Eris Dea Della Discordia

di solinari
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Inizio ***
Capitolo 2: *** Salvate Atena ***
Capitolo 3: *** Di nonnetti e legnetti. ***
Capitolo 4: *** Si continua a far finta di combattere ***
Capitolo 5: *** Formiche e musica ***
Capitolo 6: *** Vittoria? ***



Capitolo 1
*** Inizio ***


 

Non so cosa verrà fuori.

Tenterò di cimentarmi in una parodia del film di Eris Dea della Discordia.

Perdono!

 

Inizio.

 

C'era una volta, tanto e tanto tempo fa.... un pezzo di legno, direte voi.

No, ancora prima...

Taaanto e taanto tempo fa....

Quando gli Dei dominavano la terra …. e gli uomini capivano poco o niente....dato che li veneravano...

Insomma, c'era una volta in un palazzo dorato che sorgeva sopra il monte Olimpo, il padre di tutti gli Dei, che un giorno si svegliò con un tremendo mal di testa.

Urlò, guaì, ruggì, ululò ( e ululà) tutto il giorno finché Era , Divina compagna, non decise di zittirlo tirandogli in testa una mazza da baseball ( che si era procurata facendo un viaggetto nel tempo e rubandola ai Giants durante una finale).

Il Divino stramazzò al suolo e dalla sua testa spaccata... Miracolo! ….uscì una pargoletta brutta come il peccato.

Al tale vista Era vomitò l'anima, la testa di Zeus si riappiccicò e la divina Afrodite senza volerlo, cercò di fulminare la bruttezza della piccola.

Ma Afrodite è la Dea della bellezza e non poteva che bellezza donare.

E così la brutta infante divenne una cosuccia abbastanza carina.

“ Va be', dato che è nata devo trovarle un'occupazione...- mugugnò il Divino- Ma non voglio che resti qui in casa mia, mi ha procurato mal di testa prima di nascere... figurati quando cresce!”

Pensò e ripensò finché ebbe l'illuminazione.

“ Ho trovato! Vivrai fra gli uomini e amministrerai la giustizia... o la guerra... fai te..e ora vai!”

Il divino piede del padre degli Dei tirò un calcio alla piccola e la spedì oltre il Monte Olimpo fin giù, nel regno degli uomini.

La piccola Dea volò come un sasso e atterrò in testa al condottiero di un esercito sconosciuto, che stava per conquistare la Grecia, uccidendolo sul colpo.

Morto il capo l'esercito, sottopagato e sotto nutrito, decise di proclamare sciopero e si ritirò.

La piccola Dea si sollevò sulle gambette tremanti e guardando tutta Atene, incredula ai suoi piedi disse.

“ Io mi chiamo Atena perché sarò la proprietaria di questa città e da adesso sarò Dea della Giustizia e della Guerra e voglio dei galoppini che mi portino il caffellatte a tutte le ore, e mi massaggino i piedi ! E li voglio belli, forti e santi! Voglio i Saint! E li voglio di Platino, d'oro e d'argento! “

Le si avvicinò, inchinandosi , il sindaco.

“ Mia Divina Atena, non siano tanto ricchi non possiamo permetterci saints di platino... possiamo donarle dei saint di bronzo...”

“ BRONZO? “

La piccola mise su il muso, cammino su e giù fino a formare un fossato poi disse

“ Va bene, ma saranno i miei umili servitori, ogni giorno al mio servizio.... la mia scorta personale.”

E così nacque la stirpe sacra dei santi di Atena che nel corso dei secoli compirono imprese eroiche e difesero la terra da invasioni marziane, attacchi ripetuti di Godzilla , mostri marini e dinosauri, licantropi e vampiri, dissennatori e Voltemort e chi più ne ha , più ne metta.

La sacra squadra durò finché un certo Leonardo che viveva a Vinci disse che Atena non esisteva perché l'unica Dea era La Lisa, la monna che lui stesso aveva dipinto e aveva venduto ai francesi per un panino con il lampredotto.

Da allora il mondo intero venerò il francobollo dipinto, conservato sotto vetro.

Senonché tutta l'umanità dopo aver letto Dan Brown si rese conto che forse esisteva davvero una Dea più vecchia della Lisa.

L'egocentrica Atena colse la palla al balzo e eccotela bella pimpante che abbindola un povero vecchio Giapponese, tal Kido, e lo convince a ricreare per lei una squadra di galoppini, ehm, guerrieri al suo servizio.

Ha ormai tredici anni la Dea, il vecchio Kido ha tirato le cuoia non sopportando più la voce petulante della Divina fanciulla.

I poveri stolti, hanno combattuto fra se stessi, hanno giurato fedeltà alla Divina e sono morti e poi rinati per lei e ora vivono adorandola e portandole il caffellatte o massaggiandole i nobili piedini, che puzzano come dieci chili di cacio marcio.

Era l'estate del 2010, non faceva tanto caldo, una cometa, passò vicina al pianeta azzurro e vistolo così bello decise che lo voleva per se.

Cambiò la sua rotta millenaria e si diresse verso la terra.

Saori, stravaccata sulla poltroncina, in giardino, mentre Seiya, con una maschera a gas le massaggiava i piedini, avvertì uno strano formicolio alla nuca e una vocina che le sussurrò all'orecchio.

“ Oh, Atena , Eris è appena entrata nell'atmosfera... Attivati prima che combini qualcosa.”

Saori sbuffò infastidita e con una manata schiacciò il povero grillo parlante che aveva fra i morbidi capelli dorati.

“ Ma sta' zitto... rompicoscienza! Sono stata invitata a mangiare il cocomero da Miho! E ora non posso pensare anche a te!”

“ Saori, mia Divina hai detto qualcosa ?”

“ No scemo, e basta che mi consumi i piedi! Dove sono gli altri?”

Seiya si inchinò fino a toccare la fronte a terra.

“ Guardati intorno Divina... Shiryu e Shun sono svenuti, estasiati dal soave profumo dei tuoi dolci piedini... Hyoga è corso in Siberia a raffreddare i cocomeri per poi portarli all'orfanotrofio.”

La ragazza si alzò.

“ Andiamo , ho voglia di cocomero fresco e poi devo far vedere a Miho ed a Erii, quanto sono bella nel mio nuovo vestitino di Pradino il mio amichino... “

Passando vicino ai corpi dei santi del Dragone e di Andromeda, la misericordiosa Atena affibbiò loro un calcio nelle costole starnazzando.

“ In piedi scansafatiche, non vi pago per dormire! Su preparate la mia carrozza! E non attaccate i cavalli! Mettete i finimenti a voi stessi. E' la vostra punizione per aver dormito in orario di lavoro!”

I due santi schizzarono in piedi.

“ Ma Divina Atena... oggi non abbiamo mangiato e tirare una carrozza...”

“ Dragone! Vuoi forse disattendere i miei desideri?”

Shiryu scattò sull'attenti.

“ No, signornò signora!”

Atena passò oltre con un sorrisino sadico.

“ M....ma A...Atena.... i...io ho....ho tanta.... tanta fame... non ma...mangiamo.... da... da tre giorni...”

Saori si fermò, luci fiammeggianti le partirono dagli occhi crepitando come fulmini a ciel sereno.

“ Andromeda! Non lavorate da più di un mese! Vi do da mangiare due volte la settimana! Due!!! Io... io nella mia infinita misericordia, vi nutro con il cibo sottratto alle mie divina labbra! Meriteresti la morte! Ma la tua Dea non ama veder scorrere il sangue... ti perdono ...perché fra le tue piccole orecchie così carine c'è solo aria.... e che figura ci farei a punire un povero idiota!”

La Dea tese la mano e il saint si inginocchiò per baciarle l'enorme anello di platino.

“ Grazie Atena...grazie per la sua infinita bontà...meriterei di morire per la mia ttupida richietta...”

La ragazza divina accarezzò la testolina dorata prostata di fronte ai suoi piedi,con un crescente desiderio di scendere a stringere quel sottile collo bianco e fargli fare un suono secco mentre lo spezzava.

La mano della Dea strinse con forza i morbidi capelli, causando un profondo singhiozzo da parte del coraggioso ed impavido saint.

Saori sobbalzò, allontanandosi veloce.

“ OH, cacchio! Non posso! Non posso! Non posso...., se l'ammazzo, Ikki ammazza me, non so mica scema! Quell'uccellaccio di fuoco è l'unico con un po' di sale in zucca! Che non mi ascolta e non ha paura di me! Uffa però...”

Sospirò, era insoddisfatta... doveva trovare una soluzione...

“ SEIYA! VIENI QUA!”

Il ragazzo si avvicinò veloce come un fulmine.

“ Eccomi mia Dea...cosa desideri ?”

Saori ghignò, alzò una mano a pugno e lo abbatté con tutta la forza sulla nuca del santo di Pegasus, che stramazzò al suolo.

“ Aaahhh... adesso va meglio... Andiamo miei prodi guerrieri, il cocomero ci aspetta!”

“ Oh, mia Dea adorata perché ho ricevuto l'onore del dolce tocco della tua morbida manina?”

Pegasus si rialzò con uno stormo di uccelli multicolori che gli vorticava intorno alla crapa di rapa.

Atena fece spallucce .

“ Solo perché tu non sei intoccabile.... scemo patentato!”

La Divina fanciulla prese posto sulla carrozza zucca uguale, uguale a quella di Cenerentola e i tre santi sotto nutriti, sotto pagati , sottomessi presero a galoppare veloci.

Speriamo arrivino...

Speriamo resti del cocomero...

Speriamo riescano a mangiarlo...

“ Speriamo schiattino!- pensò sbuffando Saori- Io voglio Kanon, Milo, Shaka, Kamus, Aiolia... al posto de sti cinque … che me ne faccio de stì nanetti come galoppini ?... quando posso avere quei … quei strafighi! Oh, me tapina! Condannata ad avere attaccati alle gonne simili mocciosi con cervelli mononeurali...”

Atena. Dea della giustizia, alzò lo sguardo profondo verso l'immensità del cielo ..

“ Padre...Divino Dio degli Dei.... falli schiattare...!”

 

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Capitolo 2
*** Salvate Atena ***


 

 

Salvate Atena. 

 

Erii, stava giocando tranquilla con i bambini nel cortile dell'orfanotrofio.

Ad un tratto una delle piccole pesti finì in mezzo allo stradone super trafficato, proprio di fronte all'edificio.

Lì per lì, la bionda giapponesina avrebbe voluto quasi lasciarlo al suo destino, ma il suo istinto, che la spingeva a starsene tutto il giorno immersa in quel marasma di vocine urlanti, nasini che colano, mani appiccicaticce di marmellata, la spinse a gettarsi a difesa del piccolo coglione.

Una grossa BMW stava per investirli quando ecco arrivare Superman che con una sola mano riesce a bloccare l'auto.

Miracolo! Il Kriptoniano era arrivato anche a Tokyo!

Che delusione!

Era solo un venditore di cocomeri... e uno l'aveva fatto cadere sotto le ruote dell'auto...

Però era quasi carino, biondo, abbronzato, occhi azzurri... forse un po' brocco... ma non stiamo a cercare il pelo nell'uovo.

Acclamato ed applaudito il biondo venne invitato, con il cocomero ,nell'orfanotrofio e tutti i bambini riconobbero nel cocomeraio, che cocomeraio non era, il saint del Cigno, Hyoga, uno dei galoppini dell'isterica amica, si fa per dire, di Erii e Miho, l'altra scellerata che si occupava del marasma urlante.

Il ragazzo russo entrò nella grande cucina e arrossendo come un peperone non riuscì che a dire:

“ Questo omaggio di Saori San... prego, per voi... omaggio di Saori San... io raffreddato in Siberia per voi... prego per voi..”

E detto ciò si chiuse in se stesso divenendo gelido e silenzioso come un ghiacciolo dimenticato dall'estate prima nel frizer.

Un rumore assordante, come una trombetta da stadio, venne dal cortile.

Tutti uscirono incuriositi appena in tempo per veder stramazzare al suolo tre destrieri... ma non erano destrieri, erano quegli impavidi eroi dei santi bronzini, che tiravano la zucca-carrozza della zuccona Saori Kido.

La porta si aprì , e come una prima diva alla prima del suo primo film, la cara Atena si mostrò nel suo abitino di alta moda, sbattendo le lunghe ciglia.

Scese aggraziata, pesticciando i suoi santi, infilando i tacchini dodici nell'occhio buono di Shiryu, in tutti gli anelli della colonna vertebrale di Seiya e in quel poco di cervellino che non c'era nella testolina di Shun.

“ Caaaareee ragazze! Sono qui venuta a portarvi del fresco cocomero in questa calda giornata d'estate... come mi sta il mio nuovo abitino?”

Facendo orecchie da mercante le due orfanelle più grandi afferrarono i cocomeri e tagliandone generose porzioni, poco più di mezzo centimetro, lo distribuirono con del pane secco, per riempire la pancia, a tutti i presenti.

Rinfrancati da simile bendiddio i poderosi santi di Atena , mostrarono ai piccoli orfani tutto il loro potere cosmico.

Ne seguì una baruffa che fece si che Seiya fosse pestato come un povero cencio strizzato da tutti i mocciosetti del reame, che non sopportavano la sua spavalda spavalderia.

Botte di qua, botte di là, giunse la sera.

Hyoga ed Erii guardavano le stelle seduti sul muretto di fronte l'orfanotrofio.

“ Guarda là, ancora una... io contato un miliardo e quattro... e tu?”

Erii alzò sul giovane russo due occhi grossi come i cerchioni di un Defender da rally, spiritati e incazzati.

“ Io... una rottura e cinque!”

“ No, capito io! Cosa detto tu?”

Il Santo del Cigno abbassò gli occhi pieni di stelle sulla giovane, che era così bellina che quasi quasi si scioglieva un po'.

Un improvviso bagliore nel cielo gli fece riguardare la volta celeste.

“Ah, guardare... stella cadente..in Giappone porta buono... in Siberia no buono!”

La biondina non rispose , col volto verso il cielo pregò, pregò con fervore, con insistente adorazione.

“ Qualcuno lassù... chiunque tu sia... ti supplico, fai cadere un'altra stella... proprio nel centro della capa di questo cocomeraio che non sa che grugnire cose senza senso... ti prego liberami di lui... amen.”

“ Fare freddo... noi rientrare!”

“ No, io ho caldo, rientra tu che io ho da fare. Voglio cercare una stella e chiederle di diventare mia amica!Ciao, ciao!”

E così detto la biondina partì saltellando , mentre intonò una canzoncina.

“ Stella, stellina, vieni da questa ragazzina...”

Saltellando e ballettando Erii arrivò sulla spiaggia.

“ Oh, una vecchia nave... c'è una luce.. sei lì stella, stellina?”

La povera stolta si avventurò all'interno e trovò un piccolo oggetto luminoso.

“ E' solo una mela... che delusione... va be' la prendo, se mi viene fame..”

Si infilò la mela gialla in tasca, manco fosse una melinda, e si inviò, saltellando, verso il bosco.

Nello stesso bosco il mattino dopo la cara Saori cavalcava spensierata , i lunghi capelli dorati al vento.

Chi ti incontrò ad un tratto?

Un pezzo di legno, direte voi...

Noooeeee!!!

Era solo Erii, un po' strana a dire il vero, con uno strano colorito azzurrognolo.

“ Che ci fai qui Erii? Lo sai vero che questo bosco è mio!... Oh, ma sei blu! Sei diventata un Avatar del pianeta Pandora! Che mi vuoi rubare il bosco, brutta venduta?”

“ Ma che sei scema? Sono una Dea, più bella e forte di te! Tiè!”

Erii strizzò gli occhi e Atena cadde svenuta a terra.

“ Mitico! So' meio di Voltemort e Silente e tutti i mangia morte e tutti i maghi messi insieme! So' unica, altro che!”

Nel cielo, che divenne scuro come una notte senza luna, apparve il segno malefico di tu sai chi... ops, no, quella è un'altra storia!

Erii, che Erii non era più, saltellò per un po', felice della sua vittoria sulla grande Atena.

Si bloccò con un piede per aria sbuffando rumorosamente.

“ Ma uffaaa! E ora chi la porta via?... dovrò dare una voce in giro... Ehi! Ehilà! Oooohhh! Ullallà!

Insomma non c'è nessuno ? Neanche sottoterra ? Qualcuno, qualsiasi cosa, venga e porti via questa pupattola ! Lo comando! Subito! O mi arrabbio e faccio una' strage!”

A quella terribile minaccia, le tombe sottoterra nelle vicinanze si spalancarono e ne uscirono, tutti trafelati, poveri zombi in vestaglia.

Frattanto a villa Kido i galoppini, dopo un'abbondante colazione, si chiedevano, tra una gara di rutti e una di puzzette, chi dovessero ringraziare per aver fatto sparire l'amata Dea.

Seiya , vincitore incontrastato di tutte le gare se ne uscì con la sua chiara valutazione dei fatti.

“ La nostra cara Saori è in giro con le sue amiche a riempirsi di te e pasticcini, non dobbiamo preoccuparci!”

Shun sgranò gli enormi occhi.

“ No, Teiya, io credo di no... Ha lacciato il tuo cavallo tutto tolo... Taori tan non lo fa mai!”

“ Ma cosa dici Shun, non è il mio cavallo! Non ce l'ho un cavallo io!”

“ Lo to che non è tuo, è di Taori, è tuo!”

Seiya si avvicinò all'amico e battendogli un pugno sulla testa, lo fissò per vedere se scorgeva qualcosa dentro quei grossi laghi verdi vuoti, che aveva al posto degli occhi.

“ C'è nessuno qui dentro? Non è mio il cavallo!”

“ Seiya, ci sei ?”

Miho si affacciò sulla porta.

“ Erii non è qui con voi? Oggi è giorno di bucato e ci sono da rifare tutti i letti dei bambini... pensavo si fosse rintanata qui, la scansafatiche... ma a quanto sembra è scomparsa..”

Hyoga scattò in piedi.

“ Erii scomparsa? No buono! Noi cerca lei!”

Da tutte le tombe del vicinato continuavano ad uscire i morti, si facevano un giretto, ascoltavano le varie voci in giro e poi, se non erano soddisfatti, ritornavano al loro sonno eterno.

Saori si svegliò legata ad un muro di pietra..

“ Chi è lo stupido che mi ha fatto questo scherzo? Seiya! Se ti prendo...”

“ Sbagliato! Sono stata io ! Ah, ah, ah!!!”

Comparve Erii, tutta vestita di bianco, con una mela in mano.

“ E tu chi sei? Che vuoi da me? Vuoi i miei soldi? La mia villa? I miei servitori? O i miei saints? Quelli li puoi prendere, tanto non valgono nulla... sono solo un brutto investimento di mio nonno... che non capiva un'acca di affari!”

“ Oh, scema! So io, Erii, non mi riconosci?”

Saori strizzò gli occhi.

“ Ho dimenticato le lenti! Managgia li pescetti! Ma che voi da me? Una fornitura di cocomeri per tutta l'estate?”

“ Voglio che tu muoia perché mi stai antipatica, cara la mia Atena!”

La bionda giapponesina si avvicinò alla bionda (e te pareva) grechina .

“ Ah! Ma c'hai una mela in mano, tu sei Eris!”

“ Ebbene si! Sono io! Ero chiusa dentro a questa mela d'oro! Non puoi immaginare quanto è stretta!

Sono una Dea io, mica un Genio! E guardami ora... devo star rinchiusa nel corpo di questa sciatta ragazzina orfana, giapponese di provincia!”

“ Veramente Tokyo, non è tanto provincia...”

“ Tokyo... non poteva essere di Parigi ? Roma? New York ? Firenze ? Venezia? Milano? “

“ Si, si... Padova, Parma, Enna, Caltanissetta, Rovigo, Castelnuovo e Vipiteno... Ma che vuoi da me?”

“ Voglio la tua vita!”

“ Eh, no, non te la do!”

“ E io me la prendo!”

“ No e no! E poi, ho i saints che mi difendono!”

“ Chi?”

“ I santi cavalieri dello zodiaco, impavidi guerrieri al mio servizio!”

“ E dove sono ? Io non vedo nessuno, e ho su le lenti!”

“ Sono a casa... fammi prendere il cellulare che li chiamo.”

“ Aspetta, dammi l'indirizzo... gli mando un messaggio col tridente, c'ha il laser incorporato... Così li vedrai morire ai tuoi piedi i tuoi guerrieri!”

Atena alzò gli occhi al cielo.

“ See, figurati, chi li fa schiattare quelli...Così potrei nominare miei galoppini personali quei fustacci dei Gold saints...”

“Che biascichi Atena? Perché hai la bava alla bocca? Tremi di paura?”

“ Ma, va, va! Abito a villa Kido a Tokyo. Chiamali subito, voglio tornare a casa, ho da fare la manicure!”

Un raggio laser partì dal castello diroccato, che chissà dove, Eris, aveva trovato e raggiunse villa Kido.

Bucò la parete, sfiorò la testa vuota di Shun e incendiò la carta da parati di una non precisata stanza al piano superiore, incidendo parole in una antica lingua sul muro.

Seiya e Hyoga arrivarono di corsa, trovando il santo di Andromeda con la bocca spalancata e gli occhi stralunati davanti alla scritta misteriosa.

“ E questa che è?”

Sputacchiò Seiya insieme alle briciole di un biscotto.

“ Non lo to. Non lo to leggere...”

“ Qui scritto in greco antico.. “ Santi venite prendere Atena... No, no buono!”

“ Oooohhh, perché non è buono Hyoga? Perché dobbiamo riprendere Atena ? Dove è andata?”

“ A cuccia Shun!”

Pegasus accarezzò la testolina dorata dell'amico offrendogli un biscotto.

“ Guarda Hyoga c'è scritto...”

“ Eris!”

Il Dragone spuntò dal nulla,con una nuvoletta di fumo.

“ Shiryu! Che sei scemo!”

Seiya si portò una mano sul cuore.

Hyoga incrociò le braccia sul petto.

“Magia no buona, Shiryu!”

Shun, gli occhi dilatati dalla meraviglia, cominciò a saltellare intorno al ragazzo cinese.

“ Che bello Thiryu! Me lo fai rivedere ? Come fai? E' davvero magia? Me lo integni anche a me ? Eh, Thiryu ? Perché la nuvoletta, eh Thiryu?”

Il Dragone sorrise benevolo, accarezzando i capelli del piccolo amico.

“ Buono, buono, cucciolo, giochiamo dopo... ecco, lo vuoi un biscottino? Su prendilo, piccolo, vai a mangiarlo a cuccia, da bravo.”

“ Oooohhh, due biccotti tutti intieme...che bello... tutti per me!”

Andromeda si accucciò in un angolo a sgranocchiare i suoi biscottini.

Seiya sospirò portandosi le mani ai capelli.

“Atena è stata di nuova rapita, oh, Dei del cielo... forse si prospetta una nuova cruenta battaglia... Saori...Saori, ma che palle! Quando imparerai a difenderti da sola.? Sei una Dea!”

“ E' inutile disperarsi caro Pegasus- intervenne il Dragone- Ci ha fatto firmare un contratto... sta a noi salvarla...Quella... quella …. Quella!”

“ Pazza patentata! Isterica primadonna! Crudele sanguisuga!Viziata ragazzina! Io dire!”

Grugnì il Cigno con fervore, ricevendo segni di assenso dai compagni!

Intanto al castello diroccato, trovato chissà dove.

“ Ecco, ho inviato il fax... tra poco saranno qui. Li vedrai morire tra atroci dolori, uno ad uno i tuoi eroi cara Atena!”

“ Seee... e chi li ammazza? Tu?”

“ Iooo? E mi rovino le unghie ? No,no, ho i miei guerrieri! Ehi, boys, fatevi vedere!”

Dal nulla apparvero cinque giovani con armature scintillanti, si inchinarono di fronte alla Dea della Discordia.

“ Io sono Maya della Freccia! Lo so, lo so. Ho un nome da femmina, ma sono un bel fustaccio, no?”

“Crist della Croce del Sud, non so tanto bello, ma so n' gamba!”

“ Io Yan dello Scudo! Da sempre cerco lo Yin... ma non lo trovo!”

“ Jagger del Leone! Di certo non sono un coglione!”

“ Per ultimo io. Orfeo della Lira, solo questa- mostrò la piccola cetra che aveva in mano- perché ho le tasche e le mani bucate!”

Eris si piazzo tutta tronfia di fronte ad Atena.

“ Li vedi i miei boys? Non sono schiappe come i miseri ragazzini tutt'ossa che ti tiri dietro, manco fossi la loro brava mammina, o zietta o benefattrice o che ne so io!”

Atena sporse le labbra.

“ Uffa... lo ammetto i tuoi boys sono più gagliardi! Ed io i miei li svenderei ad un mercatino delle pulci... Ma quelli passa il convento! E vedrai che mi salveranno, perché li ho addestrati bene! E i tuoi super fighi schiatteranno tutti! Tiè!”

“ Si, ridi, ridi... e sogna...La vedi questa mela d'oro? E' magica se te la metto così davanti al cuore... primo: sta su da sola, secondo: ti ruberà tutta la tua divina energia, che servirà a me per far rinascere il mio vero bellissimo corpo! Ah, ah. Ah!”

La mela d'oro cominciò ad assorbire l'energia di Atena.

“ Oh, ma così non vale! Mi fai male con sta' mela!”

“ Ti faccio male si! E che credevi? Ti offrissi un te? Soffrirai atrocemente cara Atena!”

La risata stridula di Eris si propagò per tutto il castello diroccato, facendo accapponare la pelle a tutti i capponi di una fattoria lì vicina.

La Dea della Discordia rise e rise e rise ancora... e rise... e rise ancora... poi non rise più!

Perché un pezzo di legno le cadde sul capo, direte voi...

No!

Si voltò verso i suoi guerrieri.

“ E voi cosa fate? Andate a combattere! Avanti! O questo mese niente busta paga! Via! Più veloci della luce!”

Cinque scie luminose scomparvero in cinque diverse direzioni.... cinque eroici guerrieri pronti ad affrontare altrettanti eroici guerrieri ( si fa per dire...).

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Capitolo 3
*** Di nonnetti e legnetti. ***


Incol

 

 

 

 

I quattro bronzini di Atena si aggiravano da ore all'interno di un bosco, guidati da Pegasus che, mappa in mano, camminava deciso.

“ Seiya, guarda quell'albero attorcigliato, siamo già passati di qui!”

Shiryu aprì il pettorale della sua armatura tirandone fuori una lattina di fanta ghiacciata.

“ Ehi, Dragone che c'hai costì dentro?”

Seiya si avvicinò curioso.

“ Guarda ho portato il cloth da Mu dell'Ariete e mi sono fatto istallare un mini frigo nei pettorali. Non è una figata?”

“ Noooo, troppo ganzo! Lo voglio anch'io, dai muoviamoci, forse arriviamo prima di buio!”

“ E vai! Ma devi fartelo fare leggermente più alto, non c'entrano le bottigliette!”

Fecero per scattare via veloci, ma il Cigno si parò loro davanti con sguardo truce.

“ Fermi, noi trovare e salvare Atena e Erii prima!”

I due santi si bloccarono.

“ Oh, cacchio! E' vero- sbottò Seiya – Che pizze ste' donne però!”

Shiryu alzò gli occhi al cielo tracannando la sua fanta.

“ Danne una anche a me Shiryu!”

Seiya si chinò a raccogliere la mappa che aveva buttato a terra.

“ Aaahhh!!!! Tu guardato mappa al contrario!”

Hyoga sbiancò di colpo.

“ Ah, è vero- Pegasus si grattò la testa- va be' abbiamo fatto un giro turistico, visto un bel bosco, incontrato gli animaletti...”

“ Dov'è Shun?”

Shiryu si portò le mani nei capelli.

“ Hyoga eri tu che tenevi la catena... l'hai lasciata... Quando? Se lo perdiamo Ikki ci ammazza!”

“ E dai Shiryu, Ikki gli ha impiantato il microchip dietro l'orecchio, se lo trovano ce lo riportano a casa:”

“ SEIYA!!! IKKI CI AMMAZZA SE LO PERDIAMO UN'ALTRA VOLTA!!!!”

Il dragone cominciò a girare in tondo velocemente.

“ Shiryu tu guarda lì. Ecco Shun, lui fare pipì dietro albero!”

“ AAAHHH!!! MAREMMA ZOPPINA!!! TRAGEDIA! TRAGEDIA! “

Da dietro una collinetta stracolma di tenere margheritine, spuntò un vecchietto con le gambe storte e una parrucca gialla, gialla in testa.

Con una velocità incredibile per le gambette storte si diresse verso l'albero e guardò allibito un povero pezzo di legno a terra.

“ AAAHHH!!! TRAGEDIA!!! TRAGEDIA!!!”

Shun, espletato il suo bisognino, si era accucciato poco più in là a giocare con una fila di bruchini tutti pelosi.

“ FERMO BISCHERO! E' PROCESSIONARIA CODESTA!”

Il nonnetto afferrò la manina che stava incautamente toccando un bruchino.

Shun sollevò gli occhioni sul vecchio vecchietto.

“ Oooh, chi tei tu ? Uno gnomo dei bocchi? Non devi preoccuparti , ho il gel per lavarmi le mani.

Nittan dice che lo devo usare tutte le volte che tocco qualcota... è utile tai ? L'ho appena utato... tenti come mi profumano le mani...tono pulite... potto toccare la procettionaria...”

“ Oh, maremma zoppina! Questo è più ciucco del pezzo di legno che mi ero scelto come figliolo!”

Shiryu si avvicinò coi lucciconi agli occhi.

“ Venerabile signore lei è un parente della Prugna Rinsecchita di Goro Ho? Lui è il mio venerabile maestro. Ci parli della sua tragedia. Se possiamo aiutarla...”

“O, coso! Che mi vuoi aiutare a fare ormai... sto ragazzetto ha pisciato su i pezzo di legno magico! E io come fo ora senza il mi' pezzo di legno? E' diventato inutilizzabile ormai...Oh, povero me... sono solo e vecchio.... volevo un figliolo tutto mio... che mi facesse almeno un po' di compagnia nella serate lunghe d'inverno...”

“ Ooohhh, io... io ho fatto la pipì tul tuo figlio ? Mi...mi tcuti... mi tcuti tanto... non l'ho vitto.. c'era tolo un pezzo di legno....”

Grossi lacrimoni cominciarono a scendere sulle gote vellutate del piccolo saint.

“ O citrullo, quel pezzo di legno l'era i mi' figliolo!”

“ U...uu...uuu...UUUWWEE!!!! IO... IO NON VOLEVO! UUUWWWEE!!! MI TCUTIIIIII!!!!”

Shiryu prese ad accarezzare la testolina vuota del cucciolo, per calmarlo, mentre si inchinava fino a picchiare una craniata davanti al vecchio gnomo... uomo!

“ Ci perdoni.. ci chieda qualsiasi cosa...Le cerco un altro pezzo di legno se vuole..”

“ No, non ne voglio un altro! Voglio il mio io! L'era fatato, la Fata Turchina l'aveva fatto un incantesimo... io e facevo un burattino e lei la gli dava la vita...E Invece ho incontrato sti tre citrulli!””

Il vecchio ometto incrociò le braccia sul petto.

“ Ovvia. O Geppetto.. e son bravi giovani, non vedi? “

Un grillo in smoking apparve sulla spalla del vecchio.

“ Ooohhh! Un animalino tanto carino! Guarda Thiryu... che cota è? Potto giocare con lui?”

“ Fermo Shun non si tocca!”

Seiya si avvicinò a guardare curioso il grillo parlante.

“ E' uguale a quello che ho visto a volte sulla spalla di Saori...”

Hyoga lo osservava da lontano.

“ Magia no buona!”

Il grillo parlante si esibì in una danza tirolese, cantò lo yodel, ricamò un lenzuolo e si inchinò a ricevere gli applausi.

“ Sono il Grillo Parlante, e sono stato mandato dalla Fata Turchina per diventare la coscienza di Pinocchio... ma Pinocchio...”

Il Grillo puntò gli occhietti scuri su Shun.

“ O Geppetto guarda come l'è bellino codesto bambino ! Piglialo al posto di Pinocchio. E un l'è nemmeno di legno! La un' rischia di bruciassi i piedi al foco! Piglialo lui, o Geppetto!”

Il vecchio vecchietto si portò una mano al mento strofinandoselo, mentre girava intorno al saint d'Andromeda osservandolo attento e tastandolo di quando in quando.

“ Mmmhhh... l'è magrolino e un sembra nemmeno in grado di far nulla... si però l'è un bel bambino... ma a i che mi serve se l'è bellino e basta?”

“Non si faccia ingannare dall'aspetto, Shun è forte e poi e obbediente, affettuoso, fedele, ha il pelo così morbido, si deve solo ricordare di pettinarlo ogni tanto.”

Il saint di Pegasus prese ad accarezzare i capelli del saint d'Andromeda.

“ Piglialo o, Geppetto... se l'è piccolo vuol dire che mangia meno... e poi l'è docile. L'è un bel cucciolo...Pensa quando lo mostrerai a Mastro Ciliegia... O, se un no voi, si va via!”

Il Grillo Parlante si distese sbadigliando sulla spalla del vecchio vecchietto.

“ Si, Mastro Ciliegia sarà invidioso ! L'è vero! “

Geppetto fece un giro su se stesso sghignazzando e sputacchiando saliva tutt'intorno, centrando l'occhio buono di Shiryu.

“ Via, lo piglio!”

Afferrò il braccio di Shun che sbatté le lunghe ciglia spalancando la bocca..

“ Che...dove andiamo?”

“ E vieni a casa ! Ti ho comprato l'abbecedario, così domani vai a scuola. E poi senti... e ti chiamo Pinocchio io! Che citrulleria di nome è Shun?”

Shiryu si rese conto ad un tratto di quel che avevano fatto.

“ Seiya, hai regalato Shun a questo vecchio signore! Ma appartiene a Ikki! Non potevi farlo.”

“Gli diremo che lo abbiamo perso e che se lo cerchi!”

Pegasus, si portò le braccia dietro alla nuca.

“ Noi non potere regalare saint di Andromeda ora! Noi dovere trovare Atena ed Erii ora! Noi bisogno di Shun! Niente Shun, niente Ikki! Noi combattere soli tre contro cinque sei nemici, no buono!”

Seiya sbuffò rumorosamente e poi rivolgendosi al vecchio sorrise.

“ Non possiamo darle ora il cucciolo...”

“ O , Maremma delle Maremme! Ma se mi avete detto di chiedere qualsiasi cosa! Ora mi appartiene!”

Shiryu si inchinò rispettosamente.

“ Manterremo la nostra promessa venerabile Geppetto... ma al momento abbiamo bisogno di Shun per combattere le forze del male. A fine battaglia glielo consegneremo!”

“ E chi me lo garantisce?”

Shiryu porse un bigliettino da visita della divina Atena.

“ Se non ci vede a fine giornata si rivolga pure alla signorina Sori Kido, penserà a ripagarla.”

“ KIDO ? Bene, bene... e tu m'hai convinto.”

Il vecchio artigliò il bigliettino con un sorrisetto accattivante.

“ Andate a combattere pori bischeri! E vedete di non tornare a fine giornata. A non rivederci!”

Il vecchietto zoppicò via veloce.

“ Bene a questo punto dovremo dividerci... Se uno di noi va a nord, uno a sud, uno a ovest ed uno ad est... qualcosa troveremo...”

Shiryu guardò gli amici .

“ Si... facciamo così... che si fa il primo che trova qualcosa fischia?”

“ Noi combattere no fischiare!”

Hyoga partì serio verso il nord.

Seiya lo seguì con lo sguardo e mostrò la lingua quando scomparve.

“ Ma quant'è simpatico!”

Shiryu si chinò su Shun.

“ Allora Shun, tu ora prendi quella direzione e cammini finché non trovi un nemico. Devi combattere e sconfiggerlo hai capito?”

I grandi occhi color della giada si spalancarono pieni di luce e comprensione la testolina si sollevò per annuire....ma all'ultimo momento si mosse da destra a sinistra.

“ No Thiryu, io non ha capito nulla, ripetilo per favore...”

“Aspetta Shiryu.”

Seiya si tolse un tappino dalla tasca e lo infilò nell'orecchio destro di Shun.

“ Parlagli nell'orecchio sinistro e poi tappalo con questo:”

Gli porse un altro tappino.

Shiryu fece come gli aveva suggerito Seiya.

E finalmente la testa vuota capì quel che doveva fare e partì saltellando verso est.

“ Che dici si ricorderà qualle che gli hai detto?”

“ Finché non si toglie i tappi dalle orecchie...Beh andiamo Seiya... speriamo di trovarla presto quell'arpia di Saori...”

“ Già... chi ce l'ha fatto fare... firmare un contratto con lei...”

I due saints si salutarono e partirono alla velocità della luce.

Poco dopo Seiya, guerriero impavido di Pegasus avvistava il castello diroccato.

“ Ma guarda la leggenda che ci ha raccontato Shiryu era vera! E allora ci saranno anche i super boys! Io sono pronto!”

Il santo balzò su una roccia mostrando i suoi muscoli.

“ Guarda qua! Che potenza! Tanto più forte è il nemico, tanto più mi metto in luce con Saori! Li sconfiggerò tutti! Se la nostra principale muore chi ce lo paga lo stipendio? Con la crisi che c'è oggi... Forza Seiya sei il migliore !”

“ Chi è il migliore? Tu sei Seiya di Pegasus?”

Un tipo tutto muscoli e poco cervello si piantò davanti al 1° galoppino di Atena.

“ Si, io sono Seiya il bello. Il grande! Sul mio regno non tramonta mai il sole!”

“ E io sono Maya della Freccia e nel mio regno non sorge mai la luna! E sono più bello e forte di te!”

“ Aaahhh, davvero? Lo dici tu!”

“ Si che lo dico io! E dico che sei un coglione fifone!”

“ IO FIFONE?”

“ Si, tu, proprio tu sei un fifone! Ti sfido a prendere questa freccia e ferirti se hai coraggio!”

“ Certo che ne ho il coraggio dammi qua, sono un saint di Atena, io!”

Quel mono-neuronedi Seiya si mosse veloce verso il nemico, gli strappò la freccia di mano e facendo una specie di hara kiri si infilò la suddetta fra le costole ululando di dolore.

“ ULILI', ULULA', CHE MALE CHE FA!”

Maya della Freccia si batté la mano sulla fronte sibilando piano.

“ Non ci credo, è troppo scemo... non ci credo...”

“ HAI VISTO ? NON SONO UN FIFONE IO! SONO UN FIGO! SONO TROPPO FORTE! E GUARDA...”

Pegasus spinse con forza la freccia facendola spuntare sulla schiena.

“ SONO O NON SONO IL MASSIMO?”

“ Si, il massimo della stupidità! Ah,ah,ah quanto sei scemo!!1 A bbello io te saluto! Mi licenzio perché quella Eris è più matta di te e me messi insieme! Io me ne vado alle Canarie!”

Maya della Freccia si tolse l'armatura gettandola in un dirupo lì vicino poi salutò con la mano e si diresse verso l'uscita del bosco.

Si soffermò a guardare Pegasus che aveva il mento appoggiato a terra da quanto aveva spalancato la bocca.

“ Ah, già... Ah, bbello! La freccia è avvelenata, morirai tra atroci dolori. Mi dispiace, ma meglio a te che a me! Ciao, ciao!”

“ FIAMMA”

Maya della Freccia prese fuoco e si alzò in volo per poi scomparire nel blu del cielo, dipinto di blu, o forse era la torcia umana che passava...boh!

Seiya mono-neurone cercò di riordinare le idee e dopo che la terra ebbe fatto un giro intero intorno al sole , la cometa di Halley fosse ripassate ben tre volte e il Sahara fosse fiorito , alzò il volto illuminato da un radioso sorriso.

“ Ma si, ho vinto io! Lui è scappato! Sono troppo, troppo bravo! Ahia, sta freccia mi fa un po' male... ma no io so' Seiya Di Pegasus e son convinto so er meio dell'Olimpo!”

Intanto Eris della Discordia ballava un flamenco con uno zombie Argentino davanti alla povera Dea Atena che sconvolta dal dolore pregava.

“ Oh, Padre mio... Dio immenso dell'Olimpo... fammi sto' grande favore toglimi i bronzini.... falli schiattare... quanto...quanto ti devo pregare?”

la qui il testo.

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Capitolo 4
*** Si continua a far finta di combattere ***


 

 

Si continua a far finta di combattere.

 

In quel bosco, vicino a quel castello chissà dove trovato..

C'era un pezzo di legno direte voi!

Eh,si c'era... ma ora non c'è più... o meglio è ormai inutilizzabile.

C'era anche uno sciatore senza sci, che sciava,senza sci, su una pista di ghiaccio da lui creata per viaggiare più veloce.

La bella e liscia lastra di ghiaccio ghiacciato, portò il povero malcapitato, che la seguiva veloce,veloce, in una buia grotta dall'aspetto un po' incantato.

Giunse veloce lo Hyoga, nella grotta buia ed eccolo fare un capitombolo da paura.

Ohi, ohi che brutta figura!

Accorto non s'era, che il ghiaccio più non c'era.

Il Cigno di ghiaccio si rialzò tutto impettito di fronte ad uno strano tipo che sghignazzava additandolo col dito!

E ora basta con rima parlare, perché, se no, non riesco a continuare.

Un forte guerriero vestito di un'armatura rossa e nera scintillante, fissava il fiero saint dei ghiacci eterni.

“ Tu essere del Milan. Io capito subito. Io conosco calcio! Io grande tifoso di chi vince!”

“ No, caro il mio pennutello di sorbetto! Io sono Cris della Croce del Sud, e ora ti ucciderò!”

“ Io uccidere te , subito! DIAMOND DUST!”

“ Uffa, che barba! Ammazzerò te allora,io! SOUTHERN CROSS THUNDER VOLT! Aho, ma so' scemo a dare un nome così lungo ad un colpo? SCTV!!!! .Mmmhhh, meglio!”

Energia fredda,contro energia fredda, Croce del Sud contro Croce del Nord, neve contro neve, ghiaccio contro ghiaccio!

E si stanno per congelare a vicenda.

E li vendettero ripieni a Natale... sieee... magari !

Dal fondo della grotta una tenue luce cominciò ad avanzare piano verso le oche surgelate... cioè, santi combattenti, scongelandoli di botto.

“ AH, TU ESSERE ERII!!! IO RITROVATO TE!!! IO FELICEEEE!!!”

La Ragazza sussultò riconoscendo il cocomeraio.

“ Oh, povera me il cocomeraio idiota! Ascolta carino! Io ora sono Eris, Dea della Discordia, e siccome sei un emerito idiota che mi scambia con una provinciale , tieni, beccati sto complimento!”

E detto ciò la Dea della mela d'oro lanciò con tutta la forza delle braccette di Erii, il Bastone che teneva in mano trafiggendo il Cigno.

Mezza cieca com'era non si accorse che c'era anche Cris della Croce del Sud, che fu trafitto insieme al santo d'Atena.

“ Oh, ma io che c'entro ?”

“ “ Ooohhh, ma c'eri anche tu ? Non ti avevo visto... pazienza! Ora ho da fare... devo lavarmi i capelli, mettere i bigodini... lo smalto alle unghie e ho da stirare la camicetta di seta... E' tardi, è tardi … ma.... perché mi viene in mente un coniglio col panciotto?”

“ E' tardi, è tardi!”

Un coniglio bianco con un panciotto rosso e un grosso orologio fra le zampette, trotterellò veloce verso l'uscita della grotta.

“ Lo dicevo io... che è tardi!”

Eris sgambettò via lesta, lesta..

I due guerrieri infilzati insieme si guardarono nelle palle degli occhi.

“ Che fare ora noi?”

“Che facciamo? Che facciamo? CHE FACCIAMO???... Tu vai a destra ed io a sinistra!”

Cris della Croce del Sud cominciò a correre verso l'uscita della grotta sfilandosi dalla lunga lancia di legno.

“ Ooohhh, ora si... avevo un peso allo stomaco. Addio santo di ghiaccio. Io mi licenzio e me ne vado.”

Aprì le braccia dalle quali spuntarono delle membrane trasparenti che crebbero fino a diventare delle ali di pipistrello.

“ VIA ALLA BAT- CAVERNA!”

Il Bat- Cris volò via, subito seguito da una scia di pipistrelli che urlavano a squarciagola .

“NO,NOI NO, NOI NO!!!”

Hyoga, valoroso saint del Cigno guardò il luuungo pezzo di legno che gli spuntava dalla pancia.

“ Che fare io ? Ah, già! Correre a destra!”

Partì come un fulmine verso la sua destra.

SBAM! STOCK! STICK! SDENGH!

Si spalmò sul fondo duro, molto duro, della grotta.

Il forte botto fece schizzare lontano il paletto che aveva in pancia e fece schizzare il Cigno lungo disteso fuori dalla caverna.

“ Oh, io sentire canto di uccellini, sole su mia faccia, vento fra miei capelli.. io stare bene qui... io ...io... do.... dormi....zzzz, zzzz,zzzz”

Poco più in là o forse molto, Seiya assetato, si era fermato a bere ad una pozza super trasparente.

“ Slurp, slurp... chissà perché ci vedo doppio, no triplo... doppio... triplo...doppio...triplo... ah,ah, ah, di nuovo doppio... triplo....ah, ah, ah... o forse non devo ridere, ci vedo doppio... triplo... oh, saranno mica quei funghetti che ho mangiato prima... doppio... triplo...”

Oh, misericordia, lasciamolo solo!

Frattanto Shiryu costeggiava una grande piscina.

“ Ah che voglia di farmi un bagno... con sto' caldo … quasi... quasi...”

Si fermò e fece per togliersi l'armatura quando dalla cima di un'alta colonna saltò giù un tipo, che all'apparenza sembrava un guerriero.

“ Olà, Dragone sono Yan dello Scudo! E ti assicuro che il mio scudo è più robusto del tuo! “

“ Non ci credo! “

“ E invece devi crederci perché è vero!”

“Si ma tu lo sai che questo scudo del Dragone ha quasi rotto la testa di Seiya di Pegasus? Solo la capa bacata di quel mono neurone è più robusta del mio scudo!”

“ Beh, lo scudo di Yan, l'avrebbe rotta di sicuro, la testa di Seiya di Pegasus!”

“ Ma figurati, guarda lo rompo con un pugno il tuo scudetto!”

Shiryu caricò il colpo , prese una lunga rincorsa, di corsa e con tutta la forza dei cento Dragoni di Drago ...SBENG!!! Colpì lo scudo avversario col pugno chiuso.

Il colpo vece vibrare lo scudo che rimandò la vibrazione verso il saint di Goro Ho.

“ MAAAAAAA.......CHEEEEEE..........”

Shiryu comincio a vibrare, vibrò per un minuto , due ,tre, quattro, cinque... oh, e basta!

Il Dragone si fermò...

SCIAGURA!!!

I lunghi capelli lisci come la seta erano diventati come quelli di Branduardi!

“ Ah,ah,ah! … Sembri un Cugino di Campagna! Ah,ah,ah!!! “

“ Somiglio a Branduardi! Fatti le lenti, talpa!”

“ Si le progressive...”

SCRIIIIIK! STIN!

Il guanto dell'armatura del Dragone si ruppe in uno scintillio di luce verde.

“ AAAAAHHHHH!!! AVEVO APPENA FATTO LA REVISIONE! L'AVEVO FATTA ACCESSORIARE TUTTA! MI ERA COSTATO UN OCCHIO DELLA TESTA! GUARDA!”

Shiryu il Dragone si tolse l'occhio sinistro e lo mostrò a Yan dello Scudo

“ E' di vetro.. lo vedo... non sono orbo come te... ah,ah,ah! E ora prendi questo!”

Yan spiccò un salto molto in alto e si abbatté sullo scudo verde del Drago, che con un leggero crack, si ruppe in altre scintille verdi.

“ L'ho rotto! L'ho rotto! L'ho rotto! E ora rompo te!!!”

Il guerriero di Eris spiccò un salto in alto, alto, alto... tanto in alto che non si vedeva più.

“ Oh, Santa Prugna Secca! E ora dov'è andato? Io non lo vedo proprio più... Mi toccherà fare gli occhiali.... ma ho speso tutto per accessoriare il mio cloth....e ora dovrò far riparare il guanto... potrei vendere l'altro occhio... ma rischierei di non vederci più , ancora... però così eviterei di farmi gli occhial! Ah, quanto so' intelligente!”

Un sibilo venne dall'alto.

Dragone alzò l'unico occhio buono giusto in tempo per vedere il sorrisino di Yan, prima di ricevere un super calcio in mezzo alla schiena,che lo spedì nella piscina, dritto, dritto.

Una vagonata di sangue, che uscì da tutti i pori della pelle di Shiryu, colorò di rosso la profonda piscina... tanto pe cambia'...

I litri e litri di sangue perso alleggeriscono la mente del più saggio dei saints di Atena.

Prese una decisione, doveva giocare la sua ultima carta... se si ricordava in quale cassetto dell'armatura, aveva messo il mazzo...

Shiryu di Dragon si sollevò da quella profonda piscina che sembrava senza fondo, ma che in realtà gli arrivava alle caviglie.

“Devo sconfiggerti per salvare la giustizia e il buoncostume! Userò la mia arma segreta!

Piangi, sei già morto, conterò fino a tre e poi il tuo corpo si con torcerà ed esploderà schizzando sangue ovunque!”

“ Oh, ma ti credi Ken Shiro? Specchiati nell'acqua...”

Il santo di bronzo abbassò lo sguardo sulla superficie liquida.

“ AH!SANTA PRUGNA SECCA!!! UN CUGINO DI CAMPAGNA!!!!...ROZAN SHORYHO!!!”

Il santo del drago fece evaporare il sangue annacquato che aveva sotto i piedi.

Abbassò di nuovo lo sguardo.

“ L'ho sconfitto! Quanto so' bravo, quanto so' intelligente!”

Yan, sbadigliò, annoiato più che al pranzo di una prima comunione.

“ E tu saresti... un saint di Atena? Mah, senti io me ne vado... mi sono annoiato...e...”

“ Ah! Io sono Shiryu di Dragone! Fermo Yan dello Scudo adesso morirai!”

“ Seee...”

Il santo di Goro Ho gonfiò tutti i muscoli, anche quelli che non aveva, e con quello che sembrò il soffio di un soffione , si liberò dell'armatura.

“ Ma sei scemo? Vuoi combattere senza quella ferraglia? Ah, ah, ah... hai perso qualche venerdì!”

Yan si accasciò battendo il pugno a terra, mentre sghignazzava sibilando.

Shiryu sporse le labbra.

“ Si, ridi, ridi... non so come hai scoperto che ho perso tutti i venerdì, ma oggi è martedì e io ti sconfiggerò! ROZAN SHORYUHO!!!”

Al grido del santo di Goro Ho, il dragone che aveva tatuato, o dipinto, dato che ogni tanto spariva, sulla schiena, si staccò dalla sua pelle, si sollevò sopra il cavaliere d'Atena, si stiracchiò come in gatto, sbadigliò come un leone affamato, mentre sembrò raddoppiare di dimensioni ,poi abbassò il muso da rettile verso il suo protetto.

“ VAI DRAGO VERDE TATUATO SULLA SCHIENA DEL VALOROSO SAINT SHIRYU DEL DRAGONE, DISTRUGGI IL NEMICO!!!”

Il bronzino indicò Yan dello Scudo.

L'enorme drago si protese verso il guerriero di Eris.

Avvicinò il muso irto di scaglie iridescenti alla testa del saint.

Una voce antica, vecchia migliaia d'anni uscì dalle fauci spalancate, più profonda delle profondità della terra.

“ PPPPPRRRRR!!!!!! MARAMEO!!!!”

Schizzi di saliva puzzolente investirono Yan dello Scudo ricoprendolo.

“ AAAAAHHHHH!!!!! CHEEEE SCHIIIIFOOOOOO!!! M'HA SPUTATO !!!! E CHE E', IN LAMA? UN CAMMELLO? UNA VIGOGNA? UNO SPUTONE? AAAAAHHHHH!!!!! NON VENGO PAGATO ABBASTANZA PER QUESTO!!! MI LICENZIO!!!!”

Il boy di Eris tirò fuori da una tasca, quello che sembrava un cellulare, l'aprì.

“ SCOTTY, PRESTO! TELETRASPORTO!”

Yan dello Scudo baluginò e scomparve sotto gli occhi attoniti di Shiryu del Dragone.

L'enorme drago spalancò le fauci e si avventò sul suo protetto .

Masticò per un po' facendo le boccacce.

“ Puahh!!! Che saporaccio... questo non è buono neanche da mangiare.... ma guarda chi m'è toccato. … dovrò dire due paroline ad Atena... come se li sceglie sti santi ... non c'è più religione... le stagioni non sono più le stesse... e nemmeno i cavalieri... ah bei tempi quelli d'Artù... mi facevo certe scorpacciate...e poi è arrivato San Giorgio che mi ha sconfitto rinchiudendomi in quel cloth maledetto... e così appartengo al possessore dell'armatura del Drago...”

Sputò nel mezzo della piscina.

“ Quelli passati me li sono magnati... ma sto' Shiryu non sa proprio di niente... ah, cineserie...me ne tornerò a dormire.”

Il grande Drago verde si dissolse nell'aria

Shiryu, a galla in mezzo alla piscina, sospirò gonfiando il petto.

“Quel drago dovrò portarlo ad imparare un po' di buone maniere da un addestratore.... comunque ho vinto... ora farò un sonnellino...”

Intanto Seiya di Pegasus, intossicato dai funghetti che si è spazzolato, stava perdendo la vista.

“ Oh, me povero, me tapino, me disgraziato...me abbandonato... perché non ci vedo ? Eppure so bello, so gaio, so forte... so serio... so er meio del Colosseo!... oh, me povero....! Atena … mia venerabile Dea aiutami... concedimi la tua grazia...”

Un venticello fresco mosse le fronde degli alberi si avvicinò alle orecchie del santo di bronzo che percepirono la soave voce della grande magnanima Atena.

“ Schiatta!”.

 

Incolla qui il testo.

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Capitolo 5
*** Formiche e musica ***


 

 

Formiche e musica.

 

Cappuccetto rosso si stava arrampicando su per un ripida rupe, per arrivare prima alla casetta della nonna malata.

Si issava faticosamente, con una lunga catena... CATENA?

Oh, è meglio se metto gli occhiali...

AH... QUELLA NON E' CAPPUCCETTO ROSSO!!!

E questa non è la sua favola...

Che cosa stavo scrivendo?

Ah, guardiamo chi è quella bimba che si arrampica... dove ho messo il telescopio?

Oh, eccolo... vediamo.

Non è un cappuccetto rosso!

E' un'armatura rosa!

Aaahhh... non è una bambina quella!

Quello è un maschietto!

E' Shun d'Andromeda!

Allora:

I quattro tonti si davano da fare per salvare la dolce Dea e la giapponesina bionda.

Il prode cavaliere d'Andromeda si issò faticosamente su un'altura aiutato dalla sua fida catena.

Il suo pensiero fisso era solo uno:

Trovare il nemico e sconfiggerlo, per salvare la vita della Dea Atena.

Lo sguardo orgoglioso e fiero vagò intorno alla ricerca di un cavaliere nemico, seguace della Dea della Discordia.

Si posò attento su colonne ioniche ormai consumate dal tempo, vagò sull'immensità del cielo, scrutò la terra riarsa e friabile.

Si posò su una ordinata fila di insetti.

“ OOOHHH, LE FORMICHINE ! CHE BELLEEE!!! A ME PIACCIONO TANTO LE FORMICHINE!!!”

Il valoroso saint si accucciò accanto alla fila di insetti, mentre gli occhioni cominciarono a scintillare scintille di luce e cuoricini rosa che scoppiettavano in piccole stelline iridescenti.

“ Ma, quanto tono carine... ora mi tiedo qui a giocare con loro... tono tanto ttanco..”

Il piccolo guerriero si accomodò su uno scalino di granito.

“ Buongiorno formichine, io tono Thun, tono un taint di Atena e devo trovare e tconffiggere il nemico... e voi cota fate tutte in fila? Perché la vottra catina e totto terra? Eh, formichine?”

Shun si zittì e si avvicinò il più possibile alle formiche.

“ Oh, ma parlate tanto piano... io non vi tento...oh, che cchiocco che tono...”

Il fanciullo si tolse i tappi dalle orecchie.

“ Non potevo tentirvi con quetti...”

Un leggero venticello passò da un piccolo candido orecchio all'altro del piccolo candido saint, gli sembrò quasi sentire una voce conosciuta.

“ Schiatta!”

Ma subito la testolina d'angelo fu leggera come l'aria.

“ Oh... guarda quante formichine... a me piacciono tanto le formichine...”

Abbassò la manina per accarezzarle, le schiacciò un centinaio, fin quando che una guerriera si girò incazzatissima e con le minuscole potentissime mandibole morse il paffuto ditino.

“ Ahi, ahi, ahi... cattiva mi hai fatto la bua...”

Il piccolo si asciugò una lacrimuccia singhiozzando piano, quando sentì una musica soave.

“ Ooohhh... formichine … che bella mutica... tiete voi che tuonate? Ooohhh, che brave!”

“ SONO IO TONTO!”

Shun alzò gli enormi occhi di giada e si trovò di fronte quello che sembrava un guerriero, stravaccato su una panchina di marmo, con in mano uno strano arco.

Il santo d'Atena scattò in piedi spalancando la bocca.

“Oooohhh..... e tu chi tei? Tei un muticitta rock? Ma perché tuoni qui? In mezzo a quette rovine ? E perché tei tutto tolo? Non hai paura a ttare tolo ? Perché non hai un completto per tuonare? Come ti chiami ? Io tono Thun.. “

“ Sono Orpheus della Lira! Un Cavaliere di Eris Dea della Discordia! Non sono un musicista rock!”

“ E ti è Erit ? E perché non tei un muticitta? E perché tei della lira? E cota è quell'arco che tieni in mano? Tei un cacciatore ?”

Il sopracciglio destro di Orpheus della Lira assunse un'angolazione minacciosa.

Sospirò per calmarsi.

“ Io sono Orpheus della Lira! E smettila di farmi tutte quelle domande!!!”

“ Perché?”

“ Perché lo dico io!”

Il suono acuto di una sveglia lacerò l'aria.

Orpheus scattò in piedi, pronto a combattere.

“ No, non preoccuparti è tolo la mia sveglia che mi avverte che è ora di merenda.”

Shun spense l'allarme di una grossa sveglia che tirò fuori dalla fibbia della cintura, che non era una fibbia, ma un piccolo marsupio,prese poi una bottiglietta bianca ed azzurra.

Orpheus sbarrò gli occhi.

“ E ora che cavolo fai? Bevi?”

“ Ti... devo bere il mio latte... perché tono ancora piccolo...te voglio diventare grande, lo devo bere...ne vuoi un po' anche tu?”

Orpheus cambiò colore mentre dalla testa gli si innalzò una colonna di fumo.

“ No! Io sono già grande!”

Shun scolò il suo latte e quando riprese fiato sospirò.

“ Beato te... io tono cotì... tono alto, suppergiù, due mele, poco più.. ma, non vuoi tuonare ancora? “

“ No, Shun di Andromeda ! Ora ti ucciderò!”

“ Ooohhh... e perché? Integnami a tuonare invece... cota tuoni... quell'arco?”

“QUESTO NON E' UN ARCO PUFFO SENZA CERVELLO! SI CHIAMA CETRA E SI SUONA! NON SI TUONA!”

“ Aaahhh... una cetra... ma... ma lo to che non ti tuona... ti tuona !”

Il sopracciglio del cavaliere della Lira, prese a ballare pericolosamente.

Shun schiacciò la bottiglietta del latte e diligentemente si avvicinò ad un cestino di raccolta differenziata e lo getto fra i rifiuti di plastica, proprio come un bravo boy scout.

“ Allora mi integni a tuonare? Dai integnami... ti prego Orpheut... ti prego,ti prego, ti prego! Mi integni? Eh, mi integni?”

“ AAAHHH!!! CHIUDI QUELLA BOCCA!!! STAI ZITTOOO!!!”

Shun sobbalzò,intimorito dal grido, osservò il guerriero.

Dalla sommità della testa di Orpheus della Lira si levava una colonnina di fumo.

“ Ooohhh.... guardaaa... ti fumica la tetta! “

Il guerriero si guardò allarmato il petto, nessun filo di fumo...

“ La tetta! Tui capelli... ma non tuoni più? Tuoni cotì bene. Anch'io vorrei tuonare... mi integni? Però non potto pagare... non ho i toldi... ma il mio nittan dovrebbe averli... te mi integni ti paga lui... almeno, credo... Ma perché non tuoni più? Ti tei dimenticato come ti fa? Io dimentico tempre tutto quello che mi dicono....Dai... per favore... tuona... oh, ora ti fumicano anche le orecchie...”

“ZIIITTTOOO!!! VUOI CHE SUONI? EH? ECCOTI ACCONTENTATO!!! STRINGER REQUIEM!!!”

Dalla cetra del guerriero di Eris insieme alle note si innalzarono sottili fili argentei che veloci si avvolsero intorno al corpo dell'attonito saint d'Andromeda.

“ Cota tono quetti fili? Tono fatti di mutica? Ma cotì mi fai male... mi ttringono troppo...”

Orpheus , gli occhi spiritati, iniettati di sangue, sibilò dalla bocca piegata in un sorriso diabolico.

“ Oh, si che ti farò male! La mia musica,che tanto ti piace, ti stringerà così forte da ucciderti!

E ora con questa nota ti taglierò quella tua piccola gola rumorosa, così smetterai di cianciare inutilmente!Ah,ah,ah!”

La corda intorno alla gola del santo di Andromeda si strinse tanto da farlo gridare.

“ Non è giutto, però!! Io volevo tuonare.... “

Non riusciva più a respirare, ormai sembrava che l'unica musica che potesse ascoltare fosse quella degli angeli.

Piume di bronzo tagliarono le sottili corde appena in tempo.

Con l'armatura scintillante, appena ritirata dalla lavanderia cinese all'angolo, apparve, in tutta la sua fiera fierezza, Ikki di Phoenix.

“ Ooohhh... niiitttannnn... tei arrivato..... tentivo una mutica tanto bella.. ora non la tento più... che peccato...”

Il santo di Phoenix si voltò verso il fratello.

“ Stai bene pezzettino ?”

“ Ti....”

Shun si sollevò a sedere e notò i numerosi tagli che gli avevano procurato le taglienti corde di Orpheus.

“ Mi... mi tono fatto maaaaaleeeee!!!! Gu...guarda niitaan! La...la buuuaaa!!!Uuuuueeeeee!!!!!”

Ikki si voltò verso il nemico, furibondo.

“TU! HAI FATTO PIANGERE MIO FRATELLO!!! TI UCCIDERO' ALL'ISTANTE!”

Orpheus, guardò Ikki, mentre il mento gli picchiò con un sonoro STONK sul pavimento di granito.

“ Cosa? Questo bambino piagnone è tuo fratello? E mi hai impedito di mandarlo all'altro mondo? Stavo facendo un favore a tutta l'umanità togliendolo di mezzo!”

La Fenice squadrò il nemico annuendo.

“ Si, le tue sono parole veritiere... ma mi appartiene... non posso farlo uccidere al primo venuto... e ascolta....”

“ Uuuueee!!!! Uuuuueeeeee!!! Uuueee!!! “

“ NON LO SOPPORTO QUANDO PIANGE!!! E NON LO POSSO UCCIDEREEE!!!! E' UN REGALO DEI MIEI GENITORI!!!! LO CAPISCI??? CAPISCI COSA HAI FATTOOO???”

“ No, non capisco... potevo uccidertelo io... e mi hai fermato.... proprio non capisco!”

“ LO CAPIRAI ORA!!! GENMA KEN!!!”

Il micidiale colpo della Fenice colpì in pieno Orpheus della Lira, che dilatò gli occhi trovandosi in un prato pieno di candide margheritine.

Cominciò a suonare la sua cetra, le note presero a danzare leggere intorno a lui.

Dal nulla comparvero una ventina di Puffi e gli si avvicinarono veloci.

Il terrore si dipinse sul volto del guerriero della Lira, quando si avvide che avevano tutti il volto del saint d'Andromeda e quando cominciarono a parlare, da tutte le bocche aperte uscì la vocina del fanciullo d'Atena.

“ Ooohhh... che bella mutica... tuoni ancora? Mi integni a tuonare? Eh? Mi integni, mi integni?”

Lì per lì Orpheus fece per fuggire ma poi guardando in cagnesco la ventina di Puffi-Shun sibilò.

“ Ora vi faccio la bua!”

I puffi scapparono a tutta la velocità permessa dalle loro gambette minuscole gridando.

“ Nooo!!!! La bua, no!!! Aiuto Niiitttaaaannn!!!”

Il guerriero di Eris sorrise alla Fenice.

“ Credi che mi terrorizzi l'inferno di parole che ciancia quel puffo di tuo fratello? Io già conosco L'inferno! Pensaci...sono suddito di Eris della Discordia....lei si che parla... dovresti sentirla... e il più delle volte a vanvera... e le devo rispondere...e quindi... la devo ascoltare!”

Phoenix incrociò le braccia sul petto.

“ Sei tu che hai deciso di servirla , mi fai pena!”

“PENA??? TI FACCIO PENA??? E TU CHE SERVI QUELLA SOTTOSPECIE DI DEA NANA... ATENA??? TU SI CHE FAI PENA!!! DANNATO SAINT DEL CAVOLO!! PRENDI QUESTO!!! STRINGER REQUIEM!!!”

Pling, pling, pling... dalla cetra partirono di nuovo i fili argentati.

Ikki saltò di lato sbadigliando.

“ Scemo! Avevo già visto questo colpo. Non funziona due volte.... Senti non ho proprio voglia di affrontarti per ucciderti... perché, non combattiamo per noi, ma per quelle sanguisughe delle nostre Dee... e Atena manco mi paga! Mio fratello l'ho salvato... adesso lo prendo e lo porto a casa...Atena si arrangi... se poi, vuoi morire... ti accontento.”

“ No,no! Non ci tengo affatto!! Me ne vado anch'io! Figurati se combatto per quell'Arpia di Eris! Non ci ha dato nemmeno un centesimo ! E pensare che se ne va in giro sempre con quella mela d'oro in mano! Lei i soldi ce l'ha!!! Ma non ne cava uno!”

“ UNA MELA D'ORO?”

Gli occhi della Fenice brillarono.

“ Si, era lì che era chiusa l'anima di Eris. Beh, io vado!”

Orpheus della Lira si avvicinò ad un altissimo abete , tese il braccio destro verso la sua chioma con la mano aperta verso l'alto, piegò il dito medio verso il palmo.

“ RAGNATELA, VAI !!!”

Dal suo polso SWISSSSS, partì una lunga ragnatela che si appiccicò al rami della pianta.

Orpheus saltò via come un ragnetto portato dal vento.

“ Una mela d'oro...”

Ikki si grattò il mento, pensando intensamente.

Si voltò a guardare Shun, che seduto a terra, sembrava giocare con dei sassolini.

“ Bene...”

Ikki di Phoenix, potente saint dell'isola Death Queen, uscì piano, piano, in punta di piedi dal campo di battaglia.

Una ventata fastidiosa stava per farlo starnutire.

L'afferrò con la mano potente stringendola con forza e gli sembrò di sentire una fioca vocina che sussurrava.

“ Schiatta......”

Con una scrollata di spalle si inviò silenzioso verso il palazzo diroccato, mentre non mancò di lanciare un'occhiata al fratellino .

Un brivido gli attraversò la schiena quando sentì la vocetta esclamare.

“ Ooohhh.... le formichine.... mi piacciono tanto... dove andate formichine? … Nittan..potto portare le formichine a cata? Eh, nittan...potto,potto,potto?”

La Fenice si dileguò più silenzioso del silenzio.. 

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Capitolo 6
*** Vittoria? ***


 Finalmente riesco ad aggiornare.

Mi scuso con tutti quelli che seguono,ma il tempo mi sfugge come sabbia fra le dita. 

 

Vittoria?

 

 

Il sole stava ormai tramontando.

Il cavaliere solitario avanzava lentamente mentre la sua ombra si allungava, lunga, lunga davanti a lui.

Sospinto dal vento, un grosso rotolo di erba secca passò davanti alla telecamera.

“ Oh, Susanna don't you cry for me... I come from Alabama whit my banjo on my knee..”

Da una vecchia, vecchissima radio partì la vecchia, vecchissima canzone dell'west.

Gli occhi di ghiaccio del cavaliere erano ridotti a due fessure.

Il sigaro che pendeva fra le labbra era solo un mozzicone, smozzicato.

Il poncio a righe si sollevò a mostrare la fondina del cinturone, dove una lucida pistola d'argento faceva bella mostra di sé.

Il cavaliere si fermò, divaricò le gambe, sputò a terra, si sgranchì le dita delle mani, in attesa di un minimo movimento da parte del nemico.

Il rotolo d'erba rotolò al contrario.

La telecamera strinse sugli occhi azzurri del cavaliere solitario della valle solitaria.

“ AHO! SEIYA!!! SVEGLIA!!!”

“ Eh' Co... cosa? Ah...Atena mia Dea... Ah, ma io sono Seiya di Pegasus, cavaliere della speranza devoto ad Atena Dea della Giustizia! Non sono Clint Estewood.... Ah, Atena , mia Dea, come stai?

Non ti hanno fatto violenza ? Mia Diletta, mia Signora, mia Padrona, mia Amata...”

“ Aho, galoppino! E non t'allargà ! Liberami piuttosto santo sgangherato!”

“ Oh, si subito mia venerabile Saori... ma... ma quella mela d'oro?”

“ E' mia! Lia,lia,lia!!!”

Da un buco sbucò quella che era stata Erii.

“ Io sono Eris, e ora non ho più bisogno del corpo di questa ragazzina provinciale. Ho assorbito così tanta energia da Atena! Quando il sole tramonterà l'avrò assorbita tutta e la pupattola in questione tirerà le cuoia e io rinascerò più bella che mai! Ah, ah, ah!!!”

La giapponesina bionda, che tutto sembrava fuorché giapponese, si accasciò a terra e... Puufff!!!

Al suo posto eccoti una morazza da sballo con tanto di pircing sulla fronte!.

“ Allora questo è il tuo vero volto?”

“ Si, caro Pegasus, allora non sono caruccia ?”

“ Accidenti se sei bella! Troppo!!! Offuschi la bellezza della mia amata Dea ! Tiè pigliate sta pastiglia!.... sto cazzotto!!!”

Seiya di Pegasus caricò il pugno.

Da un'ombra scura apparve un cavaliere scuro, così brutto, ma così brutto che il santo di Pegasus esclamò:

“ Ah, ma quanto sei brutto!”

“ Bello te! Gnomo, giallo limone!”

“ Gnomo a chi?”

“ A te!”

“ Io sono Seiya di Pegasus. Il più grande eroe di tutti i tempi! Il più valente dei santi d'Atena!”

“ Ma va via! Che fai pena. Sei il 48! Il morto che parla! Ma ti sei visto? La freccia di Maya , che ancora hai nel corpo, ti sta uccidendo!”

“ Si! E' vero! E' vero!”

Eris batté le mani tutta felice.

“ C'è un veleno potente nella freccia! Che ti farà perdere tutti i sensi poi ti ucciderà! Brutto moccioso petulante!”

“ Moccioso petulante a me! Brutta vipera! Ora vi uccido a tutti! PEGASUS RYUSEI KEN!!!”

“ See, figurati... - Jagger si spostò grattandosi un orecchio- ormai non riesci più a fare nulla, ti conviene arrenderti...”

“ NOOO!!! NON E' POSSIBILE!!!! Io sono er meio! Quando arrivo io finisce tutto perché vinco sempre!!!”

“ Si, si, si... ma stavolta no, no, no!”

“ Seiya! Ma che cavolo fai? IO mi sono stancata a starmene qui legata, co 'sta mela davanti agli occhi, così brilluccicosa che m'acceca! Datti una mossa! O questo mese niente paghetta!”

“ Eris si avvicinò , quatta, quatta ad Atena.

“ Ma tu li paghi?”

“ Certo che no! Ma questo è talmente tonto che se gli dico che lo pago mi crede sulla parola!”

“ Oh, mia Saori Adorata! Eccomi, ti salverò!”

Seiya fece per lanciare di nuovo il suo tremendo colpo ,che poco prima aveva fatto cadere morto un moscerino dallo spavento.

Quando Ikki di Phoenix gli afferrò il braccio.

“ Fermo, rischi di rompere la mela!”

“ Eh ? La mela ?...Ma... ma Ikki...”

La Fenice si voltò verso Pegasus.

“ Dormi, ci penso io!”

“ Va bene, sono un po' stanco...”

Pegasus piombò al suolo e cominciò a russare come un caprone in una stalla svizzera.

La Dea della Discordia saltellò vicino alla Dea della Giustizia con gli occhi a forma di cuoricino che lampeggiavano.

“ Oh per tutti i Gargamella del mondo! Ma questo saint è strafigo! Presentamelo Atena!”

“ Inutile... non fila me, figurati te... e poi dovresti vedere i goldini..”

Ikki di Phoenix si avvicinò calmo a Jagger di Orione.

“ Allora, amico, senti, tu mi dai la mela ed io me ne vado, non ci siamo mai visti, ok?”

“ La, mela?”

I due santi si guardarono in cagnesco, in lupesco e anche in dragonesco.

“ La mela d'oro è mia! E' da quando quella stordita mi ha richiamato dalla tomba che la tengo d'occhio! Perché credi che non sia andato a combattere con quei quattro sfigati dei miei compagni?”

“ Ah, maledetto! Hai fatto combattere i tuoi compagni al tuo posto! Vergognati!”

“ Perché tu cosa hai fatto Ikki di Phoenix? Tu arrivi sempre a battaglia quasi finita!”

“ Touche! Non mi importa un porro di orco puzzolente dei miei compagni! E tanto meno di Atena, la Dea che fa pena! Voglio quella mela!”

“ No, la mela la prendo io! C'ero prima di te! La venderò e mi ritirerò in Polinesia, dove mi comprerò una casetta sulla spiaggia, dove, brutto come sono, non mi vedrà nessuno ed io potrò ammirare il mare tutto il giorno e la notte, e il giorno dopo e la notte...”

La Fenice scosse la testa sbuffando.

“ Ma senti sto scemo! La casetta sul mare! Tanto puoi startene qui fra i boschi se non vuoi che ti veda nessuno! La mela serve a me! Atena non ci paga e io ho anche un fratellino completamente idiota da mantenere!”

“ E pensi di mantenerlo con il ricavato di una mela d'oro? Povero Phoenix non arriverai in fondo al mese! La vita è cara! Io sono solo e mi accontento di poco! Prendo io la mela!”

“ No, serve a me! Mi basterà per un monolocale e per una bancarella. Dopo scuola ci metteremo a vendere le caldarroste! Guadagneremo fior di quattrini!”

“ Le... le caldarroste?”

“ Si! Riesco a cuocerle a puntino con un solo Hoyoku Tensho! Diverrò il re delle caldarroste! Avrò bancarelle in tutto il mondo! Voglio quella mela!”

“ NO E' MIA! MEGATON METEO CRASH!!!”

Jagger di Orione si arrotolò su sé stesso e roteando come una palla... Thump!

Piombò su Ikki di Phoenix scagliandolo lontano.

“ Ah, ah, ah !!! La mela è mia! Aspettami casetta sulla spiaggia!!!”

Eris si voltò verso Atena con un sorrisetto a fior di labbra.

“ Hai visto che brutta figura quel tuo fighetto? Sei finita carina! Non hai più nessuno a difenderti!”

Atena sporse le labbra.

“ In quanto a difendermi Ikki di Phoenix, non l'ha mai fatto... era interessato alla tua mela mi pare... E ora ti faccio vedere io se ho qualcuno... SEIYA ! QUA SUBITO!!!”

“ Ma se è andato... non ti sente...”

“ Eccomi mia Dea sono pronto a difenderti!”

Seiya si sollevò dal suolo, pronto a combattere per la Dea della Giustizia che portava pace in tutto il mondo.

“ Oh, santo cielo, riecco sto ragazzino!”

Jagger lo prese a pugni, a calci, a pugni, a calci... di nuovo a pugni... a calci...

Ikki si sollevò dal suolo dove era caduto.

“ La mela è miiiiaaa!!!”

Atena abbassò il volto, una lacrima le attraversò la gota marmorea.

“ Non ci riesco... non riuscirò mai a liberarmi di lui... Zeus , padre mio... perché non esaudisci la mia preghiera... voglio i Gold come galoppini...”

In quel momento un calcio ben assestato di Jagger spedì Seiya di Pegasus giù per un burrone, tanto pe' cambià!

Atena sollevò il volto verso il cielo.

“ Grazie...”

Ikki si avvicinò a Jagger.

“ Che c'è vuoi salvare Pegasus? Perché insisti?”

Ikki sorrise, con un ghigno.

“ Ti ho detto che voglio la mela per licenziarmi dai galoppini di Atena. Ma se tutti muoiono, non mi concederà le dimissioni, devo salvarlo a quello sfigato. Quindi spostati! Devi farmi spazio, voglio chiamare gli altri... Shiryu, Hyoga, Shun, aiutatemi a dare un po' d'energia a Seiya...”

Hyoga si risvegliò dal sonnellino.

“ Ah, chi essere? Seiya? Io dare te mia energia! Tu salvare Atena e Erii!”

Il papero gattonò faticosamente verso il castello diroccato.

Shiryu sollevò il capo dalla piscina.

“ Ikki, sei tu... darò la mia energia a Seiya e poi vi raggiungo....”

Il Dragone, nuotò faticosamente fuori dalla pozza.

Shun sollevò il volto dai sassolini che aveva messo in fila sullo scalino di marmo.

“ Nittan, tei tu ? Cota devo fare? Non ho capito... nittan? Va bene, verrò da te.... ciao tattolini... devo andare da nittan... ciao..”

Shun D'Andromeda trotterellò verso il castello di Eris.

Seiya di Pegasus, in fondo al burrone stava per cedere allo sconforto.

“ Seiya, alzare tu ! Tu essere speranza per me! Io volere Erii viva! Tu muovi tue chiappe! Ora!”

Pegasus aprì gli occhi.

“ Hyoga... “

“ Seiya alzati, su che facciamo tardi per andare da Mu, per farti accessoriare il cloth!”

“ Shiryu...”

“ Trallallà... trallallà... trallallà....”

“ La testa vuota di Shun... amici, vi sento così vicini... allora è ora di tornare a casa... che palle... devo ancora sconfiggere quel pazzo di Jagger... se non lo faccio, chi la sente Saori... uffa però... è faticoso essere il preferito della propria Dea... chissà se Aiola è sintonizzato dall'altro mondo... oh, santo Sagittario se ci sei, batti un colpo.... mandami un aiuto... così salvo quella Specie di Dea per la quale hai dato la vita..”

Seiya si alzò e prese a risalire il dirupo.

“ Almeno ci pagasse... “

Ikki era di nuovo di fronte a Jagger.

“ Spostati, che prendo la mela!”

“ Poro scemo!... Che cos'è questo bagliore?”

“ Sono io Seiya di Pegasus, grazie all'armatura del Sagittario ti sconfiggerò. Preparati a morire!”

“ Fossi matto! La mia vita vale più di una mela, d'oro o no.”

Jagger di Orione entrò in una cabina telefonica lì vicino e ne uscì subito dopo con un mantello rosso e una tutina blu attillata con una grossa esse ricamata sul petto.

Spiccò il volo e scomparve nel blu del cielo blu.

Seiya si voltò verso Eris.

“ Bene ora non hai più nessuno che ti difende!”

“Lo dici te, guardati intorno..”

Gruppi di zombi in vestaglia si guardavano intorno smarriti.

“ E questi chi sono?”

“ Sono guerrieri che Atena ha punito, saranno il mio esercito per conquistare la terra. Sei arrivato tardi perché la tua Dea sta morendo. Ah, ah, ah! Ed io sto per rinascere del tutto. Ah, ah, ah!”

“ Allora distruggo la mela!”

Seiya incoccò la freccia d'oro nell'arco d'oro del sagittario d'oro.

“ Se sbagli la mira la uccidi, caro galoppino!”

Eris rideva felice.

“ Se la uccido ce la leviamo dai piedi... se non muore pazienza, avrò fatto il mio dovere. Che ne pensate amici miei?”

Shiryu appoggiato, tutto sanguinolento ad un muro tutto diroccato, sbuffò.

“ Tira va' !”

Hyoga sollevò il volto dal pavimento sul quale stava strisciando.

“ Tirare e salvare Atena ed Erii, così forse io riuscire ad avere ragazza!”

Shun saltellava sulla scalinata che conduceva al castello diroccato.

“ Trallallà, trallallà, trallallà...”

Ikki abbassò il volto.

“ Uccidi Atena ma non la mela...”

Seiya sospirò e lasciò andare la freccia che sibilando colpì la mela che si spaccò in due e racchiuse di nuovo Eris che gridava.

“ NOOOO!!! ANCORA DENTRO QUESTA MELAAAAA111 NON SONO UN GENIO!!!”

La mela schizzò verso l'alto scomparendo verso la volta celeste.

L'aria si riempì di un oscuro e profondo rumore , la terra prese a tremare.

Il saint di Pegasus e il Saint di Phoenix riuscirono a fuggire prima che tutta la collina, dove sorgeva il castello diroccato, franasse sommergendoli.

Ritti su un'altura, guardavano increduli l'ammasso di rocce.

“ Atena...”

“ Mela...”

“ Atena, mia Dea, Shiryu, Hyoga, Shun, amici miei...”

“ Mela... mela d'oro...”


 Di solito rispondo direttamente alle recensioni, ma forse chi mi resensisce non ha tempo per leggere le risposte ed allora, forse è meglio rispondere a fine capitolo .
Se stavolta mi ripeterò, scusate.
Kanondigemini 96:     Ciao carissima,
Si, povero Orfeo, lui che suona musiche angeliche non può essere scambiato per un rockettaro...
Ma è il piccolo Shun... va capito... che vuoi che si intenda di musica?
E' stato sempre o chiuso in orfanotrofio, o su un'isola spersa chissa dove, chiuso in una villa , in un palazzo con tante scale, in un'altro con altrettanta scale, tutto ghiacciato e poi sott'acqua e ancora scale , stavolta vanno giù, giù, giù fin nell'Ade.
Oh, ma Kuromada ha il tic delle scale?
Anch'io ho schiacciato taaante formichine... specie quelle rosse e nere, quelle mordono! Le maledette!! Uccidiamole tutte!!
" Noooo, uuueee!!! uuueee! Non voglio !Con cota gioco poi io??? Niiitttann!!! Talva le mie formichineeeee!!!! Uccidi Tolinariiiii!!!"
Oh, aiuto... ho allevato una piccola serpe in seno! Me povera!
Risponde il piccione:
:- Cara Rory Chan, non posso far uccidere il mio dolce fratellino.
1° E' un regalo dei miei genitori e loro non ci sono più!
"° Mi serve per  farmi adorare! Quel piccoletto mi Idolatra, altro che Atena!
3° Un fratellino così puccioso è come una luce per le falene, attira tutte le fi.. ragazze!
E si! Ho voluto proprio torturare il povero Orpheo! Io che lo sopporto da quando è nato, so bene come ci si sente ad averlo intorno il mio piccolo Shun. Figurati 20! AH!AH!AH!"
Aiuto Ikki è impazzito,ride a squarciagola e Shun mi ha portato in casa una serie di brucacci, chiocciolacce e quello cos'è???....Aaahhhhh!! Un rospo!!! E che è sto suono?'
" La merenda, devo fare la merenda! Tolinari niichan cota mi prepari per merenda ? Eh? Cota mi dai? Eh, Cota mi dai? Ooohhh, guarda Tolinari niichan...le formichine...."
Aiutatemi....
Titania 76:
Eh, Shun è tanto carino....
ma per quel che riguarda l'attenzione... madre natura non concede tutto...
Ho visto degli episodi in lingua originale e la voce di Shun è da brivido... specie quando invoca: " Niiisaaan!!!!"....il guaito di un cucciolo è meno insidioso.
Si, anche l'armatura del piccolo è stata adattata.
Dato che quella testolina vuota si dimenticava sempre la merendina, per poi frignare tutto il pomeriggio...
Il buon piccione di fuoco, esasperato e minacciato dagli altri tre, ha dovuto trovare una soluzione.
Quindi ecco il marsupio, preparato da Ikki ogni giorno, e sveglia per ricordare a Shun di farla sta merenda...
I genitori, ad Ikki, quando era piccolo, hanno voluto regalare Shun...pensavano di fare cosa gradita... tutti i bambini sognano un cucciolo da accudire, no?
Ma forse era meglio se sceglievano un cagnolino...
Ma tant'è!
Credo che per me sarebbe troppo anche un solo puffo- shun!
Ehhh!!!... la mela d'oro...
 
 

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