essere traditi... e saper perdonare

di ekslytherin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** tradimento ***
Capitolo 2: *** i due ragazzi d’oro ***
Capitolo 3: *** essere traditi e saper perdonare ***



Capitolo 1
*** tradimento ***


Essere traditi… e saper perdonare

Essere traditi… e saper perdonare.

A tutte quelle persone

Che soffrono

Perché sono state tradite… ur

Ci sono dei momenti in cui vorrei addormentarmi per non svegliarmi più.

Chiudere gli occhi e tirare un sospiro di sollievo mentre sussurro “Ah, finalmente è finito tutto…”.

Tutte le sere vorrei che i miei occhi non si riaprano, o se proprio dovessero farlo…

Allora lo facessero in un altro mondo, in un altro tempo, o più semplicemente che fossero gli occhi di un’altra persona e non i miei.

Ma ogni volta che apro i miei occhi, la mattina, maledico ogni cosa.

Impreco contro Dio e, se per caso non esistesse, contro qualsiasi cosa abbia portato alla nascita dell’essere umano.

A volte non sono così radicale e maledico solamente mio padre e mia madre per avermi generato.

Oppure tutte quelle persone che mi vogliono uccidere ma che non riescono a farlo.

E dire che mi farebbero un piacere.

Ci sono momenti in cui vorrei materializzarmi completamente in un altro posto, dall’altra parte del mondo, anche in Alaska, basta che sia un posto decisamente lontano da qui.

Ma poi mi rendo conto che anche se fuggissi da questo luogo, l’unica cosa di cui vorrei veramente liberarmi mi seguirebbe in ogni caso, anche se sprofondassi sino al centro della terra.

Perché non posso allontanarmi da me stesso, e dalla mia vita, di conseguenza.

Quando la mattina non sono in vena di maledire qualcuno o qualcosa, semplicemente mi chiedo perché io.

Perché a me.

Quanti siamo su questa maledetta terra?

6 milioni di persone?

Bene.

Mi chiedo perché mai debba succedere a me.

Perché deve accadere tutto ad una sola persona?

Oh, bè, tutto no.

Ma perché mi deve accadere quello che mi accade?!

Una volta qualcuno ha detto che una bomba non cade sempre nello stesso punto.

Io non sono d’accordo.

Se c’è qualcuno che si vuole accanire su quel posto, stai certo che ogni singola bomba possibile cadrà lì sopra.

Ed allora mi domando chi può avercela in questo modo così ossessivo con me.

A volte, quando i miei occhi si aprono nonostante io abbia pregato che non accadesse, mi rispondo che probabilmente in un'altra vita dovevo essere un assassino.

O anche peggio.

Forse ero un Demone, che poi è stato mandato sulla terra per redimersi.

Bene, se è così, non sto facendo progressi.

Perché quando morirò, andrò dritto dritto all’inferno.

Sono ignavo, lussurioso, iracondo, seduttore, blasfemo… ipocrita, anche.

Sono sicuro però che un peccato non mi abbia mai nemmeno sfiorato nella mia vita: il tradimento.

Tradimento.

Ciò che mi è stato più fatto nella mia vita.

Sono anche stato derubato delle persone che amavo, ma su questo sono andato oltre.

Ma le persone che mi hanno tradito… preso in giro….

Si, devo essere stato un demone, oppure sono all’inferno e non me ne sono reso conto, ed ora sto scontando la mia pena secondo il contrappasso per contrasto…

Così da quante persone dovrò essere tradito, ancora una volta?

Perché io non ne posso già più.

Ho solamente 17 anni, e sono già stanco della vita.

Delle sue avversità.

Della mancata libertà.

Dell’assenza di un punto fermo di cui io mi possa fidare.

Certo, mi aspettavo che Piton ci avrebbe tradito per tornare da Voldemort.

Mi potevo anche aspettare che avrebbe ucciso Silente, dopotutto.

Potevo aspettarmi che alcuni dei miei amici e compagni di casa, persino di camera, andassero dalla parte dell’ Oscuro per paura, o per pazzia.

Ma di essere tradito da una delle persone più importanti per me…

Che il mio migliore amico mi facesse questo…

Non lo posso più sopportare.

Dalla fine del mio quinto anno cerco ormai di farmi una ragione per ogni cosa che accade perché, in teoria, se accade ha un senso.

Magari la maggior parte delle volte è difficile da capire.

Magari si può non condividere il motivo della scelta che ha portato a quello che è accaduto.

Ma, alla fine, una ragione, logica o meno, si riesce ad estrapolare.

Questa volta ci ho messo tutto il mio impegno.

Ho cercato anche il minimo barlume che potesse portare ad una ragione, ad un motivo.

Ma non ho trovato nulla.

Nemmeno qualche maledizione, nemmeno una Imperius.

L’unica cosa che ho compreso, dalla mia analisi su ciò che è successo, è l’unica verità possibile: mi ha tradito.

Ha tradito la persona che definiva come un fratello, come suo migliore amico, addirittura come suo idolo.

Mi ha tradito, e non lo ha nemmeno fatto davanti ai miei occhi.

Non è nemmeno stato quel minimo coraggioso, no ma che dico coraggioso, lì si trattava di avere solo un po’ di orgoglio.

- Harry… cosa ci fai qui? Da quanto tempo sei sotto la pioggia?-

La mia migliore amica… la mia migliore amica che non mi ha detto di stare con un serpeverde figlio di Mangiamorte.

Ha paura della mia reazione, credo.

Sia lei che il mio migliore amico hanno paura ormai a parlare con me da due anni, e mi nascondono le cose, fanno finta che non siano mai accadute.

Ma loro non sanno che io so.

Ogni cosa.

Che lui sta con Pansy Parkinson ed assieme hanno ricevuto il marchio solo quattro mesi fa, a luglio.

Che lei sta con Blaise Zabini da quest’estate di nascosto da tutti.

Loro due almeno sono dalla parte di Silente, Zabini ha tradito la sua famiglia, non vuole morire per le mire suicide di un pazzo, così dice lui.

E loro non sanno più molte cose di me.

Perché loro non parlano a me ed io non lo faccio con loro.

Così non sanno che ho dei nuovi poteri.

Tra cui un aumento stratosferico della Legilimanzia e dell’Occulumanzia.

Regalo involontario di Voldemort suppongo.

Ma cosa più importante, almeno secondo me, non sanno che sto assieme ad una persona.

Una persona che mi trattiene dall’andare direttamente dal mio nemico assoluto e chiedergli gentilmente:

- Scusa, Voldy, non è che mi lanceresti l’Avada, per piacere? E magari a questo giro falla funzionare come di dovere…-

La persona che mi da un motivo per non ammazzarmi ogni mattina, quando apro gli occhi anche se avrei preferito che non avessero avuto più la forza di farlo.

La persona per cui mi limito solamente a maledire e odiare, senza fare nulla di avventato.

Mi volto vero la mia migliore amica, Hermione Jane Granger.

- Credo da un’oretta, Herm. Perché?-

- Come perché?! Vuoi prenderti un malanno?-

- Cosa vuoi che sia… un incantesimo ed è tutto a posto…-

Ho promesso alla persona che amo di chiarirmi con i miei migliori amici.

Dice che sarà meglio per me.

Probabilmente è così, forse starò meglio anche io, senza più dover nascondere nulla.

Questo mi sembra il momento migliore per chiarirmi con la mia migliore amica.

- Dai Harry, invece di dire queste assurdità alzati ed entra al castello con me.-

- No, Herm. Siediti, dobbiamo parlare.-

Mi guarda stralunata.

Creo con un incantesimo una specie di ombrello invisibile che ci protegge dalla pioggia, anche se a me non disturba.

- E va bene, sembra una cosa seria…-

“ Oddio…ho paura…”.

Mpf… E’ brutto avere la capacità di leggere nel pensiero della gente, anche se non si vuole.

E’ triste sapere che la tua migliore amica ha paura di stare sola con te.

Ma forse questa cosa si sistemerà tra poco.

Almeno lo spero.

- Non c’è bisogno di avere paura, Herm. Non mi pare di aver mai avuto manie omicide, specialmente contro di te. E ti assicuro che non le ho mai avute nemmeno nei due anni passati.-

Ha gli occhi sbarrati, si chiede come io abbia fatto a capire.

- Leggo involontariamente nel pensiero, Herm. Da due anni.-

- Ma… ma… non ce lo avevi mai detto…-

- Già… tu non mi hai mai detto di stare con Blaise Zabini, ma non mi pare di avere questa faccia sconvolta che hai tu.-

Si mette una mano sulla bocca.

Mamma mia, nemmeno fossi un killer pazzoide….

- Parla Herm, tanto anche se pensi è uguale. Cerca di non farmi avere l’impressione di parlare da solo. Ci sono alcune cose che ci dobbiamo dire, penso. La tua era quella di Zabini, suppongo.-

- Io…-

- Ti ripeto che non sono un assassino. Non ti giudico per il tuo ragazzo. All’amor non si comanda, giusto?-

Sorrido lievemente e mi chiedo cosa dirà quando le svelerò che sono fidanzato.

- Oh, bè… scusa Harry, ma è… una cosa nuova… era tanto tempo che non parlavamo più così…-

- Non per colpa mia… io non ho mai avuto paura di voi…-

- Hai ragione, ma sei cambiato dalla fine del quinto anno e noi non sapevamo più come comportarci…-

- Così avete ben pensato di non comportarvi direttamente, così evitavate ogni dubbio… non cercare di spiegare, so cosa pensi. Davvero. Ti chiedo solo se vuoi ancora essermi amica o meno. E’ importante.-

- Ma cosa dici, Harry?! Che domande sono? Certo che voglio esserti amica!-

- Per esserlo non devi più aver paura di parlarmi, di stare a fianco a me o stare sola con me come adesso… non m’interessano le parole. Voglio i fatti.-

- Stanne certo. Ho sbagliato in questi due anni, ma voglio rimediare! E per cominciare… allora, Harry, cosa mi racconti di nuovo?-

Mi sorride, sincera.

Ha compreso.

Aveva ragione la persona che amo, si è risolto tutto ed ora mi sento un po’ meglio.

- Bè, Herm. Anche io sono impegnato, non penserai di essere stata la sola ad ammogliarti!-

- Davvero? E’ chi è?-

- Dai Herm, che se vuoi ci arrivi… il tuo ragazzo non ti ha mai detto nulla dei suoi compagni di casa?-

- Cosa c’entra?... Mi ha detto che è da un anno che Malfoy sparisce tutte le sere ed ha paura che suo padre lo stia trascinando dove lui non vuole… - sorrido divertito - ma… Harry… non vorrai dirmi che…!-

- Se vuoi non te lo dico, ma i fatti sono quelli.-

- Oh, Harry!-

Mi butta le braccia attorno al collo.

Non pensavo la prendesse così bene.

Primo perché era Malfoy, secondo perché era un ragazzo.

Ma a quanto pare Hermione non ha questi pregiudizi… meglio per me.

- Credo che su per giù e approssimativamente siano queste le cose più… importanti. In realtà ce n’è ancora una che nemmeno tu sai ma non riguarda personalmente me…-

- Di che si tratta? Perché ti sei rabbuiato?-

- Lo capirai, Herm. Ora rientriamo. Voglio sistemare tutto prima di cena.-

Non fiata, mi prende solo per mano e si avvia con me verso l’entrata della scuola.

Quando entriamo nella nostra sala comune notiamo due studenti con i capelli rosso fuoco che litigano animatamente.

- Cosa sta succedendo, ragazzi?-

- Succede che mio fratello non mi vuole dire cos’ha al braccio sinistro che è tutto fasciato, Hermione!-

Guardo intensamente Ronald Bilius Weasley negli occhi azzurri, che fuggono al mio sguardo intenso.

“Rompi palle e guastafeste… la odio!”

Un lampo indecifrabile passa per i miei occhi che lo portano a guardarmi fisso.

- Si è fatto solo un tatuaggio, Ginny. Non voleva dirvelo fino a quando non era a posto. Nulla di preoccupante!-

Ho detto tutto ciò guardandolo calmo, osservando la pelle sbiancare, le pupille dilatarsi per lo stupore, la bocca tremare leggermente per la paura.

- Wow, davvero?! E cosa ti sei fatto?!-

- Segreto di stato, Gin. Scusa ma ora devo rapire tuo fratello ,dobbiamo parlare… a dopo!-

Mi segue senza fiatare.

Pensa che non è stato scoperto, è solo una coincidenza, che non avrei ami potuto capirlo, che è al sicuro.

Un altro lampo mi attraversa li occhi, questa volta lo vede Hermione.

Cosa succede, Harry?”.

Furba la mia migliore amica.

Le stringo solo la mano.

“Va bene. Aspetto.”

E’ davvero un genio, la migliore strega che Hogwarts sfornerà quest’anno… se ci arriverà, questo castello, alla fine dell’anno scolastico.

Siamo nella mia stanza di Caposcuola, così nessuno ci disturberà.

“ Di che diavolo vorrà parlare?... cosa avrà in testa?”

Visto che ah funzionato credo che farò come ho fatto con Hermione.

- Vorrei parlare degli ultimi due anni, Ron… ho in testa solamente una bella chiacchierata tra il mitico trio… cosa che non succede più dalla fine del nostro quinto anno…-

La sua faccia forse è persino più sconvolta di quella che era uscita ad Herm, che ora sorride divertita.. peccato che tre poco quel bel sorriso sparirà….

- Tu… leggi nel pensiero?-

- No Ron, ho solo dedotto quello che pensavi, perché?-

La mia faccia è interrogativa, come quella di Hermione, ma lei è rivolta verso di me.

Non capisce.

- Dunque… perché non facciamo vedere ad Herm che bel tatuaggio ti sei fatto, eh?-

- Io… non ho nessun tatuaggio!-

- Allora cos’hai lì al braccio, Ron?-

- Niente che t’interessi, Hermione!-

- Che sgarbato il nostro amico, non trovi cara?-

Con la bacchetta faccio evanescere le bende e gli tiro il braccio, lui fa resistenza, ma in questi due anni io sono cresciuto, mi sono fortificato persino ad arrivare ad essere più forte di lui, che era sempre stato più grosso di me.

Salve gente!! Eccomi qui con una nuova storiella… in teoria avrebbe tre capitoli, già scritti tutti per altro, ma potrebbero essere solo il prologo di una vera e propria long fic… ditemi voi….

Contate che questo capitolo è un pochino di introduzione, si capiscono i sentimenti di Harry, ma vi posso assicurare che gli altri due sono ricchi di dialoghi e scene dinamiche…

Allora è vero che mi fate saper che e ne pare?!

Grazie care!! J BaX ek

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Capitolo 2
*** i due ragazzi d’oro ***


Essere traditi… e saper perdonare

Essere traditi… e saper perdonare.

 

 

Sento un tonfo poco dietro di me e quando mi giro dopo aver immobilizzato per bene il mio caro amico dai capelli rossi, vedo Hermione per terra, una mano alla bocca che è spalancata.

Sta tremando tutta.

La capisco, poverina… scoprire che il tuo migliore amico, o quello che credevi tale, si è fatto marchiare diventando a tutti gli effetti un compare di quelli che odiano, denigrano ed uccidono con molta passione tutti i babbani ed i mezzosangue non è esattamente una di quelle notizie che ti rendono felice.

Mi chiedo allora cosa dirà quando saprà anche che lo ha fatto, tra le altre cose, per stare con la puttana della Parkinson.

I suoi pensieri sono caotici al massimo, quasi rischio di venirne risucchiato dentro.

Focalizzo la mia attenzione su Ronald Bilius Weasley.

Il rosso fulvo dei capelli in questa occasione rende la sua pelle solamente ancora più bianca di quanto non sia già di per se per il momento… diciamo un tantino critico in cui siamo.

Gli occhi sono quasi completamente privi di pupilla per lo choc di essere stato scoperto.

Ma ciò che mi fa imbestialire sono i suoi pensieri.

“Il Lord mi ucciderà perché sono stato scoperto… mi faranno patire le pene dell’Inferno quando lo sapranno… e Pansy… cosa farà?…”

Infame.

Traditore.

Se non fosse che conosco la signora Weasley alla perfezione direi anche qualcos’altro.

Stringo ancora più forte la presa al braccio tatuato che gli tengo stretto dietro alla schiena.

-        Ah… diavolo mi stai rompendo il braccio, Harry!-

Una vampata di odio puro e semplice m’investe oscurandomi i sensi.

Non so che faccia o che sguardo ho, ma il risultato è che faccio spaventare Hermione, che sta cercando di non mettersi a piangere… non rumorosamente almeno.

-        Harry? No guarda… credo he non ci sia nessun motivo per cui tu possa usare tutta questa confidenza con me.-

La mia voce… bè, non so la faccia che mi ritrovo, ma il tono di voce parla chiaro.

E’ freddo, quasi pungente.

Privo di ogni emozione, anche di odio o rabbia.

Sto facendo davvero molta fatica per trattenermi da rompergli intanto l’ulna e il radio che sto stringendo con la mano, e poi tutte le altre e 206 ossa del suo corpo.

Senza tralasciare nemmeno il più piccolo pezzettino di cartilagine.

Ho una voglia pazza di renderlo un fagottino di carne dolorante e nient’altro.

Si, credo che la mia voce e, a giudicare dal riflesso che lo specchio mi manda, la mia faccia, realizzino in pieno i miei pensieri poco… cortesi.

-        Cosa stai dicendo? Sono sempre io, il tuo compagno Ron! Guarda che c’è una spiegazione per il marchio… mi sono proposto per fare la spia! Sul serio! Non sceglierei mai quel pazzo del Lord Oscuro! Credimi, Harry…-

Osservo Hermione, ancora seduta a terra in lacrime, che guarda seria Ron.

Negli occhi annacquati una piccola luce.

E’ proprio vero, la Speranza è l’ultima a morire.

Ma quando essa muore….

Cosa succede?

Forse… muore il cuore?

-        No, Herm. Non crearti false speranze. Non dire idiozie, Ronald. Anzi… vattene. Corri più in fretta che puoi prima che ti prenda e ti faccia soffrire le pene dell’inferno.-

Lo lascio con una spinta brusca, tanto che quasi cade su Hermione.

Lei non lo vede, ma lui fa una faccia disgustata quando la sfiora inavvertitamente.

Di nuovo un moto di odio.

E’ troppo.

Da troppo tempo reprimo i miei sentimenti….

E l’odio, il ribrezzo, al rabbia sono sentimenti distruttivi.

Lo riafferro per il braccio, proprio sul tatuaggio.

E’ caldo.

Probabilmente io e il marchio di Voldemort abbiamo qualche incongruenza… probabilmente ora tutti i mangiamorte compreso il caro Tom sentono bruciare il loro tatuaggio… non me lo sono mai domandato….

Il Lord Oscuro avrà il marchio?

Mhà.

Sto divagando.

-        Fa male. Eh?-

Il marchio comincia a fumare ed a brucare lievemente la carne della mia mano e del braccio di Ron.

I suoi occhi stillano paura, anche quelli di Hermione nel vedere il fumo.

-        Lasciami! Brucia!-

-        Non ci penso neanche… dopo quel bello sguardo di ripugnanza posso fare solo una cosa… su, Herm. Alzati. Abbiamo uno spettacolo.-

-        Cosa vuoi fare?! Sei impazzito?!-

-        Harry… cosa vuoi fare?-

-        Solo andare in Sala Grande, Herm. Voglio semplicemente mangiare tutti assieme come una volta… no?-

Il mio sorriso è il più falso che abbia mai fatto in 17 anni della mia vita.

Ma non è importante.

Ora quello davvero importante è non lasciare la presa dal braccio del mio amico traditore… cazzo se brucia però!

Facciamo la nostra entrata in Sala in grande stile, davvero.

E’ piena, il tempo è passato velocemente ed è già passata l’usuale ora di inizio pasto, così abbiamo tutti gli occhi puntati su di noi.

Qualcuno ad qualche parte lancia un urletto da ragazzina isterica… bè, forse E’ una ragazzina isterica.

In realtà non so se tutti quegli sguardi basiti sono per come siamo arrivati, Harry Potter con una faccia da assassino incallito, Hermione Granger poco dietro di me ancora piangente e Ron Weasley con una faccia distrutta dal dolore e dalla paura, o per via del fumo sempre più presente che si crea dalla mia presa sul marchio.

-        Cosa succede? Perché state fumando, Potter? Weasley?-

La McGranitt.

E’ brava come preside, davvero.

Per suo ordine nessuno si alza per venirci incontro.

Sono solamente tutti li, seduti, a guardarci chi con una faccia curiosa, chi con preoccupazione negli occhi, chi con divertimento… indovinate gli ultimi chi sono?

-        Oh, questo? Bè… che dici, Ron? Glielo diciamo?-

Il mio migliore traditore mi guarda con gli occhi azzurri spalancati.

Non credeva che lo avrei denunciato seriamente… tutti troppo attaccati alla mia faccina da puro Grifondoro, suppongo.

-        Allora, signor Weasley? Cosa succede?-

-        Ecco… io…-

Hermione mi stringe la mano non impegnata a tenere il braccio dell’infame.

Mi volto con indifferenza verso la mia bella amica, fregandomene che ho tutti gli occhi puntati addosso.

Se c’è una cosa che ho imparato essendo il grande Harry Potter, è fare finta di non vivere sotto i riflettori 25 ore su 24, 8 giorni su 7 e 5 settimane al mese.

-        Si, Herm?-

-        Ehm… stai… o state… sanguinando….-

-        Cos…?! Porc!-

Guardo nella direzione che Hermione mi indica e vedo la mia mano che sanguina.

O forse è l’avambraccio di Ron.

O tutt’e due.

-        Penso proprio che si il momento di far veder a tutti il nostro tatuaggio di cui andiamo tanto fieri, eh?-

-        NO!!-

Ma non serve a nulla che si opponga.

In men che non si dica lo immobilizzo di nuovo nella stessa posizione di poco fa quand’eravamo in camera mia, solo che adesso stringo il suo polso per lasciare a vedere il marchio oscuro, insanguinato.

Sento urla provenire da mezza Sala Grande, sento le sedie dei professori sparire per lasciare loro la possibilità di raggiungerci in fretta, sento Hermione che non riesce più a trattenersi e singhiozza, stringendosi alla mia spalla e appoggiando la testa al mio bracco.

Vorrei consolarla, vorrei farle capire che anche io sto male, non me ne frego come sembra, ma non posso lasciare Ron.

Questa volta non mi tratterrò da fare quello che sento.

A costo di schiantare qualche professore per avere il tempo di fargli veramente male.

Mi volto verso il tavolo dei Serpeverde, cerco due paia di occhi ben specifici.

Li trovo immediatamente.

Un paio sono blu dell’oceano più aperto.

Hanno paura, forse del mio sguardo inceneritore e gelido nel contempo, soffrono, forse nel vedere Hermione che piange disperata.

“ Vieni, Zabini… Blaise. E’ di te che lei ha bisogno, non certo di me… per favore.

Osservo gli zaffiri allargarsi dallo stupore di aver sentito nella sua testa la mia voce e soprattutto quello che gli ho detto.

Comunque si alza incurante di quello che dicono i professori, di quello che dicono i suoi compagni di casa.

Herm ha fatto la scelta giusta… e pensare che io una volta la vedevo bene con Ron… ma quello è passato.

Mentre lui arriva io guardo due occhi color tormenta.

Grigio e azzurro che combattono perennemente.

Sereno e tempesta che si abbracciano e si abbandonano, per poi ritrovarsi nuovamente.

Non ho bisogno di parlargli telepaticamente.

Solo, si alza.

Un lieve e quasi impercettibile sorriso gl’increspa le labbra.

Così leggero che solo io lo vedo.

Ma questo è l’importante.

Riporto la mia attenzione ai professori che stanno quasi urlando conto Ron.

Sento che qualcuno prova a liberarlo dalla mia presa ferrea.

Hanno capito male.

Chiunque sia, finisce per magia appeso in aria per una caviglia.

Alzo un sopracciglio e quasi mi scappa un risolino nel vedere Vituos a gambe all’aria.

-        Chi… cosa…! Potter! Sei stato tu?-

-        Chiedo scusa professoressa, non intendevo certo fargli del male. Ma non ho davvero nessuna intenzione di lasciarlo. No, signora preside, nemmeno se me lo dice lei.-

-        Cosa stai dicendo, Harry Potter? E’ un mangiamorte! Bisogna che gli Auror lo prelevino e fin quando non saranno qui dovrà essere tenuto sotto controllo!-

Prima di rispondere osservo intorno a me cosa succede.

Blaise Zabini ha tra le braccia la mia migliore amica e le accarezza i capelli.

Draco è al mio fianco, anche se nessuno sembra accorgersi della sua presenza alquanto… stonata per la normalità.

Dietro Vituos, che ho lasciato cadere a terra, vedo Ginny che piange silenziosamente, Luna, Neville.

Sorrido loro, soprattutto alla piccola rossa.

Gli occhi sono pieni di dolore, ma risponde debolmente al sorriso.

Le persone che più amo sono con me.

Senza contare il tavolo Grifondoro che mi guardano sofferenti per la scoperta del tradimento, ma con appoggio.

Punto di nuovo gli occhi in quelli da gatta della McGranitt.

-        Già. E’ un mangiamorte da luglio, se proprio vuole saperlo… e allora? Non ho aspettato tutto questo tempo per poi semplicemente lasciarlo rinchiuso da qualche parte in una scuola dove ci sono una marea di giovani mangiamorte.-

La mia voce è ferma, la mia intenzione senza possibilità di appello.

-        Ma Potter, cera di capire…-

-        Capisco, professoressa… capisco perfettamente. Ma di certo mi conoscerà abbastanza per sapere che sono una persona impulsiva e che mi è costata quasi la salute non fare nulla fino ad ora. Non permetterò a nessuno di toccare Ronald Weasley. Nemmeno ai professori…-

-        Cosa pensi di fare?! Sei solo uno studente!-

La guardo solamente.

Ha a decenza di arrossire per quello che ha detto.

-        Si, bè… sorvoliamo, eh? Non chiedo molto. Solo di averlo io in custodia fino all’arrivo degli Auror. Non chiedo la luna,no?-

-        … cosa vuoi fare, Potter?-

-        Niente, professoressa. Solo ricordare i vecchi tempi.-

Mi guarda, si perde nei miei laghi profondi come abissi.

E capisce.

Comprende cosa si cela dietro agli smeraldi della Speranza.

-        Come vuoi…. Gli auror arriveranno tra meno di dieci minuti comunque.-

-        Grazie, professoressa. Basteranno.-

Mi volto e m’incammino senza chiedere a nessuno di seguirmi.

Nessuno lo fa.

E’ una questione tra me e lui.

Tra i due ragazzi d’oro più ammirati di tutta Hogwarts.

Com’è falsa la vita, a volte, eh?

 

 

Salve gente!!

Come avete passato il fine settimana? Tutto bene?

Bè, non ho molto da comunicarvi… quindi passerei immediatamente ai ringraziamenti, ricordandovi di lasciare un paio di paroline a questa povera sclerata che sono io! ^_^

 

_ROBY_:. Brava cara… anche se lo hai letto in fretta, hai colto le cose essenziali… la parte iniziale non è riferita solo agli amici, ma alla vita in generale, comprendendo anche la morte di Silente, la scoperta che Piton era sempre cattivo e il fatto che Ron lo avesse abbandonato come altri Grifondoro…. Meno male che c’è Draco… che mondo sarebbe senza Malfoy?! J BaX

 

Lucifera82:. Grazie cara… allora… come ci sei rimasta per il tatuaggio?!?! BaX

 

Sanzina:. Grazie per l’avvertimento… che svista mostruosa! J Comunque… come ti pare questo seguito? Ah, senti, nel primo chap ho esposto un idea… non è che mi fai sapere che te ne pare? Zazie!!!!! J BaX

 

Bene bellezze… io mi vado a legger le mie belle, mica tanto, novelle del Decameron….

Ci si sente presto con l’ultima parte della storia… ricordandovi che potrebbe essere solo il prologo di una long fic… mi fate sapere, please?!?!?!?! BaX ek

 

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Capitolo 3
*** essere traditi e saper perdonare ***


Essere traditi… e saper perdonare

Essere traditi… e saper perdonare.

 

 

-        Allora, amico mio… sentito? Abbiamo poco tempo per parlare….-

Siamo in una stanza in disuso forse dalla creazione della scuola, a quanto dimostrano i metri di polvere ed i banchi quasi del medioevo.

Guardo quello che fu il mio migliore amico, mio fratello negli occhi.

Cercano di sfuggire, ma gli impongo con il pensiero di guardarmi.

Allarga gli occhi dallo stupore.

-        Cosa vedi, Ron?….Mh?-

-        Io… sei strano. Non ti ho mai visto così…-

Mi permetto di ridere.

Una risata completamente fredda ed incolore.

Rabbrividisce.

-        Ma va… che cose strane che capitano nella vita, eh? Allora. In questi dieci minuti ti consiglio di spiegarmi bene come hai potuto farti macchiare come un toro da macello… perché non appena non avrai più nulla da dire… ma no dai, non voglio toglierti la sorpresa.-

Si è ripreso all’istante.

Toglie la mano dal marchio sanguinante e punta un dito contro di me.

-        Ah, certo, come no! Fammi il favore, Harry! Non dire cose che tanto non farai!-

Lo guardo senza cambiare espressione.

Non è questo il momento di fargli capire che non sto affatto scherzando.

Non abbiamo molto tempo ed io voglio sapere cosa lo ha portato a questa decisione.

-        Stai divagando, Ron. Dimmi, per favore… spiegami. Perché io… non capisco.-

Mi scruta con i suoi occhi azzurri, anche se non brillano più come una volta, e solo ora me ne rendo conto.

Sospira, poi parla con una voce quasi… sconfitta.

-        Uff… ma si. Tanto il danno lo hai fatto. Vuoi sapere perché? Sai, Harry… la gelosia è un gran brutto sentimento, che ti consuma dall’interno. Brucia ogni particella che incontra nella sua strada. Trasforma i sentimenti di amore ed amicizia in odio ed ribrezzo.-

Ho sbarrato gli occhi, lo sento.

Assurdo.

Se qualcuno mi raccontasse una scena simile credo che scoppierei a ridere, ma non mi sembra proprio il caso, adesso.

-        No aspetta, frena il mondo… cioè tu mi stai dicendo che hai fatto questo perché… eri GELOSO di ME?!-

Fa una smorfia come se lo avessi insultato.

-        E ti sembra una cosa da poco? Tu non ti rendi conto di quanto è distruttiva la gelosia… senza contare che è andata crescendo sempre più dal primo anno che ci siamo incontrati!-

-        Ma allora sei proprio demente! Pensavo che dopo tutti questi anni avessi capito che non sono felice di essere il “Bambino Sopravvissuto”!-

Sto cominciando a scaldarmi, e questo non va bene.

-        Certo, per te è facile dirlo, visto che lo sei!-

Apro la bocca ma non esce nemmeno un suono.

La richiudo giusto per non farci entrare tutti i macrogranuli di polvere che aleggiano nella stanza.

Non ci posso credere.

No seriamente… già che mi ha tradito, almeno averlo fatto per un motivo serio!

Vorrei dirgli che sono io quello che dovrebbe essere geloso di lui, che ha una famiglia numerosa, fratelli che gli vogliono bene… nessuno al cimitero.

Ma non ne trovo la forza.

Sento che sto per perdere il controllo.

Stringo forte gli occhi e le mani, sento una fitta di dolore nella mano sinistra, quella con cui ho stretto il marchio sul suo avambraccio.

Guardo la bruciatura che continua a sanguinare copiosa.

Ho praticamente il marchio bruciato a fuoco nel palmo.

Perfetto.

Mi ci mancava solamente avere un altro simbolo di Voldemort, avevo giusto intenzione di collezionarli!

Seriamente, non so più che fare.

Se trattenermi dal rompergli la testa, se scoppiare a piangere, se mettermi a ridere isterico.

Davvero, sono nel pallone.

Lui mi guarda triste, poi si avvicina.

Non so più nemmeno se concedergli la fiducia perché stia vicino a me.

Non voglio leggere i suoi pensieri e, anche se è faticoso, riesco nel mio intento.

-        Harry… io vorrei dirti solo una cosa… ti voglio sempre bene. Anche se sono andato dalla parte opposta della tua, ti considero ancora come un fratello.-

-        Si certo, come no. Infatti è normale che i fratelli si vogliano morti!-

-        Non l’ho mai detto! Non ho nessuna intenzione di ucciderti! Senza contare che non ci riuscirei….-

-        Guarda, risparmiati queste cazzate. Non sono dell’umore adatto in questo momento. Sai vero che stando dalla parte di Tom Riddle finirai per forza di cose contro di me, un giorno o l’altro?!-

Abbassa la testa, sembra molto interessato a guadare l’ombra della piastrella che si vede sotto i chili di polvere.

-        Io… lo so. Ma questa parte è l’unica in cui io sono qualcuno. Cerca di capire. Qui ad Hogwarts sono solamente… la tua ombra. O al massimo, l’amicone di Harry Potter. Sono il sesto figlio di una famiglia purosangue che cade a pezzi ed è derisa dal mondo magico….-

-        Non mi sembrano cose sufficienti per farti cambiare l’opinione del mondo in questo modo! Cazzo Ron! Ti disgusta Herm! La stessa ragazza di cui TU sei innamorato dalla prima!... o almeno di cui eri innamorato…-

Mi guarda, panico negli occhi.

Lo sto smontando, sto distruggendo tutte le false convinzioni che si era fatto.

-        Io… io…-

-        Tu, tu. Tu cosa? Hai sbagliato! Stai sbagliando! Te ne rendi conto, almeno?!-

-        Lo so, va bene?!- la sua voce è quasi stridula -Lo so che sto sbagliando tutto! Ma non importa. Ognuno fa le sue scelte. Io ho fatto la mia.-

-        Bene. Come vuoi. Quindi decidi di abbandonare tutto? La tua famiglia, i tuoi amici… me?-

Glielo dico abbassando la voce.

E pensare che credevo di averla persa ad un pezzo la speranza.

Ora invece mi ritrovo qui a pregare silenziosamente che il mio migliore amico-traditore cambi idea….

I nostri occhi s’incontrano, i suoi stupiti, forse nemmeno lui credeva che io ancora sperassi che tornasse.

-        Come scusa?-

-        Tu SEI qualcuno, Ron, e lo sei sempre stato. Sei il mio migliore amico, il migliore amico di Herm… mi hai sempre seguito dove andassi, andassi indipendentemente dalla pericolosità della situazione… sei fratello di sei persone che ti amano, figlio di due genitori che vogliono solo il  meglio per te… sei con me l’idolo di tutta la casa Grifondoro, e non perché sei mio amico! Per cosa decidi di rinunciare a tutto questo?…. Per una scopata assicurata con una puttana?!-

E’ completamente basito, forse dalle parole che gli ho detto, forse perché glie le ho praticamente urlate addosso, forse perché sto per mettermi a piangere come una ragazzina.

Ma davvero sono al limite.

Faccio tanto il gradasso, quello che non prova nulla, ma alla fine ci sono rimasto davvero male quando ho scoperto, inavvertitamente, che Ron aveva ricevuto il marchio.

E sono quattro mesi ormai che faccio finta di nulla, come se fosse tutto nella norma.

-        Io… non pensavo di essere così importante per te… o per gli altri…-

-        Perché sei uno stupido idiota, Ronald Weasley! Hai sempre bisogno delle cose scritte e firmate per capire qualcosa?!-

Sta per ribattere, ma veniamo interrotti dal bussare alla porta.

Diavolo, devono essere arrivati gli Auror.

Mi guarda sofferente e impaurito.

-        E’ tardi suppongo. Ma Ron… ti chiedo solo questo… se potessi tornare indietro… rifaresti lo stesso errore?-

Si alza dal banco su cui si era appoggiato e si avvicina alla porta.

Lo stesso faccio io.

Quando siamo ormai fuori dalla stanza, con mezza Hogwarts che ci osserva e tre Auror davanti alla folla, mi risponde, mentre delle manette magiche gli incatenano i polsi.

-        No, Harry… credo proprio di no…. Ma come hai detto tu, sono stupido e ti assicuro che la troia, come la chiami, sa rigirare benissimo la frittata come più le piace…- si volta verso di me, io con la coda dell’occhio vedo a fianco degli Auror Hermione, Zabini, Draco, Neville, Luna e Ginny, -ma oramai è tardi, no?-

E sorride in modo che solo io possa vederlo.

S’incammina senza più guardare nessuno, scortato dai maghi.

Sento una fitta lancinante alla bruciatura, poi una voce nella mia testa.

“Perdonami, Harry… degli altri non m‘interessa… ma se avrò il tuo perdono potrò andare avanti… e ti prometto che un giorno saprò tornare da questa parte… ci si vede, compagno….

Sparisce, smaterializzato con una passaporta con gli Auror.

Hogwarts mi osserva, forse cerca di capire cosa sia successo nella stanza, forse cercano di capire cosa significava la frase che ha detto poco fa.

Ma a me non interessa.

Sbatto la mano bruciata e insanguinata al muro, facendo sobbalzare tutti.

I miei amici e compagni corrono da me.

-        Sei… sei…-

-        Cosa succede Harry?!-

Hermione.

A quanto pare Zabini è riuscito a farla calmare perché non piange più.

-        SEI UNO STUIDO, RONALD BILIUS WEASLEY!-

In concomitanza al mio urlo scoppiano i vetri del corridoio in cui siamo, mentre la mano sanguina ancora di più (devo aver riaperto anche quel poco che si stava cicatrizzando, con il pugno) e imbratta tutto il muro.

 

Sono passate due ore da quando hanno portato via Ron da scuola.

Sono in camera mia con Draco.

Ho spiegato su per giù alla banda che avevo visto a fianco degli Auror cosa è successo nella stanza.

Ho tralasciato solo l’ultima frase che ho letto nella sua mente.

Quella è una questione tra me e lui.

Tra i due ragazzi d’oro che furono i più ammirati di tutta Hogwarts.

Ma che ora… non esistono più.

Uno è diventato un mangiamorte.

L’altro….

Già.

Io cosa sono diventato?

Ma sto di nuovo divagando, forse perché non voglio pensare seriamente a cosa è successo.

Ho mandato in carcere il mio migliore amico.

Quando l’ho detto a Draco mi ha risposto che ho fatto bene, perché quando è successo tutto, Ron era a tutti gli effetti un mangiamorte.

Dice che ora non ci devo pensare, che si sistemerà tutto.

Io non credo.

Penso piuttosto che perché si sistemi tutto io debba andare a riprendermi ciò che è mio.

Ho scoperto di essere molto possessivo.

E Ronald Weasley è il MIO migliore amico.

Mi ha tradito, è vero.

Ma mi ha insegnato a perdonare.

-        Ehi… a cosa pensi?-

Draco….

La sua voce è sempre un calmante per i miei sensi.

Mi appoggio meglio al suo torace con la schiena… non avevo mai pensato che stare seduto per terra con il tuo ragazzo potesse farti stare così bene.

-        A nulla… e a tutto….-

Mi morde piano l’incavo del collo.

Odia queste risposte alla… Silente.

E pace all’anima sua.

-        Va bene, va bene…. Pensavo a Ron.-

-        Devi smettere di pensarci in ogni istante… anche perché mi sento responsabile.-

Mi volto, trovandomi a pochi millimetri dai suoi begli occhi.

-        E perché mai?!-

Le nostre labbra si sfiorano ad ogni parola.

-        Perché sono stato io a convincerti a parlare con i tuoi amici…-

-        Ed hai fatto perfettamente bene. Ora sto meglio…. Davvero!-

Alza un sopracciglio perfetto.

Mi fa morire quando fa così.

Forse ha ragione, dopotutto.

Non posso pensarci sempre, anche perché altrimenti diventerò pazzo.

Ma ciò non toglie che andrò a riprendermi il mio migliore amico.

Costi quel che costi.

Lui deve solo tenere duro fino a allora.

E non uccidere, magari.

Io lo perdono, ma lui deve andare avanti come ha detto fino a quando non andrò a prenderlo.

E, lo giuro su qualsiasi cosa ci sia in cielo o in terra,….

Lo farò molto presto.

Poi bacio Draco, il motivo per cui continuo ad andare avanti, il mio carburante.

Dopo poco i nostri vestiti sono sparsi per il pavimento.

E non ho più la capacità nemmeno di ricordarmi chi sono.

 

 

Ehilà gente… come va la vita?

A me piuttosto bene… ho preso un voto abbastanza buono di un interrogazione a surprise di matematica….

Comunque… eccovi il terzo ed ultimo chappy!

Cosa ve ne pare?

Vero che vi aspettavate una bella scazzottata all’ultimo sangue?

Ma per la long fic, che credo proprio verrà fatta, avevo bisogno di questo finale….

Continuo a chiedervi per favore, a voi pochi angeli che recensite, di consigliarmi su che fare, se fare o no la long.

Non ve lo chiedo così a muzzo, perché se avete già seguito l’evoluzione di una mia ficcy, sapete che quello che mi dite io faccio… vero?! J

Bè, passerei ai ringraziamenti:.

 

Lucifera82:. Come mai ricominci la storia da capo? Comunque… vedi che l’unico problema di Ron è che è scemo? Si salva ancora… o no? J BaX

 

_ROBY_:. Allora… contenta lo stesso anche se non ho fatto morire Ron dissanguato? Che mi dici… long fic o non long fic? BaX

 

Sanzina:. E per la tua felicità, o almeno spero, nessun errore dovrebbe rovinare questo chap… vero? L’ho riletto apposta ripensando a te!!! J Che ne dici della fine un po’ a sorpresa? BaX

 

Little Funny:. Allora potrei contare sulle tue recensioni se la facessi? J BaX

 

Bene bellezze… me ne vado a bazzecolare, a leggere fic visto che il mio lavoro l’ho fatto… giuro che sto lavorando ai capitoli delle mie fic… solo che sono i due più complicati… ma ce la farò!!! BaX alla prossimaaaaaaa… ek

 

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