di dare, forse inutile ma è tanto
per essere precisi, riguarda la frase Del resto non avevo mai
apprezzato la Divinazione. Questa materia, come ben
sapete, è basata sulla predizione del futuro. Hermione
riflette sul fatto che loro due, insieme, avrebbero potuto cambiare il
futuro, rendendolo perfetto per loro. E il futuro, se cambia, non
è certo prevedibile!
Forse
la proposta di matrimonio vi sembrerà un po' affrettata,
oltre che inusuale (Draco non è mica come tutti gli altri!),
ma nel prossimo capitolo tutto si spiegherà meglio.
Il prossimo capitolo.. l'epilogo. Già, la storia
è giunta alla fine e questo è l'ultimo capitolo.
Forse avrei dovuto dirvelo con un po' di preavviso, ma ho fatto male i
miei calcoli (dannata matematica!) e mi sono resa conto che questa
fosse la fine solo scrivendola.
Questi ultimi due capitoli saranno anche una sorta di ringraziamento
alle persone importanti di questa storia.
In questo capitolo...
La citazione dalla song dei TT è un omaggio a Kia, la mia
adorata Kia, che mi ha sempre seguita in ogni singolo paragrafo che
scrivevo. E' stata lei a farmi notare che dovevo rimettermi all'opera,
e anche grazie a lei avete qui il capitolo. Grazie Kia, grazie per
tutto.
Davvero me
l'ha fatta scoprire l'altra Kia, Hannavas, che mi ha fatto
notare quanto, in alcune frasi, fosse perfetta per Draco. Grazie di
esserci!
Infine ringrazio voi che continuerete a leggere nonostante il mio
ritardo, e nello specifico...
GiadaGrengerCullen: Grazie! Eccolo qui il
seguito! Che ne pensi?
Xversa:
Grazie tante! Alla tua "mente malata" è piaciuta la scena
legata al rating? xD
JessicaMalfoy:
Ti sei messa a saltare nella stanza? Oh, avrei voluto vederti! Non
riesco a credere di fare questo effetto.. Grazie!
ZiaVoldy:
Sera zietta! Come potrai capire, ora che sono riuscita a aggiornare,
sto molto meglio. E tu? Ho sentito dire dallo zio che "Ho visto il tuo
cuore. Ed è mio." Non stava mica parlando di te? xD
Hai davvero studiato psicologia? Oh ma io la amo, anche se non sono
ancora cos' avanti negli studi da avere la possibilità di
studiarla con regolarità. Il nonno è davvero
così geniale come credo? (Costruiremo un albero genealogico!)
Grazie mille! Un bacio
neptunia:
Vedo che hai capito alla perfezione quello che volevo trasmettere col
capitolo precedente. Eh beh.. anch'io adoro la McGranitt, specie nella
mia ff (sembrerò vanitosa, ma mi piace davvvero!). Grazie
_Dark Angel_ 483:
In tutte le Dramioni solitamente i genitori sono contrari all'amore tra
Draco e Hermione. Nella mia ff non è che ne sono entusiasti
(specialmente Lucius), ma lo accettano per amore del figlio, come
farebbero tutti i genitori. In fondo Lucius e Narcissa sono dei
genitori e non possono non amare il loro figlio. E poi ho cercato di
non scrivere "la solita Dramione".
La McGranitt non è impicciona, anzi ha avuto un ruolo
fondamentale per far capire a Hermione i suoi sentimenti
(così come i coniugi Malfoy con Draco), Mi sembrava giusto
nominarla, tutto qui!
Detto questo, ti ringazio per la recensione.
OneLove4:
Grazie! Alla prossima
Hollina:
Perfezione? Addirittura? beh non posso che esserne entusiasta, grazie!
HailieJade:
Hai un cane? Io non amo molto gli animali, se non la mia gattina che
è sempre qui a recensire! Grazie mille!
Il rating è salito.. eheheheh xD Hai visto? ;)
Da' la zampa micina!
_Kia: To' ti
sta bene commuoverti ogni tanto u.u
Beh tu e l'altra (♥) avete già avuto un
trattamento speciale, perciò non mi dilungo (anche
perchè poi non posto più).
Ti voglio bene
Hannavas: Mi
lasci senza parole, se non Grazie Grazie Grazie.
Visto che ci penso a te? Davvero
merita davvero! E anche tu per averla scoperta.
Detto questo, manca il Ti Voglio Bene ♥
E la
smetto di perdermi in chiacchiere, che poi non posto più.
Spero di
aggiornare al più presto, scuola, ispirazione e
impegni vari permettendo.
Alla prossima con.. l'Epilogo!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 14 *** Epilogo - Tradizioni ***
Posto adesso, quasi di
corsa, perchè altrimenti non troverei il coraggio in un alro
momento e vi farei aspettare altro, troppo tempo. Mettere la parola
FINE a questa avventura cominciata qualche mese fa come un esperimento,
mi fa sentire triste, ma per certi versi anche soddisfatta. Ho
dimostrato a me stessa che, nonostante gli agguati sempre pronti dietro
l'angolo, posso portare a termine il mio esperimento.
Vi ringrazio adesso,
prima di lasciarvi alla lettura. Pubblicherò di sicuro le
risposte alle recensioni di questo capitolo tramite la nuova,
utilissima funzione introdotta da Erika.
Permettetemi di
rispondere prima ad Hannavas
che ha mosso una
particolare "critica" e merita una risposta come si deve. Non credo di
aver rovinato, nè tantomeno saltato la parte dell'unione tra
Draco e Hermione. Questa ff non è nata per essere a rating
rosso, quindi non ho mai fatto mistero del fatto che la scena non
sarebbe stata descritta nei minimi particolari, ma non penso nemmeno di
aver evitato di parlarne, anzi. Ho preferito dar spazio ai sentimenti,
alle emozioni provate dai due protagonisti, anzichè le loro
azioni. E non trovo sia una cosa particolarmente criticabile. Per
quanto riguarda le citazioni dello scorso capitolo, ho spiegato
perchè sono state inserite. Se avessi tradotto il testo,
forse ti saresti resa conto che, perlomeno dal mio punto di vista, le
parole dei Take That
combaciavano con i pensieri di Hermione in quel momento. Lo stesso vale
per Davvero,
che, invece, hai apprezzato. Gusti musicali a parte, è il
contenuto ciò che conta e per quanto mi riguarda trovo che
fosse particolarmente "azzeccato". Inoltre il finale non è
mai scontto, io stessa ho cambiato idea parecchie volte prima di
scrivere questo epilogo. Mi dispiace se non hai apprezzato.
Ed a Hollina, Zia Voldy, barbarak, HailieJade, _Dark
Angel_ 483,
_zafry_,
voi che avete recensito lo
scoro capitolo, voi che mi ha seguita fino a qui, dico un
grazie. Mi dispiace di non potervi rispondere singolarmente, ma non ho
proprio tempo. E' solo merito vostro se ho cintinuato a scrivere e non
ho lasciato che questa ff si "impolverasse" nel mio PC, se sono
riuscita a scrivere davvero la fine di questa storia.
Ma voi siete sicure che
sia davvero una fine? Io non tanto! Vi informo che L'amore della mia vita
è diventata una serie, che per ora comprende questa long-fic
e una drabble che avevo scritto durante la stesura dei capitoli, 100
parole che non ho inserito qui e che rappresentano un MissingMoment dal
punto di vista di Hermione. Probabilmente in seguito
scriverò altro sui miei
Draco e Hermione, ma per ora preferisco prendermi una pausa dal loro.
Continuate a tenere d'occhio la mia Pagina Autore, e vedrete che prima
o poi qualcosa ne salterà fuori. Non escludo un regalino
inaspettato per Natale!
Per ora vi lascio
all'epilogo, scriverò in fondo le note relative al capitolo,
e le ultime cose.
Buona lettura!
Epilogo
- Tradizioni
Scrivo,
lei ha scritto, che la memoria è
fragile
e il corso di una vita molto breve e tutto
avviene così in fretta,
che non riusciamo a vedere il rapporto tra
gli eventi,
non possiamo misurare le conseguenze delle
azioni.
La
casa degli spiriti, Isabelle Allende
Chiudo
il mio diario.
Fin da bambina avevo l’abitudine di annotare tutto
ciò che mi accadeva, per vedere le
cose nella loro reale
dimensione. Col tempo non avevo perso l’abitudine,
scrivevo di tutto, anche
le banalità, quasi a inciderle nella memoria di pagine
bianche, sicuramente più
affidabile di quella umana, vulnerabile, poco
più di un colino.
A distanza di sette anni
da quel giorno, la mia promessa sta per avverarsi. Sto
per sposarmi.
Rileggere la nostra
storia attraverso i miei pensieri mi ha aiutato a sentirmi sempre
più convinta
della mia scelta. Come se per tutta la vita non avessi aspettato altro
che lui,
come se la mia intera esistenza fosse stata solo un passaggio per
arrivare a
quel momento.
Avevo fatto in modo che
trascorresse del tempo da quel giorno memorabile: non ero mai stata una
persona
da decisioni avventate, anche e specialmente in campo sentimentale.
Legarmi a
qualcuno per tutta la vita sarebbe stato come smettere di sentirmi
libera,
indipendente, quella sensazione che avevo sempre agognato nella
fedeltà delle
pagine di antichi manoscritti. Nei sette anni trascorsi dalla sua
proposta
avevamo imparato ad amarci, ed ora più che mai ero convinta
della mia scelta.
Mi sto preparando per il
matrimonio – qualcosa di nuovo,
qualcosa
di usato, qualcosa di prestato, qualcosa di regalato, qualcosa di blu
–
conscia che d’ora in poi la mia vita cambierà,
sarà perfetta, perfetta per me,
perfetta per noi.
***
Un
ultimo sguardo ai
nostri corpi abbracciati è ciò che mi concedo
prima di uscire dal Pensatoio.
Rivivere i primi momenti della mia vita insieme con Hermione è stato
emozionante, pensare di poterlo fare
grazie a mio padre lo è anche di più.
Mio
padre. Dopo
due anni di vita condivisa con la mia
futura sposa, mio padre era morto. Il suo organismo, già
debilitato dalle
sofferenze di Azkaban, non aveva retto alle intense emozioni degli anni
che
avevano succeduto la sua scarcerazione.
Era
morto felice,
così aveva detto.
Felice che il suo unico
figlio avesse trovato la sua strada, anche se non quella tradizionale.
Felice di aver trascorso
gli ultimi anni della sua vita con la donna che aveva sempre amato,
anche se
non l’aveva spesso dimostrato.
Felice di aver
conosciuto a fondo la sua nuora prima di lasciarci ed essere riuscito
ad
apprezzarla almeno un po’,
anche se
teneva a rimarcare che avrebbe preferito una Purosangue.
Queste parole da lui mi
furono porte, mentre, steso nel
letto
che aveva condiviso per anni con mia madre, aspettava che la Morte lo
cogliesse. Non era un Mantello
dell’Invisibilità,
ma un Pensatoio ciò che mi diede poco prima di esalare il
suo ultimo respiro.
Mi avrebbe aiutato a capire la relazione
tra gli eventi, così aveva detto.
Il momento di usarlo è
arrivato, riguardare quei ricordi prima di perderli, seppelliti di
altri, è il
mio modo per dire addio alla mia vita precedente, sentirmi pronto per
iniziare
questo nuovo percorso.
Forse avevo deciso di
iniziarlo in maniera piuttosto inusuale – dopo solo pochi
giorni di relazione
–, ma i sette anni trascorsi da quel giorno avevano
contribuito a rendermi
sempre più convinto della scelta che avevo compiuto.
Non avrei cambiato idea.
Chiuso nella mia stanza,
mi guardo allo specchio. L’abito da cerimonia scuro fa
risaltare il mio pallido
incarnato; seguo con lo sguardo le pieghe perfette di quella preziosa
stoffa,
quando un rumore soffocato mi fa voltare.
Mi avvicinò alla porta,
aprendola in risposta a quei lievi colpi che hanno attirato la mia
attenzione.
Subito una mano delicata
mi copre gli occhi.
“Sono io”, sussurra la
mia donna. Un leggero rumore mi comunica che è entrata e si
è chiusa la porta
alle spalle.
“Che bisogno c’è di
coprirmi gli occhi?”, le chiedo confuso.
“Oh, è tua madre. Appena
ha scoperto questa tradizione babbana, ha deciso che tu non mi avresti
visto in
abito da sposa fino all’altare”, spiega.
“E da quando mia madre è
così interessata a rispettare le tradizioni
babbane?”
“Forse da quando hai
deciso di sposare una Nata Babbana…”
“Touchè”, concessi con
un sorriso prima di cercare, alla cieca, le sue labbra. Ricerca che non
ebbe
scarso esito, forse perché incoraggiata dalla donna che mi
era di fronte.
Possibile
che riuscisse sempre ad accendermi
con un semplice tocco?
“DRACO!”,
esordisce mia madre.
Dal tono di voce intuisco che non deve essere troppo contenta della mia
iniziativa.
Hermione sparisce subito
dalle mie braccia, come a voler confermare la mia supposizione.
Libero di aprire gli
occhi, vedo solo l’ombra di un mantello scuro prima che la
porta sia chiusa.
Porto lo sguardo negli occhi tempestosi di mia madre.
“Sarai fortunato se
riuscirete a sposarvi senza intoppi. E tutto perché non vuoi
rispettare la
tradizione.”, un tono accigliato colora le sue parole.
“Vorreste dirmi che mio
padre l’ha rispettata?”
Al minimo accenno a suo
marito, una leggera ombra oscura gli occhi della donna che mi ha dato
la vita e
che si è battuta affinché non mi venisse tolta,
prima di ritrovare la solita
compostezza che si addice ad una donna come lei.
“Allora non ero a
conoscenza di un’idea così romantica. E pretendo
che tu la rispetti.
“Certo, Madre”,
acconsento ormai arreso di fronte
all’irremovibilità di mia madre.
“Vedrai Hermione tra
sole poche ore, adesso continua a prepararti. Anzi, ti aiuto!
Contento?”
“Entusiasta”, dico con
tono incolore, piuttosto contrariato dall’idea di rinunciare
alle soffici
labbra di Hermione sulle mie.
“La ami davvero tanto”,
non è una domanda, ma una semplice constatazione. Mia madre
mi conosce troppo
bene.
Mi guardo allo specchio,
cogliendo il sorriso che ravviva il volto di Narcissa Malfoy. Annuisco.
***
Sono
le mani di Minerva
McGranitt a trascinarmi via dal caldo abbraccio di Draco, per
riportarmi nella
stanza che mi è stata riservata per le ore che precedono il
matrimonio.
Distrarre i miei “carcerieri” per correre da Draco
non era stato facile, ora
sarà impossibile: le solite manie
di
perfezionismo di Narcissa Black Malfoy.
Avevo imparato a
conoscere mia suocera, scoprendo lati del suo carattere che non pensavo
potesse
possedere. I Malfoy erano diventati per me una continua rivelazione.
Narcissa è
una donna forte, coraggiosa, disposta a tutto per salvare
ciò che è suo; era
stata lei a proporre il Voto Infrangibile a Severus Piton, liberando
Draco dall’incombenza
di uccidere Silente. Considero ammirevole il suo comportamento, il suo
profondo
amore verso chi ama. Non è da tutti.
“Hermione”, la voce di
Minerva McGranitt mi riscuote dalle mie riflessioni. Avevo quasi
dimenticato
che lei fosse qui con me.
L’aria
del matrimonio nuoce gravemente alla
mia salute!
“Tua madre sta per
arrivare, comincia a prepararti.”
Annuisco. “Grazie.”
Noto che la McGranitt
esita prima di uscire dalla stanza. “Credo che mi
dispiacerà non poterti più
chiamare Signorina Granger. Presto
sarai la nuova Signora Malfoy”, sorride.
Sento i miei occhi
inumidirsi. “Non vedo l’ora.”
***
Narcissa
Malfoy si
richiude la porta alle spalle.
Vado
a dare ordini agli Elfi, fa’ il bravo.
Mia
madre sarà anche una
delle poche persone che mi conosce meglio, ma crede davvero che il mio
animo
Serpeverde sia stato soffocato dalla mia fidanzata?
Ghigno.
Esco dalla mia stanza e
chiamo un Elfo Domestico.
“Tu. Mostrami dove si
trova la stanza della mia fidanzata.”,ordino.
L’elfo, evidentemente
impaurito, sussurra: “Padrona ha ordinato di
non…”
“Ed io ordinerò una
severa punizione, se non vengo a conoscenza di dove si trovi la mia
fidanzata.”
Terrorizzato dalle mie
minacce – mi rendo conto di essere disposto a tutto pur di
stare con Hermione –,
l’elfo mi sfiora la gamba, memore dell’odio dei
Malfoy verso tutto ciò che non
fosse puro non azzarda un contatto più diretto, e ci
smaterializza in un’ala
del castello non più utilizzata da tempo.
Mia madre ha fatto bene
i suoi calcoli, mai avrei pensato che la mia fidanzata fosse portata
qui.
L’avrei cercata ovunque, ma non avrei mai pensato ad un posto
così ovvio eppure
così lontano.
Un lungo corridoio
all’apparenza abbandonato, da tempo lasciato
all’incuria, da quando Malfoy Manor
non ospita più prigionieri.
Le
carceri.
Mi
avvicino all’unica
porta aperta, intravedo uno spiraglio di luce nel buio del macabro
corridoio
che era stato nei tempi in cui la mia residenza era il rifugio del Mago
più
temuto di tutti i tempi. Sondo con gli occhi l’interno della
stanza, rendendomi
conto, con un tuffo al cuore, che è vuota a parte lei. Entro.
Hermione, evidentemente
sorpresa, si volta di scatto.
I nostri occhi si
incontrano, quel contatto d’amore che non si stancano mai di
ripetere. Quell’amore,
soltanto nostro, che ci dimostriamo anno dopo anno, che ci ha portati
qui, a
questo giorno.
Corre da me,
completamente dimentica del divieto di mia madre. Stringo le mie
braccia alla
base della sua schiena, affondo il viso tra i suoi capelli, inspiro
quell’odore
d’amore che ho imparato a riconoscere
così bene.
Porta le sua labbra
sul mio collo, rovescio il capo all’indietro godendomi le sue
deliziose torture, che hanno fine un
attimo prima del momento in cui le sue labbra accarezzano le mie,
dolci,
appassionate. Mi coinvolge in una danza d’amore, le comunico senza parole l’intensità
di quel
sentimento che mi unisce a lei.
Senza fiato, ci
separiamo per un istante in cui, sorridendo, ci guardiamo negli occhi,
prima di
riavvicinarci e dedicarci nuovamente ognuno alle labbra
dell’altro.
“Hermione, cara… DRACO!”,
per la seconda volta
mia madre pronuncia il mio nome senza il tono affettuoso
che usa solitamente. Inutile dire che questo cambiamento
dipende sempre ed esclusivamente da me.
“Ero venuta a dirti di
scusare mio figlio per la caparbietà che mostra nel non
lasciarti in pace, per
rispettare le tradizioni del tuo mondo,”, e qui la sua voce
aumenta di
un’ottava, “ma vedo che non ti dispiace per
niente.”
***
Sorrido
imbarazzata.
“Vede, da bambina ho sempre desiderato un tradizionale
matrimonio babbano, ma”,
chiudo gli occhi rievocando quei momenti, “quando, compiuti
undici anni, ho
ricevuto la lettera di ammissione ad Hogwarts, quando ho scoperto di
essere una
strega, per me tutto è cambiato. E forse non ha
più tanta importanza per me
rispettare le tradizioni, non se
non
posso stare con Draco.”
“Io… vi lascio sole.”,
Draco capisce che Narcissa ed io abbiamo bisogno di un momento per noi.
Narcissa si avvicina e
mi prende le mani tra le sue. “Quanto ami mio
figlio?”
“Tanto. Più di chiunque
altro. E’, e per sempre sarà, l’unico
vero amore
della mia vita.
***
Esco
dalla stanza e
poggio la mia schiena contro il muro freddo del corridoio.
L’umidità mi graffia
la schiena, ma non me ne curo; nulla, in questo momento, potrebbe
scalfirmi.
Conosco mia madre. Se
non ha dato di matto, è perché sta per
capitolare. Ha capito che io ed Hermione
non riusciamo a stare separati neanche un attimo, che sentiamo
l’esigenza di
condividere ogni istante della nostra quotidianità.
Verranno certamente momenti
che ci vedranno separati, momenti che dovremo affrontare da soli, ma
cosa
importa? Sapremo sempre di poter contare l’uno
sull’altra, affidarci a qualcuno
che ci sosterrà sempre.
Io avrò sempre al mio
fianco lei. Hermione. L’amore della
mia
vita.
Fine
E dopo questa fine
a caratteri cubitali (non vi dico la soddisfazione provata nello
scriverla, molte di voi, autrici, mi capiranno!), la parola passa di
nuovo a me!
NOTE: L'amore
della mia vita, oltre ad essere il titolo della ff e della
neonata serie, è il titolo del libro che mi ha ispirato la
conclusione. Dovete sapere che sapevo già come concludere il
tutto, ancor prima di arrivare a metà ff!
La citazione iniziale, vedere
le cose nella loro reale dimensione e la relazione fra gli eventi
sono omaggi a La casa
degli spiriti di Isabelle Allende, bellissimo libro e
film, scoperti grazie al mio caro padre.
La memoria poco
più di un colino è di Stephenye
Meyer, probabilmente una bestemmia nel fandom di HP, ma comunque un
libro importante per me. L'ho apprezzato, a suo tempo, ed ora sto
cominciando a Twilight-disintossicarmi.
Non dimentico, però, che è anche grazie a
Twilight che ho imparato a scrivere d'amore.
Qualcosa di nuovo,
usato, prestato, regalato, blu è tradizione del
matrimonio babbano. Il titolo dell'epilogo è appunto
tradizioni, questa e quella che Narcissa vuole a tutti i costi
rispettare! Forse vedrete Narcissa un po' OOC, ma per come la immagino
io - una donna che ama suo marito e il frutto del suo matrimonio, Draco
- il suo è solo un modo di far felice sua nuora, e di
conseguenza il figlio. Spero vi sia piaciuta comunque!
Infine un altro personaggio che ritorna è Minerva McGranitt,
lei non poteva mancare, vi pare? Nell'epilogo svolge un ruolo piuttosto
marginale, ma non potevo non nominarla almeno, non dimentichiamo
ciò che ha fatto per i nostri due protagonisti!
Lucius, come avrete letto, è morto. E' dispiaciuto
tantissimo anche a me, ma è successo. Non fatemene una
colpa, spero riusciate a perdonarmi.
Spero (è tristissimo dirlo per l'ultima volta) che anche
l'epilogo vi sia piaciuto. Aspetto i vostri pareri.
Ringrazio
1 - Angel-Devil
2 - Angel_Silver
3 - astrid 93
4 - BabyBaffy
5 - bliccia
6 - Dolce_Rika
7 - Edwardlove
8 - Elena Malfoy
9 - Fabi_
10 - follow_me
11 - francescahermione
12 - Francesca_90
13 - GiadaGrengerCullen
14 - HailieJade
15 - Haley_James
16 - meibtvs
17 - mv3028
18 - Nerazzurra
19 - PrincessRory
20 - raki12
21 - Serendipity__
22 - seriadel
23 - veronic90
24 - Xversa
25 - _Dark Angel_ 483
che hanno inserito
la mia ff tra i preferiti;
1 - dance4ever
2 - DiNozzo323
3 - erymoon21
4 - Frozen Jude
5 - Jiuliett_Cullen
6 - leahgalanodel
7 - Manila
8 - memols
9 - Mizuki96
10 - Only_
11 - veroluv
12 - _Kia
che l'hanno tra
quelle da ricordare;
1 - 95etta
2 - Agni
3 - ali_smile
4 - AnnaWriter
5 - Bella Potter
6 - blu_ice
7 - BrianneSixx
8 - bribry85
9 - buldina
10 - Choo
11 - CinziaCandid
12 - cla81
13 - corina
14 - daffodil
15 - dance4ever
16 - Djinn
17 - Draco the best
18 - Dubhe92
19 - elenusiaHP
20 - excel sana
21 - fan_harry_potter_twilight
22 - fayeforyou
23 - fio90
24 - fiore di ren
25 - flopi
26 - flowerp
27 - ginny66
28 - Giusy1994
29 - gufetta_95
30 - HailieJade
31 - hellokitty87
32 - Hollina
33 - ila_sabaku
34 - Insane
35 - iReNeSmE
36 - jalilah
37 - Jessica_Malfoy
38 - jesuisstupide
39 - jotica90
40 - kairy94
41 - kiamilachan
42 - kiky 92
43 - kiril
44 - L i S
45 - lady marion
46 - ladyherm
47 - lady_rose
48 - Leryn
49 - Lily261
50 - lisa76
51 - luigina84
52 - lumamo64
53 - lunachan62
54 - Lupetta97
55 - lyu89
56 - Marvin Cumple
57 - MaryLisa
58 - marziaaa
59 - mik92
60 - mikelina
61 - mitikayo
62 - mm91
63 - myllyje
64 - Nadia Granger
65 - neptunia
66 - odioinickname
67 - OneLove4
68 - Oooh
69 - Panty96
70 - pelo
71 - pikkola_kiss
72 - pinilla87
73 - PinkPrincess
74 - pinuccia2605
75 - Poseidonia
76 - prettyvitto
77 - PrincessRory
78 - rityvampire
79 - sara_10
80 - seriadel
81 - silvia90
82 - silviadixi
83 - single93
84 - stordy
85 - tykisgirl
86 - Vale11
87 - veracruz
88 - vypera
89 - White Frog
90 - Zebraviola
91 - ZiaVoldy
92 - _Juliet_
93 - _Kia
94 - _Sama_
95 - _Vergessenes Kind_
96 - _zafry_
che l'hanno seguita.
Ringrazio, infine, _Kia. Durante
questi ff sei stata per me tutto: "beta", lettrice, recensitrice (?),
approvatrice di idee non sempre al limite della decenza. Grazie Chiara,
grazie per tutto.
Sto per cliccare su "Completa", mandatemi il vostro sostegno!
Un bacio enorme (ma anche due!),
Zukkerina
EDIT: Ecco, ho
dimenticato di dirvi che, se volete restare in contatto con me, potete
farlo qui!
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=538013
|