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Mille immagini si susseguivano nella mente di
Goku… ma in ognuno di esse il colore rosso era l’unica cosa che si riusciva a
distinguere. Il suo viso era pallido e i suoi occhi ormai erano
troppo gonfi per trovare un po’ di riposo. Gojio entrò nella stanza del piccolo demone. Gojio- Hei scimmia.. ti ho portato dei nikuman.. Goku rimase immobile. Fissava sempre un punto preciso nella parete. Gojio si era chiesto più volte quali potessero
essere le immagini che attraversavano la sua mente. “Che cosa stai osservando Goku?” Uscì dalla stanza lasciando però i piccoli dolcini
poggiati accanto a Goku. Accese una sigaretta e cercò di dipanare i suoi
pensieri nel fumo. Ma ormai non c’era più niente che potesse in
qualche modo farlo sentire meglio. Come avrebbe mai potuto stare bene? Aveva perso un suo compagno. Il più ostile e scorbutico che potesse esistere
sulla faccia della terra ma pur sempre una persona con cui aveva condiviso
qualcosa. Ogni volta che rivedeva quella scena sentiva le
ginocchia tremargli. Il suo corpo veniva colto da un’improvvisa rabbia. Strinse fra le mani la sigaretta bruciandosi
appena il palmo. La gettò per terra non curandosi nemmeno se fosse
spenta. Entrò nella sua stanza. Hakkai era seduto su una sedia accanto alla
finestra. Hakkai- Come sta? Gojio- Come vuoi che stia? Hakkai- ………….. Il mezzo demone si sdraiò sul letto girando la
faccia contro il muro. Hakkai- Sai che penso Gojio?…… Sanzo è una persona
fuori dal comune… io penso che in una maniera o nell’altra sia ancora vivo…. Gojio- COME PUOI PARLARE IN QUESTO MODO???- Inveì. Hakkai- ……….. Gojio- L’abbiamo visto coi nostri stessi occhi
cadere giù da quel dirupo… non può essere vivo nemmeno con un miracolo. Hakkai- Già.. ma non abbiamo ritrovato il suo
corpo…. Gojio- Dopo un volo del genere sfido chiunque a
rimanere intero….. Hakkai- … Non so…. Gojio- Hei …. Di solito sei tu quello più
realista… Anch’io vorrei tanto che le tue teorie fossero giuste ma …. Non
possiamo continuare a illuderci… non possiamo…- si risedette sul letto
portandosi le mani sul viso. Hakkai- … forse hai ragione tu..- abbassò lo
sguardo. Gojio- …. È triste dirlo ma… la nostra vita in
qualche modo andrà avanti.. noi due sapevamo fin dall’inizio che non saremmo
rimasti con loro…. Ma per Goku è diverso… La sua vita era Sanzo.. e adesso che
non c’è più…. Hakkai- Dobbiamo trovare un modo per scuoterlo…..
Ormai… gli siamo rimasti solo noi….. Gojio- Già….. senti.. io credo che siamo rimasti
troppo fermi in questo posto… perché non partiamo nuovamente?… non so….
Potremmo prendere una direzione a caso….. Hakkai- Credo sia una buona idea. Stare fermi
adesso non serve a niente. Gojio- Allora vado a dire a Goku che si parte- si
alzò di scatto come colto da un’improvvisa positività. Hakkai osservò le piccole nuvole che si muovevano
velocemente nel cielo. “Oggi… non piove….” Ad un tratto un leggero urlo lo destò dai suoi
pensieri. Gojio- HAKKAI!!!!!! Il demone corse verso la camera di Goku pregando
che non fosse successo quello che ormai temeva da tempo. Goku era immobile. Gojio lo teneva stretto fra le braccia scuotendolo
con forza. Hakkai osservò inorridito il sangue che scendeva
lungo la sua giacca impregnando anche i vestiti di Gojio. Gojio- Non stare li impalato… Fai qualcosa Hakkai! Il demone fece ricorso a tutto il suo sangue
freddo. Si avvicinò a Goku e cercò di curare la profonda
ferita all’addome. Per fortuna il suo intervento sembrava aver
sortito effetto. Gojio ripose il corpo scosso, di tanto in tanto,
da tremiti. Hakkai si portò una mano sugli occhi- Questo è
troppo… Una lacrima gli rigò il viso. Gojio- No Hakkai! Non abbiamo tempo per farci
prendere dall’ansia. Hakkai- E perché? Non abbiamo anche noi il diritto
di soffrire? Gojio- ……….. Si lasciò cadere vicino al letto di Goku
appoggiando la testa al materasso. Gojio- Basta….. non possiamo assolutamente
continuare così……
************ ************** Dove si trovava? Sembrava un giardino. Un giardino pieno di fiori. Lui amava i fiori. Ma perché erano di quello strano colore? Tutti rossi. Goku restò per qualche istante a osservarli. Poi… poi si guardò le mani. Anche le sue mani erano rosse. Rialzò nuovamente lo sguardo. Piccole lacrime gli offuscarono appena la vista. Una persona gli si stava avvicinando. Sanzo. Goku corse verso di lui ma si fermò qualche metro
prima di raggiungerlo. Restarono immobili a guardarsi per qualche
istante. Goku- Tanto lo so che è solo un sogno……- disse ad
alta voce come per prendere in giro se stesso. Sanzo- Allora non hai perso del tutto la ragione,
stupida scimmia. Goku alzò di scatto lo sguardo. Sanzo- Mi vuoi dire che cosa diavolo stai facendo?
Voi avete una missione da compiere giusto?… Verso ovest. Sempre e comunque. Goku continuava a osservare la figura imponente di
fronte a lui. Sanzo- beh… non dici niente razzi di stupido? Goku- C.. come puoi parlarmi dopo quello che è
successo?….- strinse i pugni e abbassò lo sguardo. Sanzo- STUPIDA SCIMMIA!- Gli afferrò le spalle e
le alzò violentemente- Non devi abbassare la testa. Mai. Di fronte a nessuno.
Mi sono spiegato? Goku annuì appena mentre le lacrime continuavano a
scendergli lungo il viso- …… Sai… è bello sentirti parlare così….. quando mi
sveglierò avrò sicuramente un bel ricordo… Sanzo- Stupido… se continui a sfuggire dalla
realtà non ti sveglierai mai. Goku- IO NON VOGLIO SVEGLIARMI!!! Non voglio
rendermi conto che sei morto per colpa mia!- Si portò le mani sulle orecchie. Sanzo- Non è colpa tua. Goku- E invece si…. Se il mio dispositivo non si
fosse rotto non ti avrei mai attaccato…. Invece sono stato io l’artefice della
tua morte….io…. io……… proprio io che avrei dato la mia vita per te……. Te l’ho
tolta……. Sanzo gli tirò un pugno facendolo ruzzolare al
suolo. Sanzo- Se proprio vuoi qualcuno a cui dare la
colpa cerca quel demone che stavamo affrontando. Non l’avete eliminato, dico
bene? Poi lo afferrò per il colletto e con un ulteriore
pugno gli trapassò l’addome. Goku sentì un dolore lancinante. Alzò il suo sguardo verso Sanzo che lo guardava
senza alcuna espressione particolare. Sanzo- E adesso siamo pari…..
********* ********* Goku si svegliò di scatto. Teneva saldamente una mano sul petto. Si alzò la maglietta notando una piccola
fasciatura. Diede involontariamente un calcio alla testa di
Gojio che lamentandosi si girò dall’altra parte. Anche Hakkai era nella stanza. Stavano dormendo entrambi profondamente. Goku sorrise. “Chissà come li ho fatti preoccupare” Si tolse le coperte di dosso per aggrapparsi dal
davanzale. Fuori era ancora chiaro. Si poteva scorgere in lontananza il sole che stava
per tramontare. Goku- Anche se il sole scompare l’indomani è
sempre pronto a illuminare nuovamente. Girò il suo sguardo verso i due amici. “Non è ancora tutto finito…… io ….. ho ancora una
missione da compiere….”
Continua……..
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Come avevo già annunciato
mi sono presa un anno sabbatico, per pensare, riflettere, rivedere me stessa e
tutto ciò che mi stava intorno. Succedono molte cose in un anno, positive,
negative.. perdite, conoscenze, esperienze. Una miriade di sensazioni nuove o
già vissute. Ma in questo anno ho sempre avvertito la mancanza di qualcosa, o
meglio, avevo in me qualcosa di troppo che voleva furiosamente uscire… Quindi
eccomi tornata.
Molti non si ricorderanno
di me, e spero abbiamo comunque la voglia di scoprire le mie storie. Per chi si
ricorda, invece, tutti i miei ringraziamenti più sinceri. Spero di non
deludervi.
Ho voluto ricominciare da
una mia vecchia storia, scritta e pubblicata nel lontano 2004. Una storia più
che giovane, perdonate i tanti errori, ma che fa comunque parte di me.
Nel mentre, non sono
ferma, ho ricominciato a lavorare su un’altra storia, impegnativa e intensa per
certi versi.
Mi sono presa questo
spazio solo per dirvi davvero, con tutto il cuore, grazie. Per chi c’era in
passato, per chi ho sempre vicino, per chi ci sarà in futuro.
Yama è tornata, come una
fenice, forte come una ‘montagna’
Gojio aprì svogliatamente un occhio,
stropicciandosi le palpebre. Girò la testa verso il letto di Goku. Gojio- Oh porca….- imprecò involontariamente. Cercò di alzarsi ma un tremendo mal di schiena lo
fece cadere al suolo. Gojio- Cavolo….. Goku- Eheheh… è naturale che tu stia male.. hai
dormito tutta la notte sul pavimento… ormai non hai più l’età per fare certe
cose- Lo beffeggiò entrando nella stanza. Gojio- Gok……- Lo guardò stupito dell’espressione
quasi normale che aveva stampata sul volto. Il demone gli tese una mano- Da qua… ti aiuto!
Altrimenti rischi di non muoverti più! Gojio- Razza di scimmia! Non ho bisogno del tuo
aiuto! Sono abbastanza giovane per farcela da solo!!!! >___<- Tirò un
pugno alla mano di Goku e con fatica si alzò. Goku- Ehehehe ^^ Hakkai- Hn?!!- Mugolò appena stiracchiandosi. Goku- Buongiorno Hakkai! Tutto bene?.. dimmi, ti
fa male da qualche parte? Pensa che Gojio non riusciva nemmeno ad alzarsi!!! Hakkai- @____@ - Non ci capiva nulla. Il sorriso più che normale che aveva Goku lo
spiazzava. Si alzò e si pulì appena gli abiti. Goku- Su su.. muovetevi! Ho una fame bestiale! Gojio e Hakkai si tirano un’occhiata intenditrice. Non sapevano cosa era successo all’amico ma…. Ora
sembrava più sereno, se così si poteva dire. -Sei nuovamente qui?- Chiese la locandiera al
ragazzino che salterellò indifferentemente nella saletta da pranzo. Gojio- Come di nuovo??? Hei scimmia… non mi vorrai
dire che hai già fatto colazione?! Goku- Beh… diciamo che ho fatto uno spuntino ^.^ Gojio- -____-”” Che caso disperato.
Finita la breve colazione ritornarono tutti nelle
loro stanze. Dopo poco però Hakkai bussò alla porta di Goku. Hakka- Goku.. senti… Goku- Lo so……- Guardava fuori dal vetro dando le
spalle al demone gentile- … dobbiamo riprendere il viaggio, giusto? Hakkai- Però se vuoi aspettare ancora un po’
potrem….. Goku- No…. In fondo…- la sua espressione si fece
più cupa- Non abbiamo nessuno da aspettare…..- Sorrise debolmente guardando
l’amico. Gojio, che era dietro la porta, strinse i pugni. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per prendersi anche
solo metà del dolore che provava Goku in quel momento. Goku afferrò con fretta il suo piccolo zainetto
che lo seguiva dall’inizio del viaggio- Partiamo. Hakkai- Goku…. il giovane demone sorrise nuovamente. Un sorriso triste. Ma pur sempre un sorriso. “Ora….. devo solo ritrovare la strada che il mio
sole mi ha indicato per tutti questi anni”
************* *************
Il suo respiro si faceva sempre più pesante ogni
qual volta tentava di aprire gli occhi. Sentiva il suo corpo preda di forti tremori. Ma lui….. Lui quegli occhi voleva aprirli. Non sapeva che cosa avrebbe visto dopo. Non gli importava molto. Ma tutto sarebbe stato sicuramente migliore del
buio che aveva adesso davanti a se.
Un frastuono riecheggiò nelle sue orecchie. Aprì svogliatamente gli occhi imprecando dentro di
se per quell’inusuale risveglio. -Porca miseria….- urlò una voce che sembrava molto
distante. Girò i suoi occhi per tutta la stanza cercando di
capire dove potesse trovarsi. Non ricordava di aver mai visto quella casa. Ma sinceramente in quel momento erano tante le
cose che non si ricordava. Cercò di alzarsi ma qualcuno lo trattenne e lo
ributtò a forza nel letto. -SEI PAZZO???? Sei ancora ferito gravemente!!! In
questo modo rischi di rimanerci secco davvero questa volta! “Questa volta?……”. Si chiese cosa volesse
significare quella frase. Posò il suo sguardo indagatore sulla ragazza
imbronciata che gli stava aggiustava le coperte. I capelli rossi le cadevano
ribelli percorrendole tutto il viso. Gli occhi verdi erano furibondi e
sembravano volerlo uccidere da un momento all’altro. Cercò di parlare. -Dove sei?….. a casa mia!- rispose secca tornando
nella stanza da cui era venuta senza degnarlo di un ulteriore risposta. “TSK!” Ad un tratto un signore irruppe nella stanza. -Venerabile Sanzo! Si è svegliato!!!- Dagli occhi
dell’uomo sembrarono uscire come della lacrime per la commozione. Sanzo cercò di sforzare la sua mente a ricordare
dove aveva già visto quell’uomo. “Dev’essere un mio conoscente se sta piangendo,
che stupido….. ma… come mi ha chiamato??? Venerabile ‘qualcosa’?” -Come si sente?- insistette l’uomo. -Si sente bene, non vedi?!- si intromise
nuovamente la giovane. -Chelsea, devi avere più rispetto per il venerabile
Sanzo. Chelsea- Tsk…- girò lo sguardo verso la finestra. “Venerabile Sanzo???….. non capisco…. Io sono un
Sanzo?” Il bonzo cercò di parlare ma l’uomo lo interruppe. -Non si deve sforzare Venerabile Sanzo. Ora pensi
solo a rimettersi. Per qualunque cosa sappia che può contare sul nostro aiuto-
Fece una specie di inchino prima di uscire dalla stanza. Sanzo non capiva un gran che di tutta quella
situazione ma tutte quelle riverenze gli facevano venire la nausea. Stette ad aspettare l’arrivo di un qualche cenno
di vita ma per un bel po’ gli unici segni che ricevette furono le voci confuse
della ragazza e dell’uomo che sembravano discutere animatamente. Sembrava che l’uomo insistette per portarlo in un
centro medico del paese mentre la giovane replicava che era ancora troppo
debole e che sarebbe stato meglio farlo rimanere li ancora per un po’. Tutte quelle grida gli fecero venire un gran mal
di testa. Chiuse gli occhi per cercare un po’ di calma. Per un po’ non sentì più nulla. Chelsea- Hei… sei ancora vivo?- disse entrando
nella sua stanza. Sanzo girò gli suoi occhi violacei scrutando
attentamente la persona che aveva di fronte. Chelsea- Beh.. cos’è quello sguardo ostile?- Posò
la minestra calda che stringeva fra le mani sul piccolo comodino laterale al letto. Sanzo- Tsk- Fu l’unica cosa che riuscì a dire. Chelsea- Sei stato incosciente per diversi
giorni…… Sei andato avanti di medicine…. Credo che adesso faresti meglio a
mangiare in modo naturale. Sanzo- …….. Chelsea- ….Hai scelto la strada del silenzio?
-____- …….. Bene…- si alzò e afferrò Sanzo dalle braccia cercando di tirarlo
su, con scarsi risultati però. Chelsea- Ma quanto pesi?? @____@ Sanzo- Faccio da solo. Chelsea- Ah.. allora sai parlare?! Sanzo- Tsk. Si tirò su con fatica appoggiandosi alla spalliera
del letto. Prese fra le mani la minestra fumante e cominciò a
mangiare. Sanzo- Beh… devi stare qui ancora per tanto? Chelsea- Finchè non hai finito. Non vorrei che ti
sbrodolassi tutto addosso. Sanzo- Hei ragazzina, modera i termini! Chelsea- Altrimenti che fai? Sanzo- ……………… - Stava per replicare quando sentì
le parole morirgli in bocca. Non sapeva che cosa dire. Riprese a mangiare. Finita la minestra Chelsea prese il piatto e tornò
in cucina. Sanzo- HEI?????- urlò dopo parecchi minuti che
aspettava. La ragazza tornò di corsa- Che succede?- chiese un
po’ spaventata. Sanzo- Tsk.. niente….- girò il suo sguardo verso
un punto indefinito della stanza. Chelsea si sedette su una sedia al lato del letto. Sanzo- Dove mi trovo? Chelsea- In un piccolo villaggio a nord del
Toghenkiò. Sanzo- E che cosa ci faccio qui? Chelsea- Ti ho trovato sulle rive di un fiume che
scorre poco distante da qui…… Eri privo di conoscenza e avevi una brutta ferita
all’addome…. Sembrava anche che ti fossi spappolato qualche organo interno….
Insomma… eri ridotto davvero male!……. Io ti ho semplicemente portato qui. I
medici del villaggio ti hanno rimesso in sesto. Sanzo- Come è successo? Chelsea- E io che ne so! Sei tu che dovresti
ricordarlo! Sanzo si portò una mano sulla fronte- Veramente…
sono tante le cose che non ricordo…….. dimmi…. Tu sai mica come mi chiamo? Gli occhi della ragazza sgranarono appena- Davvero
non ti ricordi come ti chiami????? Sanzo- Perché? E’ così anormale? Chelsea- … beh…. Può succedere… raramente.. ma
succede -___- Sbuffò-Suppongo quindi tu non lo sappia. Chelsea- Mmmmm…. Credo che tu sia un Venerabile
Sanzo. Uno dei cinque Sanzo Oshi posti al protezione dei sutra sacri. Sanzo- E cosa te lo fa pensare? Chelsea- Lo dicono quelli del villaggio. Hanno
riconosciuto le vesti. Portavi una tunica bianca e un sutra poggiato sulle
spalle…. E quindi hanno fatto questa deduzione. Scosse la testa, confuso. Chelsea- La cosa ti sembra così strana? Sanzo- beh…. Non saprei… Chelsea- Ma davvero non ti ricordi niente???.. Fai
uno sforzo… non puoi avere perso completamente la memoria tanto da non
ricordarti di essere una delle persone di più alto rango di questo pianeta!-
Insistette. Sanzo- Assolutamente niente- Portò una mano alla
testa. Chelsea sbuffò appena- … Beh… ora non ci pensare!
Sei stato privo di conoscenza per tanto tempo.. è già un miracolo che tu sia
vivo- Sorrise dolcemente- Ora cerca di riposare un po’- si alzò e lo fece
stendere- Ora devi solo rimetterti del tutto. Fece una smorfia- Ti faccio pena, vero? Chelsea- No… Far pena è una cosa negativa…… Ora
voglio solo che ti rimetti in sesto. Sanzo- Tsk… non ti preoccupare.. me ne andrò
domani stesso. Chelsea- Hei- Si avvicinò al suo viso- Sta zitto e
non rompere più di quello che stai già facendo… ma soprattutto non compatirti. Se ne andò mezzo bofonchiando. Sanzo- Tsk…. Girò il suo sguardo verso la finestra semi chiusa. Strinse ripetutamente gli occhi come sperando di
riaprirli e ricordare il suo passato. Non ricordava assolutamente niente. Toccò con una mano la ferita all’addome. “L’unico che può saperne qualcosa è quello stronzo
che mi ha procurato questa ferita…. E io lo scoverò.. giuro che lo scoverò” La stanchezza però ebbe la meglio e Sanzo cadde in
sonno senza alcuna trama.
Ringrazio sentitamente tutte le persone che hanno aperto anche solo una
volta questa storia e che hanno avuto la voglia di apr
Ringrazio sentitamente tutte le persone che hanno aperto
anche solo una volta questa storia e che hanno avuto la voglia di aprire anche
il terzo capitolo
03 NON AVERE LEGAMI
Trascorsero alcuni giorni. Sanzo non si era reso nemmeno conto del tempo che
passava. Chelsea passava tutto il suo tempo a cucire una
specie di maglione accanto al suo letto. Il bonzo non riusciva a capire se la ragazza
stesse lì per tenergli compagnia o per paura che potesse commettere una qualche
sciocchezza. Quel giorno però sentiva una voglia irrefrenabile
di alzarsi. Non ce la faceva più di stare a letto. Quella monotonia lo innervosiva. Cercò di alzarsi e subito la giovane corse verso
di lui tirandogli un sonoro pugno in testa. Sanzo- RAZZA DI STUPIDA!!!! Chelsea- NO! LO STUPIDO SEI TU!!! TI HO DETTO CHE
DEVI STARE A LETTO!!! Sanzo- Tsk…- si ricacciò su di esso- Sono giorni
che dici le stesse cose… ora sono veramente stanco. Chelsea- Stanco di far niente? Sanzo- Esatto! Chelsea- Ahhhhhhh- sbuffò alzando gli occhi al
cielo- Forza… ti dò una mano. Sanzo la osservò con fare sospettoso. Chelsea- Mica ti voglio mangiare! Sanzo- Tsk. Chelsea- Forza! Il biondino diede una piccola spinta alla ragazza
e poi si alzò da solo. Chelsea- Ma che caratterino caro il mio bonzo
-___- Sanzo fece qualche passo. Le sue gambe tremavano
appena. Per un attimo sembrò come cadere ma Chelsea, con
prontezza, lo afferrò per le spalle sorreggendolo. Sanzo- Ce la faccio anche da solo. Chelsea- Certo che ce la fai anche da solo.. ma ce
la fai solo a cadere!…. guarda che chiedere aiuto non è mica un sintomo di
debolezza- Disse intuendo il carattere orgoglioso dell’uomo. Sanzo- Tsk…. Non voglio che una mocciosa mi faccia
da balia. Chelsea- Questa mocciosa però non avrebbe voglia
di sorbirsi i tuoi lamenti per altri giorni! Sanzo- Lamenti? Chelsea lo spinse in avanti facendolo camminare a
piccoli passi- Si…. Quando eri ancora incosciente ti lamentavi nel sonno… Sanzo- E che dicevo? Chelsea- Non so.. mille cose confuse.. non ci ho
dato molto retta…. Anche perché non sapevo che avessi perso la memoria. Molto lentamente arrivarono fino alla porta
d’ingresso. Sanzo respirò profondamente. Chelsea- Aria di libertà- disse come entrando nei
suo stessi pensieri. Sanzo- ………… Chelsea- So che per te non dev’essere stato facile
stare a letto per più di una settimana e aver perso la memoria… ma penso che
prima o poi il tempo porti via le ferite e lasci solo la verità. Sanzo- Tu che ne puoi sapere? Chelsea- Di perdite di memoria assolutamente
niente….. Sanzo- Vivi qui da sola? Chelsea- Si… come vedi non c’è nessuno qui intorno
oltre io, te e la natura. Infatti si trovavano in una piccola casetta nel
verde…………..Però se guardi bene in quel punto si può scorgere il villaggio.
Dista meno di cinque minuti da qui… questo mi permette di avere la mia libertà. Sanzo- Perché vivi qui? Chelsea- Non c’è un motivo preciso- Abbassò lo
sguardo- ….. Vuoi provare a reggerti da solo? Sanzo rispose con uno ‘Tsk’ e lasciò lentamente la
solida presa della ragazza. Fece qualche passo barcollando appena. Chelsea sorrise- Sei stato per lungo tempo a
letto… i tuoi muscoli devono essere atrofizzati… però sembra tu abbia un fisico
molto robusto. Ti rimetterai presto! Sanzo- Tsk- girò il suo sguardo fiero verso gli
occhi sorridenti della ragazza. Come poteva una persona che nemmeno conosceva
capirlo in quel modo? Ma soprattutto…… se al mondo esisteva gente che lo
conosceva… perché non erano ancora venuti a cercarlo?
*************** *****************
Goku morsicò con foga un nikuman. Poi ne afferrò un altro. E un altro ancora. Gojio- Razza di scimmia!!! Vuoi mandarci in
rovina????? Goku- Scusa….. è che la mia pancia brontola ç____ç Hakkai- Eheheh ^^ Goku guardò con rammarico il poco cibo che erano
riusciti a racimolare quel giorno. Purtroppo la carta donata dai sambuzzushin era
rimasta nella tunica di Sanzo e quindi era precipitata con lui nel vuoto. Ora si trovavano senza bonzo corrotto e nemmeno un
soldo. Avevano dovuto adattarsi. Per fortuna Hakkai aveva da parte un po’ di denaro
e Gojio contribuiva a portarne dell’altro giocando a poker. Ma tutto quello non poteva durare in eterno. Anche Goku aveva cercato in tutti i modi di
rendersi utile. Ma Gojio e Hakkai glielo impedivano sempre. Non ne capiva il motivo. Forse non volevano dargli altre preoccupazioni. Goku- Io vado a dormire. Gojio- Come? Non vuoi neanche fare una partitina
con me?- Chiese forse un po’ deluso. Goku scosse la testa- No… Ho un sonno bestiale
-____- Hakkai- Buonanotte Goku. Gojio- Che scimmia dormigliona Goku- Notte Hakkai…. Notte stupido kappa
pervertito! Gojio- KAPPA A CHI RAZZA DI SCIMMIA ADDORMENTATA?! Goku sorrise appena. Quella sera non aveva voglia
di replicare. Entrò nella tenda e si buttò subito dentro al suo
futon. Era grato ai suoi amici per quello che stavano
facendo. Lo stavano riempendo d’affetto. Ogni giorno lui avrebbe voluto dirgli che non ce
n’era bisogno. Che lui stava bene. Ma…. Ma questo non era assolutamente vero. E questo lo sapeva. La sua vita non poteva rimanere quella per sempre. Non si era mai posto il problema di un domani. C’era sempre stato Sanzo vicino a lui a dirgli
cosa doveva o non doveva fare. Ma ora era tutto diverso. Sanzo non c’era più e lui doveva imparare ad
arrangiarsi con le proprie forze. Questo però…. Gli sembrava impossibile. Una vita senza Sanzo era impossibile. Quante cose avrebbe voluto dirgli in quel momento. Quante cose si era tenuto dentro. Avrebbe voluto ringraziarlo…… Ma ora… non sarebbe stato più possibile. Si asciugò gli occhi con la manica della giacca. Doveva essere forte. Doveva farlo anche per Sanzo. “Non avere legami Non essere schiavo di nessuno Vivere semplicemente per la propria vita” Quello era l’ultimo insegnamento di Sanzo. E lui avrebbe
fatto di tutto per metterlo in pratica.
************** ********************
Un tonfo tremendo fece sbuffare appena Chelsea che
svogliatamente si alzò e, con fare rassegnato, uscì nel giardino. Sanzo era riverso sull’erba intento a rialzarsi. La ragazza guardò il cielo pensando a quanto
avrebbe ancora dovuto sopportarlo. Intanto il bonzo si era alzato e si era messo a
correre. Dopo pochi metri ruzzolò nuovamente giù per una
piccola duna che il prato creava ritrovandosi con la faccia su dei piccoli
fiorellini. Sanzo- TSK!!!!! Chelsea- Povera natura… così la contaminerai con i
tuoi ‘Tsk’! Sanzo- Fatti gli affari tuoi! Chelsea- -_____-* Trattenne la rabbia. Infondo non le dispiaceva la compagnia di Sanzo. Era una persona fuori dal comune e priva di ogni
logica. Ogni giorno si alzava all’alba e provava a
camminare.. ogni giorno sempre più velocemente. In poco tempo aveva fatto dei
passi formidabili. E di questo doveva solo ringraziare la sua
cocciutaggine. Chelsea si stava quasi affezionando a quel burbero
bonzo.. che di santo aveva ben poco. Chelsea- Io vado a preparare il pranzo. Sanzo non le diede nemmeno ascolto. Si infilò nel
bosco troppo intento a riacquistare il pieno utilizzo dei suoi movimenti. Chelsea- Insopportabile >___<
Sanzo- Beh.. che hai da guardarmi così?- disse
continuando a mangiare. Chelsea- Niente… è che ti ho visto mangiare di
gusto… Quello che ho preparato ti piace? Sanzo- No, fa tutto schifo!…. è solo che devo
recuperare energie se voglio andarmene il prima possibile da qui. Chelsea- Prima o poi ti ammazzo, lo giuro!
-______-“ – disse stringendo i denti. Gli occhi di Sanzo si sgranarono appena. Fu colto da una leggera fitta alla testa. Chelsea- Hei? Che hai? Ti senti bene? Sanzo- Si si…. “Prima o poi ti ammazzo……” La sua mente ripetè quella frase. Le sembrava stranamente familiare. “Forse… forse sto cominciando a ricordare
qualcosa?!” TOC TOC Chelsea- Ma chi sarà a quest’ora?- chiese udendo
il rumore alla porta- Spero non sia il capo villaggio. Si alzò e corse verso l’entrata. Aprendo però si trovò di fronte un demone che la
afferrò per i capelli e la tirò verso di se. -Ehehe… ma che bella ragazza…. Chelsea- MOLLAMI RAZZA DI STRONZO!! Che diavolo
vuoi da me????- Urlò agitandosi. Le aveva bloccato le mani. -All’inizio volevo solo i tuoi soldi… ma ora… dopo
averti visto missà che mi sazierò per benino. Si passò la lingua verdastra sulle labbra. Chelsea cacciò un urlo disperato e poi gli tirò un
calcio. Chelsea- LASCIAMI LASCIAMI LASCIAMIIIII!!!!!!!! Si sentì liberare le mani. I suoi occhi caddero su Sanzo che aveva afferrato
e ora stava strascinando fuori il demone. Chelsea- Sanzo.. sta attento! -Sanzo?.. Non sarai quel Genjo Sanzo? Sanzo- Tu che ne sai di me? -Poco e niente. Sanzo- Parla maledetto. -Si dice in giro che eri morto cadendo da un
dirupo……. Ma si vede che si sbagliavano… AHAHAHAH… chi l’avrebbe mai detto che
sarei stato proprio io a uccidere il famoso Genjo Sanzo Oshi?! Il demone scaraventò a terra Sanzo che, ancora mal
ridotto, non riuscì a contrastare la sua potenza. Venne afferrato per la gola. Sanzo- AHHHHHH!- urlò soffocatamente tirando pugni
verso il demone che però non voleva cedere la sua presa. BANG Il demone si dematerializzò davanti ai suoi occhi. Sanzo si toccò la gola verificando se fosse ancora
tutto intero. Poi girò velocemente il suo sguardo verso Chelsea
che stringeva saldamente fra le mani una pistola. Tremava mentre piccole gocce di sudore le
passavano sul viso. Cadde sulle ginocchia. Sanzo corse istintivamente verso di lei. La scosse appena. Sanzo- Hei.. tutto bene, ragazzina? Chelsea continuava a tremare incessantemente- S..
si….- bofonchiò appena. Lo sguardo attento del bonzo cadde sulla pistola-
Una shureiju?! Chelsea- Credo di si- osservò anch’essa l’arma. Sanzo- Come fai ad avere una shureiju? Chelsea- Questo dovrei essere io a chiedertelo…..
L’ho trovata fra le tue cose. Sanzo- Le mie cose? Chelsea- Si. Quando ti ho trovato avevi addosso
degli oggetti che io ho accuratamente messo da parte. Sanzo- E perché me lo dici solo ora? Chelsea- beh…..- la sua voce era titubante. Sanzo- Fammi subito vedere questi oggetti. Chelsea si alzò- Ok. Seguimi. Entrarono nella sua stanza da letto. Sanzo osservò l’arredamento. “E così è questa la
stanza di una donna?”. Pensò distrattamente. Chelsea prese un piccolo bauletto da sotto il
letto- Ecco… nella tua tunica, oltre la shureiju, c’erano anche questi due
oggetti. Sanzo afferrò quello che sembrava una specie di
coroncina- Questo viene usato nei rituali buddisti. Chelsea- Si… La tua tunica e quell’oggetto hanno
fatto credere agli abitanti del villaggio che tu fossi davvero un Sanzo. Sanzo- …. Perché fatto credere?….. Chelsea abbassò lo sguardo. Il biondo girò lo sguardo sul secondo oggetto. Il suo sopracciglio si aggrottò in segno di
dubbio. Sanzo- Ma questo è un Harisen?!- disse sorpreso
della sua stessa vista. Prese fra le mani l’oggetto e lo rimirò in tutte
le sue posizioni. Chelsea- Sei riuscito a prenderlo in mano…. Io non
ci sono riuscita.. è troppo pesante… ho faticato per metterlo in quel baule. Sanzo-….. ma che ci facevano nella mia tunica un
harisen e una shureiju? In teoria i bonzi non dovrebbero portare con se questi
oggetti…. Chelsea- E’ quello che mi sono detta anch’io……… Sanzo girò di scatto lo sguardo verso di lei- Tu
non credi che io sia un bonzo, vero? Chelsea- Non saprei…. Per quanto ne so io potresti
anche aver derubato un vero monaco e avergli fregato i vestiti. Sanzo- ……. Ma allora perché stai continuando a
tenermi qui? Chelsea- Vedi… gli abitanti di questo villaggio
hanno preso il tuo arrivo come un segno voluto dal cielo… In questi ultimi mesi
gli attacchi dei demoni sono stati più numerosi del solito. Molti giovani dei
villaggi circostanti hanno perso la vita cercando di difendere le loro case. Sanzo- Ma io … o meglio… Un Sanzo cosa dovrebbe
centrare in tutto questo? Chelsea- I bonzi che portano il venerato nome
Sanzo potrebbero coi loro sutra purificare la città dal male…….. almeno, io
l’ho capita così. Sanzo- …………. Chelsea- Dimmi… Il nome ‘Sanzo’ non ti dice
proprio niente? Sanzo- Non so…. – si portò una mano alla testa-
….. ogni volta che cerco di ricordare mi viene solo un odioso mal di testa. Chelsea- Non importa- sospirò- Sarà meglio se
andiamo a finire di mangiare. Sanzo- Hei… La ragazza si fermò. Sanzo- Perché vivi qua da sola col rischio di essere
attaccata da un momento all’altro? Chelsea abbozzò un sorrisetto- Al contrario delle
apparenze io so difendermi molto bene. Tornò in cucina lasciando Sanzo a riflettere in
quella stanza vuota. Afferrò la shureiju che Chelsea aveva lasciato sul
comodino. Era fredda. Perché? Perché non sentiva assolutamente niente? Nessuna sensazione. Nessuna emozione che potessero aiutarlo a
ricordare. Tutto era così confuso. Chelsea spuntò dalla porta. Stette a osservare per un attimo il biondo. Chelsea- ….. Però…. Se avessi sentito che eri una
persona malvagia non ti avrei mai ospitato in casa mia…..- disse di soppiatto
per poi riscomparire nella stanza affianco. Sanzo abbassò lo sguardo. “Una persona cattiva……. Forse lo sono davvero……..” Sorrise appena prima di poggiare la shureiju e
l’harisen nuovamente sul comodino.
Era passato un mese intero da quando Sanzo se
n’era andato. Goku ormai aveva perso completamente la speranza
in un possibile miracolo. Però…. Non si era ancora abituato a quella sua
nuova vita senza il suo sole. Hakkai gli continuava a ripetere che era normale
stare così male ma che prima o poi il tempo avrebbe lenito tutte le ferite. Ma se non erano bastati cinquecento anni per
dimenticarlo come poteva passare una breve vita sul mondo terrestre se non
avvolto nella sofferenza? Il viaggio verso ovest però non era terminato. Quello era l’unico modo di vivere che conosceva. Ogni giorno ringraziava il cielo per avergli messo
al suo fianco due amici splendidi come Gojio e Hakkai che non passava momento
che cercassero di tirarlo su di morale. Forse….. forse prima o poi il dolore avrebbe
talmente preso il sopravvento che Goku non si sarebbe nemmeno più accorto di
star soffrendo. La jeep prese una pietra e sia Goku che Gojio per
poco non volarono giù sulla strada. Gojio- Hakkai. Non è che potresti prestare più
attenzione? Hakkai- Scusate ^^” Goku ritornò vittima dei suoi pensieri finché il
mezzo demone gli tirò un sonoro pugno in faccia. Gojio- Scusa… avevi un moscerino in testa. Goku- Potevi inventarti una scusa migliore-
Ringhiò scattando in piedi. Gojio- Cosa stai insinuando? Che l’ho fatto
apposta? Goku- Si Gojio- Razza di scimmia insolente- si alzò
anch’esso. I due presero a fare a pugni. A nulla servirono le parole di Hakkai che cercava
di calmarli. Alla fine si arrese alla loro lite. Un po’ di movimento avrebbe sicuramente fatto bene
a Goku. Sperava solamente non capitombolassero giù di sotto. Ad un tratto però Hakkai si vide costretto a
inchiodare. Goku si aggrappò al sedile mentre Gojio ruzzolò
per qualche metro. Fu un ostacolo a fermare il suo volo. -Eheheh…. Guardate che bocconcini succulenti ci
capitano oggi?! Un gruppo di demoni ostruivano il passaggio. Gojio scattò in piedi ed estrasse la sua arma. Lo stesso fece Goku che si preparò a sfogare tutta
la sua rabbia contro i malcapitati. In pochi minuti la ‘battaglia’ ebbe termine. Gojio- Accidenti… non ci sono più i demoni di una
volta- disse deluso dai suoi avversari. Hakkai- Hai proprio ragione Gojio ^__^ Goku si pulì la casacca. Alzò gli occhi al cielo. Sperava. Sperava con tutto se stesso che tutto quel dolore
prima o poi avrebbe trovato fine.
*********** ********************
BANG BANG Il demone si dematerializzò in un batter di
ciglio. Sanzo raccolse la legna e tornò nella piccola
casetta. Chelsea- Sanzo- Corse nell’ingresso appena lo
sentì entrare- Sei tutto intero? Sanzo- Devi smetterla di preoccuparti per me. Non
sarò certo fatto fuori da un comune demone. Chelsea- Tsk… sei il solito testone…. Anzi… da
quando stai meglio sei diventato proprio scorbutico -____- Sanzo- Tsk U___U Il bonzo posò la legna vicino al caminetto. Chelsea- Ti ringrazio. Sei stato molto gentile. Sanzo- Se mi dici ancora una volta che sono
gentile giuro che ti ammazzo. Chelsea sorrise. Era contenta che Sanzo si fosse ripreso del tutto. In quell’ultimo mese aveva potuto apprendere mille
sfaccettature del carattere del suo ospite…… era scorbutico e indisponente. Ma questo non le dispiaceva affatto. Aveva portato un po’ di trambusto nella sua triste
vita. Almeno finché non avrebbe deciso di andarsene. Chelsea- Dimmi…. Oggi hai ricordato qualcosa? Sanzo- Niente di nuovo Chelsea- Sei riuscito a capire chi è quel demone
che ti trafigge? Sanzo aggrottò un sopracciglio- No…. Come ti ho
già detto continuo a sognare sempre la stessa scena. Un demone di fronte a me
che mi passa da lato a lato… ma il suo viso è confuso con le gocce di pioggia. Chelsea- Pensi di conoscerlo? Sanzo- Credo proprio di no. Se aveva lo scopo di
uccidermi sarà sicuramente stato un mio nemico. Chelsea- Giusta osservazione. Sanzo- Però quel demone è l’unico legame che ho
col mio passato. Chelsea- …….Ora non pensarci. Mangiamo qualcosa e
andiamo subito a letto. Magari domani sarai più fortunato. Sanzo- Bah…… La faccia contrariata di Sanzo fece sorridere la
ragazza. Sanzo- E ora che hai da ridere? Chelsea- Scusa…. Eheheh… è che sei buffo Sanzo- U___U* Chelsea- E dai.. non ti arrabbiare. Ricorda: La
pace interiore è la migliore arma di un uomo! Sanzo- Non so perché ma sento che questa frase
rispecchia il mio esatto opposto -____- Chelsea- ^__^
Pioggia. Perché nei suoi sogni c’era solamente pioggia. Lui sentiva di odiare la pioggia ma non ne
ricordava il motivo. Forse…. Forse aveva perso qualcuno in un giorno
simile. Qualcuno di veramente importante. Dannazione. Perché non riusciva a ricordare niente? Sanzo si rigirò parecchie volte nel letto. La sua fronte era impregnata di sudore. Ad un tratto cacciò come un urlo soffocato. Chelsea scattò giù dal letto. Accese la luce e entrò nella camera di Sanzo. Lui era riverso sul pavimento bagnato fradicio. La finestra proprio sopra il suo letto si era
aperta. La ragazza la chiuse a poi girò lo sguardo verso
il bonzo che intanto si era alzato cercando di darsi un certo contegno. Chelsea- Hai fatto un brutto sogno?- chiese
preoccupata dagli occhi stralunati che aveva di fronte. Sanzo- Non credo fosse stato un sogno….. Chelsea- In che senso? Sanzo- C’era un uomo…… Dalle vesti sembrava un
Sanzo….. Mi guardava con occhi gentili e mi trattava come fossi suo figlio…….
Però…… Chelsea- Però???? Sanzo si portò una mano sulla testa- Alla fine è
arrivato un demone e quell’uomo mi ha fatto scudo col suo corpo……… dopo non so
cosa sia successo…. Credo sia morto…. L’unica cosa che ricordo è la pioggia che
cadeva incessante….. Gli occhi del biondo vagavano senza sosta
scrutando ogni angolo della stanza. Chelsea non sapeva cosa fare. Non aveva mai visto
Sanzo in quello stato. Lo riteneva una persona estremamente forte ma in quel
momento gli faceva quasi tenerezza. Con un gesto istintivo circondò la vita del bonzo
e lo strinse a se. Chelsea- Ora cerca di calmarti….. E’ naturale che
nella tua vita ci siano ricordi dolorosi ma è giusto che tu ricordi anche
quelli…… fanno parte di te…. E forse ti aiuteranno a capire meglio chi sei…. Sanzo- ………….. Chelsea- Forza….- si scostò da lui- Ti prendo un
altro pigiama pulito. Questo è tutto zuppo. Sorrise dolcemente e corse nell’altra stanza. Sanzo riassunse la sua solita espressione fredda. Tirò un pugno contro il muro mentre sentiva il
sangue ribollirgli nelle vene. “E’ naturale che nella mia vita ci siano ricordi
dolorosi…..”, ripetè nella sua mente le parole di Chelsea, “Ma ho come
l’impressione che non ci sia nemmeno un ricordo bello……….. ma cosa diavolo era
la mia vita?”
Chelsea- Ma ne sei proprio sicuro? Sanzo- Certo. Stare qui è solo una perdita di
tempo. Chelsea- E’ passato solo poco più di un mese…..
non potresti prenderti un po’ più di tempo?- Cercò di insistere. Sanzo la guardò torvo- Tempo per cosa? La ragazza abbassò lo sguardo. Sbuffò appena. Chelsea- E va bene…. Fa quello che vuoi. Ma poi
non voglio più rivederti mezzo moribondo. Sanzo- Non mi vedrai mai più. Non ti preoccupare. Chelsea si morse un labbro. Che cosa si aspettava? Che sarebbe rimasto lì per sempre? Sapeva fin dall’inizio che quello non sarebbe
stato possibile. Ma allora cos’era quella strana sensazione che
sentiva salire dentro di lei? Solitudine. Ora….. sarebbe stata nuovamente sola. Si girò, dando la schiena a Sanzo. Chelsea- Allora addio. Uscì dalla casa sbattendo la porta. Sanzo alzò gli occhi al cielo imprecando. Non che gli importasse niente di quella mocciosa…
però……..
Tirò un calcio ad una pietra. Chelsea- AHHHHHH.. CHE MALE!!!!! - Urlò
salterellando da una parte all’altra della stradina nel bosco. Chelsea- Ma perché devo essere sempre così
idiota?????? ç____ç Lasciò passare qualche minuto, giusto il tempo che
il suo piede le permettesse di non urlare come una dannata. Si alzò e riprese a camminare. Guardò verso il cielo, sospirando. Fra i rami poteva scorgere qualche nuvola che di
lì a poco avrebbe oscurato la luce del sole. Si sentiva tremendamente vuota. Chelsea- Che stupida che sono…- Parlò ad alta voce
come se qualcuno potesse sentirla- Che cosa volevo ottenere?…………………
AHHHHHHHHHHHHHHHHH- Cacciò un urlo per poi tornare a camminare. Chelsea- Dopo aver urlato mi sento decisamente
meglio ^___^ -Cosa ci fa una bella ragazza da sola nel
bosco?……- un demone le si parò davanti- Non sai che questo è un posto
pericoloso? Chelsea indietreggiò di qualche passo. -Dimmi… come ci si sente in questi momenti?
Intendo quando sai che non hai via di scampo?…. Non puoi scappare.. io sono
nettamente più veloce di te! Chelsea sorrise cinicamente fronteggiando con
sguardo freddo il demone- Ci si sente da schifo. O forse…… dovrei dire
bene…………- abbassò lo sguardo- Io odio vivere. Essere uccisa oggi o domani per
me non fa alcuna differenza. -Mi stai prendendo in giro???? Chelsea- Assolutamente no. Non farti prendere in
giro dal mio aspetto così spaventato. In cuor mio sono contenta di morire….
Forse… morire è l’unica soluzione che ho per tornare in vita. -Stai cercando di prendere tempo, l’ho capito! Ma
ora basta…. Mi sono stancato. Si leccò una mano e poi saltò addosso alla ragazza
che non sembrava dar cenni di muoversi. Sanzo- CHELSEA!!!!!! Gli occhi della ragazza sgranarono. Si cacciò da
un lato ma gli artigli del demone la colpirono comunque ad una spalla. -Chi è che osa disturbare il mio pranzo???- urlò
il demone. Una pallottola gli sfiorò il viso. Chelsea- CHE CAZZO CI FAI QUI????- Urlò scattando
in piedi e correndo verso il bonzo. Sanzo- Non urlare stupida mocciosa. Mi dai sui
nervi. Il demone saltò contro di loro però fu solo Sanzo
che ingaggiò quella piccola lotta. Ad un tratto sembrò essere il nemico ad avere la
meglio. Sanzo fu scaraventato a terra e il demone gli
saltò addosso. Chelsea- Sa….. Sanzo- Tremava leggermente. Il bonzo afferrò le mani del demone ma non riuscì
a liberarsi dal peso del suo corpo. Chelsea- ………… basta…..- Una piccola goccia le
passò il viso. Fu subito seguita da un’altra…. E un’altra ancora. La pioggia cominciò a scendere inesorabile. Sanzo- HN!!!!! ORA TI AMMAZZO!!!- Urlò al colmo
della rabbia. Stava per liberarsi quando il demone sopra di lui fu scaraventato
sul tronco di un albero. Il bonzo scrutò allibito la figura che gli si
estendeva davanti. Due occhi stanchi guardavano in direzioni del
malcapitato nemico pronto a divorarlo. Chelsea raccolse come la sua energia nel palmo
della mano per poi farne uscire una spada con una strana elsa, piuttosto
piccola, che le si adattava perfettamente. Si gettò sul demone. Sembrava aver perso ogni controllo. Lo colpì ripetutamente conficcandogli l’arma nel
petto ormai squartato. Fu Sanzo però a fermare quell’atto di pazzia sparando
al demone e mettendo fine alle sue inutili sofferenze. Chelsea alzò gli occhi verso di lui- Perché l’hai
ucciso così velocemente? Sanzo- Era un’inutile perdita di tempo. La giovane si alzò in piedi. Dalla spada che teneva saldamente in mano colavano
pesanti gocce di sangue che si mischiavano col la pioggia. Sanzo- Sei un demone? Chelsea- C’è da chiedere? I loro sguardi sembrano fronteggiarsi per qualche
minuto. Minuto che non passava mai. Chelsea- Beh…. Non cerchi d’uccidermi?- Ruppe il
silenzio abbassando lo sguardo. Sanzo- Tsk. Non sprecherò il mio tempo con una
mocciosetta come te- si girò e iniziò a camminare. Chelsea alzò lo sguardo- PERO’ I DEMONI VANNO
UCCISI! TUTTI!- Urlò- ….. loro… loro portano solo sofferenza e dolore….-
strinse i pugni. I suoi occhi smeraldo diventarono come pesanti. Sanzo tornò indietro. Istintivamente prese l’harisen e lo tirò in testa
alla ragazza che capitombolò per terra- MA CHE DIAVOLO STAI DICENDO??? Chelsea sgranò gli occhi. Sanzo- Tsk. Non tutti i demoni sono uguali…. Però
hanno una cosa in comune…. Sono stupidi. Nella parole di Sanzo non riuscì a leggere alcun
tipo di odio. Sembrava quasi che avesse già avuto a che fare con
un demone. Ma come poteva un bonzo aver difeso un demone? Fece ritornare la spada nella sua mano. Il suo viso contratto riassunse un’espressione più
tranquilla. O forse era una faccia disperata. Il suo corpo fu percosso da mille singhiozzi. Sanzo non si era mosso di un centimetro. Continuava a fissarla con aria in apparenza
indifferente. Le ricordava qualcuno anche se non capiva chi……… Chelsea- Ora…. ora hai capito perché la mia casa è
isolata dalle altre?!- rise ad una tratto. Ma il suo era un sorriso impaurito e
sarcastico. Sanzo- Loro sanno che tu sei un demone? Chelsea annuì col capo. Sanzo- Però non hanno paura di te. Chelsea- Dicono di no. Però intanto quando la mia
famiglia è venuta ad abitare in questo villaggio gli abitanti le hanno
costruito una casa in lontananza. Loro hanno detto che era un atto di bontà nei
nostri confronti…. Ma in realtà avevano paura. Sanzo- La paura è dettata dall’ignoranza.– si
sedette sotto un tronco di un albero e si accese una sigaretta che aveva
acquistato al villaggio. Chelsea -………….. Sanzo- In qualunque caso tu non saresti in grado
di uccidere nemmeno una mosca….. non vedo come potresti uccidere degli esseri
umani. Chelsea- Non so…… Sanzo- Dimmi…. Sei un demone….. ma allora da cosa
deriva tutto questo odio verso la tua stessa specie? Chelsea alzò nuovamente lo sguardo. I suoi occhi
si velarono nuovamente. Strinse i pugni come per prendere coraggio. Chelsea- Sono stati dei demoni a sterminare la mia
famiglia….. Sanzo- ………… Chelsea- Non ho molti ricordi di quella sera ma so
soltanto che ci hanno preso alla sprovvista…. Hanno eliminato tutti…… i miei
genitori… i miei fratelli….. i miei amici….. tutti i demoni che si trovavano in
questo villaggio………. Sono rimasta solo io. Sanzo- ………. Chelsea- Però…. Ricordo chiaramente il viso di uno
di loro…… Credo fosse stato il capo. Mi guardava con fare soddisfatto mentre
trucidava la mia famiglia. Sembrava si stesse divertendo un mondo- Sbattè un
pugno contro il terreno- Io……… Quella sera ho giurato che sarei diventata forte
e un giorno avrei avuto la mia vendetta…… Sanzo- Ma allora perché sei qui?- Chiese a
bruciapelo. Chelsea- Non so…..- si appoggiò alla corteggia di
un albero dietro di lei- …. Forse per paura…… Sanzo- La paura è inutile. Non può portarti da
nessuna parte. Chelsea- Già….. Sanzo- Già.
Passarono seduti sotto gli alberi alcune ore. La pioggia era cessata e aveva lasciato il posto
ad un piccolo bagliore emanato dalla luna. Sanzo si era fumato tutto il pacchetto di
sigarette. Guardò Chelsea che si era addormentata. Il suo viso era stanco. Si alzò e la prese in braccio facendo attenzione a
non svegliarla. La porto nella sua casetta e la mise a letto. “Ma guarda che mi tocca fare!” Chiuse dietro di se la porta e si diresse verso il
camino, ancora leggermente caldo. Stette qualche istante a guardare il fuoco
scoppiettare nel suo interno. Non si ricordava dell’ultima volta nella sua vita
che si era fermato vicino ad un camino a riflettere con calma. Forse non era mai successo. Ricordava ben poco di se stesso. Ma quel poco gli faceva capire la tremenda
solitudine che provava nella sua vita. C’era però un piccolo particolare che non riusciva
proprio a ricordare….. sentiva che quel particolare era importante…….. era come
una piccola luce nel suo cammino. Socchiuse appena gli occhi. “Sanzo!” Il bonzo aprì di scattò gli occhi e si alzò in
piedi. Girò lo sguardo per tutta la stanza ma non vide
nessuno. Aprì lentamente la porta della camera di Chelsea
ma lei stava riposando profondamente. E poi la voce che aveva sentito era di un ragazzo. Una voce a lui conosciuta. Si tirò qualche pugno in testa ma questo servì
solo ad aumentare il dolore che già sentiva. “Quanto odio questa situazione…… TSK!!!!!!!”
****************** ******************* Goku- Sanzo……. Sanzo…….. Si rigirava nel letto. La tremenda scena di quella notte gli si parava
nuovamente di fronte. Goku- Sanzo…….. Continuava a dire il suo nome nel sonno. Un sonno tinto del colore scarlatto. *Due mani che perdevano il controllo e attaccavano
chiunque capitasse a tiro. Una di queste che trapassava il corpo di un
compagno. Poi questo che si accasciava a terra ma che riusciva
a far tornare il controllo al demone privo di senso della ragione. Il nemico che coglieva nuovamente l’occasione per
attaccare. Un corpo che cade nel vuoto. E poi……..* Goku- SANZO!!!!!!!!!!!!!! Il giovane si alzò di scattò. La sua fronte era imperlata di sudore. Passò una mano su di essa per asciugarla. Prese il cuscino e se le mise in faccia spingendo. Voleva soffocare tutto il dolore che stava
sentendo. Ma soprattutto voleva far smettere le lacrime che
avevano ripreso incessanti a scendere. Hakkai era riuscito a fermare appena in tempo
Gojio che voleva entrare nella stanza della piccola scimmia. Hakkai- E’ meglio se lo lasciamo solo….. Non lo
aiuteremo certo compatendolo. Gojio- Ma non possiamo lasciarlo soffrire così! Hakkai- Noi…. non possiamo fare niente- strinse i
pugni- Siamo inutili in questa situazione. Gojio tirò un pugno al muro ed entrò nella sua
stanza sbattendo la porta dietro di se. Hakkai si lasciò cadere per terra appoggiando la
schiena al muro.
Un ringraziamento particolare a
REILIN e a tutte le persone che continuano a leggere
Grazie
06 VERSO NORD
Sanzo prese il piccolo zainetto che gli aveva
regalato Chelsea, mettendoselo su una spalla. Tirò un’ultima occhiata al piccolo salotto che lo
aveva ospitato in quell’ultimo mese. Quello era l’ultimo ricordo che poteva portarsi
dietro. Per un attimo i suoi piedi si mossero verso la
camera della ragazza. Strinse i pugni e si girò verso l’entrata. Uscendo diede un ulteriore sguardo alla casa. Quando si girò vide Chelsea parata di fronte a
lui. Indossava una maglietta leggera e un paio di calzoncini
fino a metà del ginocchio. Sulla schiena portava un pesante zaino. Sanzo la guardò torvo intuendo i suoi pensieri.
Sbuffò appena superandola. Chelsea- Te ne saresti andato senza neanche
salutarmi. Sanzo- Tsk. Si voltò- Voglio venire con te. Sanzo- Non se ne parla nemmeno. Chelsea- Non si discute. E’ una mia scelta. Sanzo- U____U* - Cercò di mantenere la calma. La ragazza fece qualche passo verso di lui. Chelsea- Ti ricordo che sono stata io a salvarti.
Mi sei debitore. Sanzo alzò gli occhi viola per incontrare due
occhi smeraldo che accettarono quell’inverbale sfida. Sanzo- Non dire una sola parola in più o giuro che
ti ammazzo. Chelsea- E allora fallo. Ma mi vedrò costretta a
difendermi. Il bonzo tirò fuori dalla tunica, che aveva
nuovamente indossato, la shureiju puntandogliela contro. La ragazza rispose con un sorriso sarcastico senza
muoversi di un singolo passo. Sanzo abbassò l’arma- Sei esasperante….. Chelsea distolse per un attimo lo sguardo- Ho
capito sai….. non vuoi che venga con te perché hai scoperto che sono un
demone……..- strinse i pugni. Sanzo- Ma che razza di cazzate stai dicendo? Chelsea- …….. Sanzo- Io non ti voglio con me perché saresti solo
una rottura di scatole! Chelsea- Io……… io voglio solo trovare il demone
che ha sterminato la mia famiglia…. Solo questo… poi me ne tornerò qui…… Però……
Però io non riuscirò mai a fare tutto questo da sola…………. Sanzo aggrottò un sopracciglio. Chelsea- Mi duole ammetterlo ma ho bisogno del tuo
aiuto. Il bonzo si avvicinò verso di lei e le alzò il viso-
Ricorda che non devi mai abbassare la testa di fronte a nessuno, capito? Chelsea scacciò la mano del biondo indietreggiando
di qualche passo- Hai ragione…… Devo iniziare ad arrangiarmi da sola…… Sanzo- ………… Andiamo. Chelsea- Hn? Sanzo- Se non ti muovi ti lascio qui. Per un attimo gli occhi di Chelsea si velarono di
sorpresa per poi lasciare spazio ad un estremo sollievo. Corse dietro a Sanzo che si era già avviato
all’interno della foresta. Diede un ultimo sguardo a quella che era stata per
tanto tempo la sua casa……. E che forse….. non avrebbe mai più rivisto.
********************* **************** -Sareste voi i nostri salvatori? Gojio- Chiamarci salvatori è esagerato… siamo solo
viaggiatori. Goku- Dove sono i demoni? -Credo siano scappati verso il villaggio qui
affianco…. Si sono lasciati dietro solo razzia e morte. Hakkai- Non vi preoccupate signore- Disse in tono
pacato- Ora state in casa insieme alla vostra famiglia. Non vi succederà niente
di male. -Grazie- L’uomo prese la moglie e la trascinò
nell’abitazione. Goku- Che si fa? Gojio- C’è da chiedere? Andiamo a fare il nostro
allenamento quotidiano! Hakkai- ^___^ Corsero verso il luogo indicato dall’uomo. Li trovarono un gruppo di demoni che stavano
incendiano alcune case. Goku- MALEDETTI!!!!! Si gettò contro di loro salvando appena in tempo
una bambina che stava per finire loro vittima. Gojio- Non vi ha mai insegnato nessuno le buone
maniere? Brandì la sua arma e cercò di fermare i demoni
rimanenti. Nel frattempo Hakkai curava come meglio poteva i
feriti più gravi. Per fortuna grazie al loro intervento i demoni
furono sconfitti in breve tempo. -Grazie signore- Sussurrò appena la bambina
aggrappandosi alla manica di Goku. Goku- Non c’è di che- Rispose un po’ imbarazzato. Gojio- Eheheh…. Hai fatto colpo Goku. Goku- Ma non scherzare… era una bambina! Gojio- E tu cosa sei se non un moccioso?! Goku- Taci pervertito! Hakkai- State tutti bene, signori? -Si. Ma solo grazie al vostro aiuto. -Purtroppo ultimamente gli attacchi dei demoni
sono stati più frequenti. Se oggi non ci foste stati voi ci avrebbero decimati. Goku- Ma guarda che macello….. Fece qualche passo verso una piazza osservando i
resti ammassati delle case. Sentì il cuore stringersi per tutta quella
distruzione. Non riusciva a spiegarsi come potessero esistere
degli esseri che si divertissero a creare tutto quel dolore. Strinse i pugni colto da un improvvisa rabbia. Ad un certo punto però tutti i suoi sensi vennero
attirati dalle parole di un vecchio che stava spiegando a Gojio e Hakkai il
viso di un particolare demone. - ……………. Aveva più o meno l’aspetto umano.
Carnagione pallida. Capelli blu lunghi fino alle spalle….. La cosa che però lo
differenziava erano gli occhi… rossi come il sangue…. Nel suo sguardo si
leggeva odio e sete di carne umana… si è divorato un concittadino davanti ai
nostri occhi- Rabbrividì al ricordo di quella scena. Un bambino scoppiò a piangere. La madre cercò di
consolarlo come meglio poteva. Goku- E dove si è diretto questo demone?- chiese
intromettendosi nel discorso. -Si è diretto verso i monti… Nord…. È andato a
Nord. Goku tirò un’occhiata fugace ai suoi compagni. Fece un piccolo inchino. Spettinò i capelli della
bambina che lo continuava a guardare fissandolo ringrazievole. Gojio e Hakkai si guardarono un attimo. Salutarono anche loro gli abitanti di quel
villaggio e corsero dietro a Goku che sembrava camminare come una furia. Gojio- Goku?!- Lo chiamò superandolo. Goku- Avete sentito la descrizione? Hakkai- ……… Gojio- ……….. Goku- Era lui…. Era quel bastardo. Hakkai- Non ne abbiamo la sicurezza. Goku bloccò il suo passo- Non esiste nessun altro
demone che potrebbe corrispondere a quella descrizione……. Gojio- In qualunque caso noi che possiamo fare? Goku- Come che possiamo fare? Dobbiamo trovarlo e
eliminarlo una volta per tutte- Disse in tono gelido. Hakkai- Vuoi cambiare direzione? Goku- Io vado verso nord. Voi fate come volete. Gojio strattonò il demone per un braccio- Hei
scimmia…. Sanzo era anche un nostro compagno…. Non credi che anche a noi questa
storia faccia ribollire il sangue nelle vene? Goku- E allora troviamo quel maledetto demone che
l’ha ucciso e vendichiamolo! Gojio- ………. Hakkai- Sono d’accordo con Goku. Gojio si portò una mano sulla testa- Forse avete
ragione voi….. E’ una pazzia andare così alla ceca ma….. Lo dobbiamo al bonzo
corrotto. Per un attimo il mezzo demone rivide la scena. Il nemico che sembrava morto che saltava addosso a
Sanzo, già ferito dall’attacco di Goku, e lo buttava già da quel dirupo. Strinse il pacchetto di sigarette che aveva afferrato. Gojio- Ok ragazzi….. Cambio di rotta…. Si va verso
nord! Goku sorrise quasi soddisfatto di quell’occasione. Già. Perché quella era l’occasione che aveva sempre
aspettato. Ritrovare quel demone e fargliela pagare per tutto
il dolore che aveva procurato. Non importava se alla fine sarebbe stato lui ad
avere la meglio su di loro. Almeno…. Potevano morire con la consapevolezza di
aver fatto tutto quello che era in loro potere per onorare la morte del bonzo….
Genjo Sanzo Oshi.
Chelsea addentò con foga il panino quasi raffermo. Sanzo si distese all’ombra donatagli da un albero. Accese una sigaretta che ormai aveva scoperto
essere sua inseparabile compagna. Soffiò dalla bocca il fumo cercando di vedere
dentro di esso le forme del suo passato. Chelsea- Dove siamo diretti con precisione?-
Chiese rompendo il silenzio. Sanzo- Tsk. Cosa vuoi che ne sappia! Chelsea- -______-” Sanzo- … Diciamo dove mi porta il mio istinto. Chelsea- Ormai è già una settimana che siamo in
viaggio…. Ho incontrato più demoni in questi ultimi giorni che in mille anni di
vita!…. Senza contare che non ci siamo fermati ancora una sola volta in una
locanda a mangiare in modo decente o per riposarci in una cosa chiamata
‘letto’! Sanzo- Tsk…. Se la pensi così non capisco perché
sei ancora qui. La ragazza sbuffò appena finendo a grandi morsi il
suo piccolo pasto. Si appoggiò anch’essa al tronco di un albero. Nello socchiudere gli occhi però si addormentò
profondamente. A niente servirono i grugniti di Sanzo che voleva
riprendere il viaggio. Sanzo- Tsk. Si accese una ulteriore sigaretta. Non ne sapeva il motivo ma più passavano i giorni
e più cresceva dentro di lui una strana ansia. Come se stesse da un momento all’altro per
ricordare qualcosa….. Un qualcosa a lui forse troppo doloroso per essere
ricordato. In tutto quel tempo l’unica cosa che aveva
attraversato la sua mente era l’affetto che provava per una persona che
chiamava ‘maestro’ e la sua morte atroce. Però sentiva che i suoi ricordi erano vuoti. Mancava ancora qualcosa…… Sanzo rise di se stesso. “Non manca qualcosa……… manca tutto!!!!” Tentò di rilassarsi e dopo poco cadde anche lui in
un sonno profondo. Profondo come il dolore.
========= Un’immagine gli passò viva nella mente. Era l’immagine di un demone dai lunghi capelli
castani. I suoi occhi erano rabbiosi e assettati di sangue. Sembrava aver perso ogni controllo. Quando si gettò su di lui ebbe appena il tempo per
scansare quel feroce colpo cercando di colpirlo a sua volta con dei pugni e dei
calci un po’ messi a casaccio. Ma il demone non gli diede tregua. Lo colpì al petto trapassandolo completamente. In quel momento poté vedere i suoi occhi da
vicino. Due immense iridi dorate lo fissavano come se
davanti a lui non ci fosse stata una persona… ma solo vuoto. ==========
Chelsea- AHHHHHHH- Tirò un urlo Sanzo si svegliò di scatto. Aveva la fronte sudata e le sue pupille girava da
una parte all’altra come se cercassero ossigeno. Il suo sguardo cadde su Chelsea che lo guardava
terrorizzata. Il bonzo si accorse che le aveva afferrato i polsi
con fermezza. La lasciò andare e la giovane si fece cadere sul
prato a pochi millimetri da lui. Chelsea- Mi hai fatto spaventare……- Disse un po’
col fiatone. Sanzo-……. Chelsea- Stavi urlando…. Mi sono avvicinata per
svegliarti quando tu mi hai afferrato di botto…. Non volevo urlare ….. mi
spiace…. Sanzo- L’ho visto…. Chelsea- Chi? Sanzo- La persona che ha tentato di uccidermi…..
Era un demone. Chelsea- Un demone?- Si morse un labbro- E
com’era?- Chiese incuriosita. Sanzo- Aveva lunghi capelli di colore castano,
credo… e occhi dorati… Chelsea- Un esistenza eretica….. Sanzo- Già….. Chelsea- Lo conoscevi?…. Magari lo avevi già
visto! Sanzo- Non credo proprio….. Ha cercato di
uccidermi. Dev’essere stato sicuramente un mio nemico. Chelsea- Che vuoi fare? Sanzo- Beh….. adesso ho un viso da cercare e di
cui vendicarmi….. Ma quando lo troverò prima di ucciderlo gli chiederò chi
sono. Se mi ha attacco poteva anche avere uno scopo. Chelsea- Non hai pensato che poteva essere un
comune demone che voleva solo il tuo sutra? Sanzo- No….. Non so….. E’ una sensazione….. Non
era li per il sutra…. Nei suoi occhi non c’era scritto questo. Chelsea- Da quando sei diventato un intenditore di
occhi? -___- Sanzo- Tsk. Si alzò, pulendosi la veste. Afferrò il suo zaino- Riprendiamo il viaggio. Chelsea- Ok…….- Prese anche lei il suo bagaglio e
seguì pensierosa il bonzo.
--------- ---------
Chelsea- IAAAAAAAA!!!!!! Si buttò a capofitto contro alcuni demoni che
sembravano non veder l’ora di mangiarsela. Ma la ragazza sembrava aver tutt’altra intenzione
per la sua vita. Fece fuoriuscire la spada dalla sua mano e uccise
una quantità impressionante di demoni. Sanzo invece sembravano non faticare più di tanto. Si era appoggiato un tronco di un albero e sparava
a chiunque gli si avvicinasse. Chelsea- Hei, stupido bonzo!!! Non è che
muoveresti le tue delicate gambine e verresti a darmi una mano?!!!!!!! Sanzo- Non ci penso minimamente Chelsea- -____-*** …….. QUANTO TI ODIO!!!!!! Eliminò anche gli ultimi demoni rimasti poi corse
verso Sanzo e scosse le sue spalle- Hei bonzo…. Se un giorno morirò mi avrai
sulla coscienza! Sanzo- Tsk- Scostò il braccio della giovane. Riprese lo zainetto che aveva buttato per terra e
ricominciò a camminare. Chelsea cercò di trattenere la sua rabbia. “Calma.. Calma…… AHHHHH!!! Ma prima o poi lo
ammazzo… lo ammazzo troppo…….” Sanzo- Cerca di non fare quelle facce da idiota.
Mi fai venire i nervi Chelsea- Ma come fai a sapere che facce sto
facendo se mi dai le spalle? Sanzo- Io so sempre tutto Chelsea- Quanto mi dai sul sistema nervoso. Sanzo- Zitta.. o ti ammazzo! Chelsea- No. Sono io che ammazzo te dallo stress
>___< Sanzo- Vedi di non alzare la voce altrimenti…-
Dicendo questo si volto un po’ indietro e non vide una radice che spuntava dal
terreno. Cadde a terra. Chelsea- AHAHAHAHAHAHA!!!!!!!!!!! Sei caduto come
una pera cotta!!!!!! AHAHAHAHAHAH!!!!!!!! Sanzo si rialzò e cercò di darsi un po’ di
contegno. Estrasse istintivamente l’harisen e tentò di colpire Chelsea che continuava
a ridere con foga. La ragazza schivò i suoi colpi con difficoltà
visto che le risate non accennavano a smettere. Ad un tratto il suo sguardo fu attirato da
qualcosa che luccicava sul terreno. Scattò verso di esso prendendo in mano quello
strano oggetto. Chelsea- AHHHHHHHHHH!!!!!!- Cacciò un urlo
mostrando al bonzo cos’avesse trovato. Sanzo- Cos’è?- Chiese incuriosito avvicinandosi. Chelsea- E’ una gold card!!!!!!!!! Non ne avevo ma
vista una vera!!!!! *_____*- Rispose tutta entusiasta. Sanzo- Una gold card? L’avrà persa qualcuno? Chelsea rifletté qualche istante- Forse.. forse è
tua!…Potrebbe esserti caduta mentre sei ruzzolato a terra……… In fondo se sei
davvero un ‘Sanzo’ dovresti vivere in una situazione economica di agio. Sanzo- ………….- Afferrò la carta e la rimirò appena-
.. In qualunque caso qui intorno non c’è nessuno che la sta reclamando quindi…. Chelsea- Concordo con te…… Per una volta potremmo
permetterci un pasto decente…. Sanzo- …O un pacchetto di sigarette di buona
marca……… Chelsea&Sanzo- ANDIAMO!!!!!!!!!!!! Corsero istintivamente proseguendo il sentierino e
sperando alla sua fine di trovare una città. E così fu. I due ragazzi si fiondarono in una locanda e
ordinarono un sacco di pietanze. Sanzo mangiò con contegno mentre Chelsea quasi si
affogava di cibo. Alla fine del pranzo la ragazza si massaggiò
lentamente la pancia con segno di sazietà. I suoi occhi sembravano rinati. Sanzo la osservò per qualche istante. Estrasse
l’ultima sigaretta che gli era rimasta e l’accese. Continuò ad osservare gli occhi di Chelsea che si
muovevano fugacemente su ogni portata che continuavano a servire agli altri
tavoli. Sanzo- Hai ancora fame? Chelsea- Non proprio…. È che mi piace osservare i
vari piatti esistenti… Ognuno di loro ha un colore particolare e un profumo
sublime….. Sanzo- Tsk… che mocciosa. Chelsea- Non sono una mocciosa! Non è colpa mia se
mi piace il cibo!!!! >____< La sigaretta cadde lentamente dalle labbra di
Sanzo. Ruzzolò appena prima di toccare il pavimento. Gli occhi del bonzo erano sgranati. Nella sua
mente si susseguivano mille immagini che però erano troppo fugaci per essere
viste. Si portò istintivamente le mani sulla testa
cercando di far passare quella tremenda fitta.
*…uffi… ma che male c’è se sono un’amante del
cibo?!……*
Una voce prese posto nei suoi pensieri. Una voce familiare. Una voce che voleva
fuoriuscire furiosamente dai suoi ricordi.
*… Sanzo…. Sanzo……….Sanzo!!!….*
Chelsea- Sanzo!!!!! Il bonzo aprì lentamente gli occhi. La giovane era inginocchiata affianco a lui con
un’espressione impaurita sul volto. Chelsea- Sanzo? Tutto bene? Il bonzo si alzò di scatto riprendendo un’innata
freddezza. Porse la gold card a Chelsea e uscì dalla locanda. La ragazza lo guardò incuriosita dal suo strano
comportamento. Pagò velocemente il conto e corse dietro al bonzo
che si era allontanato parecchio. Chelsea- SANZO!!!!- Chiamò cercando di rallentare
il suo passo. Si mise a correre per poterlo raggiungere. Superandolo gli sbarrò la strada. Chelsea- Sanzo.. si può sapere che ti è preso? Di
colpo sei sbiancato…. Eri come assente… mi stavo preoccupando… hei Sanzo….
Sanzo!!!!! Il bonzo non la stava nemmeno ad ascoltare.
Riprese a camminare non curante dei richiamo della giovane che si facevano più
incessanti. Quella voce….. La sentiva ancora limpida nella sua
testa….. sembrava la voce di un ragazzo….. Che avesse qualche collegamento col
suo passato? Senza neanche accorgersene prese nuovamente la
strada che si addentrava nel bosco. Ad un tratto si bloccò quasi si fosse dimenticato
qualcosa. Si girò di scatto indietro e si guardò un po’
stranito intorno. Chelsea non c’era più. Sanzo- Tsk Fece per tornare verso il villaggio quando la
ragazza spuntò da dietro un albero. Chelsea- Volevo vedere se ti saresti accorto della
mia assenza….- Gli tirò lo zainetto che aveva dimenticato nella locanda e lo
superò di qualche passo. Sanzo- Tsk! Chelsea- E smettila con questi ‘Tsk’. Mi dai sui
nervi!- Esclamò irritata. Sanzo- Se ti d’ho così sui nervi puoi anche
andartene. Chelsea- Tanto per te non farebbe alcuna differenza
giusto?- Abbassò appena la testa stringendo i pugni. Uno spintone però la riportò alla realtà. Sanzo- Non abbassare la testa…. E soprattutto non
porti domande inutili. Riprese a camminare. Chelsea lo superò nuovamente e gli poggiò le mani
sul petto- Sanzo…. Ti sei forse ricordato qualcosa?- Chiese intuendo i pensieri
che potevano in qualche modo turbare il suo animo. Sanzo- ……………. Non proprio….- La freddò Chelsea- ………… Sanzo- …….. ho sentito solo una voce. Chelsea- Hn? Sanzo- Una voce insistente che mi chiamava… e che
diceva che amava il cibo……. Chiunque sia dev’essere uno stupido! Chelsea- E come ti chiamava? Sanzo- … Sanzo…. Chelsea sorrise- Beh…. Allora siamo sulla buona
strada…. Forse sei davvero uno dei venerabili Sanzo Oshi! Sanzo- Può darsi… ma questo non cambia la realtà
delle cose………..Io non ricordo assolutamente niente del mio passato se non una
persona morta e uno strano moccioso che ama il cibo e mi chiama con insistenza! Chelsea- Non abbatterti! ……. E’ poco ma già
qualcosa!- Sorrise convinta delle sue stesse parole. Sanzo- Tsk I due ripresero a camminare lasciandosi alle
spalle tutte quelle domande che proprio non avevano risposta.
“FEAR OF THE DARK TEARS ME APART WON’T LEAVE ME ALONE AND TIME KEEPS RUNNING OUT”
Quante volte ho pianto da sola? Ormai non le conto nemmeno più. Anche se c’è il sole intorno a me il mondo scorre
nell’ombra…. Ma forse sono solo io ad essere nell’ombra. Ogni tanto mi piacerebbe che il tempo si fermasse
per permettermi di raggiungerlo ma……. La vita continua inesorabile ad andare
avanti. E’ per questo motivo che non voglio assolutamente
restare sola. Quindi…. Non lasciarmi anche tu.
“JUST WANT MY LIFE I’M SO SICK AND TIRED I’M SINGING THE BLUES AS YOU TURN MY LIFE AROUND COME ON!”
Appena cerco di riprendere in mano le
redini della mia vita mi sento nuovamente sprofondare. Odio me stesso. Odio questa mia debolezza. Eppure Sanzo è sempre stato per me un esempio di
forza. Sento che il mondo mi sta continuando a girare
intorno…….e io…… ora devo per forza raggiungerlo!
“TELL ME WHY DO I FEEL THE WAY? ALL MY LIFE I’VE BEEN STANDING ON THE BORDERLINE TOO MANY BRIDGES BURNED TOO MANY LIES ‘IVE HEARD”
Tsk. Patetico. Tutta questa situazione è patetica! Vorrei uccidere il mio passato così non mi
dannerei per ricordarlo. Mi sento appeso a un filo che chiunque potrebbe
spezzare da un momento all’altro. E questo mi dà enormemente fastidio. Ho solo in testa parole confuse…….. e ho come
l’impressione che ci sia qualcosa di falso nei miei ricordi. Già………….ma cosa? ……… TSK!
“HAD A LIFE, BUT I CAN’T GO BACK I CAN’T DO THAT, IT WILL NEVER BE THE SAME AGAIN AND I KNOW I DON’T HAVE ANY TIME TO BURN”
Per quanto io mi sforzi non potrò mai cancellare
quello che ho fatto. Ho reso le cose più facili a quel
dannato demone……. Quel demone che mi ha portato via la cosa più preziosa……. Perché adesso non riesco a guardare avanti? Devo
farlo……. Devo farlo assolutamente…. Anche perché…… Qualunque cosa io faccia non
riporterò certo in vita Sanzo…… Tanto so che ormai la mia vita non sarà più la
stessa….. e nemmeno la voglio una vita uguale a prima. Devo smetterla di stare qui a crogiolarmi su
quello che sarà di me…. Devo semplicemente lasciarmi vivere….. Non ho altro tempo da sprecare.
“THEY FOLLOW ME HOME DISTURBING MY SLEEP BUT I’LL FIND A PLACE A PLACE WHERE THEY CANNOT FIND ME”
Chiedo troppo nel pretendere di essere lasciata in
pace? La gente di questo villaggio non fa
altro che compatirmi lasciandomi vivere qui….. Come un cane randagio
abbandonato al suo destino. Almeno mi lasciassero vivere questa mia
dannatissima vita senza disturbarmi ogni volta che il villaggio viene
attaccato….. per quanto me ne frega potrebbero anche morire tutti quanti. No. Non è realmente quello che penso. Io…. Devo andarmene da questo posto……. Devo trovare un luogo dove poter essere accettata
per quello che sono. Io… voglio venire con te!
“MAYBE I’M LOST MAYBE I’M SCARED BUT TOO MANY TIMES I’VE COLSED THE DOORS BEHIND ME”
Non mi sono mai sentito così da schifo in tutta la
mia vita. O almeno per quanto io ne abbia ricordo. Quello che provo è una sensazione mista a rabbia e
impotenza. Non ho solo perso i miei ricordi ma il mio stesso
essere. Ma ora sono stufo. Se il passato porta solo questa grande sofferenza
tanto vale non ricordarlo proprio. Infondo che me ne frega?! Nessuno è venuto a cercarmi….. nessuno è venuto a
reclamare la mia presenza…. Chiuderò tutto intorno a me………. Come ho sempre
fatto.
“TELL ME WHY DO I FEEL THE WAY? ALL MY LIFE I’VE BEEN STANDING ON THE BORDERLINE TOO MANY BRIDGES BURNED TOO MANY LIES ‘IVE HEARD”
Qualcuno mi dica cosa devo fare! Qualcuno mi dica come devo comportarmi! Qualcuno mi dica come si fa ad andare avanti senza
il proprio sole! Anche se sono vivo….. sento che la mia vita è in
bilico……… Legata a un filo che si sta spezzando ogni giorno che passa. Ho bruciato tutto intorno a me……i ricordi…… le
cose preziose che avevo….la voce che mi incitava di muovermi o di stare zitto…… Ma ora…….. che cosa mi rimane?
“HAD A LIFE, BUT I CAN’T GO BACK I CAN’T DO THAT, IT WILL NEVER BE THE SAME AGAIN AND I KNOW I DON’T HAVE ANY TIME TO BURN”
Anche se volessi......... Anche se pregassi Buddha in persona…… Non
potrei mai far tornare tutto come prima. La mia famiglia….. i miei fratelli….. i miei
amici……………..Ora non ci sono più. Non posso continuare a guardarmi indietro
aggrappandomi a qualche ricordo. Io devo cominciare a ricostruirmi dei ricordi! Le prime volte che posavo i miei occhi su Sanzo
vedevo in lui solo un guscio vuoto senza anima. Lui non aveva più ricordi. Non
aveva più un passato. In lui vedevo un po’ il mio riflesso…… con l’unica
differenza che io un passato ce l’avevo! ……. E questa non era una differenza da poco. E’ per questo…. Che ora voglio seguirlo! ………anche
perché… non ho più molto tempo da perdere…..
“LEAVE IT ALL BEHIND”
Devo lasciarmi tutto il mio dolore alle spalle. Anche se so che non è giusto devo farlo… Se non per me…..almeno per Gojio e Hakkai… E anche per il mio sole.
“CROSS THE BORDERLINE”
Infondo....aggirare gli ostacoli non è un segno di
debolezza. Fra finta di non vederli lo sarebbe. Io non sono una ragazza forte…… ma nemmeno debole!
“FACE THE TRUTH, DON’T HAVE ANY TIME TO........ HAVE ANY TIME TO BURN”
Devo guardere in faccia la realtà. I miei ricordi sono importanti ma…… Se continuo a
stare fermo non li riacquisterò più velocemente. Sento che devo muovermi…… La vita non è così lunga
da permettermi di sprecarla!
“TELL ME WHY DO I FEEL THE WAY? ALL MY LIFE I’VE BEEN STANDING ON THE BORDERLINE TOO MANY BRIDGES BURNED TOO MANY LIES I’VE HEARD”
La mia esistenza è sempre stata appesa fra il filo
della vita e della morte. Ora sono stufa di camminare sul bordo
per paura di essere bollata……… Devo avvicinarmi al centro………. Molte cose intorno a me sono andate male…….. Molte
cose sono state promesse e non rispettate….. Ma questo non vuol dire che tutto andrà male,
giusto?
“HAD A LIFE, BUT I CAN’T GO BACK I CAN’T DO THAT, IT WILL NEVER BE THE SAME AGAIN AND I KNOW I DON’T HAVE ANY TIME TO BURN”
Anche se ricordassi tutto non cambierebbe nulla. Adesso sto piano piano costruendo
qualcosa……. Un qualcosa che non potrei mai cancellare nemmeno se volessi. Quella mocciosa…….. Mi ha insegnato più di quello
che pensa…… Mi ha insegnato a guardare avanti senza voltarmi, anche se lei
continua a farlo. …. Non voglio sprecare altro tempo a pensare
queste cose inutili. Infondo…. Cosa sono i ricordi se non fanno parte
della tua vita attuale?
“TELL ME WHY DO I FEEL THE WAY? ALL MY LIFE I’VE BEEN STANDING ON THE BORDERLINE TOO MANY BRIDGES BURNED TOO MANY LIES ‘IVE HEARD HAD A LIFE, BUT I CAN’T GO BACK I CAN’T DO THAT, IT WILL NEVER BE THE SAME AGAIN AND I KNOW I DON’T HAVE ANY TIME TO BURN”
...... NO......... io non ho altro tempo da bruciare!
Ormai erano giorni che viaggiavano senza sosta. Erano tutti molto stanchi. Ma dentro di loro c’era
una sorta di piccola forza che li spingeva ad andare avanti. Una forza chiamata vendetta. Fecero una piccola pausa. Giusto il tempo di
mangiare un boccone e ripartire. In quei giorni le parole passavano veloci. Non c’era però un pensiero preciso che occupasse
le loro menti. UAAAAAAAAAAAAA Un urlo li destò. Alzarono gli occhi al cielo. Un gruppo di demoni gli stava piombando addosso
dalla cima degli alberi. Gojio- Sempre seccature- Brandì la shakujyo. Hakkai- Su Gojio. Questo è tutto movimento
gratuito! Goku- Hakkai ha ragione! …. E poi dobbiamo anche
smaltire lo stress!!!! Si lanciarono tutti e tre a capofitto nella
battaglia senza pensare ad altro. Gojio- E’ una mia impressione o questi demoni sono
più resistenti del solito? Goku- Gojio… anf.. anf….ha ragione…….- Prese fiato
per poi tornare all’attacco. “O forse siamo noi a essere più deboli?”, si
chiese il ragazzo. Hakkai- IAAAAAA!!!!!- Raccolse il suo potere per
poi spedire all’altro mondo più demoni possibile. Però così facendo perse molte energie. Si distrasse per un momento, che però fu fatale. Un nemico colse l’occasione per attaccarlo. Gojio- HAKKAI!!!!!! Il demone gentile cercò di schivare il colpo ma
venne ferito all’addome. Si accasciò al suolo. Goku- MALEDETTI!!!!! In un impeto di rabbia fece fuori i restati
demoni. Gojio- Hakkai- Corse dall’amico prendendolo fra le
braccia e cercando di scuoterlo appena. Hakkai- Sto.. sto bene… non dovete preoccuparvi..
è solo una ferita superficiale… Auch….- Socchiuse appena gli occhi. Goku- Sarà meglio portarlo da un dottore- Girò lo
sguardo fuggiasco intorno a lui. Gojio- Qui missà che non c’è nient’altro che
foresta. Goku- L’unica è tornare nel villaggio che abbiamo
appena passato un’ora fa. Hakkai- No. Non possiamo rallentare la marcia. Goku- Non dire scemenze Hakkai. Ora l’importante è
che tu ti rimetta…. Gojio- E poi in ogni caso anche dove siamo adesso
è da considerarsi ‘Nord’ quindi noi siamo giunti alla meta! Hakkai sorrise debolmente. Gojio- Ce la fai ad alzarti? Hakkai- Si.. si…- Si appoggiò alla spalla del
mezzo demone e con fatica si alzò. Goku- Appoggiati anche a me- Propose. Hakkai scosse il capo- Ce la faccio, grazie. Hakuryù- Kiuuuuu- Si strusciò contro il suo viso. Hakkai- Non ti preoccupare Hakuryù…. Questa è una
strada troppo tortuosa per poterti trasformare… Ce la farò ad arrivare al
villaggio non era molto distante, giusto? Hakuryù- Kiuuuu Hakkai accarezzò la testolina dell’animaletto che
si stava preoccupando per lui. Gojio- Forza… Andiamo.
Arrivarono al villaggio che era già buio. Goku girò mezza città per trovare una locanda che
potesse offrire anche un servizio medico. Per fortuna ne trovò una con tre stanze libere e
dove stava pernottando un medico di una città vicina. Hakkai fu riposto in un letto e visitato
accuratamente dal dottore. -Non ci sono gravi problemi interni. Dategli
questa pomata per rimarginare più in fretta la ferita…. Qualche giorno di
assoluto riposo e dovrebbe tornare in forma. Goku- Grazie dottore. -Anche lei giovanotto è meglio se si tenga
riguardato. Ha una brutta cera- Disse rivolgendosi a Gojio che si reggeva a
malapena in piedi. Goku accennò un sorriso- Non si preoccupi dottore.
Li farò riposare io! Il medico salutò e ritornò nella sua stanza. Goku si girò verso il mezzo demone quasi
ringhiando- Hai sentito Gojio… Vai subito a riposarti! Gojio- E chi starà con Hakkai? Goku- Io naturalmente…. Cos’è? Non ti fidi? Gojio- Tsk. Goku- Notte Gojio- Lo salutò con un cenno della
mano ed entrò nella camera di Hakkai. Gojio- Ma guarda che mi tocca fare…. Sono appena
le nove e già devo andare a letto…- Infilò una mano nella tasca per afferrare
una sigaretta. La porta della camera di Hakkai si spalancò e Goku
corse verso di lui afferrando il pacchetto che stava ancora tenendo in mano. Goku- Dimenticavo…- Fece dondolare nelle mani le
sigarette- Queste le prendo io!- Sorrise divertito prima di correre via. Gojio- Hei scimmia!!! MOLLA LE MIE
SIGARETTE!!!!!!! >_______< Abbassò lo sguardo sconfitto. Gojio- Forse sarà davvero il momento che io vada a
dormire- Esclamò arreso accennando un sorriso.
************* ************** Chelsea- COME SAREBBE A DIRE?????- Urlò con foga. Sanzo si sistemò vicino ad un albero e appoggiò la
testa su un tronco. Chelsea- Sanzo… SANZO!!!!!! Non fare finta che io
non ci sia!!! Sanzo- Tsk. Piantala! Ormai è tardi. E poi non ne
ho voglia di mischiarmi in mezzo a gentaglia. Chelsea- Ma abbiamo pure la Gold Card!!! Potremmo
trovare una locanda confortevole dove nessuno disturberebbe il tuo delicato
sonno!……. Sei sicuro di voler restar a dormire qui, per terra? Sanzo- Si- rispose secco. Chelsea lo guardò dubbiosa- Non è da te…. No no!
Tu ami circondarti di agio! Come mai vuoi restare a dormire attaccato a un
tronco?… proprio non ti capisco! Sanzo- Io seguo l’istinto. E poi la direzione del
vicino villaggio non è la nostra!.. noi dobbiamo andare di qua- Indicò un
lontano punto. Chelsea- Ovest? Sanzo- Si. Chelsea- AHHHHHHH!!!!!!! Sei indescrivibile!!!
>_____< Sanzo- Se proprio non riesci a sopportarmi..
tieni! Allungò la sua mano e porse a Chelsea la Gold
Card. Chelsea- E che me ne dovrei fare? Sanzo- Vai in una locanda e non stressarmi!…..
Domani mattina però voglio partire presto!…..e ora vattene… Chelsea- ………… U_____U*………. QUANTO TI
ODIO!!!!!!!!!!!!!!!!! Corse via, verso il villaggio di cui si scorgevano
appena le luci in lontananza. Sanzo la guardò allontanarsi. Si accese una sigaretta. Quella sera voleva stare da solo. Voleva fare il punto della situazione e riflettere
sul suo futuro. Non poteva continuare a girare a casaccio sperando
di incontrare una qualche persona che lo conosceva. Il Toghenkiò era troppo
vasto per permettere una fortuna simile. Ma lui voleva davvero ricordare chi era? Aspirò profondamente il fumo della sigaretta
diramando i suoi pensieri.
“Come non lo sopporto….. come non lo sopporto….” Chelsea camminava a passo spedito per le vie di
quella città semi deserta. Fuori dalle porte delle locande c’era la scritta
‘COMPLETO’ Chelsea- Ahh, Che rabbia!!!! Quel bonzo mi ha
gufato!!!! >___< Camminò per svariate ore. Le sue gambe cominciavano a sentire la stanchezza. I suoi occhi si posarono su una specie di panchina
in una stradina semi-buia. Si sdraiò sulla panchina e osservò la luna che
quella sera era più splendente del solito. “Fra poco sarà piena…”, pensò distrattamente. -Hei hei hei… Guarda cos’abbiamo qui, fratello. Un
bel bocconcino tutto solo… Chelsea aprì svogliatamente un occhio osservando i
due uomini, chiaramente ubriachi, che la osservavano con chissà quali pensieri
in testa. Si alzò- Vi conviene andarvene… sono di pessimo
umore! -Su, non fare la difficile… ci divertiremo
insieme…- Le afferrò un braccio Chelsea- Toglimi subito le mani di dosso…..-
Ringhiò mantenendo però una calma innaturale. -Ma come siamo coraggiose…- Anche l’altro uomo
cercò di afferrarla. Chelsea si preparò a metterli KO quando vide i due
uomini acasciarsi a terra come tramortiti da qualcosa. Dietro di loro Chelsea scorse la figura di una
ragazzo. -Tutto bene?- Chiese il giovane. Una voce calda. Una voce calda che trasmette sicurezza. …….Ma anche una voce triste. Chelsea- S… si- Bofonchiò appena. Non riusciva a vedere il volto del suo ‘salvatore’
ma sembrava avere la sua stessa età. Almeno…. Lui la superava di qualche
centimetro in altezza ma questo non voleva dire un granchè. -Cerca di stare più attenta- Aggiunse prima di
fare un inchino e di andarsene. Chelsea- Asp…… In un moto istintivo gli corse dietro e lo afferrò
per una braccio. Quando il ragazzo si voltò Chelsea si trovò
davanti a una testata castana un po’ scompigliata e a due occhi dorati che
trasmettevano una purezza infinita. Chelsea- Emm…….- Il suo viso si colorì appena per
l’imbarazzo- … volevo solo ringraziarti….. e poi… vorrei almeno sapere qual è
il nome del mio salvatore! – Cercò di rimediare a quella situazione in cui si
era cacciata. La bocca del ragazzo si inarco in uno splendido
sorriso. -Mi chiamo Goku “Goku…………”, Lo ripeté istintivamente ***** Goku osservava quella giovane con sguardo
scrutatore. Era chiaramente imbarazzato. Gli occhi verdi della ragazza l’avevano come, per
un attimo, portato in una realtà diversa. Scosse leggermente la testa maledicendo tutte le
cose che Gojio gli inculcava in testa ogni giorno. - Emm……… volevo solo ringraziarti….. e poi… vorrei
almeno sapere qual è il nome del mio salvatore! Gli occhi di Goku sgranarono appena. Il suo viso
si colorì. Sorrise. Goku- Mi chiamo Goku- Disse dandosi un certo
contegno e cercando di non far trasparire l’imbarazzo. Vide la testa della ragazza abbassarsi appena. Goku- E lei come si chiama, signorina?- Chiese
gentilmente. -Io… Io mi chiamo Chelsea. “Chelsea…….” ------------ ---------------- I due ragazzi erano chiaramente imbarazzati. Non ne capivano il motivo ma era come se qualcosa
non gli permettesse di muoversi o di dire qualcosa. BUARGH Goku- Opsss….Mi spiace.. dev’essere il mio
stomaco!- Sorrise ingenuamente. Chelsea- Missà invece che è il mio- Si massaggiò
la pancia che emise un altro suono. La ragazza avrebbe voluto sprofondare. Goku- Sei affamata, vero?- Chiese riacquistando il
suo solito modo di fare- Vieni…..- Le afferrò una mano-… Andiamo a mangiare
qualcosa! Chelsea- E’? Come? Cosa? Goku- Non aver paura! Seguimi! Chelsea- @////////////@ L’argentinità del giovane la spiazzo. Lo seguì contagiata dalla sua vitalità. Goku la portò in una locanda ancora aperta. Chelsea si abbuffò su tutte le portate che Goku
ordinava in continuazione. Anche il ragazzo non fece di meno. A poco a poco la tensione che si era creata fra di
loro si spezzò. Cominciarono a parlare del più e del meno come se
si conoscessero da sempre. Goku era una persona di notevole compagnia e
questo fece dimenticare a Chelsea il perché si trovasse in viaggio. E lo stesso fu per Goku. La presenza di quella
ragazza sconosciuta l’aveva tranquillizzato e fatto tornare il Goku spensierato
che era un tempo. Goku- Dimmi, ma come mai viaggi tutta sola? Chelsea- In realtà non sono sola…. Viaggio insieme
a un amico… Goku- Un amico? Chelsea- Hei, non pensare male! Non è il mio
ragazzo o chissà cosa! E’ solamente uno stupido imbronciato! Goku- No.. non volevo chiederti questo!- Rispose
un po’ imbarazzato. Chelsea- Lui è voluto rimanere nel bosco per
chissà quale ragione…. AHHH… spero si prenda un’influenza coi fiocchi
>___< Goku- E dai.. poverino!……. Sai…. Anch’io conoscevo
una persona molto strana… Lunatica, direi! Chelsea- Per quanto possa essere lunatica questa
persona non può certo battere in fatto di scorbutaggine il mio ‘amico’ Goku- Parli così perché non conosci questa
persona! Era il re degli imbronciati! Sempre chiuso in se stesso. La sua
presenza era a volta inesistente. Chelsea- Peccato che non puoi conoscere il mio
compagno di viaggio…. Sono sicura che ti ricrederesti! ……. Ma che fine ha fatto
la persona di cui parli? Siete ancora in contatto? - Chiese sorseggiando un
bicchiere di vino. Goku abbassò lo sguardo- E’ morto. Chelsea-……ah……… mi spiace…- rispose un po’
imbarazzata. Goku- Non ha importanza…- Sorrise- … E’ passato
troppo tempo per versare lacrime! Chelsea- Sai… anch’io ho perso delle persone molto
importanti… Però… Io non sono forte come te….. Goku- Io non sono per niente forte. E’ solo che ho
promesso a questa persona che lo sarei stato- Il suo sorriso si spense appena. Chelsea- Ora basta piangere- Picchiò il bicchiere
sul tavolo rischiando di romperlo- ….. Dobbiamo pensare solo al futuro, giusto
Goku? Goku- Certo!!!! ^____^ Chelsea- ^________^ Goku- Bene… allora brindiamo al nostro incontro! Chelsea- YES!!!
-------------------- ---------------------- -Ma guarda guarda chi si vede………….. I due
marmocchi si sono conosciuti…………Ihihihihi….La cosa si fa ancora più divertente
……. Ancora non sanno che cosa li aspetta………………….. Ancora non sanno che saranno
proprio loro stessi a provocare la rovina l’uno dell’altro……….. AH AH
AH!!!!!!!!!!!
********** *********** Una risata riecheggiò nella foresta. Sanzo si svegliò di colpo. Si alzò di scatto scrutando intorno a lui. Sembrava tutto tranquillo Giunse alla conclusione che fosse stata la sua
immaginazione a giocargli un brutto scherzo. Si risedette e si accese una sigaretta. Aveva nuovamente fatto quel sogno. Il sogno della notte in cui era caduto giù da quel
dirupo. Aveva di nuovo sognato il demone dagli occhi
dorati che lo trafiggeva con forza e che lo scaraventava a terra. Aveva avvertito il dolore per quella ferita. Aveva avvertito il dolore celato negli occhi del
suo assassino. Si portò una mano alla testa. “Come può provare dolore una persona che tenta di
uccidermi?……” Strinse i pugni. Sanzo- Tsk…. Lo scoverò…. Ovunque egli sia…………. E
allora… lo ucciderò… lo ucciderò con le mie stesse mani!
********* ***********
Goku- Alla nostra! Chelsea- Alla nostra! Goku&Chelsea- CIN CIN!!!!!!!
Chelsea- Ti ringrazio davvero Goku….. Era da tanto
che non passavo una serata così tranquilla. Goku- A chi lo dici…- Si massaggiò la pancia
pienamente soddisfatto della mangiata. Chelsea- Mi spiace solo che sia stato tu ad
offrirmi la cena….. Mi hai salvata… e in più ho mangiato come una Dea! Goku- Non ti devi preoccupare! L’ho fatto
volentieri!……. Sai, anche per me è stata una bella serata. Era moltissimo tempo
che non ne passavo una così- Abbassò lo sguardo mantenendo un sorriso appena
accennato- ………. In un certo senso sei stata tu a salvarmi!- Aggiunse
istintivamente. Chelsea- …………- Non sapeva cosa rispondere a quelle
parole tanto sincere. Capiva che dietro a quella frase si celavano significati
molto più seri di quello che poteva anche solo lontanamente immaginare. Sorrise dolcemente al ragazzo che era arrossito
appena. Chelsea- Bene.. Credo sia giunto il momento di
salutarci. E’ meglio se ora raggiungo il mio compagno di viaggio. Tanto le
locande sono ormai tutte chiuse! Goku- Perché non dormi nella mia stanza?....-
Disse dopo un attimo di riflessione. Chelsea- Come prego? Goku- No no… emm… mi sono spiegato male O//////O
…… Vedi… Io e due miei amici abbiamo preso tre camere singole in una locanda.
Però io vorrei passare la notte con un mio amico che è stato ferito. Lo farei
comunque e la mia camera rimarrebbe vuota……. Se vuoi puoi utilizzare quella! Chelsea- ….. non so… mi spiace….. io… Goku le poggiò una mano sulla bocca- Non fare
storie- Sorrise- Su vieni! Chelsea- …..e va bene..!!! ^__^ Goku- ^^
Goku- Ecco… questa è la stanza…. Prendi le chiavi. Chelsea afferrò la piccola chiave e la girò nella
toppa- …. Sei sicuro che…. Goku- Sicurissimo! ^____^ La ragazza sospirò appena arrendendosi
all’insistenza del giovane. Goku si avvicinò alla camera di Hakkai. Chelsea- Goku…- Lo richiamò Goku- Si? Chelsea- Grazie- Sorrise prima di entrare nella
camera a e chiudersi la porta alle spalle. Goku stette per qualche istante immobile sul
ciglio della porta. Osservò la porta della camera della ragazza. Goku- Chelsea…….. Un nome che fino a poche ore prima non sapeva
neanche esistesse….. e che adesso era per lui come un barlume di speranza. Si. Quella ragazza aveva qualcosa che lo spingeva ad
aprire gli occhi. A guardare davanti, oltre. Ma soprattutto ad osservare quello che si era
lasciato alle spalle. Anche perché non poteva far altro che osservare
ormai. Non era colpa sua se Sanzo era morto…….. Il
destino aveva voluto strappargli prematuramente la vita……….. Quel demone era
riuscito pienamente nel suo intento. Ora non serviva a nulla continuare a soffrire per
un qualcuno che non c’era più. Bisognava andare avanti. “… forse….. dovremmo riprendere il viaggio verso
ovest senza cercare quel demone…….” Scosse la testa per cacciare quel triste pensiero
che si era formulato da solo. “No! Noi dobbiamo trovare quel bastardo… costi
quel che costi… Lo dobbiamo a Sanzo……. Lo devo a Sanzo!”
******* *********** Sanzo aprì svogliatamente un occhio. Si portò una mano sul volto per ripararsi da un
raggio di sole che gli stava procurando fastidio.
Girò intorno cercando con lo sguardo come
qualcosa. Si alzò stiracchiandosi appena e pulendo i suoi
vestiti dal terriccio, accendendosi una sigaretta e poggiandosi al tronco
dell’albero in attesa. Chelsea non c’era. “Ma dove potrà essere quell’idiota?….. Se ritarda
ancora di un po’ giuro che l’ammazzo” I suoi pensieri si muovevano irritati nella mente
mentre i suoi sensi si perdevano nel profumo della sigaretta. Aspettò per parecchio tempo………… Solo pochi minuti
che per il bonzo rappresentavano un’eternità. Non era abituato ad aspettare. Afferrò lo zaino e prese a camminare nella
direzione prestabilita la sera precedente. Non l’avrebbe aspettata un secondo di più. Se quella stupida non voleva seguirlo tanto peggio
per lei. La sua presenza era solo un disturbo. Il bonzo accelerò istintivamente il passo. Per quanto ne sapeva lui Chelsea poteva anche
essere scappata con la sua gold card. Magari in quello stesso momento se la stava
spassando come una pazza alla sua faccia. Oppure poteva anche aver trovato un demone…..
magari stava lottando con lui…… magari era pure…… Sanzo si bloccò. Respirò affannosamente. Si era quasi ritrovato a
correre senza neanche accorgersene. Stette qualche istante immobile. Nessun muscolo
del suo corpo sembrava dar segni di vita. Lui si era risvegliato senza un passato. Non ricordava chi fosse o come fosse stata la sua
vita in precedenza. Immagini confuse contornavano ogni giorno i suoi
pensieri cercando di venire fuori ma senza far sentire la loro importanza. La realtà dei fatti è che Sanzo era solo. Un’anima sola che vagava nel mondo senza sapere
niente di se stesso. Questa sensazione di solitudine non era per lui
nuova ma…………. Se non aveva un passato che senso aveva cancellare
anche il presente? Ora l’unica cosa che realmente aveva era Chelsea. Una comune demone che l’aveva aiutato senza voler
nulla in cambio se non la sua presenza vicino. E lui la voleva abbandonare? Sanzo- Tsk Si voltò e con fare dignitoso accelerò il passo
per tornare indietro. Arrivò quasi a correre con la paura che lei fosse
arrivata e, non trovandolo, fosse su tutte le furie. “Questo comportamento non è da me…. non è proprio
da me…”. Il bonzo formulò questo pensiero quando, arrivato al posto, non trovò
nuovamente nessuno. Cacciò lo zaino per terra e si accese un’ulteriore
sigaretta. Ricominciò ad aspettare. Passarono parecchi minuti………… Il sole era ormai
alto. Sanzo era ormai al quinto pacchetto quando da
lontano sentì urlare il suo nome. Chelsea- SANZOOOOO!!!!!!! Il ragazzo si scostò dall’albero. In lontananza vide la sagome della giovane, con lo
zaino pesante sulle spalle, correre come una forsennata verso di lui. Chelsea- Anf… anf…… Sc….. Anf… Scusami….. Anf… anf… anf… mi sono ….anf… addormentata…
anf…. Mi spiace…. Anf… anf…. È che era da tanto che… anf… non dormivo così
bene… anf….. La ragazza alzò timidamente i suoi occhi per
incontrare quelli violacei del bonzo che la guardava con fare bieco… almeno
così sembrava…. Chelsea- Credevo……anf…anf… credevo non ci fossi
già più……. Quando mi sono svegliata il sole era già alto…. Anf… anf…..-
Sorrise- Quindi ho corso più che ho potuto per venire qui il prima
possibile....... Sanzo- Andiamo- Fu tutto quello che disse. Chelsea- COME???? Sono morta!!! Ho corso come una
dannata e ……- Sgranò gli occhi. Sanzo afferrò il suo zaino e gli lanciò quello
più piccolo e leggero. Sanzo- E ora muoviti o ti ammazzo! La ragazza sbuffò appena qualche parola contro il
monaco e cominciò a camminare. Sorrise appena. “Credo che questo sia il suo massimo
ringraziamento……..” Sanzo camminava con fare svelto. “Lei…. È l’unico contatto che ho……. In un certo
senso rappresenta un po’ il mio passato………. Credo di aver fatto soffrire già
troppe persone con mio comportamento e……” Si bloccò per qualche istante. L’immagine di un ragazzo gli passò fulminea nella
mente. Un ragazzo legato con un filo indissolubile al suo
passato. Non aveva però visto il volto, l’immagine era
stata troppo veloce. ….L’unica cosa che ricordava di lui erano…… due
occhi dorati….. Chelsea- Sanzo… tutto bene?- Chiese superandolo di
qualche passo. Sanzo- Tsk….- Riprese a camminare. “Se questi ricordi non si decidono a ritornare
giuro che li ammazzo uno a uno U___U*” Chelsea- ?____?
****** *********** Goku aprì lentamente gli occhi. Due pozze dorati si posarono sul ragazzo che
riposava tranquillo nella stessa rigida posizione. Si sfregò col palmo delle mani le palpebre per
cercare di svegliarsi del tutto. Si stiracchiò appena prima di alzarsi dalla
scomoda sedia sua compagna per quella notte. Smosse leggermente la tenda, cercando di non
disturbare Hakkai, per scrutare i movimenti nella piazza sottostante. Il demone sgranò gli occhi disturbati da quella
luce improvvisa. La luce del sole. Si abituò facilmente a quell’intensità. Senza accorgersene la sua bocca si inarcò in un
tenue sorriso. Richiuse la tenda e uscì dalla stanza. Aprì lentamente la porta della camera di Gojio
sporgendo silenziosamente la testa. Sorrise nel vedere il kappa avvinghiato al cuscino
che mormorava frasi incomprensibili. “Chissà che starà sognando…. Sicuramente qualche
sconcezza con una donna” Solo in quell’istante si ricordò della ragazza
della sera precedente che riposava ancora nella sua stanza. Richiuse la porta del kappa e si avviò davanti
alla stanza della giovane. Portò una mano sulla gelida porta. Ne percorse la superficie leggermente ruvida. “Chissà se si è già svegliata?……..” Corse nella sala da pranzo al piano inferiore. Si sporse in essa scrutando se ci fosse una
testata rossa in qualche angolo. Di Chelsea nemmeno l’ombra. Entrò guardandosi intorno con più attenzione. - Desidera signore?- Chiese gentilmente una
cameriera vedendo nei suoi occhi un leggero smarrimento. Goku- Emm…. Ecco….. Per caso è già stata qui una
ragazza con lunghi capelli rossi e occhi verdi? E’ poco più bassa di me…..Credo
abbia più o meno la mia età….. - Credo di sapere di chi state parlando…. Voi
dovreste essere il signor Goku, giusto? Il ragazzo la osservò stupito accennando con il
capo. - Un attimo, prego. La giovane cameriera corse fino all’entrata e dal
bancone estrasse un piccolo fogliettino. - Tenete. La vostra amica si è raccomandata di
darvelo….. Goku ringraziò e aprì velocemente il foglietto
dove era scritta un’unica parola. ‘GRAZIE’ Ripiegò il foglio e lo mise in tasca. Corse al piano di sopra. Bussò, ma non avendo risposta entrò nella camera
che aveva prestato alla ragazza. Vuota. Il letto era stato rifatto. La finestra lasciata aperta avevano rinfrescato la
stanza di un profumo mattiniero. Goku vi entrò e chiuse la porta dietro a lui. Restò per qualche istante a fissare le coperte
perfettamente al loro posto e le tendine che si muovevano al ritmo del
venticello che entrava. Si sedette sul pavimento lasciandosi cadere
all’indietro. Un piccolo raggio di sole gli riscaldò un pezzo
della gamba. Goku portò una mano per toccare ‘il sole’. Giocò col flebile raggio facendolo scorrere sulla
mano. TOC TOC Goku si alzò di scatto in piedi. Hakkai entrò nella stanza- Disturbo? O__^ Goku- HAKKAI!!!- Corse verso di lui felice di
vederlo in piedi. Assunse però subito un’espressione imbronciata- Dovresti
stare a letto! Il dottore ti ha raccomandato riposo assoluto! Hakkai- Ora sto decisamente meglio Goku- Non importa!…- Lo spinse verso la sua
camera- Devi riposarti e non sforzarti troppo! Mi sono spiegato? Hakkai- E va bene Goku ^^ Il demone sorrise nel vedere l’amico ripresosi. Lo fece stendere a letto e lo coprì. Goku- Hai fame Hakkai? Vuoi che ti vada a prendere
qualcosa? Gojio- Non fidarti! Rischi che ti porti solamente
del pane raffermo perché il resto se lo ingurgita lui!- Disse entrando di
soppiatto nella stanza. Goku- Gojio! Come stai?- Chiese avvicinandosi a
lui. Hakkai- Anche tu sei stato male?- Si allarmò Gojio- No… E’ solo che questa stupida scimmia è un
po’ troppo apprensiva- Scompigliò i capelli di Goku. Goku- Io non sono una scimmia! >__< Gojio- Tu piuttosto, come ti senti? Hakkai- Molto meglio. O__^ Gojio sospirò appena. Goku- Bene… allora andrò a prendere la colazione
per tutti e due! Hakkai- Tu hai già fatto colazione, vero? Goku- No. Gojio&Hakkai- O____O Goku- ?___? Gojio- Scimmia, stai male??? Goku- Ma che stai dicendo?? Hakkai- Capisco la sorpresa di Gojio. Solitamente
la prima cosa che fai è fare colazione! Goku si portò una mano sulla testa aggiustandosi i
capelli in disordine- …………….- Non disse nulla. Sorrise e si voltò, uscendo
dalla stanza. Gojio- Ma che gli sarà preso? Hakkai- Forse era solamente preoccupato. Gojio- …….Già… e noi non abbiamo fatto altro che
accrescere la sua preoccupazione…. Sai, Hakkai..- Accese una sigaretta- …alle
volte mi sento proprio inutile…. Hakkai- E’ lo stesso che provo io…………….. però….
-- Goku stava per rotolare giù dalle scale per la sua
fretta. Prima di entrare nel salone si fermò per un
istante. Si aggrappò alla ringhiera appoggiandoci la testa
e dondolando appena sulle gambe. Sorrise ingenuamente pensando alla sua insolita
dimenticanza. Si sedette su uno scalino. Goku- Chissà dove sarà ora quella ragazza…….. Il suo fu solamente un sussurro che forse… nemmeno
lui avvertì. -- Hakkai- ….. però… non possiamo arrenderci proprio
ora…. Dobbiamo stare vicino a Goku… qualunque cosa succeda.
Chelsea- BASTAAAAA!!!! NON CE LA FACCIO PIU’
>_____< - Urlò esasperata. Cacciò per terra lo zaino e si sedette all’ombra
di un albero. Sanzo- Tsk- Non fermò il suo passo. Chelsea- Hei tu, stupido bonzo. Se non ti fermi
immediatamente giuro che mi ciberò delle tue budella e non ti darò nemmeno
degna sepoltura. Sanzo- E questo dovrebbe farmi paura?- Rispose
sarcastico. Chelsea- Ahhhh… se insopportabile @___@ Sanzo lasciò cadere a terra il pesante zaino e
godé per qualche istante della brezza che gli scompigliava i capelli. Prese una specie di panino e cominciò a mangiare. Chelsea- Hei, passane uno anche a me! Sanzo- Scordatelo. Chelsea- Ti prego >___< Sanzo- Tsk Chelsea- Ti prego ti prego ti prego ti prego ti
prego ti preg……- Un panino in piena faccia la zittì- GRAZIEEEEE ^.^ Sanzo- Che persona petulante Chelsea- ^__^ Erano passati già quattro giorni dall’ultima volta
che avevano messo piede in un villaggio. Vivevano di stenti e si arrangiavano
con quello che gli offriva la natura. Ma loro stavano bene così. Chelsea non ne capiva il motivo ma da quel giorno
che se n’era andata a dormire nel villaggio il bonzo sembrava un tantino
cambiato……. Sembrava quasi più gentile. Ma la parola gentilezza non si accostava molto
bene a quella faccia sempre così imbronciata. Ogni tanto si chiedeva se Sanzo provasse o avesse
mai provato qualche sentimento. Ma alla fine si dava della stupida…. Ognuno di
noi prova dei sentimenti….. ma molte volte non riescono ad esprimersi come
vorremmo o come gli altri vorrebbero. In realtà lei si era abituata molto bene alla
presenza di Sanzo. Ammirava il suo carattere forte. Anche se non ricordava niente del suo passato,
solo qualche frammentario avvenimento, continuava ad andare avanti. Passo dopo passo. Senza chiedersi cosa ne sarebbe stato di lui o
cosa ne fosse stato in passato. Lui era Sanzo punto e basta. “Che tipo…..”, Lo osservò appena nascondendo con
la mano un risolino. Sanzo- Che hai da guardare?- Chiese irritato. Chelsea- Niente niente ^^ Sanzo- Tsk! No. Non poteva esistere un uomo più scorbutico di
lui. Le venne in mente la descrizione dell’amico di
Goku. “Chissà se l’amico di Goku e Sanzo si fossero mai
incontrati cosa sarebbe successo….. eheheh…. Sarebbe stata una battaglia
all’ultimo ‘TSK’” Rise leggermente pensando che quello non sarebbe
mai potuto accadere. La sua mente passò nel ricordo dello sguardo di
Goku mentre parlava di quella persona. “Devono essere stati molto legati….” Goku però sembrava essere molto forte. Stava
comunque cercando di andare avanti. Lei invece si era chiusa in se stessa. In realtà non era stata lei a salvare Sanzo ma
Sanzo a salvare lei. Ma ormai non aveva alcuna importanza. Viveva la
sua vita per vendetta, proprio come il bonzo. Una vita inutile e
insignificante. “Però non mi dispiacerebbe ritrovare in questa mia
vita inutile nuovamente quel ragazzo dai bellissimi occhi dorati” Si stese accanto all’albero lasciando che il vento
cullasse i suoi pensieri. Quella sera era stata benissimo. Stava bene con quel ragazzo come se lo conoscesse
da tempo. In un certo senso erano simili. Si poteva leggere la stessa solitudine nei loro
occhi. “Ho deciso”, assunse uno sguardo sicuro “Prima
porterò a termine la mia vendetta e poi cercherò Goku… lo dovessi trovare in
capo al mondo >___<” Sanzo osservava incuriosito il continuo
cambiamento d’espressione sul viso della ragazza. Si accese una sigaretta. Sanzo- Merda Chelsea- Che c’è? Sanzo mostrò il pacchetto vuoto. Chelsea- No problem!- Sgattaiolò accanto a lui e
frugò nello zaino tirandone fuori una piantina- Secondo le indicazioni di
questa mappa a solo un giorno di cammino ci troveremo dritti dritti in un
villaggio Sanzo- UN GIORNO?????? Chelsea- Si… è poco, no? Sanzo- E io dovrei stare senza sigarette per un
giorno???? Chelsea- Tsk. Cavoli tuoi! Potevi venire nel
villaggio con me l’altro giorno invece di fare l’asociale -___- Sanzo- Io ti ammazzo- Sibilò. Chelsea- Non prendertela con me se sei arrabbiato.
Prenditela con te stesso- Si alzò e fece qualche passo. Sanzo- TI DISINTEGROOOOO- Si alzò furibondo ma nel
farlo inciampò in una pietra trascinando nella caduta anche Chelsea. Chelsea- Ohi Ohi… che botta… Sanzo alzati! Sei
pesant…..- Si bloccò. Davanti a lei due iridi viola la stavano fissando. Sgranò gli occhi arrossendo appena. Ora che lo guardava più da vicino Sanzo era
davvero bello. “MA CHE VADO A PENSARE?????????????” Dal canto suo non ne capiva il motivo ma era come
stato attratto da quegli occhi color smeraldo. Non si era mai soffermato ad osservare una
ragazza. “Ma perché devo scegliere proprio questo momento
per iniziare a farlo?” Chelsea- Emm…. Sa… Sanzo… mi stai schiacciando…..-
Balbettò imbarazzata. Sanzo si cacciò da un lato. Poi si alzò pulendosi
dignitosamente gli abiti. Chelsea- Hai una rametto in testa Sanzo- Cosa??? Dove??? Chelsea- Stavo solo scherzando Ihihi Perché? Perché in quelle situazioni così ambigue lei
doveva sempre sparare solo cazzate? Si tirò su a fatica e si pulì, anch’essa, gli
abiti. Sanzo- Andiamo. Chelsea- Si- Non osò ribattere. Ripresero i loro zaini e lasciarono quel piccolo
paradiso coperto dal sole. “Ma che è successo?… che cosa è successo?… mi sono
persa qualche passaggio della vita di Sanzo…. Che sia diventato un maniaco in
questi ultimi giorni?… forse è dovuto a questo il suo cambiamento…. No, ma che
dico?…. A Sanzo non sono mai interessate le donne….. ogni volta che qualche
ragazza di un qualche villaggio gli si avvicina lui la scaraventa a terra e le
risponde ‘Tsk’…….. forse ha scoperto di essere grande e si sente pronto ad
entrare nella cerchia degli adulti…… ma perché proprio con me???? @____@
………….hei?… ma che pensieri idioti sto facendo? -_____-’’ ’’ Sanzo camminava con passo più svelto del solito. “Che mi è preso? Che mi è preso? Che mi è preso?…
perché non faccio altro che chiedermi ‘Che mi è preso’?……. Non devo pensare
troppo….. Credo di essere una persona che quando vuole qualcosa non si chiede
il perché la fa.. la fa e basta…. O almeno credo di essere stato così……..Sai
che mi dico? Chi se ne frega! TSK!!!!! “
************* *************
Gojio- Muoviti stupida scimmia!!! Goku- Ma io sono stanco morto… e per di più o fame
ç___ç Gojio- E quando mai non hai fame? Goku- Mmmmmmmm…- Sembrò riflettere- Non ho fame
quando mangio….. e ho pochissima fame quando dormo, anche se spesso mi sogno di
mangiare dei nikuman e quindi la fame aument…. STONK Gojio- Smettila immediatamente razza di scimmia
col cervello al posto dello stomaco! Goku- Io ho il cervello al posto giusto! Gojio- Ah si? E dove esattamente Goku fu come colto alla sprovvista e si fermò a
riflettere. Hakkai- Su su… ora basta ragazzi. Guardate.
Godetevi questo panorama. Gli occhi dei tre si posarono sulla valle sotto di
loro. Goku- Accidenti! Qui è altissimo! Gojio- Ma siamo saliti così tanto? Hakkai- No. Dalle informazioni della cartina ci
troviamo nella valle del Tegukù. Questa regione è famosa per la sua particolare
posizione. Interamente scavata tra due monti… si dice che una volta al suo
posto ci fosse un’enorme conca d’acqua ma che con la siccità avvenuta molti
secoli orsono la conca si sia prosciugata e che i cittadini dei villaggi qui
intorno abbiamo costruito delle case al suo interno. Goku- Wow Hakkai! Sembri una guida turistica! Hakkai- Ehehehe ^__^ Gojio- Dimmi Hakkai, per andare dall’altra parte
della valle non potremmo aggirare le montagne. Hakkai- Tutto è possibile. Ma le nostre provviste
stanno scarseggiando e ci converrebbe fermarci qui per un po’….. tu che ne dici
Goku? Goku lo guardò un po’ sorpreso. Non era abituato a
essere considerato nelle decisioni- Per… per me va bene….. Sembra una città
molto bella- Rispose leggermente imbarazzato. Hakkai sorrise- Bene. In marcia gente! Gojio- Ah, mi fai rabbrividire quando cerchi di
fare il leader -____-
*********** *********** Chelsea- No. Non dirmelo. Non dirmelo!!!!!….. Sanzo- Tsk….. Chelsea- NON DIRMI CHE CI SIAMO PERSIIIIII!!!!!!!! Sanzo- TSK!!!! Chelsea- AHHHHH!!!! Maledetta me il giorno che ti ho affidato la
cartina! Il proverbio è giusto ‘Chi fa da se fa per 3033’ Sanzo- Smettila di inventarti anche i proverbi e
chiudi quella bocca! Chelsea- Stupido bonzo con il senso di
orientamento di una talpa addormentata!!! Da qua!- Strappò la cartina dalle
mani del ragazzo e iniziò a scrutarla con attenzione. Sanzo- ………- Cercò di trattenere la sua rabbia.
Afferrò d’istinto l’harisen e colpì la giovane scaraventandola poco più in la. Chelsea- MA SEI MATTO???????? Sanzo- Chiudi il becco razza di gallina Chelsea- Gallina a me??????? U__U* …. E comunque….
Mi hai fatto tanto male ç__ç Sanzo sgranò appena gli occhi nel guardare la
posizione e l’espressione assunta da Chelsea. Aveva le gambe incrociate, gli
occhi piagnucolanti e con una mano si massaggiava il capo. Sanzo- G…….. Un nome gli sfiorò la punta della lingua. Ma
subito venne dimenticato. Chelsea- Hei? Perché mi guardi con quell’espressione
da pesce lesso? Sanzo- Andiamo- Si girò di scatto. Chelsea- Hei!!!!!- Si alzò e lo seguì- E dove
vorresti andare? Non credi sia il caso di seguire la cartina? Seguendo il tuo
istinto ci siamo solo persi fino ad adesso! Il bonzo non si voltò. Chelsea- Sanzo….- Sussurrò a bassa voce
fermandosi. “Perché… perché lo vedo sempre più lontano?…..” Allungò istintivamente una mano verso di lui ma la
riabbassò subito. Sospirò appena e ricominciò a seguirlo.
********** **********
Goku- Wow! Wow! Wow!!!!!!! Gojio- Scimmia, smettila di dire Wow! Goku- E’ tutto così bello qui Gojio- E’ un semplice paese, cosa ci trovi di così
bello? Il suo sguardo fu attirato da una bella giovane
che era accucciata vicino a un banco della frutta. Gojio- Fiuuuu…. Ora capisco cosa c’è di così
interessante- Si avvicinò alla ragazza ma fu afferrato per un orecchio e
trascinato via- Hei ma??? Hakkai, che stai facendo? Hakkai- Cerca di fare il bravo bambino! Prima
troviamo una locanda dove sistemarci e se farai il bravo ti darò il permesso di
uscire qualche ora. Gojio- -_____-“ Goku- Ihihihih Gojio- Che hai da ridere scimmia? Goku- Ahahah… ti sei fatto riprendere come un
moccioso Gojio- Taci scimmia Goku- Taci tu pervertito d’un kappa. Hakkai- Guardate.. quella locanda mi sembra piuttosto
carina e riservata. Gojio- Io direi isolata piuttosto. In effetti Hakkai aveva indicato una casetta
nascosta tra le altre case. Hakkai- Andiamo. Gojio- Tsk. Mi chiedo come tu abbia fatto a
vederla. Entrarono. Il padrone li accolse con gentilezza- In cosa
posso esservi utile signori? Hakkai- Vorremmo delle stanze per la notte. Gojio- Singole possibilmente- Si intromise con
sguardo malizioso. Il padrone guardò l’elenco delle camere libere-
Nessun problema- Si girò verso una cameriera che stava passando in quel
momento- Prepara subito tre camere per i signori - Subito. Gojio guardò con occhi vivi la cameriera che si
allontanava. - Per quanto pensate di fermarvi qui? Hakkai- giusto un paio di giorni. - Perfetto. Se intanto volete accomodarvi nelle
vostre stanze…. Questa è la chiave- Porse le tre chiavi a ciascuno. Hakkai- La ringrazio. Salirono le scale per dirigersi ai piani
superiori. Gojio- Hei scimmia, non rimanere indietro
altrimenti non troverai la tua stanza. Goku non rispose. Strinse più forte la chiave
della camera nella mano lasciando in essa il segno. Gojio- Hn? Goku- Non prendermi in giro pervertito d’un kappa-
Corse per poterli raggiungere e tirò un pugno sulla testa di Gojio che rispose
nello stesso modo. Hakkai- Voi due. Cercate di non farvi riconoscere
anche qui. Entrato nella sua stanza Goku si buttò sul letto.
Sprofondò la testa nel cuscino respirando l’odore di pulito che aleggiava in
tutta la camera. Tirò uno sguardo alla chiave che aveva posato sul
tavolino al centro della stanza. Goku- Tre singole…………….…… tre………...- sussurrò
appena mentre non riusciva a distogliere lo sguardo da quella chiave. Ma forse stava osservando qualcosa di molto più
lontano e irraggiungibile.
~~~~~~~~~ ~~~~~~~~~ FLASHBACK - Mi spiace signori. Ma abbiamo solo due doppie
disponibili. Gojio- Che disgrazia!!!! E io che volevo
divertirmi un po’ questa sera Hakkai- Vanno bene signorina grazie- Sorrise alla
ragazza che gli porse gentilmente le chiavi. Sanzo ne prese di scatto una- Hakkai, andiamo. Gojio- Cosa vorrebbe dire ‘Hakkai andiamo’?.. Io
non voglio stare con la stupida scimmia!!!!!! Il suo russare non mi fa
dormire!!! Sanzo- Non sono problemi che mi riguardano. Goku- Nemmeno io voglio dormire con un kappa che
fa sogni erotici e che mi abbraccia durante il sonno urlando il nome di una
donna. Gojio- CHE COSA??? E quando mai io ti avrei
abbracciato??? Goku- Una volta l’hai fatto… il solo pensarci mi
fa venire gli incubi- Rabbrividì. Hakkai- Su su… Cercate di andare d’accordo..
infondo è solo per stasera. Goku- Uffi…. Gojio- Tsk…. -- -- Goku entrò di soppiatto nella camera di Sanzo e
Hakkai- Sanzo, quel kappa ci ha provato con me!!! Gojio- Non dire idiozie razza di scimmia
deficiente!!! Goku- Ma se mi sono svegliato e mi eri addosso..
chissà cosa volevi farmi ç__ç Gojio- MA CHE VAI BLATERANDO????? Stavo
sicuramente facendo un bellissimo sogno che tu hai interrotto con le tue
urla!!! Goku- Sanzo Sanzo. Non voglio dormire con questo
kappa pervertito- Salterellò per la stanza fino a rifugiarsi sul letto di
Sanzo. Non poteva fare una mossa più sbagliata. Il bonzo gli tirò un pugno che lo fece volare
dalla parte opposta della camera. Sanzo- SMETTETELA RAZZA DI IDIOTI- Afferrò la
shureiju – SE NON MI LASCIATE DORMIRE IO VI AMMAZZO!!! Goku- Preferisco morire che essere preda delle
fantasie sessuali di un kappa pervertito. Gojio- SM… SMETTILA SUBITO RAZZA DI SCIMMIA COL
CERVELLO FUMATO! Io amo solo le donne!!! Non è colpa mia se vado in bianco da
una settimana… ormai non posso far altro che sognarmele Sanzo- Io vi ammazzo….. U__U*- Strinse più forte
la pistola. Hakkai- Su su.. non c’è bisogno di continuare a
litigare. Gojio, verrò io a dormire con te, d’accordo? Gojio- Non chiedevo di meglio- Rispose
soddisfatto. Sanzo- Hei hei! Non vorrete farmi dormire con la scimmia? Gojio- Notte venerabile Sanzo- Lo salutò con la
mano e poi richiuse la porta. Sanzo- Tsk- Afferrò i pantaloni che aveva riposto
più affianco e ne sfilò una sigaretta. Goku era ancora nell’angolo della stanza dove il
monaco l’aveva buttato. Sanzo- Hn? Che fai li impalato stupida scimmia? Goku si alzò e si pulì lentamente il pigiama-
Sanzo…. Se ti da fastidio dormire con me posso anche andare fuori….- disse a
bassa voce Sanzo- Ma che cavolate stai dicendo? Vedi di
dormire e non parlare inutilmente. Goku annui piano piano e si posizionò nel letto,
che sembrava ancora inutilizzato. Si coprì interamente. Quando sentì che Sanzo aveva
finito la sigaretta e si era coricato spuntò con gli occhietti un po’ fuori dal
lenzuolo. Due iridi viola erano fissate su di lui. Goku sobbalzò e si ricoprì. Sanzo- Ma che stai facendo razza di stupida
scimmia?- Chiese indispettito-…….. vedi di dormire e non far lavorare troppo il
tuo cervello…. A quest’ora di notte non si produce nulla di buono. Goku sorrise sotto le lenzuola. Socchiuse gli occhi
rilassato da quelle parole che erano state pronunciate con durezza ma in realtà
significavano ‘Dormi senza troppi problemi, non mi disturba affatto la tua
presenza’. Goku si addormentò sereno sapendo che al suo
risveglio il sole sarebbe stato li, pronto ad accoglierlo…. Come era successo
ogni giorno. FINE FLASHBAK ~~~~~~~~~ ~~~~~~~~~
Goku socchiuse gli occhi da cui erano uscite
alcune lacrime. Si passò una mano sulla guancia per asciugarle. Si tirò su appena, il giusto per riuscire a tirare
le tendine. Fuori il sole stava ormai tramontando. Goku lo guardò calare, fino
a scomparire tra le altre montagne. Goku- In questo posto il sole tramonta prima…. Hakkai- E’ naturale. Siamo in mezzo a due
montagne- Proruppe nella stanza- … scusa.. non ho bussato ^^ Goku- Non c’è problema- Si sedette sul letto
incrociando le gambe- Qual è il programma? Hakkai- Gojio è uscito. Ha detto che non resisteva
un minuto di più senza donne…. Ha detto anche di non aspettarlo per cena. Goku- Che razza di kappa pervertito -___- Hakkai- Io stavo pensando di fare un giro nel
villaggio, giusto per fare qualche provvista. Ti va di venire con me? Goku- SI SI!!!- Rispose entusiasta vedendo in un
vicino futuro qualcosa di buono da mangiare. Hakkai- Bene. Andiamo- Sorrise dolcemente.
******** ********
Chelsea- Sanzo… è quasi notte fonda… non credi sia
il caso di fermarci.. non so.. giusto il tempo per mangiare e dormire qualche
oretta……- disse con tono fra il deciso e il sarcastico. Sanzo- Preferirei proseguire ancora un po’. Chelsea- E perché? Sanzo- Non mi piace questo posto Chelsea- Hai detto la stessa cose due ore fa…e
anche questa mattina… e anche ieri….. possibile che non ti vada mai bene
niente??? >___< Sanzo- Tsk Chelsea- E smettila di dire ‘Tsk’! Mi dai sui
nervi! Sanzo- TSK! Chelsea- Come non detto -____- Ad un tratto le orecchie della ragazza furono
attirate da un leggero suono lontano- Lo senti anche te? Sanzo- Cosa? Chelsea- Un ruscello? Questo è il rumore di un
ruscello!- Senza aspettare che il bonzo proferisse parola sparì all’interno del
bosco. Sanzo- Quella mocciosa…- Disse ormai rassegnato. Chelsea avvistò da lontano l’acqua pura che
sgorgava in un piccolo ruscello. Senza pensarci due volte ci si cacciò dentro
sguazzando come una bambina. Chelsea- Sanzo, tuffatici anche tu! E’
freschissima!!! Sanzo- Non ci penso minimamente. In questo modo ti
prenderai solo un malanno. Chelsea- Che fai bonzo, ti preoccupi per me?-
Rispose maliziosamente riemergendo appena dall’acqua. Sanzo- Se tu starai male potresti attaccare i tuoi
stupidi microbi anche a me! Chelsea- -__________-” Sanzo si sedette vicino al fiumiciattolo e si
accese una sigaretta. Chelsea sguazzò ancora per qualche minuto
nell’acqua per poi uscire- ETCHIU’!!!!!!!- Starnutì. Sanzo- Tsk Chelsea- Invece di dire ‘Tsk’ passami un
asciugamano. Sanzo- Prenditelo da sola. Chelsea- Che gentile -____- La giovane afferrò un pezzo di stoffa che aveva
messo prontamente nello zaino prima di partire. Si asciugò i capelli con foga. Sanzo si voltò per un istante verso di lei. I vestiti le aderivano al corpo segnando le sue
forme perfette. Per un attimo le sue gote, sempre pallide, si arrossarono. Ma la luce della luna nascose il tutto. Chelsea- Spero di trovare un villaggio domani….
Ormai abbiamo quasi finito le provviste…. Sanzo? Hei Sanzo mi ascolti? Sanzo tossicchiò cercando di riacquistare un certo
contegno- La tua cartina è vecchia e inutile. Dubito che troveremo altro se non
resti di villaggi. Chelsea- Ma sentitelo! Prima ci fa perdere e poi
da la colpa alla mia cartina!!! Sei odioso!!! Sanzo- Tsk La ragazza si lasciò cadere sull’erbetta fresca-
Sai… non avrei mai immaginato che un giorno la mia vita avrebbe preso una
svolta così strana Sanzo- In che senso? Chelsea- Io… che mi ritrovo a viaggiare con un
bonzo senza memoria… in cerca di un demone di cui so solamente il nome e la
fisionomia…… mi sembra una cosa assurda solo a dirla. Sanzo- ………… Hai dei rimpianti? Chelsea- Che vuoi dire? Sanzo- Non vuoi più portare a termine la tua
vendetta? Chelsea- Non è questo….. è che…. Sto bene…. Io sto
bene così come sono…….. Ogni tanto mi trovo a pensare che se mai non troverò
quel Jahy andrà bene lo stesso…. Sanzo- Che nome hai detto?- Chiese sgranando gli
occhi. Chelsea- Jahy …… perché? Una goccia di sudore passò sul viso di
Sanzo. I suoi occhi si muovevano convulsamente da una parte all’altra. Quel
nome…. Quel nome apparteneva alla sua memoria……… ~~~ ~~~ - Volete sapere veramente qual è il mio nome? Mi
lusingano tali attenzioni….. Vi soddisferò Genjo Sanzo Oshi…. Il mio nome è
Jahy. ~~~ ~~~ Sanzo- Hn…..- Si portò una mano sul viso Chelsea- Sanzo? Sanzo che ti prende? Sanzo? Si portò vicino a lui e lo scosse appena. Il viso
di Sanzo era come stralunato. Di scatto afferrò le mani della ragazza e le
strinse. Sanzo- Perché?… PERCHE’ NON RICORDO NIENTE
MALEDIZIONE???? Un urlo carico di dolore e odio verso un qualcosa
che si sa essere importante. Chelsea- …………….. Lasciò lentamente andare la presa. Si alzò di
scatto e fece qualche metro prima di essere fermato dalla voce della ragazza. Chelsea- Non te ne andare… Non ti chiudere in te
stesso come al solito….. so che stai male ma… ti prego… rendimi partecipe del
tuo dolore! ….. Io … ti ho raccontato tutto di me… e tu mi sei stato a sentire
senza fiatare… permettimi di sdebitarmi. Sanzo- Tu non devi affatto sdebitarti. Chelsea- No, non hai capito- Si alzò in piedi- ….
Io vorrei in qualche modo aiutarti.. mi fa star male vederti così… Sanzo- Questo è solo affar tuo- Riprese a
camminare e si disperse tra i rami del bosco accanto. Chelsea- Sanzo……..
********* *********
La luna splendeva alta nel cielo. Quel luogo era parecchio buio e questo rendeva il
suo bagliore ancora più intenso. Goku la scrutava dal suo letto. Non riusciva a
prendere sonno. Sentì un cigolio del letto provenire dalla camera
affianco. Goku- Gojio…- Sospirò con fare divertito. Le venne in mente la ragazza che aveva conosciuto
qualche giorno prima. Chelsea. Come avrebbe voluto sapere qualcosa in più su di
lei. In un certo senso la trovava simile a lui. Certo.. non sarà stato un
essere eretico ma………………………. Era un demone……Lei non glielo aveva detto… forse si
vergognava di questa sua natura…… ma l’odore di un demone era inconfondibile
per Goku. Si ricordò dei suoi limpidi occhi verdi che lo
guardavano sorridenti. Si ricordò della mangiata che avevano fatto. Per la
prima volta nella sua vita aveva trovato una persona in grado di tenergli testa
a tavola. Era stato sereno con lei. Per un attimo si era
dimenticato di tutto il dolore che lo attanagliava. Credeva che col passare del tempo quella fitta al
petto sarebbe passata o almeno avrebbe allentato ma…….. giorno dopo giorno….
Ora dopo ora…….. Quel dolore si faceva sempre più immenso. Goku- Sanzo Pronunciò quel nome quasi si vergognasse di dirlo. Lo ripeté ancora. Ancora. Ancora. Le lacrime gli rigarono dolcemente il viso. Stava lentamente capendo che il sole non sarebbe
più sorto. …. Almeno per lui…..
Capitolo 12 *** Un luogo dove il sole non tramonta ***
12 UN LUOGO DOVE IL SOLE NON TRAMONTA
Chelsea- ETCHIU’!!!!- Si pulì il naso con la
manica. Sanzo- Tsk Chelsea- Che c’è bonzo, ti fanno schifo i miei
modi rozzi? Sanzo- ………. Erano partiti da più di quattro ore ma Sanzo non
aveva praticamente aperto bocca. Non rispondeva nemmeno alle sue provocazioni. Chelsea alzò lo sguardo verso i nuvoloni che si
stendevano imponenti sopra di loro. “Spero vivamente non piova” Ad un tratto Sanzo si fermò e posò a terra lo
zaino. Chelsea- Che succede? Sei forse stanco? Non ebbe nessuna risposta. Il bonzo tirò fuori
l’ultima sigaretta che gli era rimasta. Chelsea pregò di trovare un villaggio al più
presto. Qualcosa le diceva che Sanzo senza sigarette sarebbe stato più
insopportabile del solito. Posò anch’essa il suo zaino e si riposò gli occhi
stanchi. Sanzo- Sei stanca? Chelsea- Cosa?…. No….è che… non so nemmeno
io…..si… forse sono un po’ più stanca del solito….. Sanzo allungò una mano verso di lei- Hai la fronte
un po’ calda. Chelsea allontanò la mano- Non ti preoccupare. Non
ti attaccherò niente- Rispose secca prima di alzarsi- ….. Vado a vedere se nei
dintorni c’è qualche bacca commestibile. Sanzo- ………………..
******** ********
Goku- ETCHIU’- Si pulì il naso con la manica della
giacchetta. Gojio- Che schifo scimmia. Usa almeno un
fazzoletto Goku- E da quando avrei dei fazzoletti con me? Gojio- Tsk….. Hakkai- Ne compreremo un paio…. Infondo potrebbero
farci comodo a tutti….. Piuttosto Goku… come hai fatto a prenderti il
raffreddore? Goku- Non so…- balbettò appena-…. Magari avrò
preso freddo ieri. In realtà, non riuscendo a dormire, aveva aperto
la finestra e si era poi addormentato sul davanzale. Gojio- Tutte scuse…. Scommetto che qualcuno sta
parlando male di te! Goku- L’unico che può parlare male di me sei tu,
Gojio! Gojio- Hai ragione…… Goku- Hakkai, quali sono i programmi di oggi? Hakkai- Vediamo…- Si portò un dito al mento- ……
Potremmo visitare la città e fare le ultime provviste. Oppure utilizzare la
giornata per rilassarci. Gojio- Io propongo l’ultima opzione. Non è mia
abitudine girare per fare shopping.. anche se- Girò lo sguardo verso una
ragazza che gli passava affianco- ..si potrebbero fare un mucchio di belle
conoscenze Goku- -______- Hakkai- Ehehehehe…. Bene… allora giornata libera
per tutti. In effetti anche io sono molto stanco. Vorrei trovare un posto
tranquillo e rilassarmi un po’……. Toh…. Missà che ho già trovato il mio posto! Goku- Ma è una taverna? Hakkai- Già Gojio- Non vorrai darti al sakè già nel bel mezzo
del pomeriggio? Hakkai- Il sakè può essere consumato a tutte le
ore ….allora.. ci vediamo stasera. Ciao ^__^ Goku&Gojio- -______-” Gojio- Bene… allora vado anch’io.. ho già
adocchiato la mia preda. Bye!!! “E così anche lui se né andato……. Ora mi ritrovo
nuovamente solo” Quel giorno non avrebbe voluto stare solo. Sentiva
come un vuoto nello stomaco che lo divorava. Si sentiva risucchiare. Gli
mancava l’aria. Goku- ETCHIU’- Sfregò il naso- ….. sarà meglio che
torni alla locanda….
****** ******
Chelsea camminava a fatica. Sanzo aveva rallentato il passo per permettere
alla ragazza di stargli dietro. Si fermò per un istante. Chelsea- Che c’è?- Aggiustò la presa sul bastone
che teneva saldamente per appoggiarsi. Sanzo-……… Chelsea- Posso continuare. Sanzo- Bene- Riprese il passo. Dopo una decina di metri Sanzo si fermò
nuovamente. Chelsea- Che hai visto?- Chiese notando lo sguardo
più acceso del bonzo. Si avvicinò a lui- WOW! Sanzo- Che c’è da entusiasmarsi così? Chelsea- Beh.. ci sono almeno due validi motivi.
Uno è che finalmente abbiamo trovato una città! ….Due, questa è una bellissima
città! Hai mai sentito parlare della valle del Tegukù? Le sue case sono
costruite all’interno della gola dove prima soprassedeva un immenso lago. Sanzo- E che c’è di così particolare? Chelsea- Tsk, cosa ne può capire un bonzo così
gelido come te?!….. andiamo. Fece qualche passo verso la valle ma inciampò in
una pietra e ruzzolò giù per qualche metro. Chelsea- AHHHHHHHHH- Atterrò su un tronco di un
albero prendendo una forte botta. Si sentiva tutta rotta. Il mondo intorno a lei
girava. Cercò di respirare un po’ più velocemente. Per un attimo non sentì più
nessun rumore. Fino a che udì il suo nome. Aprì svogliatamente gli occhi. Davanti a lei c’era
il viso di Sanzo che gli urlava qualcosa in quel momento incomprensibile con un
tono più che adirato. Chelsea aprì e chiuse gli occhi un paio di volte
prima di prendere piena coscienza. Sanzo- …. Stupida.. sei solo una stupida… è una
strada in discesa… bisogna stare attenti a ogni singolo passo…. Solo un’idiota
come te poteva ruzzolare come una scema….. Meno male che c’era l’albero! “Già… l’albero… se non ci fosse stato questo
arbusto mi sarei fatta tutta la valle rotolando -___-” Cercò di tirarsi su appoggiandosi a Sanzo. Chelsea- Che caduta da idioti Sanzo- ……… Chelsea- Mi spiace… mi sento una stupida.. Sanzo- Tsk. Lo sei! Chelsea- Grazie -____- …..- alzò gli occhi- …
certo che mi sono fatta proprio un bel pezzo….. Sanzo- …………. Chelsea toccò l’albero e lo accarezzò come per
ringraziarlo. Poi posò lo sguardo su Sanzo e fece un leggero inchino con il
capo. Sanzo- E questo che significava? Chelsea- Era un grazie…… per un attimo non ho più
udito alcun suono……ma poi la tua voce mi ha risvegliato…… Sanzo sgranò gli occhi. ~~ ~~ ‘La tua voce era talmente insistente che non ho
potuto fare a meno di ascoltarla’ ~~ ~~ Chelsea- Comunque ti ringrazio, anche se so che
non accetterai i miei ringraziamenti- Si pulì gli abiti. Posò lo sguardo sul
bonzo- Sanzo? Sanzo- Tsk- Lentamente prese a scendere Chelsea- Che tipo -___-
******* *******
Hakkai- Gojio? Sei tu? Gojio- E chi altri dovrebbe essere?- Si sedette al
tavolo- Ma che ti prende? Hakkai- Goku non è ancora arrivato…. Gojio- Stai tranquillo…. Al massimo quello stupido
può solo perdersi! Hakkai- Forse hai ragione…… Gojio- Cominciamo a mangiare? Hakkai- Non lo aspettiamo? Gojio- Ormai sono quasi le nove…. Il ristorante
della locanda chiude a una certa ora. Goku si arrangerà dopo…. Oppure magari è
stato già qui prima…. Hakkai- Ok….Magari hai ragione tu.. ---- ---- “Da quante ore sto percorrendo imperterrito questa
strada?.. ormai conosco ogni angolo… ogni negozio a memoria…….. Non ne ho
voglia di tornare alla locanda…. Non ne ho voglia di chiudermi in quella
stanza…….. non ne ho voglia di stare nuovamente da solo……… Che palle……. Non ho
voglia di fare proprio niente…….. Ogni tanto mi trovo a chiedermi quanto sarebbe
bello chiudere gli occhi e risvegliarsi in un posto dove il sole non tramonta
mai…… Si………. Sarebbe davvero magnifico…….. Però……. So che questo non sarà mai possibile………. Non esiste un luogo così bello…………le cose belle
sono destinate tutte a marcire…………… Mi chiedo perché esista la gioia se poi
viene sovrastata in qualunque caso dal dolore….. forse se non esistesse non la
potrei anelare così tanto………….. Forse se non esistesse la gioia non mi mancherebbe
così tanto. Forse se non avessi mai visto il sole non avrei
mai voluto riscaldarmi coi suoi raggi. Forse se non avessi mai incontrato Sanzo ora non
starei così male……..” Una goccia di pioggia si confuse con le lacrime
già presenti sul suo viso. Si odiava profondamente per quello che aveva
appena pensato. Lui……….. era felice……. Era felice di ogni singolo
attimo che aveva passato con Sanzo……………E…… ora che lui non c’era più…….. non
poteva permettere al dolore di offuscare il suo ricordo con l’odio………..si………….perché
lui odiava Sanzo………… non gli poteva perdonare di essere morto e di averlo
lasciato solo…………..ma soprattutto non poteva perdonare se stesso di averlo
colpito……..e poi…… di averlo abbandonato al suo destino……………..ora che ci
pensava bene………..la persona che odiava più di tutti era proprio se stesso. Osservò con indifferenza le persone che correvano
da una parte all’altra della via cercando un riparo da quella pioggia che si
faceva sempre più forte. Passava il suo sguardo tra una persona all’altra
senza però vederli davvero. Ci fu però un qualcosa che attirò la sua
attenzione. Una persona che passò dalla parte opposta della
strada correndo e tenendosi sulla testa un sacco di tela. Spuntava solo una
tunica che sembrava beige e una specie di striscia bianca sopra le spalle. Il
sacco gli cadde per un attimo appena lasciando spazio e dei capelli biondi
ormai fradici. Goku sbarrò gli occhi. Restò immobile per qualche secondo a fissare il
vuoto. Il suo cuore emise un battito più accelerato. Goku- S……San……- Non riuscì a pronunciare quel nome per intero. Lentamente le sue gambe cominciarono a muoversi…
velocemente…. Sempre più velocemente………. Correvano dietro quella persona…….
Correvano come dietro la speranza di un qualcosa che si sa già di essere
perduto per sempre….. Goku corse all’impazzata fino allo sfinimento.
Arrivato a un incrocio si bloccò. Intorno non c’era nessuno. Cercò di riprendere fiato ma la violenta pioggia
non facilitava il tutto. Alzò gli occhi al cielo. Strinse i pugni. Goku- SANZOOOOOOOOOOOOOO- il suo gridò disperato
fu coperto da un fulmine che picchiò vicino.
******* *******
Chelsea- Sanzo! Sanzo- Tsk…. Questo sacco di tela non è servito
proprio a niente- Lo buttò irritato in un angolo della stanza. Chelsea- Ti conviene metterti subito qualcosa di
asciutto. Guarda- Indicò una sedia dove sopra erano riposti un paio di
pantaloni- … Li ha portati la proprietaria della locanda… anche questi sono
suoi- Si guardò la maglietta, piuttosto corta e aderente che portava e i
pantaloni sottili. Sanzo afferrò i pantaloni e si infilò nel bagno. Chelsea- Hei??? Che diavolo stai facendo? Sanzo- Mi sembra ovvio Chelsea- A me per niente. Ti ricordo che questa è
la MIA stanza e quello il MIO bagno. Sanzo- Tsk Chelsea- E questo che significa? Il bonzo sembrò come un attimo pensarci- ..
Significa ‘TSK’- Entrò nel bagno. Chelsea- Quanto mi fai rabbia- Afferrò un cuscino
e lo tirò verso la porta chiusa del bagno- …. Se la metti così allora io userò
la tua stanza. Aprì la porta e se ne andò sbattendola. La camera che prima era di Sanzo si trovava poco
più in la della sua. Chelsea si affacciò dalla finestra- Cavoli…. La
vista era più bella dalla mia finestra….. Da qui si può vedere solo la
foresta…. Quanto odio quel dannato bonzo… prima o poi lo faccio a fettine e me
lo mangio a colazione- Strinse i pugni. Si lasciò cadere sul letto. Un tuono proruppe nella stanza con suo eco
assordante. Chelsea- AHHHHHH!!! IO ODIO I TUONI >______< Prese un cuscino e lo spinse sulla testa come per
nascondersi. Ma era praticamente inutile. Il temporale sembrava
vicino e il rumore non si poteva in alcun modo nascondere. Chelsea aprì di scatto la finestra incurante
dell’acqua che entrava nella stanza- RAZZA DI STUPIDO TEMPORALE, SE NON TE NE
VAI SUBITO GIURO CHE TI AMMAZZO- Urlò sperando che il vento portasse il suo
messaggio. Abbassò per un attimo gli occhi sulla stradina che
conduceva verso il bosco sottostante. Un ombra attirò il suo sguardo. “Ma chi può essere tanto idiota da inoltrarsi
adesso verso il centro del temporale?”, Si chiese pensierosa. Strinse gli occhi per scrutare meglio quella, non
così lontana, figura. Un lampo illuminò per un attimo la strada. Chelsea- Ma quello è………. Senza pensarci un attimo staccò il lenzuolo dal
letto e si avvolse in esso. Uscì come una furia dalla stanza e corse fuori
dalla locanda cercando di raggiungere il bosco. Corse come una forsennata. Non le fu difficile
raggiungere la figura. Tentennò un attimo prima di chiamarlo-……..
GOKU????? Nessuna risposta. “Forse con questo dannato temporale non mi ha
sentito” Corse ancora di più ma il ragazzo si era inoltrato
nel bosco. Chelsea- Accidenti…..- Entrò anche lei. “Ma che cosa sto facendo?….. Credevo che niente
potesse farmi avvicinare a un temporale……e invece…. Sto inseguendo un ombra di
cui non so nulla…….. maledizione” Si fermò un attimo. Respirava a fatica. Tossicchiò
appena. Sentì un’altra persona tossire. Chelsea- Di là. Corse nella direzione da dove aveva udito il
suono. Una piccola scavatura all’interno di una roccia si
estendeva ora di fronte a lei. Era un’insenatura molto stretta e bassa. Dentro
essa era come rannicchiato qualcuno. Si avvicinò. Chelsea posò il lenzuolo, anche se zuppo, su
quell’essere tremante. Il ragazzo alzò gli occhi. Due pozze dorate la guardarono con stupore. Chelsea- Goku…….- Sorrise mentre riprendeva fiato.
***** ***** Freddo. Sentiva un gran freddo. Quella provvidenziale insenatura non serviva a un
gran che ma almeno gli aveva permesso di riprendere un po’ di fiato. Quella
dannata pioggia sembrava rubargli come l’anima. Quella pioggia……. Che Sanzo odiava tanto. Socchiuse gli occhi come per rivedere il volto del
giovane bonzo mentre si accendeva una sigaretta e si piantava per ore dalla
finestra a guardare ogni singola goccia di pioggia che cadeva all’esterno. In
quei momenti Goku veniva avvolto da un dolore immenso…. Il dolore di Sanzo lo
travolgeva. Aprì gli occhi sfregandoseli con una manica. In lontananza scorse una figura. Sgranò appena lo sguardo. Era lei. Era nuovamente lei…… Non avrebbe mai
creduto di poterla rivedere… invece.. lei era li……… Lo aveva coperto con un
lenzuolo e se ne stava dritta con occhi gentili a fissarlo. Il suo respiro era chiaramente affannato. Chelsea- Goku…… Gli regalò un bellissimo sorriso. ---- ---- Goku scattò in piedi- Ch… Chelsea- Balbettò
imbarazzato. La ragazza annuì appena. Goku- Ma che… ci fai qui? Chelsea- Mi sembrava di averti visto venire qui…
così ti ho seguito… vedi… alloggio in questo paese… Goku- Capisco- Si aggiustò i capelli con fare
impacciato- Ma non stare lì sotto la pioggia. Entra qua dentro Chelsea- Non ci stiamo entrambi. Questo posticino
è troppo piccolo. Goku- Allora entra tu- Uscì deciso Chelsea- No, l’hai trovato tu questo posto…. E
poi… io sono solo un’intrusa- Sorrise. Goku- ….Non sei affatto un intrusa…. La pioggia continuò a bagnarli per qualche secondo
mentre i loro occhi non riuscivano a staccarsi gli uni dagli altri. Chelsea- Perché….- Tentennò nel parlare. Goku- Entriamo entrambi- L’anticipò Chelsea- Era giusto quello che volevo proporti…. Presero il lenzuolo e lo posarono sopra le loro
teste. Si avvicinarono e riuscirono a entrare in quella
stretta insenatura. Goku- Ci stai? Chelsea- Certo. Non sono poi così grassa. Goku- Io… non vol…. non volevo affatto dire
questo- Balbettò. Chelsea- Lo so ^^ Il silenzio calò appena. Chelsea- Posso chiederti una cosa? Goku- Di… Dimmi…. Chelsea- Come mai sei qui?…. si…… - Girò lo
sguardo- ….. E’ che mentre ti ho visto venire nel bosco ho avuto come una
strana sensazione….. i tuoi passi erano insicuri…. Sembravi come seguire
qualcosa…………. Ahhhh, scusami… sono troppo fantasiosa. Goku- …………- Si rannicchiò ancora di più- ….. In
effetti…. Stavo seguendo qualcosa… Chelsea- Hn? Goku- Io… stavo seguendo il richiamo dei fulmini Chelsea- …….- Non ci stava capendo molto. Goku- Ti ricordi del mio amico di cui ti avevo
parlato? Chelsea annuì lentamente. Goku- Io…. Credevo di riuscire a vivere col solo
suo ricordo…. Invece….- Strinse i pugni- ….. io sono solo un debole….. io non
riesco a farmi una ragione della sua scomparsa…… io… non ho fatto niente per
salvarlo…… non ho mai fatto niente per lui…. Lui… lui invece……. Chelsea- Smettila- Lo zittì Goku sgranò gli occhi. Chelsea- Come puoi parlare così?….. Sono sicura
che se il tuo amico potesse sentirti ti tirerebbe un pugno…………. Dici che tu e
questa persona eravate così legate? Allora sicuramente anche lui ti avrò voluto
bene…. Sai, non si tiene affianco a se una persona inutile. E’ intrinseco del
genere umano contornarsi di gente a cui si tiene…… Altrimenti… le si allontana
senza troppe spiegazioni. Goku tenne a stento una risata. Chelsea- E adesso che ti prende? Goku- Niente niente…… eheheh…… è che il mio amico era solito tirarmi pugni per qualsiasi cosa
dicessi….. se fosse qui direbbe sicuramente ‘Zitto o ti ammazzo’…. Già….
Sarebbe proprio da lui………. Sarebbe…….- La sua voce era diventata rotta. Mentre il sorriso non accennava a lasciare le sue
labbra piccole lacrime iniziarono a scendere- ……..proprio da lui………… hn……-
Strinse i pugni. Chelsea poteva in qualche modo avvertire il suo profondo
dolore. Sicuramente il rapporto che c’era tra i due era molto più forte di
quello che Goku lasciasse intendere………… Quel ragazzo………. Stava male……. Sembrava quasi…….
Che la sua anima stesse morendo con quell’amico che se n’era andato. La giovane maledisse quell’uomo che aveva
provocato quel dolore così tremendo. Lentamente cinse con le braccia le spalle di Goku
e lo portò a se. Lui si lasciò trasportare da quel caldo abbraccio
e si sfogò sbraitando e urlando il suo dolore lasciando che la pioggia si portasse
via quei lamenti strazianti. Anche Chelsea pianse. Lacrime di dolore………..
Poteva capirlo….. poteva capire quello che provava………….. Ma……… proprio perché
lo capiva stava ancora più male……….
******* *******
Sanzo sorseggiò un bicchiere di sakè che si era
fatto portare dalla locandiera. Si trovò a osservare le singole gocce che cadeva
incessanti. Ogni volta che pioveva provava dentro di lui un
sentimento di rancore e impotenza. Un qualcosa che gli attanagliava lo stomaco e lo
rendeva più vulnerabile del solito. Ma……. Non capiva se quella sensazione era dovuta
all’avvenimento che era legato alla pioggia, cioè la morte di quello che
credeva fosse stato il suo maestro, oppure………. ~~ ~~ - Sanzo…… Perché sei sempre così scorbutico quando
piove?……. Sanzo- Sta zitto. Non rompere razza di stupido. - Ma io sono preoccupato per te……. Mi fa star male
vederti così… Sanzo- Tsk - Sanzo…. Sai che penso?…… Che può piovere
all’infinito ma prima o poi questa pioggia lascerà spazio a un bellissimo
sole…… non credi anche tu Sanzo? Un sorriso genuino illuminò la stanza. ~~ ~~ Il monaco finì il liquido contenuto nel bicchiere
e lo posò sul davanzale. “A poco a poco sto ricordando……. Mi mancano ancora
mille tasselli ma so che scoprirò tutto quando ricorderò cosa è successo quella
dannata sera e chi è quel demone dagli occhi dorati……..”