L'amore della mia vita

di Legar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ritorno a Hogwarts ***
Capitolo 2: *** L'Inquisitore Supremo ***
Capitolo 3: *** Curiosità ***
Capitolo 4: *** Fiducia ***
Capitolo 5: *** In camera ***
Capitolo 6: *** Serata per due ***
Capitolo 7: *** Rapporti ***
Capitolo 8: *** Rilascio ***
Capitolo 9: *** Spiegazioni ***
Capitolo 10: *** Passato ***
Capitolo 11: *** Famiglia ***
Capitolo 12: *** Coscienza ***
Capitolo 13: *** Sentimento ***
Capitolo 14: *** Epilogo - Tradizioni ***



Capitolo 1
*** Ritorno a Hogwarts ***


Ritorno a Hogwarts

Capitolo 1 - Ritorno a Hogwarts

Quando il Ministro della Magia mi diede l’incarico di Inquisitore Supremo della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, mai avrei pensato che la mia vita sarebbe cambiata così.
In un primo momento l’idea non mi dispiacque: ero entusiasta del fatto che il Ministro mi avesse affidato un incarico di così grande importanza, ma, come era mio solito, mi feci attaccare da inutili preoccupazioni, ricordando il mio quinto anno ad Hogwarts e Dolores Humbridge, quella faccia da rospo che aveva il mio nuovo incarico.
In confronto a lei, però, non avrei tolto alla professoressa McGranitt il posto di Preside di Hogwarts. Dopo la morte di Silente lei era diventata preside e svolgeva il suo ruolo alla perfezione, pur continuando ad insegnare Trasfigurazione. Ero felice di rivederla.

Troppo tempo era passato dalla battaglia di Hogwarts ed in quel tempo tante cose erano cambiate: io ero cambiata. Non ero più la ragazzina responsabile e orgogliosa di cui si era innamorato Ron. Io e lui siamo stati insieme un anno, ma ci siamo lasciati, dopo averne parlato ed essere arrivati alla conclusione che un’amicizia forte come quella che unisce me, Ron ed Harry non può diventare vero amore, ma solo una pallida imitazione di questo sentimento che ancora mi deve sconvolgere la vita.
Non sono mai stata innamorata sul serio: credevo di esserlo di Ron, ma la mia era solo ossessione. Dopo di lui ci sono stati altri ragazzi, non avevo intenzione di rimanere sola in attesa di quello giusto, ma nessuno mi aveva mai fatto battere il cuore all’impazzata, sentire le farfalle nello stomaco vedendolo, solo con un bacio farmi salire sulle nuvole e poi ancora più su, dove tutto perde importanza e non esiste nient’altro che l’unione di due anime in un solo corpo: il paradiso dell’amore, questo luogo per me ancora sconosciuto.

Harry era diventato un Auror e aveva sposato la sua Ginny: diceva di non voler perdere neanche un secondo con lei, dopo il tempo in cui non erano stati insieme per la ricerca degli Horcrux. Ora che Voldemort era stato sconfitto niente impediva ai due di amarsi.

Ron era entrato a far parte dei Cannoni di Chudley, nel ruolo di portiere e se la cavava alla grande. I nostri rapporti si erano, però, un po’ allentati, perché lui aveva sempre tanti allenamenti e preferiva dedicare la maggior parte del suo tempo alla sua nuova ragazza Cynthia. Non gliene facevo una colpa, perché avevo capito che quella ragazza la amava veramente, quando parlava di lei i suoi occhi brillavano, come con me non era mai successo. Ero felice per lui.

Ma arriva un momento della tua vita in cui ti accorgi che gli altri intorno a te cominciano a prendere la loro strada e tu sei ancora indietro ad aspettare che il treno che porta alla vera felicità arrivi in fretta. A volte fa davvero male guardare gli altri felici, e nonostante la contentezza per loro, la parte più egocentrica di te salta fuori e urla per la gelosia.
La gelosia di non stare ai loro tempi, la gelosia di non avere, come loro, trovato l’amore della tua vita. Mi dispiaceva il fatto di non aver mai provato la sensazione delle farfalle nello stomaco, come ormai succedeva ai miei amici Harry, Ron, Ginny… Persino Luna, nel suo essere stramba, aveva trovato la sua anima gemella. Se possibile, un tipo più strano di lei.
E’ in questi momenti che capisci che il tempo scorre in modo diverso per ogni individuo. Se a Ron ed Harry era capitato prima, a me sarebbe successo dopo.
E’ la vita.

Harry e Ron e le loro famiglie adesso vivono vicini. Devo dire che i miei rapporti con loro non sono più come una volta, ma sta di fatto che prima ci vedevamo tutti i giorni ad Hogwarts ed ora il lavoro ci sommerge.
Penso di essere la più impegnata, ora come ora. Il Ministero della Magia ha da sempre avuto molte pretese dalla mia persona ed io, come mio solito, ho sempre dato il meglio di me. Mi fa piacere che, anche con il passare degli anni, io non abbia perso la mia responsabilità e serietà che mi ha sempre resa una studentessa modello.

Dopo la Battaglia di Hogwarts sono persino ritornata a scuola per svolgere il mio settimo anno di istruzione magica. Mi sentivo un po’ a disagio all’inizio, ero l’alunna più vecchia dell’istituto, ma tutti mi trattavano come se fossi… un gradino più in alto, forse perché avevo partecipato alla battaglia e avevo combattuto al fianco del Bambino Sopravvissuto.
Con molta sorpresa scoprii che non ero affatto l’unica ad essere tornata ad Hogwarts. Insieme con me, aveva deciso di continuare i suoi studi niente poco di meno che Draco Malfoy.
Devo dire che anche lui era cambiato, benché non avesse perso il solito essere un po’ sbruffone. Fortunatamente aveva eliminato il suo vizio di chiamarmi Mezzosangue, e quelle poche volte che mi parlava mi chiamava con un civilissimo – Granger-.
Tuttavia i nostri rapporti erano tutt’altro che amichevoli e ci siamo limitati per tutto l’anno ad ignorarci completamente, nonostante i professori ci incitassero a comunicare di più in quanto studenti più anziani dell’istituto.
Certo, come no. Per me rimaneva sempre il furetto traditore e pure codardo.
Ma allora ero ancora una ragazzina di diciannove anni, e adesso che invece ne ho venticinque comincio a pensare un po’ più seriamente. Non che la serietà mi sia mai mancata, ma con l’età non si finisce mai di imparare.

Come dicevo, il Ministero mi impegnava quasi tutto il giorno, o forse ero io che esageravo con gli straordinari. Lavorare mi fa bene, mi svuota la mente dai miei pensieri. Nell’ultimo periodo sembrano aumentati notevolmente, forse perché, come allora, non ho perso la mia aspirazione a rendere liberi gli elfi domestici. Il C.R.E.P.A. esiste ancora, anche se la stragrande maggioranza della comunità magica lo ignora.
Ma ormai avranno tutti capito che Hermione Granger non molla.
Al Ministero della Magia ho prima avuto un incarico nel Dipartimento della Regolazione e Controllo delle Creature Magiche, con grande orgoglio da parte di Hagrid che ogni settimana mi mandava lettere via gufo per sapere qualche novità. È così carino quando parla delle Creature Magiche, anche se io, Harry e Ron non l’abbiamo mai compreso veramente, lui e la sua fissazione.

In un secondo momento sono stata spostata, con mio grande sollievo, al Dipartimento della Regolazione della Legge Magica in cui ho lavorato ancora più freneticamente.
Fin quando un giorno il Ministro Kingsley non mi assegnò l’incarico d’Inquisitore Supremo di Hogwarts. “Chi meglio di te può farlo, Hermione” mi aveva detto “I tuoi voti a scuola erano ottimi, non lo dimentico”.
E tanti saluti al lavoro strappatempo.
Per me è come una vacanza, perché stare ad Hogwarts non è mai stato un peso per me, tranne sotto esame, ma adesso che li ho passati da tempo mi sembravano così sciocchi. Eppure ricordo benissimo la tremarella durante i G.U.F.O. e i M.A.G.O.
Sono curiosa di sapere come vanno le cose lì. Da quanto ricordo la McGranitt era una preside ottima. Durante il mio settimo anno il posto di Difesa Contro le Arti Oscure era stato preso da una professoressa giovane che ne sapeva meno di me. A volte davo persino ripetizioni a chi me lo chiedeva.
Così adesso sono nel solitario Espresso per Hogwarts, a scuola già iniziata da un mesetto. Siamo a fine ottobre e la temperatura è già scesa. Ricordo ancora il freddo che faceva nei sotterranei di Piton.

Chissà se è cambiato qualcosa.





Ta-dàn!! Sono ritornata a pubblicare su EFP per la mia prima Dramione a capitoli..
E' d'obbligo ringraziare
_Kia per il suo contributo nella stesura dei primissimi capitoli. Anche se l'esperimento Dramione lo porterò avanti io, come vedi non mi dimentico di te e DEVI farmi sapere cosa ne pensi!!
In questo primo capitolo, che è un po' un'introduzione, vediamo solo Hermione che parla della sua vita e di quella dei suoi amici dopo la guerra. In quelli successivi vedremo sia Hermione sia Draco che si alterneranno nel racconto.
Ricordo che questa fanfic terrà conto di tutti gli avvenimenti dei sette libri, escluso l'epilogo.
Ho già scritto i primi capitoli della storia.. aggiornerò una volta a settimana con regolarità (almeno spero: non so cosa aspettarmi visto che per me è la prima volta che scrivo una fanfic a capitoli!!).
Fatemi sapere cosa ne pensate, se vale la pena continuarla. Aspetto le vostre recensioni!
Baci  <3

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Capitolo 2
*** L'Inquisitore Supremo ***


Capitolo 2 - L'Inquisitore Supremo

Capitolo 2 – L’Inquisitore Supremo

Spiegare il Distillato della Morte Vivente agli alunni del settimo anno non è certamente uno dei miei passatempi preferiti, soprattutto se le ragazze ti guardano non come un professore, ma come un modello da spogliare con gli occhi. Ma d’altra parte è il mio lavoro.
Se avessi saputo che sarei finito a insegnare Pozioni alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, forse avrei aiutato il caro Zio Voldy a conquistare il mondo magico, ma questo pensiero va contro ciò che ho fatto per farmi perdonare delle mie azioni da Mangiamorte. Mi ero dato abbastanza da fare dopo che San Potter aveva sconfitto definitivamente l’Oscuro Signore, ma chissà perché continuo a chiamarlo così… forse è un segno irremovibile, proprio come il Marchio Nero che ancora spicca sul mio avambraccio sinistro.
Non dovrei chiamarlo più così. Mi sembra ancora di sentire la Granger: “La paura di un nome non fa che aumentare la paura della cosa stessa.” La Granger… chissà che fine avrà fatto.
Quando ho aiutato l’Ordine della Fenice a scovare gli ultimi Mangiamorte che ancora cercavano di scampare la cattura, so di averla piacevolmente sorpresa, come anche San Potter e Lenticchia. I nostri rapporti erano decisamente migliorati: riuscivamo a parlare civilmente e a non azzannarci o ricoprirci di insulti, anche se non resistevo a chiamare Potter Sfregiato e Weasley Lenticchia.
Avevo perso il vizio di chiamare Mezzosangue la Granger, forse perché mi ero convinto che la storia del sangue sporco fosse solo una cazzata priva di fondamento. Dopotutto anche il Signore Oscuro era un mezzosangue: che folli che erano tutti i suoi seguaci, che prendevano ordini da un mago che non aveva una goccia di sangue diversa dai Nati Babbani che tanto dicevano di disprezzare. Io ero stato costretto dal volere di mio padre a ricevere il Marchio a soli 17 anni. Anch’io, essendo sotto il comando dell’Oscuro Signore, avevo accettato quell’assurda idea. Più per paura che per vera convinzione, ora che ci penso.
“Professore, perché la mia pozione è gialla?”. Una mia alunna mi risvegliò dai miei pensieri, guardando con orrore quello che doveva essere un Distillato della Morte Vivente. Mi avvicinai al calderone e le spiegai in cosa aveva sbagliato: in fondo anche le giornate più noiose devono finire…

 

***

Quando bussai alla porta dell’ufficio, la voce della professoressa McGranitt arrivò alle mie orecchie chiara e forte, come sempre. Mi invitò ad entrare ed io aprii la porta.
Non era cambiato niente dall’ultima volta che ero entrata lì con Harry per parlare con il ritratto di Silente: nello studio circolare i quadri degli ex-presidi di Hogwarts appesi alle pareti mi fissavano con curiosità, e notai che anche il ritratto di Severus Piton (aggiunto sotto esplicita richiesta di Harry dopo aver raccontato a tutti la sua vera strabiliante storia) faceva compagnia a Silente, che mi guardava con un sorriso.
“Salve signorina Granger”, la voce della Preside mi riportò alla realtà.
“Buongiorno professoressa McGranitt” risposi al saluto. Non potei trattenere un sorriso per lei, in fondo era stata la mia professoressa di Trasfigurazione per sette lunghi anni. Lei mi ricambiò il sorriso cortesemente.
“Come è andato il viaggio?”
“Benissimo, come sempre”
“Bene, vogliamo parlare del suo incarico?”
Sorrisi ancora una volta. Non aveva perso le sue abitudini frettolose, lei non si perdeva mai in chiacchiere inutili. E nemmeno io.
“Certo” risposi subito.
“In quanto Inquisitore Supremo di Hogwarts, e le faccio i miei complimenti per questo incarico,” disse fieramente “lei dovrà valutare il grado di preparazione dei nostri professori e la qualità dell’insegnamento. Osserverà le lezioni e giudicherà. Avrà modo di conoscere i nostri nuovi insegnanti alle lezioni. Qui ci sono tutti gli orari delle lezioni, così potrà ben organizzare il suo lavoro”
Mi consegnò un foglio. Secondo l’orario la prima lezione era quella di Pozioni, chissà chi era il professore. La McGranitt voleva tenermi sulle spine con i nuovi arrivati!
“Potrà usufruire del suo studio personale al secondo piano” aggiunse la prof.
“Benissimo, grazie Professoressa McGranitt”
“Buon lavoro!”
Uscii dalla stanza, scesi le scale e superai il gargoyle di pietra. La scuola era quasi deserta: le lezioni erano cominciate. Scesi le scale e mi diressi verso i sotterranei.
Nemmeno quelli erano cambiati: c’era la solita aria fredda che penetrava nelle ossa, tipica dei Serpeverde. Quanto avrei voluto fare un giro nella torre Grifondoro, ma sicuramente era tutto come sette anni fa. Sembra quasi impossibile che mentre fuori tutto cambi, Hogwarts mantenga la sua solita magia che mi fa sentire realmente a casa.
E mi immaginai di nuovo tra i banchi dell’aula di Pozioni mentre Lumacorno, ormai in vacanza perenne alle Hawaii, spiegava la composizione dell’Amortentia. A quel tempo sentivo l’odore di pergamena e della pasta dentifricia che usava Ron… chissà se con il passare degli anni avessi cambiato i miei gusti.
Durante quel flusso di pensieri avevo raggiunto l’aula di pozioni che ormai conoscevo come le mie tasche.
Trassi un profondo respiro, pronta ma come al solito ansiosa di cominciare il mio nuovo lavoro.
Bussai ed aspettai il permesso per entrare, che non tardò ad arrivare. Il tono di voce era calmo e profondo. Ottimo, era un uomo, esultò la parte meno nobile di me.
Entrai e la puzza di pozioni mi investì. Dall’odore sembrava senza subbio Distillato della Morte Vivente. Cercai con lo sguardo la figura del professore e lo trovai accanto ad una sua alunna. Mi dava le spalle, quindi non potevo dargli un primo giudizio, ma già dal suo fisico slanciato e magro capii che fosse abbastanza giovane. Aveva i capelli biondi e indossava un elegante pantalone nero e una semplice camicia. Mica male, ed era ancora di spalle! Forse aveva dimenticato che fosse entrato qualcuno. Provai l’impulso di attirare la sua attenzione con le mie solite brillanti risposte.
“E’ Distillato della Morte Vivente, vero professore?” dissi con un sorriso, proprio come se mi avessero davvero interrogata.
Finalmente l’uomo alzò lo sguardo. Il mio sorriso scomparve immediatamente quando vidi quel volto che tanto conoscevo, che tanto avevo odiato.
Che cosa ci faceva Draco Malfoy ad Hogwarts come insegnante?

***

A volte mi stupivo della stupidità dei miei alunni. Il danno alla “pozione”, se così si poteva definire, era irreparabile e doveva essere rifatta.
Qualcuno bussò alla porta ed io mormorai un “Avanti” distratto. Si trattava sicuramente dell’Inquisitore Supremo, la McGranitt ci aveva avvisati quella mattina a colazione che sarebbe arrivata. Non ci ha detto chi fosse, però. Eppure i misteri non le erano mai piaciuti, erano roba da Albus Silente. Probabilmente diventare preside di Hogwarts portava questi effetti collaterali.
“E’ Distillato della Morte Vivente, vero, professore?” disse qualcuno.
E quel qualcuno non era sicuramente una mia alunna, perché quella voce l’avevo ascoltata per troppi anni.
Mi girai di scatto e il mio stupore aumentò quando vidi quel volto che tanto conoscevo, che tanto avevo odiato.
Che cosa ci faceva Hermione Granger ad Hogwarts come Inquisitore Supremo?




Ed ecco il secondo capitolo de "L'amore della mia vita": finalmente i due si vedono, anche se il loro incontro termina dopo un solo sguardo! Lo so che il capitolo finisce proprio sul più bello (per alcuni capitoli sarà sempre così!!), ma questo serve a mantenere la suspance no??
Come avevo anticipato e come potete vedere in questo, nei capitoli d'ora in poi si alternerà il punto di vista di Hermione a quello di Draco, così che possiamo conoscere i pensieri di entrambi.

Ringrazio le 4 persone che hanno aggiunto la mia storia tra i preferiti, le 2 che l'hanno messa nelle storie da ricordare e le 7 che la seguono.. me la lasciate una recensione anche piccolina, giusto per farmi sapere se vi piace??

Ed ora rispondo alle recensioni dello scorso capitolo:
lumamo64: mi fa piacere sapere che l'inizio ha suscitato il tuo interesse; come vedi. in questo capitolo è spiegato meglio il compito di Hermione, anche se per quanto riguarda la reazione del "nostro adorato principe delle serpi" vediamo solo l'iniziale stupore di entrambi! Spero che anche questo c
apitolo ti piaccia.. fammi sapere!
LatinLover: anch'io da lettrice so che giudicare una storia solo dal primo capitolo non è semplice, sapere che nonostante ciò la ff ti piaccia mi fa davvero piacere! Spero che anche questo capitolo ti sia gradito!
P.S. hai cambiato nick?? Perchè l'autore della recensione è Latin Lover ma ti sei firmata come Mafra.. scusa la curiosità, non so se è un errore mio o solamente un cambio di nickname!!

Ringrazio quelli che leggeranno e soprattutto quelli che mi lasceranno una recensione..  Alla prossima settimana!!
Baci

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Capitolo 3
*** Curiosità ***


Hello everybody! I’m _Kia, and I'm not English! Purtroppo, poi, con l'inglese non sono tanto brava come la nostra Zukkerina (che io chiamo Zukkina, perchè Zukkerina è troppo mielosa come cosa), infatti le uniche parole in inglese che so sono queste. No, via, non esageriamo. Ma non siamo qui a parlare del mio inglese.
Come sapete la nostra Zukkina è andata in vacanza e in questo preciso istante, mentre leggiamo il suo capitolo, lei si gode il mare sguazzando allegramente in acqua e stando sotto l'ombrellone perchè lei odia il troppo sole (Twilight mania -.-).
Così mentre lei si rilassa io sto qui a far diventare le mie chiappe quadrate su questa sedia in camera mia, mentre il sudore mi imperla la pelle e le goccioline scendono dentro la mia maglietta dandomi un'aria tremendamente sexy. Come immagine è allupante, non trovate? E poi ricorda Draco: immaginatevi la scena, Malfoy seduto in biblioteca con Hermione che lo spia dallo scaffale di Antiche Rune con la sbava e gli occhi adoranti... ah, no, quella è Pansy.
(Zukkina ci tiene a precisare che Draco è molto meglio di _Kia!!)
*Kia la prende come un'offesa*
Ma Zukkina le ricorda che se si offende non verrà pagata per i servigi resi all'umanità pubblicando il seguente capitolo, di cui vi augura una buona lettura!



Capitolo 3 - Curiosità

Per un attimo rischiai di non riconoscerla. Se non fosse stato per i suoi soliti capelli ramati e ricci e per gli occhi dorati che riuscivano a guardarmi con odio e indifferenza durante i nostri numerosi litigi, che riuscivano a tenere testa, anche solo con uno sguardo, alle mie frecciatine, avrei detto che fosse un’altra donna, e anche bella direi.
Era cambiata molto, e in meglio.
“Granger?”
“Malfoy?” rispose prontamente. Aveva gli occhi sgranati, proprio come i miei in quel momento.
Sentii mormorare i miei alunni, che ovviamente sapevano chi fosse la famosa Hermione Jean Granger, l’amica dell’illustreHarry Potter, che aveva aiutato a sconfiggere l’Oscuro Signore insieme con Ronald Weasley.
“Emh… professor Malfoy” disse, in evidente imbarazzo “Sono l’Inquisitore Supremo di…”
“Si, lo so” risposi frettolosamente.
“Bene… mi siedo in un angolo in fondo all’aula… Continui pure la sua lezione”
Prese posto nell’angolo più buio della stanza e si preparò a scrivere appunti su un blocchetto.
“Allora, continuiamo. Il Distillato della Morte Vivente…”

***

Quando la lezione finì, mi venne da pensare che Draco Malfoy fosse un ottimo insegnante: in aula abbandonava i suoi soliti modi di fare sfacciati e arroganti. D’altra parte, per essere insegnate occorreva soprattutto pazienza. Sperai vivamente che non fosse con i suoi alunni come Piton era con noi. Tuttavia avevo intenzione di tenerlo d’occhio: era stato pur sempre un Mangiamorte.
Dovevo ammettere che la McGranitt ci aveva fatto davvero una bella sorpresa! A quanto pareva, nemmeno Malfoy sapeva che fossi io l’Inquisitore Supremo di Hogwarts.
Quando tutti gli alunni uscirono dall’aula, mi avvicinai a Malfoy. Lui stava riordinando le sue cose, ma quando mi sentì avvicinarmi a lui alzò gli occhi, incontrarono i miei, non con sfida come era sempre stato nei nostri litigi, ma semplicemente con civile cortesia.
“Allora, Granger, vedo che non hai perso il tuo essere saccente” mi disse con un ghigno divertito, che a quanto pareva era incancellabile dal suo viso.
“E tu non hai perso la tua sfacciataggine, Malfoy” risposi subito, per dimostrargli che sapevo ancora tenergli testa.
“Adesso sono il
 professor Malfoy, Granger”
“Ed io la
 signorina Granger, Malfoy”
“Allora Lenticchia ti ha abbandonata sull’altare?”
“No Malfoy, semplicemente …”
Professor
 Malfoy” sottolineò.
“… semplicemente,
 Malfoy, non ci siamo ancora arrivati”, feci una pausa, “E mai ci arriveremo”
“Ohoh, Lenticchia ha fatto cilecca?”
“Non penso siano affari tuoi, Malfoy”
“Certamente, Granger”
“E le tue sgualdrine che fine hanno fatto?” chiesi con aria indifferente “Distrutte per il troppo piacere? Non che mi interessi, naturalmente”
“Probabile, Granger. Modestamente, io non faccio MAI cilecca. Adesso, però, sono solo: se vuoi farmi compagnia…” e un sorriso malizioso comparve sul suo volto.
“Fottiti, Malfoy”, presi le mie cose e lasciai l’aula. Era rimasto un viscido porco, senza dubbio.
“Era un invito?”, mi provocò.
Lo mandai dove era giusto che fosse, alzando elegantemente un dito medio.
“Arrivederci, Granger” mi salutò ghignando.
 

Era ormai giunta l’ora di pranzo.
 
Se la mattina era cominciata male con la
 piacevolissima sorpresa di trovarmi Malfoy in classe, non potevo dire che la giornata fosse continuata meglio. Quando entrai nell’accaldata aula di Divinazione, la professoressa Cooman mi accolse con i suoi soliti occhi ingigantiti dalle spesse lenti. Mi disse che aveva previsto il mio arrivo, una notizia davvero catastrofica, perché non poteva permettere che una persona vuota e senza occhio interiore come me potesse entrare nella sua aula. Avrei voluto strozzarla o cavarle uno dei suoi occhi interiori, ma non ho certo intenzione di farmi licenziare il mio primo giorno di lavoro. Così rimasi silenziosa in un angolo ad ascoltare la donna che blaterava idiozie sulla lettura delle foglie da thè. Quasi quasi avrei preferito Malfoy… ma no, che vado a pensare!
E a proposito del mio incubo personale, in quel momento mi stava guardando dal tavolo degli insegnanti. Mi avvicinai al tavolo per pranzare, decisa a mettere la maggior distanza possibile tra me e lui. Ma evidentemente lui non la pensava allo stesso modo.
“Sembra che l’unico posto rimasto libero sia accanto a me Granger. Che ne dici di farmi compagnia?”, mi chiese con un ghigno stampato in faccia.
“Con molto
 dispiacere Malfoy”, ribattei. 
Mi accomodai al mio posto e cominciai a mangiare in silenzio. Fortunatamente Malfoy non iniziò a punzecchiarmi con le sue solite frecciatine e mi consentì di trascorrere un pranzo in pace.
Ripensai ai miei amici. Quanto mi mancano Harry e Ron: se loro fossero stati qui con me avremmo tenuto testa insieme a Malfoy, come ai vecchi tempi. Ma i vecchi tempi non esistevano più. Tutto era cambiato dalla Guerra e io dovevo accettarlo, superare gli orrori che questa ha portato dentro di me e finalmente aprire il mio cuore a chi mi sappesse amare davvero.
“Granger hai sentito?”, la voce di Malfoy mi riscosse dai miei pensieri.
“No Malfoy, mi dispiace ero distratta”
Stranamente lui non fece commentini sarcastici, ma mi ripetè con un tono
 civile: “Il pranzo è finito: dovremmo tornare a lavorare e tu hai la prossima lezione con me. Andiamo nei sotterranei.”
“Certo Malfoy, andiamo.”, dissi spiazzata dalla sua gentilezza.
Arrivammo nei sotterranei in silenzio, lui aprì la porta dell’aula ed entrammo. La classe era già arrivata: studenti del terzo anno che mi guardavano con curiosità. A quanto pareva sarei stata il centro dell’attenzione ancora per un po’.





Zukkerina ringrazia quelli che leggeranno, quelli che hanno aggiunto la sua storia alle preferite, alle seguite e a quelle da ricordare e tutti quelli che recensiranno. She love you u_u
Ed ora ecco le risposte alle recensioni del precedente capitolo.

Insane: mi fa piacere che la storia ti piaccia e spero che questo capitolo soddisfi le tue aspettative!
Hollina: ti ringrazio, le vacanze saranno sicuramente fantastiche! Come vedi non smetterò di aggiornare :) Fammi sapere se questo capitolo ti piace!
LatinLover: più in là entreremo nel cuore della storia e conosceremo di più sul passato di Draco :) Lo so che il capitolo è un po' corto, ma la maggior parte manterrà questa lunghezza ^^
ZiaVoldy: mi fa piacere sapere che tu abbia trovato divertente 'Zio Voldy' :D grazie per i complimenti e spero che tu continui a seguire la storia.
Angel_Silver: grazie per aver recensito, non temere aggiornerò ogni settimana :)
mv3028: ho pensato a quest'incarico per Hermione proprio per dimostrare che è possibile farlo senza essere una vecchia megera come la Umbridge. Inoltre era un'idea originale, diversa dal solito, che non avevo trovato in nessuna dramione (e io ho letto TUTTE le dramioni!)
lumamo64: come potrai notare leggendo, il loro rapporto rimarrà un continuo punzecchiarsi a vicenda, ma essendo più adulti riusciranno a trovare un equilibrio :)


Alla prossima settimana, sempre con l'aggiornamento di _Kia.
Baci da Zukkerina e _Kia.

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Capitolo 4
*** Fiducia ***


Salut à tous les lecteurs! Sii, passiamo da una lingua all'altra :DD Purtroppo nemmeno in francese sono una cima, ma fa niente, mi accontento di scrivere decentemente in italiano.
Dunque, puntualmente dopo una settimana ecco qui la vostra _Kia, a telefono con la Zukkina, a postare il capitolo di questa Dramione!
 
Zukkina è particolarmente soddisfatta di questo capitolo e spera che lo siate anche voi!
Sì, dai, piace anche a me un mondo u_u
Bonne lecture!



Capitolo 4 - Fiducia

La Granger si sedette al suo solito posto mentre io spiegavo le istruzioni per la Bevanda della Pace.
“Avete un’ora per prepararla. Alla fine della lezione ne verserete una dose in una fiala e la consegnerete sulla cattedra. Buon lavoro”, diedi le istruzioni. I miei studenti cominciarono a preparare i loro calderoni, così io mi avvicinai alla Granger, che seguiva attentamente ogni mia azione.
“Allora, che ne pensi?”, le chiesi non appena alzò gli occhi dal suo taccuino.
“Di cosa, Malfoy?”
“Del mio modo di insegnare, ovvio. Sbaglio o è per questo che sei qui?”
“Certo che sono qui per questo, ma non posso dirti niente. Riceverai il mio giudizio quando lo avranno anche gli altri.”
“Ma un Malfoy è sicuramente superiore a tutti gli insegnanti di questa scuola”
“Oh ti sbagli Malfoy. Tu sei esattamente come tutti gli altri.”
“Oseresti mettermi sullo stesso piano della Cooman?”
La Granger parve pensarci un attimo prima di scoppiare a ridere e dire: “Forse Malfoy, persino tu saresti meglio della Cooman, non che ci voglia molto, sia ben chiaro.”
La guardai ridere: da quando la Granger era così attraente? Non me ne ero mai accorto, forse perché durante i sette anni di scuola ero troppo accecato dalle idee assurde di mio padre per guardare davvero una mezzosangue. Ma ora che ero libero, potevo concedermi di osservarla ed apprezzare la sua bellezza, così semplice eppure così invitante.
Le sorrisi, prima di tornare al mio lavoro.

 
***

 
Malfoy mi aveva sorriso. Non un ghigno, ma un vero sorriso aveva attraversato il suo volto. Peccato che lo facesse così raramente: Draco Malfoy che sorrideva era uno spettacolo in assoluto da non perdersi, un vero attentato agli ormoni di una donna. Ecco, ora cominciavo a parlare come una di quelle ochette che lo veneravano quasi fosse un dio. Ma la verità non si può negare: Draco Malfoy era davvero attraente, dannatamente invitante.
Alla fine della lezione, dopo che tutti gli studenti avevano lasciato l’aula, mi alzai per uscire, quando lui mi chiamò.
“Granger?”
“Si?”
“Che ne diresti di farmi compagnia stasera? Prima che mi rispondi così educatamente come solo tu sai fare, ti avverto di non pensare male. Sai, parlare esclusivamente con dei vecchi alla lunga stanca. Ora che c’è un mio coetaneo qui ad Hogwarts, non posso lasciarmi perdere l’occasione di fare un po’ di chiacchiere fra giovani. Allora, che ne dici?”
Ci pensai un po’ su. In fondo Malfoy aveva ragione: l’alternativa era quella di farmi prendere dalla nostalgia e andare a letto depressa. Certo, avrei preferito che con me ci fossero i miei amici, ma forse anche lui poteva andare bene. Così accettai.
“Bene Granger, ci vediamo a cena. Ah, la mia camera è esattamente di fronte alla tua. La McGranitt mi ha detto di accompagnartici, perché ha dimenticato di indicartela quando sei arrivata.”
“Bene, a stasera Malfoy”, lo salutai e uscii dai sotterranei diretta all’aula di Difesa Contro Le Arti Oscure, dove avrei ritrovato l’insegnate che avevo avuto durante il mio settimo anno ad Hogwarts.

***

Il pomeriggio continuò con le lezioni al sesto e primo anno, poi arrivò l’ora di cena e mi preparai per uscire dai sotterranei e avviarmi in Sala Grande. All’uscita trovai con sorpresa la Granger ad aspettarmi.
“Granger non mi dire che ti sei persa?”, le dissi ghignando.
“Certo che no, Malfoy. Ho pensato che, se proprio dobbiamo lavorare insieme per tutto l’anno scolastico, tanto vale lasciare da parte i nostri rancori e provare ad essere amici.”, mi disse porgendomi la mano.
“Amici?”, ripetei incredulo.
“Si Malfoy, amici. Ehm… è per questo che sono venuta qui per aspettarti. Avrei avuto paura che non sarei riuscita più a dirtelo, che avrei perso il coraggio.”, spiegò col viso rosso dall’imbarazzo.
Aveva una faccia talmente buffa che non riuscii a fare a meno di scoppiare a ridere.
“Malfoy cosa ridi?”
“Scusa, non ti arrabbiare. E’ che avevi una faccia così buffa…”
“Certo Malfoy, certo. Amici?”, ripeté porgendomi nuovamente la mano.
“Amici.”, acconsentii con un sorriso. “Ora andiamo a cena però.”
“D’accordo.”
E ci avviammo insieme in Sala Grande. Ero ancora incredulo: avevo appena riso con la Granger? Beh, le cose erano cambiate da quando il massimo dell’ “intimità” che ci concedevamo era una sana litigata al giorno! Ormai eravamo cresciuti, eravamo cambiati ed era tempo di lasciar perdere le assurdità che ci avevano tenuti lontano. Chissà, avrei potuto trovare nella Granger un’amica. Anche per questa ragione l’avevo invitata nella mia camera per la sera: avrei potuto parlarle e conoscerla meglio, come non avevamo mai fatto. Ero curioso di scoprire cosa si nascondesse dietro la maschera della mezzosangue-saccente-perennemente-insediata-in-biblioteca. Perso nelle mie riflessioni non mi accorsi che eravamo arrivati nella Sala Grande, mi sedetti al mio solito posto e la Granger accanto a me e cominciammo a cenare in silenzio.

 
***

 
Cosa mi era saltato in mente? Chiedere a Malfoy di diventare amici? Beh, avevo intenzione di conoscerlo meglio, dopotutto un anno è lungo e se avessimo continuato ad insultarci senza tregua come ai tempi di Hogwarts ci avrei ottenuto solo un perenne mal di testa.
E poi ero curiosa, curiosa di sapere cosa avesse portato Draco Malfoy, il Purosangue per eccellenza, noto per il suo singolare disprezzo per i babbani, a tradire la causa di Voldemort e collaborare con la giustizia dopo che Harry l’aveva sconfitto definitivamente. Con le sue conoscenze da Mangiamorte, molti grandi maghi oscuri erano stati catturati e condannati, perché ancora si fidavano di lui, che non era mai uscito allo scoperto come traditore. Gli Auror avevano preferito nascondere l’identità del collaboratore di giustizia, una scelta saggia visti i risultati ottenuti. E grazie alla sua collaborazione con gli Auror, Draco Malfoy aveva evitato la condanna ad Azkaban, quella che era toccata ai suoi compari Mangiamorte ed anche a suo padre, ma non alla madre che non aveva mai avuto il Marchio Nero.
Naturalmente tutta la storia era stata pubblicata dalla Gazzetta del Profeta solo dopo che l’operazione di cattura dei Mangiamorte era stata conclusa, per l’incolumità di Malfoy, ma i giornalisti avevano saputo solo la parte ufficiale della questione: nessun accenno alle motivazioni che avevano portato il figlio di Lucius Malfoy a tradire persino suo padre. In molti si erano fatti queste domande, ma mai nessuna risposta era stata trovata agli interrogativi di tutta la comunità di maghi.
Ed ora io avevo l’occasione di capire, di soddisfare la mia sete di sapere, che sempre mi aveva caratterizzata fin da bambina. Ma non era solo curiosità morbosa ad avermi portato a chiedere a Malfoy di provare ad essere amici e ad accettare il suo invito in stanza per quella sera.
No, io sentivo che Malfoy era cambiato, che l’esperienza l’aveva fatto crescere, anche perché forse la vita l’aveva posto di fronte a scelte troppo impegnative per un ragazzino di diciassette anni, ancora immaturo e forse non pronto ad accettare il Marchio Nero.
Sentivo, si sentivo di potermi fidare di lui.





E finalmente in questo capitolo i nostri protagonisti decidono di "abbassare le armi" e di diventare amici. Qui possiamo vedere una parte del passato di Draco, che in seguito verrà completata. E grazie alla curiosità morbosa di Hermione, i due provano a diventare amici!
Ed ora le risposte alle vostre recensioni:


Hailie91
: sì, leggiamo entrambe dato che io sono in vacanza ed è _Kia a postare il capitolo :) Spero che anche questo capitolo ti intrighi e che tu continui a seguire la storia.
Kia: sì, ti comprendo!  
(e anche Zukkerina XD)
Sai ora ho in mano i nuovissimi libri che ho comprato stamani (muahauah ho svaligiato la libreria)... quindi immagina Malfoy in biblioteca appogiato ad uno scaffale mentre sfoglia con aria di distratta eleganza le pagine di un libro del reparto proibito...

(Cioè lui!)
("Cioè lui" in che senso? O_O)
(Beh, Draco è un reparto proibito...)
(Ceerto -.-)
(Non puntate la bacchetta contro _Kia pronte per una maledizione senza perdono... sappiate che lei non può capirci dato che non adora Draco come noi!)
(Ma voi non lo fareste mai, mi volete tanto bene, VERO?)
Insane: ecco come promesso il capitolo, spero che ti piaccia, alla prossima :)
Hollina
: beh nella storia ci saranno numerosi scambi di battute, che come sappiamo caratterizzano i nostri protagonisti!
VivianaRossa
: beh anche a me Ron non fa impazzire 
(a differenza di Kia che lo adora *__*) ed è per questo che non l'ho ancora inserito nella fanfiction u_u, anche se non prometto che non ci sarà visto che è uno dei migliori amici di Hermione ed è necessaria la sua presenza. (ROOOON *W*) Spero che tu gradisca questa prima fase dell'evoluzione del loro rapporto che porterà all'amore, che naturalmente influenzerà la percezione di Hermione dell'Amortentia! Era un'idea che già avevo avuto, quella di descrivere cosa sentirebbe Hermione innamorata di Draco :) Quindi sta' sicura che la vedrai questa scena... ma non anticipo più nulla! :P


Zukkerina vi saluta dalla spiaggia, Kia dalla sua stanza -.-
Alla prossima settimana!

P.S.: Zukkina, ti giuro sul mio amore incondizionato per Piton che te la farò pagare per il lavoraccio che mi hai fatto fare per scrivere "Alla prossima settimana" in rosa e arancione! è_é
(Kia non Avadakedavrizzarmi con la tua nuova bacchetta di Salice e crine di unicorno! Ti voglio beneeeee <3)

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Capitolo 5
*** In camera ***


Saaaaalve :D No, stavolta vi saluto in italiano dato che ho studiato solo inglese e francese e questo mi basta e avanza.
Rieccoci a pubblicare il capitolo! Oggi non mi sento tanto in vena di sparare idiozie
(Menomale! Ringraziamo San Draco per il miracolo che ci ha concesso!) dato che sono mezza addormentata e sto crollando sulla tastiera (vedere Supernatural fino all'una di notte mi fa male, molto male!)
Buona lettura dalla Kia e dalla Zukkina <3


Capitolo 5 – In camera

Finita la cena, io e Malfoy ci avviammo insieme nell’ala del castello riservata agli alloggi degli insegnanti.
“Seguimi Granger, ti mostro la strada. Dubito che durante i sette anni che abbiamo studiato qui tu abbia mai visto le camere riservate ai professori. Sai, sono grandissime. E pensare che mentre noi avevamo un dormitorio in cui stiparci tutti insieme, loro potevano darsi alla pazza gioia. Immagino le nottate di fuoco della McGranitt col professor Silente..”
“Malfoy ma cosa ti viene in mente? La McGranitt? Non potrebbe mai.”
“Fidati Granger. Anche le più innocenti e santarelline hanno un lato nascosto.”, disse e chissà perché capii che si riferiva proprio a me. O forse ci speravo: dopotutto Malfoy era un gran bel ragazzo e io non avevo una relazione stabile da troppo tempo, anche se dubitavo che lui fosse il tipo da monogamia e fedeltà. Avevo sempre avuto l’impressione, peraltro corretta e confermata dalle tante ragazzine che si erano concesse a lui per una notte e che si ritrovavano a piangere invocando il suo amore, che lui fosse il classico ragazzo, ormai uomo, che amava divertirsi, fregandosene altamente della maggioranza della popolazione femminile di Hogwarts che gli sbavava dietro.
Io non risposi e continuammo a camminare in silenzio per un breve tratto.
Con lui non sentivo di dover riempire il silenzio con inutili chiacchiere, stavo bene anche se non ci parlavamo, ma forse questo derivava dal fatto che avevamo trascorso sei anni ad odiarci e non eravamo quindi abituati a sostenere una conversazione civile, cosa molto rara anche al nostro settimo anno, nonostante in quei mesi avessimo avuto più di un motivo per provarci.
Eravamo ormai arrivati alle nostre stanze. Malfoy ne indicò una con il braccio.
“Ecco Granger, quella è la tua stanza. Immagino che tu abbia bisogno di un po’ di tempo per riprenderti dal tuo primo giorno qui ad Hogwarts. Ci vediamo tra trenta minuti nella mia stanza?”
“Ok, ci vediamo dopo.”
“La mia stanza è proprio qui di fronte alla tua. Granger non farti aspettare troppo, di solito le donne fanno la fila per essere invitate nella mia stanza.”, mi disse ghignando.
“Malfoy vorresti farmi capire che di fronte alla mia stanza si formerà una fila composta dalla professoressa McGranitt, dalla Cooman e dalla Sprite? Sai perché non capisco quali altre donne qui dentro potrebbero essere talmente entusiaste delle tue prestazioni da attendere comodamente il proprio turno: le alunne sono da escludere, in quel caso saresti accusato di pedofilia. Ne deduco che le nostre amate professoresse abbiano un qualche lato nascosto che tu hai portato alla luce? E per caso distribuisci bigliettini con i turni?”, lo provocai.
“Sì, Granger, non sai quanti lati nascosti abbia la McGranitt, beh in verità solo uno, lì in basso..”
“Malfoy sei un porco!”
“Ma hai cominciato tu! Sai Granger non ti facevo così..”
“Così come?”
“Eroticamente ingegnosa. Credo che adotterò il sistema dei bigliettini!”
“Fottiti Malfoy!”
“Quando vuoi, come vuoi Granger.”
“Sempre molto carino Malfoy. Ci vediamo dopo.”
“A dopo Granger”, disse ed entrò nella sua stanza richiudendo la porta dietro di sé.
Entrai nella mia stanza e dovetti concordare con Malfoy: era proprio grandissima. Sembrava un piccolo appartamento in miniatura: appena entrata c’era un corridoio che portava ad un piccolo salotto con un divano ed un caminetto. Dal salotto si accedeva alla camera da letto, e da qui al bagno, anch’esso molto grande e accogliente. Si, accogliente era proprio la parola adatta a descrivere la stanza; l’arredamento era essenziale, ma non per questo misero. Tutta la stanza era stata arredata e decorata con gusto, dava una sensazione istintiva di pace, mi faceva sentire a casa.
Notai che le mie valigie erano ai piedi del letto: cominciai a disfarle e a riporre con cura le mie cose nell’armadio. Dopo mi sarei fatta una doccia e avrei indossato un pigiama, prima di andare da Malfoy.

 
***

 
Entrai di corsa nella mia stanza, unico mio obiettivo il bagno. Avevo decisamente bisogno di una doccia prima che la Granger venisse da me.
Mi lavai con cura e indossai un paio di pantaloncini neri e una t-shirt grigia. Poi mi accorsi del gufo che beccava insistentemente alla finestra. Era il gufo dei Malfoy: la lettera era di mia madre. Mi chiedeva di me, del mio lavoro e mi comunicava che mio padre stava per uscire da Azkaban. Finalmente era stato riconosciuto il valore della mia collaborazione con gli Auror e, visto che i Malfoy si erano già lievemente distaccati dal Signore Oscuro prima della vittoria di Potter, ufficialmente mio padre aveva ottenuto uno sconto della pena; ufficiosamente era stato ad Azkaban solo per placare la voglia di vendetta di tutti i maghi che avevano subito gravi perdite ad opera dei Mangiamorte, ma sapevo che sarebbe stato liberato, mi era stato fatto capire a suo tempo che in cambio della collaborazione avrei ottenuto la scarcerazione a breve di mio padre. Ed io avevo accettato: dopotutto non avevo nulla da perdere, anzi.
Risposi alla lettera di mia madre scrivendole le solite notizie relative alla noia del mio lavoro, le parlai del nuovo Inquisitore Supremo di Hogwarts e della mia sorpresa per il fatto che fosse la Granger, e le chiesi informazioni riguardanti la vita a Malfoy Manor e la scarcerazione di mio padre. Firmai la lettera e la diedi al gufo, che volò via dalla finestra. Avevo sempre avuto un buon rapporto con mia madre: mi confidavo e lei mi consigliava; mio padre era più severo, non incline alle dimostrazioni di affetto, ma sapevo che anche lui, a suo modo, mi voleva bene e voleva sempre il meglio per me, meglio che per lui si tramutava in ricchezza e rapporti solo con purosangue.
Sentii un lieve bussare alla porta che mi distrasse dalle mie riflessioni: la Granger era arrivata.
Aprii e rimasi sbalordito dalla visione che mi si parò dinanzi. Eh beh si, Hermione Granger in shorts e top aderente era dannatamente eccitante.
 

***

 
Dopo aver fatto la doccia ed essermi vestita, trovai un gufo ad attendermi: era una lettera di mia madre che voleva sapere tutto del mio primo giorno di lavoro. Presi piuma e pergamena e cominciai a scrivere, mia madre si era adattata subito alla posta dei maghi, e anche se durante i mesi della guerra le avevo cancellato i ricordi per proteggerla, invertito l’incantesimo, aveva ricordato subito tutto il suo passato, così come mio padre.
Le scrissi tutto ciò che avevo fatto durante il giorno, della mia felicità di tornare ad Hogwarts e della sorpresa di trovarmi Malfoy come insegnante di Pozioni. Lei sapeva del mio rapporto con lui: quando le avevo raccontato di essere considerata da alcuni solo una “sporca mezzosangue”, lei mi aveva rincuorata, dicendomi che anche se ero figlia di babbani, ero migliore di molti altri purosangue. E con questa convinzione studiavo per dimostrare di essere degna di appartenere al mondo magico, di poter superare anche i purosangue.
Firmai la lettera, la diedi al gufo e uscii dalla stanza.
Bussai alla porta di Malfoy e questi mi venne ad aprire, vestito di soli pantaloncini e t-shirt. Era da ammettere, e a quel punto sarei riuscita a comprendere persino la McGranitt se fosse caduta ai suoi piedi, abbagliata da tanto fascino: Draco Malfoy era dannatamene eccitante.




Rieccoci qui! Come avrete notato questo capitolo è un po' più... malizioso, quindi ho ritenuto opportuno alzare il rating da verde a giallo. In seguito, se sarà necessario, si alzerà ulteriolmente.
Leggendo il titolo le più maliziose di voi avranno già pensato male
(anche io u.u) , ma la serata è rimandata al prossimo capitolo. Lo so che ho lasciato in sospeso (non preparate un bazuka per uccidermi!) ma dovrete pazientare ancora un po'!! :D
Ed ora passiamo a rispondere alla recensioni, che ho visto diminuite. Spero che ciò non sia dovuto al fatto che la storia non vi piace più!



ZiaVoldy: Ciaoo!! :D Sono in vacanza già da un po', ma grazie per il pensiero :D
Carissima ZiaVoldy, grazie :D Io in vacanza già ci sono stata ed ora sono la schiavetta personale della mia Zukkina <3 (Grazie tesoro mio! <3)
Mi fa piacere sapere che la storia ti abbia "intrippato", anche se non ho ancora capito l'esatto significato del termine XD Anche io sono pucciosamente felice della tua pucciosa felicità *.* Alla prossima settimana :D
Kia_Cullen: Ciao mia omonima u.u
Ciao sua omonima :D
Come tu saprai, sentirti dire da un lettore che ciò che scrivi è capace di emozionare, da tante soddisfazioni e la forza di continuare a scrivere :) Il bello deve deve ancora venire!
Insane: Ciao :D  Eh si, una tregua ci voleva, ma come potrai notare non mancheranno gli scambi di battute maliziose tra i due protagonisti. Mi fa piacere che man mano che si entra nel vivo della storia, questa continui ad interessarti :) Alla prossima!
Hailie91: Ciao!
Non basterebbero venti rotoli di pergamena a convincermi ad adorare Ron. Sono completamente d'accordo con te, ma chi la capisce Kia!!
Ecco, per questo motivo le 10 righe di pergamena non le ho scritte, tanto sarebbe inutile tentare di convincervi u.u RON RULESSS! <3
Hai ragione, l'impresa ardua è stata quella di farli diventare amici, ma a noi interessa farli diventare molto di più!! ;)  See you the next week :D

Ringrazio tutti voi che continuate a interessarvi a "L'amore della mia vita"
Baci, Zukkerina.

E Kia <3.

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Capitolo 6
*** Serata per due ***


Serata per due

Capitolo 6 – Serata per due

“Benvenuta Granger, accomodati.”
“Ma come siamo educati, Malfoy.”
“L’ospitalità fa parte della mia educazione da purosangue, contrariamente alla tua da mezzosangue.”
E ti pareva. “Devi per forza rinfacciarmelo ogni volta che mi vedi?”
“E’ quello che siamo. E poi non mi sembra di avertelo detto tante volte da quando sei qui.”
“Si, su questo devo darti ragione.”
“Wow, sarebbe la prima volta che lo fai.”, disse ironico, facendomi sorridere.
“Probabile. Ma non mi sembra di aver avuto molte occasioni per darti ragione in questi anni.”
“Granger ma hai sempre qualcosa da ribattere? Parlare con te è stancante come giocare una partita di Quidditch di una settimana intera.”
“Ma come ti permetti Malfoy?”, gli dissi fintamente offesa.
Lui si lanciò sul letto e prese un cuscino che fu subito scaraventato sulla mia testa. “Mi permetto eccome Granger”, disse ghignando.
“Vuoi la guerra Malfoy? Bene..”, e con questa frase cominciò una memorabile battaglia con i cuscini.
Era strano. Noi due che c’eravamo sempre odiati, eravamo lì a scherzare e divertirci come due matti. Eppure sentivo che non c’era niente di sbagliato, sentivo che era qualcosa di giusto.
 

***
 

Adoro le battaglie con i cuscini. Io e Blaise da piccoli le facevamo sempre, anche se con gli anni avevamo preferito altri passatempi e quindi l’abitudine si era affievolita, anche se non la nostra amicizia.
E proprio in quel momento, invece, stavo lanciando un cuscino alla Granger, che si stava divertendo proprio come me. Non sapevo perché avessi cominciato: la sua faccia in quel momento era così buffa che mi ricordava quella di Blaise quando giocavamo insieme e non potetti resistere alla tentazione di tirarle un cuscino.
Dopo una lotta memorabile, decidemmo una tregua.
“Ok Malfoy, sono pronta a firmare un accordo di pace.”
Decisi di farla irritare. “E io che ci guadagno?”
“Tutto quello che vuoi pur di scampare questa tortura”.
Infatti da due minuti avevo lasciato i cuscini, dedicandomi al solletico, mentre lei si dimenava come una pazza furiosa sul mio letto.
“Tutto, dici? Ci penserò, ma bada bene: potrebbe essere qualsiasi cosa.”
“D’accordo Malfoy, però adesso lasciami.”
“Certo Granger. Io accontento sempre le donne!”
E così la lasciai andare, mentre lei si metteva a sedere.
“Accontenti sempre le donne, eh Malfoy? E se io adesso ti facessi una richiesta sconcia tu la accontenteresti?”, mi sorrise maliziosa.
La Granger voleva giocare? Bene, l’avrei accontentata.
 

***
 

Mi stavo divertendo. Provocare Malfoy era proprio soddisfacente come ricordavo!
“Certo Granger. Dimmi cosa vuoi…”, mi provocò maliziosamente.
E adesso cosa gli rispondevo? Io l’avevo detto solo per ingaggiare un innocente scambio di battute, ma a quanto pare lui voleva davvero giocare.
E anche se probabilmente non mi sarebbe dispiaciuto, decisi di lasciar perdere  rimandare, mi corressi mentalmente– e passare ad un argomento meno imbarazzante.
“Voglio che PARLIAMO Malfoy!”
“Sai Granger di solito le donne mi chiedono altro…”
Cercai di non pensare al fatto che eravamo entrambi seduti sul letto della sua stanza e che eravamo praticamente soli.
“Ma la smetti? Piuttosto mi dici come sei diventato Insegnante qui ad Hogwarts? Sai stamattina sono rimasta molto sorpresa quanto ti ho visto nei sotterranei, il fatto è che la McGranitt non mi aveva detto niente.”
“Oh si la McGranitt sta diventando un’appassionata di misteri stile Albus Silente… sarà le vecchiaia”, considerò con aria professionale.
Scoppiai a ridere.
“Ma davvero Granger vuoi sapere perché sono finito a lavorare come insegnante? Qui la più strana sei tu: tutti si aspettavano che tu lavorassi come Auror con San Potter e Lenticchia, finché morte non vi avrebbe separati.”
“No Malfoy. Sono stata con loro finché hanno avuto bisogno di me. A scuola li ho aiutati con i compiti, con lo studio. Fuori da Hogwarts ci siamo sostenuti a vicenda nella lotta contro Voldemort. Ma ognuno adesso ha preso la sua strada, anche se siamo rimasti amici: Harry è un Auror, Ron il portiere dei Cannoni di Chudley. E io, come vedi, dopo aver lavorato al Ministero, sono di nuovo qui ad Hogwarts.”, sorrisi, “A parlare con te!”.
“A parlare con me… direi che sei di gran lunga la più fortunata!”
“Non ci contare Malfoy!”, gli dissi prima di scoppiare a ridere.
“Perché ridi?”
“E’ ridicolo!”
“Cosa?”
“Il fatto che nonostante tu sia cresciuto, sia ancora così pieno di te! Sotto questo aspetto non sei cambiato per niente!”
“Forse è vero, ma se proprio ci tieni ti faccio vedere qualcosa in cui sono cambiato!”
“Malfoy per favore. Sei rimasto sempre il solito porco!”
“Io? Io non ho detto niente. Sei tu che pensi male. Il che mi porta a pensare che non siamo più così santarelline, Granger.”
“Vuoi davvero sapere delle mie conquiste sentimentali?”
“Certo che no, Granger. Impallidisco solo al pensiero di quanto possano essere squallide, visto il gusto che hai dimostrato con Lenticchia.”
“Non prendere in giro Ron”, lo ripresi con la mia aria da maestrina. “E’ un mio caro amico.”
“Oh no, Granger, non puoi togliermi questo piacere. Io adoro prendere in giro le tue amicizie.”
“E non me?”
“Certo, anche te. Ma con te è diverso: tu sai ribattere alle provocazioni, non sei stupida come i tuoi cari amici. Che poi chissà perché sono quasi tutti maschi, forse Granger non eri tanto santarellina neanche allora.”
Sentii le mie guance imporporarsi e decisi di cambiare discorso, prima di cadere in qualche questione troppo imbarazzante.
“Malfoy però stiamo parlando solo di me, non è giusto. Raccontami qualcosa di te.”
Lo vidi irrigidirsi. “Cosa vuoi sapere?”
“Per esempio come sei arrivato a diventare insegnante. Credevo che avresti lavorato al Ministero, una posizione importante degna di un purosangue come te.”, pronunciai l’ultima parte della frase con tono sarcastico.
Ci pensò su per un istante, per misurare le parole da usare.
“Beh, si… l’idea era quella. Ma sai a volte ci sono delle cose che hai fatto… che ti condannano per sempre… che ti etichettano, ed è difficile dimostrare che sei diverso e quindi far crollare certi pregiudizi.”
Capii subito a cosa si riferiva e provaii dispiacere per lui, costretto a diventare adulto prima del previsto a causa di Voldemort che lo minacciava di far del male ai suoi genitori.

«Il Signore Oscuro non si aspetta che Draco ci riesca. È solo una punizione per i recenti insuccessi di Lucius. Una lenta tortura per i genitori di Draco, che lo guarderanno fallire e pagare per questo. In breve, il ragazzo ha sul capo una sentenza di morte sicura quanto la mia.»

Queste le parole dette da Piton a Silente, le parole che Harry mi aveva raccontato di aver sentito nel Pensatoio.
Malfoy non aveva avuto scelta: aveva dovuto obbedire agli ordini di Voldemort e tentare di uccidere Silente, anche se il suo compito era stato portato a termine da Piton.
Vidi che lui si era rabbuiato e capii che quello era un discorso di cui non gli piaceva parlare, così cercai di distrarlo. In fondo, un briciolo di umanità non si nega neanche al peggior nemico di sempre.
“Mi dispiace. Ma ad Hogwarts ti accettano no?”
“Tu credi? La maggior parte di quelli che sono qui sono gli stessi insegnanti che mi hanno visto crescere e diventare quello che sono.”
“Quello che eri. Perché se non fossi cambiato… beh adesso saresti ad Azkaban.”
“Ma tu cosa ne sai? Non puoi capire.”
“Posso provarci.”, insistetti ben sapendo che mi aspettava solo un rifiuto.
“No, per favore. Non è il momento.”
Aveva ragione: stavo pretendendo di sapere troppo, quando solo da poco, pochissimo tempo, ci conoscevamo davvero.
“Hai ragione, scusa. Credo sia ora di andare per me. Domani ci sono le lezioni e entrambi non possiamo mancare.”
“Si, è vero. Buonanotte.”

“Buonanotte”, dissi prima di richiudere la porta della sua stanza dietro di me.



Ed eccomi tornata da voi!!
ZUKKERINA (e non Zukkina, come quella sottospecie di amica ha perseverato nello scrivere!) ci tiene, nonostante tutto, a ringraziare
_Kia per l'impegno che ha mantenuto aggiornando settimanalmente la storia al posto mio. Da oggi, naturalmente, sarò io a postare, ma _Kia ci tiene a dirvi che sentirà la vostra mancanza.. e spero anche voi!!

Mi scuso con voi, invece, per non aver aggiornato la settimana scorsa. Il fatto è che volevo aggiornare io, ma dato che ero tornata da poco il trauma post-vacanza ancora aleggiava su di me, comprendendo valigie da disfare e casa da sistemare... Immagino possiate capirmi e scusarmi!  xD

E finalmente in questo capitolo abbiamo la prima serata nella camera di Draco, come avrete sicuramente capito dal titolo! La prima parte della serata trascorre ridendo e scherzando, proprio come due vecchi amici, anche se i due non se lo sarebbero mai aspettato; nella seconda parte vediamo invece Draco che si rabbuia al minimo accenno al suo passato, cosa che Hermione non fatica a notare e, nonostante la sua curiosità, si trattiene dal fare altre domande. Raccontarle il proprio passato, come Draco non aveva mai fatto, se non con le persone più fidate, era troppo per essere solo all'inizio del loro rapporto, che quando sarà più stretto potrà godere anche di questo momento di condivisione.

Ora passo a rispondere alle vostre recensioni allo scorso capitolo.. chiedendovi perchè sono solo due? La storia non vi piace più? :(
Spero che non sia questo e che le mancate recensioni non siano dovute al fatto che la storia non vi coinvolga più...

Hollina:  Ciao... sei tornata!!  Eeeeehh.. tutti e due in camera.. Lo sapevo che facevate pensieri sconci, ma come avrai letto non c'è niente di "inimmaginabile" (per ora!!).  Ma più in là... Vedrai!  Continua a seguirmi, Baci Zukkerina

ZiaVoldy:  Ciao! Si lo so, la "visione" è particolarmente... ehm, interessante (per non dire altro..)! Ma lasciamo perdere altrimenti non la finiamo più! Da dire che Draco mi "intrippa" molto, come vedi comincio ad usare i tuoi neologismi... molto interessanti, continua a crearne!! ;)
Alla prossima, Baci Zukkerina

Grazie a tutti per aver continuato a seguire la storia anche durante la mia assenza, grazie a tutti quelli che leggeranno e in particolare a quelli che mi lasceranno una recensione...  E' di grande aiuto sapere che ci sono persone che si interessano alla propria storia!

Alla prossima settimana..  Baci Zukkerina

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Capitolo 7
*** Rapporti ***


Rapporti

Capitolo 7 - Rapporti

Il giorno dopo non rividi Malfoy a lezione, perché assistetti a quelle di Astronomia, Trasfigurazione e Divinazione.
La prima volta che lo rividi fu a pranzo. Mi sedetti come al solito accanto a lui.
“Buongiorno.”, lo salutai.
“Buongiorno Granger”, mi salutò. “Com’è andata la mattinata?”
“A meraviglia Malfoy. Ho fatto un veloce ripasso dei satelliti di Urano, assistito ad una deplorevole trasfigurazione di un ago in una piuma e mi sono fatta leggere la mano, visto che sono totalmente priva di occhio interiore.”, riassunsi così la mia giornata provocandogli uno scoppio di risa.
Evidentemente non voleva parlare della conclusione della serata di ieri. Era una parte del suo passato che gli faceva male, l’avevo capito, e non sarei stata certo io a chiedergli di raccontarla, nonostante la mia curiosità. Lui sapeva che io volevo sapere, me ne avrebbe parlato se e quando fosse stato pronto.
“A te com’è andata? Elisir dell’Euforia o Felix Felicis? Ho letto che gli studenti del sesto anno le avevano in programma.”
“Si, hanno cominciato con l’Elisir dell’Euforia. Naturalmente i risultati sono stati disastrosi.”
“E quanti punti hai tolto a Grifondoro?”
“Io?”, mi fece una faccia angelica di cui non mi fidai per niente.
“Malfoy”, gli dissi con aria di rimprovero.
“E va bene, ne ho tolti 10 a due Grifondoro arrivati in ritardo e altri 10 a un Tassorosso che ha fatto esplodere per caso il suo calderone. Come vedi, sono più che giustificati.”, disse per convincermi.
“E immagino che i Serpeverde siano i più educati, rispettosi, studiosi…”
“Ma certo Granger. Modestamente..”, disse facendomi ridere.
“Sicuro che stiamo parlando degli stessi studenti? Sai, io ricordo Serpeverde purosangue altezzosi, prepotenti, maleducati.. Mi sbaglio?”

 

***

 

Colpito in pieno, ma non si dica mai che Draco Malfoy si fa mettere nel sacco da una Mezzosangue. Negare tutto, fino alla fine.
“Sbagli Granger.”, le dissi con aria angelica.
“Mangia Malfoy e tieni la bocca occupata invece di sparare cavolate.”
“Signorina Granger, è pregata di usare un linguaggio consono all’ambiente scolastico”, le dissi imitando il tono della McGranitt.
“Signor Malfoy, è pregato di evitare di fare battute di pessimo gusto.”, disse stavolta la vera McGranitt.
Fui consapevole dell’espressione imbarazzata che per un attimo si dipinse sul mio volto, prima di riprendere la tipica maschera di compostezza dei Malfoy. “Mi scusi, signora Preside.”, le dissi prima che se ne andasse.
Vidi la Granger ghignare, ma prima che potessi attaccarla, si alzò in fretta.
“Ci vediamo stasera per cena Malfoy”, mi disse.
E attraversò in fretta la Sala Grande che ancora rideva.
Finii di pranzare e mi alzai anch’io per andare verso i Sotterranei.
La Granger aveva capito che non mi andava di parlare di quello che era successo ieri, o meglio non mi andava di parlare della parte più personale della serata. Forse un giorno gliel’avrei raccontato, ma questo non era il momento adatto. Avevo iniziato da poco a fidarmi di lei, certo avevo sempre saputo che era una ragazza, ed ora una donna, responsabile e attenta, non per altro era stata nominata Prefetto, ma non avevo mai pensato a lei come un’amica, pieno com’ero delle idee folli sulla purezza del sangue. Ora che mi ero convinto che il sangue non era poi così influente, e che anche una Mezzosangue poteva essere considerata una strega abile ed intelligente, al pari di qualsiasi altro Purosangue, potevo davvero provare a conoscerla davvero.
Entrai nella mia classe ed aspettai che ci fossero tutti gli allievi del primo anno prima di cominciare a spiegare le caratteristiche principali di un bezoar.

 

***

 

Passai il pomeriggio nel mio studio al secondo piano per ordinare gli appunti raccolti durante le lezioni relativi ai metodi di insegnamento utilizzati ad Hogwarts, diversi per ogni professore.
Il Ministero della Magia voleva un quadro completo della qualità dell’insegnamento e le mie osservazioni per migliorarlo, qualora ce ne fosse stato bisogno. Il mio incarico sarebbe durato un anno, al termine del quale sarei tornata a lavorare al Ministero.
Mi diedi da fare e quasi non mi accorsi che era ora di cena, fin quando non sentii il mio stomaco brontolare. Scesi nella Sala Grande e mi avvicinai al tavolo dei professori, sedendomi accanto a Malfoy.
“Malfoy, trascorso un interessante pomeriggio?”, gli chiesi.
“Come sempre Granger. Tu?”
“Oh, io mi sono dedicata ad un po’ di lavoro per il Ministero, niente di così interessante.”
“Allora possiamo dire entrambi di esserci divertiti molto!”, disse ironicamente.
“Certo Malfoy!”, risposi sorridendo.
“Granger ma dov’è che lavori? Non mi sembra di averti vista in giro oggi.”
“Infatti, sono rimasta nel mio ufficio al secondo piano per tutto il tempo.”

 

***

 

Mi sorpresi. “Hai un ufficio personale Granger?”
“Si, me l’ha assegnato la professoressa McGranitt appena sono arrivata. Tu non ce l’hai Malfoy?”, mi chiese maliziosa. Caspita, chi l’avrebbe mai detto che la Granger fosse così… così.
“Di cosa stiamo parlando Granger?”, chiesi con aria innocente.
“Dell’ufficio Malfoy.”, mi ricordò con la sua aria da maestrina.
“Certo Granger, era per vedere se eri attenta. Sai, abitudini da professore. Comunque no, non mi è stato assegnato l’ufficio”, dissi.
“E perché no?”
“Io non sono mica il cocco della McGranitt.”
Lei fece una smorfia. “Io non sono la cocca di nessuno. Tutto quello che ho adesso me lo sono guadagnato con le mie mani.”, disse più a se stessa che a me.
“Lo so Granger, adesso l’ho capito”. Capivo che lei si era impegnata per riuscire a fare qualcosa nella vita, per assicurarsi un futuro nel mondo a cui non sapeva di appartenere, al mondo di cui una volta credevo non fosse degna di far parte.

Continuammo a mangiare in silenzio. Alla fine della cena la McGranitt si avvicinò a noi. Sperando che non avesse un altro rimprovero in serbo per me, aspettai che parlasse.
“Signorina Granger, quando ha finito di cenare la aspetto nel mio ufficio.”, la invitò rivolgendo uno dei suoi rari sorrisi a quella che era stara la sua studentessa preferita.
“Certo, professoressa McGranitt.”
“Buonasera professor Malfoy.”
“Arrivederci professoressa McGranitt”, la salutai prima che uscisse dalla Sala Grande.
“Granger vai. Non vorrai farla aspettare.”
“Hai ragione Malfoy. Posso, ehm… ci vediamo stasera?”, mi chiese in imbarazzo.
“Certo Granger”, decisi di provocarla rivolgendole un sorriso malizioso.
“Non in quel senso Malfoy.”
“D’accordo Granger, d’accordo.”, le dissi innocentemente.
“A dopo.”, e mi sorrise prima di uscire dalla Sala Grande.

***

 

Uscita dalla Sala Grande, dopo l’ennesimo scambio di battute tra me e Malfoy, mi diressi verso l’ufficio della Preside.
Arrivata al gargoyle di pietra, pronunciai la parola d’ordine -Pallini Acidi- e bussai.
“Avanti”, sentii una voce provenire dall’interno della stanza.
Entrai e mi sedetti di fronte alla McGranitt.
“Signorina Granger grazie per essere venuta.”
“Di nulla. E’ successo qualcosa?”
“No, non è successo niente di grave, non si preoccupi. Volevo solo sapere come si sente, se è contenta di essere tornata qui ad Hogwarts.”
“Oh”, sorrisi rasserenata, dopo aver subito pensato al peggio, dopotutto anni di guerra mi avevano insegnato a stare sempre all’erta, “sto benissimo. Tornare ad Hogwarts è stato emozionante, erano anni che non mettevo piede qui dentro ed ora ci rimarrò per un anno! Ho sempre considerato Hogwarts la mia seconda casa.”
“Beh, mi fa piacere che si sia trovata subito bene qui. Inoltre vedo che i suoi rapporti col professor Malfoy sono notevolmente migliorati!”, mi sorrise, mentre io annuii e arrossii imbarazzata, “Noi professori vi avevamo invitato a costruire un rapporto migliore durante il vostro settimo anno, se ricorda. Avete molto in comune: avete condiviso la guerra, anche se da due fazioni differenti, avete condiviso anni di scuola, anche se impregnati d’odio. Entrambi orgogliosi, sarcastici, determinati: mi creda se le dico che non è facile trovare l’unica persona che, nelle sue diversità, è quella che ci assomiglia di più e ci capisce. Ora che l’ha trovato, cerchi di non perderlo signorina Granger”. La McGranitt finì il suo discorso con un sorriso.
Io, pur essendo frastornata dal fatto che proprio la McGranitt mi parlasse di questo, ricambiai il sorriso. Poi, certa che l’incontro fosse giunto al termine, dissi: “Grazie professoressa McGranitt. Cercherò di tenere a mente le sue parole.”
“Lo spero per lei signorina Granger. Sa, io mi sono affezionata a lei: voglio vederla felice.
“Grazie davvero”, le sorrisi prima di chiudermi alle spalle la porta dell’ufficio della Preside.

Camminando per raggiungere la mia stanza, mi ritrovai a riflettere su quanto avevo appena sentito. Da osservatrice esterna, la McGranitt aveva capito il nostro rapporto più di quanto io e Malfoy avessimo mai fatto. E mi ritrovavo a darle ragione: mi stavo indiscutibilmente affezionando a Draco Malfoy.
Scossi la testa, incredula al pensiero di ciò che, fino a poco tempo prima, mi avrebbe atterrita, mentre ora mi sembrava la cosa più semplice del mondo.

E così, piena di quella nuova consapevolezza, mi preparai per la serata con Malfoy.



Ed eccomi qui!  Finalmente qualcuno apre gli occhi di Hermione: ho creato una McGranitt in stile psicologa. Mi piace un sacco e spero che anche per voi sia lo stesso!! Credo che in questa ff la McGranitt sarà un po' la "mamma" di Hermione, la quale potrà fare affidamento su di lei per le questioni amorose col nostro bel principino!
In questo capitolo Hermione comincia a fare chiarezza sui suoi sentimenti verso Draco, anche grazie all'aiuto della professoressa McGranitt. Ma è ancora presto per parlare d'amore: non aspettatevi subito fuoco e fiamme, perchè io cercherò di rendere la storia realistica, per quanto è possibile, e non voglio che questi due si conoscano solo da poco e sono già lì a strapparsi i vestiti di dosso! Un amore che duri tutta la vita ha bisogno di essere costruito su basi solide, perchè non crolli come un castello di sabbia al vento!


Ed ora passiamo alle risposte alle vostre recensioni:

Jessica_Malfoy: Grazie! Anche a me  il personaggio di Draco piace molto...  ;)

ZiaVoldy: Ed ecco che l'influsso malefico di  _Kia comincia a fare i suoi effetti... se anche tu cominci a chiamarmi Zukkina è la fine!! Lo so che non vi ho avvisato della prematura scomparsa di  _Kia ma non era nei miei programmi pubblicare dopo due settimane! Nel frattempo accontentati dei saluti di _Kia, che è troppo impegnata a disegnare i baffi a quel gran figo di Edward (che io adoro, ma lei odia) e progetta di farli anche a Draco (la uccidiamo vero?)
Grazie, anch'io sono abbastanza soddisfatta dei caratteri dei miei personaggi, sono contenta che ti piacciano!
Di' al tuo neurone che voglio fargli compagnia alle Maldive.. beato lui!!  xD

Hollina: Ed eccone una che ha capito che è troppo presto per questi due! Certo, il pensiero sconcio ci stava, ma non potevo mica farli cedere già all'inizio!!

HailieJade: _Kia ti ringrazia per i saluti e io per i complimenti! Alla prossima settimana!

KiA_Cullen: Ma dai, è troppo presto per le cose hot! Più in là ci sarà spazio anche per quello!! Draco è introverso, quindi parlerà di sè quando si fiderà totalmente di Hermione, lei questo l'ha capito e ha evitato di continuare a fare domande!

Leryn: Ciao! Mi fa piacere sapere che la mia storia ti piaccia, al punto che hai trovato il tempo per recensirla! Anch'io adoro le Dramioni! Naturalmente ci saranno anche i litigi, verranno spontanei visti i loro caratteri!
Un bacio e un in bocca al lupo per l'università!

Xversa: Bentornata tra le mie recensioni!! Dai, non poteva succedere ancora niente di sconcio.. è troppo presto anche per un bacio! Devono prima essere amici e conoscersi meglio per poi costruire un amore vero! Alla prossima!

_Kia: Ho apprezzato molto il riferimento a Dracuccio bello!
Ti avviso che se non sarai la prima anche adesso, puoi dimenticarti il ruolo di "sottospecie di amica"!! Ti voglio bene♥



Ed ora non mi resta che salutarvi ed invitarvi a diventare fan ad una pagina su FB,
Draco/ Hermione_ ♥ , amministrata da me ed una mia amica.. vi lascio il link:

http://www.facebook.com/pages/Draco-Hermione_-/297347430421


Alla prossima settimana! Baci

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Capitolo 8
*** Rilascio ***


Capitolo 8 - Rilascio

Col passare del tempo i rapporti si consolidano e anche basi incerte se opportunamente rinforzate possono sostenere l’amicizia tra persone così diverse.
Nelle ultime settimane Malfoy ed io ci eravamo avvicinati parecchio, con piacere della McGranitt che mi sorrideva ogni volta che mi vedeva. Al punto che cominciai ad evitare intenzionalmente quel sorriso carico di aspettativa che seguiva ogni mio movimento con Malfoy.
Era ormai diventata nostra abitudine scendere insieme in Sala Grande la mattina per la colazione, separarci per le lezioni, tranne nei casi in cui mi toccava seguire Pozioni, e rincontrarci in Sala Grande per il pranzo e per la cena, raccontandoci e commentando la nostra giornata di lavoro. Era una nuova routine che, seppur insolita, mi faceva stare bene, così che venivo presa dalla malinconia sempre più raramente, perché ci pensava il mio nuovo amico a distrarmi dal pensiero di Harry e Ron, di cui sentivo la mancanza dato che non li vedevo da molto tempo, nonostante continuassi a tenermi in contatto con loro.
Avevo spiegato il mio nuovo rapporto con Malfoy anche a mia madre, la quale mi aveva risposto come la professoressa McGranitt, facendomi intendere che anche due persone molto diverse sono accomunate da qualcosa e sarà proprio quel qualcosa a far scattare la scintilla. Io ero rimasta piuttosto basita da questa risposta, che mi aveva portato a riflettere: davvero volevo essere amica di Malfoy o volevo che scattasse la scintilla? A questo interrogativo ancora non avevo trovato risposta.
Anche i miei genitori mi mancavano, anche se ormai ero abituata a non averli sempre al mio fianco. Fin dall’età di undici anni, quando cominciai la mia istruzione magica ad Hogwarts, all’età di diciassette anni, quando intrapresi il viaggio alla ricerca degli Horcrux con Harry, dovetti affrontare periodi di lontananza dalla mia famiglia, che riuscii a sopportare grazie all’affetto dei miei amici. Sconfitto Voldemort, potetti finalmente tornare dai miei genitori in Australia e rimuovere loro l’incantesimo di memoria che li aveva confinati lì, convinti di non avere figli, che avevo fatto per proteggerli dalla furia omicida di Voldemort verso i babbani. Proprio io, la migliore amica di Potter, potevo essere un bersaglio facile per loro e quell’incantesimo, anche se è stata una scelta sofferta, si è rivelato l’unico modo per tenerli al sicuro.
Tornata di nuovo ad Hogwarts per il mio nuovo lavoro, senza gli altri Grifondoro che mi tenevano compagnia durante il mio settimo anno e che mi evitarono di avvicinarmi a Malfoy più del dovuto, ero consapevole che mi sarei sentita davvero sola. Malfoy rappresentava ormai l’unico appiglio al quale potevo aggrapparmi per non cadere nel baratro della tristezza, e forse anche per questo mi ero avvicinata così tanto a lui.
Quale che fosse il motivo, contro tutte le aspettative, con lui riuscivo a stare bene e per questo non intendevo privarmi della sua compagnia. Non sono così masochista!

 

***

 

     Figlio Mio,

 Tuo Padre sta per essere rilasciato da Azkaban. Torna presto a casa.

          Narcissa Black Malfoy

 

Semplice e formale. Mia madre non si era data pena di comunicarmi la cosa in modo più caloroso. Forse evitava di comunicarmi tutta la sua gioia ora che poteva riabbracciare suo marito dopo tutti questi anni, lasciandomi un po’ di tempo per digerire la novità. Non che non fossi contento di poter finalmente rivedere mio padre, ma dovevo abituarmi all’idea che sarei stato visto dagli altri in una luce nuova, forse più sospettosa, ora che il padre si era riunito al figlio.
Le scrissi una breve lettera, in cui le comunicavo che ne avrei presto parlato con la McGranitt per poter allontanarmi per qualche giorno da Hogwarts.
Prima di andare in Sala Grande con la Granger, passai  per l’ufficio della Preside, pronunciai la parola d’ordine ed entrai.
La McGranitt fu sorpresa di vedermi, ma mascherò lo stupore con un sorriso cordiale.
“Signor Malfoy, qual buon vento?”
“Buongiorno professoressa. Devo chiederle un favore.” Diretto, senza tanti giri di parole.
“Mi dica.”
“Ho bisogno di un paio di giorni liberi. Devo tornare a casa.” Cercai di non farle intuire il mio turbamento, ma la Preside parve notarlo comunque.
“E’ successo qualcosa?”, mi chiese infatti.
Decisi di rivelarle la verità: ad ogni modo la notizia si sarebbe diffusa e sarebbe venuta a saperlo.
“Mio padre sta per uscire da Azkaban. Mia madre mi ha chiesto di raggiungerla a Malfoy Manor. Lei sa come tornano i prigionieri ad Azkaban, ora che i Dissennatori ne hanno ripreso il controllo.” Quasi mi tremò la voce al pensiero di quei mostri che rubavano a mio padre la sua felicità. Come l’avrei trovato al suo ritorno? Forse anche per questo mia madre aveva bisogno di me, per poter contare su qualcuno mentre mio padre tornava lentamente ad essere quello di sempre. Non si possono dimenticare gli orrori vissuti ad Azkaban, ma, se le persone che ti vogliono bene ti sono accanto, si può ritornare alla vita di sempre.
Mio padre aveva bisogno di noi: una famiglia unita.
“Capisco, signor Malfoy. Non si preoccupi. Può partire anche domani.”
“Grazie, professoressa McGranitt.”
Le sorrisi riconoscente e lasciai il suo ufficio, avviandomi agli alloggi degli insegnanti per andare in Sala Grande con la Granger.

 

***

 

Finii di prepararmi ed uscii dalla mia stanza. Fuori c’era, come al solito, Draco Malfoy ad aspettarmi.
“Buongiorno”, gli sorrisi.
“Buongiorno”, mi rispose lui, ma mi parve di sentire un lieve turbamento nella sua voce. Qualunque cosa fosse, però, sparì così com’era venuta, rimpiazzata dal suo solito buonumore che gli permetteva di cominciare i nostri battibecchi già di mattina.
Sorrisi tra me al pensiero di come mi ero ormai abituata a stare con lui, di come gli anni trascorsi ad ignorarci erano stati spazzati via dopo un po’ di tempo di reciproca conoscenza.
Arrivati in Sala Grande, ci accomodammo al tavolo degli insegnanti, mentre gli studenti ormai non facevano più caso a noi.
La colazione fu interrotta dai gufi che recapitavano la posta, una consuetudine di Hogwarts che mi portava alla mente tanti ricordi degli anni trascorsi qui a studiare.
Un gufo mi recapitò La Gazzetta Del Profeta. La presi tra le mani per leggere le notizie del giorno: non avevo più disdetto l’abbonamento dal mio quarto anno.
In prima pagina spiccava a grandi lettere il titolo dell’articolo: “LUCIUS MALFOY RILASCIATO DA AZKABAN”.

Sollevai gli occhi dal giornale ed incontrai quelli consapevoli di Draco Malfoy.




Bonjour! Sto davvero male al pensiero che domani ricomincio la scuola quindi mi dedico a voi, per riuscire a distrarmi...
Dunque.. prima di tutto mi scuso con voi per questo capitolo che è un po' più breve del solito.. Ma per mantenere la suspance il capitolo doveva finire qui e ho preferito non "allungare il brodo" aggiungendo particolari inutili!
In questo capitolo comincia a delinearsi meglio il rapporto tra i due, ma proprio quando i due hanno raggiunto un certo equilibrio arriva questa notizia a sconvolgere la loro tranquillità. Per Draco sarà importante il ritorno a casa... nei prossimi capitoli capirete perchè!

Come vi ho già detto domani la scuola riapre le sue porte, e io non so se riuscirò ad aggiornare puntualmente ogni settimana come in questo periodo di vacanza! Se ritarderò nel postare il nuovo capirolo non datemi per dispersa! Non mi dimenticherò di voi!!


Ed ora rispondo alle vostre recensioni...

Jessica_Malfoy
: Grazie! Vedo che hai capito perfettamente il modo in cui scrivo.. i cambi di prospettiva servono proprio a vedere le cose da due punti di vista diversi, quelli dei due personaggi! Alla prossima!

ZiaVoldy
: Ciaoooo!! No che non fa bene a fare i baffi a Edward, è il mio personaggio preferito in Twilight! In realà aveva minacciato di ritoccare anche Draco ma per ora è rimasta tranquilla.. appena fa qualcosa ti faccio sapere e la strozziamo insieme!
Tu non sai come mi sono sentita quando ho letto che le mie storie ti creano dipendenza.. E' bellissimo vedere che quello che scrivo piace! Appena ho letto quella frase l'ho detto a _Kia: io tutta esaltata e contenta e lei che ascoltava la musica senza degnare di attenzione me che ero seriamente troppo entusiasta della tua recensione!
(Lei dice che ti degna di attenzione, ma non me! Devo diventare gelosa?)
Grazie per la tua recensione.. Alla prossima!

Hollina: Come avrai letto, anche in questo capitolo si spiega meglio il loro rapporto dal punto di vista di Hermione, anche se questa novità porterà qualche turbamento! Leggerai nel prossimo capitolo! Ciao!!

_Kia: Ma la decerebraaaaaata <3
Ok, mi fanno piacere i tuoi complimenti e tutto!
Ma se ti azzardi a continuare la tua opera di distruzione ti distruggo io!
*cerca di imitare una faccia minacciosa come quelle di Voldy, ma poi si rende conto che è impossibile visto che l'Oscuro, essendo senza naso, fa solo ridere*
A dopo!!


Adesso vi saluto e torno alle mie ansie di inizio scuola...

P.S. Ho pubblicato una cosuccia su Draco e Hermione, se vi va dateci un'occhiata! Vi lascio il link:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=568111&i=1
Alla prossima!!

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Capitolo 9
*** Spiegazioni ***


Capitolo 9 - Spiegazioni

“Granger…”, provai a dire.
Un silenzio irreale era sceso nella Sala Grande, quella stessa Sala Grande che da sempre accoglie il lento e inesorabile vociare degli studenti. Il silenzio di un cimitero di notte farebbe meno male di quel silenzio carico di aspettativa che penetrava l’atmosfera gioiosa di qualche attimo prima, rendendola vuota e fredda.
La donna seduta a accanto a me non accennava a spiccicare parola: non capivo perché la notizia l’avesse turbata tanto.
D’improvviso si alzò dal tavolo e lasciò la Sala Grande, senza degnare di uno sguardo nessuno dei presenti, eccetto me. Arrivata al portone della Sala Grande, si voltò e, nonostante la distanza, puntò i suoi occhi indagatori nei miei: non sapevo cosa cercasse, né se l’avesse trovato. Dopo qualche secondo distolse lo sguardo, spalancò le porte della Sala Grande e ne uscì, fredda e fiera come una regina d’altri tempi che sfoggia la sua ricchezza e la sua superiorità alla sua corte di sudditi.
Il vociare riprese, come una radio sintonizzata male che lentamente ritorna a trasmettere una musica insistente e monotona.
Non la rividi per il resto della giornata: non avevamo lezioni in comune e non si presentò a pranzo né a cena. Forse aveva mangiato in cucina, facendo una visitina ai suoi adorati elfi domestici: non aveva mai abbandonato il C.R.E.P.A., nonostante faticasse ad insediarsi nella comunità di purosangue conservatori, i principali sfruttatori dei loro servigi, la convinzione che gli elfi domestici vadano trattati come propri simili, anziché alla stregua di stracci usati e malridotti.
Stavo preparando una valigia per la mia partenza per Malfoy Manor l’indomani, quando un lieve bussare alla porta della mia stanza mi costrinse ad interrompermi. Aprii la porta e vidi la Granger che mi guardava con aria furiosa.

 

***

 

Complimenti, Hermione, continuavo a ripetermi. Ti è così facile affezionarti alle persone che ne paghi sempre le conseguenze quanto ti deludono.
Quando lessi l’articolo in prima pagina sulla Gazzetta del Profeta, restai di stucco. Ero confusa: non riuscivo a capire come Lucius Malfoy potesse essere scarcerato così presto. Poi la verità mi si parò dinnanzi con tale forza che non potetti evitarla. Credevo che Malfoy fosse cambiato, che avesse rinunciato spontaneamente ad essere un Mangiamorte per collaborare con la giustizia, dalla parte dei buoni. Invece avevo capito che lui aveva collaborato con gli Auror solo per ottenere la scarcerazione del padre il prima possibile. Gli altri Mangiamorte sarebbero rimasti ad Azkaban per molto tempo, Lucius Malfoy non avrebbe potuto essere liberato così presto.
Ero delusa. Non era nemmeno colpa di Malfoy, perché lui non aveva fatto niente. Si era sempre comportato così, codardo e opportunista. E non sarebbe cambiato, dopotutto non mi aveva mai dato motivi eclatanti per creder che potesse diventare una persona migliore. Stupida io che credevo di averci visto qualcosa di diverso in lui.
Trascorsi la giornata nel mio ufficio e lo lasciai solo per pranzare. Non andai, però, in Sala Grande. Non volevo incontrare Malfoy  altrimenti me la sarei presa con lui per qualcosa di cui avevo colpa solo io.
Non potevo incolparlo, non quando era un mio difetto immaginare che ci sia del buono in ognuno. Non sapevo nemmeno perché me la prendessi così tanto, forse dipendeva dal fatto che già troppe volte avevo fatto quest’errore. L’avevo fatto quando credevo di amare Ron e mi ero illusa che tra noi potesse funzionare, senza rendermi conto che la nostra era solo la pallida imitazione dell’amore. L’avevo fatto quando, seppur inconsciamente, speravo che Bellatrix Lestrange non mi uccidesse quando eravamo stati catturati dai Ghermidori e portati a Malfoy Manor, attaccandomi alla speranza che potesse provare pietà per una ragazza come me. L’avevo fatto quando speravo che non mi chiamassero più Mezzosangue, facendomi pesare la mia nascita nel mondo babbano più del necessario.

In tutti i casi, mi ero solo illusa.
E, come volevasi dimostrare, mi ero illusa di nuovo. Come avevo potuto? Pensare che Draco Malfoy, mio più acerrimo nemico da sempre, arrogante, presuntuoso, pieno di sé e razzista nei confronti dei Mezzosangue potesse essere cambiato, potesse aver scelto spontaneamente di aiutare gli Auror senza secondi fini. Secondi fini che, alla fine, si erano dimostrati lo scopo principale. Aiutare gli Auror per farsi perdonare tutti gli anni di fedele servigio a Voldemort e ottenere uno sconto della pena di suo padre ad Azkaban. La cosa era così chiara, così elementare che mi chiesi come avessi fatto ad illudermi in questo modo. Non era affatto come affermava Silente, il caro vecchio Silente: nonostante si cerchi del buono nelle persone, difficilmente lo si trova in tutte. Pensare che Draco Malfoy potesse essere di una natura più nobile era stata l’idea più folle che mi sarebbe potuta saltare in mente.
Falso, odioso, idiota, imbroglione…
Cercavo gli aggettivi peggiori che si potessero attribuire ad una persona mentre girovagavo per la mia camera, indecisa, odiavo ammetterlo, su cosa fare. La cosa peggiore era che la camera di Malfoy era proprio di fronte alla mia, quindi se mai mi fosse venuta la malsana idea di andargli a parlare non avrei avuto il confortante tempo di attraversare i corridoi per continuare a pensare. Perciò o avrei preso il coraggio oppure me ne sarei rimasta in camera, mettendo fine al nostro rapporto con una fredda, gelida indifferenza.
Ma alla fine, perché farlo? Perché fare quello sbaglio madornale che ormai commettono tutti? Perché lasciare che il tempo lasci strati e strati di polvere su quell’indifferenza che avrei creato non parlandogli?
Non mi stupii nemmeno di quel ragionamento, perché sapevo, ero consapevole che se quella cosa, qualunque cosa fosse, non avesse avuto realmente importanza per me, forse non ci avrei nemmeno dato tanto peso. Malfoy era diventato per me l’unica fonte di attaccamento al passato, nonché a un nuovo presente. Non escludevo l’idea che un giorno saremmo potuti diventare più che colleghi.
Tuttavia mi sentivo tremendamente presa in giro. Una presa in giro che mi ero costruita da sola.
Dopo un’intera giornata passata ad evitare Malfoy, non potevo continuare così. Avevo bisogno di chiarimenti, che lui volesse o no, ma questa volta non avrei accettato altre bugie o mezze verità.
Uscii dalla stanza anche se era sera inoltrata. Avevo saltato la cena, ma la confusione delle mie idee mi aveva fatto chiudere lo stomaco dal disgusto.
Tre passi esatti. Tre lievi colpi alla porta della sua camera.
La porta si aprì e mi trovai di fronte un Draco Malfoy dall’aria mortificata. Per un attimo la mia furia fu spazzata via, sostituita da un’incontrollabile voglia di carezzargli la guancia candida, delineata dalle spigolose ossa del mento, e di sussurrargli parole di conforto, perché in fondo capivo la sua situazione, lo sconforto con cui era cresciuto, tutto il peso di un compito più grande di lui, ormai solo un ricordo indelebile scolpito nei suoi occhi grigi, che sembravano tanto spenti e tristi come non mai.
In qualche attimo di osservazione reciproca mi ripresi. Tornai a mostrare la mia espressione furiosa, anche se non riuscivo proprio a sentirmi realmente arrabbiata con Malfoy.
“Granger…” sussurrò, in evidente imbarazzo. Alla luce che proveniva dalla sua camera riuscivo a vedere la sua espressione di disagio “Io… ti devo delle spiegazioni.”
“Me le devi eccome, Malfoy.”



Ed eccomi qui da voi... a discapito delle mie previsioni non ho aggiornato tanto tardi rispetto al solito! Contente? L'anno scolastico ancora non mi prende del tutto e sono riuscita a ritagliarmi del tempo per dedicarmi anche a voi!! Inoltre ringrazio _Kia, senza la quale non avrei mai superato la mia crisi da pagina bianca!
Personalmente questo capitolo non mi soddisfa molto perchè è un po' un capitolo di passaggio, non so voi ma lo trovo un po' piatto.  Il prossimo sarà, invece, molto importante, anche perchè porterà delle svolte nel rapporto tra Draco e Hermione.. ma non vi dico altro!


Ecco le risposte alle vostre recensioni:

Jessica_Malfoy
: Sono davvero onorata che i capitoli della mia ff sia addirittura più importanti dei compiti delle vacanze!! A questo punto credo che avrai già cominiciato il nuovo anno scolastico.. Buona Fortuna! Spero che questo capitolo abbia contribuito a rispondere a un po' di punti interrogativi, ma la maggior parte dei dubbi saranno sicuramente chiariti nnel prossimo! Non perderlo!

ZiaVoldy: Zukki? o.O  Ok, è più accettabile di Zukkina come quella carota di _Kia mi chiama! Anche perchè me lo scrivi tu, e non posso che perdonartelo!!  :D
Grazie! L'anno scolastico è cominciato abbastanza bene comunque, e spero che proseguirà così!  *incrocia le dita*
In questo capitolo la tua curiosità non è stata del tutto soddisfatta.. leggerai nei prossimi!
(Curioserrima l'avevo capito cosa significa, ma grazie per l'illuminazione..   ;-)
Una curioserrima curiosità: è la mia ff che ti ispira questi neologismi? Se si, ne sono davvero onorata! Rivoluzionerai il vocabolario!)
Non posso essere d'accordo, però, con il tuo odio contro Edward.. ma è una battaglia persa farlo piacere ai non-fan! Ci sono già passata!
Un bacio

HailieJade: ehm.. si forse sei andata un po' troppo avanti con la fantasia, anche perchè in queso capitolo non succede granchè! Leggerai poi nel prossimo! Devo dire però che la tua conclusione è molto carina, ma non vorrei certo essere accusata di plagio.. il finale sarà naturalmente diverso, anche se non ho ancora le idee molto chiare al riguardo!!
Leggerai!

Hollina: In questo capitolo, come avrai capito, non succedono molte cose, a parte l'apparente resa di Draco, che finalmente degnerà Hermione di qualche spiegazione! La tua curiosità dovrà quindi aspettare per essere completamente soddisfatta! Alla prossima!

_Kia: *uh, per ultima c'è _Kia*
*No, non le rispondo*
*si vabbe rispondo*
*Che palle peròòò*
*sbuffa*
*Ok, cerchiamo di scriverle una risposta coi fiocchi*
Certo il titolo è rimasto, ma ancora non mi convince granchè! Contenta che ti piaccia comunque!
Ti voglio bene mia carota♥


E finalmente sono riuscita a finire.. sono esausta dopo una giornata di scuola! Credo che tra un po'  il mio letto si beerà della mia presenza!
' Notte miei lettori (se leggete adesso!!)...
Alla prossima!

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Capitolo 10
*** Passato ***


Capitolo 10 - Passato

Il suo tono di voce era tornato come quello di un tempo, freddo e pieno di risentimento nei miei riguardi. Perché sapevo di averla delusa, di aver deluso le sue aspettative. Il modo in cui aveva pronunciato il mio cognome non era nello stesso modo caloroso con cui mi chiamava da un po’ di tempo a questa parte.
“Ti prego, entra” le dissi, facendomi di lato per lasciarla passare.
La Granger non se lo fece ripetere due volte ed entrò a passo deciso nella mia camera. Sicuramente la prima cosa che le saltò all’occhio fu l’enorme disordine. Vestiti sparsi un po’ ovunque, nel vano tentativo di radunarli e farli entrare in una valigia. Sapevo che si stava domandando cosa fosse tutto quel caos, poi vidi il suo sguardo posarsi sulla valigia.
“Te ne vai?” mi domandò, restando di spalle.
Sentii crescere la tensione. Presto sarebbe scoppiata.
“Sì” risposi “Domani parto per casa mia. Per mio padre.”
La sentii respirare forte per non perdere la calma, ma il momento in cui avremmo cominciato ad urlare l’uno contro l’altra era vicino.
“Vorrei solo sapere perché non me l’hai detto prima. Che bisogno c’era di nasconderlo? Che bisogno c’era di far credere alla gente che in realtà tu sia una persona diversa dal codardo quale sei?”
Si era girata e mi guardava con occhi carichi di odio, ribrezzo nei miei confronti. Mi sentii un essere piccolo e insignificante, un insetto di fronte alla sua grandezza, alla sua fierezza.
“Sapevo che avresti reagito così” mi limitai a rispondere.
“Reagire così? Come pensi che potrei fare altrimenti? Vedo sbattermi in faccia la notizia che tuo padre è stato rilasciato da Azkaban dopo… dopo…” non riusciva nemmeno a trovare le parole, era sconvolta.
“Prova a metterti nei miei panni!” esclamai “Cosa avresti fatto, avresti consegnato tuo padre alla giustizia senza avere la certezza che la sua pena sarebbe stata scontata? Mi dispiace averti deluso, davvero! Forse avresti dovuto capire prima che rimango un Malfoy!”
“Oh, non dire stronzate! E non metterti sulla difensiva, per cortesia! Sai meglio di me che non sei affatto quello che cercavi di far credere, io ho avuto modo di conoscere il vero Draco Malfoy!” sbottò esasperata.
Non sapevo che rispondere. Ero decisamente stupito da quello che mi aveva detto, non mi ero reso conto che in quel tempo passato insieme fosse riuscita a capirmi così profondamente.
La Granger non meritava altre mezze verità. Forse non avrei dovuto lasciarla andare via così, dovevo dirle davvero tutto, perché sentivo che a lei importava davvero… di me.
Abbassai le mie mura difensive, che ormai non servivano più a nulla. Senza neanche rendersene conto, la Granger le aveva abbattute già tempo fa entrando nella mia vita e illuminandola, rendendo quelle settimane passate insieme speciali. Dovevo smetterla di chiudermi a riccio appena qualcuno si avvicinava troppo, smetterla di avvertire tutti come un pericolo. Con la Granger mi sarei potuto aprire, con la Granger non avevo bisogno di essere il riccio pauroso.
Sospirai, ma non era un sospiro di rassegnazione, bensì un respiro fatto dopo aver preso una scelta importante.
Ed io, che scelta avevo preso?

***

“Granger, siediti.”
Un comando che mi fece capire che aveva intenzione di parlarmi. Temevo di essermi comportata in modo troppo sgarbato con Malfoy, ma in fondo pensavo fosse la cosa giusta da fare.
Mi sedetti sul suo letto, quello stesso letto che tante sere aveva accolto le nostre chiacchierate, respirai profondamente per calmarmi e non farmi dominare dall’ira, in modo da poterlo guardare negli occhi e ascoltarlo.
Malfoy si avvicinò e si sedette di fronte, prese a guardarmi come se stesse sondando la mia anima alla ricerca di qualcosa, ma forse voleva solo assicurarsi che io fossi degna di fiducia.
Aspettai che riordinasse le idee, poi lo fissai, pronta al suo racconto.
Lui chiuse gli occhi, perso nei suoi ricordi, e cominciò a parlare.

Alla fine della battaglia di Hogwarts, la mia famiglia dovette rifugiarsi al Manor, non essendo vista di buon occhio dai vincitori della guerra. Ancora nessuno era a conoscenza del fatto che mia madre avesse aiutato Potter nel ritornare al castello, nonostante l’avesse fatto per potermi riabbracciare vivo e non per un’improvvisa presa di coscienza.
Rimanemmo al Manor per un breve periodo, finché gli Auror non arrivarono e ci portarono al Ministero. Non provammo ad opporci, consapevoli dell’inevitabilità della condanna, e li seguimmo nell’ufficio del Capo del Reparto Auror, che in quei mesi si occupò personalmente degli interrogatori ai Mangiamorte. Noi raccontammo tutta la verità, e forse anche questo giocò a nostro favore. Non seppi mai, però, cosa i miei genitori dissero esattamente durante l’interrogatorio, ognuno venne interrogato singolarmente.
Io raccontai di essere stato marchiato a 17 anni, con l’ordine di uccidere Silente, compito passato poi a Piton a causa del Voto Infrangibile che strinse con mia madre per proteggermi.
Alla fine dell’interrogatorio stavo quasi per piangere, non ero pentito, semplicemente spaventato dall’imminente condanna. Implorai il Capo degli Auror, affinché non mi condannasse ad Azkaban. La mia espressione doveva essere così disperata che un ragazzino come me gli fece pena: ricordo la pietà che dimostravano i suoi occhi mentre mi guardavano promettergli qualunque cosa pur di restare libero.
“Qualunque cosa?”, mi chiese.
Io annuii, speranzoso. Ma le parole che pronunciò mi ghiacciarono il sangue nelle vene. Non ero una spia, ma non avevo scelta.
“Dovrai collaborare con gli Auror e fornirci tutte le informazioni di cui sei a conoscenza sui Mangiamorte ancora in libertà.”
“E mio padre?”, quasi tremavo mentre attendevo la sua risposta. Per mia madre non ero preoccupato, lei non aveva mai ricevuto il Marchio Nero.
“Tuo padre è stato troppo esposto durante il dominio di Voldemort. L’intero Mondo Magico, non essendo a conoscenza del fatto che negli ultimi tempi Lucius Malfoy non godeva più del suo antico prestigio presso Tu-Sai-Chi si aspetta che lui, il braccio destro di Voldemort, sia uno dei primi a finire ad Azkaban”, a quel punto crollai sulla scrivania, nascondendo il volto e le lacrime che minacciavano di uscire tra le mie braccia incrociate, “Tuttavia possiamo trovare un espediente. Se ci dirai tutto ciò che abbiamo bisogno di sapere potremmo concedergli uno sconto della pena.”
Accolsi quelle parole come un’ancora di salvezza, l’unica alla quale avrei potuto aggrapparmi trascinando mio padre con me, verso la libertà. E così presi una delle decisioni più importanti della mia vita: accettai la proposta di quell’uomo, l’unico che mi aveva visto realmente per quello che ero, un ragazzo troppo giovane messo di fronte a scelte più grandi di lui, un ragazzo che aveva avuto nelle sue mani la salvezza dei suoi genitori, decidendo di seguire la strada più semplice, che gli avrebbe permesso di continuare a sentirsi parte di una famiglia.

Ed ora che sai tutto, la trovi una scelta così deprecabile la mia?”

Lo guardavo negli occhi, intuendo quanto gli fosse costato rivelarmi questa parte del suo passato, che aveva imparato a nascondere così bene sotto strati di indifferenza e disprezzo.
Ora lo sapevo: Draco Malfoy era più di quanto voleva far sembrare e io volevo imparare a conoscerlo bene, come nessuno aveva mai fatto.
Comprendere il vero Draco Malfoy mi provocò un moto di tenerezza che sfociò in un abbraccio, un gesto insolito per noi due, una nuova scoperta nel nostro rapporto.
“Io… capisco. Ora. Mi dispiace Draco.”
Lui esitò un momento prima di stringere le sue braccia alla base della mia schiena. “Grazie Hermione.”

Oh, finalmente! Da dire che scrivere questo capitolo è stata una faticaccia, a causa della sua importanza, e senza la mia adora _Kia non ce l'avrei mai fatta! Grazie tesoro♥

Dunque, finalmente in questo capitolo Draco rivela a Hermione il suo passato e i due riescono a chiamarsi per nome, una cosa troppo intima, a volte scontata, per loro che si stavano appena "conoscendo".
Che ve ne pare? Ve lo sareste immaginato in un altro modo o vi è piaciuto così? Personalmente a me piace, spetta a voi giudicare!



Il prossimo capitolo dovrebbe arrivare in tempo, visto che è già, per buona parte, scritto. Il prossimo sarà un capitolo importante, e anche un po' pesante: stiamo per entrare nel vivo della storia! Ne ho pensate di cotte e di crude per voi! Continuate a seguirmi!


Ed ora rispondo alle vostre recensioni...

Hannavas
: Eccolo il tuo nick geniale, mi sento potente a scriverlo! Grazie per i complimenti, spero che anche questo sia uno di quei capitoli che piacciono a te e che si siano dissipati un po' di dubbi sulla reazione di Hermione! Purtroppo non posso dirti come mi vengono questi idee geniali, anche perchè non lo so! Ma si, anche le tue sono perfette! Un bacio

Jessica_Malfoy: Grazie! Grazie davvero! Sono sempre più entusiasta dei complimenti che ricevo, e dire che non ero nemmeno tanto sicura del capitolo scorso. Le "profonde" riflessioni interiori erano per chiarire un po' cosa frulla nel cervellino dei nostri protagonisti! Spero abbiano raggiunto lo scopo! Alla prossima!

Hollina: Come avrai notato, anche questo capitolo è importante, perchè dopo la "resa" di Draco possiamo finalmente leggere di quello che ha passato il nostro adorato Principe delle Serpi! Grazie, al prossimo capitolo!

ZiaVoldy: Ciao Zia (ti posso chiamare così? Mi sembra giusto, a questo punto!)
Prima di tutto, grazie per avermi aggiunta tra i tuoi autori preferiti! E' una cosa bellissima!
Scusami, non posso non tormentarvi, perchè la mia mente sadica partorisce i capitoli proprio per farli finire sul più bello! Non è colpa mia!!
Sai com'è non sono troppo normale.. ma dai, nessuno è davvero normale! Eppure "Tutti i migliori sono matti".. ok, Alice in wonderland non c'entra, ma ci voleva una prova del fatto che neanche io sono normale!
Grazie, ma anche tu sei grandiosa con i tuoi neologismi! Un giorno di questi mi verrà in mente di utilizzarli nella ff (da me puoi aspettarti di tutto!). Baci

daffodil
: Oh, che bello trovare la tua recensione, significa molto per me sapere che, oltre a chi mi scrive cosa pensa del mio lavoro, c'è qualcuno che apprezza la mia storia, anche se non me lo fa sapere! Dunque, forse all'inizio è stata un po' "fredda", ma adesso sto dando largo spazio alle loro riflessioni, il capitolo intero era praticamente incentrato solo su questo! Al prossimo capitolo!

HailieJade: Eh si.. la scorsa settimana ho pubblicato proprio nel giorno del compleanno di Tom Felton! Davvero riprovevole da parte mia dimenticare di fargli gli auguri anche qui su EFP, e dire che FB me l'aveva ricordato!
Per il finale.. vedrai! Ho pensato a una cosa un po' insolita, capirai perchè leggendo!
Grazie per avermi aspettata! A presto!

_Kia: Tu ovviamente sei ultima! :P
Quanto tempoooo... Suvvia, ti risparmierò le sdolcinatezze che tanto odi!
Per quanto riguarda il ringraziamento, puoi scordartelo.. e non ho intenzione di baciarti i piedi! Davvero, non so come ti vengano in mente certe idee  u.u
Non so come commentare a parte sparare idiozie, adesso sì che mi fai sentire bene!
A dopo!!


Ok, siamo alla fine!
Mi raccomando non perdetevi il prossimo capitolo, è il mio preferito finora!
Alla prossima settimana (sperando nella clemenza della scuola!)!
Baci

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Capitolo 11
*** Famiglia ***


Capitolo 11 - Famiglia

I passi del giovane uomo rimbombavano nella quiete del castello. Percorreva il viale che conduceva al portone d’ingresso con la marcata sicurezza di chi sa che sarà accolto a braccia aperte. Era appena giunto lì, dopo aver affrontato il consueto viaggio in treno, eppure sembrava voler tardare l’incontro con suo padre, quella parte del suo passato che adesso ritornava prepotentemente nella sua vita.
Parole dense di consapevolezza affollavano i suoi ricordi, la consapevolezza provata da Lucius Malfoy quando era stato messo a conoscenza degli sviluppi dell’interrogatorio dal suo stesso figlio, l’artefice del suo futuro.
L’avrebbe incolpato? Sarebbe riuscito a perdonarlo per averlo messo nelle mani di creature diaboliche, che si nutrivano delle proprie gioie e dei ricordi intrisi di felicità?

Un bambino di quattro anni correva verso il padre, appena tornato dal lavoro.
“Papà sai che ho imparato ad allacciarmi le scarpe da solo?”
Un sorriso appena accennato fu la risposta dell’uomo, poco incline alle dimostrazioni d’affetto, nonostante amasse il proprio figlio, sangue del suo sangue, e desiderasse il meglio per lui.

Osservava il profilo del castello che si stagliava nella quiete del primo mattino, illuminato dai pallidi raggi del sole sorto da poco. A vederlo così, non sembrava l’inquietante dimora di Voldemort negli ultimi anni del suo dominio.

Lacrime di un ragazzino, che per l’unica volta nella sua vita si dimostrava debole agli occhi nascosti delle siepi in giardino.
Piangeva per sé stesso, per la sua famiglia. Piangeva mentre si crogiolava nell’illusione che sarebbero stati al sicuro se avesse eseguito gli ordini del Signore Oscuro.
Piangeva mentre guardava con orrore il Marchio Nero impresso in modo indelebile sulla sua pelle diafana, desiderando strapparlo con le sue stesse mani, consapevole dell’impossibilità di realizzare il suo desiderio, a ricordo della sua condanna ad una vita buia e dedicata a servire qualcun altro, come il peggiore degli elfi domestici.

La mente persa tra i ricordi, tornò alla realtà quando arrivò dinanzi al portone di legno pregiato e bussò.

 

***

 

Un elfo domestico mi venne ad aprire. Gli diedi la mia valigia e entrai.
“Portala nella mia stanza e avverti i padroni del mio arrivo”, ordinai.
“Subito Padrone”, fu la pronta risposta dell’elfo domestico.
Attraversai il salone d’ingresso senza degnare di uno sguardo l’ordine perfetto in cui il tavolo di cristallo era al centro della stanza, circondato dai divanetti, su cui un tempo si svolgeva la vita mondana della nobiltà purosangue, e dagli arazzi pregiati appesi alle pareti.
Mi diressi verso la camera dei miei genitori, dove ero sicuro di trovarli, camminando per corridoi vuoti e silenziosi, ma tuttavia privi del terrore che risiedeva in queste mura quando il Signore Oscuro vi si era rifugiato.
Arrivato davanti alla porta, esitai un momento e respirai profondamente. Poi bussai.
Dall’interno arrivò la fievole voce di mia madre, che mi invitava ad entrare.
Aprii la porta, guardandomi intorno. La stanza era sempre la stessa: una grande letto a baldacchino troneggiava al centro della stanza, circondato da nuvole di seta bianca, un universo appartato, un rifugio sicuro. La stanza era ampia: addossato alla parete un grande armadio faceva mostra di sé.

“Mamma, posso aiutarti a scegliere il vestito?”, chiedeva il bambino.
“Certo, tesoro, vieni!”, la madre acconsentiva sempre alla richiesta del suo angioletto biondo, felice dell’entusiasmo del figlio in occasione di quei ricevimenti, durante i quali il maniero si riempiva e l’atmosfera gelida che emanava solitamente si riscaldava, rischiarata dalle risate e dall’intenso vociare degli invitati.

Un divano si trovava in un piccolo salotto: i miei genitori erano seduti lì e mi guardavano.
“Padre, Madre.”, li salutai e mi avvicinai a loro.
Li osservai: mia madre era sempre la stessa, sebbene un’ombra di malinconia appena accennata riempiva i suoi occhi, la donna che più amavo al mondo, fredda e altezzosa agli occhi del mondo, comprensiva e premurosa verso la sua famiglia, ma mio padre…
Mio padre era sempre stato un uomo potente, che incuteva timore e pretendeva rispetto, adesso invece… Sembrava che Azkaban gli avesse risucchiato la forza di affrontare la vita, non sembrava più l’uomo che era stato. E non potevo non sentirmi in colpa per come stava.
“Vieni Draco”, mi disse mia madre sorridendo e materializzando un’ elegante poltrona di fronte al divano con un movimento fluido della sua bacchetta.
Io mi sedetti e finalmente guardai negli occhi mio padre.
“Come state Padre?”, gli chiesi.
Lui portò i suoi occhi di ghiaccio nei miei, fissandomi sprezzante.
“Come vuoi che stia dopo che mi hai costretto a sette anni di prigionia ad Azkaban? Non rispondere.”, mi fermò vedendo che stavo per aprire bocca. “Non ti sto condannando. Non più, adesso. All’inizio ho davvero pensato che io fossi finito ad Azkaban solo per colpa tua. Poi i Dissennatori, quei mostri senz’anima, -solo adesso posso capire quanto siano orribili e non quando erano alleati col Signore Oscuro- non facevano che aumentare il mio sconforto, portandomi via tutti i miei ricordi felici. Io mi sono aggrappato ad essi per non cadere nella disperazione. E ho capito che i miei ricordi felici erano quelli di momenti trascorsi con te, Narcissa, e con te, Draco, la mia famiglia. In un certo senso è solo grazie a voi se adesso sono qui e sto “bene”. E grazie a questo finalmente ho capito il male che vi avevo fatto, ostinandomi a seguire le idee dell’Oscuro Signore. Tu Narcissa mi vedevi sempre andare via per le missioni che Lui mi ordinava di eseguire, e tu Draco sei stato costretto a ricevere il Marchio Nero solo per proteggerci e per compiacerLo. Finalmente ho capito la sofferenza che la nostra famiglia ha dovuto sopportare per causa Sua e mi sono ripromesso che non sarà più cos’ perché, anche se tardi, ho capito i miei errori.
Ricominciamo come una vera famiglia?”, chiese mio padre con una voce più viva, adesso che era finalmente riuscito a pentirsi e a perdonare.
Vidi mia madre che, con gli occhi lucidi, correva verso il marito, abbracciandolo. Mio padre si appoggiò a lei, quasi come fosse la sua unica certezza in un mare di menzogne e mezze verità.
Vidi me stesso, quasi con gli occhi di un altro, andare incontro ai miei genitori, all’apparenza imperscrutabile ma con un groviglio di emozioni nello stomaco, tra le quali distinsi felicità per poter finalmente costruire una vera famiglia, gioia per essere stato perdonato, commozione per aver ritrovato un padre. Mi sedetti accanto a loro, non volendo rovinare quel loro momento di intimità.
Infine si separarono, mia madre mi abbracciò, seguita da mio padre.
E così finalmente vidi, in un guazzabuglio di sentimenti felici, pensieri felici, ricordi felici, la nostra famiglia unita, pronta a ricominciare daccapo.


Ed eccolo qua, uno dei miei capitoli preferiti finora! E' stato un po' "sudato", vista la difficoltà nel descrivere una parte così importante della storia. Il risultato finale a me è piaciuto, spero sia gradito anche a voi...
Finalmente vediamo il ritorno di Lucius al Manor.. Una precisazione: so che i Dissennatori, dopo il crollo del dominio di Voldemort, non verranno più utilizzati come guardie ad Azkaban, ma mi servivano nella storia per giustificare il malessere del signor Malfoy e il conseguente arrivo di Draco al Manor, una parte fondamentale per lo sviluppo del rapporto tra Draco e Hermione. Purtroppo, Hermione non è presente in questo capitolo perchè è interamente dedicato alla famiglia Malfoy, ma dal prossimo ritornerà anche lei!
Inoltre, voglio far presente che la prima parte del capitolo, come avrete notato, è scritta in terza persona, a differenza del resto. Questo perchè, a mio parere, scrivere in prima persona quella parte non aveva la stessa forza espressiva che ha scritta in terza persona. So che non dovrebbero esserci dei cambiamenti così pesanti, ma non ho potuto farne a meno. Spero possiate scusarmi!


Ora rispondo alle recensioni allo scorso capitolo...

Jessica_Malfoy
: Tantissime grazie! Ancora non riesco a crederci che il capitolo ti abbia commosso, è davvero bello per me sapere che c'è qualcuno che si emoziona con quello che scrivo, non oso immaginare la reazione che avrai per questo! Fammi sapere!!

daffodil: Non avrai fatto chissà che, ma è piacevole avere nuove recensioni! Sai, le descrizioni sono un po' una mia pecca, che spero di poter superare. Trovo più semplice descrivere pensieri, dialoghi, che non gli ambienti. Grazie!!

HailieJade: Davvero? Davvero la mia ff ti piace così tanto? Non riesco a crederci!! :-)
Ho apprezzato tantissimo il paragone a Shrek (anche se l'ultimo film non l'ho visto!), ma ti sei finalmente convinta che per il finale è ancora troppo presto? In realtà un finale ce l'ho quasi pronto nella mia mente, ma poi vi rovino la sorpresa rivelndovi qualcosina! A presto Gattina (d'ora in poi dovrai sorbirti questo soprannome, ma non prendertela con me: sei tu che mi hai dato l'idea!!)

Hollina: Grazie davvero! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto..  Alla prossima!


ZiaVoldy
: Ziettaaaaa♥ (io passo subito ai diminutivi!!) :D
"Riesci sempre a coinvolgermi e stupirmi, sei grandiosa!"  Grazie, ti adoro!
Per quanto riguarda la storia di Draco, credo che molti l'avessero immaginata così, ma andava scritta per permettere a Hermione di capire!
Alla prossima!!


Hannavas
: Grazie tesoro, quasi mi fai commuovere! Mi hai scritto delle splendide parole..
Fammi sapere al più presto il tuo parere su questo capitolo! Baci

_Kia: Ma dai, anche questa volta ho fatto senza di te e non mi pare che il risultato sia così pessimo!
Dunque ora puoi benissimo saltellare allegramente (come Heidi sui monti insieme alla caprette, che non c'entra niente, ma andava messa!), ma da domani sicuramente no, causa lezione di educazione fisica u.u
"Ci si vede nel nostro supermercato Riddle, il Signore Oscuro mi sta chiamando alla cassa 666 e se non vado subito poi mi sa che uccide, o peggio, mi LICENZIA! O.O (style Hermione ON)"  Allora le leggi le Dramioni  :D  Ricordo perfettamente qualcosa a proposito di una lista delle priorità!
Ok, mi sono già presa troppi minuti di pausa, torno a fare la cassiera! (Mi sta venendo in mente un'altra sciocchezzuola da pubblicare relativo alle attività commerciali del Signore Oscuro.. poi ti spiego meglio!!)
Ciao :D


gufetta_95: Eh si.. è la prima recensione, davvero bello sapere che i miei capitoli ti piacciono! Grazie per la recensione, al prossimo capitolo!!


Ok, ho finito!
Un'ultima cosa prima di lasciarvi: ho creato un profilo su FB  Zukkerina Efp Author dove, se volete, potete contattarmi!
E con questo, vi lascio! Alla prossima!!

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Capitolo 12
*** Coscienza ***


Capitolo 12 - Coscienza

Ero con Draco. Camminavamo insieme, mano nella mano, su una spiaggia isolata. Un passo. Un bacio. Due passi. Due baci. Eravamo felici, davvero felici: la vita ci sorrideva, ci amavamo e io non riuscivo ad immaginare niente di meglio.

Mi svegliai di soprassalto. Ancora una volta lo stesso sogno. Era dal giorno in cui Draco era partito che il sogno ricorreva ogni notte, e io non riuscivo a dormire bene.
Quei sogni mi turbavano. Ricordai di aver letto durante i miei studi che, secondo Freud, il motore dei sogni sono i desideri inconsci, che durante la notte rafforzano i loro effetti per via della minore attività della coscienza, e hanno dunque l'occasione di emergere sotto forma di immagine onirica.
Ma era davvero possibile che il mio desiderio inconscio fosse questo? Non vedevo Draco da tre giorni ormai e sentivo la sua mancanza.
Possibile che mi mancasse battibeccare con lui, discutere con lui, ridere con lui? Possibile che mi mancasse lui?
Possibile che mi fossi davvero affezionata? Possibile che lo amassi?
Anche quella mattina mascherai il mio turbamento sotto strati di finto buonumore e mi recai, come al solito, in Sala Grande.
Prima di arrivarci, però, trovai un biglietto davanti alla mia stanza. Non c’era il mittente, ma senza dubbio era destinato a me. Lo aprii:

“I desideri inconsci sono sempre attivi. Ma, nonostante questo, sembra che non siano abbastanza forti da rendersi percettibili durante il giorno.”
 [Sigmund Freud]
,

c’era scritto. Impossibile tentare di capire chi fosse stato a scriverlo. La scrittura era stata opportunamente mascherata.
Ancora più turbata, lo misi nella mia borsa e scesi per colazione.

 

***

 

Mi risvegliai nella mia stanza. Erano trascorsi tre giorni dalla mia partenza da Hogwarts, tre giorni dal mio arrivo a Malfoy Manor, tre giorni da quando avevo ritrovato la mia famiglia.
La vita al Maniero stava tornando ad essere, lentamente e con fatica, la stessa di sempre, seppure una luce nuova guidava gli ordini dei miei genitori agli Elfi Domestici, la determinazione di ritornare allo splendore che un tempo aveva caratterizzato quel castello imponente.
Parallelamente alla rinascita della sua dimora, mio padre si riprendeva dall’orrore di Azkaban di giorno in giorno. Mentre mia madre si prendeva cura di mio padre, io mi limitavo a fare da contorno al loro amore ritrovato, come un pedone in una partita di scacchi: necessario, ma non fondamentale per la vittoria.
Le questioni burocratiche erano state risolte senza altri problemi a gravare sull’iniziale instabile tranquillità in cui versava mio padre: il Ministero della Magia aveva dichiarato che Lucius Malfoy aveva ottenuto la scarcerazione perché erano riusciti a dimostrare che, negli ultimi tempi, non partecipava più così attivamente alle attività dei Mangiamorte. E la popolazione ci aveva creduto:
forse si cerca davvero del buono in ciascuno, e quando ce lo mettono davanti non possiamo dubitarne, convinti che anche l’essere più spregevole della Terra abbia un cuore.
Un lieve bussare alla porta della mia stanza interruppe le mie riflessioni.
“Posso?”, fu la richiesta retorica di mia madre, prima di entrare.
“Sono qui per parlarti Draco”
“D’accordo Madre”
Lei annuì brevemente prima di sedersi sul bordo del mio letto e invitarmi a raggiungerla.
“Quanti anni hai Draco?”
Se la donna di fronte a me, che teneva le mie mani tra le sue, non fosse stata mia madre, avrei pensato ad uno scherzo.
“Ho venticinque anni”, risposi consapevole del tono incerto della mia voce.
Lei annuì. “Sai Draco arriva un momento nella vita in cui non rimane altro da fare che scegliere la propria strada e percorrerla, senza ripensamenti futuri o rimorsi. Perché sarà quella scelta che ci porterà a vivere.”, chiuse gli occhi, persa nei ricordi, “La mia scelta l’ho compiuta anni fa, quando decisi di sposare tuo padre, e credo sia giunto il momento per te di fare altrettanto. In questi giorni ti ho osservato, parecchio. Da quando mi scrivesti per la prima volta della signorina Granger le tue lettere sono cambiate: erano più vive, quasi riuscissero a trasmettermi la tua gioia. E, a quanto ho capito, il merito è di quella donna.”, fece un profondo respiro prima di continuare. Era evidente che quel discorso le costasse parecchio, ma era disposta a farlo, per me.
“Per tutta la vita, io e tuo padre ti abbiamo inculcato la convinzione che i Mezzosangue fossero inferiori. Non siamo ancora pronti a cambiare idea, sai per quanto tempo abbiamo sostenuto questo principio e rinnegarlo adesso è difficile.”, sorrise sarcastica prima di proseguire, “Ma abbiamo finalmente capito che, anche se sono inferiori, i Mezzosangue sono maghi come noi, e se una Mezzosangue riesce a farti stare bene, non vediamo perché dovremmo opporci. Vogliamo solo il meglio per te, e se il meglio è lei, allora non fartela scappare.”
Ero esterrefatto. Non riuscivo davvero a credere che mia madre potesse dirmi una cosa del genere, non dopo tutto quello che mi era stato insegnato durante la mia infanzia.
“Quando ne avete parlato?”, volevo vederci chiaro, ancora scosso.
“Ieri sera. Siamo stati entrambi d’accordo, quando ho parlato a tuo padre delle tue lettere.”
“E anche mio padre era d’accordo?”
“Si”, ma non fu lei a rispondere. Mio padre era sulla soglia della porta della mia stanza e mi guardava. Il suo si non era entusiasta, ma almeno non palesemente ostile.
“Non dico che non avrei preferito una donna Purosangue. Fin da piccolo il tuo futuro sarebbe stato questo, secondo i miei principi. Anche adesso, come allora, non riesco a concepire l’idea di mio figlio, il mio unico figlio, con una Mezzosangue, ma se per te è importante…
Ho promesso che avremmo ricominciato, come una vera famiglia, e non posso fare altrimenti.”
Guardai mia madre negli occhi, ancora incapace di aprire bocca. La vidi sfilarsi un anello dal dito e porgermelo. Lo presi tra le mani, osservando estasiato la perfezione dei diamanti, disposti a formare un serpente dagli occhi dorati.
“Questo è il tradizionale anello della famiglia Black. E’ tradizione che ogni donna della famiglia lo possegga, donato a lei dall’uomo che ama. Adesso che è giunto il momento, lo do a te Draco, perché tu possa donarlo a chi, in cambio, ti darà il cuore.”
Finalmente il mio cervello riprese a funzionare.
“Ma Madre io non ho mai detto di volermi sposare.. Ne’ ho mai parlato di Hermione in quel senso.. Ne’ sono sicuro di amarla..”, cominciai a parlare a velocità sempre più folle finché mia madre mi interruppe con un gesto della mano.
“Sei felice quando sei con lei?”
La guardai, e vedendo che sosteneva fieramente il mio sguardo, abbassai il capo.
“Apprezzi la sua compagnia?”
“Si”, sussurrai.
“Ti manca quando non la vedi?”
Non risposi. Non avevo avuto nemmeno il tempo di pensarci, in quei giorni, se mi mancasse o meno. Probabilmente sì. Anzi, senza ombra di dubbio.
Forse anche per quello non mi sentivo completamente felice, anche se il clima a casa era di nuovo come quello di una famiglia, forse come non lo era mai stato in precedenza.
“Pensi spesso a lei?” mi chiese, guardandomi dritto negli occhi. Come una confidente, come una madre.
Non ebbe bisogno di risposte.
“Hai mai avuto con una donna lo stesso rapporto che hai con lei?”
“No, ma…”
“Niente ma, Draco. Ti sei appena dato tutte le risposte che ti servivano. L’anello prendilo, e fanne buon uso.”
Si alzò e si avvicinò a mio padre, prendendolo per mano. I miei genitori uscirono dalla stanza, dopo un sorriso enigmatico, lasciandomi solo con i miei pensieri.

 

***

 

La giornata trascorse come al solito, scandita in tempi monotoni che non riuscivo ad apprezzare senza Draco. L’avevo capito, mi mancava. Senza di lui, lì ad Hogwarts, mi sentivo sola. Ero abituata alla solitudine, la cercavo quando mi rifugiavo in biblioteca per studiare o anche semplicemente per pensare. Eppure in quei giorni non volevo stare da sola, desideravo la sua compagnia. Era un desiderio costante, quasi morboso, non l’avevo mai provato con Harry o Ron. E questo contribuiva a mandarmi in confusione.
Provavo sensazioni nuove, lontane dalla semplice voglia di stare con un amico lontano. Mi sentivo come una di quelle eroine della letteratura dell’Ottocento, che vedono partire il proprio amato per la guerra.
E pensare a Draco come il mio amato di sicuro non contribuiva a dissipare i dubbi sui miei sentimenti.
Possibile che il mio nemico di sempre mi fosse entrato nella pelle, tanto da non riuscire a mandarlo via, neanche volendo?
A questo punto, non aveva senso negare, proibire ai miei sentimenti di mostrarsi alla luce del sole.
Non mi era chiaro il momento in cui mi ero innamorata di Draco; sapevo solo che, giunta a un tale coinvolgimento amoroso, non si tornava più indietro.

 

***

 

Mia madre aveva un modo tutto suo per mettermi di fronte ai miei sentimenti. Se mi ostinavo a non vedere una cosa, lei mi ci spingeva contro, quasi a sbattere contro un muro di pietra, duro eppure cedevole tanto da sfondarlo.
Se mi ostinavo a ignorare i miei sentimenti, lei mi apriva il cuore per farmi prendere coscienza di quello che provavo.
Ero innamorato di lei. E non sapevo come comportarmi. Nella mia vita avevo imparato che amare è difficile, anche pericoloso. Avevo imparato ad allontanarmi dai sentimenti, eppure, ora che li sentivo entrare prepotentemente nella mia vita, mi sembrava così giusto accettarli e comportarmi di conseguenza.
Sarei tornato a Hogwarts, avevo bisogno di lei, della sua presenza costante. L’avrei amata, l’avrei fatta mia, anche se questo sarebbe significato ricevere una delusione; a questo punto non potevo ignorare la realtà.
Preparai le valigie e mi diressi verso la stanza dei miei genitori per comunicare loro la mia partenza.
Bussai e mia madre mi invitò a entrare, incuriosita dall’aria vaga che mi si leggeva in viso. Presa una decisione, non mi tiravo mai indietro, anche se assalito dai dubbi.
“Padre, Madre, torno a Hogwarts.”
Mio padre annuì, evidentemente non troppo contento; mia madre mi rivolse un sorriso entusiasta, evidentemente felice della mia decisione.
“Non c’è problema Draco. Stai partendo adesso?”
Annuii. Mia madre avanzò verso di me e mi strinse in un abbraccio delicato. Lasciati amare, mi sussurrò prima di staccarsi da me.
“Vai Draco”, un tenue sorriso di mio padre fu l’ultima cosa che vidi prima di chiudermi la porta alle spalle.

 

***

 

Passeggiavo per il giardino di Hogwarts in cerca della calma che agognavo da un po’. Le luci del castello illuminavano la vegetazione del parco, creando un’atmosfera sottile e misteriosa. Il contorno ideale per le mie riflessioni.
Osservavo la maestosità di quel castello, in cui ero cresciuta, ero diventata donna, in cui avevo imparato ad amare: data l’ora tarda, gli studenti erano nei loro dormitori e nessuno invadeva la pace che quella visione mi ispirava.
Beh.. quasi nessuno.
Uno strano rumore si diffuse in quella pace. D’istinto la mia mano corse alla bacchetta, salvo poi rimetterla al suo posto alla vista della fonte di quel rumore.
Vederlo aveva risvegliato in me quel desiderio di averlo sempre vicino, unito ad una profonda gioia per poterlo finalmente realizzare.

L’oggetto dei miei pensieri era solo ad un metro di distanza da me.

 

***

 

Lei mi guardava con un’espressione circospetta, forse l’avevo spaventata con la mia comparsa improvvisa.
“Ciao”, la sua voce mi giunse da un pianeta lontano, eppure sentivo di poterlo raggiungere, quella nuova sicurezza dettata dalla voglia che avevo di amarla.
“Ciao”, risposi con un sorriso.
“Allora? Com’è andata?”
Io esitai, incerto se raccontarle tutto. L’avrei fatto, prima o poi, ma in quel momento c’era un’altra cosa che mi premeva di fare.
Mi avvicinai a lei, portando il mio viso a un soffio dal suo. Sentii che quasi tratteneva il respiro, e non potevo non chiedermene il motivo.
“E’ stato… istruttivo. Ho imparato che nella vita bisogna scegliere, capire ciò che si desidera e cercare di ottenerlo in tutti i modi.”

“E tu hai capito cosa desideri Draco?”

 

***

 

Lui annuì prima di posare con delicatezza le sue labbra sulle mie. Fu un bacio lungo, un lento scoprirsi dopo essersi finalmente trovati. D’improvviso le sue labbra sulle mie si fecero roventi, la sua lingua accarezzò la mia bocca prima di scivolare al suo interno e assaporarla in ogni punto, quasi a volerla marchiare di sé.
Quando ci separammo, avevamo entrambi il fiato corto.
Occhi negli occhi, desiderio e amore, ci abbracciammo nel tenue chiarore di quella notte.
“Ti amo”, sussurrò.
“Ti amo anch’io Draco”, e poi mi rifugiai tra le sue braccia, non prima di notare che da una finestra del castello una figura ammantata in una lunga vestaglia ci osservava con palese soddisfazione.

La professoressa McGranitt amava la psicologia babbana.


Ce l'ho fatta! Ripeto, CE L'HO FATTA! In sostanza questo capitolo è stato un vero parto, nel senso metaforico del termine. Inutile dirvi che un momento così importante per Draco e Hermione non poteva essere trattato con superficialità.
 Il titolo del capitolo è stato scelto per indicare il momento in cui i due protagonisti prendono
coscienza dei loro sentimenti, ma è relativo anche ai desideri inconsci che, secondo Freud, sfociano nei sogni. Avrete capito che la psicologia è una branca della medicina che mi attira molto e le ho reso omaggio anche nella mia prima long-fic!
In questo capitolo i coniugi Malfoy aiutano Draco a far luce sui suoi sentimenti e danno la propria opinione sulla scelta del figlio; per quanto riguarda Hermione è la professoressa McGranitt a darle una spinta verso l'amore.

Una modifica sostanziale per la storia: ho alzato il rating a arancione, perchè mi sono resa conto che con lo svilupparsi delle vicende il rating giallo non poteva più essere mantenuto.

Ed ora le risposte alle vostre recensioni:
_Dark Angel_ 483: Ma certo che ti perdono, fa sempre piacere avere nuove recensioni! Grazie davvero per i complimenti, anch'io adoro la coppia Dramione (arrivata a questo punto è ovvio, ma quanto sono intelligente!)..
Spero che anche questo che ti sia piaciuto, al prossimo capitolo!
Hollina: Ciao!! Grazie tante! E che mi dici di questo?
GiadaGrengerCullen: Grazie mille! Ecco il seguito, che ne pensi? Alla prossima!
ZiaVoldy: Grazie zia! Mi fa piacere sapere di essere riuscita in quello che volevo: emozionare e far percepire la gioia della ritrovata famiglia Malfoy!
Ma... davvero la mia ff sta diventando una droga? Sto arrivando a pensare di essere davvero pericolosa xD
Ciaoooo!!
Hannavas: Tesoro grazieeeeee ^^
Ecco, finalmente l'hai vista la scena amorosa, contenta? Che te ne pare?
Come avrai letto, Malfoy Senior non si oppone al loro amore, volevo fare una cosa diversa dalle solite Dramioni a stampo.
Jessica_Malfoy: Non ci credo, davvero piangevi? Beh solitamente non gioisco dei pianti altrui, ma in questo caso sapere che sono riuscita ad emozionarti è meraviglioso!
Grazie, grazie davvero! Baciiii
neptunia: Beh ho cercato di mantenere i personaggi IC per quanto era possibile, ma era inevitabile che un po' OOC lo fossero, anche perchè il loro stesso amore non è concepito dai caratteri che ha creato la Rowling per loto. Nella mia ff non ho voluto che Lucius Malfoy si opponesse al loro amore perchè non voglio che sia come tutte le solite Dramioni, volevo fare, per quanto è possibile, una cosa originale! Spero che ti piaccia anche così!!
gufetta_95: Grazie.. davvero entusiasta del fatto che ti sia piaciuto! Ciao!
HailieJade: Miao! Visto? Hai appena scoperto come ha reagito Lucius all' "apparizione" della mezzosangue amica di Potter.. che te ne pare? Miao!
misa_ikuto: Grazie mille! Alla prossima!!
MaryLisa: Sai io ho cercato di rendere la ff il più realistica possibile. Mi è sembrato giusto che i due abbiano imparato a conoscersi bene con un sentimento pofondo come l'amicizia, che poi dventerà amore. Anch'io amo le Dramioni, e adoro Lucius e Narcissa perchè hanno dato al mondo il privilegio di avere Draco  Malfoy. Dobbiamo ringraziarli per questo no?

ed ultima, ma non per importanza la mia beta...
_Kia: Beh non ho parole, se non FINALMENTE VEDO UNA RECENSIONE DECENTE! No davvero, per recuperare tutti i capitoli persi mi hai scritto un paragrafo di roba che non smetterò mai di rileggere!
Tu non hai bisogno di risposte, sai cosa penso di te e di noi. Tu mi conosci davvero e dovresti sapere quanto sono emozionata nel leggere questa recensione monumentale..
E poi è da ricordare che.. ti ho fatto emozionare!
*sorride esaltata*
Suvvia, non riempiano la pagina di cose ovvie. Tre parole in più ci vogliono, perchè sono davvero sentite.
Ti voglio bene ♥
(l'emoticon non la contiamo vero?)


Infine ringrazio tutte voi per aver recensito.. è la prima volta che un capitolo ha così tanto successo e non potete capire quanto ne isa contenta.
E finalmente concludiamo questo capitolo monumentale (è il  doppio del solito!!)...
Che dire, alla prossima miei affezionati lettori...

*Via, non cominciare a montarti la testa!*

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Capitolo 13
*** Sentimento ***


So già che molte di voi mi avranno dato per dispersa.. Scusate!
So che è da tempi memorabili che non leggete un capitolo di questa ff. Questo periodo è stato negativo per L'Amore della mia vita, ho dovuto dedicarmi ad altro (chi ha visitato la mia pagina autore capisce cosa intendo!) per ritrovare "la forza" di riaprire il file e continuare il capitolo da dove era stato interrotto.
Scusate ancora, spero che col contenuto di questo capitolo (di cui vado particolarmente fiera!) riusciate a perdonarmi.
Vi lascio alla lettura, al solito ci vediamo in fondo per i ringraziamenti e per una comunicazione importante.


Capitolo 13 - Sentimento

Draco mi prese per mano, senza smettere di sorridermi, e mi portò nell’ala del castello riservata agli alloggi degli insegnanti. Correvamo per i corridoi con la spensieratezza di chi ama ed è amato, incuranti degli eventuali sguardi che potevano posarsi su di noi e rompere l’atmosfera magica di quell’attimo che ci aveva travolti con la sua forza.
Ci fermammo davanti alla porta della sua stanza, mi poggiò contro la parete e continuò a baciarmi, sempre più passionale, sempre più focoso. Si staccò da me per rivolgere uno sguardo alla porta della sua stanza, poi incontrò il mio, in un tacito invito: annuii, incapace di staccarmi da lui, incapace di pensare ad altro che non fosse lui, lui con me, lui su di me, lui lì per me.
Senza lasciarmi, mi spinse contro il bordo del suo letto, adagiandomi delicatamente su di esso.
Tocco delicato, venerabile, irresistibile, che ti fa desiderare l’inferno pur di poterlo sentire sulla pelle.
 

***
 

Era desiderio, bruciante come una tortura di fuoco sulla carne viva, irresistibile, concreto, quello che mi scorreva nelle vene. Mi accendeva, scuoteva la mia anima da quel torpore, quel colore grigio, che la caratterizzava.
Io non ero come te: scoprire di saper amare era per me come la scoperta di un cieco che vede il sole per la prima volta, non la puoi capire se non la provi davvero.
Le mie mani scivolavano sul tuo corpo adagiato sul letto, lo percorrevano con ardore, accarezzandone ogni punto quasi a volerselo imprimere nella mente per non poterlo mai più dimenticare.

Era uno di quei momenti in cui desideri che il tempo si fermi, per poter assaporare a lungo ogni attimo di quella preziosa perfezione.
Osservavo rapito i tuoi movimenti, mentre mi accarezzavi, scoprendo nuove parti di me stesso, scoprendo me.
In quel momento sentivo che tutto aveva un senso, tutto arrivava faticosamente ad occupare il posto giusto nella mia vita.
Le nostre mani d’improvviso si mossero frenetiche, a carezzare, toccare, sentire, il tocco delle mani fu sostituito da quello delle labbra, in una lenta tortura che anelava a scoprire nuove sensazioni, sensazioni a lungo sognate ed ora provate in quell’unione di corpi, di sguardi e di sospiri che voleva essere unica.

Perché un’intera vita di false illusioni d’amore svanisce in un soffio di fronte alla magnificenza dei veri sentimenti, provati in quella danza reale e stupenda che è l’amore.
E quando finalmente il mio desiderio si spense in lei sentii che non avrei mai provato sensazioni più intense con nessun’altra donna, perché lei era quella che avevo scelto, lei era quella che volevo al mio fianco, lei l’unica ad avermi rubato il cuore.
Lei tra le mie braccia, ci addormentammo alla luce della luna, unica testimone del nostro amore quella notte, stremati, ma per la prima volta davvero felici di essere lì, insieme.

Non avremmo mai desiderato altro posto in cui stare.
 

***
 

Il mattino arrivò e con esso la consapevolezza che mi trovavo realmente nel letto di Draco Malfoy, con Draco Malfoy che mi stringeva, accoccolata sul petto di Draco Malfoy.
Un’ondata di vertigini mi travolse: non ero pentita, non avrei potuto esserlo ora che ero certa dei miei sentimenti. Eppure sentivo la vaga consapevolezza che quello che era successo non era altro che il primo piccolo passo per costruire qualcosa di concreto. Forse affrettato.
Guardavo Draco dormire al mio fianco: aveva dipinta sul volto un’espressione serafica, come qualcuno che non ha altri pensieri al mondo se cercare la propria felicità.
Mi sporsi sul suo petto nudo, avanzando fino alle sue labbra: un bacio delicato e dolce, come una promessa sussurrata da un amante in una notte d’amore, fu la prima cosa che lui sentì quel giorno, prima di aprire gli occhi ed incontrare i miei.

I touch your mouth, I touch your lips
The answers at our fingertips
Not giving up or giving in
Why are we so complicated?

Take That, Hold On
 

Allora gli diedi un bacio vero e non ci fu bisogno di parole per capire che quello che ci univa non era solo un sentimento passeggero, ma qualcosa di più, qualcosa che ci avrebbe uniti sempre e comunque.
No, non era affrettato, anche se poteva sembrarlo. Chiedere di separarmi da lui sarebbe stato un dolore fisico, non l’avrei sopportato, ma da quando lui riusciva a farmi provare queste sensazioni?
E mi resi conto di stare cominciando a parlare come una ragazzina innamorata, ma cosa c’era di male?
 

***
 

Il mattino ha l’oro in bocca.
Se l’ideatore di questo proverbio, avesse vissuto un mattino come il mio, dubito che le sue parole sarebbero state esattamente queste. Perché io avevo esattamente qualcos’altro in bocca.
Strano ma vero, un Malfoy che non avrebbe mai seguito una lezione di Babbanologia cominciava a citare la paremiologia babbana.
Innamorarsi di una Mezzosangue mi stava cambiando, eppure non ci vedevo nulla di male.

E l'ho urlato forte al cielo, sai
di non essere perfetto
e sapevo di cambiare
e poter essere speciale, io...

Virginio, Davvero
 

Continuai a baciarla, sentendo il mio desiderio assopito che pian piano si risvegliava, con una leggera pressione sulle sue spalle la portai sotto di me e ricominciai a baciarla.
Lei mi sorrise maliziosa, prima di portare le sue labbra all’altezza del mio orecchio e sussurrare: “Dobbiamo prepararci.”
“L’avevo perfettamente presente”, ribattei prima di lasciarla andare.
La osservai mentre si rivestì e mi salutò con un bacio sulla guancia.
La osservai chiudersi la porta alle spalle; ed allora optai per una lunga e rigenerante doccia fredda.

 

A sera mi recai nella mia stanza per mettere a posto le valigie, quando l’occhio mi cadde sull’anello: non avevo più pensato al dono di mia madre.
Lo presi tra le mani e mi sedetti sul letto. Lo osservai riflettere alla luce della lampada e mai altro oggetto mi era sembrato più bello.
Improvvisamente decisi. Forse era prematuro, forse era avventato, ma in quel momento non diedi importanza alla logica, e seguii il cuore.
Bussai alla porta di fronte a quella della mia stanza, Hermione mi accolse con sorriso.
Qualcosa di fastidioso nei pantaloni mi spinse ad avvicinarmi a lei e posare le mie labbra sulle sue. Un lento sfiorare di labbra ansiose precedette l'urgenza che caratterizzò l’ennesimo bacio, un leggero mordicchiare di labbra unite, lingue che si accarezzavano, gemiti sommessi.
Prima di perdere il senso dell'anello che avevo in tasca mi costrinsi a staccarmi da lei, guardandola negli occhi e sorridendo.
“Finito nella tua stanza?”, chiese.
“Sì, ma se vuoi puoi passare a controllare dopo!”, la provocai.
“Non vedo l’ora!”, fu la sua pronta risposta. “Ma perché non adesso?”
“Perché adesso io e te ci sediamo”, e detto questo la presi per mano e la portai sul suo letto, “e discutiamo di una cosa importante.
“Parla”
“Ti ho già detto che ti amo?”, le chiesi accarezzandole il volto e scostandole una ciocca di capelli che le era ricaduta sugli occhi.
“Si”, sorrise, “ma se vuoi ripeterlo, fa’ pure.”
“Dunque.. ho bisogno di un tuo parere. Dici che è meglio continuare il programma del sesto anno con la Felix Felicis o con l’Amortentia?”, cambiai discorso, ignorando l’espressione confusa dei suoi occhi.
“Dico che è meglio che tu taccia.”, ammiccò maliziosa prima di piegarsi sulle ginocchia e portare il suo viso all’altezza del mio per baciarmi.
Risposi al bacio, mentre infilavo una mano nella tasca per prelevare l’anello, le prendevo le mani tra le mie e chiusi il suo palmo attorno al freddo metallo di quel pegno d’amore.
L’istintiva sensazione di freddo la indusse ad aprire gli occhi e ad allontanarsi impercettibilmente da me per guardarsi le mani.
Mi fissò incredula.
“Vuoi?”, le chiesi con aria innocente.
 

***
 

Continuavo a perdermi nel grigio oceano dei suoi occhi, incapace di emettere alcun suono sensato.
Mi aveva davvero chiesto di sposarlo o era solo un desiderio recondito della mia mente? E in tal caso, perché avevo interpretato l’anello proprio in quel modo?
Sì, lo volevo. Contro ogni aspettativa, decisi che, pur andando contro chi non avrebbe apprezzato, ne sarebbe valsa la pena.
Un futuro incerto ci attendeva, ma avrei fatto in modo che sarebbe stato perfetto, perfetto per me, perfetto per noi

Del resto, non avevo mai apprezzato la Divinazione.
Annuii, felice, prima di sigillare quel momento così perfetto, unico, straordinario, con un bacio.




Eccoci qui! Da premettere che questa è la prima scena d'amore che descrivo, fatemi sapere com'è.
Credo non ci sia altro da aggiungere (se non le mie scuse, ancora e ancora finchè non mi perdonerete!), il capitolo parla da sè.
Una spiegazione che sento di dare, forse inutile ma è tanto per essere precisi, riguarda la frase Del resto non avevo mai apprezzato la Divinazione. Questa materia, come ben sapete, è basata sulla predizione del futuro. Hermione riflette sul fatto che loro due, insieme, avrebbero potuto cambiare il futuro, rendendolo perfetto per loro. E il futuro, se cambia, non è certo prevedibile!

Forse la proposta di matrimonio vi sembrerà un po' affrettata, oltre che inusuale (Draco non è mica come tutti gli altri!), ma nel prossimo capitolo tutto si spiegherà meglio.

Il prossimo capitolo.. l'epilogo. Già, la storia è giunta alla fine e questo è l'ultimo capitolo. Forse avrei dovuto dirvelo con un po' di preavviso, ma ho fatto male i miei calcoli (dannata matematica!) e mi sono resa conto che questa fosse la fine solo scrivendola.

Questi ultimi due capitoli saranno anche una sorta di ringraziamento alle persone importanti di questa storia.
In questo capitolo...
La citazione dalla song dei TT è un omaggio a Kia, la mia adorata Kia, che mi ha sempre seguita in ogni singolo paragrafo che scrivevo. E' stata lei a farmi notare che dovevo rimettermi all'opera, e anche grazie a lei avete qui il capitolo. Grazie Kia, grazie per tutto.
Davvero me l'ha fatta scoprire l'altra Kia, Hannavas, che mi  ha fatto notare quanto, in alcune frasi, fosse perfetta per Draco. Grazie di esserci!

Infine ringrazio voi che continuerete a leggere nonostante il mio ritardo, e nello specifico...
GiadaGrengerCullen: Grazie! Eccolo qui il seguito! Che ne pensi?
Xversa: Grazie tante! Alla tua "mente malata" è piaciuta la scena legata al rating? xD
JessicaMalfoy: Ti sei messa a saltare nella stanza? Oh, avrei voluto vederti! Non riesco a credere di fare questo effetto.. Grazie!
ZiaVoldy: Sera zietta! Come potrai capire, ora che sono riuscita a aggiornare, sto molto meglio. E tu? Ho sentito dire dallo zio che "Ho visto il tuo cuore. Ed è mio." Non stava mica parlando di te? xD
Hai davvero studiato psicologia? Oh ma io la amo, anche se non sono ancora cos' avanti negli studi da avere la possibilità di studiarla con regolarità. Il nonno è davvero così geniale come credo? (Costruiremo un albero genealogico!)
Grazie mille! Un bacio
neptunia: Vedo che hai capito alla perfezione quello che volevo trasmettere col capitolo precedente. Eh beh.. anch'io adoro la McGranitt, specie nella mia ff (sembrerò vanitosa, ma mi piace davvvero!). Grazie
_Dark Angel_ 483: In tutte le Dramioni solitamente i genitori sono contrari all'amore tra Draco e Hermione. Nella mia ff non è che ne sono entusiasti (specialmente Lucius), ma lo accettano per amore del figlio, come farebbero tutti i genitori. In fondo Lucius e Narcissa sono dei genitori e non possono non amare il loro figlio. E poi ho cercato di non scrivere "la solita Dramione".
La McGranitt non è impicciona, anzi ha avuto un ruolo fondamentale per far capire a Hermione i suoi sentimenti (così come i coniugi Malfoy con Draco), Mi sembrava giusto nominarla, tutto qui!
Detto questo, ti ringazio per la recensione.
OneLove4: Grazie! Alla prossima
Hollina: Perfezione? Addirittura? beh non posso che esserne entusiasta, grazie!
HailieJade: Hai un cane? Io non amo molto gli animali, se non la mia gattina che è sempre qui a recensire! Grazie mille!
Il rating è salito.. eheheheh xD  Hai visto? ;)
Da' la zampa micina!
_Kia: To' ti sta bene commuoverti ogni tanto u.u
Beh tu e l'altra (♥) avete già avuto un trattamento speciale, perciò non mi dilungo (anche perchè poi non posto più).
Ti voglio bene
Hannavas: Mi lasci senza parole, se non Grazie Grazie Grazie.
Visto che ci penso a te? Davvero merita davvero! E anche tu per averla scoperta.
Detto questo, manca il Ti Voglio Bene ♥

E la smetto di perdermi in chiacchiere, che poi non posto più.
Spero di aggiornare al più presto, scuola, ispirazione e impegni vari permettendo.

Alla prossima con.. l'Epilogo!

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Capitolo 14
*** Epilogo - Tradizioni ***


Posto adesso, quasi di corsa, perchè altrimenti non troverei il coraggio in un alro momento e vi farei aspettare altro, troppo tempo. Mettere la parola FINE a questa avventura cominciata qualche mese fa come un esperimento, mi fa sentire triste, ma per certi versi anche soddisfatta. Ho dimostrato a me stessa che, nonostante gli agguati sempre pronti dietro l'angolo, posso portare a termine il mio esperimento.

Vi ringrazio adesso, prima di lasciarvi alla lettura. Pubblicherò di sicuro le risposte alle recensioni di questo capitolo tramite la nuova, utilissima funzione introdotta da Erika.

Permettetemi di rispondere prima ad Hannavas che ha mosso una particolare "critica" e merita una risposta come si deve. Non credo di aver rovinato, nè tantomeno saltato la parte dell'unione tra Draco e Hermione. Questa ff non è nata per essere a rating rosso, quindi non ho mai fatto mistero del fatto che la scena non sarebbe stata descritta nei minimi particolari, ma non penso nemmeno di aver evitato di parlarne, anzi. Ho preferito dar spazio ai sentimenti, alle emozioni provate dai due protagonisti, anzichè le loro azioni. E non trovo sia una cosa particolarmente criticabile. Per quanto riguarda le citazioni dello scorso capitolo, ho spiegato perchè sono state inserite. Se avessi tradotto il testo, forse ti saresti resa conto che, perlomeno dal mio punto di vista, le parole dei Take That combaciavano con i pensieri di Hermione in quel momento. Lo stesso vale per Davvero, che, invece, hai apprezzato. Gusti musicali a parte, è il contenuto ciò che conta e per quanto mi riguarda trovo che fosse particolarmente "azzeccato". Inoltre il finale non è mai scontto, io stessa ho cambiato idea parecchie volte prima di scrivere questo epilogo. Mi dispiace se non hai apprezzato.

Ed a Hollina, Zia Voldy, barbarak, HailieJade, _Dark Angel_ 483, _zafry_, voi che avete recensito lo scoro capitolo, voi che mi ha seguita fino a qui, dico un grazie. Mi dispiace di non potervi rispondere singolarmente, ma non ho proprio tempo. E' solo merito vostro se ho cintinuato a scrivere e non ho lasciato che questa ff si "impolverasse" nel mio PC, se sono riuscita a scrivere davvero la fine di questa storia.

Ma voi siete sicure che sia davvero una fine? Io non tanto! Vi informo che L'amore della  mia vita è diventata una serie, che per ora comprende questa long-fic e una drabble che avevo scritto durante la stesura dei capitoli, 100 parole che non ho inserito qui e che rappresentano un MissingMoment dal punto di vista di Hermione. Probabilmente in seguito scriverò altro sui miei Draco e Hermione, ma per ora preferisco prendermi una pausa dal loro. Continuate a tenere d'occhio la mia Pagina Autore, e vedrete che prima o poi qualcosa ne salterà fuori. Non escludo un regalino inaspettato per Natale!

Per ora vi lascio all'epilogo, scriverò in fondo le note relative al capitolo, e le ultime cose.
Buona lettura!

Epilogo - Tradizioni

Scrivo, lei ha scritto, che la memoria è fragile
e il corso di una vita molto breve e tutto avviene così in fretta,
che non riusciamo a vedere il rapporto tra gli eventi,
non possiamo misurare le conseguenze delle azioni.

La casa degli spiriti, Isabelle Allende

 

Chiudo il mio diario. Fin da bambina avevo l’abitudine di annotare tutto ciò che mi accadeva, per vedere le cose nella loro reale dimensione. Col tempo non avevo perso l’abitudine, scrivevo di tutto, anche le banalità, quasi a inciderle nella memoria di pagine bianche, sicuramente più affidabile di quella umana, vulnerabile, poco più di un colino.
A distanza di sette anni da quel giorno, la mia promessa sta per avverarsi. Sto per sposarmi.
Rileggere la nostra storia attraverso i miei pensieri mi ha aiutato a sentirmi sempre più convinta della mia scelta. Come se per tutta la vita non avessi aspettato altro che lui, come se la mia intera esistenza fosse stata solo un passaggio per arrivare a quel momento.
Avevo fatto in modo che trascorresse del tempo da quel giorno memorabile: non ero mai stata una persona da decisioni avventate, anche e specialmente in campo sentimentale. Legarmi a qualcuno per tutta la vita sarebbe stato come smettere di sentirmi libera, indipendente, quella sensazione che avevo sempre agognato nella fedeltà delle pagine di antichi manoscritti. Nei sette anni trascorsi dalla sua proposta avevamo imparato ad amarci, ed ora più che mai ero convinta della mia scelta.
Mi sto preparando per il matrimonio – qualcosa di nuovo, qualcosa di usato, qualcosa di prestato, qualcosa di regalato, qualcosa di blu – conscia che d’ora in poi la mia vita cambierà, sarà perfetta, perfetta per me, perfetta per noi.
 

***
 

Un ultimo sguardo ai nostri corpi abbracciati è ciò che mi concedo prima di uscire dal Pensatoio. Rivivere i primi momenti della mia vita insieme con Hermione  è stato emozionante, pensare di poterlo fare grazie a mio padre lo è anche di più.
Mio padre. Dopo due anni di vita condivisa con la mia futura sposa, mio padre era morto. Il suo organismo, già debilitato dalle sofferenze di Azkaban, non aveva retto alle intense emozioni degli anni che avevano succeduto la sua scarcerazione.
Era morto felice, così aveva detto.
Felice che il suo unico figlio avesse trovato la sua strada, anche se non quella tradizionale.
Felice di aver trascorso gli ultimi anni della sua vita con la donna che aveva sempre amato, anche se non l’aveva spesso dimostrato.
Felice di aver conosciuto a fondo la sua nuora prima di lasciarci ed essere riuscito ad apprezzarla almeno un po’, anche se teneva a rimarcare che avrebbe preferito una Purosangue.
Queste parole da lui mi furono porte, mentre, steso nel letto che aveva condiviso per anni con mia madre, aspettava che la Morte lo cogliesse. Non era un Mantello dell’Invisibilità, ma un Pensatoio ciò che mi diede poco prima di esalare il suo ultimo respiro. Mi avrebbe aiutato a capire la relazione tra gli eventi, così aveva detto.
Il momento di usarlo è arrivato, riguardare quei ricordi prima di perderli, seppelliti di altri, è il mio modo per dire addio alla mia vita precedente, sentirmi pronto per iniziare questo nuovo percorso.
Forse avevo deciso di iniziarlo in maniera piuttosto inusuale – dopo solo pochi giorni di relazione –, ma i sette anni trascorsi da quel giorno avevano contribuito a rendermi sempre più convinto della scelta che avevo compiuto.
Non avrei cambiato idea.
Chiuso nella mia stanza, mi guardo allo specchio. L’abito da cerimonia scuro fa risaltare il mio pallido incarnato; seguo con lo sguardo le pieghe perfette di quella preziosa stoffa, quando un rumore soffocato mi fa voltare.
Mi avvicinò alla porta, aprendola in risposta a quei lievi colpi che hanno attirato la mia attenzione.
Subito una mano delicata mi copre gli occhi.
“Sono io”, sussurra la mia donna. Un leggero rumore mi comunica che è entrata e si è chiusa la porta alle spalle.
“Che bisogno c’è di coprirmi gli occhi?”, le chiedo confuso.
“Oh, è tua madre. Appena ha scoperto questa tradizione babbana, ha deciso che tu non mi avresti visto in abito da sposa fino all’altare”, spiega.
“E da quando mia madre è così interessata a rispettare le tradizioni babbane?”
“Forse da quando hai deciso di sposare una Nata Babbana…”
“Touchè”, concessi con un sorriso prima di cercare, alla cieca, le sue labbra. Ricerca che non ebbe scarso esito, forse perché incoraggiata dalla donna che mi era di fronte.

Possibile che riuscisse sempre ad accendermi con un semplice tocco?
DRACO!”, esordisce mia madre. Dal tono di voce intuisco che non deve essere troppo contenta della mia iniziativa.
Hermione sparisce subito dalle mie braccia, come a voler confermare la mia supposizione.
Libero di aprire gli occhi, vedo solo l’ombra di un mantello scuro prima che la porta sia chiusa. Porto lo sguardo negli occhi tempestosi di mia madre.
“Sarai fortunato se riuscirete a sposarvi senza intoppi. E tutto perché non vuoi rispettare la tradizione.”, un tono accigliato colora le sue parole.
“Vorreste dirmi che mio padre l’ha rispettata?”
Al minimo accenno a suo marito, una leggera ombra oscura gli occhi della donna che mi ha dato la vita e che si è battuta affinché non mi venisse tolta, prima di ritrovare la solita compostezza che si addice ad una donna come lei.
“Allora non ero a conoscenza di un’idea così romantica. E pretendo che tu la rispetti.
“Certo, Madre”, acconsento ormai arreso di fronte all’irremovibilità di mia madre.
“Vedrai Hermione tra sole poche ore, adesso continua a prepararti. Anzi, ti aiuto! Contento?”
“Entusiasta”, dico con tono incolore, piuttosto contrariato dall’idea di rinunciare alle soffici labbra di Hermione sulle mie.
“La ami davvero tanto”, non è una domanda, ma una semplice constatazione. Mia madre mi conosce troppo bene.
Mi guardo allo specchio, cogliendo il sorriso che ravviva il volto di Narcissa Malfoy. Annuisco.
 

***
 

Sono le mani di Minerva McGranitt a trascinarmi via dal caldo abbraccio di Draco, per riportarmi nella stanza che mi è stata riservata per le ore che precedono il matrimonio. Distrarre i miei “carcerieri” per correre da Draco non era stato facile, ora sarà impossibile: le solite manie di perfezionismo di Narcissa Black Malfoy.
Avevo imparato a conoscere mia suocera, scoprendo lati del suo carattere che non pensavo potesse possedere. I Malfoy erano diventati per me una continua rivelazione. Narcissa è una donna forte, coraggiosa, disposta a tutto per salvare ciò che è suo; era stata lei a proporre il Voto Infrangibile a Severus Piton, liberando Draco dall’incombenza di uccidere Silente. Considero ammirevole il suo comportamento, il suo profondo amore verso chi ama. Non è da tutti.
“Hermione”, la voce di Minerva McGranitt mi riscuote dalle mie riflessioni. Avevo quasi dimenticato che lei fosse qui con me.

L’aria del matrimonio nuoce gravemente alla mia salute!
“Tua madre sta per arrivare, comincia a prepararti.”
Annuisco. “Grazie.”
Noto che la McGranitt esita prima di uscire dalla stanza. “Credo che mi dispiacerà non poterti più chiamare Signorina Granger. Presto sarai la nuova Signora Malfoy”, sorride.
Sento i miei occhi inumidirsi. “Non vedo l’ora.”
 

***
 

Narcissa Malfoy si richiude la porta alle spalle.
Vado a dare ordini agli Elfi, fa’ il bravo.
Mia madre sarà anche una delle poche persone che mi conosce meglio, ma crede davvero che il mio animo Serpeverde sia stato soffocato dalla mia fidanzata? Ghigno.
Esco dalla mia stanza e chiamo un Elfo Domestico.
“Tu. Mostrami dove si trova la stanza della mia fidanzata.”,ordino.
L’elfo, evidentemente impaurito, sussurra: “Padrona ha ordinato di non…”
“Ed io ordinerò una severa punizione, se non vengo a conoscenza di dove si trovi la mia fidanzata.”
Terrorizzato dalle mie minacce – mi rendo conto di essere disposto a tutto pur di stare con Hermione –, l’elfo mi sfiora la gamba, memore dell’odio dei Malfoy verso tutto ciò che non fosse puro non azzarda un contatto più diretto, e ci smaterializza in un’ala del castello non più utilizzata da tempo.
Mia madre ha fatto bene i suoi calcoli, mai avrei pensato che la mia fidanzata fosse portata qui. L’avrei cercata ovunque, ma non avrei mai pensato ad un posto così ovvio eppure così lontano.
Un lungo corridoio all’apparenza abbandonato, da tempo lasciato all’incuria, da quando Malfoy Manor non ospita più prigionieri.

Le carceri.

Mi avvicino all’unica porta aperta, intravedo uno spiraglio di luce nel buio del macabro corridoio che era stato nei tempi in cui la mia residenza era il rifugio del Mago più temuto di tutti i tempi. Sondo con gli occhi l’interno della stanza, rendendomi conto, con un tuffo al cuore, che è vuota a parte lei. Entro.
Hermione, evidentemente sorpresa, si volta di scatto.
I nostri occhi si incontrano, quel contatto d’amore che non si stancano mai di ripetere. Quell’amore, soltanto nostro, che ci dimostriamo anno dopo anno, che ci ha portati qui, a questo giorno.
Corre da me, completamente dimentica del divieto di mia madre. Stringo le mie braccia alla base della sua schiena, affondo il viso tra i suoi capelli, inspiro quell’odore d’amore che ho imparato a riconoscere così bene.
Porta le sua labbra sul mio collo, rovescio il capo all’indietro godendomi le sue deliziose torture, che hanno fine un attimo prima del momento in cui le sue labbra accarezzano le mie, dolci, appassionate. Mi coinvolge in una danza d’amore, le comunico senza parole l’intensità di quel sentimento che mi unisce a lei.
Senza fiato, ci separiamo per un istante in cui, sorridendo, ci guardiamo negli occhi, prima di riavvicinarci e dedicarci nuovamente ognuno alle labbra dell’altro.
“Hermione, cara…
DRACO!”, per la seconda volta mia madre pronuncia il mio nome senza il tono affettuoso che usa solitamente. Inutile dire che questo cambiamento dipende sempre ed esclusivamente da me.
“Ero venuta a dirti di scusare mio figlio per la caparbietà che mostra nel non lasciarti in pace, per rispettare le tradizioni del tuo mondo,”, e qui la sua voce aumenta di un’ottava, “ma vedo che non ti dispiace per niente.”
 

***
 

Sorrido imbarazzata. “Vede, da bambina ho sempre desiderato un tradizionale matrimonio babbano, ma”, chiudo gli occhi rievocando quei momenti, “quando, compiuti undici anni, ho ricevuto la lettera di ammissione ad Hogwarts, quando ho scoperto di essere una strega, per me tutto è cambiato. E forse non ha più tanta importanza per me rispettare le tradizioni, non se non posso stare con Draco.”
“Io… vi lascio sole.”, Draco capisce che Narcissa ed io abbiamo bisogno di un momento per noi.
Narcissa si avvicina e mi prende le mani tra le sue. “Quanto ami mio figlio?”
“Tanto. Più di chiunque altro. E’, e per sempre sarà, l’unico vero amore della mia vita.
 

***
 

Esco dalla stanza e poggio la mia schiena contro il muro freddo del corridoio. L’umidità mi graffia la schiena, ma non me ne curo; nulla, in questo momento, potrebbe scalfirmi.
Conosco mia madre. Se non ha dato di matto, è perché sta per capitolare. Ha capito che io ed Hermione non riusciamo a stare separati neanche un attimo, che sentiamo l’esigenza di condividere ogni istante della nostra quotidianità.
Verranno certamente momenti che ci vedranno separati, momenti che dovremo affrontare da soli, ma cosa importa? Sapremo sempre di poter contare l’uno sull’altra, affidarci a qualcuno che ci sosterrà sempre.
Io avrò sempre al mio fianco lei. Hermione. L’amore della mia vita.
 

Fine








E dopo questa fine a caratteri cubitali (non vi dico la soddisfazione provata nello scriverla, molte di voi, autrici, mi capiranno!), la parola passa di nuovo a me!

NOTE:  L'amore della mia vita, oltre ad essere il titolo della ff e della neonata serie, è il titolo del libro che mi ha ispirato la conclusione. Dovete sapere che sapevo già come concludere il tutto, ancor prima di arrivare a metà ff!
La citazione iniziale, vedere le cose nella loro reale dimensione e la relazione fra gli eventi sono omaggi a La casa degli spiriti di Isabelle Allende, bellissimo libro e film, scoperti grazie al mio caro padre.
La memoria poco più di un colino è di Stephenye Meyer, probabilmente una bestemmia nel fandom di HP, ma comunque un libro importante per me. L'ho apprezzato, a suo tempo, ed ora sto cominciando a Twilight-disintossicarmi. Non dimentico, però, che è anche grazie a Twilight che ho imparato a scrivere d'amore.
Qualcosa di nuovo, usato, prestato, regalato, blu è tradizione del matrimonio babbano. Il titolo dell'epilogo è appunto tradizioni, questa e quella che Narcissa vuole a tutti i costi rispettare! Forse vedrete Narcissa un po' OOC, ma per come la immagino io - una donna che ama suo marito e il frutto del suo matrimonio, Draco - il suo è solo un modo di far felice sua nuora, e di conseguenza il figlio. Spero vi sia piaciuta comunque!
Infine un altro personaggio che ritorna è Minerva McGranitt, lei non poteva mancare, vi pare? Nell'epilogo svolge un ruolo piuttosto marginale, ma non potevo non nominarla almeno, non dimentichiamo ciò che ha fatto per i nostri due protagonisti!
Lucius, come avrete letto, è morto. E' dispiaciuto tantissimo anche a me, ma è successo. Non fatemene una colpa, spero riusciate a perdonarmi.
Spero (è tristissimo dirlo per l'ultima volta) che anche l'epilogo vi sia piaciuto. Aspetto i vostri pareri.

Ringrazio

1 - Angel-Devil
2 - Angel_Silver 
3 - astrid 93
4 - BabyBaffy
5 - bliccia
6 - Dolce_Rika
7 - Edwardlove
8 - Elena Malfoy 
9 - Fabi_ 
10 - follow_me 
11 - francescahermione 
12 - Francesca_90
13 - GiadaGrengerCullen
14 - HailieJade
15 - Haley_James
16 - meibtvs
17 - mv3028
18 - Nerazzurra
19 - PrincessRory 
20 - raki12 
21 - Serendipity__ 
22 - seriadel
23 - veronic90
24 - Xversa
25 - _Dark Angel_ 483
che hanno inserito la mia ff tra i preferiti;
1 - dance4ever
2 - DiNozzo323
3 - erymoon21 
4 - Frozen Jude
5 - Jiuliett_Cullen
6 - leahgalanodel
7 - Manila
8 - memols
9 - Mizuki96
10 - Only_ 
11 - veroluv
12 - _Kia 
che l'hanno tra quelle da ricordare;
1 - 95etta 
2 - Agni 
3 - ali_smile
4 - AnnaWriter 
5 - Bella Potter 
6 - blu_ice 
7 - BrianneSixx 
8 - bribry85 
9 - buldina 
10 - Choo 
11 - CinziaCandid
12 - cla81 
13 - corina 
14 - daffodil 
15 - dance4ever 
16 - Djinn 
17 - Draco the best
18 - Dubhe92 
19 - elenusiaHP 
20 - excel sana
21 - fan_harry_potter_twilight
22 - fayeforyou 
23 - fio90 
24 - fiore di ren
25 - flopi
26 - flowerp 
27 - ginny66 
28 - Giusy1994 
29 - gufetta_95
30 - HailieJade 
31 - hellokitty87 
32 - Hollina
33 - ila_sabaku 
34 - Insane
35 - iReNeSmE 
36 - jalilah
37 - Jessica_Malfoy
38 - jesuisstupide 
39 - jotica90 
40 - kairy94
41 - kiamilachan 
42 - kiky 92
43 - kiril 
44 - L i S 
45 - lady marion 
46 - ladyherm
47 - lady_rose
48 - Leryn
49 - Lily261 
50 - lisa76 
51 - luigina84
52 - lumamo64 
53 - lunachan62 
54 - Lupetta97
55 - lyu89
56 - Marvin Cumple 
57 - MaryLisa
58 - marziaaa
59 - mik92 
60 - mikelina
61 - mitikayo 
62 - mm91
63 - myllyje
64 - Nadia Granger
65 - neptunia 
66 - odioinickname 
67 - OneLove4 
68 - Oooh
69 - Panty96
70 - pelo 
71 - pikkola_kiss 
72 - pinilla87
73 - PinkPrincess
74 - pinuccia2605
75 - Poseidonia 
76 - prettyvitto
77 - PrincessRory 
78 - rityvampire
79 - sara_10
80 - seriadel
81 - silvia90
82 - silviadixi
83 - single93
84 - stordy
85 - tykisgirl
86 - Vale11 
87 - veracruz
88 - vypera
89 - White Frog
90 - Zebraviola 
91 - ZiaVoldy 
92 - _Juliet_ 
93 - _Kia
94 - _Sama_ 
95 - _Vergessenes Kind_
96 - _zafry_
che l'hanno seguita.

Ringrazio, infine,
_Kia. Durante questi ff sei stata per me tutto: "beta", lettrice, recensitrice (?), approvatrice di idee non sempre al limite della decenza. Grazie Chiara, grazie per tutto.
Sto per cliccare su "Completa", mandatemi il vostro sostegno!
Un bacio enorme (ma anche due!),
   Zukkerina


EDIT: Ecco, ho dimenticato di dirvi che, se volete restare in contatto con me, potete farlo qui!

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