10 anni dopo di willow11 (/viewuser.php?uid=28122)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** uscita a quattro ***
Capitolo 2: *** domande ***
Capitolo 3: *** inerzia ***
Capitolo 4: *** Santofsky ***
Capitolo 5: *** coraggio ***
Capitolo 6: *** Brittany pt1 ***
Capitolo 7: *** Brittany pt2 ***
Capitolo 8: *** casa ***
Capitolo 9: *** omofobia ***
Capitolo 10: *** Frances ***
Capitolo 11: *** sensitiva ***
Capitolo 12: *** Quintana ***
Capitolo 13: *** ascensore ***
Capitolo 14: *** Santana ***
Capitolo 15: *** rimpatriata pt1 ***
Capitolo 16: *** rimpatriata pt2 ***
Capitolo 17: *** 10 anni dopo e nove mesi ***
Capitolo 1 *** uscita a quattro ***
10 anni dopo1
Eccomi qua
con una nuova storia, diciamo che dopo recenti fatti che mi sono capitati tra
cui anche la visione della puntata 2x19 di glee mi è venuta l’ispirazione. Per
quanto il Brittana sarà presente in questa storia, ma voglio concentrarmi sull’accettazione
di Santana. Piccola annotazione, non so quanto terrò presente dei fatti
successi in glee, lo capirò strada facendo.
Detto ciò
non vi anticipo nient’altro e sperando che sia di vostro gradimento vi auguro
buona lettura!!!
10 anni dopo
-Tesoro ti
vuoi sbrigare, siamo in ritardo!-
-Amò dai
tanto pure Kurt sarà in ritardo!- replicò la ragazza chiusa in bagno.
La mora aprì
la porta del bagno guardando la ragazza dai capelli rossi che si stava mettendo
la matita agli occhi.
La rossa si
girò di colpo, guardò l’ispanica e sorrise come per giustificarsi.
La mora ricambiò
il sorriso e richiuse la porta.
Per quanto
Santana non fosse mai stata una donna particolarmente precisa, l’essere
puntuale era sempre stato uno degli aspetti che più la contraddistingueva, dopo
la stronzaggine, è ovvio, ma da quando era andata a vivere con la sua ragazza a
NewYork, si concedeva spesso piccoli minuti di flessibilità per aspettare i
suoi piccoli rituali davanti allo specchio.
-Frances…-
La ragazza
leggermente più bassa di lei aprì la porta del bagno e guardò Santana che stava
dietro la porta con già la borsa al collo.
Frances si
avvicinò alla mora abbracciandola.
-Come fai ad
essere così bella?- chiese la piccoletta con fare ammaliante.
-Stai forse
cercando di sedurmi?- rispose a tono l’ispanica.
La rossa le
diede un fugace bacio sulle labbra per poi dirigersi alla porta d’ingresso.
-Dai San,
siamo in ritardo!-
-Stronza!-
rispose la mora che era rimasta ferma davanti alla porta per via della
precedente provocazione.
La ragazza
rossa sorrise compiaciuta.
-Sei bella
pure tu!-le sussurrò Santana all’orecchio mentre stavano in ascensore.
La piccoletta
sgranò gli occhi felice e poi si avvicinò alle labbra attraenti della latina.
Santana si
staccò praticamente subito sentendo che era l’ascensore era arrivato al pian
terreno.
-Vamos?-
-Se, se- rispose triste Frances che sarebbe rimasta ancora un
po’ a baciarla, ma sapeva bene che pur essendo ispanica, Santana era un
orologio svizzero e non voleva perdere tempo, e in fondo era una delle cose che
più amava della ragazza.
-Che ti
avevo detto?-
-Lo sai che
preferisco aspettare io!- rispose l’ispanica ferma con la ragazza davanti al
ristorante giapponese.
-Al liceo
non eri così, vero?-
-E chi se lo
ricorda il liceo…-
La rossa la
guardò con aria sospetta.
-Care…-
-Kurt
finalmente, dov’è Dave?- chiese Santana non vedendo l’ex Titans.
-Sta parcheggiando, entriamo?-
-La balca
glande?- chiese il cameriere giapponese.
-Qua, metta
in mezzo!- rispose Karofky già pronto ad avventarsi sui piccoli sushi.
-A cuccia
scimmione…- lo rimproverò teneramente Kurt –prima le signore!- aggiunse
guardando Frances.
-E perché io
cosa sono?- domandò l’ispanica non sentendosi chiamata in causa.
Kurt fece
una strana smorfia.
-Dai amore
non capiscono un cavolo- la consolò la rossa.
-Senti ma
allora sta rimpatriata coi ragazzi del glee si fa o no?- domandò Santana al ex
usignolo.
-Sto
aspettando un messaggio da Rachel, mi faceva sapere stasera, tanto lo sa che tu
e Francy vi dovete organizzare col lavoro- rispose il ragazzo con in mano le
bacchette.
-A proposito
San com’è finita la riunione oggi?-
-Non ti sei
perso niente Dave, solite storie, vogliono una pubblicità ammaliante, come se
non lo facessimo già!-
Il ragazzo
alto sbruffo.
-Dai
scimmione tanto vi verrà fuori qualche bella idea- lo rassicurò Kurt che sapeva
di cosa stessero parlando.
-Rendere sexy
la colla per la dentiera non è facile!- replicò.
I quattro
ragazzi scoppiarono a ridere.
Quelle conversazione
erano all’ordine del giorno da quando Dave era entrato a far parte del team dei
grafici pubblicitari di cui faceva parte Santana.
-Sono così
contenta all’idea di questa rimpatriata, anche se un po’ di persone le conosco
già-
-Aspè Francy
oltre a Finn chi conosci?- chiese il ragazzetto che era già uscito diverse
volte con le due ragazze e il fratellastro.
-Rachel
siamo andati a vederla a Broadway un po’ di tempo fa, cazzo se è brava-
L’ispanica
storse il naso.
-Dai amò
chiacchiera chiacchiera ma non si può dire che non è brava!-
-Come è
dolce la mia ragazza- commentò Santana cercando lo sguardo complice di Dave.
-Poi vabbe
Quinn, l’ho conosciuta praticamente subito, quando ci siamo messe insieme,
giusto amore?-
La mora
annuì.
-Aspe sono
tre anni a breve, vero?- chiese Kurt curioso.
-Si tra un
mese- rispose Santana prendendo la mano di Frances.
La rossa si
avvicinò e abbracciò la ragazza.
-Ok, basta
lesbicate… Dicevi Francy?-
-Poi non
ricordo, a mi sa che Tina e Mike me li hai presentati…- chiese alla mora
-Si ma di
sfuggita…-
-Che cazzo
quei due stanno insieme da 10 anni…- disse Dave per sentirsi partecipe alla
conversazione.
-Come
Brittany e Artie- aggiunse tranquilla Santana.
-No come te,
che fai la sgualdrina in giro…- replicò l’ex titans dando una gomitata
al fidanzato.
-Ce l’ha con
me perché glielo dato solo da un anno!- bisbigliò Kurt alle ragazze.
-Vabbe dai
Dave te lo dicevo io che prima o poi avrebbe ceduto!- disse la mora al collega.
Kurt sorrise
e diede un bacio sulla guancia a Dave che arrossì.
-A cazzo!
Conoscerò Brittany!!!- disse la rossa come se avesse avuto una rivelazione.
-Non ci
avevo pensato, conoscerai Britt!- disse confusa la mora, che aveva appena
realizzato quanto avesse detto Frances.
-Non sei
gelosa?- chiese Kurt alla ragazzetta.
Frances
guardò Santana e poi l’abbracciò.
-Non potrei
mai essere di Britt, è il suo primo amore, so cosa significa per lei-
-Come siete
sagge voi donne, io Blaine lo slusherei dalla mattina alla sera… e mi sono
limitato-
-Appunto,
siete proprio sagge- aggiunse Kurt per tagliare corto, ogni volta che i due
finivano a parlare di Blaine arrivavano a litigavano.
Il cellulare
del ex usignolo vibrò sul tavolo.
Kurt lesse
il messaggio –La rimpatriata e saltata, Brittany e Artie si sono lasciati!-
Gli occhi dei
tre si concentrarono sullo sguardo paralizzato di Santana.
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Capitolo 2 *** domande ***
10annidp2
10 ANNI DOPO
Santana era
seduta davanti al suo portatile cercando uno slogan interessante per rendere
sexy la dentiera per i denti, alzò leggermente la testa e fissò Frances, anche
lei stava lavorando, era in piedi accanto al tecnigrafo che sistemava le bozze
per la scenografia su cui stava lavorando.
Francy
sentendosi gli occhi addosso alzò gli occhi e le sorrise –vogliamo parlarne?-
-Di cosa?-
-Non ci credo
che ti ha lasciato indifferente…- aggiunse Frances continuando a disegnare.
-Ti
dispiace?-
-No, vorrei
solo che tu ne parlassi-
L’ispanica non rispose continuò a fissare il portatile dove
erano cominciate a scorrere le foto del prom quinn di 10 anni prima.
Santana stava ballando in mezzo alla
palestra del McKinley con Karosfky cercando Brittany nella folla, aveva occhi
solo per lei, anche se non voleva ammetterlo.
Finito il lento si staccò dal suo
titans e si diresse in bagno, non riusciva più a trattenere le lacrime.
Si sciacquò la faccia, alzò la testa e sgranò gli occhi
vedendo Brittany riflessa nello specchio, a quel punto abbassò lo sguardo.
-Perché sei qui, il tuo accompagnatore
ti starà aspettando…- disse la mora con un filo di voce.
La bionda si avvicinò al lavabo
–potrei dire la stessa cosa del tuo!-
Erano così maledettamente vicine e
Santana poteva sentire il respiro della ballerina confondersi con il suo.
Brittany si avvicinò ancora di più e
l’abbracciò.
-C’entra quello che mi hai detto
l’altro giorno vero?-
Santana annuì.
-Piccola non c’è nulla di male ad
essere lesbica!- disse la bionda mentre le accarezzava i capelli.
-Shhh…-le ringhiò l’ispanica.
-E’ così, l’hai detto tu che ti
piacciono le ragazze, no?-
-Mi piace una ragazza, le altre non lo
so ancora…!- disse San che si era decisa a fare il passo più lungo della gamba.
Brittany fece un sorriso confuso.
-E chi è?La conosco-
La latina non capì più
niente e istintivamente alzò la testa e la baciò.
-Terra chiama
J.lo, terra chiama J.lo, rispondete passo!-
Santana si sbloccò
di colpo –Scusa stavo guardando la fontanella-
Quinn guardò
la fontanella e poi guardò Santana, era pomeriggio e le due ragazze erano
sedute al parco vicino casa della mora.
-A che
pensavi?-
-Al bacio con
Brittany-
L’ex capo
cheerleader la guardò male.
-Non
fraintendermi, con Frances va benissimo, sono solo turbata per la caduta dell’Artittany-
-Chi ti
fraintende, lo so che tu e Francy siete intoccabili, solo che non capisco a che
scopo stare così… Insomma stiamo parlando di una persona che non si sa per
quale motivo non ti rivolge la parola da dieci anni e che ha brutalmente segnato
la tua adolescenza-
-Tu non
capisci-
-Prova a
spiegarti allora!-
-E’ proprio
perché è stata così stronza che non riesco a fregarmene, non lo so Quinn,
faccio sempre la figa, quella che non ha problemi se è gay ma in realtà il modo
di fare di Britt mi ha ferita e segnata, come se mi portassi un peso per colpa
sua-
-Si ma che
c’entra con Artie? Questo discorso non è la prima volta che lo fai…-
-Artie la
condizionava, lei ha scelto lui a me e poi lui le ha fatto il lavaggio del
cervello!- replicò incazzata l’ispanica.
-San sveglia
stiamo parlando di Brittany, lo sai com’è, mi stupisce che ti stia alterando
per questo!-
Effettivamente
Brittany era una ragazza molto ingenua e condizionabile e la latina lo sapeva
bene.
-E poi… lei
non è come te, lei non è lesbica!-
-Però a letto
con me c’è venuta!- disse l’ispanica a brucia pelo.
Quinn rimase
di stucco a sentire quelle parole, la mora non gliene aveva mai parlato.
-Quando?-
-Nazionali di
New York, il nostro ultimo anno al McKinley-
-Si è stato
poco prima che tu mi dicessi di essere… cioè è stato lo stesso anno!-
La mora
annuì.
-Perché non
me l’hai mai detto? Francy lo sa almeno?-
-Si, certo
con lei non ho segreti, ma se te l’avessi detto ti saresti arrabbiata ancora di
più, e io volevo rimuoverlo-
La bionda era
incredula -Dave lo sa?-
La mora fece
di no con la testa e la ragazza si sentì sollevata.
-Ok, calma e
sangue freddo, voglio sapere tutto… ometti i dettagli naturalmente-
-Non ci sono
poi così dettagli, era la prima volta per entrambe, e per quanto fossimo così
spedite coi ragazzi, era tutto nuovo…-
-Ok ma, come
è successo?-
Santana guardò la bionda e cominciò a raccontare.
Le nuove direzioni erano appena uscite
dal pub dove avevano festeggiato per tutta la notte la vittoria delle
nazionali.
Erano tutti un po’ alticci, visto che
quella sera scadeva la promessa fatta di non toccare alcol. Il professor
Shuster contò i ragazzi e chiamò i taxy.
Santana notò che Brittany era sola e
decise di avvicinarsi, da quando si erano baciate la bionda, pur avendo
ricambiato, evitava di parlarne, e visto che l’ispanica era rimasta
traumatizzata da quel contatto la evitava pure lei. Ma adesso non poteva più
rimandare, le nazionali erano vinte e presto sarebbero definitivamente uscite
dal McKinley, in più Artie non era nei paraggi.
-Artie?- chiese la mora.
-E’ andato da suo zio, sai abita qui e
gli ha chiesto di dormire da lui…-
La mora inarcò le sopracciglia
compiaciuta.
…
Arrivati all’hotel i ragazzi supplicarono
il professore di far scegliere a loro le camere.
-Santana tieni la chiave della
doppia!-
La latina prese la chiave e guardò
Brittany –non mi vorrai lasciare da sola?-
…
-San, sei stata bravissima stasera-
disse la bionda seduta sul letto matrimoniale della camera.
La mora uscì dal bagno con il sotto
del pigiama e il reggiseno bianco, sapeva perfettamente di essere molto sexy.
La bionda la squadrò un attimo
rimanendo paralizzata.
-Abbiamo vinto grazie ai tuoi passi di
danza, eri bellissima… Sei bellissima!- aggiunse la latina arrossendo.
-San!-
La mora alzò lo sguardo che aveva
abbassato per l’imbarazzo.
-Sei bellissima anche tu!-
-Grazie…- rispose con un filo di voce dopo
essersi seduta accanto a lei…-Senti Britt, noi non abbiamo più parlato di
quello che è successo al prom…-
-Ehy piccola è tutto apposto, non sono
arrabbiata con te, è ok!-
Santana rimase un po’ delusa, si
aspettava qualcos’altro.
-A ok- mentì –Quindi non hai problemi
a dormire nello stesso letto con me?-
Brittany sorrise e le accarezzò lo
zigomo –Come se fosse la prima volta.-
Santanà sbiancò sotto quel gesto
spontaneo, ma la bionda era fatta così, per questo le piaceva.
-Bhe è la prima volta, prima non ero
gay, e come se dormissi con un uomo,
no?-
-Scherzi San tu non sei un uomo,
l’essere gay non ti da il…-
La mora rimase un po’ perplessa aveva
dimenticato quanto l’amica potesse essere ingenua.
-No, ok è un discorso stupido,
dormiamo-
…
Le due ragazze si misero
sotto le coperte e spensero la luce.
-certo che
sei proprio prolissa!- la rimproverò Quinn.
-Era per
farti capire l’atmosfera…- si giustificò la mora.
-San-
-Si Britt-
-Com’è stato baciarmi?-
La ragazza mora deglutì, stava
impazzendo, la desiderava troppo ma non poteva rovinare tutto.
-Morbido…-
-Ah…
E come bacio?-
…
-Da dio Britt…-
…
-Quindi tu sei lesbica?Nel senso ti è
piaciuto?-
-Britt non lo so, che cavolo c’entra,
a te è piaciuto?-
La bionda ci pensò un attimo.
-Sei morbida pure tu, e calda, e non
hai peli che punzecchiano, però non credo di essere lesbica…-
-Vedi, ti sei risposta da sola-
replicò Santana con le palpitazioni a mille.
-San?-
-Si Britt.-
-E se mi baciassi di nuovo?-
L’ispanica era leggermente brilla ma
poteva sentire benissimo il battito impazzito del cuore della bionda in più
sentiva i loro respiri rimbombare nel silenzio di quella stanza semi vuota.
-Non ti bacerò di nuovo… Dovrai farlo
tu!-
La bionda senza farselo ripetere due
volte si avvicinò al corpo caldo dell’ispanica e le stampò un soffice bacio
sulle labbra.
Dopo qualche secondo le due si
staccarono.
-A così?- chiese delusa l’ispanica che
aveva capito dove volesse arrivare l’amica.
-Perché con la lingua
posso?-
-Ok basta non
continuare…-
Santana era
ancora persa nei suoi ricordi.
-Credo sia
stata una delle notti più belle della mia vita-
-Non capisco
San, è stata lei ad iniziare, perché non ti parla più?-
Santana
guardò l’amica e poi guardò la fontanella –Me lo chiedo da 10 anni Quinn!-
---------------------------------------------
ok, ecco qui il secondo capitolo!
volevo ringraziare tutti quelli che hanno
recensito e che seguono la storia, in particolare Miky per il
supporto(anche se è delusa dal brittana mancato), e Castle,
SC_Swami e Latum per i consigli sulla scrittura...(sulle abbraviazioni
errate... :P) spero vada un pò meglio adesso!!!
un saluto a tutti
un abbraccio
Will
|
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Capitolo 3 *** inerzia ***
10 anni dopo3
10 ANNI DOPO
Signorina
Lopez non crede che sia troppo… Come dire… Gay?-
Santana
guardò la stampa con i due modelli visti da dietro, erano due sagome perfette;
uno indossava un jeans, e l’altro una tuta, in entrambi i casi erano ben messi
in evidenza i boxer con la marca. L’ispanica si rigirò verso il cliente in
giacca e cravatta.
-Vi sembra
troppo gay?- chiese in maniera spavalda agli altri membri della riunone.
I ragazzi del
gruppo creativo, compreso Dave, guardarono il signor Brown un po’ titubanti.
-Certo che è
gay… è tanto gay!- aggiunse la mora che era l’unica in piedi -Signor Brown il
“gay” fa tendenza, abbiamo testato il marchio su un vasto campionario…-
-Eh…?- chiese
l’uomo.
-Piace…-
concluse fiera la donna.
-Guardi, non
so se siamo interessati, noi pensavamo a qualcosa più tradizionale tipo una
donna che stende le mutande del proprio marito, oppure un uomo che fa palestra…-
-Ma lei lo sa
che gli uomini che vanno in palestra sono per il settanta per cento gay?-
replicò l’ispanica notando l’occhiolino dell’ex titans palestrato.
-Continuo a
non essere convinto… Sa noi…-
Santana aveva
smesso di ascoltarlo perchè si stava innervosendo, sapeva bene che quella
pubblicità sarebbe stata perfetta, in più quel contratto le serviva.
-… Che ne pensa?-
-Penso che la
nostra agenzia non può soddisfare le sue richieste- tagliò corto la mora.
…
-San ma che
ti è preso…- chiese Karosfky inseguendo la ragazza per le scale dell’agenzia.
-Oh Dave non
ti ci mettere pure tu, già il capo mi ha fatto la ramanzina per aver mandato
all’aria il contratto…-
-Vabbe, non
può dirti niente, tutti i clienti migliori glieli hai portati tu!-
L’ispanica si
fermo di botto –Infatti!-
-Comunque hai
esagerato?-
-Ma non l’hai
visto, era un omofobo del cazzo che faceva finta di essere di mentalità aperta…
Meglio perderlo no?-
Il ragazzo
guardò l’amica un po’ perplesso e poi alzò le spalle.
-Pranziamo
insieme?- chiese la mora con una punta di acidità, era ancora nervosa.
-Si sergente
istruttore!- disse il ragazzo facendo il saluto militare.
Santana
cominciò a ridere, da quando avevano visto insieme Forrest Gump, Dave la prendeva
in giro chiamandola sergente istruttore, soprannome che si addiceva benissimo
all’ispanica vista la sua aggressività a lavoro.
Santana era
sempre stata una stronza aggressiva ma nel corso degli anni aveva imparato a
usare quell’arma a suo vantaggio, sfruttandola nel lavoro, non c’era da
stupirsi che le riuscisse tanto bene.
Dave fece un
passo indietro per far uscire prima la ragazza dal grande palazzo.
La ragazza
guardò il collega e sorrise poi girò lo sguardo verso l’esterno.
-Frances, che
ci fai qui!- Escalamò la mora trovandosi davanti la fidanzata con un piccolo
trolley.
-Che culo,
stavi per andare a pranzo?-
-Sei venuta a
pranzare con noi, offre Dave!-
La rossa si
girò e sorrise al ragazzone.
-No amore
sono passata al volo per salutarti-
La latina la imbruttì.-Scusa
ma non dovevi andare dopodomani?-
-Quella testa
bacata del regista ha anticipato a stasera, abbiamo l’aero per Los Angeles tra
due ore- spiegò la piccola donna.
Santana fece
un’espressione delusa.
-Dai amore
non fare quella faccia voglio essere disponibilissima per ora, così poi non ci
saranno problemi…-
-Problemi per
cosa?-chiese curioso il ragazzo.
Santana
fulminò con lo sguardo la fidanzata.
-Stronza non
gliel’hai detto?-
-Detto cosa?-
Chiese l’ex titans ancora più curioso.
Santana ci
pensò un attimo, poi si avvicinò alla
ragazza e l’abbracciò senza esagerare per non dare nell’occhio.
Dave fece un
sorriso a quarantacinque denti capendo di cosa stessero parlando e
istintivamente abbracciò le due ragazze contemporaneamente.
-Non dirlo a
Kurt-lo supplicò Santana.
-Perché è una
notizia bellissima, sarò zio…- disse il ragazzo staccandosi.
Frances lo
guardò storto per poi sorridere.
-Kurt è una
pettegola… è una cosa scaramantica ok? Non abbiamo neanche fatto
l’inseminazione…-
Il ragazzo
annuì.
-Però la
faremo a breve… Cazzo è tardissimo- disse Frances dopo aver visto l’orologio.
La ragazza si
avvicinò alle labbra di Santana ma notando l’imbarazzo le baciò la guancia –Ti
chiamo quando arrivo piccola- le sussurrò all’orecchio.
L’ispanica la strinse forte a se per poi avvicinarsi al suo
orecchio –Ti amo- le sussurrò.
-San ma dici che la cicogna porta i
bambini alle coppie gay?-
L’ispanica guardò la bionda confusa
–perché?-
-No per sapere se avrai un bambino o
no!- disse ingenuamente la bionda tenendole la mano.
La mora perse un battito, non ci aveva
mai pensato, come poteva averci pensato.
-punto primo io non so se voglio avere
figli, sono troppo giovane. Punto secondo non so neanche se sono…-
-lesbica?-
-Britt! Dai…-
-San me l’hai detto tu adesso, che
credi di essere attratta dalle ragazze…- replicò la bionda.
L’ispanica s’innervosì, ancora non
capiva per quale motivo era così sincera con la cheerleader che era il motivo
della sua conversione… Ovviamente questo Britt non lo sapeva.
-Ti ho appena detto che è una cosa
nuova… Che cazzo Britt perché me l’hai chiesto!-
La bionda si mortificò e abbassò lo
sguardo.
-Scusa Britt, è già difficile
parlarne, non so se avrò figli un giorno ma sarebbe bello… Credo- aggiunse la
mora accarezzandola.
-T’immagini col pancione?- chiese la
bionda.
Santana per un attimo s’immaginò l’amica
di cui era innamorata incinta e rabbrividì.
-Sarei sicuramente sexy!-rispose l’ispanica
tagliando corto.
-Senza dubbio-
La latina arrossì per un attimo.
-Ma quindi al prom ci
vai con una donna?- chiese la ballerina cambiando totalmente discorso.
Santana era
seduta nel suo ufficio all’ultimo piano del grattacielo dove lavorava, teneva
tra le mani il tubetto di colla per la dentiera.
Dopo averlo rigirato
più volte su se stesso, lo portò ad altezza occhi e cominciò a fissarlo
intensamente cercando un modo per renderlo sexy, a quel punto squillo il suo I-phone
dove comparve l’immagine di Quinn con addosso la divisa delle cheerios, la foto
l’aveva scattata dieci anni prima, ma vedere la sua amica ancora in quelle
veste le dava sicurezza.
-Digame!-
disse la mora rispondendo al telefono.
-Siamo di buon umore oggi eh?-
-Inerzia…-
-Bene, che stai facendo?-
-Lavoro…-
-A che ora finisci?-
Sentì bussare
alla porta.
-Avanti,…alle
19,00-
Dalla porta
sbucò la testa di Dave e l’ispanica dopo avergli sorriso gli fece segno di
entrare e sedersi.
-Perfetto alle 19,30 sei a cena da me, visto
che sei sola-
-Aspetta e tu
come lo sai che sono sola?-
-Hai una ragazza premurosa-
La mora
sorrise al pensiero che Frances si era preoccupata per lei.
-Che stronza,
scusa un attimo Quinn c’è Dave- disse l’ispanica guardando Il ragazzo che fece cenno
di salutargli la bionda –Ti saluta-
-Salutalo-
-Dimmi Dave…
è urgente?-chiese al ragazzo vedendolo un po’ ansioso.
-Si, Kurt sta
facendo la spesa, sai com’è, e ti vuole a cena sai gli ho detto che eri sola, e
in più c’è pure Rachel…-
La mora perse
un battito per l’emozione.
-Quinn hai
già cucinato?-
-No, stavo per andare a fare la spesa,
perché?-
-Non comprare
niente, alle 19,30 ti passo a prendere io!
La ragazza
fece a Dave un gesto per far capire che alla cena ci sarebbe stata pure Quinn e
il ragazzo le diede l’ok prima di uscire dalla stanza.
-Andiamo a
cena da Kurt e Dave-
-A figo…
Compro il vino allora!-
-Servirà, c’è
anche la Berry-
-Che cosa?- chiese la bionda con voce
schifata.
L’ispanica
inarcò le sopracciglia soddisfatta.
-Servirà
tanto vino...-
-Non capisco perché… Aspetta ma Rachel non ha
recentemente fatto uno spettacolo con Brittany…-
-Già-
-Adesso ti riconosco J.lo, sei perfida-
-Naaa… Solo
un pochino-
-------------------------------
Capitolo un po’
cortino, però credo ci siano diverse cose simpatiche.
Mi piaceva l’idea
di collocare Santana in un posto di lavoro importante, e il personaggio mi
ricordava un po’ Brian Kenney di Queer as folk(da cui sto attingendo parecchio
per il lavoro da grafica). per quanto riguarda il poster recentemente ho letto
un articolo su una censura ad un poster dell’ikea con due uomini abbracciati e
mi sono ispirata.
Per il resto spero che le news siano state interessanti, oltre al
rapporto con Quinn e Dave mi interessa tracciare il rapporto con
Frances lentamente. Ho solo paura
che Santana risulti poco coerente con se stessa, ma credo che quando
succede un
fatto che ci sconvolge, dopo la batosta iniziale, non ci pensiamo di
continuo,
la vita continua, per questo il lavoro e i progetti.
Comunque
spero che vi sia piaciuto, ringrazio tutti quelli che leggono e che
recensiscono.
Al prossimo
capitolo
Will
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Capitolo 4 *** Santofsky ***
10 anni dpo4
10 ANNI DOPO
Le due
ragazze arrivarono davanti alla porta di casa dell’ex usignolo si scambiarono
un ultimo sguardo d’intesa e poi Santana allungò il braccio e toccò il
campanello.
Rachel aprì
la porta.
-Ragazze che
piacere vedervi- disse la cantante facendole accomodare.
La mora le si
avvicinò per prima e la salutò.
-Santana
sempre in forma…- disse la ragazza con un filo d’invidia.
-Come
sempre!- rispose la latina con un sorriso.
-Ciao Quinn come stai?-
-Bene bene, e
tu?- chiese la bionda con tono disinteressato.
-Benissimo,
tra un mese partiamo con Rent-
-Ragazze
dobbiamo assolutamente andarlo a vedere- aggiunse il ragazzetto che stava tra i
fornelli.
La casa non
era particolarmente grande, aveva un ampio ingresso e poi una sala da pranzo
con l’angolo cottura, accanto all’ingresso c’era la camera dell’ex usignolo e
il bagno. Tutto era arredato in stile vittoriano.
-Kurt!!!-
disse la bionda andando ad abbracciare il ragazzo per scappare dalle
chiacchiere di Rachel.
-Quinn stai
benissimo-
La bionda lo
strinse forte -No sei tu che sei sempre più bello!-
-Modestamente-
-Che stai
cucinando?- chiese curiosa la ragazza sbirciando dentro la pentola.
Intanto
Rachel e Santana si erano spostate sul divano della sala.
- La tua
meravigliosa ragazza?-
-E’a Los
Angeles per lavoro- rispose tangliando corto.
-Che peccato…
Volevo proprio conoscerla meglio, te l’ho già detto che mi sta simpatica-
-Sarà perché potete
guardarvi negli occhi-
-Mi hai
sempre preso in giro per l’altezza, ma tu non è che sia così alta…-
Santana fece
una smorfia poi si alzò come se si fosse ricordata di qualcosa.
–Kurt qua c’è il vino, è bianco lo metto in
frigo- aggiunse aprendo il frigorifero e infilandoci due bottiglie di vino.
-Il bianco mi
fa impazzire- disse Rachel.
Quinn si girò
verso Santana lanciandole uno sguardo di perfida complicità.
-Kurt dov’è
Dave?- Chiese l’ispanica non vedendo il ragazzo.
-Ha detto che
ritardava non so che doveva fare…-
-Ok allora
adesso che non c’è possiamo chiedertelo, quando andate a vivere insieme?-
chiese la cantante.
L’ometto si
fermò un attimo e poi si girò verso le tre ragazze.
Santana sapeva già la risposta, per questo si
allontanò cominciando ad apparecchiare.
-E’ troppo
presto… Santana lascia faccio io!-
-No
tranquillo…-
-Dai è un
anno che state insieme, potreste provarci, no?- chiese Rachel.
Santana era
infastidita da quell’argomento conoscendo perfettamente le diverse posizioni
dei due ragazzi. Kurt aveva bisogno di tempo, dopo la convivenza con Blaine
finita male, aveva necessariamente bisogno dei suoi spazi; mentre Dave , da
sempre innamorato del piccolo uomo voleva assolutamente andare a convivere con
lui. Motivo per cui litigavano spesso per poi fare pace, a modo loro.
Tralasciando
questi piccoli melodrammi, il Kurtosfky, così li chiamavano, funzionava
divinamente, e lei era molto soddisfatta
del suo operato.
-Amore ma dici che Kurt si arrabbierà, lui sa che siamo solo noi tre-
disse Frances mentre camminava in direzione del ristorante giapponese.
La donna non rispose, sapeva bene che Kurt si sarebbe arrabbiato, ma
conosceva Dave lo aveva visto cambiare, era giusto dargli quella possibilità.
-Dave- disse l’ispanica facendo cenno all’amico che erano arrivate.
-E’ più puntuale di te!- disse ridendo la rossa.
-E’ per questo che l’ho preso come stagista allo studio!-replicò ridendo
la mora.
-Ehy San… Ciao Francy- disse il ragazzo abbracciando la piccola ragazza.
-Calmati Karofsky- lo rimproverò l’ispanica vedendolo nervoso.
Eccolo…- disse Frances vedendo Kurt in lontananza.
Dave era sempre più agitato e Santana notando il suo nervosismo gli mollò
una gomitata sullo stomaco.
-Scusate il ritardo!...- disse Kurt prima di notare l’ex titans, poi
spostò lo sguardo su l’omone sperando che non fosse lui.
-E lui?- chiese schifato.
-Abbiamo lavorato fino a tardi e gli ho chiesto se voleva rimanere con
noi, non è un problema vero?- disse con sfacciataggine l’ispanica.
Il ragazzetto inarcò le sopracciglia, ci pensò un attimo – Nessuno problema,
Francy entriamo?-
-Dov’è la mia donna?- chiese Karofsky entrando in
casa con in mano dei fiori.
-Quale?-
Chiese ironicamente Santana che aveva appena finito di apparecchiare.
Dave chiuse
la porta d’ingresso e guardò Kurt con tenerezza -Bhe in effetti stasera sono
circondato-
-Lascia stare
scimmione che in fondo sei una donna pure tu!- replicò Kurt avvicinandosi
all’ex titans e stampandogli un bacio sulle labbra.
-Si ma… In
fondo, In fondo!- gli sussurrò all’orecchio il gigante.
-Allora…
Questa è per la nostra cantante di successo…- Disse il ragazzo porgendo una
rosa a Rachel che arrossì.
-Questa è per
la indiscussa regina della serata.- aggiunse porgendone un’altra a Quinn.
-Ehy!-
protestò Kurt.
Quinn
sorrise, prese la rosa e abbracciò il ragazzo –Grazie Dave-
-Questa e per
te!-
Kurt arrossì
e prese l’orchidea, il suo fiore preferito, e poi si diresse ai fornelli
lanciando delle occhiate maliziose al fidanzato, che inarcò le sopracciglia
soddisfatte.
-San vieni di
la?-
-Scusate sono
sempre la migliore- disse compiaciuta la donna seguendo il ragazzo in camera di
Kurt.
-Solo perché
vuole una promozione e non può comprarti col sesso- replicò Quinn ridendo.
Santana uscì dalla camera facendogli un gesto poco carino.
-San queste
sono per te!-
-Tre?- chiese
la ragazza guardando le tre rose.
-Una per te,
una per Frances, e una per…-
Santana non
lo lasciò completare la frase che si buttò tra le sue braccia.
-Ehy J.lo
stai piangendo?- chiese il ragazzo sentendo che la donna tirava su con il naso.
La ragazza si
staccò asciugandosi la piccola lacrima con un viso.
La cena si
dilungò tra ricordi e risate che fecero dimenticare alle due cheerleader il motivo
principale per cui erano li. Santana aveva pensato per tutta la serata a
Frances e al bambino, e mentre guardava Dave e si chiedeva se sarebbe stata una
buona figura di riferimento maschile, argomento che aveva ampiamente affrontato
con la sua ragazza la quale si trovava in accordo con lei.
-Ma allora
questa rimpatriata?- Chiese Quinn per smuovere le acque.
-A ecco cosa
vi dovevo dire!-
-Tra due
settimane a Lima… Santana scusa se te lo dico solo ora, so che tu e Frances
siete quelle più incasinate, ma ho parlato con Brittany poco prima di venire
qui-
Santana perse
un battito, ma si sentì confortata dalla mano di Quinn che si era allungata per
accarezzarle la gamba e darle forza.
Kurt capì
l’imbarazzo e guardò Dave che stava mangiando.
-E che ti ha
detto?- Chiese Kurt il salvatore.
-Che non
voleva rovinare questo bel momento per le nuove direzione, e che quindi si
mettava d’accordo con Artie per avere una tregua!-
-Una tregua?
Si sono lasciati violentemente?- Chiese Kurt sempre più curioso.
Proprio in
quel momento Quinn prese la bottiglia di vino e prima di versarselo nel suo
bicchiere chiese a Rachel se ne voleva un po’ e la ragazza disse di si.
A quel punto
Santana allungò il suo bicchiere, aveva bisogno anche lei di bere.
-Si diciamo
che queste cose non le dovrei dire, penso abbiamo avuto dei problemi con la
convivenza!- aggiunse la cantante.
-Visto che ti
dicevo, la convivenza fa male!- disse con aria saccente Kurt al fidanzato.
-Piantala…-
replicò Dave.
-Vabbè penso
che vivere con Brittany non sia una cosa facile-
-Perché
scusa?- chiese istintivamente l’ispanica, nella sua voce c’era un filo di
protezione per l’ex amica.
-No vabbe era
per dire, sai quanto sono amica di Britt… adesso!-
Quinn strinse
più forte la gamba dell’amica che si stava alterando.
-Comunque il
perché si sono lasciati rimane un mistero anche per me, ogni volta provo a
chiederglielo Brittany cambia discorso, però so che non è stata una facile
separazione ecco… per questo mi parlava di tregua… a proposito ti saluta-
aggiunse la ragazza guardando Santana.
-A me?-
chiese la ragazza che stava sudando freddo.
-Si le ho
detto che ti vedevo stasera e mi ha detto di salutarti, mi ha detto anche che
voleva sentirti ma non aveva il tuo numero… Cavolo non pensavo non vi sentiste
da tanto!-
-Cambio
numero spesso… ho duemila cellulari, sai il lavoro- tagliò corto la mora che
non voleva prolungare quella conversazione con l’ex compagna del glee che era
completamente ignara di tutto quello che era successo tra le due cheerios.
-Si,
immaginavo, per questo gliel’ho dato-
-Che cosa???-
chiesero in coro le due ragazze sedute vicine.
Kurt e Dave
si guardarono per un attimo… -Rachel devo farti vedere una cosa!- disse il più
piccolo alzandosi da tavola e trascinando via la cantante.
-San tutto
apposto?- chiese la bionda vedendo che l’amica fissava il vuoto.
-Dai, non è
detto che lo userà!- Aggiunse il collega.
Ma l’ispanica
aveva smesso di ascoltarsi, l’idea folle di risentire la prima donna che aveva
amato diventava sempre più concreta e questa cosa per quanto potesse farle
riaffiorare degli incantevoli ricordi, la spaventava terribilmente.
Santana stava distesa nel letto a due piazze tutta sola,
quando Frances non c’era si metteva in mezzo per sentirsi più protetta, o
spesso dormiva nel lato destro, quello della rossa. Guardò il soffitto e
abbracciò la sua foca gigante.
-Britt voglio quella foca!- chiese
Santana indicando all’amica la foca bianca dentro al gioco ruba soldi del parco
giochi.
-Quella tutta bianca? Ma non hai una
vasca così grande!- replicò confusa la bionda con le mani sui joystik.
L’ispanica la guardò un attimo
confusa, ancora non conosceva bene la biondina, ma sapeva che quelle strane
risposte erano nel suo stile, e infondo le piaceva.
-Britt ma io la voglio!-
-OK!- disse seria la cheerios
cominciando a muovere il gancio meccanico.
La mora la guardava sorpresa e
incantata, non riusciva a toglierle gli occhi di dosso.
-Ah ci sono riuscita!- urlò la ragazza
saltando in aria.
Santana l’abbracciò forte, la
conosceva da poco ma i suoi abbracci le davano sicurezza.
Brittany prese la foca gigante e la
passò all’amica.
-Tutta per te, però trovagli una vasca
grande, ok-
La mora prese tra le
mani il peluche e arrossì.
Santana
strinse forte la foca e chiuse gli occhi, per la prima volta dopo tanto tempo i
suoi ultimi pensieri prima di addormentarsi non erano rivolti a Frances.
-------------------------
Mi scuso per
l’assenza del brittana, ma mi serviva spiegare un po’ i loro rapporti, soprattutto al Santofsky. Al
prossimo capitolo ci sarà sicuramente qualcosa d’interessante… Spero!
Aspettando il
prom, vi saluto
Un abbraccio
Will
Adesso vi sa
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Capitolo 5 *** coraggio ***
10 anni dopo 5
10 ANNI DOPO
-Santana?-
L’ispanica
non riconoscendo la voce si girò lentamente.
Poi la vide,
era sempre uguale, bella come non mai.
Le due
ragazze si avvicinarono.
-Sei in
anticipo!- disse la mora per rompere il ghiaccio.
-Bhe anche
tu!- replicò la bionda.
Le due
ragazze si guardarono per un attimo senza sapere cosa dire, poi Brittany alzò
lo sguardo sorrise e la strinse forte.
L’ispanica si
lasciò avvolgere da quell’abbraccio che tanto aveva bramato per anni, era
completamente persa come se il mondo si fosse fermato.
-Mi sei
mancata!- le sussurrò la bionda all’orecchio.
La mora non
rispose, si staccò da lei e la guardò negli occhi –Perché sei sparita?-
Santana
cominciò a rotolarsi sul letto senza aprire gli occhi, il cellulare stava
squillando ininterrottamente da diversi secondi.
Prese il mano
l’I-phone e vide la foto di Frances con una smorfia.
Santana
mugolò per un attimo.
-Buongiorno principessa- disse la rossa all’altro capo del
telefono.
-Buongiorno…-
biascicò la latina con gli occhi chiusi.
-Tu e Quinn avete fatto le ore piccole…eh?-
-Ti preoccupi
sempre per me…- rispose Santana alludendo al fatto che la rossa aveva chiamato
l’ex cheerleader per farle compagnia.
-Dovere…- replicò dolcemente –che avete fatto di bello?-
-Siamo state
da Kurt, c’era Rachel… e Dave!-
-Ah… interessante, che dice Rachel?-
-la solita
diva, bla bla bla… però mi ha chiesto “dov’è la tua meravigliosa ragazza”-
-Wow, quando ci usciamo insieme?-
-Ho bisogno
di un po’ di disintossicazione da Berry, tanto la vedrai alla rimpatriata si fa
tra due settimane- rispose la mora che piano piano riacquistava lucidità
ricordando la storia del numero di telefono.
-Ah, bene… Ma quindi di Brittany hai saputo
niente?-
Santana si
bloccò un attimo.
-Amore scusa mi vogliono di là, ti richiamo
tra un attimo, tu intanto alzati se no fai tardi a lavoro!-
-Si…- rispose
l’ispanica pensando che mai come in quel momento aveva adorato il fatto che la
rossa fosse stata interrotta.
La ragazza
spense il telefono e affondò nelle coperte pensando a Brittany e al sogno che
aveva appena fatto. Odiava non essere sincera con Frances anche perché sapeva
benissimo che la fidanzata avrebbe capito, ne avevano parlato svariate volte
del fatto che era normale pensare a qualcuno che le avesse segnate in qualche
modo.
Anche la
rossa aveva i suoi scheletri nell’armadio.
Il telefono
squillò di nuovo interrompendo nuovamente il filo di pensieri dell’ispanica.
Santana prese
il cellulare e, senza guardare lo schermo, rispose.
-Hai fatto in
fretta piccola-
-Il tuo numero me l’hanno dato ieri, non
potevo mica chiamarti di notte!-
Santana perse
un battito, aprì gli occhi e guardò il cellulare e vide un numero che non
conosceva, poi si alzò la testa dal cuscino – Brittany?-.
-Presente!-
L’ispanica
aveva gli occhi sbarrati, non poteva crederci, stava parlando al telefono con
Brittany S. Perce, la stessa ragazza che dieci anni prima l’aveva scaricata per
un paraplegico e che da quel momento non le aveva mai dato una spiegazione, in
più tutte le volte che si erano incontrate alle rimpatriate le due si evitavano per l’imbarazzo e per la rabbia,
almeno Santana la evitava per quello, rabbia misto ad orgoglio.
-San, San ci sei?-
La mora si
ricompose –Si, si…-
-Come stai San?-
-Benone e
tu?- chiese fredda.
-Mai stata meglio!-
-Ho saputo di
te e Artie, mi dispiace…-
-Si, l’hanno saputo tutte le nuove direzioni
nel giro di…-
-Brittany-
disse la mora interrompendola.
-Che c’è San?-
-Come cosa
c’è, non parliamo da dieci anni, mi chiami così all’improvviso e cominci a
raccontare…-
-Come avrei dovuto fare, volevo vederti ma non
sapevo dove abitavi, quindi mi sono fatta dare il tuo numero-
L’ispanica
rimase interdetta, era impossibile dimenticare l’ingenuità di quella ragazza,
ma dopo dieci anni di astinenza ci si doveva riabituare.
-Perché
volevi vedermi, tra un paio di settimane ci sarà la rimpatriata, non potevi
aspettare?- Chiese mantenendo la calma.
Santana era in piedi nel suo ufficio che guardava il panorama
newyorkese che le vetrate gli regalavano. Brittany le aveva chiesto di vedersi
la sera stessa perché si trovava a
New
York per lavoro e sarebbe ripartita il giorno dopo, ma Santana aveva
trovato
una scusa per rifiutare, non era pronta a quell’incontro, dopo dieci
anni di silenzio aveva bisogno di prepararsi, in più Frances
l’aveva richiamata dicendole che non sarebbe tornata prima di tre
giorni, era
troppo rischioso.
Non le spaventava l’idea di tradire la compagna, sapeva bene
che non sarebbe successo, era piuttosto terrorizzata al pensiero di affrontare
Brittany e di dover tornare a casa e trovare la casa vuota, aveva sofferto per
troppi anni per quei silenzi, e per quanto Quinn ci fosse sempre stata, Frances
era l’unica che in grado di capirla senza che lei aprissi bocca, era la sua
ragazza è vero, ma era anche la sua migliore amica, e sarebbe stata la sua
compagna di vita, l’aveva capito quando i loro occhi si erano incrociati.
-Santana- disse l’uomo in giacca e
cravatta.
-Si Mark?- chiese la donna che girandosi
vide l’uomo con accanto una ragazza che non aveva mai visto.
Si fermò per un attimo a fissarla,
aveva i capelli color rame e leggermente ondulati, sorrideva ma aveva gli occhi
tristi e scuri, era molto bella.
-Santana lei è Frances, la scenografa
per lo spot-
La ragazza rossa allungò la mano per
stringere quella della ispanica.
-piacere Francy-
-Frances è più bello…- disse la mora
con sguardo ammaliatore.
Le due ragazze si guardarono per un
attimo e poi Frances abbassò per prima la testa per l’imbarazzo.
…
-Ma il tuo fidanzato non è geloso che passi
tutto questo tempo con me?
-Perché dovrebbe, sono a lavoro, e tu
sei una donna-
L’ispanica si guardò attorno, erano
sedute su una panchina del Central Park –Fermarsi tutti i giorni a parlare non
di lavoro, dopo l’orario di lavoro, non è lavoro!-
-Hai ripetuto lavoro tre volte lo
sai?- la rimproverò la rossa.
-Era per essere più incisiva…-
La rossa la guardò facendole il verso,
poi abbassò lo sguardo –e che… mi piace passare del tempo con te…- disse con un
filo di voce.
La mora sgranò gli occhi, lo sapeva
benissimo che la ragazza si era presa una cotta per lei, ma più passava il
tempo più sentiva che non l’avrebbe mai ammesso ad alta voce.
-Bhe e a chi non piacerebbe!- aggiunse
la latina per smorzare la tensione.
La rossa le diede uno spintone –Ma
quanto cazzo sei egocentrica…-
L’ispanica inarcò le sopracciglia soddisfatta,
per l’ennesima volta era riuscita a far scivolare la conversazione in stupide
risate.
La voleva, voleva le sue labbra, ma
non poteva buttarsi a capofitto in una situazione dove lei partiva già
svantaggiata, quell’errore l’aveva già fatto una volta e non poteva
permetterselo di nuovo.
…
-Stasera finiamo le riprese per lo
spot…-
-Infatti, cominciavo a non sopportarti
più!- rispose sarcastica la mora mentre guardava il panorama newyorkese dal suo
ufficio.
-Non vuoi più vedermi…?- chiese la
rossa avvicinandosi lentamente alla pubblicitaria.
-E’meglio di no, resisterti non è
facile…-
-E allora non lo fare!-
Santana sentendo quelle parole si girò
lentamente e guardò Frances negli occhi.
-Scusa dico sempre un sacco di
cazzate, perdonami San… Io-
Prima che la rossa potesse completare
la frase l’ispanica aveva già ridotto la distanza che divideva le due,
imponendole quel contatto che tanto aveva bramato.
Aveva sempre pensato che
nessuna baciasse meglio di Britt, si sbagliava.
Santana prese
l’I-phone e cominciò a comporre l’sms.
-Mi ha chiamato Britt, mi ha chiesto di
uscire perché è a NY… che faccio?-
Mess_Frances
(invia)
Dopo qualche
secondo il telefono le vibrò in mano.
Mess_Frances
-Ma tu come stai? Cmq devi fare quello che ti
senti di fare… Ti chiamo dopo!-
A quel punto
l’ispanica si avvicinò alla scrivania e alzando la cornetta digitò tre cifre
della tastiera.
-Signorina Lopez mi dica- si sentì in
viva voce.
-Mi può
passare Karosfky-
-Subito…-
-Grazie…-
-Eccomi-
-Dave scusami
ma ho bisogno di Kurt, sai se è libero nel pomeriggio?-
-Mi sa di si, perché?-
-Ho bisogno
di una consulenza per un vestito da battaglia!-
-Aspetta non credo di aver capito bene!-
-Hai capito
benissimo Dave, Santana Lopez scende in guerra…-
L’ispanica
rimise al suo posto la cornetta e fece un respiro profondo, la maschera era
pronta, adesso doveva solo trovare il coraggio.
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Capitolo 6 *** Brittany pt1 ***
10 anni dp6
10 ANNI DOPO
-Santana?-
L’ispanica
temporeggiò nel girarsi sperando che anche quello fosse un sogno.
Si erano date
appuntamento davanti alla fontana dove 10 anni prima si erano esibite assiema
alle nuove direzioni, e ovviamente lei era arrivata in anticipo.
Fece un
respiro profondo e poi si alzò dal muretto, si guardò intorno e non la vide,
forse aveva realmente sognato che lei la chiamasse.
-Santana!-
L’ispanica
alzò gli occhi e guardò attraverso i getti d’acqua e la vide.
La bionda la
stava salutando mentre la raggiungeva
dall’altra parte della fontana.
La mora la
fissò da lontano, era sempre uguale ma non tanto nel viso, era più il modo di
camminare che la lasciava sconvolta, si vedeva proprio che era una ballerina, e
infondo questo le era sempre piaciuto… La osservò per un attimo ancora, poi si
sistemò le ciocca destra dietro l’orecchio e s’incamminò verso l’ex cheerios.
-Ehy è molto
che mi aspetti?- chiese la bionda sorridendo.
-No no…-
rispose la latina che cercava di nascondere l’imbarazzo.
-Sei sempre
puntuale eh…-
-Sempre…-
-Ok, Santana
sono molto imbarazzata e non so davvero da dove iniziare…- disse sincera e
confusa la bionda.
La mora rimase
colpita da quelle parole ma non poteva cedere, doveva rimanere sulle sue, lo
doveva a se stessa.
Santana aprì gli occhi allungando la
mano sul cuscino dove aveva dormito la
compagna, ma la testolina bionda era sparita.
Si guardò intorno ma niente, Brittany
era sparita, insieme ai suoi vestiti e alle sue cose.
Per un attimo pensò che la bionda
fosse uscita a prendere la colazione, ma poi si ricordò che certe cose
succedono solo nei film.
Prese il cellulare e fece il suo
numero.
Segreteria telefonica.
Non poteva essere andata lontana,
dovevano tornare a Lima insieme alle nuove direzioni.
Si vestì velocemente e uscì dalla
camera cercando di ricordarsi quale fosse il numero della stanza di Quinn.
-Santana sei già vestita, bene… Che ne
dici di darmi una mano a svegliare gli altri, tipo le camere dove si sono
accoppiati…- disse un po’ imbarazzato il professor Shuster dopo averla
incrociata nel corridoio.
-Ok professore, scusi ha visto
Brittany?-
-Certo, ma non era in camera con te?-
-Si, solo che mi sono svegliata e non
c’era-
Il professore ignaro di tutto pensando
che la ragazza fosse semplicemente preoccupata per l’amica le fece un sorriso.
-Tranquilla Santana, è solo andata via
presto, lo zio di Artie doveva andare a trovare i parenti a Lima e si offerto
di accompagnare Artie a casa, Brittany mi ha chiesto se poteva andare con lui-
spiegò il professore.
Santana sbiancò all’improvviso.
-Santana tutto bene?-
-Si prof Shue ma credo
che andrò in camera- rispose la mora barcollando per il corridoio.
Le due
ragazze stavano sedute una di fronte all’altra in una pizzeria italiana vicino
all’ufficio della mora. Brittany le aveva promesso che le avrebbe detto tutto
davanti una pizza, e visto che l’ispanica aveva bisogno di sedersi acconsentì.
-Che carino
questo posto, ci vieni spesso?-
-Lavoro i
quel palazzo la, spesso vengo a farci la pausa pranzo con Dave!- rispose la
mora indicando un grattacielo a pochi metri dal locale.
-Karosfky?-
-Si, Dave, anche l’attuale ragazzo di Kurt- disse un po’
acida l’ispanica, le dava molto fastidio che l’amico venisse chiamato per
cognome, gli ricordava il liceo e di quanto il ragazzo e lei avessero sofferto.
-Si sul
gossip sono aggiornata, sai Rachel mi tiene sempre aggiornata, ma non ricordavo
lavoraste insieme…-
Santana
guardò la ragazza intensamente, voleva sapere troppe cose ma la bionda cambiava
sempre discorso.
Brittany
sentendosi osservata, e capendo il motivo, si guardò intorno e chiamò il
cameriere.
-Volete
ordinare?- domandò il cameriere correndo al tavolo.
Brittany
cominciò a parlare.
L’ispanica
sorrise scuotendo la testa.
…
-Penso che
sono veramente fiera di te e del lavoro che fai, non credevo che volessi fare
la grafica- disse la bionda dopo aver bevuto l’ultima goccia della sua birra.
-Neanche io, però
mi piace, e poi devo essere stronza per ottenere dei risultati, ed è una cosa
che mi viene piuttosto bene.- disse fiera la mora.
-Tu non sei stronza Santana…-
-Sono una grande stronza, ne vado
fiera…- disse l’ispanica dopo aver liquidato con una parola tagliente un
cliente.
-Tu non sei stronza Santana…- disse la
ragazzetta chiudendo la porta del suo ufficio da dove erano appena usciti i
clienti.
La ragazza si girò guardando negli
occhi la rossa.
-Tu non mi conosci…- disse
nervosamente l’ispanica.
-Ti conosco da poco ma so per certo
una cosa… Tu non sei stronza, fai finta di esserlo perché gli altri si
aspettano questo da te, ed è il tuo lavoro, soddisfare il cliente no? Ma ti
assicuro che non ho mai conosciuto una persona più buona di te, Santana…- disse
Frances guardandola negli occhi -te la
tiri solo un po’…- aggiunse scherzando.
L’ispanica rimase senza
parole, era raro che qualcuno riuscisse a vederla, lei c’era riuscita.
-Cosa hai
detto scusa?-
-Che non sei
stronza San-
La mora la
fissò per un attimo e poi sorrise, Brittany era stata la prima a vederla.
-Però ti
riesce bene…- concluse la bionda ridendo.
-In compenso
lo sei tu!- replicò la ragazza facendosi forza.
-Ok, hai
ragione, scusa, non dovevo sparire in quel modo, senza contare tutte quelle
volte che mi hai rincorso per avere una spiegazione…-
L’ispanica
sentiva il sangue ribollirgli nelle vene, stava iniziando a ricordare il dolore
di quel periodo che con difficoltà aveva rimosso.
-Senti, io ti
volevo bene, ti voglio bene, ma stavo con Artie…-
-Stavi con
Artie pure quando mi sei saltata addosso in quell’hotel- replicò la mora.
-Dai San, tu
lo volevi e io ero curiosa…-
L’ispanica la
guardò malissimo.
-Si forse ti
volevo anch’io…-
Santana fece una smorfia per assecondare quello che la bionda
aveva appena detto.
Brittany aprì gli occhi, fuori era
ancora buio, probabilmente aveva dormito non più di un ora. Guardò accanto a
lei e la vide, Santana seminuda in mezzo alle coperte bianche che dormiva,
aveva un’espressione rilassata, felice, consapevole che aveva passato la notte
più bella della sua vita.
La bionda la guardò ancora un po’senza
capire cosa quella notte avesse significato per lei, era confusa, ma le era
piaciuto, a lei il sesso piaceva sempre.
Un brivido le percorse la schiena,
quando ripensò al momento che aveva preso possesso della verginità della mora.
In quel momento la guardava negli
occhi, erano lucidi e pieni di qualcosa che aveva visto solo in Artie, ma era
diverso.
La osservava continuando a chiedersi
cosa provasse per la latina.
Erano sempre state più che amiche,
questo lo sapeva bene, ma da quando le aveva confidato di essere lesbica ogni volta
che parlavano e che ne parlavano si sentiva strana.
Vedeva l’amica soffrire e lei non ne
capiva il perché, nel suo mondo non c’era nulla di male ad amare una persona
del proprio sesso, questo l’aveva assodato quando Kurt aveva fatto coming out.
Sapeva che Santana era forte, ma
vederla in quello stato l’angosciava… Solo che dopo il prom, e il bacio, si
sentiva pesante.
Sapeva di essere un etero-curiosa, e
che San aveva bisogno di quel contatto, e sapeva anche che Artie l’avrebbe
perdonata, infondo era un bacio dato ad un’amica, però aveva deciso di non dire
nulla al ragazzo.
Ma adesso?
Santana era innamorata di lei, non
gliel’aveva detto ma lo sapeva, ma lei? Cosa provava per l’amica, amore?
Proprio in quel momento sentì vibrare
il cellulare.
Lo prese e lo guardò.
Mess_Artie
-Buongiorno angelo mio,
dormito bene? Senti mio zio ha deciso di tornare a Lima per trovare i miei, e
vuole accompagnarmi… Ti va di venire con me?... quasi dimenticavo… Ti amo!-
-Ho avuto
paura Santana-
-Paura di
cosa?-
-Di non poterti
dare quello che tu volevi da me, era stato tutto stupendo, ma Artie, lui mi
amava…-
La mora che si
era leggermente rilassata sentendo quelle parole si alterò di nuovo.
Brittany capì
il suo pensiero e prima che l’ispanica potesse aprire bocca aggiunse –E anche
io l’amavo, di questo ero sicura, non potevo lasciarlo, non potevo San…-
-Potevi
dirmelo dieci anni fa…-
-Volevo, ti
giuro che volevo farlo, ma dopo aver raccontato tutto ad Artie…-
-Che cosa? Tu
gli hai detto..?- chiese nervosa la mora.
-Certo… Lui
mi ha detto che sarebbe rimasto con me solo se non ti avessi più visto…-
-Bastardo paraplegico…-
bisbigliò l’ispanica.
-Ti prego non
dire così!-
-Come puoi
essere stata dieci anni con una persona del genere?-
-Scusami tu
che avresti fatto al suo posto?- chiese sicura la bionda.
La mora stava
per rispondere ma poi si bloccò,
effettivamente l’ex cheerios non aveva tutti i torti, sempre che Artie l’amava
come l’amava lei.
-Comunque non
è stato carino- disse semplicemente l’ispanica.
-Ogni volta
che io e Artie litigavamo usciva fuori il fatto che io ti avevo tradito… E io
gli rispondevo che lui non mi aveva permesso di vederti… Era brutto-
-E’ per
questo che vi siete lasciati?-
La bionda non
rispose si limitò a cercare il cameriere.
-Ci può
portare il conto?-
continua
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Capitolo 7 *** Brittany pt2 ***
10 anni dp7
10 ANNI DOPO
-Non c’era
bisogno che pagassi tu!- disse la mora uscendo dalla pizzeria.
-Figurati…
Era il minimo…-
-Almeno posso
offrirti da bere?- chiese l’ispanica in maniera galante.
-Sei riuscita
a rimorchiare qualcuno in questo modo?- rispose a tono la bionda.
La mora ci
pensò un attimo e nella sua testa sfilarono volti e corpi di ragazze che era
riuscita a farle sue grazie al suo modo di fare. -Mha… direi di si…- rispose
vaga.
Proprio in
quel momento squillò il cellulare.
-Scusami…-
disse la mora allontanandosi un attimo.
Brittany la
guardò rispondere al telefono cercando di capire con chi stesse parlando,
leggeva in Santana un’espressione che non aveva mai visto.
Dopo qualche
secondo l’ispanica tornò.
-Allora devo
offrirti da bere… Qualche preferenza?-
-Chi era?-
chiese curiosa la bionda.
-La mia
ragazza- disse tranquilla la mora.
-Ah… non
pensavo ne avessi una.-
-Perché?-
-Così…-
La mora la
guardò curiosa.
-No
tranquilla… lascia stare è una cosa stupida- disse la bionda dirigendosi
continuando a camminare senza una meta.
-No, dimmi…?-
chiese la latina inseguendola.
-E che
pensavo che è la prima volta che ti sento parlare di ragazze… nel senso, è
ovvio… Però non so cosa tu abbia fatto in questi dieci anni, ma nella mia testa
c’è impressa l’ispanica mangiatrice di uomini che scopre di essere libanese e
si prende una cotta per me…-
Santana la
guardò confusa e poi cominciò a ridere.
-Sei
parecchio indietro, non so se mi fa ridere più “l’ispanica mangiatrice di
uomini” o il “che scopre di essere libanese”- replicò tralasciando il finale.
-No è che,
non ti ho mai visto con una donna e… Sinceramente non ti ci immagino… Cioè non
t’immagino nella quotidianità…-
-Sono
cambiate un po’ di cose da quando avevamo 17 anni…-
-Me le sono
perse tutte… eh?-
Santana alzò
le spalle, non le sarebbe dispiaciuto averla accanto in tutti quegli anni.
-Comunque hai
fatto la scelta giusta!-
-Che scelta?-
Chiese l’ispanica che adesso stava guidando la bionda alla sua macchina.
-Quella di
essere gay, fa tendenza ultimamente…-
Santana si
bloccò all’istante. –Brittany non è stata una mia scelta- disse guardandola
negli occhi –E’ successo… Credi che se avessi potuto avrei scelto questo?-
-Perché che
c’è di male?-
-L’hai detto
tu… Non t’immagino nella quotidianità… Ehy ultima notizia… Neanche la gente che
incontro tutti i giorni per strada e che mi guarda male perché cammino mano per
la mano con Frances mi vuole immaginare nella quotidianità- disse alterata.
-Frances, è
così che si chiama?-
Santana
sentendo nominare quel nome dalla bionda si accasciò a terra e cominciò a
piangere.
-San, che
succede?- le chiese abbassandosi su di lei.
-Ma tu che
cazzo ne sai eh? Che cazzo ne sai di quello che ho dovuto passare in tutti
questi anni, non sai un cazzo, di tutti i problemi con la mia famiglia, con il
lavoro, e con…- urlò la mora non riuscendo a completare la frase perchè le
mancava il fiato.
Era crollata.
Brittany la guardava senza capire –Calmati piccola- le disse
accarezzandole la spalla.
Santana stava seduta sulla panchina
dello spogliatoio che piangeva, aveva appena detto all’amica dei suoi dubbi sul
suo orientamento sessuale.
La bionda l’abbracciò accarezzandole
la schiena –Calmati piccola…-
Santana si strinse
attorno a lei, la voleva, ma il desiderio di protezione e di conforto in quel
momento era più forte.
La bionda
passò un fazzoletto all’amica che si asciugò le lacrime rimettendosi in piedi.
-Scusami-
disse semplicemente.
-Wow… E’
passato tanto tempo… Non credevo ci soffrissi ancora-
Santana si
asciugò il naso e sorrise con gli occhi –è solo che, parlarne con te è
diverso…-
-Perché è
diverso?- Chiese con un pizzico di malizia la ballerina.
Santana
cogliendo la provocazione girò la testa da un’altra parte.
-Sei stata la
prima, poi sei sparita…-
-Ti ho già
detto che mi dispiace…-
-Non importa,
sei sparita, mi hai lasciata sola e… Non dico che saremmo dovute stare insieme,
ma io ho lottato per uscire allo scoperto, e ogni qual volta che facevo un
passo in avanti mi veniva in mente quel letto vuoto per chi sa quale motivo, ho
sempre pensato di averti spaventata…Ho sempre creduto di essere un mostro, non
puoi venire dopo dieci anni e dirmi semplicemente “mi dispiace”…-
Brittany era
pietrificata –che altro dovrei fare?-
-Non lo so…
Ma stare con te non mi fa bene…- aggiunse la mora con un filo di voce.
Santana la
guardò un attimo e poi cominciò ad allontanarsi.
-Mi hanno
proposto un lavoro in Italia!- urlò la bionda per farsi sentire dalla ragazza
che già era lontana.
Santana si
fermò e Brittany la raggiunse.
-Volevo
vederti subito perché tra due settimane parto-
-Che lavoro
è?- Chiese con un tono piatto.
-Il mio
agente dice che è una occasione unica per la mia carriera da ballerina-
-Hai anche un
agente?-
-Si, questo è
stato uno dei motivi per cui ho lasciato Artie, gli ho chiesto di venire con
me, ma lui aveva paura… Non voleva lasciare il suo lavoro da informatico… In
più le cose non andavano bene da un po’…- disse la bionda evasiva.
Santana sentì
il cuore scoppiare, le aveva appena detto che stare con lei non le faceva bene,
ma l’idea di perderla di nuovo la spaventava
a morte.
-Quindi non
ci sarai alla rimpatriata…-
-Certo che ci
sarò, abbiamo organizzato la data due giorni prima della mia partenza apposta-
La mora
annuì.
-Così posso
salutare tutti.-
-Potevamo
salutarci li anche noi, no?-
La bionda si
avvicinò di più.
-Santana, so
di averti fatto soffrire, ma ti giuro che mi dispiace, appena ci siamo lasciati
con Artie non ho fatto altro che pensare a te e a quanto mi dispiacesse… Volevo
dirtelo in privato, prima di partire…-
-Ok, me l’hai
detto…-
La bionda la
stava guardando con un aria da cane bastonato, come la odiava quando faceva
così, uguale a dieci anni prima, irresistibile.
-Che altro?-
chiese l’ispanica non capendo dove volesse arrivare.
-Mi
piacerebbe esserti amica… Recuperare il tempo perduto…-
L’ispanica
tirò un sospiro di sollievo, anche se la mente aveva fatto altre supposizioni.
-Non
possiamo, è passato troppo tempo Brit-
-Ancora non
mi avevi chiamato Brit…- disse la bionda felice.
La mora pensò
che aveva appena fatto una cazzata a chiamarla in quel modo, ma era stato più
forte di lei.
-Non si può,
e anche se volessi tu partirai domani per Lima e tra due settimane per
l’italia…-
-Era una
bugia per vederti subito… Se ti avessi detto che tornavo a Lima tra una
settimana tu avresti preso tempo.-
L’ispanica
era senza parole, da quanto l’ex cheerleader era così astuta.
Dopo averla
fissata per un po’ aprì la sua borsa e tirò fuori un blocchetto e una penna,
scrisse velocemente su uno dei fogli e poi lo strappò dandolo alla bionda, poi
si girò e si allontanò.
La bionda
guardò il foglio, c’era scritto un indirizzo e sotto “ps. Vado matta per la
cheesecake dello starbucks”.
Santana si girò e vide in lontananza Brittany sorridere, non
sapeva perché le aveva dato il suo indirizzo, ma sentiva che aveva bisogno di
passare altro tempo con lei.
Arrivata nel
pianerottolo di casa sua, la mora infilò la chiave nella serratura e sentendo
che la porta era aperta temporeggiò ad entrare.
In quel
momento le mancavano solo i ladri…
Aprì piano la
porta e vide una sagoma familiare seduta sul divano.
Era Dave.
Tirò un
respiro di sollievo e poi entrò in casa.
-Vuoi farmi
prendere un colpo- disse la ragazza sedendosi distrutta sul divano accanto a
lui.
-Scusami non
ti ho neanche avvisato… Come è andata la serata?- chiese il ragazzo mentre
faceva zapping.
L’ispanica
riconobbe l’espressione di sufficienza, non era la prima volta che tornava a
casa e lo trovava seduto sul suo divano a guardare la tv, in più il fatto che
il collega avesse le chiavi del suo appartamento le metteva sicurezza.
-Continuo a
non capire perché quando litighi con Kurt vieni da me invece che andare a casa
tua- disse la mora fissando la tv come il ragazzo.
Dave si
accucciò sulle sue gambe continuando a non staccare lo sguardo dalle
televendite.
-Che è
successo stavolta?-
-Blaine…-
disse il ragazzo con tono anonimo.
-Ah… la
vecchia fiamma…- disse l’ispanica ironicamente.
-Finiscila
Lopez- lo rimproverò il collega.
Santana
cominciò ad accarezzargli la testa –A cuccia… Su, racconta tutto alla zietta…-
-Non c’è
molto da dire, non è la prima volta che loro due si sentono, in più Blaine
passa da New York e gli ha chiesto di vedersi…-
-Ma non mi
dire…- aggiunse sarcastica.
-E pensa che
lui mi ha detto“esco con Blaine la prossima settimana”-
-Perché che
avrebbe dovuto dirti scusa?-
-Non lo so,
magari se mi andava bene…- mugugnò l’uomo.
-Dai, ma lo
sai che Kurt è fatto così…-
-Vabbè…-
-Dave, Kurt
ti vuole bene, Blaine fa parte del passato, tu sei il suo presente, è con te
che ha scelto di stare, devi fidarti di lui…-
-Come Francy
si fida di te?- chiese il ragazzo buttando un occhio alla collega.
-IO e Frances
ci fidiamo l’una dell’altra, che c’entra scusa?- chiese imbarazzata la ragazza.
-Fa male… Se
solo vedesse che faccia hai…- replicò il ragazzo con malizia.
-Perché che
faccia ho?-Chiese seccata.
Il ragazzo
alzò le sopracciglia e Santana si alzò di scatto lasciandolo solo nel divano.
-Fanculo
Karofsky-
…
Dopo un po’
la ragazza lo sentì entrare nel letto dove si era appena messa a dormire.
Ovviamente
lei stava a destra, nessuno poteva prendere il posto della rossa quando lei non
c’era.
-Stronzo-
-Anche io ti
voglio bene…- rispose il ragazzo.
-Hai dato la
buona notte a Kurt?-
-Si gli ho
mandato un messaggio…-
-Bravo…-
-E tu hai
scritto alla tua donna?-
-Certo…-
-San ti
lampeggia il telefono- disse il ragazzo indicandole il cellulare su comodino.
L’ispanica
prese l’I-phone.
Mess_Brittany
-Grazie per la serata, e per la
seconda occasione… Notte-
-----
Ok, spero che il capitolo vi sia
piaciuto… per la felicità di qualcuno vedremo Brittany ancora per un po’…
Aspetto suggerimenti e commenti
A presto
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Capitolo 8 *** casa ***
10 ANNI DP 8
10 ANNI DOPO
-Sergente
istruttore...-
Niente.
-Sergente
istruttore… yuuu-
L’ispanica
aprì gli occhi e si trovò ai piedi del letto una sagoma maschile che
difficilmente riuscì a mettere a fuoco.
-Buongiorno-
disse il ragazzo avvicinandosi a lei.
Santana si
nascose sotto le coperte, non voleva svegliarsi –Dave è sabato!-
-Devo andare
in palestra ci vediamo li con Kurt- spiegò il ragazzo.
La mora tirò
su la testa dalle coperte –Lo riconquisti con i tuoi muscoli?-
-Una roba del
genere- rispose il collega sedendosi sul letto accanto alla ragazza.
-Che stupidi…
Uomini- replicò sarcastica l’ispanica che si era leggermente alzata.
-Non capisco
come riesci a resistermi!-
-Potrei dire
lo stesso- lo guardò maliziosa la donna.
Il ragazzo la
guardò un attimo per poi far scendere lo sguardo sul petto dell’ispanica
avvolto da una canottiera che lasciava intravedere tutto.
-Naa troppe
tette- disse ridendo il ragazzo che prima di alzarsi dal letto le stampò un
bacio sulle labbra.
L’ispanica
ricambiò al gesto affettuoso.
-Vado, la
colazione è pronta di la…-
-Stasera ci
vediamo?- chiese la ragazza mettendosi seduta sul letto.
Dave prese lo
zaino e se lo mise in spalla – Certo, sempre che non hai da fare con Brittany…-
rispose scherzando prima di andare via.
La ragazza lo
guardò malissimo, Dave le sorrise e se ne andò al piano di sotto.
-STROOONZO-
le urlò poco prima che sbattesse la porta d’igresso.
Santana
ricadde tra le coperte.
La sua testa
aveva rimosso la sera prima e Brittany, voleva rimuovere, quella situazione non
le piaceva per niente.
Brittany era
tornata e le aveva chiarito tutto, e adesso voleva esserle amica come se nulla
fosse successo.
Come poteva
pretendere di lasciarsi tutto alle spalle?
Ma la verità
era un’altra.
L’idea che
Brittany rientrasse nella sua vita la spaventava a morte, aveva provato
qualcosa di troppo grande in passato, lei era prima, l’aveva segnata, e come se
non bastasse le aveva spezzato il cuore, certe ferite non si rimarginano.
Ancora non
sapeva bene cosa pensare, ma di una cosa era certa: Frances.
Frances aveva
rinunciato a tanto per stare con lei.
Era la prima
persona di cui era riuscita a fidarsi dopo tanto tempo, la prima che le aveva
fatto ribattere il cuore.
Progettavano
un futuro insieme, erano andate a convivere da subito perché non potevano fare
a meno l’una dell’altra e si erano sempre trovate e sostenute.
E lei non
poteva rovinare tutto.
Squillò il
telefono.
Santana
attaccò l’auricolare e rispose.
-Isn't she lovely… Isn't she wonderfull…
Isn't she precious… Less than one minute old I never thought through love we'd
be… Making one as lovely as she… But isn't she lovely made from love…
paraparaparara- canticchiò l’ispanica alzandosi dal letto.
-Dopo una dichiarazione del
genere potrei saltarti addosso lo sai?-
-Non puoooi… Tu sei a
Losss Angeeeles…- rispose l’ispanica continuando a cantare.
-Tornooo domaniiii- canticchiò la rossa.
-Veramente?- chiese la
latina smettendo di cantare.
-Domani sarò tutta tua…-
-Bene…- rispose un po’
asettica la mora.
-Ti dispiace?- chiese la rossa non cogliendo felicità nella voce
della compagna.
-No… è che ho perso il
conto dei giorni… Come sta andando il lavoro?-
-Alla fine bene, il regista sembra soddisfatto, e le riprese partiranno
prestissimo-
-Fantastico!-
-Ho già parlato con la produzione per quella cosa… in teoria non
dovrebbero esserci problemi… basta che mi faccio vedere una volta ogni tanto…-
-Ah… Ok… Aspetta di che
stiamo parlando?-
-Amore…- rispose delusa la scenografa.
-Si cazzo è vero, scusa
non so dove ho la testa…- si giustificò la mora che si era appena dimenticata
che da li a poco a breve avrebbe “messo incinta” la compagna.
-Lo so io… Almeno avete parlato?- disse un po’ seccata la rossa.
L’ispanica intanto era
scesa in cucina e stava bevendo il caffè americano preparato dall’ex titans.
-Si Frances abbiamo
parlato, mi ha chiarito un po’ di domande… E’ stato strano-
-Bhe direi non la vedevi da dieci anni.-
-Appunto non dovresti
essere gelosa…- la rimproverò scherzando la latina alludendo alla piccola
scenata di gelosia che le aveva fatto al telefono la sera prima.
-Non ero gelosa, è solo che ogni volta che mi allontanò spuntano le tue
ex…-
Santana ripensò a tutte quelle
volte che casualmente aveva approfittato che la rossa non ci fosse per rivedere
persone del suo passato, sapeva che Frances non aveva problemi, ma voleva
evitare di discuterne.
-Brittany non è una mia
ex!- l’ammonì.
-No scusa è l’ex, è la prima-
-Come sei acida
stamattina…- le disse con un tono scherzoso.
-Scusa San, hai ragione, non dovrei essere gelosa soprattutto di
Brittany, so quanto significa per te, è solo che ho un brutto presentimento.-
Proprio in quel momento
suonò il citofono.
-Aspetta un attimo,
bussano-
La mora pigiò il pulsante
dell’apparecchio –chi è?-
-Colazione a domicilio-
L’ispanica perse un
battito, era davvero venuta.
-Ultimo piano…- disse la
latina velocemente.
-Chi era?-
-Un pacco per il lavoro.-
Perché le aveva mentito?
-Di sabato mattina?-chiese curiosa la rossa.
-Bu… vabbe amore ci
sentiamo dopo-
-Ok piccola, mi manchi tanto…-
-Anche tu…-
…
Santana chiuse la chiamata
e corse in camera a mettersi qualcosa di decente e a rifare il letto, non era
proprio il caso che la bionda la vedesse in quello stato.
Si mise un paio di jeans e
corse in bagno a sciacquarsi la faccia, poi si mise una canottiera bianca e si
sistemò i capelli.
A quel punto sentì
suonare, fece un respiro profondo , e andò lentamente verso l’ingresso.
Che cazzo stava facendo?
Aprì la porta e la vide,
sorrideva come quando erano al liceo, era anche vestita con la maglia con il
cuore che portava al liceo.
La bionda alzò la mano per
farle vedere il sacchetto dello sturbooks.
-Non pensavo mi prendessi
alla lettera- disse l’ispanica spostandosi per farla entrare.
-Non mi hai dato una
lettera, mi hai detto un bigliettino…-
Santana trattenne le
risate, era da troppo tempo che non aveva una conversazione normale con l’ex
cheerios, e le sue risposte cariche d’ingenuità le erano mancate da morire.
La bionda fece un passo e
la latina chiuse la porta.
-Allora che ne dici?-
chiese la mora.
Brittany cominciò a
camminare sul parquet della stanza, notò subito delle scale dalla parte opposta
a lei e sotto una porta semi aperta che lasciava intravedere un bagno. Alla sua
sinistra c’era un divano con la tv, mentre alla sua destra un tavolo.
-Allora questo è il soggiorno-
Spiegò la latina, poi fece cenno a Brittany di seguirla e superò il tavolo alla
sua destra, aprì le porte scorrevoli e scoprì la cucina.
La bionda osservava tutto
con l’espressione di chi deve comprare l’appartamento.
La latina continuò il giro
mostrandole prima il bagno e poi lo studio.
-Qua ci lavoro… Anzi ci
lavoriamo….-Aggiunse la ragazza indicando il tecnigrafo di Frances.
La bionda si avvicinò
curiosa al tavolo inclinato.
-E a che serve?- chiese
guardando il tavolo.
L’ispanica si avvicinò al
tavolo e guardò Brittany –serve a disegnare, Frances fa la scenografa…-
La ballerina alzò le
sopracciglia e poi si diresse verso la scrivania.
-E qua ci lavori tu?-
chiese indicando il mac.
La mora annuì e si diresse
verso la cucina.
-E questo cos’è?- chiese
Brittany prendendo in mano un tubetto blu che stava sulla scrivania.
La mora si girò e vide la
ragazza con in mano la colla per la dentiera che non era riuscita a rendere
sexy –Il mio incubo peggiore…-
-Cioè?- chiese curiosa.
-E’ lavoro Britt, devo
trovare un modo per rendere sexy la colla per la dentiera…-
-Perché scusa, non è sexy…-
-Appunto, è questo che
faccio rendo sexy e attraente quello che non lo è in natura, sai mi pagano per
farlo…!-
-Avrai dovuto imparare da
zero visto che tu non ne hai bisogno…- disse tranquillamente la bionda.
Santana arrossì un attimo,
poteva evitare quel complimento, era fuori luogo.
La bionda capì l’imbarazzo
dell’amica e sorrise leggermente -E comunque penso… A chi importa che una colla
per la dentiera sia sexy… basta che funzioni no…?-
Santana alzò lo sguardo
all’improvviso come se avesse avuto un illuminazione…
-Brittany sei un genio…-
…
…
Le due avevano appena
finito di fare colazione, l’ispanica era così esaltata per aver trovato la
pubblicità perfetta che non faceva altro che parlare.
-Santana?-
-Si Britt-rispose la
ragazza mentre stava buttando i bicchieri di carta.
-Pensi che faccio bene a
partire per l’Italia?-
Quella domanda riportò l’ispanica
alla realtà, per un po’ aveva dimenticato tutto, le sembrava di stare sospesa
su una nuvola con Brittany a parlare di tutto e niente.
-Credo di si… Perché lo
chiedi a me?-
-No niente, e che… ho già
fatto tanti errori nella mia vita, non ne voglio fare un altro-
-Perché pensi possa essere
un errore?- chiese curiosa la mora.
La bionda la guardò negli
occhi come se le volesse dire qualcosa con lo sguardo, proprio in quel momento
squillò il cellulare.
-Perdonami sono un
centralino- disse la ragazza rispondendo a telefono.
-Quinn tesoro dimmi
tutto?-
La bionda fece cenno di
salutarla ma la mora era troppo concentrata nella conversazione.
-Ma io non sono una
psicologa… Dai sono dei ragazzini li spaventerei…-
La bionda continuava a
guardare curiosa la latina che si stava alterando.
-Ok arrivo!- disse buttando
giù.
-Che è successo?-
L’ispanica sbruffò per un
attimo –Era Quinn, le è saltato l’incontro sui figli di genitori gay con lo psicologo per i bambini… Lo sai che
insegna alle elementari vero?-
La bionda annuì.
-E niente, siccome i
bambini ci sono rimasti male, mi ha chiamato per andare a fare due chiacchiere
con loro semplicemente sull’omosessualità-
-Bello, dai vengo pure io…-
disse esaltata la bionda.
L’ispanica la guardò confusa.
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Capitolo 9 *** omofobia ***
10 ANNI DP 9
10 ANNI DOPO
La mora si fermò davanti l’aula
dove insegnava Quinn e bussò.
-Ragazzi aspettatemi un
attimo, e mi raccomando, comportatevi bene- disse la giovane insegnante alla
classe di non più di una ventina di bambini.
Quinn aprì la porta.
-Grazie, grazie, grazie…
Ascolta non devi fare niente di particolare dovrai solo rispondere alle loro
domande- disse fuori dalla classe Quinn all’ispanica che la guardava confusa.
-Non so se sarò in grado
di…-
-Ma si San, mi dispiace
che non ci sia Francy sarebbe stato perfetto…-
-In effetti… Non sono sola…-
disse la mora facendo un passo a destra e scoprendo Brittany.
-Quinn!!!!- disse l’ex
compagna di squadra saltandole addosso.
L’insegnante guardò
Santana sconvolta mentre la bionda la stava abbracciando con forza –Brittany…
che ci fai qui?- chiese quando quest’ultima si staccò.
-Dovevo sbrigare delle
cose a New York…-
Quinn continuava a
guardare Santana sconvolta che era evidentemente imbarazzata.
Ovviamente la ballerina
non sapeva che lei sapesse tutto.
Quinn riaprì la porta e
fece cenno a Brittany di entrare per prima, poi si avvicinò all’orecchio dell’ispanica
–Che cazzo ci fa lei qui?Con te?-
-Storia lunga…-
Le tre ex cheerios
entrarono nella classe e i bambini fecero subito silenzio.
Più della metà della
classe era incantata a guardare Brittany, come se ci fosse stato una sorta di
riconoscimento reciproco.
-Ok ragazzi, come vi ho
già spiegato l’incontro di oggi con lo psicologo è saltato… Però visto che oggi
è la giornata mondiale contro l’omofobia…-
-Che vuol dire omofobia?-
disse sottovoce Brittany alla mora che la guardò sorpresa.
-Maestra che vuol dire
omofobia- chiese un bambino in seconda fila.
-Qualcuno di voi sa che
vuol dire omofobia?- Domandò la maestra guardando gli altri bambini.
Una bambina bionda in
prima fila nel banco accanto alla finestra alzò la mano.
-Si Beth!- Disse la bionda
con un certo orgoglio.
-La mia mamma mi ha spiegato
che omofobia è quando si ha paura delle persone gay…-
La maestra guardò la
bambina e le fece un sorriso, poi prese due gessetti e cominciò a scrivere alla
lavagna.
Santana si avvicinò alla
maestra –Ma fa sempre così...-
-Si, tutta sua madre…- Le
sussurrò l’insegnante.
-la parola omofobia- disse
dopo aver scritto la parola in grande a stampatello con due gessetti colorati
uno blu e uno rosso –deriva dal greco
homos che vuol dire stesso, e fobos che vuol dire paura…
Letteralmente significa paura dello stesso… E si usa per indicare tutte quelle
persone che sono spaventate da chi è omosessuale, ossia da chi ama una persona
del proprio sesso- concluse la maestra guardando i ragazzini.
Brittany
intanto guardava la lavagna soddisfatta.
-Lei è
Santana una mia amica… ed è gay! Se volete chiedere qualcosa sull’omofobia o
sull’omosessualità chiedete pure a lei-
L’ispanica prima
guardò Quinn terrorizzata, poi alzò leggermente la mano e salutò i bambini con un sorriso finto.
Dopo qualche
secondo di silenzio Brittany alzò la
mano.
Santana la
guardò malissimo.
-Lei è
Brittany un’altra amica mia e di Santana, Brittany chiedi pure- disse la bionda
pensando che fosse una buona idea per rompere il ghiaccio.
-Santana sei
mai stata vittima di omofobia…- chiese curiosa la ballerina contenta di aver
imparato una nuova parola.
-Si Brittany-
Un bambino in
terza fila alzò la mano.
La maestra
fece un cenno con la testa.
-E quando?-
Santana si bloccò un attimo.
L’ispanica era appena uscita dalla
struttura dove frequentava le lezioni di marketing.
Aveva appena mandato un sms alla sua
ragazza del momento, tale Molly, con cui spesso frequentava dei corsi al
college.
Il sole era appena tramontato e lei
stava raggiungendo il suo dormitorio.
-Ei bellezza…- disse un ragazzo dietro
di lei.
Santana lo ignorò e continuò a
camminare accelerando il passo.
-Ehy dico a te Lesbica di merda-
A quel punto la Lopez si girò, ok che
era meglio evitare spiacevoli situazioni, ma lei era pur sempre Santana Lopez.
-Come mi hai chiamato?-
-E’un peccato che tu te la faccia con
la tua amichetta, è proprio uno spreco-
-Bhe se ti guardi allo specchio
capisci perché ho cambiato sponda- disse la ragazza che riprese a camminare.
Il ragazzo più alto di lei fece uno
scatto e si piazzò davanti a lei.
-Forse potrei farti cambiare idea,
sono sicuro che infondo ti piace…-
-Vista la tua statura e le dimensioni
delle tue mani, non sarai neanche dotato, e per questo che rompi il cazzo alle
lesbiche, perché almeno hai una scusa sul perché non te la danno.-
Il ragazzo si alterò e le mollò un
ceffone –Non parlarmi così lesbica!-
L’ispanica si toccò la guancia come
paralizzata.
-Senti mi hai seccato, te ne vai?-
chiese la ragazza che non riusciva più a passare.
-Non penso proprio…- disse il ragazzo
afferrandola per i fianchi.
-Lasciala stare- urlò un ragazzo che
era il doppio di lui.
Il molestatore si girò e si prese un
pugno in faccia da Dave, che era appena uscito da lezione.
Il ragazzo si allontanò correndo.
Santana era immobile.
Dave le si avvicinò e l’abbracciò
forte –è tutto ok-
-Avrei potuto tranquillamente dargli
un calcio nelle palle- disse velocemente la ragazza.
-Perché non l’hai fatto?- chiese l’ex
titans.
-Sono abituata alle battutine, ma così…
Mi sono sentita così vulnerabile…-
-E’ tutto ok, ci sono
qui io!- disse il ragazzo continuando ad abbracciarla.
Quinn capendo
a cosa stesse pensando l’amica le toccò la spalla.
Santana la
guardò e la tranquillizzò con lo sguardo per poi guardare il bambino in fondo.
-Come ti
chiami?-
-Brian-
-Sai Brian,
per quanto l’omosessualità sia una cosa normale, molte persone la pensano
diversamente, e spesso succede che se cammino per strada con la mia fidanzata
la gente guarda male e dice cose poco carine- cercò di spiegare con semplicità
la mora.
Quinn la
guardò con dolcezza.
-Ma lei è la
tua fidanzata?-
-Chiese il
bambino accanto a Brian-
-Chris- lo
ammonì la maestra.
-No Chris lei
non è la mia fidanzata è solo un’amica- disse un po’ imbarazzata mentre
Brittany rideva.
-E perché non
è la tua fidanzata e tanto bella?- continuò il bambino.
Quinn capendo
l’imbarazzo dell’amica prese la parola –Ecco hai fatto una bella domanda,
Brittany non è la fidanzata di Santana perché non è gay, perché è
eterosessuale, vuol dire che è attratta da persone del sesso opposto-
-Non è vero…-
disse velocemente Brittany.
Le due
ragazze e i bambini si voltarono di scatto verso la bionda.
-Scusa?-
Chiese l’insegnante confusa.
-Sono
bisessuale io…-
-Maestra che
vuol dire bisessuale?- Chiese una bambina al primo banco nell’imbarazzo
generale.
-Come ti
chiami?- Chiese Brittany alla bambina.
-Rachel…-
-Rachel, sai
anche noi abbiamo un’amica che si chiama Rachel, Bisessuale vuol dire che mi
piacciono sia i maschietti che le femminucce- spiegò la bionda mentre le ex
compagne continuavano ad essere sconvolte.
-Quindi pure
io sono bisessuale, mi piace giocare sia con i bambini che con le bambine-
-Una specie-
disse la ballerina sorridendo.
-No- replicò
Santana prendendo di forza la parola.
Quinn la
guardò male, conosceva benissimo l’amica e aveva capito che si stava alterando.
L’ispanica
fece un respiro profondo e si avvicinò alla ragazzina al primo banco –Quanti anni
hai Rachel?-
-Ne ho dieci…-
-Hai un’età
bellissima Rachel- disse la mora piegando le ginocchia e appoggiando i gomiti –Goditela,
e gioca tanto…-
Quinn fece
uno strano verso.
-Si fai pure
i compiti ogni tanto…-
-Perché poi
non potrò giocare più?- chiese la bambina preoccupata.
-Certo
piccola, solo che crescerai e avrai altri pensieri… tra cui l’amore…-
Poi la mora alzò
leggermente lo sguardo. –Se vi avvicinate vi dico un segreto-
I bambini si
alzarono e si avvicinarono correndo all’ispanica.
-Quando v’innamorerete
capirete tante cose, tra cui anche se siete gay, bisessuali o etero… Ma
soprattutto capirete voi stessi, e sarà tutto bellissimo-
La ragazza si alzò e i bambini l’abbracciarono.
-L’hai
riconosciuta?- Chiese la mora alla ballerina seduta nel sedile accanto al suo.
-Chi?-
domandò la ragazza all’ispanica che guidava.
-Beth la
figlia di Quinn…-
-La bimbetta
bionda?-
-Si…- Le
rispose sorridendo l’ispanica.
-Non ne ero
sicura… Ma com’è successo?-
-Quando Shelby
ha saputo che Quinn iniziava ad insegnare nella stessa scuola dove era già iscritta
la figlia si sono incontrate e hanno deciso di metterla nella sua classe-
-Ed è legale…?-
-Certo, nel
senso, la bambina non sa niente… diciamo che è stato un gesto carino da parte
di Shelby che comunque è una bravissima madre…- spiegò la mora.
-E Quinn?-
-Ovviamente
all’inizio era stranita, parliamo di due anni fa, quando ha preso l’abilitazione
all’insegnamento… Ricordo che siamo uscite io lei e Frances… Stavamo già
insieme…-
La bionda la
guardò poco entusiasta.
-La nomini
sempre, dov’è adesso?-
-Torna
domani, è fuori per lavoro… Perché quella faccia?-
-No… Niente…
E’solo che è bello passare del tempo con te…-
A quel punto
l’ispanica inchiodò.
-Che cosa mi
stai dicendo Brittany?-
-Niente San…-
rispose delusa.
Santana
cominciò a guardarla confusa –Senti che ne dici se ci vediamo dopo, magari
domani, la mattinata mi ha stancata…- disse la mora senza guardare in faccia l’amica.
La bionda
annuì senza aprire bocca e scese dalla macchina.
Santana
accese
la radio e mentre la ballerina si allontanava a piedi partì il
pezzo che Blaine
aveva dedicato a Kurt il giorno che lui era tornato al McKinley, la
sorte volle che fosse anche il pezzo che le aveva dedicato Frances il
giorno che avevano festeggiaro un anno.
I walked
across an empty land
I knew the pathway like the back of my hand
I felt the earth beneath my feet
Sat by the river and it made me complete
Oh simple thing where have you gone
I'm getting old and I need something to rely on
So tell me when you're gonna let me in
I'm getting tired and I need somewhere to begin
I came across a fallen tree
I felt the branches of it looking at me
Is this the place we used to love?
Is this the place that I've been dreaming of?
Oh simple thing where have you gone
I'm getting old and I need something to rely on
So tell me when you're gonna let me in
I'm getting tired and I need somewhere to begin
And if you have a minute why don't we go
Talk about it somewhere only we know?
This could be the end of everything
So why don't we go
Somewhere only we know?
Intanto Santana aveva già
cominciato a piangere.
So if you have a
minute why don't we go
Talk about it somewhere only we know?
This could be the end of everything
So why don't we go
So why don't we go
This could be the end
of everything
So why don't we go
Somewhere only we know?
Ho camminato attraverso un albero
caduto
ho sentito i suoi rami che mi guardavano
è questo il luogo dove ci amavamo?
è questo il luogo che ho sognato?
e se tu hai un minuto perchè non andiamo
a parlare di questo da qualche parte che solo noi conosciamo?
questo potrebbe essere la fine di tutto
così perchè non andiamo in qualche luogo che solo noi conosciamo?
---
Capitolo un po’ particolare, mi scuso
se è un po’ troppo poco realistico, non so quando sia realistico che a dei
bambini facciano una lezione del genere, però l’idea mi piaceva troppo e poi
volevo collocare Quinn nel sociale e inserirci Beth. Dopo che ho visto Quinn
con la sorellina di Sam ho pensato che fosse un buon lavoro per lei.
Sulla scena della violenza, non so
quanto sia forte, non volevo esagerare però volevo traumatizzare Santana in
qualche modo.
Sul finale non ho dato indicazioni
volutamente perchè devo lasciare a Santana il tempo di capire perché piange,
senza dubbio tutto questo tempo con Brittany non le è indifferente…
Detto ciò ringrazio sempre tutti
quelli che leggono, seguono e recensiscono la mia storia…
Grazie davvero, mi date una forza
incredibile!
Un bacione
Will
|
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Capitolo 10 *** Frances ***
dieci anni dopo10
Le due ragazze stavano distese su un
telo in una vasta campagna.
L’ispanica aveva la testa appoggiata
sulla pancia della rossa.
-San, posso farti una domanda-
La mora si stupì del fatto che
l’avesse chiamata per nome, di solito lei la chiamava per nome mentre la
ragazza la chiamava amore.
-Dimmi…-
-Se un giorno Brittany tornasse?-
La mora si stranizzò e si alzò di
scatto guardandola dall’alto –perché me lo chiedi?-
-Ripensavo al discorso che ha fatto
prima a tavola mio fratello sui primi amori…-
-Non lo so Frances, non so come reagirei… Sarebbe
strano però…-
-Per come sono andate a finire le cose
tra voi…-
-Si per il fatto che non parliamo…- rispose
pensierosa la mora.
-Ok ma, lascia stare l’aspetto tragico
della situazione… Lei è stata la prima donna che hai amato, se tornasse domani,
che faresti?- chiese alzandosi alla pari della fidanzata.
L’ispanica allungò il braccio ed
accarezzò la guancia della rossa.
-Hai detto bene, è stata la prima
donna che ho amato… Non quella che amo, adesso…- aggiunse prima di stamparle un
dolce bacio sulle labbra.
-Sei una stronza mi freghi sempre con
il tuo modo di fare da sexy predatore della savana…-
L’ispanica si mise a cavalcioni sopra
di lei e con un movimento di testa buttò dietro la chioma color cioccolato.
Frances la guardò negli occhi e poi la
tirò a se con un bacio.
-Adesso chi è la preda?- chiese
Santana staccandosi da quelle labbra.
-Sei sempre stata tu…- le sussurrò la
rossa all’orecchio prima di morderglielo.
…
-Interrompo qualcosa?- chiese l’uomo
dai capelli rossi che si era appena avvicinato con in braccio un bambino.
Santana scese immediatamente dal corpo
della ragazza.
-Mi scandalizzate il pupo!- disse
divertito il ragazzo.
-Ma no dai ha visto di peggio…- disse
la scenografa mentre si alzava da terra –Vieni dalla zia-
L’uomo mollò il ragazzino alla sorella
e si sedette accanto a Santana che intanto si era ricomposta.
-Ci sa fare coi bambini…- disse il
ragazzo alla mora che era completamente folgorata dalla scena.
Frances teneva in braccio il bambino
di un anno, e mentre gli faceva delle facce strane il bambino rideva.
-E voi avete intenzione di avere dei
bambini?-
Santana lo guardò un po’ sorpresa, poi
spostò lo sguardo commosso su la sua ragazza e il piccolo Cory, fino a quel
momento non aveva mai pensato di avere un figlio con lei.
…
…
-Perché non facciamo un bambino?-
-Tu mi vuoi incastrare…- le rispose
ridendo.
-No sono seria…-
-Pure io… Non ti sembra di correre un
po’ troppo!-
-No perché? Cioè abbiamo due ottimi
lavori e una casa di proprietà…- spiegò seria la mora.
La ragazza continuava a guardarla
curiosa.
-Perché mi guardi così?-
-Diventi sexy quando fai la seria…
Lavoro, casa…-
La latina arrossì per un attimo –Sono
cose importanti… No?-
La rossa alzò le sopracciglia
continuando a sorridere –Quindi vuoi avere un bambino perché puoi?-
-Stupida… Te lo chiederei anche se vivessimo
in una capanna… Voglio davvero che diventiamo una famiglia…-
-Siamo già una famiglia Santana…-
replicò seria la ragazza.
-Perché fai così?- chiese irritata la
latina.
-Qualche anno fa ho avuto un aborto…-
La mora si gelò per un attimo –Quando?
Come? Perché non me l’hai detto?-
-Non è mai capitato di parlarne… E poi
ho un po’ rimosso... Stavo con Tommy e spesso fantasticavamo sul futuro, sui
figli… E poi è successo… Sai il coito interrotto non è un ottimo metodo
contraccettivo…-
Santana fece una faccia schifata, un
po’ per l’immagine che le si visualizzava in testa, e un po’ per Tommy, l’ex di
Frances da cui lei l’aveva strappata.
-… Bhe insomma avevamo deciso di
tenerlo… Sembrava una ventata d’aria fresca al nostro rapporto… Tommy tornava a
casa con i vestitini e con oggetti strani per il bambino… Non sembrava neanche
lui…-
Adesso l’ispanica si era addolcita e
anche un po’ intristita… Sentiva nella voce della compagna tanto dolore.
-Poi sai… Una visita di controllo… e
Puf… Signorina ha avuto un aborto spontaneo… Capita alle prime gravidanze…
Diciamo che la cosa mi ha un po’ toccato…- disse la donna alzando la testa e
mostrando gli occhi lucidi.
A quel punto Santana la strinse forte
a se, poteva sentire il suo cuore battere.
Dopo un po’, la scenografa fece un
respiro profondo e si staccò dall’abbraccio.
-San…-
-Dimmi piccola-
- Non credere che non sia un mio sogno
ricorrente vedere dei piccoli selvaggi ispanici correre per casa…-
L’ispanica sorrise.
-Ma se non ti dispiace vorrei essere
io a portarlo in grembo…-
La mora la guardò confusa –Pensavo non
volessi avere figli…-
-Devo superarlo… E poi non lo so, con
te sembra tutto più facile…-
La rossa non riuscì a finire la frase
che l’ispanica le tappò la bocca con un bacio.
-Facciamolo!- disse
semplicemente dopo essersi staccata.
Santana stava
seduta nello studio col mac aperto di fronte a lei, cercando di elaborare il
geniale slogan della bionda sulla colla per la dentiera.
Non è sexy,
basta che funzioni…
Aveva
riflettuto parecchio sui giorni passati con Brittany, ma per quanto fosse bello
passare del tempo con l’ex cheerios non riusciva a sentirsi leggera.
Non era solo
il pensiero costante di Frances a farla sentire pesante, ma piuttosto il fatto
che con la bionda era cambiato tutto.
Forse erano
semplicemente cresciute.
…
-A che ora
arrivi?-
-Verso le nove… Ma tranquilla mi accompagnano
a casa…-
-Sicura? Mi
fa piacere venirti a prendere!- disse sinceramente la mora al telefono.
-Ma no amore dai, devi farti tutta quella
strada…-
-Mi fa
piacere, lo sai…-
-Lo so… Non vedo l’ora di vederti…- disse
con dolcezza la rossa.
-Anche io,
devo raccontarti un sacco di cose…-
-Ti riferisci a Brittany…?- Chiese seria.
-Si…- rispose
evasiva l’ispanica.
Tra le due
ragazze ci fu un secondo di silenzio.
-Devo preoccuparmi?- domandò scherzando
la scenografa.
-No… Però… Ho
bisogno di parlarti…- spiegò la latina cercando di tagliare corto
-Ok… Vado…-
-Ok…-
-Ah… Santana!-
L’ispanica
perse un battito sentendosi chiamare per nome -si…- disse prontamente.
-Ti amo-
L’ispanica
chiuse la chiamata e guardò l’orologio, erano le quattro di pomeriggio.
Toccò col
dito lo schermo del suo I-Phone e cominciò a scrivere un messaggio.
-Ciao…- disse
la bionda quando la latina le aprì la porta.
-Ciao… Entra…-
disse seria la mora dopo averle regalato un lieve sorriso.
La ballerina
entrò in casa e si accomodò sul divano.
-Vuoi
qualcosa?- chiese l’ispanica per allentare la tensione.
-No… Scusa
Santana, è da ieri che non mi rispondi a telefono, poi oggi mi mandi un
messaggio con scritto di venire qui… Sono un po’ confusa- disse velocemente la
ragazza come se non stesse aspettando altro.
-Lo so
Brittany-
L’ex cheerios
storse il naso sentendo pronunciare il suo nome per intero.
-Devo
chiederti una cosa…-
Brittany la
guardò aspettando la domanda.
Santana alzò
lo sguardo incrociando i suoi occhi, erano davvero belli.
-Perché sei
tornata?- Chiese abbassando nuovamente lo sguardo.
-Te l’ho
detto, per chiarire con te… Per tornare amiche…-
-E poi?-
domandò senza alzare lo sguardo.
-E poi cosa?-
replicò la bionda leggermente alterata.
-Non lo so,
dimmelo tu?-
Brittany alzò
le spalle come a non capire di cosa la mora stesse parlando.
A quel punto
Santana si alzò sbruffando, non poteva essersi immaginata tutto di nuovo.
-San…-
L’ispanica si
girò e la fissò.
-Siediti…- lo
chiese con un filo di voce.
La mora tornò
a sedersi accanto a lei.
-Se devi
chiedermi qualcosa chiedimelo…- disse semplicemente la bionda.
La latina la
guardò confusa, era davvero così? Brittany aveva capito quello che stava
pensando?
-Ok…- disse
alzando la testa e mordendosi il labbro.
–Sei innamorata
di me?- domandò a brucia pelo l’ispanica.
-Perché non
lo sapevi?- rispose a tono la bionda.
Santana si
bloccò un attimo, poi si ricordò chi aveva davanti, doveva aspettarselaa quella
risposta.
-Ok,
riformulo… Sei tornata da me, per chiedermi di metterci insieme? Perché se è
così, lo sai, io sto già con un’altra persona…-
A quel punto
Brittany fece uno scatto e la baciò.
La mora
assaporò quelle labbra per qualche secondo e poi si staccò facendo movimento
veloce con la testa.
-Non posso…-
disse velocemente cercando di allontanarsi ma la bionda la bloccò con un
braccio.
-le mie intenzioni erano buone, volevo veramente esserti amica, ma
quando sono tornata non pensavo di desiderarti così tanto, ma poi ti ho vista…
e cavolo Santana come vorrei poter tornare indietro…- disse mordendosi un
labbro.
L’ispanica
guardò per un secondo quelle labbra e le fece sue.
…
Si staccò da quel bacio
dopo pochi secondi.
Aprì gli
occhi e dietro testa di Brittany vide il corpo pietrificato di Frances sul
ciglio della porta.
Frances la
fissò per un attimo prima di uscire e abbandonare l’appartamento.
---
---
Capitolo devastante
direi.
Pensavo al
fatto che spesso succede di pensare ed elaborare a lungo qualcosa e poi a fare
completamente l’opposto. Non so se ho reso l’idea…
Spero che vi
stia piacendo la storia, vorrei sapere che ne pensate di questo capitolo perché
io non sono per niente oggettiva, più si va avanti più non riesco a estraniarmi.
Un bacione
A presto
Will
|
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Capitolo 11 *** sensitiva ***
10 anni dopo 11
10 ANNI DOPO
-Mi hai lasciata sola?-
Santana si girò e vide Frances sulla
porta della cucina con i capelli scombinati, si era appena alzata.
L’ispanica si avvicinò alla ragazza e
la strinse forte a se.
-Scusami, ma l’aria fresca mi fa bene
di prima mattina- rispose guardando il balcone dove era seduta fino ad un
momento prima.
-Pensavi a lei?-
Santana le baciò la fronte e si
staccò.
Il giorno prima erano state a cena con
Kurt e Dave al giapponese e l’ex usignolo le aveva detto che la rimpatriata era
saltata perché Brittany e Artie si erano lasciati.
-Amore se non mi parli non so come
aiutarti…- aggiunse Frances completamente disarmata.
-Non devi farlo per forza, è una cosa
che riguarda me!- replicò acidamente la mora.
-Da quando risolvi i tuoi problemi da
sola?- l’aggredì la ragazzetta prima di accorgesi che la latina era scoppiata
in lacrime.
Si avvicinò e l’abbracciò forte.
-Scusa amore-
L’ispanica si strinse forte a lei, era
la prima persona dopo Brittany che la faceva sentire al sicuro.
-Al liceo ero una stronza, avevo tutta
la scuola ai miei piedi-
-Sei una stronzetta pure adesso- replicò
scherzando la rossa.
Santana si asciugò le lacrime con un
dito.
-No lo ero molto di più, ero proprio
una bastarda.-
-Ohy vacci piano con le parole stai
parlando della mia ragazza!- la rimproverò.
L’ispanica sorrise –Poi con Brittany
ho capito di lesbica e tutto è cambiato, si è amplificato e ridimensionato allo
stesso tempo… E sono cambiata!-
-Parlami di lei…-
-Come se non sapessi già tutto!-
Frances inarcò le sopracciglia, è vero
sapeva già tutto ma sapeva anche che l’ispanica aveva bisogno di parlarne.
La mora si sedette
chiuse gli occhi e cominciò a raccontare.
Santana scese
velocemente le scale del palazzo dove abitava, arrivata al piano terra vide in
lontananza Frances che cercava di fermare un taxy.
-Aspetta-
urlò l’ispanica da dentro il portone.
Frances si
girò leggermente, aveva il viso colmo di lacrime e un’espressione
indescrivibile.
-Ti prego...
Fammi spiegare…- disse la mora che adesso era di fronte alla compagna.
-Non adesso
Santana, ho visto abbastanza- rispose freddamente la rossa.
-Non ti
lascio andare… Ti giuro che è stata l’unica volta che è successo… Non lo
volevo, io voglio solo te…- le spiegò tra un singhiozzo e un altro.
-Non lo
volevi?… Santana tu l’hai baciata, l’ho visto, non è stata lei a farlo, sei
stata tu…-
L’ispanica
abbassò lo sguardo, era vero.
-Vorrei solo
che tu mi ascoltassi… e provassi a capirmi come hai sempre fatto…-
-Non posso,
non adesso…-
L’ispanica
provò ad avvicinarsi per abbracciarla ma la rossa fece uno scatto indietro per
non farsi toccare.
-No, ti prego
non toccarmi…- aggiunse la donna dopo averla guardata con sofferenza.
La mora la guardò allontanarsi e salire su un taxy, era senza
parole non immaginava una reazione del genere… Poi guardò l’orologio, erano le
sette di sera, era evidente che la rossa le voleva fare una sorpresa tornando
prima a casa.
-Mi dispiace-
disse semplicemente la bionda vedendo rientrare l’ex cheerios in casa.
La mora
guardò Brittany e chiuse la porta –non è stata colpa tua… Ho sbagliato io-
disse rimanendo colpita da se stessa, in un qualsiasi altro momento o
situazione le avrebbe iniziato a urlare addosso tutto il suo dolore scaricando
su di lei la colpa, ma non in quel momento, era come se Frances con le sue
poche parole le avesse risucchiato tutta la sua forza.
La
ballerina
si alzò raggiungendo l’amica all’ingresso –Se
c’è qualcosa che posso fare… Io…-
-Vai via…-la
zittì la mora.
Brittany
senza dire una parola prese le sue cose e uscì dall’appartamento.
Adesso era
rimasta sola.
…
…
La latina
stava rannicchiata sul divano con le braccia che stringevano le gambe che aveva
al petto, si sentiva piccola piccola.
-Ehy sergente
istruttore…-
Santana si
girò e vide Dave che era appena entrato in casa.
-Grazie per
essere venuto- aggiunse senza staccare le gambe dal petto.
Il ragazzo si
sedette accanto a lei e l’abbracciò forte.
-Raccontami
tutto..- disse semplicemente l’ex titans.
Santana alzò lo sguardo verso la testa dell’omone, lo guardò
per qualche secondo e poi scoppiò a piangere.
Frances salì
nel taxy dicendo velocemente l’indirizzo di Quinn.
La bionda era
l’unica che in quel momento poteva aiutarla.
Da quando si
era lasciata con Tommy aveva perso buona parte dei suoi amici che si erano schierati
dalla parte del ragazzo che era stato lasciato, in più molti non condividevano
il fatto che stesse con una donna.
Aveva un
sacco di colleghi con cui si trovava bene ma l’unica persona con cui aveva un
rapporto sincero era il fratello che però stava fuori città. Con Quinn si era
trovata da sempre bene, erano sulla stessa lunghezza d’onda su molte cose, in
più conosceva Santana.
Quinn era la
scelta migliore anche perché sapeva che la mora non l’avrebbe chiamata subito,
si sarebbe rivolta a Dave in quel momento, la conosceva fin troppo bene e anche
se non era sicura su quello che fosse successo con Brittany sapeva che l’ispanica
aveva bisogno di una persona che l’appoggiasse e, soprattutto, che le desse
ragione, cosa che Quinn non faceva quasi mai.
…
Quinn rispose
al citofono, era Frances, non sapeva cosa fosse successo perché la rossa le
aveva scritto un messaggio chiedendole se poteva andare da lei senza
specificare altro.
Poi aprì la
porta e vide la rossa con le lacrime agli occhi e completamente in trans.
-Francy ciao,
che è successo? Santana dov’è?- chiese la bionda che si stava iniziando
seriamente a preoccupare.
-Ha baciato
Brittany…- disse con un filo di voce prima di entrare.
Quinn per un attimo tirò un sospiro di sollievo, in quei
pochi secondi si era fatta dei castelli in aria su incidenti, morti e malattie
terminali che avevano inaspettatamente colpito Santana… Poi dopo un attimo
realizzò quello che la scenografa le aveva appena detto
–Che cosa?- urlò alla
rossa con una faccia scioccata.
-Vuoi che
porto i file della colla per la dentiera?- chiese il ragazzo mentre abbracciava l’ispanica.
-No,
domani vengo a lavoro…-
-Ok… Ma dove
credi che sia andata?- chiese il ragazzo.
-Chi?- Chiese
confusa la mora.
-Francy… Dici
che è andata dal fratello…?-
-No Jack sta
troppo lontano…- rispose la latina senza pensarci su.
-E allora
dove può essere andata? Non sei preoccupata?-
-No perchè
sento che è al sicuro...-
La mora era
devastata per quello che era successo, per come l’aveva guardata Frances, e
soprattutto per quella reazione così strana.
Di solito la
rossa era la prima a voler parlare delle cose scomode, ma evidentemente quello
non era il momento.
L’aveva
guardata negli occhi prima che si allontanasse e aveva sentito la sua
sofferenza scorrergli nelle vene, ma in quel momento era tranquilla.
Sapeva che la rossa non avrebbe fatto pazzie e come una
sensitiva la percepiva e sapeva che in quel momento era al sicuro e sicuramente
protetta.
La rossa
stava sorseggiando la camomilla che le aveva preparato l’amica, erano in cucina
sedute al tavolo quadrato della bionda.
-Tranquilla
finisco di bere e vado via… Ci dovrebbe essere un albergo in zona- disse
sorridendo la scenografa.
-Scherzi! Tu
stanotte dormi qui, e rimani fino a quando vuoi…- disse seriamente la bionda.
-Grazie Quinn…-
-Comunque l’ho
notato pure io che era un po’ strana…-
In quel
momento Frances ebbe come una rivelazione
-Cazzo me lo
sentivo, lo sapevo che c’era qualcosa che non andava anche se non potevo
guardarla negli occhi…- disse tra se e se.
-Non è facile
neanche per lei, si sta relazionando con qualcuno che le ha sconvolto la vita
dieci anni fa-
-Lo so Quinn,
quando sono andata via glielo leggevo negli occhi, neanche lei sapeva quello
che faceva, mi sembrava così persa…- aggiunse la rossa con gli occhi lucidi.
-Quindi… La
perdonerai?- chiese curiosa la bionda.
La ragazza
guardò l’insegnante e nei suoi capelli biondi intravide il biondo della donna
che fino a qualche ora prima baciava la sua.
-L’ho vista con i miei occhi Quinn, non so se potrò più
fidarmi di lei…-
-Cosa pensi
di fare adesso?- chiese il ragazzo dalla parte sinistra del letto.
-Non lo so…-
disse la mora guardando il soffitto.
-Pensi che ti
perdonerà?-
La donna si
girò verso Dave e poi chiuse gli occhi.
-Ho solo
paura che non si fidi più di me…- disse l’ispanica prima di addormentarsi.
-----
-----
Volevo ringraziare
tutti i lettori e chi ha recensito accogliendo la mia richiesta!
Questo capitolo
è un po’ più corto e anche di transizione però era necessario, anche se è stato
molto faticoso a livello di scrittura.
Spero comunque
vi sia piaciuto
Un saluto
Will
|
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Capitolo 12 *** Quintana ***
10 anni dp 12
accenni di SPOILER su Quinn e su Santana sulla 2X22
10 ANNI DOPO
-Svegliati Lopez!-
L'ispanica non riconobbe subito la voce, ma aprì gli occhi per via della luce
che entrava dalla porta finestra che era stata appena spalancata.
-Quinn? Chi cazzo ti ha fatto entrare?- chiese la mora che in un secondo
momento si voltò cercando l'amico che aveva dormito con lei.
-Dave non c'è, mi ha fatto entrare e poi è uscito...- disse con tono serio la
bionda.
La mora alzò
subito la testa –Cazzo non mi ha svegliata… Hijo de puta…! Che ore sono?-
chiese agitata alla bionda dopo essere schizzata giù dal letto.
-Calmati
J.Lo, ha detto che portava il file per una colla di non ricordo cosa, e che
diceva al vostro superiore…-
-Io sono il
suo superiore…- precisò Santana che si era appena riseduta sul letto.
-Si insomma,
quello che sta sopra di te… Che ci andavi nel pomeriggio per discutere i
dettagli della presentazione di domani…- concluse con difficoltà la bionda
-Ti sei
ricordata proprio tutto…-
-Più o meno…-
disse Quinn sedendosi accanto all’ispanica.
La latina
allungò la mano e prese l’I-Phone.
-Che fai?-
-Chiamo Dave,
non so bene perché ti abbia detto quelle cose, ma non c’è nessun motivo per cui
io vada a lavoro nel pomeriggio-
La bionda le
tolse il cellulare dalle mani –Certo che c’è un motivo… Tu passi la mattinata
con me…-
La latina la
guardò per un attimo confusa poi sgranò gli occhi come se avesse avuto
un’illuminazione –Ha dormito da te?-
-Non sono qui
per darti informazioni su Francy…-
A Santana
cominciarono a inumidirsi gli occhi pensando alla notte prima.
-Dimmi almeno
come sta- le chiese guardando dritto davanti a lei.
-Come credi
stia Santana? Hai fatto una puttanata…- disse la bionda dopo averle stretto la
mano.
L’ispanica
guardò la mano stretta dall’amica e poi fece un respiro profondo.
-Non so che
mi sia preso… Non volevo che succedesse, l’avevo chiamata per dirle che volevo
stare con Frances e che tra di noi non sarebbe mai successo niente... E poi…
Non lo so…-
-Volevi
vendicarti?-
-Forse…-
-Sei attratta
da lei?-
Santana
guardò per un attimo l’amica e poi si alzò imbarazzata.
-Ok, facciamo
che questa risposta l’archiviamo…- disse la bionda alzandosi dal letto e cominciandolo
a rifarlo –speravo che quella santa donna della tua ragazza ti avesse cambiata,
invece dimentico che sei pur sempre Santana Lopez…-
L’ispanica
stava appoggiata all’armadio senza rispondere.
Quinn si
spostò dall’altra parte del letto e cominciò a sistemare le lenzuola –Da quanti
giorni non fai il letto sembra che ci sia passato su un esercito…- disse
tirando forte le lenzuola.
-Perché lo
fai?-
L’insegnante
poggiò i cuscini sul letto –Perché a tutti capita di sbagliare… Ma sai cosa
peggiora la situazione?-
La mora la
guardò senza capire.
-Rimanere
sola… Credo tanto in voi, ma credo tanto anche in te Santana, e so quanto
quello che è successo ti stia devastando… Ricordati che ho avuto una gravidanza
a sedici anni…-
-Cosa dovrei
fare Quinn? Ho bisogno di lei… Adesso la chiamo…- disse la mora facendo uno
scatto verso il cellulare.
-No…! Non
adesso, fidati…-
-Buongiorno Francy… Come hai dormito?-
chiese la bionda vedendo la scenografa già sveglia e vestita che faceva
colazione.
-Bene…- rispose la rossa con uno
sguardo molto sveglio.
-Sei sicura di stare bene è l’alba e
tu sei già sveglissima?-
-Ho bevuto molti caffè… Oggi ho una
giornata piena d’impegni- disse svelta la donna.
-Pensi di passare da casa?-
-No, oggi no, se non ti dispiace vorrei
rimanere qui qualche giorno ancora…-
-No, non era per quello, mi chiedevo
se pensavi di parlare con Santana…-
Alla rossa gli si
allargarono le pupille –No… non oggi- disse semplicemente –caffè?- chiese
porgendo il bibitone di acqua nera alla bionda che non aveva mai visto la
ragazzetta in quello stato.
-Penso
piuttosto che tu debba chiarire con Brittany una volta per tutte… Poi penseremo
a Francy- spiegò l’ex capo cheerleader.
Santana
guardò l’amica e annuì senza dire niente.
Per un attimo
le attraversò la mente il volto della bionda del giorno prima, ma scomparve
subito dopo. Aveva bisogno della rossa, di questo ne era certa, la voleva, la
desiderava come non l’aveva mai desiderata, saperla lontana e arrabbiata la
metteva in ansia, e se lei non l’avesse più voluta? Se non l’avesse perdonata?
-Ti dispiace
se mi faccio una doccia al volo?-
-No, ne
approfitto per sistemare questo casino…-
La mora fece
una smorfia, prese i vestiti puliti e scese in bagno.
Aprì l’acqua
della doccia e cominciò a spogliarsi.
Poi prese il
suo I-phone e azionò il riproduttore multimediale.
Partì la
canzone ed entrò nel box doccia.
Picture
perfect memories scattered all around the floor
Reachin for the phone cause I can’t fight it anymore
And I wonder if I ever crossed your mind
For me it happens all the time
Ricordi bellissimi sparsi per tutto il pavimento
Cercando il telefono perchè non posso lottare ancora
E mi chiedo se io abbia mai attraversato la tua mente
A me capita sempre
It’s a
quarter after one, I’m all alone and I need you now
Said I wouldn’t call but I lost all control and I need you now
And I don’t know how I can do without
I just need you now
E’ l’una e un quarto, io sono sola ed ho bisogno di te ora
Ho detto che non avrei chiamato,
ma ho perso tutto il controllo ed ho bisogno di te ora
E non so come posso farne a meno
Ho bisogno di te
Another
shot of whiskey can’t stop looking at the door
Wishing you’d come sweeping in the way you did before
And I wonder if I ever cross your mind
To me it happens all the time
Un altro sorso di whiskey non posso smettere di guardare la
porta
Sperando che saresti ritornato come facevi prima
E mi chiedo se io abbia mai attraversato la tua mente
A me capita sempre
It’s a
quarter after one, I’m a little drunk and I need you now
Said I wouldn’t call but I lost all control and I need you now
And I don’t know how I can do without
I just need you now
Guess
I’d rather hurt than feel nothin at all
It’s a
quarter after one I’m all alone and I need you now
And I
said I wouldn’t call but I’m a little drunk and I need you now
And I
don’t know how I can do without
I just
need you now
I just
need you now
Ooo,
baby, I need you now
E’ l’una e un quarto, io
sono un po’ ubriaca ed ho bisogno di te ora
Ho detto che non avrei chiamato, ma ho perso tutto il controllo ed ho bisogno
di te ora
E non so come posso farne a meno
Ho bisogno di te
Immagino che preferirei
stare male piuttosto che non sentire niente
E’ l’una e un quarto, io
sono un po’ ubriaca ed ho bisogno di te ora
E ho detto che non avrei
chiamato ma io sono un po’ ubriaca e ho bisogno di te ora
E non so come posso
farne a meno
Ho bisogno di te
Ho bisogno di te
Ooo, baby, ho bisogno di
te ora
Uscì dalla
doccia e mise l’accappatoio, poi si spostò davanti allo specchio cercandosi nel
riflesso.
Si era persa,
questo era ovvio, poteva ammetterlo solo a se stessa.
Per tanto
tempo aveva creduto di essere una persona migliore, una che affronta la vita a
testa alta e che non ha paura di niente e di nessuno.
Forse per
questo al liceo si divertiva ad infierire su qualsiasi essere vivente
respirasse accanto a lei.
Si sbagliava.
Adesso cosa
le era rimasto? Aveva tradito l’unica persona che era riuscita a starle dietro
e l’aveva vista per quello che realmente era.
In più Frances
le teneva testa, eccome se le teneva testa, e questo non le dispiaceva affatto.
Per un attimo
spuntò un sorriso sul volto della mora.
Poi pensò a
Brittany.
Come era
potuto succedere?
Voleva
veramente la bionda, o voleva semplicemente il fantasma del suo passato che
tanto aveva bramato.
Forse aveva
ragione Quinn.
Forse voleva
solo vendicarsi di quei silenzi durati anni, facendole assaggiare quello che la
bionda si era pentita di non aver approfondito dieci anni prima per poi tirarsi
indietro senza darle spiegazioni… Infondo lei era sempre Santana Lopez.
…
-Ancora così
stai?- chiese la bionda spalancando la porta e trovando la ragazza in
accappatoio.
-Pensavo…-
-A cosa?-
chiese l’ex cheerios entrando nel bagno.
-A Brittany…
Mi chiedevo come sia stato possibile?-
L’amica si
appoggiò nel lavabo e guardò la mora –San è possibile, c’era un conto in
sospeso… Però per quanto mi costi dirlo non credo che Brittany c’entri niente…
Nel senso lei è così… L’hai vista l’altro giorno… dice e fa sempre quello che
pensa senza filtri…-
-Mi ha
mentito, mi ha detto che voleva essermi solo amica…- replicò subito la latina.
-Non so i
dettagli della vostra tresca… Ma che avrebbe dovuto fare? Se fosse tornata
dicendoti che voleva stare con te, tu l’avresti allontanata subito... Conosco
le tue debolezze… So che per non cadere in tentazione allontani prima del tempo…-
-Già…-
rispose l’ispanica riflettendo sul suo carattere.
-Sinceramente,
penso che hai fatto bene a fare quello che hai fatto con Brittany… Ma devi
esserne convinta tu, solo tu puoi dare un taglio col tuo passato…-
Santana si
toccò le punte dalla sua folta chioma e si specchiò –Ti ricordi quando alle
nazionali ti abbiamo fatto tagliare i capelli?-
-Certo, lì
per lì pensai che mi stessi facendo una proposta sessuale…- disse la bionda
ridendo.
-Cazzo è vero…
Ma non ne abbiamo mai parlato, avevi capito qualcosa per caso?- chiese curiosa
la mora.
-No, ma
insomma eravamo al liceo… C’era d’aspettarsi di tutto… No?-
-Di tutto…-
disse la mora continuandosi a toccare le punte dei suoi capelli riflessi allo
specchio.
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non so se sia venuto bene questo capitolo, l'ho scritto stanotte mentre aspettavo la diretta di glee... so che è un pò corto, ma in realtà non era in conto avevo già scritto il seguito ma mi mancava un passaggio... quindi sorry per la poca lunghezza
ovviamente l'aggiunta
dei capelli è dell'ultimo minuto... tentazione troppo grande!
Anche l'aggiunta hijo de puta è un omaggio allo sclero di
santana a rachel in spagnolo
sono curiosa di sapere
cosa ne pensate, i vostri commenti mi stanno aiutando tanto a terminare
la storia, perchè visto il mio carattere easy ho paura di far
scemare tutto un pò troppo, però alla fine i personaggi
sono tutti abbastanza pacati e introspettivi
mi piaceva un sacco
l'idea che Frances, che è molto razionale ed empatica, si
svegliasse completamente fuori di testa da spaventare Quinn... come se
avesse iniziato a incazzarsi a scoppio ridardato... ma non so se sono
riuscita a rendere...
la canzone è "need you now"
http://www.youtube.com/watch?v=hv3VWv_QIqk
cantata da Rachel e Puck, mi piace molto questa versione...
consigli per il taglio di Santana?
adesso vi saluto, ma aggiornerò presto
baci
Will
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Capitolo 13 *** ascensore ***
10 ANNI DOPO 13
10 ANNI DOPO
L’ispanica
uscì dall’ascensore e si diresse verso la sala riunioni per presentare al
cliente il nuovo slogan della colla per la dentiera.
-Signorina
Lopez-
-Si- disse la
donna girandosi verso la segretaria.
-C’è una
telefonata per lei-
-Non ci sono per
nessuno…- disse la donna tornando su suoi passi.
-Mi hanno
specificato di dirle che è urgente-
La latina
guardò l’orologio, ovviamente era in anticipo sull’orario della riunione, e si
diresse nel suo ufficio.
-Me la passi
nel mio ufficio…-
La segretaria
annuì.
…
-Pronto-
-San sono io…-
L’ispanica
riconobbe la voce dell’ex cheerios.
-Scusami se ti ho cercato a lavoro ma avevi
il cell spento-
-Evidentemente…-
disse un po’ seccata la mora.
-Sarò breve… Volevo dirti che parto, torno
oggi stesso a Lima…-
-Ah…-rispose
la ragazza dopo essersi seduta.
-Ho combinato
troppi danni, non voglio continuare a incasinarti la vita-
Santana si
sentì sollevata da quelle parole anche se una parte di lei non voleva lasciarla
andare, stava scappando di nuovo dopo averla toccata, ma questa volta non
glielo avrebbe permesso.
-A che ora
parti?- chiese semplicemente la mora.
-Tra un ora e mezza…- rispose.
La latina
guardò l’orologio, mancavano trenta minuti alla riunione.
-Dove sei?-
-Dove siamo
state a mangiare la prima sera che ci siamo viste-
-Arrivo-
disse chiudendo la conversazione.
Uscì
velocemente dal suo ufficio.
-San dove
vai…- disse Dave incrociandola nel corridoio.
-Devo fare
una cosa…- disse camminando con fare sicuro verso l’ascensore.
-Ma la
presentazione è tra meno di mezzora… Ma hai cambiato look?- disse il ragazzo in
giacca e cravatta che adesso seguiva il passo svelto dell’ispanica.
Santana pigiò
il pulsante dell’ascensore e poi si girò guardandolo –Trova un diversivo, e se
non ci riesci, comincia tu, mi fido di te Dave puoi farcela…-
-Vai da
Francy?- chiese il ragazzo alla donna che stava già dentro l’ascensore.
Ma il ragazzo non ebbe una risposta perché le porte
dell’ascensore si chiusero davanti a lui.
-Quando ti ho
chiamata non speravo che venissi-
-Certo che lo
speravi senò non saresti venuta qui…-disse la mora sedendosi al tavolo di
fronte all’ex cheerleader.
-Sei già in
modalità lavoro vedo- disse ridendo la bionda.
Ma Santana
non rispose, da quando era arrivata non le aveva tolto gli occhi di dosso.
Dopo qualche
secondo l’ispanica sorrise.
Brittany
continuava a non capire.
-Sono
innamorata Britt… Ma non di te… Volevo esserne sicura…-disse tenendo dritta la
schiena e gli occhi puntati sulla ballerina.
-Lo so…-
disse la bionda con un filo di voce. -Ho visto i tuoi occhi ieri…-
L’ispanica
annuì.
Passò qualche
secondo prima che la mora assumesse una postura più morbida.
-Ho
seriamente creduto di esserci ricascata- disse sinceramente.
La bionda la
guardò stranita.
-Non
fraintendermi, significhi molto per me, e non solo perché sei stata la prima…
Tu sei Britt, la mia Britt…-
La ballerina
sorrise con gli occhi lucidi.
-Cioè insomma
sei stata la prima che ha visto quello che realmente sono… Forse è per questo
che rivederti dopo tanto tempo mi ha mandata nel panico più totale…-
-Santana io
non…-
-No aspetta
lasciami finire- la interruppe la mora – Non c’entra Frances… C’entriamo noi,
solo io e te... Ti ho amata da morire Britt, Davvero… E penso che una parte
nascosta del mio cuore rimarrà sempre colpita da te, oddio Britt sei
maledettamente bella…-
La bionda
arrossì per un attimo prima di notare una lacrima bagnare il viso della
grafica.
-Ma sento che
non possiamo stare insieme… lo sento perché ogni volta che ti guardo vedo due
ragazzine con la divisa delle cheerios che si tengono per il mignolo… E questo
non voglio perderlo… Perché è il ricordo più bello e più puro che ho, ancora
più forte di io e te che facciamo l’amore…
Sempre che per te lo era-
-Non era
sesso Santana, senò non sarei tornata da te…-
-Mi dispiace…
Non avrei dovuto baciarti è stato uno sbaglio, ma se non l’avessi fatto
adesso non sarei qui...-
-Frances?-
-Non so se
riuscirà ancora a fidarsi di me… Ieri ho provato a chiamarla e mi ha buttato
giù la chiamata-
-Ti arrendi
dopo una sola chiamata?-
-Tu non la
conosci…-
-No certo, ma
conosco te… Deve fidarsi… Dille le stesse cose che hai detto a me…-
Santana
sbuffò –Non è così semplice, è stata
già tradita in passato…- spiegò la mora
che iniziava a perdere la sua sicurezza e a singhiozzare.
-Ma tu sei
Santana Lopez… Tu puoi tutto… Sei Straordinaria-
A quel punto
l’ispanica non trattenne più le lacrime e scoppiò a piangere –La amo da
impazzire e se non dovesse… Io…-
Brittany
allungò le mani e strinse quelle della ex Cheerios.
-Lo capirà
Santana, e se non dovesse farlo ti giuro che torno dall’Italia e le spacco la
faccia…-
L’ispanica
sorrise –Quindi hai deciso?-
-Si… è la
cosa migliore… E poi starò via solo due mesi…-
-Come scusa?-
chiese la donna dopo essersi soffiata il naso e asciugata le lacrime.
-Si il contratto
dura due mesi…-
La mora la
guardò con quell’espressione con cui si poteva guardare solo Brittany S.
Pearce.
-Che c’è…?-
chiese confusa la ballerina.
-Tu,
promettimi di non cambiare mai…-
-Promesso…-
Le due
ragazze si alzarono e si scambiarono un lungo abbraccio.
-E tu mi
prometti che quando tornerò recupereremo il tempo perduto?-
-Promesso-
Per la prima
volta, dopo dieci anni, erano di nuovo unite.
Le due
ragazze si staccarono e si allontanarono.
-San…- la
chiamò la bionda.
L’ispanica si
girò.
-Sei uno
schianto con questo nuovo look- le disse sorridendo.
Santana si
toccò i capelli felice, erano corti alle spalle e poco simmetrici.
Poi guardò l’orologio e sgranò gli occhi.
L’ispanica
camminava velocemente verso il grattacielo dove lavorava decise di accendere
l’I-phone.
Messaggio_Brittany
-ti ho cercato alle…-
Messaggio_Brittany
-San devo parlarti…-
Santana
ignorò le chiamate della donna con cui aveva chiarito e continuò a scorrere i
messaggi cercando una chiamata di Frances ma niente.
Quinn le
aveva sconsigliato di chiamarla, ma in quel momento lei ne aveva bisogno.
Decise di
provarci.
Cercò il nome
tra le ultime chiamate, in effetti non si sentivano da solo due giorni, e dopo
averlo premuto spuntò il ghigno della scenografa.
Per un attimo
la latina si bloccò sulla foto, quando faceva le facce buffe era ancora
più bella.
Acceso.
Santana si bloccò davanti il portone del palazzo sperando che
rispondesse.
La rossa
prese il BlackBerry e vide il volto di Santana.
Nella foto la
mora si era appositamente messa in posa, mostrando dei tenerissimi occhi da
cerbiatta che avrebbero sciolto pure l’antartide.
Frances continuò a guardare il cellulare e la foto, come se
volesse essere sicura che poteva resistere.
-Rispondi cazzo- pensò la mora.
Ma niente.
Entrò nel palazzo e si avvicinò all’ascensore, poi guardò i
pulsanti e sorrise.
Le due ragazze dondolavano cercando di
sorreggersi l’una con l’altra, ma erano evidentemente ubriache.
La festa di compleanno dell’ex titans
le aveva stese.
-Frances chiama l’ascensore…- disse la
latina dopo essere entrata nel atrio.
-Ascensoooooreeeee- urlò la rossa.
Santana la guardò con tenerezza.
Uno dei pochi ricordi della sua
infanzia vedeva la piccola Lopez chiamare a voce l’ascensore insieme al padre.
-Amore non arriva…- disse seria la
donna che senza dubbio era più ubriaca dell’ispanica.
La latina premette il pulsante e
quando l’ascensore arrivò spinse di forza la ragazza allo specchio e cominciò a
baciarla.
-Ti amo- disse dandole un primo bacio
dolce e passionale.
La rossa sembrava stordita ed
incantata.
-Ti amo- ripetè la mora dandole un
secondo bacio ancora più passionale.
-Ti amo- continuò regalandole altri
baci sempre più provocanti
Arrivate al piano Santana fece un
passo per uscire dall’ascensore ma la rossa la tirò a sé premendo il piano
terra.
-Che fai?- chiese la mora confusa.
-Adesso è il mio turno-
rispose la rossa con malizia dopo aver preso il controllo della situazione.
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Capitolo 14 *** Santana ***
10 anni dopo 14
10 ANNI DOPO
Erano passati
diversi giorni e Frances continuava a non farsi sentire e a non rispondere alle
chiamate della mora che diventavano sempre più insistenti.
Quinn dal
canto suo non poteva fare niente, voleva gestire la situazione evitando di fare
da tramite.
Frances era
ospite a casa sua da una settimana, e per quanto la bionda le avesse detto di
non preoccuparsi, faceva di tutto per non far pesare la sua presenza, quasi non
si sentiva, in più parlava pochissimo di Santana, forse per evitare
d’influenzare l’amica.
Quando Quinn
si vedeva con l’ex compagna di squadra evitava di dare troppe informazioni
sulla rossa, era vero che era più amica di Santana, ma non voleva tradire la
sua fiducia, per questo motivo le aveva vietato di andare a casa sua fino a
quando non si fossero calmate le acque.
La bionda
uscì dalla camera e vide la ragazza sveglia che stava facendo colazione.
-Buongiorno…
Come mai sei già sveglia? Oggi è sabato non dovresti lavorare…- disse la bionda
ancora assonnata.
-Non riesco a
dormire bene… E poi volevo andare a fare una passeggiata al Central Park-
rispose un po’ triste la rossa.
Quinn non
sapeva bene cosa dirle, si limitò ad avvicinarsi e abbracciarla.
Per un attimo
la rossa rimase spiazzata dal gesto affettuoso ma poi si lasciò andare… Ne
aveva bisogno.
-Grazie
Quinn… -
La bionda si
staccò e sorrise. –Verrei con te al central Park, ma oggi le pesti hanno scuola…-
-Dai, i tuoi
alunni sono magnifici…-
Quinn si
appoggiò per un attimo al tavolo
sentendosi mancare le forze.
-Sai… A volte
mi pento di averla lasciata andare… La vedo tutti i giorni e penso sempre che quando
ha detto “mamma” per la prima volta non l’ha detto a me… è una cosa strana…-
-Hai fatto la
scelta migliore, ma è normale che tu sia legata a lei… è tua figlia Quinn… E’
qualcosa che c’è stata e che sempre ci sarà anche se non fa più parte della tua
vita…-
La bionda si
asciugò la lacrima e poi guardò la scenografa –Come Brittany e Santana…-
La ragazza
rossa la guardò come se avesse detto una bestemmia.
-Santana non
ha scuse per quello che ha fatto, se fosse stata un’altra sarei la prima a
dirti che ha sbagliato e deve pagare… Ma si tratta di Brittany…-
-Credi che
non lo sappia? Credi che non sia sempre stata la prima a spingerla a cercarla?
A parlarci?- disse la rossa che si era alterata.
-E allora
perché non la chiami…?-
-Non ce la
faccio Quinn, ogni volta che prendo in mano quel cazzo di telefono… Visualizzo
Santana che la sta guardando con quegli occhi da… E poi la bacia…-
-Tu non puoi
sapere come sono andate le cose…-
-Perché tu lo
sai?- chiese con insistenza la rossa.
-No… Non ho voluto
saperle… Ma so che San sta male Francy… devi darle almeno la possibilità di
spiegarti-
-Non ora…
Scusa Quinn ho bisogno di uscire…- disse frettolosamente la scenografa.
-Scusami…-
disse la bionda notando gli occhi lucidi.
-Tranquilla
tutto ok, buona giornata…-
Quinn guardò
la rossa sbattersi la porta alle spalle e prese il cellulare.
Ci
giocherellò un po’ tra le mani e poi cominciò a scrivere un messaggio.
Era arrivato
il momento di prendere una posizione.
-Central Park… Ora… Muoviti!-
L’ispanica
stava camminando nel parco, era immenso ma lei sapeva benissimo dove andare.
E infatti era
li.
Si fermò per
un attimo a guardarla come se non fosse sicura di volerlo fare.
Non la vedeva
e sentiva da una settimana.
Adesso la
osservava, seduta sulla panchina, con una sigaretta in mano, era un vizio che
entrambe assecondavano in momenti di sconforto.
Era da sola
che si guardava intorno come se stesse aspettando qualcuno.
Aveva lo
sguardo spento.
A Santana le
si strinse il cuore al pensiero che la colpa era sua.
Decise di
avvicinarsi.
…
Frances
alzò
lo sguardo e la vide notando subito i capelli più corti, ma
senza dire nulla, girò la testa dall’altra parte.
Santana si
sedette accanto a lei, teneva gli occhi bassi per l’imbarazzo.
Frances prese
il pacchetto di sigarette dalla borsa e gliene passò una.
Poi l’accese.
-Grazie…-
disse Santana facendo un primo tiro.
-Prego-
rispose la rossa facendosi scappare un mezzo sorriso.
Aveva accanto
la sua Santana.
-Sei più
bella quando sorridi…- Ne approfittò la latina.
-Più bella di
Brittany?- La provocò la rossa.
-Certo…-
rispose subito la mora.
-E’un inzio…-
Replicò.
-Io… Non so
cosa sia successo…-
-Lo so io, tu
l’hai baciata… lei aveva appena finito di dire qualcosa e tu l’hai baciata… A
casa nostra- disse la rossa seria, con lo stesso tono di voce di quella notte.
Santana buttò
la sigaretta, si girò verso Frances cercando i suoi occhi ma la rossa la
evitava.
La prese di
forza e l’obbligò al contatto –Guardami cazzo-
Frances
incontrò i suoi occhi per la prima volta dopo tanto tempo.
-Mi devi
credere Frances… Non esiste nessun uomo o donna in questo stramaledetto pianeta
che mi faccia l’effetto che mi fai tu quando mi guardi… E non m’importa se tu
non vuoi parlarmi adesso o se non vuoi capire, io voglio te… Voglio stare con
te… E non permetterò a un mio cazzo di errore di rovinare tutto-
-Lo so… Ma
come faccio a fidarmi di te, mi sono allontanata solo pochi giorni e…-
-Era
Brittany… E’stato un caso, se tu ci fossi stata sarebbe stato tutto diverso… o
forse no… Forse doveva succedere… Ne avevo bisogno…- replicò sincera la mora.
-Avevi
bisogno di baciarla?-
-No… Cioè si…
era fondamentale… Lei è l’unica che avrebbe potuto portare via da te… Ma non
l’ha fatto… Se non avessi provato non l’avrei mai saputo… Non avevo dubbi su di
noi… Ma vedere Brittany mi ha sconvolto… Erano dieci anni che non avevo una
conversazione sana con lei… Lei era la mia migliore amica… rappresenta la mia
adolescenza, il mio cooming out… Rappresenta me! Perché non puoi perdonarmi…-
Frances
guardò il viso dell’ispanica cercando gli occhi lucidi.
Con le mani
cominciò ad accarezzarle prima gli zigomi e poi la bocca, come se volesse
essere sicura che fosse lei, ma c’era qualcosa che la bloccava.
Santana
cominciava realmente a pensare che la rossa non l’avrebbe più perdonata. Sapeva
di essere stata sincera, ma sapeva anche che per la compagna non era facile,
perciò decise di giocarsi il tutto per tutto facendo le due cose che, dopo la stronzaggine,
le venivano meglio.
-Guppy Face, Trouty Mouth
Is that how people’s lips look where you come from in the South-
-Ma
tu sei scema…- disse la rossa con un mezzo sorriso.
L’ispanica
sorrise maliziosamente e rimanendo a stretto contatto con la ragazza continuò a
guardarla negli occhi e riprese a cantare.
-Grouper Mouth, Froggy Lips
I love suckin’ on those salamander lips-
-Non ci credo che hai composto una
canzone per il glee- disse ridendo la rossa sotto le coperte.
-Ti giuro… Era la prima volta che
componevamo noi…- rispose la mora mentre si stava mettendo il pigiama per
raggiungere la compagna al letto.
-Ma che canzone era…?-
-Ma niente… Era una robba che
avevo scritto per Sam…-
-Ma chi bocca da trota?- chiese la
rossa riferendosi al modo in cui Santana
e Quinn parlavano del loro ex compagno di squadra.
-Da dove pensi che derivi il
soprannome?-
-No… Non ci voglio credere…- disse
ridendo la scenografa.
A quel punto l’ispanica intonò il
pezzo improvvisando uno spogliarello per la compagna, che sembrava molto più
divertita che eccitata…
Finita la canzone la donna si mise
a cavalcioni sopra la rossa che stava seriamente trattenendo le risate per non
deludere la ragazza che si credeva veramente strafiga.
Santana lanciò l’ennesima occhiata
maliziosa alla rossa che scoppiò a ridere…
-Sono così esilarante?- chiese
delusa la mora.
A quel punto la ragazzetta allungò
il bracciò e tirò a se la compagna prendendola per il pendente che aveva al
collo… unico oggetto che aveva ancora addosso.
Poi la baciò.
-Dai veramente? Ti faccio ridere
così tanto?-
La rossa annuì con un sorrisetto e
poi si avvicinò all’orecchio –Sei anche maledettamente sexy…-
L’ispanica
alzò il sopracciglio soddisfatta e si lasciò
completamente andare sapendo che la rossa non aspettava altro che
farla sua.
Santana
aveva annullato le distanze.
-Non
puoi comprarmi in questo modo…- disse la rossa cercando di staccarsi,
ma la mora non ne voleva sapere, era troppo impegnata a gustare quel momento.
Le
sembrava di non baciarla da una vita.
Le
due ragazze approfondirono il bacio, Santana poteva percevire il
battito della donna accellerato... Sapeva che anche lei lo voleva.
-Mi
sei mancata…- disse seriamente la latina che era tornata seria.
-Fallo
di nuovo e…-
-Ti
amo- disse semplicemente la mora tappandole la bocca con un bacio.
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capitolo un pò cortino, e molto complicato da scrivere, infatti non sono per niente soddisfatta.
Non so se vi sia piaciuta l'idea di buttarlo sul comico ma volevo
aggellerire la situazione drammatica. In più penso che Santana
sia veramente un personaggio divertene e quindi volevo dare spazio a
questa parte del carattere.
piccole anticipazioni: Il prossimo capitolo sarà la famosa
rimpatriata dove ci saranno veramente tutti...(anche Brittany e
Frances...) e subito dopo il capitolo conclusivo.
spero vivamente di non avervi delusi/e.
ringrazio sempre tt quelli che leggono, recensiscono e mi danno consigli...
a presto
Will
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Capitolo 15 *** rimpatriata pt1 ***
10 anni dopo 15
10 ANNI DOPO
-La
prossima volta che torno a casa esaltata dall’idea di fare una gita in macchina
della durata di 10 ore e 21 minuti… Potresti picchiarmi?-
-Dai
amore… E’ divertente- rispose la rossa dal sedile anteriore.
L’ispanica
sbuffò e si girò a guardare fuori dal finestrino.
-Santana
non lamentarti… ho pure ceduto il posto accanto al mio scimmione per far stare
la tua fidanzata…- disse Kurt che stava seduto accanto all’ispanica.
-Era
il minimo…- disse la mora accarezzando la spalla della compagna davanti a lei.
-Dai
piccolo tanto al ritorno prendono l’aereo e stiamo solo io e te – disse Dave
guardandolo dallo specchietto.
L’ex
usignolo alzò gli occhi e vide Dave che gli faceva l’occhiolino dal posto di
guida.
-E
finitela con queste manifestazioni d’affetto…- lo rimproverò Quinn dopo aver
notato l’occhiolino –vi ricordo… Che sono l’unica single qua dentro-
-Infatti
si dolcezza perché non ti fidanzi?-chiese Kurt guardando la ragazza alla sua
sinistra.
-Gli
uomini sono tutti uguali…-Commentò la
bionda.
-Passa
alle donne…- Replicò Santana con un po’ di malizia.
-Per
carità… Non ti azzardare Quinn… Ti tolgo la parola, sai?-
-No
Kurt tranquillo non ti devi preoccupare- lo tranquillizzò la ragazza dopo aver
fatto una smorfia all’amica.
It’s time to try
Defying gravity
I think I’ll try
Defying gravity
Kurt
tirò fuorì dalla sua borsa il cellulare.
-Chi
è?- chiese la bionda sentendo la suoneria.
Kiss
me goodbye
I am defying gravity
And you wont bring me down
-Rachel-
disse il ragazzo rispondendo al telefono.
Le
due ex cheerios si scambiarono uno sguardo complice relativo alla scelta della
suoneria per la cantante.
-Tranquilla,
ci ricordiamo tutto… Domani sera alle sette da te… Si Frances c’è, anche Dave…
Ok… Certo… Vestiti come il prom…-
-Ah
San come hai fatto per il vestito?- chiese il ragazzo dal sedile posteriore.
-Non
mi dire che hai perso il vestito del nostro prom…- Chiese scioccato alla mora
dopo aver chiuso la chiamata con la cantante.
-Non
l’ho perso… Solo che non lo trovo più… L’ha cercato pure Frances- disse
l’ispanica come a giustificarsi.
-Bhe allora se non l’ha trovato
lei, non c’è speranza, dico bene Francy?- le chiese la bionda.
La rossa era davanti all’armadio
dove la compagna conservava i vestiti vecchi.
Era nervosissima, in più aveva
bevuto un numero spropositato di caffè.
Dopo averlo cercato per un po’
tirò fuori l’abito rosso della sera in cui Santana aveva baciato Brittany per
la prima volta.
-Ti
è piaciuto baciarla!- disse tra se e se mentre con una forbice riduceva a
brandelli il vestito della mora.
-Non
ho la più pallida idea di dove sia…- disse la rossa vaga.
-Ma
che poi non ho capito perché ogni volta le rimpatriate che organizza Rachel
sono a tema…- Chiese l’ispanica.
-Dai
che poi tu sei la prima a divertiti…- l’ammonì il ragazzetto.
-Sarà…
Cazzo Dave se accosti non arriviamo più…- disse l’ispanica dopo che il collega
si era fermato sulla destra della strada.
Dave
indicò col dito la rossa che era appena uscita dalla macchina.
-Cazzo…-
disse la mora uscendo velocemente.
-Amore
stai bene?- le chiese dopo che la ragazza aveva appena rimesso.
Frances
si pulì la bocca con un fazzoletto, poi alzò lo sguardo incontrando gli occhi
scuri della latina.
It's Friday, Friday
Gotta get down on Friday
Everybody's lookin' forward to the weekend, weekend
Friday, Friday
Santana
e Frances scesero nel seminterrato di casa Berry.
-Oddio
ma questa canzone non si può sentire…- disse la rossa con un mezzo sorrisetto.
Gettin' down on Friday
Everybody's lookin' forward to the weekend
Sul
piccolo palchetto allestito per la serata stavano cantando e saltando Sam in
abito scuro e Puck che appena vide entrare l’ispanica le sfoderò un sorriso a
quarantacinque denti.
Partyin', partyin' (Yeah)
Partyin', partyin' (Yeah)
Fun, fun, fun, fun
Lookin' forward to the weekend
-Frances che
bello che sei venuta…- disse Rachel correndo ad abbracciare la rossa.
-Grazie a te
per aver messo a disposizione la casa… Ah complimenti è bellissima!-
Rachel girò
lo sguardo verso Santana –ancora non capisco come faccia a stare con te…-
-E’ perché
non la conosci bene- replicò un po’ acidamente l’ispanica.
-Che
stronza…- disse la rossa dandole uno spintone.
-Ahy-
La scenografa
le fece una smorfia a mo di sfida e l’ispanica annullò immediatamente le
distanze.
-Finalmente i
miei sogni erotici prendono forma-
La mora si
staccò dal bacio e si girò subito avendo riconosciuto la voce dell’ex collega.
-Puck- disse
semplicemente buttandosi tra le sue braccia.
-Sei sempre
più sexy- le disse il ragazzo con la cresta.
Dopo essersi
staccati la mora prese per mano la fidanzata.
-Puck lei è
Frances…-
-Francy…-
Disse la ragazza porgendo la mano.
-Noah…- rispose
il ragazzo stringendogliela –sei ancora più bella di come ti descrive J.lo…-
La scenografa
arrossì per un attimo.
-Ragazze
quando volete… Io…-
-Puckerman!!!-
lo rimproverò una voce provenire da dietro di loro.
Il ragazzo si
girò e vide la madre di sua figlia.
-Quinn…-
-Noah…-
…
…
-Quinn chi
sono quelle ragazze, non mi sembra di averle viste in nessuna foto- chiese la
rossa indicando due ragazze in un angolo.
L’ex capo
cheerleader guardò le due riconoscendole subito –Sono le ragazze di Finn e Sam…
Anche se ti dirò non sono molto simpatiche-
-Mmm sento un
po’ d’invidia o sbaglio…- la punzecchiò la scenografa.
-Perché non
ti concentri sulla tua di ragazza…- replicò ridendo la bionda facendole notare
che Santana stava salendo sul palchetto con Mercedes.
-E stasera
direttamente dalla mia favolosa dimora...-
-Dai Berry
non tirartela- urlò Puck da sotto il palchetto.
-Con te
faccio i conti dopo Noah- replicò Rachel col microfono in mano.
Frances non
potè fare a meno di notare un ghigno d’invidia apparire sulla faccia di Quinn.
-Il ballo che
tutti volevamo ma non abbiamo mai avuto… Direttamente da New York… Il re e la
reginetta del prom queen 2011… Kartosfky…-
Partì la
musica e Kurt tirò a se l’omone incredulo.
You can dance, you can jive
Having the time of your life
Ooh see that girl, watch that scene
Dig in the dancing queen
Santana
e Mercedes cominciarono a cantare la canzone degli abba mentre Kurt trascinava
Dave in mezzo alla pista da ballo.
-Non
so ballare Kurt-
-Segui
me… Scimmione…- gli sussurrò l’ometto in kilt.
Friday night and the lights are low
Looking out for a place to go
Where they play the right music, getting in the swing
You come in to look for a king
Mentre
le due ex nuove direzioni cantavano, Santana lanciava degli sguardi provocanti
a Frances che era completamente rapita da quel timbro inconfondibile.
Proprio
in quel momento Mike e Tina si avvicinarono a lei e Quinn e le invitarono a
ballare.
Anybody could be that guy
Night is young and the music's high
With a bit of rock music, everything is fine
You're in the mood for a dance
And when you get the chance
You are the dancing queen
Young and sweet, only seventeen
Dancing queen, feel the beat
From the tambourine, oh yeah
-Scusa
Quinn ti rubo il cavaliere-
Quinn
si girò riconoscendo la voce.
Mike
non ebbe il tempo di girarsi che Brittany gli saltò addosso cominciando a
scatenarsi.
-Fanno
sempre così… E’ una battaglia persa- disse l’orientale un po’ delusa.
-Ehy
Tina…-
-Artie…
Ma ma…- disse Tina notando che Artie era spuntato dopo la ballerina.
-No,
non siamo tornati insieme, siamo solo venuti insieme…- Spiegò il ragazzo sulla
sedia a rotelle.
-Capito…
Comunque lei è Frances la ragazza di Santana-
Il ragazzo
girò la sedia e fece un grosso sorriso alla ragazza che non conosceva.
Ma
Frances era sparita.
-Era
qui fino ad un minuto fa…-disse Quinn dopo aver salutato il ragazzo.
You're a teaser, you turn 'em on
Leave 'em burning and then you're gone
Looking out for another, anyone will do
You're in the mood for a dance
And when you get the chance
You are the dancing queen
Young and sweet, only seventeen
Dancing queen, feel the beat
From the tambourine, oh yeah
Intanto
l’ispanica non si era accorta di nulla, né dell’arrivo della bionda con il suo
ex fidanzato e né della fuga di Frances.
Solo
Dave aveva notato quanto era accaduto e aveva lasciato Kurt ballare con Rachel.
You can dance, you can jive
Having the time of your life
Ooh see that girl, watch that scene
Dig in the dancing queen
Dig in the dancing queen
-Britt
ho lasciato il cellulare in macchina… Potresti…- disse il ragazzo in carrozzina
avvicinandosi alla bionda che stava ballando.
-Certo
Artie… Vado… Mike non scappare…-
L’asiatico
alzò le mani e iniziò a ballare con la fidanzata.
…
…
-Francy…-
disse il ragazzo trovandola sola nel giardino della cantante –Tutto ok…?-
-Non
posso neanche fumare… Cazzo!- disse la rossa tra sé e sé…
-Balla…
Ballare aiuta…- disse la bionda che era appena uscita dalla casa.
Frances
si girò per un attimo e la vide.
Era
successo l’aveva di fronte, Brittany S.Perce.
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Capitolo 16 *** rimpatriata pt2 ***
10 anni dopo 16
10 ANNI DOPO
If you wake up and don't want to smile,
If it takes just a little while,
Open your eyes and look at the day,
You'll see things in a different way.
Don't stop, thinking about tomorrow,
Don't stop, it'll soon be here,
It'll be, better than before,
Yesterday's gone, yesterday's gone
Finn
e Sam scesero dal palchetto da dove si stavano esibento e si avvicinarono a Quinn che stava seduta sul
divanetto accanto a Puck.
All I want is to see you smile,
A quell
punto Finn passo il microfono alla bionda che accolse l’invinto ricordando la
sua strofa.
If
it takes just a little while,
Finn
riprese il microfono e si allontanò soddisfatto.
I
know you don't believe that it's true,
I never meant any harm to you.
La bionda
si girò verso Puck –Dicevi?-
-Mi hanno offerto un posto negli Jets…-
-Wow… E tu?- Chiese curiosa l’insegnante.
-E’ un’occasione unica Quinn, gli Jets vanno forte, e poi mi
pagherebbero un botto- spiegò il ragazzo con la cresta.
Don't
stop, thinking about tomorrow,
Don't stop, it'll soon be here,
It'll be, better than before,
Quindi ti trasferirai a New York?- chiese con un sorriso la donna.
-Quinn hai visto Frances?- Chiese Santana interrompendo la conversazione.
-No… Era con me mentre cantavi poi è arrivata Brittany e…- Ma la
bionda s’interruppe realizzando il perché la rossa era sparita.
La mora sgranò gli occhi scioccata.
Yesterday's
gone, yesterday's gone.
Don't you look back,
Don't you look back.
-San… Devi venire su-
L’ispanica si girò
incrociando gli occhi terrorizzati di Dave.
-Non ci siamo ancora presentate… Io sono Brittany…- disse la
bionda porgendo la mano alla ragazza di Santana.
-Lo so chi sei… due settimane fa baciavi la mia ragazza…- disse la
rossa senza stringerle la mano.
-Bhe sei qua… è tutto a posto no?- rispose semplicemente la
ballerina.
Frances aveva sentito parlare di Brittany, ma non credeva fosse
realmente così spiazzante.
-No, non è tutto apposto, ci stavamo lasciando per colpa tua!-
replicò la rossa mentre si avvicinava con fare minaccioso alla bionda.
-Si ma non vi siete lasciate… Sei qui adesso con lei… Perché sei
arrabbiata con me?-
Frances guardò per un attimo la bionda senza rispondere… Dopo
qualche secondo diventò bianca in viso…
-Stai bene?-
La rossa non rispose, si girò e piegandosi in avanti cominciò a
vomitare.
-Ehy…- disse la bionda avvicinandosi a lei per sorreggerla
–tieni…- disse dopo averle passato un fazzoletto –ti vado a prendere un po’
d’acqua, del caffè… non so… aspetta vado a chiamare Santana- aggiunse
preoccupata Brittany.
-No Brittany tranquilla è tutto ok- la rassicurò la bionda dopo
aver fatto un respiro profondo.
–Cavolo Frances credevo che fossi arrabbiata con me… Ma no da
farti così schifo da farti vomitare-
La rossa si asciugò la bocca e regalò un sorriso alla ballerina,
il primo.
-Non mi fai schifo Brittany…-
La bionda la guardava confusa.
-Sono incinta…- disse semplicemente.
La ballerina la guardò confusa per un attimo per poi sorriderle
subito dopo.
-Mi dispiace per quello che ho fatto, ma San ti vuole davvero
bene…-
-Lo so…- disse la rossa ricomponendosi.
-Posso abbracciarti adesso?- chiese la bionda eccitata per la
notizia.
La rossa sorrise e si fece abbracciare rimanendo colpita da quel gesto spontaneo.
-Adesso capisco perché si è innamorata di te…- disse la scenografa
mentre la bionda la stringeva.
-Perché?-
…
-Mi sono persa qualcosa?- chiese l’ispanica rimanendo scioccata
nel vedere la ballerina che abbracciava la sua ragazza.
Frances si staccò e guardò la bionda sorridendole.
-Mi ero preparata i fazzoletti per lo spargimento di sangue… E
invece…- Disse l’ispanica avvicinandosi verso le ragazze.
-No amore non mettere il piede li…-
Brittany fece una faccia schifata vedendo il piede di Santana
ricoperto di una strana sostanza non identificabile.
-Scusa…- Si giustificò la rossa.
Santana si avvicinò a Frances e la tirò a se –Non chiedermi mai
scusa per questo capito…- poi alzò lo sguardo verso Brittany –Ehy Britt, è
bello vederti-
-Amore se non ti dispiace torno dentro… Ho bisogno di sedermi…-
-Ma stai bene…?- chiese la mora.
-Mai stata meglio…- disse la rossa stampandole un bacio sulla
guancia prima di entrare.
-Ci vediamo dentro Britt.-
-Ok…- le rispose la bionda con un sorriso.
Le due ex cheerleader guardarono la rossa entrare in casa.
-Ehy…- disse la mora dopo che la ballerina la strinse fortissimo
–te l’ha detto…?-Domandò delusa.
La bionda annuì con un sorriso a quarantacinque denti.
-Che c’è?- chiese curiosa la mora.
-Ti amo San, amo quello che sei, quello che sei diventata… Sono
orgogliosa di te…-
L’ispanica si avvicinò
alla bionda e sfruttando i tacchi che la portavano ad altezza Brittany le poggiò
le labbra sulla fronte.
Adesso non c’erano dubbi,
l’aveva ritrovata e con lei aveva ritrovato se stessa.
L’ispanica salì sul palco accompagnata da Puck, prese il microfono
che era stato momentaneamente abbandonato, si schiarì la voce all’auto parlante
e tutti si girarono.
-Di solito non faccio queste cose… E’ lui che usa le canzoni per
fare colpo- disse la mora un po’indicando il ragazzo con la cresta accanto a
lei che le gettò uno sguardo di sfida.
-Dai è vero Puckzilla- gli sussurrò lontano dal microfono mentre
le nuove direzioni ridevano.
-Si l’ha fatto con me!- disse Rachel alzando la mano per prima.
-E con me…-Aggiunse Mercedes dal divano dove stava seduta con
Kurt.
-Ohy l’ha fatto pure con me…- Aggiunse Lauren che era arrivata da
poco.
Puck sorrise alle tre ragazze e poi cercò Quinn cercando la sua
versione.
La bionda si scrollò le spalle e sorrise.
-Si ok berry lo sappiamo che sei la più contesa…- Replicò
sarcasticamente la mora riprendendo l’attenzione della platea.
-Dai San basta con le chiacchiere… Canta… Frances sta aspettando…-
urlò il collega accanto agli ex compagni di squadra.
-Ok... Frances…- disse seriamente la mora guardando la compagna e
sciogliendo un po’ di sorrisi per quegli
sguardi così intensi.
-Questa non è per te…-
A quel punto partì la base sotto gli occhi stupiti di tutti.
Beth, I hear you callin'
But I can't come home right now
Me and the Puck are playin'
And we just can't find the sound
Just a few more hours
And I'll be right home to you
I think I hear them callin'
Oh, Beth what can I do
Beth what can I do
Finita
la prima strofa Santana abbassò il microfono, prese fiato e guardò Puck, che
era concentrato a fissare Quinn che ricambiava lo sguardo. A quel punto l’ispanica
gli diede uno spintone per essere sicura
che attaccasse con la contro parte.
You say
you feel so empty
That our house just ain't a home
And I'm always somewhere else
And you're always there alone
Just a few more hours
And I'll be right home to you
I think I hear them callin'
Oh, Beth what can I do
Beth what can I do
Mentre
I violini raccontavano la canzone, l’ispanica abbassò nuovamente il microfono.
Stavolta guardò Frances, aveva le guancie gonfie e bagnate perché sorride e
lacrimava contemporaneamente.
I
ragazzi cominciarono ad applaudire lievemente per non scemare la magia.
Ma avevano
capito, tutti avevano capito, e per quanto la latina fosse stata stronza in
passato non potevano fare a meno che commuoversi, primo fra tutti Kurt,
completamente sommerso di lacrime, che dopo aver abbandonato Mercedes si rifugiò
tra le braccia del suo amato scimmione che lo teneva stretto.
Anche
Brittany che stava accanto a Frances e a Quinn si commosse, senza piangere però
si limitò a mandare un bacio alla mora che le sorrise.
Beth, I know you're lonely
And I hope you'll be alright
'Cause me and the Puck will be playin'
All night
-This night- ripetè Santana guardando la
sua Frances e lasciandosi cascare una lacrima.
---
---
qualche annotazione
piccolo omaggio a Rumors con Don't stop che mi sembrava una bella idea di festa.
i JETS sono una squdra di football di New York.
Beth è una canzone che ho adorato dal primo momento che l'ho
sentita e per quanto ci siano pezzi più adatti ad un nascituro
credo che le nuove direzioni ci sono particolarmente legati.
Non ho sviluppato troppo il Quick perchè volevo solo buttare l'amo.
spero che vi sia piaciuto.
Volevo regalare a Britt un'uscita di scena forte, mi piaceva farla
riappacificare con Frances ma soprattutto volevo che liberasse
totalmente Santana da qualsiasi fantasma del passato.
se non l'avesse fatto la mora non avrebbe cantato la canzone davanti a tutti.
lo so che per scaramanzia si evita di pubblicitare le gravidenze, ma la finzione scenica lo richiedeva.
ok, penso che mi sono dilungata troppo... la verità è che mi sono emozionata sul finale...
fatemi sapere che ne pensate di questo penultimo capitolo... volevo
chiuderla qua ma ho pensato di regalarvi un epilogo più
simpatico.ps se il finale lo leggete scoltando Beth è più d'effetto.
grazie sempre a chi legge, segue e recensisce
un bacio
will
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Capitolo 17 *** 10 anni dopo e nove mesi ***
10 anni dp17
Mi scuso per il terribile ritardo ma non ho avuto il tempo per respirare
10 ANNI DOPO
+ 9 mesi…
-Ti vuoi sbrigare?-
-Ma guarda che non posso andare più veloce… Ci fermano!- Replicò il ragazzo con la cresta.
-Se tu non avessi perso tempo a fare gli autografi a quei
ragazzini questo non sarebbe successo- lo rimproverò l’ex
capo cheerleader.
Puck si fermò di botto al semaforo –Dei piccoli fans dei
Jets… Dai dillo che in fondo sei gelosa…- le sorrise
l’uomo avvicinandosi per strappargli un bacio.
La bionda si avvicinò a lui sorridendo, ma si fermò a pochi centimetri dalla bocca –Noah…-
-Si?-
-E’verde!- disse ridendo.
-Mi scusi il reparto maternità?- chiese la bionda una volta arrivata alla reception dell’ospedale.
-Secondo piano- rispose l’infermiera dopo essersi squadrata il giocatore di footbal accanto a Quinn.
-Grazie- rispose la bionda con un sorrisetto acido per poi tirare a se il ragazzo.
-NON ME NE FREGA UN CAZZO SE…-
Quinn si fermò un attimo sulle scale e guardò il
compagno. Entrambi avevano riconosciuto le urla dell’amica
provenire dal secondo piano.
Cominciarono a correre su per le scale sperando di essersi sbagliati.
-NO, LEI NON HA CAPITO COME FUNZIONA…-
I due ragazzi si pietrificarono un attimo vedendo l’ispanica trattenuta da Dave che urlava davanti al banco informazioni.
-Quinn per fortuna che sei arrivata!- disse l’ex usignolo andandole incontro.
-Kurt che succede?- Chiese la bionda preoccupata.
-Ma niente, Santana sta terrorizzando il reparto maternità- disse il ragazzo alzando le sopracciglia.
-Lo vedo…- disse il giocatore con un mezzo sorrisetto.
-Praticamente hanno dovuto fare il cesareo d’urgenza e…-
-Si lo so mi ha scritto un messaggio Brittany… Anzi dov’è?-
-E’ scesa giù a prendere dell’acqua…-
-Ok, dicevi…-
-No che Santana era dentro con Francy poi hanno dovuto fare il cesareo
e l’hanno dovuta fare uscire…-spiegò il ragazzo.
-Ovviamente…-
-Infatti, San pensa che l’hanno fatta uscire perché sono
una coppia gay… Ultimamente è diventata la paladina dei
diritti dei gay…-
Quinn scoppiò in una lieve risata per poi avvicinarsi alla mora.
-SA CHE LE DICO…-
-Non le dice niente…- disse la bionda trascinandola di forza lontana dall’infermiera.
L’ispanica sentendo che l’amica era arrivata si buttò tra le sue braccia.
-Ti calmi?-
-Sono calmissima…- disse la mora muovendo velocemente la palpebra destra.
-Siediti!-
-San ti ho portato… Ciao Quinn…- disse Brittany
sorridendo all’amica dopo aver passato l’acqua alla futura
mamma.
Le tre ex cheerios adesso erano sedute una accanto all’altra, le bionde e in mezzo la mora.
-Come siete carine- disse Puck guardandosele dall’alto.
Santana alzò lo sguardo fulminando quello dell’amico.
-Puckerman mi offrì un caffè?-
Chiese l’ex titans più alto di lui.
-Ecco bravo portatelo…- disse Quinn mandando via i due ex compagni di squadra.
A quel punto all’ispanica scappò un sorriso vedendo i due ragazzi allontanandosi a braccetto.
-Kurt?- chiese la ballerina.
L’altra bionda indicò il banco informazioni dove
c’era l’ex usignolo che si stava scusando con
l’infermiera ancora traumatizzata dalla latina.
Sembrava che le acque si fossero calmate.
-Allora? Come stai?- Le chiese l’insegnante.
-Di merda, non mi vogliono fare entrare…-
-Ma lo sai pure tu che il cesareo è un’operazione diversa e non si può entrare…-
Santana sgranò gli occhi e guardò con tenerezza l’amica mentre Brittany le stringeva la mano.
-Ma se le succede qualcosa, se si sente male, se…-
-Calmati non le succederà niente, sai quanti bambini nascono ogni giorno? Ti ricordi che io ne ho avuto uno…-
L’ispanica fece un respiro profondo per ossigenarsi il cervello.
-Una… una bambina bellissima…-
-Sarà bella anche la tua se ha preso dalla madre- disse sorridendo la bionda.
-Allora sarà bellissima- aggiunse la mora pensando alla sua donna.
-San come hai detto che la chiamate?- Chiese Brittany.
-Signorina Lopez!-
L’ispanica si alzò di bottò e guardò il medico che la stava richiamando a se.
Brittany le lasciò la mano e Quinn la spinse verso il medico.
Dopo qualche secondo la latina abbracciò il medico lasciando le
ragazze, Kurt, Dave e Puck, che erano appena tornati, senza parole.
Si staccò dal medico e si girò guardando i ragazzi con gli occhi lucidi.
-E’ nata…- disse semplicemente.
Kurt si poggiò una mano sulla bocca e cominciò a piangere.
Brittany corse velocemente verso l’ispanica stringendola forte
Quinn scoppiò in lacrime e abbracciò Puck che era visibilmente commosso.
Dave si staccò da Kurt e si unì all’abbraccio di Brittany.
Santana era immobile davanti alla sala piena di bambini.
Troppe domande avevano confuso i suoi pensieri, ma in quel momento non
riusciva a pensare a niente se non a quanto amasse quella minuscola
creatura.
Sembrava quasi che l’avesse ipnotizzata.
Era piccola con la pelle chiarissima, era evidente che aveva preso i
colori di Frances, ma c’era una cosa che la lasciava sorpresa,
gli occhi.
Il taglio degli occhi era identico al suo.
Era minuscola ma le si leggeva in volto l’espressione inconfondibile della Lopez.
-Avete scelto un donatore ispanico?- chiese Dave avvicinandosi e continuando a non staccare lo sguardo dalla bambina.
-No…- disse sempre più stupita la ragazza.
-Allora è sud americano-
-No Dave, niente di tutto ciò…- replicò la ragazza.
-E’ pazzesco…-
-Santana…-
L’ispanica si girò verso l’amica insegnante che l’aveva chiamata.
-Francy si è svegliata…-
-Ehy…- disse la mora entrando nella stanza col lettino dove stava distesa una Frances abbastanza rilassata.
-Scusa amore-
Santana si sedette sul lettino e la guardò confusa.
-So che ci tenevi ad assistere al parto…- disse la rossa.
L’ispanica poggiò un bacio sulla fronte della compagna –A volte sei proprio stupida lo sai…-
Proprio in quel momento entrò l’infermiere con in braccio
una copertina rosa che avvolgeva una testolina spelacchiata.
-Qui c’è qualcuno che vi vuole conoscere- disse
l’infermiere, evidentemente gay, passando la bambina alla madre.
-Ciao Brittany…- disse dolcemente la rossa guardando la bambina
che ricambiava lo sguardo con un’espressione intelligente.
-E’bellissima…- disse l’ispanica guardando la bambina.
-Ti somiglia…-
-E’ geneticamente impossibile…- rispose la mora.
-Nulla è impossibile…- replicò la scenografa avvicinando le labbra a quelle della compagna.
-Possiamo entrare-
Frances alzò lo sguardo e vide un mazzo di fiori spuntare dalla porta.
-Prego…-
-Cretini…-Disse scherzando Santana una volta che tutti i ragazzi entrarono.
-Signorina Lopez si deve contenere adesso con le parolacce…-
disse il ragazzo con la cresta facendo il verso dell’infermiera
al banco informazioni.
-Che mi sono persa…- Chiese la rossa.
-Niente amore…- disse l’ispanica per rassicurarla.
-Santana ha terrorizzato il reparto…- disse Kurt ridendo.
-Amore…- la guardò un po’ imbronciata la rossa.
-Ma la smettiamo di parlare di me…-
-Se ha preso da te si sarà già offesa perché non
la calcoliamo…- disse Quinn avvicinandosi a Frances
-Ciao…- aggiunse regalando un sorriso alla piccola.
-Lei è Brittany…- disse la rossa sorridendo a Quinn.
Santana guardò l’altra Brittany che era rimasta spiazzata da quella notizia e le sorrise.
Frances guardò le due amiche che si sorridevano e sorrise anche
lei poi tornò a guardare la piccola che la stava osservando un
po’ imbronciata.
La guardò per un attimo e poi le poggiò un piccolo bacio sulla fronte…
-Tutta sua madre…- aggiunse sorridendo.
fine
ok, questa storia è stata un parto…
bella la battuta…
no vabbè…
sul capitolo ho poco da dire, nel senso mi sembrava carino come
epilogo, so che è corto ma penso vada bene, Quinn che finisce
con Puck, Brittany che è tornata dall’Italia, Kurt e Dave
sempre più uniti.
Spero di aver risolto tutto.
voi che ne pensate?
Sul fatto che la bimba somigli a Santana credo sia una cosa abbastanza
realistica, di solito le coppie col tempo finiscono per assomigliarsi
soprattutto nella postura fisica e nell’espressione e visto che
San e Francy stanno insieme da un po’ ho pensato che la piccola
avesse potuto godere di tali influenze.
Sul finale ho rosicato a non aver avuto una macchina da presa e un
carrello in allontanamento che partiva dalla bambina scoprendo tutti i
personaggi e allontanandosi da loro lasciandoli sempre più
piccoli, della serie questo piccolo gruppo è una grande
famglia…
Però con la scrittura non sono così brava e non ci sono riuscita…
Quindi spero che la battuta finale vi sia piaciuta.
Adesso andiamo con i ringraziamenti…
grazie a tutti quelli che hanno letto, seguito e recensito questa
storia... anche se non erano favorevoli agli sviluppi ;) (ogni
riferimento è puramente casuale), grazie anche per i consigli
preziosi che hanno contribuito a creare un buon lavoro!!
vorrei elencarvi tutti ma dimenticherei qualcuno...
grazie1000 ancora
spero che la storia vi sia piaciuta e che non vi abbia delusa
ci vediamo alla prossima
un bacione
Will
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