Twilight di Muffins (/viewuser.php?uid=79611)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** cap - nuovi arrivi ***
Capitolo 2: *** capitolo 2°- viva le stronze ***
Capitolo 3: *** capitolo 3°- sono perdutamente, pazzamente e follemente innamorato di Alice ***
Capitolo 4: *** capitoli 4°- sono un vampiro..ma non pensar male non succhio persone e non dormo in bare ***
Capitolo 5: *** capitolo 5°- a conoscere i miei ***
Capitolo 6: *** capitolo 6°- devo fare felice te per essere felice io ***
Capitolo 7: *** capitolo 7°- licantropi e leggende dei freddi ***
Capitolo 8: *** capitolo 8°-vacanze tanto sognate finalmente arrivate che creeranno un bel po di casini ***
Capitolo 9: *** capitolo 9° e gli uccelli che scendono a bere dall'immensità, hanno il volo fuggente e leggero della tua intimità. ***
Capitolo 10: *** capitolo 10° Nessun momento sarebbe meno vero Che il momento in cui io ti guardo ***
Capitolo 11: *** capitolo 11° Someday I will understand In God's whole plan ***
Capitolo 12: *** capitolo 12° eri li, ci sei sempre stato ***
Capitolo 13: *** Prologo seconda serie ***
Capitolo 14: *** capitolo 13°I desideri toccano il cieloSono farfalle, stelle filanti Qualcuno resta qualcuno torna giù C’è chi ci crede chi sa sperareChi ha ancora un sogno da raccontare ***
Capitolo 15: *** capitolo 15° Rozen ***
Capitolo 16: *** capitolo 14° your guardian angel ***
Capitolo 17: *** capitolo 16° che ne sarà di noi ***
Capitolo 18: *** capitolo 17° Beautiful monster ***
Capitolo 19: *** capitolo 18° Rosso Cremisi ***
Capitolo 20: *** Lacrime ***
Capitolo 21: *** capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** 23 rivelazioni ***
Capitolo 24: *** capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** capitolo 26 ***
Capitolo 1 *** cap - nuovi arrivi ***
eccomi
di nuovo qui, questa volta con una FF tutta nuova anche se con i miei
soliti personaggi.
la
storia è ambientata a Forks come Twilight, in
realtà e prorpio
Twilight con qualche modifica ma ci sono gli stessi personaggi gli
stessi eventi piu o meno cambiano solo i protagonisti che sono Alice e
Jasper. passo a spiegare...
Alice
Brandon .è la figlia di Charlie che si è
trasferita qui per non
rovinare la vita a sua madre un po come Bella nel libro per il
resto.. tutto è normale ho scambiato solo i personaggi di
Bella con
Alice e Ed con Jasper spero che il risultato non sia osceno e noioso.
Non
vi preoccupate ci sono anche i cattivi: victoria James e laurent non
potevo non inserirli...
piccola
premessa Alice è umana non sa dell'esistenza dei vampiri e
non ha le
visioni, almeno per il momento.
altra
piccola premessa, per chi si aspetta una Alice come Bella con le sue
para e le sue indecisioni si sbaglia!
la
nostra Alice è..semplicemente Alice con la passione dello
Shopping insomma come l'alice originale.
Il vento
porta la paura
di una tragedia che accadrà.
Accanto a lui sono sicura
ma penso al peggio che verrà,
i miei pensieri son per lui
ma non si accorge dell'emozione
che accende in me
chissà se capirà,
se il fato lo vorrà
|
|
siamo
a Forks una cittadina di 3120 abitanti circa, ed è qui mi
sto
trasferendo, da mio padre il capo della polizia Charlie. mia madre si
è risposata il suo nuovo marito Phille è un
giocatore di Baseball
di una squadra locale, ma nonostante tutto gira continuamente e io
avrei dovuto cambiare continuamente scuole e ho convenuto, si ho
fatto tutto da sola, che non era una buona cosa per il mio rendimento
scolastico, così eccomi qua seduta affianco di mio padre
nella
macchina con il lampeggiante rosso e blu.
per
tutto il viaggio dall'aereo porto a casa non abbiamo aperto bocca,
non c'è mai stato un vero e proprio rapporto con noi e da
quando
avevo quattordici anni non passo neanche piu l'estate qua.
questo
posto mi disgustava e nauseava per chi come come è cresciuta
nel
cemento di Phoenix il verde di Forks da letteralmente alla testa.
eccoci
a casa una casa in puro stile Forksesco immersa nel verde anche se da
su una strada provinciale. Charlie è stato veramente
gentile,
gentile e sorpreso della mia scelta ma non ha fatto domande,
è
questo che amo in particolare di Charlie, è un tipo che non
ti ronza
intorno.
a
cena il silenzio regna sovrano, solo poche parole, sul tempo sulla
scuola e basta. sto gia pensando di suicidarmi.
alle
nove e mezza sono gia letto ma non riesco a chiudere occhio
c'è
troppo silenzio è una cosa irreale, non so come ma mi
addormento.
la
mattina no fu meglio del pomeriggio e la sera, il sole non c
è cè
sempre quel verde che da noia, sento delle voci in giardino, vita
penso, mi vesto e scendo, ci sono due indiani della riserva nel mio
giardino uno avrà la mia età, mi sembra di averlo
gia visto e anche
l'altro sulla sedia a rotelle, saranno padre e figlio -Alice
ti
ricordi di Billi Black?- ecco chi sono certo che mi ricordo
di
loro, fanno parte di un passato che cerco tutt'ora di dimenticare e
io mi ci sono rituffata a capo fitto -certo, ciao ti trovo bene-
-si sono sempre sulla piazza, finalmente sei arrivata, tuo
padre
non la smetteva piu di parlarci di te- -oh avanti finiscila-.
si
misero a giocare come due bambini in mezzo alla strada lasciandomi
pienamente di stucco, allora mio padre aveva degli amici -ciao
io
sono Jacob, facevamo le torte di fango insieme ricordi?- come
quella che rifilai a Charlie facendogli credere che fosse cioccolata
-certo come no- i due smisero di rincorrersi e
tornarono seri
-allora ti piace?- mi chiese Charlie indicando il
furgone alla
mia sinistra
-questo?-
domandai incredula -l'ho appena comprato da Billi, un affarone-
sono basita, mia piace davvero -ma è fantastico. ma
dai- .
il
mio primo giorno di scuola, a metà semestre fantastico.
scendo dal
furgone avrei voluto tanto tornare a casa ma non posso rimandare
sempre così prendo coraggio e scendo dal furgone
parcheggiato vicino
al primo edificio dove c'era la segreteria.
entro
e all'interno scopro che c'è un caldo e una luce che non mi
aspettavo, mi avvicino alla donna e le dico il mio nome, rovista in
un mare di scartoffie per cercare il mio modulo quando finalmente lo
trova me lo porge e mi augura buona giornata.
nel
lungo fiume di persone non passo inosservata , la gente mi guarda e m
scruta e mi da parecchia noia quando un ragazzo allampanato mi si
avvicina e si presenta dice di chiamarsi Eric e lavora per il
giornalino scolastico, si offri di accompagnarmi alla lezione e a me
cominciava a dare sui nervi troppe attenzioni.
le
ore passano e una mi si è appiccicata, continua a parlare e
a
parlare e io neanche ricordo il suo nome, a mensa continua a ciarlare
dei suoi amici e dei professori adesso mi presenta i suoi amici di
qui ho gia dimenticato il nome.
in
quel momento. seduta al tavolo da pranzo impegnata a conversare con
estranei curiose , li vedo per la prima volta.
sono
seduti nell'angolo piu isolato e lontano della mensa, sono cinque non
parlano e non mangiano benché ognuno di loro abbia un
vassoio
pieno i roba.
non
mi stanno squadrando a differenza del resto della mensa
perciò
potevo osservarli senza incontrare il loro sguardo curioso.
la
cosa che mi lascia di stucco è che erano bellissimi, quello
moro
sembrava un sollevatore di pesi e stava con una ragazza bionda
bellissima come se fosse uscita, quello coi capelli rossicci
è piu
magro ma bello e muscoloso e sta con una ragazza con i capelli
castano e poi c è lui, ricciolo biondo, muscoloso un dio in
terra.
non
si somigliano per nulla ma c'è qualcosa che li rende simili
ognuno
di loro era pallido come il gesso per le lavagne e hanno tutti gli
occhi scuri.
tutti
mi attirano ma lui veramente mi incanta era bello da togliere il
fiato.
-chi
sono quelli?- faccio riferimento al tavolo che stavo
guardando
prima -i Cullen, sono Emmett che sta con quella bionda
Rosalie,
poi Edward uno schianto da paura ma sta con Quella coi capelli
castani che si chiama Bella-
non
mi importa di loro, si ma mi interessa piu lui -e lui chi
è?-
risero come due oche -lui è Jasper Hale, il biondo
con l'aria di
uno in agonia- in agonia sarai te sciacquetta,
chissà quante
volte aveva rifiutato un suo invito.
-vivono
tutti insieme a casa del dottor Cullen e signora- passarono
il
resto delle due ore a parlare dei Cullen e io nonostante mi
interessassero non le stavo seguendo.
l'ultima
lezione, biologia -fantastico- odiavo biologia e a
Phoenix
avevo fatto il corso avanzato per colpa della mia media scolastica,
abbastanza alta e questo mi ha permesso di fare anche biologia
avanzata, un suicidio per chi odia questa materia.
appena
entro consegno il foglio al professore e mi siedo ad un baco
piuttosto in prima fila, la mia ostilità verso questa
materia non mi
fa vedere neanche chi ho accanto.
-non
ti piace proprio la biologia- mi giro indignata per quella
atroce
verità e lo vedo, rimango a bocca aperta senza riuscire a
formulare
una frase di senso compiuto, lo vedo alzare un sopracciglio -tutto
bene?- Alice riprenditi mi dico ma solo dopo pochi secondi
riesco
a riprendere il controllo di me stessa -si tutto..ok-
sorride
di nuovo mentre apre il libro al segno, ci butto un occhio e cavolo era
pieno di appunti scritti in maniera perfetta al bordo dei
paragrafi -a te invece piace la biologia- affermo
ricordandomi
della battuta di poco fa -ho tre lauree in biologia-
mi dice
senza staccare il lapis dal bordo del libro - come scusa? hai
tre
lauree in biologia?- -no scherzavo ti sembro dell'età di
essere
laureato, insomma Alice- sembra convincente ma qualcosa in
lui
non mi convince -come fai a sapere come mi chiamo?-
balbetta
qualcosa -eh,beh sei come dire, l'argomento numero uno da un
paio
di settimane, anche i muri sanno come ti chiami- oh giusto
giusto.
la
lezione passa forse anche troppo velocemente per i miei gusti , stare
anche solo accanto a lui mi fa stare bene mi fa dimenticare di essere
a Forks. di solito quando suona la campanella sono sempre la prima ad
uscire ma qualcosa mi diceva di aspettarlo. -bene la settimana
prossima saremo in visita alla serra mi raccomando i permessi
firmati, Brandon ecco il tuo- mi alzo e lo prendo senza
troppo
entusiasmo -sarà divertente vedere il prof che
parla alle piante
- di nuovo mi appare alle spalle capendo il mio stato d'animo
-
che ne sai che parlerà alle piante? e poi
è una serra non c'è
niente di divertente- mi guarda e ride mentre usciamo insieme
dalla porta sotto lo sguardo inviperito di quella che durante la
mattina mi aveva parlato in continuazione -fidati, ogni anno
ci
andiamo e vedere il prof che parla alle piante è veramente
divertente vedrai che ti diverti anche tu- se lo dice lui con
il
suo meraviglioso sorriso mi fido.- beh ci vediamo ciao-
e
sparisce nella trafila di ragazzi che si dirigono alle macchine.
mezza
rimbecillita raggiungo il mio furgone mentre mi domando se avessi le
capacità per guidare -senti carina?- o no
quella lì no, che
vuole -dimmi..-cerco di mimare il suo nome -Jessica,
ho
visto che parlavi con Jasper Hale- annuisco un po imbarazzata
ma
felice allo stesso tempo -fortunata che vi siete detti?-
che
cosa? vuole sapere cosa ci siamo detti?
-niente
abbiamo parlato..- non voglio dirle di cosa abbiamo parlato e
mentre cerco una scusa passa di li la mia ancora di salvezza -abbiamo
parlato del professor Molina, dice che parla alle piante..é
vero?-
cerco di deviare il discorso e Jessica ci casca subito - si
è
vero verrai alla gita vero ci sarà da divertirsi-
ci salutiamo o
me meglio mi saluta come se fossimo vecchie amiche - a domani
Alice- la saluto con la mano mentre entro nel furgone.
ed
eccomi di nuovo nella depressione di quella che è ormai casa
mia,
parcheggio acanto alla macchina della polizia di mio padre ed entro
in casa con l'umore di nuovo sotto i piedi. scendo ed entro in casa
-sono a casa- -sono in cucina- lo raggiungo in
cucina dopo
aver buttato lo zaino sul divano -Char..papà avrei
una gita la
prossima settimana, potresti firmarmi..- gli passai il foglio
e
senza fare domande lo firmò, rimasi di nuovo di stucco - niente
domande?- posa la birra che stava bevendo - che
domande
dovrei farti?-- non lo so dove vai ma va bene cosi,
grazie-
- a scuola tutto bene?- -si, non male. vado a studiare-.
in
camera mia accendo il pc e appena si carica internet apro Google e
vado su Facebook magari c'è cosi sulla barra di ricerca
digito il
suo nome -Jasper Cullen- nessun risultato -
no- mentre
sono gia li che mi dispero mi ricordo che Jessica ha detto che non
hanno tutti lo stesso cognome -Rosalie Hale, quindi
..proviamo
Jasper Hale- nessun risultato uguale ahhhhhhhh urlo talmente
forte che mio padre arriva preoccupato -Alice tutto a posto?-
o
cavolo -si.. scusa non mi torna una cosa- -ah
ok scusa-
-niente..ciao!-.
Alice
controllati, lo rivedi domani a scuola sono solo 16 ore.
il
tempo va passano le ore ma non riesco a studiare, nella mente o
ancora lui o meglio mi ritrovo a immaginare costa sta facendo.
-ok
basta Alice rischi di uscire di testa anzi sono gia matta forse-.
-Alice
la cena è pronta- finalmente sto morendo di fame
scendo ancora
vestita come ero andata a scuola
un
odorino di bistecca arriva anche in salotto e la cosa promette bene
-sembra squisita - e lo è davvero dopo
cena risalgo in camera
e mi decido di finire di fare i compiti.
una
volta finiti mi metto a letto ma non riesco a dormire ma mi devo
costringere.
la
mattina davanti alo specchio dopo una notte quasi insonne ripenso
allo strano sogno che ho fatto:
eravamo Jasper e d
io nel bosco poco distante da scuola era serio ma non
arrabbiato parlava ma non sono riuscita a capire cosa dicesse la ma
faccia era spaventata ma non capisco il perchè. non capisco
bene il
significato del sogno, veramente non è neanche il primo che
faccio
ma non ci ho mai dato peso, anzi speravo che cambiando vita questi
sogni passassero. -Alice ti fai troppe pare- guardo l'orologio
-ma
è tardissimo- corro giu per le scale
-buona
giornata papà ci vediamo sta sera- non so cosa mi
abbia detto
perchè sono gia sul furgone diretta a scuola.
ho
battuto ogni record possibile 10 minuti e 30secondi mi fiondo fuori
dalla macchina e corro in classe giusto in tempo per l'appello -
Brandon?- -presente- dico entrando ansante per la corsa, il prof
continua l'appello ma quando arriva ad Hale non risponde nessuno. ma
dove è?mi guardai attorno ma se non aveva risposto
all'appello è
chiaro che non ci sia . triste comincio a fissare il libro di
biologia quella materia da ieri cominciava a piacermi e adesso mi
ritrovo a odiarla, di nuovo. ho tenuto il conto delle ore 16 che mi
dividevano dal rivederlo e lui non c'è.
a
mensa scopro che annhe il resto dei fratelli non ci sono, una volta
messa con il cuore in pace mi siedo al tavolo delle oche da passeggio
non per loro ma per gli altri Mike, Eric Jessica e Angela. guardo in
continuazione il loro solito tavolo -loro non verranno, non
oggi
almeno- che voleva l'oca numero uno -perchè?-
-guarda
fuori cervellona- cervellona? beh in confronto a te sono
Einstein
-cosa?- -c'è il sole- ma brava si si
chiama così quella
palla luminosa nel cielo - e allora?- -beh i suoi li portano
in
giro per le montagne a fare campeggio, ho chiesto ai miei di poter
fare lo stesso- e che ti hanno detto"ma certo" -hanno
detto di no-.
dal
corridoio sbucò Mike con i volantini della festa -ragazzi
eccoli
qui non sono stupendi - Jessica fa una faccia, in effetti
sono
brutti ma mike ci ha lavorato tanto -sono particolari- -sono
orribili- -grazie Jessica- -è vero-.
la
campanella finalmente annuncia la nuova fila di lezioni e una volta
fuori mi ri- accodai a quelle due.
-
bisogna andare a port angeles prima che finiscano i vestiti
migliori- vestiti? questo vuole dire solo una cosa shopping-posso
venire anch'io?- mi guardarono stranite e poi come due
classiche
oche giulive si misero a starnazzare -ma certo che puoi,
andiamo
dopo la scuola mangiamo li e poi tutti a casa ci state?- ma
certo
se per andare a fare un po di sano shopping devo fare l'asina giuliva
beh eccomi a ragliare.
finito
il primo capitolo non è il massimo anche perchè
deve ancora
cominciare il bello della storia xD
mi
raccomando seguitemi!!
nel
rossimo capitolo Alice andrà a port Angeles con quelle due
oche ma
le cose non andranno come programmato
Alice
dopo una litigata con quelle due viene lasciata a piedi..come
tornerà
a casa? e se Jasper fosse proprio a port angeles?
|
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Capitolo 2 *** capitolo 2°- viva le stronze ***
Seguire
il cuore non è così facile come si crede. A volte
il cuore ti porta
dove non dovresti andare, in posti che fanno paura pur essendo
eccitanti, pericolosi, pur essendo attraenti. E a volte il cuore ti
fa vivere storie che non potranno avere un lieto fine. La parte
più
difficile, quando segui il tuo cuore, è che abbandoni la
normalità,
entri nell'ignoto. E da lì non potrai più tornare
indietro.
Roswell
Piaciuto
il primo capitolo?? spero di si perché ecco il secondo!!
grazie
alla mia discepola che ha recensito alice90cullen e una mia nuova fan
Alex_Lestrange!!
spero
che anche questo sia di vostro gradimento.. ciao e alla prossima!!
stranamente
oggi mi sveglio con piu entusiasmo del solito mentre esco da casa
canticchio anche una canzone, incredibile. nel furgone ho voglia di
continuare a cantare e per la prima volta accendo la radio di quel
catorcio e con sommo stupore scopro che funziona e una stazione sta
passando una canzone vecchia piu del cucco Forever young che mi metto
a cantare a squarcia gola -Forever young i wanna be forever
young-
mentre cantavo il ritornello come una pazza uscita dal
manicomio
mi in filo nel parcheggio della scuola e sempre felice scendo e
raggiungo le mie "amiche" oche -buongiorno ragazze-
le dico fingendomi oca come loro -buongiorno Aly tutto pronto
per
la nostra gita?- ma che domande sono sempre pronta per andare
a
fare shopping oggi neanche l'ora di biologia mi avrebbe atterrito
anche perchè appena entro in classe lo vedo li immerso nel
suo libro
di biologia mentre mangiucchia il lapis.
appena
lo vedo mi immobilizzo e le gambe cominciano a tremarmi è
ufficiale Alice sei cotta mi dice la mia mente, mi accorgo di essere
ancora
sulla porta quando Mike e d Eric iniziano a prendermi in giro
scherzosamente chiamandomi Arizona -ehi Arizona sei nel mezzo
della porta- gli sorrido -oh scusa Mike non volevo
rovinare la
tua entrata trionfale- gli dico cercando di prenderlo in
giro
-mai quanto la tua- -smettila, quanto sei scemo- e
raggiungo i
mio posto accanto a lui che gia da prima mi stava fissando mentre
scherzavo con Mike -buongiorno, sei di buon umore oggi-
gli
sorrido con un sorriso a 60 denti -si oggi finalmente vado a
fare
shopping, non vedevo l'ora- alza gli occhi al cielo e
sussurrare
"perchè"-qualcosa in contrario?- -direi
che voi
donne siete tutte uguali. fissate con lo shopping- mi sentivo
in
paradiso, sto scherzando con Jasper Hale quello che tutte sognano ma
non osano avvicinarlo
-ehi!
non è vero- gli dico dandoli una gomitata ma
incredibilmente mi
faccio male da sola- si che è vero tutte uguali-
-forse vuoi
venire anche tu?- gli domando neanche sapendo il
perchè -cosa?
a fare shopping con tre scatenate? mi basta vedere le facce dei miei
fratelli quando tornano dopo una giornata di Shopping. grazie ma no-.
un
po ci rimango male della risposta negativa ma è stato meglio
così
cosa avrebbero fatto Angela e Jessica con Jasper in macchina, punto
primo saremmo andati a sbattere secondo me lo avrebbero portato via
"un momento che dico? portato via lui non è.. ok mi piace da
impazzire è solo mio e se qualcuna si avvicina" ebbene si ho
ucciso per molto meno.
le
prima ore passano e la mia voglia di andare a port Angeles aumenta
sempre di piu sembro una bambina che aspetta natale no ci sto piu
dentro e Jasper sembra accorgersene -guarda che tra poco
esplodi-
mi dice accennando un sorriso ma era così chiaro le emozioni
che provo? che sono un libro aperto, per lui evidentemente si
chissà se
si è accorto che cosa provo per lui e che cosa sento in sua
presenza?.
arriva
l'intervallo e ci alziamo insieme e ci dirigiamo verso la mensa
-allora oggi andrai a fare shopping con chi?-
-ha
importanza?- ma che dico non mi sembra il momento di fare la
gatta morta, non adesso -per me si ha importanza. con chi vai
allora?- caspita dalla faccia sembra geloso e mi trovo ad
essere
felice per questo -con Jessica ed Angela-
mi guarda incerto - quelle che stanno arrivando
ora?-
mi giro ed eccole la che arrivano di tutta fretta facendo scappare
Jasper non le odierò mai abbastanza per questo -ciao
Alice
andiamo a pranzo e poi andiamo ok?- le sorrido entusiasta ma
dentro di me la sto odiando, parlo con il ragazzo piu bello della
scuola e lei mi interrompe evidentemente non conosce bene Alice
Brandon.
in
mensa mi siedo al tavolo con gli altri e iniziamo a parlare di una
prossima escursione alla spiaggia alla spiaggia nella riserva -allora
ci state facciamo questo sabato- andata
mentre mangiucchio la pizza Jessica si siede e comincia a elencarmi
tutti i posti dove andare a fare man bassa-
possiamo andare
da brandie e pinkie li conosci?-
certo
che li conosco i negozi di voi plebei ok ok lo so che quando parlo di
vestiti divento cattiva ma non posso farci niente -solo quelli
ci
sono?- mi guardano esterrefatti -scusa ma te che
pensavi?-
-bhe vestiti di marca tipo l'emporio di d&g o un negozio che
vendano roba così?- le mie carte di credito
avevano bisogno di
scaricarsi u pochino.
-mm
non penso ci siano negozi simili a port angeles ma a seattle
sicuramente- sarà allora per la prossima volta e
magari
convincerò a farmi accompagnare da Jasper con la scusa che
il mio
furgone non ce la fa.
ogni
tanto butto l'occhio sul loro tavolo non mangiano mai nulla come al
solito stranamente ridono tutti e come al solito sono curiosa di
sapere perchè.
-alice
andiamo- di nuovo Jessica mi disturba dall'adorare Jasper ma
dobbiamo andare usciamo dalla mensa usciamo nel parcheggio e montiamo
in macchina.
con
la musica a palla ci dirigiamo verso port Angeles se non fosse stato
che a mia mente era altrove mi sarei anche potuta divertire il
doppio.
dopo
solo un ora di macchina ecci a port angeles e ed eccoci per negozi.
siamo
da Brandy a fare scorta di Jeans -mi donano secondo voi?-
si
le stavano bene davvero le sorrido e annuisco anch'io prendo due paia
di Jeans uno bianco e uno classico. Jessica un po di gusto ce l'ha ma
Angela proprio no ha preso un paio di Jeans con le perline. le usava
mia nonna le perline ma se piace a lei -secondo voi sono
carini-
ci domanda uscendo dal camerino, sia io che Jessica usciamo
con
la testa fuori dal camerino e all'unisono le diciamo di no tassativo.
e
dopo aver speso un bel po siamo di nuovo per strada che cerchiamo un
posto dove andare -posiamo le borse in macchina e poi andiamo
a
cercare un posto dove restare a cena?- apposto.
-ci
siamo divertite vero?- -certo
anche se io non ho trovato niente che mi andasse bene, siete sicure
che mi sta bene quella roba?- di nuovo io e
Jessica ci
guardiamo e le rispondiamo di si l'abbiamo vestita noi in poche
parole.
-e
tu non ci devi dire qualcosa?- cosa devo dire? si lo so
vogliono
sapere di Jasper beh scordatevelo -qualcosa!-
rispondo
divertita - oh andiamo siamo amiche no dai racconta, state
insieme?- cosa??? magari avrei voluto risponderle -ma
di chi
parli- si guardano -ma come di chi parliamo ma di
Jasper Hale,
state sempre accanto parlate sempre insomma non lo fa mai nessuno-
-solo cortesia credimi, ma andiamo a mangiare ho una fame!-
cerco di sviare il discorso -non cambiare tanto il discorso
carina- mi dicono spingendomi contro il muro.
-che
cosa vuoi Jessica?- -sentimi bene, sei arrivata qui da un mese e se
speri di accaparrarti jasper beh mia cara resterai un po delusa-
adesso mi arrabbio -mi sa che resti te un po delusa ochetta-
mi ritira contro il muro -ochetta? a me? e perchè
dovrei rimanere
delusa?- -parla!- -o veramente Angela così mi fai davvero
troppa
paura- le dico prendendola in giro -domani Jasper
mi viene a
prendere la mattina per andare a scuola- la rabbia appare sul
volto di Jessica poi di nuovo una specie di sogno come quelli che
faccio di notte ma però ora ero sveglia vedo Jessica che sta
per
tirarmi un pugno -scazzi?- -no ochetta- ed eccolo
li il pungo
che arriva ma come un film gia visto sono preparata mi abbasso e lei
si spacca una mano tirandola contro il muro.
-stronza
ma questa me la paghi- ma sei sei stupida non è
colpa mia tira
fuori la chiave della macchina dalla tasca e si fionda dentro seguita
a ruota -adesso tornaci a Forks stronza!-
-ehi torna
indietro Jessica scherzavo dai- ma sto urlando al buio era
gia
lontana e io li come un demente in mezzo alla strada e adesso come
torno a casa? provo a chiamare Charlie ma non risponde, splendido e
adesso mi tocca camminare fino a Forks -stronza-
gli urlo
dietro e in tanto mi metto a camminare lungo la strada deserta mentre
cammino varie macchine mi suonano ma niente di pericoloso per ora.
sono
gia stanca dopo solo dieci minuti mi siedo su un panettone a bordo
strada non faccio caso alla macchina che si è fermata
davanti a me
-ehi bellezza vuoi un passaggio?- alla guida un
vecchio mi sta
guardando con aria speranzosa, che schifo avrà sessant'anni,
decido
di mandarlo via in malo modo -dai bellezza salta su, solo un
giro
e poi ti riporto la- mi alzo e comincio a camminare verso una
via
piu affollata ma sembra non esserci a illuminare la strada ci sono
pochi lampioni e i negozi sono chiusi ecco le classiche situazioni in
cui mi metto io, tutte le pare che mi ha fatto mia madre su queste
cose adesso servono: non serve farsi prendere dal panico cammina per
la tua strada e non voltarti non farti vedere spaventata -allora
che fai, non sali? la mia macchina è piu comoda che andare a
piedi
bellezza, pagherò tutto quello che vorrai- mi giro
allibita
-sparisci vecchio schifoso- gli dico indignata -aumento
il passo e lui continua a seguirmi con la macchina poi una moto nera
si avvicina al finestrino del guidatore -hai due secondi per
andartene prima che ti stacchi la testa- mi fermo a guardare
la
scena atterrita adesso mi voleva anche quello -ma che vuole
lei?--hai capito. via- la macchina sgomma via e il moto
ciclisa
si avvicina a me, non riesco a vedere chi ci sia sotto il casco nero
ma appena lo vedo scendere e avvicinarsi mi metto a correre
spaventata
mossa non furba perchè gli do le spalle e non vedo che nel
momento
in qui mi sono messa correre si era sfilato il casco -ehi
aspetta- sento che mi sta correndo dietro ma non mi giro ne
ho
abbastanza , appena trovo un negozio aperto mi ci infilo, sento che
mi prende la mano arrestando la mia corsa -no ti prego
lasciami-
mi giro e scopro chi è.
-Aly
sono io- -Jasper- in questo momento non sto capendo piu
niente e
non importa di capire niente, terrorizzata come sono lo abbraccio
abbandonandomi completamente e senza ritegno alle lacrime -ma
che
ci fai in giro da sola per le srtade di port angeles?-
riprendo
il controllo di me, in pochi secondi sento scivolare via tutto come
uno strano calore che mi invade una sensazione bellissima -ho
litigato con quelle due e mi hanno lasciato per la strada-
rispondo ormai tranquilla sentendo quelle parole si irrigidisce e
sento il suo petto vibrare -Jasper tutto bene?- alzo
lo
sguardo per incrociare in nostri occhi così diversi i suoi
erano di
un intenso color miele mentre i miei uno squallido blu -non
posso
crederci che sia arrivata a tanto, domani mi sente- allora
teneva
a me come io tenevo a lui però è meglio farlo
desistere dal farcelo
parlare domani o per me sono guai seri -no Jazz aspetta,
quella mi
ammazza, mi investe con la macchina- quelle parole mi strige
ancora di piu, solo mi accorgo che sono ancora abbracciata a lui ma
non ho la benchè la minima voglia di allontanarmi e lui
sembra del
mio stesso avviso - ci deve solo provare e metterti sotto con
la
macchina- mi sorride ma non c'è niente di comico i
quella frase
ma piu una minaccia.
-Jazz,
come sapevi che ero qui?- mi allontana leggermente da se per
guardarmi negli occhi, aggrotta le sopracciglia -Jazz?-
solo
ora mi rendo conto del nomignolo che gli ho affibbi -beh tu
mi
chiami Aly sicchè- faccio l'indignata
-che
ne dici se andiamo a mangiare qualcosa, li ti darò tutte le
risposte
che vuoi- a cena con Jasper? o mio dio ed ecco di nuovo il
sangue
andarmi al cervello, ci dirigiamo verso il centro citta, tutti si
voltano a guardarci o meglio a guardare lui.
troviamo
una trattoria entriamo per sentire se hanno un tavolo libero. la
cameriera appena vede Jasper strabuzza gli occhi ma almeno ci trova
un posto.
ordina
un piatto di ravioli ai funghi per me ma per lui niente -tu
non
mangi?- -oh non ho fame, come mai hai litigato con Jessica?-
sembra davvero interessato alla questione ma sono un po in imbarazzo
-sarebbe colpa tua in teoria-
sorride
-gia lo sospettavo- di nuovo quella sensazione di
calore e di
benessere che mi fa dimenticare ogni imbarazzo -le piaci e
lei
diciamo e incavolata con me perchè a scuola stiamo di banco
accanto,
parliamo spesso e lei è invidiosa- -tutto
qui, ha rischiato
di farti fare una brutta fine solo per questo?- mi mordo il
labbro inferiore colpevole -no gli ho fatto rompere una mano-
sbotta
a ridere come un
matto - perchè ridi?- tra una risata e
l'altra riesce a
formulare un discorso i senso compiuto -come hai fatto l'hai
presa
a pugni?- -no ho come avuto una specie di ah lascia
perdere
insomma mi stava per tirare un pugno mi sono abbassata e lei ha
colpito il muro-
di
nuovo si mette e a ridere -che riflessi- .
arrivano
i ravioli ai funghi e mentre mangio adesso è il mio turno di
fare
domande -adesso tocca a me, come facevi a sapere dove ero?-
si
fa stranamente serio
-non
mi piacciono quelle due, e quando mi hai detto che andavi con quelle
mi sono preoccupato- che bello si è preoccupato
per me -io
Alice non so come dirtelo ma..- cosa vuole dirmi sta per
dirmi ti
amo o si libidine a interromperci ci si mette il mio cellulare -tu
per me..- -scusa un attimo, pronto? papà
si sto
bene..come..ehm si abbiamo avuto una piccola discussione..no! non
sono sola..Jasper..Cullen..si papà a
presto- chiusi la
conversazione sbuffando e cercando di tornare a quello che speravo
stava per dirmi -si dicevi?- -che è tardi Alice
sono le venti tre
e dodici, tuo padre sarà preoccupato- abbasso lo
sguardo triste
per essere riuscita a fargli dire cioè che stava per dirmi.
pago
il conto e di nuovo sulla strada tutti si voltano a guardarci,
gongolante al suo fianco mi sento veramente felice.
-un
momento io come torno a casa?- urlo fermandomi in mezzo alla
strada buia lasciandolo spiazzato da questa mia domanda, si allontana
da me e si avvia alla moto, apre la sella e ne tira fuori un altro
casco e me lo porge.
rimango
spiazzata, io in moto con lui? vuol dire avvinghiata a lui -
mi
sembra chiaro Aly, ti porto io-
-già-
-che hai? mica hai paura?- -nono, amo ciò che va veloce-
è vero
amo davvero la velocità -ma ?- -se mi vedesse mio
padre mi
ammazza- gli dico avvicinandomi alla moto, appoggio una mano
sulla sella dietro di lui , Jasper mi guarda mezzo girato gia seduto
sulla moto con lo sguardo pensieroso è ancora piu bello del
solito
-mm potremmo fare che ti lascio prima di casa tua, ma ti
accompagno fino alla porta non sopporterei di vedere un altro che ti
abborda- è geloso o mio dio è geloso
di me, di nuovo mi sento
sciogliere.
monto
dietro di lui con il casco gia infilato e abbracciata a lui
sfrecciamo per la strada deserta ad ogni semaforo quandosi ferma mi
chiede se ci sono ancora e poi appoggia un braccio sulla mia gamba mi
sento in paradiso.
dopo
solo un mezzora eccomi di nuovo a Forks.
scendiamo
non lontani da casa mia a non a portata a d'occhio di Charlie, gli
porgo il casco e allo specchietto mi sistemo i capelli -sei
bella
uguale Alice- mi ha detto che sono bella uguale ok non
ragiono
piu mi avvio verso casa senza neanche salutarlo troppo persa nei miei
pensieri -Alice tutto a posto?- -cosa?. sisi, grazie della
serata
e del passaggio- sorrido come un imbecille -grazie
a te Aly-
mi prende la mano e la bacia prima di sparire di nuovo nel
buio,a
spetto di vederlo passare con la moto quando passa davanti a me suona
con il clacson mandando a monte il nostro piano.
pazienza
ho passato la serata piu bella di tutta la mia vita appena entro in
casa mio padre non manca di fare il suo lavoro cominciando il suo
terzo rado -chi era quello?- -Jasper Hale..il figlio del
dottor
Cullen papà!- -come ti ha riportato a
casa, non dire in
macchina perchè ti ho vista che scendevi dalla moto- beccata
-scusa ma quelle due mi hanno lasciato li e- -potevi chiamare-
-l'ho fatto e non hai risposto- -e hai chiamato lui??- -no, mi ha
trovato lui-
-vai
e letto che è meglio- vittoria -buona
notte.
mi
cambio e mi infilo nel pigiama e mentre mi lavo i denti ripenso alla
nostra serata, mi stava per dire qualcosa, quella cosa che spero mi
dica presto.
va
a dormire e in pochi minuti mi addormento.
Vai
con lo spoiler:
non
ci credo, mi affaccio alla finestra e chi c'è giù
che mi aspetta?
Proprio come nel sogno e come detto a quell'oca di Jessica!.
Non
ci credo scuoto la testa magari è solo un miraggio ma lui
rimane li
appoggiato alla macchina che mi aspetta. Mi allontano dalla finestra
con e mi ributto sul letto come un emerita cretina..
dopo
diversi minuti riesco a vestirmi e a raggiungerlo in giardino.
-ce
l'hai fatta. Buongiorno- dice aprendomi la portiera mi sento come in
una favola io la principessa nel mondo o regno incantato e lui il mio
principe azzurro e l'alfa mito tirata a lucido il nostro destriero.
-mi
sento una emerita scema. Gli dico in un attimo di pazzi e infatti mi
guarda perplesso poi sorride e posa la sua mano coperta da un guanto
di pelle nera -non è vero e al massimo la mia scema
preferita-
|
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Capitolo 3 *** capitolo 3°- sono perdutamente, pazzamente e follemente innamorato di Alice ***
È difficile dire la verità,
perché ne esiste sì una sola, ma è
viva e possiede pertanto un volto vivo e mutevole.
Franz Kafka
dopo
una serata incredibile e una dormita incredibile il suono della
sveglia proprio non lo richiedo, riemergo dalle coperte e cerco di
spegnere quell'arnese -maledetto
chi ha inventato la sveglia- la
sveglia finalmente è stata abbattuta e il tanto agognato
sonno puo
riprendere mi giro nel letto ma sembra che io non possa dormire
-Alice io esco, è tardi- quella
parola TARDI mi colpisce come un fulmine a ciel sereno mi tiro su dal
letto e corro in bagno mentre faccio i miei bisogni con una mano mi
lavo i denti e con l'altra cerco di mettermi il mascara e altri
trucchi che nascondino lo stato della mia faccia.
corro
in camera e mentre scelgo cosa mettermi dalla finestra sorgo sotto
casa un alfa mito nera, gia la cosa è abbastanza anormale ma
vederci
Jasper appoggiato veramente mi fa girare la testa, poso i vestiti sul
letto e guardo meglio, è proprio lui, mi domando cosa ci
faccia qui
come un cretina mi butto sul letto e comincio a rotolarmici sopra in
preda alle risatine isteriche.
quando
sembra che sia passata la crisi isterica guardo la sveglia, ho solo
mezz'ora per essere a scuola mi raccatto dal letto e con non poca
difficoltà riesco a mettermi i Jeans e una maglia.
praticamente
volo giu dalle scale sempre con quel sorriso ad ebete che mi si
è
stampato in faccia da quasi dieci minuti mi guardo un ultima volta
allo specchio e finalmente esco di casa ma il sorriso da emerita
cretina non mi lascia mi verrà un emiparesi penso mentre lo
vedo
sorridermi ancora appoggiato alla macchina.
mi
avvicino cercando di fare la faccia sorpresa ma non ci riesco vederlo
la che mi sorride, e sono solo le sette e mezza, mi prende troppo
bene e non riesco a fare la faccia sorpresa.
-buongiorno,
ce l'hai fatta finalmente stavo per salire a vedere se per caso tu
fossi ancora a letto- mi
dice senza smettere di sorridere e aprendomi la portiera della
macchina dentro é ancora piu bella e il profumo è
squisito
-buongiorno
anche a te, ma cosa ci fai qui?- questa
volta ride -mi sembra
chiaro, ti accompagno a scuola, non avevi detto così a
Jessica
ieri?- si ma non
pensavo mi prendesse davvero sul serio e invece lo fa e la cosa mi
piace, potrei anche abituarmici-
non vorrai mica darle una scusa per tormentarti per sempre, non
potrei sopportarlo, mi sentirei responsabile- .
la
macchina sgomma sul ghiaino e poi entra sull'asfalto, è
molto piu
comodo viaggiarci o forse è tutto merito della sua presenza,
di
nuovo comincio a sorridere da sola come una pazza sclerotica, sento
il suo sguardo su di me mentre sorrido pensando a lui -oggi
sembro un emerita cretina- gli
dico infischiandomene di tutto ormai, da ora one-shot o la va o la
spacca
-una cretina
adorabile omettendo il fatto che non lo sei- quella
rivelazione mi lascia a bocca aperta gli sorrido dolcemente, siamo
ormai dentro il parcheggio della scuola i vetri oscurati sono
favolosi fanno si che nessuno noti la mia presenza in macchina -che
hai Aly?- eccola di
nuovo quella sensazione di benessere dopo quello strizzone allo
stomaco quando mi chiama Aly -io?
niente..- mi prende
una mano fasciata dal guanto nero di pelle
-a me puoi dirlo- alzo
lo sguardo e trovo i suoi occhi a pochi centimetri dai miei ci
specchiamo uno negli occhi dell'altro poi mi abbandono sul sedile -
ho gia abbastanza nemici per conto mio- dico
indicando Jessica e le sue amiche appollaiate sulla macchina di Tyler
-
se poi mi vede
scendere dalla tua macchina..-
da
quand'è che mi preoccupo dell'opinione degli altri?
-Aly lo so che hai paura e con mille perchè ma davvero non
voglio
fare a meno di te , ora ti prego non mi scappare via no avere paura
di questa piccola pazzia perchè la vita si vive rischiando-lo
guardo con gli occhi lucidi per quelle dolci parole, nessuno mi aveva
mai detto delle parole così belle -Jazz..-
con
la mano libera
asciuga una lacrima che mi scende sul viso
-andiamo- scende
dalla macchina chiudendosi la portiera alle spalle venendo dalla mia
parte, chiudo gli occhi faccio un respiro profondo, si Alice puoi
farcela insomma il ragazzo piu bello della scuola ti acconpagna a
scuola e te ti fai tutte queste para non è da te, un altro
respiro
prima che apra la portiera ed ecco che la scuola si gira, sento lo
sguardo di tutti a dosso ma quello piu perforante è quello
di
jessica -dai
Aly non è
complicato, un piede alla volta- dice
scherzando prendendomi in giro -ah-ah!
ma che carino- mi
passa un braccio sulle spalle e mi avvicina a lui sotto lo sguardo di
tutti -guarda
ci
fissano tutti- gli
dico ad un orecchio si guarda intorno
-no, non quello la..ok adesso anche lui-
inseme entriamo in classe e come al solito ci sediamo al nostro banco
-allora
è stato
difficile- -la smetti di prendermi in giro- non
mi sono mai sentita meglio, abbracciata con quello che ormai
è
ufficialmente il ragazzo che mi piace fatto saltare i nervi a jessica
meglio di cosa non puo andare -direi
che poteva andare peggio- -tipo?- -tipo inciampare per i tre gradini
della scuola- dico
ridendo -ti
avrei
presa al volo- -grazie, non dirmi che no sarei mai inciampata eh-
le
ore scorrono veloci e arriva l'ora di ginnastica, raccatta la sua
roba e mi saluta -dove
vai scusa?-
-c'è
educazione fisica no? - si-
allora?- - ci vediamo all'uscita-
e sparisce nella folla dei ragazzi che si spostano tra le aule. mi
avvio mogia mogia verso la palestra sperando che queste due ore di
tortura passino in fretta. nello spogliatoio sento Jessica e Angela
confabulare qualcosa il mio orgoglio mi spinge a domandargli come
sta la mano non per cortesia ma per puro sfottò -come
sta la mano Jessy?- mi
guarda con fare non proprio rassicurante e se non ci fossero state al
venti persone mi avrebbe preso a calci. in palestra quella pazza
della hitler ci fa correre per venti minuti ma dopo cinque siamo gia
stanchi morti, inizio a capre perchè Jasper si sia fatto
fare
l'esonero
-correte,
rassodate quei glutei forza, Brandon corri- si
signora
-Newton aiuta
jessica prima che muoia-.
dopo
i venti minuti di corsa non contenta ci fa giocare a palla a volo.
di
nuovo Angela e Jessica mi guardano con fare maligno, il mio sesto
senso mi dice di scappare appena suona se non voglio finire male.
-ok
bene la lezione è finita buon pomeriggio ragazzo- finalmente
la lezione finisce, vado a cambiarmi in fretta
prima
di uscire vado un secondo in bagno mi chiudo e di nuovo una specie di
sogno ad occhi aperti
Jasper
mi sta cercando ma non mi trova, escono tutti da scuola ma di me
ancora nessuna traccia per ultime dalla palestra escono loro due che
ridono e commentano su qualcosa , appena le vede si dirige da loro
chiedendo di loro gli mentono dicendo che sono tornata a casa con
Mike ma d'improvviso arriva suo fratello che gli bisbiglia
qualcosa..
quando
mi risveglio cerco di aprire la porta ma da come sognato non si apre
-jessica apri la porta- -brutto sentirsi chiusi quando fuori
c'è il
tuo ragazzo che ti aspetta- la
sua voce è veramente diversa da come la ricordavo
-dai Jessica non è divertente- -neanche per me vedere te che
ti
porti via l'uomo che amo- -non me lo porto via- -ci vediamo domani
Alice- sento i suoi
passi in lontananza -jessica,
torna qui stronza, Angela smettila di tirale i piedi-
mi
siedo sul wc aspettando che qualcuno venga a tirami fuori poi ripenso
a quel sogno Jasper s'era messo a correre dentro scuola, magari sta
venendo a salvarmi, ma come fa a sapere dove sono? la scuola
è
grande -Jasper-
batto
le mani contro la porta del bagno
-Jasper- ma nessuno
viene in mio soccorso lo chiamo un ultima volta, forse mi sono
sbagliata prima riguardo al sogno forse ha creduto davvero a quelle
due arpie ed è andato via deluso da me, adesso mi
prenderà per una
facile di nuovo le lacrime scendono a bagnarmi il viso sento dei
passi in lontananza
-Jazz,
perdonami- sento
qualcuno entrare nello spogliatoio ma non mi interessa voglio restare
qui per sempre.
-Aly-
Jasper?
le lacrime
continuano a cadere abbondanti, un misto tra felicità e
dispiacere.
con un colpo secco apre la porta rivelandomi seduta per terra con la
testa nascosta fa le ginocchia.
-Alice-
mi
sento sollevare da
terra come se pesassi solo pochi grammi mi accoccolo contro il suo
petto biascicando parole senza senso. prima di uscire dalla palestra
mi rimette a terra ma senza farmi allontanare da lui, nascondo il
viso sul suo petto -scusami-
di
nuovo quelle
lacrime bastarde senza motivo scendono e mi rigano il volto
struccandomi. non ha senso piangere non lo so nemmeno io
perchè sto
piangendo a dosso a Jasper ma ne sento il bisogno. sento il suo
braccio che annulla ogni nostra distanza il mio copro scontra con il
suo, la sensazione di benessere ormai familiare che provo in sua
compagnia mi annebbia la mente.
ri
apro gli occhi ma sento la testa girare leggermente, metto a fuoco e
scopro di essere nella mia stanza ma lui non c'è di nuovo un
senso
di vuoto mi invade e avrei voglia di rimettermi a piangere se adesso
sto così lo devo a quel bastardo del mio ex a Poenix ma
adesso non
ci voglio pensare a quello stronzo.
guardo
la sveglia sul comodino, le due di notte ho dormito quasi tutto il
pomeriggio e Charlie? un biglietto sul mio cuscino attira la mia
attenzione lo apro e trovo la calligrafia inconfondibile di Jasper
ehi Aly come stai? ti sei
ripresa? dimmi di si ti prego
comunque non ti
preoccupare abbiamo chiamato Charlie
dicendogli che rimanevi a
casa nostra e che ti avremmo riportato per l'ora di cena
quando poi ti abbiamo
riportato li abbiamo detto che non stavi bene che avevi un po di
febbre
ma niente di grave..
spero davvero che sia
così..
ti voglio bene Jasper.
mi
ha scritto ti voglio bene che bello poi dietro al foglio trovo un
numero di telefono scritto con la solita calligrafia capisco che
è
il suo numero di cellulare prendo il mio e con un po di titubanza
apro un nuovo messaggio e rispondo semplicemente con un grazie, ti
voglio bene anch'io, fisso il tasto verde per diversi minuti prima di
riuscire a schiacciarlo. lo faccio e mi ributto nel letto chiedendomi
se ho fatto la cosa giusta magari sta dormendo e io gli rompo.
appoggio la testa sul cuscino e lascio il cellulare a pochi
centimetri da me. pochi secondi di attesa ed ecco il messaggio di
risposta lo prendo titubante, ho paura che ci sia scritto ma che
cazzo fai ma lo sai leggere l'orologio scema?? e invece c'e scritto
un semplicissimo mi manchi, è proprio quel mi manchi che mi
fa
riprendere del tutto che ormai Josh è solo un ricordo del
passato
che appartiene a Phoenix e che ho intenzione di cancellare.
di
nuovo gli rispondo mi manchi anche te .
sposto
lo sguardo sul calendario oggi è sabato niente scuola niente
Jasper, niente Jasper= noia tremenda come quando sono arrivata, il
cellulare vibra di nuovo e con piu slancio apro il messaggio che ti
va di fare domani?
questo
vuol dire che ci saremmo visti e la cosa mi riempie di
felicità
rispondo chiedendogli cosa aveva lui in programma il messaggio che
arriva in risposta non fa che accrescere la mia euforia shopping a
seattle? i miei sogni si avverano sempre il sogno di ogni ragazza
fare shopping col suo ragazzo.
ma
mi sorge un dubbio, stiamo insieme oppure no? da come si comporta
sembra di si però non vorrei illudermi come mio solito.
senza
che gli rispondessi un altro messaggio arriva a distrarmi dai miei
ragionamenti passo domani alle dieci, dormi folletto. waaaaa vado a
fare shopping durante il mio primo appuntamento con Jasper cosa
volere di piu.
guardo
l'orologio di nuovo le tre di notte, meglio dormire se voglio
svegliarmi domani rispondo all'ultimo messaggio e vado a dormire ok a
domani ti voglio bene . non misi soprannomi per evitare di fare
brutte figure ma il massaggio che mi arriva e anche l'ultimo mi fa
dimenticare anche dell'appuntamento di domani.
buonanotte
folletto, ti voglio bene anche io e per dimostrartelo
veglierò tutte
le notti sul tuo sonno.
mi
addormento pensando a lui.
la
mattina arriva troppo in fretta per i miei gusti Charlie urla che
starà via tutto il giorno, meglio così e il
campanello che suona mi
costringono a scendere al piano di sotto.
questa
è stata la prima volta che ho sognato Jasper Hale ed
è stato
bellissimo con la mente ho ripercorso tutti i nostri momenti insieme
anche quello del bagno di ieri. continuo a fantasticare su quel sogno
magnifico che ne non mi accorgo di chi c'è sulla porta -buongiorno
folletto, hai dormito bene?- sgrano
gli occhi non ancora abituata a vederlo a pochi centimetri da me -mai
dormito meglio- gli
sorrido e prendendolo per mano lo guido in casa verso la cucina sotto
lo sguardo sbigottito della vicina zitella.
-vuoi
qualcosa, caffè, latte cioccolata biscotti cereali?- si
siede -
no grazie ho
gia mangiato- opto
per un semplice caffè latte onde evitare figure squallide di
una che
a diciotto anni fa ancora colazione con i pan di stelle. mi siedo
davanti a lui e sento il suo sguardo fisso su di me, non si perde un
solo movimento è chiaro che non siamo piu semplici amici ma
non
posso vivere con il dubbio, poso la tazza sporca nel lavello e da
classica vigliacca cerco un modo per chiedergli cosa dobbiamo fare,
come devo prendere il nostro rapporto, i suoi occhi sono sempre fissi
su di me
-Aly
cosa c'è che ti preoccupa? lo sai a me puoi dire tutto-
-ecco
io volevo
sapere, come devo comportarmi con te?-
sembra
che non abbia capito bene la domanda, in effetti è un po
contorta ma
quando lo vedo alzarsi e venirmi vicino capisco tutto a volo -secondo
te ti considero solo un amica?- mi
dice passando le braccia intorno alla mia vita attirandomi a se -beh
magari, un amica un po speciale- soffio
sulle sue labbra a pochi centimetri dalle mie
-piu
che speciale Aly- ed
ecco il nostro primo bacio, come quello dei bambini all'asilo sulle
labbra serrate ma che mi fa capire che cosa sono per lui, ci
stacchiamo di malavoglia, lui trattiene il respiro perchè?
-tutto bene Jazz?- gli
domando preoccupata ancora tra le sue braccia, trae un lungo sospiro
e finalmente sembra ritrovare se stesso
-si
direi si..anche se questo completino non aiuta- in
effetti il completino blu elettrico di victoria's street non aiuta
decido
di limitargli la pena andandomi a vestire così poi saremmo
potuti
andare, lo baciai di nuovo sulle labbra e gli dissi di aspettare in
salotto che io ci avrei messo un secondo.
ma
lui non conosce ancora i miei secondi ma ci misi solo un quarto d'ora
per vestirmi e truccarmi -eccomi
Jazz, non ci ho messo tanto no?- - no stavo per chiamare i soccorsi-
-smettila scemo, andiamo che è tardi-.
insieme
usciamo di casa e ci infiliamo in macchina direzione Seattle.
il
viaggio nonostante la macchina potente che Jasper spinge al massimo
ci vogliono comunque due ore, mi sistemo meglio sul sedile
cominciando a guardare fuori dal finestrino non riesco ancora a
capacitarmi di quello che sia successo in così poco tempo
che tutta
quella bellezza sia li per me. mi fermo a guardare i suoi lineamenti
perfetti mentre mi ritrovo a ridere come il giorno prima pensando
che sono seduta in macchina con quelle che è ormai il mio
ragazzo.
arriviamo
a Seattle in perfetto orario, parcheggia la macchina in centro e mano
nella mano ci avviamo per negozi.
Jasper
ed io camminiamo ungo la via principale dei negozi, qui si che ci
sono negozi fatti per il verso giusto dalla vetrina dell'emporio
D&G
un vestito stupendo, senza lasciargli la mano lo trascino verso la
vetrina cominciando ad adorare quel vestito stupendo come se mi
leggesse nel pensiero mi domanda se voglio provarlo senza farmelo
ripetere due volte lo trascino nel negozio lo faccio sedere su un
panchetto davanti al mio camerino e inizio a provarmi il vestito.
-come
sto?- gli domando
avvicinandomi sgrana gli occhi visibilmente colpito -ti
..sta benissimo- sorrido
come una bambina ne giorno di natale e poi mirinchiudo di nuovo nel
camerino.
dopo
un ora di shopping Jasper è carico di buste anche se non si
lamenta
-allora
Aly, hai
svaligiato tutti gli empori adesso che hai voglia di fare?- mi
domanda mettendo le buste nel bagagliaio, ormai pieno dell'alfa mito.
ci
penso su un momento, forse va di fare qualcosa anche a lui e io penso
solo a me stessa -te che vuoi fare?- si appoggia alla macchina e mi
attira a se, mi abbraccia -starei così per sempre- mi dice
sincero,mi alzo sulle punte per baciargli quelle splendide labbra di
nuovo un sogno che mi dice che non lontano c'è una spiaggia -c'è
una spiaggia a Seattle?- -si- -andiamo dai- lo
tiro come fanno i bambini piccoli con la madre ma non riesco a
spostarlo di un millimetro
-arrivo Aly non c'è fretta- dice
divertito finalmente ci avviamo a questa spiaggia che scopriamo
essere deserta.
-amo
il mare, tu no?- amo
veramente il mare l'estate è la mia stagione preferita
tralasciando
che a Phoenix è sempre estate
-preferisco
il freddo, ma se tu ami il mare come mai ti sei trasferita qua?- è
il primo che mi ha chiesto il motivo del mio trasferimento -mia
madre si è risposata..- lui
ascolta attento ogni mia singola parola
-e te non piace lui?- -non Phille è un tipo carino, gioca in
una
squadra di baseball viaggia molto, mia madre sarebbe rimasta a casa
con me ma sapevo che ci stava male perciò..- -adesso
però sei tu a
stare male- prima si
ora no -no-
ma
non è molto convinto -che
ti era preso ieri, a scuola, mi hai fatto passare il pomeriggio piu
brutto della mia esistenza- gia
mi sono dimenticata di quello successo ieri
ma
non ho voglia di raccontargli di Josh non ho voglia di rivere quei
momenti -niente
solo
un po di tristezza passeggera- gli
dico sorridendogli sperando di convincerlo -quando
sarai pronta per dirmelo io ci sono- dice
alzandosi e porgendomi la mano per aiutarmi ad alzarmi -grazie- di
nuovo mi prende per mano e insieme torniamo alla macchina.
lungo
il tragitto per casa non vola una mosca, guardo fuori dal finestrino
sono una stronza lui sta male per quella cosa e io non ho la forza di
raccontarli del mio ex
- è stata Jessica a rinchiudermi nel bagno - inizio
la mia confessione -ci
avrei scommesso, ma vorrei sapere perchè piangevi, ho fatto
qualcosa
di sbagliato?-pensa
davvero che sia colpa sua -
a Phoenix stavo con il quaterberg della squadra della mio liceo- mi
guarda per un secondo poi si riconcentra sulla guida
-pensavo
mi amasse e invece...- abbasso
lo sguardo di nuovo sento le lacrime che premono per voler scendere
-cosa
successe?- -stavamo insieme da due mesi, una sera ad una festa della
scuola,
c'era alcool per ogni dove e lui aveva bevuto un po troppo
..pensavo stesse scherzando e invece..-
le dita si stringono sul volante e la mascella serrata -mi
ha violentata nello spogliatoio della palestra- le
lacrime di nuovo scendono la macchina sterza all'improvviso e si
ferma su uno spiazzo sulla strada deserta
-mi ha trovato una cheerleader il giorno dopo nel bagno-
improvvisamente
mi
sento sollevare dal mio posto e mi ritrovo sulle gambe di Jasper
incastrata tra il suo petto e il volante -avevo
paura che Jessica potesse dirti qualcosa, avevo paura che tu sparissi
dalla mia vita, non sopporterei un altro abbandono-
poggia la mano sui miei capelli facendo scontrare i nostri corpi
-non lo farei mai - una
sensazione familiare di calore mi invade e mi fa calmare -non
farei mai una cosa del genere Aly- lo
so che non lo farebbe mai, lui è diverso mi ama veramente.
mi
rimetto composta sul sedile, la macchina sgomma sulla strada per poi
riprendere il viaggio verso casa.
per
l'ora di cena sono davanti casa mia -
grazie di tutto Jazz e scusa se ti piango sempre a dosso- sembra
divertito da quella mia affermazione -e
io che ci sto a fare- si
avvicina per baciarmi, le nostre labbra si sfiorano ancora incerte
poi vedo mio padre sulla veranda che guarda la macchina, d' istinto
mi stacco guardando Charlie con la faccia sconvolta
-tranquilla i vetri sono neri abbastanza da nasconderci -giusto
lui da fuori non ci vede lo bacio di nuovo e poi scendo di macchina
raccattando la mia roba -grazie
di tutto Jazz- -grazie a te Folletto- rimando
a guardare la macchina allontanarsi e poi entro in casa -ciao
papà- -chi era quello?- -quello di ieri sera, non
è venuto in moto
contento?- -sono contento che tu frequenti i Cullen ma non è
troppo
grande?- -no è in classe mia-.
prima
di addormentarmi penso a quella giornata stupenda, accanto a lui non
avrò piu paura di niente perchè come mi ha
scritto nel messaggio
veglierà tutte le notti sul mio sonno.
eccoci
qui! è stata veramente dura ma posso aggiornarvi subito
sullo
spoiler del prossimo capitolo!!
vai
con lo spoiler:
sono
qui da due mesi ma le due ultime settimane in compagnia di Jasper
sono le piu belle di quando sono arrivata, tutti i giorni mi
accompagna a scuola e mi riporta, passiamo i pomeriggi del week-end
insieme e neanche i piani di Jessica possono smontare la mia
felicità
a parte che questi non attentino alla mia vita...
avete
capito bene cosa sta per succedere vero??? spero di si seguitemi che
ci sarà da divertirsi nel prossimo capitolo assicurato
divertimento
e romanticismo!!
|
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Capitolo 4 *** capitoli 4°- sono un vampiro..ma non pensar male non succhio persone e non dormo in bare ***
Flinkestin: Non sei
pronta per tutte queste emozioni Sally!
Sally: Si che lo sono
invece
Nightmare
Before Christmas
ormai
sono qui da quasi
tre mesi, ma gli ultimi giorni sono stati veramente fantastici,
Jasper mi ha dichiarato il suo amore e io mi sono accorta che senza
lui mi sentirei persa.
tutti
giorni mi passa a
prendere e mi riporta a casa, tutti i pomeriggi e i week-end li
passiamo insieme e io non potrei chiedere di meglio alla mia vita.
come
tutte le notti sogno
Jasper e come al solito la sveglia interrompe i miei sogni su di lui
-no odioso arnese, stamani non vincerai- la
afferro e la scaravento fuori dalla finestra e mi rimetto a dormire
-Alice io vado, ci
vediamo a cena- mugugno
qualcosa di incomprensibile in risposta al suo saluto.
finalmente
silenzio ma
l'ho detto troppo presto dei passi leggeri arrivano dal corridoio ed
entrano in camera mia, sento il letto abbassarsi lentamente e il suo
dolce profumo mi salta al naso -buongiorno
principessa, adesso buttiamo anche le sveglie in testa ai fidanzati?-
mi giro per
guardarlo mentre ride e mi stampa
un bacio sulle labbra -
scusa- ed
eccola li integra sul mio comodino l'ha presa al volo o è
indistruttibile? mah mistero -direi
che non
sei ancora pronta per andare a scuola- accenna
al fatto che sono ancora in pigiama nel letto e con lui sopra lo
bacio di nuovo e mi alzo per vestirmi.
montando
in macchina però
quella depressione che prende a qualsiasi studente che va a scuola
ricomincia -e se per
un giorno facessimo
festa?- gli dico
sperando di risultare
convincente ma scuote la testa tassativo, provo ancora a convincero
ma dice sempre di no -allora
ti metto il
broncio- e
così faccio fino quando non
arriviamo nel parcheggio della scuola.
anche
se mi sono abituata
a scendere dalla macchina di Jasper con l'intera scuola a fissarmi
non mi abituerò mai al fatto che Jessica ogni giorno provi
ad
attentare alla mia vita dal semplice sgambetto o pallonata alle cose
piu raffinate come a chimica che ha quasi cercato di darmi fuoco
sfruttando una reazione chimica.
le
vedo li appollaiate
sulla macchina di Tyler come tutti i giorni, non appena vede la
macchina inizia parlare con Angela.
con
gli altri sono rimasta
in ottimi rapporti ma lei proprio non mi sopporta, forse non l'ha mai
fatto, beh odio reciproco, infondo lei vuole il mio ragazzo che
diamine.
la
macchina si ferma ergo
mi preparo a scendere quando sento Jasper trattenermi per un braccio,
mi siedo di nuovo sul sedile guardandolo senza capire perchè
-che
fai?- -infondo la scuola puo anche stare senza di noi un giorno-
sorrido come una
bambina davanti un gelato al
cioccolato e gli salto a dosso felice.
ringrazio
ancora che la
macchina abbia i vetri oscurati altrimenti Jessica potrebbe vedere
cosa sta succedendo e puntarmi una pistola alla testa.
la
macchina parte di nuovo
sgommando sotto lo sguardo dei passanti, professori, Jessica e dei
suoi fratelli.
la
macchina sfreccia
veloce sulla strada deserta, sposto lo sguardo dal finestrino al suo
volto e capisco che per me avrebbe fatto tutto -che
cosa ti ha fattto cambiare idea?- poggia la
mano sulla mia -non
soporto di vederti triste-
-grazie
Jazz- sorride
aumentando la velocità della macchina gia alta.
quando
arriviamo alla
spiaggia è deserta, il cielo si incontra con il mare grigio
anch'esso, mi prende per mano e passegiamo lungo la spiaggia -come
hai fatto ad entrare stamani?- -mi sembra chiaro Aly, dalla porta-
-giusto
dalla porta,
perchè dalla finestra come Romeo non ci riesci- -cosa?
questa me la
paghi- -prendimi se ci riesci-
mi
metto a correre il piu
veloce possibile sulla spiaggia -dai
lumaca
prendimi- si lancia
al mio inseguimento che
dura ben poco mi acchiappa e mi abbraccia -presa,
non scappi piu- cadiamo
sulla sabbia -non
vado da nessuna parte senza di te-.
-
comunque so salire
dalla finestra- mi
bacia -odio
quando fai così- si
stacca per guardami
negli occhi, io mi perdo nei suoi così belli e profondi -così
come?- mi bacia di
nuovo schiudendo
leggermente le labbra d'istinto lo faccio anch'io, sento
l'eccitazione salire e arrivarmi al cervello, schiude definitivamente
le labbra e le nostre lingue si incontrano per la prima volta, un
bacio appassionato non come quelli di prima -così-
riesco a balbettare
col fiato corto e
comincio a baciarlo, intrepido scende sul mio collo l'eccitazione
aumentare ma poi come un brutto sogno ecco di nuovo quelle immagini
che mi hanno rovinato la vita, la paura sovrasta l'eccitazzione, di
colpo mi irrigidisco e con la voce strozzata prego Jasper che si
fermi -jasper, ti
prego..- di
nuovo quelle lacrime maledette mi annebbianola vista ma appena apro
gli occhi il volto di Jasper a pochi centimentri dal mio sembra
sconvolto -Aly
perdonami io..- abbassa
lo sguardo credendosi un mostro -no
è solo
colpa mia, da quando è successo non riuscivo piu a stare con
un uomo
chiusa in un stanza da sola ma da quando ti ho incontrato sto meglio
davvero- mi
abbraccia un po titubante ma
adesso non ho paura e per dimostrarglielo lo bacio prima di
appoggiare la testa su una spalla.
come
se fosse possibile
riesco ad addormentarmi apro gli occhi e lo vedo steso accanto a me
in maniche corte e la sua giacca sopra di me -bene
sveglata folletto- mi
dice scompigliandomi i
capelli -mi sono
addormentata?-
-sei
così bella quando
dormi- -ma potevi svegliarmi- gli
rispondo
mezza indolenzita e insonnolita. gli porgo la giacca e mi accoccolo
contro il suo petto -dormito
bene?- in
realtà no, ho fatto un altro di quei sogni che sempre piu
spesso si
stanno realizzando, sono sempre nel bosco ma non sono sola ci sono
anche Jasper e Jessica e Jacob.
-si
abbastanza- chiudo
gli occhi per assaporare meglio il suo inconfondibile profumo che
tutte le volte che lo sento mi fa girare la testa.
-forse
è il caso di
tornare a casa, è quasi l'ora di cena- guardo
l'orologio, è vero sono gia le sette. mi porge la mano e ci
avviamo
alla macchina.
-davvero
mi dispiace di
essermi addormentata- gli
confesso
dispiaciuta, possibile che mi addormenti sempre in queste situazioni
-non
scusarti Alice, ne
avevi bisogno- ammette
serio. siamo quasi in
paese e passando davanti alla stazione di polizia vedo la macchina di
Charlie e una mercedes con i vetri comequella di Jasper ancora li -ma
che succede..mio padre è ancora qua- accosta
ed entra nel parcheggio -quella
è la macchina
di mio padre..che ci fa lui qui- scendiamo
insieme mentre esce Carlisle dall'edificio
-Carlisle
che succede-
-Waylon Forge, ho appena esaminato il corpo- Jasper
mi prende la mano -é
morto?- domando
sconcertata, annuisce. sposta lo sguardo da me a Jasper -come?-
-un animale- -come il sorvegliante a Mason?- -Alice dovresti andare
da tuo padre, loro erano amici-
si
allontana lasciandoci
soli ma osservandoci da dietro i vetri neri -
ci vediamo domani- lo
bacio velocemente sulla
guancia per poi entrare.
passo
da una stanzina da
dove scorgo Waylon ancora steso sul tavolo coperto da un pano bianco,
la sua pelle è bianca simile a quella di Jasper scuoto la
testa per
allontanare questo pensiero ridicolo.
-papà-
è
seduto a guardare una foto -lo
conoscevo da
piu di tren'anni -mi dispiace- mi
porge uno
spray anti-stupro, lo guardo schifata -non
credo..--faràstare piu tranquillo il tuo vecchio- lo
presi con sommo schifo, forse se lo avessi avuto un anno fa.
a
casa non ho voglia di
mangiare mi chiudo in camera mia e accendo una lucina piccola e a
mente fredda ripenso che forse mi sare ritrovata a fare l'amore con
Jazz se non fosse stato per quelle mie paure.
chiudo
gli occhi e cerco
di abbandonarmi a quelle sensazioni che stavo provando sulla spiaggia
ed erano bellissime, solo ora mi rendo conto di quanto sono stupida,
Jasper è Jasper non farebbe mai niente per ferirmi.
chissà
se è davero un
animale ad avere ucciso il sorvegliante e Waylon il fatto che mi
spaventa è che si sta avvicinando alla citta e se venisse in
questo
bosco? dei rumori sotto la finestra mi fanno venire la pelle d'oca mi
avvicino alla finestra per chiuderla mi giro e un rumore sordo mi fa
gridare come una pazza -Jasper?-
adesso
che so che è lui posso respirare affannosamente in pace ma
sembra
non notarmi -Jasper-
si
guarda in torno preoccupato continuando ad ignorarmi si avvicina alla
finestra guarda fuori e poi la chiude con il gancio tira le tende, si
avvicina alla porta e la chiude a chiave e di nuovo si guarda
attorno -Jasper mi
fai paura così- finalmente
ottengo la sua attenzione
-scusa
non voglio
spaventarti ma abiti in un luogo isolato, vicino al bosco e non
piace- che mi po
succedere con un poliziotto
in casa -Jazz non mi
puo succedere nulla,
guarda- gli mostro
la bomboletta che mi aveva
dato Charlie prima
sorride
e la guarda
scettico -non
penserai di usarla con me,
vero?- faccio finta
di pensaci un momento -no
in compenso potrei usarla su Jessica- potrebbe
essere un idea.
sembra
non intenzionato ad
andare via e a me non mi dispiace minimamente metto su un film ci
mettiamo comodi sul letto con una copertina -visto
che ce l'ho fatta salire dalla finestra- -non avevo dubbi- e
mi allungo per baciagli le labbra. il film che stiamo guardando l'ho
visto cento volte ma con Jasper fa tutto un altro effetto,
abbracciati sul mio letto a farci le coccole quando sentiamo un
fruscio sotto la mia finestra e Jasper scatta in piedi apre la
finestra e scene giu con un balzo, se l'avessi fatto io mi sarei
uccisa
-Jazz-
.
non
resisto devo vedere
che succede scendo le scale di volata Chalrie è a dormire
non corro
rischi, esco e vado dietro casa ma i Jasper neanche l'ombra -Jasper-
lo chiamo ma dal
bosco arrivano solo dei
versi e dei rantoli -Jasper-
corro
verso il bosco preoccupata per l'uomo che amo entro nel buio quasi
non ci vedo ma abbastanza per vedere un massa in forme fissarmi con
occhi gialli assetati di sangue mi si avvicina ringhiando e sbavando,
pian piano che si avvicina scorgo sempre di piu la figura di un orso
deforme ma non mi interessa vederlo da vicino -Alice,
entra in casa- Jasper
era vicino alla quercia
lungo il torrente mentre l'orso dalla mia parte, due dubbi mi sorgono
primo
come ha fatto Jasper
ad attraversare il fiume in così poco tempo e senza farsi
male,
secondo perchè l'orso non lo considerava, certo sono felice
se non
lo considera non puo fargli del male.
-Alice
ti prego torna
dentro- l'orso
continuava a fissarmi
ringhiando decisi di ascoltare Jasper e mi misi a correre verso casa
ma questo si mette a corrermi dietro ma appena arrivo al bordo del
bosco si ferma e torna indietro per sparire nel nero.
entro
in casa col fiatone
pochi secondi dopo e sento Jasper bussare alla porta -Jasper
stai bene?- gli
dico abbracciandolo solo ora
noto che ha la camicia e un po di Jeans strappati ma non versa
neanche una goccia di sangue.
mi
abbraccia, il suo volto
di nuovo rilassato nel vedermi al sicuro -sto
bene, tu stai bene? quel cane non ti ha toccato vero?-
rispondo di no. mi bacia di nuovo e sparisce dalla porta ma cosa gli
è preso? mio padre scende dalla camera tutto insonnolito
-buongiorno,
gia
sveglia?- ma che
ore sono? c'è il sole è
gia giorno.
salgo
di sopra e mi vesto
e scendo per fare colazione, aspetto Jasper che mi venga a prendere
ma non arriva, è tardi non lo posso piu aspettare prendo il
furgone
e arrivo a scuola. giro nel parcheggio cercando la sua macchina ma
non c'è, non è che si è stufato di me?.
lascio
la macchina non
lontano dall'entrata ma troppo perchè riuscissi a salvarmi
da
Jessica e compare -buongiorno
Alicina, niente
Jasper oggi?- cerco
di ignorarla ma sa che
tasti usare aimè -
ah gia oggi c'è il sole
giusto non viene ma pensavo che adesso che state insieme magari ti
portava con se o forse a qualche segreto da nascondere-
in effetti è da un po di tempo che ci penso anch'io, non
l'ho mai
visto con il sole, quando non è a scuola è sempre
con i guanti, non
mangia mai nulla a mensa e ieri sera si è buttato dalla mia
finestra
la cosa non quadra neanche a me.
entro
in classe sapendo
che lui non ci sarebbe stato, è dura non averlo accanto
abituata
come ci sono adesso. mentre quella di mate spiega una cosa
noiosissima io ripenso a quella specie di visione di me nel bosco
insieme a Jessica e a Jasper chissà cosa voleva dire, decisi
di
analizzarla io sono vestita come nella visione e pure Jessica cosa
vuol dire? che sia oggi? a biologia studiamo la buccia degli agli
cosa noiosa e di nuovo collego alla visione degli oggetti l'aglio e a
letteratura studiamo la letteratura rumena, dracula e vampiri vari
che vengono uccisi con i paletti e le croci.
al
mio collo ho una croce
di diamanti e nella tasca dei pantaloni trovo un bastoncino per
capelli rimasto li da quando gli avevo lunghi.
di
scatto apro il libro
alla pagina dove si parla di questi ipotetici vampiri a bassa voce
leggo il paragrafo
-i
vampiri,detti anche
i non morti o gli immortali si confondono tra la gente viva ma si
possono distinguere per alcuni particolari, il modo di parlare e i
modi di faee come se provenissero da un altra epoca -
l'immagine di quando mi baciò la mano
-
non mangiano ne
bevono nulla del cibo dei vivi -il
suo piatto
è sempre pieno e a casa quando gli offro qualcosa non vuole
mai
niente -sono freddi
dalla pelle chiara quasi
albina gli inconfondibili occhi rossi sono i segni piu evidenti-
bianco è
bianco, freddo è freddo è per
questo che tiene sempre i guanti, ma gli occhi sono castano dorati
non rossi - alcuni
vampiri hanno delle doti in
aggiunta ai loro gia letali tratti- quando mi
sono addormentata al mare, stavo male e piangevo, anche quando mi
hanno chiuso nel bagno, che riesca a far addormentare le persone di
sua volontà? -ma
si possono uccidere con
poco, un capo d'aglio, un paletto o una croce d'argento - ma
la croce d'argento non è per i licantropi? mistero.
all'uscita
decido di
affrontarlo, io lo amo anche se vampiro non mi importa che bestia
rara sia e poi diciamocelo Alice i vampiri non esistono, cammino
svelta verso la foresta dove secondo la mia visione al bordo mi sta
aspettando Jasper
-Alice
ciao, dove corri
di fretta così-
-scusami
Jacob ma ho da fare- -vengo con te- magnifico
ci mancava il quilutte che gira con me
-carina
dove vai,
dobbiamo parlare- -scusa
Jessica ma non ho tempo- e continuo
a
percorrere la strada entriamo nel bosco buio io Jessica e Jacob.
-dai
Alice dobbiamo
parlarti cose importanti- mi
stanno
assalendo, sento la sua presenza sento il suo sguardo su di me
-non adesso ragazzi davvero non è il momento- un
ringhio tremendo ci fece voltare in direzione della foresta un ombra
appare dietro un albero sembra Jasper ma ha qualcosa di diverso gli
altri per fortuna non lo notano -avete
sentito- domanda
Jessica terrorizzata -io
sento solo le chiacchere di un oca -volete chetarvi ragazze-
-è un
vampiro solo loro ruggiscono così- -per favore i vampiri non
esistono-
-parla
per te Mouglie
ella giungla- carina
come sempre Jessica
-Alice apri lo zaino-
la figura si sta avvicinando, ecco cosa ha di diverso, gli occhi sono
neri quasi rossi, non ho piu dubbi sul fatto che Jasper sia un
vampiro faccio come dice Jessica apro lo zaino mi giro e loro non ci
sono piu, stronza lo ha fatto apposta per distrarmi, rimango sola
mentre Jasper si avvicina sempre di piu, rovisto nello zaino ed ecco
cosa trovo una croce è ormai a pochi metri da me -
non mi farai del male- si
apre in un sorriso
ma non è uno dei suoi soliti sorrisi, sembra piu un ghigno
malefico
-Jasper..so che cosa
sei..ma- - ma cosa
Alice?- -Jasper.. ti prego torna in te- è a
solo un metro da me, la sua faccia è sconvolta gli occhi
adesso sono
neri e mi sta veramente inquietando -Jasper
mi
fai paura così-
-io
sono me stesso,
guardami un mostro, ho talmente volgia di sangue che..berrei il tuo
perfino, il sangue della donna che amo-
-so
che non lo farai-
-che ne sai di cosa non farò- è a portata
di morso ma non mi allontano, mi fido di lui e so che non mi
farà
del male, credo, spero. piega la testa da un lato e si abbassa fino
al mio collo, il mio cuore comincia a battere all'impazzata, adesso
ho paura veramente il mio repsiro è affannato e la gola
troppo secca
per gridare ma chi mi avrebbe mai sentito? l'unico che mi salva
quando sono nei guai è lui e adesso è anche il
mio guaio dalla
tasca emerge il capo d aglio pronto all'uso.
le
sue labbra sono a pochi
centimetri dal mio collo le appoggia, aspetto un dolore che non
arriva mi bacia il collo ma troppo spaventata tiro fuori l'aglio
facendo un salto indietro -stammi
lontano, ho
un capo d'aglio e non mi costringere a usarlo- mi
guarda perplesso per un attimo poi si mette a ridere, gli occhi sono
tornati del colore normale ma non mi fido a gridare ancora crisi
scongiurata.
si
avvicina di nuovo -non
ti fa niente- lo
guardo perplessa -no,
non mi fa niente- lo
lascio cadere a terra e
tiro fuori il paletto,mi guarda e si mette a ridere ancora piu forte
di prima ultima chance -ho
una croce d'argento
stai indietro Jasper- ma
lui continua ad
avvicinarsi la prendo e la strappo sotto lo sguardo incredulo di lui.
-perchè
l'hai fatto?
era bella- dice
prendendola -no
lasciala, ti fa...male- sorride
mi viene
dietro e me la mette al collo posandoci un bacio sopra.
-hai
letto quello
stupido libro?- -si- -non c'è niente di vero- .
una
volta nella sua
macchina possiamo parlare liberamente -incredibile,
non ha paura di me- gli
sorrido prendendogli la mano, gli sfilo il guanto di pelle lo appoggio
sul cruscotto e mi
porto la sua mano su una mia guancia, è piu bello sentire la
sua
pelle sulla mia non coperta da quei guanti.
con
la schiena appoggiata
alla portiera e le gambe incrociate continuo a tenere la sua mano,
così fredda , nella mia.
-sei
un vampiro
veramente?- abbassa
lo sguardo ma perchè
-Jazz che hai?-
-ho
paura che tu
adesso scenda dalla macchina e tu esca dalla mia vita- come
è tenero, mi avvicino a lui gli accarezzo una guancia
obbligandolo a
girarsi per guardarmi negli occhi
-non lo
farei mai Jasper, io ti amo non mi interessa se tu sei un vampiro o
un licantropo o semplicemente il mostro della palude, ti amo per come
sei non per quello che sei-
l'ho detto gli ho
detto che lo amo, forse è un po presto solo un mese ma non
mi
importa è ciò che provo e voglio che lui lo
sappia -Alice
io..sono pericoloso non posso mettere la tua vita in pericolo- dice
triste -lo
so che hai
paura e con mille perchè ma davvero non voglio fare a meno
di te ,
ora ti prego non mi scappare via non avere paura di questa piccola
pazzia perchè la vita si vive rischiando. me l'hai detto tu
la prima
volta che sei passato a prendermi e io non voglio..non posso fare a
meno di te- alza
finalmente lo sguardo di scatto si alza e scende dalla macchina passa
davanti e viene ad aprire la mia portiera mi tira fuori e mi
abbraccia felice per quello che gli ho appena detto -Alice
ti amo da sempre, tu non sai quanto ti abbia aspettata e non voglio
andarmene almeno che tu lo voglia, lo vuoi?- mi
metto in punta di piedi a fatica arrivo al pari dei suoi occhi -fallo
e ti vengo a cercare con l'argento l aglio e i paletti- lo
bacio con slancio facendo incontrare le nostre lingue bisognose l'una
dell'altra con una sola mossa mi mette a sedere sul muso della
macchina in modo da non farmi restare tutto il tempo in punta di
piedi, allaccio le braccia dietro il suo collo attirandolo a me, le
mani frenetiche si muovo sui corpi quasi scottassero, gli passo le
dita tra riccioli biondi, mi sento sdraiare a poco a poco, il
contatto con il ghiaccio della carrozzeria mi fa scendere un brivido
lungo la schiena, sdraiandomi mi sono portata dietro Jasper che non
accenna ad alzarsi, il buio inizia ad avvolgersi e l'atmosfera si fa
sempre piu bella l'eccitazione ricomincia
forse
tutto merito suo ma non mi interessa sento le sue labbra scendere
dalla bocca al collo e dal collo sempre piu giu poi tornano su mentre
le mani sicure indugiano sui bottoni della mia camicia come le mie
sulla sua, non mi interessa che sia un vampiro, non mi interessa sapere
che stiamo amoreggiando sul cofano della sua macchina, non mi
importa di chi passa e ci guarda mi importa solo adesso che sia lui
quello che mi sta sbottonando la camicia, voglio che sia lui il
primo, con Josh è stato tutto tranne amore.
anche
l ultimo bottone della camicia è andato, di nuovo torna a
tormentarmi il collo scende di nuovo arriva al seno ma di nuovo
indugia mi guarda un momento, è chiaro che ha paura di farmi
ricordare quello che ho provato con quel porco
-ti
prego non ti fermare o dio quanto adoro il tuo dolce ansimare- completamente
stessa
sul cofano e lui sopra di me non capisco piu niente continuo a
baciarlo e lui fa lo stesso, gli sbottono completamente la camicia
osservo il suo fisico perfetto, il suo petto e ricoperto di
cicatrici a mezza luna sconvolta da quante sono ne percorro alcune
con la mano prima che ricatturi le mie labbra, di nuovo indugia sul
gancino del reggiseno, avrei voluto gridargli strappalo fammi tua per
sempre ma a gridare fu qualcun altro -maiali,
porci osceni ma siete impazziti o mio dio o mio dio- una
vecchietta ci aveva osservato per tutto questo tempo che figura mi
sento avvampare e sempre sotto lo sguardo allibito della vecchietta
mi riabbottono la camicia .
saliamo
in macchina ci guardiamo un po imbarazzati ma sicuri dell'amore che
proviamo l'uno per l'altro, gli prendo la mano poggiata sul'
appoggino in mezzo ai sedili. arriviamo a casa mia ma non voglio
aspettare domani per rivederlo
-vieni su-
mi
guarda malizioso e poi serio -Aly
abbiamo rischiato troppo prima non so quanto riesco a reggere- mi
dice quasi scusandosi -non
voglio fare niente, solo parlare e dormire con te - sembra
combattuto tra l'andare via e e scappare via da me e tra quello di
spogliarmi e farmi sua -poso
la macchina e ti aspetto di sopra- lo
bacio e poi scendo dalla macchina.
La
cena dura piu del solito ovviamente proprio oggi che Jasper mi
aspetta in camera. Mi ingozzo nella speranza di fare ma non cambia
niente finalmente quando sono libera corro in bagno a lavarmi i denti
e mi fiondo i camera -scusa Jazz la cena è durata piu del
solito- mi
siedo accanto a lui sul letto -devi rispondere a delle domande- -lo
sapevo, spara pure-.
Passiamo
due ore a parlare di come si diventa vampiri e di come si possono
abbattere, la seconda parte avrei preferito non ascoltarla ma lui ha
insistito, ha detto in caso di difesa.
Anche
la sua famiglia sono vampiri, mi chiedo come faccia Carlisle con il
sangue all'ospedale -abitudine
credo..o forse è il suo dono-
-resistere
al sangue?-
siamo talmente presi dalla conversazione che non mi accorgo neanche
di essere sdraiata su di lui, chiudo gli occhi e godo ogni singolo
istante di quella sensazione infischiandomene di Charlie che potrebbe
entrare da un momento all'altro, chissà quale è
il suo dono ripenso
a tutte le nostre volte insieme e alla fine arriva il lampo
-riesci a far dormire le persone a comando-
si mette pure a ridere scuotendo la testa divertito non capisco cosa
gli prenda.
Si
alza leggermente fino ad arrivare alle mie labbra, mi bacia e un
brivido di eccitazione scende lungo la mia schiena, ora capisco si
allontana per tornare nella posizione di prima trascinandosi dietro
me
-posso
manipolare e sentire le emozioni di tutti- -e l'hai fatto anche con
me?- -solo ora- dice
giocando con un ciuffo dei miei capelli -e
quando mi hai fatto dormire- -è stato meglio
così-.
-come
si fa a capire quali sono i doni?-
-spesso
uno li scopre
ancora prima di essere un vampiro-
questa rivelazione mi lascia di stucco mi tiro su dal suo abbraccio e
in ginocchio sul letto il mio pensiero ritorna a quella frase spesso
uno li scopre ancora prima di essere un vampiro
i
miei sogni se non fossero semplici sogni ma previsioni? Come delle
visioni la cosa mi lascia spiazzata, sarei diventata come Jasper, un
vampiro -Aly che ti succede?- continuo a ripensare alle varie visioni
che ho avuto, e si sono sempre avverate -Alice..- -Jazz devo
dirti una cosa..- si alza anche lui, si mette seduto sul letto
guardandomi fisso negli occhi, sentirà sicuramente la mia
agitazione, infatti pochi secondi dopo di nuovo quella sensazione di
calore ormai familiare mi invade facendomi calmare -sei stato tu?-
-si, non ce la faccio a sentirti triste o preoccupata che ti prende
Alice- decido di confessare tutto lui si è fidato di me e
devo farlo
anch'io di lui -Jasper io..devo dirti una cosa-
lo
guardo e trovo il suo sguardo fisso su me- io credo di avere un dono-
-cosa?
È impossibile insomma non sei un vampiro- -lo so che lo
è però,
riesco a vedere il futuro forse è il futuro che vede me ma
non lo
so-
-è
così che mi hai trovato nel bosco?- il
suo volto da atterrito passa a curioso e poi a felice non serve il
suo potere per capirlo -la
chiamavano la strana coppia- dice
prima di baciarmi di nuovo.
-adesso
sono chiare delle cose- appoggio
la schiena contro il suo petto mentre lui mi passa le braccia sotto
le mie e le incrocia sulla mia pancia -quali
cose?- -il fatto che tu ti sia buttato giù dalla mia
finestra senza
farti niente per esempio- sento
il suo petto vibrare mentre emette un ringhio ma non come nel bosco,
quasi come una risata -è
stato un vampiro ad uccidere il sorvegliante e Waylon-
mi stringe piu forte come a volermi infondere coraggio -si
ma lo stiamo tenendo d'occhio non preoccuparti- -potrei darvi una
mano. Potrei cercare di vedere i suoi piani-
sembra pensarci per un minuto
-no Alice è troppo rischioso-
-ma..-
-ma niente..- decido
di arrendermi per il momento so che con lui non la spunterò
mai ma
ritornerò alla carica.
-adesso
dormi è tardi- -si ma tu non andare via- -non vado da
nessuna parte
senza te-
che
teneri certo anch'io vorrei avere un ragazzo come Jasper (certo chi
non lo vorrebbe) ah...ok adesso mi riprendo..piaciuto il capitolo??
spero di si perché andando avanti i capitoli si faranno
sempre piu
interessanti..non mancate ed ecco lo spoiler:
-sei
andato via?- gli dico triste appena alzata dal letto -beh non potevo
mica uscire di casa con gli stessi vestiti di ieri che cosa avrebbero
pensato i vicini- il suo ragionamento non fa una piega però
mi
dispiace lo stesso -ei non provarci nemmeno- -a fare cosa- come una
pazza mi metto a ridere in preda all'euforia che mi stava provocando
con il suo potere -smettila ti prego – scoppio dalle risate
finalmente mi lascia libera per venirmi a dare il buongiorno -vestiti
che è tardi, oggi c'è la gita alla serra
sarà divertente- dice
sedendosi sul letto. Gia mi sono dimenticata della gita con tutto
quello che c'è stato -due minuti e arrivo-
-questa
frase mi sembra di averla gia sentita.
A
scuola il professore sta ritirando le autorizzazioni mentre saliamo
sul pulmino -vieni qui Alice- ecco la cosa piu imbarazzante dire di
no a Mike ed Eric.
-ma
guarda chi è tornato a scuola- ha parlare fu il fratello di
Jasper
Emmett -ti davamo per disperso..ahi!- sua sorella Rosale li aveva
appena tirato una manata -smettila di fare lo scemo, ciao Alice io
sono -Rosalie- la saluto con un po di imbarazzo -io sono Bella-
Edward, piacere- sono tutti così normali anche se so che non
lo
sono.
-ei
! Folletto, ancora a studiare?- dice entrando in camera mia
-già
e tu non sei di alcun aiuto- gli rispondo facendogli la linguaccia
-domani
verrai a casa mia-
-cosa?
A casa tua-...
|
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Capitolo 5 *** capitolo 5°- a conoscere i miei ***
da piccola, quando mi
dicevano "sii te stesso" lo trovavo una cosa stupida, perché
dicevo "insomma, come posso essere qualcun altro..."
Andie- step up
ricorderò
per sempre quella notte, la prima notte che ho dormito con Jasper
è
stata la notte piu bella e sono sicura non è frutto del suo
potere a
farmi questo effetto.
la
mattina arriva troppo in fretta, mi giro nel letto ma lui non
c'è
istintivamente mi alzo e cerco di mettere a fuoco la stanza prima di
vederlo entrare dalla finestra
-buongiorno folletto- mi
scompiglia i capelli, un gesto tenerissimo -come
mai se arrabbiata?- gli
volto le spalle e incrocio le braccia al petto, lo sento avvicinarsi
e posarmi un braccio sulla spalla
-Alice..-
-sei andato via - -solo per cambiarmi, non potevo uscire da casa tua
con i soliti vestiti- ha
ragione ma non lo ammetto a lui e continuo a restare girata -Alice
dai non fare così- e
va bene, ha sofferto abbastanza mi giro e gli sorrido dolcemente,
allaccio le mie braccia dietro la sua schiena e lo bacio finalmente
dopo una notte passata a sognarlo.
-Alice
così mi metti in difficoltà- mi
dice tra un baio e l'altro io neanche riesco a parlare da quanto sono
presa, mi alza di peso come fossi fatta di carta e mi posa sul letto
facendomi sdraiare sotto di lui -dimmi
solo quando mi devo fermare- mi
dice con il fiato corto, è possibile che un vampiro abbia il
fiato
corto? -ti
prego..non
fermarti- gli dico
allacciando le gambe alla sua schiena -Alice
io vado..è tardi-
Charlie nella stanza? ma Jasper? -che
stavi facendo?- -papà non usa bussare?-
-si
scusa- ed esce dalla
stanza perchè dobbiamo essere sempre interrotti -Jasper?-
riappare
dalla
finestra si avvicina al letto e si siede accanto a me -è
tardi- lo guardo
maliziosa mordendomi il labbro inferiore
-prima però non ci pensavi -
scuote
la testa sorridendo
-sbrigati- -faccio presto- -questa frase mi pare di averla gia
sentita-.
in
macchina mentre andiamo a scuola pronti per la gita leggo l'opuscolo
informativo -lo
sapevi che la serra contiene piu di un centinaio di specie?- mugola
qualcosa in risposta -che
contiene anche tre piante carnivore - mugola
di nuovo perso nei suoi pensieri, lo sguardo fisso sulla strada, lo
guardo per un momento per capire cosa abbia
-è la serra piu grande di Forks- di
nuovo un mugugno per risposta -e
credo che andrò al ballo con Mike- nessuna
risposta sta volta, neanche un mugugno -Jasper
che hai?, hai sentito quello che ti ho detto?- -scusa, stavo pensando
ad una cosa- -l'avevo capito Jazz- dico
rimettendomi seduta sul sedile composta -comunque,
vai al ballo con Mike sul serio?- -allora mi hai ascoltato-
-non
mi perdo mai un respiro potrei una parola?- che
tenero -no,
ci voglio
andare solo con te- sorride.
la
macchina gira ed entra nel parcheggio della scuola dove alcuni
studenti stanno gia montando sul pulman.
scendiamo
e ci avviamo verso la massa di ragazzi, consegniamo i nostri permessi
e saliamo sull'autobus giallo Mike si sbraccia per invitarmi a sedere
accanto a lui, Jasper mi dice che se voglio posso andare ma io non
voglio voglio stare con lui mi guida fino in fondo al pulman dove
l'ultima fila è interamente occupata dai suoi fratelli che
appena ci
vedono si ricompongono.
ci
sediamo e passa alle presentazioni -ragazzi lei è- ma viene
interrotto da Emmett -si
lo sappiamo, io sono Emmett-
dice
porgendomi la mano educato -piacere-,
-io sono Edward- dice
porgendomi anche lui la mano- -piacere
Bella- -Rosalie, ma chiamami Rose- ci
sediamo nei posto vicino a loro.
dopo
un breve tragitto arriviamo alla serra e il prof comincia la lezione.
stiamo camminando su un piccolo corridoietto rialzato in mezzo alle
piante -Jazz,
a cosa
pensavi in macchina prima- ci
pensa su un minuto prima di rispondere
-verrai
da me sabato- mi
fermo sbarrando gli occhi si ferma anche lui qualche passo piu avanti
-che
c'è?- come
che c'è stiamo insieme solo da..da?..da un mese?
è gia passato un
mese, questo vuol dire che tra poche settimane c'è il ballo
ma non è
questo il mio problema, non quello piu urgente -a
casa, tua?- balbetto,
sembra divertito da questa mia insicurezza mi prende la mano per
calmarmi con il suo potere in pochi secondi sento quella sensazione
familiare di calore che mi invade il corpo
-a conoscere la mia famiglia- -la tua famiglia? aumenta la potenza ti
prego- ride e mi
prende sotto braccio -e
se non dovessi piacergli--ti preoccupi di non piacerle e no che sarai
in una casa piena di vampiri?- -ti faccio ridere eh- -andiamo-
riprendiamo
a
camminare lungo il corridoietto e finalmente assisto alla scena tanto
agognata dagli studenti, il monologo con le piante del professore.
-vuoi
un po d'acqua? eccola ma certo sei una bel crisantemo, ciao bell
geraneo ecco un po d'acqua anche a te. come dici gelsomino non ti
piace questo posto dove posso spostarti emm Cullen culla questa
piantina- Emmett si
avvicina e si mette a cullare la piantina quella scena è
ancora piu
buffa del professore che parla alle piante.
una
volta sull autobus il professore ci assegna una relazione per domani
su quello visto e fatto alla serra, magnifico se c'è una
cosa che ho
sempre odiato fin dalle elementari è fare le relazioni - mi
raccomando le relazioni per domani, buona giornata- scendiamo dal
pulman finalmente liberi di tornare a casa -Alicina,
vieni un momento- mi
giro nella direzione di quella voce così urtante . guardo il
cielo
esasperata poi Jasper come per chiedergli il permesso alza un
sopracciglio in una mossa dannatamente sexy guardando Jessica in
tralice lascio la mano di Jasper ma Edward mentre scende dall'autobus
si mette a sbraitare -no
Alice, aspetta- gli
faccio segno di non preoccuparsi mi avvicino a quelle due -che
vuoi?- -prendi questo- mi
lancia una bottiglia aperta con del liquido marrone dentro che sta
fuori uscendo ma sbagliano mira e lo tirano a dosso al professore che
le guarda prima adirato e poi guardando la sostanza per terra si
mette quasi a piangere -questo
è concime, le piante vivono solo grazie a questo.. e tu
l'hai
sprecato Stanley, in punizione!- mi
riavvicino a Jasper prendendolo per mano -adesso
possiamo andare- -non finisci mai di stupirmi-
dice
salendo in macchina e dando vita al motore -avevo
visto cosa avevano in mente-.
-ci
vediamo sta sera Aly?-
mi dice appoggiandosi alla macchina, potrebbe sembrare benissimo un
modello dell' abercrombie ed è tutto mio -lascerò
la finestra aperta mio Romeo- dico
scherzando -ei! mica
ti mordo- dice
attirandomi a se, è così bello stare anche solo
abbracciata a lui,
mi sento protetta altro che spray anti stupro che mi aveva dato mio
padre qualche settimana fa, quel pensiero mi riporta alla mente che
ci sono anche altri vampiri a Forks non come la sua famiglia ma
assetati di sangue, pensando a quello che hanno fatto a Waylon il mio
umore cambia da felice a triste e preoccupata e questo a Jasper non
sfugge -che
c'è che
ti preoccupa?- mi
domanda spostando la testa di lato per guardarmi in faccia -hai
detto che ci sono altri vampiri a Forks- dico
con la voce tremante, sento la sua presa stringersi
-si,
ma non ti devi preoccupare, non faranno male a nessuno Forks
è il
nostro territorio non si azzarderanno a cacciare -
sarà
ma non sono tanto convinta, sento che anche lui non è
tranquillo
-quello che mi ha inseguita nel bosco. cosa era?-
-un
licantropo- un licantropo? -che cosa?- -sono gli unici a poterci
creare qualche problema, per questo non ho potuto aiutarti quella
sera, siamo giunti ad un compromesso, noi non stiamo nella riserva
loro non ci uccidono- -ma non siamo nella riserva- -hai ragione ma se
perdevo il controllo la scorsa sera sarebbe diventato un problema, mi
dispiace Alice- -hai fatto bene, se ti avesse toccato sarei tornata
con un fucile-
sorride di nuovo tranquillo -non
penso si possano uccidere con un fucile- poi
improvvisamente si stacca ed entra in macchina -che
succede?- -complicazioni- e
sgomma via lasciandomi sul vialino.
poco
dopo arrivano Billi Black con suo figlio Jacob -vieni
a trovare il tuo furgone?- -sembra a posto, l'hai riparato?- mi
domanda Jacob entusiasta di vederlo -veramente
veniamo a trovare il tuo schermo piatto, la prima partita dei
Marinains, ecco qua frittura casereccia di Henry clear Water-
splendido- entrano in
casa lasciandomi perplessa, come mai Jasper è filato via
appena sono
arrivati loro? che siano loro i licantropi di qui mi parlava prima ?
mi
metto a ridere per quella cretinata pensata.
mi
metto a fare quella maledetta relazione ma ogni volta mi deconcentro
pensando a lui, studiare è inutile tutte le idee si
affollano su di
lui.
con
il quaderno aperto e la pagina ancora vuota metto su la musica penso
a lui, rosicchio il lapis continuando a fantasticare.
la
sera comincia a calare e io non ho ancora scritto niente. scendo per
cena la farò poi.
la
cena è molto breve la frittura portata da Henry ha riempito
Charlie
io mi faccio un panino e tornò su in camera mio dove spero
di
trovare Jasper come tutte le sere in camera mia.
apro
la porta ed eccolo seduto che mi aspetta perfetto come una statua
greca e bello come un modello dell'abercrombie
-dovrei
sentirmi in colpa- -per cosa?- gli
dico mangiando il mio panino -per
non averti fatto fare la relazione- dice
guardando il foglio sulla scrivania -come
lo sai?- -Alice, non passa secondo che io non ti osservi- arrossisco
un po imbarazzata mi bacia una guancia -amo
quando arrossisci- l'avrei
spogliato sul momento ma il mio senso del dovere si attiva, sempre
nel momento sbagliato, ce la faremo mai ad avere un po di tempo per
noi? -Jazz,
la mia
ricerca non si fa da sola- gli
dico dirigendomi alla scrivani e cercando un modo per iniziare mi
siedo e come se fosse la sua presenza mi viene immediatamente cosa
scrivere e dopo un ora ho finito. stanca mi dirigo di nuovo verso il
letto sbadigliando
-vuoi
dormire?- mi domanda
alazandosi dal letto -
si ma con te, non fare quella faccia- mi
infilo nel letto con lui al mio fianco incredibilmente mi addormento
subito ma sento ancora la mia mano nella sua.
la
mattina a svegliarmi è un suo bacio leggero sulle labbra
buongiorno
migliore non esiste al mondo, alzandomi dal letto mi cade l'occhio
sul calendario -no!-
mi
ributto nel lettoe
mi cpro con il piumone -Aly,
dai non fare così, ti adorano già non vedono
l'ora di conoscerti-
riemergo
dal piumone
-e
se poi vedendomi
cambiano idea- mi bacia di nuovo -ti adoreranno ancora di piu- -va
bene,ma cosa mi metto?-
gli dico in preda al panico -Alice
calmati nonè niente di importante, quello che ti metti di
solito,
sei bellissima sempre- certo
la fa facile non va a conoscere i miei genitori
-grazie,
ma non sei d'aiuto- inizio
a rovistare nei cassetti alla ricerca di quel vestito che avevo
comprato con lui a Seattle corro in bagno me lo infilo e torno in
camera -così
va
bene?- si avvicina e
mi prende per i fianchi -sei
stupenda-gongolante
prendo la borsetta e scendiamo.
in
macchina però ricominciano le paranoie -e se non gli
piaccio, ti
prego calmami- entriamo nel giardino della casa e che casa, immersa
nel bosco ma il lusso sfrenato non manca.
sotto
una tettoia ci sono tutte le macchine:la mercedes di Carlisle, la
Volvo di Edward la Jeep di Emmet e un altra Mercedes violetto la
guardo un po colpita -è di Rosalie, un altro suo capriccio-
dice
scuotendo la testa.
apre
la porta e scopro che dentro la casa è ancora piu bella
vicino le
scale c'è una croce stupenda e una musica classica di alri
tempi
arriva dal piano di sopra, mi prende per mano conducendomi di sopra,
dal piano di sopra arrivano dei rumore e delle grida di una donna -smettetela,
Edward!- Emmett ed Edward
stanno scendendo di corsa dal piano di sopra -questa
volta l'hai fatta grossa Eddy!, Alicina ciao!- Emmett
arresta la sua corsa per venirmi ad abbracciare -ciao Emmett -testa
vuota, torna qui!- -andiamo Rosalie sempre a rompere, ciao Alice- -Ed
che hai combinato?- -Jasper io non ho fatto nulla-
guardandoli mi rendo conto che sono come un avera famiglia anche se
non c'è nessun vincolo di sangue, non sono diversi da me.
guardo la
scena divertita da quei tre che si danno colpe senza senso.
all'improvviso
si mettono a correre per l'immenso salone fino a buttarsi sul divano
sfondandolo e di nuovo quella voce gentile e materna di prima urla
- Emmett quante volte ti ho detto di non buttarti su divano - una
presenza dietro di me mi fa voltare -Bella
ciao- si sporge per
abbracciarmi -ciao,
sono come dei bambini scommettono su tutto e rompono tutto, Esme
è
esasperata - Esme?
ecco a chi appartiene quella voce -sentivo
una voce diversa, ciao Alice io sono Esme-
era
stupenda aveva uno sguardo materno mi abbraccia gentilmente lasciando
spazio a suo marito che mi stringe la mano.
-da
quando Jasper sta con te non è piu lo stesso, adesso
è felice- mi
dice Esme guardando il mio amore imprecare contro Emmett mentre
giocano alla Play. questa affermazione mi lusinga da morire
è bello
sapere che ho cambiato inmeglio la vita di una persone, in questo
caso l'esistenza ma soprattuto sapere che gli piaccio -Rosalie,
vieni a salutare Alice-
si affaccia alla balaustra della scala del primo piano, scende in
tutta la sua bellezza
-ciao Alice, vieni devo farti vedere un paio di cosette -edward,
andiamo a quel mercatino ti prego, me lo avevi promesso- chiede
Bella, mercatino? -non
me lo chiedere, sono sgomento anche io- dice
passandomi affianco e prendendo le chiavi della volvo. guardo Jasper
per un momento prima di salire in camera con lei-
guarda?- apre il suo
armadio gigantesco e un mucchio di vestiti di tanti colori e stoffe
diversi escono fuori, sono tutti bellissimi -wow
Rosalie sono stupendi- sorride
orgogliosa dei suoi vestiti -devi
aiutarmi a sceglierne uno per il ballo, Bella non ha gusto e Esme mi
direbbe che sto bene con tutto- -ha ragione -le
confesso passando in rassegna i vestiti poi ne intravedo uno blu lo
prendo e le dico di provarlo, tutta contenta corre in bagno per
provarselo -Alice,
nell'armadio c'è un vestito blu, provatelo ti
starà benissimo- non
me lo feci dire due volte, mi calo il mio proprio quando entra Jasper
-che
state facendo voi
due- istintivamente
mi copro ma a salvarmi ci pensa Rosalie che gli tira una lampada
costringendolo a uscire
-che
maniere Jasper, non si bussa- dice
urlando, sono sicura che ha sentito tutto mi calzo il vestito e vado
allo specchio.
è
fantastico sempra fatto su misura -te
lo presto volentieri per il ballo- i
miei occhi si acendono nel sentirmelo dire
-grazie
Rose- l'abbraccio per
ringraziarla. mi rimetto il mio vestito e scendiamo di sotto. in
salotto trovo il mio amore ancora intento a giocare con Emmett,
-Emmett sei ancora la- io
mi siedo al suo fianco mentre Rosalie stacca la play presa dalla
disperazione -che noia
che sei Rosalie- dice
posando il joystick e prendendola in braccio -ti
ho preso con la lampada?- domanda
Rose scherzando, sa per certo che non l'ha preso
-neanche per sogno a quest'ora Emme dovrebbe cercarsi un altra
moglie- ride
prendendomi in braccio, sembriamo una famiglia felice, no lo siamo.
seduti
sul divano ridiamo e scherziamo ormai come vecchi amici, parliamo e
sparliamo di tutti sempre in braccio a Jasper e il tempo sembra non
passare mai suona il campanello, si girano tutti al minimo rumore
Emmett e Rosalie si alzano andando verso la porta, anche Esme
è
scesa Esme la apre e un uomo di colore si presenta alla porta -salve,
io sono Laurent- altri
due arrivano e affiancano l'uomo chiamato Laurent, Jasper mi sposta e
mi mette a sedere sul divano -Jasp..-
mi
fa cenno di
tacere, esce dal salone e si avvia alla porta -Esme
che succede?- -Salve, cerchiamo un certo Carlisle- -eccolo, sono io
Carlisle, prego entrate alcuni di noi stavano uscendo-Jasper
appare nuovamente accanto a me -prendi
la tua roba, andiamo via- prendo
la borsetta e usciamo dalla villa dei Cullen.
monta
in macchina e sgomma via lasciando la villa immersa
nell'oscurità
-Jazz
erano vampiri
quelli vero?- -si- -che volevano?- -per ora solo parlare con
Carlisle, ti ho portato via in tempo- dice
stringendo il volante tra le dita.
una
volta nella mia camera sembra piu tranquillo che in macchina mi
domanda che cosa ho fatto tutto il tempo con Rosalie e di come gli
sono sembrati i suoi genitori. ho passato uno splendido pomeriggio mi
sentivo a casa come non mai ero felice, sono felice ed è
tutto
merito suo abbracciata a lui sotto le coperte lo guardo negli occhi e
gli dico grazie -di
che cosa?- di
esistere? troppo banale, di essere mio? troppo possessivo non
c'è un
perchè grazie solo perchè mi tieni con te forse
questo anzi no
grazie di vegliare tutte le notti sul mio sogno maledetto angelo mio.
Non
mi piace questo capitolo proprio per nulla ma lascio a voi decidere
comunque l'apparizione dei vampiri non sarà l'unica e ci
saranno
molte scene piccanti di qui alla fine ^_______^
bene
come regalo per sopportami vi lascio delle foto!! e poi lo spoiler!
Ecco
i link:
http://img228.imageshack.us/img228/8949/34113celebutopiachristixt3.jpg
il vestito
che presta Rosale ad Alice
http://static.blogo.it/fashionblog/SharonStoneinRC1.jpg
vestito di Alice comprato a Seattle
http://yamaha-yzf-r6.com/gallery2/d/35-1/07r6_red_4_8df5a0f4.jpg
la moto di Jasper e la macchina
http://img.worldcarfans.com/2009/1/large/alfa-romeo-mito-riar.jpg
http://www.ifelthope.net/gallery/albums/NewMoon/Merch/2010%20Calendar/v001.jpg
che parlano alla serra
spoiler:
-no
guardare!- mi dice sogghignando -come farei?- -lo sai benissimo come-
-non ci riesco sempre-.
Siamo
da piu di due ore in macchina per andare non so dove, mi ha detto di
non sbirciare nel futuro e io non lo faccio ma non vedo neanche un
cartello sulla strada..dove mi sta portando?
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Capitolo 6 *** capitolo 6°- devo fare felice te per essere felice io ***
^____________________________^
come anticipare meglio la cosa se non dire che in queso capitolo in
raiting viena alzato a ROSSO!!!
è
il capitolo che molte come xXFedeXx stavano aspettando vero?? beh non
ho saputo resistere anche se devo ammetterlo mi ha creato non poche
difficoltà..vi lascio alla lettura ci vediamo dopo LoL
Devo fare felice te per avere la
possibilità di essere felice io
-la
verità è che non gli piaci abbastanza
e
incredibilmente come la
cambia, come cambi una maglietta sporca, è bastato un attimo
ma
quell'attimo è stato fatale.
non
potrei immaginare la
mia vita senza Jasper, a volte ti capita di conoscere una persona, ti
ci affezioni ti piace ti prende questo è successo a me, se
guardo
indietro anche solo poche settimane fa non potrei crederci non
riuscirei a credere che dormo tutte le notti con l'uomo che amo.
è
stato solo un attimo ma
quell'attimo lo rivivrei mille volte, vivrei mille volte il giorno
in qui mi ha detto che non poteva vivere senza di me vivrei mille
volte il giorno in qui mi ha portato a seattle e siamo stati al mare.
io lo amo e con lui il passato lo sto allontanando in sua presenza
sento sempre brividi leggeri con lui so che posso vivere l'amore
quello vero.
amo
il nostro rapporto
fatto spesso di silenzi che molti troverebbero imbarazzanti ma per
noi sono i momenti piu belli, amo stare tra le sue braccia senza dire
una parola come ora seduti sul mio letto a coccolarci se guardo i
giorni quando sono arrivata non mi riconoscerei, vedrei un Alice che
non sa cosa è l'amore e mi guardo adesso, lo guardo adesso i
suo
occhi stupendi persi nei miei ecco i nostri fantastici silenzi che
nessuno dei due ha mai il coraggio di interrompere.
appoggiata
contro il suo
petto mi sento protetta, nulla puo toccarmi se sono con lui neanche
la Stanley.
-ti
amo Alice- alzo lo
sguardo per cercare i suoi occhi splendenti, mi ha detto "ti
amo" per la prima volta, sto per parlare ma con un bacio cattura
le mie labbra - grazie a te ho imparato ad amare, hai reso la mia
esistenza piu bella. grazie amore mio- rimango a bocca a aperta per
quelle parole così semplici ma così belle io cosa
posso
rispondergli? non ho parole così belle come le sue mi viene
solo una
parola in mente ma ho paura di usarla, troppe volte le persone mi
hanno ferito so che con lui non sarà così ma
è un problema che
ancora non riesco a superare.
qualcosa
di salato scivola
sulle mie labbra, lacrime -non devi rispondermi per forza, non ora.
mi risponderai quando te la sentirai- mi dice stringendomi a lui e
asciugandomi le lacrime. se fossi una persona normale gli risponderei
immediatamente ma non è così facile
perché io non sono una persona
normale.
mi
stendo sul mio letto,
al suo fianco, spengo la luce e mi abbandono al sonn0, mi giro e mi
giro nel letto ma non trovo pace, di nuovo quelle immagini nella
mente, quelle immagini che mi hanno segnato per la vita, no devo
resistere non devo piangere ho passato un anno ad accettare che i
maschi mi guardassero e adesso non voglio buttare via un mese di
abbracci e baci con Jasper.
non
voglio che il mio
passato rovini il mio futuro con lui, continuo a girarmi nel letto
nell'incubo lo chiamo ma non arriva nessuno, nessuno arriva a
salvarmi. apro gli occhi e lui è li con la faccia sconvolta
come la
mia mi abbandono ad un pianto muto contro il suo petto, mi sento
avvolgere dal suo braccio prima di ripiombare in un sogno.
quella
di sta notte è
stata la notte piu brutta che io ricordi doveva essere la piu bella
perché Jasper mi ha detto che mi ama e invece si rovina
sempre
tutto. quella poca luce che c'è la mattina a Forks mi
sveglia mi
giro e lo trovo li che mi guarda cercando qualche traccia di
quell'incubo adesso col sole non ho paura o forse è lui il
mio sole
si avvicina lentamente e mi abbraccia, lo lascio fare, acquista
sicurezza e mi prende in braccio portandomi sulle sue ginocchia
è
vestito come il giorno prima, non è andato via sta notte
chiudo gli
occhi e mi godo quella sensazione stupenda dei nostri silenzi.
-come
al solito piango
a dosso a te- mi
alza il viso con l'indice
portandolo all'altezza del suo -sono
qui a
posta piccola- rabbrividisco
al suono di
quella parola,non capisce perché - Josh mi
chiamava sempre piccola-
mi prende la mano e
se la porta al petto -non
ti farei mai del
male, principessa-
la bacia e se la riporta
al petto lo bacio e appoggio la testa sulla sua spalla -lo
so Jazz- mi culla
lentamente, mi ricordo solo
ora che giorno è alzo la testa dalla sua spalla per
guardarlo meglio
occhi-buon
anniversario- lo
bacio nuovamente -buon
anniversario
Principessa- mi
alzo per buttarmi di nuovo
sul letto dove raggiungo il comodino lo apro e dal cassettino tiro
fuori una scatolina di velluto blu con scritto D&G Jewels glie
la
porgo la apre lentamente tira fuori il bracciale con scritto i
nostri nomi e la data del nostro anniversario, sorride veramente
colpito la chiude e la mette da parte si avvicina a me e mi bacia
schiudendo le labbra mi dice di vestirmi che andiamo.
mi
alzo dal letto cerco un
paio di Jeans e una maglietta prendo il cappotto e sono pronta
-andiamo dove?- gli
domando curiosa di sapere
dove andiamo ma non mi dice niente saliamo in macchina e usciamo da
Forks -non guardare-
e
come potrei guardare, capisco dopo cosa intende dire ma non arrivano
a comando le visioni -stiamo
andando a
Seattle?- non mi
risponde si limita a
prendermi la mano e a schizzare per le strade deserte, per la strada
non noto neanche un cartello ma in fondo alla strada si vede una
spiaggia deserta.
da
vicino la spiaggia è
stupenda non c'è nessuno è tutta per noi ci
mettiamo a passeggiare
per mano dopo qualche metro si ferma mi tira a se fino a farmi
scontrare con lui -
buon anniversario Alice-
dalla tasca tira
fuori anche lui una
scatolina blu con scritto Tiffany Jewels rimango paralizzata
chissà
quanto ha speso me la porge e con mani tremanti la prendo, la apro e
ne esce una fedina argento sottile ma abbastanza spessa per inciderci
la data del nostro anniversario, mi porto le mani alla bocca stupita
prende la scatolina estrae la fedina e me la mette al dito, sono
troppo felice -Alice
vuoi uccidermi- dice
scherzandogli salto in braccio e lui mi afferra al volo cominciando a
farmi girare -ti amo-ce
l'ho fatta gli ho detto ti amo mi bacia con passione, le nostre
lingue si trovano e insieme si fondono in una, ormai sdraiati sulla
sabbia. gli passo le dita tra i riccioli biondi avvicinandolo a me
scende a baciarmi il collo e poi torna a tormentarmi le labbra, un
brivido mi chiude lo stomaco e quell'eccitazione che provo in sua
compagnia ritorna deve averla notata perché comincia a
sbottonarmi
il cappotto le nostre mani scorrono sui nostri corpi quasi
scottassero le nostre lingue si intrecciano in un crescere di
emozioni, mi sfila il cappotto senza smettere di baciarmi, intento
ancora a baciarmi gli tiro giù la lampo della giacca glie la
sfilo
abbandonandola insieme alla mia, scende lungo il collo
un
altro brivido scorre
lungo la schiena ma questa volta non mi fermo, non glie la
darò
vinta con le mani cerco il bordo del maglione, lo trovo e glielo
sfilo e lo getto insieme alle giacche lo sento scendere sempre piu
giù arriva alla scollatura della maglia, un ringhio sale dal
suo
petto comincio a sbottonargli la camicia mentre lui continua a
baciarmi il collo e la parte di petto scoperto dalla scollatura mentre
gli sbottono la camicia sento la sua eccitazione premere sulla
mia gamba scopro che la cosa non fa che farmi piacere e con ancora
piu foga gli sbottono la camicia, finalmente ci riesco -Alice
forse dovremmo..- -sta zitto- dico
catturando
le sue labbra mentre con le dita scorro le tante cicatrici sul
petto, sento la sua mano intrufolarsi sotto la maglia e arrivare al
reggiseno sento l'eccitazione salire alle stelle, levalo gli vorrei
gridare ma l'attesa sembra la sua tortura, inizia a palparlo e sotto
il tocco della sua mano fredda le sensazioni raddoppiano, inarco la
schiena dal piacere finalmente sento quel clack segno che l'ha
sganciato torna a tormentami il capezzolo con la mano prima di
sfilarmi la maglia, alza leggermente la testa per ammirarmi prima di
tornare a baciarmi sentire il suo petto premere contro il mio, i suoi
respiri insieme misti ai miei non fanno che accrescere la mia
eccitazione gli sfilo la camicia mentre scende a baciarmi il seno, mi
mordo il labbro per non gridare, lo sento scendere ancora piu giu
arriva fino all'ombelico e al basso ventre poi cattura di nuovo le
mie labbra, la sua eccitazione ancora li che preme contro la mia
gamba, non resisto piu e a quanto pare neanche lui sento le sue mani
fredde e sicure scendere lungo i fianchi fino ad arrivare alla zip
dei Jeans, tituba un attimo prima di aprirla e passarci dentro una
mano, con le mani io arrivo alla sua cintura aprendola e aprendo i
suoi Jeans sento la sua mano sfiorarmi per poi calarmi i Jeans prenda
ormai dei sensi in un secondo faccio lo stesso, rimango solo con gli
slip e lui in boxer, guardo il suo fisico perfetto mentre l'occhio mi
cade sull'eccitazione ancora non soddisfatta.
con
un solo movimento mi
sfila gli slip e io i boxer finalmente i nostri copri si sfiorano
completamente, con un solo movimento entra dentro di me. una
sensazione bellissima mi avvolge, una sensazione mai provata il
paradiso mi mordo il labbro e inarco la schiena prima di raggiungere
l'apice del piacere.
rimaniamo
li abbracciati
per ore prima di riprende i contatti con il mondo ci rivestiamo e
innamorati come non mai montiamo in macchina diretti verso Forks le
nostre mani ancora intrecciate non si sono mai lasciate da quel
momento, è stato bellissimo niente a che vedere di quello
provato
con Josh ma quello non è amore era solo sesso quello che ho
fatto
con Jasper è amore, sono finalmente felice, mi sento
completa mi
guarda e gli sorrido come la prima volta adesso so che sarò
sua, per
sempre.
lungo
il tragitto continuo
a rimirare la fedina splende come lui al sole senza lasciami la mano
mi prende in giro dicendo che la consumo, non mi interessa la
fisserò
per sempre -amore- mi
guarda colpito dal modo in qui l'ho chiamato -dimmi
principessa-
-non
ho voglia di andare a casa- siamo
ormai a
Forks e quel posto non mi andava proprio dopo un pomeriggio stupendo
come quello -dove
vuoi andare?- non
lo so dovunque è meglio di qui, basta che lui sia con me poi
incredibilmente mi venne una voglia matta di raccontare il mio
pomeriggio a qualcuno
-che ne dici di andare a
cena fuori, in è sempre il nostro anniversario- cosa?
dopo tutto mi invita a cena ma lui non puo mangiare niente, gli
faccio cenno di no, so dove voglio andare a casa sua, dove mi sento
veramente a casa e magari raccontare a Bella o Rosalie il mio
stupendo pomeriggio -andiamo
a casa tua?- gli
domando non mi risponde, in bocca la strada per casa sua felice
perché glie l'abbia chiesto.
una
volta nell'ampio
parcheggio scendiamo sempre mano nella mano entriamo e sul divano
troviamo Edward con Bella intenti a leggere un catalogo di mobili
anche se Edward pare stufo.
sembra
che gli abbiamo
appena trovato qualcosa da fare Perché appena Jasper si
siede
prendendomi in braccio si mette a ridere e a fagli i complimeti,
capisco che cosa gli ha letto nella mente e la cosa mi mette un po in
imbarazzo ma subito Jasper col suo potere mi calma, anche Bella
finalmente sembra aver capito mi prende per un braccio facendomi
alzare da Jazz mi porta al piano di sopra dove Rosalie stava facendo
a pugni con Emmett apre la porta -Emmett fuori Alice deve raccontarci
una cosa- dice maliziosa cos' che anche Emmett capisce e scende le
scale urlando Jasperino!!
ci
sediamo sul letto e
comincio il racconto e poi mostro l'anello che mi ha regalato
-fortunata, noi
l'abbiamo fatto per la prima
volta in luna di miele- dice
sconsola Bella
-Edward era un po
protettivo- -protettivo?-
interviene Rose -era
logorroico, fortuna tua Alice che Jasper è piu di ampie
vedute su
alcune cose- un
boato arriva dal piano di
sotto evidentemente anche Jasper sta raccontando tutto e gli altri
non sono delicati come Rose o Bella.
ad
un paio di orette alla
porta bussa Jasper -andiamo
è tardi-
saluto le ragazze e raggiungo il fianco di Jasper mi prende la mano e
scendiamo verso la macchina.
di
nuovo in camera mia
posso godere appieno delle emozioni provate questo giorno stesa sul
petto di Jasper mentre mi accarezza i capelli. non mi sembra vero
che questo sia successo a me mi addormento con una nuova forza
dentro, ormai Josh è solo un brutto ricordo, ho affrontato
le miei
paure e le ho vinte e questo è solo merito dell'amore di
Jasper,
dell'uomo. del vampiro che amo.
me
rossa! me rossa!
e
me morta vero? è
una vera schifezza non sembra una FF
questo
capitolo ma un racconto porno vero? oppure
non rende abbastanza l'idea..T_T
è
il mio primo capitolo
Hard
ed
è un totale schifo immagino comunque spero di aver un po
soddisfatto
le mie lettrici piu accanite
http://www.gioie.it/images/ProdottiGioie/Dettaglio/n1866211.jpg
il bracciale di Jasper regalatogli da Alice
http://www.leiweb.it/hobby-e-casa/casa-perfetta/occasioni/2009/gallery/img/matrimonio_Fede_TopClub.jpg
e questa è la fedina
|
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Capitolo 7 *** capitolo 7°- licantropi e leggende dei freddi ***
Vedete cari
bambini, ogni cosa in questa stanza è commestibile. Anche io
sono commestibile. Questo però viene chiamato cannibalismo,
miei cari ragazzi, ed è considerato disdicevole in molte
società.
la fabbrica di
cioccolato
amo
passare le notti
dormendo con lui a vegliare sui miei sogni, mi piace ancora di piu
pensare che questa storia va avanti da un mese e mio padre non si
è
ancora accorto di nulla ma sono certa che se lo sapesse gli verrebbe
un infarto è proprio pensando questo che mi sveglio
ricordandomi
che voleva andare a trovare Billi Black alla riserva per andare a
salutare un po dei suoi vecchi amici, veramente è il
pensiero di lui
che entra per svegliarmi per farmi alzare e in un lampo scendere giu
dal letto.
-buongiorno
anche a te
amore- mi dice
Jasper rialzandosi dal
pavimento dopo che lo avevo buttato di sotto per sottrarmi alla sua
presa, frettolosamente mi avvicino a lui che nel frattempo si
è
messo di nuovo seduto sul letto e lo bacio a stampo tornando a
cercare nell'armadio un paio di Jeans e una felpa innocua viola e
bianca -scusa amore,
sono in stra ritardo-
ride divertito -lo
dici tutti i giorni- gia
ma oggi è diverso
Charlie potrebbe entrare da un momento all'altro trovandoti qui
candido e pulito a guardarmi mentre giro per camera in slip e
reggiseno, torno a frugare nell'armadio sfilando via roba e
buttandola alla rinfusa anche in faccia a Jasper voglio quella felpa
e non mi arrenderò finché non la trovo -amore..-
continuo a cercare
quella dannata felpa -Jazz
hai visto la mia felpa viola con quei due cosi bianchi sopra?- gli
domando voltandomi nella speranza di vederla sulla sedia ed eccola li
in mano sua -vuoi
dire questa? era sotto al
letto che ci faceva?- gli
faccio la
linguaccia infilandomela prima di agguantare un paio di scarpe da
tennis nell'armadio -scusa
se non guardo dove
TU butti i miei vestiti- gli
dico maliziosa
tornado a concentrarmi su di lui, finalmente adesso posso baciarlo
con passione dandogli il tanto meritato buongiorno dopo tutto che mi
sopporta ad ogni ora del giorno e della notte . mi dispiace non poter
passare con lui la domenica ma Charlie ha programmato la giornata da
settimane chiedendomi di accompagnarlo per far piacere a Jacob che da
quel che mi dice Charlie ha un debole per me, mi dispiace ma
dovrà
rinunciare il mio cuore appartiene solo a Jasper si siede sul letto
trascinandomi con lui
-prometti che ti farai
sentire - dice
passandomi il cellulare, non
preoccupare mi farò sentire ogni due minuti amore.
-Alice,
andiamo- alzo
gli occhi al cielo staccarmi da lui è difficile adesso che
non ci
stacchiamo quasi mai potrei portarlo con me ma dovere confessare a
Charlie della nostra relazione e non so quanto sia una buona idea lo
bacio di nuovo prima di scendere da Charlie chiudo la porta e scendo
lentamente le scale che portano all'ingresso -muoviti
Alice ci aspettano- ci
aspettano per dove? e
per fare cosa? Charlie chiude la porta di casa io salgo in macchina
guardando la finestra anche lui fa lo stesso mi saluta con la mano
dopo pochi secondi il cellulare vibra apro il messaggio che ha
mandato "divertiti principessa" come è dolce pensa sempre
agli altri (me) e poi a se stesso gli rispondo che si deve divertire
anche lui con i suoi fratelli a caccia, chiudo il cellulare lo
ripongo nella tasca dei jeans poco prima che Charlie entri in
macchina -andiamo
allora- mette
in moto e partiamo verso la riserva dei quilluite.
il
viaggio non è lungo
appena arriviamo Billi suo figlio e altri vecchietti ci accolgono
calorosamente io mi dirigo con Jacob a conoscere i suoi amici
appena mi presenta un ragazzino avrà avuto dodici anni mi
saluta
calorosamente poi dice che puzzo ma come puzzo? primo non si dice
è
male educazione e secondo non è vero, ieri ho fatto la
doccia e che
doccia mi dico pensando a lui. -scusalo
è
fatto male- dice
scusandosi per il ragazzino,
gli rispondo che non fa niente mentre scrivo un messaggio per Jasper
deve essere abitudine dei quilluite l'essere maleducati Jacob si
sporge per leggere il messaggio -Jasper?
chi è
Jasper?- dice con
un tono che sfiore la
gelosia -mm,
nessuno..- dico
arrossendo, si ferma e capisce tutto
-è il
tuo ragazzo, come si chiama?- dice
riprendendo a camminare -Jasper
Hale..Cullen-si
ferma di botto -Cullen-
si avvicina e
comincia ad annusarmi i capelli
-puzzi di lui- cosa
vuol dire puzzi di lui
-ma che dici?- ride
divertito anche altri ragazzi erano giunti nella radura -certo
Alà..puzzi di vampiro!- beccata? come lo sa
che abbia sentito quando mi ha rivelato chi fosse quando eravamo nel
bosco? no impossibile era andato via -vampiro?
andiamo Jake non esistono- dico
sperando di
risultare convincente, si mettono a ridere di gusto quando un ragazzo
quasi un uomo riporta l'ordine tutti si ammutolisco di botto tranne
quel ragazzino impertinente
-ei
!Sam lo sai,
abbiamo una vampira qui- dice
scherzando ma
questo ragazzo chiamato Sam non lo prende come uno scherzo diventa
rosso in viso e comincia a respirare affannosamente prima di mettersi
a correre verso di me -Alice
scappa- rimango
paralizzata chiedendomi il perché di quella sua reazione il
mio
istinto mi dice di scappare di solito quando sono in pericolo le
visioni arrivano in mio soccorso ma non questa volta, adesso ho paura
veramente lo vedo saltare e poi al suo posto comparire un lupo
gigantesco nero che atterra a pochi metri da me, non riesco a credere
ai miei occhi assomiglia a quello nel bosco vicino casa mia
impietrita come sono non riesco ad alzarmi e a scappare sento le urla
di Jacob che mi dice di scappare mi alzo e corro nella sua
direzione, mossa sbagliata però il lupo mi corre dietro e io
scoordinata come sono inciampo nel momento sbagliato, Jacob lascia il
gruppo per venirmi ad aiutare ma lo imploro di tornare da gli altri
un salto e anche lui lascia il posto ad un lupo dal pelo fulvo,
adesso lo riconosco gli stessi occhi di quello di quella notte ma
perché mi ringhiava allora, i due si osservano un secondo
prima di
prendere a lottare si mordono le orecchie si buttano per terra e si
graffiano puntando agli occhi poi sembra che finalmente tutto si
calmi dal burrone dove erano cascati riemergono sia Jake che l'uomo
chiamato Sam glia altri sorridono e urlano estasiati dalla battaglia
io sono atterrita stata una vera sorpresa il peggio è che
loro sono
gli acerrimi nemici del mio ragazzo.
-scusami
io ho creduto
tu fossi un vampiro- cosa?
un vampiro io? per
evitare problemi gli dico che non fa nulla -ti
prego di non dire nulla al succhia sangue?- succhia sangue?
ah Jasper perché? -sarebbe
guerra e noi se
possiamo cerchiamo di evitarla come loro fanno da secoli, Leah
accendi il fuoco ti racconteremo le nostre leggende- dice
entrando in casa per darsi una ripulita.
questa
ragazza chiama Leah
mi si avvicina incuriosita guardandola in tralice mi accorgo che mi
guarda con insistenza e la cosa un po mi da fastidio, poco
gentilmente gli chiedo che ha da guardare abbassa lo sguardo e torna
ad occuparsi del fuoco, forse ho esagerato scendo dal cofano di una
macchina su qui mi ero seduta tempo prima e le vado vicino
chiedendole scusa che non volevo risultare ignorante ma mi interrompe
chiedendomi scusa -no scusa tu, è che mi domandavo, come fai
a stare
con lui, voglio dire è un vampiro- -voi non siete di certo
meglio,
voglio dire siete licantropi- le dico rimettendomi a sedere sul
cofano, lascia il fuco ormai acceso e si siede accanto a me -hai
ragione, domanda scema comunque io sono Leah-mi porge la mano e io la
stringo gentilmente, i sorridiamo -mi dispiace per mio fratello- -Sam
è tuo fratello?- -si, è anche il capo branco per
questo ha reagito
così ma non aveva capito che eri un..un umana- ah tutto
è piu
chiaro -anche tu sei un licantropo?- abbassa lo sguardo delusa e
triste-ho detto qualcosa di sbagliato?- -no, non esistono femmine nel
branco. ma adesso basta parlare di lupi e vampiri- mi fece
l'occhiolino come si fanno due amiche -allora com'è lui?- mi
lasciò
spiazzata questa domanda, come com'è lui? -è
carino, immagino di
si!- -tu non l'hai mai visto?- -no dopo te lo spiegheranno i ragazzi
come sono giunti qui i Cullen, dai racconta-
mi
misi a raccontare di
come lo avevo conosciuto di come mi ha chiesto di stare con lui, di
quando mi ha rivelato che era un vampiro senza mai staccare gli occhi
dall'anello che mi ha regalato -te l'ho fatto lui?- mi domanda
guardando la fedina, sorrido arrossendo un po -ne sei proprio
innamorata, magari Jacke si accorgesse della mia esistenza, da come
me ne parli sembra che senza di lui tu non possa vivere- -è
così,
senza di lui non riesco a immaginare la mia vita- -che bello l'amore,
a proposito siete mai andati oltre- arrossisco di nuovo sorridendo
imbarazzata ma da questo lei capisce tutto continuiamo a parlare del
suo amore per Jacob ma che lui sembra neanche accorgersene -andiamo i
ragazzi sono tornati- -andiamo- scendiamo dalla macchina il mio
cellulare comincia a squillare
shary's
like a melody in
my head... lo apro senza neanche guardare chi sia, so gia che
è lui
sentirlo per telefono mi fa sempre un certo effetto abituatati a
stare sempre insieme come stiamo -amore, come lo stai passando il
pomeriggio? mi dispiace si mi vogliono raccontare le loro leggende,
sono simpatici ma niente batte i vampiri, mi manchi a tu a sta sera
ciao- chiudo la conversazione e torno nel gruppo davanti al fuoco Sam
si scusa di nuovo ma gli dico che non fa niente non lo poteva
sapere.
Sam
che da quel che mi
aveva detto Leah è il capo branco incominciò
raccontando una
leggenda della tribù.
una
volta un vampiro andò
in un villaggio sterminando uomini donne e bambini. ogni notte
tornava al villaggio e uccideva qualcuno notte gli uomini del
consiglio e gli anziani si riunirono per trovare un modo per uccidere
il vampiro .un anziano prese la parola narrando di un rituale :il
rituale consisteva nel prendere del sangue dell'innocente e una zanna
di lupo durante la luna piena.
il
giorno seguente sarebbe
stata luna piena e tutti si adoperarono per portare a termine il rito
mentre altri innocenti morivano per mano del vampiro.
la
notte seguente
l'anziano procedette, pronunciò le parole :
finché al mondo
esisteranno vampiri i lupi cammineranno sulla terra e detto questo
fece bere l'infuso ad ogni capo famiglia della tribù in modo
che
questa profezia si fosse tramandata di generazione in generazione.
la
sera dopo il vampiro
tornò per finire definitivamente il villaggio ma questa
volta gli
uomini erano pronti, attaccarono il vampiro fino a farlo a pezzi e ne
bruciarono i resti.
-così
siamo nati- dice
fiero Samptimadi continuare con le storie un po piu recenti anche
parlando della famiglia di Jasper questa mi interessava di piu me ne
aveva parlato anche lui ma mi interessa saper anche il loro punto di
vista .
una
notte il campo tribù gli a cacciare sulle nostre terre
avendo paura
di quello successo in passato con quel vampiro gli disse di andarsene
perché potrebbe essere finita male, ma il capo di quel clan
spiegò
la loro situazione, loro non si cibavano di umani ma di animali
benché il capo tribù sentisse che il lui c era
del buono non si
fidava comunque decisero di giungere ad un accordo, loro erano legati
ad un vincolo di segretezza e chiunque lo infranga incontra la morte
allora giunsero a questo accordo se loro non si fossero piu
introdotti a cacciare nelle nostre terre noi non avremmo rivelato
quello che sono in realtà ai visi pallidi.
la
serata continuò così
tra leggende e qualche storia ma dopo qualche oretta anche Sam si
stufò di raccontare accese la musica e mise su le salsicce,
divenne
una festa normale di quelle a cui non avevo mai partecipato in vita
mia. a mezzanotte Charlie mi venne a recuperare per portarmi a casa.
salutai
promettendo che
sarei tornata a trovarli. -allora
ti sei
divertita?-mi
domanda speranzoso Charlie -o
non sei riuscita a stare lontana per un pomeriggio dal tuo ragazzo?-
come fa a saperlo,
faccio finta di niente
sperando che cambi argomento ma non è così,
purtroppo -si
lo so, non dico che tu non ci debba stare ma non è che stai
trascurando le tue vecchie amicizie?- -scusa quali amicizie?-
-Jessica,
Angela..-
-Jessica mi ha chiuso nel bagno papà- -non ci credo, ti
sarà
caduta la chiave comunque posso almeno sapere chi è?- -sai
che ho un
ragazzo ma non sai chi è?- corruga la
fronte, evidentemente sta pensando a chi potrebbe essere -non
mi piace che tu giri con la moto- -papà non ci sono mai
salita sulla
sua- -non è vero, ti ha riportato a casa quella sera-
-perché la
mia amica Jessica mi ha lasciato a port Angeles- -ok ok, senti basta
che tua sia felice e non vada in moto e poi puoi fare tutto quello
che vuoi- momenti
di silenzio imbarazzanti
-avete mai fatto..si
insomma come tuo padre
devo parlartene- -no, papà e comunque mamma ti ha
già anticipato-
-si lo so ma- -dobbiamo proprio parlarne?- -no, direi di no-
finalmente
a casa questo
vuol dire pace tranquillità e Jasper, scendo di macchina
insieme a
Charlie lui si mette alla TV io lo saluto dandogli la buona notte e
sparendo in camera mia, adoro le vacanze di pasqua niente scuole
niente lezione per casa, si dorme fino a tardi e io avrei potuto
vedere Jasper tutti i santi giorni ,eccomi davanti alla porta di
camera mia la apro con la sicurezza di trovarci Jasper seduto sul mio
letto ma non trovo nessuno la delusione lascia spazio alla tristezza,
non mi metto neanche il pigiama mi metto sul letto sperando che non
si sia arrabbiato perché ho passato l'intera prima giornata
di
vacanze in un branco di licantropi.
licantropi..
e io che
ignoravo gia l'esistenza dei vampiri, adesso mi diranno che esistono
anche i fantasmi con questo pensiero una folata di vento entra dalla
mia finestra facendomi rabbrividire mi alzo per andare a vedere fuori
sperando di vederlo arrivare niente forse è arrabbiato
davvero mi
giro e mi siedo al bordo della finestra, sento Charlie chiudere la
porta di camera sua magari adesso arriva ma mi arriva solo un altra
folata di vento.
ritorno
sul letto e mi
sdraio ormai convinta che non sarebbe venuto non questa volta ma dei
rumori in giardino mi fanno sperare che sia lui mi affaccio e trovo
Jacob sotto la mia finestra, spiegato il motivo per qui non arriva
-Jack che ci fai
qui?- scendo
le scale e lo raggiungo in giardino -di
ai
tuoi amici di provarci solo un tara volta ad entrare nella riserva e
noi li facciamo secchi- -di che parli?-
-lo
sai di che parlo
Alice non li difendere sempre- -no, Jack non lo so- -un succhiasanque
è entrato nella riserva oggi- era in preda
al panico e se Jasper non veniva perché era stato ferito o
peggio
-dov'è
Jasper?- dissi
con le lacrime agli occhi -
se è stato lui ad
entrare ha avuto la punizione che merita -Jacob se gli ha fatto del
male giuro..- -che cosa?-dice
in tono di
sfida -che vi
sputtano tutti- -non ti
crederebbe nessuno- -scommetti?- -noi non siamo legati a vincoli di
segretezza siamo lupi solo se vogliamo loro sono e saranno per sempre
vampiri- non ragioni
piu Jasper non so dove
sia e il mio mondo sta crollando in pezzi gli occhi sono sopraffatti
dalle lacrime e senza rendermene conto alzo la mano e tiro uno
schiaffo a Jacob che mi guarda risentito ma senza un graffio
improvvisamente sento una presenza dietro di me e il suo
inconfondibile profumo -Jacob
che le hai
fatto?- dice con
voce arrabbiata -Jazz-
dico contenta di
rivederlo mentre cerco di
calmarlo visto che sembra stia per saltagli alla gola-nulla
sanguisuga. gli ho detto la verità- - e cosa gli hai detto?-
entrambi sembrano
volersi picchiare ma alla
loro maniera e Jasper avrebbe la peggio mi metto affianco di Jasper
tirandolo indietro tutte le volte che sembra stia per saltagli a
dosso-che uno di voi
è entrato nella riserva
e poi si è messa a piangere carpiscile le donne- -che hai
detto?-
-ei bello sei sordo? ho detto:capiscile le donne- -no prima uno di
noi?- -si un vampiro, non sappiamo chi per questo sono qui per dirti
che se rientrate la prossima volta sono guai- -ma noi siamo entrati-
-sicuri?-
-sappiamo
del patto
sono sicurissimo- cosa
sta succedendo? non
ci capisco piu niente, perché un vampiro è
entrato nella riserva e
perché adesso Jasper sta entrando in casa abbraccetto con
Jacob,
giuro che ne uscirò pazza se la storia va avanti, li segui
in casa
fino in camera sono uno in piedi e Jasper a sedere sulla sedia che
parlano di cose a me incomprensibili mi siedo sul letto aspettando
che uno dei due mi spieghi quello che sta succedendo -vi
terremo informati allora- dice
concludendo
Jacob e dopo avermi salutato salta giu dalla finestra lasciando me e
Jasper finalmente da soli.
si
alza dalla sedia e si
scombina i capelli in una mossa dannatamente sexy ma devo riuscire a
trattenermi e a concentrarmi su quello che ha da dirmi -avevo
paura tu non venissi piu- gli
confesso
buttandomi a dosso a lui, mi fa sedere sulle sue gambe gli poso una
mano sul petto -non
potevo perché c'era quel
cane sotto la tua finestra- dice
sincero
passo il braccio dietro la sua schiena giocherellando con un ricciolo
biondo -
perché piangevi prima?- mi domanda
veramente dispiaciuto pensado fosse colpa sua-ha detto che uno di voi
era entrato nella riserva, ho pensato..- sorride e u ringhio sale dal
suo petto dove ormai mi ero accoccolata -non siamo scemi, ci teniamo
alla larga da loro-
-di
che parlavate
prima?- si fa serio
e suoi muscoli si tendono
-Alice non voglio turbarti- -Jazz ormai ci sono dentro qualunque cosa
sia- -ti ricordi quei vampiri che hai visto la prima volta a casa a
mia? pensavamo se ne fossero andati e invece sono sempre qui per
carità finché non cacciano a Forks siamo al
sicuro ma se pervaso
iniziassero strane sparizioni dovremmo intervenire noi prima che lo
faccia qualcun' altro- -qualcun' altro- -è tardi Aly domani
ti porto
a casa li sarai al sicuro-
al sicuro da
cosa? e perchè Jasper mi tiene all'oscuro di qualcosa? sono
sicura
che è così ma lo scoprirò, domani a
casa sua parlerò con Carlisle
lui saprà spiegarmi di cosa Jasper ha veramente paura anche
piu dei
licantropi.
con
questo pensiero mi
allontano da lui per spogliarmi e infilarmi il pigiama poi mi infilo
nel letto al suo fianco -Jasper,
se fosse in
gioco la mia vita me lo diresti?- la sua
presa sulla mia mano si strinse fino quasi a farmi male -nessuno
ti toccherà Alice te lo prometto- di nuovo
elude la mia domanda ma so che se continuo a insistere finisce per
arrabbiarsi ed l'ultima cosa che voglio anche se la cosa mi inquieta
parecchio. mi addormento col pensiero che un team di vampiri assetati
di sangue mi sta dando la caccia.
il
poco sole di Forks mi
sveglia alle sette di mattina Jasper anche questa volta è
rimasto
tutta la notte la cosa mi fa piacere ma mi insospettisce sempre di
piu, troppe cosa non mi quadrano quella sera di ritorno da casa sua
che chiuse porta e finestre, adesso è gia la seconda notte
che
rimane non è normale, beh sto con un vampiro neanche questo
è
normale però.
mi
giro per guardarlo
negli occhi e dargli buongiorno mi bacia dolce ecco il buongiorno piu
bello del mondo -allora
andiamo a casa tua?-
gli domando ancora
tra le sue braccia sotto
il piumone -direi di
si se non hai altre mete
da proporre- dico
di non col capo e scendo da
letto -mettiti
qualcosa di pratico ok?-
perchè?
decido di fidarmi e mi vesto come
ieri, in due minuti sono pronta scendo in cucina a fare colazione
sempre sotto il suo sguardo un po schifato -amore
non guardare quei buonissimi pan di stelle in quella maniera, sono
buonissimi- ride
prendendone uno e dandoli un
morso prima di fare una faccia alla "sto strozzando"-io
non capisco come fate a mangiare questa roba- -le hai mangiate anche
te- -ai miei tempi non c'erano- dice
allontanando il pacchetto dalla portata del suo naso, vederlo
sofferente mi fa stare male così mi alzo e chiudo il
pacchetto
ficcandolo nella credenza -contento?-
mi
fa la linguaccia -
prova a bere sangue, la tua
espressione sarebbe identica alla mia difronte ai biscotti- gli
rivelo una cosa che lo fa rimanere di stucco a me piace il sangue,
amo quel sapore ferroso di quando ti sbucci e lo succhi per far
cessare la fuori uscita, i suoi occhi sono ridotte a due fessure -e
poi sono io quello strano- -magari in futuro sarò un vampiro
anch'io- -no! questo è fuori discussione anche se devo
ammettere non
mi dispiacerebbe- con
quella discussione
salimmo in macchina -per
diventare vampiri
bisogna essere in punto di morte? - -no, direi di no ma Carlisle
decide così è meglio per tutti, loro non hanno
niente da perdere-
si fece improvvisamente triste come se gli dispiacesse essere un
vampiro sapevo come lui era stato creato e di come era stato
obbligato a combattere gli presi la mano per fagli capire che io ci
sono per lui -ho
bisogno di parlare con
Carlisle- gli dico
cambiando argomento -se
è a casa ti ascolterà volentieri- bene
perché di domande ne ho tante e una di queste è
se sarò mai come
Jasper e la sua famiglia -a riguardo di cosa gli devi parlare, nuove
tecniche mediche?- dice ridendo -no
voglio
parlagli delle mie visioni magari lui ne deduce qualcosa, sicuramente
ne sa piu di me-
sembra riflettere sulla
questione intanto guardo il paesaggio che ci circonda il verde
è
ovunque è quasi soffocante e il cielo grigio non promette
niente di
buono -Carlisle dice
che le nostri doti hanno
a che fare con la nostra vita da umani- -quindi anch'io sono un
vampiro?- mi guarda
e da quello capisco che
anche lui ne capisce quanto me cioè meno di zero, alza le
spalle
-non lo so Alice-
-che stavi ascoltando-
premo il tasto della
radio e una musica
totalmente diversa da quella che mi aspettavo comincia a suonare -non
ci credo, tu ascolti questa musica?- sono
sorpresa non pensavo di avere a che fare con un vampiro al passo con
i tempi i tanto le parole di Olly vincent facevano da sotto fondo -a
differenza di Edward mi piace la musica di ora e non come lui che
ascolta musica classica- continuo
a girare
canzone per sentire un po che genere di musica ascoltasse ne trovai
di tutti i tipi, dall' house alla musica delle colonne sonore del
gladiatore e Brave Heart ma l'apice della comicità aria
quando
sento l'ultima traccia la sigla dei mini pony -amore,devo
iniziare dubitare della a virilità- incavolato prende il cd
e lo
frantuma con una mano prima di gettarlo del finestrino -amore
scherzavo- dico in
preda alle risate e con le
lacrime agli occhi per il troppo ridere li chiedo scusa -quella
canzone c'è la messa Emmett lui li guarda ancora in tv, se
arriviamo
in tempo potrai vederlo con i tuoi occhi- mi
dice sempre serio svolta l'ultima curva e ci troviamo difronte
all'immensa casa, c'è qualcosa di diverso rispetto all'altra
volta
forza la luce o pure la vetrata la macchina di Eward non 'è
di
conseguenza non c'è nemmeno Bella, speriamo sia andata a
fare
shopping ne ha veramente bisogno. scendiamo di macchina e per mano
entriamo in casa nel salone cioè Emmett che sta guardando i
cartoni
animati Jasper mi fa cenno di avvicinarmi per controllare cosa sta
guardando, in punta dei piedi mi affaccio dalla porta e veda che
guarda davvero i mini pony sul momento mi metto a ridere facendolo
girare -No Alicina mi
hai fatto perdere il
primo volo di Arcobaleno-
dice sbuffando
alzandosi dal divano sto ancora ridendo per la scena un omone grande e
grosso che guarda i miny pony io e Jasper siamo piegati in due
dalle risate
-scusa
fratello ma era
in gioco la mia virilità- dice tra una
risata e l altra -avete
sentito la sigla, non
è tenere?- e
di nuovo giù a ridere
specialmente quando Emmett la intona e fa gli occhioni dolci
-dedicata a tutti i miny pony che sono nel nostro cuore, grazie miny
pony- dice
mettendosi a saltellare per la
sala -tu voli in
alto lassu oltre il cielo piu
blu dolce mio mio mini pony - canta
continuando a saltellare e a fare gli occhioni dolci
-e poi planare saprai piu leggero che mai dolce mio miny pony , voli
con agilità-
-certo
agilissimo
Emmett- che sta
salendo sul divano prima di
saltare gridando
-vola mio mini pony, vola!-
-Emmett scendi dal divano- menomale
Esme ha
il coraggio di interrompere questa scena esilarante di Emmett che con
un centrino in testa fa il mini pony per la casa -guardami
mamma non sembro un miny pony!- continua a
saltellare per la casa fino in camera sua dove sentiamo che riaccende
la tv -giusto in
tempo per la sigla Emmett-
gli grida Jazz da
dove siamo noi -che
scena triste ti è toccato vedere- dice Esme
abbracciandomi -è
stato divertente al
contrario- sorride
felice che non sia rimasta
scioccata -mamma
Alice voleva parlare con
Carlisle- -si è nel suo studio ma prima Alice devi
assaggiare la mia
cioccolata - mi
prende per mano e mi conduce
in cucina stupenda pure quella tirata a lucido sul tavolo una tazza
di cioccolata fumante, me la porge e squisita. mentre la bevo mi
guardo intorno la vetrata che da sul giardino dove sono parcheggiate
le macchine guardo bene e vedo Emmett con il solito centrino in testa
sulla bici che penso sia di Esme perchè ha il cestino di
vimini
davanti, in bilico su una gamba continua a cantare quella canzone
girando per il cortile
-Emmett scendi dalla
bici!- rido di
nuovo -ha sempre voglia di
scherzare- -ciao mini pony Alice, ciao mamma- continua a fare i giri
per il cortile con la bici.
ringrazio
Esme per la
cioccolata e raggiungo Jasper ins alotto
-che
scena ti sei perso amore- -Emmett che gira con la bici di Esme per il
giardino? è passato da qui poco fa- -in casa con la bici?-
-lo fa
sempre - saliamo le
scale fino allo studio di
Carlisle.
Jasper
bussa e Carlisle
dall'interno ci invita ad entrare -oh
ragazzi
siete voi entrate - lo
studio è una
biblioteca a quanto pare gli scaffali ricoprono ogni singola parte
del muro eccezione fatta per un quadro alle spalle di lui, lo guardo
meglio e noto una figura simile a lui in alto a destra quel quadro
deve essere antichissimo se c'è anche lui sopra a scena
ricorda
tanto un comizio elettorale un uomo meglio un vampiro è
appoggiato
alla balaustra del terrazzo altrui due omini lo affiancano, ha un
sorriso malefico che mette u brividi ma ha un che di affascinante
-quello li Aro- mi
dice distratto Carlisle mentre raccatta delle carte dalla scrivania
-Aro?-
domando
curiosa di saperne di piu sui vampiri ma Jasper non mostra troppo
entusiasmo si appoggia alla libreria scuotendo il capo in segno di
disappunto -Aro, anche meglio noto come il capo dei Volturi-
-volturi?- -si sono come posso spiegartelo. come la nostra famiglia
reale- -sono dei mostri- il modo in qui ha detto mostri mi fa
capire che non li stiano molto simpatici -Jasper- - e chi
sono
quelli- -i suoi condivisori di trono Caius e Marcus insieme fanno
rispettare la legge, ogni vampiro che si mostra troppo viene bloccato
da loro - -viene ucciso- mi giro a
cercare il volto di
Jasper ma non c'è -Jasper faceva parte di loro
prima che lo
prendessimo con noi- rimango a a bocca aperta non me lo
aveva
detto -era nel corpo di guardia- -corpo di guardia?- -gli
esecutori in pochi parole, si considera un mostro per ciò
che ha
fatto- ripenso al passato di Jasper, in questo tempo ho
pensato
solo a me non pensando a quale fosse il passato di Jasper e a cosa ha
dovuto passare per via della sua natura, prima uccidere per non
essere ucciso e poi uccidere per far rispettare la legge non
immaginavo neanche che peso doveva essere per uno che sente le
emozioni altrui Carlisle mi riporta alla realtà -di
cosa volevi
parlarmi?- avrei dovuto anche raccontargli di Josh ma non mi
importa voglio capirci qualcosa di queste visioni -da qualche
tempo ho delle visioni- si a serio -visioni di che genere?-
-tutti
i generi. a
partire dal tempo a eventi come catastrofi naturali- -interessante,
non ho mai conosciuto doti così il fatto è che tu
non sei un
vampiro- -potrei diventarlo- -è una scelta che spetta a lui
come lo
è stato per Edward con Bella-
-quindi
c'è un minimo
di speranza- -solo il tempo puo dirlo farò delle ricerche in
proposito alle tue visioni- lo ringrazio del tempo
dedicatomi ed
esco dallo studio per cercare Jasper.
lo
trovo seduto sugli
scalini mi siedo accanto a lui -mi dispiace- gli
dico
prendendogli la mano, mi guarda con quei suoi occhi che mi hanno
fatto innamorare da subito di lui -per cosa?- -in questi mesi
ho
pensato solo a me non pensando che tu magari volevi parlarmi del tuo
passato che ti aiutassi a dimenticare come tu hai fatto con me. sono
un mostro- -ei non è vero in questi mesi hai fatto piu di
ogni
altro, solo dandomi il tuo amore Alice tu non sei un mostro, io sono
il mostro. riuscivo a sentire cosa provavano e io gli uccidevo-
-saremo due mostri insieme allora- gli dico appoggiando la
testa
sulla sua spalla mi accarezza il viso e poi mi bacia -vieni
con
me- ci alziamo ci dirigiamo in camera sua, una volta dentro
apre
la vetrata un odore di terra bagnata entra prepotentemente nel mio
naso -monta in spalla- non capisco bene il senso ma
mi fido,
due secondi dopo siamo appesi al tronco di un albero e come delle
scimmie saltiamo da un tronco all'altro.
finalmente
ci fermiamo ai
piedi di un abete gigantesco -che hai intenzione di fare?-
sorride beffardo prima di cominciare a salire, arrivati quasi in cima
mi mette a sedere su un ramo prima di abbracciarmi per assicurarsi
che non caschi di sotto. la visuale è stupenda si vede tutta
forks e
la foresta sotto di noi -è fantastico-
sono senza parole per
descrivere la bellezza di quel posto
-sapevo
che ti sarebbe
piaciuto-.
-è
di loro che hai
paura?- gli domando appoggiata al tronco dell'albero per
guardarlo meglio -Alice ho paura per te, ho paura che possano
farti del male, ho paura di non saperti proteggere- -io mi fido di te
lo sai- gli dico alzandogli il viso -Alice io..-
-non accadrà
nulla se succedesse lo vedrei- improvvisamente rischiarato
da una
nuova luce mi prende per mano e riscendiamo giu fino a tornare a casa
sua -Carlisle -tutti si gira no a guardare
l'entrata trionfale
di Jasper con me al seguito -dimmi figliolo- -Alice
prevederà le
loro mosse nel caso succedesse qualcosa- -ottimo ma cosa dovrebbe
succedere?- -non lo so per ogni evenienza-.
gia
per ogni evenienza verso l'ora di cena mi riporta a casa a cena Charlie
non perde attimo
per chiedermi se sono stata con lui o con quelle che definisce le
miei amiche ma non mi importa di quello che dice lui la mia vita si
chiama Jasper e se per stare con lui devo dire addio a tutto sono
pronta.
Finalmente
è finito sembrava non finire piu eccolo tutto per voi!
|
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Capitolo 8 *** capitolo 8°-vacanze tanto sognate finalmente arrivate che creeranno un bel po di casini ***
C'è
molto più della carne dietro questa maschera. C'è
un'idea, e le idee sono a prova di proiettile"
v per vendetta
sono imperdonabile lo so,
vi ho abituate male..gli aggiornamenti ad ogni ora del giorno e della
notte! beh ma ho avuto molto da fare per i preparativi dello scambio
a Londra con la scuola(me felice) ergo non aggiornerò per un
po..
ma adesso sono qui no? ed
ecco pronto il capitolo numero otto della saga..spero che non vi
arrabbierete per quello che succederà aspetto le vostre
minacce di
morte nei commenti a presto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
sono
in aereo da tre ore, sento la mancanza del mio amore ma mamma mi ha
dato questo biglietto piu di due settimane fa implorandomi di andare
da lei per la pasqua ignorando le mie preghiere mi sono dovuta
imbarcare dovendo rassegnarmi all'idea di non vedere Jasper per
cinque lunghissimi e interminabili giorni ma ci siamo promessi che ci
sentiremo ogni giorno e appena possibile ci chiameremo ma non
sarà
lo stesso come averlo accanto.
scendo
dall'aereo con solo una valigia non ci metto molto e dopo dieci
minuti sono fuori che aspetto mia madre e Phill il tempo è
stupendo
il sole splende quasi mi da fastidio, non sono piu abituata a questo
sole, le maniche corte e i costumi.
aspetto
dieci minuti ed ecco mia madre che con un vestitino blu mi viene
incontro a braccia aperte -mamma-
-Alice tesoro- ci
abbracciamo strette e saliamo in macchina. vuole che le racconti
tutto di come vado a scuola dei compagni e di Jasper.
-come
è lui?- mi dice
maliziosa dandomi una leggera gomitata e imbarazzata inizio a
raccontare di come ci siamo conosciuti eccetera. descrivo ogni
singolo momento passato a Forks, i primi giorni passati come il
giocattolino nuovo e di come piano piano sono passata in secondo
luogo, per mia fortuna.
le
dico che tutti sono carini con me che è la verità
le racconto anche
delle mie disaventure del bagno e di port Angeles ma ometto di
specificare che il mio ragazzo è un vampiro e che passo
qualche sera
con un branco di licantropi.
presa
dai miei discorsi non mi accorgo che siamo arrivati, la casa
è
poprio sul mare non è molto grande ma per lei e Phill
è perfetta,
il bianco la fa risplendere sotto i raggi del sole, camera mia da
direttamente sulla spiaggia basta aprire la vetrata della veranda,
è
stupenda mi metto il costume e mi fiondo in spiaggia approfittando
dell'unico momento in qui potevo godermelo ed eccomi seduta sulla
spiaggia a prendere il sole decido di chiamare Jasper visto che ho un
momento di tranquillità, compongo il numero che ormai so a
memoria e
schiaccio il verde.
non
ci impiega molto a rispondere solo due squilli e sento la sua
splendida voce -ciao
amore ti disturbo..sono arrivata da mezz'ora mia madre mi ha fatto il
terzo grado ha voluto sapere tutto su di te..le ho detto che sei
brutto e antipatico..le ho detto che sei bellissimo e che mi manchi
da morire..programmi per il pomeriggio?..ti auguro di farcela..niente
starò al mare qui ci sono tanti bei ragazzi scherzo amore ho
occhi
solo per te- stiamo
al telefono per due ore a parlare di cavolate e a dirci che ci
manchiamo e che non vediamo l'ora di riabbracciarci -si
devo andare anch'io..ti amo ciao- ripongo
il cellulare nella borsa quando un gruppo di ragazzi viene dalla mia
parte, giocano a pallone in acqua cavolo se sono carini ma non mi
importa ho Jasper che mi aspetta a Forks, uno di loro mi saluta
avvicinandosi non so perchè ma raccatto la mia roba e
rientro a
casa.
nel
fresco di camera mia ripenso a poco fa, ma cosa mi è preso?
come se
sotto ipnosi mi fossi alzata stavo pensando a Jazz forse questo mi ha
fatto alzare, cavolo che cervello potente.
il
pomeriggio trascorre tranquillo tra un messaggio e una chiamata di
Jasper si fa sera e dopo cena decido di fare un giro sulla spiaggia.
mi
vesto molto tranquilla un paio di shorts una t.shirt bianca e una
felpa lasciata aperta.
cammino
sulla spiaggia e arrivo al bar dove su un palchetto sulla sinistra
due animatori fanno dei balli con dei bambini, la classica baby-dance
è u posto carino perciò decido di restare mi
siedo ad un tavolo
però da sola è triste guardo la fedina che non mi
levo mai dal dito
e mi perdo nei miei pensieri.
a
risvegliarmi e il ragazzo di prima si siede al mio tavolo e i
presenta -ciao!
io
sono Loris- gli porgo
la mano cordialmente per presentarmi -Alice-
non è un brutto ragazzo, alto moro con gli occhi marroni -sei
quella di oggi vero? perchè sei andata via?-
mi domanda curioso, è vestito con un paio di bermuda bianchi
e una
camicia rosino lasciata mezza aperta -dovevo
andare a pranzo- gli
invento sembra berla -sei
qua da sola?- -con i miei però non conosco nessuno- sorride
-allora
vieni ti
presento gli altri-
si alza e io lo seguo sotto la tettoia del bar, sedute su una
panchina sotto le finestre del bagno ci sono quattro ragazze di qui
due con i loro fidanzati Loris richiama l'attenzione di tutti e mi
indica
-lei
si chiama Alice, partendo da sinistra ci sono Gaia con Marco la
c'è
la Greta, Carlotta, Stefania con Sergio- li
saluto timidamente loro ricambiano il saluto sorridendomi
-loro sono arrivati oggi sono Federico e Stefano- mi
indica altri due ragazzi , dietro di loro ci sono due gemelli che si
sporgono per presentarsi -io
sono Federico- dice
uno -e
io Andrea-
un altro dice di chiamarsi Sasha poi Loris continua la presentazione
dei suoi amici -lui è
Maury maurizio Giulia, Stefano la ci sono Tommaso e Néri ah
eccoTiziano e Simone- stringo
la mano a tutti anche se non ricorderò i loro nomi subito.
mi
siedo tra Gaia e Greta e le altre ragazze mentre gli atri giocano a
biliardo -da
dove
vieni?- mi domandano
-
da..Phoenix- -bello ci sono stata- -di che anno sei?- -sono del 91 ma
ho ancora diciotto anni-. la
serata trascorre tranquilla, una risata una chiacchiera scopro che
hanno piu o meno la mia età e che sono tutte fidanzate
alcune però
solo quando sono qui poi da dove vengono ne hanno un altro, Loris
propone di andare in spiaggia sul molo, ci alziamo e c dirigiamo al
molo i sediamo sul bordo e progettiamo o meglio li lascio progettare
la giornata di domani -perfetto
domani tutti sulla mia barca alle dieci qui-
ci alziamo ormai è tardi e dobbiamo tornare a casa e Loris
si offre
di accompagnarmi.
-divertita
sta sera?- mi domanda
guardando la sabbia -certo
meglio che stare a casa- gli
rispondo -
mi chiedevo
se..-non so come me
ci siamo fermati -si
Loris- continua a
guardare la sabbia -c'è
qualcuno nel tuo cuore?- mi
domanda tutto d'un fiato ma non perdo tempo a rispondergli, si che
c'è qualcuno e non potrei immaginare la mia vita senza di
lui, sei
un amico per me ma neanche quello che dico, ti conosco solo da poche
ore.
va
via un po triste ma mi ricorda l'orario di domani segno evidente che
non si è arrabbiato o forse non si è ancora
arreso ma dovrà
arredersi, io non voglio tradire Jasper.
entro
in casa e mi butto sul letto, sono tre di notte ma so che lui non sta
dormendo compongo il numero e aspetto quei pochi secondi prima di
sentir la sua voce
-ciao, no sono tornata ora...ho conosciuto dei ragazzi .tranquillo
amore..andiamo in barca..tu che hai fatto?..sono contenta..ok ci
sentiamo domani anche se sarà dura dormire senza te al mio
fianco..notte amore-
chiudo e mi metto nel letto è veramente difficile prendere
sonno ma
finalmente ci riesco.
il
mattino seguente a svegliarmi è il sole, il sole che da
tempo non
vedevo, filtra dalla tenda e mi illumina il viso costringendomi a
girarmi dalla parte opposto, lancio una occhiata veloce alla sveglia,
caspita sono le nove e mezza evo alzarmi se voglio andare con i
ragazzi, prendo un costume di Jeans dall'armadio saluto mia madre e
Phill e corro dai ragazzi al molo dove mi stanno aspettando.
sono
felici di vedermi pensavano che non sarei venuta e invece eccomi qui
con le ragazze a chiacchierare sulla punta della barca come i vip ad
essere sincera se a Forks non ci fosse Jasper ad aspettarmi sarei
rimasta qui volentieri.
decidiamo
di fare il bagno quindi Loris si ferma ad una insenatura stupenda
dove c'è anche uno scoglio adatto per fare i tuffi.
Loris
butta l'ancora e poi grida "in acqua" tutti si buttano
pochi secondi dopo il suo comando sono lili per buttarmi anch'io
quando sento una mano fermarmi e voltarmi -Alice
devo parlarti- mi
dice serio, so cosa vuole dirmi e temevo da ieri seri che volesse
farlo -Alice
devo
parlarti- mi dice
facendosi serio e mettendosi a sedere sul sedile li vicino, so cosa
vuole dirmi lo sospettavo da ieri sera
-Loris
ne abbiamo parlato - -lo so, lo so sappi che se cambi idea sai dove
trovarmi- dice
tornando sereno alzandosi dal sedile, non sono sicura di aver capito
bene spero bene di sbagliarmi ma mi ha detto che se voglio lui
è
disponibile, ma cosa è un gigolò mi riprendo da
questa rivelazione
e alzando lo sguardo mi accorgo che mi sta tendendo la mano
-adesso
è l'ora del bagno-
ma senza troppi complimenti mi prende in braccio e mi butta in acqua
direttamente dalla barca.
l'acqua
è gelata ma bellissima, si riesce a vedere persino il fondo
Loris
intanto mi ha raggiunto e adesso ci avviamo verso l scoglio dove gli
altri stanno facendo i tuffi gia da un po.
la
giornata passa e sono gia le sette di sera, mi sono divertita molto
anche se Loris non perde attimo di sedersi acanto a me e ruzzare
abbracciandomi e prendendomi in braccio, possibile che non abbia
ancora capito che non mi interessa cavolo.
anche
la sera, si composta come se fossimo fidanzati e la cosa mi sta
iniziando a dare noia mi accompagna a casa, mi prende la mano mi
abbraccia io ovviamente cerco di sottrarmi a queste smancerie ma spesso
non è facile e sono costretta a restare li abbracciata di
malavoglia a lui.
anche
ora che siamo sulla spiaggia, siamo tutti sdraiati su tutti in una
specia di puzzle e ovviamente chi si è offerto di farmi
appoggiare
la testa? Loris.
stiamo
guardando le stelle quando a Marco viene in mente di una festa al
dekò una discoteca nei pressi della spiaggia
-fantastico, disco raga?-
tutti pensiamo la stessa cosa, certo ovviamente, noi ragazze
decidiamo di andare a cambiarci per metterci un vestitino e i tacchi
mentre i ragazzi ci aspettano al bar del campeggio dove ci siamo
conosciuti.
arrivo
a casa e vado ad avvertire mia madre che vado a ballare di non
aspettarmi alzata poi torno in camera e mi vesto, prendo l'unico
vestito che mi sono portata e i tacchi a spillo lucidi che
però non
mi metto ora prendo la borsetta e raggiungo di nuovo gli altri al
campeggio.
aspettiamo
dieci minuti e poi andiamo a questa discoteca è molto
bellina stata
costruita in un vecchia miniera ovviamente è tutto a norma
unica
pecca gli scalini ripidi.
scendiamo
e pochi secondi dopo cominciamo a ballare come dei forzennati solo
alcune ore dopo decidiamo di sederci e bere qualcosa
-senti
Lo se vuoi farte l'unico modo è questo- sento
Neri che parla con Loris, farsela? farsi chi? ho capito parliamo di
me, no col cavolo non ci sarei cascata un altra volta, no questa
volta devo escogitare un modo.
li
lascio avviarsi al tavolo e li lascio sedere e poi mi avvio anche io
-allora
ragazzi che
beviamo?- domandano i
ragazzi mentre mi siedo. le ragazze propongono sambuca e vodka alla
pesca, io devo interpretare la parte dell'astemia.
non
so come ma un ora dopo mi trovo ubriaca fradicia a baciare Loris, ma
come ho fatto? non ricordo niente, so solo che provo un senso di
nausea nel baciare qualcuno che non sia Jasper. Jasper o dio no? come
faccio a dirgli che l'ho tradito, non volevo davvero sono una stupida
non vorrà piu vedermi per sempre.
mi
allontano a corsa sotto lo sguardo di tutti i presenti, salgo la
lunga scalinata e arrivo in spiaggia, il vento fresco mi fa
riprendere il contatto con la realtà.
appoggiata
ad una ringhiera di questo strano posto vedo soltanto gente ballare
non vedo piu il resto la mia mente di nuovo si mette vagare, devo
chiamare Jasper ma non ho il coraggio di confessare quanto sono scema
a fidarmi delle persone compongo il numero e aspetto una sua risposta
ma ha il telefono spento.
una
lacrima mi riga il viso e mentre mi levo i tacchi comincio a pensare
a Jasper e sopratutto a prepararmi al peggio.
mi
incammino verso casa con le lacrime agli occhi per la cazzata che ho
fatto, cammino lungo la spiaggia sentendo dei passi mi volto
Loris
mi sta seguendo -Che
vuoi?- gli urlo -non
l'hai ancora capito Alice, io ti voglio mi piaci Alice, rimani qui
non tornare a casa, insieme saremo felici- dice
avvicinandosi e facendo una voce fin troppo sensuale , cerco di
allontanarmi ma mi prende una mano
-Alice,
lo so che provi il io stesso sentimento che provo io per te, non
posso vivere senza di Alice- mi
dice avvicinandosi al mio volto, mi bacia di nuovo, cerco di
sottrarmi ma la sua presa sui miei fianchi- chi è salda
-smettila-
gli urlo staccandomi
-non
amo te. io ti conosco appena- -non vuol dire niente- -si invece, io
amo il mio ragazzo a Forks e lasciami in pace- lo
lascio li sulla spiangia e entro in casa.
non
mi interessa se mancano ancora due giorni alla fine delle vacanze
voglio tornare a casa mia, a casa da Jasper a supplicarlo di
perdonarmi.
riesco
a prendere sonno molto tardi e il giorno dopo una volta in piedi
decido di annunciare la mia partenza, mi madre non la prende troppo
bene ma capisce che qualcosa non va e mi lascia andare, torno in
camera mia a fare le valigie buttandoci dentro vestiti senza neanche
piegali.
-sei
sicura? insomma guarda sole e mare- mi
dice mia madre all'aereoporto cercando di convincermi a restare,
abbasso lo sguardo colpevole di abbandonarla di nuovo -ma
saresti infelice qui- le
sorride debolmente prima di abbracciarla e salire sull'aereo.
solo
tre ore mi dividono da Seattle e ormai mi metto l'animo in pace.
a
prendermi c'è Charlie con la solita macchina con il
lampeggiante blu
e rosso e proprio come quando sono arrivata piove, il solito silenzio
imbarazzante e la mancanza di Jasper.
controllo
il cellulare continuamente ma nessun messaggio appare sullo schermo
-dovresti chiamare Jacob- alzo lo sguardo dal cellulare guardando mio
padre, che c'entra Jacob adesso-
perchè?- -è molto innamorato di te stando a
quello che mi dice
Billie-
-papà
ma..- -lo
so però facci un pensierino- scuoto
la testa e torno a guardare il cellulare.
il
rientro a Forks non fu per nulla piacevole : di Jasper neanche
l'ombra e Jacob cominciava a diventare invadente, molto spesso lo
trovo sotto la mia finestra e quasi tutti i pomeriggi devo andare
alla riserva sotto ordine di mio padre.
la
scuola riprende tranquilla, ormai manca poco alla fine la mattina del
primo giorno spero di trovarlo sotto la finestra ad aspettarmi
appoggiato alla macchina come tutte le mattina , ma non c'è,
comincio a pensare che non voglia piu vedermi.
raggiungo
la scuola ad una velocità esorbitante e arrivo con dieci
minuti di
anticipo, mi metto a cercare la sua macchina ma non c'è.
manca
anche a tutte le lezioni, a mensa torno a sedermi con i miei vecchi
amici ma mi manca lui e Jessica non fa altro che farmelo e farlo
notare tanto che dopo tre giorni che va avanti questa storia mi alzo
indignata lasciando li il pranzo e dirigendomi al parcheggio.
una
volta nel parcheggio mi infilo nel mio furgone, pochi secondi e sento
la crisi arrivare e come un orologio svizzero arriva.
mi
accascio sul volante e comincio a piangere disperata perdendo la
cognizione del tempo.
i
giorni passano e Jasper e la sua familia sembrano essersi dissolti
nel nulla, sono stata anche a casa loro ma è tutto chiuso e
un
cartello fucsia spicca sulla porta di legno scuro con scritto
vendesi, mi avvicino per guardare meglio ma sotto non c'è
scritto
neanche un numero di telefono o un email, niente che lasci traccia
del loro passaggio.
avrebbe
detto che non mi avrebbe mai lasciato e invece ecco che non
c'è,
torno a casa sconfitta e ormai sicura che i Cullen non sono piu a
Forks.
giorno
dopo giorno la mancanza di Jasper è sempre piu evidente non
mangio e
a mala pena vado a scuola, dormo per modo di dire la finestra
è
sempre aperta nella speranza di svegliarmi con lui accanto.
spesso
mi sveglio piangendo nel sognarlo e mio padre è stufo d
questa vita,
lo dice lui ma non pensa a me?, dice che se continua così mi
manderà
da uno psicologo ma io non ci voglio andare non voglio sentirmi dire
di dimenticare, che ormai è passato che non mi amava
abbastanza da
meritarmi e altre stronzate varie.
non
ho voglia di raccontare ad uno sconosciuto i mia affari,
guarirò da
sola ma dammi tempo.
i
giorni diventano settimane e le crisi notturne vanno avanti e mio
padre a preso la tanto odiata decisione
-o vai da uno psicologo o io rischio di impazzire- -devo andarci io o
te rischi di impazzire?- gli
si legge negli occhi che sta male ed è solo colpa mia, dorme
poche
ore di notte svegliato dai miei pianti isterici e mi dispiace e per
questo decido di andare dallo psicologo.
manca
un mese alla fine della scuola, l'ultimo mese è passato
lentissimo
come a voler sottlineare la mancanza di Jasper.
lo
strizza cervelli ha detto che non devo piu nominarlo se voglio
dimenticarlo ma non ci riesco.
mentre
cerco di studiare e la pioggia ticchetta sul vetro della finestra
tutti i miei pensieri si affollano su di lui, il nostro primo bacio,
la nostra prima volta, tutto su quella spiaggia, la nostra spiaggia.
mando
al diavolo lo studio e con un colpo secco chiudo il libro di
filosofia, mi scosto dalla scrivania buttando la penna sul libro
chiuso e mi avvio verso l'armadio mi metto una felpa e un paio di
jeans poi in bagno mi trucco rapidamente e scendo al piano di sotto.
afferro
le chiavi del furgone e mi precipito fuori monto nell'abitacolo e
metto in moto con non poca discrezione faccio retromarcia e sono
sulla strada provinciale di Forks, non so neanche io dove sto andando
o meglio non lo voglio ammettere a me stessa ma sto andando proprio a
quella spiaggia, la nostra spiaggia, forse li avrò un po di
conforto.
da
quando è sparito sono sparite anche le mie visioni, non
riesco a
vedere piu niente, ma questo non posso spiegarlo allo strizza
cervelli.
guido
per la strada bagnata, ad ogni angolo mi sembra di intravederlo, in
ogni volto riconosco il suo.
sono
arrivata nel centro, parcheggio la macchina e mi avvio per la strada,
la gente fa acquisti guardo il cielo è ancora grigio e
promette un
altro po di pioggia, poi guardo intorno e vedo solo gente allegra che
mi fa male, allegra che non ho piu voglia di vivere, quanti sogni
infranti, quanti bei momenti, scritti su quel viso bellissimo e
mentre guardo il mare io mi continuo a chiedere dove sei quando
crollano le forze, dove sei quando il mondo sta cadendo giu, dove sei
quando crollano anche i sogni tu dove sei?
e
mentre guardo su io mi continuo a chiedere dove sei e perchè
sei
andato via? dove sei? il mio mondo sta cadenso giu, dove sei? qui
piovono ricordi come bombe, allora chiudo gli occhi e provo a
immaginare qualcosa che colori questo grigio attorno a me
chissà se
prima o poi un giorno smetterò di chiedermi dove sei -
dove sei Jazz?- porto
le ginocchia al petto e comincio a piangere, inizio a pensare che
tornare in quel posto non è stato molto salutare, i ricordi
sono
tornati a galla come dei pezzi di gomma nel mare.
vado
via da quel posto e mi rimetto a passeggiare tra la folla che neanche
si accorge di me, amo la pioggia in queste situazioni, ti permette di
camminare a testa alta con le lacrime agli occhi.
al
dito ho ancora la fedina che mi ha regalato per il nostro
mesiversario, se fosse ancora qui con me sarebbero esattamente sei
mesi ma adesso nulla è piu come prima.
ormai
è buio e le persone cominciano a sciamare verso casa come
api verso
il miele, ritorno al furgone ma non ho voglia di tornare a casa mi
siedo sul cofano e mi rannicchio tutta contro il vetro umido, una
folata di vento mi fa rabbrividire o forse è stato un
fruscio dietro
la siepe, c'è qualcosa che non va -c'è
qualcuno?- domando
alzandomi dal cofano, un ombra emerge dalla siepe, sussulto
-no, non devi avere paura di me- il
suo è un accento strano, come se non parlasse la mia lingua,
si
avvicina verso la luce e finalmente riesco a vederlo.
è
un uomo alto e di colore, i suo capelli sono lunghi , mal tenuti neri
come la pece, ma un particolare attira la mia attenzio i suoi occhi,
sono rossi.
qualche
mese fa mi sarei messa a correre urlando ma adesso no, rimango li
impietrita e imparuta ma non accenno ad andare via
-mi chiamo Laurent- quel
nome non mi suona nuovo, l'ho gia sentito, a casa di Jasper forse
-che
cosa fai tutta
sola?- quel poco
buonsenso che mi era rimasto mi dice di mentire se voglio salvare la
pelle -niente-
dico
avvicinandomi al furgone -aspetti
qualcuno?- incalza
avvicinandosi -io.-
che cosa potevo dirgli "si aspetto qualcuno" non sarebbe
poi venuto comunque nessuno -oh
non preoccuparti, sei al sicuro, è da un po che ti osservo- cosa
mi sta osservando da un po
-e ti trovo bellissima- si
avvicina e mi bacia una mano io non so che rispondere poi il mio
cervello sembra fare due piu due
-
dov'è Jasper?- gli
domando allarmata -chi
è Jasper?- lo guardo
disperata di nuovo le lacrime tornano a premere prepotenti -ah
il biondo con l'aria di uno in agonia? è partito per un
lungo
vaggio- -cosa gli hai fatto?- gli
grido -nulla,
ha
ricevuto una certa foto di te che amorevolemte lo rendi come si dice
aspetta..cornuto-
cosa? mi ha fotografato? tutto per dividere me e Jasper, lo sapevo
che ho fatto una cazzata ad andare Jackson ville -ma
non preoccuparti mi prenderò io cura di te- si
avvicina ma non ho la forze, ne la voglia di allontanarmi da lui,
come impietrita mi lascio abbracciare e inclinare di lato la testa
lasciando scoperto il collo, sento il suo alito famelico su di me ,
avvicina i denti madidi di veleno pronto a rendermi sua, per sempre ,
piango incapace di reagire, i suoi canini a pochi centimetri dal mio
collo poi il vuoto.
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Capitolo 9 *** capitolo 9° e gli uccelli che scendono a bere dall'immensità, hanno il volo fuggente e leggero della tua intimità. ***
scusate!!
lo so che è
dall'anno scorso che non aggiorno mi sembra ma non avevo piu
ispirazione, sarebbe stupido che non avevo tempo xD davvero non
sapevo piu cosa scrivere ma adesso mi è tornata
l'ispirazione ihihi
spero che la cosa vi faccia piacere.
riprendiamo un po le
redini del discorso, nell'ultimo capitolo abbiamo visto un Alice un
po troppo spinta xD che limona con uno sconosciuto in vacanza di
pasqua a Jacksonville.
una volta tornata
Jasper e tutti i Cullen sono spariti metre Jacob diventa invadente.
questo è il riassunto
piu o meno ahhh dimenticavo Laurent staper trasformare Alice.. adesso
ho detto tutto!
mi scuso ancora
specialmente con alice90cullen,
valepinkcrane e alicecuellen19 che
hanno insisto perchè la finissi ebbene mie adorate! lo
farò!
######################################################################################################
Sei l'amore che diviene il
signore del mio animo.
Dante
mi sento sollevare
improvvisamente e spingere via e quando ri apro gli occhi mi trovo
nella siepe dietro di me.
Dolorante apro gli occhi e
alzo lo sguardo, davanti a me, girato di spalle, con la mano stretta
intorno al collo di Laurent
c'è Jasper.
appena lo vedo mi viene
da sussultare, non so se essere felice nel rivederlo o triste nel
vederlo poi andare via di
nuovo.
- Jasper -
lo chiamai in poco piu che un sussuro ma lui mi sente ugualmente e
con la coda dell'occhio non si perde un
mio respiro.
-non
farlo- gli consiglio
alzandomi e con lentezza
mi avvicino al suo braccio -
dimmi perchè non
dovrei - disse
assottigliando lo sguardo
contro Laurent - non
macchiare il tuo onore -
cerco di farlo
ragionare implorando di non
fare
ciò che ha in mente - se
lo lascio andare questa feccia non smetterà di darti la
caccia - ma
non mi importa che cosa mi
sarebbe successo, Jasper
non uccideva un vampiro da tato tempo e tutto questo l'aveva fatto
per la sua famiglia, per Carlisle e io non voglio che infranga la
promessa fatta a Carlisle, alla sua famiglia. non voglio, no.
le immagini continuano a
scorrere e nessuno aveva piu parlato quando una visione mi mostra tre
vampiri, uno alto e nerboruto mentre un altro era poco piu di un
ragazzino mentre a capo c'e una ragazzina. sono tutti intorno a
Jasper
mentre cerca di
difendersi.
scuoto la testa e
bruscamente spingo via Jasper facendo scappare dalla sua presa
Laurent che scappa via
lasciandoci soli, ma
ancora per poco.
- andiamo via Jasper -
dico cercando di spingerlo verso la macchina mentre mi guarda come
si guarda una pazza che
delira, sembra sconvolto
ma mi abbraccia senza continuare a capire cosa stessi farfugliando -
andiamo ti prego - continuo a dire al limite della disperazione
contro il suo petto - Jasper. Quanto tempo - una voce da bambina
viziata
spunta dalle spalle di
Jasper, troppo tardi, penso mentre stringo piu forte Jasper.
-Jane - sento i suoi
muscoli irrigidirsi mentre pronuncia quel nome con disprezzo e si
volta lasciandomi dietro di lui.
i tre vampiri della mia
visione apparirono dalla siepe.
vestivano delle cappe nere
e e tutti e tre avevano gli occhi rossi, si nutrivano di sangue non
come i Cullen.
- te la fai con un umana
adesso?- la ragazzina mi inchioda con lo sguardo - e tu sei rimasta
la solita acida - disse Jasper levandomi dal suo campo visivo.
Jane si mette a ridere
insieme agli altri due al suo fianco mentre Jasper
assottigliò lo
sguardo. Sono sicura che stava controllando lui la situazione grazie
al suo potere.
-Adesso basta Jasper -
parla per la prima volta l'altro ragazzino - hai giocato abbastanza -
disse il vampiro dalla costituzione molto simile a quella di Emmet.
-Se non siete qua per
giocare, per cosa siete qua? - domanda freddo, on l'ho mia visto
così, sotto questo aspetto.
- ma come non lo sai?-
rise il ragazzino -Alec, lui non prevede il futuro - disse l'altro
vampiro assottigliando lo sguardo
su di me.
vogliono me. ma io non
sono un vampiro -io..- - non verrà mai con voi - disse
freddo Jasper
spingendo mia con forza e
preparandosi a combattere - non è una
proposta - disse Jane, con un balzo i due vampiri furono
a dosso a Jasper che cercava di difendersi come poteva - vattene - mi
urla prima di essere scaraventato via.
sono paralizzata, non
riesco a muovere un solo muscolo nonostante il mio cervello continui
a dirmi di scappare.
non riesco a staccare gli
occhi da Jasper.
- solo tu puoi salvarlo -
la vocina di Jane mi giunge dalle mie spalle - devi solo venire con
noi - continua a dire mentre continuo a guardare Jasper combattere
contro i tira piedi di Jane.
- non posso fargli questo-
le rispondo mentre le lacrime cominciano a scendere dagli occhi -
preferisci vederlo morto?- chiusi gli occhi, la risposta era chiara -
devo dire a Felix di fargli del male, sul serio?- disse sadica - no
ti
prego - le risposi
girandomi verso di lei - farai quello che dico? - mi domanda di nuovo
fissandomi con quei suoi occhi rossi - prometto - dissi a bassa voce.
Jane fece un cenno ai due
che lasciarono andare Jasper - andiamocene, il nostro compito
è
finito - i due si allontanano da lui che mi guarda come se lo avessi
tradito, potesse piangere lo starebbe sicuramente facendo -
salutatevi pure -
mi avvicino a Jasper in e
mi inginocchio prendendogli il volto tra le mani - perdonami Jazz -
gli sussuro a pochi centimetri dalle sue labbra quando qualcosa
balzò
fuori dal cespuglio dietro di noi, di scatto Jasper mi spinse con le
spalle contro il cemento
dell'asfalto parandosi davanti a me con il suo corpo, quando qualcosa
di grosso e peloso piomba davanti a noi non riuscì a
trattenere un
urlo nonostante sia tra le braccia al sicuro di Jasper. finalmente.
la creatura davanti a noi
digrignava i denti prima di fiondarsi contro Jane e gli altri due che
se ne andarono - ci ricedremo Jasper - disse prima di sparire
nell'oscurità.
ci alziamo da terra,
tremavo come se avessi freddo ma non lo era e nemmeno il potere di
Jasper riuscì a calmarmi, il grosso lupo si
avvicinò a noi e tremai
di nuovo - tranquilla, non ci vuole fare del male - mi dice mentre mi
stringe.
ancora come terrorizzata
da quello che era successo poco fa non riuscivo a staccarmi da lui e
lui non voleva lasciarmi.
al sicuro nella sua
macchina sento la crisi arrivare, nascondo il viso tra le ginocchia e
puntuali le lacrime arrivarono.
- Aly..- mi sentivo un
idiota a piangere in queste situazioni ma non ci riuscivo - scusami -
biascicai tra una lacrima e l'altra non mi accorgo nemmeno che
è
sceso dalla macchina e adesso e dalla mia parte con lo sportello
aperto in
ginocchio davanti a me -
non è successo niente - dice guardandomi serio, non capisce?
come
puo dire che non è successo nient, mi stringo ancora di piu
contro
il sedile e serro ancora di piu le mie ginocchia - Aly..- la sua
voce è
triste, non lo guardo
negli occhi come ho paura di dirgli il vero motivo della mia crisi -
Jazz..- sento il suo sguardo su di me - dico sempre con il viso
nascosto tra le braccia - Alice, non si tratta solo di questo vero?-
alzo lo sguardo ma non
cerco il suo, guardo fisso
davanti a me - scendi per favore - dice freddo - Jasper? - quando
guardo accanto a me lo sportello è perto ma lui non
c'è lo cerco si
sta allontanando dalla macchina, scendo di tutta fretta dalla
macchina e gli
corro dietro
abbracciandolo da dietro per trattenerlo - Jasper, non te ne andare -
dico con la voce rotta dal pianto contro la sua schiena - Aly - dice
allontanandosi di qualche centimetro da me mentre faccio ricadere le
braccia lungo il
corpo preparandomi al
peggio - dove potrei stare se non qui accanto a te - alzo lo sguardo
umido su di lui che mi guarda prima di stringermi e farmi immergere
nel suo abbraccio solido come una roccia.
-ho avuto paura di
perderti - dico contro il suo petto mentre la sua mano mi accarezza i
capelli - non mi perderai mai principessa -.
uauauau risata isterica!
ce l'ho fatta a tornare! spero che vi sia piaciuto e che il finale
non sia troppo come dire
- mieloso
-pucioso
-zuccheroso
-machemelloso
-caramelloso
emm
ho finito gli
aggettivi xD spero che non sia una vera schifezza ma lascio decidere
a voi hihi alla prossima e spero molto a presto!
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Capitolo 10 *** capitolo 10° Nessun momento sarebbe meno vero Che il momento in cui io ti guardo ***
shakespeare
finalmente
riesco a
dormire tutta la notte senza urli o sogni che vengono a tormentarmi
perché Jasper adesso è qui con me che veglia di
nuovo sui miei
sogni.
se
mio padre lo trovasse
qua mi ucciderebbe ma non importa.
la
mattina arriva con il
solito grigiore tipico di Forks a cui mi ero abituata, a cui non
potrei mai rinunciare.
mi
metto a sedere sul
letto ma Jasper non c'é, so però dove
è, come tutte le mattine
andava a casa a cambiarsi e a prendere la macchina per andare a
scuola.
mi
vesto svogliatamente e
scendo per fare colazione ma mio padre non c'è al suo posto
c'é un
post- it sul frigo " sono a lavoro, torno tardi Charlie",
si è sprecato penso accartocciandolo e aprendo il frigo.
-
buongiorno - dico al
nulla pochi secondi dopo Jasper appare sulla soglia della cucina -
mai che ti si possa fare una sorpresa - disse finto arrabbiato mentre
si avvicinava a me - scusa - dico facendogli la linguaccia - ah si,?
vieni qua -
dice
cominciando a
rincorrermi - Alice guarda che ti ho - ci fermiamo di botto vedendo
Jacob fermo in corridoio con in mano un film divertente e la frittura
di Henry nell'altra - portato - dice abbassando le braccia e il tono
di voce.
-
Jacob?- sono stralunata,
cosa ci fa Jacob in casa mia, e sopratutto come ha fatto ad entrare -
che ci fai qua?- gli domando allontanandomi un po da Jasper e
mettendomi tra di loro per evitare che si scannassero - ero venuto a
vedere
come stavi, ma vedo
- dice puntando lo sguardo su Jasper - che ti sei ripresa in fretta -
sentì Jasper partire all'attacco ma lo fermai prendendolo
per la
mano - no Jasper. come sei entrato?- gli domando - Charlie mi ha dato
un
mazzo
di chiavi -dice
mostrandomelo - dammelo- incrocio le braccia al petto e tendendo un
braccio pronta a riceverle.
-
no- dice riponendole
nella tasca ma con un movimento impercettibile me le ritrovo nella
mano - grazie Jazz-, me le
metto
in tasca - adesso
fuori da casa mia - dico
-
cosa, ma perché? - -
perchè io non ti voglio, mettitelo in testa - dico perdendo
la
pazienza - ma Charlie ha detto..- -non hai sentito che ha detto - i
intromette Jasper - tu non ti immischiare -
-
mi immischio come mi
pare cane - - o ma davvero? - - è la mia ragazza e mi
immischio -
dice Jasper staccandosi dalla parete e avvicinandosi minaccioso a
Jacob - non era la tua ragazza però quando sei andato via -
disse
colpendolo
nell'orgoglio -
hai fatto presto ad andare via quando hai visto che le cose si
complicavano - dice ancora - adesso basta - mi sono resa conto che ha
superato il limite e che sto urlando - vattene - - come vuoi, ma sai
dove
trovarmi
- .
finalmente
se ne va
chiudendosi la porta alle spalle - Jazz, mi dispiace - dico girandomi
verso di lui aveva gli occhi
chiusi
e stremava - Jazz -
mormorai, mi avvicinai a lui e gli presi il volto tra le mani, - io
non lo penso - dico sorridendogli dolcemente costringendolo ad alzare
il volto fino ad incontrare i miei occhi e se non li vedessi con i
miei occhi non ci
crederei
erano lucidi, ma
i vampiri non possono piangere - Jazz - dissi guardando i suoi occhi
e i pugni stretti lungo il corpo.
di
slancio lo abbracci
passandogli le braccia intorno al collo - non devi credere a
ciò che
dice Jacob - gli sussurro
-
ma ha ragione - dice per
la prima volta da quando è andato via - no,non è
vero - lo sentì
sussultare da sopra la mia
spalla
- io non ho mai
smesso di sperare - le sue braccia mi stringono i fianchi
avvicinandomi a lui -io non ti merito - dice stringendomi a lui prima
di baciarmi dopo tanto tempo.
mi
arrampico meglio sulle
sue spalle per raggiungere le sue labbra che non ho mai dimenticato
in tutto questo tempo.
mi
stacco da lui per
riprendere fiato ma non smetto di guardarlo negli occhi mentre mi
passa una mano sulla guancia mandandomi in paradiso con un solo
gesto.
[Volturi]
-ve
la siete lasciata
scappare - urla un uomo, Aro buttando a terra il lume che emetteva
una luce flebile - Aro, un lupo ci
ha
impedito di - biascica
Felix spaventato per la sua sorte - un lupo?- domanda retorico Aro
improvvisamente calmo.
è
girato di spalle e
guarda fuori dalla finestra le macchine che scorrono nel traffico
frenetico di Seattle.
-siete
una delusione-
disse senza voltarsi - mio caro Aro, ti ho detto che ci dovevo
pensare io - dice una voce
proveniente
dal divano
completamene in ombra - Cosa proponi Caius? - domanda Aro.
il
vampiro chiamato Caius
prima di rispondere agita il bicchiere contenente del liquido rosso
come se fosse vino
-
io propongo di
sterminare i Cullen - disse un altra voce su un altro divano - Jane,
sei sempre la solita - commenta Aro
Jane
ci rimane malissimo
tanto che digrigna i denti ma non ha il coraggio di controbattere.
-
non ha tutti i torti
Aro,fratello mio- riprende Caius dopo che ha sorseggiato quello che
stava bevendo - stanno
diventando
troppo numerosi
- loro sono solo tre in effetti, il loro corpo di guardia conta ben
poco, mentre i Cullen sono
sette
e tutti sono molto
uniti.
-
non è facile
sconfiggerli mio caro Caius - - Maestro hanno un punto debole - si
intromette di nuovo Jane
-quale
mia cara?- domanda
madido di nuova curiositàAro - l'umana, si batterebbero per
salvarla
fino a farsi uccidere -
-
ma così torniamo al
piano di prima sorellina - commentò Alec -no, se riusciamo a
farli
litigare con i licantropi, sono
loro
vicini, per quanto
tempo riusciranno a mantenere i rapporti?- conclude con un certo
sadismo nella voce.
-
sei diabolica Jane -
commenta Alec - e sia Jane, occupatene tu - Aro era convinto che
tutto sarebbe andato come
aveva
programmato.
-dobbiamo
festeggiare,
Caius, versami del sangue anche a me - prende il bicchiere che suo
fratello gli porge- alla
nostra
salute -. tutti
ridono sicuri che le cose prenderanno il verso sperato.
[fine
Volturi]
è
notte gia da un po
quando mi sveglio in preda al panico - Alice, che hai visto?- sa che
ogni volta che mi sveglio di notte non è per un incubo ma
è perché
ho avuto una visione .
respiro
affannosamente
mentre continuavo a guardare davanti a me -quelli che ci hanno
attaccato ieri - dico cercando lo sguardo di Jasper - vi vogliono
distruggere - dico in preda al panico, mi prende il volto con le mani
costringendomi a
guardarlo
- sei sicura? -
mi domanda, annuisce quasi impercettibilmente e di scatto si alza dal
letto lasciandomi in ginocchio sul letto - dove vai?- gli domando
alzandomi - devo avvertire gli altri - dice salendo sulla finestra -
vengo
anche
io - dico
infilandomi una felpa e un paio di Jeans.
-
se Charlie non ti trova?
- domanda ma non mi importa che cosa sarebbe successo, la mia vita
era Jasper adesso.
mi
prende sulle spalle e
scendiamo dalla finestra.
la
luna è alta nel cielo
e illumina la strada.
in
casa tutte le luci sono
accese ovviamente, nessuno dorme a casa Cullen.
Jasper
mi mette giu e a
passo svelto entriamo in casa dove veniamo accolti da Esme che mi
abbraccia contenta di
vedermi
dopo tanto tempo -
sono contenta di rivederti - disse sciogliendo l'abbraccio - posso
offrirti qualcosa?- mi domanda gioviale - spiacente mamma, mi serve
adesso, dove è papa?- Esme rimane basita dalla risposta del
figlio
tanto
che comincio a
guardarlo male - nel suo ufficio - - grazie-.
mentre
raggiungevamo lo
studio di Carlisle gli dico che non è stato molto carino da
parte
sua trattare così Esme
-
lo so e mi dispiace ma è
importante - dice, una volta davanti alla porta dello studio bussa un
paio di volte prima che Carlisle rispondesse.
rimane
un po stranito nel
vederci la entrambi ,a ci fece accomodare comunque e noi o meglio
Jasper gli racconta che cosa era successo.
quando
si finisce non
sembrava troppo sconvolto - queste visioni si non avverate sempre -
mi domanda a me Carlisle ci penso molto a lungo ripercorrendo
velocemente tutte le volte che ne avevo avuta una e la risposta
è
semplice, si.
tutte
le volte le mie
visioni mi avevano non dico salvato la vita ma cambiata notevolmente.
quando
sono sicura
rispondo.
Carlisle
incrocia le dita delle mani appoggiandoci il mento sopra con sguardo
pensieroso - è
logico che è per eliminare un clan piu numeroso di loro -
è
incredibile come Carlisle riesca a mantenere la calma in questo modo,
sento
Jasper
invece fremere
dalla rabbia.
-
teniamoci pronti al
peggio - dice Carlisle prima di alsarzi - dove vai?- domanda Jasper -
a Denali, a chiedere consiglio
a
Eleazar - guardo Jasper
non sapendo di chi stesse parlando - un ex volturo- mi risponde.
scendiamo
di nuovo al
piano di sotto dove mi lascia finalmente andare da Esme che si mise a
preparare la sua
squisita
cioccolata calda.
mi
appisolo in camera di
Jasper dopo aver bevuto la cioccolata calda preparata da Esme.
é
Jasper a svegliarmi baciandomi dolcemente sulle labbra ma quando
dormo non ce n'è per nessuno, nemmeno per Jasper.
mi
giro sbuffando -ancora
cinque minuti - lo sento ridere mentre continuo a rigirami tra le
sue braccia - amore, tuo
padre
tra meno di mezz'ora
si alza per andare a lavoro - mi sussurra all'orecchio, ma non sono
le quelle parole a
svegliarmi
del tutto, mi
ha chiamata Amore, non mi aveva mai chiamata così.
mi
metto a sedere sul
letto improvvisamente lucida, scarruffata, ma lucida e guardandolo
gli domando che cosa aveva
detto
- ho detto che tuo
padre si sta per svegliare - ripete pacato ma io non voglio sapere
quello, voglio che ripeta Amore, voglio sentirmelo dire ancora.
-
no prima - incalzo
mentre rannicchio le ginocchia e ci appoggio sopra la testa in attesa
di quella parola.
fa
la faccia vaga come se
non si ricordasse - proprio non mi ricordo - dice facendo spallucce,
spalanco la bocca
offesa
e mi alzo da letto
in cerca dei jeans - Amore, dove vai? - mi domanda di nuovo
prendendomi in braccio portandomi a sedere sopra di lui - sei un
bastardo -gli dico appoggiando la fronte alla sua, -e tu un folletto
- soffia a
pochi
centimetri dalle mie
labbra.
Like
indecision to call
you, and hear your voice of treason..
il
cellulare, Charlie o
cavoli, adesso si che sono nei guai, mi alzo bruscamente
allontanandomi da Jasper e parto alla ricerca del cellulare, due
squilli, starà chiamando la poilizia, tre squilli
l'esercito,
quattro squilli i vigili del fuoco per
dragare
il fiume, cinque
squilli le pompe funebri al sesto lo trovai
-
pronto - all'altro capo
del telefono Charlie sta urlando così forte nel microfono
che non
riesco a capire che cosa stia dicendo, capisco solo punizione e
cinque minuti.
chiudo
la chiamata e parto
alla ricerca dei Jeans - è infuriato - dico una volta
trovati sotto
al letto ( non abbiamo fatto
nulla,
morivo di sonno) me
li infilo in malo modo il che mi fa impiegare cinque minuti buoni in
piu - se non sono a casa
entro
cinque minuti a
partire da quando mi ha chiamato sono i grossi guai - parto per la
ricerca delle scarpe che invece non sono sotto al letto ma sotto al
divanetto, mio dio ma perché sono così
disordinata, Jasper invece
mantiene la
calma
senza scomporsi
tanto, si era alzato dal letto per prendere le chiavi della macchina
e adesso mi guarda appoggiato allo stipite della porta, se non fosse
che rischio l'ergastolo gli sarei gia saltata a dosso -
perché non
mi hai
svegliata
- borbotto
finalmente infilandomi le scarpe - ti ho chiamata cinque volte -
risponde scuotendo la testa ma sempre rimanendo calmo.
quando
sono pronta mi
avvio verso le scale ma mi afferra per un braccio esasperato, mi
carica sulla schiena e si parta alla volta di casa mia.
il
viaggio dura sie e no
due minuti e quando siamo vicini mi posa a terra - vuoi che venga con
te? - meglio di no, non oso immaginare la scenata gia senza di lui,
con lui presente mi avrebbe chiuso in un convento di clausura.
lo
baciai velocemente e
mentre mi avvio al patibolo mentre gli faccio cenno che lo avrei
chiamato quando si sarebbero calmate le acque.
eccomi di nuovo qua, spero
che anche questo vi sia piaciuto come capitolo come quello
precedente.
voglio ringraziare tutti
di cuore del ben tornato che mi avete dato grazie, sopratutto ad
alicecullen19 e alice90cullen
bene vi lascio allo
Spolier :
- Jane- ringhiai contro
quel volto da bambina odiosa.
- Alice- ricambia con quel
suo ghigno malefico - voglio farti una confidenza - dice
avvicinandosi
-Aro vuole distruggere i
Cullen, ma io ti faccio una proposta, vieni con noi - mi tende la
mano bianca come il marmo soghignando - non farai del male ai Cullen
- imposi, sorrise come se avesse la vittoria in mano e infatti
l'aveva
- allora?- incalza la
vampira, abbasso lo sguardo e pronuncio quelle parole mentre spero
che mantega la promessa.
|
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Capitolo 11 *** capitolo 11° Someday I will understand In God's whole plan ***
La
liberazione interiore è l'unica cosa per cui valga la pena
di morire, l'unica per cui valga la pena di vivere.
Jim morrison
punizione
fino a quando
non sarei come diceva lui "maturata" abbastanza da capire
che non devo uscire da sola di
notte
senza nemmeno
avvertire.
mi
confinò in camera mia
senza nemmeno farmi spiegare che non era come pensava lui, che non
ero andata a battere
sui
viali ma che avevo, ok
semplicemente dormito, e niente di piu, a casa di Jasper.
ovviamente
non dissi
niente, altrimenti oltre alla clausura sarebbe scappata anche una
bella denuncia e una bella
ordinanza
restrittiva.
decisi
quindi di stare
zitta a sorbirmi la paternale e quando finì non fui che
contenta
quando mi spedì in camera mia.
salì
pensantemente le
scale e aprì la porta di camera e me la chiusi poi
rumorosamente
alle spalle.
era
inutile restarci male
o piangere, era solo colpa mia, non avevo pensato a cosa andavo in
contro ieri notte quando
sono
scappata di casa ed
era giusto essere puniti.
mi
misi il cuore in pace e
afferrando il diario guardai i compiti che avrei dovuto fare per
lunedì, magnifico latino e fisica
due
delle materie che
odiavo piu in assoluto.
cercai
di non pensarci
troppo e buttatami sul letto con i libri presi il cellulare e mandai
un messaggio a Jasper,
conoscendolo
stava andando
in crisi con il cellulare stretto nella mano.
"ciao
Jazz, Charlie
mi ha messo in punizione ='( "
premo
invio e mi concentro
sulla versione, gia al secondo rigo mi si intrecciano gli occhi ma se
volevo passare a
giugno
mi sarei dovuta
applicare, anche a latino.
provai
a tradurre ma non
tornava un tempo e quando ne ebbi abbastanza tirai il libro fuori
dalla finestra nel vero senzo
della
parola.
chiusi
il quaderno e
recuperai il cellulare dal comodino, c'era un messaggio
"mi
dovrei
preoccupare?"
come
un ebete risposi
senza neanche chiedermi per cosa. due secondi dopo arrivò un
altro
messaggio
"
intendevo per il
libro di latino volato dalla tua finestra" finalmente connetto e
corro alla finestra e lo trovo la sotto come
al
solito con il mio libro
di latino in mano, Dio qanto lo amo quel vampiro. è sempre
presente
la al momento giusto.
li
fece cenno di venire su
come al solito e quando fu appena entrato non riuscì a non
saltargli
a dosso.
non
ce la facevo a stargli
lontano neanche un minuto e lui lo sapeva, sapeva che effetto mi
faceva, che onde che
paralizzavano
il mio
cervello mandava soltanto guardandomi.
-
a letto senza cena? - domandò sciogliendo l'abbraccio e
posando il libro sul tavolino
vicino alla finestra - già, ma
credo
che resisterò per
una notte senza cibo - quindi suppongo che una bella pizza non ti
vada - quelle parole mi
rimisero
al mondo, bella
pizza - Pizza? - domandai retorica tornando da Jasper tutta
gongolante e quando la tirò fuori
salti
come una bambina
viziata, Jasper mi viziava ogni momento.
quando
vidi che era ai
quattro formaggi a momenti mi mettevo ad urlare - direi che ti piace
- disse appoggiandosi al
muro
- ti amo Jazz- dissi
sedendomi sul letto. sedette accanto a me guardandomi con il solito
sguardo si chi guarda
qualcosa
di
incredibilmente prezioso - ne vuoi?- gli domandai sdraiandomi
accanto a lui e mettendogliene un pezzo
sotto
il naso.
si
portò le mani alla
gola e simulò una speci di strangolamento - come fai a dire
che non
ti piace? - addentai la pizza
sotto
il suo sguardo quasi
disgustato - come fai a dire che non ti piace il sangue - domanda,
retorica ma lo presi in
contro
piede - a me piace
il sangue - strabuzzò gli occhi mettendosi a sedere - tutto
bene
amore? - era
improvvisamente
serio -
che ho detto? - ero preoccupata, che lo avessi schifato davvero? poi
improvvisamente rise
senza
ritegno - ti faccio
ridere è? - certo che siamo una bella coppia - commenta
appoggiando
la fronte contro la mia
-
un vampiro che odia la
pizza e un umana che ama il sangue - risi anche io, che coppia bella
assortita. mi sdraiai
portandomelo
dietro e
cominciai a baciarlo. un brivido mi corse lungo la schiena ma no come
quando ho freddo
-
hai freddo? - domandò
mentre si fermò per guardarmi negli occhi - no, sei tu che
mi fai
quest'effetto - dissi
riprendendo
a baciarlo.
mi
svegliai di nuovo alle
tre di notte un po infreddolita avevo solo l'intimo a dosso raccattai
una felpa li vicino a letto e
tornai
a dormire - tutto
ok?- mi domandò Jasper, annuì tornando tra le sue
braccia ma ormai
ero sveglia
completamente.
mi
girai contro il suo
petto e rabbrividì di nuovo, mi tirai le maniche della felpa
fin
sopra le mani ma il freddo non passò,
si
alzò pensando che la
causa fosse lui ma lo afferrai e lo ritirai giu - non ho freddo, ho
come la sensazione che stia per
succedere
qualcosa di
brutto - mi strinse contro il suo petto e poi eccola quell'ondata di
calore rassicurante
-
Carlisle ha parlato con
Eleazar - esordì.
anche
lui non si spiegava
le mie visioni visto che solo i vampiri posso manifestare questi
"doni", certo sono delle
rimanenze
di quando era
umano, questo voleva dire che sarei diventata un vampiro anche io.
-Jasper-
lo chiamai sempre
accoccolata con il suo petto, mi feci coraggio e gli posi quella
domanda di ci temevo la
risposta.
-
mi trasformerai mai in
vampiro? - tutto d'un fiato per paura della risposta, mi strinse
ancora di piu a se - per me sei
bellissima
così - disse
guardandomi negli occhi - anche quando sarò in carta
pecorita e tu
ancora un diciottenne? -
sussurrai
sulle sue
labbra.
-Aly,
non ti priverei mai
della cosa piu bella che hai - mi scostai da lui mettendomi in
ginocchio sul letto e mettendogli
un
dito sulla bocca gli
impedì di parlare ancora - la cosa piu importante che ho sei
tu, e
sappi che non mi arrenderò,
voglio
stare al tuo fianco
per sempre - finì il mio discorso che lui
suggellò con un bacio
dolce e un grazie.
ma
come sempre im momenti
belli finiscono troppo in fretta e il suo cellulare squillo. in una
frazione di secondo il mio
mondo
crollò.
i
licantropi avevano mosso
piede contro i Cullen accusandoli di essere entrati nel loro
territorio e quindi Jasper
doveva
andare a tenere
calmi gli animi.
-
vengo anche io - dissi
alzandomi dal letto ma non sembrava in vena di scherzare, mi
fulminò
con lo sguardo il che mi
fece
capire che era un no
mi rattristai, grazie al suo potere lo capì benissimo - Aly,
siamo
sul piede di guerra come
riuscirei
a concentrarmi
sapendoti li?- prese il mio mento e mi costrinse a guardarlo negli
occhi.
-
torno appena posso, tu
però - si interruppe - non uscire di casa, ti prego - e dove
potevo
andare? ero in punizione ma
mi
risparmiai il sarcasmo
e annuì , mi baciò a stampo e scese dalla
finestra.
-
fai attenzione-.
mi
alzai e lui non c'era,
non ero piu abituata a questi risvegli in solitudine, neanche mio
padre c'era, avevo l'assoluto
dominio
della casa se non
fossi dovuta andare a scuola.
sicchè
montai in macchina
e mi diressi a scuola dove nessuno dei Cullen era presente, nessuna
volevo, nessuna
mercedes
nessuna Jeep.
loro
non c'era, cominciai
a preoccuparmi sul serio e quando finirono le lezioni feci come mi
aveva detto Jasper corsi a
casa.
arrivai
davanti casa e
quando vidi chi c'era mi gelò il sangue nelle vene, non
scesi dalla
macchina feci marcia indietro
ma
qualcosa mi tratteneva.
-
ti conviene scendere -
Jane era la davanti che aspettava me, pronta a portarmi via come
aveva promesso.
scesi
dalla macchina e mi
avviai verso di lei a testa alta.
-
Jane - dissi il suo nome
come uno sputo - Alice, facciamo un chiacchierata vuoi? - disse
melliflua con la sua voce da
bambina
- dov'è Jasper?-
domandai sulla difensiva.
in
abiti civili era molto
bella, come tutti quelli della sua specie.
indossava
un paio di jeans
delle ballerine e un maglioncino nero scollato - hai stufato con
Jasper - era stato Alce a
parlare
- abbiamo capito
che lo ami - disse spingendomi dentro casa.
Felix:vediamo
lui quinto
ti ama invece -
Alice:
che vuoi Jane?
Alec:
o mio dio m è
tarda?-
Jane
: Alec, l'educazione.
Alice Aro vuole te, ecco cosa vogliamo noi, te.
Felix:
i tuoi poteri
Jane:
ad Aro manca
qualcuno con i tuoi poteri
Alice
: Jasper mi porterà
via da voi
Jane:
Aro vuole
distruggere i Cullen ma posso dirgli di fermarlo basta solo che tu
dica di si
Felix:
vieni con noi!
Alec:
e i Cullen saranno
salvi
finalmente
capì, loro
avevano organizzato tutto li guardai sconvolta - se accetto,
lascerete in pace i Cullen ?- domandai
-
ma certo cara. devi solo
dire di si -.
pensai
a cosa avrei
portato Jasper, e fossi andata con loro e poi pensai alla fine che
avrebbero fatto, non potevo
permetterlo
- si - dissi
con i pugni stretti.
tutti
e tre ghignarono
come se avessero vinto alla lotteria mentre ancora non sapevo che
cosa mi serbava il futuro, per me, per Jasper per noi.
ahhh =3 finita la prima
parte, siete contenti ??!
immagino -.-" mi
preparo a ricevere i pomodori anzichè del mazzo di fiori xD,
via non
posso non dirvelo:
ovviamente ci sarà un
seguito mica possiamo lasciare la situazione così no? ma
chissà
come sarà il seguito, sicuramente ricco di sorprese e
contrasti =3
che metteranno a dura prova l'amore tra i due, specialmente una
piccola cosettina che chiamerò semplicemente Hollie, per ora!
voglio ringraziare chi
ancora mi segue come aliceculle13 e alice90cullen che mi supportano e
sopportano in questo mio delirio, GRAZIE!
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Capitolo 12 *** capitolo 12° eri li, ci sei sempre stato ***
Non ti ho mai visto, ma ti ci sei sempre stato, veglivi su di me senza
che io me ne accorgessi. Mi hai indirizzato sulla via della
felicità e poi ti ho trovato, eri li, ci sei sempre stato
avevo
deciso
spontaneamente di seguire Jane, Alec e Felix. Lo avevo fatto per
salvare quella che ormai era la mia
famiglia,
quello che per
me era la cosa piu importante al mondo, Jasper.
sapevo
che così facendo
lo avrei distrutto piu io che loro uccidendolo ma nella sua infinita
vita avrebbe trovato
sicuramente
qualcun'altra
che lo avrebbe amato come lo amavo io.
mentre
pensavo a cosa mi
stavo lasciando alle spalle una lacrima mi scese lungo il viso.
camminavamo
da un po e
appena fuori la foresta una macchina ci stava aspettando, con un
cenno del capo Jane
salutò
il vampiro che ci
attendeva e mi fece salire in macchina.
ignoravo
dove mi stessero
portando, ma che differenza faceva? non avrei mai piu rivisto Jasper.
la
macchina partì spedita
verso una meta a me sconosciuta e in poco tempo uscimmo da forks e ci
dirigemmo verso
Seattle.
-
tra poco umana, avrai
l'onore di conoscere il Grande Aro - a parlare era stato il vampiro
alla guida, era piu o meno alto
quanto
me, moro con gli
occhi rossi, aveva un completo nero e nonostante sorridesse qualcosa
mi diceva di non dargli
troppa
confidenza.
non
risposi per me Aro
poteva essere anche Dio in terra.
quando
arrivammo a Seattle
era gia sera inoltrata. ci fermammo davanti all'albergo piu lussuoso
di tutta la città e lasciata
la
macchina al
parcheggiatore dell'hotel mi fecero strada fino alla suite di Aro e
dei suoi fratelli.
la
suite era all'ultimo
piano, ingegnoso, nessuno li avrebbe disturbati nelle loro veglie
notturne si per le pulizie sia per il
servizio
in camera.
giunti
all'ultimo piano
davanti a noi c'era una sola porta con appeso alla maniglia "
non disturbare".
mi
spinsero avanti fino
alla porta e la, Jane busso due volte prima che una voce un po acuta
le disse di entrare.
entrai
dopo di lei.
la
stanza era buia le
tende erano aperte e filtravano solo le poche luci della
città che
facevano intravedere i volti delle
persone
presenti.
-
grazie, potete andare -
a parlare era stato un vampiro girato verso la finestra che guardava
il traffico scorrere nella
strada
sotto di noi.
tutti
obbedirono es
uscirono dalla stanza lasciandoci soli.
-Alice
- disse senza
voltasi a guardarmi -che bello rivederti - disse con una nota di
gioia nella sua voce, ma io non mi
ricordavo
di averlo mai
visto, mi ricorderei di lui - non t ricordi?- finalmente si
girò, il
suo volto mi tornò improvvisamente
alla
mente anche se non mi
ricordavo dove l'avessi visto, feci un passo indietro - non devi
essere spaventata da me -
la
sua voce era dolce,
troppo dolce per essere vera, mosse alcuni passi verso di me -
posso?- allungò la mano verso
di
me ed io mi ritrassi
ancora - non voglio farti male - mosse altri due passi verso di me
mentre ancora tendeva la
mano.
scossi
la testa ma come
iptonizzata allungai la mano verso di lui che afferrò avido
- che
bello poter vedere i fatti che
accadranno
- aveva gli
occhi chiusi e il sorriso sulle labbra, quando lasciò andare
la mia
mano tornò a fissare fuori dalla
finestra
il paesaggio
della metropoli.
-
Alice mia cara, tu hai
un dono bellissimo, mi piacerebbe che tu - fece una pausa come se
fosse stanco, i suoi mille e
piu
anni cominciavano a
farsi sentire? si girò di nuovo ma questa volta non aveva
piu il
sorriso come prima, era serio
come
se la mia decisione
potesse in qualche modo influenzare il futuro - ti unissi a noi - era
come aveva detto Jasper,
erano
sempre in cerca di
qualcuno che li seguisse, di seguaci.
-
io..- avevo possibilità
di scelta?, non penso, era una domanda la sua? - ho scelta?-
sogghignò e il che mi fece
pensare
che non ce
l'avessi.
-
tu non ricordi di avermi
già incontrato? - scossi la testa, il suo volto mi era
familiare,
come quando sogni qualcuno
-
noi ci siamo già
incontrati - disse sedendosi e portandosi alla bocca un bicchiere con
qualcosa di rosso, sangue.
-
si, tempo fa - fissava
il liquido dentro senza mai incrociare il mio sguardo - forse eri
troppo piccola per ricordartelo -
disse
che un giorno quando
ancora vivevo a Forks con entrambi i miei genitori mi persi nel bosco
e non sapevo piu
come
tornare a casa.
mentre camminavo nel bosco sempre piu buio e cupo incontrai una
persona, un vampiro. allora
ero
troppo piccola per
sapere della loro esistenza pensavo fosse solo un umano che volesse
aiutarmi così mi gettai
verso
di lui per
chiedergli aiuto.
questo
vampiro mi prese
tra le braccia e m chiese il mio nome, quando risposi sentì
qualcosa
di pungente su collo
prima
di sentirmi lanciare
via. quando riaprì gli occhi un altra persona, un vampiro
era la,
posto davanti a me.
diceva
che non mi avrebbe
dovuto toccare, che per lui era una crudeltà.
-
ero io quel vampiro -
disse posando il bicchiere vuoto e alzandosi di nuovo - e quei
segni che hai sul collo - passai
una
mano sul collo, avevo
due segni che avevo sempre scambiato per nei tanto erano piccini -
sono il segno dei miei
canini
- tutto tornò
limpido come il sole, ecco dove l'avevo gia incontrato, avevo poco
piu di tre anni quando mi persi
nel
bosco, pensavo fosse
solo un sogno, ma se mi aveva morso come mai non ero diventata un
vampiro - tu menti -
urlai
improvvisamente - se
mi hai morso come mai non sono diventata un vampiro? -
sogghignò di
nuovo - se il tuo
amato
Jasper non fosse
arrivato e ti avesse levato dalle mie grinfie avrei succhiato il tuo
sangue trasformandoti -
Jasper?,
il vampiro che mi
aveva salvato era Jasper? ma come era possibile - cosa?, Jasper..- ero
rimasta a bocca
aperta
-Jasper prima di
quell'episodio era la mia guardia del corpo. non lo sapevi? - ero
sempre piu confusa - per un
vampiro
basta uno sguardo
per capire chi sarà la sua compagna per la vita, ma Jasper
ha sempre
avuto difficoltà ad
esternare
i suoi
sentimenti, era stufo di uccidere,era stufo di sentire il dolore e la
paura delle persone che stava per
uccidere
ed era
intenzionato ad andarsene. quella sera ero a caccia da solo quando ti
incontrai e non riuscì a resistere
eri
da sola, così
indifesa e piccola, sarebbe stato così rigenerante bere il
tuo
sangue ma potei solo trasmettere i poteri
perché
Jasper ti ha
salvato - Jasper mi aveva salvato, gia allora si preoccupava per me,
e io che cosa avevo fatto per
ripagarlo,
avevo baciato
Loris in vacanza e sono andata diritta nelle mani di Aro.
-
dopo che ti ha riportato
a casa dette le sue dimissioni e si unì ai Cullen - lo
guardavo
incapace di dire niente, se ero
viva
lo dovevo solo a lui
- e da quel momento f la tua ombra - ero un egoista, aveva passato
quindici anni ad aspettare,
ad
aspettarmi, non l'ho
mai ringraziato, e non avrei mai potuto piu farlo - adesso finalmente
posso fare quello che avrei
voluto
fare quindici anni
fa -. si avvicinò a braccia aperte con i canini scoperti,
ero
incapace di muovermi come quando
ci
provò Laurent,
sembrava tutto un film già visto ma non chiusi gli occhi,
pensai a
Jasper e a tutte le volte che mi
aveva
salvata - non farà
male - - non la toccare - mi voltai di scatto, Jasper - possibile
che non possa mai avere un
attimo
di pace - guardavo
Jasper, stava bene, non aveva neanche un graffio - Jasper, cosa ti
ricorda questa scena? -
disse
avvicinandosi a lui,
- la luna, il buio, tu ed io, la nostra Alice - alle parole "nostra
Alice" lo vidi contrarre i muscoli
-non
ci sei riuscito
allora, non ci riuscirai adesso - mosse alcuni passi verso di me
prima di affiancarmi - Jasper io ..-
mi
fulminò con lo
sguardo prima che perdessi i sensi e mi addormentassi, mi
sentì
prendere in braccio e come se
fluttuassi
sentivo che mi
stavo spostando - Jasper non stai correndo troppo - riconobbi subito
quella voce, avrei voluto
urlare
e aprire gli occhi
ma non ci riuscivo neanche quando mi sentì cadere per terra
e sentì
Jasper urlare di dolore.
dovevo
reagire, dovevo
svegliarmi, dovevo aiutare Jasper e fare quello che lui aveva fatto
per me troppo volte.
con
tutta la forza che
avevo riuscì ad aprire gli occhi e a riuscire a mettermi in
ginocchio, Jasper stava lottando contro
Felix
mentre Jane lo
torturava con il suo potere, ma dove erano gli altri, come mai non
venivano ad aiutarlo?.
-
devo aiutare Jasper - mi
misi in piedi a fatica e cercai a tentoni qualcosa di acuminato,se la
cosa che bramavano di
piu
era il mio sangue gli
avrei accontentati, ma li avrei portati anche alla rovina, sul tavolo
c'era la cena che aveva
ordinato
qualcuno,
afferrai il coltello con decisione e li chiamai, mi sentì
fissare da
otto occhi , Felix tratteneva Jasper
per
terra - che hai
intenzione di fare con un coltello? - la voce di Jane sembrava
divertita dalla situazione - volete il mio
sangue,
prendetelo - strinsi il coltello con una mano mentre con la lama mi
aprì l'altro
palmo - Alice - Felix lo sbatté a
terra
di nuovo, vidi gli
occhi di tutti farsi famelici e lasciare andare Jasper per
avvicinarsi a me, dalla mano usciva un
rivolo
di sangue che andò
a macchiare il terreno.
in
poco tempo fui
circondata dai tre che non vedevano l'ora di assaggiarmi - Aro
smettila - a parlare era stata un altra
voce,
quella di carlisle,
per la prima volta era autoritaria e aveva poco di pacato -
richiamali subito - Aro sembrava
spaventato
da Carlisle
tanto che richiamò i tre che subito si ricomposero e lo
raggiunsero.
mi
appoggiai al muro, l
taglio iniziava a fare male, ma in pochi secondi Jasper mi fu di
nuovo accanto.
la
sua faccia era
sconvolta - Jasper..- dissi a fatica - ti porto via da qui - mi
prese di nuovo in braccio e a velocità mi
portò
verso gli ascensori
ma gli intoppi non erano finiti qui - Jasper, è un po che
non ci
vediamo - disse parandosi
davanti
agli ascensori -
Dementri, ti prego - la sua voce era implorante ma le sue intenzioni
meno, mi rimise a terra -non
posso
Jasper, il suo
sangue è così buono - prese Jasper per il collo e
lo lanciò
lontano - siamo rimasti tu ed io Alice -
mi
prese la mano
sanguinante e leccò la ferita - dissetante, sai di menta e
cioccolato - mi ripugnava, aveva un rivolo di
sangue
scendeva sul lato
della bocca - mi dispiace per Jasper, ma sei troppo buona - i suoi
denti penetrarono nella
mano
con u dolore
allucinante, la mano prese a bruciare come la testa e davanti a me
vidi passare tutta la mia vita
come
un film compreso la
prima volta che vidi Jasper.
-
vieni qui, è tutto
finito - Jasper era la, mi tendeva la mano mentre sentivo un senso di
sicurezza invadermi, ancora non
sapevo
che era il suo
potere a farmi quell'effetto - se ne è andato? - domandai
uscendo da
dietro l'albero dove mi
aveva
detto di nascondermi
- si, se ne è andato - disse sorridendomi per darmi coraggio
-
vieni, ti porto a casa -
mi
prese in braccio, mi
portò in una grande casa, ci sarei stata quindici anni dopo,
Esme si
prese cura di me - lei è mia
madre,
Esme - mi avevano
gia conosciuti tutti, fu Carlisle a chiamare la mia famiglia quando
mi vennero a prendere la,
mi
ricordai poi la
promessa che mi fece prima di andarmene Jasper - ci incontreremo di
nuovo un giorno, ma fino ad
allora,
veglierò su i
tuoi sogni - rispose alla mia domanda se lo avessi mai piu rivisto.
quando
aprì di nuovo gli
occhi mi sentì strana, piu leggere. non riconobbi subito
dove fossi
ma Jasper era la accanto a
me,
sembrava triste. mi
tirai a sedere la testa mi girava - Jazz..- lo chiamai, alzò
lo
sguardo su di me - perdonami, non
sono
stato in grado di
proteggerti - lo interruppi posandogli un dito sulle labbra che
incredibilmente non sembravano
piu
così fredde - mi hai
protetto per quindici anni, mi hai salvato quella notte nel bosco e
mi hai salvato, quanto tempo è
passato?-
domandai
rendendomi conto che avevo dormito un po troppo - sono passati tre
giorni - disse di nuovo
abbassando
la testa -
Jasper- lo costrinsi a guardarmi di nuovo, lo abbracciai, quanto mi
era mancato il contatto con lui,
sentirlo
vicino, sentire
il suo calore sulla mia pelle - ti ho condannata ad una vita dannata
- - lo so, ma non mi importa,
voglio
stare con te, per
sempre - dissi mettendomi in ginocchio sul letto e prendendo le sue
mani - ma non doveva
succedere
così - lo
baciai dopo troppo tempo per la prima volta si lasciò andare
abbattendo quei confini che si era
posto
per paura di farmi
del male.
-
questo per cosa era? -
domandò sorridendo leggermente - per avermi salvato quindici
anni
fa, se non mi avessi
salvata
allora io adesso
non sarei qui - lo baciai di nuovo mi sollevò di peso
portandomi
sopra di lui - e poi me lo avevi
promesso
- .
|
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Capitolo 13 *** Prologo seconda serie ***
Il futuro influenza il
presente tanto quanto il passato.
Friedrich Nietzsche
Siamo
in Romania, dove i vampiri sono nati, e in una notte senza nuvole sul
tetto di un vecchio palazzo, forse una chiesa c'è una
bambina, sta
fissando la luna, il colore dei suoi occhi è lo stesso della
luna e
le stelle si rifletto sulla sua carnagione chiara incorniciata dai
lunghi capelli biondi raccolti in due code.
Dei
passi si fanno largo nella notte illuminata dalla luna –
Shinku –
la bambina non si volta a guardare il suo interlocutore – sai
cosa
devi fare – disse la voce nell'ombra, con un fruscio come di
foglie
spazzate dal vento si allontana di nuovo.
La
bambina, chiamata Shinku abbassa la testa – si, padrone-
nono preoccupate,
non sto impazzendo, almeno spero! è solo il prologo,
chiamiamolo piu un modo per invogliarvi a legger, chi sarà??
chi è questa misteriosa Shinku? e chi questo
padrone?? e che deve fare??
al prossimo episodio
Baci
Gaia
|
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Capitolo 14 *** capitolo 13°I desideri toccano il cieloSono farfalle, stelle filanti Qualcuno resta qualcuno torna giù C’è chi ci crede chi sa sperareChi ha ancora un sogno da raccontare ***
La cosa più bella
nei bambini è il ricordo della notte in cui li abbiamo fatti.
Johann Wolfgang von Goethe
sono
passati dieci anni da
quel giorno che fui trasformata da Demetri a Seattle, da quel giorno
che la mia "vita" cambiò
radicalmente,specialmente
all'inizio ma Jasper mi era sempre vicino, sempre pronto ad aiutarmi
e farmi forza nei
momenti
difficili, come
quando mio padre, Charlie morì d'infarto ad ottanta anni
pochi mesi
morì anche mia madre.
jasper
come al solito mi
stava vicino anche se sapevo che stava male come me, odiava vedermi
stare male in piu
sentiva
ciò che provavo,
le mie emozioni, perciò in quel periodo cercavo do stare piu
tempo
possibile lontano da lui.
-
hai intenzione di
evitarmi per sempre?- la sua voce mi giunse alle spalle, in quel
periodo le mie visioni mi davano dei
problemi
e non riuscivo
mai a concentrarmi, provai a scappare ma mi trattenne per una mano e
mi costrinse a
guardarlo
facendomi
scontrare contro il suo petto -che hai principessa?- lo sentivo,
stava analizzando ogni mia singola
emozione
-
niente - gli risposi
nascondendo il volto contro il suo petto come se stessi per piangere,
lo sentì sospirare prima di
sentirmi
stringere piu
forte contro di lui -Ali, lo sapevi che un giorno o l'altro sarebbe
successo, sono passati trent'anni
da
quando sei diventata un
vampiro - lo sapevo che prima o poi avrei visto morire i miei ma non
pensavo così in fretta
-
mi dispiace, non volevo
che anche tu stessi male - dissi contro il suo petto - sto male solo
quando non ti vedo -
quelle
parole mi fecero
riacquistare fiducia in me stessa,anche se dentro me qualcosa
continuava a turbarmi.
quel
pomeriggio Jasper
decise di portarmi a fare Shopping per distrarmi un po e mentre
giravo tra le vie caricandolo di
borse
riuscì a non
pensare a niente, spesso sentivo gli occhi dei ragazzi che mi
fissavano nei negozi, la cosa era
piuttosto
divertente,
Jasper era geloso persino dell'aria che respiravo e tutte le volte
che qualcuno aveva la malaugurata
idea
di guardarmi lo
fulminava con lo sguardo.
si
Jasper era capace di
fare paura solo squadrandoti - Jazz, non vorrai mica che ci caccino
–
sussurra i trascinandolo nel
camerino
insieme a me -
sei tu che mi provochi - soffiò sulle mie labbra divertito,
mi
strinse a se mentre cominciò a
baciarmi
dolcemente,
risposi al bacio arrampicandomi sulle sue spalle per raggiungere
meglio le sue labbra - ci
potrebbero
cacciare
veramente lo sai? - disse con una fiamma di eccitazione negli occhi -
non mi importa - dissi in
preda
alla passione ma
tutto divenne nero, il viso di Jasper scomparve al suo posto
passarono delle immagini - Alice,
cosa
vedi? - non risposi
subito.
quando
tornai alla realtà
ero ancora tra le sue braccia che mi sorreggevano - che hai visto? -
abbassai lo sguardo prima
di
rispondere - niente,
solo le nostre quota in borsa avere un ribasso - dissi cercando di
risultare convincente.
mi
misi il vestito e
uscimmo dal camerino e ci infilammo nella coda per pagare.
-
sei sicura che si tratti
solo di questo? - m chiese improvvisamente mentre ci avviavamo verso
la macchina - si certo
amore
- lo baciai per
rassicurarlo - andiamo a casa dai, ti ho torturato abbastanza - dissi
sorridendo correndo verso la
macchina.
i
giorni passavano e piano
piano tornai quella di sempre anche se a Jasper non sfuggiva niente e
non mi perdeva di
vista
un attimo.
una
notte ero sul
terrazzino di camera nostra a fissare la luna quando lo
sentì
entrare e abbracciarmi da dietro subito
una
sensazione di calma e
pace mi invase, mi lasciai coccolare mentre cominciai a fare le fusa.
-
Jasper - si appoggiò al
muro trascinandomi con se - a te piacciono i bambini? - che domanda
stupida ma dovevo
sapere
che cosa ne pensava
lui - al sangue o ben cotti - mi girai sconvolta fissandolo a bocca
aperta - si serio una
volta
tanto - dissi
dandolo un pugno - sono serissima Jasper - - Alice, lo sai che noi
non possiamo .- - lo so Jazz, però
se
potessimo, a te
piacerebbe ?- diventò serio anche lui - certo che domande,
però..- - però cosa? - mi ero
appoggiata
al muro mentre
lo guardavo illuminato dalla luna - no niente - sorrise avvicinandosi
pericolosamente a me e
cominciando
a baciarmi.
perso
di nuovo la testa
lasciandomi a dare, rientrammo in camera e per una notte la mia mente
fu sgombra da mille
pensieri.
i
giorni continuavano a
passare e non ebbi piu quella visione almeno fino a quella sera, di
nuovo Jasper mi chiese cosa
avessi
visto, non so
perché mi piccavo di non volergli dire che cosa vedevo e
ancora una
volta inventai qualcosa.
quella
sera però avrei
dovuto affrontare anche Edward come se non bastasse - da
quand'è che
sogni bambini te? - mi
domandò
Edward mentre
scendevamo le scale, senti il cuore riprendere a battere mentre
maledicevo Edward con la
mente
- che c'è che ho
detto? - - stai zitto per favore - dissi brutalmente spostandolo e
correndo via -Alice - la voce di
Jasper
mi giungeva da
lontano come se ancora non avesse capito cosa era successo, passai
dal salotto dove
Emmett
stava guardando la
TV - ei Alicina, ma dove vai?non guardi i puffi con me ? - si
alzò
dal divano mentre mi
guardava
uscire dalla
porta di casa arrabbiata.
quando
fui fuori presi a
correre fino al confine con il Canada, li mi fermai e presi a
camminare lentamente.
c'era
un paesino la,
imboccai una via che mi portò in centro, tutti mi guardavano
ma non
li prestavo attenzione, non
capivo
che mi succedeva,
perché mi sentivo così, lo capì quando
sentì qualcosa di umido
solcarmi la guancia, la
catturai
con un dito e la
osservai, non pioveva, stavo piangendo ma come? io ero un vampiro,
come potevo piangere.
in
una vetrina di un
negozio di vestiti mi specchio distrattamente ma noto subito che
qualcosa non va mi avvicino di piu
continuando
a fissare la
figura davanti a me, non è possibile, i miei occhi, non sono
piu
color ambra ma sono tornati
blu.
che
cosa mi sta
succedendo, non
sento neanche piu la forza di
prima non è possibile che sia tornata, non posso
essere
tornata umana.
le
mani mi tremano,
come è possibile che sia tornata umana?. con
le mani che ancora tremavano afferro il cellulare
dalla
tasca e con lentezza
incredibile compongo il numero di telefono di Jasper - ti prego
rispondi - continuo a ripete
mentre
comincia a piovere
- Jazz - - Alice, dove sei? - - Jazz, io non lo so - dissi mentre non
riuscivo a trattenere le
lacrime
-che ti succede? -
la sua voce era preoccupata ma si tratteneva dall'urlare - amore
vieni a prendermi ti prego -
gli
imploravo mentre mi
accasciavo lungo il muro di un negozio chiuso - principessa se non mi
dici dove sei non posso ? - reagisci Alice, reagisci continuavo a
ripetermi - in un paesino al confine con il Canada - biascicai,
sentì
chiudere
la telefonata e
immaginai che stesse venendo a prendermi.
camminavo
sotto la
pioggia, non c'era nessuno per la strada e tutti i piccoli negozi
erano chiusi.
mi
fermai davanti ad un
negozio per bambini
mamma papà chiusi
gli occhi e scossi la testa mamma
papà, mamma
papà,
-
smettila - adesso cominciavo a farmi paura
mamma che hai?
guardai accanto a me c'era
una bambina bionda
con
gli occhi azzurri -
cosa ?- sparì improvvisamente ma nella mente continuavo a
sentire
la sua voce mamma,
mamma,
mamma -
smettila - mi premetti le mani sulle orecchie come per non sentirla
piu, ma era nella mia testa
mamma
perchè sei
arrabbiata con me -
ho detto smettila -
mamma di nuovo la
figura della bambina
apparve accanto a
me,
era triste, aveva gli
occhi lucidi e le guance rosse - perchè mi fai questo - mamma,
mamma, mamma -
smettila -
gridai,
qualcuno mi toccò
la spalla - lasciami -ruggì contro il mal capitato - Ei che
ti
succede? - Jasper, il mio mondo la
mia
isola di
salvezza,appena vide il mio volto capì che qualcosa non
andava, i
vampiri non possono piangere, ma io
non
lo ero piu -Jazz -
dissi buttandomi nel suo abbraccio io
non
volevo mamma,
strinsi piu forte Jasper -
mandala via ti
prego
- dissi tra le
lacrime - così mi spaventi -disse, sentiva chiaramente la
mia paura,
sentiva che stavo male sentiva
che
avevo bisogno di lui -
chiudi gli occhi - mi sentì sollevare e mi addormentai.
quando
ri aprì gli occhi
eravamo nella sua macchina - come stai? - mi domandò
scrutandomi -
sto impazzendo - dissi,
mi
sentivo fragile come un
bicchiere di cristallo in mezzo ad una mandria di elefanti e l'unico
su cui potevo contare era
Jasper
- che ti succede
principessa? - mi sollevai dal sedile per accocolarmi contro di lui.
-
ti ricordi quando ti
domandai se ti piacevano i bambini? - ma non aspettai una sua
risposta - quando eravamo nel
camerino,
quando ebbi
quella visione che non ti volli dire, non riguardava le nostre azioni
- dissi sempre piu triste
-
ho visto un bambino -
dissi, lo sentì irrigidirsi sotto di me prima di prendermi
la mano -
Ali questo - - lo so che è
impossibile,
ma come
spieghi che non sono piu un vampiro, le miei visioni stanno
peggiorando e per di piu adesso
sento
una voce nella mente
che mi chiama mamma -prese il mio volto - Jazz ho paura - dissi
ricominciando a piangere
portò
la mia testa sulla
sua spalla cominciando ad accarezzarmi i capelli cercando di calmarmi
- non so che cosa ti stia
succedendo
ma qualunque
cosa sia ti giuro ti starò sempre accanto -disse.
-
ti sta per suonare il
cellulare, vogliono sapere se mi hai trovato - dissi alzandomi ed
asciugandomi le lacrime - pronto -
era
Esme - no, non
torniamo - lo guardai stupefatta, che vuol dire non torniamo - non
preoccuparti, torniamo -. chiuse
la
telefonata riponendo il
cellulare - come non torniamo?- domandai , ero infreddolita, avevo
ancora i vestiti bagnati a
dosso
e stando in braccio
a lui avevo bagnato anche i suoi -ce ne staremo un po da soli, noi
..- disse guardandomi
serio
. annuì
semplicemente ma senza staccarmi da lui.
prenotammo
una stanza
nell'albergo del paese e in serata fummo nella nostra stanza, Jasper
aveva portato anche una
valigia,
aveva quindi già
pensato di andare via per un po.
quando
entrammo in camera
aveva smesso di piovere - se devi andare a caccia vai pure - gli
dissi guardando fuori
dalla
finestra - non
voglio lasciarti sola - gli sorrisi cercando di sembrare
incoraggiante - sopravvivo per un paio di orette
-
lo baciai - va bene, ma
resto in zona - uscì dalla porta ed io rimasi sola.
la
stanza era calda ma
avevo comunque freddo, mi rannicchiai sul divano mamma
ma tu non sei sola, ci sono io -
ancora
tu?- dissi
chiudendo gli occhi, quando li aprì era di nuovo la, seduta
davanti
a me che mi guardava con occhi
tristi
- che cosa vuoi? -
le mie parole erano fredde, che mi prendeva era solo una bambina
perchè non
mi riconosci
-
non ti ho mai visto- mi
alzai di scatto mamma
- non sono tua madre - urlai, - io non ho figli - si alzò
dal
divano perchè
non
vuoi aprire gli
occhi, quella frase
mi colpì come poche perchè
non vuoi vedere nel tuo cuore, mamma
-
smettila -
dissi
di nuovo si alzò e
a piccoli passi si avvicinò a me - stai lontana da me - si
fermò
cominciando a piangere mamma
-
vattene - le intimai
mamma -vattene, ti
prego vattene - mi guardò con gli occhi celesti prima di
fare
qualche passo
indietro
e svanire nel
nulla.
aprì
gli occhi ed ero nel
letto coperta e tutto, Jasper. mi alzai dal letto cercandolo, era
davanti alla Tv ma ero sicura che
non
la stesse ascoltando
-come stai ?- mi domandò, stavo perdendo i miei sensi da
vampiro
-grazie di avermi messo
a
letto - dissi sedendomi
al suo fianco - figurati, adesso che sei tornata umana, devo stare
piu attento con te - abbassai
lo
sguardo - ho parlato
con Carlisle della tua situazione -cominciò, tirai su lo
sguardo
preparandomi al peggio mentre lo
guardavo
di nuovo con gli
occhi lucidi - non ne sa niente nemmeno lui - mi alzai
improvvisamente lasciando la sua
mano
e guardando sul
bracciolo dietro di lui - che hai amore? - - ancora qua? - -certo
che sono ancora qua - si
avvicinò
a me preoccupato non
me ne andrò finché non lo accetterai-
Alice -era la seduta sul bracciolo del divano con
le
codine bionde e gli
occhi celesti - ti ho detto di andartene - - con chi stai parlando? -
mamma, - no - urlai svanì di
nuovo
voltando la testa, -
basta ti prego - dissi riprendendo a piangere - Alice guardami - mi
prese il volto tra le mani
-basta
cosa, Alice - -
appare nella mia mente, mi parla - sembrava stesse osservando una che
delira, Alice la pazza
-
chi Alice, chi? -
continuava a domandami costringendomi a guardalo negli occhi, era
disperato pure lui, non sapeva
cosa
fare se non cercare
di capire che cosa mi stesse succedendo da due mesi a questa parte -
non lo so chi è -
dissi
tra le lacrime mi
misi a sedere sul divano abbandonandomi alla disperazione - sto
impazzendo Jasper - dissi,
passò
una mano sulla mia
schiena usando il suo potere per calmarmi - mi distrugge vederti
così
lo sai - prese la
decisione
piu semplice per
tutti e due, mi fece addormentare di nuovo mandandomi nel mondo dei
sogni.
ma
anche nel sogno quella
bambina continuava a tormentarmi e la non c'era Jasper.
che
cosa vuoi ancora?,
la bambina apparve,
era vestita come una
bambina normale anche se capivo benissimo essere
un
vampiro, ma come mai i
suoi occhi erano così e non rossi o ambrati? devi
aiutarmi mamma, non
sono tua madre nel
sogno
eravamo sospese nel
vuoto tutto era buio c'eravamo solo io e lei.
non
sono tua madre si
che lo sei anche se non lo hai ancora capito, mamma mi devi salvare,
e da cosa? mi tese
la
piccola
mano candida
facendo oscillalre un pendente a forma di cuore legato ad un nastro
di seta nero , guardai il mio polso, era lo stesso,s cossi la testa
mentre mi ripetevo che era solo una coincidenza andiamo
presi la sua manina e ci ritrovammo nella nostra casa a Forks nel
giardino c'era Jasper Jasper
non può
sentirti
disse,
continuava a
stringermi la mano mano e adesso che lo faceva sentivo un senso di
sicurezza e una sensazione
che
non avevo mai provato
prima.
Jasper
stava giocando con
una bambina,era lei questo
è come potrebbe
essere disse
cambiò di nuovo lo scenario
un
vampiro biondo la stava
portando via mentre un altro vampiro ci teneva fermi.
sentì
il suo sguardo su
di me mamma aiutami
mi
svegliai, Jasper era la
che vegliava sui miei sogni mi alzai di scatto e lo abbracciai -
Jasper è nostra figlia - adesso
sembrava
veramente
preoccupato - che stai dicendo? - disse allontanandomi di qualche
centimetro - la bambina che
vedo
nella mente, è
nostra figlia - - ma noi, i vampiri - balbettò era incredulo
non
capiva ma tradiva una nota di
emozione,
nei suoi occhi
si alternava sconcerto e felicità per le parole che gli
stavo
dicendo - infatti io non sono piu un
vampiro
- dissi, mi
guardava come se avesse capito solo ora - quindi..- annuì
sorridendo
- sono incinta - dissi
all'apoteosi
della
felicità ma lui era ancora piu contento mi strinse forte a
se
cadendo sul letto cominciò a baciarmi
ma
scattai non appena
apparve la bambina al bordo del letto - Jasper - si spostò
guardando
verso la bambina, la
vedeva
anche lui - la vedi
anche tu? - annuì leggermente colpito .
stava
sorridendo, non
sembrava piu come prima, semi trasparente, sembrava la, in carne ed
ossa piu vivida come se avere accettato la sua futura esistenza
l'avessi resa corporea
ci
sorrise prima di
svanire. ci guardammo senza capire bene cosa fosse successo ma
sicuramente l'avremmo rivista.
la
nostra bambina.
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Capitolo 15 *** capitolo 15° Rozen ***
che ne pensate? non male come vampiro! suigintou!
Mi logoravo, mi stavo
mangiando il fegato, quella ragazzina doveva sparire dalla vita di
Jasper, lui era solo mio, lui ed io
eravamo perfetti insieme
senza contare che io e lui a capo dell'esercito avremmo avuto in
pugno il mondo - accidenti -
tirai un pugno ad un
albero che cadde a terra spaventando gli animali nella notte.
ero un fascio di nervi,
non deva farmi questo non doveva! ma mi sarei vendicata come solo
Maria sapeva fare, lo avrei
fatto soffrire come aveva
fatto soffrire me allontanandosi dal clan e lasciandomi di
conseguenza.
fantastico!, cominciò a
piovere potei quindi avvicinarmi alla casa dei Cullen senza che
nessuno si accorga di me, non
sono a conoscenza del mio
potere e dubito che Jasper gli abbia avvertiti, sarà
divertente
creare panico in quella
piccola creatura.
abbandonai il cadavere
dell'umano di qui mi ero cibata e lasciando Seattle mi avviai a passo
umano verso Fork, la
vendetta era un pitto da
consumare freddo.
con il calar delle
tenebre, avrei potuto sfruttare al meglio la situazione.
camminavo senza fretta,
avevo un intera esistenza per tormentare quella ragazza e non vedevo
l'ora di falla uscire di
senno, risi di una risata
agghiacciante che avrebbe spaventato chiunque, tranne me, ero
cattiva, considerata una donna
perfida e senza scrupoli
ma non lo ero solo furiosa - Jasper e Alice, nella loro capanna
avranno per sempre la
loro condanna - risi di
nuovo spaventando molti uccelli che volarono via.
le mie due sorelle mi
chiedevano che cosa ci trovassi nel terrorizzare quella ragazza ma
non capivano che per me
Jasper era il vero amore,
come quello che prova lui per lei e io lo interromperò e mi
assicurerò che non sbocci per
nessun altra se non per
me.
mi ricordavo ancora il
nostro primo incontro anche se risale a piu di cento sessanta anni
fa, appena lo vidi, fu subito amore.
era a cavallo e indossava
la divisa dell'esercito confederato ma a me non importava, vestito di
stracci o nudo non faceva
differenza, era come un
dio tra tutti gli insetti.
mi ricordo che ci venne in
contro, a me e alle mie sorelle e chiedendoci se ci eravamo perse,
scese dal cavallo, era
incantato direi
ipnotizzato dalla nostra bellezza come io lo ero della sua, non
resistetti e lo morsi trasformandolo per
fare di lui il mio
compagno per la vita.
lo addestrai e ne feci il
generale del nostro esercito, sembrava nato per uccidere ma quando
quel giorno di piu di
cento anni fa mi disse che
non voleva piu uccidere in nome mio sentì il mio cuore in
mille
pezzi, mi disse che era stufo
di sentire quello che
provavano le sue vittime prima di morire, vedere scorrere nei suoi
occhi le loro paure e le loro
sofferenze.
lo lasciai andare sperando che un giorno
sarebbe tornato da me, ma non fu così.
lo rincontrai ottanta anni
dopo e adesso stava dalla parte dei volturi, dei buoni come li
chiamava lui. passammo del
tempo insieme e quando i
volturi andarono a Forks a fare visita ai Cullen venni a conoscenza
che aveva trovato la sua
cantante, la sua compagna
per la vita. una squallida umana di soli tre anni.
quando Jane mi dette la
notizia stentai a crederci ma quando mi disse che aveva rinunciato
all'incarico per lei, per
poterle stare accanto
finchè non avesse raggiunto i 18 anni e si fossero
incontrati giurai vendetta.
ma lui era sempre la,
pronto a difenderla.
quante volte ci avevo
provato, a cinque anni provai a farla annegare nella piscinetta di
casa sua ma fu salvata da Jasper,
provai a buttarla sotto
una macchina ma che li Jasper la spostò in tempo.
quando poi si trasferì a
phoenix pensai di avere la vittoria in pungo e invece la
seguì anche
la, impedendo ogni mio
piano.
e adesso eccola la che
dormiva beata sul divano di casa Cullen stringendosi la sua bambina,
adesso non solo me lo portava via, ma
coronava il sogno di ogni
vampiro, avere un figlio.
ira funesta! che avrei
scaricato su qualcuno, su qualche ignara vittima che mi capitava a
tiro.
un lampo nella notte e
cinque secondi dopo schiocco assordante, si svegliati mia piccola
Alice, guardami con quegli
occhi spaventati, corri
dal tuo Jasper a farti coccolare, io diventerò presto il tuo
peggiore incubo ad occhi aperti.
meglio andarsene via, non
vorrei che Alice allarmasse mezzo coven, ma ci rivedremo presto.
saltai giu dall'albero sul
quale mi ero arrampicata e me ne andai prima che potessero vedermi
anche gli altri.
uscì dalla cittadina di
Forks, sono era conveniente rimanere la con sette vampiri ma sentivo
la presenza si un altro
vampiri che mi seguiva da
quando avevo lasciato Seattle, decisi di lasciarmi seguire.
- ho capito che ci sei -
dissi alla fine stufa di questo pedinamento, il vampiro
saltò giu
con un balzo e fu davanti a me
- Ah, Rozen sei tu - dissi
senza curarmi troppo. Rozen era un mio vecchio amico, abitava in
Romania ed era quasi piu
ricco e potente dei
Volturi. aveva un castello dove si diceva addestrasse i vampiri a far
diventare la gente come loro,
ma queste erano solo
leggende, un altra leggenda su di lui è che lui, Rozen,
fosse il
vero Nosferato, il vero Dracula della
Transilvania il primo
vampiro, la gente ancora si tiene lontana dal castello e lui on fa
che incoraggiare le voci.
- chi ti aspettavi? - nonstante Rozen
avesse piu di mille e mille anni sembrava ancora un
ragazzino con i suoi capelli
mori e gli occhi neri
penetranti, potrebbe sembrare bello ma non il mio tipo - nessuno -
gli risposi fredda - che cosa ti
porta a Forks, ci sono
solo i Cullen - mi appoggiai al tronco di un albero mentre aspettavo
risposte del perchè fosse
qui e perchè mi stesse
seguendo.
- e tu? - .
parlammo allungo spiegai
che cosa ci facevo io a Forks della mia sete di vendetta ma quello
che mi interessava e
perchè lui era la - mi
serve il tuo aiuto Maria - si voltò e mi dette le spalle - e
io cosa
ci guadagno? - io non facevo mai
nulla per nulla.
- la mia adulazione
sciocca - non me ne faccio niente della tua adulazione sciocco
pensai, a me non interessava qualcosa
di piu - esponimi il tuo
piano e io ti dirò se ci starò - sorrise
voltandosi leggermente
verso di me e poi prese a parlare.
- hai mai sentito parlare
dei vampiri sangue puro ? - sussultai, ma che diavolo aveva in mente,
i sangue puro non vanno
mai nominati, i loro
poteri andavano oltre ogni immaginazione e chiunque sano di mente
evitava di parlarne - si ne ho
sentito parlare Rozen -
ero preoccupata, Rozen era un pazzo le sue idee erano impregnate di
malignità - voglio
presentarti suigintou - un
vampiro saltò giu da un albero sgranai gli occhi e arretrai
di
qualche passo - che hai in mente
Rozen? - indietreggiai
ancora - non preoccuparti, souginto sta dalla mia parte - lei
sorrise in segno di assenso.
- sugintou perchè non ti
presenti - la incoraggio Rozen mentre la situazione non mi piaceva
affatto.
si avvicinò spostandosi
dall'oscurità alla luce tenue della luna e adesso potevo
vederla
chiaramente, era solo una
bambina ma c'era qualcosa
di strano in lei, lo sguardo non era da bambina della sua
età ma
traboccava disprezzo e dagli
occhi rossi non si
intravedeva emozione - io sono Suginto, la prima delle Rozen Maiden -
a che gioco stava giocando
Rozen - Rozen? Maiden? -
lo dicevo io che era solo un pazzo - non credi che i Volturi abbiano
avuto abbastanza a
lungo il potere ? - certo
che lo pensavo, lo pensavano tutti. - mi sto creando il mio piccolo
esercito, in questo modo
detronizzerò Aro - se ne
era convinto, ma io non ci sarei stata in questo suicidio, io ci
tenevo alla mia vita. - mi dispiace
Rozen, creati il tuo
esercito da solo - mi voltai lasciando quei due da soli - posso
darti quello che cerchi - mi fermai di
nuovo - e cosa? -
domandai, Rozen superò di qualche metro Suigintou che era
rimasta
dove glia aveva ordinato - io
posso fare impazzire la
gente - alzai u sopracciglio. che cosa mi serviva a me - tu portami
la figlia dei Cullen e io i darò
ciò che vuoi -
capì
allora, la bambina che aspettavano era un sangue puro, un vampiro di
livello A.
- allora? - - ci sto - ci
stringemmo la mano e il patto fu stretto Suigintou mi avrebbe dato
una mano a prendere la
bambina, ma dovevamo
ancora aspettare qualche settimana e avrei avuto la mia vendetta,
finalmente Maria potrà
cantare vittoria almeno
una volta, volevo sentire urlare Jasper dal dolore mentre vedeva sua
moglie che soffriva come
una dannata alla perdita
della sua preziosa bambina. o si ero perfida, avrei fatto tutto per
ottenere ciò che volevo e con
Suigintou con me non avrei
fallito, quella ragazzina di soli dieci anni aveva un potere
formidabile e con la magia di
Rozen aveva creato uno
spirito guardiano in grado di aiutare il vampiro donandogli piu
forza. Suiginto riusciva a creare
due grossi draghi neri
fatti di fumo e trafiggeva con delle piume di corvo la gente, queste
due armi erano micidiali, ma
ancora ignoravo che
vampiri come la piccola dei Cullen avessero poteri che battevano
addirittura quelli di Sugintou.
|
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Capitolo 16 *** capitolo 14° your guardian angel ***
Jasper
era molto premuroso
nei miei confronti, lo era sempre stato ma adesso lo era ancora di
piu, non perdeva
minuto
per ricoprirmi di
attenzioni o per domandarmi come stavo.
non
eravamo ancora tornati
a Forks, avevamo bisogno di un po di tempo per noi, per il nostro
futuro.
ci
mancava la nostra
famiglia, sentivamo la mancanza di tutti ma un po di tempo per noi
ci avrebbe fatto recuperare i
mesi
persi per colpa mia.
fuori
pioveva, come tutta
la settimana anche se Jasper non usciva da quando eravamo arrivati -
da quanto tempo è che
non
mangi - gli domandai
una sera osservando i suoi occhi scuri, sapevo l'effetto che gli
faceva adesso che ero di
nuovo
umana, sapevo quanto
soffrisse l'avevo provato in prima persona ma tutte le volte si
rifiutava. una sera vidi che
era
arrivato all'estremo,
al limite della sopportazione -basta adesso vai a caccia o torniamo
a Forks - gli ordinai,
sapevo
che a quella
minaccia si sarebbe piegato - ok capo - disse facendo il saluto
mentre si avvicinava a me - vado e
torno
amore - mi baciò a
stampo e sparì nel giro di pochi secondi.
ero
rimasta sola, non
proprio. presi il cellulare e mandai un messaggio a Bella, non so
quanto altro tempo avrei
resistito
senza vederle ma
dovevo ammettere che questa situazione mi piaceva, Jasper era
dolcissimo e il servizio in
camera
era ottimo, cosa
volevo volere di piu?.
mi
sdraiai nel letto e in
poco tempo mi addormentai. mi svegliai quando sentì il letto
abbassarsi - Jasper.. - mi girai
cercandolo
al mio fianco
ma non c'era - salve Bella addormentata - una donna scura di pelle
con vestiti logori era ai
piedi
del letto, i suoi
occhi erano rossi, avevo paura? ma che cosa mi succedeva? io non
avevo mai avuto paura di un
vampiro,
perché ora si? - che cosa vuoi? - dissi a denti stretti
mentre speravo che Jasper
rientrasse da un momento
all'altro
-volevo vedere
chi aveva conquistato il cuore del mio generale - il suo generale? ma
chi si credeva questa?
alzai
il collo come un
serpente, Jasper era mio e di nessun altro - hai paura -
affermò
alzandosi e avvicinandosi a me
mentre
indietreggiavo sul
letto - faccio questo effetto a tutti - disse sorridendo, metteva i
brividi, la sua bellezza non era
paragonabile
alla mia, i
denti bianchi brillavano alla luce della luna che trafiggeva i vetri
-me lo hai rubato - disse
estraendo
un pugnale
lucente come i suoi denti - avrai la punizione che meriti - no, non
farlo avrei voluto gridarle, non
fare
del male alla mia
bambina, lei non c'entra niente, ti prego ma le parole vennero meno
- Jasper torna da me - alzò
il
pugnale ma non lo sentì
trafiggermi lo stomaco dove doveva essere, una specie di barriera
rosa si era frapposta tra
me
e il coltello
salvandomi, salvandoci.
-
che succede ? - ero
avvolta da questa specie di bolla di sapone ma robusta come il
diamante - Maria - Jasper, amore
mio,
era tornato ma Maria
si dissolse come polvere lasciandoci di nuovo da soli.
mi
alzai di scatto dal
letto per rifugiarmi nelle sue braccia mentre la barriera spariva -
Alice, possibile che come ti
lascio
un momento sola,
Alice? - stavo di nuovo piangendo, ma perché ? ah
già ero incinta,
sbalzo di ormoni.
-
v-voleva uccidermi -
balbettai tra le lacrime - l'ho visto - - è stata la bambina
- dissi
aggrappandomi alla sua maglia
-
a fare cosa? - - a
salvarmi, ha creato, so che sembra ridicolo ma ha creato una barriera
che ci ha avvolte - era
+decisamente
preoccupato,
non solo per il ritorno di Maria ma per i miei ultimi deliri mentali.
-
amore, forse. forse è
meglio se torniamo, Carlisle forse può spiegarci tante cose
- annuì,
si tornare a Forks era la
cosa
migliore, loro non
sapevano ancora niente, dovevano sapere cosa stava succedendo.
così
il giorno dopo
partimmo per tornare a casa pensando ad un modo per dire tutto
sembrare di essere usciti da un
manicomio.
in
un paio di orette,
troppo poche fummo davanti la grande casa, quanto mi era mancata. ad
accoglierci c'erano tutti e
dopo
averci accolti a
braccia aperte ci accomodammo in sala dove prendemmo a spiegare
tutto.
-
un bambino? - sibilò
Rosalie, ma cosa le prendeva? Non era da lei, era sempre felice,
eravamo amiche, forse anche
di
piu sorelle. la sua
reazione mi ci fece rimanere male - una bambina - la corresse Jasper
guardandola male, lui
sapeva
cosa stesse
provando ma poi Rosalie si alzò scusandosi e salendo le
scale - Rose
- anche Emmett si alzò
seguendo
la moglie - sono
contenta per voi - disse Esme alzandosi dal fianco del marito per
abbracciarci - insolito -
Carlisle
era pensieroso ma
si alzò comunque per farci le sue congratulazioni - mi
piacerebbe
fossi tu a seguirmi - a
quella
proposta gli
brillarono gli occhi.
quando
salimmo in camera
nostra domandai a Jazz il perchè della reazione di Rosalie -
ignora
Rosalie come faccio io-
era
arrabbiato, appoggiato
contro il muro mentre guardava la luna nel cielo . mi alzai
incavolata anche io perchè
dovevo
ignorarla? era come
se fosse una sorella per me, mi alzai dal letto furibonda e mi
frapposi tra lui e il vetro
-
perchè ti comporti così
Jazz ? - aprì la bocca senza dire niente e poi
tornò a guardare la
luna - lascia perdere - - non
lascio
perdere - urlai -
lo vuoi sapere davvero ? - era un sfida la sua?, io non perdo mai
-è gelosa, gelosa di te, gelosa
di
me, di tutto - disse
chiudendo gli occhi e incrociando le bracci al petto. gelosa? ma
perchè dovrebbe esserlo - non
ci
arrivi? - scossi la
testa - Alice - la sua rabbia sembrava scemata tutta in un colpo,
appoggiò la fronte alla mia -
Rosalie
desidera con tutto
il suo cuore un bambino Alice, adesso che noi lo avremo si è
sentita
come dire, ferita - da
cosa,
non l'ho chiesto io
di rimanere incinta -si ma - - Rosalie è fatta
così, quando
cominciai ad uscire con te, al liceo si
opponeva
- perchè non me
ne aveva mai parlato prima? - oppure quando ti salvai a tre anni
-sussultai a quella frase,
già.
già badava a me
quando ancora non sapevo della sua esistenza. - non volevo che..- -
che cosa, che scappassi da
te?
- e adesso perchè
urlavo - ti sembravo il tipo di ragazza che scappa perchè la
sorella del suo ragazzo la odia? -
-
Amore io non te l'ho mai
detto perchè credevo non fosse importante - - importante per
te - perchè litigate? ci
voltammo
verso il centro
della camera da letto, era ancora lei, nostra figlia. aveva gli occhi
lucidi - Jasper, la.. - - si la
vedo
- perchè litigate? domandò di nuovo, Jasper si
spostò dal mio fianco andando verso di
lei, sembrava così vera,
reale
e invece ancora non
c'era, ma potevamo distinguerla molto bene non come le prime volte -
non stiamo litigando -
si
inginocchiò davanti a
lei per guardarla meglio negli occhi azzurrissimi, gli posò
una mano
sulla testolina
arruffandole
i capelli,
era li, non scompariva come le altre volte davvero? mi avvicinai
anche io e mi appoggiai alla
spalle
di Jasper . le
sorrisi. entrambi non sapevamo bene come comportarci con lei, era
nostra figlia ma non
sapevamo
da dove iniziare.
rimanemmo
per molto tempo
in silenzio, fu Rosalie ad interrompere quella strana atmosfera che
si era creata, ci
mettemmo
composti, Rosalie
entrò mentre la bambina scomparve di nuovo.
-
scusate, ho interrotto
qualcosa? - domandò un po imbarazzata notando il silenzio
che si era
creato - no, tranquilla - le
sorrisi
benevola mi
rispose con un sorriso ma Jasper non sembrava del mio stesso
avviso,uscì dalla stanza scostandola.
-
spero non si sia
arrabbiato con te - la feci entrare e chiusi la porta, ci sedemmo sul
letto e iniziammo a parlare del piu
e
del meno.
-
come ci si sente?- era
una sensazione bellissima e difficile da spiegare, non sentivo ancora
niente ovviamente per
quello
era ancora presto
ma sentivo che qualcosa stava cambiando dentro di me.
i
giorni passavano e poco
a poco Rosalie e Jazz si riappacificarono e ben presto tornarono i
gemelli piu affezionati
del
mondo.
secondo
Carlisle dovevo
essere al terzo quarto mese e la pancia cominciava a farsi vedere,
Jasper era orgoglioso di
quella
pancia che solo lui
poteva avere, gli unici vampiri ad avere un figlio.
ci
passava le ore a
contemplarla ed parlare con la nascitura - non vediamo l'ora di
conoscerti - poi mi baciava
dolcemente
- scusa amore -
lo scansai di fretta e corsi in bagno, per la prima volta mi venne la
nausea, aprì la tazza del
wc
e dopo il conato non
vomitai ma delle leggere bolle si sapone si librarono nell'aria -
amore tutto bene? - mi si
avvicinò
e mi aiutò a
rimettermi in piedi - si tutto bene - ok, adesso cominciavamo a
preoccuparci sul serio, ogni tanto
appariva
e questo poteva
essere normale ma a Carlisle non avevamo detto tutto, come quella
notte della visita di
Maria.
così
scendemmo nel suo
studio decidendo di raccontargli tutto, gli dissi che Maria aveva
provato ad uccidermi per
vendicarsi
ma che non ci
era riuscita perchè si era creata una barriera tra me e il
pugnale,
poi gli dissi che certe volte ci
appariva
e che adesso
vomitavo bolle di sapone.
-
stupefacente - disse
incrociando le dita e portandosele alla bocca - è una cosa
grave
papà - gli domandò Jazz
mentre
mi stringeva la
mano - non lo so ragazzi, per quel che ne so io voi siete i primi,
non so se questo sia normale -
ci
rattristammo entrambi -
potremmo chiedere ad Eleazar, lui saprà qualcosa - lo
chiamò
immediatamente e ci disse
che
l'indomani sarebbe
venuto.
il
giorno dopo arrivò
puntuale come aveva detto, quando arrivò lo facemmo
accomodare sul
divano, io non lo avevo
mai
conosciuto ma lo
conoscevo di fama.
gli
raccontammo tutto
anche a lui e anche lui sbarrò gli occhi, disse che era
incredibile,
come se non ce lo fossimo
sentito
dire in questi
ultimi giorni.
-
stupefacente, potresti
alzarti - mi alzai e seguì tutte le sue indicazioni sotto lo
sguardo
vigile e attento di Jasper.
-
quanto tempo hai detto
di averlo scoperto? - mi domandò senza smettere di osservare
la
pancia - direi, nemmeno un
mese
fa - rispose Jasper
per me - direi che sei al quarto, forse quinto - cosa? già
così
avanti? questo spiegherebbe la
pancia
già così grossa i
miei attacchi di sonno o di fame o di incredibile bisogno di affetto
ma non pensavo
mancassero
solo quattro
mesi al parto,io non ero ancora pronta.
direi
che tra meno un mese
conoscerete la bimba - cosa?- esclamammo in coro - sei sicuro
Eleazar? - - mi sono mai
sbagliato
amico mio, la
crescita dei vampiri è molto piu veloce rispetto a quella
degli
umani - - in che senso? -
domandai
tornando tra le
braccia del mio amore, un altra crisi di bisogno di affetto e
contatto fisico - mia cara Alice, i
vampiri
si sviluppano
molto in fretta e in pochi anni raggiungono l'età adulta -
disse
semplicemente - 17 o 18 -
aggiunse
invece Jasper
-volete dire che nel giro di non so tre anni circa avrà la
nostra
età? - ero scioccata, la mia
bambina
che avrà la
stessa età mia e di Jasper nello stesso momento, ci
scambieranno per
fratelli e non per una
famiglia
composta da un
padre e una madre, e inconsapevolmente cominciai a piangere.
-
per quanto riguarda
lo"scudo" definiamolo così e le bolle è ancora
presto,
devo vederla per identificare il suo
potere
-.
una
volta in camera
spiegai perchè non facevo altro che piangere nell'ultimo
periodo.
nella
notte ebbi un
incubo, Maria che ci stava torturando, tutti compreso la mia bambina.
mi
svegliai di soprassalto sperando di trovare Jasper al mio fianco ma non
c'era, non c'era
nessuno, erano andati a
caccia
e non sarebbero
tornati prima dell'alba, mi misi a sedere sul letto e guardai fuori,
c'era la luna che splendeva
nel
cielo e illuminava
tutto il bosco non riesci a dormire? - no- mi sarei dovuta trattenere
e non mostrare le mie
debolezze,
non davanti
alla mia bambina. io che avrei dovuto essere sempre forte per lei -
ho paura - confessai ,
stringendomi
le gambe al
petto per quanto la pancia me lo permettesse hai paura del buio? si
sedette accanto a me e
mi
guardò con occhi
curiosi, splendidi come quelli che dovevano essere di Jasper.
-
forse - sai cosa faccio
quando ho paura del buio cosa faccio? scossi la testa vieni scese dal
letto e sorridendo mi
tese
la mano la presi
sicura che non mi sarebbe successi niente di male.
mi
ritrovai in una stanza
luminosa piena di giochi e peluche vengo sempre qua quando ho paura
mi guardavo attorno
sperduta,
ogni pezzo della
stanza era ricoperto di peluche mentre a terra, il pavimento era
ricoperto da un tappetto di
gomma
con i numeri
colorati puoi venire qua quando hai paura disse sorridendo - grazie -
.
mi
svegliai e trovai
Jasper, il tempo era come al solito, brutto e questo permetteva a
Jasper di uscire di casa -
Buongiorno
amore - mi
sollevai e lo baciai mentre lo sentivo ridere contro le mie labbra -
ci siamo svegliate bene oggi
vedo
- sorrisi anche
sdraiandomi sul letto e portandomelo dietro - Alice - il suo tono
ammonitorio però tradiva
l'espressione
che si era
creata sul suo volto - uffa sono due settimane che non esco di casa-
assunsi un tono
sconsolo
mentre facevo gli
occhi dolci cercando di convincerlo - non voglio farti del male - mi
tappò la bocca con un
bacio
prima di che potessi
ribattere - la bambina Alice, non sono un uomo normale - alzai un
sopracciglio - infatti, sei
un
pazzo - mi baciò di
nuovo, lo vedevo quanto costasse anche a lui dirmi di no, ma per la
sicurezza della bambina
decidemmo
di astenerci -
un pazzo che allora mi porterà a fare shopping - mi alzai
scostandolo afferrando la borsa
tirando
fuori le
innumerevoli carte di credito.
sospirò
ma prese comunque
le chiavi della macchina, non sapeva dirmi di no.
-
amore bisogna comprare
le cose per la bambina - dissi tutta esaltata sul sedile della
macchina mentre il mio amore
guidava
- nessuno ti
fermerà amore - disse, solo io sapevo quanto odiasse fare
shopping
con me - tutine, vestitini
ciucciotti
eccetera - ero
al settimo cielo - non so quanto le tutine e i vestitini possano
reggere amore, cresce a vista
d'occhio,
insomma solo due
settimane fa abbiamo scoperte di diventare genitori e sembri gia al
quinto mese - quindi
niente
tutine.
arrivammo
a seattle e ci
buttammo, Jasper mi seguiva come un cagnolino portando le borse
mentre tutti si giravano a
guardarci,
la commessa di
un negozio facendo la mano morta con Jasper si azzardò a
dire che
sicuramente sarà
bello
come il padre, il
bambino.
punto
primo è una
bambina, punto secondo ci ho messo del mio anche io e punto terzo
detesto ammetterlo ma era
vera,
una goccia d'acqua
con Jasper.
lo
presi per un braccio e
lo trascinai fuori dal negozio - possiamo pure tornare - dissi acida
camminando avanti a lui per
le
vie affollate - Alice,
non ti sarai mica offesa? - non gli risposi camminai senza badare a
lui quando davanti a me, ad
una
decina di metri vidi
Maria sorridere in mezzo alla folla, il suo ghigno malefico che
saltava dal mio volto alla pancia
mi
bloccai di botto
impietrita e incapace di fare un passo - tesoro che succede - mi
domandò scontrandosi contro di
me
- Maria - dissi
continuando a guardare il posto dove ancora mi fissava - io non vedo
nessuno - la cercò con lo
sguardo
ma non la trovò.
-
vieni - mi prese per
mano e ci allontanammo dalla folla, posò le borse nella
macchina e
mi riprese per mano - c'era
davvero
Jazz - mi sentivo
un idiota perchè volevo credere che ci fosse davvero, se non
c'era
tanto meglio.
-
tesoro, io non so ciò
che hai visto però - ci fermammo e mi fece voltare verso di
se -
penso che la tua paura ti stia
condizionando
troppo -
posò le mani sulle spalle. forse era la mia paura che
potesse
succedere qualcosa alla bambina
mi
terrorizzava - che ti
prende Alice? - domandò avvertendo il mio senso di paura -
ho paura
Jazz- mi buttai tra le sue
braccia,
tremavo ma non di
freddo - vuoi tornare a casa? - mi domandò stringendomi
mentre mi
calmava con il suo
potere.
tornammo
a casa e mi sentì
meglio, protetta da tutto il resto, da Maria - devo parlare con
Carlisle - dissi salendo le
scale.
spiegai
la situazione
sembrava capirci poco anche lui però fece comunque un
ipotesi -
potrebbe essere, e dico
potrebbe
che tu provi le
stesse emozioni e sensazioni che prova la bambina - sembrava
plausibile - se ha paura tu hai
paura,
se si sente triste
ti sentì così anche tu - ero quindi collegata con
la mia bambina.
stavamo
uscendo quando
Carlisle ci chiamò - ragazzi, non preoccupatevi è
tutto normale -
disse sorridendoci incoraggiante.
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Capitolo 17 *** capitolo 16° che ne sarà di noi ***
I sogni sono le risposte odierne delle domande future.
salve a tutte, spero che questo capitolo molto di passaggio vi faccia
un po capire che cosa succederà in futuro, premetto che dal
prossimo capitolo le cose comincieranno a farsi molto piu interessanti
e ci sarà molto piu azione perciò non
abbandonatemi proprio adesso che comincia il bello
buona lettura!
i giorni passavano in
fretta e secondo Carlisle mancava poco al parto ormai. non ero piu
uscita da casa da quando
eravamo tornati da
Seattle, la vista di Maria che mi sorrideva in mezzo alla folla mi
aveva turbata, spesso di notte,
adesso che potevo di nuovo
dormire, la vedevo che mi sorrideva in modo inquietante. quasi sempre
mi svegliavo in
preda al panico e mi
buttavo tra le braccia di Jasper.
anche lui sembrava sempre
piu preoccupato di cosa mi stava succedendo. molte notti mi svegliavo
piangendo o
urlando. mi rannicchiavo
e cercavo di calmarmi anche se non era cosa facile, sembrava
così
vivida come se fosse la.
lanciava immagini nella
mente, immagini felici e interrompendole poi mandando l'immagine di
tutti morti, oppure vedevo
mio padre e mia madre che
mi sorridevano e poi ad un tratto diventavano degli zombie.
non ce la facevo piu, non
dormivo non mangiavo Carlisle era sempre piu preoccupato per la mia e
per la salute della
bambina, continuava a
ripetermi di dover mangiare ma non ci riuscivo.
- devi mangiare qualcosa
Alice - continuava a ripetermi Jasper anche adesso che eravamo in
cucina. Esme aveva
preparato la colazione, i
pancakes ma non me la sentivo di mangiare, li fissavo senza batter
ciglio - Alice.. - si leggeva lo
sconforto negli occhi di
Jasper che mi tendeva la forchetta con un pezzo sopra, guardai le
frittelle nel piatto quando
presero forma della faccia
di Maria - mi prenderò tua figlia - adesso mi parlava anche,
mi
alzai facendo cadere il patto
e corsi in camera
piangendo e mi rannicchiai contro il muro, dietro la porta come fanno
i bambini.
pochi secondi dopo sentì
bussare alla porta - Alice apri ti scongiuro - era aperta la porta
infatti entrò senza problemi,
scansò la tenda
trovandomi subito - tesoro così mi fai stare male - disse
inginocchiandosi davanti a me.
dovevo confidarmi con lui,
se non lo facevo sarei impazzita sicuramente - continuo a vedere lei
- dissi prendendomi la
testa fra le mani e
cominciando a pianger - lei chi ? - non mi toccava, sapeva che
durante le mie crisi era meglio non
farlo, avrei potuto
reagire ancora peggio - continuo a vedere Maria - spalancò
gli occhi
azzurri velati come se volessero
piangere - continua a
guardarmi e a sorridere maligna e poi ..- nonc e la facevo, mi stava
distruggendo - e poi cosa
Alice?- avevo gli occhi
chiusi e le mani ancora tra i capelli, la neve cominciò a
cadere
imbiancando i prati intorno alla
casa - dice che si
prenderà la mia bambina - scoppia in lacrime. nascosi il
viso tra le
ginocchia lo sentì spostarsi prima
di sentirlo al mio fianco
- Jasper vorrei che questa bambina non nascesse piu - ero davvero
disperata per dire queste
cose - principessa devi
dormire - disse alzandosi e allungandomi la mano.
quando intendeva dormire
intendeva quando mi faceva dormire lui grazie al suo potere facendomi
dimenticare tutto,
ma non volevo, avevo paura
di vedere il suo volto da diavolo sorridere in mezzo alla gente - non
voglio - dissi, ero
arrivata alla fine, avevo
ceduto - non voglio vedere il suo volto ne l sonno - alzai lo sguardo
e cercai i suoi occhi - ti
prego - mi sollevo e mi
portò sul letto, si sdraiò accanto a me e mentre
lo guardavo negli
occhi lo implorai di nuovo - ti
prego no - mi baciò prima
di sussurrare che era per il mio bene.
caddi nel sonno piu
profondo senza sogni per il momento quando presi coscienza di me mi
trovai sospesa di nuovo
nel nulla, tutto buio
intorno a me poi la figura di Maria si materializzò accanto
a me -
Che cosa vuoi? - non dovevo farmi
spaventare sorrise
maligna al suo fianco c'era una bambina, aveva i capelli biondi
cenere, quasi bianchi, aveva gli
occhi rossi e la pelle
diafana, i suoi vestiti erano strani, indossava un vestito lungo e
nero una sotto veste che appariva
da sotto, sembrava un
vestito da gazza ladra mentre intesta la coroncina nera di velluto
ornato di trine le fermava i
capelli anche lei mi
sorrideva accanto a me invece apparve mia figlia.
appena apparve sia Maria
che l'altra bambina le tesero la mano e tra noi e loro a parte un
vestito Rosso e una
coroncina come quella
dell'altra bambina però tutto rosso, sopra nel petto c'era
attaccata
una rosa.
- vieni - fu Maria a
parlare mentre mia figlia muoveva qualche passo verso di loro la
presi per un braccio fermandola, si
girò con uno scatto,
voltò solo la testa rivelando uno sguardo che non credevo
possibile,
era duro e freddo i due occhi
celesti ridotti a due
fessure - lasciami - la sua voce era fredda e come se fossi stata
scottata ritrassi la mano - Holie - la
chiamai così. non avevamo
ancora scelto l nome ma qualcosa mi diceva che quello sarebbe stato
il suo nome - io non
mi chiamo Holie - disse
camminando all'indietro verso le due vampire - io mi chiamo Shinku -
fu avvolta da una luce
rossa, quando scomparve
mia figlia aveva indossato il vestito rosso
- la dama delle rose - si mise
al fianco della
bambina vestita di nero -
non preoccuparti mi prenderò cura io di lei - disse e
svanirono
tutte e tre.
- Holie - mi sveglaiai
sudata urlando il nome della bambia - Jasper, Jasper - lo chiamai e
apparve al mio fianco - Maria
vuole prendersi Holie -
dissi stringendo il suo braccio - Holie? - - la nostra bambina -
spiegai.
sembrava che il nome gli
piacesse ma non era quello il problema, non era stato un sogno quello
ma una visione ne ero
certa - non succederà,
noi siamo sette e nessuno si avvicinerà a te o a Holie -
disse
sicuro di se - ti piace il nome?- gli
domandai - è bellissimo -
mi baciò dolcemente.
dovevo essere forte non
avevo niente da temere ero al sicuro. scendemmo al piano di sotto
dove trovammo il resto
della famiglia davanti al
notiziario delle sei - che succede domandai?-, mi guardarono tutti
cercando di capire il mio stato
d'animo ma li anticipai -
sto bene adesso - aggiunsi guardando Jasper che mi teneva la mano.
- sono scomparsi in solo
due giorni gia cinque bambini, tutti compresi tra i cinque e gli
undici anni - che cosa, come
scomparsi, non poteva
essere un caso - la polizia li sta cercando - commentò bella
- c'è
Aro dietro a tutta questa storia-
affermò Edward - no io
non credo - tutti si voltarono a guardarmi - nuocerebbe alla sua
idea di vedere la prosperità dei
vampiri - annuirono tutti.
c'era Maria dietro questa
storia e aveva un nesso con la mia visione ma se si aspetta di
riuscire a rapire anche mia
figlia be le scorda, non
la lascerò avvicinare tanto facilmente, hai finito di
terrorizzarmi
Maria.
questa storia dei bambini
che scomparivano cominciava ad insospettirci tutti era opera
sicuramente della stessa
persona e adesso radunati
in salotto discutevamo su chi poteva essere l'artefice di tutto
questo.
- ne hanno trovati due -
Carlisle era appena entrato nella sala, era appena uscito
dall'ospedale e sotto il braccio aveva il
giornale di oggi, si
sedette accanto a sua moglie Esme e aprì il giornale -
morti, con
due buchi nel collo - disse mentre
ci guardava tutti uno ad
uno, mi slanciai e afferrai il giornale e lessi l'articolo.
ne avevano ritrovati due,
un bimbo e una bimba entrambi di cinque anni. l'articolo diceva che
nessuno dei due bambini
aveva qualcosa in comunque pur essendo
della stessa città non si erano mai incontrati.
- gli inquirenti stanno
brancolando nel buio - Edward aveva ragione la polizia non sapeva da
dove cominciare a cercare
- poveri bambini -
commentò Esme, sapevamo quanto lei amava i bambini e
sopratutto la
sua dolcezza innata - chi
potrebbe mai fare qualcosa
di male a delle creature come sono loro? - aveva centrato il
problema, chi poteva essere?
chi poteva andare così
tanto oltre, anche se fosse un vampiro non rischierebbe così
tanto,
a me veniva in mente un
solo nome ma ci pensò
Jazz a dirlo per entrambi - Maria - si sedette composto sul divano
appoggiando i gomiti sulle
ginocchia - che cosa te lo
fa pensare? - domandarono mentre lo guardavamo in attesa di una
risposta.
- Maria non ha paura di
niente, tanto meno dei Volturi. sa che il suo potere può
essere una
manna per loro - non
guardava nessuno negli
occhi, era come se si vergognasse di essere stato con lei e di avere
ucciso in suo nome, tutte
le volte che ne parlava si
faceva scuro, non serviva l'empatia per capirlo - che potere ha? -
domandò curioso Carlisle
- nessuno e tutti - ma si
affrettò a spiegare - annulla i poteri degli altri e quindi
anche il
suo, è complessa Maria - disse.
- Maria è l'unica che
può
permettersi di sfidare Aro visto che non lo deve temere -si
stravaccò
di nuovo contro lo
schienale e allungando
un braccio lo appoggiò sopra le mie spalle odiava parlare di
lei,
soprattutto in mia presenza.
- Jasper sei accecato
dall'odio verso di lei - Esme non cambierà mai, non riesce a
dire
male mai di nessuno - non lo
dico per questo, ma è
evidente - aprì il giornale alla pagina dove si mostravano i
colli
dei due bambini - Maria ha
sempre fatto così, quelli
che non riteneva idonei gli uccideva e restituiva i corpi - ma idonei
per cosa, voleva creare un
esercito di bambini? - ne
hanno trovato un altro - dissi, stavo osservando le ricerche per
questo non avevo piu aperto
bocca, cercavo Maria ma
non riuscivo a vederla, riusciva ad annullare anche il mio potere -lo
stanno per dire al
notiziario - accendemmo
la tv e mettemmo il notiziario.
il giornalista esordì
subito dicendo che erano stati trovati altri due bambini dei cinque
scomparsi e che c'era un servizio
- si sono stati ritrovati
i corpi dei due bambini, due maschietti di cinque e sette anni, anche
loro non riportano ferite di
alcun genere solo due
morsi sul collo, gli inquirenti seguono un pista che secondo loro
porta alle bestie di satana -
si stavano avvicinando
alla verità o stavano ancora brancolando nel buio?, fatto
sta che si
stavano avvicinando a Forks
ma se si fosse presentato
a casa nostra avrebbe trovato pane per i suoi denti.
|
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Capitolo 18 *** capitolo 17° Beautiful monster ***
Incontri
milioni di persone e nessuno ti colpisce veramente, poi un giorno ne
incontri una... e la tua vita cambia, per sempre.
I
rapimenti continuavano incessanti e ormai eravamo tutti convinti di
chi
si trattava. Maria. Eravamo tutti nel garage, avevamo
programmato
una visitina a Maria per capire il perché stesse facendo
tutto
questo – stai attento – dissi a Jasper prima che
partissero –
tranquilla
principessa – mi sorrise e salirono sulla Mercedes di
Carlisle,
lui, Emmett ed Edward mentre Carlisle decise di rimanere
qua
nel caso Maria avesse deciso di farci visita.
speriamo
che non succeda niente . Sospirò Esme rientrando in casa ,
in
silenzio la seguimmo tutti.
Salì
in camera mia e di Jasper e mi sedetti sul letto, iniziava a pesare
la
pancia e a diventare anche scomoda, mancava veramente poco
ed
era passato solo un mese da quando io e Jasper avevamo
scoperto
che saremmo divenuti genitori, ero eccitata non vedevo l'ora
di
conoscere la mia piccola ma una parte di me non lo era. Era
spaventata dal parto, dalla paura di non
essere all'altezza di
crescere
un figlio e ora ci si metteva anche Maria che rapiva i
bambini.
-Alice
– Rosalie stava bussando alla porta, la feci entrare e la
invitai
a
sedersi sul letto accanto a me – allora come va? - mi
domandò
guardandomi
dolcemente, nonostante con Jasper non avesse
neanche
una goccia di sangue in comune si assomigliavano
tantissimo
e averla qui, forse per la grande somiglianza, mi calmava
tantissimo.
-bene
– le sorrisi - ormai manca poco – mancava davvero
poco,
poteva
nascere anche adesso.
-avete
già deciso il nome? - domandò curiosa, bussarono
di nuovo
alla
porta -avanti – era Bella, la feci accomodare anche lei sul
letto e
ci
mettemmo un po a parlare del piu e del meno .
-
meglio andare, forse vuoi riposare – disse Rosale guardando
l'orologio
-già
scusaci, devi riposare – le ringraziai e una volta rimasta
sola mi
stesi
sul letto e chiusi gli occhi, non sognai niente meglio così
avrei
riposato
un po senza dovermi svegliare. La luce tenue del sole mi
inseguì
su un cuscino fino a fermarsi sul mio viso mi girai cercando di
scacciarlo
mentre mugolavo infastidita, finalmente il raggio svanì
qualcuno
aveva chiuso la tenda – già tornati? - gli
domandai
accucciandomi
contro di lui, sentì le sue braccia avvolgermi e
portarmi
piu vicino a lui, mi baciò sulla fronte prima di cominciare
a
parlare
– nessuna traccia di Maria – disse – e
nemmeno dei bambini -
quindi
era sparita, se ne era andata di sua spontanea volontà o
aveva
cambiato posto, oppure sapeva del loro arrivo.
non
abbiamo trovato niente che ci potesse essere d'aiuto – ormai
ero
del
tutto sveglia ma non mi andava di alzarmi,stavo bene dove ero.
e
tu che hai fatto ieri sera ?- mi domandò curioso, mi alzai
leggermente
per guardarlo negli occhi – niente di speciale, io e Holie
ce
la siamo spassata – alzò un sopracciglio poco
convinto mentre
sulle
sue labbra c'era il suo solito sorriso che mi aveva fatto
innamorare
anni addietro – due salti in discoteca e poi a bere
–
ridemmo
entrambi – ti ho portato una cosa – disse alzandosi
e
avvicinandosi
all'armadio ne aprì un anta e ne tirò fuori una
busta di
un
negozio per bambini famoso – che cosa è? -
domandai sedendomi
sul
letto, di nuovo quel sorriso da schiaffi , si sedette davanti a me e
mi
porse la busta – aprila – disse,la presi e la
aprì da dentro ne
uscì
una
tutina per bambini
era
rossa con l'orsetto winnie con un vasetto di miele – appena
l'ho
vista
ho pensato a te – disse - grazie – dissi
buttandogli le braccia
al
collo
– è bellissima – gli dissi.
-lo
sapevo che ti sarebbe piaciuta - .
dopo
qualche coccola Jasper decise che avrei dovuto mangiare
qualcosa
così scendemmo in cucina .
Esme
come al solito aveva preparato la colazione, come era dolce
quella
donna.
Esme
e Carlisle erano andati ad una mostra di Antiquariato, Edward
e
Bella erano ad una mostra su pianoforti e Rosale ed Emmett
festeggiavano
la loro ventesima luna di miele da quando li conosco.
Eravamo
soli, io, lui e Holie.
Mangiai
quello che Esme aveva preparato – Usciamo amore –
gli
domandai
mentre mangiavo, non uscivo di casa da piu di due
settimane,
da quando avevo visto Maria che mi aveva terrorizzato.
Rimase
fermo esaminando le mie emozioni – dai Jazz è un
sacco di
tempo
che non usciamo – dissi cercando di convincerlo facendo gli
occhi
dolci.
Continuammo
a guardarci negli occhi mentre aspettavo che cedesse
e
infatti lo fece – dove vuoi andare? - mi domandò
infine non
riuscendo
a sorridere – non lo so, tu dove vuoi andare? - gli
domandai
alzandomi e aspettando una sua decisione, era gia pronta.
Si
avvicinò a me – una sorpresa, tu non guardare - -
ok capo –
dissi
ridendo
facendo il saluto dei soldati, lanciò un occhiata esasperata
prima
di prendermi per mano e dirigerci in garage.
La
macchina prese vita e uscimmo dal garage. Alternavo lo sguardo
dal
finestrino a Jasper e poi tornavo a guardare la vegetazione che ci
correva
accanto.
Non
sapevo dove stavamo andando ma se c'era lui non mi
importava.
Uscimmo
a port Angeles e allora capì dove mi stava portando, dove
fu
il nostro primo appuntamento, dove ci baciammo per la prima volta
e
dove facemmo l'amore per la prima volta.
Ero
immersa nei miei ricordi tanto che non mi ero accorta che la
macchina
si era fermata – Alice? - mi risvegliai e scesi dalla
macchina
prendendo il braccio che mi offriva Jasper.
Ci
dirigemmo verso la spiaggetta, la nostra spiaggia, ovviamente era
deserta,
chi sano di mente va su una spiaggia senza sole.
Camminammo
in silenzio senza dire niente ad un certo punto mi
fermai
e Jasper mi guardò leggermente spaventato – grazie
– dissi, si
avvicinò
a me mi prese le mani - figurati principessa - .
passammo
tutta la mattinata sulla spiaggia a coccolarci e a fare altre
cose
quando una visione interruppe tutto – Aly - mi bloccai come
al
mio
solito come quando avevo una visione – c'è un
problema a casa-
dissi,
ci alzammo e appena salimmo in macchina mentre Jasper
guidava
a velocità non moderata provai a chiamare a casa –
non
risponde
nessuno – dissi – chiama Edward – disse
mentre pigiava
ancora
di piu sull'acceleratore composi il numero di Edward ma non
rispose
nemmeno lui.
-Jasper
non puoi andare piu veloce – gli dissi mentre cercavo di
vedere
cosa stesse succedendo a Forks e come mai nessuno
rispondeva
al telefono – non posso – disse ma sentì
la macchina
aumentare
di velocità.
Quando
entrammo a Forks però dovemmo rallentare notevolmente
ma
quando imboccammo il viale di casa Jasper aumentò di nuovo
la
velocità
fino ad arrivare al cortile dove c'erano tutte le macchine.
Scendemmo
rapidamente e entrammo, la porta era aperta e la casa
era
semi distrutta ma tutti stavano bene – state bene? - ci
domandarono
venendoci in contro – si, noi pensavamo fosse
successo
qualcosa a voi – spiegammo, anche loro avevano avuto lo
stesso
sentore non trovandoci.
Il
piano terra era devastato, niente di sano era rimasto mentre il piano
di
sopra escluso camera mia e di Jasper era rimasto inviolato.
Ragazzi
– Carlisle ci chiamò dalla cucina e ci porse una
lettera
-sembra
che Maria ci abbia fatto visita -7 sono i giorni della
settimana,
7
i Re di Roma che 7 colli ha.
7 sono i nani intorno a Biancaneve,
7
sono i mari per chi li conterà.
7
son le note sopra lo spartito,
7 bei colori l'arcobaleno avrà.
7
peccati
7
le virtu'
7
i vampiri che
segneranno la vostra fine
-che
significa? - ci domandarono gli altri, io e Jasper ci guardammo
prima
di rispondergli – che la prossima è nostra figlia -
|
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Capitolo 19 *** capitolo 18° Rosso Cremisi ***
La
casa, il piano terra era completamente distrutto, i vetri erano tutti
rotti come i soprammobili e tutto ciò
che si poteva rompere, il
piano di Edward era in mille pezzi e appena lo vide sembrava stesse
per
piangere l'unica cosa salva del
piano terra era la croce di
Carlisle.
Mentre
camminavamo in quel che sembrava un campo di battaglia mi sentivo
terribilmente in colpa, tutto
questo non sarebbe successo se
non
fossi rimasta incinta – sono cose che non si posso
prevedere-
commento Edward dopo che aveva
ascoltato i miei pensieri, è vero non
si può prevedere ma proprio io
che vedevo nel futuro mi sono
fatta
fregare.
Anche
la cucina era distrutta insieme al salone non si era salvato niente,
entrai in sala dove Emmett
piangeva la sua adorata
Playstation 3.
raggiunsi
Jasper in camera nostra, i piani superiori non erano stati toccati,
tutti meno la nostra stanza.
Jasper
era fermo sulla soglia che guardava la stanza disastrata, il
materasso era stato squarciato e tutte
le piume dei cuscini giacevano
a terra – Jazz – lo chiamai titubante mentre gli
prendevo la mano
–
questa me la paga –
disse rabbioso , lasciò la mia mano e
scese al piano di sotto lasciandomi sola con i
miei tristi pensieri e
sensi di colpa – Jazz – lo chiamai ma dalla mia
gola non uscì
nessun suono, mi
riteneva responsabile di tutto
questo anche lui?
Mossi alcuni passa nel centro della stanza, sopra le
piume i mie
passi si perdevano ma qualcosa scricchiolò attirando la mia
attenzione, levai il piede, a terra
c'era la foto del nostro
matrimonio, la raccolsi e la misi a posto anche se il vetro era rotto
– mi dispiace di
aver rovinato la vostra favola
– dalla finestra
arrivarono queste parole, una voce fredda tagliente come il
vetro e
anche se non l'avevo mai sentita sapevo a chi apparteneva, Maria.
La
guardai ed indietreggiai di qualche passo, non potevo affrontarla non
in queste condizioni – non
preoccuparti, non ti
farò del male –
disse ridendo – saltò nella stanza dalla finestra
rotta e si
avvicinò
troppo a me – che fai
non chiami Jasper? - scossi la
testa, se lo chiamavo lo avrebbe ammazzato, no.
Non l'avrei chiamato
“ noi siamo sette, nessuno si avvicinerà mai a te
o a Holie “ -
chiamalo – con uno
scatto mi strinse una mano al
collo, adesso
avevo paura davvero – Jas..p – ghignò
– andiamo a fare
visita
agli altri- uscimmo dalla stanza e ci affacciammo dalle scale
– vi
conviene stare calmi– disse,
appena mi videro sbiancarono
per
quanto fosse possibile – Alice – per quanto mi fu
possibile vidi
Jasper
scattare verso di noi ma a
pochi metri da noi fu lanciato via
da qualcosa – Jasper – anche gli altri
partirono ma finirono allo
stesso modo davanti a noi apparvero quattro ragazzini,
Suigintou
che
l'avevo già conosciuta poi ce ne erano altri tre che non
avevo mai
visto o forse si, erano i bambini
che non erano stati trovati
–
voglio presentarvi Kanaria -
la prima si
inchinò e
ci salutò, gli altri due non c'era dubbio erano i gemelli
scomparsi
– Jade e Stern –
dissi incredula, allora Jasper
aveva ragione e
i miei dubbi erano fondati, lei aveva rapito i bambini
-ma
che brava Alice, vedo che hai letto i giornali, mentre io mi occupo
di lei, occupatevi di loro –
annuirono con un movimento
quasi
impercettibile del capo - fermi – un altra voce
disturbò Maria
–
Sono ai miei ordini e dico io quando attaccare – Jasper ne
approfittò per tornare all'attacco ma fu
scaraventato di nuovo via.
Mentre
Maria era intenta a discutere con quel nuovo vampiro riuscì
a
sfuggire alla sua presa e tornare da
Jasper – Jazz, come
stai ?-
gli domandai una volta al sicuro – io sto bene, ma te? - non
si
doveva
preoccupare per me, almeno non
acora.
Maria,
ti è scappata.. - mi indicò il nuovo vampiro
-cosa? Ora vede –
Jasper si mise di nuovo davanti a
me mentre gli altri si misero
davanti a noi -sciocchi, morirete tutti. Kanaria – la bambina
chiamata Kanaria
saltò verso di noi
e con un semplice schiocco delle
dita sprigionò un onda durto che ci sbalzò
tutti
all'indietro.
Atterrai
contro un muro e solo allora mi resi conto che mi si erano rotte le
acque – o mio dio – esclamai,
Esme che era la piu vicina se
ne
accorse – Alice dobbiamo portarti in ospedale o qualcosa di
simile-
disse in preda al panico mentre
cominciavo a respirare a fatica –
ma guarda guarda, giusto in tempo per
vedere il lieto evento
– rise
Maria e anche gli altri capirono, in meno di un secondo Jasper mi fu
accanto
– aly, ti porto via
da qua – disse mentre mi prendeva in
braccio – non così in fretta – Kanaria
schioccò di
nuovo le
dita e un altra onda ci butto di nuovo a terra, il tempo di aprire
gli occhi che vedemmo Stern con
una forbice gigantesca venire
contro
di noi, Jasper si girò di spalle contro di lui facendo da
scudo con
il
suo corpo a me il colpo non
arrivò mai, come quella volta in
albergo uno scudo rosa si frappose tra noi e
l'avversario che
schizzò
via come preso e tirato indietro da una mano invisibile.
Gemetti
– Alice – lo sentivo, era scaduto il tempo e la
bambina stava
per nascere – Resisti Principessa –
disse prendendomi di nuovo in
braccio - gia andate via – disse Maria mettendosi davanti a
noi e
schiacciandoci contro il muro
– lascia passare -urlò Jasper mentre
io non ce la facevo piu – tutti a dosso
– Emmett e Edward gli
furono a dosso mentre Carlisle ci affiancò – ci
penso io –
disse, ma Jasper non
voleva lasciare la presa
– Figliolo, lasciala
– alla fine lasciò la presa e si lanciò
nel combattimento mentre
noi uscimmo e andammo nel
garage, disse ad Esme di liberare il tavolo
e mi ci adagiò sopra.
-Alice-
mi chiamò carlisle – ascoltami devi fare un ultimo
sforzo –
sembrava facile, mi disse di respirare
regolarmente che tutto sarebbe
andato per il meglio anche se non me lo ero immaginato così,
senza
Jasper al mio fianco, con un
combattimento in casa. Urlai – alice,
respira – disse Carlisle – Jasper - - non
può venire- mi
rispose
Esme, ma lui era l'unico che poteva calmarmi, non solo con il suo
potere, a me
bastava la sua presenza nella
stanza.
Urlai
di nuovo -sta tornando un vampiro – sentì dire a
Esme, sentivo di
nuovo il mio corpo cominciare a
bruciare e la testa scoppiarmi
–
forza Alice devi farla nascere adesso – non era una cosa
facile, se
stavo
tornando un vampiro i tessuti
della mia pelle si stavano
solidificando e quindi sarebbe stato piu difficile..
-ma
che cosa hanno mangiato questi bambini – commentò
Emmett
rialzandosi mentre i quattro ridevano - Rempika, facciamo la finita
– Ster evocò le sue forbici e attaccò
di nuovo – dobbiamo fare
secca Maria
se vogliamo vincere –
Jasper attento – non aveva la
testa Jasper per pensare ad evitare gli attacchi di
Stern e Jade,
pensava ad Alice e alla sua bambina.
invecchiando
perdi i colpi – disse Maria, lo prese per il collo e lo
sbattè al
muro – è troppo facile
uccidertì
così –
strinse la presa sul
suo collo – raggiungerai presto la tua famigliola –
disse - tu
menti – disse
Jasper mentre cercava di
liberarsi dalla presa –
perché dovrei -
abbassò
il braccio che poco prima cingeva la gola di Maria – ti
arrendi? -
rise Maria, Jasper non rispose ma era chiaro che si arrendeva
– non
ho piu niente da perdere – Jasper – i suoi fratelli
lo chiamarono
ma
le loro grida sembrava non
raggiungerlo – uccidimi -
disse
quasi con le lacrime agli occhi, ghignò in segno di vittoria.
ferma
– una vocina da dietro Maria richiamò l'attenzione
di tutti, -
lascia stare mio padre – sia Edward
che Emmett spalancarono la
bocca senza credere ai loro occhi (link schinku), Maria
lasciò la
presa su
Jasper che si
accasciò a terra senza però smettere di
guardare la bambina, Holie.
-Shinku
–
erano in creduli tutti e tre
– adesso basta – disse
imperiosa, dimostrava a mala pena cinque anni ma
sapeva già come
farsi rispettare, con un occhiataccia fermò gli altri
quattro che si
fermarono ad assistere
alla scena – quella
sarebbe tua
figlia?-domandò sconvolto Emmett, Jasper annuì
– ma deve
ancora..?-
disse incredulo Edward
– è una storia lunga -.
hai
perso Maria – alzò il braccio e una schiera di
petali di rosa
rossa cominciarono a volteggiare intorno a
lei, puntò il
braccio
contro di lei e i petali eseguirono i suoi ordini, si trafissero nel
cuore di Maria che
diventò polvere e
sparì col vento, Jasper Emmet
ed Edward avevano gli occhi e la bocca spalancati,
Holie si volse
verso i quattro ragazzini che scapparono via insieme all'altro
vampiro.
state
bene? - domandò avvicinandosi ai tre – si-
risposero – grazie
holie – la bambina sorrise prima che
cominciasse a svanire -Holie
–
che gli stava succedendo? - non preoccuparti è normale -
disse
sempre
sorridendo – mi
vedrai molto presto – stava diventando
trasparente – vai dalla mamma adesso – e
scomparve, questo voleva
dire che - Alice - uscì a corsa dalla casa ed
entrò nel garage.
-Alice
– quando entrò la trovo con la bambina in braccio,
le si avvicinò
lentamente mentre vennero
lasciati soli.
Jasper
guardò le sue ragazze e se avesse potuto piangere adesso lo
starebbe
facendo – ti presento
Holie – disse Alice
porgendogli la bambina,
era come quella che gli aveva salvato la vita pochi minuti fa
era
appena nata ma sembrava avere gia qualche mese, aveva gli occhi
celesti e i ciuffetti di capelli
colore biondo come il padre.
-Maria
è morta, non ci darà piu alcun fastidio -dissi.
Tutto
era tornato normale finalmente la bambina era nata ed Alice era
tornata un vampiro. E la casa era
stata ricostruita.
Un
mese dopo la bambina dimostrava un anno ed era in tutto per tutto un
vampiro anche se non aveva
gli occhi rossi e non si cibava
unicamente
di sangue. Carlisle aveva effettuato delle ricerche era un
vampiro di
classe A un puro sangue, cresceva ancora piu rapidamente di un
bambino normale e sempre
secondo i suoi studi si sarebbe
fermata
all'età di cinque o sei anni per poi smettere di crescere.
La
bambina riusciva persino a dormire e a sognare.
Tutto
era stupendo troppo bello per essere vero.
Maria
non ha compiuto la sua missione e voi quattro siete degli incapaci,
mi serve Shinku per
detronizzare Aro, andate a
prenderla e
portatemela.
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Capitolo 20 *** Lacrime ***
Salve
a tutti. Eccomi con il nuovo capitolo, spero che quelli precedenti vi
siano piaciuti, adesso cominciamo a fare sul serio, entriamo nel
“vivo” della storia!
Vi
lascio al capitolo e poi noi, ci ritroviamo in fondo!
Amavo
la mia vita da mamma, non c'era cosa piu bella che entrare in casa e
venire accolta dalla tua cucciola che ti getta le braccia al collo.
mamma
– come ora , Holie mi stava correndo in contro e allora la
presi al
volo , aveva poco piu di un mese ma dimostrava gia un anno e mezzo o
due e parlava perfettamente.
Io
e le ragazze eravamo andate a fare shopping così avevo
lasciato
Holie con suo padre, quando entrai nella stanza capì che
Jasper
stava cercando di farle fare qualcosa – perché non
vai dalla nonna
a prendere una dolcetto – le dissi posandola di nuovo a
terra,
subito corse giù per le scale scuotendo i capelli biondi
raccolte in
due codine.
Mi
avvicinai a Jasper e mi sedetti sul letto accanto a lui – che
hai ?
Gli domando capendo che qualcosa lo turbava – Be Carlisle ha
detto
che un vampiro di classe A, ha un sacco di poteri e molto piu potenti
anche dei nostri – era preoccupato, era gia qualche giorno
che lo
era – però ancora non ha dato nessun segno di
averne – disse
tastandosi le tempie.
Ci
avevo pensato anche io, qualche volta ma non me ne ero mai fatta un
problema, Carlisle aveva detto che ancora era troppo piccola per
poterli manifestare a seconda di cosa si tratti, per rassicurarlo lo
abbraccia cercando di fargli capire che non c'era motivo di
preoccuparsi e che prima o poi i suoi potersi sarebbero spuntati
fuori.
-
tesoro – ok, era visibilmente preoccupato. Era incredibile la
venerazione che provava per Holie, non la perdeva mai di vista era
molto premuroso con lei, trovava sempre qualcosa da fare con lei.
mi
prese in braccio, - sta bene, guardala- gli dissi ma non sembrava
convinto, nascose il volto contro il mio petto - Jazz- la porta si
aprì rivelando la figura minuta di Holie – papi
sta male?- domandò
entrando e sedendosi sul letto accanto a noi, Jasper alzò il
capo
guardando nostra figlia che ci guardava con gli occhioni lucidi
–
no Holie non preoccuparti- le disse sorridendole ma non era stupida
– allora perché piangevi ? - risi, avremmo dovuto
spiegarli che
noi non potevamo piangere si fece seria mentre cercava di capire il
perché adesso si stesse ridendo.
Si
alzò dal letto offesa e uscì dalla camera
– meglio andare a
vedere – dissi staccandomi dal mio amore per inseguire
l'altro mio
amore.
Scesi
le scale e la trovai in cortile che guardava i fiori di rosa vicino
al garage, sorrisi e mi avvicinai a lei – che fai qua fuori?
- le
domandai accovacciandomi accanto a lei osservando che cosa la stava
rapendo
-
dai andiamo dentro – la presi in braccio e rientrammo.
Ormai
era notte e dopo aver messo Holie a letto tornai in salotto dove gli
altri parlavano delle prossime battute di caccia.
Mi
sedetti accanto al mio amore che non aveva ancora aperto parola, il
che era strano quando si parlava di battute di caccia, lo guardavo
cercando di capire che cosa potesse avere ma Carlisle ci
arrivò
prima di me – perché non la portate da Eleazar
– disse
accavallando le gambe e passando un braccio sulle spalle della moglie
– chi?- domandammo in coro – mi sembra di capire
che siete
preoccupati per Holie – era giusto, chi meglio di Eleazar
poteva
capire meglio i poteri di Holie, guardai Jasper e anche lui sembrava
convinto di ciò.
Aspettammo
qualche giorno prima di partire era anche da tempo che aspettavano di
vedere la piccola così due mattine dopo ci mettemmo in
macchina,
saremmo rimasti la finché non fossimo venuti a capo di nulla.
-
mamma, dove andiamo? -Holie si era svegliata e non trovandosi a casa
si sentiva smarrita – a trovare degli amici - .
arrivammo
a Denali, a casa di Eleazar che ci accolse con calore e stupore
vedendo quanto già era grande la bambina.
Irina
ci accolse invitandoci ad entrare in casa sua e ci fece accomodare
nel salone. quella casa al contrario della nostra
era
antica, non c'era un mobile che sembrasse d'epoca, Holie si guardava
in giro per capire dove l'avessimo portata.
Eleazar
fece il suo ingresso dalla lunga scalinata alle nostre spalle e come
vide la nostra bambina gli si illuminarono gli
occhi
- Holie presuppongo - disse guardandola piena di curiosità -
non
vuole farti niente - le dissi vedendo che si
ritraeva
cercando il contatto con me, girò lentamente verso di lui
senza però
staccarsi da me - ciao - la salutò
cordialmente
Eleazar prima di sedersi.
gli
spiegammo che iniziavamo a preoccuparci perchè ancora non
dava segni
di manifestare qualche potere
quando,
invece prima che nascesse riusciva a creare una sorta di scudo con il
quale aveva protetto me e Jasper piu di
una
volta durante i periodo in cui Maria mi voleva uccidere.
sembro
farsi pensieroso mentre ancora guardava la mia bambina, uno scambio
di sguardi, negli occhi dorati come i
nostri
di Eleazar si specchiavano quello celesti di Holie.
-
non avverto niente -, disse Eleazar stringendosi le tempie con gli
indici, non sentiva niente? voleva dire che non aveva
poteri?
non era possibile mi ricordavo bene di quando ci salvò da
Maria.
-
questo che vuole dire? - domandò Jasper cercando di
trattenersi
dall'urlare per non spaventare Holie che si stava
innervosendo
- non capisco, non so - Eleazar sembrava confuso, tornò a
guardare
Holie. era fin troppo paziente la
nostra
piccola, dopo piu di un ora che uno ti fissa io mi sarei stancata e
gli avrei detto qualcosa invece lei rimase
tranquilla
in seduta in braccio a me, Jasper le posò una carezza sulla
testolina bionda, che si stesse innervosendo e
che
lo facesse per calmarla? - ho trovato, torno subito - Elezar si
alzò
dal divano e sparì sulle scale in cerca di
qualcosa
o qualcuno lasciandoci soli.
Holie
prese vita muovendosi e scendendo dalle mie gambe - ma, andiamo
via
- disse mettendo il labbrino, Jasper
allora
la prese in braccio - piccola lo zio Eleazar torna subito - le disse
dolcemente mentre vedevo che si calmava - ma
io
voglio andare via ora - cercò di liberarsi dalla presa di
suo padre
ma non ci riuscì e mettendosi a sedere su di lui si
rassegnò.
Eleazar
tornò qualche minuto dopo seguito da un ragazzino biondo, si
presentò e ci espose il piano.
uscimmo
in giardino, ogni tanto sentivo sghignazzare Jasper, evidentemente
rideva per lo stato d'animo di nostra figlia,
non
sembrava entusiasta di uscire o piu semplicemente di stare la.
-
il mio piano dovrebbe funzionare - disse salterellando qua e la come
un bambino a natale - Maestro! - lo richiamò
all'ordine
il ragazzino - mm... si Jun, cominciamo - si ma cominciamo cosa? ,
io e Jasper ci guardammo.
Eleazar
si avvicinò a noi - lei la prendo io - ma che faceva? - non
preoccupatevi, ragazzi non le farò niente - la mise
davanti
a noi, davanti al ragazzo chiamato Jun - state pronti a intervenire -
con un cenno del capo il ragazzo attaccò
Holie,
vidi Jasper scattatre verso di lei ma fu trattenuto da Eleazar,
mentre un lampo verde illuminò il giardino e si
fermò
a
pochi centimetri dal volto di Holie, che scoppiò in lacrime,
feci
per andare da lei per consolarla e rassicurarla ma di
nuovo
Eleazar fermò sia me che Jasper e ci disse di rimanere calmi
mentre
ci indicava la bambina - mamma- mi chiamò
mi
avvicinai - no aspetta, Jun di nuovo - il ragazzo scagliò di
nuovo
lampo che arrivò sempre a pochi centimetri dal suo
volto
- papà - il ragazzo attaccò di nuovo Holie che
sempre piu disperata
ci chiamava ma questa volta fu un attacco
corporeo
- mamma - mi sentì morire mentre piangendo urlava mi
chiamava ,
potevamo guardare ma non fare niente.
i
suoi occhi improvvisamente divennero rossi - ma che succede? -
Eleazar invece sembrava contento di ciò che stava
vedendo
alzò lo sguardo di scatto su Jun e di nuovo quello scudo
apparve,
spinse via il ragazzo che fu sbattuto contro
un
albero li vicino ma non era finita li un turbinio di petali di rosa
si levarono intorno a lei che alzò un braccio e lo
puntò
contro
di lui, saltò abilmente di lato lasciando che i petali si
incastonassero nel tronco.
-
adesso perchè mi attacca senza motivo - urlò Jun,
Holie era senza
controllo ne erano la prova gli occhi rossi - Questo
non
è bene - disse Eleazar - e te ne accorgi ora - Jasper era
furibondo,
dovevamo fare qualcosa o quel ragazzo
avrebbe
rischiato di perdere seriamente la vita - jasper, dobbiamo fare
qualcosa - Holie si stava preparando ad
attaccare
di nuovo ma questa volta anche noi, alzo il braccio indirizzando i
petali di rosa contro di noi - ora Jun - il
ragazzo
usò di nuovo il suo potere ma questa volta la colpi, i suoi
occhi
tornarono quel celeste intenso e poi crollò a
terra.
corsi
da lei e la presi in braccio - Holie, piccola mia - stava bene si
svegliò non appena la chiamai - mamma - Jasper
prese
per il colletto Eleazar - ma sei impazzito, non ha nemmeno tre mesi -
mi avvicinai a loro poggiando a terra Holie
-
Jasper - - era l'unico modo - balbetto Eleazar. disse che se non
l'avesse fatto il blocco mentale che si era posto ai
suoi
poteri non si sarebbe mai infranto - blocco mentale? - il blocco
mentale se lo imponevano automaticamente tutti i
vampiri
di classe A per proteggere gli altri, se un vampiro di Classe A non
rompeva il suo blocco sarebbe stato un
vampiro
a metà - i vampiri come Holie hanno un potere immenso, posso
assorbire i poteri dei vampiri che
sconfiggono,
ma devono essere addestrati - avremmo dovuto addestrare la bambina
fin da piccola se volevamo
che
adesso, rotto il blocco, avesse imparato a gestire i suoi poteri.
avvertimmo
a casa che saremmo rimasti da Eleazar per un po di tempo,
finchè la
bambina non avesse imparato a
controllare
i suoi poteri.
così
giorno dopo giorno, Irina e Jun ci aiutarono ad insegnare a Holie
come controllare i suoi poteri ma sembrava una
missione
impossibile, spesso non riusciva ad "accenderli" e spesso
perdeva il controllo distruggendo tutto quello che
gli
capitava a tiro - non ci riuscirò mai - disse all'ennesimo
tentativo, si accasciò a terra cominciando a piangere - sono
una
buona a nulla, una buona a nulla - era sdraiata per terra con il
volto nascosto tra le braccia, mi avvicinai - no che
non
lo sei - alzò lentamente il visino, gli occhi erano lucidi -
si
invece - disse mettendosi in ginocchio e singhiozzando -
forse
è vero - la voce autoritaria di Jasper, quella con qui non
si
rivolgeva mai a lei ci colse alle spalle facendoci girare
tutti
- sei debole - si voltò dandoci le spalle - Jasper ma che
stai
dicendo - dissi arrabbiata, mi alzai e mi voltai
completamente
verso di lui - devi sostenerla e non demoralizzarla - dissi alterata
- Alice le abbiamo provate tutte-
lanciò
una sguardo a Holie che ci guardava - è debole -
ripeté entrando in
casa - non è vero - questa volta a parlare era
stata
Holie mi girai verso di lei incredula, non rispondeva mai a tono - io
non sono debole - si alzò in piedi e stringendo i pugni
guardò suo
padre in tono di
sfida
- allora dimostramelo - le rispose freddo Holie guardò per
terra
senza fare nulla, sconfitto Jasper entrò in casa.
Holie
scappò via correndo nel bosco circostante la casa, l'avrei
seguita
ma Eleazar mi fermò e mi disse di no, le
avrebbe
fatto bene stare da sola per un po e non avrei nemmeno dovuto
biasimare mio marito l'aveva detto quelle
cose
per motivarla non per deriderla o per farle capire che era debole.
ma
all'ora di cena Holie non era ancora rientrata - non sappiamo piu che
fare - disse disperato Jasper passandosi una
mano
sul volto, eravamo riuniti in sala come la prima volta, anche io
iniziavo essere preoccupata mentre Eleazar
sembrava
contento - non capisco perchè volete che impari a combattere
-
domanda interessante, lui non sapeva
quanti
nemici aveva il culn dei Cullen e noi non potevamo proteggerla sempre
- Maria prima di morire - cominciò mio
marito
- disse che un certo Rozen cospirava al posto di Aro - Eleazar si
sistemò meglio sulla poltrona per ascoltre
meglio
- bè allora mi unisco anche io - disse ridendo ma
tornò serie
vedendo le nostre facce - vuole creare un
esercito
di vampiri di Classe A - - ne ha già quattro - aggiunsi,
avevamo
paura che Rozen potesse venire a cercare
Holie
da un momento all'altro e se l'avesse attaccata quando noi non
c'eravamo? - allora è meglio andarla a cercare -
disse
alzandosi e chiamando all'ordine Carmen, Irina e Jun andammo a
cercarla nel bosco.
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Capitolo 21 *** capitolo 21 ***
Salve
a tutti! Come
avete passato la pasqua? Bene? Io si, splendidamente e come promesso
ho scritto, tanto ho scritto e in questi giorni conto di aggiornare
tutto!
Voglio
ringraziare chi
ancora mi segue!
Facciamo
un piccolo
riassunto che è meglio xD
Alice
e Jasper hanno
portato Holie da Eleazar per capire un po meglio il suo strano potere
e tutte altre cose, durante un allenamento però Jasper perde
la pazienza e si arrabbia con Holie la quale scappa nel bosco e si
perde..Cosa succederà?
Vi
lascio al
capitolo..buona lettura.
il sole era tramontato da
tempo ormai ma Holie continuava a gironzolare per il bosco tutta da
sola.
Si era inserita in un
sentiero in mezzo agli alberi spogli e non sapeva come tornare a
casa.
Camminava a testa bassa ma
a passo deciso verso qualcosa che non sapeva nemmeno lei, camminava
serrando i
pugni e senza guardarsi
indietro.
Non aveva paura, non aveva
paura di non trovare la strada di casa, non piangeva perché
si era
persa, piangeva perchè
le parole di Jasper, suo
padre, l'avevano ferita terribilmente, con la mente continuava a
sentire quelle parole dette con
freddezza - Basta! -disse
chiudendo gli occhietti e tappandosi le orecchie con le piccole mani
mentre si accovacciava a
terra.
cercava di allontanare
quei tristi pensieri dalla mente quando una voce dietro di lei la
fece trasalire - Ti sei persa,
piccola? -, Holie si girò
e guardò l'uomo che aveva parlato.
indossava una tunica nera
che faceva risaltare i suoi occhi vermigli, si avvicinava lentamente
uscendo dalla boscaglia
alle spalle della bambina
-no, non spaventarti - le disse vedendo che la bambina si alzava e si
spostava rapidamente
- Sono tuo amico -, le
disse porgendole la mano quando fu abbastanza vicino, Holie la
strinse come ipnotizzata - io
sono Rozen - si presentò,
senza dire nulla poi, condusse la bambina in una radura non distante
da dove erano prima.
Rozen domandò alla
bambina cosa ci facesse lontano da casa, dai suoi genitori ed Holie
spiegò che i suoi genitori,
forse, non la volevano più
perchè li aveva delusi, aveva la testa bassa, guardava
insistentemente per terra mentre
stringeva i denti per non
piangere.
- Puoi sempre venire con
me -, le propose Rozen, lo guardò diritto negli occhi come
per avere
conferma di ciò che
aveva appena sentito ma
poi lo abbassò subito, non se la sentiva di abbandonare i
suoi
genitori anche se l'avevano
trattata male.
Rozen le tese la mano e le
domandò che cosa volesse fare, la bambina guardava la mano
senza
sapere cosa fare ed
improvvisamente, come
prima nel bosco poco piu in la, come una voce nella testa che le
diceva di andare con lui
afferrò la mano del
vampiro e lentamente sorrise incominciando ad incamminarsi - Holie -
, questa volta a parlare fu una
voce molto familiare che
la fece risvegliare dalla specie di trans dove era caduta, -
Papà!
-Jasper era la, minaccioso,
che guadava quel vampiro
tenere per mano la sua bambina - vieni qui piccola - le
ordinò senza
staccare gli occhi da
Rozen, Holie obbedì senza
farselo ripetere, lasciò la mano del vampiro e si
indirizzò verso
suo padre ma fu bloccata
di nuovo, Rozen l'aveva
afferrata per il cappuccio della felpina rossa - Non così in
fretta
-, mormorò Rozen mentre i
suoi occhi dardeggiavano
su Jasper, - lasciami - lo implorò Holie, - Lui non ti vuole
-
disse mellifluo, - non è vero - si
oppose Holie,in tanto
anche sua madre, Alice era arrivata.
- devi venire con me -
rientrò in quello stato di trans - Holie - gridò
Alice, la bambina
scosse la testa cercando di
uscirne ma come una
scarica elettrica, quando provò a scappare per raggiungere i
suoi
genitori la pervase e la fece
urlare a squarcia gola
-mamma..ahh -Jasper si lanciò verso di lei e le cinse le
spalle -
ora Jun - il ragazzo biondi del
clan di Denali fece
capolino e attaccò con il suo potere Rozen che
schivò abilmente
l'attacco e schioccando le dita si
riprese la bambina
-ah..papà - la bambina si sentì strattonare via
per finire nella
braccia di una ragazza che poi la porse
a Rozen - Grazie Caren -
la ringraziò il vampiro, Holie continuava a dimenarsi senza
dare
tregua a Rozen - smettila di
dimenarti e ascoltami -
Holie smise di dimenarsi e divenne tutta rigida, i suoi occhi persero
vigore e quella luce che li
accompagnava sempre, al
suo orecchio sussurrò qualcosa che subito si
apprestò ad eseguire.
- che fa adesso? - domandò
Jun vedendo la bambina avvicinarsi minacciosa - uccidilo -
ripeté
Rozen, i suoi occhi
divennero rossi e come
prima, durante l'allenamento un turbinio di petali di rosa si
levarono intorno a lei e li indirizzò
contro il ragazzo - Jun,
attento - lo avvertì Jasper che corse dalla moglie per
proteggerla.
i petali di rosa
trafissero il corpo del ragazzo che cadde a terra privo di vita sotto
gli occhi sgomenti di Alice e Jasper
che tremanti non sapevano
cosa fare o pensare, La loro bambina era terrorizzante con quegli
occhi rosso sangue,
lentamente con troppa
calma, si avvicinò al corpo del ragazzo ormai privo di vita
- prendi
il suo potere Holie -
allungando la mano prese
una piccola rosellina, il potere di Jun e lo inglobò al suo
interno.
girò i tacchi e si
apprestò ad andare via con Rozen e Caren ma Jasper la
chiamò di
nuovo, Holie si voltò e li guardò
prima di lanciare un
potente raggio fucsia contro di loro, come il potere di Jun.
se ne andarono lasciando i
loro corpi inermi nel bosco.
|
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Capitolo 22 *** capitolo 22 ***
Salve
a tutti, come va? io tutto bene anche se mi ritrovo a scrivere
alle..22.30 di martedì perchè sono rimasta in
dietro, sperò però.
che durante la mia assenza non vi siate scordate di me e della
storia, piccolo riassunto? meglio! allora.. ah si, Holie era ancora
nel bosco che piangeva dopo essersi presa con suo padre, Jasper, che
l'aveva accusata di essere debole nel bosco aveva incontrato Rozen
che inseguito ad un lavaggio del cervello fa attaccare Alice e Jasper
a morte da Holie che non li riconosce e se la porta poi via nel suo
castello in transilvani, li Holie scoprirà altre cose su di
lei e su
il suo destino mentre Alice e Jasper.. bè che dire ho messo
anche un
piccolo spoiler ihih vi lascio al capitolo
Buona
lettura!
Camminavamo
da ormai molto tempo ma non ero stanca, solo triste, mi mancavano la
mia mamma e il mio
papà
l'ultimo ricordo che avevo di lui era la sua faccia sconvolta e
dispiaciuta mentre mi chiamava.
camminavo
a testa bassa in testa a questo strano gruppo capitanato da un
vampiro che camminava solo
qualche
passo piu avanti di me, lo guardai per qualche istante come per darmi
forza e sicurezza ma non si
accorse
di me e allora riabbassai lo sguardo tornando a camminare in
silenzio.
dopo
due giorni di cammino arrivammo in Romania dove lui possedeva un
castello che si affacciava su
una
foresta e un lago.
il
castello era imponente pieno di torri e balconate, non appena
entrammo tutti salutarono Rozen con
inchini
e cenni del capo - bene, potete andare - disse agli altri membri che
avevano viaggiato con noi, loro lo
ringraziarono
con un inchino mentre io non sapevo che cosa dovevo fare ne dove
andare, aspettai che
dicesse
qualcosa anche a me.
si
girò verso di me e inginocchiatosi davanti a me mi
domandò che cosa
mi ricordassi -
niente -
risposi
tristemente
sembro esserne contento di questo poi mi prese per mano e mi
accompagnò nella mia stanza.
era
una stanza buia, con un unica grande finestra coperta da tende rosse,
quando la mia vista si abituò al
buio
perenne di quella stanza riuscì a distinguere chiaramente
che anche
le mura erano rosse come le
coperte
del letto a baldacchino con le coperte rosse.
il
rosso era il colore predominante in quella stanza - Shinku - Rozen
riprese la parole chiamandomi con un
nome
che non era mio, provai a farglielo notare ma disse che da allora in
poi mi sarei chiamata shinku, la
dama
delle rose, mi porse un piccolo abitini di velluto rosso - questo non
lo devi levare mai - disse e lo
depositò
tra le mie braccia e se ne andò lasciandomi sola in quella
stanza
lugubre.
mi
guardai intorno passando in rassegna ogni angolo della stanza prima
di gettare uno sguardo sul vestito.
lo
infilai e poi mi spostai davanti allo specchio rimirando l'immagine
di me avvolta in quel vestito,
distrattamente
infilai la mano in tasca e trovai due nastrini di raso rosso decisi
di metterli sopra le code
che
avevo.
mi
lisciai i capelli rimanendo davanti allo specchio non trovando niente
di meglio da fare - ciao, numero
cinque
- mi voltai di scatto cercando chi avesse parlato, sul letto era
seduta una vampira un po piu grande
di
me, aveva i capelli quasi bianchi e gli occhi rossi e indosso aveva
un vestito nero e blu scuro. avevo
come
l'impressione di averla gia vista , mossi qualche passo verso di lei
- ciao - le risposi rimanendo
sulle
mie, la vampira accavallò le gambe continuando a sorridermi
con un
sorriso finto innocente
-
chi sei? - le domandai senza sorridere mentre lei rise di nuovo e
saltò giu dal letto avvicinandosi, mi
indietreggiai
di qualche passo mentre allungò la mano verso di me - io
sono
Souigintou - ma io l'avevo gia vista
da
qualche parte, non mi piaceva come persona, rimase la con la mano
tesa finchè no la strinsi diffidente
-
ti chiami davvero così? - le domandai lasciandole la mano,
rise di
nuovo e si voltò avvicinandosi alla
finestra
- tu ti chiami davvero Shinku? - abbassai lo sguardo stringendo i
pugni mentre dopo una occhiata
veloce
e una risatina mi spiegò - mi chiamo Eleonor - disse
guardando il
cielo assorta - sono di Brooklyn -
disse
lanciandomi un altro sguardo - sono stata la prima ad unirmi a Rozen
dopo che Maria mi aveva
trovato
che giravo da sola per le strade - sussultai,perchè anche
Maria mi
sembrava di conoscerla? - ma
noi
che cosa facciamo qui? - domandai avvicinandomi di piu a lei -
serviamo il nostro maestro, Rozen -
disse
voltandosi e avviandosi alla porta - ci vediamo dama delle rose -.
si
chiuse la porta alle spalle lasciandomi di nuovo sola, che noia io
volevo tornare a casa. ma io ce
l'avevo
ancora una casa? avevo dei genitori che mi aspettavano o come diceva
Rozen tutte noi eravamo
legate
alle stesso destino, rimanere orfane.
qualcuno
bussò di nuovo alla porta - si? - questa volta entrarono due
vampiri, un ragazzo e una ragazza, lei
era
vestita di verde mentre lui con una divisa blu notte - ciao - mi
salutarono cordialmente - io sono Jane -
disse
la ragazze, sembrava molto piu simpatica di quella di prima - e io
son Jade - disse l'altro, erano
gemelli,
erano come due gocce d'acqua uno era la versione del sesso opposto
dell'altro.
mi
strinsero la mano amichevolmente - io sono Ho..Shinku - mi corressi,
- non preoccuparti, io sono
suiseiki
- disse la ragazza - e io suiseki - disse il fratello - ma chi se
li inventa questi nomi? - domandai un
po
colpita dalla stravaganza dei loro nomi - è il nostro
maestro
sciocchina - disse un altra voce ed un altra
vampira
vestita di giallo con un ombrellino fece il suo ingresso nella mia
stanza - il nostro maestro sceglie i
vestiti,
i nomi e i colori - disse in tono troppo da perfettina - lei
è Katie
- disse annoiato Jade indicandola
con
un dito, la ragazza cominciò a sbuffare e colpirlo sulla
testa con
l'ombrellino - io sono Kanaria, non te lo
scordare
numero quattro - poi si rivolse di nuovo a me - io sono la seconda ad
essermi unita a lui, e posso
dirti
mia cara Shinku che il nostro maestro ha fatto un ottimo lavoro,
guardate come mi sta bene il giallo -
disse
facendo una giravolta per farsi ammirare.
erano
molto simpatici al contrario di souigintou che non si faceva vedere
mai. con il tempo appresi che lei,
era
per così dire il capo del gruppo e che il nostro compito era
trovare
altri vampiri di classe A come noi
sparsi
per il paese.
la
mia prima missione fu a New york dove trovammo una bambina ancora piu
piccola di me.
si
chiamava nina e il suo potere era quello di controllare le liane
degli alberi - Shinku, questa è la tua prima
cattura,
non farci pentire - disse secca e fredda sougintou, la guardai male
prima di saltare davanti alla
bambina
- sei tu nina? - le domandai, era spaventata, le se leggeva in faccia
e in vano chiamava la sua
mamma
e il suo papa che erano tenuti fermi dalle radici di Jane - devi
venire con noi - dissi senza troppi
preamboli.
in quel tempo che avevo trascorso con loro ero cresciuta in fetta
dimenticandomi ben presto
dei
miei genitori e diventando un letale assassino, scoprì in
seguito
che ogni vampiro che uccidevo ne
assorbivo
il potere e diventava un tutt'uno con il mio potere principale -
mamma - diceva piangendo,
shinku,
non farti impietosire - disse Souigintou da dietro le mie spalle -
perdonami - dissi a bassa voce e a
denti
stretti per non farmi sentire da souigintou e poi la colpi facendola
svenire con il raggio assorbito da
Jun.
Nina
si accasciò a terra mentre i suoi genitori urlavano
disperati,
questo aprì qualcosa nella mia memoria
-
Jade, uccidili - ordinò senza la minima tracia di dispiacere
- cosa?
- provò a replicare ma vene zittito da
una
sua occhiataccia e insieme a Kanaria se ne andò lasciando a
noi la
triste sorte di quei due.
,ci
avvicinammo a quei due che ci guardavano con paura mista ad odio -
che cosa ne facciamo di loro? -
domandò
Jade puntando la coppia ancora legata, dispiaciuta abbassai lo
sguardo dando la sentenza,
Rozen
ci aveva detto di non lasciare testimoni
|
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Capitolo 23 *** 23 rivelazioni ***
questo capitolo molto tranqui,
è solo per spiegare qualcosina xD
ps: caricato nuovi video sul canale link --> http://www.youtube.com/user/LaDamaDelleRose?feature=mhee
mi
sentì scuotere e chiamare dolcemente, aprì gli
con fatica e
davanti a me trovai Jasper, il viso era sconvolto dalla
paura,
mi aiutò ad alzarmi e mi strinse a se chiamando il mio nome,
insieme a lui c'era anche Eleazar accorso sul posto
con
Carmen e Irina, insieme stavano guardando il corpo senza vita di Jun
riverso a terra - povero ragazzo - sentì dire ad
Eleazar,
guardando il corpo del povero ragazzo mi ricordai di tutto e
sussultai - Alice? - abbassai lo sguardo intristita e
afferrai
la camicia di mio marito - Holie, è..- non riuscì
a finire la frase
ma mi aveva capito benissimo, mi attirò a lui
abbracciandomi
e aiutandomi a mettermi in piedi mi calmava con il suo potere, ci
avvicinammo a Eleazar e alle altre
due
vampire - ci dispiace - dicemmo in coro, era colpa di nostra figlia
se Jun adesso non c'era piu - Lake, distruggi il
corpo
- disse Eleazar ad un vampiro che comparse pochi secondo dopo, quello
annuì e si avvicinò al corpo dell'amico
morto,
Eleazar invece si avvicinò a noi e ci chiese come stessimo,
rispondemmo che stavamo bene - nessuno sopravvive
al
raggio di Jun - disse pensieroso il vecchio vampiro mentre io e
Jasper sussultammo, ci guardò per una frazione di
secondo
prima di spiegare che forse Holie l'aveva fatto per tenerci lontano
da lei, per tenerci al sicuro.
mi
strinsi ancora piu contro Jasper - venite con me, cè
qualcosa che
dovete sapere - ci annunciò in tono grave Eleazar e
a
passo lento ci dirigemmo verso casa, il tragitto fu abbastanza breve
ma il silenzio che si era creato era imbarazzante e
triste,
Jasper camminava al mio fianco lanciandomi spesso occhiate cariche di
apprensione e di angoscia mentre Eleazar
camminava
davanti a noi distante qualche metro.
quando
entrammo in casa ci fece accomodare in salotto e lui sparì
per
qualche minuto tornando qualche minuto dopo
con
una pergamena in mano, sia io che Jasper la guardammo incuriositi, la
posò sul tavolinetto davanti a noi e la
srotolò
- che cosa significa, Eleazar ?- domandò Jasper
osservandola,
Eleazar prese un lungo respiro e poi con l'indice
batte
un paio di volte un nome sulla pergamena - Holie -mormorai triste, la
mia bambina adesso era con Rozen e dentro
di
me sentivo un vuoto incolmabile che neanche con il potere di mio
marito sarei riuscita a colmare.
-
so che è prematuro, Holie è..- si
fermò dopo che vedendo le nostre
facce tristi capì che era ancora troppo presto - ma
devo
parlavi di una cosa importante - riprese Eleazar sedendosi comodo sul
divano, noi lo guardammo senza
entusiasmo
- di Holie e Shinku - riprese, ma cosa sapeva lui che noi
ignoravamo?, Eleazar cominciò a parlare e a
spiegare
- Alice, tu non eri solo incinta di Holie - spalancai gli occhi e
mentre cercavo Jasper, cosa significava che non
aspettavo
solo Holie?, aspettavo un altro bambino? - aspettavi anche un altra
bambina,due gemelle evidentemente
vedendo
la scia degli eventi - Eleazar chiuse gli occhi - come fai a..?-
domandò mio marito prendendo una mia mano,
avvertiva
la mia paura - perchè sono anche io un vampiro di sangue
puro - ci
guardammo stupiti ma lo fummo ancora
di
piu quando disse che anche Carlisle lo era un altro dubbio era
perchè
non ci avesse mai detto niente, non si fidava di
noi?
- che vuol dire due gemelle, è nata poi solo holie -
domandai
sempre stringendo la mano di Jasper ed Eleazar
tornò
a spiegare - tutti i vampiri che hanno la fortuna di diventare
genitori generano sempre due individui e poi la natura
fa
il suo corso - - in che senso? domandai di nuovo - il gemello piu
forte uccide quello piu debole - chiusi gli occhi
scioccata
da quella rivelazione - c'è di piu - alzammo lo sguardo su
di lui -
voi vedete Holie usare i petali di rosa ma
quello
non è il suo vero potere - questa volta fu Jasper a parlare
- cosa?
- - lo sospettavo da quando abbiamo
cominciato
ad allenarci, riusciva a dominarlo e mi sono chiesto perchè
- disse
alzandosi e prendendo un libro dalla
grande
libreria alle nostre spalle - ci sono arrivato da qualche giorno, ma
sta notte ne ho avuto la conferma - io e Jasper
eravamo
come pietrificati, non conoscevamo affatto nostra figlia -con la
morta di Jun, quello che vi ha colpito era il
raggio
di Jun, se con lui era verde e con lei è fucsia è
chiaro, riesce ad
appropriarsi dei poteri di quelli che fa fuori e li
annette
ai suo - avevo sentito anche abbastanza, Eleazar stava catalogando
mia figlia, una bambina di neanche un anno
come
una letale assassina - scusate - mi alzai indispettita da tutti quei
discorsi e me ne uscì in giardino ma fui raggiunta
da
Jasper che mi afferrò la mano ma non mi voltai, rimasi a
fissare il
bosco immerso nell'oscurità - voglio mia figlia
Jasper,
la voglio stringere tra le mie braccia - Alice, non ti dico che
sarà
facile ma ti giuro se le hanno fatto del male non
ci
sarà spazio sulla terra per nascondersi - lo guardai prima
di
rifugiarmi nel suo petto - torniamo a casa? -mi domandò
cullandomi,
annuì solamente ed il giorno dopo partimmo e con noi venne
anche
Eleazar.
|
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Capitolo 24 *** capitolo 24 ***
mi
sentì scuotere e chiamare dolcemente, aprì gli
con fatica e
davanti a me trovai Jasper, il viso era sconvolto dalla
paura,
mi aiutò ad alzarmi e mi strinse a se chiamando il mio nome,
insieme a lui c'era anche Eleazar accorso sul posto
con
Carmen e Irina, insieme stavano guardando il corpo senza vita di Jun
riverso a terra -
povero ragazzo - sentì
dire ad Eleazar, guardando il corpo del povero ragazzo e mi ricordai
di tutto e
sussultai -
Alice? - abbassai lo
sguardo intristita e afferrai la camicia di mio marito -
Holie, è..- non
riuscì a finire la frase ma mi aveva capito benissimo, mi
attirò a
lui abbracciandomi e aiutandomi a
mettermi in piedi
mi calmava con il
suo potere, ci avvicinammo a Eleazar e alle altre due vampire -
ci dispiace - dicemmo
in coro, era colpa di nostra figlia se Jun adesso non c'era piu - Lake,
distruggi
il corpo
- disse
Eleazar ad un vampiro che comparse pochi secondo dopo, quello
annuì
e si avvicinò al corpo dell'amico morto, Eleazar invece si
avvicinò
a noi e ci chiese come si stesse, rispondemmo
che stavamo bene -
nessuno sopravvive al raggio di Jun -
disse pensieroso il vecchio vampiro mentre io e Jasper sussultammo,
ci guardò per una frazione di secondo prima di spiegare che
forse
Holie l'aveva fatto
per tenerci lontano da lei, per tenerci al
sicuro.
mi
strinsi ancora piu contro Jasper
- venite con me, c è qualcosa che dovete sapere - ci
annunciò in tono grave Eleazar e
a
passo lento ci dirigemmo verso casa, il tragitto fu abbastanza breve
ma il silenzio che si era creato era imbarazzante e
triste,
Jasper camminava al mio fianco lanciandomi spesso occhiate cariche di
apprensione e di angoscia mentre Eleazar
camminava
davanti a noi distante qualche metro.
quando
entrammo in casa ci fece accomodare in salotto e lui sparì
per
qualche minuto tornando qualche minuto dopo
con
una pergamena in mano, sia io che Jasper la guardammo incuriositi, la
posò sul tavolinetto davanti a noi e la
srotolò
-
che cosa significa,
Eleazar ?- domandò
Jasper osservandola, Eleazar prese un lungo respiro e poi con
l'indice
batte
un paio di volte un nome sulla pergamena -
Holie -mormorai
triste, la mia bambina adesso era con Rozen e dentro
di
me sentivo un vuoto incolmabile che neanche con il potere di mio
marito sarei riuscita a riempirla -
so che è prematuro, Holie è..- si
fermò dopo che vedendo le nostre facce tristi
capì che forse era
ancora troppo presto - ma
devo
parlavi di una cosa importante -
riprese Eleazar sedendosi comodo sul divano, noi lo guardammo senza
entusiasmo
-
di Holie e Shinku -
riprese,
ma cosa
sapeva lui che noi ignoravamo?, Eleazar cominciò a parlare e
a
spiegare
-
Alice, tu non eri
solo incinta di Holie -
spalancai gli occhi e mentre cercavo Jasper, cosa significava che non
aspettavo
solo Holie?, aspettavo un altro bambino? -
aspettavi anche un altra bambina,due gemelle evidentemente
vedendo
la scia degli eventi - Eleazar
chiuse gli occhi -
come fai a..?- domandò
mio marito prendendo una mia mano,
avvertiva
la mia paura - perchè
sono anche io un vampiro di sangue puro -
ci guardammo stupiti ma lo fummo ancora di piu quando disse che anche
Carlisle lo era un altro dubbio era perchè non ci
avesse mai detto
niente, non si fidava di noi? -
che vuol dire due gemelle?, è nata poi solo holie - domandai sempre
stringendo la mano di Jasper ed Eleazar tornò a
spiegare -
tutti i
vampiri che
hanno la
fortuna di diventare genitori generano sempre
due individui e poi la natura fa il suo corso -
-
in che senso?- domandai di nuovo -
il gemello piu forte uccide quello piu debole -
chiusi
gli occhi scioccata
da quella rivelazione - c'è
di piu - alzammo lo
sguardo su di lui -
voi vedete Holie usare i petali di rosa ma quello non è il
suo vero
potere - questa volta
fu Jasper a parlare -
cosa? - -
lo sospettavo da quando abbiamo cominciato ad allenarci,
riusciva a dominarlo e mi sono chiesto perchè -
disse alzandosi e prendendo un libro dalla grande libreria alle
nostre spalle - ci
sono
arrivato da qualche giorno, ma sta notte ne ho avuto la conferma
- io e Jasper eravamo
come pietrificati, non conoscevamo affatto nostra figlia -con
la morte di Jun, quello che vi ha colpito era
il raggio
di Jun, se
con lui era verde e con lei è fucsia è chiaro,
riesce ad
appropriarsi dei poteri di quelli che fa fuori e li annette ai suo -
avevo sentito anche abbastanza, Elea zar stava catalogando
mia
figlia, una bambina di neanche un anno
come
una letale assassina - scusate - mi alzai indispettita da tutti quei
discorsi e me ne uscì in giardino ma fui raggiunta
da
Jasper che mi afferrò la mano ma non mi voltai, rimasi a
fissare il
bosco immerso nell'oscurità - voglio mia figlia
Jasper,
la voglio stringere tra le mie braccia - Alice, non ti dico che
sarà
facile ma ti giuro se le hanno fatto del male non
ci
sarà spazio sulla terra per nascondersi - lo guardai prima
di
rifugiarmi nel suo petto - torniamo a casa? -mi domandò
cullandomi,
annuì solamente ed il giorno dopo partimmo e con noi venne
anche
Eleazar.
quando
arrivammo tutti erano come se ci aspettassero, con i sorrisi sulle
labbra speranzosi come lo eravamo noi di scoprire qualcosa di piu su
nostra figlia ma invece.
fu
Edward il primo a capire cosa era successo leggendo nelle nostre
menti - come è? - provò a domandarci ma non avevo
voglia di dirgli
come nostra figlia, una bambina di nemmeno un anno
umano ci aveva
messi k.o , e di come aveva preferito il male, il lato oscuro a noi
non ne avevo voglia, schivai Edward e me ne salì in camera
mia e di
Jasper chiudendomi poi la porta alle spalle.
mi
abbandonai alla disperazione adesso che ero sola, senza nessuno che
mi facesse domande e che quindi mi facesse stare peggio.
dopo
qualche ora sentì qualcuno bussare alla porta, Jasper. -
entra pure Jazz -
dissi senza nemmeno preoccuparmi di sentire se fosse davvero lui,
come entrò nella stanza sentì subuto lo strano
calore del suo
potere invadermi.
si
sedette accanto a me assumendo la mia stessa posizione - ei Tesoro -
disse appoggiando la fronte alla mia testa nella speranza che alzassi
il viso -
Jasper -
lo abbracciai nella speranza di stare meglio
ma non fu
così, nemmeno
il potere di Jasper mi alleviava il dolore, mi sentivo vuota, come se
si fossero portati via un pezzo di me, un pezzo del cuore
- Alice ascoltami, no tutto è perduto,
dobbiamo
escogitare un modo
per riprenderci la bambina -
disse sicuro di se, avrei voluto esserlo anche io così
- Jasper - - vedrai, riusciremo a riprenderla - nascosi
nuovamente il volto contro di
lui cercando di
farmi forza, chissà
come si sentiva lui, come me era disperato si vedeva ma riusciva a
farsi carico anche di me, delle mie preoccupazioni delle mie isterie
senza chiedermi nulla, senza
bacillare un
momento, mi sentì
tremendamente in colpa, cosa avevo fatto io per lui da quando avevamo
perso nostra figlia? niente.
-
perchè ti senti in colpa adesso? - domandò
cominciando a cullarmi, finalmente il suo potere stava cominciando a
farmi un lieve effetto -
perchè sono un egoista, anche tu sei disperato
però sono io
a
piangerti a dosso - mi
sollevò il viso con due dita e inchiodò il suo
sguardo al mio -
sono qui anche per questo -.
i
giorni cominciarono a trasformarsi in settimane e le settimane in
mesi, la vita riprese lentamente anche se dentro me sentivo sempre un
vuoto incolmabile.
Eleazar
si era stabilito da noi e si era portato dietro la mappa dei clan e
la lista di tutti i vampiri del mondo, verso novembre, quando le
piogge erano incessanti portarono anche una buona notizia, Bella
era
riuscita a rimanere incinta, ero felice per lei ma dentro di me, nel
profondo provavo una sensazione di invidia, era come se il destino lo
avesse fatto a posta di dare questo figlio a loro.
ma
oltre alle buone notizie , le piogge incessanti di novembre portarono
anche brutte notizie, sulla mappa dei clan di Eleazar i vampiri
cominciarono a sparire, cancellati da delle linee rosso sangue
finchè
un giorno, Molly l'unica superstite di un clan nostro amico si
presentò alla nostra porta, disperata e ferita.
fu
subito accolta e medicata, aveva strane ferite su tutto il corpo, non
lasciate da denti di vampiro, persino Carlisle ne era stupito.
quando
si fu ripresa una sera gli chiedemmo di raccontare cosa era successo
e che cosa di tanto potente avesse sterminato il suo clan.
|
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Capitolo 25 *** capitolo 25 ***
che
noia, in questo paese
dell' Italia dove Rozen aveva mandato me e Hina, la nuova arrivata
non c'era nessuno, altro che vampiri, qui non c'erano nemmeno dei
cani. sbuffai mentre camminavamo nel centro del piccolo paesino sotto
gli sguardi curiosi dei vecchietti davanti ai bar intenti nel loro
dolce far nulla.
camminavo
con le braccia
incrociate dietro la testa, le code ricadevano lungo la schiena e
ondeggiavano a destra e a sinistra a tempo con la mia andatura, Hina
si guardava intorno curiosando qua e la cercando qualcosa che potesse
farla divertire e interrompere il nostro giro di perlustrazione
decisamente inutile.
sbuffai
per l'ennesima
stufa di non fare niente -
Hina, torniamo qua
non c'è nessuno - parlai
con tono annoiato
senza slegare le braccia da dietro la testa, ovviamente eravamo con i
nostri abiti borghesi altrimenti ci avrebbero prese per pazze se
uscivamo con i nostri vestiti con cui dovevamo stare al palazzo, Hina
indossava una gonnellina rosa e una camicia bianca, sulla testa i
capelli boccolosi dorati erano tenuti fermi da un fermaglio a forma
di fiocco rigorosamente rosa, come le ballerine lucide, io avevo un
paio di jeans classici, una felpa rossa e scarpe da ginnastica
bianche, i mie capelli invece erano raccolti in due codine,
l'acconciatura che piu preferivo, da due nastrini di raso rosso.
ognuno
di noi, nonostante
gli abiti civili i nostri colori dei vestiti erano sempre presenti.
ci
incamminammo lentamente
verso il bosco per poi poter ripartire per il palazzo del nostro
maestro, a metà strada, appena uscite dal paese incontrammo
Jane e
Jade, i gemelli non che i miei migliori amici, Jade aveva un vestito
verde a quadri e una camicia bianca mentre suo fratello dei jeans blu
scuri dello stesso colore del maglione, sulla testa aveva un
cappellino blu anche quello.
-
trovato niente? - ci
domandarono imboccando la nostra stessa via, non avevamo trovato
niente, solo vecchi e bambini, nessuna traccia di vampiro, un paese
piu tranquillo di quello non ci poteva essere -
è come cercare un ago in un pagliaio - sbottai
per l'ennesima volta stufa di continuare a cercare a vuoto -
e voi? -
domandò Hina ma anche loro nona
avevano trovato niente.
sembrava
impossibile
trovare quelle due, Keira e Berry. l'ultima volta che eravamo
riusciti a stargli tutte e sei dietro era stato piu di un mese fa,
prima che tutto il clan in Finlandia fosse distrutto e poi niente.
-
se
Souigintou ci desse una mano -
propose Jade
guardando il cielo esasperato anche lui dalle mille ricerche mai a
buon fine - anche
Kate, magari - disse
Jane, camminava con le mani incrociate davanti alle gambe.
-
quella è troppo impegnata a dare ordini a noi quattro -
dissi rimirando il cielo azzurro. pensai che in fondo eravamo
fortunati a non brillare al sole come i vampiri normali, altrimenti
non avremmo potuto fare quello che facevamo, perchè oltre a
obbedire
agli ordini di Sougintou ci divertivamo da pazzi e spesso facevamo
uscire di testa qualche vecchietto o spaventavamo i bambini.
-
facciamo qualcosa? -
domandò Hina sedendosi per terra una volta dentro al parco
deserto,
ci sedemmo anche noi e guardandola cominciammo a pensare che cosa
potessimo fare, il capo non c'era era meglio approfittarne, non
capitava sempre - che
ne dite di seminare il
panico nella scuola elementare- propose Jane sembrava una bambina mite e tranquilla
ma nel suo profondo era
perfida e divertente, approvato il nostro svago momentaneo ci alzammo
e andammo a cercare la scuola elementare.
trovammo
la scuola
elementare poco dopo, tutti i bambini erano a lezione e i cancelli
erano chiusi ma per noi non era un problema, con un balzo saltammo il
cancello e con il mio potere attraversammo il muro ed entrammo
nell'edificio, per i lunghi corridoio c'era troppo silenzio -
prime. questo è il piano delle prime -
davanti a noi, si stagliavano dieci classi disposte su un corridoio -
se permettete vorrei cominciare io - disse
Jade che fece qualche passo avanti -
venite
tutti fuori presto - gridammo
noi tre e
mentre tutti venivano fuori allarmati dalla nostra chiamata Jade
cominciò a correre a braccia aperte per il corridoio
spaccando i muri dell'edificio, tutti adesso urlavano spaventati e
prima che ci
potessero vedere andammo al piano di sopra dove tutti erano gia
fuori, fu il turno di Jane con con le sue radici si divertì
a far
inciampare i bambini che correvano spaventati anche Hina si divertiva
a prendere i bambini, anche piu grandi lei ed appenderli in testa in
giu - vediamo se
sanno ballare -
dissi assottigliando lo sguardo, da me invece partì una
linea fucsia
simile a fuco che si avvicino ad un gruppetto di insegnanti , questi
cominciarono a saltellare di qua e di la per non bruciarsi, tutti e
quattro ci rotolavamo per terra dalle risate finché
Souigintou non
ci riportò a l'ordine -
ma vi sembra il modo?
- con lei c'era
anche Carlotta, una vampira
che veniva dall'Italia, il suo potere era quello di rimettere a posto
tutti i nostri danni che combinavamo.
rimessa
in piedi la scuola
Sougintou ci obbligò a tornare al castello, il maestro Rozen
aveva
notizie importanti da darci, su Keira e Berry e su una possibile
nuova recluta.
scortati
da Souigintou e
Carlotta percorrevamo le strade meno trafficate del paese fino a
raggiungere i meandri piu remoti del bosco.
percorsi
diversi
chilometri per diverse ore fummo in Transilvania, al palazzo del
nostro maestro che ci attendeva nella sala così detta del
trono.
sempre
scortati da
Souigintou entrammo in suddetta sala dove Rozen, seduto sul trono,
una poltrona disposta a nord della sala, ci osservava distratto
mentre si accarezzava il mento senza barba.
abbandonammo
l'aria
scherzosa e tornammo tutti seri, ci disponemmo come lui ci aveva
sempre ordinato di fare in sue presenza e inchinandoci su un
ginocchio riprendemmo le nostre sembianze e in coro lo salutammo -
Salve maestro -, anche Kate era comparsa misteriosamente, la cosa
doveva essere della massima importanza.
Rozen
si alzò e venne
verso di noi - mi è giunta voce che avete semi-distrutto una
scuola
elementare anzi che fare ciò per cui eravate stati mandati,
Shinku -
sentì il suo sguardo posarsi su di me, sapevo che voleva una
risposta ed era ciò che gli avrei dato, senza alzare la
testa ma con
tono di voce fermo e deciso risposi che se numero uno continuava a
darci indicazioni sbagliate non poteva fare molto, spostò il
suo
sguardo su Souigintou che chiese perdono per l'errore commesso.
in
quel momento mi sentì
particolarmente potente, non capitava tutti i giorni che lei venisse
punita perciò volevo godermo il momento di gloria.
si
allontanò da noi
dandoci le spalle e stancamente si risedette su suo trono - miei
fedeli, se vi ho riunito qui con tutta questa fretta è per
dirvi che
abbiamo una pista, una vampira, nata pochi giorni fa - - dove si
trova maestro?- domandò Jade molto piu pratico - a Forks -
sentì
di nuovo i suoi occhi puntati su di me mentre io rimasi in silenzio -
Shinku - alzai lo sguardo su Rozen - tu avrai l'incarico, sai cosa
devi fare - - si maestro - .
uscimmo
tutti dalla
stanza, rimasi sola con i miei pensieri sperando con tutto il cuore
che non dovessi rivedere la mia famiglia precedente, sarebbe stato
alquanto imbarazzante non vederli per mesi e poi ripresentarsi e
magari dovere uccidere - Holie - mi ridestai dai miei pensieri e
trovai Jane e Jade avvicinarsi a me e sedersi al mio fianco sulla
balaustra del grande balcone interno - a che pensavi? - mi
domandarono - i miei sono di Forks - - hai paura che si tratti della
tua famiglia - - sicuramente sono loro, eravamo solo noi a Forks - -
quando partiamo? - mi domandarono ancora, guardai il cielo coperto
dalle nuvole prima di rispondere - domani risposi.il giorno dopo ci
siamo messi in cammino per Forks dovevo ammettere che ero abbastanza
preoccupata nel rivedere la mia famiglia dopo mesi che non ci
vedevamo ma soprattutto per paura di sapere cosa pensassero di me, un
assassina spietata.
camminare
per ultima non
mi avrebbe fatto rimandare il tempo dell'incontro e se quello che
temevo di piu si fosse avverato credo che non mi potrei mai piu
presentare negli stati uniti senza rischiare di essere incenerita.
Rozen
ci aveva dato altre
informazioni, o meglio me le aveva date, la bimba, la neonata, aveva
solo poche settimane si chiamava Reneesme, mentre diceva queste cose
avevo paura che fosse figlia dei miei genitori, che si fossero gia
dimenticati di me anche se me lo meritavo.
-
Holie, che ti prende? -
mi domandarono vedendomi giu di morale, sospirai e guardai per terra
- ho paura che i miei si siano scordati di me - ammisi alla fine, non
era del loro giudizio che principalmente mi importava ma che loro si
fossero scordati di me.
di
pomeriggio arrivammo a
Forks, tutto era rimasto uguale, incredibilmente umido, lasciai gli
altri al confine raccomandandogli di stare attenti ai licantropi e
siccome loro non conoscevano bene i confini gli dissi di rimanere in
città mentre io avrei affrontato la prova piu grande,
presentarmi a
loro o meglio, per ora solo osservare da lontano.
la
pioggia batteva come al
solito e copriva la mia figura, saltando da ramo all'altro raggiunsi
la casa, anche quella era rimasta uguale.
nella
grande sala
illuminata dalla vetrata c'era Edward che giocava con una bambina,
doveva essere quella, sembrava avesse due anni, aveva i capelli dello
stesso colore di mio zio, la carnagione era chiara ma c'era qualcosa
che non mi convinceva, c'era del rossore sulle gote - è
umana? -
mormorai vedendola arrossire mentre continuava a ridere.
mi
avvicinai di piu e nel
piano di sopra scorsi mia madre intenta a parlare con Bella, cosa
aveva in mano? vestitini? sembrava felice, spensierata. era come
avevo previsto io, si sono dimenticati di me.
poi
improvvisamente sentì
qualcosa di pesante correre vicino a me e poi strattonarmi fino a
farmi cadere a terra, come un ruggito si sollevò nell'aria e
una
figura maestosa e pelosa si levò sopra di me, un licantropo.
tutti
sentito il rumore si
precipitarono fuori per vedere cosa fosse successo - Sam che succede?
- domandò Edward passando la bambina a Bella, non avevo piu
dubbi,
era umana, mi alzai senza nemmeno un graffio e con uno sguardo
lanciai lontano il licantropo di nome Sam che atterrò poco
piu
lontano lasciando libera la mia figura, sentì mormorare il
mio nome
mentre vidi i miei genitori increduli , quasi spaventati come se
avessero visto un fantasma, ero tanto diversa?.
-
Holie - mia madre lasciò
il gruppetto venendo verso di me mentre veniva chiamata da mio padre,
il licantropo invece si avventò di nuovo su di me
sorpassando mia
madre - ma non impara mai questo? - mormorai scocciata, mentre
correva verso di me però fu attratto a terra da delle radici
- ti
guardiamo le spalle Shinku - disse Jane saltando giu da un albero -
che bella accoglienza - disse Jade scendendo anche lui e
affiancandomi.
-
soggetto identificato -
dissi puntando la bambina stretta al petto di Bella, - Holie - ok,
mia madre era troppo vicina, mentalmente tracciai una linea di fuoco
per terra per dividerci - Holie - disse ancora mentre tutti si
avvicinavano, anche mio padre adesso era a pochi metri da me - non
fare stupidaggini Holie - disse alzando il tono della voce - Shinku -
a parlare era stata Souigintou, tutti si voltarono a cercare tranne
noi, sapevamo dove era, seduta su un ramo con le gambe incrociate -
che vuoi? - dissi malamente guardando la mia famiglia ma riferendomi
a lei - sai cosa fare- saltò giu dal ramo e
atterrò vicino a noi,
insieme a lei c'era Kate.
-
andiamo - ordinò poi e
saltò via su un ramo seguita da Kate, Jane, Jade ed Hina, mi
voltai
anche io - Holie, rimani con noi - disse disperata - ma non dire
scempiaggini - saltai via raggiungendo gli altri e ce ne andammo.
quando
tornammo al campo
base stabilito trovammo Souigintou comodamente seduta che attendeva
nostre informazioni.
senza
guardarla negli
occhi mi allontanai dandogli le spalle e a bassa voce dissi -
è
umana - rise debolmente, mi fermai schifata dalla sua perfidia -
sarai in grado di fare ciò che dovrai? - disse prendendomi
alle
spalle - non vorrei che il tuo passato ti fosse di intralcio -
strinsi i pugni e con decisione risposi che il mio passato non
avrebbe interferito e poi me ne andai.
il
buio stava calando
quando sentì arrivare Jane e Jade - che farai allora? - mi
domandarono, sapevo a cosa si riferivano ma ancora non avevo trovato
una soluzione - mi atterrò a ciò che abbiamo
stabilito - risposi
senza distogliere lo sguardo dall'orizzonte - ma è la tua
famiglia -
alzai lo sguardo su Jane che in piedi aveva cambiato tono ed
espressione - Jane- dissi sorpresa - tu che ancora ce l'hai una
famiglia, torna da loro - aprì la bocca per dire qualcosa ma
le
parole mi mancarono, mi alzai - siete voi la mia famiglia - - ma
piantala Holie, torna da loro, non ti sei accorta che erano pronti ad
accoglierti a braccia aperte - questa volta fu Jade a parlare - Jade
-dissi debolmente, stavo per dire qualcosa quando Souigintou ci
interruppe - signori in marcia -.
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Capitolo 26 *** capitolo 26 ***
non ero piu sicura di
volerlo fare, non ero piu sicura di riuscire ad uccidere quella
bambina innocente, una piccola
umana. e poi non della mia
famiglia ma ormai il dado era tratto, quando la luna fu alta nel
cielo fummo davanti alla mia
vecchia casa, ovviamente
tutti ci stavano gia aspettando, mia madre aveva visto.
ci disponemmo come
dovevamo, mantenendo la solita postazione, Sougintou avanti e noi
altri dietro a parargli le spalle.
- Cullen - disse
Souigintou passando in rassegna un volto dopo l'altro - la vostra
fine è arrivata - disse ancora
assottigliando lo sguardo,
in quel preciso momento vidi Emmett scattare contro Souigintou mentre
Carlisle cercava di
richiamarlo all'ordine ma
fu inutile, fu respinto e ributtato indietro nel gruppo dalle piume
corvine di Souigintou che
cominciò a ridere - dove
è la bambina? - domandò, tutti si fecero seri ma
non risposero -
non lo chiederò un altra volta,
Shinku - si rivolse a me
mentre sentivo gli occhi della mia vecchia famiglia e quelli di Jade
e Jane su di me, strinsi i
pugni ma al secondo
richiamo saltai giu dal ramo e l'affiancai - è all'ultimo
piano - ma
mi pentì di aver rivelato dove si
trovasse, tutti loro, i
miei genitori, i miei zii e i miei nonni mi guardarono amareggiati e
delusi, alle mie spalle anche
Jade e Jane mi guardavano
delusi.
abbassai lo sguardo e
lasciai che Souigintou ordinasse ad ina di prenderla, poco dopo
sentimmo una donna urlare e
una bambina piangere -
fermo Edward - Carlisle insieme a mio padre ed Emmett cercavano di
trattenerlo ma era
inutile, si scagliò su
Hina che a penzoloni dalle sue liane teneva ferma Bella e a bambina,
Souintou guardò verso Jane
che le rispose anche lei
con un cenno del capo e usando le sue radici bloccò Edward
per i
polsi e le caviglie
facendolo cadere a terra,
mio padre e Emmett si scagliarono contro di Jane ma furono fermati da
Jane mentre
Kanaria stordì mia madre,
mia zia e i miei nonni.
- e ora, liberiamoci del
pupo - mi ripresi dal mio stato di torpore e cominciai a guardarmi
intorno, la mia famiglia stava
venendo massacrata e io
non stavo facendo niente, guardai uno ad uno, guardai mia madre che
si tappava le orecchie
insieme a mia Rosalie e
mie nonni, guardai mio padre ed Emmet stesi a terra trattenuti da
Jade, guardai Edward che
inutilmente cercava di
divincolarsi dalle radici di Jane e poi guardaui bella e la piccola
Reenesme che ciondolavano tra
le liane di Hina e poi
guardai lei, il mostro, Souigintou, sul volto aveva un espressione
proprio beata mentre distruggeva
la mia famiglia ma
è la tua famiglia
tu
che ancora ce l'hai una famiglia, torna da loro torna da loro, non
ti sei
accorta che erano
pronti ad accoglierti a braccia aperte , come se avessi ricevuto uno
schiaffo mi risveglia e smisi
di pensare alle parole
di Jane e Jade che mi ronzavano nella testa, era vero la mia famiglia
era pronta a
riaccogliermi e io non
stavo facendo niente per salvargli.
presi coraggio e ordinai
ad Hina di lasciare andare Bella e la bambina - Kanaria, Jane, Jade
adesso basta - tutti al mio
ordine si fermarono un po
straniti dalla mia richiesta tutti tranne Lei - cosa pensi di fare? -
mi domandò avvicinandosi
minacciosa -
quello che avrei dovuto fare tante volte - dissi spostandomi e
mettendomi tra loro e la mia famiglia che si
stava ricomponendo -
tradisci la tua lealtà - guardai in modo di sfida Souigintou
- se
per tradire intendi smettere di
massacrare la gente
innocente?, allora si - mi strappai la rosa dal petto lasciando tutti
a bocca aperta - allora preparati
a morire - disse, le sue
piume mi avvolsero nel momento in cui sentì mia madre urlare
il mio
nome.
Chiusi gli occhi e mi
ritrovai in una sfera nera e buia ma non mi spaventai, espansi lo
scudo fino a rompere la sfera di
piume e poggiai di nuovo i
piedi a terra - ci vuole altro per sconfiggermi - dissi saltando
verso di lei con il braccio teso
lanciando i suoi micidiali
petali ma Sougintou si scansò in tempo e ne uscì
indenne salendo su
un ramo e
attaccandomi con le sue
piume affilate come rasoi.
con un semplice battito di
palpebra creai uno scudo che mi riparò dalle piume che
scomparse
non appena queste
cessarono di attaccarmi -
sai non mi sei mai stata simpatica - disse guardandomi dall'alto in
basso - nemmeno tu -
risposi guardandola male,
assottigliò lo sguardo e tornò ad attaccarmi ma
qualcosa questa
volta bloccò l'attacco di
Souigintou.
entrambe rimanemmo
sbalordite da vedere Jade bloccare o meglio tagliare a metà
il drago
formato da Souigintou e
poi saltare al mio fianco
- Jade? - mormorai stranita, mi sorrise debolmente e capì,
mi girai
a destra e anche Jane era
al mio fianco che mi
sorrideva - non mi è mai stata simpatica - disse guardando
Souigintou storto che intanto stava
arretrando - che c'è hai
paura? - la sfidò Jade sorridendo maligno - ha paura di noi
tre - le
rispose la sorella - ha
sempre avuto paura di noi
- dissi infine lanciando lo sguardo su di lei ma si mise a ridere -
poveri sciocchi, pensate
che non sappia che per
attivare il potere della triade bisogna che il gioco di Alice si
aperto - disse riprendendo il
controllo di se - allora
perchè non lo apriamo - disse Jade alzando un braccio pronto
ad
attaccare - sentimmo urlare il
gruppo dietro di noi anche
loro preoccupati da una eventuale apertura - che c'è Shinku,
hai
paura - mi punzecchiò lei
- Holie non darle retta -
disse Jane, sentimmo Souigintou ridere di nuovo - stormo delle
tenebre - una folata di vento
si alzò intorno a noi e
una stella luminescente apparve sul terreno creando un atmosfera
sinistra, un vortice si alzò
dalla stelle rivelando
sette chiavi che rimasero sospese legate a dei nastri di sette colori
di versi - No Ragazzi -
gridarono da dietro di noi
- non avrete mica paura - ci sfidò Souigintou scendendo
dall'albero
per andare a prendere la
sua chiavina, Jade fece il
primo passo, camminò lento verso la stella e
afferrò la sua
chiavina legata ad un nastro color
zaffiro - Jade - mormorò
sua sorelle, ci avvicinammo anche noi e prendemmo la nostra chiave e
così fece anche
Kanaria - tu che fai Hina
- urlò l'utlima verso la piu piccola di noi, Hina non si era
mossa
ci guardava spaventata con le
lacrime agli occhi -
prendila- le ordino Souigintou ma Hina scosse il capo e con un solo
colpo fu distrutta , fu la prima di
noia a morire, sentì i
suoi poteri invadermi e diventare un tuttuno con me - perchè
l'hai
fatto? - gridò Jane - era debole
- rispose la voce a qui
apparteneva la persona che aveva appena ucciso Hina, saltò
giu dall'
albero e afferrò la sua
chiavina con il nastro
bianco, mentre quella di Hina era sparita - un vortice si
levò sopra
di noi e dopo che la stella
smise di brillare
scomparve.
ci guardammo negli occhi
prima di rompere il silenzio - il nostro obbiettivo non è
piu quella
mortale - annunciò
Souigintou riferito a
Reneesme ma voi quattro - disse guardandoci - ti aspetteremo -.
se ne andarono ma sapevamo
che sarebbero tornate presto, per distruggerci.
Ok
questo capitolo lo ammetto, non sapete quanto mi ci è
voluto, mi è
risultato difficilissimo da scrivere e adesso posso finalmente dirlo!
É
FINITO!!!!!!!!!!
scusate
il piccolo delirio e sfogo personale! Spero cmq che vi piaccia a
presto!
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