Keep in mind we are under the some sky

di _Emanuela_3
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1* ***
Capitolo 2: *** II ***
Capitolo 3: *** III ***
Capitolo 4: *** IV ***
Capitolo 5: *** V ***
Capitolo 6: *** VI ***
Capitolo 7: *** VII ***
Capitolo 8: *** VIII ***
Capitolo 9: *** IX ***
Capitolo 10: *** X ***
Capitolo 11: *** XI ***
Capitolo 12: *** XII ***
Capitolo 13: *** XIII ***
Capitolo 14: *** XIV ***
Capitolo 15: *** XV ***
Capitolo 16: *** XVI ***
Capitolo 17: *** XVII ***
Capitolo 18: *** XVIII ***
Capitolo 19: *** IX ***
Capitolo 20: *** XX ***



Capitolo 1
*** 1* ***


Epilogo 
*Si lasciarono così, senza un addio, senza un arrivederci. Semplicemente se ne andarono. La pioggia continuava a scendere, piccole lacrime che cadono dal cielo pronte a nascondere il dolore di un uomo che sta correndo verso una casa vuota d'amore, verso una vita che non gli appartiene più. Corre, sempre più veloce. Corre sperando di lasciarsi alle spalle quel dolore che non gli permette di respirare. Ma il dolore è più forte e lo raggiunge, lo colpisce come un pugno nello stomaco. Non gli resta che accasciarsi ai piedi di una quercia. Con il viso nelle mani, si lascia andare come non gli era mai successo prima.

Nello stesso momento la pioggia lava via dal viso di una donna le sue lacrime silenziose. Cammina letta combattendo contro il dolore. Si volta indietro una, due, troppe volte. Cammina lenta. Non vuole andarsene, non vuole che finisca. Quel dolore è tutto ciò che le rimane, è la prova che c'è stato. È la prova che non è stato solo un sogno. *


 CAPITOLO I

Rileggo per la dodicesima volta l’articolo e decido finalmente di inviarlo. O la va o la spacca! Bevo un sorso di caffè e con la tazza fumante tra le mani mi avvicino alla finestra. New York di notte è un vero spettacolo. Eppure so per certo che non è il mio posto. Avete presente quell’angolo di mondo che sentite vostro? A cui, per una qualche strana ragione, appartenete? Bé, New York non è il mio. Non fraintendetemi amo questa città ma non le appartengo. È per questo che ho deciso di fare il grande salto, di gettarmi nel vuoto senza collaudare prima il paracadute. Ho 25 ed è troppo presto per rinunciare a un sogno, così ho deciso di mettere in discussione tutta la mia vita. Fin da bambina ho sognato di fare la giornalista, andando avanti con l'età questa mia aspirazione non ha fatto altro che crescere e farsi forte. Al momento ho una rubrica su un quotidiano online, ma il mio sogno è quello di scrivere per un giornale di Londra, il London Daily. So bene che le penne più importanti sono qui a New York, ma è stato a Londra che per la prima volta mi sono lasciata catturare da quel fantastico mondo fatto di articoli e inserti.

Finalmente ho trovato il coraggio di inseguire il mio sogno, ho appena inviato al London Daily la mia richiesta di assunzione con uno dei mie articoli migliori con la speranza di venire almeno presa in considerazione. Chissà, forse è Londra il mio posto nel mondo. Inutile stare ad aspettare:a Londra è notte fonda e non credo che leggeranno la mia mail prima di domani mattina e anche se dovessero leggerla la risposta non sarà certo immediata. 

Sono passati quindici giorni e ancora non ho ricevuto una risposta. Sicuramente il mio curriculum sarà finito nel cestino, come quello di tanti altri aspirati giornalisti. Tuttavia non mi lascio buttare giù e continuo la mia vita come niente fosse.

La verità è che ho talmente tante cose da fare che non ho proprio il tempo di rimuginare sulla mancata risposta. Quella sera per esempio avrei dovuto accompagnare Kelly, la mia vicina di casa, alla mostra di uno dei tanti artisti in erba che sperano di lasciare il segno. Purtroppo, in una città competitiva come New York, erano pochi quelli che ci riuscivano e anche per quei pochi eletti il successo era breve: tempo una settimana e i suoi lavori diventavano obsoleti e scontati. Mentre cercavo goffamente di tirarmi su da sola la lampo del vestito il telefono cominciò a squillare.

-…pronto?!- rispondo portandomi la cornetta all'orecchio. - Pronto, parlo con la signorina Brown?- a rispondermi è una donna dall'accento particolare. -Sì sono io, chi parla?-. -Chiamo per conto del signor Aaron Dixon, del London Daily...- a sentire il nome di Dixon la mia mente va in tilt. Resto come paralizzata, fino a quando dall'altro capo del ricevitore una voce infastidita mi riscuote - è ancora lì?-. Sento il sangue raggiungermi le guance e immagino già il mio volto dipinto di rosso. Come quando a scuola i professori mi beccavano a chiacchierare. -sì……mi scusi sono..sono sorpresa..- le rispondo in tono colpevole. -Bene non appena si riprende dalla sorpresa le consiglio di salire sul primo aereo disponibile, il signor Dixon l’aspetta lunedì alle dieci nel suo ufficio. Le raccomando la puntualità. Le invierò un promemoria per e-mail. Arrivederci miss Brown-. Mi risponde la donna senza lasciarmi il tempo di replicare. Fantastico! Non sono ancora arrivata a Londra e la segretaria del signor Dixon già mi odia. 

-Non sto sognando vero? Non può essere un sogno!- mi dico prima di lanciare urlo. Mio fratello si precipita dalle scale con un asciugamano in vita e i capelli ancora insaponati. -Scar cosa succede?- mi chiede con tono ansioso. Non posso fare a meno di scoppiargli a ridere in faccia. -Oddio Math! Non ci crederai mai- gli dico prima di raccontargli la telefonata appena conclusasi.

Quella sera la mostra salta e usciamo tutti insieme a festeggiare. Nonostante la stanchezza la notte fatico ad addormentarmi. È il mio momento, la mia opportunità per spiegare le ali e prendere il volo. Sono spaventata e al contempo euforica. Una volta a Londra sarà dura, dovrò cercare un appartamento e tutto il resto, ma so di potercela fare. Il mio trasferimento a Londra era già in programma, colloquio o meno, a fine mese io e mio fratello ci saremmo imbarcati per questa nuova avventura nella terra della pioggia. Il colloquio ha solo accelerato i tempi. Cullandomi in questo mare di pensieri mi addormento.

Due giorni dopo sono pronta per partire. Dopo aver salutato amici e parenti, promettendo che sarei tornata presto, ho fatto le valigie e ho acquistato il primo volo per Londra. Nonostante l'euforia fatico per trattenere le lacrime. -Scarlett su, cos'è questo broncio triste? I brutti pensieri lasciali nella grande mela- mi sussurra dolcemente Math mentre mi abbraccia. Resto in silenzio, lasciandomi cullare come quando ero piccola. Passato il primo momento di sconforto inizio con le raccomandazioni - Ricordati di contattare l’agenzia per affittare il nostro appartamento, io non appena arrivo comincerò le ricerche di una cosa…e- Math mi mette una mano sulla bocca, riuscendo finalmente a zittirmi. -Ok sorellina, respira…chiamerò l’agenzia e conoscerò di persona gli affittuari del nostro appartamento, darò una mano di pittura in cucina e farò sistemare il lavandino del bagno. Mangerò e dormirò abbastanza. Adesso tu rilassati e fai un bel respiro! - Accidenti quanto mi mancherà. -Sbrigati a farti trasferire, già mi manchi!- gli dico tornando ad abbracciarlo. -Anche tu piccolina, ti voglio bene- Mormora ricambiando il mio abbraccio. -Anche io Math- sussurro, mentre una lacrima rotola via.


 

***


 

Grazie a tutti i nuovi lettori se ce ne saranno e a quelli vecchi qualora decidessero di ripercorrere insieme a me la storia di Scarlet.

Ho scritto questa storia qualche anno fa e rileggendola di recente mi sono resa conto di quanto fosse spoglia e zeppa di errori. Così ho deciso di revisionarla, sperando di non peggiorare la situazione. Vi ricordo che i capitoli revisionati saranno contrassegnati da un asterisco.

Spero che possiate amare questa storia almeno la metà di quanto la amo io. Sappiate che ogni recensione è gradita, soprattutto se negativa, così avrò l'opportunità di migliorarmi e di migliorare questa storia.

Per adesso vi saluto e spero di “rivedervi” al prossimo capitolo!


 

Emanuela


 

N.B.: I personaggi e i fatti raccontati mi appartengono e sono frutto della mia fantasia.  

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Capitolo 2
*** II ***


CAPITOLO II

 

 

Un ultimo abbraccio e dritta verso il check in!

Il mio posto è vicino al finestrino, al mio fianco c’è un simpatico signore dai capelli brizzolati; non appena decolla l’aereo si mette a leggere un quotidiano.

Così mi giro verso il finestrino ed osservo i paesaggi mutare sotto i miei occhi fin quando l’unica cosa che posso vedere è un immensa distesa d’acqua blu!

Il tempo passa senza che io me ne renda conto. Le hostess ci chiedono di allacciare le cinture: stiamo atterrando!

Metto il primo piede sul terreno inglese con una forte emozione! Aiutata dal mio spirito avventuriero, mi incammino alla ricerca dell’uscita.

 

LANDON

 

Osservo la folla che si muove nel aeroporto, sono tutti di fretta. I pochi che sono seduti, sfogliano svogliatamente delle riviste, con la stess impazienza di un bambino nel girono dio Natale.

Sono perso nei miei pensieri quando…

B: Amoreee vuoi scendere dalla nuvoletta! Arrivano i miei genitori non sei emozionato?

I: eee emozionatissimo!

Non sto più nella pelle dall’emozione. Non bastava la figlia, adesso tutta la sagra famiglia ci si mette a spingere l’acceleratore verso il matrimonio! Non so che mi prende, con Beth ci sono praticamente cresciuto, il mio primo bacio è stato il suo, la mai prima volta è stata con lei. In poche parole abbiamo fatto i primi passi insieme, ma adesso le cose sono diventate monotone, come se i discorsi si fossero esauriti. Non parliamo più, adesso per lei sono un bancomat portatile niente di più. Luisi vuitton, Gucci, Manolo Blahnik, … ecco chi mi rimpiazzato!

Eppure tutti si aspettano che la sposi, non importa che io l’ami o meno.

I miei pensieri sono interrotti dal passaggio di una ragazza davvero…wow! La classica ragazza della porta accanto, si guarda incuriosita come se volesse imprimere nella mente ogni particolare che catturano i suoi occhi. Si muove calma verso le uscite, senza fretta di lasciare l’aeroporto. Ha lo sguardo vivace e sognante, sembra Alice nel paese delle meraviglie. Ma ai miei occhi l’unica meraviglia è lei…

B: Eccoliiiiiiiii

La voce stridula della mia fidanzata mi riporta coi piedi per terra, bene Fernando preparati a sorridere ed annuire per i prossimi cinque giorni (almeno spero siano sol cinque)!

Dannazione! Torno a guardarmi intorno ma lei è sparita. Grazie mille Beth!

Margot e Brian Hamilton si avvicinano verso di noi. Ma la cosa che tristemente noto sono i 5 o forse 6 bagagli che trascina John, il loro maggiordomo. Sei bagagli…questo significa che la loro una volta breve visita si è trasformata in una permanenza a tempo indeterminato. In questo memento vorrei sparire.

B: Landon che piacere, non mi aspettavo di trovarti qui. Cos’è la servitù è in scioperò?

I: No Brian, la servitù è stata abolita da un pezzo.

B: Noto con piacere che non sei cambiato figliolo.

Mi limito a sorridere. Ci incamminiamo verso la zona riservata ai voli privati, si torna a Freeland, purtroppo.

Cerco con lo sguardo la ragazza di prima, ma di lei nemmeno l’ombra...

 

SCARLETT

 

Finalmente posso dirlo: house sweet  house! Voglio cogliere ogni particolare del mio ”sbarco” in Inghilterra!

Grazie ad un’agenzia sono riuscita a trovare un motel a basso costo, nel quale voglio starci giusto il tempo necessario, non mi resta che trovare un taxi e …

_:Scarleeett?

Mi volto sentendo il mio nome…

 

 

Spero vi piaccia...

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Capitolo 3
*** III ***


CAPITOLO III

 

 

Mi volto sentendo il mio nome…

I: Carla!! ?

S: Cosa ci fai qui?

Non riesco a crederci, tutti dicono che il mondo è piccolo ma chi immaginava fosse così piccolo!

C: Cristoball!

Sia io che Carla ci voltiamo verso quello che credo sia il suo ragazzo. Anzi ci voltiamo verso…ommioDio! Ci voltiamo verso Cris. Quel Cris!

Ca: ignoralo! Fa sempre il buffone quando si sente escluso! Comunque Cris lei è Scarlett, la mia amica yenkie, Scarlett lui è Cris…il mio Cris!

I/C: piacere!

Ca: allora qual buon vento ti porta a Londra?

I: bè diciamo che ho ottenuto un colloquio con…. Il London Daily!

Ca: c’e l’hai fatta!! L’ho sempre detto che la tua gavetta sarebbe durata poco! Sei una reporter strepitosa non potevi versare caffè tutta la vita!

I: ahaha voglio andarci piano, infondo ancora non mi hanno assunta! Spero solo di non passare dal caffè al tè!

Ca: ahahaha

C: eheh che divertenti! Comunqueee voi due come vi conoscete?

Ca: uhm bè lunga storia! Mia madre e sua madre sono amiche di vecchia data, così non appena era possibile organizzavano qualche vacanza insieme, poi siamo nate noi ed era destino che diventassimo amiche!

I: e così è stato! I nostri genitori hanno continuato il rituale delle vacanze insieme, così noi abbiamo passato tutte le estati insieme fino ai vent’anni, quando finalmente abbiamo iniziato a girare il mondo solo noi due!

 

 

Landon

 

Stiamo tutti aspettando Cris e la sua ragazza per imbarcarci. Come al solito si sarà perso in chicchere con qualche tifoso.

Mi affaccio dalla grata che divide la zone riservata e lo vedo….sta parlando con la ragazza di prima, la mia ragazza della porta accanto!  BENEE sembra molto amica di Carla, questo significa che potrei rivederla…

B: amoreeee ti sbrighi con quelle valigie! Il tuo compare saprà cavarsela anche senza di te!

F: arrivo…

Mando un messaggio a Cris e gli dico che stiamo per imbarcarci.

 

 

SCARLETT

 

L’ho sempre detto, Londra è la mai casa! L’incontro con Carla non fa che aumentare questa convinzione! Certo che vedere Carla con Cristobal Sánchez, pallone d’oro per due anni consecutivi, mi ha lasciato a bocca aperta…Con questi pensieri  mi dirigo alla stazione dei taxi.

Finalmente arrivo al motel, la signora Parks mi indica la mia stanza e mi da le chiavi. Finalmente un po’ di riposo.

Appena entro mi si presenta una camera giallo senape, il cucinino e un divano che ha passato momenti migliori. Apro la porta di legno bianco e…me ne pento subito, il letto è coperto da lenzuola verde bottiglia, ma non sono sicura che fosse quello il colore originale :s. Non provo neanche ad entrare nel bagno, prendo le chiavi e mi metto alla ricerca di un appartamento.

Londra è così grande che non so da dove cominciare. Chiedo alla signora Parks se mi consiglia un agenzia immobiliare e mi da il numero di un certo signor Smith.

Passiamo due pomeriggi interi a cercare la casa adatta a me e mio fratello. Finalmente troviamo un appartamento che fa al caso nostro. Chiamo mio fratello per dargli la notizia..

_:Risponde la segreteria telefonica di Scarlett e Matthew Brown, al momento non siamo in casa, lasciate un messaggio dopo il segnale acustico e vi richiameremo il prima possibile. Scarr ma fa schifo questo messaggio! Biiiiip

i: Matt la nostra segreteria fa schifo! Comunque ora non ha più importanza, ti dico solo una cosa Westminster (LN-431)! Chiamami appena puoi! Ti voglio bene!

L: Ehmm scusa?

I: Si?

L: Non prendermi per pazza ma..il signor Smith mi ha detto che questo appartamento è stato già preso da te. E..mi chiedevo se ti servisse una coinquilina…?

Scruto un attimo la ragazza che ho di fronte. Non so se fidarmi ma sembra una tipa a posto.

I: Veramente dividerò l’appartamento con mio fratello…

L: oh…io mi accontenterei del divano, non ho grosse pretese! Mi serve assolutamente un casa e da sola non posso permettermela..

S: bè senti..possiamo fare una prova. In una stanza ci sono due letti e possiamo dividerla. Vediamo come va..

Il viso della ragazza si illumina e mi abbraccia.

L: grazie non sai quanto te ne sono grata! Temevo di non poter più frequentare il mio stage! Comunque io sono Laura, piacere!

S: Io Scarlett, ma chiamami Scar!

Il giorno dopo iniziamo col trasloco, o meglio ci limitiamo  a portare le nostre valigie nel nuovo appartamento.

I giorni sembrano volare ed ecco arrivare la vigilia del mio colloquio.

L: tranquilla Scar farai fuori tutti domani, non tormentarti!

I: Devo farcela, aspetto questo giorno da una vita!

L: E ci riuscirai. Ah dimenticavo ti ha chiamato Carla nel pomeriggio, dice che domani mattina ti aspetta fuori la sede del giornale, vuole sapere l’esito in diretta!

I: ahaha ok! Buona notte!

L: notte Scar.

 

LANDON

 

I: Cris domani mattina mi accompagni a far revisionare l’auto?

Ca: Nono domani Crismi deve accompagnare a sostenere una mia amica!

I: Ah e chi sarebbe quest’amica?

C: sarebbe la ragazza che ha fatto breccia nel tuo cuore in aeroporto, caro il mio principino!

Ca: Come, come, come?

Ok se lo sa Carla il mio segreto è messo in banca!

I: Cris ma smettila! E smetti di chiamarmi principino!

Ce: ahah sei tutto rosso PRINCIPINO!

Ca: Landon perché non vieni anche tu così te la presento!

I:..no macché…poi a casa ho B& Co, non posso.

C: motivo in più per venire!

I: ma si..infondo che male c’è!

Continuano a discutere tra di loro, ormai mi sono praticamente estraniato dai loro discorsi! Non posso credere che domani incontrerò la ragazza dell’aeroporto

So che devo restare con i piedi per terra, che ho una fidanzata e che teoricamente mi sto per sposare…ma non riesco più a togliermela dalla mente.

 

 

 

 

Tutti i personaggi sono frutto della mia immaginazione e senza alcun spunto dalla realtà!

 

Spero vi piaccia…lasciate un commento se vi va, fa piacere sapere il parere di chi legge, anche, anzi soprattutto, se sono critiche, così da poter migliorare..! =)

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Capitolo 4
*** IV ***


CAPITOLO IV

Il mattino seguente

SCARLETT

 

Non so cosa mettermi, opto per un pantalone nero e una camicetta bianca, semplice ed informale!

Trucco leggero e lego i ricci in una coda laterale. Un’ultima occhiata allo specchio e posso andare!
sul frigo trovo un post it  di Laura: “ IN CULO ALLA BALENAAAAAA! Un bacio, Laura!”

Prendo la metro e alle nove e mezza sono già sono sotto la sede del giornale.

I: piacere sono la signorina Brown….salve sono Scarlett Brown….Scarlett Brown piacere…

Decido finalmente di salire. Nella sala d’attesa ci sono altre due ragazze che mi squadrano dalla testa ai piedi.

_:la signorina Brown?

I: si sono io!

_:se mi vuole seguire, il signor Smith l’attende nel suo ufficio

Mmm..si trattano bene qui! L’ufficio del signor Dixon è lumino e spazioso, decisamente minimalista, che calza a pennello all’uomo che mi ritrovo davanti.

S: Signorina Brown ben arrivata. Dice porgendomi la sua mano.

Gliela stringo con forza e decisione, tanto che alza un sopracciglio. La mia cara nonna ha sempre ragione, la stretta di mano è tutto!

I: è un piacere per me essere qui, signor Dixon!

Parliamo un po’ dei miei lavori precedenti e mi chiede dei chiarimenti sugli articoli che ho scritto. Dopo circa un quarto d’ora iniziamo a discutere di un eventuale contratto.

S: Scarlett, posso chiamarla Scarlett vero? Credo che potremmo continuare questa conversazione in un ambiente più consono, non crede?

Sicuramente ho capito male! Come siamo finiti dal contratto a….a un ambiente più consono?!

I: Come dice?

S: Suvvia Scarlett non faccia quella faccia! Il  mondo del lavoro è fatto di compromessi, non glielo hanno mai detto?

Sono allibita, tutto mi aspettavo da questo colloquio tranne  che questo.

I: siccome sono una signora non le dico dove può infilarsi i suo compromessi. Non credo di essere interessata a lavorare per un viscido come lei ne tanto meno per il suo giornale. Non se la prenda per il mio rifiuto, la sala d’attesa è piena di prede chissà che qualcuna non abbocchi all’amo. Tante care cose!

Detto questo mi alzo e me ne vado, lasciandolo a bocca aperta. Se crede che finisca qui è un povero illuso. Denunciarlo non posso, almeno non ancora, ma appena mi sarò fatta un nome avrà pane per i suoi denti. Tentando di sbollire la rabbia non mi sono lasciata andare alle emozioni.

Non appena la porta dell’ascensore si richiude posso gettare la maschera. Mi sento offesa e umiliata! Esco dal grande edificio ormai in lacrime ed inizio a correre. Destinazione? Non lo so.

 

LANDON

Che agitazione, non mi ricordo neanche più l’ultima volta in cui ho provato queste emozioni.

Non vedo l’ora di conoscerla.

Siamo fermi da circa dieci minuti, quando la ragazza della porta accanto esce di corsa in lacrime.

Carla riconoscendola le corre dietro e io e Cris rimaniamo impalati senza sapere cosa fare.

Ci lanciamo uno sguardo e seguiamo le due ragazze.

C: Scarlett fermati!

Lei sentendosi chiamare si gira, il  suo viso è rigato dalle lacrime.

Sc: Carla…

C: cosa c’è? Il colloquio è andato male?

Prima di rispondere fa una risata amara,

Sc: no tutt’altro…è andato alla grande, il capo voleva provare le mie “doti”…ma non come giornalista…!

Lasciò cadere la frase, infondo non c’èra altro da aggiungere.

Cr: Che razza di bastardo! Si è fermato alle parole o è andato oltre?

Al solo pensiero che le abbia fatto del male inorridisco!

Sc: nono ha solo proposto di continuare la conversazione in un ambiente più “ adeguato”.

C: …dai tesoro buttati questa storia alle spalle! Adesso smetti di piangere e fammi un bel sorriso!

Cr: eheh poi abbiamo portato un amico a salutarti….

Dicendo questo piega la testa dalla mia parte.

Lei si volta e…due profondi occhi verdi entrano nei miei…è così bella da lasciare senza fiato.

In quello stesso momento spalanca gli occhi per un istante, mi sembra di averli visti luccicare, ma sicuramente è per le lacrime di poco prima.

Sc: piacere sono Scarlett…e scusa per lo spettacolo di poco fa…

Con un sorriso incerto allunga la sua mano verso di me.

I: piacere Landon e credimi non hai niente di cui scusarti.

Allungo la mia mano e lei l’afferra con decisione, sorrido. È una tipa tosta!

 

 

SCARLETT

 

Seguo la testa di Cris e…e Landon Spencer è davanti ai miei occhi, non posso fare a meno di spalancare gli occhi. Non sembra vero per quanto è bello! Credo che i miei occhi stiano luccicando come le luci intermittenti dell’albero di Natale!

I: piacere sono Scarlett…e scusa per lo spettacolo di poco fa…

Non posso credere di non averlo notato fino a quel momento. Sorrido con incertezza e gli porgo la mia mano.

L: piacere Landon e credimi non hai niente di cui scusarti.

Afferra la mia mano con delicatezza e poi con decisione. Mmm sembra un tipo tosto!

Cr: credo che possiate lasciarvi le mani.

L: cos..oh

E ci lasciamo di colpo le mani, che cosa imbarazzante.

I/L: ..scusa io…

Cr: ahahah lasciate perdere e andiamo a mangiare!

C: sei sempre il solito!

Entriamo in una tavola calda e ci sediamo in un tavolo in fondo alla sala. Iniziamo a parlare dle più e del meno, a scherzare, a ricordare aneddoti divertenti. 

L: e così vuoi fare la giornalista?

I: mmm si questa era l’idea iniziale.

L: ma…

I: ma per ora dovrò accantonare il sogno e cercare un lavoro provvisorio.

L: capisco…vedrai che troverai presto un posto da reporter, non farti scoraggiare dal colloquio di oggi.

Già il colloquio, parlare con Landon me lo aveva fatto dimenticare. Al di là di ogni pregiudizio sui giocatori sembra una ragazzo intelligenze e con la testa sulle spalle, non che abbia mai avuto dei dubbi al riguardo.

Cr: ragazzi non vorrei interrompere il vostro…come dire…colloquio intimo ma… mio caro Principino ti aspettano…

 

 

LANDON

 

Guardo l’ora, fra poco più di due ore ho una riunione. Possibile che il tempo sia passato così velocemente?

Mi sembrava che al mondo ci fossimo solo noi due. Non ho mai provato niente di simile ne con Beth ne con nessun’altra.

L: oh…già devo andare…ehm

Mi gratto nervosamente la testa.

L: è stato un piacere conoscerti Scar…

Wow è come se il suo nome fosse nato per essere pronunciato dalla mai bocca! Ahahah se solo Cesc potesse leggere i miei pensieri mi farebbe a pezzi!

S: il piacere è stato mio!

L: allora ciao, spero di rivederti presto.

S: si lo spero anche io…

Cr: si attacco io no attacca tu,…aah! andiamo Nando

Così dicendo mi mette le mani dietro le spalle e mi trascina fuori dal locale.

Cr: amico ti stai innamorando! /L: Cesc mi sto innamorando

 

SCARLETTE

Ca: Mayday mayday! Terra chiama Scar

E intanto mi muove una mano davanti agli occhi!

Ca: Scalette su riprenditi! Ahahah sembri posseduta!

S: oh Carla tu non capisci!! Ho parlato per tre ore con Landon Spencer, un perfetto sconosciuto e…non proprio ok, è un principe però…è come se il tempo si fosse fermato, gli astri allineati e…

Ca: ahaha calma, calma! Ricordati che è fidanzato da ben sette anni…e credo che ormai il prossimo passo sia l’altare..

S: oh bè…non mi importa. A me basta la sua amicizia, mi basta averlo vicino anche per cinque minuti! Tranquilla non mi illudo che il grande Spencer noti proprio me!

Ca: non fare così dai! Vedrai che presto troverai il tuo principe azzurro!

S: ma quale principe azzurro! È troppo infemminato! Mi accontento anche se arriva a piedi, basta che non ha calzamaglia e piume!

Ca: ahaha ma come! ma quale infanzia complessata hai avuto! Tutte sognano il principe azzurro e il cavallo bianco!

S: ho avuto un’ottima infanzia! Ma a me quel principino non mi ha mai convinto! <.< te lo dico io sa quante corna si ritrova Cenerentola!

Ca: ma come non era infemminato?!

S: ma infatti mica ho detto che le corna gliele ha messe con una donna!

Detto questo le tiro un bacio e la saluto!

Così con uno stupido sorriso  sulle labbra mi incammino verso la metropolitana. Io che ho sempre guardato male al mondo dei reali sono stata completamente folgorata da Landon. Perché per me non è un principe, uno Spencer o chi che sia, per me è solo Landon.

Scuoto la testa, sperando che il suo volto sparisca dalla mia mente. Ma tutto inutile. Mi scopro a sorridere di nuovo. Scendo dalla metro, l’aria di Londra mi attraversa i capelli , chiudo gli occhi assaporando il momento. Poi mi avvio verso casa…

 

 

SPERO VI PIACCIA ^^

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Capitolo 5
*** V ***


Clappy grazie per aver letto e commentato la storia!! Sono felice che ti sia piaciuta la storia! Spero  continuerai a seguirla :D 

 

 CAPITOLO V

 

LANDON

 

È passata una settima dal nostro incontro e come un cretino non le ho chiesto il numero, così adesso non posso contattarla!

Br: Figliolo sempre pensieroso!

I: già pensavo alla riunione col consiglio…

Si…una riunione dai capelli color petrolio e gli occhi verdi con pagliuzze marroncine, allegra e intelligente…   

Br:…...allora che ne pensi?

I: eh? Di cosa? Scusa mi ero immerso nei miei pensieri, di nuovo!

X: ahaha se puoi lanciare un attimo la tua nuvoletta vorrei discutere del matrimonio!

I: matrimonio? Quale matrimonio?

Br: ma come quale matrimonio? Quello tuo e di Beth!

I: ma ancora non si deciso niente al riguardo! Non le ho ancora fatto la proposta ( e non credo di fargliela), non..

Br: ma dopo tutti questi sette anni aspetti ancora la proposta! È chiaro che vi sposerete!

I: Non è niente chiaro!

Br: vuoi dire che non hai intenzione di sposare la mia bambina?

I: Si voglio dire questo!

Un rumore di piatti infranti cattura la mia attenzione, Beth è sulla porta prossima alle lacrime. Deve aver sentito tutto!

B: Io…avevo portato il tè…

Se ne va per le scale e io la seguo.

I: Beth ascoltami…non era mia intenzione dire quelle cose ma sai..tuo padre mi fa uscire di testa! Io voglio sposarti, ma non con un fucile puntato!

B: si dici sempre le solite cose, ma la realtà è che tu non mi ami più.

I: No non è vero, io…ti amo e ci sposeremo, non appena le cose si saranno sistemate noi..ci sposeremo.

B: Landon…promettimi che ci sposeremo!

E nel dire questo mi getta le braccia al collo. Non posso vederla soffrire così dico…..

I: ci sposeremo…

L’ho solo affermato non ho promesso niente!

 

…più tardi nei giardini…

B: e bravo il mio papino! Sapevo che sarebbe finita così.

Br: si in effetti quel ragazzo è così prevedibile.

B: ahahah così presto sposerò il caro principe!!

Br: permettimi una correzione cara, fra poco sposerai il RICCO principe!

B/Br: ahahahhaah

 

 

SCARLETT

M: Scar smettila ti prego! Mi metto anche in ginocchio se vuoi ma BASTA parlare di Landon!

Math è finalmente arrivato a Londra ed io non ho perso tempo e gli ho raccontato del pranzo con Lando.

L: se non vi dispiace starei vedendo la mia soap preferita!

M: oh ci scusi milady se interrompiamo l idillio amoroso tra Tizia e Caio!

L: ecco è partita la sigla e io non ho sentito l’ultima battuta!

M: uuh quale danno, dovrò avvertire immediatamente le nazioni unite!

L: neanche ti rispondo! Sei solo un orco!

Laura e Math continuano a beccarsi dal giorno in cui mio fratello ha messo piede in casa, credo che si piacciano ma fatichino ad ammetterlo.

 

Passeggio per le strade di Camden Town, il paese dei balocchi. Ci sono merci di tutti i tipi dai libri, all’abbigliamento; dal cibo a oggetti bizzarri.

E mentre passeggio rapita dai colori che mi circondano il mio telefono inizia a squillare.

I: pronto!

_: Salve sono Faith  Cooper, parlo con Scarlett Brown?

I: Si sono io…

F.C.: sicuramente il mio nome le dirà poco o niente, sono il redattore capo del The Times e ho tra le mani gli articoli che ci ha inviato qualche settimana fa. Mi chiedevo se era interessata a un colloquio?

I: wow…io…wow chiama personalmente i candidati al posto..scusi ho pensato ad’alta voce. Comunque si sono ancora interessata!

F.C.: bene era quello che speravo! Sarebbe un problema venire venerdì?

I: no nessun problema, assolutamente!

F.C.: allora d’accordo, ci vediamo venerdì alle 4 p.m.

I: non mancherò, arrivederci e..grazie!

F.C.: arrivederci.

Non ci posso credere proprio ora che mi ero rassegnata a mettere da parte il mio sogno!

Un momento ma io ho inviato curriculum solo a Londra! Come sono arrivati a Liverpool?! MATH!

Tornata a casa trovo Math impegnato a sfottere Laura, credo che quei due finiranno presto insieme.

L: ciao Scar..come mai quella faccia? Ha per caso rivisto il tuo torero?

M: noo Laura non domandale del torero o finiremo col passare l’intera serata a parlare di Landon!

Lancio occhiate eloquenti ad entrambi.

I: no non ho rivisto Landon…ma ho ricevuto una chiamata dal… -lascio per qualche secondo la frase in sospeso, tanto per creare un po’ di suspense- The Times!!

L: Ma non avevi inviato curriculum al London Daily, o sbaglio?

M: infatti sono stato io…volevo darti un piano b…

Sembra preoccupato dalla mia reazione. Sorrido e gli salto al collo.

I: Grazie fratellone!!

M: aaah se non ci fossi io!!

L: Sarebbe certamente un mondo migliore!!

M: 1. non ti impicciare, 2 hai rovinato un bel momento!

E continuano a beccarsi mentre io mi gusto la scena dal divano.

 

 

 Spero vi piaccia;)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** VI ***


Clappy grazi che continui a leggere e commentare!! ^^

Tranquilla non la prendo come una critica, anzi mi fa piacere così ho modo di migliorarmi !

 

CAPITOLO V I

 

Oxford Street…ho paura che si paghi anche l’aria che respiro, qui tutti sono vestiti di gran classe, sono decisamente fuori luogo con i miei  jeans e la camicia da boscaiola. Ma nessuno sembra curarsene, è questo che amo di Londra, nessuno bada a come ti vesti, non ti giudicano. Non mi sono mai sentita così libera.

Mi fermo davanti una vetrina e noto un ragazzo che mi scruta da lontano. Mi volto e…

A: sapevo che eri tu!

I: Aaron??

Le: in carne e ossa!

Aaron, il ragazzo che ha occupato il mio cuore al college e che è quasi diventato mio marito. Mi fa uno strano effetto rivederlo, l’ultima volta che l’ho visto aveva un anello in mano.

I: ma cosa ci fai qui?

Aa: Sono felice anche io di rivederti Scar.. –sorride nel dire il mio nome-

I: Scusa è che…sei l’ultima persona che immaginavo di incontrare. Mi sei mancato Aaron..

E sono sincera, mi è mancato veramente. Ci abbracciamo e riconosco il suo profumo…sa di bosco, sa di aria, sa di fresco.

Rimaniamo stretti per un po’,  finché non mi stacco per guardarlo negli occhi.

I: allora vuoi dirmi qual buon vento ti ha portato a Londra??

Aa: non ci crederai ma…sono diventato un pilota!! –sorride e i suoi occhi luccicano come quelli dei bambini la notte di Natale- e la mia compagnia a sede qui a Londra.

I: pilota! Sapevo che ci saresti riuscito! È il tuo sogno da sempre!!

Aa: ma adesso dimmi di te, come ti vanno le cose?

I: Mi aspetta un colloquio di lavoro al The Times…

Aa: era ora che lasciassi il vecchio giornale, non ti meritava!

I: modestamente! Uh si è fatto tardi devo andare…

Le: aspetta…visto che abitiamo nella stessa città che ne dici di rivederci qualche volta. Tieni il mio biglietto da visita…

I: anche a me farebbe piacere, io sono sprovvista di biglietti da visita…mmm ti faccio uno squillo così prendi il numero.

Aa: aspetto con ansia.

I: che scemo. Ci vediamo

Aa: Buona fortuna Scar…

 

Una segretaria mi fece subito accomodare nel ufficio della signora Cooper.

F.C.: ben arrivata signorina Brown.

I: grazie per avermi chiamata.

F.C.: ti prego di darmi del tu! Non sono così vecchia!

Io: come vuole…vuoi!

F.C.: Mi sono permessa di contattare il tuo vecchio redattore e si sta mangiando le mani per non averti dato un opportunità! Io non farò i suoi stessi errori. Ho grandi progetti per il mio giornale e vorrei che tu ne facessi parte!

I: di che progetti parli?

Scendo la  metro con un sorriso ebete stampato sulla faccia. Rivedere Aaron è stato come fare un tuffo nel passato. Negli ultimi anni mi sono chiesta se rifiutare la sua proposta di matrimonio sia stata la scelta giusta; oggi ho avuto la mia risposta! È stata la scelta migliore che potessi fare, eravamo troppo giovani e troppo immaturi. Avremmo solo rovinato una bella amicizia

IL GIORNO DEL COLLOQUIO

La sede del The Times è un altro grattacielo a vetri. Ad’occhio sono trenta piani. Apro il grande portone e mi trovo davanti una realtà totalmente diversa da quel che si immagina da fuori. Il grande “contenitore di metallo” nasconde un cuore caloroso. Tutto è in legno lavorato e tutto emana vita. gente che va, gente che viene. Mi avvicino al portiere che mi indirizza verso la reception.

I: Salve sono Scarlett Brown, ho un appuntamento con Faith  Cooper.

_: La signora Cooper l’aspetta nel suo ufficio, 30esimo piano, la porta in fondo al corridoio, non può sbagliarsi ci sono solo quattro uffici.

I: Grazie mille.

_: buona giornata.

Entro nell’ampio ascensore insieme a una decina di persone. Tutti eleganti e sicuri di se. Mi guardo intorno un po’ smarrita….2…3…10…trenta piani sono veramente tanti…26…30!!

Finalmente sono arrivata alla meta! Sistemo la gonna e mi  dirigo nel corridoio. Trovo facilmente la porta e busso,  mi apre una ragazza sulla trentina.

_: Miss Brown? la signora Cooper l’aspetta nel suo ufficio, mi segua prego.

Mi indica un’altra porta…un ufficio spazioso e illuminato si apre alla mia vista. Seduta su di una poltrona in pelle vedo per la prima volta Faith Cooper.

Dopo i soliti convenevoli arriviamo al dunque:

F.C.: voglio ampliare gli orizzonti, fino ad’oggi siamo stati il solito quotidiano della domenica, ma le cose stanno per cambiare. Voglio un giornale che sappia andare incontro ad ogni necessità e che non si occupi solo di cronaca, ma anche di spettacolo, moda, sport e tanto altro!

I: sembra un progetto interessante. In che modo potrei farne parte?

F.C.: mi serve del giornalismo fresco, nuovo e giovane! Voglio portare lo chick lit nel giornalismo, lo voglio portare a Londra prima che altri giornali rubino l’idea!

I: ma è un genere letterario…

F.C.: quetso lo so! E so anche che solitamente è inserito nel contesto di una grande città ma voglio rischiare. Vuoi fare parte del progetto?

I: quando si comincia?

Sorrido stringendo la mano al mio nuovo capo…che sia la volta buona?

 

 

Spero vi piaccia =)

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Capitolo 7
*** VII ***


Clappy: Sono felice che ti piaccia la storia! J  No purtroppo non sono mai stata Londra e alcune cose ( come il carretto dei gelati di cui parlo in questo capito) sono frutto della mia immaginazione,  per altre invece mi ispiro a fotografie! Ho fatto qualche ricerca su Londra ^^

 

LANDON

 

Cr:: indovina chi si va a fare un week-end Londra?

I: ciao anche a te Cris!

Ce: uh si ciao! Comunqueee indovina!

I: ma che ne so! Dai dimmelo!

Cr: nervosetto il ragazzo! Comunque…la risposta è il principe Landon!

L: il motivo sarebbe?

Cr: perché Scar ha trovato un lavoro e dobbiamo festeggiare!

Scar…sentire il suo nome mi fa venire i brividi. Da quel giorno non l’ho più sentita, ma questo non mi ha impedito di pensare a lei continuamente.

Br: chi è Scar?

Oh merda. Ma quando se vanno, tanto tanto la cara suocera ma lui..non lo reggo più!

È sempre fra i piedi, cerca di intromettersi perfino negli affari di stato. Lui e mio padre vorrebbero la mia candidatura al consiglio, ma la politica non fa per me. Ma ciò che voglio non fa differenza. Primogenito è uguale a futuro Re.

Cr: oh è ancora qui! Salve!  Scar è…la cugina di Carla ( anzi, è la ragazza che ha fatto perdere la testa al principino, caro SUOCERO!)

Amo quest’uomo! In senso lato, ovvio!  È sempre al mio fianco, a spalleggiarmi a difendermi, ed’io sono al suo.

B: e chi sarebbe questa cugina? La conosco?

Ma cos’è vivono in simbiosi? Se c’è uno spunta anche l’altra!

Ce: BettY cara, che piacere rivederti…non credo che la conosci si è trasferita da poco in Inghilterra..

I: ed io lo conosciuta perché un giorno ho accompagnato Cris ad’una visita e lei è venuta insieme a noi, se non sbaglio te ne ho parlato Beth…

Da bravo politico mi hanno insegnato a mentire sin da piccolo, ma è la cosa che odio di più al mondo. Ma come si dice :”mali estremi, estremi rimedi”.

Be: oh adesso non ricordo, caro. Un giorno dobbiamo invitarla! Magari facciamo una cenetta tutti insieme!

Br: hai sempre idee fantastiche piccola!

I: strepitose!

Cr: …Principino dobbiamo andare, ho quella visita ricordi? Arrivederci signor Hamilton. Betty.

Mi trascina fuori come solo lui può fare.

 

Chiudono la porta alle loro spalle,ignari dello sguardo complice della “fidanzatina reale” e di suo padre. Nessuno intralcerà il loro piano, organizzato nei minimi dettagli quando ancora la piccola Elisabeth camminava a malapena.

B: Papà sta tranquillo, so quello che devo fare. Come dici sempre tieni vicino gli amici…

Br: … e ancora più vicino i nemici!

 

SCARLETT

 

È già una settimana che lavoro al giornale e domani pubblicheranno la prima uscita del The Times! Ogni giorno è come vivere un sogno, una sola cosa manca nella mia vita…ma evito di pensarci, sperando di dimenticare il vuoto di questa assenza.

Assorta nei miei pensieri non mi accorgo che due ragazzi si sono avvicinati al mio tavolo. Fin quando uno di loro si schiarisce la voce.

I: …si?

Non posso crederci! Landon è li davanti a me! stupendo nella sua camicia bianca!

Cr: disturbiamo?

E c’è anche Cris con lui.

I: no macchè! Sono felice di rivedervi. Cosa ci fate da queste parti!

L:  Anche a me fa piacere rivederti. Congratulazione per il nuovo lavoro, ho saputo!

I: grazie! –lo guardo sorridendo e dimenticando il resto del mondo, lui ricambia il sorriso e mi guarda a sua volta. Noto una piccola  fossetta sulle guance. Lo rende così tenero…

Cr: e così eccoci qui! Ma mi state ascoltando?

Entrambi fissiamo Cris, il quale ci guarda divertito.

I: si certo! Se vuoi ti faccio il riassunto!! –Dico sfoggiando un sorriso smagliante, con il quale spero di cavarmela-

Cr: Fingo di crederti sulla parola, tu in cambio dovresti fare da baby-sitter al principino!

MITOOO! Sola soletta con Landon! Se è un sogno evitate di svegliarmi! Freenaa Scarrrr Frena!

È solo un amico. Un amico…

L:  perché tu dove devi andare?

Cr: io devo andare e non sono affari tuoi dove!

Detto questo se ne andò, lasciandoci smarriti e imbarazzati.

L: Ti va di andarci a prendere un gelato nel parco?

I: volentieri!

Pago il mio caffè e insieme andiamo in un parco stupendo. Si ferma vicino a un carretto bianco e scegliamo i gelati.

Camminiamo in silenzio gustandoci i gelati. Tira un leggero vento e il fruscio delle foglie crea un sottofondo romantico…

L: aspetta sei sporca qui..

E così dicendo allunga la sua mano calda sul mio naso. Credo di essere arrossita  gli sorrido per ringraziarlo.

 

LANDON

Sembriamo due adolescenti al primo appuntamento, silenzi imbarazzanti, sorrisi. Non mi ricordo l’ultima volta che sono stato così bene; forse non c’è mai stata.

Mi sorride, poi torna a guardare dritto davanti a se. Sospira come prendere coraggio e torna a guardarmi.

S: Parliamo sempre del mio sogno ma...tu che sogno hai?

Rimango sorpreso dalle sue parole, Beth non l’ha mai chiesto. Ha sempre dato per scontato che il mio sogno fosse la  politica, non si è mai preoccupata di chiedermi se fosse davvero quello che volevo.

I: bè…ti sembrerà strano ma…mi piacerebbe scrivere per il teatro.

È la seconda persona a cui confido il mio segreto.

S: è fantastico! Hai già scritto qualcosa?

Le interessa, si vede…sorrido scuotendo la testa.

I: ci ho provato ma…è inutile non posso inseguire questo sogno, il mio futuro è già stato deciso.

S: Puoi sempre cambiarlo. – risponde  immergendo i suoi occhi nei mie, non riesco a interpretare il suo sguardo. Sembra così…sicuro, si sicuro è la parola giusta.

I: Non è così facile sai…avvolte vorrei essere come James Matthew Barrie…

S: il “papà” di Peter Pan?!

I: si…a lui non importava cosa la gente pensasse, o quello che sia spettasse da un bravo gentiluomo..

Mi scruta, poi inclina la testa come per guardarmi meglio.

S: Vieni con me…sai dove siamo?

I: che intendi dire? – non capisco dove vuole arrivare…-

S: siamo al Kensington Gardens…qui è nato Peter Pan…

Dicendo questo mi prende la mano trascinandomi per uno dei viali. Arriviamo davanti a una statua. Così lo vedo…il mio amico dell’infanzia…Peter Pan.

S: Principe mi meraviglio di lei, non sapeva dell’esistenza di questa statua? – dice divertita.

Torno a posare i miei occhi su di lei. Ha le gote leggermente arrossate e gli occhi lucidi. Sorride dolcemente arricciando il naso. Sto per rispondere          quando mi vibra il telefono, è Beth.

I: scusami devo rispondere.

S: fai pure tranquillamente!

Mi dice sorridente. È così bella..

B: Landon tesoro

I: dimmi Beth cosa c’è?

B: volevo soltanto avvertirti che sto prendendo un volo per Londra, questa sera siamo a cena con Carla, Cris e quella ragazza di cui parlavate.

Non posso credere che abbia già rimediato un invito per uscire con “ la ragazza”, sicuramente è un idea di mio suocero.

I: uhm bene.

Cerco di mantenermi distaccato, non voglio che sappia quanto passare del tempo con lei mi renda felice.

Torno da lei, si è sdraiata sull’erba e così illuminata dal sole sembra un angelo. Il mio angelo.

I: a quanto pare dovrai sopportarmi anche questa sera…

S: come?

I: Carla ha invita anche me e..Beth.

Dico in suo nome con molto poco entusiasmo, spero non lo noti. Lei sorride e i suoi occhi si illuminano come al nostro primo incontro, è fantastico dice, si lo è rispondo!

 

SCARLETT

È fantastico è l’unica cosa che riesco a dire, e minimizzo la situazione! Potrò stare con lui anche questa sera e chissene che con noi ci sia anche la cara Beth…

Stiamo insieme ancora un’oretta , poi ci salutiamo per prepararci. Non mi chiede niente ma è chiaro che questo pomeriggio insieme sia un segreto. Il nostro segreto!

Alla cena è stato invitato anche Aaron, visto che anche Carla lo conosce .

Per l’occasione scelgo un vestito arricciato sotto il seno che ricade morbido sui fianchi. Lascio i capelli sciolti e mi trucco leggermente, evidenziando maggiormente gli zigomi. Due gocce di profumo et voilà sono pronta!

Aa: sei fantastica!

I: grazie anche tu stai  benissimo!

Aa: andiamo che ho lasciato la macchina in doppia fila!

In macchina parliamo del suo lavoro, di quello che prova  ogni volta che guida un aereo,  si emoziona anche solo a parlarne.

Arrivati al ristorante veniamo indirizzati in una saletta appartata.

Ca: Aaron! Quanto tempo!

La: Carla, ti trovo benissimo, come sempre!

Cof cof Cris è rosso dalla gelosia

Ca: ahah Cris non essere geloso, Aaron lo conosco da una vita e tra le altre cose è l’ex di Scar!

Proprio mentre finisce la farse entrano Beth e Landon....

 

 

Spero vi piaccia ;)

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Capitolo 8
*** VIII ***


CLAPPY: Grazie mille per i complimenti! Anche per me la statua di Peter Pan è al primo posto delle cose che voglio vedere di Londra!                                   

Sono felice che la mia storia ti piaccia : )

 

 

Beth

 

Ma che gli prende a Landon, ha stretto la mascella quando a sentito Carla parlare dell’ex Della ragazza misteriosa. Che sia attratto da questa Scar?

Ca: ooh ecco anche Beth e Landon, adesso siamo tutti!

Dopo il giro di presentazioni ci sediamo al tavolo. Landon prende posto davanti a Scarlett sorridendole.

L: Di cosa ti occupi Aarom?

E cosa gliene importa, sarà sicuramente uno dei tanti “falliti” in cerca di fortuna.

Aa: sono un pilota di linea.

L: un lavoro davvero interessante.

A quanto pare mi sbagliavo, hai capito questa se li trova tutti ricchi gli amici. A quanto ne so i piloti prendono un bel gruzzolo!

Aa: Si lo è, si entra a contatto con molte persone in più si visitano posti incredibili.

I: se è per questo anche noi possiamo visitare posti incredibili standocene comodamente seduti in prima classe.

Tutti i commensali si voltano verso di me, stupiti dalla mia affermazione. Neanche avessi detto qualcosa di tanto assurdo.

L: vuoi paragonare lo stare comodi in prima classe a guidare un aereo consapevole di avere sulle spalle la vita di molte persone?

I: quanto la fai lunga, guiderà sempre il pilota automatico non credi.

Cr: si ma senza il pilota VERO, quello automatico non servirebbe a niente in caso di eventuali problemi o turbolenze.

Aaron, Arnold o come si chiama mi guarda leggermente irritato, in quanto a le altre due sono in evidente imbarazzo. Non capisco tutte queste storie per aver detto la mia.

S: ehm, Carla dicevi di quella tua sfilata..

Ca: oh si, si terra a L. A. …

OOH la nostra eroina ha salvato la situazione. Cris si mette a parlare con il pilota dei prossimi mondiali.

L: era proprio necessaria quell’uscita?

I: ma quanto la fai lunga! Ho detto solo quello che penso se la stava tirando, quando non è nessuno.

L: perché tu invece sei qualcuno! Quando sei diventata così?

I: sei pensante, non te l’ha detto mai nessuno?

Si gira dall’altra parte e si unisce alle chicchere degli altri e due.

I: allora Scar il  MIO Fer mi ha detto che sei una giornalista..

S: si sono stata da poco assunta al The Times. 

I: ma non mi dire..

Mi sorride, ma cosa ci troverà in questa Landon, sorride sempre sembra stupida.

S: tu invece di cosa ti occupi?

Cris, il simpaticone, quasi si strozza col vino per ridere.

I: io lavorare? Ahaha non fa per me! sono una donna di altri tempi.

Cr: si del ROMPIpaLLeolitico

I: come hai detto?

Cr: ho detto che certi valori ormai stanno scomparendo.

I: uhm…mi sembrava di aver capito male…

La serata prosegue con altre chiacchere noiose, mentre Landon e Scarr si lanciano sorrisi e si guardano di tanto in tanto.

I: è ora di andare Landon, domani mattina devo alzarmi presto.

Cr: devi fare il doppio turno di faccende domestiche?

I: ma quanto è simpatico il nostro caro Cris, no devo andare dall’estetista alle sette e mezza, altrimenti creo scompiglio nel negozio se vengo riconosciuta.

Cris trattiene le risate e Carla gli lancia un’occhiata per impedirgli una delle sue battute.

L: Aaron è stato un piacere conoscerti.

Cerca di cambiare discorso Landon.

Aa: il piacere è stato mio, Landon.

Non so perché ma la loro stretta di mano sembra l’inizio di una sfida.

I: Scar cara, vorrei conoscerti meglio. Dovremmo vederci uno di questi giorni lasciami il tuo numero così ti chiamo.

S: ehm si, certo. 555…

I: voi non andate a casa?

Ca: non so che programmi hanno questi due ma io e Scar aspetteremo insieme le tre per comprare la prima copia del suo articolo!

I: che idea simpatica. Divertitevi.

Detto questo prendo Landon sotto braccio e lo spingo all’uscita. Non ho mai partecipato ad una cena così noiosa.

In macchina Landon non spiccica una parola,sembra urtato, quando l’unica che dovrebbe esserlo sono io.

LANDON

 È stata una serata a dir poco imbarazzante. Beth non si regola,  è diventata così materialista e superficiale. Non riconosco più in lei la compagnia della mia vita.

B: amore io vado a letto…perché non vieni potremmo..

I: scusa ma ho bisogno di una doccia, vai pure io ti raggiungerò più tardi. Tranquilla non c’è bisogno che mi aspetti sveglia..

E la lascio li sulla porta del salotto. Non posso fare l’amore con lei se la mia mente è occupata da Scar. Aspetto che si addormenti e vado in camera, prendo il suo cellulare e cerco l’ultimo numero salvato.

 

BETH

Si sta allontanando da me. Non facciamo più l’amore da settimane ormai. Non parliamo, né discutiamo, semplicemente cerca di rivolgermi la parola il meno possibile. Devo fare qualcosa altrimenti  rischio di perdere tutto quello per cui ho lavorato in questi anni. E non me lo perdonerei, ho rinunciato a fin troppe cose…

 

SCARLETTE

 

Sono tornata al motel insieme a Carla, resterà qui questa sera.

Ca: io non mi spiego come Landon riesca a sopportarla.

I: magari si è comportata così per mettersi in mostra..

Ca: no lo fa sempre! Io non la reggo

Mmm se è per quetso neanche io…ma per altri motivi! Anzi, per un solo motivo: LANDON!

I: ahahaha Cris la fa a pezzi con le sue battute!

Ca: ahahah un po’ mi sono pentita di non avergli fatto fare una delle sue uscite quando ha detto che viene riconosciuta!

I: ahahaha noo perché l’hai fatto?!

Ca: per non parlare di quando ha detto che è un donna d’altri tempi! Ahah

I: ahahah il ROMPIpaLLeolitico!!

Passiamo un’ora buona a ridere sulle battute di Cris.

Carla è sotto la doccia ed io inizio a pensare ai sorrisi di Landon. È così semplice, è pulito e stona un po’ con a fianco quella ragazza così…ghh!

Biiiiip Biiiiip

“Ciao Scar, sono Landon. Spero non ti dispiaccia ma ho preso il tuo numero da Elisabeth.

Siamo andati via di fretta e volevo farti gli auguri per l’uscita del tuo articolo, non vedo l’ora di leggerlo! Un bacio.”

Stento a credere ai miei occhi. Rileggo sms più volte. Leggerà il mio articolo! Sono emozionata, fino a qualche mese fa era un volto che di tanto in tanto vedevo nei giornali.

 

LANDON

 

Mi chiedo se le faccia piacere il mio messaggio, non vorrei infastidirla. Guardo ansiosamente il display del cellulare, aspettando la sua risposta. E finalmente dopo quella che mi è sembrata l’eternità il display si illumina!

Sorrido…è lei.

 “Tranquillo non mi da fastidio! Spero che l’articolo ti piaccia! Grazie per il pensiero! :) un bacio. Scarr”

Cosa posso risponderle per non chiudere qui la conversazione. Che fai è troppo adolescenziale…credo che scusarmi per il comportamento di Beth sia un buon’inizio.

“Volevo scusarmi per le uscite di Beth, è stata un po’ (tanto) fuori luogo! Spero che al tuo fidanzato no abbia dato fastidio!”

Uso di proposito il termine fidanzato, voglio capire cosa sono.

 

SCARLETT

Sdraiata sul letto spero che Landon risponda al messaggio…per chissà quale motivo inizio a canticchiare un canzone che Laura “intona” spesso  :

ma c’è una storia che non trova pace
la storia mia con te tra buio e luce
che vive di ogni cosa che fai…
è una storia che ci divide e poi ci prende con se
perché ogni notte in più che il cielo splende
la storia mia con te al cielo rende
la pioggia e tutti sogni che hai
e non mi chiedi più che cosa cambierei
nell’infinito c’è la storia mia con te …”

(LA STORIA MIA CON TE,, Gianni Morandi)

Non so per quale motivo mi fa pensare a Landon, appena la sento devo chiederle chi la canta. Biiiiip

Siii ha risposto!

Aaron il mio fidanzato? Ma come gli è venuto in mente!

“No macché non si è offeso e non c’è bisogno che ti scusi per Beth!

Comunque non siamo fidanzati, lo siamo stati per un po’ ma adesso siamo solo amici!”

LANDON

 Solo amici? In effetti non si sono guardati negli occhi neanche una volta questa sera. Invece io non ho fatto altro che cercare i suoi occhi. Vorrei confessarle quello che provo quando sono con lei, ma prima voglio essere sicuro di quello che provo per lei e soprattutto di quello che prova lei. Guardo l’orologio le 2.45

Manca poco all’uscita del giornale... Emozionata?”

SCARLETT

 

Guardo l’ora..è vero manca poco…ma Carla? È in bagno da più di un’ora!

I: Carla tutto bene li dentro?

Ca: sisi tranquilla!

Dice uscendo dal bagno.

Ca: ero al telefono con Ccrs ed ho perso la cognizione del tempo!

Lancia uno sguardo all’orologio.

Ca: uhm vedo che ti sei accorta subito della mia assenza è! Tz che amica!

I: ahah ehm…stavo massaggiando e non ho fatto caso all’ora!

Ca: e sentiamo con chi massaggiavi a quest’ora?

I: Landon

Ca: come??

I:…Landon. – dico tutto di un fiato guardando Carla con aria colpevole-

Ca: Landon? Ma bene!

Sono sicura di essere arrossita così svio il discorso.

I: Carla dai vestiti che manca pocooo!

Ca: io mi vesto ma..ne riparleremo non scappi bella!

“ Si sono emozionatissima…anche se ancora non ci credo.

Magari compro il giornale e scopro che la mia rubrica è stata tolta! :D “

LANDON

Come può essere così semplice! Riesce sempre a sorprendermi e la conosco da poco tempo!

“Posso assicurarti che è tutto vero e sono sicuro che il tuo articolo ci sarà! Pronto per essere letto e apprezzato da tutta Londra!  “

“Grazie sei riuscito a rassicurarmi! Mi sento un po’ egoista, quando siamo insieme si parla solo di me!”

Non posso impedirmi di fare un paragone con Beth, che dal canto suo non smetterebbe ma io di parlare di se.

“Tranquilla non lo sei! Ci sarà tempo per annoiarti

con le mie storie! ;) non avrei fretta se fossi in te!”

“UHM sono curiosa di sentirle queste storie xD “

“ E va bene se proprio te la senti…che ne dici se domani mattina ci vediamo al parco dove siamo stati oggi?

Sempre che tu non abbia altro da fare e che ti faccia piacere! “

Il cuore inizia a battermi forte in attesa della risposta. Voglio che sia una mattinata speciale, è l’ultima domenica che passerò a Londra e vorrei passarla con lei...

 

 

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Capitolo 9
*** IX ***


CLAPPY: Grazie mille sono felice che continui a leggere la mia storia!! :)Chissà cosa combinerà Beth ;)

 

SCARLETTE

Mi ha chiesto di uscire?? Sicuramente l’ha fatto in amicizia e niente di più inutile illudersi che possa ricambiare il mio sentimento. Domani dovrei accompagnare Aaron al centro commerciale…mmm posso rimandare al pomeriggio con la scusa che ho passato la notte in bianco per l’articolo.

“ si può fare, non ho altri impegni -bugiarda- e mi fa piacere venire. Ci parlo bene con te!”

La verità è con te ci starei bene ovunque e in qualsiasi situazione perché mi basta averti a canto per essere felice. Ma questo evito di scriverlo! 

“Benissimo! Ci vediamo alle 10.30 al parco! Sono felice che tu me l’abbia detto anche io ci parlo bene con te…dai ti lascio andare dal tuo articolo. Ci vediamo domani. Buona notte! Un bacio.”

“A domani. ;) Sogni d’oro un bacio!”

Invio il messaggio, mi infilo le scarpe e insieme a Carla raggiungiamo l’edicola più vicina. Il camioncino dei giornali si è appena fermato davanti all’edicola.  

Ca: cinque copie del The Times! Per favore!

_: tenga!

Ca: lo sa la mia amica scrive su questo giornale!!

_: Complimenti!

Paghiamo e corriamo a casa. Non sto più nella pelle! Apro l’ultima pagina ed eccolo lì, il mio tanto atteso articolo.

Carla legge in silenzio, ogni tanto annuisce, sorride e torna attenta alla lettura. Dall’ansia mi è venuta la pelle d’oca, la guarda in attesa della sua “ sentenza”.

Ca: bè ecco…Scar io non so come dirtelo…

Il sangue mi si blocca nelle vene. Ho fatto fiasco! Il mio primo articolo è un fiasco. La mia amica mi guarda dispiaciuta, attenta nel trovare le giuste paura. Si guarda intorno come per voler trovare una via d’uscita. Trattengo il fiato e fisso i miei occhi nei suoi.

Ca: ma…questo articolo è….FANTASTICOOOOOOOOOOOO!

Butto fuori l’aria e sorrido.

I: ti ODIO! Mi hai quasi fatto venire un attacco di cuore!

Ca: ahahaha

Ci abbracciamo e ridiamo come pazze.

Il mio primo articolo…riesco a malapena a rendermene conto.

 

LANDON

Muoio dalla curiosità di leggere l’articolo di Scar, ma uscire di casa adesso sarebbe un suicidio visto che il caro suocero è sempre in agguato. Mmm adesso che ci penso potrei uscire dalla finestra del bagno…come quando  ero un adolescente salto sull’albero e scendo attento a non fare rumore. I cani mi si avvicino ma li zittisco con un occhiata. Non potendo prendere la macchina opto per la bici. Arrivo al cancello e saluto con nonchalance le guardie, penseranno che sono pazzo. …

Finalmente ho tra le mani l’articolo di Scar. Inizio a leggere è divertente, interessante e scorre bene. È nata per fare la giornalista. Tornato a casa ritaglio l articolo e me lo metto nel portafoglio. Incapace di fare altrimenti le invio un sms.

“Ero troppo curioso e sono uscito a prendere il giornale! L’articolo è fantastico, credimi non è la solita frase di circostanza! Ci vediamo domani, anzi data l’ora oggi. J un bacio. Fer!”

 

Anche se ho dormito solo poche ore non sono mai stato tanto sveglio, il pensiero che fra un’ora la rivedrò mi da un’insolita carica.

Indosso una maglietta semplice e un paio di jeans. Ho detto a Beth che sarei stato impegnato tutta la mattinata per affari, lei sembra credermi e mi lascia andare senza troppe storie.

B: ricordati che domani abbiamo un volo non affaticarti troppo.

I: tranquilla…a più tardi.

Rimango sorpreso della sua premura inconsueta, forse sente il mio allontanamento.

Prendo la macchina e vado dritto al parco…come diceva quella canzone italiana…destinazione paradiso…PARADISO città!?

prima di arrivare al parco entro in una pasticceria e compro due cornetti, spero che non abbia già fatto colazione!

 

SCARLETTE

Mi sveglio raggiante come se avessi dormito tra le nuvole. Mi faccio la doccia e mi vesto. Sandali bassi, una gonna lunga fino a metà coscia che svolazza e una canottiera.

Prendo il telefono, sei massaggi: mamma, Math, Laura, Cesc, Aarono e…LANDO!

I primi tre aspettano con ansia la loro copia del giornale,  Cesc e Landon si complimentano e Fer…come può essere così..come può dire sempre ciò di cui ho bisogno?

Lascio un messaggio a Carla e corro al NOSTRO parco! Durante il tragitto mi fermo a prendere due cornetti, chissà se ha già fatto colazione!

Entro nel parco e raggiungo la nostra panchina. Lui è già lì, rallento il passo per osservarlo meglio. Landon…si volta come se mi avesse sentito. Mi vede e mi sorride. È fantastico!

 

LANDON

Sono seduto alla nostra panchina in attesa del suo arrivo. Ad un tratto sento l’impulso di girarmi come se mi avessero chiamato. Lei è li che cammina lentamente. Non posso fare a meno di sorriderle. È semplicemente fantastica!

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Capitolo 10
*** X ***


 

Clappy: Grazie mille per i tuoi complimenti, mi fanno sempre tantissimo piacere!  

Se mi trovi migliorata è anche grazie al tuo consiglio che cerco di seguire ;D

 

 

LANDON

I: Hola!

S: Hola!

I/S: ho portato i cornetti!

Diciamo all’unisono sventolando due bustine bianche! Non ci posso credere che abbiamo avuto lo stesso pensiero! Iniziamo a ridere dell’assurdità della cosa.

S: uhm per non offendere nessuno dei cornetti ne mangiamo uno di ogni busta!

I: la trovo un ottima idea!

La guardo mangiare di gusto il suo cornetto sembra una bambina tanto è tenera.

S: Non si doveva parlare di te?

I: giusto! Cosa vuoi sapere?

S: quello che tu vuoi dirmi!

È la prima volta ch qualcuno mi da la libertà di parlare di quello che voglio. Inizio così a raccontarle dell’infanzia a Freeland, dei pomeriggi passati a ricorrere un pallone, di come ho scoperto il mio amore per la scrittura, di Beth e di come è cambiata al passo con “ascesa” al trono.

Lei è sdraiata sull’erba con il mento appoggiato alle mani e mi ascolta silenziosamente, ogni tanto sorride o, come nel caso di Beth, si acciglia. Con lei riesco ad aprirmi completamente, è riuscita ad abbattere la mia timidezza.

Solo una domanda esce dalla sua bocca. La domanda che mi fa Cris ogni giorno. La domanda che evito di fare a me stesso. La domanda che molti non hanno il coraggio di fare. La domanda che Beth non vorrebbe mai sentire.

S: Perché resti con lei se questo rapporto non ti rende più felice?

 Aveva colpito il centro, perché resto ancora con lei? La risposta che balenò subito nella mia mente mi spavento ancor di più della domanda stessa. Per riconoscenza.

I: non lo so.

Mi limito a dire. Lei rimane in silenzio, lasciandomi il mio spazio. Le lancio un occhiata, sembra pensierosa.

I: credo sia per riconoscenza.

Alza di scatto la testa e punta i suoi occhi nei miei, prima che lei dica qualcosa continuo.

I: sai ci conosciamo fin da bambini, giocavamo insieme a campana – sorrido al ricordo-, da piccolo per via del mio titolo non avevo molti amici e perdi più avevo molti impegni per via dell’etichetta, ero così solo. Lei invece se ne è sempre fregata che ero un principe, ha sempre visto Landon. A ogni stupida cerimonia era vicino a me, in prima fila. È sempre stata pronta d ascoltarmi…

Lascio cadere la frase, mi rendo conto da solo che non è sulla riconoscenza che si fonda un rapporto.

 SCARLETT

Ascolto Landon con attenzione. In effetti Beth gli è stata molto vicino però…però sembra parlare di un diario segreto anziché di una ragazza. Non può tenere in piedi un rapporto solo per gratitudine.

I: capisco…

L: Ma..?

I: ma a me non basterebbe…se fossi Beth intendo, non mi basterebbe la riconoscenza, vorrei amore.

Lo squillo del suo telefono gli impedì di rispondere, come si dice: si è salvato in corner!

L: devo andare…scusa

I: tranquillo, anche per me si è fatta ora ‘ora di andare.

L: però prima di andare puoi fare una cosa per me? – sorride divertito-

I: se posso certo! – sono un po’ confusa…

Prende dalla tasca il suo portafoglio e vi estrae una pagina di giornale piegata più volte su se stessa.

L: potresti firmarmi un autografo!

Dice porgendomi il ritaglio. Rimango basita, un grande campione come LUI che chiede un autografo a me?

I: ahaha ma scherzi?

l: no sono serissimo! Dai fammi un autografo, sarà il mio portafortuna per le elezioni!!

Sempre più sotto shock prendo il foglio e la penna che mi porge ( tze è venuto pure preparato).

L: ah e con dedica U.U

Dice prima che inizi a scrivere. A Fernando con affetta Scarlett…   Sono sicura che sarai retorico come Aristotele e che vincerai le elezioni!

È la cosa più stupida che io abbia mai scritto ma non mi viene altro.

I: scusa non ho idea di come si faccia un autografo con “dedica”.

Sorrido imbarazzata mentre gli porgo il foglio. Lo legge con un sorriso sulle labbra che si apre sempre di più.

l: così è arrivato il momento dei saluti.

I: A  quanto pare..

Ci guardiamo senza sapere che fare. L’imbarazzo è il vero protagonista della scena. Finché lui mi tira a se abbracciandomi. Il suo profumo mi entra dentro. Vorrei poter fermare il tempo in questo momento e restare abbracciata a lui per sempre.

Quando ci stacchiamo, noto che è arrossato. E arrossisco ancora di più al pensiero che lui in questo momento noti il mio di rossore.

L: allora, Ciao.

I: Buona fortuna!

L: a presto!

Ci salutiamo  timidamente. Lo osservo allontanarsi, mentre sto per andarmene si gira e mi saluta con la mano.

Mi siedo sulla panchina a pensare. Fisso in laghetto davanti ai miei occhi giusto in tempo per vedere due cigni che uniscono i loro colli.

*_: vuole un gelato signorina?

Si volta sorpresa di sentire una voce alle sue spalle. Mi sorride bonariamente.

S: Si grazie…

_: posso consigliarle il cioccolato e la nocciola?

Dovrebbe correre da lui e gridargli in faccia quanto lo ama, ma è ancora presto, lo so.

Il destino deve fare il suo corso, deve metterli alla prova…ma il loro amore può farcela...*

 

LANDON

Torno nella nostra casa londinese. Sento Beth e Brian discutere nel salotto, così me ne vado nello studio.

Le parole di Scarlett mi ronzano in testa. Mi colpiscono come pugni nello stomaco.    

“Perché resti con lei se questo rapporto non ti rende più felice?”

“credo sia per riconoscenza.”

“ma a me non basterebbe…se fossi Beth intendo, non mi basterebbe la riconoscenza, vorrei amore.”

Non riesco a togliermi queste parole dalla testa. Si amo Beth, ma come si ama un’amica, una sorella, ma non come ami la donna con cui vuoi trascorrere la tua vita.

B: amore ti vede pensieroso? –così preso dai miei pensieri non avevo sentito la porta aprirsi-

I: oh si è…per la partenza!

B: ma dai che andrà tutto bene.

I: Beth perché sei rimasta al mio fianco per tutto questo tempo?

Non so neanche dove trovo il coraggio di pronunciare quelle parole. La fisso negli occhi, una serie di sentimenti contrastanti si susseguono veloci sul suo volto.

 

 

BETH

Per i soldi senno per cosa mio caro PRINCIPINO! Cos’altro poteva spingermi a sopportare te, la tua folle passione per i libri, il tuo amore per il teatro!

I: ma amore che domande fai! Sai benissimo quanto ti amo!

O meglio quanto amo le mie scarpe Manolo, che compro con la tua carta di credito!

L: già…

Ma che gli prende, forse sta pensando di lasciarmi. Non posso permetterglielo non ho sprecato tutti questi anni per rimanere con un pugno di mosche.

I: Landon già che siamo in tema amore…volevo aspettare dopo le elezioni per dirtelo ma…ti ricordi quando siamo andati per il week end in Scozia?

Si, quando ti ho fatto bere per portarti a letto!

L: si mi ricordo perché?

I: Bè credo che siamo tornati a casa in  tre…

Butto lì l’unica cosa che potrebbe tenerlo al mio fianco, qualunque cosa accada! Poi fingerò di perdere il bambino e a quel punto non potrò più lasciarmi!

L: cosa? Vuoi dire che sei…incinta?

I: potrebbe essere…sai il ciclo ritarda!

F: dobbiamo comprare un test di gravidanza!

I: come? no non c’è ne bisogno una donna certe cose le sente..poi ho tutti i sintomi…

F: no adesso vado a comprare il test!

Prende la giacca e se ne va.  Maledizione! E io che pensavo si mettesse a saltare per tutta la casa, invece no, vuole esserne sicuro. Diamine che faccio adesso!

 

Br: Beth ma come ti è saltato in mente! Ero dietro la porta ho ascoltato tutto!

I: papà ho avuto paura che stesse per lasciarmi. Tutti i nostri piani sarebbero andati in fumo!

Br: e adesso cosa vuoi fare?

I: non lo so, so solo che il test dirà che sono incinta.

Br: bè in questo caso dovrai fingere la depressione mia cara. Devi trattenerlo a te! Non permetterò alla tua stupidità di rovinare i miei piani! Ora ti dico io cosa farai, no appena il caro principe tornerà a casa tu scapperai in camera tua piangendo. E vedi di fare bene la tua parte mia cara! Io lo prenderò da parte e…

M: che succede qui?

Br: lascia stare non capiresti.

M: cos’altro volete fare a quel povero ragazzo? Quando capirete che questo non è giusto e che questa falsa deve finire prima che qualcuno si faccia male? Non si merita tutto questo, non se lo merita!!

M: ci sei uscita pure dalla cucina per rifilarci la tua morale?!

I: mamma restatene al tuo posto e non intrometterti nella mia vita. Limitati ad interpretare la tua parte!

Mi madre la solita moralista. Non so come mio padre abbia potuto sposarla, anzi si lo so, per lo stesso motivo per cui io sposerò Landon.

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Capitolo 11
*** XI ***


 

CLAPPY: Che intenzione hanno Beth e Brian? Mmm vedrai tra padre e figlia non c’è limite alla meschinità!!  ;) Grazie mille, sono felice che la mia storia ti interessi tanto! =)

 

BETH

Una mezzora dopo sento la porta di casa aprirsi. Lancio un occhiata a mio padre che muove impercettibilmente la testa verso Landon. Così mi alzo e vado da lui.

I: amore hai preso il test?

Estrae una scatola dalla busta della farmacia e me lo porge. Evita di guardarmi negli occhi e questo mi preoccupa. Sembra spento.

I: bene vado a fare il test.

Br: incrocio le dita figliola!

Do un’ultima occhiata a Landon, che se ne sta seduto con la testa tra le mani, poi salgo le scale fino alla mia stanza. Che si alzi il siparo: lo spettacolo ha inizio! 

 

LANDON

 

Mi alzo scuotendo la testa e vado in cucina, mentre apro la porta noto Brian che mi segue con lo sguardo..sicuramente  è infastidito dalla mia reazione.

 Diamine non facevamo l’amore da mesi ormai, poi quella sera ho bevuto un po’ di più e voilà!  Ecco la cicogna in arrivo. E so che dovrei essere l’uomo pi felice della Terra, so che dovrei saltare da una parte all’altra, ma in questo momento

M: ti prometto che un giorno sarai libero dalla tua tristezza Landon..

I: c-come?

M: non sposarla Fernando, non farlo!

I: Perché mi dici questo? Non capisco…

Non riesco a capire perché mi dica questo, perdi più ora che sua figlia porta in grembo un bambino.

M: lascia stare, ora non ha importanza. Non è ancora arrivato il momento Fernando. Non sei pronto per sapere quello che o da dirti. Fidati di me e vedrai che tutto tornerà a posto.

Non so cosa dire, mi ha spiazzato. Però so che devo fidarmi di lei, mi ha sempre trattato come figlio e so che è sincera. Beth entra in cucina e mi corre tra le braccia seguita da suo padre con un espressione indescrivibile.

B: Ladon scusami…non volevo illuderti…credevo davvero di essere incinta…sono una donna inutile…

Si stacca improvvisamente dalle mie braccia e se ne va correndo fuori dalla cucina.

I: ma cosa…Beth?

Br: fermo lasciale il suo spazio.

I: ma si può sapere che le ha preso?

Br: non è incinta Landon.  C’è una cosa che devo dirti, da qualche tempo la mia bambina va in terapia è per quetso che siamo venuti a Freeland e vi abbiamo seguito anche qui a Londra. Sta male credo abbia avuto una gravidanza isterica...

Mi cade letteralmente il mondo addosso. Beth stava male e io non mi sono reso conto di nulla. Ma che razza di uomo sono? Forse adesso capisco le apprensioni di mio suocero e il suo voler accelerare i passi…poi non penso più a niente. DEVO andare da lei, DEVO, anzi voglio starle vicino.

I: io..devo andare da lei. Scusatemi.-così dicendo corro da lei.

Br: si va da lei cagnolino, corri. Ahahahahahha

Sento delle risate venire dalla cucina, ma sicuramente mi sbaglio.

La trovo nella nostra camera, al buio. Sdraiata sul letto in posizione fetale sembra così indifesa.

B: Land non mi lasciare ti prego…

Mi avvicino e si getta tra le mie braccia. No, non posso lasciarla, né adesso né mai. Ha fatto troppo per me, ora è il mio turno.

I: Oly, no che no ti lascio…io…ti sposo.

Una lacrima scivola via sul mio viso. Lenta, come una carezza. Lenta, come se cercasse di non farmi male. Lenta, come se volesse consolarmi. Scivola lentamente e si sofferma sul mento qualche attimo per poi rotolare giù.

 

*Mai prima di allora una proposta di matrimonio fu più sofferta, più altruista, più triste.Un aereo da prendere, articoli da scrivere, un matrimonio da organizzare, cercando di mantenerlo il più a lungo segreto, una vita da scrivere, una campagna da vincere…due mesi passarono in fretta, troppo in fretta. Due mesi che diedero una scossa al destino di due ragazzi che si erano ritrovati a camminare insieme lungo lo stesso sentiero. Ma al destino si sa, piace giocare. Così come si erano unite le loro strade si divisero, lasciando un po’ di amaro in bocca per quello che sarebbe potuto essere e non è stato … EPPURE…*

 

DUE MESI DOPO…

 

SCARLETT

Le elezioni sono finite e Landon le ha vinte. Un passo in più verso “l’incoronazione” un passo in dietro verso il suo sogno…

L’altro giorno in redazione ho scoperto che si sposerà a dicembre. Non capisco questa scelta ne tanto meno perché non me l’abbia detto. Ma infondo non siamo neanche amici, che motivo c’era di dirmelo. Nonostante questo mi sento tradita e ferita. Un mese fa dopo l’ennesimo messaggio senza risposta ho deciso di accettare un invito a cena con Aaron e adesso abbiamo deciso di ricominciare a frequentarci.

La mia rubrica va alla grande e in questo momento ho tutto ciò che mi serve per dimenticare il capitolo Landon.

 

LANDON

Le elezioni sono finite sono diventato governatore in parlamento, ma anziché rendermi felice questa cosa mi butta ancor più nello sconforto .

Insieme a Beth, durante una cena, abbiamo annunciato il nostro fidanzamento ai parenti e mio fratello non mi parla da allora, dice che è la più grande cazzata della mia vita, testuali parole. Mia sorella  ha replicato – Congratulazioni Betty, finalmente si realizza il tuo sogno-; sinceramente non riesco a comprendere tutto questo astio nei sui confronti…

Scarlett mi ha incoraggiato a non mollare per tutte le elezioni , nonostante io non le rispondessi…ho deciso di non sentirla né vederla più. Non voglio che soffra e anche a me farebbe male vederla non sapendola mia. Cris mi ha detto che si è rimessa col pilota e sono felice per lei, anche se la cosa mi fa male. A dicembre vorrei avere lei al mio fianco vestita di bianco e invece…invece ci sarà Beth, come è giusto che sia….

 

BETH

Le elezioni sono finite e il mio futuro maritino è senatore, questo significa un maggior compenso e quindi altri soldi nelle mie tasche e che presto indosserà la corona da re!

I fratelli di Landon non sono per nulla entusiasti del futuro matrimonio. Non credo di essergli mai piaciuta. Il fratello mi guarda in cagnesco e si è rifiutato di farci da testimone, mi sembra che le parole esatte siano state:“ Non sarò lì a testimoniare la più grande cazzata della tua vita”. La gentilezza non è mai stata il suo forte.

In quanto a Scarlett? Cris dice che si è rimessa col pilota, non potendo avere lo stipendio del mio principino ha puntato le sue mire un po’ più in basso.

L: a cosa pensi Beth?

I: amore sei qui! Non ti ho sentito rientrare. Sto pensando al nostro matrimonio…manca poco!

L: già mancano due mesi e mezzo.

Il suo tono è spendo e distante. È triste e infondo mi fa pena, ma di tirarmi indietro non ne ho nessuna intenzione, con il tempo si rassegnerà e imparerà ad essere felice al mio fianco!

I: ne sei felice caro? Io non so spiegarti quanto lo sono! –la mia perfidia non conosce limiti..-

L: si anche io…

 

 

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Capitolo 12
*** XII ***


CLAPPY: Brian è decisamente una mente malefica!! ;) Per Scar e Landon il destino ha in mente qualche brutto tiro per separarli ancora di più! Sono felice che la mia storia ti piaccia e non preoccuparti non sei ripetitiva, anzi! :D Mi fanno davvero piacere i tuoi commenti! *-* 

 

SETTEMBRE

*Il tempo passa e non si può fare niente per fermalo, l’unica cosa che possiamo fare è cercare di non rimanere indietro.

Le cose cambiano, per quanto questo possa non piacerci, le cose cambiano…e noi con loro.*

 

 

SCARLETT

Sono appena le nove e mi sto dedicando alla mia rubrica, ormai mi sono buttata nel lavoro, per dimenticare per ricominciare. Qualcuno bussa alla porta così smetto di scrivere.

I: Avanti..

F.C.: Scar puoi venire un attimo nel mio ufficio?

I: certamente arrivo subito.

Chissà cosa vorrà dirmi? Lascio l’articolo a metà e la seguo nel suo ufficio.

Mi lascio cadere su una morbida  poltrona in pelle nera e aspetto che Faith  sputi il rospo.

F.C.: Scar ti sto osservando da un po’ e sono tra le numerose fan della tua rubrica, apprezzo il modo in cui lavori e sei un elemento fondamentale per questo giornale.

I: ma…

F.C.: Ma tu sei sprecata per stare qui…l’ho capito subito però l’unico posto vagante nel giornale era la rubrica. Adesso qualcosa è cambiato, George, il ragazzo che si occupa delle missioni di guerra ha lasciato il posto perché sta per diventare padre e preferisce dedicarsi ad’altro. Se vuoi quel posto è tuo, naturalmente al ritorno dalla missione, circa un mese, sarai trasferita in un altro reparto. È solo un incarico provvisorio per giustificare la tua promozione ai piani alti.

Non posso crederci sono a un passo dal realizzare il mio sogno. Tuttavia non voglio tradire le mie lettrici.

I: la mia rubrica?

F.C.: sarai sostituita, nel prossimo numero la tua rubrica sarà su doppia pagina, in una ci sarà l’articolo che stai scrivendo e nell’altra una lettera alle lettrici. Hai due giorni di tempo per pensarci.

Due giorni di tempo? Dovrei decide il mio futuro in soli due giorni?

F.C.: Lo so,lo so. Si tratta di una decisione difficile e drastica da prendere in così poco tempo ma tu puoi farcela. Tu sei nata per stare tra le strade in mezzo alla gente, sei nata per raccontare la vita. con la rubrica sei stata fantastica, ma non è il tuo posto.

I: va bene, mercoledì avrai la risposta.

Sto per uscire dal ufficio..

I: ah Faith…

F.C.: si puoi avere la giornata libera! Vai pure a casa.

Le sorrido e vado a prendere le mie cose in ufficio. Prendo la borsa e vado alla macchina. Non mi va di andare a casa, così decido di andare al parco, al nostro parco…

Quando arrivo saluto Erich, l’uomo dei gelati, ormai siamo amici. Vengo qui quasi ogni giorno da quella domenica che ormai sembra così lontana. Un sorriso amaro mi spunta in viso in ricordo a quella domenica.

Mi siedo alla nostra panchina e osservo il laghetto.

 

LANDON

 

Oggi la riunione è stata più faticosa del solito, si discute sempre per le solite cose senza trovare mai punti di incontro. Badano ognuno ai propri interessi, è tutto così squallido.

_: Principe Landon il re vorrebbe vederla, chiede se può raggiungerlo nel suo ufficio.

Monique la mia segretaria mi risveglia dai miei pensieri.

I: oh..Grazie Monique vado subito.

 Chissà che vorrà , attraverso i corridoi del grande palazzo come un condannato che viene portato al patibolo. 

Una volta dentro al suo ufficio e lo trovo seduto sulla sua poltrona imponente, gli manca solo un gatto bianco, poi avrebbe tutti i requisiti per sembrare un boss della malavita.

I: Monique mi ha detto che volevi vedermi, papà. Odia quando non ci si rivolge a lui come sua altezza o re, ma ,per quanto assente, per me resta solo papà.

Mi sorride beffardo, ha qualcosa in mente lo so.

_: siediti figliolo, voglio parlare un po’ con te.

Detto questo si alza e va alla finestra. Poggia le mani sul davanzale e si schiarisce la voce.

_: dimmi figliolo, non sono stato un buon padre? Ti forse fatto mancare mai qualcosa?

Scuoto la testa faticando a trattenere le risate, tutto ciò a un non so che di teatrale.

I: No non mi hai mai fatto mancare niente – a parte il tuo affetto o del puro calore umano, ma infondo un bambino che se ne fa! Ma questo evito di dirlo – dove vuoi arrivare papà?

_: schietto come sempre, somiglio proprio a tua madre…dove voglio arrivare mi chiedi? Voglio porti un quesito…

Mette le mani dietro la schiena ed inizia a  passeggiare per la stanza. Se dovesse scocciarsi di fare il re ha un futuro come attore, poco ma sicuro.

_: sai un giorno avrai dei figli, questi avranno degli interessi, dei sogni ma avranno soprattutto un dovere: diventare dei monarca. E tu sai che è tuo compito far si che ciò avvenga. Premesso questo ti domando, come ti comporteresti se il tuo successore inviasse un manoscritto a un editore?

Il suo tono da prima calmo e arrivato al disgusto. Ha scoperto il mio segreto, ma non riesco a spiegarmi come…

_: allora come ti comporteresti?

Richiama la mia attenzione. Alzò gli occhi e lo ritrovo di spalle davanti alla finestra.

I: non so dimmelo tu! Come ti comporterai èh papà? Mi diserederai o cosa?

Si volta e mi guarda.

_: No figliolo non farei mai una cosa del genere. –ed io che ci speravo-

Resta in silenzio per aumentare la suspense. Se adesso partissero i titoli di coda con sotto scritto to be continued  non mi stupirei più di tanto.

_: abdico in tuo favore. Hai tempo fino a mercoledì per accettare altrimenti…altrimenti ti comunicherò la mia decisione. Adesso scusami ma entro questa sera devo tornare a Freeland.

Se ne va senza aggiungere altro. Mi lascia li quasi in catalessi a dirigere le sue parole. Non riesco a credere che tutto ciò stia accendendo veramente. È…è surreale!

Lascio il suo ufficio, lascio l’ambasciata. Voglio stare da solo.

H bisogno di poter pensare in pace, a casa ci sarebbe Beth e in questo momento è l’ultima persona che voglio vedere.

Voglio andare al nostro parco, la mai seconda casa ormai. Ci vado ogni mattina a correre, ma è troppo presto per incontrarla, sempre che lo frequenti ancora.

Vedo il ragazzo dei gelati e mi avvicino a prenderne uno. Il mio sguardo si posa su una ragazza con i capelli scuri seduta alla nostra panchina, non può essere Scar perché questa ha i capelli lisci, eppure…

Come se si sentisse osservata si volta e i miei occhi si perdono ancora nei suoi. È Scar, la mai Scar!

Rimaniamo a fissarci, nessuno dei due fa un passo verso l’altro. Sembra sorpresa quanto me di vedervi.

E: signore vada da lei, la sta aspettando da così tanto tempo…

Guardo il ragazzo dei gelati sorpreso, e vado verso di lei. 

I: ciao

S: ciao

Mi siedo al suo fianco e rimaniamo in silenzio per un po’.

S: oh…complimenti per le elezioni…

I: grazie…complimenti anche a te, so che la tua rubrica è stata nominata come rivelazione dell’anno.

S: già, comunque non è ancora detto niente.

I: sono sicuro che lo vincerai tu.

S: che ci fai qui?

Dritta al punto come sempre.

I: avevo bisogno di pensare…e tu?

S: buffo, anche io!

Sta evitando di guardarmi negli occhi, li sposta ora qua ora la senza farli sostare per più di qualche secondo nei mie.

I: Posso chiederti a cosa?

S: devo decidere se partire per le missioni in Iraq come reporter. E tu?

Freddo. Il sangue smette di pulsarmi nelle vene e sento la terra mancarmi sotto i piedi.

La sua risposta è stata fredda, distante e allo stesso tempo tranquilla, come se stessimo parlando della lista della spesa. Il solo pensarla in Iraq…

I: Iraq? Ma cosa c’entra con la tua rubrica?! No…non puoi, cioè non dovresti è troppo rischioso!

S: infatti dovrei cambiare reparto, vado tra i grandi! La serie A del giornalismo, per intenderci.

Sorride e scuote la testa mentre il suo sguardo vola al cielo.

I: cosa pensi di fare?

S: sono venuta qui per deciderlo. Tu invece a cosa devi pensare?

I: …devo decidere se accettare di diventare re.-dico tutto di un fiato.-

S: Ma tu…quetso significherebbe rinunciare ai tuoi sogni..

I: Lo so, ma spesso bisogna cambiare. Stando a Freeland avrei tutta la mia famiglia vicino e io sarei vicino a loro…

Si alza do scatto come se qualcosa l’avesse punta.

 

SCARLETT 

 

L: Lo so, ma spesso bisogna cambiare. Stando a Freeland avrei tutta la mia famiglia vicino e io sarei vicino a loro…

Sentendo questa frase mi lascio andare completamente alla rabbia.

I: quindi è questo che consideri lo stare vicino? Il fatto di vivere nella stessa città o stato? La possibilità di poter andare a comprare il pane a tua madre? Cosa del tutto assurda visto che sicuramente avrete l’addetto ala pane!! –appena pronuncio quest’ultima frase mi rendo conto di quanto possa essere stupida, ma non è il momento di riderci sopra-  Ma ti ascolti quando parli? Bè sai cosa ti dico caro Landon che non è così!  La tua famiglia ti è vicino anche adesso. E sai che ti dico? Che ti è vicino chi ti porta nel cuore ovunque vada, chi è disposto ad attraversare l’intero globo per correre da te! Sai che qualcuno ti è vicino quando chiudi gli occhi e lo senti al tuo fianco….

Mi blocco, avrei ancora tanto da dirgli, ma non ci riesco. Vederlo sulla panchina con la testa fra le mani, mi impedisce di continuare  a parlare. So di averlo ferito e sto male per questo.

I: scusa…non volevo essere così brutale…

Mi inginocchio davanti a lui cercando di catturare un suo sguardo.

L: hai ragione...lo so, ma non posso chiudere gli occhi perché al mio fianco non vedrei Beth. E non posso permetterlo.

Le sue parole mi stupiscono. Il suo volto è spento e triste. Senza pensarci lo abbraccio. Lui mi stringe a se e diventiamo una sola persona. Siamo stretti l’uno all’altra senza parlare. Sento il suo respiro sul mio collo, le sue braccia che si intrecciano sulla mia schiena. Sento il suo cuore battere all’unisono con il mio. Esistiamo solo io lui. Io e lui…

 

LANDON

La stingo tra le mie braccia e vorrei fermare il tempo. “Sai che qualcuno ti è vicino quando chiudi gli occhi e lo senti al tuo fianco” . Chiudo e gli occhi e la solita immagine mi appare davanti agli occhi. Sei tu Scar.

È te che vedo ogni volta che chiudo gli occhi. Sei in ogni cosa che faccio, cerco il tuo volto tra la folla per trovarlo poi nel mio cuore. Sei tutto ciò che vorrei. So di amarti, perché se penso a te non ho paura del futuro. Saremo per sempre io e te. Proprio come ora, in questo abbraccio…

 Ma nessuna di queste parole riesce a varcare il confine delle mie labbra. Così la stringo ancora più forte, affinché il battito del mio cuore possa sussurrare al suo tutte quelle parole che mi muoiono in bocca. Affondo il mio viso nei suoi morbidi capelli e vorrei vivere quetso momento per l’eternità.

Siamo ancora legati da un abbraccio che sembra non voler finire mai.

I: ho sperato di incontrarti qui…

S: anche se non voglio ammetterlo a me stessa, è quello che spero anche io ogni volta che entro in questo parco.

I: vorrei che fosse per sempre.

S: sarà per sempre. Forse non qui, forse non in questo mondo, ma le nostre anime sono nate per non dividersi mai.

SCARLETTE

Mi sorprendo a ripetere le parole della zigara...

Il mio pensiero corre a quel giorno…

*** 

16 GIUGNO

 

Oggi inizia la campagna elettorale, Landon deve pronunciare il suo discorso. Me lo immagino con le mani sudate ma con il volto rilassato. Lo vedo mentre osserva il suo riflesso sullo specchio e muta il suo sguardo, lo sguardo di chi vorrebbe trovarsi altrove, di chi non è felice, in un volto sereno e sicuro.

L: Scar ti va di entrare da questa zingara?  

La voce di Laura mi distrae dai miei pensieri. Si è presa qualche giorno di pausa dallo studio per venirmi a trovare. E adesso è ferma davanti a un antro (?) con una grande insegna luminosa.

I: ma non crederai davvero a queste cose?

L: non proprio però m incuriosisce.

I: e va bene entriamo.

_: salve ragazze

I/L: salve..

_: potreste entrare una per volta? 

I: dai Laura vai tu, ti aspetto fuori.

_: No! Resta per favore, voglio parlare con te.

I: ok..

Dissi un po’ titubante. Così mi avvicinai al suo tavolo, mentre Laura usciva.

_:siediti cara.

Dal modo in cui mi parla sembra conoscermi da una vita.

I: perché mi ha fatto rimanere?

Le chiedo mentre mi siedo.

_: perché sento il tuo cuore soffrire, non chiedermi come così come io non ti chiedo di credermi. Mi reputo un “empatica”. Riesco a sentire i sentimenti della gente, anche i più profondi. E il tuo cuore non solo soffre, ma urla. Cerca aiuto.

Faccio per alzami, decisamente infastidita dalle sue parole. Ma la donna mi afferra il braccio, con tocco leggero, senza metterci forza. Posso scostarmi e andarmene ma qualcosa aneto di me mi dice di rimanere.

_: no ferma, non andartene. Non voglio prendermi gioco di te. Non ti farò pagare. Ma per favore resta.

I suoi occhi mi guardano quasi imploranti, decido di darle ascolto, non ho niente da perdere infondo.

_: hai incontrato la tua metà della mela, non è vero?

L’espressione del mio viso credo parli per me, e il sorriso della zingara mi da conferma.

_: la tua anima gemella insomma. Certo tu non ne hai ancora preso coscienza ma presto tutto ti sarà più chiaro.

I: non so di cosa stia parlando…

_: si che lo sai. Perché tutto ti porta a lui, lo vedi in ogni gesto, lo senti al tuo fianco anche se fisicamente non è presente. È il tuo io, il tuo perché, la tua essenza.

In un altro momento e soprattutto prima dell’incontro con Landon avrei riso a queste parole. Ora no. Adesso ho paura che nelle sue parole ci sia un fondamento di verità.

_: hai paura o forse hai la certezza di non poter passare la tua vita al suo fianco. Ma non devi soffrire per questo. Voi avete l’eternità, vi rincorrete di vita in vinta. Non ha importanza quanto i vostri corpi siano distanti, perché le vostre anime sono nate per non dividersi mai.

Una lacrima mi rotolò dagli occhi.

I: io…

_: lo so cara. Vai pure.

I: grazie…credo

Detto questo me ne andai.

L: Scar ma..che hai? Sembri sconvolta!

I: No tranquilla è l’odore di quel posto…era troppo forte.

Presi il cellulare.

“Ciao Landon, stai per giocare la “prima partita”i…non so cosa si dice

in questi casi...in bocca al lupo mi sembra scontato, perciò ti dico pensa solo a giocare.

Dimentica tua padre, il regno, il parlamento e tutto il resto.

Segui il tuo cuore.  Ricordati quanto vali. Un bacio Scar”

LANDON

Fisso il mio riflesso allo specchio alla ricerca di un frammento di felicità.

Biiiiip

Cris: ei amico ti vibra il cellulare!

Il capitano mi sveglia dai miei pensieri. Prendo il cellulare e leggo il mittente. Scarlett!
Leggo e rileggo il suo messaggio consapevole di non poterle più rispondere. Consapevole di doverla perdere. Eppure tra tutte le parole ricevute oggi solo le sue riescono a caricarmi.

Segui il tuo cuore…

_: Mister Landon tocca lei.

Esco fuori e un applauso mi accoglie. Guardo tra la folla. La vedo dipinta su ogni volto.”..Segui il tuo cuore... “ .

Sorrido e mi butto.

 

***

L: Devo andare…

I: lo so…

L: hai preso la tua decisione non è vero?

I: Si ... E tu?

L: Anche io ho deciso.

Ci guardiamo negli occhi senza dire niente. La pioggia inizia a scendere e noi restiamo li a fissarci, incapaci di dirci addio, o meglio arrivederci. Perché comunque vada la nostra storia avrà un lieto fine. Voglio crederci. Devo crederci.

                                                [ Kiss The Rain – Billie Myers ]

Kiss the rain
Whenever you need me
Kiss the rain
Whenever I'm gone too long
If your lips
Feel hungry and tempted
Kiss the rain
And wait for the dawn
Keep in mind
We're under the same sky

And the night's
As empty for me as for you
If you feel you can't wait till morning
Kiss the rain

LANDON

Devo andarmene, devo lasciarla andare.

I: Devo andare…

S: lo so…

I: hai preso la tua decisione non è vero?

S: Si…. E tu?

I: Anche io ho deciso.

Continuiamo a guardarci senza parlare, la pioggia inizia a scendere. Ma noi restiamo qui, incapaci di muoverci, incapaci di parlare. Incapaci di dirci addio. In qualche modo so che questo è un arrivederci. Voglio crederci. Devo crederci.

 

Kiss the rain
Whenever you need me
Kiss the rain
Whenever I'm gone too long
If your lips
Feel hungry and tempted
Kiss the rain
And wait for the dawn
Keep in mind
We're under the same sky

And the night's
As empty for me as for you
If you feel you can't wait till morning
Kiss the rain

 

…KEEP IN MIND WE’RE UNDER THE SAME SKY…                                                                 

  

***

*Si lasciarono così, senza un addio, senza un arrivederci. Semplicemente se ne andarono. La pioggia continuava a scendere, piccole lacrime che cadono dal cielo, così da nascondere le lacrime di un uomo che sta correndo verso una casa vuota d’amore. Corre. Come se volesse lasciare indietro un dolore così forte che lo mette in ginocchio. Ma quel dolore è così forte da raggiungerlo. Così si lascia andare, ai piedi di una guercia con il viso tra le mani, si lascia andare.Nello stesso momento, la pioggia lava via dal viso di una donna le sue lacrime silenziose. Cammina lenta sotto la pioggia, combattendo contro il dolore. Si volta indietro una, due, troppe volte. Cammina lenta. Non vuole andarsene. Non vuole che finisca, perché quel dolore è la prova che c’è stato. È la prova che non è stato solo un sogno.*

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Capitolo 13
*** XIII ***


CLAPPY: Grazie non so davvero come ringraziarti per i tuo complimenti, mi fanno sempre molto piacere. Sono contenta che il capitolo di abbia emozionata, ho cercato di descrivere al meglio i loro sentimenti e sapere che sono riuscita a trasmetterteli emoziona me *-*

 

SCARLETT

 Torno a casa e incontro il mio riflesso nello specchio del bagno. Mi trovo di fronte a un viso sofferente, disperato. Mi trovo di fronte alla realtà. Faccio una doccia veloce e vado in cucina. Trovo un biglietto di Aaron che mi ricorda della cena di questa sera. Che neanche a dirlo avevo dimenticato. È meglio sbrigarsi Aaron odia fare tardi. Prendo dall’armadio il primo vestito che trovo e mi passo un trucco leggero. Non ho voglia di uscire, ma la mia vita deve continuare come se questo pomeriggio fosse stato solo un sogno. Anzi, un incubo.

Aa: Amore sei pronta? Io mi sono già cambiato al lavoro…ma ci sei?

Sento i suoi passi arrivare ma resto seduta sul letto a fissare il vuoto.

La: Scarlett tutto ok?

Aa sua voce così vicina mi riporta bruscamente alla realtà

I: oh si ero sovrappensiero, scusa. Comune sono pronta, possiamo andare.

 

LANDON

Biiip

“Landon ma dove stai? Dobbiamo andare alla cena di beneficenza o te lo sei dimenticato! Sbrigati a tornare a casa.”

Beth. Sempre tra i piedi deve stare, non posso neanche soffrire in pace. Mi rialzo e prendo la strada di casa. Sarò costretto a ridere e scherzare per tutta la serata. Mi correggo per tutta la vita.

“arrivo.”

Guardo per un’ultima volta il parco che ci ha visto insieme, che ci ha visto ridere, che ci ha visto dirci addio. Guardo la nostra panchina, il laghetto, l’uomo dei gelato. Imprimo ogni particolare nella mia testa e me ne torno a casa.

 

 

SCARLETT

 

Aaron sembra particolarmente su di giri questa sera, non fa altro che sorridere, sembra un bambino. Ancora non sa della proposta di Faith, mi domando come la prenda…

I: ……..e questo è quanto! Ancora non ho preso una decisione –mento- e…

Aa: qualunque sia la tua scelta io l’appoggerò,  però prima voglio chiederti una cosa…

Detto questo poggia il tovagliolo sul tavolo e si inginocchia ai miei piedi, prende una scatolina di velluto dalla tasca e…

Aa: Scarlett Joy Brown vuoi passare il resto della vita con me?

Il pensiero vola via…lontano…

 

27 agosto

Oggi la redazione è in fibrillazione, in particolare il reparto gossip. Durante la pausa vado in mensa dove Phoebe, l’esperta gossip per eccellenza, racconta dello scoop della settimana.

Ph:…è tutto deciso a dicembre sposerà  miss piggy!!

I: chi sposerà chi?

Domando incuriosita dal soprannome affibbiato alla povera sposa.

Ph: Il Principe Spencer, l’uomo che fa palpitare il cuore a mezzo mondo, si sposa con miss piggy!

Landon…si sposa con Beth! Non posso crederci. Perché?? Che significato ha avuto per lui quella domenica insieme? Èh? Ecco perché non mi ha risposto, perché sono mesi che non lo vedo e non lo sento. Perché è un argomento of limts con Carla e Cris!

Lascio il vassoi con il pranzo sul tavolo e me ne torno in ufficio.  Si sposa…

 

Aa: Scar…?

La sua voce mi riporta al presente. Rispondo senza pensare, rispondo ricordandomi del suo matrimonio.

I: Si…ti sposo…

Mi infila l’anello e il ristorante applaude al nostro bacio. Mi sposo.

 

LANDON

 

Per mia fortuna questa sera è stato invitato anche Cris, già informato su quanto avvenuto oggi pomeriggio.

Cr: ehi amico molla tutto, molla Beth, molla la cena e va da lei!

I: Non posso. Il mio posto è con Beth, ha bisogno i me.

Cr: ma così non sei felice tu, non è felice Scar e non puoi far felice Beth!

I: Ho deciso Cris, ormai non posso tornare indietro. Speserò Beth.

 

*La vita è fatta di scelte. Amore o odio? Sogni o doveri? Si o no? Tanto che ci illudiamo di essere gli artefici del nostro destino. Ma tutto è stato già scritto in un modo o nell’altro quel che deve essere sarà.Per uno strano scherzo del destino, nello stesso momento, sotto lo stesso cielo, Landon e Scar comunicano le loro decisioni….*

 

SCARLETT

Passeggio nervosamente davanti l’ufficio di Faith, ho preso la mia decisone non resta che comunicargliela. Busso e senza aspettare una risposta entro. Lei alza gli occhi, sorpresa di trovarmi lì. Le sorrido impacciata e dico tutto d’un fiato:

S: Ho pensato molto alla nostra ultima conversazione e non ho bisogno di aspettare fino a mercoledì per dirti che accetto, partirò per la prossima missione. Inseguirò il  mio sogno. Grazie dell’offerta.

F: Sei sicura Scar? – mi guarda intensamente, mi ricorda mia madre.-

S: non potrei essere più sicura.

Mento lo so io, lo sa lei. Ma non dice niente si alza e mi abbraccia.

È deciso.

 

LANDON

Non aspetterò fino a mercoledì perché potrei perdere quel briciolo di coraggio che mi rimane. Entro nel suo ufficio seguito dalla sua segretaria che fregandosene del mio titolo di principe mi sbraita contro.

_: Tranquilla lo lasci entrare.

Non aspetto che la sua segretaria esca né che lui dica qualcosa.

L: Papà ho preso una decisione e ti prego di rispettarla e di ascoltarmi senza interrompermi. Inizio dicendoti che abdicare sarebbe uno sbaglio, Freeland ha bisogno di te. E tu hai bisogno di governarla. Quello è il tuo posto, la tua vita. Non la mia. Amo il mio paese ma in questo momento della mia vita ho bisogno di un sogno per cui vivere. Ho bisogno di trovare il mio posto. Ti ho compiaciuto in tutto nella mia vita, ho ripercorso la tua strada ma il traguardo voglio sceglierlo da solo. So quali sono i mie doveri. Sposerò Beth anche se la donna della mia vita sta per partire per l’ Iraq e forse non la rivedrò più, anche se non la amo, ma lo farò perché le voglio bene e le ho dato la mia parola. Non posso rinunciare ai miei libri papà, sono l’unica cosa che mi fa alzare tutte le mattine; non chiedermelo e non darmi un ultimatum, perché sceglierò me. Devo scegliere me.

Finisco il mio monologo sorprendendo me stesso e mio padre.

Resta in silenzio ma il suo guardo si  fa cupo, anzi no è triste. Non c’è ombra di delusione, il chè mi lascia esterrefatto.

_: scusa figliolo, scusa. –dice prendendosi al testa tra le mani. Lo guardo incapace di fare qualcosa, immobile e col fiato corto.

_: sono fiero di te, ragazzo mio. So che non sono stato un buon padre, lo so. E che non lo sono tuttora. Ma vedi, quando ho letto il tuo manoscritto sono entrato nel panico. Ho capito che non ti conosco, ho avuto paura di perderti. Perdonami ragazzo mio.

Ancora incapace di parlare muovo qualche passo verso di lui. E lui fa lo stesso. Per la prima volta nella mia vita ci incontriamo a metà strada. Mi abbraccia come non aveva mai fatto. Faccio lo stesso. Ho ritrovato il mio papà. Quel pomeriggio lo passiamo insieme, anzi lo passiamo a parlare di Scar.

_: sei un vero uomo figlio mio non sono in molti a rinunciare all’amore, al vero amore per il bene di una terza persona. Eppure mi sento in dovere di dirti di mollare e tutto e correre da lei prima che salga su quell’aereo…

***

 

*Osservo il suo volto rigarsi di lacrime, mentre fissa il cielo. Il suo corpo è seduto sulla panchina ma la sua mente vaga chissà dove. Un aereo attraversa il cielo blu di Londra. I suoi occhi lo seguono fino a vederlo sparire. Si alza e dà un ultimo sguardo al cielo. Infila gli occhiali e se ne va. Cammina con le mani in tasca e la testa bassa. Torna a guardare il cielo, prima di sparire completamente dalla mia vista. Questo parco non è mai stato così vuoto…*

 

LANDON

Non posso essere egoista Scar, devo lasciarti andare, permetterti di essere felice lontano da me. Alzo gli occhi al cielo, un aereo sfreccia tra le nuvole. Lo seguo finché non lo vedo sparire. È il momento di tornare a casa, lascio la panchina e alzo un ultimo sguardo al cielo. Arrivederci amore mio. Ovunque tu sia spero ti arrivi il mio pensiero...

 

SCARLETT

il nostro amore è segreto
amore sottovoce,
figlio di un dio sbagliato
amore,che non avrà mai luce
amore maledetto,
amore latitante,
amore senza nome o direzione
solo amore
solo amore
solo amore!!
solo amore..
amore senza fine,
amore che c’ha fame!
amore prepotente
che ti prende a pugni il cuore!
amore rinnegato,

amore che è in galera
il giorno si fa sera
e resta sempre lì dov’era.

SOLO AMORE.

(SEGRETO- Alessandra Amoroso)

 

La musica risuona nelle mie orecchie mentre la hostess ci spiega le regole di sicurezza. Non ho ascoltato nemmeno una parola , in verità non mi interessa. Sono già in caduta libera senza paracadute, non potrebbe andarmi peggio. Mi sposo, quasi stento a crederci.

“Scarlett Joy Brown vuoi passare il resto della vita con me?” eppure è una realtà di cui devo fare atto.

Ma il mio cuore è prigioniero di una amore che non potrò mai dimenticare, che non si affievolirà, che perdurerà nel tempo senza mutarsi se non per diventare più grande. È il mio segreto. Il nostro segreto. Il nostro amore…

H: Signorina allacci la cintura stiamo per partire.

Alzo gli occhi e incontro quelli di una ragazza sorridente, lievemente truccata e senza un capello fuori posto. Sorrido per cortesia e mi allaccio la cintura. Si parte.

Ho preso la mia decisione e fra qualche ora arriverò in Iraq.

L’aereo decolla. Non posso più tornare indietro, non voglio più tornare indietro.

Fuori dal finestrino Londra sembra minuscola. Il mio pensiero vola fino a te. Arrivederci amore mio. Ovunque tu sia io sarò per SEMPRE al tuo fianco...

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Capitolo 14
*** XIV ***


CLAPPY: *____* Grazie mille per i complimenti!! Mi fanno sempre tantissimo piacere! Sono contenta si essere riuscita a trasmettere la sofferenza di Landon e di Scar…momentaneamente lontani ma chissà… :D
 

 

 

OTTOBRE

SCARLET

 

Sono in Iraq da qualche settimana. Io e il mio cameraman siamo seguiti a vista da un soldato dell’esercito inglese. Non ero pronta a vedere tutto questo orrore. Ci troviamo ogni giorno a testimoniare orrori. Senza la possibilità di poter fare qualcosa per fermare questi spargimenti di sangue. È dura rimanere lucida davanti a tutto questo, ma mi ripeto che è il mio lavoro e che venire qui è stata una miao decisione.

Sono due giorni che non sento il mio fratellino, sarà il caso di mandargli una mail prima che chiami i servizi segreti per avere mie notizie.

 

Ciao Math,

come vanno le cose a Londra? Qui tutto sommato sto bene, non ho tempo per cullarmi in tristi ricordi o per pensare ai preparati del mio matrimonio.  Ahaha non dimenticherò mai la tua faccia quando te l’ho detto. O quando hai detto a un traumatizzato Aaron – tratta bene la mia principessa o finisci su quattro ruote!-. Ah…quanto mi manchi…ma infondo tornerò presto…appena in tempo per celebrare la cerimonia. 27 dicembre! Carla dice che anche Landon ha scelto quel giorno…evvaii! Ci sposiamo insieme.

Come vanno le cose con Laura? Sii lo che state insieme e non devo ringraziare di certo voi! L’ho capito la prima volta che vi ho visto nella stessa stanza che tra voi sarebbe nato qualcosa! U.U

Non preoccupatemi per me la so cavare e poi come già ti ho raccontato siamo seguiti a vista quindi siamo al sicuro. State tranquilli.

Mi raccomando tra un bacio e l’altro organizzatemi il matrimonio. Devo salutarti.

Mi manchi fratellone.

Ti amo! ( ma che sdolcinata) un bacio Math, abbi cura di te…

P.S.: salutami mamma!!

 

Già mamma, vuole essere salutata in ogni lettera che scrivo. Che tipo! Per fortuna non sono nei paraggi ora che c’è da organizzare la cerimonia. Non sopporterei i suoi isterismi.

_: Scar andiamo è ora?

Guardo in direzione della voce, il mio cameraman ha la faccia che dice –ma chi me l’ha fatto fare!-, mi fa troppo ridere!

I: arrivo!

 

LANDON

 

Beth: Non riesco ancora a capire come tu abbia potuto rifiutare l’offerta di tuo padre!!! Sei contento ora? èh! Infortunato a pochi mesi dal matrimonio…

I: ma cosa c’entra l’infortunio con la mia decisione!? Sarebbe potuto capitare comunque!

B: Questo perché sei un incosciente! Come ti può esser venuto in mente di metterti a giocare a calcetto….

Ennesimo litigio con Beth che pur avendo avuto un mese per digerire la notizia, ancora non si rassegna alla mia scelta!

Stare fermo a casa per la maggior parte del tempo non mi aiuta a dimenticarla. La vedo ovunque.

B: guarda c’è un articolo della Scar! Mmm non scrive poi tanto male!

Si certo ora che è a km di distanza scrive bene! Non la sopporto più e questo è solo l’inizio. Spero almeno che col tempo possa ritrovare in lei la ragazza di cui mi sono innamorato.

Biiip biiip

 

“PRINCIPINO preparati Cris è qui! Ahah vengo a prenderti tra un ora.

Se Betty ( -_-“) ti chiede dove andiamo digli che ti porto a fare la terapia..!

Kiss kiss (ahahahah, Carla lo scrive sempre!)

Cris.”

 E per fortuna c’è lui, il mio migliore amico. L’unica persona che riesce a tenermi a galla. L’unica persona che sa la verità. Che conosce il mio dolore.

B: chi è?

Al tenente Colombo non sfugge niente.

I: Cris …mi porta a fare terapia..

B: non ci vai mai di venerdì!

I: il medico ha detto che per tornare in forma dobbiamo fare qualche seduta in più!

O: uhm…se lo dice lui…e continuo a non capire perché non fai venire il terapista a casa…bla bla bla

[…]

Neanche le rispondo più ormai. Sento il suono del clacson, Cris è arrivato. E questo può voler dire solo una cosa : LIBERTÀ!

I: ciao, io vado! –saluto di fretta la mia futura moglie e zoppicante mi fiondo verso la porta.

Arrivo alla macchina.

Cr: libertààààà fratello!

I: ahah ma smettila, dove mi porti?

Cr: a fare shopping!

I: cos-cosaa? Non ho bisogno di fare shopping!!

Cr: mio caro permettimi di dissentire! Adesso sei uno sceneggiatore barra scritto barra che ne so io! Questi abiti da principino non servono più!

 

 

*Gli alberi si stanno spogliando dalle loro foglie,  le anatre migrano vesto posti più caldi, il cielo muta il suo colore. In questo parco ho visto amori sbocciare, altri finire, ho visto amici ritrovarsi e altri perdersi. Ho vista la vita. Ma mai un amore come il loro. Così tormentato eppure così giusto.

Da quel triste giorno lo vedo tornare su quella panchina e sedersi. Pensa, legge il giornale, guarda i il cielo.

Ricordo l’ultima volta che lo vista. Pur non conoscendomi bene mi è venuta a salutare.

S: hai cambiato merce!

I: si inizia fare troppo freddo per il gelato!

S: mmm mi accontenterò di una ciambella!

I: e i sarò felice di dartela.

S: sono passata a salutarti!

I: vai in vacanza?

S: no parto, per qualche mese. Vado in Iraq.

I: mmm vorrà dire che questa me la pagherai al tuo ritorno!

S: come…?

I: L’Iraq non è una terra amica, ci sono tanti pericoli. E il tuo sguardo mi dice che sei pronta a rischiare tutto e che hai bisogno di qualcosa che ti tenga a galla. Così ti sto dando un motivo per tornare.*

Mi guardò con sorpresa, con gratitudine e con un filo di tristezza.

S: a presto…

Le feci un segno con la testa e la vidi andare via.*

 *****

NOVEMBRE

 

LANDON

 

Novembre…ci siamo lasciati alle spalle la Harvest Festival e Halloween e ci avviciniamo al Guy Fawkes Night; anche qui come in Inghilterra si sente il profumo di festa.

I militari cercano di trovare una via d’uscita per staccare un po’ dalla realtà che stanno vivendo. Stiamo preparando i fantocci da bruciare il 5 novembre, molti soldati ci accompagnano con le loro chitarre e iniziando con semplici arriviamo ogni sera a un piccolo concerto; tutto per noi.Ieri sera è stata la volta di -You are my Sunshine- 

“You are my sunshine
My only sunshine
You make me happy                                                                                                                                                                                                                                                        When skies are grey”

Abbiamo intonato tutti insieme. E qui purtroppo il cielo è sempre grigio. Un po’ come i nostri animi. Siamo qui col corpo e con la mente durante il giorno, ma quando cala la notte ci ritroviamo con i nostri timori, ci ritroviamo a lasciarci andare alle nostre paure, ai nostri sogni, ai nostri amori.

The other night dear
As I lay sleeping
I dreamed I held you
In my arms
When I awoke dear
I was mistaken
and I hung my head and cried “

 

C’è la paura di tornare in una terra dove per noi non c’è più posto, la paura di non trovare più la nostra metà, c’è la paura di non tornare più a casa. L’unica cosa che ci lascia la forza per alzarsi ogni giorno è un amore nel cuore, un figlio da veder crescere, genitori che ci aspettano, o come me una ciambella da pagare ^-^. Quando il sole si alza ed è tempo di andare, lasciamo alle spalle i pensieri della notte e chiudiamo la mente da tutto e da tutti. Passo con i soldati ogni minuto, cercando di catturare le loro mute emozioni. Si lasciano al mattino con un semplice –ciao- altre volte dicono – ci vediamo questa sera- . Eppure i loro occhi si dicono addio ogni mattina. Perché non sappiamo se e come torneremo a casa. Salgo con loro sui furgoni e ci immergiamo nel deserto. Ciao casa, ciao amici.

Scarlett Brown

 Finisco di leggere il suo post e sento le mie guance inumidirsi. Alzo gli occhi al cielo per vedere se piove, ma mi rendo conto che sono lacrime. Lei è lì nel deserto, in mezzo alla guerra. E io non posso fare niente per proteggerla. Il suo diario  online è la cosa più dura da leggere, se nei suoi articoli è distaccata e obbiettiva, lì si lascia andare ai sentimenti. Chiudo il portatile e lo ripongo nella borsa.

Asciugo una lacrima e alzo il cappuccio della felpa. Vago come un’anima in pena nel grigiore di Liverpool. Cerco il suo viso, pur sapendo di non poterlo trovare. “ I’ll trade all my tomorrows  for a single yesterday” cantava Janis Joplin. (Me and bobby mc gee, traduzione: Cambierei tutti i miei domani, per un solo ieri ), mai come in questo momento ho comprese le parole di questa canzone. Ieri ero con lei nel nostro parco, ieri le avrei dovuto dire quanto la amo, ieri avrei dovuto scegliere lei. Ieri…ieri è passato troppo presto.

 

SCARLETT

Prima di coricarmi su letto leggo la posta, molti sono commenti al mio post; che ha sconvolto non poco mia madre, che cerca di convincermi a tornare. Non pensavo di creare tanto scompiglio. Tra tutti noto un messaggio da parte di un utente che non conosco, nessun oggetto. Apro la mail curiosa come mai e resto bloccata dal suo contenuto. Una sola frase, o meglio un frammento di una canzone. “I’ll trade all my tomorrows  for a single yesterday”. Credo di sapere chi la manda. Così rispondo anche io con un frammento di canzone. “But now you've left me and I love another!” ( You are my sunshine, traduzione: ma ora mi hai lasciata e ami qualcun’altra).

Forse troppo esplicita, troppo diretta. Ma non posso tenerlo legato a me. deve credere che lo sto dimenticando, che non lo amo, che il nostro amore è stata solo una breve bellissima illusione, niente di più. devo proteggerlo. Devo dargli l’opportunità di essere felice lontano da me.

Chiudo il pc e mi metto a letto. Chiudo gli occhi e lo vedo qui al mio fianco. Dicono che prepararsi i sogni è un buon modo di cominciare la notte, o qualcosa del genere non ricordo bene. Bè il mio sogno è lui.

 

LANDON

“But now you've left me and I love another!”. Leggo e rileggo il suo messaggio. L’ho lasciata è vero, ma il mio cuore è rimasto con lei. Cerca di allontanarmi così, vuole solo proteggermi lo so. Ma è tutto inutile. Ma l’amore che ci lega è qualcosa di inspiegabile, di totalizzante, di completo. È il nostro amore.

Guardo Beth al mio fianco, dorme beata nella sua camicia da notte firmata. Chiudo gli occhi e vedo lei, con i suoi morbidi ricci sparsi sul cuscino. Con quest’immagine mi lascio andare a Morfeo.

Non c’è ieri, non c’è oggi, non c’è domani. Ci siamo solo io e lei.

 

AARON

Londra, 25 novembre 3 a.m.

Finisco di leggere una delle tante mail di Scar.  Scrive che sta bene, che gli manco, che non devo preoccuparmi. Scrive tante cose ma non scrive niente. O meglio non scrive l’unica cosa che vorrei leggere…non scrive che mi ama. Mai una volta. Con un sorriso amaro mi scopro a pensare che non me lo ha mai detto da quando ci siamo rimessi insieme.

Tra un mese ci sposiamo e lei non ha mai detto di amarmi. Che provi affetto nei mie confronti è fuori da ogni dubbio. Ma credo che il suo sia più l’affetto di una sorella, di un amica, più che di una amante.

Amante poi…un po’ per il mio lavoro un po’ per il suo non abbiamo fatto spesso l’amore. E quelle poche volte lei era distante. Vicina con il corpo, ma lontana con la mente e forse anche con il cuore.

No..no..no! devo smetterla con tutti questi filmini mentali, non appena sarà tornata tutto sarà perfetto, ci sposeremo e saremo felici.

Questo è il mantra che devo ripetermi fin quando non la riavrò tra le braccia.

 

BETH

Freeland, 25 novembre 3 a.m.

 

Vengo svegliata dal sonno irrequieto di Landon che lo fa muore in continuo. Mi tiro leggermente su e lo osservo mentre dorme. Sta sussurrando qualcosa. mi avvicino per poter sentire meglio, ma me ne pento immediatamente. –Scaar..- ecco cosa sussurra. Il nome di Scarlett, lo spettro che ha infestato la nostra relazione. Resto rannicchiata ad ascoltare la sua voce lieve pregarla di non lasciarlo. Di tornare da lui. Una strana sensazione inizia crescere dentro di me. come una morsa al petto che mi lascia senza fiato.

Una volta anche io sono stata così innamorata. Si chiamava Clark era uno degli uomini della di mio padre. Ci siamo guardati da lontano per un po’ prima di riuscire ad accettare il nostro amore. Andai da mio padre per raccontargli tutto, speravo che riuscisse a trovare la “forza” di essere felice per me. Mi diede uno schiaffo. Non lo aveva mai fatto prima. Mi disse che era un disonore per lui che una donna come me portasse il suo cognome,che lo stavo deludendo, che stavo perdendo di vista il mio, anzi il SUO, obiettivo: Landon. Mi mise di fronte ad una scelta. Ero troppo giovane e lo amavo troppo per sopportare il suo sguardo. Decisi così di lasciare Clark e dopo qualche settimana venni a sapere che si era licenziato e che si sarebbe trasferito alle Hawaii. Lo chiamai e lui mi disse che anche se mi amava sapeva che sarei diventata la controfigura di mio padre e che lui voleva al suo fianco una donna capace di amare e non un mostro.

Per molte notti lo sognai e gridai il suo nome nel sonno. Poi una mattina guardandomi allo specchio scoprii il volto di una donna finita. Stavo permettendo ai sentimenti di prendere il sopravvento. Non potevo accettarlo, non ero stata educata per quello. Così decisi che era arrivato il momento di riprendermi la mia vita e con gli interessi. È il quel momento che il mio cuore ha smesso di battere.

Per uno strano scherzo del destino il giorno della mia RINASCITA a coinciso con la “MORTE” del mo cuore.

Almeno fino ad’oggi. Mi alzo evado in bagno, faccio scorrere l’acqua finché non scende gelata e mi bagno il viso. Alzo la testa e la ragazza che mi trovo davanti è qualcuno che non conosco, è un mostro, proprio come mio padre.

Se qualcuno potesse ascoltare il mio monologo interiore potrebbe cadere in inganno. Potrebbe credere che io stia cambiando, ma…ma sono arrivata a un punto del viaggio in cui non mi è più possibile tornare indietro.

Me ne torno a letto, Landon sembra più tranquillo. Mi stendo al suo fianco e lo abbraccio. Domani tornerò a fingere ma adesso ho bisogno di smettere di fingere, ho bisogno di calore umano, ho bisogno di abbracciare il mio migliore amico come la vecchia Beth. Solo per questa notte, lontano dal mondo, lontano dal tuo sguardo papà. Solo per una notte voglio tornare ad essere Elisabeth!

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Capitolo 15
*** XV ***


Clappy: Non so dirti quanto le tue parole mi facciano piacere! Ho riletto la recensione un sacco di volte per convincermi che non stavo delirando! Ahah =) *-* Non so davvero come i ringraziarti per i tuoi commenti, mi hanno colpito, non me li aspettavo! E non devi scusarti per la lunghezza e tranquilla non mi sono addormentata, anzi!! xD  Mmm per quanto riguarda Beth, sono stata indecisa fino alla fine sul farla cambiare. M a farle lasciare Landon cambierebbe il finale che ho in mente così ho deciso di darle un piccolo spaio per farla conoscere un po’ meglio…

P.s.: Posso chiamarti Claudia? :D

 

DICEMBRE 

3 DICEMBRE

 

Sono a casa dei miei genitori, nella mia vecchia stanza. Faccio scorrere lo sguardo in ogni angolo, ricordando tutti i momenti che vi ho passato,le risate, i pianti…

Mi avvicino alla finestra e mi fermo sentendo scricchiolare il parquet sotto i miei piedi. È un attimo. Come un flash. Mi rivedo staccare una tegola per nasconderci sotto i miei diari…

Senza un attimo di esitazione mi accuccio e alzo la tegola. C’è tutta la mia adolescenza e nono solo. Noto un cd dei The Calling (Camino Palmero, 2001). Mi sento mancare al pensiero di quella giornata. Quando Clark me lo regalò dicendo che così avrei avuto qualcosa di lui e non lo avrei dimenticato. Come se fosse possibile farlo. Prendo il cd e lo metto nello stereo. Seleziono la traccia tre. Un altro colpo al cuore. Where ever you will go. Torno a rovistare nei miei ricordi. No sbagliato. Nei ricordi di Elisabeth. Un foglio blu cattura la mia attenzione. So benissimo cosa troverò aprendolo. Ma voglio farmi male così inizio a leggere.

 

16/Agosto/2001

 

Ciò provato, forse non abbastanza, ma l’ho fatto…ho provato a non lasciarmi andare a questo

sentimento ma niente, sei riuscita ad entrare.

E mentre scrivo una lettera che non ti invierò mai mi chiedo cosa stai facendo, se stai sorridendo.

Devo dimenticarmi di te, prima che tutto questo mi sfugga di mano…

prima che le farfalle nello stomaco si trasformino in AMORE…

 

- una lacrima riga il mio viso mentre la radio intona RUN AWAY WHIT MY HEART-

 

…prima che il mio cuore chieda di più…

 

-RUN AWAY WHIT MY HOPE-

 

…prima che tu diventi il centro del mio mondo…

 

-RUN AWAY WHTI MY LOVE-

 

Ma ormai credo che sia troppo tarsi.

Devo dirtelo: Ti Amo. Ti amo non per il tuo sorriso, non per i tuoi occhi, non per le tue mani. Ti amo perché non

posso fare altrimenti. Ti amo perché per una qualche strana ragione la mia vita è legata alla tua. Ti amo perché non posso

pensare di vivere neanche un giorno senza sentirti mia. Ti amo perché sei semplicemente Elisabeth.

 

-If I could turn back time
I'll go wherever you will go
If I could make you mine
I'll go wherever you will go
I'll go wherever you will go
,

Ormai alla prima si sono aggiunte altre lacrime silenziose, pure come queste parole…-

 

Vorrei poter dire la mia Elisabeth, ma non lo sei ancora, forse non lo sarai mai.

Scegli  Me. Scegli  Me. Scegli  Me.

Ti renderò felice, lo giuro. Mi prenderò cura di te per sempre. Scappiamo insieme amore mio, lontano da questi

intrighi a corte, lontano da tuo padre, lontano dalla Sua Beth. Lontano dal mostro che vuole farti diventare.

Non ti chiedo di amarmi, ma di lasciarti amare.

 

Con Amore,

Per Sempre Tuo, Clark.

 

Il cd finisce e ricomincia non so per quante volte. Ed io ai piedi del mio letto piango tutte le lacrime possibili. Mi lascio andare come non facevo da anni. E per la prima volta sento coesistere in me Elisabeth e Beth.  Dottor Jekyll e mister Hyde. Giorno e Notte!

Vorrei che non fosse così tardi. Vorrei poter tornare indietro. Vorrei svegliarmi e ritrovarmi nel 2001, quando non avevo bisogno di addormentarmi per vivere in un sogno.

Posso cambiare? Posso essere migliore? Ma soprattutto voglio essere migliore?

 

LANDON

 

Sono costretto a passare un intera giornata casa dei genitori di Beth. Mi sto sorbendo un monologo di mio suocero sulla mia sciagurataggine, nel mollare la politica per seguire un capriccio. Non merita risposta così mi limito ad annuire distrattamente, mentre la mia mente divaga altrove.

M: dov’è finita Beth?

Margaret mi salva dalle grinfie di Brian con la scusa di andarla a cercare. Salgo nella sua stanza e la trovo ai piedi del  letto accoccolata su se stessa. Sta piangendo. Resto talmente colpito che per qualche minuto la osservo impotente.

I: perché stai piangendo? –riesco finalmente a chiederle-

Alza la testa di scatto. È visibilmente sorpresa di vedermi.

 

BETH

 

Alzò la testa di scatto. Non mi ero accorta che fosse entrato qualcuno. E che quel qualcuno fosse Landon.

I: niente… tranquillo – affermo con voce flebile.

Si avvicina svelto verso di me e mi passa un braccio sulle spalle. Mi volto sorpresa da questo suo gesto improvviso, inaspettato ma tremendamente desiderato.

Deve essersi accorto della mia sorpresa perché mi sorride bonario.

 

LANDON

 

Mi avvicino svelto verso di lei e le passo un braccio sulle spalle. Si volta sorpresa da questo mio gesto improvviso, però non mi allontana, anzi si appoggia a me. Le sorrido bonariamente .

I: sai…per un attimo quanto sono entrato ho rivisto in te la vecchia Elisabeth che si rannicchiava su se stessa ogni volta che aveva un problema. – dico dopo qualche attimo di silenzio. Ed’è vero, per un istante ho rivisto in lei la bambina che giocava con me, la mia migliore amica-

 

BETH

 

Il mio stupore è in continuo aumento. Mi accoccolo a lui, il mio migliore amico.

I: Landon…devo dirti una cosa…/Br: Ragazzi scusate se vi interrompo, ma ti cercano al telefono

Beth, sembra importante.

No, no, no. Non ora che stavo per confessargli tutto. Non ora! Guardo mio padre, non posso fare a meno di pensare che per questo improvviso momento di sensibilità stavo per rovinare tutti i suoi piani. So benissimo che al telefono non troverò nessuno.

Mi sta chiedendo di scegliere di nuovo.

 

 

LANDON

 

Non riesco a decifrare l’espressione di Beth, ma quel che è certo che con l’arrivo di Brian è sparita la mia amica. Si stacca velocemente da me e si incammina verso la porta

 

BETH

 

 Mi incammino verso la porta e mi fermo a guardarlo negli occhi. Poi mi volto verso Landon.

Landon o mio padre? Bene o mare? Bianco o nero?

Lascio la stanza silenziosamente, mi lascio indietro Elisabeth, Clark, i ricordi. La felicità. Scelgo di nuovo mio padre.

Posso cambiare? Posso essere migliore? Ma soprattutto voglio essere migliore?

No, non posso farlo.

 

*Chi nasce tondo non può morire quadrato…recita un vecchio detto popolare. Ma non è del tutto vero. Guardate i bonsai, in principio è un seme come tutti glia altri, destinato a diventare che so, una grande quesria. E' l’uomo che muta la loro forma, per renderla armonica, piacevole. Non si cura di quanta sofferenza rechi alla pianta. Così l’uomo si comporta con i propri i simili. Così un padre plasma il carattere della figlia a suo piacimento. Così ne distrugge la personalità.

“Semina un gesto, coglierai un'abitudine.

Semina un'abitudine, coglierai un carattere.

Semina un carattere, coglierai un destino.

Ruskin Bond”

 

Così il destino di Beth è stato deciso. A lei non resta che portare a termine il compito che le è stato assegnato. E in quest’opera chiamata vita a lei spetta il ruolo della maschera. Incapace di maturare. Incapace di cambiare. E, infondo, incapace di vivere.*

LANDON

 

Senza aggiungere una parola lascia la stanza.

Mi domando cosa volesse dirmi, ma ho come l’impressione che non lo saprò mai. Mi alzo e me ne vado anche io. Non ha senso rimanere in quella stanza. Non ha avuto senso questa giornata.

Scendo in cucina e trovo Margaret intenta a fare un ricamo. Non posso non notare il velo di tristezza che le ricopre gli occhi. Mi avvicino e le poggio una mano sul braccio. Lei alza lo sguardo verso di me. Mi avvicino e le poggio una mano sul braccio. Lei alza lo sguardo verso di me e sorride. lascio la cucina e vado in salotto. Mi siedo vicino al cammino e osservo il fuoco scoppiettare. Chiudo gli occhi e ti immagino al mio fianco. Con un grande libro in mano. Stai raccontando una favola ai nostri teneri bambini. Tutto è perfetto. Il mondo intorno a noi si è fermato per ammirare la meraviglia della nostra felicità.

SCARLETTE

 

Mi allaccio la cintura e poggio la testa sul sedile. Sono di nuovo su un aereo. Si torna a casa.

Questi mesi in Iraq mi hanno cambiata, mi hanno sconvolta. Sarà dura dimenticare tutto l’orrore che ho visto. Ma non mi pento della mia scelta. Ho salutato i militari con un groppo al cuore i miei amici soldati. John, Adam, Bart, Jennifer, Orlando,… figli, fratelli, mariti, nipoti, genitori, amici di qualcuno. Non so quanti di loro torneranno, spero tutti. Ma quando vivi in quegli orrori tutti i giorni sai che la morta fa parte del gioco e prima lo accetti e meno probabilità hai di impazzire.

Chiudo gli occhi per riposarmi e alla fine mi addormento. 7

Mi risveglio ore dopo quando stiamo per atterrare. La pista di atterraggio si fa sempre più vicina.

1…2…3! L’aereo è atterrato e parte l’applauso dei passeggeri. Sono a casa…

Mentre scruto la folla davanti a me spero di incontrare i tuoi occhi, di poterti correre incontro.

_:Amoree

Mi volto sorridente. Un lampo di delusione mi attraversa il viso.

I: Aaron…! –dico mentre mi corre incontro e mi stinge a se. Chiudo gli occhi. Sto abbracciando te. 

 

*Alle volte l’amore può essere magia. Ma alle volte la magia, può essere solo un illusione.*

(non sono riuscita a trovare l'autore

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Capitolo 16
*** XVI ***


CLAUDIA: *___* non so trovare le parole per ringraziarti! Lee tue parole mi fanno sempre tanto piacere, dico davvero. Sei sempre tanto cara. =) GRAZIE infiniteSono felice di aver tirato fuori il lato umano di Beth, in lei c’è molto di più che la  maschera, ormai fissa, da arrampicatrice sociale J.Vedremo se e come si evolverà il suo personaggio per ora non ho deciso niente!   Spero che apprezzerai anche questo capitolo.

 

***Capito XVI***

22 DICEMBRE

 

* Dicembre…il freddo inizia a farsi pungente. Le strade e i negozi iniziano a decorarsi a festa. La neve imbianca il paesaggio. Le coppiette pattinano mano nella mano sul lago ghiacciato. La città si prepara al Natale, tutti sembrano più buoni e più felici.

S: manco per pochi mesi e al posto delle ciambelle vendi hot - dog?

Volto lo sguardo in direzione della voce e incontro gli occhi vivaci di Scarlett. il suo sguardo è più maturo, il suo viso più magro, i suoi capelli più lunghi. Eppure il suo sorriso è rimasto sempre lo stesso.

I: aah sapevo saresti tornata!

S: avevo un debito da saldare!*

 

SCARLETT

 I: avevo un debito da saldare.

Ritorno per un attimo a quel giorno …

E: L’Iraq non è una terra amica, ci sono tanti pericoli. E il tuo sguardo mi dice che sei pronta a rischiare tutto e che hai bisogno di qualcosa che ti tenga a galla. Così ti sto dando un motivo per tornare.

E infatti era così. Non avevo più niente da perdere e anche se qui avevo un futuro marito, mio fratello e i mie amici ad aspettarmi, non avevo niente per cui tornare. Le parole di Eric sono state l’ancora di salvataggio che aspettavo.

Inizio a vagare per il parco con un hot – dog in mano. I colori invernali lo rendono magico e misterioso.

Mi accuccio sotto una quercia e inizio a pensare al matrimonio. Mancano cinque giorni e sono tornata in tempo per la prova vestito. Mi va leggermente largo ma la sarta ha promesso di sistemarlo in tempo. Math si è trasferito provvisoriamente a casa mia per godersi la sua “ sorellina”, le cose con Laura vanno alla grande e non potrei esserne più felice. Aaron mi riempie di mille attenzioni e non fa altro che parlare del grande giorno, mamma è ormai impazzita.

Papà, la persona più silenziosa che io conosca, ha smesso il suo silenzio per dirmi – se tu sei felice, io sono felice. Ma non credo che la proiezione umana di Ken ( Aaron -_-“) possa renderti felice.-

Non ho saputo che rispondere; di certo poteva risparmiarsela ma, la cosa che più mi brucia è che ha ragione.

Cris e Carla sono uniti più che mai, ma dovranno dividersi il 27 perché lui sarà i testimone di Landon e lei sarà la mia damigella d’onore. Se la situazione non fosse così “triste” mi metterei a ridere per l’assurdità della cosa.

In quanto a me, l’idea del mio , sempre più vicino, matrimonio non mi elettrizza; ma per fortuna tutti, tranne mi padre, spacciano l’euforia per la mai promozione in felicità per il “grande giorno”.

Mi guardo intorno. Londra vestita di bianco è un magico spettacolo. gli alberi ormai spogliati dalle verdi foglie sembrano coprirsi di soffice cotone.

Sembra che tutto possa succedere. Che il tempo possa fermarsi, tornare indietro, andare avanti. Tutto è puro, semplice e delicato come un ficco di neve.

Ispiro a pieni polmoni e l’aria gelida mi entra in corpo. Mi dico che tutto può ancora succedere…

 

LANDON

Tra cinque giorni mi sposo e non potrei essere meno felice per l’evento. La famiglia di Beth al completo è ospitata nei vari alberghi di Freeland.

Mia madre si finge euforica, mia sorella non fa altro che lanciare occhiate a Beth, mio fratello non sarà presente alla cerimonia, mia suocera non fa altro che lanciarmi sguardi tristi…e in tutto questo gli unici due ad’essere felici e gioiosi sono Beth e suo padre. La loro ilarità inizia a darmi sui nervi.

Per fortuna c’è Cris che con una scusa o con un’altra riesce a portarmi fuori da questo manicomio.

Cr: Moro –si moro! Il carissimo Cris mi ha fatto tingere i capelli- so che è un argomento of limits ma lei è tornata.

È tornata, questo significa che è viva!!

I: giusto in tempo per il matrimonio…

Dico amaramente. Già il suo matrimonio che cade lo stesso giorno del mio.

Cr: già…

I: mi manca Cris…

Cr: va da lei allora! Molla tutto e  va a riprendertela.

I: non posso…ho delle responsabilità verso Beth.

Cr: hai delle responsabilità anche verso te stesso!

 

Nello stesso momento…

 

S: Mi manca Carla…

Ca: va da lui allora! Molla questa farsa e va riprendertelo!

S: non posso…ho delle responsabilità verso Aaron.

Ca: hai delle responsabilità anche verso te stessa!

 

23 DICEMBRE -4

 

*Tra quattro giorni si sposano…ma non insieme. È la cosa più assurda che ho visto da quando ho questo carretto. E ne è passata di acqua sotto i ponti.

Questa mattina lui è venuto a correre. Sembrava una furia, non si è fermato mai. Si è ripreso alla grande dall’infortunio, peccato che c’è un muscolo che nessuna terapia può sistemare, una volta spezzato: il cuore!

Scarlett è passata all’ora di pranzo a prendersi un hot – dog. Lui se ne era appena andato.

Si rincorrono senza raggiungersi mai. *

 

SCARLETTE

Mi affretto a fare gli ultimi regali di Natale. Le strade di Londra sono –se possibile- ancora più trafficate del solito. Gente che corre da una parte all’altra carica di pacchi e pacchettini. Bambini sorridenti davanti alla vetrine dei giocattoli o in fila per farsi la foto con il Babbo Natale di turno. Già i Babbi Natale, sono praticamente ovunque. Con in mano la loro campanella dorata. Ragazzi finalmente in vacanza dalla scuola sfrecciano sulle piste ghiacciate a suon di risate. Ghirlande e vischio decorano tutta la città. Sembra di stare in Lapponia nella città del caro Babbo. Tra tutta questa meraviglia scorgo all’inizio di Oxford Street i magazzini Selfridges. Meta! Qualche ora lì dentro e risolverò tutti i miei problemi per i regali.

 

LANDON

 

Cr: amico lo sai, tu sei come un fratello per me…però basta! Non né posso piùù!

Sorrido! Infondo a ragione è un intera giornata che giro per le strade di Londra alla ricerca di una casa, ma niente fa al caso mio.

Beth si è rifiutata categoricamente di accompagnarmi è ancora ferma sulla sua decisione di rimanere a Freeland, ma non me ne preoccupo. Se mai userò la nuova casa per scrivere.

Proprio non capisce che ho bisogno di staccarmi da quel mondo ovattato, dalla vita mondata e tutto il resto.

Come al solito la mia mente…

L: Cris non sei stato tu a dirmi che per Natale potevo chiederti un qualsiasi regalo?

Dico sorridendogli. Lui scuote la testa.

Cr: eri depresso, prossimo al suicidio, e non sto scherzando! –dice, mentre sorride- Sembravi un cucciolo abbandonato è normale che io da amico ti abbia offerto di sceglierti il regalo. Però ora il depresso sono IO! E poi che regalo è accompagnarti in giro a scegliere casa? Per non parlare di quando ci hanno presi per una coppia omosessuale! Intendiamoci io non ho niente contro di loro ma sai com’è…sono un sportivo,  abbastanza –minimizza lo sbruffone- famoso e se finisce sui tabloid che io e il mio RAGAZZO stiamo comprando casa INSIEME sono fritto. E non per la mia reputazione ma per Carla che farà trovare i miei resti a Ulululu!!

L: una volta era Honolulu!! –dico ormai piegato in due dalle risate- E poi A M O R E, non è il caso di raccontare della nostra storia a Carla? – dico mentre mi avvicino ammiccando-

Cr:  ti preferivo depresso…e poi togliti quel cappello –si riferisce al cappello di lana che copre la mia nuova acconciatura, che colpa ne ho se tinto di scuro non mi sento  a mio agio?

Cris continua a ciarlare ma non lo sento. Una ragazza ha catturato la mia attenzione mentre passava tra la folla. È Scar ne sono certo. Ha lo stesso sguardo di quando l’ho vista per la prima volta in aeroporto. È lei. È lei.SCARLETT

Sentendomi osservata mi volto. E lui è dall’altra parte del marciapiede. Resto immobile. Non posso credere ai miei occhi. LUI è lì a pochi passi da me. basterebbe attraversare. Ci fissiamo. Entrambi sorpresi. Il cuore inizia a pulsare freneticamente.

 

LANDON

Si volta e i nostri occhi si incontrano. Tutto intorno a me prende a girare. Annullo tutti i rumori esterni e resto solo con lei. Riesco quasi a percepire il suo battito, che batte all’unisono del mio.

Ci fissiamo. Distanziati soltanto da una strada. Basterebbe solo attraversare.

 

LANDON/SCARLETT

 

Ma ancora una volta è il destino a decidere per noi. Proprio quando decido di attraversare, di mollare tutto e correre dalla mia metà della mela, un camion passa. Un camion dico. Un camion che passa per Oxford Street. Quante volte può capitare in un anno vedere un dannatissimo camion passare per questa via? Due? O forse tre volte?

Caro destino a che gioco stai giocando?

 

SCARLETT

 

Ci metto due secondi ad allontanarmi, quasi correndo. Arrivo con il fiatone ai magazzini ed entro attraverso le grandi porte.

Un camion…scuoto la testa e cerco di darmi un contegno. Quello era un segno…un segno che devo andare avanti…senza di lui…senza di noi. Un segno che dovevo lasciarlo andare…di nuovo.

 

LANDON

 

Immobile osservo il camion passarmi davanti, con estrema lentezza. So già che lei non sarà lì quando questo bestione passerà.

Non le correrò dietro, la lascerò andare…perché è questo che fanno gli innamorati….si lasciano andare. Lei ha lasciato andare me, ha capito. Ora è il mio turno.

 

 

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Capitolo 17
*** XVII ***


CLAUDIA: Non so davvero come ringraziarti, leggere i tuoi commenti mi emozionano sempre! Mi fa piacere che il mio modo di scrivere sta migliorando! Infondo devo ringraziare anche te per il consiglio che mi hai dato, in effetti prima mi concentravo molto sui dialoghi. : ) L’uomo dei gelati è quello che ha riscosso più successo anche tra le mie amiche ;) e a dirti la verità è anche il mio preferito.  Sono felice di essere riuscita a trasmetterti le emozioni !! Ancora GRAZIE mille! <3

CAPITOLO XVII

-3 24 Dicembre

11.55

 

SCARLET

Devo andare a ritirare il vestito. Prendo la macchina e raggiungo un atelier al centro; mentre parcheggio un ragazzo con i capelli scuri lascia il negozio con un vestito tra le mani, quasi sicuramente da sposo. Se non fosse per i capelli potrebbe essere Landon.

Intanto che aspetto l’abito la commessa mi ha fatto provare un paio di tacchi, alti dieci cm. Qua su si respira tutta un’altra aria! La poltrona alle mie spalle nasconde la gambe tanto che potrei essere scambiata tranquillamente per una stangona.

 

LANDON

Esco dal negozio di sposi e una volta in macchina mi accorgo di aver lasciato una busta nel negozio, così torno indietro a prenderla.

Mentre la commessa va a prendermi la busta noto una ragazza con lunghi boccoli neri, se non fosse per l’altezza potrebbe essere Scar.

_:ecco la sua busta, signore. Buon Natale.

I: Grazie mille. Buon Natale anche a lei…

Esco dal negozio scuotendo la testa, possibile che la veda ovunque!

LANDON/SCARLET

23.59

Guardo fuori dalla finestra, il mio pensiero corre tra i fiocchi di neve fino a giungere a te. Ancora una volta sento che al mondo esistiamo solo noi due. La neve continua a cadere lenta, permettendomi di distinguere i piccoli cristalli di ghiaccio che  aleggiano nell’aria, unendosi nelle forme più strane. L’orologio a muro mentre batte i dodici rintocchi della mezza notte, a ognuno dei quali affido un pensiero…per te!

1.

L:Vorrei essere li con te, stringerti tra le mie braccia e riscaldarti con il mio amore.

S:Vorrei essere lì con te, stretta in un tuo abbraccio ad ascoltare il tuo cuore battere per me.

2.

L:Sei entrata nella mia vita un po’ per gioco un po’ per caso e senza che me ne rendessi conto sei diventata Tu la mia vita..

S:Sei stato un fulmine a ciel sereno, hai scombussolato in poco tempo tutta la mia esistenza.

3.

L:Conoscerti ha potato il sole nella mia vita, illuminando la strada che portava dritta ai miei sogni.

S:Saperti felice, saper di aver contribuito in parte a quella felicità è tutto quello che chiedo. Vederti inseguire il tuo sogno è diventato il MIO sogno.

4.

L:Ho ritrovato mio padre, ho ritrovato me stesso. Per essere felice manchi solo tu.

S:Grazie a te ho trovato il mio posto nel mondo. Non è New York né Londra. Il mio posto è dove sei tu.

5.

L:E chiedere anche te sarebbe da egoisti. Ma credimi amore mio, rinuncerei a tutto pur di averti con me.

S:Così il solo pensare di condividere con te lo stesso cielo, la stessa terra mi fa sentire a casa.

6.

L:Desidero averti al mio fianco, costruire una famiglia con te, veder crescere i nostri bambini…

S:Ma non mi basta. Non più. Vorrei vedere la tua sagoma al mio fianco davanti all’altare.

7.

L:Amarci ogni giorno di più. invecchiare insieme e guardarsi indietro sorridenti.

S:Vorrei stringere insieme a te i nostri figli, crescerli, amarli. Invecchiare insieme, felici…

8.

L:Morire e rincontrarti tra le nuvole.

S:Morire insieme, mano nella mano. Come nell’Uomo Bicentenario. Rincontraci e riamarci.

9.

L:Tornare a rincorrerti di vita in vita.

S:Rinascere per riamarti ancora, ancora e ancora.

10.

L/S:Ma so che mi basterebbe anche un solo giorno insieme a te, per essere Felice per l’eternità. 

11.

L/S:Non ho chiesto doni per Natale, perché il solo fatto che tu esisti è un dono.

12.          

L:Buon Natale Amore…

S:Buon Natale Amore…

 

00.00                25 Dicembre.   -2

 

SCARLETTE

Natale. Un tempo amavo il Natale. Non aspettavo altro per tutto l’anno. Non perché non si andava a scuola, nemmeno per i regali. Ma per quell’aria frizzante che si respirava, perché si stava tutti insieme, per la cioccolata calda davanti al cammino, bevuta tra le braccia del nonno. Per i canti d’amore, di gioia, di pace.

Quest’anno sono tutti impegnati ad organizzare il matrimonio. O nel caso di mio padre a sabotarlo.

Non posso bere la cioccolata per non rischiare di riempirmi di brufoli, come se me ne importasse. Il nonno, da vecchio lupo di mare, è alleato con mio padre e quasi non mi parla. La mamma tormenta i ragazzi del catering ogni due minuti, inutile dirle che anche loro festeggiano il Natale.

I parenti sono tutti a casa di zia Cloe per non interferire con i preparativi, Aaron e i suo genitori discutono dei posti a tavola, cosicché la cugina Tess sia il più possibile lontana dall’altra cugina Amelia e via dicendo.

Così decido di andare a festeggiare il Natale per conto mio. Nell’unico posto dove potrei ritrovare almeno un po’ del mio spirito: al parco.

Resto un po’ seduta sulla nostra panchina ad osservare gli alberi specchiarsi nel laghetto ormai ghiacciato. Ricordo quando c’èri tu su questa panchina. Aspettavi me.

Scuoto la testa per allontanare i ricordi di noi. Questa è l’ultima volta che entrerò in questo palco. mi dispiace non poter salutare Ed, ma capirà, per qualche strana ragione capisce sempre tutto.

Mi alzo e giungo all’ultima tappa. La statua di Peter Pan. La osservo silenziosamente. Con una voce impercettibile le sussurro di esser per lui fonte di ispirazione. Sorrido all’eterno bambino e mi avvio all’uscita.

Giurerei d’aver visto Landon correre sul ponte che attraversa il lago, ma è di nuovo il ragazzo dell’atelier  di spose.

Il dolore che mi provocano i tacchi deve darmi al cervello, ma come dice la mamma – sono necessari se non voglio passare il giorno del mio matrimonio scalza!-.

 

LANDON

 

Natale…sin da bambino ho sognato il giorno in cui lo avrei passato con la mia famiglia. Cantando canti di Natale, con l’albero illuminato e il cammino acceso. Davanti al quale avrei raccontato ai miei bambini la leggenda di Santa Claus. Mentre tenevo tra le braccia mia moglie, ispirando dai suoi capelli un profumo soave, dolce. Misto degli odori del Natale.

Ma quest’anno ho capito che quel giorno non arriverà mai.

Anche quest’anno mi devo accontentare del pranzo riscaldato lasciatoci dalla governante prima di fare i bagagli per andare dai suoi figli. Mio padre sarà al parlamento per  fare i suoi auguri alla nazione. Mia madre sta in un centro benessere per essere impeccabile il giorno del mio matrimonio.

Mia sorella e mio fratelli fermi sulla decisione di non venire alle nozze di Beth, giocano a scacchi lanciandomi occhiatacce. Beth e suo padre sono in fibrillazione mentre Margaret sembra in eterna agonia.

Stanco di questa situazione mi infilo una tuta e vado a correre. Arrivo a casa. Nel nostro parco. Corro sul ponte che attraversa il laghetto davanti alla nostra panchina. Tra gli alberi scorgo una figura.

Di nuovo la ragazza di ieri! Questa mattina l’ho vista avviarsi fuori dal parco mentre correvo, ma di certo non è Scar; lei non indosserebbe mai i tacchi per venire al parco! Per di più con la strada ghiacciata. Sto impazzendo, poco ma sicuro! Riprendo la mia corsa ancora più freneticamente per scacciare i pensieri dalla testa.

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Capitolo 18
*** XVIII ***


CLAUDIA *_* non so come ringraziati i tuoi commenti sono sempre un toccasana! :D E i tuoi commenti non sono affatto ripetitivi, anzi mi sorprendi ogni volta! <3

 

26 DICEMBRE

17.30

 

AARON

Entro nella stanza e ti ritrovo dove ti ho lasciata. Davanti alla finestra a fissare il nulla.

I: Scar..

Ti volti e mi guardi. Il tuo sguardo mi lascia senza parole. Sei distrutta. Sorridi, ma so che stai mentendo.

S: Aaron….non ti ho sentito arrivare…

Come avresti potuto, nel tuo mondo non c’è spazio per me…

I: volevo dirti che sto andando via…

Siamo entrambi tesi.

S: oh è vero…l’addio al celibato…

I: si i ragazzi hanno organizzato una festa, te ne avevo parlato.

S: si..scusa. Sarà l’agitazione per domani ad avermelo fatto dimenticare.

Sospiro sollevato, almeno ricordi che domani dobbiamo sposarci. Mi avvicino e ti prendo tra le braccia. Sei…tesa come una corda di violino mentre allacci debolmente le tue braccia al mio corpo. S: oh Aaron sei così caro…

Resto in silenzio mentre una strana sensazione si fa avanti. Stringi ancora un po’ l’abbraccio.

I: ci vediamo domani Scar…ti amo.

Mi stringi ancora più forte.

S: a domani…

Sussurri…

Mi stacco dall’abbraccio e dopo averti guardata un ultima volta lascio la stanza…una volta fuori ti rivedo davanti alla finestra persa nel tuo mondo.

 

BETH

Indosso il mio vestito migliore, questa sera devo essere bellissima. L’addio al nubilato con le “amiche” del circolo. La mia ultima notte di libertà. Da domani sarò una Spencer.

Br: sei bellissima bambina mia..

I: papà non ti ho sentito arrivare.

Si avvicina con una scatola di velluto rosso in mano. Mentre sorride, se non lo conoscessi bene direi che è commosso.

Br: ho una cosa per te. – dice mentre apre la scatola—tua nonna vorrebbe la tenessi tu.

Una collana in ora bianco con uno splendido diamante cattura il mio sguardo. È  bellissima, a dir poco.

I: ooh papà.

Ci abbracciamo e tu mi stringi come non facevi da tempo.

Br: Betty…Betty, mia piccola Betty.  Domani è il gran giorno! La mia piccola si sposa…

Mi culli tra le tue braccia per poi staccarti e aiutarmi ad indossare la collana.

Br. È nata per essere indossata da te.

Restiamo lì, in silenzio, a fissare i nostri riflessi sullo specchio. Tutto quello per cui abbiamo lottato sta per dare i suoi frutti. Tutte le nostre fatiche saranno ricompensate…

 

20.30

 

LANDON

 

Cr: sei scuro che non vuoi festeggiare?

I: Si Cris ne sono più che sicuro, non c’è un bel niente da festeggiare.

Proprio in quel momento si apre la porta ed entra mio fratello John.

J: Per una volta mi trovi d accordo con te fratellone! Non c’è un bel niente da festeggiare.

Neanche la notte prima delle nozze vuole lasciarmi stare.

I: Dacci un taglio Johnny!

J: oh mi caro è inutile che mi chiami con il nomignolo tanto non me ne vado. Senti devo dirtelo perché sei mio fratello e ti voglio bene.

Mi fissi cercando il mio consenso, annuisco. Avresti continuato lo stesso, inutile impedirtelo.

Cr: vi lascio soli..

J: nono resta  Cris sei uno di famiglia anche tu. –prendi un respiro, ciò non preannuncia niente di buono- questo matrimonio non sa da fare!! -Il solito sbruffone acculturato! Ti metti a citare Manzoni!- e non lo dico tanto per dire, ne sono convinto. Uno: Beth è indubbiamente una ragazza affascinante ma dannazione come non ti accorgi che è più velenosa di una vipera? Due: non ne sei innamorato e non cercare di mentirmi perché sono settimane, per non dire mesi, che stai in agonia. Tre: c’è un’altra donna nella tua vita, è palese. Questa donna ha fatto uscire l’uomo che è in te non lasciartela scappare. Quattro: Brian…il lecchino patentato non fa altro che cercare di arruffianarsi papà,  come non ti viene il dubbio che sta solo cercando di prendersi il nostro denaro. E sia chiaro io glielo darei tutto per impedirgli di rovinarti la vita!!

Sono senza parole. Lo guardo impietrito e sento gli occhi di Cris addosso.

I: Santo cielo John! Smettila di guardare le soap opera insieme a Clair, non vi fa bene. Non c’è nessun intrigo a corte…Brian…sarà un lecchino ma non arriverebbe mai a fare una cosa del genere.

J: noto con piacere che non hai negato i punti , 1, 2 , 3! Spero solo che non aprirai gli occhi troppo tardi. Se hai bisogno di un passaggio e di una copertura per non presentarti all’altare domani sai dove trovarmi.

I: Ci sarai domani?

Ti prego, ho bisogno di te, di Clair…ho bisogno di tutti voi.

J: Non posso lasciarti solo..ma quando il prete farà la fatidica domanda…non prometto di restare in silenzio.

 

SCRALETT

 

C: Scar dai usciamo, non puoi restare tutta la serata in casa.

I: no non mi va di uscire. Ho bisogno di pensare. Se non ti dispiace andrei a dormire.

Mi guardi allibita e sconsolata. Non insisti e mi lasci andare. Mentre ti passo a fianco stringi la mia mano.

C: ci sarò sempre, ricordalo…

I: ti voglio bene…

Salgo in camera e sul mio letto trovo Math.

M: mi domandavo quanto ci avresti messo sorellina.

Mi stradio al suo fianco e mi prende tra le braccia come quando eravamo bambini.

I: vuoi dirmi anche tu che sto per fare una stupidaggine?

Ti sento sorridere anche se non ti vedo.

M: no piccola, i sguardi di papà bastano per tutti. Io ero venuto per giocare ad indovina chi…

Mi alzo di scatto. Non posso crederci, solo adesso noto la scatola rossa con un enorme punto interrogativo e la scritta Indovina Chi…

I: sei tremendo!! Ma dove l’hai ritrovato, credevo che mamma lo avesse buttato.

M: sai benissimo che mamma non butta, lo aveva nascosto. L’ha portato con se dall’America, credo abbia dimenticato il motivo per cui lo aveva messo via.

 Io e Math eravamo dipendenti da quel gioco, passavamo intere nottate a giocarci e la mattina mamma ci ritrovava addormentati tra i pezzi del gioco. Fin quando una sera abbiamo cercato il gioco nella cesta e non lo abbiamo trovato.

I: dai giochiamo.- dico sorridendoti, un sorriso vero, autentico.-

Anche il tuo volto si illumina…

M: Tanto di batto come al solito..!

 

 

AARON

Non esistono i presagi: il destino non manda araldi.

È troppo saggio o troppo crudele per farlo.  - Oscar Wilde –

 

Una volta la pensavo anche io così…ma dopo questa sera non so più cosa pensare. Vederti fissare il vuoto, sentirti pronunciare il mio nome come un sussurro, osservare il tuo volto mutare in un sorriso finto. Il nostro abbraccio. Tu che mi dici: oh Aaron sei così caro… Non dici di amarmi, neanche adesso a un passo dall’altare. Perché tutto questo mi sa di addio. Perché sei l’unica a non renderti conto che domani non attraverserai quella navata. Perché non capisci che non è me che vuoi. O meglio perché non accetti questa realtà .

Io…non posso lasciarti Scar,non posso abbandonarti. Se non sarai tu a chiedermelo io domani ti aspetterò insieme al parroco per sposarti. Sono pronto ad aspettarti anche tutta la vita…

Ma ho come l’impressione che domani l’impressione che domani non ci sarai…

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Capitolo 19
*** IX ***


CLAUDIA :Ormai non so più che parole usare per ringraziarti! I tuoi commenti mi fanno sempre molto piacere e non lo dico tanto per dire, sono sincera. *__*  Mi scuso se sono smepre breve nel ringraziarti ma il fatto è che mi imbarazzo un po’ =)e che tra l’altro i tuoi commenti sono semrpe così belli che mi lasciano senza parole!

 

 

*La notte arriva silenziosa…segno che questo giorno sta finendo. Domani si deciderà la sorte di un amore, ancora una volta. La sorte di questo amore che si rincorre da una vita all’altra, sperando di raggiungersi. Senza mai riuscirci. Questo amore che entra fin dentro l’anima. Questo amore che ferisce. Questo amore che non riesce ad avere un lieto fine. Il destino gli gioca contro, ma questo amore è forte, indistruttibile. Non si piega.

Londra è di nuovo il palcoscenico di una storia d’amore dal finale imprevedibile, ma fin troppo scontato.

Che il sipario si apra…chesuonino le trombe…che entrino gli attori. Che l’ultimo atto abbia inizio!!*

 

CAPITOLO XV

 

3 ore prima della cerimonia

 

SCARLETT

Piove, mi piace pensare che il cielo sia triste come me.

Non sopporto più a nessuno. Ne il parrucchiere, ne la truccatrice e men che meno mia madre! Vorrei sparissero tutti.

P (papà) : piccola…

I: sto bene papà

Dico asciugandomi una lacrima. La radio intona le ultime note della canzone…

“The bolt reminds me I was there
the bolt reminds me I was there

If only I could turn back time
If only I had said what I still hide
If only I could turn back time
I would stay !”

 

(Turn Back The Time – Aqua -1)

 

LANDON

 

“The bolt reminds me I was there
the bolt reminds me I was there

If only I could turn back time
If only I had said what I still hide
If only I could turn back time
I would stay !”

La canzone finisce, lasciandomi nello sconforto. If only I could turn back time…questa frase continua a ronzarmi nelle orecchie.

M: Landon caro, stai bene?

La mamma di Beth è al mio fianco, non mi ero accorto della sua presenza fino ad’ora.

I: credo di si…

 

2 ore prima della cerimonia

 SCARLETT


In your eyes--(I can still see
the look of the one) I can still see
the look of the one who really loves me
(I can still feel the way that you want)
The one who wouldn't put anything
else in the world above me
(I can still see love for me) I can
still see love for me in your eyes
(I still see the love)
And there ain't no way--
I'm lettin' you go now
And there ain't no way--
and there ain't no how
I'll never see that day....
I'm keeping you forever and for always
I'm in your arms

( Forever And For Always – Shania  Twain -2)

 

Dannata radio! Sembra lo faccia a posta! Il truccatore ha finito e il parrucchiere mi ha appena fissato il velo.

Mio padre continua ad osservarmi, forse aspetta una segno di cedimento per lanciarmi le chiavi della sua Land Rover.  Non ha mia parlato tanto come in questi giorni. Continua a ripetermi che accetterà ogni mia scelta e che la mia felicità è la sua.

 

LANDON 

 

Just the other night
I thought I heard you cry
Asking me to come
And hold you in my arms
I can hear your prayers
Your burdens I will bear
But first I need your hand
Then forever can begin
Everyday I sit and ask myself
How did love slip away
Something whispers in my ear and says
That you are not alone
I am here with you
Though you're far away
I am here to stay

[…]

Whisper three words and I'll come runnin'
And girl you know that
I'll be there
I'll be there

(You Are Not Alone – Michael Jackson-3)

 

I: Si poi? Quanto vuoi infierire stupida radio?

Cr: stupida radio o stupido tu che parli con una radio, invece di correre da lei?

M: Landon devo parlarti…

Sia io che Cris fissiamo mia suocera. Che abbia sentito l’ultima perla di saggezza di Cris?

I: adesso?

M: si…prima che sia troppo tardi.

 

SCARLETT

P: e va bene! Tutti fuori! Devo parlare con la mia bambina!

Le sue parole non lasciano scampo a proteste. Perfino mia madre lascia la stanza senza battere ciglio. Ho come l’impressione che tutti qua dentro aspettassero questo momento.

P: tu non sei felice di questo matrimonio e non provare a mettere su scuse. Questa farsa è durata anche troppo. Adesso guardami negli occhi e dimmi che Aaron è l’uomo con cui sogni di passare la tua vita, che lo ami e che sarai felice con lui. Se dirai questo prenderò il tuo braccio e attraverserò la navata della chiesa al tuo fianco. Nel caso contrario…queste sono le chiavi della mia macchina. Le poggio qui sul comodino, puoi decidere se usarle o meno. Ti lascio qualche minuto per decidere. Sono proprio fuori dalla porta…ricorda qualunque sia la tua scelta…io sarò al tuo fianco!

Le sue parole mi cadono addosso come un fulmine a ciel sereno. Non ho bisogno di lanciare una monetina, ne di pensarci…so quello che voglio.

 

LANDON

 

M: Tu non ami mia figlia, o almeno non la ami come si ama la donna con la quale si vuole passare il resto della vita. Il tuo sguardo non mente Landon…quello che cerchi di nascondere da mesi te lo leggo negli occhi ogni volta che li incrocio.

Nessuno te ne vorrà se sceglierai la TUA felicità! Beth saprà trovare altrove quello che cerca.

Scegli l’amore Landon. Scegli l’amore.

Prima di chiudersi la porta alle spalle mi lancia le chiavi della macchina e mi sorride bonariamente.

M: quando tutto questo sarà finito dovrò parlarti di molte cose…-strizza l’occhio e se ne va-

Non so che dire sono bloccato. Ma so cosa voglio. so dove trovare la mia felicità. E so che non è con Beth. Non lancerò una monetina..ne tanto meno ci penserò un minuto di più…so quello che voglio.

 

SCARLETT/LANDON

 

KEEP IN MIND WE’RE UNDER THE SAME SKY                                                                  

La nostra canzone. La nostra verità. La nostra unica certezza.

Inizio a correre. Sento un profumo di libertà, di vita. Di gioia, di AMORE. Sento il suo profumo. I lucchetti che mi incatenavano si stanno sciogliendo. Corro fino a restare senza fiato. Corro senza fermarmi. Corro ridendo. Corro piangendo. Arrivo al parco, al nostro parco. Che ha visto il nostro amore ancor prima che c’è ne rendessimo conto. Vedo la nostra panchina. Alzo gli occhi e trovo tutto ciò che può rendermi felice.

Trovo lei. Trovo lui. Trovo noi.

Ci uniamo in un bacio. Un bacio pieno di passione, un bacio sognato, voluto, desiderato. Un bacio che fa male, che punge. Un bacio che ci trova parte l’uno dell’altra. Un bacio che riunisce due metà di un insieme. Un bacio che parla d’amore, che parla di noi. Che ci racconta. Un bacio.

[...]
I've been waiting , for so long
Now I've finally found someone
To stand by me
We saw the writing on the wall
As we felt this Magical Fantasy
Now with passion in our eyes
There’s no way we could disguise it Secretly
So we take each other’s hand
[..]
Just Remember
Your’e the one thing
I can’t get enough of
So I tell you something
This could be love
"Cause I had the time of my life
And I’ve searched through every open door
Till I've found the truth
and I owe it all to you.
 

(The Time Of My Life - David Cook-4)

 

Ci prendiamo per mano, ignari che due occhi ci seguono col sorriso sulle labbra. Camminiamo stretti, camminiamo verso un futuro che non potrebbe essere più felice.

 

*Eternamente tuo
Eternamente mia
Eternamente nostri

Scriveva Beethoven nella “lettera all’Immortale amata”. Non esistono parole più giuste per descriverli. Si sono amati e si sono aspettati per così tanto tempo. Si sono seguiti di vita in vita. Fino a sancire il loro legame con un bacio. Il mio tempo qui è finito. Posso godermi la pensione finalmente, ho portato al termine il mio compito…*

 

 

 

TRADUZIONE DEI TESTI:

 

1) 

se solo potessi portare indietro il tempo
se solo avessi detto quello che ancora nascondo
se solo potessi portare indietro il tempo
io resterei

2) 

Nei tuoi occhi--(vedo ancora
lo sguardo di) Vedo ancora
lo sguardo di qualcuno che mi ama veramente
(Sento ancora quanto mi vuoi)
Qualcuno che non metterebbe nient'altro
al mondo prima di me
(vedo ancora l'amore per me)
Vedo ancora l'amore per me nei tuoi occhi
(ancora vedo l'amore)
E non c'era modo--
Ti lascio andare ora
E non c'era modo--
E non c'era come
Non vedrò mai quel giorno
Ti tengo sempre e per sempre
Sono fra le tue braccia )

3)

Proprio l'altra notte
Pensavo di averti sentito piangere
Mentre mi chiedevi di venire
E stringerti tra le mie braccia
Riesco a sentire le tue preghiere
Il fardello che sopporterò
Ma prima ho bisogno della tua mano
Poi il per sempre può iniziare

Ogni giorno mi siedo e mi chiedo
Come l'amore possa essermi scivolato dalle dita
Qualcosa mi sussurra all'orecchio e dice
Che tu non sei sola
Perchè io sono qui per restare
Sebbene tu sia lontana
Io sono qui per restare

[…]
Sussurra tre parole io
Arriverò correndo...
E ragazza tu sai che
Io sarò lì
Io sarò lì

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Capitolo 20
*** XX ***


Caludia, purtroppo questo è l’ultimo capitolo della storia…E volevo ringraziarti sinceramente per  la passione con cui hai commentato questa storia! Spero di non deluderti proprio col finale, che ho deciso di accorpare con il prologo perché durante queste vacanze non avrei avuto modo di postare e non mi andava di tirarla tropo sulle lunghe! :D Ancora mille grazie, per tutto, i tuoi commenti mi hanno molto incoraggiata! Un bacio!

 lol_lina: Grazie mille per aver commentato! :D

Capitolo 19.Perte 2!

*Il destino gioca con le nostre vite a suo piacimento. Ci lascia fare le nostre scelte, ci lascia sbagliare, ci lascia amare chiunque si voglia. Poi arriva il girono in cui decide che è arrivato il momento di compiere al sua volontà, così per quanto ci sforziamo di combatterlo, il destino è più forte.                 Ma non bisogna lasciarsi abbattere per il destino non è crudele come può sembrare,  bisogna solo aspettare il nostro turno e poi….poi sorrideremo alla vita come non avevamo mai fatto!*

 

AARON

 

Lei non verrà. Non attraverserà quella dannata navata e non sarà al mio fianco. Senza una parola, una lettera. Senza un addio.

Cammino lento lungo la navata, gli occhi sono tutti puntati su di me.

Le mani strette a pugno lungo i fianchi e lo sguardo fisso verso l’altare. Il silenzio intorno a me fa male.

Finalmente arrivo, tuo fratello mi guarda triste ma i suoi occhi brillano, così come quelli di tuo padre. Mi basta, non voglio sapere altro. Sei felice ed è questo quello che conta.

Mi schiarisco la voce e guardo i presenti.

I: Cari amici tante volte le favole non finisco come noi vorremmo, ma ciò non esclude che possa esserci in futuro un lieto fine. Infondo sapevamo che sarebbe finita così, una volta a scappare sono stato io, oggi è stata lei. La colpa non è sua, semplicemente per noi non è stato scritto un lieto fine. Mi scuso con tutti voi e vi ringrazio per la vostra presenza.

Sorrido e lascio l’altare. Passo vicino a una finestra e guardo fuori…

Corri Scar….corri da lui e sii felice.

Scuoto la testa e me ne vado. Addio Scar…no addio,  arrivederci!

 

BETH

 

M: Elisabeth…Landon è andato via.

Mi voltò di scatto nel sentire la voce di mia madre.

I: C-cosa hai detto?

M: Landon ha lasciato la chiesa.

Il sangue mi si gela nelle vene e sento la terra mancarmi sotto i piedi.

I: perché????Come ha potuto farmi questo!!!

M: Beth smettila! Smettila dannazione.

Guardo mia madre incredula, non mi ha mai parlato così. Non ha mai parlato così a nessuno.

M: è inutile che fingi che te ne importi qualcosa di Landon, non lo ami e non lo hai mai amato. Risparmiami le tue recite.

Fa per andarsene ma si volta di scatto.

M: Tu come hai potuto fargli una cosa del genere?? Era il tuo migliore amico e tu o hai trattato come  un bancomat, lo hai reso infelice. Dio Beth quando sei diventata!! Tu e quel avido di tuo padre. Per troppo ho subito silenziosa, per troppo tempo. Ma ora basta Beth, basta. Non fare nulla contro Landon, non ti permetterò di rovinargli la vita mia cara. Lui è stato un figlio come tu non sari mai e mi fa male dirtelo.

Ti voglio bene Beth, ma della mia bambina in te non è rimasto nulla, è come se fosse morta da anni ormai. Forse non è quello che ci si aspetta da una madre in questi casi ma…ma tu non sei mia figlia, lei non avrebbe mai permesso tutto questo. E adesso scusami ma voglio essere io a parlare a tuo padre dell’accaduto.

I: MAMMAA…ti prego aspetta.

 

 

*Arriva un giorno in cui tutti i dubbi si schiariscono e si smettere di fingere. Con gli occhi chiusi e il cuore in gola si fa un salto verso l’ignoto, verso il futuro. Il passato sarà troppo lontano per poterci fare ancora male e saremo pronti a  RICOMINCIARE…*

 

CAPITOLO 20 

Un anno dopo….

 

LANDON/SCARLETT

 

 

_.Siamo qui riuniti oggi alla presenza di Dio per celebrare l’unione di Scarlett e Landon

[…]

_: Gli sposi hanno scelto di scrivere loro stessi le promesse.

L: quando ci siamo innamorati? Non so dirlo perché la è verità è che non riesco a ricordare un tempo in cui non ero innamorato di te. Dalla prima volta che ti ho visto ho capito che eri l’unica che riusciva guardarmi dentro, l’unica senza la quale la mia vita non avrebbe senso. Ti prendo come moglie, come amante, come migliora amica. Ti prendo come parte di me. Prometto davanti alle nostre famiglie, ai nostri amici che mi prenderò cura di te, ti rispetterò e ti amerò fino alla fine del mio tempo.

S: quando guardo nei tuoi occhi vedo il mio migliore amico, vedo il mio ieri, il mio oggi e il mio domani. Vedo me. per quanto la vita ci ha tenuto lontani, tu eri sempre accanto me. Sei la metà della mia anima. Sei ciò che mi completa. Dalla prima volta che il mio sguardo si è posato nel tuo ho capito che non ci sarebbe più stato un io un te, perché io vivo in te e tu vivi in me. Le nostre anime sono nata per non dividersi mai.

_: Ripetete con me

-io prendo te Landon/ Scarlett…come mio sposo…mia sposa…e prometto di esserti fedele sempre..sempre…nella buona e nella cattiva sorte….nella gioia e nel dolore…in salute e in malattia….con questo anello io ti sposo…e unisco la mia vita alla tua….la mia vita alla tua…

_:Con l’autorità che mi è stata conferita da Dio io vi dichiaro marito e moglie.. può baciare la sposa.

***

Cr: In qualità di testimone spetta a me fare il discorso. Ho cercato di provare le parole adatte per descrivere il legame che vi unisce ma è qualcosa di talmente grande che mi sono dovuto affidare ad una poesia per descriverlo:

-Come ti amo? Lascia che ti annoveri i modi.
Ti amo fino agli estremi di profondità,
di altura e di estensione che l’anima mia
può raggiungere, quando al di là del corporeo
tocco i confini dell’Essere e della Grazia Ideale.
Ti amo entro la sfera delle necessità quotidiane,
alla luce del giorno e al lume di candela.
Ti amo liberamente, come gli uomini che lottano per la Giustizia;
Ti amo con la stessa purezza con cui essi
rifuggono dalla lode;
Ti amo con la passione delle trascorse sofferenze
e quella che fanciulla mettevo nella fede;
Ti amo con quell’amore che credevo aver smarrito
coi miei santi perduti, - ti amo col respiro,
i sorrisi, le lacrime dell’intera mia vita! – e,
se Dio vuole, ancor meglio t’amerò dopo la morte.

Elizabeth Barrett Browning

 

 

 

EPILOGO

 

 

*E vissero felici e contenti…non è più un utopia è la loro realtà.

I loro cuori battono la stessa melodia.

Mai troppo distanti da non riuscire a sentire l’uno la presenza dell’altra.

Scarlett cercava il suo posto nel mondo. Pensava di trovarlo a Londra, ma nel momento in cui la sua strada si unì con quella di Landon capì che il suo posto era al fianco

di quell’uomo che le aveva sconvolto la vita.

L’uno respira i respiri dell’altro. Si amano senza riserve, si amano con passione.

E dal loro amore sono nati Mia ed Erik, la loro ragione di vita.

Il loro amore non è mai stato un segreto, sono anime legate destinate a stare insieme per l’eternità. Insieme si sono amati,  hanno vissuto, insieme sono morti.

Stretti l’uno all’altro. Come una cosa sola.

Se ne sono andati insieme…sereni…uniti…pronti a vivere il loro amore nell’aldilà.

Un amore che supera il tempo, lo spazio. Un amore che completa, che realizza.

 IL LORO AMORE.

“…Keep in mind we’re under the same sky…”

 

The End!

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