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Autore: malfoy _    04/06/2010    2 recensioni
Chanel e Sophie, due gemelle provenienti da una famiglia purosangue, molto diverse ma da sempre unite, vengono ammesse al terzo anno della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Ma cosa succederà quando saranno costrette a separarsi? Cosa succederà quando la loro diversità diventerà tanto intensa da portarle a lottare tra di loro? E ancora cosa succederà quando saranno coinvolte insieme ai loro nuovi amici negli eventi che hanno coinvolto Hogwarts durante il terzo anno?
Tra amori, Dissennatori, sfide, rivelazioni e pericoli, bisogna sempre ricordare che ad Hogwarts niente è mai come sembra.

FanFiction sospesa fino a tempo indeterminato
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Era una normale mattina per Chanel e Sophie, anzi, una normale noiosissima mattina, da passare a studiare Storia della Magia.
Era una mattina orribile non solo per la materia da studiare, ma anche per ciò che avrebbero dovuto fare.
A quest'ora Chanel e Sophie dovevano preparare i bagagli per andare al terzo anno di Hogwarts invece, come i due anni precedenti, erano obbligate a rimanere a casa e prendere lezioni di magia da un insegnante privato.
Già da tre anni le gemelle ricevevano lettere da Hogwarts, e da tre anni le lettere finivano ripiegate e riposte chissà in quale alto scaffale.
Non potevano andarci, i continui viaggi dei loro genitori impedivano a Sophie e Chanel di muoversi da casa. Ormai si aspettavano che anche Silente, il preside di Hogwarts, rinunciasse a inviare la solita lettera, dato che la risposta non arrivava mai. Ma si sbagliavano.
«Io non so proprio a che ci serve la Storia della Magia, è così barbosa!» sbuffò Chanel sbattendo la testa sul libro.
«A conoscere la storia della magia, cervellona!» disse Sophie con una punta di ironismo e una voce molto strascicata.
Erano gemelle, ma non avevano niente di uguale, dal carattere all'aspetto.
Chanel aveva i capelli castani, e li cambiava sempre: la si poteva vedere un giorno con i capelli lisci e un giorno con i capelli ricci, un giorno con le meches e un giorno con la frangia. Era un po’ un  “hobby” cambiare il suo stile. Aveva gli occhi giallognoli e penetranti, è sempre stata la gemella più estroversa, vanitosa, ambiziosa e vendicativa. Al contrario Sophie ha gli occhi castano scuro, molto dolci che ti trasmettono sempre qualcosa non appena li guardi. I suoi capelli sono biondo cenere, quasi sempre tenuti lisci. Sophie ha sempre pensato più alla felicità dei suoi cari che a quella di se stessa, cosa che sua sorella chiama “un terribile difetto”, e anche se certe volte è timida ha sempre avuto un animo coraggioso e una forte passione per le avventure.

È comunque una ragazza divertente e con la battuta sempre pronta.


«Ehi, sai cosa pensavo?» chiese Chanel sfogliando le pagine senza leggere.
«No, Chanel. Siamo gemelle, non veggenti»
«Pensavo che Lady Smile è in ritardo» disse Chanel ignorando il sarcasmo della sorella.
«Tanto lei è sempre in ritardo, e stai attenta a non chiamarla Lady Smile, se no ti trasforma in un serpente» disse Sophie senza alzare gli occhi dal libro di Storia della Magia, che in realtà nemmeno stava leggendo; cercava solo di fingersi interessata.
«Ma ti prego! E poi io mi chiedo come ha fatto a ottenere il diploma di insegnante, insomma è un imbranata e non sa nemmeno disarmare! Io odio questa vita! Invece di stare a Hogwarts a divertirci...»
«...in realtà lo scopo di Hogwarts non è farci divertire...»

Chanel la ignorò.
«...stiamo qua con un insegnante che non sa nemmeno dove sta di casa…»
«...veramente sta a soli tre isolati da qui e viene ogni giorno a piedi...»
«...e l'unica cosa che sa fare è impartirci ordini con quel suo sorriso assurdo!»
«...ma che ordini! Tu non l'ascolti mai!»
«...e sai una cosa?» continuò Chanel cercando di ignorare il sarcasmo si Sophie. «Se anche quest'anno Silente ci spedisce la lettera...io vado a Hogwarts!»
Sophie fece per contestare quando ad un tratto un gufo rossiccio entrò dalla finestra del salotto in cui si tenevano le lezioni.
Il gufo cercò di controllare il suo atterraggio –che fu piuttosto turbolento- e lasciò cadere sul pavimento una lettera. Chanel e Sophie si guardarono, interrompendo la discussione, era la lettera che aspettavano?
Sophie lasciò cadere il libro sul tavolo e, ignorando il tonfo che fece il grande volume, si alzò per prendere la busta sigillata.
«Quella...è la lettera di Hogwarts?» chiese Chanel aiutando il gufo a riprendersi.
«Immagino di sì, quale Babbano conosci che spedisce una lettera via gufo?» rispose Sophie con il solito sarcasmo, che quel giorno sembrava non volerla abbandonare.
«E Silente non ha rinunciato?» domandò Chanel. «Insomma sono ormai tre anni che non andiamo a Hogwarts, e non ci andremo per altri quattro anni! Questa è la terza lettera che ignoreremo!»
«Non hai appena detto che se Silente ci avesse spedito la lettera saresti andata a Hogwarts?» le chiese Sophie.
«Sì, ma come facciamo?»
«Abbiamo tredici anni! Possiamo fare anche tutto da sole! E sai una cosa? Mi sono scocciata anche io di Lady Smile!» Chanel guardò la sorella come se stesse guardando un alieno: Sophie non aveva mai insultato Lady Smile, anzi difenderla era sempre stata la sua priorità.
«Quindi tu sei d’accordo?» chiese Chanel per accertarsi che non stava sognando.
«Sì! Se Silente ci manda la lettera è perchè crede in noi, e ovviamente crede che abbiamo un ottima preparazione, quindi potremmo andare a Hogwarts e frequentare direttamente il terzo anno!»
«Ovvio! Io non ci vado a Hogwarts se stiamo con i poppanti del primo anno!»

Sophie lanciò uno sguardo torvo a sua sorella, ma il sorriso pervase sul suo volto.

Andare a Hogwarts era sempre stato un loro grande sogno, e questa volta dovevano farcela, non importava quanto sacrificio richiedeva.
«Andiamo a fare le valigie!» Sophie strinse il polso di Chanel e la trascinò nella loro camera. Finalmente un sogno si poteva avverare, finalmente il sorriso poteva essere duraturo.

  
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