Lo yin e lo yang, gli opposti si attraggono.

di Chanel483
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo capitolo ***
Capitolo 2: *** Secondo capitolo ***
Capitolo 3: *** Terzo capitolo ***
Capitolo 4: *** Quarto capitolo ***
Capitolo 5: *** Quinto capitolo ***
Capitolo 6: *** Sesto capitolo ***
Capitolo 7: *** Settimo capitolo ***
Capitolo 8: *** Ottavo capitolo ***
Capitolo 9: *** Nono capitolo ***
Capitolo 10: *** Decimo capitolo ***
Capitolo 11: *** Undicesimo capitolo ***
Capitolo 12: *** Dodicesimo capitolo ***
Capitolo 13: *** Tredicesimo capitolo ***
Capitolo 14: *** Quattordicesimo capitolo ***
Capitolo 15: *** Quindicesimo capitolo ***
Capitolo 16: *** Sedicesimo capitolo ***
Capitolo 17: *** Diciassettesimo capitolo ***
Capitolo 18: *** Diciottesimo capitolo ***
Capitolo 19: *** Diciannovesimo capitolo ***
Capitolo 20: *** Ventesimo capitolo ***
Capitolo 21: *** Ventunesimo capitolo ***
Capitolo 22: *** Ventiduesimo capitolo ***
Capitolo 23: *** Ventitresimo capitolo ***
Capitolo 24: *** Ventiquattresimo capitolo ***
Capitolo 25: *** Venticinquesimo capitolo ***
Capitolo 26: *** Ventiseiesimo capitolo. ***
Capitolo 27: *** Ventisettesimo capitolo ***
Capitolo 28: *** Ventottesimo capitolo ***
Capitolo 29: *** Ventinovesimo capitolo ***
Capitolo 30: *** Trentesimo capitolo ***
Capitolo 31: *** Trentunesimo capitolo ***
Capitolo 32: *** Trentaduesimo capitolo ***
Capitolo 33: *** Trentatreesimo capitolo ***
Capitolo 34: *** Trentaquattresimo capitolo ***
Capitolo 35: *** Trentacinquesimo capitolo ***
Capitolo 36: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Primo capitolo ***


Hermione Jean Granger, diciotto anni, strega – la migliore della sua età - , eroina di guerra, migliore amica di Harry Potter - l'eroe del momento -, fidanzata ormai ufficiale di Ronald Weasley - il suo amore segreto da oltre cinque anni.

Era stata lei a fare il primo passo, lei si era avvicinata a lui, non tanto per coraggio, quanto per paura; paura di non avere più tempo, perchè sapeva che, probabilmente, se non lo avesse baciato in quel momento – nel bel mezzo di una battaglia – non lo avrebbe fatto mai più.

Dopo un'estate con una continua corrispondenza via lettera – non passavano più di due giorni senza che lui le scrivesse – si erano rivisti nello scompartimento dei prefetti, sul treno per tornare ad Hogwarts, dove avrebbero recuperato il settimo ed ultimo anno di studi, che non avevano potuto svolgere con regolarità.

 

<< Beh sono... sono contenta, si insomma... di vederti... >>, aveva detto la ragazza balbettando.

E da quando Hermione Granger balbetta?

Si era chiesta da sola.

<< Sì, anche io... sei proprio... ti trovo in forma! >>, aveva risposto il rosso, imbarazzatissimo.

Era seguito un lungo silenzio, durante il quale si erano fissati intensamente.

Forza Hermione, un bel respiro...

<< Ron, io e te... si insomma... noi, dobbiamo parlare >>, aveva detto la ragazza con determinazione.

Il rosso aveva avuto un piccolo brivido alla parola “noi”, pronunciata da quella ragazza:<< Sono... sono d'accordo >>, aveva subito risposto.

<< Mi sembra... sciocco >>, aveva iniziato l'altra, mordendosi un labbro:<< far finta che non sia... successo niente >>.

Ron si era sporto verso di lei:<< Sì, hai ragione... >>.

Lei ha sempre ragione, alla fine.

<< Quindi? >>, aveva chiesto la strega.

Panico.

<< Quindi... cosa? >>, aveva domandato l'altro, spaesato.

Possibile che debba fare sempre tutto io?

Si era chiesta la ragazza, alzandosi in piedi ed iniziando a camminare freneticamente per l'angusto scompartimento:<< Ascoltami bene Ronald, perchè non mi ripeterò. Abbiamo solo due opzioni, ci ho riflettuto, e voglio che scelga tu... >>, Ron era già pronto a ribattere:<< no ti prego non mi interrompere! è già abbastanza difficile di per sè. Dicevo; possiamo far finta di niente e rimanere... amici, se è ciò che vuoi... sai, anche per non rovinare la nostra amicizia e quella con Harry... >>, le viscere del rosso si erano attorcigliate:<< Oppure possiamo... beh... ecco... farla diventare una cosa... ma se tu non vuoi... >>, il volto della ragazza era paonazzo:<< Magari quel... quel bacio per te non ha... avuto lo stesso significato che... >>.

Ron si era alzato e aveva fermato il moto della grifondoro prendendola per i polsi:<< Hai un solo difetto Hermione! >>, le aveva detto, vicino al suo viso.

Lei gli era sembrata offesa:<< E sarebbe? >>, aveva chiesto con aria di sfida.

<< Parli troppo! >>, aveva risposto semplicemente l'altro, sperimentendo il primo modo che gli era passato per la mente per chiuderle la bocca: usare la propria.

 

Un largo sorriso si dipinse sul volto di Hermione. Da quel momento non si erano lasciati un solo istante per giorni interi.

La cosa più bella erano state le facce dei loro amici quando, scendendo da treno, li avevano visti mano nella mano. L'unico che aveva trovato le parole era stato Harry che, dando una pacca sulla spalla di Ron, aveva detto semplicemente:<< Era ora! >>.

<< Hermione! Hermione! >>, una voce ben conosciuta la distolse dai suo pensieri, un ragazzo alto, dai capelli rossi correva per il prato verso di lei:<< Her.. mione! >>, disse accasciandosi da parte a lei, con il fiatone per la corsa.

La riccia chiuse il libro che tenava sulle gambe e si voltò verso Ron:<< Cosa succede? Stai cercando di farti venire un infarto? >>.

<< Hermione... ti prego... >>, le disse Ron:<< Tu... tu mi ami? >>, chiese.

Lei arrossì istantaneamente:<< Ma che domande sono? >>.

Il rosso le prese le mani:<< Ti prego... ho bisogno di sapere se mi ami! >>.

Ma cosa...?

<< Si, certo, ma questo cosa...? >>.

Non la lasciò finire:<< Quindi non vuoi che io muoia? >>, chiese guardandola negli occhi.

<< Non che non voglio! Certo che no! Ma cosa sta succedendo? >>.

Il ragazzo si inginocchiò al suo fianco, tenendo strette le sue mani e fissandola intensamente negli occhi:<< Hermione Jaen Granger, ti chiedo di... scrivermi il tema di trasfigurazione che abbiamo per domani! >>.

Il giovane mago chinò il capo, mentre lei alzava gli occhi al cielo esasperata:<< Hai presente il colpo che mi hai fatto prendere!? >>, chiese. Lui le regalò un sorriso smagliante:<< E sai che la McGranitt ci aveva assegnato il tema ben due settimane fa? >>, il ragazzo annuì:<< Sei senza speranze Ronald! >>, annunciò infine.

<< Questo era un sì? >>, chiese lui speranzoso.

Hermione guardò per un attimo ancora il cielo, cercando di non ridere, in fine fece segno di sì con la testa:<< Evvai! >>, esultò il suo fidanzato, un istante prima di farla cadere per terra, portarsi su di lei e baciarla.

Lei ricambiò per un attimo il bacio, poi cercò di tirarsi su:<< Ron... no... ti prego... ci guardano tutti! >>, disse guardando i ragazzi che affollavano il parco.

Il ragazzo si alzò con un sorriso ancora più grande:<< E allora? >>, chiese:<< Tutti devono sapere che sei la mia ragazza! Tutti devono sapere quanto ti amo! >>, si mise in piedi e fece due passi indietro:<< IO AMO HERMIONE GRANGER! >>, urlò con quanto fiato avesse in gola.

<< Ron! >>, lo ammonì lei, il cui colorito faceva a gara con i capelli del fidanzato:<< credo che ora lo sappiano tutti, puoi anche smett... >>.

Lui non la lasciò finire ed iniziò a correre per il parco, fermando una decina di poveri studenti che erano usciti per prendere un po' d'aria:<< Lo sai che amo Hermione Granger?... e tu? sai, io amo Hermione Granger... >>, andò avanti per cinque minuti buoni.

Harry raggiunse Hermione, che stava seduta all'ombra di un'albero e si sedette di fianco a lei, osservando quello svalvolato del suo migliore amico che gridava il suo amore ai quattro venti:<< Lo sai che amo Hermione? >>, chiese Ron ad Harry quando tornò a sedersi di fianco alla grifondoro.

Harry alzò gli occhi al cielo:<< Si Ron. Tu ami Hermione, e su questo non c'è dubbio, ciò che mi chiedo è come possa Hermione amare un pazzo come te! >>, rispose esasperato.

<< A dire il vero lei non ha detto di amarmi... >>, disse il rosso falsamente offeso.

<< Non è vero Ronald! >>, si lamentò la ragazza.

<< Ok ok, però oggi non me lo hai ancora detto! >>.

<< Pff!... ti amo >>, sussurrò la riccia.

<< Come? Credo di non aver sentito.. .>>, fece lui per scherzare.

<< Ti amo >>, ripetè lei a bassa voce.

<< Che!? >>, chiese Ron nuovamente.

<< Ti amo! >>, sbottò Hermione esasperatamente divertita:<< Così va bene? >>, chiese.

<< Si! Molto meglio! >>, disse l'altro soddisfatto, dandole un rapido bacio a stampo.

Harry scosse la testa ridendo:<< E poi sono io quello sdolcinato! >>, disse a Ron, mentre il volto di Hermione arrossiva di nuovo.

<< Beh... è diverso >>, si giustificò il ragazzo:<< Ginny è pur sempre mia sorella! Io e lei ci prendevamo a cazzotti fino ad un paio di anni fa, non riesco a vederla come... una ragazza >>. Harry gli sorrise.

<< Se vuoi che ti faccia il tema, Ronald >>, gli disse Hermione:<< dovrai smetterla di distrarmi! Ti prego Harry! Portalo via >>, chiese con voce supplichevole, sorridendo.

<< Agli ordine madame, ci vediamo a lezione >>, e così dicendo si avviò verso il castello trascinandosi dietro un Ron urlante:<< Ti amo Hermione! >>, ripeteva. 

Spazio d'autrice: Ok :D se siete arrivati fin qui vuol dire che avete letto tutto il progologo, il che per me è un grande inizio...spero di non fare casini,questa è la mia prima ff su Harry Potter ed anche la prima che pubblico su questo sito... quindi siate clementi :D lasciate magari una recensione, e se qualcuno fosse così carino da spiegarmi come posso mettere più personaggi (es ora c'è solo Ron/Hermione, io vorrei mettere anche Draco/Hermione) mi salverebbe la vita e lo amerei infinitamente :D
Baci Franci

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Capitolo 2
*** Secondo capitolo ***


La sera stessa, in Sala Comune, vicino al camino acceso, Hermione scriveva il tema di Ron, mentre lui la tormentava:<< Ron... se non la smetti non finirò mai! >>, disse sbuffando mente lui continuava a baciarla dietro l'orecchio, sul collo, sulla mascella e ovunque riuscisse ad arrivare.

La stanza era deserta, se non per un paio di ragazzini del secondo anno che svolgevano i loro compiti in un angolo.

Ron le prese la pergamena di mano e la buttò a terra, le si sdraiò sopra e prese a baciarla. Le mani scesero dal suo viso fino ai fianchi e si insinuarono sotto la camicia:<< Ron! >>, protestò lei a bassa voce, mentre le labbra di lui si spostavano sul suo collo:<< traumatizzeremo i bambini! >>, lo rimproverò scherzando.

<< Mmm? Tu dici? >>, chiese tornando a baciarle le labbra.

Sentì i ragazzini correre su per le scale e un sorriso affiorò sotto le labbra di lui:<< Ok, li abbiamo spaventati >>, disse ghignando.

Ron non sembrava deluso dalla notizia, anzi, le sue mani iniziarono a salire frenetiche sotto la camicia dalle ragazza. Quando le dita sfiorarono il pizzo delle reggiseno Hermione rabbrividì:<< Ronald... >>, disse in tono contrariato.

<< Cosa c'è? >>, chiese lui senza accennare minimamente a fermare la salita.

Hermione stava per ribattere, ma qualcuno la precedette:<< Certo Harry >>, disse una voce acida, che trasudava sarcasmo:<< Andiamo a vedere Ron ed Hermione, poverini, staranno facendo le ore piccole per studiare... >>, Ginny mimò le virgolette:<< “Studiare”, sottolineerei >>.

Ron si staccò con un sussultò e si mise in piedi, mentre Hermione sistemava la camicia, riallacciandosi un bottone che si era aperto:<< Ginny! Un chilo di cazzi tuoi? >>, chiese il rosso alla sorella, infastidito.

<< Oh certo! è facile farmi i cazzi miei quando ti scopi Hermione in Sala Comune! >>, sbottò la ragazza, sottolineando l'ultima parola.

<< Hei, hei, hei! >>, si intromise Hermione:<< Calmi, non stavo... scopando proprio con nessuno! Forse è meglio che andiamo tutti a letto e... >>.

<< Oppure >>, la interruppe Ron:<< Potrebbero andare a letto loro due e noi potremmo riprendere da dove la mia cara sorellina ci ha interrotto... >>.

<< Oppure potremmo andare tutti a dormire >>, insistette Hermione, con fare definitivo, raccogliendo la pergamena con il tema di Ron.

<< Buonanotte >>, disse dandogli un bacio sulla guancia e avviandosi verso il suo dormitorio.

<< Grazie Ginny! Grazie davvero! >>, le disse Ron burbero.

<< Non hai capito proprio niente vero Ron? >>, gli chiese la sorella, seguendo Hermione su per la scala, senza nemmeno voltarsi.

<< Ma cosa prende a tutte e due? >>, chiese il rosso ad Harry.

<< Lascia stare Ron, sono donne... non le capiremo mai >>. Diede una pacca sulla spalla all'amico e insieme si avviarono verso il dormitorio maschile.

 

Il mattino dopo Hermione si svegliò presto per finire il tema di Ron. Dopo essersi vestita scese in Sala Comune, dove iniziò a scrivere l'ultima parte del tema di Ron. Quando ebbe finito mise in fondo alla pergamena la firma di Ron e salì la scala a chiocciola, per consegnargli il compito senza farsi vedere da nessuno.

Arrivata davanti alla porta della camera di Ron e di Harry spinse piano la porta, per non svegliare nessuno; ma a quanto pareva qualcuno era già sveglio.

<< Hermione non è Lavanda! >>, cosa ci faceva Ginny nel dormitorio maschile? E perchè parlava di lei?

<< Come al solito non hai capito nulla Ginny! >>, rispose Ron.

<< A dire il vero Ron sono daccordo con lei >>, intervenne Harry.

<< E questo cosa vorrebbe dire? >>, chiese il rosso, sembrava offeso.

<< Vorrebbe dire che al contrario di Lavanda, Hermione ha anche un cervello Ronald! >>, rispose sua sorella.

<< So che Hermione ha un cervello! >>, era decisamente incazzato:<< ma siamo fidanzati Ginny! Non sei un uomo, non puoi capire! >>.

<< Cosa non posso capire Ron? Che vorresti andare a letto con Hermione perchè hai gli ormoni in subbuglio ogni volta che ti guarda? Sono una ragazza Ron, non un alieno! >>.

<< E dove starebbe il problema? >>, chiese una quarta voce, probabilmente Seamus.

<< é arrabbiato perchè Hermione non gliela da! >>, rispose schietta Ginny.

<< Non è vero! >>, protestò Ron:<< Questo prova che non hai capito nulla! >>.

<< Io invece credo che abbia capito proprio tutto Ron >>, commentò Seamus sghignazzando:<< A dire il vero credevo Hermione un po' più... sveglia... chissà cosa nasconde sotto i gonnelloni e...>>.

<< I tuoi sogni erotici su Hermione non aiutano in questo momento Seamus! >>, cercò di zittirlo Harry.

<< Scusa Harry! Ma tu non l'hai vista nel bagno dei prefetti! Ti assicuro che se l'avessi vista come l'ho vista io... >>, continuò l'altro imperterrito.

<< é della mia fidanzata che stai parlando Seamus! >>, gli sbraitò contro Ron.

Per lo meno mi difende...

Pensò la riccia, a dire il vero molto poco sollevata.

<< Scusa! Sai come si dice... guardare, ma non toccare. E posso giurare di non aver toccato nulla! >>, si spiegò Seamus.

<< Il che è molto rassicurante, contando che a me, il suo fidanzato, no è dato  di toccare,  di guardare... >>. Hermione decise di aver sentito abbastanza, percorse la scala a chiocciola al contrario, di corsa.

Senza voltarsi uscì dalla Sala Comune, ovviamente dopo aver buttato il tema di Ron nel camino acceso.

Grazie per le prime recensioni :D mi fa molto piacere che possa interessare la mia ff, vorrei sottolineare che non sarà una Dramione, anche se il rapporto tra i due sarà molto importante... vabbè! non fatemi raccontare tutto ora xD
Avviso anche che non riuscirò sempre ad aggiornare così in fretta, ma farò il possibile. Fatemi sapere cosa ve ne pare
Un bacio, Franci

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Capitolo 3
*** Terzo capitolo ***


<< E posso sapere dove sarebbe il suo compito, signor Weasley? >>, chiese la professoressa McGranitt, fissando accigliata il rosso.

<< Ecco... ieri sera... Harry e... il Quidditch... poi... l'ho fatto!... ma... >>, cercò di farfugliare il ragazzo, che aveva le orecchie paonazze.

La professoressa strinse tanto le labbra da farle sbiancare:<< Sa cosa vuol dire questo, signor Weasley? >>, chiese fredda, mentre il ragazzo abbassava la testa:<< Dieci punti in meno per grifondoro e diversi in meno per la sua media scolastica, che – mi duole dirlo – è già gravemente a rischio >>.

Perchè Hermione non gli aveva consegnato il tema? Eppure l'aveva vista con i suoi occhi scriverlo la sera prima. Allora perchè non glielo aveva fatto avere?

Se era uno scherzo non era divertente! Infondo gli aveva detto che lo avrebbe fatto...

Strappò un pezzò di pergamena e scrisse:

Dov'è il mio tema?

Con un colpo di bacchetta lo spedì al tavolo di Hermione, mentre la professoressa iniziava a spiegare l'argomento di quella lezione. Vide la grifondoro distogliere controvoglia lo sguardo dai suo appunti e leggere il suo biglietto. Era forse un sorriso compiaciuto quello che vedeva sul suo viso?

No Ron, di sicuro hai le travecole!

La vide intingere la piuma, scarabocchiare un paio di parole e poi colpire il foglio con la bacchetta. Un secondo dopo ricomparve sul banco del rosso, che aprendolo vide scritto, con la grafia sottile e ordinata di lei:

Mi è accidentalmente caduto nel camino questa mattina Ronald.

Ma cosa...?

Sbattè un paio di volte le palpepre, prima di riuscire a rispondere.

Cosa vorrebbe dire?

Scarabocchiò nella sua scrittura quasi illeggibile e lo colpì nuovamente con la bacchetta. Quando gli tornò indietro lesse:

Caduto, Ronald. Sai cosa vuol dire o è troppo complesso per te il concetto? E ora scusami ma vorrei seguire la lezione... io!

Accartocciò il foglio e lo ficcò nella borsa, con uno sbuffo.

Le ragazze sono davvero impossibili!

O forse non sono le ragazze, forse impossibile era solo la sua, di ragazza...

 

<< Hermione! Mi vuoi spiegare cosa succede? >>, le chiese il rosso, usciti dalla lezione di Trasfigurazione.

<< Di cosa stai parlando, Ronald? >>, gli rispose la grifondoro con fare innocente.

<< Del fatto che non ti sei fatta vedere a colazione, non mi hai parlato per tutta la lezione di Pozioni e non mi hai fatto il tema per Trasfigurazione...>>.
Mossa sbagliata.

<< Ah è così? >>, chiese l'altra accaldandosi:<< Ora siamo arrabbiati perchè non ti ho fatto il compito? Ma se tu con quella testa vuota che ti ritrovi ti fossi svegliato prima, forse ora avresti preso un bel voto e Grifondoro avrebbe dieci punti in più. E devi smetterla di pensare che io sia la tua schiavetta, Ronald! >>, concluse prendendo a camminare a passo svelto verso la sua prossima lezione.

<< Non penso che tu sia la mia schiavetta >>, la contraddisse lui, seguendola:<< E smattila di chiamarmi Ronald, sembra che tu sia incazzata con me... >>.

<< Beh, forse lo sono! >>, rispose Hermione senza guardarlo.

<< E si può sapere per cosa, di grazia? >>, chiese l'altro alzando gli occhi al cielo.

Hermione si fermò di colpo, voltandosi verso il suo fidanzato ed incenerendolo con un'occhiataccia:<< Sono solo quattro parole Ronald >>, disse in fare minaccioso:<< E le dirò una volta sola, non mi piace ripetermi! >>, l'intensità con cui lei lo fissava avrebbe potuto disintegrarlo:<< Non. Sono. Un. Oggetto. >>, scandì lentamente la grifondoro con voce piatta, prima di voltarsi e proseguire per il corridoio, lasciando Ron spaesato ed indeciso.

<< Tutto bene Ron? >>, chiese Harry dando una pacca sulla spalla all'amico, appena lo ebbe raggiunto:<< ti vedo un po'... perplesso >>.

<< Quella è pazza! >>, barbottò Ron, più rivolto a se stesso che all'amico.

<< Di chi parliamo di preciso? >>, chiese l'altro.

<< Di Hermione, ovviamente! >>, rispose Ron con fare seccato, mentre sua sorella, Ginny Weasley, si avvicinava ai due:<< Avevi ragione Ginny... >>, le disse il rosso.

<< Oh lo so! >>, rispose l'altra con un sorriso:<< Io ho sempre ragione! >>, aggiunse con una scrollata di spalle:<< Ma in questo caso di cosa parliamo di preciso? >>, chiese.

<< Di Hermione. Credo che tu abbia ragione, non la conosco affatto. Due secondi fa se n'è andata urlandomi contro di non essere un oggetto. é leggermente lunatica... magari è la sua settimana no... >>.

<< é bello sapere che mio fratello ha la profondità di una pozzanghera! >>, gli disse Ginny acida:<< facile per voi ragazzi, vero? Sarà una giornata no, avrà la sua settimana no... e sistemate tutto così!  >>, disse la rossa in tono alterato:<< Mi chiedo come abbia potuto una ragazza intelligente come Hermione invaghirsi di un troll come te! >>, aggiunse prima di correre su per le scale diretta alla sua prossima lezione.

 

Hermione non è Lavanda... Hermione non è Lavanda... Hermione non...

<< E per fortuna! >>, disse quasi urlando la riccia. Si ripeteva quel ritornello da decine di minuti, perchè era l'unica frase intelligente che avesse sentito dire in quella giornata.

Hermione non è Lavanda...

<< E ci mancherebbe anche che pensasse che io sia come lei! >>, disse a se stessa – poiché nella stanza c'era solo lei – quasi offesa.

Hermione non è Lavanda...

<< Certo che no! Almeno io ho un cervello! >>, almeno lei non andava in giro a starnazzare come un'oca con i primi tre – se non quattro – bottoni della camicia slacciati per fare vedere che “lei una scollatura poteva permettersela”... che grande soddisfazione!.

Hermione non è Lavanda...

C'erano mille motivi, forse di più, per cui Hermione poteva sentirsi fiera di essere Hermione e non Lavanda... eppure...

Eppure, a quanto pare lui vorrebbe lei, non te.

Perchè, se no, Ginny avrebbe dovuto fare il confronto con Lavanda? Hermione aveva una sola risposta:

Perchè Lavanda ha sicuramente qualcosa che a Ron piace, che tu non hai.

E cosa? Una quarta di reggiseno? Una risata starnazzante? I capelli biondi? Oppure c'era qualcosa oltre al fisico che poteva essere interessante per un ragazzo?

Hermione non è Lavanda...

Di colpo quelle parole non la confortavano più, le venne quasi da vomitare, rendendosi conto che il suo ragazzo – come probabilmente qualsiasi uomo – ragionava solo con quello che aveva tra le gambe e non con il cervello. E da questo...”punto di vista”, che Hermione non aveva considerato, Lavanda era sicuramente migliore di lei.

Iniziò a prendere a pugni il cuscino, senza un motivo preciso, probabilmente solo per sfogare la rabbia, quando sentì qualcuno aprire la porta:<< Hermione... >>, disse una voce accompagnata da una risata insopportabile:<< Sei un po' arrabbiata? Hai litigato con Ron-Ron? >>, chiese con voce allegra la bionda.

Hermione smise di tirare pugni e prese un profondo, profondissimo respiro, prima di voltarsi verso colei che a pugni avrebbe preso volentieri e rispondere:<< No, Lavanda >>, disse con quanta più calma riuscisse a trovare:<< Io e Ronald non abbiamo litigato, anzi, credo che scenderò a cena, mi sta aspettando. Buona serata, Lavanda >>, e senza rivolgerle un'altro sguardo uscì dal dormitorio.

Perchè doveva passare le sue serate a farsi seghe mentali invece che ridere e scherzare con i suoi amici?... qualcuno glielo doveva spiegare.

Stava per attraversare il ritratto della Signora Grassa, quando questo si spalancò e lasciò entrare un ragazzo alto, con le lentigini e i capelli rossi; il suo fidanzato, che per un attimo fu spiazzato dal troversela davanti, ma un secondo dopo le sorrise:<< Facciamo la pace? >>, chiese dolcemente, con il tono di un bambino che chiede alla mamma una caramella, sapendo che non dovrebbe mangiarla.

Hermione, nonostante tutto, ricambiò il sorriso:<< Certo... >>, disse posando un leggero bacio sulle sue labbra.

Si allontanò da lui, per chiedergli se avesse voglia di accompagnarla a cena, ma un istante dopo, senza lasciarle il tempo di formulare una frase sensata, le labbra del ragazzo intrappolarono nuovamente le sue, in un bacio che di casto non aveva proprio nulla.

<< Il mio dormitorio è vuoto Hermione... >>, la informò con un che di malizioso negli occhi, quando si staccò da lui:<< Sono sicuro che se blocchiamo la porta con un incantesimo nessuno ci verrà a disturbare >>, disse premendole una mano sulla schiena e avviandosi verso le scale a chiocciola che portavano al dormitorio maschile.

Lei puntò i piedi a terra, decisa a non seguirlo.

Ingenua si, stupida no.

<< Hai capito molto vedo... >>, disse con sarcasmo, mentre anche lui si fermava.

<< Di cosa, scusa? >>, chiese voltandosi a guardarla, mentre il corpo era ancora voltato verso la scala che conduceva al dormitorio solitario.

Ignorò la sua domanda:<< Verrò da sola con te nel dormitorio solo quando inizierai a ragionare con il cervello e non con il cavallo dei pantaloni, Ronald! >>, annunciò la grifondoro sperando che il doppio senso fosse ben chiaro. Si sciolse dalla sua presa ed uscì dal buco del ritratto.

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Capitolo 4
*** Quarto capitolo ***


 

<< Perchè è toccato a me un fratello così deficente? >>, si chiedeva Ginny, pochi minuti dopo, in Sala Grande, dopo che Hermione le aveva raccontato di tutta la storia, anche di ciò che aveva sentito quella mattina:<< Certo anche te Hermione >>, le disse l'amica:<< non dovresti farti condizionare da certe sciocchezze, sono sicura che ci tiene a te, è solo...>>.

<< Un ragazzo! >>, conclusero in coro le due grifondoro, prima di scoppiare a ridere.

<< Credo che tu abbia ragione Ginny, forse l'ho presa davvero troppo male, in fondo lui a me non ha mai fatto pressioni di nessun genere e poi sai cosa si dice di chi origlia, no? >>, disse la riccia.

<< Certo, chi origlia non sente mai nulla di buono >>, rispose la rossa:<< e ora cosa ne dici di andare a parlare con quel rincitrullito di mio fratello? >>, chiese.

Hermione soppesò per qualche istante l'ipotesi:<< Hai ragione Ginny! >>, disse alzondosi in piedi:<< vado subito da lui! E... grazie, davvero, sei un'amica >>.

Sorrise:<< E di che? Dai andiamo insieme, Harry ha promesso di aiutarmi con un tema di Difesa, dovevamo trovarci in Sala Comune circa dieci minuti fa...>>.

Insieme le due grifondoro risalirono di corsa le scale, fino a varcare il ritratto della Signora Grassa, per ritrovarsi nella Sala Comune di Grifondoro, che era decisamente affollata. Ginny si guardò intorno, cercando un paio di occhiali o un ciuffo nero ribelle, mentre Hermione, dopo aver cercato Ron tra gli studenti che occupavano la sala senza risultati, si avvicinò decisa alle scale a chiocciola del dormitorio maschile:<< Dova vai, Hermione? >>, chiese qualcuno alle sue spalle prendendola per un braccio.

Si voltò:<< Oh, ciao Seamus >>, disse arrossendo; non si era dimenticata di come l'aveva sentito descriverla quella mattina:<< devo andara a parlare con Ron >>, disse semplicemente:<< perchè? >>.

Seamus scrollò le spalle:<< Io fossi in te non salirei quelle scale >>, la avverti il grifondoro, prima di voltarsi e tornare a sedersi vicino al camino.

Senza alscoltare il consiglio del compagno, Hermione Jaen Granger iniziò a salire la scalinata. Arrivata alla porta del dormitorio di Ron, sentì dei rumori poco confondibili, provenire dall'interno. Arrossì istantaneamente. Chi poteva essere? Harry era sotto con Ginny, Seamus le aveva appena parlato e aveva visto Dean in Sala Grande. Poteva essere solo... Neville?... a meno che...

Contro ogni logica la ragazza aprì la porta e se ne pentì un secondo e mezzo dopo.

Puntò lo sguardo verso il letto di Neville e lo trovò vuoto. Con labbra tremanti spostò lo sguardo alla sua sinistra, senza voler realmente vedere ciò che era sotto i suoi occhi.

In un groviglio di gambe, sdraiati sul letto di Ron, probabilmente completamente nudi – Hermione ebbe il buon senso di non appurare il dettaglio – stavano lui e quella grandissima Troia – con la T maiuscola – della Brown.

Mentre la riccia si voltava per scendere di corsa le scale, soffocato da gemiti di piacere, sentì un “Hermione”, poco convinto. Scese la scala due gradini alla volta, cadendo e sbucciandosi i dorsi delle mani, ma non gliene importava granchè. Irruppe in Sala Comune con la vista offuscata dalla lacrime e scansando un paio di ragazzini del primo anno – con una scortesia che non le appartenava – si fiondò fuori da ritratto, ignorando i richiami dei compagni di Casa.

 

Hermione Jaen Granger, diciotto anni, strega – la migliore della sua età - , eroina di guerra, migliore amica di Harry Potter - l'eroe del momento -, EX-fidanzata di quel grandissimo pezzo di stronzo chiamato Ronald Weasley, se ne stava sulla torre di astronomia, a fissare il paesaggio oscuro del parco di Hogwarts.

Sei una grandissima cogliona!

Si ripeteva senza fine. E lo era per mille motivi, per aver riposto fiducia nella persona sbagliata, per non aver capito subito ciò che stava accadendo, per essersi messa con uno come Ronald, ma soprattutto per sprecare lacrime per lui. Dopo aver vissuto la morte, la tristezza, il dolore, la perdita, la solitudine, la discriminazione, la guerra e la maggior parte delle altre sofferenze esistenti a questo mondo, sempre a testa alta, ora l'aveva chinata, versando lacrime che sapevano di amaro, lacrime che sapevano di rabbia.

E non solo cogliona! Pure cornuta!

Questo era troppo, presa ingiro ed umigliata lo era stata per anni, ma mai così dalla persona che credeva di amare di più al mondo, dalla persona a cui aveva donato il suo cuore.

 

Cosa cazzo ho fatto!?

Dopo aver mandato Lavanda fuori dal dormitorio maschile letteralmente a calci in culo, lanciandole dietro i suoi vestiti, Ron si era chiuso a chiave e stava sdraiato sul suo letto – al quale aveva tolto le lenzuola, che ora erano appallottolate in un angolo – senza ascoltare i richiami dei suoi amici dall'altra parte della porta:<< Basta Ron! Mi sono rotto, o apri la porta o la sfondo! >>,urlò esasperato Harry dall'altra parte.

Il rosso fece finta di niente, mentre altre minacce gli giungevano all'orecchio. Perchè nessuno diceva “io ti ammazzo Ron”? Era l'unica cosa che voleva sentirsi dire, voleva dormire e dormire, dormire, dormire e ancora dormire...

<< Ronald Weasley! Apri immediatamente questa fottutissima porta prima che la mandi giù a calci! Apri subito! Lasciami stare Harry! Lo voglio uccidere! >>, finalmente ciò che voleva sentire; la “soave” voce di sua sorella che lo minacciava di morte.

Si mise in piedi e si avvicinò alla porta, senza parlare fece entrare Ginny ed Harry, per poi chiudere nuovamente la porta a chiave, senza far entrare i suoi compagni di stanza e gli altri curiosi.

Harry andò a sedersi sul suo letto; mentre Ginny camminò minacciosa verso Ron, la bacchetta alzata:<< Dammi una sola buona ragione, una sola, perchè non debba ucciderti e forse ti risparmierò la vita! >>, disse fissandolo negli occhi, con tutta la rabbia che riusciva a provare per quel ragazzo.

<< Credo... credo di non averne... >>, ammise dopo qualche istante il rosso, sprofondando di nuovo sul materasso spoglio.

<< Bene, allora addio fratellino! >>, disse la grifondoro, facendo roteare minacciosamente la bacchetta.

<< Ginny! >>, intervenne il suo fidanzato:<< Ti prego Ginny, amore, calmati >>, le abbassò il braccio con cui brandiva la bacchetta:<< sono sicuro che abbiamo frainteso e che Ron ci spiegherà tutto. Vero Ron? >>.

<< Non dirmi di stare calma Harry Potter! Sono cose fra fratelli, vai a farti un giro! >>, alzò nuovamente la bacchetta.

<< Ferma, lascia almeno che ci spieghi... >>, la pregò, cercando di ragionare, Harry. Poi la prese per un braccio e la portò a sedersi sul suo letto, quello da parte al letto di Ron.

Finalmente la rossa, con un profondo respiro, abbassò la bacchetta e si rivolse al fratello, con la stessa voce fredda ed acida di poco prima:<< Bene, Ronald, spiegaci cosa è successo allora! >>, disse.

Il rosso non diede segno di voler rispondere, nè di averla sentira, fissava il soffitto del suo letto a baldacchino, con lo sguardo perso nel vuoto. Ginny stava per ricominciare ad urlare, ma Harry la precedette:<< Potresti spiegarmi perchè le tue lenzuola sono ammucchiate la infondo? >>, chiese lanciando un'occhiata al groviglio di seta rossa nell'angolo della stanza.

<< Mi sono rotto le palle! >>, disse una voce dall'altra parte della porta:<< Harry, Ron, aprite immediatamente la porta! Non me ne frega nulla di quante volte Ron abbia messo cornuta Hermione o con quante puttanelle, sono le undici di notte e io domani ho lezione! Quindi aprite subito questa fottutissima porta! >>, urlò con tutta la sua aleganza Seamus.

<< Come scusa!? >>, chiese Ginny con voce alterata:<< Cosa vorrebbe dire “Quante volte Ron abbia messo cornuta Hermione”? >>, Ron avrebbe voluto che la terra si aprisse e lo mangiasse; inaspettatemente Ginny iniziò ad urlare con Harry:<< No Ginny! Ron non farebbe mai una cosa del genere ad Hermione, il fatto che lei sia corsa via piangendo e che Lavanda – quella troia – sia uscita due secondi dopo mezza nuda dal dormitorio di Ron non possono essere collegati! Nooooooo... perchè Ron ama Hermione e non le farebbe mai una cosa così! >>, tornò a parlare con suo fratello:<< Sai una cosa Ron? Non sono arrabbiata con te, è diverso... tu... tu mi fai pena – oltre che schifo – perchè avevi la cosa più bella che ti potesse capitare al mondo e... l'hai buttata via! >>, dopo aver lanciato un'ultima occhiata a Ron lasciò la stanza di corsa, senza voltarsi.

Ok, sono sicura che ora mi odierete xD accetto tutte le accuse possibili ed immaginabili da parte vostra... ma mi sono sempre immaginata Ron come un tipo un po' insensibile e molto poco attento ai sentimenti altrui (per quanto lo ami!), vi prometto solennemente che le cosa tra i due si rimetteranno a posto... prima o poi... anche io li amo come copia :D lasciate una recensione please... anche piccola piccola :D perchè UNA RECENSIONE RENDE UNO SCRITTORE FELICE :D (anche se direi che nn mi si può definire una scrittrice..) okok basta sto divagando... un bacioooo
 

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Capitolo 5
*** Quinto capitolo ***


 

Draco Lucius Malfoy camminava per i corridoi deserti della scuola per un turno di ronda come Caposcuola Serpeverde; due ore a vagare per la scuola, ore sprecate, che avrebbe preferito sfruttare in qualsiasi altro modo... aveva un paio di idee interessanti...

Cos'è?

L'attenzione del platinato fu attirata da un lontano rumore, come dei singhiozzi ovattati dalla lontananza. Si guardò intorno; il rumore proveniva dalle scale alla sua sinistra, le scale della Torre di Astronomia.

Iniziò a salire, non tanto perchè fosse suo dovere - e lo era - controllare quanto perchè si stava follemente annoiando.

Più avanzava per la scala a chiocciola, più il freddo pungente lo colpiva, era molto freddo, anche per essere una serata di novambre inoltrato. Ma, a quanto pareva, c'era qualcuno che aveva deciso di infischiarsene della temperatura e sfogare il suo dolore lassù, in cima alla torre.

Quando sbucò dalla porta, la fredda aria invernale investì il bel viso del serpeverde accaldato.

In cima alla torre, appoggiata alla balaustra, con le mani tremanti e gli occhi gonfi, stava un'esile figura, con il volto incorniciato da una folta chioma di ricci castani. Una sorta di ghigno comparve sul volto del ragazzo, prima di notare che la grifondoro puntava la sua stessa bacchetta contro la propria tempia:<< Granger! >>, urlò il platinato.

Hermione sobbalzò, non aveva sentito i passi del serpeverde che ora la fissava accigliato, per lo spavento lasciò cadere la bacchetta e si schiacciò contro la balaustra:<< Stai cercando di ammazzarti Mezzosangue? Perchè se così fosse, preferirei che non lo facessi durante il mio turno di sorveglianza, sai com'è... non vorrei che la colpa ricadesse su di me... >>.

<< N-non stavo... cercando di... ammazzarmi >>, rispose Hermione scossa dai singhiozzi.

<< E allora cosa cazzo volevi fare? >>, domandò Draco.

Sul volto della grifondoro si dipinse un sorriso triste, amaro:<< Volevo obliviarmi... M-malfoy... non che siano affari... tuoi... comunque... >>, altre lacrime bagnarono il suo viso pallido.

<< Dal momento che ti ho vista puntarti la bacchetta alla testa sono diventati fatti miei. E perchè avresti voluto cancellarti la memoria? >>, chiese appoggiandosi al muro davanti alla ragazza.

Le labbra di lei tremarono, cercando di articolare parole incomprensibili, finchè non ne uscì un unico gemito soffocato:<< R-ron... >>, disse spostando lo sguardo in direzione della torre di Grifondoro, chiedendosi perchè poi lo stesse raccontando proprio a Malfoy.

Il ragazzo inarcò un sopracciglio:<< Qual'è il problema? >>, chiese:<< é ancora arrabbiato con te perchè non gliela dai? >>, domandò con molta finezza.

<< Non... non puoi... come...? >>.

<< Come lo so? Lo sa tutta la scuola Mezzosangue, o per lo meno, tutta la scuola ora che lo sai anche tu >>, disse l'altro scrollando le spalle. Hermione tentò di lanciargli un'occhiataccia, che fu nascosta dalle lacrime che ancora le riempivano i dolci occhi castani:<< Allora è questo il motivo? Oppure alla fine ti sei decisa ma Lenticchia in quanto doti nascoste è assai deludente? >>, chiese con un ghigno divertito:<< Perchè se è questo il problema... >>, iniziò avvicinandosi con fare malizioso:<< beh, puoi sempre rifarti con me... >>.

Hermione si stupì di riuscire a provare qualcosa che non fosse dolore:<< Mi... mi fai... schifo! >>, riuscì a dire tra i singhiozzi.

Malfoy ghignò, divertito dalle deboli accuse della grifondoro:<< Questa non è una novità, Mezzosangue... >>, se Hermione fosse stata meno sconvolta, avrebbe sicuramente notato la traccia di sofferenza che riempì gli occhi nebulosi del serpeverde.

Seguirono diversi minuti di silenzio, rotti solo dai singhiozzi di Hermione, mentre Malfoy la scrutava con quel solito sorrisetto strafottente sul viso:<< Vattene Malfoy >>, esalò infine la grifondoro.

Il serpeverde la fissò ancora per qualche minuto, per poi tornare da dove era venuto con un semplice:<< Se mi cerchi sai dove trovarmi >>.

Se mi cerchi sai dove trovarmi... ma cosa...?

Ok, il mondo era completamente impazzito, Hermione ne era sicura; come lo era del fatto che, una bella cancellatina di memoria non sarebbe stata una brutta idea. Non sarebbe stato difficile, voleva solo cancellare l'immagine di Lavanda che stava avvinghiata al suo ex-fidanzato gemendo e sussurrando il suo nome.

<< Ron... oh... Ron...>>

Represse un conato di vomito al solo pensiero e raccolse nuovamente la bacchetta, sarebbe bastato un secondo, conosceva l'incanto e poi... sarebbe tornato tutto come prima... << Obl... >>

<< Hermione! >>

Cosa c'è ancora?

La giovane grifondoro aprì gli occhi ancora rossi e gonfi di pianto e vide sfocata una figura con una lunga chioma rossa correre verso di lei, la scosse per le spalle:<< Hermione! Ti senti bene? Cosa pensavi di fare? >>.

<< Ginn... >>

<< Dio Hermione! Ti volevi uccidere? >>

<< Gi... >>.

<< Non hai pensato ai tuoi genitori? A Harry? A... a... a me!? >>.

<< Gi... >>.

<< Credevo che avessi un po' più di sale in zucca! Non è così che si affron... >>.

<< Ginevra! >>, strillò Hermione. Quando fu certa di aver catturato l'attenzione dell'amica continuò:<< Non volevo... uccidermi, Ginny, voglio... voglio solo... dimenticare... e dormire >>, affermò esausta.

<< E allora perchè ti puntavi la bacchetta addosso? >>, chiese l'altra scettica.

<< Non volevo uccidermi... >>, ripè, con un filo di voce:<< semplicemente un... un Oblivio... >>, spiegò scrollando le spalle. Ginny stava per ribattere, ma Hermione fu più veloce:<< Non ce la faccio Ginny! Voglio bruciarmi il cervello! >>, scoppiò per l'ennesima volta in lacrime:<< Voglio... cancellare quell'immagine... i-io... non posso... c'è l'ho davanti... ca-capisci? Se chiudo... gli occhi io... li vedo... se c'è silenzio la... la... la sento... >>, cercò di imitare malamente la voce di Lavanda fra i singhiozzi:<< Ron! Oh... R-ron... >>.

Ginny non sapeva cosa fare, si era aspettata di tutto, dal doverla convincere a non uccidere suo fratello, al ritrovarsela ubriaca nel bel mezzo del parco, ma non questo, non di vederla soffrire così, era logorata, distrutta... spenta.

<< Hermione... io... >>, Ginny non aveva parole - o forse si accorse che in quel caso non ne servivano - così decise che la cosa più sensata fosse avvicinarsi semplicemente all'amica ed abbracciarla, cercando di trasmetterle ciò che a parole non riusciva a dire. Le tolse la bacchetta di mano e rimasero così, abbracciate per molto tempo.

 

Hermione rimase in cima alla torre tutta la notte, dopo un paio di ore riuscì a convincere Ginny ad andandare a riposarsi, con la scusa che in quel momento non avrebbe potuto fare molto comunque e che il giorno dopo si sarebbe dovuta alzare presto. L'amica cercò di ribattere, di portare Hermione nel dormitorio con sè, ma acconsentì a lasciarla la in cima da sola, quando la riccia disse che non avrebbe mai voluto dormire nella stessa stanza con “la troia”.

Hermione Jean Granger si strinse nel mantello che Ginny le aveva lasciato per ripararsi dal freddo, sbattè le palpebre ancora umide; ormai non piangeva più, anche se goccie gelate le rigavano il viso.

Cogliona.

Si ripetè per l'ennesima volta.

Cornuta.

Si disse di nuovo. Non trovava aggettivi migliori per se stessa, mentre per Weasley e la Brown ne aveva trovati parecchi. Anche se loro non erano nè coglioni nè cornuti...

Una vocina nella sua testa le diceva di alzarsi e di riprendersi il suo uomo, perchè non era così che si affrontavano i problemi.

Zitta coscienza!

Un'altra vocina le disse che in “Pinocchio” alla fine era il grillo parlante ad avere ragione. Sopresse anche quella.

Dormire era diventato il suo obbiettivo, lo scopo della sua vita, per ora non ci stava riuscendo granchè. Ogni volta che chiudeva gli occhi rivedeva l'immagine – impressa nella retina dei sui occhi castani – di quei due e li rispalancava di colpo.

Non desiderava molto, un ora di sonno, forse due, qualche istante di nulla, di assoluto oblio. 


Eccoci qui :D so che in questo momento alcuni di voi mi vorranno ancora uccidere e che Hermione non si merita tutto ciò... sono pienamente d'accordo, ma prometto che già dal prossimo capitolo si spiegheranno tante cose ed inizieremo a vederci chiaro. Un piccola premessa, la mia storia non è una Dramione... Hermione ama Ron e Ron ama Hermione... ma crescendo si fanno tante cose e spesso si sbaglia... ma si torna sempre sulla retta via :D
Un grazie particolare ad emmawatson che recensiona tutti i miei capitoli (non ti preoccupare,Hermione è forte, non soffrira ancora a lungo), e anche a chi legge senza lasciare commenti...anche se mi piacerebbe davvero tantissimo che recensionaste, facendomi sapere cosa ne pensate... anche se non sono commenti positivi xDDD un bacio enorme Franci

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Capitolo 6
*** Sesto capitolo ***


 

Draco Lucius Malfoy era sdraiato sul suo letto, nel dormitorio di Serpeverde, mentre Zabini gli faceva l'ennesima ramanzina:<< Devi smetterla Draco, davvero... sta diventando un'ossessione, non ne posso più! >>.

<< Blaise, sbaglio o sei stato tu a farmi notare che è una bella ragazza? >>, chiese il biondo inarcando un sopracciglio.

<< Sbagliato! No... nel senso... è una bella ragazza, ma non è questo che ti ho fatto notare; ma il fatto che non fai altro che parlare di lei >>, Blaise si strinse nelle spalle:<< e che è praticamente l'unica ragazza del settimo anno che non ti sei portato a letto! >>.

<< Grazie Zabini, infierisci pure! >>, lo rimproverò il biondo sarcastico.

<< E solo la verità amico, credo sia l'unica ragazza che non caschi ai tuoi piedi per il tuo fascino. E per quanto ne so io è ancora vergine e devo dire che, a pensarci bene, non sarebbe male l'idea... >>.

<< Chiudi quella cazzo di bocca! >>, sbottò Draco, stringendo i pugni:<< Così non mi sei utile! >>.

<< Scusa Draco!... comunque dicevi che oggi piangeva per Lenticchia? >>, Draco annuì:<< vuoi che faccia un paio di ricerche? Se ti va posso chiedere qualche informazione alla Patil se ne sa qualcosa... >>.

Il biondo annuì di nuovo:<< Allora le tue puttanelle non rompono solo le palle lasciandomi fino a notte fonda chiuso fuori dalla mia stanza Blase! Ogni tanto fanno anche comodo... >>, disse ghignando Malfoy.

<< Non chiamarle puttanelle! >>, rispose l'altro falsamente irritato:<< Non fanno le troie, donano un po' di amore a chi non ne ha! >>.

<< Ti prego Zabini, non fare la vittima! >>.

L'altro ghignò e si buttò sul suo letto, sprofondando nel cuscino. Il russare di un paio di minuti dopo mise fine alla conversazione, ma non hai pensieri di Draco, che di casto non avevano niente.

Sarai mia Mezzosangue!.

 

<< Do-dov'è Hermione, Ginny? >>, chiese Ron il giorno dopo a colazione.

Sua sorella si strofinò gli occhi gonfi per il poco sonno:<< Non sono cazzi tuoi! >>, disse la ragazza, senza rivolgere uno sguardo al fratello.

<< Come sarebbe “non sono cazzi miei”? è la mia fidanzata! >>, disse il rosso con veemenza.

Ginny che fino ad un attimo prima sembrava non riuscire a reggersi in piedi per il sonno saltò su, puntando la bacchetta contro il fratello. Metà Sala Grande si voltò a guardarla:<< Se non vuoi che ti tagli gli attributi Ronald >>, lo minacciò:<< non ti permettere più di dire che Hermione è la tua fidanzata! >>. Harry, che era seduto con loro, lanciò un'occhiata preoccupata a Ron, poi allungò un braccio verso Ginny, ma lei la scansò con una schiaffo e uscì impettita dalla sala.

Ron emise una sorta di sbuffo e lasciò andare il cucchiaio che teneva in mano. Harry continuava a lanciare sguardi preoccupati da Ron alla porta da cui Ginny era uscita:<< Vai da lei... >>, gli disse Ron arreso:<< Tanto io vado a dormire >>, e senza dire altro si incamminò verso il dormitorio, lasciando Harry ancora più spaesato di prima.

Iniziò a camminare senza una vera e propria meta, non voleva andare realmente fino al suo dormitorio, troppi brutti ricordi... anzi, a dire il vero uno solo.

Camminava così distrattamente e a testa bassa, da non vedere la ragazza contro la quale andò a scontrarsi. Caddero entrambi:<< Miseriaccia, scusa >>, disse lui con tono distaccato.

<< No... niente >>, rispose la ragazza, con una risata squillante.

Ron alzò lo sguardo di colpo, fissandolo in quello della grifondoro bionda davanti a lui:<< Tu! >>, sibilò.

<< Ciao Ron-R... Ron >>, rispose l'altra.

<< Tu! >>, ripetè il rosso quasi urlando. Non ci pensò due volte, la spinse contro un muro, puntandole la bacchetta alla gola:<< Tu, grandissima... troia! >>, sbraitò:<< Cosa mi hai fatto!? >>.

La bionda ridacchiò isterica:<< Ecco... tu eri solo e... lei era andata via... è una magia abbastanza complessa... era solo uno scherzo, io... >>.

Ron schiacciò più a fondo la bacchetta contro il collo della ragazza:<< Quale magia? >>.

Lavanda deglutì:<< è una magia difficile, credo che nemmeno la Granger...>>

<< Non pronunciare il suo nome! >>, urlò il rosso esasperato.

<< Ok, ok... dicevo che è una magia difficile, praticamente mi ha fatto sembrare per un attimo Herm... lei, ma solo hai tuoi occhi, me l'ha fatta una ragazza di corvonero... sai loro... >>, un'altra risata sridula.

<< Cosa cazzo ci trovi da ridere!? Non hai capito il problema? Per colpa tua, brutta troia, Hermione sta soffrendo! Mi ha visto scopare con la mia ex... mentre io credevo fosse lei! Giuro Lavanda, questa me la paghi! >>, allontanò un po' la bacchetta dal collo della ragazza, non l'avrebbe mai attaccata, lo sapeva... bastava spaventarla un po'...

<< Fai tutto questo perchè ti senti in colpa. Quando hai visto che ero io non ti sei fatto problemi, perchè lo volevi anche tu! Ammettilo! Lei non ci sarebbe venuta con te, lo sapevi... io invece sì e ti è pure piaciuto! >>, la poca calma che Ron era riuscito a contenere esplose:<< Stupeficium! >>. Lavanda cadde a terra, priva di sensi.

Cazzo!

Sollevò il la ragazza e notò che, se non fosse stato così allenato per il suo ruolo di portiere, non sarebbe mai riuscito a spostarla. Raggiunse l'infermeria e senza farsi vedere da Madama Chips lasciò la ragazza su di un letto e sgattaiolò fuori.

Ma cosa gli prendeva? Non era da lui schiantare qualcuno solo per rabbia, un ragazza poi!.

Almeno era servito a qualcosa, a sapere che non era impazzito; che la sera prima era veramente Hermione quella che aveva visto entrare nel suo dormitorio... no, non era lei, ma lo sembrava. Questo non lo consolò, Lavanda in parte aveva ragione; la colpa era solo sua.

Decise che non era il caso di gironzolare ancora per i corridoi, con il rischio magari di fare davvero male a qualcuno, così tornò alla Torre di Grifondoro. Dopo aver superato il buco del ritratto si lasciò sprofondare in un divano; non aveva la minima intenzione di tornare al suo dormitorio; chiuse gli occhi, sperando di poter recuperare un po' di sonno.

Poi la sentì.

Era una voce chiara, limpida e dolce, scossa però dai singhiozzi. Proveniva dal dormitorio femminile. Ron non aveva bisogno di chiedere per sapere di chi fosse la voce nè per conoscere la motivazione di quel pianto.

Si avvicinò piano alla scala a chiocciola del dormitorio femminile, aveva provato a salire un volta sola, diversi anni prima con Harry ed era stato letteralmente buttato giù dalle scale, ma ora aveva davvero bisogno di vedere Hermione, di chiederle scusa, di consolarla, se possibile, ma soprattutto di sentire il suo esile corpo fra le sue braccia.

Ron prese un bel respiro e si issò sul primo gradino, non successe nulla, così continuò di un'altro paio di passi, stava per mettere il piede sul quarto gradino, quando la scala di colpo sparì, lasciando il posto ad uno scivolo. No, quello non era cambiato.

Un sorriso amaro naque sul viso del rosso, mentre si rialzava massaggiandosi il fondoschiena “Quello non era cambiato...” era bello sapere che in quel putiferio, qualcosa era rimasto come prima.

 

<< Indovina un po' Malfoy... >>, sghignazzò il serpeverde moro, quando si trovarono in Sala Grande per il pranzo.

<< Cosa vuoi Zabini? >>, rispose l'altro sbuffando.

<< Notizie fresche, fresche di giornata; la mia “puttanella” - come la chiami tu - si è rivelata molto utile >>, annunciò Blase impettito.

<< Hai parlato con la Patil? >>, chiese Draco.

L'altro annui: << Anche se più che parlare abbiamo... >>, tentò di puntualizzare l'altro.

<< Non me ne fraga nulla delle tue conquiste Blaise! >>, lo interruppe il biondo:<< Cosa hai saputo? >>.

<< Mamma mia, quanta impazienza! Vabbè... mentre... ok, ok... non mi guardare male! Dicevo, le ho chiesto cosa fosse successo la sera prima... ovviamente senza dirle che lo volevi sapere tu, allora lei mi ha risposto che a quanto pare la Granger ha beccato Lenticchia e la Brown a scopare nel dormitorio maschile... diciamo che non l'ha presa molto bene e… >>, Draco aveva smesso di ascoltare all'incirca una frase prima.

<< Si sono mollati? >>, chiese subito, senza attendere che l'altro finisse.

<< Non ufficialmente, ma da quanto la Brown ha detto all'amica la Granger non l'ha presa per niente bene, quindi c'è un'alta probabilità che lo molli >>, rispondse Blase soddisfatto.

Un ghigno si disegnò sul viso scolpito del platinato:<< E quella sarà la mia occasione! Devo solo... >>, Draco fu interrotto.

<< Come, come, come? >>, chiese una vocina squillante da parte a lui.

<< Ciao Pansy... >>, la salutarono i due.

<< Non che volessi farmi gli affari vostri... >>.

Nooo... certo che no!

<< ... Ma mi è sembrato di sentire che la Granger è stata messa cornuta da coso... è vero? >>, chiese esaltata all'idea di un nuovo scoop.

<< Si Pansy, ma non fare casini, non ha senso prender... >>, Blaise non terminò la frase.

<< Daphne! >>, strillò la Parkinson:<< non indovinerai mai cosa ho scoperto! >>, dicendo questo iniziò a correre verso la bionda.

<< Non facciamoci notare Blaise! >>, lo ammonì sarcasticamente Draco. Lui si strinse nelle spalle. Mentre i due si lanciavano frecciatine amichevoli, una ragazza bassa, dai capalli ricci entrò nella Sala Grande; stringeva al petto due pesanti libri, anche da lontano si potevano notare gli occhi gonfi.

Hermione si guardò intorno per assicurarsi che nessun Ronald nè Lavanda si trovasse in Sala Grande; quando si fu appurato che nessuno dei due fosse lì – cercando di non pensare che probabilmente avevano occupazioni più interessanti – la grifondoro fece un passo avanti e con un gran sospiro iniziò ad incamminarsi verso la tavolata di Grifondoro. Al suo ingresso una buona metà degli studenti si voltò.

Le notizie girano...

<< Granger!... ehi dico a te, Granger! >>.

La grifondoro di voltò di scatto, verso di lei correvano due serpeverde; una bassa, con i capelli neri e i lineamenti da canarino; l'altra con lunghi capelli biondi:<< Parkinson, Greengrass... >>, le salutò lei con un cenno della testa.

Pansy superò con non curanza i saluti:<< é vero? >>, chiese sfacciata. Hermione non ebbe il tempo di rispondere:<< é vero che Weasley si è scopato la Brown sotto ai tuoi occhi? Che ti ha mollato per lei? >>, domandò con un ghigno malefico sul volto.

Anche i pochi studenti che fino ad un attimo prima non la guardavano si voltarono per sentire la risposta di Hermione. Lei aprì un attimo le labbra tremanti; non era in grado di rispondere; una mano si appoggiò sulla sua spalla; al suo finco arrivò Harry, che stringendosela ad un fianco fece per rispondere a malo modo, ma fu interrotto da un ragazzo alto e biondo, che affiancò le campagne serpeverdi:<< Pansy, Daphne >>, le richiamò:<< non perdete tempo con i mezzosangue, non vale la pena nemmeno di sprecare fiato...>>, Pansy sorrise, pronta a ribattere, ma lui fu più veloce:<< fra mezzora, nel mio dormitorio >>, le disse come fosse un ordine, prima di voltarsi e lasciare la Sala Grande impettito.

Le due serpeverde squittirono di gioia e tornarono a sedersi, parlottando fitto fitto. Harry non lasciò andare la presa su Hermione, che si appoggiò alla sua spalla, senza forze:<< Vieni, dovresti mangiare qualcosa >>, le sussurrò il ragazzo gentilmente all'orecchio.

Lei annuì e si fece trascinare dal “Prescelto” fino al loro tavolo. Si sedette di fianco a lui e un istante dopo qualcuno le mise sotto il naso un piatto strapieno di cibo. Lei inforchettò qualcosa - che doveva essere carne - e se lo mise in bocca, masticando piano, senza sentire neanche il gusto. Sentiva gli sguardi di tutta la Sala Grande perforarle la schiena. E ancora più intenso quello del suo migliore amico, che la fissava come se fosse un malato terminale.

Hermione lasciò la forchetta nel piatto e si voltò verso Harry:<< Sto bene... >>, disse con voce flebile, facendolo sobbalzare:<< non sono malata, sono solo... e comunque non ti devi preoccupare... tornerà tutto... a posto, prima... o poi... >>, si morse il labbro inferiore per non scoppiare a piangere davanti a decine di studenti.

<< Hermione >>, iniziò il suo amico:<< sono sicuro che si sistemerà tutto, so quanto Ron ti ami e sono sicuro che ci sia una sp... >>.

Lo interruppe:<< Non dire “una spiegazione”! Sono ingenua – questo lo posso concedere – ma stupida no! Non ci sono spiegazioni, non voglio spiegazioni e tu non giustificarlo Harry lui... >>,aveva detto tutto d'un fiato, ma ora la voce le venne meno; si schiarì la gola:<< lui è libero di fare ciò che gli pare, non si deve più sentire... impegnato con me ecco, può fare ciò... che vuole... della sua vita >>. Detto questo la riccia si alzò, senza ascoltare i richiami di Harry e degli altri compagni, uscì dalla scuola, andando a rifugiarsi nel parco.

 



A noi ora :D x prima cosa scusate per la lunghezza disumana del capitolo xD ma non sapevo proprio dove interromperlo... per seconda spero che questo pezzo sia riuscito a chiarirvi un pò le idee... come diceva Hill95 Ron non tradirebbe mai la persona che ama, ma non è colpa sua se Lavanda è estremamente cocciuta (odio follemente Lavanda e sto studiando un certo numero di piani per fargliela pagare cara!).  Per il resto la storia inizia a prendere un po' forma e si inizia anche a delineare la figura di Malfoy, che a quanto pare voi nn amate xD ma io siiii..:D Spero di aver fatto luce su tutti i dubbi, recensionate in tanti e fatemi sapere cosa ve ne pare... Grazie a tutti quelli che hanno lasciato un cammentino vi adoro.. Franci
onaRRRon non tradirebbe mai la persona che ama 

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Capitolo 7
*** Settimo capitolo ***


 
La grifondoro, seduta nel parco, all'ombra di un'albero, fissava il monumento ai caduti che la McGranitt aveva posto poco distante dalla tomba di Silente, vicino al Lago Nero. La statua in oro massiccio raffigurava una decina di persone tra i più importanti caduti della Seconda Guerra Magica contro Voldemort. Tra quelli Hermione riconosceva a prima vista Silente, Remus e sua moglie; Tonks – che era raffigurata a gambe incrociate, ai piedi di Lupin, che con una mano le scompigliava i capelli – Piton e Sirius. Alla base della statua c'era una lunga lista, con i nomi dei defunti.

Tra quelli, come se fosse scritto a lettere cubitali, Hermione vedeva anche da lontano la scritta Fred Weasley. Si asciugò una lacrima, pensando a quanto ormai la famiglia Weasley fosse parte di lei e quanto ormai lei non ne potesse più fare parte.

Un'altra lacrima rigò il volto della fanciulla, tremava e non di freddo. Anche solo l'idea di dormire nella stessa stanza con quella le faceva venire la nausea, ma contemporaneamente sapeva che un'altra notte sulla torre l'avrebbe distrutta.

Si scostò una ciocca di capelli dal viso e decise di alzarsi. Una volta rientrata a scuola girò verso l'ufficio della Mcgranitt, bussò alla porta e attese una risposta, che non terdò a venire:<< Avanti! >>, esclamò la voce chiara della professoressa.

<< Buonasera professoressa McGranitt >>, la saluto con flebile voce Hermione.

<< Oh, signorina Granger >>, rispose la professoressa, senza nascondere la preferenza che nutriva verso la sua allieva migliore:<< a cosa devo questa... ma signorina Granger! Lei è malata! >>, la professoressa sussultò alla vista delle occhiaie, degli occhi gonfi e del volto pallido della ragazza.

<< No professoressa, sto bene, grazie dell'interessamento >>, rispose educata Hermione:<< vorrei chiederle se posso spostare i miei turni di ronda di questa sera... >>.

<< Non se ne parla nemmeno! >>, rispose la strega facendo il giro della scrivania ed avvicinandosi a lei:<< Non farà nessuna ronda questa notte, lei ha bisogno di riposo... >>.

La ragazza scosse la testa ostinata:<< No professoressa, è mio compito in qualità di Caposcuola, vorrei solo sapere se è possibile avere il secondo turno di ronda, quello dalle undici all'una >>, accompagnò la richiesta con un sorriso.

La professoressa scosse la testa:<< Non credo sia il caso, signorina Granger, la vedo molto deperita e quelle sono le ore migliori di sonno, è il caso che si riposi... >>.

<< La prego professoressa! è importante, io devo... devo scrivere una tema di Antiche Rune per domani e non l'ho ancora iniziato, il mio turno dovrebbe terminare alle undici e a quell'ora non riuscirei a combinare nulla e un voto negativo potrebbe compromettere la mia media nella materia ed essendo questo l'ultimo anno andrà ad influire anche sulla media dei M.A.G.O. e lei sa quanto sia importante mantenere una buona media durante... >>.

La professoressa la interruppe:<< Certo! Se il problema è così grave signorina Granger faccia come desidera, informerò gli altri Caposcuola del cambio dei turni, la prego solo di riguardarsi, buona serata Hermione >>, la congedò la donna.

<< Buonasera professoressa >>, rispose la ragazza con un sorriso. 


<< Ron! Per l'amor del cielo guardami Ron! Ho parlato con Hermione! >>.


All'ultima parola il rosso sembrò illuminarsi:<< He-Hermione? E cosa vi siete detti? >>, chiese voltandosi verso Harry.

<< Non ti piacerà, te lo assicuro... ha detto che se... se preferisci Lavanda sei libero di stare con lei... che sei... libero... in tutti i sensi... >>, rispose Harry teso. 

Ron affondò nuovamente nel cuscino; gli sfuggì un gemito:<< Dove l'hai vista? è da ieri sera che non la vedo; come... tu sai dov'è!? >>, si era rimesso a sedere.

Harry scosse la testa:<< é entrata in Sala Grande, per pranzare credo, anche se non ha mangiato granchè... comunque le si è avvicinata la Parkinson, io sono andato a vedere cosa stesse accadendo, ma lei se ne è andata subito, l'ha chiamata Malfoy... poi ho fatto sedere Hermione e abbiamo un po'... parlato e lei mi ha detto che tu dovevi sapere che non ti dovevi più sentire... impegnato... ecco >>.

Ron saltò giù dal letto ed iniziò ad imprecare a voce alta, prendendosi a sberle la fronte:<< Che vigliacca! >>, disse infine:<< mi sta scaricando... attraverso te!? >>, era paonazzo di rabbia:<< Se avesse le palle di parlarmi le spiegherei come sono andate le cose e si sistemerebbe tutto! >>, concluse sbuffando.

<< Ehm... Ron... >>, iniziò Harry cercando di concentrare tutto il tatto di cui era a disposizione:<< non credo che ci sia molto da chiarire... tu... l'hai tradita con Lavanda! Vi ha visti! Non puoi... >>, fu interrotto.

<< Ma cosa cazzo dici Harry!? Pensi davvero che sarei in grado di tradire Hermione? >>, chiese il rosso offeso.

<< Ma come? Abbiamo visto Lavanda uscire dal dormitorio e tu eri... lei ti ha lasciato per questo... non vorrai dirmi che non sei... stato con Lavanda? >>, rispose l'altro scettico.

<< Si che ho scopato con Lavanda! >>, sbottò l'altro con aria di chi confessa un omicidio:<< ma non lo sapevo... >>, l'espressione confusa dell'amico lo spinse a spiegare tutto:<< Uffa! Va bene, ti spiegherò tutto... allora, ho incontrato Hermione in Sala Comune e le ho chiesto se voleva venire con me nel dormitorio perchè... si insomma... era vuoto. Lei ha tirato fuori di nuovo la storia del “non sono un giocattolo” e se ne è andata. Io sono tornato da solo nel nostro dormitorio. E indovina un po' chi arriva con tanto di vestaglietta in pizzo cinque minuti dopo? Hermione! >>.

Harry lo interruppe:<< Solo il fatto che indossasse una vestaglia di pizzo era un chiaro indizio che non fosse Hermione... >>.

<< Quando Ginny entrerà nel dormitorio vestita – si fa per dire – solo si pizzo, vedremo se riuscirai a tener collegato il cervello abbastanza a lungo da pensare che forse non è lei! >>, ribattè Ron:<< in ogni caso, mi si è avvicinata, si è... >>, il rosso deglutì al ricordo, improvvisamente accaldato:<< si è tolta la vestaglia e... oh Harry dovevi vederla! >>, Harry arricciò le labbra:<< ok, forse no ma... non puoi immaginare... si è sdraiata sul letto e ha detto una cosa del tipo: “In questo momento puoi non ragionare con il cervello”, una cosa simile e io l'ho ricollegato al fatto che mi avesse accusato di non ragionare con il cervello – non che riuscissi a ragionare molto in quel momento - … alla fine mi è letteralmente saltata addosso e pochi minuti dopo ho visto la porta aprirsi, ho visto He-hermione entrare nel dormitorio e mi sono accorto che sopra di me c'era Lavanda! >>, Ron terminò coprendesi in viso con una mano:<< Oggi ho parlato con Lavanda – che, tanto per informazione si trova in infermeria dopo che l'ho schiantata – mi ha detto di aver usato una specie di incatesimo illusorio... non so cosa di preciso... >>.

Il ragazzo-sopravvissuto sarebbe diventato il ragazzo-sopravvissuto-ancora-per-poco se non si fosse sbrigato a spiccicare parola, pensò Ron, che non ne poteva più di quel silenzio imbarazzante e teso:<< Ti prego Harry! Vuoi dire qualcosa, cazzo!? >>, sbottò infine esasperato.

<< Hem... oh... beh... >>, balbetto Harry:<< Si... insomma, di-direi che... non puoi... e poi... tu... Herm-Hermione... mi-mi dispiace... ecco >>.

 << Già... >>, rispose Ron, tornando a sdraiarsi sul letto:<< Anche a me... >>.


Ora a noi :) so che questo capitolo non è particolarmente entusiasmante, ma mi serviva un attimo di pausa per spiegare bene il tutto ;) un grandiiiissimo grazie a chi recensiona, mi piacerebbe che tutti voi lasciaste un commentino, anche se negativo... ho davvero bisogno di sapere cosa ne pensate... grazie ancora a tutti, vi adoro baci, vostra Franci

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Capitolo 8
*** Ottavo capitolo ***



 Hermione si svegliò alle ventidue e trenta, aveva impostato la sveglia e si era preparata un programma per tutta la serata; si guardò intorno, il dormitorio era ancora vuoto; saltò giù dal letto ed infilò frettolosamente la divisa, poi scese in Sala Comune.

Si appostò all'uscita del dormitorio, controllando che nessuno la vedesse, fece una corsa verso il buco del ritratto, stava per spingerlo; ma a quanto pareva la sua fuga non era passata inosservata:<< Hermione! >>, urlò qualcuno, si voltò e vide Harry raggiungerla.

La scaricò frettolosamente:<< Scusa, ho il mio turno di ronda. Non mi seguire, siamo oltre il coprifuoco e se uscirai dalla Sala Comune mi vedrò costretta a togliere dieci punti a Grifondoro, e non mi importa che sia la mia Casa. Buonanotte Harry >>, dicendo questo uscì impettita dalla Sala Comune.

Non ascoltò i richiami del suo amico provenienti dall'altra parte del ritratto, ma si allontanò per il corridoio deserto.

Povero, ultimamente non fa altro che rincorrermi...

Il buoio la opprimeva:<< Lumus! >>, sussurrò impugnando la sua bacchetta, i corridoio del castello erano decisamente troppo grandi e bui, per vagare da sola di notte. Dopo pochi minuti incontrò il Caposcuola di Corvonero, a cui avrebbe dovuto dare il cambio, si scambiarono la buonanotte e lui si incamminò verso la sua Sala Comune, sulla Torre di Corvonero.

Hermione vagò per i corridoio del castello per un paio di ore, incontrò solo una ragazzina di Tassorosso del secondo anno, che raccontò, quasi in lacrime, di essere stata chiusa a chiave in una classe. Hermione la rimandò a letto dopo averle insegnato un nuovo incantesimo “Alohomora”. Mentre spiegava l'incantesimo un sorriso si dipinse sul suo viso.

 

<< Alohomora! >>

[...]

<< Che cosa lo tengono a fare un mostro come quello chiuso nella scuola? >>, aveva chiesto Ron:<< Se mai c'è stato un cane che aveva bisogno di fare un po' di moto, è proprio lui! >>.

<< Ma dite un po', voi non l'avete l'abitudine di usare gli occhi? >>, era sbottata lei:<< Non avete visto dove poggiava le zampe? >>.

<< Il pavimento? >>, aveva risposto Harry:<< No, a dire la verità non gli ho guardato i piedi. Ero troppo preso dalle sue teste >>.

<< No, non il pavimento. Stava sopra ad una botola. È evidente che faceva la guardia a qualcosa. Spero che siate soddisfatti di voi stessi. Avete corso il rischio di essere uccisi... o peggio ancora, espulsi. E ora, se non vi dispiace, io vado a letto >>.

 

Ripensandoci sorrise. L'amicizia con Harry e... Ronald, era nata così, con un Alohomora.

E ora aveva distrutto tutto; se lo era detta che un'eventuale storia con Ronald era da escludere, che così avrebbe distrutto l'amicizia tra loro e Harry, ma alla fine si era detta “Per una volta permettiti di ascoltare il cuore”... e cosa aveva ottenuto!? Un bel niente!

<< Hermione... >>, la chiamò una voce in lontananza:<< ciao Hermione, credo di doverti dare il cambio... >>, disse una ragazza, dai lunghi capelli castani legati in una treccia.

<< Giusto Hannah... >>, rispose Hermione alla Caposcuola Tassorosso:<< allora io vado, buonaserata >>, augurò con un cenno alla ragazza che si strofinava gli occhi per il sonno.

Come ovvio Hermione aveva già organizzato tutto, si avviò in direzione della Torre di Grifondoro, ma appena fu fuori dalla visuale della tassorosso cambiò strada, scese un paio di rampe di scale, girò a destra e percorse un lungo corridoi, fino ad arrivare alla porta del Bagno dei Prefetti. Chiuse piano la porta alle sue spalle. Si avvicinò ed una delle enormi vasche e con un colpo di bacchetta fece aprire diversi rubinetti. Quando la vasca fu piena di acqua calda e schiuma raccolse i capelli – ancora più crespi del solito a causa dei vapori – ed iniziò a spogliarsi, togliendo un'indomento per volta e piegandolo accuratamente. Agguantò uno dei morbidi asciugamani bianchi e poggiò quest'ultimo, la bacchetta ed i vestiti vicino al bordo della vasca, poi si immerse fino alle spalle nell'acqua bollente.

Esattamente ciò che voleva, appena la sua pelle nuda entrò a contatto con il calore dell'acqua si sentì sciogliere. Non aveva pensieri per la testa, nè preouccupazioni, a dire il vero non aveva proprio nulla per la testa...

Il Nulla...

Perfetto!

Chiuse gli occhi, annebbiata dal tepore e, dopo pochi minuti, sprofondò in un sonno profondo.

 

E mentre Hermione dormiva nel Bagno dei Prefetti, un Hannah Abbott – ancora più distrutta di un paio di ore prima – lasciava il posto a Draco Malfoy, Caposcuola Serpeverde.

Il platinato iniziò ad aggirarsi svogliatamente per i corridoio della scuola, la bacchetta accesa in mano. Sbadigliò, maledicendosi per aver accettato l'incarico di Caposcuola, era davvero una noia!.

Girando per i piani bassi notò una luce, proveniente da una porta socchiusa, si avvicinò “Bagno dei prefetti” , c'era scritto sulla targhetta in oro, appesa alla porta.

A quanto pare qualcuno fa il biricchino...

Pensò divertito tra sè, sperando che fosse uno di quegli schifosi grifondoro, per potergli togliere una decina di punti. Aprì la porta di colpo, facendo sobbalzare qualcuno nella vasca subito davanti a lui.

La ragazza, che teneva i capelli raccolti in una specie di crocchia spettinata si mise in piedi, lasciando – con il pieno consenso di Draco – che l'acqua le coprisse a malapena metà seno.

Si stropicciò gli occhi e cercò di mettere a fuoco il ragazzo davanti a lei:<< Oddio! Malfoy! >>, strillò Hermione immergendosi nuovamente in acqua fino al naso.

<< Buonasera anche a te, Granger... >>, rispose l'altro cortese, avvicinandosi a lei.

Hermione cercò di coprirsi con la schiuma:<< Ma co-cosa ci fai qui? >>, chiese ormai rossa fino alle orecchie.

Malfoy ghignò; un ghignò sgrembo, ammiccante:<< é il mio torno di ronda, Mezzosangue, e ho visto che... qualcuno stava infrangendo le regole della scuola. Che qualcuno era fuori del suo dormitorio oltre il coprifuoco... >>, disse avvicinandosi di più ad ogni frase.

Hermione si ritrasse, arrivando al centro della vasca, mentre Draco si inginocchiò sul bordo:<< S-sono un Caposcuola, n-non puoi... togliermi punti... >>, cercò di protestare Hermione.

<< Oh lo so... >>, rispose l'altro con fare malizioso:<< ma non credo che la professoressa McGranitt non sarebbe felice di sapere delle tue passeggiate notturne... >>.

Era una minaccia:<< Non oseresti! >>.

<< Prova a fermarmi, Mezzosangue... >>.

Hermione si tirò su un attimo, per poi ricordarsi di essere ancora nuda e buttarsi nuovamente in acqua:<< Sei... uno stronzo! >>, sbottò infine incrociando le braccia al petto e mettendo il broncio.

<< Ma se vuoi... >>, iniziò lui:<< puoi provare a fermi cambiare idea... >>.

<< Come scusa? >>.

Draco alzò gli occhi al cielo:<< Certo che per certe cose Granger, il tuo cervello non ci arriva proprio. A mio parere passi troppo tempo a studiare e troppo poco a... divertirti ecco >>, disse tranquillamente, sfilandosi il maglione e gettandolo vicino alle pigna di vestiti di Hermione.

<< Cosa stai facendo? >>, chiese la ragazza dubbiosa, quando il bel serpeverde iniziò a sbottonarsi la camicia.

<< Vengo a fare un bagno Granger, non sei l'unica a poter infrangere il regolamento! >>, rispose alle prese con gli ultimi bottoni. Tolta anche la camicia si levò le scarpe e sfilò i pantaloni, rimanendo in boxer. Hermione, se possibile, arrossì ancora di più:<< Qualche problema Granger? Stai per andare a fuoco... >>, le fece notare il ragazzo, prima di immergersi in acqua.

<< M-malfoy... >>, balbettò Hermione, che a furia di indietreggiare era andata a sbattere contro il bordo estremo della vasca.

<< Sì? >>.

La grifondoro scosse la testa, cercando di superare l'imbarazzo e di formulare una domanda coerente, ci riuscì:<< Cosa. Diavolo. Stai. Facendo. Malfoy? >>, chiese scandendo attentamente tutte le parole.

L'altro continuava ad avvicinarsi:<< Allora non sei perspicace come credevo Granger... >>, un ghigno, l'ennesimo e Malfoy le fu così vicino da poterla imprigionare tra il suo corpo e il bordo della vasca alle sue spalle:<< Cosa mi dici ora Granger? >>.

La reazione di lei lo lasciò interdetto, non gli era mai successo nulla di simile. Hermione esitò un attimo, poi, recuperando la sua solita calma disse con voce piatta:<< Dico che sei troppo magro Malfoy, dovresti cercare di mangiare di più >>. Lo scostò di lato e senza aggiungere nulla si incamminò verso il lato opposto della vasca, con un piccola spinta uscì, dando le spalle al ragazzo, si avvolse nell'accappatoio e se ne andò.

Ma che cazzo...?

Dopo un attimo di stupore; per il modo in cui la Granger gli si era rivolta e per il poco pudore che aveva dimostrato nell'uscire impettita, senza timore nuda dalla vasca – mamma mia, che curve! - Draco si scrollò lentamente e uscì dalla vasca, per asciugarsi e vestirsi. 


Eccoci :D ok ok, non uccidetemi... e non nascondete le pistole dietro la schiena fingendo di non averle xD so che tutte le anti-dramione mi vorranno uccidere... ma sapete come si dice no? Un pò per uno... non fa male a nessuno :D quindi questo capitolo serve per far vedere un po' le intenzioni di Draco, ma anche le reazioni di Hermione.
Grazie mille a chi commenta... mi piacerebbe però che commentaste in di più... è solo che se vedo 70 visualizzazioni e una sola recensione poi penso male :( quindi lasciatemi un commentino... proprio due parole :D ora vado...
Un bacio a tutti, Franci

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Capitolo 9
*** Nono capitolo ***


 
Hermione si aggirava per i corridoi della scuola; contemporaneamente soddisfatta e stizzita; soddisfatta per il contegno che era riuscita a mantenere e stizzita per il modo in cui si era comportato Malfoy e per il fatto di dover girare per la scuola praticamente nuda.

Pregando il cielo che nessuno – soprattutto nessun professore – la vedesse in quello stato, si incamminò verso la Torre di Grifondoro. Arrivata al ritratto della Signora Grassa disse la parola d'ordine – beccandosi una ramanzina da parte della donna per l'ora – e si infilò nella Sala Comune, stringendo i vestiti al petto.

Quando entrò nella sala si senti chiamare:<< He-hermione? >>, chiese una voce fin troppo famigliare.

Si voltò e illuminato dalla flebile luce del fuoco, che ormai andava spegnendosi vide il suo ex-fidanzato, che si stropicciava gli occhi, seduto su uno dei divani. Non lo vedeva da... da quella sera e non aveva assolutamente nessuna intenzione di rivolgergli la parola:<< Hermione >>, ripetè lui, ma questa volta non era una domanda. Si avvicinò a lei:<< Ti devo parl... >>, il rosso avvampò di colpo:<< Perchè sei nuda? >>, chiese con voce stridula.

Lei alzò la testa di scatto, con fare orgoglioso:<< Per prima cosa non sono nuda Ronald >>, disse indicando il suo corpo avvolto dall'asciugamano:<< e per secondo, dove vado, o cosa faccio, di notte... ma a dire il vero in qualsiasi momento della giornata, non sono affari tuoi... non più, almeno! >>. Dicendo questo si voltò verso il dormitorio femminile.

Ron rimase un'attimo interdetto, chiedendosi dove e soprattutto con chi avrebbe potuto stare, vestita – per modo di dire – così. Si riprese subito e le si avvicinò, afferrandola per un braccio:<< Hermio... >>.

Lei non lo lasciò finire, iniziando ad urlare:<< Brutto pezzo di uno stronzo, Ronald Weasley! NON TI AZZARDARE MAI Più A TOCCARMI! >>, impugnò la bacchetta e la puntò contro al rosso, che la lasciò andare istantaneamente:<< Ti voglio vedere ad almeno dieci metri di distanza da me! E sarà meglio per te se rispetti questo nuovo ordine, sono brava con questa... >>, fece un cenno del capo verso la bacchetta:<< dovresti saperlo... >>, e con quest'ultima minaccia mal celata salì le scale del dormitorio femminile, dove – anche volendo e trovando il coraggio, che in quel momento non aveva – Ron non avrebbe potuto raggiungerla.

Hermione si intrufolò nella sua stanza, con il cuore in gola per la sfuriata. Appoggiò sul letto i vestiti e la bacchetta. Poi si voltò a fissare il letto di Lavanda, dalla parte opposta della stanza. La sua mano corse istintivamente alla bacchetta. La puntò verso la figura che russava sotto le coperte, poi con un sorriso amaro stampato sul volto la abbassò.

Non è così che si affrontano i problemi, dovresti saperlo.

Indossò una specie di enorme T-shirt e si buttò sotto le coperte, tirando le tende del baldacchino.

 

<< Ora dividetevi a coppie ragazzi >>, disse il professore di Difesa contro le Arti Oscure – un Auror del ministero, Dawlish, che aveva preso il posto di Piton dopo la sua morte – poi ci ripensò:<< Anzi, meglio ancora, vi sfiderete due alla volta e il vincitore andrà a sfidare qualcun'altro. Iniziamo! >>, la lezione doppia Grifondoro-Serpeverde di Difesa era inziata da circa venti minuti e come annunciato quello era giorno di pratica. Il professore si guardò per un po' intorno:<< Allora... Parkinson, signorina Parkinson può venire? >>, chiese con gentilezza rivolto alla serpeverde:<< E... un bel grifondoro... signor Paciock? Le va? >>.

I due studenti si fecero avanti. Intorno a loro si creò una sorta di bolla invisibile. Serpeverde e grifondoro si fissarono per un attimo, impugnando la bacchetta:<< Inchino! >>, ordinò il professore, i due ubbidirono:<< Sono vietate le Maledizioni Senza Perdono e vi ricorderei che non dovete attaccare, ma solo disarmare l'avversorio, dieci passi indietro. Uno. Due. Tre... >>. Sul collo di Neville cadde una piccola goccia di sudore, era ovviamente agitato, non gli piaceva attaccare le persone, le ragazze, in particolare:<< Dieci >>.

Il grifondoro si voltò di colpo, bacchetta alla mano, puntata contro Pansy che senza esitazioni ricambiò il gesto:<< Expelliarmus! >>.

<<
Protego! >>. Lo scudo di Nelville si allargò per un paio di secondi, fin quasi coprirlo del tutto. Per poi scomparire di colpo, dando la possibilità alla fattura della Parkinson di colpirlo in pieno petto. La bacchetta gli sfuggì di mano.

Pansy sorrise, con fare superiore e fece un grande inchino rivolto ai serpeverde che applaudivano. Neville invece si rimise in piedi e dopo aver raccolto la bacchetta tornò al suo posto con un profondo sospiro. Non era stato uno scontro particolarmente entusiasmante.

<< Complimenti, signorina Parkinson, dieci punti a Serpeverde >>, urla di consenso:<< ora cosa ne dice di sfidare un'altra ragazza? Una grifondoro... magari? Signorina Granger? Le va? >>.

Hermione si alzò sorridente, voleva farla pagare a quell'oca per la figuraccia fatta fare a Neville e dopo due giorni a piangere, uno scontro era prioprio ciò che le serviva.

Entrembe rispettarono le usanze; un'inchino e i soliti dieci passi, il professore li contò:<< Dieci! >>.

<< Expelliarmus! >>, ripetè Pansy.

<< Protego! >>, rispose prontamente Hermione:<< Come siamo ripetitive, Parkinson! Levicorpus! >>, la maledizione colpì la mora – che non ebbe la prontezza di difendersi – in pieno petto e la fece volare per tutta l'aula, fino a scontarsi con il muro opposto.

Un forte applauso scosse le fila dei grifondoro, il professore si unì a loro:<< Complimenti, signorina Granger, davvero complimenti. Cosa ne dice ora di sfidare un'aitante giovanotto? Magari un suo compare di Grifondoro... >>, lanciò rapide occhiate tra i rosso-oro:<< Weasley? Cosa ne dice? >>.

Ron in pochi secondi assunse una decina di colorazioni diverse, da un rosso crimisi, ad un verde vomito, per poi diventare di un bianco spettrale e sussurrare un flebile “Va bene” a testa bassa.

Gli occhi di Hermione si illuminarono, sfogliando velocemente il suo repertorio di fatture.

Una bella Cruciatus... no, niente Maledizioni Senza Perdono, non importa, sarà per la prossima volta.

<< Un bell'inchino! >>, ordinò il professore quando Ron ebbe preso posto davanti alla riccia, impugnarono la bacchetta. Lui tramante. Lei con uno strano sguardo assassino negli occhi.

Harry pregò di non dover portare Ron in infermeria con troppe ossa rotte.

Iniziarono a contare i passi, il rosso si meravigliò di riuscire a mettere un piede davanti all'altro. Appena il professore disse “Dieci” i due si voltarono. Ron non fece in tempo a pensare che Hermione urlò:<< Bombarda Maxima! >>.

Ron si piegò sussurrando:<< Protego! >>, l'esplosione non lo colpì, ma lasciò profondi solchi nel pavimento attorno a lui.

<< Solo disarmare, signorina Granger... >>, la ammonì il professore, ma lei non gli diede molto ascolto.

<< Credevo ti piacesse giocare, Ronald... >>, lo schernì la riccia:<< Confringo! >>, Ron cade a terra:<< O ti diverti solo con Lavanda? >>, chiese Hermione, sputando il nome della grifondoro:<< Incarceramus! >>.

Ron, senza avere il tempo di reagire, si trovò a terra, mezzo svenuto e legato stretto da corde. Lasciò andare la bacchetta e vide la figura di Hermione avvicinarsi a lui per raccoglierla. Da parte sua la grifondoro ci stava prendendo gusto, fece per alzare la bacchetta, ma il professore la interruppe:<< Altri... di-dieci punti a Grifondoro, signorina Granger, anche se non c'era bisogno di ridurre così il povero Weasley... Relascio >>, aggiunse puntando la bacchetta contro le corde che stritolavano il ragazzo, che si dissolsero all'istante.

Hermione gli buttò nuovamente la bacchetta al fianco, senza degnarlo di uno sguardo. Il professore fissò per qualche istante la ragazza che tornava al suo posto. Quando Ron si rialzò e andò a nascondersi tra la folla a leccarsi le ferite con sguardo basso il professore si riprese:<< Ehm... allora, c'è qualcuno che ha il coraggio di sfidare la nostra grifondoro? Qualcuno di Serpeverde? >>, tutti i serpeverde fecero un passo indietro, tutti tranne uno:<< Signor Malfoy? Sfiderebbe la signorina Granger? >>.

Draco ghignò:<< Certo >>, disse estraendo la bacchetta dalla cintura e avvicinandosi ad Hermione. Sia serpeverde che grifondoro si inchinarono, ma Hermione non abbassò la testa, la tenne alta, fissando la nuca bionda di Draco.

Il professore iniziò a contare lentamente i passi, mentre le guance di Hermione – ancora scossa per il duello appena concluso – si imporporivano al pensiero della sera prima.<< Dieci! >>.

<< Locomotor Mortis! >>, disse Malfoy brandendo la bacchetta contro la ragazza.

Lei prontamente rispose:<< Protego! >>, e passò all'attacco:<< Everte Statim! >>.

<< Protego! >>, rispose il biondo.

<< Lacarne inflamale! >>, disse Hermione.

Draco rispose subito:<< Aguamenti! >>. 
La guardò un secondo sogghignando:<< Tutto qui ciò che sai fare Granger? >>; chiese malizioso.

Hermione non lo ascoltò:<<
Bombarda! >>.

Draco si lanciò di alto, e schivò l'attacco:<< Un po' deludente, ieri sera mi sembravi più... aggressiva... >>.

Hermione, che stava per scagliare un nuovo incantesimi si bloccò, la bacchetta a mezz'aria, le guancie in fiamme:<< Come scusa? >>, chiese sgranando gli occhi.

Non ebbe nessuna risposta:<< Expelliarmus! >>, gridò il serpeverde, facendole sfuggire la bacchetta di mano.

<< Dieci punti a Serpeverde! >>, annunciò il professore, coprendo le imprecazioni di Hermione, che, dopo aver raccolto la bacchetta uscì a grandi falcate dall'aula di Difesa Contro le Arti Oscure, rigida ed impettita come sempre. 

Eccoci con un'altro capitolo :D qui Hermione si prende una piccola rivincita su Ron, chiedo ancora solennemente scusa alle ragazze che amano Ron (sottolineerei che tra queste ci sono anche io tra queste xD ) ma vedrete che con l'evolversi della storia il nostro rossastro preferito non se la passerà male :D
Gli incantesimi che sono sopracitati li ho presi sia dai libri che dai film :) per fare una sorta di mix.
Vi informo che ho deciso di seguire completamente la trama dei libri, nel senso che quest ff si riallaccerà al finale de "I doni della morte", senza cambiarvi nulla. Pensavo magari che potesse avere anche un seguito... raccontare qualcosa dopo i 19 anni... vabbè vedremo come andrà... ora rispondo a chi ha recensito :D

Hill95: Grazie mille :D mi fa molto piacere che tu segua la storia e che hai rinunciato ad uccidermi xDD nn ti preoccupare, il cuore di Hermione è e rimarrà sempre di Ron...:D Grazie x le recensioni.
 :Grazie:::::-sssMicia692: Si, lo scopo di Harry era quello di spiegare ad Hermione cosa era successo, ma lei testarda com'è non lo ha ascoltato... anche per Malfoy nei prossimi capitoli ci sarà molto spazio :D

Grazie a tutti quelli che mi seguono, aggiornerò il prima possibile..un bacio Franci

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Capitolo 10
*** Decimo capitolo ***


 Era strano essere di nuovo sulla bocca di tutti e non per aver ucciso qualche potente mago oscuro, ma semplicemente per il pettegolezzo del momento.

Le versioni di ciò che era successo erano svariate:

Hermione Granger, eroiona di guerra e Caposcuola Grifondoro aveva tradito il suo fidanzato, Ronald Weasley, con quel mezzo Mangiamorte di Malfoy. E Weasley per vendetta si era portato a letto la Brown.

Oppure:

Hermione, dopo aver scoperto la tresca tra il suo fidanzato, Weasley e la Brown, aveva tentato di schiantare entrambi durante la lezione di Difesa e, poiché non ci era riuscita, la stessa sera era andata a farsi consolare da Malfoy.

Giravano anche voci su maledizioni Cruciatus, filtri d'amore e qualcosa di decisamente sgradevole su un coinvolgimento di Harry in tutto ciò – strane allusioni su serate a tre.

Ma – cosa che turbò molto la diretta interessata – un solo elemento accomunava tutte le versioni; tutti erano convinti che lei fosse andata a letto con Malfoy. Pensiero che quell'odioso serpeverde non contraddiceva minimamente.

Hermione stava andando su tutte le furie, per primo la sua autorità di Caposcuola era decisamente diminuita e in più non sopportava le fracciatine dei suo compagni:<< Te la fai solo con i serpeverdi o ho una possibilità come corvonero? >>, le aveva chiesto due giorni dopo un ragazzo del sesto anno di Corvonero – al quale la riccia aveva prontamente tolto cinque punti – seguito delle risate dei compari.

In compenso Ron ed Hermione, dopo la sclerata di lei in Sala Comune non si erano rivolti più la parola. L'amicizia tra i due ed Harry era in bilico, come d'altronde spesso era successo quando Hermione e Ron litigavano; lui provava a farli riavvicinare, senza riusaltati. Harry cercò per tutto il tempo di essere imparzile, di stare vicino ad entrambi, ma non sempre era possibile.

La grifondorò si sistemò la gonna, lisciando le pieghe. Fermò un ricciolo ribelle con una forcina e prendendo un gran respirò uscì dalla Sala Comune e – sempre a testa alta – si incamminò verso i sotterranei.

Si appoggiò ostinatamente ad un muro, appena fuori dell'entrata del “covo delle serpi”, incrociando le braccia al petto. In attesa. Erano le otto di domenica mattina e – come previsto, d'altronde – dovette aspettare molto.

Un oretta dopo, quando ormai stava per arrendersi, un ragazzino ed una ragazzina uscirono dalla porta del dormitorio, dovevano essere si e no del terzo anno:<< Fermi! >>, li chiamò Hermione:<< Ho assoluto bisogno di entrare... >>, gli disse.

I due si fissarono per un istante, poi fu la ragazzina a rispondere:<< Spiacente, non possiamo far entrare nessuno nella Sala Comune, a meno che, ovviamente, non sia un serpeverde >>.

Entrambi fecero per andarsene, ma Hermione li fermò:<< Allora entrate voi, ho assoluto bisogno di parlare con Malfoy... Draco Malfoy... avete presente? >>.

La ragazzina guardò di sottecchi il compagno poi sghignazzò, come solo i serpeverde sapevano fare:<< E noi cosa ci guadagnamo in cambio? >>, chiese con ovvio interesse.

Li educano proprio bene fin da bambini...

<< Ciò che vuoi, potrei firmarti il permesso per una festa, o una giustificazione per saltare qualche lezione... >>.

Hermione Granger che infrangeva così le regole per un tornaconto personale? Il mondo stava andando sotto sopra...

La giovane serpeverde, fedele alla sua Casa, non si lasciò perdere l'occasione:<< Certo Granger, sarebbe un bell'affare, ma! Credo che nessuna delle due voglia che... accidentalmente, diciamo... qualcuno venga a sapere che la Granger sia... sgattaiolata nel dormitorio di Malfoy... ci sono già abbastanza voci, su voi due ingiro... >>.

La grifondoro sbiancò.

Quanti anni può avere questa bimbetta? Dodici? Crescono decisamente troppo in fretta...

<< Sarebbe una minaccia? >>.

<< Io lo chiamerei... un'accordo... >>.

No, non lo devi fare assolutamente no!

<< Daccordo, cosa vuoi? >>.

Accettare un ricatto... sono finita veramente in basso!

<< Niente di importante... >>, disse la giovane ridacchiando:<< Mi hanno detto che sei molto portata per trasfigurazione, voglio che tu mi faccia i compiti per un mese... >>, non era tanto impegnativo, poteva accettare:<< e... voglio un permesso per un'uscita ad Hogsmade >>.

Hermione sgranò gli occhi:<< Non posso farti un permesso privato >>, disse Hermione.

<< Lo so >>, rispose l'altra:<< ma una mia amica non ha il permesso per le uscite, glielo daranno i suoi genitori, ma solo dopo le vacanze di Natale e tra poco ci sarà la gita e io voglio che venga con me >>, disse scrollando semplicemente le spalle:<< Allora? Ci stai? >>.

Non puoi Hermione! In qualità di grifondoro, in qualità di Caposcuola di Grifondoro non puoi categoricamente accettare un tale sotterfugio!

<< Ci sto, affare fatto >>, rispose la riccia annuendo e tendendo la mano verso la serpeverde.

<< Ottimo! >>, rispose l'altra sorridendo

La ragazzina fece strada ad Hermione nel dormitorio, dopo averla costretta ad auto-incantarsi per non ascoltare la parola d'ordine. La fece sedere ad un tavolo e le diede una pergamena, dove Hermione scrisse un permesso ad una ragazzina del terza anno di Serpeverde di nome Margarett Berned, per partecipare all'uscita ed Hogsmade del 18 Dicembre.

<< Dovrete far controfirmare il permesso dal vostro Direttore, il professor Lumacorno, ma sono sicura che non ci saranno problemi >>, la giovane serpeverde sorrise ed infilò la pergamena nella borsa che portava a tracolla.

<< Il dormitorio maschile è da quella parte, la porta per il dormitorio di Malfoy è la terza sulla sinistra... buona fortuna e domani ti farò avere i miei compiti di trasfigurazione >>. Così dicendo la ragazzina uscì dalla Sala Comune seguita dall'amico.

Ok... un bel respiro...

Hermione si incamminò verso il dormitorio maschile, poi... Uno. Due. Tre... eccola. Sulla porta di legno spiccava un grande 7B in argento... “Sette bis”.

Dopo un profondo respiro – l'ennesimo – la ragazza aprì la porta. Il dormitorio era molto simile al suo, se non per i colori e per lo scarso senso dell'ordine maschile. C'erano cinque letti, li passò uno ad uno, fino a trovare un testa platinata nascosta tre lenzuola smeraldo.

<< Sveglia Malfoy! >>, ulrò la ragazza tirandogli via le coperte di dosso .

Non rimase troppo impressionata dal vedere il ragazzo in boxer, d'altronde poteva andare anche peggio. Il serpeverde si guardò intorno stordito, farfugliando frasi prive di senso, per poi mettere a fuoco la ragazza, che ricambiava lo sguardo, con le mani sui fianchi:<< Oh... Granger... a cosa devo questo... soave risveglio? >>, chiese il biondo con sarcasmo.

La ragazza lanciò occhiate scettiche agli altri occupanti della stanza, che si erano svegliati e ora la fissavano come se avesse due antenne:<< Ti devo parlare >>, annunciò in risposta:<< da soli... >>, aggiunse poi quando vide che nessuno si muoveva.

Blase fu il più sveglio:<< Ah! Ma potevi dirlo subito che dovevi “parlare” da sola con Draco... >>, disse mimando le virgolette:<< noi togliamo il disturbo... allora divertitevi >>.

Lasciò la stanza, con un gesto rivolto ai compagni, che subito lo seguirono. Hermione aspettò che chiudessero la porta, per poi accanirsi sul biondo:<< Malfoy! >>, esordì con rabbia:<< si può sapere cosa cazzo ti passa per quella testa bacata che ti ritrovi!? >>.

Il ragazzo si mise a sedere:<< Puoi spiegarti meglio? >>, chiese confuso.

Non c'era bisogno di girarci intorno:<< Io non sono venuta a letto con te! >>, disse la ragazza con tono calmo e fermo.

Il volto del biondo si illuminò:<< Oh, non ti preoccupare, se è questo il problema possiamo rimediare subito, Mezzosangue >>, disse alzandosi e andandole incontro, con un sorriso malizioso sulle labbra.

Hermione mise una mano davanti a se, e questa andò subito a scontrarsi con i pettorali del ragazzo, che non fece una piega:<< Sei un coglione Malfoy! Hai presente cosa hai fatto alla mia reputazione mettendo ingiro quella voce? Ora mi prendeno per una delle tue tante troiette... >>.

Draco la interruppe:<< Anche se fossi realmente venuta a letto con me, non passeresti mai per una delle mie troiette. Te lo assicuro >>, si stacco leggermente da lei, ed iniziò a girarle intorno:<< Qualcosa mi dice che se sei venuta fin qui hai bisogno di qualcosa... >>, continuò Draco.

<< Mi sembra ovvio! >>,disse la ragazza:<< Voglio che tu contraddica questa voce e metta fine a questa stupida storia una volta per tutte! >>.

Il biondo le fu subito davanti e le poggiò una mano su di un fianco:<< E cosa ne ricevo io in cambio? >>.

Stupidi serpeverde, tutti uguli:<< Cosa vorresti? >> due ricatti in una mattina, per fortuna che era una grifondoro...

<< Mi sembra ovvio >>.

Il serpeverde si passò la lingua sul labbro superiore:<< No. Non lo è >>, rispose l'altra con semplicità.

Draco optò per una illustrazione pratica, in alcuni casi trovava che le parole fossero molto noiose e decisamente superflue. Portò una mano a sfiorare il collo della Mezzosangue e scese seguendo il colletto della camicia, fino ad arrivare al primo bottone.

Dieci secondi.

Il tempo per slacciare i primi tre bottoni della camicia immacolata della mezzosangue.

Il tempo per vedere il pizzo del suo reggiseno blu scuro.

Il tempo per realizzare che Malfoy le stava slacciando la camicia.

Il tempo per capire quale fosse il compromesso.

Un secondo.

Il tempo per far si che la mano di Hermione andasse a scontrarsi con il viso di Draco, lasciando ben marcati sulla pelle pallida i segni rossi delle cinque dita.

<< Porco! >>, strillò Hermione prima di uscire, rossa di rabbia, dal dormitorio.


Ora a noi :D Reputo già un buon inizio il fatto che per ora nessuno mi abbia Avadakedabrizzato xDDD quindi Grazie mille :D
Grazie anche a tutti quelli che recensionano, vi adoro (anche se mi fate impazzire avete idee completamente contrastanti... haha) continuate a farlo :D
Un piccolo avviso: Pensavo di cambiare il reating di questa storia da giallo ad arancione... x voi ci sono problemi? Nn siete daccordo? Fatemi sapere...
recensionate tuttiii :D un bacio Franci

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Capitolo 11
*** Undicesimo capitolo ***


 Era domenica mattina, Ginny, Harry e Ron erano seduti in Sala Grande a fare colazione, Harry e Ginny si tenevano per mano, mentre Ron lottava contro se stesso per non addormentarsi nel piatto:<< Fatto le ore piccole ieri sera? >>, gli chiese Ginny divertita.

<< Ho studiato fino a notte fonda; ora che Her... che devo fare tutto da solo non ce la faccio, devo stare dietro ai compiti ed in più prepararmi per i M.A.G.O... >>, il rosso sbuffò.

<< Ti ricordo Ron che anche io ed Harry siamo nella tua stessa situazione, ma con un po' di buona volontà ce la stiamo facendo >>, commentò Ginny.

Il discorso fu interrotto da un gufo marrone, che planò elegantemente sul tavolo, lasciando quattro lettere, una davanti ad ogniuno di loro e la quarta al posto che solitamente occupava Hermione.

<< Oh! >>, squittì la rossa:<< Sono della mamma, credo vorrà organizzarsi per Natale >>, disse aprendo la sua lettera ed iniziando a leggere.

Le lettere erano quasi del tutto identiche, esclusa l'aggiunta di diverse raccomandazioni per ogniuno. Tutte chiedevano come andasse la scuola e informavano i ragazzi – che a dire il vero già lo sapevano – che avrebbero trascorso le vacanze di Natale alla Tana.

<< Adoro i tuoi genitori Ron! >>, disse Harry rivolto all'amico sorridendo e infilandosi la lettera piegata in una tasca della tunica.

In quel momento fece irruzione nella Sala Grande Hermione, che si tuffò letteralmente sulla panca di fianco ad Harry, con un broncio magistrale:<< Buongiorno Harry, Buongiorno Ginny >>, salutò, dimenticando – come sempre d'altronde – volutamente Ron, che non ci faceva nemmeno caso.

<< Ciao >>, risposero:<< qualcosa non va? >>, chiese Harry sorpreso.

Hermione si versò un bicchiere di succo di zucca, rovesciandone la metà sul tavolo:<< Alla grande! >>, rispose sarcastica asciugando il legno.

<< Bella camicia Herm! >>, urlò Seamus dall'altra parte del tavolo.

Hermione lo fisso stranita, poi abbassò lo sguardo sulla camicia azzurrina che indossava e notò che i bottoni erano ancora slacciati e che dalla scallatura sporgeva un'abbondante pezzo di pizzo blu. Subito si affrattò a chiudere i bottoni:<< Chissà chi gliel'ha slacciata... >>, sentì commentare un ragazzo del sesto anno:<< avrei voluto avere io l'onore... >>.

A quelle parole Ron battè un pugno sul tavolo e a grandi falcate lasciò la Sala Grande, sotto lo sguardo divertito di Malfoy, che sedeva al suo tavolo.

Ginny seguì il fratello con lo sguardo, che un attimo dopo tornò a posarsi su Hermione:<< Non ti preoccupare. Ti è arrivata una lettera comunque, dovrebbe essere di mia madre... >>.

Hermione, felice di poter superare il momento di imbarazzo, guardò davanti a se. Poggiata sul tavolo – leggermente bagnata in un angolo di succo di zucca – c'era una lettera indirizzara a lei. Con mani tremanti la prese e anche se avrebbe preferito gettarla nel fuoco si costrinse a leggere.

 Cara Hermione,

Spero che tu stia bene. Ginny mi ha scritto di te e di Ron, sono sicura che lo avrebbe fatto lui, ma è troppo timido. Appena l'ho saputo ho fatto i salti di gioia, sono almeno sei anni che dico che voi due dovreste stare insieme, non posso immaginara ragazza migliore per il mio bambino.

Non so quanto questo sia vero, ma Arthur mi ha detto che è usanza babbana chiamare la suocera “mamma”, se è come dice sarei felice che tu mi chiamassi mamma.

Ovviamente sei invitata qui per Natale, se ti va puoi invitare anche i tuoi genitori, sono delle persone tanto care... e poi dobbiamo abbituarci no? Chissà quanti natali passeremo tutti insieme?Aspetto una tua risposta con la conferma.

Credo che non ci sia bisogno di farti raccomandazioni, se non quella di non prendere troppo seriamente gli esami. Prenditi cura di Ronald e controlla che tenga la testa sulle spalle. Sei un ragazza d'oro, non potrei essere più felice, ora sei parte della famiglia! Non che non ne facessi parte già prima ma... ora è ufficiale!

Ci vediamo tra qualche giorno, un grande bacio.

Tua Molly.

 

Hermione asciugò una lacrima solitaria che le rigava il viso. Si immaginò intenta a scrivere la risposta che avrebbe distrutto il cuore della povera signora Weasley. In quella lettera c'era scritta una solo cosa non vera; Hermione non aveva mai fatto parte della famiglia Weasley e mai avrebbe potuto entrarvi. A dire il vero mai avrebbe dovuto sperarci.

Posò la lettera sul tavolo ed estrasse la bacchetta:<< Lacarne inflamale >>, disse in un sussurro e la carta prese fuoco. Gli altri occupanti del tavolo, Harry e Ginny compresi, la fissarono esterefatti, ma lei non gli diede ascolto. Aspettò che la pergamena bruciasse del tutto, per poi uscire dalla stanza con lo sguardo basso e gli occhi lucidi nel tentativo di trattenere le lacrime.

 

Cara Molly,

la tua lettera mi ha fatto molto piacere, è bello sapere che...

 
No!è una cosa pietosa!

L'ennesimo pezzo di pergamena venne lanciato attraverso la stanza, per atterrare ai piedi di un letto.

 

Cara Molly,

Sei stata molto gentile ad invitarmi, non...

 

No!

 

Cara Molly,

Mi farebbe veramente molto piacere poter venire alla Tana per Natale, ma io e Ronald non stiamo più insieme.

 

La piuma cadde dalla mano di Hermione e si posò sul copriletto rosso.

Io e Ron non stiamo più insieme.

Sette parole, una verità e tutto ciò che cercava di negare a se stessa da giorni. La verità l'aveva investita come un'uragano. E non c'erano soluzioni, non c'erano giustificazioni. Era così e basta, nulla poteva cambiare.

Insieme al suo presente Hermione vide sgretolarsi il suo futuro, era sicura che qualunque cosa avesse dovuto affrontare ci sarebbe stato Ron al suo fianco; ora invece c'era il nulla. Lei sola, contro chissà cosa.

Decise di non aggiungere nulla alla lettera. Scrisse i suoi saluti e la chiuse, con mani tramanti.

Mentre camminava verso la gufiera si stupì dell'essere stata tanto stupida; lei non aveva mai creduto a queste cose, nemmeno quando si vedeva con Krum. Il vero amore è per sempre... Tutte stronzate, scritte da qualche deficente per ragazzine senza cervello. Il vero amore non esisteva, non era su questo che si fondava una relazione di copia. Per quanto ne sapeva le uniche fondamenta erano l'opportunismo e la paura di rimanere soli.

E tutto ciò Hermione lo aveva sperimentato sulla sua pelle. Solo nelle storie Cenerentola incontra il principe azzurro.

Ma se Cenerentola si stufasse di stare con le mani in mano ad aspettare il principe azzurro?

Si sarebbe data una svegliata ed avrebbe Schiantato sorellastre e matrigna. Certo... se fosse stata una maga, ma il concetto era questo.

Arrivata alla gufiera prese un piccolo gufo ambrato e gli consegnò la lettera, poi lo guardò spiccare il volo e sparire all'orizzonte.

Tornò al suo dormitorio, prendendo strade secondorie, nella speranza di non incontrare nessuno. Quando entrò nella sua stanza si gettò sul letto, mordendosi a sangue un labbro, per non scoppiare a piangere.

Il “delicato” impatto con il letto aveva fatto cadere un mucchietto di libri impilati li di fianco. Con uno sbuffo Hermione si sporse per rimetterli a posto. Ne raccolse un paio, e li rimise nella posizione originaria, poi si bloccò: prese in mano uno degli altri libri e si mise a sedere. La copertina in pelle recava scritto: “Ricordi”.

Non avrebbe mai voluto aprirlo, avrebbe preferito dargli fuoco; ma ora, trovandoselo tra le mani non ebbe il coraggio di buttarlo.

Lo aprì. In prima pagina c'era una sua foto, di quando aveva circa due anni, la didascalia diceva “Hermione Jaen Granger, due anni”. Girò pagina, sulla seconda c'erano due foto che la ritraevano con alcune amiche babbane di quando frequentava la scuola. E in quella successiva c'era una sua foto con i genitori.

La foto successiva non era come le altre; tre ragazzi infatti la stavano salutando dalla pagina del suo album fotagrafico. I ragazzi non avevano più di undici anni, una ragazzina dai capelli ricci era in mezzo a due giovani che le circondavano le spalle con un braccio e ridevano tutti insieme.

Sfogliò ancora un paio di pagine, tutte avevano incollate foto magiche, che ridevano e salutavano. Si fermò su di una in particolare e una lacrima bagnò la pergamena. La foto ritraeva un ragazzo alto, dai capelli rossi, che abbracciava un'imbarazzata ragazza dai capelli ricci.

Hermione ricordava come era stata scattata la foto.

 

<< Harry ti prego! >>.

<< Dai Hermione, solo una! >>.

<< Non. Voglio. Foto! >>.

<< Ma... Hermione >>.

<< Zitto Ron! >>.

Ron aveva lanciato un'occhiata preoccupata all'amico.

<< Te la sei scelta tu Ron... >>.

<< Questa me la segno Harry! >>.

<< Ma dai Hermione, non fare l'offesa... dai me lo fai un bel sorriso? >>.

Hermione aveva sorriso e... Clik!

<< Brutto... imbroglione! Hai fatto la foto! >>.

 

Nella foto infatti lei sorrideva, sbracciandosi per uccidere qualcuno oltre la macchina fotografica, mentre Ron, abbracciandola, se la rideva.

Una seconda lacrima e tante altre, bagnarono la foto. Hermione chiuse con un botto il libro e lo gettò sotto il letto. Per qualche istante le tornò in mente la disperata idea di cancellarsi la memoria.

Cosa avrebbe fatto Cenerentola, se dopo aver vissuto con il principe azzurro, avesse dovuto tornare dalla matrigna?

Hermione sapeva la risposta.


Eccoci con un'altro capitolo :D Questo per lo più è un capitolo riflessivo e mi serve soprattutto per introdurre le vacanze di Natale, che per i nostri ragazzi saranno abbastanza importanti. Ora rispondo alle recensioni :D
 emmawatson: Sono d'accordo con te... Ron ed Hermione devono stare assieme.. ma magari... diciamo che... Hermione potrebbe perdere un attimo la strada no? :D Grazie baci
Hill95: Haha, oddio sei un tesoro :D Grazie x la recensione, mi fa piacere che ti stia piacendo la storia, io amo sia Ron che Draco, quindi cerco di farli andare un po' a pari :). Per quanto riguarda i... contatti tra Draco ed Hermione non posso prometterti nulla... Però non mi piacciono le storio troppo OOC, quindi Hermione rimarrà cocciuta e altezzosa come sempre, come è stata fino ad ora nella mia storia ;) spero anche questo capitolo ti sia piaciuto e non ti preoccupare x Ron, avrà modo di riscattarsi.

Grazie a tutti quelli che seguono la mia storia, in particolare chi recensiona :D fatemi sapere cosa ne pensate del nuovo capitolo :D a presto, il prima possibile Franci
Grazie mille a tutti quelli che seguono l .

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Capitolo 12
*** Dodicesimo capitolo ***


 

<< Spiegamelo un'altra volta, ti prego... >>, sussurrò la riccia sulla strada per Hogsmade una fredda mattina di dicembre:<< Come avete fatto a convincermi? >>.

La rossa rise:<< Ti ho solo ricordato quanto bene ci vuoi e quanto sia fornita la biblioteca di Hogsmade >>, disse divertita. L'altra sbuffò:<< Io invece non riesco ancora a capire quale sia il problema. Cosa c'è di male nel fare un giro per negozi con me ed Harry? >>, continuò la ragazza. Hermione farfugliò qualcosa di indistinto, Ginny sbuffò:<< Te l'ho già detto! Ron non... >>.

La riccia si fermò di colpo, ed interruppe l'amica:<< E io ti ho già detto che non mi importa nulla di ciò che fa tuo fratello. E che non voglio sentirlo nominare >>. Senza degnare gli altri due di uno sguardo riprese a percorrere il sentiero a lunghe falcate.

Harry e Ginny si lanciarono un'occhiata esasperata, poi seguirono la compagna verso il villaggio.

Entrarono subito all'Emporio degli scherzi di Zonco, dove Harry fece una bella scorta di dolci, poi lui e Ginny accompagnarono Hermione a comprarsi una piuma nuova e a dare un'occhiata a qualche libro.

<< Cosa ne dite di andare a berci qualcosa? >>, propose Ginny, quando furono usciti dalla biblioteca, fregandosi le spalle con le mani per il freddo.

<< Ottima idea >>, rispose il suo ragazzo prendendola per mano, mentre Hermione annuiva.

Ginny, in un impeto di dolcezza, tirò Harry per il braccio e prese a baciarlo, lui ricambiò.

Hermione distolse lo sguardo, mordicchiandosi un labbro, con una strana morsa al cuore. Era giusto che i due si baciassero; erano fidanzati infondo, non c'era nulla di male ed in più avevano rinunciato ad una possibile giornata romantica per stare con lei. Nonostante ciò, quel piccolo gesto fece sentire Hermione più fuori posto che mai. Harry lo notò e staccò dolcemente Ginny da lui, la rossa sorrise imbarazzata, poi tirando per il braccio Harry si incamminò verso I tre manici di scopa.

Mentre erano sulla strada qualcuno li chiamò:<< Harry, Ginny... He-Hermione... >>, i tre si voltarono e videre un ragazzo dai capelli rossi e una sciarpa rossa e oro, correre verso di loro.

<< Ron! >>, lo salutarono insieme Harry e Ginny, mentre Hermione si voltò ostinatamente dall'altra parte e continuò a camminare.

<<< Hermione, aspetta... >>, la chiamò Ron, lei non lo guardò, allora lui le corse dietro, fino a poter poggiare una mano sulla spalla dalla ragazza. Mano che ritrasse subito, dopo lo sguardo assassino di lei:<< Hermione... dobbiamo... devo... devo parlarti... >>, disse senza incrociare lo sguardo della grifondoro.

<< Mi dispiace per te, Ronald >>, rispose lei gelida:<< ma io non ho nulla da dirti, quindi se non ti dispiace dovrei andare... >>.

<< Non mi ai nemmeno dato la possibilità di spiegarti come stanno le cose! >>.

Hermione lo fisso, con quanto odio riusciva a provare e, nonostante lui fosse un paio di spanne più alto di lei, lo fece indietreggiare:<< Sai cosa ci faccio io con le tue spiegazioni Ronald? Mi ci pulisco il culo! >>, sbraitò la grifondoro, lasciando il ragazzo interdetto per il linguaggio non da lei:<< Non voglio nessuna spiegazione >>, continuò con più calma:<< Ti sei scopato la Brown. Punto. Non c'è nulla da aggiungere. Non ho più intenzione di rivolgerti la parola. >>. Detto questo voltò le spalle – per l'ennessima volta – al suo ex-fidanzato e si mimetizzò tra la folla che usciva dai negozi.

 

<< Un'altro whisky incendiario! >>.

<< Non mi sembra il caso signorina >>, rispose il ragazzo che lavorava con Albertof a “La testa di porco”.

<< Ho detto che voglio un'altro whisky! >>, sbottò la ragazza.

Il barista scosse la testa:<< Non è il caso, veramente... >>.

<< Bene! >>, urlò la ragazza gettando sul tavolo delle monete:<< si tenga pure il resto! Me ne vado a I tre manici di scopa! >>, aggiunse uscendo dal bar barcollando.

Scappare da Harry e Ginny non era stata una grande idea, ma quando aveva visto Ron avvicinarsi Hermione non aveva retto ed era corsa via; rintanandosi nel bar, dal quale stava uscendo dopo un'ora passata li.

Era troppo concentrata sui movimenti dei suoi piedi per accorgersi che qualcuno la chiamava:<< GRANGER! >>, sentì dopo svariati minuti che il ragazzo chiamava. Nel tentativo di voltarsi per capire chi fosse Hermione fece una giravolta ed inciampò nei suoi stessi piedi, finenendo stesa a terra. Iniziò a ridere come un pazza. Il ragazzo le si avvicinò subito:<< Granger? Ti senti bene? >>.

La ragazza annuì:<< Sono caduta! >>, annunciò prima di riprendere a ridere.

<< Lo vedo >>.

La ragazza sbattè la palpebre:<< Ma tu sei Malfoy! >>, squittì allegra, tentando – con scarsi risultati – di rimettersi in piedi. Il biondo annuì:<< Ciao >>, lo salutò lei.

<< Buongiorno >>, rispose lui con un ghigno, cercando di non riderle in faccia:<< bevuto un po' troppo Granger? >>.

La ragazza era offesa:<< Non sono ubriaca! >>, lo fissò per un po' accigliata, poi sorrise:<< Sai che hai proprio degli occhi stupendi Malfoy? >>, chiese, senza lasciargli il tempo di rispondere:<< E sai perchè te lo dico? >>, si morse un labbro:<< Perchè sono ubriaca! >>, confessò prima di tornare a ridere, aveva il naso e le guance arrossati.

Draco stava per protestare, lei aveva appena negato di aver bevuto troppo, poi ci ripenso:<< Ora vieni, ti riporto a Hogwarts, ok? >>.

La ragazza gli gettò le braccia al collo e si fece tirare su. Camminarono per un po' in silenzio, lei troppo concentrata nel mettere un piede davanti all'altro, lui sghignazzando come suo solito:<< Di un po' Granger >>, disse Malfoy rompendo il silenzio:<< Cosa ti sei bevuta? >>.

Hermione parve concentrarsi molto per dare una risposta:<< Non molto... credo... non ricordo più >>, ricominciò a ridere.

Non regge l'alcool, questa me la devo annotare, non si sa mai che torni utile...

Le strinse un po' più forte il braccio intorno alla vita ed insieme entrarono nel parco di Hogwarts. Quando arrivarono all'entrata Hermione si strinse al collo di Draco:<< Posso dormire con te? >>, chiese con voce angelica.

Il biondo sgranò gli occhi:<< Vuoi... dormire... con... con... me? >>, chiese incredulo.

Lei annuì:<< Si !Ti prego, non sopporto più di dormire con Lavanda- Troia -Brown e poi non voglio incontrare Ronald in Sala comune... posso dormire con te? >>.

Il viso di Draco si distese in un bel ghigno:<< Come desideri, Mezzosangue >>.

La ragazza lo seguì verso i sotterranei, imbronciata:<< Non mi piace che mi chiami Mezzosangue. Mi fa sentire... inferiore, mentre io sono... superiore a te! >>, disse stringendosi nelle spalle convinta, come se il suo ragionamento non facesse una piega.

Il serpeverde non riuscì a trattenere le risate:<< Mezzosangue! >>, disse.

<< Hei! >>, protestò la ragazza.

<< Non a te, stupida! è la parola d'ordine per la Sala Comune di Serpeverde! >>, disse lui scuotendo la testa.

La ragazza si incupì:<< è un po' triste, non trovi? Noi di Grifondoro abbiamo parole d'ordine più allegre... decisamente! >>.

Il ragazzo scosse la testa e si tirò dietro la grifondoro, fino ad arrivare alla sua stanza. La fece entrare e constatò con entusiasmo che la stanze era vuota. Bloccò con un'incantesimo la porta.

E ora a noi, Mezzosangue...

<< Quallo è il tuo letto Malfoy? >>, chiese Hermione, che in quel momento sembrava l'imitazione più svampita – se è possibile – di Luna Lovegood.

Il ragazzo annuì e la riccia andò a sedersi al centro di esso, fissò per un secondo il serpeverde, poi iniziò a levarsi i guanti e la sciarpa, poi il maglione, le scarpe e la camicia... un momento... la camicia!?!.

<< Cosa stai facendo Granger? >>, chiese Draco preoccupato.

La ragazza si fermò; era arrivata già alla metà dei bottoni:<< Mi svesto... ovvio no? Non vorrai che dorma con tutti quei vestiti addosso... >>.

Ti assicuro che se continui così farai tutto fuorchè dormire.

Quando vide che Draco non rispondeva Hermione si strinse nelle spalle e riprese a slacciare la camicia, se la sfilò e presto tolse anche la gonna, rivelando a Draco un fisico mozzafiato coperto solo da un completino in pizzo turchese.

Devo chiedere al ministero di rendere le divise scolastiche illegali... com'è possibile che riescano a celare tutto questo ben di Dio così bene!?

Il serpeverde non aspettò altre, si fiondò su letto e schiacciando il corpo – seminudo – della ragazza contro il materasso prese a baciarla con foga. Lei esitò un attimo, poi ricambiò il bacio. Draco si sfilò in fretta la camicia, poi raggiunse con le mani il laccetto dei reggiseno di lei e...

La labbra della ragazza si staccarono dalle sue.

Ma cosa...?

Guardando in basso vide Hermione sotto di lui, le labbra arrossate dischiuse in una piccola O, le palpebre calate ed il petto che si alzava e si abbassava ritmicamente.

Cazzo!

<< Granger! >>, disse piano al suo orecchio. Nessuna reazione:<< Granger! >>, ripetè più forte. Ancora niente; le diede un leggero schiaffo, ma lei continuò a dormire:<< Cristo Granger! >>, ancora niente.

Scese dal letto, con la voglia di prendere a calci e pugni tutto ciò che si trovava davanti. Raccolse un'accappatoio e si diresse verso il bagno. Una doccia fredda, ecco cosa gli serviva.


 


*Tlitlon:Comunicazione di servizio, si avvisano i gentili lettori che è severamente vietata utilizzare:
Bombe a mano, coltelli, lance, Avadakadabra, Cruciatus, bombe nucleari, giavellotti, Pietrificus, Schiantesimi e fatture di ogni genere, pistole, fucili, mitra,bazuca, lanciafiamme, rivoltelle, tira pugni, Sectumsempra, clave, pugnali e spade.
Contro la scrittrice. Grazie per la cortese attenzione*

Hem...*colpo di tosse* buonasera *altro colpo di tosse* avete sentito il messaggio vero? Ecco da bravi... quindi... *goccie di sudore le imperlano la fronte*, tu, in ultima fila, saresti così gentile da... ecco... grazie, il bazuca poggialo a terra... perfetto, sei un'amore *fa un sorriso traumatizzato*.

Ora che avete posato le armi passiamo a noi :D Sottolineando il fatto che MALFOY NON HA SCOPATO CON HERMIONE e che LEI AMA RON, vi prego di pazientare ancora un poco perchè la situazione si calmi. Già dal prossimo capitolo le cose inizieranno a tornare a posto e poi ci sono le vacanze di Natale, che lasceranno tempo ad Hermione di ragionare per bene.
 Hill95: Ma no dai :D lasciamelo integro quel bel fiulet di Draco :D che se me lo avakedabrizzi poi giuro che mando la Parkinson (che poi nn ho mai capito xk si chiama cm una malattia xD) a cercarti :D grazie per la recensione, vedrai che le cose si sistemeranno per tutti... bacii
RECENSIONATE TUTTIIIII (si è una minaccia ù.ù)
Baci vostra Franci

ù 

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Capitolo 13
*** Tredicesimo capitolo ***


 

Oddio che mal di testa!

Hermione era sveglia da un paio di minuti,ma non osava aprire gli occhi;il mal di testa la opprimeva,la schiacciava al letto.

Chissà se conosceva un'incantesimo contro il mal di testa...allungò una mano verso il comodino.Ma...c'era qualcosa che non andava.

Per prima cosa faceva più freddo del solito,le lenzuole erano più leggere,e sentiva un respiro vicino al suo orecchio,e poi la sua mano era andata a scontrarsi con qualcosa di ben diversa da un comodino;sembravano...degli addominali!?

La mente della grifondoro ora confusa;ricordava solo qualche immagine disconessa;lei che mandava definitivamente a cagare Ron...uno,due,tre,dieci bicchieti di whisky incendiario...la strada del ritorno per Hogwarts...tanto verde e...Malfoy...un secondo...Malfoy!?

Aprì gli occhi di colpo,e se ne pentì pochi secondi dopo.Da parte a lei,sdraiato nel suo stesso letto c'era un serpeverde dai capelli color platino,che sonnecchiava tranquillamente.Hermione si coprì la bocca con una mano per non urlare.

Ma che cazzo ci faccio qui?

In quel momento realizzò di essere anche mezzanuda,indosso aveva solo l'intimo.

Guardandosi intorno notò che altre a quello dove stava lei,c'erano altri letti,tutti occupati.Cercando di fare il meno rumore possibile la grifondoro si alzò,raccolse i suoi vestiti – che insieme alla borsa erano ammucchiati ai piedi del letto – e cercò un pezzo di pergamena,dove scrisse:

Malfoy,

Non so cosa sia successo questa notte,ad essere sincera non ricordo granchè,probabilmente ero completamente ubriaca.In ogni caso non mi cercare,e non parlare a nessuno di ciò che ho fatto o detto,qualsiasi cosa sia.

Hermione

Piegò il biglietto e lo appoggiò sul letto di Draco.Poi,in punta di piedi,abbandonò la il dormitorio di Serpeverde,infilandosi i vestiti a casaccio,strada facendo.

<< Ghirlanda >>,disse la ragazza arrivata davanti alla Signora Grassa.

La quale,prima di aprire,le fece la solita ramanzina:<< é questa l'ora di rientrare? >>,chiese in fare acido:<< può darsi che alle cinque del mattino io non abbia voglia di farti entrare.E poi dove sei stata?conciata in quello stato...non è un comportamento consono ad un grifondoro! >>.

<< Ghirlanda! >>,ripetè Hermione.

La donna scosse la testa:<< E va bene,entra,ma la prossima volta ti cambio la parola d'ordine! >>,e così si aprì,scoprendo il buco per la Sala Comune.

<< Hermione! >>,urlarono due voci in coro,nel esatto istante in cui la ragazza mise un piede nella stanza.Subito Harry e Ginny le corsero incontro.E la trascinarono vicino al fuoco:<< Hem...He-Hermione... >>,bisbigliò Harry:<< Perchè sei in mutande? >>,chiese osservando i jeans che la ragazza teneva in mano,e la camicietta lilla che indossava allacciata solo per metà.

Ginny coprì prontamente gli occhi di Harry con una mano:<< Hermione! >>,la rimproverò,mentre l'altra,paonazza finiva di vestirsi.

<< Scusa...non...non pensavo che ci fosse...qualcuno in Sala Comune... >>,balbettò a mo' di scusa,finendo di allacciare la camicetta.

<< Ginny lasciami andare... >>,protestò Harry:<< Ti devo ricordare che abbiamo vissuto per mesi insieme in una tenda e l'avrò vista cambiarsi un centinaio di volte? >>,chiese esasperato alla fidanzata,che subito gli tirò una sbarla sulla nuca.

<< Pervertito! >>,lo accusò la rossa,lasciandolo andare un secondo dopo,quando Hermione fu vestita.Ginny si voltò a fissare la riccia:<< Ora puoi dirci dove sei stata? >>,chiese.

Hermione era titubante:<< L-la prossima domanda? >>.

Ginny alzò gli occhi al cielo:<< Con chi eri? >>.

Hermione avvampò:<< Prossima... >>.

<< Cosa avete fatto!? >>.

<< Prossima... >>.

Ginny sapeva che con Hermione non bisognava insistere:<< Dove sei andata quando sei scappata via ad Hogsmade? >>.

La mora tirò un sospiro di solievo:<< A questa posso rispodere >>,accennò un debole sorriso:<< sono stata a La testa di porco,per tutto il tempo >>.

Harry scrutava i suoi occhi nocciala,in cerca delle risposte che non voleva dare:<< Hai bevuto? >>,le chiese.Lei abbassò lo sguardo,e non rispose:<< Hai bevuto molto? >>.Lei prese a mordicchiarsi un labbro.

Harry le voleva porre un'altra domanda,ma Ginny fu più svelta,scattò in piedi:<< Basta Hermione!non ne posso più! >>,disse puntandole contro un dito:<< è una vita intera che non faccio altro che vedervi litigare,e poi fare pace,per litigare di nuovo,e poi fare pace!Non è una casa normale Hermione!Tu non sei normale,e ancora meno le è mio fratello!Ora spiegami cosa c'è di diverso questa volta!perchè non potete semplicemente scusarvi e fare pace? >>.

Hermione aveva gli occhi gonfi ed arrossati:<< N-non lo so... >>,disse prima di correre a perdifiato verso il suo dormitorio.

<< Fantistico Ginny! >>,disse sarcastico Harry,sprofondando in una poltrona.

 

Aveva solo tre giorni.

Tre giorni per sistemare le cose.

Tre giorni per chiederle scusa.

Tre giorni per spiegarle tutto.

Tre giorni per riprendersi il suo amore.

Il grifondoro tirò un calcio ad uno dei pilastri del letto a baldacchino.Ma contrariamente a come pensava,la cosa non lo rilassò,ne lo fece sentire meglio.

<< Ron,potresti smettarla di cercare di distruggerci il dormitorio? >>,gli chiese Dean alzando gli occhi al cielo.

Ron non lo ascoltò,e tirò un calcio al comodino,picchiandovi contro il mignolo del piede,ed iniziando a saltellare su un piede solo,imprecando ad alta voce.Dean e Seamus,che erano i soli nel dormitorio oltre a Ron si lanciarono un'occhiata esasperata:<< Ron, >>,esordì Seamus con il tono di voce di chi la sa lunga:<< so che tra te ed Hermione era una cosa seria,ma...ecco...sai come dicono i babbani no?chiodo scaccia chiodo! >>.

Ron smise di saltellare,e lo fissò con aria da ebete:<< Cosa vorresti dire? >>.

Seamus ammiccò un attimo:<< Diciamo che... >>,il tono che utilizzava ora era molto più pratico:<< c'è solo un modo per dimenticare Hermione...ti serve un'altra ragazza! >>,disse annuendo tra se,come se avesse detto una genialata.

Ron lo guardò,inarcando un sopracciaglio:<< Ma sei scemo!? >>,chiese esasperato,riprendendo a dare distrattamente qualche calcio alla base del letto.

Seamus si mise in piedi,e si avvicinò al compagno:<< Ma non capisci? >>,chiese gesticolando esageratamente:<< Non c'è nulla di meglio per dimenticare qualcosa,che pensare ad altro! >>,il moro mise una mano sulla spalle dell'amico:<< e per questo di possiamo aiuture noi,vero Dean?c'è una corvonero,del sesto anno....ok,è un mezzo genio,parla praticamente solo di scuola,ma se riesci a tapparle la bocca è fatta!è perfetta! >>.

Ron stava per mettersi a ridere;poi si ricordò di un'altra ragazza che era un mezzo genio,con la quale spesso doveva servirsi di sotterfugi,per farle chiudere la bocca.Il mezzo sorriso scomparve del tutto:<< Vado a farmi un giro >>,annunciò dirigendosi verso il baule di Harry,e prendendo il Mantello dell'inivsibilità.

<< Hei aspetta Ron... >>,non fecero in tempo a chiamarlo,che lui era già scomparso.

 

Seduto sotto un'albero,con la testa sulle ginocchia,nascosto dal mantello dell'invisibilità Ron contempleva il lago nero,che si estendeva come un'enerme chiazza nera e liscia davanti ai suoi occhi.Poco distante da lui,illuminato dalla luce della Luna,risplendeva il monumento ai caduti;quello che tre le decine di nomi incisi alla base,riportava anche quello di suo fratello;Fred Weasley.

Non aveva mai voluto vedere quel nome inciso,ogni volta che gli passava vicino spostava lo sguardo,ma sembrava che fosse scritto a lettere cubitali,o che una fraccia luminosa lo indicasse,non guardarlo sembrava impossibile.Ma Ron,fino ad ora ci era riuscito.

Qualcuno di sicuro la chiamerebbe debolezza,e anche lui in quel momento si sentiva debole.Ma sapeva anche che se lo avesse detto,una certa grifondoro,lo avrebbe abbracciato stretto,e gli avrebbe detto che se lei era viva,era merito suo,che lui non era un debole.

O almeno,lo avrebbe fatto fino a qualche settimana fa.

Perchè alla fine era così;Hermione,Hermione e ancora e sempre Hermione.Un punto fisso nei suoi pensieri,lo era ora,lo era stato quando erano insieme,e anche prima,da almeno cinque anni a questa parte,e propabilmente lo sarebbe sempre stato.Perchè poteva cadere il mondo,ma Ronald Wealsley – volente o nolente – non avrebbe mai potuto smettere di amare Hermione Granger.Almeno di questo Ron ne era sicuro.

Il ragazzo si passo una mano sulla fronte,e tre i capelli rossi,per poi sbuffare.

Come ho potuto sbagliare tutto di nuovo?

Si voleva prendere a calci da solo,anzi...poteva farlo,ma questo non avrebbe di sicuro migliorato le cose.Magari esisteva una magia che rimetteva in sesto il cervello,anche per un caso disperato come lui.Sicuramente Hermione conosceva un'incantesimo simile...

 

Ovviamente,sempre lei. 



Eccomi,ho fatto il prima possibile :D
Allora,in questo capitolo non succede nulla di nuovo,lo so,ma mi serviva per far capire quanto Ron ci stesse male,e quanto volesse sistemare le cose;so che fin'ora le cose sono un pò...statiche,ma a breve diventerà tutto un pò più movimentato :D
micia692:Beh vabbè Hermione,ubriaca o no,è una persona seria :D poteva mica darla a Draco così xD Non ti preoccupare per le recensioni :) lascia un commentino quando hai tempo :D bacii
Hill95: Grazie :D mi fa piacere che ti piaccia come scrivo.Sono daccordo con te,Hermione è un amore quando non è in se,dovrebbe bere più spesso xD.Ti faccio una promessa e una minaccia insieme:Draco nn rimarrà “a mani vuote” per sempre :D però sssssh nn ho detto niente :D
Grazie a tutti coloro che leggono,e ancora di più ai pochi che recensionano...vi adoro tuttiii :D baci Francy

Grazie a tutti coloro hGrazie a
 

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Capitolo 14
*** Quattordicesimo capitolo ***


 

 << Bene ragazzi, come sicuramente sapete questa è la nostra ultima lezione di pozioni, prima delle vacanze di Natale >>, il professor Lumacorno guardava la sua classe con un sorriso compiaciuto dipinto in viso:<< e ho ritenuto opportuno non assegnarvi compiti, per le vacanze, in modo che possiate prepararvi adeguatamente per i M.A.G.O. Ma voglio approfittare di quest'ultima lezione per ripassare ciò che abbiamo imparato fin'ora, quindi faremo un giochetto tutti insieme! >>,annunciò battendo le mani e sorridendo:<< su, non siate timidi, avvicinatevi tutti >>. Tutti gli studenti del settimo anno bis – tre grifondoro, un tassorosso, quattro serpeverde e altrettanti corvonero – si avvicinarono alla cattedra e videro diverse boccette dispose in ordine:<< Ora, ogniuno di voi prenderà un baccetta e dal colore, dal profumo e dalla consistenza, dovrà dirmi di cosa si tratta. é tutto chiaro? >>.

Gli studenti annuirono e presero una boccetta a testa, poi tornarono a sedersi. Il professore attese qualche minuto in cui tutti gli studenti osservarono con attenzione in contenuto della boccetta, alcuni lo annusavano, altri lo versavano nel calderone per poterlo osservare meglio.

<< Bene bene >>; disse Lumacorno:<< ora vediamo se siete stati bravi >>. Si incamminò verso il tavolo più vicino, quello dei corvonero.

Uno di loro disse:<< Questo è l'Elisir dell'euforia >>, mostrando una boccietta trasparente, che conteneva un liquido giallo sole.

Il professore annuì:<< Quindi credi di poter somministrare questa pozione ad un tuo compagno, senza nessuna preoccupazione? >>,chiese. Il ragazzo annuì e porse la boccetta alla ragazza seduta alla sua sinistra, che – propabilmente fidandosi del giudizio del ragazzo – la bevve in un sol sorso. Subito sul suo viso apparve un bel sorriso a trentadue denti.

In professore annui, diede cinque punti a Corvonero e chiese alla ragazza cosa contenesse invece la sua boccetta:<< Oh >>, rispose questa sghignazzando:<< questo è un Distillato di Morte vivente signore >>, rispose sempre sorridendo e mostrò al professore un boccietta trasparente, che conteneva un liquido rosato, poi riprese a sghignazzare.

Gli altri due corvonero avevano rispettivamente un Pozione Singhiozzante e una Pozione del ghiaccio, che Hermione ricordava bene, poichè l'aveva data da bere ad Harry il loro primo anno, per poter recuperare la Pietra Filosofale.

Il professore di avvicinò al tavolo che Harry, Ron ed Hermione condividevano con il tassorosso:<< Allora, signor Potter, mi sa dire cosa contiene la sua fiala? >>.

Harry sorrise, gli era andata proprio bene:<< Credo sia Pozione Polisucco, signore >>.

Il professore annuì:<< Eccellente, davvero. Cinque punti a Grifondoro. E la sua signorina Granger? >>, chiese rivolto ad Hermione.

<< Questa è sicuramente Amortentia professore >>, disse la ragazza mostrando la boccietta con il liquido madreperlato.

<< Ma allora era avvantaggiata signorina Granger! >>, disse il professore sorridendo:<< sbaglio o lei ha già individuato questa pozione ad una delle nostre prime lezione? >>, le chiese e lei annuì imbarazzata:<< allora saprà certamente dirmi cosa caratterizza questa paticolare pozione... >>.

Hermione annuì:<< L'Amortentia è il filtro d'amore più forte del mondo, anche se – ovviamente – come tutti gli altri filtri non può creare realmente l'amore, ma una sorta di forte passione. è caratterizata dai vapori a spirale che emette, dalla brillantezza madreparlacea e dal profumo, che dovrebbe essere differente per ogniuno di noi, rappresentando ciò che pià ci attrae >>.

Il professore annuì soddisfatto:<< E lei cosa sente signorina? >>.

Hermione annusò un secondo la fialetta e chiuse dolcemente gli occhi:<< Sento... odore di pergamena nuova, di erba appena tagliata e... di lucido per i manici di scopa... >>. La grifondoro aprì gli occhi di colpo, dopo aver sentito la sua stessa affermazione, divenne completamente viola.

Il professore era confuso:<< Gioca a Quidditch signorina Granger? >>, chiese stupito, Hermione fece segno di no tenendo la testa bassa:<< che abbia sbagliato quacosa? >>, si chiese:<< Widdly! >>.

Disse rivolto a Ron, che lo corresse prontamente:<< Weasley... >>.

<< Si quel che è. Annusa l'Amortentia >>, ordinò prendendo la fiala di mano alla ragazza e porgendola a Ron:<< Cosa senti? >>.

Il rosso chiuse gli occhi:<< Sento... il profumo dell'arrosto con le patate che fa mia madre... >>, Hermione, senza accorgersene sorrise:<< ...odore di aria fresca, l'odore che c'è quando gioco a Quidditch, e... vaniglia >>. Anche Ron, come Hermione, riaprì gli occhi di scatto, le orecchie gli divennero subito rosse.

<< Vaniglia? >>, chiese il professore:<< ti piace la vaniglia? >>, chise e Ron scosse il capo:<< avrò sbagliato qualcosa... >>, disse fra se il professore e continuò il giro.

Mentre Harry sghignazzava tra se, qualcosa gli diceva che il profumo che aveva sentito il suo amico, somigliava molto allo shampoo alla vaniglia, che usava Hermione. Mentre il lucido per i manici di scopa, era quello che Ron usava per lucidare la sua.

Forse, e dico forse, abbiamo ancora qualche speranza...

 

I fatilici tre giorni erano passati e Ron non era riuscito a combinare nulla, lui ci aveva provato, ma quella era più cocciuta di un mulo.

E anche per questo che la ami...

Gli disse una vocina, che lo fece stare ancora peggio di come stava già di suo. Sbattè con tutta la forza che aveva un paio di calzini nel buale, poi si sedette sul letto, prendendosi il volto tra le mani.

Cosa cazzo posso fare ancora?

<< Pensieroso Ron? >>, chiese Harry entrando nel dormitorio.

Il rosso tolse subito le mani dal viso e sbuffò:<< No niente, volevo solo... controllare di aver preso tutto >>.

Harry annuì:<< Hermione ti manda a salutare >>, disse avviandosi verso il suo letto, per mettere insieme le ultime cose.

<< Come!? >>, chiese mettendosi in piedi Ron.

Harry lo fissò stupido:<< Sono sceso ora a salutarla, sta uscendo dalla scuola, deve superare i confini del parco per smaterializzarsi, sai i suoi non sono maghi e sarebbe un caos collegare il cam... Hei Ron! Dove vai!? >>.

Il rosso non lo ascoltò, iniziò a correre a perdifiato, giù per la scala a chiocciola, fuori dal buco del ritratto, per il corridoio e un paio di rampe di scale. Mentre Harry, deciso a seguirlo, gli stava dietro di un paio di decine di metri. Un solo pensiero assaliva la sua mente:

Fermare Hermione.

Non poteva partire senza nemmeno salutarlo, non dopo tutto ciò che era successo negli ultimi mesi. Era arrabbiata, ok, voleva fargliela pagare e ci era riuscita, lo aveva privato anche del saluto e lui lo aveva accettato, perchè, quale grandissima testa di cazzo che era, non riusciva a trovare una soluzione per farsi pedonare. Ma questo no. Non poteva privarlo anche di vederla un'ultima volta, prima che se ne andasse per un mese.

Aprì con una spinta il portone, senza rallentare la corsa sfrenata.

E vide in lontananza due figure, che tiravano un baule; una delle due aveva sicuramente un chioma di folti ricci:<< Hermione! >>, urlò Ron, ma lei non lo sentì. Si accorse che in quel momento anche Harry stava superando il portone, ma non rallentò per aspettarlo.

<< Hermione! >>, ripetè ancora una volta, mentre la ragazza si accingeva ed oltrepassare il cancello di Hogwarts.

Non puoi lasciarla andare, non puoi lasciarla andare!

Ma ormai era tardi. Ron era a metà del parco e lei stava già aprendo il cancello, seguita da un'altra ragazza, che sembrava indossare una divisa di Corvonero. In un'ultimo scatto disperato Ron riprese a correre più veloce che poteva, ignorando il fiato corto e il dolore alla milza.

Perchè, poteva cadere il cielo, ma lui doveva vederla, doveva salutarla, non importava a che prezzo.

La vide, sempre più vicina, ormai si era fermata oltre la soglia della scuola e salutava con una mano l'altra ragazza, che si stava smaterializzando per prima. Poi Hermione si voltò e diede un'ultimo sguardo al parco di Hogwarts, che ormai era del tutto innevato, con un bel sorriso stampato in viso ed il baule saldamente stretto in una mano, fece una leggera giravolta, pensando Casa, Londra e tutto inizià a vorticare intorno a lei.

Non prima però, che l'eco di una voce ben conosciuta le giungesse alle orecchie:<< Ti amo, Hermione! >>

Esiste un modo per fermare una smaterializzazione? Se esiste, Hermione non lo conosceva.

A cosa cazzo ti serve passare le giornate sui libri se in una situazione del genere non sai che fare?

Ma l'occasione era persa, ormai vedeva le forme del corridoio di casa sua definirsi e non poteva tornare indietro. Un piccola lacrima muta rigò il volto della riccia.

<< Hermione! >>, esclamò una voce femminile alle sue spalle.

<< Mamma! >>, rispose lei, asciugandosi in fretta la lacrima e correndo ad abbracciare la madre ed il padre che la raggiunse un istante dopo.

 

Andata,partita... persa. Di nuovo.

<< Ron... >>, sussurrò Harry, poggiandogli una mano sulla spalla, con il fiato corto per la corsa, appoggiandosi con l'altra mano alle ginocchia per riprendere aria.

<< Si lo so >>, rispose il rosso:<< Si sistemerà tutto... >>, disse con fare sarcastico e con un sapore amaro in bocca si voltò verso la scuola.

 


 

Uuuuuuh,come sono dolci *.*
Guarda che lo hai scritto tu...
Zitto grillo.
Ecco, fine momento di sclero :D
So che ora la cosa sembra mooolto tragica, ma vedrete che dal prossimo capitolo Ron ci metterà davvero anima e corpo per riconquistare il suo cuore :D (che in fin dei conti è sempre stato suo..) e premetto che non sarà l'unico :D
 Hayley Lyn:Grazie per i complimenti, anche io ho sembra trovato Ron ed Hermione molto dolci :) passo sicuramente a leggere qualcosa :D
theStarbucksGirl:Lo prenderò come un complimento xD So di essere un po' stronzetta, ma mi piace tenere i lettori un po' sulle spine :D sai... un po' di suspance non guasta mai ;) continua a recensionare baci
   Hill95: Accetto che mi si dia della stronza..xD ma mi diverto troppo a tenere sulle spine i miei lettori muhaha (risata malefica). Non ti preoccupare, qualunque cosa possa fare Hermione con Draco poi tornerà da Ron (anche perchè se è così scema da non tornarci ci vado io da lui ù.ù), quindi tieni pure nell'armadio il fucile xD Grazie per la recensione :D
Grazie a tutti, un bacione Franci

Grazue a tutti,un bacio Frabct 

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Capitolo 15
*** Quindicesimo capitolo ***


 

<< Ron! Harry! >>, strillò la signora Weasley, dopo aver lasciato andare Ginny, correndo verso i due ragazzi e stringendoli contemporaneamente in uno dei suoi abbracci soffocanti.

I due batterono un paio di volte sulla spalla della donna, nella speranza che li lasciasse andare prima che le scorte di ossigeno fossero esaurite. Quando li ebbe liberari fissò Harry in modo dolce:<< Come stai caro? >>, chiese:<< spero che tu non sia troppo affaticato, sai,gli esami e tutto il resto... >>.

Harry sorrise:<< Non si preoccupi signora Weasley, va tutto benissimo >>.

Molly gli diede un pacca sulla spalla:<< E smettila di chiamarmi Signora Weasley, mi fai sentire molto più vecchia di quello che sono, chiamami Molly! >>. Harry sorrise ed annuì.

La signora Weasley si voltò verso il figlio maschio minore e lo fissò con un'espressione risentita:<< Porta in camera i bauli tuoi e di Harry, Ronald >>, disse in tono gelido.

Ron fece per ribattere, ma fu interrotto da Arthur che entrò nella stanza dando un bacio in fronte alla figlia e un leggero abbraccio ai due ragazzi:<< Che ha fatto Ron questa volta? >>, chiese guardando l'espressione arrabbiata della moglie:<< E dov'è Hermione? >>, aggiunse guardandosi intorno, immaginando di vederla saltar fuori da qualche parte.

Molly fissò prima suo marito poi Ron:<< Tuo figlio >>, esordì indicando Ron:<< è stato così deficente da lasciare Hermione! >>, sbottò lanciando occhiate infuriate al rosso.

Lo sguardo del povero signor Weasley – che ora aveva la moglie che lo fissava come a voler chiaramente dire: “è tuo figlio, fai il padre e sgridalo” - vagò un secondo tra Ron e Molly, per poi fissarsi in quello della figlia:<< Ron ha mollato Hermione? >>, chiese a Ginny con il tono di uno che prega di sbagliare.

Ginny annuì, ma Ron non la lasciò parlare:<< Per prima cosa credo che la mia vita sentimentale non ti riguardi mamma! >>, disse più sgarbato di quanto fosse mai stata con la madre:<< E tanto per la cronaca, tecnicamente mi ha mollato lei... >>, aggiunse, questa volta rivolto al padre.

Molly gli si mise davanti con le mani sui fianchi:<< Per prima cosa non ti permettere di parlarmi così! E per secondo, la tua vita sentimentale mi interessa, dal momento che è di Hermione che stiamo parlando, che reputo come una figlia >>, poi fissò il marito:<< Non voglio neanche immaginare cosa abbia fatto tuo figlio a quella povera ragazza, si vedeva che era così innamorata... >>.

Ron – che non reggeva più la conversazione – prese il suo baule e si diresse su per le scale, subito seguito da Harry e Ginny.

Durante la mezz'ora seguente, Harry e Ginny, riuscirono a cogliere solo due parole sensate, nell'infinito monologo di Ron, che consisteva per lo più in insulti, parolacce e imprecazioni: “Hermione” e “soluzione”.

<< Ron, non per dire, ma stai diventando leggermente ripetitivo... >>, disse Ginny passandosi una mano tra i capelli, con aria esasperata:<< se i miei conti sono esatti, ti sei definito “un coglione” almeno un'ottantina di volte solo negli ultimi dieci minuti. Ed hai usato l'epiteto “puttana da quattro soldi” per definire Lavanda – non che non sia d'accordo con te, chiaramente – almeno centoventi volte >>.

Ron lanciò un'occhiata truce alla sorellina, che la sostenne senza batter ciglio. Harry, come se gli si fosse accesa una lampadina saltò in piedi:<< Perchè non ci sono arrivato prima? >>, si chiese il ragazzo, dandosi un piccola sberla in fronte:<< Ron ma è ovvio! >>, esclamò con l'aria di voler mettersi a saltare.

I due Weasley lo fissarono sbattendo la palpebre con aria interrogativa, così il Ragazzo Sopravvisuto spiegò:<< é quasi Natale Ron! >>, disse sorridendo:<< E quale modo migliore di un bel regalo per farti perdonare da Hermione? >>, chiese felice.

Ron saltò in piedi, con un bel sorriso stampato in volto:<< Oddio Harry ma sei un genio! >>, e anche lui sembrava sul punto di mettersi a ballare la hola.

Poi entrambi intercettarono lo sguardo di Ginny, che diceva a chiare lettere “Dite a quell'ultimo neaurone che vi è rimasto di smetterla di farsi seghe guardando i giornalini porno e di fare il suo lavoro!”.

<< Hem... Ginny, qualcosa che non va? >>, chiese Harry alla sua ragazza.

Anche lei si mise in piedi:<< Ma siete scemi!? >>, chiese alzando gli occhi al cielo, anche se ovviamente era una domanda retorica:<< E voi credete veramente che Hermione – quell'Hermione – sia davvero tipa da farsi intenerire da un regalino? >>, disse scettica.

Ron aprì e richiuse la bocca a vuoto un paio di volte, ma Harry, dopo un attimo di smarrimento, rispose:<< No, certo che no, ma magari è quello che vuole anche lei no? >>, chiese cercando di arrampicarsi sugli specchi:<< Probabilmente Hermione vuole tornare con Ron ma è troppo orgogliosa per ammetterlo... e noi potremmo darle... un piccola spinta no? >>. Ron pendeva letteralmente dalle labbra dell'amico ed annuì entusiasta.

<< Cretini! >>, sbottò in un sussurro Ginny, puntando per l'ennesima volta gli occhi al cielo.

 

<< Hermione, tesoro! Scendi, è pronta la colazione! >>, la riccia si stiracchiò per bene nel suo letto, poi si mise a sedere e guardando fuori dalla finestra notò con piacere che nevicava. Senza darsi la pena di pettinarli, raccolse i capelli ribelli in una coda e scese in cucina.

<< Buon Natale, tesoro >>, la salutò il padre con un sorriso, avvicinandosi per darle un bacio in fronte.

<< Buon Natale, papà >>, rispose:<< Buon Natale, mamma >>, aggiunse poi andando a salutare la madre, che era alla presa con i fornelli.

<< Oggi frittelle! >>, annunciò la donna sorridendo, guardandosi intorno per prendere i piatt ed allungandosi fino all'inverosimile per arrivare ad essi senza lasciare i fornelli.

Hermione sbuffò, prese la bacchetta – che anche a casa teneva sempre con se – e fece fluttuare i piatti fino ai fornelli. La madre la fissò un po' accigliata, poi scrollò le spalle:<< Quante volte ti devo dire che potrei cucinare io in cinque minuti con questa? >>, le chiese sventolando la bacchetta.

<< Sai che non mi piace... >>, disse la donna mentre vedeva i piatti che, pieni, ora volavano verso il tavolo:<< Non dopo quello che hai fatto a me e a tuo padre lo scorso anno >>, aggiunse sedendosi al tavolo con marito e figlia.

Hermione alzò gli occhi al cielo:<< Per la duemilacentosettesima volta. Era necessario! >>, sbottò iniziando a mangiare.

La madre scrollò le spalle:<< Non ha importanza, non mi piace e basta >>. Hermione decise – saggiamente – di non rispondere, avevano affrontato quell'argomento decine di volte, senza alcun risultato.

<< Comunque... >>, continuò la donna dopo qualche minuto di silenzio:<< oggi sono arrivati quattro pacchi per te. Li hanno portati dei gufi... >>, alzò un attimo gli occhi al cielo; la madre di Hermione non sopportava i gufi:<< ora sono insieme agli altri sotto l'albero >>.

Hermione sorrise:<< Grazie mamma >>.

Finita la colazione Hermione lavò i piatti senza l'aiuto della magia e poi si diresse in salotto insieme ai genitori, per aprire i regali di Natale.

<< Questi sono i nostri e quelli dei nonni... >>, disse il padre, indicando tre pacchetti incartati ammucchiati sotto l'albero:<< Questo è quello degli zii >>, aggiunse indicandone un'altro appoggiato ai piedi del divano:<< e quelli li infondo sono arrivati questa mattina >>.

Hermione annì ed iniziò a scartare i regali dei suoi parenti. Per lo più erano libri, tutti sapevano quale era la sua grande passione, i suoi genitori, invece, le avevano regalato una collana in oro con il suo nome: “Hermione”, li ringraziò con un bacio. Poi passò a quelli dei suoi amici; il primo era di Harry e Ginny. Il biglietto diceva:

Sperando che questo ti tiri un po' sul il morale, con tanto affetto, Ginny ed Harry.

La scatola conteneva un profumo che, a quanto diceva l'etichetta, cambiava aroma a differenza dei gusti della persona che lo annusava. Il secondo era da parte della Signora Weasley e degli altri.

Cara Hermione,
Buon natale, so che non è molto, ma è per ricordati che tu farai sempre parte della nostra famiglia. Un grande bacio, Molly, Arthur, George, Bill e Fleur.

Il regalo era una scatola di cioccolatini più un paio di gadget dal negozio di George e una sciarpa fatta a maglia. La riccia sorrise, annotando mentalmente di dover scrivere due righe di ringraziamento alla signora Weasley.

Poi passò al terzo pacchetto, ero molto strano, impacchettato da una carta color smeraldo con tanti ghirigori in argento. Si strinse nelle spalle e lo scartò. Conteneva una scatola di cortone argento, aprì anche quella e divenne bordeux.

<< He-Hermione!? >>, chiese suo padre allibito:<< Chi ti... chi ti manda quel... regalo? >>.

Hermine, abbassando lo sguardo, appallottolò il pizzo rosso e riinfilò il tutto nella scatola:<< Non ti preoccupare... papà, è solo... uno... uno scherzo! Si è... un mio amico... lui vuole... gli piace... scherzare! >>, fece una risata stridula e mise la scatola ben chiusa sotto le altre.

La ragazza scrollò leggermente la testa, cercando di allontanare l'imbarazzo, decidendo che, per scoprire il mittente e il significato di quel regalo, avrebbe aspettato di rimanere sola. Allungò una mano e prese l'ultimo pacco; era più piccolo rispetto all'ultimo, ma molto più pesante.

All'iniziò la grifondoro non capì subito di cosa si trattasse, la scatola conteneva una specie di portagioie in legno con delle rose intagliate sui bordi. Fece per aprirlo, ma il coperchi era bloccato; sul davanti c'era una piccola serratura in oro. Spostò lo sguardo verso la scatola,e notò che c'era una busta indirizzata a lei.

Quando riconobbe la scrittura del suo ex-ragazzo prese tutti i regali e si diresse verso la stanza:<< Vado a mettere a posto i regali >>, disse ai suoi genitori salendo le scale:<< Torno subito >>.

Stupida ragazzina sentimentale!

Hermione si mise a terra, appoggiando la schiena al letto ed aprì la busta, la rovesciò sul pavimento ed insieme ad un foglio di pergamena cadde una piccola chiave in oro; la parte più esterna aveva la forma dei meccanismi di un orologio. La infilò nell'apposita fessura della scatola in legno e le fece fare un giro. Subito si accorse che all'interno si stava caricando qualcosa, così fece un secondo ed un terzo giro. Poi lasciò andare ed appoggio il tutto a terra.

Una musichetta leggera, probabilmente suonata da un piano, si fece strada dalla fessura che si stava creando, mentre il coperchio lentamente si apriva.

Non era un portagioie, era un carillon.

Hermione intravide qualcosa uscire dalla scatolina, un poco alla volta infatti, iniziavano a vedersi le testoline di due abili ballerini che danzavano in tondo su una superfice piana che spuntava dal carillon.

Guardando meglio, mentre il ragazzo faceva fare una giravolta alla sua dama, si accorse che il ballerino era molto alto, con i capelli rossicci ed indossava un completo sul marrone decisamente fuori moda. La ballerina invece indossava un abito lungo, turchese e teneva i capelli scuri accuratamente raccolti.

La ragazza si appoggiò meglio al letto e lasciò andare indietro la testa. Chiuse gli occhi ed ascoltò la musica. Non era una musica maliconica, era una cosa strana, ti faceva venir voglia di piangere, ma di felicità.

La muscica iniziò a farsi più lenta ed aprendo gli occhi Hermione riuscì a vedere i due ballerini che si inchinavano prima di tornare nella scatola. Rimase qualche secondo a fissare il punto dove la testa fulva del ballerino era scomparsa. Poi si fece coraggio e raccolse la lettera:

 

Cara Hermione,
so che come regalo può sembrare una cosa molto sciocca e sentimentale, ma ci pensavo da un po' di tempo, da molto prima che... le cose andassero storte.
Di sicuro ti sarai accorta chi reffigurano i due ballerini, ma credo ci sia un particolare che ti è sfuggito. Ho fatto scoppiare la testa al mago che li ha scolpiti per fare il tuo vestito identico a quello che indossavi quel giorno, anche se non ti rende assolutamente giustizia; tu eri mille volte più bella.
Ma... non eri mia.
E lo rimpiango ancora ora.
E, forse per la prima volta, ti devo dare ragione. Non avevo capito nulla, avrei dovuto trovare il coraggio di invitarti, prima che lo facesse qualcun'altro. Invece non l'ho trovato ed ancora adesso, dopo quattro anni, mi logoro per non averti accompagnata al Ballo del Ceppo al posto di Krum.
Forse, se non avessi tutto questo stupido orgoglio, le cose sarebbero andate diversamente, avremmo avuto tempo anni da passare insieme, al posto di pochi mesi... di cui io ho rovinato anche il ricordo.
Non starò qui, per la millesima volta, a chiederti di ascoltarmi, di lasciarmi il tempo di spiegarti che le cose non sono andate come pensi, perchè ormai ti conosco troppo bene e sono sicuro che non mi ascolteresti.
Ti voglio solo giurare che ti amo e che... non ci posso fare nulla. Perchè sempre ti amerò, ho iniziato a farlo al secondo anno, quando ti ho vista sdraiata in infermeria pietrificata e ho giurato a me stesso che nessuno ti avrebbe mai fatto del male – purtroppo non ho saputo sempre mantenere la promessa - .Mi sono reso conto di essermi innamorato di te solo quando ti ho vista tra le braccia di un altro, tra le braccia di Krum. E mi sono giurato che un giorno ti avrei detto tutto, ma non ho fatto nemmeno questo, perchè se ben ricordi, fosti tu a baciarmi...
Che stupido. Hai ragione tu, sono uno stupido. Hai sempre avuto ragione tu.
Non dimenticarmi.
Tuo per sempre, Ron.

Il volto di Hermione era completamente bagnato di lacrime e per quanto si ripetesse che Ronald era un grande stronzo e che non si meritava nulla da lei, sapeva che quella sorta di voragine che aveva nelle vicinanze del cuore, non si sarebbe colmata finchè lui non l'avesse abbracciata di nuovo.

Asciugò in fretta le lacrime con la manica del maglioncino e mise da parte la lettera. C'erà un'altro regalo abbastanza ambiguo.

Prese tra le mani la scatola argentata e la riaprì, riassumento di nuovo un colore che rasentava il viola. Raccolse la lingerie rossa che il pacco conteneva e con orrore constatò che era un completo intimo, con tanto di corpetto in pizzo e giarrettiera.

Si stupì anche nello scoprire che era la sua misura.

Appollattolò di nuovo tutto quel pizzo e quella seta rossa e tornò alla scatola. C'era un biglietto.

 

Ho due regali per te Granger...
Mi sento decisamente troppo Babbo Natale o come lo chiamano i babbani. Anche se io, sono decisamente più sexy.
In ogni caso, il primo dei regali è per lo più per me, nel senso che è un bell'invito ad indossarlo la prossima volta che decidi di ubriacarti di nuovo e poi venire i camera mia.
Il secondo... beh, non è un vero regalo, è una cosa tua e mi sentivo in dovere di restituirtela.
Buon Natale, Malfoy.

Hem... Wow.

Un regalo da Malfoy non se lo aspettava, anche perchè, al contrario di ciò che aveva scritto, lei di regalo nella scatola ne aveva trovato uno solo.

Riprese in mano il contenitore argentato e se ne accorse.

Poggiata li, in un angolo della scatola, stava una bacchetta, una bacchetta che lei conosceva bene. La sua bacchetta.

La sollevò con mani tremanti. Dopo che a Villa Malfoy gliela avevano presa, non si sarebbe mai aspettata di riaverla.

Gettò la bacchetta che teneva nella cintura – bacchetta che aveva comprato da pochi mesi da Olivander – sul letto e riprese la sua.

Iniziò a far roteare soprammobili e pupazzi per tutta la stanza, senza una vera e propria motivazione. Poi con un gesto deciso fece spalancare la finestra, in modo che la brezza invernale e qualche fiocco di neve inondassero la stanza.

Iniziò a saltellare come una bambina che riceva il regalo che più desiderava, la mattina di Natale.

Beh, forse è davvero così...

Decise che per una volta avrebbe messo da parte l'orgoglio ed avrebbe scritto due righe – qualcosa di molto stringato magari – di ringraziamento a Malfoy. 


A noi.
Scusate per la lunghezza assurda del capitolo, ma non sapevo proprio dove avrei potuto interromperlo :)
Vi piace l'idea del regalo di Ron? Io la trovo adorabile (un secondo... ma sono un genio! L'ho scritta iooo xD).
Cooomunque, mi sono dimenticata di chiedervelo la scorsa volta... avete visto HP e i doni della morte? Io si ed è fantastico :D
Passiamo alle recensioni :D
 Rem95:Sono daccordo, sono fatti per stare insieme, ma non posso rendere la vita così facile a Ron no? Si lo so... sono sadica ù.ù e se scrivi una Ron/Hermione sarò la prima a leggerla :D
 theStarbucksGirl:Grazie della recensione, penso che saper trasmettere delle emozioni, anche se negative, sia una delle doti fondamentali x chi scrive :) In ogni caso mi sono sempre chiesta cosa avesse sentito Hermione annusando l'Amortentia nel sesto libro.. e mi sn risposta da sola xD sono contenta che ti sia piaciuto,baci :D

Harley_Quinn:Grazie mille, sei molto dolce, spero di non deluderti :) continua a recensionare :D

Grazie a tutti,vi adoro e... 

RECENSIONATE IN TANTI!!! 

 


 


 

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Capitolo 16
*** Sedicesimo capitolo ***


 

Da tutt'altra parte, in una casa molto più grande ed affollata, altre persone festeggiavano un po' diversamente il Natale.

Sulle note di “Un calderone di forte amor bollente”, Molly cucinava la colazione per tutti gli occupanti della Tana, mentre Harry, Ginny e Ron scartavano i regali, seduti a gambe incrociate ai piedi dell'albero di Natale.

<< Ma questo è di Hermione! >>, trillò d'un tratto Ginny agguantando un pacchetto rettangolare. Lo scartò in fretta e furia e si ritrovò in mano una scatolina in satinan blu. La aprì e vide un braccialettino d'argento, con una fine catenina e due ciondoli; una G ed una H, lesse il biglietto:

Auguri Ginny!
É un pensierino, puoi interpretarlo come vuoi, Ginny ed Harr o Ginny ed Hermione, scegli tu.
Fai gli auguri di buon Natale a tutta la tua famiglia e a tutti i tuoi fratelli.
Un bacio, Hermione.

Ginny sorrise, notando che la piuma aveva calcato leggermente di più la parola “fratelli”.

<< Hermione ti manda i suoi auguri Ron... >>, disse Ginny con un sorriso.

<< Dav-davvero? >>, chiese il ragazzo sgranando gli occhi, lasciando cadere il pacco che stava scartando.

<< Più o meno, dice di fare gli auguri a tutti i miei fratelli... >>, disse Ginny con un sorrisino furbo.

<< Anche qui... >>, disse Harry sorridendo:<< Tanti auguri Harry... >>, lesse ad alta voce il ragazzo che aveva appena scartato il regalo di Hermione:<< E manda anche i miei più cari auguri a tutti i Weasley, un bacio Hermione >>.

Ron boffonchiò qualcosa che somigliava ad un “Tanto non cambia nulla...” e tornò a controllare di aver aperto tutti i regali, mentre Harry sfogliava il regalo di Hermione; un libro dal titolo “Tutte le squadre di Quidditch del ventiseiesimo secolo”.

<< é pronto ragazzi! >>, chiamò la signora Weasley dalla cucina. I tre si alzarono e raggiunsero i signori Weasley in cucina.

<< George ci raggiungerà tra poco >>, annunciò il signor Weasley tutto sorridente:<< E Bill e Fleur arriveranno per pranzo >>, aggiunse prendendo un tazza di caffè.

<< Notizie di Charlie? >>, chiese Ron al padre.

<< No... >>, rispose questi.

Ma prima che potesse continuare fu interrotto dalla moglie:
<< Ma in compenso abbiamo notizie di Hermione! >>, disse acida al figlio:<< Mi è arrivato ora un gufo di quella cara ragazza, è stata così gentile, dice di fare gli auguri a tutta la famiglia e mi ha anche mandato un regalo, un libro sulle ultime scoperte nel campo medico... >>, continuò a blaterare elogi alla ex-fidanzata del figlio.

Finchè il marito non cambiò argomento:<< E credo arriverà anche Percy per pranzo >>, disse con un sorriso decisamente tirato.

<< Ma è fantastico! >>, disse Ginny assecondando il padre:<< Porterà qualcuno magari? >>, chiese con un sorriso altrettanto tirato e molto più entusiasmo del dovuto.

<< Non so >>, ammise il signor Weasley:<< non ha detto nulla a proposito >>.

 

<< Auguri Draco! >>, disse una voce troppo forte, troppo presto.

<< Fanculizzati Zabini! Voglio dormire! >>, sbottò il biondo con la voce impastata dal sonno.

<< é Natale Draco! Ti devi alzare presto, devi fare colazione, devi aprire i regali... >>, disse il moro iniziando a fare una lista che prospettava di essere decisamente troppo lunga.

L'altro sbuffò:<< Ho colto il concetto Blaise! Dammi cinque minuti e mi alzo... >>, disse girandosi dall'altra parte e portandosi le coperte fino alle orecchie.

Il serpeverde moro, dopo aver alzato gli occhi al cielo, andò sul fondo del letto e con uno strattone tolse le coperte dal letto del compagno:<< Ti è appena arrivata una lettera Draco... e... diciamo che... casualmente... mi si è... aperta in mano... >>, il biondo lo guardò storto e fece per ribattere, ma l'altro fu più veloce:<< è di Hermione! >>.

A quel nome Draco scottò a sedere:<< Hermione? Come Hermione? >>, chiese scettico.

<< Non l'ho letto, ho pensato che fosse... una cosa privata >>.

Quindi aprire la mia posta va bene, ma leggerla no...

Il biondo si buttò giù dal letto ed uscì dal dormitorio, per dirigersi di corsa in Sala Comune. Si fermò davanti all'albero di Natale, che – addobbato di verde e argento – troneggiava nel centro della sala. Spintonò un paio di ragazzini dei primi anni che scartavano i loro regali, per poter leggere i nomi sui pacchi. Ce ne erano due che recavano il suo nome, più una busta già aperta.

I due regali erano uno di sua madre e l'altro dei genitori di Zabini. Andò a sedersi su un divano e mise temporaneamente da parte i pacchetti per aprire la lettera.

Malfoy,
Grazie per i regali – se si possono definire tali – non me lo aspettavo.
Non avrei mai immaginato di riavere la mia bacchetta dopo averla lasciata a Villa Malfoy.
Per il tuo proposito di vedermi con quel completo rosso... beh, continua a sognare Malfoy.
Buon Natale, Hermione.

Un bel ghigno si dipinse sul volto del serpeverde mentre leggeva la lettera.

Certo che continuerò a sognare... ma del fatto che possa rimanere solo un sogno... non ne sono sicuro...

<< Blaise! >>, urlò Draco.

L'amico comparve subito al suo fianco:<< Hai chiamato Draco? >>, chiese alzando gli occhi al cielo per i modi del compagno.

<< Cambio di piano, Blaise... >>, gli rispose l'amico con un'altro ghigno:<< hai ancora quel whisky incendiario che ti ha spedito tuo cugino il mese scorso? >>.

 

<< Allora? Ci stai? >>, chiese per l'ennessima volta il biondo.

La mora si dondolò un attimo sui talloni:<< E io cosa ci guadagno Dracuccio? >>, chiese.

Malfoy alzò gli occhi al cielo:<< Assolutamente nulla Pansy, se non il piacere di avermi fatto un favore >>, rispose.

La Parkinson arricciò le labbra:<< Non so... >>, si avvicinò di più al compagno di Casa con fare malizioso e prese a lisciargli pieghe inesistenti della camicia:<< Fare qualcosa per niente? >>, chiese con voce il più suadente possibile, disegnando cerchi immaginari sul petto del ragazzo:<< Non è una cosa da serpeverde... >>, riprese.

Draco resistette a fatica dall'istinto di alzare gli occhi al cielo:<< Va bene questa sera in camera mia alle dieci? >>, le chiese fermando le sue mani con la sua.

Gli occhi della serpeverde si illuminaro:<< Va-va bene >>, balbettò civettuola.

<< Quindi abbiamo un accordo? >>, le chiese Draco che aveva voglia di tutto, fuorchè di sdolcinatezze. La ragazza annuì e dopo aver dato un bacio a fior di labbra a Draco, uscì eccitata dalla Sala Comune di Serpeverde.

<< Draco, Draco, Draco... >>, disse Blaise, scuotendo la testa alle spalle dell'amico.

Il biondo sbuffò:<< Non ho bisogno della ramanziona Zabini, quindi se sei qui per questo... >>.

<< Questa volta è diverso Draco! Tu pensi sempre che il fine giustifichi i mezzi vero? >>.

<< Io non penso ai mezzi Blaise, penso solo a ciò che voglio. E a come ottenerlo. >>.

Il biondo sbuffò e si avviò verso l'uscita. Ma Blaise lo fermò per una spalla:<< Draco... >>, disse con voce dolce:<< La farai solo soffrire, non ce ne è bisogno... >>. I due si fissarono per un istante – che sembrò infinito – l'un l'altro. Poi Draco continuò per la sua strada.



Fiiine :D
Voglio sottolineare il fatto che io amo i personaggi di HP come la Rowling li ha descritti, quindi Draco stronzo era e stronzo rimane.
So che sto andando velocissima, ma voglio assolutamente arrivare al punto cruciale della storia, quindi credo che pubblicherò il prossimo domani o dopodomani... appena avrò un paio di recensioni :D.Scusate ancora se pubblico tanto... ma la mia fantasia in questi giorni non ha freno :D e a me va bene così xD
Vi preavviso che dal prossimo capitolo tutti i ruoli saranno capovolti :D...
Possiamo alle recensioni...
 
Rem95:Allora...ti meriti un premio come miglior recensionatrice (credo che non sia una parola esistente ma non importa) dell'anno :D.Mi fa piacere che ti abbia commossa,non perchè vi voglio far piangere xD ma perchè,come ho già detto,la prima sfida per uno scrittore (se mi posso definire tale)è far arrivare le emozioni dei personaggi fino ai lettori :D Per quanto riguarda Hermione non ti preoccupare,anche il regalo di Ron ha fatto centro;e lei deciderà di mettere da parte l'orgoglio (anche se non prometto nulla)...grazie come sempre per le recensioni,un bacio.
 theStarbucksGirl:Si,Malfoy è un maniaco!e per questo lo amo xD se poi Hermione cadrà tra le sue braccia...beh questa è una scelta sua :D Grazie, e continua a recensionare ù.ù bacii
Harley_Quinn:Grazie a te x la recensione :D anche io in HP 7 non ho fatto che guardare come si evolveva il rapporto tra Ron ed Hermione...uuuu come sono dolciii :D

GrGGg GRAZIE MILLE,a tutti coloro che seguono la storia,e in particolare a chi recensiona.Un bacio Francy


 

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Capitolo 17
*** Diciassettesimo capitolo ***


 << Perchè non lo porti con te, amore? >>, chiese la madre ad Hermione, accarezzando il gatto che la ragazza teneva in braccio

Hermione scrollò le spalle:<< Ormai è abbituato a stare con voi... è venuto anche in Australia... e poi... non ho il tempo di curarmene, sai i doveri da caposcuola e gli esami... >>, fece un grattino sotto al collo del micio fulvo. Poi lo diede alla madre.

<< Gli mancherai... >>, le disse la donna continuando ad accarezzare il micio:<< E mancherai anche a me... >>, prese una mano della figlia:<< Credo di non aver ancora realizzato il fatto che ormai stai crescendo... >>.

Hermione sorrise e diede un bacio in fronte alla madre:<< La cosa importante è che tu sappia che per qualsiasi cosa io ci sono sempre... >>, le strinse la mano:<< Ciao mamma... Ciao Grattastinchi >>, diede un bacio tra le orecchie al gatto e raccolse il suo baule. Si avviò all'ingresso.

<< Saluta Ronald, tesoro... >>, le disse la madre prima che uscisse dalla porta:<< e dargli il nostro regalo, mi raccomando... >>.

<< Certo... mamma >>, rispose la riccia quasi senza fiato, prima di aprire la porta di ingresso.

Non. Puoi. Piangere.

Prese un bel respiro, si guardò intorno per accertarsi che non ci fosse nessuno e fece un giro su se stessa.

Hogwarts.

Sentì il famigliare strappo all'altezza dell'ombelico. Era una sensazione strana e ogni volta che la provava non poteva far altro che ripensare ai mesi passati a vagabondare con Harry e Ronald, al periodo in cui la paura di morire non la abbandonava mai. A quel giorno...

 

<< Un momento! Abbiamo dimenticato qualcuno! >>, aveva detto bruscamente Ron.

<< Chi? >>, aveva chiesto Hermione.

<< Gli elfi domestici, saranno giù nelle cucine, no? >>.

<< Vuoi dire che dobbiamo farli combattere? >>, gli aveva chiesto Harry, lasciando la ragazza indignata anche solo all'idea.

<< No >>, aveva rispose Ron serio:<< Dobbiamo farli andare via. Non vogliamo altri Dobby, no? Non possiamo chiedergli di morire per noi... >>.

A quelle ultime parole la grifondoro non aveva resistito; il timore, l'orgoglio e tutto ciò che l'aveva tenuta distante da Ron fino a quel momento erano crollati. Aveva lasciato cadere le zanne di basilisco che stringeva tra le braccia ed era corsa da lui. Forse perchè sapeva che non ci sarebbero state altre possibilità, forse per la paura di morire o forse solo... perchè lo amava. Lo amava da troppo tempo.

<< Vi pare il momento? >>, aveva chiesto debolmente Harry, fissando i due migliori amici che si baciavano con passione:<< Ehi! C'è una guerra là fuori! >>, aveva detto ad alta voce, vedendo che i due non accennavano a dividersi.

<< Lo so Harry >>, aveva risposto Ron, continuando a stringere la ragazza a se:<< quindi ora o mai più, no? >>.

 

Quella volta non ce la fece e calde lacrime iniziarono a solcarle il viso. Perchè doveva essere così stupida? Doveva arrivare in punto di morte per mettere da parte quel suo fottutissimo orgoglio e permettersi di provare ciò che provava?.

No. Non più.

Mentre i contorni del castello si facevano via via più nitidi si asciugò frettolosamente le lacrime con la manica del maglione e si incamminò verso il cancello di Hogwarts, decisa a cambiare le cose.

Trascinandosi dietro il baule per il parco si accorse di non assere l'unica ad essere arrivata da poco. Per tutto il parco, infatti, decine di ragazzi si affrattavano ad entrare a scuola per ripararsi dal freddo pungente.

<< Buongiorno Hermione... >>, squittì un voce alla sua destra.

Si voltò e vide una Luna Lovegood tutta sorridente, con degli strani orecchini a forma di banana:<< Buongiorno a te Luna! >>, rispose con un sorriso.

L'altra si rabbuiò:<< Oddio, è colpa mia vero? >>, chiese la ragazza:<< Ti ho interrotto mentre elaboravi un piano... lo vedo... dalla tua espressione >>, disse preoccupata.

Hermione fece un'altro sorriso e le mise una mano sulla spalla:<< Non ti preoccupare Luna, è sempre un piacere parlare con te... >>, ricominciò ad incamminarsi verso l'entrata dalla scuola, mentre l'altra la seguiva raggiante:<< Allora, come hai passato le tue vacanze? >>.

Luna subito si rallegrò:<< Oh, molto bene, grazie, io e papà siamo andati con un suo amico e il figlio alla ricerca del Ricciocornoschiattoso, abbiamo trovato prove inconfutabili della sua esistenza >>, disse allegra ed Hermione si morse la lingua per resistere all'impulso di spiegare a Luna che quegli animali non esistevano:<< E tu Hermione? Passato bene le vacanze? >>.

<< Certo, grazie >>, rispose la grifondoro sorridendo:<< Sono tornata a Londra, dai miei genitori; sai, avevano tanta voglia di vedermi... >>.

Ormai erano arrivate alla prima rampa di scale:<< Io devo proseguire di la... >>, disse Luna indicanda nella direzione opposta rispetto alla torre di Griofondoro:<< ci vediamo a cena, Hermione >>, aggiunse voltandosi dall'altra parte ed iniziando a saltellare portandosi dietro il baule.

Hermione scosse la testa, Luna non sarebbe mai cambiata. Ed era perfetta così.

Si incamminò silenziosamente verso la sua torre, salutando un paio di amici che incontrò per strada. Primo fra tutti Nelville, che la stritolò in uno dei suoi goffi abbracci.

Arrivata al ritratto disse la parola d'ordine ed entrò nella Sala Comune di Grifondoro.

<< Hermione! >>, urlò una voce ancora prima che la ragazza avesse appoggiato il baule a terra. Si sentì subito abbracciare da due persone contemporaneamente e una della due le stampò un bel bacio sulla guancia.

<< Harry! Ginny! >>, squittì lei ricambiando l'abbraccio. I tre rimasero stretti per un po', poi la rossa sciolse l'abbraccio.

<< Oh Hermione! >>, disse poi spingendo da parte il suo fidanzato e riprendendo ad abbracciare l'amica:<< Quanto mi sei mancata! >>, disse dandole un'altro bacio.

Harry rise:<< Attenta che poi me la consumi... >>.

Ginny lasciò definitivamente andare la compagna, ma continuò a stringerle la mano:<< Il tuo regalo era... favoloso! Lo amo. Guarda >>, disse sventolandole il polso – a cui aveva allacciato il braccialetto – sotto il naso:<< e ho deciso che la H è di Hermione! >>, aggiunse sorridendo.

Harry fece il finto offeso:<< Grazie per la considerazione... >>.

Ginny gli diede un rapido bacio a fior di labbra:<< Sempre così permaloso! >>, fece con falsa aria scocciata. Poi tornò a fissare Hermione:<< Allora? Non dici niente? >>, le chiese:<< Devi raccontarmi tutto ciò che hai fatto durante le vacanze >>.

Hermione la prese come una minaccia:<< Ok... magari... più tardi ok? >>, chiese speranzosa.

La rossa stava per ribattere, ma Harry le posò una mano sulla spalla:<< Potresti anche dare il tempo ad Hermione di respirare no, Ginny? >>,chiese ironicamente:<< lasciale almeno portare le sue cose in camera, ha ancora indosso il mantello... >>.

Ginny annuì:<< Certo, ci vediamo tra dieci minuti in Sala Grande per la cena, ok? >>, chiese mentre Hermione mimava un “Grazie” rivolto ad Harry.

<< Certo, tra dieci minuti >>, rispose la riccia e prendendo il suo baule si avvicinò alle scale che portavano ai dormitori femminili.

 

Era il giorno di ritorno dalle vacanze invernali. E in tutta la scuola di Hogwarts c'era una strana atmosfera, la felicità per gli amici ritrovati e la tristezza per il giorno seguente, in cui la routine scolastica sarebbe ricominciata.

Due ragazze in particolare, camminavano sotto braccio per dirigersi in Sala Grande per la cena. Non si poteva dire di loro che fossere “migliori amiche”; nel loro mondo – quello di Salazar Serpeverde – soprattutto dopo la morte dell'Oscuro Signore, non c'era spazio per sentimenti come l'amicizia o l'amore. Tra le due, per lo più, con il passare degli anni si era andata a creare una sorta di intesa, basata su di un profondo rispetto reciproco.

<< Allora lo dobbiamo fare ora? >>, chiese Daphne con fare seccato.

Pansy si guardò intorno e vide finalmente la Mezzosangue scendere la scalinata:<< Si ora. E comunque Daph, ti sei offerta tu di aiutarmi, quindi niente storie... >>.

La bionda annuì, un po' contrariata, e sempre a braccetto con la compagna iniziò a parlare sghignazzando:<< Oh. Mio. Dio! >>, esordì in fare teatrale:<< ma dici sul serio? >>.

L'altra la imitò:<< Sembra impossibile vero? >>, chiese gesticolando:<< avrei pensato che fosse rimasto a rimpiangere la Granger a vita... >>, il proposito ebbe subito l'effetto desiderato.

Hermione infatti, che si stava dirigendo verso la Sala Grande, dove avrebbe dovuto incontrare i suoi amici, si fermò, sentendosi nominare:<< Mi avete chiamato? >>, chiese innocentemente alle due serpeverdi.

Le due si voltarono verso di lei, fingendosi imbarazzate:<< Cavolo Pan... non doveva sentirci... >>, disse Daphne a bassa voce, facendo però in modo che la grifondoro potesse capirla.

<< Non dovevo sentire cosa... esattamente? >>, chiese infatti quest'ultima.

Pansy assunse subito – seguita dalla bionda – un'espressione grave:<< So Granger... che noi non ti stiamo... molto simpatiche... >>.

Questo è vero...

<< Ma... in qualità di... compagne di scuola, o almeno di donne... >>.

<< ...Ci sentiamo in dovere... >>, continuò Daphne:<< Di dirti una cosa... >>.

<< ...Anche se forse non è da noi che vorresti sentirla dire... >>, fece Pancy:<< Ma comunque credo che verrai a saperla in ogni... >>.

Hermione la interruppe:<< Sbrigati Parkinson, non ho tutta la serata >>, disse bruscamente.

<< Weasley si è messo con la Brown >>, confessarono Pansy e Daphne ad una sola voce.

Attimi.

Attimi che durano secoli.

Attimi che ti lasciano senza fiato.

Attimi che sembrano non voler mai finire.

Attimi che ti pugnalano il cuore.

Attimi che ti fanno venir voglia di non essere nemmeno mai nata.

Perchè ti chiedi se ne valga realmente la pena. Se tutto ciò di bello che la vita ha da offrirti valga quella sofferenza. E ti rispondi: “No”.

No, non ne vale la pena.

La Parkinson stava ancora blaterando qualcosa – con falso dispiacere – sulla superficilità e l'insensibilità degli uomini. Però diceva il vero.

<< Hem... >>, Hermione si schiarì la gola:<< Gr-grazie di... avermelo... d-detto... >>, balbetto alle due serpi:<< Con permesso >>. A testa bassa, senza guardare nessuno si diresse all'entrata della scuola ed uscì nel parco.

Pansy battè il cinque a Daphne:<< Serpeverde uno, Grifondoro zero >>, disse ridendo.

<< E questa notte... >>, commentò la bionda con fare malizioso:<< Direi che Draco ti deve... "ripagare” dei tuoi servigi... >>.

<< Oh, di questo puoi starne certa... >>, rispose l'altra con una risatina furba, incamminandosi con la compagna verso la Sala Grande.



Scusate tanto se pubblico così tanto e così in fretta... è solo che ho tantissime idee e voglio tanto farvi leggere i prossimi 2/3 capitoli perchè sono il punto centrale della storia :D
In questo capitolo si inizia a delineare il piano di Draco, che si scoprirà completamente nel prossimo.. Spero non mi odierete troppo x ciò che farà xDDD
Ora rispondiamo a quei santissimi lettori che mi recenionano :D
 

Harley_Quinn:Grazie grazie xD Si,quella dei ruoli capovolti era un'aperta minaccia..muhahah xD (come sono crudele) ma amo troppoi Ron per lasciarlo soffrire così tanto xD quindi...prima o poi...tutto si sistemerà :D
lichi:Grazie mille,l'ho detto,Hermione ama solo Ron,è solo troppo orgogliosa per rendersene conto :)
Books:Grazie mille per la recensione :D x il piano di Draco si scopre tutto tra questo e il prossimo capitolo :DDD
 Rem95:Ma come sei gentiiiiile :D Si,Draco è stronzo e tutto...però ha un certo fascino!Anche se il mio amore (anche se x ora nn sembra xD) è Ron.Si..la faccia,almeno quella di Molly era esattamente così...xDDD Grazie per tutte le recensioni ;) alla prossima :D 

Piccolo annuncio:Dal prossimo capitolo il reating della storia cambierà, per diventare arancione
Grazie a tutti coloro che mi seguono... un bacio Franci

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Capitolo 18
*** Diciottesimo capitolo ***


 << Whisky Granger? >>.

<< F-fanculo Mal... foy >>, rispose la ragazza, soffocando il pianto tra le mani.

Il serpeverde le si fece più vicino e poggiò una mano sulla sua spalla:<< Come siamo acide questa sera... >>, commentò:<< cosa è successo? >>.

Hermione gli lanciò un'occhiata omicida:<< Chiedilo... a q-quelle due stronze de-delle tue... compagne di casa... M-Malfoy! >>, tirò su con il naso:<< E l-lasciami in pace... voglio... voglio rimanere sola >>.

Draco fece scorrere la mano fino al mento della ragazza, per portarle il viso all'altezza del suo e fare in modo che i loro sguardi si incrociassero:<< Non dare la colpa a Pansy e Daphne. Al massimo puoi darla a quel coso... pel di carota, si insomma Weasley. Avresti dovuto saperlo, lui non ti merita >>. Con questa “perla di saggezza”, lasciò andare il viso della grifondoro:<< Whisky? >>, chiese di nuovo con fare suadente.

Hermione si strinse nelle spalle:<< Un... goccio... >>, rispose debolmente.

Malfoy ghignò e fece comparire due bicchierini, in cui verò una porzione abbondante di whisky, ne porse uno alla ragazza che lo prese con mani tremanti, poi alzò il suo, puntandolo verso il cielo:<< A chi ti merita davvero, Granger >>, disse prima di buttare giù il liquido tutto d'un sorso.

Anche lei fece un gesto accennato con la mano e tracannò l'alcolico in un sorso, per poi mettersi a tossire per il fuoco che le bruciava in gola, mentre Molfoy si tratteneva a stento dallo scoppiare a ridere:<< E chi mi meriterebbe davvero? >>, chiese la ragazza quando tornò a respirare regolarmente.

Draco riempiì nuovamente i bicchieri:<< Basta che tu ti guardi intorno. Magari qualcuno che ti meriti è più vicino di quanto pensi... >>, disse prima di bere, con un'ovvia allusione a se stesso.

Anche lei buttò giù il contenuto del bicchiere e glielo porse per farselo riempire di nuovo, Malfoy la accontentò subito:<< Sai una cosa Malfoy? >>, chiese la ragazza dopo il terzo bicchiere di Whisky incendiario:<< Credo che prima o poi annegherai nel tuo ego! >>, sbottò con malevolenza.

Draco le riempì nuovamente il bicchiete:<< Non mi sembrava che il mio ego esagerato ti desse molto fastidio l'altra sera, Mezzosangue >>, disse con un ghigno malizioso.

Hermione, senza pensarci, mandò giù dell'altro whisky, poi d'un tratto si innervosì e scattò in piedi, portandosi dietro il bicchiere che il biondo stava riempiendo di nuovo:<< Sai qual'è il tuo problema Malfoy? >>, chiese puntandogli contro l'indice della mano che non era occupata a reggere il bicchiere:<< Tu pensi che il mondo giri intorno a te vero? Non credi che esista il Sole, ma che ci sia tu nel centro dell'universo. Beh, ti do una notizia Malfoy >>, buttò giù ciò che restava nel suo bicchiere, prima di continuare:<< Non so se Dio esiste. Ma di sicuro non sei tu! >>.

Il serpeverde si morse il labbro inferiore e riempì di nuovo il bicchiere della ragazza:<< Lo vuoi sapere invece qual'è il tuo problema Granger? >>; chiese con fare suadente:<< che devono ancora insegnarti a vivere... >>, buttò giù un'altro sorso dell'alcolico:<< non sai divertirti, stai passando la tua vita a cercare di dimostrare di essere qualcuno, senza nemmeno accorgerti che così la vita te la stai perdendo >>. Hermione lo fissava a bocca aperta:<< Dovresti essere più... impolsiva e prendere ciò che vuoi, senza timori... Nemmeno da ubriaca riesci a lasciarti andare... ad essere un po' più audace... >>.

La ragazza rimase un attimo imbambolata a fissarlo, come se fosse uno strano esemplare di un'animale sconosciuto. Poi parlò, ma la voce risultò così bassa che Draco non fu sicuro di capire bene:<< Diversa dai babbani, perchè con poteri magici. Diversa dai maghi, perchè nata da babbani. Per questo continuo ad impegnarmi per dimostrare di essere qualcuno, per far capire che in realtà non importa cosa sei o chi sei, ma ciò che fai e le scelte che prendi >>.

Malfoy la fissava come in trance, non era esattamente questo lo scopo del suo piano.

Poi – senza un motivo apparente – Hermione iniziò a slacciarsi la camicetta.

L'effetto dell'alcool?

Si chiese Malfoy:<< Granger, cosa stai facendo? >>, domandò stupito.

Hermione continuò imperterrita a spogliarsi e si strinse nelle spalle:<< Quello che hai datto tu. Metto da parte l'orgoglio, le apparenze eccetera... cerco di essere più... audace... >>. Poi si morse il labbro inferiore e con la camicia per metà slacciata fissò il biondo che ricambiò con uno sguardo confuso:<< Scopiamo Malfoy >>.

Draco sgranò gli occhi:<< Calmati Granger, è colpa dell'alcool, non vorrai davvero farlo nel parco no? >>, anche se il suo ingenioso piano prevedeva il contrario, si sentiva leggermente intimorito dalla determinazione della grifondoro.

<< Ho detto che lo voglio. Adesso. >>

Non era una domanda.

Non era una proposta.

Non era un'invito.

Era un'ordine.

E come poteva Draco – che infondo era come tutti i ragazzi della sua età – dire di no ad un'affermazione così invitante? Semplice, non poteva.

Senza farselo ripetere due volte trasfigurò un mucchio di foglie in una coperta e portò Hermione a sdraiarsi su di lui. Iniziò a slacciare i pochi bottoni della camicetta che ancora erano chiusi, mentre lei iniziava a togliergli il mantello. Iniziarano a baciarsi, con molto più passione rispetto alla volta precedente. Il ragazzo tracciò un linea di baci lungo la mascella e il collo di lei, fino a scendere all'incavo dei seni e poi più giù, per il torace, fino al ventre; mentre lei si adoperava ancora con gli indumenti di lui.

Frettolosamente si tolsero i pochi vestiti che ancora avevano addosso e mentre continuavano a baciarsi, tremarono e non solo di freddo.

I baci e i movimenti si fecero più intensi. Draco continuava a sussurrare il suo nome, “Hermione”. E lei si sentiva tremendamente libera, non pensava a cosa quel gesto potesse comportare, in quel momento nulla era fuori posto, le conseguenze sarebbero arrivate in seguito. Purtroppo per lei, forse non troppo avanti.

Quando insieme raggiunsero l'apice del piacere Hermione, tra un gemito e l'altro, urlò il suo nome:

Non Malfoy.

Non serpe.

Non stronzo.

Non mangiamorte.

Solo Draco.

Come lui prima, l'aveva chiamata Hermione.

E con quell'unica parola, urlata con quanta voce aveva in corpo, la grifondoro si sentì leggera, svuotata di ogni dubbio o timore. Si sentì libera.

Me stessa.

Quando lui si tolse da lei, la ragazza prese la coperta e se la tirò su fino alle spalle, accoccolandosi al petto del serpeverde:<< Questo non cambia le cose tra noi... >>, sussurrò dopo un attimo di silenzio, prima di chiudere gli occhi.

Questo lo vedremo...

 


 

La scrittrice spense il computer e si alzò dalla sedia. Andò verso la porta e la aprì. Cadde a terra, terrorizzata. La canna di un bazuca puntata tra gli occhi.
Twipazz (io :D) inghiottì un pò di saliva, spostò lo sguardo; ad impugnare l'arma c'era Rem95, dietro la quale si erano radunati un'altra decina di lettori.
<< Di le tue ultime parole! >>, minacciò Rem.
Twipazz sentì una goccia di sudore caderle per il collo:<< I-io... tu non... non puoi uccidermi! >>, balbetto spaventanta.
<< Dammi una sola buona ragione! >>, intimò Rem, seguita dalle urla di consenso degli altri.
Lei ci pensò su qualche istante:<< Perchè se mi uccidete... non saprete mai come andrà a finire la storia! >>.
I lettori stavano per ribattere, ma si fermarno a bocca aperta:<< Beh... come ragionamento non fa una piega... >>, commentò uno di loro sovrappensiero, gli altri annuirono.
Allora Rem abbassò il fucile:<< Bene! Per questa volta l'hai scampata, ma tornerò. E la prossima volta sarà meglio che Ron ed Hermione siano tornati insieme! >>, minacciò prima di voltarsi e seguire gli altri.
Twipazz rimase ancora un pò a terra, ansante e preoccupata. Doveva far tornare insieme Ron ed Hermione... prima o poi...

Fine momento di sclero :DDD
Passiamo alle risposte alle recensioni:
 Rem95:Non c'è bisogno che ti risponda, il capitolo dice tutto. Si, Draco voleva portarsi a letto Hermione XD , ma come ogni scelta... questo avrà delle conseguenze, grazie a presto :D
PS:Piaciuto il riferimento a te nel mio “momento di sclero”? :D  
Mione_HarleyQuinn:Beh... dopo questo capitolo direi che si... devi preoccuparti per Draco xDDD Per Hermione invece, diciamo solo che almeno ha trovato qualcuno che le tiri un po' su il morale :D  
Murderangel:Mi spiace, questa storia è nata come una Ron/Hermione e come continuo a ripetere così finirà, ma mi dispiace perchè da qui in poi sarà molto incentrata su Draco/Hermione (come questo capitolo)...grazie comunque x il complimento :)
elecongi:Grazie mille, spero di essere stata abbastanza veloce :) continua a recensionare :D 
 

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Capitolo 19
*** Diciannovesimo capitolo ***


   << Oddio non ci credo! >>, squittì Lavanda il mattino seguente nella Sala Comune di Grifondoro:<< E chi te lo ha detto!? >>.

Calì sorrise:<< Ho sentito la Parkinson che sclerava contro Nott, che le stava facendo vedere una foto. Diceva che Malfoy doveva passare la notte con lei; non con... >>, fu interrotta.

<< Ma voi due non avete nulla di meglio da fare che sparlare dietro a mezza scuola? >>, chiese Seamus scendendo dal suo dormitorio.

Lavanda lo fissò omicida:<< I cavoli tuoi Seamus, devi farti i cavoli tuoi! >>, disse acida.

Calì però sorrise:<< Io invece credo che potrebbe interessarti Seamus... >>, disse con malizia.

Il ragazzo alzò gli occhi al cielo:<< E cosa sarebbe questa cosa che potrebbe interessarmi? >>, chiese distaccato.

La grifondoro gli si avvicinà all'orecchio:<< Malfoy si è scopato la Granger, questa notte, nel parco >>, disse Calì con un ghigno furbo.

Si allontanò dal ragazzo, che la fissò sbigottito:<< Ma... Malfoy e la... Granger? >>, chiese incredulo. Le due grifondoro annuirono.

<< Cosa centra Hermione? >>, chiese Harry uscendo dal suo dormitorio.

<< Nulla, assolutamete nulla! >>, rispose Lavanda troppo frettolosamente, comuffando malamente un ghigno.

Harry la fissò alterato:<< Credo che tu abbia già fatto abbastanza male sia a lei che a Ron per... >>.

Lavanda ricambiò lo sguardo accigliata:<< Mi dispiace deluderti, Potter >>, lo interruppe acida:<< ma è la tua amichetta che si sputtana da sola >>. Harry socchiuse gli occhi, ancora non capiva:<< Se io l'avessi data a Malfoy, di sicuro non lo avrei fatto nel mezzo del parco di Hogwarts... >>, continuò la ragazza con fare maligno.

Harry spalancò la bocca:<< Vuoi... vuoi dire che... >>.

<< O si, la santa ed illibata Hermione Granger non è poi tanto santa ed illibata >>.

Merda.

Harry inziò a correre su per le scale dalle quali era sceso pochi minuti prima. Doveva trovare Ron. Quando entrò nel dormitorio il rosso correva per tutta la stanza con la camicia allacciata per metà:<< Oddio Harry, grazie al cielo! Hai visto la mia cravatta? >>, chiese saltellando per infilarsi una scarpa. Era in ritardo come sempre.

Harry si chinò sotto il suo letto e prese la cravatta rosso/oro che era raggomitolata la sotto. Gliela porse:<< Harry, tu non sei il salvatore del mondo magico. Tu sei il mio salvatore! >>.

Il moro fece un sorriso tirato. Poi improvvisò:<< Ron! Ma... che brutta cera, ti vedo stanco; perchè non... stai... qui... a riposarti oggi? Ti voglio preparato per... hem... l'allenamente di Quidditch di domani! >>.

<< Ma non abb... >>, cercò di ribattere il rosso.

<< Invece si! >>, continuò Harry:<< io sono il capitano ed io... hem... decido... >>.

Mi serve un corso di recitazione.

Ron lo fissò pensieroso:<< Non sarebbe una brutta idea... >>, Harry lo guardò speranzoso:<< però non posso, compito di trasfigurazione oggi! >>. Harry alzò gli occhi al cielo. In sette anni Ron se ne era altamente fragato di trasfigurazione! Perchè doveva importagli proprio ora!?

Con un leggero sbuffò Ron si avvicinò alla porta con un golf sotto braccio. Harry gli parò la strada:<< Fermo! >>, intimò.

<< Come scusa? >>.

<< Non puoi... passare! >>.

<< E perchè? >>.

<< Perchè... >>... Pensa Harry pensa!...<< C'è Hermione! >>.

Lo sguardo di Ron si incupì:<< Lo so, ma siamo già in ritardo e non ho intenzione di andare a lezione a stomaco vuoto... >>. Harry bloccò l'uscita parandosi davanti alla porta a braccia aperte:<< E ora cosa c'è Harry? >>, chiese l'altro spazientito.

<< La... la Mcgranit... sta... sgridando dei ragazzini del primo anno, meglio non intromettersi no? >>, tentò di nuovo speranzoso.

Ron lo scansò bruscamente:<< Non capisco proprio cosa possa esserci di così terribile di sotto >>. Harry incrociò le dita, pregando che di sotto non ci fossere ne Lavanda ne Calì ne Seamus e con suo stupore la sua preghiera fu ascoltata:<< Io non vedo ne Hermione ne la Mcgranit... >>, commentò Ron avvicinandosi al buco del ritratto, Harry tirò un sospiro di sollievo e lo seguì.

Erano quasi arrivati all'entrata della Sala Grande senza troppi problemi. Nessuno aveva ancora attentato alla salute mentale di Ron spifferando qualcosa su possibili rapporti tra Hermione e Malfoy.

Da parte sua Harry, prima di decidere cosa pensare, voleva parlare con Hermione perchè era sicuro che la voce fosse infondata, almeno come quello che l'avevano preceduta. Ma sapeva che Ron era più impulsivo, non avrebbe ascoltato ragione e non avrebbe retto un'altro colpo.

<< La Granger!? >>; chiese una ragazza di tassorosso all'amica con cui andava a braccetto.

L'altra annuì vigorosamente:<< Sembra impossibile no? Ma Math giura di averli visti con i suoi occhi... >>, l'altra sghignazzò.

Ron si fermò e guardò Harry:<< Parlavano di... Hermione? >>, chiese intimorito.

Harry, con finto disinteresse, si strinse nelle spalle:<< Credo di si, ma saranno le solite voci di corridoio, niente di fondato comunque >>, rispose sperando di essere stato convincente.

Ron voleva ribattere, ma fu fermato da due ragazzi che gli andavano incontro, mano nella mano:<< Neville, Luna... >>, salutò Harry, felice di interrompere la conversazione.

<< Ciao Harry... >>, rispose Luna con la sua solita aria da stralunata:<< Buonamattina Ron >>.

Ron grugnì qualcosa nella sua direzione, ancora perso nei suoi pensieri:<< Harry... >>, disse Neville, diventando di colpo tutto rosso:<< Io e Luna abbiamo... sentito una cosa su Hermione e non sappiamo se... >>.

Harry lo interruppe prontamente:<< No Neville,scusa, io e Ron dobbiamo... >>.

Ma fu interrotto a sua volta da Ron:<< Cosa su Hermione? >>, chiese all'amico.

Neville arrossì ancora di più:<< Dicono che... si insomma... abbia fatto... con Malfoy... nel... nel parco, questa notte... ci sono... le... le foto... >>

Ron non lasciò nemmeno il tempo a Neville di finire di parlare, in un attimo si era voltato verso il portano della scuola e stava uscendo nel parco. Harry gli corse dietro.

 

Cosa aveva fatto?

Buongiorno coscienza...

Certo, Ron era stato uno stronzo ma... non si meritava questo... beh un po' si...

Non trovare scuse Hermione!

Si era vero, non c'erano scusanti, la sua prima volta doveva essere con Ron!

Di sicuro non con... Malfoy!

Appena i primi raggi del sole che sorgeva l'avevano colpita si era svegliata e si era ritrovata distesa sotto un albero nel parco di Hogwarts. Avvinghiata a Malfoy e decisamente poco vestita.

I sensi di colpa, che il giorno prima aveva ignorato, non si fecero aspettare a lungo. Aveva promesso a Ron che per lui, lei ci sarebbe stata sempre. Glielo aveva promesso il giorno in cui tutto sembrava essere finito.

 Aveva camminato tra le macerie, lo sguardo perso all'orizzonte, dove un tiepido sole sorgeva su ciò che restava della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

Il suo corpo si rifiutava di provare qualsiasi emozione se non lo sconforto.

Si fermò sulla sponda del Lago Nero e un istante dopo la raggiunsero Harry e Ron. Il primo le mise un braccio intorno alla vita, mentre il secondo le prese la mano. Qualche lacrima bagnò il suo volto e lo stesso fu per i due ragazzi, ma nulla di più, nessuno si curò di asciugarle e nessuno disse nulla. Non c'era bisogno di parole.

<< Ragazzi... >>, si voltarono all'unisolo, la professoressa McGranit, con i capelli sciolti e la veste rovinata, gli correva incontro:<< Scusate ragazzi ma... credo dobbiate dire due parole... >>, e con il mento fece un cenno poco lontano, dove una modesta folla si era radunata e fissava proprio loro tre.

Harry annuì, probabilmente si sentiva in dovere verso i famigliari di coloro che avevano perso la vita. Senza mollare la presa sui fianchi della ragazza si avvicinò alle persone nel parco – trascinandosi dietro Hermione e Ron – si guardò intorno per qualche istante, come a voler guardare tutti i presenti uno ad uno. Poi disse ciò che nessuno si sarebbe mai aspettato:<< Non sono un'eroe >>, esordì, stringendo un po' più forte la presa intorno alla vita dell'amica, come a cercare un appoggio:<< I veri eroi sono loro, coloro che hanno perso la vita in questa battaglia, coloro che hanno combattuto fino alla morte per poter donare a tutti noi un futuro migliore, per poter donare ai loro figli una vita degna di essere vissuta. E tutti voi presenti, tutti voi parenti di coloro che sono morti in questa guerra, dovete andare ad urlarlo al mondo ed essere fieri di ciò che hanno fatto, perchè è grazie a loro che ora vivremo in un mondo libero >>.

Harry si asciugò velocemente una lacrima, poi guardò oltre ad Hermione Ron, che lasciò la mano della ragazza e fece un passo avanti:<< Non è facile. Lo so. Credo che la maggior parte di voi conosca mio fratello. Fred Weasley. Non mi sembra giusto elogiarlo solo perchè era mio parente, perchè non è nulla di più ne nulla di meno rispetto a tutti gli altri che sono morti. Ma posso dire una cosa. Conoscevo Fred e so che, finchè troveremo la forza di ridere, mio fratello vivrà. Finchè avremo la forza di vivere, loro non saranno morti in vano >>, in prima fila Hermione vide Ginny che, con il volto rigato di lacrime, faceva un debole sorriso, rivolta al fratello.

Il ragazzo scosse un attimo la testa, anche i suoi occhi erano lucidi, si voltò verso Hermione per passarle la parola. La ragazza era sempre stata brava a parlare, ma quel giorno non riusciva a dire nulla; si schiarì la gola:<< Non voglio... non voglio dirvi di dimenticare, di andare avanti come se nulla fosse... so che non è possibile, che la vita di... tutti noi è segnata irreparabilmente da ciò che è accaduto... >>, fece un profondo respiro e non riuscì a fermare le lacrime mute che tornarono a bagnarle il viso. Sentì una mano grande e forte prendere la sua e le diede coraggio:<< Ma non dobbiamo arrenderci. Perchè nessuno di noi sarà mai solo. Questa battaglia, questa guerra, ci ha legati più che mai. Ci saremo sempre gli uni per... gli altri >>, e dicendo questo si voltò verso Ron, che ancora le stringeva la mano, e lo abbracciò dolcemente, notando appena che tutte le persone accanto a lei si scambiavano gesti di conforto. Si alzò in punta di piedi, per arrivare all'altezza dell'orecchio del rosso:<< Io per te ci sarò... sempre >>, promise in un sussurro.

 Non aveva mantenuto la promessa. E non c'erano scuse. Aveva mentito.

Ma ormai era tardi, non poteva cambiare ciò che aveva fatto, ma poteva non ripetere l'errore. Si allungò per cercare i vestiti e li infilò frettolosamente, nascosta sotto la coperta. Diede uno scossone a Draco, che era ancora sdraiato a sonnecchiare beatamente da parte a lei:<< Svegliati Malfoy, è mattina e abbiamo lezione >>.

Senza attendere una risposta si mise in piedi e si avviò verso l'entrara del castello.

Doveva essere già abbastanza tardi, perchè buona parte degli studenti si stava dirigendo verso la Sala Grande, per colazione. Hermione scorse Harry in lontananza e gli corse in corso:<< Harry...  >>, lo chiamò.

Harry spalancò gli occhi:<< Hermione! >>, esclamò quasi sollevato, mentre due ragazze di Tassorosso passavano da parte ed Hermione sghignazzando.

La ragazza le guardò stupita, poi scrollò le spalle:<< Harry... devo... ho bisogno di parlare con Ronald, sai dov'è? >>, chiese all'amico.

Lui le si avvicinò:<< Hem... non credo sia una bella idea che tu... e lui... parliate, almeno non ora... >>, disse evidentemente agitato.

La riccia strabuzzò gli occhi:<< Ma che dici Harry? Non hai capito? Gli devo chiedere scusa, sono stata una stupida! Non gli ho nemmeno dato modo di spiegarsi, l'ho subito incolpato, mentre si meriterebbe almeno il beneficio del dubbio... >>.

Fu interrotta da due ragazze del suo anno di Corvonero:<< Bella giornata vero Granger? >>, le chiesero con un sorrisetto maligno stampato in viso.

Lei si guardò intorno e notò che molti dei presenti si fermavano a fissarla e sghignazzare tra di loro, parlandosi all'orecchio:<< Ma che hanno tutti, oggi? >>, chiese al moro stupita.

Harry era imbarazzato:<< Forse non è... il caso di... parlarne qui... ecco... >>, disse rosso in viso.

Hermione sbuffò:<< Mi vuoi dire che succede Harry? >>.

Il ragazzo si dondolò un attimo sui talloni, poi disse:<< Tuttcrednocheseandatalettocnmalfoy >>, ad una velocità tale che lei non capì nulla.

<< Harry! >>, sbottò infastidita:<< Potresti parlare comprensibilmente? >>, chiese.

Harry prese un bel respiro e le parlò all'orecchio:<< Tutti credono che tu sia andata a letto con Malfoy >>. Sentì la guancia della ragazza che sfiorava la sua surriscaldarsi.

<< E... e c-come... come lo sanno? >>, chiese scioccata.

Harry non si mosse:<< Allora è... si insomma... è vero? >>, chiese ancora più stupito.

Hermione non fece in tempo a rispondere:<< O bene! >>, disse una voce alle sue spalle:<< Provandoci anche tu con Hermione mi aiuti molto Harry! >>, sbraitò con sarcasmo Ron.

Hermione ingnorò le sue parole, si voltò e gli corse incontro:<< Ron! Finalmente, ti devo... ti devo parlare! >>, disse senza pensare a ciò che le due serpi le avevano detto la sera precedente.

Il rosso alzò le braccia al cielo:<< Oh! Quale onore! Miss Hermione Jaen Granger mi concede di parlare con lei... forse mi dovrei inchinare... >>, disse fissandola con odio.

Le grifondoro rimase spiazzata da quelle parole e l'espressione che lui le rivolse. Si accorse a malapena che metà della scuola si era fermata per ascoltare:<< Ma cosa... cosa stai dicendo, Ron? >>, chiese con gli occhi lucidi.

<< Solo la verità. Tu ti credi tanto importante vero? Credi di poter trattare le persone come vuoi e poi far finta di nulla? >>, chiese avvicinandosi in fare minaccioso.

Harry stava per dire all'amico di calmarsi, ma Hermione non gli lasciò il tempo di aprire bocca:<< Non hai capito nulla Ronald! >>, urlò contro al rosso.

Lui fece una risata aspra, quasi da pazzo, che i due ragazzi non gli avevano mai sentito:<< Ovvio! Io non capisco mai nulla vero? Forse è per questo che mi hai lasciato... >>.

La ragazza gli si avvicinò di un passo:<< No! Ti ho mallato perchè mentre eravamo assieme ti sei scopato la Brown! >>, gli urlò contro. Harry le mise una mano sulla spalla per fermarla, me lei lo spinse via.

In quel momento dalle scale scese Ginny, che – aprendesi un varco tra la folla a furia di gomitate – si avvicinò subito ad Harry, per capire cosa stesse accadendo.

Ron fissò la sua ex per qualche secondo – che parve interminabile – con un'espressione che esprimeva tanto rancore da far quasi paura:<< Almeno io non me la faccio con Malfoy! >>, le urlò di rimando:<< Almeno io non faccio la troia! >>.

Dalla folla che si era radunata intorno ai due si levò un sonoro “Oh”.

Nessuno – tantomeno Harry o Ginny – seppe cosa dire per un paio di minuti abbondanti.

Poi Hermione, che aveva gli occhi lucidi e le guance arrossate, fece due passi verso Ron e con lo sguardo basso gli tirò uno schiaffo. Lui incassò il colpo senza fiatare, fissando la testa della ragazza. Per un attimo rimasero in silenzio, poi lei sibilò:<< Ciò che faccio nella mia vita, non è più affar tuo >>.

Detto questo girò i tacchi ed iniziò a correre su per le scale, spintanando chiunque le si trovasse davanti:<< Sei proprio un cretino! >>, disse Ginny un attimo dopo, correndo dietro l'amica.

Harry rimase immobile a bocca spalancata ancora per qualche istante, poi si guardò intorno e disse:<< Noi avreste lezione, voi!? >>, fissando con fare minaccioso la folla radunata intorno alla scena. Alcuni di loro se ne andarono imbarazzati, mentre altri presero a fissare il muro, considerandolo – a quanto pareva – del massimo interesse. Poi si avvicinò a Ron, senza sapere realmente cosa dire.

In quel momento il portone di ingresso si aprì ed entrò Draco Malfoy, con il mantello su di una spalla e la camicia sbottonata, tutto sorridente. Ron non riuscì a trattenersi. Gli corse incontro con il pugno alzato, dimenticandosi anche di possedere una bacchetta. 


Buongiorno ragazzi ;)
Come state? Ho pensato di farmi un pochino perdonare incentrando questo capitolo su Ron... anche se la sua reazione non è stata proprio il massimo xDD Scusate solo se è un pò più lungo del solito, ma non sapevo proprio dove avrei potuto interromperlo.

Comunque avete visto, Hermione pensa comunque a Ron :D
Vorrei fare una proposta, mi è venuta un'idea per una FF, è una Ron/Hermione, ma molto ironica, avete presente il film "Questo pazzo venerdì"? è una rivisitazione del film, come protagonisti Ron ed Hermione, cosa ne pensate? vi piacerebbe? la leggereste? fatemi sapere :D
Passiamo alle recensioni:
 

Rem95:Haha...l'ho fatto apposta,speravo di ammorbidirti rendeti partecipe,sono felice che abbia funzionato :D
A volte mi stupisco di me stassa,non voglio sembrare...venitosa...ma quella frase piace molto anche a me,perchè infondo Hermione non ha fatto altro che cercare di farsi accettare per...per tutta la vita,e nessuno lo ha mai capito (almeno per l'Hermione che mi sono figurata io leggendo il libro ).
Per la reazione di Ron manca davvero poco,e preavviso che non sarà per nulla delicato ;)
 
Mione_HarleyQuinn:Sapevo che dopo questo sarei morta xDDD ma vedila dal alto positivo..quando lo farà con Ron...perchè lo farà con Ron...sarà più...partecipe xD non so come dire :D
 
elecongi:Sisi,Draco è uno stronzo...però è così teenero :D Non ti preoccupare,Ron avrà la sua rivincita.
Madapple94:*Tira un sospiro di solievo e ringrazie mentalmenta la Madonna* xD
So che Hermione e Ron vanno insieme,ma mi sembrava troppo monotona l'idea che la prima volta di Hermione fosse con lui...dai un piccolo colpo di scena,prometto che Ron avrà la sua rivincita :D Grazie della recensione

Un grazie in particolare a chi recensiona, e anche a chi le legge soltanto :) un bacio, al prossimo capitolo.
Grazie a ch 


 

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Capitolo 20
*** Ventesimo capitolo ***


 << Hermione! >>, urlò Ginny, rincorrendo l'amica per le scale:<< Hermione, per la miseria aspettami! >>. L'altra non si voltò e la rossa continuò imperterrita a seguirla.

Salirono di corsa un altra rampa di scale, poi Hermione entrò in una classe e si chiuse la porta alle spalle:<< Hermione!apri immediatamente questa porta se non vuoi che la butti giù a calci! >>, intimò Ginny, sbattendo i pugni contro il legno.

Un attimo di silenzio:<< Vattene Ginny! >>, le rispose una voce rotta dai singhiozzi da dentro la stanza:<< Ho bisogno di rimanere sola... >>.

Per sfortuna di Hermione però, la piccola di casa Weasley sapeva essere molto ostinata quando voleva:<< Col cazzo Hermione! >>, le disse decisa:<< Non ti lascio qui da sola, a piangerti addosso per mio fratello! >>.

<< Io non mi piango addosso proprio per nessuno! >>.

Bingo!

Ginny, con il tempo, aveva imparato – come d'altronde Harry, Ron e chiunque avesse passato un po' di tempo con la ragazza – che l'unico modo per convincere Hermione a fare qualcosa era stuzicare un po' il suo orgoglio:<< No (Da leggere “Nooooooooo”)... certo che no... Tu non stai piangendo per mio fratello... >>, le disse con sarcasmo. Seguì qualche istante di silenzio, poi la serratura della porta scattò ed un'Hermione, con il viso rigato dalle lacrime, si fece da parte per far entrare Ginny nella stanza.

La rossa fissò per qualche istante la riccia, sorridendole dolcemente. Poi le si avvicinò e la strinse forte:<< Si sistemerà tutto Hermione... >>, disse accarezzandole la schiena, mentre lei era scossa dai singhiozzi:<< Alla fine si sistema sempre tutto... >>.

La grifondoro fu interrotta; una ragazzina – probabilmente del primo o del secondo anno – che indossava la divisa di Corvonero, era ferma sulla soglia e si guardava intorno a disagio:<< He-Hermione Granger? >>, chiese quando le due si voltarono:<< La Caposcuola? >>.

Hermione si asciugò le lacrime:<< S-si >>. Odiava l'idea di farsi vedere così debole di fronte a degli astranei, in particolare se più piccoli di lei.

La bambina annuì:<< Ti vuole la profossoressa McGranit, ha detto di raggiungerla ora nel suo studio. La parola d'ordine è Evanesco >>. Riferito il messaggio la piccola corvonero se ne andò con un cenno del capo.

Hermione prese un profondo respiro:<< Grazie Ginny >>, disse mettendo una mano sulla spalla della compagna:<< é bello poter sempre contare su di te >>, le regalò un'ultimo sorriso – triste – e uscì dall'aula, diretta verso l'ufficio della Preside.

 

<< Evanesco >>, disse al gargoyle situato a guardia della scale, che subito si fece da parte. Iniziò a salire, ripensando all'insolita decisione della professoressa di continuare ad insegnare la sua materia e nel contempo andempiere al ruolo di preside. Era decisamente contro tendenza ed altrettando ammirabile.

<< é permesso? >>, chiese Hermione dopo aver bussato.

<< Avanti, signorina Granger >>, rispose la voce della preside.

La ragazza aprì la porta e si stupì non poco di trovare li anche Draco e Ron, che occupavano due delle tre poltrone davanti alla scrivania. Si ricompose subito:<< Buongiorno, professoressa >>, salutò cordialmente.

La McGranit fece un cenno con il capo:<< Buongiorno a te, Hermione >>, disse:<< accomodati pure >>, aggiunse indicando l'unico posto vuoto; quello tra i due ragazzi. Hermione prese posto, senza scambiare nemmeno un'occhiata con nessuno dei due. Entrambi erano in disordine; Ron aveva la camicia strappata ed un rivolo di sangue partiva dal labbro e scendeva fino al mento, per poi gocciolare sulla stoffa bianca della sua camicia; mentre Draco aveva un occhio nero e si teneva con la mano destra la spalla sinistra.

La professoressa fece scorrere per qualche istante lo sguardo sui tre, poi con estrema calma – poggiando la mani, una sopra all'altra sulla scrivania – disse:<< Raccontatemi cosa è successo >>.

Panico totale.

I ragazzi iniziarono a parlare contemporaneamente e tutto ciò che la professoressa capì fu:“...Malfoy ha... e poi... nel parco... il naso... un pugno... offesa... e Weasley... ma lei... Luna e... e tutti... poi Harry... Nelville...” la professoressa alzò gli occhi al cielo:<< Fermi, fermi! >>, disse alzando le mani:<< Uno alla volta, signorina Granger? >>, chiese dando ovviamente la precedenza alla sua alieva prediletta.

Hermione si schiarì la gola, contorcendosi le mani, agitata:<< Hem... allora, io e... Ronald abbiamo... litigato a causa di... Malfoy e... >>.

La professoressa scosse il capo:<< Non voglia conoscere la sua vita sentimentale, signorina Granger, vorrei solo capire a chi spetta una punizione >>.

Hermione annuì:<< Allora a me >>, annunciò sicura, beccandosi un'occhiataccia da entrambi ragazzi:<< Si, loro si sono azzuffati, ma la colpa è mia, perchè... cioè lo hanno fatto a causa mia... >>.

La McGranit annuì:<< Grazie signorina Granger. Entro questa sera vi verranno comunicate le vostre punizioni, ora potete andare >>. I tre si alzarono ed Hermione disse un “Arrivederci” appena accennato, prima di correre giù per le scale.

<< Granger! >>, la richiamò una voce che la ragazza non ascoltò. Spinse da parte il gargoyle ed iniziò a correre per il corridoio:<< Granger! >>, ripetè Draco a voce più alta, correndole dietro:<< Cazzo, Mezzosangue fermati! >>. Riuscì ad afferrarla per un braccio, la fece girare e la mandò a sbattere contro un muro.

In lontananza, ancora fermo davanti all'ufficio della preside, Ron li fissava.

<< Calma Granger... >>, disse il biondo, facendo pressione contro il corpo della ragazza con il suo:<< Io e te dobbiamo parlare >>.

Hermione puntò con decisione le mani sugli addominali di lui e cercò di fare pressione per scansarlo ma nulla, rimase li:<< Spostati Malfoy, dovrei andare a lezione... >>, disse poco convinta.

Ma il ragazzo, al contrario, le si fece ancora più vicino, ormia i loro visi si sfioravano e i bacini erano schiacciati l'uno contro l'altro:<< Ieri sera. Hai detto una cosa... non sono d'accordo >>, disse rigido.

Hermione si morse un labbro:<< Mi... mi dispiace... >>, disse preoccupata, ma volendo al contempo mettere fine alla conversazione.

Draco fece come se non avesse detto nulla:<< Hai detto che, dopo ciò che è successo, non cambierà nulla... >>, spostò la mano sinistra fino a sfiorare la guancia della ragazza:<< Non sono d'accordo >>, disse a due centimetri dalle labbra di lei.

Hermione scosse la testa; un po' per schiarirsi le idee, un po' per allontanare la sua bocca da quella di lui:<< Non è vero. Non è cambiato nulla. >>.

Il biondo sembrò surriscaldarsi di colpo:<< Come scusa!? >>, chiese irritato. Lei abbassò lo sguardo:<< Cioè vuoi dirmi che per te ieri sera non è successo nulla!? >>, ancora nessuna risposta:<< Tu sei venuta a letto con me così!? Per hobby? Perchè avevi paura di morire vergine!? >>.

La riccia finalmenta alzò lo sguardo:<< Non ti ho usato Malfoy >>, disse convinta:<< Non so nemmeno io perchè lo abbia fatto, mi piacerebbe poter dire che era colpa dell'alcool ma... non è così. Non sono pentita di quello che ho fatto perchè in quel memento mi sentivo bene. Ma posso assicurarti che non si ripeterà >>.

Con una spinta decisa spostò da parte il ragazzo e si incamminò verso la sua torre:<< Ha ragione Weasley! >>, le urlò dietro Malfoy:<< Ti credevo diversa. Invece sei proprio come quelle altre puttane! >>.

Hermione, che si era fermata per ascoltare il ragazzo riprese a camminare in fretta con le braccia rigide lungo i fianchi, i pugni stretti.

Basta prendere un bel respiro ed andare avanti. Un passo dopo l'altro. Lo hai sempre fatto, non vedo perchè ora dovrebbe essere diverso.

 

<< Quindi signorina Granger >>, chiamò la professoressa McGranit, dopo aver annunciato che da quella lezione avrebbero iniziato a ripassare tutto ciò che avevano fatto nei sette anni di scuola:<< Qual'è l'incantesimo per trasformare animali in oggetti inanimati? Lo abbiamo studiato al secodo anno... >>. Nessuna risposta:<< Signorina Granger? >>, chiamò la professoressa.

La riccia si ridestò dai suoi pensieri:<< Come scusi? >>, chiese alla sua insegnate.

La donna arricciò le labbra decisamente seccata all'idea di doversi ripetere:<< Ho chiesto, signorina Granger, quale incantesimo si usa per trasformare un animale in un oggetto inanimato >>. Hermione aprì la bocca, forza dell'abitudine, ma non disse nulla:<< Allora? >>, esclamò la professoressa irritata:<< Hai capito la domanda? >>, aggiunse vedendo che la grifondoro – che aveva sempre saputo rispondere alle sue domande fin dal primo anno – non apriva bocca. La donna si mise in piedi e si avvicinò al banco della ragazza che si torturava le mani con la testa bassa:<< Hermione, ti senti bene? >>, chiese poggiandole una mano sulla spalla, a bassa voce.

La grifondoro scattò in piedi con lo sguardo basso:<< N-non so la risposta... >>, disse balbettando, prima di correre fuori dalla stanza.

<< Hermione! >>, la chiamò Harry, alzandosi in piedi. La ragazza sparì dietro la porta.

Il grifondoro spostò lo sguardo verso la professoressa che gli fece un cenno verso la porta:<< Beh, cosa sta aspettando signor Potter? Vada! >>. Harry annuì e corse dietro l'amica.

Uscito dall'aula di trasfigurazione trovò i corridoi deserti; non si diede pervinto ed iniziò a correre qua e la urlando il nome dell'amica. Andò alla torre di Grifondoro; la Sala Comune era vuota e purtroppo non poteva sapere se lo stesso era per i dormitori. Uscì dal buco del ritratto e si incamminò verso la torre di Astronomia, infondo Ginny l'aveva trovata la quando Ron l'aveva tradita...

Stava percorrendo un corridoio, quando passando davanti alla porta di un bagno si sentì chiamare:<< Harry... >>, disse una voce stridula alle sue spalle, nella brutta imitazione di qualcuno che cerca di essere abbagliante.

Voltandosi Harry si trovò davanti ad un fantasma; una ragazza fantasma, per la precisione.<< M-Mirtilla... >>, salutò Harry, leggermente sorpreso; Mirtilla Malcontenta non era esattamente una delle sue conoscenti preferite.

Il fantasma gli si avvicinò:<< Ciao Harry... >>, disse sbattendo le ciglia coperte dai pesanti occhiali rotondi:<< Come stai? >>, chiese facendosi sempre più vicina.

Harry arretrò di un passo e si schiarì la gola:<< Tutto bene grazie, hai... hai visto Hermione? >>, chiese imbarazzato – come d'altronde tutte le volte che parlava con quella ragazza.

Mirtilla mise il broncio:<< Ovvio, tu mi vieni sempre a trovare solo quando hai bisogno di qualcosa vero? >>, chiese acida, incrociando le braccia al petto:<< Beh, la tua bella è nel bagno a frignare! E io ora me ne vado! >>, detto questo scomparve con uno strillo attraverso il soffito.

Harry fu scosso da un brivido. Mirtilla Malcontenta metteva veramente paura a volte. Quando si fu ripreso si avvicinò alla porta del bagno femminile e la dischiuse leggermente, infischiandosene delle regole ed entrando nella stanza. Sentì subito dei singhiozzi soffocati provenire da uno dei bagni. Si avvicinò e bussò.

Sentì la ragazza trattenere il fiato:<< Sono io Hermione, Harry >>, disse in un sussurrò. Seguì un attimo di silenzio, poi la serratura della porta scattò ed Hermione, con lo sguardo basso, i capelli scompigliati e le guance rigate di lacrime, uscì dal bagno:<< Hermione... >>, disse il ragazzo, mettendole una mano sulla spalla. Lei si sciolse a quel tocco e si sbilanciò per affondare il viso nel petto del suo migliore amico e riprendere a piangere a dirotto. Lui la strinse forte ed iniziò a carezzarle i capelli.

Rimasero in quella posizione per un po'. Finchè i singhiozzi della ragazza non si placarono. Dopo diversi minuti lei si sciolse dall'abbraccio, stropicciandosi gli occhi umidi:<< G-grazie >>, disse semplicemente guardando il ragazzo davanti a lei.

Lui le sorrise e le porse la mano:<< Andiamo a fare un giro >>, propose sorridendo. Lei ricambiò, con un sorriso tirato ed umido, prese la mano ed iniziarono ad incamminarsi verso il parco. Hermione sapeva che era arrivato il momento di spiegare tutto e di essere sincera, almeno con Harry. 



Buongiorno :D
So che questo capitolo non era nulla di che, ma volevo descrivere un pò le reazioni di tutti; il prossimo (credo, perchè non è ancora finito ;) ) sarà più introspettivo e spiegherà cosa pensano Ron ed Hermione di tutto l'accaduto.
Ora passiamo alle recensioni ;)

 

elecongi:Grazie mille, troppo gentile :D
Madapple94:Ok,tu mi fai daaavvero paura! XDD no scherzo, grazie dei complimenti e prometto che Ron ed Hermione torneranno insieme... prima o poi..:D
tayuya_Herm:Grazie per i complimenti ;) (mi scusa con il tuo computer xD) anche io amo le Ron/Hermione,ma non mi piacciono le cose troppo scontate,quindi ho pensato di variare un po' :) spero di non deluderti,continua a recensionare :D 
Mione_HarleyQuinn:Povera,mi dispiace che tu ci rimanga male,ma una cosa del genere non è una cosa che si perdona facilmente,ma vedrai che si sistemerà tutto,prima o poi :)
PS:Tenero il bazuca...ora mettilo via però!! o.O 
 Rem95:Hola :D...Ma quanti compliementi,dovete smetterla se no mi monto la testa xD So che la reazione di Hermione è un po'...stupida,nel senso che dovrebbe essere in grado di affrontare le conseguenze di ciò che combina.E Ron,anche se lo farà,ci metterà un bel po' per perdonare un gesto simile,come d'altronde,lei non ha ancora perdonato del tutto lui per essere stato con Lavanda.Per un paio di capitoli voglio mettere da parte Draco,e concentrarmi sui pensieri di Hermione,e le rezioni di Ron.Grazie mille per tutte le recensioni.un bacio.


Se qualcuno di voi avesse delle critiche (a patto che siano costruttive e non mirate ad offendere) è pregato di dirmele, perchè nessuno di noi finisce mai di imparare. Anche se credete che delle reazioni o dei comportamenti non siano adatti ai personaggi scrivetelo :D
Grazie come sempre a chi legge e soprattutto a chi recensiona :D

Un grande bacio Franci
Se qualcuno di voiS 

 

 

Rem95:Hola :D...Ma quanti compliementi,dovete smetterla se no mi monto la testa xD So che la reazione di Hermione è un po'...stupida,nel senso che dovrebbe essere in grado di affrontare le conseguenze di ciò che combina.E Ron,anche se lo farà,ci metterà un bel po' per perdonare un gesto simile,come d'altronde,lei non ha ancora perdonato del tutto lui per essere stato con Lavanda.Per un paio di capitoli voglio mettere da parte Draco,e concentrarmi sui pensieri di Hermione,e le rezioni di Ron.Grazie mille per tutte le recensioni.un bacio. 

 

Rem95:Hola :D...Ma quanti compliementi,dovete smetterla se no mi monto la testa xD So che la reazione di Hermione è un po'...stupida,nel senso che dovrebbe essere in grado di affrontare le conseguenze di ciò che combina.E Ron,anche se lo farà,ci metterà un bel po' per perdonare un gesto simile,come d'altronde,lei non ha ancora perdonato del tutto lui per essere stato con Lavanda.Per un paio di capitoli voglio mettere da parte Draco,e concentrarmi sui pensieri di Hermione,e le rezioni di Ron.Grazie mille per tutte le recensioni.un bacio. 

 


 

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Capitolo 21
*** Ventunesimo capitolo ***


   

 << Allora... >>, disse Harry stringendosi meglio nel mantello:<< Mi vuoi dire cosa ci facevi chiusa in un bagno? >>, chiese alla ragazza che sedeva da parte a lui.

Hermione si strinse nelle spalle:<< Analizzavo la situazione >>, disse semplicemente, guardando orgogliosa il bel lavoro che aveva appena fatto; nel parco infatti c'era ancora molta neve e lei con una magia aveva creato uno spazio vuoto ai piedi di un albero.

Harry trattenne a stento una risata:<< Non riesci proprio a non analizzare le cose vero? >>, le chiese prendendole una mano tra le sue.

La ragazza scosse la testa con un sorriso:<< é solo che si sta scombussolanto tutto. Non riesco a... capire e non ci sono abbituata; io di solito... capisco le cose al volo... >>.

Harry le lasciò la mano e le mise un braccio intorno alle spalle:<< E sentiamo, cosa non capisci? >>, le chiese con fare materno.

Hermione iniziò a fissare il cielo grigio, che le ricordava troppo gli occhi di Draco:<< So che ti sembrerà una cosa stupida, ma io... organizzo tutto. Nella mente ho come dei... cassettini, etichetto le persone. Harry Potter: Migliore Amico, Ronald Weasley: Fidanzato, Draco Malfoy: Peggior Nemico. E così via, è sempre stato così, da quando sono arrivata in questa scuola ho “etichettato” tutti e fino ad ora nessuno era uscito da questi cassetti. Invece ora... >>, stava per rimettersi a piangere, Harry lo capiva dell'inclinazione della sua voce.

<< Sssh, Hermione, stai calma e prendi un bel respiro. Conosco Ron e so che è ancora innamorato di te >>.

<< Ma cosa dici Harry? Non so se hai capito. Ho fatto sesso con Malfoy! >>, disse con un'espressione disgustata:<< Non so come faccia tu a starmi vicino, io non mi vorrei più vedere >>; si prese il viso tra le mani:<< Era molto più semplice prima, quando la colpa era di Ron... >>.

 é più facile perdonare gli altri, quando la colpa è loro, piuttosto che nostra”

 Harry sorrise tra se:<< Io non potrei mai odiarti. Non approvo ciò che hai fatto certo, ma la vita è tua ed ho imparato a darti fiducia >>, le diede un leggero bacio sulla fronte:<< E ora rientriamo che sto morendo di fame e se non vado da Ginny quella mi Crucia >>. Si mise in piedi e nuovamente le porse la mano per aiutarla ad alzarsi. Lei la accettò e tornarono sotto braccio al castello.

Per qualche minuto ad Hermione sembrò di essere tornata indietro nel tempo, a quando aveva dieci anni e camminava nel parco con Harry e Ron senza portare sulle spalle il peso di una guerra appena finita, di tante incomprensioni e di troppo rancore.

 

Il rosso tirò l'ennesimo pugno al muro.

Guardò la mano chiusa a pugno e le nocche che quasi gli sanguinavano.

Non puoi far finta di nulla.

Ma d'altronde sapeva che non avrebbe mai potuto vivere senza Hermione, senza almeno la speranza di poterla riavere.

Come poteva volerla ancora dopo aver saputo che aveva donato la sua verginità – perchè Hermione era vergine – ad uno qualunque? Non ad uno qualcunque, ad uno come Malfoy. Ad uno stronzo come Malfoy... In ogni caso non a lui. Perchè nemmeno lui sapeva se la cosa che più gli dava fastidio fosse che era stata con Malfoy o che quello con cui era stata non fosse lui.

Guardò l'orologio che stava appeso al muro; era quasi l'una e probabilmente Harry lo aspettava in Sala Grande insieme a Ginny...

Beh, aspetterà.

Si buttò sul suo letto e nascose la testa sotto il cuscino, cercando di svuotare la mente. Quelle parole gli fecero venire in mente la voce di Hermione:<< Devi chiudere la mente, Harry, chiudi la mente... >>, sorrise spontaneamente quasi senza pensarci e si maledisse istantaneamente, quel sorriso gli aveva fatto male come una dolorosa fitta al cuore o a quel buco che aveva al centro del petto da quando Hermione non ne voleva più sapere nulla di lui.

Infondo mi ha tradito.

Se lo ripeteva di continuo ma non serviva a nulla; in parte perchè loro non erano realmente insieme, perciò non si poteva considerare un vero tradimento e in parte perchè la speranza, e il sogno di una vita con la ragazza che amava, era radicato in lui da troppo tempo per poter essere spazzato via come se niente fosse.

Il suoi pensieri furono bruscamente interrotti:<< Ron! Ti devo parlare! >>, disse la voce fin troppo conosciuta del suo migliore amico.

<< Che hai Harry? >>, chiese scocciato il rosso, guardando il ragazzo.

Harry si sedette sul suo letto:<< Ho parlato con Hermione! >>, annunciò lui in fare teatrale:<< E porto buone notizie >>, aggiunse notando che l'amico non reagiva. Sbuffò:<< Continuava a piangere e da quello che mi ha detto sono sicuro che è ancora innamorata di te >>. In risposta ricevette solo un grugnito:<< Ron! Di qualcosa! >>.

Il ragazzo scosse il capo:<< No... questo non... >>, chiuse gli occhi e prese un bel respiro:<< Per quanto noi potremmo parlare, chiarirci... fare pace... le cose non torneranno mai come prima. Le cose non tornano mai come prima >>.

 

<< Dimmelo! Lurida mezzosangue! >>.

<< No lo so, non lo so! >>.

Dolore. Solo dolore. Nel mondo non esisteva altro che dolore.

<< Siete entrati nella mia camera alla Gringot!? DIMMELO! >>.

Uccidimi, ti prego, uccidimi.

<< No... noi... >>.

<< Crucio! >>.

E ancora il dolore, l'unica cosa che sembrava esistere in quel momento.

Un dolore disarmante, disumano, che ti penetra nelle vene fino ad infiammarti il cervello, senza lasciarti nemmeno la forza per respirare. Un dolore che ti lasciava solo la voglia di morire e di porre fine a tutto.

<< Te lo chiederò un'altra volta! Dove avete preso quella spada? Rispondimi! >>.

<< L'abbiamo trovata... l'abbiamo trovata... PERFAVORE! >>.

<< Crucio! >>.

<< Che altro avete preso? Che altro? CRUCIO! >>.

Tutto era sfocato, il volto della strega che la fissava dall'alto con una luce da pazza ad illuminarle gli occhi castani si faceva sempre più lontano e meno definito mentre urlava per l'ennesima volta la maledizione:<< Crucio! >>. Chiuse gli occhi e tutto divenne nero, nelle sue orecchie rimbombavano ancora i suoi urli. Poi tutto si fermò. Non c'erano rumori, ne immagini, ne dolore, era solo oblio. Splendido ed agoniato oblio.

Una voce ruppe quel silenzio:<< Hermione! >>, sentì urlare da lontano e il suo nome parve ovattato dalle pareti, avrebbe riconosciuto quella voce tra mille: Ron.

Riaprì gli occhi.

 

<< Hermione! Hermione, calmati, ci sono io >>. Harry vide la sua migliore amica contorcersi nel letto ed urlare per l'ennesima volta, il volto paonazzo ed il collo imperlato di sudore.

Poi spalancò gli occhi, li fissò per un'istante nei suoi, erano terrorizzati e troppo scuri per sembrare quelli color nocciola di lei. Lo abbraccio togliendogli il respiro:<< Ron! >>, ansimò con il viso nascosto sul suo petto ed iniziando subito a singhiozzare.

Il ragazzo si guardò intorno ed incrociò lo sguardo della sua fidanzata che fissava la scena con aria preoccupata e stringeva ancora in una mano la spugna con cui aveva cercato di detergere il volto di Hermione. Dietro di lei le compagne di stanza della ragazza osservavano la scena spaventate.

La rossa fece un passo verso di lui:<< Aveva detto che erano smessi... >>, commentò in un sussurro, carezzando la testa riccia dell'amica ancora scossa dai singhiozzi e troppo scioccata per rispondere.

Harry annuì seriamente preoccupato. Era nel dormitorio femminile da almeno venti minuti, era corso li quando Ginny – con indosso solo il piagiama – si era presentato nella sua stanza alle tre di notte, pregandolo di seguirla. Aveva dovuto prendere la scopa ed intrufolarsi nella stanza dalla finestra.

<< Sssh, è tutto passato Hermione. Ci siamo noi con te. Va tutto bene >>, continuava a ripetere, cercando di cullare ritmicamente la ragazza che gli stava inzuppando la maglia del pigiama di lacrime.

<< R-Ron... >>, balbettò ancora la ragazza, afferrando la camicia del moro in prossimità delle spalle.

<< No >>, rispose questi con gentilezza:<< Sono Harry Hermione. Ora calmati, perfavore >>.

I singhiozzi si placarono all'istante ed Hermione alzò il volto bagnato di lacrime – come Harry lo aveva visto fin troppe volte in quel periodo – per scrutare quello del suo migliore amico:<< Oh, Harry... >>, biascicò mordendosi un labbro per non ricominciare a piangere.

<< Sempre lo stesso sogno vero? >>, le chiese il ragazzo con tranquillità. Lei annuì:<< Non avevi detto che non ti era più successo? >>, disse reggendola per le spalle.

Hermione annuì di nuovo:<< Si infatti... ma... questa notte... Oddio Harry era così reale! >>, si accosciò nuovamente sul petto dell'amico e ricominciò a singhiozzare.

Harry e Ginny si scambiarono un'occhiata preoccupata.

Dopo la guerra – e per tutta l'estate – Hermione aveva fatto ripetutamente lo stesso sogno, rivivendo la tortura subita a Villa Malfoy da Bellatrix. Ma da quando si era messa con Ron i sogni si erano fatti sempre più radi, fino a scomparire del tutto.

Harry la allontanò leggermente e la scrollò per le spalle:<< é morta Hermione, l'abbiamo vista uccidere da Molly, ti ricordi? C'eri anche tu. Stavi combattendo contro di lei con Ginny e Luna, ricordi?Poi si è messa Molly in mezzo e l'ha uccisa. Non c'è più, non può più farti del male. Non ti farà più del male, non sei sola e non permetterò che nessuno ti faccia del male, ok Hermione? >>.

Ginny annuì, appoggiando la sua mano sopra quella del fidanzato che stringeva la spalla dalla ragazza, le sorrise ed Hermione ricambiò:<< S-si >>, disse in un sussurro, prima di tornare a stendersi, ad occhi chiusi.

Ginny ed Harry aspettarono qualche minuto seduti sul letto dell'amica mano nella mano. Finchè il petto della ragazza iniziò ad alzarsi ed abbassarsi ritmicamente. I due si alzarono contemporaneamente e si sorrisero:<< Direi che prendo la scopa... >>, disse Harry facendo un cenno con il mento verso il manico di scopa che stava appoggiato vicino alla finestra.

Ginny annuì:<< E io dovrei tornare nel mio dormitorio >>, diede un bacio a fior di labbra al suo ragazzo:<< Ci vediamo domani mattina, buonanotte >>.

<< Fermi, fermi, fermi! >>, disse con la sua voce stridula Lavanda:<< Ora mi spiegate cos'è successo dieci minuti fa nel mio dormitorio, visto che mi è toccato svegliarmi alle due del mattino e venire a chiamarti perchè quella si agitava come una pazza isterica... >>, disse mettendosi al centro della stanza con le mani appoggiate ai fianchi.

Harry stava per risponderle di farsi gli affaracci suoi, ma Ginny fu più veloce, le si parò davanti squadrandola dall'alto in basso:<< Succede, Lavanda, che Hermione – non “quella” ma Hermione – ha affrontato cose che tu – sempre che tu sappia leggere – hai visto solo nei libri di fiabe >>, le puntò un dito al petto:<< Quindi, brutta oca che non sei altro, fatti i cavoli tuoi e lascia stare Hermione, perchè tu nol vali nemmeno un decimo di quanto vale lei! >>, si voltò in direzione della porta e fece per andarsene, poi si voltò:<< E abbassa le ali carina. Tanto le oche non sanno volare >>.



Eccoci ;D
Scusate per la brutta battuta di Ginny ma non ce la vede a rimanere zitta davanti a qualcuno che offende un suo amico. E poi odio profondamente Lavanda e mi serviva qualcuno che la azzittisse xD
Nel prossimo capitolo vedremo un pò cosa ne pensa il nostro Dracuccio della situazione e come si evolverà il rapporto tra lui ed Hermione. Devo ancora decidere se far andare avanti la loro storia ancora un pò o lasciare Hermione da sola.
Rispondo alle recensioni :D 

Metropolvere: Grazie per i complimenti :D Mi fa mooolto piacere avere nuovi lettori,per quanto riguarda Harry ed Hermione credo che l'amicizia,quella vera,debba essere incondizionata,come è sempre stata tra loro due.Continua a recensire,un bacio :D
Rem95: Sisi,infatti non l'ho presa come una critica :) ma anche se fosse stato,non mi danno fastidio le critiche,finchè non sono fatte x offendereComuque,Ron nn se la è dovuto subire,è rimasto lui li a guardare xD 
Rispondo alla tua domanda;Draco ci è rimasto male perchè non era mai stato rifiutato da nessuno,e l'idea che una ragazza così...insignificante,per lui,lo fa uscire di testa.
Alla prossima...e...amo la mia assidua e rompipalle lettrice ù.ù
Cassidy14: Hei ciao :) mi fa piacere sapere che continui a recensire :D
Sisi,sono daccordo con te,per quante ne possano dire io rimango dalla parte di Hermione ( è bello che parlo di ciò che scrivo io come se lo scrivesse un'altro xDD) perchè in ogni caso lei sta solo cercando di guardare avanti ;) Anche a me piaccione le Draco/Hermione,ma non tuttte,perchè alcuno a volte sono proprio inverosimili,e cadono quasi nel ridicolo.In questa storia sto appunto cercando di equilibrare il tutto :D Alla prossima recensione xD

elecongi: Grazie :D Spero di essere stata abbastanza veloce :D

Grazie ancora a tutti coloro che recensionano :D Ora vado a fare l'albero se no la mia sorellina rompe xD BUON'IMMACOLATA A TUTTI (nn so se si fanno gli auguri x l'8 dicembre,ma non importa xD)

Graz 

Metropolvere: Grazie per i complimenti :D Mi fa mooolto piacere avere nuovi lettori,per quanto riguarda Harry ed Hermione credo che l'amicizia,quella vera,debba essere incondizionata,come è sempre stata tra loro due.Continua a recensire,un bacio :D 

Baciiii

 

RECENSIONATE IN TANTI!!! 

 

RECENSIONATE IN TANTI!!! 

OtrOOoOGrazGr

 

  

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Capitolo 22
*** Ventiduesimo capitolo ***


 

   (Scusate la mia grande finezza per iniziare xD)

<< Porca puttana! >>.

Il moro alzò gli occhi al cielo:<< Sì Draco, il vetro taglia >>, disse con fare ironico.

Il biondo gli si avvicinò con la mano aperta ed il palmo rivolto verso l'alto:<< Guariscilo >>, ordinò riferendosi al taglio sul suo palmo.

Il moro alzò le braccia:<< E che sono? Madame Chips? >>, chiese irritato.

Draco lo guardò storto:<< Non posso impugnare la bacchetta con questo taglio. Quindi potresti richiuderlo? >>, chiese con quanta più gentilezza sapesse usare.

Blaise si allungò per raccogliere la bacchetta dal comodino:<< Credo che sperare in un “perfavore” sarebbe quanto meno da imbecilli... >>, commentò tra sé, puntando la bacchetta contro la mano del compagno e mormorando la formula per far richiudere la ferita.

Il biondo stese e contrasse la mano un paio di volte, poi disse:<< Perfetto >>, senza ringraziare. Raccolse la bacchetta e si avvicinò allo specchio rotto e ordinò:<< Reparo >>, i pezzi in frantumi andarono al loro posto nella cornice.

<< Ora >>, esordì il moro tornando al suo letto:<< posso sapere perchè ti metti a prendere a pugni gli specchi? >>, chiese sdraiandosi sul suo letto con le mani dietro la testa.

Draco si mise seduto su una poltrona:<< E tutta colpa sua >>, disse sottolineando l'ultima parola con disprezzo.

L'altro alzò gli occhi al cielo:<< E dove sta ora il problema? >>, domandò esasperato:<< Te la sei portato a letto come volevi... stop! Non vedo cosa ti possa far infuriare a tal punto... >>.

Il biondo scattò in piedi:<< Il problema è che sono stato mandato a cagare >>.

Blase guardò per un po' il suo compagno di stanza:<< Come scusa? >>, chiese infine, inarcando un sopracciglio:<< La “Mezzosangue Zannuta” ti ha dato il benservito? >>, aggiunse con una sorta di ghigno sadico dipinto sul volto. Draco gli lanciò un'occhiata di fuoco, ma annuì:<< Ed è per questo che sei incazzato? >>.

L'altro annuì di nuovo:<< Ma non capisci? Di solito... sono io a dire “é stato bello, ma non ti cercherò”. Questa volta invece... >>.

<< Lei ti ha detto “é stato bello, ma non ti cercherò” >>, terminò per lui il compagno.

Malfoy iniziò a misurare la stanza a lunghi passi:<< Cosa dovrei fare? >>, chiese infine.

Zabini ci pensò un po' su:<< Puoi sempre sedurla... >>, disse con aria di chi se ne intende:<< farla tornare con te e poi scacciala come ha fatto lei >>, si strinse nelle spalle.

Draco scosse la testa:<< Non lo so, l'idea di farla soffrire non mi va proprio a genio... e poi non eri tu quello che diceva che dovevo calcolare anche i suoi sentimenti e balle varie? >>.

Blaise annuì:<< Devi solo capire cosa vuoi Draco. Una volta che lo avrai capito, saprai cosa fare >>.

Detto questo uscì dalla stanza con un'accappatoio sotto braccio. Lasciando Draco interdetto e più confuso di prima.

 

<< Hermione, devi mangiare qualcosa... >>.

<< Non ho due anni Ginny! So decidere cosa mangiare e cosa no >>.

<< Lo so >>, disse la rossa alzando gli occhi al cielo:<< Ma mezza tazza di the non basta per tenerti su fino a pranzo... >>.

<< Devi anche contare che abbiamo due ore con Piton >>, aggiunse Harry, porgendo all'amica una fetta di pane tostato.

Lei lo preso con uno sbuffo, gli diede un morso e lo rigettò nel piatto:<< Contenti ora!? >>, chiese prima di mettere il broncio e di incrociare le braccia al petto. Harry e Ginny si scambiarono uno sguardo dolce ed esasperato.

Testarda come sempre.

Un specie di grido stridulo proruppe nella stanza, lasciando tutti ammutoliti. Centinaia di gufi iniziarono a planare vicino agli studenti che fissavano a naso in su quello splendido spettacolo. Un bel gufo color cioccolato, dagli occhi arancioni, si fermò proprio di fronte ad Hermione, tendendo la zampetta alla quale era legata una pergamena.

La ragazza lo fissò stranita e prese la lettera. Nessuno le scriveva mai, se non la signora Weasley o i suoi genitori, che in ogni caso, non le avrebbero mai mandato posta via gufo. Il gufo spiccò il volo. Srotolò la pergamena sotto gli occhi interessati dei due compagni e si fece subito bordeux:<< Chi ti scrive? >>, chiese con finto disinteresse Ginny.

<< Vi-Viktor >>, balbettò la ragazza in risposta.

<< Viktor!? >>, urlò Ginny, saltando in piedi:<< Quel Viktor? >>, chiese facendo girare metà degli alunni presenti in Sala Grande:<< Viktor Krum? >>.

<< Ssssh, Ginny! Fa piano >>, rispose la ragazza, imbarazzata:<< Sì, è lui... >>.

La rossa si rimise a sedere:<< Su, avanti... che dice? >>.

Hermione abbassò lo sguardo sulla lettera...

 Cara Hermione.
Come stai? Io spera bene. Mi dispiace che noi non sentiti per un anno, ma io saputo che tu cambattuto contro Voldemort, io è molto fiero di te.
Come vanno i tuoi studi? Io saputo che tu tornata a Hgvarts dopo battaglia.
Io sta bene, sta allenando per compionato di questo anno, ma no è molto difficile.
Ci vediamo presto.
Scrivimi.
Viktor.

 (Da sottolineare; non sono diventata scema, è solo che Krum, essendo bulgaro – e non proprio un genio – parla un inglese terribile :D (Anche se in questo caso è italiano xD ma non importa) )

<< Allora? >>, la esortò Ginny, vedendo che l'amica non dava il minimo cenno di essere viva:<< Cosa dice? >>.

Le guance della riccia erano dello stesso colore dei capelli dell'amica:<< Dice... dice che è... fiero di me per la battaglia contro Voldemort e... che ci vedremo presto. Beh, non è mai stato uno che si spreca molto con le parole... M-mi sembra strano che mi abbia scritto dopo tutto questo tempo senza un motivo preciso... >>. Ginny lanciò un'occhiata maliziosa all'amica:<< Oddio no! >>, quasi urlò la riccia, intuendo i pensieri della ragazza:<< Ma cosa vai a pensare! >>.

La rossa stava per ribattere, ma fu interrotta:<< Signor Potter, signorina Granger, avrei bisogno di parlarvi. Ora. Nel mio studio >>, disse la professoressa McGranitt, arrivata in quel momento alle loro spalle:<< Deve venire anche il signor Weasley, lo chiama lei, Ginevra? >>, chiese rivolta a Ginny, che annuì e si diresse verso l'uscita dalla Sala Grande.

<< A dire il vero avremmo lezione con il professor Lumacorno, professoressa >>, rispose Hermione.

<< Non si preoccupi signorina Granger, gli ho mandato un appunto in cui lo avvisavo che oggi voi tre avreste fatto tardi >>, rispose la professoressa, aspettando che i due ragazzi la seguissero verso il suo studio.

Attesero una decina di minuti nello studio della preside, che offrì ad entrambi i ragazzi un biscotto da una scatola rotonda, con una fantasia scozzese. Ron arrivò arrancando per le scale con la camicia fuori dai pantaloni e i capelli in disordine:<< Buongiorno... >>, salutò sedendosi alla destra di Harry, che così si trovò seduto tra Hermione e Ron, che – considerando le loro espressioni – non avevano la minima intenzione nemmeno di guardarsi.

<< Allora >>, esordì la preside:<< Vi ho chiamati qui per informarvi che domani pomeriggio sarete esonerati da tutte le lezioni >>, un sorriso a trentadue denti comparve sul volto dei due ragazzi, mentre Hermione cercò di camuffare una smorfia:<< Non esultate così in fretta. Non parteciperete alle lezioni, infatti, perchè mi è appena arrivato un comunicato dalla Gazzetta del Profeta che chiedeva il permesso di intervistare alcuni dei miei allievi per un articolo che sarà intitolato “Il torneo tre maghi, quattro anni dopo”. La vostra intervistatrice sarà la signorina Skeeter. Nemmeno io sono così entusiasta all'idea, ma ho già detto di no a diverse richieste del Profeta per interviste a lei, signor Potter, e non ho trovato una scusa per non accordare anche questa che pare essere una innoqua "rimpatriata" >>.

Tutti e tre – in particolare Hermione – fissavano il vuoto davanti a loro a bocca aperta:<< M-ma... signora... preside... noi... cioè io e... Hermione cosa...? >>, chiese Ron balbettando.

La preside annuì con aria comprensiva:<< Lo so che potevo evitarvi tale “tortura” >>, disse in tono tragico:<< Ma il Profeta ha espresso chiaramente la richiesta di parlare con tutti e tre e poi mi sarebbe dispiaciuto abbandonare il signor Potter da solo >>.

Hermione sbattè le palpebre:<< Quindi parteciperà anche Viktor? >>, chiese più a se stessa che alla professoressa, ricollegando quel discorso alla lettera appena ricevuta.

La donna annuì:<< Certo, il signor Krum e la signorina – scusate, signora a questo punto – Delacour ci raggiungeranno domani, appena prima dell'intervista >>.

<< Fantastico... >>, borbottò Ron tra sé e sé.

Ci mancava solo Krum per finire il quadretto...

<< Bene >>, disse la professoressa:<< Vi verrò a chiamare io dopo l'ora di pranzo. Ora andate, sono sicura che il professor Lumacorno vi stia aspettando >>.

Ron fu il primo ad alzarsi. E senza salutare nessuno ne guardare la preside scese di corsa le scale, provando una sorta di deja-vù, solo che in questo caso non c'era nessun Malfoy che inchiodava Hermione al muro.

<< Ron ma dove... >>.

<< Lascialo andare Hermione... >>, suggerì saggiamente il moro:<< ha bisogno di stare un po' da solo >>.

 Hermione si voltò per ribattere, ma lo sguardo sicuro di Harry la fece ammutolire. Abbassò la testa rassegnata ed insieme si incamminarono verso la lezione di pozioni, dove non trovarono Ron, che non si fece vedere per tutto il giorno, né la sera per cena.



Buongiorno ragazzi :(
Iniziamo dicendo che non sono per nulla convinta di questo capitolo o.O Quindi siate sinceri e spietati.
Non mi odiate, so che per i nervi di Ron sopportare anche Krum è troppo... ma c'è una certa personcina (Rita Skeeter) che ha un conto in sospeso con Hermione (Vedi ultimo capitolo di "Il calice di fuoco") e diciamo che vuole fargliela pagare. E poi 'sto povero Viktor mi fa sempre la figura del fesso... almeno un altro bacino da Hermione se lo merita no?... ok No! xD Niente bacino per Krum... come volete!!!
Passiamo alle recensioni che è meglio...

 

Rem95: Sembra strano, di solito le ragazze amano scrivere momenti d'amore ecc, a me invece piacciono le riflessioni e le litigate :D (infatti nella mia ff ce ne sono a bizzeffe xD). Sono contenta di essere riuscita, per quanto sia possibile, a rispettare i caratteri dei personaggi.
Anche io non vadrei mai Malfoy con Hermione, ma mi pace molto il loro antagonismo e ho pensato di “ricamarci un po' sopra” (che tenero lo dice sempre la mia nonna hahaha xD). Comunque la loro non è una storia seria, è solo una sorta di attrazione, per lo più fisica (e la capisco bene... ma l'hai visto che pezzo di gnocco non è Draco?), che comunque non è destinata a durare :D
Per quanto riguarda il pezzo su Bellatrix...beh,è uno dei momenti che più amo del settimo libro,insieme alla distruzione del medaglione...quindi non potevo non accennarlo :D
Alla prossima recensione,un bacio :D
Cassidy14: :D Mi piace,siamo daccordo praticamente su tutto :D
Odio le ff in cui Draco diventa un povero cagnetto bastonato che fa gli occhioni dolci alla ragazza di cui è innamorato.Ma questa “unione” tra due opposti con lui ed Hermione mi è sempre piaciuta,quindi pensavo di far patire ancora un po' Ronnino...non per molto,d'altronde gli voglio bene xD

Quindi niente Draco sdolcinato,ma stronzo e Serpeverde come sempre :D Spero di aggiornare abbastanza in fretta,questa storia mi sta prendendo molto,e continuo a scrivere e scrivere,e scrivere...xDDD Alla prossima recensione,un bacio :D
 elecongi:
Grazie,grazie.Questa FF mi sta decisamente prendendo...non faccio altro che scrivere xD
Madapple94: Grazie,Grazie :D Anche a me è piaciuto molto scrivere quel pezzo,ci voleva qualcuno che facesse abbassare la cresta a Lavacc...hem...Lavanda :D

tayuya_Herm:
Scusa,scusa,scusa...mi puoi perdonare se mi sono dimenticata di rispondere alla tua scorsa recensione???Chiedo perdono e ti ringrazio infinitamente per i complimenti :D
 
Leonard87:Ma no!com'è che tutti i maschietti che seguono la mia storia sono dalla parte di Ron?Non è che siete tutti un po' maschilisti? (Ovviamente scherzo xD) in ogni caso,grazie mille mi fanno sempre piacere nuovi lettori,e anche diversi pareri ;).
Per quanto riguarda la canzone la conosco,ma non ho mia cercato il testo...andrò a vedere,magari mi da un po' di ispirazione.Grazie ancora,continua a recensionare :D

IMPORTANTE:Ho deciso di indire una sorta di sondaggio... vi prego, siete pregati di rispondere TUTTI!
Allora, ho bisogno di sapere cosa ne pensate della storia Hermione/Draco, più specificatamente se preferite che si dicano addio ora o che la cosa continui per un pò... non vorrei fare nulla di troppo spinto... solo Draco che inziga Hermione ancora per un pò... fatemi sapere, grazie :D
Vi adoro tutti, un bacio e...
 

RECENSIte IN TANTI!!!  



 

 

 

 

 

 

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Capitolo 23
*** Ventitresimo capitolo ***


 
<< Signorina Granger, Signor Potter >>.

<< Sì, professoressa? >>.

<< Se volete seguirmi, Rita Skeeter vi raggiungerà tra poco nell'altra stanza >>.

I due ragazzi annuirono e seguirono la professoressa fuori dalla Sala Grande:<< Scusi professoressa, sa dirmi dov'è Ron? >>, chiese Harry.

<< Il signor Weasley è già nella stanza. Mi ha detto che ci avrebbe aspettati là >>. Harry ed Hermione si scambiarono uno sguardo perplesso, ma andarono avanti.

<< Ron! >>, salutò Harry quando, appena entrato nella stanza, vide il suo amico seduto su di una poltrona. Lui fece un cenno con il mento nella direzione del moro e tornò a fissare il pavimento.

La professoressa li guardò un attimo, poi disse:<< Vado a prendere la Signora Delacour e il signor Krum >>, detto questo uscì dalla stanza lasciando Harry solo con Ron ed Hermione che si scrutavano di nascosto dai lati opposti dell'aula.

La stanza dove si trovavano doveva essere una spiecie di aula in disuso. Aveva sulla parete di fondo un camino; diverse poltrone beige sparse qua e la e una grande libreria su uno dei muri laterali.

Pochi minuti dopo la porta si aprì nuovamente:<< Her-mio-nì! >>, esclamò una voce roca e profonda con un forte accento nordico, che la ragazza conosceva bene.

<< Viktor! >>, rispose lei raggiante, correndo verso il ragazzo che l'attendeva a braccia aperte.

<< Che pello rifedere te >>, disse quello dandole un bacio tra i capelli.

<< Arrì! Ron! >>, una bionda figura sinuosa entrò nella stanza alle spalle di Krum e corse leggiadra ad abbracciare Harry e Ron, stampandogli due bei baci a testa sulle guance:<< Bill mi ha dotto di salutar voì! >>, disse Fluer con un bel sorriso:<< Hermionè! >>, aggiunse poi, andando ad abbracciare la ragazza mentre Viktor si voltava per stringere la mano dei due grifondoro.

<< Bene, ora che ci siete tutti, accomodatevi pure >>, fece la McGranitt indicando cinque poltrone messe vicino al caminetto:<< Tra poco dovrebbe arrivare la giornalista, io vi devo lasciare, ho lezione. Buonagiornata signor Krum, signora Delacour >>.

<< Au revoir >>, disse Fleur facendo un mezzo inchino alla professoressa.

<< Arrifederci >>, fece Krum, alzando una mano in segno di saluto.

Calò per qualche istante il silenzio, Fleur si accomodò su una delle poltrone, accavallando le lunghe gambe e guardandosi intorno tutta sorridente. Gli altri la imitarono, mettendosi a sedere.

<< Era a questo che ti riferivi, Viktor, con il “Ci vediamo presto”? >>, chiese Hermione che era seduta tra Harry e Krum.

Il ragazzo annuì:<< Io ha scritto te appena hanno detto che io veniva qui per interfista. Sperafo di poter incontrarti, ma io è molto impegnato con allenamenti di Qvidditch. Sai qvesto anno è molto importante >>, disse prendendo un mano di Hermione, che era appoggiata sul bracciolo vicino a lui.

Click.

<< Perfetto! >>, disse una voce squillando entrando nella stanza accompagnata da un flash. Quando la luce permise ai ragazzi di vedere si trovarono davanti ad una Rita Skeeter fasciata in un tubino verde acido, con labbra e unghie rosso fuoco; con tanto di fotografo al seguito e pennina con taquino volante:<< Appena entrati nella stanza sono ben chiare le affusioni amorose tra la signorina Granger e l'aitante giocatore di Quidditch Viktor Krum... >>, iniziò a dire mentre la piuma scriveva frenatica sul blocco per appunti.

Oddio non di nuovo...

Hermione tolse la mano da quella dell'amico con un sonoro sbuffo ed incrociò le braccia al petto:<< In ogni caso >>, fece la giornalista:<< Direi che possiamo iniziare a scattare un paio di foto... le donne in mezzo! >>. Detto questo lei e il fotografo diedero illustrazioni ed ordini precisi su come disporsi per fare le foto; a coppie, singole e di gruppo.

<< Un ultimo con Viktor ed Hermione >>, disse Rita, che aveva presto abbandonato le formalità e preso a chiamare i ragazzi con il nome di battesimo.

La riccia sbuffò, passandosi un mano sulla fronte e tra i capelli:<< Ancora? >>, chiese esasperata:<< ne avrò una decina insieme a Viktor! E poi i protagonisti dell'intervista non dovevano essere loro tre? >>, chiese indicando a turno Harry, Fleur e Viktor.

La Skeeter fece spallucce:<< Poche storie. Mi serve un'altra vostra foto insieme >>. Fece un cenno al fotografo:<< Più vicini ragazzi. Viktor, cingile le spalle con un braccio. Hermione, sorridi. No, tira indietro i capelli. Dietro la spalle per la miseria! Ok, così. No, più spantanea. Viktor, fatti più vicino... ok, sorridete. Perfetto >>. Osservò ammirata il lavoro del fotografo:<< Bene, direi che possiamo passare all'intervista >>.

<< Era ora... >>, commentò la riccia a mezza voce.

<< Inizierei ovviamente con il nostro campione! >>, disse prendendo Harry per un braccio, mettendolo a sedere su di una poltrona e appellandone una per mettersi di fronte lui:<< Allora... >>, iniziò accavallando le gambe e lanciando un'occhiata alla penna verde acido, che subito iniziò a scrivere sul taccuino:<< Quante cose sono cambiate dall'ultima volta che ci siamo parlati... Allora eri solo un bambino che si cimentava in un gioco più grande di lui... gioco che per altro hai vinto! >>.

<< A dire il vero Ced... >>, cercò di interromperla Harry.

<< Ed ora >>, continuò imperterrita la donna, alzando solo un po' il tono di voce per non essere fermata:<< Eccoti qui, un giovane uomo di sedici anni... >>.

<< Diciotto, a dire il vero >>, la corresse lui.

<< Di sedici anni >>, ripetè lei senza nemmeno guardarlo:<< Il Prescelto, l'eroe, il Salvatore del mondo magico... Come ci si sente? >>.

<< Beh, ecco... >>.

<< Di sicuro deve essere molto difficile portare questo fardello sulle spalle Harry. Sicuramente oltre a tutta la parte divertente dell'essere un eroe sarai anche pieno di responsabilità... >>.

<< Veramente io... >>.

<< Senza contare il tuo straziante passato. Orfano di entrambi i genitori a soli pochi mesi... >>.

<< Si, ma ormai... >>.

<< E sicuramente questa guerra ti ha strappato molte delle persone a te più care, il tuo padrino, ad esempio... >>, la donna, che fino a quel momento aveva praticamente parlato da sola si voltò a fissare Hermione, che, appoggiata al muro la fissava con sguardo disgustato:<< Fortunatamente per te... >>, continuò con un sorrisino finto:<< non ti ha privato dei tuoi migliori amici >>, si mise in piedi e si incamminò verso Hermione, la piuma al seguito:<< Hermione, cara, direi che è il tuo turno >>.

Harry fissò un attimo la donna vestita di verde e sbattè le palpebre, di tutte le interviste che aveva rilasciato quella era decisamente quella in cui aveva parlato meno.

<< Io credo... >>, disse Hermione staccandosi da muro:<< che dovrebbe intervistare prima Viktor o Fleur, d'altronde se questo deve essere un'articolo sui partecipanti del Torneo Tre Maghi, io dovrei venire per ultima... >>, fece notare con aria risoluta.

La donna fece come se non l'avesse sentita, la afferrò per un braccio e – spostando bruscamente Harry – la mise a sedere dove prima stava il moro:<< Allora... Hermione Jaen Granger... >>, iniziò Rita:<< quante cose ci sono da dire su di te; e quanto poco ne sappiamo. Io – per non parlare dei miei letteri accaniti, ovviamente – voglio sapere tutto sulla nostra eroina di guerra... >>, la donna parlava cesticolando esageratamente e continuando a sbattere le lunghe ciglia.

Hermione divenne viola per la rabbia:<< Tu sai vero, cosa so di te? >>, chiese con una malcelata minaccia.

La donna sorrise, strizzando gli occhi dietro agli occhiali rossi:<< Certo che lo so piccola so-tutto-io, ma ti ricordo che tu non ha nessuna prova. Mentre io so cose su di te che i tuoi amichetti non si possono nemmeno immaginare >>, detto questo si voltò verso la penna:<< Cancella quest'ultimo intervento >>. Si schiarì la voce:<< Dove eravamo rimaste? Ah sì... dicevo, alla fine del Torneo Tre Maghi sapevamo che eri stata – per un breve periodo – la fidanzata di Harry Potter, ma – probabilmente per qualche tua spropositata mania di grandezza – avevi deciso di mirare più in alto con Viktor Krum. Ora che Harry è diventato l'eroe del mondo magico immagino che tu abbia dovuto rifare i tuoi conti, vero? Come ci si sente ad aver sbagliato tutto? >>, chiese perfida.

Hermione era indignata:<< Io non sono mai stata la fidanzata di Harry! >>, disse con vece stridula:<< Lui è il fidanzato di una delle mie migliori amiche, non potrei mai... >>.

La Skeeter non la lasciò finire:<< Bene! Quindi hai rubato il fidanzato ad una delle tue migliori amiche... >>.

Hermione stava perdendo il controllo:<< Non. Ho. Detto. Questo. >>.

L'altra fece come se non l'avesse sentita:<< Ma la lunga lista di strage di cuori non è finita qui... dopo la separazione con Viktor – ovviamente a causa della distanza – ho saputo che hai avuto una storia con un certo Cormac McLaggen, che – se non sbaglio – ora è in attesa di una risposta per un contratto con un'importante squadra di Quidditch inglese. Qualcosa da dire a riguardo? >>.

<< Io non sono mai... >>, la giornalista non le lasciò il tempo di finire.

Si voltò verso Ron:<< Ed ovviamente non possiamo tralasciare lui! Il prossimo dell'elenco infatti è proprio Ronald Weasley, niente popò di meno che il miglior amico di Harry Potter. Ovviamente uno degli elementi principali della guerra >>, gli occhi di Ron fissavano con ira la figura della donna e sembravano quasi velati da un velo di lacrime:<< Ma >>, continuò imperterrita l'arpia:<< La lista non finisce certo qui! Non accontentandoti più della poca fama riscossa da Ron – altro buco nell'acqua, quindi – hai deciso di rifarti con Draco Lucius Malfoy che, con il padre ad Azkaban, è l'unico erede di tutto il patrimonio della centenaria famiglia Malfoy. Lo scapolo d'oro, per intenderci. Quindi, signorina Granger, hai deciso di terminare qui e tenerti stretta il tuo Draco o di aggiungere qualche altro buon partito? >>, chiese incrociando le braccia e mettendosi più comoda sulla poltrona.

Hermione, da parte sua, la fissava a bocca aperta, con le lacrime agli occhi e la mente completamente svuotata.

Fortunatamente Viktor corse in suo soccorso:<< Lei non può dire qvesto. Herm-io-ni no è come lei ha descritto >>, disse poggiando una mano sulla spalla della ragazza.

Gli occhi di Rita si illuminarono:<< Quindi Viktor, vorresti parlarci dell'Hermione che hai conosciuto tu? >>, chiese con interesse.

Il bulgaro rimase interdetto:<< I-io no... no sa... >>.

La giornalista scattò in piedi e fece spostare bruscamente la riccia dalla sedia per permettere al ragazzo di sedersi:<< Non essere timido, Viktor. Puoi raccontarmi tutto... >>.

Hermione decise di aver ascoltato troppo. Raccogliendo quell'ultimo briciolo di dignità che le era rimasto uscì impettita dalla stanza, seguita a ruota da Harry.

<< No, Hermione... aspetta... >>, disse il moro rincorrendola.

La ragazza si voltò, gli occhi pieni di lacrime:<< Aspetta cosa Harry? Aspetta che le cose si sistemino? Aspetta che qualcuno dall'alto ti mandi un segno? Aspetta che le soluzioni cadano dal cielo? Beh, sai la novità? Mi sono veramente rotta di aspettare. Me ne vado! >>.

<< Do-dove vorresti andare? >>, le chiese l'amico preoccupato.

Hermione riprese a camminare per la sua strada:<< Vado da Malfoy! >>, disse prima di mettersi a correre.


Prima che cerchiate di uccidermi, vorrei sottolineare che Hermione vuole trovare Draco per spellarlo vivo xD
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, credo che l'articolo della Skeeter sarà pubblicato nel venticinquesimo capitolo, mentre nel prossimo vedremo un pò le reazioni dei vari personaggi ^^
Grazie a chi ha risposto alla domanda sulla storia Draco/Hermione. Ora rispondo alle vostre reconsioni :D
 

Rem95: Non ti preoccupare ;) Mi fanno piacere anche solo due righe se non hai tempo :D
Alle fine credo proprio che la storia Draco/Hermione non avrà un seguito,per primo perchè ho in mente un belliiiissimo modo per farla finire,per secondo (come hai detto tu) perchè la storia è incentrata su Ron ed Hermione,e se la cosa continuasse non so se Ron riuscirebbe a chiudere un occhio :)
Credo che Krum abbia perso le speranze di una storia con Hermione al matrimonio di Bill e Fleur,ma mi diverto troppo a far uscire di matto Ron xD Quindi ho tirato in mezzo anche lui :D
Alla prossima recensione,un grande bacio alla mia assidua e rompipalle recensionatrice preferita :D
Cassidy14: Grazie,grazie :D Si,mi sento molto sadica,sto facendo impazzire il povero Ron xD
E mi sto preparando per scrivere un luuuunga sfuriata da parte di Ron :D Muhahahaha (risata malefica) alla prossima recensione,baciii  
elecongi: Grazie :D Ancora un po' di pazienza,torneranno presto insieme :D
Madapple94: E dopo una lunga e difficile valutazione delle mie opzioni...penso che mi convenga chiuderla lì xDDD
A parte gli scherzi, quasi sicuramente la storia tra Hermione e Draco finirà a breve, magari ancora solo un paio di scene con loro due protagonisti ma nulla di più.
Grazie per i complimenti, un bacio alla prossima :D
tayuya_Herm: Come dici? che se metto in mezzo Krum mi uccidi?... ah... *Una goccia di sudore le cola per la fronte*.
Ma che bella giornata oggi! Come? Dici che sto cambiando argomento? Io!? NOOOOOOOO!!!
Ok xD Cose serie, non ti preoccupare, la storia di Krum finisce qui, non ci sono interferenze da parte sua nel rapporto tra Ron ed Hermione :D Grazie per i complimenti (e per la risposta al sondaggio ) , baciii  
Leonard87: Per quanto riguarda Krum inizialmente non pensavo di prenderlo nemmeno in considerazione, ma mi piacciono i colpi di scena xD
Invece per Ron mi sto preparando per scrivere una lunga e memorabile sfuriata ;) Grazie del tuo parere, alla prossima recensione :D


Come al solito, un enorme Grazie va a chi continua a seguire la mia storia e recensire. Ma anche a chi legge e basta...
Un bacio a tutti e...
 

RECENSITE IN TANTI!!!

 

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Capitolo 24
*** Ventiquattresimo capitolo ***


 
<< Malfoy! >>, urlò Hermione irrompendo nella classe di Divinazione, infischiandosene bellamente delle occhiate della Cooman:<< Esci. Ora. Con me. >>.

Il biondo inarcò un sopracciglio e guardò la professoressa come a chiederle il permesso:<< Signorina Granger! >>, disse la donna fissandola da dietro gli occhiali spessi come fondi di bottiglia:<< Ma come si permette di irrompere così nella mia aula mentre io cercavo, con il mio... >>.

La ragazza la interruppe:<< Occhio interiore, sì, sì lo so >>, disse sbrigativa:<< ma ho bisogno di parlare con Malfoy. é importante, è per... l'intervista di Rita Skeeter, quella che si sta svolgendo in questo momento in una delle aule a piano terra... ma lei sicuramente saprà già tutto... >>, disse facedo riferimento alle sue non “qualità da veggente”.

La professoressa rimase imbambolata per un attimo, poi si riscosse:<< Certo che lo sapevo! Vada Malfoy, vada... >>, acconsentì indicando la porta.

Il biondo si alzò e uscì dall'aula, seguendo Hermione.

Appena si richiuse la porta alle spalle Hermione lo prese per la cravatta, lo trascinò dentro ad un aula lì vicino, lo spinse contro il muro ed iniziò a frugarsi sotto la divisa. Draco sentiva un caldo assurdo:<< Con più calma Granger... >>, disse ghignando:<< Se l'altra volta ti è piaciuto così tanto che non riuscivi più a frenare i bollori potevi aspettare almeno che la lez... >>.

Si bloccò di colpo. Hermione gli stava puntando la bacchetta alla gola.

Malfoy iniziò a sudare freddo:<< Ehi Gr-Granger... >>, il biondo deglutì rumorosamente:<< Ca-calma sono sicuro che... qua-qualunque cosa sia... tu... possiamo... risolvere c-con calma... >>, una goccia di sudore stava percorrendo la tempia del biondo, mentre Hermione premeva di più con la bacchetta contro la sua gola.

<< Cosa hai raccontato su di me? >>, chiese Hermione senza scomporre troppo la voce, sapendo di avere il coltello (NdA:La bacchetta in questo caso) dalla parte del manico.

<< A... a chi? >>.

Hermione sbuffò:<< Mi sembra ovvio! A Rita Skeeter! >>.

<< Ah...! >>, esclamò Draco fingendo di essersi ricordato tutto solo in quel momento:<< A Rita Skeeter! Nulla di che... sai... mi-mio padre le doveva un... favore e quindi... >>.

La riccia lo interruppe bruscamente:<< Non ti ho chiesto di raccontarmi la storia della tua vita. Voglio solo sapere cosa le hai detto su di me >>.

Malfoy fissava terrorizzato la mano con cui la ragazza impugnava la bacchetta:<< Che sei stata con me... un paio di volte... >>, disse infine.

La grifondoro divenne paonazza:<< Un paio di volte!? >>, sbraitò irata:<< Un paio di volte!? Ma se siamo stati insieme una sola volta. Ed io ero ubriaca, per giunta! >>.

Draco riaquistò un po' della sua usuale sfacciataggine:<< Il fatto che tu fossi ubriaca non cambia che ti sia piaciuto... >>, disse in fare malizioso.

Hermione sorrise, maligna:<< Il fatto che mi sia piaciuto non cambia che potrei ucciderti in questo momento... Bastano due paroline... >>.

Draco ghignò, nascondendo la paura:<< Non lo faresti mai... >>, disse sperando che lei credesse al suo finto distacco.

Lei sorrise ancora più apertamente. Iniziò a far scendere la bacchetta per tutto il corpo del ragazzo, fino ad arrivare alle parti basse:<< Forse no... >>, disse fissandolo negli occhi:<< Ma potrei renderti impotente a vita... la cosa sembra molto allettante, non trovi? >>.

Il biondo degluitì di nuovo:<< Non ne... non ne avresti il coraggio... >>, disse visibilmente preoccupato.

<< Scommettiamo? >>, chiese l'altra ironicamente.

Draco la fisso per qualche istante, cercando di mantenere un po' di dignità, poi si lasciò andare:<< Ok, ok... scusa... >>, cedette a mezza voce.

Hermione sembrava soddisfatta, non aveva mai sentito Draco scusarsi con qualcuno. Indietreggiò di un paio di passi, lasciandolo libero di muoversi. Il serpeverde si strofinò un po' la gola dove fino ad un istante prima c'era la bacchetta di lei:<< Tu hai qualche rotella fuori posto... >>, sussurrò il ragazzo, mentre prendeva lunghi respiri.

Hermione gli tornò vicina e parlò a due centimetri dal suo viso:<< Non si scherza con me Malfoy! >>, disse con un tono di voce che non le apparteneva:<< Ricordatelo bene >>. Senza aspettare una reazione del serpeverde uscì dall'aula, sbattendosi la porta alle spalle.

 

<< Ma hai sentito come l'ha trattata? Nemmeno fosse una... una donnaccia! Perchè non va ad intervistare qualcuna come la Parkinson o la Brown? Hermione confronto a loro è una santa! Fossero almeno vere le cose che ha detto! Con McLaggen è uscita una volta, una volta sola! Questo non significa avere una storia! E poi con te! Hermione non... Hermione non è mai stata con te... vero Harry!? >>.

Il moro alzò gli occhi al cielo:<< No Ron, Hermione non è mai stata con me... >>.

Il rosso parve sollevato:<< Appunto. E anche con Krum... un baccetto, cosa vuoi che sia? Sicuramente non è avere una storia... L'unico con cui abbia realmente avuto una storia è... >>.

<< Malfoy >>, lo interruppe Seamus, entrando in quel momento nel dormitorio che condividevano.

<< Appunto... io... >>, disse Ron compiaciuto, fecendo segno di si con la testa, prima di bloccarsi di colpo:<< Come Malfoy!? >>, chiese guardando con aria minacciosa il compagno di stanza, nonappena comprese le sue parole.

L'altro si strinse nelle spalle e si avvicinò al suo baule, probabilmente per prendere un libro o qualcosa del genere:<< Si, Malfoy. Sbaglio o ci è andata a letto insieme? >>, disse con noncuranza, prima di uscire dalla stanza. Poi la sua testa fece nuovamente capolino nella stanza:<< Con te invece no >>, aggiunse prima di andarsene definitivamente.

Ron rimase spiazzato per qualche istante, con la stessa espressione di quando si era interrotto:<< Io lo uccido! >>, sibilò infine.

Harry gli si mise davanti:<< No, ti prego Ron. Ragiona... >>, lo spinse verso il suo letto:<< Seamus guarda la cosa da un punto di vista puramente... fisico. Ma non può saperne nulla dei pensieri di Hermione no? Esattamente come non puoi saperne nulla tu >>.

Il rosso, che inizialmente cercava di porre resistenza, si lasciò cadere sul letto e riflettè per qualche istante:<< Quindi tu che dici di fare? >>, chiese infine guardando con sguardo implorante l'amico.

Il grifondoro ci pensò un po' su:<< Credo che dovresti parlarle... >>, disse con semplicità.

Ron lo fissò storto:<< Certamente, ti immagini che bel discorso? “Ciao Hermione, come stai? Vorrei parlarti un po', ovviamente come amico – nonostante sia ancora follemente innamorato di te – allora, come stai? Gli studi? Sì ecco,e poi volevo chiederti se hai scopato con Malfoy per divertimento oppure se provi qualcosa per lui”. E magari le chiedo anche com'è il furetto a letto... che ne dici? >>.

Harry alzò gli occhi al cielo:<< Sai che non intendevo questo... >>, disse esasperato dalla negatività dell'amico.

<< Allora cosa intendevi? >>, chiese l'altro.

Il moro ci pensò un po' su, poi gli sorrise apertamente:<< Semplice, mandiamo Ginny! >>, disse con l'aria di chi ha appena detto una grandissima genialata.

Ron lo fissava senza capire:<< In che senso “mandiamo Ginny”? >>, chiese anora confuso.

L'altro era impaziente e troppo entusiasta del nuovo piano per aspettare che l'amico comprendesse:<< Vado a chiamarla... >>, disse mettendesi in piedi:<< Sono sicuro che con lei parlarà... >>, detto questo uscì di corsa dal dormitorio e scese in Sala Comune. Si guardò per un po' intorno, in cerca della chioma rossa della sua fidanzata:<< Susan... >>, chiamò il moro, vedendo, seduta ad un tavolo che leggeva un pesante tomo, una delle ragazze di Grifondoro che frequentava lo stesso anno di Ginny.

La ragazza, che portava i lunghi capelli castani legati in una treccia ed un paio di occhiali a coprire gli enormi occhi blu, alzò la testa controvoglia dal libro – ricordando in modo pazzesco al ragazzo Hermione – e fissò per qualche istante lo sguardo nel suo:<< Oh, Harry... >>, disse quando ricoleggò con chi stesse parlando.

Il moro le si avvicinò:<< Ciao Susan... >>, fece appena le fu da parte:<< Scusa se ti disturbo ma stavo cercando Ginny, volevo sapere se... >>.

La ragazza sorrise:<< Certo, l'ho vista dieci minuti fa salire in dormitorio. Se hai bisogno di lei posso... >>, disse indicando con un cenno le scale che portavano al dormitorio femminile.

Anche il ragazzo sorrise:<< Mi faresti un favore enorme >>.

Susan mise il segnalibro alla pagina e richiuse il libro:<< Torno subito >>, disse correndo su per le scale del suo dormitorio.

Harry – rimasto in piedi ad aspettare che Ginny lo raggiungesse – spostò lo sguardo sul libro che un attimo prima stava leggendo Susan. Il titolo era in oro, sul fianco della rilegatura in pelle marrone. Non era scritto in lettere normali, ma in quelle che Harry – non avendo mai studiato quella materia – presumeva essere rune. Sorrise tra se, ripensando al libro che Hermione aveva ricevuto in eredità da Silente e che per tutti i mesi che avevano passato in tenda continuava a leggere e rileggere. La compagnia di Hermione gli mancava davvero molto e ancora di più gli mancava il suo sorriso.

<< Harry... >>, il ragazzo si voltò, sentendosi chiamare, e vide la sua ragazza corrergli incontro seguita da Susan, che dopo avergli sorriso tornò ad occuparsi del suo libro.

<< Ginny! >>, salutò Harry, allargando le braccia per poter abbracciare la grifondoro che subito gli diede un leggero bacio sulle labbra:<< Scusa se ti ho disturbata... >>, le disse stringendola a se.

Ginny scosse la testa:<< Nessun disturbo. Susan ha detto che doveva essere importante... >>, rispose dolcemente.

Harry annuì e la lasciò andare:<< Si tratta di tuo fratello... >>.

<< Immaginavo... >>.

<< Anzi, per lo più di Hermione... >>, disse correggendosi.

<< Appunto. Vuoi che ci parli io? >>, chiese la ragazza, andandosi a sedere su uno dei divanetti.

Lui la seguì:<< Come fai a saperlo? >>, domandò stupito.

Ginny gli regalò un enorme sorriso:<< é un po' che ci pensavo e sono giunta alla conclusione che Hermione abbia bisogno di un bel discorsetto da donna a donna >>, disse convinta.

Harry annuì:<< Quello che pensavo io. So che non mi mentirebbe mai, ma credo che per alcuni argomenti sia... >>.

<< ... Meglio che parli con una ragazza >>, concluse la rossa annuendò tre se e se.

<< Esatto >>, convenne Harry.

Lei gli sorrise:<< Allora vado subito? >>, chiese pronta a mettersi all'opera.

Harry annuì:<< Prima però... >>, aggiunse poi:<< credo di meritarmi un bacio... >>, disse prima che Ginny potesse sparire su per le scale.

La ragazza lo fissò, era entusiasta all'idea di mettersi subito al lavoro e di poter aiutare Hermione.

Però... credo che potrà aspettare ancora cinque minuti...

E si voltò per scambiare un intenso bacio con il fidanzato.


Buonasera, buonasera...
:D Come state ragazzi? Io bene... un pò infreddolita... Questa mattina quando sono uscita di casa per andare a scuola c'erano -3 gradi o.o Scioccante!
Ora passiamo alle cose serie; in questo capitolo ho un pò descritto le reazioni dei ragazzi all'intervista della Skeeter, mentre nel prossimo ci sarà il discorso tra Hermione e Ginny e... una sorpresa! Vi dico solo che Hermione avrà un'altro incubo, ma non sarà Harry a consolarla...:D xD
Ora rispondo alle recensioni ^^ 

 Rem95: Muhahahahhaha (Risata malefica) Come sono malvagia!Muhahaha
Ron sta uscendo di testa,Hermione viene presa di mira da mezzo mando,Harry fa un'intervista senza spicicare parola,e Malfoy stava per essere ucciso da Hermione...hahah si lo so ù.ù Sono cattivisssssssssima :D
Sisi,ho deciso.Sei ufficialmente la mia recensionatrice preferita xDDD :D Alla prossima 
elecongi: Da questo capitolo si capisce che Hermione non aveva esattamente...buone intenzione nei confronti di Draco xD Mentre per la storia tra Ron/Hermione non manca poi moltissimo...già dal prossimo capitolo ricominceranno a riavvicinarsi ;)
Madapple94: Ok,alla fine non lo ha ucciso,ma giuro che ci ha seriamente pensato xD.
Non ti preoccupare per la lunghezza delle recensioni,a me basta solo sapere che ci siete e che mi seguite sempre :D Grazie per i complimenti,bacio :D
tayuya_Herm: Si,anche io l'avrei uccisa,sinceramente xD
Yeeee anche io ;) mi sono divertita come una pazza a scrivere sia dell'intervista che della sfuriata di Ron,è così tenero da arrabbiato.Al prossimo capitolo,baci. 
Leonard87: Si lo so,sono molto malvagia...ma la Skeeter è davvero adorabile xD E una piccola rivincita su di Hermione gliela dovevo!Per quanto riguarda l'articolo credo sarà pubblicato nel prissimo capitolo,o al massimo nel 26 ;)
Allora, per quanto riguarda la magia che ha usata Lavanda, Ron ha tantato di spiegarlo ad Hermione,(ad esempio quando erano ad Hogsmade) ma lei si è rifiutata di ascoltarlo, quindi ancora non lo sa ;) Alla prossima recensione :D


Ora scappo, un bacio e mi raccomando, non morite congelati... prima dovete sapere come va a finire la FF :D


 

RECENSITE IN TANTI!!! 

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Capitolo 25
*** Venticinquesimo capitolo ***


<Ok ragazzi, so che sembrerà una cosa stupida, ma ho scoperto qualcosa di scioccante: I miei capitoli iniziano quasi sempre con  qualcuno che urla e finiscono con qualcuno che se ne va o.O La cosa è moooolto strana... ma poi... Perchè!? Se avete una risposta a questa domanda ditemela... prima che mi preoccupi seriamente xDD Ora vi lascio al nuovo capitolo... Buona lettura.

  
Hermione era seduta sul suo letto nel dormitorio femminile di Grifondoro, nella stanza 7Bis.

Tecnicamente aveva un libro aperto sulle ginocchia e scriveva un tema di aritmanzia. In pratica aveva rinunciato da almeno venti minuti a studiare e stava con la sguardo fisso davanti a se, a riflettere sugli avvenimenti di quella movimentata giornata.

Qualcuno bussò alla porta, distogliendo la ragazza dai suoi pensieri. Hermione si alzò con estrema calma. Richiuse il libro e si lisciò la gonna con le mani, per poi andare ad aprire:<< Hermione... >>, la salutò Ginny, che se ne stava in piedi sulla soglia del dormitorio:<< Posso... posso entrare? >>, chiese la ragazza con un sorriso un po' timido.

Hermione ricambiò:<< Ma certo Ginny, vieni pure >>, disse facendosi da parte per far entrare l'amica, chiudendole la porta alle spalle:<< Mi devi dire qualcosa? >>, chiese tornando a sedersi sul suo letto e facendo segno alla ragazza di imitarla.

Questa annuì:<< Vorrei... parlarti... >>, rispose con troppa esitazione nella voce per essere lei.

<< Certo, sai che con me puoi parlare di tutto... >>, le disse Hermione vedendo che Ginny non accennava a continuare:<< Ma va tutto bene? >>.

La rossa annuì:<< Si ma... >>, si interruppe, poi prese un bel respiro e proseguì:<< Sei davvero andata con Malfoy? >>, chiese tutto d'un fiato. La riccia arrossì ed annuì. Ginny tirò un sospiro di solievo, beccandosi un'occhiata interrogativa dall'amica:<< Scusami ma... ho sentito quelle voci e... beh, mi sono sentita in colpa per aver creduto a quello che dicevano prima di chiederne conferma a te. Ma se è vero... beh non... non è una cosa poi così terribile no? >>, spiegò senza incrociare lo sguardo dell'altra.

Hermione stava per scoppiare a ridere:<< Con tutto quello che sta succedendo credi davvero che avrei potuto arrabbiarmi con te per una sciocchezza simile? >>, chiese divertita.

Ginny rialzò gli occhi e li fisso in quelli della riccia, che la guardavano dolci:<< Grazie >>, sussurrò senza aggiungere altro.

<< Allora? >>, chiese Hermione con voce un po' più alta per alleggerire la tensione che si era creata:<< Cosa mi dovevi dire? >>.

La rossa parve riprendersi da un sogno:<< Ah! Si... allora... volevo... parlarti un po' di ciò che ti sta succedendo... >>, disse gesticolando esageratamente. La riccia si incupì subito:<< Ma se non vuoi... Avevo solo pensato che ti potesse far bene una chiaccherata... sai, da donna a donna... >>.

Hermione la interruppe:<< Ti ha detto Harry di venire vero? >>, chiese a bruciapelo. Ginny si ammutolì per qualche istante. Hermione balzò in piedi ed iniziò a camminare in tondo, portando le mani al cielo:<< Lo sapevo! è sempre così dannatamente apprensivo! Se dico che sto bene vuol dire che sto bene... Perchè continua a farsi queste fisse su quello che... >>.

Ginny la interruppe, alzando una mano:<< Forse perchè ti vuole bene? E anche io te ne voglio, quindi siamo preoccupati per te, per ciò che ti sta accadendo; e vorremmo poter fare qualcosa di utile. Per vederti sorridere di nuovo, come facevi una volta... >>.

Hermione scuoteva la testa, quasi senza rendersene conto:<< Non è... così semplice... >>, disse interrompendo l'altra:<< Questa è... una cosa che... che devo risolvere da sola >>.

Ginny scattò in piedi:<< Non anche tu! >>, disse esasperata:<< La compagnia di Harry ti ha fatto male; davvero male. Mi sembri lui “No, questa è una cosa che devo fare da solo... Non voglio che altri rischino per me...” >>, disse facendo una brutta imitazione della voce di Harry:<< C'è solo una differenza Hermione; non siamo più in guerra! >>.

Hermione bloccò il suo moto circolare per fissare l'amica, con la testa leggermente inclinata e la bocca socchiusa:<< Io... >>, cercò di dire, ma subito dopo si ammutolì.

Ginny sorrise soddisfatta:<< Ora vado, così ti lascio al tuo compito di aritmanzia... >>, disse dandole un buffetto sulla guancia.

<< Quale compito? >>, chiese stupita l'altra.

La rossa indicò con un cenno del mento il libro e la piuma che stavano sul letto di Hermione:<< Non stavi studiando aritmanzia? >>, chiese, pur sapendo già la risposta.

La riccia si battè la mano in fronte:<< Che stupida! >>, disse tra se:<< Hai ragione Ginny, torno a studiare. Passa una bella serata >>, le augurò prima di riprendere in mano il libro.

 

<< Harry! >>.

<< Potter! >>.

<< Svegliti, adesso! >>.

<< Mmm... Ginny... >>, grugnì il moro nel sonno.

La ragazza alzò gli occhi al cielo, con aria leggermente schifata:<< Se, ti piacerebbe... >>, disse scuotendo di nuovo il grifondoro:<< Potter! Ho detto di svegliarti! >>.

Harry aprì di scatto gli occhi, trovandosi a dieci centimetri dal volto incorniciato di boccoli biondi di Lavanda Brown:<< Oh cavolo... >>, biascicò coprendosi automaticamente col lenzuolo:<< Cosa... hem... ci fai qui... Lavanda? >>, chiese a disagio.

<< Sicuramente non una gita turistica... >>; rispose quella con sarcasmo:<< Sono venuta a svegliarti perchè la mat... hem... Hermione urla di nuovo nel sonno... >>, spiegò con aria esasperata.

Harry annuì e si mise in piedi, pettinandosi i capelli con una mano e cercando a tentoni un maglione ai piedi del letto. Lavanda avvicinò la sua bacchetta illuminata per fargli luce:<< Che succede? >>, chiese una voce ancora impastata dal sonno alla sua sinistra.

Il grifondoro si voltò in direzione dell'amico:<< Niente Ron, torna a dormire >>, disse cercando di suonare il più rilassato possibile.

Ron lo fissò con aria inebetita, poi sbattè le palpebre e si concentrò sulla figura vicina ad Harry:<< La-Lavanda? >>, chiese titubante:<< Ma cosa...? >>.

La bionda sbuffò:<< La tua amichetta continua a sbraitare nel sonno. Ed io non riesco a dormire >>, spiegò sbrigativa.

Ron guardò Harry perplesso:<< Hermione ha ancora gli incubi? >>, chiese preoccupato:<< Credevo che fossere finiti... >>.

Harry si strinse nelle spalle, con finta noncuranza:<< Si infatti, non le succedeva più da... da un po'. Poi l'altra sera è capitato di nuovo; ma sono andato io a tranquillizzarla. Si è calmata in pochi minuti >>.

Ron stava per incolpare l'amico di non avergli raccontato nulla, ma poi capì che aveva delle priorità. Scattò in piedi e guardò Lavanda:<< Vengo io >>, disse convinto, con tono che non ammetteva reppliche.

Il moro lo fissò stupito:<< Sei...? >>.

<< Si. Sono sicuro >>, rispose il rosso, facendo segno a Lavanda di aspettare un attimo. Infilò un maglione ed andò a prendere la scopa che stava appoggiata vicino al baule. Aprì la finestra ed uscì in sella al suo manico di scopa:<< Vai al dormitorio... >>, disse alla grifondoro:<< Ci vediamo li >>.

L'aria fredda della notte lo fece svegliare del tutto e mentre girava intorno alla Torre di Grifondoro il cuore sembrava volergli esplodere, era letteralmente terrorizzato anche solo al ricordo degli incubi di Hermione.

Bussò piano alla finestra del suo dormitorio e subito la Brown gli aprì. Il rosso le regalò un piccolo sorriso di ringraziamento, per poi concentrarsi su dei gemiti soffocati che invadevano la stanza. Si avvicinò al letto da cui proveniva il rumore. La piccola figura di Hermione si contorceva sul letto disfatto – le lenzuola erano ammucchiate da un lato sul pavimento – mugugnando spaventata. Una vena sul collo le pulsava e la fronte era ricoperta di sudore.

<< Non lo so! >>, strillò in preda al penico, scossa dai tremiti:<< Ho detto che non lo so! L'abbiamo trovata! >>, afferrò con una mano il caprimaterasso e strinse talmente forte da far diventare bianche le sue dita.

Dopo aver preso un lungo respiro Ron si avvicinò al letto della ragazza e trovando la calma – che non sapeva di avere – si chinò su di lei e sciolse delicatamente la presa della sua mano dal lenzuolo, per poi prenderla tra le sue:<< ... Ron... >>, mugugnò Hermione nel sonno.

Lei si sedette di fianco a lei:<< Si, sono qui >>, le disse vicino all'orecchio.

Le labbra rosee della ragazza tramarono:<< Vuole sapere dove l'abbiamo presa... >>, disse terrorizzata, mentre qualche lacrima iniziava a rigarle il viso.

In quel momento la finestra si aprì di nuovo ed entrò Harry sul suo manico di scopa. Si mise ai piedi del letto, senza dire una parola:<< Noi non abbiamo preso nulla, Hermione >>, disse pazientemente Ron:<< Lei non c'è. È morta. Non ti può fare del male. Io... >>.

Hermione lo azzittì lanciando un'altro urlo:<< CRUCIO! >>, strillò dimenandosi sul letto. Poi di scatto si mise a sedere, si fissò un attimo intorno con gli occhi sbarrati ed il respiro corto. Fissò Ron, cercando di balbettare qualcosa con le labbra tremanti ed infine si lasciò andare sul petto del ragazzo, singhiozzando senza ritegno.

Il rosso, inizialmente stranito dal gesto, si rilassò dopo poco e strinse la ragazza in un abbraccio dolce ma intenso. Dopo un po' iniziò anche ad accarezzarle ritmicamente i capelli e la schiena, mentre Harry osservava tutto appoggiato alla parete, con un sorriso furbo dipinto in viso.

Rimasero in quella posizione per qualche minuto, trattenendo entrambi il respiro. E mentre Hermione si tranquillizzava, la concezione di ciò che stava accadendo la assaliva.

Tanto per ricapitolare: Sono abbracciata la mio ex, nel mio dormitorio, dopo averlo mollato perchè mi ha tradito ed essere stata con un altro... Fantastico.

Alzò leggermente lo sguardo, ma non riuscì a vedere altro che la mascella del rosso:<< Dovresti farti la barba... >>, disse in un sussurro, per sciogliere la tensione. Sentendo la sua voce il ragazzo si fece subito indietro e sciolse l'abbraccio.

Le regalò un bel sorriso, poi si rivolse ad Harry:<< Credo che noi... >>, disse facendo un cenno con il mento verso la finestra.

Il moro annuì e riprese il suo manico di scopa:<< Certo, credo che possiamo andare... >>, diede un bacio tra i capelli ad Hermione:<< Buonanotte, ci vediamo domani a colazione >>, detto questo raggiunse Ron che lo aspettava a cavallo della sua scopa, fuori dal dormitorio femminile di Grifondoro.



Buonasera :D
Come state? Io ancora congelata... brrrrr
Per tornare al capitolo, spero vi sia piaciuto il "semi riavvicinamento" tra Ron ed Hermione... direi che è un buon inizio :D Nel prossimo capitolo leggerete l'articolo di Rita Skeeter... e le reazioni tutti :)
Un piccolo appunto: La storia tra Draco ed Hermione non è ancora finita. Nel senso che non ci saranno più "approcci" tra di loro, ma sto lavarando alla scena in cui si diranno addio, quindi ci sarà un capitoletto che parlerà ancora di questa copia.
Rispondo alle recensioni :)
  

Rem95: Grazie ma che tenera :D Se dovessi morire congelata di ricorderò che tu hai sempre seguito la mia FF xDD.
Tornando alle cose serie (Oddio e da quando io dico cose serie??bah...) so che Draco di solito si fa vedere tutto coraggioso ecc,ma credo che nessuno sappia tenere la testa alta davanti ad una sfuriata di Hermione,soprattutto se ha la
sua bacchetta puntata alla gola (Mamma mia quanto mi sono divertita a scrivere quel pezzo..haha).
Per quanto riguarda Ron mi sto divertendo un sacco a far uscire il poveretto di testa...haha,mentre Harry...beh lui è sempre Harry xD è nella sua natura aiutare gli altri :).
Spero di non averti delusa con questo capitolo :) Un bacio alla prossima recensione 
elecongi: Spero di averti accontentata :) Ovviamente ci vorrà ancora un po' perchè tornino insieme,ma come puoi vedere il rapporto inizia a migliorare :D Un bacio alla prossima recensione
tayuya_Herm: Ok..xD Ti stai scaldando troppo..haha...Mi fate troppi complimenti xD Se continuate così mi monto la testa...
Per quanto riguarda altre storia ne ho già una in fase di preparazione,ma sarà molto più divertente e leggera,rispetto a questa.Spero di essere stata abbastanza veloce,e che il capitolo ti sia piaciuto :) A pesto,un bacino :D 
Leonard87: Neanche io so scegliere xD Però mi sono divertita di più a scrivere di Hermione che minaccia Draco :D...In ogni caso già da questo capitolo si vede che Ron ed Hermione si stanno avvicinando...lo farò sclerare ancora un pò...giusto perchè sono sadica xD Ma poi si sistemerà tutto :D
Madapple94: Per prima cosa grazie mille per i complimenti :D...Si sa,Ron è sempre un po' geloso,lo è sempre stato e sempre lo sarà xD.
Ho pensato di dedicare due righette anche ad Harry e Ginny,ok,non sono la mia copia preferita...però se le meritavano xD
Un bacio alla prossima :DD

Come al solito grazie a tutti coloro che leggono e recensionano :D Un bacione a presto... 

RECENSIONATE IN TANTI!!! 


Come al 

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Capitolo 26
*** Ventiseiesimo capitolo. ***


Scusate tentisssssimo per il ritardo,ma mi sono goduta un pò le vacanze xD
A proposito... 
BUON NATALE!!!
 
E ora passiamo al capitolo :D




<< Buongiorno! >>, salutò Hermione quando Harry la raggiunse in Sala Grande, quella mattina si era alzata presto e decisamente di buon umore, nonostante l'alzataccia notturna.

<< Qualcosa di bello, Hermione? >>, chiese Harry, accomodandosi di fianco a lei, fissando il bel sorriso che le illuminava il viso (Nb:Ho fatto la rima xD).

La grifondoro si strinse nelle spalle:<< é solo una bella giornata >>, disse allargando ancora di più il suo sorriso.

Il moro alzò gli occhi al soffitto della Sala Grande, che era completamente coperto di nuvole grige, e gli sfuggì un sorriso. Qualcosa gli diceva che i pensieri della sua migliore amica fossero popolati da una certa figura slanciata dai capelli rossi.

<< E dov'è... Ginny? >>, chiese la riccia continuando a rimescolare il caffè che avrebbe dovuto bere.

Harry fece un mezzo sorriso:<< Ginny era ancora nel suo dormitorio quando sono sceso >>, disse prendendo un biscotto. Poi aggiunse:<< Mentre Ron si stava cambiando >>.

Hermione avrebbe voluto ribattere che lei aveva espressamente chiesto solo di Ginny, ma non ebbe il tempo di dire alcunchè, perchè uno stormo di rapaci fece breccia dalle finestre della Sala Grande.

Mentre i gufi giravano sulle loro teste in cerca dei destinatari delle lettere che gli erano state affidate, uno di essi – con uno splendido piumaggio rossiccio – si fermò davanti ad Hermione, allungando una zampetta alla quale erano legati un giornale e una lettera. La ragazza stranita slegò il tutto e il gufo prese il volo.

<< Chi ti scrive? >>, chiese Harry curioso.

La grifondoro mise da parte il giornale per aprire la busta, che contenava un pergamena di carta rigida, scritta in una grafia puntata verde acido:

 Hermione,
Mi sono presa la libertà di iniviarti un'edizione della Gazzatta del Profeta di oggi, nel caso tu non avessi più l'abbonamento, credo che l'articolo in seconda pagina possa interessarti. Un saluto, spero a presto.
Rita Skeeter.
 

La ragazza puntò lo sguardo sull'amico che la fissava interrogativo dalla parte opposta del tavolo:<< Dovrei... leggerlo? >>, chiese guardando il giornale come se potesse esplodere da un momento all'altro.

Harry la fissò corrucciato, aveva capito:<< Direi di no... >>, disse dopo qualche lungo istante di silenzio. Anche Hermione ci pensò un po' su e dopo un paio di minuti prese in mano il giornale e lo aprì alla seconda pagina:<< Cosa stai facendo? >>, chiese il ragazzo allarmato, sporgendosi verso di lei sul tavolo.

La riccia era già nascosta dalle pagine di giornale:<< Tanto lo verrei a sapere comunque >>, disse scrollando le spalle ed iniziando a leggere il titolo in grassetto nero.

 

Una Hermione Granger, come non l'avete mai vista!

Segreti e rivelazioni sull'ereoina di guerra, più famosa della seconda guerra magica.
Appena giunta alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts vengo accolta dalla nuova preside; la professoressa Minerva McGranit, che mi conduce in una delle tante aule dell'edificio. Li – che chiaccherano come grandi amici – trovo Hermione Granger con alcuni dei suoi ex-fidanzati, quali Harry Potter, Vickot Krum e Ronald Weasley, ed una delle sue migliori amiche: Fleur Delacour.

 << Iniziamo bene >>, commentò la ragazza:<< E da quando Fleur sarebbe la mia migliore amica? >>, chiese scettica.

 La protagonista dell'intervista se ne sta seduta su di una delle poltrone vicino al camino, mentre Harry le poggia una mano sulla spalla e Vicktor le carezza una guancia.
Dopo aver intervistato diversi compagni di scuola e conoscenti della ragazza sono riuscita a stilare una lista dei più famosi ex della grifondoro:
Harry Potter:Quello che lei ora definisce “migliore amico” altri non è che il suo primo vero amore, nonchè il fidanzato, all'epoca della sua migliore amica. Grazie a fonti certe, sono venuta a sapere che la loro storia è stata molto lunga, ma lei lo ha mollato al quarto anno, per Krum.
Per secondo troviamo appunto Vicktor Krum: Ovviamente l'aitante giocatore di Quidditch tedesco è uno dei più importanti dell'elenco. Lui ed Hermione hanno avuto una passionale ed intensa storia durante l'anno del Torneo Tre Maghi, quando lei frequentava solo il quarto anno.
Coormac McLaggen:Il giovane ex-grifondoro, ora in attesa di una risposta da diverse squadre di Quidditch londinesi, ha avuto una breve storia con la ragazza durante il loro sesto anno scolastico.
Ronald Weasley:Con quest'ultimo non ha avuto una vera e propria storia; sono stati insieme per un paio di mesi e lei ha mollato lui, si dice per mettersi con l'attuale fidanzato...
Draco Malfoy:Ultimo della nostra lista, ma probabilente non l'ultimo della movimentata vita sentimentale di Hermione. La giovane grifondoro infatti ha conquistato il cuore – e probabilemente anche la camera blindata alla Gringott – dell'aitante rampollo della centenaria famiglia Malfoy.
La grifondoro non ha voluto rilasciare commenti riguardo a ciò, ma abbiamo fatto delle domande ad alcuni dei suoi compagni di scuola.
A volte sono un po' gelosa di Hermione, anche se so che ora con Harry sono solo amici. Ma si può benissimo vedere che sono indiscutibilmente legati da qualcosa di troppo solido per essere sciolto”, dice l'attuale fidanzata di Harry Potter, Ginny Weasley, alla quale la Granger aveva rubato il ragazzo anni addietro.
Il signor Krum invece è molto più sentimentale:“Io ed Hermione, in tutti gli anni in cui non ci siamo visti, abbiamo tenuto una continua corrispondenza. Mi è veramente mancata. E sono molto fiero di lei”.
Abbiamo però opinioni contrastanti. Due affascinanti ragazze di serpeverde; Pansy Parkinson e Daphne Greengrass, hanno pareri differenti:“é solo una brutta strega rubafidanzati!”, ha dichiarato Pansy, riferendosi al suo ex-fidanzato Draco Malfoy:“non mi è mia piaciuta e mai mi piacerà”, ha commentato Daphne:“Fa tanto la seccente, ma in realtà e solo una troppo pompata”.
Per tutta l'intervista invece, Ronald Weasley...

 Hermione non seppe mai come si fosse comportato Ron durante l'intervista, perchè la vista le si stava accecando per la rabbia:<< Ma come...!? >>, chiese adirata, stringendo i pugni. Harry si sporse verso di lei per appoggirle una mano sulla spalla, ma lei se la scrollò di dosso:<< Maledetta, pazza, brutta vipera! >>, sbraitò la ragazza alzandosi.

<< Dove vorresti andare? >>, disse Harry, ripetendo quello che ormai era diventato il suo ritornello.

Hermione si portò le mani ai capelli:<< Non lo so! Non lo so! >>, disse in preda al panico:<< Non posso sicuramente starmene li seduta! >>.

<< Bell'articolo! >>, urlò qualcuno rivolto ad Hermione dal tavolo di Serpeverde. La ragazza voltandososi vide un ragazzo del sesto anno con i capelli ricci che la fissava con un ghigno perfido. La grifondoro voleva ribattere, stava per fargli contro una sclerata, ma qualcuno fu più veloce di lei. Una figura slanciata, dai capelli platinati si avvicinò al ragazzino, gli poggiò una mano sulla spalla e sussurrò qualcosa al suo orecchio. Il ragazzo sbiancò visibilmente e si mise subito a sedere a testa bassa. Prima di andare a sedersi, Draco fece un largo ghigno ad Hermione, che lo fissava sbigottita.

<< Allora neanche lui ha capito nulla! >>, disse per lo più rivolta a se stessa, rimettendosi a sedere.

Harry, sollevato nel vederla più calma o perlomeno nel del tutto in preda al panico, chiese:<< Di chi stiamo parlando? >>.

La riccia gli lanciò un'occhiata truce:<< Di Malfoy, ovviamente! Ieri ho minacciato di castrarlo >>, disse lasciando Harry a bocca aperta:<< Ma a quanto pare non è servito a niente... >>, aggiunse sconsolata.

Il moro ci pensò un po' su, poi si sporse nuovamente verso l'amica:<< Direi che dovresti parlargli... >>, consigliò:<< Se possibile escludendo dal discorso minacce di morte o di mutilazione... >>, disse con un mezzo sorriso:<< Non che mi dispiacerebbe, ma non credo sia il modo migliore per sistemare la faccenda >>.

Hermione ricambiò il sorriso:<< Hai ragione! >>, disse scattando in piedi per l'ennesima volta:<< Devo risolvere le cose. Ce la posso fare. Ci vediamo a lezione >>. Detto questo si avviò verso il tavolo di Serpeverde, dove Draco Malfoy consumava la sua colazione.

<< Draco... hei... Dracuccio... >>, Pansy gli stava appiccicata da dieci minuti per chissà cosa puoi.

<< Pansy... >>, disse il biondo con fare esasperato:<< Non vedi che sto mangiando? >>.

La mora si fece da parte con il broncio, senza essere minimamente considerata dal ragazzo:<< Malfoy... ti dovrei parlare >>. Il serpeverde alzò lo sguardo e si trovò davanti Hermione Granger che lo fissava con un'espressione grave.

Draco si mise in piedi:<< Certo, andiamo in un posto più... intimo >>, disse guadagnandosi un'occhiata di fuoco dalla Parkinson, che lo aveva chiamato per mezz'ora senza alcun risultato.

Hermione, tenendolo per mano, lo accompagnò fino ad un'aula vuota, si chiuse la porta alle spalle e dopo aver prese un bel respiro iniziò a parlare tutto d'un fiato:<< Ok Malfoy. Questa cosa è andata decisamente troppo altre. Avrei dovuto rendermene contro giorni fa, prima di venire... a letto con te, ma ormai quel che è fatto è fatto e io non posso cambiare il passato. Non mi pento di ciò che è successo fra di noi, ma posso garantirti che non avverrà più. Ho sbagliato, abbiamo sbagliato entrambi. Sapevamo che la storia non poteva avere ne capo ne coda ma abbiamo voluto provarci lo stesso. Non do la colpa di ciò che è successo a te ma... >>, la grifondoro prese un attimo di pausa, per poi continuare con il suo monologo con molta più veemenza:<< Per l'amor del cielo! Tu sei un Malfoy! L'erede dei Black e dei Malfoy. E io sono una mezzosange, una nata babbana, una col sangue sporco. In qualsiasi modo lo possa chiamare non cambia ciò che sono. E poi... beh, io non ti amo. E ovviamente tu non ami me. Non so come sono le ragazze con cui sei abbituato a stare, ma io non sono così. Per me non può esistere nulla senza amore >>.

Draco teneva la testa bassa, mentre ancora assimilava il significato di quelle parole. Per un po' rimasero entrambi immobili, in attesa che qualcuno dicesse qualcosa, poi Draco reagì.

Con velocità repentina si avvicinò ad Hermione, la fece indietreggiare finchè lei non andò a sbattere contro il muro:<< Non ci credo >>, sibillò al suo orecchio, prima di iniziare a sbottonare violentemente la camicetta dalle ragazza.

Hermione teneva gli occhi sbarrati, era confusa e stordita. Aveva la gambe intrappolate tra quelle del ragazzo e le braccia strette in una delle sue mani. Rimase per qualche istante inerme, finchè non sentì la sua mano libera scivolarle nell'interno coscia:<< Fermati Malfoy... >>, disse a bassa voce:<< Malfoy, smettila >>,ripetè con più veemenza. Ma il ragazzo non si fermò, anzì, le sfilò completamente la camicetta:<< Draco! >>, urlò quasi la ragazza.

Sentire il suo nome fece ritornare in se il ragazzo, che si staccò da lei con un sussulto:<< Sc-scusa >>, balbetto agitato:<< Non volevo... io... non ero... non ero in me >>, disse dando le spalle ad Hermione.

<< Hei! >>, urlò una voce bussando dalla parte opposta della porta:<< Va tutto bene li dentro? >>.

<< Harry... >>, sussurrò Hermione avvicinandosi alla porta, riconoscendo la voce del ragazzo:<< Si, tutto bene >>, rispose all'amico:<< Cinque minuti e arrivo >>, aggiunse voltandosi verso il serpeverde.

Harry era agitato, ma decise di rispettare la privacy dell'amica.

Hermione intanto era arrivata di fronte a Malfoy e gli poggiò una mano sulla spalla:<< Non ti preccupare >>, disse con un debole sorriso, mentre con la mano libera si riallacciava la camicetta. Draco teneva lo sguardo basso, senza riuscire a guardare la grifondoro negli occhi.

<< Io lo amo >>, esordì la ragazza senza preavviso e apparentemente anche senza senso:<< Lo amo come – o forse più – della mia stessa vita >>, disse mentre gli occhi le si riempivano di lacrime:<< E non... non ci posso fare nulla >>, aggiunse sconsolata.

Il biondo alzò di scatto gli occhi e ciò che Hermione vi lesse fu solo disgusto:<< Amare >>, buttò li lui con tono dispregiativo:<< Voi donne parlate tanto di amare! >>, disse scostandosi la mano della ragazza dalla spalla:<< Ma sono solo parole vuote. Si ama solo se stessi >>.

La riccia non si stupì molto della reazione del ragazzo ma non era disposta a farsi azzittire:<< Non è vero. Amare veramente un'altra persona è la cosa più bella del mondo >>, disse convinta.

Malfoy le lanciò un'occhiata di fuoco:<< Bene! Allora sentiamo, cosa vuol dire amare? >>, chiese sarcastico.

Hermione però prese molto seriamente la domanda e si concesse qualche istante prima di rispondere:<< Amare... >>, iniziò titubante, per poi continuare più decisa:<< Amare vuol dire sapere di essere pronti a dare la propria vita per qualcun'altro. Amare qualcuno vuol dire... vuol dire non essere in grado di immaginare un futuro in cui lui non esista >>.

Rimasero zitti per qualche altro minuto, fissandosi torvi, ogniuno fermo sulle proprie convinzioni. Poi la riccia prese un po' di coraggio e senza dire nulla si avvicinò a lui, si mise in punta di piedi e fece incontrare le loro labbra. Fu un bacio breve e dolce come mai se ne erano scambiati. Quando si separarono le labbra di entrambi bruciavano, era stato un bacio triste, salato.

 Hermione si incamminò verso la porta, la aprì, ma prima di uscire si voltò per guardare un'ultima volta il serpeverde:<< Addio Draco >>, disse in un sussurrò, prima di uscire chiudendosi la porta alle spalle.


Eccoci a noi :D
Voglio asssssolutamentissimamente sapere cosa ne pensate del capitolo e in particolare di come ho fatto chiudere definitivamente (o quasi...xD) la storia con Draco.
Nel prossimo capitolo invece si parlerà delle settimane successive e ci sarà una novità... Vi dico solo che... si sta avvicinando la Pasqua :DDDD
Passiamo alle POCHE recenioni ricevute x lo scorso capitolo :( ._.
 
Rem95: Ma ciao :D Grazie per la bella recensione,non ti preoccupare anche se sei un po' in ritardo :D Va benissimo comunque.
Ron si sta dimostrando dolcissimo,molto di più di quanto non fosse all'inizio.Ginny l'ho sempre considerata un'amica dolce e fedele,come si è dimostrata nella mia FF.Hermione...o beh,lei è sempre lei :D E per quanto possa sembrare perfetta...è pur sempre umana :) 
Spero che l'articolo ti abbia soddisfatta,come tutto il capitolo...fammi sapere cosa ne pensi (In particolare dell'incontro/scontro con Malfoy)Un bacio a presto.
PS:Rimani sempre la mia assidua recensionatrice preferita :DD
 
elecongi:
Grazie!Quanti Compliementi

Mi fa davvero molto piacere che appreziate il capitolo,e il modo in cui sto cercando di far riavvicinare gradualmente i due.Fammi sapere cosa ne pensi di questo nuovo capitolo,un bacio :D
 
Leonard87: Grazie per i complimenti,mi piaceva molto l'idea di farli riavvicinare così,perchè in questi momenti Hermione abbassa un po' la guardia,quindi si lascia consolare ^^.
Per quanto riguarda l'articolo della Skeeter spero ti sia piaciuto :D.Invece per quanto riguarda ciò che Ron non ha detto ad Hermione sto ancora pensando a come fare...ma credo di avere un'idea :D.Spero il capitolo di sia piaciuto ;) Alla prossima :D

Un grandissimo grazie a chi ancora mi segue e ancora tanti auguri di buon Natale...baciiii :D

Un grandissimo U 


 

 


 

 

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Capitolo 27
*** Ventisettesimo capitolo ***


Scusate se disturbo :) (Ormai lasciare 2 righe prima del capitolo è diventata un'abitubine xD) Ma vorrei specificare una cosa, sotto ho spiegato un pò meglio rispondendo alle signole recensioni: La storia tra Draco ed Hermione è definitivamente finita. Ed il bacio che si sono scambiati era semplicemente un gesto di addio.
Sperando di aver chiarito i vostri dubbi vi lascio al capitolo. Buona lettura :D
NO! FERMI TUTTI! Mi ero dimenticata di dirvi una cosa importantissima. Sono aperte le iscrizioni per iscriversi al C.U.L.O. : Un'associazione su Come Uccidere Lavanda Oltremodo-dolorosamente. Affrettatevi :D (Ovviamente il progetto è fortemente appoggiato da Hermione, che ha temporaneamente accantonato il C.R.E.P.A. per dedicarsi al C.U.L.O!)

Harry le era stato molto vicino per le settimane successive. Non l'aveva lasciata quasi mai sola. La seguiva quasi come se fosse la sua ombra. E tutto ciò – invece che irritarla – faceva sentire Hermione incredibilmente protetta. Felice.

Gli incubi erano nuovamente spariti e, dopo qualche giorno di pettegolezzi a non finire, anche l'articolo di Rita Skeeter era finito nel dimenticatoio.Insieme a Draco Malfoy.

Non si erano più parlati da quel giorno in quell'aula polverosa, e anche se entrambi sapevano che l'altro li guardava di nascosto, non avevano mai nemmeno incrociato gli sguardi. Se si incontravano per i corridoi uno dei due cambiava strada. E se anche erano costretti a fare qualcosa insieme – come un compito, o qualcosa riguardante il loro compito da prefetti – parlavano a monosillabi e il minimo indispensabile.

Non che il rapporto con Ronald fosse molto migliore. Ora, il silenzio era stato sostituito da una strana “gentilezza silenziosa”, i loro discorsi erano formati unicamente da “Buonagiorno”, “Vai prima tu”, “Grazie mille”, “Prima le signore”, “Per cortesia” e “Che gentile”. Harry non reggeva più la situazione; se i due dovevano entrare o uscire contemporaneamente da una porta Ron si faceva indietro e diceva:<< Prima le signore >>, Hermione arrossiva e rispondeva:<< Ma ci mancherebbe, passa tu >>, Ron scuoteva la testa:<< Neanche per sogno >>, e la tiritera andava avanti per diversi minuti, finchè Harry – che conosceva le battute a memoria – spintonava entrambi sbottando un:<< E allora passo io! >>, esasperato.

Intanto marzo iniziava a lasciare spazio ad aprile, il cielo, prima nuvoloso, ora era azzurro e decorato da qualche spruzzatina di bianco qua e la. Mentre nel giardino di Hogwarts – che Hermione ricordava ancora coperto di neve – ora sbocciavano decine di fiori colorati.
Ed era proprio nel parco che una ragazza dai ricci castani se ne stava a leggere un pesante tomo sulla trasfigurazione umana, che era materia d'esame.

<< Hermione >>, salutò una voce alle sue spalle che – una volta voltatasi – scoprì essere Ginny, che le correva incontro sorridente.

<< Ginny! >>, rispose l'altra entusiasta:<< Che bello vederti, hai deciso di goderti un po' di sole? >>, chiese con un sorriso, facendo un cenno verso il cielo azzurro intenso.

Ginny annuì con il capo:<< E tu ovviamente stai studiando... >>, constatò accomodandosi di fianco all'amica.

Anche la ragazza annuì:<< Sai... tra tre mesi ci sono gli esami... >>, cercò di giustificarsi, nascondendo il più possibile la sua agitazione all'idea, con l'unico risultato di far morire dal ridere la rossa.

<< A me non la dai a bere! >>, disse tra una risata e l'altra:<< é da quando hai dodici anni che ti prepari per questi esami! >>, sottolineò facendo arrossire vistosamente la riccia. Quando il respiro della rossa fu tornato alla normalità, la riccia aveva già rimmerso il viso nel libro.

Rimasero li per un po', senza sentire il bisogno di dirsi nulla, a godersi la serenità di quel posto e i raggi di sole che finalmente tornavano a riscaldare la pelle, dopo il lungo inverno. Ginny si stiracchiò, e mentre Hermione si dedicava al suo libro, si sdraiò a terra con le mani dietro la testa e gli occhi chiusi, a godere del tepore primaverile.

<< Ginny... Ginny! >>.

<< O mamma! >>, squittì la ragazza mettendosi a sedere e sbattendo stancamente le palpebre:<< Ma che cavolo...? >>, chiese confusa.

Hermione le rivolse un leggero sorriso:<< Direi che ti sei addormentata >>, commentò dolce. La rossa sbattè ancora le palpebre e fissando il sole, che piano piano calava all'orizzonte, constatò che si era di molto spostato, rispetto a quando aveva chiuso gli occhi.

<< Ma che ore sono? >>, chiese stiracchiandosi e guardandosi intorno come se si aspettasse che un orologio cadesse dal cielo.

La grifondoro le poggiò una mano sulla spalla per tranquillizzarla:<< è quasi ora di cena >>, disse tranquilla.

Ginny balzò in piedi:<< Oh mamma! >>, farfugliò in preda al panico, guardandosi intorno agitata:<< O mamma! >>, ripetè più forte.

<< Tutto bene, Ginny? >>, chiese l'altra preoccupata.

<< Per niente! >>, rispose la rossa:<< Harry mi aspettava alle sei per studiare un po' insieme prima di cena! >>, disse terrorizzata:<< Mi crucerà, me lo sento! >>, disse in ansia, iniziando a dirigersi verso il castello.

Hermione, alzando gli occhi al cielo, raccolse i suoi libri e seguì l'amica.

All'entrata della scuola un piccolo gruppo di studenti si era radunato davanti alla bacheca, dove Gazza stava inchiodando un'annuncio:<< Cos'è? >>, chiese Ginny più a se stessa che ad Hermione, avvicinandosi. La riccia scosse le spalle e spostando con delicatezza un paio di ragazzini del secondo anno si avvicinò per poter leggere. Un nuovo annuncio era appeso in bacheca e diceva:

 Carissimi studenti di Hogwarts,
Vorrei informarvi che, in accordo con tutti i professori, ho deciso di concedervi una settimana di vacanze pasquali che potrete trascorrere qui nel castello oppure con i vostri famigliari. I prefetti di tutte le case scriveranno una lista con i nomi degli studenti che si fermeranno al castello. Le vacanze inizieranno il lunedì prossimo.
Cordiali saluti, la preside, Minerva McGranit.

 La riccia si voltò leggermente e notò che anche Ginny aveva appena finito di leggere l'avviso:<< Ma è fantastico! >>, squittì la rossa entusiasta:<< Così potrai passare un po' di tempo alla Tana! >>, disse prendendo le mani della ragazza e spostandosi per permettere agli altri di leggere l'avviso.

<< Veramente... >>, disse indecisa Hermione.

L'altra scosse la testa:<< Niente storie. Non accetto scuse, tu passerai le vacanze di Pasqua con noi, Hermione! >>.

La ragazza aprì la bocca un paio di volte per poi richiuderla. Avrebbe potuto dire che avrebbe disturbato la signora Weasley, avrebbe potuto dire che voleva vedere i suoi genitori, ma sapeva che quando Ginny aveva in mente qualcosa, era irremovibile.

E poi... non può essere tanto male, no?

<< E va bene. Verrò alla Tana >>, disse infine un po' titubante rivolta all'amica, ma contenta di poterla rendere felice.

In quel momento le raggiunsero Harry e Ron:<< 'Giorno ragazze >>, salutò Harry gioviale.

<< Ciao! >>, disse Ginny, lanciandosi tra le braccia del fidanzato.

<< Ciao Harry >>; rispose Hermione:<< Ronald >>, disse a mo' di saluto. Lui ricambiò con un cenno del capo:<< Avete visto l'avviso? >>, chiese la riccia ai due grifondoro.

Rispose il moro:<< No... aspettate un attimo... >>, si sciolse dalla presa della fidanzata ed insieme al rosso si avvicinò alla bacheca per poter leggere. Le due ragazze li aspettarono un po' in disparete:<< Wow >>, disse Harry quando fu tornato dalle due:<< Ma è fantastico! Ci voleva proprio una vacanza per riposarsi un po'... >>.

<< E per studiare in vista degli esami >>, lo interruppe Hermione.

<< Ovviamente >>, rispose questi, allentandosi un po' il nodo della cravatta. Seguì un istante di silenzio, poi il moro si rivolse a Ginny:<< E tu dove eri finita? >>, chiese scompigliandole i capelli:<< Ti ho aspettata un'ora in Sala Comune >>.

Ginny si dondolò un po' sui talloni, mordicchiandosi il labbro inferiore:<< Mi ero addormentata... >>, ammise infine.

<< E dove!? >>, chiese il ragazzo preoccupato.

<< Nel parco. Ero con Hermione che studiava e non ce l'ho fatta. Mi sono addormentata >>, rispose con un sorriso, dando un bacio sulla guancia del grifondoro che si ammorbidì all'istante.

<< Va bene, ti perdono, ma solo per questa volta >>, rispose con un sorriso:<< Ora andiamo in Sala Grande, è quasi ora di cena >>, aggiunse facendo un gesto verso il grande portone.

Hermione fece due passi indietro:<< Voi andate pure, io vi raggiungo tra un attimo, vado a poggiare in camera questi libri >>, i ragazzi annuirono e la precedettero in Sala Grande.

La riccia strinse i libri e si avviò su per le scale, in direzione del ritratto della Signora Grassa. Mentre camminava pensava serenamente a come tutto, un pezzo alla volta, stasse tornando alla normalità, come un grande puzzle in cui cercava di far combaciare tutti i pezzi. Un piccolo sorriso iniziava a disegnarsi sulle sue labbra quando...

SBAM!

Si ritrovò per terra a gambe all'aria:<< Ma cosa...? >>, chiese massaggiandosi la testa.

<< Vuoi guardare dove cammini, Mezzosangue? >>. Avrebbe riconosciuto quella voce tra mille. Si puntellò sui gomiti per assumere un posizione più decente, e vide Draco Malfoy che si rimetteva in piedi, a mezzo metro da lei.

<< D-Draco...? >>, sussurrò quasi intimorita.

<< Malfoy >>, la corresse lui con una nota di disprezzo nella voce:<< Dove cazzo guardavi? >>, chiese dopo un attimo di silenzio, spolverandosi i vestiti.

Hermione si rimise in piedi:<< Scu-scusa >>, disse a bassa voce:<< Stavo solo... niente. Ero sovrappensiero >>.

<< Beh, quando passi per la mia strada, cerca di pensare a dove cammini! >>, intimò il biondo gelido, prima di continuare per la sua strada senza degnare la grifondoro di uno sguardo.

Hermione stizzita battè il piede a terra:<< Sei sempre il solito stronzo, arrogante e maleducato Mangiamorte! >>, gli urlò dietro, stringendo forte i pugni per poi dargli le spalle e incamminarsi verso la sua Sala Comune. Senza vedere, perciò, che Draco si era voltato sentendo quelle parole, e che i suoi occhi, che prima mostravano solo disprezzo, ora erano pieni di tristezza.


Ok, scusatemi intensamente per questa piccola "parentesi Malfoy" ma dopo tutto è uno dei personaggi principali di questa FF, e non potevo farlo uscire di scena con un semplice "Addio"... e poi... vabbè, dopo tutto gli voglio bene al povero Dracuccio... Ok... CANCELLATE TUTTO... mi sento tanto Pansy Parkinson nelle Dramione o.O
---- FINE MOMENTO SCLERO-----
Tornando alle cose serie, nel prossimo capitolo si parlerà della vacanze di Pasqua (Lo so che noi siamo a Natale, ma io sono una che guarda avanti xD) e non si sa ma che, vivendo per una settimana nella stessa casa, il rapporto tra Ron ed Hermione possa ammorbidirsi. Non mancheranno i colpi di scena :D
Passiamo alle vostre recensioni :)
 
Murderangel: Allora,detto sinceramente...ho sempre detto di apprezzare le critiche,ma solo finchè sono “a scopo costruttivo”,e i tuoi commenti non mi sembrano così.
Se la storia non ti piace sei liberissimo di non leggerla,ma recensionare per offendere la mia storia non è una cosa molto carina.
Se invece vuoi proprio sapere come va a finire saresti pregato di aspettare almeno di leggere gli sviluppi della storia prima di commentare.Non credo che tu abbia il dono della preveggenza,quindi non puoi sapere come intendo far riappacificare Ron ed Hermione,ne se il tira e molla con Draco continuerà.Quindi prima di “offendere” ti pregherei di leggere i prossimi capitoli.
elecongi: Sono contenta che tu abbia capito :D Lo scopo del bacio era quello di “sigillare” il loro addio.Non c'era nulla di dolce in tutto ciò.Mentre Harry...beh,lui è un po' l'amico che tutti vorrebbero,perchè senza calcolare il suo punto di vista,pensa solo ad Hermione.
Grazie dei compliementi,spero di aver aggiornato abbastanza in fretta.Fammi sapere cosa ne pensi,bacio :D

Leonard87: Come personaggio,per quanto sia detestabile,la Skeeter è fenomenale,e io sto cercando di far “partecipare” un po' tutti a questa FF,quindi anche lei si meritava il suo spazietto,pieno di veleno ed acidità xD
Per quanto riguarda Draco invece,la storia è definitivamente finita,anche se (come hai visto dalle ultime righe) il serpeverde non è esattamente al settimo cielo per come è andata a finire.Mentre Hermione – per quanto,lo devo ammettere,ci riesca molto male – sta cercando solo di risolvere le cose,facendo soffrire il meno possibile tutti,e,per quanto sia odioso,ciò che è successo con Draco li ha avvicinati molto.
Mentre Ron avrà il suo momento di gloria molto presto.Prometto xD.E magari si,potrei fare uscire Ron dall'uvo di pasqua...magari vestito da pompiere...xDDDD
E comunque,sei ufficialmente membro del C.U.L.O (Come Uccidere Lavanda Oltremodo-dolorosamente) :D Benvenuto xD 
HermyWeasley: Grazie per la recensione ;) Ron ed Hermione torneranno presto insieme,ancora un poco di pazienza :)



Molto probabilmente - anzi di sicuro - non riuscirò ad aggiornare prima del primo gennaio, quindi TANTISSIMI AUGURI DI BUON ANNO A TUTTI VOI (E mi raccomando per le signorine, vestite di rosso :D)
Un bacio immenso, RECENSIONATE IN TANTI :)

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Capitolo 28
*** Ventottesimo capitolo ***


 Questo capitolo è un po' più lungo degli altri, spero ugualmente che vi piaccia :D. Scusate tanto il ritardo, ma ero da mio padre e quando sono li la connessione è pessima e non riesco ad aggiornare 

La signora Weasley – ovviamente – era stata più che felice di ospitare Harry ed Hermione per una settimana, ribadendo più e più volte che quella era anche la loro casa. La riccia si era sistemata in camera di Ginny, mentre Harry con Ron. Molly disse che avrebbe preferito dargli la stanza di Fred e George, ma dopo la morte del gemello, George passava più tempo alla Tana piuttosto che al suo appartamente, sopra al negozio a Diagon Alley.

Hermione, Harry, Ginny e Ron, avevano passato delle giornate serene tutti insieme, aiutando la signora Weasley, giocando a Quidditch nel giardino, godendosi le leccornie che Molly cucinava ed ascoltando le storie che raccontava il padre di Ron sul ministero.

Nonostante il rapporto con Ron non fosse migliorato di molto, Hermione si sentiva stranamente serena, come non era da molto tempo. Rivedere quella casa, quel giardino, potersi nuovamente addormentare in compagnia di Ginny e il profumo di fiori che avvolgeva ogni angolo della Tana, l'aveva fatta sentire nuovamente a casa. Una sensazione che non provava ne ad Hogwarts, ne a casa dei suoi genitori.

Mancavano un giorno al rietro dalle vacanze, la signora Weasley aveva deciso di festeggiare in grande. Aveva invitato Bill e Fleur, Percy e George per pranzo, e quella mattina, ormai da un'ora abbondante, si era chiusa in cucina per cucinare.

<< Ma è normale? >>, chiese Hermione, seduta ai piedi del divano in sallotto, indicando con un cenno del mento la porta della cucina.

Ginny si strinse nelle spalle:<< Quando deve cucinare per così tante persone non vuole che ci sia nessuno che la disturbi >>. La riccia annuì e tornò a concentrarsi sul libro che stava leggendo.

<< Scatto Matto! >>, esclamò Ron esultante, mentre Harry si dava una manata in fronte.

<< Non di nuovo! >>, disse esasperato il moro:<< é la terza partita che vinci! >>, iniziò a dondolarsi sulla sedia, afflittò.

Ginny si alzò dal divano e si avvicinò a lui stampandogli un bacio sulle labbra:<< Sono diciassette anni che cerco di batterlo e non ci sono riuscita nemmeno... anzi si! Una volta l'ho battuto! >>, disse sorridendo orgogliosa al ricordo.

Ron sbuffò, portandosi le mani dietro la nuca:<< é successo un miglione di anni fa >>, borbottò a bassa voce.

Hermione sorrise:<< E come è andata? >>, chiese.

Ginny lanciò un'occhiata maliziosa al fratello, che distolse subito lo sguardo, sapendo di non poter azzittire la rossa, ma desiderando con tutto se stesso che non dicesse nulla:<< Era al quarto anno... >>, disse poggiandosi un dito sul mento, fingendo di doverci pensare su:<< che coincidenza, era proprio il giorno dopo il Ballo del Ceppo. Non riusciva a ragionare quel giorno >>. Ron arrossì al ricordo, diventando un tuttuno con i suoi capelli. Ricordava benissimo quel giorno, dopo aver visto Hermione ballare con Krum, ed averci litigato non aveva mangiato per una giornata intera; stava davvero male e ovviamente la sua cara sorellina ne aveva approfittato.

<< Ragazzi! >>, urlò la signora Weasley dalla cucina:<< Venite ad apparecchiare tavola! >>. I quattro si misero in piedi contemporaneamente e raggiunsero Molly, che era alle prese con cinque enormi pentole. Hermione si diede subito da fare, trasfigurando una tovaglia completamente bianca, colorandola con una fantasia floreale a sfondo azzurro. Ginny intanto fece levitare i piatti fino alla tavola, mentre Harry e Ron fecero lo stesso con posate e bicchieri:<< Con la magia è tutto molto più facile! >>, commentò il rosso entusiasta.

<< Arrivano Bill e Fleur! >>, disse la signora Weasley, lanciando un'occhiata all'orologio della cucina, sul quale la lancetta di Bill indicava In viaggio. Pochi istanti dopo infatti, qualche passo rieccheggiò per il giardino deserto della Tana:<< Ron, Ginny >>, chiamò la donna:<< Andate incontro a vostro fratello >>, ordinò spingendo tutti e quattro i ragazzi fuori dalla cucina.

Ron e Ginny, seguiti da Harry ed Hermione, uscirono nel giardino. Subito notarono due figure sorridenti andargli incontro. Bill camminava lentamente, tenendo una splendida e raggiante figurina bionda sotto braccio.

Il volto del fratello di Ron era ancora devastato dalle cicatrici, ma quando aveva al fianco sua moglie, sembrava quasi tornare il ragazzo di un tempo. Fluer dal canto suo era splendida come sempre; i lisci capelli dorati erano raccolti in una coda alta ed indossava un impermeabilino leggero color turchese.

<< Bonjour! >>, salutò la ragazza raggiante, quando vide i quattro venirle incontro:<< Che piacer rivedorvi! >>, disse sorridente, lasciando il braccio del marito per fare una corsetta verso di loro. Li abbracciò a turno, mentre Ginny corse tra le braccia del suo fratellone preferito. Quando fu il turno di Hermione, dopo averla baciata, Fleur le poggiò una mano sulla spalla e l'altra se la mise vicino al cuore:<< Sono molto dispiasciuta per quello che è susceso >>, disse sbattende le lunghe ciglia:<< Quela non devava permottersi di dire cose così brutte su di te! >>, aggiunse aggrottando le sopracciglia.

Hermione le sorrise:<< Io so che non è vero, e tanto basta >>, disse scrollando le spalle. La bionda ricambiò il sorriso e la strinse nuovamente.

Entrati in casa Harry aiutò Fleur a togliersi la giacca, beccandosi un'occhiataccia da Ginny, e rimase molto colpito – come tutti i presenti – dal constatare che la ragazza indossava un semplice golf di cotone, abbastanza largo, al contrario dei suoi soliti vestitini aderenti.

Si misero tutti insieme in salotto – dopo che Bill e Fleur ebbero salutato i signori Weasley – e Bill iniziò a raccontare qualche novità dalla Gringot.

Dopo pochi minuti furono raggiunti anche da George e Percy, che portavano notizie dal Ministero e da Diagon Alley. Era bello vedere come il mondo magico si stesse riprendendo dopo il terrore dovuto alla rinascita di Voldemort.

<< A tavola! >>, la voce della signora Weasley, proveniente dalla cucina, interruppe tutti i loro discorsi e una mandria di ragazzi raggiunse di corsa, tra calci e spintoni, il grande tavolo in cucina, dove la signora Weasley iniziava a riempire i piatti.

<< Allora... Hermione... >>, disse George, un po' di tempo dopo, ingozzandosi di patate e arrosto:<< é un po' che non ci si vede... >>, prese un morso di pane:<< Come va la vita? >>, chiese masticando a bocca aperta.

La riccia gli sorrise, era fantastico come l'iralità del ragazzo non riuscisse ad essere scalfita da niente e da nessuno:<< Tutto bene grazie. Sono solo un po' preoccupata per i M.A.G.O. Ma per il resto va tutto bene >>.

Il giovane Weasley lanciò un'occhiata a Ron e si chinò sul tavolo, per parlare all'orecchio di Hermione che gli stava davanti:<< Mio fratello è un deficente... >>, disse in un sussurro:<< Ma sono davvero convinto che sia seriamente innamorato di te >>, tornò a sedersi composto, facendo l'occhiolino alla ragazza – che era istantaneamente arrossita – e beccandosi un'occhiataccia dal fratello minore.

Finite le prime due portate, mentre la signara Weasley era indaffarata a mettere a lavare i piatti e prendere il dessert, Bill e Fleur si scambiarono uno sguardo d'intesa, poi la biondina si mise in piedi:<< Attensione, Perfavor >>, disse facendo tintinnare il coltello contro il bicchiere, come si usa fare alle cene importanti:<< Io e Bill abiamo un'annunscio importonte da fare >>, si scambiò uno sguardo tutto miele con il marito, stringendogli la mano. Con l'altra si toccò il ventre:<< Aspettiamo un bombino >>, disse con gli occhi lucidi di commozione.

Seguì un silenzio innaturale. Ma pochi istanti dopo Molly fu la prima a reagire, facendo cadere a terra un piatto lanciò un urletto di eccitazione e corse ad abbracciare la nuora con più entusiasmo del necessario:<< Diventerò nonna! >>, urlò eccitata, scansando la bionda per abbracciare anche il suo “bambino”:<< Lo sapevo Bill! Lo sapeva che avrei dovuto aspettare te! >>, disse soffocando il povero Bill in un abbraccio stritolante.

Gli altri iniziarono una successione interminabile di strette di mano ed abbracci, accompagnati da “Congratulazioni”, e “Complimenti”, finchè tutti non si furono congratulati con i pre-genitori.

Dopo un'altra oretta tutti i commensali si alzarono da tavola. Ron si cimentò in una partita a scacchi contro Bill, mentre Fleur rimase li vicino a fare il tifo, tipo “ragazza pompon”. Harry e Ginny uscirono per mano dalla Tana, dichiarando di voler prendere un po' d'aria. Hermione invece, con la scusa di voler scrivere una lettera ai suoi genitori, si rinchiuse in camera di Ginny.

Entrata nella stanza si lasciò scivolare sulla brandina che usava come letto, coprendosi il viso con le mani.

Non dovevo venire.

Lo sapeva fin dall'inizio che non era una buona idea, eppure si era lasciata convincere da quella strega della sua amica.

Grandissimo, megagalattico, stratosferico errore.

Non solo aveva passato una settima a stretto – e forzato – contatto con Ron, ma si era sentita estremamente sola, come mai in vita sua.

Perchè per quanto amasse Ginny, la signora Weasley, Bill e George, e per quanto adorasse quella casa e si sentisse bene li, quella non era la sua famiglia. Aveva finto – forse per troppo tempo – di poter farne parte e si era accorta, troppo tardi, che invece questo era impossibile.

Infondo, sarebbe stato facile far finta di nulla. Tornare in salotto e passare un normale pomeriggio con la famiglia Weasley al completo, ma sarebbe stato finto. Lei sarebbe stata finta. Perchè vedere il futuro che aveva sempre sognato, così vicino, ma non abbastanza per averlo, le spazzava il cuore, un pezzettino alla volta.

Si rigirò su un fianco, dando le spalle alla porta e con questi pensieri si addormentò.

 

Quando Hermione riaprì gli occhi, si ritrovò avvolta da una pesante coperta. Nel letto da parte a lei dormiva Ginny. Si girò e rigirò nel letto, senza riuscire a prendere sonno. Si alzò e scostò le tende, da li aveva la visuale completa dal giardino della Tana e la luna era ancora alta nel cielo.

Senza fare rumore passò accanto alla rossa, sfiorandole la testa con una carezza, ed uscì dalla stanza. Scese in punta di piedi le scale e si diresse in cucina, una bella tazza di latte le avrebbe fatto prendere sonno.

Si avvicinò al frigorifero e prese il cartone del latte, si voltò verso i fernelli e :<< Aaaah! >>, lanciò un urlo senza pensarci.

<< Buonasera, Hermione >>, salutò il rosso che se ne stava seduto su uno dei mobili della cucina.

<< Ma dico sei scemo!? >>, domandò la ragazza, portandosi una mano al petto, dove il cuore le batteva all'impazzata:<< Volevi farmi prendere un colpo, Ronald? >>, chiese infastidita.

Il rosso saltò giù, scrollando la testa:<< A dire il vero ero sceso a farmi una tazza di latte >>, la corresse facendo un cenno con la mano, per mostrarle la tazza che stringeva in essa. Hermione alzò gli occhi al cielo e con un colpo di bacchetta accesse uno dei fornelli, dove mise a scaldare il latte in un pentolino.

Ron intantò si andò a sedere su una delle sedie del tavolo, fissando la nuca di Hermione che le dava le spalle. Piano piano – senza che lui lo comandasse – il suo sguardo iniziò a scendere sulla figura esile della ragazza e si accorse solo in quel momento che lei indossava solo una canottiera di cotone – decisamente corta, pergiunta – ed un paio di pantaloni azzurrini del pigiama. Fu pervaso da un'insana voglia di prenderla per i fianchi, farla voltare e baciarla con passione. Ma un'altra forza, altrettanto potente lo teneva inchiodato sul posto.

Hermione si voltò di scatto:<< Dove sono le tazzine? >>, chiese a Ron, che istantaneamente avvampò. Sapevano entrambi che – se solo avesse voluto – Hermione avrebbe benissimo potuto prendere una tazza con un incantesimo d'appello, ma qualcosa – non sapeva nemmeno lei che cosa – la spingeva a rompere il silenzio che si era creato in quella stanza.

Il rosso indicò uno degli armadietti con la mano:<< Dovrebbero essere li dentro >>, disse. Hermione annuì tra se e si avvicinò al pensile. Aprì l'antina ed individuò le tazze sullo scaffale più alto. Allungò la mano, ma era troppo bassa. Si mise in punta di piedi, ma ancora non ci arrivava:<< Serve una mano? >>, chiese Ron che osservava i tentativi della ragazza ancora da seduto.

Hermione gli lanciò un'occhiata di sfida:<< Posso benissimo farcela da sola >>, disse con la sua aria altezzosa, puntellandosi ad uno dei mobili con la mano e mettendosi in punta di piedi, in equilibrio su di un piede solo.

Il rosso alzò gli occhi al cielo divertito. La sua solita testardaggine e quel suo stupido orgoglio.

Ed è anche per questo che la ami...

Si alzò silenziosamente e – mettendosi dietro di lei – allungò una mano e prese un tazza. Lei si voltò, con aria irritata:<< Guarda che ero benissimo in grado di... >>. Si interruppe quando scontrò con il petto del ragazzo. Divennero entrambi bordeux ed Hermione, inconsapevolmente – o forse no – poggiò le mani sugli addominali del ragazzo.

Si fissarono per qualche istante l'un l'altro e la riccia potè constatare che l'azzurro dei suoi occhi gli era mancato più di quanto volesse ammettere.

<< Hem-Hem >>, entrambi sussultarono e si separarono all'istante, sulla porta della cucina stava Harry, appoggiato ad uno stipite, a braccia incrociate:<< Non riuscivate a dormire? >>, chiese ovviamente ironico.

Ron si grattò la nuca, ancora più imbarazzato di prima:<< Si noi... ecco... >>, poi si voltò verso la ragazza, accorgendosi di tenere ancora una tazza in mano:<< Questa è... tua >>, disse porgendola più bruscamente del dovuto ad Hermione, che la accettò a testa bassa sussurrando un flebile “Grazie”.

Tornarono entrambi a sedersi al tavolo della cucina, senza incrociare mai lo sguardo.

Hermione si sentiva una grandissima stupida.

Hai diciotto anni, per l'amor del cielo! Non mi sembrava che con Malfoy ti facessi tutti questi problemi.

Fingendo che il clima non fosse teso Harry si mise a sedere insieme ai due:<< Allora, perchè siete già svegli alle tre del mattino? >>, chiese come se nulla fosse.

La riccia gli lanciò un'occhiataccia, ma pur di alleggerire la tensione rispose:<< Non riuscivo a riprendere sonno... >>, disse semplicemente:<< Ieri pomeriggio mi sono addormentata e... >>.

<< ...Hai dormito tutta la sera >>, continuò Ron, arrossendo sotto lo sguardo di lei:<< Beh, non sei scesa per cena... >>, disse cercando di giustificarsi:<< E quando siamo saliti per vedere dove fossi stavi... dormendo >>, disse nascondendosi nella spalle.

Seguirono alcuni istanti di silenzio, in cui la ragazza si concentrò con intensità sulla tazza che stringeva tra le mani. Poi si alzò senza preavviso e parlò guardando Harry:<< Io vado a letto, domani c'è il rientro a Hogwarts. Spero che abbiate preparato tutto >>, si voltò e mise la tazza nel lavandino:<< Buonanotte >>, aggiunse prima di salire le scale di corsa.

<< é fantastica vero? >>, chiese Ron dopo qualche secondo di silenzio.

Nonostante fosse una domanda retorica Harry alzò gli occhi al cielo e rispose:<< Si lei è fantastica >>, disse beccandosi un'occhiataccia dal rosso:<< Fantastica almeno quanto tu sei cretino! >>. Detto questo uscì dalla stanza e tornò nella camera di Ron.

Uuuu ma come sono dolci *.*
Ovvio che sono dolci...hai scritto tu questa scena...
Aaaa...è vero! xD
Ho provato a rispondere a tutte le recensioni via mail,fatemi sapere come preferite che faccia :D E se vi va di rispondere alla risposta della recensione (Che cosa contorta...) Fate pure,mi fa solo piacere :D
Ci vediamo con il prossimo capitolo,un bacio Franci...
RECENSIONATE IN TANTI!

 

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Capitolo 29
*** Ventinovesimo capitolo ***


Buongiorno :D
Come state? Mi chiedo cosa vi sia successo...Non recensiona più nessuno..o.O
In ogni caso,mi faccio un pò si pubblicità,se siete interessati ieri ho pubblicato una nuova FF,si chiama "Meglio riderci sopra",è una sorta di parodia,mi farebbe piacere se voi la leggeste (:
Ora vi lascio al capitolo...Buona lettura


 

<< Avete preso tutto? >>, chiese la signora Weasley – che da un paio di ore vagava da una stanza all'altra come un tornado, in cerca di possibili oggetti dimenticati.

<< Si mamma! >>, rispose Ginny alzando gli occhi al cielo e stringendo un po' più forte la mano di Harry per l'irritazione.

Molly rientrò in salotto:<< Santo cielo, come è tardi! Dovevate essere arrivati almeno cinque minuti fa. Su, su, in fretta, a copie nel camino >>. Harry e Ginny si scambiarono un'occhiata complice e si fecero piccoli piccoli per entrare insieme nel camino, con tanto di bagaglio al seguito:<< Mi raccomando, siate chiari! >>, ordinò la donna, porgendo ai ragazzi un vaso contenente una polverina verde:<< E fate i bravi, non cacciatevi noi pasticci, e scriveteci ogni tanto! >>, si rassicurò con le lacrime agli occhi, poi si protese per dare un bacio a Ginny sulla fronte:<< Mi raccomando Harry, prenditi cura della mia bambina >>, disse con un groppo in gola.

Il moro scoccò un'occhiata dolce a Ginny ed annuì convinto alla signora Weasley:<< Non preoccuparti Molly, è in buone mani >>. Poi strinse la mano della rossa nella sua, e dissero insieme:<< Hogwarts! >>. Subito furono come risucchiati dal camino.

Quando toccarono nuovamente terra si ritrovarono nell'ufficio della preside. La McGranit stava china su un tomo di pergamene, ed alzò appena gli occhi quando li sentì arrivare:<< Signor Potter, signorina Weasley >>, disse gioviale, guardandoli da sopra gli occhiali:<< Siete pregati di stare attenti >>, disse con finta noncuranza:<< Vi pregherei di non riempirmi l'ufficio di polvere >>.

I due si scrollarono la polvere dai vestiti ed uscirono dal camino.

Intanto alla Tana Ron ed Hermione stavano entrando nel camino. Il rosso – da vero galantuomo – si era fatto da parte per lasciare passare la ragazza per prima:<< Hermione, non ti stressare troppo per gli esami, sarai bravissima >>, disse la signora Weasley con fare materno:<< E tu Ronnie, non ti ficcare nei guai >>, aggiunse puntandogli contro un dito:<< E tratta bene questa ragazza >>, disse indicando Hermione:<< Perchè è veramente una ragazza d'oro >>.

Poi porse il vaso di polvere ai due, che tenevano gli occhi bassi, imbarazzatissimi. Entrambi presero un manciata di polvere ed avvicinarono le loro mani, quel tanto che bastava per sfiorarsi:<< Hogwarts! >>. Dissero insieme, forse troppo a bassa voce.

Anche loro furono catapultati nell'ufficio della preside e appena i loro piedi toccarono terra, si lasciarono la mano, rossi in viso:<< Signorina Granger, Signor Weasley >>, disse la professoressa come saluto:<< Oggi il mio ufficio è decisamente trafficato. Sto diventado ripetitiva: Se gentilmente poteste scrollarvi di dosso la polvere ed evitare di sporcare il tappeto ve ne sarei grata >>, disse con un lieve sorriso ad incurvarle le labbra sottili.

Entrambi ubbidirono, ed usciti del camino fecero per andarsene con un “Arrivederci”, ma la professoressa li fermò:<< Aspettate un istante >>, disse mettendosi in piedi e facendo il giro della scrivania:<< Ho bisogno di parlare con voi due e con il signor Potter. Vi aspetto per le quattro di questo pomeriggio, qui nel mio ufficio. Buonagiornata >>, i due contraccambiarono ed uscirono dall'ufficio.

 

<< Ma cosa vuole? >>, chiese nuovamente Harry, mentre si incamminavano verso l'ufficio della McGranit.

Hermione alzò gli occhi al cielo, mentre si legava i capelli in una coda alta:<< Per la centesima volta, Harry. Non. Lo. So! >>, disse esasperata.

Il moro non era convinto:<< Ma vi avrà pur detto qualcosa; non lo so... un indizio sul motivo per il quale ci voleva incontrare... >>, disse speranzoso.

Hermione esasperata catturò nella coda gli ultimi ricci ribelli e non disse nulla. Così rispose Ron:<< No Harry, ha solo detto che aveva bisogno di parlare con noi tre, senza altre spiegazioni >>.

I tre giunsero davanti al gargoyle e la ragazza di battè una mano in fronte:<< Cho sciocca sono stata >>, disse a bassa voce:<< Avrei dovuto chidere la... >>.

Fu interrotta:<< Parola d'ordine >>, continuò per lei la professoressa McGranit, che li aveva appena raggiunti:<< Ma fortunatamente per voi sono dovuta uscire un attimo, quindi... Feraverto* >>, la statua subito si mosse, per fare spazio alle scale a chiocciola:<< Dopo di voi >>, invitò la professoressa facendo un cenno con la mano.

Harry, seguito da Hermione e poi da Ron, salì prima della McGranit le scale che conducevano nel suo ufficio:<< Sedetevi pure >>, disse la donna, indicando tre sedie rosse, poste davanti alla scrivania:<< Biscotto? >>, chiese porgendo ai ragazzi una scatola di latta a fantasia scozzese.

<< No, grazie >>, risposero insieme.

La donna li invitò nuovamente con un cenno della mano:<< Insisto >>, disse con tono che non ammetteva reppliche. I tre presero un biscotto ciascuno e la donna sembrò soddisfatta:<< Bene.Vi ho chiamati qui, come potete immaginare, per l'articolo di questa mattina, riportato sulla Gazzetta del Profeta >>. I grifondoro si scambiarono occhiate dubbiose:<< Non sapete di cosa sto parlando? >>, chiese la professoressa alquanto stranita.

<< No >>, risposero insieme:<< Da quando siamo andati alla Tana non abbiamo mai letto la Gazzetta del Profeta >>, aggiunse Hermione che fremeva sulla sedia per l'agitazione.

La professoressa li fissò con espressione grave, ed aprendo un cassetto porse ai ragazzi il giornale di quella mattina. Sia Ron che Harry non si mossero, sapendo che Hermione avrebbe preso la Gazzetta, e così fece, iniziando a leggere ad alta voce l'articolo di prima pagina:<< Fuga da Azkaban: é notizia fresca di giornata, che un gruppo formato da cinque mangiamorte, sia scappato la scorsa notte dal carcere di massima sicurazza di Azkaban. I malviventi erano stati imprigionati dopo la caduta dell'Oscuso Signore, e sorvegliati in celle... >>.

La professoressa la interruppe:<< Credo che così possa bastare, signorina Granger >>, le disse allungando una mano per riprendere il giornale. Aprì un secondo cassetto, ne estrasse alcuni fogli e sparse sul tavolo delle fotografie magiche in bianco e nero, che raffiguravano dei volti:<< Questi sono i cinque mangiamorte in fuga >>, disse indicando le foto.

Erano quattro uomini ed una donna. In particolare, nelle iridi di Hermione, si impressero le immagini di due uomini e della donna. Uno dei due era torchiato, con capelli cortissimi, tagliati a spazzola, ed un naso sproporzionato. L'altra figura maschile era di un uomo più magro, con i capelli scuri ed arruffati; un ghigno malvagio a deformargli il viso, le sembrava di conoscerlo. La donna invece era decisamente inquietante; la fissava dalla carta lucida con sguardo fiero ed altero, il viso sottile, incorniciato da lunghi capelli chiarissimi e lisci, era pallidissimo, a confronto degli anormi occhi neri. Sembrava una sorta di demone.

La ragazza deglutì, ed Harry che sedeva alla sua destra le prese la mano. La professoressa continuò come se nulla fosse:<< Vi ho chiamato per avvertirvi di stare attenti. Non conosco queste persone, ma so per certo che se sono scappati vogliono vendetta, e probabilmente la cercheranno su voi tre >>, disse indicandoli a turno.

Mentre la donna lasciava qualche secondo ai ragazzi per assimilare la notizia, loro si fissarono ansiosi.

Non si può mai stare tranquilli.

Fu Harry a parlare per primo:<< Bene! >>, disse sicuro:<< Voglio aiutare a trovare questi uomini. In fondo è mio dovere... >>.

Ron annuì:<< Certamente, e... noi... >>, disse incerto, guardando Hermione che gli fece un cenno di assenso:<< andremo con lui >>.

La professoressa si portò una mano alla fronte, e fece un piccolo sbuffo:<< Voi tre non riuscite proprio a passare un'anno tranquillo vero? >>, chiese con un sorrisono affettuoso sulle labbra:<< E va bene >>, disse:<< Se avrò notizie vi avviserò subito. Ma nel frattempo dovete promettere di non mettervi nei guai >>. I tre annuirono:<< Bene, ora potete andare >>.

I ragazzi si alzarono insieme e si congedarono freddi, con un “arrivederci” appena sussurrato.

 

*Non avevo idee, e Feraverto è un incantesimo di trasfigurazione che la McGranit usa nel secondo film per trasfigurare un uccello in un calice ;)

 

<< Quindi, per ricapitolare; questi super cattivissimi Mangiamorte sono scappati da Azkaban e ora sono in cerca di vendetta, e la vogliono attuare su voi tre? >>, riassunse Ginny, portandosi una mano al mento.

Harry annuì, le mani congiunte sul tavolo della loro Sala Comune:<< Le abbiamo detto che vogliamo aiutare nelle ricerche, o se li trovano a riportarli in cella >>.

La rossa buttò la testa all'indietro con gli occhi chiusi. Le avevano fatto venire mal di testa:<< Quando sono scappati? >>, chiese nella medesima posizione.

Rispose Ron:<< Ieri notte >>, disse con fare tetro.

Ginny tornò un attimo in una posizione compasta, poi si stese sul tavolo, con le mani protese verso Harry – che sedeva dalla parte opposta del tavolo – e appoggiò la testa ad una spalla:<< Andrà tutto bene >>, la rassicurò il moro, stingendole le mani nelle sue e baciandole. La ragazza sbuffò, poi chiuse gli occhi, era stanca e spossata da quella nuova rivelazione, come tutti gli altri, d'altronde.

<< Hermione... >>, disse titabante Ron:<< Va... va tutto bene? >>, chiese seriamente preoccupato.

Hermione era seduta da parte ad Harry, teneva le gambe accavallate e le braccia incrociate strette sotto il seno. Non aveva aperto bocca da quando erano usciti dall'ufficio della preside:<< I-io? >>, chiese sbattendo le palpebre, sussultando sentendosi chiamare, sembrava essersi ripresa da un sogno ad occhi aperti:<< Oh... io... >>, rispose accorgendosi che l'attenzione di tutti era puntata su di lei:<< Si, sto... >>, si schiarì la voce:<< Sto bene. Grazie Ronald >>, rispose ancora un po' stranita.

Harry spostò una mano da quelle della sua fidanzata, per portarla a circondare le spalle di Hermione, che aveva gli occhi lucidi e le gote arrossate:<< Hermione, guardami. >>, disse il ragazzo per richiamare l'attenzione dell'amica:<< Andrà tutto bene, davvero. Non è nulla di cui preouccuparsi, se vuoi puoi venire con noi, se no ce ne occuperemo noi con gli Auror, li risbatteremo ad Azkaban e tornerà tutto tranquillo. Promesso >>.

Hermione appoggiò la testa sulla spalla dell'amico, mentre Ron vedeva rosso di gelosia, doveva essere lui a consolare Hermione, lui a stringerla per rassicurarla:<< Lo so >>, disse con voce flebile la ragazza:<< è solo che credevo fosse finita. Ci speravo davvero. Invece... viene fuori che tutta la fatica che abbiamo fatto non è bastata per portare definitivamente la pace è... >>, si passò una mano sulla fronte e tra i capelli, in cerca della parola che le sfuggiva.

<< Frustrante >>, le venne in soccorso Ginny, ancora per metà sdraiata sul tavolo, gli occhi socchiusi. Hermione annuì. Aveva tramutato a parole i pensieri suoi e dei due grifondoro, in parte anche quelli della rossa.

Rimasero un po' in silenzio, ogniuno perso nei propri pensieri e nei proprio ricordi. D'un tratto Hermione capì perchè il volto di uno degli uomini dei volantini le era sembrato così famigliare. Non era un'uomo qualsisi. Era quell'uomo.

 

La sua vista era offuscata dalle lacrime, vedere il corpo di Harry, esanime, gettato ai piedi di Voldemort le aveva dato le vertigini, la nausea.

Poi però, mentre i Mangiamorte tornavano ad attaccare era scomparso. Aveva sperato con tutta se stessa che in qualche modo si fosse nascosto sotto il Mantello dell'Invisibilità; perchè quello avrebbe voluto dire che lui era vivo.

<< Hermione! >>, aveva sentito l'urlo di Ron un secondo prima che lui le saltasse sopra, per farla abbassare. Una maledizione senza perdono sfiorò le loro teste.

Si alzarono entrambi tremanti; Ron voleva dire qualcosa, probabilmente voleva che stesse al sicuro, ma lei lo precedette:<< Dobbiamo trovare Harry, Ron >>, disse tirandolo verso di se, per schivare un'altro lampo di luce verde:<< Ti prego Ron >>, aggiunse poi supplicante, vedendo che il ragazzo non si muoveva.

A quelle parole il rosso annuì, prendendola per mano corsero verso il castello:<< Darei la mia vita per te, Hermione >>, confessò il rosso, prima che i due si dividessero per facilitare le ricerche.

Gli occhi le si riempirono di lacrime vedendo le spalle del ragazzo dai capelli rossi che correva tra la mischia; ma non poteva pensarci, aveva una missione.

Trovare Harry.

Si era appena voltata di spalle, quando sentì un urlo. Una bimbetta di massimo tredici anni era rannicchiata in un angolino, un uomo vestito di nero la sovrastava, la bacchetta puntata contro di lei:<< Stupeficium! >>, urlò Hermione, estraendo la bacchetta. L'uomo fu schizzato lontano. Si avvicinò alla bimba e la prese per mano:<< Ora ascoltami, prendi la bacchetta, fai un sortilegio scudo, non importa quanto sia debole, mettici tutto l'impegno che riusci. Poi corri al piano di sopra e chiuditi in un'aula, mi hai capito? Non ti fermare per nessuna ragione. Corri! >>. Non sapeva perchè la ragazzina non fosse scappata attraverso l'apertura nella Stanza delle Necessità, ma non aveva il tempo per chiederglielo.

Rimase un istante a guardare la ragazzina che si allontanava. Il Magiamorte appena schiantato tornò lei, un po' barcollante, ma ancora in piedi, impugnò la bacchetta:<< Crucio! >>, urlò contro la grifondoro, che prontamente rispose:<< Protego! >>, all'impatto con la maledizione lo scudo tremò:<< Impediementa >>, disse Hermione, prima di correre su per una rampa di scale. Un'altro lampo di luce verde le passò vicinissimo al viso:<< Sectumsempra! >>, strillò l'uomo, avvicinandosi ulteriormente alla ragazza, che per schivare l'incantesimo si era gettata a terra:<< Avad... >> - << Stupeficium! >>, prima che potesse finire la formula, l'uomo si trovò catapultato contro il muro opposto.

Abbastanza soddisfatta di se stessa si mise in piedi, ed andò a vedere l'uomo che era a terra, quasi privo di sensi. Lo stesso uomo che raffigurava quel volantino:<< Tu sei la Mezzosangue amica di Potter! >>, disse questi, indicandola con un dito.

<< Expelliarmus! >>, disse lei, facendogli volare via la bacchetta di mano. Poi lo fissò per qualche istante.

<< Cosa aspetti? Uccidimi! >>, disse l'uomo dai capelli ricci e neri:<< Cosa aspetti? Non ne hai le palle? >>, chiese con un ghigno.

Lo fissò con disgusto, poi bisbiglio:<< Ne avrei le palle, ma questo vorrebbe dire essere come voi >>. Prese un bel respiro e disse:<< Stupeficium! >>, l'uomo svenne:<< Incarceratur! >>, il mangiamorte rimase a terra disteso, privo di sensi e lagato stretto da delle corde.

 

<< Hermione? >>, chiese Harry titubante, scuotendola un poco da una spalla:<< Ma che cavolo...? >>.

La riccia si riprese di colpo, sbattendo le palpebre, gli occhi le erano diventati vitrei:<< Oh... >>, disse di nuovo perplessa:<< Si... scusate, ero... sovrappensiero >>.

Tutti e tre i grifondoro la guardarono storta:<< Direi che dovremmo andare a letto.. >>, disse Ginny, salvando Hermione da una spiegazione un po' imbarazzante.

Tutti furono d'accordo, e dopo la buonanotte si rintanarono nei loro letti, al caldo e protetti dal mondo intero.

 



Eccoci (:
Allora, il capitolo è abbastanza importante, nel senso che da una svolta alla storia, ricordatevi bene il FlashBack di Hermione, perchè sarà importante per i prossimi capitoli (:
Ormai la mia storia volge al termine, credo ci saranno ancora più o meno 5 capitoli (:
Un bacio o tutti, mi raccomando... RECENSIONATE IN TANTI!!!

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Capitolo 30
*** Trentesimo capitolo ***


Scusate tantissimo il ritardo,ragazzi... Ma sono stata ammalata, mi sono presa l'influenza, perciò nn sono riuscita ad aggiornare prima(:
Il capitolo è un pò lungo, ma mi serve per introdurre il prossimo che sarà molto importante e complesso...
Buona lettura a tutti(:
 

Svegliarsi il mattino seguente fu un suicidio psicologico.

Mise il viso fuori dalle coperte e fu colpita dall'aria fredda che aleggiava nella stanza.

Ma siamo ad aprile!

Soppesò l'opzione di rimanere sdraiata nel suo lettino, ma raccolse tutto la sua forza di volontà – ricordando di dover dare il buon esempio come Caposcuola – e calciò via le coperte.

Mettendosi in piedi sentì una fitta ad una tempia, era devvero distrutta; e l'aver dormito si e no un paio d'ore non aiutava di certo. Barcollò fino alla finestra e spalancò le tende, per far entrare un po' di luce:<< Cazzo Granger! >>, grugnì qualcuno pochi istanti dopo, svegliato dalla luce del sole.

<< Cosa vuoi Lavanda? >>, chiese Hermione irritata, fissando la massa non meglio definita di capelli biondi, nascosta per metà dalle coperte.

La grifondoro sbattè un paio di volte le palpebre, per poi puntellarsi sui gomiti e lanciare uno sguardo truce alla compagna di stanza:<< Vorrei dormire! >>, rispose acida.

L'altra fece spallucce:<< Anche io >>, disse semplicemente:<< Invece qualcuno non fa altro che russare tutta la notte! >>. Prese le sue cose e si chiuse in bagno.

<< Io non russo! >>,sbottò Lavanda,fissando Calì – che si era svegliata in quell'istante – la ragazza le rivolse un sorriso tiratissimo:<< Vero che non russo? >>,chiese allora a bassa voce.

Intanto Hermione, chiusa in bagno, trattene a malapena un'urlo. Le sue occhiaie avrebbero benissimo potuto far a gara con quelle del povero professor Lupin i giorni prima della luna piena. Quella notte non era riuscita a dormire più di un paio di ore, e il russare costante di Lavanda non aveva per nulla aiutato.

Si fece una doccia veloce ed indossò la divisa scolastica, tornò allo specchio solo per cercare di dare un verso ai suo capelli – intento nel quale fallì miseramente – poi scese in Sala Comune, senza calcolare minimamente le compagne di dormitorio.

Arrivata nella stanza circolare vide subito Harry e Ron, sbattuti sui divanetti rossi ad occhi chiusi, la testa abbandanata all'indietro. Andò a sedersi sul bracciolo del divano dove stava il moro, e sussurrò un flebile “Ciao”.

Entrambi i ragazzi aprirono gli occhi un po' intontiti, sbattando più volte le palpepre per mettere a fuoco la figura riccia vicino a loro:<< He-Hermione >>, disse Harry, interrotto da uno sbadiglio:<< Dormito bene? >>, chiese, pentendosene subito alla vista delle occhiaie della ragazza, che gli lanciò un'occhiataccia:<< A quanto pare no... >>, si rispose da solo.

Pochi istanti dopo furono raggiunti da Ginny, che sembrava non sentirsi molto meglio:<< Straccetto >>, la salutò affettuosamente Harry, dandole un bacio sulla fronte, e beccandosi una linguaccia dalla ragazza.

La rossa sbuffò:<< Mamma! è stata la nottata più lunga della mia vita! >>, disse ad alta voce, accoccolandosi insieme ad Harry.

<< Sssh >>, intimò Hermione, massaggiandosi le tempie:<< Ti prego, fa piano. Mi si sta spaccando a metà il cranio >>, disse stringendo forte gli occhi per attenuare il dolore. Ginny sussurrò un “scusa”, appena accennato.

Infine – diversi minuti dopo – decisero di scendere in Sala Grande ed attraversarono i corridoi come zombi.

<< Basta... >>, borbottò Hermione, seduta al tavolo di Grifondoro, stringendosi la testa tra le mani:<< Mi sembra di impazzire >>, disse facendo dondolare il capo.

Harry lanciò un'occhiata preoccupata a Ron:<< Perchè non vai in infermeria? >>, chiese mettendole una mano sulla spalla.

La riccia alzò lo sguardo e scosse la testa:<< No, devo... >>, ma non ci fu bisogno di terminare la frase. In quel momento decine di gufi entrarono da una finestra facendo un rumore infernale – cosa che non aiutò molto Hermione – ed iniziarono a girare in tondo sulle loro teste. Un bell'allocco si fermò davanti ad Hermione, appoggiando un giornale sul tavolo e tendendo la zampetta dove era legato un sacchettino di stoffa. La ragazza vi mise una moneta, e il gufo spiccò elegantemente il volo.

<< Hai rifatto l'abbonamento? >>, chiese il moro cercando di sbirciare sulla Gazzatta del Profeta dell'amica.

La grifondoro annuì, ormai sepolta dietro il giornale:<< Dobbiamo rimanere informati >>, disse decisa, prima di perdersi completamente nella lettura.

Gli altri tre si azzittirono e presero a rigirare la colazione nel piatto, ogniuno perso nei proprio pensieri.<< Ecco! >>, squittì la ragazza d'un tratto, facendo sobbalzare gli altri e procurandosi un'altra fitta ad una tempia:<< Sentite qui >>, iniziò a leggere:<< I Mangiamorte fuggiti dal carcere di massima sicurezza – che poi non capisco perchè continuino a dire che è di massima sicurezza se poi sono fuggiti... – sono stati avvistati la scorsa notte nei pressi della Londra magica. Il Ministro della Magia ha informato il Ministro Babbano di allarmare la comunità londinese. Un gruppo di Auror qualificati è stato messo alle calcagna dei fuggitivi... >>, la ragazza sbuffò frustrata:<< Il che è traducibile dicendo che sanno dove sono, ma non hanno la più pallida idea di come prenderli >>, commentò saggiamente, ripiegando il giornale e abbandonandolo sul tavolo.

Nessuno per un po' disse nulla, ne mangiò alcunchè. Poi Ron si mise in piedi e diede un rapido sguardo alla Sala Grande, ormai quasi deserta:<< Ragazzi, abbiamo Pozioni ora, dovremmo sbrigarci >>. I tre salutarono Ginny, che iniziò a correre verso le serre di Erbologia e si trascinarono verso i sotterranei.

Il professor Lumacorno scusò – ovviamente – subito il Grande Harry Potter, per il suo leggero ritardo, salutò la signorina Granger con grade garbo, e non degnò nemmeno di uno sguardo Weaddly o Webbi o come si chiamava.

I tre grifondoro si accomodarono al solito tavolo assieme al tassorosso, ed iniziarono a preparare la poziene riportata a pagina 67 del loro libro. Una medica contro le abrasioni e i tagli. Non era nulla di troppo difficile, ma il professore stava cercando di fare ripassare ai suoi alunni tutto il programma in vista degli imminenti esami dei M.A.G.O.

Horace alzò lo sguardo sui suoi alunni, al tavolo di Corvonero i ragazzi erano concentratissimi suoi propri calderoni, un po' confusi – in particolare la ragazza che cercava di legare i capelli gonfi i una coda – ma concentrati. Al tavolo di Grifondoro tutto a posto, tutti concentrati, a parte forse Hermione, che aveva uno strano colorito; non ci fece troppo caso. Al tavolo infondo, quello di Serpeverde i ragazzi non erano esattamente dediti al lavoro, ma il professore li ignorò. Li avebbe promossi con una A, senza troppi problemi.

Abbassò lo sguardo ed iniziò a leggere tranquillamente la sua Gazzetta del Profeta. Operazione che fu interrotta pochi minuti dopo da una vocina flebile:<< Pr-professore >>, balbettò qualcuno altro le pagine di giornale, le abbassò e si trovò davanti il viso di Hermione, più stanco e pallido del solito:<< Professore >>, disse questa:<< Credo di... di non sentirmi molto bene... >>, con una mano si sfregò la fronte, imperlata di sudore:<< Potrei... andare in infermeria? >>, chiese mordicchiandosi un labbro.

Lumacorno la guardò per qualche istante, soppesando il pallore e le profonde occhiaie, poi annuì:<< Harry, accompagni tu Hermione in infermeria? >>, chiese guardando il moro.

Il ragazzo annuì, e dopo aver lanciato un'occhiata che doveva essere rassicurante a Ron, uscì dall'aula sorreggendo Hermione, che aveva un'equilibrio molto precario.

 

<< Ora signorina Granger, chiuda gli occhi e cerchi di dormire un po'. Tempo qualche ora e si sentirà come nuova >>.

La povera madame Chips aveva perso almeno dieci anni di vita vedendo entrare Potter per l'ennesima volta nella sua infermeria – ogni volta che ciò accadeva non portava a nulla di buono – ma fortunatamente lui era tutto intero.

L'infermiera tirò le tende vicino al letto della grifondoro ed andò a chiudersi nel suo studio.

Hermione buttò giù l'ultimo sorso della disgustosa pozione per il mal di testa – che però sembrava avere un'effetto immediato – si mise più comoda sul letto bitorzoluto e chiuse gli occhi, sentiva ancora la testa pesante.

Probabilmente si addormentò senza rendersene conto.

In ogni caso, quando riaprì gli occhi, il sole stava tramontando fuori dalle finestre. L'infermeria era deserta e il suo mal di testa decisamente migliorato. Senza pensarci su molto si scrollò le coperte di dosso e scese dal letto, pronta per recuperare tutto ciò che si era persa delle lezioni di quella giornata.

Infilò le scarpe ed uscì in punta di piedi. I corridoi erano quasi deserti; probabilmente si stavano tutti avviando verso la Sala Grande per l'ora di cena. Chissà dov'erano Harry e Ginny e Ron... A dire il vero non aveva voglia di cenare, avrebbe decisamente preferito tornare nel suo dormitorio, terminare i compiti e magari dormire ancora un po'.

Così aggirò la Sala Grande ed iniziò a salire la prima rampa di scale, si fermò quando udì una voce:<< No, non credo sia il caso di avvertirli, se ne occuperanno gli Auror del ministero. Infondo è il loro lavoro. >>, la voce della preside provaniva da un'aula semi-aperta.

<< Lo so, Minerva, ma hanno il diritto di decidere cosa fare. Infondo sono tutti e tre maggiorenni... >>, la voce della professoressa Sprite fu interrotta.

<< è vero Pamona, ma tre ragazzini di diciotto anni non sono in grado di fronteggiare quattro Mangiamorte esperti da soli >>, disse in tono definitivo.

<< Anche se quegli stessi tre ragazzini hanno combattuto contro Lord Voldemort in persona? >>, chiese la professoressa di erbologia, senza ottenere risposta. Così continuò:<< Devono sapere, sono arrivati alla Londa Babbana Minerva, dove vivono i genitori di Hermione... >>, aggiunse come se ciò spiegasse tutto.

Ci volle un'attimo prima di riuscire a capire il significato di quelle parole. Ma quando ci riuscì Hermione sentì un tonfo al cuore. O meglio, non si sentì più un cuore.

Mamma.

Papà.

Non volle sentire altro. Prese a correre, diretta al dormitorio di Grifondoro, mentre il suo cervello lavorava per programmare un piano.

 

<< Hermione! Giuro solennemente che questa è l'ultima volta che mi faccio usare da Harry come postino! Non fa altro che dirmi di venirti a chiamare perchè... Hermio... ma cosa...? >>, la voce di Ginny l'aveva preceduta per le scale che conducevano al dormitorio femminile.

<< Nulla di che Ginny. Torna in Sala Comune >>, rispose Hermione, infilando un golf pesante e recuperando il mantello dal baule.

La rossa rimase un attimo ancora spiazzata dell'immagine dell'amica perfettamente pronta per uscire:<< Her-Hermione, sono le otto di sera, non puoi lasciare la... >>, la riccia si allacciò il mantello al collo e la interruppe frettolosamente.

Le mise le mani sulle spalle:<< Ginny. Ascoltami, segui attentamente ciò che ti dirò: Ora tu scendi, dici ad Harry e a Ron che io sono stanca. Poi, gentilmente, li allontani dalla Sala Comune, in modo che io possa uscire e... >>, questa volta fu Hermione ad essere interrotta.

<< No, no, no! Per cosa mi hai preso? Mica sono una stupida! So benissimo che se non vuoi farti vedere è perchè è una cosa pericolosa, e io non ti lascio andare proprio da nessuna parte! >>, disse Ginny puntando le mani sui fianchi.

La ragazza analizzò velocemente la situazione e trovò una sola soluzione:<< Ginny, ti prego, scusati infinitamente per quello che sto per fare >>, disse estraendo la bacchetta, Ginny aprì la bocca per ribattere, ma Hermione non le lasciò il tempo:<< Petrificus Totalus! >>, la rossa cadde a terra dura come una statua. Gli occhi che saettavano per la stanza. Hermone si inginocchiò da parte a lei:<< Scusami, davvero >>, sussurrò con le lacrime agli occhi:<< Sono a Londra, i Mangiamorte. Vicino a dove vivono i miei genitori. Loro non sono maghi, non posso proteggersi, e io... io... devo fare qualcosa >>, cercò di giustificarsi. Le diede un bacio sulla fronte, poi si rimise in piedi:<< Se qualcosa dovesse andare storto... Spiega tutto ad Harry e Ron, chiedi scusa anche a loro e... di a tuo fratello che lo amo >>. Con queste parole, uscì dal suo dormitorio.

In Sala Comune fortunatamente non c'erano i suoi due amici, e riuscì a sgattaiolare velocemente oltre il ritratto della Signora Grassa, mentre il senso di colpa per il suo comportamento con Ginny la invadeva. Ma non aveva tempo per pensarci, doveva assicurarsi che i suoi stessero bene.

Scese fino al portone, che fortunatamente era aperto, ed uscì nella fredda aria serale. Stringendosi un po' meglio nel mantello percorse il parco, sapendo bene di non poter smaterializzarsi entro i confini di Hogwarts. Giunta davanti al megalitico cancello in ferro si paralizzò. Sapeva che le dopo la caduta di Voldemort le difese ad Hogwarts erano state abbassate, ma non sarebbe bastato un semplice Alohomora per aprire quel cancello.

Ci provò ugualmente, ma non accadde nulla. Provò a trasfigurare le catene che lo tenevano chiuso, ma niente. Avrebbe voluto avere una fottutissima scopa. Avrebbe voluto aver provato a giocare seriamente a Quidditch almeno una volta con Harry e Ron. Impugnò nuovamente la bacchetta:<< Bambarda! >>, disse puntandola contro le sbarre, ma i colpi rimbalzarono inutili contro il ferro.

Puntò i piedi a terra, alzando gli occhi – che le bruciavano – al cielo per ricacciare indietro le lacrime. Aveva una sola idea, e probabilmente non avrebbe funzionato, ma non poteva rimanere li con le mani in mano mentre i suoi genitori erano probabilmente in pericolo.

Voltò la bacchetta, puntandosela addosso, si scagliò contro una fattura non verbale.

Levicorpus!

Fu magicamente catapultata in aria, ed andò a sbattere contro la protezione magica – invisibile – che circondava Hogwarts. Ricadde a terra, nel punto dove si trovava prima, dolorante ed ammaccata.

Si rimise in piedi, massaggiandosi il fondoschiena e recuperando la bacchetta che le era caduta. Avrebbe voluto saper volare, il problema era che le uniche due persone che sapeva essere in grado di farlo – Voldemort e Piton – erano morti da mesi.

Iniziò a girare in tondo, tenendosi la testa con entrambe le mani, fissando gli ultimi raggi di sole che scomparivano all'orizzonte.

Poi le venne in mente un'idea, come una lampadina che si accende, fece retrofront ed iniziò a correre verso l'entrata della scuola.

Il passaggio segreto dietro la Strega Orba!

 

<< E poi lo ha guardato è gli ha mollato uno schiaffo! >>, squittì Lavanda tutta esaltata, avviandosi verso il suo dormitorio con Calì-Cagnolino-Patil al seguito. Seguì una risatina eccitata e stridula. Poi la porta della stanza si aprì:<< E lui... lui è rimasto li come un'ebete! >>, aggiunse ancora più forte, ghignando come un'ossessa:<< E lei... Oddio! >>, Lavanda si immobilizzò in mezzo al dormitorio, vedendo Ginny Weasley immobilizzata a terra, gambe e braccia rigide lungo il corpo:<< Ma che cavolo succede? >>.

Si inginocchiò di fianco alla rossa e si mise a studiarla con il capo leggermente inclinato, mentre questa le lanciava occhiate di fuoco:<< Hem... Lav... >>, iniziò la mora, che l'aveva raggiunta:<< Forse dovremmo... >>, disse tirando fuori al bacchetta, con un gesto eloquente.

La bionda parve riscuotersi da un sogno:<< Oh >>, disse scostandosi:<< Fallo tu, io non... ho la bacchetta nel baule >>, aggiunse andando verso il suo letto.

Calì puntò la bacchetta contro Ginny e disse:<< Finitem Incantatem! >>. La rossa fu scossa da un tremito, poi saltò su a sedere.

<< Tu, brutta oca imbecille che non sei altro! >>, sbraitò camminando verso Lavanda:<< Perchè non hai aspettato ancora un po' a disincantarmi!? >>, chiese ironica:<< Se non fosse che... Oh! Vai al diavolo! >>, in preda all'agitazione uscì dalla stanza a grandi falcate.

La Sala Comune era poco affollata, c'erano si e no una quindicina di studenti che, seduti sui divanetti leggevano e terminavano i compiti, oppure semplicemente chiaccheravano.

Non si soffermò più di qualche istante nella stanza, ma puntò decisa verso i domitori maschili. Entrò nella stanza di Harry e Ron. Li trovò tranquillamente stravaccati sui rispettivi letti; l'uno a leggere una rivista, l'altro o scribacchiare su una pergamena, con un libro di Erbologia aperto di fianco:<< Ma cosa ci fate ancora qui? >>, sbraitò la rossa, afferrando suo fratello per una manica e tirando il libro del ragazzo verso il fidanzato:<< Dobbiamo andare! >>, aggiunse prendendo tutti e due per i gomiti e spingendoli verso la porta.

<< Ma che diavolo succede Ginny!? >>, chiese Harry, lanciando un'occhiata stupita – e anche un po' spaventata – al rosso, mentre si massaggiava la fronte dove lo aveva colpito il libro.

Ginny mollò la presa e si mise a fissarli alternatamente, con le braccia incrociate sotto il seno:<< BENE! Visto che abbiamo tutto questo tempo da perdere vi racconterò tutto per filo e per segno! >>, urlò con fare sarcastico:<< Allora, Hermione mi ha immobilizzato nel suo dormitorio, dopo avermi confidato che stava andando a farsi ammazzare da quei Mangiamorte evasi perchè aveva paura che potessero fare del male ai suoi genitori! >>.

Per qualche istante i ragazzi non capirono, ma dopo una manciata di secondi ricollegarono le parole della ragazza, lanciandosi uno sguardo d'intesa iniziarono a correre giù per le scale:<< Dove è andata? >>, chiese Ron con fare sbrigativo, oltrepassando il ritratto della Signora Grassa.

Ginny li seguiva a meno di un metro di distanza:<< Ha detto solo che ha saputo che li hanno avvistati nella Londra Babbana, vicino alla casa dei suoi genitori. Poi è uscita >>, rispose con il fiato corto per la corsa.

Continuarono a correre in silenzio, con il cuore che scandiva i loro passi e la testa che pulsava per il terrore, dovevano trovarla.

Eccoci a noi(:
Spero di non aver esagerato troppo con la lunghezza xD
Anche il prossimo sarà assurdamente lungo e parlarà dello "scontro" di Hermione con questi mangiamorte; ovviamente Ron ed Harry faranno lo loro parte(:
RECENSIONATE IN TANTI! Un bacione al prossimo capitolo, Franci.

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Capitolo 31
*** Trentunesimo capitolo ***


Prima di leggere il capitolo fermatevi un attimino perfavore... Mi stavo chiedendo una cosa... perchè 49 persone hanno messo la mia storia tra le seguite... e solo 3 l'hanno recensionata?
Vi chiedo, perfavore, di lasciare un commentino a questo capitolo, per me è davvero importante, ed è stato molto difficile da scrivere, e VOGLIO, ESIGO di sapere il vostro parere, anche se negativo, perchè per me è molto, molto importante...
Ora, buona lettura(:
 

Era nel passaggio segreto che conduceva a Mielania. Ormai correva a perdifiato da almeno cinque minuti, la milza le pulsava. Avrebbe dovuto aver già superato al bariera di Hogwarts. Si fermò, appoggiandosi alla parete per riprendere fiato, non ce la faceva più. Valutò per qualche istante l'idea di continuare fino alla fine del passaggio, ma non lo aveva mai percorso, ed Harry le aveva detto che era molto lungo. Probabilmente non si avrebbe potuto smaterializzare li, ma doveva provarci.

Non aveva tempo per star li a pensare. Prese un bel respiro e fece un giro su se stessa.

Destinazione.

Decisione.

Determinazione.

Casa,Londra.

Sentì il famigliare strappo alla schiena, all'altezza dell'ombelico, e un secondo dopo sentì il pavimento della strada fuori casa sua sotto i piedi. Si guardò un'attimo intorno, in effetti non avrebbe dovuto materializzarsi in una strada della Londra Babbana senza alcuna precauzione, ma la tensione la stava facendo uscire di testa.

Dov'è finito il tuo sangue freddo ora che ti serve, Hermione?

Impugnò più saldamente la bacchetta e si avvicinò all'ingresso di casa sua. Fece forza sulla maniglia, ma era bloccata, e non a chiave; quella era una magia:<< Alhomora >>,disse quasi in un sussurrò, facendo aprire la porta. Si guardò ancora intorno, e in quel momento lo vide.

Disegnato appena sopra al campanello, con un inchiostro verde smeraldo, che riluceva al buoio, c'era stilizzato il simbolo dei mangiamorte. Il teschio con il serpente. Le mancò il fiato e spalancò la porta in un lampo.

Poi lo sentì, un urlò disumano che proveniva dal piano superiore. Sua madre.

Rimase per qualche istante immobilizzata sul posto, il corridoio di ingresso era messo completamente a soqquadro, il tavolino era rovesciato, i libri della libreria erano sparsi a terra e una sedia spuntava dalla porta dalla cucina.

Seguì una'altro urlo e qualcono disse:<< Zitta Babbana! >>. La riccia tremava, prese un bel respiro e seguì il grido su per le scale.

Si ritrovò davanti alla porta della stanza dei suoi genitori e si immobilizzò. Nella stanza c'erano quattro persone. Due uomini vestiti in nero erano appoggiati al muro e ghignavano traquillamente. Fissavano una donna sdraiata a terra, le testa appoggiata al fondo del letto. Le figura era sovrastata da un'altra donna, anchessa con un lungo mantello nero, che le puntava contro la bacchetta. Di suo padre non c'era traccia.

<< Petrificus Totalus! >>, esordì la riccia,balzando nella stanza e colpendo uno dei duoi uomini:<< Stupeficium! >>, disse puntando la bacchetta verso l'altro. Entrambi caddero a terra, l'uno svenuto, l'altro immobilizzato.

La donna si alzò, fronteggiando Hermione e lasciando sua madre a terra, ormai priva di sensi:<< Ma tu sei la Granger! >>, disse battendo le mani, con una voce caramellosa, che Hermione avrebbe associato meglio ad un ragazzina coi codini ed un chewing gum:<< Ti stavamo aspettando! >>, aggiunse con un sorriso a trentadue denti.

<< Che succede? >>, chiese una voce cavernasa entrando nella stanza. Era un uomo dai capelli neri e ricci, molto alto.

La donna abbassò il cappuccio che le copriva i lunghi capelli biondi, quasi bianchi, e sorrise ancora più apertamente:<< Guarda Adrian! Guarda chi ci ha raggiunto, è la Granger! Hermione Granger! La figlia di questi sudici babbani. L'amica di Potter! >>, sembrava ad un passo dal mettersi a saltellare sul posto. Hermione le puntava ancora la bacchetta contro.

L'uomo chiuse gli occhi, probabilmente era al limite della sopportazione per il modo di fare della donna:<< Hydra, so benissimo chi è Hermione Granger. Sbaglio o è proprio per lei che siamo qui? >>.

La strega stava per rispondere, ma Hermione la precedette:<< Hydra? >>, chiese stupita:<< Ma Hydra è il nome di una costellazione... >>, disse mentre il suo cervello lavorava di corsa, conosceva una sola famiglia di maghi dove fosse usanza dare ai figli il nome delle stelle:<< Quindi... >>.

La donna sorrise, un mezzo ghigno che faceva accapponare la pelle:<< Hydra Vega Black >>, si presentò:<< è un piacere fare le tua conoscenza >>, mimò un mezzo inchino:<< Anche se... non credo sia lo stesso per te >>, aggiunse lanciando un'occhiata sbieca alla madre di Hermione.

La riccia trasalì:<< Black... Allora sei... >>.

Hydra, con aria scocciata la interruppe:<< Si, sono una cugina di quel traditore di Sirius >>, disse con noncuranza, poi impugnò meglio la bacchetta, che era di legno scuro, ed assurdamente lunga:<< Comunque, siamo qui con uno scopo Mezzosangue, non abbiamo tempo da perdere >>. In quel momento alla porta comparve un secondo uomo, più basso e tarchiato del primo, impugnava anchesso una bacchetta:<< Avada Kedabra! >>, urlò Hydra, senza girarci troppo intorno.

Il cervello di Hermione lavorava ad una velocità disumana, ci mise mezzo secondo per ragionare sulle sue possibilità, poi agì:<< Protego >>, disse puntando la bacchetta contro la strega, proteggendosi dalla maledizione senza perdono. Poi si voltò:<< Impedimenta! >>, i due uomini alla porta rimasero immobili.<< Incarceramus! >>, aggiunse verso i due uomini a terra. Poi puntò la bacchetta al soffitto:<< Pericolus! >>, scintille rosse scaturirono dalla punta, superarono il tetto ed esplosero nel cielo sopra la casa. Tenendo sempre alto lo scudo lanciò un'ultima occhiata a sua madre, accasciata ai piedi del letto, priva di sensi. Poi fece calare lo scudo, e girò su se stessa.

Hogsmade.

Appena ebbe terminato il giro si accorse che qualcosa non andava, sentiva premere sia sul braccio destro che sul sinistro. Sentì di nuovo il terreno sotto i piedi, e si mise subito a correre.

L'avevano seguita, sia la donna che i due uomini si erano attaccati a lei nella smaterializzazione. Almeno i suoi genitori erano al sicuro.

Puntò la bacchetta al cielo:<< Accio scopa! >>, gridò con il fiatone per la corsa. Un istante dopo vide un manico di scopa – che riconobbe come quello di Ron – volarle incontro. Si fermò solo per saltare su, poi andò spedita verso il cancello di Hogwarts.

Non era mai stata un'asso con il Quidditch, ne con la scopa o i voli in genere, ma non poteva essere troppo difficile, bastava spingere il peso in avanti... pensava.

La scopa iniziò a sfrecciare velocissima in linea retta, sollevata di soli due metri da terra. Fece scontrare Hermione contro un albero, le si strapparono i vestiti, ma la scopa continuò imperterrita.

Quando vide poco distante il cancello, la ragazza si lasciò cadere a terra, e percorse i pochi metri rimanenti nuovamente di corsa. Il manico di scopa si accasciò a terra poco più indietro, sapeva che Ron l'avrebbe perdonata.

Arrivò all'entrata. Il fiatone, la spalla graffiata e il golf che indossava strappato in più punti. Non gliene importava. Cercò di aprire il cancello, senza alcun risultato, provò un “Alohomora”, ma nulla. Intanto percepiva le voci dei Mangiamorte alle sue spalle. Stava per lanciare altre scintille, ma sentì una voce famigliare venirle incontro:<< Hermione! >>, urlava Harry dalla parte opposta del cancello:<< Vieni >>, disse puntando la bacchetta contro il cancello, e formulando un incantesimo non verbale, questi si aprì istantaneamente. La riccia corse dentro. Harry la abbraccio:<< Ma cosa...? >>, chiese terrorizzato.

La riccia si staccò da lui:<< Erano dai miei genitori! >>, disse con voce acuta, le lacrime agli occhi:<< Li ho portati qui, ed ora... >>, non ci fu bisogno di continuare, tre figure incappucciate percorrevano il sentiero che portava al cancello:<< Sai anche l'incantesimo per chiuderlo, vero Harry? >>, chiese la ragazza, sapendo però che la risposta era negativa.

In quel momento i due furono affiancati da Ron, che aveva il fiato corto, probabilmente aveva corso fin li:<< La McGranit ha scritto al Ministro, manderanno Auror e Medimaghi a casa tua, Hermione >>, disse senza guardarla, puntando lo sguardo sui tre uomini che camminavano impettiti verso di loro.

<< Ron... >>, cercò di dire Hermione, concentrandosi per non scoppiare a piangere, senza sapere realmente cosa dire.

Ron si voltò per sorriderle, e potè vederlo a malapena nell'oscurità:<< Non ha importanza >>, le disse con dolcezza, pirma di tornare a fissare i loro avversari.

Ti amo. E ciò che hai fatto con Lavanda non cambia nulla. Ti amerò per sempre, qualunque cosa accada. In qualsiasi modo vada a finire. Dillo cazzo!

Quelle poche, sciocche parole, urlate dentro la sua testa, non riuscivano a superare la bariera delle sue labbra, chiuse.

Lui era il suo presente, il suo passato, e – se avesse potuto scegliere – sarebbe stato anche il suo futuro. Lui ed Harry, erano la sua ancora di salvezza, una terra sicura su cui approdare, un mondo dove poteva realmente essere se stessa. Ne strega, ne Mezzosangue, ne secchiona, ne babbana. Solo Hermione. Avrebbe voluto ringraziarli per tutto ciò che in quegli anni avevano fatto per lei, avrebbe voluto buttarsi al collo di Ron e baciarlo, forse per l'ultima volta, ma rimase ferma, fronteggiando i tre Mangiamorte.

Lei non lo sapeva, ma Ron non aveva bisogno che dicesse nulla. Ginny glielo aveva detto – o meglio, urlato – mentre lui ed Harry correvano verso il giardino:<< Ron! Ti ama, Hermione. Mi ha detto di dirtelo! >>. Poi era corsa verso l'ufficio della McGranit, per chiedere aiuto.

<< Potete tornare dentro >>, sussurrò la riccia, stringendo più forte la bacchetta:<< questa è... è una cosa mia, voi non centrate. Non voglio che rischiate la vita per... me... >>, non si mosse per guardarli, teneva lo sguardo fisso davanti a se.

<< No. Noi stiamo insieme >>, disse Harry convinto, con un tono di voce che non ammetteva reppliche.

<< Oh-oh-oh! Ma guarda un po' chi abbiamo qui! >>, disse la donna, una volta che si fu fermata davanti ai ragazzi:<< La Mezzosangue ci ha portato ai suoi amichetti!!! Siamo al cospetto del trio dei miracoli al completo! Molto meglio di quanto avrei mai potuto immaginare! >>, era eccitata, saltellava sul posto.

L'uomo alla sua sinistra, quello riccio, aumentò la presa sulla bacchetta, e guardò i grifondoro con aria truce:<< Non siamo qui per giocare Hydra! >>, disse duro alla donna.

Lei sbuffò:<< Scusami! Mi volevo solo divertire un po', prima di... Avada Kedabra! >>. La maledizzione saettò svelta verso i tre, ma Hermione la bloccò prontamente, urlando:<< Protego! >>. Ron la guardò ammirato, ma non ebbero tempo per nient'altro.

<< La Mezzosangue è mia >>, disse la donna ancora divertita, facendo roteare la baccheta:<< Crucio! >>. Hermione non fece in tempo a reagire, Ron ed Harry erano già alle prese con i loro avversari; la maledizione la colpì in pieno petto.

Cadde a terra, ed iniziò a contorcersi.

<< Dimmi dov'è! >>.

La voce di Bellatrix la porforava le orecchie e il cervello, mentre si contorceva sul prato la donna di fronte a lei rideva, esattamente come quella che c'era nella sua mente.

<< Siete entrati nella mia Camera Blindata!? Rispondi! Crucio! >>.

<< Crucio! >>. Un'altra scarica di dolore puro la invase. Era come fuoco, le bruciava i muscoli, impedendole di muoversi, le stringeva il cuore, e saliva fino a bruciare anche il cervello.

La donna puntò la bacchetta verso la sua gamba, non disse nulla, ma dalla bacchetta si sprigionò un fascio di luce viola. Un sonoro crac fece vibrare l'aria, seguito da un'orlo straziante della grifondoro.

<< Rispondi Mezzosangue! >>.

<< Crucio! >>.

E ancora quello stesso dolore, che diventava insopportabile, la faceva impazzire.

<< Cos'altro avete preso?! >>.

Hermione raccolse tutte le sue forze. Lei non era a Villa Malfoy, era nel parco di Hogwarts, stava combattendo. Si rimise in piedi, un po' titubante, la testa le bruciava ancora, la gamba urlava in segno di protesta. La donna lanciò nuovamente la maledizione senza perdono, ma questa volta lei era pronta, sapeva reagire:<< Protego! >>, l'incantesimo rimbalzò sullo scudo:<< Stupeficium! >>, prese la Mangiamorte in pieno petto.

Arrancò fino al corpo della donna, tirandosi dietro la gamba rotta, era sdraita a terra, probabilmente svenuta, almeno momentaneamente. Puntò nuovamente la bacchetta verso di lei:<< Incarceramus >>.

Alzò lo sguardo, per vedere dove si trovassero gli altri mangiamorte, e fu invasa dal panico, una decina abbondante di figure incappucciate le andavano incontro, slittavano sospese di qualche centimetro da terra, il volto coperto dal cappuccio e le mani in putrefazione tese verso di lei.

Mentre loro si avvicinavano sentì un brivido scenderle giù per la schiena, e tutto divenne buoio e freddo, come se tutta la felicità fosse sparita dal mondo. Strinse forte la bacchetta; c'era un solo incantesimo che avrebbe potuto salvarla dai dissennatori; sfortunatamente l'Incanto Patronus era anche uno dei pochi incantesimi che non le era mai riuscito bene. Harry invece era così bravo... Non aveva tempo da perdere, prese un bel respiro... un ricordo felice...

I risultati dei G.U.F.O.

<< Expecto Patronus! >>, una flebile luce argentea uscì dalla sua bacchetta, e si spense un attimo dopo, intanto le figure incappucciate si avvicinavano, e lei si sentiva sempre più debole.

Sua madre che le diceva “Sono fiera di te”.

<< Expecto Patronus! >>, di nuovo lo sbuffo d'argento. Uno dei dissennatori era tanto vicino da poterla quasi toccare. L'ansia iniziava a mandarla nel panico.

Riabbracciare Harry, al secondo anno, dopo essere stata pietrificata dal basilisco.

<< Expe-Expecto... Expecto Patronus >>, non successe nulla, ormai era caduta a terra, e l'ombra del dissennatore la sovrastava. Chiuse gli occhi, mentre nella sua mente si insediavano immagini di morte e paura. Sarebbe stato facile arrendersi, ma... Deveva tantare ancora...

Il primo bacio dato a Ron.

<< Expecto... Expecto Patronus! >>, la bacchetta si risvegliò con un sussulto, e dalla punta fuoriuscì una striscia argentata, che andò subito a trasformarsi in una lontra. Direzionandola con colpi secchi del polso, Hermione la mandò contro tutti i dissennatori, che si ritrassero terrorizzati. La lontra sfrecciava rapida e festosa a mezzaria, allontanando sempre più le figure incappucciate, fino a farle sparire nella notte. Quando ebbe finito il suo compito tornò dalla riccia, e dopo una capriola scomparve in uno schiocco.

Hermione ebbe giusto due secondi per compiacersi del suo operato, poi le tornarono in mente gli altri scontri che stavano avvenendo nel parco. Si rimise in piedi e si voltò, cercando con lo sguardo Harry, Ron, e i loro avversari.

Harry era lontano da lei una decina di metri, e fronteggiava il Mangiamorte tarchiato con destrezza, probabilmente stava avendo la meglio. Si voltò, e scorse Ron indietreggiare verso la Foresta Proibita, l'uomo riccio aveva il duello in pugno.

La grifondoro si riscosse – ancora turbata dalle maledizioni subite – ed iniziò a camminare verso il rosso, che in quel momento era caduto a terra:<< Impedimenta! >>,urlò contro l'uomo, che rimase bloccato. Si inginocchiò affianco a Ron, il rosso respirava ancora, ma era privo di sensi. Il Mangiamorte si riprese un attimo dopo:<< Sectumsempra! >>, urlò contro Hermione. La ragazza si abbassò, ma la maledizion le colpì una guancia.

<< Mi dispiace di aver rovinato il tuo bel visino... >>, disse l'uomo ironico, mentre Hermione cercava di bloccare il sangue, che usciva copiosamente dalla ferita.

Il moro fece per tornare ad occuparsi di Ron, probabilmente stava per scagliare il colpo di grazia, ma la riccia si mise in mezzo, nonostante si tenesse in piedi a fatica:<< Combatti contro di me >>, disse con tono piatto, ed un coraggio – o un'incoscienza – degno di un vero Grifodoro.

L'uomo la squadrò dall'alto in basso, ghignando:<< Come desideri Mezzosangue. Hydra ci rimarrà, male. Ma... >>.

Hermione strinse più forte la bacchetta:<< La tua amica è fuori gioco >>, disse sprezzante, lanciando un'occhiata al luogo in cui aveva schiantato la donna.

Per un'istante il volto dell'uomo sbiancò, poi l'espressione di stupore fu sostituita da un ghigno:<< Poco male >>, disse con un'alzata di spalle:<< Non sopportavo la sua risata >>. Tornò a concentrarsi sulla sua avversaria:<< E adesso... Avada Kedabra! >>.

La riccia si abbassò, schivando la maledizione:<< Bambarda! >>, puntò la bacchetta contro l'uomo, lui con un sortilegio scudo la bloccò:<< Stupeficium! >>, il Mangiamorte ripetè la mossa. Poi iniziò a lanciare Maledizioni Senza Perdono a raffica, costringendo la grifondoro ad abbassarsi e parare velocemente, senza avere il tempo di contrattaccare. Arretrando sempre di più – messa decisamente in difficolta dalle condizioni della sua gamba – si accorse che il terreno era in pendenza, e lanciando un'occhiata indietro si rese conto di essere pericolosamente vicina al Lago Nero. Vide anche qualcos'altro con la coda dell'occhio. Una fiamma rossa correva all'impazzata verso di lei, assumendo strane forme. Voltò del tutto la testa e vide delle mura di fuoco avvicinarsi veloci.

Ardemonio.

La sua distrazione le costò cara. L'uomo ghignò, e pensò ad un'incantesimo. La grifondoro si trovò a testa in giù, sospesa sopra le acque scure del lago:<< Avresti dovuto uccidermi la notte in cui ne avevi la possibilità >>, disse l'uomo sprezzante, fissandola con odio, ricordava benissimo il loro breve dialogo:<< Ora invece, io ti lascerò affogare li dentro, poi andrò ad occuparmi del tuo fidanzatino >>. Con un'altro incantesimo non verbale spezzò quello che la teneva sospesa a testa in giù, ed Hermione fu inghiottita in un attimo dalle acque profonde del Lago Nero.

Di colpo tutto divenne scuro e sfocato, gli occhi le bruciavano, e non aveva forza nelle braccia. Cercò di scalciare per tornare in superfice, ma la gamba rotta non voleva saperne di collaborare.

Aprì a vuoto la bocca, cercando di trovare un po' di solievo alla mancanza di ossigeno, ma ingoiò solo acqua.

 

<< é Leviosa. Non Leviosà! >>.

<< Hermione, Neville aveva ragione... tu sei una ragazza... >>.

<< Però, sei un fulmine >>.

<< Beh... puoi venire con uno di noi due! >>.

<< No, non posso >>.

<< Oh, andiamo. Abbiamo bisogno di una compagna, faremo la figura degli stupidi se non trovaremo nessuna, tutti gli altri hanno... >>.

<< Non posso venire con te... perchè ci vado già con un'altro >>.

<< No, non è vero! L'hai detto solo per liberarti di Neville! >>.

<< Oh, davvero? Solo perchè tu cu hai messo tre anni per accorgertene, Ron, non vuol dire che nessun altro ha capito che sono una ragazza! >>.

 

Tenere gli occhi aperti le costava fatica, li chiuse e cercò di muovere gambe e braccia, ma quelle rimasero inermi, congelate dal freddo pungente.

Sapete che si dice che quando si sta per morire si rivede tutta la propria vita?

Beh, è vero. Ed Hermione lo stava provando, e non desiderava altro che continuare a vedere quei dolcissimi ricordi; che – anche mentre stava affondando nelle profondità del Lago Nero – la facevano sorridere.

 

<< La prossima volta che c'è un ballo, invitami prima che lo faccia qualcun altro, e non come ultima spiaggia! >>.

<< Sei un genio, Hermione! >>.

<< Possiamo portare degli ospiti, e stavo per chiederti di venire, ma se la pensi così allora lascio perdere! >>.

<< Stavi per invitare me? >>.

<< Si, ma se preferisci che esca con McLaggen... >>.

<< No che non preferisco >>.

<< Vieni a ballare >>.

 

Piano piano, mentre il suo corpo la abbandonava, e anche i pensieri si sommavano gli uni agli altri, Hermione si sentiva sempre più sprofondare.

 

<< Dobbiamo farli andare via. Non vogliamo altri Dobby, no? Non possiamo chiedergli di morire per noi... >>.

<< Tu resti qui a proteggere Hermione, ed io vado ad uccidere... >>.

...

<< Hai un solo difetto Hermione! Parli troppo! >>.

<< Tutti devono sapere che sei la mia ragazza, tutti devono sapere quanto ti amo! >>.

 

E poi il suo nome “Hermione”: Sussurrato, detto, urlato, supplicato e balbettato. Quel giorno del sesto anno in infermeria:<< Er-mo-ne >>. Una delle tante volte in cui le chiedeva di terminergli un compito:<< Hermione... >>. Quando si rivedevano dopo le vacanze e si correvano incontro a braccia aperte:<< Hermione! >>. O quella notte a Villa Malfoy:<< Hermioneee! >>.

 

Si può piangere sott'acqua?

Si. Si può piangere sott'acqua.

Avrebbe potuto tentare un'altra volta di reagire, di nuotare verso la superfice, ma al contrario si lasciò andare.

Il suo corpo era enirme, congelato dall'acqua ghiacciata che la circandava. Con le ultime forze che le rimanevano articolò tre parole:<< Ti amo Ron >>, le sentì, deformate dall'acqua.

Poi il nulla.
 

Lo so, sono un mostro ed avete ragione se state andando a rispolverare il bazuca, che ormai avevate seppellito nell'armadio xD
Dopo un capitolo lunghissimo vi mollo così... Sono un mostro... Muhahaha ma mi diverto così tanto a fare la sadica!!!

Però non è la fine, e nel prossimo capitolo sapremo cosa è successo ad Hermone.
Per ora vi lascio con un bacio, ma mi raccomando, RECENSIONATE IN TANTI!!!
Franci

 

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Capitolo 32
*** Trentaduesimo capitolo ***


Buongiorno(:
Come promesso, ho cercato di aggiornare in fretta^^
A dire il vero questo capitolo non mi convince molto, ma mi serve per introdurre il prossimo... Quindi, buona lettura
 

<< Non è colpa tua, cazzo! >>.

Vi prego, non urlate.

<< E invece si, se non mi fossi fatto battere da quel Mangiamorte ora lei sarebbe viva! >>.

<< Lei non... Lei non è morta >>.

Le voci che rimbombavano nella sua testa non seguivano un senso logico, memorizzava sprazzi di conversazione, senza un filo logico, per nulla collegati tra loro. Ed ogni istante della sua “vita” era accompagnato da un fastidiosissimo bit- bit- bit, che probabilmente scandiva i battiti del suo cuore. Quella era la prova che non fosse morta.

<< E tu cosa ci fai qui!? è colpa tua e di quelli come te se ora lei è conciata così! Razza di uno stronzo Mangiamorte! >>.

Poi un'infermiera aveva richiamato il silenzio.

<< Perchè Malfoy sarebbe venuto? >>.

Malfoy... Quel nome le ricordava qualcosa...

<< Non lo so, Ginny. So solo che c'è mancato poco che Ron lo ammazzasse... >>.

Anche Ron e Ginny, erano nomi famigliari. Li riconosceva, ma non riusciva ad abbinarli ad un viso, era come se fossero nomi di un'altra vita. Della vita di qualcun'altro.

<< Professoressa McGranitt... >>.

<< Ci sono novità? >>.

<< No, ancora niente... >>.

E quella voce, una voce sicuramente maschile, dolce e profonda, una voce che la accompagnava sempre, una voce famigliare, che purtroppo però, non riusciva a ricollegare a nessuno.

<< Harry, sono due notti che non dormi. Torna a casa, ci rimango io qui con lei >>.

<< No Ginny. Tu piuttosto, torna alla Tana, o tua madre si preoccuperà, tra te e Ron avete passato più tempo qui che a casa, dovreste riposarvi... >>.

Harry...

Quel nome le diceva qualcosa, esattamente come Ron, Ginny, Malfoy e professoressa McGranitt. E sicuramente si ricollegava alla voce che la seguiva sempre, ma ancora nessun viso.

Il tempo passava in modo irregolare, non sapeva dire se tra una conversazione e l'altra passassero minuti o giorni. Ricordava solo alcune frasi, alcune parole, mentre altre, filtravano tra i suoi pensieri, lansciando un vuoto incolmabile.

<< Ti amo >>.

Aveva imparato ad associare le voci ai nomi. E quella frase, pronunciata da Ron – anche se aveva la minima idea di chi fosse questo Ron – le rimbombava nella mente. L'aveva sentita decine di volte, pronunciata sempre dalla stessa voce, ed ogni volta il bit che sentiva dalla sua sinistra, aumentava di frequenza.

 

<< Perchè ancora non si sveglia!? >>.

<< Non lo so, signor Weasley. Ma deve tener conto che è stata riempita di antidolorifici e pozioni, è ovvio che il suo corpo ci metta un po' di tempo a riprendersi >>, la madimaga parlava senza guardare l'interlocutore, ma scrivendo su una cartellina verdeacqua.

Il rosso strinse i pugni:<< Un po' di tempo... Un po' di tempo!? Sono dodici giorni che è in queste condizioni! Lei questo lo chiama un po' di tempo!? >>.

Harry entrò nella stanza appena in tempo, prima che Ron inchiodasse la povera donna al muro per strozzarla. Mise una mano sulla spalla del rosso, e si rivolse alla donna, che ora guardava i due con aria contemporaneamente compassionevole ed irritata:<< Avete qualche novità? >>, chiese speranzoso.

La donna si strinse nelle spalle:<< Nulla di nuovo. è un bene il fatto che reagisca agli stimoli esterni, come sentir pronunciare il suo nome, e cose simili. Ma non sappiamo ancora s... quando si svegliarà >>, disse correggendosi, ed uscendo dalla sala.

Ron lanciò un'occhiata truce ad Harry, che aveva fermato i suoi istinti omicidi, e si lasciò cadere sulla poltrona affianco al letto:<< Merlino! Mi faranno uscire pazzo... >>, disse coprendosi il viso con entrambe le mani.

Harry si andò a sedere sul bordo del letto:<< Potresti parlarle, sono sicuro che aiuterebbe. Perlomeno te >>, disse con fare risoluto.

Ron gli lanciò un'altra occhiata truce:<< Per fare come te che le racconti la tua giornata? O come Ginny che fa sembrare questa stanza il negozio di un fioraio? >>, chiese sarcastico, riferendosi ai fiori che tutti i giorni sua sorella portava alla ragazza:<< Per illudermi che questo potrebbe cambiare qualcosa? Per convincere me stesso di essermi reso utile? >>, la voce tremava leggermente, ed esprimeva tutto quello che Ron provava: impotenza e paura.

Il moro rimase in silenzio per qualche istante, guardando il volto della ragazza distesa sul letto. Le palpebre calate e le labbra dischiuse in una piccola O, come se stesse dormendo:<< Ti ho sentito sai? >>, disse senza distogliere lo sguardo, a bassa voce:<< Ti ho sentito l'altra notte. Lei hai detto che l'amavi >>.

Il rosso trasalì a quelle parole.

Ma non era andato a prendere qualcosa da mangiare?

Poi si riprese e si strinse nelle spalle:<< Un momento di debolezza. Capita a tutti no? >>, Harry non gli rispose. Il problema era che non era stato solo “un momento di dobolezza”. I momenti di debolezza erano stati innumervoli. Ogni volta che rimaneva da solo, in quella stanza con lei, non poteva far altro che ripeterglielo, o forse ripeterlo a se stesso. Perchè lui l'avrebbe sempre amata, qualcunque cosa fosse successa.

Si mise in piedi, e diede le spalle ai due:<< Io torno a casa. Mia madre a detto che avrebbe voluto che tornassi per cena. Mi ha detto di portarti con me, ma se preferisci... >>.

Harry scosse la testa:<< No, ringrazia Molly. Dille che torno a casa questa notte a dormire >>.

Ron annuì e lasciò Harry da solo con Hermione.

Il ragazzo si spostò sulla poltrona che prima occupava il rosso, e prese la mano – terribilemente fredda – della ragazza tra le sue:<< Oggi Hermione >>, disse a voce alta:<< Sono venuti a trovarti tutti. Questa mattina è passata anche Luna, ti ha lasciato quella... cosa >>,disse indicando una specie di carota blu:<< Dice che serve per... oh, a dire il vero non l'ho capito, ma ha detto che ti farà bene... Pensa,Lavanda ti ha inviato un mazzo di fiori,si... Lavanda! Sembra incredibile vero? E poi... >>, di colpo si rabbuiò:<< Mi hanno detto che Malfoy è venuto di nuovo al SanMungo. Non è salito in stanza, probabilmente aveva paura che fosse la volta buona che Ron gli facesse tirare le cuoia. Ha solo chiesto notizie sulle tue condizioni. Vorrei che almeno spiegasse in veste di cosa si permette di venire... >>, sbuffò leggermente. Poi tornò al tono sereno di poco prima:<< Dopo cena verrà Ginny >>, disse con un sorriso:<< I Medimaghi hanno detto che possiamo anche lasciarti sola la notte, ma credo che questa opzione non piaccia a nessuno... Io però sono stanco morto, quindi per oggi prenderà il mio posto Ginny. Si è fissata con l'idea che tu non voglia rimanere indietro con lo studio – e conoscendoti ha pienamente ragione – perciò credo abbia deciso di “insegnarti qualcosa in più”, per aiutarti con i M.A.G.O. Anche se credo che non ci sia nessuno che ti passa insegnare qualcosa... >>.

Rimase zitto per qualche minuto, ripensando a tutte le cose che l'amica sapeva e a quanto ci tenesse ad ottenere dei M.A.G.O più che perfetti. Probabilmente avrebbe preso solo E... se fosse riuscita a sostenere gli esami.

Mezzora dopo nella stanza fece il suo ingresso Ginny, reggendo tra le mani un'enorme mazzo di margherite gialle. Fece comparire con la magia un vaso di critallo, e nello stesso modo lo riempì d'acqua. Lo posizionò vicino alla finesta, insieme a tutti gli altri. Poi si voltò, per dare un lieve bacio al suo fidanzato:<< Buonasera >>, disse lei tutta sorridente:<< Passato una bella giornata? >>, chiese mettendosi a sedere sul bracciolo della sua paltrona.

Harry le diede un'altro bacio:<< Il solito. L'infermiera ha detto che Hermione inizia a reagire agli stimoli esterni... è un bene >>.

La rossa annuì seria:<< Dovresti spiegarlo a quel cocciuto di mio fratello... Dio, oggi lo avrei ucciso! Si lagnava perchè non gli hai permesso di uccidere la dottoressa... >>, disse abbozzando un sorriso. Poi si voltò leggermente, per guardare Hermione in viso:<< Voglio fare una cosa... >>, aggiunse mettendosi in piedi. Frugò per un po' nella borsa che portava a tracolla, poi vi tirò fuori una spazzola, si avvicinò al letto di Hermione e si sporse fino ad essere all'altezza del suo viso. Iniziò a spazzolare dolcemente i boccoli della ragazza, o almeno quelli a cui arrivava.

<< Cosa fai? >>, chiese Harry a bassa voce.

Ginny si strinse nella spalle e continuò il suo lavoro:<< Sai, lei era... cioè, è sempre così ordinata, credo che vorrebbe essere a posto anche in questa situazione... >>, disse con voce triste.

Harry le sorrise:<< Non che i suoi capelli siano mai stati realmente in ordine... >>, risero entrambi, una risata breve, ma significativa. Il bit della macchina a cui era attaccata Hermione si fece più rapido.

Ginny si allontanò di scatto:<< Che succede? >>, chiese allarmata.

Harry sorrise:<< Credo che la Medimago intendesse questo con “reagire agli stimoli esterni” >>, disse dolcemente, alzandosi per raggiungere la rossa ed abbracciarla.

Il viso della grifondoro si deformò in un sorriso a trentadue denti:<< Vorresti dire che ha capito che stavamo ridendo? >>, chiese senza riuscire a camuffare la speranza. Harry annuì. Ginny fissò per qualche istante la ragazza sdraiata sul letto,sembrava sul punto di cimentarsi in un ballo di gioia. Poi si voltò verso Harry:<< Bene, signor Potter, poichè la qui presente Hermione Granger sembra in grado di capire, è pregato di mettersi nell'angolino là infondo e stare in silenzio, in modo che io passa iniziare le mie lezioni >>,estrasse un pesante libro, con una rilegatura in pelle, dalla sua borsa:<< Oggi Difesa Contro le Arti Oscure >>.

Detto questo si accomodò sulla poltrona da parte al letto – mentre Harry andava a sistemarsi su quella vicino alla finestra – con il libro di scuola aperto sulle ginocchia, iniziò a leggere ad alta voce, gesticolando freneticamente:<< Molto importanti, per la difesa sono gli Incantasimi di Blocco, ovvero quelli che bloccano l'attacco dell'avversario. Hanno lo stesso scopo degli Incantesimi Difensivi, ma una ripercussione su chi li subisce del tutto differente. Questi particolari incantesimi infatti rendono al mago... >>.

Harry chiuse gli occhi, perdendosi tra le parole lette dalla voce dolce e scorrevole di Ginny, che parlava senza sosta, rivolgendosi ad Hermione come se realmente potesse risponderle. La voce della sua ragazza lo cullava, non ne ascoltava le parole, ma la cadenza ed il ritmo, senza accorgersene si addormentò.

Rieccoci(:
Come avrete notato in questo capitolo succede poco e niente, è solo un momento di stallo, per capite in che condizioni si trova Hermione, e come l'hanno presa tutti gli altri(:
Nel prossimo capitolo invece cambierà qualcosa(:
Ho quasi finito di scrivere il tutto, e ho scoperto di essermi dilungata un pò più del previsto... Ad occhio e croce dovrebbero mancare ancora 3 o 4 capitoli, più il prologo...
Ringrazie tantissime le 6 persone che hanno recensionato lo scorso capitolo :D Le mie velate minacce sono servite a qualcosa xDDDD
RECENSIONATE IN TANTI, a presto...un bacio Franci
(Ho cambiato Nickname in Chanell483, ma sono sempre Twipazz483 :D)


 

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Capitolo 33
*** Trentatreesimo capitolo ***


 Ragaaaazzi :D Ho una fantastica notizia... Giusto ieri ho finito di scrivere la FF... Quindi vi preannuncio che i capitoli successivi a questo saranno 1/2 (Dipende da come decido di dividere) più il prologo (Annuncio che il prologo sarà incentranto su Draco).
Ora vi lascio al capitolo, buona lettura..(:
 

Passarono altri cinque giorni. Nessun cambiamento.

Harry continuava a parlare con Hermione, a raccontarle ciò che accadeva attorno a lei e a giurare - a lei, ma anche a se stesso e a tutti gli altri – che ce l'avrebbe fatta. Che si sarebbe svegliata.

Ginny portava ogni giorno un mazzo di fiori; dai più comuni – come le margerite o le rose – ai più strani; fiori che cambiavano colore, o che si mettevano a ridere. E almeno un giorno si e uno no, si sedeva accanto alla grifondoro, e ripassava con lei tutte le materie.

Malfoy faceva rapide apparizioni nella hall dell'ospedale; non saliva mai nella stanza di Hermione, ma – praticamente ogni giorno – passava per avere sue notizie.

Ron invece, si faceva ogni giorno più chiuso ed intrattabile.

Quella sera erano tutti e tre nella stanza. Harry sgranocchiava un panino, sulla poltrona di fianco alla finestra, Ginny tentava di leggere una pagina sulla trasfigurazione umana, seduta di fianco ad Hermione, mentre Ron camminava per la stanza urlando come un'ossesso, buttando le braccia al cielo:<< Ma come si permette!? Come si permette di venire qui come se nulla fosse, a chiedere come sta! E poi col cazzo che fa quella visita! Può giusto scordarselo! >>.

La rossa alzò gli occhi al cielo e chiuse il libro di Trasfigurazione con un sonoro tonfo:<< Ron! Smettila! Sembri un bambino di due anni! Dovresti volere il suo bene no!? >>.

Suo fratello la fissò adirato:<< Volere il suo bene non vuol dire permettere che... un Mangiamorte come Malfoy interferisca con le sue cure! >>, esclamò convinto.

Harry si intromise:<< Ha ragione lei, Ron. E poi Malfoy non vuole interferire proprio in nulla. Per quello che ha detto il Medimago ha solo sentito il parere di uno specialista, e questo vuole farle una visita... >>.

Il rosso lo interruppe:<< Non mi importa! é un medico corrotto! Corrotto e Mangiamorte, esattamente come tutte le persone che quel verme frequenta! >>.

Ginny inziava a fumare dalle orecchie:<< Oppure >>, intervenne esasperata, rossa in viso da quanto era seccata:<< Sei semplicemente geloso del fatto che il ragazzo che si è portato a letto Hermione possa fare qualcos'altro per lei che tu non puoi fare! >>, gli sputò addosso tutto d'un fiato.

In quell'istante l'atmosfera si fece tesa. La tensione nell'aria era così palpabile che si sarebbe potuto tagliarla in due con un coltello, e metterla sul pane. Magari avrebbe aiutato; Ron non toccava cibo da un paio di giorni.

Seguì un minuto di profondo silenzio, poi Ron andò a sedersi su una seggiolina di plastica, dava l'impressione di non voler proferire parola per lungo tempo.

Ginny attese qualche altro istante, poi si alzò, ad andò vicino ad Harry:<< Harry... >>, iniziò incerta:<< Vorrei...Vorrei tornare a scuola >>, ammise con gli occhi bassi.Vedendo che il moro non sembrava intenzionato a rispondere aggiunse:<< Lei avrebbe voluto così >>, guardando Hermione con un mezzo sorriso.

Il ragazzo alzò lo sguardo, per incrociare prima quello della sua fidanzata, e poi fissarlo sulla figurina esile della sua migliore amica, distesa sul letto. Tornò a fissare la rossa, ed annuì:<< Hai ragione. Lei avrebbe voluto così >>.

 

Non era semplice. Non lo era proprio per nulla.

Immagini del passato, che si accoppiavano con parole del presente.

Figure indefinite e volti irriconoscibili.

Nomi, tanti nomi. Troppi: Harry, Ron, Ginny, Malfoy, Molly, Lavanda... E nemmeno un viso a cui abbinarli. Nemmeno una vita in cui collocarli.

Il tempo passava da solo, senza che Hermione dovesse sforzarsi troppo. Le giornate le cadevano addosso, e scivolavano via, come acqua tra le dita.

La giovane grifondoro si accorse che qualcosa stava cambiando, quando si rese conto di avere un dolore lancinante ad una gamba. Un dolore che non la lasciava mai, esattamente come il bit-bit alla sua sinistra.

D'un tratto – o forse era stato un processo lungo e lento, lei non lo sapeva – la sua mente iniziò a mandarle immagini confuse, senza un nesso logico tra loro.

Poi piano piano queste si fecero sempre più definite.

<< Non voglio stare con la nonna! >>, diceva la vocina acuta di una bimba che non doveva avere più di quattro anni:<< Lo sai tesoro, la mamma deve lavorare. Tornerò presto, promesso >>, il rumore di un piede che batteva terra:<< Lo hai detto anche ieri. Invece non ti ho vista fino a questa mattina! >>,nessuna risposta. La donna si era avvicinata per darle un bacio in fronte:<< Fai la brava, Hermione >>.

Un'altro luogo:<< Cosa hai fatto? >>, chiedeva una bambina dalle trecce bionde, sui sette anni, puntandole contro un ditino:<< I-io... non lo so >>, rispondeva lei, fissandosi le mani esterefatta.<< Tu sei... strana. Non sei come noi >>, aveva sentenziato la bambina la biondina, prima di inclinare la testa si lato.

La stessa voce della bimba di prima, solo un po' più matura, parlava con la stessa donna:<< C'erano i colloqui a scuola oggi, mamma! Non ci sei andata! >>, la accusava. La donna dai capelli scuri aveva alzato la testa da un tomo di carte:<< Giusto tesoro! Che sbadata, ma tanto lo sappiamo entrambe che vai benissimo no? >>, un sorriso, e poi si era richinata sui fogli.

<< Ma stavo male! >>, urlava una ragazzina di dieci anni, portandosi una mano agli occhi lucidi:<< Non mi importa >>, le rispondeva l'uomo dagli occhi chiari davanti a lei:<< Questo abbasserà tutta la tua media! >>, la boccuccia della bambina tremava:<< Avevo la febbre quando abbiamo fatto il compito in classe... >>, l'uomo le gettave addosso il foglio che teneva in mano, su cui spiccava un 5 in rosso:<< Non trovare scuse. Sei in punizione, Hermione! >>.

<< Smettila di fare queste cose, mi fai paura >>, una ragazzina dai capelli a caschetto, scuri, teneva una mano sulle labbra:<< Non è una cosa che posso controllare Katherine! Ogni tanto... succede >>, rispondeva l'altra bambina, fissando un po' dubbiosa il sassolino che le stava davanti, sospeso a mezzo metro da terra:<< Ho fatto delle ricerche, Kat, ma non ho trovato nulla. Questa sera tornerò in biblioteca >>. La ragazzina aveva fatto un passo indetro, guardando terrorizzata la coetanea:<< Io... He-Hermione non... non posso tu... mi fai … fa paura... scusami... >>, senza aggiungere altro le aveva dato le spalle ed era corsa via. Il sassolino era caduto a terra con un tonfo sordo.

E poi una lettera, o meglio, la lettera, quella che le aveva fatto intravedere un po' di luce:

 

SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA

DI HOGWARTS

Direttore:Albus Silente

(Ordine di Merlino,prima classe,

Grande Esorcista, Stregone Capo, Supremo Pezzo Grosso,

Confed. Internz. Dei Maghi)

 

Cara Sig.rina Granger,

siamo lieti di informarLa che Lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l'elenco dei libri di testo e delle attrezzature necessarie.

I corsi avranno iniziò il 1° Settembre. Restiamo in attesa della Sua risposta via gufo entro e non altre il 31 luglio p.v.

Con ossequi,

Minerva McGranitt

Vicedirettrice

 

L'idea della posta via gufo le piaceva.

Poi la scena cambiò di nuovo, si ritrovò davanti ad un ragazzino biondo, non aveva più di tredici anni. Lui la squadrava dall'alto in basso. Poi le labbra dritte e scolpite di lui si erano dischiuse per pronunciare due parole:<< Sporca Mezzosangue >>.

Si trovò seduta sul pavimento della biblioteca di Hogwarts, sotto il mantello dell'invisibilità di Harry, leggeva un enorme libro, dalla copertina in pelle nera, alla luce di una lampada ad olio. La pagina che stava leggendo diceva:

Mezzosangue: Termine utilizzato solitamente da Purosangue, per descrivere un mago con genitori babbani. é un termine dispregiativo, mirato a sottolineare l''inferiorità di un'individuo. Sangue-sporco, sangue magico macchiato da impurità.

Chiuse il vecchio libro con un tonfo.

Seguirono decine di immagini, decine di bocche diverse che pronunciavano quella parola:<< Mezzosangue >>.

Ora ricordava, ricordava tutto. Ricordava facce, nomi, persone, luoghi e libri.

Ricordava la casa dei suoi genitori e le loro manie di perfezione. I rimproveri, perchè lei doveva sempre primeggiare. Ricordava la voce di sua madre che le diceva di essere sempre fiera di se stessa; quando era lei la prima, a non essere fiera di sua figlia, o almeno, così Hermione aveva sempre pensato.

Ricordava Hogwarts, il primo luogo dove si era sentita bene, dove si era sentita libera.

Ed ad Hogwarts ricordava Harry, Ginny, Luna, Neville, Lavanda, Calì, Malfoy e... Ron.

Ricordava della Tana, l'unico luogo dove era riuscita ad essere se stessa. Il primo luogo dove non le era importato di essere una babbana, una strega o una Mezzosangue, perchè lei era Hermione, Hermione e basta. Avrebbe dovuto esserne fiera.

Ricordava tutte le parole dette e quelle mai pronunciate, ricordava gli abbracci, le carezze e le lacrime. Ricardava i baci, il primo, dato a Viktor Krum. Ricordava quella volta al Lumaclub che McLaggen aveva tentato di mangiarle la faccia e lei era fuggita. Il primo bacio che aveva dato a Ron, durante la guerra, e tutti quelli che ne erano seguiti. Ricordava anche i baci dati a Malfoy, quei momenti in cui non si ricordava più chi era, quei momenti in cui fingeva di non sapere chi fosse.

Solo in quell' istante si accorse quanto si fosse sbagliata. Lei era Hermione Jean Granger, nulla di più e nulla di meno. Baciando Malfoy aveva solo rinnegato se stessa, ciò che era, e quello che aveva fatto.

Come poteva pretendere che gli altri la giudicassero obbiettivamente, quando nemmeno lei sapeva guardasi allo specchio e vedere solo se stessa?

Avrebbe voluto avere il controllo del proprio corpo, avrebbe voluto piangere e correre a scusarsi con tutti, con Harry, con Ginny, con i suoi genitori, con la signora Weasley e con Ron, soprattutto con Ron. Se in quel momento fosse morta avrebbe lasciato troppi conti in sospeso. Non gli aveva detto che lo amava ancora. Che lo amava, nonostante tutto.

<< Ti amo >>, immaginò che fosse la sua voce a pronunciare quelle due parole, ma non poteva essere, era troppo dura e profonda per appartenere ad un ragazza. Sentì qualcosa di pesante sul petto, e in quel momento si decise.

Riaprì gli occhi.


 Tataaan :D
Ecco fatta la stronzata del lunedì ù.ù
Di nuovo vi mollo così, con un finale tronco... Io mi odierei fossi in voi xD
Però vi consiglio di non uccidermi, perchè se lo faceste non avreste più la possibilità di scoprire come va a finire la storia (Ah-Ah! Fottutiiii Muahahah).
Tornando alle cosa serie... Giusto l'altro giorno, rileggendo qualche recensione, mi chiedevo dove fossero finite alcune persone, esampio:  micia692, emmawatson, theStarbucksGirl,
Madapple94, Rem95, Mione_HarleyQuinn ... e molti altri, prima lasciavano sempre una recensione, ora sembrano spariti nel nulla... Quindi mi chiedevo se avessero smesso di leggere la storia, oppure se qualcosa nn gli fosse piaciuto... Mi piacerebbe saperlo(:
Attendo con ansia di sapere il vostro parere sul capitolo, un bacio Franci
.

AttendoAt he 

theStarbucksGirl

Mione_HarleyQuinn 

 

theStarbucksGirl

Mione_HarleyQuinn 

  

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Capitolo 34
*** Trentaquattresimo capitolo ***


Waaaaaaaa *Chanell483 si esibisce in una danza di gioia*. Mi avete reso la persona più felice dell'universo! Come ben 13 RECENSIONI!!! Oddio, vi amo e non vi ringrazierò mai abbastanza!!!!!!!!!!!!
Ora vi lascio al capito, buona lettura!!!!!!
Waaaaaaaa :DDDDDDDDD 


Cosa ci faceva li?

Alle tre di notte, in un'ospedale, da parte ad un letto. Quella era una cosa da Harry!

Era lui quello sentimentale fra i due. Lui quello che insisteva per andare a trovare Hermione, anche se da settimane la ragazza non dava segni di miglioramenti.

Invece Harry ora se ne stava ad Hogwarts, a dormire tranquillamente nel loro dormitorio. Mentre lui invece era li, al capezzale dell'unica ragazza che avesse mai amato, al capezzale di una ragazza in coma.

La preside era stata disponibilissima da questo punto di vista, aveva accordato a lui, Harry e Ginny, il permesso di andare al SanMungo ogni qualvolta avessero voluto, a patto che fossero momenti fuori dagli orari delle lezioni. E così avevano fatto... Harry e Ginny, chiaro.

Lui invece non tornava da quando avevano deciso di riprendere gli studi, per poter conseguire i M.A.G.O. . In parte se ne pentiva; ma faceva fatica ad ammetterlo con se stesso, figurarsi a confidarlo a qualcuno.

Si allontanò dalla finestra e tornò a sedersi sulla poltroncina di fianco al letto di Hermione. Anche in quello stato era bellissima. Il viso pallido, illuminato dalla luce della luna le dava un'aria alterea, irraggiungibile, come un'aurea di superiorità. E con una fitta al cuore, Ron dovette ammettere che lei, superiore a lui, lo era sempre stata.

Dalle palpebre calate e le labbra dischiuse a formare una piccola O, sembrava che dormisse; ma il rosso sapeva che non era così.

Era passato all'incirca un mese – 27 giorni, per la precisione; Ron teneva il conto – e nulla era cambiato. Era inutile stare li, inutile piangersi addosso e sentirsi impotenti, ma non ce la faceva più.

Sfiorò con mani tremanti il profilo della gancia di Hermione, e lo sussurrò:<< Ti amo >>. Lo disse a voce così bassa, da sentire a malapena quelle parole. Poi si accasciò sul petto di lei, ed iniziò a piangere.

Pianse disperatamente, come non aveva mai fatto, come sentiva il bisogno di fare da giorni.

Sentì una manina insinuarsi tra i suoi capelli. Avrebbe voluto alzare gli occhi, per maledire chiunque si fosse intromesso nel suo dolore, ma qualcuno lo fece sussultare:<< Non piangere >>, disse una voce tanto dolce e delicata, che lui conosceva troppo bene.

Il suo cuore mancò un battito, per poi ricominciare più veloce a frenetico che mai. Alzò – con lentezza esaspetante – la testa, dal petto della ragazza, e fissò lo sguardo sul suo viso. La testa di lei era ancora abbandonata, senza forze, sui cuscini, ma gli occhi erano spalancati ed attenti, colmi di lacrime. Il rosso aprì la bocca diverse volte, senza riuscire a trovare nulla da dire, lei gli risparmiò la fatica:<< Anche io... ti amo >>, disse con voce affaticata, ma dolce come prima.

Le parole non servivano. Tutto ciò che in quei mesi non si erano detti, aleggiava sopra di loro, come una parola detta nel silenzio, che preme forte contro i timpani. Ma nessuno dei due sembrava preouccuparsene. Ron mandò altamente a fare in culo la logica, e si buttò al collo della ragazza, stringendola forte contro il petto. La macchina che calcolava i battiti cardiaci iniziò a correre all'impazzata, mentre i bit si sovrapponevano l'uno all'altro.

Non dissero nulla, nessuno dei due, rimasero solo così, abbracciati stretti per diversi minuti, finchè una medimago bassa e grassottella aprì la porta con un tonfo:<< Oh! Si è sveglia... La paziente si è svegliata! >>. Senza tanti convenevoli la donna separò il rosso ed Hermione. Ron, ancora frastornato e confuso si schiacciò contro il muro, osservando quattro medimaghi che visitavano la ragazza. Nessuno sembrò badare a lui, finchè la donna grassottella non si apprestò a tirare le tende, mentre un ragazzo, un po' troppo giovane, sfilava la maglia alla grifondoro.

Ron si scoprì essere avvampato di gelosia. Strinse forte i pungi, per scacciare il pensiero del giovane dottore che spogliava la sua Hermione. Si diede mentalmente dello stupido, aveva cose più importanti a cui pensare.

In meno di dieci minuti – senza che Ron o Hermione se ne rendessero conto – la stanza fu gremita di gente. Personale medico dell'ospedale, autorità e amici della ragazza. Proprio in quel momento un'infermiera cercava di cacciare fuori dalla stanza d'ospedale una Rita Skeeter infuriata, che pretendeva di fare un'intervista alla ragazza.

Harry stringeva ancora la mano di Hermione, mentre il Ministro della Magia in persona si informava sulla salute della ragazza e Molly Weasley piangeva disperatamente, appoggiata alla spalla del marito.

<< Si si, io ed Hermione siamo molto amiche... >>, confidava un'eccitatissima Lavanda Brown – che era riuscita ad intrufolarsi chissà come – a Rita Skeeter pochi minuti dopo; ormai l'infermiera si era arresa, e l'aveva lasciata passare.

Un giovane Medimago intanto cercava di riportare la calma, chiedendo a tutti i presenti di uscire dalla stanza, senza alcun risultato.

Ron invece era ancora appoggiato al muro, ed ogni tanto incrociava lo sguardo esasperato, ed un po' intimorito di Hermione, senza però riuscire a dirle nulla. Passarono altri minuti, e la stanza si riempì ulteriormente, di persone, molte delle quali la povera Hermione non aveva nemmeno mai visto.

<< Adesso bassa! Tutti fuori! >>, sbraitò d'un tratto Ron, arrivato al limite della pazienza. Un silenzio innaturale cadde sui presenti, che si voltarono per fissare il rosso, che se ne stava rigido, con i pugni serrati:<< Devo parlare con Hermione, da solo. Quindi andatevene da un'altra parte! >>. Dopo diversi mormorii di protesta, nella stanza rimasero solo Harry, Ginny, Ron ed Hermione, anche il personale medico aveva seguito l'ordine del ragazzo.

La riccia sorrise, stanca e spaesata:<< Grazie, mi sembrava di impazzire >>.

Il rosso non la calcolò minimamente, ma lanciò un'occhiata molto eloquente agli altri due:<< Devo veramente parlare con Hermione, da solo >>, disse mettendo molta enfasi nella frase.

I due arrossirono, ed uscirono borbottando frasi sconnesse, e senza senso, dopo aver salutato rapidamente Hermione. Ginny si chiuse la porta alle spalle.

Ron guardava Hermione. Hermione guardava Ron. Nessuno dei due sapeva esattamente cosa dire.

Il rosso prese coraggio, ed andò a sedersi di fianco alla ragazza:<< Her... Hermione >>, iniziò, poi si schiarì la gola, e rimase in silenzio. La grifondoro distolse lo sguardo dagli occhi azzurri di lui e prese a guardare le piastrelle del pavimento. Pensò che fossero davvero belle. Le piastrelle erano lusingate. Il rosso incrociò le lunghe dita, iniziando a torturasi le mani, mentre sopra di loro aleggiavano come fantasmi tutte le parole non dette, tutte le spiegazioni che si dovevano.

<< Hermione, io... >>, ritentò il ragazzo, ma fu subito interrotto.

<< Con Malfoy è stato solo sesso. Non lo amo >>, disse Hermione tutto d'un fiato, continuando a fissare il pavimento.

<< Oh >>, fu tutto ciò che riuscì a dire il ragazzo, che ora fissava l'altra con la bocca aperta, e le sopracciglia leggermente aggrottate. Non sapeva esattamente perchè, ma questo non lo faceva sentire meglio. Non era esattamente così che pensava di iniziare la sua dichiarazione di amore eterno. La riccia alzò lo sguardo e lo fissò finalmente in quello di lui, in attesa. Ron si passò una mano tra i capelli, mentre si schiariva la gola, per prendere tempo. Infine si mise in piedi, incrociò le mani dietro la schiena, ed inziò a percorrere la stanza a lunghe falcate:<< Bene, io... >>, prese un lunghissimo respiro, e poi le parole uscirono di corsa dalla sua bocca, come da una diga:<< Ok, scusami. Scusami tanto. Non hai presente da quanto tempo voglia dirti questa stupidissima parola, e quanto sia difficile per me stare qui a parlarti dei miei sentimenti per te, quando da mesi a questa parte non faccio altro che rodermi dentro vedendoti tutti i giorni e senza potere nemmeno parlare con te da persone civili >>. Prese un profondo respiro, e continuò ancora più veloce:<< Quella sera, quando mi hai visto a letto che Lavanda, lei... >>.

La ragazza lo interruppe:<< Ron... >>.

<< No, ascoltami, ti prego. Ho provato a spiegarmi almeno una decina di volte, e tu non mi hai mai ascoltato. Ora invece devi starmi a sentire, perchè quando è venuta nel mio dormitorio lei... >>.

<< Ron... >>.

<< Lei non era se stessa. Cioè, si lo era ma... >>.

<< Ronald... >>.

<< Ascoltami! Mi aveva fatto una specie di... >>.

<< Ronald! >>.

<< Cosa c'è!? >>.

Hermione gli sorrise, inclinando leggermente la testa, e passandosi una mano tra i capelli:<< Non importa >>, disse dolcemente.

<< No, mi devi... >>, Ron rimase un attimo in silenzio, fermandosi di botto, mentre assimilava le parole:<< Che!? >>, chiese stupito.

La ragazza abbozzò una risata:<< Ho detto che non importa. Mi sono resa conto che non posso vivere senza di te. Ho tentato, ma non ci riesco, quindi... Il passato è passato. Nessuno dei due può cambiarlo. Ciò che conta è solo il presente, e in questo momento io so solo che ti amo, e che ciò che provo non cambierà mai >>. Il rosso la fissava a bocca aperta, senza proferire parola:<< Sempre che tu mi voglia anche conciata così... >>, aggiunse per alleggerire la tensione, riferendosi alle diverse ferite – di cui ora era pienamente cosciente – che ricoprivano il suo corpo.

Il grifondoro non se lo fece ripetere due volte, e, con uno slancio di coraggio, fece forse la cosa più intelligente della sua vita, corse dalla ragazza che amava, e sedendosi sul letto la baciò con trasporto.

<< R-Ron... >>, balbettò la ragazza, pochi secondi dopo, staccandosi da lui.

Ron sbiancò:<< Ho fatto qualcosa di male? >>, chiese preoccupato.

Hermione scosse la testa:<< No, ma sei seduto sulla mia gamba rotta... >>.

Il ragazzo arrossì, si mise in piedi, e fece per allontanarsi, ma lei lo prese per il maglione, e lo strinse nuovamente a se, riprendendo a baciarlo.



Ok ok, ragazzi, lo so che il capitolo è un pochino corto, ma ho preferito dividerlo qui, in modo da fare 2 capitoli prima del prologo, così che nel prossimo ci siano per lo più i chiarimenti che vi devo :D
Detto fra parentesi, stavo pensando di fare un piccolo seguito, che parlerebbe della nuova generazione... Lo leggereste? :D Fatemi sapere. Ancora un grazie alle 13 fantastiche persone che mi hanno lasciato una recensioncina lo scorso capitolo. VI ADORO!
Al prossimo capitolo, un bacio, Franci

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Capitolo 35
*** Trentacinquesimo capitolo ***


 Buongiorno, buongiorno... Anzi, ormai buonasera :D
Pubblico oggi (Dopo aver appena terminato una versione di latino, e quindi con un malditesta assurdo T.T). Mi dispiace che il capitolo sia un pò corto, ma non credo ci fosse nient'altro da dire. Nel caso però aveste qualche chiarimento da chiedermi, sono ben disposta a spiegarvi tutto ciò che volete :D
Ora vi lascio al capitolo, buonalettura.


Era passato un mese.

Un mese in cui tutto era cambiato... o forse era tornato solo come doveva essere.

Chiunque avesse guardato i tre – quattro, all'occasione – grifondoro che si aggiravano per Hogwarts, avrebbe potuto benissimo dire che nulla fosse cambiato negli ultimi mesi. Ma non avrebbe mai saputo quanto si sbagliava.

In meno di una settimana Hermione si era rimessa in piedi, anche se ancora dopo un mese, la gamba sinistra rimaneva rigida; e faceva una fatica infinita nel piegare l'articolazione.

Però era tornata ad Hogwarts.

Su questo era stata irremovibile. Aveva passato otto giorni al SanMungo, dopo il suo risveglio, poi era tornata a scuola, quando ancora riusciva a tenersi in piedi a malapena.

Il problema era stato quando arrivata ad Hogwarts, aveva mollato una cinquina sul bel visino di Lavanda. Oh si, alla fine la storia – tutta la storia – se l'era fatta raccontare...

<< Questo >>, aveva urlato quando la Brown le si era avvicinata per darle il bentornato, insieme a molti altri suoi compagni:<< è per esserti finta me! >>, qui la aveva mollato un ceffone sulla guancia destra:<< E questo, è per esserti portata a letto il mio fidanzato! >>, aveva aggiunto puntandole contro la bacchetta, e riempiendola di brufoli dalla testa ai piedi.

In quel momento, la McGranitt si era casualmente voltata, trovando interessantissimi i fiorellini disseminati per il prato.

Dopo essersi presa la sua piccola vendetta personale era andata nell'ufficio della preside, insieme a Ron ed Harry e si era fatta raccontare tutta la questione dei Mangiamorte:<< Beh, ora sono incarcerati ad Azkaban – ovviamente per merito vostro – ma non hanno aperto bocca, ne durante gli interrogatori, ne all'udienza al Ministero >>, aveva spiegato la professoressa di Trasfigurazione:<< In ogni caso pensiamo che abbiano attaccato i genitori di Hermione, come vendetta. Ovviamente attaccare direttamente voi tre, sarebbe stato impossibile, oltre i confini di Hogwarts. Aggredire i genitori del signor Weasley invece sarebbe stato sicuramente troppo pericoloso, sono due maghi esperti, rischiavano di subire gravi perdite. Perciò il bersaglio più facile si sono rivelati i genitori della signorina Granger, che sono babbani e non avevano alcuna protezione >>.

Hermione aveva annuito, ma una lacrima le aveva solcato il suo viso. Sua madre era ancora in ospedale, ma piano piano si stava riprendendo. Suo padre no, lui era morto.

Ron le aveva stretto la mano e le aveva sorriso. La ragazza aveva fatto un piccolo sorriso tirato ed aveva annuito tra se, asciugando la lacrima, sfuggita al suo controllo.

 

Hermione Granger camminava a passo svelto per i corridoi di Hogwarts, Harry e Ron le stavano dietro, faticando a mantenere il passo.

<< … E poi ovviamente dobbiamo esercitarci ancora con la pratica di Difesa. Per non parlare di Pozioni; credo che tu, Ron, non abbia mai letto seriamente nemmeno mezza pagina del libro di pozioni... >>.

Harry e Ron si lanciarono un'eloquente occhiata esasperata alla sue spalle, borbottando mormorii di consenso, mentre la ragazza continuava con la lista delle cose da studiare.

<< Non ce la faremo mai! >>, sbottò infine disperata:<< Abbiamo solo due giorni, poi inizieranno i M.A.G.O. Avete capito!? Due giorni! >>.

Ron alzò gli occhi al cielo e prese la fidanzata per un polso. La fece voltare e la guardò intensamente negli occhi:<< Andrà tutto bene. Ok, Hermione? Sarai perfetta. Come sempre >>.

Hermione fece un mezzo sorriso:<< Davvero? >>, chiese insicura.

Il ragazzo scoppiò a ridere:<< Certo. Anche perchè se non vanno bene a te i M.A.G.O. , io ed Harry non abbiamo speranze... >>.

La riccia si morse un labbro e disse:<< Ma tu ed Harry non avete mai avuto speranze... >>, poi si ritrasse dalla presa del fidanzato, per scoppiare a ridere.

I due grifondoro intonarono un coro di protesta, mentre Hermione si dichiarava irremovibile dalle sue idee. Anche se, tutti e tre, mentre riprendevano a camminare verso la Sala Comune, avevano un enorme sorriso stampato in volto.

Si sedettero al loro solito posto ed Hermione riprese freneticamente a studiare. Ron alzò gli occhi, al cielo e si mise con Harry a giocare agli scacchi dei maghi. Li riggiunse anche Ginny, che tutta sorridente prese una sedia, e si mise accanto al moro:<< Sapete... Stavo seriamente pensado al futuro... >>, iniziò lo rossa, con aria seria:<< Cosa pensate che faremo, un volta usciti da qui? >>.

Hermione distolse temporaneamente gli occhi dal suo libro, per spostare la sua attenzione sulla rossa e sugli altri due:<< Io voglio iniziare il corso per Auror >>, rispose sorridente Harry:<< Ed una volta che avrò trovato lavoro, andremo a vivere insieme a Grimmuld Place >>, disse allungandosi per dare un rapido bacio alla ragazza.

Questa sorrise:<< Allora non aspetto altro. Però prima, voglio iniziare la cariera da medimaga! >>, disse convinta.

Hermione si rivolse a Ron – che faceva una smorfia, dopo la sua ultima esperienza al SanMungo, non sopportava più dottori e simili:<< E tu? Progetti per il futuro? >>, chiese un po' preoccupata della risposta.

<< Oh... Voglio anche io provare con il corso per Auror >>, disse battendo il cinque ad Harry, che gli tendeva la mano.

La riccia si incupì un poco:<< E poi? >>, chiese inarcando un sopracciglio.

Ron si mise in piedi e le andò vicino, dandole un bacio a fior di labbra:<< E poi, quando io starò ancora cercando di superare l'esame per diventare Auror e tu sarai il miglior candidato per le elezioni di Ministo della Magia, ti chiederò di sposarmi. Tu accetterai, senza calcolare la mia deludente carriera. Non faremo una cerimonia in grande, solo i nostri parenti e qualche amico. Poi compreremo una villette in campagna (con il tuo stipendio da Ministro della Magia) ed avremo un cane – dopo che avrò dato fuoco a Grattastichi – e tanti bambini >>.

Hermione scoppiò a ridere, tra il divertito ed il commosso:<< Lo sai che ti amo, vero? >>; chiese dolcemente.

Il rosso annuì, stampandole un'altro bacio sulle labbra:<< Certo che lo so. Ma è sempre bello sentirselo dire... >>.


Ed eccoci alla fine. No, non è la fine della storia, ma il prossimo capitolo sarà l'ultimo, nonchè l'epilogo.
Spero vivamente di non aver esagerato con il miele, in questi due ultimi capitoli, ma visto che fino ad ora la storia aveva ben poco di romantico, ho pensato di rimedire.
Grazie a tutti quelli che mi recensionano. Spero che il capitolo sia stato all'altezza delle vostre aspettative.
Un bacio, Franci

edEded 

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Capitolo 36
*** Epilogo ***


Ok, lo so di essere in ritardo... Ma mi piange il cuore a dover postare questo ultimo capitolo... veramente, non ci credo :'(
Ho un'assurda paura che l'epilogo possa deludervi... Di aver dimenticato qualcosa o qualche spiegazione... se così fosse, vi prego, non fatevi problemi a chiedere chiarimenti.
Ora vi lascio. Buona lettura, ci vediamo in fondo(: 

 

18 anni dopo.

 << Draco, aspettami... >>.

<< Muoviti, Astoria. Non vorrai che Scorpius perda il treno il suo primo anno ad Hogwarts... >>.

La donna annuì ed allungò il passo, trascinandosi dietro un bimbetto biondo.

E due minuti dopo, eccoli arrivati. Alla loro sinistra svettava il cartello del binario nove, mentre alla loro destra il dieci. Draco sorrise, quel posto gli era veramente mancato, più di quanto volesse ammettere. Aumentando la presa sul carrelo fece una veloce corsa e superò la bariera.

Un secondo dopo, il figlio e la moglie lo raggiunsero:<< Guarda Scorpius, questo è il binario 9¾ >>, disse l'uomo, indicando il cartello con il numero e facendo un ampio gesto con il braccio, per indicare al bambino tutto lo spiazzo.

Il ragazzino annuì e sorrise allegro, si vedeva lontano un miglio, che non aspettava altro che arrivare ad Hogwarts.

Astoria spettinò in un gesto affettuoso i capelli del bambino – che, prontamente, se li riportò in ordine, con una smorfia – poi si chinò davanti a lui, per dargli un bacio sulla guancia:<< Mi raccomando, Scorpius, comportati bene. Ti scriveremo tutte le settimane >>.

Il bambino annuì, serio, senza rispondere e si voltò verso il padre.

Draco però non stava minimamente pensando alla sua famiglia.

Poco distanti da loro, un gruppo ben più numeroso di persone si salutava e si abbracciava chiassosamente.

Un ragazzo dai capelli scuri, dopo aver salutato genitori e parenti con la mano, balzò sul treno.

Quello era James Potter, il primogenito del Ragazzo Che è Sopravvissuto e di quella Weasley.

Altri due bambini stavano salutando i genitori, uno dei due – la ragazza – aveva lunghi capelli rossi ed abbracciava la madre: una donna minuta, con una folta chioma di ricci castani ed una cicatrice sotto l'occhio destro. Hermione Jaen Granger.

Erano passati anni da quella notte nel parco, ma Draco Malfoy non l'aveva mai dimenticata, ne aveva intenzione di farlo.

Ormai aveva tutto ciò che voleva; una bella moglie, un lavoro importante, un figlio promettente, una grande casa e tanti soldi. Ma Hermione Granger non gli era mai uscita dalla mente.

Forse perchè era stata l'unica ragazza, o meglio, l'unica persona che lo avesse mai rifiutato. Forse perchè aveva qualcosa di speciale, che non aveva mai trovato in nessun'altra donna. O forse, solo perchè si desidera sempre ciò che non si può avere.

E lui, non poteva – ne aveva mai veramente potuto – avere la Granger.

<< Draco >>, lo richiamò sua moglie:<< Saluta Scorpius, è ora che vada... >>.

Il biondo scosse la testa, come per allontanare quei pensieri e si abbassò, per arrivare all'altezza del figlio:<< La vedi quella ragazzina? >>, chiese indicando con una mano la piccola Weasley, che ora salutava quel babbanofilo del padre:<< Voglio che tu la batta in qualsiasi cosa, chiaro? >>, il bimbetto annuì:<< E non dovrai mai – sottolineo, mai – avere nulla a che fare con i Potter o con i Weasley, chiaro!? >>.

Scoripius annuì, messo un po' in soggezione dalla strana luce negli occhi del padre, poi chiese:<< Sarò un serpeverde come te ed Astoria, vero? >>, disse con una nota di preoccupazione nella voce, tenendo lo sguardo basso.

Astoria storse il naso, Scorpius non la chiamava mai mamma, o madre, sempre Astoria. Draco non calcolò la moglie:<< Certo figliolo. Tu sarai un serpeverde, ce l'hai nel sangue >>. Diede una pacca sulla spalla al bambino e gli mise il manico del baule tra le mani. Scorpius prese coraggio, salì sul treno e dopo aver salutato i genitori con una mano, andò a cercare un posto per sedere.

Draco lanciò un'altra occhiata alla Granger, non era per nulla cambiata in tutti quegli anni; Gli stessi capelli indomabili, la stessa postura fiera, gli stessi occhi accesi, pronti a carpire tutti i dettagli che la circondavano. Una cicatrice, svettava ora sotto l'occhio destro, più chiara e liscia del resto della pelle. Una cicatrice inflittale dal Mangiamorte che, per il suo stupido buon cuore, non aveva ucciso quando ne aveva avuto l'occasione.

Hermione diede un'ultimo bacio sulla fronte della figlia, poi la lasciò andare, prendendo sotto braccio il marito e per mano il figlio più piccolo, che sventolava la mano in direzione della sorella:<< Non dovresti dirle così, Ronald, è intelligente. Saprà scegliersi da sola le amicizie giuste >>. Il rosso storse il naso, ma dovette dare ragione alla moglie.

Dopo aver salutato Harry, Ginny e la piccola Lily, Ron, Hermione e Hugo si incamminarono verso l'uscita del binario.

Vagando con lo sguardo gli occhi della riccia incrociarono quelli freddi e grigi di Draco Malfoy.

Per un attimo ebbe un tonfo al cuore, le sembrò di essere tornata in dietro nel tempo, le sembrò di essere ancora davanti ad uno stupido ragazzino che la chiamava “Mezzosangue”.

Rabbrividì al pensiero di sua figlia, ad Hogwarts con un Malfoy.

Poi spostò lo sguardo, in cerca di quello azzurro e sereno del marito. Lo trovò, e subito sentì il cuore alleggerirsi. Il rosso aumentò la presa sui fianchi della moglie e lei appoggiò la testa alla sua spalla, tenendo per mano il bambino più piccolo.

Finchè Ron fosse stato al suo finco, sarebbe andato tutto bene.

Fine. 


         Eccoci... devo ammettere che la cosa più difficile da scrivere, in tutta la storia sono le 4 lettere qui sopra... veramente, mi sembra impossibile che sia finito!
Ok, devo smetterla di guardarmi i film drammatici... mi mettono in testa strane idee...
Ora passiamo ai ringraziamenti..
Ringrazio tutti coloro che hanno letto e seguito questa mia FanFiction, la mia sorellina che mi ha sopportato nei momenti di crisi e si è sorbita ore ed ore di modifiche di frasi o capitoli; e poi tutti coloro che mi hanno sostenuta con le loro recensioni:
 
micia692
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Smoky 


( Spero di non aver dimenticato nessuno) A voi va un grazie infinito, siete stati la mia forza(: Senzi di voi, non avrei concluso proprio un bel nulla!
Vi avviso che la storia non è finita quii!! è in fase di elaborazione un seguito, ma non so quando sarà pubblicato, cercherò di tenervi aggiornati, in ogni caso... Magari buttate un'occhiata al mio account, ogni tanto(:
Che dire... Mi mancano le parole, vermamente (Ed è una cosa mooolto rara)... Spero di aver ringraziato tutti, RECENSIONATE IN TANTI, VOGLIO SAPERE COSA NE PENSATE DELLA STORIA IN GENERALE...
E... beh, un enore bacio, vi adoro  Franci alias Chanel483 
        

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