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Autore: _Emanuela_3    31/08/2010    1 recensioni
*Storia in REVISIONE. I capitoli revisionati saranno indicati con un asterisco vicino al titolo"
Ciao a tutti è la prima storia che posto su questo sito, siate clementi (:
La storia racconta di Scarlett Bronw, più semplicemente Scar, americana sulla carta d’identità ma inglese nel cuore! Ha un sogno: diventare giornalista!
Crede che Londra sia il suo “ posto nel mondo” ma, si sa, al destino piace giocare…
Landon Edward Dawson Spencer, o meglio Principe Landon bla bla bla, erede al trono di Freeland. È fidanzato da sette anni con Elisabeth Hamilton, un amore che per anni l’ha travolto ma che adesso…bè adesso non lo sa neanche lui.
Eppure il loro matrimonio sembra a tutti un passo così ovvio ma, si sa, al destino piace giocare…
Molto spesso il racconto sarà accompagnato da frammenti di canzone, ma non reputo questa storia una songfic ^^. Grazie per l’attenzione, spero vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Epilogo 
*Si lasciarono così, senza un addio, senza un arrivederci. Semplicemente se ne andarono. La pioggia continuava a scendere, piccole lacrime che cadono dal cielo pronte a nascondere il dolore di un uomo che sta correndo verso una casa vuota d'amore, verso una vita che non gli appartiene più. Corre, sempre più veloce. Corre sperando di lasciarsi alle spalle quel dolore che non gli permette di respirare. Ma il dolore è più forte e lo raggiunge, lo colpisce come un pugno nello stomaco. Non gli resta che accasciarsi ai piedi di una quercia. Con il viso nelle mani, si lascia andare come non gli era mai successo prima.

Nello stesso momento la pioggia lava via dal viso di una donna le sue lacrime silenziose. Cammina letta combattendo contro il dolore. Si volta indietro una, due, troppe volte. Cammina lenta. Non vuole andarsene, non vuole che finisca. Quel dolore è tutto ciò che le rimane, è la prova che c'è stato. È la prova che non è stato solo un sogno. *


 CAPITOLO I

Rileggo per la dodicesima volta l’articolo e decido finalmente di inviarlo. O la va o la spacca! Bevo un sorso di caffè e con la tazza fumante tra le mani mi avvicino alla finestra. New York di notte è un vero spettacolo. Eppure so per certo che non è il mio posto. Avete presente quell’angolo di mondo che sentite vostro? A cui, per una qualche strana ragione, appartenete? Bé, New York non è il mio. Non fraintendetemi amo questa città ma non le appartengo. È per questo che ho deciso di fare il grande salto, di gettarmi nel vuoto senza collaudare prima il paracadute. Ho 25 ed è troppo presto per rinunciare a un sogno, così ho deciso di mettere in discussione tutta la mia vita. Fin da bambina ho sognato di fare la giornalista, andando avanti con l'età questa mia aspirazione non ha fatto altro che crescere e farsi forte. Al momento ho una rubrica su un quotidiano online, ma il mio sogno è quello di scrivere per un giornale di Londra, il London Daily. So bene che le penne più importanti sono qui a New York, ma è stato a Londra che per la prima volta mi sono lasciata catturare da quel fantastico mondo fatto di articoli e inserti.

Finalmente ho trovato il coraggio di inseguire il mio sogno, ho appena inviato al London Daily la mia richiesta di assunzione con uno dei mie articoli migliori con la speranza di venire almeno presa in considerazione. Chissà, forse è Londra il mio posto nel mondo. Inutile stare ad aspettare:a Londra è notte fonda e non credo che leggeranno la mia mail prima di domani mattina e anche se dovessero leggerla la risposta non sarà certo immediata. 

Sono passati quindici giorni e ancora non ho ricevuto una risposta. Sicuramente il mio curriculum sarà finito nel cestino, come quello di tanti altri aspirati giornalisti. Tuttavia non mi lascio buttare giù e continuo la mia vita come niente fosse.

La verità è che ho talmente tante cose da fare che non ho proprio il tempo di rimuginare sulla mancata risposta. Quella sera per esempio avrei dovuto accompagnare Kelly, la mia vicina di casa, alla mostra di uno dei tanti artisti in erba che sperano di lasciare il segno. Purtroppo, in una città competitiva come New York, erano pochi quelli che ci riuscivano e anche per quei pochi eletti il successo era breve: tempo una settimana e i suoi lavori diventavano obsoleti e scontati. Mentre cercavo goffamente di tirarmi su da sola la lampo del vestito il telefono cominciò a squillare.

-…pronto?!- rispondo portandomi la cornetta all'orecchio. - Pronto, parlo con la signorina Brown?- a rispondermi è una donna dall'accento particolare. -Sì sono io, chi parla?-. -Chiamo per conto del signor Aaron Dixon, del London Daily...- a sentire il nome di Dixon la mia mente va in tilt. Resto come paralizzata, fino a quando dall'altro capo del ricevitore una voce infastidita mi riscuote - è ancora lì?-. Sento il sangue raggiungermi le guance e immagino già il mio volto dipinto di rosso. Come quando a scuola i professori mi beccavano a chiacchierare. -sì……mi scusi sono..sono sorpresa..- le rispondo in tono colpevole. -Bene non appena si riprende dalla sorpresa le consiglio di salire sul primo aereo disponibile, il signor Dixon l’aspetta lunedì alle dieci nel suo ufficio. Le raccomando la puntualità. Le invierò un promemoria per e-mail. Arrivederci miss Brown-. Mi risponde la donna senza lasciarmi il tempo di replicare. Fantastico! Non sono ancora arrivata a Londra e la segretaria del signor Dixon già mi odia. 

-Non sto sognando vero? Non può essere un sogno!- mi dico prima di lanciare urlo. Mio fratello si precipita dalle scale con un asciugamano in vita e i capelli ancora insaponati. -Scar cosa succede?- mi chiede con tono ansioso. Non posso fare a meno di scoppiargli a ridere in faccia. -Oddio Math! Non ci crederai mai- gli dico prima di raccontargli la telefonata appena conclusasi.

Quella sera la mostra salta e usciamo tutti insieme a festeggiare. Nonostante la stanchezza la notte fatico ad addormentarmi. È il mio momento, la mia opportunità per spiegare le ali e prendere il volo. Sono spaventata e al contempo euforica. Una volta a Londra sarà dura, dovrò cercare un appartamento e tutto il resto, ma so di potercela fare. Il mio trasferimento a Londra era già in programma, colloquio o meno, a fine mese io e mio fratello ci saremmo imbarcati per questa nuova avventura nella terra della pioggia. Il colloquio ha solo accelerato i tempi. Cullandomi in questo mare di pensieri mi addormento.

Due giorni dopo sono pronta per partire. Dopo aver salutato amici e parenti, promettendo che sarei tornata presto, ho fatto le valigie e ho acquistato il primo volo per Londra. Nonostante l'euforia fatico per trattenere le lacrime. -Scarlett su, cos'è questo broncio triste? I brutti pensieri lasciali nella grande mela- mi sussurra dolcemente Math mentre mi abbraccia. Resto in silenzio, lasciandomi cullare come quando ero piccola. Passato il primo momento di sconforto inizio con le raccomandazioni - Ricordati di contattare l’agenzia per affittare il nostro appartamento, io non appena arrivo comincerò le ricerche di una cosa…e- Math mi mette una mano sulla bocca, riuscendo finalmente a zittirmi. -Ok sorellina, respira…chiamerò l’agenzia e conoscerò di persona gli affittuari del nostro appartamento, darò una mano di pittura in cucina e farò sistemare il lavandino del bagno. Mangerò e dormirò abbastanza. Adesso tu rilassati e fai un bel respiro! - Accidenti quanto mi mancherà. -Sbrigati a farti trasferire, già mi manchi!- gli dico tornando ad abbracciarlo. -Anche tu piccolina, ti voglio bene- Mormora ricambiando il mio abbraccio. -Anche io Math- sussurro, mentre una lacrima rotola via.


 

***


 

Grazie a tutti i nuovi lettori se ce ne saranno e a quelli vecchi qualora decidessero di ripercorrere insieme a me la storia di Scarlet.

Ho scritto questa storia qualche anno fa e rileggendola di recente mi sono resa conto di quanto fosse spoglia e zeppa di errori. Così ho deciso di revisionarla, sperando di non peggiorare la situazione. Vi ricordo che i capitoli revisionati saranno contrassegnati da un asterisco.

Spero che possiate amare questa storia almeno la metà di quanto la amo io. Sappiate che ogni recensione è gradita, soprattutto se negativa, così avrò l'opportunità di migliorarmi e di migliorare questa storia.

Per adesso vi saluto e spero di “rivedervi” al prossimo capitolo!


 

Emanuela


 

N.B.: I personaggi e i fatti raccontati mi appartengono e sono frutto della mia fantasia.  

   
 
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