Don't go away di LADY_youkai (/viewuser.php?uid=30313)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter one ***
Capitolo 2: *** Chapter Two ***
Capitolo 3: *** Chapter Three ***
Capitolo 4: *** Chapter Four ***
Capitolo 5: *** Chapter Five ***
Capitolo 6: *** Chapter Six ***
Capitolo 1 *** Chapter one ***
au
Eccone
un'altra su loro due...ammetto di essere preoccupata oAo
Ci
ho messo un sacco a scrivere questo primo capitolo (cortissimo), non
sapevo come farla iniziare questa ff è_é Però avevo già in
mente...come dire...un'altra parte U__U""
Bene!!!
Spero che piaccia~ Buona lettura ^^
-Chapter
One-
Quest'estate
è maledettamente calda, faccio quasi fatica a respirare.
Sventolo
il ventaglio davanti alla faccia, mentre l'aria del ventilatore mi
colpisce in pieno: dopo avrò dolori, ma ora come ora non mi
interessa. L'idea di dover uscire mi uccide, se solo potessi starei
in questa posizione per anni.
Una
vibrazione.
Osservo
il cellulare sul tavolino davanti al divano: mi costa troppe energie
avvicinarmi, spero almeno che sia per una buona ragione. Apro il
messaggio, senza troppe aspettative
"Aoi-kun~
Oggi non ho niente da fare, ti andrebbe di vederci? Non ho la
macchina però, mi verresti a prendere tu nel caso? Fammi sapere!"
Sorrido.
Massì,
credo che per qualche ora potrò sopportare l'afa micidiale di Tokyo.
Mi alzo, mi faccio una doccia e mi preparo: non ho alcuna intenzione
di essere troppo accorto nei vestiti, ma nemmeno voglio sembrare un
barbone, cosa che Ruki più di una volta mi ha fatto notare.
Prendo
il cellulare, le chiavi e gli occhiali da sole. Niente e nessuno
potrà impedirmi di rilassarmi questo pomeriggio. Ultimamente sono
sempre preso da molti...pensieri...di più rispetto al
passato, o forse è semplicemente una mia immaginazione
Non
so per quale ragione, c'è sempre quel punto fisso...
Scuoto
la testa. Non devo assolutamente pensarci. Respiro
profondamente e metto la mano sulla maniglia, pronto per uscire.
Non
voglio pensare a ...
Apro
-Ah...-
Mi blocco. Tu sei qui, davanti a me, con la mano alzata,
pronto per bussare. Sei stupito nel vedermi, ma mai come me. Sono
pronto per parlare, ma non so cosa dire, eppure è così semplice.
I
tuoi capelli biondi sfiorano appena le spalle e fanno da cornice al
tuo volto perfetto, i tuoi occhi, sebbene nascosti da un paio di
occhiali, mi fissano, stranamente spaesati
-Uruha...non
ti...-
-Scusa,
ero da queste parti e ho pensato di venire, ho provato a chiamarti ma
risultava occupato-
-Ah
sì...avevo staccato il telefono- Dopo la terza chiamata da "mi
scusi, ho sbagliato numero", mi sembrava quasi d'obbligo
staccarlo
-Volevo
chiederti di uscire, ma vedo che sei già impegnato- Mi accorgo solo
ora di avere ancora la mano sulla maniglia e mezzo corpo fuori di
casa.
Stavo
uscendo?
Ah
già, è vero...
-Ci
vediamo un'altra volta- Resto spaesato quando mi saluti e ti volti
dall'altra parte, pronto per andartene.
No!
-Non
stavo uscendo, volevo solo fare quattro passi- Tu ti blocchi, ti
volti verso di me e abbozzi un sorriso
-Davvero?-
-Certo!-
Avanti, andiamo- Chiudo la porta e chiave, mi giro e ti incito ad
andare.
Scalini.
Sei
tu quel pensiero.
Lo
sei sempre stato, dalla prima volta che ti ho visto.
Prima
solo amicizia, poi qualcos'altro...ma non hai mai lasciato la mia
mente, nemmeno per un secondo.
Ti
spio.
Sei
sempre stato così magnifico e ammaliante. Non mi sono mai stupito
quando mi ritrovavo a fissarti, in fondo è una cosa più che
normale. Ma quando ho iniziato a chiedermi come doveva essere
abbracciarti e perdersi nel tuo profumo, sentire le tue mani sulla
mia pelle e il calore del tuo corpo durante l'amplesso...allora ho
capito che non più amicizia quella che ti chiedevo
-Dov'eri?-
-Come?-
-Hai
detto che eri da queste parti-
-Ah...s...sì...ero
andato solo a fare un giro-
-Con
questo caldo?- Sembri arrossire e ci metti un po' a rispondere, ma
non ci faccio caso più di tanto.
In
passato mi sono illuso così tante volte che ormai ho perso il
conto. Credevo che alcuni tuoi sguardi sul palco significassero
qualcosa, che il tuo cercarmi sul palco fossero tutti
messaggi.
Solo
dopo essermi ferito più e più volte mi sono detto di essere uno
stupido.
Si
tratta solo di gioco e di lavoro.
Usciamo
dal palazzo e un'aria calda mi fa quasi svenire: sarebbe stato meglio
chiederti di restare chiusi in casa. In effetti sei venute pochissime
volte da me da solo e mi stupisce questa tua visita
-Uruha?-
-Mh?-
-Senti...-
Uno
squillo.
Un
maledettissimo squillo
-Ti
suona il telefono- Afferro nervoso il cellulare e leggo la scritta
sul display ancora illuminato: stranamente questo nome ora mi lascia
completamente indifferente. E' per ricordarmi di rispondere al
messaggio -E' successo qualcosa?-
Poso
ancora una volta lo sguardo su di te
-No,
niente, rispondo a un messaggio e poi ce ne andiamo- Digito
velocemente poche parole, non voglio perdere un solo momento con te
"Scusa,
oggi non ci sono. Magari domani"
Tu
sei più importante.
continua...
*guarda
poster di Ruki*
Tanto
lo sai che Uruha è solo tuo, è solo per esigenze di copione, suvvia
u__u".....dicevo èAé
continua!!
|
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Capitolo 2 *** Chapter Two ***
au
Ecco
il secondo capitolo!
Prima
di tutto vorrei ringraziare chi ha recensito e chi ha messo la ff tra
i preferiti ^-^
E
ora vorrei scrivere una cosa a GazettE_LoveR
in
riferimento al commento "kazuki
che dio ti sopprima"...donna...sei
entrata ufficialmente nelle mie grazie!!! *stringe
mano*
Detto
questo...ecco il secondo capitolo!
-Chapter
Two-
Oddio
che caldo...ora svengo qui, me lo sento.
In
effetti non so se questo caldo sia dato dal tempo o dalla tua
presenza. Perché, in effetti, siamo in macchina, con l'aria
condizionata accesa
-Mi
ha chiamato Kai prima-
-Che
ti ha detto?- Cerco di non distrarmi, non vorrei schiantarmi da
qualche parte, anche se ammetto che la tentazione di voltarmi e
guardati è forte
-Parole
letterali?-
-Credo
che mi accontenterò di un riassunto-
-Ha
detto che oggi è uscito e stava per collassare e che domani possiamo
evitare di andare agli studi- Rido: Kai è sempre molto attento al
lavoro, probabilmente è quello che regge e gestisce meglio lo stress
della major, ma quando non ha voglia di lavorare non ci sono storie
per farlo smuovere
-Il
leader ha sempre ragione-
-Soprattutto
quando ci fa guadagnare un giorno di ferie- In effetti ne ho bisogno.
L'ultimo periodo è stato piuttosto spossante. Abbassi il finestrino
e accendi una sigaretta.
Ricordo
ancora la prima volta che ci siamo conosciuti
-Piacere,
Yuu-
-Kouyou...quindi
tu sei l'altro chitarrista!-
-A
quanto pare-
-Vedi
di non umiliarmi troppo-
Il
tuo sorriso...mi ha sempre trasmesso tranquillità. Ammetto di
essermi legato a te subito e di aver provato un po' d'invidia nei
confronti di Ruki e soprattutto Reita.
Loro
ti conoscevano già da tanto tempo...
In
quel periodo è vero, conoscevo meglio Yune, ma tu avevi quell'aria
che lui non aveva e quando se ne è andato, ho capito che eri tu la
persona a cui tenevo di più
-Fa
decisamente caldo, andiamo in qualche bar?-
-Sì,
è meglio- Anche perché, o accosto e ti salto addosso o mi trattengo
e cerco di mantenere l'equilibrio che ho a fatica costruito.
Sapessi
quante volte ho rischiato di scoprirmi, tante altre speravo di farlo.
Quanto vorrei dirti "ti amo", fregandomene delle
conseguenze.
Ma
non
posso e
non
voglio.
Troppi
anni insieme, troppi momenti verrebbero cancellati. Poi io come
farei, senza il tuo sorriso?
Parcheggio
davanti a un piccolo bar, controllando che non ci sia dentro troppa
gente: meno ci facciamo vedere dagli altri, meglio è. Rovinerebbero
solo questo incontro
-Ho
bisogno di qualcosa di fresco!- Non faccio nemmeno in tempo a
chiudere la macchina, che tu sei già dentro.
Sorrido.
Non
voglio sprecare questa giornata.
-Cosa
vi porto?-
-Per
me una birra-
-Anche
per me- La cameriera si allontana, anche se continua a fissarci
-Penso
che ci abbia riconosciuto- Lo dici quasi divertito
-Spero!
Uno splendore come me non lo vedi tutti i giorni!- Ridi, mentre
giochi con uno dei tuoi anelli -Gli altri li hai sentiti?-
-Reita
era a casa, Ruki non so, sarà andato dai suoi-
-Ne
dubito- Praticamente va da loro solo per riprendersi Koron quando
torniamo dai tour, e ormai siamo a casa già da qualche giorno
-Kai
invece è da sua mamma, ammesso che non sia collassato nel tragitto
da casa alla macchina-
Mi
accorgo che le birre sono arrivate e che non ti sto ascoltando: sto
solo osservando le tue labbra.
Quanto
vorrei farle mie, solo per una volta. Le ho sognate molte volte, ma
ormai non mi bastano. Sei un'esigenza,
non mi accontento più della tua vicinanza...e sto male, perché so
che non posso permettermi il lusso di scoprirti
in
altro modo.
Tu
sposti una ciocca di capelli e ti togli gli occhiali.
Siamo
così diversi fuori...ma tu per me resterai sempre bellissimo.
Una
vibrazione. Ancora il cellulare
"Ah...va
bene...chiamami quando puoi, tanto io sono libero"
-Quanti
messaggi ricevi?!- Perché il tuo tono sembra seccato?
-Mica
tanti!- Sbuffi e bevi.
Scusami,
ma ora non sono libero.
Il
tempo scorre.
Ridiamo
-Da
quanto tempo non usciamo solo noi due?- Tu smetti di ridere, il tuo
sguardo diventa quasi malinconico. Ti guardo, mentre la luce di poco
fa sembra lasciare i tuoi occhi.
Mi
basterebbe anche solo abbracciarti
-Troppo...ci
siamo un po' allontanati, nell'ultimo periodo-
-E'
vero-
Silenzio.
Cosa
dico? Come posso giustificarmi? "Avevo paura che standoti vicino
come prima capissi"?, "Sei tu che ti sei allontanato,
pensavo di essere di troppo"?
Come
posso recuperare il tempo che ho perso?
-Ma
non pensarci!- Che uscita idiota Aoi, potevi risparmiartela -Ora va
meglio no? E poi restiamo comunque amici-
-Già,
amici...-
Sì,
amici...soltanto...
Parliamo
del tempo passato, dei litigi, delle lacrime
-E
quando tu e Kai vi siete picchiati!-
-Ero
molto diverso allora-
Già,
sono cambiato. Ma come?
-Tutti
noi siamo cambiati-
-Ma
Ruki è sempre basso- Ridi, dandomi ragione, dicendo che da quando lo
conosci avrà forse rimediato cinque centimetri...ma che è sempre la
persona eccezionale di una volta.
Ho
sempre pensato che se ci fossimo conosciuti in altre circostanze,
probabilmente ci avrei anche provato con te
"Non
avrei nulla da perdere"
Ora
sei davvero troppo importante per essere "perso", al di là
della band.
So
che arriverà il giorno in cui te lo dirò
-Pago
io-
-Sei
sicuro?-
-Tranquillo
biondo, rilassati!-
Ma
non ora.
Non
ancora.
continua...
Ed
ecco qui il secondo capitolo!
Comunque
sì, l'altro è Kazuki...mi astengo dal commentare, che è meglio
èAAé
Bene,
al prossimo capitolo ùwù
|
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Capitolo 3 *** Chapter Three ***
au
Ecco
il terzo capitolo!!
Prima
di tutto vorrei ringraziare per le recensioni! Non sapete quanto mi
abbia fatto piacere sapere che non sono l'unica ad odiare Kazuki!
*ghigna in modo estremamente malvagio* E poi anche per i commenti
positivi ùwù"
Ci
ho messo un po' ad aggiornare, causa mancanza di ispirazione e studio
>___>""
Bene!!
Vi lascio al capitolo *V*
-Chapter
Three-
Usciamo
dal bar e notiamo che si è rannuvolato
-Dai
che forse piove!-
-Fa
sempre caldo-
-E
tu ti lamenti sempre!- Ci avviciniamo alla macchina, pronti per
tornare a casa mia.
Sono
inquieto.
Perché
avverto questa strana sensazione? Sono solo io? Sto immaginando
tutto?
Perché
ho permesso di provare questo sentimento per te?
Saliamo:
osservo i tuoi capelli, i tuoi lineamenti, la tua pelle..sto
impazzendo e rischiando di perdere tutto.
Come
hai fatto ad ammaliarmi così?
-Torno
a prendere la macchina da te-
Perché
non riesco più a vivere senza il tuo respiro?
-Aoi...-
-Mh?
Sì, scusa, mi ero perso via. Certo, passiamo da me- Volti lo sguardo
fuori dal finestrino, mormori qualcosa, ma non capisco. Metto in
moto.
Quanto
dovrò aspettare ancora?
-Porca
di quella...non si vede niente!!- Il diluvio sta venendo giù! Sto
andando pianissimo, di questo passo arriviamo domani
-Vuoi...vuoi
venire da me?- Mi volto, sembri titubante -Fin tanto che piove, tanto
siamo vicini a casa mia- Guardo fuori: è vero, cinque minuti e
potremmo arrivare, acqua permettendo
-Va
bene, ma la macchina?-
-La
prendo domani-
Domani.
Arriviamo
davanti al tuo palazzo e per un caso fortuito troviamo posto proprio
di fronte all'entrata. Scendiamo velocemente e corriamo verso
l'interno: non so come, ma riusciamo a stare praticamente asciutti.
Passiamo davanti a due ragazze mentre ci avviamo verso l'ascensore.
Ci guardano, ridono, sussurrano.
Le
avevo già viste, abitano qui, eppure non sembrano essersi abituate
alla tua presenza.
E
io?
Io
mi sono abituato a te?
-Eccomi
casa! Ma si muore di caldo qui!- E' vero, a momenti si sta meglio
fuori. Ci togliamo le scarpe: mi è sempre piaciuta casa tua. Sebbene
tu abbia un pessimo gusto in fatto di vestiti, non si può dire lo
stesso dell'arredamento.
Non
è pacchiana come quella di Ruki e Kai, o incasinata come quella di
Reita.
O
disabitata, come la mia...
La
tua è perfetta
-Vado
a cambiarmi, faccio presto- Annuisco mentre sparisci in camera tua.
Ho sempre provato una sorta di imbarazzo a entrare qui dentro, non so
perché. Forse perché queste sono cose tue, tu ci vivi qui..
Più
passa il tempo, più mi rendo conto di comportarmi come un
adolescente alle prime armi, cosa che non sono più da tempo. Sarebbe
meglio parlare, porre un limite a questa situazione assurda
-Eccomi-
Ma
poi ti vedo e non riesco a far niente, se non ammirarti: ti presenti
davanti a me in canottiera, un paio di pantaloncini corti che
mostrano le tue gambe perfette. Sì, qui dentro fa decisamente caldo
-Hai
sete? Ci sono delle birre nel frigo- Scuoto la testa: ora, l'unica
cosa che posso fare, è mantenere la poca lucidità che sono in grado
di mantenere in questo momento che, ti assicuro, è davvero poca -Io
la prendo, se vuoi è qui-
Non
mi aiuti dandomi le spalle.
Siamo
seduti sul divano: non so come tu abbia fatto a bere tutte queste
birre da solo. Non sei ubriaco, ma poco ci manca
-Prendi
anche tu!- Mi sbatti davanti una lattina ancora chiusa
-No,
devo guidare- Rimetto la birra sul tavolino, tu mi guardi sbuffando
-Come
sei noioso- Una fitta al cuore. Perché ogni osservazione fa così
male? -Perché solo quando sei con me sei così trattenuto?- Ti
guardo: il tuo sguardo è basso, quasi triste...
-Che
stai dicendo?-
-E'
vero! Lo sai anche tu!-
-Non
è vero- Sì, è così - E' una tua impressione- Ti faccio
solo soffrire -E tu sei ubiaco...-
Non
so come sia successo che tu abbia tirato fuori così tante birre.
Non
so come sia successo che tu le abbia bevute tutte.
Ma
soprattutto non so come sia possibile che tu mi abbia sbattuto la
schiena sul divano e che ti sia messo sopra di me. Guardo il tuo
volto, così pericolosamente vicino al mio, i tuoi occhi, resi lucidi
dall'alcool, sono ancora più lascivi e attraenti
-Perché
mi tratti così?- Sono certo di essermi perso qualcosa -Con lui non
sei così distante..- Sbarro gli occhi: decisamente mi sono perso
qualcosa -Se fossi lui, non faresti così...-
Appoggi
una mano vicino alla mia testa: credo di non respirare mentre con
l'altra afferri la mia e la fai scorrere sulla tua gamba, facendola
fermare quasi sulla natica.
Oh
mio Dio.
Questa
scena credo di averla sognato più volte, eppure perché resto così
immobile?
Avvicini
le tue labbra alle mie, inarcando leggermente la schiena.
Alcool.
Prima
il gioco, poi il lavoro, l'alcool...non voglio sprecare quello che
potrebbe essere l'inizio di qualcosa mentre tu sei così.
Anche
se so che non ci sarà mai nulla, non me la sento.
Ti
afflosci, mentre la mia mano resta ancora immobile. Una tua si
appoggia al mio petto.
Non
mi muovo.
Il
telefono squilla
-Non
andare...- La tua voce trema?
-Non andare da lui...resta qui con me...-
Ti
addormenti e non so nemmeno cosa pensare.
Perché
riesco solo a soffocare un pianto?
continua...
Facendo
un breve calcolo, direi che mancano ancora due capitoli, sì u__u
E
mi sono accorta che non sto più scrivendo su Ruki e Uruha è__é
MOLTO male!!! Bene, al prossimo capitolo *O*
|
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Capitolo 4 *** Chapter Four ***
au
Ringrazio
ancora per i commenti, un po' di educazione non fa mai male *W*
Mancanza
di ispirazione e studio...ma soprattutto la prima XD
Nel
frattempo c'è stato il concerto al Tokyo Dome e non vedo l'ora di
avere il dvd tra le mani <3
Buona
lettura!!!
-Chapter
Four-
Saranno
passate quante, tre ore? Forse quattro...stranamente non riesco più
ad avere una concezione del tempo. Ti osservo, seduto sulla sedia che
ho messo poco lontano dal tuo letto: ti ho portato qui, dopo che ti
sei addormentato. Hai una strana espressione impressa sul volto e io
non so più cosa pensare
"Non
andare da lui"
Non
sono mai stato particolarmente fermo nelle cose che faccio, vengo
sempre frenato da una strana paura e questo ha fatto in modo che io
perdessi molte occasioni, ormai inutilmente sprecate. Ma questa
volta...questa volta non ho intenzione di voltarmi semplicemente
dall'altra parte e far finta di niente. Magari mi sono solo
sbagliato, forse l'ho solo immaginato. Ma se anche così fosse, non
cambierebbe niente, sarebbe solo un altro segnale. Proprio perché tu
per me sei così importante e indispensabile, non voglio rovinare
tutto con il mio silenzio.
E' giusto che tu sappia, a prescindere da quello che succederà
domani. Riposi, ma sembri comunque stanco. I capelli ricadono appena
sul tuo volto, mentre la schiena si solleva appena a ogni tuo
respiro. Strofino gli occhi con le mani. Penso.
Sto
male.
Sono
solo un egoista o più semplicemente un ingenuo.
Cosa
ti dirò, una volta che ti sarai svegliato? In effetti...ti dirò
qualcosa?
Apri
gli occhi, ti sollevi appena e ti guardi attorno, chiedendoti
probabilmente come tu abbia fatto ad arrivare qui. Ti volti, mi vedi
e ti irrigidisci.
Mi
chiedo solo se ricordi...
-Aoi?
Che...che cosa fai qui?- Ti siedi e ti tieni la testa con le mani -Mi
fa male-
-Hai
bevuto molto- Ho uno strano tono: è freddo? Distaccato? Preoccupato?
Non lo so, non so più nemmeno se provo paura. Tu annuisci, quasi ti
ricordassi solo ora delle birre che ti sei scolato poche ore fa
-Aah...scusa,
spero di non aver dato un pessimo spettacolo- Mi viene alla mente
solo ora la tua pelle morbida, la mia mano che scorre sulla tua gamba
e i tuoi occhi impressi nei miei
-Tu
non ricordi?- Il debole sorriso che avevi sul tuo volto svanisce, per
lasciare posto a uno sguardo vuoto. Uno strano silenzio riempie la
camera, interrotto solo dal ticchettio persistente della sveglia
poggiata sul comodino e qualche rumore fuori dalla finestra.
Ti
supplico Uruha, ricorda.
Ti
alzi a fatica, barcolli appena e quando cerco di avvicinarmi tu
scuoti il capo, dicendo che riesci a reggerti in piedi
-Mi
dispiace che tu sia stato costretto a restare qui-
-Non
mi sono sentito costretto- Non rispondi, fai fatica a guardarmi, ma
io non abbasso lo sguardo. Non riesco più a sopportare questa
situazione di stallo, preferirei di gran lunga un "no"
preciso a tutte queste mie illusioni
-Hai dormito per tre ore, poco dopo che siamo arrivati-
-Scusami...-
Sorriso falso, ormai ti conosco bene Uruha, smettila di mentire -Ti
ho fatto perdere tempo utile-
-Uruha...-
-Avrai
sicuramente tanti impegni- Perché ti allontani così da me? Come
qualche anno fa...semplicemente un bel giorno hai iniziato a
distaccarti, lasciandomi con così tante domande che ora voglio
riempire
-Uruha...-
-Ho
sete, devo bere un po' d'acqua- Resto un attimo fermo mentre esci
dalla camera.
Perché
sento che tra poco il mio cuore potrebbe scoppiare?
Ti
raggiungo in cucina: hai già preso un bicchiere e ti appoggi
saldamente al mobile. Faccio scorrere lo sguardo sul tuo corpo
perfetto e cerco di trattenermi. Ho capito molto tempo fa che questo
sentimento va molto al di là della semplice attrazione fisica, non
voglio rovinare tutto solo per un semplice dubbio
-Uruh...-
-Aoi-
Mi zittisco. Ti volti, hai lo sguardo basso, lucido -Devo farti una
domanda, ma ti prego di essere sincero- Che succede? Un
momento...quando i ruoli si sono invertiti? No, devo stare calmo,
potrebbe essere qualsiasi cosa
-Come
sempre- Sbuffi
-Tu
che cosa...-
Il
telefono suona.
E'
così fastidioso
questo
suono.
Facciamo
uno scatto tutti e due, tiro fuori il cellulare dalla tasca, guardo
chi è. Apro appena la bocca, poi ti guardo: sembri quasi disgustato
mentre guardi il telefono, che continua a suonare, insistente. Le tue
mani sono serrate in due pugni, respiri sempre più profondamente,
quasi cercassi di controllarti
-Io...-
-Non
fa niente, lascia stare- Il cuore perde un colpo nel sentire questo
tuo tono così duro. Mi passi accanto...sento freddo.
Continuo
a fissare il display, immobile.
"Aoi,
perché continui a far finta che tu non provi niente per lui?"
"Io
non sto facendo finta, mi sto solo controllando"
"E
questo come ti fa sentire?"
Quella
discussione con Reita, ormai molto tempo fa...ho sentito di dovermi
confidare con qualcuno e lui mi sembrava la persona più adatta.
Perché ti conosce da sempre e so bene che è con lui che più volte
ti confidi...lui conosce tutto di te, non c'è niente che tu gli
abbia tenuto nascosto.
Strano
che mi sia tornato alla mente solo ora quel giorno...
Mi
fa sentire male.
Vederti
sempre da così lontano, avere paura di concedermi delle piccole
attenzioni.
Ma
poche ore fa, sento che è cambiato qualcosa. Non so se era un sogno,
se pensavi fossi qualcun altro..ma io sono
cambiato.
E
non ho intenzione di perdere ancora occasioni a causa di una
chiamata.
Ti
corro dietro e ti blocco contro il muro
-Aoi!-
Chiudi appena gli occhi quando faccio aderire la tua schiena alla
parete fredda: ti blocco un polso, mentre con l'altra mano reggo il
telefono.
Suona
ancora.
continua...
*anf
anf anf*
odio
profondo quando non ho l'ispirazione e una ff deve essere finita è_é
Al
prossimo capitolo!
|
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Capitolo 5 *** Chapter Five ***
au
Questo
capitolo è stata UN'AGONIA!!!!!
Voi
non potete capire *AAAAAA* Mancanza d'ispirazione da fare schifo, e
infatti i risultati si vedono!! Sono rimasta ferma su un punto per
due settimane! Aprivo il file e restavo lì a fissarlo! Poi è
arrivata la voce di Kamijo ad ispirarmi, quindi, in caso,
prendetevela con lui e con il suo ego spropositato è_é *patta
Kamijo con amore*
Spero
comunque che sia un capitolo accettabile. Chiedo scusa per il ritardo
çAç
-Chapter
Five-
Il
cuore tra poco scoppia. Sudo freddo. Respiro affannato.
Insisto
a guardarti negli occhi e so che anche tu stai provando paura,
esattamente come me
-Lasciami
Aoi...- La tua voce trema, ma non cedo
-Non
ti lascerò e tu lo sai- Per troppo tempo ho lasciato scorrere
l'orologio senza muovere un dito per cercare di cambiare la
situazione, ma è venuto il momento di imporre una svolta.
Vada
come vada, io sono pronto.
Stringo
la presa sul tuo polso, mentre con l'altra mano fai pressione sul mio
petto
-Te
lo chiedo per favore, lasciami...-
-E
io ti chiedo di parlarmi prima che io risponda a questo dannatissimo
telefono!- Sussulti, trattieni le lacrime: scusa, non volevo alzare
la voce, è solo che è tutto così difficile e assurdo...
Il
telefono continua a suonare.
Insiste.
Ora
sono i miei occhi a riempirsi di lacrime, mentre lascio andare la
presa.
Forse
sono io che dovrei smettere di insistere...
-Scusa,
non volevo, perdonami Uruha- Mi allontano di due passi. Tu mi
osservi, mentre ti massaggi il polso ormai libero -Avevo capito
male...come sempre...- Sento i tuoi occhi fissi su di me e fanno
male, stranamente pesano. Mi sento così ridicolo.
Non
piangere Aoi!
-Pensavo
che tu...ma non importa- Ti do le spalle, respiro profondamente.
Ho
tutto il tempo per piangere dopo.
Guardo
il telefono, prendo la chiamata
-Pron...-
Mi prendi il cellulare e, piangendo, lo spegni. Ti guardo, senza
nemmeno più sapere cosa pensare. Non ho più nemmeno la forza di
immaginare: ti guardo solo fare questo semplice gesto che ora
sembra così difficile. Ti mordi il labbro, cercando di trattenere le
lacrime, ma non ce la fai, le vedo mentre ti rigano il volto
-Uruh...-
-Ti
amo- Piangi, mentre stringi il telefono -Dirò tutto quello che vuoi,
ma ti prego, non andare da lui...- Ti inginocchi, privo di forze,
continuando a piangere.
E
rivedo tutto, velocemente: gli sguardi, il tuo allontanamento, il tuo
nervosismo quando lo nominavo o quando rispondevo ai suoi messaggi.
Ho fatto il tuo stesso percorso, perché non me ne sono accorto?
Quanto
tempo ho perso?
-Scusami
Yuu...scusami...io...-
Non
ti lascio finire di parlare: ti abbraccio, appoggiando la testa sulla
tua spalla. Stringo, non voglio che tu sparisca, non voglio
svegliarmi in un letto da solo e sudato, non voglio continuare a
fantasticare su di noi per poi rendermi conto della mia stupidità.
Per una volta, solo una, non voglio essere preso in giro da
un'illusione
-Dillo
ancora- Sussulti -Dimmelo, ti prego- Tu mi guardi stranito,
spaventato...hai forse anche tu paura che sia tutto falso?
Ora
sono io che piango.
Sento
le tue mani sul mio volto e per un attimo i nostri sguardi si
incontrano. Sai una cosa Uruha? Era esattamente questa la
sensazione che ebbi la prima volta.
Smarrimento.
Perché
tu, annulli tutte le mie difese
-Ti
amo-
E'
come se dentro di me si smuovesse qualcosa. Ti bacio, con foga, per
poco ci faccio cadere, ma non mi importa: sentire le tue labbra sulle
mie e le tue braccia intrecciate dietro al mio collo mi fa
dimenticare di tutto.
Perfino
di quello stupido telefono.
Mi
stacco appena per tornare ad ammirarti, mentre alcune lacrime rigano
il volto di entrambi
-Sapessi
solo da quanto tempo ti sto aspettando...- Sorridi, respirando a
fatica -Avevo paura di perderti...e quando hai iniziato ad
allontanarti ho iniziato a credere di non contare niente...sono stato
zitto, ma ti sono sempre stato accanto-
-Lo
so...- Mi baci ancora, ti faccio sdraiare sul pavimento, continuando
a tenere le mani sulle tue guance -E io avevo paura di essere
dimenticato, che preferissi lui a me...e quando mi sono accorto che
non potevi preferire, perché non c'era mai stato niente tra di noi,
mi sono sentito morire-
-Tu
sei sempre stato qui- Ti prendo una mano e me la porto al petto -La
ragione per cui mi alzavo eri tu, non ho mai preferito perché
tu hai sempre occupato il gradino più alto. Ti amo-
Mi
osservi, in silenzio e mi rendo conto solo ora che sto parlando.
Perché
è stato così difficile aprirsi?
Non
ho mai saputo rischiare con i sentimenti e con te non è stata
un'eccezione: la paura di perdere ha superato la speranza di un
futuro con te. Anche misero, ma reale.
Ti
bacio, niente al mondo riuscirebbe mai a farmi andare a via: ora che
sei qui tra le mie braccia, perché dovrei alzarmi e uscire? Non ho
più paura di quello che potrebbe succedere, me ne occuperò dopo.
Ora
ci sei tu.
Ti
guardo e sorrido.
Il
paradiso è decisamente più vicino di quello che avessi mai potuto
credere.
continua...
*canticchia*
Scusate,
stavo cantando, amo troppo la voce di questo narcisista. Comunque!
Spero che il prossimo capitolo sia più rapido, anche per me. Odio
lasciare le cose a metà.
Grazie
per i commenti çwç
Al
prossimo capitolo <3
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Capitolo 6 *** Chapter Six ***
au
E
questo è l'ultimo capitolo! Che dire...grazie ♥
Per
tutti i commenti e il sostegno! Questo pairing fino a poco tempo fa
non mi piaceva, ma ora mi sto convincendo che forse non è così
male...COMUNQUE!!! Ci ho messo un po' a scriverlo, anche perché mi
sono riguardata le foto che avevo fatto al concerto dei Versailles
quest'estate e mi è salita una tristezza per Jasmine che..ç___ç
In
ogni caso vi ringrazio davvero tanto ;O; E ora vi lascio all'ultimo
supplizio.
ありがとう
♥
-Chapter
Six-
Ho
paura.
Paura
che sia tutto un sogno. Ho paura di svegliarmi ancora da solo e
piangere nel silenzio perché tu non sei mio. Ma il tuo tocco sul mio
volto, il calore del tuo corpo a contatto con il mio, i tuoi occhi
meravigliosamente splendidi e così spudoratamente lascivi...no,
tutto questo è reale.
Ti
osservo, mentre sei disteso sotto di me sul letto che fino a
mezz'ora fa ospitava solo il tuo corpo.
Mezz'ora.
Così
poco tempo è passato? Potevano essere solo due le strade, perderti o
trovarti
-Aoi...-
Sorrido e ti bacio. Solo ora accetto tutti questi anni fatti di
silenzi e di dolori nascosti. Perché ora ci sei. Non mi serve altro.
Ti
bacio le palpebre, mentre mi accarezzi una guancia, per poi chiudere
le tue braccia in un abbraccio dietro al mio collo. Mi perdo nel
profumo della tua pelle, a questo calore insolito e meraviglioso. Non
voglio lasciarti mai più...
Mi
sbottoni la camicia, quasi tremando, mentre io cerco di sfilarti la
maglietta per poi abbandonarla sul materasso. L'imbarazzo è
palpabile, ma il tuo sorriso mi aiuta a continuare. Non è solo la
voglia di avere il tuo corpo...
Io
voglio te.
Ho
sempre voluto te, con i tuoi pregi e i tuoi difetti, i tuoi silenzi e
le tue risate. Da quando sei entrato nella mia vita, ho capito che
saresti diventato importante. Così è stato...
-Scusami...-
-Cosa?-
Mi guardi, perplesso
-Se
non ho mai visto tutto questo, se ogni volta ti ferivo quando dicevo
il suo nome...perdonami...- Non riesco a trattenere una lacrima -Sono
sempre stato cieco di fronte a queste cose...e tu ne hai sofferto...-
Mi odio, per non essere riuscito a dire tutto questo prima...ho perso
così tanto tempo...
-La
colpa è mia- No, non è vero -Se non mi fossi allontanato, tutto
questo non sarebbe successo...-
Se
io avessi parlato, però, tu non saresti andato via
-Ma
ora sei qui, con me- Sorridi, ti prendo il volto tra le mani e ti
bacio, mentre sento il tuo bacino alzarsi e sfiorare la mia erezione.
Mi guardi malizioso, mentre mi fai scorrere una mano sulla tua gamba
nuda. Continui a fissarmi, mentre ti mordi il labbro inferiore.
Questa
volta non ho alcuna intenzione di fermarmi.
Continuo
a far scorrere la mano sulla tua pelle nivea e liscia
-Ho
sempre amato le tue gambe...- Ti dico, sussurrando all'orecchio e
mordendoti appena il lobo
-Prendile
allora- Rispondi, cercando di prendere le mie labbra, senza però
riuscirci. Piano, ti sfioro e ti apro le gambe. Arrossisci. La tua
capacità di essere così altamente sensuale e allo stesso tempo
conservare quel pudore infantile, mi ha sempre attratto. E ora più
che mai.
Ti
bacio l'interno coscia, facendo scorrere la lingua sulla tua pelle.
Ansimi e ti sfugge un gemito quando vado a stuzzicare la tua erezione
che preme attraverso i boxer
-Ah..Yuu...-
Chiamami, continua a cercarmi, fammi sentire la tua voce...ti libero
anche dai boxer e il calore del tuo corpo aumenta. Voglio farti mio,
ma non voglio avere fretta.
Non
sto sprecando tempo.
Prendo
il bocca il tuo membro e lo lecco in tutta la sua lunghezza. I tuoi
gemiti riempiono la stanza, sempre più forti, mentre sento una mano
affondare nei miei capelli e premere appena. Stai per venire, lo
sento e prontamente allontano le mie labbra da te
-No,
ti prego, cont...- Ti faccio assaporare un po' del tuo sapore e tu mi
stringi in un abbraccio. Le tue gambe toccano le mie, mentre le
nostre lingue continuano a rincorrersi e le nostre erezioni
stimolarsi. Mi lecchi il collo, con una mano scorro lungo la tua
schiena per farti alzare appena e far aderire ancora di più i nostri
corpi. Allontani il volto, leccandomi le labbra
-Adesso
tocca a me- Con un movimento rapido, mi fai sdraiare e tu ti metti a
cavalcioni su di me.
Sei
splendido nudo...
Mi
baci il collo, poi scendi, accarezzandomi il petto e stimolandomi un
capezzolo
-E
io te l'ho mai detto che amo il tuo nuovo fisico?- Dici, alzando
appena lo sguardo. Non posso far altro che accarezzarti e
assicurandomi che tu non sia un miraggio.
E
non lo sei...
Mentre
continui a guardarmi, fai scorrere un lito lungo il mio addome, per
poi massaggiare la mia erezione, ancora trattenuta dai boxer. Ti
abbasso e inizi a succhiare attraverso il tessuto, che si bagna
subito della tua saliva
-Ora
soffri in silenzio...-
Sento
le tue labbra stuzzicare la punta del mio membro, per poi prenderlo
completamente in bocca. La tua lingua è come una tortura mentre
scorre sulla mia pelle così mostruosamente sensibile e le tue
labbra, quelle splendide labbra che sembrano essere fatte apposta per
essere baciate, non sono da meno...
-Kouyou...-
Ora sono io a chiamarti....
Avrei
dovuto chiamarti molti anni fa.
Come
era prevedibile, ti stacchi da me, mentre torni a sederti: se pensi
che sia finita così, ti sbagli. Mi appoggio sui gomiti e mettendo
una mano dietro al tuo collo, ti avvicino a me e torno a baciarti,
per poi scambiarci di posto. Lo sai che ti voglio
-Kou...-
-Sono
pronto così, non ti devi preoccupare- Lo sai che farà male -Tanto
ci sei tu vicino a me-
Una
morsa al petto.
Quanto
hai pianto in questo periodo? Quanto ho mutilato il tuo cuore?
-Sei
sicuro?- Annuisci -Cercherò di non farti troppo male-
Mi
prendi una mano e inizi a leccarmi le dita. E' strano, non ci vedo
niente di erotico. Ho solo un gran desiderio di proteggerti. Mi
abbassi la mano e la porti alla tua apertura
-Yuu...-
-Sì?-
Resti qualche secondo in silenzio a guardarmi, poi arrossisci e
sorridi
-Ti
amo-
Il
dolore di tutti questi anni, le lacrime, il sangue...può essere
tutto passato in meno di un'ora?
-Ti
amo anche io...- Introduco due dita e un'espressione di fastidio si
imprime sul tuo volto. Non ci metto molto a sostituirle e mentre le
spinte diventano sempre più possenti, la tua voce riempie la stanza,
le tue gambe mi cingono la vita e le mani afferrano le mie braccia.
Ti
prego Uruha, continua ad aggrapparti a me, per sempre, proprio come
stai facendo in questo momento.
Anche
il mio respiro diventa più pesante, afferro le lenzuola, mentre con
una mano inizi a masturbarti. Ci chiamiamo, sempre più forte ed è
strano...mi sembra di sentire una canzone in lontananza mentre
osservo il tuo volto, sul quale traspare sempre più un'espressione
di piacere.
E
rivedo tutto.
Noi,
quasi nove anni fa, ancora immaturi e inesperti, tanti sogni e
speranze: le risate, i litigi, i primi ricordi d'infanzia raccontati,
le delusioni, il tuo sguardo fisso su di me in cucina, il telefono
che suona.
Quando
è successo tutto questo?
L'orgasmo
ti prende per primo e il tuo seme ti sporca il ventre. Respiri a
fatica e sopporti il fastidio delle mie ultime spinte: lo so che
fanno male ora, non ti preoccupare, tra poco finisco
-Yuu...vieni
dentro...- Non riesco a rispondere, annuisco soltanto. E dopo poco
vengo e il tuo corpo così accogliente, mi raccoglie tutto. I muscoli
lentamente si rilassano e io esco dal tuo corpo per poi stendermi
accanto a te. Appoggi la testa sul mio petto, mentre ti accarezzo la
schiena e il braccio
-E
adesso cosa facciamo?- La tua voce è spezzata dallo sforzo e da un
misto di paura
-Io
non ho alcuna intenzione di nascondermi dagli altri tre, anche perché
sembrano scemi, ma capirebbero subito-
Sorridi.
Non
potrei mai nascondermi e vergognarmi, sei la cosa migliore che mi sia
mai successa in questi anni.
Lo
sai, vero?
-Ah!-
Mi alzo di scatto e tu mi guardi, interrogativo
-Dove
vai?-
-Torno
subito- Vado in sala, quasi trascinandomi. Ed è lì, ancora accesso.
Lo prendo, lo spengo e torno in camera.
Questo
telefono resterà spento ancora per molto tempo.
Fine.
Mentre
scrivevo questo capitolo ho ascoltato soprattutto An unbearable fact
e Pledge.
Mi
sono sentita in colpa con Ruki perché io sono convinta che lui sia
un seme perfetto che Uruha çAç (sì, lo so, è più basso, e
allora? è_é...sono meravigliosi assieme *^*). Dovrò rimediare e
scrivere qualcosa su loro due *monologo a cui non frega niente a
nessuno* Se c'è una cosa che non cambierà MAI, comunque, sarà il
mio odio verso Kazuki èAé *la censurano per i troppi insulti*
Come
detto all'inizio, ringrazio ancora tutti di cuore <3 Alla prossima
çwç
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