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Autore: LADY_youkai    12/12/2010    3 recensioni
In passato mi sono illuso così tante volte che ormai ho perso il conto. Credevo che alcuni tuoi sguardi sul palco significassero qualcosa, che il tuo cercarmi sul palco fossero tutti messaggi.
Solo dopo essermi ferito più e più volte mi sono detto di essere uno stupido. Si tratta solo di gioco e di lavoro.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Aoi, Uruha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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au

Eccone un'altra su loro due...ammetto di essere preoccupata oAo

Ci ho messo un sacco a scrivere questo primo capitolo (cortissimo), non sapevo come farla iniziare questa ff è_é Però avevo già in mente...come dire...un'altra parte U__U""

Bene!!! Spero che piaccia~ Buona lettura ^^


-Chapter One-


Quest'estate è maledettamente calda, faccio quasi fatica a respirare.

Sventolo il ventaglio davanti alla faccia, mentre l'aria del ventilatore mi colpisce in pieno: dopo avrò dolori, ma ora come ora non mi interessa. L'idea di dover uscire mi uccide, se solo potessi starei in questa posizione per anni.

Una vibrazione.

Osservo il cellulare sul tavolino davanti al divano: mi costa troppe energie avvicinarmi, spero almeno che sia per una buona ragione. Apro il messaggio, senza troppe aspettative


"Aoi-kun~ Oggi non ho niente da fare, ti andrebbe di vederci? Non ho la macchina però, mi verresti a prendere tu nel caso? Fammi sapere!"


Sorrido.

Massì, credo che per qualche ora potrò sopportare l'afa micidiale di Tokyo. Mi alzo, mi faccio una doccia e mi preparo: non ho alcuna intenzione di essere troppo accorto nei vestiti, ma nemmeno voglio sembrare un barbone, cosa che Ruki più di una volta mi ha fatto notare.

Prendo il cellulare, le chiavi e gli occhiali da sole. Niente e nessuno potrà impedirmi di rilassarmi questo pomeriggio. Ultimamente sono sempre preso da molti...pensieri...di più rispetto al passato, o forse è semplicemente una mia immaginazione

Non so per quale ragione, c'è sempre quel punto fisso...

Scuoto la testa. Non devo assolutamente pensarci. Respiro profondamente e metto la mano sulla maniglia, pronto per uscire.

Non voglio pensare a ...


Apro


-Ah...- Mi blocco. Tu sei qui, davanti a me, con la mano alzata, pronto per bussare. Sei stupito nel vedermi, ma mai come me. Sono pronto per parlare, ma non so cosa dire, eppure è così semplice.

I tuoi capelli biondi sfiorano appena le spalle e fanno da cornice al tuo volto perfetto, i tuoi occhi, sebbene nascosti da un paio di occhiali, mi fissano, stranamente spaesati

-Uruha...non ti...-

-Scusa, ero da queste parti e ho pensato di venire, ho provato a chiamarti ma risultava occupato-

-Ah sì...avevo staccato il telefono- Dopo la terza chiamata da "mi scusi, ho sbagliato numero", mi sembrava quasi d'obbligo staccarlo

-Volevo chiederti di uscire, ma vedo che sei già impegnato- Mi accorgo solo ora di avere ancora la mano sulla maniglia e mezzo corpo fuori di casa.

Stavo uscendo?

Ah già, è vero...

-Ci vediamo un'altra volta- Resto spaesato quando mi saluti e ti volti dall'altra parte, pronto per andartene.

No!

-Non stavo uscendo, volevo solo fare quattro passi- Tu ti blocchi, ti volti verso di me e abbozzi un sorriso

-Davvero?-

-Certo!- Avanti, andiamo- Chiudo la porta e chiave, mi giro e ti incito ad andare.

Scalini.

Sei tu quel pensiero.

Lo sei sempre stato, dalla prima volta che ti ho visto.

Prima solo amicizia, poi qualcos'altro...ma non hai mai lasciato la mia mente, nemmeno per un secondo.

Ti spio.

Sei sempre stato così magnifico e ammaliante. Non mi sono mai stupito quando mi ritrovavo a fissarti, in fondo è una cosa più che normale. Ma quando ho iniziato a chiedermi come doveva essere abbracciarti e perdersi nel tuo profumo, sentire le tue mani sulla mia pelle e il calore del tuo corpo durante l'amplesso...allora ho capito che non più amicizia quella che ti chiedevo

-Dov'eri?-

-Come?-

-Hai detto che eri da queste parti-

-Ah...s...sì...ero andato solo a fare un giro-

-Con questo caldo?- Sembri arrossire e ci metti un po' a rispondere, ma non ci faccio caso più di tanto.

In passato mi sono illuso così tante volte che ormai ho perso il conto. Credevo che alcuni tuoi sguardi sul palco significassero qualcosa, che il tuo cercarmi sul palco fossero tutti messaggi.

Solo dopo essermi ferito più e più volte mi sono detto di essere uno stupido.

Si tratta solo di gioco e di lavoro.

Usciamo dal palazzo e un'aria calda mi fa quasi svenire: sarebbe stato meglio chiederti di restare chiusi in casa. In effetti sei venute pochissime volte da me da solo e mi stupisce questa tua visita

-Uruha?-

-Mh?-

-Senti...-

Uno squillo.

Un maledettissimo squillo

-Ti suona il telefono- Afferro nervoso il cellulare e leggo la scritta sul display ancora illuminato: stranamente questo nome ora mi lascia completamente indifferente. E' per ricordarmi di rispondere al messaggio -E' successo qualcosa?-

Poso ancora una volta lo sguardo su di te

-No, niente, rispondo a un messaggio e poi ce ne andiamo- Digito velocemente poche parole, non voglio perdere un solo momento con te


"Scusa, oggi non ci sono. Magari domani"


Tu sei più importante.


continua...


*guarda poster di Ruki*

Tanto lo sai che Uruha è solo tuo, è solo per esigenze di copione, suvvia u__u".....dicevo èAé

continua!!

  
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