Don't go away

di LADY_youkai
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter one ***
Capitolo 2: *** Chapter Two ***
Capitolo 3: *** Chapter Three ***
Capitolo 4: *** Chapter Four ***
Capitolo 5: *** Chapter Five ***
Capitolo 6: *** Chapter Six ***



Capitolo 1
*** Chapter one ***


au

Eccone un'altra su loro due...ammetto di essere preoccupata oAo

Ci ho messo un sacco a scrivere questo primo capitolo (cortissimo), non sapevo come farla iniziare questa ff è_é Però avevo già in mente...come dire...un'altra parte U__U""

Bene!!! Spero che piaccia~ Buona lettura ^^


-Chapter One-


Quest'estate è maledettamente calda, faccio quasi fatica a respirare.

Sventolo il ventaglio davanti alla faccia, mentre l'aria del ventilatore mi colpisce in pieno: dopo avrò dolori, ma ora come ora non mi interessa. L'idea di dover uscire mi uccide, se solo potessi starei in questa posizione per anni.

Una vibrazione.

Osservo il cellulare sul tavolino davanti al divano: mi costa troppe energie avvicinarmi, spero almeno che sia per una buona ragione. Apro il messaggio, senza troppe aspettative


"Aoi-kun~ Oggi non ho niente da fare, ti andrebbe di vederci? Non ho la macchina però, mi verresti a prendere tu nel caso? Fammi sapere!"


Sorrido.

Massì, credo che per qualche ora potrò sopportare l'afa micidiale di Tokyo. Mi alzo, mi faccio una doccia e mi preparo: non ho alcuna intenzione di essere troppo accorto nei vestiti, ma nemmeno voglio sembrare un barbone, cosa che Ruki più di una volta mi ha fatto notare.

Prendo il cellulare, le chiavi e gli occhiali da sole. Niente e nessuno potrà impedirmi di rilassarmi questo pomeriggio. Ultimamente sono sempre preso da molti...pensieri...di più rispetto al passato, o forse è semplicemente una mia immaginazione

Non so per quale ragione, c'è sempre quel punto fisso...

Scuoto la testa. Non devo assolutamente pensarci. Respiro profondamente e metto la mano sulla maniglia, pronto per uscire.

Non voglio pensare a ...


Apro


-Ah...- Mi blocco. Tu sei qui, davanti a me, con la mano alzata, pronto per bussare. Sei stupito nel vedermi, ma mai come me. Sono pronto per parlare, ma non so cosa dire, eppure è così semplice.

I tuoi capelli biondi sfiorano appena le spalle e fanno da cornice al tuo volto perfetto, i tuoi occhi, sebbene nascosti da un paio di occhiali, mi fissano, stranamente spaesati

-Uruha...non ti...-

-Scusa, ero da queste parti e ho pensato di venire, ho provato a chiamarti ma risultava occupato-

-Ah sì...avevo staccato il telefono- Dopo la terza chiamata da "mi scusi, ho sbagliato numero", mi sembrava quasi d'obbligo staccarlo

-Volevo chiederti di uscire, ma vedo che sei già impegnato- Mi accorgo solo ora di avere ancora la mano sulla maniglia e mezzo corpo fuori di casa.

Stavo uscendo?

Ah già, è vero...

-Ci vediamo un'altra volta- Resto spaesato quando mi saluti e ti volti dall'altra parte, pronto per andartene.

No!

-Non stavo uscendo, volevo solo fare quattro passi- Tu ti blocchi, ti volti verso di me e abbozzi un sorriso

-Davvero?-

-Certo!- Avanti, andiamo- Chiudo la porta e chiave, mi giro e ti incito ad andare.

Scalini.

Sei tu quel pensiero.

Lo sei sempre stato, dalla prima volta che ti ho visto.

Prima solo amicizia, poi qualcos'altro...ma non hai mai lasciato la mia mente, nemmeno per un secondo.

Ti spio.

Sei sempre stato così magnifico e ammaliante. Non mi sono mai stupito quando mi ritrovavo a fissarti, in fondo è una cosa più che normale. Ma quando ho iniziato a chiedermi come doveva essere abbracciarti e perdersi nel tuo profumo, sentire le tue mani sulla mia pelle e il calore del tuo corpo durante l'amplesso...allora ho capito che non più amicizia quella che ti chiedevo

-Dov'eri?-

-Come?-

-Hai detto che eri da queste parti-

-Ah...s...sì...ero andato solo a fare un giro-

-Con questo caldo?- Sembri arrossire e ci metti un po' a rispondere, ma non ci faccio caso più di tanto.

In passato mi sono illuso così tante volte che ormai ho perso il conto. Credevo che alcuni tuoi sguardi sul palco significassero qualcosa, che il tuo cercarmi sul palco fossero tutti messaggi.

Solo dopo essermi ferito più e più volte mi sono detto di essere uno stupido.

Si tratta solo di gioco e di lavoro.

Usciamo dal palazzo e un'aria calda mi fa quasi svenire: sarebbe stato meglio chiederti di restare chiusi in casa. In effetti sei venute pochissime volte da me da solo e mi stupisce questa tua visita

-Uruha?-

-Mh?-

-Senti...-

Uno squillo.

Un maledettissimo squillo

-Ti suona il telefono- Afferro nervoso il cellulare e leggo la scritta sul display ancora illuminato: stranamente questo nome ora mi lascia completamente indifferente. E' per ricordarmi di rispondere al messaggio -E' successo qualcosa?-

Poso ancora una volta lo sguardo su di te

-No, niente, rispondo a un messaggio e poi ce ne andiamo- Digito velocemente poche parole, non voglio perdere un solo momento con te


"Scusa, oggi non ci sono. Magari domani"


Tu sei più importante.


continua...


*guarda poster di Ruki*

Tanto lo sai che Uruha è solo tuo, è solo per esigenze di copione, suvvia u__u".....dicevo èAé

continua!!

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Capitolo 2
*** Chapter Two ***


au

Ecco il secondo capitolo!

Prima di tutto vorrei ringraziare chi ha recensito e chi ha messo la ff tra i preferiti ^-^

E ora vorrei scrivere una cosa a GazettE_LoveR in riferimento al commento "kazuki che dio ti sopprima"...donna...sei entrata ufficialmente nelle mie grazie!!! *stringe mano*


Detto questo...ecco il secondo capitolo!


-Chapter Two-


Oddio che caldo...ora svengo qui, me lo sento.

In effetti non so se questo caldo sia dato dal tempo o dalla tua presenza. Perché, in effetti, siamo in macchina, con l'aria condizionata accesa

-Mi ha chiamato Kai prima-

-Che ti ha detto?- Cerco di non distrarmi, non vorrei schiantarmi da qualche parte, anche se ammetto che la tentazione di voltarmi e guardati è forte

-Parole letterali?-

-Credo che mi accontenterò di un riassunto-

-Ha detto che oggi è uscito e stava per collassare e che domani possiamo evitare di andare agli studi- Rido: Kai è sempre molto attento al lavoro, probabilmente è quello che regge e gestisce meglio lo stress della major, ma quando non ha voglia di lavorare non ci sono storie per farlo smuovere

-Il leader ha sempre ragione-

-Soprattutto quando ci fa guadagnare un giorno di ferie- In effetti ne ho bisogno. L'ultimo periodo è stato piuttosto spossante. Abbassi il finestrino e accendi una sigaretta.

Ricordo ancora la prima volta che ci siamo conosciuti


-Piacere, Yuu-

-Kouyou...quindi tu sei l'altro chitarrista!-

-A quanto pare-

-Vedi di non umiliarmi troppo-


Il tuo sorriso...mi ha sempre trasmesso tranquillità. Ammetto di essermi legato a te subito e di aver provato un po' d'invidia nei confronti di Ruki e soprattutto Reita.

Loro ti conoscevano già da tanto tempo...

In quel periodo è vero, conoscevo meglio Yune, ma tu avevi quell'aria che lui non aveva e quando se ne è andato, ho capito che eri tu la persona a cui tenevo di più

-Fa decisamente caldo, andiamo in qualche bar?-

-Sì, è meglio- Anche perché, o accosto e ti salto addosso o mi trattengo e cerco di mantenere l'equilibrio che ho a fatica costruito.

Sapessi quante volte ho rischiato di scoprirmi, tante altre speravo di farlo. Quanto vorrei dirti "ti amo", fregandomene delle conseguenze.

Ma non posso e non voglio.

Troppi anni insieme, troppi momenti verrebbero cancellati. Poi io come farei, senza il tuo sorriso?

Parcheggio davanti a un piccolo bar, controllando che non ci sia dentro troppa gente: meno ci facciamo vedere dagli altri, meglio è. Rovinerebbero solo questo incontro

-Ho bisogno di qualcosa di fresco!- Non faccio nemmeno in tempo a chiudere la macchina, che tu sei già dentro.

Sorrido.

Non voglio sprecare questa giornata.


-Cosa vi porto?-

-Per me una birra-

-Anche per me- La cameriera si allontana, anche se continua a fissarci

-Penso che ci abbia riconosciuto- Lo dici quasi divertito

-Spero! Uno splendore come me non lo vedi tutti i giorni!- Ridi, mentre giochi con uno dei tuoi anelli -Gli altri li hai sentiti?-

-Reita era a casa, Ruki non so, sarà andato dai suoi-

-Ne dubito- Praticamente va da loro solo per riprendersi Koron quando torniamo dai tour, e ormai siamo a casa già da qualche giorno

-Kai invece è da sua mamma, ammesso che non sia collassato nel tragitto da casa alla macchina-

Mi accorgo che le birre sono arrivate e che non ti sto ascoltando: sto solo osservando le tue labbra.

Quanto vorrei farle mie, solo per una volta. Le ho sognate molte volte, ma ormai non mi bastano. Sei un'esigenza, non mi accontento più della tua vicinanza...e sto male, perché so che non posso permettermi il lusso di scoprirti in altro modo.

Tu sposti una ciocca di capelli e ti togli gli occhiali.

Siamo così diversi fuori...ma tu per me resterai sempre bellissimo.

Una vibrazione. Ancora il cellulare


"Ah...va bene...chiamami quando puoi, tanto io sono libero"


-Quanti messaggi ricevi?!- Perché il tuo tono sembra seccato?

-Mica tanti!- Sbuffi e bevi.

Scusami, ma ora non sono libero.


Il tempo scorre.

Ridiamo

-Da quanto tempo non usciamo solo noi due?- Tu smetti di ridere, il tuo sguardo diventa quasi malinconico. Ti guardo, mentre la luce di poco fa sembra lasciare i tuoi occhi.

Mi basterebbe anche solo abbracciarti

-Troppo...ci siamo un po' allontanati, nell'ultimo periodo-

-E' vero-

Silenzio.

Cosa dico? Come posso giustificarmi? "Avevo paura che standoti vicino come prima capissi"?, "Sei tu che ti sei allontanato, pensavo di essere di troppo"?

Come posso recuperare il tempo che ho perso?

-Ma non pensarci!- Che uscita idiota Aoi, potevi risparmiartela -Ora va meglio no? E poi restiamo comunque amici-

-Già, amici...-


Sì, amici...soltanto...


Parliamo del tempo passato, dei litigi, delle lacrime

-E quando tu e Kai vi siete picchiati!-

-Ero molto diverso allora-

Già, sono cambiato. Ma come?

-Tutti noi siamo cambiati-

-Ma Ruki è sempre basso- Ridi, dandomi ragione, dicendo che da quando lo conosci avrà forse rimediato cinque centimetri...ma che è sempre la persona eccezionale di una volta.

Ho sempre pensato che se ci fossimo conosciuti in altre circostanze, probabilmente ci avrei anche provato con te

"Non avrei nulla da perdere"

Ora sei davvero troppo importante per essere "perso", al di là della band.

So che arriverà il giorno in cui te lo dirò

-Pago io-

-Sei sicuro?-

-Tranquillo biondo, rilassati!-

Ma non ora.

Non ancora.


continua...


Ed ecco qui il secondo capitolo!

Comunque sì, l'altro è Kazuki...mi astengo dal commentare, che è meglio èAAé

Bene, al prossimo capitolo ùwù

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Capitolo 3
*** Chapter Three ***


au

Ecco il terzo capitolo!!

Prima di tutto vorrei ringraziare per le recensioni! Non sapete quanto mi abbia fatto piacere sapere che non sono l'unica ad odiare Kazuki! *ghigna in modo estremamente malvagio* E poi anche per i commenti positivi ùwù"

Ci ho messo un po' ad aggiornare, causa mancanza di ispirazione e studio >___>""

Bene!! Vi lascio al capitolo *V*


-Chapter Three-


Usciamo dal bar e notiamo che si è rannuvolato

-Dai che forse piove!-

-Fa sempre caldo-

-E tu ti lamenti sempre!- Ci avviciniamo alla macchina, pronti per tornare a casa mia.

Sono inquieto.

Perché avverto questa strana sensazione? Sono solo io? Sto immaginando tutto?

Perché ho permesso di provare questo sentimento per te?

Saliamo: osservo i tuoi capelli, i tuoi lineamenti, la tua pelle..sto impazzendo e rischiando di perdere tutto.

Come hai fatto ad ammaliarmi così?

-Torno a prendere la macchina da te-

Perché non riesco più a vivere senza il tuo respiro?

-Aoi...-

-Mh? Sì, scusa, mi ero perso via. Certo, passiamo da me- Volti lo sguardo fuori dal finestrino, mormori qualcosa, ma non capisco. Metto in moto.

Quanto dovrò aspettare ancora?


-Porca di quella...non si vede niente!!- Il diluvio sta venendo giù! Sto andando pianissimo, di questo passo arriviamo domani

-Vuoi...vuoi venire da me?- Mi volto, sembri titubante -Fin tanto che piove, tanto siamo vicini a casa mia- Guardo fuori: è vero, cinque minuti e potremmo arrivare, acqua permettendo

-Va bene, ma la macchina?-

-La prendo domani-

Domani.


Arriviamo davanti al tuo palazzo e per un caso fortuito troviamo posto proprio di fronte all'entrata. Scendiamo velocemente e corriamo verso l'interno: non so come, ma riusciamo a stare praticamente asciutti. Passiamo davanti a due ragazze mentre ci avviamo verso l'ascensore. Ci guardano, ridono, sussurrano.

Le avevo già viste, abitano qui, eppure non sembrano essersi abituate alla tua presenza.

E io?

Io mi sono abituato a te?


-Eccomi casa! Ma si muore di caldo qui!- E' vero, a momenti si sta meglio fuori. Ci togliamo le scarpe: mi è sempre piaciuta casa tua. Sebbene tu abbia un pessimo gusto in fatto di vestiti, non si può dire lo stesso dell'arredamento.

Non è pacchiana come quella di Ruki e Kai, o incasinata come quella di Reita.

O disabitata, come la mia...

La tua è perfetta

-Vado a cambiarmi, faccio presto- Annuisco mentre sparisci in camera tua. Ho sempre provato una sorta di imbarazzo a entrare qui dentro, non so perché. Forse perché queste sono cose tue, tu ci vivi qui..

Più passa il tempo, più mi rendo conto di comportarmi come un adolescente alle prime armi, cosa che non sono più da tempo. Sarebbe meglio parlare, porre un limite a questa situazione assurda

-Eccomi-

Ma poi ti vedo e non riesco a far niente, se non ammirarti: ti presenti davanti a me in canottiera, un paio di pantaloncini corti che mostrano le tue gambe perfette. Sì, qui dentro fa decisamente caldo

-Hai sete? Ci sono delle birre nel frigo- Scuoto la testa: ora, l'unica cosa che posso fare, è mantenere la poca lucidità che sono in grado di mantenere in questo momento che, ti assicuro, è davvero poca -Io la prendo, se vuoi è qui-

Non mi aiuti dandomi le spalle.


Siamo seduti sul divano: non so come tu abbia fatto a bere tutte queste birre da solo. Non sei ubriaco, ma poco ci manca

-Prendi anche tu!- Mi sbatti davanti una lattina ancora chiusa

-No, devo guidare- Rimetto la birra sul tavolino, tu mi guardi sbuffando

-Come sei noioso- Una fitta al cuore. Perché ogni osservazione fa così male? -Perché solo quando sei con me sei così trattenuto?- Ti guardo: il tuo sguardo è basso, quasi triste...

-Che stai dicendo?-

-E' vero! Lo sai anche tu!-

-Non è vero- Sì, è così - E' una tua impressione- Ti faccio solo soffrire -E tu sei ubiaco...-

Non so come sia successo che tu abbia tirato fuori così tante birre.

Non so come sia successo che tu le abbia bevute tutte.

Ma soprattutto non so come sia possibile che tu mi abbia sbattuto la schiena sul divano e che ti sia messo sopra di me. Guardo il tuo volto, così pericolosamente vicino al mio, i tuoi occhi, resi lucidi dall'alcool, sono ancora più lascivi e attraenti

-Perché mi tratti così?- Sono certo di essermi perso qualcosa -Con lui non sei così distante..- Sbarro gli occhi: decisamente mi sono perso qualcosa -Se fossi lui, non faresti così...-

Appoggi una mano vicino alla mia testa: credo di non respirare mentre con l'altra afferri la mia e la fai scorrere sulla tua gamba, facendola fermare quasi sulla natica.

Oh mio Dio.

Questa scena credo di averla sognato più volte, eppure perché resto così immobile?

Avvicini le tue labbra alle mie, inarcando leggermente la schiena.

Alcool.

Prima il gioco, poi il lavoro, l'alcool...non voglio sprecare quello che potrebbe essere l'inizio di qualcosa mentre tu sei così.

Anche se so che non ci sarà mai nulla, non me la sento.

Ti afflosci, mentre la mia mano resta ancora immobile. Una tua si appoggia al mio petto.

Non mi muovo.


Il telefono squilla


-Non andare...- La tua voce trema? -Non andare da lui...resta qui con me...-

Ti addormenti e non so nemmeno cosa pensare.

Perché riesco solo a soffocare un pianto?


continua...


Facendo un breve calcolo, direi che mancano ancora due capitoli, sì u__u

E mi sono accorta che non sto più scrivendo su Ruki e Uruha è__é MOLTO male!!! Bene, al prossimo capitolo *O*

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Capitolo 4
*** Chapter Four ***


au

Ringrazio ancora per i commenti, un po' di educazione non fa mai male *W*

Mancanza di ispirazione e studio...ma soprattutto la prima XD

Nel frattempo c'è stato il concerto al Tokyo Dome e non vedo l'ora di avere il dvd tra le mani <3

Buona lettura!!!



-Chapter Four-


Saranno passate quante, tre ore? Forse quattro...stranamente non riesco più ad avere una concezione del tempo. Ti osservo, seduto sulla sedia che ho messo poco lontano dal tuo letto: ti ho portato qui, dopo che ti sei addormentato. Hai una strana espressione impressa sul volto e io non so più cosa pensare


"Non andare da lui"


Non sono mai stato particolarmente fermo nelle cose che faccio, vengo sempre frenato da una strana paura e questo ha fatto in modo che io perdessi molte occasioni, ormai inutilmente sprecate. Ma questa volta...questa volta non ho intenzione di voltarmi semplicemente dall'altra parte e far finta di niente. Magari mi sono solo sbagliato, forse l'ho solo immaginato. Ma se anche così fosse, non cambierebbe niente, sarebbe solo un altro segnale. Proprio perché tu per me sei così importante e indispensabile, non voglio rovinare tutto con il mio silenzio. E' giusto che tu sappia, a prescindere da quello che succederà domani. Riposi, ma sembri comunque stanco. I capelli ricadono appena sul tuo volto, mentre la schiena si solleva appena a ogni tuo respiro. Strofino gli occhi con le mani. Penso.

Sto male.

Sono solo un egoista o più semplicemente un ingenuo.

Cosa ti dirò, una volta che ti sarai svegliato? In effetti...ti dirò qualcosa?

Apri gli occhi, ti sollevi appena e ti guardi attorno, chiedendoti probabilmente come tu abbia fatto ad arrivare qui. Ti volti, mi vedi e ti irrigidisci.

Mi chiedo solo se ricordi...

-Aoi? Che...che cosa fai qui?- Ti siedi e ti tieni la testa con le mani -Mi fa male-

-Hai bevuto molto- Ho uno strano tono: è freddo? Distaccato? Preoccupato? Non lo so, non so più nemmeno se provo paura. Tu annuisci, quasi ti ricordassi solo ora delle birre che ti sei scolato poche ore fa

-Aah...scusa, spero di non aver dato un pessimo spettacolo- Mi viene alla mente solo ora la tua pelle morbida, la mia mano che scorre sulla tua gamba e i tuoi occhi impressi nei miei

-Tu non ricordi?- Il debole sorriso che avevi sul tuo volto svanisce, per lasciare posto a uno sguardo vuoto. Uno strano silenzio riempie la camera, interrotto solo dal ticchettio persistente della sveglia poggiata sul comodino e qualche rumore fuori dalla finestra.

Ti supplico Uruha, ricorda.

Ti alzi a fatica, barcolli appena e quando cerco di avvicinarmi tu scuoti il capo, dicendo che riesci a reggerti in piedi

-Mi dispiace che tu sia stato costretto a restare qui-

-Non mi sono sentito costretto- Non rispondi, fai fatica a guardarmi, ma io non abbasso lo sguardo. Non riesco più a sopportare questa situazione di stallo, preferirei di gran lunga un "no" preciso a tutte queste mie illusioni -Hai dormito per tre ore, poco dopo che siamo arrivati-

-Scusami...- Sorriso falso, ormai ti conosco bene Uruha, smettila di mentire -Ti ho fatto perdere tempo utile-

-Uruha...-

-Avrai sicuramente tanti impegni- Perché ti allontani così da me? Come qualche anno fa...semplicemente un bel giorno hai iniziato a distaccarti, lasciandomi con così tante domande che ora voglio riempire

-Uruha...-

-Ho sete, devo bere un po' d'acqua- Resto un attimo fermo mentre esci dalla camera.

Perché sento che tra poco il mio cuore potrebbe scoppiare?


Ti raggiungo in cucina: hai già preso un bicchiere e ti appoggi saldamente al mobile. Faccio scorrere lo sguardo sul tuo corpo perfetto e cerco di trattenermi. Ho capito molto tempo fa che questo sentimento va molto al di là della semplice attrazione fisica, non voglio rovinare tutto solo per un semplice dubbio

-Uruh...-

-Aoi- Mi zittisco. Ti volti, hai lo sguardo basso, lucido -Devo farti una domanda, ma ti prego di essere sincero- Che succede? Un momento...quando i ruoli si sono invertiti? No, devo stare calmo, potrebbe essere qualsiasi cosa

-Come sempre- Sbuffi

-Tu che cosa...-


Il telefono suona.


E' così fastidioso questo suono.

Facciamo uno scatto tutti e due, tiro fuori il cellulare dalla tasca, guardo chi è. Apro appena la bocca, poi ti guardo: sembri quasi disgustato mentre guardi il telefono, che continua a suonare, insistente. Le tue mani sono serrate in due pugni, respiri sempre più profondamente, quasi cercassi di controllarti

-Io...-

-Non fa niente, lascia stare- Il cuore perde un colpo nel sentire questo tuo tono così duro. Mi passi accanto...sento freddo.

Continuo a fissare il display, immobile.


"Aoi, perché continui a far finta che tu non provi niente per lui?"

"Io non sto facendo finta, mi sto solo controllando"

"E questo come ti fa sentire?"


Quella discussione con Reita, ormai molto tempo fa...ho sentito di dovermi confidare con qualcuno e lui mi sembrava la persona più adatta. Perché ti conosce da sempre e so bene che è con lui che più volte ti confidi...lui conosce tutto di te, non c'è niente che tu gli abbia tenuto nascosto.

Strano che mi sia tornato alla mente solo ora quel giorno...

Mi fa sentire male.

Vederti sempre da così lontano, avere paura di concedermi delle piccole attenzioni.

Ma poche ore fa, sento che è cambiato qualcosa. Non so se era un sogno, se pensavi fossi qualcun altro..ma io sono cambiato.

E non ho intenzione di perdere ancora occasioni a causa di una chiamata.

Ti corro dietro e ti blocco contro il muro

-Aoi!- Chiudi appena gli occhi quando faccio aderire la tua schiena alla parete fredda: ti blocco un polso, mentre con l'altra mano reggo il telefono.


Suona ancora.


continua...


*anf anf anf*

odio profondo quando non ho l'ispirazione e una ff deve essere finita è_é

Al prossimo capitolo!


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Capitolo 5
*** Chapter Five ***


au

Questo capitolo è stata UN'AGONIA!!!!!

Voi non potete capire *AAAAAA* Mancanza d'ispirazione da fare schifo, e infatti i risultati si vedono!! Sono rimasta ferma su un punto per due settimane! Aprivo il file e restavo lì a fissarlo! Poi è arrivata la voce di Kamijo ad ispirarmi, quindi, in caso, prendetevela con lui e con il suo ego spropositato è_é *patta Kamijo con amore*

Spero comunque che sia un capitolo accettabile. Chiedo scusa per il ritardo çAç


-Chapter Five-


Il cuore tra poco scoppia. Sudo freddo. Respiro affannato.

Insisto a guardarti negli occhi e so che anche tu stai provando paura, esattamente come me

-Lasciami Aoi...- La tua voce trema, ma non cedo

-Non ti lascerò e tu lo sai- Per troppo tempo ho lasciato scorrere l'orologio senza muovere un dito per cercare di cambiare la situazione, ma è venuto il momento di imporre una svolta.

Vada come vada, io sono pronto.

Stringo la presa sul tuo polso, mentre con l'altra mano fai pressione sul mio petto

-Te lo chiedo per favore, lasciami...-

-E io ti chiedo di parlarmi prima che io risponda a questo dannatissimo telefono!- Sussulti, trattieni le lacrime: scusa, non volevo alzare la voce, è solo che è tutto così difficile e assurdo...


Il telefono continua a suonare.


Insiste.


Ora sono i miei occhi a riempirsi di lacrime, mentre lascio andare la presa.

Forse sono io che dovrei smettere di insistere...

-Scusa, non volevo, perdonami Uruha- Mi allontano di due passi. Tu mi osservi, mentre ti massaggi il polso ormai libero -Avevo capito male...come sempre...- Sento i tuoi occhi fissi su di me e fanno male, stranamente pesano. Mi sento così ridicolo.

Non piangere Aoi!

-Pensavo che tu...ma non importa- Ti do le spalle, respiro profondamente.

Ho tutto il tempo per piangere dopo.

Guardo il telefono, prendo la chiamata

-Pron...- Mi prendi il cellulare e, piangendo, lo spegni. Ti guardo, senza nemmeno più sapere cosa pensare. Non ho più nemmeno la forza di immaginare: ti guardo solo fare questo semplice gesto che ora sembra così difficile. Ti mordi il labbro, cercando di trattenere le lacrime, ma non ce la fai, le vedo mentre ti rigano il volto

-Uruh...-

-Ti amo- Piangi, mentre stringi il telefono -Dirò tutto quello che vuoi, ma ti prego, non andare da lui...- Ti inginocchi, privo di forze, continuando a piangere.

E rivedo tutto, velocemente: gli sguardi, il tuo allontanamento, il tuo nervosismo quando lo nominavo o quando rispondevo ai suoi messaggi. Ho fatto il tuo stesso percorso, perché non me ne sono accorto?

Quanto tempo ho perso?

-Scusami Yuu...scusami...io...-

Non ti lascio finire di parlare: ti abbraccio, appoggiando la testa sulla tua spalla. Stringo, non voglio che tu sparisca, non voglio svegliarmi in un letto da solo e sudato, non voglio continuare a fantasticare su di noi per poi rendermi conto della mia stupidità. Per una volta, solo una, non voglio essere preso in giro da un'illusione

-Dillo ancora- Sussulti -Dimmelo, ti prego- Tu mi guardi stranito, spaventato...hai forse anche tu paura che sia tutto falso?

Ora sono io che piango.

Sento le tue mani sul mio volto e per un attimo i nostri sguardi si incontrano. Sai una cosa Uruha? Era esattamente questa la sensazione che ebbi la prima volta.

Smarrimento.

Perché tu, annulli tutte le mie difese

-Ti amo-

E' come se dentro di me si smuovesse qualcosa. Ti bacio, con foga, per poco ci faccio cadere, ma non mi importa: sentire le tue labbra sulle mie e le tue braccia intrecciate dietro al mio collo mi fa dimenticare di tutto.


Perfino di quello stupido telefono.


Mi stacco appena per tornare ad ammirarti, mentre alcune lacrime rigano il volto di entrambi

-Sapessi solo da quanto tempo ti sto aspettando...- Sorridi, respirando a fatica -Avevo paura di perderti...e quando hai iniziato ad allontanarti ho iniziato a credere di non contare niente...sono stato zitto, ma ti sono sempre stato accanto-

-Lo so...- Mi baci ancora, ti faccio sdraiare sul pavimento, continuando a tenere le mani sulle tue guance -E io avevo paura di essere dimenticato, che preferissi lui a me...e quando mi sono accorto che non potevi preferire, perché non c'era mai stato niente tra di noi, mi sono sentito morire-

-Tu sei sempre stato qui- Ti prendo una mano e me la porto al petto -La ragione per cui mi alzavo eri tu, non ho mai preferito perché tu hai sempre occupato il gradino più alto. Ti amo-

Mi osservi, in silenzio e mi rendo conto solo ora che sto parlando.


Perché è stato così difficile aprirsi?


Non ho mai saputo rischiare con i sentimenti e con te non è stata un'eccezione: la paura di perdere ha superato la speranza di un futuro con te. Anche misero, ma reale.

Ti bacio, niente al mondo riuscirebbe mai a farmi andare a via: ora che sei qui tra le mie braccia, perché dovrei alzarmi e uscire? Non ho più paura di quello che potrebbe succedere, me ne occuperò dopo.

Ora ci sei tu.

Ti guardo e sorrido.


Il paradiso è decisamente più vicino di quello che avessi mai potuto credere.


continua...


*canticchia*

Scusate, stavo cantando, amo troppo la voce di questo narcisista. Comunque! Spero che il prossimo capitolo sia più rapido, anche per me. Odio lasciare le cose a metà.

Grazie per i commenti çwç

Al prossimo capitolo <3


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Capitolo 6
*** Chapter Six ***


au

E questo è l'ultimo capitolo! Che dire...grazie ♥

Per tutti i commenti e il sostegno! Questo pairing fino a poco tempo fa non mi piaceva, ma ora mi sto convincendo che forse non è così male...COMUNQUE!!! Ci ho messo un po' a scriverlo, anche perché mi sono riguardata le foto che avevo fatto al concerto dei Versailles quest'estate e mi è salita una tristezza per Jasmine che..ç___ç

In ogni caso vi ringrazio davvero tanto ;O; E ora vi lascio all'ultimo supplizio.

ありがとう ♥


-Chapter Six-


Ho paura.

Paura che sia tutto un sogno. Ho paura di svegliarmi ancora da solo e piangere nel silenzio perché tu non sei mio. Ma il tuo tocco sul mio volto, il calore del tuo corpo a contatto con il mio, i tuoi occhi meravigliosamente splendidi e così spudoratamente lascivi...no, tutto questo è reale.

Ti osservo, mentre sei disteso sotto di me sul letto che fino a mezz'ora fa ospitava solo il tuo corpo.

Mezz'ora.

Così poco tempo è passato? Potevano essere solo due le strade, perderti o trovarti

-Aoi...- Sorrido e ti bacio. Solo ora accetto tutti questi anni fatti di silenzi e di dolori nascosti. Perché ora ci sei. Non mi serve altro.

Ti bacio le palpebre, mentre mi accarezzi una guancia, per poi chiudere le tue braccia in un abbraccio dietro al mio collo. Mi perdo nel profumo della tua pelle, a questo calore insolito e meraviglioso. Non voglio lasciarti mai più...

Mi sbottoni la camicia, quasi tremando, mentre io cerco di sfilarti la maglietta per poi abbandonarla sul materasso. L'imbarazzo è palpabile, ma il tuo sorriso mi aiuta a continuare. Non è solo la voglia di avere il tuo corpo...

Io voglio te.

Ho sempre voluto te, con i tuoi pregi e i tuoi difetti, i tuoi silenzi e le tue risate. Da quando sei entrato nella mia vita, ho capito che saresti diventato importante. Così è stato...

-Scusami...-

-Cosa?- Mi guardi, perplesso

-Se non ho mai visto tutto questo, se ogni volta ti ferivo quando dicevo il suo nome...perdonami...- Non riesco a trattenere una lacrima -Sono sempre stato cieco di fronte a queste cose...e tu ne hai sofferto...- Mi odio, per non essere riuscito a dire tutto questo prima...ho perso così tanto tempo...

-La colpa è mia- No, non è vero -Se non mi fossi allontanato, tutto questo non sarebbe successo...-

Se io avessi parlato, però, tu non saresti andato via

-Ma ora sei qui, con me- Sorridi, ti prendo il volto tra le mani e ti bacio, mentre sento il tuo bacino alzarsi e sfiorare la mia erezione. Mi guardi malizioso, mentre mi fai scorrere una mano sulla tua gamba nuda. Continui a fissarmi, mentre ti mordi il labbro inferiore.

Questa volta non ho alcuna intenzione di fermarmi.

Continuo a far scorrere la mano sulla tua pelle nivea e liscia

-Ho sempre amato le tue gambe...- Ti dico, sussurrando all'orecchio e mordendoti appena il lobo

-Prendile allora- Rispondi, cercando di prendere le mie labbra, senza però riuscirci. Piano, ti sfioro e ti apro le gambe. Arrossisci. La tua capacità di essere così altamente sensuale e allo stesso tempo conservare quel pudore infantile, mi ha sempre attratto. E ora più che mai.

Ti bacio l'interno coscia, facendo scorrere la lingua sulla tua pelle. Ansimi e ti sfugge un gemito quando vado a stuzzicare la tua erezione che preme attraverso i boxer

-Ah..Yuu...- Chiamami, continua a cercarmi, fammi sentire la tua voce...ti libero anche dai boxer e il calore del tuo corpo aumenta. Voglio farti mio, ma non voglio avere fretta.

Non sto sprecando tempo.

Prendo il bocca il tuo membro e lo lecco in tutta la sua lunghezza. I tuoi gemiti riempiono la stanza, sempre più forti, mentre sento una mano affondare nei miei capelli e premere appena. Stai per venire, lo sento e prontamente allontano le mie labbra da te

-No, ti prego, cont...- Ti faccio assaporare un po' del tuo sapore e tu mi stringi in un abbraccio. Le tue gambe toccano le mie, mentre le nostre lingue continuano a rincorrersi e le nostre erezioni stimolarsi. Mi lecchi il collo, con una mano scorro lungo la tua schiena per farti alzare appena e far aderire ancora di più i nostri corpi. Allontani il volto, leccandomi le labbra

-Adesso tocca a me- Con un movimento rapido, mi fai sdraiare e tu ti metti a cavalcioni su di me.

Sei splendido nudo...

Mi baci il collo, poi scendi, accarezzandomi il petto e stimolandomi un capezzolo

-E io te l'ho mai detto che amo il tuo nuovo fisico?- Dici, alzando appena lo sguardo. Non posso far altro che accarezzarti e assicurandomi che tu non sia un miraggio.

E non lo sei...

Mentre continui a guardarmi, fai scorrere un lito lungo il mio addome, per poi massaggiare la mia erezione, ancora trattenuta dai boxer. Ti abbasso e inizi a succhiare attraverso il tessuto, che si bagna subito della tua saliva

-Ora soffri in silenzio...-

Sento le tue labbra stuzzicare la punta del mio membro, per poi prenderlo completamente in bocca. La tua lingua è come una tortura mentre scorre sulla mia pelle così mostruosamente sensibile e le tue labbra, quelle splendide labbra che sembrano essere fatte apposta per essere baciate, non sono da meno...

-Kouyou...- Ora sono io a chiamarti....

Avrei dovuto chiamarti molti anni fa.

Come era prevedibile, ti stacchi da me, mentre torni a sederti: se pensi che sia finita così, ti sbagli. Mi appoggio sui gomiti e mettendo una mano dietro al tuo collo, ti avvicino a me e torno a baciarti, per poi scambiarci di posto. Lo sai che ti voglio

-Kou...-

-Sono pronto così, non ti devi preoccupare- Lo sai che farà male -Tanto ci sei tu vicino a me-

Una morsa al petto.

Quanto hai pianto in questo periodo? Quanto ho mutilato il tuo cuore?

-Sei sicuro?- Annuisci -Cercherò di non farti troppo male-

Mi prendi una mano e inizi a leccarmi le dita. E' strano, non ci vedo niente di erotico. Ho solo un gran desiderio di proteggerti. Mi abbassi la mano e la porti alla tua apertura

-Yuu...-

-Sì?- Resti qualche secondo in silenzio a guardarmi, poi arrossisci e sorridi

-Ti amo-

Il dolore di tutti questi anni, le lacrime, il sangue...può essere tutto passato in meno di un'ora?

-Ti amo anche io...- Introduco due dita e un'espressione di fastidio si imprime sul tuo volto. Non ci metto molto a sostituirle e mentre le spinte diventano sempre più possenti, la tua voce riempie la stanza, le tue gambe mi cingono la vita e le mani afferrano le mie braccia.

Ti prego Uruha, continua ad aggrapparti a me, per sempre, proprio come stai facendo in questo momento.

Anche il mio respiro diventa più pesante, afferro le lenzuola, mentre con una mano inizi a masturbarti. Ci chiamiamo, sempre più forte ed è strano...mi sembra di sentire una canzone in lontananza mentre osservo il tuo volto, sul quale traspare sempre più un'espressione di piacere.

E rivedo tutto.

Noi, quasi nove anni fa, ancora immaturi e inesperti, tanti sogni e speranze: le risate, i litigi, i primi ricordi d'infanzia raccontati, le delusioni, il tuo sguardo fisso su di me in cucina, il telefono che suona.

Quando è successo tutto questo?

L'orgasmo ti prende per primo e il tuo seme ti sporca il ventre. Respiri a fatica e sopporti il fastidio delle mie ultime spinte: lo so che fanno male ora, non ti preoccupare, tra poco finisco

-Yuu...vieni dentro...- Non riesco a rispondere, annuisco soltanto. E dopo poco vengo e il tuo corpo così accogliente, mi raccoglie tutto. I muscoli lentamente si rilassano e io esco dal tuo corpo per poi stendermi accanto a te. Appoggi la testa sul mio petto, mentre ti accarezzo la schiena e il braccio

-E adesso cosa facciamo?- La tua voce è spezzata dallo sforzo e da un misto di paura

-Io non ho alcuna intenzione di nascondermi dagli altri tre, anche perché sembrano scemi, ma capirebbero subito-

Sorridi.

Non potrei mai nascondermi e vergognarmi, sei la cosa migliore che mi sia mai successa in questi anni.

Lo sai, vero?

-Ah!- Mi alzo di scatto e tu mi guardi, interrogativo

-Dove vai?-

-Torno subito- Vado in sala, quasi trascinandomi. Ed è lì, ancora accesso. Lo prendo, lo spengo e torno in camera.


Questo telefono resterà spento ancora per molto tempo.


Fine.



Mentre scrivevo questo capitolo ho ascoltato soprattutto An unbearable fact  e Pledge.

Mi sono sentita in colpa con Ruki perché io sono convinta che lui sia un seme perfetto che Uruha çAç (sì, lo so, è più basso, e allora? è_é...sono meravigliosi assieme *^*). Dovrò rimediare e scrivere qualcosa su loro due *monologo a cui non frega niente a nessuno* Se c'è una cosa che non cambierà MAI, comunque, sarà il mio odio verso Kazuki èAé *la censurano per i troppi insulti*

Come detto all'inizio, ringrazio ancora tutti di cuore <3 Alla prossima çwç

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