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Autore: Muffins    29/08/2010    5 recensioni
appena la vidi capì subito che cosa sarebbe diventata per me, la stessa cosa che aveva provato àedward anni prima con Bella. lei sarebbe diventata la mia cantante la mia metà. l'amo da subito nonostante sia un vampiro sento il mio cuore riaccendersi, sento le sue emozioni e sapere che sono io a fargliele provare no perhcè la sto manipolando con il mio potere ma perchè tutto quello che prova per me è reale. ti prego non ti fermare continua a provare quello che provi, ti prego continua a far battere il tuo cuore per me e io sarò il angelo custode..per sempre..
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight
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eccomi di nuovo qui, questa volta con una FF tutta nuova anche se con i miei soliti personaggi.

la storia è ambientata a Forks come Twilight, in realtà e prorpio Twilight con qualche modifica ma ci sono gli stessi personaggi gli stessi eventi piu o meno cambiano solo i protagonisti che sono Alice e Jasper. passo a spiegare...


Alice Brandon .è la figlia di Charlie che si è trasferita qui per non rovinare la vita a sua madre un po come Bella nel libro per il resto.. tutto è normale ho scambiato solo i personaggi di Bella con Alice e Ed con Jasper spero che il risultato non sia osceno e noioso.

Non vi preoccupate ci sono anche i cattivi: victoria James e laurent non potevo non inserirli...


piccola premessa Alice è umana non sa dell'esistenza dei vampiri e non ha le visioni, almeno per il momento.

altra piccola premessa, per chi si aspetta una Alice come Bella con le sue para e le sue indecisioni si sbaglia!

la nostra Alice è..semplicemente Alice con la passione dello Shopping insomma come l'alice originale.



Il vento porta la paura
di una tragedia che accadrà.
Accanto a lui sono sicura
ma penso al peggio che verrà,
i miei pensieri son per lui
ma non si accorge dell'emozione
che accende in me
chissà se capirà,
se il fato lo vorrà





siamo a Forks una cittadina di 3120 abitanti circa, ed è qui mi sto trasferendo, da mio padre il capo della polizia Charlie. mia madre si è risposata il suo nuovo marito Phille è un giocatore di Baseball di una squadra locale, ma nonostante tutto gira continuamente e io avrei dovuto cambiare continuamente scuole e ho convenuto, si ho fatto tutto da sola, che non era una buona cosa per il mio rendimento scolastico, così eccomi qua seduta affianco di mio padre nella macchina con il lampeggiante rosso e blu.


per tutto il viaggio dall'aereo porto a casa non abbiamo aperto bocca, non c'è mai stato un vero e proprio rapporto con noi e da quando avevo quattordici anni non passo neanche piu l'estate qua.

questo posto mi disgustava e nauseava per chi come come è cresciuta nel cemento di Phoenix il verde di Forks da letteralmente alla testa.


eccoci a casa una casa in puro stile Forksesco immersa nel verde anche se da su una strada provinciale. Charlie è stato veramente gentile, gentile e sorpreso della mia scelta ma non ha fatto domande, è questo che amo in particolare di Charlie, è un tipo che non ti ronza intorno.

a cena il silenzio regna sovrano, solo poche parole, sul tempo sulla scuola e basta. sto gia pensando di suicidarmi.

alle nove e mezza sono gia letto ma non riesco a chiudere occhio c'è troppo silenzio è una cosa irreale, non so come ma mi addormento.


la mattina no fu meglio del pomeriggio e la sera, il sole non c è cè sempre quel verde che da noia, sento delle voci in giardino, vita penso, mi vesto e scendo, ci sono due indiani della riserva nel mio giardino uno avrà la mia età, mi sembra di averlo gia visto e anche l'altro sulla sedia a rotelle, saranno padre e figlio -Alice ti ricordi di Billi Black?- ecco chi sono certo che mi ricordo di loro, fanno parte di un passato che cerco tutt'ora di dimenticare e io mi ci sono rituffata a capo fitto -certo, ciao ti trovo bene- -si sono sempre sulla piazza, finalmente sei arrivata, tuo padre non la smetteva piu di parlarci di te- -oh avanti finiscila-. si misero a giocare come due bambini in mezzo alla strada lasciandomi pienamente di stucco, allora mio padre aveva degli amici -ciao io sono Jacob, facevamo le torte di fango insieme ricordi?- come quella che rifilai a Charlie facendogli credere che fosse cioccolata -certo come no- i due smisero di rincorrersi e tornarono seri -allora ti piace?- mi chiese Charlie indicando il furgone alla mia sinistra

-questo?- domandai incredula -l'ho appena comprato da Billi, un affarone- sono basita, mia piace davvero -ma è fantastico. ma dai- .


il mio primo giorno di scuola, a metà semestre fantastico. scendo dal furgone avrei voluto tanto tornare a casa ma non posso rimandare sempre così prendo coraggio e scendo dal furgone parcheggiato vicino al primo edificio dove c'era la segreteria.

entro e all'interno scopro che c'è un caldo e una luce che non mi aspettavo, mi avvicino alla donna e le dico il mio nome, rovista in un mare di scartoffie per cercare il mio modulo quando finalmente lo trova me lo porge e mi augura buona giornata.


nel lungo fiume di persone non passo inosservata , la gente mi guarda e m scruta e mi da parecchia noia quando un ragazzo allampanato mi si avvicina e si presenta dice di chiamarsi Eric e lavora per il giornalino scolastico, si offri di accompagnarmi alla lezione e a me cominciava a dare sui nervi troppe attenzioni.


le ore passano e una mi si è appiccicata, continua a parlare e a parlare e io neanche ricordo il suo nome, a mensa continua a ciarlare dei suoi amici e dei professori adesso mi presenta i suoi amici di qui ho gia dimenticato il nome.


in quel momento. seduta al tavolo da pranzo impegnata a conversare con estranei curiose , li vedo per la prima volta.

sono seduti nell'angolo piu isolato e lontano della mensa, sono cinque non parlano e non mangiano benché ognuno di loro abbia un vassoio pieno i roba.

non mi stanno squadrando a differenza del resto della mensa perciò potevo osservarli senza incontrare il loro sguardo curioso.


la cosa che mi lascia di stucco è che erano bellissimi, quello moro sembrava un sollevatore di pesi e stava con una ragazza bionda bellissima come se fosse uscita, quello coi capelli rossicci è piu magro ma bello e muscoloso e sta con una ragazza con i capelli castano e poi c è lui, ricciolo biondo, muscoloso un dio in terra.

non si somigliano per nulla ma c'è qualcosa che li rende simili ognuno di loro era pallido come il gesso per le lavagne e hanno tutti gli occhi scuri.

tutti mi attirano ma lui veramente mi incanta era bello da togliere il fiato.


-chi sono quelli?- faccio riferimento al tavolo che stavo guardando prima -i Cullen, sono Emmett che sta con quella bionda Rosalie, poi Edward uno schianto da paura ma sta con Quella coi capelli castani che si chiama Bella-

non mi importa di loro, si ma mi interessa piu lui -e lui chi è?- risero come due oche -lui è Jasper Hale, il biondo con l'aria di uno in agonia- in agonia sarai te sciacquetta, chissà quante volte aveva rifiutato un suo invito.

-vivono tutti insieme a casa del dottor Cullen e signora- passarono il resto delle due ore a parlare dei Cullen e io nonostante mi interessassero non le stavo seguendo.

l'ultima lezione, biologia -fantastico- odiavo biologia e a Phoenix avevo fatto il corso avanzato per colpa della mia media scolastica, abbastanza alta e questo mi ha permesso di fare anche biologia avanzata, un suicidio per chi odia questa materia.


appena entro consegno il foglio al professore e mi siedo ad un baco piuttosto in prima fila, la mia ostilità verso questa materia non mi fa vedere neanche chi ho accanto.

-non ti piace proprio la biologia- mi giro indignata per quella atroce verità e lo vedo, rimango a bocca aperta senza riuscire a formulare una frase di senso compiuto, lo vedo alzare un sopracciglio -tutto bene?- Alice riprenditi mi dico ma solo dopo pochi secondi riesco a riprendere il controllo di me stessa -si tutto..ok- sorride di nuovo mentre apre il libro al segno, ci butto un occhio e cavolo era pieno di appunti scritti in maniera perfetta al bordo dei paragrafi -a te invece piace la biologia- affermo ricordandomi della battuta di poco fa -ho tre lauree in biologia- mi dice senza staccare il lapis dal bordo del libro - come scusa? hai tre lauree in biologia?- -no scherzavo ti sembro dell'età di essere laureato, insomma Alice- sembra convincente ma qualcosa in lui non mi convince -come fai a sapere come mi chiamo?- balbetta qualcosa -eh,beh sei come dire, l'argomento numero uno da un paio di settimane, anche i muri sanno come ti chiami- oh giusto giusto.


la lezione passa forse anche troppo velocemente per i miei gusti , stare anche solo accanto a lui mi fa stare bene mi fa dimenticare di essere a Forks. di solito quando suona la campanella sono sempre la prima ad uscire ma qualcosa mi diceva di aspettarlo. -bene la settimana prossima saremo in visita alla serra mi raccomando i permessi firmati, Brandon ecco il tuo- mi alzo e lo prendo senza troppo entusiasmo -sarà divertente vedere il prof che parla alle piante - di nuovo mi appare alle spalle capendo il mio stato d'animo - che ne sai che parlerà alle piante? e poi è una serra non c'è niente di divertente- mi guarda e ride mentre usciamo insieme dalla porta sotto lo sguardo inviperito di quella che durante la mattina mi aveva parlato in continuazione -fidati, ogni anno ci andiamo e vedere il prof che parla alle piante è veramente divertente vedrai che ti diverti anche tu- se lo dice lui con il suo meraviglioso sorriso mi fido.- beh ci vediamo ciao- e sparisce nella trafila di ragazzi che si dirigono alle macchine.


mezza rimbecillita raggiungo il mio furgone mentre mi domando se avessi le capacità per guidare -senti carina?- o no quella lì no, che vuole -dimmi..-cerco di mimare il suo nome -Jessica, ho visto che parlavi con Jasper Hale- annuisco un po imbarazzata ma felice allo stesso tempo -fortunata che vi siete detti?- che cosa? vuole sapere cosa ci siamo detti?

-niente abbiamo parlato..- non voglio dirle di cosa abbiamo parlato e mentre cerco una scusa passa di li la mia ancora di salvezza -abbiamo parlato del professor Molina, dice che parla alle piante..é vero?- cerco di deviare il discorso e Jessica ci casca subito - si è vero verrai alla gita vero ci sarà da divertirsi- ci salutiamo o me meglio mi saluta come se fossimo vecchie amiche - a domani Alice- la saluto con la mano mentre entro nel furgone.



ed eccomi di nuovo nella depressione di quella che è ormai casa mia, parcheggio acanto alla macchina della polizia di mio padre ed entro in casa con l'umore di nuovo sotto i piedi. scendo ed entro in casa -sono a casa- -sono in cucina- lo raggiungo in cucina dopo aver buttato lo zaino sul divano -Char..papà avrei una gita la prossima settimana, potresti firmarmi..- gli passai il foglio e senza fare domande lo firmò, rimasi di nuovo di stucco - niente domande?- posa la birra che stava bevendo - che domande dovrei farti?-- non lo so dove vai ma va bene cosi, grazie- - a scuola tutto bene?- -si, non male. vado a studiare-.


in camera mia accendo il pc e appena si carica internet apro Google e vado su Facebook magari c'è cosi sulla barra di ricerca digito il suo nome -Jasper Cullen- nessun risultato - no- mentre sono gia li che mi dispero mi ricordo che Jessica ha detto che non hanno tutti lo stesso cognome -Rosalie Hale, quindi ..proviamo Jasper Hale- nessun risultato uguale ahhhhhhhh urlo talmente forte che mio padre arriva preoccupato -Alice tutto a posto?-

o cavolo -si.. scusa non mi torna una cosa- -ah ok scusa- -niente..ciao!-.

Alice controllati, lo rivedi domani a scuola sono solo 16 ore.

il tempo va passano le ore ma non riesco a studiare, nella mente o ancora lui o meglio mi ritrovo a immaginare costa sta facendo.

-ok basta Alice rischi di uscire di testa anzi sono gia matta forse-.


-Alice la cena è pronta- finalmente sto morendo di fame scendo ancora vestita come ero andata a scuola

un odorino di bistecca arriva anche in salotto e la cosa promette bene -sembra squisita - e lo è davvero dopo cena risalgo in camera e mi decido di finire di fare i compiti.

una volta finiti mi metto a letto ma non riesco a dormire ma mi devo costringere.


la mattina davanti alo specchio dopo una notte quasi insonne ripenso allo strano sogno che ho fatto:

eravamo Jasper e d io nel bosco poco distante da scuola era serio ma non arrabbiato parlava ma non sono riuscita a capire cosa dicesse la ma faccia era spaventata ma non capisco il perchè. non capisco bene il significato del sogno, veramente non è neanche il primo che faccio ma non ci ho mai dato peso, anzi speravo che cambiando vita questi sogni passassero. -Alice ti fai troppe pare- guardo l'orologio -ma è tardissimo- corro giu per le scale

-buona giornata papà ci vediamo sta sera- non so cosa mi abbia detto perchè sono gia sul furgone diretta a scuola.


ho battuto ogni record possibile 10 minuti e 30secondi mi fiondo fuori dalla macchina e corro in classe giusto in tempo per l'appello - Brandon?- -presente- dico entrando ansante per la corsa, il prof continua l'appello ma quando arriva ad Hale non risponde nessuno. ma dove è?mi guardai attorno ma se non aveva risposto all'appello è chiaro che non ci sia . triste comincio a fissare il libro di biologia quella materia da ieri cominciava a piacermi e adesso mi ritrovo a odiarla, di nuovo. ho tenuto il conto delle ore 16 che mi dividevano dal rivederlo e lui non c'è.

a mensa scopro che annhe il resto dei fratelli non ci sono, una volta messa con il cuore in pace mi siedo al tavolo delle oche da passeggio non per loro ma per gli altri Mike, Eric Jessica e Angela. guardo in continuazione il loro solito tavolo -loro non verranno, non oggi almeno- che voleva l'oca numero uno -perchè?- -guarda fuori cervellona- cervellona? beh in confronto a te sono Einstein -cosa?- -c'è il sole- ma brava si si chiama così quella palla luminosa nel cielo - e allora?- -beh i suoi li portano in giro per le montagne a fare campeggio, ho chiesto ai miei di poter fare lo stesso- e che ti hanno detto"ma certo" -hanno detto di no-.


dal corridoio sbucò Mike con i volantini della festa -ragazzi eccoli qui non sono stupendi - Jessica fa una faccia, in effetti sono brutti ma mike ci ha lavorato tanto -sono particolari- -sono orribili- -grazie Jessica- -è vero-.

la campanella finalmente annuncia la nuova fila di lezioni e una volta fuori mi ri- accodai a quelle due.

- bisogna andare a port angeles prima che finiscano i vestiti migliori- vestiti? questo vuole dire solo una cosa shopping-posso venire anch'io?- mi guardarono stranite e poi come due classiche oche giulive si misero a starnazzare -ma certo che puoi, andiamo dopo la scuola mangiamo li e poi tutti a casa ci state?- ma certo se per andare a fare un po di sano shopping devo fare l'asina giuliva beh eccomi a ragliare.


finito il primo capitolo non è il massimo anche perchè deve ancora cominciare il bello della storia xD

mi raccomando seguitemi!!

nel rossimo capitolo Alice andrà a port Angeles con quelle due oche ma le cose non andranno come programmato

Alice dopo una litigata con quelle due viene lasciata a piedi..come tornerà a casa? e se Jasper fosse proprio a port angeles?

   
 
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