10 anni dopo

di willow11
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** uscita a quattro ***
Capitolo 2: *** domande ***
Capitolo 3: *** inerzia ***
Capitolo 4: *** Santofsky ***
Capitolo 5: *** coraggio ***
Capitolo 6: *** Brittany pt1 ***
Capitolo 7: *** Brittany pt2 ***
Capitolo 8: *** casa ***
Capitolo 9: *** omofobia ***
Capitolo 10: *** Frances ***
Capitolo 11: *** sensitiva ***
Capitolo 12: *** Quintana ***
Capitolo 13: *** ascensore ***
Capitolo 14: *** Santana ***
Capitolo 15: *** rimpatriata pt1 ***
Capitolo 16: *** rimpatriata pt2 ***
Capitolo 17: *** 10 anni dopo e nove mesi ***



Capitolo 1
*** uscita a quattro ***


10 anni dopo1

Eccomi qua con una nuova storia, diciamo che dopo recenti fatti che mi sono capitati tra cui anche la visione della puntata 2x19 di glee mi è venuta l’ispirazione. Per quanto il Brittana sarà presente in questa storia, ma voglio concentrarmi sull’accettazione di Santana. Piccola annotazione, non so quanto terrò presente dei fatti successi in glee, lo capirò strada facendo.

Detto ciò non vi anticipo nient’altro e sperando che sia di vostro gradimento vi auguro buona lettura!!!



10 anni dopo

-Tesoro ti vuoi sbrigare, siamo in ritardo!-

-Amò dai tanto pure Kurt sarà in ritardo!- replicò la ragazza chiusa in bagno.

La mora aprì la porta del bagno guardando la ragazza dai capelli rossi che si stava mettendo la matita agli occhi.

La rossa si girò di colpo, guardò l’ispanica e sorrise come per giustificarsi.

La mora ricambiò il sorriso e richiuse la porta.

Per quanto Santana non fosse mai stata una donna particolarmente precisa, l’essere puntuale era sempre stato uno degli aspetti che più la contraddistingueva, dopo la stronzaggine, è ovvio, ma da quando era andata a vivere con la sua ragazza a NewYork, si concedeva spesso piccoli minuti di flessibilità per aspettare i suoi piccoli rituali davanti allo specchio.

-Frances…-

La ragazza leggermente più bassa di lei aprì la porta del bagno e guardò Santana che stava dietro la porta con già la borsa al collo.

Frances si avvicinò alla mora abbracciandola.

-Come fai ad essere così bella?- chiese la piccoletta con fare ammaliante.

-Stai forse cercando di sedurmi?- rispose a tono l’ispanica.

La rossa le diede un fugace bacio sulle labbra per poi dirigersi alla porta d’ingresso.

-Dai San, siamo in ritardo!-

-Stronza!- rispose la mora che era rimasta ferma davanti alla porta per via della precedente provocazione.

La ragazza rossa sorrise compiaciuta.

 

-Sei bella pure tu!-le sussurrò Santana all’orecchio mentre stavano in ascensore.

La piccoletta sgranò gli occhi felice e poi si avvicinò alle labbra attraenti della latina.

Santana si staccò praticamente subito sentendo che era l’ascensore era arrivato al pian terreno.

-Vamos?-

-Se, se- rispose triste Frances che sarebbe rimasta ancora un po’ a baciarla, ma sapeva bene che pur essendo ispanica, Santana era un orologio svizzero e non voleva perdere tempo, e in fondo era una delle cose che più amava della ragazza.

 

-Che ti avevo detto?-

-Lo sai che preferisco aspettare io!- rispose l’ispanica ferma con la ragazza davanti al ristorante giapponese.

-Al liceo non eri così, vero?-

-E chi se lo ricorda il liceo…-

La rossa la guardò con aria sospetta.

-Care…-

-Kurt finalmente, dov’è Dave?- chiese Santana non vedendo l’ex Titans.

-Sta parcheggiando, entriamo?-

 

-La balca glande?- chiese il cameriere giapponese.

-Qua, metta in mezzo!- rispose Karofky già pronto ad avventarsi sui piccoli sushi.

-A cuccia scimmione…- lo rimproverò teneramente Kurt –prima le signore!- aggiunse guardando Frances.

-E perché io cosa sono?- domandò l’ispanica non sentendosi chiamata in causa.

Kurt fece una strana smorfia.

-Dai amore non capiscono un cavolo- la consolò la rossa.

-Senti ma allora sta rimpatriata coi ragazzi del glee si fa o no?- domandò Santana al ex usignolo.

-Sto aspettando un messaggio da Rachel, mi faceva sapere stasera, tanto lo sa che tu e Francy vi dovete organizzare col lavoro- rispose il ragazzo con in mano le bacchette.

-A proposito San com’è finita la riunione oggi?-

-Non ti sei perso niente Dave, solite storie, vogliono una pubblicità ammaliante, come se non lo facessimo già!-

Il ragazzo alto sbruffo.

-Dai scimmione tanto vi verrà fuori qualche bella idea- lo rassicurò Kurt che sapeva di cosa stessero parlando.

-Rendere sexy la colla per la dentiera non è facile!- replicò.

I quattro ragazzi scoppiarono a ridere.

Quelle conversazione erano all’ordine del giorno da quando Dave era entrato a far parte del team dei grafici pubblicitari di cui faceva parte Santana.

-Sono così contenta all’idea di questa rimpatriata, anche se un po’ di persone le conosco già-

-Aspè Francy oltre a Finn chi conosci?- chiese il ragazzetto che era già uscito diverse volte con le due ragazze e il fratellastro.

-Rachel siamo andati a vederla a Broadway un po’ di tempo fa, cazzo se è brava-

L’ispanica storse il naso.

-Dai amò chiacchiera chiacchiera ma non si può dire che non è brava!-

-Come è dolce la mia ragazza- commentò Santana cercando lo sguardo complice di Dave.

-Poi vabbe Quinn, l’ho conosciuta praticamente subito, quando ci siamo messe insieme, giusto amore?-

La mora annuì.

-Aspe sono tre anni a breve, vero?- chiese Kurt curioso.

-Si tra un mese- rispose Santana prendendo la mano di Frances.

La rossa si avvicinò e abbracciò la ragazza.

-Ok, basta lesbicate… Dicevi Francy?-

-Poi non ricordo, a mi sa che Tina e Mike me li hai presentati…- chiese alla mora

-Si ma di sfuggita…-

-Che cazzo quei due stanno insieme da 10 anni…- disse Dave per sentirsi partecipe alla conversazione.

-Come Brittany e Artie- aggiunse tranquilla Santana.

-No come te, che fai la sgualdrina in giro…- replicò l’ex titans dando una gomitata al fidanzato.

-Ce l’ha con me perché glielo dato solo da un anno!- bisbigliò Kurt alle ragazze.

-Vabbe dai Dave te lo dicevo io che prima o poi avrebbe ceduto!- disse la mora al collega.

Kurt sorrise e diede un bacio sulla guancia a Dave che arrossì.

-A cazzo! Conoscerò Brittany!!!- disse la rossa come se avesse avuto una rivelazione.

-Non ci avevo pensato, conoscerai Britt!- disse confusa la mora, che aveva appena realizzato quanto avesse detto Frances.

-Non sei gelosa?- chiese Kurt alla ragazzetta.

Frances guardò Santana e poi l’abbracciò.

-Non potrei mai essere di Britt, è il suo primo amore, so cosa significa per lei-

-Come siete sagge voi donne, io Blaine lo slusherei dalla mattina alla sera… e mi sono limitato-

-Appunto, siete proprio sagge- aggiunse Kurt per tagliare corto, ogni volta che i due finivano a parlare di Blaine arrivavano a litigavano.

Il cellulare del ex usignolo vibrò sul tavolo.

Kurt lesse il messaggio –La rimpatriata e saltata, Brittany e Artie si sono lasciati!-

Gli occhi dei tre si concentrarono sullo sguardo paralizzato di Santana.

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Capitolo 2
*** domande ***


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10 ANNI DOPO

Santana era seduta davanti al suo portatile cercando uno slogan interessante per rendere sexy la dentiera per i denti, alzò leggermente la testa e fissò Frances, anche lei stava lavorando, era in piedi accanto al tecnigrafo che sistemava le bozze per la scenografia su cui stava lavorando.

Francy sentendosi gli occhi addosso alzò gli occhi e le sorrise –vogliamo parlarne?-

-Di cosa?-

-Non ci credo che ti ha lasciato indifferente…- aggiunse Frances continuando a disegnare.

-Ti dispiace?-

-No, vorrei solo che tu ne parlassi-

L’ispanica non rispose continuò a fissare il portatile dove erano cominciate a scorrere le foto del prom quinn di 10 anni prima.

 

Santana stava ballando in mezzo alla palestra del McKinley con Karosfky cercando Brittany nella folla, aveva occhi solo per lei, anche se non voleva ammetterlo.

Finito il lento si staccò dal suo titans e si diresse in bagno, non riusciva più a trattenere le lacrime.

Si sciacquò  la faccia, alzò la testa e sgranò gli occhi vedendo Brittany riflessa nello specchio, a quel punto abbassò lo sguardo.

-Perché sei qui, il tuo accompagnatore ti starà aspettando…- disse la mora con un filo di voce.

La bionda si avvicinò al lavabo –potrei dire la stessa cosa del tuo!-

Erano così maledettamente vicine e Santana poteva sentire il respiro della ballerina confondersi con il suo.

Brittany si avvicinò ancora di più e l’abbracciò.

-C’entra quello che mi hai detto l’altro giorno vero?-

Santana annuì.

-Piccola non c’è nulla di male ad essere lesbica!- disse la bionda mentre le accarezzava i capelli.

-Shhh…-le ringhiò l’ispanica.

-E’ così, l’hai detto tu che ti piacciono le ragazze, no?-

-Mi piace una ragazza, le altre non lo so ancora…!- disse San che si era decisa a fare il passo più lungo della gamba.

Brittany  fece un sorriso confuso.

-E chi è?La conosco-

La latina non capì più niente e istintivamente alzò la testa e la baciò.

 

-Terra chiama J.lo, terra chiama J.lo, rispondete passo!-

Santana si sbloccò di colpo –Scusa stavo guardando la fontanella-

Quinn guardò la fontanella e poi guardò Santana, era pomeriggio e le due ragazze erano sedute al parco vicino casa della mora.

-A che pensavi?-

-Al bacio con Brittany-

L’ex capo cheerleader la guardò male.

-Non fraintendermi, con Frances va benissimo, sono solo turbata per la caduta dell’Artittany-

-Chi ti fraintende, lo so che tu e Francy siete intoccabili, solo che non capisco a che scopo stare così… Insomma stiamo parlando di una persona che non si sa per quale motivo non ti rivolge la parola da dieci anni e che ha brutalmente segnato la tua adolescenza-

-Tu non capisci-

-Prova a spiegarti allora!-

-E’ proprio perché è stata così stronza che non riesco a fregarmene, non lo so Quinn, faccio sempre la figa, quella che non ha problemi se è gay ma in realtà il modo di fare di Britt mi ha ferita e segnata, come se mi portassi un peso per colpa sua-

-Si ma che c’entra con Artie? Questo discorso non è la prima volta che lo fai…-

-Artie la condizionava, lei ha scelto lui a me e poi lui le ha fatto il lavaggio del cervello!- replicò incazzata l’ispanica.

-San sveglia stiamo parlando di Brittany, lo sai com’è, mi stupisce che ti stia alterando per questo!-

Effettivamente Brittany era una ragazza molto ingenua e condizionabile e la latina lo sapeva bene.

-E poi… lei non è come te, lei non è lesbica!-

-Però a letto con me c’è venuta!- disse l’ispanica a brucia pelo.

Quinn rimase di stucco a sentire quelle parole, la mora non gliene aveva mai parlato.

-Quando?-

-Nazionali di New York, il nostro ultimo anno al McKinley-

-Si è stato poco prima che tu mi dicessi di essere… cioè è stato lo stesso anno!-

La mora annuì.

-Perché non me l’hai mai detto? Francy lo sa almeno?-

-Si, certo con lei non ho segreti, ma se te l’avessi detto ti saresti arrabbiata ancora di più, e io volevo rimuoverlo-

La bionda era incredula -Dave lo sa?-

La mora fece di no con la testa e la ragazza si sentì sollevata.

-Ok, calma e sangue freddo, voglio sapere tutto… ometti i dettagli naturalmente-

-Non ci sono poi così dettagli, era la prima volta per entrambe, e per quanto fossimo così spedite coi ragazzi, era tutto nuovo…-

-Ok ma, come è successo?-

Santana guardò la bionda e cominciò a raccontare.

Le nuove direzioni erano appena uscite dal pub dove avevano festeggiato per tutta la notte la vittoria delle nazionali.

Erano tutti un po’ alticci, visto che quella sera scadeva la promessa fatta di non toccare alcol. Il professor Shuster contò i ragazzi e chiamò i taxy.

Santana notò che Brittany era sola e decise di avvicinarsi, da quando si erano baciate la bionda, pur avendo ricambiato, evitava di parlarne, e visto che l’ispanica era rimasta traumatizzata da quel contatto la evitava pure lei. Ma adesso non poteva più rimandare, le nazionali erano vinte e presto sarebbero definitivamente uscite dal McKinley, in più Artie non era nei paraggi.

-Artie?- chiese la mora.

-E’ andato da suo zio, sai abita qui e gli ha chiesto di dormire da lui…-

La mora inarcò le sopracciglia compiaciuta.

Arrivati all’hotel i ragazzi supplicarono il professore di far scegliere a loro le camere.

-Santana tieni la chiave della doppia!-

La latina prese la chiave e guardò Brittany –non mi vorrai lasciare da sola?-

-San, sei stata bravissima stasera- disse la bionda seduta sul letto matrimoniale della camera.

La mora uscì dal bagno con il sotto del pigiama e il reggiseno bianco, sapeva perfettamente di essere molto sexy.

La bionda la squadrò un attimo rimanendo paralizzata.

-Abbiamo vinto grazie ai tuoi passi di danza, eri bellissima… Sei bellissima!- aggiunse la latina arrossendo.

-San!-

La mora alzò lo sguardo che aveva abbassato per l’imbarazzo.

-Sei bellissima anche tu!-

 -Grazie…- rispose con un filo di voce dopo essersi seduta accanto a lei…-Senti Britt, noi non abbiamo più parlato di quello che è successo al prom…-

-Ehy piccola è tutto apposto, non sono arrabbiata con te, è ok!-

Santana rimase un po’ delusa, si aspettava qualcos’altro.

-A ok- mentì –Quindi non hai problemi a dormire nello stesso letto con me?-

Brittany sorrise e le accarezzò lo zigomo –Come se fosse la prima volta.-

Santanà sbiancò sotto quel gesto spontaneo, ma la bionda era fatta così, per questo le piaceva.

-Bhe è la prima volta, prima non ero gay, e come se dormissi con un uomo,  no?-

-Scherzi San tu non sei un uomo, l’essere gay non ti da il…-

La mora rimase un po’ perplessa aveva dimenticato quanto l’amica potesse essere ingenua.

-No, ok è un discorso stupido, dormiamo-

Le due ragazze si misero sotto le coperte e spensero la luce.

 

-certo che sei proprio prolissa!- la rimproverò Quinn.

-Era per farti capire l’atmosfera…- si giustificò la mora.

-Continua dai…-

 

-San-

-Si Britt-

-Com’è stato baciarmi?-

La ragazza mora deglutì, stava impazzendo, la desiderava troppo ma non poteva rovinare tutto.

-Morbido…-

-Ah…  E come bacio?-

-Da dio Britt…-

-Quindi tu sei lesbica?Nel senso ti è piaciuto?-

-Britt non lo so, che cavolo c’entra, a te è piaciuto?-

La bionda ci pensò un attimo.

-Sei morbida pure tu, e calda, e non hai peli che punzecchiano, però non credo di essere lesbica…-

-Vedi, ti sei risposta da sola- replicò Santana con le palpitazioni a mille.

-San?-

-Si Britt.-

-E se mi baciassi di nuovo?-

L’ispanica era leggermente brilla ma poteva sentire benissimo il battito impazzito del cuore della bionda in più sentiva i loro respiri rimbombare nel silenzio di quella stanza semi vuota.

-Non ti bacerò di nuovo… Dovrai farlo tu!-

La bionda senza farselo ripetere due volte si avvicinò al corpo caldo dell’ispanica e le stampò un soffice bacio sulle labbra.

Dopo qualche secondo le due si staccarono.

-A così?- chiese delusa l’ispanica che aveva capito dove volesse arrivare l’amica.

-Perché con la lingua posso?-

 

-Ok basta non continuare…-

Santana era ancora persa nei suoi ricordi.

-Credo sia stata una delle notti più belle della mia vita-

-Non capisco San, è stata lei ad iniziare, perché non ti parla più?-

Santana guardò l’amica e poi guardò la fontanella –Me lo chiedo da 10 anni Quinn!-

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ok, ecco qui il secondo capitolo!

volevo ringraziare tutti quelli che hanno recensito e che seguono la storia, in particolare Miky per il supporto(anche se è delusa dal brittana mancato), e Castle, SC_Swami e Latum per i consigli sulla scrittura...(sulle abbraviazioni errate... :P) spero vada un pò meglio adesso!!!

un saluto a tutti

un abbraccio

Will

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Capitolo 3
*** inerzia ***


10 anni dopo3

10 ANNI DOPO

Signorina Lopez non crede che sia troppo… Come dire… Gay?-

Santana guardò la stampa con i due modelli visti da dietro, erano due sagome perfette; uno indossava un jeans, e l’altro una tuta, in entrambi i casi erano ben messi in evidenza i boxer con la marca. L’ispanica si rigirò verso il cliente in giacca e cravatta.

-Vi sembra troppo gay?- chiese in maniera spavalda agli altri membri della riunone.

I ragazzi del gruppo creativo, compreso Dave, guardarono il signor Brown un po’ titubanti.

-Certo che è gay… è tanto gay!- aggiunse la mora che era l’unica in piedi -Signor Brown il “gay” fa tendenza, abbiamo testato il marchio su un vasto campionario…-

-Eh…?- chiese l’uomo.

-Piace…- concluse fiera la donna.

-Guardi, non so se siamo interessati, noi pensavamo a qualcosa più tradizionale tipo una donna che stende le mutande del proprio marito, oppure un uomo che fa palestra…-

-Ma lei lo sa che gli uomini che vanno in palestra sono per il settanta per cento gay?- replicò l’ispanica notando l’occhiolino dell’ex titans palestrato.

-Continuo a non essere convinto… Sa noi…-

Santana aveva smesso di ascoltarlo perchè si stava innervosendo, sapeva bene che quella pubblicità sarebbe stata perfetta, in più quel contratto le serviva.

 -… Che ne pensa?-

-Penso che la nostra agenzia non può soddisfare le sue richieste- tagliò corto la mora.

-San ma che ti è preso…- chiese Karosfky inseguendo la ragazza per le scale dell’agenzia.

-Oh Dave non ti ci mettere pure tu, già il capo mi ha fatto la ramanzina per aver mandato all’aria il contratto…-

-Vabbe, non può dirti niente, tutti i clienti migliori glieli hai portati tu!-

L’ispanica si fermo di botto –Infatti!-

-Comunque hai esagerato?-

-Ma non l’hai visto, era un omofobo del cazzo che faceva finta di essere di mentalità aperta… Meglio perderlo no?-

Il ragazzo guardò l’amica un po’ perplesso e poi alzò le spalle.

-Pranziamo insieme?- chiese la mora con una punta di acidità, era ancora nervosa.

-Si sergente istruttore!- disse il ragazzo facendo il saluto militare.

Santana cominciò a ridere, da quando avevano visto insieme Forrest Gump, Dave la prendeva in giro chiamandola sergente istruttore, soprannome che si addiceva benissimo all’ispanica vista la sua aggressività a lavoro.

Santana era sempre stata una stronza aggressiva ma nel corso degli anni aveva imparato a usare quell’arma a suo vantaggio, sfruttandola nel lavoro, non c’era da stupirsi che le riuscisse tanto bene.

Dave fece un passo indietro per far uscire prima la ragazza dal grande palazzo.

La ragazza guardò il collega e sorrise poi girò lo sguardo verso l’esterno.

-Frances, che ci fai qui!- Escalamò la mora trovandosi davanti la fidanzata con un piccolo trolley.

-Che culo, stavi per andare a pranzo?-

-Sei venuta a pranzare con noi, offre Dave!-

La rossa si girò e sorrise al ragazzone.

-No amore sono passata al volo per salutarti-

La latina la imbruttì.-Scusa ma non dovevi andare dopodomani?-

-Quella testa bacata del regista ha anticipato a stasera, abbiamo l’aero per Los Angeles tra due ore- spiegò la piccola donna.

Santana fece un’espressione delusa.

-Dai amore non fare quella faccia voglio essere disponibilissima per ora, così poi non ci saranno problemi…-

-Problemi per cosa?-chiese curioso il ragazzo.

Santana fulminò con lo sguardo la fidanzata.

-Stronza non gliel’hai detto?-

-Detto cosa?- Chiese l’ex titans ancora più curioso.

Santana ci pensò un attimo, poi  si avvicinò alla ragazza e l’abbracciò senza esagerare per non dare nell’occhio.

Dave fece un sorriso a quarantacinque denti capendo di cosa stessero parlando e istintivamente abbracciò le due ragazze contemporaneamente.

-Non dirlo a Kurt-lo supplicò Santana.

-Perché è una notizia bellissima, sarò zio…- disse il ragazzo staccandosi.

Frances lo guardò storto per poi sorridere.

-Kurt è una pettegola… è una cosa scaramantica ok? Non abbiamo neanche fatto l’inseminazione…-

Il ragazzo annuì.

-Però la faremo a breve… Cazzo è tardissimo- disse Frances dopo aver visto l’orologio.

La ragazza si avvicinò alle labbra di Santana ma notando l’imbarazzo le baciò la guancia –Ti chiamo quando arrivo piccola- le sussurrò all’orecchio.

L’ispanica la strinse forte a se per poi avvicinarsi al suo orecchio –Ti amo- le sussurrò.

 

-San ma dici che la cicogna porta i bambini alle coppie gay?-

L’ispanica guardò la bionda confusa –perché?-

-No per sapere se avrai un bambino o no!- disse ingenuamente la bionda tenendole la mano.

La mora perse un battito, non ci aveva mai pensato, come poteva averci pensato.

-punto primo io non so se voglio avere figli, sono troppo giovane. Punto secondo non so neanche se sono…-

-lesbica?-

-Britt! Dai…-

-San me l’hai detto tu adesso, che credi di essere attratta dalle ragazze…- replicò la bionda.

L’ispanica s’innervosì, ancora non capiva per quale motivo era così sincera con la cheerleader che era il motivo della sua conversione… Ovviamente questo Britt non lo sapeva.

-Ti ho appena detto che è una cosa nuova… Che cazzo Britt perché me l’hai chiesto!-

La bionda si mortificò e abbassò lo sguardo.

-Scusa Britt, è già difficile parlarne, non so se avrò figli un giorno ma sarebbe bello… Credo- aggiunse la mora accarezzandola.

-T’immagini col pancione?- chiese la bionda.

Santana per un attimo s’immaginò l’amica di cui era innamorata incinta e rabbrividì.

-Sarei sicuramente sexy!-rispose l’ispanica tagliando corto.

-Senza dubbio-

La latina arrossì per un attimo.

-Ma quindi al prom ci vai con una donna?- chiese la ballerina cambiando totalmente discorso.

 

Santana era seduta nel suo ufficio all’ultimo piano del grattacielo dove lavorava, teneva tra le mani il tubetto di colla per la dentiera.

Dopo averlo rigirato più volte su se stesso, lo portò ad altezza occhi e cominciò a fissarlo intensamente cercando un modo per renderlo sexy, a quel punto squillo il suo I-phone dove comparve l’immagine di Quinn con addosso la divisa delle cheerios, la foto l’aveva scattata dieci anni prima, ma vedere la sua amica ancora in quelle veste le dava sicurezza.

-Digame!- disse la mora rispondendo al telefono.

-Siamo di buon umore oggi eh?-

-Inerzia…-

-Bene, che stai facendo?-

-Lavoro…-

-A che ora finisci?-

Sentì bussare alla porta.

-Avanti,…alle 19,00-

Dalla porta sbucò la testa di Dave e l’ispanica dopo avergli sorriso gli fece segno di entrare e sedersi.

-Perfetto alle 19,30 sei a cena da me, visto che sei sola-

-Aspetta e tu come lo sai che sono sola?-

-Hai una ragazza premurosa-

La mora sorrise al pensiero che Frances si era preoccupata per lei.

-Che stronza, scusa un attimo Quinn c’è Dave- disse l’ispanica guardando Il ragazzo che fece cenno di salutargli la bionda –Ti saluta-

-Salutalo-

-Dimmi Dave… è urgente?-chiese al ragazzo vedendolo un po’ ansioso.

-Si, Kurt sta facendo la spesa, sai com’è, e ti vuole a cena sai gli ho detto che eri sola, e in più c’è pure Rachel…-

La mora perse un battito per l’emozione.

-Quinn hai già cucinato?-

-No, stavo per andare a fare la spesa, perché?-

-Non comprare niente, alle 19,30 ti passo a prendere io!

La ragazza fece a Dave un gesto per far capire che alla cena ci sarebbe stata pure Quinn e il ragazzo le diede l’ok prima di uscire dalla stanza.

-Andiamo a cena da Kurt e Dave-

-A figo… Compro il vino allora!-

-Servirà, c’è anche la Berry-

-Che cosa?- chiese la bionda con voce schifata.

L’ispanica inarcò le sopracciglia soddisfatta.

-Servirà tanto vino...-

-Non capisco perché… Aspetta ma Rachel non ha recentemente fatto uno spettacolo con Brittany…-

-Già-

-Adesso ti riconosco J.lo, sei perfida-

-Naaa… Solo un pochino-


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Capitolo un po’ cortino, però credo ci siano diverse cose simpatiche.

Mi piaceva l’idea di collocare Santana in un posto di lavoro importante, e il personaggio mi ricordava un po’ Brian Kenney di Queer as folk(da cui sto attingendo parecchio per il lavoro da grafica). per quanto riguarda il poster recentemente ho letto un articolo su una censura ad un poster dell’ikea con due uomini abbracciati e mi sono ispirata.

Per il resto spero che le news siano state interessanti, oltre al rapporto con Quinn e Dave mi interessa tracciare il rapporto con Frances lentamente.  Ho solo paura che Santana risulti poco coerente con se stessa, ma credo che quando succede un fatto che ci sconvolge, dopo la batosta iniziale, non ci pensiamo di continuo, la vita continua, per questo il lavoro e i progetti.

Comunque spero che vi sia piaciuto, ringrazio tutti quelli che leggono e che recensiscono.

Al prossimo capitolo 

Will


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Capitolo 4
*** Santofsky ***


10 anni dpo4

10 ANNI DOPO

Le due ragazze arrivarono davanti alla porta di casa dell’ex usignolo si scambiarono un ultimo sguardo d’intesa e poi Santana allungò il braccio e toccò il campanello.

Rachel aprì la porta.

-Ragazze che piacere vedervi- disse la cantante facendole accomodare.

La mora le si avvicinò per prima e la salutò.

-Santana sempre in forma…- disse la ragazza con un filo d’invidia.

-Come sempre!- rispose la latina con un sorriso.

 -Ciao Quinn come stai?-

-Bene bene, e tu?- chiese la bionda con tono disinteressato.

-Benissimo, tra un mese partiamo con Rent-

-Ragazze dobbiamo assolutamente andarlo a vedere- aggiunse il ragazzetto che stava tra i fornelli.

La casa non era particolarmente grande, aveva un ampio ingresso e poi una sala da pranzo con l’angolo cottura, accanto all’ingresso c’era la camera dell’ex usignolo e il bagno. Tutto era arredato in stile vittoriano.

-Kurt!!!- disse la bionda andando ad abbracciare il ragazzo per scappare dalle chiacchiere di Rachel.

-Quinn stai benissimo-

La bionda lo strinse forte -No sei tu che sei sempre più bello!-

-Modestamente-

-Che stai cucinando?- chiese curiosa la ragazza sbirciando dentro la pentola.

 

Intanto Rachel e Santana si erano spostate sul divano della sala.

- La tua meravigliosa ragazza?-

-E’a Los Angeles per lavoro- rispose tangliando corto.

-Che peccato… Volevo proprio conoscerla meglio, te l’ho già detto che mi sta simpatica-

-Sarà perché potete guardarvi negli occhi-

-Mi hai sempre preso in giro per l’altezza, ma tu non è che sia così alta…-

Santana fece una smorfia poi si alzò come se si fosse ricordata di qualcosa.

 –Kurt qua c’è il vino, è bianco lo metto in frigo- aggiunse aprendo il frigorifero e infilandoci due bottiglie di vino.

-Il bianco mi fa impazzire- disse Rachel.

Quinn si girò verso Santana lanciandole uno sguardo di perfida complicità.

-Kurt dov’è Dave?- Chiese l’ispanica non vedendo il ragazzo.

-Ha detto che ritardava non so che doveva fare…-

-Ok allora adesso che non c’è possiamo chiedertelo, quando andate a vivere insieme?- chiese la cantante.

L’ometto si fermò un attimo e poi si girò verso le tre ragazze.

 Santana sapeva già la risposta, per questo si allontanò cominciando ad apparecchiare.

-E’ troppo presto… Santana lascia faccio io!-

-No tranquillo…-

-Dai è un anno che state insieme, potreste provarci, no?- chiese Rachel.

Santana era infastidita da quell’argomento conoscendo perfettamente le diverse posizioni dei due ragazzi. Kurt aveva bisogno di tempo, dopo la convivenza con Blaine finita male, aveva necessariamente bisogno dei suoi spazi; mentre Dave , da sempre innamorato del piccolo uomo voleva assolutamente andare a convivere con lui. Motivo per cui litigavano spesso per poi fare pace, a modo loro.

Tralasciando questi piccoli melodrammi, il Kurtosfky, così li chiamavano, funzionava divinamente,  e lei era molto soddisfatta del suo operato.

 

-Amore ma dici che Kurt si arrabbierà, lui sa che siamo solo noi tre- disse Frances mentre camminava in direzione del ristorante giapponese.

La donna non rispose, sapeva bene che Kurt si sarebbe arrabbiato, ma conosceva Dave lo aveva visto cambiare, era giusto dargli quella possibilità.

-Dave- disse l’ispanica facendo cenno all’amico che erano arrivate.

-E’ più puntuale di te!- disse ridendo la rossa.

-E’ per questo che l’ho preso come stagista allo studio!-replicò ridendo la mora.

-Ehy San… Ciao Francy- disse il ragazzo abbracciando la piccola ragazza.

-Calmati Karofsky- lo rimproverò l’ispanica vedendolo nervoso.

Eccolo…- disse Frances vedendo Kurt in lontananza.

Dave era sempre più agitato e Santana notando il suo nervosismo gli mollò una gomitata sullo stomaco.

-Scusate il ritardo!...- disse Kurt prima di notare l’ex titans, poi spostò lo sguardo su l’omone sperando che non fosse lui.

-E lui?- chiese schifato.

-Abbiamo lavorato fino a tardi e gli ho chiesto se voleva rimanere con noi, non è un problema vero?- disse con sfacciataggine l’ispanica.

Il ragazzetto inarcò le sopracciglia, ci pensò un attimo – Nessuno problema, Francy entriamo?-

-Dov’è  la mia donna?- chiese Karofsky entrando in casa con in mano dei fiori.

-Quale?- Chiese ironicamente Santana che aveva appena finito di apparecchiare.

Dave chiuse la porta d’ingresso e guardò Kurt con tenerezza -Bhe in effetti stasera sono circondato-

-Lascia stare scimmione che in fondo sei una donna pure tu!- replicò Kurt avvicinandosi all’ex titans e stampandogli un bacio sulle labbra.

-Si ma… In fondo, In fondo!- gli sussurrò all’orecchio il gigante.

-Allora… Questa è per la nostra cantante di successo…- Disse il ragazzo porgendo una rosa a Rachel che arrossì.

-Questa è per la indiscussa regina della serata.- aggiunse porgendone un’altra a Quinn.

-Ehy!- protestò Kurt.

Quinn sorrise, prese la rosa e abbracciò il ragazzo –Grazie Dave-

-Questa e per te!-

Kurt arrossì e prese l’orchidea, il suo fiore preferito, e poi si diresse ai fornelli lanciando delle occhiate maliziose al fidanzato, che inarcò le sopracciglia soddisfatte.

-San vieni di la?-

-Scusate sono sempre la migliore- disse compiaciuta la donna seguendo il ragazzo in camera di Kurt.

-Solo perché vuole una promozione e non può comprarti col sesso- replicò Quinn ridendo. Santana uscì dalla camera facendogli un gesto poco carino.

 

-San queste sono per te!-

-Tre?- chiese la ragazza guardando le tre rose.

-Una per te, una per Frances, e una per…-

Santana non lo lasciò completare la frase che si buttò tra le sue braccia.

-Ehy J.lo stai piangendo?- chiese il ragazzo sentendo che la donna tirava su con il naso.

La ragazza si staccò asciugandosi la piccola lacrima con un viso.

-Grazie-

 

La cena si dilungò tra ricordi e risate che fecero dimenticare alle due cheerleader il motivo principale per cui erano li. Santana aveva pensato per tutta la serata a Frances e al bambino, e mentre guardava Dave e si chiedeva se sarebbe stata una buona figura di riferimento maschile, argomento che aveva ampiamente affrontato con la sua ragazza la quale si trovava in accordo con lei.

-Ma allora questa rimpatriata?- Chiese Quinn per smuovere le acque.

-A ecco cosa vi dovevo dire!-

-Tra due settimane a Lima… Santana scusa se te lo dico solo ora, so che tu e Frances siete quelle più incasinate, ma ho parlato con Brittany poco prima di venire qui-

Santana perse un battito, ma si sentì confortata dalla mano di Quinn che si era allungata per accarezzarle la gamba e darle forza.

Kurt capì l’imbarazzo e guardò Dave che stava mangiando.

-E che ti ha detto?- Chiese Kurt il salvatore.

-Che non voleva rovinare questo bel momento per le nuove direzione, e che quindi si mettava d’accordo con Artie per avere una tregua!-

-Una tregua? Si sono lasciati violentemente?- Chiese Kurt sempre più curioso.

Proprio in quel momento Quinn prese la bottiglia di vino e prima di versarselo nel suo bicchiere chiese a Rachel se ne voleva un po’ e la ragazza disse di si.

A quel punto Santana allungò il suo bicchiere, aveva bisogno anche lei di bere.

-Si diciamo che queste cose non le dovrei dire, penso abbiamo avuto dei problemi con la convivenza!- aggiunse la cantante.

-Visto che ti dicevo, la convivenza fa male!- disse con aria saccente Kurt al fidanzato.

-Piantala…- replicò Dave.

-Vabbè penso che vivere con Brittany non sia una cosa facile-

-Perché scusa?- chiese istintivamente l’ispanica, nella sua voce c’era un filo di protezione per l’ex amica.

-No vabbe era per dire, sai quanto sono amica di Britt… adesso!-

Quinn strinse più forte la gamba dell’amica che si stava alterando.

-Comunque il perché si sono lasciati rimane un mistero anche per me, ogni volta provo a chiederglielo Brittany cambia discorso, però so che non è stata una facile separazione ecco… per questo mi parlava di tregua… a proposito ti saluta- aggiunse la ragazza guardando Santana.

-A me?- chiese la ragazza che stava sudando freddo.

-Si le ho detto che ti vedevo stasera e mi ha detto di salutarti, mi ha detto anche che voleva sentirti ma non aveva il tuo numero… Cavolo non pensavo non vi sentiste da tanto!-

-Cambio numero spesso… ho duemila cellulari, sai il lavoro- tagliò corto la mora che non voleva prolungare quella conversazione con l’ex compagna del glee che era completamente ignara di tutto quello che era successo tra le due cheerios.

-Si, immaginavo, per questo gliel’ho dato-

-Che cosa???- chiesero in coro le due ragazze sedute vicine.

Kurt e Dave si guardarono per un attimo… -Rachel devo farti vedere una cosa!- disse il più piccolo alzandosi da tavola e trascinando via la cantante.

 

-San tutto apposto?- chiese la bionda vedendo che l’amica fissava il vuoto.

-Dai, non è detto che lo userà!- Aggiunse il collega.

Ma l’ispanica aveva smesso di ascoltarsi, l’idea folle di risentire la prima donna che aveva amato diventava sempre più concreta e questa cosa per quanto potesse farle riaffiorare degli incantevoli ricordi, la spaventava terribilmente.

 

 

Santana stava distesa nel letto a due piazze tutta sola, quando Frances non c’era si metteva in mezzo per sentirsi più protetta, o spesso dormiva nel lato destro, quello della rossa. Guardò il soffitto e abbracciò la sua foca gigante.

 

-Britt voglio quella foca!- chiese Santana indicando all’amica la foca bianca dentro al gioco ruba soldi del parco giochi.

-Quella tutta bianca? Ma non hai una vasca così grande!- replicò confusa la bionda con le mani sui joystik.

L’ispanica la guardò un attimo confusa, ancora non conosceva bene la biondina, ma sapeva che quelle strane risposte erano nel suo stile, e infondo le piaceva.

-Britt ma io la voglio!-

-OK!- disse seria la cheerios cominciando a muovere il gancio meccanico.

La mora la guardava sorpresa e incantata, non riusciva a toglierle gli occhi di dosso.

-Ah ci sono riuscita!- urlò la ragazza saltando in aria.

Santana l’abbracciò forte, la conosceva da poco ma i suoi abbracci le davano sicurezza.

Brittany prese la foca gigante e la passò all’amica.

-Tutta per te, però trovagli una vasca grande, ok-

La mora prese tra le mani il peluche e arrossì.

 

Santana strinse forte la foca e chiuse gli occhi, per la prima volta dopo tanto tempo i suoi ultimi pensieri prima di addormentarsi non erano rivolti a Frances.

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Mi scuso per l’assenza del brittana, ma mi serviva spiegare un po’ i loro rapporti, soprattutto al Santofsky. Al prossimo capitolo ci sarà sicuramente qualcosa d’interessante… Spero!

Aspettando il prom, vi saluto

Un abbraccio

Will

Adesso vi sa

 

 

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Capitolo 5
*** coraggio ***


10 anni dopo 5

10 ANNI DOPO

-Santana?-

L’ispanica non riconoscendo la voce si girò lentamente.

Poi la vide, era sempre uguale, bella come non mai.

Le due ragazze si avvicinarono.

-Sei in anticipo!- disse la mora per rompere il ghiaccio.

-Bhe anche tu!- replicò la bionda.

Le due ragazze si guardarono per un attimo senza sapere cosa dire, poi Brittany alzò lo sguardo sorrise e la strinse forte.

L’ispanica si lasciò avvolgere da quell’abbraccio che tanto aveva bramato per anni, era completamente persa come se il mondo si fosse fermato.

-Mi sei mancata!- le sussurrò la bionda all’orecchio.

La mora non rispose, si staccò da lei e la guardò negli occhi –Perché sei sparita?-

 

 

Santana cominciò a rotolarsi sul letto senza aprire gli occhi, il cellulare stava squillando ininterrottamente da diversi secondi.

Prese il mano l’I-phone e vide la foto di Frances con una smorfia.

Santana mugolò per un attimo.

-Buongiorno principessa- disse la rossa all’altro capo del telefono.

-Buongiorno…- biascicò la latina con gli occhi chiusi.

-Tu e Quinn avete fatto le ore piccole…eh?-

-Ti preoccupi sempre per me…- rispose Santana alludendo al fatto che la rossa aveva chiamato l’ex cheerleader per farle compagnia.

-Dovere…- replicò dolcemente –che avete fatto di bello?-

-Siamo state da Kurt, c’era Rachel… e Dave!-

-Ah… interessante, che dice Rachel?-

-la solita diva, bla bla bla… però mi ha chiesto “dov’è la tua meravigliosa ragazza”-

-Wow, quando ci usciamo insieme?-

-Ho bisogno di un po’ di disintossicazione da Berry, tanto la vedrai alla rimpatriata si fa tra due settimane- rispose la mora che piano piano riacquistava lucidità ricordando la storia del numero di telefono.

-Ah, bene… Ma quindi di Brittany hai saputo niente?-

Santana si bloccò un attimo.

-Amore scusa mi vogliono di là, ti richiamo tra un attimo, tu intanto alzati se no fai tardi a lavoro!-

-Si…- rispose l’ispanica pensando che mai come in quel momento aveva adorato il fatto che la rossa fosse stata interrotta.

La ragazza spense il telefono e affondò nelle coperte pensando a Brittany e al sogno che aveva appena fatto. Odiava non essere sincera con Frances anche perché sapeva benissimo che la fidanzata avrebbe capito, ne avevano parlato svariate volte del fatto che era normale pensare a qualcuno che le avesse segnate in qualche modo.

Anche la rossa aveva i suoi scheletri nell’armadio.

Il telefono squillò di nuovo interrompendo nuovamente il filo di pensieri dell’ispanica.

Santana prese il cellulare e, senza guardare lo schermo, rispose.

-Hai fatto in fretta piccola-

-Il tuo numero me l’hanno dato ieri, non potevo mica chiamarti di notte!-

Santana perse un battito, aprì gli occhi e guardò il cellulare e vide un numero che non conosceva, poi si alzò la testa dal cuscino – Brittany?-.

-Presente!-

L’ispanica aveva gli occhi sbarrati, non poteva crederci, stava parlando al telefono con Brittany S. Perce, la stessa ragazza che dieci anni prima l’aveva scaricata per un paraplegico e che da quel momento non le aveva mai dato una spiegazione, in più tutte le volte che si erano incontrate alle rimpatriate le due  si evitavano per l’imbarazzo e per la rabbia, almeno Santana la evitava per quello, rabbia misto ad orgoglio.

-San, San ci sei?-

La mora si ricompose –Si, si…-

-Come stai San?-

-Benone e tu?- chiese fredda.

-Mai stata meglio!-

-Ho saputo di te e Artie, mi dispiace…-

-Si, l’hanno saputo tutte le nuove direzioni nel giro di…-

-Brittany- disse la mora interrompendola.

-Che c’è San?-

-Come cosa c’è, non parliamo da dieci anni, mi chiami così all’improvviso e cominci a raccontare…-

-Come avrei dovuto fare, volevo vederti ma non sapevo dove abitavi, quindi mi sono fatta dare il tuo numero-

L’ispanica rimase interdetta, era impossibile dimenticare l’ingenuità di quella ragazza, ma dopo dieci anni di astinenza ci si doveva riabituare.

-Perché volevi vedermi, tra un paio di settimane ci sarà la rimpatriata, non potevi aspettare?- Chiese mantenendo la calma.

-No!-

­­­­­­­­­­­­­­

Santana era in piedi nel suo ufficio che guardava il panorama newyorkese che le vetrate gli regalavano. Brittany le aveva chiesto di vedersi la sera stessa perché si trovava  a New York per lavoro e sarebbe ripartita il giorno dopo, ma Santana aveva trovato una scusa per rifiutare, non era pronta a quell’incontro, dopo dieci anni di silenzio aveva bisogno di prepararsi, in più Frances l’aveva richiamata dicendole che non sarebbe tornata prima di tre giorni, era troppo rischioso. 

Non le spaventava l’idea di tradire la compagna, sapeva bene che non sarebbe successo, era piuttosto terrorizzata al pensiero di affrontare Brittany e di dover tornare a casa e trovare la casa vuota, aveva sofferto per troppi anni per quei silenzi, e per quanto Quinn ci fosse sempre stata, Frances era l’unica che in grado di capirla senza che lei aprissi bocca, era la sua ragazza è vero, ma era anche la sua migliore amica, e sarebbe stata la sua compagna di vita, l’aveva capito quando i loro occhi si erano incrociati.

 

-Santana- disse l’uomo in giacca e cravatta.

-Si Mark?- chiese la donna che girandosi vide l’uomo con accanto una ragazza che non aveva mai visto.

Si fermò per un attimo a fissarla, aveva i capelli color rame e leggermente ondulati, sorrideva ma aveva gli occhi tristi e scuri, era molto bella.

 

-Santana lei è Frances, la scenografa per lo spot-

La ragazza rossa allungò la mano per stringere quella della ispanica.

-piacere Francy-

-Frances è più bello…- disse la mora con sguardo ammaliatore.

Le due ragazze si guardarono per un attimo e poi Frances abbassò per prima la testa per l’imbarazzo.

-Ma il tuo fidanzato non è geloso che passi tutto questo tempo con me?

-Perché dovrebbe, sono a lavoro, e tu sei una donna-

L’ispanica si guardò attorno, erano sedute su una panchina del Central Park –Fermarsi tutti i giorni a parlare non di lavoro, dopo l’orario di lavoro, non è lavoro!-

-Hai ripetuto lavoro tre volte lo sai?- la rimproverò la rossa.

-Era per essere più incisiva…-

La rossa la guardò facendole il verso, poi abbassò lo sguardo –e che… mi piace passare del tempo con te…- disse con un filo di voce.

La mora sgranò gli occhi, lo sapeva benissimo che la ragazza si era presa una cotta per lei, ma più passava il tempo più sentiva che non l’avrebbe mai ammesso ad alta voce.

-Bhe e a chi non piacerebbe!- aggiunse la latina per smorzare la tensione.

La rossa le diede uno spintone –Ma quanto cazzo sei egocentrica…-

L’ispanica inarcò le sopracciglia soddisfatta, per l’ennesima volta era riuscita a far scivolare la conversazione in stupide risate.

La voleva, voleva le sue labbra, ma non poteva buttarsi a capofitto in una situazione dove lei partiva già svantaggiata, quell’errore l’aveva già fatto una volta e non poteva permetterselo di nuovo.

-Stasera finiamo le riprese per lo spot…-

-Infatti, cominciavo a non sopportarti più!- rispose sarcastica la mora mentre guardava il panorama newyorkese dal suo ufficio.

-Non vuoi più vedermi…?- chiese la rossa avvicinandosi lentamente alla pubblicitaria.

-E’meglio di no, resisterti non è facile…-

-E allora non lo fare!-

Santana sentendo quelle parole si girò lentamente e guardò Frances negli occhi.

-Scusa dico sempre un sacco di cazzate, perdonami San… Io-

Prima che la rossa potesse completare la frase l’ispanica aveva già ridotto la distanza che divideva le due, imponendole quel contatto che tanto aveva bramato.

Aveva sempre pensato che nessuna baciasse meglio di Britt, si sbagliava.

­­­­­­­­

Santana prese l’I-phone e cominciò a comporre l’sms.

-Mi ha chiamato Britt, mi ha chiesto di uscire perché è a NY… che faccio?-

Mess_Frances (invia)

 

Dopo qualche secondo il telefono le vibrò in mano.

Mess_Frances

-Ma tu come stai? Cmq devi fare quello che ti senti di fare… Ti chiamo dopo!-

A quel punto l’ispanica si avvicinò alla scrivania e alzando la cornetta digitò tre cifre della tastiera.

-Signorina Lopez mi dica- si sentì in viva voce.

-Mi può passare Karosfky-

-Subito…-

-Grazie…-

-Eccomi-

-Dave scusami ma ho bisogno di Kurt, sai se è libero nel pomeriggio?-

-Mi sa di si, perché?-

-Ho bisogno di una consulenza per un vestito da battaglia!-

-Aspetta non credo di aver capito bene!-

-Hai capito benissimo Dave, Santana Lopez scende in guerra…-

L’ispanica rimise al suo posto la cornetta e fece un respiro profondo, la maschera era pronta, adesso doveva solo trovare il coraggio.

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Capitolo 6
*** Brittany pt1 ***


10 anni dp6

10 ANNI DOPO

-Santana?-

L’ispanica temporeggiò nel girarsi sperando che anche quello fosse un sogno.

Si erano date appuntamento davanti alla fontana dove 10 anni prima si erano esibite assiema alle nuove direzioni, e ovviamente lei era arrivata in anticipo.

Fece un respiro profondo e poi si alzò dal muretto, si guardò intorno e non la vide, forse aveva realmente sognato che lei la chiamasse.

-Santana!-

L’ispanica alzò gli occhi e guardò attraverso i getti d’acqua e la vide.

La bionda la stava salutando mentre la raggiungeva  dall’altra parte della fontana.

La mora la fissò da lontano, era sempre uguale ma non tanto nel viso, era più il modo di camminare che la lasciava sconvolta, si vedeva proprio che era una ballerina, e infondo questo le era sempre piaciuto… La osservò per un attimo ancora, poi si sistemò le ciocca destra dietro l’orecchio e s’incamminò verso l’ex cheerios.

-Ehy è molto che mi aspetti?- chiese la bionda sorridendo.

-No no…- rispose la latina che cercava di nascondere l’imbarazzo.

-Sei sempre puntuale eh…-

-Sempre…-

-Ok, Santana sono molto imbarazzata e non so davvero da dove iniziare…- disse sincera e confusa la bionda.

La mora rimase colpita da quelle parole ma non poteva cedere, doveva rimanere sulle sue, lo doveva a se stessa.

-Perché sei sparita?-

 

Santana aprì gli occhi allungando la mano sul  cuscino dove aveva dormito la compagna, ma la testolina bionda era sparita.

Si guardò intorno ma niente, Brittany era sparita, insieme ai suoi vestiti e alle sue cose.

Per un attimo pensò che la bionda fosse uscita a prendere la colazione, ma poi si ricordò che certe cose succedono solo nei film.

Prese il cellulare e fece il suo numero.

Segreteria telefonica.

Non poteva essere andata lontana, dovevano tornare a Lima insieme alle nuove direzioni.

Si vestì velocemente e uscì dalla camera cercando di ricordarsi quale fosse il numero della stanza di Quinn.

-Santana sei già vestita, bene… Che ne dici di darmi una mano a svegliare gli altri, tipo le camere dove si sono accoppiati…- disse un po’ imbarazzato il professor Shuster dopo averla incrociata nel corridoio.

-Ok professore, scusi ha visto Brittany?-

-Certo, ma non era in camera con te?-

-Si, solo che mi sono svegliata e non c’era-

Il professore ignaro di tutto pensando che la ragazza fosse semplicemente preoccupata per l’amica le fece un sorriso.

-Tranquilla Santana, è solo andata via presto, lo zio di Artie doveva andare a trovare i parenti a Lima e si offerto di accompagnare Artie a casa, Brittany mi ha chiesto se poteva andare con lui- spiegò il professore.

Santana sbiancò all’improvviso.

-Santana tutto bene?-

-Si prof Shue ma credo che andrò in camera- rispose la mora barcollando per il corridoio.

 

Le due ragazze stavano sedute una di fronte all’altra in una pizzeria italiana vicino all’ufficio della mora. Brittany le aveva promesso che le avrebbe detto tutto davanti una pizza, e visto che l’ispanica aveva bisogno di sedersi acconsentì.

-Che carino questo posto, ci vieni spesso?-

-Lavoro i quel palazzo la, spesso vengo a farci la pausa pranzo con Dave!- rispose la mora indicando un grattacielo a pochi metri dal locale.

-Karosfky?-

-Si, Dave,  anche l’attuale ragazzo di Kurt- disse un po’ acida l’ispanica, le dava molto fastidio che l’amico venisse chiamato per cognome, gli ricordava il liceo e di quanto il ragazzo e lei avessero sofferto.

-Si sul gossip sono aggiornata, sai Rachel mi tiene sempre aggiornata, ma non ricordavo lavoraste insieme…-

Santana guardò la ragazza intensamente, voleva sapere troppe cose ma la bionda cambiava sempre discorso.

Brittany sentendosi osservata, e capendo il motivo, si guardò intorno e chiamò il cameriere.

-Volete ordinare?- domandò il cameriere correndo al tavolo.

Brittany cominciò a parlare.

L’ispanica sorrise scuotendo la testa.

-Penso che sono veramente fiera di te e del lavoro che fai, non credevo che volessi fare la grafica- disse la bionda dopo aver bevuto l’ultima goccia della sua birra.

-Neanche io, però mi piace, e poi devo essere stronza per ottenere dei risultati, ed è una cosa che mi viene piuttosto bene.- disse fiera la mora.

-Tu non sei stronza Santana…-

 

-Sono una grande stronza, ne vado fiera…- disse l’ispanica dopo aver liquidato con una parola tagliente un cliente.

-Tu non sei stronza Santana…- disse la ragazzetta chiudendo la porta del suo ufficio da dove erano appena usciti i clienti.

La ragazza si girò guardando negli occhi la rossa.

-Tu non mi conosci…- disse nervosamente l’ispanica.

-Ti conosco da poco ma so per certo una cosa… Tu non sei stronza, fai finta di esserlo perché gli altri si aspettano questo da te, ed è il tuo lavoro, soddisfare il cliente no? Ma ti assicuro che non ho mai conosciuto una persona più buona di te, Santana…- disse Frances guardandola negli occhi  -te la tiri solo un po’…- aggiunse scherzando.

L’ispanica rimase senza parole, era raro che qualcuno riuscisse a vederla, lei c’era riuscita.

 

-Cosa hai detto scusa?-

-Che non sei stronza San-

La mora la fissò per un attimo e poi sorrise, Brittany era stata la prima a vederla.

-Però ti riesce bene…- concluse la bionda ridendo.

-In compenso lo sei tu!- replicò la ragazza facendosi forza.

-Ok, hai ragione, scusa, non dovevo sparire in quel modo, senza contare tutte quelle volte che mi hai rincorso per avere una spiegazione…-

L’ispanica sentiva il sangue ribollirgli nelle vene, stava iniziando a ricordare il dolore di quel periodo che con difficoltà aveva rimosso.

-Senti, io ti volevo bene, ti voglio bene, ma stavo con Artie…-

-Stavi con Artie pure quando mi sei saltata addosso in quell’hotel- replicò la mora.

-Dai San, tu lo volevi e io ero curiosa…-

L’ispanica la guardò malissimo.

-Si forse ti volevo anch’io…-

Santana fece una smorfia per assecondare quello che la bionda aveva appena detto.

 

Brittany aprì gli occhi, fuori era ancora buio, probabilmente aveva dormito non più di un ora. Guardò accanto a lei e la vide, Santana seminuda in mezzo alle coperte bianche che dormiva, aveva un’espressione rilassata, felice, consapevole che aveva passato la notte più bella della sua vita.

La bionda la guardò ancora un po’senza capire cosa quella notte avesse significato per lei, era confusa, ma le era piaciuto, a lei il sesso piaceva sempre.

Un brivido le percorse la schiena, quando ripensò al momento che aveva preso possesso della verginità della mora.

In quel momento la guardava negli occhi, erano lucidi e pieni di qualcosa che aveva visto solo in Artie, ma era diverso.

La osservava continuando a chiedersi cosa provasse per la latina.

Erano sempre state più che amiche, questo lo sapeva bene, ma da quando le aveva confidato di essere lesbica ogni volta che parlavano e che ne parlavano si sentiva strana.

Vedeva l’amica soffrire e lei non ne capiva il perché, nel suo mondo non c’era nulla di male ad amare una persona del proprio sesso, questo l’aveva assodato quando Kurt aveva fatto coming out.

Sapeva che Santana era forte, ma vederla in quello stato l’angosciava… Solo che dopo il prom, e il bacio, si sentiva pesante.

Sapeva di essere un etero-curiosa, e che San aveva bisogno di quel contatto, e sapeva anche che Artie l’avrebbe perdonata, infondo era un bacio dato ad un’amica, però aveva deciso di non dire nulla al ragazzo.

Ma adesso?

Santana era innamorata di lei, non gliel’aveva detto ma lo sapeva, ma lei? Cosa provava per l’amica, amore?

Proprio in quel momento sentì vibrare il cellulare.

Lo prese e lo guardò.

Mess_Artie

-Buongiorno angelo mio, dormito bene? Senti mio zio ha deciso di tornare a Lima per trovare i miei, e vuole accompagnarmi… Ti va di venire con me?... quasi dimenticavo… Ti amo!-

 

-Ho avuto paura Santana-

-Paura di cosa?-

-Di non poterti dare quello che tu volevi da me, era stato tutto stupendo, ma Artie, lui mi amava…-

La mora che si era leggermente rilassata sentendo quelle parole si alterò di nuovo.

Brittany capì il suo pensiero e prima che l’ispanica potesse aprire bocca aggiunse –E anche io l’amavo, di questo ero sicura, non potevo lasciarlo, non potevo San…-

-Potevi dirmelo dieci anni fa…-

-Volevo, ti giuro che volevo farlo, ma dopo aver raccontato tutto ad Artie…-

-Che cosa? Tu gli hai detto..?- chiese nervosa la mora.

-Certo… Lui mi ha detto che sarebbe rimasto con me solo se non ti avessi più visto…-

-Bastardo paraplegico…- bisbigliò l’ispanica.

-Ti prego non dire così!-

-Come puoi essere stata dieci anni con una persona del genere?-

-Scusami tu che avresti fatto al suo posto?- chiese sicura la bionda.

La mora stava per rispondere ma poi si  bloccò, effettivamente l’ex cheerios non aveva tutti i torti, sempre che Artie l’amava come l’amava lei.

-Comunque non è stato carino- disse semplicemente l’ispanica.

-Ogni volta che io e Artie litigavamo usciva fuori il fatto che io ti avevo tradito… E io gli rispondevo che lui non mi aveva permesso di vederti… Era brutto-

-E’ per questo che vi siete lasciati?-

La bionda non rispose si limitò a cercare il cameriere.

-Ci può portare il conto?-

 

 

 

 

continua

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Capitolo 7
*** Brittany pt2 ***


10 anni dp7

10 ANNI DOPO

-Non c’era bisogno che pagassi tu!- disse la mora uscendo dalla pizzeria.

-Figurati… Era il minimo…-

-Almeno posso offrirti da bere?- chiese l’ispanica in maniera galante.

-Sei riuscita a rimorchiare qualcuno in questo modo?- rispose a tono la bionda.

La mora ci pensò un attimo e nella sua testa sfilarono volti e corpi di ragazze che era riuscita a farle sue grazie al suo modo di fare. -Mha… direi di si…- rispose vaga.

Proprio in quel momento squillò il cellulare.

-Scusami…- disse la mora allontanandosi un attimo.

Brittany la guardò rispondere al telefono cercando di capire con chi stesse parlando, leggeva in Santana un’espressione che non aveva mai visto.

 

Dopo qualche secondo l’ispanica tornò.

-Allora devo offrirti da bere… Qualche preferenza?-

-Chi era?- chiese curiosa la bionda.

-La mia ragazza- disse tranquilla la mora.

-Ah… non pensavo ne avessi una.-

-Perché?-

-Così…-

La mora la guardò curiosa.

-No tranquilla… lascia stare è una cosa stupida- disse la bionda dirigendosi continuando a camminare senza una meta.

-No, dimmi…?- chiese la latina inseguendola.

-E che pensavo che è la prima volta che ti sento parlare di ragazze… nel senso, è ovvio… Però non so cosa tu abbia fatto in questi dieci anni, ma nella mia testa c’è impressa l’ispanica mangiatrice di uomini che scopre di essere libanese e si prende una cotta per me…-

Santana la guardò confusa e poi cominciò a ridere.

-Sei parecchio indietro, non so se mi fa ridere più “l’ispanica mangiatrice di uomini” o il “che scopre di essere libanese”- replicò tralasciando il finale.

-No è che, non ti ho mai visto con una donna e… Sinceramente non ti ci immagino… Cioè non t’immagino nella quotidianità…-

-Sono cambiate un po’ di cose da quando avevamo 17 anni…-

-Me le sono perse tutte… eh?-

Santana alzò le spalle, non le sarebbe dispiaciuto averla accanto in tutti quegli anni.

-Comunque hai fatto la scelta giusta!-

-Che scelta?- Chiese l’ispanica che adesso stava guidando la bionda alla sua macchina.

-Quella di essere gay, fa tendenza ultimamente…-

Santana si bloccò all’istante. –Brittany non è stata una mia scelta- disse guardandola negli occhi –E’ successo… Credi che se avessi potuto avrei scelto questo?-

-Perché che c’è di male?-

-L’hai detto tu… Non t’immagino nella quotidianità… Ehy ultima notizia… Neanche la gente che incontro tutti i giorni per strada e che mi guarda male perché cammino mano per la mano con Frances mi vuole immaginare nella quotidianità- disse alterata.

-Frances, è così che si chiama?-

Santana sentendo nominare quel nome dalla bionda si accasciò a terra e cominciò a piangere.

-San, che succede?- le chiese abbassandosi su di lei.

-Ma tu che cazzo ne sai eh? Che cazzo ne sai di quello che ho dovuto passare in tutti questi anni, non sai un cazzo, di tutti i problemi con la mia famiglia, con il lavoro, e con…- urlò la mora non riuscendo a completare la frase perchè le mancava il fiato.

Era crollata.

Brittany la guardava senza capire –Calmati piccola- le disse accarezzandole la spalla.

 

Santana stava seduta sulla panchina dello spogliatoio che piangeva, aveva appena detto all’amica dei suoi dubbi sul suo orientamento sessuale.

La bionda l’abbracciò accarezzandole la schiena –Calmati piccola…-

Santana si strinse attorno a lei, la voleva, ma il desiderio di protezione e di conforto in quel momento era più forte.

 

La bionda passò un fazzoletto all’amica che si asciugò le lacrime rimettendosi in piedi.

-Scusami- disse semplicemente.

-Wow… E’ passato tanto tempo… Non credevo ci soffrissi ancora-

Santana si asciugò il naso e sorrise con gli occhi –è solo che, parlarne con te è diverso…-

-Perché è diverso?- Chiese con un pizzico di malizia la ballerina.

Santana cogliendo la provocazione girò la testa da un’altra parte.

-Sei stata la prima, poi sei sparita…-

-Ti ho già detto che mi dispiace…-

-Non importa, sei sparita, mi hai lasciata sola e… Non dico che saremmo dovute stare insieme, ma io ho lottato per uscire allo scoperto, e ogni qual volta che facevo un passo in avanti mi veniva in mente quel letto vuoto per chi sa quale motivo, ho sempre pensato di averti spaventata…Ho sempre creduto di essere un mostro, non puoi venire dopo dieci anni e dirmi semplicemente “mi dispiace”…-

Brittany era pietrificata –che altro dovrei fare?-

-Non lo so… Ma stare con te non mi fa bene…- aggiunse la mora con un filo di voce.

Santana la guardò un attimo e poi cominciò ad allontanarsi.

-Mi hanno proposto un lavoro in Italia!- urlò la bionda per farsi sentire dalla ragazza che già era lontana.

Santana si fermò e Brittany la raggiunse.

-Volevo vederti subito perché tra due settimane parto-

-Che lavoro è?- Chiese con un tono piatto.

-Il mio agente dice che è una occasione unica per la mia carriera da ballerina-

-Hai anche un agente?-

-Si, questo è stato uno dei motivi per cui ho lasciato Artie, gli ho chiesto di venire con me, ma lui aveva paura… Non voleva lasciare il suo lavoro da informatico… In più le cose non andavano bene da un po’…- disse la bionda evasiva.

Santana sentì il cuore scoppiare, le aveva appena detto che stare con lei non le faceva bene, ma l’idea di perderla di nuovo la spaventava  a morte.

-Quindi non ci sarai alla rimpatriata…-

-Certo che ci sarò, abbiamo organizzato la data due giorni prima della mia partenza apposta-

La mora annuì.

-Così posso salutare tutti.-

-Potevamo salutarci li anche noi, no?-

La bionda si avvicinò di più.

-Santana, so di averti fatto soffrire, ma ti giuro che mi dispiace, appena ci siamo lasciati con Artie non ho fatto altro che pensare a te e a quanto mi dispiacesse… Volevo dirtelo in privato, prima di partire…-

-Ok, me l’hai detto…-

La bionda la stava guardando con un aria da cane bastonato, come la odiava quando faceva così, uguale a dieci anni prima, irresistibile.

-Che altro?- chiese l’ispanica non capendo dove volesse arrivare.

-Mi piacerebbe esserti amica… Recuperare il tempo perduto…-

L’ispanica tirò un sospiro di sollievo, anche se la mente aveva fatto altre supposizioni.

-Non possiamo, è passato troppo tempo Brit-

-Ancora non mi avevi chiamato Brit…- disse la bionda felice.

La mora pensò che aveva appena fatto una cazzata a chiamarla in quel modo, ma era stato più forte di lei.

-Non si può, e anche se volessi tu partirai domani per Lima e tra due settimane per l’italia…-

-Era una bugia per vederti subito… Se ti avessi detto che tornavo a Lima tra una settimana tu avresti preso tempo.-

L’ispanica era senza parole, da quanto l’ex cheerleader era così astuta.

Dopo averla fissata per un po’ aprì la sua borsa e tirò fuori un blocchetto e una penna, scrisse velocemente su uno dei fogli e poi lo strappò dandolo alla bionda, poi si girò e si allontanò.

La bionda guardò il foglio, c’era scritto un indirizzo e sotto “ps. Vado matta per la cheesecake dello starbucks”.

Santana si girò e vide in lontananza Brittany sorridere, non sapeva perché le aveva dato il suo indirizzo, ma sentiva che aveva bisogno di passare altro tempo con lei.

 

Arrivata nel pianerottolo di casa sua, la mora infilò la chiave nella serratura e sentendo che la porta era aperta temporeggiò ad entrare.

In quel momento le mancavano solo i ladri…

Aprì piano la porta e vide una sagoma familiare seduta sul divano.

Era Dave.

Tirò un respiro di sollievo e poi entrò in casa.

-Vuoi farmi prendere un colpo- disse la ragazza sedendosi distrutta sul divano accanto a lui.

-Scusami non ti ho neanche avvisato… Come è andata la serata?- chiese il ragazzo mentre faceva zapping.

L’ispanica riconobbe l’espressione di sufficienza, non era la prima volta che tornava a casa e lo trovava seduto sul suo divano a guardare la tv, in più il fatto che il collega avesse le chiavi del suo appartamento le metteva sicurezza.

-Continuo a non capire perché quando litighi con Kurt vieni da me invece che andare a casa tua- disse la mora fissando la tv come il ragazzo.

Dave si accucciò sulle sue gambe continuando a non staccare lo sguardo dalle televendite.

-Che è successo stavolta?-

-Blaine…- disse il ragazzo con tono anonimo.

-Ah… la vecchia fiamma…- disse l’ispanica ironicamente.

-Finiscila Lopez- lo rimproverò il collega.

Santana cominciò ad accarezzargli la testa –A cuccia… Su, racconta tutto alla zietta…-

-Non c’è molto da dire, non è la prima volta che loro due si sentono, in più Blaine passa da New York e gli ha chiesto di vedersi…-

-Ma non mi dire…- aggiunse sarcastica.

-E pensa che lui mi ha detto“esco con Blaine la prossima settimana”-

-Perché che avrebbe dovuto dirti scusa?-

-Non lo so, magari se mi andava bene…- mugugnò l’uomo.

-Dai, ma lo sai che Kurt è fatto così…-

-Vabbè…-

-Dave, Kurt ti vuole bene, Blaine fa parte del passato, tu sei il suo presente, è con te che ha scelto di stare, devi fidarti di lui…-

-Come Francy si fida di te?- chiese il ragazzo buttando un occhio alla collega.

-IO e Frances ci fidiamo l’una dell’altra, che c’entra scusa?- chiese imbarazzata la ragazza.

-Fa male… Se solo vedesse che faccia hai…- replicò il ragazzo con malizia.

-Perché che faccia ho?-Chiese seccata.

Il ragazzo alzò le sopracciglia e Santana si alzò di scatto lasciandolo solo nel divano.

-Fanculo Karofsky-

Dopo un po’ la ragazza lo sentì entrare nel letto dove si era appena messa a dormire.

Ovviamente lei stava a destra, nessuno poteva prendere il posto della rossa quando lei non c’era.

-Stronzo-

-Anche io ti voglio bene…- rispose il ragazzo.

-Hai dato la buona notte a Kurt?-

-Si gli ho mandato un messaggio…-

-Bravo…-

-E tu hai scritto alla tua donna?-

-Certo…-

-San ti lampeggia il telefono- disse il ragazzo indicandole il cellulare su comodino.

L’ispanica prese l’I-phone.

Mess_Brittany

-Grazie per la serata, e per la seconda occasione… Notte-

 

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Ok, spero che il capitolo vi sia piaciuto…  per la felicità di qualcuno vedremo Brittany ancora per un po’…

Aspetto suggerimenti e commenti

A presto

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** casa ***


10 ANNI DP 8

10 ANNI DOPO

-Sergente istruttore...-

Niente.

-Sergente istruttore… yuuu-

L’ispanica aprì gli occhi e si trovò ai piedi del letto una sagoma maschile che difficilmente riuscì a mettere a fuoco.

-Buongiorno- disse il ragazzo avvicinandosi a lei.

Santana si nascose sotto le coperte, non voleva svegliarsi –Dave è sabato!-

-Devo andare in palestra ci vediamo li con Kurt- spiegò il ragazzo.

La mora tirò su la testa dalle coperte –Lo riconquisti con i tuoi muscoli?-

-Una roba del genere- rispose il collega sedendosi sul letto accanto alla ragazza.

-Che stupidi… Uomini- replicò sarcastica l’ispanica che si era leggermente alzata.

-Non capisco come riesci a resistermi!-

-Potrei dire lo stesso- lo guardò maliziosa la donna.

Il ragazzo la guardò un attimo per poi far scendere lo sguardo sul petto dell’ispanica avvolto da una canottiera che lasciava intravedere tutto.

-Naa troppe tette- disse ridendo il ragazzo che prima di alzarsi dal letto le stampò un bacio sulle labbra.

L’ispanica ricambiò al gesto affettuoso.

-Vado, la colazione è pronta di la…-

-Stasera ci vediamo?- chiese la ragazza mettendosi seduta sul letto.

Dave prese lo zaino e se lo mise in spalla – Certo, sempre che non hai da fare con Brittany…- rispose scherzando prima di andare via.

La ragazza lo guardò malissimo, Dave le sorrise e se ne andò al piano di sotto.

-STROOONZO- le urlò poco prima che sbattesse la porta d’igresso.

Santana ricadde tra le coperte.

La sua testa aveva rimosso la sera prima e Brittany, voleva rimuovere, quella situazione non le piaceva per niente.

Brittany era tornata e le aveva chiarito tutto, e adesso voleva esserle amica come se nulla fosse successo.

Come poteva pretendere di lasciarsi tutto alle spalle?

Ma la verità era un’altra.

L’idea che Brittany rientrasse nella sua vita la spaventava a morte, aveva provato qualcosa di troppo grande in passato, lei era prima, l’aveva segnata, e come se non bastasse le aveva spezzato il cuore, certe ferite non si rimarginano.

Ancora non sapeva bene cosa pensare, ma di una cosa era certa: Frances.

Frances aveva rinunciato a tanto per stare con lei.

Era la prima persona di cui era riuscita a fidarsi dopo tanto tempo, la prima che le aveva fatto ribattere il cuore.

Progettavano un futuro insieme, erano andate a convivere da subito perché non potevano fare a meno l’una dell’altra e si erano sempre trovate e sostenute.

E lei non poteva rovinare tutto.

 

Squillò il telefono.

Santana attaccò l’auricolare e rispose.

-Isn't she lovely… Isn't she wonderfull… Isn't she precious… Less than one minute old I never thought through love we'd be… Making one as lovely as she… But isn't she lovely made from love… paraparaparara- canticchiò l’ispanica alzandosi dal letto.

-Dopo una dichiarazione del genere  potrei saltarti addosso lo sai?-

-Non puoooi… Tu sei a Losss Angeeeles…- rispose l’ispanica continuando a cantare.

-Tornooo domaniiii- canticchiò la rossa.

-Veramente?- chiese la latina smettendo di cantare.

-Domani sarò tutta tua…-

-Bene…- rispose un po’ asettica la mora.

-Ti dispiace?- chiese la rossa non cogliendo felicità nella voce della compagna.

-No… è che ho perso il conto dei giorni… Come sta andando il lavoro?-

-Alla fine bene, il regista sembra soddisfatto, e le riprese partiranno prestissimo-

-Fantastico!-

-Ho già parlato con la produzione per quella cosa… in teoria non dovrebbero esserci problemi… basta che mi faccio vedere una volta ogni tanto…-

-Ah… Ok… Aspetta di che stiamo parlando?-

-Amore…- rispose delusa la scenografa.

-Si cazzo è vero, scusa non so dove ho la testa…- si giustificò la mora che si era appena dimenticata che da li a poco a breve avrebbe “messo incinta” la compagna.

-Lo so io… Almeno avete parlato?- disse un po’ seccata la rossa.

L’ispanica intanto era scesa in cucina e stava bevendo il caffè americano preparato dall’ex titans.

-Si Frances abbiamo parlato, mi ha chiarito un po’ di domande… E’ stato strano-

-Bhe direi non la vedevi da dieci anni.-

-Appunto non dovresti essere gelosa…- la rimproverò scherzando la latina alludendo alla piccola scenata di gelosia che le aveva fatto al telefono la sera prima.

-Non ero gelosa, è solo che ogni volta che mi allontanò spuntano le tue ex…-

Santana ripensò a tutte quelle volte che casualmente aveva approfittato che la rossa non ci fosse per rivedere persone del suo passato, sapeva che Frances non aveva problemi, ma voleva evitare di discuterne.

-Brittany non è una mia ex!- l’ammonì.

-No scusa è l’ex, è la prima-

-Come sei acida stamattina…- le disse con un tono scherzoso.

-Scusa San, hai ragione, non dovrei essere gelosa soprattutto di Brittany, so quanto significa per te, è solo che ho un brutto presentimento.-

Proprio in quel momento suonò il citofono.

-Aspetta un attimo, bussano-

La mora pigiò il pulsante dell’apparecchio –chi è?-

-Colazione a domicilio-

L’ispanica perse un battito, era davvero venuta.

-Ultimo piano…- disse la latina velocemente.

-Chi era?-

-Un pacco per il lavoro.-

Perché le aveva mentito?

-Di sabato mattina?-chiese curiosa la rossa.

-Bu… vabbe amore ci sentiamo dopo-

-Ok piccola, mi manchi tanto…-

-Anche tu…-

Santana chiuse la chiamata e corse in camera a mettersi qualcosa di decente e a rifare il letto, non era proprio il caso che la bionda la vedesse in quello stato.

Si mise un paio di jeans e corse in bagno a sciacquarsi la faccia, poi si mise una canottiera bianca e si sistemò i capelli.

A quel punto sentì suonare, fece un respiro profondo , e andò lentamente verso l’ingresso.

Che cazzo stava facendo?

Aprì la porta e la vide, sorrideva come quando erano al liceo, era anche vestita con la maglia con il cuore che portava al liceo.

La bionda alzò la mano per farle vedere il sacchetto dello sturbooks.

-Non pensavo mi prendessi alla lettera- disse l’ispanica spostandosi per farla entrare.

-Non mi hai dato una lettera, mi hai detto un bigliettino…-

Santana trattenne le risate, era da troppo tempo che non aveva una conversazione normale con l’ex cheerios, e le sue risposte cariche d’ingenuità le erano mancate da morire.

La bionda fece un passo e la latina chiuse la porta.

-Allora che ne dici?- chiese la mora.

Brittany cominciò a camminare sul parquet della stanza, notò subito delle scale dalla parte opposta a lei e sotto una porta semi aperta che lasciava intravedere un bagno. Alla sua sinistra c’era un divano con la tv, mentre alla sua destra un tavolo.

-Allora questo è il soggiorno- Spiegò la latina, poi fece cenno a Brittany di seguirla e superò il tavolo alla sua destra, aprì le porte scorrevoli e scoprì la cucina.

La bionda osservava tutto con l’espressione di chi deve comprare l’appartamento.

La latina continuò il giro mostrandole prima il bagno e poi lo studio.

-Qua ci lavoro… Anzi ci lavoriamo….-Aggiunse la ragazza indicando il tecnigrafo di Frances.

La bionda si avvicinò curiosa al tavolo inclinato.

-E a che serve?- chiese guardando il tavolo.

L’ispanica si avvicinò al tavolo e guardò Brittany –serve a disegnare, Frances fa la scenografa…-

La ballerina alzò le sopracciglia e poi si diresse verso la scrivania.

-E qua ci lavori tu?- chiese indicando il mac.

La mora annuì e si diresse verso la cucina.

-E questo cos’è?- chiese Brittany prendendo in mano un tubetto blu che stava sulla scrivania.

La mora si girò e vide la ragazza con in mano la colla per la dentiera che non era riuscita a rendere sexy –Il mio incubo peggiore…-

-Cioè?- chiese curiosa.

-E’ lavoro Britt, devo trovare un modo per rendere sexy la colla per la dentiera…-

-Perché scusa, non è sexy…-

-Appunto, è questo che faccio rendo sexy e attraente quello che non lo è in natura, sai mi pagano per farlo…!-

-Avrai dovuto imparare da zero visto che tu non ne hai bisogno…- disse tranquillamente la bionda.

Santana arrossì un attimo, poteva evitare quel complimento, era fuori luogo.

La bionda capì l’imbarazzo dell’amica e sorrise leggermente -E comunque penso… A chi importa che una colla per la dentiera sia sexy… basta che funzioni no…?-

Santana alzò lo sguardo all’improvviso come se avesse avuto un illuminazione…

-Brittany sei un genio…-

Le due avevano appena finito di fare colazione, l’ispanica era così esaltata per aver trovato la pubblicità perfetta che non faceva altro che parlare.

-Santana?-

-Si Britt-rispose la ragazza mentre stava buttando i bicchieri di carta.

-Pensi che faccio bene a partire per l’Italia?-

Quella domanda riportò l’ispanica alla realtà, per un po’ aveva dimenticato tutto, le sembrava di stare sospesa su una nuvola con Brittany a parlare di tutto e niente.

-Credo di si… Perché lo chiedi a me?-

-No niente, e che… ho già fatto tanti errori nella mia vita, non ne voglio fare un altro-

-Perché pensi possa essere un errore?- chiese curiosa la mora.

La bionda la guardò negli occhi come se le volesse dire qualcosa con lo sguardo, proprio in quel momento squillò il cellulare.

-Perdonami sono un centralino- disse la ragazza rispondendo a telefono.

-Quinn tesoro dimmi tutto?-

La bionda fece cenno di salutarla ma la mora era troppo concentrata nella conversazione.

-Ma io non sono una psicologa… Dai sono dei ragazzini li spaventerei…-

La bionda continuava a guardare curiosa la latina che si stava alterando.

-Ok arrivo!- disse buttando giù.

-Che è successo?-

L’ispanica sbruffò per un attimo –Era Quinn, le è saltato l’incontro sui figli di genitori gay  con lo psicologo per i bambini… Lo sai che insegna alle elementari vero?-

La bionda annuì.

-E niente, siccome i bambini ci sono rimasti male, mi ha chiamato per andare a fare due chiacchiere con loro semplicemente sull’omosessualità-

-Bello, dai vengo pure io…- disse esaltata la bionda.

L’ispanica la guardò confusa.

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Capitolo 9
*** omofobia ***


10 ANNI DP 9
10 ANNI DOPO

La mora si fermò davanti l’aula dove insegnava Quinn e bussò.

-Ragazzi aspettatemi un attimo, e mi raccomando, comportatevi bene- disse la giovane insegnante alla classe di non più di una ventina di bambini.

Quinn aprì la porta.

-Grazie, grazie, grazie… Ascolta non devi fare niente di particolare dovrai solo rispondere alle loro domande- disse fuori dalla classe Quinn all’ispanica che la guardava confusa.

-Non so se sarò in grado di…-

-Ma si San, mi dispiace che non ci sia Francy sarebbe stato perfetto…-

-In effetti… Non sono sola…- disse la mora facendo un passo a destra e scoprendo Brittany.

-Quinn!!!!- disse l’ex compagna di squadra saltandole addosso.

L’insegnante guardò Santana sconvolta mentre la bionda la stava abbracciando con forza –Brittany… che ci fai qui?- chiese quando quest’ultima si staccò.

-Dovevo sbrigare delle cose a New York…-

Quinn continuava a guardare Santana sconvolta che era evidentemente imbarazzata.

Ovviamente la ballerina non sapeva che lei sapesse tutto.

Quinn riaprì la porta e fece cenno a Brittany di entrare per prima, poi si avvicinò all’orecchio dell’ispanica –Che cazzo ci fa lei qui?Con te?-

-Storia lunga…-

Le tre ex cheerios entrarono nella classe e i bambini fecero subito silenzio.

Più della metà della classe era incantata a guardare Brittany, come se ci fosse stato una sorta di riconoscimento reciproco.

-Ok ragazzi, come vi ho già spiegato l’incontro di oggi con lo psicologo è saltato… Però visto che oggi è la giornata mondiale contro l’omofobia…-

-Che vuol dire omofobia?- disse sottovoce Brittany alla mora che la guardò sorpresa.

-Maestra che vuol dire omofobia- chiese un bambino in seconda fila.

-Qualcuno di voi sa che vuol dire omofobia?- Domandò la maestra guardando gli altri bambini.

Una bambina bionda in prima fila nel banco accanto alla finestra alzò la mano.

-Si Beth!- Disse la bionda con un certo orgoglio.

-La mia mamma mi ha spiegato che omofobia è quando si ha paura delle persone gay…-

La maestra guardò la bambina e le fece un sorriso, poi prese due gessetti e cominciò a scrivere alla lavagna.

Santana si avvicinò alla maestra –Ma fa sempre così...-

-Si, tutta sua madre…- Le sussurrò l’insegnante.

-la parola omofobia- disse dopo aver scritto la parola in grande a stampatello con due gessetti colorati uno blu e uno rosso deriva dal greco homos che vuol dire stesso, e fobos che vuol dire paura… Letteralmente significa paura dello stesso… E si usa per indicare tutte quelle persone che sono spaventate da chi è omosessuale, ossia da chi ama una persona del proprio sesso- concluse la maestra guardando i ragazzini.

Brittany intanto guardava la lavagna soddisfatta.

-Lei è Santana una mia amica… ed è gay! Se volete chiedere qualcosa sull’omofobia o sull’omosessualità chiedete pure a lei-

L’ispanica prima guardò Quinn terrorizzata, poi alzò leggermente la mano e salutò i bambini con un sorriso finto.

Dopo qualche secondo di  silenzio Brittany alzò la mano.

Santana la guardò malissimo.

-Lei è Brittany un’altra amica mia e di Santana, Brittany chiedi pure- disse la bionda pensando che fosse una buona idea per rompere il ghiaccio.

-Santana sei mai stata vittima di omofobia…- chiese curiosa la ballerina contenta di aver imparato una nuova parola.

-Si Brittany-

Un bambino in terza fila alzò la mano.

La maestra fece un cenno con la testa.

-E quando?-

Santana si bloccò un attimo.

L’ispanica era appena uscita dalla struttura dove frequentava le lezioni di marketing.

Aveva appena mandato un sms alla sua ragazza del momento, tale Molly, con cui spesso frequentava dei corsi al college.

Il sole era appena tramontato e lei stava raggiungendo il suo dormitorio.

-Ei bellezza…- disse un ragazzo dietro di lei.

Santana lo ignorò e continuò a camminare accelerando il passo.

-Ehy dico a te Lesbica di merda-

A quel punto la Lopez si girò, ok che era meglio evitare spiacevoli situazioni, ma lei era pur sempre Santana Lopez.

-Come mi hai chiamato?-

-E’un peccato che tu te la faccia con la tua amichetta, è proprio uno spreco-

-Bhe se ti guardi allo specchio capisci perché ho cambiato sponda- disse la ragazza che riprese a camminare.

Il ragazzo più alto di lei fece uno scatto e si piazzò davanti a lei.

-Forse potrei farti cambiare idea, sono sicuro che infondo ti piace…-

-Vista la tua statura e le dimensioni delle tue mani, non sarai neanche dotato, e per questo che rompi il cazzo alle lesbiche, perché almeno hai una scusa sul perché non te la danno.-

Il ragazzo si alterò e le mollò un ceffone –Non parlarmi così lesbica!-

L’ispanica si toccò la guancia come paralizzata.

-Senti mi hai seccato, te ne vai?- chiese la ragazza che non riusciva più a passare.

-Non penso proprio…- disse il ragazzo afferrandola per i fianchi.

-Lasciala stare- urlò un ragazzo che era il doppio di lui.

Il molestatore si girò e si prese un pugno in faccia da Dave, che era appena uscito da lezione.

Il ragazzo si allontanò correndo.

Santana era immobile.

Dave le si avvicinò e l’abbracciò forte –è tutto ok-

-Avrei potuto tranquillamente dargli un calcio nelle palle- disse velocemente la ragazza.

-Perché non l’hai fatto?- chiese l’ex titans.

-Sono abituata alle battutine, ma così… Mi sono sentita così vulnerabile…-

-E’ tutto ok, ci sono qui io!- disse il ragazzo continuando ad abbracciarla.

 

Quinn capendo a cosa stesse pensando l’amica le toccò la spalla.

Santana la guardò e la tranquillizzò con lo sguardo per poi guardare il bambino in fondo.

-Come ti chiami?-

-Brian-

-Sai Brian, per quanto l’omosessualità sia una cosa normale, molte persone la pensano diversamente, e spesso succede che se cammino per strada con la mia fidanzata la gente guarda male e dice cose poco carine- cercò di spiegare con semplicità la mora.

Quinn la guardò con dolcezza.

-Ma lei è la tua fidanzata?-

-Chiese il bambino accanto a Brian-

-Chris- lo ammonì la maestra.

-No Chris lei non è la mia fidanzata è solo un’amica- disse un po’ imbarazzata mentre Brittany rideva.

-E perché non è la tua fidanzata e tanto bella?- continuò il bambino.

Quinn capendo l’imbarazzo dell’amica prese la parola –Ecco hai fatto una bella domanda, Brittany non è la fidanzata di Santana perché non è gay, perché è eterosessuale, vuol dire che è attratta da persone del sesso opposto-

-Non è vero…- disse velocemente Brittany.

Le due ragazze e i bambini si voltarono di scatto verso la bionda.

-Scusa?- Chiese l’insegnante confusa.

-Sono bisessuale io…-

-Maestra che vuol dire bisessuale?- Chiese una bambina al primo banco nell’imbarazzo generale.

-Come ti chiami?- Chiese Brittany alla bambina.

-Rachel…-

-Rachel, sai anche noi abbiamo un’amica che si chiama Rachel, Bisessuale vuol dire che mi piacciono sia i maschietti che le femminucce- spiegò la bionda mentre le ex compagne continuavano ad essere sconvolte.

-Quindi pure io sono bisessuale, mi piace giocare sia con i bambini che con le bambine-

-Una specie- disse la ballerina sorridendo.

-No- replicò Santana prendendo di forza la parola.

Quinn la guardò male, conosceva benissimo l’amica e aveva capito che si stava alterando.

L’ispanica fece un respiro profondo e si avvicinò alla ragazzina al primo banco –Quanti anni hai Rachel?-

-Ne ho dieci…-

-Hai un’età bellissima Rachel- disse la mora piegando le ginocchia e appoggiando i gomiti –Goditela, e gioca tanto…-

Quinn fece uno strano verso.

-Si fai pure i compiti ogni tanto…-

-Perché poi non potrò giocare più?- chiese la bambina preoccupata.

-Certo piccola, solo che crescerai e avrai altri pensieri… tra cui l’amore…-

Poi la mora alzò leggermente lo sguardo. –Se vi avvicinate vi dico un segreto-

I bambini si alzarono e si avvicinarono correndo all’ispanica.

-Quando v’innamorerete capirete tante cose, tra cui anche se siete gay, bisessuali o etero… Ma soprattutto capirete voi stessi, e sarà tutto bellissimo-

La ragazza si alzò e i bambini l’abbracciarono.

 

-L’hai riconosciuta?- Chiese la mora alla ballerina seduta nel sedile accanto al suo.

-Chi?- domandò la ragazza all’ispanica che guidava.

-Beth la figlia di Quinn…-

-La bimbetta bionda?-

-Si…- Le rispose sorridendo l’ispanica.

-Non ne ero sicura… Ma com’è successo?-

-Quando Shelby ha saputo che Quinn iniziava ad insegnare nella stessa scuola dove era già iscritta la figlia si sono incontrate e hanno deciso di metterla nella sua classe-

-Ed è legale…?-

-Certo, nel senso, la bambina non sa niente… diciamo che è stato un gesto carino da parte di Shelby che comunque è una bravissima madre…- spiegò la mora.

-E Quinn?-

-Ovviamente all’inizio era stranita, parliamo di due anni fa, quando ha preso l’abilitazione all’insegnamento… Ricordo che siamo uscite io lei e Frances… Stavamo già insieme…-

La bionda la guardò poco entusiasta.

-La nomini sempre, dov’è adesso?-

-Torna domani, è fuori per lavoro… Perché quella faccia?-

-No… Niente… E’solo che è bello passare del tempo con te…-

A quel punto l’ispanica inchiodò.

-Che cosa mi stai dicendo Brittany?-

-Niente San…- rispose delusa.

Santana cominciò a guardarla confusa –Senti che ne dici se ci vediamo dopo, magari domani, la mattinata mi ha stancata…- disse la mora senza guardare in faccia l’amica.

La bionda annuì senza aprire bocca e scese dalla macchina.

Santana accese la radio e mentre la ballerina si allontanava a piedi partì il pezzo che Blaine aveva dedicato a Kurt il giorno che lui era tornato al McKinley, la sorte volle che fosse anche il pezzo che le aveva dedicato Frances il giorno che avevano festeggiaro un anno.
 

I walked across an empty land
I knew the pathway like the back of my hand
I felt the earth beneath my feet
Sat by the river and it made me complete
Oh simple thing where have you gone
I'm getting old and I need something to rely on
So tell me when you're gonna let me in
I'm getting tired and I need somewhere to begin
I came across a fallen tree
I felt the branches of it looking at me
Is this the place we used to love?
Is this the place that I've been dreaming of?

Oh simple thing where have you gone
I'm getting old and I need something to rely on
So tell me when you're gonna let me in
I'm getting tired and I need somewhere to begin

And if you have a minute why don't we go
Talk about it somewhere only we know?
This could be the end of everything
So why don't we go
Somewhere only we know?

Intanto Santana aveva già cominciato a piangere.


So if you have a minute why don't we go
Talk about it somewhere only we know?
This could be the end of everything
So why don't we go
So why don't we go

This could be the end of everything
So why don't we go
Somewhere only we know?

 

Ho camminato attraverso un albero caduto
ho sentito i suoi rami che mi guardavano
è questo il luogo dove ci amavamo?
è questo il luogo che ho sognato?
e se tu hai un minuto perchè non andiamo
a parlare di questo da qualche parte che solo noi conosciamo?
questo potrebbe essere la fine di tutto
così perchè non andiamo in qualche luogo che solo noi conosciamo?

 

---

Capitolo un po’ particolare, mi scuso se è un po’ troppo poco realistico, non so quando sia realistico che a dei bambini facciano una lezione del genere, però l’idea mi piaceva troppo e poi volevo collocare Quinn nel sociale e inserirci Beth. Dopo che ho visto Quinn con la sorellina di Sam ho pensato che fosse un buon lavoro per lei.

Sulla scena della violenza, non so quanto sia forte, non volevo esagerare però volevo traumatizzare Santana in qualche modo.

Sul finale non ho dato indicazioni volutamente perchè devo lasciare a Santana il tempo di capire perché piange, senza dubbio tutto questo tempo con Brittany non le è indifferente…

Detto ciò ringrazio sempre tutti quelli che leggono, seguono e recensiscono la mia storia…

Grazie davvero, mi date una forza incredibile!

Un bacione

Will

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** Frances ***


dieci anni dopo10

Le due ragazze stavano distese su un telo in una vasta campagna.

L’ispanica aveva la testa appoggiata sulla pancia della rossa.

-San, posso farti una domanda-

La mora si stupì del fatto che l’avesse chiamata per nome, di solito lei la chiamava per nome mentre la ragazza la chiamava amore.

-Dimmi…-

-Se un giorno Brittany tornasse?-

La mora si stranizzò e si alzò di scatto guardandola dall’alto –perché me lo chiedi?-

-Ripensavo al discorso che ha fatto prima a tavola mio fratello sui primi amori…-

-Non lo  so Frances, non so come reagirei… Sarebbe strano però…-

-Per come sono andate a finire le cose tra voi…-

-Si per il fatto che non parliamo…- rispose pensierosa la mora.

-Ok ma, lascia stare l’aspetto tragico della situazione… Lei è stata la prima donna che hai amato, se tornasse domani, che faresti?- chiese alzandosi alla pari della fidanzata.

L’ispanica allungò il braccio ed accarezzò la guancia della rossa.

-Hai detto bene, è stata la prima donna che ho amato… Non quella che amo, adesso…- aggiunse prima di stamparle un dolce bacio sulle labbra.

-Sei una stronza mi freghi sempre con il tuo modo di fare da sexy predatore della savana…-

L’ispanica si mise a cavalcioni sopra di lei e con un movimento di testa buttò dietro la chioma color cioccolato.

Frances la guardò negli occhi e poi la tirò a se con un bacio.

-Adesso chi è la preda?- chiese Santana staccandosi da quelle labbra.

-Sei sempre stata tu…- le sussurrò la rossa all’orecchio prima di morderglielo.

-Interrompo qualcosa?- chiese l’uomo dai capelli rossi che si era appena avvicinato con in braccio un bambino.

Santana scese immediatamente dal corpo della ragazza.

-Mi scandalizzate il pupo!- disse divertito il ragazzo.

-Ma no dai ha visto di peggio…- disse la scenografa mentre si alzava da terra –Vieni dalla zia-

L’uomo mollò il ragazzino alla sorella e si sedette accanto a Santana che intanto si era ricomposta.

-Ci sa fare coi bambini…- disse il ragazzo alla mora che era completamente folgorata dalla scena.

Frances teneva in braccio il bambino di un anno, e mentre gli faceva delle facce strane il bambino rideva.

-E voi avete intenzione di avere dei bambini?-

Santana lo guardò un po’ sorpresa, poi spostò lo sguardo commosso su la sua ragazza e il piccolo Cory, fino a quel momento non aveva mai pensato di avere un figlio con lei.

-Perché non facciamo un bambino?-

-Tu mi vuoi incastrare…- le rispose ridendo.

-No sono seria…-

-Pure io… Non ti sembra di correre un po’ troppo!-

-No perché? Cioè abbiamo due ottimi lavori e una casa di proprietà…- spiegò seria la mora.

La ragazza continuava a guardarla curiosa.

-Perché mi guardi così?-

-Diventi sexy quando fai la seria… Lavoro, casa…-

La latina arrossì per un attimo –Sono cose importanti… No?-

La rossa alzò le sopracciglia continuando a sorridere –Quindi vuoi avere un bambino perché puoi?-

 -Stupida… Te lo chiederei anche se vivessimo in una capanna… Voglio davvero che diventiamo una famiglia…-

-Siamo già una famiglia Santana…- replicò seria la ragazza.

-Perché fai così?- chiese irritata la latina.

-Qualche anno fa ho avuto un aborto…-

La mora si gelò per un attimo –Quando? Come? Perché non me l’hai detto?-

-Non è mai capitato di parlarne… E poi ho un po’ rimosso... Stavo con Tommy e spesso fantasticavamo sul futuro, sui figli… E poi è successo… Sai il coito interrotto non è un ottimo metodo contraccettivo…-

Santana fece una faccia schifata, un po’ per l’immagine che le si visualizzava in testa, e un po’ per Tommy, l’ex di Frances da cui lei l’aveva strappata.

-… Bhe insomma avevamo deciso di tenerlo… Sembrava una ventata d’aria fresca al nostro rapporto… Tommy tornava a casa con i vestitini e con oggetti strani per il bambino… Non sembrava neanche lui…-

Adesso l’ispanica si era addolcita e anche un po’ intristita… Sentiva nella voce della compagna tanto dolore.

-Poi sai… Una visita di controllo… e Puf… Signorina ha avuto un aborto spontaneo… Capita alle prime gravidanze… Diciamo che la cosa mi ha un po’ toccato…- disse la donna alzando la testa e mostrando gli occhi lucidi.

A quel punto Santana la strinse forte a se, poteva sentire il suo cuore battere.

Dopo un po’, la scenografa fece un respiro profondo e si staccò dall’abbraccio.

-San…-

-Dimmi piccola-

- Non credere che non sia un mio sogno ricorrente vedere dei piccoli selvaggi ispanici correre per casa…-

L’ispanica sorrise.

-Ma se non ti dispiace vorrei essere io a portarlo in grembo…-

La mora la guardò confusa –Pensavo non volessi avere figli…-

-Devo superarlo… E poi non lo so, con te sembra tutto più facile…-

La rossa non riuscì a finire la frase che l’ispanica le tappò la bocca con un bacio.

-Facciamolo!- disse semplicemente dopo essersi staccata.

 

Santana stava seduta nello studio col mac aperto di fronte a lei, cercando di elaborare il geniale slogan della bionda sulla colla per la dentiera.

Non è sexy, basta che funzioni…

Aveva riflettuto parecchio sui giorni passati con Brittany, ma per quanto fosse bello passare del tempo con l’ex cheerios non riusciva a sentirsi leggera.

Non era solo il pensiero costante di Frances a farla sentire pesante, ma piuttosto il fatto che con la bionda era cambiato tutto.

Forse erano semplicemente cresciute.

-A che ora arrivi?-

-Verso le nove… Ma tranquilla mi accompagnano a casa…-

-Sicura? Mi fa piacere venirti a prendere!- disse sinceramente la mora al telefono.

-Ma no amore dai, devi farti tutta quella strada…-

-Mi fa piacere, lo sai…-

-Lo so… Non vedo l’ora di vederti…- disse con dolcezza la rossa.

-Anche io, devo raccontarti un sacco di cose…-

-Ti riferisci a Brittany…?- Chiese seria.

-Si…- rispose evasiva l’ispanica.

Tra le due ragazze ci fu un secondo di silenzio.

-Devo preoccuparmi?- domandò scherzando la scenografa.

-No… Però… Ho bisogno di parlarti…- spiegò la latina cercando di tagliare corto

-Ok… Vado…-

-Ok…-

-Ah… Santana!-

L’ispanica perse un battito sentendosi chiamare per nome -si…- disse prontamente.

-Ti amo-

 

L’ispanica chiuse la chiamata e guardò l’orologio, erano le quattro di pomeriggio.

Toccò col dito lo schermo del suo I-Phone e cominciò a scrivere un messaggio.

Aveva deciso.

 

-Ciao…- disse la bionda quando la latina le aprì la porta.

-Ciao… Entra…- disse seria la mora dopo averle regalato un lieve sorriso.

La ballerina entrò in casa e si accomodò sul divano.

-Vuoi qualcosa?- chiese l’ispanica per allentare la tensione.

-No… Scusa Santana, è da ieri che non mi rispondi a telefono, poi oggi mi mandi un messaggio con scritto di venire qui… Sono un po’ confusa- disse velocemente la ragazza come se non stesse aspettando altro.

-Lo so Brittany-

L’ex cheerios storse il naso sentendo pronunciare il suo nome per intero.

-Devo chiederti una cosa…-

Brittany la guardò aspettando la domanda.

Santana alzò lo sguardo incrociando i suoi occhi, erano davvero belli.

-Perché sei tornata?- Chiese abbassando nuovamente lo sguardo.

-Te l’ho detto, per chiarire con te… Per tornare amiche…-

-E poi?- domandò senza alzare lo sguardo.

-E poi cosa?- replicò la bionda leggermente alterata.

-Non lo so, dimmelo tu?-

Brittany alzò le spalle come a non capire di cosa la mora stesse parlando.

A quel punto Santana si alzò sbruffando, non poteva essersi immaginata tutto di nuovo.

-San…-

L’ispanica si girò e la fissò.

-Siediti…- lo chiese con un filo di voce.

La mora tornò a sedersi accanto a lei.

-Se devi chiedermi qualcosa chiedimelo…- disse semplicemente la bionda.

La latina la guardò confusa, era davvero così? Brittany aveva capito quello che stava pensando?

-Ok…- disse alzando la testa e mordendosi il labbro.

–Sei innamorata di me?- domandò a brucia pelo l’ispanica.

-Perché non lo sapevi?- rispose a tono la bionda.

Santana si bloccò un attimo, poi si ricordò chi aveva davanti, doveva aspettarselaa quella risposta.

-Ok, riformulo… Sei tornata da me, per chiedermi di metterci insieme? Perché se è così, lo sai, io sto già con un’altra persona…-

A quel punto Brittany fece uno scatto e la baciò.

La mora assaporò quelle labbra per qualche secondo e poi si staccò facendo movimento veloce con la testa.

-Non posso…- disse velocemente cercando di allontanarsi ma la bionda la bloccò con un braccio.

-le mie intenzioni erano buone, volevo veramente esserti amica, ma quando sono tornata non pensavo di desiderarti così tanto, ma poi ti ho vista… e cavolo Santana come vorrei poter tornare indietro…- disse mordendosi un labbro.

L’ispanica guardò per un secondo quelle labbra e le fece sue.

Si staccò da quel bacio dopo pochi secondi.

Aprì gli occhi e dietro testa di Brittany vide il corpo pietrificato di Frances sul ciglio della porta.

Frances la fissò per un attimo prima di uscire e abbandonare l’appartamento.

 

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Capitolo devastante direi.

Pensavo al fatto che spesso succede di pensare ed elaborare a lungo qualcosa e poi a fare completamente l’opposto. Non so se ho reso l’idea…

Spero che vi stia piacendo la storia, vorrei sapere che ne pensate di questo capitolo perché io non sono per niente oggettiva, più si va avanti più non riesco a estraniarmi.

Un bacione

A presto

Will

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Capitolo 11
*** sensitiva ***


10 anni dopo 11

 10 ANNI DOPO

-Mi hai lasciata sola?-

Santana si girò e vide Frances sulla porta della cucina con i capelli scombinati, si era appena alzata.

L’ispanica si avvicinò alla ragazza e la strinse forte a se.

-Scusami, ma l’aria fresca mi fa bene di prima mattina- rispose guardando il balcone dove era seduta fino ad un momento prima.

-Pensavi a lei?-

Santana le baciò la fronte e si staccò.

Il giorno prima erano state a cena con Kurt e Dave al giapponese e l’ex usignolo le aveva detto che la rimpatriata era saltata perché Brittany e Artie si erano lasciati.

 

-Amore se non mi parli non so come aiutarti…- aggiunse Frances completamente disarmata.

-Non devi farlo per forza, è una cosa che riguarda me!- replicò acidamente la mora.

-Da quando risolvi i tuoi problemi da sola?- l’aggredì la ragazzetta prima di accorgesi che la latina era scoppiata in lacrime.

Si avvicinò e l’abbracciò forte.

-Scusa amore-

L’ispanica si strinse forte a lei, era la prima persona dopo Brittany che la faceva sentire al sicuro.

-Al liceo ero una stronza, avevo tutta la scuola ai miei piedi-

-Sei una stronzetta pure adesso- replicò scherzando la rossa.

Santana si asciugò le lacrime con un dito.

-No lo ero molto di più, ero proprio una bastarda.-

-Ohy vacci piano con le parole stai parlando della mia ragazza!- la rimproverò.

L’ispanica sorrise –Poi con Brittany ho capito di lesbica e tutto è cambiato, si è amplificato e ridimensionato allo stesso tempo… E sono cambiata!-

-Parlami di lei…-

-Come se non sapessi già tutto!-

Frances inarcò le sopracciglia, è vero sapeva già tutto ma sapeva anche che l’ispanica aveva bisogno di parlarne.

La mora si sedette chiuse gli occhi e cominciò a raccontare.

 

Santana scese velocemente le scale del palazzo dove abitava, arrivata al piano terra vide in lontananza Frances che cercava di fermare un taxy.

-Aspetta- urlò l’ispanica da dentro il portone.

Frances si girò leggermente, aveva il viso colmo di lacrime e un’espressione indescrivibile.

 

-Ti prego... Fammi spiegare…- disse la mora che adesso era di fronte alla compagna.

-Non adesso Santana, ho visto abbastanza- rispose freddamente la rossa.

-Non ti lascio andare… Ti giuro che è stata l’unica volta che è successo… Non lo volevo, io voglio solo te…- le spiegò tra un singhiozzo e un altro.

-Non lo volevi?… Santana tu l’hai baciata, l’ho visto, non è stata lei a farlo, sei stata tu…-

L’ispanica abbassò lo sguardo, era vero.

-Vorrei solo che tu mi ascoltassi… e provassi a capirmi come hai sempre fatto…-

-Non posso, non adesso…-

L’ispanica provò ad avvicinarsi per abbracciarla ma la rossa fece uno scatto indietro per non farsi toccare.

-No, ti prego non toccarmi…- aggiunse la donna dopo averla guardata con sofferenza.

La mora la guardò allontanarsi e salire su un taxy, era senza parole non immaginava una reazione del genere… Poi guardò l’orologio, erano le sette di sera, era evidente che la rossa le voleva fare una sorpresa tornando prima a casa.

 

-Mi dispiace- disse semplicemente la bionda vedendo rientrare l’ex cheerios in casa.

La mora guardò Brittany e chiuse la porta –non è stata colpa tua… Ho sbagliato io- disse rimanendo colpita da se stessa, in un qualsiasi altro momento o situazione le avrebbe iniziato a urlare addosso tutto il suo dolore scaricando su di lei la colpa, ma non in quel momento, era come se Frances con le sue poche parole le avesse risucchiato tutta la sua forza.

La ballerina si alzò raggiungendo l’amica all’ingresso –Se c’è qualcosa che posso fare… Io…-

-Vai via…-la zittì la mora.

Brittany senza dire una parola prese le sue cose e uscì dall’appartamento.

Adesso era rimasta sola.

La latina stava rannicchiata sul divano con le braccia che stringevano le gambe che aveva al petto, si sentiva piccola piccola.

-Ehy sergente istruttore…-

Santana si girò e vide Dave che era appena entrato in casa.

-Grazie per essere venuto- aggiunse senza staccare le gambe dal petto.

Il ragazzo si sedette accanto a lei e l’abbracciò forte.

-Raccontami tutto..- disse semplicemente l’ex titans.

Santana alzò lo sguardo verso la testa dell’omone, lo guardò per qualche secondo e poi scoppiò a piangere.

 

Frances salì nel taxy dicendo velocemente l’indirizzo di Quinn.

La bionda era l’unica che in quel momento poteva aiutarla.

Da quando si era lasciata con Tommy aveva perso buona parte dei suoi amici che si erano schierati dalla parte del ragazzo che era stato lasciato, in più molti non condividevano il fatto che stesse con una donna.

Aveva un sacco di colleghi con cui si trovava bene ma l’unica persona con cui aveva un rapporto sincero era il fratello che però stava fuori città. Con Quinn si era trovata da sempre bene, erano sulla stessa lunghezza d’onda su molte cose, in più conosceva Santana.

Quinn era la scelta migliore anche perché sapeva che la mora non l’avrebbe chiamata subito, si sarebbe rivolta a Dave in quel momento, la conosceva fin troppo bene e anche se non era sicura su quello che fosse successo con Brittany sapeva che l’ispanica aveva bisogno di una persona che l’appoggiasse e, soprattutto, che le desse ragione, cosa che Quinn non faceva quasi mai.

Quinn rispose al citofono, era Frances, non sapeva cosa fosse successo perché la rossa le aveva scritto un messaggio chiedendole se poteva andare da lei senza specificare altro.

Poi aprì la porta e vide la rossa con le lacrime agli occhi e completamente in trans.

-Francy ciao, che è successo? Santana dov’è?- chiese la bionda che si stava iniziando seriamente a preoccupare.

-Ha baciato Brittany…- disse con un filo di voce prima di entrare.

Quinn per un attimo tirò un sospiro di sollievo, in quei pochi secondi si era fatta dei castelli in aria su incidenti, morti e malattie terminali che avevano inaspettatamente colpito Santana… Poi dopo un attimo realizzò quello che la scenografa le aveva appena detto

 –Che cosa?- urlò alla rossa con una faccia scioccata.

 

-Vuoi che porto i file della colla per la dentiera?- chiese il ragazzo mentre abbracciava l’ispanica.

-No, domani vengo a lavoro…-

-Ok… Ma dove credi che sia andata?- chiese il ragazzo.

-Chi?- Chiese confusa la mora.

-Francy… Dici che è andata dal fratello…?-

-No Jack sta troppo lontano…- rispose la latina senza pensarci su.

-E allora dove può essere andata? Non sei preoccupata?-

-No perchè sento che è al sicuro...-

La mora era devastata per quello che era successo, per come l’aveva guardata Frances, e soprattutto per quella reazione così strana.

Di solito la rossa era la prima a voler parlare delle cose scomode, ma evidentemente quello non era il momento.

L’aveva guardata negli occhi prima che si allontanasse e aveva sentito la sua sofferenza scorrergli nelle vene, ma in quel momento era tranquilla.

Sapeva che la rossa non avrebbe fatto pazzie e come una sensitiva la percepiva e sapeva che in quel momento era al sicuro e sicuramente protetta.

 

La rossa stava sorseggiando la camomilla che le aveva preparato l’amica, erano in cucina sedute al tavolo quadrato della bionda.

-Tranquilla finisco di bere e vado via… Ci dovrebbe essere un albergo in zona- disse sorridendo la scenografa.

-Scherzi! Tu stanotte dormi qui, e rimani fino a quando vuoi…- disse seriamente la bionda.

-Grazie Quinn…-

 

-Comunque l’ho notato pure io che era un po’ strana…-

In quel momento Frances ebbe come una rivelazione

-Cazzo me lo sentivo, lo sapevo che c’era qualcosa che non andava anche se non potevo guardarla negli occhi…- disse tra se e se.

-Non è facile neanche per lei, si sta relazionando con qualcuno che le ha sconvolto la vita dieci anni fa-

-Lo so Quinn, quando sono andata via glielo leggevo negli occhi, neanche lei sapeva quello che faceva, mi sembrava così persa…- aggiunse la rossa con gli occhi lucidi.

-Quindi… La perdonerai?- chiese curiosa la bionda.

La ragazza guardò l’insegnante e nei suoi capelli biondi intravide il biondo della donna che fino a qualche ora prima baciava la sua.

-L’ho vista con i miei occhi Quinn, non so se potrò più fidarmi di lei…-

-Cosa pensi di fare adesso?- chiese il ragazzo dalla parte sinistra del letto.

-Non lo so…- disse la mora guardando il soffitto.

-Pensi che ti perdonerà?-

La donna si girò verso Dave e poi chiuse gli occhi.

-Ho solo paura che non si fidi più di me…- disse l’ispanica prima di addormentarsi.

 

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Volevo ringraziare tutti i lettori e chi ha recensito accogliendo la mia richiesta!

Questo capitolo è un po’ più corto e anche di transizione però era necessario, anche se è stato molto faticoso a livello di scrittura.

Spero comunque vi sia piaciuto

Un saluto

Will

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Capitolo 12
*** Quintana ***


10 anni dp 12


accenni di SPOILER su Quinn e su Santana sulla 2X22

10 ANNI DOPO

 -Svegliati Lopez!-
L'ispanica non riconobbe subito la voce, ma aprì gli occhi per via della luce che entrava dalla porta finestra che era stata appena spalancata.
-Quinn? Chi cazzo ti ha fatto entrare?- chiese la mora che in un secondo momento si voltò cercando l'amico che aveva dormito con lei.
-Dave non c'è, mi ha fatto entrare e poi è uscito...- disse con tono serio la bionda.

La mora alzò subito la testa –Cazzo non mi ha svegliata… Hijo de puta…! Che ore sono?- chiese agitata alla bionda dopo essere schizzata giù dal letto.

-Calmati J.Lo, ha detto che portava il file per una colla di non ricordo cosa, e che diceva al vostro superiore…-

-Io sono il suo superiore…- precisò Santana che si era appena riseduta sul letto.

-Si insomma, quello che sta sopra di te… Che ci andavi nel pomeriggio per discutere i dettagli della presentazione di domani…- concluse con difficoltà la bionda

-Ti sei ricordata proprio tutto…-

-Più o meno…- disse Quinn sedendosi accanto all’ispanica.

La latina allungò la mano e prese l’I-Phone.

-Che fai?-

-Chiamo Dave, non so bene perché ti abbia detto quelle cose, ma non c’è nessun motivo per cui io vada a lavoro nel pomeriggio-

La bionda le tolse il cellulare dalle mani –Certo che c’è un motivo… Tu passi la mattinata con me…-

La latina la guardò per un attimo confusa poi sgranò gli occhi come se avesse avuto un’illuminazione –Ha dormito da te?-

-Non sono qui per darti informazioni su Francy…-

A Santana cominciarono a inumidirsi gli occhi pensando alla notte prima.

-Dimmi almeno come sta- le chiese guardando dritto davanti a lei.

-Come credi stia Santana? Hai fatto una puttanata…- disse la bionda dopo averle stretto la mano.

L’ispanica guardò la mano stretta dall’amica e poi fece un respiro profondo.

-Non so che mi sia preso… Non volevo che succedesse, l’avevo chiamata per dirle che volevo stare con Frances e che tra di noi non sarebbe mai successo niente... E poi… Non lo so…-

-Volevi vendicarti?-

-Forse…-

-Sei attratta da lei?-

Santana guardò per un attimo l’amica e poi si alzò imbarazzata.

-Ok, facciamo che questa risposta l’archiviamo…- disse la bionda alzandosi dal letto e cominciandolo a rifarlo –speravo che quella santa donna della tua ragazza ti avesse cambiata, invece dimentico che sei pur sempre Santana Lopez…-

L’ispanica stava appoggiata all’armadio senza rispondere.

Quinn si spostò dall’altra parte del letto e cominciò a sistemare le lenzuola –Da quanti giorni non fai il letto sembra che ci sia passato su un esercito…- disse tirando forte le lenzuola.

-Perché lo fai?-

L’insegnante poggiò i cuscini sul letto –Perché a tutti capita di sbagliare… Ma sai cosa peggiora la situazione?-

La mora la guardò senza capire.

-Rimanere sola… Credo tanto in voi, ma credo tanto anche in te Santana, e so quanto quello che è successo ti stia devastando… Ricordati che ho avuto una gravidanza a  sedici anni…-

-Cosa dovrei fare Quinn? Ho bisogno di lei… Adesso la chiamo…- disse la mora facendo uno scatto verso il cellulare.

-No…! Non adesso, fidati…-

-Perché…?-

 

-Buongiorno Francy… Come hai dormito?- chiese la bionda vedendo la scenografa già sveglia e vestita che faceva colazione.

-Bene…- rispose la rossa con uno sguardo molto sveglio.

-Sei sicura di stare bene è l’alba e tu sei già sveglissima?-

-Ho bevuto molti caffè… Oggi ho una giornata piena d’impegni- disse svelta la donna.

-Pensi di passare da casa?-

-No, oggi no, se non ti dispiace vorrei rimanere qui qualche giorno ancora…-

-No, non era per quello, mi chiedevo se pensavi di parlare con Santana…-

Alla rossa gli si allargarono le pupille –No… non oggi- disse semplicemente –caffè?- chiese porgendo il bibitone di acqua nera alla bionda che non aveva mai visto la ragazzetta in quello stato.

 

-Penso piuttosto che tu debba chiarire con Brittany una volta per tutte… Poi penseremo a Francy- spiegò l’ex capo cheerleader.

Santana guardò l’amica e annuì senza dire niente.

Per un attimo le attraversò la mente il volto della bionda del giorno prima, ma scomparve subito dopo. Aveva bisogno della rossa, di questo ne era certa, la voleva, la desiderava come non l’aveva mai desiderata, saperla lontana e arrabbiata la metteva in ansia, e se lei non l’avesse più voluta? Se non l’avesse perdonata?

-Ti dispiace se mi faccio una doccia al volo?-

-No, ne approfitto per sistemare questo casino…-

La mora fece una smorfia, prese i vestiti puliti e scese in bagno.

Aprì l’acqua della doccia e cominciò a spogliarsi.

Poi prese il suo I-phone e azionò il riproduttore multimediale.

Partì la canzone ed entrò nel box doccia.

Picture perfect memories scattered all around the floor
Reachin for the phone cause I can’t fight it anymore
And I wonder if I ever crossed your mind
For me it happens all the time

 

Ricordi bellissimi sparsi per tutto il pavimento
Cercando il telefono perchè non posso lottare ancora
E mi chiedo se io abbia mai attraversato la tua mente
A me capita sempre

It’s a quarter after one, I’m all alone and I need you now
Said I wouldn’t call but I lost all control and I need you now
And I don’t know how I can do without
I just need you now

 

E’ l’una e un quarto, io sono sola ed ho bisogno di te ora
Ho detto che non avrei chiamato,

ma ho perso tutto il controllo ed ho bisogno di te ora
E non so come posso farne a meno
Ho bisogno di te

Another shot of whiskey can’t stop looking at the door
Wishing you’d come sweeping in the way you did before
And I wonder if I ever cross your mind
To me it happens all the time

Un altro sorso di whiskey non posso smettere di guardare la porta
Sperando che saresti ritornato come facevi prima
E mi chiedo se io abbia mai attraversato la tua mente
A me capita sempre

It’s a quarter after one, I’m a little drunk and I need you now
Said I wouldn’t call but I lost all control and I need you now
And I don’t know how I can do without
I just need you now

Guess I’d rather hurt than feel nothin at all

It’s a quarter after one I’m all alone and I need you now

And I said I wouldn’t call but I’m a little drunk and I need you now

And I don’t know how I can do without

I just need you now

I just need you now

Ooo, baby, I need you now

 

E’ l’una e un quarto, io sono un po’ ubriaca ed ho bisogno di te ora
Ho detto che non avrei chiamato, ma ho perso tutto il controllo ed ho bisogno di te ora
E non so come posso farne a meno
Ho bisogno di te

Immagino che preferirei stare male piuttosto che non sentire niente

E’ l’una e un quarto, io sono un po’ ubriaca ed ho bisogno di te ora

E ho detto che non avrei chiamato ma io sono un po’ ubriaca e ho bisogno di te ora

E non so come posso farne a meno

Ho bisogno di te

Ho bisogno di te

Ooo, baby, ho bisogno di te ora

 

Uscì dalla doccia e mise l’accappatoio, poi si spostò davanti allo specchio cercandosi nel riflesso.

Si era persa, questo era ovvio, poteva ammetterlo solo a se stessa.

Per tanto tempo aveva creduto di essere una persona migliore, una che affronta la vita a testa alta e che non ha paura di niente e di nessuno.

Forse per questo al liceo si divertiva ad infierire su qualsiasi essere vivente respirasse accanto a lei.

Si sbagliava.

Adesso cosa le era rimasto? Aveva tradito l’unica persona che era riuscita a starle dietro e l’aveva vista per quello che realmente era.

In più Frances le teneva testa, eccome se le teneva testa, e questo non le dispiaceva affatto.

Per un attimo spuntò un sorriso sul volto della mora.

Poi pensò a Brittany.

Come era potuto succedere?

Voleva veramente la bionda, o voleva semplicemente il fantasma del suo passato che tanto aveva bramato.

Forse aveva ragione Quinn.

Forse voleva solo vendicarsi di quei silenzi durati anni, facendole assaggiare quello che la bionda si era pentita di non aver approfondito dieci anni prima per poi tirarsi indietro senza darle spiegazioni… Infondo lei era sempre Santana Lopez.

-Ancora così stai?- chiese la bionda spalancando la porta e trovando la ragazza in accappatoio.

-Pensavo…-

-A cosa?- chiese l’ex cheerios entrando nel bagno.

-A Brittany… Mi chiedevo come sia stato possibile?-

L’amica si appoggiò nel lavabo e guardò la mora –San è possibile, c’era un conto in sospeso… Però per quanto mi costi dirlo non credo che Brittany c’entri niente… Nel senso lei è così… L’hai vista l’altro giorno… dice e fa sempre quello che pensa senza filtri…-

-Mi ha mentito, mi ha detto che voleva essermi solo amica…- replicò subito la latina.

-Non so i dettagli della vostra tresca… Ma che avrebbe dovuto fare? Se fosse tornata dicendoti che voleva stare con te, tu l’avresti allontanata subito... Conosco le tue debolezze… So che per non cadere in tentazione allontani prima del tempo…-

-Già…- rispose l’ispanica riflettendo sul suo carattere.

-Sinceramente, penso che hai fatto bene a fare quello che hai fatto con Brittany… Ma devi esserne convinta tu, solo tu puoi dare un taglio col tuo passato…-

Santana si toccò le punte dalla sua folta chioma e si specchiò –Ti ricordi quando alle nazionali ti abbiamo fatto tagliare i capelli?-

-Certo, lì per lì pensai che mi stessi facendo una proposta sessuale…- disse la bionda ridendo.

-Cazzo è vero… Ma non ne abbiamo mai parlato, avevi capito qualcosa per caso?- chiese curiosa la mora.

-No, ma insomma eravamo al liceo… C’era d’aspettarsi di tutto… No?-

-Di tutto…- disse la mora continuandosi a toccare le punte dei suoi capelli riflessi allo specchio.

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non so se sia venuto bene questo capitolo, l'ho scritto stanotte mentre aspettavo la diretta di glee... so che è un pò corto, ma in realtà non era in conto avevo già scritto il seguito ma mi mancava un passaggio... quindi sorry per la poca lunghezza

ovviamente l'aggiunta dei capelli è dell'ultimo minuto... tentazione troppo grande! Anche l'aggiunta hijo de puta è un omaggio allo sclero di santana a rachel in spagnolo

sono curiosa di sapere cosa ne pensate, i vostri commenti mi stanno aiutando tanto a terminare la storia, perchè visto il mio carattere easy ho paura di far scemare tutto un pò troppo, però alla fine i personaggi sono tutti abbastanza pacati e introspettivi

mi piaceva un sacco l'idea che Frances, che è molto razionale ed empatica, si svegliasse completamente fuori di testa da spaventare Quinn... come se avesse iniziato a incazzarsi a scoppio ridardato... ma non so se sono riuscita a rendere... 

la canzone è  "need you now"

http://www.youtube.com/watch?v=hv3VWv_QIqk

cantata da Rachel e Puck, mi piace molto questa versione...

consigli per il taglio di Santana?

adesso vi saluto, ma aggiornerò presto

baci

Will

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Capitolo 13
*** ascensore ***


10 ANNI DOPO 13

 10 ANNI DOPO

L’ispanica uscì dall’ascensore e si diresse verso la sala riunioni per presentare al cliente il nuovo slogan della colla per la dentiera.

-Signorina Lopez-

-Si- disse la donna girandosi verso la segretaria.

-C’è una telefonata per lei-

-Non ci sono per nessuno…- disse la donna tornando su suoi passi.

-Mi hanno specificato di dirle che è urgente-

La latina guardò l’orologio, ovviamente era in anticipo sull’orario della riunione, e si diresse nel suo ufficio.

-Me la passi nel mio ufficio…-

La segretaria annuì.

-Pronto-

-San sono io…-

L’ispanica riconobbe la voce dell’ex cheerios.

-Scusami se ti ho cercato a lavoro ma avevi il cell spento-

-Evidentemente…- disse un po’ seccata la mora.

-Sarò breve… Volevo dirti che parto, torno oggi stesso a Lima…-

-Ah…-rispose la ragazza dopo essersi seduta.

-Ho combinato troppi danni, non voglio continuare a incasinarti la vita-

Santana si sentì sollevata da quelle parole anche se una parte di lei non voleva lasciarla andare, stava scappando di nuovo dopo averla toccata, ma questa volta non glielo avrebbe permesso.

-A che ora parti?- chiese semplicemente la mora.

-Tra un ora e mezza…- rispose.

La latina guardò l’orologio, mancavano trenta minuti alla riunione.

-Dove sei?-

-Dove siamo state a mangiare la prima sera che ci siamo viste-

-Arrivo- disse chiudendo la conversazione.

 

Uscì velocemente dal suo ufficio.

-San dove vai…- disse Dave incrociandola nel corridoio.

-Devo fare una cosa…- disse camminando con fare sicuro verso l’ascensore.

-Ma la presentazione è tra meno di mezzora… Ma hai cambiato look?- disse il ragazzo in giacca e cravatta che adesso seguiva il passo svelto dell’ispanica.

Santana pigiò il pulsante dell’ascensore e poi si girò guardandolo –Trova un diversivo, e se non ci riesci, comincia tu, mi fido di te Dave puoi farcela…-

-Vai da Francy?- chiese il ragazzo alla donna che stava già dentro l’ascensore.

Ma il ragazzo non ebbe una risposta perché le porte dell’ascensore si chiusero davanti a lui.

 

-Quando ti ho chiamata non speravo che venissi-

-Certo che lo speravi senò non saresti venuta qui…-disse la mora sedendosi al tavolo di fronte all’ex cheerleader.

-Sei già in modalità lavoro vedo- disse ridendo la bionda.

Ma Santana non rispose, da quando era arrivata non le aveva tolto gli occhi di dosso.

Dopo qualche secondo l’ispanica sorrise.

Brittany continuava a non capire.

-Sono innamorata Britt… Ma non di te… Volevo esserne sicura…-disse tenendo dritta la schiena e gli occhi puntati sulla ballerina.

-Lo so…- disse la bionda con un filo di voce. -Ho visto i tuoi occhi ieri…-

L’ispanica annuì.

Passò qualche secondo prima che la mora assumesse una postura più morbida.

-Ho seriamente creduto di esserci ricascata- disse sinceramente.

La bionda la guardò stranita.

-Non fraintendermi, significhi molto per me, e non solo perché sei stata la prima… Tu sei Britt, la mia Britt…-

La ballerina sorrise con gli occhi lucidi.

-Cioè insomma sei stata la prima che ha visto quello che realmente sono… Forse è per questo che rivederti dopo tanto tempo mi ha mandata nel panico più totale…-

-Santana io non…-

-No aspetta lasciami finire- la interruppe la mora – Non c’entra Frances… C’entriamo noi, solo io e te... Ti ho amata da morire Britt, Davvero… E penso che una parte nascosta del mio cuore rimarrà sempre colpita da te, oddio Britt sei maledettamente bella…-

La bionda arrossì per un attimo prima di notare una lacrima bagnare il viso della grafica.

-Ma sento che non possiamo stare insieme… lo sento perché ogni volta che ti guardo vedo due ragazzine con la divisa delle cheerios che si tengono per il mignolo… E questo non voglio perderlo… Perché è il ricordo più bello e più puro che ho, ancora più forte di io e te che facciamo l’amore…  Sempre che per te lo era-

-Non era sesso Santana, senò non sarei tornata da te…-

-Mi dispiace… Non avrei dovuto baciarti è stato uno sbaglio, ma se non l’avessi fatto adesso non sarei qui...-

-Frances?-

-Non so se riuscirà ancora a fidarsi di me… Ieri ho provato a chiamarla e mi ha buttato giù la chiamata-

-Ti arrendi dopo una sola chiamata?-

-Tu non la conosci…-

-No certo, ma conosco te… Deve fidarsi… Dille le stesse cose che hai detto a me…-

Santana sbuffò –Non è così semplice, è stata già tradita in passato…- spiegò la mora che iniziava a perdere la sua sicurezza e a singhiozzare.

-Ma tu sei Santana Lopez… Tu puoi tutto… Sei Straordinaria-

A quel punto l’ispanica non trattenne più le lacrime e scoppiò a piangere –La amo da impazzire e se non dovesse… Io…-

Brittany allungò le mani e strinse quelle della ex Cheerios.

-Lo capirà Santana, e se non dovesse farlo ti giuro che torno dall’Italia e le spacco la faccia…-

L’ispanica sorrise –Quindi hai deciso?-

-Si… è la cosa migliore… E poi starò via solo due mesi…-

-Come scusa?- chiese la donna dopo essersi soffiata il naso e asciugata le lacrime.

-Si il contratto dura due mesi…-

La mora la guardò con quell’espressione con cui si poteva guardare solo Brittany S. Pearce.

-Che c’è…?- chiese confusa la ballerina.

-Tu, promettimi di non cambiare mai…-

-Promesso…-

Le due ragazze si alzarono e si scambiarono un lungo abbraccio.

-E tu mi prometti che quando tornerò recupereremo il tempo perduto?-

-Promesso-

Per la prima volta, dopo dieci anni, erano di nuovo unite.

Le due ragazze si staccarono e si allontanarono.

-San…- la chiamò la bionda.

L’ispanica si girò.

-Sei uno schianto con questo nuovo look- le disse sorridendo.

Santana si toccò i capelli felice, erano corti alle spalle e poco simmetrici.

Poi guardò l’orologio e sgranò gli occhi.

Era tardissimo.

 

L’ispanica camminava velocemente verso il grattacielo dove lavorava decise di accendere l’I-phone.

Messaggio_Brittany

-ti ho cercato alle…-

Messaggio_Brittany

-San devo parlarti…-

Santana ignorò le chiamate della donna con cui aveva chiarito e continuò a scorrere i messaggi cercando una chiamata di Frances ma niente.

Quinn le aveva sconsigliato di chiamarla, ma in quel momento lei ne aveva bisogno.

Decise di provarci.

Cercò il nome tra le ultime chiamate, in effetti non si sentivano da solo due giorni, e dopo averlo premuto spuntò il ghigno della scenografa.

Per un attimo la latina si bloccò sulla foto, quando faceva le facce buffe era ancora più  bella.

Acceso.

Santana si bloccò davanti il portone del palazzo sperando che rispondesse.

 

La rossa prese il BlackBerry e vide il volto di Santana.

Nella foto la mora si era appositamente messa in posa, mostrando dei tenerissimi occhi da cerbiatta che avrebbero sciolto pure l’antartide.

Frances continuò a guardare il cellulare e la foto, come se volesse essere sicura che poteva resistere.

 

-Rispondi cazzo- pensò la mora.

Ma niente.

Entrò nel palazzo e si avvicinò all’ascensore, poi guardò i pulsanti e sorrise.

 

Le due ragazze dondolavano cercando di sorreggersi l’una con l’altra, ma erano evidentemente ubriache.

La festa di compleanno dell’ex titans le aveva stese.

-Frances chiama l’ascensore…- disse la latina dopo essere entrata nel atrio.

-Ascensoooooreeeee- urlò la rossa.

Santana la guardò con tenerezza.

Uno dei pochi ricordi della sua infanzia vedeva la piccola Lopez chiamare a voce l’ascensore insieme al padre.

-Amore non arriva…- disse seria la donna che senza dubbio era più ubriaca dell’ispanica.

La latina premette il pulsante e quando l’ascensore arrivò spinse di forza la ragazza allo specchio e cominciò a baciarla.

-Ti amo- disse dandole un primo bacio dolce e passionale.

La rossa sembrava stordita ed incantata.

-Ti amo- ripetè la mora dandole un secondo bacio ancora più passionale.

-Ti amo- continuò regalandole altri baci sempre più provocanti

Arrivate al piano Santana fece un passo per uscire dall’ascensore ma la rossa la tirò a sé premendo il piano terra.

-Che fai?- chiese la mora confusa.

-Adesso è il mio turno- rispose la rossa con malizia dopo aver preso il controllo della situazione.

 

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Capitolo 14
*** Santana ***


10 anni dopo 14

10 ANNI DOPO

Erano passati diversi giorni e Frances continuava a non farsi sentire e a non rispondere alle chiamate della mora che diventavano sempre più insistenti.

Quinn dal canto suo non poteva fare niente, voleva gestire la situazione evitando di fare da tramite.

Frances era ospite a casa sua da una settimana, e per quanto la bionda le avesse detto di non preoccuparsi, faceva di tutto per non far pesare la sua presenza, quasi non si sentiva, in più parlava pochissimo di Santana, forse per evitare d’influenzare l’amica.

Quando Quinn si vedeva con l’ex compagna di squadra evitava di dare troppe informazioni sulla rossa, era vero che era più amica di Santana, ma non voleva tradire la sua fiducia, per questo motivo le aveva vietato di andare a casa sua fino a quando non si fossero calmate le acque.

 

La bionda uscì dalla camera e vide la ragazza sveglia che stava facendo colazione.

-Buongiorno… Come mai sei già sveglia? Oggi è sabato non dovresti lavorare…- disse la bionda ancora assonnata.

-Non riesco a dormire bene… E poi volevo andare a fare una passeggiata al Central Park- rispose un po’ triste la rossa.

Quinn non sapeva bene cosa dirle, si limitò ad avvicinarsi e abbracciarla.

Per un attimo la rossa rimase spiazzata dal gesto affettuoso ma poi si lasciò andare… Ne aveva bisogno.

-Grazie Quinn… -

La bionda si staccò e sorrise. –Verrei con te al central Park, ma oggi le pesti hanno scuola…-

-Dai, i tuoi alunni sono magnifici…-

Quinn si appoggiò  per un attimo al tavolo sentendosi mancare le forze.

-Sai… A volte mi pento di averla lasciata andare… La vedo tutti i giorni e penso sempre che quando ha detto “mamma” per la prima volta non l’ha detto a me… è una cosa strana…-

-Hai fatto la scelta migliore, ma è normale che tu sia legata a lei… è tua figlia Quinn… E’ qualcosa che c’è stata e che sempre ci sarà anche se non fa più parte della tua vita…-

La bionda si asciugò la lacrima e poi guardò la scenografa –Come Brittany e Santana…-

La ragazza rossa la guardò come se avesse detto una bestemmia.

-Santana non ha scuse per quello che ha fatto, se fosse stata un’altra sarei la prima a dirti che ha sbagliato e deve pagare… Ma si tratta di Brittany…-

-Credi che non lo sappia? Credi che non sia sempre stata la prima a spingerla a cercarla? A parlarci?- disse la rossa che si era alterata.

-E allora perché non la chiami…?-

-Non ce la faccio Quinn, ogni volta che prendo in mano quel cazzo di telefono… Visualizzo Santana che la sta guardando con quegli occhi da… E poi la bacia…-

-Tu non puoi sapere come sono andate le cose…-

-Perché tu lo sai?- chiese con insistenza la rossa.

-No… Non ho voluto saperle… Ma so che San sta male Francy… devi darle almeno la possibilità di spiegarti-

-Non ora… Scusa Quinn ho bisogno di uscire…- disse frettolosamente la scenografa.

-Scusami…- disse la bionda notando gli occhi lucidi.

-Tranquilla tutto ok, buona giornata…-

Quinn guardò la rossa sbattersi la porta alle spalle e prese il cellulare.

Ci giocherellò un po’ tra le mani e poi cominciò a scrivere un messaggio.

Era arrivato il momento di prendere una posizione.

 

-Central Park… Ora… Muoviti!-

Invio_J.lo

 

L’ispanica stava camminando nel parco, era immenso ma lei sapeva benissimo dove andare.

E infatti era li.

Si fermò per un attimo a guardarla come se non fosse sicura di volerlo fare.

Non la vedeva e sentiva da una settimana.

Adesso la osservava, seduta sulla panchina, con una sigaretta in mano, era un vizio che entrambe assecondavano in momenti di sconforto.

Era da sola che si guardava intorno come se stesse aspettando qualcuno.

Aveva lo sguardo spento.

A Santana le si strinse il cuore al pensiero che la colpa era sua.

Decise di avvicinarsi.

Frances alzò lo sguardo e la vide notando subito i capelli più corti, ma senza dire nulla, girò la testa dall’altra parte.

Santana si sedette accanto a lei, teneva gli occhi bassi per l’imbarazzo.

Frances prese il pacchetto di sigarette dalla borsa e gliene passò una.

Poi l’accese.

-Grazie…- disse Santana facendo un primo tiro.

-Prego- rispose la rossa facendosi scappare un mezzo sorriso.

Aveva accanto la sua Santana.

-Sei più bella quando sorridi…- Ne approfittò la latina.

-Più bella di Brittany?- La provocò la rossa.

-Certo…- rispose subito la mora.

-E’un inzio…- Replicò.

-Io… Non so cosa sia successo…-

-Lo so io, tu l’hai baciata… lei aveva appena finito di dire qualcosa e tu l’hai baciata… A casa nostra- disse la rossa seria, con lo stesso tono di voce di quella notte.

Santana buttò la sigaretta, si girò verso Frances cercando i suoi occhi ma la rossa la evitava.

La prese di forza e l’obbligò al contatto –Guardami cazzo-

Frances incontrò i suoi occhi per la prima volta dopo tanto tempo.

-Mi devi credere Frances… Non esiste nessun uomo o donna in questo stramaledetto pianeta che mi faccia l’effetto che mi fai tu quando mi guardi… E non m’importa se tu non vuoi parlarmi adesso o se non vuoi capire, io voglio te… Voglio stare con te… E non permetterò a un mio cazzo di errore di rovinare tutto-

-Lo so… Ma come faccio a fidarmi di te, mi sono allontanata solo pochi giorni e…-

-Era Brittany… E’stato un caso, se tu ci fossi stata sarebbe stato tutto diverso… o forse no… Forse doveva succedere… Ne avevo bisogno…- replicò sincera la mora.

-Avevi bisogno di baciarla?-

-No… Cioè si… era fondamentale… Lei è l’unica che avrebbe potuto portare via da te… Ma non l’ha fatto… Se non avessi provato non l’avrei mai saputo… Non avevo dubbi su di noi… Ma vedere Brittany mi ha sconvolto… Erano dieci anni che non avevo una conversazione sana con lei… Lei era la mia migliore amica… rappresenta la mia adolescenza, il mio cooming out… Rappresenta me! Perché non puoi perdonarmi…-

Frances guardò il viso dell’ispanica cercando gli occhi lucidi.

Con le mani cominciò ad accarezzarle prima gli zigomi e poi la bocca, come se volesse essere sicura che fosse lei, ma c’era qualcosa che la bloccava.

Santana cominciava realmente a pensare che la rossa non l’avrebbe più perdonata. Sapeva di essere stata sincera, ma sapeva anche che per la compagna non era facile, perciò decise di giocarsi il tutto per tutto facendo le due cose che, dopo la stronzaggine, le venivano meglio.

-Guppy Face, Trouty Mouth
Is that how people’s lips look where you come from in the South-

-Ma tu sei scema…- disse la rossa con un mezzo sorriso.

L’ispanica sorrise maliziosamente e rimanendo a stretto contatto con la ragazza continuò a guardarla negli occhi e riprese a cantare.

-Grouper Mouth, Froggy Lips
I love suckin’ on those salamander lips-

 

-Non ci credo che hai composto una canzone per il glee- disse ridendo la rossa sotto le coperte.

-Ti giuro… Era la prima volta che componevamo noi…- rispose la mora mentre si stava mettendo il pigiama per raggiungere la compagna al letto.

-Ma che canzone era…?-

-Ma niente… Era una robba che avevo scritto per Sam…-

-Ma chi bocca da trota?- chiese la rossa riferendosi al  modo in cui Santana e Quinn parlavano del loro ex compagno di squadra.

-Da dove pensi che derivi il soprannome?-

-No… Non ci voglio credere…- disse ridendo la scenografa.

A quel punto l’ispanica intonò il pezzo improvvisando uno spogliarello per la compagna, che sembrava molto più divertita che eccitata…

Finita la canzone la donna si mise a cavalcioni sopra la rossa che stava seriamente trattenendo le risate per non deludere la ragazza che si credeva veramente strafiga.

Santana lanciò l’ennesima occhiata maliziosa alla rossa che scoppiò a ridere…

-Sono così esilarante?- chiese delusa la mora.

A quel punto la ragazzetta allungò il bracciò e tirò a se la compagna prendendola per il pendente che aveva al collo… unico oggetto che aveva ancora addosso.

Poi la baciò.

-Dai veramente? Ti faccio ridere così tanto?-

La rossa annuì con un sorrisetto e poi si avvicinò all’orecchio –Sei anche maledettamente sexy…-

L’ispanica alzò il sopracciglio soddisfatta e si lasciò completamente andare  sapendo che la rossa non aspettava altro che farla sua.

 

Santana aveva annullato le distanze.

-Non puoi comprarmi in questo modo…- disse la rossa cercando di staccarsi, ma la mora non ne voleva sapere, era troppo impegnata a gustare quel momento.

Le sembrava di non baciarla da una vita.

Le due ragazze approfondirono il bacio, Santana poteva percevire il battito della donna  accellerato... Sapeva che anche lei lo voleva.

-Mi sei mancata…- disse seriamente la latina che era tornata seria.

-Fallo di nuovo e…-

-Ti amo- disse semplicemente la mora tappandole la bocca con un bacio.

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capitolo un pò cortino, e molto complicato da scrivere, infatti non sono per niente soddisfatta. 

Non so se vi sia piaciuta l'idea di buttarlo sul comico ma volevo aggellerire la situazione drammatica. In più penso che Santana sia veramente un personaggio divertene e quindi volevo dare spazio a questa parte del carattere.

piccole anticipazioni: Il prossimo capitolo sarà la famosa rimpatriata dove ci saranno veramente tutti...(anche Brittany e Frances...) e subito dopo il capitolo conclusivo.

spero vivamente di non avervi delusi/e.

ringrazio sempre tt quelli che leggono, recensiscono e mi danno consigli...

a presto 

Will

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Capitolo 15
*** rimpatriata pt1 ***


10 anni dopo 15

10 ANNI DOPO

-La prossima volta che torno a casa esaltata dall’idea di fare una gita in macchina della durata di 10 ore e 21 minuti… Potresti picchiarmi?-

-Dai amore… E’ divertente- rispose la rossa dal sedile anteriore.

L’ispanica sbuffò e si girò a guardare fuori dal finestrino.

-Santana non lamentarti… ho pure ceduto il posto accanto al mio scimmione per far stare la tua fidanzata…- disse Kurt che stava seduto accanto all’ispanica.

-Era il minimo…- disse la mora accarezzando la spalla della compagna davanti a lei.

-Dai piccolo tanto al ritorno prendono l’aereo e stiamo solo io e te – disse Dave guardandolo dallo specchietto.

L’ex usignolo alzò gli occhi e vide Dave che gli faceva l’occhiolino dal posto di guida.

-E finitela con queste manifestazioni d’affetto…- lo rimproverò Quinn dopo aver notato l’occhiolino –vi ricordo… Che sono l’unica single qua dentro-

-Infatti si dolcezza perché non ti fidanzi?-chiese Kurt guardando la ragazza alla sua sinistra.

-Gli uomini sono tutti uguali…-Commentò  la bionda.

-Passa alle donne…- Replicò Santana con un po’ di malizia.

-Per carità… Non ti azzardare Quinn… Ti tolgo la parola, sai?-

-No Kurt tranquillo non ti devi preoccupare- lo tranquillizzò la ragazza dopo aver fatto una smorfia all’amica.

It’s time to try
Defying gravity
I think I’ll try
Defying gravity

Kurt tirò fuorì dalla sua borsa il cellulare.

-Chi è?- chiese la bionda sentendo la suoneria.


Kiss me goodbye
I am defying gravity
And you wont bring me down


-Rachel- disse il ragazzo rispondendo al telefono.

Le due ex cheerios si scambiarono uno sguardo complice relativo alla scelta della suoneria per la cantante.

-Tranquilla, ci ricordiamo tutto… Domani sera alle sette da te… Si Frances c’è, anche Dave… Ok… Certo… Vestiti come il prom…-

-Ah San come hai fatto per il vestito?- chiese il ragazzo dal sedile posteriore.

-Non mi dire che hai perso il vestito del nostro prom…- Chiese scioccato alla mora dopo aver chiuso la chiamata con la cantante.

-Non l’ho perso… Solo che non lo trovo più… L’ha cercato pure Frances- disse l’ispanica come a giustificarsi.

-Bhe allora se non l’ha trovato lei, non c’è speranza, dico bene Francy?- le chiese la bionda.

La rossa era davanti all’armadio dove la compagna conservava i vestiti vecchi.

Era nervosissima, in più aveva bevuto un numero spropositato di caffè.

Dopo averlo cercato per un po’ tirò fuori l’abito rosso della sera in cui Santana aveva baciato Brittany per la prima volta.

-Ti è piaciuto baciarla!- disse tra se e se mentre con una forbice riduceva a brandelli il vestito della mora.

-Non ho la più pallida idea di dove sia…- disse la rossa vaga.

-Ma che poi non ho capito perché ogni volta le rimpatriate che organizza Rachel sono a tema…- Chiese l’ispanica.

-Dai che poi tu sei la prima a divertiti…- l’ammonì il ragazzetto.

-Sarà… Cazzo Dave se accosti non arriviamo più…- disse l’ispanica dopo che il collega si era fermato sulla destra della strada.

Dave indicò col dito la rossa che era appena uscita dalla macchina.

-Cazzo…- disse la mora uscendo velocemente.

-Amore stai bene?- le chiese dopo che la ragazza aveva appena rimesso.

Frances si pulì la bocca con un fazzoletto, poi alzò lo sguardo incontrando gli occhi scuri della latina.

-Si…- disse sorridendo.

It's Friday, Friday
Gotta get down on Friday
Everybody's lookin' forward to the weekend, weekend
Friday, Friday

Santana e Frances scesero nel seminterrato di casa Berry.

-Oddio ma questa canzone non si può sentire…- disse la rossa con un mezzo sorrisetto.

 

Gettin' down on Friday
Everybody's lookin' forward to the weekend

 

Sul piccolo palchetto allestito per la serata stavano cantando e saltando Sam in abito scuro e Puck che appena vide entrare l’ispanica le sfoderò un sorriso a quarantacinque denti.


Partyin', partyin' (Yeah)
Partyin', partyin' (Yeah)
Fun, fun, fun, fun
Lookin' forward to the weekend


-Frances che bello che sei venuta…- disse Rachel correndo ad abbracciare la rossa.

-Grazie a te per aver messo a disposizione la casa… Ah complimenti è bellissima!-

Rachel girò lo sguardo verso Santana –ancora non capisco come faccia a stare con te…-

-E’ perché non la conosci bene- replicò un po’ acidamente l’ispanica.

-Che stronza…- disse la rossa dandole uno spintone.

-Ahy-

La scenografa le fece una smorfia a mo di sfida e l’ispanica annullò immediatamente le distanze.

-Finalmente i miei sogni erotici prendono forma-

La mora si staccò dal bacio e si girò subito avendo riconosciuto la voce dell’ex collega.

-Puck- disse semplicemente buttandosi tra le sue braccia.

-Sei sempre più sexy- le disse il ragazzo con la cresta.

Dopo essersi staccati la mora prese per mano la fidanzata.

-Puck lei è Frances…-

-Francy…- Disse la ragazza porgendo la mano.

-Noah…- rispose il ragazzo stringendogliela –sei ancora più bella di come ti descrive J.lo…-

La scenografa arrossì per un attimo.

-Ragazze quando volete… Io…-

-Puckerman!!!- lo rimproverò una voce provenire da dietro di loro.

Il ragazzo si girò e vide la madre di sua figlia.

-Quinn…-

-Noah…-

-Quinn chi sono quelle ragazze, non mi sembra di averle viste in nessuna foto- chiese la rossa indicando due ragazze in un angolo.

L’ex capo cheerleader guardò le due riconoscendole subito –Sono le ragazze di Finn e Sam… Anche se ti dirò non sono molto simpatiche-

-Mmm sento un po’ d’invidia o sbaglio…- la punzecchiò la scenografa.

-Perché non ti concentri sulla tua di ragazza…- replicò ridendo la bionda facendole notare che Santana stava salendo sul palchetto con Mercedes.

-E stasera direttamente dalla mia favolosa dimora...-

-Dai Berry non tirartela- urlò Puck da sotto il palchetto.

-Con te faccio i conti dopo Noah- replicò Rachel col microfono in mano.

Frances non potè fare a meno di notare un ghigno d’invidia apparire sulla faccia di Quinn.

-Il ballo che tutti volevamo ma non abbiamo mai avuto… Direttamente da New York… Il re e la reginetta del prom queen 2011… Kartosfky…-

Partì la musica e Kurt tirò a se l’omone incredulo.

You can dance, you can jive
Having the time of your life
Ooh see that girl, watch that scene
Dig in the dancing queen

Santana e Mercedes cominciarono a cantare la canzone degli abba mentre Kurt trascinava Dave in mezzo alla pista da ballo.

-Non so ballare Kurt-

-Segui me… Scimmione…- gli sussurrò l’ometto in kilt.

 

Friday night and the lights are low
Looking out for a place to go
Where they play the right music, getting in the swing
You come in to look for a king

Mentre le due ex nuove direzioni cantavano, Santana lanciava degli sguardi provocanti a Frances che era completamente rapita da quel timbro inconfondibile.

Proprio in quel momento Mike e Tina si avvicinarono a lei e Quinn e le invitarono a ballare.

 

Anybody could be that guy
Night is young and the music's high
With a bit of rock music, everything is fine
You're in the mood for a dance
And when you get the chance

You are the dancing queen
Young and sweet, only seventeen
Dancing queen, feel the beat
From the tambourine, oh yeah

-Scusa Quinn ti rubo il cavaliere-

Quinn si girò riconoscendo la voce.

Mike non ebbe il tempo di girarsi che Brittany gli saltò addosso cominciando a scatenarsi.

-Fanno sempre così… E’ una battaglia persa- disse l’orientale un po’ delusa.

-Ehy Tina…-

-Artie… Ma ma…- disse Tina notando che Artie era spuntato dopo la ballerina.

-No, non siamo tornati insieme, siamo solo venuti insieme…- Spiegò il ragazzo sulla sedia a rotelle.

-Capito… Comunque lei è Frances la ragazza di Santana-

Il ragazzo girò la sedia e fece un grosso sorriso alla ragazza che non conosceva.

Ma Frances era sparita.

-Era qui fino ad un minuto fa…-disse Quinn dopo aver salutato il ragazzo.

 

You're a teaser, you turn 'em on
Leave 'em burning and then you're gone
Looking out for another, anyone will do
You're in the mood for a dance
And when you get the chance

You are the dancing queen
Young and sweet, only seventeen
Dancing queen, feel the beat
From the tambourine, oh yeah


Intanto l’ispanica non si era accorta di nulla, né dell’arrivo della bionda con il suo ex fidanzato e né della fuga di Frances.

Solo Dave aveva notato quanto era accaduto e aveva lasciato Kurt ballare con Rachel.

 

You can dance, you can jive
Having the time of your life
Ooh see that girl, watch that scene
Dig in the dancing queen
Dig in the dancing queen

 

 

-Britt ho lasciato il cellulare in macchina… Potresti…- disse il ragazzo in carrozzina avvicinandosi alla bionda che stava ballando.

-Certo Artie… Vado… Mike non scappare…-

L’asiatico alzò le mani e iniziò a ballare con la fidanzata.

-Francy…- disse il ragazzo trovandola sola nel giardino della cantante –Tutto ok…?-

-Non posso neanche fumare… Cazzo!- disse la rossa tra sé e sé…

-Balla… Ballare aiuta…- disse la bionda che era appena uscita dalla casa.

Frances si girò per un attimo e la vide.

Era successo l’aveva di fronte, Brittany S.Perce.

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Capitolo 16
*** rimpatriata pt2 ***


10 anni dopo 16

10 ANNI DOPO

 

If you wake up and don't want to smile,
If it takes just a little while,
Open your eyes and look at the day,
You'll see things in a different way.
Don't stop, thinking about tomorrow,
Don't stop, it'll soon be here,
It'll be, better than before,
Yesterday's gone, yesterday's gone

Finn e Sam scesero dal palchetto da dove si stavano esibento e si avvicinarono a Quinn che stava seduta sul divanetto accanto a Puck.

 

All I want is to see you smile,

 

A quell punto Finn passo il microfono alla bionda che accolse l’invinto ricordando la sua strofa.


If it takes just a little while,

 

Finn riprese il microfono e si allontanò soddisfatto.


I know you don't believe that it's true,
I never meant any harm to you.

 

La bionda si girò verso Puck –Dicevi?-

-Mi hanno offerto un posto negli Jets…-

-Wow… E tu?- Chiese curiosa l’insegnante.

-E’ un’occasione unica Quinn, gli Jets vanno forte, e poi mi pagherebbero un botto- spiegò il ragazzo con la cresta.

 


Don't stop, thinking about tomorrow,
Don't stop, it'll soon be here,
It'll be, better than before,

 

Quindi ti trasferirai a New York?- chiese con un sorriso la donna.

-Quinn hai visto Frances?- Chiese Santana interrompendo la conversazione.

-No… Era con me mentre cantavi poi è arrivata Brittany e…- Ma la bionda s’interruppe realizzando il perché la rossa era sparita.

La mora sgranò gli occhi scioccata.

 

 
Yesterday's gone, yesterday's gone.
Don't you look back,
Don't you look back.

 

-San… Devi venire su-

L’ispanica si girò incrociando gli occhi terrorizzati di Dave.

 

-Non ci siamo ancora presentate… Io sono Brittany…- disse la bionda porgendo la mano alla ragazza di Santana.

-Lo so chi sei… due settimane fa baciavi la mia ragazza…- disse la rossa senza stringerle la mano.

-Bhe sei qua… è tutto a posto no?- rispose semplicemente la ballerina.

Frances aveva sentito parlare di Brittany, ma non credeva fosse realmente così spiazzante.

-No, non è tutto apposto, ci stavamo lasciando per colpa tua!- replicò la rossa mentre si avvicinava con fare minaccioso alla bionda.

-Si ma non vi siete lasciate… Sei qui adesso con lei… Perché sei arrabbiata con me?-

Frances guardò per un attimo la bionda senza rispondere… Dopo qualche secondo diventò bianca in viso…

-Stai bene?-

La rossa non rispose, si girò e piegandosi in avanti cominciò a vomitare.

-Ehy…- disse la bionda avvicinandosi a lei per sorreggerla –tieni…- disse dopo averle passato un fazzoletto –ti vado a prendere un po’ d’acqua, del caffè… non so… aspetta vado a chiamare Santana- aggiunse preoccupata Brittany.

-No Brittany tranquilla è tutto ok- la rassicurò la bionda dopo aver fatto un respiro profondo.

–Cavolo Frances credevo che fossi arrabbiata con me… Ma no da farti così schifo da farti vomitare-

La rossa si asciugò la bocca e regalò un sorriso alla ballerina, il primo.

-Non mi fai schifo Brittany…-

La bionda la guardava confusa.

-Sono incinta…- disse semplicemente.

La ballerina la guardò confusa per un attimo per poi sorriderle subito dopo.

-Mi dispiace per quello che ho fatto, ma San ti vuole davvero bene…-

-Lo so…- disse la rossa ricomponendosi.

-Posso abbracciarti adesso?- chiese la bionda eccitata per la notizia.

La rossa sorrise e si fece abbracciare rimanendo colpita da quel gesto spontaneo.

-Adesso capisco perché si è innamorata di te…- disse la scenografa mentre la bionda la stringeva.

-Perché?-

-Mi sono persa qualcosa?- chiese l’ispanica rimanendo scioccata nel vedere la ballerina che abbracciava la sua ragazza.

Frances si staccò e guardò la bionda sorridendole.

-Mi ero preparata i fazzoletti per lo spargimento di sangue… E invece…- Disse l’ispanica avvicinandosi verso le ragazze.

-No amore non mettere il piede li…-

Brittany fece una faccia schifata vedendo il piede di Santana ricoperto di una strana sostanza non identificabile.

-Scusa…- Si giustificò la rossa.

Santana si avvicinò a Frances e la tirò a se –Non chiedermi mai scusa per questo capito…- poi alzò lo sguardo verso Brittany –Ehy Britt, è bello vederti-

-Amore se non ti dispiace torno dentro… Ho bisogno di sedermi…-

-Ma stai bene…?- chiese la mora.

-Mai stata meglio…- disse la rossa stampandole un bacio sulla guancia prima di entrare.

-Ci vediamo dentro Britt.-

-Ok…- le rispose la bionda con un sorriso.

Le due ex cheerleader guardarono la rossa entrare in casa.

-Ehy…- disse la mora dopo che la ballerina la strinse fortissimo –te l’ha detto…?-Domandò delusa.

La bionda annuì con un sorriso a quarantacinque denti.

-Che c’è?- chiese curiosa la mora.

-Ti amo San, amo quello che sei, quello che sei diventata… Sono orgogliosa di te…-

L’ispanica si avvicinò alla bionda e sfruttando i tacchi che la portavano ad altezza Brittany le poggiò le labbra sulla fronte.

Adesso non c’erano dubbi, l’aveva ritrovata e con lei aveva ritrovato se stessa.

 

L’ispanica salì sul palco accompagnata da Puck, prese il microfono che era stato momentaneamente abbandonato, si schiarì la voce all’auto parlante e tutti si girarono.

-Di solito non faccio queste cose… E’ lui che usa le canzoni per fare colpo- disse la mora un po’indicando il ragazzo con la cresta accanto a lei che le gettò uno sguardo di sfida.

-Dai è vero Puckzilla- gli sussurrò lontano dal microfono mentre le nuove direzioni ridevano.

-Si l’ha fatto con me!- disse Rachel alzando la mano per prima.

-E con me…-Aggiunse Mercedes dal divano dove stava seduta con Kurt.

-Ohy l’ha fatto pure con me…- Aggiunse Lauren che era arrivata da poco.

Puck sorrise alle tre ragazze e poi cercò Quinn cercando la sua versione.

La bionda si scrollò le spalle e sorrise.

-Si ok berry lo sappiamo che sei la più contesa…- Replicò sarcasticamente la mora riprendendo l’attenzione della platea.

-Dai San basta con le chiacchiere… Canta… Frances sta aspettando…- urlò il collega accanto agli ex compagni di squadra.

-Ok... Frances…- disse seriamente la mora guardando la compagna e sciogliendo un po’ di   sorrisi per quegli sguardi così intensi.

-Questa non è per te…-

A quel punto partì la base sotto gli occhi stupiti di tutti.

Beth, I hear you callin'
But I can't come home right now
Me and the Puck are playin'
And we just can't find the sound
Just a few more hours
And I'll be right home to you
I think I hear them callin'
Oh, Beth what can I do
Beth what can I do

 

Finita la prima strofa Santana abbassò il microfono, prese fiato e guardò Puck, che era concentrato a fissare Quinn che ricambiava lo sguardo. A quel punto l’ispanica gli diede uno spintone per essere sicura  che attaccasse con la contro parte.

 


You say you feel so empty
That our house just ain't a home
And I'm always somewhere else
And you're always there alone

Just a few more hours
And I'll be right home to you
I think I hear them callin'
Oh, Beth what can I do
Beth what can I do

 

Mentre I violini raccontavano la canzone, l’ispanica abbassò nuovamente il microfono. Stavolta guardò Frances, aveva le guancie gonfie e bagnate perché sorride e lacrimava contemporaneamente.

I ragazzi cominciarono ad applaudire lievemente per non scemare la magia.

Ma avevano capito, tutti avevano capito, e per quanto la latina fosse stata stronza in passato non potevano fare a meno che commuoversi, primo fra tutti Kurt, completamente sommerso di lacrime, che dopo aver abbandonato Mercedes si rifugiò tra le braccia del suo amato scimmione che lo teneva stretto.

Anche Brittany che stava accanto a Frances e a Quinn si commosse, senza piangere però si limitò a mandare un bacio alla mora che le sorrise.


Beth, I know you're lonely
And I hope you'll be alright
'Cause me and the Puck will be playin'
All night

 

-This night- ripetè Santana guardando la sua Frances e lasciandosi cascare una lacrima.





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qualche annotazione
piccolo omaggio a Rumors con Don't stop che mi sembrava una bella idea di festa.
i JETS sono una squdra di football di New York.
Beth è una canzone che ho adorato dal primo momento che l'ho sentita e per quanto ci siano pezzi più adatti ad un nascituro credo che le nuove direzioni ci sono particolarmente legati.

Non ho sviluppato troppo il Quick perchè volevo solo buttare l'amo.
spero che vi sia piaciuto.

Volevo regalare a Britt un'uscita di scena forte, mi piaceva farla riappacificare con Frances ma soprattutto volevo che liberasse totalmente Santana da qualsiasi fantasma del passato.
se non l'avesse fatto la mora non avrebbe cantato la canzone davanti a tutti.
lo so che per scaramanzia si evita di pubblicitare le gravidenze, ma la finzione scenica lo richiedeva.

ok, penso che mi sono dilungata troppo... la verità è che mi sono emozionata sul finale...
fatemi sapere che ne pensate di questo penultimo capitolo... volevo chiuderla qua ma ho pensato di regalarvi un epilogo più simpatico.ps se il finale lo leggete scoltando Beth è più d'effetto.

grazie sempre a chi legge, segue e recensisce
un bacio
will

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Capitolo 17
*** 10 anni dopo e nove mesi ***


10 anni dp17
Mi scuso per il terribile ritardo ma non ho avuto il tempo per respirare

10 ANNI DOPO
+ 9 mesi…



-Ti vuoi sbrigare?-
-Ma guarda che non posso andare più veloce… Ci fermano!- Replicò il ragazzo con la cresta.
-Se tu non avessi perso tempo a fare gli autografi  a quei ragazzini questo non sarebbe successo- lo rimproverò l’ex capo cheerleader.
Puck si fermò di botto al semaforo –Dei piccoli fans dei Jets… Dai dillo che in fondo sei gelosa…- le sorrise l’uomo avvicinandosi per strappargli un bacio.
La bionda si avvicinò a lui sorridendo, ma si fermò a pochi centimetri dalla bocca –Noah…-
-Si?-
-E’verde!- disse ridendo.

-Mi scusi il reparto maternità?- chiese la bionda una volta arrivata alla reception dell’ospedale.
-Secondo piano- rispose l’infermiera dopo essersi squadrata il giocatore di footbal accanto a Quinn.
-Grazie- rispose la bionda con un sorrisetto acido per poi tirare a se il ragazzo.


-NON ME NE FREGA UN CAZZO SE…-
Quinn si fermò un attimo sulle scale e guardò il compagno. Entrambi avevano riconosciuto le urla dell’amica provenire dal secondo piano.
Cominciarono a correre su per le scale sperando di essersi sbagliati.

-NO, LEI NON HA CAPITO COME FUNZIONA…-
I due ragazzi si pietrificarono un attimo vedendo l’ispanica trattenuta da Dave che urlava davanti al banco informazioni.

-Quinn per fortuna che sei arrivata!- disse l’ex usignolo andandole incontro.
-Kurt che succede?- Chiese la bionda preoccupata.
-Ma niente, Santana sta terrorizzando il reparto maternità- disse il ragazzo alzando le sopracciglia.
-Lo vedo…- disse il giocatore con un mezzo sorrisetto.
-Praticamente hanno dovuto fare il cesareo d’urgenza e…-
-Si lo so mi ha scritto un messaggio Brittany… Anzi dov’è?-
-E’ scesa giù a prendere dell’acqua…-
-Ok, dicevi…-
-No che Santana era dentro con Francy poi hanno dovuto fare il cesareo e l’hanno dovuta fare uscire…-spiegò il ragazzo.
-Ovviamente…-
-Infatti, San pensa che l’hanno fatta uscire perché sono una coppia gay… Ultimamente è diventata la paladina dei diritti dei gay…-
Quinn scoppiò in una lieve risata per poi avvicinarsi alla mora.

-SA CHE LE DICO…-
-Non le dice niente…- disse la bionda trascinandola di forza lontana dall’infermiera.

L’ispanica sentendo che l’amica era arrivata si buttò tra le sue braccia.
-Ti calmi?-
-Sono calmissima…- disse la mora muovendo velocemente la palpebra destra.
-Siediti!-
-San ti ho portato… Ciao Quinn…- disse Brittany sorridendo all’amica dopo aver passato l’acqua alla futura mamma.

Le tre ex cheerios adesso erano sedute una accanto all’altra, le bionde e in mezzo la mora.
-Come siete carine- disse Puck guardandosele dall’alto.
Santana alzò lo sguardo fulminando quello dell’amico.
-Puckerman mi offrì un caffè?-
Chiese l’ex titans più alto di lui.
-Ecco bravo portatelo…- disse Quinn mandando via i due ex compagni di squadra.

A quel punto all’ispanica scappò un sorriso vedendo i due ragazzi allontanandosi a braccetto.
-Kurt?- chiese la ballerina.
L’altra bionda indicò il banco informazioni dove c’era l’ex usignolo che si stava scusando con l’infermiera ancora traumatizzata dalla latina.

Sembrava che le acque si fossero calmate.

-Allora? Come stai?- Le chiese l’insegnante.
-Di merda, non mi vogliono fare entrare…-
-Ma lo sai pure tu che il cesareo è un’operazione diversa e non si può entrare…-
Santana sgranò gli occhi e guardò con tenerezza l’amica mentre Brittany le stringeva la mano.
-Ma se le succede qualcosa, se si sente male, se…-
-Calmati non le succederà niente, sai quanti bambini nascono ogni giorno? Ti ricordi che io ne ho avuto uno…-
L’ispanica fece un respiro profondo per ossigenarsi il cervello.
-Una… una bambina bellissima…-
-Sarà bella anche la tua se ha preso dalla madre- disse sorridendo la bionda.
-Allora sarà bellissima- aggiunse la mora pensando alla sua donna.
-San come hai detto che la chiamate?- Chiese Brittany.

-Signorina Lopez!-
L’ispanica si alzò di bottò e guardò il medico che la stava richiamando a se.
Brittany le lasciò la mano e Quinn la spinse verso il medico.

Dopo qualche secondo la latina abbracciò il medico lasciando le ragazze, Kurt, Dave e Puck, che erano appena tornati, senza parole.
Si staccò dal medico e si girò guardando i ragazzi con gli occhi lucidi.
-E’ nata…- disse semplicemente.

Kurt si poggiò una mano sulla bocca e cominciò a piangere.
Brittany corse velocemente verso l’ispanica stringendola forte
Quinn scoppiò in lacrime e abbracciò Puck che era visibilmente commosso.
Dave si staccò da Kurt e si unì all’abbraccio di Brittany.


Santana era immobile davanti alla sala piena di bambini.
Troppe domande avevano confuso i suoi pensieri, ma in quel momento non riusciva a pensare a niente se non a quanto amasse quella minuscola creatura.
Sembrava quasi che l’avesse ipnotizzata.
Era piccola con la pelle chiarissima, era evidente che aveva preso i colori di Frances, ma c’era una cosa che la lasciava sorpresa, gli occhi.
Il taglio degli occhi era identico al suo.
Era minuscola ma le si leggeva in volto l’espressione inconfondibile della Lopez.

-Avete scelto un donatore ispanico?- chiese Dave avvicinandosi e continuando a non staccare lo sguardo dalla bambina.
-No…- disse sempre più stupita la ragazza.
-Allora è sud americano-
-No Dave, niente di tutto ciò…- replicò la ragazza.
-E’ pazzesco…-

-Santana…-
L’ispanica si girò verso l’amica insegnante che l’aveva chiamata.
-Francy si è svegliata…-


-Ehy…- disse la mora entrando nella stanza col lettino dove stava distesa una Frances abbastanza rilassata.
-Scusa amore-
Santana si sedette sul lettino e la guardò confusa.
-So che ci tenevi ad assistere al parto…- disse la rossa.
L’ispanica poggiò un bacio sulla fronte della compagna –A volte sei proprio stupida lo sai…-

Proprio in quel momento entrò l’infermiere con in braccio una copertina rosa che avvolgeva una testolina spelacchiata.
-Qui c’è qualcuno che vi vuole conoscere- disse l’infermiere, evidentemente gay, passando la bambina alla madre.
-Ciao Brittany…- disse dolcemente la rossa guardando la bambina che ricambiava lo sguardo con un’espressione intelligente.

-E’bellissima…- disse l’ispanica guardando la bambina.
-Ti somiglia…-
-E’ geneticamente impossibile…- rispose la mora.
-Nulla è impossibile…- replicò la scenografa avvicinando le labbra a quelle della compagna.

-Possiamo entrare-
Frances alzò lo sguardo e vide un mazzo di fiori spuntare dalla porta.
-Prego…-
-Cretini…-Disse scherzando Santana una volta che tutti i ragazzi entrarono.
-Signorina Lopez si deve contenere adesso con le parolacce…- disse il ragazzo con la cresta facendo il verso dell’infermiera al banco informazioni.

-Che mi sono persa…- Chiese la rossa.
-Niente amore…- disse l’ispanica per rassicurarla.
-Santana ha terrorizzato il reparto…- disse Kurt ridendo.
-Amore…- la guardò un po’ imbronciata la rossa.
-Ma la smettiamo di parlare di me…-
-Se ha preso da te si sarà già offesa perché non la calcoliamo…- disse Quinn avvicinandosi a Frances -Ciao…- aggiunse regalando un sorriso alla piccola.

-Lei è Brittany…- disse la rossa sorridendo a Quinn.
Santana guardò l’altra Brittany che era rimasta spiazzata da quella notizia e le sorrise.
Frances guardò le due amiche che si sorridevano e sorrise anche lei poi tornò a guardare la piccola che la stava osservando un po’ imbronciata.
La guardò per un attimo e poi le poggiò un piccolo bacio sulla fronte…
-Tutta sua madre…- aggiunse sorridendo.
 


fine


ok, questa storia è stata un parto…
bella la battuta…
no vabbè…

sul capitolo ho poco da dire, nel senso mi sembrava carino come epilogo, so che è corto ma penso vada bene, Quinn che finisce con Puck, Brittany che è tornata dall’Italia, Kurt e Dave sempre più uniti.

Spero di aver risolto tutto.
voi che ne pensate?

Sul fatto che la bimba somigli a Santana credo sia una cosa abbastanza realistica, di solito le coppie col tempo finiscono per assomigliarsi soprattutto nella postura fisica e nell’espressione e visto che San e Francy stanno insieme da un po’ ho pensato che la piccola avesse potuto godere di tali influenze.

Sul finale ho rosicato a non aver avuto una macchina da presa e un carrello in allontanamento che partiva dalla bambina scoprendo tutti i personaggi e allontanandosi da loro lasciandoli sempre più piccoli, della serie questo piccolo gruppo è una grande famglia…
Però con la scrittura non sono così brava e non ci sono riuscita…
Quindi spero che la battuta finale vi sia piaciuta.

Adesso andiamo con i ringraziamenti…
grazie a tutti quelli che hanno letto, seguito e recensito questa storia... anche se non erano favorevoli agli sviluppi ;) (ogni riferimento è puramente casuale), grazie anche per i consigli preziosi che hanno contribuito a creare un buon lavoro!!
vorrei elencarvi tutti ma dimenticherei qualcuno...

grazie1000 ancora
spero che la storia vi sia piaciuta e che non vi abbia delusa

ci vediamo alla prossima
un bacione
Will

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