Awakening

di Hi Ban
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** You're dirty of cinnamon ***
Capitolo 2: *** I don't care ***
Capitolo 3: *** The habits are hard to die ***
Capitolo 4: *** Alone again, but... ***
Capitolo 5: *** Hero ***
Capitolo 6: *** ... not this time ***
Capitolo 7: *** Biscotti e palle di pelo ***
Capitolo 8: *** Happy birthday ***
Capitolo 9: *** Hysteria at breakfast and stray dogs ***
Capitolo 10: *** Who is pregnant? ***
Capitolo 11: *** Etchù! - A dying mouse ***
Capitolo 12: *** Un risveglio traumatico ***



Capitolo 1
*** You're dirty of cinnamon ***


You’re dirty of cinnamon


Seduta al tavolo della cucina, lo osservava. Scrutava l’Uzumaki ingozzarsi di Ramen alle sette del mattino, che non faceva caso allo sguardo tra il preoccupato e l’intenerito della compagna.
Hinata non riusciva ancora a credere di trovarsi allo stesso tavolo di Naruto, nella stessa casa. Concetto troppo complesso da comprendere, ancora di più se si è alle prime ore del mattino.
L’Hokage continuava a macchiarsi il vestiario che componeva il suo pigiama con il brodo del ramen, ma la cosa non pareva interessarlo. La Hyuga, intanto, tentava di dare il secondo morso al suo dolce alla cannella, mentre fissava incantata il biondino. L’azione che ne seguì fu quella di abbassare lo sguardo alla velocità della luce, subito dopo aver incontrato quello di colui che le stava davanti.
“Hinata?”
La soave – almeno così appariva, costantemente, a Hinata – voce di Naruto giunse alle sue orecchie, costringendola ad alzare la testa e mostrare le gote tinte di un porpora acceso. Incontrò un sorriso bellissimo – il suo –, che tendeva gli angoli della bocca verso l’alto. Per lei. Certo, salvo che non ci fosse qualcuno appostato alle sue spalle.
Ne dubitava, ma la questione in quel momento non le interessava.
“S-sì?”
Non rispose. Continuava ad osservarla posando le bacchette al bordo della scodella, che rovinarono, poco dopo, a terra. Forza di gravità.
Aveva uno sguardo indecifrabile, anomalo in Naruto, che fece preoccupare ancora di più la ragazza.
Si sporse poi sul tavolo verso di lei, facendole rischiare uno svenimento nella tazza del latte. Si sporse fino a trovarsi faccia a faccia con lei, che, ormai, non capiva più niente.
Le diede un bacio all’angolo della bocca, stupendola; lasciandola basita e imbarazzata come mai in vita sua. A Hinata quel momento parve un’eternità, stupenda – quanto imbarazzante – oltre ogni dire.
“Co-cosa...?” Iniziò, ma l’imbarazzo fece incrinare la sua voce, tanto di impedirle di continuare.
Naruto si era allontanato e la fissava con un sorriso a trentadue denti, non tentando di trovare una motivazione a quel comportamento impulsivo, analogo a molti altri suoi.
La guardava soltanto, non consapevole che stava attentando alla sua vita solo con lo sguardo.
“Eri sporca di cannella!”
La semplicità con cui aveva esposto le ragioni del suo gesto era stata capace di sciogliere il nodo di confusione che si era creato; purtroppo, però, non era riuscita a fare la stessa cosa con l’impaccio che la caratterizzava in quella situazione, e non solo. Un sorriso timido si fece spazio sulle sue labbra e, mentre le sue gote si infiammavano, Naruto, invece di tornare dall’altra parte del tavolo, si sporse nuovamente verso di lei.
“C’è ancora cannella!”


Prima flashfic di una raccolta che ho intenzione di scrivere. L’ispirazione è nata non mentre mangiavo qualcosa alla cannella, bensì alla fermata del pullman. Scriverò su NaruHina e SasuSaku.
Spero non vi venga un’indigestione da cannella e tantomeno da ramen!xD
Spero che vi piacciano!
Bye bye!^^



Edit del 30/01/2010: questa flash si è classificata ottava al Flash Contest - Il contest in cui la parola "Flash" è d'obbligo!, indetto da Domi_chan sul Forum


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Capitolo 2
*** I don't care ***


I don’t care


Che Sasuke si trovasse nell’ufficio del suo migliore amico, nonché sesto Hokage, era piuttosto ovvio. Che, però, non lo fosse di sua spontanea volontà non era un dato da tralasciare.
Svegliato dai pesanti colpi sulla porta di Villa Uchiha, aveva aperto la porta ad un ANBU. La situazione doveva essere seria se avevano mandato uno di loro a chiamarlo, per di più alle sei del mattino. Konoha, tuttavia, non poteva essere stata attaccata, avrebbe sentito qualcosa e lui aveva il sonno leggero. Essendo, però, Naruto il capo del villaggio, quella che per lui era una situazione di massima urgenza si poteva benissimo delegare ai neo Genin appena usciti dall’accademia. La situazione perse tutta la sua ufficialità apparente non appena, da sotto la maschera, sbucò il volto annoiato, quanto assonnato, di Shikamaru Nara.
“Naruto ti vuole nel suo ufficio. Ciao.”
Era evidente che Shikamaru non volesse tirare troppo la cosa per le lunghe, voleva tornarsene a dormire, infatti, dopo aver recitato le sue battute, si dileguò. Quel Baka gliel’avrebbe pagata cara.
Così, in quel momento, si trovava nello studio del più grande Hokage di tutti i tempi – o meglio, era così che si autoproclamava lui –, imprecando mentalmente in più e più modi contro il suddetto.
“Perché Nara si trovava sulla soglia di casa mia, in vesti di Anbu?”
Solito il tono pacato, da cui non traspariva nessuna nota della rabbia che, invece, lo pervadeva. Odiava essere svegliato.
Naruto continuava a scrivere su dei documenti, che riteneva più importanti dell’Uchiha infuriato che si trovava davanti, lanciando occhiate furtive alla scodella di ramen, ormai fredda, di fianco a lui. Finalmente si decise ad alzare gli occhi su di lui, con l’immancabile sorriso, che, in quel momento, a Sasuke, fece saltare i nervi come non mai.
“È successa una cosa importante, ecco perché!”
Il possessore dello sharingan soppesò la possibilità di attivare la sua abilità innata, provocandogli gravi danni mentali o picchiarlo con le sue mani, ma decise di essere paziente, aspettando che gli venisse data una risposta più esaustiva. Inarcò un sopracciglio, ma Naruto non parve cogliere il messaggio.
“Cosa c’è di tanto importante?”
Esasperato dalla poca intelligenza dimostrata del suo migliore amico, prese quasi in considerazione l’idea di andarsene, nuovamente, a casa. Lì, bene o male, il suo tempo non sarebbe stato sprecato.
“Sakura è tornata dalla missione!”
Unica buona caratteristica che l’Uchiha riusciva a cogliere nell’Uzumaki era che andava subito al sodo. Scemo e com’era andava al sodo. Il sodo, quella volta, però, non era esattamente una questione con coi Sasuke non riusciva a trovare un nesso alla sua alzataccia non voluta. Piuttosto scettico e apatico nei confronti della questione, si limitò ad alzare un sopracciglio, lanciando sguardi disinteressati verso Naruto, che aveva, finalmente, messo mani sull’adorato ramen.
“Era per informarti, teme. So che ti interessa!”
Lei o la questione? A qualunque delle due alludesse, a lui non interessava niente di nessuna delle due. Quello era poco, ma sicuro. Si voltò in direzione della porta, che poco dopo si accinse a varcare, totalmente indifferente alle indicazione di Naruto, che gli diceva, gentilmente, dove si trovasse l’Haruno.
“Razza di Teme! Ora è andata in ospedale!”
Certo, a Sasuke non importava proprio nulla di Sakura. A dimostrazione di ciò vi era il fatto che, casualmente, aveva preso la strada che portava dalla parte opposta al quartiere degli Uchiha, ed era diretto verso un ciliegio in particolare.
Impercettibile, ma presente, il ghigno di soddisfazione stampato sulla sua faccia.

Salve!^^
Ho cercato di postare il più in fretta possibile per quanto la scuola me lo ha concesso! Questa è una Oneshot, ho sforato di settantatre parole!^^’ Spero Sasuke non risulti OOC, ma mi lascio sempre prendere la mano! Forse, non si capirà nemmeno molto come storia, ma quando mi era venuta in mente un senso ce l'aveva!xD
Questa, (come se non si fosse notato -_-) è una SasuSaku, la prossima sarà una NaruHina.

Pain Hatake 94: Ciaooo!=) Sono contenta che la flash ti sia piaciuta, e, ancor di più, che ti piaccia la NaruHina! Spero che anche la SasuSaku ti piaccia, così come questa shot! Bye Bye!!^^
naruhina 7: Ciaooo! Sono molto contenta che l’altra storia ti sia piaciuta e ti piacciano anche le coppie che ho scelto di trattare! Ho aggiornato il più velocemente possibile, spero sia sempre così! Spero che anche questa shot ti piaccia!! Bye Bye!!^^

Ringrazio chi ha messo la raccolta tra le preferite e tra le seguite!^____^
Alla prossima!

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Capitolo 3
*** The habits are hard to die ***


The habits are hard to die


Le abitudini sono dure a morire, o, semplicemente, siamo noi che non vogliamo distruggere la sequela di azioni da noi precedentemente prefissate. Non vi è quasi mai un motivo dietro, ma Hinata l’aveva. Aveva una motivazione per cui, da molto tempo a quella parte, era solita osservare l’alba, quasi tentando di migliorare il suo risveglio, seduta su uno dei volti di pietra delle più grandi cariche di Konoha. Il motivo non poteva che essere il suo adorato e agognato Naruto. Il nesso era piuttosto contorto ed era costretta ad ammetterlo anche lei, ma c’era. Dopo varie peripezie era giunta ad una conclusione: si sedeva sul suo volto, semplicemente, per sentire più vicina la sua presenza, che riteneva impossibile da sentire attraverso il diretto interessato.
Era evidente che Hinata si sbagliava.
Quella mattina, infatti, si trovava di nuovo seduta su un Hokage, ma era quello vero. Non era una statua, era Naruto Uzumaki in carne ed ossa. Più che seduta, lui la teneva in braccio, non potendo vedere le sue gote imporporarsi, come sempre, non appena la sua stretta si fece un po’ più decisa. La Hyuga aprì lentamente gli occhi, che aveva chiuso a causa del sonno che si ostinava a perdere solo per vedere l’alba, ritrovandosi dinnanzi il tessuto arancione del suo vestiario. Un tenue sorriso si aprì sulle sue labbra, quando vide l’alba sorgere da dietro le montagne. La sua presenza poteva sentirla, in quel momento, eccome. Quello stesso spettacolo che l’aveva affascinata per settimane intere – se non mesi – venne dimenticato dalla giovane Hinata non appena Naruto sollevò il suo viso per depositare un dolce bacio sulla sua fronte. Con tutta se stessa, sperò che quel momento divenisse un’abitudine.


Salve!^^
Rieccomi qui a rompere le scatol... ehm deliziarvi con le mie schifezze!xD
Come precedentemente detto questa è una NaruHina, perciò la prossima sarà una SasuSaku. Questa era una flashfic di 281 parole, perciò faccio degli sbalzi tremendi tra una storia e l’altra!xD
Ok, mi defilo!

Pain Hatake 94: Ciao! A me piacciono entrambe le coppie e sono state le prime che ho adorato la prima volta che ho visto una puntata di Naruto. Mi sentivo già da allora, non conoscendo niente di loro, che erano coppie già stabilite e delineate! Sono contenta che l’altra storia ti sia piaciuta, spero che anche questa meriti di stare tra le seguite! Al prossimo ‘capitolo’! Bye Bye!^^
kry333: Ciao! Sono contenta che ti siano piaciute entrambe e il fatto che tu non abbia trovato Sasuke OOC mi ha resa davvero molto felice! Spero che anche questa ti piaccia! Al prossimo aggiornamento! Bye Bye!^^
Nihal: Ciao Nee-San! Mi dispiace che la scuola ti rubi tanto tempo, anche con me non è molto clemente!ç_ç Sono contenta che la prima Flash ti sia piaciuta, così come anche la seconda! Ti ringrazio per i complimenti e spero di averti fatto apprezzare un po’ di più la SasuSaku! Per la NaruHina non c’è bisogno di questa campagna... Ho notato che adori questa coppia già di tuo! Sono super contenta che trovi i personaggi IC e spero che anche questa ti piaccia! (È una NaruHina!... Sì, so che lo avevi notato...-.-) Al prossimo aggiornamento! Bye Bye!^^

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Capitolo 4
*** Alone again, but... ***


Alone again, but...


Svegliarsi è la parte più atroce.

Eviteresti volentieri quella tortura, vero?

Ridestarsi dal proprio paradiso personale, dal mondo onirico che si vorrebbe trasformare in realtà. Ennesimo sogno troppo realistico che ti ha tratta in inganno, che ti ha sopraffatta. Che ti ha illusa.
Di nuovo.
L’ennesima rappresentazione perfetta scaturita dalla tua mente di quella che vorresti fosse la tua vita, diversa da quella che conduci ora, senza di lui.

Ma è troppo perfetta, non trovi?

Ti sposti, nella sua direzione, sicura che lo incontrerai, certa che sarà lì, come ti fa credere la tua mente. Ti sbagli, sei stata imbrogliata.
Di nuovo.
Incontri solo il freddo delle coperte, rimaste abbandonate a loro stesse, ed è come una secchiata di acqua gelida che ti sveglia, una volta per tutte. Apri gli occhi e, inevitabilmente, ti risvegli da sola. Era solo un sogno, un nuovo, identico, sogno, in cui lui è con te.

Ti sei sbagliata di nuovo, vero, Sakura?

Sasuke non c’è.
Di nuovo.


Evviva l’allegria! Se eravate moderatamente felici prima di leggere questa cosa (?), ora avrete preso in considerazione l’idea di buttarvi giù dal balcone... Beh, prima che lo facciate, lasciatemi una recensione per dirmi cosa ne pensate!^^
Sinceramente, io volevo fare una drabble, ma ho sforato, come mio solito!_-_
Per quanto riguarda il titolo, no, non mi sono rintronata del tutto perdendo le mie conoscenze sull’inglese, ma la prossima SasuSaku sarà collegata a questa...


kry333: Eccoti qui il SasuSaku!*_* So che è leggermente deprimente, ma mi sentivo ispirata a cose deprimenti oggi! Sono contenta che la NaruHina ti sia piaciuta! Bye!^^
mizukage: Mizu! (posso chiamarti così? *schiva mattoni di mizukage che non apprezza l’iniziativa*) *_* Non ti immagini nemmeno quanto mi ha fatto piacere leggere la tua recensione! Grazie, sono contenta che continui a seguirmi e che la raccolta ti piaccia!*_* Grazie mille! Sono contenta anche di averti fatto apprezzare una SasuSaku! Sì, ho molti poteri mistici in effetti...ù_ù... Questo e quello di postare in ritardo come solo pochi al mondo, scrivendo immani castronerie!xD Il fatto che non hai trovato Sasuke OOC mi rende ancora più felice! Sono anche molto felice che ti siano piaciute le NaruHina! Spero che anche questa storia ti piaccia, nonostante sia una SasuSaku... Spero di riuscire a fartela apprezzare di nuovo!^^ Davvero, sono molto felice che tu abbia commentato!*___* Bye!^^
Pain Hatake 94: Mi è preso quasi un infarto quando ho letto NaruSaku, ho subito pensato, erroneamente, che ti piacesse quella coppia! *Alza striscioni NaruHinosi* Sono contenta che tu abbia trovato la precedente flash bellissima!*_* Ne approfitto anche per ringraziarti per aver commentato l’altra storia! (lecca culo! ndHidan --- Hidan, vaccagare!^^) Mi ha fatto davvero piacere il tuo commento! Mi hai tirato su il morale!x°D Alla prossima flashdrabblequel che sarà!^^ Bye!^^
Nihal: Non credo che tu riesca a rimuovere questo tratto del tuo carattere... Ci sono più probabilità che io diventi una Ninja _-_. Sono contenta che la storia ti sia piaciuta! ... o_O Lo spirito di Pain si è preso possesso del tuo corpo quando scrivevi? “il NaruHina trionferà!*.* Muahahahahahah!” Sono d’accordo sul NaruHina, ma la risata è un po’ ambigua, Nee-San! Sono contenta che ti piaccia, ed è stato inutile non recepire il messaggio, visto che il 95% della recensione verteva su quello!x°D Grazie!^^ Allora, non posso che sperare che questa flash ti piaccia, essendo una SasuSaku! (Prossimamente inizierò una campagna per farti apprezzare questo Pairing!^^) Alla prossima, Nihal! Bye!^^

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Capitolo 5
*** Hero ***


Hero


No, lui non era così, non poteva essere così. Non era un omicida. Anche in passato, nonostante tutti lo allontanassero, lo trattassero con disprezzo, non aveva mai pensato che poteva essere un assassino.
Non avrebbe mai ucciso i suoi amici, le persone importanti per lui. Sarebbe morto lui stesso piuttosto che vedere una sola goccia del loro sangue toccare terra. Mai.
Allora perché i corpi di Sasuke, vicino a quello di Sakura, erano davanti ai suoi piedi, coperti di sangue? Alzando lo sguardo, sconvolto, poteva notare quello di Shikamaru, Kakashi sensei, di tutti. Nessuno risparmiato. Ora il sangue delle persone che aveva sempre protetto toccava terra, cadendo dalle sue mani, intrise della loro linfa vitale. No, non poteva essere stato lui.
Puro terrore lo pervase, quando realizzò che se avesse alzato di poco lo sguardo avrebbe visto il suo corpo, martoriato al pari degli altri. Martoriato da lui. Il respiro si fece affannoso, mentre involontariamente la sua testa si alzava lentamente, portandolo alla disperazione più totale vedendo quello che, per lui, era peggiore dell’inferno.
Il suo corpo, lì, senza vita...
Un urlo gli morì in gola, frenato dalla sua mano. Aprì lentamente gli occhi, ancora con la mano sulla bocca, anche se aveva ripreso possesso del suo corpo e sapeva che non avrebbe urlato. La lasciò cadere sul materasso, pochi minuti dopo, respirando affannosamente.
Di nuovo quel sogno a farlo impazzire. Anche se da sveglio lo riconosceva come tale, da addormentato era ben diversa la questione. Gli sembrava sempre tutto fin troppo reale, tanto da non fargli prendere minimamente in considerazione che possa essere un sogno.
Doveva smetterla con quella storia, non poteva continuare così, o una volta di quelle si sarebbe svegliato urlando davvero, svegliandola. Si voltò piano nella sua direzione, trovandola profondamente addormentata, troppo bella per costringerla a svegliarsi per un suo urlo, fuoriuscito dal suo precario autocontrollo durante il sogno. Ogni inquietudine, vedendola, era passato, facendo finire l’ennesimo sogno in un angolo della sua mente; difficilmente sarebbe venuto fuori. Si sistemò meglio sul cuscino, tentando di non fare movimenti troppo forti, intuendo che tra meno di un'ora si sarebbe dovuto svegliare, con o senza incubi.
Realizzò, in quel breve lasso di tempo in cui la osservò, che aveva solo bisogno che qualcuno lo aiutasse, facendo in modo che quella tortura finisse. L’unica cura per Naruto, alla fine era Hinata. Anche se inconsciamente, era la sua cura, il suo calmante, era tutto. Lo salvava ogni volta che gli stava accanto, che lo guardava negli occhi, ogni volta che respirava.
Era Hinata.


Salve!^_^
So che è venuta una mezza schifezza (anche intera, mi sa), ma non ho molta ispirazione ultimamente!ç_ç Ho fatto del mio meglio... Il succo del discorso è: non linciatemi, la violenza non è mai un buon conduttore di pace!
... no, eh?...
Comunque, se volete prendervela con qualcuno, fate causa agli Skillet, stavo ascoltando loro quando la scrivevo!ù_u
Spero, comunque, che vi sia piaciuta...


mizukage: Grazie!*_* Oddio, quasi adorata? o_O Sicura di non aver recensito la storia sbagliata? Sono contenta che ti sia piaciuta, davvero! Eccoti la NaruHina, spero sia venuta bene, anche perché non ho molta ispirazione ultimamente <_<... Spero ti piaccia!^_^ Ciao!

CissYMalfoY: Quando sei atterrata era morbido? Hai controllato che non fosse il primo piano, vero?xD Sono contenta che ti sia piaciuta, solitamente le cose tristi non mi vengono un granché... Spero che anche questa NaruHina ti piaccia!^_^ Ciao!

Pain Hatake 94: Ti giuro, dopo aver letto la tua recensione ridevo come una scema!xD Troppo bella la parte con Sakura!x°D ... Aehm... Concludendo la parte in cui non hai più dubbi riguardo la mia sanità mentale... E al Pairing che non deve essere nominato +_+ ... Sono contenta che la flash ti sia piaciuta!*_* Ecco la NaruHina! Alla prossima! Ciao!^-^

kry333: ç_ç Scusa, non volevo farti deprimere! Chiedo venia! Spero di rimediare con questa, ma ci credo poco!ç_ç Mi dispiace, comunque, che prima di leggerla fossi triste... E io ho dato il colpo di grazia!T.T Spero ti piaccia... Ciao!^_^

Nihal: Sorellina! Ma salve! Quanto tempo! Ti ho visto tre secondi fa sopra! To’, guarda tu i casi della vita... Comunque... Da quel che ahi scritto e sempre dal fatto che ti ho visto prima, devo dedurre che non ti sei buttata da un ponte? Bah, sarà per la prossima volta!xD Visto che sei sicura che ti farò piacere qualsiasi pairing, un giorno mi cimenterò in una TemaKaka (no, non riuscirò mai a scriverla e mai tenterò ù_u) e vedremo se ti piace!ò_ò Mi dispiace che fossi in OOI!xD Comunque, sono contenta che ti sia piaciuta! Eccoti la NaruHina!xD
Damon è mio!è_é
Ciao!xD

Ringrazio chi l’ha messa tra le preferite e i seguiti!^_^
Alla prossima! xD

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Capitolo 6
*** ... not this time ***


... not this time


La sensazione che stava per riemergere dal suo mondo onirico la avvolse, costringendola a rannicchiarsi su se stessa, tutt’altro che propensa a riaffiorare dal suo mondo ovattato, dove andava tutto bene. Almeno nei sogni poteva vivere una vita che non aveva nella realtà, no? La gola le dava fastidio, chiedeva di essere schiarita, per mandare via gli ultimi residui del sonno, che ormai la stava abbandonando, lasciando in lei solo lo stordimento del mattino. Lei però non voleva svegliarsi e tentò di far restare gli occhi chiusi, serrandoli maggiormente. Non di grande aiuto il raggio di sole che batté proprio su di lei.
‘È destino’, si disse.
Si girò svogliatamente dall’altro lato, lasciando vagare libere le gambe nel letto, infastidita. Sapeva che si sarebbe svegliata di nuovo, e dall’altro lato non ci sarebbe stato nessuno.
Come sempre.
Caso volle che i suoi piedi – freddi come se fossero stati tutta la notte fuori dalle coperte – incontrarono quelli di qualcun altro. E quel qualcun altro mugugnò qualcosa infastidito, quando sentì la pianta dei piedi di Sakura scontrarsi con i suoi.
Tipico di un Uchiha lamentarsi sempre.
Poi, prese il piede di Sakura e lo tenne stretto tra le sue caviglie, con l’intento di scaldarlo. L’Haruno non sapeva cosa fare, non potendo muoversi e trovandosi girata dal lato dell’Uchiha, che se ne stava comodo con gli occhi chiusi. Dormiva o...?
“Dormi”
Unica parola, unico segno che non stava dormendo e che era conscio di ciò che stava facendo, unico ordine.
Doveva ancora abituarsi al fatto che al suo risveglio lo avrebbe trovato sempre lì, come aveva sempre sperato. Per lei era una cosa talmente bella che le appariva irreale, tale da spingerla a dimenticarsene. Avrebbe dovuto farci l’abitudine.
Chiuse gli occhi, seguendo il suo ordine, scoprendosi stanca. Quella volta non era sola, per niente.


Salve! (in)felici di rivedermi?
Questa sarebbe la continuazione dell’altra SasuSaku, infatti se non il titolo da solo non avrebbe senso e voi pensereste che sono solo da rinchiudere. Indipendentemente da dove, si intende.
Magari la prossima la farò a tema natalizio, non so dipende da cosa mi suggerisce la mia ispirazione... se torna... in caso ci fosse mai stata... bho... Ok, la smetto di delirare!xD Alla prossima NaruHina!


Hina93: ciao! Sono contenta che la storia ti sia piaciuta! Ho tentato di aggiornare il più in fretta possibile... spero ti piaccia anche questa flash! Bye!=3

mizukage: se non ci fosse Hinata, Konoha con annessa Suna non sarebbe sopravvissuta, concordo!xD Oddio!°_° Avevi la febbre? Le mie? Le uniche che ti piacciono? Oddio... Cavolo, sono contenta! Tanto! Beh... spero di non averti delusa con questa flash! Wow! Devo ancora riprendermi!°_° Spero che questa ti piaccia allora! *ancora in fase di ripresa* Spero anche che non hai aspettato la SasuSaku in vano, se non ti ho sulla coscienza perché ti ho fatto andare in stato di shock per niente!xD Alla prossima!=D

kry333: Ops… colpa mia... ho scritto una storia ingannevole!xD Ho tentato di farla meno deprimente possibile, perché anche quando ho scritto quella non ero tentata di scriverne una che era una bomba di depressione di massa! Sono contenta che ti sia piaciuta!*_* Eccoti la SasuSaku!^^’

Pain Hatake 94: O_o Mi spaventi Pain! Leggevi già da prima? Mi hai messo ansia! Hai letto altre delle schif... ehm... ‘storie’ che ho scritto? E sei viva? ... una domanda! Sei umana?o_O No no! su quel pairing ho scritto solo una volta ed è stato mente ero sotto effetto di stupefacenti! (cioccolata...<_<)
Ti piacciono gli Skillet?*_* Ti farò Santa, promesso! Oh, ma a me va benissimo se fai recensioni lunghe, non ti preoccupare! Mi fa piacere ricevere tue recensioni, vai tranquilla!xD Beh, sono contenta che ti sia piaciuta! Spero che la SasuSaku non sia da meno! Ciao!^____^

Nihal: Cosa? Fare finta di niente? Oh, peccato, avevo già preparato una sala di torture solo per te! Dovevi dirmelo prima, sai quanto mi è costato montare filmati in cui Sas’ke e Pain vengono uccisi lentamente? Beh, tanto!è_é Sì, Kishi è sadico, ma se così non fosse non avrebbe scritto Naruto e io non sarei sopravvissuta ad un solo anno di medie: perciò, cos’è meglio? Che quei poveri sfigati non abbiano un passato di merda o che io sia viva a scrivere storie? ... che loro non abbiano un passato di merda, lo so... Uff... Beh, sono contenta che ti sia piaciuta! Questa è un po’ meno deprimente, ma spero ti piaccia lo stesso... beh, è anche una SasuSaku...vedi tu!<_<... Ciao, Nee!
Aehm... Damon mio!


Ringrazio chi ha messo la storia tra le preferite\seguite o che solo legge! Grazie! ^____^


*scompare a leggere ’Il diario del vampiro’

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Capitolo 7
*** Biscotti e palle di pelo ***


Biscotti e palle di pelo


Era il giorno di Natale, momento tanto atteso dai bambini, ma anche gli adulti non disdegnavano quel giorno. Chi perché poteva stare a casa; chi, ripescando nel profondo una nota di ormai persa gioia infantile, per scartare i regali; poi c’era chi attendeva quel giorno per stare con la persona che amava. Quello era il caso di Hinata, che non si faceva perdere occasione per stare con Naruto e credeva che il Natale fosse un momento perfetto da passare insieme.
Quella mattina, infatti, i due la passavano come una normale coppia felice, facendo colazione dopo aver scartato i regali. Naruto non si era trattenuto dall’urlare tutto il suo amore per la fidanzata e per le confezioni maxi che gli aveva regalato, facendolo così sapere a tutto il vicinato. Confezioni di ramen che si stava prodigando di finire la mattina stessa. Erano felici e la giornata che gli si prospettava davanti non poteva che essere stupenda. Erano insieme, fuori nevicava rendendo il Natale ancora più natalizio e, in più, avevano la certezza che presto sarebbero stati insieme a lungo. Certezza se non si contava il giudizio di Hiashi, infatti, Hinata era un po’ dubbiosa sulla certezza della situazione. Hiashi, dal canto suo, era ancora vivo e si stava gustando la colazione, non essendo stato colto da nessun infarto di recente, segno che non sapeva niente delle intenzioni dei due giovani.
Certo, la giornata non aveva nessuna motivazione per essere meno bella di quel che si era immaginato, ma se si avevano come amici Sasuke Uchiha e Sakura Haruno la situazione non è certo la stessa.
La mattinata, che alla coppia sembrava l’emblema della felicità, incanalata in colazione con ramen, per lui, e dolci alla cannella per lei, venne disturbata dalla neo coppia che abitava pochi isolati più in là. Abbastanza pochi per venire a rompere l’isolato dei due, per intenderci. Naruto aveva avvertito un brutto presagio, poco prima che Sakura si appendesse letteralmente al campanello, rischiando di far diventare sordi i due. Naruto e Hinata non dovettero nemmeno chiedersi chi potesse esservi alla porta: le urla di lamentele provenienti da fuori chiarirono i loro muti dubbi.
“Vedremo se sono così immangiabili!”
“Se vuoi basarti sul fatto che li mangia Naruto è inutile. Naruto mangia qualsiasi cosa, purché abbia una massa e una consistenza.”
Naruto fu quasi tentato dal non andare ad aprire la porta, ma si limitò a masticare un ‘teme’ tra i denti, per poi andare dai due diretti interessati. Non fece neanche in tempo ad aprirla, la porta, che Sakura si era catapultata dentro, senza neanche salutare l’Uzumaki, che rischiò di cadere, travolto dalla furia dell’Haruno.
“Ciao, dobe.” Detto questo, anche Sasuke entrò in casa loro.
Almeno lui aveva salutato.
Sakura, intanto, si era portata nell’altra stanza, dopodiché ne era seguito un tonfo sordo e il suono delle lamentele aveva preso possesso della cucina, fino a poco prima calma e tranquilla.
Naturalmente, solo Sakura sapeva riguardo a cosa, infatti non si degnò di dare una spiegazione dell’occupazione abusiva di casa loro. Hinata non era nemmeno sicura che parlasse con lei, ma non si era in ogni modo mossa dalla sedia, su cui era schiacciata contro lo schienale.
“Sakura-chan, cosa ti prende?”
“I biscotti.”
“Eh?”
“Mangia i biscotti, baka!” Sakura prese il cesto di biscotti che era poggiato sul tavolo e glielo buttò letteralmente addosso; Naruto, intanto, guardava interrogativo Sasuke. Iniziava a preoccuparsi lui per la sanità mentale di lei, e quello non poteva che essere il funesto presagio di un’imminente sciagura.
Tolse lentamente il pezzo di stoffa viola che Sakura vi aveva poggiato sopra e sbirciò dentro. Arrivò a chiedersi se Sakura gli avesse passato il cestino giusto, perché quei cosi lì dentro di certo non erano biscotti. Dall’alto della sua intelligenza, capì che era meglio non interloquire con la migliore amica, che ora sbatteva il piede aritmicamente sul pavimento, fissando in cagnesco il fidanzato.
Decise di chiederlo a Sasuke, ovviamente. Il tutto, sempre dall’alto della sua intelligenza, eh! Niente di più furbo, no?
“Sas’ke! Ehi! Cosa sono questi cosi?” Si rivolse al moro, nel tono che lui credeva essere sottovoce, o qualcosa di simile.
Il viso dell’Uchiha si indurì, intuendo che la reazione della ragazza dai capelli rosa non avrebbe risparmiato nessuno, Hyuga che non c’entrava niente compresa.
Infatti, Sakura divenne rossa in viso – ancora più di quanto non lo fosse stata prima – e strinse i pugni.
“Naruto, mangia i biscotti.”
“Ma dove sono?”
Naruto non ci teneva ad avere la casa integra, evidentemente, perché continuando così non faceva altro che alimentare l’ira di Sakura.
“Sono nel cestino, baka!”
L’Haruno stava per perdere la pazienza, infatti, presto i pugni che teneva chiusi li avrebbe scagliati contro qualsiasi cosa si trovasse nel raggio di un chilometro. Sasuke, conoscendo le doti fisiche di Sakura, sia per il fatto che era l’ultimo degli Uchiha e non poteva far estinguere il clan, sia per spirito di sopravvivenza, stava prendendo le distanze.
“Oh, questi… Si vede che non li hai fatti tu, Sakura-chan!”
“N-Naruto…” Il flebile tentativo di salvare il fidanzato dalla morte non giunse alle orecchie di nessuno, ma almeno tentò. Il biondino non stava facendo altro che scavarsi la tomba da solo.
“Li ho fatti io!”
“Ops…”
Naruto decise di ritentare e dopo aver osservato meglio i biscotti si rivolse nuovamente a Sakura.
“Sakura-chan, sei sicura che non sono andati a male? Ci sono queste cose nere…”
“Sono gocce di cioccolato, baka!” Naruto le aveva scambiate addirittura per cacchette di topo ma, almeno quello, si premurò di non farlo presente alla ninja medico.
Il tic sul sopracciglio di Sakura stava divenendo sempre più evidente qualcuno doveva fare qualcosa. Naruto era fuori discussione, poiché aveva già fatto troppi danni dall’alto della sua intelligenza; Hinata era a rischio collasso e non era il caso di farla intergire con l’amica in quelle condizioni. Niente garantiva che avrebbe avuto il tempo di collassate. Rimaneva solo Sasuke. A lui, sinceramente, non gliene fregava niente di quei biscotti, infatti non era andato a casa del baka di sua spontanea volontà; le costole, anche se non aveva fatto nessuna smorfia di dolore, né prima né dopo, chiedevano pietà.
“Allora, li mangi?!” Sasuke non era intenzionato a fare niente, poiché riteneva che Naruto se lo meritasse – si soffre insieme, in famiglia! –, ma anche se avesse voluto non fece in tempo: Sakura aveva sferrato un pugno alla parete adiacente a lei, creandovi un buco. Naruto, che aveva capito qual era la situazione e aveva realizzato che la casa doveva ancora finire di pagarla, tentò di assecondare Sakura.
“S-Sakura-chan, calma, ora li mangio!” Naruto sapeva che se non era ancora morto, tra membri di organizzazioni criminali e ninja traditori in generale, sapeva che sarebbe morto il giorno di Natale per mano della sua migliore amica, compagna di team. Bella prospettiva.
Gli amici sono il miglior regalo del Natale, no?
Cercando dentro di sé il coraggio che di solito lo supportava nelle situazioni di pericolo, prese in mano uno dei biscotti. Si chiese anche e non fosse il caso di chiedere l’aiuto a Kyubi: la situazione verteva in condizioni disperate.
Prese a rigirarsi quell’ammasso informe di farina, zucchero e qualcos’altro tra le mani, non riuscendo a credere che quello fosse un biscotto.
“Neanche Naruto ha il coraggio di mangiarli.”
“Guarda che sono buoni!”
“Sì, ma sono orribili.”
“Ma è il sapore che conta!”
“Avevi gli occhi chiusi quando lì facevi?”
Sakura continuava a ribattere, certa che l’avrebbe spuntata. Doveva spuntarla. Era una questione di principio. Lei ci aveva messo anima e corpo per fare quei biscotti, solo per lui. La forma estetica non doveva contare. Sasuke, quella mattina, si era rifiutato di mangiarli, dicendo che erano orrendi. Da lì, poco gliene importava che aveva fatto quei biscotti per lui, con tutto l’amore che provava nei suoi confronti: glieli avrebbe fatti mangiare con le buone o con le cattive. Lei era Sakura Haruno, non si sarebbe fatta mettere i piedi in testa, nemmeno da Sasuke Uchiha. Lo amava, quello non poteva negarlo, era felice come non lo era mai stata in vita sua che fosse il suo fidanzato e che ricambiasse i suoi sentimenti, ma doveva mangiare quei biscotti.
“Sembrano delle palle di pelo.”
“È il sapore che conta!” Sakura continuava imperterrita.
“Hai torturato il gatto del vicino, per ottenere quel risultato?” E Sasuke faceva altrettanto. “Orochimaru era brutto, però da lui sei andato lo stesso per allenarti!”
“Lui non dovevo mangiarlo, Sakura.” Commentò piccato.
Naruto e Hinata, intanto, osservavano il battibecco, l’uno vicino all’altro, inteneriti da quella scena. Certo, prima si erano chiesti perché non erano rimasti a casa loro a litigare, invece di distruggere la loro. Tirando le somme di quel teatrino, quello era il loro modo per dichiararsi il loro affetto, qualunque fosse la situazione da trattare. Beh, era il modo di Sasuke, perché Sakura avrebbe preferito un bel bacio o qualcosa di più romantico. Anche un abbraccio… Stava con Sasuke Uchiha, un Uchiha per generalizzare e quelle erano cose che, se accadevano, accadevano lontano da sguardi altrui e muri crepati.
Naruto poi era sempre Naruto.
Venne incuriosito dall’odore che veniva dal cestino che ancora aveva in mano. Riprese il biscotto che prima aveva posato e lo osservò: certo, aveva un aspetto orribile e non si capivano nemmeno gli ingredienti usati, ma l’odore era davvero invitante.
Si voltò verso Hinata, che osservava gli altri due con un sorriso timido.
“Ehi, Hinata!”
“S-sì?”
“Lo assaggiamo insieme?”
Hinata fu colta alla sprovvista da quella richiesta e per quanto si fosse ripromessa di non svenire, almeno nelle feste, e si era abituata al fatto che stava con Naruto, dovette far appello a tutto il suo autocontrollo per non perderlo.
“O-ok…”
Naruto prese il biscotto e lo divise a metà, incurante che durante l’operazione metà del dolce fosse andata perduta sul pavimento, insieme a briciole varie. Lo assaggiarono insieme, mentre Hinata avvampava perché Naruto aveva preso la sua mano tra le sue. Il sapore era davvero buono, dovettero ammettere, infatti finirono col mangiarli tutti, ma le loro mani non si lasciarono.
“Buon Natale, Hinata!”
“Buon Natale, N-Naruto!”
Intanto Sasuke e Sakura avevano ancora in corso la loro disputa e nessuno dei due sembrava intenzionato a mettervi la parola fine.
“Sas’ke hai il tat…”
“I biscotti.”
“Eh?”
“I biscotti.” Disse, facendo segno verso Naruto e Hinata, che avevano trasformato un angolo della cucina nel loro Eden dell’amore. Sasuke riteneva che la scena fosse stomachevole, ma aveva trovato un buon pretesto per ricattare il biondino. Sakura credeva che fosse una scena davvero romantica, ma non voleva che capitasse anche a lei la stessa situazione: a lei bastava avere vicino Sasuke. Non era più una bambina e aveva messo da parte i sogni del principe delle favole. Sasuke era molto meglio!
“Visto! Li hanno mangiati!”
“O li hanno buttati giù dalla finestra.”
Sakura, non seppe nemmeno lei perché lo fece, si diresse verso la finestra e cacciò la testa fuori, facendo in modo che candidi fiocchi bianchi rimanessero intrappolati tra i suoi capelli. Guardò giù, poi si voltò verso Sasuke e gli fece la linguaccia.
“Non ci sono!”
“Erano buoni, Sakura-chan!”
Naruto voleva riscattarsi dopo le pessime figuracce di poco prima… o, semplicemente, voleva evitare che Sakura rendesse i muri di casa sua come degli scolapasta.
“Visto, Sas’ke?”
“Il baka ha lo stomaco forte.”
“E Hinata? Anche lei li ha mangiati!”
“Naruto la droga nel sonno. Altrimenti perché starebbe con lui?”
Naruto masticò un teme tra i denti, evitando di prenderlo a calci. La casa, si ripetette, la casa. Sakura si era portata vicino a Sasuke, con il solo intento di tirargli una gomitata nelle costole. “Buon Natale, Sas’ke-kun!”
Sasuke rispose con un grugnito, certo che quella mattinata sarebbe andata peggio di come si era immaginato.
Sakura però era certo che non fosse stato casuale il fatto che le loro mani si fossero sfiorate. Sasuke si esprimeva a gesti o a grugniti, perciò non era casuale.
Poi la sua attenzione fu catturata da un particolare che prima, evidentemente, non aveva notato. Era troppo felice di averla spuntata con Sasuke per accorgersi che loro non avevano più una colazione. Beh, potevano recuperarla con i metodi naturali, se Naruto fosse stato d’accordo.
“Baka, ma li hai finiti?!”
“Sì, erano davvero buoni!”
Naruto, ancora una volta, non aveva capito che non era quella la risposta che Sakura voleva sentirsi. Poteva tentare di accampare una scusa, ma lui credeva che dovesse ancora farle complimenti. Era ovvio che non le capiva proprio, le donne.
Tolto Hinata.
“Quella era la nostra colazione.”
Sasuke sapeva che quella disgrazia non poteva avere fine.
“Tanto non li avremmo mangiati, Sakura.”
Che Sakura credesse di averla avuta vinta su Sasuke, era una cosa, ma che Sasuke glielo concedesse era un’altra.
“Perché?”
“Erano orrendi e avremmo fatto indigestione.”
“Da quando il medico sei tu?”
“Tsk.”
Naruto e Hinata non avevano neanche più biscotti per godersi lo spettacolino dei futuri coniugi Uchiha, perciò Naruto ritenne che era meglio trovare una soluzione per farli smettere. Aveva visto che Sakura aveva adocchiato il vaso lì vicino: non voleva che andasse distrutto non tanto perché lo avrebbe fatto distruggendosi contro la testa dell’amico, ma perché era un regalo del padre di Hinata. Se fosse andato a trovarli e non lo avesse trovato sarebbe stata una vera tragedia. “Ehi, ragazzi, perché non andiamo a fare colazione insieme?”
A Naruto sembrava un’idea fantastica, così come ad Hinata a cui andava bene qualsiasi cosa venisse in mente a Naruto. Lui riusciva sempre a stupirla.
Sasuke si limitò ad alzare le spalle, con aria indifferente, ma per chi sapeva leggere i suoi gesti equivaleva a dire ’sì, per me va bene’.
“Certo, baka, però offri tu. Ti sei finito tutti i miei biscotti!”
Il piano era davvero perfetto. Quella volta, Naruto dall’alto della sua intelligenza era riuscito a fare molto. Lui, però, era sempre Naruto e i miracoli non poteva farli: la sua intelligenza aveva un limite. Infatti, tutti i punti di ristoro di Konoha in cui poter consumare una colazione erano chiusi. Era pur sempre il giorno di Natale.
“Non possiamo neanche magiare le palle di pelo.” Sasuke rimarcava il lato negativo della situazione.
“Sas’ke!” Sakura lo prendeva a gomitate nelle costole.
“Ops…” Naruto si deprimeva per aver dato vita ad un nuovo battibecco tra i due.
“N-non fa niente, N-Naruto-kun…” Hinata consolava Naruto. Lei era felice, però: poteva stare con Naruto, quello le bastava.
Certo, quella mattinata si era preannunciata, per l’Uzumaki e per la Hyuga calma e tranquilla, ma anche così andava bene. Il mattino di Natale in famiglia era una mattinata che non poteva essere paragonata a nessun’altra.
Loro erano in famiglia, il giorno di Natale.
Si sa, in famiglia si soffre tutti insieme.



Salve!^-^
Ho seguito il consiglio di Kry333 e ho unito le due coppie, per fare una shot Natalizia. Non so quanto questo mio esperimento sia riuscito. Mi sono divertita a scriverla, però. Mi sa che è poco natalizia!_-_
Ringrazio coloro che hanno messo la raccolta nei preferiti o nei seguiti e chi ha recensito o solo letto!:)
Speri vi piaccia!^^


Hina93: Sono contenta che ti sia piaciuta!*-* Ma se vuoi ucciderla Sakura, fai pure! Io sono completamente d’accordo!xD
Spero che anche questo mio esperimento ti piaccia!** Alla prossima! Buon Natale!=3

kry333: Sono contenta che ti sia piaciuto! Ho tentao di farla mneo deprimente possibile la precedente! Con questa… beh, io ci ho provato!_-_ Non so esattamente cosa sia venuto fuori ma spero comunque che ti piaccia! Ti ringrazio per avermi dato quest’idea, tra l’altro!:)
Buon Natale!;D

mizukage: Sì, lo adoro letteralmente! Sbaverei su Damon ventiquattrore su ventiquattro… ma dubito te ne freghi!xD Sono davvero contenta che l’altra storia ti sia piaciuta e sono ancora più contenta, ancora una volta, del fatto che riesco a farti apprezzare le SauSaku! Tra l’altro, che ne dici dell’HidaHina?xD Sì, non centra niente, però…<_<… Mi dispiace che tu abbia avuto una brutta giornataccia quando l’hai letta, ma almeno la mia storia ha fatto qualcosa di buono!^^
Non mi ricordo se ti avevo già ringraziato, ma non mi ricordo… beh, grazie per avermi messo tra gli autori preferiti!*_*
Spero che questo mio esperimento ti piaccia, anche se non sono esattamente sicura del risultato!xD
Buon Natale!=)

Pain Hatake 94: Sì, in effetti pensavo a Neji quando l’ho scritta!xD Skillet e Diario del Vampiro rulez! *alza gli striscioni* Sono contenta che le mie storie ti piacciano csì tanto! Davvero, ricevere le tue recensioni mi rende felice! Mi approfitto per ringraziarti per aver recensito diverse delle mie storie, ultimamente. Grazie di cuore!ç_ç
Spero che questo capitolo special ti piaccia!;D
Alla prossima, Pain! O Hatake? Non so come abbreviare il tuo nome!

94?

Va bene Desi?xD
Alla prossima!
Buon Natale!=D



Beh, ringrazio chi legge e auguro a tutti Buon Natale e Buone Feste! Auguri a tutti!=3

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Capitolo 8
*** Happy birthday ***


Happy birthday


Era sveglia già da un po’ di tempo, giusto quanto bastava per sentire Naruto alzarsi furtivamente dal letto e uscire dalla camera.
Non aveva aperto gli occhi, però; non aveva fatto capire all’Uzumaki che era sveglia.
Voleva godersi quel momento poiché, solitamente, quando la mattina veniva eseguita quella prassi, il suo risveglio non poteva che essere perfetto o, perlomeno, originale. Era Naruto a rendere la sua vita una favola, non poteva non rendere conto alle controindicazioni di quel dato di fatto.
Non si era sbagliata neanche quella volta e la parte che l’aveva lasciata più sorpresa – piacevolmente, senz’altro – non era stata l’arrivo tutt’altro che silenzioso di Naruto, a discapito delle sue stesse intenzioni, in quanto era andato a sbattere prima contro il comodino – moderatamente lontano da lui - ed era inciampato, molto probabilmente, sui suoi stessi piedi.
Un sorriso non l’aveva tradita nella sua interpretazione di bella addormentata perchè Naruto aveva superato se stesso nella sbadataggine, giacché aveva versato sul pavimento metà del contenuto del vassoio, ovvero la colazione che voleva portare a letto alla sua amata.
Era felice come non lo era mai stata perché la persona più importante per lei le era giunta vicino, senza farsi sentire, e le aveva sussurrato ‘buon compleanno’.
E non era rimasta indifferente a quel bacio sulla guancia che le aveva conferito la sicurezza che quel risveglio era il migliore della sua vita e che poteva aprirgli, gli occhi: il suo principe azzurro era lì.


~~~


Salve!^^
Sì, so che è un bel po’ di tempo che non aggiorno, ma, oltre a non aver avuto ispirazione, non ho avuto molto tempo!<_<
Spero di aver compensato il tempo in cui non ho aggiornato con questa flash.
Ne dubito, comunque!_-_
Il compleanno di Hinata era il 27 Dicembre, ma se io non faccio qualcosa in ritardo rispetto alla consuetudine, c’è il rischio che avvenga una catastrofe!^^’
I riferimenti alle favole, il principe azzurro e varie, volevano tentare di sottolineare che per Hinata la sua vita diventa una favola se c’è con lei Naruto, ma questo non implica che io ci sia riuscita!-_-.
È breve, mi dispiace, ma l’ispirazione, come già detto, scarseggia in tutti i sensi. Spero non ci facciano fare un tema a scuola o gli consegnerò il foglio in bianco!_-_


mizukage: Damon rule!*-* Io lo adoro! Mi fa morire dal ridere ogni volta che apre bocca, anche se nell’ultimo libro mi ha un po’ deluso!é_é Sono contenta che apprezzi la HidaHina! Sto cercando di convertire qualcuno a questo pairing visto che se ne sono pochi a cui piace!T_T Ma io non mi arrendo! *sulla scogliera come Gai e Lee ma cade*
Aehm... Beh, ne approfitto anche per ringraziarti per aver recensito quell’HidaHina!** E anche le altre!** Grazie! *abbraccia*
Sono contenta che lo speciale ti sia piaciuto!xD E spero ti piaccia anche questa NaruHina!^^
Bye!=3

Hina93: Benvenuta nel club di quelli che odiano Sakura! Ho notato che siamo in tanti, eh!xD Sono contenta che la shot ti sia piaciuta!^^
Spero ti piaccia anche questa, anche se un po’ breve!ç_ç
Bye!:)

kry333: prego! Anzi, ringrazio io te per averla proposta! Pensavo già di fare qualcosa del genere, ma per l’ultimo capitolo!^_^ Sono contenta che sia il SasuSaku che il NaruHina ti siano piaciuti! Non credevo di essere riuscita a scrivere qualcosa di decente!xD
Spero che questa flash non sia da meno!^^
A presto!=)

Pain Hatake 94: ** sono contenta che la storia ti sia piaciuta! Addirittura gli applausi! Ahahah!xD I tuoi siparietti con Sakura sono scompisciosi! (dubito esista come parola!<_< spero di aver reso l’idea!xD) Beh, Skillet sempre! Che vita è senza Skillet?
Beh, già che ci sono, ti ringrazio per aver commentato altre mie storie!** Grazie mille!*-*
Spero che anche questa mini – ma molto mini – ff ti sia piaciuta!^^ In caso contrario, se devi tirare ortaggi o frutta, non prendere quella dura!xD
Ciao!=3

Beh, ciao!xD

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Capitolo 9
*** Hysteria at breakfast and stray dogs ***


Hysteria at breakfast and stray dogs


Al covo di Orochimaru, la colazione si faceva immerse nella calma e nella tranquillità più assoluta e si poteva decidere se farla o meno.
Certo, il rischio di trovarsi serpenti, di tutti i tipi, ovunque era un rischio che si doveva correre, ma Sasuke Uchiha si chiedeva se non fosse meglio trovarsi una serpe, piuttosto che una Sakura tanto premurosa per quanto riguardava la sua salute psicofisica da preparagli una colazione che avrebbe chiuso anche la voragine che era lo stomaco di Naruto.
Le sembrava forse deperito o in procinto di passare a miglior vita? Anche in quel caso, farlo mangiare fino a chiedersi perché aveva fatto fuori il Sennin, gli sembrava un po’ esagerato, giacché accettavano nell’alto dei cieli anche con lo stomaco vuoto.
Certo, non era proprio certo di dove sarebbe finito, vista la sua passata condotta e i continui pensieri di morte verso il dobe – che un giorno avrebbe messo in atto, quello era certo –, ma anche all’inferno lo avrebbero accetto senza che prima avesse mangiato per otto.
Sakura dal canto suo non si sentiva più intimorita dall’Uchiha che anni addietro, sempre quelli macchiati delle sue colpe, aveva dato mostra della sua perfidia e della sua spietatezza e non temeva più lo sharingan o qualsiasi altra tecnica avrebbe tirato fuori.
Si affidava al suo sesto senso o alla sua convinzione, tramite cui superava ogni giornata, che le dicevano che lui forse non la amava ancora, ma presto lo avrebbe fatto. Non gli era indifferente e non era sullo stesso piano di Naruto. Era qualcosa di più di un’amica, ma non aveva la certezza che fosse amore.
Ci sarebbe stato tempo per scoprirlo.
Per il momento si limitava ad andare a casa sua ogni mattina, portando il cesto della colazione che gli aveva preparato durante la notte, con il pretesto che si doveva rimettere; nonostante fossero passate sette settimane dalle dimissioni dall’ospedale, si appellava al mestiere che esercitava, imponendo all’Uchiha di non mettere una parola in più, in quanto quello non era il suo campo. Ed eccola lì, nuovamente anche quel mattino in casa Uchiha, mentre disponeva il tutto sul tavolo, sotto lo sguardo annoiato e scocciato di Sasuke.
“Vieni Sas’ke!” Disse, con un sorriso, muovendo indietro i corti capelli rosa.
Perché non li lasciava crescere? Fin da quando era piccola, li aveva portati lunghi e ora li portava corti. Forse una prova di determinazione da parte sua? Che era cambiata, non era più la piccola, inutile e noiosa Haruno?
Domanda a cui non si sapeva dare risposta assieme ad un’altra domanda che lo assillava altrettanto: perché si stava ponendo quesiti sui capelli dell’Haruno?
“Allora, vieni?” Chiese, sempre con il solito sorriso, non scoraggiandosi dinanzi alla riluttanza di Sasuke a prendere parte a quel banchetto che aveva allestito. Il tavolo di legno di ciliegio era scomparso sotto la tovaglia azzurra, su cui erano adagiati tutti i cibi possibili ed immaginabili per una colazione.
“Ho cucinato io! Cioè, mia mamma mi ha dato qualche dritta, ma ho fatto quasi tutto io!”
Così dicendo, tentò di rassicurare l’Uchiha, nonché di vantarsi delle sue capacità che l’avrebbero distinta nelle vesti di novella sposa.
Certo, più che rassicurarlo lo fecero divenire ancora più ritroso all’idea di staccarsi da quello stipite a cui era appoggiato, quasi a volerne diventare parte.
Nonostante preferisse tornare a letto o andare ad allenarsi, si avvicinò a tavolo, dando una breve occhiata allo stipite della porta dell’ingresso, scardinata.
Sakura non era più la stessa ragazzina che aveva conosciuto, certo che no. Era rimasta noiosa, certo, ma all’età di dodici anni non si sarebbe mai sognata di tirare un pugno alla porta perché aveva negato l’invito della ragazza a prendere parte alla colazione.
Anche da piccola era stata un soggetto isterico e la sua doppia personalità, che credeva di essere riuscita a tener nascosta, ne era la prova e a diciannove anni suonati era una bomba ad orologeria. Si sedette anche lei, dall’altro capo del tavolo, com’era solita fare, ogni volta. Non chiedeva neanche più se poteva sedersi a fare colazione con lui, semplicemente si sedeva.
Sapevano entrambi che la colazione che gli preparava assiduamente era solo un pretesto per fare colazione con lui, per stare con lui; infatti, non si poteva dire che mangiasse. Si limitava a sgranocchiare qualche biscotto e osservarlo.
Era irritante perché, oltre a mangiare, doveva anche essere fissato.
Lo osservava così che potesse agire in tempo in caso fosse morto mentre mangiava? Semplicemente svolgeva il suo ruolo di ninja medico, o almeno così si giustificava.
All’inizio, perché non si giustificava più da un paio di settimane a quella parte.
Ingenua Sakura.
Aveva paura che scappasse, che se ne andasse di nuovo, mollando lei e Naruto a Konoha come due idioti.
Idioti che lo avrebbero lo riportato a casa senza ombra di dubbio: ormai Naruto non faceva più caso a come lo riportava, l’importante era riaverlo nei confini di Konoha. Il fatto che il suo ritorno al Villaggio della Foglia fosse stata segnato da un mese di degenza in ospedale, bendato come una mummia, lo faceva intuire.
Non avrebbe potuto andarsene, lo sapevano entrambi, ma lei era troppo previdente, troppo spaventata dall’idea di rimanere da sola, di nuovo.
E, nuovamente, Sakura se ne stava lì, ad osservarlo, ma non aspettava che succedesse qualcosa: non voleva che accadesse.
E lui mangiava, perché non voleva scatenare la sua ira.
O perché non voleva che se ne andasse?
Però qualcosa quella mattina, simile a tante altre, cambiò e scombussolò entrambi, chi con più ripercussioni, chi con meno.
Sasuke trovò il bussare alla porta un modo per smettere di mangiare e Sakura per ritornare sulla terra, luogo che aveva lasciato a favore della sua fervida immaginazione.
Non fece neanche alzare il padrone di casa, ma si appropriò del diritto di scoprire chi cercasse Sasuke, quasi fosse legata a lui in qualche modo.
Potrebbe diventarlo...
E mentre Sasuke si chiedeva se Sakura non avesse drogato la colazione, la stessa apriva la porta trovandosi davanti Kiba.
Ennesima domanda di quella mattina, per il povero Sasuke che voleva solo un po’ di calma: cosa ci faceva l’Inuzuka a casa sua, dal momento che non poteva prendere parte a nessuna missione di alto livello? Dubitava fortemente che Kiba, per il solo piacere di passare tempo con lui, avesse scelto di prendere parte a missioni come quelle che lo vedevano impegnato nella pulizia di torrenti naturali. O alla ricerca di gatti; con una smorfia cacciò via il ricordo della missione che aveva a che fare quello stupido gatto, cercando di capire cosa si stessero dicendo i due.
Quando vide Sakura gesticolare negazioni, implorazione sotto mentite spoglie e l’Inuzuka entrare si chiese cosa diavolo ci facesse in casa sua. Non che prima non ci avesse pensato, ma era preso dai ricordi di quel gatto. E in quella missione c’era anche Sakura, perciò non era preso solo dal gatto...
“Salve Uchiha!” Disse, gioviale come sempre e iperattivo al pari di Naruto.
Nel suo tono, però, c’era una nota di qualcosa che non riusciva a identificare.
Sospetto?
No, quella volta non aveva tradito niente e nessuno, ma fidarsi di lui doveva riuscire difficile. Non che gliene importasse, ma era una spiegazione plausibile.
E si sedette, al posto di Sakura, provocando una smorfia da parte dell’Uchiha a buona ragione e costringendo una Sakura sconsolata a sorbirsi quella nuova intrusione.
“Come mai qui, Inuzuka?”
Sapere cosa ci facesse lì era certamente un buon modo per toglierselo dai piedi il più velocemente possibile, qualunque fosse stato il motivo.
“Cercavo Sakura.”
“Ah, e la cercavi a casa mia?”
Certo, Sakura effettivamente era lì, ma gli sfuggiva il collegamento che lo aveva portato a tale conclusione.
“Beh, Sakura di solito viene sempre qui al mattino e sono venuto qui.”
La spiava?
Sakura divenne rossa come i segni che aveva in faccia quel cane e Sasuke si chiese perché non lo aveva già sbattuto fuori calci.
Giusto, a lui non importava niente della vita sentimentale, che la coinvolgesse o no era relativo, dell’Haruno.
“Beh, Kiba, che ne dici se ci vediamo tra un po’ all’Ichiraku? Così parliamo meglio...”
“Oh, ma qui possono fare colazione una cinquantina di persone, perché non approfittarne?”
Già, perché non usufruire di casa sua come ostello per i cani abbandonati e poi ignorare la volontà del padrone, mangiando spudoratamente ciò che era per lui?
“Ti dispiace Uchiha?”
Sì, mi dispiace cagnaccio.
“No.”
Sakura ne rimase delusa, ma non era una cosa che rientrava nella sua competenza. Già, non rientrava.
“Sakura, siediti anche tu! Mangiamo insieme!”
Kiba afferrò per il braccio Sakura e la fece sedere sulla sedia di fianco alla sua.
E non le lasciò la mano.
Che intenzioni aveva quell’ibrido mal riuscito tra cane e umano? Se pensava di provarci con Sakura – perché quello stava facendo, sotto i suoi occhi per giunta –, in casa sua doveva aver fatto male i calcoli, sia perché lui era un Uchiha, ex vendicatore e sarebbe potuto tornarlo ad essere, sia perché Sakura non era molto propensa a quella sua uscita.
Osservò la scena come spettatore esterno, ma ben presto fu chiamato in causa.
“Sasuke, se vuoi posso...”
Non sapeva cosa stava per dire, ma sapeva che era un modo per chiedere il suo aiuto, per far si che la salvasse da Kiba, che sembrava aver trovato un’altra passione oltre ai cani.
Perché lui non vedeva nessuna differenza tra Sakura e i cani?
“No.”
Sakura rimase nuovamente delusa, ma a Sasuke non importava. Doveva averci fatto il callo: quante volte l’aveva delusa, sia lei che Naruto? Quante volte aveva infranto tutte le sue certezze, deludendola e ingannandola?
Tante, perciò non poteva più permettersi di rimanere delusa dal suo comportamento.
Lei però era Sakura; un nome, una garanzia.
“Kiba, io ora dovrei andare.”
Il tono era ancora gentile, ma riconobbe quella punta d’isteria che preannunciava tempesta; quando l’aveva sentita lui, aveva preannunciato un buco nella parete, ma non era importante.
Avrebbe reso l’Inuzuka al pari di uno scolapasta?
Meglio non perdersi lo spettacolo.
Con suo grande stupore addentò un biscotto, non facendo neanche caso al sapore però: voleva vedere com’era davvero Sakura Haruno.
“Finiamo di fare colazione, dai!” Evidentemente lui non capiva il pericolo. Strano, non erano i cani che avvertivano il pericolo anche a chilometri di distanza? Non aveva neanche quel sacco di pulci come allarme, quello era un dato che lo penalizzava.
“Kiba...”
E poi accaddero tre o più cose, Sasuke fece caso solo a tre di esse: Kiba tirò Sakura per la mano; Sakura perse la pazienza; Akamaru abbaiò fuori dalla porta; Sakura tirò un pugno al padrone del cane. Sì, in effetti, erano quattro, ma erano dettagli.
E l’Inuzuka cadde giù dalla sedia.
Lo spettacolo ebbe inizio.
“Voi uomini siete tutti degli idioti! Chi vi credete di essere?”
Contro chi la stava facendo la sfuriata?
Gli parve che una buona parte di tutte le cose che sbraitò in preda ad una crisi isterica furono dirette a lui, ma da bravo Uchiha strafottente non vi diede peso e mangiò un altro biscotto.
“Scusa Sakura... Volevo solo...”
“Non mi importa! Fuori!”
Nonostante il padrone di casa fosse Sasuke, Sakura fece ciò che avrebbe fatto lui, ma solo perché lui aveva sentito un mormorio uscire dalla bocca del cane molto simile a ‘stare con te’ o qualcosa di molto simile.
Troppo simile.
Quel cagnaccio randagio uscì, mentre lanciava un’occhiata trionfante nella sua direzione, sapendo solo lui cos’è che aveva vinto.
Certo, se se lo fosse trovato davanti avrebbe vinto una castrazione gratuita se gli andava bene, ma niente di più.
Non si accorse neanche che Sakura aveva preso a sparecchiare il tavolo, troppo intento a capire cosa avesse ottenuto Kiba rovinandogli una mattinata che sarebbe potuta andare meglio.
Sarebbe andata meglio con o senza Sakura?
Con tutte quelle domande avrebbe rischiato di non dormire più la notte, con troppi dubbi per la testa, oltre ai sensi di colpa che non lo avrebbero lasciato molto facilmente.
“Sakura...”
Lei non lo ascoltava, continuava spedita a fare ciò che aveva iniziato.
Testarda e noiosa, non c’era altro aggettivo per descriverla, ma visto che quella mattina aveva dato prova del fatto che la sua indole era più propensa alla violenza non glielo fece notare.
“Sakura.”
Ignorando il suo tono che non ammetteva repliche di alcunché non fece altro che far innervosire Sasuke, poco incline all’accondiscendenza verso una povera ragazza che non sapeva più a cosa appellarsi, visto che le sue convinzioni venivano smantellate ogni volta che tentava di darvi una conferma.
“Sak...”
“Sakura cosa, Sasuke? Sakura vattene o Sakura muori? O Sakura cavatela da sola anche quando chiedi il mio aiuto?”
Era sull’orlo delle lacrime e quelle erano le vere nemiche che Sasuke non sapeva combattere. Era capace di uccidere nemici con la Katana, di ferirne altrettanti con kunai e quant’altro, ma non poteva niente contro le lacrime di Sakura. Poteva batterle solo con quel sentimento estraneo a Sasuke, ma lui non ne era capace, lui aveva votato per la strada della vendetta e dell’odio quella sera, lasciando indietro quella parte di lui che stava germogliando a sua insaputa.
Lasciarla su una panchina di notte era stata una prova della sua poca confidenza con quel nemico, che lo vinceva sempre; lo sconfiggeva solo quando gli voltava le spalle, si macchiava dell’indifferenza verso qualcuno a cui, suo malgrado, teneva.
“Allora? È forse Sakura dimmi che mi ami così poi ti stendo e ti mollo su una panchina?”
Continuava e le lacrime quella volta avevano vinto anche su di lei e sul suo autocontrollo.
Non gli diede nuovamente tempo di rispondere e finì di pulire il tavolo dalle briciole, incurante che i tremiti le impedivano metà delle azioni.
Velocemente si portò di fianco a lei e le bloccò la mano sul tavolo, attirando inevitabilmente la sua attenzione.
Non tentò di togliere la mano, non fece assolutamente niente, eccetto osservare la sua mano sotto quella di Sasuke.
“Sas...”
“Se devi dire altre stupidaggini stai zitta, saresti noiosa.”
Altamente incurante del fatto che forse quello non era il miglior modo per consolare una ragazza in lacrimi se poi si è anche la causa, bloccò il suo sguardo nel suo.
“Te la sai cavare anche da sola.”
“S-sì, ma...”
“Non hai bisogno dell’aiuto di nessuno, tantomeno del mio.”
Non provò a dire niente, tanto sarebbe stata bloccata da Sasuke, che non aveva abbandonato il suo sguardo.
“Se dobbiamo stare insieme, smettiamo di usare come pretesto la colazione.”
Non aveva senso come discorso, non aveva una sua logica e di certo non era quello l’intento di Sasuke.
Voleva che Sakura leggesse tra le righe, facendogli capire ciò che l’Haruno aveva già capito e per cui aveva mosso il capo in segno di assenso.
Nonostante tutto, anche se il metodo era utile solo se ad usarlo era Sasuke Uchiha con Sakura Haruno, lei aveva smesso di piangere e quello che c’era da capire lo avevano capito entrambi. Sasuke aveva smesso di rimpiangere Orochimaru, se non altro.
I loro sguardi rimasero incatenati, come nei più fervidi sogni di Sakura, e le mani divennero intrecciate, sempre come nel suo sogno che le aveva fatto passare notti insonni e che avrebbe fatto dormire sogni tranquilli a Sasuke: tutti si dubbi si erano sciolti come neve al sole.

***

“Ehi, Kiba! Com’è andata?”
Kiba entrò nell’ufficio dell’Hokage, che mangiava tranquillamente ramen, mentre si teneva il ventre dolorante e Akamaru guaiva in direzione del padrone.
“K-Kiba? Va bene che ti ho mandato da Sas’ke, ma non ti sembra una reazione esagerata?”
Ignorando apertamente la domanda dell’Uzumaki, Kiba ne pose un’altra altrettanto importante, tanto per sapere se quella stessa ragazzina che aveva conosciuto tempo fa era la stessa che aveva rischiato di fargli uscire i polmoni dalla cassa toracica.
“Da quando Sakura è così manesca?”
“Da sempre! Allora, com’è andata? Li hai fatti innamorare?” Chiese con fare complice in direzione dell’Inuzuka, sporgendosi sulla cattedra, minacciando di far cadere le quattro scodelle impilate una sul’altra.
Ad architettare quella sceneggiata era stato Naruto – chi altro se no? –, ma a mettere in atto il tutto era stato designato Kiba, che si chiedeva perché il Villaggio dovesse avere un Hokage così deficiente. Certo, se Sasuke lo fosse venuto a sapere avrebbe castrato anche Naruto; così come lui non si faceva problemi a riportarlo a Konoha anche mezzo morto, lui non si faceva problemi a impedirgli di procreare.
“Sì, Sasuke si rodeva dalla gelosia!”
Ingigantire la cosa serviva solo per avere la ricompensa, perché non si sarebbe fatto tirare in ballo a quella stupidata se non avesse avuto qualcosa in cambio.
“Bene!” Lo sguardo con cui accompagnò lo sfregamento soddisfatto di mani fece spaventare anche Kiba, che arretrò leggermente.
“Allora? La ricompensa baka!”
“Sì, sì, quando uscirò con Hinata le chiederò di portare anche Hanabi, contento?”
“Sì!”
Oh, quell’Hokage andava benissimo per Konoha.


***

Salve miei prodi!*___*
Prodi che scompariranno dopo aver letto questa storia che è frutto della mia scemenza e delle ore non passate a studiare chimica!_-_ Perché non tolgono la scuola, perchééééé?!
Ehm, dubito che abbiate aperto questa storia per leggere gli scleri insensati di una pazza che si fa passare per fanwriter e non ci riesce nemmeno!, ma perché siete masochisti e volete male i vostri neuroni per leggere questa storia. Storia che era nata come comica o come commedia, ma è sfociata nella stupidità più pura!_-_
Beh, vi rattristo maggiormente dicendovi che mancano solo altri due capitoli!*O* Un’altra NaruHina e poi c’è un capitolo speciale in cui ci sono di nuovo tutte e due le coppie.
Oh, su, non vi rotolate sul pavimento dalla disperazione, tornerò con qualche altra cagata storia per deliziarvi!*-*
Oh, non chiedetemi perché continuo ad usare il barrato perché non ne ho idea!xD
Bene bene... No, cioè, di bene non c’è niente perché oltre ad aver avuto una giornataccia, ho scritto anche una schifezza, quindi di bene non c’è un bel niente!_-_
Eh, com’è ingiusta la vita!xD Vi lascio con questa storia e spero che vi piaccia!^____^


Hina93: sono contenta che l’altra storia ti sia piaciuta!*___* Veramente non era il compleanno di Hinata, in quanto è il 27 Dicembre, ma se io non faccio qualcosa in ritardo accade qualche cataclisma, quindi meglio non rischiare!xD Vuoi anche il tesserino per il club?*-* xD Spero che questa shot ti piaccia!^^

Pain Hatake 94: ** sono contenta che la mini mini mini cosa ti sia piaciuta! Se vuoi Naruto te lo posso mandare tranquillamente, devi solo aspettare che riesco a staccarci Hinata da vicino poi è tutto a posto!^_^ Preferisci via piccione o via posta normale?xD O basta che sventoli in aria una scodella di ramen credo arrivi subitissimo!
Spero che questa SasuSaku ti piaccia, anche perché sto provando a scrivere delle SasuSaku decenti e fa sempre piacere ricevere il parere di qualcuno fidato!^^
Indovina un po’ che gruppo sto ascoltando ora?xD
Psssssssss! Ehm, posso convertire anche te all’HidaHina?*____* *schiva scarpa xD*

mizukage: davvero le mie storie hanno questo effetto?ò_O Io credevo che sareste morti tutti sul colpo, anche perché non sono molto brava in quel genere di storie. Se siete tutti vivi vuol dire che non sono come gas nervino o fialette di cianuro, il che è bene!xD Un’altra HidaHinaista? Ce l’ho fatta!*_* *alza striscioni* Che Jashin sia con te cara!xD
Spero di non averti delusa con questa SasuSaku e devo dire che mi hai reso davvero felice come una pasqua scrivendo il tua in grassetto!*-* Grazie!ç_ç

Kry333: sono contenta che la flash ti sia piaciuta!*___* Sì, in effetti Naruto fa disastri anche da fermo, figuriamoci se cammina o se tenta di fare qualcosa in silenzio!xD Una delle miglior NaruHina? *sviene* Grazie!*-* Spero che la SasuSaku non sia da meno!^^

Scusate per le recensioni corte e senza senso, ma sono moooolto di fretta perché mi sto letteralmente addormentando sulla tastiera!_-_ Sì, sono un ghiro!xD


A presto!**


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Capitolo 10
*** Who is pregnant? ***


Who is pregnant?


Erano le sette del mattino, almeno così diceva la sveglia sul suo comodino. Hinata ultimamente si svegliava sempre prima del previsto, anche se avrebbe preferito decisamente dormire un po’ di più. Semplicemente si svegliava, poi osservava la sveglia di fianco a lei, in attesa che Naruto si alzasse. Lui non aveva di quei problemi a quanto pareva: dormiva beato con un braccio sul suo fianco e uno sulla testa.
Anche se era sveglia, le stava bene rimanere anche così. C’erano una calma e una tranquillità che da un paio di giorni faticava a trovare e poco importava se era un equilibrio con se stessa o in generale. In quel momento c’era, perciò meglio non sprecare l’occasione.
“Mmh... Hinata, sei già sveglia?”
La voce assonnata di Naruto la riscosse dai suoi pensieri dopo poco e la fece voltare. Si stava stropicciando gli occhi come un bambino appena sveglio. Annuì appena e si raggomitolò più vicina a lui.
“Dovresti dormire di più Hinata, lo sai!” La rimproverò il ragazzo, stringendola maggiormente a sé. Glielo ripeteva in continuazione, ma non era lei che si voleva svegliare. Anche volendo, non sarebbe riuscita a riaddormentarsi.
“Lo so.” Disse solo, accennando ad un sorriso di scuse; chiuse gli occhi e si immerse nuovamente in quel silenzio, in cui si beava della sua stessa felicità.
Naruto stava per cadere nuovamente nel mondo dei sogni, Hinata lo capiva dal respiro che si stava facendo più tranquillo e pesante. Anche la presa che aveva su di lei si stava allentando, ma che comunque non la abbandonava.
Poi, tutto d’un tratto, si levò di scatto a sedere sul letto, prendendola delicatamente per le braccia e tirando su anche lei. La guardò poi negli occhi e la fissò intensamente.
Cos’aveva?
“Cos... Cosa c’è Naruto?” Chiese un po’ titubante la Hyuuga, stranita dal comportamento dell’Uzumaki. Ma non stava dormendo?
“Hinata...” Disse, con calma.
“Sì?”
“Io...”
Hinata iniziava seriamente a chiedersi se avesse bevuto qualcosa durane la notte che avesse iniziato a fare effetto solo allora.
Il suo sguardo era serio, tutto il contrario di come era neanche cinque minuti prima, quando avevano parlato.
“Cosa c’è, Naruto?” Chiese poi dolcemente, incuriosita e un po’ sconcertata da ciò che stava facendo. Doveva essere per forza qualcosa di serio o, almeno, così pareva dal suo sguardo.
“Io... Hinata... Dimmi che c’è ancora del ramen, ti prego! Ne ho assolutamente bisogno!”
Sì, certamente, era qualcosa di serio, altrimenti non avreb...
Eh?
Ramen?
“E-eh?” Chiese spalancando gli occhi a quella confessione, che dai modi del ragazzo doveva essere questione di vita o di morte.
Non stava certo scherzando, perché lo sguardo era rimasto serio come poche volte la ragazza lo aveva visto.
“Ho voglia di ramen!” Disse in tono ora lamentoso. “Ce n’è ancora, vero?” Continuò poi, con l’espressione disperata di un assetato nel deserto.
“S-sì...”
“Grazie Hinatuccia mia!”
Detto ciò, le schioccò un bacio sulla fronte e saltò giù dal letto, dirigendosi in cucina quasi correndo.
Hinata rimase imbambolata sul letto per diversi minuti, ancora stordita dalla recente conversazione. Poi un leggero sorriso si dipinse sulle sue labbra, che non scomparve neanche quando si alzò per andare ad aiutare quell’impiastro del marito a farsi del ramen. Le probabilità che la cucina venisse disintegrata erano troppo alte per correre il rischio. Fosse stato per Naruto, secondo Hinata, avrebbe tentato di cuocerlo anche con il rasengan e, viste le condizioni disperate in cui ne cercava una scodella, era meglio intervenire.
Era stato certamente un risveglio movimentato, ben diverso da quello che ci si poteva aspettare dalla calma in cui si era svegliata, ma non potette trattenersi dal chiedersi chi dei due fosse in dolce attesa: a quanto pareva le voglie impellenti erano venute e Naruto, ma ad essere incinta era lei.


Salve!*-*
Sì, so che questo ritardo fa schifo, ma non avevo proprio ispirazione per scrivere qualcosa su questa raccolta!_-_
Chiedo immensamente perdono, anche perché non è che questa shot (lo è per 119 parole, eh!xD) non è venuta un granché, speravo venisse meglio. L’idea che avevo in mente perlomeno lo era, poi messa per scritto è diventata un abominio...
Beh, non c’è molto da dire (io non ho mai niente da dire su ciò che scrivo, ma questo è poco importante!<_<), a parte che Hinata è incinta, Naruto è un idiota, il ramen regna sovrano e io devo essere internata al più presto!*O* So dare delle spiegazioni che fanno davvero pena, ma ormai non mi pongo neanche più il problema!U.U
Il prossimo capitolo sarà l’ultimo e, come ho già fatto per lo speciale di Natale, vedrà protagoniste entrambe le coppie!*O* Non siete felici?**
Sì, so che già distruggo la dignità di una coppia, perciò metterne due insieme è puro sadismo, ma è più bello così!*_*
Aehm, tornando a noi... Non so quando aggiornerò, ma questo ormai lo avete capito, vero?^^, ma spero di farlo presto e spero anche che il prossimo capitolo sarà più bello e che riesca a ripagarvi di queste ultime merdacce che ho portato!_-_
A presto!*__*


Pain Hatake 94: sono felice che l’altro capitolo ti sia piaciuto!*__* Io ero sinceramente convinta che fosse una cagata colossale!°° Massì, vai tranquilla, ti rito sia Naruto che Hinata! Anche una confezione di ramen perché mi sento magnanima!** Dato che sono brava ti mando anche Hiashi!*-* Sei felice?xD Ahahah!x3 Eh, sì, il sommo Jashin sa tutto, anche le cose più segrete!xD Spero che anche questa ti piaccia! E fammi sapere se Hiashi arriva tutto interno, mi raccomando!;D
mizukage: chiedo immensamente perdono per gli erro retti che vi erano nell’altro capitolo!*si frusta* l’aveva anche riletto diverse volte, ma quella sera stavo proprio morendo dal sonno e la mia beta lo era peggio di me!^^’ chiedo venia! Si sa comunque, Naruto è onnipresente e onnisciente!ù_ù Adoro le tue recensioni, davvero!*-* Mi mettono una felicità! Davvero sono IC?** Ti ringrazio davvero tanto!^__^ Spero che questa cosa dalla dubbia provenienza ti piaccia!^^
LalyBlackangel: Mi sono fatta davvero una figuraccia, chiedo venia!^^’ Mi scuso per gli errori che c’erano nel testo!>_< La sera in cui ho postato il capitolo ero davvero stanchissima, ma comunque credevo di aver riletto bene, invece mi sbagliavo. Chiedo scusa!^^’ Tolto ciò, sono davvero contenta che ti sia piaciuta e che ti abbia divertita!** Grazie per la recensione!** Quando ho letto il nick non ci credevo!**
kry333: felicissima che ti sia piaciuta, Kry!*_* Perché il SasuSaku è bene, ricordiamocelo!xD È vero, quei due stanno davvero bene insieme! Uno completa l’altro con i suoi difetti!*-* So che questa non è venuta un granché, ma spero ti piaccia comunque!^^ Il gran finale spero di riuscire a farlo bello, altrimenti vi do il permesso di picchiarmi a sangue!ù_ù Grazie per la recensione!**
Hina93: oddio!°° Sono felicissima che le mie storie ti piacciano!>//< Grazie mille!** Eccoti il tesserino *passa tesserino* e in omaggio c’è anche un set di freccette con cui puoi centrare un modellino di Sakura!*w* Visto come siamo attrezzati?xD Spero che anche questo capitolo ti piaccia!^^

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Capitolo 11
*** Etchù! - A dying mouse ***


Etchù! – A dying mouse


Sakura si era innamorata di un caso patologicamente instabile, con manie tendenzialmente drastiche, che l’aveva portata a compiere le più grandi pazzie della sua vita.
Era arrivata quasi al punto di tentare di ucciderlo, poi le cose erano leggermente degenerate e stava per rimetterci le penne lei, ma niente di così irreparabile. In fondo non si fa tutto per amore?
In un modo o nell’altro, comunque, quelle piccole ‘divergenze’, se così le vogliamo definire – c’è chi le definirebbe più catastrofi fatali, ma erano punti di vista – si erano appianate e Sakura aveva raggiunto ciò che tanto aveva agognato, che in termini spicci altro non era che Sasuke Uchiha.
Sakura aveva immaginato in mille modi diversi, quando era ancora una dodicenne spensierata e che non sapeva cosa realmente era la vita di un Ninja, come sarebbe potuto essere il suo risveglio al fianco del ragazzo che aveva anelato per anni. Tutte le ipotesi erano state sciocche e una meno probabile dell’altra, non si sarebbero avverate neanche nel momento in cui i Kami avessero deciso di mettere piede in terra, glorificando la terra che calpestavano.
All’età in cui aveva concepito quei sogni, però, di meglio non ci si poteva aspettare.
All’età di vent’anni suonati, Sakura Haruno non riteneva possibile che Sasuke Uchiha la svegliasse con delle carezze, il fatto che ragionava in maniera reale glielo confermava. Il massimo che si poteva aspettare era che il ragazzo decidesse che quella mattina aveva dormito troppo e, armato di una voglia sfrenata di sbatterla fuori dal letto, vedendo che non accennava ad alzarsi dal letto, l’avrebbe presa a sberle.
Anche quello, in effetti, le suonava vagamente irreale: Sasuke era un ragazzo pratico.
Semplicemente, avrebbe tirato via il futon, facendola rimanere con il sedere sul pavimento. Sakura, comunque, rimaneva la Sakura di sempre, solo un po’ più matura, ma ciò che non impediva di immaginare un suo risveglio al fianco dell’Uchiha che fosse vagamente romantico.
Fervida immaginazione o masochismo Made in Haruno che fosse, lo aveva immaginato in tutti i modi possibili e immaginabili.
Nelle settimane precedenti, era tanto il lavoro da fare per il villaggio che si svegliava e non aveva tempo per farci caso o, spesso, Sasuke si alzava addirittura prima di lei per andare ad aiutare.
Non di sua spontanea volontà, da chiarire, ma di certo non poteva tornare al Villaggio e far finta di niente.
Quella domenica mattina era attesa da entrambi, con pari intensità, perché era da molto che non potevano godersi una dormita senza il peso della consapevolezza che il mattino dopo si sarebbero dovuti alzare presto.
E, ovviamente, Sakura si aspettava un risveglio completamente diverso da quello che la accolse nel mondo reale quella mattina, rischiando di traumatizzarla a vita.
Dal suo ovattato mondo dei sogni il rumore che la svegliò le era apparso come uno squittio soffocato e forse a farle aprire gli occhi era stata proprio la preoccupazione che nel letto con lei ci fosse un topo. Non che le facessero paura o altro, ma non gradiva esattamente la cosa.
Con le membra ancora assonnate, aveva aperto gli occhi e teso le orecchie, ritrovandosi catapultata, senza preavviso, lontano dal mondo dei sogni.
E quello che l’era parso uno squittio soffocato in realtà non lo era, smentendo la poco desiderata possibilità che nel letto ci fosse un topo agonizzante, che soffocava.
Si volto piano su un fianco, dove dormiva il ragazzo e ciò che si trovò davanti la sconvolse, deterrente da non sottovalutare il fatto che fino a un minuto prima dormiva beatamente.
Un ammasso informe di coperto si trovava al posto del suo fidanzato e, per un attimo, ancora stordita dalla sonnolenza, Sakura temette che fosse stato rapito e che l’ammasso di coperte era solo per depistarla.
La parte che realmente la convinse che era sveglia e che la sconvolse più dell’ammasso bianco fu che questo, ritenuto privo di vita poiché solo stoffa, si mosse.
Sussultò per meglio dire, quasi fosse in preda ad attacchi di singhiozzo. E squittiva. Quello era un punto che aveva lascato Sakura perplessa e più propensa all’ipotesi che lì sotto non ci fosse nulla di umano.
Rimase completamente immobile, sperando di aver visto male.
L’idea che forse lì sotto c’era Sasuke le attraversò la mente di sfuggita, per poi essere sostituita dalla mirabolante ipotesi che sotto quelle coperte c’era un mostro.
Senza pensarci, chiuse gli occhi e, in un gesto fulmineo, portò il cuscino davanti alla faccia, prendendo a tirare calci a ciò che si trovava davanti a lei.
Non si era neanche accorta che aveva iniziato a tirare piccoli gridolini sconnessi e che muoveva le gambe senza la reale intenzione di colpire, ma solo poiché in preda ad una crisi in grande stile.
“Ehi, Sak-! Vuoi darc- Sakura!”
I tentativi di Sasuke erano vani perché la ragazza non aveva sentito neanche una parola, ma continuava a tirare calci alla cieca.
Ebbene sì, sotto le coperte c’era Sasuke, ma Sakura quel concetto non lo aveva ancora afferrato.
L’Uchiha aveva sempre ritenuto che le sue facoltà mentali non fossero piuttosto dubbie e ciò da quando aveva proposto di farsi un viaggetto con lui da Orochimaru, ma non credeva che negli anni la situazione sarebbe potuta degenerata a tal punto.
Solo quando lui riuscì ad afferrarle le caviglie e a tenerla ferma, lei tolse il cuscino da davanti alla faccia, ma solo in favore di una nuova sistemazione: la faccia di Sasuke.
“Sakura, vuoi smetterla?” Il tono non tentava neanche di celare l’esasperazione del ragazzo, che stava facendo i salti mortali per tenerla ferma, dato che l’Haruno aveva ripreso a dimenarsi come un’anguilla.
Lei si fermò di colpo e guardò chi le stava davanti, spalancando gli occhi verdi e osservandolo ancora più sconvolta.
Fece saettare lo sguardo da Sasuke al futon che, durante quella specie di lotta che avevano ingaggiato, avevano abbandonato, finendo entrambi sul pavimento.
“M-ma tu...” Non completò neanche la frase, Sakura, non sapendo nemmeno lei cosa volesse dire. Era stata fermamente convinta, fino a poco prima, che al posto del ragazzo ci fosse un mostro che squittiva e sussultava e poi si ritrovava davanti Sasuke.
Che avesse sognato tutto?
Compreso il topo che squittiva?
Erano completamente in silenzio, Sakura sorpresa come poche volte in vita sua, Sasuke che ancora la teneva per le caviglie, incerto sul da farsi.
Poi accadde l’inimmaginabile, che portò Sakura a chiedersi se non si fosse svegliata nella casa sbagliata.
“Etchù!”
A starnutire era stato Sasuke, che si era provvidenzialmente voltato dall’altro lato e aveva tentato anche di minimizzare lo starnuto, rendendolo molto simile allo squittio che aveva sentito Sakura. Questa aveva sgranato gli occhi, sconvolta ancor più di prima, quando l’Uchiha era stato ‘rapito’ da chissà chi ed era stato rimpiazzato con un ammasso bianco singhiozzante.
Che stesse sognando anche quello?
Sakura Haruno quella mattina non sapeva più a cosa credere, visto che il susseguirsi degli eventi aveva portato più domande che risposte, perciò decise di attenersi alle maniere drastiche dello stesso ragazzo con cui condivideva la casa.
Si tirò uno schiaffo sulla guancia, per vedere se era sveglia e, a giudicare dal dolore che provò, era sveglia, eccome se lo era.
Sasuke si era voltato nuovamente dalla sua parte, nel frattempo, e la osservava con un sopracciglio alzato, stranito dal suo comportamento.
Prima prendeva a calci lui, poi si prendeva a schiaffi da sola.
Poi Sakura, senza preavviso, aveva iniziato a ridere, cercando di controllarsi alla bene e meglio, ma i tentativi erano vani.
“E-eri tu!” Aveva solo detto, per poi sdraiarsi completamente per terra e continuare a ridere, portandosi la mani all'addome che gli faceva quasi male, tante erano le risate. Sasuke s’indispettì non poco, tentando di trattenere un altro starnuto, ma rischiando più che altro di mordersi la lingua.
“Sakura.” Aveva quasi ringhiato Sasuke, poco incline a farsi ridere in faccia.
Le risate cessarono gradualmente, con somma gioia dell’Uchiha, e lei si rimise seduta, tentando di non scoppiare a ridere di nuovo.
Sarà stata l’aria del mattino, il sonno che ancora le appesantiva le membra, ipotizzò sakura per dare una spiegazione ala faccenda. Tutte quelle considerazioni e ipotesi andarono a farsi benedire quando Sasuke starnutì nuovamente, questa volta senza tentare di nasconderlo.
Lei si morse il labbro inferiore per trattenersi e, con sua sorpresa, ci riuscì.
Solo allora Sakura si poté rendere conto delle condizioni in cui versava Sasuke, che aveva il naso un po’ arrossato, così come le guance e gli occhi marcati da profonde occhiaie.
Sasuke aveva l’influenza.
Sakura si fece prendere dal suo spirito di Ninja medico e, sporgendosi verso Sasuke con suo grande stupore, gli posò una mano sulla fronte e osservò gli occhi, che erano arrossati anch’essi.
Lui schioccò la lingua contrariato, ma dopo un’occhiata severa di Sakura la lasciò fare.
“Hai la febbre.” Mormorò lei più rivolta a se stessa che a Sasuke, che intanto la osservava alzarsi e dirigersi verso il bagno.
“Tu, rimettiti nel futon!” Aveva poi ordinato in tono perentorio, lasciando Sasuke interdetto.
“Sakura cos–” Iniziò, sorpreso dal repentino cambiamento di Sakura.
Quella mattina era iniziata decisamente in modo strano.
“Nel futon, Sasuke.” Aveva semplicemente ordinato, ma il tono era imperativo.
Sasuke si ritrovò così a dover sottostare agli ordini di Sakura intanto si era portata in bagno e stava trafficando lì dentro.
Poi era andata in cucina, cambiando nuovamente e rivolgendo a Sasuke un sorriso dolce.
“Sakura, che diavolo stai facendo?” Si era deciso a chiedere lui, spazientito dalla situazione che si era venuta a creare.
Prima gli dava ordini poi scompariva solo lei sapeva dove.
L’Haruno ricomparve dalla cucina e teneva in mano una ciotola, che poi porse a Sasuke.
Notando lo sguardo prima sorpreso, poi schifato – l’odore non era dei migliori –, Sakura si accinse a spiegare.
“Hai la febbre, perciò ti ho preparato un rimedio.” Disse semplicemente.
“Non sto così male.” Aveva risposto burbero lui, che odiava essere ritenuto tanto debole da non poter sopportare qualche linea di febbre.
Si ritrovò anche ad imprecare contro Naruto, perché, ovviamente, era colpa sua: lo aveva inviato in missione nei pressi di una montagna, dove il clima si era rivelato ben più rigido di quello che aveva assicurato lui.
Si trattenne dal pronunciare un ‘bastardo’ a voce, ma Sakura si accorse che aveva digrignato i denti. Per amor di pace, decise di non indagare.
Quasi a farlo apposta, uno starnuto lo colse, rischiando di far cadere la ciotola, se Sakura non gliel’avesse presa di mano.
“Meglio prevenire che curare!” Aveva aggiunto solerte per poi passare ciotola e cucchiaio a Sasuke, con un’occhiata più che eloquente.
Da bravo Uchiha qual era, tentò di non farsi vedere disgustato da quella cosa, nonostante l’impulso iniziale sarebbe stato quello di non toccarla neanche. Non si sarebbe mostrato come un bambino, il suo orgoglio ne avrebbe risentito troppo.
E ingoiò con una faccia inespressiva, non dando segni né di apprezzamento, né di totale disgusto, sebbene fosse molto mirato sulla seconda.
“So che non ha un buon sapore, Sasuke, puoi anche smettere di fare la statua.” Aggiunse Sakura, che conosceva Sasuke come le sue tasche.
Infatti, quello era più un ‘siamo solo noi, puoi anche mostrarti disgustato’. Sapeva quanto la faccenda dell’orgoglio fosse un deterrente per la loquacità e affini del ragazzo.
Sasuke, istintivamente, arricciò il naso disgustato, facendo ridere Sakura di gusto.
Tra uno starnuto e l’altro, l’Uchiha mangiava quella specie di pappetta dal sapere, odore e apparenza disgustosi.
Se c’era, però, una cosa che odiava era essere osservato mentre mangiava e, sfortunatamente per lui, era esattamente quello che stava facendo la ragazza.
Decise perciò di sviare l’attenzione da lui su qualcos’altro.
“Perché prima hai deciso di prendermi a calci?” Chiese, suo malgrado, brusco, non avendo per nulla gradito il modo in cui se n'era uscita la ragazza. Era sicuro che qualche livido quella pazza fosse riuscita a procurarglielo.
“Oh!” Esclamò solo arrossendo un po’, rendendosi conto dell’idiozia della faccenda.
Era stata fermamente convinta che quello sotto le coperte fosse un mostro o qualcosa del genere e, come attenuante, aveva soltanto il fatto che fosse ancora stordita dal sonno, ma non poteva discolparsi completamente affermando che stava dormendo.
Un’occhiata eloquente del ragazzo la spinse a continuare. Lui intanto aveva finito di mangiare ciò che c’era nella ciotola e, secondo le sue proprietà curative, Sakura ne decretò che il mattino dopo sarebbe già stato meglio.
“Beh... non sapevo che ci fossi tu lì sotto!”
“Chi ti aspettavi di trovare se non me?” Chiese piccato lui.
“Io ho solo sentito qualcosa che squittiva e ho visto l’ammasso sussultare, cos’avrei dovuto pensare?” Chiese lei acida, infastidita dal suo tono.
“Avresti dovuto pensare che lì sotto c’ero io, prima di prendermi a calci come un sacco di patate.” Aveva ribattuto altezzoso lui, con la solita inespressività.
“La prossima volta me ne ricorderò!” Sbraitò lei, alzandosi e facendo per uscire.
Poi però la curiosità prese il sopravvento e si fermò di botto, voltandosi verso di lui.
“Perché squittivi?” Chiese di colpo, prendendo Sasuke alla sprovvista, che infatti non poté trattenersi dallo spalancare leggermente gli occhi.
“Io non squittivo, Sakura.” Commentò freddo.
Gli Uchiha non squittivano, no.
Lei mosse qualche passo verso di lui, fino ad arrivare nuovamente accanto al futon.
“Beh, non squittivi proprio, ma qualcosa del genere.” Disse lei pensierosa e curiosa di scoprire la verità e svelare il mistero del topo che squittiva agonizzante.
Lui capì a cosa si riferisse e soppesò la risposta che, in ogni caso, gli sarebbe costato dover mettere da parte l’orgoglio. Cosa che, ormai, faceva quando era con Sakura e con Naruto, perché con quei due era impossibile fare il contrario. Ogni tanto ci provava, per amor proprio, ma era davvero impossibile. Anche quella mattina non era andato a buon fine il suo tentativo.
“Non volevo svegliarti.” Disse lentamente ed evitando accuratamente di osservare Sakura negli occhi.
Starnutendo l’avrebbe di certo svegliata, perciò si era rannicchiato sotto le coperte, cercando di attutire il suono degli starnuti.
Il risultato era stato quello di far credere a Sakura di dormire nello stesso letto di un ratto moribondo, perciò non aveva concluso granché in fin dei conti.
“Oh.” Disse solo, colpita dalla semplice spiegazione del ragazzo.
Non se lo era aspettata, no.
Era completamente senza parole e pensare che solo tre sue parole erano riuscite a seccarle la gola e mandarla in uno stato di catatonia.
“Perciò anche...” E lasciò che la frase cadesse, sicura che Sasuke sapesse a cosa si riferiva.
“Sì.” Disse semplicemente, posando finalmente lo sguardo su Sakura e trovandola completamente imbambolata e in balia di tante emozioni insieme.
Non si trattenne dallo sbuffare a quella che, secondo lui, era una reazione esagerata e in un gesto repentino la prese per un braccio e la fece stendere accanto a lui.
Lei, dapprima stupita, si accoccolò subito sul suo petto e lui la strinse a sé, guardando rigorosamente un punto fisso del soffitto.
Aveva messo completamente da parte l’orgoglio a favore di qualcosa decisamente più piacevole, sì, Sakura, invece, arrivò alla conclusione che tutti i risvegli che aveva avuto l’ardire di ipotizzare al fianco di Sasuke, sia da dodicenne che da inguaribile ventenne romantica, potevano essere romantici, certo, ma non erano minimamente paragonabili a quello.
Era stato romantico nella sua stranezza e non poté non sperare che non fosse l’ultimo. Magari senza influenza e senza topi moribondi.
“Etchù!”
“Salute!”
“Mh.”


Salve!^^ Sono tornata!*____*
È... è ... una scarpa quella?? Oh, suvvia, sono solo un po’ in ritardo, che volete che sia?^^’
Perché la scarpa è diventata un pianoforte?
Ok, parliamo di cose serie, dopodiché potrete anche uccidermi, ma prima ascoltate qui: allora, vi avevo detto che questo aggiornamento sarebbe stato l’ultimo di Awakening... e invece no!
Mi sono accorta che mancava una SasuSaku all’appello e che c’era una NaruHina in più! In effetti, sono partita con una NaruHina e logicamente dovrei finire con una SasuSaku per essere in pari con i conti.
Perciò il prossimo aggiornamento sarà l’ultimo, ma non questo.
Felici?:)
Perché il pianoforte è diventato un mattone che sembra essere molto pesante e potenzialmente doloroso?°°
Ok, che dire di questa one shot?
Se vi dico che è SasuSaku mi picchiate, vero?ç_ç
Povero Sasuke, ha anche il raffreddore!xD Passatemi il titolo che non sono nel pieno delle mie facoltà mentali!xD
Il futon è una specie di letto giapponese.
Vi chiedo immensamente perdono per il ritardo, ma non ho proprio avuto tempo per scrivere e per postare!:(
Vi ringrazio immensamente tutti, sia chi legge, chi recensisce e chi ha messo la storia tra seguiti/preferiti/da ricordare: sapere che è apprezzata mi rende davvero felice!:) Non mi aspettavo di certo di arrivare a 45 recensione, perciò il fatto che, invece, ci sono arrivata, non può che avermi fatto gongolare, lo ammetto!xD
Spero di farmi perdonare con questa storia anche se la vedo dura: non è un granché!^^’
Uhm, perdonate eventuali errori, l’ho riletta un bel po’ di volte, ma è sera, sono post morbillo e la mia beta è sotto esame (come pararsi il culo in dieci facili mosse, yu-hu!xD)! Chiedo venia!(_ _)


_BlackRose_: Naruto resterà sempre il solito, non ci possiamo fare niente!_-_ Sono felice che ti piaccia ciò che scrivo e che ti sia piaciuta la precedente storia: non ne ero granché convinta, non per l’idea, ma per come l’ho scritta. Sapere che ti piace ciò che scrivo mi rende davvero felice!*.* Salutami gli omini con la camicia!xD Grazie per la recensione!^__^
Lawrlia: hai cambiato nick!** Bello questo! Anche se mi piaceva anche l’altro. Nelle note d’autore avevi scritto che un giorno avresti spiegato del mistero del perché ti chiamavi Mizukage e ora cambi nick?? Io lo volevo sapere!ç__ç Ok, la smetto di fare la cretina, va!xD Sì, Naruto è un caso problematico, ma Hinata sa come prenderlo! Mi dispiace, so che attendevil’ultimo capitolo e io invece ti propino un’altra SasuSaku! Chiedo venia!*si inchina* Oh, non sai quanto ti ringrazio per il fatto che mi segui sempre!** Io adoro letteralmente le tue recensioni e mi fa piacere sapere che posso contare sul tuo parere! Perciò, Grazie di cuore!=)
Pain Hatake 94: *__* Grazie! Non pensavo che quella storia potesse piacere tanto! Non hai idea di quanto mi faccia piacere sapere che ti è piaciuta! Oh! L’altra volta hai dimenticato Hiashi! Tieni! *glielo lancia* Non dimenticarlo, so che poi ti dispiace non avere ‘sto idiota tra le scatole!xD Ringrazia Jashin, è grazie a lui che so che lo avevi dimenticato e che ti mancava tanto tanto!xD Grazie per la recensione!=3
luminum10: ciao! Sì, Naruto sapeva che Hinata era incinta, infatti le diceva di non affaticarsi troppo!^^ Oddio, figurati, con me i complimenti valgono sempre, ovvio!>///< Grazie per la recensione!^__^
kry333: sono da frustare, lo so!>_< Avevo detto che questo capitolo era l’ultimo e invece c’è ancora una SasuSaku! Sono scema, chiedo pietà!çOç Felicissima che la NaruHina ti sia piaciuta!^^ Sì, in effetti la SasuSaku mi era uscita meglio, ma spero di aver fatto meglio con questa!^^ Chiedo scusa anche per il ritardo, ma tra scuola, morbillo e pigrizia è passato un po’ di tempo!^^’ Beh, tra l’altro ti ringrazio anche perché è dall’inizio che mi segui e mi ha fatto davvero molto piacere!=)
Hina93: sono davvero felice che ti sia piaciuta la NaruHina!^^ Sì, Naruto è sempre il solito, ma noi lo teniamo così!8D *le passa bomba al plutonio* mi dispiace, i bazuka li abbiamo finiti, ma c’è questa bomba che ha degli effetti anche molto... distruttivi!xD Siamo attrezzati perché il nemico da combattere è arduo!ù_ù Spero che anche questa SasuSaku ti piaccia!^^

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Capitolo 12
*** Un risveglio traumatico ***


Un insolito risveglio



Sasuke Uchiha non aveva mai avuto una sua opinione sul dormire. La riteneva semplicemente un’azione necessaria, di cui non si poteva fare a meno, esattamente come il mangiare e il respirare. La situazione era cambiata quando erano iniziate le missioni e quelle ore che servivano per riposarsi erano salite di livello.
La loro importanza era ulteriormente cresciuta quando si era reso conto che spesso non poteva nemmeno permetterselo, quel fatidico momento di totale ristoro, sia per la mente che per il corpo. Infine, quando le semplici – neanche poi tanto, in fin dei conti – missioni da genin e chunin erano state sostituite da quelle di livello più alto.
Infatti, divenire un vero e proprio ninja, raggiungere il livello di jonin comportava maggiori difficoltà nelle missioni.
Più complesse, più impegnative, più stancanti.
Ed era da quel momento che il dormire, chiudere gli occhi ed abbandonarsi completamente al mondo dei sogni era divenuto un momento sacro. Poter lasciare fuori per quelle ore – che sembravano sempre troppe poche – i pensieri, le preoccupazioni e tutto ciò che già lo accompagnava nell’arco della giornata.
Nessuno poteva privarlo del sonno, nessuno ne aveva il diritto; questo, almeno, era ciò che pensava Sasuke, ma ben presto si era dovuto ricredere.
Già precedentemente le missioni, nonostante non fossero di altissimo livello, gli avevano impedito di poter chiudere gli occhi e poterli tenere chiusi per più di sei o sette ore.
Essendo poi divenuto jonin speciale, il sonno non sembrava più assolutamente un diritto. Era quasi una ricompensa, così come ai cani si dava un biscottino, a lui venivano date quelle poche ore di sonno, prima che fosse costretto nuovamente ad alzarsi e ripartire.
Poi, Sasuke Uchiha aveva deciso di sposarsi. Aveva fatto il grande passo, sposando Sakura. Avevano messo su famiglia, un altro grande passo verso il suo futuro, se la vogliamo mettere in termini ottimisti.
Da precisare, però, che ne aveva fatto anche un altro, di passo: quello lontano dal letto, dal dormire, da quel sacrosanto momento quotidiano.
Avere un figlio, a primo acchito, gli era risultata senza ombra di dubbio un avvenimento bellissimo. Non che lo avesse sbandierato ai quattro venti, come aveva fatto Naruto, la sua felicità l’aveva tenuta per sé, però c’era, eccome.
Ci era voluto relativamente poco prima che quella piccola palla di pelle e ossa che lui e Sakura avevano deciso di chiamare Natsu, a suo parere, altro non era che fonte incessabile di rumore. Sakura non la vedeva così, ma Sasuke non cercava di certo qualcuno che avvallasse la sua tesi: lui sapeva che era così e basta.
Quel bambino non dormiva. Mai. Nemmeno dopo aver mangiato, fatto il ruttino, fatto la popò, la pipì e la pupù. Certo, mangiava, faceva il ruttino, la popò, la pipì e pure la pupù, ma dormire non rientrava tra le sue azioni quotidiane.
Non aveva orari in cui farsi quelle pochissime ore di sonno che si concedeva – e che concedeva ai genitori – e solitamente prediligeva pure il pomeriggio, il signorino.
La notte per lui era da passare a frignare, a strillare, piangere, mangiare, digerire e tante altre cose, che, come ovvio, erano ben lungi dall’essere anche solo simili ad un pisolino.
Era stato lungo l’anno che dovette trascorrere, prima che il piccolo Uchiha prendesse l’abitudine di dormire come i comuni esseri mortali e lo facesse anche in orari decenti.
Poi era nato il loro secondo figlio, Dayu; lui, per fortuna, però, non era dello stesso stampo del fratello. Anzi, sembrava l’esatto opposto, dormiva sempre e non sembrava granché incline ad abbandonare quella sua abitudine.
Cosa che, ovviamente, non infastidiva assolutamente nessuno.
Però erano entrambi cresciuti e, all’età di sette il primo e cinque il secondo, Sasuke Uchiha dovette venire nuovamente a patti con le ore che gli erano concesse per poter dormire. I due bambini, infatti, erano così tanto mattinieri da sentirsi in dovere di svegliare anche il resto della famiglia ad orari che non erano esattamente definibili come consoni.
Loro, poi, ovviamente, potevano tornarsene a dormire, ma né Sakura né Sasuke potevano. Se la prima non se la prendeva troppo a male, per il marito non era per nulla cosa gradita.
Così, comunque, procedeva la vita in casa Uchiha. Nulla di trascendentale alla vita terrena, ma nemmeno monotona e piatta. Nella norma, per così dire.
Tirando le somme di tutto ciò, nel corso del tempo il dormire era divenuto per Sasuke sempre gradualmente più importante.
Difendeva strenuamente quelle ore che continuava a ritenere come un diritto. Non che fosse divenuto pigro come Shikamaru, ma di certo non si alzava prima del dovuto se aveva la possibilità di non farlo.
Le mattine in cui poteva dormire più a lungo, senza che una sveglia lo disturbasse ad orari indecenti, per lui erano importanti e non tentava nemmeno di far leva sulla sua solida e ferrea morale per costringersi ad alzarsi. Spesso, quando lui si alzava, Sakura era già in piedi da molto tempo.
La mattina di Natale non era assolutamente un’eccezione. Era una mattina in cui poteva dormire e tale restava: quando era piccolo si era alzato anche lui prestissimo e aveva trascinato giù dal letto pure Itachi il mattino di Natale, ma ormai era cresciuto. Solo ora poteva rendersi conto di quanto fosse stato brutto ciò che aveva fatto ad Itachi, facendolo alzare: lui aveva molto sonno arretrato dalle missioni, ma a quel tempo Sasuke non vi aveva minimamente tenuto conto.
Quella mattina, per l’appunto, era Natale; non appena aprì gli occhi l’unica cosa che fece fu rigirarsi meglio tra le coperte, ben attento a non disperdere neanche in minima parte il calore. Mosse un piede verso la parte di Sakura, ma lo ritirò in fretta: era freddo. Lei si era già alzata allora. Quel dato, di certo, non lo spinse ad abbandonare quel giaciglio caldo. Probabilmente i bambini avevano già fatto un incursione in camera loro quel mattino, ma erano riusciti a far svegliare solo Sakura.
Non percepiva nessuno rumore, se non un lieve chiacchiericcio proveniente, probabilmente, dalla cucina.
Da fuori non proveniva nulla: probabilmente quella notte aveva nevicato o forse continuava ancora in quel momento.
Se c’era una cosa che lo rendeva particolarmente di buon umore – per quanto essere Sasuke Uchiha permettesse tale sentimento – era il fatto che sarebbe stata una giornata all’insegna della calma. Non ci sarebbe potuto essere nulla che turbasse quella quiete che si aspettava di trovare quel giorno.
Era Natale, ognuno lo festeggiava in famiglia; a meno che non scoppiasse di colpo una guerra ninja, Sasuke era a posto.
Si sentiva ancora abbastanza intontito, segno che era ancora mezzo addormentato.
Non aveva ancora neanche aperto gli occhi.
Forse, se avesse continuato a tenerli chiusi e a lasciare che i pensieri si susseguissero incoerentemente nella sua mente si sarebbe riaddormentato...
La porta della camera dell’Uchiha si aprì con un tonfo secco. Trasalì e la sensazione di torpore che si stava nuovamente impossessando di lui, riportandolo nel mondo dei sogni, scomparve bruscamente.
Non volle aprire gli occhi, né tantomeno cacciare completamente la testa fuori dalle coperte,che lo coprivano fino al naso.
Sentì un lungo ‘shhhhh’ e subito pensò ai figli, che probabilmente erano venuti ad infliggergli la stessa sorte che era toccata alla moglie poco prima.
Quando però non sentì un leggero, impacciato e frettoloso scalpiccio, ma bensì una camminata pesante e veloce intuì che non erano né Dayu né Natsu.
Subito aprì gli occhi per vedere ‘cosa’ si stesse dirigendo verso di lui, ma non fece in tempo.
In un attimo si ritrovò schiacciato sul materasso da un peso che era decisamente superiore a quello dei figli. Anche tutti e due insieme pesavano di meno.
Infatti in braccio a lui non c’erano i due piccoli Uchiha, assolutamente no. Non era piccolo – altroché – e non era Uchiha.
Gli occhi azzurri e esultanti che si ritrovò a pochi centimetri dalla faccia gli diedero l’ennesima conferma che lui non era un Uchiha, nemmeno per finta.
Naruto Uzumaki gli sorrideva raggiante, mentre lo prendeva per le spalle e lo scuoteva con una grazia di cui solo lui era disposto.
Molto probabilmente, un po’ di residui di sonno lo intontivano ancora, perché Sasuke non riusciva minimamente a dare un senso a quella situazione.
Che diavolo ci faceva Naruto seduto in braccio a lui?
Una serie di altre domande si legarono a quella, ma sostanzialmente era la più importante ed era quella che rendeva meglio la questione.
“Auguri Teme!” Disse l’Uzumaki, continuando a sbatacchiarlo avanti e indietro.
Naruto si stava comportando esattamente come si aspettava si sarebbero comportati i suoi figli quel mattino.
“Che diavolo ci fai tu… qui… addosso a me.” Non era nemmeno una domanda, la sua.
Che poi, affermazione, esclamazione o quel che era, Naruto la ignorò lo stesso.
“Buon Natale!”
“Levati di dosso.” Proferì ancora, più brusco e scontroso.
Man mano che Naruto continuava a scuoterlo come fosse un sacco di patate, lui riacquistava lucidità e le sue facoltà mentali. Ciò, per Naruto, poteva risultare un problema, visto che non gliel’avrebbe fatta passare liscia, ma nemmeno di questo diede cenno di aver inteso.
“Buone feste!” Proruppe ancora la voce gioiosa del biondo.
“Levati.di.dosso.” Ripeté scandendo le parole, ma la sua richiesta o ordine piuttosto palese fu totalmente ignorato.
“Ma ti sto facendo gli auguri!” Disse sorridendo e aggiustandosi meglio sulle sue ginocchia. Si sentì un lieve ‘tac’ e Sasuke non volle nemmeno sapere quale osso gli aveva quasi spezzato.
“Ho sentito, è già la quarta volta. Ora togliti.” Il tono era freddo e stonava con quello allegro di Naruto. “Eddai, un po’ di felicità! È–”
“Natale, sì, me lo hai già detto. Ora scendi.” Disse nuovamente e facendo leva lui stesso sulle ginocchia per far si che si togliesse.
Naruto sorrise. “Non sei più in forma come una volta, eh?”
Sasuke allora fece maggiore pressione sulle ginocchia, fino a tirarle su e lo fece letteralmente cadere giù dal letto.
Quando si fu rimesso in piedi, gli augurò nuovamente buon Natale e fece nuovamente per saltargli in braccio. L’Uchiha si scansò prontamente, facendolo finire di faccia contro il materasso.
Ora erano entrambi distesi sul letto matrimoniale a due piazze. L’Uzumaki poi si infilò sotto le coperte, sfilandole con un gesto fluido del braccio da sotto di sé.
“Che diavolo stai facendo?” Lo apostrofò irato Sasuke. Non solo entrava in camera sua – e, se si vuole essere pignoli, per diretta corrispondenza, anche in casa sua – e lo aveva svegliato, ma si stava anche mettendo nel suo letto e dalla sua parte.
“Mi copro!” Disse con fare ovvio, sventolandogli addirittura un lembo della sua coperta sotto al naso.
A Sasuke venne il forte dubbio che, oltre ad essere deficiente, Naruto, credesse che anche lui avesse delle mancanze a livello mentali pari alle sue.
Naruto si rannicchiò meglio sotto le coperte e gli sorrise: “Buon Natale!”
Se non fosse stato che l’Uchiha aveva un ottimo autocontrollo, a quel punto avrebbe già soffocato il ragazzo che stava di fianco a lui col cuscino.
Conscio che la situazione stava prendendo una piega piuttosto sgradevole a suo parere, chiese nuovamente spiegazioni sul perché si trovasse lì.
“Si può sapere perché sei entrato nella mia camera con la grazia di un bisonte e poi sei salito sul mio letto?”
“Per augurarti buon Natale!” “Puoi smettere di fare il deficiente? Per poco, so che è una richiesta difficile visto il tuo stato mentale.” Commentò piccato.
“Anche a Natale devi essere così stronzo?” Si lamentò Naruto, anche se i suoi occhi ridevano, rendendo palese quello che era realmente il suo stato d’animo.
“Fuori dal mio letto.”
“Dai, Teme, è Natale! Siamo tutti più buoni! Buon Nat–”
Sasuke Uchiha aveva una dignità. E anche un onore. Un integrità morale per giunta.
Erano moltissime le qualità che componevano la sua persona e lo rendevano colui che era, ma tra di esse neanche per sbaglio vi era quella che prendeva il nome di pazienza.
Non c’era, non c’era mai stata e mai ci sarebbe stata.
Quella mattina, peraltro, quella mancanza si era fatta sentire maggiormente: in altre parole, Sasuke Uchiha aveva perso la pazienza.
Con un gesto repentino si era sfilato il cuscino da sotto la testa e l’aveva sbattuto in faccia all’Uzumaki, che era stato colto alla sprovvista. Le parole gli morirono in gola e quando il cuscino gli cadde in grembo, sulla sua faccia troneggiava ancora uno sguardo stupefatto.
“Tu! Brutto teme! Io ero venuto solo a farti gli auguri!”
“Non te li ho chiesti.”
“Ma io volevo farteli!” Disse oltraggiato.
“Io non te li ho chiesti.” Ribatté l’Uchiha, scandendo piano ogni parola. Forse recepiva il messaggio.
“Mi hai svegliato e io non volevo.” Commentò ancora Sasuke, esprimendo a parole quello che era il vero problema della faccenda.
Quell’idiota lo aveva svegliato, in uno dei suoi giorni di libertà. Non era una cosa che poteva far passare liscia.
Ad un tratto una cuscinata gli arrivò in faccia. Sentì il naso dolere in maniera impressionante e il colpo rimbombargli nella scatola cranica.
“Così impari! Non si tratt–”
Sasuke, come ovvio, gli ritornò il favore.
E fu così che prese vita un’epica battaglia di cuscinate tra due ninja che non potevano esattamente definirsi ‘nel pieno della gioventù’, come avrebbe detto Gai.
“Mi hai svegliato!”
“Brutto temeeee!”
Forse era più un comportamento che poteva addirsi ai figli, ma fatto sta che finirono con l’abbandonare i cuscini, per poi passare a rotolarsi sul pavimento, in una dimostrazione della loro virilità.
Alla fine, come i due fossero arrivati nuovamente sul luogo dove la battaglia era iniziata – ovvero il letto – non lo sapevano nemmeno loro.
Molto probabilmente quello era stato il risveglio più traumatico della sua vita.
Ad un tratto, la porta, benché fosse già aperta, fu nuovamente spalancata al massimo ed entrarono due furie dai capelli scurissimi.
Questa volta a saltargli in braccio furono i figli, che a loro parere avevano aspettato anche troppo il padre: volevano aprire i regali!
Salterellarono sul suo addome come fosse un materasso, incuranti dei versi di protesta del padre, che doveva ancora riprendersi dalla lotta di poco prima.
Un risveglio fin troppo traumatico.
“Oh, ohi teme! Mi ero dimenticato di dirti che oggi passiamo tutti la giornata insieme!” Disse con ritrovata allegria Naruto, mentre i figli lo trascinavano di peso fuori dalla camera.
Forse Sasuke avrebbe dovuto intuirlo da solo che Naruto e famiglia non piombavano in casa loro solo per svegliarlo, ma…
… che risveglio di merda.


Yo!(:
Non so esattamente da quanto non aggiorno, ma suppongo sua da un bel po’!^^’
Devo essere sincera, non sapevo proprio come concluderla. Non mi veniva in mente nulla che potesse mettere la parola fine. Avevo detto che questo sarebbe stato un capitolo in cui comparivano tutte e due le coppie, ma alla fine non c’era nessuna coppia, solo accenni!_-_ Spero me l'abbonerete come licenza poetica!^^'
Quando mi è venuta in mente, però, l’ho ricollegata a questa raccolta, perciò la metterò come epilogo generale.
Non è un granché, effettivamente è un po’ penosa, non convince nemmeno me. Non la posto perché voglio assolutamente mettere la parola fine a questa raccolta, anzi. Mi è venuta in mente per questa raccolta e anche se non mi soddisfa tant’è. Non credo che riuscirei a fare di meglio, onestamente!^^’ Non sono un granché come scrittrice e se ci mettessi ancora le mani sopra questa storia non potrebbe nemmeno più chiamarsi tale, perciò meglio non rischiare.
Alla fine, comunque siamo giunti alla fine. Mi dispiace, perché questa raccolta l’avevo scritta per un motivo preciso.
L’ho iniziata in un periodo in cui la mia ruotine e il suo equilibrio erano un po’ sfasati, per non dire proprio che erano andati a farsi un giro molto lontano. Allora ho iniziato a scrivere la raccolta, che tratta di momenti quotidiani, stabili.
È praticamente un anno che l’ho iniziata o comunque giù di lì. Posso affermare tranquillamente di aver ritrovato il mio equilibrio e la mia routine!ù____u Il che è davvero una buona cosa. Perciò è giusto in un certo senso che la termini!xD
Quando ho postato il primo capitolo non pensavo nemmeno che sarei arrivata ad una conclusione – viva l’ottimismo gratuito! – e mettere la parola ‘completa’ mi sembrava una cosa impossibile. Ora, però, chiudo per davvero!^____^


Ringrazio Aly_Sakura_98, barbiny jn, Beby_Be, chicchetta, CissYMalfoY, dubhe93, le dragonballine, Momo_chan, NemesisLostControl, Nihal, RuNami 4 ever per averla messa tra le preferite.

Ally94, Dado chan, kry333, lellina, Rinoagirl89, SeleneLifeLong, Tomoyo_ hana, WinterMoon per averla messa tra le ricordate.

Ed infine Ally94, barbiny jn, clod88, DANINO, Danna, dubhe93, ElisynaUchiha, fedecaccy, Flick, gabrychan, guido75, Hina93, huli, kry333, Kumiko_Pulce_Chan, Lawrlia, le dragonballine, luminum10, LupoGrigio, naruhina 7, Pain Hatake, PaolaDeve, RBAA, sakura92, Saku_Nami, SaphiraLearqueen, sasukina90, starsoul, Topy per averla messa tra le seguite!


_BlackRose_: davvero sei sopravvissuta nel leggere quella sottospecie di storia?*-* Non ci sono più dubbi, sei immortale!*O* Ne avevo già il vago presentimento nel momento in ho notato che non morivi nel leggere le altre, ma se sei sopravvissuta a questa non posso che inchinarmi a te, oh somma Ale!(_ _) Ma poverino, lui ha tentato di fare piano, ma chi poteva saperlo che il suo starnuto lo rendeva simile ad un tenero topolino?*____* Anche io spero che ci saranno dei bei momenti nel loro futuro e no, non ti prendo per una visionaria, anche perché non tutte le proposte rosee per il SasuSaku devono essere bocciate!U___U Sono davvero felice di poter contare sul tuo parere e le tue recensioni enormi mi fanno esaltare!xD Spero che questo ultimo capitolo non sconfigga la tua immortalità, o mi sentirò anche in colpa per aver ucciso un essere immortale!O_o Oh, e prima o poi conto di fare qualche apparizione duratura sul forum!ç___ç A presto!:)
Lawrlia: questo nuovo nick non mi dispiace, ma mi ero affezionata all’altro!xD Sasuke-il-topo-morto sta simpatico ad un sacco di persone, è una cosa che deve preoccuparmi?xD Sono davvero contenta che ti sia piaciuta, anche perché non ci speravo molto su quella. Che poi io non lo faccio di proposito a fare del male al povero Sasuke, le storie si scrivono praticamente da sole!ù____u anche perché è un po’ un controsenso, visto che a me Sasuke come personaggio piace!ò_O Va beh, mistero della fede!u___u Spero tu non abbia dato per morta questa raccolta, visto che è tantissimo che non aggiorno! Se per caso questa storia è stata fonte di svariati malesseri io non ne rispondoxD No, spero non faccia troppo schifo, va!:) Grazie per la recensione!^^
Hina93: io ci sto sempre alla morte di Sakura, che domande!u___u peccato che forse sono un po’ in ritardo per il tuo ‘ieri’!xD In caso tu l’abbia già uccisa possiamo farla resuscitare e ci mettiamo d’accordo su un giorno che va bene per entrambe!xD Nota che in questo capitolo il suo nome è solo menzionato: è un passo avanti!xD Spero che il capitolo ti piaccia! Che la morte di Sakura sia con te!xD
kry333: ho come la vaga impressione che tu questo capitolo vorresti tirarmelo dietro, right?xD l’idea iniziale era di fare un finale con le due coppie, davvero, ma mi sa che c’è stato un cambio di programma e io non me ne sono nemmeno resa conto!.__. Comunque… però a favore del SasuSaku in questa storia Sasuke e Sakura hanno figliato!ù___u e beh, sì, prima si sono pure sposati, ma dettagli!^^’ Spero che comunque non ti deluda e tu non decida che è arrivato il momento di togliermi di mezzo, inviandomi dei simpatici sicari a farmi fuori!o_O Prometto che non accadrà mai più!*scappa* Ok, spero che ti piaccia e spero di ritrovarti in qualche altra storia: ormai di questa raccolta eri diventata ‘di casa’!xD Ciao!:)
luminum10: non ti preoccupare!^^ Capita di non recensire, io credo di essere rimasta indietro di un paio di mesi purtroppo!>.> felice che l’altra storia ti sia piaciuta e spero che sia lo stesso per questa!:) Grazie per la recensione!^^
Pain Hatake: visto? Ce l’ho fatta!*O* oltre ad aver aggiornato ‘Nata per essere ninja’ ce l’ho fatta a scrivere anche questa!*O* Ma dai! Anche Sasuke ha un suo lato tenero nascosto molto molto in fondo!... ok, forse un po’ tanto in fondo, ma c’è!ù___u Sai che devi stare attenta se dici che l’altra storia era ‘kawai’? No, perché Sasuke potrebbe non apprezzare che gli vengano affibbiati aggettivi così!xD Mah, visto che ti sei presa Hiashi e gli hai fatto fare quella bella fine, pensavo che magari anche Danzou poteva venire a farti compagnia! Essì, perché no, anche Tobi/Madara/sololuisaquelcheè! E se mi viene in mente qualcun altro te lo mando direttamente, va!xD Grazie per recensione e per la pazienza con cui mi sopporti!(_ _) Deve essere difficile stare a sentire le mie stupidaggini!x3
KumaCla: cambiato nick anche qua?*O* Ma ora mi manca Amaranth!;___; Ok, la smetto!u____u Ma qui cambiate tutti nome!xD Secondo me non ti sei mai accorta di questa racclta perché hai un istinto di sopravvivenza che di ti ha tenuta alla larga da quella ‘cosa’ fatale e letale alla tua persona! U___U Quelle due che ti piacciono sono quelle che ci ho messo di più a scrivere!xD è davvero una grande soddisfazione leggere una recensione come la tua, davvero!*__* Sono davvero felice che alla fine sei passata di qua e mi hai lasciato un tuo parere!:) Ora che leggerai questa, però, ti dispiacerà veramente taaaaanto tanto di non aver dato ascolto al tuo istinto di sopravvivenza!xD Ci sentiamo sul forum, dove prometto di farmi viva, anche se la scuola non collabora molto!;___;


Bene, ora metto davvero la parola fine!:)

Si, beh, fine!XD

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