Twilight

di Muffins
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** cap - nuovi arrivi ***
Capitolo 2: *** capitolo 2°- viva le stronze ***
Capitolo 3: *** capitolo 3°- sono perdutamente, pazzamente e follemente innamorato di Alice ***
Capitolo 4: *** capitoli 4°- sono un vampiro..ma non pensar male non succhio persone e non dormo in bare ***
Capitolo 5: *** capitolo 5°- a conoscere i miei ***
Capitolo 6: *** capitolo 6°- devo fare felice te per essere felice io ***
Capitolo 7: *** capitolo 7°- licantropi e leggende dei freddi ***
Capitolo 8: *** capitolo 8°-vacanze tanto sognate finalmente arrivate che creeranno un bel po di casini ***
Capitolo 9: *** capitolo 9° e gli uccelli che scendono a bere dall'immensità, hanno il volo fuggente e leggero della tua intimità. ***
Capitolo 10: *** capitolo 10° Nessun momento sarebbe meno vero Che il momento in cui io ti guardo ***
Capitolo 11: *** capitolo 11° Someday I will understand In God's whole plan ***
Capitolo 12: *** capitolo 12° eri li, ci sei sempre stato ***
Capitolo 13: *** Prologo seconda serie ***
Capitolo 14: *** capitolo 13°I desideri toccano il cieloSono farfalle, stelle filanti Qualcuno resta qualcuno torna giù C’è chi ci crede chi sa sperareChi ha ancora un sogno da raccontare ***
Capitolo 15: *** capitolo 15° Rozen ***
Capitolo 16: *** capitolo 14° your guardian angel ***
Capitolo 17: *** capitolo 16° che ne sarà di noi ***
Capitolo 18: *** capitolo 17° Beautiful monster ***
Capitolo 19: *** capitolo 18° Rosso Cremisi ***
Capitolo 20: *** Lacrime ***
Capitolo 21: *** capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** 23 rivelazioni ***
Capitolo 24: *** capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** capitolo 26 ***



Capitolo 1
*** cap - nuovi arrivi ***


eccomi di nuovo qui, questa volta con una FF tutta nuova anche se con i miei soliti personaggi.

la storia è ambientata a Forks come Twilight, in realtà e prorpio Twilight con qualche modifica ma ci sono gli stessi personaggi gli stessi eventi piu o meno cambiano solo i protagonisti che sono Alice e Jasper. passo a spiegare...


Alice Brandon .è la figlia di Charlie che si è trasferita qui per non rovinare la vita a sua madre un po come Bella nel libro per il resto.. tutto è normale ho scambiato solo i personaggi di Bella con Alice e Ed con Jasper spero che il risultato non sia osceno e noioso.

Non vi preoccupate ci sono anche i cattivi: victoria James e laurent non potevo non inserirli...


piccola premessa Alice è umana non sa dell'esistenza dei vampiri e non ha le visioni, almeno per il momento.

altra piccola premessa, per chi si aspetta una Alice come Bella con le sue para e le sue indecisioni si sbaglia!

la nostra Alice è..semplicemente Alice con la passione dello Shopping insomma come l'alice originale.



Il vento porta la paura
di una tragedia che accadrà.
Accanto a lui sono sicura
ma penso al peggio che verrà,
i miei pensieri son per lui
ma non si accorge dell'emozione
che accende in me
chissà se capirà,
se il fato lo vorrà





siamo a Forks una cittadina di 3120 abitanti circa, ed è qui mi sto trasferendo, da mio padre il capo della polizia Charlie. mia madre si è risposata il suo nuovo marito Phille è un giocatore di Baseball di una squadra locale, ma nonostante tutto gira continuamente e io avrei dovuto cambiare continuamente scuole e ho convenuto, si ho fatto tutto da sola, che non era una buona cosa per il mio rendimento scolastico, così eccomi qua seduta affianco di mio padre nella macchina con il lampeggiante rosso e blu.


per tutto il viaggio dall'aereo porto a casa non abbiamo aperto bocca, non c'è mai stato un vero e proprio rapporto con noi e da quando avevo quattordici anni non passo neanche piu l'estate qua.

questo posto mi disgustava e nauseava per chi come come è cresciuta nel cemento di Phoenix il verde di Forks da letteralmente alla testa.


eccoci a casa una casa in puro stile Forksesco immersa nel verde anche se da su una strada provinciale. Charlie è stato veramente gentile, gentile e sorpreso della mia scelta ma non ha fatto domande, è questo che amo in particolare di Charlie, è un tipo che non ti ronza intorno.

a cena il silenzio regna sovrano, solo poche parole, sul tempo sulla scuola e basta. sto gia pensando di suicidarmi.

alle nove e mezza sono gia letto ma non riesco a chiudere occhio c'è troppo silenzio è una cosa irreale, non so come ma mi addormento.


la mattina no fu meglio del pomeriggio e la sera, il sole non c è cè sempre quel verde che da noia, sento delle voci in giardino, vita penso, mi vesto e scendo, ci sono due indiani della riserva nel mio giardino uno avrà la mia età, mi sembra di averlo gia visto e anche l'altro sulla sedia a rotelle, saranno padre e figlio -Alice ti ricordi di Billi Black?- ecco chi sono certo che mi ricordo di loro, fanno parte di un passato che cerco tutt'ora di dimenticare e io mi ci sono rituffata a capo fitto -certo, ciao ti trovo bene- -si sono sempre sulla piazza, finalmente sei arrivata, tuo padre non la smetteva piu di parlarci di te- -oh avanti finiscila-. si misero a giocare come due bambini in mezzo alla strada lasciandomi pienamente di stucco, allora mio padre aveva degli amici -ciao io sono Jacob, facevamo le torte di fango insieme ricordi?- come quella che rifilai a Charlie facendogli credere che fosse cioccolata -certo come no- i due smisero di rincorrersi e tornarono seri -allora ti piace?- mi chiese Charlie indicando il furgone alla mia sinistra

-questo?- domandai incredula -l'ho appena comprato da Billi, un affarone- sono basita, mia piace davvero -ma è fantastico. ma dai- .


il mio primo giorno di scuola, a metà semestre fantastico. scendo dal furgone avrei voluto tanto tornare a casa ma non posso rimandare sempre così prendo coraggio e scendo dal furgone parcheggiato vicino al primo edificio dove c'era la segreteria.

entro e all'interno scopro che c'è un caldo e una luce che non mi aspettavo, mi avvicino alla donna e le dico il mio nome, rovista in un mare di scartoffie per cercare il mio modulo quando finalmente lo trova me lo porge e mi augura buona giornata.


nel lungo fiume di persone non passo inosservata , la gente mi guarda e m scruta e mi da parecchia noia quando un ragazzo allampanato mi si avvicina e si presenta dice di chiamarsi Eric e lavora per il giornalino scolastico, si offri di accompagnarmi alla lezione e a me cominciava a dare sui nervi troppe attenzioni.


le ore passano e una mi si è appiccicata, continua a parlare e a parlare e io neanche ricordo il suo nome, a mensa continua a ciarlare dei suoi amici e dei professori adesso mi presenta i suoi amici di qui ho gia dimenticato il nome.


in quel momento. seduta al tavolo da pranzo impegnata a conversare con estranei curiose , li vedo per la prima volta.

sono seduti nell'angolo piu isolato e lontano della mensa, sono cinque non parlano e non mangiano benché ognuno di loro abbia un vassoio pieno i roba.

non mi stanno squadrando a differenza del resto della mensa perciò potevo osservarli senza incontrare il loro sguardo curioso.


la cosa che mi lascia di stucco è che erano bellissimi, quello moro sembrava un sollevatore di pesi e stava con una ragazza bionda bellissima come se fosse uscita, quello coi capelli rossicci è piu magro ma bello e muscoloso e sta con una ragazza con i capelli castano e poi c è lui, ricciolo biondo, muscoloso un dio in terra.

non si somigliano per nulla ma c'è qualcosa che li rende simili ognuno di loro era pallido come il gesso per le lavagne e hanno tutti gli occhi scuri.

tutti mi attirano ma lui veramente mi incanta era bello da togliere il fiato.


-chi sono quelli?- faccio riferimento al tavolo che stavo guardando prima -i Cullen, sono Emmett che sta con quella bionda Rosalie, poi Edward uno schianto da paura ma sta con Quella coi capelli castani che si chiama Bella-

non mi importa di loro, si ma mi interessa piu lui -e lui chi è?- risero come due oche -lui è Jasper Hale, il biondo con l'aria di uno in agonia- in agonia sarai te sciacquetta, chissà quante volte aveva rifiutato un suo invito.

-vivono tutti insieme a casa del dottor Cullen e signora- passarono il resto delle due ore a parlare dei Cullen e io nonostante mi interessassero non le stavo seguendo.

l'ultima lezione, biologia -fantastico- odiavo biologia e a Phoenix avevo fatto il corso avanzato per colpa della mia media scolastica, abbastanza alta e questo mi ha permesso di fare anche biologia avanzata, un suicidio per chi odia questa materia.


appena entro consegno il foglio al professore e mi siedo ad un baco piuttosto in prima fila, la mia ostilità verso questa materia non mi fa vedere neanche chi ho accanto.

-non ti piace proprio la biologia- mi giro indignata per quella atroce verità e lo vedo, rimango a bocca aperta senza riuscire a formulare una frase di senso compiuto, lo vedo alzare un sopracciglio -tutto bene?- Alice riprenditi mi dico ma solo dopo pochi secondi riesco a riprendere il controllo di me stessa -si tutto..ok- sorride di nuovo mentre apre il libro al segno, ci butto un occhio e cavolo era pieno di appunti scritti in maniera perfetta al bordo dei paragrafi -a te invece piace la biologia- affermo ricordandomi della battuta di poco fa -ho tre lauree in biologia- mi dice senza staccare il lapis dal bordo del libro - come scusa? hai tre lauree in biologia?- -no scherzavo ti sembro dell'età di essere laureato, insomma Alice- sembra convincente ma qualcosa in lui non mi convince -come fai a sapere come mi chiamo?- balbetta qualcosa -eh,beh sei come dire, l'argomento numero uno da un paio di settimane, anche i muri sanno come ti chiami- oh giusto giusto.


la lezione passa forse anche troppo velocemente per i miei gusti , stare anche solo accanto a lui mi fa stare bene mi fa dimenticare di essere a Forks. di solito quando suona la campanella sono sempre la prima ad uscire ma qualcosa mi diceva di aspettarlo. -bene la settimana prossima saremo in visita alla serra mi raccomando i permessi firmati, Brandon ecco il tuo- mi alzo e lo prendo senza troppo entusiasmo -sarà divertente vedere il prof che parla alle piante - di nuovo mi appare alle spalle capendo il mio stato d'animo - che ne sai che parlerà alle piante? e poi è una serra non c'è niente di divertente- mi guarda e ride mentre usciamo insieme dalla porta sotto lo sguardo inviperito di quella che durante la mattina mi aveva parlato in continuazione -fidati, ogni anno ci andiamo e vedere il prof che parla alle piante è veramente divertente vedrai che ti diverti anche tu- se lo dice lui con il suo meraviglioso sorriso mi fido.- beh ci vediamo ciao- e sparisce nella trafila di ragazzi che si dirigono alle macchine.


mezza rimbecillita raggiungo il mio furgone mentre mi domando se avessi le capacità per guidare -senti carina?- o no quella lì no, che vuole -dimmi..-cerco di mimare il suo nome -Jessica, ho visto che parlavi con Jasper Hale- annuisco un po imbarazzata ma felice allo stesso tempo -fortunata che vi siete detti?- che cosa? vuole sapere cosa ci siamo detti?

-niente abbiamo parlato..- non voglio dirle di cosa abbiamo parlato e mentre cerco una scusa passa di li la mia ancora di salvezza -abbiamo parlato del professor Molina, dice che parla alle piante..é vero?- cerco di deviare il discorso e Jessica ci casca subito - si è vero verrai alla gita vero ci sarà da divertirsi- ci salutiamo o me meglio mi saluta come se fossimo vecchie amiche - a domani Alice- la saluto con la mano mentre entro nel furgone.



ed eccomi di nuovo nella depressione di quella che è ormai casa mia, parcheggio acanto alla macchina della polizia di mio padre ed entro in casa con l'umore di nuovo sotto i piedi. scendo ed entro in casa -sono a casa- -sono in cucina- lo raggiungo in cucina dopo aver buttato lo zaino sul divano -Char..papà avrei una gita la prossima settimana, potresti firmarmi..- gli passai il foglio e senza fare domande lo firmò, rimasi di nuovo di stucco - niente domande?- posa la birra che stava bevendo - che domande dovrei farti?-- non lo so dove vai ma va bene cosi, grazie- - a scuola tutto bene?- -si, non male. vado a studiare-.


in camera mia accendo il pc e appena si carica internet apro Google e vado su Facebook magari c'è cosi sulla barra di ricerca digito il suo nome -Jasper Cullen- nessun risultato - no- mentre sono gia li che mi dispero mi ricordo che Jessica ha detto che non hanno tutti lo stesso cognome -Rosalie Hale, quindi ..proviamo Jasper Hale- nessun risultato uguale ahhhhhhhh urlo talmente forte che mio padre arriva preoccupato -Alice tutto a posto?-

o cavolo -si.. scusa non mi torna una cosa- -ah ok scusa- -niente..ciao!-.

Alice controllati, lo rivedi domani a scuola sono solo 16 ore.

il tempo va passano le ore ma non riesco a studiare, nella mente o ancora lui o meglio mi ritrovo a immaginare costa sta facendo.

-ok basta Alice rischi di uscire di testa anzi sono gia matta forse-.


-Alice la cena è pronta- finalmente sto morendo di fame scendo ancora vestita come ero andata a scuola

un odorino di bistecca arriva anche in salotto e la cosa promette bene -sembra squisita - e lo è davvero dopo cena risalgo in camera e mi decido di finire di fare i compiti.

una volta finiti mi metto a letto ma non riesco a dormire ma mi devo costringere.


la mattina davanti alo specchio dopo una notte quasi insonne ripenso allo strano sogno che ho fatto:

eravamo Jasper e d io nel bosco poco distante da scuola era serio ma non arrabbiato parlava ma non sono riuscita a capire cosa dicesse la ma faccia era spaventata ma non capisco il perchè. non capisco bene il significato del sogno, veramente non è neanche il primo che faccio ma non ci ho mai dato peso, anzi speravo che cambiando vita questi sogni passassero. -Alice ti fai troppe pare- guardo l'orologio -ma è tardissimo- corro giu per le scale

-buona giornata papà ci vediamo sta sera- non so cosa mi abbia detto perchè sono gia sul furgone diretta a scuola.


ho battuto ogni record possibile 10 minuti e 30secondi mi fiondo fuori dalla macchina e corro in classe giusto in tempo per l'appello - Brandon?- -presente- dico entrando ansante per la corsa, il prof continua l'appello ma quando arriva ad Hale non risponde nessuno. ma dove è?mi guardai attorno ma se non aveva risposto all'appello è chiaro che non ci sia . triste comincio a fissare il libro di biologia quella materia da ieri cominciava a piacermi e adesso mi ritrovo a odiarla, di nuovo. ho tenuto il conto delle ore 16 che mi dividevano dal rivederlo e lui non c'è.

a mensa scopro che annhe il resto dei fratelli non ci sono, una volta messa con il cuore in pace mi siedo al tavolo delle oche da passeggio non per loro ma per gli altri Mike, Eric Jessica e Angela. guardo in continuazione il loro solito tavolo -loro non verranno, non oggi almeno- che voleva l'oca numero uno -perchè?- -guarda fuori cervellona- cervellona? beh in confronto a te sono Einstein -cosa?- -c'è il sole- ma brava si si chiama così quella palla luminosa nel cielo - e allora?- -beh i suoi li portano in giro per le montagne a fare campeggio, ho chiesto ai miei di poter fare lo stesso- e che ti hanno detto"ma certo" -hanno detto di no-.


dal corridoio sbucò Mike con i volantini della festa -ragazzi eccoli qui non sono stupendi - Jessica fa una faccia, in effetti sono brutti ma mike ci ha lavorato tanto -sono particolari- -sono orribili- -grazie Jessica- -è vero-.

la campanella finalmente annuncia la nuova fila di lezioni e una volta fuori mi ri- accodai a quelle due.

- bisogna andare a port angeles prima che finiscano i vestiti migliori- vestiti? questo vuole dire solo una cosa shopping-posso venire anch'io?- mi guardarono stranite e poi come due classiche oche giulive si misero a starnazzare -ma certo che puoi, andiamo dopo la scuola mangiamo li e poi tutti a casa ci state?- ma certo se per andare a fare un po di sano shopping devo fare l'asina giuliva beh eccomi a ragliare.


finito il primo capitolo non è il massimo anche perchè deve ancora cominciare il bello della storia xD

mi raccomando seguitemi!!

nel rossimo capitolo Alice andrà a port Angeles con quelle due oche ma le cose non andranno come programmato

Alice dopo una litigata con quelle due viene lasciata a piedi..come tornerà a casa? e se Jasper fosse proprio a port angeles?

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Capitolo 2
*** capitolo 2°- viva le stronze ***


Seguire il cuore non è così facile come si crede. A volte il cuore ti porta dove non dovresti andare, in posti che fanno paura pur essendo eccitanti, pericolosi, pur essendo attraenti. E a volte il cuore ti fa vivere storie che non potranno avere un lieto fine. La parte più difficile, quando segui il tuo cuore, è che abbandoni la normalità, entri nell'ignoto. E da lì non potrai più tornare indietro.

Roswell

Piaciuto il primo capitolo?? spero di si perché ecco il secondo!!

grazie alla mia discepola che ha recensito alice90cullen e una mia nuova fan Alex_Lestrange!!

spero che anche questo sia di vostro gradimento.. ciao e alla prossima!!




stranamente oggi mi sveglio con piu entusiasmo del solito mentre esco da casa canticchio anche una canzone, incredibile. nel furgone ho voglia di continuare a cantare e per la prima volta accendo la radio di quel catorcio e con sommo stupore scopro che funziona e una stazione sta passando una canzone vecchia piu del cucco Forever young che mi metto a cantare a squarcia gola -Forever young i wanna be forever young- mentre cantavo il ritornello come una pazza uscita dal manicomio mi in filo nel parcheggio della scuola e sempre felice scendo e raggiungo le mie "amiche" oche -buongiorno ragazze- le dico fingendomi oca come loro -buongiorno Aly tutto pronto per la nostra gita?- ma che domande sono sempre pronta per andare a fare shopping oggi neanche l'ora di biologia mi avrebbe atterrito anche perchè appena entro in classe lo vedo li immerso nel suo libro di biologia mentre mangiucchia il lapis.


appena lo vedo mi immobilizzo e le gambe cominciano a tremarmi è ufficiale Alice sei cotta mi dice la mia mente, mi accorgo di essere ancora sulla porta quando Mike e d Eric iniziano a prendermi in giro scherzosamente chiamandomi Arizona -ehi Arizona sei nel mezzo della porta- gli sorrido -oh scusa Mike non volevo rovinare la tua entrata trionfale- gli dico cercando di prenderlo in giro -mai quanto la tua- -smettila, quanto sei scemo- e raggiungo i mio posto accanto a lui che gia da prima mi stava fissando mentre scherzavo con Mike -buongiorno, sei di buon umore oggi- gli sorrido con un sorriso a 60 denti -si oggi finalmente vado a fare shopping, non vedevo l'ora- alza gli occhi al cielo e sussurrare "perchè"-qualcosa in contrario?- -direi che voi donne siete tutte uguali. fissate con lo shopping- mi sentivo in paradiso, sto scherzando con Jasper Hale quello che tutte sognano ma non osano avvicinarlo

-ehi! non è vero- gli dico dandoli una gomitata ma incredibilmente mi faccio male da sola- si che è vero tutte uguali- -forse vuoi venire anche tu?- gli domando neanche sapendo il perchè -cosa? a fare shopping con tre scatenate? mi basta vedere le facce dei miei fratelli quando tornano dopo una giornata di Shopping. grazie ma no-.


un po ci rimango male della risposta negativa ma è stato meglio così cosa avrebbero fatto Angela e Jessica con Jasper in macchina, punto primo saremmo andati a sbattere secondo me lo avrebbero portato via "un momento che dico? portato via lui non è.. ok mi piace da impazzire è solo mio e se qualcuna si avvicina" ebbene si ho ucciso per molto meno.


le prima ore passano e la mia voglia di andare a port Angeles aumenta sempre di piu sembro una bambina che aspetta natale no ci sto piu dentro e Jasper sembra accorgersene -guarda che tra poco esplodi- mi dice accennando un sorriso ma era così chiaro le emozioni che provo? che sono un libro aperto, per lui evidentemente si chissà se si è accorto che cosa provo per lui e che cosa sento in sua presenza?.

arriva l'intervallo e ci alziamo insieme e ci dirigiamo verso la mensa -allora oggi andrai a fare shopping con chi?-

-ha importanza?- ma che dico non mi sembra il momento di fare la gatta morta, non adesso -per me si ha importanza. con chi vai allora?- caspita dalla faccia sembra geloso e mi trovo ad essere felice per questo -con Jessica ed Angela- mi guarda incerto - quelle che stanno arrivando ora?- mi giro ed eccole la che arrivano di tutta fretta facendo scappare Jasper non le odierò mai abbastanza per questo -ciao Alice andiamo a pranzo e poi andiamo ok?- le sorrido entusiasta ma dentro di me la sto odiando, parlo con il ragazzo piu bello della scuola e lei mi interrompe evidentemente non conosce bene Alice Brandon.


in mensa mi siedo al tavolo con gli altri e iniziamo a parlare di una prossima escursione alla spiaggia alla spiaggia nella riserva -allora ci state facciamo questo sabato- andata mentre mangiucchio la pizza Jessica si siede e comincia a elencarmi tutti i posti dove andare a fare man bassa- possiamo andare da brandie e pinkie li conosci?-

certo che li conosco i negozi di voi plebei ok ok lo so che quando parlo di vestiti divento cattiva ma non posso farci niente -solo quelli ci sono?- mi guardano esterrefatti -scusa ma te che pensavi?- -bhe vestiti di marca tipo l'emporio di d&g o un negozio che vendano roba così?- le mie carte di credito avevano bisogno di scaricarsi u pochino.

-mm non penso ci siano negozi simili a port angeles ma a seattle sicuramente- sarà allora per la prossima volta e magari convincerò a farmi accompagnare da Jasper con la scusa che il mio furgone non ce la fa.

ogni tanto butto l'occhio sul loro tavolo non mangiano mai nulla come al solito stranamente ridono tutti e come al solito sono curiosa di sapere perchè.

-alice andiamo- di nuovo Jessica mi disturba dall'adorare Jasper ma dobbiamo andare usciamo dalla mensa usciamo nel parcheggio e montiamo in macchina.

con la musica a palla ci dirigiamo verso port Angeles se non fosse stato che a mia mente era altrove mi sarei anche potuta divertire il doppio.

dopo solo un ora di macchina ecci a port angeles e ed eccoci per negozi.


siamo da Brandy a fare scorta di Jeans -mi donano secondo voi?- si le stavano bene davvero le sorrido e annuisco anch'io prendo due paia di Jeans uno bianco e uno classico. Jessica un po di gusto ce l'ha ma Angela proprio no ha preso un paio di Jeans con le perline. le usava mia nonna le perline ma se piace a lei -secondo voi sono carini- ci domanda uscendo dal camerino, sia io che Jessica usciamo con la testa fuori dal camerino e all'unisono le diciamo di no tassativo.


e dopo aver speso un bel po siamo di nuovo per strada che cerchiamo un posto dove andare -posiamo le borse in macchina e poi andiamo a cercare un posto dove restare a cena?- apposto.

-ci siamo divertite vero?- -certo anche se io non ho trovato niente che mi andasse bene, siete sicure che mi sta bene quella roba?- di nuovo io e Jessica ci guardiamo e le rispondiamo di si l'abbiamo vestita noi in poche parole.

-e tu non ci devi dire qualcosa?- cosa devo dire? si lo so vogliono sapere di Jasper beh scordatevelo -qualcosa!- rispondo divertita - oh andiamo siamo amiche no dai racconta, state insieme?- cosa??? magari avrei voluto risponderle -ma di chi parli- si guardano -ma come di chi parliamo ma di Jasper Hale, state sempre accanto parlate sempre insomma non lo fa mai nessuno- -solo cortesia credimi, ma andiamo a mangiare ho una fame!- cerco di sviare il discorso -non cambiare tanto il discorso carina- mi dicono spingendomi contro il muro.

-che cosa vuoi Jessica?- -sentimi bene, sei arrivata qui da un mese e se speri di accaparrarti jasper beh mia cara resterai un po delusa- adesso mi arrabbio -mi sa che resti te un po delusa ochetta- mi ritira contro il muro -ochetta? a me? e perchè dovrei rimanere delusa?- -parla!- -o veramente Angela così mi fai davvero troppa paura- le dico prendendola in giro -domani Jasper mi viene a prendere la mattina per andare a scuola- la rabbia appare sul volto di Jessica poi di nuovo una specie di sogno come quelli che faccio di notte ma però ora ero sveglia vedo Jessica che sta per tirarmi un pugno -scazzi?- -no ochetta- ed eccolo li il pungo che arriva ma come un film gia visto sono preparata mi abbasso e lei si spacca una mano tirandola contro il muro.


-stronza ma questa me la paghi- ma sei sei stupida non è colpa mia tira fuori la chiave della macchina dalla tasca e si fionda dentro seguita a ruota -adesso tornaci a Forks stronza!- -ehi torna indietro Jessica scherzavo dai- ma sto urlando al buio era gia lontana e io li come un demente in mezzo alla strada e adesso come torno a casa? provo a chiamare Charlie ma non risponde, splendido e adesso mi tocca camminare fino a Forks -stronza- gli urlo dietro e in tanto mi metto a camminare lungo la strada deserta mentre cammino varie macchine mi suonano ma niente di pericoloso per ora.

sono gia stanca dopo solo dieci minuti mi siedo su un panettone a bordo strada non faccio caso alla macchina che si è fermata davanti a me -ehi bellezza vuoi un passaggio?- alla guida un vecchio mi sta guardando con aria speranzosa, che schifo avrà sessant'anni, decido di mandarlo via in malo modo -dai bellezza salta su, solo un giro e poi ti riporto la- mi alzo e comincio a camminare verso una via piu affollata ma sembra non esserci a illuminare la strada ci sono pochi lampioni e i negozi sono chiusi ecco le classiche situazioni in cui mi metto io, tutte le pare che mi ha fatto mia madre su queste cose adesso servono: non serve farsi prendere dal panico cammina per la tua strada e non voltarti non farti vedere spaventata -allora che fai, non sali? la mia macchina è piu comoda che andare a piedi bellezza, pagherò tutto quello che vorrai- mi giro allibita -sparisci vecchio schifoso- gli dico indignata -aumento il passo e lui continua a seguirmi con la macchina poi una moto nera si avvicina al finestrino del guidatore -hai due secondi per andartene prima che ti stacchi la testa- mi fermo a guardare la scena atterrita adesso mi voleva anche quello -ma che vuole lei?--hai capito. via- la macchina sgomma via e il moto ciclisa si avvicina a me, non riesco a vedere chi ci sia sotto il casco nero ma appena lo vedo scendere e avvicinarsi mi metto a correre

spaventata mossa non furba perchè gli do le spalle e non vedo che nel momento in qui mi sono messa correre si era sfilato il casco -ehi aspetta- sento che mi sta correndo dietro ma non mi giro ne ho abbastanza , appena trovo un negozio aperto mi ci infilo, sento che mi prende la mano arrestando la mia corsa -no ti prego lasciami- mi giro e scopro chi è.


-Aly sono io- -Jasper- in questo momento non sto capendo piu niente e non importa di capire niente, terrorizzata come sono lo abbraccio abbandonandomi completamente e senza ritegno alle lacrime -ma che ci fai in giro da sola per le srtade di port angeles?- riprendo il controllo di me, in pochi secondi sento scivolare via tutto come uno strano calore che mi invade una sensazione bellissima -ho litigato con quelle due e mi hanno lasciato per la strada- rispondo ormai tranquilla sentendo quelle parole si irrigidisce e sento il suo petto vibrare -Jasper tutto bene?- alzo lo sguardo per incrociare in nostri occhi così diversi i suoi erano di un intenso color miele mentre i miei uno squallido blu -non posso crederci che sia arrivata a tanto, domani mi sente- allora teneva a me come io tenevo a lui però è meglio farlo desistere dal farcelo parlare domani o per me sono guai seri -no Jazz aspetta, quella mi ammazza, mi investe con la macchina- quelle parole mi strige ancora di piu, solo mi accorgo che sono ancora abbracciata a lui ma non ho la benchè la minima voglia di allontanarmi e lui sembra del mio stesso avviso - ci deve solo provare e metterti sotto con la macchina- mi sorride ma non c'è niente di comico i quella frase ma piu una minaccia.

-Jazz, come sapevi che ero qui?- mi allontana leggermente da se per guardarmi negli occhi, aggrotta le sopracciglia -Jazz?- solo ora mi rendo conto del nomignolo che gli ho affibbi -beh tu mi chiami Aly sicchè- faccio l'indignata

-che ne dici se andiamo a mangiare qualcosa, li ti darò tutte le risposte che vuoi- a cena con Jasper? o mio dio ed ecco di nuovo il sangue andarmi al cervello, ci dirigiamo verso il centro citta, tutti si voltano a guardarci o meglio a guardare lui.


troviamo una trattoria entriamo per sentire se hanno un tavolo libero. la cameriera appena vede Jasper strabuzza gli occhi ma almeno ci trova un posto.

ordina un piatto di ravioli ai funghi per me ma per lui niente -tu non mangi?- -oh non ho fame, come mai hai litigato con Jessica?- sembra davvero interessato alla questione ma sono un po in imbarazzo -sarebbe colpa tua in teoria-

sorride -gia lo sospettavo- di nuovo quella sensazione di calore e di benessere che mi fa dimenticare ogni imbarazzo -le piaci e lei diciamo e incavolata con me perchè a scuola stiamo di banco accanto, parliamo spesso e lei è invidiosa- -tutto qui, ha rischiato di farti fare una brutta fine solo per questo?- mi mordo il labbro inferiore colpevole -no gli ho fatto rompere una mano- sbotta a ridere come un matto - perchè ridi?- tra una risata e l'altra riesce a formulare un discorso i senso compiuto -come hai fatto l'hai presa a pugni?- -no ho come avuto una specie di ah lascia perdere insomma mi stava per tirare un pugno mi sono abbassata e lei ha colpito il muro-

di nuovo si mette e a ridere -che riflessi- .


arrivano i ravioli ai funghi e mentre mangio adesso è il mio turno di fare domande -adesso tocca a me, come facevi a sapere dove ero?- si fa stranamente serio

-non mi piacciono quelle due, e quando mi hai detto che andavi con quelle mi sono preoccupato- che bello si è preoccupato per me -io Alice non so come dirtelo ma..- cosa vuole dirmi sta per dirmi ti amo o si libidine a interromperci ci si mette il mio cellulare -tu per me..- -scusa un attimo, pronto? papà si sto bene..come..ehm si abbiamo avuto una piccola discussione..no! non sono sola..Jasper..Cullen..si papà a presto- chiusi la conversazione sbuffando e cercando di tornare a quello che speravo stava per dirmi -si dicevi?- -che è tardi Alice sono le venti tre e dodici, tuo padre sarà preoccupato- abbasso lo sguardo triste per essere riuscita a fargli dire cioè che stava per dirmi.

pago il conto e di nuovo sulla strada tutti si voltano a guardarci, gongolante al suo fianco mi sento veramente felice.

-un momento io come torno a casa?- urlo fermandomi in mezzo alla strada buia lasciandolo spiazzato da questa mia domanda, si allontana da me e si avvia alla moto, apre la sella e ne tira fuori un altro casco e me lo porge.

rimango spiazzata, io in moto con lui? vuol dire avvinghiata a lui - mi sembra chiaro Aly, ti porto io-

-già- -che hai? mica hai paura?- -nono, amo ciò che va veloce- è vero amo davvero la velocità -ma ?- -se mi vedesse mio padre mi ammazza- gli dico avvicinandomi alla moto, appoggio una mano sulla sella dietro di lui , Jasper mi guarda mezzo girato gia seduto sulla moto con lo sguardo pensieroso è ancora piu bello del solito -mm potremmo fare che ti lascio prima di casa tua, ma ti accompagno fino alla porta non sopporterei di vedere un altro che ti abborda- è geloso o mio dio è geloso di me, di nuovo mi sento sciogliere.


monto dietro di lui con il casco gia infilato e abbracciata a lui sfrecciamo per la strada deserta ad ogni semaforo quandosi ferma mi chiede se ci sono ancora e poi appoggia un braccio sulla mia gamba mi sento in paradiso.

dopo solo un mezzora eccomi di nuovo a Forks.

scendiamo non lontani da casa mia a non a portata a d'occhio di Charlie, gli porgo il casco e allo specchietto mi sistemo i capelli -sei bella uguale Alice- mi ha detto che sono bella uguale ok non ragiono piu mi avvio verso casa senza neanche salutarlo troppo persa nei miei pensieri -Alice tutto a posto?- -cosa?. sisi, grazie della serata e del passaggio- sorrido come un imbecille -grazie a te Aly- mi prende la mano e la bacia prima di sparire di nuovo nel buio,a spetto di vederlo passare con la moto quando passa davanti a me suona con il clacson mandando a monte il nostro piano.


pazienza ho passato la serata piu bella di tutta la mia vita appena entro in casa mio padre non manca di fare il suo lavoro cominciando il suo terzo rado -chi era quello?- -Jasper Hale..il figlio del dottor Cullen papà!- -come ti ha riportato a casa, non dire in macchina perchè ti ho vista che scendevi dalla moto- beccata -scusa ma quelle due mi hanno lasciato li e- -potevi chiamare- -l'ho fatto e non hai risposto- -e hai chiamato lui??- -no, mi ha trovato lui-

-vai e letto che è meglio- vittoria -buona notte.

mi cambio e mi infilo nel pigiama e mentre mi lavo i denti ripenso alla nostra serata, mi stava per dire qualcosa, quella cosa che spero mi dica presto.

va a dormire e in pochi minuti mi addormento.




Vai con lo spoiler:


non ci credo, mi affaccio alla finestra e chi c'è giù che mi aspetta? Proprio come nel sogno e come detto a quell'oca di Jessica!.

Non ci credo scuoto la testa magari è solo un miraggio ma lui rimane li appoggiato alla macchina che mi aspetta. Mi allontano dalla finestra con e mi ributto sul letto come un emerita cretina..

dopo diversi minuti riesco a vestirmi e a raggiungerlo in giardino.


-ce l'hai fatta. Buongiorno- dice aprendomi la portiera mi sento come in una favola io la principessa nel mondo o regno incantato e lui il mio principe azzurro e l'alfa mito tirata a lucido il nostro destriero.

-mi sento una emerita scema. Gli dico in un attimo di pazzi e infatti mi guarda perplesso poi sorride e posa la sua mano coperta da un guanto di pelle nera -non è vero e al massimo la mia scema preferita-

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Capitolo 3
*** capitolo 3°- sono perdutamente, pazzamente e follemente innamorato di Alice ***





È difficile dire la verità, perché ne esiste sì una sola, ma è viva e possiede pertanto un volto vivo e mutevole.


Franz Kafka



dopo una serata incredibile e una dormita incredibile il suono della sveglia proprio non lo richiedo, riemergo dalle coperte e cerco di spegnere quell'arnese -maledetto chi ha inventato la sveglia- la sveglia finalmente è stata abbattuta e il tanto agognato sonno puo riprendere mi giro nel letto ma sembra che io non possa dormire -Alice io esco, è tardi- quella parola TARDI mi colpisce come un fulmine a ciel sereno mi tiro su dal letto e corro in bagno mentre faccio i miei bisogni con una mano mi lavo i denti e con l'altra cerco di mettermi il mascara e altri trucchi che nascondino lo stato della mia faccia.

corro in camera e mentre scelgo cosa mettermi dalla finestra sorgo sotto casa un alfa mito nera, gia la cosa è abbastanza anormale ma vederci Jasper appoggiato veramente mi fa girare la testa, poso i vestiti sul letto e guardo meglio, è proprio lui, mi domando cosa ci faccia qui come un cretina mi butto sul letto e comincio a rotolarmici sopra in preda alle risatine isteriche.

quando sembra che sia passata la crisi isterica guardo la sveglia, ho solo mezz'ora per essere a scuola mi raccatto dal letto e con non poca difficoltà riesco a mettermi i Jeans e una maglia.

praticamente volo giu dalle scale sempre con quel sorriso ad ebete che mi si è stampato in faccia da quasi dieci minuti mi guardo un ultima volta allo specchio e finalmente esco di casa ma il sorriso da emerita cretina non mi lascia mi verrà un emiparesi penso mentre lo vedo sorridermi ancora appoggiato alla macchina.

mi avvicino cercando di fare la faccia sorpresa ma non ci riesco vederlo la che mi sorride, e sono solo le sette e mezza, mi prende troppo bene e non riesco a fare la faccia sorpresa.

-buongiorno, ce l'hai fatta finalmente stavo per salire a vedere se per caso tu fossi ancora a letto- mi dice senza smettere di sorridere e aprendomi la portiera della macchina dentro é ancora piu bella e il profumo è squisito

-buongiorno anche a te, ma cosa ci fai qui?- questa volta ride -mi sembra chiaro, ti accompagno a scuola, non avevi detto così a Jessica ieri?- si ma non pensavo mi prendesse davvero sul serio e invece lo fa e la cosa mi piace, potrei anche abituarmici- non vorrai mica darle una scusa per tormentarti per sempre, non potrei sopportarlo, mi sentirei responsabile- .


la macchina sgomma sul ghiaino e poi entra sull'asfalto, è molto piu comodo viaggiarci o forse è tutto merito della sua presenza, di nuovo comincio a sorridere da sola come una pazza sclerotica, sento il suo sguardo su di me mentre sorrido pensando a lui -oggi sembro un emerita cretina- gli dico infischiandomene di tutto ormai, da ora one-shot o la va o la spacca -una cretina adorabile omettendo il fatto che non lo sei- quella rivelazione mi lascia a bocca aperta gli sorrido dolcemente, siamo ormai dentro il parcheggio della scuola i vetri oscurati sono favolosi fanno si che nessuno noti la mia presenza in macchina -che hai Aly?- eccola di nuovo quella sensazione di benessere dopo quello strizzone allo stomaco quando mi chiama Aly -io? niente..- mi prende una mano fasciata dal guanto nero di pelle -a me puoi dirlo- alzo lo sguardo e trovo i suoi occhi a pochi centimetri dai miei ci specchiamo uno negli occhi dell'altro poi mi abbandono sul sedile - ho gia abbastanza nemici per conto mio- dico indicando Jessica e le sue amiche appollaiate sulla macchina di Tyler - se poi mi vede scendere dalla tua macchina..-

da quand'è che mi preoccupo dell'opinione degli altri? -Aly lo so che hai paura e con mille perchè ma davvero non voglio fare a meno di te , ora ti prego non mi scappare via no avere paura di questa piccola pazzia perchè la vita si vive rischiando-lo guardo con gli occhi lucidi per quelle dolci parole, nessuno mi aveva mai detto delle parole così belle -Jazz..- con la mano libera asciuga una lacrima che mi scende sul viso -andiamo- scende dalla macchina chiudendosi la portiera alle spalle venendo dalla mia parte, chiudo gli occhi faccio un respiro profondo, si Alice puoi farcela insomma il ragazzo piu bello della scuola ti acconpagna a scuola e te ti fai tutte queste para non è da te, un altro respiro prima che apra la portiera ed ecco che la scuola si gira, sento lo sguardo di tutti a dosso ma quello piu perforante è quello di jessica -dai Aly non è complicato, un piede alla volta- dice scherzando prendendomi in giro -ah-ah! ma che carino- mi passa un braccio sulle spalle e mi avvicina a lui sotto lo sguardo di tutti -guarda ci fissano tutti- gli dico ad un orecchio si guarda intorno -no, non quello la..ok adesso anche lui- inseme entriamo in classe e come al solito ci sediamo al nostro banco -allora è stato difficile- -la smetti di prendermi in giro- non mi sono mai sentita meglio, abbracciata con quello che ormai è ufficialmente il ragazzo che mi piace fatto saltare i nervi a jessica meglio di cosa non puo andare -direi che poteva andare peggio- -tipo?- -tipo inciampare per i tre gradini della scuola- dico ridendo -ti avrei presa al volo- -grazie, non dirmi che no sarei mai inciampata eh-


le ore scorrono veloci e arriva l'ora di ginnastica, raccatta la sua roba e mi saluta -dove vai scusa?-

-c'è educazione fisica no? - si- allora?- - ci vediamo all'uscita- e sparisce nella folla dei ragazzi che si spostano tra le aule. mi avvio mogia mogia verso la palestra sperando che queste due ore di tortura passino in fretta. nello spogliatoio sento Jessica e Angela confabulare qualcosa il mio orgoglio mi spinge a domandargli come sta la mano non per cortesia ma per puro sfottò -come sta la mano Jessy?- mi guarda con fare non proprio rassicurante e se non ci fossero state al venti persone mi avrebbe preso a calci. in palestra quella pazza della hitler ci fa correre per venti minuti ma dopo cinque siamo gia stanchi morti, inizio a capre perchè Jasper si sia fatto fare l'esonero

-correte, rassodate quei glutei forza, Brandon corri- si signora -Newton aiuta jessica prima che muoia-.

dopo i venti minuti di corsa non contenta ci fa giocare a palla a volo.

di nuovo Angela e Jessica mi guardano con fare maligno, il mio sesto senso mi dice di scappare appena suona se non voglio finire male.

-ok bene la lezione è finita buon pomeriggio ragazzo- finalmente la lezione finisce, vado a cambiarmi in fretta

prima di uscire vado un secondo in bagno mi chiudo e di nuovo una specie di sogno ad occhi aperti

Jasper mi sta cercando ma non mi trova, escono tutti da scuola ma di me ancora nessuna traccia per ultime dalla palestra escono loro due che ridono e commentano su qualcosa , appena le vede si dirige da loro chiedendo di loro gli mentono dicendo che sono tornata a casa con Mike ma d'improvviso arriva suo fratello che gli bisbiglia qualcosa..


quando mi risveglio cerco di aprire la porta ma da come sognato non si apre -jessica apri la porta- -brutto sentirsi chiusi quando fuori c'è il tuo ragazzo che ti aspetta- la sua voce è veramente diversa da come la ricordavo -dai Jessica non è divertente- -neanche per me vedere te che ti porti via l'uomo che amo- -non me lo porto via- -ci vediamo domani Alice- sento i suoi passi in lontananza -jessica, torna qui stronza, Angela smettila di tirale i piedi-

mi siedo sul wc aspettando che qualcuno venga a tirami fuori poi ripenso a quel sogno Jasper s'era messo a correre dentro scuola, magari sta venendo a salvarmi, ma come fa a sapere dove sono? la scuola è grande -Jasper-

batto le mani contro la porta del bagno -Jasper- ma nessuno viene in mio soccorso lo chiamo un ultima volta, forse mi sono sbagliata prima riguardo al sogno forse ha creduto davvero a quelle due arpie ed è andato via deluso da me, adesso mi prenderà per una facile di nuovo le lacrime scendono a bagnarmi il viso sento dei passi in lontananza

-Jazz, perdonami- sento qualcuno entrare nello spogliatoio ma non mi interessa voglio restare qui per sempre.

-Aly- Jasper? le lacrime continuano a cadere abbondanti, un misto tra felicità e dispiacere. con un colpo secco apre la porta rivelandomi seduta per terra con la testa nascosta fa le ginocchia.

-Alice- mi sento sollevare da terra come se pesassi solo pochi grammi mi accoccolo contro il suo petto biascicando parole senza senso. prima di uscire dalla palestra mi rimette a terra ma senza farmi allontanare da lui, nascondo il viso sul suo petto -scusami- di nuovo quelle lacrime bastarde senza motivo scendono e mi rigano il volto struccandomi. non ha senso piangere non lo so nemmeno io perchè sto piangendo a dosso a Jasper ma ne sento il bisogno. sento il suo braccio che annulla ogni nostra distanza il mio copro scontra con il suo, la sensazione di benessere ormai familiare che provo in sua compagnia mi annebbia la mente.


ri apro gli occhi ma sento la testa girare leggermente, metto a fuoco e scopro di essere nella mia stanza ma lui non c'è di nuovo un senso di vuoto mi invade e avrei voglia di rimettermi a piangere se adesso sto così lo devo a quel bastardo del mio ex a Poenix ma adesso non ci voglio pensare a quello stronzo.

guardo la sveglia sul comodino, le due di notte ho dormito quasi tutto il pomeriggio e Charlie? un biglietto sul mio cuscino attira la mia attenzione lo apro e trovo la calligrafia inconfondibile di Jasper


ehi Aly come stai? ti sei ripresa? dimmi di si ti prego

comunque non ti preoccupare abbiamo chiamato Charlie

dicendogli che rimanevi a casa nostra e che ti avremmo riportato per l'ora di cena

quando poi ti abbiamo riportato li abbiamo detto che non stavi bene che avevi un po di febbre

ma niente di grave..

spero davvero che sia così..

ti voglio bene Jasper.


mi ha scritto ti voglio bene che bello poi dietro al foglio trovo un numero di telefono scritto con la solita calligrafia capisco che è il suo numero di cellulare prendo il mio e con un po di titubanza apro un nuovo messaggio e rispondo semplicemente con un grazie, ti voglio bene anch'io, fisso il tasto verde per diversi minuti prima di riuscire a schiacciarlo. lo faccio e mi ributto nel letto chiedendomi se ho fatto la cosa giusta magari sta dormendo e io gli rompo. appoggio la testa sul cuscino e lascio il cellulare a pochi centimetri da me. pochi secondi di attesa ed ecco il messaggio di risposta lo prendo titubante, ho paura che ci sia scritto ma che cazzo fai ma lo sai leggere l'orologio scema?? e invece c'e scritto un semplicissimo mi manchi, è proprio quel mi manchi che mi fa riprendere del tutto che ormai Josh è solo un ricordo del passato che appartiene a Phoenix e che ho intenzione di cancellare.

di nuovo gli rispondo mi manchi anche te .

sposto lo sguardo sul calendario oggi è sabato niente scuola niente Jasper, niente Jasper= noia tremenda come quando sono arrivata, il cellulare vibra di nuovo e con piu slancio apro il messaggio che ti va di fare domani?

questo vuol dire che ci saremmo visti e la cosa mi riempie di felicità rispondo chiedendogli cosa aveva lui in programma il messaggio che arriva in risposta non fa che accrescere la mia euforia shopping a seattle? i miei sogni si avverano sempre il sogno di ogni ragazza fare shopping col suo ragazzo.

ma mi sorge un dubbio, stiamo insieme oppure no? da come si comporta sembra di si però non vorrei illudermi come mio solito.


senza che gli rispondessi un altro messaggio arriva a distrarmi dai miei ragionamenti passo domani alle dieci, dormi folletto. waaaaa vado a fare shopping durante il mio primo appuntamento con Jasper cosa volere di piu.

guardo l'orologio di nuovo le tre di notte, meglio dormire se voglio svegliarmi domani rispondo all'ultimo messaggio e vado a dormire ok a domani ti voglio bene . non misi soprannomi per evitare di fare brutte figure ma il massaggio che mi arriva e anche l'ultimo mi fa dimenticare anche dell'appuntamento di domani.

buonanotte folletto, ti voglio bene anche io e per dimostrartelo veglierò tutte le notti sul tuo sonno.

mi addormento pensando a lui.

la mattina arriva troppo in fretta per i miei gusti Charlie urla che starà via tutto il giorno, meglio così e il campanello che suona mi costringono a scendere al piano di sotto.

questa è stata la prima volta che ho sognato Jasper Hale ed è stato bellissimo con la mente ho ripercorso tutti i nostri momenti insieme anche quello del bagno di ieri. continuo a fantasticare su quel sogno magnifico che ne non mi accorgo di chi c'è sulla porta -buongiorno folletto, hai dormito bene?- sgrano gli occhi non ancora abituata a vederlo a pochi centimetri da me -mai dormito meglio- gli sorrido e prendendolo per mano lo guido in casa verso la cucina sotto lo sguardo sbigottito della vicina zitella.

-vuoi qualcosa, caffè, latte cioccolata biscotti cereali?- si siede - no grazie ho gia mangiato- opto per un semplice caffè latte onde evitare figure squallide di una che a diciotto anni fa ancora colazione con i pan di stelle. mi siedo davanti a lui e sento il suo sguardo fisso su di me, non si perde un solo movimento è chiaro che non siamo piu semplici amici ma non posso vivere con il dubbio, poso la tazza sporca nel lavello e da classica vigliacca cerco un modo per chiedergli cosa dobbiamo fare, come devo prendere il nostro rapporto, i suoi occhi sono sempre fissi su di me

-Aly cosa c'è che ti preoccupa? lo sai a me puoi dire tutto- -ecco io volevo sapere, come devo comportarmi con te?-

sembra che non abbia capito bene la domanda, in effetti è un po contorta ma quando lo vedo alzarsi e venirmi vicino capisco tutto a volo -secondo te ti considero solo un amica?- mi dice passando le braccia intorno alla mia vita attirandomi a se -beh magari, un amica un po speciale- soffio sulle sue labbra a pochi centimetri dalle mie

-piu che speciale Aly- ed ecco il nostro primo bacio, come quello dei bambini all'asilo sulle labbra serrate ma che mi fa capire che cosa sono per lui, ci stacchiamo di malavoglia, lui trattiene il respiro perchè? -tutto bene Jazz?- gli domando preoccupata ancora tra le sue braccia, trae un lungo sospiro e finalmente sembra ritrovare se stesso

-si direi si..anche se questo completino non aiuta- in effetti il completino blu elettrico di victoria's street non aiuta

decido di limitargli la pena andandomi a vestire così poi saremmo potuti andare, lo baciai di nuovo sulle labbra e gli dissi di aspettare in salotto che io ci avrei messo un secondo.


ma lui non conosce ancora i miei secondi ma ci misi solo un quarto d'ora per vestirmi e truccarmi -eccomi Jazz, non ci ho messo tanto no?- - no stavo per chiamare i soccorsi- -smettila scemo, andiamo che è tardi-.

insieme usciamo di casa e ci infiliamo in macchina direzione Seattle.

il viaggio nonostante la macchina potente che Jasper spinge al massimo ci vogliono comunque due ore, mi sistemo meglio sul sedile cominciando a guardare fuori dal finestrino non riesco ancora a capacitarmi di quello che sia successo in così poco tempo che tutta quella bellezza sia li per me. mi fermo a guardare i suoi lineamenti perfetti mentre mi ritrovo a ridere come il giorno prima pensando che sono seduta in macchina con quelle che è ormai il mio ragazzo.

arriviamo a Seattle in perfetto orario, parcheggia la macchina in centro e mano nella mano ci avviamo per negozi.

Jasper ed io camminiamo ungo la via principale dei negozi, qui si che ci sono negozi fatti per il verso giusto dalla vetrina dell'emporio D&G un vestito stupendo, senza lasciargli la mano lo trascino verso la vetrina cominciando ad adorare quel vestito stupendo come se mi leggesse nel pensiero mi domanda se voglio provarlo senza farmelo ripetere due volte lo trascino nel negozio lo faccio sedere su un panchetto davanti al mio camerino e inizio a provarmi il vestito.

-come sto?- gli domando avvicinandomi sgrana gli occhi visibilmente colpito -ti ..sta benissimo- sorrido come una bambina ne giorno di natale e poi mirinchiudo di nuovo nel camerino.

dopo un ora di shopping Jasper è carico di buste anche se non si lamenta -allora Aly, hai svaligiato tutti gli empori adesso che hai voglia di fare?- mi domanda mettendo le buste nel bagagliaio, ormai pieno dell'alfa mito.

ci penso su un momento, forse va di fare qualcosa anche a lui e io penso solo a me stessa -te che vuoi fare?- si appoggia alla macchina e mi attira a se, mi abbraccia -starei così per sempre- mi dice sincero,mi alzo sulle punte per baciargli quelle splendide labbra di nuovo un sogno che mi dice che non lontano c'è una spiaggia -c'è una spiaggia a Seattle?- -si- -andiamo dai- lo tiro come fanno i bambini piccoli con la madre ma non riesco a spostarlo di un millimetro -arrivo Aly non c'è fretta- dice divertito finalmente ci avviamo a questa spiaggia che scopriamo essere deserta.

-amo il mare, tu no?- amo veramente il mare l'estate è la mia stagione preferita tralasciando che a Phoenix è sempre estate

-preferisco il freddo, ma se tu ami il mare come mai ti sei trasferita qua?- è il primo che mi ha chiesto il motivo del mio trasferimento -mia madre si è risposata..- lui ascolta attento ogni mia singola parola -e te non piace lui?- -non Phille è un tipo carino, gioca in una squadra di baseball viaggia molto, mia madre sarebbe rimasta a casa con me ma sapevo che ci stava male perciò..- -adesso però sei tu a stare male- prima si ora no -no- ma non è molto convinto -che ti era preso ieri, a scuola, mi hai fatto passare il pomeriggio piu brutto della mia esistenza- gia mi sono dimenticata di quello successo ieri

ma non ho voglia di raccontargli di Josh non ho voglia di rivere quei momenti -niente solo un po di tristezza passeggera- gli dico sorridendogli sperando di convincerlo -quando sarai pronta per dirmelo io ci sono- dice alzandosi e porgendomi la mano per aiutarmi ad alzarmi -grazie- di nuovo mi prende per mano e insieme torniamo alla macchina.


lungo il tragitto per casa non vola una mosca, guardo fuori dal finestrino sono una stronza lui sta male per quella cosa e io non ho la forza di raccontarli del mio ex - è stata Jessica a rinchiudermi nel bagno - inizio la mia confessione -ci avrei scommesso, ma vorrei sapere perchè piangevi, ho fatto qualcosa di sbagliato?-pensa davvero che sia colpa sua - a Phoenix stavo con il quaterberg della squadra della mio liceo- mi guarda per un secondo poi si riconcentra sulla guida

-pensavo mi amasse e invece...- abbasso lo sguardo di nuovo sento le lacrime che premono per voler scendere -cosa successe?- -stavamo insieme da due mesi, una sera ad una festa della scuola, c'era alcool per ogni dove e lui aveva bevuto un po troppo ..pensavo stesse scherzando e invece..- le dita si stringono sul volante e la mascella serrata -mi ha violentata nello spogliatoio della palestra- le lacrime di nuovo scendono la macchina sterza all'improvviso e si ferma su uno spiazzo sulla strada deserta -mi ha trovato una cheerleader il giorno dopo nel bagno- improvvisamente mi sento sollevare dal mio posto e mi ritrovo sulle gambe di Jasper incastrata tra il suo petto e il volante -avevo paura che Jessica potesse dirti qualcosa, avevo paura che tu sparissi dalla mia vita, non sopporterei un altro abbandono- poggia la mano sui miei capelli facendo scontrare i nostri corpi -non lo farei mai - una sensazione familiare di calore mi invade e mi fa calmare -non farei mai una cosa del genere Aly- lo so che non lo farebbe mai, lui è diverso mi ama veramente.

mi rimetto composta sul sedile, la macchina sgomma sulla strada per poi riprendere il viaggio verso casa.

per l'ora di cena sono davanti casa mia - grazie di tutto Jazz e scusa se ti piango sempre a dosso- sembra divertito da quella mia affermazione -e io che ci sto a fare- si avvicina per baciarmi, le nostre labbra si sfiorano ancora incerte poi vedo mio padre sulla veranda che guarda la macchina, d' istinto mi stacco guardando Charlie con la faccia sconvolta -tranquilla i vetri sono neri abbastanza da nasconderci -giusto lui da fuori non ci vede lo bacio di nuovo e poi scendo di macchina raccattando la mia roba -grazie di tutto Jazz- -grazie a te Folletto- rimando a guardare la macchina allontanarsi e poi entro in casa -ciao papà- -chi era quello?- -quello di ieri sera, non è venuto in moto contento?- -sono contento che tu frequenti i Cullen ma non è troppo grande?- -no è in classe mia-.

prima di addormentarmi penso a quella giornata stupenda, accanto a lui non avrò piu paura di niente perchè come mi ha scritto nel messaggio veglierà tutte le notti sul mio sonno.


eccoci qui! è stata veramente dura ma posso aggiornarvi subito sullo spoiler del prossimo capitolo!!

vai con lo spoiler:

sono qui da due mesi ma le due ultime settimane in compagnia di Jasper sono le piu belle di quando sono arrivata, tutti i giorni mi accompagna a scuola e mi riporta, passiamo i pomeriggi del week-end insieme e neanche i piani di Jessica possono smontare la mia felicità a parte che questi non attentino alla mia vita...


avete capito bene cosa sta per succedere vero??? spero di si seguitemi che ci sarà da divertirsi nel prossimo capitolo assicurato divertimento e romanticismo!!




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Capitolo 4
*** capitoli 4°- sono un vampiro..ma non pensar male non succhio persone e non dormo in bare ***





Flinkestin: Non sei pronta per tutte queste emozioni Sally!
Sally: Si che lo sono invece

              Nightmare Before Christmas

ormai sono qui da quasi tre mesi, ma gli ultimi giorni sono stati veramente fantastici, Jasper mi ha dichiarato il suo amore e io mi sono accorta che senza lui mi sentirei persa.

tutti giorni mi passa a prendere e mi riporta a casa, tutti i pomeriggi e i week-end li passiamo insieme e io non potrei chiedere di meglio alla mia vita.

come tutte le notti sogno Jasper e come al solito la sveglia interrompe i miei sogni su di lui -no odioso arnese, stamani non vincerai- la afferro e la scaravento fuori dalla finestra e mi rimetto a dormire -Alice io vado, ci vediamo a cena- mugugno qualcosa di incomprensibile in risposta al suo saluto.

finalmente silenzio ma l'ho detto troppo presto dei passi leggeri arrivano dal corridoio ed entrano in camera mia, sento il letto abbassarsi lentamente e il suo dolce profumo mi salta al naso -buongiorno principessa, adesso buttiamo anche le sveglie in testa ai fidanzati?- mi giro per guardarlo mentre ride e mi stampa un bacio sulle labbra - scusa- ed eccola li integra sul mio comodino l'ha presa al volo o è indistruttibile? mah mistero -direi che non sei ancora pronta per andare a scuola- accenna al fatto che sono ancora in pigiama nel letto e con lui sopra lo bacio di nuovo e mi alzo per vestirmi.

montando in macchina però quella depressione che prende a qualsiasi studente che va a scuola ricomincia -e se per un giorno facessimo festa?- gli dico sperando di risultare convincente ma scuote la testa tassativo, provo ancora a convincero ma dice sempre di no -allora ti metto il broncio- e così faccio fino quando non arriviamo nel parcheggio della scuola.


anche se mi sono abituata a scendere dalla macchina di Jasper con l'intera scuola a fissarmi non mi abituerò mai al fatto che Jessica ogni giorno provi ad attentare alla mia vita dal semplice sgambetto o pallonata alle cose piu raffinate come a chimica che ha quasi cercato di darmi fuoco sfruttando una reazione chimica.

le vedo li appollaiate sulla macchina di Tyler come tutti i giorni, non appena vede la macchina inizia parlare con Angela.

con gli altri sono rimasta in ottimi rapporti ma lei proprio non mi sopporta, forse non l'ha mai fatto, beh odio reciproco, infondo lei vuole il mio ragazzo che diamine.

la macchina si ferma ergo mi preparo a scendere quando sento Jasper trattenermi per un braccio, mi siedo di nuovo sul sedile guardandolo senza capire perchè -che fai?- -infondo la scuola puo anche stare senza di noi un giorno- sorrido come una bambina davanti un gelato al cioccolato e gli salto a dosso felice.

ringrazio ancora che la macchina abbia i vetri oscurati altrimenti Jessica potrebbe vedere cosa sta succedendo e puntarmi una pistola alla testa.

la macchina parte di nuovo sgommando sotto lo sguardo dei passanti, professori, Jessica e dei suoi fratelli.

la macchina sfreccia veloce sulla strada deserta, sposto lo sguardo dal finestrino al suo volto e capisco che per me avrebbe fatto tutto -che cosa ti ha fattto cambiare idea?- poggia la mano sulla mia -non soporto di vederti triste-

-grazie Jazz- sorride aumentando la velocità della macchina gia alta.



quando arriviamo alla spiaggia è deserta, il cielo si incontra con il mare grigio anch'esso, mi prende per mano e passegiamo lungo la spiaggia -come hai fatto ad entrare stamani?- -mi sembra chiaro Aly, dalla porta-

-giusto dalla porta, perchè dalla finestra come Romeo non ci riesci- -cosa? questa me la paghi- -prendimi se ci riesci-

mi metto a correre il piu veloce possibile sulla spiaggia -dai lumaca prendimi- si lancia al mio inseguimento che dura ben poco mi acchiappa e mi abbraccia -presa, non scappi piu- cadiamo sulla sabbia -non vado da nessuna parte senza di te-.

- comunque so salire dalla finestra- mi bacia -odio quando fai così- si stacca per guardami negli occhi, io mi perdo nei suoi così belli e profondi -così come?- mi bacia di nuovo schiudendo leggermente le labbra d'istinto lo faccio anch'io, sento l'eccitazione salire e arrivarmi al cervello, schiude definitivamente le labbra e le nostre lingue si incontrano per la prima volta, un bacio appassionato non come quelli di prima -così- riesco a balbettare col fiato corto e comincio a baciarlo, intrepido scende sul mio collo l'eccitazione aumentare ma poi come un brutto sogno ecco di nuovo quelle immagini che mi hanno rovinato la vita, la paura sovrasta l'eccitazzione, di colpo mi irrigidisco e con la voce strozzata prego Jasper che si fermi -jasper, ti prego..- di nuovo quelle lacrime maledette mi annebbianola vista ma appena apro gli occhi il volto di Jasper a pochi centimentri dal mio sembra sconvolto -Aly perdonami io..- abbassa lo sguardo credendosi un mostro -no è solo colpa mia, da quando è successo non riuscivo piu a stare con un uomo chiusa in un stanza da sola ma da quando ti ho incontrato sto meglio davvero- mi abbraccia un po titubante ma adesso non ho paura e per dimostrarglielo lo bacio prima di appoggiare la testa su una spalla.


come se fosse possibile riesco ad addormentarmi apro gli occhi e lo vedo steso accanto a me in maniche corte e la sua giacca sopra di me -bene sveglata folletto- mi dice scompigliandomi i capelli -mi sono addormentata?-

-sei così bella quando dormi- -ma potevi svegliarmi- gli rispondo mezza indolenzita e insonnolita. gli porgo la giacca e mi accoccolo contro il suo petto -dormito bene?- in realtà no, ho fatto un altro di quei sogni che sempre piu spesso si stanno realizzando, sono sempre nel bosco ma non sono sola ci sono anche Jasper e Jessica e Jacob.

-si abbastanza- chiudo gli occhi per assaporare meglio il suo inconfondibile profumo che tutte le volte che lo sento mi fa girare la testa.



-forse è il caso di tornare a casa, è quasi l'ora di cena- guardo l'orologio, è vero sono gia le sette. mi porge la mano e ci avviamo alla macchina.

-davvero mi dispiace di essermi addormentata- gli confesso dispiaciuta, possibile che mi addormenti sempre in queste situazioni

-non scusarti Alice, ne avevi bisogno- ammette serio. siamo quasi in paese e passando davanti alla stazione di polizia vedo la macchina di Charlie e una mercedes con i vetri comequella di Jasper ancora li -ma che succede..mio padre è ancora qua- accosta ed entra nel parcheggio -quella è la macchina di mio padre..che ci fa lui qui- scendiamo insieme mentre esce Carlisle dall'edificio

-Carlisle che succede- -Waylon Forge, ho appena esaminato il corpo- Jasper mi prende la mano -é morto?- domando sconcertata, annuisce. sposta lo sguardo da me a Jasper -come?- -un animale- -come il sorvegliante a Mason?- -Alice dovresti andare da tuo padre, loro erano amici-

si allontana lasciandoci soli ma osservandoci da dietro i vetri neri - ci vediamo domani- lo bacio velocemente sulla guancia per poi entrare.

passo da una stanzina da dove scorgo Waylon ancora steso sul tavolo coperto da un pano bianco, la sua pelle è bianca simile a quella di Jasper scuoto la testa per allontanare questo pensiero ridicolo.

-papà- è seduto a guardare una foto -lo conoscevo da piu di tren'anni -mi dispiace- mi porge uno spray anti-stupro, lo guardo schifata -non credo..--faràstare piu tranquillo il tuo vecchio- lo presi con sommo schifo, forse se lo avessi avuto un anno fa.

a casa non ho voglia di mangiare mi chiudo in camera mia e accendo una lucina piccola e a mente fredda ripenso che forse mi sare ritrovata a fare l'amore con Jazz se non fosse stato per quelle mie paure.

chiudo gli occhi e cerco di abbandonarmi a quelle sensazioni che stavo provando sulla spiaggia ed erano bellissime, solo ora mi rendo conto di quanto sono stupida, Jasper è Jasper non farebbe mai niente per ferirmi.


chissà se è davero un animale ad avere ucciso il sorvegliante e Waylon il fatto che mi spaventa è che si sta avvicinando alla citta e se venisse in questo bosco? dei rumori sotto la finestra mi fanno venire la pelle d'oca mi avvicino alla finestra per chiuderla mi giro e un rumore sordo mi fa gridare come una pazza -Jasper?- adesso che so che è lui posso respirare affannosamente in pace ma sembra non notarmi -Jasper- si guarda in torno preoccupato continuando ad ignorarmi si avvicina alla finestra guarda fuori e poi la chiude con il gancio tira le tende, si avvicina alla porta e la chiude a chiave e di nuovo si guarda attorno -Jasper mi fai paura così- finalmente ottengo la sua attenzione

-scusa non voglio spaventarti ma abiti in un luogo isolato, vicino al bosco e non piace- che mi po succedere con un poliziotto in casa -Jazz non mi puo succedere nulla, guarda- gli mostro la bomboletta che mi aveva dato Charlie prima

sorride e la guarda scettico -non penserai di usarla con me, vero?- faccio finta di pensaci un momento -no in compenso potrei usarla su Jessica- potrebbe essere un idea.

sembra non intenzionato ad andare via e a me non mi dispiace minimamente metto su un film ci mettiamo comodi sul letto con una copertina -visto che ce l'ho fatta salire dalla finestra- -non avevo dubbi- e mi allungo per baciagli le labbra. il film che stiamo guardando l'ho visto cento volte ma con Jasper fa tutto un altro effetto, abbracciati sul mio letto a farci le coccole quando sentiamo un fruscio sotto la mia finestra e Jasper scatta in piedi apre la finestra e scene giu con un balzo, se l'avessi fatto io mi sarei uccisa

-Jazz- .


non resisto devo vedere che succede scendo le scale di volata Chalrie è a dormire non corro rischi, esco e vado dietro casa ma i Jasper neanche l'ombra -Jasper- lo chiamo ma dal bosco arrivano solo dei versi e dei rantoli -Jasper- corro verso il bosco preoccupata per l'uomo che amo entro nel buio quasi non ci vedo ma abbastanza per vedere un massa in forme fissarmi con occhi gialli assetati di sangue mi si avvicina ringhiando e sbavando, pian piano che si avvicina scorgo sempre di piu la figura di un orso deforme ma non mi interessa vederlo da vicino -Alice, entra in casa- Jasper era vicino alla quercia lungo il torrente mentre l'orso dalla mia parte, due dubbi mi sorgono

primo come ha fatto Jasper ad attraversare il fiume in così poco tempo e senza farsi male, secondo perchè l'orso non lo considerava, certo sono felice se non lo considera non puo fargli del male.

-Alice ti prego torna dentro- l'orso continuava a fissarmi ringhiando decisi di ascoltare Jasper e mi misi a correre verso casa ma questo si mette a corrermi dietro ma appena arrivo al bordo del bosco si ferma e torna indietro per sparire nel nero.

entro in casa col fiatone pochi secondi dopo e sento Jasper bussare alla porta -Jasper stai bene?- gli dico abbracciandolo solo ora noto che ha la camicia e un po di Jeans strappati ma non versa neanche una goccia di sangue.

mi abbraccia, il suo volto di nuovo rilassato nel vedermi al sicuro -sto bene, tu stai bene? quel cane non ti ha toccato vero?- rispondo di no. mi bacia di nuovo e sparisce dalla porta ma cosa gli è preso? mio padre scende dalla camera tutto insonnolito

-buongiorno, gia sveglia?- ma che ore sono? c'è il sole è gia giorno.

salgo di sopra e mi vesto e scendo per fare colazione, aspetto Jasper che mi venga a prendere ma non arriva, è tardi non lo posso piu aspettare prendo il furgone e arrivo a scuola. giro nel parcheggio cercando la sua macchina ma non c'è, non è che si è stufato di me?.

lascio la macchina non lontano dall'entrata ma troppo perchè riuscissi a salvarmi da Jessica e compare -buongiorno Alicina, niente Jasper oggi?- cerco di ignorarla ma sa che tasti usare aimè - ah gia oggi c'è il sole giusto non viene ma pensavo che adesso che state insieme magari ti portava con se o forse a qualche segreto da nascondere- in effetti è da un po di tempo che ci penso anch'io, non l'ho mai visto con il sole, quando non è a scuola è sempre con i guanti, non mangia mai nulla a mensa e ieri sera si è buttato dalla mia finestra la cosa non quadra neanche a me.


entro in classe sapendo che lui non ci sarebbe stato, è dura non averlo accanto abituata come ci sono adesso. mentre quella di mate spiega una cosa noiosissima io ripenso a quella specie di visione di me nel bosco insieme a Jessica e a Jasper chissà cosa voleva dire, decisi di analizzarla io sono vestita come nella visione e pure Jessica cosa vuol dire? che sia oggi? a biologia studiamo la buccia degli agli cosa noiosa e di nuovo collego alla visione degli oggetti l'aglio e a letteratura studiamo la letteratura rumena, dracula e vampiri vari che vengono uccisi con i paletti e le croci.

al mio collo ho una croce di diamanti e nella tasca dei pantaloni trovo un bastoncino per capelli rimasto li da quando gli avevo lunghi.

di scatto apro il libro alla pagina dove si parla di questi ipotetici vampiri a bassa voce leggo il paragrafo

-i vampiri,detti anche i non morti o gli immortali si confondono tra la gente viva ma si possono distinguere per alcuni particolari, il modo di parlare e i modi di faee come se provenissero da un altra epoca - l'immagine di quando mi baciò la mano

- non mangiano ne bevono nulla del cibo dei vivi -il suo piatto è sempre pieno e a casa quando gli offro qualcosa non vuole mai niente -sono freddi dalla pelle chiara quasi albina gli inconfondibili occhi rossi sono i segni piu evidenti- bianco è bianco, freddo è freddo è per questo che tiene sempre i guanti, ma gli occhi sono castano dorati non rossi - alcuni vampiri hanno delle doti in aggiunta ai loro gia letali tratti- quando mi sono addormentata al mare, stavo male e piangevo, anche quando mi hanno chiuso nel bagno, che riesca a far addormentare le persone di sua volontà? -ma si possono uccidere con poco, un capo d'aglio, un paletto o una croce d'argento - ma la croce d'argento non è per i licantropi? mistero.


all'uscita decido di affrontarlo, io lo amo anche se vampiro non mi importa che bestia rara sia e poi diciamocelo Alice i vampiri non esistono, cammino svelta verso la foresta dove secondo la mia visione al bordo mi sta aspettando Jasper


-Alice ciao, dove corri di fretta così- -scusami Jacob ma ho da fare- -vengo con te- magnifico ci mancava il quilutte che gira con me

-carina dove vai, dobbiamo parlare- -scusa Jessica ma non ho tempo- e continuo a percorrere la strada entriamo nel bosco buio io Jessica e Jacob.

-dai Alice dobbiamo parlarti cose importanti- mi stanno assalendo, sento la sua presenza sento il suo sguardo su di me -non adesso ragazzi davvero non è il momento- un ringhio tremendo ci fece voltare in direzione della foresta un ombra appare dietro un albero sembra Jasper ma ha qualcosa di diverso gli altri per fortuna non lo notano -avete sentito- domanda Jessica terrorizzata -io sento solo le chiacchere di un oca -volete chetarvi ragazze- -è un vampiro solo loro ruggiscono così- -per favore i vampiri non esistono-

-parla per te Mouglie ella giungla- carina come sempre Jessica -Alice apri lo zaino- la figura si sta avvicinando, ecco cosa ha di diverso, gli occhi sono neri quasi rossi, non ho piu dubbi sul fatto che Jasper sia un vampiro faccio come dice Jessica apro lo zaino mi giro e loro non ci sono piu, stronza lo ha fatto apposta per distrarmi, rimango sola mentre Jasper si avvicina sempre di piu, rovisto nello zaino ed ecco cosa trovo una croce è ormai a pochi metri da me - non mi farai del male- si apre in un sorriso ma non è uno dei suoi soliti sorrisi, sembra piu un ghigno malefico -Jasper..so che cosa sei..ma- - ma cosa Alice?- -Jasper.. ti prego torna in te- è a solo un metro da me, la sua faccia è sconvolta gli occhi adesso sono neri e mi sta veramente inquietando -Jasper mi fai paura così-

-io sono me stesso, guardami un mostro, ho talmente volgia di sangue che..berrei il tuo perfino, il sangue della donna che amo-

-so che non lo farai- -che ne sai di cosa non farò- è a portata di morso ma non mi allontano, mi fido di lui e so che non mi farà del male, credo, spero. piega la testa da un lato e si abbassa fino al mio collo, il mio cuore comincia a battere all'impazzata, adesso ho paura veramente il mio repsiro è affannato e la gola troppo secca per gridare ma chi mi avrebbe mai sentito? l'unico che mi salva quando sono nei guai è lui e adesso è anche il mio guaio dalla tasca emerge il capo d aglio pronto all'uso.

le sue labbra sono a pochi centimetri dal mio collo le appoggia, aspetto un dolore che non arriva mi bacia il collo ma troppo spaventata tiro fuori l'aglio facendo un salto indietro -stammi lontano, ho un capo d'aglio e non mi costringere a usarlo- mi guarda perplesso per un attimo poi si mette a ridere, gli occhi sono tornati del colore normale ma non mi fido a gridare ancora crisi scongiurata.

si avvicina di nuovo -non ti fa niente- lo guardo perplessa -no, non mi fa niente- lo lascio cadere a terra e tiro fuori il paletto,mi guarda e si mette a ridere ancora piu forte di prima ultima chance -ho una croce d'argento stai indietro Jasper- ma lui continua ad avvicinarsi la prendo e la strappo sotto lo sguardo incredulo di lui.

-perchè l'hai fatto? era bella- dice prendendola -no lasciala, ti fa...male- sorride mi viene dietro e me la mette al collo posandoci un bacio sopra.

-hai letto quello stupido libro?- -si- -non c'è niente di vero- .


una volta nella sua macchina possiamo parlare liberamente -incredibile, non ha paura di me- gli sorrido prendendogli la mano, gli sfilo il guanto di pelle lo appoggio sul cruscotto e mi porto la sua mano su una mia guancia, è piu bello sentire la sua pelle sulla mia non coperta da quei guanti.

con la schiena appoggiata alla portiera e le gambe incrociate continuo a tenere la sua mano, così fredda , nella mia.

-sei un vampiro veramente?- abbassa lo sguardo ma perchè -Jazz che hai?-

-ho paura che tu adesso scenda dalla macchina e tu esca dalla mia vita- come è tenero, mi avvicino a lui gli accarezzo una guancia obbligandolo a girarsi per guardarmi negli occhi -non lo farei mai Jasper, io ti amo non mi interessa se tu sei un vampiro o un licantropo o semplicemente il mostro della palude, ti amo per come sei non per quello che sei- l'ho detto gli ho detto che lo amo, forse è un po presto solo un mese ma non mi importa è ciò che provo e voglio che lui lo sappia -Alice io..sono pericoloso non posso mettere la tua vita in pericolo- dice triste -lo so che hai paura e con mille perchè ma davvero non voglio fare a meno di te , ora ti prego non mi scappare via non avere paura di questa piccola pazzia perchè la vita si vive rischiando. me l'hai detto tu la prima volta che sei passato a prendermi e io non voglio..non posso fare a meno di te- alza finalmente lo sguardo di scatto si alza e scende dalla macchina passa davanti e viene ad aprire la mia portiera mi tira fuori e mi abbraccia felice per quello che gli ho appena detto -Alice ti amo da sempre, tu non sai quanto ti abbia aspettata e non voglio andarmene almeno che tu lo voglia, lo vuoi?- mi metto in punta di piedi a fatica arrivo al pari dei suoi occhi -fallo e ti vengo a cercare con l'argento l aglio e i paletti- lo bacio con slancio facendo incontrare le nostre lingue bisognose l'una dell'altra con una sola mossa mi mette a sedere sul muso della macchina in modo da non farmi restare tutto il tempo in punta di piedi, allaccio le braccia dietro il suo collo attirandolo a me, le mani frenetiche si muovo sui corpi quasi scottassero, gli passo le dita tra riccioli biondi, mi sento sdraiare a poco a poco, il contatto con il ghiaccio della carrozzeria mi fa scendere un brivido lungo la schiena, sdraiandomi mi sono portata dietro Jasper che non accenna ad alzarsi, il buio inizia ad avvolgersi e l'atmosfera si fa sempre piu bella l'eccitazione ricomincia

forse tutto merito suo ma non mi interessa sento le sue labbra scendere dalla bocca al collo e dal collo sempre piu giu poi tornano su mentre le mani sicure indugiano sui bottoni della mia camicia come le mie sulla sua, non mi interessa che sia un vampiro, non mi interessa sapere che stiamo amoreggiando sul cofano della sua macchina, non mi importa di chi passa e ci guarda mi importa solo adesso che sia lui quello che mi sta sbottonando la camicia, voglio che sia lui il primo, con Josh è stato tutto tranne amore.

anche l ultimo bottone della camicia è andato, di nuovo torna a tormentarmi il collo scende di nuovo arriva al seno ma di nuovo indugia mi guarda un momento, è chiaro che ha paura di farmi ricordare quello che ho provato con quel porco

-ti prego non ti fermare o dio quanto adoro il tuo dolce ansimare- completamente stessa sul cofano e lui sopra di me non capisco piu niente continuo a baciarlo e lui fa lo stesso, gli sbottono completamente la camicia osservo il suo fisico perfetto, il suo petto e ricoperto di cicatrici a mezza luna sconvolta da quante sono ne percorro alcune con la mano prima che ricatturi le mie labbra, di nuovo indugia sul gancino del reggiseno, avrei voluto gridargli strappalo fammi tua per sempre ma a gridare fu qualcun altro -maiali, porci osceni ma siete impazziti o mio dio o mio dio- una vecchietta ci aveva osservato per tutto questo tempo che figura mi sento avvampare e sempre sotto lo sguardo allibito della vecchietta mi riabbottono la camicia .

saliamo in macchina ci guardiamo un po imbarazzati ma sicuri dell'amore che proviamo l'uno per l'altro, gli prendo la mano poggiata sul' appoggino in mezzo ai sedili. arriviamo a casa mia ma non voglio aspettare domani per rivederlo -vieni su-

mi guarda malizioso e poi serio -Aly abbiamo rischiato troppo prima non so quanto riesco a reggere- mi dice quasi scusandosi -non voglio fare niente, solo parlare e dormire con te - sembra combattuto tra l'andare via e e scappare via da me e tra quello di spogliarmi e farmi sua -poso la macchina e ti aspetto di sopra- lo bacio e poi scendo dalla macchina.

La cena dura piu del solito ovviamente proprio oggi che Jasper mi aspetta in camera. Mi ingozzo nella speranza di fare ma non cambia niente finalmente quando sono libera corro in bagno a lavarmi i denti e mi fiondo i camera -scusa Jazz la cena è durata piu del solito- mi siedo accanto a lui sul letto -devi rispondere a delle domande- -lo sapevo, spara pure-.


Passiamo due ore a parlare di come si diventa vampiri e di come si possono abbattere, la seconda parte avrei preferito non ascoltarla ma lui ha insistito, ha detto in caso di difesa.

Anche la sua famiglia sono vampiri, mi chiedo come faccia Carlisle con il sangue all'ospedale -abitudine credo..o forse è il suo dono- -resistere al sangue?- siamo talmente presi dalla conversazione che non mi accorgo neanche di essere sdraiata su di lui, chiudo gli occhi e godo ogni singolo istante di quella sensazione infischiandomene di Charlie che potrebbe entrare da un momento all'altro, chissà quale è il suo dono ripenso a tutte le nostre volte insieme e alla fine arriva il lampo -riesci a far dormire le persone a comando- si mette pure a ridere scuotendo la testa divertito non capisco cosa gli prenda.

Si alza leggermente fino ad arrivare alle mie labbra, mi bacia e un brivido di eccitazione scende lungo la mia schiena, ora capisco si allontana per tornare nella posizione di prima trascinandosi dietro me

-posso manipolare e sentire le emozioni di tutti- -e l'hai fatto anche con me?- -solo ora- dice giocando con un ciuffo dei miei capelli -e quando mi hai fatto dormire- -è stato meglio così-.

-come si fa a capire quali sono i doni?- -spesso uno li scopre ancora prima di essere un vampiro- questa rivelazione mi lascia di stucco mi tiro su dal suo abbraccio e in ginocchio sul letto il mio pensiero ritorna a quella frase spesso uno li scopre ancora prima di essere un vampiro

i miei sogni se non fossero semplici sogni ma previsioni? Come delle visioni la cosa mi lascia spiazzata, sarei diventata come Jasper, un vampiro -Aly che ti succede?- continuo a ripensare alle varie visioni che ho avuto, e si sono sempre avverate -Alice..- -Jazz devo dirti una cosa..- si alza anche lui, si mette seduto sul letto guardandomi fisso negli occhi, sentirà sicuramente la mia agitazione, infatti pochi secondi dopo di nuovo quella sensazione di calore ormai familiare mi invade facendomi calmare -sei stato tu?- -si, non ce la faccio a sentirti triste o preoccupata che ti prende Alice- decido di confessare tutto lui si è fidato di me e devo farlo anch'io di lui -Jasper io..devo dirti una cosa-

lo guardo e trovo il suo sguardo fisso su me- io credo di avere un dono-


-cosa? È impossibile insomma non sei un vampiro- -lo so che lo è però, riesco a vedere il futuro forse è il futuro che vede me ma non lo so-

-è così che mi hai trovato nel bosco?- il suo volto da atterrito passa a curioso e poi a felice non serve il suo potere per capirlo -la chiamavano la strana coppia- dice prima di baciarmi di nuovo.

-adesso sono chiare delle cose- appoggio la schiena contro il suo petto mentre lui mi passa le braccia sotto le mie e le incrocia sulla mia pancia -quali cose?- -il fatto che tu ti sia buttato giù dalla mia finestra senza farti niente per esempio- sento il suo petto vibrare mentre emette un ringhio ma non come nel bosco, quasi come una risata -è stato un vampiro ad uccidere il sorvegliante e Waylon- mi stringe piu forte come a volermi infondere coraggio -si ma lo stiamo tenendo d'occhio non preoccuparti- -potrei darvi una mano. Potrei cercare di vedere i suoi piani- sembra pensarci per un minuto -no Alice è troppo rischioso-

-ma..- -ma niente..- decido di arrendermi per il momento so che con lui non la spunterò mai ma ritornerò alla carica.


-adesso dormi è tardi- -si ma tu non andare via- -non vado da nessuna parte senza te-


che teneri certo anch'io vorrei avere un ragazzo come Jasper (certo chi non lo vorrebbe) ah...ok adesso mi riprendo..piaciuto il capitolo?? spero di si perché andando avanti i capitoli si faranno sempre piu interessanti..non mancate ed ecco lo spoiler:



-sei andato via?- gli dico triste appena alzata dal letto -beh non potevo mica uscire di casa con gli stessi vestiti di ieri che cosa avrebbero pensato i vicini- il suo ragionamento non fa una piega però mi dispiace lo stesso -ei non provarci nemmeno- -a fare cosa- come una pazza mi metto a ridere in preda all'euforia che mi stava provocando con il suo potere -smettila ti prego – scoppio dalle risate finalmente mi lascia libera per venirmi a dare il buongiorno -vestiti che è tardi, oggi c'è la gita alla serra sarà divertente- dice sedendosi sul letto. Gia mi sono dimenticata della gita con tutto quello che c'è stato -due minuti e arrivo-

-questa frase mi sembra di averla gia sentita.


A scuola il professore sta ritirando le autorizzazioni mentre saliamo sul pulmino -vieni qui Alice- ecco la cosa piu imbarazzante dire di no a Mike ed Eric.

-ma guarda chi è tornato a scuola- ha parlare fu il fratello di Jasper Emmett -ti davamo per disperso..ahi!- sua sorella Rosale li aveva appena tirato una manata -smettila di fare lo scemo, ciao Alice io sono -Rosalie- la saluto con un po di imbarazzo -io sono Bella- Edward, piacere- sono tutti così normali anche se so che non lo sono.


-ei ! Folletto, ancora a studiare?- dice entrando in camera mia

-già e tu non sei di alcun aiuto- gli rispondo facendogli la linguaccia

-domani verrai a casa mia-

-cosa? A casa tua-...

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Capitolo 5
*** capitolo 5°- a conoscere i miei ***







da piccola, quando mi dicevano "sii te stesso" lo trovavo una cosa stupida, perché dicevo "insomma, come posso essere qualcun altro..."
Andie- step up

ricorderò per sempre quella notte, la prima notte che ho dormito con Jasper è stata la notte piu bella e sono sicura non è frutto del suo potere a farmi questo effetto.

la mattina arriva troppo in fretta, mi giro nel letto ma lui non c'è istintivamente mi alzo e cerco di mettere a fuoco la stanza prima di vederlo entrare dalla finestra -buongiorno folletto- mi scompiglia i capelli, un gesto tenerissimo -come mai se arrabbiata?- gli volto le spalle e incrocio le braccia al petto, lo sento avvicinarsi e posarmi un braccio sulla spalla

-Alice..- -sei andato via - -solo per cambiarmi, non potevo uscire da casa tua con i soliti vestiti- ha ragione ma non lo ammetto a lui e continuo a restare girata -Alice dai non fare così- e va bene, ha sofferto abbastanza mi giro e gli sorrido dolcemente, allaccio le mie braccia dietro la sua schiena e lo bacio finalmente dopo una notte passata a sognarlo.

-Alice così mi metti in difficoltà- mi dice tra un baio e l'altro io neanche riesco a parlare da quanto sono presa, mi alza di peso come fossi fatta di carta e mi posa sul letto facendomi sdraiare sotto di lui -dimmi solo quando mi devo fermare- mi dice con il fiato corto, è possibile che un vampiro abbia il fiato corto? -ti prego..non fermarti- gli dico allacciando le gambe alla sua schiena -Alice io vado..è tardi- Charlie nella stanza? ma Jasper? -che stavi facendo?- -papà non usa bussare?-

-si scusa- ed esce dalla stanza perchè dobbiamo essere sempre interrotti -Jasper?- riappare dalla finestra si avvicina al letto e si siede accanto a me -è tardi- lo guardo maliziosa mordendomi il labbro inferiore -prima però non ci pensavi -

scuote la testa sorridendo -sbrigati- -faccio presto- -questa frase mi pare di averla gia sentita-.


in macchina mentre andiamo a scuola pronti per la gita leggo l'opuscolo informativo -lo sapevi che la serra contiene piu di un centinaio di specie?- mugola qualcosa in risposta -che contiene anche tre piante carnivore - mugola di nuovo perso nei suoi pensieri, lo sguardo fisso sulla strada, lo guardo per un momento per capire cosa abbia -è la serra piu grande di Forks- di nuovo un mugugno per risposta -e credo che andrò al ballo con Mike- nessuna risposta sta volta, neanche un mugugno -Jasper che hai?, hai sentito quello che ti ho detto?- -scusa, stavo pensando ad una cosa- -l'avevo capito Jazz- dico rimettendomi seduta sul sedile composta -comunque, vai al ballo con Mike sul serio?- -allora mi hai ascoltato-

-non mi perdo mai un respiro potrei una parola?- che tenero -no, ci voglio andare solo con te- sorride.

la macchina gira ed entra nel parcheggio della scuola dove alcuni studenti stanno gia montando sul pulman.

scendiamo e ci avviamo verso la massa di ragazzi, consegniamo i nostri permessi e saliamo sull'autobus giallo Mike si sbraccia per invitarmi a sedere accanto a lui, Jasper mi dice che se voglio posso andare ma io non voglio voglio stare con lui mi guida fino in fondo al pulman dove l'ultima fila è interamente occupata dai suoi fratelli che appena ci vedono si ricompongono.

ci sediamo e passa alle presentazioni -ragazzi lei è- ma viene interrotto da Emmett -si lo sappiamo, io sono Emmett-

dice porgendomi la mano educato -piacere-, -io sono Edward- dice porgendomi anche lui la mano- -piacere Bella- -Rosalie, ma chiamami Rose- ci sediamo nei posto vicino a loro.

dopo un breve tragitto arriviamo alla serra e il prof comincia la lezione. stiamo camminando su un piccolo corridoietto rialzato in mezzo alle piante -Jazz, a cosa pensavi in macchina prima- ci pensa su un minuto prima di rispondere

-verrai da me sabato- mi fermo sbarrando gli occhi si ferma anche lui qualche passo piu avanti -che c'è?- come che c'è stiamo insieme solo da..da?..da un mese? è gia passato un mese, questo vuol dire che tra poche settimane c'è il ballo ma non è questo il mio problema, non quello piu urgente -a casa, tua?- balbetto, sembra divertito da questa mia insicurezza mi prende la mano per calmarmi con il suo potere in pochi secondi sento quella sensazione familiare di calore che mi invade il corpo -a conoscere la mia famiglia- -la tua famiglia? aumenta la potenza ti prego- ride e mi prende sotto braccio -e se non dovessi piacergli--ti preoccupi di non piacerle e no che sarai in una casa piena di vampiri?- -ti faccio ridere eh- -andiamo- riprendiamo a camminare lungo il corridoietto e finalmente assisto alla scena tanto agognata dagli studenti, il monologo con le piante del professore.

-vuoi un po d'acqua? eccola ma certo sei una bel crisantemo, ciao bell geraneo ecco un po d'acqua anche a te. come dici gelsomino non ti piace questo posto dove posso spostarti emm Cullen culla questa piantina- Emmett si avvicina e si mette a cullare la piantina quella scena è ancora piu buffa del professore che parla alle piante.

una volta sull autobus il professore ci assegna una relazione per domani su quello visto e fatto alla serra, magnifico se c'è una cosa che ho sempre odiato fin dalle elementari è fare le relazioni - mi raccomando le relazioni per domani, buona giornata- scendiamo dal pulman finalmente liberi di tornare a casa -Alicina, vieni un momento- mi giro nella direzione di quella voce così urtante . guardo il cielo esasperata poi Jasper come per chiedergli il permesso alza un sopracciglio in una mossa dannatamente sexy guardando Jessica in tralice lascio la mano di Jasper ma Edward mentre scende dall'autobus si mette a sbraitare -no Alice, aspetta- gli faccio segno di non preoccuparsi mi avvicino a quelle due -che vuoi?- -prendi questo- mi lancia una bottiglia aperta con del liquido marrone dentro che sta fuori uscendo ma sbagliano mira e lo tirano a dosso al professore che le guarda prima adirato e poi guardando la sostanza per terra si mette quasi a piangere -questo è concime, le piante vivono solo grazie a questo.. e tu l'hai sprecato Stanley, in punizione!- mi riavvicino a Jasper prendendolo per mano -adesso possiamo andare- -non finisci mai di stupirmi-

dice salendo in macchina e dando vita al motore -avevo visto cosa avevano in mente-.


-ci vediamo sta sera Aly?- mi dice appoggiandosi alla macchina, potrebbe sembrare benissimo un modello dell' abercrombie ed è tutto mio -lascerò la finestra aperta mio Romeo- dico scherzando -ei! mica ti mordo- dice attirandomi a se, è così bello stare anche solo abbracciata a lui, mi sento protetta altro che spray anti stupro che mi aveva dato mio padre qualche settimana fa, quel pensiero mi riporta alla mente che ci sono anche altri vampiri a Forks non come la sua famiglia ma assetati di sangue, pensando a quello che hanno fatto a Waylon il mio umore cambia da felice a triste e preoccupata e questo a Jasper non sfugge -che c'è che ti preoccupa?- mi domanda spostando la testa di lato per guardarmi in faccia -hai detto che ci sono altri vampiri a Forks- dico con la voce tremante, sento la sua presa stringersi

-si, ma non ti devi preoccupare, non faranno male a nessuno Forks è il nostro territorio non si azzarderanno a cacciare -

sarà ma non sono tanto convinta, sento che anche lui non è tranquillo -quello che mi ha inseguita nel bosco. cosa era?-

-un licantropo- un licantropo? -che cosa?- -sono gli unici a poterci creare qualche problema, per questo non ho potuto aiutarti quella sera, siamo giunti ad un compromesso, noi non stiamo nella riserva loro non ci uccidono- -ma non siamo nella riserva- -hai ragione ma se perdevo il controllo la scorsa sera sarebbe diventato un problema, mi dispiace Alice- -hai fatto bene, se ti avesse toccato sarei tornata con un fucile- sorride di nuovo tranquillo -non penso si possano uccidere con un fucile- poi improvvisamente si stacca ed entra in macchina -che succede?- -complicazioni- e sgomma via lasciandomi sul vialino.

poco dopo arrivano Billi Black con suo figlio Jacob -vieni a trovare il tuo furgone?- -sembra a posto, l'hai riparato?- mi domanda Jacob entusiasta di vederlo -veramente veniamo a trovare il tuo schermo piatto, la prima partita dei Marinains, ecco qua frittura casereccia di Henry clear Water- splendido- entrano in casa lasciandomi perplessa, come mai Jasper è filato via appena sono arrivati loro? che siano loro i licantropi di qui mi parlava prima ?

mi metto a ridere per quella cretinata pensata.


mi metto a fare quella maledetta relazione ma ogni volta mi deconcentro pensando a lui, studiare è inutile tutte le idee si affollano su di lui.

con il quaderno aperto e la pagina ancora vuota metto su la musica penso a lui, rosicchio il lapis continuando a fantasticare.

la sera comincia a calare e io non ho ancora scritto niente. scendo per cena la farò poi.

la cena è molto breve la frittura portata da Henry ha riempito Charlie io mi faccio un panino e tornò su in camera mio dove spero di trovare Jasper come tutte le sere in camera mia.

apro la porta ed eccolo seduto che mi aspetta perfetto come una statua greca e bello come un modello dell'abercrombie

-dovrei sentirmi in colpa- -per cosa?- gli dico mangiando il mio panino -per non averti fatto fare la relazione- dice guardando il foglio sulla scrivania -come lo sai?- -Alice, non passa secondo che io non ti osservi- arrossisco un po imbarazzata mi bacia una guancia -amo quando arrossisci- l'avrei spogliato sul momento ma il mio senso del dovere si attiva, sempre nel momento sbagliato, ce la faremo mai ad avere un po di tempo per noi? -Jazz, la mia ricerca non si fa da sola- gli dico dirigendomi alla scrivani e cercando un modo per iniziare mi siedo e come se fosse la sua presenza mi viene immediatamente cosa scrivere e dopo un ora ho finito. stanca mi dirigo di nuovo verso il letto sbadigliando

-vuoi dormire?- mi domanda alazandosi dal letto - si ma con te, non fare quella faccia- mi infilo nel letto con lui al mio fianco incredibilmente mi addormento subito ma sento ancora la mia mano nella sua.


la mattina a svegliarmi è un suo bacio leggero sulle labbra buongiorno migliore non esiste al mondo, alzandomi dal letto mi cade l'occhio sul calendario -no!- mi ributto nel lettoe mi cpro con il piumone -Aly, dai non fare così, ti adorano già non vedono l'ora di conoscerti- riemergo dal piumone -e se poi vedendomi cambiano idea- mi bacia di nuovo -ti adoreranno ancora di piu- -va bene,ma cosa mi metto?- gli dico in preda al panico -Alice calmati nonè niente di importante, quello che ti metti di solito, sei bellissima sempre- certo la fa facile non va a conoscere i miei genitori

-grazie, ma non sei d'aiuto- inizio a rovistare nei cassetti alla ricerca di quel vestito che avevo comprato con lui a Seattle corro in bagno me lo infilo e torno in camera -così va bene?- si avvicina e mi prende per i fianchi -sei stupenda-gongolante prendo la borsetta e scendiamo.

in macchina però ricominciano le paranoie -e se non gli piaccio, ti prego calmami- entriamo nel giardino della casa e che casa, immersa nel bosco ma il lusso sfrenato non manca.

sotto una tettoia ci sono tutte le macchine:la mercedes di Carlisle, la Volvo di Edward la Jeep di Emmet e un altra Mercedes violetto la guardo un po colpita -è di Rosalie, un altro suo capriccio- dice scuotendo la testa.

apre la porta e scopro che dentro la casa è ancora piu bella vicino le scale c'è una croce stupenda e una musica classica di alri tempi arriva dal piano di sopra, mi prende per mano conducendomi di sopra, dal piano di sopra arrivano dei rumore e delle grida di una donna -smettetela, Edward!- Emmett ed Edward stanno scendendo di corsa dal piano di sopra -questa volta l'hai fatta grossa Eddy!, Alicina ciao!- Emmett arresta la sua corsa per venirmi ad abbracciare -ciao Emmett -testa vuota, torna qui!- -andiamo Rosalie sempre a rompere, ciao Alice- -Ed che hai combinato?- -Jasper io non ho fatto nulla- guardandoli mi rendo conto che sono come un avera famiglia anche se non c'è nessun vincolo di sangue, non sono diversi da me. guardo la scena divertita da quei tre che si danno colpe senza senso.

all'improvviso si mettono a correre per l'immenso salone fino a buttarsi sul divano sfondandolo e di nuovo quella voce gentile e materna di prima urla - Emmett quante volte ti ho detto di non buttarti su divano - una presenza dietro di me mi fa voltare -Bella ciao- si sporge per abbracciarmi -ciao, sono come dei bambini scommettono su tutto e rompono tutto, Esme è esasperata - Esme? ecco a chi appartiene quella voce -sentivo una voce diversa, ciao Alice io sono Esme-

era stupenda aveva uno sguardo materno mi abbraccia gentilmente lasciando spazio a suo marito che mi stringe la mano.

-da quando Jasper sta con te non è piu lo stesso, adesso è felice- mi dice Esme guardando il mio amore imprecare contro Emmett mentre giocano alla Play. questa affermazione mi lusinga da morire è bello sapere che ho cambiato inmeglio la vita di una persone, in questo caso l'esistenza ma soprattuto sapere che gli piaccio -Rosalie, vieni a salutare Alice- si affaccia alla balaustra della scala del primo piano, scende in tutta la sua bellezza -ciao Alice, vieni devo farti vedere un paio di cosette -edward, andiamo a quel mercatino ti prego, me lo avevi promesso- chiede Bella, mercatino? -non me lo chiedere, sono sgomento anche io- dice passandomi affianco e prendendo le chiavi della volvo. guardo Jasper per un momento prima di salire in camera con lei- guarda?- apre il suo armadio gigantesco e un mucchio di vestiti di tanti colori e stoffe diversi escono fuori, sono tutti bellissimi -wow Rosalie sono stupendi- sorride orgogliosa dei suoi vestiti -devi aiutarmi a sceglierne uno per il ballo, Bella non ha gusto e Esme mi direbbe che sto bene con tutto- -ha ragione -le confesso passando in rassegna i vestiti poi ne intravedo uno blu lo prendo e le dico di provarlo, tutta contenta corre in bagno per provarselo -Alice, nell'armadio c'è un vestito blu, provatelo ti starà benissimo- non me lo feci dire due volte, mi calo il mio proprio quando entra Jasper -che state facendo voi due- istintivamente mi copro ma a salvarmi ci pensa Rosalie che gli tira una lampada costringendolo a uscire

-che maniere Jasper, non si bussa- dice urlando, sono sicura che ha sentito tutto mi calzo il vestito e vado allo specchio.

è fantastico sempra fatto su misura -te lo presto volentieri per il ballo- i miei occhi si acendono nel sentirmelo dire

-grazie Rose- l'abbraccio per ringraziarla. mi rimetto il mio vestito e scendiamo di sotto. in salotto trovo il mio amore ancora intento a giocare con Emmett, -Emmett sei ancora la- io mi siedo al suo fianco mentre Rosalie stacca la play presa dalla disperazione -che noia che sei Rosalie- dice posando il joystick e prendendola in braccio -ti ho preso con la lampada?- domanda Rose scherzando, sa per certo che non l'ha preso -neanche per sogno a quest'ora Emme dovrebbe cercarsi un altra moglie- ride prendendomi in braccio, sembriamo una famiglia felice, no lo siamo.

seduti sul divano ridiamo e scherziamo ormai come vecchi amici, parliamo e sparliamo di tutti sempre in braccio a Jasper e il tempo sembra non passare mai suona il campanello, si girano tutti al minimo rumore Emmett e Rosalie si alzano andando verso la porta, anche Esme è scesa Esme la apre e un uomo di colore si presenta alla porta -salve, io sono Laurent- altri due arrivano e affiancano l'uomo chiamato Laurent, Jasper mi sposta e mi mette a sedere sul divano -Jasp..- mi fa cenno di tacere, esce dal salone e si avvia alla porta -Esme che succede?- -Salve, cerchiamo un certo Carlisle- -eccolo, sono io Carlisle, prego entrate alcuni di noi stavano uscendo-Jasper appare nuovamente accanto a me -prendi la tua roba, andiamo via- prendo la borsetta e usciamo dalla villa dei Cullen.

monta in macchina e sgomma via lasciando la villa immersa nell'oscurità -Jazz erano vampiri quelli vero?- -si- -che volevano?- -per ora solo parlare con Carlisle, ti ho portato via in tempo- dice stringendo il volante tra le dita.


una volta nella mia camera sembra piu tranquillo che in macchina mi domanda che cosa ho fatto tutto il tempo con Rosalie e di come gli sono sembrati i suoi genitori. ho passato uno splendido pomeriggio mi sentivo a casa come non mai ero felice, sono felice ed è tutto merito suo abbracciata a lui sotto le coperte lo guardo negli occhi e gli dico grazie -di che cosa?- di esistere? troppo banale, di essere mio? troppo possessivo non c'è un perchè grazie solo perchè mi tieni con te forse questo anzi no grazie di vegliare tutte le notti sul mio sogno maledetto angelo mio.




Non mi piace questo capitolo proprio per nulla ma lascio a voi decidere comunque l'apparizione dei vampiri non sarà l'unica e ci saranno molte scene piccanti di qui alla fine ^_______^

bene come regalo per sopportami vi lascio delle foto!! e poi lo spoiler!


Ecco i link:

http://img228.imageshack.us/img228/8949/34113celebutopiachristixt3.jpg il vestito che presta Rosale ad Alice


http://static.blogo.it/fashionblog/SharonStoneinRC1.jpg vestito di Alice comprato a Seattle

http://yamaha-yzf-r6.com/gallery2/d/35-1/07r6_red_4_8df5a0f4.jpg la moto di Jasper e la macchina

http://img.worldcarfans.com/2009/1/large/alfa-romeo-mito-riar.jpg

http://www.ifelthope.net/gallery/albums/NewMoon/Merch/2010%20Calendar/v001.jpg che parlano alla serra


spoiler:

-no guardare!- mi dice sogghignando -come farei?- -lo sai benissimo come- -non ci riesco sempre-.

Siamo da piu di due ore in macchina per andare non so dove, mi ha detto di non sbirciare nel futuro e io non lo faccio ma non vedo neanche un cartello sulla strada..dove mi sta portando?

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Capitolo 6
*** capitolo 6°- devo fare felice te per essere felice io ***



^____________________________^ come anticipare meglio la cosa se non dire che in queso capitolo in raiting viena alzato a ROSSO!!! è il capitolo che molte come xXFedeXx stavano aspettando vero?? beh non ho saputo resistere anche se devo ammetterlo mi ha creato non poche difficoltà..vi lascio alla lettura ci vediamo dopo LoL








Devo fare felice te per avere la possibilità di essere felice io
-la verità è che non gli piaci abbastanza


e incredibilmente come la cambia, come cambi una maglietta sporca, è bastato un attimo ma quell'attimo è stato fatale.

non potrei immaginare la mia vita senza Jasper, a volte ti capita di conoscere una persona, ti ci affezioni ti piace ti prende questo è successo a me, se guardo indietro anche solo poche settimane fa non potrei crederci non riuscirei a credere che dormo tutte le notti con l'uomo che amo.

è stato solo un attimo ma quell'attimo lo rivivrei mille volte, vivrei mille volte il giorno in qui mi ha detto che non poteva vivere senza di me vivrei mille volte il giorno in qui mi ha portato a seattle e siamo stati al mare. io lo amo e con lui il passato lo sto allontanando in sua presenza sento sempre brividi leggeri con lui so che posso vivere l'amore quello vero.

amo il nostro rapporto fatto spesso di silenzi che molti troverebbero imbarazzanti ma per noi sono i momenti piu belli, amo stare tra le sue braccia senza dire una parola come ora seduti sul mio letto a coccolarci se guardo i giorni quando sono arrivata non mi riconoscerei, vedrei un Alice che non sa cosa è l'amore e mi guardo adesso, lo guardo adesso i suo occhi stupendi persi nei miei ecco i nostri fantastici silenzi che nessuno dei due ha mai il coraggio di interrompere.

appoggiata contro il suo petto mi sento protetta, nulla puo toccarmi se sono con lui neanche la Stanley.

-ti amo Alice- alzo lo sguardo per cercare i suoi occhi splendenti, mi ha detto "ti amo" per la prima volta, sto per parlare ma con un bacio cattura le mie labbra - grazie a te ho imparato ad amare, hai reso la mia esistenza piu bella. grazie amore mio- rimango a bocca a aperta per quelle parole così semplici ma così belle io cosa posso rispondergli? non ho parole così belle come le sue mi viene solo una parola in mente ma ho paura di usarla, troppe volte le persone mi hanno ferito so che con lui non sarà così ma è un problema che ancora non riesco a superare.

qualcosa di salato scivola sulle mie labbra, lacrime -non devi rispondermi per forza, non ora. mi risponderai quando te la sentirai- mi dice stringendomi a lui e asciugandomi le lacrime. se fossi una persona normale gli risponderei immediatamente ma non è così facile perché io non sono una persona normale.

mi stendo sul mio letto, al suo fianco, spengo la luce e mi abbandono al sonn0, mi giro e mi giro nel letto ma non trovo pace, di nuovo quelle immagini nella mente, quelle immagini che mi hanno segnato per la vita, no devo resistere non devo piangere ho passato un anno ad accettare che i maschi mi guardassero e adesso non voglio buttare via un mese di abbracci e baci con Jasper.

non voglio che il mio passato rovini il mio futuro con lui, continuo a girarmi nel letto nell'incubo lo chiamo ma non arriva nessuno, nessuno arriva a salvarmi. apro gli occhi e lui è li con la faccia sconvolta come la mia mi abbandono ad un pianto muto contro il suo petto, mi sento avvolgere dal suo braccio prima di ripiombare in un sogno.

quella di sta notte è stata la notte piu brutta che io ricordi doveva essere la piu bella perché Jasper mi ha detto che mi ama e invece si rovina sempre tutto. quella poca luce che c'è la mattina a Forks mi sveglia mi giro e lo trovo li che mi guarda cercando qualche traccia di quell'incubo adesso col sole non ho paura o forse è lui il mio sole si avvicina lentamente e mi abbraccia, lo lascio fare, acquista sicurezza e mi prende in braccio portandomi sulle sue ginocchia è vestito come il giorno prima, non è andato via sta notte chiudo gli occhi e mi godo quella sensazione stupenda dei nostri silenzi.

-come al solito piango a dosso a te- mi alza il viso con l'indice portandolo all'altezza del suo -sono qui a posta piccola- rabbrividisco al suono di quella parola,non capisce perché - Josh mi chiamava sempre piccola- mi prende la mano e se la porta al petto -non ti farei mai del male, principessa- la bacia e se la riporta al petto lo bacio e appoggio la testa sulla sua spalla -lo so Jazz- mi culla lentamente, mi ricordo solo ora che giorno è alzo la testa dalla sua spalla per guardarlo meglio occhi-buon anniversario- lo bacio nuovamente -buon anniversario Principessa- mi alzo per buttarmi di nuovo sul letto dove raggiungo il comodino lo apro e dal cassettino tiro fuori una scatolina di velluto blu con scritto D&G Jewels glie la porgo la apre lentamente tira fuori il bracciale con scritto i nostri nomi e la data del nostro anniversario, sorride veramente colpito la chiude e la mette da parte si avvicina a me e mi bacia schiudendo le labbra mi dice di vestirmi che andiamo.

mi alzo dal letto cerco un paio di Jeans e una maglietta prendo il cappotto e sono pronta -andiamo dove?- gli domando curiosa di sapere dove andiamo ma non mi dice niente saliamo in macchina e usciamo da Forks -non guardare- e come potrei guardare, capisco dopo cosa intende dire ma non arrivano a comando le visioni -stiamo andando a Seattle?- non mi risponde si limita a prendermi la mano e a schizzare per le strade deserte, per la strada non noto neanche un cartello ma in fondo alla strada si vede una spiaggia deserta.

da vicino la spiaggia è stupenda non c'è nessuno è tutta per noi ci mettiamo a passeggiare per mano dopo qualche metro si ferma mi tira a se fino a farmi scontrare con lui - buon anniversario Alice- dalla tasca tira fuori anche lui una scatolina blu con scritto Tiffany Jewels rimango paralizzata chissà quanto ha speso me la porge e con mani tremanti la prendo, la apro e ne esce una fedina argento sottile ma abbastanza spessa per inciderci la data del nostro anniversario, mi porto le mani alla bocca stupita prende la scatolina estrae la fedina e me la mette al dito, sono troppo felice -Alice vuoi uccidermi- dice scherzandogli salto in braccio e lui mi afferra al volo cominciando a farmi girare -ti amo-ce l'ho fatta gli ho detto ti amo mi bacia con passione, le nostre lingue si trovano e insieme si fondono in una, ormai sdraiati sulla sabbia. gli passo le dita tra i riccioli biondi avvicinandolo a me scende a baciarmi il collo e poi torna a tormentarmi le labbra, un brivido mi chiude lo stomaco e quell'eccitazione che provo in sua compagnia ritorna deve averla notata perché comincia a sbottonarmi il cappotto le nostre mani scorrono sui nostri corpi quasi scottassero le nostre lingue si intrecciano in un crescere di emozioni, mi sfila il cappotto senza smettere di baciarmi, intento ancora a baciarmi gli tiro giù la lampo della giacca glie la sfilo abbandonandola insieme alla mia, scende lungo il collo

un altro brivido scorre lungo la schiena ma questa volta non mi fermo, non glie la darò vinta con le mani cerco il bordo del maglione, lo trovo e glielo sfilo e lo getto insieme alle giacche lo sento scendere sempre piu giù arriva alla scollatura della maglia, un ringhio sale dal suo petto comincio a sbottonargli la camicia mentre lui continua a baciarmi il collo e la parte di petto scoperto dalla scollatura mentre gli sbottono la camicia sento la sua eccitazione premere sulla mia gamba scopro che la cosa non fa che farmi piacere e con ancora piu foga gli sbottono la camicia, finalmente ci riesco -Alice forse dovremmo..- -sta zitto- dico catturando le sue labbra mentre con le dita scorro le tante cicatrici sul petto, sento la sua mano intrufolarsi sotto la maglia e arrivare al reggiseno sento l'eccitazione salire alle stelle, levalo gli vorrei gridare ma l'attesa sembra la sua tortura, inizia a palparlo e sotto il tocco della sua mano fredda le sensazioni raddoppiano, inarco la schiena dal piacere finalmente sento quel clack segno che l'ha sganciato torna a tormentami il capezzolo con la mano prima di sfilarmi la maglia, alza leggermente la testa per ammirarmi prima di tornare a baciarmi sentire il suo petto premere contro il mio, i suoi respiri insieme misti ai miei non fanno che accrescere la mia eccitazione gli sfilo la camicia mentre scende a baciarmi il seno, mi mordo il labbro per non gridare, lo sento scendere ancora piu giu arriva fino all'ombelico e al basso ventre poi cattura di nuovo le mie labbra, la sua eccitazione ancora li che preme contro la mia gamba, non resisto piu e a quanto pare neanche lui sento le sue mani fredde e sicure scendere lungo i fianchi fino ad arrivare alla zip dei Jeans, tituba un attimo prima di aprirla e passarci dentro una mano, con le mani io arrivo alla sua cintura aprendola e aprendo i suoi Jeans sento la sua mano sfiorarmi per poi calarmi i Jeans prenda ormai dei sensi in un secondo faccio lo stesso, rimango solo con gli slip e lui in boxer, guardo il suo fisico perfetto mentre l'occhio mi cade sull'eccitazione ancora non soddisfatta.

con un solo movimento mi sfila gli slip e io i boxer finalmente i nostri copri si sfiorano completamente, con un solo movimento entra dentro di me. una sensazione bellissima mi avvolge, una sensazione mai provata il paradiso mi mordo il labbro e inarco la schiena prima di raggiungere l'apice del piacere.

rimaniamo li abbracciati per ore prima di riprende i contatti con il mondo ci rivestiamo e innamorati come non mai montiamo in macchina diretti verso Forks le nostre mani ancora intrecciate non si sono mai lasciate da quel momento, è stato bellissimo niente a che vedere di quello provato con Josh ma quello non è amore era solo sesso quello che ho fatto con Jasper è amore, sono finalmente felice, mi sento completa mi guarda e gli sorrido come la prima volta adesso so che sarò sua, per sempre.


lungo il tragitto continuo a rimirare la fedina splende come lui al sole senza lasciami la mano mi prende in giro dicendo che la consumo, non mi interessa la fisserò per sempre -amore- mi guarda colpito dal modo in qui l'ho chiamato -dimmi principessa-

-non ho voglia di andare a casa- siamo ormai a Forks e quel posto non mi andava proprio dopo un pomeriggio stupendo come quello -dove vuoi andare?- non lo so dovunque è meglio di qui, basta che lui sia con me poi incredibilmente mi venne una voglia matta di raccontare il mio pomeriggio a qualcuno -che ne dici di andare a cena fuori, in è sempre il nostro anniversario- cosa? dopo tutto mi invita a cena ma lui non puo mangiare niente, gli faccio cenno di no, so dove voglio andare a casa sua, dove mi sento veramente a casa e magari raccontare a Bella o Rosalie il mio stupendo pomeriggio -andiamo a casa tua?- gli domando non mi risponde, in bocca la strada per casa sua felice perché glie l'abbia chiesto.

una volta nell'ampio parcheggio scendiamo sempre mano nella mano entriamo e sul divano troviamo Edward con Bella intenti a leggere un catalogo di mobili anche se Edward pare stufo.

sembra che gli abbiamo appena trovato qualcosa da fare Perché appena Jasper si siede prendendomi in braccio si mette a ridere e a fagli i complimeti, capisco che cosa gli ha letto nella mente e la cosa mi mette un po in imbarazzo ma subito Jasper col suo potere mi calma, anche Bella finalmente sembra aver capito mi prende per un braccio facendomi alzare da Jazz mi porta al piano di sopra dove Rosalie stava facendo a pugni con Emmett apre la porta -Emmett fuori Alice deve raccontarci una cosa- dice maliziosa cos' che anche Emmett capisce e scende le scale urlando Jasperino!!

ci sediamo sul letto e comincio il racconto e poi mostro l'anello che mi ha regalato -fortunata, noi l'abbiamo fatto per la prima volta in luna di miele- dice sconsola Bella -Edward era un po protettivo- -protettivo?- interviene Rose -era logorroico, fortuna tua Alice che Jasper è piu di ampie vedute su alcune cose- un boato arriva dal piano di sotto evidentemente anche Jasper sta raccontando tutto e gli altri non sono delicati come Rose o Bella.

ad un paio di orette alla porta bussa Jasper -andiamo è tardi- saluto le ragazze e raggiungo il fianco di Jasper mi prende la mano e scendiamo verso la macchina.

di nuovo in camera mia posso godere appieno delle emozioni provate questo giorno stesa sul petto di Jasper mentre mi accarezza i capelli. non mi sembra vero che questo sia successo a me mi addormento con una nuova forza dentro, ormai Josh è solo un brutto ricordo, ho affrontato le miei paure e le ho vinte e questo è solo merito dell'amore di Jasper, dell'uomo. del vampiro che amo.



me rossa! me rossa! e me morta vero? è una vera schifezza non sembra una FF questo capitolo ma un racconto porno vero? oppure non rende abbastanza l'idea..T_T è il mio primo capitolo Hard ed è un totale schifo immagino comunque spero di aver un po soddisfatto le mie lettrici piu accanite



http://www.gioie.it/images/ProdottiGioie/Dettaglio/n1866211.jpg il bracciale di Jasper regalatogli da Alice

http://www.leiweb.it/hobby-e-casa/casa-perfetta/occasioni/2009/gallery/img/matrimonio_Fede_TopClub.jpg e questa è la fedina

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Capitolo 7
*** capitolo 7°- licantropi e leggende dei freddi ***


Vedete cari bambini, ogni cosa in questa stanza è commestibile. Anche io sono commestibile. Questo però viene chiamato cannibalismo, miei cari ragazzi, ed è considerato disdicevole in molte società.

la fabbrica di cioccolato

amo passare le notti dormendo con lui a vegliare sui miei sogni, mi piace ancora di piu pensare che questa storia va avanti da un mese e mio padre non si è ancora accorto di nulla ma sono certa che se lo sapesse gli verrebbe un infarto è proprio pensando questo che mi sveglio ricordandomi che voleva andare a trovare Billi Black alla riserva per andare a salutare un po dei suoi vecchi amici, veramente è il pensiero di lui che entra per svegliarmi per farmi alzare e in un lampo scendere giu dal letto.

-buongiorno anche a te amore- mi dice Jasper rialzandosi dal pavimento dopo che lo avevo buttato di sotto per sottrarmi alla sua presa, frettolosamente mi avvicino a lui che nel frattempo si è messo di nuovo seduto sul letto e lo bacio a stampo tornando a cercare nell'armadio un paio di Jeans e una felpa innocua viola e bianca -scusa amore, sono in stra ritardo- ride divertito -lo dici tutti i giorni- gia ma oggi è diverso Charlie potrebbe entrare da un momento all'altro trovandoti qui candido e pulito a guardarmi mentre giro per camera in slip e reggiseno, torno a frugare nell'armadio sfilando via roba e buttandola alla rinfusa anche in faccia a Jasper voglio quella felpa e non mi arrenderò finché non la trovo -amore..- continuo a cercare quella dannata felpa -Jazz hai visto la mia felpa viola con quei due cosi bianchi sopra?- gli domando voltandomi nella speranza di vederla sulla sedia ed eccola li in mano sua -vuoi dire questa? era sotto al letto che ci faceva?- gli faccio la linguaccia infilandomela prima di agguantare un paio di scarpe da tennis nell'armadio -scusa se non guardo dove TU butti i miei vestiti- gli dico maliziosa tornado a concentrarmi su di lui, finalmente adesso posso baciarlo con passione dandogli il tanto meritato buongiorno dopo tutto che mi sopporta ad ogni ora del giorno e della notte . mi dispiace non poter passare con lui la domenica ma Charlie ha programmato la giornata da settimane chiedendomi di accompagnarlo per far piacere a Jacob che da quel che mi dice Charlie ha un debole per me, mi dispiace ma dovrà rinunciare il mio cuore appartiene solo a Jasper si siede sul letto trascinandomi con lui -prometti che ti farai sentire - dice passandomi il cellulare, non preoccupare mi farò sentire ogni due minuti amore.

-Alice, andiamo- alzo gli occhi al cielo staccarmi da lui è difficile adesso che non ci stacchiamo quasi mai potrei portarlo con me ma dovere confessare a Charlie della nostra relazione e non so quanto sia una buona idea lo bacio di nuovo prima di scendere da Charlie chiudo la porta e scendo lentamente le scale che portano all'ingresso -muoviti Alice ci aspettano- ci aspettano per dove? e per fare cosa? Charlie chiude la porta di casa io salgo in macchina guardando la finestra anche lui fa lo stesso mi saluta con la mano dopo pochi secondi il cellulare vibra apro il messaggio che ha mandato "divertiti principessa" come è dolce pensa sempre agli altri (me) e poi a se stesso gli rispondo che si deve divertire anche lui con i suoi fratelli a caccia, chiudo il cellulare lo ripongo nella tasca dei jeans poco prima che Charlie entri in macchina -andiamo allora- mette in moto e partiamo verso la riserva dei quilluite.

il viaggio non è lungo appena arriviamo Billi suo figlio e altri vecchietti ci accolgono calorosamente io mi dirigo con Jacob a conoscere i suoi amici appena mi presenta un ragazzino avrà avuto dodici anni mi saluta calorosamente poi dice che puzzo ma come puzzo? primo non si dice è male educazione e secondo non è vero, ieri ho fatto la doccia e che doccia mi dico pensando a lui. -scusalo è fatto male- dice scusandosi per il ragazzino, gli rispondo che non fa niente mentre scrivo un messaggio per Jasper deve essere abitudine dei quilluite l'essere maleducati Jacob si sporge per leggere il messaggio -Jasper? chi è Jasper?- dice con un tono che sfiore la gelosia -mm, nessuno..- dico arrossendo, si ferma e capisce tutto -è il tuo ragazzo, come si chiama?- dice riprendendo a camminare -Jasper Hale..Cullen-si ferma di botto -Cullen- si avvicina e comincia ad annusarmi i capelli -puzzi di lui- cosa vuol dire puzzi di lui -ma che dici?- ride divertito anche altri ragazzi erano giunti nella radura -certo Alà..puzzi di vampiro!- beccata? come lo sa che abbia sentito quando mi ha rivelato chi fosse quando eravamo nel bosco? no impossibile era andato via -vampiro? andiamo Jake non esistono- dico sperando di risultare convincente, si mettono a ridere di gusto quando un ragazzo quasi un uomo riporta l'ordine tutti si ammutolisco di botto tranne quel ragazzino impertinente

-ei !Sam lo sai, abbiamo una vampira qui- dice scherzando ma questo ragazzo chiamato Sam non lo prende come uno scherzo diventa rosso in viso e comincia a respirare affannosamente prima di mettersi a correre verso di me -Alice scappa- rimango paralizzata chiedendomi il perché di quella sua reazione il mio istinto mi dice di scappare di solito quando sono in pericolo le visioni arrivano in mio soccorso ma non questa volta, adesso ho paura veramente lo vedo saltare e poi al suo posto comparire un lupo gigantesco nero che atterra a pochi metri da me, non riesco a credere ai miei occhi assomiglia a quello nel bosco vicino casa mia impietrita come sono non riesco ad alzarmi e a scappare sento le urla di Jacob che mi dice di scappare mi alzo e corro nella sua direzione, mossa sbagliata però il lupo mi corre dietro e io scoordinata come sono inciampo nel momento sbagliato, Jacob lascia il gruppo per venirmi ad aiutare ma lo imploro di tornare da gli altri un salto e anche lui lascia il posto ad un lupo dal pelo fulvo, adesso lo riconosco gli stessi occhi di quello di quella notte ma perché mi ringhiava allora, i due si osservano un secondo prima di prendere a lottare si mordono le orecchie si buttano per terra e si graffiano puntando agli occhi poi sembra che finalmente tutto si calmi dal burrone dove erano cascati riemergono sia Jake che l'uomo chiamato Sam glia altri sorridono e urlano estasiati dalla battaglia io sono atterrita stata una vera sorpresa il peggio è che loro sono gli acerrimi nemici del mio ragazzo.

-scusami io ho creduto tu fossi un vampiro- cosa? un vampiro io? per evitare problemi gli dico che non fa nulla -ti prego di non dire nulla al succhia sangue?- succhia sangue? ah Jasper perché? -sarebbe guerra e noi se possiamo cerchiamo di evitarla come loro fanno da secoli, Leah accendi il fuoco ti racconteremo le nostre leggende- dice entrando in casa per darsi una ripulita.

questa ragazza chiama Leah mi si avvicina incuriosita guardandola in tralice mi accorgo che mi guarda con insistenza e la cosa un po mi da fastidio, poco gentilmente gli chiedo che ha da guardare abbassa lo sguardo e torna ad occuparsi del fuoco, forse ho esagerato scendo dal cofano di una macchina su qui mi ero seduta tempo prima e le vado vicino chiedendole scusa che non volevo risultare ignorante ma mi interrompe chiedendomi scusa -no scusa tu, è che mi domandavo, come fai a stare con lui, voglio dire è un vampiro- -voi non siete di certo meglio, voglio dire siete licantropi- le dico rimettendomi a sedere sul cofano, lascia il fuco ormai acceso e si siede accanto a me -hai ragione, domanda scema comunque io sono Leah-mi porge la mano e io la stringo gentilmente, i sorridiamo -mi dispiace per mio fratello- -Sam è tuo fratello?- -si, è anche il capo branco per questo ha reagito così ma non aveva capito che eri un..un umana- ah tutto è piu chiaro -anche tu sei un licantropo?- abbassa lo sguardo delusa e triste-ho detto qualcosa di sbagliato?- -no, non esistono femmine nel branco. ma adesso basta parlare di lupi e vampiri- mi fece l'occhiolino come si fanno due amiche -allora com'è lui?- mi lasciò spiazzata questa domanda, come com'è lui? -è carino, immagino di si!- -tu non l'hai mai visto?- -no dopo te lo spiegheranno i ragazzi come sono giunti qui i Cullen, dai racconta-

mi misi a raccontare di come lo avevo conosciuto di come mi ha chiesto di stare con lui, di quando mi ha rivelato che era un vampiro senza mai staccare gli occhi dall'anello che mi ha regalato -te l'ho fatto lui?- mi domanda guardando la fedina, sorrido arrossendo un po -ne sei proprio innamorata, magari Jacke si accorgesse della mia esistenza, da come me ne parli sembra che senza di lui tu non possa vivere- -è così, senza di lui non riesco a immaginare la mia vita- -che bello l'amore, a proposito siete mai andati oltre- arrossisco di nuovo sorridendo imbarazzata ma da questo lei capisce tutto continuiamo a parlare del suo amore per Jacob ma che lui sembra neanche accorgersene -andiamo i ragazzi sono tornati- -andiamo- scendiamo dalla macchina il mio cellulare comincia a squillare

shary's like a melody in my head... lo apro senza neanche guardare chi sia, so gia che è lui sentirlo per telefono mi fa sempre un certo effetto abituatati a stare sempre insieme come stiamo -amore, come lo stai passando il pomeriggio? mi dispiace si mi vogliono raccontare le loro leggende, sono simpatici ma niente batte i vampiri, mi manchi a tu a sta sera ciao- chiudo la conversazione e torno nel gruppo davanti al fuoco Sam si scusa di nuovo ma gli dico che non fa niente non lo poteva sapere.

Sam che da quel che mi aveva detto Leah è il capo branco incominciò raccontando una leggenda della tribù.


una volta un vampiro andò in un villaggio sterminando uomini donne e bambini. ogni notte tornava al villaggio e uccideva qualcuno notte gli uomini del consiglio e gli anziani si riunirono per trovare un modo per uccidere il vampiro .un anziano prese la parola narrando di un rituale :il rituale consisteva nel prendere del sangue dell'innocente e una zanna di lupo durante la luna piena.

il giorno seguente sarebbe stata luna piena e tutti si adoperarono per portare a termine il rito mentre altri innocenti morivano per mano del vampiro.

la notte seguente l'anziano procedette, pronunciò le parole : finché al mondo esisteranno vampiri i lupi cammineranno sulla terra e detto questo fece bere l'infuso ad ogni capo famiglia della tribù in modo che questa profezia si fosse tramandata di generazione in generazione.

la sera dopo il vampiro tornò per finire definitivamente il villaggio ma questa volta gli uomini erano pronti, attaccarono il vampiro fino a farlo a pezzi e ne bruciarono i resti.


-così siamo nati- dice fiero Samptimadi continuare con le storie un po piu recenti anche parlando della famiglia di Jasper questa mi interessava di piu me ne aveva parlato anche lui ma mi interessa saper anche il loro punto di vista .


una notte il campo tribù gli a cacciare sulle nostre terre avendo paura di quello successo in passato con quel vampiro gli disse di andarsene perché potrebbe essere finita male, ma il capo di quel clan spiegò la loro situazione, loro non si cibavano di umani ma di animali benché il capo tribù sentisse che il lui c era del buono non si fidava comunque decisero di giungere ad un accordo, loro erano legati ad un vincolo di segretezza e chiunque lo infranga incontra la morte allora giunsero a questo accordo se loro non si fossero piu introdotti a cacciare nelle nostre terre noi non avremmo rivelato quello che sono in realtà ai visi pallidi.


la serata continuò così tra leggende e qualche storia ma dopo qualche oretta anche Sam si stufò di raccontare accese la musica e mise su le salsicce, divenne una festa normale di quelle a cui non avevo mai partecipato in vita mia. a mezzanotte Charlie mi venne a recuperare per portarmi a casa.

salutai promettendo che sarei tornata a trovarli. -allora ti sei divertita?-mi domanda speranzoso Charlie -o non sei riuscita a stare lontana per un pomeriggio dal tuo ragazzo?- come fa a saperlo, faccio finta di niente sperando che cambi argomento ma non è così, purtroppo -si lo so, non dico che tu non ci debba stare ma non è che stai trascurando le tue vecchie amicizie?- -scusa quali amicizie?-

-Jessica, Angela..- -Jessica mi ha chiuso nel bagno papà- -non ci credo, ti sarà caduta la chiave comunque posso almeno sapere chi è?- -sai che ho un ragazzo ma non sai chi è?- corruga la fronte, evidentemente sta pensando a chi potrebbe essere -non mi piace che tu giri con la moto- -papà non ci sono mai salita sulla sua- -non è vero, ti ha riportato a casa quella sera- -perché la mia amica Jessica mi ha lasciato a port Angeles- -ok ok, senti basta che tua sia felice e non vada in moto e poi puoi fare tutto quello che vuoi- momenti di silenzio imbarazzanti -avete mai fatto..si insomma come tuo padre devo parlartene- -no, papà e comunque mamma ti ha già anticipato- -si lo so ma- -dobbiamo proprio parlarne?- -no, direi di no-

finalmente a casa questo vuol dire pace tranquillità e Jasper, scendo di macchina insieme a Charlie lui si mette alla TV io lo saluto dandogli la buona notte e sparendo in camera mia, adoro le vacanze di pasqua niente scuole niente lezione per casa, si dorme fino a tardi e io avrei potuto vedere Jasper tutti i santi giorni ,eccomi davanti alla porta di camera mia la apro con la sicurezza di trovarci Jasper seduto sul mio letto ma non trovo nessuno la delusione lascia spazio alla tristezza, non mi metto neanche il pigiama mi metto sul letto sperando che non si sia arrabbiato perché ho passato l'intera prima giornata di vacanze in un branco di licantropi.

licantropi.. e io che ignoravo gia l'esistenza dei vampiri, adesso mi diranno che esistono anche i fantasmi con questo pensiero una folata di vento entra dalla mia finestra facendomi rabbrividire mi alzo per andare a vedere fuori sperando di vederlo arrivare niente forse è arrabbiato davvero mi giro e mi siedo al bordo della finestra, sento Charlie chiudere la porta di camera sua magari adesso arriva ma mi arriva solo un altra folata di vento.

ritorno sul letto e mi sdraio ormai convinta che non sarebbe venuto non questa volta ma dei rumori in giardino mi fanno sperare che sia lui mi affaccio e trovo Jacob sotto la mia finestra, spiegato il motivo per qui non arriva -Jack che ci fai qui?- scendo le scale e lo raggiungo in giardino -di ai tuoi amici di provarci solo un tara volta ad entrare nella riserva e noi li facciamo secchi- -di che parli?-

-lo sai di che parlo Alice non li difendere sempre- -no, Jack non lo so- -un succhiasanque è entrato nella riserva oggi- era in preda al panico e se Jasper non veniva perché era stato ferito o peggio -dov'è Jasper?- dissi con le lacrime agli occhi - se è stato lui ad entrare ha avuto la punizione che merita -Jacob se gli ha fatto del male giuro..- -che cosa?-dice in tono di sfida -che vi sputtano tutti- -non ti crederebbe nessuno- -scommetti?- -noi non siamo legati a vincoli di segretezza siamo lupi solo se vogliamo loro sono e saranno per sempre vampiri- non ragioni piu Jasper non so dove sia e il mio mondo sta crollando in pezzi gli occhi sono sopraffatti dalle lacrime e senza rendermene conto alzo la mano e tiro uno schiaffo a Jacob che mi guarda risentito ma senza un graffio improvvisamente sento una presenza dietro di me e il suo inconfondibile profumo -Jacob che le hai fatto?- dice con voce arrabbiata -Jazz- dico contenta di rivederlo mentre cerco di calmarlo visto che sembra stia per saltagli alla gola-nulla sanguisuga. gli ho detto la verità- - e cosa gli hai detto?- entrambi sembrano volersi picchiare ma alla loro maniera e Jasper avrebbe la peggio mi metto affianco di Jasper tirandolo indietro tutte le volte che sembra stia per saltagli a dosso-che uno di voi è entrato nella riserva e poi si è messa a piangere carpiscile le donne- -che hai detto?- -ei bello sei sordo? ho detto:capiscile le donne- -no prima uno di noi?- -si un vampiro, non sappiamo chi per questo sono qui per dirti che se rientrate la prossima volta sono guai- -ma noi siamo entrati- -sicuri?-

-sappiamo del patto sono sicurissimo- cosa sta succedendo? non ci capisco piu niente, perché un vampiro è entrato nella riserva e perché adesso Jasper sta entrando in casa abbraccetto con Jacob, giuro che ne uscirò pazza se la storia va avanti, li segui in casa fino in camera sono uno in piedi e Jasper a sedere sulla sedia che parlano di cose a me incomprensibili mi siedo sul letto aspettando che uno dei due mi spieghi quello che sta succedendo -vi terremo informati allora- dice concludendo Jacob e dopo avermi salutato salta giu dalla finestra lasciando me e Jasper finalmente da soli.

si alza dalla sedia e si scombina i capelli in una mossa dannatamente sexy ma devo riuscire a trattenermi e a concentrarmi su quello che ha da dirmi -avevo paura tu non venissi piu- gli confesso buttandomi a dosso a lui, mi fa sedere sulle sue gambe gli poso una mano sul petto -non potevo perché c'era quel cane sotto la tua finestra- dice sincero passo il braccio dietro la sua schiena giocherellando con un ricciolo biondo - perché piangevi prima?- mi domanda veramente dispiaciuto pensado fosse colpa sua-ha detto che uno di voi era entrato nella riserva, ho pensato..- sorride e u ringhio sale dal suo petto dove ormai mi ero accoccolata -non siamo scemi, ci teniamo alla larga da loro-

-di che parlavate prima?- si fa serio e suoi muscoli si tendono -Alice non voglio turbarti- -Jazz ormai ci sono dentro qualunque cosa sia- -ti ricordi quei vampiri che hai visto la prima volta a casa a mia? pensavamo se ne fossero andati e invece sono sempre qui per carità finché non cacciano a Forks siamo al sicuro ma se pervaso iniziassero strane sparizioni dovremmo intervenire noi prima che lo faccia qualcun' altro- -qualcun' altro- -è tardi Aly domani ti porto a casa li sarai al sicuro- al sicuro da cosa? e perchè Jasper mi tiene all'oscuro di qualcosa? sono sicura che è così ma lo scoprirò, domani a casa sua parlerò con Carlisle lui saprà spiegarmi di cosa Jasper ha veramente paura anche piu dei licantropi.

con questo pensiero mi allontano da lui per spogliarmi e infilarmi il pigiama poi mi infilo nel letto al suo fianco -Jasper, se fosse in gioco la mia vita me lo diresti?- la sua presa sulla mia mano si strinse fino quasi a farmi male -nessuno ti toccherà Alice te lo prometto- di nuovo elude la mia domanda ma so che se continuo a insistere finisce per arrabbiarsi ed l'ultima cosa che voglio anche se la cosa mi inquieta parecchio. mi addormento col pensiero che un team di vampiri assetati di sangue mi sta dando la caccia.


il poco sole di Forks mi sveglia alle sette di mattina Jasper anche questa volta è rimasto tutta la notte la cosa mi fa piacere ma mi insospettisce sempre di piu, troppe cosa non mi quadrano quella sera di ritorno da casa sua che chiuse porta e finestre, adesso è gia la seconda notte che rimane non è normale, beh sto con un vampiro neanche questo è normale però.

mi giro per guardarlo negli occhi e dargli buongiorno mi bacia dolce ecco il buongiorno piu bello del mondo -allora andiamo a casa tua?- gli domando ancora tra le sue braccia sotto il piumone -direi di si se non hai altre mete da proporre- dico di non col capo e scendo da letto -mettiti qualcosa di pratico ok?- perchè? decido di fidarmi e mi vesto come ieri, in due minuti sono pronta scendo in cucina a fare colazione sempre sotto il suo sguardo un po schifato -amore non guardare quei buonissimi pan di stelle in quella maniera, sono buonissimi- ride prendendone uno e dandoli un morso prima di fare una faccia alla "sto strozzando"-io non capisco come fate a mangiare questa roba- -le hai mangiate anche te- -ai miei tempi non c'erano- dice allontanando il pacchetto dalla portata del suo naso, vederlo sofferente mi fa stare male così mi alzo e chiudo il pacchetto ficcandolo nella credenza -contento?- mi fa la linguaccia - prova a bere sangue, la tua espressione sarebbe identica alla mia difronte ai biscotti- gli rivelo una cosa che lo fa rimanere di stucco a me piace il sangue, amo quel sapore ferroso di quando ti sbucci e lo succhi per far cessare la fuori uscita, i suoi occhi sono ridotte a due fessure -e poi sono io quello strano- -magari in futuro sarò un vampiro anch'io- -no! questo è fuori discussione anche se devo ammettere non mi dispiacerebbe- con quella discussione salimmo in macchina -per diventare vampiri bisogna essere in punto di morte? - -no, direi di no ma Carlisle decide così è meglio per tutti, loro non hanno niente da perdere- si fece improvvisamente triste come se gli dispiacesse essere un vampiro sapevo come lui era stato creato e di come era stato obbligato a combattere gli presi la mano per fagli capire che io ci sono per lui -ho bisogno di parlare con Carlisle- gli dico cambiando argomento -se è a casa ti ascolterà volentieri- bene perché di domande ne ho tante e una di queste è se sarò mai come Jasper e la sua famiglia -a riguardo di cosa gli devi parlare, nuove tecniche mediche?- dice ridendo -no voglio parlagli delle mie visioni magari lui ne deduce qualcosa, sicuramente ne sa piu di me- sembra riflettere sulla questione intanto guardo il paesaggio che ci circonda il verde è ovunque è quasi soffocante e il cielo grigio non promette niente di buono -Carlisle dice che le nostri doti hanno a che fare con la nostra vita da umani- -quindi anch'io sono un vampiro?- mi guarda e da quello capisco che anche lui ne capisce quanto me cioè meno di zero, alza le spalle -non lo so Alice- -che stavi ascoltando- premo il tasto della radio e una musica totalmente diversa da quella che mi aspettavo comincia a suonare -non ci credo, tu ascolti questa musica?- sono sorpresa non pensavo di avere a che fare con un vampiro al passo con i tempi i tanto le parole di Olly vincent facevano da sotto fondo -a differenza di Edward mi piace la musica di ora e non come lui che ascolta musica classica- continuo a girare canzone per sentire un po che genere di musica ascoltasse ne trovai di tutti i tipi, dall' house alla musica delle colonne sonore del gladiatore e Brave Heart ma l'apice della comicità aria quando sento l'ultima traccia la sigla dei mini pony -amore,devo iniziare dubitare della a virilità- incavolato prende il cd e lo frantuma con una mano prima di gettarlo del finestrino -amore scherzavo- dico in preda alle risate e con le lacrime agli occhi per il troppo ridere li chiedo scusa -quella canzone c'è la messa Emmett lui li guarda ancora in tv, se arriviamo in tempo potrai vederlo con i tuoi occhi- mi dice sempre serio svolta l'ultima curva e ci troviamo difronte all'immensa casa, c'è qualcosa di diverso rispetto all'altra volta forza la luce o pure la vetrata la macchina di Eward non 'è di conseguenza non c'è nemmeno Bella, speriamo sia andata a fare shopping ne ha veramente bisogno. scendiamo di macchina e per mano entriamo in casa nel salone cioè Emmett che sta guardando i cartoni animati Jasper mi fa cenno di avvicinarmi per controllare cosa sta guardando, in punta dei piedi mi affaccio dalla porta e veda che guarda davvero i mini pony sul momento mi metto a ridere facendolo girare -No Alicina mi hai fatto perdere il primo volo di Arcobaleno- dice sbuffando alzandosi dal divano sto ancora ridendo per la scena un omone grande e grosso che guarda i miny pony io e Jasper siamo piegati in due dalle risate

-scusa fratello ma era in gioco la mia virilità- dice tra una risata e l altra -avete sentito la sigla, non è tenere?- e di nuovo giù a ridere specialmente quando Emmett la intona e fa gli occhioni dolci -dedicata a tutti i miny pony che sono nel nostro cuore, grazie miny pony- dice mettendosi a saltellare per la sala -tu voli in alto lassu oltre il cielo piu blu dolce mio mio mini pony - canta continuando a saltellare e a fare gli occhioni dolci -e poi planare saprai piu leggero che mai dolce mio miny pony , voli con agilità-

-certo agilissimo Emmett- che sta salendo sul divano prima di saltare gridando -vola mio mini pony, vola!- -Emmett scendi dal divano- menomale Esme ha il coraggio di interrompere questa scena esilarante di Emmett che con un centrino in testa fa il mini pony per la casa -guardami mamma non sembro un miny pony!- continua a saltellare per la casa fino in camera sua dove sentiamo che riaccende la tv -giusto in tempo per la sigla Emmett- gli grida Jazz da dove siamo noi -che scena triste ti è toccato vedere- dice Esme abbracciandomi -è stato divertente al contrario- sorride felice che non sia rimasta scioccata -mamma Alice voleva parlare con Carlisle- -si è nel suo studio ma prima Alice devi assaggiare la mia cioccolata - mi prende per mano e mi conduce in cucina stupenda pure quella tirata a lucido sul tavolo una tazza di cioccolata fumante, me la porge e squisita. mentre la bevo mi guardo intorno la vetrata che da sul giardino dove sono parcheggiate le macchine guardo bene e vedo Emmett con il solito centrino in testa sulla bici che penso sia di Esme perchè ha il cestino di vimini davanti, in bilico su una gamba continua a cantare quella canzone girando per il cortile -Emmett scendi dalla bici!- rido di nuovo -ha sempre voglia di scherzare- -ciao mini pony Alice, ciao mamma- continua a fare i giri per il cortile con la bici.

ringrazio Esme per la cioccolata e raggiungo Jasper ins alotto -che scena ti sei perso amore- -Emmett che gira con la bici di Esme per il giardino? è passato da qui poco fa- -in casa con la bici?- -lo fa sempre - saliamo le scale fino allo studio di Carlisle.

Jasper bussa e Carlisle dall'interno ci invita ad entrare -oh ragazzi siete voi entrate - lo studio è una biblioteca a quanto pare gli scaffali ricoprono ogni singola parte del muro eccezione fatta per un quadro alle spalle di lui, lo guardo meglio e noto una figura simile a lui in alto a destra quel quadro deve essere antichissimo se c'è anche lui sopra a scena ricorda tanto un comizio elettorale un uomo meglio un vampiro è appoggiato alla balaustra del terrazzo altrui due omini lo affiancano, ha un sorriso malefico che mette u brividi ma ha un che di affascinante -quello li Aro- mi dice distratto Carlisle mentre raccatta delle carte dalla scrivania

-Aro?- domando curiosa di saperne di piu sui vampiri ma Jasper non mostra troppo entusiasmo si appoggia alla libreria scuotendo il capo in segno di disappunto -Aro, anche meglio noto come il capo dei Volturi- -volturi?- -si sono come posso spiegartelo. come la nostra famiglia reale- -sono dei mostri- il modo in qui ha detto mostri mi fa capire che non li stiano molto simpatici -Jasper- - e chi sono quelli- -i suoi condivisori di trono Caius e Marcus insieme fanno rispettare la legge, ogni vampiro che si mostra troppo viene bloccato da loro - -viene ucciso- mi giro a cercare il volto di Jasper ma non c'è -Jasper faceva parte di loro prima che lo prendessimo con noi- rimango a a bocca aperta non me lo aveva detto -era nel corpo di guardia- -corpo di guardia?- -gli esecutori in pochi parole, si considera un mostro per ciò che ha fatto- ripenso al passato di Jasper, in questo tempo ho pensato solo a me non pensando a quale fosse il passato di Jasper e a cosa ha dovuto passare per via della sua natura, prima uccidere per non essere ucciso e poi uccidere per far rispettare la legge non immaginavo neanche che peso doveva essere per uno che sente le emozioni altrui Carlisle mi riporta alla realtà -di cosa volevi parlarmi?- avrei dovuto anche raccontargli di Josh ma non mi importa voglio capirci qualcosa di queste visioni -da qualche tempo ho delle visioni- si a serio -visioni di che genere?-

-tutti i generi. a partire dal tempo a eventi come catastrofi naturali- -interessante, non ho mai conosciuto doti così il fatto è che tu non sei un vampiro- -potrei diventarlo- -è una scelta che spetta a lui come lo è stato per Edward con Bella-

-quindi c'è un minimo di speranza- -solo il tempo puo dirlo farò delle ricerche in proposito alle tue visioni- lo ringrazio del tempo dedicatomi ed esco dallo studio per cercare Jasper.

lo trovo seduto sugli scalini mi siedo accanto a lui -mi dispiace- gli dico prendendogli la mano, mi guarda con quei suoi occhi che mi hanno fatto innamorare da subito di lui -per cosa?- -in questi mesi ho pensato solo a me non pensando che tu magari volevi parlarmi del tuo passato che ti aiutassi a dimenticare come tu hai fatto con me. sono un mostro- -ei non è vero in questi mesi hai fatto piu di ogni altro, solo dandomi il tuo amore Alice tu non sei un mostro, io sono il mostro. riuscivo a sentire cosa provavano e io gli uccidevo- -saremo due mostri insieme allora- gli dico appoggiando la testa sulla sua spalla mi accarezza il viso e poi mi bacia -vieni con me- ci alziamo ci dirigiamo in camera sua, una volta dentro apre la vetrata un odore di terra bagnata entra prepotentemente nel mio naso -monta in spalla- non capisco bene il senso ma mi fido, due secondi dopo siamo appesi al tronco di un albero e come delle scimmie saltiamo da un tronco all'altro.

finalmente ci fermiamo ai piedi di un abete gigantesco -che hai intenzione di fare?- sorride beffardo prima di cominciare a salire, arrivati quasi in cima mi mette a sedere su un ramo prima di abbracciarmi per assicurarsi che non caschi di sotto. la visuale è stupenda si vede tutta forks e la foresta sotto di noi -è fantastico- sono senza parole per descrivere la bellezza di quel posto

-sapevo che ti sarebbe piaciuto-.

-è di loro che hai paura?- gli domando appoggiata al tronco dell'albero per guardarlo meglio -Alice ho paura per te, ho paura che possano farti del male, ho paura di non saperti proteggere- -io mi fido di te lo sai- gli dico alzandogli il viso -Alice io..- -non accadrà nulla se succedesse lo vedrei- improvvisamente rischiarato da una nuova luce mi prende per mano e riscendiamo giu fino a tornare a casa sua -Carlisle -tutti si gira no a guardare l'entrata trionfale di Jasper con me al seguito -dimmi figliolo- -Alice prevederà le loro mosse nel caso succedesse qualcosa- -ottimo ma cosa dovrebbe succedere?- -non lo so per ogni evenienza-.

gia per ogni evenienza verso l'ora di cena mi riporta a casa a cena Charlie non perde attimo per chiedermi se sono stata con lui o con quelle che definisce le miei amiche ma non mi importa di quello che dice lui la mia vita si chiama Jasper e se per stare con lui devo dire addio a tutto sono pronta.

Finalmente è finito sembrava non finire piu eccolo tutto per voi!

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Capitolo 8
*** capitolo 8°-vacanze tanto sognate finalmente arrivate che creeranno un bel po di casini ***




C'è molto più della carne dietro questa maschera. C'è un'idea, e le idee sono a prova di proiettile"

v per vendetta

sono imperdonabile lo so, vi ho abituate male..gli aggiornamenti ad ogni ora del giorno e della notte! beh ma ho avuto molto da fare per i preparativi dello scambio a Londra con la scuola(me felice) ergo non aggiornerò per un po..

ma adesso sono qui no? ed ecco pronto il capitolo numero otto della saga..spero che non vi arrabbierete per quello che succederà aspetto le vostre minacce di morte nei commenti a presto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!




sono in aereo da tre ore, sento la mancanza del mio amore ma mamma mi ha dato questo biglietto piu di due settimane fa implorandomi di andare da lei per la pasqua ignorando le mie preghiere mi sono dovuta imbarcare dovendo rassegnarmi all'idea di non vedere Jasper per cinque lunghissimi e interminabili giorni ma ci siamo promessi che ci sentiremo ogni giorno e appena possibile ci chiameremo ma non sarà lo stesso come averlo accanto.

scendo dall'aereo con solo una valigia non ci metto molto e dopo dieci minuti sono fuori che aspetto mia madre e Phill il tempo è stupendo il sole splende quasi mi da fastidio, non sono piu abituata a questo sole, le maniche corte e i costumi.

aspetto dieci minuti ed ecco mia madre che con un vestitino blu mi viene incontro a braccia aperte -mamma- -Alice tesoro- ci abbracciamo strette e saliamo in macchina. vuole che le racconti tutto di come vado a scuola dei compagni e di Jasper.

-come è lui?- mi dice maliziosa dandomi una leggera gomitata e imbarazzata inizio a raccontare di come ci siamo conosciuti eccetera. descrivo ogni singolo momento passato a Forks, i primi giorni passati come il giocattolino nuovo e di come piano piano sono passata in secondo luogo, per mia fortuna.

le dico che tutti sono carini con me che è la verità le racconto anche delle mie disaventure del bagno e di port Angeles ma ometto di specificare che il mio ragazzo è un vampiro e che passo qualche sera con un branco di licantropi.

presa dai miei discorsi non mi accorgo che siamo arrivati, la casa è poprio sul mare non è molto grande ma per lei e Phill è perfetta, il bianco la fa risplendere sotto i raggi del sole, camera mia da direttamente sulla spiaggia basta aprire la vetrata della veranda, è stupenda mi metto il costume e mi fiondo in spiaggia approfittando dell'unico momento in qui potevo godermelo ed eccomi seduta sulla spiaggia a prendere il sole decido di chiamare Jasper visto che ho un momento di tranquillità, compongo il numero che ormai so a memoria e schiaccio il verde.


non ci impiega molto a rispondere solo due squilli e sento la sua splendida voce -ciao amore ti disturbo..sono arrivata da mezz'ora mia madre mi ha fatto il terzo grado ha voluto sapere tutto su di te..le ho detto che sei brutto e antipatico..le ho detto che sei bellissimo e che mi manchi da morire..programmi per il pomeriggio?..ti auguro di farcela..niente starò al mare qui ci sono tanti bei ragazzi scherzo amore ho occhi solo per te- stiamo al telefono per due ore a parlare di cavolate e a dirci che ci manchiamo e che non vediamo l'ora di riabbracciarci -si devo andare anch'io..ti amo ciao- ripongo il cellulare nella borsa quando un gruppo di ragazzi viene dalla mia parte, giocano a pallone in acqua cavolo se sono carini ma non mi importa ho Jasper che mi aspetta a Forks, uno di loro mi saluta avvicinandosi non so perchè ma raccatto la mia roba e rientro a casa.

nel fresco di camera mia ripenso a poco fa, ma cosa mi è preso? come se sotto ipnosi mi fossi alzata stavo pensando a Jazz forse questo mi ha fatto alzare, cavolo che cervello potente.

il pomeriggio trascorre tranquillo tra un messaggio e una chiamata di Jasper si fa sera e dopo cena decido di fare un giro sulla spiaggia.

mi vesto molto tranquilla un paio di shorts una t.shirt bianca e una felpa lasciata aperta.

cammino sulla spiaggia e arrivo al bar dove su un palchetto sulla sinistra due animatori fanno dei balli con dei bambini, la classica baby-dance è u posto carino perciò decido di restare mi siedo ad un tavolo però da sola è triste guardo la fedina che non mi levo mai dal dito e mi perdo nei miei pensieri.

a risvegliarmi e il ragazzo di prima si siede al mio tavolo e i presenta -ciao! io sono Loris- gli porgo la mano cordialmente per presentarmi -Alice- non è un brutto ragazzo, alto moro con gli occhi marroni -sei quella di oggi vero? perchè sei andata via?- mi domanda curioso, è vestito con un paio di bermuda bianchi e una camicia rosino lasciata mezza aperta -dovevo andare a pranzo- gli invento sembra berla -sei qua da sola?- -con i miei però non conosco nessuno- sorride -allora vieni ti presento gli altri- si alza e io lo seguo sotto la tettoia del bar, sedute su una panchina sotto le finestre del bagno ci sono quattro ragazze di qui due con i loro fidanzati Loris richiama l'attenzione di tutti e mi indica

-lei si chiama Alice, partendo da sinistra ci sono Gaia con Marco la c'è la Greta, Carlotta, Stefania con Sergio- li saluto timidamente loro ricambiano il saluto sorridendomi -loro sono arrivati oggi sono Federico e Stefano- mi indica altri due ragazzi , dietro di loro ci sono due gemelli che si sporgono per presentarsi -io sono Federico- dice uno -e io Andrea- un altro dice di chiamarsi Sasha poi Loris continua la presentazione dei suoi amici -lui è Maury maurizio Giulia, Stefano la ci sono Tommaso e Néri ah eccoTiziano e Simone- stringo la mano a tutti anche se non ricorderò i loro nomi subito.

mi siedo tra Gaia e Greta e le altre ragazze mentre gli atri giocano a biliardo -da dove vieni?- mi domandano

- da..Phoenix- -bello ci sono stata- -di che anno sei?- -sono del 91 ma ho ancora diciotto anni-. la serata trascorre tranquilla, una risata una chiacchiera scopro che hanno piu o meno la mia età e che sono tutte fidanzate alcune però solo quando sono qui poi da dove vengono ne hanno un altro, Loris propone di andare in spiaggia sul molo, ci alziamo e c dirigiamo al molo i sediamo sul bordo e progettiamo o meglio li lascio progettare la giornata di domani -perfetto domani tutti sulla mia barca alle dieci qui- ci alziamo ormai è tardi e dobbiamo tornare a casa e Loris si offre di accompagnarmi.


-divertita sta sera?- mi domanda guardando la sabbia -certo meglio che stare a casa- gli rispondo - mi chiedevo se..-non so come me ci siamo fermati -si Loris- continua a guardare la sabbia -c'è qualcuno nel tuo cuore?- mi domanda tutto d'un fiato ma non perdo tempo a rispondergli, si che c'è qualcuno e non potrei immaginare la mia vita senza di lui, sei un amico per me ma neanche quello che dico, ti conosco solo da poche ore.

va via un po triste ma mi ricorda l'orario di domani segno evidente che non si è arrabbiato o forse non si è ancora arreso ma dovrà arredersi, io non voglio tradire Jasper.

entro in casa e mi butto sul letto, sono tre di notte ma so che lui non sta dormendo compongo il numero e aspetto quei pochi secondi prima di sentir la sua voce -ciao, no sono tornata ora...ho conosciuto dei ragazzi .tranquillo amore..andiamo in barca..tu che hai fatto?..sono contenta..ok ci sentiamo domani anche se sarà dura dormire senza te al mio fianco..notte amore- chiudo e mi metto nel letto è veramente difficile prendere sonno ma finalmente ci riesco.

il mattino seguente a svegliarmi è il sole, il sole che da tempo non vedevo, filtra dalla tenda e mi illumina il viso costringendomi a girarmi dalla parte opposto, lancio una occhiata veloce alla sveglia, caspita sono le nove e mezza evo alzarmi se voglio andare con i ragazzi, prendo un costume di Jeans dall'armadio saluto mia madre e Phill e corro dai ragazzi al molo dove mi stanno aspettando.

sono felici di vedermi pensavano che non sarei venuta e invece eccomi qui con le ragazze a chiacchierare sulla punta della barca come i vip ad essere sincera se a Forks non ci fosse Jasper ad aspettarmi sarei rimasta qui volentieri.

decidiamo di fare il bagno quindi Loris si ferma ad una insenatura stupenda dove c'è anche uno scoglio adatto per fare i tuffi.

Loris butta l'ancora e poi grida "in acqua" tutti si buttano pochi secondi dopo il suo comando sono lili per buttarmi anch'io quando sento una mano fermarmi e voltarmi -Alice devo parlarti- mi dice serio, so cosa vuole dirmi e temevo da ieri seri che volesse farlo -Alice devo parlarti- mi dice facendosi serio e mettendosi a sedere sul sedile li vicino, so cosa vuole dirmi lo sospettavo da ieri sera

-Loris ne abbiamo parlato - -lo so, lo so sappi che se cambi idea sai dove trovarmi- dice tornando sereno alzandosi dal sedile, non sono sicura di aver capito bene spero bene di sbagliarmi ma mi ha detto che se voglio lui è disponibile, ma cosa è un gigolò mi riprendo da questa rivelazione e alzando lo sguardo mi accorgo che mi sta tendendo la mano

-adesso è l'ora del bagno- ma senza troppi complimenti mi prende in braccio e mi butta in acqua direttamente dalla barca.

l'acqua è gelata ma bellissima, si riesce a vedere persino il fondo Loris intanto mi ha raggiunto e adesso ci avviamo verso l scoglio dove gli altri stanno facendo i tuffi gia da un po.


la giornata passa e sono gia le sette di sera, mi sono divertita molto anche se Loris non perde attimo di sedersi acanto a me e ruzzare abbracciandomi e prendendomi in braccio, possibile che non abbia ancora capito che non mi interessa cavolo.

anche la sera, si composta come se fossimo fidanzati e la cosa mi sta iniziando a dare noia mi accompagna a casa, mi prende la mano mi abbraccia io ovviamente cerco di sottrarmi a queste smancerie ma spesso non è facile e sono costretta a restare li abbracciata di malavoglia a lui.

anche ora che siamo sulla spiaggia, siamo tutti sdraiati su tutti in una specia di puzzle e ovviamente chi si è offerto di farmi appoggiare la testa? Loris.

stiamo guardando le stelle quando a Marco viene in mente di una festa al dekò una discoteca nei pressi della spiaggia -fantastico, disco raga?- tutti pensiamo la stessa cosa, certo ovviamente, noi ragazze decidiamo di andare a cambiarci per metterci un vestitino e i tacchi mentre i ragazzi ci aspettano al bar del campeggio dove ci siamo conosciuti.

arrivo a casa e vado ad avvertire mia madre che vado a ballare di non aspettarmi alzata poi torno in camera e mi vesto, prendo l'unico vestito che mi sono portata e i tacchi a spillo lucidi che però non mi metto ora prendo la borsetta e raggiungo di nuovo gli altri al campeggio.

aspettiamo dieci minuti e poi andiamo a questa discoteca è molto bellina stata costruita in un vecchia miniera ovviamente è tutto a norma unica pecca gli scalini ripidi.

scendiamo e pochi secondi dopo cominciamo a ballare come dei forzennati solo alcune ore dopo decidiamo di sederci e bere qualcosa

-senti Lo se vuoi farte l'unico modo è questo- sento Neri che parla con Loris, farsela? farsi chi? ho capito parliamo di me, no col cavolo non ci sarei cascata un altra volta, no questa volta devo escogitare un modo.

li lascio avviarsi al tavolo e li lascio sedere e poi mi avvio anche io -allora ragazzi che beviamo?- domandano i ragazzi mentre mi siedo. le ragazze propongono sambuca e vodka alla pesca, io devo interpretare la parte dell'astemia.

non so come ma un ora dopo mi trovo ubriaca fradicia a baciare Loris, ma come ho fatto? non ricordo niente, so solo che provo un senso di nausea nel baciare qualcuno che non sia Jasper. Jasper o dio no? come faccio a dirgli che l'ho tradito, non volevo davvero sono una stupida non vorrà piu vedermi per sempre.

mi allontano a corsa sotto lo sguardo di tutti i presenti, salgo la lunga scalinata e arrivo in spiaggia, il vento fresco mi fa riprendere il contatto con la realtà.

appoggiata ad una ringhiera di questo strano posto vedo soltanto gente ballare non vedo piu il resto la mia mente di nuovo si mette vagare, devo chiamare Jasper ma non ho il coraggio di confessare quanto sono scema a fidarmi delle persone compongo il numero e aspetto una sua risposta ma ha il telefono spento.

una lacrima mi riga il viso e mentre mi levo i tacchi comincio a pensare a Jasper e sopratutto a prepararmi al peggio.

mi incammino verso casa con le lacrime agli occhi per la cazzata che ho fatto, cammino lungo la spiaggia sentendo dei passi mi volto

Loris mi sta seguendo -Che vuoi?- gli urlo -non l'hai ancora capito Alice, io ti voglio mi piaci Alice, rimani qui non tornare a casa, insieme saremo felici- dice avvicinandosi e facendo una voce fin troppo sensuale , cerco di allontanarmi ma mi prende una mano

-Alice, lo so che provi il io stesso sentimento che provo io per te, non posso vivere senza di Alice- mi dice avvicinandosi al mio volto, mi bacia di nuovo, cerco di sottrarmi ma la sua presa sui miei fianchi- chi è salda -smettila- gli urlo staccandomi

-non amo te. io ti conosco appena- -non vuol dire niente- -si invece, io amo il mio ragazzo a Forks e lasciami in pace- lo lascio li sulla spiangia e entro in casa.

non mi interessa se mancano ancora due giorni alla fine delle vacanze voglio tornare a casa mia, a casa da Jasper a supplicarlo di perdonarmi.

riesco a prendere sonno molto tardi e il giorno dopo una volta in piedi decido di annunciare la mia partenza, mi madre non la prende troppo bene ma capisce che qualcosa non va e mi lascia andare, torno in camera mia a fare le valigie buttandoci dentro vestiti senza neanche piegali.



-sei sicura? insomma guarda sole e mare- mi dice mia madre all'aereoporto cercando di convincermi a restare, abbasso lo sguardo colpevole di abbandonarla di nuovo -ma saresti infelice qui- le sorride debolmente prima di abbracciarla e salire sull'aereo.

solo tre ore mi dividono da Seattle e ormai mi metto l'animo in pace.

a prendermi c'è Charlie con la solita macchina con il lampeggiante blu e rosso e proprio come quando sono arrivata piove, il solito silenzio imbarazzante e la mancanza di Jasper.

controllo il cellulare continuamente ma nessun messaggio appare sullo schermo -dovresti chiamare Jacob- alzo lo sguardo dal cellulare guardando mio padre, che c'entra Jacob adesso- perchè?- -è molto innamorato di te stando a quello che mi dice Billie-

-papà ma..- -lo so però facci un pensierino- scuoto la testa e torno a guardare il cellulare.

il rientro a Forks non fu per nulla piacevole : di Jasper neanche l'ombra e Jacob cominciava a diventare invadente, molto spesso lo trovo sotto la mia finestra e quasi tutti i pomeriggi devo andare alla riserva sotto ordine di mio padre.

la scuola riprende tranquilla, ormai manca poco alla fine la mattina del primo giorno spero di trovarlo sotto la finestra ad aspettarmi appoggiato alla macchina come tutte le mattina , ma non c'è, comincio a pensare che non voglia piu vedermi.

raggiungo la scuola ad una velocità esorbitante e arrivo con dieci minuti di anticipo, mi metto a cercare la sua macchina ma non c'è.

manca anche a tutte le lezioni, a mensa torno a sedermi con i miei vecchi amici ma mi manca lui e Jessica non fa altro che farmelo e farlo notare tanto che dopo tre giorni che va avanti questa storia mi alzo indignata lasciando li il pranzo e dirigendomi al parcheggio.

una volta nel parcheggio mi infilo nel mio furgone, pochi secondi e sento la crisi arrivare e come un orologio svizzero arriva.

mi accascio sul volante e comincio a piangere disperata perdendo la cognizione del tempo.

i giorni passano e Jasper e la sua familia sembrano essersi dissolti nel nulla, sono stata anche a casa loro ma è tutto chiuso e un cartello fucsia spicca sulla porta di legno scuro con scritto vendesi, mi avvicino per guardare meglio ma sotto non c'è scritto neanche un numero di telefono o un email, niente che lasci traccia del loro passaggio.

avrebbe detto che non mi avrebbe mai lasciato e invece ecco che non c'è, torno a casa sconfitta e ormai sicura che i Cullen non sono piu a Forks.

giorno dopo giorno la mancanza di Jasper è sempre piu evidente non mangio e a mala pena vado a scuola, dormo per modo di dire la finestra è sempre aperta nella speranza di svegliarmi con lui accanto.

spesso mi sveglio piangendo nel sognarlo e mio padre è stufo d questa vita, lo dice lui ma non pensa a me?, dice che se continua così mi manderà da uno psicologo ma io non ci voglio andare non voglio sentirmi dire di dimenticare, che ormai è passato che non mi amava abbastanza da meritarmi e altre stronzate varie.

non ho voglia di raccontare ad uno sconosciuto i mia affari, guarirò da sola ma dammi tempo.

i giorni diventano settimane e le crisi notturne vanno avanti e mio padre a preso la tanto odiata decisione -o vai da uno psicologo o io rischio di impazzire- -devo andarci io o te rischi di impazzire?- gli si legge negli occhi che sta male ed è solo colpa mia, dorme poche ore di notte svegliato dai miei pianti isterici e mi dispiace e per questo decido di andare dallo psicologo.

manca un mese alla fine della scuola, l'ultimo mese è passato lentissimo come a voler sottlineare la mancanza di Jasper.

lo strizza cervelli ha detto che non devo piu nominarlo se voglio dimenticarlo ma non ci riesco.

mentre cerco di studiare e la pioggia ticchetta sul vetro della finestra tutti i miei pensieri si affollano su di lui, il nostro primo bacio, la nostra prima volta, tutto su quella spiaggia, la nostra spiaggia.

mando al diavolo lo studio e con un colpo secco chiudo il libro di filosofia, mi scosto dalla scrivania buttando la penna sul libro chiuso e mi avvio verso l'armadio mi metto una felpa e un paio di jeans poi in bagno mi trucco rapidamente e scendo al piano di sotto.

afferro le chiavi del furgone e mi precipito fuori monto nell'abitacolo e metto in moto con non poca discrezione faccio retromarcia e sono sulla strada provinciale di Forks, non so neanche io dove sto andando o meglio non lo voglio ammettere a me stessa ma sto andando proprio a quella spiaggia, la nostra spiaggia, forse li avrò un po di conforto.

da quando è sparito sono sparite anche le mie visioni, non riesco a vedere piu niente, ma questo non posso spiegarlo allo strizza cervelli.


guido per la strada bagnata, ad ogni angolo mi sembra di intravederlo, in ogni volto riconosco il suo.

sono arrivata nel centro, parcheggio la macchina e mi avvio per la strada, la gente fa acquisti guardo il cielo è ancora grigio e promette un altro po di pioggia, poi guardo intorno e vedo solo gente allegra che mi fa male, allegra che non ho piu voglia di vivere, quanti sogni infranti, quanti bei momenti, scritti su quel viso bellissimo e mentre guardo il mare io mi continuo a chiedere dove sei quando crollano le forze, dove sei quando il mondo sta cadendo giu, dove sei quando crollano anche i sogni tu dove sei?

e mentre guardo su io mi continuo a chiedere dove sei e perchè sei andato via? dove sei? il mio mondo sta cadenso giu, dove sei? qui piovono ricordi come bombe, allora chiudo gli occhi e provo a immaginare qualcosa che colori questo grigio attorno a me chissà se prima o poi un giorno smetterò di chiedermi dove sei - dove sei Jazz?- porto le ginocchia al petto e comincio a piangere, inizio a pensare che tornare in quel posto non è stato molto salutare, i ricordi sono tornati a galla come dei pezzi di gomma nel mare.

vado via da quel posto e mi rimetto a passeggiare tra la folla che neanche si accorge di me, amo la pioggia in queste situazioni, ti permette di camminare a testa alta con le lacrime agli occhi.

al dito ho ancora la fedina che mi ha regalato per il nostro mesiversario, se fosse ancora qui con me sarebbero esattamente sei mesi ma adesso nulla è piu come prima.

ormai è buio e le persone cominciano a sciamare verso casa come api verso il miele, ritorno al furgone ma non ho voglia di tornare a casa mi siedo sul cofano e mi rannicchio tutta contro il vetro umido, una folata di vento mi fa rabbrividire o forse è stato un fruscio dietro la siepe, c'è qualcosa che non va -c'è qualcuno?- domando alzandomi dal cofano, un ombra emerge dalla siepe, sussulto -no, non devi avere paura di me- il suo è un accento strano, come se non parlasse la mia lingua, si avvicina verso la luce e finalmente riesco a vederlo.

è un uomo alto e di colore, i suo capelli sono lunghi , mal tenuti neri come la pece, ma un particolare attira la mia attenzio i suoi occhi, sono rossi.

qualche mese fa mi sarei messa a correre urlando ma adesso no, rimango li impietrita e imparuta ma non accenno ad andare via -mi chiamo Laurent- quel nome non mi suona nuovo, l'ho gia sentito, a casa di Jasper forse -che cosa fai tutta sola?- quel poco buonsenso che mi era rimasto mi dice di mentire se voglio salvare la pelle -niente- dico avvicinandomi al furgone -aspetti qualcuno?- incalza avvicinandosi -io.- che cosa potevo dirgli "si aspetto qualcuno" non sarebbe poi venuto comunque nessuno -oh non preoccuparti, sei al sicuro, è da un po che ti osservo- cosa mi sta osservando da un po -e ti trovo bellissima- si avvicina e mi bacia una mano io non so che rispondere poi il mio cervello sembra fare due piu due

- dov'è Jasper?- gli domando allarmata -chi è Jasper?- lo guardo disperata di nuovo le lacrime tornano a premere prepotenti -ah il biondo con l'aria di uno in agonia? è partito per un lungo vaggio- -cosa gli hai fatto?- gli grido -nulla, ha ricevuto una certa foto di te che amorevolemte lo rendi come si dice aspetta..cornuto- cosa? mi ha fotografato? tutto per dividere me e Jasper, lo sapevo che ho fatto una cazzata ad andare Jackson ville -ma non preoccuparti mi prenderò io cura di te- si avvicina ma non ho la forze, ne la voglia di allontanarmi da lui, come impietrita mi lascio abbracciare e inclinare di lato la testa lasciando scoperto il collo, sento il suo alito famelico su di me , avvicina i denti madidi di veleno pronto a rendermi sua, per sempre , piango incapace di reagire, i suoi canini a pochi centimetri dal mio collo poi il vuoto.


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Capitolo 9
*** capitolo 9° e gli uccelli che scendono a bere dall'immensità, hanno il volo fuggente e leggero della tua intimità. ***




scusate!! lo so che è dall'anno scorso che non aggiorno mi sembra ma non avevo piu ispirazione, sarebbe stupido che non avevo tempo xD davvero non sapevo piu cosa scrivere ma adesso mi è tornata l'ispirazione ihihi spero che la cosa vi faccia piacere.

riprendiamo un po le redini del discorso, nell'ultimo capitolo abbiamo visto un Alice un po troppo spinta xD che limona con uno sconosciuto in vacanza di pasqua a Jacksonville.

una volta tornata Jasper e tutti i Cullen sono spariti metre Jacob diventa invadente.

questo è il riassunto piu o meno ahhh dimenticavo Laurent staper trasformare Alice.. adesso ho detto tutto!

mi scuso ancora specialmente con alice90cullen, valepinkcrane e alicecuellen19 che hanno insisto perchè la finissi ebbene mie adorate! lo farò!




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Sei l'amore che diviene il signore del mio animo.
Dante









mi sento sollevare improvvisamente e spingere via e quando ri apro gli occhi mi trovo nella siepe dietro di me.

Dolorante apro gli occhi e alzo lo sguardo, davanti a me, girato di spalle, con la mano stretta intorno al collo di Laurent


c'è Jasper.

appena lo vedo mi viene da sussultare, non so se essere felice nel rivederlo o triste nel vederlo poi andare via di


nuovo.

- Jasper - lo chiamai in poco piu che un sussuro ma lui mi sente ugualmente e con la coda dell'occhio non si perde un


mio respiro.

-non farlo- gli consiglio alzandomi e con lentezza mi avvicino al suo braccio - dimmi perchè non dovrei - disse


assottigliando lo sguardo contro Laurent - non macchiare il tuo onore - cerco di farlo ragionare implorando di non fare

ciò che ha in mente - se lo lascio andare questa feccia non smetterà di darti la caccia - ma non mi importa che cosa mi


sarebbe successo, Jasper non uccideva un vampiro da tato tempo e tutto questo l'aveva fatto per la sua famiglia, per Carlisle e io non voglio che infranga la promessa fatta a Carlisle, alla sua famiglia. non voglio, no.


le immagini continuano a scorrere e nessuno aveva piu parlato quando una visione mi mostra tre vampiri, uno alto e nerboruto mentre un altro era poco piu di un ragazzino mentre a capo c'e una ragazzina. sono tutti intorno a Jasper


mentre cerca di difendersi.

scuoto la testa e bruscamente spingo via Jasper facendo scappare dalla sua presa Laurent che scappa via


lasciandoci soli, ma ancora per poco.

- andiamo via Jasper - dico cercando di spingerlo verso la macchina mentre mi guarda come si guarda una pazza che


delira, sembra sconvolto ma mi abbraccia senza continuare a capire cosa stessi farfugliando - andiamo ti prego - continuo a dire al limite della disperazione contro il suo petto - Jasper. Quanto tempo - una voce da bambina viziata


spunta dalle spalle di Jasper, troppo tardi, penso mentre stringo piu forte Jasper.

-Jane - sento i suoi muscoli irrigidirsi mentre pronuncia quel nome con disprezzo e si volta lasciandomi dietro di lui.


i tre vampiri della mia visione apparirono dalla siepe.

vestivano delle cappe nere e e tutti e tre avevano gli occhi rossi, si nutrivano di sangue non come i Cullen.


- te la fai con un umana adesso?- la ragazzina mi inchioda con lo sguardo - e tu sei rimasta la solita acida - disse Jasper levandomi dal suo campo visivo.


Jane si mette a ridere insieme agli altri due al suo fianco mentre Jasper assottigliò lo sguardo. Sono sicura che stava controllando lui la situazione grazie al suo potere.


-Adesso basta Jasper - parla per la prima volta l'altro ragazzino - hai giocato abbastanza - disse il vampiro dalla costituzione molto simile a quella di Emmet.


-Se non siete qua per giocare, per cosa siete qua? - domanda freddo, on l'ho mia visto così, sotto questo aspetto.

- ma come non lo sai?- rise il ragazzino -Alec, lui non prevede il futuro - disse l'altro vampiro assottigliando lo sguardo


su di me.

vogliono me. ma io non sono un vampiro -io..- - non verrà mai con voi - disse freddo Jasper spingendo mia con forza e


preparandosi a combattere - non è una proposta - disse Jane, con un balzo i due vampiri furono a dosso a Jasper che cercava di difendersi come poteva - vattene - mi urla prima di essere scaraventato via.


sono paralizzata, non riesco a muovere un solo muscolo nonostante il mio cervello continui a dirmi di scappare.

non riesco a staccare gli occhi da Jasper.


- solo tu puoi salvarlo - la vocina di Jane mi giunge dalle mie spalle - devi solo venire con noi - continua a dire mentre continuo a guardare Jasper combattere contro i tira piedi di Jane.


- non posso fargli questo- le rispondo mentre le lacrime cominciano a scendere dagli occhi - preferisci vederlo morto?- chiusi gli occhi, la risposta era chiara - devo dire a Felix di fargli del male, sul serio?- disse sadica - no ti


prego - le risposi girandomi verso di lei - farai quello che dico? - mi domanda di nuovo fissandomi con quei suoi occhi rossi - prometto - dissi a bassa voce.


Jane fece un cenno ai due che lasciarono andare Jasper - andiamocene, il nostro compito è finito - i due si allontanano da lui che mi guarda come se lo avessi tradito, potesse piangere lo starebbe sicuramente facendo - salutatevi pure -


mi avvicino a Jasper in e mi inginocchio prendendogli il volto tra le mani - perdonami Jazz - gli sussuro a pochi centimetri dalle sue labbra quando qualcosa balzò fuori dal cespuglio dietro di noi, di scatto Jasper mi spinse con le


spalle contro il cemento dell'asfalto parandosi davanti a me con il suo corpo, quando qualcosa di grosso e peloso piomba davanti a noi non riuscì a trattenere un urlo nonostante sia tra le braccia al sicuro di Jasper. finalmente.


la creatura davanti a noi digrignava i denti prima di fiondarsi contro Jane e gli altri due che se ne andarono - ci ricedremo Jasper - disse prima di sparire nell'oscurità.


ci alziamo da terra, tremavo come se avessi freddo ma non lo era e nemmeno il potere di Jasper riuscì a calmarmi, il grosso lupo si avvicinò a noi e tremai di nuovo - tranquilla, non ci vuole fare del male - mi dice mentre mi stringe.


ancora come terrorizzata da quello che era successo poco fa non riuscivo a staccarmi da lui e lui non voleva lasciarmi.

al sicuro nella sua macchina sento la crisi arrivare, nascondo il viso tra le ginocchia e puntuali le lacrime arrivarono.


- Aly..- mi sentivo un idiota a piangere in queste situazioni ma non ci riuscivo - scusami - biascicai tra una lacrima e l'altra non mi accorgo nemmeno che è sceso dalla macchina e adesso e dalla mia parte con lo sportello aperto in


ginocchio davanti a me - non è successo niente - dice guardandomi serio, non capisce? come puo dire che non è successo nient, mi stringo ancora di piu contro il sedile e serro ancora di piu le mie ginocchia - Aly..- la sua voce è


triste, non lo guardo negli occhi come ho paura di dirgli il vero motivo della mia crisi - Jazz..- sento il suo sguardo su di me - dico sempre con il viso nascosto tra le braccia - Alice, non si tratta solo di questo vero?- alzo lo sguardo ma non


cerco il suo, guardo fisso davanti a me - scendi per favore - dice freddo - Jasper? - quando guardo accanto a me lo sportello è perto ma lui non c'è lo cerco si sta allontanando dalla macchina, scendo di tutta fretta dalla macchina e gli


corro dietro abbracciandolo da dietro per trattenerlo - Jasper, non te ne andare - dico con la voce rotta dal pianto contro la sua schiena - Aly - dice allontanandosi di qualche centimetro da me mentre faccio ricadere le braccia lungo il


corpo preparandomi al peggio - dove potrei stare se non qui accanto a te - alzo lo sguardo umido su di lui che mi guarda prima di stringermi e farmi immergere nel suo abbraccio solido come una roccia.


-ho avuto paura di perderti - dico contro il suo petto mentre la sua mano mi accarezza i capelli - non mi perderai mai principessa -.



uauauau risata isterica! ce l'ho fatta a tornare! spero che vi sia piaciuto e che il finale non sia troppo come dire

- mieloso

-pucioso

-zuccheroso

-machemelloso

-caramelloso


emm ho finito gli aggettivi xD spero che non sia una vera schifezza ma lascio decidere a voi hihi alla prossima e spero molto a presto!



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Capitolo 10
*** capitolo 10° Nessun momento sarebbe meno vero Che il momento in cui io ti guardo ***





«Un amore crollato, ricostruito, cresce forte, leggiadro, grande più di prima.»


shakespeare


finalmente riesco a dormire tutta la notte senza urli o sogni che vengono a tormentarmi perché Jasper adesso è qui con me che veglia di nuovo sui miei sogni.


se mio padre lo trovasse qua mi ucciderebbe ma non importa.

la mattina arriva con il solito grigiore tipico di Forks a cui mi ero abituata, a cui non potrei mai rinunciare.


mi metto a sedere sul letto ma Jasper non c'é, so però dove è, come tutte le mattine andava a casa a cambiarsi e a prendere la macchina per andare a scuola.


mi vesto svogliatamente e scendo per fare colazione ma mio padre non c'è al suo posto c'é un post- it sul frigo " sono a lavoro, torno tardi Charlie", si è sprecato penso accartocciandolo e aprendo il frigo.


- buongiorno - dico al nulla pochi secondi dopo Jasper appare sulla soglia della cucina - mai che ti si possa fare una sorpresa - disse finto arrabbiato mentre si avvicinava a me - scusa - dico facendogli la linguaccia - ah si,? vieni qua -


dice cominciando a rincorrermi - Alice guarda che ti ho - ci fermiamo di botto vedendo Jacob fermo in corridoio con in mano un film divertente e la frittura di Henry nell'altra - portato - dice abbassando le braccia e il tono di voce.


- Jacob?- sono stralunata, cosa ci fa Jacob in casa mia, e sopratutto come ha fatto ad entrare - che ci fai qua?- gli domando allontanandomi un po da Jasper e mettendomi tra di loro per evitare che si scannassero - ero venuto a


vedere come stavi, ma vedo - dice puntando lo sguardo su Jasper - che ti sei ripresa in fretta - sentì Jasper partire all'attacco ma lo fermai prendendolo per la mano - no Jasper. come sei entrato?- gli domando - Charlie mi ha dato un


mazzo di chiavi -dice mostrandomelo - dammelo- incrocio le braccia al petto e tendendo un braccio pronta a riceverle.

- no- dice riponendole nella tasca ma con un movimento impercettibile me le ritrovo nella mano - grazie Jazz-, me le


metto in tasca - adesso fuori da casa mia - dico

- cosa, ma perché? - - perchè io non ti voglio, mettitelo in testa - dico perdendo la pazienza - ma Charlie ha detto..- -non hai sentito che ha detto - i intromette Jasper - tu non ti immischiare -


- mi immischio come mi pare cane - - o ma davvero? - - è la mia ragazza e mi immischio - dice Jasper staccandosi dalla parete e avvicinandosi minaccioso a Jacob - non era la tua ragazza però quando sei andato via - disse


colpendolo nell'orgoglio - hai fatto presto ad andare via quando hai visto che le cose si complicavano - dice ancora - adesso basta - mi sono resa conto che ha superato il limite e che sto urlando - vattene - - come vuoi, ma sai dove


trovarmi - .

finalmente se ne va chiudendosi la porta alle spalle - Jazz, mi dispiace - dico girandomi verso di lui aveva gli occhi


chiusi e stremava - Jazz - mormorai, mi avvicinai a lui e gli presi il volto tra le mani, - io non lo penso - dico sorridendogli dolcemente costringendolo ad alzare il volto fino ad incontrare i miei occhi e se non li vedessi con i miei occhi non ci


crederei erano lucidi, ma i vampiri non possono piangere - Jazz - dissi guardando i suoi occhi e i pugni stretti lungo il corpo.


di slancio lo abbracci passandogli le braccia intorno al collo - non devi credere a ciò che dice Jacob - gli sussurro

- ma ha ragione - dice per la prima volta da quando è andato via - no,non è vero - lo sentì sussultare da sopra la mia


spalla - io non ho mai smesso di sperare - le sue braccia mi stringono i fianchi avvicinandomi a lui -io non ti merito - dice stringendomi a lui prima di baciarmi dopo tanto tempo.


mi arrampico meglio sulle sue spalle per raggiungere le sue labbra che non ho mai dimenticato in tutto questo tempo.

mi stacco da lui per riprendere fiato ma non smetto di guardarlo negli occhi mentre mi passa una mano sulla guancia mandandomi in paradiso con un solo gesto.


[Volturi]


-ve la siete lasciata scappare - urla un uomo, Aro buttando a terra il lume che emetteva una luce flebile - Aro, un lupo ci


ha impedito di - biascica Felix spaventato per la sua sorte - un lupo?- domanda retorico Aro improvvisamente calmo.


è girato di spalle e guarda fuori dalla finestra le macchine che scorrono nel traffico frenetico di Seattle.


-siete una delusione- disse senza voltarsi - mio caro Aro, ti ho detto che ci dovevo pensare io - dice una voce


proveniente dal divano completamene in ombra - Cosa proponi Caius? - domanda Aro.


il vampiro chiamato Caius prima di rispondere agita il bicchiere contenente del liquido rosso come se fosse vino


- io propongo di sterminare i Cullen - disse un altra voce su un altro divano - Jane, sei sempre la solita - commenta Aro


Jane ci rimane malissimo tanto che digrigna i denti ma non ha il coraggio di controbattere.


- non ha tutti i torti Aro,fratello mio- riprende Caius dopo che ha sorseggiato quello che stava bevendo - stanno


diventando troppo numerosi - loro sono solo tre in effetti, il loro corpo di guardia conta ben poco, mentre i Cullen sono


sette e tutti sono molto uniti.


- non è facile sconfiggerli mio caro Caius - - Maestro hanno un punto debole - si intromette di nuovo Jane


-quale mia cara?- domanda madido di nuova curiositàAro - l'umana, si batterebbero per salvarla fino a farsi uccidere -


- ma così torniamo al piano di prima sorellina - commentò Alec -no, se riusciamo a farli litigare con i licantropi, sono


loro vicini, per quanto tempo riusciranno a mantenere i rapporti?- conclude con un certo sadismo nella voce.


- sei diabolica Jane - commenta Alec - e sia Jane, occupatene tu - Aro era convinto che tutto sarebbe andato come


aveva programmato.


-dobbiamo festeggiare, Caius, versami del sangue anche a me - prende il bicchiere che suo fratello gli porge- alla


nostra salute -. tutti ridono sicuri che le cose prenderanno il verso sperato.


[fine Volturi]


è notte gia da un po quando mi sveglio in preda al panico - Alice, che hai visto?- sa che ogni volta che mi sveglio di notte non è per un incubo ma è perché ho avuto una visione .


respiro affannosamente mentre continuavo a guardare davanti a me -quelli che ci hanno attaccato ieri - dico cercando lo sguardo di Jasper - vi vogliono distruggere - dico in preda al panico, mi prende il volto con le mani costringendomi a


guardarlo - sei sicura? - mi domanda, annuisce quasi impercettibilmente e di scatto si alza dal letto lasciandomi in ginocchio sul letto - dove vai?- gli domando alzandomi - devo avvertire gli altri - dice salendo sulla finestra - vengo

anche io - dico infilandomi una felpa e un paio di Jeans.


- se Charlie non ti trova? - domanda ma non mi importa che cosa sarebbe successo, la mia vita era Jasper adesso.

mi prende sulle spalle e scendiamo dalla finestra.


la luna è alta nel cielo e illumina la strada.


in casa tutte le luci sono accese ovviamente, nessuno dorme a casa Cullen.

Jasper mi mette giu e a passo svelto entriamo in casa dove veniamo accolti da Esme che mi abbraccia contenta di


vedermi dopo tanto tempo - sono contenta di rivederti - disse sciogliendo l'abbraccio - posso offrirti qualcosa?- mi domanda gioviale - spiacente mamma, mi serve adesso, dove è papa?- Esme rimane basita dalla risposta del figlio


tanto che comincio a guardarlo male - nel suo ufficio - - grazie-.

mentre raggiungevamo lo studio di Carlisle gli dico che non è stato molto carino da parte sua trattare così Esme


- lo so e mi dispiace ma è importante - dice, una volta davanti alla porta dello studio bussa un paio di volte prima che Carlisle rispondesse.


rimane un po stranito nel vederci la entrambi ,a ci fece accomodare comunque e noi o meglio Jasper gli racconta che cosa era successo.


quando si finisce non sembrava troppo sconvolto - queste visioni si non avverate sempre - mi domanda a me Carlisle ci penso molto a lungo ripercorrendo velocemente tutte le volte che ne avevo avuta una e la risposta è semplice, si.


tutte le volte le mie visioni mi avevano non dico salvato la vita ma cambiata notevolmente.

quando sono sicura rispondo.


Carlisle incrocia le dita delle mani appoggiandoci il mento sopra con sguardo pensieroso - è logico che è per eliminare un clan piu numeroso di loro - è incredibile come Carlisle riesca a mantenere la calma in questo modo, sento


Jasper invece fremere dalla rabbia.

- teniamoci pronti al peggio - dice Carlisle prima di alsarzi - dove vai?- domanda Jasper - a Denali, a chiedere consiglio


a Eleazar - guardo Jasper non sapendo di chi stesse parlando - un ex volturo- mi risponde.

scendiamo di nuovo al piano di sotto dove mi lascia finalmente andare da Esme che si mise a preparare la sua

squisita cioccolata calda.



mi appisolo in camera di Jasper dopo aver bevuto la cioccolata calda preparata da Esme. é Jasper a svegliarmi baciandomi dolcemente sulle labbra ma quando dormo non ce n'è per nessuno, nemmeno per Jasper.


mi giro sbuffando -ancora cinque minuti - lo sento ridere mentre continuo a rigirami tra le sue braccia - amore, tuo

padre tra meno di mezz'ora si alza per andare a lavoro - mi sussurra all'orecchio, ma non sono le quelle parole a


svegliarmi del tutto, mi ha chiamata Amore, non mi aveva mai chiamata così.

mi metto a sedere sul letto improvvisamente lucida, scarruffata, ma lucida e guardandolo gli domando che cosa aveva


detto - ho detto che tuo padre si sta per svegliare - ripete pacato ma io non voglio sapere quello, voglio che ripeta Amore, voglio sentirmelo dire ancora.


- no prima - incalzo mentre rannicchio le ginocchia e ci appoggio sopra la testa in attesa di quella parola.

fa la faccia vaga come se non si ricordasse - proprio non mi ricordo - dice facendo spallucce, spalanco la bocca


offesa e mi alzo da letto in cerca dei jeans - Amore, dove vai? - mi domanda di nuovo prendendomi in braccio portandomi a sedere sopra di lui - sei un bastardo -gli dico appoggiando la fronte alla sua, -e tu un folletto - soffia a


pochi centimetri dalle mie labbra.


Like indecision to call you, and hear your voice of treason..


il cellulare, Charlie o cavoli, adesso si che sono nei guai, mi alzo bruscamente allontanandomi da Jasper e parto alla ricerca del cellulare, due squilli, starà chiamando la poilizia, tre squilli l'esercito, quattro squilli i vigili del fuoco per


dragare il fiume, cinque squilli le pompe funebri al sesto lo trovai

- pronto - all'altro capo del telefono Charlie sta urlando così forte nel microfono che non riesco a capire che cosa stia dicendo, capisco solo punizione e cinque minuti.


chiudo la chiamata e parto alla ricerca dei Jeans - è infuriato - dico una volta trovati sotto al letto ( non abbiamo fatto

nulla, morivo di sonno) me li infilo in malo modo il che mi fa impiegare cinque minuti buoni in piu - se non sono a casa


entro cinque minuti a partire da quando mi ha chiamato sono i grossi guai - parto per la ricerca delle scarpe che invece non sono sotto al letto ma sotto al divanetto, mio dio ma perché sono così disordinata, Jasper invece mantiene la


calma senza scomporsi tanto, si era alzato dal letto per prendere le chiavi della macchina e adesso mi guarda appoggiato allo stipite della porta, se non fosse che rischio l'ergastolo gli sarei gia saltata a dosso - perché non mi hai


svegliata - borbotto finalmente infilandomi le scarpe - ti ho chiamata cinque volte - risponde scuotendo la testa ma sempre rimanendo calmo.


quando sono pronta mi avvio verso le scale ma mi afferra per un braccio esasperato, mi carica sulla schiena e si parta alla volta di casa mia.


il viaggio dura sie e no due minuti e quando siamo vicini mi posa a terra - vuoi che venga con te? - meglio di no, non oso immaginare la scenata gia senza di lui, con lui presente mi avrebbe chiuso in un convento di clausura.


lo baciai velocemente e mentre mi avvio al patibolo mentre gli faccio cenno che lo avrei chiamato quando si sarebbero calmate le acque.





eccomi di nuovo qua, spero che anche questo vi sia piaciuto come capitolo come quello precedente.

voglio ringraziare tutti di cuore del ben tornato che mi avete dato grazie, sopratutto ad alicecullen19 e alice90cullen

bene vi lascio allo Spolier :



- Jane- ringhiai contro quel volto da bambina odiosa.

- Alice- ricambia con quel suo ghigno malefico - voglio farti una confidenza - dice avvicinandosi

-Aro vuole distruggere i Cullen, ma io ti faccio una proposta, vieni con noi - mi tende la mano bianca come il marmo soghignando - non farai del male ai Cullen - imposi, sorrise come se avesse la vittoria in mano e infatti l'aveva

- allora?- incalza la vampira, abbasso lo sguardo e pronuncio quelle parole mentre spero che mantega la promessa.



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Capitolo 11
*** capitolo 11° Someday I will understand In God's whole plan ***






La liberazione interiore è l'unica cosa per cui valga la pena di morire, l'unica per cui valga la pena di vivere.
Jim morrison




punizione fino a quando non sarei come diceva lui "maturata" abbastanza da capire che non devo uscire da sola di


notte senza nemmeno avvertire.


mi confinò in camera mia senza nemmeno farmi spiegare che non era come pensava lui, che non ero andata a battere


sui viali ma che avevo, ok semplicemente dormito, e niente di piu, a casa di Jasper.


ovviamente non dissi niente, altrimenti oltre alla clausura sarebbe scappata anche una bella denuncia e una bella


ordinanza restrittiva.


decisi quindi di stare zitta a sorbirmi la paternale e quando finì non fui che contenta quando mi spedì in camera mia.


salì pensantemente le scale e aprì la porta di camera e me la chiusi poi rumorosamente alle spalle.


era inutile restarci male o piangere, era solo colpa mia, non avevo pensato a cosa andavo in contro ieri notte quando


sono scappata di casa ed era giusto essere puniti.


mi misi il cuore in pace e afferrando il diario guardai i compiti che avrei dovuto fare per lunedì, magnifico latino e fisica


due delle materie che odiavo piu in assoluto.


cercai di non pensarci troppo e buttatami sul letto con i libri presi il cellulare e mandai un messaggio a Jasper,


conoscendolo stava andando in crisi con il cellulare stretto nella mano.


"ciao Jazz, Charlie mi ha messo in punizione ='( "


premo invio e mi concentro sulla versione, gia al secondo rigo mi si intrecciano gli occhi ma se volevo passare a


giugno mi sarei dovuta applicare, anche a latino.


provai a tradurre ma non tornava un tempo e quando ne ebbi abbastanza tirai il libro fuori dalla finestra nel vero senzo


della parola.


chiusi il quaderno e recuperai il cellulare dal comodino, c'era un messaggio


"mi dovrei preoccupare?"


come un ebete risposi senza neanche chiedermi per cosa. due secondi dopo arrivò un altro messaggio


" intendevo per il libro di latino volato dalla tua finestra" finalmente connetto e corro alla finestra e lo trovo la sotto come


al solito con il mio libro di latino in mano, Dio qanto lo amo quel vampiro. è sempre presente la al momento giusto.


li fece cenno di venire su come al solito e quando fu appena entrato non riuscì a non saltargli a dosso.


non ce la facevo a stargli lontano neanche un minuto e lui lo sapeva, sapeva che effetto mi faceva, che onde che


paralizzavano il mio cervello mandava soltanto guardandomi.


- a letto senza cena? - domandò sciogliendo l'abbraccio e posando il libro sul tavolino vicino alla finestra - già, ma


credo che resisterò per una notte senza cibo - quindi suppongo che una bella pizza non ti vada - quelle parole mi


rimisero al mondo, bella pizza - Pizza? - domandai retorica tornando da Jasper tutta gongolante e quando la tirò fuori


salti come una bambina viziata, Jasper mi viziava ogni momento.


quando vidi che era ai quattro formaggi a momenti mi mettevo ad urlare - direi che ti piace - disse appoggiandosi al


muro - ti amo Jazz- dissi sedendomi sul letto. sedette accanto a me guardandomi con il solito sguardo si chi guarda


qualcosa di incredibilmente prezioso - ne vuoi?- gli domandai sdraiandomi accanto a lui e mettendogliene un pezzo


sotto il naso.



si portò le mani alla gola e simulò una speci di strangolamento - come fai a dire che non ti piace? - addentai la pizza


sotto il suo sguardo quasi disgustato - come fai a dire che non ti piace il sangue - domanda, retorica ma lo presi in


contro piede - a me piace il sangue - strabuzzò gli occhi mettendosi a sedere - tutto bene amore? - era


improvvisamente serio - che ho detto? - ero preoccupata, che lo avessi schifato davvero? poi improvvisamente rise


senza ritegno - ti faccio ridere è? - certo che siamo una bella coppia - commenta appoggiando la fronte contro la mia


- un vampiro che odia la pizza e un umana che ama il sangue - risi anche io, che coppia bella assortita. mi sdraiai


portandomelo dietro e cominciai a baciarlo. un brivido mi corse lungo la schiena ma no come quando ho freddo


- hai freddo? - domandò mentre si fermò per guardarmi negli occhi - no, sei tu che mi fai quest'effetto - dissi


riprendendo a baciarlo.


mi svegliai di nuovo alle tre di notte un po infreddolita avevo solo l'intimo a dosso raccattai una felpa li vicino a letto e


tornai a dormire - tutto ok?- mi domandò Jasper, annuì tornando tra le sue braccia ma ormai ero sveglia


completamente.


mi girai contro il suo petto e rabbrividì di nuovo, mi tirai le maniche della felpa fin sopra le mani ma il freddo non passò,


si alzò pensando che la causa fosse lui ma lo afferrai e lo ritirai giu - non ho freddo, ho come la sensazione che stia per


succedere qualcosa di brutto - mi strinse contro il suo petto e poi eccola quell'ondata di calore rassicurante


- Carlisle ha parlato con Eleazar - esordì.


anche lui non si spiegava le mie visioni visto che solo i vampiri posso manifestare questi "doni", certo sono delle


rimanenze di quando era umano, questo voleva dire che sarei diventata un vampiro anche io.


-Jasper- lo chiamai sempre accoccolata con il suo petto, mi feci coraggio e gli posi quella domanda di ci temevo la


risposta.


- mi trasformerai mai in vampiro? - tutto d'un fiato per paura della risposta, mi strinse ancora di piu a se - per me sei


bellissima così - disse guardandomi negli occhi - anche quando sarò in carta pecorita e tu ancora un diciottenne? -


sussurrai sulle sue labbra.


-Aly, non ti priverei mai della cosa piu bella che hai - mi scostai da lui mettendomi in ginocchio sul letto e mettendogli


un dito sulla bocca gli impedì di parlare ancora - la cosa piu importante che ho sei tu, e sappi che non mi arrenderò,


voglio stare al tuo fianco per sempre - finì il mio discorso che lui suggellò con un bacio dolce e un grazie.


ma come sempre im momenti belli finiscono troppo in fretta e il suo cellulare squillo. in una frazione di secondo il mio


mondo crollò.


i licantropi avevano mosso piede contro i Cullen accusandoli di essere entrati nel loro territorio e quindi Jasper


doveva andare a tenere calmi gli animi.


- vengo anche io - dissi alzandomi dal letto ma non sembrava in vena di scherzare, mi fulminò con lo sguardo il che mi


fece capire che era un no mi rattristai, grazie al suo potere lo capì benissimo - Aly, siamo sul piede di guerra come


riuscirei a concentrarmi sapendoti li?- prese il mio mento e mi costrinse a guardarlo negli occhi.


- torno appena posso, tu però - si interruppe - non uscire di casa, ti prego - e dove potevo andare? ero in punizione ma


mi risparmiai il sarcasmo e annuì , mi baciò a stampo e scese dalla finestra.


- fai attenzione-.


mi alzai e lui non c'era, non ero piu abituata a questi risvegli in solitudine, neanche mio padre c'era, avevo l'assoluto


dominio della casa se non fossi dovuta andare a scuola.


sicchè montai in macchina e mi diressi a scuola dove nessuno dei Cullen era presente, nessuna volevo, nessuna


mercedes nessuna Jeep.


loro non c'era, cominciai a preoccuparmi sul serio e quando finirono le lezioni feci come mi aveva detto Jasper corsi a


casa.


arrivai davanti casa e quando vidi chi c'era mi gelò il sangue nelle vene, non scesi dalla macchina feci marcia indietro


ma qualcosa mi tratteneva.


- ti conviene scendere - Jane era la davanti che aspettava me, pronta a portarmi via come aveva promesso.


scesi dalla macchina e mi avviai verso di lei a testa alta.


- Jane - dissi il suo nome come uno sputo - Alice, facciamo un chiacchierata vuoi? - disse melliflua con la sua voce da


bambina - dov'è Jasper?- domandai sulla difensiva.


in abiti civili era molto bella, come tutti quelli della sua specie.


indossava un paio di jeans delle ballerine e un maglioncino nero scollato - hai stufato con Jasper - era stato Alce a


parlare - abbiamo capito che lo ami - disse spingendomi dentro casa.


Felix:vediamo lui quinto ti ama invece -

Alice: che vuoi Jane?

Alec: o mio dio m è tarda?-

Jane : Alec, l'educazione. Alice Aro vuole te, ecco cosa vogliamo noi, te.

Felix: i tuoi poteri

Jane: ad Aro manca qualcuno con i tuoi poteri

Alice : Jasper mi porterà via da voi

Jane: Aro vuole distruggere i Cullen ma posso dirgli di fermarlo basta solo che tu dica di si

Felix: vieni con noi!

Alec: e i Cullen saranno salvi


finalmente capì, loro avevano organizzato tutto li guardai sconvolta - se accetto, lascerete in pace i Cullen ?- domandai


- ma certo cara. devi solo dire di si -.


pensai a cosa avrei portato Jasper, e fossi andata con loro e poi pensai alla fine che avrebbero fatto, non potevo


permetterlo - si - dissi con i pugni stretti.

tutti e tre ghignarono come se avessero vinto alla lotteria mentre ancora non sapevo che cosa mi serbava il futuro, per me, per Jasper per noi.





ahhh =3 finita la prima parte, siete contenti ??!

immagino -.-" mi preparo a ricevere i pomodori anzichè del mazzo di fiori xD, via non posso non dirvelo:

ovviamente ci sarà un seguito mica possiamo lasciare la situazione così no? ma chissà come sarà il seguito, sicuramente ricco di sorprese e contrasti =3 che metteranno a dura prova l'amore tra i due, specialmente una piccola cosettina che chiamerò semplicemente Hollie, per ora!

voglio ringraziare chi ancora mi segue come aliceculle13 e alice90cullen che mi supportano e sopportano in questo mio delirio, GRAZIE!




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Capitolo 12
*** capitolo 12° eri li, ci sei sempre stato ***







Non ti ho mai visto, ma ti ci sei sempre stato, veglivi su di me senza che io me ne accorgessi. Mi hai indirizzato sulla via della felicità e poi ti ho trovato, eri li, ci sei sempre stato



avevo deciso spontaneamente di seguire Jane, Alec e Felix. Lo avevo fatto per salvare quella che ormai era la mia


famiglia, quello che per me era la cosa piu importante al mondo, Jasper.


sapevo che così facendo lo avrei distrutto piu io che loro uccidendolo ma nella sua infinita vita avrebbe trovato


sicuramente qualcun'altra che lo avrebbe amato come lo amavo io.


mentre pensavo a cosa mi stavo lasciando alle spalle una lacrima mi scese lungo il viso.


camminavamo da un po e appena fuori la foresta una macchina ci stava aspettando, con un cenno del capo Jane


salutò il vampiro che ci attendeva e mi fece salire in macchina.


ignoravo dove mi stessero portando, ma che differenza faceva? non avrei mai piu rivisto Jasper.


la macchina partì spedita verso una meta a me sconosciuta e in poco tempo uscimmo da forks e ci dirigemmo verso


Seattle.


- tra poco umana, avrai l'onore di conoscere il Grande Aro - a parlare era stato il vampiro alla guida, era piu o meno alto


quanto me, moro con gli occhi rossi, aveva un completo nero e nonostante sorridesse qualcosa mi diceva di non dargli


troppa confidenza.


non risposi per me Aro poteva essere anche Dio in terra.


quando arrivammo a Seattle era gia sera inoltrata. ci fermammo davanti all'albergo piu lussuoso di tutta la città e lasciata


la macchina al parcheggiatore dell'hotel mi fecero strada fino alla suite di Aro e dei suoi fratelli.


la suite era all'ultimo piano, ingegnoso, nessuno li avrebbe disturbati nelle loro veglie notturne si per le pulizie sia per il


servizio in camera.


giunti all'ultimo piano davanti a noi c'era una sola porta con appeso alla maniglia " non disturbare".


mi spinsero avanti fino alla porta e la, Jane busso due volte prima che una voce un po acuta le disse di entrare.


entrai dopo di lei.


la stanza era buia le tende erano aperte e filtravano solo le poche luci della città che facevano intravedere i volti delle


persone presenti.


- grazie, potete andare - a parlare era stato un vampiro girato verso la finestra che guardava il traffico scorrere nella


strada sotto di noi.


tutti obbedirono es uscirono dalla stanza lasciandoci soli.


-Alice - disse senza voltasi a guardarmi -che bello rivederti - disse con una nota di gioia nella sua voce, ma io non mi


ricordavo di averlo mai visto, mi ricorderei di lui - non t ricordi?- finalmente si girò, il suo volto mi tornò improvvisamente


alla mente anche se non mi ricordavo dove l'avessi visto, feci un passo indietro - non devi essere spaventata da me -


la sua voce era dolce, troppo dolce per essere vera, mosse alcuni passi verso di me - posso?- allungò la mano verso


di me ed io mi ritrassi ancora - non voglio farti male - mosse altri due passi verso di me mentre ancora tendeva la


mano.


scossi la testa ma come iptonizzata allungai la mano verso di lui che afferrò avido - che bello poter vedere i fatti che


accadranno - aveva gli occhi chiusi e il sorriso sulle labbra, quando lasciò andare la mia mano tornò a fissare fuori dalla


finestra il paesaggio della metropoli.


- Alice mia cara, tu hai un dono bellissimo, mi piacerebbe che tu - fece una pausa come se fosse stanco, i suoi mille e


piu anni cominciavano a farsi sentire? si girò di nuovo ma questa volta non aveva piu il sorriso come prima, era serio


come se la mia decisione potesse in qualche modo influenzare il futuro - ti unissi a noi - era come aveva detto Jasper,


erano sempre in cerca di qualcuno che li seguisse, di seguaci.


- io..- avevo possibilità di scelta?, non penso, era una domanda la sua? - ho scelta?- sogghignò e il che mi fece


pensare che non ce l'avessi.


- tu non ricordi di avermi già incontrato? - scossi la testa, il suo volto mi era familiare, come quando sogni qualcuno


- noi ci siamo già incontrati - disse sedendosi e portandosi alla bocca un bicchiere con qualcosa di rosso, sangue.


- si, tempo fa - fissava il liquido dentro senza mai incrociare il mio sguardo - forse eri troppo piccola per ricordartelo -


disse che un giorno quando ancora vivevo a Forks con entrambi i miei genitori mi persi nel bosco e non sapevo piu


come tornare a casa. mentre camminavo nel bosco sempre piu buio e cupo incontrai una persona, un vampiro. allora


ero troppo piccola per sapere della loro esistenza pensavo fosse solo un umano che volesse aiutarmi così mi gettai


verso di lui per chiedergli aiuto.


questo vampiro mi prese tra le braccia e m chiese il mio nome, quando risposi sentì qualcosa di pungente su collo


prima di sentirmi lanciare via. quando riaprì gli occhi un altra persona, un vampiro era la, posto davanti a me.


diceva che non mi avrebbe dovuto toccare, che per lui era una crudeltà.


- ero io quel vampiro - disse posando il bicchiere vuoto e alzandosi di nuovo - e quei segni che hai sul collo - passai


una mano sul collo, avevo due segni che avevo sempre scambiato per nei tanto erano piccini - sono il segno dei miei


canini - tutto tornò limpido come il sole, ecco dove l'avevo gia incontrato, avevo poco piu di tre anni quando mi persi


nel bosco, pensavo fosse solo un sogno, ma se mi aveva morso come mai non ero diventata un vampiro - tu menti -


urlai improvvisamente - se mi hai morso come mai non sono diventata un vampiro? - sogghignò di nuovo - se il tuo


amato Jasper non fosse arrivato e ti avesse levato dalle mie grinfie avrei succhiato il tuo sangue trasformandoti -


Jasper?, il vampiro che mi aveva salvato era Jasper? ma come era possibile - cosa?, Jasper..- ero rimasta a bocca


aperta -Jasper prima di quell'episodio era la mia guardia del corpo. non lo sapevi? - ero sempre piu confusa - per un


vampiro basta uno sguardo per capire chi sarà la sua compagna per la vita, ma Jasper ha sempre avuto difficoltà ad


esternare i suoi sentimenti, era stufo di uccidere,era stufo di sentire il dolore e la paura delle persone che stava per


uccidere ed era intenzionato ad andarsene. quella sera ero a caccia da solo quando ti incontrai e non riuscì a resistere


eri da sola, così indifesa e piccola, sarebbe stato così rigenerante bere il tuo sangue ma potei solo trasmettere i poteri


perché Jasper ti ha salvato - Jasper mi aveva salvato, gia allora si preoccupava per me, e io che cosa avevo fatto per


ripagarlo, avevo baciato Loris in vacanza e sono andata diritta nelle mani di Aro.


- dopo che ti ha riportato a casa dette le sue dimissioni e si unì ai Cullen - lo guardavo incapace di dire niente, se ero


viva lo dovevo solo a lui - e da quel momento f la tua ombra - ero un egoista, aveva passato quindici anni ad aspettare,


ad aspettarmi, non l'ho mai ringraziato, e non avrei mai potuto piu farlo - adesso finalmente posso fare quello che avrei


voluto fare quindici anni fa -. si avvicinò a braccia aperte con i canini scoperti, ero incapace di muovermi come quando


ci provò Laurent, sembrava tutto un film già visto ma non chiusi gli occhi, pensai a Jasper e a tutte le volte che mi


aveva salvata - non farà male - - non la toccare - mi voltai di scatto, Jasper - possibile che non possa mai avere un


attimo di pace - guardavo Jasper, stava bene, non aveva neanche un graffio - Jasper, cosa ti ricorda questa scena? -


disse avvicinandosi a lui, - la luna, il buio, tu ed io, la nostra Alice - alle parole "nostra Alice" lo vidi contrarre i muscoli


-non ci sei riuscito allora, non ci riuscirai adesso - mosse alcuni passi verso di me prima di affiancarmi - Jasper io ..-


mi fulminò con lo sguardo prima che perdessi i sensi e mi addormentassi, mi sentì prendere in braccio e come se


fluttuassi sentivo che mi stavo spostando - Jasper non stai correndo troppo - riconobbi subito quella voce, avrei voluto


urlare e aprire gli occhi ma non ci riuscivo neanche quando mi sentì cadere per terra e sentì Jasper urlare di dolore.


dovevo reagire, dovevo svegliarmi, dovevo aiutare Jasper e fare quello che lui aveva fatto per me troppo volte.


con tutta la forza che avevo riuscì ad aprire gli occhi e a riuscire a mettermi in ginocchio, Jasper stava lottando contro


Felix mentre Jane lo torturava con il suo potere, ma dove erano gli altri, come mai non venivano ad aiutarlo?.


- devo aiutare Jasper - mi misi in piedi a fatica e cercai a tentoni qualcosa di acuminato,se la cosa che bramavano di


piu era il mio sangue gli avrei accontentati, ma li avrei portati anche alla rovina, sul tavolo c'era la cena che aveva


ordinato qualcuno, afferrai il coltello con decisione e li chiamai, mi sentì fissare da otto occhi , Felix tratteneva Jasper


per terra - che hai intenzione di fare con un coltello? - la voce di Jane sembrava divertita dalla situazione - volete il mio


sangue, prendetelo - strinsi il coltello con una mano mentre con la lama mi aprì l'altro palmo - Alice - Felix lo sbatté a


terra di nuovo, vidi gli occhi di tutti farsi famelici e lasciare andare Jasper per avvicinarsi a me, dalla mano usciva un


rivolo di sangue che andò a macchiare il terreno.


in poco tempo fui circondata dai tre che non vedevano l'ora di assaggiarmi - Aro smettila - a parlare era stata un altra


voce, quella di carlisle, per la prima volta era autoritaria e aveva poco di pacato - richiamali subito - Aro sembrava


spaventato da Carlisle tanto che richiamò i tre che subito si ricomposero e lo raggiunsero.


mi appoggiai al muro, l taglio iniziava a fare male, ma in pochi secondi Jasper mi fu di nuovo accanto.


la sua faccia era sconvolta - Jasper..- dissi a fatica - ti porto via da qui - mi prese di nuovo in braccio e a velocità mi


portò verso gli ascensori ma gli intoppi non erano finiti qui - Jasper, è un po che non ci vediamo - disse parandosi


davanti agli ascensori - Dementri, ti prego - la sua voce era implorante ma le sue intenzioni meno, mi rimise a terra -non


posso Jasper, il suo sangue è così buono - prese Jasper per il collo e lo lanciò lontano - siamo rimasti tu ed io Alice -


mi prese la mano sanguinante e leccò la ferita - dissetante, sai di menta e cioccolato - mi ripugnava, aveva un rivolo di


sangue scendeva sul lato della bocca - mi dispiace per Jasper, ma sei troppo buona - i suoi denti penetrarono nella


mano con u dolore allucinante, la mano prese a bruciare come la testa e davanti a me vidi passare tutta la mia vita


come un film compreso la prima volta che vidi Jasper.


- vieni qui, è tutto finito - Jasper era la, mi tendeva la mano mentre sentivo un senso di sicurezza invadermi, ancora non


sapevo che era il suo potere a farmi quell'effetto - se ne è andato? - domandai uscendo da dietro l'albero dove mi


aveva detto di nascondermi - si, se ne è andato - disse sorridendomi per darmi coraggio - vieni, ti porto a casa -


mi prese in braccio, mi portò in una grande casa, ci sarei stata quindici anni dopo, Esme si prese cura di me - lei è mia


madre, Esme - mi avevano gia conosciuti tutti, fu Carlisle a chiamare la mia famiglia quando mi vennero a prendere la,


mi ricordai poi la promessa che mi fece prima di andarmene Jasper - ci incontreremo di nuovo un giorno, ma fino ad


allora, veglierò su i tuoi sogni - rispose alla mia domanda se lo avessi mai piu rivisto.


quando aprì di nuovo gli occhi mi sentì strana, piu leggere. non riconobbi subito dove fossi ma Jasper era la accanto a


me, sembrava triste. mi tirai a sedere la testa mi girava - Jazz..- lo chiamai, alzò lo sguardo su di me - perdonami, non


sono stato in grado di proteggerti - lo interruppi posandogli un dito sulle labbra che incredibilmente non sembravano


piu così fredde - mi hai protetto per quindici anni, mi hai salvato quella notte nel bosco e mi hai salvato, quanto tempo è


passato?- domandai rendendomi conto che avevo dormito un po troppo - sono passati tre giorni - disse di nuovo


abbassando la testa - Jasper- lo costrinsi a guardarmi di nuovo, lo abbracciai, quanto mi era mancato il contatto con lui,


sentirlo vicino, sentire il suo calore sulla mia pelle - ti ho condannata ad una vita dannata - - lo so, ma non mi importa,


voglio stare con te, per sempre - dissi mettendomi in ginocchio sul letto e prendendo le sue mani - ma non doveva


succedere così - lo baciai dopo troppo tempo per la prima volta si lasciò andare abbattendo quei confini che si era


posto per paura di farmi del male.


- questo per cosa era? - domandò sorridendo leggermente - per avermi salvato quindici anni fa, se non mi avessi


salvata allora io adesso non sarei qui - lo baciai di nuovo mi sollevò di peso portandomi sopra di lui - e poi me lo avevi


promesso - .



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Capitolo 13
*** Prologo seconda serie ***


Il futuro influenza il presente tanto quanto il passato.
Friedrich Nietzsche

Siamo in Romania, dove i vampiri sono nati, e in una notte senza nuvole sul tetto di un vecchio palazzo, forse una chiesa c'è una bambina, sta fissando la luna, il colore dei suoi occhi è lo stesso della luna e le stelle si rifletto sulla sua carnagione chiara incorniciata dai lunghi capelli biondi raccolti in due code.

Dei passi si fanno largo nella notte illuminata dalla luna – Shinku – la bambina non si volta a guardare il suo interlocutore – sai cosa devi fare – disse la voce nell'ombra, con un fruscio come di foglie spazzate dal vento si allontana di nuovo.

La bambina, chiamata Shinku abbassa la testa – si, padrone-

nono preoccupate, non sto impazzendo, almeno spero! è solo il prologo, chiamiamolo piu un modo per invogliarvi a legger, chi sarà??  chi è questa misteriosa Shinku? e chi questo padrone?? e che deve fare??

al prossimo episodio

Baci

Gaia

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Capitolo 14
*** capitolo 13°I desideri toccano il cieloSono farfalle, stelle filanti Qualcuno resta qualcuno torna giù C’è chi ci crede chi sa sperareChi ha ancora un sogno da raccontare ***

















La cosa più bella nei bambini è il ricordo della notte in cui li abbiamo fatti.
Johann Wolfgang von Goethe














sono passati dieci anni da quel giorno che fui trasformata da Demetri a Seattle, da quel giorno che la mia "vita" cambiò


radicalmente,specialmente all'inizio ma Jasper mi era sempre vicino, sempre pronto ad aiutarmi e farmi forza nei


momenti difficili, come quando mio padre, Charlie morì d'infarto ad ottanta anni pochi mesi morì anche mia madre.


jasper come al solito mi stava vicino anche se sapevo che stava male come me, odiava vedermi stare male in piu


sentiva ciò che provavo, le mie emozioni, perciò in quel periodo cercavo do stare piu tempo possibile lontano da lui.


- hai intenzione di evitarmi per sempre?- la sua voce mi giunse alle spalle, in quel periodo le mie visioni mi davano dei


problemi e non riuscivo mai a concentrarmi, provai a scappare ma mi trattenne per una mano e mi costrinse a


guardarlo facendomi scontrare contro il suo petto -che hai principessa?- lo sentivo, stava analizzando ogni mia singola


emozione


- niente - gli risposi nascondendo il volto contro il suo petto come se stessi per piangere, lo sentì sospirare prima di


sentirmi stringere piu forte contro di lui -Ali, lo sapevi che un giorno o l'altro sarebbe successo, sono passati trent'anni


da quando sei diventata un vampiro - lo sapevo che prima o poi avrei visto morire i miei ma non pensavo così in fretta


- mi dispiace, non volevo che anche tu stessi male - dissi contro il suo petto - sto male solo quando non ti vedo -


quelle parole mi fecero riacquistare fiducia in me stessa,anche se dentro me qualcosa continuava a turbarmi.


quel pomeriggio Jasper decise di portarmi a fare Shopping per distrarmi un po e mentre giravo tra le vie caricandolo di


borse riuscì a non pensare a niente, spesso sentivo gli occhi dei ragazzi che mi fissavano nei negozi, la cosa era


piuttosto divertente, Jasper era geloso persino dell'aria che respiravo e tutte le volte che qualcuno aveva la malaugurata


idea di guardarmi lo fulminava con lo sguardo.


si Jasper era capace di fare paura solo squadrandoti - Jazz, non vorrai mica che ci caccino – sussurra i trascinandolo nel


camerino insieme a me - sei tu che mi provochi - soffiò sulle mie labbra divertito, mi strinse a se mentre cominciò a


baciarmi dolcemente, risposi al bacio arrampicandomi sulle sue spalle per raggiungere meglio le sue labbra - ci


potrebbero cacciare veramente lo sai? - disse con una fiamma di eccitazione negli occhi - non mi importa - dissi in


preda alla passione ma tutto divenne nero, il viso di Jasper scomparve al suo posto passarono delle immagini - Alice,


cosa vedi? - non risposi subito.


quando tornai alla realtà ero ancora tra le sue braccia che mi sorreggevano - che hai visto? - abbassai lo sguardo prima


di rispondere - niente, solo le nostre quota in borsa avere un ribasso - dissi cercando di risultare convincente.


mi misi il vestito e uscimmo dal camerino e ci infilammo nella coda per pagare.


- sei sicura che si tratti solo di questo? - m chiese improvvisamente mentre ci avviavamo verso la macchina - si certo


amore - lo baciai per rassicurarlo - andiamo a casa dai, ti ho torturato abbastanza - dissi sorridendo correndo verso la


macchina.


i giorni passavano e piano piano tornai quella di sempre anche se a Jasper non sfuggiva niente e non mi perdeva di


vista un attimo.


una notte ero sul terrazzino di camera nostra a fissare la luna quando lo sentì entrare e abbracciarmi da dietro subito


una sensazione di calma e pace mi invase, mi lasciai coccolare mentre cominciai a fare le fusa.


- Jasper - si appoggiò al muro trascinandomi con se - a te piacciono i bambini? - che domanda stupida ma dovevo


sapere che cosa ne pensava lui - al sangue o ben cotti - mi girai sconvolta fissandolo a bocca aperta - si serio una


volta tanto - dissi dandolo un pugno - sono serissima Jasper - - Alice, lo sai che noi non possiamo .- - lo so Jazz, però


se potessimo, a te piacerebbe ?- diventò serio anche lui - certo che domande, però..- - però cosa? - mi ero


appoggiata al muro mentre lo guardavo illuminato dalla luna - no niente - sorrise avvicinandosi pericolosamente a me e


cominciando a baciarmi.



perso di nuovo la testa lasciandomi a dare, rientrammo in camera e per una notte la mia mente fu sgombra da mille


pensieri.


i giorni continuavano a passare e non ebbi piu quella visione almeno fino a quella sera, di nuovo Jasper mi chiese cosa


avessi visto, non so perché mi piccavo di non volergli dire che cosa vedevo e ancora una volta inventai qualcosa.


quella sera però avrei dovuto affrontare anche Edward come se non bastasse - da quand'è che sogni bambini te? - mi


domandò Edward mentre scendevamo le scale, senti il cuore riprendere a battere mentre maledicevo Edward con la


mente - che c'è che ho detto? - - stai zitto per favore - dissi brutalmente spostandolo e correndo via -Alice - la voce di


Jasper mi giungeva da lontano come se ancora non avesse capito cosa era successo, passai dal salotto dove


Emmett stava guardando la TV - ei Alicina, ma dove vai?non guardi i puffi con me ? - si alzò dal divano mentre mi


guardava uscire dalla porta di casa arrabbiata.


quando fui fuori presi a correre fino al confine con il Canada, li mi fermai e presi a camminare lentamente.



c'era un paesino la, imboccai una via che mi portò in centro, tutti mi guardavano ma non li prestavo attenzione, non



capivo che mi succedeva, perché mi sentivo così, lo capì quando sentì qualcosa di umido solcarmi la guancia, la


catturai con un dito e la osservai, non pioveva, stavo piangendo ma come? io ero un vampiro, come potevo piangere.


in una vetrina di un negozio di vestiti mi specchio distrattamente ma noto subito che qualcosa non va mi avvicino di piu


continuando a fissare la figura davanti a me, non è possibile, i miei occhi, non sono piu color ambra ma sono tornati


blu.


che cosa mi sta succedendo, non sento neanche piu la forza di prima non è possibile che sia tornata, non posso


essere tornata umana.


le mani mi tremano, come è possibile che sia tornata umana?. con le mani che ancora tremavano afferro il cellulare


dalla tasca e con lentezza incredibile compongo il numero di telefono di Jasper - ti prego rispondi - continuo a ripete


mentre comincia a piovere - Jazz - - Alice, dove sei? - - Jazz, io non lo so - dissi mentre non riuscivo a trattenere le


lacrime -che ti succede? - la sua voce era preoccupata ma si tratteneva dall'urlare - amore vieni a prendermi ti prego -


gli imploravo mentre mi accasciavo lungo il muro di un negozio chiuso - principessa se non mi dici dove sei non posso ? - reagisci Alice, reagisci continuavo a ripetermi - in un paesino al confine con il Canada - biascicai, sentì


chiudere la telefonata e immaginai che stesse venendo a prendermi.


camminavo sotto la pioggia, non c'era nessuno per la strada e tutti i piccoli negozi erano chiusi.



mi fermai davanti ad un negozio per bambini mamma papà chiusi gli occhi e scossi la testa mamma papà, mamma


papà, - smettila - adesso cominciavo a farmi paura mamma che hai? guardai accanto a me c'era una bambina bionda


con gli occhi azzurri - cosa ?- sparì improvvisamente ma nella mente continuavo a sentire la sua voce mamma,


mamma, mamma - smettila - mi premetti le mani sulle orecchie come per non sentirla piu, ma era nella mia testa


mamma perchè sei arrabbiata con me - ho detto smettila - mamma di nuovo la figura della bambina apparve accanto a


me, era triste, aveva gli occhi lucidi e le guance rosse - perchè mi fai questo - mamma, mamma, mamma - smettila -


gridai, qualcuno mi toccò la spalla - lasciami -ruggì contro il mal capitato - Ei che ti succede? - Jasper, il mio mondo la


mia isola di salvezza,appena vide il mio volto capì che qualcosa non andava, i vampiri non possono piangere, ma io


non lo ero piu -Jazz - dissi buttandomi nel suo abbraccio io non volevo mamma, strinsi piu forte Jasper - mandala via ti


prego - dissi tra le lacrime - così mi spaventi -disse, sentiva chiaramente la mia paura, sentiva che stavo male sentiva


che avevo bisogno di lui - chiudi gli occhi - mi sentì sollevare e mi addormentai.


quando ri aprì gli occhi eravamo nella sua macchina - come stai? - mi domandò scrutandomi - sto impazzendo - dissi,


mi sentivo fragile come un bicchiere di cristallo in mezzo ad una mandria di elefanti e l'unico su cui potevo contare era


Jasper - che ti succede principessa? - mi sollevai dal sedile per accocolarmi contro di lui.


- ti ricordi quando ti domandai se ti piacevano i bambini? - ma non aspettai una sua risposta - quando eravamo nel


camerino, quando ebbi quella visione che non ti volli dire, non riguardava le nostre azioni - dissi sempre piu triste


- ho visto un bambino - dissi, lo sentì irrigidirsi sotto di me prima di prendermi la mano - Ali questo - - lo so che è


impossibile, ma come spieghi che non sono piu un vampiro, le miei visioni stanno peggiorando e per di piu adesso


sento una voce nella mente che mi chiama mamma -prese il mio volto - Jazz ho paura - dissi ricominciando a piangere


portò la mia testa sulla sua spalla cominciando ad accarezzarmi i capelli cercando di calmarmi - non so che cosa ti stia


succedendo ma qualunque cosa sia ti giuro ti starò sempre accanto -disse.


- ti sta per suonare il cellulare, vogliono sapere se mi hai trovato - dissi alzandomi ed asciugandomi le lacrime - pronto -


era Esme - no, non torniamo - lo guardai stupefatta, che vuol dire non torniamo - non preoccuparti, torniamo -. chiuse


la telefonata riponendo il cellulare - come non torniamo?- domandai , ero infreddolita, avevo ancora i vestiti bagnati a


dosso e stando in braccio a lui avevo bagnato anche i suoi -ce ne staremo un po da soli, noi ..- disse guardandomi


serio . annuì semplicemente ma senza staccarmi da lui.


prenotammo una stanza nell'albergo del paese e in serata fummo nella nostra stanza, Jasper aveva portato anche una


valigia, aveva quindi già pensato di andare via per un po.


quando entrammo in camera aveva smesso di piovere - se devi andare a caccia vai pure - gli dissi guardando fuori


dalla finestra - non voglio lasciarti sola - gli sorrisi cercando di sembrare incoraggiante - sopravvivo per un paio di orette


- lo baciai - va bene, ma resto in zona - uscì dalla porta ed io rimasi sola.


la stanza era calda ma avevo comunque freddo, mi rannicchiai sul divano mamma ma tu non sei sola, ci sono io -


ancora tu?- dissi chiudendo gli occhi, quando li aprì era di nuovo la, seduta davanti a me che mi guardava con occhi


tristi - che cosa vuoi? - le mie parole erano fredde, che mi prendeva era solo una bambina perchè non mi riconosci


- non ti ho mai visto- mi alzai di scatto mamma - non sono tua madre - urlai, - io non ho figli - si alzò dal divano perchè


non vuoi aprire gli occhi, quella frase mi colpì come poche perchè non vuoi vedere nel tuo cuore, mamma

- smettila -


dissi di nuovo si alzò e a piccoli passi si avvicinò a me - stai lontana da me - si fermò cominciando a piangere mamma


- vattene - le intimai mamma -vattene, ti prego vattene - mi guardò con gli occhi celesti prima di fare qualche passo


indietro e svanire nel nulla.


aprì gli occhi ed ero nel letto coperta e tutto, Jasper. mi alzai dal letto cercandolo, era davanti alla Tv ma ero sicura che


non la stesse ascoltando -come stai ?- mi domandò, stavo perdendo i miei sensi da vampiro -grazie di avermi messo


a letto - dissi sedendomi al suo fianco - figurati, adesso che sei tornata umana, devo stare piu attento con te - abbassai


lo sguardo - ho parlato con Carlisle della tua situazione -cominciò, tirai su lo sguardo preparandomi al peggio mentre lo


guardavo di nuovo con gli occhi lucidi - non ne sa niente nemmeno lui - mi alzai improvvisamente lasciando la sua


mano e guardando sul bracciolo dietro di lui - che hai amore? - - ancora qua? - -certo che sono ancora qua - si


avvicinò a me preoccupato non me ne andrò finché non lo accetterai- Alice -era la seduta sul bracciolo del divano con


le codine bionde e gli occhi celesti - ti ho detto di andartene - - con chi stai parlando? - mamma, - no - urlai svanì di


nuovo voltando la testa, - basta ti prego - dissi riprendendo a piangere - Alice guardami - mi prese il volto tra le mani


-basta cosa, Alice - - appare nella mia mente, mi parla - sembrava stesse osservando una che delira, Alice la pazza


- chi Alice, chi? - continuava a domandami costringendomi a guardalo negli occhi, era disperato pure lui, non sapeva


cosa fare se non cercare di capire che cosa mi stesse succedendo da due mesi a questa parte - non lo so chi è -


dissi tra le lacrime mi misi a sedere sul divano abbandonandomi alla disperazione - sto impazzendo Jasper - dissi,


passò una mano sulla mia schiena usando il suo potere per calmarmi - mi distrugge vederti così lo sai - prese la


decisione piu semplice per tutti e due, mi fece addormentare di nuovo mandandomi nel mondo dei sogni.


ma anche nel sogno quella bambina continuava a tormentarmi e la non c'era Jasper.


che cosa vuoi ancora?, la bambina apparve, era vestita come una bambina normale anche se capivo benissimo essere


un vampiro, ma come mai i suoi occhi erano così e non rossi o ambrati? devi aiutarmi mamma, non sono tua madre nel


sogno eravamo sospese nel vuoto tutto era buio c'eravamo solo io e lei.


non sono tua madre si che lo sei anche se non lo hai ancora capito, mamma mi devi salvare, e da cosa? mi tese la


piccola mano candida facendo oscillalre un pendente a forma di cuore legato ad un nastro di seta nero , guardai il mio polso, era lo stesso,s cossi la testa mentre mi ripetevo che era solo una coincidenza andiamo presi la sua manina e ci ritrovammo nella nostra casa a Forks nel giardino c'era Jasper Jasper non può sentirti


disse, continuava a stringermi la mano mano e adesso che lo faceva sentivo un senso di sicurezza e una sensazione


che non avevo mai provato prima.


Jasper stava giocando con una bambina,era lei questo è come potrebbe essere disse cambiò di nuovo lo scenario


un vampiro biondo la stava portando via mentre un altro vampiro ci teneva fermi.


sentì il suo sguardo su di me mamma aiutami


mi svegliai, Jasper era la che vegliava sui miei sogni mi alzai di scatto e lo abbracciai - Jasper è nostra figlia - adesso


sembrava veramente preoccupato - che stai dicendo? - disse allontanandomi di qualche centimetro - la bambina che


vedo nella mente, è nostra figlia - - ma noi, i vampiri - balbettò era incredulo non capiva ma tradiva una nota di


emozione, nei suoi occhi si alternava sconcerto e felicità per le parole che gli stavo dicendo - infatti io non sono piu un


vampiro - dissi, mi guardava come se avesse capito solo ora - quindi..- annuì sorridendo - sono incinta - dissi


all'apoteosi della felicità ma lui era ancora piu contento mi strinse forte a se cadendo sul letto cominciò a baciarmi


ma scattai non appena apparve la bambina al bordo del letto - Jasper - si spostò guardando verso la bambina, la


vedeva anche lui - la vedi anche tu? - annuì leggermente colpito .


stava sorridendo, non sembrava piu come prima, semi trasparente, sembrava la, in carne ed ossa piu vivida come se avere accettato la sua futura esistenza l'avessi resa corporea


ci sorrise prima di svanire. ci guardammo senza capire bene cosa fosse successo ma sicuramente l'avremmo rivista.



la nostra bambina.

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Capitolo 15
*** capitolo 15° Rozen ***





che ne pensate? non male come vampiro! 
suigintou!

Mi logoravo, mi stavo mangiando il fegato, quella ragazzina doveva sparire dalla vita di Jasper, lui era solo mio, lui ed io


eravamo perfetti insieme senza contare che io e lui a capo dell'esercito avremmo avuto in pugno il mondo - accidenti -


tirai un pugno ad un albero che cadde a terra spaventando gli animali nella notte.


ero un fascio di nervi, non deva farmi questo non doveva! ma mi sarei vendicata come solo Maria sapeva fare, lo avrei


fatto soffrire come aveva fatto soffrire me allontanandosi dal clan e lasciandomi di conseguenza.


fantastico!, cominciò a piovere potei quindi avvicinarmi alla casa dei Cullen senza che nessuno si accorga di me, non


sono a conoscenza del mio potere e dubito che Jasper gli abbia avvertiti, sarà divertente creare panico in quella


piccola creatura.



abbandonai il cadavere dell'umano di qui mi ero cibata e lasciando Seattle mi avviai a passo umano verso Fork, la


vendetta era un pitto da consumare freddo.


con il calar delle tenebre, avrei potuto sfruttare al meglio la situazione.


camminavo senza fretta, avevo un intera esistenza per tormentare quella ragazza e non vedevo l'ora di falla uscire di


senno, risi di una risata agghiacciante che avrebbe spaventato chiunque, tranne me, ero cattiva, considerata una donna


perfida e senza scrupoli ma non lo ero solo furiosa - Jasper e Alice, nella loro capanna avranno per sempre la


loro condanna - risi di nuovo spaventando molti uccelli che volarono via.


le mie due sorelle mi chiedevano che cosa ci trovassi nel terrorizzare quella ragazza ma non capivano che per me


Jasper era il vero amore, come quello che prova lui per lei e io lo interromperò e mi assicurerò che non sbocci per


nessun altra se non per me.


mi ricordavo ancora il nostro primo incontro anche se risale a piu di cento sessanta anni fa, appena lo vidi, fu subito amore.


era a cavallo e indossava la divisa dell'esercito confederato ma a me non importava, vestito di stracci o nudo non faceva


differenza, era come un dio tra tutti gli insetti.


mi ricordo che ci venne in contro, a me e alle mie sorelle e chiedendoci se ci eravamo perse, scese dal cavallo, era


incantato direi ipnotizzato dalla nostra bellezza come io lo ero della sua, non resistetti e lo morsi trasformandolo per


fare di lui il mio compagno per la vita.


lo addestrai e ne feci il generale del nostro esercito, sembrava nato per uccidere ma quando quel giorno di piu di


cento anni fa mi disse che non voleva piu uccidere in nome mio sentì il mio cuore in mille pezzi, mi disse che era stufo


di sentire quello che provavano le sue vittime prima di morire, vedere scorrere nei suoi occhi le loro paure e le loro


sofferenze.



lo lasciai andare sperando che un giorno sarebbe tornato da me, ma non fu così.



lo rincontrai ottanta anni dopo e adesso stava dalla parte dei volturi, dei buoni come li chiamava lui. passammo del


tempo insieme e quando i volturi andarono a Forks a fare visita ai Cullen venni a conoscenza che aveva trovato la sua


cantante, la sua compagna per la vita. una squallida umana di soli tre anni.


quando Jane mi dette la notizia stentai a crederci ma quando mi disse che aveva rinunciato all'incarico per lei, per


poterle stare accanto finchè non avesse raggiunto i 18 anni e si fossero incontrati giurai vendetta.


ma lui era sempre la, pronto a difenderla.


quante volte ci avevo provato, a cinque anni provai a farla annegare nella piscinetta di casa sua ma fu salvata da Jasper,


provai a buttarla sotto una macchina ma che li Jasper la spostò in tempo.


quando poi si trasferì a phoenix pensai di avere la vittoria in pungo e invece la seguì anche la, impedendo ogni mio


piano.



e adesso eccola la che dormiva beata sul divano di casa Cullen stringendosi la sua bambina, adesso non solo me lo portava via, ma


coronava il sogno di ogni vampiro, avere un figlio.


ira funesta! che avrei scaricato su qualcuno, su qualche ignara vittima che mi capitava a tiro.


un lampo nella notte e cinque secondi dopo schiocco assordante, si svegliati mia piccola Alice, guardami con quegli


occhi spaventati, corri dal tuo Jasper a farti coccolare, io diventerò presto il tuo peggiore incubo ad occhi aperti.


meglio andarsene via, non vorrei che Alice allarmasse mezzo coven, ma ci rivedremo presto.


saltai giu dall'albero sul quale mi ero arrampicata e me ne andai prima che potessero vedermi anche gli altri.


uscì dalla cittadina di Forks, sono era conveniente rimanere la con sette vampiri ma sentivo la presenza si un altro


vampiri che mi seguiva da quando avevo lasciato Seattle, decisi di lasciarmi seguire.


- ho capito che ci sei - dissi alla fine stufa di questo pedinamento, il vampiro saltò giu con un balzo e fu davanti a me


- Ah, Rozen sei tu - dissi senza curarmi troppo. Rozen era un mio vecchio amico, abitava in Romania ed era quasi piu


ricco e potente dei Volturi. aveva un castello dove si diceva addestrasse i vampiri a far diventare la gente come loro,


ma queste erano solo leggende, un altra leggenda su di lui è che lui, Rozen, fosse il vero Nosferato, il vero Dracula della


Transilvania il primo vampiro, la gente ancora si tiene lontana dal castello e lui on fa che incoraggiare le voci.


- chi ti aspettavi? - nonstante Rozen avesse piu di mille e mille anni sembrava ancora un ragazzino con i suoi capelli


mori e gli occhi neri penetranti, potrebbe sembrare bello ma non il mio tipo - nessuno - gli risposi fredda - che cosa ti


porta a Forks, ci sono solo i Cullen - mi appoggiai al tronco di un albero mentre aspettavo risposte del perchè fosse


qui e perchè mi stesse seguendo.


- e tu? - .


parlammo allungo spiegai che cosa ci facevo io a Forks della mia sete di vendetta ma quello che mi interessava e


perchè lui era la - mi serve il tuo aiuto Maria - si voltò e mi dette le spalle - e io cosa ci guadagno? - io non facevo mai


nulla per nulla.


- la mia adulazione sciocca - non me ne faccio niente della tua adulazione sciocco pensai, a me non interessava qualcosa


di piu - esponimi il tuo piano e io ti dirò se ci starò - sorrise voltandosi leggermente verso di me e poi prese a parlare.


- hai mai sentito parlare dei vampiri sangue puro ? - sussultai, ma che diavolo aveva in mente, i sangue puro non vanno


mai nominati, i loro poteri andavano oltre ogni immaginazione e chiunque sano di mente evitava di parlarne - si ne ho


sentito parlare Rozen - ero preoccupata, Rozen era un pazzo le sue idee erano impregnate di malignità - voglio


presentarti suigintou - un vampiro saltò giu da un albero sgranai gli occhi e arretrai di qualche passo - che hai in mente


Rozen? - indietreggiai ancora - non preoccuparti, souginto sta dalla mia parte - lei sorrise in segno di assenso.


- sugintou perchè non ti presenti - la incoraggio Rozen mentre la situazione non mi piaceva affatto.



si avvicinò spostandosi dall'oscurità alla luce tenue della luna e adesso potevo vederla chiaramente, era solo una


bambina ma c'era qualcosa di strano in lei, lo sguardo non era da bambina della sua età ma traboccava disprezzo e dagli


occhi rossi non si intravedeva emozione - io sono Suginto, la prima delle Rozen Maiden - a che gioco stava giocando


Rozen - Rozen? Maiden? - lo dicevo io che era solo un pazzo - non credi che i Volturi abbiano avuto abbastanza a


lungo il potere ? - certo che lo pensavo, lo pensavano tutti. - mi sto creando il mio piccolo esercito, in questo modo


detronizzerò Aro - se ne era convinto, ma io non ci sarei stata in questo suicidio, io ci tenevo alla mia vita. - mi dispiace


Rozen, creati il tuo esercito da solo - mi voltai lasciando quei due da soli - posso darti quello che cerchi - mi fermai di


nuovo - e cosa? - domandai, Rozen superò di qualche metro Suigintou che era rimasta dove glia aveva ordinato - io


posso fare impazzire la gente - alzai u sopracciglio. che cosa mi serviva a me - tu portami la figlia dei Cullen e io i darò


ciò che vuoi - capì allora, la bambina che aspettavano era un sangue puro, un vampiro di livello A.



- allora? - - ci sto - ci stringemmo la mano e il patto fu stretto Suigintou mi avrebbe dato una mano a prendere la


bambina, ma dovevamo ancora aspettare qualche settimana e avrei avuto la mia vendetta, finalmente Maria potrà


cantare vittoria almeno una volta, volevo sentire urlare Jasper dal dolore mentre vedeva sua moglie che soffriva come


una dannata alla perdita della sua preziosa bambina. o si ero perfida, avrei fatto tutto per ottenere ciò che volevo e con


Suigintou con me non avrei fallito, quella ragazzina di soli dieci anni aveva un potere formidabile e con la magia di


Rozen aveva creato uno spirito guardiano in grado di aiutare il vampiro donandogli piu forza. Suiginto riusciva a creare


due grossi draghi neri fatti di fumo e trafiggeva con delle piume di corvo la gente, queste due armi erano micidiali, ma


ancora ignoravo che vampiri come la piccola dei Cullen avessero poteri che battevano addirittura quelli di Sugintou.






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Capitolo 16
*** capitolo 14° your guardian angel ***


Jasper era molto premuroso nei miei confronti, lo era sempre stato ma adesso lo era ancora di piu, non perdeva


minuto per ricoprirmi di attenzioni o per domandarmi come stavo.


non eravamo ancora tornati a Forks, avevamo bisogno di un po di tempo per noi, per il nostro futuro.


ci mancava la nostra famiglia, sentivamo la mancanza di tutti ma un po di tempo per noi ci avrebbe fatto recuperare i


mesi persi per colpa mia.


fuori pioveva, come tutta la settimana anche se Jasper non usciva da quando eravamo arrivati - da quanto tempo è che


non mangi - gli domandai una sera osservando i suoi occhi scuri, sapevo l'effetto che gli faceva adesso che ero di


nuovo umana, sapevo quanto soffrisse l'avevo provato in prima persona ma tutte le volte si rifiutava. una sera vidi che


era arrivato all'estremo, al limite della sopportazione -basta adesso vai a caccia o torniamo a Forks - gli ordinai,


sapevo che a quella minaccia si sarebbe piegato - ok capo - disse facendo il saluto mentre si avvicinava a me - vado e


torno amore - mi baciò a stampo e sparì nel giro di pochi secondi.


ero rimasta sola, non proprio. presi il cellulare e mandai un messaggio a Bella, non so quanto altro tempo avrei


resistito senza vederle ma dovevo ammettere che questa situazione mi piaceva, Jasper era dolcissimo e il servizio in


camera era ottimo, cosa volevo volere di piu?.


mi sdraiai nel letto e in poco tempo mi addormentai. mi svegliai quando sentì il letto abbassarsi - Jasper.. - mi girai


cercandolo al mio fianco ma non c'era - salve Bella addormentata - una donna scura di pelle con vestiti logori era ai


piedi del letto, i suoi occhi erano rossi, avevo paura? ma che cosa mi succedeva? io non avevo mai avuto paura di un


vampiro, perché ora si? - che cosa vuoi? - dissi a denti stretti mentre speravo che Jasper rientrasse da un momento


all'altro -volevo vedere chi aveva conquistato il cuore del mio generale - il suo generale? ma chi si credeva questa?


alzai il collo come un serpente, Jasper era mio e di nessun altro - hai paura - affermò alzandosi e avvicinandosi a me


mentre indietreggiavo sul letto - faccio questo effetto a tutti - disse sorridendo, metteva i brividi, la sua bellezza non era


paragonabile alla mia, i denti bianchi brillavano alla luce della luna che trafiggeva i vetri -me lo hai rubato - disse


estraendo un pugnale lucente come i suoi denti - avrai la punizione che meriti - no, non farlo avrei voluto gridarle, non


fare del male alla mia bambina, lei non c'entra niente, ti prego ma le parole vennero meno - Jasper torna da me - alzò


il pugnale ma non lo sentì trafiggermi lo stomaco dove doveva essere, una specie di barriera rosa si era frapposta tra


me e il coltello salvandomi, salvandoci.


- che succede ? - ero avvolta da questa specie di bolla di sapone ma robusta come il diamante - Maria - Jasper, amore


mio, era tornato ma Maria si dissolse come polvere lasciandoci di nuovo da soli.


mi alzai di scatto dal letto per rifugiarmi nelle sue braccia mentre la barriera spariva - Alice, possibile che come ti


lascio un momento sola, Alice? - stavo di nuovo piangendo, ma perché ? ah già ero incinta, sbalzo di ormoni.


- v-voleva uccidermi - balbettai tra le lacrime - l'ho visto - - è stata la bambina - dissi aggrappandomi alla sua maglia


- a fare cosa? - - a salvarmi, ha creato, so che sembra ridicolo ma ha creato una barriera che ci ha avvolte - era


+decisamente preoccupato, non solo per il ritorno di Maria ma per i miei ultimi deliri mentali.


- amore, forse. forse è meglio se torniamo, Carlisle forse può spiegarci tante cose - annuì, si tornare a Forks era la


cosa migliore, loro non sapevano ancora niente, dovevano sapere cosa stava succedendo.


così il giorno dopo partimmo per tornare a casa pensando ad un modo per dire tutto sembrare di essere usciti da un


manicomio.


in un paio di orette, troppo poche fummo davanti la grande casa, quanto mi era mancata. ad accoglierci c'erano tutti e


dopo averci accolti a braccia aperte ci accomodammo in sala dove prendemmo a spiegare tutto.


- un bambino? - sibilò Rosalie, ma cosa le prendeva? Non era da lei, era sempre felice, eravamo amiche, forse anche


di piu sorelle. la sua reazione mi ci fece rimanere male - una bambina - la corresse Jasper guardandola male, lui


sapeva cosa stesse provando ma poi Rosalie si alzò scusandosi e salendo le scale - Rose - anche Emmett si alzò


seguendo la moglie - sono contenta per voi - disse Esme alzandosi dal fianco del marito per abbracciarci - insolito -


Carlisle era pensieroso ma si alzò comunque per farci le sue congratulazioni - mi piacerebbe fossi tu a seguirmi - a


quella proposta gli brillarono gli occhi.


quando salimmo in camera nostra domandai a Jazz il perchè della reazione di Rosalie - ignora Rosalie come faccio io-


era arrabbiato, appoggiato contro il muro mentre guardava la luna nel cielo . mi alzai incavolata anche io perchè


dovevo ignorarla? era come se fosse una sorella per me, mi alzai dal letto furibonda e mi frapposi tra lui e il vetro


- perchè ti comporti così Jazz ? - aprì la bocca senza dire niente e poi tornò a guardare la luna - lascia perdere - - non


lascio perdere - urlai - lo vuoi sapere davvero ? - era un sfida la sua?, io non perdo mai -è gelosa, gelosa di te, gelosa


di me, di tutto - disse chiudendo gli occhi e incrociando le bracci al petto. gelosa? ma perchè dovrebbe esserlo - non


ci arrivi? - scossi la testa - Alice - la sua rabbia sembrava scemata tutta in un colpo, appoggiò la fronte alla mia -


Rosalie desidera con tutto il suo cuore un bambino Alice, adesso che noi lo avremo si è sentita come dire, ferita - da


cosa, non l'ho chiesto io di rimanere incinta -si ma - - Rosalie è fatta così, quando cominciai ad uscire con te, al liceo si


opponeva - perchè non me ne aveva mai parlato prima? - oppure quando ti salvai a tre anni -sussultai a quella frase,


già. già badava a me quando ancora non sapevo della sua esistenza. - non volevo che..- - che cosa, che scappassi da


te? - e adesso perchè urlavo - ti sembravo il tipo di ragazza che scappa perchè la sorella del suo ragazzo la odia? -


- Amore io non te l'ho mai detto perchè credevo non fosse importante - - importante per te - perchè litigate? ci


voltammo verso il centro della camera da letto, era ancora lei, nostra figlia. aveva gli occhi lucidi - Jasper, la.. - - si la


vedo - perchè litigate? domandò di nuovo, Jasper si spostò dal mio fianco andando verso di lei, sembrava così vera,


reale e invece ancora non c'era, ma potevamo distinguerla molto bene non come le prime volte - non stiamo litigando -


si inginocchiò davanti a lei per guardarla meglio negli occhi azzurrissimi, gli posò una mano sulla testolina


arruffandole i capelli, era li, non scompariva come le altre volte davvero? mi avvicinai anche io e mi appoggiai alla


spalle di Jasper . le sorrisi. entrambi non sapevamo bene come comportarci con lei, era nostra figlia ma non


sapevamo da dove iniziare.


rimanemmo per molto tempo in silenzio, fu Rosalie ad interrompere quella strana atmosfera che si era creata, ci


mettemmo composti, Rosalie entrò mentre la bambina scomparve di nuovo.


- scusate, ho interrotto qualcosa? - domandò un po imbarazzata notando il silenzio che si era creato - no, tranquilla - le


sorrisi benevola mi rispose con un sorriso ma Jasper non sembrava del mio stesso avviso,uscì dalla stanza scostandola.


- spero non si sia arrabbiato con te - la feci entrare e chiusi la porta, ci sedemmo sul letto e iniziammo a parlare del piu


e del meno.


- come ci si sente?- era una sensazione bellissima e difficile da spiegare, non sentivo ancora niente ovviamente per


quello era ancora presto ma sentivo che qualcosa stava cambiando dentro di me.


i giorni passavano e poco a poco Rosalie e Jazz si riappacificarono e ben presto tornarono i gemelli piu affezionati


del mondo.


secondo Carlisle dovevo essere al terzo quarto mese e la pancia cominciava a farsi vedere, Jasper era orgoglioso di


quella pancia che solo lui poteva avere, gli unici vampiri ad avere un figlio.


ci passava le ore a contemplarla ed parlare con la nascitura - non vediamo l'ora di conoscerti - poi mi baciava


dolcemente - scusa amore - lo scansai di fretta e corsi in bagno, per la prima volta mi venne la nausea, aprì la tazza del


wc e dopo il conato non vomitai ma delle leggere bolle si sapone si librarono nell'aria - amore tutto bene? - mi si


avvicinò e mi aiutò a rimettermi in piedi - si tutto bene - ok, adesso cominciavamo a preoccuparci sul serio, ogni tanto


appariva e questo poteva essere normale ma a Carlisle non avevamo detto tutto, come quella notte della visita di


Maria.


così scendemmo nel suo studio decidendo di raccontargli tutto, gli dissi che Maria aveva provato ad uccidermi per


vendicarsi ma che non ci era riuscita perchè si era creata una barriera tra me e il pugnale, poi gli dissi che certe volte ci


appariva e che adesso vomitavo bolle di sapone.


- stupefacente - disse incrociando le dita e portandosele alla bocca - è una cosa grave papà - gli domandò Jazz


mentre mi stringeva la mano - non lo so ragazzi, per quel che ne so io voi siete i primi, non so se questo sia normale -


ci rattristammo entrambi - potremmo chiedere ad Eleazar, lui saprà qualcosa - lo chiamò immediatamente e ci disse


che l'indomani sarebbe venuto.



il giorno dopo arrivò puntuale come aveva detto, quando arrivò lo facemmo accomodare sul divano, io non lo avevo


mai conosciuto ma lo conoscevo di fama.



gli raccontammo tutto anche a lui e anche lui sbarrò gli occhi, disse che era incredibile, come se non ce lo fossimo


sentito dire in questi ultimi giorni.


- stupefacente, potresti alzarti - mi alzai e seguì tutte le sue indicazioni sotto lo sguardo vigile e attento di Jasper.



- quanto tempo hai detto di averlo scoperto? - mi domandò senza smettere di osservare la pancia - direi, nemmeno un


mese fa - rispose Jasper per me - direi che sei al quarto, forse quinto - cosa? già così avanti? questo spiegherebbe la


pancia già così grossa i miei attacchi di sonno o di fame o di incredibile bisogno di affetto ma non pensavo


mancassero solo quattro mesi al parto,io non ero ancora pronta.


direi che tra meno un mese conoscerete la bimba - cosa?- esclamammo in coro - sei sicuro Eleazar? - - mi sono mai


sbagliato amico mio, la crescita dei vampiri è molto piu veloce rispetto a quella degli umani - - in che senso? -


domandai tornando tra le braccia del mio amore, un altra crisi di bisogno di affetto e contatto fisico - mia cara Alice, i


vampiri si sviluppano molto in fretta e in pochi anni raggiungono l'età adulta - disse semplicemente - 17 o 18 -


aggiunse invece Jasper -volete dire che nel giro di non so tre anni circa avrà la nostra età? - ero scioccata, la mia


bambina che avrà la stessa età mia e di Jasper nello stesso momento, ci scambieranno per fratelli e non per una


famiglia composta da un padre e una madre, e inconsapevolmente cominciai a piangere.


- per quanto riguarda lo"scudo" definiamolo così e le bolle è ancora presto, devo vederla per identificare il suo


potere -.


una volta in camera spiegai perchè non facevo altro che piangere nell'ultimo periodo.


nella notte ebbi un incubo, Maria che ci stava torturando, tutti compreso la mia bambina.


mi svegliai di soprassalto sperando di trovare Jasper al mio fianco ma non c'era, non c'era nessuno, erano andati a


caccia e non sarebbero tornati prima dell'alba, mi misi a sedere sul letto e guardai fuori, c'era la luna che splendeva


nel cielo e illuminava tutto il bosco non riesci a dormire? - no- mi sarei dovuta trattenere e non mostrare le mie


debolezze, non davanti alla mia bambina. io che avrei dovuto essere sempre forte per lei - ho paura - confessai ,


stringendomi le gambe al petto per quanto la pancia me lo permettesse hai paura del buio? si sedette accanto a me e


mi guardò con occhi curiosi, splendidi come quelli che dovevano essere di Jasper.


- forse - sai cosa faccio quando ho paura del buio cosa faccio? scossi la testa vieni scese dal letto e sorridendo mi


tese la mano la presi sicura che non mi sarebbe successi niente di male.


mi ritrovai in una stanza luminosa piena di giochi e peluche vengo sempre qua quando ho paura mi guardavo attorno


sperduta, ogni pezzo della stanza era ricoperto di peluche mentre a terra, il pavimento era ricoperto da un tappetto di


gomma con i numeri colorati puoi venire qua quando hai paura disse sorridendo - grazie - .


mi svegliai e trovai Jasper, il tempo era come al solito, brutto e questo permetteva a Jasper di uscire di casa -


Buongiorno amore - mi sollevai e lo baciai mentre lo sentivo ridere contro le mie labbra - ci siamo svegliate bene oggi


vedo - sorrisi anche sdraiandomi sul letto e portandomelo dietro - Alice - il suo tono ammonitorio però tradiva


l'espressione che si era creata sul suo volto - uffa sono due settimane che non esco di casa- assunsi un tono


sconsolo mentre facevo gli occhi dolci cercando di convincerlo - non voglio farti del male - mi tappò la bocca con un


bacio prima di che potessi ribattere - la bambina Alice, non sono un uomo normale - alzai un sopracciglio - infatti, sei


un pazzo - mi baciò di nuovo, lo vedevo quanto costasse anche a lui dirmi di no, ma per la sicurezza della bambina


decidemmo di astenerci - un pazzo che allora mi porterà a fare shopping - mi alzai scostandolo afferrando la borsa


tirando fuori le innumerevoli carte di credito.


sospirò ma prese comunque le chiavi della macchina, non sapeva dirmi di no.


- amore bisogna comprare le cose per la bambina - dissi tutta esaltata sul sedile della macchina mentre il mio amore


guidava - nessuno ti fermerà amore - disse, solo io sapevo quanto odiasse fare shopping con me - tutine, vestitini


ciucciotti eccetera - ero al settimo cielo - non so quanto le tutine e i vestitini possano reggere amore, cresce a vista


d'occhio, insomma solo due settimane fa abbiamo scoperte di diventare genitori e sembri gia al quinto mese - quindi


niente tutine.


arrivammo a seattle e ci buttammo, Jasper mi seguiva come un cagnolino portando le borse mentre tutti si giravano a


guardarci, la commessa di un negozio facendo la mano morta con Jasper si azzardò a dire che sicuramente sarà


bello come il padre, il bambino.


punto primo è una bambina, punto secondo ci ho messo del mio anche io e punto terzo detesto ammetterlo ma era


vera, una goccia d'acqua con Jasper.


lo presi per un braccio e lo trascinai fuori dal negozio - possiamo pure tornare - dissi acida camminando avanti a lui per


le vie affollate - Alice, non ti sarai mica offesa? - non gli risposi camminai senza badare a lui quando davanti a me, ad


una decina di metri vidi Maria sorridere in mezzo alla folla, il suo ghigno malefico che saltava dal mio volto alla pancia


mi bloccai di botto impietrita e incapace di fare un passo - tesoro che succede - mi domandò scontrandosi contro di


me - Maria - dissi continuando a guardare il posto dove ancora mi fissava - io non vedo nessuno - la cercò con lo


sguardo ma non la trovò.


- vieni - mi prese per mano e ci allontanammo dalla folla, posò le borse nella macchina e mi riprese per mano - c'era


davvero Jazz - mi sentivo un idiota perchè volevo credere che ci fosse davvero, se non c'era tanto meglio.


- tesoro, io non so ciò che hai visto però - ci fermammo e mi fece voltare verso di se - penso che la tua paura ti stia


condizionando troppo - posò le mani sulle spalle. forse era la mia paura che potesse succedere qualcosa alla bambina


mi terrorizzava - che ti prende Alice? - domandò avvertendo il mio senso di paura - ho paura Jazz- mi buttai tra le sue


braccia, tremavo ma non di freddo - vuoi tornare a casa? - mi domandò stringendomi mentre mi calmava con il suo


potere.



tornammo a casa e mi sentì meglio, protetta da tutto il resto, da Maria - devo parlare con Carlisle - dissi salendo le


scale.



spiegai la situazione sembrava capirci poco anche lui però fece comunque un ipotesi - potrebbe essere, e dico


potrebbe che tu provi le stesse emozioni e sensazioni che prova la bambina - sembrava plausibile - se ha paura tu hai


paura, se si sente triste ti sentì così anche tu - ero quindi collegata con la mia bambina.

stavamo uscendo quando Carlisle ci chiamò - ragazzi, non preoccupatevi è tutto normale - disse sorridendoci incoraggiante.


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Capitolo 17
*** capitolo 16° che ne sarà di noi ***





I sogni sono le risposte odierne delle domande future.



salve a tutte, spero che questo capitolo molto di passaggio vi faccia un po capire che cosa succederà in futuro, premetto che dal prossimo capitolo le cose comincieranno a farsi molto piu interessanti  e ci sarà molto piu azione perciò non abbandonatemi proprio adesso che comincia il bello
buona lettura!









i giorni passavano in fretta e secondo Carlisle mancava poco al parto ormai. non ero piu uscita da casa da quando


eravamo tornati da Seattle, la vista di Maria che mi sorrideva in mezzo alla folla mi aveva turbata, spesso di notte,


adesso che potevo di nuovo dormire, la vedevo che mi sorrideva in modo inquietante. quasi sempre mi svegliavo in


preda al panico e mi buttavo tra le braccia di Jasper.


anche lui sembrava sempre piu preoccupato di cosa mi stava succedendo. molte notti mi svegliavo piangendo o


urlando. mi rannicchiavo e cercavo di calmarmi anche se non era cosa facile, sembrava così vivida come se fosse la.


lanciava immagini nella mente, immagini felici e interrompendole poi mandando l'immagine di tutti morti, oppure vedevo


mio padre e mia madre che mi sorridevano e poi ad un tratto diventavano degli zombie.


non ce la facevo piu, non dormivo non mangiavo Carlisle era sempre piu preoccupato per la mia e per la salute della


bambina, continuava a ripetermi di dover mangiare ma non ci riuscivo.


- devi mangiare qualcosa Alice - continuava a ripetermi Jasper anche adesso che eravamo in cucina. Esme aveva


preparato la colazione, i pancakes ma non me la sentivo di mangiare, li fissavo senza batter ciglio - Alice.. - si leggeva lo


sconforto negli occhi di Jasper che mi tendeva la forchetta con un pezzo sopra, guardai le frittelle nel piatto quando


presero forma della faccia di Maria - mi prenderò tua figlia - adesso mi parlava anche, mi alzai facendo cadere il patto


e corsi in camera piangendo e mi rannicchiai contro il muro, dietro la porta come fanno i bambini.


pochi secondi dopo sentì bussare alla porta - Alice apri ti scongiuro - era aperta la porta infatti entrò senza problemi,


scansò la tenda trovandomi subito - tesoro così mi fai stare male - disse inginocchiandosi davanti a me.


dovevo confidarmi con lui, se non lo facevo sarei impazzita sicuramente - continuo a vedere lei - dissi prendendomi la


testa fra le mani e cominciando a pianger - lei chi ? - non mi toccava, sapeva che durante le mie crisi era meglio non


farlo, avrei potuto reagire ancora peggio - continuo a vedere Maria - spalancò gli occhi azzurri velati come se volessero


piangere - continua a guardarmi e a sorridere maligna e poi ..- nonc e la facevo, mi stava distruggendo - e poi cosa


Alice?- avevo gli occhi chiusi e le mani ancora tra i capelli, la neve cominciò a cadere imbiancando i prati intorno alla


casa - dice che si prenderà la mia bambina - scoppia in lacrime. nascosi il viso tra le ginocchia lo sentì spostarsi prima


di sentirlo al mio fianco - Jasper vorrei che questa bambina non nascesse piu - ero davvero disperata per dire queste


cose - principessa devi dormire - disse alzandosi e allungandomi la mano.


quando intendeva dormire intendeva quando mi faceva dormire lui grazie al suo potere facendomi dimenticare tutto,


ma non volevo, avevo paura di vedere il suo volto da diavolo sorridere in mezzo alla gente - non voglio - dissi, ero


arrivata alla fine, avevo ceduto - non voglio vedere il suo volto ne l sonno - alzai lo sguardo e cercai i suoi occhi - ti


prego - mi sollevo e mi portò sul letto, si sdraiò accanto a me e mentre lo guardavo negli occhi lo implorai di nuovo - ti


prego no - mi baciò prima di sussurrare che era per il mio bene.


caddi nel sonno piu profondo senza sogni per il momento quando presi coscienza di me mi trovai sospesa di nuovo


nel nulla, tutto buio intorno a me poi la figura di Maria si materializzò accanto a me - Che cosa vuoi? - non dovevo farmi


spaventare sorrise maligna al suo fianco c'era una bambina, aveva i capelli biondi cenere, quasi bianchi, aveva gli


occhi rossi e la pelle diafana, i suoi vestiti erano strani, indossava un vestito lungo e nero una sotto veste che appariva


da sotto, sembrava un vestito da gazza ladra mentre intesta la coroncina nera di velluto ornato di trine le fermava i


capelli anche lei mi sorrideva accanto a me invece apparve mia figlia.



appena apparve sia Maria che l'altra bambina le tesero la mano e tra noi e loro a parte un vestito Rosso e una


coroncina come quella dell'altra bambina però tutto rosso, sopra nel petto c'era attaccata una rosa.



- vieni - fu Maria a parlare mentre mia figlia muoveva qualche passo verso di loro la presi per un braccio fermandola, si


girò con uno scatto, voltò solo la testa rivelando uno sguardo che non credevo possibile, era duro e freddo i due occhi


celesti ridotti a due fessure - lasciami - la sua voce era fredda e come se fossi stata scottata ritrassi la mano - Holie - la


chiamai così. non avevamo ancora scelto l nome ma qualcosa mi diceva che quello sarebbe stato il suo nome - io non


mi chiamo Holie - disse camminando all'indietro verso le due vampire - io mi chiamo Shinku - fu avvolta da una luce


rossa, quando scomparve mia figlia aveva indossato il vestito rosso

- la dama delle rose - si mise al fianco della


bambina vestita di nero - non preoccuparti mi prenderò cura io di lei - disse e svanirono tutte e tre.



- Holie - mi sveglaiai sudata urlando il nome della bambia - Jasper, Jasper - lo chiamai e apparve al mio fianco - Maria


vuole prendersi Holie - dissi stringendo il suo braccio - Holie? - - la nostra bambina - spiegai.



sembrava che il nome gli piacesse ma non era quello il problema, non era stato un sogno quello ma una visione ne ero


certa - non succederà, noi siamo sette e nessuno si avvicinerà a te o a Holie - disse sicuro di se - ti piace il nome?- gli


domandai - è bellissimo - mi baciò dolcemente.



dovevo essere forte non avevo niente da temere ero al sicuro. scendemmo al piano di sotto dove trovammo il resto


della famiglia davanti al notiziario delle sei - che succede domandai?-, mi guardarono tutti cercando di capire il mio stato


d'animo ma li anticipai - sto bene adesso - aggiunsi guardando Jasper che mi teneva la mano.



- sono scomparsi in solo due giorni gia cinque bambini, tutti compresi tra i cinque e gli undici anni - che cosa, come


scomparsi, non poteva essere un caso - la polizia li sta cercando - commentò bella - c'è Aro dietro a tutta questa storia-


affermò Edward - no io non credo - tutti si voltarono a guardarmi - nuocerebbe alla sua idea di vedere la prosperità dei


vampiri - annuirono tutti.



c'era Maria dietro questa storia e aveva un nesso con la mia visione ma se si aspetta di riuscire a rapire anche mia


figlia be le scorda, non la lascerò avvicinare tanto facilmente, hai finito di terrorizzarmi Maria.


questa storia dei bambini che scomparivano cominciava ad insospettirci tutti era opera sicuramente della stessa


persona e adesso radunati in salotto discutevamo su chi poteva essere l'artefice di tutto questo.


- ne hanno trovati due - Carlisle era appena entrato nella sala, era appena uscito dall'ospedale e sotto il braccio aveva il


giornale di oggi, si sedette accanto a sua moglie Esme e aprì il giornale - morti, con due buchi nel collo - disse mentre


ci guardava tutti uno ad uno, mi slanciai e afferrai il giornale e lessi l'articolo.


ne avevano ritrovati due, un bimbo e una bimba entrambi di cinque anni. l'articolo diceva che nessuno dei due bambini


aveva qualcosa in comunque pur essendo della stessa città non si erano mai incontrati.


- gli inquirenti stanno brancolando nel buio - Edward aveva ragione la polizia non sapeva da dove cominciare a cercare



- poveri bambini - commentò Esme, sapevamo quanto lei amava i bambini e sopratutto la sua dolcezza innata - chi


potrebbe mai fare qualcosa di male a delle creature come sono loro? - aveva centrato il problema, chi poteva essere?


chi poteva andare così tanto oltre, anche se fosse un vampiro non rischierebbe così tanto, a me veniva in mente un


solo nome ma ci pensò Jazz a dirlo per entrambi - Maria - si sedette composto sul divano appoggiando i gomiti sulle


ginocchia - che cosa te lo fa pensare? - domandarono mentre lo guardavamo in attesa di una risposta.


- Maria non ha paura di niente, tanto meno dei Volturi. sa che il suo potere può essere una manna per loro - non


guardava nessuno negli occhi, era come se si vergognasse di essere stato con lei e di avere ucciso in suo nome, tutte


le volte che ne parlava si faceva scuro, non serviva l'empatia per capirlo - che potere ha? - domandò curioso Carlisle


- nessuno e tutti - ma si affrettò a spiegare - annulla i poteri degli altri e quindi anche il suo, è complessa Maria - disse.


- Maria è l'unica che può permettersi di sfidare Aro visto che non lo deve temere -si stravaccò di nuovo contro lo


schienale e allungando un braccio lo appoggiò sopra le mie spalle odiava parlare di lei, soprattutto in mia presenza.


- Jasper sei accecato dall'odio verso di lei - Esme non cambierà mai, non riesce a dire male mai di nessuno - non lo


dico per questo, ma è evidente - aprì il giornale alla pagina dove si mostravano i colli dei due bambini - Maria ha


sempre fatto così, quelli che non riteneva idonei gli uccideva e restituiva i corpi - ma idonei per cosa, voleva creare un


esercito di bambini? - ne hanno trovato un altro - dissi, stavo osservando le ricerche per questo non avevo piu aperto


bocca, cercavo Maria ma non riuscivo a vederla, riusciva ad annullare anche il mio potere -lo stanno per dire al


notiziario - accendemmo la tv e mettemmo il notiziario.


il giornalista esordì subito dicendo che erano stati trovati altri due bambini dei cinque scomparsi e che c'era un servizio



- si sono stati ritrovati i corpi dei due bambini, due maschietti di cinque e sette anni, anche loro non riportano ferite di


alcun genere solo due morsi sul collo, gli inquirenti seguono un pista che secondo loro porta alle bestie di satana -



si stavano avvicinando alla verità o stavano ancora brancolando nel buio?, fatto sta che si stavano avvicinando a Forks


ma se si fosse presentato a casa nostra avrebbe trovato pane per i suoi denti.



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Capitolo 18
*** capitolo 17° Beautiful monster ***


Incontri milioni di persone e nessuno ti colpisce veramente, poi un giorno ne incontri una... e la tua vita cambia, per sempre.

I rapimenti continuavano incessanti e ormai eravamo tutti convinti di


chi si trattava. Maria. Eravamo tutti nel garage, avevamo


programmato una visitina a Maria per capire il perché stesse facendo


tutto questo – stai attento – dissi a Jasper prima che partissero –


tranquilla principessa – mi sorrise e salirono sulla Mercedes di


Carlisle, lui, Emmett ed Edward mentre Carlisle decise di rimanere


qua nel caso Maria avesse deciso di farci visita.


speriamo che non succeda niente . Sospirò Esme rientrando in casa ,


in silenzio la seguimmo tutti.


Salì in camera mia e di Jasper e mi sedetti sul letto, iniziava a pesare


la pancia e a diventare anche scomoda, mancava veramente poco


ed era passato solo un mese da quando io e Jasper avevamo


scoperto che saremmo divenuti genitori, ero eccitata non vedevo l'ora


di conoscere la mia piccola ma una parte di me non lo era. Era


spaventata dal parto, dalla paura di non essere all'altezza di


crescere un figlio e ora ci si metteva anche Maria che rapiva i


bambini.



-Alice – Rosalie stava bussando alla porta, la feci entrare e la invitai


a sedersi sul letto accanto a me – allora come va? - mi domandò


guardandomi dolcemente, nonostante con Jasper non avesse


neanche una goccia di sangue in comune si assomigliavano


tantissimo e averla qui, forse per la grande somiglianza, mi calmava


tantissimo.


-bene – le sorrisi - ormai manca poco – mancava davvero poco,


poteva nascere anche adesso.


-avete già deciso il nome? - domandò curiosa, bussarono di nuovo


alla porta -avanti – era Bella, la feci accomodare anche lei sul letto e


ci mettemmo un po a parlare del piu e del meno .


- meglio andare, forse vuoi riposare – disse Rosale guardando

l'orologio



-già scusaci, devi riposare – le ringraziai e una volta rimasta sola mi


stesi sul letto e chiusi gli occhi, non sognai niente meglio così avrei


riposato un po senza dovermi svegliare. La luce tenue del sole mi


inseguì su un cuscino fino a fermarsi sul mio viso mi girai cercando di


scacciarlo mentre mugolavo infastidita, finalmente il raggio svanì


qualcuno aveva chiuso la tenda – già tornati? - gli domandai


accucciandomi contro di lui, sentì le sue braccia avvolgermi e


portarmi piu vicino a lui, mi baciò sulla fronte prima di cominciare a


parlare – nessuna traccia di Maria – disse – e nemmeno dei bambini -

quindi era sparita, se ne era andata di sua spontanea volontà o


aveva cambiato posto, oppure sapeva del loro arrivo.


non abbiamo trovato niente che ci potesse essere d'aiuto – ormai ero


del tutto sveglia ma non mi andava di alzarmi,stavo bene dove ero.


e tu che hai fatto ieri sera ?- mi domandò curioso, mi alzai


leggermente per guardarlo negli occhi – niente di speciale, io e Holie


ce la siamo spassata – alzò un sopracciglio poco convinto mentre


sulle sue labbra c'era il suo solito sorriso che mi aveva fatto


innamorare anni addietro – due salti in discoteca e poi a bere –


ridemmo entrambi – ti ho portato una cosa – disse alzandosi e


avvicinandosi all'armadio ne aprì un anta e ne tirò fuori una busta di


un negozio per bambini famoso – che cosa è? - domandai sedendomi


sul letto, di nuovo quel sorriso da schiaffi , si sedette davanti a me e


mi porse la busta – aprila – disse,la presi e la aprì da dentro ne uscì


una tutina per bambini



era rossa con l'orsetto winnie con un vasetto di miele – appena l'ho


vista ho pensato a te – disse - grazie – dissi buttandogli le braccia al


collo – è bellissima – gli dissi.


-lo sapevo che ti sarebbe piaciuta - .


dopo qualche coccola Jasper decise che avrei dovuto mangiare


qualcosa così scendemmo in cucina .



Esme come al solito aveva preparato la colazione, come era dolce


quella donna.


Esme e Carlisle erano andati ad una mostra di Antiquariato, Edward


e Bella erano ad una mostra su pianoforti e Rosale ed Emmett


festeggiavano la loro ventesima luna di miele da quando li conosco.


Eravamo soli, io, lui e Holie.


Mangiai quello che Esme aveva preparato – Usciamo amore – gli


domandai mentre mangiavo, non uscivo di casa da piu di due


settimane, da quando avevo visto Maria che mi aveva terrorizzato.


Rimase fermo esaminando le mie emozioni – dai Jazz è un sacco di


tempo che non usciamo – dissi cercando di convincerlo facendo gli


occhi dolci.


Continuammo a guardarci negli occhi mentre aspettavo che cedesse



e infatti lo fece – dove vuoi andare? - mi domandò infine non


riuscendo a sorridere – non lo so, tu dove vuoi andare? - gli


domandai alzandomi e aspettando una sua decisione, era gia pronta.


Si avvicinò a me – una sorpresa, tu non guardare - - ok capo – dissi


ridendo facendo il saluto dei soldati, lanciò un occhiata esasperata


prima di prendermi per mano e dirigerci in garage.


La macchina prese vita e uscimmo dal garage. Alternavo lo sguardo


dal finestrino a Jasper e poi tornavo a guardare la vegetazione che ci


correva accanto.


Non sapevo dove stavamo andando ma se c'era lui non mi


importava.


Uscimmo a port Angeles e allora capì dove mi stava portando, dove


fu il nostro primo appuntamento, dove ci baciammo per la prima volta


e dove facemmo l'amore per la prima volta.


Ero immersa nei miei ricordi tanto che non mi ero accorta che la


macchina si era fermata – Alice? - mi risvegliai e scesi dalla


macchina prendendo il braccio che mi offriva Jasper.


Ci dirigemmo verso la spiaggetta, la nostra spiaggia, ovviamente era


deserta, chi sano di mente va su una spiaggia senza sole.


Camminammo in silenzio senza dire niente ad un certo punto mi


fermai e Jasper mi guardò leggermente spaventato – grazie – dissi, si


avvicinò a me mi prese le mani - figurati principessa - .


passammo tutta la mattinata sulla spiaggia a coccolarci e a fare altre


cose quando una visione interruppe tutto – Aly - mi bloccai come al


mio solito come quando avevo una visione – c'è un problema a casa-


dissi, ci alzammo e appena salimmo in macchina mentre Jasper


guidava a velocità non moderata provai a chiamare a casa – non


risponde nessuno – dissi – chiama Edward – disse mentre pigiava


ancora di piu sull'acceleratore composi il numero di Edward ma non

rispose nemmeno lui.


-Jasper non puoi andare piu veloce – gli dissi mentre cercavo di


vedere cosa stesse succedendo a Forks e come mai nessuno


rispondeva al telefono – non posso – disse ma sentì la macchina


aumentare di velocità.



Quando entrammo a Forks però dovemmo rallentare notevolmente


ma quando imboccammo il viale di casa Jasper aumentò di nuovo la


velocità fino ad arrivare al cortile dove c'erano tutte le macchine.


Scendemmo rapidamente e entrammo, la porta era aperta e la casa


era semi distrutta ma tutti stavano bene – state bene? - ci


domandarono venendoci in contro – si, noi pensavamo fosse


successo qualcosa a voi – spiegammo, anche loro avevano avuto lo


stesso sentore non trovandoci.


Il piano terra era devastato, niente di sano era rimasto mentre il piano


di sopra escluso camera mia e di Jasper era rimasto inviolato.


Ragazzi – Carlisle ci chiamò dalla cucina e ci porse una lettera


-sembra che Maria ci abbia fatto visita -7 sono i giorni della


settimana,


7 i Re di Roma che 7 colli ha.
7 sono i nani intorno a Biancaneve,
7 sono i mari per chi li conterà.

7 son le note sopra lo spartito,
7 bei colori l'arcobaleno avrà.

7 peccati

7 le virtu'

7 i vampiri che segneranno la vostra fine

-che significa? - ci domandarono gli altri, io e Jasper ci guardammo

prima di rispondergli – che la prossima è nostra figlia -

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Capitolo 19
*** capitolo 18° Rosso Cremisi ***


La casa, il piano terra era completamente distrutto, i vetri erano tutti rotti come i soprammobili e tutto ciò 

che si poteva rompere, il piano di Edward era in mille pezzi e appena lo vide sembrava stesse per 

piangere l'unica cosa salva del piano terra era la croce di Carlisle.

Mentre camminavamo in quel che sembrava un campo di battaglia mi sentivo terribilmente in colpa, tutto

questo non sarebbe successo se non fossi rimasta incinta – sono cose che non si posso prevedere- 

commento Edward dopo che aveva ascoltato i miei pensieri, è vero non si può prevedere ma proprio io 

che vedevo nel futuro mi sono fatta fregare.

Anche la cucina era distrutta insieme al salone non si era salvato niente, entrai in sala dove Emmett 

piangeva la sua adorata Playstation 3.

raggiunsi Jasper in camera nostra, i piani superiori non erano stati toccati, tutti meno la nostra stanza.

Jasper era fermo sulla soglia che guardava la stanza disastrata, il materasso era stato squarciato e tutte 

le piume dei cuscini giacevano a terra – Jazz – lo chiamai titubante mentre gli prendevo la mano – 

questa me la paga – disse rabbioso , lasciò la mia mano e scese al piano di sotto lasciandomi sola con i 

miei tristi pensieri e sensi di colpa – Jazz – lo chiamai ma dalla mia gola non uscì nessun suono, mi 

riteneva responsabile di tutto questo anche lui? Mossi alcuni passa nel centro della stanza, sopra le 

piume i mie passi si perdevano ma qualcosa scricchiolò attirando la mia attenzione, levai il piede, a terra 

c'era la foto del nostro matrimonio, la raccolsi e la misi a posto anche se il vetro era rotto – mi dispiace di 

aver rovinato la vostra favola – dalla finestra arrivarono queste parole, una voce fredda tagliente come il 

vetro e anche se non l'avevo mai sentita sapevo a chi apparteneva, Maria.

La guardai ed indietreggiai di qualche passo, non potevo affrontarla non in queste condizioni – non 

preoccuparti, non ti farò del male – disse ridendo – saltò nella stanza dalla finestra rotta e si avvicinò 

troppo a me – che fai non chiami Jasper? - scossi la testa, se lo chiamavo lo avrebbe ammazzato, no. 

Non l'avrei chiamato “ noi siamo sette, nessuno si avvicinerà mai a te o a Holie “ - chiamalo – con uno 

scatto mi strinse una mano al collo, adesso avevo paura davvero – Jas..p – ghignò – andiamo a fare 

visita agli altri- uscimmo dalla stanza e ci affacciammo dalle scale – vi conviene stare calmi– disse, 

appena mi videro sbiancarono per quanto fosse possibile – Alice – per quanto mi fu possibile vidi Jasper 

scattare verso di noi ma a pochi metri da noi fu lanciato via da qualcosa – Jasper – anche gli altri 

partirono ma finirono allo stesso modo davanti a noi apparvero quattro ragazzini, Suigintou 

che l'avevo già conosciuta poi ce ne erano altri tre che non avevo mai visto o forse si, erano i bambini 

che non erano stati trovati – voglio presentarvi Kanaria -

 

la prima  si inchinò e ci salutò, gli altri due non c'era dubbio erano i gemelli scomparsi – Jade e Stern –

dissi incredula, allora Jasper aveva ragione e i miei dubbi erano fondati, lei aveva rapito i bambini

-ma che brava Alice, vedo che hai letto i giornali, mentre io mi occupo di lei, occupatevi di loro – 

annuirono con un movimento quasi impercettibile del capo - fermi – un altra voce disturbò Maria

– Sono ai miei ordini e dico io quando attaccare – Jasper ne approfittò per tornare all'attacco ma fu 

scaraventato di nuovo via.

Mentre Maria era intenta a discutere con quel nuovo vampiro riuscì a sfuggire alla sua presa e tornare da

Jasper – Jazz, come stai ?- gli domandai una volta al sicuro – io sto bene, ma te? - non si doveva 

preoccupare per me, almeno non acora.

Maria, ti è scappata.. - mi indicò il nuovo vampiro -cosa? Ora vede – Jasper si mise di nuovo davanti a 

me mentre gli altri si misero davanti a noi -sciocchi, morirete tutti. Kanaria – la bambina chiamata Kanaria

saltò verso di noi e con un semplice schiocco delle dita sprigionò un onda durto che ci sbalzò tutti 

all'indietro.

Atterrai contro un muro e solo allora mi resi conto che mi si erano rotte le acque – o mio dio – esclamai, 

Esme che era la piu vicina se ne accorse – Alice dobbiamo portarti in ospedale o qualcosa di simile- 

disse in preda al panico mentre cominciavo a respirare a fatica – ma guarda guarda, giusto in tempo per 

vedere il lieto evento – rise Maria e anche gli altri capirono, in meno di un secondo Jasper mi fu accanto 

– aly, ti porto via da qua – disse mentre mi prendeva in braccio – non così in fretta – Kanaria schioccò di 

nuovo le dita e un altra onda ci butto di nuovo a terra, il tempo di aprire gli occhi che vedemmo Stern con

una forbice gigantesca venire contro di noi, Jasper si girò di spalle contro di lui facendo da scudo con il 

suo corpo a me il colpo non arrivò mai, come quella volta in albergo uno scudo rosa si frappose tra noi e 

l'avversario che schizzò via come preso e tirato indietro da una mano invisibile.

Gemetti – Alice – lo sentivo, era scaduto il tempo e la bambina stava per nascere – Resisti Principessa – 

disse prendendomi di nuovo in braccio - gia andate via – disse Maria mettendosi davanti a noi e 

schiacciandoci contro il muro – lascia passare -urlò Jasper mentre io non ce la facevo piu – tutti a dosso 

– Emmett e Edward gli furono a dosso mentre Carlisle ci affiancò – ci penso io – disse, ma Jasper non 

voleva lasciare la presa – Figliolo, lasciala – alla fine lasciò la presa e si lanciò nel combattimento mentre 

noi uscimmo e andammo nel garage, disse ad Esme di liberare il tavolo e mi ci adagiò sopra.

-Alice- mi chiamò carlisle – ascoltami devi fare un ultimo sforzo – sembrava facile, mi disse di respirare 

regolarmente che tutto sarebbe andato per il meglio anche se non me lo ero immaginato così, senza 

Jasper al mio fianco, con un combattimento in casa. Urlai – alice, respira – disse Carlisle – Jasper - - non

può venire- mi rispose Esme, ma lui era l'unico che poteva calmarmi, non solo con il suo potere, a me 

bastava la sua presenza nella stanza.

Urlai di nuovo -sta tornando un vampiro – sentì dire a Esme, sentivo di nuovo il mio corpo cominciare a 

bruciare e la testa scoppiarmi – forza Alice devi farla nascere adesso – non era una cosa facile, se stavo 

tornando un vampiro i tessuti della mia pelle si stavano solidificando e quindi sarebbe stato piu difficile..


-ma che cosa hanno mangiato questi bambini – commentò Emmett rialzandosi mentre i quattro ridevano - Rempika, facciamo la finita – Ster evocò le sue forbici e attaccò di nuovo – dobbiamo fare secca Maria 

se vogliamo vincere – Jasper attento – non aveva la testa Jasper per pensare ad evitare gli attacchi di 

Stern e Jade, pensava ad Alice e alla sua bambina.

invecchiando perdi i colpi – disse Maria, lo prese per il collo e lo sbattè al muro – è troppo facile uccidertì 

così – strinse la presa sul suo collo – raggiungerai presto la tua famigliola – disse - tu menti – disse 

Jasper mentre cercava di liberarsi dalla presa – perché dovrei -

abbassò il braccio che poco prima cingeva la gola di Maria – ti arrendi? - rise Maria, Jasper non rispose ma era chiaro che si arrendeva – non ho piu niente da perdere – Jasper – i suoi fratelli lo chiamarono ma

le loro grida sembrava non raggiungerlo – uccidimi -

disse quasi con le lacrime agli occhi, ghignò in segno di vittoria.

ferma – una vocina da dietro Maria richiamò l'attenzione di tutti, - lascia stare mio padre – sia Edward 

che Emmett spalancarono la bocca senza credere ai loro occhi (link schinku), Maria lasciò la presa su 

Jasper che si accasciò a terra senza però smettere di guardare la bambina, Holie.

-Shinku –

erano in creduli tutti e tre – adesso basta – disse imperiosa, dimostrava a mala pena cinque anni ma 

sapeva già come farsi rispettare, con un occhiataccia fermò gli altri quattro che si fermarono ad assistere

alla scena – quella sarebbe tua figlia?-domandò sconvolto Emmett, Jasper annuì – ma deve ancora..?- 

disse incredulo Edward – è una storia lunga -.

hai perso Maria – alzò il braccio e una schiera di petali di rosa rossa cominciarono a volteggiare intorno a

lei, puntò il braccio contro di lei e i petali eseguirono i suoi ordini, si trafissero nel cuore di Maria che 

diventò polvere e sparì col vento, Jasper Emmet ed Edward avevano gli occhi e la bocca spalancati, 

Holie si volse verso i quattro ragazzini che scapparono via insieme all'altro vampiro.

state bene? - domandò avvicinandosi ai tre – si- risposero – grazie holie – la bambina sorrise prima che 

cominciasse a svanire -Holie – che gli stava succedendo? - non preoccuparti è normale - disse sempre 

sorridendo – mi vedrai molto presto – stava diventando trasparente – vai dalla mamma adesso – e 

scomparve, questo voleva dire che - Alice - uscì a corsa dalla casa ed entrò nel garage.


-Alice – quando entrò la trovo con la bambina in braccio, le si avvicinò lentamente mentre vennero 

lasciati soli.

Jasper guardò le sue ragazze e se avesse potuto piangere adesso lo starebbe facendo – ti presento 

Holie – disse Alice porgendogli la bambina, era come quella che gli aveva salvato la vita pochi minuti fa

era appena nata ma sembrava avere gia qualche mese, aveva gli occhi celesti e i ciuffetti di capelli 

colore biondo come il padre.

-Maria è morta, non ci darà piu alcun fastidio -dissi.

Tutto era tornato normale finalmente la bambina era nata ed Alice era tornata un vampiro. E la casa era 

stata ricostruita.


Un mese dopo la bambina dimostrava un anno ed era in tutto per tutto un vampiro anche se non aveva 

gli occhi rossi e non si cibava unicamente di sangue. Carlisle aveva effettuato delle ricerche era un 

vampiro di classe A un puro sangue, cresceva ancora piu rapidamente di un bambino normale e sempre 

secondo i suoi studi si sarebbe fermata all'età di cinque o sei anni per poi smettere di crescere.

La bambina riusciva persino a dormire e a sognare.

Tutto era stupendo troppo bello per essere vero.



Maria non ha compiuto la sua missione e voi quattro siete degli incapaci, mi serve Shinku per 

detronizzare Aro, andate a prenderla e portatemela.


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Capitolo 20
*** Lacrime ***


Salve a tutti. Eccomi con il nuovo capitolo, spero che quelli precedenti vi siano piaciuti, adesso cominciamo a fare sul serio, entriamo nel “vivo” della storia!

Vi lascio al capitolo e poi noi, ci ritroviamo in fondo!






Amavo la mia vita da mamma, non c'era cosa piu bella che entrare in casa e venire accolta dalla tua cucciola che ti getta le braccia al collo.

mamma – come ora , Holie mi stava correndo in contro e allora la presi al volo , aveva poco piu di un mese ma dimostrava gia un anno e mezzo o due e parlava perfettamente.

Io e le ragazze eravamo andate a fare shopping così avevo lasciato Holie con suo padre, quando entrai nella stanza capì che Jasper stava cercando di farle fare qualcosa – perché non vai dalla nonna a prendere una dolcetto – le dissi posandola di nuovo a terra, subito corse giù per le scale scuotendo i capelli biondi raccolte in due codine.

Mi avvicinai a Jasper e mi sedetti sul letto accanto a lui – che hai ? Gli domando capendo che qualcosa lo turbava – Be Carlisle ha detto che un vampiro di classe A, ha un sacco di poteri e molto piu potenti anche dei nostri – era preoccupato, era gia qualche giorno che lo era – però ancora non ha dato nessun segno di averne – disse tastandosi le tempie.

Ci avevo pensato anche io, qualche volta ma non me ne ero mai fatta un problema, Carlisle aveva detto che ancora era troppo piccola per poterli manifestare a seconda di cosa si tratti, per rassicurarlo lo abbraccia cercando di fargli capire che non c'era motivo di preoccuparsi e che prima o poi i suoi potersi sarebbero spuntati fuori.

- tesoro – ok, era visibilmente preoccupato. Era incredibile la venerazione che provava per Holie, non la perdeva mai di vista era molto premuroso con lei, trovava sempre qualcosa da fare con lei.

mi prese in braccio, - sta bene, guardala- gli dissi ma non sembrava convinto, nascose il volto contro il mio petto - Jazz- la porta si aprì rivelando la figura minuta di Holie – papi sta male?- domandò entrando e sedendosi sul letto accanto a noi, Jasper alzò il capo guardando nostra figlia che ci guardava con gli occhioni lucidi – no Holie non preoccuparti- le disse sorridendole ma non era stupida – allora perché piangevi ? - risi, avremmo dovuto spiegarli che noi non potevamo piangere si fece seria mentre cercava di capire il perché adesso si stesse ridendo.

Si alzò dal letto offesa e uscì dalla camera – meglio andare a vedere – dissi staccandomi dal mio amore per inseguire l'altro mio amore.

Scesi le scale e la trovai in cortile che guardava i fiori di rosa vicino al garage, sorrisi e mi avvicinai a lei – che fai qua fuori? - le domandai accovacciandomi accanto a lei osservando che cosa la stava rapendo

- dai andiamo dentro – la presi in braccio e rientrammo.

Ormai era notte e dopo aver messo Holie a letto tornai in salotto dove gli altri parlavano delle prossime battute di caccia.

Mi sedetti accanto al mio amore che non aveva ancora aperto parola, il che era strano quando si parlava di battute di caccia, lo guardavo cercando di capire che cosa potesse avere ma Carlisle ci arrivò prima di me – perché non la portate da Eleazar – disse accavallando le gambe e passando un braccio sulle spalle della moglie – chi?- domandammo in coro – mi sembra di capire che siete preoccupati per Holie – era giusto, chi meglio di Eleazar poteva capire meglio i poteri di Holie, guardai Jasper e anche lui sembrava convinto di ciò.

Aspettammo qualche giorno prima di partire era anche da tempo che aspettavano di vedere la piccola così due mattine dopo ci mettemmo in macchina, saremmo rimasti la finché non fossimo venuti a capo di nulla.

- mamma, dove andiamo? -Holie si era svegliata e non trovandosi a casa si sentiva smarrita – a trovare degli amici - .

arrivammo a Denali, a casa di Eleazar che ci accolse con calore e stupore vedendo quanto già era grande la bambina.

Irina ci accolse invitandoci ad entrare in casa sua e ci fece accomodare nel salone. quella casa al contrario della nostra


era antica, non c'era un mobile che sembrasse d'epoca, Holie si guardava in giro per capire dove l'avessimo portata.


Eleazar fece il suo ingresso dalla lunga scalinata alle nostre spalle e come vide la nostra bambina gli si illuminarono gli


occhi - Holie presuppongo - disse guardandola piena di curiosità - non vuole farti niente - le dissi vedendo che si


ritraeva cercando il contatto con me, girò lentamente verso di lui senza però staccarsi da me - ciao - la salutò


cordialmente Eleazar prima di sedersi.


gli spiegammo che iniziavamo a preoccuparci perchè ancora non dava segni di manifestare qualche potere


quando, invece prima che nascesse riusciva a creare una sorta di scudo con il quale aveva protetto me e Jasper piu di


una volta durante i periodo in cui Maria mi voleva uccidere.


sembro farsi pensieroso mentre ancora guardava la mia bambina, uno scambio di sguardi, negli occhi dorati come i


nostri di Eleazar si specchiavano quello celesti di Holie.


- non avverto niente -, disse Eleazar stringendosi le tempie con gli indici, non sentiva niente? voleva dire che non aveva


poteri? non era possibile mi ricordavo bene di quando ci salvò da Maria.


- questo che vuole dire? - domandò Jasper cercando di trattenersi dall'urlare per non spaventare Holie che si stava


innervosendo - non capisco, non so - Eleazar sembrava confuso, tornò a guardare Holie. era fin troppo paziente la


nostra piccola, dopo piu di un ora che uno ti fissa io mi sarei stancata e gli avrei detto qualcosa invece lei rimase


tranquilla in seduta in braccio a me, Jasper le posò una carezza sulla testolina bionda, che si stesse innervosendo e


che lo facesse per calmarla? - ho trovato, torno subito - Elezar si alzò dal divano e sparì sulle scale in cerca di


qualcosa o qualcuno lasciandoci soli.


Holie prese vita muovendosi e scendendo dalle mie gambe - ma, andiamo

via - disse mettendo il labbrino, Jasper


allora la prese in braccio - piccola lo zio Eleazar torna subito - le disse dolcemente mentre vedevo che si calmava - ma


io voglio andare via ora - cercò di liberarsi dalla presa di suo padre ma non ci riuscì e mettendosi a sedere su di lui si


rassegnò.


Eleazar tornò qualche minuto dopo seguito da un ragazzino biondo, si presentò e ci espose il piano.


uscimmo in giardino, ogni tanto sentivo sghignazzare Jasper, evidentemente rideva per lo stato d'animo di nostra figlia,


non sembrava entusiasta di uscire o piu semplicemente di stare la.


- il mio piano dovrebbe funzionare - disse salterellando qua e la come un bambino a natale - Maestro! - lo richiamò


all'ordine il ragazzino - mm... si Jun, cominciamo - si ma cominciamo cosa? , io e Jasper ci guardammo.


Eleazar si avvicinò a noi - lei la prendo io - ma che faceva? - non preoccupatevi, ragazzi non le farò niente - la mise


davanti a noi, davanti al ragazzo chiamato Jun - state pronti a intervenire - con un cenno del capo il ragazzo attaccò


Holie, vidi Jasper scattatre verso di lei ma fu trattenuto da Eleazar, mentre un lampo verde illuminò il giardino e si fermò


a pochi centimetri dal volto di Holie, che scoppiò in lacrime, feci per andare da lei per consolarla e rassicurarla ma di


nuovo Eleazar fermò sia me che Jasper e ci disse di rimanere calmi mentre ci indicava la bambina - mamma- mi chiamò


mi avvicinai - no aspetta, Jun di nuovo - il ragazzo scagliò di nuovo lampo che arrivò sempre a pochi centimetri dal suo


volto - papà - il ragazzo attaccò di nuovo Holie che sempre piu disperata ci chiamava ma questa volta fu un attacco


corporeo - mamma - mi sentì morire mentre piangendo urlava mi chiamava , potevamo guardare ma non fare niente.


i suoi occhi improvvisamente divennero rossi - ma che succede? - Eleazar invece sembrava contento di ciò che stava


vedendo alzò lo sguardo di scatto su Jun e di nuovo quello scudo apparve, spinse via il ragazzo che fu sbattuto contro


un albero li vicino ma non era finita li un turbinio di petali di rosa si levarono intorno a lei che alzò un braccio e lo puntò


contro di lui, saltò abilmente di lato lasciando che i petali si incastonassero nel tronco.


- adesso perchè mi attacca senza motivo - urlò Jun, Holie era senza controllo ne erano la prova gli occhi rossi - Questo


non è bene - disse Eleazar - e te ne accorgi ora - Jasper era furibondo, dovevamo fare qualcosa o quel ragazzo


avrebbe rischiato di perdere seriamente la vita - jasper, dobbiamo fare qualcosa - Holie si stava preparando ad


attaccare di nuovo ma questa volta anche noi, alzo il braccio indirizzando i petali di rosa contro di noi - ora Jun - il


ragazzo usò di nuovo il suo potere ma questa volta la colpi, i suoi occhi tornarono quel celeste intenso e poi crollò a


terra.



corsi da lei e la presi in braccio - Holie, piccola mia - stava bene si svegliò non appena la chiamai - mamma - Jasper


prese per il colletto Eleazar - ma sei impazzito, non ha nemmeno tre mesi - mi avvicinai a loro poggiando a terra Holie


- Jasper - - era l'unico modo - balbetto Eleazar. disse che se non l'avesse fatto il blocco mentale che si era posto ai


suoi poteri non si sarebbe mai infranto - blocco mentale? - il blocco mentale se lo imponevano automaticamente tutti i


vampiri di classe A per proteggere gli altri, se un vampiro di Classe A non rompeva il suo blocco sarebbe stato un


vampiro a metà - i vampiri come Holie hanno un potere immenso, posso assorbire i poteri dei vampiri che


sconfiggono, ma devono essere addestrati - avremmo dovuto addestrare la bambina fin da piccola se volevamo


che adesso, rotto il blocco, avesse imparato a gestire i suoi poteri.


avvertimmo a casa che saremmo rimasti da Eleazar per un po di tempo, finchè la bambina non avesse imparato a


controllare i suoi poteri.


così giorno dopo giorno, Irina e Jun ci aiutarono ad insegnare a Holie come controllare i suoi poteri ma sembrava una


missione impossibile, spesso non riusciva ad "accenderli" e spesso perdeva il controllo distruggendo tutto quello che


gli capitava a tiro - non ci riuscirò mai - disse all'ennesimo tentativo, si accasciò a terra cominciando a piangere - sono


una buona a nulla, una buona a nulla - era sdraiata per terra con il volto nascosto tra le braccia, mi avvicinai - no che


non lo sei - alzò lentamente il visino, gli occhi erano lucidi - si invece - disse mettendosi in ginocchio e singhiozzando -


forse è vero - la voce autoritaria di Jasper, quella con qui non si rivolgeva mai a lei ci colse alle spalle facendoci girare


tutti - sei debole - si voltò dandoci le spalle - Jasper ma che stai dicendo - dissi arrabbiata, mi alzai e mi voltai


completamente verso di lui - devi sostenerla e non demoralizzarla - dissi alterata - Alice le abbiamo provate tutte-


lanciò una sguardo a Holie che ci guardava - è debole - ripeté entrando in casa - non è vero - questa volta a parlare era


stata Holie mi girai verso di lei incredula, non rispondeva mai a tono - io non sono debole - si alzò in piedi e stringendo i pugni guardò suo padre in tono di


sfida - allora dimostramelo - le rispose freddo Holie guardò per terra senza fare nulla, sconfitto Jasper entrò in casa.


Holie scappò via correndo nel bosco circostante la casa, l'avrei seguita ma Eleazar mi fermò e mi disse di no, le


avrebbe fatto bene stare da sola per un po e non avrei nemmeno dovuto biasimare mio marito l'aveva detto quelle


cose per motivarla non per deriderla o per farle capire che era debole.


ma all'ora di cena Holie non era ancora rientrata - non sappiamo piu che fare - disse disperato Jasper passandosi una


mano sul volto, eravamo riuniti in sala come la prima volta, anche io iniziavo essere preoccupata mentre Eleazar


sembrava contento - non capisco perchè volete che impari a combattere - domanda interessante, lui non sapeva


quanti nemici aveva il culn dei Cullen e noi non potevamo proteggerla sempre - Maria prima di morire - cominciò mio


marito - disse che un certo Rozen cospirava al posto di Aro - Eleazar si sistemò meglio sulla poltrona per ascoltre


meglio - bè allora mi unisco anche io - disse ridendo ma tornò serie vedendo le nostre facce - vuole creare un


esercito di vampiri di Classe A - - ne ha già quattro - aggiunsi, avevamo paura che Rozen potesse venire a cercare


Holie da un momento all'altro e se l'avesse attaccata quando noi non c'eravamo? - allora è meglio andarla a cercare -



disse alzandosi e chiamando all'ordine Carmen, Irina e Jun andammo a cercarla nel bosco.




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Capitolo 21
*** capitolo 21 ***






Salve a tutti! Come avete passato la pasqua? Bene? Io si, splendidamente e come promesso ho scritto, tanto ho scritto e in questi giorni conto di aggiornare tutto!

Voglio ringraziare chi ancora mi segue!

Facciamo un piccolo riassunto che è meglio xD

Alice e Jasper hanno portato Holie da Eleazar per capire un po meglio il suo strano potere e tutte altre cose, durante un allenamento però Jasper perde la pazienza e si arrabbia con Holie la quale scappa nel bosco e si perde..Cosa succederà?

Vi lascio al capitolo..buona lettura.






il sole era tramontato da tempo ormai ma Holie continuava a gironzolare per il bosco tutta da sola.


Si era inserita in un sentiero in mezzo agli alberi spogli e non sapeva come tornare a casa.


Camminava a testa bassa ma a passo deciso verso qualcosa che non sapeva nemmeno lei, camminava serrando i


pugni e senza guardarsi indietro.


Non aveva paura, non aveva paura di non trovare la strada di casa, non piangeva perché si era persa, piangeva perchè


le parole di Jasper, suo padre, l'avevano ferita terribilmente, con la mente continuava a sentire quelle parole dette con


freddezza - Basta! -disse chiudendo gli occhietti e tappandosi le orecchie con le piccole mani mentre si accovacciava a


terra.


cercava di allontanare quei tristi pensieri dalla mente quando una voce dietro di lei la fece trasalire - Ti sei persa,


piccola? -, Holie si girò e guardò l'uomo che aveva parlato.


indossava una tunica nera che faceva risaltare i suoi occhi vermigli, si avvicinava lentamente uscendo dalla boscaglia


alle spalle della bambina -no, non spaventarti - le disse vedendo che la bambina si alzava e si spostava rapidamente


- Sono tuo amico -, le disse porgendole la mano quando fu abbastanza vicino, Holie la strinse come ipnotizzata - io


sono Rozen - si presentò, senza dire nulla poi, condusse la bambina in una radura non distante da dove erano prima.


Rozen domandò alla bambina cosa ci facesse lontano da casa, dai suoi genitori ed Holie spiegò che i suoi genitori,


forse, non la volevano più perchè li aveva delusi, aveva la testa bassa, guardava insistentemente per terra mentre


stringeva i denti per non piangere.


- Puoi sempre venire con me -, le propose Rozen, lo guardò diritto negli occhi come per avere conferma di ciò che


aveva appena sentito ma poi lo abbassò subito, non se la sentiva di abbandonare i suoi genitori anche se l'avevano


trattata male.


Rozen le tese la mano e le domandò che cosa volesse fare, la bambina guardava la mano senza sapere cosa fare ed


improvvisamente, come prima nel bosco poco piu in la, come una voce nella testa che le diceva di andare con lui


afferrò la mano del vampiro e lentamente sorrise incominciando ad incamminarsi - Holie - , questa volta a parlare fu una


voce molto familiare che la fece risvegliare dalla specie di trans dove era caduta, - Papà! -Jasper era la, minaccioso,


che guadava quel vampiro tenere per mano la sua bambina - vieni qui piccola - le ordinò senza staccare gli occhi da


Rozen, Holie obbedì senza farselo ripetere, lasciò la mano del vampiro e si indirizzò verso suo padre ma fu bloccata


di nuovo, Rozen l'aveva afferrata per il cappuccio della felpina rossa - Non così in fretta -, mormorò Rozen mentre i


suoi occhi dardeggiavano su Jasper, - lasciami - lo implorò Holie, - Lui non ti vuole - disse mellifluo, - non è vero - si


oppose Holie,in tanto anche sua madre, Alice era arrivata.


- devi venire con me - rientrò in quello stato di trans - Holie - gridò Alice, la bambina scosse la testa cercando di


uscirne ma come una scarica elettrica, quando provò a scappare per raggiungere i suoi genitori la pervase e la fece


urlare a squarcia gola -mamma..ahh -Jasper si lanciò verso di lei e le cinse le spalle - ora Jun - il ragazzo biondi del


clan di Denali fece capolino e attaccò con il suo potere Rozen che schivò abilmente l'attacco e schioccando le dita si


riprese la bambina -ah..papà - la bambina si sentì strattonare via per finire nella braccia di una ragazza che poi la porse


a Rozen - Grazie Caren - la ringraziò il vampiro, Holie continuava a dimenarsi senza dare tregua a Rozen - smettila di


dimenarti e ascoltami - Holie smise di dimenarsi e divenne tutta rigida, i suoi occhi persero vigore e quella luce che li


accompagnava sempre, al suo orecchio sussurrò qualcosa che subito si apprestò ad eseguire.



- che fa adesso? - domandò Jun vedendo la bambina avvicinarsi minacciosa - uccidilo - ripeté Rozen, i suoi occhi


divennero rossi e come prima, durante l'allenamento un turbinio di petali di rosa si levarono intorno a lei e li indirizzò


contro il ragazzo - Jun, attento - lo avvertì Jasper che corse dalla moglie per proteggerla.



i petali di rosa trafissero il corpo del ragazzo che cadde a terra privo di vita sotto gli occhi sgomenti di Alice e Jasper


che tremanti non sapevano cosa fare o pensare, La loro bambina era terrorizzante con quegli occhi rosso sangue,


lentamente con troppa calma, si avvicinò al corpo del ragazzo ormai privo di vita - prendi il suo potere Holie -


allungando la mano prese una piccola rosellina, il potere di Jun e lo inglobò al suo interno.



girò i tacchi e si apprestò ad andare via con Rozen e Caren ma Jasper la chiamò di nuovo, Holie si voltò e li guardò


prima di lanciare un potente raggio fucsia contro di loro, come il potere di Jun.



se ne andarono lasciando i loro corpi inermi nel bosco.









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Capitolo 22
*** capitolo 22 ***







Salve a tutti, come va? io tutto bene anche se mi ritrovo a scrivere alle..22.30 di martedì perchè sono rimasta in dietro, sperò però. che durante la mia assenza non vi siate scordate di me e della storia, piccolo riassunto? meglio! allora.. ah si, Holie era ancora nel bosco che piangeva dopo essersi presa con suo padre, Jasper, che l'aveva accusata di essere debole nel bosco aveva incontrato Rozen che inseguito ad un lavaggio del cervello fa attaccare Alice e Jasper a morte da Holie che non li riconosce e se la porta poi via nel suo castello in transilvani, li Holie scoprirà altre cose su di lei e su il suo destino mentre Alice e Jasper.. bè che dire ho messo anche un piccolo spoiler ihih vi lascio al capitolo

Buona lettura!










Camminavamo da ormai molto tempo ma non ero stanca, solo triste, mi mancavano la mia mamma e il mio


papà l'ultimo ricordo che avevo di lui era la sua faccia sconvolta e dispiaciuta mentre mi chiamava.



camminavo a testa bassa in testa a questo strano gruppo capitanato da un vampiro che camminava solo


qualche passo piu avanti di me, lo guardai per qualche istante come per darmi forza e sicurezza ma non si


accorse di me e allora riabbassai lo sguardo tornando a camminare in silenzio.



dopo due giorni di cammino arrivammo in Romania dove lui possedeva un castello che si affacciava su


una foresta e un lago.



il castello era imponente pieno di torri e balconate, non appena entrammo tutti salutarono Rozen con


inchini e cenni del capo - bene, potete andare - disse agli altri membri che avevano viaggiato con noi, loro lo


ringraziarono con un inchino mentre io non sapevo che cosa dovevo fare ne dove andare, aspettai che


dicesse qualcosa anche a me.


si girò verso di me e inginocchiatosi davanti a me mi domandò che cosa mi ricordassi - niente - risposi


tristemente sembro esserne contento di questo poi mi prese per mano e mi accompagnò nella mia stanza.



era una stanza buia, con un unica grande finestra coperta da tende rosse, quando la mia vista si abituò al

buio perenne di quella stanza riuscì a distinguere chiaramente che anche le mura erano rosse come le

coperte del letto a baldacchino con le coperte rosse.


il rosso era il colore predominante in quella stanza - Shinku - Rozen riprese la parole chiamandomi con un


nome che non era mio, provai a farglielo notare ma disse che da allora in poi mi sarei chiamata shinku, la


dama delle rose, mi porse un piccolo abitini di velluto rosso - questo non lo devi levare mai - disse e lo


depositò tra le mie braccia e se ne andò lasciandomi sola in quella stanza lugubre.


mi guardai intorno passando in rassegna ogni angolo della stanza prima di gettare uno sguardo sul vestito.


lo infilai e poi mi spostai davanti allo specchio rimirando l'immagine di me avvolta in quel vestito,


distrattamente infilai la mano in tasca e trovai due nastrini di raso rosso decisi di metterli sopra le code


che avevo.


mi lisciai i capelli rimanendo davanti allo specchio non trovando niente di meglio da fare - ciao, numero


cinque - mi voltai di scatto cercando chi avesse parlato, sul letto era seduta una vampira un po piu grande


di me, aveva i capelli quasi bianchi e gli occhi rossi e indosso aveva un vestito nero e blu scuro. avevo


come l'impressione di averla gia vista , mossi qualche passo verso di lei - ciao - le risposi rimanendo


sulle mie, la vampira accavallò le gambe continuando a sorridermi con un sorriso finto innocente


- chi sei? - le domandai senza sorridere mentre lei rise di nuovo e saltò giu dal letto avvicinandosi, mi


indietreggiai di qualche passo mentre allungò la mano verso di me - io sono Souigintou - ma io l'avevo gia vista


da qualche parte, non mi piaceva come persona, rimase la con la mano tesa finchè no la strinsi diffidente



- ti chiami davvero così? - le domandai lasciandole la mano, rise di nuovo e si voltò avvicinandosi alla


finestra - tu ti chiami davvero Shinku? - abbassai lo sguardo stringendo i pugni mentre dopo una occhiata


veloce e una risatina mi spiegò - mi chiamo Eleonor - disse guardando il cielo assorta - sono di Brooklyn -


disse lanciandomi un altro sguardo - sono stata la prima ad unirmi a Rozen dopo che Maria mi aveva


trovato che giravo da sola per le strade - sussultai,perchè anche Maria mi sembrava di conoscerla? - ma


noi che cosa facciamo qui? - domandai avvicinandomi di piu a lei - serviamo il nostro maestro, Rozen -


disse voltandosi e avviandosi alla porta - ci vediamo dama delle rose -.



si chiuse la porta alle spalle lasciandomi di nuovo sola, che noia io volevo tornare a casa. ma io ce


l'avevo ancora una casa? avevo dei genitori che mi aspettavano o come diceva Rozen tutte noi eravamo


legate alle stesso destino, rimanere orfane.



qualcuno bussò di nuovo alla porta - si? - questa volta entrarono due vampiri, un ragazzo e una ragazza, lei


era vestita di verde mentre lui con una divisa blu notte - ciao - mi salutarono cordialmente - io sono Jane -


disse la ragazze, sembrava molto piu simpatica di quella di prima - e io son Jade - disse l'altro, erano


gemelli, erano come due gocce d'acqua uno era la versione del sesso opposto dell'altro.



mi strinsero la mano amichevolmente - io sono Ho..Shinku - mi corressi, - non preoccuparti, io sono


suiseiki - disse la ragazza - e io suiseki - disse il fratello - ma chi se li inventa questi nomi? - domandai un


po colpita dalla stravaganza dei loro nomi - è il nostro maestro sciocchina - disse un altra voce ed un altra


vampira vestita di giallo con un ombrellino fece il suo ingresso nella mia stanza - il nostro maestro sceglie i


vestiti, i nomi e i colori - disse in tono troppo da perfettina - lei è Katie - disse annoiato Jade indicandola


con un dito, la ragazza cominciò a sbuffare e colpirlo sulla testa con l'ombrellino - io sono Kanaria, non te lo


scordare numero quattro - poi si rivolse di nuovo a me - io sono la seconda ad essermi unita a lui, e posso


dirti mia cara Shinku che il nostro maestro ha fatto un ottimo lavoro, guardate come mi sta bene il giallo -


disse facendo una giravolta per farsi ammirare.


erano molto simpatici al contrario di souigintou che non si faceva vedere mai. con il tempo appresi che lei,


era per così dire il capo del gruppo e che il nostro compito era trovare altri vampiri di classe A come noi

sparsi per il paese.



la mia prima missione fu a New york dove trovammo una bambina ancora piu piccola di me.


si chiamava nina e il suo potere era quello di controllare le liane degli alberi - Shinku, questa è la tua prima


cattura, non farci pentire - disse secca e fredda sougintou, la guardai male prima di saltare davanti alla


bambina - sei tu nina? - le domandai, era spaventata, le se leggeva in faccia e in vano chiamava la sua


mamma e il suo papa che erano tenuti fermi dalle radici di Jane - devi venire con noi - dissi senza troppi


preamboli. in quel tempo che avevo trascorso con loro ero cresciuta in fetta dimenticandomi ben presto


dei miei genitori e diventando un letale assassino, scoprì in seguito che ogni vampiro che uccidevo ne

assorbivo il potere e diventava un tutt'uno con il mio potere principale - mamma - diceva piangendo,


shinku, non farti impietosire - disse Souigintou da dietro le mie spalle - perdonami - dissi a bassa voce e a


denti stretti per non farmi sentire da souigintou e poi la colpi facendola svenire con il raggio assorbito da

Jun.


Nina si accasciò a terra mentre i suoi genitori urlavano disperati, questo aprì qualcosa nella mia memoria


- Jade, uccidili - ordinò senza la minima tracia di dispiacere - cosa? - provò a replicare ma vene zittito da


una sua occhiataccia e insieme a Kanaria se ne andò lasciando a noi la triste sorte di quei due.


,ci avvicinammo a quei due che ci guardavano con paura mista ad odio - che cosa ne facciamo di loro? -


domandò Jade puntando la coppia ancora legata, dispiaciuta abbassai lo sguardo dando la sentenza,


Rozen ci aveva detto di non lasciare testimoni



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Capitolo 23
*** 23 rivelazioni ***





questo capitolo molto tranqui,  è solo per spiegare qualcosina xD
ps: caricato nuovi video sul canale link --> http://www.youtube.com/user/LaDamaDelleRose?feature=mhee




mi sentì scuotere e chiamare dolcemente, aprì gli con fatica e davanti a me trovai Jasper, il viso era sconvolto dalla


paura, mi aiutò ad alzarmi e mi strinse a se chiamando il mio nome, insieme a lui c'era anche Eleazar accorso sul posto


con Carmen e Irina, insieme stavano guardando il corpo senza vita di Jun riverso a terra - povero ragazzo - sentì dire ad


Eleazar, guardando il corpo del povero ragazzo mi ricordai di tutto e sussultai - Alice? - abbassai lo sguardo intristita e


afferrai la camicia di mio marito - Holie, è..- non riuscì a finire la frase ma mi aveva capito benissimo, mi attirò a lui


abbracciandomi e aiutandomi a mettermi in piedi mi calmava con il suo potere, ci avvicinammo a Eleazar e alle altre


due vampire - ci dispiace - dicemmo in coro, era colpa di nostra figlia se Jun adesso non c'era piu - Lake, distruggi il


corpo - disse Eleazar ad un vampiro che comparse pochi secondo dopo, quello annuì e si avvicinò al corpo dell'amico


morto, Eleazar invece si avvicinò a noi e ci chiese come stessimo, rispondemmo che stavamo bene - nessuno sopravvive


al raggio di Jun - disse pensieroso il vecchio vampiro mentre io e Jasper sussultammo, ci guardò per una frazione di


secondo prima di spiegare che forse Holie l'aveva fatto per tenerci lontano da lei, per tenerci al sicuro.


mi strinsi ancora piu contro Jasper - venite con me, cè qualcosa che dovete sapere - ci annunciò in tono grave Eleazar e


a passo lento ci dirigemmo verso casa, il tragitto fu abbastanza breve ma il silenzio che si era creato era imbarazzante e


triste, Jasper camminava al mio fianco lanciandomi spesso occhiate cariche di apprensione e di angoscia mentre Eleazar


camminava davanti a noi distante qualche metro.



quando entrammo in casa ci fece accomodare in salotto e lui sparì per qualche minuto tornando qualche minuto dopo


con una pergamena in mano, sia io che Jasper la guardammo incuriositi, la posò sul tavolinetto davanti a noi e la


srotolò - che cosa significa, Eleazar ?- domandò Jasper osservandola, Eleazar prese un lungo respiro e poi con l'indice


batte un paio di volte un nome sulla pergamena - Holie -mormorai triste, la mia bambina adesso era con Rozen e dentro


di me sentivo un vuoto incolmabile che neanche con il potere di mio marito sarei riuscita a colmare.



- so che è prematuro, Holie è..- si fermò dopo che vedendo le nostre facce tristi capì che era ancora troppo presto - ma


devo parlavi di una cosa importante - riprese Eleazar sedendosi comodo sul divano, noi lo guardammo senza


entusiasmo - di Holie e Shinku - riprese, ma cosa sapeva lui che noi ignoravamo?, Eleazar cominciò a parlare e a


spiegare - Alice, tu non eri solo incinta di Holie - spalancai gli occhi e mentre cercavo Jasper, cosa significava che non


aspettavo solo Holie?, aspettavo un altro bambino? - aspettavi anche un altra bambina,due gemelle evidentemente


vedendo la scia degli eventi - Eleazar chiuse gli occhi - come fai a..?- domandò mio marito prendendo una mia mano,


avvertiva la mia paura - perchè sono anche io un vampiro di sangue puro - ci guardammo stupiti ma lo fummo ancora


di piu quando disse che anche Carlisle lo era un altro dubbio era perchè non ci avesse mai detto niente, non si fidava di


noi? - che vuol dire due gemelle, è nata poi solo holie - domandai sempre stringendo la mano di Jasper ed Eleazar


tornò a spiegare - tutti i vampiri che hanno la fortuna di diventare genitori generano sempre due individui e poi la natura


fa il suo corso - - in che senso? domandai di nuovo - il gemello piu forte uccide quello piu debole - chiusi gli occhi


scioccata da quella rivelazione - c'è di piu - alzammo lo sguardo su di lui - voi vedete Holie usare i petali di rosa ma


quello non è il suo vero potere - questa volta fu Jasper a parlare - cosa? - - lo sospettavo da quando abbiamo


cominciato ad allenarci, riusciva a dominarlo e mi sono chiesto perchè - disse alzandosi e prendendo un libro dalla


grande libreria alle nostre spalle - ci sono arrivato da qualche giorno, ma sta notte ne ho avuto la conferma - io e Jasper


eravamo come pietrificati, non conoscevamo affatto nostra figlia -con la morta di Jun, quello che vi ha colpito era il


raggio di Jun, se con lui era verde e con lei è fucsia è chiaro, riesce ad appropriarsi dei poteri di quelli che fa fuori e li


annette ai suo - avevo sentito anche abbastanza, Eleazar stava catalogando mia figlia, una bambina di neanche un anno


come una letale assassina - scusate - mi alzai indispettita da tutti quei discorsi e me ne uscì in giardino ma fui raggiunta


da Jasper che mi afferrò la mano ma non mi voltai, rimasi a fissare il bosco immerso nell'oscurità - voglio mia figlia


Jasper, la voglio stringere tra le mie braccia - Alice, non ti dico che sarà facile ma ti giuro se le hanno fatto del male non



ci sarà spazio sulla terra per nascondersi - lo guardai prima di rifugiarmi nel suo petto - torniamo a casa? -mi domandò


cullandomi, annuì solamente ed il giorno dopo partimmo e con noi venne anche Eleazar.




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Capitolo 24
*** capitolo 24 ***


mi sentì scuotere e chiamare dolcemente, aprì gli con fatica e davanti a me trovai Jasper, il viso era sconvolto dalla

paura, mi aiutò ad alzarmi e mi strinse a se chiamando il mio nome, insieme a lui c'era anche Eleazar accorso sul posto

con Carmen e Irina, insieme stavano guardando il corpo senza vita di Jun riverso a terra - povero ragazzo - sentì dire ad Eleazar, guardando il corpo del povero ragazzo e mi ricordai di tutto e 

sussultai - Alice? - abbassai lo sguardo intristita e afferrai la camicia di mio marito - Holie, è..- non riuscì a finire la frase ma mi aveva capito benissimo, mi attirò a lui abbracciandomi e aiutandomi a 

mettermi in piedi mi calmava con il suo potere, ci avvicinammo a Eleazar e alle altre due vampire - ci dispiace - dicemmo in coro, era colpa di nostra figlia se Jun adesso non c'era piu - Lake, distruggi

il corpo - disse Eleazar ad un vampiro che comparse pochi secondo dopo, quello annuì e si avvicinò al corpo dell'amico morto, Eleazar invece si avvicinò a noi e ci chiese come si stesse, rispondemmo 

che stavamo bene - nessuno sopravvive al raggio di Jun - disse pensieroso il vecchio vampiro mentre io e Jasper sussultammo, ci guardò per una frazione di secondo prima di spiegare che forse 

Holie l'aveva fatto per tenerci lontano da lei, per tenerci al sicuro.

mi strinsi ancora piu contro Jasper - venite con me, c è qualcosa che dovete sapere - ci annunciò in tono grave Eleazar e

a passo lento ci dirigemmo verso casa, il tragitto fu abbastanza breve ma il silenzio che si era creato era imbarazzante e

triste, Jasper camminava al mio fianco lanciandomi spesso occhiate cariche di apprensione e di angoscia mentre Eleazar

camminava davanti a noi distante qualche metro.

quando entrammo in casa ci fece accomodare in salotto e lui sparì per qualche minuto tornando qualche minuto dopo

con una pergamena in mano, sia io che Jasper la guardammo incuriositi, la posò sul tavolinetto davanti a noi e la

srotolò - che cosa significa, Eleazar ?- domandò Jasper osservandola, Eleazar prese un lungo respiro e poi con l'indice

batte un paio di volte un nome sulla pergamena - Holie -mormorai triste, la mia bambina adesso era con Rozen e dentro

di me sentivo un vuoto incolmabile che neanche con il potere di mio marito sarei riuscita a riempirla - so che è prematuro, Holie è..- si fermò dopo che vedendo le nostre facce tristi capì che forse era ancora troppo presto - ma

devo parlavi di una cosa importante - riprese Eleazar sedendosi comodo sul divano, noi lo guardammo senza

entusiasmo - di Holie e Shinku - riprese, ma cosa sapeva lui che noi ignoravamo?, Eleazar cominciò a parlare e a

spiegare - Alice, tu non eri solo incinta di Holie - spalancai gli occhi e mentre cercavo Jasper, cosa significava che non

aspettavo solo Holie?, aspettavo un altro bambino? - aspettavi anche un altra bambina,due gemelle evidentemente

vedendo la scia degli eventi - Eleazar chiuse gli occhi - come fai a..?- domandò mio marito prendendo una mia mano,

avvertiva la mia paura - perchè sono anche io un vampiro di sangue puro - ci guardammo stupiti ma lo fummo ancora di piu quando disse che anche Carlisle lo era un altro dubbio era perchè non ci 

avesse mai detto niente, non si fidava di noi? - che vuol dire due gemelle?, è nata poi solo holie - domandai sempre stringendo la mano di Jasper ed Eleazar tornò a spiegare - tutti i vampiri che 

hanno la fortuna di diventare genitori generano sempre due individui e poi la natura fa il suo corso - - in che senso?- domandai di nuovo - il gemello piu forte uccide quello piu debole - chiusi 

gli occhi scioccata da quella rivelazione - c'è di piu - alzammo lo sguardo su di lui - voi vedete Holie usare i petali di rosa ma quello non è il suo vero potere - questa volta fu Jasper a parlare - 

cosa? - - lo sospettavo da quando abbiamo cominciato ad allenarci, riusciva a dominarlo e mi sono chiesto perchè - disse alzandosi e prendendo un libro dalla grande libreria alle nostre spalle - ci 

sono arrivato da qualche giorno, ma sta notte ne ho avuto la conferma - io e Jasper eravamo come pietrificati, non conoscevamo affatto nostra figlia -con la morte di Jun, quello che vi ha colpito era 

il raggio di Jun, se con lui era verde e con lei è fucsia è chiaro, riesce ad appropriarsi dei poteri di quelli che fa fuori e li annette ai suo - avevo sentito anche abbastanza, Elea zar stava catalogando

mia figlia, una bambina di neanche un anno

come una letale assassina - scusate - mi alzai indispettita da tutti quei discorsi e me ne uscì in giardino ma fui raggiunta

da Jasper che mi afferrò la mano ma non mi voltai, rimasi a fissare il bosco immerso nell'oscurità - voglio mia figlia

Jasper, la voglio stringere tra le mie braccia - Alice, non ti dico che sarà facile ma ti giuro se le hanno fatto del male non

ci sarà spazio sulla terra per nascondersi - lo guardai prima di rifugiarmi nel suo petto - torniamo a casa? -mi domandò

cullandomi, annuì solamente ed il giorno dopo partimmo e con noi venne anche Eleazar.

quando arrivammo tutti erano come se ci aspettassero, con i sorrisi sulle labbra speranzosi come lo eravamo noi di scoprire qualcosa di piu su nostra figlia ma invece.

fu Edward il primo a capire cosa era successo leggendo nelle nostre menti - come è? - provò a domandarci ma non avevo voglia di dirgli come nostra figlia, una bambina di nemmeno un anno 

umano ci aveva messi k.o , e di come aveva preferito il male, il lato oscuro a noi non ne avevo voglia, schivai Edward e me ne salì in camera mia e di Jasper chiudendomi poi la porta alle spalle.

mi abbandonai alla disperazione adesso che ero sola, senza nessuno che mi facesse domande e che quindi mi facesse stare peggio.

dopo qualche ora sentì qualcuno bussare alla porta, Jasper. - entra pure Jazz - dissi senza nemmeno preoccuparmi di sentire se fosse davvero lui, come entrò nella stanza sentì subuto lo strano calore del suo potere invadermi.

si sedette accanto a me assumendo la mia stessa posizione - ei Tesoro - disse appoggiando la fronte alla mia testa nella speranza che alzassi il viso - Jasper - lo abbracciai nella speranza di stare meglio 

ma non fu così, nemmeno il potere di Jasper mi alleviava il dolore, mi sentivo vuota, come se si fossero portati via un pezzo di me, un pezzo del cuore - Alice ascoltami, no tutto è perduto, 

dobbiamo escogitare un modo per riprenderci la bambina - disse sicuro di se, avrei voluto esserlo anche io così - Jasper - - vedrai, riusciremo a riprenderla - nascosi nuovamente il volto contro di 

lui cercando di farmi forza, chissà come si sentiva lui, come me era disperato si vedeva ma riusciva a farsi carico anche di me, delle mie preoccupazioni delle mie isterie senza chiedermi nulla, senza 

bacillare un momento, mi sentì tremendamente in colpa, cosa avevo fatto io per lui da quando avevamo perso nostra figlia? niente.

- perchè ti senti in colpa adesso? - domandò cominciando a cullarmi, finalmente il suo potere stava cominciando a farmi un lieve effetto - perchè sono un egoista, anche tu sei disperato però sono io 

a piangerti a dosso - mi sollevò il viso con due dita e inchiodò il suo sguardo al mio - sono qui anche per questo -.

i giorni cominciarono a trasformarsi in settimane e le settimane in mesi, la vita riprese lentamente anche se dentro me sentivo sempre un vuoto incolmabile.

Eleazar si era stabilito da noi e si era portato dietro la mappa dei clan e la lista di tutti i vampiri del mondo, verso novembre, quando le piogge erano incessanti portarono anche una buona notizia, Bella

era riuscita a rimanere incinta, ero felice per lei ma dentro di me, nel profondo provavo una sensazione di invidia, era come se il destino lo avesse fatto a posta di dare questo figlio a loro.

ma oltre alle buone notizie , le piogge incessanti di novembre portarono anche brutte notizie, sulla mappa dei clan di Eleazar i vampiri cominciarono a sparire, cancellati da delle linee rosso sangue

finchè un giorno, Molly l'unica superstite di un clan nostro amico si presentò alla nostra porta, disperata e ferita.

fu subito accolta e medicata, aveva strane ferite su tutto il corpo, non lasciate da denti di vampiro, persino Carlisle ne era stupito.

quando si fu ripresa una sera gli chiedemmo di raccontare cosa era successo e che cosa di tanto potente avesse sterminato il suo clan.


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Capitolo 25
*** capitolo 25 ***


che noia, in questo paese dell' Italia dove Rozen aveva mandato me e Hina, la nuova arrivata non c'era nessuno, altro che vampiri, qui non c'erano nemmeno dei cani. sbuffai mentre camminavamo nel centro del piccolo paesino sotto gli sguardi curiosi dei vecchietti davanti ai bar intenti nel loro dolce far nulla.

camminavo con le braccia incrociate dietro la testa, le code ricadevano lungo la schiena e ondeggiavano a destra e a sinistra a tempo con la mia andatura, Hina si guardava intorno curiosando qua e la cercando qualcosa che potesse farla divertire e interrompere il nostro giro di perlustrazione decisamente inutile.

sbuffai per l'ennesima stufa di non fare niente - Hina, torniamo qua non c'è nessuno - parlai con tono annoiato senza slegare le braccia da dietro la testa, ovviamente eravamo con i nostri abiti borghesi altrimenti ci avrebbero prese per pazze se uscivamo con i nostri vestiti con cui dovevamo stare al palazzo, Hina indossava una gonnellina rosa e una camicia bianca, sulla testa i capelli boccolosi dorati erano tenuti fermi da un fermaglio a forma di fiocco rigorosamente rosa, come le ballerine lucide, io avevo un paio di jeans classici, una felpa rossa e scarpe da ginnastica bianche, i mie capelli invece erano raccolti in due codine, l'acconciatura che piu preferivo, da due nastrini di raso rosso.

ognuno di noi, nonostante gli abiti civili i nostri colori dei vestiti erano sempre presenti.

ci incamminammo lentamente verso il bosco per poi poter ripartire per il palazzo del nostro maestro, a metà strada, appena uscite dal paese incontrammo Jane e Jade, i gemelli non che i miei migliori amici, Jade aveva un vestito verde a quadri e una camicia bianca mentre suo fratello dei jeans blu scuri dello stesso colore del maglione, sulla testa aveva un cappellino blu anche quello.

- trovato niente? - ci domandarono imboccando la nostra stessa via, non avevamo trovato niente, solo vecchi e bambini, nessuna traccia di vampiro, un paese piu tranquillo di quello non ci poteva essere - è come cercare un ago in un pagliaio - sbottai per l'ennesima volta stufa di continuare a cercare a vuoto - e voi? - domandò Hina ma anche loro nona avevano trovato niente.

sembrava impossibile trovare quelle due, Keira e Berry. l'ultima volta che eravamo riusciti a stargli tutte e sei dietro era stato piu di un mese fa, prima che tutto il clan in Finlandia fosse distrutto e poi niente.

- se Souigintou ci desse una mano - propose Jade guardando il cielo esasperato anche lui dalle mille ricerche mai a buon fine - anche Kate, magari - disse Jane, camminava con le mani incrociate davanti alle gambe.

- quella è troppo impegnata a dare ordini a noi quattro - dissi rimirando il cielo azzurro. pensai che in fondo eravamo fortunati a non brillare al sole come i vampiri normali, altrimenti non avremmo potuto fare quello che facevamo, perchè oltre a obbedire agli ordini di Sougintou ci divertivamo da pazzi e spesso facevamo uscire di testa qualche vecchietto o spaventavamo i bambini.

- facciamo qualcosa? - domandò Hina sedendosi per terra una volta dentro al parco deserto, ci sedemmo anche noi e guardandola cominciammo a pensare che cosa potessimo fare, il capo non c'era era meglio approfittarne, non capitava sempre - che ne dite di seminare il panico nella scuola elementare- propose Jane sembrava una bambina mite e tranquilla ma nel suo profondo era perfida e divertente, approvato il nostro svago momentaneo ci alzammo e andammo a cercare la scuola elementare.

trovammo la scuola elementare poco dopo, tutti i bambini erano a lezione e i cancelli erano chiusi ma per noi non era un problema, con un balzo saltammo il cancello e con il mio potere attraversammo il muro ed entrammo nell'edificio, per i lunghi corridoio c'era troppo silenzio - prime. questo è il piano delle prime - davanti a noi, si stagliavano dieci classi disposte su un corridoio - se permettete vorrei cominciare io - disse Jade che fece qualche passo avanti - venite tutti fuori presto - gridammo noi tre e mentre tutti venivano fuori allarmati dalla nostra chiamata Jade cominciò a correre a braccia aperte per il corridoio spaccando i muri dell'edificio, tutti adesso urlavano spaventati e prima che ci potessero vedere andammo al piano di sopra dove tutti erano gia fuori, fu il turno di Jane con con le sue radici si divertì a far inciampare i bambini che correvano spaventati anche Hina si divertiva a prendere i bambini, anche piu grandi lei ed appenderli in testa in giu - vediamo se sanno ballare - dissi assottigliando lo sguardo, da me invece partì una linea fucsia simile a fuco che si avvicino ad un gruppetto di insegnanti , questi cominciarono a saltellare di qua e di la per non bruciarsi, tutti e quattro ci rotolavamo per terra dalle risate finché Souigintou non ci riportò a l'ordine - ma vi sembra il modo? - con lei c'era anche Carlotta, una vampira che veniva dall'Italia, il suo potere era quello di rimettere a posto tutti i nostri danni che combinavamo.

rimessa in piedi la scuola Sougintou ci obbligò a tornare al castello, il maestro Rozen aveva notizie importanti da darci, su Keira e Berry e su una possibile nuova recluta.

scortati da Souigintou e Carlotta percorrevamo le strade meno trafficate del paese fino a raggiungere i meandri piu remoti del bosco.

percorsi diversi chilometri per diverse ore fummo in Transilvania, al palazzo del nostro maestro che ci attendeva nella sala così detta del trono.

sempre scortati da Souigintou entrammo in suddetta sala dove Rozen, seduto sul trono, una poltrona disposta a nord della sala, ci osservava distratto mentre si accarezzava il mento senza barba.

abbandonammo l'aria scherzosa e tornammo tutti seri, ci disponemmo come lui ci aveva sempre ordinato di fare in sue presenza e inchinandoci su un ginocchio riprendemmo le nostre sembianze e in coro lo salutammo - Salve maestro -, anche Kate era comparsa misteriosamente, la cosa doveva essere della massima importanza.

Rozen si alzò e venne verso di noi - mi è giunta voce che avete semi-distrutto una scuola elementare anzi che fare ciò per cui eravate stati mandati, Shinku - sentì il suo sguardo posarsi su di me, sapevo che voleva una risposta ed era ciò che gli avrei dato, senza alzare la testa ma con tono di voce fermo e deciso risposi che se numero uno continuava a darci indicazioni sbagliate non poteva fare molto, spostò il suo sguardo su Souigintou che chiese perdono per l'errore commesso.

in quel momento mi sentì particolarmente potente, non capitava tutti i giorni che lei venisse punita perciò volevo godermo il momento di gloria.

si allontanò da noi dandoci le spalle e stancamente si risedette su suo trono - miei fedeli, se vi ho riunito qui con tutta questa fretta è per dirvi che abbiamo una pista, una vampira, nata pochi giorni fa - - dove si trova maestro?- domandò Jade molto piu pratico - a Forks - sentì di nuovo i suoi occhi puntati su di me mentre io rimasi in silenzio - Shinku - alzai lo sguardo su Rozen - tu avrai l'incarico, sai cosa devi fare - - si maestro - .

uscimmo tutti dalla stanza, rimasi sola con i miei pensieri sperando con tutto il cuore che non dovessi rivedere la mia famiglia precedente, sarebbe stato alquanto imbarazzante non vederli per mesi e poi ripresentarsi e magari dovere uccidere - Holie - mi ridestai dai miei pensieri e trovai Jane e Jade avvicinarsi a me e sedersi al mio fianco sulla balaustra del grande balcone interno - a che pensavi? - mi domandarono - i miei sono di Forks - - hai paura che si tratti della tua famiglia - - sicuramente sono loro, eravamo solo noi a Forks - - quando partiamo? - mi domandarono ancora, guardai il cielo coperto dalle nuvole prima di rispondere - domani risposi.il giorno dopo ci siamo messi in cammino per Forks dovevo ammettere che ero abbastanza preoccupata nel rivedere la mia famiglia dopo mesi che non ci vedevamo ma soprattutto per paura di sapere cosa pensassero di me, un assassina spietata.

camminare per ultima non mi avrebbe fatto rimandare il tempo dell'incontro e se quello che temevo di piu si fosse avverato credo che non mi potrei mai piu presentare negli stati uniti senza rischiare di essere incenerita.

Rozen ci aveva dato altre informazioni, o meglio me le aveva date, la bimba, la neonata, aveva solo poche settimane si chiamava Reneesme, mentre diceva queste cose avevo paura che fosse figlia dei miei genitori, che si fossero gia dimenticati di me anche se me lo meritavo.

- Holie, che ti prende? - mi domandarono vedendomi giu di morale, sospirai e guardai per terra - ho paura che i miei si siano scordati di me - ammisi alla fine, non era del loro giudizio che principalmente mi importava ma che loro si fossero scordati di me.

di pomeriggio arrivammo a Forks, tutto era rimasto uguale, incredibilmente umido, lasciai gli altri al confine raccomandandogli di stare attenti ai licantropi e siccome loro non conoscevano bene i confini gli dissi di rimanere in città mentre io avrei affrontato la prova piu grande, presentarmi a loro o meglio, per ora solo osservare da lontano.

la pioggia batteva come al solito e copriva la mia figura, saltando da ramo all'altro raggiunsi la casa, anche quella era rimasta uguale.

nella grande sala illuminata dalla vetrata c'era Edward che giocava con una bambina, doveva essere quella, sembrava avesse due anni, aveva i capelli dello stesso colore di mio zio, la carnagione era chiara ma c'era qualcosa che non mi convinceva, c'era del rossore sulle gote - è umana? - mormorai vedendola arrossire mentre continuava a ridere.

mi avvicinai di piu e nel piano di sopra scorsi mia madre intenta a parlare con Bella, cosa aveva in mano? vestitini? sembrava felice, spensierata. era come avevo previsto io, si sono dimenticati di me.

poi improvvisamente sentì qualcosa di pesante correre vicino a me e poi strattonarmi fino a farmi cadere a terra, come un ruggito si sollevò nell'aria e una figura maestosa e pelosa si levò sopra di me, un licantropo.

tutti sentito il rumore si precipitarono fuori per vedere cosa fosse successo - Sam che succede? - domandò Edward passando la bambina a Bella, non avevo piu dubbi, era umana, mi alzai senza nemmeno un graffio e con uno sguardo lanciai lontano il licantropo di nome Sam che atterrò poco piu lontano lasciando libera la mia figura, sentì mormorare il mio nome mentre vidi i miei genitori increduli , quasi spaventati come se avessero visto un fantasma, ero tanto diversa?.

- Holie - mia madre lasciò il gruppetto venendo verso di me mentre veniva chiamata da mio padre, il licantropo invece si avventò di nuovo su di me sorpassando mia madre - ma non impara mai questo? - mormorai scocciata, mentre correva verso di me però fu attratto a terra da delle radici - ti guardiamo le spalle Shinku - disse Jane saltando giu da un albero - che bella accoglienza - disse Jade scendendo anche lui e affiancandomi.

- soggetto identificato - dissi puntando la bambina stretta al petto di Bella, - Holie - ok, mia madre era troppo vicina, mentalmente tracciai una linea di fuoco per terra per dividerci - Holie - disse ancora mentre tutti si avvicinavano, anche mio padre adesso era a pochi metri da me - non fare stupidaggini Holie - disse alzando il tono della voce - Shinku - a parlare era stata Souigintou, tutti si voltarono a cercare tranne noi, sapevamo dove era, seduta su un ramo con le gambe incrociate - che vuoi? - dissi malamente guardando la mia famiglia ma riferendomi a lei - sai cosa fare- saltò giu dal ramo e atterrò vicino a noi, insieme a lei c'era Kate.

- andiamo - ordinò poi e saltò via su un ramo seguita da Kate, Jane, Jade ed Hina, mi voltai anche io - Holie, rimani con noi - disse disperata - ma non dire scempiaggini - saltai via raggiungendo gli altri e ce ne andammo.

quando tornammo al campo base stabilito trovammo Souigintou comodamente seduta che attendeva nostre informazioni.

senza guardarla negli occhi mi allontanai dandogli le spalle e a bassa voce dissi - è umana - rise debolmente, mi fermai schifata dalla sua perfidia - sarai in grado di fare ciò che dovrai? - disse prendendomi alle spalle - non vorrei che il tuo passato ti fosse di intralcio - strinsi i pugni e con decisione risposi che il mio passato non avrebbe interferito e poi me ne andai.

il buio stava calando quando sentì arrivare Jane e Jade - che farai allora? - mi domandarono, sapevo a cosa si riferivano ma ancora non avevo trovato una soluzione - mi atterrò a ciò che abbiamo stabilito - risposi senza distogliere lo sguardo dall'orizzonte - ma è la tua famiglia - alzai lo sguardo su Jane che in piedi aveva cambiato tono ed espressione - Jane- dissi sorpresa - tu che ancora ce l'hai una famiglia, torna da loro - aprì la bocca per dire qualcosa ma le parole mi mancarono, mi alzai - siete voi la mia famiglia - - ma piantala Holie, torna da loro, non ti sei accorta che erano pronti ad accoglierti a braccia aperte - questa volta fu Jade a parlare - Jade -dissi debolmente, stavo per dire qualcosa quando Souigintou ci interruppe - signori in marcia -.

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Capitolo 26
*** capitolo 26 ***


non ero piu sicura di volerlo fare, non ero piu sicura di riuscire ad uccidere quella bambina innocente, una piccola


umana. e poi non della mia famiglia ma ormai il dado era tratto, quando la luna fu alta nel cielo fummo davanti alla mia


vecchia casa, ovviamente tutti ci stavano gia aspettando, mia madre aveva visto.


ci disponemmo come dovevamo, mantenendo la solita postazione, Sougintou avanti e noi altri dietro a parargli le spalle.


- Cullen - disse Souigintou passando in rassegna un volto dopo l'altro - la vostra fine è arrivata - disse ancora


assottigliando lo sguardo, in quel preciso momento vidi Emmett scattare contro Souigintou mentre Carlisle cercava di


richiamarlo all'ordine ma fu inutile, fu respinto e ributtato indietro nel gruppo dalle piume corvine di Souigintou che


cominciò a ridere - dove è la bambina? - domandò, tutti si fecero seri ma non risposero - non lo chiederò un altra volta,


Shinku - si rivolse a me mentre sentivo gli occhi della mia vecchia famiglia e quelli di Jade e Jane su di me, strinsi i


pugni ma al secondo richiamo saltai giu dal ramo e l'affiancai - è all'ultimo piano - ma mi pentì di aver rivelato dove si


trovasse, tutti loro, i miei genitori, i miei zii e i miei nonni mi guardarono amareggiati e delusi, alle mie spalle anche


Jade e Jane mi guardavano delusi.


abbassai lo sguardo e lasciai che Souigintou ordinasse ad ina di prenderla, poco dopo sentimmo una donna urlare e


una bambina piangere - fermo Edward - Carlisle insieme a mio padre ed Emmett cercavano di trattenerlo ma era


inutile, si scagliò su Hina che a penzoloni dalle sue liane teneva ferma Bella e a bambina, Souintou guardò verso Jane


che le rispose anche lei con un cenno del capo e usando le sue radici bloccò Edward per i polsi e le caviglie


facendolo cadere a terra, mio padre e Emmett si scagliarono contro di Jane ma furono fermati da Jane mentre


Kanaria stordì mia madre, mia zia e i miei nonni.


- e ora, liberiamoci del pupo - mi ripresi dal mio stato di torpore e cominciai a guardarmi intorno, la mia famiglia stava


venendo massacrata e io non stavo facendo niente, guardai uno ad uno, guardai mia madre che si tappava le orecchie


insieme a mia Rosalie e mie nonni, guardai mio padre ed Emmet stesi a terra trattenuti da Jade, guardai Edward che


inutilmente cercava di divincolarsi dalle radici di Jane e poi guardaui bella e la piccola Reenesme che ciondolavano tra


le liane di Hina e poi guardai lei, il mostro, Souigintou, sul volto aveva un espressione proprio beata mentre distruggeva


la mia famiglia ma è la tua famiglia tu che ancora ce l'hai una famiglia, torna da loro torna da loro, non ti sei


accorta che erano pronti ad accoglierti a braccia aperte , come se avessi ricevuto uno schiaffo mi risveglia e smisi


di pensare alle parole di Jane e Jade che mi ronzavano nella testa, era vero la mia famiglia era pronta a


riaccogliermi e io non stavo facendo niente per salvargli.


presi coraggio e ordinai ad Hina di lasciare andare Bella e la bambina - Kanaria, Jane, Jade adesso basta - tutti al mio


ordine si fermarono un po straniti dalla mia richiesta tutti tranne Lei - cosa pensi di fare? - mi domandò avvicinandosi


minacciosa - quello che avrei dovuto fare tante volte - dissi spostandomi e mettendomi tra loro e la mia famiglia che si


stava ricomponendo - tradisci la tua lealtà - guardai in modo di sfida Souigintou - se per tradire intendi smettere di


massacrare la gente innocente?, allora si - mi strappai la rosa dal petto lasciando tutti a bocca aperta - allora preparati


a morire - disse, le sue piume mi avvolsero nel momento in cui sentì mia madre urlare il mio nome.


Chiusi gli occhi e mi ritrovai in una sfera nera e buia ma non mi spaventai, espansi lo scudo fino a rompere la sfera di



piume e poggiai di nuovo i piedi a terra - ci vuole altro per sconfiggermi - dissi saltando verso di lei con il braccio teso


lanciando i suoi micidiali petali ma Sougintou si scansò in tempo e ne uscì indenne salendo su un ramo e


attaccandomi con le sue piume affilate come rasoi.


con un semplice battito di palpebra creai uno scudo che mi riparò dalle piume che scomparse non appena queste


cessarono di attaccarmi - sai non mi sei mai stata simpatica - disse guardandomi dall'alto in basso - nemmeno tu -


risposi guardandola male, assottigliò lo sguardo e tornò ad attaccarmi ma qualcosa questa volta bloccò l'attacco di


Souigintou.


entrambe rimanemmo sbalordite da vedere Jade bloccare o meglio tagliare a metà il drago formato da Souigintou e


poi saltare al mio fianco - Jade? - mormorai stranita, mi sorrise debolmente e capì, mi girai a destra e anche Jane era


al mio fianco che mi sorrideva - non mi è mai stata simpatica - disse guardando Souigintou storto che intanto stava


arretrando - che c'è hai paura? - la sfidò Jade sorridendo maligno - ha paura di noi tre - le rispose la sorella - ha


sempre avuto paura di noi - dissi infine lanciando lo sguardo su di lei ma si mise a ridere - poveri sciocchi, pensate


che non sappia che per attivare il potere della triade bisogna che il gioco di Alice si aperto - disse riprendendo il


controllo di se - allora perchè non lo apriamo - disse Jade alzando un braccio pronto ad attaccare - sentimmo urlare il


gruppo dietro di noi anche loro preoccupati da una eventuale apertura - che c'è Shinku, hai paura - mi punzecchiò lei


- Holie non darle retta - disse Jane, sentimmo Souigintou ridere di nuovo - stormo delle tenebre - una folata di vento


si alzò intorno a noi e una stella luminescente apparve sul terreno creando un atmosfera sinistra, un vortice si alzò


dalla stelle rivelando sette chiavi che rimasero sospese legate a dei nastri di sette colori di versi - No Ragazzi -


gridarono da dietro di noi - non avrete mica paura - ci sfidò Souigintou scendendo dall'albero per andare a prendere la


sua chiavina, Jade fece il primo passo, camminò lento verso la stella e afferrò la sua chiavina legata ad un nastro color


zaffiro - Jade - mormorò sua sorelle, ci avvicinammo anche noi e prendemmo la nostra chiave e così fece anche


Kanaria - tu che fai Hina - urlò l'utlima verso la piu piccola di noi, Hina non si era mossa ci guardava spaventata con le


lacrime agli occhi - prendila- le ordino Souigintou ma Hina scosse il capo e con un solo colpo fu distrutta , fu la prima di


noia a morire, sentì i suoi poteri invadermi e diventare un tuttuno con me - perchè l'hai fatto? - gridò Jane - era debole



- rispose la voce a qui apparteneva la persona che aveva appena ucciso Hina, saltò giu dall' albero e afferrò la sua


chiavina con il nastro bianco, mentre quella di Hina era sparita - un vortice si levò sopra di noi e dopo che la stella


smise di brillare scomparve.


ci guardammo negli occhi prima di rompere il silenzio - il nostro obbiettivo non è piu quella mortale - annunciò


Souigintou riferito a Reneesme ma voi quattro - disse guardandoci - ti aspetteremo -.


se ne andarono ma sapevamo che sarebbero tornate presto, per distruggerci.





Ok questo capitolo lo ammetto, non sapete quanto mi ci è voluto, mi è risultato difficilissimo da scrivere e adesso posso finalmente dirlo!

É FINITO!!!!!!!!!!


scusate il piccolo delirio e sfogo personale! Spero cmq che vi piaccia a presto!

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