Un nuovo nemico

di pikaendpichu98
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Ritorno a casa ***
Capitolo 3: *** Energia incandescente ***
Capitolo 4: *** Il carattere non muta ***
Capitolo 5: *** Il potere della sfera blu ***
Capitolo 6: *** La Sfera Rossa ***
Capitolo 7: *** Vicini alla meta ***
Capitolo 8: *** Gli Eroi ***
Capitolo 9: *** Ash vs Illusioni ***
Capitolo 10: *** Due anime quasi simili ***
Capitolo 11: *** Il gelo trionfa ***
Capitolo 12: *** Avviso ***
Capitolo 13: *** Sogni oscuri ***
Capitolo 14: *** It's not my destiny ***
Capitolo 15: *** You can't take me ***
Capitolo 16: *** La luce del sole ***
Capitolo 17: *** Contro vecchi amici ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Ehilà!!!! Ebbene si, sono tornata con un'altra f.f , non potevo ignorare le richieste fatte da chi ha recensito!è una pokèshipping con un accenno di hikarishipping come promesso cara vegeta princess98! Scusate se ho fatto un mini cappy , ma voglio vedere prima se piace (anke se la continuerò lo stesso) , comunque buona visione!
 
Rupepoli
 
-Questa volta non dovrete deludermi. Sono stato anche fin troppo indulgente dopo il vostro colossale errore …. Scambiare Groudon e Kyogre per i prescelti , neanche una recluta sarebbe stata più ingenua di voi . Avrete una sola possibilità per trovare i veri prescelti , un passo falso e come minimo vi darò in pasto ai Gyarados.- Disse un uomo dai capelli appuntiti di  colore blu seduto su una poltrona in una stanza sopraffatta dall’oscurità .
-Si , non la deluderemo Cyrus- dissero due persone , una con la divisa di un rosso acceso e l’altra con un completo azzurro
-Cyrus , abbiamo avuto conferma che i due prescelti si trovano nella regione di Kanto .- informò una recluta.
-Eccellente . Fate in modo di portarmeli il prima possibile-
-Sarà fatto-
Un ghigno minaccioso fendette  l’oscurità.

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Capitolo 2
*** Ritorno a casa ***


Ciao a tutti ! ebbene sì, sono tornata con un nuovo capitolo! Ora scusate ma sento il dovere di dire una cosa....... sul Pokèmonmania di questo mese ho letto che il creatore della serie dei Pokèmon, Takeshi Shudo, ci ha lasciato per colpa di un'emorragia celebrale a soli 61 anni. Invito chi sta leggendo a fare un minuto di silenzio per un grande a cui noi pokèmaniaci dobbiamo tanto, grazie Takeshi questa storia la dedico  a te!



 
Pallet
 
Abbiamo lasciato i nostri amici Ash ,Brok ,Misty e Pikachu che riaccompagnavano i genitori di Ash a Pellet, in groppa a Charizard , dopo essersi liberati del perfido Team Rokèt che li aveva imprigionati . Ebbene dopo qualche giorno di volo , qualche sosta tra i manicaretti di Brok e la cucina strabiliante della mamma di Ash  finalmente sono arrivati a destinazione. Naturalmente i genitori di Ash hanno invitato lui e i suoi amici a fermarsi un po’ a casa  e loro accettano con molto entusiasmo .Ma conosciamo Ash e stare a casa sua , come un tempo, non lo distrarrà dal suo lavoro di allenatore di Pokèmon…..infatti sono le 11:00 e a quest ‘ora  Ash dovrebbe allenarsi… invece l’unica cosa che sta allenando Ash è il dito col telecomando!!! -Ash dovresti allenare i tuoi Pokèmon invece di guardare la TV -  - Ma Misty , sono a casa mia e almeno un giorno di relax me lo dovresti concedere-.
- Ash , Misty ha ragione . Tu e i tuoi Pokèmon siete abituati ad allenarvi sempre, ma se non rimarrete in allenamento, quando ripartiremo , sarà più difficile riprendere il ritmo -   -Va bene Brok , adesso vado -.
 Ash si fermò un attimo e poi disse - Ehi,  perché non andiamo a fare una visitina al Professor
Oak? - Poi continuò - è da tanto che non lo vediamo .- Misty approvò l’ idea  , anche se immaginava che fosse una scusa per non allenarsi, e anche Brok   quindi si incamminarono verso il laboratorio di ricerca sui Pokèmon .Una volta arrivati gli amici bussarono e il Professore aprì la porta - Salve ragazzi, è da tanto tempo che non ci si vede ! - Ash rispose  - Già , è vero  Professor Oak. Visto che ci trovavamo qui, abbiamo pensato di farle una visita-  -E’ strano, oggi non siete gli unici a farmi visita -  - Cosa intende dire Professor Oak?- . …. si  sentii una voce -Ciao Ash - Ash si girò in fretta  e vide che seduto in una poltrona, mentre sorseggiava una tazza di tè ,c’era niente di meno che il suo acerrimo rivale  -Gary!?-


Tan, tan ....TAAAN!!! lo sò scusate ma volevo lasciarvi sulle spine!
ringrazio :

 micki 131 e
_Pimpilotta_ per aver recensito!
Ci vediamo al prossimo chappy!!!!!
p.s. scusate se nell'introduzione vi ho rotto le scatole con quell'annuncio ma sentivo proprio il dovere di farlo

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Capitolo 3
*** Energia incandescente ***



Ciao a tutte quante! Eccomi qua sono tornata con un altro cappy tutto per voi! Buona lettura :)





Gary volse lo sguardo verso Ash e disse - Ma guarda, è tornato il piccolo Ash. Sai , non mi stupisce che tu sia tornato dopo tanto tempo, mi stupisce che ti sia fatto vivo-  bevve un sorso di te, riprese - non sei ancora fallito come allenatore ? Succederà comunque quindi , tanto vale che molli adesso…-  - Ehi Gary perché non pensi ad allenarti  invece di stare sdraiato su una poltrona ?-  -Veramente , Ash tu prima eri completamente sbracato sul divano di casa tua, ricordi ?- Sussurrò Misty -Questi sono inutili e insignificanti dettagli -  Rispose sottovoce Ash, mentre Brock ridacchiava -Mi sono preso una giornata di relax . Penso che tu non ne abbia bisogno , visto che prendi il tuo viaggio di formazione come una vacanza. - Ash fremeva di rabbia, come si era permesso di dirgli una cosa del genere - Cosa …. Cosa ! Grrrr !!!! Io ti …-  -Ash lascialo stare , non abbassarti al suo livello - disse Misty. Ash cercò di darsi una regolata - Vedo che sei caduto proprio in basso Ash , ti stai facendo comandare da una femminuccia ! Se non sapessi che sei troppo immaturo, penserei che Misty sia la tua ragazza -  Misty non ce la faceva più . Ciò che più non riusciva a sopportare (dopo le carote, i peperoni e gli insetti ) era che qualcuno prendesse in giro Ash. Il suo Ash. Cercando con tutte le forze di non saltare al collo di Gary per ucciderlo rispose  - Beh, ti sbagli Gary , Ash non è più tanto piccolo - Il cuore di Ash perse un battito - Che vuoi dire ? - Chiese Gary con un ghigno soddisfatto : sapeva cosa intendeva, ma voleva che quelle parole uscissero dalla sua bocca -Voglio dire, che stiamo insieme-  I sospetti di Ash erano appena stati confermati “Cosa si sta inventando! Noi non stiamo insieme, sento che mi devo preparare a passare dei guai…ehi sto iniziando a pensare come il Team Rocket! ”  Ash guardò Misty con uno sguardo misto di terrore, stupore e confusione e lei rispose con uno sguardo complice , come per dirgli di stare al gioco . A Gary non sfuggì il dialogo silenzioso tra i due -Davvero ? Allora dimostratemelo-  Misty sapeva dove voleva andare a parare, ma chiese ugualmente - Come ? -  - Baciatevi, immagino che non sarà un problema ,vero Ash ? - Il ragazzo stava sudando freddo - Ma no, figurati . E’ solo che….-  Ash guardò Misty per chiederle istruzioni ma la ragazza gli fece capire che per non darla vinta a Gary non potevano fare altro “ Maledizione a me e alla mia boccaccia. Sgrunt…dovevo saperlo che Gary si sarebbe accorto che stavo tentando di non far sembrare Ash un completo idiota “. E così si avvicinarono ,mancava poco ad accorciare la distanza che li separava .
All’improvviso sentirono tutti un rumore assordante, i due ragazzi ebbero un déjà vu (quando nella scorsa f.f Pikachu li aveva “interrotti” ) .Uscirono in fretta e Ash e Misty ringraziarono mentalmente ciò che si trovarono davanti, qualunque cosa essa fosse.
 Ma se ne sarebbero pentiti.

Davanti a loro , nel giardino del prof. Oak , erano atterrate due enormi navicelle dall’aspetto poco rassicurante. Dalla navicella striata di rosso uscirono degli uomini vestiti da un uniforme dal colore rosso acceso , mentre da quella striata d’ azzurro uscirono degli uomini vestiti come pirati. - Chi siete e che cosa volete? Questa è una proprietà privata!- Urlò il prof. Oak  adirato - Così rischiate di far del male ai Pokèmon !- Due uomini si misero davanti agli eserciti -Non c’è bisogno di scaldarsi tanto- Disse l’uomo dalla divisa rossa - Si può sapere chi diavolo siete!?- Gridò Ash per mascherare la paura che non smetteva di tormentarlo, anche se il terrore era ben visibile nei suoi occhi, un vero e proprio libro aperto l’uomo vestito da pirata che non riuscì a nascondere un mezzo sorriso compiaciuto -Io sono il capo del Team Idro . Il mio nome è Ivan e lui è il capo del Team Magma ,
il suo nome è Max -  -Cosa sono il Team Idro e il Team Magma ?-  Chiese Misty . Max le rispose - I nostri team sono comandati dal Team Galassia , col quale ci siamo alleati per riuscire a creare un nuovo , glorioso mondo-  -Che cosa !!! Non potete farlo!!!!-  Dissero Ash, Misty, Brock e Gary all’unisono - Solo che per far sì che ciò avvenga , abbiamo bisogno dei due prescelti . La leggenda narra che “Se avverrà lo scontro delle creature prescelte , gli uomini assisteranno al sorgere di una nuova era” . - ( scusate ma la leggenda l’ho inventata di sana pianta) A i ragazzi questo progetto non piaceva per niente . - Qui non troverete i vostri prescelti , quindi alzate i tacchi e andate a distruggere un altro giardino!- Gridò il prof. Oak.  Era tranquillo solitamente, ma quando gli toccavano il giardino… - è qui che ti sbagli , Professore . I prescelti sono proprio tra di noi .E io e Max sappiamo esattamente di chi si tratta- Disse Ivan con aria appagata , ora guardò Ash .- Tu devi essere Ash . Ho sentito che hai vinto molte medaglie. Mi è giunta voce che hai anche salvato il mondo parecchie volte. Hai la fama di essere un ragazzo in gamba, leale , coraggioso. Ma sono solo voci.-  - Mi stai dando del codardo!?- Ash sentiva che dentro il suo corpo si stava smuovendo qualcosa….. e stavolta non era lo stomaco che implorava di avere cibo! -Vedo che qualcuno ha la coda di paglia.  Sono sicuro che se adesso imprigionassi la tua amichetta non muoveresti un dito per la fifa-  Ti sbagli di grosso se pensi che non lo farei -  Ash non fece in tempo a finire la frase che con un movimento  rapidissimo Max andò dietro a Misty e immobilizzò la ragazza stringendole un braccio intorno al collo. Misty cercò di dimenarsi ,ma sentiva che più si muoveva più il braccio la stringeva. -Vuoi fare ancora l’eroe Ash? Dimmi, dov’è finito tutto il tuo coraggio?- -Lasciala andare immediatamente altrimenti….-  -Altrimenti? Ammettilo Ash , tu non sei la persona che gli altri credono che tu sia . Tu sei solo un bambino che preferisce ripararsi dietro ai suoi “amici” piuttosto che affrontare  le difficoltà , un bambino che nel pericolo pur di salvarsi lascerebbe morire i suoi compagni-  -Adesso basta . Ora chiamo la polizia-  Disse Gary mentre prendeva il cellulare -Tu prova a farlo, e questa ragazza subirà la morte più atroce che possiate immaginare- Disse Max. Gary pose lentamente il telefono in tasca.  Ash era terrorizzato , avrebbe voluto piangere ,ma non ci riusciva . Stava tremando, ed era il pensiero di perdere la persona che amava a farlo tremare . Era anche arrabbiato, per quello che aveva osato dire quel tizio vestito da pirata. Ma in questo momento la parte arrabbiata di lui dominava. Avvertiva una strana energia che , sembrava lottare per uscire fuori dal suo corpo, un’energia mai provata prima che lo faceva sentire a suo agio , ma allo stesso tempo lo inquietava. Non ne sapeva il motivo , ma stinse i pugni . Pochi istanti dopo la temperatura si stava alzando , fino a diventare simile se non superiore al clima desertico. Ivan e Max si lanciarono uno sguardo d’intesa . Avevano colto nel segno. Tutti si asciugavano la fronte sudata , tranne Misty , che non poteva muoversi, Max e Ivan , impassibili e Ash che era perfettamente a suo agio con quel clima. Ma sentiva che l’energia non era ancora uscita.
Quella strana forza che lo invadeva  stava per oltrepassare i confini del suo corpo. Aveva la sensazione che la sua mano  avrebbe potuto prendere fuoco da un momento all’altro, ma non gli dava fastidio. Sentiva l’energia che montava nella  mano , energia incandescente , qualcosa di potente, di incontrollabile.
Misty aveva paura. Cosa stava succedendo al suo Ash. Gli altri non riuscivano a parlare, ma tutti erano certi che stava per accadere qualcosa di inimmaginabile, qualcosa che li avrebbe sconvolti.
E avevano ragione.



Ed eccoci alla fine del terzo capitolo! Come al solito vi ho lasciato in sospeso ( personaggi: Hai lasciato in sospeso anche noi!! Io: Come fate a rimanere in sospeso se voi siete gli attori! Ash: Non troviamo più il copione! Io: Voglio sapere chi ha perso il copione , subito!  personaggi: Sono stati Ash e Misty! Io:  Cosa, voi?Me lo aspettavo da Brock o da Gary o da qualsiasi altro ma da voi proprio no! Gary: Per forza stanno sempre a sbaciucchiarsi è chiaro che non fanno attenzione a niente!! Io : Bheeee....... se vi stavate sbaciucchiando allora vi perdono , riuscirò a trovare un altro copione. Gary: Tu però sei ingiusta , se l'avessi perso io mi avresti ucciso! Io: Non ho voglia di discutere con te quindi torna al lavoro con gli altri! Gary : Non ci penso proprio! Io: D'accordo io ti ho avvertito , Paul vieni qui ! Paul: che vuoi? Io: Convinceresti Gary a tornare a lavorare? Paul: Ascolta ragazzino non voglio perdere tempo quindi FILA VIA!! Gary: AHHH!! Ok,ok!)
Voglio ringraziare :
  micki 131
  _Pimpilotta_
vegeta princess98
per aver recensito! Ciao al prssimo cappy!

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Capitolo 4
*** Il carattere non muta ***


Ehi ciao ! scusate il ritardo ma sono stati dei giorni terribili x i compiti , andando avanti è qui che saranno svelati i  dettagli misteriosi........ ma ora leggete!!!!!!
rispondo a miry98 che mi aveva chiesto le coppie, dunque le coppie sono: AshxMisty principalmente e poi ci sarà in seguito un'accenno di Hikarishipping (LucindaxPaul)



In quel momento le iridi di Ash cambiarono colore : il color nocciola che lo aveva sempre accompagnato  si tramutò in un’arancione tendente al rosso. Fu allora che Ash istintivamente,   alzò il braccio e dal palmo della mano uscì una fiammata indirizzata a Max , così potente e veloce da colpire l’obiettivo in un attimo ( svelato il primo indizio "
Misty notò che Ash era caldo , davvero caldo , a dire la verità non riusciva a spiegarselo tutto quel calore proveniente dal suo corpo.") . Max cadde a terra , anche se sapeva che il colpo sarebbe arrivato non se lo aspettava così potente. Misty ora era libera ma il fatto che una vampata le fosse arrivata a pochi centimetri dal viso la aveva spaventata.
Ash aveva perso totalmente il controllo del suo corpo. Era come se quel potere si fosse impossessato di lui , non lo faceva pensare ma solo agire. In qualche minuto Ash distrusse le navicelle e ridusse il cortile a un mucchio di polvere ( povero Prof.!). Senza rendersene conto aveva lanciato delle fiammate anche verso i suoi amici che caddero a terra svenuti.
Soltanto una persona, oltre Max e Ivan , era riuscita a schivare ogni colpo .
Misty era comunque stanca e incredula. Lei era certa che quello non era il ragazzino che aveva ripescato dal fiume tanti anni prima - Ash , ti prego fermati !-  Ash girò la testa verso di lei , aveva come la sensazione di conoscerla, ma era una sensazione lontana; e inoltre il fatto che quella ragazza fosse riuscita a sfuggirgli lo imbestialiva. Così materializzò una palla di fuoco , la più grande che avesse mai creato e la indirizzò verso di lei.
Era questione di poco tempo e Misty avrebbe subito un colpo potentissimo, ma non accadde.             
Le iridi di Misty diventarono azzurre e , senza saperne il motivo , fece un movimento rapido dal basso verso l’ alto con le mani creando una barriera d’acqua che fece evaporare il fuoco ( svelato il secondo indizio "
era più fredda di
lui, un freddo quasi innaturale che sembrava fosse lei a generarlo.")
.
Gli amici , che intanto si erano ripresi, avevano assistito alla scena e non riuscivano a credere ai propri occhi. Ora che Ash aveva scoperto che quella ragazza era una dominatrice si sentiva ancora più motivato a batterla; questo aspetto del suo carattere non lo aveva abbandonato.
Il ragazzo lanciò qualche palla di fuoco verso Misty per stuzzicarla anche se lei riusciva a schivarle. Ad un tratto Ash ne materializzò una gigantesca , più grande di tutte le altre messe insieme. Al momento del lancio Misty capì che non sarebbe riuscita a schivarla, e quindi lanciò un potentissimo getto d’acqua che all’impatto con il fuoco creò un immensa nube di vapore. La ragazza si diede mentalmente dell’idiota per non aver pensato alle conseguenze di quell’attacco. Ash ghignò soddisfatto, le strategie degli incontri Pokèmon sarebbero state utili anche in queste situazioni. Quando la nube si diradò Misty non vide nulla davanti a sé .
Un attimo dopo Ash stava scendendo in picchiata verso la ragazza che se ne accorse . Appena il ragazzo fu più vicino, Misty gli prese il braccio e, sfruttando la sua velocità , riuscì a scaraventarlo a terra. Ash era davvero sbalordito. Si rialzò. Misty lanciò una spirale d’acqua verso Ash che , senza pensarci troppo, lanciò una fiammata. I due attacchi si annullarono come i precedenti, solo che questa volta quando la nube si diradò i combattenti erano entrambi stesi a terra svenuti.  Max e Ivan si lanciarono uno sguardo d’intesa. Max si rivolse a una recluta - Procedi…..-  -Si , capo-  E in fretta estrasse dalla tasca una radiotrasmittente     -Fase 1 completata. Ci servono rinforzi per dare inizio alla fase 2-  - I rinforzi stanno arrivando- Pochi secondi dopo apparvero in cielo altre due navicelle identiche a quelle di prima. Dalla navetta rossa uscì un raggio  che fece innalzare Ash , ancora svenuto, e il Team Magma .  Lo stesso accadde nell’altra navicella. In poco tempo i due misteriosi team scomparvero   senza dare spiegazioni.
 

  Ed eccoci qua alla fine del quarto cappy! Ancora una volta vi ho lasciato ( ..................Gary è finito in ospedale perche paul ha esagerato!  )
ringrazio:

  micki 131
  _Pimpilotta_
 vegeta princess98
CHE hanno recensito . Al prossimo cappy!!

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Capitolo 5
*** Il potere della sfera blu ***


Ehi ciao a tutte sono tornata con un nuovo capitolo! scusate il ritardo ma ho avuto un po di cose da fare. Buona lettura!! :)



Brock, Gary e il Prof. Oak  rimasero a guardare le navicelle che si allontanavano senza proferir parola , tanto erano increduli per quello che avevano appena visto, fino a quando quelle diventarono solo un puntino nel cielo; a quel punto Gary ruppe il silenzio –Ehi ma che facciamo ancora qui, dobbiamo avvertire polizia, carabinieri, agenti segreti, vigili del fuoco, la marina, chiunque ma dobbiamo riacciuffare quei due -   -Sono d’accordo nipote, magari agenti segreti, vigili del fuoco e la marina li lasciamo in pace eh?-  - Oh siiiii!!! Dobbiamo avvertire la polizia e quindi la mia adorata Genny, oh tesoro il tuo Brockkino sta arrivando!!-  -……..Se……dobbiamo affrettarci a ritrovarli se no chi lo tiene a bada questo- disse Gary con una punta di disperazione nella voce.
-Pika pika!- traduzione-Ci penso io!- e un attimo dopo ci fu un lampo e Gary e il professore si trovarono davanti un Brock totalmente arrosto. – Pikachu.- traduzione –Detto fatto-.
-Ok, abbiamo perso fin troppo tempo per i miei gusti quindi diamoci una mossa- e detto questo Gary si mise a correre seguito dagl’altri fino a quando non andò a finire contro qualcosa…..o qualcuno.  –Ahia ,ma vuoi guardare dove vai?- disse Gary che era finito a terra- Ma se sei stato tu che mi sei venuto a dosso !- Il ragazzo riconobbe la voce , era di una ragazza e anche di sua conoscenza – Lucinda?- chiese Gary – In carne e ossa!- -Wow è tantissimo che non ti si vede in giro- -Si, è che negli ultimi tempi ho voluto esplorare la regione di Hoenn- - A capisco- - Ehi Gary ti decidi a rallentare?- La voce di Brock aveva ripotato il ragazzo alla realtà; per un attimo si era dimenticato di Ash e di Misty e dei due Team. –Nipote , abbi pietà di tuo nonno anche se non sembra non sono più giovane- Una gocciolina scese dalla testa di tutti i “giovani”
-Mh……Lucinda? Ma sei proprio tu!?-  -Brock! Sono felice di rivederti- intanto Gary guardava i due senza  capirci un tubo    
-Posso sapere come mai vi conoscete?- -Ma come Ash non te l’ha detto? Lucinda ha viaggiato con noi nella regione di Sinnoh-  - Ah non lo sapevo .Comunque, come mai sei venuta qui?- -Vedi, ho voluto fare una pausa e venire a visitare Cerulian City quando ho sentito come delle esplosioni e ho visto delle specie di navicelle in cielo e così     mi sono precipitata qui…un momento ma dov’è Ash? -
 -Ecco vedi…..- -Ragazzi non per fare il guastafeste ma vi ricordo che abbiamo un po’ di fretta- disse ormai spazientito il professore – Ha ragione professore andiamo-  e detto questo cominciarono a correre a più non posso
 


 
Intanto sulla navicella del Team Idro la tensione era diventata palpabile. Misty si era svegliata , era rimasta addormentata per tre ore circa, e ora si trovava in una stanza poco illuminata all’interno di una gabbia. Era spaventata , non c’era nessuno che conosceva , non c’erano i suoi amici, non c’era lui. Già,  tra le poche cose che ricordava c’era quel ragazzo con cui aveva combattuto. Non riusciva a ricordare se lo conosceva, come lo aveva conosciuto, eppure sentiva il bisogno di averlo vicino.
Una porta si aprì, ed entrò Ivan seguito da due reclute. –Allora, vedo che ti sei svegliata.- -Fammi uscire subito di qui!- ringhiò Misty in preda alla rabbia –Calmati, davvero  è meglio che non ti affatichi troppo. Quel ragazzino ti ha conciata per le feste, eh?-  -Cosa intendi dire?- -Ma dai, è ovvio che ti ha battuta alla grande . Anche un bambino di cinque anni capirebbe che il suo potere è più forte del tuo- la fase 2 era cominciata . Ora i capi dei due Team dovevano riuscire a mettere i prescelti l’uno contro l’altra….. e se ci fossero state delle complicazioni avevano un piano di riserva. –Dove vuoi andare a parare?- chiese Misty – Voglio offrirti la possibilità di uccidere
 quel marmocchio.- -Ma, ma….ma io non voglio ucciderlo-  -Come pensavo. Evidentemente non ti sei accorta che quel ragazzo che ora stai difendendo…… ha ucciso tutti i tuoi amici-  -….. No non è vero, non può essere vero! Non è stato lui!-  - E cosa ne sai tu di lui?  Infondo  non lo conosci- -Ti sbagli i-io lo conosco-  -Ma davvero, allora dimmi qualcosa di lui- effettivamente lei non sapeva niente di quel ragazzo, il suo era solo un istinto che la spingeva a proteggerlo –No, io so che lui non ha fatto niente , mi stai raccontando solo balle!-  -E va bene. D’accordo. Io non volevo arrivare a questo ma mi vedo costretto a farlo- Lanciò uno sguardo ad una recluta che annuì. Si avvicinò alla gabbia con in mano un oggetto sferico di colore blu con degli strani simboli incisi sopra. Posò la sfera dentro la gabbia e subito incominciò a brillare di una strana luce. Misty era rimasta come incantata mentre la osservava. Ora stava uscendo dalla sfera un’energia che lentamente si stava avvicinando alla ragazza e appena fu abbastanza vicina entro dentro il suo corpo –Ahhhhhhh!!!-
Un dolore lancinante pervase ogni tratto del suo corpo, e quando la luce svanì Misty era scossa da violenti brividi, ma non resistette e si accasciò a terra.





Eccoci qua alla fine di un altro cappy
ringrazio:

mistyemily
  micki 131    hai visto? non avevi tutti i torti!
killa_pucciosa
_Pimpilotta_
 vegeta princess98
per aver recensito

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Capitolo 6
*** La Sfera Rossa ***


 Ed eccomi qui (in clamoroso ritardo) con un nuovo capitolo ! scusate se i cappy sono corti ma proprio non ci riesco a farli di una lunghezza decente. Buona lettura!
 
 
Intanto sulla navicella del Team Magma Ash si era svegliato da un pezzo e stava cercando di distruggere le sbarre della gabbia che lo teneva prigioniero. In quel momento entrò nella stanza Max con due reclute . – Bastardo fammi uscire di qui!!- Ash ormai era fuori di sé, era certo che se fosse rimasto chiuso li dentro avrebbe rischiato di impazzire. Max sorrise beffardo. –E adesso che hai da ridere!?-  -Niente, niente. Stavo solo pensando a come possa essere tu il secondo prescelto-  -Che cosa intendi dire?-  -Beh, quella ragazza con cui ti sei scontrato era davvero notevole…. Ma tu.. sei sicuramente  inferiore a lei e sono certo che se avesse avuto un pò di esperienza in più ti avrebbe ucciso.- -Ti sbagli di grosso io, io l’avrei sconfitta.-  -Però non è stato così-  -Io. Io sono sicuro che potrei diventare più forte. Se solo potessi allenarmi.. la batterei di sicuro- Ormai il ragazzo non stava più ragionando. Era il suo elemento che parlava. Ormai si era impossessato di lui. Il suo elemento voleva battere quella ragazza. Il suo elemento voleva ….. uccidere.
In effetti  era quello che il suo elemento voleva davvero, ed era anche l’obbiettivo dei due Team: spingere i due prescelti ad uccidersi l’un l’altro per far sì che l’immenso potere sprigionato dai due riesca a creare un nuovo pianeta.
Avevano previsto che avrebbero dovuto insistere con Misty; il suo potere era più tranquillo e non era troppo difficile da tenere a bada.
Ma Ash controllava il fuoco. Il fuoco è irrequieto, distruttivo, assassino. Stava trasformando mano a mano il carattere di Ash. Se il ragazzo non fosse riuscito ad  addomesticarlo , avrebbe bruciato la sua personalità fino a sostituirsi alla persona stessa.
Ma in Ash c’era la forza di volontà. Lui voleva controllarlo, e ci sarebbe riuscito. –Sicuro?-  chiese Max . Il volto di Ash cambiò espressione –Tu saresti in grado di aiutarmi a diventare più forte?-
-  Immaginavo che mi avresti fatto questa domanda- Guardò una recluta che mosse qualche passo avanti per consegnare al capo del Team un sacchettino. Max tirò fuori dal sacchetto una sfera di colore rosso con dei simboli incisi sopra. –Questa è la Sfera Rossa. Il suo potere ti aiuterà a diventare molto potente, ma dovrai comunque allenarti per riuscire a controllare un potere così immenso- e dicendo così posò la sfera accanto ad Ash. La sfera iniziò a brillare e l’energia sprigionatasi da essa entrò nel corpo di Ash. Ma la sua reazione fu molto diversa da quella di Misty. Lei aveva sofferto mentre lui provò una sensazione di grande piacere. Chiuse gli occhi per assaporare meglio quella sensazione. Quando li riaprì avevano cambiato colore : arancioni, proprio come quando scoprì il suo elemento la prima volta. Ash afferrò con due mani le sbarre della gabbia. In pochi secondi diventarono di un rosso sempre più intenso fino a quando non si fusero completamente. Il ragazzo uscì dalla gabbia –Quando cominciamo?- ……   
 


E ora i ringraziamenti:

 miry98
 vegeta princess98
  _Pimpilotta_
 killa_pucciosa
 micki 131
per aver recensito! al prossino cappy^-^

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Capitolo 7
*** Vicini alla meta ***


Eccomi qui! pensavate che avrei mollato questa fic e invece nò! è solo che non avevo idee. Comunque scusate per il riterdo e per l'orrore di questo cappy, nonostante tutto buona lettura!


 Ivan aveva già iniziato ad addestrare Misty. Gli allenamenti erano duri, molto duri ma lei non aveva intenzione di mostrarsi debole agli altri. Il suo sguardo era…. diverso, era gelido . Lei era cambiata: non parlava quasi mai , non gli importava. Ormai pensava unicamente agli allenamenti e a sviluppare il suo potere. Alla minima provocazione lei reagiva con la violenza, una volta aveva quasi spaccato un braccio a un altro dominatore che aveva detto che il prescelto del fuoco, se fosse stato lì, l’avrebbe sicuramente uccisa. Misty odiava quel ragazzo, non lo conosceva e non voleva conoscerlo, voleva solo ucciderlo.
-Forza Misty concentrati!- grido Ivan durante l’allenamento. Misty era accerchiata da altri combattenti, erano più o meno quindici e lei era ancora una principiante. –Attaccate!- al comando di Ivan i combattenti si avventarono su Misty, ma lei li schivò saltando più in alto possibile e così fecero anche gli altri raggiungendola. Allora la ragazza ancora in aria prese a girare su se stessa e creò un getto d’acqua dalle mani che, combinato con la rotazione, creò uno scudo d’acqua con il quale poteva di fendersi e attaccare allo stesso tempo. Quando atterrò anche i combattenti erano stesi a terra. La ragazza si alzò e udì un applauso –Molto molto bene Misty, stai facendo progressi ogni giorno che passa. Vedrai che riuscirai ad avere la meglio nello scontro finale- Misty non rispose e si incamminò verso la sua stanza.
 
Ash invece ci stava proprio prendendo gusto. Gli piaceva essere considerato potente e poi  aveva fatto amicizia con il suo compagno di stanza Richie. Per lui gli allenamenti erano un divertimento. Il sistema di allenamento del Team Magma era diverso da quello del Team Idro: quest’ultimo preferiva sviluppare la velocità e l’astuzia, invece il Team Magma si concentrava sulla forza. L’allenamento di Ash consisteva nello sconfiggere un avversario dietro l’altro senza interruzioni.  Aveva sviluppato un attacco potentissimo che aveva chiamato Croce di Fuoco, che consisteva appunto, nel creare una croce infuocata e entrare al suo interno per rendere il colpo più efficace. Un altro suo punto forte erano i colpi all’altezza del nervo sul colpo. Grazie a questi riusciva a mettere KO numerosi avversari.
Una notte Ash sognò qualcosa…… :
Ehi, ma dove sono?” “…Ash…..”  “Chi….  chi mi chiama?” “Perché mi hai dimenticata” “Ma tu chi sei?” “Non dimenticarmi Ash, ti prego…” “Aspetta non lasciarmi… Noooo!”

-AHHHH!-  Ash si svegliò e cominciò a respirare affannosamente  -Ash si può sapere che diavolo ti prende!?-  -Eh, cosa? Ah, scusami Richie. No non è successo niente.-  -Bah..- Richie si coricò di nuovo, ma Ash non chiuse occhio tutta la notte, troppo occupato a chiedersi di chi fosse quella voce.
-Bene, i prescelti sono quasi pronti. Lascio a te l’incarico….. Paul- disse Cyrus rivolgendosi ad un misterioso ragazzo dai capelli viola che non disse niente, si limitò a fare un cenno con la testa….
 
Eccoci ai ringraziamenti .
ringrazio:

vegeta princess98
 Buffy98
 _Pimpilotta_
micki 131
per aver recensito al proximo cappy!


 

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Capitolo 8
*** Gli Eroi ***


 Eccomi qua in enorme ritardo come al solito con un altro cappy!!! buona lettura!! (ancora mille scuse per il ritardo! comunque se vedete che non aggiorno da qualche giorno non vi preocccupate non sto mollando la fanfiction. è che io per riuscire a scrivere nuovi cappy decenti ho bisogno di rileggermi tutta la storia, non chiedetemi il motivo perchè non lo so!)




-Wow, è davvero una storia incredibile!- disse Lucinda che rimase letteralmente sbigottita dopo che i suoi amici le avevano raccontato ciò che era successo. –Già- rispose Brock  -Però credo che il Team Galassia abbia omesso un passaggio della leggenda- -E quale sarebbe Professore?- chiese Lucinda  -Ora vi racconto: questa leggenda narra che se i due prescelti si scontrassero l’energia sprigionata dai loro poteri durante la battaglia riuscirebbe a creare un nuovo pianeta, ma racconta anche che i dominatori hanno tre amici , una ragazza e due ragazzi.-  -E questo che centra?- chiese Gary  -Centra nipote, centra perché quegli amici nei testi antichi, sono chiamati Eroi. Nella leggenda è scritto che gli Eroi riusciranno a far placare i prescelti e a far uscire l’odio dai essi.-  -E questo interessa noi perchèèèè……- disse Gary  -Oh santa pace , non l’avete ancora capito!? Siete voi gli Eroi!- -CHE COSA!!!!!!-  gridarono i ragazzi all’unisono –E quindi dovremo essere noi a placare Ash e Misty?- chiese Brock completamente allucinato da quella notizia, già lui si faceva prendere per l’orecchio da Misty senza mai riuscire a liberarsi e ora dovrebbe addirittura farla placare. È una parola poi, Misty è già difficile da placare in versione normale, figuriamoci in versione “dominatore” !
-Ragazzi non sarà una cosa facile-  -Lucinda ha ragione, ed è per questo che vi addestrerò al combattimento-  -Professore ma noi non abbiamo poteri-  - Brock non si vince una battaglia solo con i poteri-  - Nonno, potrebbero esserci d’aiuto i Pokèmon?-  -Ma stai scherzando Gary!? Vuoi vedere i tuoi Pokèmon immersi in un bagno di sangue? Io non credo. Usare i Pokèmon è fuori discussione. State tranquilli, non sono un principiante in queste cose-  -Cosa intende dire Professore?- chiese Lucinda curiosa  -Be, sapete, io stesso sono stato un componente degli Eroi- 
-DAVVERO!?- chiesero tutti i ragazzi all’unisono  -Già. Io ero “La Mente”, il Professor Elm
“La Spia” e il Professor Rowan “La Potenza”. A quell’epoca il prescelto del fuoco era il padre di Misty e la prescelta dell’acqua la madre di Ash-  -IL PADRE DI MISTY E LA MADRE DI ASH ERANO I PRESCELTI!?-  -Già. Non capisco perché i domini si siano invertiti… comunque diamo inizio all’allenamento-.
Ecco.
Era giunto il momento per i ragazzi, di compiere il loro destino.
Il Professore aveva fatto un ottimo lavoro.
Erano passati alcuni giorni, e già l’allenamento dava i suoi frutti.
In quel momento erano nel bel mezzo di una battaglia fra loro.
Lucinda si diresse a gran velocità verso Gary che incassò un pugno nello stomaco davvero notevole.
Lucinda era così, i suoi movimenti erano fulminei, precisi, subdoli.
-Gary devi schivare i suoi attacchi, se no come fai a contrattaccare?- Brock, era lui che organizzava strategie, miglioramenti e correzioni delle tecniche d’attacco e di difesa degli altri due.
Lucinda preparò un altro pugno, stavolta diritto alla testa di Gary, ma lui l’abbassò e indirizzò un calcio proprio sullo stomaco della ragazza. Il colpo andò a segno. La ragazza cadde a terra, l’attacco di Gary era stato tre volte più potente del suo. Era lui quello con maggior potenza. Brock corse verso Lucinda –Ehi, Lucinda!-  La ragazza era ferita gravemente  -Ok, Lucinda adesso ci penso io, però tu devi riuscire a schivare più velocemente. Devi sfruttare la tua velocità anche in difesa.  Tu Gary sei andato bene, devi solo imparare a non restare immobile durante le lotte, ma soprattutto devi andarci piano . Ricorda che questo è solo un allenamento. Risparmia l’energia per i Team e Ash e Misty-  -Scusa Lucinda-  -Giuro che appena mi rimetto in sesto te la farò pagare!-  -Ok, ok però non ti agitare.- rispose Gary.
Il Prof. Oack  assisteva alla scena dal laboratorio, ormai Brock era in grado di sostituirlo, lui dava solo consigli aggiuntivi.
Queste ferite erano solo incidenti di percorso in confronto a ciò che attendeva gli Eroi.
Il giorno dopo Lucinda si era completamente ristabilita.
Il Professore aveva riunito i ragazzi nel suo studio.
-Bene ragazzi ci siete tutti. Devo dirvi una cosa, che riguarda in particolare Lucinda- il Prof. scoccò un’occhiata alla ragazza che si sentì leggermente in ansia  “E adesso che ho combinato!?” . Il Prof. riprese –Ora che siete stati allenati dovrete cominciare a compiere delle missioni a scopo informativo-  i ragazzi si guardarono e poi insieme dissero –Eh!?-  -Vale a dire che dovrete lavorare, si insomma, diciamo come delle spie-  -Wow! Tipo agente 007?- chiese eccitato Gary –Si più o meno…-  -E come mai riguarda soprattutto Lucinda?- chiese Brock  -Adesso ve lo spiego: queste “missioni” saranno compiute all’interno della navicella del Team Galassia.-  -Il pezzo forte della situazione-  -Praticamente Gary. Lo svolgimento della missione dovrebbe essere questo: Brock vi condurrà con una macchina  nel luogo dove sosta la navetta, Gary attaccherà le guardie se ci saranno e Lucinda entrerà nella navetta per raccogliere informazioni utili. Quando avrà finito uscirà e tornerete qui.-  -Come io! Perché proprio io devo entrare nella tana dell’Hondoom (versione Pokèmon per dire “nella tana del lupo”)? E perché lei non viene con noi?-  -Alla prima domanda rispondo col dire che tu sei la più silenziosa del gruppo e sai muoverti con passo furtivo, alla seconda: sono vecchio e rallenterei la missione-  -Nonno, ho un po’ di paura a chiedertelo, ma… quando sarebbe la prima “missione a scopo informativo”?-   -Ottima domanda Gary. Effettivamente io pensavo di cominciarla oggi- Lucinda lanciò uno sguardo assassino a Gary –DOVEVI PROPRIO CHIEDERLO!?-  la ragazza cercò di avventarsi su Gary, ma fu fermata da Brock che disse –Su Lucinda calmati, tanto prima o poi avremmo dovuto affrontare questa missione- Lucinda si calmò. Aveva una voglia matta di piangere e strangolare quel deficiente che aveva aperto bocca. Ma no, avrebbe ricacciato indietro quelle lacrime ad ogni costo. Avrebbe dimostrato di avere coraggio da vendere. –Se siete d’accordo, io direi che è meglio se andate- disse il Prof. Oack guardando Lucinda. La ragazza guardò gli amici per cercare conforto, quando il Professore, quasi leggendole la mente, le disse –Andrà tutto bene- (vi immaginate se questo fosse l’inizio di una nuova shipping?: OackxLucinda!!! XD. Scusate l’interruzione). La ragazza annuì.
Erano in strada.
Nessuno osava parlare.
Erano arrivati. Brock aveva parcheggiato dietro dei cespugli. Tutti i ragazzi si guardarono.
C’erano tre uomini che stavano di guardia.
Lucinda e Gary si guardarono. Negli occhi della ragazza c’era la paura, il terrore. Gary era nella sua stessa situazione, riuscì a comunicarglielo con i suoi occhi. Annuirono.
Loro avrebbero dovuto essere gli Eroi della leggenda.
E lo sarebbero stati.
Gary spiccò un salto altissimo e scese in picchiata su una guardia colpendola con un pugno allo stomaco. La guardia, colta di sorpresa, non poté fare altro che strabuzzare gli occhi e cadere a terra priva di vita. Le altre due guardie si imbestialirono e presero a combattere contro Gary. Lucinda intanto si stava addentrando nella navicella, a ogni minimo rumore cercava di nascondersi ovunque. –Hai sentito quello che si dice in giro? Tra qualche giorno i prescelti saranno allenati da Paul-
-Sono sicuro che non resisteranno più di un minuto con lui- aveva sentito dire la ragazza  da due reclute. “Chissà che tipo è questo Paul”. Mentre era a caccia di informazioni, Lucinda notò una stanza semi aperta da cui non proveniva alcun rumore. Era così attirata da quella stanza che non poté fare a meno di entrarci. Chiuse la porta. Doveva essere una stanza per gli allenamenti.
-Che ci fai qui, ragazzina!?- Lucinda si girò di scatto terrorizzata….. 


Ed eccoci alla fine di un altro cappy: chi sarà mai il personaggio misterioso che ha colto sul fatto Lulu? io qualche indiziuccio l'ho messo spetta a voi trovarlo! XD
ringrazio:

 killa_pucciosa
 _Pimpilotta_
 vegeta princess98
per aver recensito al proximo cappy!!!!

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Capitolo 9
*** Ash vs Illusioni ***


Eccomiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!! chiedo perdono umilmente per l'enorme ritardo che ho fatto!!!!! scusate, scusate, scusate ancora!!1!!
ok so che questo cappy è venuto un po makuccio però spero che guardiate più ai contenuti che a come l'ho scritto!! buona lettura!!!


Lucinda rimase immobile, era paralizzata dalla paura. Si era fatta beccare, cavolo!
-Insomma, ti ho fatto una domanda, vuoi rispondere ragazzina?-  -N-non chiamarmi ragazzina-
-Ok…… ragazzina-  Per un attimo Lucinda mise da parte la sua paura, non sopportava che quel tizio arrogante la chiamasse in quel modo.
Provò a tirare un pugno allo sconosciuto, che però lo evitò scansandosi leggermente e senza fare il minimo sforzo. “Come è possibile!? Il mio attacco era piuttosto veloce!” –Se fossi in te non mi metterei in una situazione spiacevole, ragazzina-  -I-io non ho paura di te…- Il ragazzo ghignò. I suoi occhi brillarono di una strana luce e lui poté vedere i sentimenti e le emozioni di Lucinda. Era terrorizzata da lui, l’aveva in pugno.
Lucinda fissò gli occhi viola del ragazzo.
Era come se il tempo si fosse fermato.
In quegli occhi c’era il gelo, il rancore, l’odio.
Gli occhi del ragazzo smisero di brillare, ora non stava utilizzando alcun potere, eppure era come ipnotizzato da quegli occhi blu così dolci e innocenti. Solitamente se ci fosse stato un intruso lo avrebbe ucciso con i suoi poteri psichici, ma non gli andava proprio di combattere contro quella ragazza.
-Paul! Paul! Dove diamine sei quando ho bisogno di te!- La voce di Cyrus lo riportò alla realtà. Si era totalmente scordato che il prescelto del fuoco sarebbe arrivato tra qualche ora.
Lucinda distolse lo sguardo per guardarsi intorno, la voce si stava avvicinando, l’avrebbero scoperta!
Gli occhi di Paul si illuminarono di nuovo. La ragazza si trovò avvolta da un fascio di luce blu.
Pochi secondi dopo scomparve.
“Ci rivedremo….. Lucinda…..”
Intanto sulla navicella del Team Magma si era appena concluso l’allenamento, infatti fra un paio d’ore Ash avrebbe dovuto incominciare il suo primo confronto con Paul, uno dei più forti componenti del Team Galassia.
-Ti consiglio di riposarti un po’ Ash, Paul è un avversario che non va sottovalutato-  -Ok Max. Yawn…. Credo che farò un pisolino- così Ash si avvio nella sua stanza a fare la sua cosa preferita, dopo il combattimento e il mangiare!
Ash si addormentò ma il suo non fu proprio un sonno tranquillo…..
Ancora questo sogno? Ma perché?” Ash vide davanti a se due ragazzi e una ragazza che camminavano lungo un sentiero: Brock, se stesso e….. una ragazza la cui voce gli suonava familiare. Era la stessa voce che aveva sentito nell’altro sogno.
Qualche ricordo gli riaffiorò alla mente. Immagini di un passato lontano,confuso…
Lui e quella ragazza iniziavano a bisticciare e Brock cercava di  separarli senza avere grossi risultati. Ad un certo punto una misteriosa luce rossa avvolse la ragazza, portandola lontano da lui.
“No aspetta, fermati, non lasciarmi!” La ragazza svanì “Noooo!!!!”
-Noooo!!!!- finalmente quell’incubo era finito. Ash era spaventato e confuso, non ci capiva più niente: chi era quella ragazza? Perché veniva portata via da una luce rossa? E perché lui non voleva che le succedesse qualcosa di male nonostante non avesse la più pallida idea di chi fosse?
-Ehi Ash forza, dobbiamo andare- -Eh? Cosa? Ah, si, arrivo- Ash si vestì in fretta.
La navicella striata di rosso raggiunse quella del Team Galassia.
Ash venne condotto nella stanza degli allenamenti, la porta si chiuse. –E-ehi! C’è qualcuno?- nella stanza non c’era anima viva, ma lui sentiva la presenza di qualcuno. Sentì un debole fruscio così si girò di scatto indietro. Vide una persona avvolta dall’oscurità –Sei, sei tu Paul, vero?-  Paul non rispose, si limitò ad avviarsi dal lato opposto del campo di battaglia.
Una volta arrivato i suoi occhi brillarono. Lo sguardo di Ash era fisso su Paul anche se stava ripensando al suo sogno. Non l’avrebbe mai voluto ammettere ma era piuttosto spaventato: non voleva che a quella ragazza succedesse qualcosa.
Paul lesse i suoi pensieri e rimase piuttosto disgustato dal fatto che il prescelto del fuoco tenesse a una ragazza che neanche è sicuro di conoscere.
A lui non servivano i sentimenti. Per lui i sentimenti erano un ostacolo che si intrometteva tra lui  il suo  scopo: diventare il più forte. E lo avrebbe fatto capire anche a quel moccioso (non immaginate quanto mi stia detestando per quello che sto scrivendo! Ti prego Ash perdonami!!!).
-Bene ragazzino, direi che possiamo iniziare-  -Ehi guarda che ho un nome!- -Smettila di perdere tempo e attacca- “Ok ,ora quel pallone gonfiato ha superato il limite!”. Ash scaraventò una fiammata contro Paul. Lui aspettò che l’attacco si avvicinasse e poi stese il braccio in avanti. La fiammata si fermò, strinse la mano in un pugno e la fiammata si dissolse. Ash restò letteralmente a bocca aperta.
Lanciò una palla di fuoco completamente in preda all’ira.
Anche quest’attacco non andò a segno.
-Non farti prendere dalle emozioni!- -Cosa?- -In una battaglia devi eliminare ogni emozione inutile: gioia, paura , ira….. amore…-  Ash arrossì violentemente –Che vuoi dire con amore!?-   Paul chiuse gli occhi e li riaprì di colpo. Ash si ritrovò un bosco….. Ma era il suo sogno!
Ash si ritrovava di nuovo nell’incubo!  Fu costretto a rivedere il momento in cui quella ragazza veniva portata via dalla luce rossa –Basta! Smettila!- Ash cadde a terra sulle ginocchia e dovette lottare con le sue lacrime che volevano uscire a tutti i costi.
Stava provando un dolore inimmaginabile. Vedere la ragazza allontanarsi da lui lo faceva soffrire terribilmente.
Paul fece svanire l’illusione. Non riusciva a spiegarsi come potesse essere possibile che quel ragazzo fosse il prescelto, per questo voleva proprio vedere di quali poteri era capace.
-Sei davvero patetico.-  Ash sollevò lo sguardo –Cosa?-  -Tu non puoi essere il prescelto. Sei patetico-  (…..Grrrrrrr!!!!!!..... io ti uccido Paul!).
Ash sentì i suoi battiti del cuore accelerare. Stava per venire invaso dalla rabbia totale, il suo corpo iniziava a scaldarsi più della lava.
In un secondo Ash cominciò una corsa forsennata verso Paul che lanciò un raggio viola dal palmo della mano. Ash saltò e facendo una capriola in aria atterrò proprio alle spalle di Paul che ricevette un calcio ben assestato nella schiena ( tiè Paul!) . Anche se il ragazzo dai capelli viola mantenne l’equilibrio restò piuttosto sorpreso dalla rapidità con cui quel ragazzino lo aveva colpito.
Gli occhi di Paul si illuminarono.
Davanti ad Ash comparve un enorme drago di un colore rosso scuro (scusate ma io adoro i draghi!) con ali possenti ed alto fino al soffitto. Il drago ruggì e iniziò ad attaccare Ash che cercava di schivare tutti i colpi possibili anche se parecchie volte rimaneva colpito.
Aveva capito che quel maledettissimo drago era un’illusione di quel maledettissimo Paul, ma ciò che non aveva ancora capito era come eliminare l’illusione.
D’un tratto Ash si accorse che gli occhi del drago brillavano, proprio come quelli di Paul.
Ora aveva capito: Paul era l’illusione.
Dopo aver schivato un colpo di coda della creatura saltò e lo colpì con un pugno infuocato alla gola.
L’illusione diventò prima semi trasparente per poi svanire del tutto.
La creatura lasciò il posto a Paul che si stava massaggiando il collo. A lui gli attacchi subiti dalle sue illusioni arrivavano molto minimizzate.
Doveva ammetterlo, aveva sottovalutato troppo il prescelto del fuoco.
Erano uno di fronte all’altro, dai lati opposti della stanza.
Ash lanciò una palla di fuoco. Di tutta risposta Paul gli scaraventò contro un potente raggio di colore viola.
I due attacchi si scontrarono annullandosi. Ci fu una grande esplosione.
Quando il fumo si diradò i due combattenti erano ancora in piedi, ma Ash , esausto, cedette e cadde a terra svenuto.
Paul aprì la porta , fuori aspettavano Max e due reclute. –Come è andato il ragazzo?- -Meglio di quanto mi aspettassi, ma è ancora troppo legato a una ragazza….- -La prescelta dell’acqua vero?- 
-Si, ma non sa che la persona a cui è così attaccato sia proprio lei-  -Va bene. Torneremo domani.-
Le reclute intanto avevano soccorso Ash ancora svenuto.
Tornarono sulla navetta, una volta decollati scomparvero nel cielo….


ed eccoci alla fine!!
ringrazio per aver recensito:

 micki 131
_Pimpilotta_
killa_pucciosa
 vegeta princess98
al proximo cappy!!!!!!!!!!

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Capitolo 10
*** Due anime quasi simili ***


eccomi qui con un altro cappy!!
Non vi romperò le scatole ma vi dirò solo buona lettura a tutti!!!!



Gary camminava avanti e indietro da ormai più di un’ora –Speriamo sia andato tutto liscio…. Ma se fosse in pericolo? E se il Team Galassia l’avesse imprigionata?-  -Tranquillo- rispose Brock che, anche se non lo dava a vedere, era  preoccupato come Gary.
Brock si accorse di un leggero tremolio del vento –Gary, guarda!-  il ragazzo si voltò, e notò anche lui quello strano tremolio, che era diventato più evidente.
Davanti ai ragazzi comparì una luce bluastra che s’innalzò fino al cielo per poi brillare intensamente.
La luce smise di brillare e svanì per lasciare il posto a Lucinda, svenuta.
Gary si precipitò da lei e tentò, scuotendola, di farle riaprire gl’occhi.
Brock si riprese dallo stupore e corse dai due –Gary dobbiamo subito tornare dal Professore, raggiungiamo la macchina.- -Ok- e così dicendo Gary prese in braccio Lucinda “Qualcuno ha preso qualche kilo in più….” Pensò il ragazzo. 
Dopo qualche minuto gli Eroi raggiunsero il laboratorio.
Gary con un calcio aprì la porta.
Il Prof. Oack era nel pieno di un’operazione importantissima….. il pranzo!
-Nibobe ba bi bembra il bobo bi entrare!?-  (nipote ma ti sembra il modo di entrare!?) disse il Professore ancora con il boccone sotto i denti!
- Nonno aiutaci! Lucinda sta male!-  IL Professore divenne serio. Gary sistemò attentamente Lucinda sul divano e Oack si avvicinò, non si intendeva  molto di medicina umana, ma diciamo che le basi le sapeva…….
Il Professore tastò il polso della ragazza e avvertì delle pulsazioni abbastanza regolari.
-State tranquilli, Lucinda è solo svenuta, datele qualche ora e sarà di nuovo in forma!- Gary e Brock tirarono un sospiro di sollievo, per un attimo avevano temuto il peggio…
 
Nella navicella del Team Idro Misty tornava nella sua stanza per riposarsi un po’. Tra poco avrebbe dovuto scontrarsi con Paul, aveva sentito che era un avversario difficile da battere.
Tuttavia la ragazza non riuscì a dormire benissimo…
Ehi, ma che cosa sta succedendo qui! Dove sono finita!?”
Un sogno, uno strano sogno.
Misty vide se stessa che pescava, non era un sogno.
Era un ricordo.
Delle immagini le mostravano se stessa che pescava da un fiume un ragazzino, ma chi era?
Non riusciva a distinguere il volto del ragazzo, ma la sua voce….. era familiare.
Ad un certo punto tutto divenne scuro.
Le immagini erano scomparse.
C’era solo lei che si guardava intorno sperando di rivedere quel ragazzo, di cui aveva disperatamente bisogno.
Un’aura azzurra la avvolse “Aiuto, aiutatemi!!”.
-Ahhhh!!!- la ragazza si svegliò e si mise a sedere respirando affannosamente.
Qualcuno bussò alla porta, Ivan –Misty! Avanti è ora di andare!-  -Si, arrivo-
Quando arrivarono alla navicella del Team Galassia Misty non era per niente concentrata.
Ivan le fece cenno di entrare in una stanza per gli allenamenti.
La ragazza entrò, la porta si chiuse rumorosamente.
Quel posto non le piaceva affatto, era tutto buio e c’era un silenzio da brividi.
Un fruscio. Misty si girò in fretta dietro di se e vide un ragazzo, un po’ più grande di lei totalmente avvolto dall’oscurità. –Sei tu… Paul?-  il ragazzo non rispose e s’incamminò verso il lato opposto della palestra. I suoi occhi s’illuminarono e Paul lesse l’anima di Misty.
Riusciva a vedere la persona vuota e gelida che era, ma comprese  presto che quello era solo uno scudo, creato dalla Sfera Blu che impediva alla vera Misty di manifestarsi.
Lesse anche il sogno che aveva fatto poche ore fa.
Aveva già capito che i due prescelti erano legati affettivamente, ma non pensava che questo legame continuasse, inconsciamente, ad unirli.
-Bene…. a te la prima mossa-
Misty non se lo fece ripetere e corse a tutta velocità verso Paul che rimase immobile.
A distanza di qualche metro Misty creò un pugno d’acqua, che con la velocità si trasformò in un pugno ghiacciato.
Misty colpì ma Paul prese la mano della ragazza e stringendola spezzò il ghiaccio.
Misty arretrò. Con il prescelto del fuoco non si era scomodato tanto da prendere la lotta sul serio, ma Misty era diversa, perché ,anche se a causa della Sfera Blu, lei gli assomigliava.
Ecco perché la avrebbe battuta combattendo sul serio…..


Ed eccoci alla fine di un altro cappy!!
voglio ringraziare:

 vegeta princess98
_Pimpilotta_
 killa_pucciosa
per aver recensito!
vorrei chiedervi una cosa : se qualcuno conosce Yachan può dirgli di aggiornare le storie sul suo blog "Love SatoKasu"? no perchè  ha lasciato in sospeso tantissime storie!
ciao ciao, al proximo cappy!!

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Capitolo 11
*** Il gelo trionfa ***


ed eccomi qui con un altro cap!!!! perdonate l'immenso ritardo ma x questa storia non avevo proprio ispirazione! comunque rimembrate che anche se tardo ad aggiornare non mollerò mai nessuna storia! buona lettura!!!


Paul creò una delle sue illusioni, voleva far diventare la vera Misty come quella creata dalla sfera blu, e per farlo avrebbe dovuto insegnarle ad essere nemica dei suoi amici, a contare solo su se stessa.
La palestra si dissolse, e al suo posto l’oscurità più totale.
Misty si guardò intorno in cerca di Paul ma vide soltanto, lui.
Il prescelto del fuoco.
Paul fece parlare la sua illusione –Allora che aspetti?-
Quella voce.
Troppo familiare.
  Un secondo fa non avrebbe esitato a sferrare un colpo contro la persona che odiava di più, che credeva di odiare di più, ma quella voce così profonda le fece pensare solo per un attimo che il prescelto del fuoco poteva essere la stessa persona che aveva sognato, per un attimo i suoi occhi ripresero il loro vero colore.
Paul lesse i suoi pensieri, doveva assolutamente evitare che Misty capisse che la persona che credeva di odiare era, invece quella che amava di più.
Così lanciò un attacco di fuoco verso la ragazza che fu colpita in pieno.
Misty si rialzò a fatica ma non voleva attaccare. Paul apparve dietro Misty che non se ne accorse e le sussurrò –Non difendere una persona che ti ha quasi uccisa. Lui non è la persona che credi. Lui ti vuole vedere morta, e alla prima occasione tenterà di ucciderti perché lui non si sta dannando l’anima per capire se ti conosce o no. Non avrà pietà di te.-  il ragazzo scomparve. Di nuovo il gelo coprì i suoi occhi, la sfera blu riacquistò il controllo su di lei, non c’era più spazio per la vera Misty.
Incominciò a correre verso l’illusione creando un pugno ghiacciato. L’illusione schivò e sferrò un pugno infuocato troppo veloce perché Misty potesse scansarsi.
La ragazza cadde a terra e l’illusione creò una gigantesca palla di fuoco nella sua direzione.
Misty  appoggiò la mano per terra a chiuse gl’occhi, dopo qualche secondo li riaprì e dal suolo scaturì un enorme getto d’acqua che colpì la palla di fuoco e che poi la ragazza scagliò contro l’illusione che fu colpita.
L’oscurità svanì e la palestra tornò come prima.
Paul se ne stava a braccia incrociate appoggiato al muro fissando Misty che stava cercando di rialzarsi –cos’è, è tutto qui il tuo potere?-  Misty ebbe un’idea: se poteva usare l’acqua per attaccare poteva usarla anche per curarsi! Allora si concentrò a fondo, strinse i pugni e chiuse gl’occhi.
Immaginò l’oceano e avvertì una nuova energia.
Tutto il suo corpo brillò di una luce celeste.
Ci era riuscita.  
Misty ebbe una fresca sensazione in tutto il corpo, come se fosse percorsa da mille ruscelli. Paul fece un sorrisino –Bel lavoro, anche se dovrai fare di più per battermi- Misty tese il braccio in avanti e spalancò la mano. La ragazza convogliò la sua energia al centro del  corpo per poi indirizzarla nella mano. Dopo qualche istante  creò una lama d’acqua. Misty, avendo recuperato la maggior parte delle sue energie, si scagliò a velocità supersonica contro Paul. Appena fu alla giusta distanza sferrò una serie di colpi con la sua lama d’acqua. Anche se Paul riusciva a schivare o a parare i suoi attacchi non poteva fare a meno di pensare a quanto fosse potente l’elemento che controllava quella ragazza, doveva anche riconoscere che serviva una certa abilità per controllarlo.
Ma ecco una cosa che Paul non si sarebbe mai aspettato: Misty lo aveva ferito con la lama d’acqua alla caviglia, gli aveva procurato un taglio piuttosto profondo e gli aveva anche fatto perdere l’equilibrio.
Misty strinse la lama facendola scomparire. Paul si rialzo con un sorrisino stampato in faccia.
La ragazza non capì: lo aveva appena ferito, perché sorrideva? Il ragazzo illuminò gl’occhi e dalla sua  mano uscì un raggio viola che lentamente si avvolse intorno a Misty e le succhiò tutte le energie che le erano rimaste trasmettendole a lui. Quando il raggio scomparve Misty faticava a reggersi in piedi.
No, non voleva soffrire ancora, avrebbe lasciato da parte il suo orgoglio. Cadde a terra, sfinita.
Paul aprì la porta e incrociò Ivan –Allora, com’è andata?- chiese il capo del Team Idro –Poco meglio del prescelto del fuoco. Stava per iniziare a capire la verità, gli è molto legata, però sono riuscito a farle cambiare idea e ha già imparato due nuove tecniche.- -Perfetto-
Detto ciò Ivan salì sulla navicella insieme alle reclute che avevano soccorso Misty, e se ne andò.  
 

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Capitolo 12
*** Avviso ***


Ciao lettori e lettrici! volevo avvertirvi che sarà molto più probabile che aggiorni nel fine settimana indovinate perchè?  esatto per colpa della scuola!!
Inoltre volevo dirvi che se non aggiorno per molto tempo non è perchè l'ho lasciata ma perchè o sono pigra, o non ho ispirazione o sono piena di compiti! tranquilli non mollerò mai neanche un fanfiction!
Ciao ciao!!!

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Capitolo 13
*** Sogni oscuri ***


..........
.......
........
*si guarda intorno per vedere se c'è una folla inferocita*
*constata che non c'e, prende fiato*
ehilà! cìè qualcuno? be se c'è qualcuno innanzitutto mi scuso per l'immenso ritardo (5 mesi) però poi spiegherò tutto alla fine del cap!
b lettura!!!!!!




Paul si rintanò nella sua camera.
In quella stanza c’era un’unica finestra, sempre chiusa e oscurata.
Paul aveva bisogno di quella atmosfera così oscura, vuota e opprimente.
Se ne stava tutto il giorno chiuso lì senza uscire, tranne quando Cyrus lo chiamava e quando doveva combattere con i prescelti.
Nessuno lo aveva mai visto allenarsi, nessuno lo aveva mai visto uscire da quella stanza se non fosse stato del tutto indispensabile, almeno non di giorno.
Poiché era talmente raro che si facesse vedere di giorno  tra le reclute del Team Galassia girava la leggenda che egli ricevesse il suo potere direttamente dal diavolo, e chissà, forse era davvero così………..
Ma solo perché gli altri non lo vedessero, non voleva dire che lui non uscisse.
L’oscurità era il suo rifugio preferito.
Il suo giorno era la notte.
Il suo campo di battaglia era la tenebra più oscura.
Paul si allenava in piena notte, da solo.
Ed era proprio stando solo che era diventato talmente potente, aveva imparato fin da piccolo a farcela da solo.
Si prospettava una nottata come le altre, quella.
Paul aveva creato un’illusione contro cui ora stava combattendo, annientandola, fu durante quella lotta che, senza volerlo, la sua mente lo riportò indietro, allo scontro con Misty, ancora più indietro allo scontro con Ash, e poi……..ancora prima, all’incontro con quell’assurda ragazzina.
Si chiedeva ancora perché non l’avesse uccisa subito, che idiota.
Sorrise.
Ora che pensava forse sapeva perché non l’aveva uccisa, perché in quegli occhi aveva visto tutta l’innocenza che gli era sempre stata negata, quell’innocenza che la vita gli aveva strappato presto, troppo presto, quell’innocenza che non aveva mai conosciuto……….
Annullò l’illusione e chiuse gli occhi.
Un’aura rossa e nera lo avvolse e lentamente sparì.
Lucinda si agitava continuamente nel letto, per qualche strana ragione era nervosa, sentiva come la sensazione che dovesse accadere qualcosa di terribile, qualcosa che l’avrebbe sconvolta, eppure, al tempo stesso, qualcosa di terribilmente eccitante……...
Dopo lunghi minuti finalmente si addormentò.
Qualcosa cominciò a manifestarsi nella mente di Lucinda: c’era lei, completamente nuda e… una luce, una luce rossa e nera che si muoveva e brillava, un inferno, in un incubo nero……
Ad un tratto, nel punto in cui la luce brillava, iniziò a comparire una figura, un ragazzo -Ma tu sei… Paul?- disse terrorizzata rendendosi conto improvvisamente della sua nudità e vergognandosene cercando di trovare qualcosa per coprirsi; il ragazzo si limitò a fare un cenno col capo, come se non la vedesse neppure.
Lucinda si guardò intorno -Ma dove siamo? E che cosa vuoi tu da me!?-  -Vuoi darti una calmata ragazzina?non voglio nulla da te!-
‘Bugiardo’ si disse il ragazzo.
Qualcosa che voleva di lei forse c’era, voleva il suo corpo, voleva la sua nudità poggiata su di lui, oddio, quel corpo gli stava dando alla testa, non riusciva a fare a meno di fissarla e, di conseguenza, di desiderarla ardentemente, non riusciva a fare a meno di desiderare quel corpo così innocente steso accanto a lui.
‘Merda’ pensò.
‘Adesso basta, non posso perdere la testa solo perché c’è una ragazzina nuda davanti a me, per di più è anche mia nemica insomma!Merda, che cazzo mi stà succedendo?’ si chiese il ragazzo sconcertato dalla reazione del suo corpo.
‘Come se non avessi mai visto una donna nuda poi’ si disse nervoso il ragazzo, era da quando aveva 15 anni che Cyrus pagava per lui (si è capito pagava x cosa?), proprio per evitare questo tipo di situazioni, tsk, il suo stesso corpo, quel corpo che aveva allenato in modo così devastante lo stava tradendo in quel modo, si faceva schifo….
Paul si appoggiò a braccia conserte a una parete inesistente e osservò intensamente Lucinda facendola arrossire come non mai -Non guardarmi pervertito!- , -Tsk, non è colpa mia se tu te ne vai in giro nuda, e comunque stai tranquilla non mi interessi né tu né il tuo corpo-
 
Quello era assolutamente il sogno più paradossale che avesse mai fatto, sempre presupponendo che fosse davvero un sogno, eppure al tempo stesso, assolutamente il più eccitante, era paradossale, assolutamente e completamente paradossale che lei sognasse di trovarsi completamente nuda davanti al suo peggior nemico, davanti alla persona che l’aveva quasi uccisa, non era possibile, non era…..insomma non era normale, ma la cosa peggiore era che, in qualche modo perverso ed eccitante al tempo stesso, lei provava una sensazione quasi di, soddisfazione, vedendo gli occhi del ragazzo fissare il suo corpo in maniera così intensa e penetrante, era…..oddio, era terribilmente eccitante vedere il suo sguardo soffermarsi su di lei, senza riuscire a distoglierlo, doveva smetterla, stava impazzendo, doveva, doveva, oddio, non aveva idea di ciò che dovesse fare, non aveva idea neppure di ciò che voleva in quel momento, non aveva mai provato sensazioni simili, non sapeva più cosa pensare……
“Chissà se riesco a farmi dire qualche cosa in più del Team Galassia” pensò la ragazza convincendosi che fosse solo uno dei suoi stupidissimi sogni adolescenziali e che lei non fosse realmente nuda davanti a lui, Paul intercettò i suoi pensieri, sorrise -Risparmiati la fatica ragazzina- disse e schioccando le dita fece apparire delle immagini che mostravano i due prescelti agli allenamenti -Non sottovalutare i due prescelti e neanche Cyrus, anche se credo che non sia a conoscenza della parte di leggenda riguardante gli Eroi, quella la conosco solo io……- disse Paul ghignando e incamminandosi verso la luce rossa e nera.
Lucinda rimase sbigottita, non riusciva a capire il perché delle sue parole, non riusciva a ……..comprenderlo   -Ehi Paul, ma perché mi hai detto tutte queste cose?Perchè non mi hai……uccisa?- Paul si voltò -Vuoi sapere davvero perché non ti uccisa, lasciandoti credere che questo fosse solo un tuo stupidissimo sogno erotico?Bene, se ci tieni te lo dirò, ma alla fine, rimpiangerai di avermelo chiesto stanne certa!Non ti uccisa perché tu non sei nessuno, perché anche se sapessi tutto di noi non riusciresti a fare nulla, sei solo una stupida che crede che scoprendo la verità su di noi riuscirà a salvare i suoi amici, patetica, la salvezza non esiste, la verità non esiste, e tu sei un’illusa se credi in tutto ciò, la verità, la gioia, la salvezza non esistono, sono solo illusioni che l’uomo insegue per avere una scusa per poter dominare l’altro e annientare il più debole, non esistono il bene, né l’amore, esistono solo il più forte e il più debole in una continua lotta per la sopravvivenza, e ti dico anche un’altra cosa, tu credi nella libertà, nel bene, non ti rendi conto che neanche tu nel profondo sei libera, lo so ciò che provi, ogni mattina ti svegli e preghi che questo sia un incubo, preghi che tutto finisca, ma non puoi, non sarai mai libera, il tuo destino è già segnato, la tua storia è già scritta, le tue spalle sorreggeranno tutto il dolore di questa impresa, e finirà tutto solo quando ti spegnerai per sempre, non sei altro che un agnello sacrificale nelle mani del destino, morirai, sprecherai la tua giovinezza combattendo una battaglia in cui non credi e di cui ,nel profondo, non te ne frega nulla, e la felicità delle generazioni future peserà sulle tue spalle, tu non godrai mai della pace per cui combatterai, nessuno ti ricorderà, nessuno ti amerà, la tua vita finirà come quella di una misera schiava, schiava per sempre, del tuo stesso, terribile destino…….-
Poi scomparve, lasciandola sola.   
Vuota di tutte le effimere certezze che si era costruita, sola, vuota, come sempre……..



eccoci alla fine!!!!!
......................
..................
........
lo so lo so, soltanto leggendo le righe centrali del cap vi sarete accorti che mi è stato dato un colossale aiuto, infatti io questo cap l'avevo fatto in un modo da far diventare Paul..... insomma non lui quindi vegeta princess98 mi ha chiesto se volevo una mano e io l'ho accettata volentieri: la sostanza del cap è la stessa, l'inizio fino a "all’incontro con quell’assurda ragazzina." l'ho scritto io e poi Marty ha dato una bella sistemata! probabilmente leggendo una sola mia fic si capisce che tipo sono e non sono certo il tipo che descrive "sogni erotici" di una ragazzina adolesciente.
il ritardo è avvenuto per gli esami e tutto il resto, mica potevo costringere Marty a sbrigarsi visto che mi stava facendo un favore e perchè anche lei aveva il diritto di prepararsi bene per gli esami!
ringrazio:

  mistyemily
 vegeta princess98
 killa_chan96
per le recensioni!

ok gente al proximo cap, che prometto arriverà al piu presto!!

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Capitolo 14
*** It's not my destiny ***


Di nuovo quella voce.
Quella voce così tremendamente familiare lo stava chiamando.
Chi era?
Perché non poteva vederla?
Tutto intorno a lui era bianco, vuoto.
Poi improvvisamente nero.
E poi di nuovo bianco.
Bianco e nero.
Nero e bianco.
Due entità che si fondevano in una cosa sola.
Due opposti che si inseguono in una danza infinita.
“Perché vuoi combattermi?”
La danza si fece sempre più sfrenata, fino a creare un immenso vortice che stava risucchiando Ash.
“Non combattere Ash”
 
Di scatto Ash si alzò a sedere sul letto, completamente sudato e spaesato.
Era come se il suo corpo fosse tutto intorpidito.
Provò a creare una fiammella dalla mano, ma da essa fuoriuscì appena qualche scintilla, sembrava che lo spirito della Sfera Rossa fosse in qualche modo sopito, che fosse colpa del sogno?
Un violento bussare alla porta lo riscosse dai suoi pensieri, era Max
–Ash forza. Devi prepararti, stiamo per partire- già, tra poco la navetta del Team Magma sarebbe partita per raggiungere il luogo  stabilito da Cyrus per la creazione del nuovo mondo.
Quello era il giorno in cui il destino dei due prescelti avrebbe dovuto compiersi.
Ash uscì dalla sua camera e raggiunse Max –Finalmente il grande giorno è arrivato, ragazzo. Finalmente potrai annientare il tuo peggior nemico-
Ma Ash non ascoltava una sola parola, nella sua mente risuonava quella frase “Perché vuoi combattermi?”.  Possibile che la voce del suo sogno fosse quella del suo avversario?
Max e il corvino passarono per il corridoio che conduceva alla sala comandi della navetta.
Paul era lì, e quando Ash gli passò di fianco, testa bassa e sguardo vuoto,  gli bastò meno di un secondo per leggere il suo stato d’animo e constatare che la Sfera Rossa si stava facendo sopraffare dalla forza di volontà del ragazzo, lui aveva un inconscio bisogno fisico di quella ragazza, la stessa che gli parlava nei suoi sogni, e nel suo corpo era in corso una battaglia tra la sua vera anima e il suo elemento.
Lo guardò negli occhi.
Non erano più arancioni.
Ma a questo poteva facilmente porre rimedio: la Sfera aveva solo bisogno di essere risvegliata e soprattutto motivata.
Così Paul senza preavviso si scagliò contro Ash sbattendolo al muro e tenendolo per il collo.
Il ragazzo più grande si avvicinò all’orecchio di Ash che cercava in tutti i modi di levarsi quella mano dalla gola, se non fosse stato un dominatore sicuramente sarebbe già morto
–Hai intenzione di farti battere in questo modo!? Se ti lasci sopraffare così da un moccioso qualsiasi non sei degno del nome che porti-
Paul non si riferiva ad Ash, bensì all’elemento del fuoco.  
Poiché il fuoco è l’elemento più facilmente irritabile bastò una minima provocazione per far si che esso riprendesse con violenza il controllo della mente di Ash.
Ash sentì delle ritmiche pulsazioni alle tempie che aumentavano di frequenza e contemporaneamente di  intensità.
Non capiva più niente, il sangue gli pulsava in tutto il corpo specialmente nella testa, il dolore stava diventando insopportabile.
Cercava di tenersi la testa con le mani ma la stretta di Paul glielo impediva, non riusciva a fare altro che agitare il capo ad occhi chiusi. Tentava di liberarsi ma ogni movimento che cercava di fare veniva sopraffatto dal dolore, le pulsazioni ormai divenute così frequenti da sembrarne una sola, riuscivano a mozzargli il respiro.
Ad un certo punto però si interruppero.
Ash riaprì gli occhi, il dolore era cessato, e il silenzio piombò nel corridoio.
Ma non sarebbe durato a lungo.
Improvvisamente un’altra fitta gli attraversò le tempie, un dolore inimmaginabile, indescrivibile.
Come se qualcosa lo stesse corrodendo dall’interno, come se qualcosa volesse… dominarlo.
Gli occhi del ragazzo di accesero e con un grido liberò una vampata incandescente che inglobò lo stesso Paul, una potenza che Ash non aveva mai raggiunto, tale da far indietreggiare perfino il più forte dominatore di tutto il Team Galassia.
Era il Fuoco a dominarlo.
Appena Paul allentò di poco la stretta Ash lo colpì con un pugno infuocato al petto, il ragazzo incassò il colpo e sbatté al muro opposto, allora Ash ne approfittò per colpirlo con una potente fiammata.
Quando essa si esaurì nella parete si era formato un profondo buco, ma di Paul nessuna traccia.
Ash rimase stupito, ma non fece in tempo a voltare il capo che il suo avversario gli sferrò un potente calcio alle spalle –Quella era solo un’illusione. Vedi di non esaltarti troppo, ragazzino-
Il corvino in preda all’ira impostagli dal suo elemento si scagliò a velocità supersonica contro Paul per sferrare un pugno, ma agilmente Paul si abbassò il necessario da schivarlo e, sfruttando la velocità di Ash, lo colpì con una fortissima gomitata su un nervo.
Ash gridò di dolore e cadde a terra, con i muscoli praticamente paralizzati.
Paul restò fermo a guardarlo dall’alto.
Stava cercando di rialzarsi, nonostante fosse ferito in tutto il corpo.
“Certo che è proprio testardo, quel ragazzino.”
Delle lacrime solcarono il viso del prescelto.
La sua era frustrazione, frustrazione per la sconfitta, ma non quella che stava subendo adesso,  frustrazione per il fatto di non poter essere se stesso, perché doveva sopportare una autentica possessione.
Paul notò qualcosa di strano nei suoi occhi, erano di colore diverso. L’occhio da cui provenivano quelle lacrime era del suo colore naturale, mentre quello indenne non era arancione, ma rosso acceso.
Non stava subendo solo una possessione, ma la sua mente, il suo corpo erano il campo di battaglia che vedeva la sua anima e il Fuoco scontrarsi in una guerra spietata.
E in quel momento il Fuoco aveva vinto la prima battaglia.
-Lottare non ti servirà a niente. Perché non capisci che opporti ti farà solo più male? Perché non accetti il tuo destino?-
Ash alzò lo sguardo, scrutò Paul per qualche secondo, si asciugò l’occhio e con estrema fatica e dolore si alzò in piedi
–Perché questo non è il mio destino-
Quelle parole penetrarono nella mente di Paul e vi si impressero a fuoco. Non lo avrebbe mai ammesso neanche sotto tortura ma la sconfinata forza di volontà di quel ragazzino riusciva davvero a impressionarlo.
Il ragazzo tornò sui suoi passi senza proferir parola –Uff… e che palle Paul, dovevo portare il ragazzo nella cabina comandi senza un graffio. Era un ordine di Cyrus, l’unico posto dove potrei portarlo adesso è in infermeria!- disse scocciato Max, ma Paul continuò per la  sua strada senza neanche degnarlo di uno sguardo, mentre Ash si accasciava di nuovo a terra privo di sensi.
Ma neanche Paul poteva immaginare che quella fosse la minima parte del potere della Sfera Rossa.
In quel momento il Fuoco aveva preso il controllo solo della mente del Prescelto, quella era solo la prima vittoria che l’elemento si era conquistato.
Era stata vinta soltanto una battaglia,  l’esito di quella guerra tanto spietata e crudele era ancora tutto da scrivere.
 
 
 
 
 
Paul proseguiva la sua strada, quel giorno non doveva allenare prescelti, reclute o cose varie, poteva girovagare indisturbato per la navetta finche non fosse ripartita, almeno fin quando sarebbe riuscito a starsene con le mani in mano, non era il tipo di ragazzo che ama cazzeggiare.
Lui non sprecava mai tempo da cui avrebbe potuto ricavare un allenamento.
Ma quel giorno nella sua mente si agitava una moltitudine di pensieri che non gli avrebbe comunque lasciato fare nulla che richiedesse un minimo di concentrazione.
Non riusciva a darsi pace, non riusciva davvero a capire perché il prescelto del fuoco volesse sottrarsi a quel potere immenso che gli veniva offerto su un piatto d’argento, insomma a cosa gli servivano quell’altra ragazzina, i suoi amici e tutto il resto, quando poteva avere un potere sconfinato.
Dopotutto non gli importava un gran che, il suo unico obiettivo era diventare il più forte.
E lo avrebbe dimostrato sconfiggendo entrambi i prescelti.
La parte di leggenda riguardante gli Eroi, quella che Cyrus non conosceva, diceva che gli Eroi avrebbero dovuto far placare i prescelti e a far uscire l’odio dai essi, ma ciò che neanche gli Eroi sapevano  è che per far placare i prescelti avrebbero dovuto combatterci contro, per far sì che si difendessero a vicenda e che in questo modo i poteri delle rispettive Sfere svanissero.
Lui avrebbe colto quell’occasione, qualche minuto dopo dell’inizio della battaglia tra gli Eroi e i prescelti sarebbe subentrato lui, mettendo fuori combattimento gli Eroi e sconfiggendo da solo sia Ash che Misty.
Non gli importava se il piano del Team Galassia avesse avuto successo o meno, in caso di insuccesso quel branco di incapaci non avrebbe in alcun modo potuto sconfiggerlo, ma soprattutto a lui non importava un bel niente dei loro scopi, si era unito a loro solo per rafforzarsi, non avrebbe esitato ad ucciderli se necessario.
Si chiuse a chiave nella sua stanza, buia come sempre.
C’era un problema però, gli Eroi non avrebbero in alcun modo potuto sapere che il giorno scelto da Cyrus fosse proprio quello e tanto meno dove si sarebbe consumata la battaglia.
Avrebbe dovuto inevitabilmente trasmettere dei dati a quella ragazzina.
Sbuffò, la cosa lo seccava. E non ne capiva neanche il motivo, dopotutto non stava facendo nulla di strano, cercava solo di assicurarsi in tutti i modi lo scontro con i prescelti.
Si sedette sul letto, chiuse gli occhi e si concentrò a fondo.
 
 
 
 
Intanto gli Eroi si stavano allenando, anzi Brock stava ripetendo per l’ennesima volta le regole che a volte non venivano rispettate dai due combattenti
-Allora- sbuffò –Come dovreste già sapere le regole sono queste: la lotta deve avvenire seriamente, non potete mettervi a prendervi in giro! Non è permesso tirare sassi, sedie, pali della luce o altro, dovete combattere solo con il vostro corpo, Gary sei pregato di non fare battute riguardo a questa frase!- Gary sghignazzò –Io ti ammazzo!- sibilò tra i denti Lucinda –e poi, per l’ennesima volta, supplico Lucinda di non colpire sotto la cintura e Gary di non colpire, ehm… sopra… la … cintura-
Mentre Gary era a terra piegato in due e rideva senza ritegno e Lucinda gli urlava i peggio insulti completamente rossa in viso, Brock cercava di richiamarli all’ordine diventando viola per lo sforzo immane per cercare di non ridere e rimanere serio. Ad un tratto però,  Lucinda fu sopraffatta da un dolore lacerante alle tempie. Cercò in tutti i modi di non gridare serrando i denti e stringendo i pugni fino a farsi uscire il sangue, mentre nella sua mente scorrevano delle immagini.
Ciò che le veniva mostrato era la navetta del Team Galassia e subito dopo la vetta del Monte Corona, poi sentì una voce
“Ragazzina vedi di sbrigarti, oggi i prescelti combatteranno e se tu e i tuoi amichetti non ci sarete vi converrà traslocare in un altro pianeta”.  La telepatia finì.
-Lucinda, che hai? Hai gli occhi lucidi- chiese Gary alzandosi e ritornando di botto serio
-Ehi ragazzi, che succede qui?- chiese Oak attirato dagli schiamazzi e pronto a fare ai tre una bella predica –Io… io so dov’è diretto il Team Galassia-
-Che cosa!?- esclamarono tutti insieme –E come lo sai?- chiese sospettoso il Professore –ecco, non lo so.. ad un tratto ho visto la navicella e il Monte Corona-   -mh….. qualcuno ti ha contattata per telepatia…. Hai sentito una voce che hai riconosciuto?-  -… no-  -… Non saprei, potrebbe essere una trappola-  -…. No professore, sono sicura che sia vero-  -E come puoi dirlo?-  -…..- 
-Io credo che dovremmo tentare- disse Gary –Ma nipote, non sappiamo neanche  chi abbia inviato a Lucinda quest’informazione. Potrebbe essere qualcuno dei nemici che sta cercando di ostacolarci-
Gary volse lo sguardo verso Lucinda   -Perché sei così sicura di quello che hai visto?-  -..Io..- stavolta l’avevano messa alle strette, non poteva certo dire tutto di quel ragazzo del Team Galassia
-…Io lo sento, ne sono certa-  Gary e Brock guardarono Oak -…mh… d’accordo, anche se non sono particolarmente convinto.-   -perfetto allora! Lucinda sai anche quando il Team Galassia andrà sul Monte Corona?-  chiese Gary – sì, ehm… oggi-  -E come te lo hanno fatto capire?- chiese il Professore ancora con mille sospetti -… mi è comparsa davanti la data- rispose sperando con tutta se stessa che si bevessero quell’altra bugia.
-mh… bene, direi di sbrigarci allora-  -Ma professore, come ci arriviamo sul Monte Corona da Kanto?- chiese Brock –Tranquillo ragazzo, ci ho già pensato, useremo i Pidgeot, così se l’informazione che ci hanno dato si rivelerà una farsa saremo abbastanza veloci da raggiungere qualsiasi altro luogo-  -Ma scusi, non sarebbe più veloce andare con un aereo?- chiese Lucinda
-No, carissima Lulù, perché si dà il caso che un Pidgeot possa raggiungere la velocità di Mach 2 e inoltre è sicuramente più sicuro affidarsi ad un Pidgeot  che ad un aereo che  in caso di attacco non può muoversi velocemente- rispose Gary con il suo fare da saputello -… sgrunt .. secchione!- gli rispose Lucinda mentre Gary sghignazzava soddisfatto.
Oak fischiò così forte da far prendere un colpo a Brock e immediatamente quattro stupendi esemplari di Pidgeot atterrarono vicino a loro. –Wow- esclamò Lucinda, che non aveva mai visto un Pokemon del genere da vicino –Sono fantastici!- -Eh, eh! Questo è il fascino dei Pokemon della regione di Kanto!- disse orgoglioso Brock.
-Avanti vediamo di sbrigarci- disse il Professore saltando agilmente in groppa al rapace e salutandolo con una pacca affettuosa. I tre ragazzi ci misero qualche minuto per riuscire a salire mentre Oak scuoteva la testa borbottando –Ah, le generazioni d’oggi. son capaci solo ad accendere computer!-
Brock e Gary erano saliti, mancava solo Lucinda che a causa della sua lieve goffaggine non riusciva a tirarsi su. Un piccolo ghigno sadico comparve sul volto di Gary che sussurrò qualcosa al suo Pokemon i cui occhi ebbero un guizzo di approvazione. Il suo Pidgeot si alzò in volo silenziosamente. Brock trattenne un risolino, aveva già intuito le intenzioni dell’amico.
Il Pokemon si allontanò un poco e poi intraprese un volo a tutta velocità verso Lucinda che, per la silenziosità del volatile, non si accorse di nulla.
Quando Gary fu poco distante da lei gridò –Attenta Lulù!!-  -Ahhhhhhh!!!!!- Lucinda spaventata a morte spiccò un balzo altissimo e andò a finire proprio sulla groppa del suo Pokemon aggrappandosi forte alle sue piume. Il Pidgeot di Gary passò a pochi centimetri da quello della blu e lo spostamento dell’aria lo fece tentennare un poco.
-Ah sì, Gary? Adesso te la faccio vedere io!- detto questo afferrò la cresta del suo Pidgeot a mo di redini –Andiamo Pidgeot! Riduciamo in polvere quel pallone gonfiato!-
il Pokemon ansioso di gareggiare, si levò in volo ruggendo mentre il suo rivale lo attendeva nel cielo azzurro con aria di sfida.
Iniziò presto un acchiapparello aereo tra risate e scherzi, al quale fu presto richiesta la partecipazione di Brock.
Oak finiva di prendere l’occorrente per il viaggio, che ripose nei marsupi di una sella, che poi legò al dorso del suo Pokemon.
L’uomo alzò lo sguardo verso gli Eroi che giocavano nel cielo. Era contento che avessero preso bene il loro compito, ma purtroppo dovette raggiungerli e dirgli di ricomporsi, dovevano sbrigarsi.
Quindi i ragazzi, guidati dal professore, intrapresero il loro viaggio verso il Monte Corona.
 
 
 
 
 
Intanto nella navicella del Team Idro era in corso l’ultimo allenamento prima del combattimento leggendario.
Misty era circondata da combattenti, i più forti di tutto il Team, che non le davano un secondo, un istante neanche per pensare.
Attaccare e schivare.
Schivare e risparmiare energie.
Lanciare colpi precisi che non vadano a vuoto.
Ma soprattutto non farsi uccidere.
Improvvisamente fu colpita da un calcio potentissimo sul fianco. Non riusciva quasi a muoversi e non aveva la possibilità di usare la tecnica curativa, così si limitò ad evitare i colpi e ad allontanarsi il più possibile ma un pugno nello stomaco la fece cadere a terra.
-Avanti Misty, non dirmi che è questo il modo in cui combatterai durante lo scontro con il prescelto!? Vuoi forse dirmi che ti lascerai sopraffare così da quel moccioso?-
Disse Ivan per stuzzicarla, ma le sue parole non ebbero l’effetto sperato, Misty continuava solo ad incassare colpi.
-Ora basta ragazzina! Adesso tu  combatterai contro di me! Uno scontro per la vita, o forse hai paura di morire?-
I combattenti si fermarono e Misty ebbe qualche secondo di tregua.
Un silenzio invase il campo di battaglia, interrotto solo dal respiro affaticato e irregolare della ragazza e dai passi di Ivan, che scendeva lentamente nel campo di battaglia.
L’uomo si mise in posizione da combattimento.
Misty non riusciva a capire cosa le stesse succedendo, non riusciva a combattere, non riusciva a pensare. Era come se l’elemento dell’acqua avesse perso la sua freddezza e avesse permesso alla vera Misty di restare cosciente, di riemergere dall’oscurità per poter vedere solo una fioca luce.
La sua anima si era risvegliata e ora stava lottando contro la possessione della Sfera Blu.
Ma il suo corpo stava pagando le conseguenze di quella guerra.
I suoi riflessi erano minimi, il suo potere debole.
Un pensiero attraversò la mente della ragazza.
 
Blu.
Tutto era blu, azzurro, celeste.
Misty vedeva davanti a sé delle persone.
Erano i suoi amici, e in mezzo a loro, lui.
Il suo volto era indefinito, come negli altri sogni.
Una risata maligna invase quel luogo misterioso, non veniva da un punto preciso. Sembrava che la stessa aria fosse composta da quel suono.
Misty sentiva l’istinto di correre verso quelle persone sorridenti che la chiamavano, soprattutto verso di lui.
Gli era così vicina,  poteva quasi sfiorarlo, ma prima che riuscisse nel suo intento un’onda gigantesca si abbatte su di lei strappandola da tutto ciò che desiderava, sommergendola, soffocandola, dominandola.
 
Poteva essere il suo sogno la causa di tutto.
Ma in quel momento la Sfera Blu le impose di non pensarci.
Misty lanciò contro Ivan una bolla d’acqua che lo intrappolò mentre lei usava la tecnica curativa su di se, ma con un gesto della mano Ivan polverizzò il vortice acquatico e corse verso la ragazza, che in quel momento era completamente vulnerabile  (per capirci è un po’ come l’attacco sintesi: una volta usato la difesa di chi usa l’attacco scende di molto) .
Misty si sforzava di completare in tempo la tecnica ma prima che potesse farcela Ivan la colpì in pieno con un calcio.
La ragazza rovinò al suolo, e prima che se ne rendesse conto il capo del Team Idro le aveva assestato un pugno su un fianco.
La prescelta era a terra, immobile.
Mentre era a terra quasi ferita a morte un rumore riempì le orecchie di Misty. Sembrava il suono della risacca delle onde del mare. Le sembrava di vederle, le onde aumentavano di grandezza e di frequenza e contemporaneamente il chiasso causato dal suono della risacca diventava sempre più forte e più insostenibile.
Fin quando l’onda la travolse.
Ivan le si avvicinò e le tastò il polso ma ritirò subito la mano, era ghiacciata, così fredda da sembrare bollente.
Improvvisamente il terreno sotto i suoi piedi vibrò e successivamente udì degli strani rumori provenienti dal sottosuolo. Nell’istante in cui capì cosa stesse succedendo fu investito da tre potenti getti d’acqua bollente che sgorgarono dal pavimento creando un’enorme crepa.
I getti d’acqua scaraventarono Ivan dall’altra parte del campo di battaglia, completamente ustionato.
Misty era ancora a terra, quando un’aura blu notte la avvolse.
Lentamente si alzò da terra ancora con gli occhi chiusi; quando fu in piedi li aprì.
Erano diventati di un azzurro così abbagliante da sembrare bianchi.
Misty fissò intensamente Ivan e alzò un braccio nella sua direzione.
Sotto lo sguardo allucinato dei presenti il braccio di Misty prese a scomporsi lentamente in acqua.
Lingue azzurre si avviluppavano sul suo braccio prendendo la forma di serpenti d’acqua, draghi, demoni, mostri marini.
Il groviglio di bestie dagli occhi scintillanti, si allungò verso Ivan così rapidamente che lui quasi non si accorse che le creature lo avevano immobilizzato, stringendogli le gambe e le braccia.
Mentre Ivan si contorceva per il dolore e le reclute e i combattenti cercavano di liberarlo, gli esseri liquidi si erano completamente distaccati dal corpo della loro padrona, permettendo al suo braccio di tornare come prima.
Misty si voltò incamminandosi verso l’uscita della navetta.
La Sfera Blu aveva preso il controllo sulla sua mente, in modo freddo, crudele e spietato, com’è del resto la vera natura dell’elemento dell’acqua : non ti lascia scampo, nessuna via di fuga.
Ti travolge, ti sommerge, ti toglie ogni speranza.
Ti costringe ad arrenderti, mentre vedi la luce del sole farsi sempre più lontano.
Ti trascina nei suoi abissi dandoti subito la consapevolezza di stare scivolando tra le sue tenebre, di non poter fare altro se non accettare il tuo destino, senza ribellarti, senza lottare.
Mentre il fuoco cerca lo scontro, la battaglia, la lotta.
Pur di averla ti lascia una minuscola speranza.
Ti lascia vedere la salvezza attraverso le sue fiamme, ti lascia credere che riuscirai a sopraffarlo, che riuscirai a liberarti dalle sue lingue di fuoco che ti avvolgono.
 Ti lascerà aggrappare disperatamente al miraggio del filo sottilissimo che credi potrebbe trarti in salvo.
E quando inizi a lottare con tutte le tue forze comincerà lentamente a consumare quel filo, a incenerire la tua speranza, e quando la tua unica via di salvezza svanirà davanti ai tuoi occhi e la disperazione si farà strada nel tuo cuore, ti inghiottirà in un attimo,
senza pietà.
Misty si circondò di una spirale d’acqua che prese la forma di un drago acquatico, che la proteggeva da chiunque le intralciasse il cammino senza che lei dovesse dargli ordini.
Il corridoio che portava all’uscita era stracolmo di reclute e combattenti che l’assalivano uno dopo l’altro, ma la creatura di Misty era scattante e instancabile, non c’era colpo che penetrasse nella barriera difensiva della ragazza.
Entro pochi secondi l’esercito che si era interposto tra lei e il suo obiettivo era a terra con l’acqua nei polmoni e ferito dalle zanne del drago, aguzze e taglienti come scogli.
Misty guardò negli occhi sfavillanti il suo servitore che senza bisogno di un comando si scagliò ruggendo contro la porta, che volò giù in basso.
Il drago tornò subito dalla sua padrona, che tese il braccio per farlo ritornare dentro al suo corpo.
Una volta che Misty lo ebbe assorbito completamente si diresse verso l’uscita.
La navetta che si trovò di fronte era quella del Team Galassia e dietro di questa quella del Team Magma, da cui percepiva la presenza del suo avversario.
La navetta del Team Galassia era distante a occhio una cinquantina di metri e Misty constatò che sarebbe stato troppo rischioso saltare, quindi appoggiò le mani sul bordo del pavimento e lentamente l’acqua si dispose in modo da formare un ponte.
Ma essendo il suo assetto precario Misty posò le mani sull’acqua e del ghiaccio cominciò a formarsi sull’acqua, congelandola.
Il congelamento del ponte richiese alcuni minuti e un’abbondante quantità di energia.
Quando ebbe finito lo attraversò agilmente, ma quando stava per raggiungere l’altra estremità del ponte una turbolenza scosse la navetta del Team Galassia.
Delle crepe si originarono dalla sponda opposta del ponte sgretolandolo e dirigendosi a gran velocità verso Misty.
Misty continuò la sua corsa aspettando fino al momento in cui le crepe la raggiunsero per saltare.
Dopo un vuoto di almeno dieci metri la ragazza atterrò pesantemente sull’altra sponda del collegamento da lei creato, per poi girarsi e vederlo cadere nel vuoto.
La prescelta si stava per voltare, ma prima di farlo completamente avvertì la presenza di qualcun altro.
Si girò lentamente e si trovò davanti Paul.
Come pensava, Ivan aveva dato l’allarme.
Paul la osservò attentamente e gli bastò un attimo per capire che la Sfera Blu si era imposta su di lei.
I suoi occhi si illuminarono e provò a leggerle l’anima, ma l’aura che vide non era come quella che aveva visto in Ash : angosciata, confusa e divisa in due.
Quella di Misty non riusciva a leggerla, era inviolabile per lui.
L’aura di Misty gli appariva nera come l’oscurità e blu come la notte.
Ad un certo punto l’aura della prescelta si espanse emanando un vento gelato come nessun’altro.
Paul non si scansò ma tese il braccio in avanti per fermare l’aria gelida con il potere psichico.
Tuttavia, anche se rallentata da Paul, la raffica non si fermava.
Misty mosse le dita con un movimento fluido, e il suolo sotto i piedi di Paul cominciò a diventare bagnato. In un attimo il ragazzo capì, Misty aveva intenzione di distrarlo con dei getti d’acqua per colpirlo frontalmente.
Sentiva che l’acqua l’avrebbe travolto da un momento all’altro, se avesse schivato quei getti perdendo il controllo che aveva sul vento gelato sarebbe stato comunque colpito da quest’ultimo.
Sentì un rumore dal basso e l’acqua che cominciava a premere sotto i suoi piedi, così ebbe un’idea.
I getti scaturirono dal suolo e grazie alla loro potenza Paul riuscì a levarsi in alto sfruttandola a suo vantaggio; una frazione di secondo dopo nel punto in cui si trovava fino a pochi momenti fa l’aria gelida colpì il vuoto.
Paul saltò giù dalle colonne liquide e Misty ne approfittò per lanciargli una sfera di energia completamente ghiacciata, ma prima che lo raggiungesse il dominatore si circondò di un’aura nera .
Prima che la sfera lo colpisse Paul mise le braccia avanti e la sfera si fermò, poi muovendo le mani la scagliò in direzione del suo avversario. 
Ma un’istante prima che il suo stesso attacco la colpisse Misty evocò uno scudo acquatico che la protesse dall’impatto.
I due avversari si ritrovarono di nuovo faccia a faccia.
Ma la figura di Paul cominciò gradualmente a farsi sempre più sfocata, tanto che Misty ebbe non poche difficoltà a tenerlo d’occhio.
Il corpo del ragazzo stava svanendo poco a poco fin quando di lui rimasero solo gli occhi viola scintillanti.
Ma poi anche quelli si fecero sempre più chiari fino a svanire.
Il buio più profondo soggiogò ogni centimetro dello spazio circostante e Misty si trovò da sola con la percezione di una presenza malvagia alle spalle.
Misty si girò di scatto e fu allora che lo vide.
Alla vista di quel viso il suo cuore perse un battito, i suoi occhi ebbero un fremito, come se per un secondo la vera Misty fosse riemersa dalle tenebre per potersi perdere in quegli occhi arancioni, per permettere alla sua coscienza di collegare quel viso ai suoi sogni.
Per un secondo il dominio della Sfera Blu vacillò.
Ma non riuscì a imporsi di nuovo con tanta facilità sulla prescelta, lei voleva sapere.
Voleva sapere perché non riusciva a vedere il volto del ragazzo dei suoi sogni, voleva sapere perché sentiva che fosse il suo stesso nemico, voleva sapere perché sentiva una sensazione di vuoto nel petto e perché era certa che solo lui potesse riempirlo.
Paul vide il tremore dell’anima della ragazza, voleva giocare con lei, voleva vedere lo scudo di ghiaccio in cui il suo elemento l’aveva intrappolata consumarsi un poco, voleva mettere alla prova il suo potere.
Il prescelto del fuoco si mosse verso Misty, un ghigno malvagio gli increspava il volto.
Una volta che la raggiunse  le sussurrò in un orecchio   –lottare non ti servirà a niente. Opporti al tuo potere ti farà solo più male. Il tuo destino è stato già segnato, e non puoi fare nulla per cambiarlo.-  prese a girarle attorno lentamente  -credi che ribellandoti otterrai qualcosa? Credi che riuscirai a dominare il tuo elemento? Povera illusa. Tu sai che non riuscirai mai più a tornare come prima, sai che resterai per sempre la pedina del tuo elemento, non riavrai mai più indietro la tua vita, di te resterà solo un’anima confinata nelle tenebre e un corpo che non ti apparterrà più. Tu sai tutto questo ma non vuoi accettarlo.  Perché hai una minuscola speranza a cui ti stai aggrappando con tutte le forze. Tu credi che scoprire se io sono il ragazzo che vedi  nei tuoi sogni colmerà il vuoto che hai nel cuore. Allora ti svelerò un segreto : quel vuoto non sarà mai riempito.
Perché io non avrò pietà, sarò io a sconfiggerti, sarò io a vederti sanguinare implorandomi di risparmiarti,
sarò soltanto io ad ucciderti.-
la figura del prescelto si rendeva sempre più impercepibile davanti agli occhi di Misty, fino a svanire del tutto, mentre intorno a lei l’oscurità si stava ritirando in un unico punto lasciando che i raggi del sole rischiarassero di nuovo il suo volto.
Nel punto in cui il buio si era ritirato comparve Paul, il punto esatto in cui si era apparentemente dileguato.
Misty gli dava ancora le spalle. Tutte le sue certezze, tutte le sue speranze le erano crollate addosso in poco più di un minuto, si sentiva malissimo, in quel  momento non ricordava più il motivo che la stava spingendo a lottare, perché si sarebbe dovuta battere se poi alla fine sarebbe stata sconfitta?
Era venuto il momento per la Sfera Blu di coprire con la sua ombra la vera Misty.
La prescelta si voltò e puntò gli occhi sul suo avversario, non erano spaventati o confusi, ne colmi d’ira,
erano semplicemente freddi.
Misty scagliò velocemente un raggio ghiacciato verso i le gambe di Paul ma lui riuscì per un pelo a schivarlo con un balzo, così Misty si preparò a lanciargli un potente getto d’acqua ma mentre lo stava creando Paul la colpì con una sfera di energia.
La ragazza incassò il colpo e precipitò giù dalla navetta.
Paul si avvicinò al bordo  della navetta sbuffando, cercando di intravedere la sagoma di Misty, pronto a usare i poteri psichici per riportarla su.
 Mentre si sporgeva, però una folata d’aria gelida gli scompigliò i capelli e gli portò alle orecchie un ruggito ribelle che gli fece vibrare la cassa toracica.
Vide qualcosa scintillare negli abissi del mare, uno scintillio che gli sembrava si stesse avvicinando. E infatti, a pochi centimetri dalla navetta del Team Galassia sfrecciò un enorme dragone alato composto unicamente da molecole d’acqua, con artigli e squame di ghiaccio e zanne grandi come scogli.
-attacca- disse Misty, e il suo servitore si scaraventò contro Paul, liberando scintille di ghiaccio ad ogni battito delle ali liquide.
Paul mosse il braccio nella direzione del drago per fermarlo con il potere psichico ma quello se ne liberò con un forte colpo delle ali.
Così Paul capì che non sarebbe riuscito a sconfiggere quella creatura se avesse continuato a giocare.
Ma dopo tutto il gioco è bello quando dura poco.
Allora aspettò che il dragone fosse abbastanza vicino per scivolare sotto di lui e, senza dargli il tempo di girarsi, colpì Misty alle spalle con un potente raggio di colore viola.
Quando la colpì le procurò non poche ferite, ma ciò che lo stupì fu che anche il dragone guaì di dolore, nonostante non lo avesse sfiorato.
Quindi provò a lanciare una sfera d’energia al dragone, col risultato di farlo atterrare e di vedere Misty abbassare il capo e tenersi la spalla, il punto dove aveva provocato la ferita al drago.
Ebbe la conferma di ciò che pensava : Misty e tutte le creature che riusciva a plasmare erano collegate da una connessione fisica e mentale, Misty poteva guidarle anche senza parlare, ma se uno dei due era colpito, veniva ferito anche l’altro.
Così Paul colpì violentemente gli arti del drago con delle sfere d’energia provocando pesanti danni a Misty.
La prescelta capì che Paul aveva appreso il suo punto debole quindi ordinò mentalmente al dragone di andarsene. Il servitore obbedì subito gettandosi nell’acqua e fondendosi con essa.
Nonostante Paul l’avesse ferita gravemente, Misty si scagliò contro di lui generando una lama d’acqua.
Paul, allora sfrecciò nella direzione di Misty.
Alla distanza giusta la ragazza tentò un colpo con la lama, ma con uno scatto fulmineo il dominatore le si avvicinò ancora di più, e prima che potesse colpirlo, le bloccò i polsi.
La prescelta intuì l’attacco di Paul, così cercò di creare delle spirali d’acqua che la proteggessero, ma non ce l’avrebbe fatta.
Infatti il ragazzo, con le labbra piegate in un ghigno crudele, sprigionò dalle mani un energia di un colore viola scuro che attraverso i polsi entrò nel corpo di Misty, succhiandole fino all’ultima energia, trasferendole tutte nel corpo di Paul, mentre la ragazza gridava per il dolore.
Dopo qualche secondo Paul lasciò la presa sui polsi di Misty e si allontanò di qualche passo indietro, mentre lei cadeva a terra priva di sensi.
Il ragazzo la osservò per qualche secondo, per poi teletrasportarla nella navetta del Team Idro.
Il dominatore si voltò verso l’orizzonte sospirando.
Il sole stava tramontando dietro la cima del Monte Corona.


Ecomiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!
scusate, scusate, scusate,scusate,scusate!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
chiedo umilmente perdono per il colossale ritardo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
vabbe almeno è un cap più lungo degli altri, giusto? *prega che non suoni il campanello*
insomma qua il nostro caro Paul sta diventando uno psicologo più che un dominatore!!
ci manca solo una scena nel combattimento finale in cui chiede a Ash e Misty di sedersi sul lettino!
comunque tutta la colpa attribuitela ai compiti e alla mancanza di ispirazione che deriva dai compiti ^-^
ringrazio per le recensioni:

 vegeta princess98
al prossimo cappy !!

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Capitolo 15
*** You can't take me ***




Tutto intorno a lui era rosso, come il bagliore del fuoco nella notte più oscura.
Ash era a terra, piegato dal dolore che gli procuravano quelle ritmiche pulsazioni alle tempie.
Quando anche il suo cuore cominciò a battere più forte, troppo forte.
Con uno sforzo immane riuscì ad aprire gli occhi.
Davanti a sé vide una piccola fiammella.
Un boato gli riempì la mente mentre vedeva il Fuoco ingigantirsi fino all’inverosimile.
La materia incandescente si plasmò fino a formare un essere mostruoso, dagli occhi fiammeggianti di un colore giallo accecante, gli artigli ricurvi e i canini aguzzi messi in mostra da un sorriso malefico.
E si avvicinava lento, ma inesorabile ad Ash, che si contorceva a terra cercando in tutti i modi di alzarsi.
L’essere si accovacciò davanti ad Ash e gli prese il mento tra gli artigli, compiacendosi del terrore nei  suoi occhi.
La sua voce acuta e stridente riempì ogni angolo  
–Io ti possiedo…-
L’essere si allontanò di pochi passi da Ash, che lo guardava atterrito.
La sua materia incominciò a tremolare mentre tornava lentamente alla sua forma originale.
Il ragazzo era come incantato dal tremore di quelle fiamme, quando all’improvviso si avventarono su di lui e lo inghiottirono.
Ora si trovava sospeso in aria nell’oscurità.
Non riusciva a muovere nemmeno un muscolo, aveva la vista annebbiata e difficoltà a respirare.
I suoi occhi vagavano nel vuoto, fin quando il buio tremò e Ash vide formarsi davanti a lui una figura dagli occhi splendenti.
Lo riconobbe subito quel volto, nonostante non gli fosse concesso di sapere a chi appartenesse.
La figura oscillava incessantemente, quasi fosse composta da milioni di venti turbinanti.
–Ash…-
La sua voce cristallina risuonò nelle tenebre, liberandolo da quell’incantesimo che lo costringeva a non muoversi.
Come una goccia d’acqua nel deserto più arido.
Lui allungò un braccio nella sua direzione.
La vide sorridere e sfiorargli la mano con la sua.
-Ash… aiutami…-
Il suo aspetto cominciò  a disfarsi mentre il rumore impetuoso delle Onde cominciava a riempire quel luogo soggiogato dalle tenebre, e Ash sentiva che il suo corpo ricominciava gradualmente ad irrigidirsi.
Ma prima che quella creatura angelica potesse sparire una massa d’Acqua  gigantesca  la avvolse, con  un boato simile a una risata malvagia
-No….. NO FERMATI!!-
 
 
 
Ash si svegliò di soprassalto, accaldato e agitato.
Prese a guardarsi in torno in preda al panico, ma constatando che era nella sua camera il suo respiro affannato si placò.
Si mise a sedere.
Il sogno lo aveva scosso non poco e non riuscivaa smettere di pensare a quella frase
-Ash…  aiutami…-.
Cosa significava? E perché non riusciva mai a vedere il viso di quella ragazza?
Sentiva l’ansia martellargli il petto, tutto d’un tratto lo scontro imminente lo terrorizzava, sentiva che non doveva combattere contro quella persona, e il non saperne il motivo non lo tranquillizzava affatto.
-…io… non voglio combattere…-  una fitta alle tempie lo fece quasi gridare.
Il Fuoco non gli avrebbe mai permesso di tirarsi in dietro, lo avrebbe costretto anche a costo di smettere di giocare con lui.
Ma Ash non aveva perso il suo carattere.
Non sarebbe ceduto tanto facilmente, avrebbe fatto il possibile per ribellarsi.
Un forte bussare alla porta lo riscosse–Ash svegliati! Tra poco saremo arrivati!-
 
 
 
 
 
 
 
-……. Non mi avrai mai…..-
 
 
 
 
 
 
 
 
Misty si trovava immersa nelle profondità del mare, che era di un blu innaturalmente scuro.
Sentiva nelle orecchie la voce spietata dell’Oceano farsi sempre più acuta e insistente, più insostenibile.
Attorno a lei l’acqua si stava muovendo vorticosamente, due correnti sibilanti la avvolgevano da entrambi i lati scorrendo una sopra l’altra in versi opposti.
Ad un tratto le correnti si scontrarono davanti a lei.
Da quello scontro si generò una creatura dagli occhi bianchissimi e gelidi,  e artigli taglienti come scogli.
Misty guardava quell’essere atterrita, mentre più si avvicinava più sentiva le correnti marine intorno a lei girare vorticosamente.
La creatura era faccia a faccia con lei, i suoi occhi verdi ancorati a quelli scintillanti e impassibili dell’essere.
Questo le posò una mano sulla spalla, in quell’istante il cuore di Misty scoppiò in un battito decisamente troppo forte.
Ora era avvolta dall’oscurità più profonda.
Davanti a lei però, scintillava un puntino di luce.
Corse veloce e lo raggiunse, la luce fluttuante nel buio sembrava una stella.
La toccò esitante con la punta delle dita e quella in un attimo si espanse fino a illuminare ogni centimetro di oscurità.
Si coprì gli occhi per non rimanerne accecata.
Quando li riaprì si trovava in una spiaggia dalla sabbia quasi bianca, senza mare.
Si guardò intorno per qualche secondo, fin che non si vide davanti, lui.
Gli corse istintivamente in contro, quando vide che era pieno di bruciature sui vestiti e ferite sulle braccia e sul viso, che non poteva vedere.
-….Ti prego Misty…… aiutami- disse il ragazzo col fiato grosso e gli occhi di una preda.
Dietro di lui comparvero delle Fiamme enormi.
Una risata acuta e malvagia la fece sussultare.
Misty corse verso il ragazzo, doveva proteggerlo, voleva proteggerlo, ma quando stava per sfiorarlo le Fiamme lo travolsero.
-NO ASPETTA!!!-
 
 
Misty scattò in avanti.
Rimase immobile e in silenzio tendendo le orecchie, ma dopo qualche secondo un respiro di sollievo le scivolò dalle labbra e si lasciò cadere di nuovo sul letto.
Non riusciva a spiegarsi il suo sogno, e soprattutto chi era il ragazzo che compariva in tutti e perché non poteva mai vederne il viso.
In più avvertiva una strana sensazione, come se solo per pochi istanti le sue emozioni umane e i suoi pensieri avessero distrutto lo scudo di ghiaccio in cui la Sfera Blu li aveva imprigionati, e avessero ripreso il loro legittimo posto dentro di lei.
Sentiva un forte disagio, improvvisamente tutte le certezze sulla lotta con il suo avversario inculcatele dalla Sfera si erano frantumate in mille pezzi, ora era incerta su quello scontro, anzi sentiva di non voler combattere affatto, proprio come all’inizio di quell’assurda situazione.
Ma appena l’Acqua fiutò i suoi pensieri un rumore assordante riempì le orecchie di Misty.
La ragazza soffocò appena un grido.
Non si sarebbe sottomessa ancora, avrebbe resistito con tutte le forze di cui disponeva.
Il rumore cresceva di intensità ogni secondo che passava, tanto che dalle sue orecchie sgorgavano dei rigagnoli di sangue.
-No, non voglio combattere!- sussurrò a denti stretti.
Misty era al limite, sentiva il suo elemento sovrastarla inesorabilmente, il suono sempre più insopportabile.
Un rumore di passi la distrasse per un attimo, e bastò un attimo perché l’Acqua riprese il controllo su di lei.
Di nuovo il gelo nei suoi occhi, e la sua anima di nuovo segregata in un angolo di ghiaccio.
Qualcuno bussò alla porta.
-Misty, preparati ad uscire, siamo atterrati.-
 
 
 
 
 
Tre grandi Pidgeot atterrarono silenziosi sulla vetta del Monte Corona.
Una volta che gli Eroi e il Professor Oak smontarono dai Pokemon i ragazzi lo guardarono dubbiosi e intimoriti.
Oak si fermò a guardarli un momento.
Improvvisamente gli Eroi gli apparivano per ciò che erano veramente, dei normali ragazzi catapultati in un istante in un mondo completamente nuovo, con un’enorme responsabilità sulle spalle.
L’uomo gli lanciò un’occhiata rassicurante e li precedette attraverso una boscaglia.
I ragazzi però non erano tanto rassicurati, si scambiarono degli sguardi prima di seguire il Professore.
Non dovettero camminare a lungo.
Dietro dei folti cespugli si stendeva uno spiazzo di forma ovale,  al centro la navetta del Team Galassia, a destra quella del Team Magma e a sinistra quella del Team Idro.
Il cuore degli Eroi cominciò a battere più veloce.
Lucinda fissava intensamente la navicella del Team Galassia.
Sbarrò gli occhi, una familiare fitta alle tempie la colse alla sprovvista.
Istintivamente volse l’attenzione alla navetta del Team Magma, dove qualcosa nell’ombra scintillò di una luce violacea.
I suoi occhi.
Una voce si fece strada nella sua mente  “Ti dirò io il momento per attaccare”.
La ragazza annuì meccanicamente.
Gli occhi smisero di brillare.
Paul uscì allo scoperto e si voltò per qualche attimo nella loro direzione.
Sentì Gary vicino a lei agitarsi lievemente, pregò mentalmente che non facesse niente di avventato.
Mentre lei restava immobile, catturata da quei misteriosi occhi viola.
Poi Paul si voltò ed entrò nella navetta del Team Magma.
-Nonno pensi che dovremmo attaccare subito?-
Prima che il Professore potesse rispondere Lucinda parlò –No Gary, non è questo il momento. Dobbiamo aspettare che lo scontro tra Ash e Misty sia cominciato, attaccare ora potrebbe significare perdere l’unica speranza che abbiamo di salvarli-   -Lucinda…- mormorò il moro.
Ma la ragazza non si voltò, i suoi occhi catturati dalla Luna nascente, che pareva sorridere diabolica.
 
 
Paul camminava per i corridoi della navetta in cerca del prescelto del Fuoco, doveva verificare lo stato della sua aura.
Non ci volle molto per trovarlo, era a pochi metri dall’uscita della nave, Max vicino a lui gridava gli ultimi ordini con un ghigno soddisfatto stampato in faccia, se fosse andato tutto bene lui e Ivan avrebbero avuto una bella promozione.
Ash era in piedi, la mano stretta convulsamente in un pugno, gli occhi smarriti e impauriti fissi sull’uscita luminosa  e  il corpo tremante, talvolta scosso da sussulti più forti, complici sicuramente fitte più dolorose delle altre.
Non era necessario usare il potere psichico per capire che la battaglia tra Ash e la Sfera Rossa si era fatta più incandescente, e che Ash si stava opponendo con tutte le forze a quella possessione.
Ma non era neanche difficile capire che fosse terrorizzato all’idea di varcare la porta che lo avrebbe condotto alla lotta contro il suo avversario, un avversario con cui non voleva assolutamente combattere.
 
 
“IO TI POSSIEDO!”
 
 
Una fitta di una potenza indescrivibile gli fece serrare le palpebre.
Trattenne appena appena un grido, gli sembrava che il terreno scomparisse sotto i suoi piedi.
Le gambe cedettero e Ash cadde a terra.
Appoggiò la schiena al muro e si portò le mani sul capo a stringere le ciocche corvine un poco impiastricciate di sudore.
Dall’occhio sinistro, quello color nocciola, scendevano copiose delle lacrime.
Come accorgendosi in quel momento della sua presenza, alzò faticosamente la testa verso Paul.
Negli occhi liquidi del Prescelto una muta richiesta d’aiuto.
Paul si sentiva piuttosto infastidito da quella situazione, e non ne capiva il motivo.
Possibile che provasse…. Compassione?
No, non era possibile.
Non doveva importargli niente degli altri, doveva pensare solo a se stesso, e questo significava assicurarsi lo scontro con i Prescelti.
Scosse la testa come a scacciare quelle strane sensazioni e si inginocchiò vicino al ragazzo.
Tutto ciò che doveva fare era aiutare la Sfera Rossa a riacquistare il controllo su Ash.
Gli prese la mano destra con la sua, chiuse gli occhi e si concentrò affondo.
Li riaprì di scatto, e Ash si sentì come stretto in una morsa d’acciaio, come avvolto dalle spire di un serpente invisibile, e intanto la Sfera Rossa aveva intensificato la potenza delle pulsazioni.
Ash strinse fino all’inverosimile la mano di Paul, liberando un grido più simile a un ruggito.
Le fiamme lo avvolsero e si stagliarono in alto, fino a fondere il soffitto della navetta.
Paul le evitò saltando agilmente all’indietro, ma sul suo braccio destro era apparsa una bruciatura.
Ash si alzò, tagliò le fiamme con un gesto della mano e con un altro le estinse.
Paul fissò gli occhi rosso rubino del Prescelto : non una traccia di disperazione, frustrazione o paura, ma rabbia, follia, gli occhi di un demone.
Il ragazzo si avviò senza dire nulla verso un corridoio, si voltò verso Paul sorridendo malignamente, e sparì dietro la parete.
 
 
 
Paul entrò nella navicella del Team Idro.
Nei corridoi reclute e ufficiali si muovevano con passo felpato, nonostante il gran via vai di persone un silenzio subdolo incombeva sulla navetta.
Il ragazzo vide Ivan impegnato negli ultimi preparativi. Il capo del Team Idro si accorse della sua presenza, e con un cenno gli indicò distrattamente una stanza con la porta socchiusa.
Paul vi entrò.
La stanza era immersa nel buio, il rumore del silenzio era quasi assordante.
All’improvviso Paul avvertì una glaciale presenza alle spalle e si girò.
Si trovò faccia a faccia con Misty.
Il ragazzo osservò attentamente gli occhi blu notte della prescelta, freddi, distaccati, segno che la Sfera Blu era più avanti nella possessione rispetto a quella Rossa.
Eppure quegli occhi ogni tanto erano scossi da un fremito, ogni tanto la ragazza stringeva forte i pugni.
Misty stava ancora lottando.
Ma stavolta Paul non ritenne necessario aiutare ulteriormente la Sfera.
Il ragazzo la superò, gli occhi fissi su di lei fino all’ultimo, e uscì dalla stanza.
La lastra ghiacciata che imprigionava l’anima della prescelta era troppo spessa perché potesse essere consumata dalla sua forza di volontà.
….O almeno così credeva.
 
 
 
Paul uscì dalla navetta del Team Idro ed entrò in quella del Team Galassia.
Il ragazzo svicolò per i corridoi sotto le occhiatacce degli altri, lui era il più forte, il preferito da Cyrus, per ciò era il più invidiato, il più odiato dai suoi “compagni”, soprattutto dagli ufficiali più anziani, che non potevano sopportare di prendere ordini da un ragazzino.
Si trovò davanti una grande porta blu con una C dorata sopra.
Ogni volta che si trovava davanti a quella porta non poteva fare a meno di pensare che Cyrus era davvero un tipo egocentrico.
Posò la mano sulla maniglia e aprì lentamente la porta, che cigolò rumorosamente.
La stanza era immersa nel buio, ad illuminarla solo un fievole spiraglio di luce proveniente da qualche buco di una serranda, e lo scintillio degli occhi malvagi di Cyrus.
Paul si avvicinò un poco a lui
-I prescelti sono pronti, Cyrus-
Il ragazzo udì dei fruscii e poi un rumore di passi che gli si avvicinavano.
-Bene…-  sussurrò l’uomo.
Una carezza gli percorse lentamente il viso fino ad arrivare alla spalla, mentre il ragazzo tratteneva il fiato.
-Eccellente lavoro, Paul…-
Lui si sottrasse al tocco di Cyrus con un movimento deciso e si diresse verso l’uscita, sbattendosi la porta alle spalle.
Un ghigno compiaciuto risplendette nelle tenebre.
Paul si diresse a passo spedito verso la sua stanza.
Mentre attraversava i corridoi sentiva le risatine crudeli dei presenti risuonare alle sue spalle.
Entrò  nella sua camera sbattendo la porta.
Una volta dentro restò in piedi, avvolto dal buio confortevole, aspettando che il respiro gli si calmasse.
Infilò una mano sotto la maglietta e si sfiorò il petto, sfregiato da una ferita ancora aperta che bruciava terribilmente.
Maledisse il suo corpo, che aveva iniziato a tremare convulsamente, gli occhi si inumidivano e pizzicavano sempre di più.
Tirò un pugno al muro, che si crepò un poco, mentre una stretta alla gola lo opprimeva e agli angoli dei suoi occhi si raccoglievano le prime prepotenti lacrime.
-Bas… bastardo…-
 
 
 
 
La notte era già calata sul Monte Corona quando un certo movimento aveva spezzato il torpore che aveva avvolto gli Eroi.
-Ragazzi, svegliatevi, ci siamo quasi- sussurrò il Professore.
I componenti dei Team stavano uscendo dalle loro navette, le reclute accendevano lanterne e si disponevano a cerchio lungo il perimetro dello spiazzo.
Paul uscì dalla navicella e si sistemò al fianco di essa, ogni tanto qualche recluta gli chiedeva indicazioni e lui rispondeva con precisione, ma senza mai staccare i suoi occhi da quelli blu che lo fissavano insicuri e impauriti.
Il perché, non lo sapeva neppure lui.
Quando tutto fu pronto Cyrus uscì dalla navetta e fermò la sua camminata al centro dello spiazzo, un sorriso di vittoria stampato sul viso.
-Uomini, oggi vedremo compiersi la profezia. Vedremo la nascita di un nuovo mondo, un mondo puro e incontaminato, privo della malvagità di cui l’umanità è capace.-
Lanciò uno sguardo complice ai capi dei due Team
-Max, Ivan…. Aprite i portelli-
I due uomini si avvicinarono alle porte delle rispettive navette e posarono le mani sulle maniglie.
Insieme le abbassarono lentamente.
Click.
Istantaneamente il portello della navetta azzurra fu spazzato via da un potentissimo getto d’acqua, e avrebbe colpito in pieno gli Eroi, acquattati tra i cespugli, se Paul non lo avesse bloccato e ridotto in polvere con il potere psichico, servendosi di un unico gesto della mano.
Contemporaneamente il portello della navetta rossa era stato completamente fuso, in una frazione di secondo, provocando un’esplosione, e cenere e lingue di fuoco aleggiavano nell’aria.
E loro erano lì, al centro dell’arena che avrebbe visto la salvezza della Terra o la sua distruzione.
Ritti in piedi,
l’una negli occhi dell’altro,
dominatore del fuoco contro dominatrice dell’acqua.
Sfera Rossa contro Sfera Blu.
 



ed eccomi di nuovo in ritardo, con un altro cap!!
eh.... quanto adoro lasciarvi in sospeso XD
scusate se aggiorno lentamente ma anche essendo estate mi ritrovo impegnatissima, e per fiction come questa ci vuole l'ispirazione, non posso mica scrivere a casaccio u.u
per le recensioni ringrazio :

DZ13
ryoko96
Tsuri_chan

la prossima storia che aggiornerò sarà "Pokemon vs Dragon Ball: la guerra"  (non interessa a nessunooo!! nd tutti; sigh ... nd me)
ciao e alla proxima!!



p.s se non si era capito per il titolo mi sono ispirata alla canzone del film "Spirit  cavallo selvaggio", con cui mi sto chiudendo molto in questi giorni!

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Capitolo 16
*** La luce del sole ***



Ash con un ghigno stampato sul viso al confine tra crudeltà e follia, si avventò sulla sua avversaria, che restava immobile e senza alcuna emozione negli occhi azzurri.
Ma nella sua mente l’Acqua e la sua anima si davano battaglia, un attimo erano alla pari, un attimo dopo il carattere di Misty riusciva a imporsi, un attimo dopo ancora era sottomesso dalla potenza dell’elemento.
E intanto il prescelto del fuoco si avvicinava sempre di più, mentre il suo pugno infuocato si ingigantiva ad ogni passo.
Adesso era vicino, così vicino che Misty poteva sentire il calore del fuoco sulla sua pelle, e avvertire il crepitio delle fiamme, e fu in quel momento che l’Acqua riprese il controllo sulla sua mente, annebbiandone i pensieri e sommergendola con un’onda ruggente.
Rapida si abbassò per schivare il pugno, scivolò in avanti e facendo leva sulle mani si sollevò per colpirlo alla schiena con un calcio.
Il ragazzo incassò in pieno il colpo, tanto potente da sbilanciarlo in avanti, ma puntò le mani a terra, e dandosi la spinta distendendo i gomiti flessi preparò un doppio calcio, che però colpì il vuoto, infatti a Misty bastarono un paio di rapidi passi all’indietro per schivare l’attacco, così si approfittò dell’instabile posizione del nemico, che ora le dava le spalle, e gli lanciò un getto d’acqua.
Ash riuscì a percepire il suono del liquido che fendeva l’aria, così si circondò di una spirale di fuoco che vaporizzò all’istante l’acqua, creando un sottile velo di nebbia, da cui poi sbucarono delle fiamme indirizzate alla ragazza.
Essendo Misty a una distanza troppo ravvicinata per avere il tempo di schivarle plasmò una lama vibrante d’acqua, un’acqua più scura del solito, che creava piccole esplosioni al contatto con le fiammate, che si dissolvevano in nubi di vapore acqueo che restavano sospese in aria per qualche secondo, per poi scomparire.
Ash fece disperdere la spirale infuocata in una densa cortina di fumo scuro, mantenere la stessa tecnica troppo a lungo bruciava troppe energie, e non era il caso di esaurirle subito.
Ma appena la sua linea difensiva scomparve, la lama d’acqua si fece flessibile e Misty la fece schioccare in aria come una frusta.
Portò il braccio all’altezza del capo e poi lo distese in avanti con un movimento deciso. La lama si allungò all’istante verso Ash e ne avvolse il corpo modellandocisi attorno, prendendo la forma di serpenti e rettili acquatici dai canini ghiacciati, imprigionandolo tra le loro spire, e soffocandone ogni tentativo di ribellione.
Le creature lo stritolavano, gli sembrava che le sue ossa potessero fondersi tra loro, tanto erano compresse, estendeva i polmoni schiacciati dai mostri in cerca di ossigeno, rantolando con la gola stretta nella morsa dei mostri.
Cercava di stringere le creature tra le mani e di allontanarle, ma le dita annegavano nell’acqua di cui erano fatte.
 Il serpente più vicino a lui gli sibilava minaccioso nelle orecchie, e sentiva le sue zanne glaciali pericolosamente vicine al suo collo.
La paura era tanto forte che il Fuoco stava rischiando di perdere il controllo sulla mente del prescelto.
Ma quando Ash vide con la coda dell’occhio la testa del rettile indietreggiare di qualche centimetro e la lingua biforcuta lambire le zanne appuntite, specchiandosi nel suo sguardo gelido e spietato, come quello della sua padrona, l’istinto prevalse sia sulla sua coscienza sia sull’elemento, un battito del cuore più forte degli altri gli risuonò nel petto, e quando la creatura si lanciò a fauci spalancate su di lui sprigionò una fiammata degna di quelle dell’inferno, distruggendo completamente quel groviglio di tentacoli freddi che lo aveva imprigionato.
Gli Eroi erano completamente paralizzati dal crudele spettacolo in scena davanti i loro occhi.
Vedere i loro amici che cercavano di uccidersi a vicenda era qualcosa di devastante per i loro cuori.
Ad ogni colpo che si sferravano Brock percepiva come una pugnalata al cuore, e sentiva che un pezzetto della loro personalità, che lui conosceva meglio della sua, veniva gettato nell’oblio da quelle due entità spaventose che li possedevano.
Avendo capito che il difetto del prescelto del fuoco era l’agilità, Misty scagliò una raffica di getti d’acqua contro Ash.
Il ragazzo cercava di schivare il numero maggiore di attacchi possibili, ma la maggior parte delle volte rimaneva colpito.
Poi i suoi occhi ebbero un guizzo.
Schivò lateralmente un getto d’acqua frontale e lanciò una fiammata.
Misty si preparò al contrattacco, ma il fuoco colpì l’erba secca, piuttosto lontano da lei.
Così continuò a lanciare getti d’acqua e lame ghiacciate, e Ash continuò a scagliare fiamme a terra.
A un certo punto corse in contro a Misty, che intanto aveva preparato un pugno ghiacciato.
Misty si diresse rapida verso di lui, e quando gli fu abbastanza vicina sferrò il pugno.
Ash aspettò fino all’ultimo istante, tanto da poter sentire il gelo del ghiaccio sulla guancia, per poi scivolare a terra evitandolo, e dare gli ultimi ciuffi di erba intatti alle fiamme.
Si rigirò alzandosi, e puntò gli occhi in quelli di lei.
E fu quello sguardo soddisfatto e orgoglioso che le fece capire di essere caduta nella sua trappola.
Voltava lo sguardo a destra e a sinistra, e tutto ciò che le occupava la visuale erano fiamme più alte di lei, incorniciate da alberi dalla chioma infuocata.
Il fuoco oscillante gettava ombre inquietanti sul pezzo di terra ancora integro che le ruotavano attorno, e sembravano ridere malignamente con la voce del fuoco.
Misty sentiva una sensazione di malessere in tutto il corpo, le sembrava che le fiamme le risucchiassero via l’ossigeno dai polmoni, le sembrava che avanzassero centimetro dopo centimetro  verso di lei, e il calore la opprimeva tanto da farla sentire rinchiusa in una gabbia incandescente.
E intanto, mentre la prescelta dell’acqua perdeva lentamente le forze, Ash se ne stava appoggiato a una parete rovente a braccia incrociate, scrutando soddisfatto il gelo dello sguardo della prescelta che si consumava poco a poco, restio a lasciar affiorare il senso di panico della preda in gabbia ; l’energia gli guizzava attraverso i muscoli, e il calore del fuoco riusciva a rinvigorirlo, spazzando via quasi del tutto la stanchezza di qualche minuto prima.
Ma dopo tutto, modificare il campo di battaglia a suo vantaggio, era sempre stata la sua specialità.
La mente di Misty era alla disperata ricerca di una soluzione, un normale getto d’acqua in quelle circostanze sarebbe sicuramente evaporato prima di raggiungere l’obiettivo, doveva trovare una fonte d’acqua più grande.
Il calore era diventato insostenibile, le gambe le cedettero e cadde in ginocchio a terra.
Un brivido le percorse la schiena nel constatare che la terra sotto le sue ginocchia era bagnata.
Il suo sguardo tornò distaccato come prima, aveva trovato il contrattacco.
Dopo tutto l’acqua era ovunque, nel suo corpo, nell’aria, nelle profondità della terra, negli steli d’erba ancora intatti di quel campo di battaglia.
Si chinò e affondò le mani nella terra umida socchiudendo gli occhi.
Ash sorrise compiaciuto, interpretando quel gesto come una resa.
Si avvicinò lento a Misty, a qualche passo di distanza le sue fiamme lo seguivano come feroci cani fedeli.
Dei luccichii apparvero uno a uno sul terreno, come le stelle in una notte d’estate, ma Ash non se ne accorse nemmeno, accecato com’era dalla vittoria imminente.
Ora era davanti a lei, si fermò.
Emise un verso, quasi un ringhio, di soddisfazione e poi tese il braccio destro in avanti con il palmo della mano aperto.
La stretta di Misty sul terreno aumentò.
Ash avvicinò di poco le dita fra loro e le fiamme iniziarono a fremere, gonfiandosi ed estendendosi.
Poi riaprì completamente la mano, e tornarono come prima.
Un sibilo riecheggiò dal sottosuolo.
Il prescelto del fuoco distese maggiormente le dita, per poi chiuderle velocemente a pugno.
All’istante le fiamme si ingrossarono e si riversarono al centro di quell’arena infuocata.
Ma un attimo prima che potessero incenerire Misty, dell’acqua scura sbucò fuori dai pori del terreno e altra acqua si distaccò dall’aria, precipitando giù e fondendosi con quella della terra, formando una colonna azzurra attorno a Misty, che ruotando su se stessa estingueva mano a mano ogni fiamma che le si schiantava contro.
Quando il gigantesco incendio fu domato, la prescelta dell’acqua tagliò in due la sua linea difensiva, poi allargò le braccia, immobilizzando ogni molecola d’acqua presente nel campo di battaglia ; dopo di che tirò a sé le braccia a mo’ di scudo attirando sul suo corpo tutta l’acqua ferma a mezz’aria, che si posò su di lei ricoprendola per intero, per poi essere assorbita dalla sua pelle, ricaricandola di energie. 
Ash era rimasto sconcertato, in piedi con gli occhi sbarrati.
Ma non ebbe nemmeno il tempo di riprendersi dallo sgomento che Misty gli fu subito addosso con due pugnali liquidi nelle mani.
Misty sferrò un colpo con il pugnale nella mano destra, Ash non riuscì a evitarlo completamente e venne colpito di striscio alla spalla.
Fece qualche passo indietro barcollando, la Sfera Rossa aveva subito uno shock, aveva visto le sue fiamme completamente annientate da un nemico che lei stessa aveva reso debole e svantaggiato. E intanto l’anima di  Ash cercava in tutti modi di sfruttare il momento di debolezza dell’elemento combattendoci disperatamente contro, e il risultato non poteva che essere quello, movimenti pesanti, riflessi lenti e una gran confusione in testa.
La Sfera riuscì a prevalere il necessario per far creare ad Ash delle piccole lame infuocate e mandarlo al contrattacco, prima di essere sopraffatta dal suo nemico e tornare di nuovo a lottare per la supremazia.
Perciò quello che combatteva non era che un corpo che si muoveva grazie a riflessi e istinti, privo di qualunque coscienza ; gli occhi vitrei vedevano, ma non guardavano, la mente reagiva ma non ragionava, il corpo in balia di se stesso.
E mentre i due combattenti si sferravano fendenti letali, un certo movimento animava la navetta del Team Galassia.
Due reclute, una con un computer in mano, uscirono agitate dalla porta e si rivolsero a Cyrus
-Signore, i computer stanno impazzendo! Non riusciamo più a controllare la situazione nella sala comandi!-
Un ufficiale gli si avvicinò  -Cyrus, i valori dell’energia presente nel raggio di dieci kilometri sono in rapida ascesa.-
Il capo del Team Galassia sorrise
-Ottimo, significa che è quasi giunta l’ora…-
Cyrus fremeva, tra poco avrebbe visto la nascita del nuovo mondo, il suo nuovo mondo, un mondo libero dalla crudeltà umana, incontaminato. Era sempre stato così stanco di vivere in quel luogo pregno di cattiveria, aveva sempre cercato una via d’uscita da quel mondo che era stato così spietato con lui, e ora che l’aveva trovata, ora che la stava creando lui stesso, i suoi occhi lucidi a stento trattenevano l’emozione.
Alzò lo sguardo al cielo scuro denso di nubi e il suo cuore accelerò nel vedere che era comparso un punto luminoso, che brillava ogni attimo più intensamente.
Un tonfo lo riscosse, Misty aveva atterrato Ash.
Ash chiuse gli occhi quando avvenne l'impatto col terreno, appena li riaprì si ritrovò sovrastato da Misty che tentò un affondo mirando al cuore.
Ash riprese coscienza di quello che stava accadendo e rotolò di lato, la lama del pugnale d'acqua si infranse sul terreno.
Ash si rialzò barcollando e fece appena in tempo a parare un fendente della spada acquatica incrociando i due pugnali infuocati in avanti.
Dei flussi d'energia rombarono fuori dalle nubi vorticando attorno al punto luminoso.
Lo scontro ravvicinato tra Ash e Misty riprese, tra i colpi rapidi e precisi di lei e quelli che sfociavano sempre più nella difensiva di lui.
Ash tentò un affondo ma Misty accostò il suo pugnale a quello del nemico, arpionandolo e strattonandolo verso di lei, così da colpirlo allo stomaco con l’altro pugnale ; Ash fece appena in tempo a girarsi, ma venne comunque colpito al fianco destro.
Mugolò di dolore mentre il sangue cominciava ad affacciarsi alla ferita.
Lanciò una sfera di fuoco ai piedi di Misty e con un gesto della mano fece estendere le fiamme in alto, cercando di tenerla occupata il più possibile.
Mentre Misty era occupata a spegnere l’incendio Ash si avvolse una mano di fuoco e se la posò sulla ferita nel tentativo di cicatrizzarla il prima possibile.
Abbassò il capo per cercare di reprimere le grida.
Il suo piccolo incendio si estinse subito smorzato dall’acqua di Misty, che ripartì all’assalto.
Ash colto alla sprovvista dovette parare una pugnalata afferrando l’arma con la mano incandescente,  lasciando la ferita non ancora rimarginata al suo destino.
Cercò di spingere la sua avversaria a terra sfruttando quella presa, ma Misty sfruttò per prima la forza di Ash ; lo tirò in avanti, nella direzione in cui lui spingeva, e riuscì a portarsi alle sue spalle e ad attorcigliargli un braccio intorno alla gola e ad immobilizzargli un braccio afferrandolo per la spalla.
Appena Misty incominciò a stringergli la gola, subito Ash le serrò la mano libera attorno al braccio cercando disperatamente di allentarne la presa.
Quel contatto fisico lo fece sussultare, e subito abbassò lo sguardo il necessario per scorgere la pelle fresca Misty.
Quella pelle così candida…
La stretta si intensificò e a quel punto la mano di Ash si fece incandescente e attanagliò il polso di Misty. Il contatto fu più rovente di quanto la ragazza si aspettasse, così istintivamente sottrasse il suo braccio a quella presa infuocata, e concesse al suo avversario quei pochi millimetri di libertà che gli bastavano per trarre un respiro e sprigionare una potente fiammata.
La prescelta fu costretta ad allontanarsi dalla sua preda.
Ash riprese fiato ansante.
Cercò di lanciare un’altra sfera infuocata, per avere ancora qualche secondo di respiro, ma quando tentò la sua mano produsse giusto due scintille.
Riprovò più volte col panico che gli montava dentro, mentre distingueva con la coda dell’occhio Misty avvicinarsi lentamente.
A causa di quel contatto la sua coscienza si stava destando, stava soffocando pezzo dopo pezzo la furia del Fuoco, e ciò comportava un indebolimento sempre crescente del suo potere.
Alzò lo sguardo dalla sua mano.
E Misty non c’era più.
Rincominciava a impadronirsi delle proprie emozioni, e in quel momento il terrore si era impossessato di lui, più potente del Fuoco e della sua anima, si sentiva indifeso, completamente vulnerabile.
Avvertì una glaciale presenza alle spalle e si girò di scatto, ma ancora più fulmineamente fu colpito da un pugno ghiacciato in pieno petto che lo fece volare a terra con un rivolo di sangue che gli scendeva da un angolo della bocca.
Tossicchiò un po’, ma in un istante Misty gli fu addosso, bloccandogli completamente le gambe con il suo peso e bloccandogli un braccio con una mano, mentre nell’altra si era formata una sfera ghiacciata con all’interno un nucleo d’acqua che rumoreggiava come le onde del mare in burrasca, con l’intenzione di scagliargliela al cuore.
Ash non aveva mai guardato la sua avversaria negli occhi, ma era certo che quel blu scintillante e maligno non fosse il loro colore naturale.
Sentiva che le apparteneva una tonalità molto più chiara e delicata.
Lui sapeva che quegli occhi in realtà erano di un fiero color verde acqua, come il mare illuminato dal sole.
Un fulmine squarciò il cielo oscuro, e con lui quel presentimento si fece largo nella mente di Ash.
Quegli occhi lui l’aveva già visti, nei suoi sogni, e nei suoi incubi.
Senza che se ne fosse accorto la sfera ghiacciata si era ingrandita, ora superava le dimensioni della mano di Misty e il nucleo d’acqua fremeva al suo interno con più frequenza.
Gli occhi della dominatrice si assottigliarono e le labbra si distesero in un ghigno crudele, come la tempesta.
E bisbigliò con il trionfo nella voce
-Sei finito-
 
… E fu un attimo.
 
“Ash… aiutami…”
 
Come risvegliarsi dopo un lungo sonno…
 
“Perché vuoi combattermi?”
 
Come rivedere la luce del sole dopo un’interminabile prigionia nella grotta più buia…
Sbarrò gli occhi e inghiottì a vuoto.
Quella voce…
La stessa dei sogni, la stessa di lei.
Mai la Sfera Rossa era stata sopraffatta da Ash in quel modo da quando si era impossessata di lui, schiacciata dai ricordi che uno a uno riaffioravano nella sua mente.
 
“Ehi, fermati! Quella è la mia bici!”
 
La voce della persona che amava.
-Misty…-
 






*si guarda intorno*
c'è ancora qualcuno quì?
*le arrivano pomodori in faccia*
ehhh quanta violenza, solo perchè è esattamente un anno e venti giorni che non aggiorno? che esagerati!
ok apparte gli scherzi, chiedo perdono per il fatto che aggiorno ogni storia con la velocità con cui un bradipo corre (cioè nulla), ma purtroppo diventa sempre più difficile...
*spera che nessuno chieda il perchè*
comunque  ragazzi miei siamo agli sgoccioli, massimo massimo due capitoli e "Un nuovo nemico" giungerà al termine, quindi siate pazienti, ci vediamo alla prossima (sperando non tra un anno),
ciao ciao!

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Capitolo 17
*** Contro vecchi amici ***








Per un istante nessun pensiero attraversò la mente di Misty.
La sua anima e la Sfera Blu tacquero.
Poi poco a poco un flusso di emozioni cominciò a pervaderla da parte a parte.
Sgomento, incredulità, frustrazione, angoscia.
La percorrevano per tutto il corpo : dalla gola annodata al cuore, fino allo stomaco per poi farle tremare le braccia.
La presa sul braccio dell’avversario si allentò, ma quello rimase immobile.
E fu quando i suoi occhi affondarono in quelli di Ash che capì.
Scostò il velo color rubino e riconobbe gli occhi atterriti del ragazzo nei suoi sogni tormentati.
La sfera ghiacciata scivolò via dalla sua mano, infrangendosi al suolo in piccoli pezzi mentre il liquido al suo interno si infilava nei pori della terra.
La mano che gli tratteneva il braccio si ritrasse esitante, per andare a sfiorare il petto, che un attimo prima avrebbe colpito con il suo attacco senza pietà.
 
“Prima o poi te la riporterò!”
 
-…Ash-
 
Gli occhi del ragazzo ebbero un fremito. La voce di Misty sembrava accarezzarlo.
Dopo il dolore, le ferite, la rabbia, la frustrazione di quei giorni, credeva che quel suono fosse la cosa più bella che potesse sentire.
Ash raddrizzò lentamente la schiena per tirarsi a sedere, e a mano a mano che tornava in posizione eretta Misty si scostava, senza spostarsi dal suo grembo.
La ragazza tese la mano verso il corvino che l’afferrò prontamente mantenendo il contatto visivo.
I loro respiri si facevano affannosi e umidi, gli occhi prossimi alle lacrime.
 
 
“ORA!”
 
E fu in quel momento che il comando di Paul esplose nella mente di Lucinda, che con uno scatto fulmineo balzò oltre i cespugli precipitandosi a una velocità incalcolabile verso i prescelti.
Mentre correva le parole spietate che Paul aveva pronunciato nel suo sogno, le risuonavano dolcemente nelle orecchie :
 
“Morirai, sprecherai la tua giovinezza combattendo una battaglia in cui non credi e di cui ,nel profondo, non te ne frega nulla.”
 
Ma Paul aveva torto. Lei in quella battaglia ci credeva con tutta se stessa, del suo esito positivo ne aveva fatto il suo obiettivo.
Ma soprattutto, nessuno sarebbe morto in quello scontro.
Appena Ash si accorse di lei strinse le braccia attorno a Misty, attento a proteggerle la testa, e rotolarono entrambi di lato, schivando appena la carica di Lucinda.
Facendo leva sulla gamba destra la blu si fermò all’istante e conservando la velocità che aveva già raggiunto ruotò indirizzando un calcio verso Ash. Il corvino, ancora a terra, parò il colpo con l’avambraccio.
-Lucinda che stai facendo!?-
Ma la combattente non rispose, sapeva che parlare con loro le avrebbe reso il compito più difficile.
Ritrasse la gamba e diresse un pugno contro lo stomaco di Ash.
-Spostati Ash!-  gridò Misty, e il prescelto del fuoco rotolò verso le gambe di Lucinda. Con il terreno davanti a sé sgombro la rossa afferrò il pugno di Lucinda e la scaraventò a terra sfruttando la sua stessa forza.
Tuttavia lo schianto con il terreno non arrivò ; qualcosa l’afferrò e la portò qualche metro lontano dai prescelti per poi depositarla a terra.
-Continuo a dire che hai preso qualche chilo.-
-Sono quasi felice di vederti, Gary!-
Ash e Misty si erano rialzati e fissavano i due ragazzi increduli.
-Gary…ma cosa.. che ci fate qui?- mormorò Misty.
Gary abbassò mestamente il capo, consapevole degli occhi di Lucinda puntati su di lui. Lei sapeva che combattere contro Misty gli avrebbe fatto male, era una sua cara amica, e, supponeva, anche qualcosa di più.
I due Eroi si guardarono, un muto incoraggiamento reciproco, e raggiunsero Ash e Misty, decisi a portare a termine il proprio compito.
Lucinda fu subito addosso ad Ash tirandogli un pugno al petto, che lui contrastò incrociando le braccia in avanti, arretrando un po’ per l’impatto. La ragazza non perse tempo, sferrò un calcio diretto al fianco del corvino che lo schivò di lato.
Intanto affianco a loro combattevano Gary e Misty, che sgusciava fluida tra i colpi del moro. Ma Gary non combatteva davvero, la potenza dei suoi colpi scemava man mano che si avvicinava al corpo della ragazza. Il moro tentò una serie di attacchi a raffica e alla fine uno colpì il bersaglio.
Misty cadde in ginocchio tenendosi un braccio, colpita su un nervo che sembrava averglielo temporaneamente paralizzato.
-Basta Gary! Perché mi fai questo!?- urlò Misty.
Gary non attaccava, la guardava dall’alto preoccupato, e lottava con se stesso per non cedere all’istinto di tenderle la mano.
-Misty!-  gridò Ash.
Per la distrazione subì un pugno ben assestato in mezzo alle costole, e cadde a terra gemendo, ma quando si rialzò si avventò contro Gary con uno sguardo assassino.
Lo atterrò e cominciò a pestarlo con tutta la violenza di cui era capace, mentre la sua vittima non reagiva, fissava il vuoto con occhi distanti, tossendo sangue.
Lucinda piombò su Ash, colpendolo con forza in tutti i punti vitali, ma era inutile, la rabbia che accecava il prescelto del fuoco lo rendeva invulnerabile. Misty tornò all’attacco, aggredendo Lucinda, con una bestialità che poco si addiceva allo stile di lotta impostole dalla Sfera Blu.
-Brock corri ad aiutarli, forza!- disse Oak al ragazzo, spettatore insieme a lui dietro i cespugli.
Il cuore dell’allevatore di Pokemon cominciò a battere più forte –Ma professore, non sono stato addestrato per questo!- 
-Ma cosa stai dicendo sciocco! Non sei forse stato tu a migliorare le abilità di Gary e di Lucinda!? Tu riunisci insieme la forza e l’astuzia, sei il più completo degli Eroi. Certo, non hai mai sperimentato la tua potenza, te ne do atto, perciò dovrai scoprirla adesso. E ora va’, il destino di questo mondo dipende anche da te!-
Brock annuì e saltò fuori dai cespugli, diretto verso il nucleo della battaglia.
-Che diavolo..- sussurrava Cyrus, mentre i componenti dei Team si guardavano l’un l’altro spaesati senza sapere cosa fare.
Il capo del Team Galassia lanciò uno sguardo al cielo : il punto luminoso si faceva sempre più fioco tra le nubi.
Adirato abbaiò gli ordini –Branco di incapaci, andate a uccidere quei tre ragazzini e mettete di nuovo i prescelti l’uno contro l’altro!-
Prima che l’esercito si riorganizzasse, Paul sfruttò il suo potere illusionistico e assunse le sembianze di un Weawile, per poi nascondersi all’ombra di una navicella e creare intorno al campo di battaglia una barriera di energia.
Il campo di forza schiacciava i Team contro la vegetazione.
Gli alberi anneriti dalle fiamme sembravano più sinistri e parevano sfiorare gli uomini con i loro arti scheletrici, i solchi sui tronchi disegnavano ghigni crudeli e occhi iniettati d’odio. Versi agghiaccianti e tetri provenivano dal bosco, come lamenti e grida d’ammonimento che vengano dalle profondità della terra.
La natura stessa si ribellava all’intrusione, da parte di quegli uomini nel processo di salvezza del pianeta.
Quell’atmosfera lugubre sembrava sortire un certo effetto su reclute e comandanti, tanto che presero a tirare pugni e calci alla barriera, più che per obbedire agli ordini, per rifugiarsi al centro della piccola pianura, dove le inquietanti mani ossute degli alberi non li avrebbero raggiunti.
In più stormi di Staravia e Murkrow si levarono dal bosco e si lanciarono giù in picchiata a beccare gli intrusi, un numeroso gruppo di Seviper strisciò fuori dai cespugli avvelenandoli e ferendoli con le code appuntite come spade, e qualche Duskull si materializzò per spaventarli.
-Paul! Paul! Maledizione, dove sei finito!-  ululò Cyrus in preda all’ira più totale. Poi agguantò un ragazzino, di vent’anni a malapena, che stava tentando di svignarsela
-Tu! Vai a cercare Paul! E sarà meglio che tornerai con lui, altrimenti porrò fine alla tua inutile e miserabile vita!- detto ciò lo spintonò via e la recluta si avviò in una direzione totalmente casuale.
Il ragazzo passò davanti al “nascondiglio” di Paul, le spalle gli si irrigidirono quando lo vide attraversargli la visuale.
Quando la recluta sparì, il dominatore si rilassò.
Chi lo notò però, fu un Seviper che avanzava strisciando in direzione della recluta.
I suoi occhi freddi fissavano Paul, che pensava alla svelta a un modo per difendersi nel caso lo attaccasse e allo stesso tempo mantenere il campo di forza.
Il rettile sibilò mentre la lingua biforcuta accarezzava l’aria.
Ssssstai molto attento Paul. I tuoi ssssentimenti ti porteranno al fallimento”
Dopo di che il Seviper se ne andò senza fretta, pregustando il sapore del suo pasto. A quanto pareva non sarebbe stato Cyrus a mettere fine alla “inutile e miserabile vita” della recluta codarda.
Paul non sapeva se i suoi poteri psichici si fossero attivati autonomamente o se un Pokemon gli avesse davvero predetto la morte, comunque non poteva permettersi di flettere un solo dito delle mani protese in avanti a controllare la barriera, e tanto meno di riflettere su ciò che era appena successo.
Intanto Brock aveva fatto in tempo a entrare nello spazio circondato dal campo di forza, ed era corso ad aiutare Gary. Vedendolo la rabbia di Ash era diminuita vertiginosamente, perciò non fu difficile farlo spostare dal corpo di Gary, a Brock bastò una spinta. Anche Misty aveva smesso di lottare con Lucinda, che così aveva ottenuto minuti preziosi per riposare.
Il ragazzo più grande aveva aiutato Gary a sedersi. Il moro aveva il viso livido, un occhio nero e sangue dappertutto.
Ma Brock non aveva medicine stavolta, non poteva fare niente per lui, solo constatare se fosse ancora in grado di battersi.
Intanto Ash si guardava le nocche insanguinate, rosse del sangue del suo rivale, del suo amico, e sussurrava   -Gary… io.. ma cosa ho..…no…no…-  come se ritenesse impossibile di aver fatto una cosa simile, come un autentico folle.
Gary riuscì a rimettersi in piedi con lo sguardo più duro di prima, consapevole che quelli non erano ancora i suoi amici, le Sfere erano ancora al loro interno, e aveva potuto constatarlo.
Brock parlò, rivolgendosi ad Ash e Misty.
-Avanti ragazzi, combattete.-
disse mettendosi in posizione di difesa.
I prescelti si guardarono, tristemente confusi.
-No Brock,  non voglio…- bisbigliò Misty con gli occhi lucidi.
-Devi farlo Misty! Ash, devi combattere!-
Ash era sfinito, non tanto nel corpo, quanto nell’anima.
Non ce la faceva più a sopportare tutto quello.
Non poteva combattere contro Brock.
-Ma che stai dicendo Brock, adesso basta, non ne posso più…-
Le ultime parole del corvino si spezzarono in singhiozzi.
Brock si diresse a grandi passi verso Ash e, portandosi dietro di lui gli bloccò un braccio con il suo, e con l’altro gli strinse la gola.
-Avanti Misty, se non mi attacchi gli farò del male-
Le lacrime iniziarono a sgorgare dagli occhi della rossa
-No, Brock… io non voglio combattere con te… ti prego, lascialo andare..-
Il ragazzo più grande aumentò di scatto la presa sul collo di Ash che guaì di dolore, senza ribellarsi.
-Basta Brock! Perché ci fai questo!?- gridò disperata la ragazza.
Il labbro di Brock tremò, e allentò la presa sul prescelto del fuoco, che mollemente scivolò a terra in ginocchio, piangendo, i nervi andati in pezzi.
Il professore, tra i cespugli si copriva il volto fradicio di lacrime con le mani, mormorando
-è tutto come allora… è tutto come allora…-
Paul decise di riassumere le proprie sembianze, il processo inverso del suo potere richiedeva più tempo ; forse aveva aspettato troppo per intervenire, ma questa era l’ultima occasione che gli sarebbe potuta capitare.
Ash e Misty singhiozzavano ancora quando il ragazzo sussultò, gli occhi si fecero mano a mano più impauriti.
A un certo punto gridò, un urlo ruvido e animalesco.
Si piegò su se stesso, si mise le mani tra i capelli, graffiandosi la pelle in balia di chissà cosa.
Una sola pulsazione continua gli lacerava i timpani.
La Sfera Rossa era indignata, oltraggiata dai patetici sentimenti dell’umano che possedeva.
Ma adesso avrebbe smesso di giocare.
I battiti del cuore di Ash si fecero affannati  e sempre più frequenti, fino all’insostenibile.
Il ragazzo si afferrava il petto, come se cercasse di prendere il cuore per stringerlo e farlo smettere di battere così forte.
Intanto la Sfera Blu aveva reagito all’energia sprigionata dalla gemella, e Misty gridava come Ash, respirando a malapena, contorcendosi e rannicchiandosi, piegata da un rumore lancinante, come lo stridere del ghiaccio sull’acciaio, con il cuore che batteva a intermittenza.
L’ultima resistenza dei loro corpi prima di essere completamente sottomessi alla possessione.
-Che succede!? Ash ! Misty!-
Brock fermò appena in tempo Lucinda e Gary, che stavano correndo dai prescelti 
-Siete impazziti!? è  troppo pericoloso adesso!-
Paul corse verso la barriera con il cuore in gola e il corpo teso che tradiva gli occhi gelidi, conscio del fatto che in realtà non aveva mai lottato contro le Sfere, non aveva mai subito un vero attacco, non aveva ancora visto niente.
Il punto luminoso fremette, trapassato da un lampo di energia pura.   
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
ebbene, eccoci giunti alla fine del penultimo capitolo!
spero che ci sia ancora qualcuno a leggere *le passa davanti una palla di fieno portata dal vento*
e se ci sei, oh qualcuno, ti dico : grazie per aver letto!
ringrazio
ryoko96
per aver recensito!
al prossimo cap!!!

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