Nothing stops the madness turning, haunting, yearning, you know? di two_dollar_bill (/viewuser.php?uid=17928)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Your tragic fate is looking so clear. ***
Capitolo 2: *** And while ya slowly go insane They tell ya... ***
Capitolo 3: *** Hate to twist your mind but God ain't on your side. ***
Capitolo 4: *** Beyond the will to figh where all that's wrong is right. ***
Capitolo 5: *** These eyes won't see the same, after I flip today. ***
Capitolo 6: *** I can see just fine, you in my life. ***
Capitolo 7: *** Come back - to the days that we were young ***
Capitolo 1 *** Your tragic fate is looking so clear. ***
Your tragic fate is looking so clear!
Jimhonny
Jim? Mh? Cosa ti va di fare, oggi? E' domenica e non so propr- Non lo so, quello che vuoi tu,
andrà più che bene. Beh passano Frankenstein Jr. alla tv se
magar- Allora lo guardiamo insieme. Vieni
qui...
Erano mesi ormai che
percorreva ogni lunedì alla stessa ora quel lungo e ampio corridoio.
Ogni lunedì si fermava a guardare perplesso
l'imponente palazzo che gli si stagliava innanzi, rimaneva lì immobile qualche
istante, poi sospirava stancamente costringendo i suoi
piedi nella noiosa avanzata su quei gradini freddi di marmo bianco
che stridevano al passare delle sue suole.
Ogni lunedì entrava nello stesso ascensore, con gente sempre
diversa, salutava educatamenete senza mai incrociare lo sguardo di nessuno. La
gente rispondeva sempre cordialmente guardandolo incuriosita per il suo look
stravagante e quell'aria da bambino troppo cresciuto. Alcuni, lo
sapeva, lo additavano probabilmente consci di chi lui fosse in realtà ma non si
avvicinavano, mai. Gli unici contatti che si avevano con
la sua persona erano riservati all'unico, coraggioso, che
osava chiedergli dove volesse andare; e la risposta era sempre
la stessa - 21° piano, grazie. -
In quei giorni aveva
perfino cronometrato il tempo che impiegava ad arrivare a destinazione,
tanto abituali erano quelle azioni, 7 minuti esatti. E se qualcuno
gliel'avesse chiesto sarebbe stato anche in grado di dire quante mattonelle
c'erano dall'ascensore alla camera che doveva raggiungere; non le
calpestava mai, preferiva camminare lungo il tappeto blu notte che
occupava la gran parte del percorso, adorava quel tappeto ne avrebbe
comprato uno uguale qualora l'avesse trovato, però le enumerava con gli
occhi. Ogni lunedì le contava e il numero, anche se ci sperava, non
cambiava mai. Era sempre uguale.
Anche sbagliare sarebbe stato gradito
purchè quel numero cambiasse ed invece... non sbagliava, mai. Poi si
fermava difronte alla porta, culmine del suo viaggio. I primi tempi era anche divertente,
o almeno cercava di convincersi che lo fosse; l'attesa, la sorpresa, la curiosità, lo
spingevano a fermarsi anche lì qualche secondo a rimuginare su cosa avrebbe
dovuto dire o fare, poi semplicemente bussava e si faceva
trascinare dagli eventi, perchè era così che doveva andare. Da qualche tempo
a questa parte invece, faceva giusto in tempo a presentarsi difronte all'uscio, che questo veniva
aperto, ed una calda voce amichevole, che alle sue orecchie
risultata a tratti fastidiosa, lo accoglieva; come era di routine successe anche
quel giorno con suo più totale disappunto.
- Johnny, puntualissimo come sempre! Riuscirò mai a trovarti un
secondo in ritardo? - - Non capisco perchè questa fissazione. Se ho un
appuntamento sono puntuale. Non mi piacciono i ritardatari, perchè non amo
aspettare quindi neanche essere aspettato. - Una risata leggera percorse la
stanza scarsamente arredata ma molto luminosa - Sì, hai ragione. Dovrò smetterla
di importunarti a riguardo. - Johnny la attraversò velocemente, il
passo attutito dalla moquette bordeaux, si sedette nella solita poltrona che era ormai
diventato il suo posto fisso e guardò fuori dalla finestra il grande panorama
che le ampie vetrate gli regalavano - Bella Los Angeles, eh? - si sentì
chiedere, anche questa domanda troppo usuale, sicuramente. - Sì,
molto. Riesce a farti sentire così... piccolo ed
insignificante. - constatò atono. - E così che ti senti, Johnny? - - A volte.
- - Perchè? - - Oh non saprei...- cominciò continuando a
mantenere lo sguardo fisso sulla linea dell'orizzonte - I motivi potrebbero essere
tanti o magari nessuno.- aggiunse. - ...come stai oggi? - chiese carezzevole
il suo interlocutore. - Meglio di ieri, ma non posso garantire peggio di
domani. - - Cosa te lo fa pensare? - - Non lo so, già il fatto che sia
martedì. Odio il martedì. - - La gente di solito odia il lunedì. - - E'
vero, è un luogo comune. - - Ma tu sei tutto fuorchè comune. - - Questo
l'hai detto tu... - - Lo penso, in effetti. - - Il lunedì non è male, è
giusto che le cose ricomincino, ripartano dopo la lunga sosta del week-end
e la domenica. - - E tu vorresti ripartire, Johnny? - Il ragazzo rimase in
silenzio, poi guardò l'altro che ancora lo fissava interrogativo - Posso avere
qualcosa da bere? - chiese con il tono più gentile che riuscì a rimediare -
Certo, ho del thè freddo. - - Andrà più che bene, grazie. - Lo seguì con
lo sguardo mentre avanzava verso un piccolo frigo-bar. Con molta cura prese due
bicchieri dal ripiano accanto e li poggio sulla superficie perfettamente pulita
del mobiletto, era così lucido che ci si sarebbe potuto benissimo specchiare,
che avesse una sorta di maniacale tendenza alla pulizia estrema? Lui non c'aveva
mai prestato troppo attenzione a queste cose. Zacky e Brian sono i maniaci
dell'ordine - si ritrovò a pensare - o meglio più che ordine, il loro è un
assoluto pretendere che le cose siano sempre come vogliono, e che
sopratutto rispettino il loro gusto. Matt, invece, è più pacato per lui
fondamentalmente è importante che si mangi bene, prima e dopo il concerto, se
può farlo anche durante la cosa di sicuro non gli dispiace. E poi Jimmy, lui non
è di grandi pretese, c'è la birra? Allora è un uomo felice. Il tintinnare del ghiaccio lo risvegliò dal suo flusso incessante di pensieri fuori luogo.
Seguì con attenzione gli ultimi movimenti fondamentali che prevedevano il semplice versare il liquido
ambrato nei bicchieri e annegarvi dentro una fettina di limone, niente di trascendentale,
ma era rapido da quei gesti così eleganti ed allo stesso tempo freddi e meccanici.
- Ecco, tieni. - si sentì dire, mentre afferrava malamente il bicchiere. -
Grazie. - rispose in un sussurro. Ancora un lungo silenzio calò nella stanza
- Allora... - provò a dire il suo interlocutore. - No. Non
voglio ripartire... - rispose lui, mentre il cielo sulla città degli
angeli si tingeva di rosso, e pensava che sì, era veramente stupendo un
tramonto sanguigno.
This
Web Page Created with PageBreeze
Free Website
Builder
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** And while ya slowly go insane They tell ya... ***
And while ya slowly go insane they tell ya "Given with your best intentions, help you with your complications!"
Jimhonny
Rientrò a casa gettando malamente la giacca sul divano e le
chiavi con troppa veemenza sul mobiletto accanto, tanto da farle
scivolare fino a cadere a terra insieme a due piccoli soprammobili che
si frantumarono all'istante. Guardò non troppo contento quel disastro
imprecando sommessamente per poi avvicinarsi al telefono -
Ci sono tre nuovi messaggi - scandì la solita voce metallica, seguita dal prevedibile
beep.
" Ehi J.C., sono Zacky! Sei tornato da Los Angeles? Qui avremmo
tutti voglia di vederti, magari mangiamo qualcosa insieme, chiamami
quando senti il messaggio..." Beep. " Ehi, sono di nuovo io... Non sei ancora
tornato? Perchè il tuo cellulare è sempre spento! Fatti sentire." Beep. " Ehi man,
M. Shadows here. Richiamami quando torni a casa. ...Gliene ho già lasciati due
io, cosa credi di fare tu, scusa? Lasciare un messaggio, cosa pensi stia
facendo. Si, ma se non risponde a me perchè dovrebbe rispondere a
te. Zacky, smettila di fare l'isterico e Shads chiudi quella cazzo di cornetta state
registrando tutte le vostre stronzate vi siete accorti? Cazzo vuoi Brian? Nessuno
ha chiesto la tua opini-" Beep
Sbuffò cliccando distrattamente
un pulsante rosso intenso che svettava rispetto agli altri piccoli e neri.
-
Messaggi cancellati.
Non ci sono nuovi messaggi. - la voce lo
accompagnò mentre si dirigeva pigramente in cucina, si guardava intorno come se
aspettasse qualcosa o qualcuno, apriva il frigo, ovviamente vuoto fatta
eccezzione per un quantitativo industriale di birre, ne prendeva una stappandola
con i denti e ne traeva un lungo sorso. Per cena avrebbe ordinato qualcosa,
forse. Un rapido bussare lo sorprese, scuotendolo dal vago torpore che lo
accompagnava nello stato catatonico in cui era sprofondato pochi minuti prima
abbandonandosi sul divano, davanti ad un programma tra i più insulsi che le reti
americane osassero trasmettere. Arrivò alla porta trascinando i piedi incerto se
aprire o no - Dai apri, so che sei fermo lì dietro. - una voce familiare lo
raggiunse strappandogli un sorriso. - Non sorridere, apri la porta. Anche io
voglio una birra! - Il sorriso si allargò accompagnato dall'espressione
incredula del viso mentre guardava la bottiglia quasi vuota che aveva, senza
pensarci, portato con se fino all'uscio di casa. Velocemente aprì e una figura
alta ed imponente gli venne incontro - Alla buon ora Johnny! - si sentì
stringere forte in un abbraccio fin troppo conosciuto, facendosi cullare da
quella sensazione di serenità che gli infondeva, godendo del calore e del dolce
profumo che emanava misto ad un vago retrogusto di nicotina, inconfondibile.
- Ciao Jim...- fu
l'unica cosa che riuscì a sussurrare, stringendo maggiormente la stoffa della giacca dell'altro. - Mi
sei mancato. - soffiò contro il suo petto. - Allora, la mia birra? - chiese
impaziente, allontanandolo per guardarlo meglio negli occhi
e dagli un buffetto amichevole sulla guancia. Il piccolo rise per l'espressione che
aveva assunto e prendendolo per mano lo trascinò sul divano - Te ne
prendo subito una ghiacciata. - aggiunse guardandolo adorante mentre questo gli strizzava l'occhio
e gli mandava un bacio mimandolo platealmente con la mano.
- Johnny. Johnny, ehi... svegliati.
- Il bassista si mosse lentamente mugugnando qualcosa di incomprensibile
contro la voce che sentiva risuonare a pochi centimetri da lui credendo di aver
dimenticato di nuovo la tv accesa; si voltò su un lato coprendosi le orecchie
con le mani deciso ad abbandonarsi ancora al tanto agognato sonno ma una presa
salda sul braccio, che lo scosse leggermente, lo costrinse ad aprire gli occhi.
- J.C.? - si sentì ancora chiamare, trovando a pochi centimetri dal suo viso
la faccia preoccupata di Zacky. - Cazzo vuoi, Vengeance...- gli rispose
malamente, biascicando ancora assonato e per la bocca totalmente arsa,
richiudendo poi gli occhi e dandogli le spalle. - Lascialo stare Zack.
Aspettiamo che si svegli da solo...- un'altra voce si aggiunse a disturbare il
suo vago tentativo di dormire, quindi c'era anche Matt lì. Lo immaginava con la
sua espressione severa nel volto statuario, sicuramente aveva le braccia
incrociate al petto e lo guardava dall'alto in basso come era solito fare, come
faceva con tutti. - No. - aveva sentito Zacky rispondere. Zacky che continuava a scuoterlo e
ad intimargli di svegliarsi. Zacky che aveva una voce troppo
squillante e fastidiosa; lo stesso Zacky che non aveva mai notato quando rompicoglioni potesse
essere. Così decise di alzarsi, si portò a sedere notando con disappunto
che la testa gli doleva particolarmente e che la stanza girava come una
giostra. - Che cazzo volete? Non sono neanche libero di dormire quando mi pare,
a casa mia?! Come siete entrati, piuttosto?! - Matt e Zacky si erano scambiati uno
sguardo perplesso e preoccupato - Johnny...- aveva sospirato il chitarrista -
...Siamo in sala prove. E... - - Ti abbiamo trovato qui, addormentato sul
divano, appena siamo arrivati. - aveva aggiunto Matt, sembrava particolarmente
arrabbiato ma nella sua voce non traspariva nessuna emozione che non fosse
semplice rassegnazione. - Cosa state blaterando!? - aveva
esclamato Johnny, guardandosi intorno e accettando con orrore la
veridicità di quelle parole. Il suo sguardo perso si spostò sul tavolino
difronte a lui, anche gli altri lo guardarono senza dire una parola. Troppe
bottiglie vuote, capovolte, riverse qua e là. Accumulate l'una su l'altra.
Troppe bottiglie abbandonate lì ai suoi piedi. - Io... - cercò
di giustificarsi, sentendosi imporporare le guance, ma Zacky gli accarezzò una mano
con cui ancora si teneva le tempie che pulsavano all'impazzata - Shh, non
importa. - aveva detto, sorridendogli comprensivo. - Ti preparo un caffè e poi
fai una doccia, ok? - Lui aveva annuito debolmente,
incapace di rispondere qualsiasi cosa, aveva fatto solo un cenno, guardando poi
Zacky allontanarsi da lui e incrociando lo sguardo di Matt, sembrava avere
gli occhi lucidi ma probabilmente era solo il suo esser stordito che gli
dava una visione distorta della realtà. Il vocalist gli si sedette vicino senza dire una
parola, poi gli prese una mano e la strinse, mantentendo
il più assoluto silenzio. Non c'era mai stato grande dialogo tra loro e Matt
Shadows non era mai stato troppo bravo con le parole, parole che non fossero il
misero testo di una loro canzone.
Chi cazzo ti credi di essere per venire qui e dirmi cosa devo o non devo
fare? Ne abbiamo parlato tutti insieme e crediamo che sia la cosa migliore,
Johnny. Oh ne avete parlato tutti insieme? Oh tu credi che sia la cosa
migliore?! Davvero? Complimenti. Beh ti faccio presente che tu non sei
nessuno per sapere cosa è meglio o non è meglio per me. Non sei nessuno per
venire qui ed impormi le tue decisioni o quelle di qualunque altro, non sei
nessuno per- Aspetta. Calmati, adesso. Non è un'imposizione, è solo un
consiglio, un suggerimento, un'idea. E' solo un modo per aiutarti. Vuoi aiutarmi? E
allora porta il culo fuori da casa mia! Sei il nostro vocalist? Il nostro
frontman? Il nostro leader? Il nostro caro amico che decide sempre tutto per tutto
e per tutti, beh sai la novità Shads? Non funziona più così! Non per me almeno. Oh
povero piccolo Johnny, decidiamo noi della sua vita perchè lui non ne è in
grado, vero?! E non fare quell'espressione da bullo perchè a me non fai di
certo impressione. Non ho paura di te come i cagnolini che ti porti dietro...
Non essere offensivo, Johnny. Non dire cose di cui potresti pentirti. Vai.
Via. -
Johnny... sta solo cercando di aiutarti. Vale anche
per te, Zack. Sì,
daccordo. Se dovessi avere bisogno di qualcosa, però...
sai dove trovarmi. Non ho bisogno di niente, grazie. Ciao
Johnny.
Nda. Posto così presto per sopperire
alla mancanza di aggiornamenti dell'altra storia, prometto che farò il possibile
per non farvi aspettare ancora molto, ma impegni vari mi hanno trattenuto
lontano dal pensarci un pò e dal potere mettere insieme un capitolo che non sia
apocalittico ma vagamente simpatico. Mi scuso per non
aver inserito alcuna nota al primo capitolo di
questa, ma non ne avevo il tempo e a dirla tutta non ero sicura di volerla
postare, così ho preferito aspettare le vostre reazioni per prendere una
decisione. Vi ringrazio della splendida accoglienza che le avete dato e presto
rispondero a tutte le vostre recensioni! A riguardo dirò giusto il minimo
indispensabile, credo non ci sia molto da aggiungere a parte alcune
precisazioni. - La storia si svolgerà su tre fili temporali differenti, spero
non sia troppo confusionaria, potrei mettere un avviso ogni volta o
inserirò un titolo di colore diverso perchè sia più facile seguire il tutto.
Qualora qualcosa non sia chiaro fatemelo presente e cercherò di risolvere il
problema. - Ovviamente, la storia è tutta frutto della mia immaginazione, ho
pensato fosse bene specificarlo dato che non è una storia simpatica o
demenziale come le altre che il più delle volte scrivo. Spero vivamente che
nessuno si senta offeso o qualcosa di simile. Chiedo venia preventivamente. -
Il titolo della storia è in parte, (come anche quelli dei
capitoli) come già sapete, una frase di Nightmare. Ne vedrete molte
perchè quella canzone combaciava perfettamente con l'idea che avevo di
questa storia e mi ha molto ispirato. Che altro dire... Credo di aver
finito. Un immenso grazie a tutti e buona lettura, spero di non deludervi visto
il grande interesse che mi avete dimostrato. Siete gentilissimi
^^ Anita_
This
Web Page Created with PageBreeze
Free Website
Builder
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Hate to twist your mind but God ain't on your side. ***
Hate to twist your mind but God ain't on your side.
Jimhonny
- Ecco il caffè. Vuoi
qualcosa da mangiare? - - No, grazie. Va bene così. - - Ragazzi io vado a
chiamare Brian e avviso anche gli altri che oggi non si lavora, Ok? - Zacky annuì, mentre
Johnny lo guardò riconoscente mentre si allontanava con il
cellulare già stretto nelle mani tremanti.
- Ti va di dirmi cos'è successo? -
Zacky si era seduto a terra difronte a lui, stringeva un bicchiere colmo di
caffè nelle mani, anche le sue tremavano leggermente. - Sono tornato tardi da
Los Angeles e poi... sono andato a casa. - Johnny cercò di ripercorrere
mentalmente la sera prima ma c'erano troppi buchi nella sua testa - E poi, ho
aperto il frigo e ho preso una birra. Io ero a casa mia... e la tv, era un
programma stupido, Zacky. E poi... - No, non dirlo Johnny. Non
parlare. Non ti crederà. Non può aiutarti. Johnny distolse lo sguardo
da Zacky fissando un punto alle sue spalle, gli occhi dilatati e spenti, mentre
l'altro lo guardava
attonito
rimuginando sul suo flusso di frasi sconnesse, l'unica risposta che il
chitarrista era riuscito ad ottenere; nulla che potesse
realmente far luce sugli eventi effettivi.
- Ti avevamo lasciato dei messaggi.
- provò - Perchè avevi il cellulare spento e la segreteria? Perchè Johnny?
- - Io...non so. Non so dove sia. -
sussurrò tornando a guardarlo. Non distrarti, guarda me. - Eccolo. - disse tirando fuori dalla
tasca posteriore dei jeans un telefono che il bassista riconobbe essere il suo.
- L'ho trovato a terra in un angolo nell'altra stanza. - - Grazie. - - Ci odi così tanto, Johnny? - sussurrò
Zacky, lo sguardo basso - Perchè ci stai facendo questo? - ripetè con voce quasi
rotta. - No! - il
piccolo quasi gridò nell'udire quelle parole. - Io non vi odio. - Ne
sei sicuro, Johnny? Cosa ne pensi? Loro odiano te. Ti odiano. Guarda come
ti hanno ridotto, guarda come ti fissa, ha paura. Paura di
te. - No! - urlò più forte - Non è vero. Tu mi
avevi detto che...- saltò in piedi muovendosi nervosamente con
le mani nei capelli, finendo quasi per cadere addosso a Zacky che
lo osservava stranito, incapace di qualunque reazione, e con le
parole che faticavano ad uscire. Era come se non parlasse con lui, era
come se in realtà non ci fosse. - Calmati.- scandì riportandolo a sedere. - Io odio me. Soltanto me
stesso, Zacky. - soffiò in un sussurro quasi impercettibile, abbandonando le
braccia lungo i fianchi
e sprofondando nel divano. - Ci stai chiudendo fuori. Noi siamo i tuoi amici,
siamo la tua famiglia. Perchè non puoi fidarti di noi? Perchè non ci vuoi
vicino? Così non ci permetti di aiutarti. - Sta mentendo, sono solo
una marea di bugie.
Johnny s'irrigidì - Non
credi che abbiate già fatto abbastanza? Non siete ancora
soddisfatti?! - gli sputò contro fulminandolo con lo sguardo, poi si
prese la faccia tra le mani mentre il suo tono scemava in qualcosa che
suonava come un lamento, un piagnucolio - Vattene, vai via. Lasciami
solo... Non voglio vedervi, non voglio avervi vicino. Voglio stare solo e non
avere più problemi. Non voglio stare male, non voglio stare male.- ripetè a
cantilena scuotendo la testa convulsamente. - Zacky, non voglio stare male!
- esclamò tutto d'un fiato con le lacrime agli occhi. Tu non hai
bisogno di loro, ci sono io per te. Vogliono allontanarti da me... Zacky
lo strinse forte - Ti prometto che non starai più male, te lo prometto. - gli
bisbigliò piano
- Devi fidarti di me, ok? Noi ti vogliamo bene, davvero. - - No. no. no. - E' un bugiardo. E' un fottuto
bugiardo. Solo di me ti puoi fidare.
-
Johnny, ehi guardami. Guardami negli occhi. - ordinò afferrandogli il volto per
costringerlo a girarsi - Siamo una famiglia e la famiglia deve stare unita.
Siamo tutti qui per te, ok? Ma devi lasciarti aiutare... Ok, Johnny?
- Nessuno è qui per te. Guardati intorno, solo io... Io soltanto sono qui
per te. Guardami. Ti fidi di me vero, Johnny?
Il
bassista distolse lo sguardo solo un secondo, per un'istante un'ombra scura gli
attraverso le iridi, poi annuì debolmente e voltandosi ad incontrare lo
sguardo inquieto di Zacky si perse in quegli infatili occhi chiari e
sinceri, mentre dai suoi rossi e gonfi sgorgavano a flotte calde lacrime
amare. Matt
intanto aveva ascoltato tutto, riparato dietro la porta, e nascosto sarebbe
rimasto, perchè nessuno aveva mai visto M.Shadows piangere e mai sarebbe dovuto
succedere.
Non dovresti prendertela con
Matt. Oh Jimmy, non difenderlo anche tu!
Hai sentito quello che ha detto, come puoi?! Non lo sto
difendendo, dico che non dovresti trattarlo così male, dopotutto sta provando a
fare del suo meglio. Se questo è il meglio, non oso immaginare il
resto... Avanti Johnny, sii comprensivo. Tu dovresti capirmi, io lo faccio
per te. Lo faccio per noi.
Lo so. Provaci,
almeno Tu credi? Sì. Credi che dovrei fare come dicono, Jimmy? Lo
credi veramente? Mh, no. Però la mia opinione non conta in questo momento, lo
sai. La tua è sempre e solo l'unica che conti veramente per me. Non lasciarmi,
Jim... Ehi, ragazzino! Non dire stronzate, non ti lascerei
mai. Prometti? Nah, non serve promettere, dovresti credermi sulla parola.
Le promesse sono per i deboli e noi non lo siamo. Tu non lo sei... Neanche
tu lo sei, Johnny. Sì lo sono, senza di te sarei perso. Non hai questo problema, hai visto? Non ti sei
sbarazzato di me, perchè io sono
sempre qui con te. Sono qui per te. Jimmy? Sì? Posso
abbracciarti? Certo.
- Come sta? - chiese Brian andando incontro a Zacky nel
corridoio di casa Seward- Ha mangiato qualcosa e adesso sta riposando... come
vuoi che stia. - disse alzando le spalle. - Cosa possiamo fare? - -
Questo proprio non lo so. Dove è Matt? - chiese poi guardandosi intorno. - Ha
detto che aveva delle cose da sbrigare. E' stato così perentorio che, sai,
non ho potuto neanche fare domande. - - Sì, capisco, non importa. Beh puoi
rimane qui? Faccio un salto a casa e prendo delle cose per me, rimarrò con
Johnny, non può stare solo e voglio esserci io per qualunque cosa
avesse bisogno. - - Sì, ti aspetto qua, tranquillo. - fece Brian serio,
poi lo afferrò per un braccio mentre si allontanava verso la porta. -
Zack, da quant è che non dormi? - L'altro gli sorrise. - Non lo ricordo
più...- rispose, poi se ne andò per evitare ulteriori discorsi e
perdite di tempo inutili.
Nda. Ci sono
delle precisazioni che vorrei fare. Avevo detto nel capitolo precedente che la
storia si sviluppa su tre filoni temporali diversi. Ora ve lo
spiego brevemente perchè ho paura di aver complicato troppo le cose, e mi
dispiace ma purtroppo la storia si è sviluppata così nella mia mente e ho
seguito l'ispirazione. Allora il 1° filone temporale è il
racconto generale, con i dialoghi, le descrizioni (Font: Tahoma per intenderci
bene) e tutto il resto. Ogni capitolo ha poi un pezzo, che potremmo definire
flashback (?) se vogliamo, caratterizzato quasi esclusivamente da un dialogo (
Font : Courier ), questo è il 2° filone temporale che si
riallaccia alla storia. Il 3° invece si sviluppa su
interi capitoli, vengono differenziati dal titolo
che sarà in rosso e si ricollega a tutta la storia, (
un esempio è il primo capitolo ). Detto così sembra assurdo e complicato poi in
seguito capirete qual è la differenza. Io mi scuso per tutte queste
complicazioni e per aver messo anche queste spiegazioni inverosimili ma avevo il
timore che molti non avessero capito bene come si svolge la storia e i fatti, a
volte mi perdo anche io nello scrivere perchè l'ho sviluppata veramente in
maniera complicata magari avrei potuto cambiare tante cose ma ho voluto
rispettare l'originalità dell'idea iniziale. Spero comunque che vi piaccia e che
sia comprensibile... T.T Ho dovuto pensare a lungo prima di postare questo
capitolo, sono un pò combattuta riguardo a questa storia. Ditemi tutti i vostri
dubbi e cercherò di chiarirli, al massimo modificherò un pò le cose... Mi
dispiace. GRAZIE INFINITE A TUTTI COLORO CHE SEGUONO, CHE
RECENSISCONO, PREFERISCONO... I vostri commenti mi riempiono di gioia e
complimenti immeritati. Veramente grazie, davvero : Friem, Josie 182, Frankie
Sullivan GhostVengeance, Amor Vincit Omnia, Let the boogeyman come ( ma non ti
vengono le crisi d'identità?
xD) ,
AmyOwenSullivan Anita_
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Beyond the will to figh where all that's wrong is right. ***
Beyond the will to figh
where all that's wrong is right.
Jimhonny
- Johnny? - -
Mh? - - Perchè non rispondi alle mie domande? - - Perchè non mi va. - Se
le cose stanno così non credi che dovresti evitare di venire qui, ogni
settimana. - - Perchè t'interessa? Ti pago
lo stesso, non è necessario che io parli, il tuo lavoro è comunque ben retribuito.
Contento tu, contento io, contenti
loro. - - Ti
riferisci ai tuoi amici? - - Sì. - - Perchè non me ne parli un pò? - -
Cosa dovrei dire, se apri un qualsiasi giornare puoi sapere tutto ciò che vuoi a
riguardo. - - Se non sbaglio sono loro che ti hanno spinto a venire qui.
- - Errore. Mi hanno costretto a venire qui. - Non mi sembri il
tipo che si fa condizionare a tal punto da sottomettersi alle opinioni degli
altri. - - Diciamo che qualcosa mi ha convinto... - - Quindi credi che
questo ti serva? - - No. Credo che serva a loro. Che sia il loro modo di
mettersi a posto la coscienza. - - E' terribile
quello che dici. Lo pensi sul serio? - - Altrimenti non lo direi, e non lo
farei. - - Cercano di aiutarti ma dalle tue parole sembra quasi che sia tu ad
aiutare loro. - Johnny sorrise, grattandosi stancamente una guancia -
Dipende dai punti di vista, presumo. Come disse qualcuno una volta:
vediamo le cose come siamo non come sono. - -
Brillante teoria! E tu, come sei? - - Continui imperterrito, eh? Ho capito qual è il tuo
piano. Distrarmi e indurmi a "chiacchierare amichevolemente". Perchè
non trovi qualcosa di meglio da fare di questo
inutile terzo grado? Io me ne starò qui, in silenzio.
- L'altro lo guardò tutt'altro
che sorpreso - Touchè - rispose alzando le mani - E' il mio lavoro,
dopotutto. Però, stai parlando... Forse stare lì fermo in
silenzio come
dici, non è proprio quello che vuoi, anzi che ti serve in
questo momento. - Johnny alzò le spalle con fare
rassegnato. - Tu credi di sapere cosa mi serve? E' di questo che vi
convincono quando vi consegnano quel pezzo di carta che incorniciate
pomposamente e mettete in bella mostra su una parete? - - No, questo è quello
che penserebbe chiunque in questo momento... - - La realta dei fatti è che la tua
soddisfazione sta nel farmi parlare, la mia nel non parlare, bisognerebbe trovare un
compromesso. - - Facciamo così... - iniziò buttando lontano il taccuino e
guardandolo serenamente - ...ci sarà qualcosa di cui ti andrebbe di
parlare, qualcosa che ti piaccia, che riguarda, non saprei, qualunque cosa!
Come faresti con un'amico. - Johnny gli rivolse uno sguardo scettico - Non so
proprio che senso abbia tutto questo. - - Su avanti, Johnny. Dimenticati del
perchè siamo qui, fingi di essere al bar con un conoscente, cosa diresti?
- Il bassista ci pensò un pò su - Mh, non lo so. Non sono molto bravo a fare
amicizia, non ho conoscenti. Frequento solo i miei amici, sempre i soliti pochi
scemi. - - Avevamo detto di trovare un compromesso, così però non mi aiuti
per niente. - - Mh... ora come ora non avrei niente da dire neppure a
loro. Non parliamo molto ultimamente. - - Johnny...- - ...di
musica. Sicuramente parlerei di musica. - sbottò arrendevole. - Che
coincidenza, eh? - scherzò su l'altro - Sono molti anni che non vado ad un
concerto. - pensò poi ad alta voce. - Sì, almeno una decina. - Il piccolo sgranò gli occhi - Sei pazzo??
-disse, poi entrambi risero per quell'osservazione fuoriluogo che suonava
proprio come una pessima battuta. - Forse sì, chi lo sa. - ammise non
abbandonando l'aria tranquilla e sorridente. - C'è un pò di pazzia in ognuno di
noi. - - Suona tanto come una frase fatta... - - Potresti invitarmi ad un
vostro concerto, sarei felice di vedervi suonare. - Johnny rimase in silenzio
qualche secondo, guardandosi intorno con sguardo vacuo - Sarebbe
indimenticabile. -
osservò convinto - Siamo spettacolari sul palco. - poi sospirò - Eravamo, forse...
- - Deve essere
meraviglioso suonare davanti ad una folla che ti acclama a gran voce, no? -
constatò l'altro cercando di mantenere leggeri i toni di quella conversazione. - Oh sì - assentì Johnny, abbassando il
tone di voce - E' una sensazione che non può essere descritta, se non la si
prova non si puo capire. Si è completamente in balia delle proprie emozioni,
queste si susseguono così velocemente che non riesci a percepire cosa stai
provando in realtà. E' una scossa, un terremoto, un vulcano che esplode tutto
dentro di te, gli altri non possono vederlo. Solo tu sai che sta accadendo ma
non puoi gestirlo nè controllarlo. E' una scintilla che si accente appena metti
piede sul palco, appena stringi lo strumento tra le dita e senti la
consistenza fredda e metallica delle corde, appena le prime urla raggiungono le
tue orecchie; e non si placa finchè non ti ha completamente devastato, in
senso positivo. Il cuore non segue un ritmo naturale ma va a tempo di musica,
della tua musica; e ti ricordi di respirare solo quando le luci si spengono
e torna la calma. La quiete dopo la tempesta... Ti fa sentire vivo. Sì è/era
meraviglioso. -
- C'è stata una
volta in cui durante un concerto, uno dei primi, preso dalla foga Matt ha fatto
volteggiare il microfono. Era il periodo in cui faceva molto più
scream quindi doveva essere molto concentrato e "cattivo" se vogliamo, beh insomma ha
fatto volteggiare questo microfono, e ha colpito Zack in piena testa, poverino.
Un dolore. A pensarci ora ridiamo come dei matti, ma quel giorno
non ci siamo accorti di niente e quando abbiamo finito ci siamo voltati trovandolo
tutto insanguinato, per un attimo abbiamo pensato fosse un trucco di scena, Zacky ama strafare
in queste cose, ma non lo aveva quando era iniziato lo show!
Lo guardavamo tutti con gli occhi sbarrati e lui sorrideva divertito vantandosi della sua fermezza e dedizione. Non si
era minimamente lamentato, non aveva detto una sola parola. Niente. Anche quando Matt
l'aveva raggiunto nel backstage mortificato, chiedendogli scusa, aveva solo riso
come un bambino, scherzandoci su e provocando ilarità generale minacciandolo se
mai quel colpo gli avesse provocato un visibile bernoccolo con conseguente
deturpazione della sua inarrivabile bellezza! - Sorrise Johnny ripensando ai
tempi passati mentre si dilettava a immergervi la mente e raccontare con affetto
e sentimento. - Poi c'è stato quel concerto in cui Syn, cioè Brian... è caduto!
- si abbandonò ad una risata cristallina, sotto lo sguardo sorpreso del suo
interlocutore. - Sul serio! - proferì con enfasi. - Credo sia la cosa più
imbarazzante che possa capitare a qualcuno sul palco, no? - chiese l'altro
curioso e divertito. - Sì, beh c'è di peggio, per esempio spesso Matt
dimentica le parole, fortunatamente c'è Zack che lo copre facendo i cori,
combina certi disastri...- Adesso basta. - Veramente? Non l'avrei
mai detto. - osservò l'altro versandosi dell'altro the freddo e offrendolo a
Johnny che si era di colpo paralizzato. - Tutto bene? - aveva chieso - Oh sì...-
il bassista si riscosse - Cosa dicevo? - - Di Matt che dimentica le parole e
di Brian che è caduto dal palco. - - Oh no no, non dal
palco. - lo corresse - sul palco. Era salito su uno degli amplificatori di base,
si usa spesso ai concerti. Non siamo gli unici che lo fanno. Sai, anche per
farsi vedere meglio dalla folla e quelli che non hanno la fortuna di essere
proprio vicini...
E'
balzato lì su dopo una bella rincorsa ma si è sbilanciato ed è scivolato
all'indietro con capriola annessa, tutto questo senza perdere il cappello!
- - Davvero esilarante direi...- aggiunse ridendo - Tremendamen-
BASTA. Adesso smetti di parlare. - Ora basta parlare. - asserì
risoluto mentre il suo viso si rabbuiava e il cambiamento si palesava anche
all'altro che lo fissava sorpreso Adesso devi andare via. - Adesso
devo andare via. - - Oh che peccato, credevo ci stessimo divertendo. Io
sicuramente, i tuoi aneddoti sono uno migliore dell'altro. - Come se
fossi un clown... - Non sono un pagliaccio che fa ridere! - sbottò
alzandosi in piedi e afferrando la giacca. - Non era
questo che intendevo, Johnny, lo sai bene. Avevamo fatto progressi e ora ti
comporti così...
Volevo
proporti di fermarti a cena, sei un ottima compagnia. - Sorrise bonario. - Progressi, eh? Sono un
caso clinico, non una buona compagnia. - e se ne andò sbattendo la porta
malamente.
E' giusto
così. Sì sentì toccare la spalla. Non sei un passatempo, non possono
giocare con te e usarti, non lo permetto. Johnny tremò stringendosi forte le
tempie, poi si coprì le orecchie con i palmi e procedette velocemente per il
corridoio a testa bassa ripetendo sommessamente - Non è vero. Non è vero. Non è
vero. -
Nda. Questo segue, come avrete
intuito il 3° filo temporale. Ho poco tempo quindi colgo solo l'occasione
per *inchinoinchino* ringraziarvi tutti delle belle recensioni, dell'affetto e
dell'assiduità con cui mi seguite, tutto questo mi fa sempre enormemente piacere
e mi riempie di gioia. Spero che la storia continui a piacervi. E uno Yay 4
Johnny, vogliamo dimenticarlo? Ovviamente no =) Anche se mi odierebbe per questa
storia che sto scrivendo su di lui, piccolo Cionni, perdonami
T.T Special Thanks to Josie182 ( Hi my darling^^),
friem, let the boogeyman come, living mistake (CoOoOome back to
uuus, it's almost eeeeeeasy T.T ), Annabells ( new entry
*-* che piacere, grazie! ) Alla prossima miei
adorati! Anita_
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** These eyes won't see the same, after I flip today. ***
These eyes won't see the same, after I flip today!
Jimhonny
Matt procedeva spedito, fin troppo, augurandosi che non ci fossero autovelox
sulla strada che scorreva rapida, cosicchè dovette fare un grande
sforzo, quando avvistò un posto di blocco a pochi metri da lui, per frenare e
non mettere sotto anche qualche poliziotto; sarebbe stato decisamente una grande
perdita di tempo e lui non poteva permetterselo. Si avvicinò lentamente agli
agenti che non l'avevano neppure notato troppo impegnati a confabulare tra
di loro - Che succede agente? - chiese a quello più vicino al finestrino da
cui si era sporto, per qualche motivo sentiva che doveva fermarsi lì - Ah
niente, non si preoccupi. Abbiamo trovato una macchina abbandonata sul ciglio
della strana, c'è stata segnalata da qualche ora e siamo venuti a contrallare,
sa come funzionano queste cose... poi il carroattrezzi la porterà via. - -
Ah, beh niente di grave allora. - - No, infatti. - rispose
il poliziotto continuando a scribacchiare qualcosa su
numerose scartoffie che teneva strette in mano. Matt però decise
di accostare, un'idea malsana frullava nel suo cervello; scese e si avvicinò - Non c'è niente
da vedere qui giovanotto... - lo redarguì l'uomo in divisa guardandolo di
sfuggita, forse l'aveva preso per un comune perdi giorno. - Sono leggermente curios-
le parole morirono nella sua bocca quando finalmente vide la macchina che
era nascosta dietro floridi arbusti. - Io... - sussurrò - Hai detto qualcosa
figliolo? - chiese l'agente - Conosco quest'auto. - affermò cercando
di riscuotersi. - Davvero? Di chi è? - - E' di un mio amico. - - Perchè si trova qui? - chiese con fare tipicamente indagatorio. - Oh...- Matt
cercò una scusa plausibile, la prima cazzata che potesse essere presa per buona.
- Si è sentito poco bene, stanotte. Così ha preferito non guidare. Ha
parcheggiato la macchina qui, suppongo per evitare che desse fastidio e ha
proseguito a piedi. - - Nessuno è venuto a recuperarla fino ad ora. Sei
sicuro di quello che dici ragazzo? - - Sì certo, mi creda. Chiamerò qualcuno
che venga a recuperarla a breve, se per lei va bene. Così potrà constatare di
persona che non ho mentito. - - Chiami il suo amico allora, qui davanti a me.
- - No, lui sta ancora molto male. Gli altri sono con lui infatti,
contatterò uno di loro. - Shadows afferrò il cellulare, compose velocemente
il numero e dopo il terzo squillo la voce familiare lo raggiunse - Matt,
ehi! Ero in pensiero, dove sei finito?- - Ora non ho tempo Zack, hanno
trovato la macchina di Johnny. L'ha lasciata poco lontano dallo studio di
registrazione. Qualcuno deve venirla a prendere, pensaci tu o Brian, ok? Io non
posso rimanere. - - La macchina? Ma...Io adesso non posso e Syn è a casa con Johnny. Cosa devi
fare? - - Non ora Zacky, smettila di fare domande. Qui ci sono gli
agenti, se non viene nessuno a prenderla la porteranno via con il carroattrezzi.
Fai un pò tu...! - sbottò lui seccato - Ma...Matt. - la voce di Zacky si
affievolì, non ricevette nessuna risposta solo silenzio - ...farò quel che
posso. - poi sentì un click e capì che aveva riagganciato. - Qualcuno
verrà...mi auguro. - Matt si rivolge all'agente che aveva assistito a tutta la
telefonata. - Ora mi scusi ma io devo andare, ho degli impegni da sbrigare. - Il
poliziotto lo guardava perplesso e scettico - Senta, normalmente non potrei
farla andare via così... - Matt s'irrigidì - Come? Perchè? Veramente, non mi posso
trattenere ho un appuntamento troppo importante è tanta strada da fare! - fece
quasi supplichevole, maledicendosi per essersi fermato conscio solo adesso del
tempo che aveva sprecato e della pessima situazione in cui si era
cacciato. - Daccordo -
asserì l'altro indugiando un attimo ad
osservarlo meglio - ...dopo tutto - sottolineò con enfasi - sembra un bravo ragazzo.
Voglio crederle. Mi lasci almeno un nome e un recapito telefonico. - aggiunse
poi scuotendo il capo. - Certo. - Matt scribacchiò velocemete sul foglio che gli
era stato porto e lo restituì; salutò gentilmente congedandosi - Qualora non
venisse nessuno... - - Dovremo portarla via. - disse l'agente - Sì lo so,
beh... vorrà dire che in quel caso verrò io stesso a recuperarla. - - La aspetto!
- fece ironico. Shads lo guardò incerto un secondo, preferì non rispondere,
fece solo un cenno con la mano e partì velocemente, evitando di sgommare davanti
ad un pubblico ufficiale. Aveva un lungo e faticoso viaggio davanti, non
per i chilometri, non per il tempo ma per la destinazione, per l'ansia, per la
rabbia, per la sensazione di totale impotenza che gli mozzava il respiro. Per
quello a cui andava incontro consapevole che avrebbe solo accentuato
ulteriormente ciò che si era momentaneamente lasciato alle
spalle.
- Cos'hai Jim, ti vedo
pensieroso da un pò. - - No, niente. - un leggero sorriso gli
increspò il volto. - Sicuro? Problemi? Sai che sono sempre qui se hai
bisogno di parlare...- - Sì, certo lo so. - - Bene, non dimenticarlo. -
- Matt? - - Sì? - - Tu che ne pensi di Johnny?
- - Johnny? E' un tipo a posto. - - Nient'altro? - - Non saprei... Mi
piace, si è ambientato subito bene nella
band, è un ottimo bassista, non potevamo chiedere di meglio, una bella persona, un
buon amico... insomma è ok, anche se non siamo così, come dire, intimi?
- Jimmy fece una smorfia strana, guardandolo fisso -
Mh...
Hai ragione. - annuì - Perchè? - Lui indugiò, corrugando la
fronte - ...mi piace. - asserì poi lentamente guardando altrove. - Sono contento!
E' bello che ci sia armonia nella famiglia. - - No, Matt. Lui, mi
piace. Mi piace molto. - - Sì ho capito, lui ti pia... ah AH! -
sorrise, notando la vergogna farsi largo sul viso dell'amico, poi lo abbracciò -
Ti do la mia benedizione, allora! - - Come mi liquidi così? Neanche un
consiglio, un aiuto, un suggerimento...qualsiasi cosa?! - - Ehi amico, non sono un consulente matrimoniale. Non
saprei come aiutarti. - ghignò facendo spallucce. - Se vuoi che ti spieghi
come fare a botte,
sono più che pronto ma queste cose... non fanno per me!
- - ...Mpf! Allora tu e Zack?!!! - Matt sgranò gli occhi - Io... e Zack? - scandì
lentamente. - Si, esatto! - - Tu sei matto, io e Zacky! Pff, ma
figuriamoci... - rise celando l'imbarazzo - ...che film ti fai, Jimmy!
L'amore ti da alla testa. - Jim lo osservò
scettico - Allora è vero, sei sempre il solito
fesso, Matt. Vedi di non fartelo scappare, non aspetterà tutta la vita... -
- Non ero io che dovevo darti un consiglio, com'è che adesso ti dilunghi in
osservazioni inappropriate?! - -
Osservazioni inappropriate, eh? E' un vago rossore
quello che ti sta inondando il viso, Mister Shadows? - - Basta così!
Smetti di dire cazzate, adesso. - - Voglio solo vederti, vedervi
felici... - Jimmy sorrise con sguardo perso. -
Solo questo, è per me la cosa più importante. - sussurrò quasi tra sè
e sè Matt lo
squadrò, poi scoppiò a ridere - Si, è appurato. L'amore ti da proprio alla
testa, Rev. - lo abbracciò forte mentre Jimmy gli sussurrava piano - Mi prendi
per una femminuccia se ti dico che ti voglio bene e te ne vorrò sempre? A volte
si sente semplicemente il bisogno di dirlo alle
persone che si amano. - Tipico di Jimmy, palesare così facilmente i suoi sentimenti, cambiare
umore da un secondo all'altro, nascondere la tristezza in un sorriso, nascondere la gioia in uno sguardo
serio. Tipico di Matt, palesare freddezza e distacco anche se la realtà era tutt'altra
faccenda. - Anche io ti voglio bene, Jim. Dovresti saperlo, anche se
io... beh non sono molto bravo in queste cose, scusami.- - Lo so,
apprezzo lo sforzo... E fai qualcosa per la
questione Vengeance. - - Jimmy! - - ... uff. Peggio per te poi,
Brian è proprio un bel ragazzo in fondo. Simpatico, avvenente, superlativo
chitarrista.- - Cosa c'entra Brian, adesso? - - Niente, pensavo ad alta
voce... - - Jim? - - Sì?!
- - Devo andare! - Jimmy trattenne a stento una sonora risata, cercando di
assumere un'espressione seria. - Impegni urgenti? - - Inderogabili! - fu la
rapida risposta di Shads prima di salutarlo frettolosamente e
scomparire oltre la porta. Jimmy finalmente solo se la rise di gusto,
sussultando poi per il rapido vibrare del suo cellulare che annunciava l'arrivo
di un messaggio. From M.Shadows: If you love him, then act and make him your.
He'll love you back, sure about it. And you know, why? 'Cause nothing can compare
in this world to you. Love you, Jimmy... and thank you so much, bro!
Jimmy rilesse più
volte quelle parole, tipico di Matt, nascondersi dietro la tecnologia per manifestare qualcosa che fosse simile ad un qualsiasi sentimento umano. Poi
sorrise, di quei sorrisi che gli illuminavano gli occhi e il viso, perchè
qualunque cosa dicesse o facesse per loro, era sempre vera e sentita; perchè
veramente li amava, amava la sua famiglia. To Shadows: Damn you, idiot!
Scrisse velocemente in risposta, gongolando allegramente per i futuri
racconti piccanti con cui, era sicuro, Matt l'avrebbe
presto dilettato.
Nda. Eh...sì, ho voluto farmi/vi/mi
un regalino, volevo almeno per un attimo, alleggerire questa storia.
Molti di voi dicono che è triste, che li angoscia e via dicendo, così sono
riuscita ad inserire qualcosa che pur servendo ai fini della trama poteva
costituire un momento di "sollievo" dal resto. Anche se non c'è Johnny, se ne
parla, perchè lo sappiamo tutto gira intorno a lui, Santo Johnny Christ, credo
di parlare a nome di tutti quando dico che ti veneriamo e amiamo (: Spero
che i riferimenti Slash non siano stati inappropriati per voi! Beh che altro
dire, ovviamente scusatemi se le frasi in inglese hanno degli errori, non sono
proprio un Advance in materia, chiedo venia preventivamente e sì, come
sicuramente tutti avrete notato Matt rifila a Jim una frase di "warmness on the
soul" della serie - sì sto provando a farti un complimento/incitamento ma ti sto anche
allegramente prendendo in giro =) Adoro Matt non posso farci niente, su Jim non
mi pronuncio perchè lui è Jimmy, non servono parole. Parole piuttosto servono
per esprimere la mia gratitudine a tutti voi che leggete, recensite, seguite e
siete così fedeli che mi commuovo. Ah dimenticavo, il titolo è una frase di Bat Country!
Voglio scusarmi per i mancati aggiornamenti
delle altre storie perchè molti di voi seguono anche quelle, il rientro a casa
per le vacanze di pasqua mi ha un pò impossibilitato nella scrittura e
l'ispirazione mi assiste sopratutto per questa fic ( questo da da pensare
°-° ). Anyway un grazie speciale a friem, Josie 182, Dominil,
AmyOwenVengeance, let the boogeyman comes, Annabells, living
mistake; scusatemi se non vi ho ancora risposto alle precedenti
recensioni, sopperirò presto alla mancanza! Alla prossima. Anita_
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** I can see just fine, you in my life. ***
I can see just fine you in my life. There by my side as it starts to fade.
Jimhonny
Vide Jimmy
corrergli incontro trafelato, il volto paonazzo, il fiato corto, mentre si
dimenava come una biscia con le mani al cielo - Corri. Corri. Corri! - gli sentì
gridare rivolto a lui, mentre passandogli accanto lo afferrava prontamente per
un braccio. Matt non se lo fece ripetere due volte, iniziò, senza sapere perchè,
a corrergli dietro - Perchè stiamo correndo? - chiese meravigliato, mentre in
pochi secondi gli si affiancava. - Corri. Domande. Dopo.- si sentì semplicemente
rispondere. - Di qua! - gridò, svoltando velocemente in una traversa e correndo
all'impazzata fino a giungere alla fine della strada e scoprire che era un
misero vicolo cieco - Cazzo! - esclamò tirando un calcio al muro, e piegandosi
sulle ginocchia per riprendere fiato. - Vuoi spiegarmi che succede? - chiese
curioso Matt - Sembra che tu stia scappando. - - Non sembra, è così!
- Matt trattenne a stento una risata conscio di quanto per l'amico fosse
semplice attirare i guai. - Da chi, si può sapere? - Jimmy storse il muso,
ancora rosso in viso - Johnny. - bisbigliò - Eh? Non ho sentito. - -
Johnny... - sibilò ancora con tono di voce troppo basso. - Non riesco a
capire se bisbigli - lo rimproverò Matt. - JOHNNY! - sbottò allora,
sentendo l'eco della sua voce rimbombare per tutta la stradina silenziosa. Shads
non riuscì a trattenersi e gli rise in faccia - Aspetta, mi stai dicendo che
stai correndo come un pazzo per sfuggire a Johnny? - si voltò guardando
l'imbocco di quella via - Ti sta inseguendo? - il vocalist cercava di parlare
chiaramente ma le sue parole erano interrotte continuamente dalle troppe risate,
incrementate dall'espressione pittoresca del volto di Jimmy. - Non so se mi sta
inseguendo, cioè...non credo. Però sì, sto scappando da lui. - Vedendolo
serio, Matt cercò di ricomporsi - Emh... posso chiederti perchè? - - Perchè
sono un idiota! - si gettò a terra prendendosi la testa fra le mani - Stupido.
Stupido. - disse picchiettandosi la testa - Ehi, ehi, frena. Cosa avrai mai
potuto fare di così male? - Jimmy lo guardò, un'espressione turbata e
dispiaciuta, a rattristargli il volto - Io... Stupido.Stupido me! - - Allora?
- lo incoraggiò Matt, afferrandogli le mani in modo che la smettesse di
pestarsi. - L'ho baciato. - - Tutto qui? - chiese l'altro guardandolo
sorpreso, e cercando incredibilmente di non ridere, almeno per una volta. -
Sì. E poi sono scappato dalla macchina! - - DALLA MACCHINA? - - Sì.- -
Aspetta, Jim. Ricapitoliamo. Raccontami tutto dal principio. - - Beh è
semplice, stavamo andando in studio, come immagino anche tu... - Matt annuì -
...eravamo in macchina, J.C. si è offerto di darmi un passaggio ieri ed è venuto
a prendermi. Eravamo quasi arrivati ed io giocavo con il cellulare, per
distarmi... tu lo sai cosa provo...cioè...- - Tranquillo, vai avanti. - -
Sì beh, ho riletto il tuo messaggio e... - - Eh? - - E l'ho baciato mentre
eravamo fermi ad un semaforo! - - Ah. Momento migliore, no vero? - -
Si lo so, sono un coglione! - - E poi? Che ha detto? Che è successo? -
- Non lo so... è ripartito di corsa perchè la fila si stava facendo un pò
lunga dietro di noi. Ha parcheggiato sul ciglio della strada e si è voltato a
guardarmi. Aveva un'espressione allucinata... - - Cosa t'ha detto?! - - Niente! Poi
sono scappato! Pensavo di correre verso lo studio di registrazione, era
proprio lì ma l'avrei incontrato praticamente subico, così ho
preso tutt'altra strada e...e il resto
lo sai, c'eri anche tu! - - Sei un idiota! - constatò Matt - SI LO SO!
- - No, sei un idiota per essere andato via così, non per averlo baciato!
- - Tu non hai visto la sua faccia, Matt... Non mi parlerà più. Ho rovinato
tutto... Cristo, sono un coglione! - - Non puoi saperlo visto che
stupidamente sei qui e non là con lui. - - Non infierire ti prego. - -
Dovresti tornare indietro. - - Oh no! Nononono! Devo
espatriare... Scomparire per qualche anno dalla circolazione e sperare che non mandi dei
sicari! - - Jimmy - Matt lo afferrò scuotendolo - Smetti di dire
stronzate, per favore? Sembri una ragazzina alla sua prima cotta. - - Non è
colpa mia se ho paura. Ci tengo troppo a lui... non immagini quanto, neanche lui
può immaginare! - - Allora torna indietro e diglielo! - - Non posso. -
disse districandosi dalla sua presa e dandogli le spalle. - Cazzo... - - Se è
così importante, allora fai qualcosa. Stare in una stradina putrida a
piagnucolare non servirà a niente! - - Cosa pretendi che faccia adesso? Torno
indietro e gli confesso il mio amore come nei peggiori filmetti rosa? E ti
aspetti che lui non mi prenda a bastonate, sempre se ancora mi permetterà di
avvicinarmi. - - Stai esagerando. - - No, Matt. Non esagero. Dopo tutto
quello che ho fatto, lo raggiungo come se nulla fosse e gli dico Ehi ciao,
Johnny, scusa se sono scappato dopo averti ficcato la lingua in bocca ma sai...
sono perdutamente innamorato di te. Che ne pensi? - - Penso che...
dovresti rifarlo. - Jimmy si paralizzò all'istante nel sentire quella voce. Per
dei lunghi secondi non ebbe il coraggio di voltarsi ed accettare la realtà del
fatto che lui era lì ed aveva ascoltato ogni singola parola. Chissà da
quanto e chissà come era riuscito a trovarli. - Beh... credo sia meglio che
io me ne vada. Ci vediamo ...emh dopo. - commentò Matt tra l'imbarazzato,
l'incredulo e il divertito. Passò al fianco di J.C. soffermandosi per dirgli
qualcosa ma lui lo anticipò, gli sorrise e bisbigliò - Tranquillo... - fu una
pacca sulla spalla la risposta di Shads, che si allontanò scomparendo velocemente
alla loro vista. - Allora... - esclamò Johnny - ... pensi di acconsentire
alla mia richiesta ora che non rischio di metter sotto qualcuno?!
-
Matt strizzò gli occhi un secondo, cercando
di riscuotersi dai troppi pensieri e di concentrarsi sulla strada, il tachimetro non era sceso oltre i 180
km/h, appena era stato abbastanza lontano dagli agenti per andare - a
tavoletta - come gli diceva sempre Jimmy. Erano tutti amanti della velocità, in "famiglia",
sopratutto Zacky che era un maledetto pericolo pubblico al volante, la
gente finiva sempre con il doversi spostare dalla sua traiettoria, il che era facile da
prevedere dato la musica che anticipava sempre il suo imminente arrivo; ma avere Jimmy in macchina era
la cosa più esilarante. Saltava sempre platealmente dentro, magari dal finestrino, inscenando un
remake dell'ultimo film d'azione che aveva visto in tv - Segua quella macchina!
- o - A tavoletta, Matt! - erano le sue frasi tipiche.
A volte correva come un pazzo apriva lo sportello, tirava fuori
Johnny,di peso, facendolo
ruzzolare giù e partiva sgommando, pretendendo che lui fingesse di essere uno di
quegli sfigati a cui il figo di turno nel film ruba
macchina/moto/bicicletta/quad e gli gridasse contro - Quella è la mia macchina!
Chiamate la polizia, mi hanno rubato la macchina! - e lui ridendo come un
bambino gli gridava - Io sono la polizia! - Tutto questo sotto gli occhi
divertiti di Brian che in qualità di registra filmava tutto spesso e
volentieri. Il suo volto si increspò lievemente in una smorfia che
poteva sembrava un vago sorriso ma scomparve subito appena la musica si
diffuse cattiva nell'abitacolo e gli dette l'impressione che la sua stessa
voce si prendesse gioco di lui.
Look at my face you pierce with a
blank stare No dream could prepare a heart for a lifeless friend. He's
gone. Nothing will take back time. I need him back, but nothing will take
back time.
I can see just fine, you in my life,
There by my side as it starts to fade I know this can't be right, stuck
in a dream A nightmare full of sorrow
Nightmare full of
pain Nightmare full of pain...
Colpì con forza il volante serrando la mascella e le mani
così forte che le nocche si sbiancarono e i denti cominciarono a
fargli male, sentiva le tempie pulsare e l'aria proveniente dai finestrini
spalancati non era abbastanza per alleviare l'emicrania, per
alleviare il dolore. Non era nemmeno abbastanza efficace per
dargli anche solo l'illusione di riuscire a respirare. E la
musica continuava violenta a ferirlo...
I look back and see the
twisted road Best friends that despair took its toll Take away, take
away, take away, take away...
Un moto di nausea l'avvolse, cosa
pensava quando aveva scritto quelle parole, perchè le aveva scritte e perchè la
realtà si era presa gioco di lui? Perchè le cose erano andate in questo modo
atroce e il giorno si era mischiato ai suoi incubi più remoti? Perchè si
merita di soffrire così e vedere le persone che amava struggersi allo stesso
modo nella sofferenza? Si stavano lentamente perdendo, mentre le loro anime si
corrodevano, mentre le situazioni gli sfuggivano di mano, mentre la vita perdeva
ogni giorno di significato, ma no, lui non l'avrebbe permesso. Avrebbe fatto di
tutto per fermare quell'apocalisse. But I can't see myself that
way. Si sentì dire. Sì, lui avrebbe fermato tutto questo. Li
avrebbe salvati tutti.
Riconobbe la strada, il vecchio parcheggio. Si
fermò rapidamente, scendendo dall'auto come una furia senza curarsi di qualsiasi
cosa avesse intorno e imbocco l'entrata del grande palazzo, cercando di
reprimere almeno per un secondo il senso di colpa che l'aveva sempre
attanagliato da molto tempo a quella parte, perchè tutto quello che aveva fatto,
l'aveva fatto per il meglio. Che piano era? Quale era la porta? Iniziò a correre
senza rendersene conto e arrivò in pochi minuti, bussando furiosamente.
Insistette con prepotenza finchè rumore di passi affrettati lo raggiunse e la
porta si aprì velocemente - Oh... - Il fiato corto gli impedì di dire
subito qualcosa, guardò solo davanti a sè, non sapeva bene che espressione
avesse dipinta sul viso, sicuramente però doveva essere spaventosa, preoccupata,
disperata ma sperava vivamente che non sembrasse rassegnata. - Accomodati.
-
crk
Nda. Ebbene oggi sono di poche
parole. Soltanto un enorme, gigantesco, stratosferico Grazie a
tutti voi - sopratutto Josie182,
friem, let the boogeyman come, AmyOwenVengeance, livingmistake. Il
titolo e il testo della canzone riportata - che Matt ascolta in macchina - è
come avrete già capito - I won't see
you tonight - part 2. Buona
Domenica. Anita_
This
Web Page Created with PageBreeze
Free Website
Builder
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Come back - to the days that we were young ***
Come back - to the days when we were young
Come back - to the days when nothing mattered.
crk
Johnny stava rannichiato nel letto caldo e soffice, le
coperte fin sopra il mento; avevo lo sguardo perso che vagava qua e là per la
stanza silenziosa e fredda, finchè i suoi occhi non si concentrarono
su quelli neri e vuoti di un coniglietto di peluche adagiato sbadatamente sul
bordo del letto. Da dove arrivava? I ricordi lo avvolsero prepotenti mentre una
smorfia gli increspava il viso.
- Chi vuole sparare per primo?
- - Oh io no, non fa per me tutto questo! Non c'è,
magari, un pungiball da queste parti? - - M.
Shadows che rifiuta una sfida... oho che evento epico! - - Sta un pò zitto Gates e fammi vedere cosa sai fare! - - Guarda e impara Mattie! - - Tsk!
Potrei batterti anche ad occhi chiusi, volendo... -
- Io scommetto 10 dollari che Matt ti batte! Ahaha - - Zacky, chiudi il becco o questa pistola giocattolo finirà
nel tuo posticino speciale...dove non batte il sole!- -
Ehi, nessuno si avvicina al mio posticino specia- emh... ma spara e sta un
pò zitto Syn! Johnny, Jimmy voi non volete provare? - Jimmy gli rivolse uno sguardo distratto - Mh? No. Aspetteremo che finiscano. - commentò agitando una mano - Cos'è Jim, la competizione non ti alletta? - incalzò
Zacky - Zack... - lo fulminò lui -
Ok, ok lo so. Sto zitto. - fece arrendevole
Jimmy si allontanò dal trio per raggiungere il loro bassista
che se ne stava poco distante, fermo di fronte ad un'altro stand, fumando
pigramente una sigaretta - Cosa guardi Johnny? - - Mh? -
il più basso alzò lo sguardo sul batterista che lo aveva affiancato.
- Niente in particolare... - rispose facendo
spallucce Jimmy seguì la direzione del suo sguardo - C'è
qualcosa che ti piace, lì? - Johnny sussultò - Oh, no no.
- biascicò rapidamente - Ma...Sei arrossito? - constatò
sorpreso il più grande - Io? Arrossito?! No ti sbagli,
Jim. Ti sbagli, davvero! Che dici! - - Dai - cominciò
ammiccante - Dimmelo. Al Reverendo puoi confessarlo, eh! - - Ti dico di no! - borbottò allontanandosi un poco. - Su avanti non farti pregare, Johnny. - insistette
riducendo la distanza imposta dal bassista. - Ho detto di
no, credimi! - esclamò esasperato. - Johnny... - disse l'altro riducendo gli
occhi a due fessure. Eccolo lo sguardo distruttore di Mr.
Plague. - Oh Cristo! - - Tu puoi chiamarmi Jimmy. -
commentò con nonchalance - E adesso, parla. - - Ok. - sospirò
rassegnato - Non ridere però! - - Sì, sì va bene.
Allora? - - Quello. - disse indicando il punto più
alto e remoto della bancarella. - - Quello cosa??? - chiese Jim spostando lo
sguardo da lui, allo stand, al suo dito puntato. - Emh, quello.
Il coniglio, quello lì in fondo. - Il
coniglietto?!! - quasi urlò il Reverendo. - Shhhh! - lo redarguì Johnny
facendosi ancora più piccolo e strattonandolo per un braccio, guardandosi poi
intorno imbarazzato. - Dannazione! Avevi promesso che non avresti riso!!! - - Si ma, un ... insomma... - balbettò tra le risate -
Fottiti Jim! - - Scusami, scusa. Davvero. Hai ragione... - si ricompose,
tornando alla sua consueta faccia seria e poi all'improvviso esclamò - lo vuoi?
- cogliendo l'altro alla sprovvista. - COSA? Io-NO!
- porto le mani avanti agitandole spasmodico - Sì, cioè
no...NO! Assolutamente NO! Oh fanculo, vado a prendermi una
birra! - e si allontanò a passo di marcia, rosso e con un'espressione truce in
volto. - Ehi, aspetta J.C. dove scappi! Non stavo
scherzando... fermati. -
- Brian
sei proprio una schiappa! - le risate sguaiate di Zacky stavano attirando
l'attenzione di tutti i passanti che lo guardavano perplessi, mentre questi
quasi rotolava a terra tenendosi lo stomaco. - Non che tu
sia meglio, Shads! - sghignazzò indicandolo - Siete entrambi scandalosi,
oserei dire, ragazzi. Non l'avrei mai detto - - Zacky? -
lo chiamò un ringhio sommesso - S- sì? - - CHIUDI IL BECCO. - fecero in coro alzando i pugni
minacciosi.
Abbiamo un
vincitore, signori e signore. Abbiamo un vincitore. Complimenti! Può
scegliere il suo premio, qualunque cosa desideri. Su avanti, faccia la sua scelta!
.
- Ehi, guardate! - disse Zacky
- Jimmy ha vinto, vi ha stracciato! E meno male che non voleva neanche
provare!-
- Mh... - Jimmy
fece una smorfia con fare pensieroso - Vorrei quel coniglietto, lì in alto. -
disse poi convinto. - Ne è sicuro? E' uno dei premi
minori, è anche piuttosto vecchiotto, detto tra noi, potrebbe avere
qualunque altra cosa. Questi per esempio vanno a ruba - disse il proprietario
indicando dei grossi peluche più in basso - E sinceramente lei non mi
sembra proprio il tipo da coglietto. - disse scherzoso Jimmy si fece serio, annoiato dalle parole di quello strano
tipo - Mi dia quel coniglietto invece di fare commenti inappropriati...! -
rispose senza dar adito ad ulteriori commenti. Era sempre la persona più
affabile del mondo ma certi individui riuscivano ad intaccare il suo sistema
nervoso anche solo con un - Ciao - - Come desidera,
Signore. Ecco il suo premio e ancora complimenti! -
Jimmy lo strinse tra le mani con una certa soddisfazione
negli occhi, poi se lo mise sotto braccio e andò alla ricerca di Johnny,
cosa non troppo difficile dato che si trovava qualche metro più in là. Aveva
osservato tutta la scena a distanza. Dopo essersi allontanato aveva preso
una birra, l'aveva aperta con irruenza, ne aveva bevuta metà tutta d'un sorso e
si era deciso a tornare indietro e scusarsi per quell'atteggiamento poco
gentile, anche se Jimmy l'aveva preso in giro per quella storia del pupazzo.
Stupido lui e la sua boccaccia che non stava mai chiusa. Cosa gli era saltato in
mente? Parlare di un coniglio di peluche; anzi cosa gli era passato in mente,
sul serio... volere un coniglietto di peluche! Roba da matti. Così,
tornando, l'aveva trovato proprio dove l'aveva lasciato, intento e
concentratissimo a colpire tutte le pile di lattine ordinatamente sistemate
per... - Oh no. - a quella scena si era fatto sfuggire una sommessa imprecazione
- Non vorrà mica... - E dopo averlo visto spendere oltre 20$, quando si era
deciso a fermarlo prima che lasciasse un capitale in un gioco, che come tutti
sanno, è gloriosamente truccato, Jimmy aveva vinto. Aveva vinto sul
serio. Era rimasto a bocca aperta e l'espressione stupita si era palesata
agli occhi di tutti ora che il batterista gli si stagliava innanzi con le
braccia protese verso di lui e il pupazzetto stretto tra le mani -
Allora, come la chiamiamo la nostra nuova mascotte?! - Johnny,
incapace di far altro, si limitò a sorridere - Sei un cretino!
- disse prendendo il coniglietto e poggiandoselo sulla spalla, in stile
pirata e pappagallo. - Non saprei, hai già qualche idea in mente? - chiese
ridendo mentre si incamminavano verso altri lidi.
Non mi sembra proprio una cosa molto virile un coniglietto
- commentò Zacky, che come gli altri aveva assistito alla scena a qualche
metro di distanza, guardandolo scettico e molto perplesso - Magari se fosse
decapit... ahia Matt, perchè mi hai colpito?! - - Ripeto. Chiudi il becco...
- - E poi, Vengeance, giusto tu parli di virilità?
Questa sconosciuta...! - aggiunse Gates in tono plateale, accompagnando la frase
con un gesto del capo, degno di un attore d'opera classica. Zacky grugnì un -
vi odio - li guardò male entrambi, mise il broncio e si allontanò
verso il banco dei gelati. - Pff! Certo, zitto Zacky. Chiudi il becco,
Zacky. Per me nessuno si preoccupa. Neanche di prendermi un
fottutissimo coniglietto! - si sentì borbottare tra sè gesticolando mentre gli
altri due lo guardavano basiti. - E' matto. - commentò Gates. - E
parecchio, anche... - aggiunse Shadows annuendo.
-Hai ancora quel
pupazzetto, eh? Pensavo l'avessi buttato via ormai...- Johnny sussultò girandosi ad incrociare il suo sguardo
- Jim... - aveva sussurrato. Ogni
volta che lo vedeva per qualche secondo uno strano torpore s'impossessava di lui
e perdeva ogni minima facoltà mentale, inebetito rimaneva a guardarlo e il suo
nome sfuggiva sempre leggero dalle sue labbra, autonomamente. - Jimmy... Certo.
Non l'avrei dato via per niente al mondo, dovresti saperlo. - aggiunse poi
riscossosi e portandosi a sedere nel letto. - Stai giù
non alzarti, devi riposare. - lo incitò l'altro sospingendolo nuovamente sui
freschi e candidi guanciali. Zacky aveva pensato a tutto, aveva perfino rifatto
il letto per non farlo dormire in lenzuola usate, dopo una buona doccia. C'aveva
impiegato pressapoco un'ora o forse più, mai contento dell'accostamento di
colori che si ritrovava tra lenzuola e coperte; l'aveva sentito imprecare più di
una volta per aver sbagliato il verso delle federe, perchè un lato era più lungo
dell'altro, perchè - no, queste lenzuola lilla con una coperta
verde non vanno bene, sono nauseabonde! Chi diavolo compra delle lenzuola
lilla?! - Poi finalmente se ne era andato, borbottando qualcosa riguardo a
recuperare il necessario per qualche
giorno, lasciandolo riposare. Ormai rassegnato,
Johnny, cominciava a pensare che il mal di testa non fosse un
post-sbornia ma un effecco collaterare da Vengeance-overdose. - Dove sono gli altri? - chiese sorridendo al Reverendo
seduto sul bordo del letto accanto a lui. - Ha veramente
importanza, adesso? - - Era una semplice domanda... - - Mhm...vediamo - aveva detto questo portandosi le mani al
viso e afferrandosi il mento con aria pensierosa e saccente - Brian dovrebbe
essere ancora giù da qualche parte, presumo sul divano a
monopolizzare il telecomando. Zacky, è stato arrestato per disturbo alla
quiete pubblica... no, purtroppo no. E' semplicemente andato a prendere delle
cose a casa sua, credo che avrai un ospite fisso per un pò quindi, cerca di
rimetterti. Lo dico per il tuo bene. - Entrambi si fecero sfuggire una risata,
consci di quanto fosse estenuante la presenza costante di un Vengeance
preoccupato e con la sindrome della crocerossina, in giro per casa. - E... Matt?
- - Non ne ho idea. Sai, non lo vedo da un pò... - - Già. Suppongo che direbbe la stessa cosa di te. -
Nda. Sì, sono viva.
Shame on me per essere scomparsa tutto questo tempo. Sono stata
molto impegnata ma non mi sono dimenticata di voi e delle storie. Purtroppo non
posso promettere aggiornamenti frequenti d'ora in poi, non sono tornata al
100%. Settembre è un mese di fuoco come molti ben sanno, ma
cercherò di fare del mio meglio per non abbandonarvi nuovamente per un lungo
periodo. Fortunatamente oggi ho avuto un pò di tempo e questo capitolo era quasi
pronto, qualche sistematina ed eccolo postato per voi. Spero vi piaccia. Buona
lettura. Come sempre un infinito grazie a tutti i lettori
e sopratutto a coloro che mi allietano con le loro recensioni :
Majesty, Josie Walking_Disaster Vengeance (<3), laced with
nitroglycerin, friem, Burning Paradise. Presto risponderò alle
recensioni del capitolo precedente (: Grazie ancora. A presto Anita_
This
Web Page Created with PageBreeze
Free Website
Builder
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=692817
|