Hogwarts

di malfoy _
(/viewuser.php?uid=94249)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Terza Lettera ***
Capitolo 2: *** Nuove Conoscenze ***
Capitolo 3: *** Lo Smistamento ***
Capitolo 4: *** Serpeverde ***
Capitolo 5: *** Il Litigio ***
Capitolo 6: *** Il piano di Chanel ***
Capitolo 7: *** La sera ***
Capitolo 8: *** Il primo giorno ***
Capitolo 9: *** Cura delle Creature Magiche ***
Capitolo 10: *** Questione di famiglia ***
Capitolo 11: *** Selezioni ***
Capitolo 12: *** Scelte ***



Capitolo 1
*** La Terza Lettera ***


Era una normale mattina per Chanel e Sophie, anzi, una normale noiosissima mattina, da passare a studiare Storia della Magia.
Era una mattina orribile non solo per la materia da studiare, ma anche per ciò che avrebbero dovuto fare.
A quest'ora Chanel e Sophie dovevano preparare i bagagli per andare al terzo anno di Hogwarts invece, come i due anni precedenti, erano obbligate a rimanere a casa e prendere lezioni di magia da un insegnante privato.
Già da tre anni le gemelle ricevevano lettere da Hogwarts, e da tre anni le lettere finivano ripiegate e riposte chissà in quale alto scaffale.
Non potevano andarci, i continui viaggi dei loro genitori impedivano a Sophie e Chanel di muoversi da casa. Ormai si aspettavano che anche Silente, il preside di Hogwarts, rinunciasse a inviare la solita lettera, dato che la risposta non arrivava mai. Ma si sbagliavano.
«Io non so proprio a che ci serve la Storia della Magia, è così barbosa!» sbuffò Chanel sbattendo la testa sul libro.
«A conoscere la storia della magia, cervellona!» disse Sophie con una punta di ironismo e una voce molto strascicata.
Erano gemelle, ma non avevano niente di uguale, dal carattere all'aspetto.
Chanel aveva i capelli castani, e li cambiava sempre: la si poteva vedere un giorno con i capelli lisci e un giorno con i capelli ricci, un giorno con le meches e un giorno con la frangia. Era un po’ un  “hobby” cambiare il suo stile. Aveva gli occhi giallognoli e penetranti, è sempre stata la gemella più estroversa, vanitosa, ambiziosa e vendicativa. Al contrario Sophie ha gli occhi castano scuro, molto dolci che ti trasmettono sempre qualcosa non appena li guardi. I suoi capelli sono biondo cenere, quasi sempre tenuti lisci. Sophie ha sempre pensato più alla felicità dei suoi cari che a quella di se stessa, cosa che sua sorella chiama “un terribile difetto”, e anche se certe volte è timida ha sempre avuto un animo coraggioso e una forte passione per le avventure.

È comunque una ragazza divertente e con la battuta sempre pronta.


«Ehi, sai cosa pensavo?» chiese Chanel sfogliando le pagine senza leggere.
«No, Chanel. Siamo gemelle, non veggenti»
«Pensavo che Lady Smile è in ritardo» disse Chanel ignorando il sarcasmo della sorella.
«Tanto lei è sempre in ritardo, e stai attenta a non chiamarla Lady Smile, se no ti trasforma in un serpente» disse Sophie senza alzare gli occhi dal libro di Storia della Magia, che in realtà nemmeno stava leggendo; cercava solo di fingersi interessata.
«Ma ti prego! E poi io mi chiedo come ha fatto a ottenere il diploma di insegnante, insomma è un imbranata e non sa nemmeno disarmare! Io odio questa vita! Invece di stare a Hogwarts a divertirci...»
«...in realtà lo scopo di Hogwarts non è farci divertire...»

Chanel la ignorò.
«...stiamo qua con un insegnante che non sa nemmeno dove sta di casa…»
«...veramente sta a soli tre isolati da qui e viene ogni giorno a piedi...»
«...e l'unica cosa che sa fare è impartirci ordini con quel suo sorriso assurdo!»
«...ma che ordini! Tu non l'ascolti mai!»
«...e sai una cosa?» continuò Chanel cercando di ignorare il sarcasmo si Sophie. «Se anche quest'anno Silente ci spedisce la lettera...io vado a Hogwarts!»
Sophie fece per contestare quando ad un tratto un gufo rossiccio entrò dalla finestra del salotto in cui si tenevano le lezioni.
Il gufo cercò di controllare il suo atterraggio –che fu piuttosto turbolento- e lasciò cadere sul pavimento una lettera. Chanel e Sophie si guardarono, interrompendo la discussione, era la lettera che aspettavano?
Sophie lasciò cadere il libro sul tavolo e, ignorando il tonfo che fece il grande volume, si alzò per prendere la busta sigillata.
«Quella...è la lettera di Hogwarts?» chiese Chanel aiutando il gufo a riprendersi.
«Immagino di sì, quale Babbano conosci che spedisce una lettera via gufo?» rispose Sophie con il solito sarcasmo, che quel giorno sembrava non volerla abbandonare.
«E Silente non ha rinunciato?» domandò Chanel. «Insomma sono ormai tre anni che non andiamo a Hogwarts, e non ci andremo per altri quattro anni! Questa è la terza lettera che ignoreremo!»
«Non hai appena detto che se Silente ci avesse spedito la lettera saresti andata a Hogwarts?» le chiese Sophie.
«Sì, ma come facciamo?»
«Abbiamo tredici anni! Possiamo fare anche tutto da sole! E sai una cosa? Mi sono scocciata anche io di Lady Smile!» Chanel guardò la sorella come se stesse guardando un alieno: Sophie non aveva mai insultato Lady Smile, anzi difenderla era sempre stata la sua priorità.
«Quindi tu sei d’accordo?» chiese Chanel per accertarsi che non stava sognando.
«Sì! Se Silente ci manda la lettera è perchè crede in noi, e ovviamente crede che abbiamo un ottima preparazione, quindi potremmo andare a Hogwarts e frequentare direttamente il terzo anno!»
«Ovvio! Io non ci vado a Hogwarts se stiamo con i poppanti del primo anno!»

Sophie lanciò uno sguardo torvo a sua sorella, ma il sorriso pervase sul suo volto.

Andare a Hogwarts era sempre stato un loro grande sogno, e questa volta dovevano farcela, non importava quanto sacrificio richiedeva.
«Andiamo a fare le valigie!» Sophie strinse il polso di Chanel e la trascinò nella loro camera. Finalmente un sogno si poteva avverare, finalmente il sorriso poteva essere duraturo.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Nuove Conoscenze ***


Era passata una settimana da quando Chanel e Sophie avevano ricevuto la terza lettera per Hogwarts, ed entrambe avevano preparato i bagagli in poco meno di due giorni.
L'organizzazione fu più semplice del previsto: i genitori delle gemelle non furono tanto difficili da convincere, il signore e la signora McKanzie erano persone per bene, che amavano le loro figlie più di ogni altra cosa, ma farle partire da sole, e soprattutto farle organizzare da sole, non l'avevano mai permesso, forse le credevano troppo piccole e (soprattutto Chanel) poco responsabili. Ma a quanto pare le lamentele isteriche di Chanel e le promesse di Sophie avevano convinto Martha ed Edmund McKanzie ad accettare.
Fu più difficile convincere Lady Smile -il cui vero nome è Lydia Koock-, lei non voleva abbandonare le ragazze, e pregò addirittura Martha ed Edmund a non accettare di mandarle ad Hogwarts, ma loro furono impassibili. Del resto conoscevano l'antipatia che Chanel e Sophie provavano per Lydia.

Ora finalmente era tutto pronto, un taxi stava venendo a prendere Sophie e Chanel per portarle alla stazione di King's Cross, dove avrebbero preso l'Hogwarts Express e finalmente sarebbero partite alla volta della scuola di Hogwarts.
«Chanel hai finito? Il taxi ci sta aspettando!» strillò Sophie bussando incessantemente alla porta della camera da letto.
«Un secondo! Sto solo controllando di aver preso tutto!» Sophie alzò gli occhi al cielo, la puntualità non era una delle migliori caratteristiche della sorella.
«Hai preso tutto l'armadio più le mie scarpe! Ora vieni fuori prima che il taxi se ne vada senza di noi!» Chanel sbuffò e si decise ad uscire.
Aveva quattro valigie piene, più un beautycase e una borsa.
«Stai scherzando spero!» esclamò Sophie guardando storto la sorella e i suoi bagagli.
«No. Saremo lontane da casa, quindi ho portato tutto l'occorrente che potrebbe mancarmi o servirmi» disse Chanel altezzosa.
«Okay, vorrei contestare con tutto il mio cuore, ma ora è tardi, quindi andiamo!!» e si mise a correre più veloce che potè per scendere le scale, con Chanel che cercava di tenerle il passo.
Arrivarono al taxi per un pelo, il taxista si era spazientito e stava per andarsene, e chiese addirittura più soldi del dovuto.
Arrivate alla stazione era già tardi, e se non si fossero sbrigate avrebbero trascorso un altro anno con Lady Smile e il suo agghiacciante sorriso. Per evitare questo fecero la corsa più veloce che poterono, scavalcarono persone, investirono un bambino, e per poco non furono schiacciate da una valigia di circa due tonnellate. Sophie si muoveva con più agilità, poiché aveva soltanto un baule e uno zaino, ma Chanel faceva sbandare il suo carrello, sbatteva e si incastrava.
Con molta fatica arrivarono davanti i binari 9 e 10, e una alla volta oltrepassarono la barriera invisibile arrivando dritte davanti l'Hogwarts Express.
«Abbiamo avuto un colpo di fortuna!» disse Chanel respirando affannosamente, con le gambe che tremavano.
«Allora muoviamoci prima che la fortuna finisca!» e con un'altra corsa entrarono nel treno.
Fu più difficile di quanto immaginavano trovare uno scompartimento libero, o almeno poco affollato. Lo trovarono solo verso la fine del treno in un posto, secondo Chanel, molto isolato.
«Ce l’abbiamo fatta!» disse Chanel buttandosi sul sedile. «Non sei felice?»
«Vuoi che ti dica veramente cosa penso?» Chanel scrollò le spalle e Sophie fece un sospiro.
Restarono per qualche minuto zitte, erano troppo esauste anche per parlare.
Ma la pace durò poco, perchè qualcuno bussò alla porta scorrevole dello scompartimento, che dopo qualche istante si aprì. Entrò una ragazza con i capelli castani, crespi e ondulati.
«Scusate...possiamo metterci qui? Questo è l'unico scompartimento libero...» disse la ragazza.
«Certo, venite pure!» rispose Sophie con un sorriso.
La ragazza sulla porta ricambiò il sorriso ed entrò seguita da due ragazzi. Il primo aveva i capelli rossi e gli occhi azzurri, mentre il secondo aveva i capelli neri e gli occhi verdi, portava un paio di occhiali rotondi e aveva una cicatrice a forma di saetta sulla fronte. Le gemelle sgranarono gli occhi, non era difficile capire chi era.
«Io mi chiamo Hermione Granger, lui è Ronald Weasley...» incominciò la ragazza, indicando quello con i capelli rossi.
«...Hermione vedi che mi so presentare da solo» disse Ronald a Hermione piuttosto scocciato, e senza degnarla di uno sguardo guardò le due ragazze. «Potete anche chiamarmi Ron, mi chiamano tutti così» e sorrise amichevolmente.
«Bene...e lui è Harry Potter» continuò Hermione facendo finta di non aver sentito Ron.

E chi doveva essere, Mago Merlino? Pensò Chanel sarcastica.
Al nome di Harry Potter ci fu una pausa, ma il ragazzo-che-è-sopravvissuto non ne sembrò turbato, sicuramente ci era abituato.
Hermione si sedette accanto a Chanel e Ron accanto a Sophie, solo Harry indugiò, aveva incrociato lo sguardo di Sophie, che gli sorrideva beata, ma lui, dopo aver ricambiato il sorriso si era messo a fissare Chanel.
«Io mi chiamo Chanel McKanzie» disse poi Chanel, sentendosi osservata.
«E io sono Sophie McKanzie, siamo gemelle» Sophie fece un largo sorriso, di quelli speciali che sapeva fare solo lei e Chanel potè giurare che quel sorriso era per Harry.
«Siete nuove? Non vi ho mai viste prima» disse Hermione facendo un pò di posto a Harry.
«Sì, questo è il nostro primo anno qui» rispose Sophie.
«Davvero? Eppure sembrate più grandi per essere delle ragazze del primo anno» commentò Hermione scrutandole per bene.
«Infatti noi abbiamo tredici anni» disse Sophie.
«...però non siamo potute venire i primi due anni così abbiamo studiato a casa nostra con un insegnante privato, però quest'anno ci siamo decise a venire, e passeremo direttamente al terzo anno» continuò Chanel entusiasta.
«Anche noi siamo al terzo anno!» disse allegro Ron. «Che bello, potremmo stare insieme!»
«Non è detto, Ron» disse Hermione, con aria di chi la sa lunga.
«Che vuoi dire?» domandò Sophie.
«Bè, sicuramente anche voi sarete smistate quest'anno, e potremmo anche non capitare insieme, e sapete, tra le varie Case c'è un pò di conflitto...»
«Case?» chiese Chanel curiosa.
«Sì, non lo sapevate? A Hogwarts ci sono quattro Casate, Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde» Hermione nominò l’ultima Casata quasi con disgusto.
«Ah, sì! Ne ho sentito parlare!» disse Sophie ricordando che una volta Lady Smile aveva criticato questo metodo.

Secondo lei non dovevano separare gli studenti, ecco perché non era mai andata a insegnare a Hogwarts. O forse perché nessuno la vuole aveva pensato Chanel.

«Ma non ho mai capito chi ci smisterà, e con quale criterio» continuò Sophie, curiosa quanto la sorella.
«A smistarci è un cappello parlante, creato dai quattro fondatori di Hogwarts, e in pratica il cappello parlante legge la tua mente e sceglie la casa in cui puoi appartenere. I più coraggiosi e audaci vanno a Grifondoro, a Corvonero ci vanno quelli che hanno una mente brillante e un grande intelletto, a Tassorosso invece ci capitano quelli giusti e leali...e a Serpeverde...quelli ambiziosi e astuti, molti maghi e streghe diventati cattivi erano Serpeverde» concluse Hermione che probabilmente aveva studiato a memoria tutto il libro di Storia della Magia.
«E voi di che casa siete?» chiese Sophie.
«Grifondoro!» rispose Hermione fiera.
«Allora spero che capiteremo Grifondoro! Ci divertiremo!» e una risata invase lo scompartimento.
Invece Chanel non rideva, lei guardava fuori dal finestrino con aria tetra. Lei lo sapeva perfettamente come ragionava il suo cervello, lei lo sapeva perfettamente come era la sua personalità. E questo la preoccupava.

 

 

commentate perfavore e fatemi sapere se vi piace!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Lo Smistamento ***


Arrivarono a Hogwarts quando il sole era già calato, e la luna risplendeva sul bellissimo lago.

Avevano trascorso tutto il viaggio a ridere e scherzare, perfino Chanel aveva dimenticato i problemi che si era creata quando Hermione aveva parlato delle quattro Case.

Si erano divertiti molto; Sophie dava conto quasi solamente a Harry, Harry dal canto suo non mollava un attimo Chanel, annuiva alle sue affermazioni e rideva quando lei faceva una battuta sarcastica.

Quando scesero dal treno si dovettero separare, il trio prendeva le carrozze con quelli della loro età, mentre Sophie e Chanel dovevano andare con i bambini del primo anno per prendere le barche e fare il loro primo ingresso a Hogwarts.

Si avviarono verso un uomo grande e grosso come un gigante –a stento loro gli arrivavano all’ombelico!- che urlava “primo anno! Primo anno da questa parte!”.

«Buonasera signorine, voi dovreste andare a prendere le carrozze con quelli della vostra età» disse l’uomo guardando le gemelle che si distinguevano sicuramente tra quelli di undici anni.

«No…vede questo è il nostro primo anno a Hogwarts, anche se andremo direttamente al terzo anno dobbiamo ancora fare lo smistamento, e Harry, un ragazzo Grifondoro, ci ha detto che sarebbe stato meglio andare qui…» spiegò Sophie velocemente, ingarbugliando parole. «Lei conosce Harry Potter?»

«Certo che lo conosco!» grugnì come se non ci fosse cosa più naturale al mondo. «Io sono un suo caro amico, mi chiamo Hagrid, venite pure!» Sophie e Chanel sorrisero e si imbarcarono insieme ad Hagrid.

L’attraversata del lago fu fantastica e il castello visto dalla barca era bellissimo, sembrava un palazzo dei sogni, e gli tutti erano ammutoliti con la bocca spalancata vedendo l’imponenza di Hogwarts.

Finita l’attraversata Chanel e Sophie entrarono nel castello insieme ai nuovi alunni del primo anno.

L’interno del castello era anche più bello dell’esterno. Le gemelle non vedevano l’ora di esplorare l’ambiente.

Si fermarono davanti a un enorme porta dove ad aspettarli c’era una donna dagli occhi verdi e i capelli neri “nascosti” sotto un cappello a punta. Reggeva in mano una pergamena.

«Benvenuti a Hogwarts, io sono la professoressa McGranitt, la vostra insegnante di Trasfigurazione» fece una pausa, e scrutò molto attentamente tutti gli studenti del primo anno, come se cercasse qualcuno, infatti quando il suo sguardo si soffermò su Chanel e Sophie esclamò: «Oh, perfetto! Vi aspettavamo signorine McKanzie, venite qui ad aprire la fila»

Tutti i bambini del primo anno guardarono verso le gemelle e aprirono un passaggio per farle passare avanti.

La McGranitt le prese per le spalle e le portò davanti a lei.

«Allora, ora entrerete nella Sala Grande, e prima del banchetto verrete smistati nelle vostre Case. Sono Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde, per il tempo in cui starete qui la vostra Casa sarà la vostra famiglia, i trionfi che otterrete le faranno guadagnare punti, il non rispetto delle regole le faranno perdere punti, alla fine dell’anno, alla Casa con più punti, sarà assegnata la Coppa delle Case»

Tutti sembravano molto interessati, anche Sophie. Invece Chanel aveva un blocco nello stomaco e il fiato che non riusciva a raggiungere la bocca, non avrebbe mai pensato di sentirsi così.

La McGranitt aprì la grande porta e un enorme sala apparve davanti gli occhi sbalorditi di tutti.

Procedettero in fila per attraversare la sala, con Chanel e Sophie a capo.

Nell’enorme sala c’erano quattro lunghi tavoli in cui c’erano seduti tutti gli altri studenti, e un altro lungo tavolo situato in orizzontale davanti a tutti, nel tavolo orizzontale, al centro sedeva Silente, il preside di Hogwarts. Davanti al tavolo orizzontale c’era uno sgabello con sopra un cappello toppato e malandato.

La McGranitt accelerò il passo e si mise alla destra del cappello.

«Quest’anno, sono qui da noi due alunne speciali, non sono potute venire per i primi due anni, ma ora sono pronte per andare al terzo subito dopo lo smistamento» e indicò Sophie e Chanel, la prima elettrizzata e la seconda impaurita.

 «Vi informo che il Cappello Parlante canterà la sua canzone dopo lo smistamento. Ciò per una decisione del Preside in merito all'arrivo delle signorine McKanzie »

Ci fu un mormorio di approvazione e tutti gli studenti del primo anno sussurrarono fra di loro, un finto colpo di tosse della McGranitt zittì tutti. Aprì la pergamena e iniziò a leggerla.

«Sophie McKanzie!» Sophie fece un respiro e si avvicinò alla McGranitt, che prese il cappello.

Sophie si sedette sullo sgabello, tremante e speranzosa e sentì che la McGranitt le metteva il cappello in testa.

«GRIFONDORO!» strillò il cappello parlante dopo qualche minuto di sussurri.

Tutti applaudirono e Sophie, dopo aver fatto l’occhiolino a sua sorella, corse a sedersi vicino Hermione che le aveva liberato un posto.

«Chanel McKanzie!» continuò la McGranitt.

Chanel avanzò e si sedette sullo sgabello, rivolse uno sguardo ai volti felici di Sophie, Hermione, Harry e Ron che stavano insieme, e le venne un senso di vuoto.

La McGranitt mise il Cappello Parlante sulla sua testa e Chanel attese. Ci furono brevi minuti di sussurri –come per Sophie- e poi il Cappello Parlante decise il suo verdetto.

«SERPEVERDE!» strillò, e seguirono altri applausi, in particolare dal tavolo dei Serpeverde, posto all’estrema sinistra della Sala Grande.

I sorrisi di Harry, Hermione e Ron erano scomparsi, in particolare quello di Sophie, che ora fissava con l’espressione più triste del mondo la sorella impietrita.

Chanel si alzò di malavoglia e rivolse uno sguardo triste a sua sorella prima di avviarsi verso il tavolo Serpeverde.

«Lei lo sapeva…» disse triste Sophie tenendosi la testa fra le mani, mentre che lo smistamento continuava.

«Che vuoi dire, Sophie?» chiese Harry, lei non alzò lo sguardo.

«Che lei se lo aspettava che non sarebbe capitata a Grifondoro, perché non l’ho capito subito?»

«Non devi fare così, anche se lo avessi capito non avresti potuto fare nulla!» disse Hermione per consolarla.

«Lo so…però avrei potuto…non so…capirla…»

«Non sarebbe cambiata comunque la situazione!» aggiunse Ron.

«Lo so…» Sophie alzò la testa e guardò tutti e tre. «E ora? Ora che le succederà?»

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Serpeverde ***


Chanel era seriamente indecisa se andare a sedersi dove sarebbe dovuta stare per altri quattro anni, andare a protestare o darsela a gambe e abbracciare Lady Smile; chissà, forse sarebbe stato molto meglio.

Scelse la prima opzione e trovò un angolino libero vicino una ragazza dai capelli biondissimi legati con una coda di cavallo e dagli occhi verdi. Era davvero molto bella.

«Benvenuta tra noi!» le disse la ragazza, stringendosi per allargarle il posto. «Io mi chiamo Tiara Loved, tu sei Chanel McKanzie, giusto?»

Chanel annuì, non aveva proprio lo spirito per socializzare.

«Fammi indovinare» continuò Tiara. «Non sei felice di essere una Serpeverde»

Chanel guardò Tiara, si sentiva un po’ più sollevata. Magari la ragazza la comprendeva, magari anche lei voleva andare a Grifondoro ma il Cappello Parlante non gliel’aveva permesso.

«Lascia che ti dica che Serpeverde è la Casa migliore» l’illusione di Chanel svanì in un istante «…e dovresti essere felice di non essere capitata con quelli squallidi delle altre Case, e se è per tua sorella, fidati starai bene anche senza di lei. Qui con noi puoi realizzare tutti i tuoi sogni, qui puoi diventare potente e rispettata» Chanel la guardò sbattendo le palpebre, diceva la verità?

«Oh, lo smistamento è finito» disse Tiara guardando l’ultima ragazzina che correva con un sorrisetto compiaciuto verso il loro tavolo. «Ora il Cappello Parlante canterà un pezzo della sua canzone, chissà perché quest’anno Silente ha deciso così proprio per voi… tu ne sai qualcosa?»

Chanel scosse la testa e si voltò verso il Cappello Parlante, la toppa più grande si aprì come una bocca e il cappello incominciò a cantare.

 

« E' forse Grifondoro la vostra via,

culla dei coraggiosi di cuore:

audacia, fegato, cavalleria

fan di quel luogo uno splendore.

 

O forse è Tassorosso la vostra vita,

dove chi alberga è giusto e leale:

qui la pazienza regna infinita

e il duro lavoro non è innaturale.

 

Oppure Corvonero, il vecchio e il saggio,

se siete svegli e pronti di mente,

ragione e sapienza qui trovan linguaggio

che si confà a simile gente.

 

O forse a Serpeverde, ragazzi miei,

voi troverete gli amici migliori

quei tipi astuti e affatto babbei

che qui raggiungono fini ed onori!»

 

Tutti gli studenti applaudirono, e la professoressa McGranitt portò via lo sgabello e il Cappello Parlante.

Intanto al posto del broncio sul viso di Chanel c’era stampato un sorriso beffardo.

Quella canzone l’aveva fatta ricredere, si sentiva più al suo posto.

«Perfetto, benvenuti a Hogwarts, ecco gli annunci di inizio anno, per il primo anno l’accesso alla foresta è severamente proibito…» incominciò Albus Silente dopo essersi alzato.

«Non ti interessa?» chiese Tiara a Chanel, vedendola fissare il vuoto.

«Non tanto…» Tiara fece un sorriso.

«Finalmente parli!» rispose la bionda alla domanda silenziosa di Chanel, che sorrise a sua volta.

Quando Silente finì il discorso battè le mani e il cibo apparve sui tavoli. Tutti gli studenti incominciarono ad abbuffarsi e a chiacchierare.

«Perché sei venuta quest’anno a Hogwarts?» chiese Tiara addentando una patata al forno.

…voi troverete gli amici migliori…«Motivi di famiglia…ma fosse stato per me sarei venuta prima!»

«Ovvio…come trovi tua sorella? Andate d’accordo?»

…quei tipi astuti e affatto babbei…«Bè siamo molto diverse…e abbiamo molte divergenze…però le voglio bene…»

«Peccato che sia una Grifondoro…noi qui a Serpeverde odiamo i Grifondoro!» disse Tiara facendo una smorfia di disgusto, Chanel scrollò le spalle e guardò gli altri ragazzi del tavolo dei Serpeverde.

C’era un gruppetto di ragazzine tutte ammassate in un punto preciso del tavolo, che parlavano e sorridevano.

«Perché quelle sono tutte ammassate là?» chiese Chanel a Tiara indicando il gruppetto di ragazzine.

«Oh, quelle sono sicuramente attorno a Draco Malfoy, è il più desiderato dei Serpeverde, e il più popolare, e sinceramente anche il più odioso» Chanel si sporse ancora un po’ per riuscire a guardare Draco Malfoy, ma le ragazzine erano troppo ammassate fra di loro per lasciare scorgere qualcosa.

«Ti interessa vederlo?» chiese Tiara, scrutandola.

«E se anche fosse?» disse Chanel con gli occhi socchiusi, quella là sembravano bambine attorno a giocattoli!

«Non succede nulla di male, però vedi di non innamorarti di lui»

«Perché piace a te? Scusa se te lo dico, ma se mi fisso su qualcosa niente e nessuno mi può fermare» disse Chanel, veramente sincera.

«Figurati! A me non piace Malfoy! Mi piaceva al primo anno, ma ora non più» poi sorrise. «Complimenti! Ti stai comportando da Serpeverde» Tiara sembrava soddisfatta, come se fosse stata lei a cambiare in pochi attimi Chanel, che fece un mezzo sorriso, la cosa non le dispiaceva.

«Allora perché non mi devo innamorare di lui?»

«Perché ti snobberebbe, proprio come fa con le altre ragazze! Ed è meglio che tu sia avvertita in tempo invece di ricevere una delusione»

«Capisco…» disse Chanel, e continuò a guardare dalle ragazzine, il gruppo si stava disgregando, e un ragazzo si era appena alzato.

Draco Malfoy sorpassò con passo lento e deciso il gruppo di “bambine” e andò dritto verso Chanel e Tiara.

Aveva i capelli biondi, chiarissimi, più chiari di quelli di Tiara, e gli occhi grigi e attenti.

«Tu sei la nuova del terzo anno?» chiese il ragazzo guardando Chanel negli occhi.

…che qui raggiungono fini ed onori! «Sì» rispose Chanel girandosi dall’altra parte della panca. «E tu sei Draco Malfoy, vero?» Malfoy sorrise, come per accettare la sfida.

«Esatto, a quanto pare le voci corrono» Chanel si alzò in piedi per guardarlo in faccia. «Ti chiami Chanel McKasi?»

«No, Chanel McKanzie» ripetè, sottolineando il cognome.

«Figurati, è la stessa cosa» disse Malfoy facendo un piccolo cenno a destra con la testa, guardava Tiara. «Oh, Tiara! Che piacere rivederti»

«…il piacere è tutto mio…» rispose la ragazza, ma si vedeva che non aveva veramente il “piacere”.

«Perfetto, divertitevi tra i Serpeverde!» disse chiudendo il discorso.

«Sì, spero di stare bene tra di voi» disse Chanel, e lanciò a Malfoy un intenso sguardo, come per dirgli che la sfida non era chiusa.

Malfoy sorrise beffardo. Si avvicinò al volto di Chanel così tanto che lei avrebbe potuto sentire il suo alito, poi spostò la testa verso il suo orecchio destro. A quanto pare Malfoy non voleva che qualcuno sentisse ciò che dicesse a Chanel così la prese per le spalle in modo che potesse ascoltare solo lei.

«Vuoi giocare con il fuoco?» le chiese con una voce dai toni misti e confusi.

«Non mi scotterò» rispose lei cercando di stare calma, le era venuta un improvvisa voglia di saltargli addosso.

«Vedi che è una battaglia persa, lo dico per te» Chanel a quel punto fece un sorriso, le piaceva essere messa alla prova, e vincere, ovviamente.

«Voglio combattere» gli sussurrò.

«Credi di poterci riuscire?» Chanel si allontanò da Draco e si allontanò da lui.

«Imparerai presto che non c’è niente che io non possa fare, Draco Malfoy» Draco fece un altro sorriso beffardo.

«Ah, si? Perché non me lo provi?» disse.

«Tranquillo, abbi pazienza» Chanel sorrise e si risedette, per poi girarsi a finire di mangiare la sua bistecca.

Draco sorrise a sua volta, mentre tutte le ragazzine attorno a lui provavano emozioni diverse, c’è chi era stupita, chi arrabbiata e chi aveva la gelosia dipinta in faccia.

Quando fu sicura che Malfoy fosse tornato al suo posto Tiara iniziò a parlare.

«Non ci posso credere! Come hai fatto?» chiese senza distogliere lo sguardo da Chanel.

«Fatto cosa?» disse lei indifferente e maliziosa.

«Hai affrontato Malfoy! Nessuna lo ha mai fatto! Tutte si limitano a sbavargli addosso senza ritegno! Tu invece ci sei riuscita, mi sa che sta capitolando, e per la prima volta, eh!»

«Capitolando?»

«Si! Stacci dietro e vedrai che si innamora di te!»

«Questa è una cosa buona…» disse Chanel cercando di nascondere il sorriso.

«Ammettilo! Ti piace anche a te!»

«Può darsi…» Chanel alzò lo sguardo verso Tiara che la guardava con un espressione vuota. «Okay, okay! Mi piace, ma solo piace! Niente innamoramento o robe simili. Comunque tu lascia che faccia le cose con calma»

«Stavi per svenire quando ti ha presa in quel modo, vero?» Chanel annuì e rise sotto i baffi insieme a Tiara. «Vuoi sapere una cosa che ti farà piacere?»

«Ovvio!» rispose Chanel continuando a ridacchiare.

«Piaci anche a qualcun altro…» disse Tiara cercando di fare la misteriosa.

«A chi?» chiese Chanel curiosa. Tiara puntò l’indice verso il tavolo dei Grifondoro.

«A Harry Potter»

commentate mi raccomando! E spero vi piaccia!

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Il Litigio ***


«Stai dando i numeri?» disse Chanel senza il minimo senso dell’umorismo.

«No, sono sincera. Quando stavi appiccicata a Malfoy come una cozza dovevi vedere che faccia ha fatto!» Chanel cercò di immaginarsi la faccia di Harry geloso, ma proprio non ci riuscì e scosse la testa.

«Tu ne sei proprio sicura, Tiara?»

«Mai stata tanto sicura!» disse sorridendo con duemila denti, sembrava che la cose la interessasse più di Chanel stessa.

«…sì…però a Sophie piace Harry…io non posso mostrarmi interessata! Sarebbe una cosa piuttosto brutta nei suoi confronti… »

«Ehi! Io ti ho solo dato un informazione! Non ho mai parlato di metterti con lui, e poi che te ne può fregare di tua sorella? Decide lei della tua vita?»

«No, io… non lo so…» disse Chanel con voce abbattuta, e rimase in silenzio per tutta la sera.

 

«Ma che stavano facendo quei due così vicini?» sbraitò Harry mentre che il gruppo si alzava per andare in sala comune.

«…non lo so…» disse Sophie, per lei quella sera era stata molto brutta, non solo perché sua sorella è diventata una Serpeverde, ma anche perché Harry non faceva altro che parlare di quello che era accaduto durante la cene fra Chanel e un certo Malfoy.

L’unica che non stava facendo caso a Harry era Hermione. Non faceva che dire che il nuovo professore di Difesa Contro le Arti Oscure, Lupin, la ispirava molto, e inoltre si lamentava del provvedimento di Silente di mettere i Dissennatori a guardia della scuola, a causa del detenuto di Azkaban scappato: Sirius Black.

«…si stavano baciando? Com’è possibile? Si sono appena conosciuti…» continuò Harry. «Sono sicuro che Malfoy non è minimamente interessato lei, fa solo il cascamorto, tanto per divertirsi! Ma come si permette di divertirsi con lei? Gli conviene stare attento…e povera Chanel! Non deve abbassare la guardia, anzi, deve stare molto attenta. Dobbiamo riuscire a parlare con Chanel…» il ragazzo rimase un po’ sovrappensiero «SOPHIE!»  urlò Harry, come risvegliato da un sogno, si voltò di scatto verso la ragazza, che saltò in aria come del resto anche Hermione e Ron.

«Che c’è?» strillò Sophie a pari tono, poiché colta di sorpresa.

«Vai immediatamente a parlare con tua sorella!» Sophie strabuzzò gli occhi, non era proprio ciò che le andava di fare in quel momento «La sala comune Serpeverde si trova nei sotterranei, ti accompagnerei io…ma penso che sia meglio che ci vada solo tu, a te ascolterà meglio…allora che ne dici?»

«Okay… però non so come raggiungere i sotterranei…insomma sono appena arrivata…»

«Ti accompagno io» disse Hermione prendendo Sophie a braccetto.

«Se viene qualcun altro è possibile che Chanel non l’ascolti!» replicò Harry.

«Lo so. La accompagno e poi mi nascondo…» Harry fece per interromperla ma Hermione continuò, con voce intransigente. «…tranquillo, non mi farò vedere. Ci vediamo dopo in sala comune!» e senza accettare altri commenti diede una spinta a Sophie e insieme si avviarono verso i sotterranei.

«Dimmi la verità, Sophie» disse Hermione quando si furono abbastanza allontanate.

«Che vuoi sapere?» chiese Sophie.

«A te piace Harry, vero?» la nuova Grifondoro si bloccò al centro delle scale, come poteva volatilizzarsi, quella sera? «Ho indovinato?»

«Nononononononono!» esclamò Sophie agitandosi scompostamente e arrossendo come non mai.

«Dai, dimmi la verità!» disse Hermione ridendo per i modi buffi di muoversi di Sophie.

«Okay, e anche se mi piacesse?» Sophie era con la testa bassa e rossa come un pomodoro, aveva deciso che dopotutto dirlo a Hermione non le avrebbe fatto altro che bene.

«Non c’è nulla di male!» disse Hermione sorridendo. «Harry è un ragazzo fantastico!»

«Questo lo so… però non gli piaccio io…» Hermione non contestò, forse sapeva che Sophie stava dicendo la verità.

Restarono in silenzio finché non giunsero nei sotterranei, bui e freddi, e sicuramente inospitali. Rumori di passi rimbombarono nei corridoi.

«Sicuramente qualcuno sta entrando in sala comune, sbrigati Sophie, potrebbe essere Chanel. Io ti aspetto qui.» Sophie annuì e continuò a camminare seguendo il rumore dei passi.

Sophie accelerò, le stava venendo una strana voglia di parlare con la sorella, quasi la preoccupasse qualcosa. Ad un certo punto sentì una voce che canticchiava.

«O forse a Serpeverde, ragazzi miei,

voi troverete gli amici migliori

quei tipi astuti e affatto babbei

che qui raggiungono fini ed onori!»

«Chanel!» strillò Sophie riconoscendo la voce della sorella. Accelerò ancora di più il passo fino a trovarsi faccia a faccia con lei.

«Chanel!» Sophie abbracciò la sorella, che però rimase immobile senza esprimere nessun particolare sentimento. «Stai bene? Non sai quanto mi dispiace che non sia una Grifondoro!» disse Sophie stritolando la sorella. «Sai cosa ho pensato? Possiamo andare a parlare con Silente e chiedergli se ti fa cambiare casa. Così passerai a Grifondoro e staremo insieme a Hermione, Harry e Ron! Sarà fantastico!».

Chanel si scansò in un istante dalla sorella guardandola con una certa disapprovazione, se non disgusto.

«Cosa hai detto?» le chiese.

«Ho detto che possiamo chiedere a Silente se ti fa cambiare casa!»

«Stai impazzendo?!?» esclamò Chanel facendo un piccolo passo indietro.

«No…» Sophie aveva la faccia di chi non capiva la situazione, Chanel non aveva mai assunto questo tono con lei. «Non è quello che vuoi?»

«Io sono fiera di essere una Serpeverde! Come può venirti in mente una cosa simile?»

«Ecco…tu eri preoccupata quando sull’Hogwarts Express Hermione ci ha parlato delle case, e, non mentirmi, io sono sicura che tu eri preoccupata di diventare una Serpeverde» Chanel rimase in silenzio, era combattuta, ma allo stesso tempo sicura della strada che aveva deciso di prendere. «Ammettilo! Tu lo sapevi che non saresti diventata una Grifondoro! Tu sapevi che le possibilità di diventare una Serpeverde erano molto più alte!»

«E se fosse così? Che cambierebbe?»

«Perché non me l’hai detto?»

«Non era importante!» disse Chanel furente di rabbia soprattutto per la sua confusione mentale. «Ora, se sei qui per farmi il terzo grado puoi sparire!»

«No, io sono qui perché mi ha mandata Harry, era preoccupato per te e per quello che è successo durante la cena con un certo tipo… mi sembra si chiami Draco Malfoy… non faceva che parlare di questo quando siamo usciti dalla Sala Grande! Voleva che ti avvertissi che lui è una persona orribile! Tu non sai quanto mi hanno parlato male di lui Harry, Hermione e Ron, è un ragazzo disgustoso!»

«Non sei tu che puoi decidere chi posso e chi non posso frequentare!» esplose Chanel. Basta, non c’era più bisogno di essere combattuti, lei non era più la stessa di prima, se lo sentiva dentro, sentiva come un fuoco che bruciava per uscire allo scoperto.

«Io ti voglio mettere in guardia! Non puoi fidarti di nessun Serpeverde! Ecco perché ti ho proposto di cambiare casa. Tu puoi essere una Grifondoro, coraggiosa e nobile d’animo» disse Sophie con voce dolcissima.

«Io mi fido di chi voglio! E poi che senso avrebbe cambiare casa? Io sono qui per ciò che sono, non voglio entrare in una casa se ho un carattere completamente diverso dagli altri! IO STO QUI!»

«Non puoi! Cioè… non vuoi!» la povera Sophie non sapeva più che dire e come se non bastasse  Chanel iniziò seriamente a perdere le staffe, si avvicinò alla sorella con passo deciso e le mise l’indice davanti agli occhi.

«Sophie, te lo dirò una volta sola, non-mettermi-i-bastoni-tra-le-ruote! Potresti pentirtene amaramente!»

«Ma chi sei tu, e cosa ne hai fatto di mia sorella?» Sophie sentiva fredde lacrime salirle agli occhi.

«Io sono me stessa! Qui a Serpeverde posso essere me stessa, e tu non me lo impedirai!» Chanel fece un mezzo sorriso. «Ah, a proposito di Harry…ti conviene andare a rivelargli subito i sentimenti che provi per lui» disse Chanel facendo la vaga e girandole intorno.

«Cosa? Come fai a sapere che…» Sophie voltava la testa per seguire tutto il giro della sorella.

«Siamo gemelle, ti conosco troppo bene!»

«Io non posso dirglielo ora…ho bisogno ti tempo perché noi possiamo legare e…» non sapeva più che dire, Chanel la stava mettendo in difficoltà.

«Oh, bè…peccato!» disse Chanel fermandosi e spostandosi verso l’uscita dei sotterranei.

«Perché peccato?»

«Perché se non ti sbrighi a dirglielo qualcuna potrebbe portartelo via…>»

A Sophie ci volle un momento per ragionare e mettere a fuoco la situazione, poi fissò la sorella per qualche secondo. «Chanel…tu non puoi…»

«IO POSSO!» disse Chanel con un ghigno. «Sorry, sister»

«No…Chanel…» Sophie non aveva più cosa dire, le parole le si erano bloccate in gola.

«Ti ho già detto di non mettermi i bastoni fra le ruote! Guai a te se mi ostacoli» Chanel guardò negli occhi Sophie. «E poi piaccio io a Harry, giusto?» la Serpeverde fece un occhiolino malevolo a Sophie e poi camminò svelta verso l’uscita dei sotterranei, diretta alla torre del settimo piano.

 

Angolo dell'autrice:

Ringrazio prima di tutto LazioNelCuore 1711, comesnaturally e BeaDiosa, che leggono e recensiscono la mia Fic.

@LazioNelCuore 1711- eehh, Ginny non ci sarà così tanto in questa storia ^-*

@BeaDiosa- grazie! Piace tanto anche  a me quella parte!

Bè... vi annuncio che tra Chanel e Sophie non sarà mai più come prima, Chanel è cambiata, si è lasciata influenzare perchè non vuole essere paragonata alla sorella. Vuole essere se stessa in un modo tutto suo.

Sophie rivuole la sua vecchia sorella, che per lei era come la sua migliore amica, e questo cambiamento la sconvolgerà parecchio.

Per il resto tocca  a voi scoprirlo ^-*

Mi raccomando, leggete e recensite!

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Il piano di Chanel ***


Hermione arrivò correndo ad abbracciare Sophie, le cui lacrime scendevano a dirotto sulle guance.

«Oh, Sophie…» disse Hermione carezzandole i capelli, aveva sentito tutto, ed era stato solo il suo buon senso a fermarla dal picchiare Chanel.

«Lei non è Chanel!» singhiozzò Sophie sulla spalla di Hermione. «Come può comportarsi così?»

«Tranquilla, Sophie, è così perché è diventata una Serpeverde, ormai è una di loro! Ora devi stare calma, dalle tempo per capire gli errori che sta commettendo»

«E se diventa cattiva come hai detto tu?» chiese Sophie fissando Hermione negli occhi.

«Lo diventerà solo se frequenterà le persone sbagliate, come quel Malfoy…» Hermione digrignò i denti.

«Spero che le passi in fretta…» Sophie spalancò gli occhi, l’ultima frase della sorella le volò in mente in pochi attimi E poi piaccio io a Harry, giusto?. «Oh, no!»

«Cosa?» Sophie prese la mano di Hermione e si mise a correre in fretta e furia verso il settimo piano.

«Spero che non sia troppo tardi!»
«Ma cosa?» chiese ancora Hermione cercando di stare dietro a Sophie.

«Chanel ha in mente qualcosa e… sicuramente c’entra Harry! Dobbiamo fermarla!» e corsero a perdifiato sperando di non arrivare troppo tardi.

 

«Chanel!» esclamò Harry vedendo arrivare la bella Serpeverde.

Stava aspettando Hermione e Sophie davanti il quadro della signora grassa, chissà perché non aveva intenzione di entrare, come se da ciò che avrebbe risposto la sorella di Sophie ne dipendesse qualcosa di grosso, era seduto a terra, e non appena vide Chanel balzò in piedi.

«Che ci fai qui?» le chiese.

«Niente, volevo venire a trovarvi…» rispose Chanel avvicinandosi a Harry.

«Oh, tua sorella è scesa a cercarti, bè veramente l’ho mandata io…»

«Non mi interessa di mia sorella» disse Chanel interrompendo Harry. «Ormai non mi interessa più di lei, è solo una perdente»

«Avete litigato?» chiese Harry come se avesse visto ciò che era successo nella mente di Chanel.

«Sì. Credo di aver sfogato ciò che mi sentivo dentro per anni, e ti giuro che non mi sono mai sentita meglio. Così è la vita» Chanel alzò le spalle, la cosa che tra lei e Sophie era finita non la stava nemmeno marginalmente toccando, o almeno lei credeva fosse così.

«Mi dispiace tanto…» disse Harry guardando in basso, probabilmente credeva che era tutta colpa sua.

«Non devi dispiacerti, sinceramente a me non interessa niente, e poi i Grifondoro non possono reggere mai il passo con i Serpeverde» Chanel fece un passo avanti, sicura di ciò che faceva.

«Ti ringrazio a nome della categoria» disse Harry più sarcastico.

«Ehi, ogni regola ha la sua eccezione!» disse Chanel sorridendo, era ormai a un passo da Harry. «E tu rappresenti l’eccezione»

«Oh, quante lusinghe, a cosa lo devo?» sta volta fu Harry a fare il passo avanti, abbandonando la poco distanza che c’era tra lui e la Serpeverde.

Nello stesso istante in cui Harry fece il passo arrivarono di corsa Sophie e Hermione, stremate per le troppe scalinate fatte.

«Oh Dio!» esclamò Sophie, e prendendo nuovamente Hermione si nascosero dietro l’entrata della torre del settimo piano.

«Ma guardala… ma guardalo! Aspettami che gliene dico quattro a quella ragazza che si pentirà di aver messo piede a Hogwarts!» Hermione fece per andare da Chanel e Harry, ma Sophie la fermò.

«Non andarci!»

«Perché?» chiese Hermione appiattendosi nuovamente a terra accanto a Sophie.

«Perché potresti solamente peggiorare la situazione!» Hermione sembrava non capire. «Se vai da loro non faresti altro che fare arrabbiare Harry e scatenare la rabbia di Chanel»

«Non ho mica paura di lei!»

«Non è questo il punto! Harry non sa com’è cambiata in cinque secondi, se vai da lui si arrabbierà con noi e… insomma, vuoi litigare con Harry?» Sophie era più sicura che mai di ciò che avrebbero potuto fare sia Harry che Chanel. «E poi… insomma l’hai vista? Chissà cosa potrebbe fare e… per ora non interveniamo, io non penso che Chanel sia così cattiva da rubarmi il ragazzo che mi piace» Hermione la guardò di sottecchi, secondo lei Chanel ne sarebbe stata capace, eccome e nemmeno Sophie sembrava così convinta della sua affermazione.

«Chanel…» disse Harry in un sussurro di imbarazzo. «Ci conosciamo da pochissimo, eppure… bè non lo so, non mi è mai capitato fin ora che mi piacesse una ragazza…»

«Anche tu mi piaci, Harry» disse Chanel sorridendo e lo abbracciò dolcemente. Ok, forse non era proprio quello che aveva programmato, ma doveva aspettare ed essere paziente, era inutile buttarsi fra le sua braccia e baciarlo.

Sophie, vedendo il dolce abbraccio, emise un gemito e Chanel si voltò a guardare nel punto in cui era nascosta con Hermione.

Hermione riuscì a strattonare Sophie per nasconderla prima che Chanel la vedesse, ma non ci riu

scì in tempo, infatti quando la Serpeverde stava per tornare indietro riuscì sfortunatamente a vederle.

Era indecisa. Andarsene o tornare da Harry a “torturare Sophie”? E poi era davvero il suo scopo torturarla? No, non era propriamente quello, ma aveva bisogno di Harry.

Così, decisa ad andare fino in fondo, si voltò, tornò a grandi passi dal ragazzo e lo baciò.

Il cuore di Sophie iniziò a velocizzare i battiti e a piangere amare lacrime, ora la Grifondoro poteva essere certa che sua sorella si era trasformata e l’aveva tradita.

 

Angolo dell'autrice

Ringrazio LazioNelCuore 1711, BeaDiosa e bones_ per i commenti.

Questo capitolo è piuttosto breve, ma mostra un po' i sentimenti dei personaggi principali.

Harry si confessa con Chanel, Sophie soffre ed è distrutta, Chanel vuole Harry a tutti i costi, ma per svariati motivi e sa di poterlo avere, ma è ancora un po' indecisa.

Alla fine non resiste e si dichiara in un certo modo una vera e propria Serpeverde.

Possiamo però vedere la nascita di un importante amicizia, Sophie e Hermione.

@LazioNelCuore 1711 - Ginny apparirà, tranquilla, ma non sarà uno dei personaggi principali della storia

@bones_ - lo ammetto (e penso anche che si possa notare) Chanel è il mio personaggio preferito nella storia, e quindi ho voluto subito un suo cambiamento. Ma questo è il motivo più marginale. In realtà da come si sviluppa la storia in cambiamento di Chanel avrebbe occupato troppo spazio, invece l'ho voluto così: semplice, veloce e "indolore". Sophie avrà i suoi trionfi, dopotutto lei rappresenta il lato "buono", ma non immediatamente.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** La sera ***


Per Sophie era stato una serata orribile; uno stupidissimo cappello con le toppe l’aveva separata da sua sorella, che poi era diventata cattiva in cinque secondi e che infine si era fidanzata con il ragazzo che amava: Harry Potter. Stremata, voleva solo andare a letto e dormirci su, magari una volta svegliata si sarebbe accorta che tutto quello che aveva passato era solo un incubo, e che sua sorella era con lei, nella sala comune Grifondoro ad aspettarla per andare a fare colazione.

«Credo di capire come ti senti…» le disse Ginny, la sorella minore di Ron, nel dormitorio.

«Davvero?» chiese a voce bassa Sophie.

«Bè… credo di si…» Hermione lanciò un occhiata a Ginny, non era quello il modo di consolare Sophie. Ma probabilmente non esisteva nessun modo, Chanel e Harry si erano messi insieme, lui era felice e lei era felice, e inoltre Chanel era una Serpeverde al 100% ormai, che c’era da dire per consolare Sophie? Che Chanel stava tornando buona? Nessuna delle tre ci credeva.

«Senti, Sophie» disse calma Hermione, trovando le parole giuste per essere sincera ma allo stesso tempo dolce. «Io non voglio mentirti, e ti dirò quello che devo dirti chiaro e tondo. Non devi stare qui a piangerti addosso, quel che è stato è stato e niente credo che possa più cambiare il carattere di tua sorella, Chanel è una Serpeverde punto e basta, e tu dovresti reagire a come ti ha trattata, perché non è giusto. Ora, Harry si è messo con Chanel, e allora? Ci sono tanti pesci nell’oceano! Dimenticatelo e cerca di trovarne un altro, magari migliore. Stai tranquilla che prima o poi Harry si accorgerà che Chanel vuole solo sfruttarlo e finalmente capirà di aver scelto la gemella sbagliata! Quindi reagisci e non mollare! Le cose non vanno bene solo ai cattivi…ma anche ai buoni» Sophie smise di piangere e fissò Hermione.

«Perché, Chanel è cattiva?» chiese asciugandosi gli occhi.

«Oh, Sophie… non lo so, ma di sicuro non è buona!» rispose Hermione, secondo lei chiunque prendesse la strada dei Serpeverde era cattivo.

«Io sono daccordo con Hermione» affermò Ginny. «Reagisci e non lasciarti sovrastare da Chanel»

Sophie accennò mezzo un sorriso e si convinse ad ascoltare le due amiche, non serviva a niente stare lì a piangere.

«Dai, a letto!» disse Hermione più allegra. «Domani abbiamo Pozioni, e dobbiamo essere cariche per affrontare due ore con Piton!»

«Chi?» chiese Sophie buttandosi sotto le coperte.

«L’insegnante di Pozioni, è il direttore della Casa Serpeverde» Sophie annuì cercando di ricordare il volto di Piton nel tavolo degli insegnanti; no, non se lo ricordava proprio, dopotutto il suo unico pensiero a cena era per la sorella. «Buonanotte, Sophie»

«Buonanotte, Hermione» e avvolta nella soffice coperta cremisi si addormentò.

 

La sala comune Serpeverde era deserta, tutti erano ormai a dormire, tranne qualcuno.

Chanel scese cauta cercando di non fare rumore per prendere una brocca d’acqua, dato che la sua era finita.

La luce della luna illuminava perfettamente la sala, così Chanel riuscì a non sbattere e a non fare rumore. Si affrettò a prendere la brocca e se ne versò un po’ in un bicchiere.

«Ehi! Che ci fai qui?» chiese una voce. Chanel la riconobbe subito.

«Potrei fare la stessa domanda a te, Draco» disse calma bevendo qualche sorso.

«Chanel?» chiese Draco Malfoy avvicinandosi; aveva gli occhi socchiusi e assonnati, non aveva nemmeno riconosciuto la Serpeverde.

«No, la fata turchina!» Malfoy sorrise alla battuta di Chanel e riempì anche lui un bicchiere d’acqua.

«Non hai risposto alla mia domanda» disse bevendo un sorso.

«Volevo bere, l’acqua nella mia brocca è finita» poi fece una pausa e osservò il bicchiere di Draco. «A quanto pare anche tu sei qui per bere» Malfoy annuì.

Ci furono pochi attimi di silenzio, poi Chanel posò il suo bicchiere e si diresse verso le scale che portavano ai dormitori.

«Io ho Pozioni domani, tu?» chiese Chanel voltandosi a un passo dal primo gradino.

«Anche» rispose Malfoy posando il suo bicchiere.

«Allora ci vediamo domani»

«Sì, a domani»

Chanel mise il piede sul primo gradino, poi fece un respiro profondo, doveva dirglielo? Dopotutto quali erano i suoi scopi? Ovvio che doveva dirglielo.

Respirò e si voltò nuovamente.

«Malfoy…» iniziò Chanel con una calma quasi insopportabile.

«Sì?»

«Volevo solo annunciarti la nuova coppia di Hogwarts» continuò Chanel spedita e decisa, ormai chi l’avrebbe più fermata?

«Sarebbe?» chiese Draco neanche marginalmente interessato.

«Io e Harry!» disse Chanel fiera. Draco sobbalzò urtando il bicchiere che cadde e rovesciò a terra la poca acqua che conteneva.

«Tu e chi?» chiese avvicinandosi, lasciando perdere il bicchiere.

«Harry Potter, ne esistono altri?» disse Chanel beffarda.

«Ti sei messa con un Grifondoro? Ma tu lo sai che sei una Serpeverde? Stai impazzendo?»

«Io credo che ti irriti di più sapere che sto con Harry, che con un semplice Grifondoro» Chanel aveva fatto centro, ed era fiera di se stesa più che mai.

«Non cambia nulla!» disse Draco furente. «Sta di fatto che noi dovremmo evitare i Grifondoro, anzi prenderli in giro e umiliarli!»

«So io chi evitare e chi no, ma grazie dell’interessamento!»

«E sai che stai disonorando la tua Casa? Sai che stai disonorando Salazar Serpeverde?»

Chanel conosceva tutto anche sui fondatori delle quattro Case: Salazar Serpeverde, Godric Grifondoro, Priscilla Corvonero e Tosca Tassorosso, era la parte di Storia della Magia che le interessava di più.

«No, io non sto disonorando né Salazar né la mia Casa» disse Chanel guardando Draco negli occhi. «Ti pare che io stia con lui per gioco?»

Draco ci pensò un po’su, poi i suoi occhi grigi si accesero.

«Che intenzioni hai?» chiese scrutandola da capo a piedi.

«Ancora non mi conosci bene, Malfoy» Chanel salì le scale lentamente, era andato tutto così perfettamente che aveva intenzione di darsi pacche sulla spalla da sola. Non vedeva l’ora di raccontare tutto a Tiara. «Buonanotte» disse infine con voce squillante.

Chanel salì al dormitorio femminile lasciando Draco solo e pensieroso.

 

 

Angolo dell'autrice

Ringrazio ovviamente chi mi segue, ma sopratutto chi recensisce (Fleur Isabelle Delacour, bones_, BeaDiosa e comesnaturally)

In questo capitolo inquadro sia Sophie che Chanel nelle loro "attuali condizioni".

Sophie è consolata dalle sue amiche, e Hermione riesce un po' ad aiutarla, dicendole propriamente le cose come stanno.

Chanel invece mette in scena tutta la sua grinta e annuncia la nuova coppia a Draco, che ovviamente non la prende bene, abboccando a ciò che Chanel voleva.

Ho deciso che per ogni nuovo capitolo vi posterò qualche frase di quello dopo (così vi lascio sulle spine muahahah XD) *ehm ehm* no scherzo (seeeeee ><) così vi fate un idea su quello che accadrà:

 

«…Quindi ha capito cosa hai in mente?» chiese Tiara entrando nella Sala Grande e seguendo l’amica come un cagnolino da quanto era eccitata.

«Ti ho già detto “no” almeno cento volte, Tiara, la finisci?»

 

«Grazie per averci provato» sussurrò Sophie a Hermione che accennò un mezzo sorriso, anche se non del tutto sincero.

 

«Stiamo scherzando?» sbraitò Chanel posando il libro nello zaino.

«Abbassa la voce…» disse Tiara posando anche lei il libro. «Per colpa di quella mezzosangue Piton ci ha affibbiato questa punizione!»

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Il primo giorno ***


«…Quindi ha capito cosa hai in mente?» chiese Tiara entrando nella Sala Grande.

«Ti ho già detto “no” almeno cento volte, Tiara, la finisci?» Chanel aveva raccontato tutto a Tiara di quello che era successo la notte prima, e per tutto il tragitto dalla sala comune Serpeverde alla Sala Grande, Tiara le aveva fatto mille domande sull’accaduto, seguendola come un cagnolino in cerca di coccole.

«Sì…sì…» ma era ovvio che non voleva “finirla”. «Però nemmeno io ho capito cos’hai in mente…me lo spieghi?»

Chanel e Tiara presero posto al tavolo dei Serpeverde. Draco, seduto poco lontano, non aveva degnato Chanel di uno sguardo, se ne stava seduto a fare colazione parlando con i suoi amici Tiger, Goyle e Pansy Parkinson, che faceva la smorfiosa con lui.

«Allora…» incominciò Chanel prendendo un cornetto. «È tutto molto semplice, quindi apri il tuo cervello e ascoltami bene. Malfoy si deve ingelosire, è chiaro?»

«Capisco…e credi che stia funzionando?»

«Ovvio!» disse Chanel altezzosa. «Non puoi capire com’era furioso ieri!»

E si immersero nuovamente nel racconto della sera prima.

 

«Buongiorno ragazze!» dissero in coro Fred e George, i gemelli Weasley, fratelli maggiori di Ron, quando Sophie, Hermione e Ginny scesero in Sala Comune. «Dormito bene?»

«Sì, abbastanza» rispose Sophie, che aveva conosciuto i fratelli di Ron il giorno precedente.

«Eppure non sembra, Soph» disse Fred sedendosi davanti a Sophie, una volta entrati nella Sala Grande.

«State tranquilli» disse Sophie rivolta a tutti; il suo stato d’animo era così evidente? «Sto bene»

Hermione lanciò uno sguardo torvo a Sophie che però scosse la testa.

«Buondì a tutti!» Harry arrivò al tavolo dei Grifondoro così allegramente che sembrò a tutti che stesse saltellando.

Si infilò nel posto tra Hermione e Ron.«Ehi, a proposito di dormite, qui c’è uno che dorme troppo!» disse Fred.

«E chi dorme non piglia pesci!» continuò George prendendo il cornetto che c’era nel piatto di Harry.

«Ehi! Ridammelo!» George morse il cornetto e Harry rinunciò prendendosene un altro. «Volete sapere una cosa fantastica?»

«Dicci!» disse Ron con la bocca piena di leccornie.

«Mi sono fidanzato con Chanel!»

«La sorella di Sophie?» chiese Fred, Harry annuì facendo un grosso sorriso.

«Ah, a proposito» disse Harry rivolto a Sophie, che stava seduta tranquilla come se la cosa non la toccasse minimamente. «Mi dispiace che abbiate litigato…»

«Non ti preoccupare…in fondo lei è una Serpeverde e io una Grifondoro, c’era da aspettarselo che sarebbe andata a finire così» Sophie cercò invano di sorridere.

«Comunque è sempre tua sorella, sono sicuro che capirà i suoi sbagli»

«Tu credi veramente che lei sbagli?» chiese Sophie incredula.

«Sì…non è giusto che ti tratti così» questa volta la Grifondoro fece un sorriso sincero.

Hermione fece l’occhiolino a Sophie che arrossì violentemente.

«Credo che sia ora di andare a lezione» disse Ron desolato di non poter stare ancora a mangiare. «Piton ci ucciderà se arriviamo in ritardo»

Detto questo i quattro studenti del terzo anno si alzarono e si avviarono frettolosamente verso i sotterranei.

 

Nei sotterranei erano già raggruppati un bel po’ di Serpeverde, tutti pronti per una lezione con il direttore della loro Casa che sicuramente avrebbe umiliato i Grifondoro, i loro avversari storici.

Sophie, Harry, Hermione e Ron arrivarono prima degli altri della loro casata, e si affrettarono a prendere un posto abbastanza lontano nell’oscura aula di Piton.

Draco Malfoy entrò subito dopo, seguito da un gruppo di Serpeverde tra cui Tiara e Chanel, che non si degnò nemmeno di guardare la sorella.

In poco più di due minuti l’aula si riempì, e per ultimo entrò Piton, che chiuse la porta più forte che potè, riuscendo a richiamare così il silenzio nell’aula.

Piton camminò a passo svelto verso la cattedra, e una volta arrivato si voltò verso gli studenti scuotendo inconsciamente i capelli neri.

«Dò il benvenuto alle nuove studentesse del terzo anno» disse Piton velocemente. «Le sorelle Sophie e Chanel McKanzie, la prima di Grifondoro, e la seconda di Serpeverde» Piton guardò ammirato Chanel, e, come fece quest’ultima all’entrata, non degnò Sophie di uno sguardo.

«Spero che vi siate allenati durante le vacanze» picchettò con la bacchetta sulla lavagna e comparve una scritta: “pozione Polisucco”. «Chi mi parla della pozione Polisucco?»

La mano di Hermione saettò in aria, ma Piton fece finta che non esistesse e percorse l’aula con lo sguardo in attesa di un’altra mano alzata.

Ostinato a non chiamare Hermione, il professore scelse un'altra “cavia”.

«Signorina Sophie McKanzie» disse maligno rivolto a Sophie. «Lei lo sa, giusto?»

Sophie sospirò con angoscia e fece una rapida ricerca nella sua memoria. Lady Smile non aveva ancora insegnato a lei e a sua sorella la pozione Polisucco.

«Ecco…la pozione Polisucco…» incominciò Sophie senza sapere che stava dicendo.

Hermione non riuscì più a stare zitta, non solo per l’impazienza di rispondere, ma anche per il desiderio di volere aiutare la sua amica.

«…La pozione Polisucco serve a dare a una persona l’aspetto fisico di un’altra per un’ora, la preparazione di tale pozione è lunga ed elaborata. Il nome deriva dall’unione delle parole “polimorfico”, cioè cambiare forma, e…» Sophie sarebbe stata grata a Hermione per tutta la vita per averla salvata da Piton, ma il professore non la pensava come lei.

«Signorina Granger» disse il professore calmo interrompendo il discorso di Hermione. «O forse dovrei chiamarla signorina McKanzie, visto che la domanda non era per lei. Dieci punti in meno a Grifondoro. Grazie alla signorina Granger, ora preparerete tutti la pozione Polisucco, senza l’aiuto di libri o istruzioni, ovviamente sapete che ci vuole tempo per la pozione, ma avrò modo di valutare ciò che avete fatto in quest’estate, avete un ora e mezzo a partire da ora» detto questo si sedette e si immerse nella lettura di alcuni fogli, mentre dei sonori “buu” si levavano dall’angolo dei Serpeverde diretti a Hermione.

«Grazie per averci provato» sussurrò Sophie a Hermione che accennò un mezzo sorriso.

 

«Stiamo scherzando?» sbraitò Chanel posando il libro nello zaino.

«Abbassa la voce…» disse Tiara posando anche lei il libro. «Per colpa di quella mezzosangue Piton ci ha affibbiato questa punizione!»

«Noi siamo della sua casa! Dovrebbe favorirci…ora gliela faccio vedere io…» Chanel alzò la mano e diede un colpo di tosse per richiamare l’attenzione di Piton.

«No, ferma!» le sussurrò Tiara, ma era troppo tardi.

«Ha bisogno di qualcosa, signorina McKanzie?» la classe si voltò meccanicamente verso Chanel, solo pochi interpretarono male e guardarono Sophie.

«Sì, professore» disse Chanel calma.

«E cosa c’è che non va?» chiese scandendo le parole una ad una.

«Vede, l’insegnante che abbiamo avuto io e Sophie non ci ha accennato minimamente la pozione Polisucco, quindi io mi chiedo come posso preparare una pozione se non so nemmeno con cosa è fatta?» la classe restò a bocca aperta, chi aveva mai aveva avuto il coraggio di parlare così all’insegnate più temuto della scuola? Tutti sicuramente si aspettavano una bella punizione per Chanel.

«Quindi devo credere che lei e sua sorella avevate un insegnate non competente» disse Piton scrutando attentamente la Serpeverde.

«Può anche dire incompetente, non abbiamo fatto quasi niente di Pozioni con lei»

«Capisco…» Piton si alzò e battè nuovamente la lavagna con la bacchetta, sotto la scritta “pozione Polisucco” apparvero gli ingredienti e le istruzioni. «Ecco a lei signorina McKanzie, spero che entro la prossima settimana lei riuscirà a ricordarsi tutte le istruzioni della pozione Polisucco»

«Ovvio, professore.» la classe era ancora più sbalordita, chi di loro era mai riuscito ad avere una conversazione “normale” con Piton?

Piton si risedette e continuò a leggere i suoi fogli, con la casse che ancora fissava sbalordita Chanel.

«Chanel, ti sposerei!» disse Tiara abbracciando l’amica.

«Ehi! Prima me la sposo io!» esclamò un ragazzo di Serpeverde, spuntandole alle spalle.

Un orda di Serpeverde si mise a complimentarsi con Chanel, che sorrideva da vincitrice. L’unico che non si congratulò fu Malfoy, ma Chanel se lo aspettava.

«Sono proprio fortunata ad averti come amica» disse Tiara quando tutti si furono complimentati con la nuova arrivata.

«Tante vorrebbero essere al tuo posto» Chanel lanciò uno sguardo verso Harry e gli fece l’occhiolino, che lui ricambiò, sicuramente soddisfatto della sua ragazza. «Quindi non mi tradire»

«Non sono una traditrice, devi fidarti di me» Chanel sorrise e incominciando a preparare la pozione pensò alla canzone dei Serpeverde del cappello parlante, era tutto vero.

 

Angolo dell'autrice:

Duuunque! Benvenuti nel nuovo capitolo di Hogwarts!

Inizio con i ringraziamenti per i commenti: BeaDiosa, comesnaturally e nausicaa black.

Non ho molto da commentare su questo capitolo, vi mostro la lezione di Piton e come lui stia sempre dalla parte dei Serpeverde. Potete notare anche un fattore in comune tra le gemelle: la determinazione.

Sophie è determinata a fare la forte nei confronti di Harry, e sa di poterci riuscire.

Chanel è determinata a farsi vedere come una vera Serpeverde e a guadagnare l'attenzione di Malfoy.

Come l'altra volta vi lascio delle frasi tratte dal prossimo capitolo (che vi avverto sarà abbastanza breve), mi raccomando, commentate in tanti ; D

 

«Mmmh…» disse il professore guardando tutti gli studenti. «Ehm…Sophie vieni tu?»

 

La zona dei Serpeverde invece era molto più eccitata. Chanel si era fatta avanti tra i suoi compagni e si era seduta su un grosso masso a godersi la scena.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Cura delle Creature Magiche ***


Alla fine della lezione di Piton tutti gli studenti –tra i quali molti imbronciati e sudati- uscirono dall’aula per dirigersi verso le altre lezioni.

Sophie e Chanel avevano Incantesimi, e si avviarono con i rispettivi amici nell’apposita aula.

Quel giorno il basso e simpatico professor Vitious insegnò alla classe l’incantesimo Tarantallegra, che provoca alle gambe dell’avversario un movimento irrefrenabile.

La lezione fu molto divertente, poiché i pochi che eseguirono correttamente l’incantesimo poi non riuscirono più a frenarlo, a quel punto ci pensava Vitious a fermare i “balli” di tutti gli studenti. Bè, fermò tutti i balli tranne quello di Hermione, che destreggiava perfettamente la bacchetta.

All’ora di pranzo gli studenti si riunirono nella Sala Grande. I Serpeverde, più allegri che mai, raccontavano a tutti di come Pansy Parkinson era riuscita a stregare le gambe di Neville -studente di Grifondoro. Ma il fatto che faceva veramente orgoglio alla Casa era accaduto durante l’ora di Pozioni grazie a Chanel.

Le altre Case erano molto giù, poiché i Serpeverde era da un giorno che non facevano altro che snobbarli.

Dopo il movimentato pranzo fu la volta di Cura delle Creatura Magiche. Gli studenti del terzo anno si avviarono fuori dal castello, verso la capanna del guardiacaccia Rubeus Hagrid, il nuovo insegnante di Cura delle Creature Magiche.

«Buon pomeriggio, ragazzi» disse Hagrid piuttosto allegro quando la classe si fu raccolta attorno a lui. «Per la nostra prima lezione ho una sorpresa, seguitemi!»

Hagrid si fece spazio tra i suoi alunni e si incamminò verso il bosco, costeggiando la Foresta Proibita.

«Aprite il libro a pagina dieci» disse poi fermandosi.

Tutti gli studenti presero il loro libro ed eseguirono, o meglio provarono ad eseguire: il libro aveva il titolo “Mostro dei Mostri”, ed era veramente un mostro! I denti chiudevano le pagine come un lucchetto e tre occhietti tondi stavano a fianco del titolo.

«E come facciamo ad aprirlo?» chiese Draco disgustato.

«Accarezzandogli il dorso, naturalmente!» rispose Hagrid come se fosse davvero la cosa più naturale del mondo, e si insinuò nuovamente nel bosco.

Tutta la classe accarezzò il dorso del libro, che si aprì meccanicamente, ma non tutti riscontrarono il successo desiderato: Neville Paciock riuscì solamente a farsi aggredire dal volume, che gli rovinò completamente la divisa scolastica.

«Dovevi accarezzarlo!» gli disse Ron ridendo insieme agli altri.

Quando tutti, compreso Neville, riuscirono ad aprire il “mostro dei mostri” per vedere Hagrid ricomparire da dietro gli alberi, ma non era più solo. Trasportava con una corda un animale molto strano; sembrava un’unione tra un cavallo e un grifone.

«Vi presento Fierobecco!» disse Hagrid allegro accarezzando la testa di Fierobecco. «Chi sa dirmi che creatura è?»

Ovviamente l’unica mano alzata fu quella di Hermione, Hagrid le fece cenno di rispondere.

«Questo è un Ippogrifo, una creatura mezza cavallo e mezzo grifone, con testa e ali d’aquila, zampe anteriori e petto da leone, e il resto del corpo da cavallo» rispose preparata.

«Brava, Hermione» si complimentò Hagrid lanciando a Fierobecco un furetto morto che l’Ippogrifo divorò ingordo. «Cinque punti a Grifondoro. Sono creature molto orgogliose, gli Ippogrifi, per avere la loro fiducia dovete prima inchinarvi in segno di rispetto, e poi potete toccarlo, ma state attenti a non torcergli una piuma, non vi conviene. Ora, chi vuole venire ad accarezzarlo?»

Tutti fecero meccanicamente tre passi indietro, e Hagrid ne sembrò deluso.

«Mmmh…» disse il professore guardando tutti gli studenti. «Ehm…Sophie vieni tu?»

Sophie si guardò intorno cercando con lo sguardo un aiuto da Hermione, che però le rispose alzando le spalle.

«Allora, Sophie» disse Hagrid facendole cenno di bloccarsi a qualche metro di distanza da Fierobecco. «Ora fai un inchino profondo, se lui lo fa puoi avvicinarti, se non lo fa…bè…ne riparliamo dopo…» 

Sophie obbedì e fece il suo inchino. Le sembrò che passassero secoli, ma dopo un minuto circa anche l’Ippogrifo fece un maestoso inchino, e gli applausi della classe risuonarono nel bosco.

«Brava, Sophie! Ora avvicinati e prova ad accarezzarlo» anche questa volta la Grifondoro eseguì. «Lentamente, Sophie…più lentamente…»

Fierobecco fece due passi avanti ed emise un suono agghiacciante, Sophie si paralizzò per la paura e invece di avanzare lentamente come le aveva detto Hagrid, fece dei veloci passi indietro, inciampò in un sasso e cadde a terra. Questo non sembrò fare tanto piacere all’Ippogrifo che aprì il becco minaccioso e dimenò le ali.

Hermione era ancora più paralizzata di Sophie, stringeva il braccio di Ron, che dal canto suo stava arrossendo vistosamente.

La zona dei Serpeverde invece era molto eccitata. Chanel si era fatta avanti tra i suoi compagni e si era seduta su un grosso masso a godersi la scena.

«Calma, Sophie» disse Hagrid, ma non stava proprio dando un buon esempio poiché non era per niente calmo. «Rialzati lentamente e inchinati di nuovo»

Sophie aveva il fiatone, ma per la terza volta obbedì. Fierobecco si stava scaldando ed era irrequieto, ma vedendo l’inchino di Sophie, che fu ancora più profondo degli altri, si tranquillizzò e si inchinò a sua volta.

Non ci fu bisogno di un invito di Hagrid, Sophie avanzò lentamente di sua spontanea volontà e quando fu a pochi centimetri di distanza allungò il braccio e finalmente accarezzò teneramente la testa piumata di Fierobecco.

Altri applausi, uniti a sospiri di sollievo, si levarono dalla classe.

«Bravissima, Sophie!» disse Hagrid battendo fragorosamente le mani. «Davvero brava! Bè…ora puoi cavalcarlo!»

«Cosa?!?» esclamò Sophie, che apriva la bocca per la prima volta durante la lezione. Ma era troppo tardi, Hagrid l’aveva già sollevata per i fianchi e messa su Fierobecco.

«Aggrappati bene, ma non tirargli nemmeno una piuma, non ti ringrazierà!» detto questo Hagrid diede un lieve colpo all’Ippogrifo che aprì le sue enormi ali e si levò in volo, accompagnato dall’urlo di Sophie.

 

Angolo dell'autrice

Devo dire che è passato un bel po' dall'ultim aggiornamento, ma vabbè, come si dice meglio tardi che mai! ; )

Dunque, inizio come sempre con i ringraziamenti:  Lottie de la Valliere, comesnaturally e _lele_, grazie perchè mi seguite!

Non c'è molto da dire su questo capitoletto... diciamo che vi mostro le vicende scolastiche prima di entrare proprio nel vivo della storia in cui, a proposito, penso vi entreremo dal prossimo capitolo.

Come sempre vi lascio gli spoiler del cap 10,

enjoy *-*

 

«Non sai quanto sono triste…» Chanel si alzò dal masso su cui si era goduta la scena dell’Ippogrifo e, facendosi spazio, andò verso Sophie.

«Triste per cosa, Chanel?» le chiese Sophie voltandosi verso la sorella. Basta, non avrebbe più subito nulla da lei, ora voleva affrontarla

 

Chanel si tolse le mani sporche dalla bocca; aveva le labbra gonfie e insanguinate, l’impatto con il masso era stato troppo forte, ed era un bene se non aveva anche un occhio nero.

 

Harry annuì, ma si vedeva che aveva la testa tra le nuvole, stava pensando a qualcosa che probabilmente lo turbava molto.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Questione di famiglia ***


Tralasciando il grido iniziale, il volo su Fierobecco fu bellissimo. L’Ippogrifo, con in groppa Sophie, fece il giro completo del castello, e infine volò sopra il Lago Nero. Fierobecco toccava la superficie del lago con le zampe, schizzando dell’acqua dolce sul viso felice di Sophie, che non aveva mai vissuto un esperienza più bella; sembrava che tutte le preoccupazioni fossero svanite, e avessero lasciato il posto a una libertà senza confini.

Quando Fierobecco atterrò nel bosco Hagrid aiutò Sophie a scendere, e Hermione le corse incontro, seguita da Ron e Harry, che si congratularono a turno.

«Per un attimo ho temuto il peggio!» esclamò Hermione abbracciando l’amica.

«Sei stata fantastica!» si congratulò Ron dando una pacca sulla spalla di Sophie. «E anche coraggiosa… io sarei diventato viola, fossi stato al tuo posto!»

«Concordo con Ron» aggiunse Harry sorridendo.

«Complimenti, Sophie» disse Hagrid raggiungendo i quattro amici. «Allora, come vado al mio primo giorno?» chiese sottovoce, arrossendo leggermente.

«Benissimo, professore» rispose Harry.

Sophie si voltò verso Fierobecco e gli diede un tenero buffetto sulla testa. «Sei stato fantastico anche tu, Beccuccio…anche se per un secondo temevo che mi avresti sbranata!» molte risate si levarono dal gruppetto che, dopo pochi istanti, si riunì al resto della classe.

«Credo che per oggi possa bastare» annunciò Hagrid. «Alla prossima lezione potrà cavalcare Fierobecco qualcun altro» detto questo si addentrò nel bosco insieme alla creatura magica, probabilmente per lasciarla un po’ libera.

Sophie stava descrivendo le sensazioni che aveva provato su Fierobecco ai Grifondoro, quando qualcuno la interruppe «Non sai quanto sono triste…» Chanel si alzò dal masso su cui si era goduta la scena dell’Ippogrifo e, facendosi spazio, andò verso la sorella.

«Triste per cosa, Chanel?» le chiese Sophie voltandosi verso colei che la stava sfidando; il volo sull’Ippogrifo l’aveva rinvigorita, non voleva soccombere alla nuova prepotenza di Chanel.

«Sai, quando stavi volando su quel coso speravo tanto che tu cadessi» i Serpeverde sorrisero. «…Così sarei stata figlia unica, come dovrebbe spettarmi di diritto…mi sa che devo ancora aspettare…»

«Oh, ma come sei gentile, sorellina…» Sophie non aveva la risposta sarcastica pronta come sua sorella, ma manteneva lo sguardo fermo e minaccioso.

«A quest’ora mamma e papà sarebbero fieri di te, la loro piccola strega che cavalca un Ippogrifo…e che per poco non stava per essere mangiata!» Chanel sospirò. «Sai ero molto eccitata…finalmente avrei avuto una camera tutta per me…e i nostri genitori avrebbero avuto un problema in meno… e poi dite che penso solo a me stessa! Questo è un pratico esempio che penso anche ad alleggerire la vita a mamma e papà»

«Cuciti la bocca, Chanel» disse Sophie con i pugni serrati cercando di trattenere la rabbia che le stava ribollendo.

«Uh, si scalda facilmente la Grifondoro…» Chanel sghignazzò. Tiara si avvicinò a lei e le sussurrò qualcosa all’orecchio.

Hermione si avvicinò a sua volta a Sophie, e le mise una mano sulla spalla. Se Chanel veniva sostenuta da Tiara allora anche lei avrebbe sostenuto Sophie.

«Che ha in mente la biondina?» chiese Sophie che ancora stringeva i pugni.

«Tiara?» Hermione la guardò con disprezzo. «È una macchinatrice, quindi niente di buono, sicuro»

Chanel sorrise e annuì a Tiara che si rimise al suo posto, raggiante, godendosi la scena che stava per avvenire davanti agli occhi attenti degli studenti.

«Che voleva?» chiese Sophie accigliata come non mai. «Hai forse bisogno di sostegno? Che voleva Tiara?»

«Aspettavo la tua domanda…» Chanel emise un ghigno e afferrò la sua bacchetta dalla tasca. Sophie fu completamente presa di sorpresa. «Tarantallegra

Le gambe di Sophie incominciarono a muoversi senza controllo. La mossa di Chanel scatenò le risate di tutti i Serpeverde e le sue: rideva più di tutti tenendosi lo stomaco dal divertimento.

«Oh, Sophie!» disse Hermione cercando di tenerla ferma. Ron e Harry la raggiunsero. «Finite Incatatem!» esclamò Hermione puntando la bacchetta alle gambe di Sophie, che cessarono di muoversi. L’incantesimo di Hermione sembrò più una supplica.

«Grazie, Hermione…» disse Sophie con un sospiro aggrappandosi a Ron e Harry che cercavano di sorreggerla.

«Ora la sistemo io!» sbraitò Hermione. Chanel non si era ancora accorta che l’incantesimo era finito: era girata di spalle a ridere insieme ai Serpeverde, mentre i Grifondoro e le altre Case sussurravano contro di loro.

«E io ti aiuto!» disse Ron mettendosi al fianco di Hermione con la bacchetta alzata.

«No, fermi!» Sophie si mise davanti a loro.

«Spero che scherzi, Sophie» disse Ron accigliato. «Si merita una punizione coi fiocchi!» Sophie fece un ghigno simile a quello di Chanel.

«E sarò io a dargliela!» Sophie puntò la bacchetta verso Chanel. << Rictumsempra!>>

La Serpeverde fu scaraventata verso il masso su cui era seduta poco prima. Le risate dei Serpeverde cessarono di colpo, Tiara corse verso l’amica, mentre Draco si spostò in prima fila seguito da Tiger e Goyle.

«Chanel? Stai bene?» chiese Tiara. Nuove risate provenivano dai Grifondoro.

«Scommetto che non eri attenta quando Lady Smile ci ha insegnato questo incantesimo!» urlò Sophie per schernirla.

Chanel si staccò dal masso, e si inginocchiò sull’erba del bosco. Aveva parecchi graffi e lividi e teneva le mani davanti la bocca.

«Maledetta…» imprecò Chanel alla sorella. «Che cos’ho nella bocca?» chiese a Tiara che l’aiutò ad alzarsi.

La ragazza si tolse le mani sporche dalla bocca; aveva le labbra gonfie e insanguinate, l’impatto con il masso era stato troppo forte, e probabilmente era un bene se non aveva anche un occhio nero.

Tiara indugiò per rispondere, e Chanel si guardò le mani che prima le coprivano la bocca, erano sporche di sangue.

«Sangue?» disse Chanel a bassa voce toccandosi nuovamente le labbra. «Ho sangue?»

«Sì…» rispose Tiara ancora più a bassa voce di Chanel.

«Ora gliela faccio vedere io a quella…quella…» Chanel cacciò un urlo rabbioso e tutti si voltarono verso di lei.

«Che c’è, Chanel?» chiese Sophie sorridente. «L’orgoglio di mamma e papà è arrabbiato?»

«Te ne pentirai!» esclamò Chanel minacciosa riprendendo da terra la sua bacchetta.

«Te lo meriti!» sbraitò Sophie sull’orlo delle lacrime.

«Per averti rubato il ragazzo?» Sophie arrossì. «Quanto mi dispiace! Ora, vuoi vedere come ho seguito bene durante le lezioni di incantesimi di Lady Smile?»

«Hagrid starà per arrivare, finiamola qui» disse Sophie, che stava per posare la bacchetta.

«Hagrid dovrà portare comunque qualcuno in infermeria!» esclamò Chanel alludendo alle sue ferite. Puntò la bacchetta verso Sophie. «Everte Statim!» urlò Chanel, Sophie fu scaraventata in pochi secondi circa cinque metri di distanza dal punto in cui era.

Rotolò e si infangò tutti i vestiti, fino a sbattere contro dei piedi enormi: era Hagrid.

«Brava, Chanel» disse Tiara avvicinandosi a Chanel, ora i Serpeverde applaudivano orgogliosi. «Ma credo che ti ritroverai nei guai…»

«Non mi interessa, ora imparerà a stare attenta a me» disse Chanel appoggiandosi a Tiara e asciugandosi il sangue. Draco guardava colpito Chanel, come la maggior parte dei Serpeverde, probabilmente si sarebbe congratulato con lei se non fosse così arrabbiato.

«Stai bene, Sophie?» domandarono in coro Harry, Ron e Hermione correndo verso l’amica.

«Ahi…per niente…» rispose Sophie cercando di togliersi un po’ di fango dalle guance.

«Vieni, aggrappati a me…» disse Hagrid, fece alzare Sophie e la trascinò verso il resto della classe, che ora era completamente zitta.

«Che ti è successo, Chanel?» chiese Hagrid guardando i suoi graffi e lividi, e soffermandosi sulle labbra insanguinate.

«Sophie mi ha lanciato un incantesimo e sono andata a sbattere contro quel masso» disse Chanel calma e con la faccia colpevole.

«Lei mi ha colpita e mi ha scaraventata via!» strillò Sophie in sua difesa.

«Basta così, Chanel vai in infermeria, per favore Tiara accompagna tu Chanel» Tiara non disse niente e seguì Chanel verso il castello. «La lezione è finita!» annunciò Hagrid con il suo vocione, e tutti si dispersero per tornare al castello per la lezione di Difesa contro le Arti Oscure.

Sophie potè giurare di aver sentito Draco dire ai suoi amici “Questo posto è sceso davvero in basso, quando mio padre verrà a sapere che Silente ha messo questo zotico a insegnare…”.

«Va tutto bene, Sophie?» chiese Hagrid.

«Credo di sì…» rispose lei massaggiandosi la schiena. «Chanel mi ha lanciato un incantesimo e…»

«Tranquilla, parlerò con il professor Piton per prendere dei provvedimenti, ora vai a lavarti, ci vediamo più tardi» Hagrid si avviò verso il castello a grandi passi, mentre Sophie, Harry, Ron e Hermione rimasero ancora per pochi attimi nel bosco.

«Sarà difficile convincere Piton» disse Ron brusco. «Chanel è diventata una sua prediletta»

«Se penso a lei mi viene…» Hermione digrignò i denti. «E mi stava simpatica! Anzi, era, simpatica! Come può una persona cambiare in così poco tempo?»

«Non l’ho ancora capito, Hermione» sospirò Sophie a testa bassa.

«Meglio parlare d’altro…» Ron si girò verso Harry. «Vorrei fare le selezioni di Quidditch, quando sono?» Harry non rispose. «Mi stai ascoltando?»

Harry annuì, ma si vedeva che aveva la testa tra le nuvole, stava pensando a qualcosa che probabilmente lo turbava molto.

 

 

Angolo dell'autore

Sono in ritardo, lo so, ma l'importante è postare, prima o poi, giusto? ; )

Ringrazio _lele_, comesnaturally e BeaDiosa per le vostre recensioni che sono sempre molto gradite!

Credo che da questo cap in poi entreremo davvero nel vivo della storia, nelle vicende che come sapete scuotono Hogwarts durante il terzo anno e nelle nuove vicende che coinvolgono le gemelle Chanel e Sophie (ah, volevo aggiungere che si legge con l'accento sulla i: Sofì).

Devo dire che questa è una delle mie scene preferite nella fan fiction, che sono sicura che a molti ricorderà la scena della lotta di Harry e Draco ne "la camera dei segreti".

Buona lettura! Ed ecco le anticipazioni del prossimo capitolo!

 

«Davvero?» Sophie si decise ad alzare la testa.

«Ovvio!» Hermione abbassò la voce. «E credo che questo non stia facendo molto piacere alla nostra cara miss Serpeverde, poveretta, i suoi piani sono sventati!» Hermione fece l’occhiolino a Sophie che si decise a sorridere.

 

«Oppure sei tu, cara sorellina, a voler vedere il tuo ragazzo, a proposito, corrono voci che non ne può più di te e ti ha mollata»

 

Chanel si abbassò e riprese la sua bacchetta che puntò furiosamente verso Tiara. «Finite Incantatem!» Tiara si fermò, e con il fiatone si sedette sugli spalti.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Selezioni ***


Dopo Cura delle Creature Magiche fu la volta di Difesa contro le Arti Oscure.

Il nuovo professore, Remus Lupin insegnò alla classe come combattere un Molliccio, una creatura che prende la forma della tua più grande paura. Anche questa fu una lezione molto simpatica, a cui però Chanel non poté partecipare.

Lei rimase tutto il giorno in infermeria a farsi curare da Madama Chips, e passati due giorni si vedeva solo un leggero gonfiore alle labbra.

E i due giorni passarono, e velocemente, con un atmosfera non molto allegra per tutti.

Ron era emozionato per le selezioni di Quidditch che si sarebbero tenute il giorno seguente, Sophie era sempre triste, per un motivo o per un altro, ed Hermione era sempre la prima a consolarla, ma nemmeno a Chanel andava tanto bene, perché né Draco né Harry le rivolgevano parola, e quest’ultimo era sempre sospeso nei suoi pensieri.

 

«Ehi, Sophie!» esclamò Hermione ad un tratto, stava facendo il compito di Aritmanzia con l’amica. «Sono quasi le cinque, che ne dici di andare a vedere le selezioni di Quidditch di Ron?» chiese ripiegando la pergamena.

«Mhh perché no?» Hermione sorrise, e insieme si avviarono verso il campo di Quidditch. Non si dissero nulla per tutto il tragitto e, quando arrivarono al campo, si sedettero silenziosamente sugli spalti.

«Sei mai stata ad una partita di Quidditch?» chiese Hermione rompendo il silenzio, in realtà il Quidditch era la cosa che le importava di meno.

«Si, da piccola sono stata alla Nazionale di Quidditch con mio padre…e mia sorella» Sophie abbassò la testa, ed Hermione non seppe più che dire.

«Stanno entrando!» disse ad un tratto Sophie puntando l’indice verso il campo.

Una trentina di ragazzi e ragazze con la divisa scarlatta di Grifondoro stavano entrando in campo con un manico di scopa ciascuno, prendendo quota in meno di un minuti.

«…Ed ecco Ron!» l’indice di Sophie si spostò verso un ragazzo dai capelli rossi che si posizionò davanti ai tre anelli, Ron provava il ruolo da Portiere.

«VAI RON!» urlarono in coro Hermione e Sophie.

«Ehi, ma quella non è Ginny?» chiese Sophie.

«Si, credo che faccia i provini per il ruolo di Cacciatore…» fece una pausa e guardò Ginny volare come una giocatrice professionista. «Sono sicura che la prenderanno in squadra»

Sophie annuì e si perse a guardare il volo di Ginny.

«Senti…»  Sophie era abbastanza agitata e, anche se Hermione poteva già considerarsi per lei un’amica del cuore, si vergognava di mostrare così tanto interesse per il suo migliore amico. «…Hermione sai perché Harry è così strano in questi giorni?»

Hermione distolse lo sguardo dal Quidditch e rivolse una strana occhiata a Sophie.

«…Ecco tu e Ron siete i suoi migliori amici, e magari sapete che gli succede…»

«Veramente non lo so» lo sguardo di Hermione tornò al campo. «Harry è strano dalla lezione di lunedì di Cura delle Creature Magiche. Non sta parlando con nessuno, ma se lo conosco bene dopo due anni sono sicura che lo ha turbato qualcosa nel litigio fra te e Chanel»

«Lo immaginavo…» Sophie abbassò gli occhi. «Ecco perché non mi parla, è arrabbiato perché io ho fatto del male alla sua cara fidanzatina…non dovevo attaccarla! Ma che mi è saltato in mente?» Sophie si mise la testa fra le mani scompigliandosi i capelli, che quel giorno erano legati con uno chignon.

«Allora…partiamo dall’attacco che tu hai lanciato a Chanel: è stata legittima difesa! Solitamente io non sono favorevole a queste cose, ma in questo caso direi che sarebbe stato stupido stare fermi» Hermione guardò Sophie, la notizia non sembrò averla rallegrata. «Poi, Harry non sta parlando con nessuno, nemmeno con la sua cara fidanzatina»

«Davvero?» Sophie si decise ad alzare la testa.

«Ovvio!» Hermione abbassò la voce. «E credo che questo non stia facendo molto piacere alla nostra cara miss Serpeverde, poveretta, i suoi piani sono sventati!» Hermione fece l’occhiolino a Sophie che si decise a sorridere.

«Quindi credi che non sia arrabbiato con me?»

Hermione scosse la testa «Non lo è di sicuro!» e sorridendo tornò a guardare i provini di Quidditch.

«…Cosa?!?» esclamò Sophie a un tratto.

«Ho detto che non è di sicuro arrabbiato con te» ripeté Hermione.

«No, cosa ci fanno loro qui?»

«Loro chi?» Hermione si girò verso un punto indicato da Sophie: Chanel e Tiara stavano scendendo sugli spalti.

«Non lo so, queste sono le selezioni dei Grifondoro…» disse Hermione guardando Chanel.

«Ehi, che ci fate voi due qui?» le due Serpeverde si accorsero di Hermione e Sophie e scesero velocemente verso di loro.

«Assistiamo alle selezioni della squadra di Grifondoro» rispose Hermione scocciata. «Piuttosto, voi che ci fate qui?»

«La Mezzosangue si confonde, poverina» disse Tiara ghignando, mentre Hermione strinse i pugni più forte che poté diventando rossa in volto.

«Ora ci sono le selezioni per la squadra di Serpeverde, vi interessa sapere chi sono i giocatori che vi batteranno?» chiese Chanel.

«Oppure sei tu, cara sorellina, a voler vedere il tuo ragazzo? A proposito, corrono voci che non ne può più di te e ti ha mollata» Sophie si portò la mano alla bocca. «Che c’è, ho detto qualcosa che non va?»

Chanel diventò rossa in volto come Hermione e non riuscì a trattenersi; mise la mano in tasca e prese la bacchetta, ma Sophie questa volta fu più veloce.

«Expelliarmus!» la bacchetta volò via dalla mano di Chanel e andò a finire negli spalti più lontani.

«Ops! Ho fatto qualcosa che non dovevo fare?» la derise Sophie.

Chanel fece alcuni passi avanti fino ad arrivare qualche centimetro da sua sorella. «Non ho bisogno di una bacchetta per farti un occhio nero!» strillò la Serpeverde, e sbandierò i pugni verso Sophie, ma non riuscì a colpirla, perché Hermione ebbe l’accortezza di fermarla bloccandole le braccia da dietro. «Mollami!» urlò Chanel dimenandosi.

Ma la loro conversazione non passò inosservata, e non fu nemmeno l’unica; nel campo di Quidditch era appena finita una discussione tra i Grifondoro e i Serpeverde che, alla fine,  sentendo le urla di Sophie e Chanel, erano volati verso gli spalti per vedere cosa accadeva.

«Lasciala!» esclamò Tiara incominciando a strattonare Hermione, che però cercava con tutte le sue forze di tenere Chanel lontana da Sophie.

«Tarantallegra!» esclamò Sophie contro Tiara che incominciò a muovere le gambe senza controllo.

«Che sta succedendo qui?» Harry era appena arrivato sugli spalti in groppa alla sua Nimbus 2000 portandosi dietro un bel gruppo di ragazzi e ragazze. Chanel guardò Harry fulminandolo con lo sguardo, sguardo che il Grifondoro ricambiò.

«BASTA COSÌ!» urlò Chanel al limite della rabbia. Diede un calcio a Hermione, che fu costretta a lasciarla andare, e puntò nuovamente i pugni contro Sophie.

«Non lo farai…» disse Sophie indietreggiando.

«Hai paura?» Sophie scosse la testa violentemente. «Tu ti comporti così solo perché ti ho rubato Harry! Bè, quanto mi dispiace!» poi puntò l’indice verso Harry. «Perché non gli dici la verità?»

Sophie digrignò i denti e sta volta fu lei a scaraventarsi verso Chanel, che a sua volta andò contro di lei.

«FERMATELE!» gridò Harry.

Un paio di ragazzi saltarono giù dalle loro scope e atterrarono sugli spalti a fermare le due gemelle, bloccandole da dietro.

Hermione, che si era ripresa dal calcio (anche se aveva un grosso livido nero), andò a piazzarsi dietro Sophie, mentre Harry riuscì a fermare Chanel insieme ad altri.

Tiara cercò di aiutare Chanel a liberarsi da quelli che la trattenevano, ma non riusciva a controllare le gambe, mentre tra i ragazzi rimasti in sella alla scopa c’era Draco Malfoy, che guardava la scena con un espressione piuttosto divertita.

«Lasciatemi!» Chanel si dimenava come una pazza, ma nessuno dei ragazzi che la trattenevano erano disposti a mollarla. «Sei una stupida! Non ho mai desiderato come adesso essere figlia unica!»

Alla fine entrambe le sorelle rinunciarono a strattonare le persone che le fermavano e si fecero trasportare a debita distanza l’una dall’altra.

«Sei impazzita?» sbraitò Harry strattonando Chanel per un braccio. La Serpeverde si abbassò e riprese la sua bacchetta che puntò furiosamente verso Tiara. «Finite Incantatem!» Tiara si fermò, e con il fiatone si sedette sugli spalti.

«Volevi mandarla in infermeria?» continuò Harry ignorando l’incantesimo di Chanel.

«Come lei ha fatto con me?» Chanel indicò il live gonfiore delle sue labbra. «Perché difendi quella lì? Sono o non sono la tua ragazza? Devo essere sempre io a fare le cose sbagliate?» Harry si guardò intorno, li stavano guardando tutti a bocca aperta.

«Seguimi!»

«Dove?»

«Sbrigati!» Chanel era decisa a non muoversi, così Harry la prese per il polso e la portò verso il castello.

 

Angolo dell'autrice

Seraaaa! Ecco il nuovo capitolo di Hogwarts, e se devo dirvi la verità anche questo è uno dei miei preferiti (ora inizierete a pensare che mi piacciono i litigi tra le gemelle... bè, forse è vere XD)

Ringrazio per le recensioni _lele_, annina155, BeaDiosa, pinkgirl95 e comesnaturally, sono davvero felice che i fan stanno aumentando! ;D

Bè... che dire? Spero che tutti ormai vi siate schierati dalla parte di una delle due gemelle, che poi le ho create per rappresentare i due schieramenti opposti: Serpeverde e Grifondoro, fatemi sapere da che parte state ;)

Ecco gli anticipi del cap 12!

 

p.s. mancano 39 giorni a HP7 part 2!! Vi giuro che sto letteralmente morendo *w*

 

«Non siamo qui per questo!» strillò Harry.

«Prenditi una camomilla!» esclamò Chanel superando di poco il tono di voce del ragazzo.

 

Harry fece un passo indietro, la discussione stava prendendo una piega che non si aspettava minimamente.

 

«Si…» Harry era più impegnato a convincere se stesso di aver fatto capire qualcosa a Chanel. «E anche lei mi ha fatto capire un paio di cosette…»

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Scelte ***


I due camminarono in silenzio fino al castello; una volta entrati Harry cercò una classe vuota, e quando ne trovò una vi entrò portandosi dietro una scocciata Chanel.

«Mi lasceresti il polso?» domandò Chanel. Harry la fulminò. «Per favore?» si affrettò ad aggiungere.

«Non volevo le buone maniere» Harry mollò il polso di Chanel che se lo massaggiò furiosamente.

«Ma hai delle tenaglie al posto delle mani?» chiese notando un segno rosso sul polso.

«Non siamo qui per questo!» strillò Harry.

«Prenditi una camomilla!» esclamò Chanel superando di poco il tono di voce del ragazzo. «Perché siamo qui?»

«Ho bisogno di parlarti»

«Mi stai parlando!»

Harry sembrò non notare il sarcasmo di Chanel e andò avanti. «Non mi piace per niente come hai trattato Sophie a Cura delle Creature Magiche» disse Harry lentamente, come se stesse ripetendo un discorso studiato a memoria.

«Forse ti sei perso la parte “Sophie mi ha spaccato le labbra”» Chanel era veramente accigliata.

«Ma lei non ti avrebbe colpita se tu non l’avessi fatto!» Chanel non disse niente. «E l’hai anche insultata!»

«E allora?»

«E allora?!?» ripeté Harry quasi disgustato. «Siete in Case diverse, non vuol dire che devi attaccarla alla prima occasione che ti capita, tipo come hai fatto prima!»

«Parli così perché tu non hai ascoltato quello che mi ha detto!» Harry la guardò di sottecchi. «Quella è stata legittima difesa» aggiunse Chanel.

«Ti ha attaccata?»

«No»

«Ti ha insultata?»

«In un certo senso…»

«Ti ha disturbata?»

«La sua presenza mi disturba, è una cosa chimica»

«Ti ha rivolto parola?»

«Tu che ne dici?»

«Dico quando è arrivata» Chanel non rispose, si limitò a mordicchiarsi le labbra. «Ecco! Non puoi punzecchiarla ogni volta che la vedi! E non può nemmeno Tiara»

«A te che importa alla fine?» chiese Chanel come per difendersi.

«Mi importa che non mi piace questo tuo comportamento! E poi Sophie è una mia amica»

«Oh, che carino, protegge la sua amichetta» disse Chanel imitando la voce di una bambina. «Eppure a me non mi difendi! Sono o non sono la tua ragazza? Difendi a lei! Questa cosa non mi piace» disse riprendendo il suo tono.

Harry fece un passo indietro, la discussione stava prendendo una piega che non si aspettava minimamente.

«Sai, Harry» continuò Chanel imperterrita. «Credo che sia arrivata l’ora di finirla qui, due anni sono più che sufficienti»

«In che senso?»

«Nel senso che devi finirla con i tuoi amici!» Harry sgranò gli occhi, ma Chanel non si scompose minimamente.

«Stai scherzando?»

«Non sono mai stata tanto seria» Chanel si avvicinò. «Ecco le tue opzioni: numero uno, rinunci a me e ti godi la tua vita, che sarà squallida, con i tuoi patetici amici, numero due, rinunci ai tuoi amici per passare una vita felice con me»

«Non puoi chiedermi questo!» esclamò Harry.

«Oh, si che posso, e posso anche darti un tempo limite» disse Chanel seria. «Hai 24 ore di tempo»

«24 ore? Un limite? Scegliere? Chanel, non lo farò mai!» esclamò Harry scandalizzato.

«Credo che un giorno sia più che sufficiente» continuò Chanel fingendo di non averlo sentito. Gli mise una mano sulla spalla e gli lanciò lo sguardo più dolce che poté. «Vienimi incontro, insomma! Io non posso stare con te se so che ci saranno sempre delle persone ad ostacolare il nostro rapporto, spero che tu mi capisca, in caso contrario sono problemi tuoi»

Chanel si avviò verso la porta. «Bye, bye» salutò Harry e uscì, lasciandolo solo con la bocca ancora aperta.

Lasciò passare qualche secondo, e uscì dall’aula anche lui, diretto alla sala comune Grifondoro.

Una volta oltrepassato il ritratto della Signora Grassa, Harry si gettò sul divano cremisi della sala comune e si mise a contemplare il fuoco acceso del camino.

«Ehi, Harry» Hermione si sedette sul divano accanto a lui.

«Ciao, Hermione» Harry osservò per qualche altro secondo il camino prima di parlare. «Come sta Sophie?»

«Non tanto bene, è di sopra con Ginny»

«Che è successo dopo che ho portato via Chanel?» chiese Harry.

«Le selezioni di Grifondoro sono state rimandate a dopodomani, quando siete andati via ci sono state le selezioni di Serpeverde» rispose con un sospiro. «Piuttosto, tu che cosa hai detto a Chanel? Spero che le hai fatto capire un po’ di cose»

«Si…» Harry era più impegnato a convincere se stesso di aver fatto capire qualcosa a Chanel. «E anche lei mi ha fatto capire un paio di cosette…»

Un sorriso si dipinse sul volto di Hermione. «Ti ha lasciato?» chiese speranzosa.

«No» il sorriso di Hermione svanì.

«E che ti ha detto?» in realtà non le importava granché, voleva solo far capire a Harry di essere interessata.

Harry scattò in piedi dal divano cercando di evitare lo sguardo confuso di Hermione.

«Stai bene, Harry?» gli chiese lei alzandosi a sua volta. Poi fece in mente un breve ragionamento. «Che ti ha detto quella serpe?»

«Niente» rispose Harry pronto. Fece per andarsene ma Hermione lo fermò.

«Harry, dimmelo» Harry si fermò e si risedette, Hermione lo imitò. «Lo sai che puoi fidarti di me, dimmi tutto»

«Bè…» Harry prese fiato. «Chanel non è felice che io difenda sempre Sophie, e che io pensi sempre ai miei amici per primi. Dice che è ora di finirla, e che o devo scegliere tra i miei amici, cioè voi…oppure lei…»

Hermione rimase in silenzio per alcuni istanti, come scandalizzata.

«Ovviamente tu le hai detto che scegli noi» gli disse quando riuscì a riprendere la parola.

«Hermione…io ho provato a dirle che non potevo… ma lei non mi ha fatto parlare, e mi ha anche dato un limite di tempo…»

«CI HAI PROVATO?» Hermione scattò su dal divano come poco prima aveva fatto Harry, era sudata e rossa in faccia. «Stai scherzando? Noi siamo i tuoi amici! Tu non dovevi “provarci” dovevi urlarle in faccia che non avresti rinunciato a noi! Mi vuoi dire che effetto ha su di te? Ti ha lanciato una Maledizione? Sai una cosa, Harry? Fai quello che vuoi, rinuncia a chi vuoi, tanto poi chi ci perde sei solo tu, e un giorno finalmente ti accorgerai della perfidia di Chanel, finalmente ti renderai conto che stai diventando come un bambolotto nelle sue mani» fece una pausa per riprendere fiato. «Pensaci»

Harry non fece in tempo a ribattere che Hermione era già corsa verso il dormitorio delle ragazze, a raccontare tutto a Sophie.

 

Angolo dell'autrice

Mancano 17 giorni a Harry Potter e i Doni della Morte parte 2!!!!!! Oddio, sto impazzendo! Già dal trailer mi sono uscite le lacrime, non voglio pensare a cosa farò qando tutto finirà : (

Tralasciando quasto sfogo... ecco il nuovo capitolo!

Ringrazio _lele_, pinkgirl95, comesnaturally e BeaDiosa per le recensioni, vi ringrazio!

Non c'è molto da dire su questo capitolo, spero solo che vi piaccia e che vi abbia incuriositi un po'!

Ecco le anteprime:

 

«Sta andando…» Chanel afferrò così forte il braccio di Tiara che la poveretta fu costretta a piegarsi. «…Da Sophie!»

 

«Nessuno mi da ordini!» era chiaro che entrambi avrebbero preferito camminare a piedi nudi sulla lava che parlarsi a quattrocchi. 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=514578